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Anno XLVII
| Settembre Ottobre 2022
CENTRO UNIVERSITARIO PER LâATLETICA E LA RICREAZIONE AL COLBY COLLEGE
Waterville, Maine (USA): Athletics and Recreation Center at Colby College Design: Hopkins Architects, Sasaki
I NUOVI INTERVENTI AL MAPEI STADIUM
Reggio Emilia: The new works at the Mapei Stadium Design: Beltrami Studio, Studio tecnico Castelli
PALAZZETTO E STADIO DEL NUOTO PER LA CITTĂ DELLO SPORT
Anzio (Rome): Palazzetto and Swimming Stadium for the City of Sport Design: arch. G. B. Lo Fazio, ing. L. Marigliani
RINNOVAMENTO DI UN CAMPO DA CALCIO A 11
Nuvolera (Brescia): Renovation of an artificial turf football pitch Design: Mast Srl
Guastalla (Reggio Emilia): Un palazzetto per lo sport e per la cittĂ Palazzetto a Sommacampagna (Verona)
I centri scolastici degli anni â70 e i licei a indirizzo sportivo La gestione delle palestre, tra scuola e territorio
Focus sugli spogliatoi Ampliamento degli spogliatoi del centro sportivo di San Pietro in Vincoli La palestra di Fuksas a Paliano e qualche considerazione Sports Hall and Gyms Special report
VANETON, ECCO LA NUOVA PALESTRA A REGGIO EMILIA PER LâHOCKEY E MOLTO ALTRO
CONTINUA LA PARTNERSHIP TRA CODEX E UMANA REYER A VENEZIA
OMSI âCONQUISTAâ ROMA CON LE SUE SEDUTE ECOSOSTENIBILI
NUOVO CENTRO PADEL A LODI CON COPERTURA A PERGOLA DI ECOVER LA ROLBA WM MAMMUT 2.0: PIĂ FORTE, PIĂ EFFICIENTE E PIĂ SMART CHE MAI
FARAONE PER LO SPORT: DALLA SICUREZZA NEGLI STADI ALLâIMPEGNO PER LA FORMAZIONE
DALLE AZIENDE
NOTIZIE DAL MONDO
REGIONI PROVINCE COMUNI - ACURADI SABINA ORRICO
(USA),
Geremy Bitterman.
a
Campionati Europei di atletica 2022 a Monaco. Un grande successo per REGUPOL, Fornitore UfďŹciale della pavimentazione sportiva della pista. La recente competizione, che si è svolta nello stadio Olimpico di Monaco in Germania, ha visto lâinstallazione di un nuovo manto REGUPOL champion AG, omologato in Classe 1 da World Athletics. I grandi risultati ottenuti e i commenti positivi degli atleti che hanno gareggiato sul manto REGUPOL champion AG, certiďŹcano ancora una volta lâalta qualitĂ dei manti REGUPOL.
vostro interlocutore: Roberto FRANZ r.franz@regupol.it www.regupol.com
Preparando lo âspecialeâ di questo numero di Tsport, dedicato alle palestre con particolare attenzione verso quelle scolastiche, abbiamo avuto modo di parlare con chi la scuola la vive dal di dentro e ne conosce necessitĂ e carenze.
Se è vero che accanto a scuole ben dotate di spazi sportivi propri ci sono istituti che devono condividere palazzetti comunali, ed è anche vero che molte risorse del PNRR sono state assegnate allâistruzione, emergono, dal nostro viaggio, due responsabilitĂ su cui puntare lâattenzione.
La prima è quella progettuale, oggetto frequente delle nostre (forse pedanti) raccomandazioni. La progettazione degli spazi sportivi con finalitĂ scolastica necessita - come per tutti i progetti - di unâadeguata conoscenza dellâuso che verrĂ fatto di tali spazi. Nella definizione dei percorsi, nellâimpiego dei materiali, nellâorganizzazione degli spogliatoi, nella scelta degli arredi, tutto deve essere commisurato alla presenza di giovani studenti (non necessariamente con la vocazione e il rigore dellâatleta) e contemporaneamente alla fruibilitĂ da parte di associazioni sportive in ore extrascolastiche.
La raccomandazione è rivolta alla perizia dei progettisti: i quali dovranno
In preparing the 'special report' in this issue of Tsport, dedicated to gyms with a focus on school gyms, we had the opportunity to talk to those who live the school from the inside and know its needs and shortcomings.
While it is true that besides schools that are well endowed with their own sports spaces, there are institutes that have to share municipal halls, and it is also true that many PNRR resources have been allocated to education, two responsibilities emerge from our journey on which to focus attention.
The first is the design responsibility, a frequent subject of our (perhaps pedantic) recommendations. The design of sports spaces for school purposes requires - as with all projects - an adequate knowledge of the use that will be made of such spaces. In the definition of the courses, in the use of materials, in the organisation of the changing rooms, in the choice of furnishings, everything must be commensurate with the lively presence of young students (not necessarily with the vocation and rigour of the athlete) and at the same time with the usability by sports associations in extracurricular hours.
LâOPINIONE di Bruno Grilliniscontrarsi fatalmente con il budget messo in campo dallâente appaltante, cosa che richiederĂ una buona dose di inventiva per raggiungere risultati soddisfacenti con risorse limitate.
E qui entra in gioco la seconda responsabilitĂ , che riguarda chi è preposto alla manutenzione. Anche le palestre meglio progettate devono essere gestite con tutta lâaccortezza dovuta a spazi altamente frequentati da unâutenza assai vivace. Lâusura delle superfici sportive, il danneggiamento degli attrezzi, e ogni altro segno del tempo avrebbero bisogno di un tempestivo intervento di ripristino.
Ma mentre il gestore di una palestra privata ha tutto lâinteresse a mantenere gli spazi nella forma migliore per esigenze commerciali, le palestre scolastiche sono di proprietĂ dei Comuni e delle Province (o CittĂ Metropolitane), i cui budget non sono nĂŠ ampi nĂŠ solleciti ad essere impiegati. CosĂŹ anche le scuole meglio dotate in termini di spazi soffrono di carenze qualitative, o devono attingere a risorse proprie per far fronte alle urgenze.
(Foto Pavel L)PiĂš in dettaglio, ne parliamo con il âritorno a scuolaâ allâinterno di questo numero.
The recommendation is addressed to the skill of the designers: they will fatally clash with the budget put in place by the tendering body, which will require a good dose of inventiveness to achieve satisfactory results with limited resources.
And here the second responsibility comes into play, which concerns those in charge of maintenance. Even the best-designed gyms must be handled with all the care due to highly frequented spaces with a lively user base.
The wear and tear of sports surfaces, damage to equipment, and any other signs of the time would require a prompt repair. But while the manager of a private gymnasium has every interest in keeping the spaces in the best shape for commercial needs, school gyms are the property of municipalities and provinces (or metropolitan cities), whose budgets are neither ample nor solicitous to be employed. Thus, even the best-equipped schools in terms of space suffer from quality deficiencies, or have to draw on their own resources to cope with emergencies.
We discuss this in more detail with the 'back to school' inside this issue.
Partite giocate in inverno, stadi smontabili, scenari desertici ed esotici come forse mai prima dâora. I Mondiali di calcio di Qatar 2022 sono da tempo un tema di forte dibattito e sono destinati a essere ricordati come uno dei momenti di svolta nella storia del calcio moderno e della sua evoluzione culturale.
Ma al di lĂ della componente geopolitica che anima la discussione sullâopportunitĂ di assegnare il Campionato del Mondo a un Paese come il Qatar, è interessante trovare uno spunto di analisi laterale che si concentri sullâimpiantistica, in particolare per
provare a capire il concetto di âtorneo-eventoâ che la Nazione araba ha immaginato e pianificato. Quello che si svolgerĂ dal 20 novembre al 18 dicembre 2022, infatti, potrebbe diventare un importante caso-studio di come un torneo di queste dimensioni può cambiare i paradigmi della famosa âereditĂ â lasciata alle cittĂ in termini di strutture e impianti, riletta anche grazie a un approccio nuovo rispetto alla sostenibilitĂ e allâefficienza energetica che finora erano sconosciute almeno nel calcio (cosa che invece, parzialmente, si sta giĂ provando a fare per le Olimpiadi, e ne avremo una dimostrazione defini-
tiva con Parigi 2024).
La strategia di sostenibilitĂ della Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022 include una serie di iniziative che sono volte a mitigare le emissioni derivanti dallo svolgimento del torneo, e include stadi efficienti dal punto di vista energetico, trasporti pubblici a basse emissioni e pratiche sostenibili di gestione dei rifiuti.
La volontà è realizzare un evento completamente âcarbon neutralâ e si inserisce nello schema di obiettivi di sviluppo sostenibile che fanno giĂ parte del programma delle Nazioni Unite, ma anche di quello locale denominato Qatar 2030.
Gli otto Stadi dei Mondiali Tutti gli otto stadi dei Mondiali sono stati realizzati con una pianificazione mirata partendo dalla riduzione di polveri di risulta durante le fasi di cantiere, e ogni impianto è stato valutato con certificazione a 4 stelle dal Global Sustainability Assessment System (GSAS) riguardo i parametri di progettazione, realizzazione e direzione lavori.
PiĂš nello specifico, ogni stadio di Qatar 2022 ha anche tratti estetici non banali: il carattere evocativo delle architetture che ospiteranno le gare celebra lâidentitĂ culturale e artistica locale attraverso geometrie e schemi ripetuti, che pescano a piene mani dalla tradizione figurativa del Paese.
Ecco allora che troviamo alcuni stadi dal guscio estremamente riconoscibile, come il Lusail Stadium di Doha (80mila posti, Foster+Partners, 2020) che si sviluppa su una pianta circolare e si mostra con un rivestimento dorato, a maglia intrecciata, con un pattern di triangoli che si inseguono fra loro e compongono la forma svasata che richiama le ciotole artigianali tipiche della storia antica del mondo arabo.
Lo stesso spunto che ritroviamo, sempre a Doha, nellâAl Thumama Stadium (40mila posti, Ibrahim M. Al Jaidah / Arab Engineering Bureau, 2021), anche qui su pianta circolare ma sviluppato in senso cilindrico in altezza, con un rivestimento che
viene solcato da curve festose a simboleggiare la âgahfiyaâ, tradizionale berretto intrecciato che viene indossato da uomini e ragazzi in tutto il mondo arabo e che rappresenta il raggiungimento della maggiore etĂ .
Ancora quindi il tema della tradizione e dellâarte, come nellâAhmed bin Ali Stadium, di Al Rayyan (44mila posti, Pattern Architects e Ramboll UK, 2020), progetto che rinnova del tutto lo stadio giĂ esistente realizzandone uno dove il rivestimento esterno è leggermente staccato dallâedificio, intelaiatura intricata con intrecci geometrici ripetuti che ricordano gli spazi naturali della zona, fra dolci dune di sabbia e spazi verdi lussurreggianti.
LâEducation City Stadium (45mila posti, Fenwick Iribarren Architects e Pattern Design, 2020) invece si può considerare uno dei simboli dellâimpegno del Qatar nello sviluppo dello sport, al di lĂ dei Mondiali. Inserito nella cittadella universitaria della Qatar Foundation, in quello che è un vero e proprio conglomerato urbano di recente creazione (lâEducation City, per lâappunto, realizzata fra il 1997 e il 2003 e ulteriormente ampliata nel corso degli ultimi ventâanni), lo stadio è la gemma centrale di una serie di strutture sportive dislocate nei paraggi, ai quali è collegato con viali e strade che lo mettono in relazione anche con gli edifici del campus.
Un design ultramoderno (facciata semi-trasparente e retro-illuminata) si unisce bene ai motivi geo-
metrici riferiti allâarte locale e lo rende catalizzatore visivo della zona.
Di diverso approccio estetico sono lâ Al-Bayt Stadium , ad Al-Khor (60mila posti, Dar AlHandasah, 2021), dove si giocherĂ la partita inaugurale del torneo, e lâAl Janoub Stadium di Al Wakrah (40mila posti, Zaha Hadid, 2019). Ancora una volta il tratto rappresentativo della copertura e dellâinvolucro che avvolge la cavea di gradinate è la cifra che definisce questi due stadi ma viene sviluppata in modo ancora piĂš evocativo e simbolico: lâAl-Bayt è incastonato allâinterno di una vera e propria riproduzione della "bayt al sha'ar", la tenda tradizionale dei nomadi del Qatar qui realizzata con una magnifica struttura che moltiplica le dimensioni del-
lâoggetto originale e lo celebra in modo eccezionale. Sul lato della sostenibilitĂ , lâanello superiore delle gradinate è stato progettato per essere rimosso dopo il torneo, consentendone il riutilizzo in impianti sportivi piĂš piccoli in altri luoghi del Paese.
LâAl Janoub Stadium è lâaltro splendido segno estetico di questi Mondiali. Immaginato da Zaha Hadid Architects, il suo profilo morbido e ondulato rappresenta le vele delle tradizionali barche da dhow del Qatar, gonfiate dal vento. Un omaggio alla storia locale di Al Wakrah e al passato legato alla pesca e al commercio di perle.
Infine, due esempi di rinascita strutturale: il Khalifa International Stadium di Doha (48mila posti, Dar Al-Handasah, 2017) che si presenta ai Mondiali
In alto a sinistra, dettaglio del / top left, detail of: Al Thumama Stadium; sulle due pagine / across the two pages: 974 Stadium (ph. Sanjay).
In basso a sinistra / bottom left: Al Janoub Stadium (ph. Franck Camhi). Nelle due foto piccole al centro, dettagli di / in the small photos in the middle, details of: Al Janoub and 974 Stadium.
In basso al centro / below in the middle: Khalifa International stadium (ph. EQRoy).
A destra in alto / top right: Ahmed bin Ali Stadium (ph. Oscar Mike); in basso / bottom: Education City Stadium (Google Earth).
dopo il progetto di restyling che ha rinnovato la sua immagine originale (1976), conservando i due ampi archi longitudinali - tratto identitario dellâedificio - ora accompagnati da una copertura a baldacchino sottostante (che serve anche per ospitare il sistema di condizionamento interno dellâaria). La rinnovata facciata esterna, con retro-illuminazione digitale, rappresenta la volontĂ di modernizzare questo impianto, rimanendo fedeli alla sua immagine principale e storicamente radicata nella storia sportiva del Paese.
A questo va aggiunto lo Stadium 974, a Ras Bu Abboud, una decina di km da Doha (40mila posti, Fenwick Iribarren Architects, 2021). Dentro di sĂŠ concentra tutti gli spunti di identitĂ e tradizione locali,
e di sguardo al futuro e alla sostenibilitĂ : â974â è il prefisso internazionale del Qatar, e la sua posizione a pochi passi dal mare, nella zona portuale di Doha, è la chiave per capirne il senso evocativo. Costruito interamente con i container solitamente destinati alle spedizioni internazionali (che sono in effetti 974 in totale), inglobati in un telaio di acciaio modulare, è il primo stadio di calcio al mondo completamente smontabile. Da un lato è la celebrazione della lunga tradizione del Paese nel commercio mondiale e nella navigazione, dallâaltro la dimostrazione migliore del piano a medio termine di sostenibilitĂ dei Mondiali: dopo il torneo, lo stadio sarĂ del tutto smontato e i container e la struttura in acciaio verranno riutilizzati allâinterno del progetto di un nuovo con-
glomerato urbano sul lungomare, con spazi destinati sia agli affari che alla comunitĂ locale.
I Mondiali di Qatar 2022 si propongono quindi come un torneo che può fornire un nuovo fondamentale esempio organizzativo per lo sport. In linea con lâapproccio olimpico, anche il calcio può immaginare futuri grandi tornei con un impatto minimo sullâambiente e sulle cittĂ ma con unâereditĂ funzionale e misurata alle esigenze locali. E che questâambizione arrivi da un Paese âteoricamenteâ senza tradizione calcistica è un ulteriore spunto di discussione e valutazione anche in vista delle prossime edizioni della Coppa del Mondo, con il futuro allargamento delle squadre partecipanti e la necessitĂ di piĂš impianti sportivi a disposizione.
Membro del circuito dei Qatar Museums e dellâOlympic Museum Network, che conta 22 musei nel mondo, il nuovo 3-2-1 Museo Olimpico e dello Sport è un centro nazionale e internazionale che promuove la ricerca accademica e i valori intrinseci nella cultura sportiva.
3-2-1
Progetto
In
Inaugurato a Doha nel marzo scorso, il 3-2-1 Museo Olimpico e dello Sport è un centro nazionale e internazionale per la storia, il patrimonio e la conoscenza dello sport.
Lâobiettivo della sua realizzazione è testimoniare la centralitĂ assegnata allo sport nel piano di sviluppo Qatar National Vision 2030. Al suo interno câè spazio per rappresentare i grandi eventi sportivi e le tradizioni sportive identitarie del Qatar come la falconeria e le corse dei cammelli.
Uno dei piĂš grandi musei sportivi del mondo, il 3-2-1 Qatar Olympic and Sports Museum di Doha è stato progettato dallâarchitetto catalano Joan Sibina: un edificio cilindrico in vetro, incorniciato da cinque anelli intrecciati che ricordano il simbolo delle Olimpiadi.
Esteso su una superficie di 19 mila metri quadrati, il museo consta di due volumi - lâedificio curvo e un cilindro circondato dai cinque cerchi - sul lato del Khalifa International Stadium, uno degli otto stadi di FIFA 2022.
Tutta la struttura cilindrica è coperta da pannelli rettangolari in vetro, che riflettono il paesaggio circostante. Lâaltro volume, adornato da pannelli a forma di diamante, segue la curvatura del lato piĂš alto dello stadio e si trova proprio tra la struttura sportiva e lâedificio cilindrico.
La struttura ospita sette spazi espositivi, ognuno dei quali incentrato su un tema diverso, oltre a un caffè e un ristorante - al quale hanno lavorato gli chef stellati Tom Aikens e Marco Speziali - e un negozio di souvenir.
Le gallerie rivelano lâimpatto culturale dello sport attraverso diverse prospettive: la storia e il significato contemporaneo dei Giochi Olimpici, i viaggi ispiratori degli eroi dello sport mondiale e lo sviluppo dello sport in Qatar.
Le esposizioni immersive coinvolgono i visitatori in un viaggio interattivo che stimola la curiositĂ e la riflessione riguardo al significato contemporaneo delle Olimpiadi, attraverso la storia e l'ereditĂ dello sport e dei Giochi Olimpici.
La galleria âA Global History of Sportâ trasporta I visitatori in un viaggio attraverso la storia dello sport nel mondo, dallâantichitĂ ai giorni nostri. Organizzata in sezioni geografiche e tematiche, comprende quasi 100 oggetti e riproduzioni e illustra lâevoluzione dello sport in tutto il mondo.
In âOlympicsâ, il Museo inscena un viaggio dallâAntica Grecia ai giorni moderni, esplorando i Giochi Antichi dalla nascita delle Olimpiadi, con lâesposizione di tutte le torce
On
olimpiche dei Giochi estivi e invernali dal 1936 a oggi. âHall of Athletesâ celebra gli eroi dello sport di tutto il mondo: una galleria su tre piani con 90 profili di atleti dal mondo, che raccontano storie di passione e determinazione, sportivi che hanno raggiunto grandi risultati superando ostacoli e sfide e sono diventati simboli potenti per tutto il mondo dello sport e non solo, a partire da un personaggio come Pierre de Coubertin, fondatore del Comitato Olimpico Internazionale.
Tra le gallerie piĂš suggestive, âQatar Sports Culture", immerge il visitatore nell'atmosfera di una majlis qatariota, il tipico luogo in cui le persone si incontrano per discutere di argomenti importanti (come in un salotto dell'Europa occidentale), con l'obiettivo di rappresentare la celebrazione delle loro tradizioni. La galleria presenta la storia della trasformazione sportiva del Qatar, dagli sport e giochi tradizionali che risalgono a diverse migliaia di anni fa al ruolo moderno di nazione sportiva âglobaleâ.
The FIFA World Cup 2022, which will take place from 20 November to 18 December 2022, could become an important case study of how a tournament of this size can change the paradigms of the 'legacy' left to cities in terms of structures and facilities, reinterpreted also thanks to a new approach to sustainability and energy efficiency.
All eight World Cup stadiums have been built with targeted planning starting with the reduction of dust emissions during construction, and each facility has been assessed with a 4-star certification by the Global Sustainability Assessment System (GSAS) with respect to design, building and construction management parameters.
Furthermore, each Qatar 2022 stadium also has non-trivial aesthetic traits: the evocative character of the architecture that will host the competitions celebrates the local cultural and artistic identity through repeated geometries and patterns, which draw heavily from the country's figurative tradition.
The Qatar 2022 World Cup is thus proposed as a tournament that can provide a fundamental new organisational example for the sport. In line with the Olympic approach, football can also envision future major tournaments with minimal impact on the environment and cities, but with a legacy that is functional and measured to local needs.
Inaugurated in Doha last March, the 3-2-1 Olympic and Sports Museum is a national and international centre for the history, heritage and knowledge of sport. The aim of its realisation is to testify to the centrality assigned to sport in the Qatar National Vision 2030 development plan. Inside, there is space to represent Qatar's major sporting events and identity sporting traditions.
Covering an area of 19,000 square metres, the museum consists of two volumes - the curved building and a cylinder surrounded by the five circles - on the side of the Khalifa International Stadium. The entire cylindrical structure is covered with rectangular glass panels, reflecting the surrounding landscape; the other volume, adorned with diamond-shaped panels, follows the curvature of the highest side of the stadium and connects the sports facility and the cylindrical building.
Lâimportante profilo architettonico dell'Harold Alfond Athletics and Recreation Center (HAARC) per il Colby College di Waterville, nello Stato nordamericano del Maine, al confine con il Canada, si accosta all'architettura tradizionale del campus esistente di questa istituzione del New England, creando nel contempo una nuova dimensione per l'atletica e la ricreazione del Colby College.
Il progetto è radicato nell'ethos e nei valori-guida di Colby, sostenendo la crescita e la salute fisica e mentale per l'intera comunità Colby e incoraggiando il lavoro di squadra e lo spirito di comunità nel campus attraverso lo sport e la competizione.
L'edificio di 32.000 metri quadrati comprende un campo multiuso con una pista di 200 metri e campi da tennis, un'arena per il ghiaccio, una piscina olimpionica, una palestra agonistica per basket e pallavolo, campi da squash, una palestra di fitness e ambienti polivalenti, affiancati da spogliatoi, strutture di medicina sportiva e uffici. Hopkins Architects e Sasaki sono stati incaricati nel 2015 per guidare un team che comprendeva Arup, MVVA e il costruttore Consigli per realizzare quello che costituisce il piÚ grande investimento nel campus da quando Colby è stata fondata. L'insolita scala dell'HAARC ha fornito l'opportunità di creare qualcosa di audace, fresco e contemporaneo e di diversificare il Collegio dai suoi pari. In contrasto con lo sviluppo tentacolare e accrescitivo del campus, l'HAARC ha offerto il vantaggio di una visione architettonica unitaria e olistica per i cinque singoli impianti sportivi, con relazioni attentamente gestite tra gli elementi dell'edificio e con il campus esistente e il paesaggio.
Oltre a soddisfare un requisito tecnico e funzionale per un impianto sportivo all'avanguardia, lâapproccio progettuale si allontana dal mero utilitarismo
per creare un bene ricco e a misura d'uomo per l'intero college. L'ingresso principale introduce i visitatori in una hall che si apre su un cortile centrale coperto. Visto come il cuore del progetto, il cortile unifica l'intero edificio attorno a un unico spazio esterno per stabilire un punto di forza di identitĂ comune e stabilire un chiaro wayfinding con connessioni visive tra e attraverso tutti i livelli e luoghi. Il progetto massimizza la luce naturale e la luce solare per creare una serie di bellissimi spazi per uso generale e che incoraggiano le persone a sedersi, lavorare, riflettere o socializzare, oltre ad allenarsi e competere.
Da qui, i visitatori possono regalarsi un momento di calma, ma anche godere dell'energia e dell'eccitazione emanate dalle sedi sportive circostanti, che sono state progettate con un alto livello di trasparenza per massimizzare la vista dentro e fuori per spettatori, atleti, partecipanti ricreativi e osservatori occasionali. Ă stata prestata attenzione alla creazione di luoghi di dimensioni intime in grado di offrire la capacitĂ
richiesta, dando al contempo priorità alla natura performativa dello sport per creare un'esperienza intensa per gli spettatori, con visuali drammatiche e posti a sedere in prossimità dell'azione. Disponibili per molte ore del giorno e della sera, le aree di allenamento si trovano nella parte superiore dell'edificio, di fronte al campus, e la loro illuminazione dopo il tramonto fornisce un faro di attività e una destinazione accogliente per tutti gli abitanti del campus. Il volume dell'edificio è suddiviso in una serie di forme chiaramente articolate, correlate alla scala del resto del campus e creano un profilo leggibile
La facciata principale con lâatrio di ingresso sormontato dalle palestre di fitness; sulla sinistra la struttura semitrasparente del centro natatorio (foto Jeremy Bitterman). Nel riquadro, planimetria dâinsieme del Colby College; in bianco lâHAARC.
The main façade with the entrance hall surmounted by the fitness gyms; on the left, the semi-transparent structure of the swimming centre (photo Jeremy Bitterman). In the box, overall plan of Colby College; in white the HAARC.
incastonato nel paesaggio tra il campus e l'autostrada interstatale adiacente. Una gerarchia di materiali viene utilizzata per articolare l'organizzazione dell'edificio e per trasmettere un senso di scala umana nonostante le sue dimensioni. Per il Colby College questo progetto ha rappresentato un investimento significativo. La sfida principale per il team di progettazione è stata quella di introdurre valore ed efficienza in un edificio di 32.000 metri quadrati, il piÚ grande progetto edilizio dello Stato.
La personalizzazione della forma delle capriate a campata lunga per ottimizzare le misure sportive desiderate e ridurre al minimo il loro peso ha permesso di risparmiare sui costi e sulle risorse delle fondazioni in acciaio e calcestruzzo, fornendo al contempo un'espressione elegante e logica della struttura a campata lunga. Lavorando a stretto contatto con gli appaltatori dell'involucro dell'edificio, il team ha inventato un sistema su misura che ha permesso ai singoli pannelli metallici di coprire il doppio della loro larghezza abituale, riducendo cosĂŹ del 50% il supporto in acciaio necessario e aumentando le prestazioni termiche. In quanto istituzione a zero emissioni di carbonio, la sostenibilitĂ ambientale era fondamentale per il College. Il concetto di impianto sportivo integrato consente di condividere le risorse, riducen-
In questa pagina, in alto a sinistra, panorama del Colby College; sullo sfondo lâHAARC. A destra, il cortile interno (foto J.B.).
Al centro, pianta del livello intermedio. In basso, due sezioni trasversali.
On this page, top left, overview of Colby College; HAARC in the background. Right, the inner courtyard (photo J.B.).
In the centre, plan of the intermediate level. Bottom, two cross sections.
1-Indoor Competition Center
2-Gymnasium
3-Aquatics Center
4-External Courtyard
5-Main Lobby
6-Ice Arena
7-Squash
8-Strength & Fitness
Hopkins Architects è uno studio di architettura internazionale con studi a Londra e Dubai.
Fra i progetti pluripremiati di Hopkins, il New Parliamentary Building a Westminster, il Velodromo Olimpico di Londra 2012 e lo Shin Marunouchi Building di Tokyo. L'Harold Alfond Athletics And Recreation Center
è l'ultimo di una serie di progetti universitari realizzati dallo studio.
La visione di Hopkins era quella di creare un'architettura sicura che promuovesse il ruolo dell'atletica, della ricreazione e del benessere a Colby e che distinguesse il College dai suoi pari. Le nostre proposte si occupano del modo in cui un edificio di grandi dimensioni possa comunque raggiungere un'intimitĂ di scala all'interno del paesaggio del campus e invitare a un uso piĂš ampio in tutta la comunitĂ collegiale.
Data la sua straordinaria dimensione - occupando circa un terzo dell'intera superficie del campus - il progetto ha offerto l'opportunitĂ di avere un impatto significativo sul piano generale del campus.
Contrariamente a quanto accade spesso con lo sviluppo del campus, che si sviluppa in modo dispersivo e accrescitivo, la pianificazione di cinque grandi spazi in un'unica soluzione ci ha permesso di ridurre al minimo la scala collettiva, esplorando le efficienze spaziali e programmatiche per creare un edificio compatto, coerente ed efficiente. Alla base di questo approccio c'è stato il riconoscimento del terreno come risorsa preziosa, preservandolo per altri usi correlati, tra cui un campo di atletica esterno, un impianto paesaggistico e una futura sede da "collegare" alla zona nord-est del progetto. Le relazioni tra le sedi, il campus e il paesaggio piÚ ampio sono state gestite con attenzione per creare un fulcro architettonico tra il campus, il paesaggio e la città . La massa dell'edificio è scomposta in una serie di forme che si relazionano in modo piÚ olistico con la scala del resto del campus, in modo che, da qualsiasi punto lo si guardi, ogni sede sia chiaramente articolata e differenziata. Si sovrappone una gerarchia di materiali, fortemente tattili, industriali e raffinati, utilizzati per definire l'organizzazione dell'edificio e per trasmettere un senso di scala umana nonostante le dimensioni.
Dagli studi di Boston, Denver e Shanghai, i 300 professionisti di Sasaki collaborano con clienti educativi, civici e commerciali, in tutto il mondo. I servizi di progettazione di Sasaki spaziano da architettura, interior design, pianificazione e progettazione urbana, architettura del paesaggio e ingegneria civile.
Lavorando in sinergia con Hopkins, il team interdisciplinare di Sasaki ha svolto il ruolo di Architect of Record (il progettista âlocaleâ), realizzando in modo innovativo un progetto complesso che pone l'accento sulla sostenibilitĂ e fornisce un equilibrio tra le strutture sportive competitive e le opportunitĂ ricreative e di benessere per l'intera comunitĂ del campus. Lo stretto coordinamento con gli stakeholder di Colby e l'integrazione completa delle operazioni dei dipartimenti hanno permesso di realizzare un edificio chiaro ed efficiente che supporta le esigenze di ogni squadra e offre un'esperienza intima e coinvolgente agli spettatori.
Con l'obiettivo di ottenere almeno una certificazione LEED Gold e di essere uno dei primi progetti SITES nello Stato del Maine, il progetto ha ottimizzato le risorse, minimizzato l'utilizzo di carbonio incorporato, ridotto l'uso di energia e acqua e diminuito le emissioni di gas serra per le operazioni. I principi fondamentali della sostenibilitĂ relativi alla qualitĂ dell'aria interna, alla luce diurna e alle viste, al comfort termico e alle prestazioni dell'edificio sono stati perfettamente integrati nella progettazione dell'edificio e del sito per soddisfare gli obiettivi del progetto di facilitare la salute, il benessere e le prestazioni ottimali del corpo e della mente nel campus. Gli studi di modellazione hanno previsto la posizione dell'accumulo di neve e del carico sul tetto, mentre i tiranti hanno rinforzato la campata lunga del campo centrale per consentire capriate in acciaio piĂš snelle. Queste strategie, insieme allo sviluppo di un innovativo dettaglio dei pannelli d'acciaio, hanno permesso di ottenere un progetto d'acciaio piĂš efficiente e di ridurre la costruzione delle fondazioni. La piscina con pareti in acciaio consente una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 50% rispetto alle piscine tradizionali realizzate in cemento armato. Il calore di scarto della vicina pista di pattinaggio riscalda la piscina grazie a uno scambiatore di calore a ciclo di glicole, mentre la filtrazione rigenerativa a membrana anzichĂŠ a sabbia consente di risparmiare un milione e mezzo di litri di acqua di risciacquo all'anno.
Il team di grafica ambientale interno a Sasaki ha anche guidato lo sviluppo dell'identità visiva degli interni. La grafica audace e colorata, tipica dell'esuberante cultura sportiva collegiale, è bilanciata all'interno di un'applicazione elegante e sobria, che combina il marchio atletico competitivo dei Colby Mules con un richiamo piÚ ampio per gli utenti ricreativi e del campus.
In alto, lo staff di Hopkins Architects e i principals di Sasaki, dai rispettivi siti web. In basso, a sinistra, lâatrio; a destra, la pista di atletica nellâindoor competition center.
(foto Mathew Arielly; tutte le altre foto sono di Jeremy Bitterman).
Top, the staff of Hopkins Architects and the principals of Sasaki, from their respective websites.
Below, left, the atrium; right, the athletics track in the indoor competition centre.
(photo Mathew Arielly; all other photos by Jeremy Bitterman).
do cosĂŹ l'impronta complessiva dell'edificio, e si estende ai sistemi dell'edificio, dove le unitĂ di trattamento dell'aria sono condivise tra le sedi e si risparmia energ ia termica, spostata dalla refrigerazione del ghiaccio alle apparecchiature di riscaldamento della piscina. Le aree comuni, come le docce e gli armadietti, garantiscono la massima efficienza con un utilizzo scaglionato durante l'intero ciclo degli sport stagionali.
Dall'apertura avvenuta alla fine del 2020, l'edificio è già diventato emblematico dell'esperienza Colby, segnalando la sua cultura e le sue ambizioni ai futuri studenti e al personale e fungendo da fiore all'occhiello per il suo sviluppo e reclutamento aspirazionale.
The bold design of the Harold Alfond Athletics and Recreation Center (HAARC) for Colby College, Waterville, Maine complements the existing traditional campus architecture of this New England institution, while signalling a new chapter for Colby College athletics and recreation. The project is rooted in Colbyâs guiding ethos and values, supporting growth and physical and mental health for the entire Colby community, and encouraging teamwork and community on campus through sport and competition.
Nelle due pagine, in alto la facciata posteriore; al centro lâarena ghiaccio (foto M.A.) e la sala fitness attrezzistica; in basso la piscina e a palestra polivalente (dove non diversamente indicato, foto di J.B.).
On the two pages, at the top the rear façade; in the middle the ice arena (photo M.A.) and the equipment fitness room; at the bottom the swimming pool and multi-purpose gymnasium (where not otherwise indicated, photo by J.B.).
The 350,000-square-foot building includes a multiuse field house with a 200 meter track and tennis courts, ice arena, an Olympic-sized pool, a competition gymnasium for basketball and volleyball, squash courts, a strength and fitness center, and multi-purpose studios, supported by locker rooms, sports medicine facilities, and offices.
As well as providing a new state of the art building for the College, The Center will be the largest and most comprehensive athletics facility in Division III and will provide a valuable asset for the wider community.
Hopkins Architects and Sasaki were appointed in 2015 to lead a team that included Arup, MVVA, and Consigli to deliver what comprised the single greatest investment on the campus since Colby was founded. The unusual scale of the HAARC provided the opportunity to create something bold, fresh and contemporary, and to distinguish the College from its peers.
In contrast to sprawling and accretive campus development, the HAARC offered the benefit of a single holistic architectural vision for the five individual venues, with carefully managed relationships between the building elements, and with the existing campus and landscape.
Harold Alfond Athletics and Recreation Center (HAARC) per il Colby College, Waterville, Maine
Architetto progettista: Hopkins Architects Architetto esecutivo: Sasaki
Ingegneria strutturale: ARUP
Consulente sostenibilitĂ : Thornton Thomasetti Architetto paesaggista: Michael Van Valkenburgh Associates Appaltatore principale:
Consigli Construction Company
Progettista illuminotecnico: HLB
Ingegnere Civile: Sebago Technics
Consulente per lâacqua: Councilman-Hunsaker
Consulente per il ghiaccio: Stevens
Code Consultant: Jensen Hughes
Pannello metallico isolante: Kingspan Consulente di costo: Fedele + Gould
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Svolti durante lâestate, i lavori di manutenzione straordinaria hanno riguardato il rinnovamento del campo di gioco e il rifacimento delle coperture delle tribune, oltre a numerose altre migliorie. I test sulla capacitĂ di drenaggio hanno confermato lâefficacia del sistema adottato per il sottofondo sin dal 2014, che quindi non è stato modificato.
Nella foto grande il nuovo manto dello Stadio; sullo sfondo le tribune nord ed est, al centro la torre faro e uno dei maxischermi (foto FP / Tsport).
A destra, due fasi dei lavori sulla copertura delle tribune est e ovest: tiro in quota con lâelicottero (foto AT) e operazioni sulle strutture (foto Vinardi).
In the large photo, the new turf of the stadium; in the background the north and east stands, in the centre the light tower and one of the big screens (photo FP / Tsport).
Right, two phases of the work on the roofing of the east and west grandstands: helicopter shooting (photo AT) and operations on the structures (photo Vinardi).
Gli interventi di manutenzione straordinaria che Mapei, societĂ proprietaria della struttura, ha programmato a seguito di indagini diagnostiche, sono iniziati a fine giugno e si sono conclusi alla metĂ di agosto, in modo da non interferire con il campionato e permettere al campo di ospitare gli incontri giĂ a partire dalla seconda giornata di calendario della Serie A e la prima di campionato di lega pro del 28 agosto; questo ha comportato una complessa gestione dei lavori, svolti contemporaneamente su diversi settori della struttura, nel limitato tempo a disposizione di soli 71 giorni lavorativi.
Lâinsieme degli interventi effettuati ha permesso di modernizzare alcuni servizi e di facilitare, in futuro, gli interventi manutentivi e i controlli periodici, allungando cosĂŹ la vita della struttura in unâottica di durabilitĂ , a beneficio dellâambiente e di tutti i fruitori dellâimpianto.
Lâintervento piĂš rilevante dal punto di vista strutturale ha riguardato la riqualificazione delle coperture delle due tribune Est e Ovest. Il manto preesistente è stato sostituito con una soluzione costruttiva piĂš moderna e performante.
A carattere preventivo, si è proceduto in primo luogo alla sostituzione dell'orditura secondaria in legno della copertura: già lo scorso anno erano state montate passerelle metalliche fisse, che hanno permesso di effettuare i necessari controlli alle travi principali e renderanno facilmente possibili eventuali altri interventi che in futuro si rivelassero necessari.
Per lo smontaggio e la sostituzione delle travi in legno sono stati effettuati cinque voli di elicottero per il tiro in quota dei materiali.
Sulla nuova struttura sono stati quindi posati 7.300 mq di manto in lamiera grecata 10/10 portante, e su di essa una copertura con lastre in alluminio naturale da 0,7 mm, che presentano un sormonto brevettato che non necessita di chiodature e garantisce quindi lâassoluta impermeabilitĂ . Il rifacimento dei canali di raccolta delle acque dĂ un ulteriore contributo a contrastare lâintensitĂ delle precipitazioni.
Il campo da gioco, che ospitando due squadre deve sopportare doppi turni, è stato rinnovato e migliorato con la totale sostituzione del substrato sabbioso, dellâimpianto di riscaldamento e dello strato finale misto in manto erboso e sintetico cucito.
Non è stato, invece, necessario intervenire sul sistema di drenaggio profondo, realizzato nel 2014 con la tecnologia Mapesoil, che garantisce tuttora il perfetto drenaggio del manto erboso.
La stratigrafia del campo, del tipo a falda sospesa, parte dal piano di appoggio esistente, omo-
geneizzato, stabilizzato e impermeabilizzato per circa 10 cm con Mapesoil 100, agente stabilizzante in polvere fibrorinforzato, su cui è steso lo strato drenante Mapesoil VD, una miscela a elevata permeabilità , confezionato con ghiaietto di 6-10 mm, privo di tubazioni, per uno spessore di 8 cm. Questi strati, realizzati nel 2014, non sono stati modificati.
A questo livello è quindi stato realizzato il nuovo impianto di riscaldamento, su cui è steso un nuovo strato filtro, con inerte ghiaioso di fiume (la cosiddetta ârisettaâ), di granulometria 1,5/3 mm, per uno spessore di 3 cm.
Segue un nuovo substrato, con inerte sabbioso siliceo di fiume, lavato e vagliato, che occupa uno spessore di 24 cm.
Su questo è posato il nuovo manto erboso naturale precoltivato su sabbia, realizzato con zolle di spessore 4 cm allestite in big rolls, successivamente rese ibride con stitched system.
Planimetricamente il rifacimento ha interessato sia il rettangolo di gioco che il campo per destinazione e il bordo campo.
Il rettangolo, per una superficie di 7.500 mq, è in erba naturale rinforzata, come sopra descritta, Il campo per destinazione e il contermine bordo campo sino al limite del fossato, per 2.500 mq, sono in erba artificiale sportiva omologata LND Professional / Fifa Quality PRO; la copertura del fossato lungo la tribuna ovest, pari a 330 mq, è in erba artificiale decorativa.
Agli ingressi dello stadio sono stati installati tornelli digitali di ultima generazione che permettono lâaccesso anche con gli smartphone, semplificando i controlli e velocizzando i flussi e che potranno essere utilizzati anche per veicolare informazioni di servizio o messaggi promozionali. Sono stati inoltre automatizzati i cancelli di ingresso e i relativi sistemi per il controllo, comprensivi di riconoscimento targhe e rilevazione di presenze perimetrali.
Anche Il TV compound, la zona dedicata allâinsieme tecnologico che accompagna eventi e partite tra regie, generatori elettrici, camion per le attrezzature tecniche, è stato completamente rinnovato per la totale efficienza del lavoro degli operatori televisivi.
Per completare il quadro dei lavori, sono state riqualificate le facciate esterne, con tinteggiature e consolidamento delle superfici, con lâimpiego di Mapecoat TNS Race Track.
I lavori di questâanno si aggiungono agli altri interventi realizzati in precedenza da Mapei per migliorare la struttura e mantenerla sempre al livello degli standard internazionali: dalle finiture delle gradinate ai nuovi seggiolini, dal rifacimento della sala e della tribuna stampa, fino agli spazi esterni dei palchi e al completamento dei maxischermi.
In questa pagina, dallâalto, pianta dello stadio al livello delle strutture delle coperture; sezione della tribuna est; sezione della tribuna ovest.
In basso al centro, sezione dimostrativa degli strati che costituiscono il sistema di drenaggio Mapesoil.
A destra, strumento di misurazione
prestazionale dopo la posa del nuovo manto.
On this page, from top, plan of the stadium at the level of the roof structures; section of the east stand; section of the west stand.
Bottom centre, demonstration section of the layers that make up the Mapesoil drai-
nage system.
Right, performance measuring instrument after laying the new surface.
Ingegner Portigliatti, il totale rifacimento del campo di gioco del Mapei Stadium non ha interessato lo strato profondo di drenaggio. PerchĂŠ questa scelta?
Non è sato necessario intervenire sul sistema di drenaggio profondo, realizzato nel 2014 con la tecnologia Mapesoiltotalmente priva di tubi e ancora in perfette condizioni - che garantisce il drenaggio del campo. I test effettuati questâanno sul sistema Mapesoil dimostrano, infatti, come la tecnologia Mapei sia ancora efficiente e stia garantendo durabilitĂ , e quindi sostenibilitĂ , allâimpianto sportivo e performance del manto erboso costanti su tutta la superficie di gioco, anche durante precipitazioni copiose, senza ristagni dâacqua.
Quello che allora si chiamava Stadio Giglio (poi Città del tricolore e oggi Mapei Stadium) fu inaugurato nel 1995; quando Mapei portò il Sassuolo a giocare su questo campo quali erano le condizioni del manto?
Dopo quasi due decenni di intenso utilizzo il terreno di gioco, durante la stagione calcistica 2013-2014, evidenziava problematiche di inerbimento legate allâeccessiva usura del manto erboso, causata principalmente dalla perdita di efficacia del sistema di drenaggio profondo del campo. Infatti, benchĂŠ venissero effettuate unâaccurata conduzione agronomica del manto erboso ed una corretta manutenzione post-partita, il campo di gioco non era in grado di smaltire le acque meteoriche in occasione di precipitazioni copiose e necessitava di una preventiva protezione con teli impermeabili da rimuovere prima della partita. Se le precipitazioni si manifestavano durante la partita, si rischiava lâimpraticabilitĂ del campo.
Da qui, lâidea di un nuovo sistema per il drenaggio profondo?
Volendo risolvere questo problema, comune a molti stadi, la ricerca Mapei mise a punto un innovativo sistema per il sottofondo del terreno di gioco, in grado di riqualificare il drenaggio profondo dei vecchi campi in erba naturale o ibrida, impiegando lâesclusiva tecnologia Mapesoil.
La grande innovazione della stratigrafia realizzata per il sottofondo del terreno di gioco del Mapei Stadium consiste nellâassenza di tubi di drenaggio distribuiti sul campo: tutta lâacqua del campo infatti, sia essa meteorica o di irrigazione, viene rac-
colta da un sistema di drenaggio profondo realizzato in soli 8 cm con il legante idraulico ad alte prestazioni Mapesoil VD e successivamente convogliata per pendenza sui due lati lunghi.
Oltre allâefficacia nel drenaggio, quali altri vantaggi offre il sistema?
La soluzione tecnica realizzata con Mapesoil offre vantaggi di tipo costruttivo, economico, funzionale ed anche di tipo manutentivo.
Dal punto di vista costruttivo, riduce in modo significativo lo spessore totale di sbancamento: la rimozione del vecchio sistema campo interessa infatti solo 35 cm di profonditĂ a differenza dei sistemi tradizionali che necessitano talvolta di rimuovere fino a 60 cm di spessore. Quindi risparmio nei costi di smaltimento e nei tempi di realizzazione.
Lâelevatissima capacitĂ drenante consente di avere sullâintera superficie di gioco condizioni del manto uniformi. Lâelevata percentuale di vuoti presenti nel massetto drenante (dal 10 al 20% in volume) consente infatti di immagazzinare nel sottofondo del campo fino a 15 mc di acqua, evitando quindi ristagni sulla superficie che possano compromettere la funzionalitĂ di gioco.
In ultimo, ma non certo per importanza, va annoverato il vantaggio legato alla manutenzione ordinaria del manto erboso, che richiede nel substrato un corretto equilibrio tra umiditĂ ed aria. In presenza di piogge è importante che il substrato sia in grado di allontanare lâacqua in eccesso in un tempo relativamente breve, prima che si possano creare le condizioni per lâasfissia radicale che comprometterebbe la crescita della pianta stessa. La tecnologia MAPESOIL, facilitando il deflusso dellâacqua, permette un controllo piĂš accurato del tasso di umiditĂ del substrato e quindi migliora le condizioni di vita del manto erboso.
a colloquio con Elisa Portigliatti (Sport Flooring Corporate P.M. di Mapei)The extraordinary maintenance work that Mapei, the company that owns the structure, planned this year began at the end of June and was completed in mid-August, so as not to interfere with the football championship. This entailed a complex management of the works, carried out simultaneously on different sectors of the structure, in the limited time available of only 71 working days.
All of the work carried out made it possible to modernise certain services and to facilitate future maintenance and periodic inspections, thus extending the life of the facility with a view to durability, to the benefit of the environment and of all the facility's users.
The most important intervention under the structural point of view concerned the upgrading of the roofs of the two east and west stands. The preexisting covering was replaced with a more modern and high-performance construction solution, with the installation of new wooden beams for the secondary frame, and an aluminium roof with overlapping joints that guarantees perfect impermeability.
The playing field, which as it hosts two teams must endure double rounds, was renovated and improved with the total replacement of the sandy substrate, the heating system, and the final mixed layer of turf and sewn synthetic turf.
On the other hand, there was no need to intervene on the deep drainage system, which was created in 2014 using Mapesoil technology, and which still guarantees perfect drainage of the turf, as tests carried out eight years after its installation show.
Manutenzione straordinaria presso il Mapei Stadium, Reggio Emilia
Committente: Mapei Stadium Srl
Direzione lavori: Beltrami Studio (archh. Sandro Beltrami, Carla Zovetti), Studio tecnico Castelli (dott. Agr. Giovanni Castelli)
Manto erboso ibrido:
Paradello Green Srl
Manto erboso sintetico e ornamentale: Safitex Turf Srl
Posa manto sintetico: Green System Srl Sostituzione coperture tribune: AT Group Srl Sabbie: Vaga Srl
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In alto a sinistra, lâesterno dello stadio; a destra la fossa con il rivestimento in erba decorativa e il bordo campo in erba sintetica sportiva. Al centro, la tribuna ovest con gli sky box; in basso, gli strumenti di monitoraggio del manto esposti durante la visita on field del 22 settembre (foto BG / Tsport).
Top left, the outside of the stadium; right, the pit with the decorative grass covering and the courtside in synthetic sports turf. In the centre, the west stand with the sky boxes; below, the turf monitoring instruments on display during the on-field visit on 22 September (photo BG / Tsport).
Il nuovo Palasport Giulio Rinaldi, inaugurato lo scorso agosto, insieme con lâimpianto natatorio di recente ristrutturato, completa la âCittĂ dello Sportâ, che si estende su un'area complessiva di 14 ettari a ridosso del centro abitato.
Il nuovo Palasport Giulio Rinaldi, inaugurato lo scorso agosto, insieme con lâimpianto natatorio di recente ristrutturato, completa la âCittĂ dello Sportâ, che si estende su un'area complessiva di 14 ettari a ridosso del centro abitato.
A ridosso del Centro Urbano di Anzio, ad appena 50 km da Roma, lungo la via Nettunense, si estende una serie di impianti sportivi, su una dimensione di circa 14 ettari, che viene denominata âCittĂ dello Sportâ.
Le attivitĂ sportive presenti nel comprensorio, che vengono svolte nei diversi impianti, comprendono:
-il Palazzetto dello sport, che può ospitare fino a 1.700 persone e diverse attivitĂ sportive; -il nuovo polo natatorio âStadio del nuotoâ con una vasca da 50 metri, due vasche piĂš piccole e tribune che possono ospitare 480 persone; -il campo di calcio con pista di atletica e relative palestre per la scherma e il pugilato; -il campo di rugby; -il campo di baseball; -i campi da tennis e padel con palestra; -i campi di basket e pallavolo in struttura coperta con tribune; -la piscina scoperta con vasca da 33 metri, tribune e relativa palestra.
Si tratta di un polo che esprime una grande vitalitĂ e soddisfa un notevole bacino dâutenza, anche extracomunale, con la presenza giornaliera considerevole di unâutenza consolidata, fidelizzata e variegata per classi di etĂ sesso e ceto sociale. A quanto detto si può aggiungere che la âCittĂ dello Sportâ rappresenta altre potenzialitĂ , quali la complementarietĂ di un polo dâeccellenza per lo sport con la vocazione turistico - ricettiva della cittĂ , lâopportunitĂ di variegare lâofferta turistica con attivitĂ sportive, per il benessere e la cura della persona, la prospettiva di inserire ed integrare in futuro il polo sportivo in piĂš vasti circuiti regionali e nazionali.
Inoltre è importante rilevare, a ridosso del polo sportivo, la presenza di una serie di servizi scolastici, commerciali, per la sicurezza (quali il commissariato di PS, e il polo dei Vigili del Fuoco) e ampie zone a parcheggio.
Il Palazzetto dello Sport è lâultima struttura ad essere completata ed è stata inaugurata nellâagosto di questâanno, con lâintitolazione al campione anziate di pugilato degli anni â70-80, Giulio Rinaldi. Il progetto preliminare del Palazzetto dello Sport era stato approvato dalla Giunta Comunale nel 2004.
La realizzazione del palazzetto costituisce il completamento delle attrezzature del centro, consentendo la possibilitĂ di ospitare manifestazioni sportive di carattere nazionale ed al tempo stesso manifestazioni culturali con una capienza di pubblico pari a quasi 1.200 unitĂ per le manifestazioni sportive espandibile a 1.700 per altri tipi di manifestazioni.
Il complesso è articolato su due livelli. Al livello terra sono ubicati lâandrone di ingresso con le biglietterie, gli uffici per le societĂ sportive, lâatrio
In apertura, la vasca principale dello Stadio del nuoto.
In questa pagina, in alto, lâarea della CittĂ dello Sport (foto Google Earth); in basso, lâinterno del palazzetto.
Nella pagina a lato, vista zenitale e piante piano terra del palazzetto (in alto) e del centro natatorio (in basso).
In the opening page, the main pool of the Swimming Stadium.
On this page, top, the Sports City area (photo Google Earth); bottom, the inside of the arena.
Facing page, zenith view and ground floor plans of the hall (top) and the swimming centre (bottom).
atleti con gli spogliatoi, i bagni per il pubblico e un deposito per le attrezzature.
Il campo sportivo, di dimensione atta ad ospitare il gioco del basket, della pallavolo, del tennis e del calcetto, è pavimentato con parquet sportivo. Le tribune fisse sono disposte su due lati dellâambiente.
Al secondo livello è ricavato uno spazio polifunzionale. Gli spazi sono stati articolati e dimensionati in base alle norme federali vigenti al fine di ottenere lâomologazione dal CONI per le manifestazioni sportive a carattere nazionale.
Lâarchitettura è improntata alla massima linearitĂ e si vale in prevalenza di componenti prefabbricate.
Il Comune di Anzio è proprietario dellâimpianto natatorio presso il Centro Sportivo Comunale, ed ha bandito nel 2020 un concorso per lâaffida-
mento in concessione della gestione dellâimpianto stesso.
Il bando di gara prevedeva che il concessionario provvedesse alla esecuzione dei lavori essenziali come riportati nello studio di fattibilitĂ allegato al bando di gara e ne facesse redigere il relativo progetto definitivo.
Lo stato di fatto
Lâimpianto sportivo natatorio è costituito da molteplici unitĂ edilizie, in parte prefabbricate e in parte in muratura; alcune superfici sono porticate.
Lâingresso si trova allâinterno di un parcheggio chiuso e immette in una sala dâattesa con posti a sedere, bagni per i visitatori, accessibile anche per i disabili tramite una rampa che collega il piazzale esterno con lâingresso.
Contigui allâingresso ci sono gli uffici amministrativi ed uno spazio attrezzato per la vendita di attrezza-
tura sportiva idonea (costumi, cuffiette, ecc.).
Dallâingresso si accede, direttamente da un corridoio di distribuzione, agli spogliatoi, separati per donne, bambini e uomini, con panche ed appendiabiti, oltre a servizi igienici e docce. Gli spogliatoi sono organizzati in modo da ottemperare alle prescrizioni Coni, sia nel periodo in cui lâimpianto è aperto al pubblico, sia per gli eventi di natura sportiva.
Il corridoio distributivo conduce direttamente allâimpianto vasche, costituito da una piscina grande di formato olimpionico da 50 m, profonda di 2,20/2,40 m, ed una piscina piĂš piccola e meno profonda per i portatori di handicap e per i bambini piccoli.
Affiancata câè una piscina di dimensione intermedia con copertura telescopica.
La struttura che copre la piscina è in materiale leggero prefabbricato, con pannelli plastici, che allâoccorrenza, sulle pareti laterali è apribile, e
poggia su muretti alti circa 1 metro. Sono presenti due tribune costituite da gradinate in struttura cementizia.
Cinque uscite danno allâesterno del corpo di fabbrica, distribuite su tre lati dellâimpianto, di cui una sul lato corto conduce ad una zona riservata, dove sono installati lâUTA (macchinario per areazione piscina), ed altri macchinari per lâutilizzo dei servizi igienici attigui, e le altre sui lati lunghi che conducono, dal lato della polisportiva tennis, ad unâarea riservata dove ci sono dei locali tecnici in muratura, ad un piano fuori terra con areazione ed infissi in metallo, e allâingresso della palestra per gli allenamenti. Sul lato opposto al precedente, dalla parte della strada Nettunense, le uscite conducono allâaltro impianto, costituito da una piscina dotata di copertura prefabbricata, struttura in metallo e pannelli in plexiglass, rimovibile, contornata da gazebo, costituiti da struttura in legno e metallo, servizi igienici, magazzini, e un piccolo bar per la ristorazione e la cucina in muratura.
Il progetto esecutivo presentato dalla ASD Latina Pallanuoto (oggi Anzio Waterpolis) rappresenta una sintesi tra una parte degli interventi previsti dal progetto definitivo come essenziali e gli interventi migliorativi previsti nella fattibilitĂ :
-Demolizione e ricostruzione della copertura della vasca grande e della vasca media;
-Realizzazione di un sistema a sfioro per la vasca grande;
-Ristrutturazione e ampliamento degli spogliatoi;
-Realizzazione di uno spazio nuovo per la reception, ingresso del pubblico e bar;
-Spostamento degli impianti meccanici, in parte sulla copertura degli spogliatoi ed in parte in due locali interrati;
-Realizzazione nella ex centrale termica e locali attigui di una zona per gli allenamenti a terra degli atleti;
-Nuovi bagni per il pubblico.
La vecchia copertura, oltre che fatiscente, non era piĂš rispondente alla NT 2018 per le costruzioni, e carente anche sotto il profilo delle dispersioni energetiche.
Il progetto ha previsto la realizzazione di una nuova copertura che garantisse i seguenti requisiti:
-Altezza minima 5,00 m. per le conformitĂ Coni e Fin;
-Copertura coibentata e con caratteristiche che ne garantiscano la durabilitĂ nel tempo e ridotte opere di manutenzione;
-Ampliamento delle tribune;
-Superfici vetrate in sostituzione di quelle in policarbonato.
La nuova copertura ha una struttura in acciaio costituita da travi tralicciate realizzate con elementi metallici tubolari che poggiano da un lato su elementi in cemento armato sagomati per portare sia lâampliamento delle tribune, sia per consentire la realizzazione di un percorso (anche via
In questa pagina, dettagli dello Stadio del Nuoto: nella colonna sinistra, foto di cantiere, in quella destra il finito.
Nella pagina a lato, interni dello Stadio del Nuoto; dallâalto: spogliatoi; sala didattica; ristorazione; finestra sulla vasca grande; la vasca media.
On this page, details of the Swimming Stadium: in the left column, construction site photos, in the right column, the finished building.
On the facing page, interior of the Swimming Stadium; from the top: changing rooms; teaching room; cafeteria; window on the large pool; the middle pool.
di esodo) al di sopra delle tribune.
Il sistema poggia su fondazioni su pali. La copertura è realizzata con un sistema a strati costituito da un tavolato verniciato al di sopra del quale viene montato un isolante bicomponente e con una pendenza del 2% un pannello continuo di alluminio preverniciato. La copertura è completata da gronde, pannelli verticali e discendenti in alluminio. Sulla vasca grande sono stati effettuati: rimozione del rivestimento esistente; realizzazione di una soletta di fondo in cemento armato con alloggiamento delle tubazioni di immissione acqua nella vasca; realizzazione di due canali di raccolta a sfioro sui lati lunghi della piscina; rialzo dello spazio a bordo vasca; canala in acciaio per la raccolta delle acque di lavaggio; adeguamento degli impianti termici idraulici di trattamento acque, con efficientamento energetico in un blocco unico che serve sia la piscina grande sia la piscina piccola; trattamento del fondo e delle pareti della piscina con apposita guaina liquida; montaggio del rivestimento fondo e pareti della piscina; finiture bordo vasca canalette e raccordo dello sfioro alla vasca di compenso esistente; soletta per il rialzo del piano vasca con relativa pavimentazione; montaggio di una ringhiera di divisione spazio sport e spazio spettatori; nuovo impianto di illuminazione; adeguamento impianto elettrico.
Ă stato previsto un riordino interno degli spogliatoi, allâinterno dei quali sono state riportate le docce, una divisione netta dei percorsi tra piedi calzati e piedi scalzi, un ampliamento degli spazi necessari, la realizzazione di una sala riunioni, il rifacimento con isolamento e consolidamento delle coperture per alloggiare una parte degli impianti, lâadeguamento normativo di impianti elettrici e di termoventilazione.
Davanti agli spogliatoi è stata realizzata una nuova area che si sviluppa a L in parte parallela agli spogliatoi e in parte parallela alla testata della piscina grande.
Questo spazio contiene gli uffici, la nuova reception e la biglietteria, lâarea commerciale e il bar e la galleria per lâaccesso del pubblico.
Gli impianti termici, aeraulici e idraulici sono stati rilocalizzati: la centrale termica e le UTA sono posizionate al disopra degli spogliatoi, mentre le apparecchiature per la distribuzione e filtraggio delle acque di vasca sono alloggiate in locali interrati appositamente realizzati.
La preesistente centrale termica e i locali limitrofi liberati dagli impianti è stata ristrutturata e utilizzata per la preparazione a terra degli atleti.
La maggior parte degli interventi sugli impianti si sono resi necessari per adeguarli alle vigenti normative, ma garantiscono altresĂŹ una maggiore efficienza in termini di riduzione dei consumi energetici e di funzionalitĂ e miglioramento della loro gestione, come la centralizzazione dei controlli.
Il completamento delle aree esterne per lâaccoglienza e le attivitĂ di preparazione atletica è previsto per la primavera/estate 2023.
Close to the Urban Centre of Anzio, just 50 km from Rome, along the via Nettunense, a series of sports facilities extend over a surface area of approximately 14 hectares, which is called 'CittĂ dello Sport' (City of Sport).
The Palazzetto dello Sport is the latest facility to be completed and was inaugurated in August this
Stazione Appaltante: Comune di Anzio (Roma) SocietĂ aggiudicataria in concessione: ASD Anzio Waterpolis (AD Francesco Damiani) Gestione: ASD Latina Pallanuoto
Progetto Architettonico e D.L.: Studio Tecnico Associato Giovanni Battista Lo Fazio architetto e Luciano Marigliani ingegnere Opere in Cemento Armato: Ing. Luciano Marigliani Opere in Acciaio: ing. Roberto De Gennaro Impianti: ing. Massimiliano Faina Impianti Antincendio: arch. Dario Marigliani Anno di realizzazione: 2021
Importo dei Lavori: Quadro Economico euro 4.200.000
year, with the dedication to the local boxing champion of the 1970s-80s, Giulio Rinaldi.
The complex is on two levels. On the ground level are the entrance hall with the ticket offices, the offices for the sports clubs, the athletes' lobby with the changing rooms, the public toilets and a storage area for equipment.
The sports field, of a size suitable for basketball, volleyball, tennis and five-a- side football, is paved with sports parquet. Fixed grandstands are arranged on two sides of the space.
On the second level is a multifunctional space.
The architecture is characterised by maximum linearity and relies predominantly on prefabricated
Stazione Appaltante: Comune di Anzio (Roma)
Progettazione preliminare e definitiva, Direzione Lavori: UTC Comune di Anzio Progettazione esecutiva: Polis Engineering Srl (Giovanni Battista Lo Fazio Architetto, Luciano Marigliani Ingegnere, Innocenzo Mangiamele Ingegnere)
Opere in Cemento Armato e prefabbricati: Taddei Costruzioni Srl
Impianti: ing. Innocenzo Mangiamele Anno di realizzazione: 2006
Inaugurazione: agosto 2022
Importo dei Lavori:
Quadro Economico euro 3.300.000
Attrezzature sportive: Sport System Srl
components.
The Swimming Stadium underwent a complete renovation by the sports club that was awarded the management.
The roof was renewed, made with a system of tubular metal elements; the coating of the large pool was redone, with the raising of the sides and the creation of a new water overflow system.
The changing rooms were rationalised and the entire plant system was revised. Most of the work on the facilities was necessary to bring them into line with current regulations, but it also guarantees greater efficiency in terms of reduced energy consumption and improved functionality and management.
tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line
www.sporteimpianti.it/impianti-per-il-nuoto/
In alto a sinistra panoramica della CittĂ dello Sport; a destra, esterno del Palazzetto.
In basso, lâesterno dello Stadio del Nuoto e un dettaglio della rampa di accesso al primo livello.
Top left, overview of the Sports City; right, exterior of the Sports Hall.
Below, the exterior of the Swimming Stadium and a detail of the access ramp to the first level.
PROGETTO: STUDIO ASSOCIATO GAIA PROGETTI LOCALITĂ: MONTEMONACO (ASCOLI PICENO)
Piano nazionale per gli investimenti complementari al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) Codice A3.3 Riqualificazione area Ex Mattatoio per centro sportivo polifunzionale e Riqualificazione Rifugio Sibilla - Importo euro 2.660.000
Per il nuovo centro sportivo di Montemonaco che sorgerĂ in area ex-mattatoio sono stati assegnati circa 2 milioni e mezzo di euro nellâambito del PNRR. Parte del finanziamento sarĂ riservato allâammodernamento del rifugio Sibilla, punto di rilevanza turistica in zona.
Lo studio Gaia Progetti di Mogliano Veneto si è occupato dello studio di fattibilità tecnico-economica su incarico del comune di Montemonaco. Il prossimo step sarà la gara di appalto integrato.
Il progetto dello studio Gaia prevede lâindividuazione di materiali e sistemi costruttivi eco-sostenibili, soluzioni impiantistiche di risparmio energetico ed idrico ed elevati standard di comfort termico, acustico e visivo.
Lâobiettivo è rendere il centro sportivo un punto di riferimento per diverse tipologie di fruitori: famiglie turisti, anziani, disabili.
Con lâinserimento di un nuovo campo polivalente per pallavolo, tennis e basket e ambienti destinati a palestra con sala attrezzi e piscina riabilitativa a uso sportivo, lâarea sarĂ ulteriormente valorizzata e con essa tutto il centro di Montemonaco, al quale vi si arriva in pochi minuti a piedi.
Centro sportivo e rifugio saranno connesse alla rete di sentieri e percorsi del parco dei Monti Sibillini e lo stesso centro sportivo si inserirĂ come offerta di benessere psico-fisico e punto di riferimento per la mobilitĂ dolce.
Riportiamo la descrizione del progetto dalla relazione generale redatta dallâarchitetto Dario Cazzaro, dello Studio Associato Gaia Progetti.
Il primo intervento previsto nel progetto di fattibilitĂ consiste nella demolizione di un edificio esistente ma non corrispondente alla finalitĂ dellâopera, e la successiva realizzazione di un Centro Sportivo Polifunzionale, dotato di molteplici servizi incentrati sulle attivitĂ sportive. Tra questi il campo polifunzionale, che va ad aggiungersi ad un campo da calcio esistente che sarĂ sottoposto ad una completa riqualificazione, e attivitĂ indoor a corpo libero o con attrezzature.
Il secondo intervento si concentra sulla riconversione ed innovazione del Rifugio Sibilla; notevole punto di interesse turistico della zona, il quale diventerĂ vero e proprio presidio culturale in quota.
I progetti prevedono:
⢠adeguato livello di sicurezza in riferimento al normale utilizzo dellâedificio ed alle attivitĂ di manutenzione;
⢠garanzia della fruibilità e della flessibilità degli edifici e delle aree di pertinenza esterna;
⢠individuazione di materiali e sistemi costruttivi eco-sostenibili;
⢠individuazione di soluzioni impiantistiche con elevate prestazioni di risparmio energetico ed idrico;
⢠individuazione di materiali, sistemi costruttivi e soluzioni impiantistiche che limitino e facilitino le attività di manutenzione e che garantiscano elevati standard di comfort termico, acustico e visivo.
A lato, rendering della facciata principale sul campo polivalente. In alto, planimetria generale del centro sportivo.
Sullâarea di pertinenza dellâEx Mattatoio è ad oggi presente un campo da calcio attualmente utilizzato. A nord del campo sportivo il terreno è conformato con una pendenza accentuata ed un altopiano raggiungibile attraverso una strada sterrata. A sud del campo sportivo è presente un fabbricato cosĂŹ articolato: affacciato lungo la S.P. 83 la porzione piĂš datata, che ospitava il Mattatoio Comunale; ad oggi i locali interni a questa porzione sono usati come ricoveri per gli attrezzi, i mezzi di trasporto di proprietĂ del comune e come magazzini.
In adiacenza a questo edificio, verso nord, è stata successivamente costruita una porzione ad uso spogliatoi a servizio del campo da calcio.
Il Rifugio Sibilla, complementare allâintervento in esame, è situato a circa 1540 m s.l.m. ed è composto da una struttura in muratura portante di mattoni pieni e solai in latero-cemento, con piano seminterrato rivestito da un paramento in pietra faccia a vista.
I termini della misura cui si richiama il finanziamento sono:
Macromisura A - cittĂ e paesi sicuri, sostenibili e connessi;
Sottocategoria A.3 - Rigenerazione urbana e territoriale;
Sottomisura 3 - Realizzazione, implementazione e consolidamento di Percorsi e cammini culturali, tematici e storici.
Il progetto è stato elaborato al fine di rispettare i principi contenuti nella suddetta misura.
Gli interventi previsti, il nuovo Centro Sportivo polifunzionale e la riqualificazione del Rifugio Sibilla concretizzano lâobiettivo di migliorare la qualitĂ delle relazioni sociali e della ricreazione negli spazi aperti pubblici, dal punto di vista del comfort ambientale, e contribuiscono al miglioramento del sistema di relazioni tra le parti del territorio.
Entrambi gli interventi mirano a ridurre gli effetti del cambiamento climatico, attraverso unâattenta e puntuale riqualificazione integrata degli spazi aperti. Il progetto nellâarea del nuovo Centro Sportivo prevede la demolizione dellâex Mattatoio e la realizzazione, sullo stesso sedime, di una nuova area destinata a parcheggio, con pavimentazione drenante, attuando quindi, la riconversione dellâattuale suolo impermeabile a terreno semipermeabile. Per le nuove aree pavimentate esterne, si prediligono pavimentazioni drenanti a basso impatto ambientale, quali pavimentazioni in prefabbricati riempiti di substrato e inerbiti; per la nuova strada carrabile, calcestruzzo drenante assieme a vasche interrate dimensionate per soddisfare lâinvarianza idraulica.
Per il Rifugio Sibilla, non sono previsti ampliamenti rispetto al volume attuale, pertanto viene garantito il principio del âconsumo di suolo pari a zeroâ. Sono previsti inoltre impianti ad alta efficienza, con solare termico e fotovoltaico, corpi illuminanti LED a
Nella pagina sinistra, unâortofoto e una foto dello stato attuale dellâarea sportiva.
In alto sulle due pagine e a destra, tre diversi prospetti del complesso.
In basso, pianta al livello terra e al livello seminterrato.
basso consumo, che garantiscono il raggiungimento del requisito ânZEBâ.
Per entrambi gli interventi sono stati previsti accorgimenti atti a preservare la biodiversitĂ . In particolare, al fine di evitare la collisione con i volatili, tutte le superfici vetrate del nuovo Centro Sportivo saranno arretrate rispetto al filo delle facciate e dotate di vetri a basso grado di riflessione esterna (max 15%), con specifiche marcature su tutta la superficie.
Si prevede la ripiantumazione di alberi ed essenze vegetali autoctone per garantire il rimboschimento, favorire la biodiversitĂ , aumentare lâassorbimento di CO2, e migliorare al contempo, la resilienza delle aree boschive.
In fase di cantiere, si dovranno rispettare i cicli naturali della biodiversitĂ , come ad es., evitare il taglio della vegetazione arborea ed arbustiva (esclusivamente di quelle parti di ostacolo alle lavorazioni di cantiere) durante il periodo riproduttivo degli uccelli, tra i mesi di aprile e luglio.
I materiali utilizzati per i nuovi interventi dovranno essere conformi ai Criteri Ambientali Minimi (D.M. 11/10/201 â âDecreto CAMâ), garantire la disassemblabilitĂ a fine vita, (essere sottoponibili a
demolizione selettiva, riciclabili e riutilizzabili). Il contenuto di materia recuperata o riciclata nei materiali impiegati dovrĂ essere pari ad almeno il 15% in peso valutato sul totale di tutti i materiali utilizzati; i materiali non dovranno contenere sostanze pericolose (identificate al punto 2.4.1.3 del D.M. 11/10/2017).
Considerato che la riqualificazione dellâarea dellâex Mattatoio prevede la demolizione del fabbricato esistente, e che il conferimento in discarica potrebbe avere un notevole impatto sullâambiente, si dovrĂ assicurare lâinvio a recupero, della piĂš alta percentuale possibile dei rifiuti non pericolosi.
Inoltre, si dovrĂ prevedere di destinarne una parte per il substrato di fondazione del nuovo campo polivalente e della nuova strada carrabile.
il progetto prevede la completa demolizione dei fabbricati esistenti, per dare luogo ad un rinnovato polo sportivo ad alta efficienza energetica (nZEB).
Lâintervento nel suo complesso è cosĂŹ delineato:
1.Costruzione del nuovo centro sportivo volto ad ospitare:
â˘un punto informazioni, con personale preposto allâaccoglienza nella struttura, che possa prendere le prenotazioni per i vari servizi e gestire tutte le necessitĂ degli utenti;
â˘un angolo bar a servizio degli utenti del Centro; â˘una palestra per ginnastica di circa 90 mq, a servizio del complesso sportivo; â˘una palestra per la sala attrezzi, dotata di piscina riabilitativa ad uso sportivo, con spogliatoi riservati e distinti per sesso;
â˘spogliatoi a servizio dei campi sportivi, distinti per squadre e spogliatoio riservato ad arbitro; â˘un locale rimessaggio per depositare il materiale per la manutenzione dei campi e la pulizia dei locali;
â˘possibilitĂ di ricarica delle bici elettriche con colonnine appositamente posizionate; â˘aree verdi di pertinenza.
2.Realizzazione di un campetto polivalente (pallavolo, basket e tennis) dotato di apposita pavimentazione in resina ecocompatibile, segnature da campo, recinzioni, fasce di rispetto e adeguati punti di illuminazione;
3.Modernizzazione del campo da calcio esistente, che prevede sostituzione delle panchine e nuovi punti di illuminazione;
4.Realizzazione di una gradonata naturalistica sul pendio a nord del campo da calcio;
5.Nuovi percorsi e collegamenti in grado di
garantire la massima accessibilitĂ alla totalitĂ dei fruitori con particolare attenzione ai diversamente abili;
6.Massima connessione con la viabilitĂ locale e ampia possibilitĂ di parcheggio;
7.Contenimento dei costi di realizzazione e di gestione puntando allâutilizzo di materiali e manodopera del posto e utilizzando fonti energetiche rinnovabili, nel rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (DM 11 Ottobre 2017).
La prima scelta progettuale è stata quella di cambiare sedime del nuovo centro sportivo rispetto agli edifici esistenti in considerazione del fatto che essi non rispettavano i criteri di progetto applicati; essi attualmente sorgono a ridosso della strada provinciale, Considerato il meraviglioso contesto paesaggistico, si è optato di posizionare la nuova edificazione in una posizione strategica, ad inquadrare il complesso montuoso dei Monti Sibillini.
La conformazione del terreno a nord del campo da calcio esistente si presenta come un altopiano, adeguato ad accogliere una struttura volta ad adattarsi allâandamento del terreno senza interferire veemente.
Lâaccentuato declivio, ha dettato alcune scelte compositive ed insieme strutturali del nuovo fabbricato, il quale è âincastonatoâ allâinterno del pendio sul lato est e si articola verso ovest in 3 rami aggettanti, inquadrando ognuno una cima diversa della catena montuosa prospicente.
Al nuovo Centro Sportivo si accede dal livello superiore (quota +0.80 m) rivolto verso sud, al quale arriva un percorso sia pedonale che eventualmente carrabile.
Lâingresso principale è protetto da una pensilina, costituita dal proseguimento della copertura stessa, che consente un primo approccio con lâedificio stesso al riparo. Il foyer dâingresso è in posizione baricentrica, allo snodo di ramificazione dei tre aggetti. Il primo ambiente entrando sulla sinistra è il punto informazioni, mentre di fronte si apre lâangolo bar, dotato anche di unâampia terrazza esterna ancor piĂš intima e raccolta.
Subito sulla destra i sistemi di risalita ed i locali di servizio, oltrepassando la scala si raggiunge la palestra per ginnastica, che con lâampia vetrata apribile potrĂ interfacciarsi direttamente con lâambiente esterno.
Il livello intermedio ospita lâambiente dedicato a sala attrezzi con piscina riabilitativa ad uso sportivo, che consiste in circa 110 mq, occupando due delle ramificazioni. A questo piano sono presenti gli spogliatoi, distinguendo quelli a servizio della sala attrezzi da quelli riservati ai campi sportivi, sempre suddivisi per sesso e/o squadra a seconda delle necessitĂ ; è previsto inoltre lo spogliatoio per lâarbitro.
Per raggiungere il campo polifunzionale, si deve percorrere il corridoio di uscita verso sud dagli spogliatoi e scendere al livello inferiore. Alla stessa quota dei campi, al piano interrato, è prevista la scala di accesso al campo polivalente e al campo da calcio.
La conformazione del terreno su cui dovrĂ sorge-
In questa pagina, rendering dei âcannocchialiâ puntati sul paesaggio dallâinterno dellâedificio.
Nella pagina destra, in alto, il recupero del Rifugio Sibilla; in basso, lâesterno del centro sportivo.
re il nuovo fabbricato richiede particolare attenzione durante le fasi esecutive, soprattutto nei riguardi delle porzioni interrate: dovranno essere previsti interventi con micropali per il sostegno del terreno durante le fasi di scavo e realizzazione delle pareti interrate.
La presenza di numerose pareti controterra e la conformazione stessa del terreno e del fabbricato hanno suggerito lâadozione di una struttura portante quasi esclusivamente a pareti in calcestruzzo armato che rivestono lâintero perimetro del fabbri-
cato. Tali pareti che si estendono per tutta lâaltezza del fabbricato posano su platee poste a tre quote differenti di terreno.
Al primo e secondo impalcato si prevedono solai tipo âpredallesâ sorretti in parte dalle pareti portanti e in parte da un telaio in cemento armato interno al livello del piano terra. Il solaio di copertura è invece realizzato interamente in legno con doppio tavolato superiore a creare un piano membranale di collegamento sul quale verrĂ installato il pacchetto tecnologico di copertura.
La nuova costruzione presenterĂ caratteristiche e finiture dei materiali tipici del luogo: tetto a falda rivestito in lamiera di rame brunito, rivestimento esterno in pietra calcarea propria dei Sibillini. Le vetrate rispetteranno le prescrizioni dellâEnte Parco dei Monti Sibillini, con proprietĂ di riflessione < 15% e specifiche anti-collisione a protezione dei volatili (per es. pattern applicati sulla superficie esterna). Per garantire unâadeguata coibentazione termica, si prevede la posa di un cappotto esterno dello spessore di 14 cm in EPS.
La nuova gradonata prevista a nord del campo sportivo sarĂ armonizzata nel pendio esistente e realizzata attraverso dei muretti di contenimento a gabbioni (strutture scatolari realizzate in rete metallica riempite di ciottoli e pietre) in modo da assicurare la stabilitĂ del pendio.
I pannelli che costituiscono gli impianti fotovoltaico e solare termico, oltre a mitigare lâimpatto ambientale dellâopera sfruttando le fonti rinnovabili, sono previsti in una colorazione che ben si adatta alla cromia della falda, in modo da mitigarne lâimpatto visivo.
Il progetto prevede riqualificazione e riconversione del Rifugio Sibilla in luogo dedicato a Centro Studi della Sibilla per attivitĂ turistiche - formative come vero e proprio presidio culturale in quota, in grado di promuovere un'azione didattica a vari livelli per la conoscenza del luogo, del suo intorno, degli elementi naturali e culturali legati sia alla scienza che al mito della Sibilla al fine della valorizzazione e promozione turistica del luogo.
Il piano terra, non oggetto del finanziamento, con diretto accesso dal parcheggio, sarĂ dedicato allâaccoglienza giornaliera degli escursionisti i quali potranno godere dei servizi tipici del rifugio di montagna.
Il piano seminterrato sarĂ trasformato per ospitare due aule didattiche: una prettamente dedicata allo studio in comune, biblioteca spazio espositivo e di studio degli elementi del luogo, lâaltra attrezzata per la proiezione video. Un locale sarĂ , inoltre, dedicato a magazzino con attrezzature per le attivitĂ didattiche e di pronto soccorso.
Nel piano del sottotetto sono previste due camere ad uso comune con numero n. 14 posti letto ed i servizi igienico sanitari divisi per genere.
La riorganizzazione del sistema di distribuzione tramite piattaforma interna e scala esterna permette di gestire i due livelli in completa autonomia (scuola formazione e utenze giornaliere) e sinergia in modo da rendere flessibile lâuso dei locali.
Per consentire il raggiungimento del livello nZEB, sarĂ posato un rivestimento esterno a cappotto in materassino di lana di roccia dello spessore di 10 cm per le parti fuori terra attualmente rifinite con muratura faccia a vista.
www.sporteimpianti.it/altri-impianti
Il campo giĂ in sintetico è stato implementato con un manto di nuova generazione e lâadeguamento del sottofondo, attraverso una procedura di Partenariato Pubblico Privato che ha consentito una procedura integrata economicamente piĂš vantaggiosa per lâAmministrazione pubblica.
Nella foto grande, vista a volo dâuccello del centro sportivo.
In questa pagina, dallâalto: zenitale dellâarea di rigore; panchina; dettaglio del manto.
A rendere interessante questa realizzazione, non câè solo la bellezza delle opere, ma anche la procedura scelta.
Non ci troviamo infatti davanti a una gara al massimo ribasso, dove spesso lâofferta risulta fuori mercato con i conseguenti ritardi e necessitĂ di far fronte ad extra costi se non â in casi estremiallâabbandono del cantiere.
In questo caso è stata scelta la formula del Partenariato Pubblico Privato che il proponente ha sottoposto al Comune di Nuvolera con un progetto comprensivo di finanziamento, progettazione, costruzione, manutenzione del campo in oggetto e gestione per la durata di 15 anni.
Il Partenariato permette con unâunica procedura integrata, economicamente piĂš vantaggiosa, di realizzare opere pubbliche con un importante supporto da parte del privato.
LâAmministrazione ha ritenuta valida e interessante la proposta e lâha messa a gara. Per lâente pubblico un modo per avere opere di qualitĂ lasciando i rischi (di costruzione e disponibilitĂ ) ai privati, per tutto lâarco del contratto.
Questo di Nuvolera si qualifica come il primo caso di contratto di disponibilitĂ per la realizzazione di un campo di calcio a 11 nella provincia di Brescia.
Pur non abbandonando le procedure tradizionali per la costruzione delle opere pubbliche, la societĂ proponente crede nel partenariato pubblico privato quale strumento innovativo ed efficiente, che permette di offrire ai clienti una possibilitĂ , dove la professionalitĂ e la qualitĂ fanno la differenza.
Lâoggetto dellâintervento è stato lâadeguamento del sottofondo con la posa del nuovo manto in erba sintetica, oltre al relamping dellâimpianto di illuminazione a LED e il completamento con le attrezzature sportive dedicate.
In particolare, è stato rimosso il manto sintetico esistente e, dopo la fresatura dellâasfalto è stato creato un nuovo sottofondo di inerti con spessore 4+3 cm a granulometria decrescente. Il sottofondo è stato quindi livellato a due falde.
Il sistema di drenaggio è stato completato con nuove canaline e relativo collettore, cordoli di contenimento, pozzetti e pozzo diaframmato. Realizzato infine un nuovo impianto di irrigazione comprensivo di cisterna e pompa.
Il manto in erba sintetica utilizzato è costituito da un filato in polietilene con struttura monofilo monoestruso a sei filamenti, composta da 2 monofili dritti di colore verde field con forma ad ali rinforzate e da 2 monofili dritti di colore verde oliva con forma a diamante rinforzato centralmente.
Lâispessimento centrale della sezione e la particolare zigrinatura superficiale consentono al filato di mantenere inalterate le caratteristiche di resistenza, durata e resilienza, garantendo lâottimale rotolamento del pallone durante i passaggi ed agevolando la pratica della manutenzione.
Il filato rispetta i requisiti nazionali ed internazionali
In the large photo, bird's eye view of the sports centre.
On this page, from top: zenith view of the penalty area; bench; detail of the turf.
relativi allâesposizione ai raggi solari (UVA e UVB), sia a livello di durata sia di prestazioni quali la resistenza alla rottura della fibra.
What makes this realisation interesting is not only the beauty of the works, but also the procedure chosen. In fact, we are not faced with a tender at maximum discount, where the offer often turns out to be out of the market with the consequent delays and need to face extra costs if not - in extreme cases - the abandonment of the construction site.
In this case the Public Private Partnership formula was chosen, which the proposer submitted to the Municipality of Nuvolera with a project including financing, design, construction, maintenance of the field in question and management for the duration of 15 years.
The Partnership allows with a single integrated procedure, economically more advantageous, to carry out public works with an important support from the private sector.
The administration considered the proposal valid and interesting and put it out to tender. For the public authority, it was a way to have quality works while leaving the risks (of construction and availability) to the private sector, throughout the contract.
The subject of the intervention was the adaptation of the sub-base with a new drainage system and a new irrigation system; then the laying of the new synthetic turf made of polyethylene yarn with a sixfilament monofilament structure; the relamping of the LED lighting system and the completion with the dedicated sports equipment.
tieniti aggiornato,
gli
Proseguiamo con questa seconda parte lâanalisi della comprensione e redazione del PIANO ECONOMICO FINANZIARIO (PEF) quale documento obbligatorio nelle operazioni di partenariato pubblico privato, ma di rilevanza strategica per lâavvio della gestione operativa di un impianto sportivo, sia pubblico che privato, con un approccio manageriale responsabile.
Nella prima parte, cui si rinvia, abbiamo definito il PEF nella sua sostanza e nella sua centralitĂ nellâambito del business plan, rammentandone la valenza per tutti gli stakeholders interni (i gestori dellâimpianto sportivo) ed esterni (gli enti locali concedenti, gli istituti finanziari mutuanti), aggiungendo, ora, anche lâutilitĂ per ulteriori soggetti terzi coinvolti nella progettualitĂ di sviluppo (dai collaboratori ai fornitori, dagli utenti degli impianti da riqualificare, alle altre societĂ sportive potenziali fruitori o concorrenti).
Con il presente contributo, entriamo nel merito della redazione del PEF sottolineando come il punto di partenza non è rappresentato dalla determinazione dei ricavi, come spesso si ritiene, ma da una analisi delle possibili aree di business incidenti sulla (o in rapporto alla) tipologia di interventi tecnici (di costruzione o di riqualificazione) da realizzare. In sintesi, il punto di partenza è: cosa voglio fare e cosa mi serve dal punto di vista strutturale per fare ciò che voglio fare.
Questo si traduce sotto un piano prettamente pratico nella determinazione degli I NVESTIMENTI.
Sviluppando il progetto tecnico architettonico di costruzione o riqualificazione si dĂ corpo alla definizione delle strutture in cui operare: dai campi da gioco agli spogliatoi, dai magazzini alle aree di ristoro, dagli spazi comuni (reception, sale attesa) ai locali tecnici, dalle tribune ai posteggi, dai locali dediti ad attivitĂ commerciali (stores, centri estetici, centri fisioterapici, aree gioco bimbi), dalle coperture dei campi alle club house, rimessaggi ecc.
La progettazione tecnica-architettonica, per quanto di interesse del PEF, si concretizza in una serie di valori riepilogati nel âquadro tecnico-economicoâ (QTE) in cui sono indicati gli importi dei singoli lavori da eseguire, con lâaggiunta degli oneri di progettazione e oneri accessori quali, a titolo esemplificativo, gli oneri professionali, gli oneri dei collaudi (in caso di riqualificazione di un impianto sportivo comunale), gli oneri di omologazione dei campi, gli oneri per i pareri degli enti preposti ai controlli preventivi (VVFF, ATS, CONI), gli oneri della sicurezza del cantiere, gli oneri di asseverazione del PEF come richiesto dallâart. 183, comma 15, del codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 18.4.2016, n.50) ecc.
Si riporta un esempio di quadro tecnico-economico relativo ad un intervento di riqualificazione di un impianto sportivo comunale nellâambito di una procedura di project financing. Si evidenzia che il QTE promana da uno studio di fattibilitĂ e non da una progettazione esecutiva che interviene solo in una fase successiva di sviluppo nellâambito del project financing.Da notare come allâin-
terno del QTE sono compresi anche gli âarredi funzionali alla realizzazione dellâoperaâ da intendersi come complementi non facenti parte della costruzione ma necessari al funzionamento, quali canestri, spalliere, separatori di corsie piscina, reti pallavolo, tennis, padel, balaustre di protezione panche/armadietti di spogliatoi, bancone reception, bancone del bar, tornelli accessi ecc. Nel computo delle opere invece sono giĂ compresi gli impianti (tecnici, gas, elettrici, idraulici, allarme), i sanitari, ascensori, montacarichi e in generale ogni impianto/bene da intendersi come parte integrante dellâopera.
Occorre però prestare attenzione al fatto che lâimporto risultante dal QTE non rappresenta il totale degli investimenti necessari per avviare il centro sportivo. Il valore complessivo degli investimenti, infatti, si ottiene aggiungendo al QTE gli ulteriori importi per lâacquisto di beni
materiali e immateriali necessari alla gestione, tra i quali si annotano sempre a titolo esemplificativo: Attrezzature sportive (es. attrezzi palestra, materassi, pesi, corde, tappeti elastici ecc.)
Arredi ufficio (scrivanie, sedie, armadi libreria, rack) Hardware (pc, server, stampanti, registratori di cassa) Software (gestionali contabili, gestionali CRM, ticketing) e licenze dâuso Marchi (registrazione)
Oneri di costituzione (notarili) Altri oneri professionali (redazione PEF, assistenza costituzione societaria)
Aggiungendo quindi questi ulteriori investimenti a quelli riferiti al piano delle opere avremo lâimporto iniziale complessivo degli investimenti come da esempio riportato nella seguente tabella:
Attenzione ad un altro elemento spesso trascurato nella stesura dei PEF: il reinvestimento da effettuarsi nel corso della gestione. Per reinvestimento, si intende ogni altro onere avente utilitĂ pluriennale da sostenersi non allâinizio della gestione, ma in uno degli anni nel corso della gestione.
A titolo esemplificativo: per un impianto sportivo con campi di calcetto in erba sintetica si deve prevedere al 10°/12° anno una spesa per il rifacimento dei campi. Analoghe considerazioni di âammodernamentoâ in corso di gestione, vanno fatte anche per gli arredi, i PC, gli impianti tecnici, le attrezzature sportive ed anche opere murarie (manutenzioni straordinarie). Il tutto avviene tenendo conto della âvita utileâ di ciascuna categoria di bene ad utilitĂ pluriennale e stimando al termine della vita utile una sostituzione in termini di âspesa per il riacquistoâ. Tale spesa va intesa come nuovo investimento in corso di gestione che ha impatti, cosĂŹ come gli investimenti iniziali, sulla redditivitĂ dellâimpianto e, conseguentemente, sulla tempistica di recupero degli investimenti e, per i gestori di impianti sportivi pubblici, sulla durata dellâaffidamento in gestione.
Gli investimenti, siano essi iniziali o in corso di gestione, oltre a quanto precede comportano altri due effetti sul PEF:
1)La necessitĂ di esporre (nello Stato Patrimoniale e nel Rendiconto Finanziario Previsionale) gli importi delle
risorse finanziarie idonee a sostenere gli investimenti stessi;
2)La riduzione del risultato economico degli esercizi in cui gli investimenti esplicheranno la loro utilitĂ , riduzione che viene espressa nel Conto Economico Previsionale per il tramite del costo, generalmente, costante nel tempo, rappresentato dalla quota annua di ammortamento.
Da un punto di vista sostanziale quanto sopra indicato si traduce in una constatazione tanto ovvia quanto però di complessa attuazione: lâinvestimento per poter essere realizzato occorre che sussistano adeguate risorse finanziarie da reperirsi a cura e spese del potenziale gestore/imprenditore.
Ad un âinvestimentoâ si correla quindi una âfonte di finanziamentoâ in grado di âcoprireâ (sostenere) lâinvestimento stesso.
La carenza di risorse finanziarie (fonti di finanziamento) impedisce il sostenimento dellâinvestimento e quindi la realizzazione dellâopera e del progetto di sviluppo e gestione dellâimpianto sportivo.
Nella prossima puntata si raffermerĂ il concetto di fondo della distinzione tra I NVESTIME NTI e FINANZIAMENTI.
Daremo spazio ad un approfondimento sulle fonti di finanziamento in un successivo contributo connesso allâanalisi del PEF.
Vedi altre notizie su palestre scolastiche nella rubrica âRegioni, Provincie, Comuniâ da pagina 106:
Maiolati Spontini (An)
Provincia di Sondrio - Cento (Fe)
Percentuale di scuole dotate di palestra (2018)
Di cosa non parleremo: pavimentazioni, insonorizzazione, efficienza energeticaâŚ
Se partiamo da un titolo come âpalazzetti e palestreâ apriamo un mondo che non potrebbe mai essere racchiuso in venti o trenta pagine di una rivista.
Ecco il perchĂŠ del sottotitolo âdalla cittĂ alla scuolaâ. Prendiamo in esame il progetto dello spazio sportivo chiuso - palazzetto o palestra - in relazione alla sua funzione polivalente nei confronti dellâutenza cittadina e di quella scolastica. Ă escluso, quindi, il tema del vero è proprio âpalazzo dello sportâ.
La duplice tipologia del palazzetto e della palestra scolastica è infatti âpermeabileâ in entrambe le direzioni: da un lato, la palestra comunale, eventualmente ben strutturata tanto da chiamarsi palazzetto, non aggregata ad uno specifico istituto scolastico, aperta però allâuso didattico per una o piĂš scuole del circondario prive di spazi autonomi; dallâaltro, la palestra scolastica che, anche per una maggiore economicitĂ di gestione, viene aperta nelle ore extrascolastiche, alle societĂ sportive del territorio.
Il tema, come vedremo, è giĂ ricco di implicazioni, progettuali e gestionali; non sarĂ quindi questa la sede per entrare in dettagli tecnici dei quali, peraltro, abbiamo giĂ parlato in precedenti âSpecialiâ di Tsport. Fra i piĂš recenti:
Efficienza energetica: Tsport 336
Acustica e sostenibilitĂ : Tsport 342
Pavimentazioni multisport: Tsport 343
Tornando alla individuazione di una tipologia specifica del palazzetto/palestra, possiamo rilevare, dal nostro osservatorio privilegiato sugli impianti sportivi italiani, la realizzazione negli ultimi anni di molti edifici multisport di livello comunale, dotati di un limitato numero di posti a sedere per il pubblico, commisurati al potenziale bacino di utenza delle associazioni sportive territoriali. Lâesigenza di queste strutture è in primo luogo quella di essere omologabili per gli sport che vi si andranno a praticare, con le misure quindi dettate dai regolamenti federali.
Beninteso, anche per le palestre prettamente scolastiche è opportuno che i campi di gioco siano conformi alle norme - in particolare per basket e volley -, anche se i requisiti minimi necessari, come vedremo, sono quelli dettati dai decreti ministeriali sulla scuola.
Le due tipologie si distinguono soprattutto per la presenza o meno dei posti per il pubblico: che in una palestra destinata esclusivamente alla attivitĂ didattica possono mancare, benchĂŠ sia auspicabile prevedere la possibilitĂ che lâimpianto venga affittato anche alle societĂ sportive, che di pubblico hanno bisogno.
Quanto ai servizi accessori, gli spogliatoi richiedono in entrambi i casi gli stessi requisiti: è quello che vedremo piÚ avanti in un capitolo specifico di questo Speciale.
Nella scuola degli anni â60 (grembiule nero e fiocco azzurro: ognuno attinge ai ricordi che gli competono) si potevano incontrare per strada scolaresche, in fila per due o per tre, migranti da un edificio scolastico (privo di palestra) a un altro (con palestra) per svolgere lâora di educazione fisica.
Quale è oggi la situazione delle palestre scolastiche in Italia lo possiamo delineare attraverso le statistiche offerte da Openpolis, la Fondazione che raccoglie ed elabora dati in campo economico e sociale (*).
Secondo i dati forniti dal ministero dellâistruzione (Miur), relativi al 2018, nel nostro Paese le scuole dotate di impianti sportivi sono meno della metĂ (40,8%): parliamo di 16.865 su 40.160 istituti (nella tabella a lato). Gli alun-
ni/studenti di metĂ degli edifici scolastici italiani devono quindi, ancor oggi, âmigrareâ verso altri istituti o recarsi nelle palestre comunali per svolger lâora di educazione fisica. Solo, senza fiocco e grembiule.
La necessitĂ di incentivare lâedilizia scolastica è sempre emersa nel corso dei decenni, dando luogo a iniziative ministeriali di varia entitĂ . Venendo ai nostri tempi, unâattenzione particolare alla parte riguardante lâattivitĂ fisica è stata data dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con il bando specificamente varato per le palestre scolastiche (ne abbiamo parlato nel webinar di Sport&Impianti del 14 febbraio scorso, al cui reportage rimandiamo per tutti gli approfondimenti).
Le graduatorie relative ai contributi assegnati su questo bando sono state pubblicate dal Ministero dellâistruzione lo scorso luglio. Il bando era rivolto sia alla nuova costruzione che alla messa in sicurezza di palestre esistenti, con uno stanziamento iniziale di 300 milioni, ai quali il Ministero stesso ha aggiunto 31 milioni di propria competenza.
Con tale somma sono stati finanziati 444 interventi, di cui 298 su palestre esistenti e 146 per nuove costruzioni. Rispettando il criterio che prevede il 40% dello stanziamento a favore del Mezzogiorno, le regioni che hanno ottenuto il maggior numero di interventi finanziati sono la Campania (70), la Sicilia (54), la Basilicata (48), la Calabria (42). Ricordiamo che le domande pervenute fino alla scadenza del bando erano state 2.859, per un ammontare di 2,8 miliardi di richieste: a conferma delle pressanti esigenze di rinnovamento provenienti dalla scuola.
Le graduatorie complete sono consultabili sul portale di Sport&Impianti.
Ma lâintervento del PNRR sulle scuole non si ferma qui. Con un bando del dicembre scorso, sotto il programma âRivoluzione verde e transizione ecologicaâ, è stato previsto lâinvestimento âCostruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edificiâ, che ha portato alla individuazione di 212 nuove scuole da realizzare in tutta Italia con uno stanziamento di 1.189 milioni di euro. Il bando prevedeva lâindividuazione delle aree destinate alla realizzazione delle nuove strutture, mentre la loro progettazione è stata affidata a un ulteriore concorso, bandito ai primi di luglio, âfinalizzato allâacquisizione di proposte ideative e progettuali per la realizzazione di edifici innovativi dal punto
(*) I dati relativi alla scolaritĂ sono raccolti da Openpolis con lâimpresa sociale Con i Bambini per realizzare i contenuti dellâOsservatorio povertĂ educativa #conibambini, nellâambito del fondo per il contrasto della povertĂ educativa minorile. I dati sono messi a disposizione in formato aperto, cosĂŹ da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con lâobiettivo di creare unâunica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. La fonte dei dati utilizzati per lâarticolo è il Miur.
In riscontro al bando âSport e Periferie 2018â per la selezione di interventi da finanziare nellâambito delle risorse di cui allâart.1, comma 362 della legge 27/12/2017, n° 205, il Comune di SantâAngelo dâAlife vista lâurgenza di lavori di adeguamento sismico proponeva di rigenerare lâimpianto sportivo (palestra comunale), finalizzato ad attivitĂ agonistica e ad attivitĂ ricreative promosse in ambito scolastico ed extrascolastico.
La palestra, di proprietĂ del Comune, è stata realizzata agli inizi degli anni â70 e utilizzata per un breve periodo per attivitĂ ludico-motoria a servizio della scuola media e della scuola elementare; necessita di urgenti lavori di adeguamento sismico e presenta carenze strutturali e incompletezze in ordine agli spazi da dedicare alla fruizione da parte di persone a ridotta o impedita capacitĂ motoria sia in termini di praticanti, sia in termini di spettatori. Ne è stata prevista pertanto lâintegrale ricostruzione.
A lato, sezione di progetto.
Nella pagina di apertura dello Speciale, la palestra attrezzistica del Centro Scolastico di Bollate (Mi).
Nella foto al centro di queste due pagine, il palazzetto dello sport a Biassono (Mb) (entrambe foto BG / Tsport).
On the opening page of the present Special, the gymnasium of the Bollate (Mi) School Centre.
In the photo in the middle of these two pages, the sports hall in Biassono (Mb) (both photos BG / Tsport).
In alto, palestra per corpo libero allâinterno del nuovo palazzetto di Guastalla (Re); vedi Case Study da pag. 66 (foto Nicola Ughi).
In basso, pianta di una palestra scolastica-tipo a tre moduli, allegato allâart. 46 comma 5 del Regolamento âDirettive per lâedilizia scolasticaâ della Provincia
di vista architettonico, strutturale e impiantistico. Scuole altamente sostenibili, inclusive, accessibili e capaci di garantire una didattica moderna e una piena fruibilitĂ degli ambienti, anche attraverso il potenziamento degli impianti sportiviâ.
Il concorso si rivolge a ingegneri e architetti iscritti ai rispettivi Ordini professionali. Sono previste due fasi. Nella prima, i partecipanti dovranno elaborare proposte ideative per la costruzione delle nuove scuole connesse a una o piĂš aree tra le 212 giĂ individuate. Le commissioni giudicatrici sceglieranno, per ciascuna area, le migliori 5 proposte, che accederanno cosĂŹ alla fase successiva. La seconda fase prevede, invece, la realizzazione di progetti di fattibilitĂ tecnica ed economica. A valutare i progetti saranno fino a un massimo di 20 commissioni. Il progetto migliore per ciascuna delle 212 aree riceverĂ un premio e diventerĂ di proprietĂ degli enti locali beneficiari che provvederanno ad affidare le fasi successive della progettazione e i lavori.
Torna cosĂŹ lâoccasione di realizzare lâimpianto sportivo scolastico, che in questi 212 casi sarĂ inserito di diritto.
Al 25 agosto, data di scadenza del bando, erano pervenute 1.737 candidature, e le 20 commissioni hanno lavorato fino al 7 ottobre per scegliere i progettisti da ammettere al secondo grado del concorso.
Attraverso il nostro osservatorio degli appalti, i cui risultati vengono mensilmente riportati attraverso la newsletter Costruendo, abbiamo verificato lâandamento dei lavori effettivamente in corso - indipendenti quindi dai futuri interventi finanziati dal PNRR - sulle palestre scolastiche. Lo abbiamo fatto analizzando i dati degli appalti pubblicati negli ultimi 12 mesi (da agosto 2021 a luglio 2022).
In dodici mesi le gare di appalto pubblicate ammontano a 68 bandi, di cui 48 afferenti ai Comuni (singoli o aggregati), cui competono le scuole primarie, e 20 alle Province (o CittĂ Metropolitane) per le scuole secondarie.
Nel 44% dei casi gli interventi riguardano la realizzazione di nuove palestre soprattutto a carico delle province. Va precisato inoltre che in 8 casi lâappalto è riferito di fatto a migliorie in palazzetti comunali (efficientamento energetico, messa in sicurezza, ampliamento, ecc.) non direttamente collegati a un istituto scolastico.
Ultimo dato statistico, lâammontare degli importi a base di gara risulta essere mediamente di 892.757 euro per i bandi comunali e quasi il doppio, 1.637.553 euro, per quelli provinciali; complessivamente, lâimporto medio per un appalto di nuova costruzione è di 1.434.003 euro.
Il dato, unito a quello delle richieste di finanziamento rivolte al PNRR, conferma lâurgenza che corre nelle scuole italiane riguardo alla necessitĂ di adeguare le dotazioni impiantistiche per lo sport.
Autonoma di Bolzano. Nell pagina destra, palestra e aula magna a Ora (Bz), arch. Rudolf Perktold.
Top, gymnasium for free-body exercise inside the new sports hall in Guastalla (Re); see Case Study from page 64 (photo Nicola Ughi).
Below, plan of a three-module school gymnasium, annexed to Art. 46, paragraph 5 of the Autonomous Province of Bolzano's "Guidelines for School Construction".
On the right page, gymnasium and assembly hall in Ora (Bz), arch. Rudolf Perktold.
Norme tecniche aggiornate relative allâedilizia scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalitĂ didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica. Nonostante il tempo trascorso da allora, il Decreto Ministeriale del 1975 rimane il riferimento di legge per la realizzazione delle palestre nelle scuole italiane (ad eccezione, come vedremo, della Provincia Autonoma di Bolzano): gli stessi bandi del PNRR fanno riferimento alle tipologie descritte al punto 3.5.1 di tale Decreto.
Le palestre sono classificate in quattro categorie: tipo A1:unitĂ da 200 mq piĂš i relativi servizi per scuole elementari da 10 a 25 classi, per scuole medie da 6 a 20 classi, per scuole secondarie da 10 a 14 classi. tipo A2:due unitĂ da 200 mq piĂš i relativi servizi per scuole medie da 21 a 24 classi, per scuole secondarie da 15 a 23 classi; tipo B1:palestre regolamentari da 600 mq piĂš i relativi servizi, aperte anche alla comunitĂ extrascolastica, per scuole secondarie di secondo grado (da 24 a 60 classi), divisibili in tre settori; ma utilizzabili da non piĂš di due squadre contemporaneamente; tipo B2:palestre come le precedenti con incremento di 150 mq per spazio per il pubblico e relativi servizi igienici.
Va detto subito che alla luce delle esigenze di oggi i 200 mq della palestra âminimaâ sono largamente insufficienti, anche se il DM precisa che âper la scuola elementare la palestra, obbligatoria negli edifici da 10 a 25 classi, può essere di forma non collegata a dimensioni di campi per giochi agonistici, in quanto l'attivitĂ ginnica che vi si svolge è di carattere ludicoâ; e dâaltra parte anche un campo di pallavolo (18x9 metri) non potrebbe esservi inserito nemmeno limitando a un metro le fasce esterne di sicurezza. Nelle scuole con meno di 10 classi âl'attivitĂ ginnica si svolge nella sala per attivitĂ collettive opportunamente attrezzataâ.
Solo nelle scuole secondarie di secondo grado âle dimensioni e le caratteristiche della palestra dovranno essere tali da poter contenere un campo regolamentare di pallacanestro, secondo le norme CONI / FIPâ.
Il DM del 1975 indica inoltre le superfici per attivitĂ allâaperto:
i) per la scuola media: -pista da 4 o 6 corsie di almeno 100 metri, oltre gli spazi partenze ed arrivi; -impianti per il salto in alto ed in lungo; -pedana per il lancio del disco; -campo sportivo polivalente (pallacanestro, pallavolo, pallamano, possibilmente tennis);
ii) per le scuole secondarie di 2° grado: -pista da 4 a 6 corsie di almeno 100 metri oltre gli spazi per partenze ed arrivi; -impianti per il salto in alto, in lungo e con l'asta; -pedana per il lancio del peso e del disco; -campo sportivo polivalente (pallacanestro, pallavolo, pallamano, possibilmente tennis).
La Circolare del Ministero della Pubblica Istruzione n. 222 del 16 febbraio 1987
Allegato: norme tecniche per l'edilizia scolastica. Normativa tecnica per la realizzazione di impianti sportivi polivalenti in uso comune a piĂš scuole. In realtĂ questa circolare fu diramata per lâattuazione dei programmi regionali di edilizia scolastica dotati di impianti sportivi polivalenti di uso comune a piĂš scuole, previsti dal DL 1 luglio 1986 n. 318 convertito nella
In alto sulle due pagine, interno del palazzetto di Guastalla (Re) (foto massimo Del Seppia).
Nella pagina destra, Piacenza, due palestre scolastiche abbinate, a servizio del liceo Melchiorre Gioia e dellâistituto Tecnico Romagnosi: pianta e scorcio della palestra minore, priva di spalti per il
legge 9 agosto 1986 n. 488: di fatto non ha quindi alcun valore al di fuori di tale circostanza ormai superata.
Ă comunque utile sapere quali tipologie di spazi erano previsti per le palestre finalizzate ad un uso polivalente, ed esplicitamente aperte anche alla cittĂ : tĂŹpo P1:UnitĂ delle dimensioni minime di m 15 x 15 x 4 h. AttivitĂ sportive consentite: ginnastica (parziale), lotta, pesi, judo; tipo P2:UnitĂ di m 24 x 18 x 7 h, di cui minimo m 24 x 15 x 7 h destinati all'attivitĂ sportiva. AttivitĂ sportive consentite: come il tipo P1 ed inoltre: ginnastica, pallavolo, scherma.
tĂŹpo P3:UnitĂ di m 32 x 24 x 7 h, di cui minimo 32 x 21 x 7 h destinati alle attivitĂ sportive. AttivitĂ sportive consentite: come per il tipo P2 ed inoltre: pallacanestro. tipo P4:UnitĂ di m 45 x 27 x 7 h, di cui minimo m 45 x 24 x 7 h destinati alle attivitĂ sportive. AttivitĂ sportive consentite: come per il tipo P3 ed inoltre: pallacanestro, tennis.
Le dimensioni sono riferite allo spazio netto interno al vano palestra e per le tipologie P2, P3 e P4 sono comprensive dello spazio occorrente per la zona spettatori.
Le palestre di tipo P3 e di tipo P4 dovranno risultare divisibili trasversalmente, mediante divisori mobili (tipo reti, tende o simili) rispettivamente in due e in tre parti di uguale superficie per l'uso parzializzato.
La circolare indicava poi le misure standard per gli spazi allâaperto per attivitĂ polivalenti, per lâatletica leggera, le piscine.
Per ciascun tipo di scuola venivano infine indicate le tipologie di palestre e spazi sportivi esterni da adottare. Sovrapponendosi alle vigenti disposizioni, i contenuti della circolare indicavano anche la dotazione minima di attrezzature per ciascun tipo di palestra, dotazione giĂ regolamentata da una precedente circolare del 1983 (di cui parliamo piĂš avanti).
A scanso di equivoci, il Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 âApprovazione del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e gradoâ chiariva, allâarticolo 84 (Competenze delle regioni a statuto speciale in materia di edilizia scolastica), che âa norma dell'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 1 novembre 1973 n. 687 sono esercitate dalle province di Trento e Bolzano, per il rispettivo territorio, le attribuzioni degli organi centrali e periferici dello Stato in materia di edilizia scolasticaâ.
Ecco dunque il Decreto del Presidente della Provincia di Bolzano 23 febbraio 2009, n.10, contenente il âRegolamento di cui all'articolo 10 della legge provinciale 21 luglio 1977, n. 21 - Direttive per l'edilizia scolasticaâ.
Sin dai primi articoli, il regolamento altoatesino apre gli impianti scolastici alla cittĂ : âLa costruzione di edifici distinti per tipo di utilizzo è difficilmente sostenibile dal punto di vista finanziario; è pertanto preferibile realizzare per tutto il bacino di utenza un unico centro scolastico e culturale.
Tale centro deve essere in grado di ospitare una scuola dell'infanzia, una scuola elementare ed eventualmente una scuola media inferiore, come pure un asilo nido, locali per i giovani, per le associazioni e per il tempo libero, nonchĂŠ sale per manifestazioni culturali ed impianti sportiviâ (art. 2 comma 2). Per quanto riguarda nello specifico le palestre, le tipologie sono individuate in: -palestra per la ginnastica PG, -palestra piccola PP, -palestra normale PN, -palestra per lo sport PS.
Le dimensioni della palestra vanno progettate in funzione del tipo di scuola e del numero delle classi ai sensi della tabella allegata (vedi lato). Come si vede, le dimensioni previste sono piĂš adeguate rispetto ai minimi previsti dal DM del 1975.
pubblico. Progetto degli uffici della Provincia.
Top of both pages, interior of the Guastalla (Re) gymnasium (photo Massimo Del Seppia).
On the right page, Piacenza, two combined school gyms, serving the Melchiorre Gioia
high school and the Romagnosi technical institute: plan and view of the smaller gymnasium, without bleachers for the public. Project by the Province offices.
Norme tecniche-quadro, contenenti gli indici minimi e massimi di funzionalitĂ urbanistica, edilizia, anche con riferimento alle tecnologie in materia di efficienza e risparmio energetico e produzione da fonti energetiche rinnovabili, e didattica indispensabili a garantire indirizzi progettuali di riferimento adeguati e omogenei sul territorio nazionale. Emanate l'11 aprile 2013 dal Ministero dell'istruzione dell'universitĂ e della ricerca di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti con il Ministro dellâambiente.
La parte dedicata agli impianti sportivi, in queste linee-guida, pur non superando le prescrizioni minime dettate dal DM del 1975, descrive - senza rigorismi dimensionali - delle indicazioni di massima improntate a una generica ragionevolezza.
Focalizzandoci sulle palestre, oggetto del nostro approfondimento, leggiamo che âLo spazio palestra è destinato allo sviluppo motorio, ma può essere utile per favorire le relazioni sociali, permettendo lo svolgimento di feste, assemblee, spettacoli, ed è opportuno che sia collegabile con pareti scorrevoli a scomparsa allo spazio della Piazza - AgorĂ â.
La scelta della tipologia di palestra deve tenere conto della dimensione della scuola, ma anche della presenza di altri impianti sportivi nellâarea circostante.
Le tipologie potranno essere: -piccola palestra per attivitĂ motorie; -palestre per giochi di squadra con campi di dimensione amatoriale; -impianti attrezzati opportunamente conformati per la pratica di discipline sportive e giochi di squadra, adatti anche ad un uso extrascolastico. In questi casi sarĂ da considerare la possibilitĂ di inserire alcuni spazi da destinare al pubblico, con ingressi dedicati, percorsi separati e adeguati servizi igienici; -impianti sportivi di esercizio destinati ad attivitĂ regolamentate, ma non agonistiche, di avviamento, di supporto e di preparazione alle attivitĂ agonistiche, con dotazione di piccole tribune per il pubblico occasionale; -impianti sportivi agonistici strutturati in modo da consentire attivitĂ agonistiche ufficiali con presenza di pubblico, con tribune adeguate alla stima di presenze che dipende dalla situazione al contorno. Ă comunque opportuno che impianti strutturati per giochi di squadra siano affiancati anche da impianti sportivi complementari adatti ad attivitĂ diverse e individuali: ginnastica, fitness, attivitĂ per il mantenimento dello stato di benessere fisico ed emotivo.
Inaugurato la scorsa primavera alla presenza del Presidente della Regione Stefano Bonaccini, del Sindaco Camilla Verona con la giunta comunale, del Sottosegretario del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport Valentina Vezzali, il Palazzetto dello Sport
âPala Chiarelli Donatiâ è una struttura pronta ad ospitare non solo attivitĂ sportive e scolastiche ma anche concerti, mostre e iniziative per tutto il territorio dellâUnione della Bassa Reggiana.
La revisione del progetto definitivo approvato nel 2009 è stato il pretesto per una vera e propria riprogettazione del nuovo Palazzetto dello Sport. Questo approccio ha portato alla definizione di una strategia progettuale volta ad una ricerca di tutti i presupposti per avere un edificio efficiente, moderno nelle sue tecnologie, performante nelle prestazioni energetiche, dal basso costo di gestione ed elegante nelle sue forme e proporzioni. In contrasto con la disomogeneitĂ del sito, il progetto si caratterizza per una struttura dalla forma geometrica costituita dallâassemblaggio di volumi semplici, le cui qualitĂ espressive sono dettate essenzialmente dalla scansione delle proporzioni che si susseguono nello spazio secondo un ritmo dettato dalla loro specifica funzione.
Mentre lâingresso dellâedifico è sottolineato dal portale di ingresso, ogni prospetto è caratterizzato da una funzione ben specifica: il lato nord ha una valenza estremamente tecnologica, il fianco est con il suo occhio aggettante si protende verso il campo sportivo allâaperto facendo dialogare visivamente le due strutture sportive, il lato ovest è caratterizzato dal volume filante degli spogliatoi.
Lâarticolazione delle funzioni
Lâimpianto è composto da unâampia sala sportiva polifunzionale a forma di parallelepipedo, comprendente lâarea di gioco e le tribune per gli spettatori (capienza circa 500 posti a sedere).
Questa viene affiancata da volumi di altezza inferiore riservati alle funzioni accessorie di corredo.
La sala, inoltre, potrĂ fungere sia da palestra per gli allenamenti che per lâattivitĂ agonistica.
Lâimpianto è stato dimensionato per consentire lo svolgimento di varie discipline sportive quali pallavolo, calcetto, pallamano e in particolare la pallacanestro. In merito a questâultima disciplina, il Palazzo dello Sport è di dimensioni tali da essere conforme alla categoria C1. Nella struttura trova posto anche una sala polivalente.
Il progetto ha previsto la realizzazione di 4 spogliatoi per atleti, rispettivamente 2 da 16 posti e 2 da 18 posti; il dimensionamento ha tenuto conto del parametro di riferimento di 1,6 mq per posto.
Lâimpianto è stato progettato in modo da essere flessibile potendo ospitare anche manifestazioni occasionali extra sportive. Particolare attenzione per questo è stata dedicata allâabbattimento dei tempi di riverbero utilizzando materiali fono assorbenti.
Lâingresso al palazzetto si identifica nellâelemento scatolare rivestito da piastrelle di gres con la facciata vetrata. Nellâatrio trovano posto la biglietteria, la segreteria, lâarea bar e i servizi igienici concentrando cosĂŹ la totalitĂ dei servizi e dei confort principali in un unico volume altamente qualificato dalla sua purezza architettonica.
Lâimpianto distributivo evidenzia come la pianta del complesso sia articolata in 4 nuclei ambientali, connessi tra loro. Ogni nucleo raggruppa varie unitĂ funzionali che, nel loro insieme, formeranno lâaggregazione omogenea del complesso sportivo.
I raggruppamenti sono cosĂŹ individuati:
â˘nucleo della sala sportiva con possibilitĂ di divisione in settori di gioco, cosi da assicurare allâim-
A sinistra, in alto, vista notturna della facciata dâingresso (foto Nicola Ughi). In basso, pianta del piano terra. In questa pagina, in alto, sezioni trasversale e longitudinale. Al centro, fase di cantiere (foto Massimo Del Seppia). In basso, interno con la pavimentazione in parquet (foto Fausto Franzosi).
Top left, night view of the entrance façade (photo Nicola Ughi). Bottom, ground floor plan.
Above, cross and longitudinal sections. Middle, construction site phase (photo Massimo Del Seppia). Below, interior with parquet flooring (photo Fausto Franzosi).
pianto caratteristiche di polifunzionalitĂ , oltre a quelle agonistiche; ha pianta essenzialmente rettangolare con dimensione 45x31,20 m e unâaltezza massima di 10,55 dal pavimento finito; â˘nucleo dei servizi connessi alle attivitĂ sportive comprendente spogliatoi, servizi, infermeria e magazzino; â˘nucleo spettatori comprendente lâatrio, con i relativi servizi, lo spazio pubblico allâinterno della sala sportiva e i servizi igienici ad uso pubblico; â˘nucleo tecnologico e di deposito.
La scelta dei materiali è stata principalmente conseguenza della volontĂ di creare da un lato un effetto elegante e dallâaltro una composizione ritmata di volumetrie nello spazio.
La sintesi di questi input iniziali ha portato i progettisti a identificare una finitura che nel tempo rimanesse immutata tale da abbattere i costi di manutenzione: si è quindi scelto un rivestimento totale in piastrelle ceramiche autopulenti di color bianco, un unico materiale con inserti di vetro. in fase esecutiva alcune superfici sono state lasciate in cemento a vista.
Nei lati lunghi, come segno fortemente riconoscibile, sono stati inseriti due volumi anchâessi rivestiti in piastrelle, garantendo una buona illuminazione naturale in senso trasversale poste a una altezza adeguata, in modo da non disturbare lâattivitĂ sportiva durante le fasi di gioco, consentendo cosĂŹ un notevole risparmio energetico.
Lâingresso è fortemente connotato dalla scatola anchâessa di color bianco la quale incornicia la grande vetrata, protetta dai raggi solari dal forte aggetto, attraverso la quale, dallâesterno, è possibile intravedere i due volumi del blocco biglietteria/ufficio e dei servizi incernierati sullâarea bar.
In alto, rendering con lâillustrazione dei materiali. Nella pagina a lato, dettaglio dellââocchioâ sporgente dalla facciata lungo il lato tribune (foto M.D.S.).
Nelle quattro foto in basso, da sinistra: la palestra con il tatami posato sul parquet; le tribune con sedute; il ballatoio interno; la hall dâingresso (foto di M.D.S: e N.U.).
Above, rendering with illustration of materials. On the opposite page, detail of the 'eye' protruding from the façade along the grandstands side (photo M.D.S.).
In the four photos below, from left: the gymnasium with the tatami laid on the parquet; the grandstands with seats; the
internal gallery; the entrance hall (photos by M.D.S. and N.U.).
Il lato nord è chiaramente identificato sotto un aspetto tecnologico considerato il posizionamento a vista dei macchinari per i ricambi dâaria, della centrale termica ed altro. In copertura è stata utilizzata una guaina impermeabilizzante sulla quale viene installato il sistema di protezione e sicurezza per le fasi di manutenzione.
Una struttura in acciaio che si protende su tutto il perimetro del corpo palestra verso lâesterno aggettando e sostenendo i grigliati frangisole in acciaio connota ulteriormente lâimmagine dellâedificio.
Un sistema dâilluminazione architettonica poi rende ancor di piĂš efficace la percezione del complesso edilizio nelle ore serali.
Per il campo di gioco è stata adottata una pavimentazione in legno mentre per le altre parti del palazzetto in cemento industriale e piastrelle.
A terra è stata realizzata, in fregio allâingresso, una pavimentazione in calcestruzzo architettonico con disegno regolare geometrico dalla tonalitĂ nocciola, che dovrĂ integrarsi con la futura piazza. Tutto intorno allâedifico, trova posto un attacco a terra in ghiaietto drenante tale da ottenere un effetto cromatico di contrasto tra il verde del prato e lâelemento tecnologico argentato che vi va ad inserirsi; la ghiaia risulta quindi il medium tra costruito e natura disegnata.
Nuovo palazzetto dello sport a Guastalla (Re)
Committente: Comune di Guastalla Rup: Ingegnere Stefano Valenti Concorso di Progettazione, primo classificato, incarico di progetto definitivo, esecutivo e direzione artistica
Capogruppo e direzione artistica: arch. Massimo Del Seppia MDSAP con: archh. Luigi Pierotti, Sandro Bonannini, Alessio Accorroni, ingegneri Mirko Gallo, Pierluigi DâAcunto Strutture: SIS - Studio di Ingegneria delle Strutture Impianti acustica e sostenibilitĂ : BST Ingegneria Srl
lavori
architetto Silvia Cavallari
Nicola Ughi, Fausto Franzosi, Massimo Del Seppia
Il comune di Sommacampagna ha dato nuova vita al palazzetto dello sport di Caselle dopo un importante intervento di riqualificazione funzionale ed energetica.
Lâopera è frutto della collaborazione tra Comune e Polisportiva Caselle: con nuovi campi basket e calcetto e pallavolo, e la predisposizione per una futura parete di arrampicata, sarĂ gestito dalla stessa Polisportiva. La descrizione esemplifica gli a spetti tecnici di una costruzione improntata alla massima semplicitĂ pur assumendo unâimmagine gradevole grazie allâimpiego del legno sia nella pavimentazione sportiva che nella struttura di copertura.
La zona sportiva della fazione Caselle era costituita da un insieme di strutture: campi da tennis, con relativi spogliatoi, campo da calcio con relativi spogliatoi, un bocciodromo con adiacente costruzione che ospita il bar, e degli spogliatoi non piĂš usati e ormai obsoleti.
Con l'intervento realizzato nel 2021 si è inteso recuperare il fabbricato bar-spogliatoi, demolendo il fabbricato del bocciodromo, costruendo nello spazio ricavato una nuova palestra per la frazione.
La nuova palestra ha una dimensione di m. 34,40x24,90, adatta a ospitare un campo da gioco per il basket di m. 28x15, e uno spazio gradinate per il pubblico per 145 spettatori, un vano magazzino e uno spazio per i servizi igienici adatto anche alle persone con ridotta o impedita capacitĂ motoria.
Sopra al magazzino e ai servizi igienici sono ricavati 2 vani tecnici riservati alla macchina per il ricambio d'aria della palestra e l'altro per in contatori elettrici e per gli inverter del futuro impianto fotovoltaico.
L'accesso ai vani tecnici avviene da 2 scale esterne sul prospetto ovest.
La struttura portante della palestra è costituita da 8 telai in legno lamellare con una parte rettilinea e una parte curva unite da giunto rigido, alti max cm.120 e larghezza come da calcolo strutturale.
Il pacchetto di copertura è composto da pannelli in lamiera grecata autoportante per solai in acciaio 10/10, barriera al vapore formata da guaina bituminosa spess. 4 mm, doppia orditura di listelli in abete da 60x80 mm posati incrociati, isolamento termico in lana minerale spess.80+80 mm, a finire con lastre grecate rette/curve in lamiera preverniciata spess.6/10.
Sopra il titolo, prospetto laterale del palazzetto.
Nei disegni sulle due pagine, lo stesso prospetto e la sezione. In basso, prospetto dal lato delle tribune. In alto a destra pianta (il fabbricato spogliatoi è esterno al perimetro del palazzetto).
Nelle altre foto, scorci dellâinterno.
Above the title, side elevation of the building.In the drawings on the two pages, the same elevation and section. Below, elevation from the side of the grandstands.
Top right, floor plan (the dressing room building is outside the perimeter of the hall).
In the other photos, glimpses of the interior.
Sulla copertura, fuori dalla verticale del campo da gioco, è stato ricavato un lucernario alto cm.100 per tutta la lunghezza della palestra, costituito da lastra traslucida in policarbonato alveolare opalino spess. 20 mm con lato protetto U.V., rete metallica quale protezione permanente, e altra lastra traslucida in policarbonato alveolare grecato trasparente spess.2,5 mm.
La tamponatura di bordo nei timpani è costituita da una parete a struttura di legno, composta da doppia lastra in cartongesso di cui quella esterna in cartongesso fibrorinforzato, barriera al vapore, travi di struttura, isolamento in lana minerale 160 mm, pannello OSB 20 mm, telo antivento, listelli verticali e rivestimento esterno in lamiera preverniciata. Le travi principali sono sostenute nella parte ovest da 2 travi sempre in legno lamellare, appoggiate alle murature del vano servizi, magazzino, ingresso.
Se avete capito quali norme seguire per progettare una palestra scolastica, è tempo di fare un tuffo nel passato con lâideologia del Centro Scolastico di grande scala, per arrivare alle sperimentazioni attuali dei âlicei sportiviâ: un nesso câè, e lo vediamo con lâITCS âPrimo Leviâ di Bollate.
Ai primi anni â70 il mondo della scuola - e degli istituti superiori in particolare - viveva una fase di particolare fermento, con lâaumento dellâutenza (a seguito degli obblighi scolastici introdotti nel decennio precedente) e il nascere di nuove esigenze nella didattica a indirizzo tecnico-professionale.
Fra le idee che si fecero strada in quel periodo - in coerenza con le tematiche urbanistiche e architettoniche piĂš generali che diedero luogo ai grandi insediamenti popolari come il Corviale di Mario Fiorentino a Roma, le Vele di Scampia di Francesco Di Salvo a Napoli, il quartiere Zen2 di Vittorio Gregotti a Palermo - ci fu il concetto di una scuola strettamente legata al territorio, e in particolare la concezione del âCentro scolasticoâ di grandi dimensioni (dai 1.500 studenti in su), in cui consentire le diverse articolazioni per indirizzi professionali e fungere da poli di riferimento sociale per il territorio.
La provincia di Milano, a seguito della legge 28 luglio 1967, n.641 (Nuove norme per l'edilizia scolastica e universitaria e piano finanziario dell'intervento per il quinquennio 1967-1971), varava un piano per la realizzazione di ben 6 centri scolastici sul territorio; per la sua attuazione bandiva, nel gennaio 1971, un concorso nazionale di idee per nuove strutture scolastico-formative nella fascia dellâistruzione secondaria di secondo grado.
Sulla base degli esiti del concorso vennero poi sviluppati i progetti esecutivi per i centri scolastici di: Bollate, Cinisello Balsamo, Corsico, San Donato
Va detto subito che il concetto del centro scolastico multifunzionale era ispirato anche ad una ventilata riforma scolastica che non vide la luce: sicchĂŠ quando i Centri entrarono in funzione si dovettero adattare al vecchio corso degli istituti superiori con canali distinti, ospitando cosĂŹ piĂš scuole differenti e autonome tra loro allâinterno del complesso, vanificando il concetto stesso del Centro Scolastico come polo omogeneo di riferimento sociale e culturale.
Per venire al nostro tema, il Centro Scolastico godeva però, per sua stessa natura, di una abbondante dotazione di strutture sportive.
Abbiamo preso ad esempio il Centro Scolastico di Bollate in quanto meglio degli altri è riuscito a non tradire lâimpostazione originaria, e si evidenzia anche perchĂŠ ospita, allâinterno dellâITCS Primo Levi, uno dei licei a indirizzo sportivo delineati dal DPR n. 89 del 15 marzo 2010. In particolare, i risultati di apprendimento, il piano degli studi e gli obiettivi speciďŹci di apprendimento sono riportati nellâallegato A del DPR n. 52 del 5 marzo 2013 recante âRegolamento di organizzazione dei percorsi della sezione ad indirizzo sportivo del sistema dei liceiâ.
Nella pagina âScuola in chiaroâ del Ministero dellâistruzione risultano oggi registrati 295 licei sportivi.
Il Centro scolastico di Bollate è stato realizzato tra il 1975 e il 1979 per una capienza di 1.600 alunni, e
In alto, lâinterno del palazzetto âC. Galimbertiâ, annesso al Centro Scolastico di Bollate (foto BG / Tsport). In basso, la piscina del Centro.
On top, the interior of the 'C. Galimberti' arena, annexed to the Bollate School Centre (photo BG / Tsport). Below, the centre's swimming pool.
copre 19.270 mq su una superficie del terreno di 104.200 mq.
Il progetto è impostato su un asse pedonale che lo attraversa in lunghezza, sul quale si insedia lâedificio scolastico, e che prosegue poi verso le aree sportive allâaperto.
Lâedificio è organizzato su tre fasce, la prima delle quali è costituita dagli spazi collettivi (mensa, auditorium, palestre, piscina) che hanno la funzione di favorire la socialitĂ e di aprirsi alla fruizione da parte dellâutenza esterna.
Le altre fasce sono quella didattica e quella dei laboratori.
Il Centro è dotato di cinque palestre accorpabili e di una piscina con vasca da 25 metri.
Le palestre sono in effetti due saloni doppi di circa 35x25 m ciascuno, predisposti rispettivamente per la pallacanestro e la pallavolo, congiunti da una sala per lâattrezzistica da 30x15 m. Le due palestre doppie sono a loro volta divisibili mediante tende
mobili e sono attrezzate con tribune fisse che, integrate da eventuali tribune mobili, portano la capienza complessiva a 700 posti a sedere.
Lâubicazione della palestra attrezzistica permette, sempre mediante la rimozione di divisori mobili, la creazione di un unico ambiente comprendente tutti i cinque spazi, per attivitĂ diverse (atletica, mostre, eventi vari).
Alle palestre si aggiungono le attrezzature sportive esterne, che contemplavano originariamente un campo di calcio regolamentare, pistino per atletica, pedane per salti e lanci, tre campi da tennis, tre per pallavolo e tre per pallacanestro.
Ad oggi, alcuni dei campi sono in disuso, mentre è stato realizzato un campo da calcetto in erba sintetica sul sedime di tre dei campi da volley, e un nuovo volume multisport (il palazzetto, intitolato a Carlo Galimberti), con 300 posti a sedere, che ingloba una tribuna esterna affacciata sul campo da calcio a 11.
Committente: Provincia di Milano Direzione artistica: arch. Giovanni Salvestrini, arch. Giorgio Viale Collaboratori alla progettazione: architetti Luigi Brandajs, Marisa Ceppi, Carlo Gianmarco, Elena Marietti, Lavinia Perona, Riccarda Rigamonti Direttore lavori: ing. Amilcare Zanotta (Provincia di Milano)
Bibliografia: Provincia di Milano-CISEM âUna scuola per la riformaâ, 1985.
In alto, planimetria di progetto e ortofoto attuale del centro scolastico (Google Earth): sono visibili gli impianti sportivi esterni dismessi.
Al centro, attrezzature in una delle palestre del Centro Scolastico: sulla sinistra il telo divisorio mobile che separa gli spazi. In basso pianta del livello terra del
Centro Scolastico di Bollate. Gli spazi sportivi sono: 20) la piscina; 23) le quattro palestre; 24 la sala attrezzistica.
Top, project plan and current orthophoto of the school centre (Google Earth): the disused outdoor sports facilities are visible. Below, equipment in one of the school centre's gyms: on the left, the movable partition sheet separating the spaces.
On bottom plan of the ground level of the Bollate School Centre. The sports spaces
are: 20) the swimming pool; 23) the four gyms; 24 the equipment room.
Il CS di Bollate fa parte dei cinque centri Scolastici che la Provincia di Milano ha realizzato alla fine degli anni â70 per una popolazione scolastica di 1.500-2.000 studenti. Come vi trovate in una tale dimensione?
Nel nostro caso le scuole che convivono nel Centro Scolastico sono solo due, ma di grandi dimensioni: entrambe superano i mille studenti, quindi in realtĂ in questo Centro tra studenti e docenti gravitano quasi 2.500 persone. Dal punto di vista delle dotazioni, noi qui tutto sommato siamo dei privilegiati: infatti siamo fra i pochi che dispongono anche di una piscina, (il cui fondo peraltro è stato rifatto quattro anni fa), e che â a parte il periodo della pandemia - viene molto utilizzata: questâanno riprendiamo dal 1° ottobre con diversi progetti, e abbiamo la struttura a disposizione fino alle 16,30. Dopo quellâora viene gestita da una societĂ sportiva esterna.
Per quanto riguarda le palestre, abbiamo cinque spazi (due dedicati alla pallavolo, due al basket con possibilitĂ di pallavolo e uno allâattrezzistica), divisi da teli sollevabili elettricamente.
Poi ci sono i campi esterni, che non sono piÚ quelli del progetto: rispetto alla disposizione originaria, sono scomparsi i campi da tennis e inutilizzabili quelli da basket, mentre funziona il calcio ed è stato realizzato un campo da calcetto in erba sintetica. Inoltre, nel 2012 la Provincia ha costruito un palazzetto.
Come gestione, tra le due scuole ci alterniamo gestendo per quadrimestri rispettivamente le palestre di basket e quelle di pallavolo; mentre il palazzetto e la piscina sono gestite in comune.
Quali sono le condizioni delle attrezzature, e a chi compete la gestione e la manutenzione degli spazi sportivi?
Tutte le strutture sono gestite da societĂ sportive esterne - che sono quelle che generano delle risorse economiche; noi ne abbiamo la disponibilitĂ fino a metĂ pomeriggio.
Per quanto riguarda le dotazioni importanti, queste sono di proprietĂ della CittĂ Metropolitana, cui spetterebbe provvedere per la manutenzione, la sostituzione, ecc. Invece la manutenzione ordinaria - ad esempio la puliziaspetta alla scuola.
La dotazione di attrezzature sportive risponde alle circolari ministeriali, almeno come attrezzature di base? Riuscite a farveli aggiornare/integrare dalla CittĂ Metropolitana, o con risorse proprie?
I grandi attrezzi ci sono, e sono di proprietĂ della CittĂ Metropolitana, che dovrebbe provvedere a reintegrarli quando serve; ma dato che ormai le attrezzature hanno dei costi
abbordabili, per guadagnare tempo la scuola può decidere di intervenire direttamente.
Ad esempio, attraverso un bando la scuola ha ottenuto dei fondi con cui ha realizzato autonomamente una parete di arrampicata.
Ripeto che siamo comunque una scuola fortunata perchĂŠ le attrezzature non mancano. Certo potrebbero essere tenute meglio: ad esempio quando piove molto forte, dai lucernari filtra lâacqua che allaga i pavimenti sportivi.
Riguardo in particolare al liceo con indirizzo sportivo: Come funziona? Quali sono le differenze didattiche rispetto a un liceo tradizionale?
Il liceo sportivo ha a disposizione un pacchetto di ore importante: nel biennio sono 4 di pratica piĂš 2 di teoria e nel triennio sono 3+2. Non esistono piĂš i âprogrammiâ, ma ci sono le âlinee guidaâ, per cui ogni docente può costruire individualmente il precorso didattico. Lâimportante è che ci sia un filo conduttore, e che sia rispettata la propedeuticitĂ , anche perchĂŠ chi prende lâindirizzo sportivo lo porta poi fino in fondo.
Per quanto riguarda la didattica, anche la pratica è diversa: mentre negli altri indirizzi le ore di scienze motorie, pur essendo sempre ore di lezione, non vanno ad approfondire determinate cose, e per i ragazzi câè anche lâaspetto ludico che è importante, nel liceo sportivo riteniamo che si debba dare anche una indicazione di âcome si faâ una lezione, di come si procede nel caso di una seduta di allenamento.
Quindi tutte le lezioni devono avere questa impronta. Poi alla fine câè sempre il gioco, però è finalizzato al lavoro che si è fatto prima.
Pe quanto riguarda la teoria invece due ore alla settimana equivalgono come due ore, ad esempio, di fisica: gli argomenti - di anatomia ma non solo - vengono trattati in maniera importante, naturalmente differenziata rispetto alle analoghe materie degli altri indirizzi.
Câè interesse da parte dei ragazzi? Qual è il rapporto tra domanda e offerta?
Ogni anno riceviamo circa 60 domande di iscrizione, ma possiamo fare una sola sezione, quindi possiamo prendere solo una trentina di alunni. Purtroppo molti pensano che quello sportivo sia un liceo piĂš âleggeroâ, ma negli incontri di orientamento cerchiamo di far passare questo messaggio, che comunque è a tutti gli effetti un liceo, non è come un college americano dove lâatleta è privilegiato anche se è indietro con lo studio.
Ovviamente quelli che arrivano a un livello agonistico di carattere internazionale che li obbliga a perdere delle ore scolastiche vengono tutelati attivando la cosiddetta sperimentazione studenteatleta, con un progetto formativo personalizzato. Il corso di studi è comunque quello di un liceo scientifico, e proprio per rimarcare questo aspetto, nella selezione dei candidati abbiamo abbassato il punteggio attribuito allâattivitĂ sportiva, in favore degli altri aspetti formativi.
Prof. Lucio Rosati, referente per lâindirizzo sportivo Prof. Marilia Tomarchio, collaboratrice
La palestra scolastica necessita innanzitutto di alcune attrezzature che in un palazzetto destinato classicamente agli sport di squadra non sono presenti.
Abbiamo giĂ constatato che le due funzioni dellâambiente palestra (didattica e sportiva) sono molto spesso intercambiabili. Questo comporta la necessitĂ di coordinare la gestione dei due momenti: quello della frequentazione scolastica, sotto la responsabilitĂ del docente, e quello dellâapertura al pubblico e/o alle societĂ sportive.
Quali dovrebbero essere gli elementi presenti a scuola viene dettagliato ancora una volta da un circolare ministeriale, la n. 352 del 20 dicembre 1983, emessa a seguito dellâintroduzione di nuovi programmi dâinsegnamento dellâeducazione fisica nella scuola media (D.M. 9 febbraio 1979) e nella scuola secondaria superiore (D.P.R. 1 ottobre 1982, n. 908), che aggiorna le indicazioni precedenti risalenti al 1965.
Tale definizione â chiarisce in premessa la circolare - stabilisce quindi un modello di attrezzatura-tipo coerente con le attivitĂ connesse agli obiettivi assegnati all'insegnamento nella scuola media e nelle scuole secondarie superiori, e fornisce cosĂŹ un punto di riferimento certo, sia agli enti locali per quel che riguarda gli oneri loro assegnati dalla legge in materia di edilizia e di arredamento della scuola, sia ai consigli d'istituto per quel che riguarda le competenze loro proprie circa l'acquisto, il rinnovo e la conservazione dei sussidi didattici.
L'elenco degli attrezzi è distinto in tre parti: nella prima sono indicati gli attrezzi necessari per una dotazione di base; nella seconda quelli che, pur utili, non sono indispensabili; nella terza quelli che, completando l'attrezzatura della palestra, consentono la piĂš varia ed ampia programmazione didattica in conformitĂ delle indicazioni fornite dai programmi. Naturalmente va fatta la tara su quanto descritto soprattutto nella terza tabella, considerata lâepoca in cui la lista è stata stilata.
Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche costruttive degli attrezzi, la stessa circolare rimanda saggiamente alla produzione di aziende specializzate, che certamente rispondono ai requisiti. Non esiste una norma tecnica specifica che contempli la sicurezza delle attrezzature per palestre, fermo restando che venga comunque applicata la Direttiva 2001/95/CE ÂŤSicurezza generale dei prodottiÂť recepita in Italia con il D. Lgs. 206/2005 ÂŤCodice del ConsumoÂť, la quale introduce un obbligo generale di immissione sul mercato di prodotti sicuri in assenza di disposizioni
Nella pagina sinistra, in basso, una palestra del Centro Scolastico di Bollate attrezzata per il basket, con una parete di arrampicata di cui si è dotato autonomamente lâIstituto Primo Levi. In alto, i due docenti intervistati (foto BG / Tsport).
On the left page, below, a gymnasium at the Bollate School Centre equipped for basketball, with a climbing wall that the Primo Levi Institute has equipped itself with. Above, the two teachers interviewed (photo BG / Tsport).
In alto, quadro svedese (foto Nuova Radar Coop). In basso, spalliere nella palestra del Centro Scolastico di Bollate (foto BG / Tsport).
Al centro sulle due pagine, le attrezzature della palestra presso la scuola media Don Orengo a Pontedecimo (Genova), rinnovata di recente con pavimentazione
specifiche relative a un determinato prodotto.
Sono comunque valide le norme UNI EN 12346 (spalliere, scale in lattice e strutture per scalate. Requisiti di sicurezza, metodi di prova) e UNI EN 913 (attrezzature da ginnastica. Requisiti generali di sicurezza e metodi di prova).
Il D.Lgs. 81/2008, la normativa di riferimento per la sicurezza sul lavoro, definisce come redigere il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), la guida per la sicurezza in ogni attivitĂ lavorativa. La scuola è a tutti gli effetti un âluogo di lavoroâ, e il compito di redigere il DVR è del âdatore di lavoroâ ovvero, in questo caso, del Dirigente Scolastico.
In tale documento vengono descritti non solo i rischi a cui sono sottoposti il personale scolastico e gli studenti (derivanti ad esempio da carenze strutturali o nella formazione), ma anche tutte le misure di prevenzione e protezione attuate ai fini della mitigazione di tali rischi.
Lâambiente palestra scolastica è un luogo al quale va prestata particolare attenzione in questo quadro, essendo piĂš facilmente oggetto di incidentalitĂ dovuta alla natura dellâattivitĂ che vi si svolge.
Limitandoci per ora al caso della palestra utilizzata unicamente dalla scuola, teniamo presente che la tutela dellâintegritĂ fisica degli alunni spetta in primo luogo agli insegnati a cui essi sono affidati, ma a monte di questa vi è la responsabilitĂ dellâistituzione scolastica (dirigenza).
Seguendo la traccia dettata dal citato Decreto Legislativo del 2008, la valutazione del rischio (contenuta nel DVR) ha la funzione di prevenire il rischio stesso durante ogni fase di quella che si può assimilare alla âattivitĂ lavorativaâ.
Pertanto in primo luogo il âdatore di lavoroâ (ossia il Dirigente) deve mettere a disposizione dei âlavoratoriâ attrezzature conformi, idonee ai fini della salute e sicurezza e adeguate al âlavoroâ da svolgere (comma 1 dellâart. 71 del D.Lgs), e adotta inoltre adeguate misure tecniche e organizzative idonee ad evitare lâinsorgere della situazione di pericolo.
Spetta però allâinsegnante, una volta sul luogo di lavoro (la palestra) valutare la compatibilitĂ dellâesercizio fatto eseguire agli alunni in relazione alle caratteristiche e alle capacitĂ degli alunni stessi, nonchĂŠ accertarsi dellâidoneitĂ della struttura e dellâattrezzatura che il âdatore di lavoroâ gli ha messo a disposizione prima di farla utilizzare per specifiche attivitĂ .
LâeventualitĂ di infortuni durante lâattivitĂ di educazione fisica può essere dovuta a molteplici cause, che lâinsegnante è tenuto a prevenire: errato montaggio o posizionamento delle attrezzature e dei tappeti di sicurezza, scarsa sorveglianza o disorganizzazione delle attivitĂ , esercizi e movimenti sbagliati o scoordinati, non correttamente indirizzati dal docente. Riepiloghiamo quanto va fatto per una corretta gestione dellâattivitĂ in palestra.
Lâaccesso al locale deve essere consentito solo con scarpe e abbigliamento adeguato allâattivitĂ sportiva, e solo agli studenti che devono svolgervi lâora di lezione.
Al docente è affidata la vigilanza in palestra, ed è responsabile del corretto uso degli attrezzi e del loro riordino a fine lezione. Eventuali danni riscontrati alle attrezzature vanno segnalati tempestivamente alla dirigenza, cosÏ come vanno segnalati tuti gli eventuali incidenti.
Va da sĂŠ che anche gli studenti stessi sono responsabili del rispetto delle indicazioni fornite dallâinsegnante e sono tenuti a un comportamento corretto e disciplinato.
In vista di un uso promiscuo dellâimpianto (sia il palazzetto comunale aperto alle scuole, sia la palestra scolastica aperta alla comunitĂ ), la progettazione deve sin dallâinizio prevedere alcuni specifici accorgimenti.
In primo luogo, la possibilitĂ di accesso alla palestra distinto per le scolaresche e per il pubblico, in particolare se la struttura appartiene alla scuola, in modo da poterne fruire anche quando la scuola è chiusa. Inoltre, la dotazione degli spogliatoi andrĂ calcolata in funzione di entrambe le esigenze (ne parliamo piĂš avanti nellâarticolo dedicato a questi).
Mondo.
Nei disegni in alto a destra, alcune attrezzature mobili per palestra scolastica.
Above, Swedish runged swinging wall bar (photo Nuova Radar Coop). Below, wall bars in the Bollate School Centre gymnasium (photo BG / Tsport).
In the middle on the two pages, gym equipment at the Don Orengo middle school in Pontedecimo (Genoa), recently renovated with Mondo flooring.
In the drawings on the top right, some mobile school gym equipment.
Lâutilizzo promiscuo delle palestre è fortemente caldeggiato dalle amministrazioni proprietarie (i Comuni o le Province), dato che lâaffitto o la concessione dellâuso dellâimpianto ad associazioni o societĂ sportive consente di renderne economicamente piĂš agevole la gestione.
Si intersecano però le responsabilità che, nelle ore di utilizzo non scolastico, si spostano, almeno in parte, sui soggetti esterni. I disciplinari con i quali vengono messe in gara le concessioni di spazi scolastici a soggetti esterni dovrebbero prevedere in dettaglio i rispettivi ruoli di chi mette a disposizione lo spazio e di chi ne usufruisce.
Prendendo ad esempio il Regolamento adottato dal Comune di Monza (delibera di Consiglio Comunale n. 36/65172 del 25 maggio 2015), che viene richiamato nei bandi emessi periodicamente per lâuso delle palestre scolastiche in orario extrascolastico e degli impianti sportivi a gestione diretta comunale, sono previste due forme diverse di gestione: âmediante affidamento in gestione, in via preferenziale, a societĂ sportive ed associazioni sportive dilettantistiche, enti di promozione sportiva, discipline sportive associate e federazioni sportive nazionali, che abbiano significativo radicamento territoriale e dimostrino capacitĂ operativa adeguata alle attivitĂ da realizzare, di preferenza per palestre scolastiche con ingresso separato e indipendente dalla scuola di pertinenza; oppure in economia direttamente dallâAmministrazione, con affidamento di spazi orari con concessioni temporanee.
Di norma, l'utilizzo delle palestre scolastiche nelle fasce orarie extrascolastiche viene cosĂŹ articolato, previa verifica con i Dirigenti Scolastici: dalle ore 16,30, o dalle ore diversamente autorizzate dalla scuola, alle 19,30 per attivitĂ rivolte prioritariamente ai disabili, ai giovani per attivitĂ formativa e agonistica (corsi e allenamenti), attivitĂ per anziani; dalle ore 19,30 alle ore 23.30 per adulti.
Il Concessionario potrĂ utilizzare la palestra soltanto per attivitĂ di tipo sportivo e ricreativo comprese nellâautorizzazione rilasciata. La permanenza in palestra e nei locali annessi è consentita soltanto al concessionario ed ai tesserati, e il concessionario dovrĂ garantire che per tutto il tempo delle attivitĂ genitori ed altri accompagnatori non si soffermino nei locali sopra citati.
LâattivitĂ sportiva dovrĂ essere esercitata esclusivamente nel locale palestra. Ă fatto divieto di esercitare attivitĂ di tipo commerciale nellâimpianto in concessione. Ă fatto obbligo alle societĂ concessionarie di liberare lâimpianto entro lâora assegnata, in modo da non interferire od intralciare lâattivitĂ di chi usufruisce dellâimpianto nella fascia oraria successiva nonchĂŠ di permettere la pulizia finale dellâimpianto.
I concessionari dovranno inoltre attenersi alle seguenti prescrizioni, da far rispettare anche ai propri aderenti ed utenti: a)segnalare al Servizio Sport, a cui compete lâassegnazione, ogni e qualsiasi impedimento o inconveniente riscontrato nellâimpianto, tale da poter causare pericolo alle persone, o impedire il regolare svolgimento delle attivitĂ ; b)verificare che gli utenti degli impianti sportivi pongano in essere la massima correttezza nellâuso delle attrezzature e dei servizi, ed indossino tenute e calzature prescritte per ogni singola disciplina sportiva, che devono essere idonee e non arrecare danno alla pavimentazione; c)indirizzare ogni eventuale reclamo direttamente al Servizio Sport, evitando il coinvolgimento dell'eventuale personale in servizio di custodia, vigilanza, pulizia o affini.
I concessionari e i singoli utenti sono direttamente responsabili di ogni danno che venga arrecato alle strutture ed alle attrezzature comunali, durante o in conseguenza dellâuso concesso; a loro carico sarĂ posto il rimborso per intero dei danni stessi, senza riserve ed eccezioni. I concessionari sono ugualmente responsabili dei danni arrecati a persone o cose da parte del pubblico presente alle attivitĂ dagli stessi organizzate. A tale scopo il concessionario è obbligato a stipulare idonea polizza assicurativa e provvedere affinchĂŠ organizzatori, allenatori o altri responsabili delegati controllino il comportamento tenuto dai singoli atleti / utenti sia nel corso di attivitĂ (agonistiche o di allenamento), sia durante la loro permanenza nellâimpianto sportivo.
Tuttâaltro che secondaria, nella progettazione della palestra, è la corretta previsione degli spazi destinati agli spogliatoi.
Anche in questo caso bisognerebbe aggirarsi tra le diverse norme che sono state emanate in materia di edilizia scolastica, non dimenticando però che i regolamenti edilizi comunali e i regolamenti dâigiene possono prevedere standard dimensionali e qualitativi leggermente diversi tra loro, ai quali si dovrĂ comunque ottemperare.
Trattandosi di un impianto sportivo, inoltre, un riferimento significativo è costituito anche dalle norme CONI, soprattutto se si intende aprire la palestra anche ad attività sportive extra scolastiche.
Diciamo subito che il DM del 1975 - quello delle palestre minime da 200 mq - non è molto dâaiuto, dando indicazioni piuttosto sommarie riguardo agli spogliatoi.
PiĂš dettagliata la Circolare del 16 febbraio 1987. Sebbene - come abbiamo visto in precedenza - fosse destinata a uno specifico piano di interventi e non avesse quindi valore generale, delinea con precisione le caratteristiche cui devono rispondere gli spogliatoi per le palestre scolastiche.
L'unitĂ base sarĂ costituita da 2 locali spogliatoio di minimo mq 30 ciascuno con possibilitĂ di comunicazione tramite porta con chiusura a chiave.
A servizio di ciascun locale spogliatoio dovranno essere previsti un locale con 6 docce, ognuna da m. 0,90 x 0,90 nonchĂŠ 2 WC (una doccia ed 1 WC dovranno essere fruibili da parte dei portatori di handicap). I WC saranno dotati di disimpegno; sia al disimpegno WC che al locale docce si dovrĂ accedere tramite un locale filtro (possibilmente in comune); nel locale filtro dovranno esser installati 3 lavabi. Per ogni unitĂ base, in uno dei disimpegni per i WC saranno installati 2 orinatoi.
L'unitĂ dovrĂ comunicare con lo spazio di attivitĂ tramite apposito corridoio o disimpegno.
Nello spogliatoio per istruttori e/o personale, l'unitĂ minima avrĂ la superficie complessiva di mq 18. DovrĂ comprendere, oltre allo spogliatoio propriamente detto della superficie minima di mq 10, due docce 0,90 x 0,90, un lavabo, ed un WC.
Integriamo la panoramica normativa con quanto prescrive il Regolamento della Provincia di Bolzano. Per ogni palestra va previsto un numero sufficiente di spogliatoi separati per sesso. In relazione al numero di alunni per classe, ogni spogliatoio avrĂ una superficie utile da 40 a 60 mq, un lavatoio con 4-6 lavandini, 1 lavabo per piedi e 26 docce, con asciugacapelli in numero sufficiente, e due WC.
Il fabbisogno di spogliatoi è in relazione alle dimensioni della palestra, nella misura riportata in tabella.
Considerata lâeventualitĂ che lâimpianto venga utilizzato anche da parte di societĂ sportive, è in ogni caso opportune ottemperare alle indicazioni fornite dalle Norme CONI (ultimo aggiornamento quello del maggio 2008), pur tenendo conto che per gli impianti in cui non sono previste attivitĂ regolamentate dalle Federazioni e Discipline Complementari sono consentite alcune deroghe.
I locali spogliatoio dovranno essere protetti contro lâintrospezione; in mancanza di indicazioni diverse da parte delle FSN e DSA dovranno essere previsti almeno due locali spogliatoio. Il numero dei posti spogliatoio dovrĂ essere commisurato al numero di utenti contemporanei. Il dimensionamento dei locali spogliatoio (spogliatoi in locale comune) dovrĂ essere effettuato considerando una superficie per posto spogliatoio non inferiore a mq 1,60, comprensiva degli spazi di passaggio e dellâingombro di eventuali appendiabiti o armadietti. Gli spogliatoi dovranno essere accessibili e fruibili dagli utenti disabili; a tal fine le porte di accesso dovranno avere luce netta non inferiore a m 0,90; eventuali corridoi, disimpegni e passaggi dovranno consentire il transito e dove necessario la rotazione della sedia a ruote. Da ogni locale spogliatoio si dovrĂ accedere ai propri servizi igienici e alle docce.
Per gli spogliatoi dovrĂ prevedersi ameno un WC ogni 16 posti spogliatoio con dotazione minima di 1 WC. I sevizi igienici dovranno avere una dimensione minima di m 0,90x1,20 con porta apribile verso lâesterno o scorrevole. I servizi igienici per disabili dovranno avere dimensioni minime di m 1,50x1,50. Nel caso in
Nella foto in alto, una tipologia di armadietti da spogliatoio (foto Nuova Radar Coop).
Al centro sulle due pagine, pianta degli spogliatoi della palestra scolastica di Bellinzago Novarese (architetto Paolo Pettene).
Nella pagina destra, in alto, pianta degli
spogliatoi del Palazzetto di Ponte San Pietro (Bg), architetti Gualtiero e Lucia Oberti con Maurizio Ronzoni.
In basso, tipologie di arredi per spogliatoio (foto Gammasport).
In the photo above, a typology of changing room lockers (photo Nuova Radar Coop).
In the centre on the two pages, plan of the changing rooms in the school gymnasium in Bellinzago Novarese (architect Paolo Pettene).
Top right page, plan of the changing rooms in the Palazzetto di Ponte San Pietro (Bg),
architects Gualtiero and Lucia Oberti with Maurizio Ronzoni.
Below, types of changing room furniture (photo Gammasport).
cui il lavandino sia previsto allâinterno del locale la dimensione minima sarĂ di 1,50x1,80 m.
Le docce dovranno essere realizzate in apposito locale, al quale si dovrĂ accedere, preferibilmente, attraverso locale filtro, eventualmente in comune con il locale filtro dei servizi igienici. DovrĂ essere previsto almeno un posto doccia ogni 4 posti spogliatoio, con dotazione minima di 2 docce. Ogni doccia dovrĂ avere una dimensione minima di 0,90x0,90 con antistante spazio di passaggio della larghezza minima di 0,80, eventualmente in comune con altri posti doccia. In ogni locale doccia almeno un posto doccia dovrĂ essere fruibile da parte degli utenti disabili, con le relative dimensioni.
A tale dotazione va aggiunto almeno uno spogliatoio destinato allâinsegnante con relativi servizi annessi.
Il lay-out degli spogliatoi terrĂ conto dei percorsi di accesso da parte degli atleti ma anche dellâimpiantistica idraulica (adduzioni e scarichi), onde razionalizzare il sistema dei servizi tecnologici.
Gli elementi di arredo da prevedere in uno spogliatoio sono principalmente gli armadietti e le panche, che dovranno essere scelti al fine di garantire il massimo in termini di igiene, comfort e sicurezza.
Gli armadietti per la custodia degli abiti e degli effetti personali hanno solitamente dimensioni minime di circa 30 x 50 cm per unâaltezza di 90 cm, e vengono in genere sovrapposti a due a due. Dovrebbero inoltre essere sollevati dal pavimento per agevolare le pulizie.
In alternativa agli armadietti, possono esser previsti gli appendiabiti integrati con le panche; in questo caso il numero degli appendiabiti deve essere il doppio rispetto al numero di posti-spogliatoio.
Per la dimensione delle panche vanno calcolati 80 cm per ogni posto spogliatoio; la circolare del 1987 indica 24 metri e 60 armadietti per unâunitĂ spogliatoio destinata agli atleti, 4 metri e 8 armadietti per gli istruttori.
La cittĂ di Ravenna ospita un numero considerevole di impianti sportivi, da quelli di dimensioni maggiori, con valenza comunale, a quelli minori, con valenza di quartiere, oppure dislocati nella periferia o nel forese, dove lâimpianto sportivo diventa lâunico punto di aggregazione giovanile/sociale.
Il centro abitato della frazione di San Pietro in Vincoli che per numero di abitanti è il centro piÚ importante nella zona a Sud di Ravenna, dista circa 15 km sia da Ravenna, sia da ForlÏ, ed è facilmente raggiungibile da entrambe le città .
Lâimpianto sportivo per il gioco del calcio si trova in adiacenza allâabitato della frazione, in unâarea di circa 43.000 mq, circondato da campi agricoli.
l Centro Sportivo di San Pietro in Vincoli è dotato di tre campi da calcio e due da allenamento, con due tribune coperte; i servizi accessori - magazzini, deposti, ripostigli - erano distribuiti in diverse strutture precarie addossate ai blocchi spogliatoi.
Lâimpianto sportivo è sede da molti anni di una âFesta dello Sportâ, che costituisce un evento importante sia per la societĂ sportiva, sia per lâintera frazione; in tale occasione, vengono montati stand temporanei e vengono programmate serate di intrattenimento.
Risulta pertanto evidente che lâimpianto sportivo,
al fine di rispondere alle esigenze, sia per il crescente numero di bambini/ragazzi che svolgono attivitĂ sportiva, sia per la volontĂ /necessitĂ (data la carenza di alternative nel contesto del paese) di proporsi come polo di aggregazione sociale/ricreativa, richiedesse una riorganizzazione degli spazi per consentire lo svolgimento delle attivitĂ in ambienti adeguati e sicuri.
Lâintervento di riordino del costruito ha previsto la demolizione e rimozione di tutte quelle strutture precarie/provvisorie, giĂ situate a bordo campo, e la
realizzazione di nuovi corpi edilizi dal carattere permanente, da collocare nellâarea retrostante la tribuna, in modo da ottenere unâorganizzazione piĂš ordinata degli spazi e di maggior respiro.
Il nuovo costruito si pone in continuitĂ con i corpi edilizi esistenti ed è articolato in due volumi uno piĂš basso con funzioni piĂš propriamente legate allo sport, come spogliatoi ed uffici delle societĂ sportive, con superficie coperta di mq. 145, ed uno maggiore, con funzioni ricreative e aggregative, con superficie coperta di mq. 165, che si pone in parallelo al lato di via dellâAbbadia e costituisce un vero e proprio fronte rivolto allâingresso principale del centro sportivo.
Il fabbricato spogliatoi esistente è stato parzialmente ristrutturato con la creazione di uno spogliatoio al posto dei locali per servizi igienici riservati al
pubblico. In un nuovo fabbricato sono stati realizzati due spogliatoi dotati ciascuno di docce e un servizio igienico anche per gli utenti diversamente abili e nella parte piĂš prossima allâingresso e facilmente accessibile dallâesterno sono individuati gli spazi per gli uffici necessari alle attivitĂ organizzative delle societĂ sportive.
Un nuovo fabbricato di maggiori dimensioni in pianta e altezza è invece destinato a sala per le attività conviviali e di incontro della società sportiva, con annessi servizi igienici per la sala e per il pubblico del centro sportivo accessibili anche agli utenti diversamente abili oltre ad un locale tecnico per gli impianti.
Lâintervento si completa con la sistemazione delle aree esterne al fine della corretta suddivisione dei percorsi pubblico/atleti.
Ampliamento di spogliatoi e locali di servizio presso il centro sportivo di San Pietro in Vincoli (Ravenna)
Committente: Comune di Ravenna Coordinatore della progettazione e DL: Ing. Elisabetta Canella Progetto architettonico: Arch. Massimo Dalla Torre, Geom. Antonio Giacinto
Progetto strutturale: Ing. Andrea Ravaioli Progetto impianti elettrici: P.I. Alessandro Somma Progetto impianti termo-idraulici: Ing. Daniele Spedicato Progetto arredi: Geom. Elena Benzoni
Importo complessivo di progetto: euro 550.000 Inizio lavori: ottobre 2020 Fine lavori: ottobre 2021
Nella pagina sinistra, in alto lâesterno e in basso un interno dei nuovi spogliatoi. In questa pagina, in alto, disegno esecutivo dei nuovi spogliatoi; in basso, prospetti e planimetria generale degli edifici a servizio del centro sportivo.
On the left page, top, the exterior and bottom, an interior of the new changing rooms.
On this page, top, executive drawing of the new changing rooms; bottom, elevations and general plan of the buildings serving the sports centre.
Nel 1979 un giovane Massimiliano Fuksas, allora architetto dello Studio Granma, progettava (insieme con Annamaria Sacconi) la palestra di Paliano, in provincia di Frosinone. Realizzata nel corso dei primi anni â80, lâopera suscitava lâinteresse internazionale con la pubblicazione sulla rivista francese Architecture dâAujourdâhui, lanciando la carriera dellâarchitetto Fuksas come epigono di un brutalismo architettonico che ebbe tra i â70 e gli â80 il suo periodo di maggior successo.
Nel 1988 (Tsport n. 2/88), nellâambito di un servizio dedicato -come quello di oggi - a palazzetti e palestre, lâallora Direttore di TSPORT, architetto Carlo Tommasi, esprimeva alcune considerazioni sul ruolo del progetto dellâimpianto sportivo, a partire dallâanalisi di alcuni progetti, fra cui quello di Paliano, considerazioni che sono tuttâoggi condivisibili e che riportiamo qui letteralmente.
Lâedificio, realizzato sul fianco di un terrazzamento roccioso, è caratterizzato da una facciata posticcia inclinata, staccata dal resto dellâedificio, destinata a dare una sensazione di precarietĂ , unitamente alla finitura grezza in cemento a vista. La parete segue in effetti lâinclinazione della rampa che porta al tetto calpestabile, posto al livello del retrostante parco pubblico. Nelle pagine che il FAI (Fondo Ambiente Italiano) dedica ai âluoghi del cuoreâ segnalati dai cittadini, lâintervento è definito come âun omaggio alla sua generazione, quella del '68â. In base allâultimo censimento completo del FAI (anno 2000), peraltro, la palestra di Paliano risulta al 28.627° posto tra i luoghi del cuore degli italiani, con soli 3 voti, segno di una modesta affezione da parte del pubblico.
Dopo alcuni anni di funzionamento, la palestra è stata abbandonata, ed esposta a un crescente degrado.
Nel corso degli ultimi decenni si sono succeduti tentativi di reperire risorse per la riqualificazione alternati a ipotesi di totale demolizione della struttura, la quale spicca tuttâoggi sul profilo della collina anche a grande distanza nella valle del Sacco.
Nel 2017 un concorso di idee indetto dal Comune di Paliano per il recupero, la valorizzazione e il riuso della Palestra, vedeva vincitori Luca Calselli e Giovanni Scaglioni, con il progetto Salus Per Aquam, impostato sulla trasformazione in un centro benessere.
Ultima notizia, del luglio di questâanno, è lâottenimento da parte del Comune di un finanziamento di 1.830.000 euro, stanziato giĂ nel 2017 a seguito del bando istituito dalla Legge di StabilitĂ del 2015 per il âPiano Nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradateâ, successivamente âcongelatoâ e oggi infine sbloccato.
Questi nuovi fondi - dichiara il Sindaco Domenico Alfieri - oltre a garantire lavori mirati su tutto il centro storico cittadino, saranno impiegati per la riqualificazione delle mura medievali, per la ristrutturazione e la riconversione in centro di aggregazione sportiva del Gymnasium progettato da Massimiliano Fuksas e per il potenziamento delle infrastrutture del parco comunale âWilly Monteiro Duarteâ (posto a livello della terrazza di copertura della palestra, sulla quale si gioca a basket).
In questa pagina, immagini attuali della palestra tratte da Google Earth e Google Street View: dallâalto, il fronte principale; ortofoto con il parco âWilly Montero Duarteâ; vista a distanza sul fianco della collina; lâinterno abbandonato (foto Joost); ancora il fronte visto dalla strada.
A destra, copertina e pagine interne di
Tsport 2/88; in basso, prospetto frontale della palestra.
On this page, current images of the gymnasium taken from Google Earth and Google Street View: from the top, the main front; orthophoto with the 'Willy Montero Duarte'
park; distant view of the hillside; the abandoned interior (photo Joost); again, the front as seen from the street.
Right, cover and inside pages of Tsport 2/88; bottom, front elevation of the gymnasium.
ââŚla realtà è che il progetto è stato pensato (anche la parete) come vertigine, ovvero mancanza del senso dellâequilibrio. Era spettacolare e un poâ inquietante essere allâaltezza di 16 metri da erra su una piccola terrazza e guardare il vuoto, ma anche la grande valle (âŚ) ma la chiave del progetto, va detto, è che lâidea è piĂš legata al mondo dello spirito (gran brutta parola) che a quello della materia.
Anche questa volta costruire per me non fu sinonimo di potenza, ma solo di inquietudine, di impotenza a cambiare quello che non mi piace⌠â (Massimiliano Fuksas)
Diverso può essere il punto di partenza di un professionista che affronta un tema progettuale. NÊ possiamo qui, nÊ lo vogliamo, entrare nel merito degli aspetti piÚ propriamente linguistici di ogni singola personalità .
Ad alcuni sta piĂš a cuore il rapporto con i valori paesaggistici circostanti; ad altri parrĂ necessario che lâintervento progettuale debba comunque sopravanzare lâintorno con la riconferma di un ruolo comunque egemone sulla natura e le sue espressioni.
Alcuni proseguono il percorso individuale di una ricerca linguistica che trova piĂš in progetti altri e precedenti il segno della continuitĂ , piuttosto che non nello sviluppo storico che la tipologia in questione ha avuto grazie allâapporto di piĂš personalitĂ e, diciamo anche, allâirreggimentazione imposta da un quadro normativo e, soprattutto, allo stato delle consuetudini esigenziali che ne determinano, ad una certa data, il gradiente tecnologico e funzionale.
Comunque sia, e al di lĂ di inutili corse in avanti, il palazzetto deve assolvere alle sue funzioni, cosĂŹ come ogni altra tipologia. Non si tratta di una verifica di tipo minimale, da lasciare nellâambito delle opzioni semplicemente facoltative.
Noi almeno, in quanto rivista specializzata di settore, ci sentiamo in dovere di salvaguardare il buon nome delle cose semplici ovvero della rispondenza di un determinato prodotto a quelle che sono le esigenze, facilmente ipotizzabili, espresse dallâutenza per il tramite del committente (in particolare modo ciò vale quando si tratta di committenza pubblica).
Ci sono dunque progetti (come quello di Paliano, ma non solo) che ci suscitano molte domande: -Fino a che punto deve essere garantita la giusta autonomia del progettista e fino a che punto va salvaguardato il diritto del committente a una cor-
retta rispondenza del progetto alle sue aspettative, ovvero in altri termini quali sono le reali possibilità di gestire da parte del committente il rapporto, che può essere anche difficile, con il proprio progettista?
-Fino a che punto lo sviluppo del progetto architettonico, nella progettazione di tipologie molto particolari e strettamente legate alle loro specifiche funzioni, può ritenersi disgiunto da puntuali verifiche in merito alla complessiva validità utilizzativa?
-Deve esistere, e a quale livello va situato, un rapporto tra qualitĂ architettonica e qualitĂ tecnologica, fra il bellâaspetto e lâefficienza funzionale? Ovvero, la struttura sportiva, specie se pubblica, deve essere occasione di celebrazione, di puro decoro ambientale, di puro valore ornamentale o anche occasione per la creazione di un clima sociale produttivo di nuove aggregazioni?
Ebbene noi crediamo che, detto nei termini piĂš generali possibili, unâopera sportiva pubblica debba corrispondere a un minimo pacchetto di richieste, cosĂŹ sintetizzabili:
-Opera pubblica come segno di un nuovo rapporto tra cittadino e istituzione, come invito a rimodellare i comportamenti individuali che ancora troppo spesso vedono nellâistituzione e dunque nei suoi organismi edilizi un corpo estraneo da contrastare o da sfruttare, nella migliore delle ipotesi;
-Opera pubblica che proponga spazi e funzioni aggiornate rispetto alle esigenze utilizzative, consentendo una reale partecipazione di base alle attivitĂ , in questo caso sportive, ovvero strutture edilizie con bassi costi di esecuzione;
-Opera pubblica che proponga al suo interno spazi non magniloquenti, aulici, irrispettosi del biso-
Da Tsport 2/88; dallâalto: pianta; prospetto laterale; scorcio dallâinterno della palestra.
From Tsport 2/88; from above: ground plan; side elevation; view from inside the gymnasium.
gno di familiarizzare dellâutente, ma che invece proponga spazi a misura di uomo ovvero non inutilmente sovradimensionati, confortevoli per quanto riguarda le condizioni microclimatiche interne (qualitĂ tecnologica degli impianti a rete, qualitĂ delle finiture);
-Opera pubblica dunque che non si frapponga come ostacolo ma piuttosto invochi e provochi lâapertura di un dialogo cittadino-cittadino, cittadino-istituzione, che riesca a proporre un nuovo assetto non piĂš centrato ma accentrato e disperso sul territorio di momenti e situazioni riconosciute come occasione di aggregazione, di abbassamento del livello di aggressivitĂ . Di conciliazione degli opposti, di integrazione e di coagulo delle innumerevoli richieste, ancorchĂŠ inesplicate e confuse, di una cosiddetta nuova qualitĂ di vita.
Questa è anche la moderna funzione dello sport intesa come attività ludica e conciliativa di base piuttosto che agonistica e conflittuale di Êlite. Su questi presupposti dovrebbe dunque secondo noi basarsi e impostarsi il difficile lavoro del progettista.
Carlo TommasiA type of sports facility interchangeable between the needs of the city and those of the school: the municipal sports hall open to education and the school gymnasium open to the city.
In this special report, we examine their types, standards, equipment, management problems, locker room characteristics, and examples.
The two types differ mainly in the availability of seats for the public, which may be lacking in a gymnasium intended exclusively for teaching activities, although it is desirable to provide for the possibility of the facility also being rented out to sports clubs, which need the public.
As for the ancillary services, the changing rooms require the same requirements in both cases.
The standards to be referred to in Italy date back to 1975, and are not adequate for today's needs, especially with regard to the minimum size required for a gymnasium, which seems insufficient.
The ministerial circulars also list the equipment that should be present in the gymnasium, but the problem today is the lack of economic availability of the owners (municipalities and provinces) to intervene with repairs or replace damaged equipment.
A number of recent or past works on sports halls and gyms are described.
Inaugurated last spring, the Palazzetto dello Sport in Guastalla (Reggio Emilia) is a structure ready to host not only
essentially dictated by the scansion of the proportions that follow one another in space according to a rhythm given by their specific function.
large school structure, built in the 1970s, with many sports facilities that are entrusted to local sports clubs during extracurricular hours.
sports and school activities but also concerts, large exhibitions and initiatives for the entire province. The project is characterised by a geometrically shaped structure made up of an assembly of simple volumes, whose expressive qualities are
The municipality of Sommacampagna (Verona) has given new life to the sports hall after a major functional and energy redevelopment, with new basketball, five-a- side football and volleyball courts, and provision for a future climbing wall. The construction is marked by the utmost simplicity, while at the same time taking on a pleasant image thanks to the use of wood in both the sports flooring and the roof structure.
The Bollate School Centre (Milan) is an example of a
Dallâalto: palestra scolastica a Sondrio (progetto LFL Architetti); palazzetto presso il Centro Scolastico di Bollate (Mi); palestra per gli istituti superiori a Piacenza; palazzetto a Guastalla (Re), foto Nicola Ughi.
From top: school gymnasium in Sondrio (project LFL Architetti); sports hall at Bollate School Centre (Mi); high school gymnasium in Piacenza; sports hall in Guastalla (Re), photo Nicola Ughi.
As an example of locker room design, the work carried out in Ravenna at the San Pietro in Vincoli sports centre is described, where the existing buildings were extended and renovated for greater efficiency.
Lastly, the publication of the gymnasium in Paliano (Frosinone), designed by architect Fuksas, which was commented on in Tsport in 1988, is taken up, and which today, after years of neglect, is in the process of being redeveloped with the arrival of government funds.
Dopo un periodo travagliato dalla pandemia che ha rallentato il cantiere della Provincia di Reggio Emilia in via MakallĂŠ, tra il campo da hockey su prato e il polo scolastico, il 20 ottobre è stata inaugurata la palestra, realizzata con la struttura in archi lamellari a grande luce e doppio telo di copertura. Il nuovo impianto sportivo, benchĂŠ nasca a servizio delle vicine scuole, ha una forte connotazione di apertura alla cittĂ , e in particolare agli atleti della Hockey su prato CittĂ del Tricolore, societĂ sportiva che avrĂ la struttura in concessione per 20 anni e ha contribuito economicamente alla sua realizzazione. Anche per poter ospitare un campo regolamentare di hockey, la palestra risulta di grandi dimensioni: lunga 44 metri, ha una larghezza di 29. Oltre ai padroni di casa, lâimpianto ospiterĂ il settore giovanile della Pallacanestro Reggiana, la prima squadra dellâOlimpia Regium che gioca il campionato nazionale di serie B di calcio a 5, la Rebasket che disputa il campionato di C silver, e i Celtic Boys che giocano a calcio a 5 maschile e femminile.
Per un impianto destinato ad una cosĂŹ ampia fruizione - progettato dallo Studio Guidetti-Serri - i lavori relativi alla superficie sportiva sono stati affidati a Vaneton, che ha posato la pavimentazione elastica Linolwood
Lâarea di gioco, di 1.050 mq, è realizzata con il sistema, ad uso sportivo polivalente, cosĂŹ composto: Linoleum monostrato, con strato dâusura a tutto spessore, resistente al traffico molto intenso secondo classificazione europea EN 685/43. Antistatico, secondo norma EN 1815 avente una struttura variegata con almeno due
Qui sopra, lâinterno della palestra. Nelle foto piccole in alto, fasi di lavorazione: posa del primo strato di distribuzione dei carichi sopra lo strato elastico; stesura dei rotoli di linoleum; la tracciatura dei campi di gioco.
Nella pagina destra, in alto, vista della palestra e del campo da hockey outdoor; sotto, tre dettagli del manto.
colori di base. Superficie liscia.
-Piano di distribuzione dei carichi formati da piĂš strati di legno ricomposto ad alta densitĂ e fibre rinforzate unite tra loro con apposito collante elastico a forte presa.
Strato elastico speciale espanso nodulare composto PUR, conglomerato di poliuretano a cellule resilienti di densitĂ variabile. Strato di nylon sovrapposto nei giunti per garantire una completa protezione contro lâumiditĂ .
Per le diverse tipologie di sport che sarĂ possibile praticare, sono state eseguite, con diversi colori, le tracciature per hockey, basket, calcio a cinque, volley principale e due volley secondary trasvesalmente al campo.
Le porzioni laterali al campo, e la zona della tribuna, pari a 260 mq di superficie, sono state trattate con un sottofondo cementizio impermeabilizzato, rifinito con pavimento in linoleum da 3,2 mm.
Italiana Hockey e presidente di Hockey su prato Citta del Tricolore
La nostra Associazione Sportiva Dilettantistica si occupa della promozione e della pratica agonistica dellâhockey su prato nella cittĂ di Reggio Emilia.
Attualmente dispone di 10 squadre fra maschili e femminili ed entrambe le squadre seniores giocano il campionato nazionale di A1
Per poter svolgere lâattivitĂ , abbiamo ritenuto opportuno dotarci di un campo in erba sintetica di 100 per 50 m e di una palestra per lâattivitĂ indoor.
Per realizzare la palestra, che gestiremo per i prossimi 20 anni grazie a un decisivo e consistente contributo economico alla Provincia di Reggio Emilia, abbiamo scelto la soluzione Linolwood perchĂŠ desideravamo il comfort e la protezione ai traumi che solo una pavimentazione elastica è in grado di offrire agli sportivi occasionali e professionisti. I nostri giocatori di hockey su prato sono abituati a correre allâaperto dieci mesi allâanno su campi in erba sintetica posati su materassini elastici. Per ridurre i traumi articolari, muscolari e tendinei quando fanno attivitĂ in palestra è molto importante che utilizzino una superficie elastica come Linolwood Ci siamo quindi rivolti alla Vaneton, con cui collaboriamo con soddisfazione da 30 anni anche per il manto in erba sintetica, dopo aver visto alcune loro realizzazioni in palestre della zona che dopo decenni erano ancora in buone condizioni, grazie alla resistenza ai graffi e allâabrasione del linoleum rispetto al parquet, che stavamo valutando in alternativa. Abbiamo sfruttato lâampia gamma di colori per distinguere le aree dal campo di gioco e dal bordo campo. In questo modo abbiamo ottenuto lâeffetto estetico desiderato e abbiamo aumentato negli atleti la percezione di dove si trovano durante le gare. La colorazione blu del campo e rossa dellâarea consentono inoltre una perfetta visione ad atleti, arbitri e pubblico della pallina da hockey che è bianca.
Le squadre di basket e calcio a 5, che utilizzano lâimpianto in affitto nei nostri spazi liberi, hanno giĂ colto dopo pochi allenamenti il vantaggio di fare attivitĂ nella nostra palestra, cosĂŹ come i docenti che la utilizzano al mattino con i propri studenti, specialmente quelli meno sportivi e meno strutturati fisicamente, che non sono abituati a correre e saltare su pavimentazioni âdureâ.
www.vaneton.it vaneton@vaneton.it
Fondata nel lontano 1872, la Reyer è oggi la prima realtĂ cestistica del Nord-Est e lâunica realtĂ nazionale ad avere una prima squadra maschile e una prima squadra femminile entrambe in serie A.
Quello della Reyer è un progetto non solo sportivo ma anche sociale e culturale per favorire lâaggregazione del territorio della Venezia metropolitana. Codex anche questâanno è supporter della Reyer
Lo scorso agosto, Codex Srl, azienda specializzata nella fornitura e posa di protezioni per la sicurezza, ha concluso la riqualificazione del palazzetto dello sport âD. Ancilottoâ di Mestre, dove svolgono lâattivitĂ le squadre del settore giovanile di Umana Reyer.
I lavori hanno riguardato la realizzazione del nuovo parquet sportivo, lâinstallazione di nuovi impianti di basket, la posa di protezioni murali su tutto il perimetro della palestra e di un nuovo pavimento antitrauma ad incastro nella sala pesi.
Codex è stata protagonista di questi due ultimi interventi con lo scopo di
garantire alti standard di sicurezza per gli atleti che utilizzano la struttura. Le protezioni antitrauma ONDA 22mm, realizzate in PolymatÂŽ E.V.A. e certificate ignifughe Cl.1, sono state sagomate in opera da un team di installatori esperti e posizionate sui lati lunghi e sul tavolo giudici. Inoltre, per soddisfare le esigenze estetiche della societĂ cestistica, le protezioni sono state prodotte nello stesso RAL amaranto del logo.
Il Palasport âG. Taliercioâ, gestito anchâesso da Reyer, è una struttura sportiva polifunzionale nel veneziano, in grado di ospitare non solo i grandi eventi del basket ma anche spettacoli e convention.
Nel corso degli ultimi anni Codex Srl ha provveduto, in piĂš riprese, alla messa in sicurezza anche di questa struttura che accoglie fino a 3.509 persone.
Gli ultimi lavori hanno riguardato: la pavimentazione della sala pesi dove si allena la prima squadra, la pavimentazione antitrauma per lâarea fitness esterna e la realizzazione di una recinzione per delimitarla, le protezioni antiurto dei sostegni dei tabelloni a led allâinterno.
Nella passata estate sono iniziati i lavori di ristrutturazione delle piscine del Polo Natatorio del Foro Italico di Roma, la principale struttura sportiva acquatica nazionale nata nel 1930, che sorge ai piedi di Monte Mario e si affaccia sul fiume Tevere, e che dallâ 11 al 21 agosto ha ospitato la 36a edizione dei campionati Europei del Nuoto Roma 2022, e che ha visto gli italiani in testa con un ricco medagliere.
Omsi ha provveduto alla fornitura di circa 6.000 sedute per le gradinate dello Stadio del Nuoto - il modello scelto, M2000, è il medesimo installato nel 2009 in occasione dei Mondiali di Nuoto - ma questa volta la committenza ha optato per una soluzione rispettosa dellâambiente e sostenibile, richiedendo una seduta realizzata con polimeri derivati da rifiuti da raccolta differenziata e industriale. In questo modo Omsi ha potuto ridurre del 43% circa il prelievo di materia prima dallâambiente. M2000 è una monoscocca in polipropilene riciclato con schienale alto che permette al fruitore di godersi lâevento sportivo in comoditĂ , senza rinunciare a soliditĂ e robustezza, grazie anche agli spessori, che arrivano fino a 20 mm la rendono la seduta monoblocco piĂš resistente sul mercato.
Rimanendo sulle sponde del Tevere, anche lo Stadio Olimpico di Roma sarĂ protagonista di importanti interventi migliorativi alle sedute per tutto il 2022 e oltre: nel mese di settembre la tribuna Tevere ha cambiato look grazie alle poltroncine ribaltabili con braccioli e imbottite Modello Caravaggio Gold fornite da Omsi.
Caravaggio, la nuova seduta firmata Pininfarina, è composta da una struttura portante in poliammide riciclato, certificata da IPPR (Istituto per la promozione per le plastiche da riciclo) è stata progettata per offrire agli spettatori una soluzione focalizzata sul design, sullâeleganza e sulla qualitĂ , dando vita ad un prodotto esteticamente armonioso, ma anche estremamente comodo, funzionale, ed ecocompatibile, caratterizzato da linee semplici ed essenziali ma allo stesso tempo raffinate, il connubio perfetto tra comfort e lusso.
âLa Pergolaâ è un centro sportivo esclusivo di 50.000 mq a San Martino in Strada, alle porte di Lodi, aperto tutto lâanno. Ă dedicato a chi vuole trascorrere il proprio tempo libero in totale relax, ma anche a chi trova nellâattivitĂ fisica la miglior espressione di energia. Comprende una piscina ad oasi per lâestate e una coperta semi-olimpionica da 25 metri per il nuoto e le attivitĂ fitness. Inoltre, una palestra con tecnologie allâavanguardia e campi da calcetto, tennis, basket e da padel.
La Pergola dispone in particolare di 8 campi da padel indoor panoramici con tappeto sintetico World Padel Tour; lâultima novità è la realizzazione di 4 nuovi campi da Padel con copertura a pergola, prodotta e realizzata da Ecover nel 2022.
La struttura di copertura vanta 30.25 m di luce ed una lunghezza di 46.10 m Essa è incernierata alla base, ed essendo controventata anche longitudinalmente elimina i carichi a terra di flessione: questo giova alle fondazioni, che risultano caricate verticalmente e con tagli orizzontali, permettendo un risparmio nel dimensionamento delle stesse.
Ciò premesso, è molto importante che queste risultino rialzate dal terreno/piano finito limitrofo, anche allo scopo di evitare allagamenti nel caso
di piogge eccezionali che saturino il terreno circostante. In questo caso il gestore, oltre ad aver previsto una trincea perimetrale drenante (realizzata con trincee di circa 1.30x1.20 m ad anello riempite con ghiaione filtrante), ha previsto le fondazioni rialzate di circa 10 cm rispetto al piano finito esterno. Questo oltre a costituire una barriera fisica alla pioggia, funge da alloggio delle guide a terra per le tende scorrevoli perimetrali, che risultano cosĂŹ a completa scomparsa.
Dal punto di vista strutturale, la copertura è costituita da una tensostruttura in acciaio zincato a caldo, con telo in fibra di poliestere a trama e ordito rivestita in PVC. La tensostruttura è incernierata alla base con CV concentrici lungo lo sviluppo longitudinale.
Le estremità sono chiuse da frontalini ad angolo retto su travi tralicciate di testata, sorrette dagli archi e dai puntoni di testata; la struttura è calcolata per carichi neve da 1.20 kPa e carichi vento da 25m/s
Le fondazioni sono realizzate con una platea in c.a. diffusa di 20 cm di spessore, con travi laterali di sezione 85x50 cm. Le travi laterali sono rese collaboranti con la platea di fondazione tramite delle forchette di aggrappo alle reti elettrosaldate presenti nella platea.
La struttura di copertura, non avendo colonne frontali principali, consente di evitare la trave di fondazione di chiusura di testata, sfruttando il diaframma collaborante offerto dalla platea in c.a.
Oltre a sostenibilitĂ e design futuristico, le massime prioritĂ di WM Ice Technics - lâazienda che da oltre 30 anni sviluppa e produce macchine per la lavorazione del ghiaccio di alta qualitĂ - erano lâusabilitĂ , la tecnologia high-end e, soprattutto, la sicurezza dei âmaestri del ghiaccioâ.
La nuova rasaghiaccio WM Mammut 2.0 presenta numerosi vantaggi, tra cui un dual touchscreen con una nuova grafica: la tecnologia dual screen combina chiarezza e facilitĂ dâuso, fornendo una panoramica completa di tutte le funzioni e garantendo unâanalisi dettagliata degli errori.
Ma il punto di forza assoluto è costituito dal joystick, progettato per il controllo di tutte le funzioni principali. Durante la guida, infatti, è possibile azionare facilmente il fresabordi, impostare la profonditĂ di piallatura, regolare il getto lâacqua, abbassare e sollevare la lama, determinare la direzione di marcia e impostare la velocitĂ massima, in base al motto âno steps on iceâ! Un semplice clic sul joystick consente di mantenere uno spessore del ghiaccio costante anche nelle aree ad elevata sollecitazione come quelle della porta.
Nel caso di WM Mammoth 2.0, il fresabordi è montato direttamente sul telaio, assicurando cosĂŹ la massima stabilitĂ e le migliori prestazioni, oltre che una piallatura efficiente del ghiaccio in eccesso. La fresatura e la successiva pulizia della superficie con la spazzola orientabile vengono eseguite in unâunica operazione.
Il sedile del conducente, ammortizzato e regolabile in altezza, permette una guida confortevole, mentre quello del passeggero aggiunge il fattore fun. Nessun altro prodotto per la preparazione del ghiaccio è dotato di questo extra: cosa câè di piĂš bello che osservare un âmaestro del ghiaccioâ in azione dalla cabina di guida?In addition to sustainability and futuristic design, the top priorities of WM Ice Technics - the company that has been developing and producing high-quality ice resurfacing machines for over 30 years - were usability, high-end technology and, above all, the safety of the 'ice masters'.
The new WM Mammut 2.0 ice scraper has many advantages, including a dual touchscreen with new graphics: dual screen technology combines clarity and ease of use, providing a complete overview of all functions and ensuring detailed error analysis.
But the absolute highlight is the joystick, designed to control all the main functions. While driving, in fact, it is possible to easily operate the planer, set the planing depth, adjust the water jet, lower and raise the blade, determine the direction of travel and set the maximum speed, according to the motto "no steps on ice"! A simple click of the joystick maintains a constant ice thickness even in high-stress areas such as door areas.
In the case of the WM Mammoth 2.0, the edge cutter is mounted directly on the frame, thus ensuring maximum stability and performance, as well as efficient planing of excess ice. Milling and subsequent cleaning of the surface with the pivoting brush are carried out in a single operation.
The cushioned, height-adjustable driver's seat allows a comfortable ride, while the passenger seat adds the fun factor. No other ice-making product comes with this extra: what could be nicer than watching an 'ice master' in action from the driver's cab?
ProductionThe WM Mammut 2.0 ice scraper: stronger, more efficient and smarter than ever before
In Italia gli impianti sportivi risalgono spesso a prima degli anni â90 e molte strutture sportive presentano problemi che non riguardano soltanto lâaspetto architettonico-strutturale. âTutti siamo a conoscenza dello stato attuale delle strutture sportive - sostiene Flavio Faraone, CEO di Faraone.it - e Faraone è in prima linea per il loro rinnovamentoâ.
âAbbiamo studiato il modello inglese - commenta Roberto Volpe, CMO Faraone - e ci sentiamo in piena sintonia nella concezione. Lâavvicinamento degli spettatori al campo e lâoffrire allo spettatore la massima visibilitĂ sono due punti fondamentali!â Questa nuova concezione permette non solo di ampliare il target degli utenti ma porta anche maggiore occupazione diventando un vero e proprio punto di riferimento per la comunitĂ .
Una delle referenze di maggior prestigio per Faraone è il Gewiss Stadium di Bergamo, la casa dellâAtalanta profondamente riqualificata a partire dal 2019, dove sono stati installati i parapetti modello Ninfa Stadio, in vetro di sicurezza temperato stratificato dalle alte prestazioni.
Ben due giorni di controlli da parte della com-
missione UEFA per accettare il Gewiss Stadium tra le strutture che ospiteranno le partite di Champions League: un grande traguardo che va a sottolineare maggiormente lâimportanza di un lavoro svolto a regola dâarte seguendo e rispettando tutte le normative di sicurezza, come nel caso delle tribune realizzate con i parapetti in vetro Ninfa Infatti dal 2019 la Faraone è scesa in campo per promuovere il proprio messaggio per lo sport: no barriere visive, sĂŹ sicurezza in tribuna. Non a caso, Faraone è stato il primo in Italia a uscire con un manuale del parapetto in vetro per gli impianti sportivi, giĂ distribuito in 12.000 copie.
Dal 2005 la Faraone si impegna per diffondere la cultura della sicurezza e del rispetto delle normative con strutture architettoniche adeguate. Non solo lo fa attraverso la corretta comunicazione e azioni pratiche (test, certificazioni e prove reali a dimostrare la sicurezza dei suoi prodotti), ma anche attraverso un ambizioso progetto legato alla formazione in materia.
Il Faraone tour, seminari e meeting sono strumenti attraverso i quali il Gruppo vuole ampliare il proprioventaglio di tematiche e coinvolgere sempre piĂš professionisti esperti. Nel solo anno 2022 il Campus Faraone ha organizzato ben 6 webinar, in collaborazione con AIS - Associazione Impianti Sportivi e con Sport&Impianti.
Faraone fa della collaborazione con i progettisti e con tutti i professionisti del settore un punto di forza e si pone come portavoce dellâimportanza di fornire tutti gli strumenti e gli aggiornamenti necessari sul mondo delle architetture trasparenti.
Il Gruppo Faraone nasce nel 1969 per opera di Sabatino Faraone, oggi Presidente e alla guida, assieme a Flavio Faraone. Dopo oltre 50 anni, lâAzienda continua ad innovare il mondo delle Architetture Trasparenti ed e conosciuta in piĂš Paesi per i Parapetti in vetro, Pensiline, Porte e Divisori che realizza.
Tra le prime in Italia a sposare lâinnovativa tecnologia del fissaggio puntuale del vetro, lâAzienda si rinnova anno dopo anno, ed è capace di individuare sempre le âmode architettonicheâ del momento, per focalizzare al meglio la propria gamma di prodotti di Design.
Grazie alla sua capacitĂ di intercettare e soddisfare le esigenze del mercato, si posiziona come il punto di riferimento per i progetti in vetro di tendenza.
Il rinnovamento dello storico impianto milanese, il velodromo Maspes Vigorelli, ha raggiunto questâanno un nuovo step con il montaggio e lâinstallazione, da parte di Milani Valerio Srl, di 7.673 nuove sedute, fissate direttamente sui gradoni in cemento delle tribune.
Il modello installato, UNO/PL, è costituito da un sedile con schienale ribassato (altezza 11 cm), stampato in polipropilene copolimero con trattamento anti U.V. contro lâazione sulle tonalitĂ cromatiche dei raggi ultravioletti, ed ignifugo di classe 1 secondo le norme di legge. La superficie lucida e brillante è scandita da linee satinate, in corrispondenza delle nervature di sostegno della superficie di seduta. La dispersione dellâacqua di lavaggio o piovana è stata ottenuta mediante una serie di fessure ellittiche ricavate nella superficie di seduta. Il sedile è stato testato per una resistenza alle sollecitazioni ben superiore a quella stabilita dalle norme EN 12727/00.
Per la posa in opera sono previsti tre punti di fissaggio: uno anteriore sulla nervatura frontale, due sulla superficie di seduta con sedi per lâinserimento di speciali tappi ad incastro. In particolare il punto di fissaggio ricavato nella nervatura frontale è da utilizzare in funzione antivandalica. Il fissaggio è eseguito mediante tasselli ad espansione in nylon con viti in acciaio inox corredate di rondella con funzione di ripartizione degli sforzi; non è previsto alcun telaio metallico di supporto.
La messa in sicurezza di palestre e palazzetti dello sport passa anche per la separazione del pubblico dagli atleti in gara, anche e soprattutto quando gli impianti sono destinati ad unâutenza promiscua come quella delle scuole che si alternano alle societĂ sportive.
In questo ambito, Officine DâAmico propone una gamma di balaustre metalliche dedicate, nel rispetto della norma UNI 13200-3.
Una applicazione è quella della balaustra in rete elettrosaldata adottata dalla palestra scolastica di Bernareggio (Monza e Brianza). Si tratta dei modelli VERA SPORT 110 e VERA 665 SPORT 110, che si distinguono per la loro robustezza, funzionalità e semplicità di montaggio.
Una terza soluzione è quella che troviamo nella nuova tendostruttura comunale di Monopoli (Bari). In questo caso il parquet del campo di gioco è separato dallâarea dedicata al pubblico tramite una balaustra in tubolare di ferro zincata a caldo e verniciata: si tratta di una tipologia molto richiesta e utilizzata grazie alla maggior visibilitĂ del campo da parte degli spettatori unita ad alti standard di sicurezza per gli stessi.
Ă opera di Gea fun experience la nuova area fitness nata allâinterno del parco di via Pradisera a Gallarate, di fianco ai giochi per i bambini.
Lâidea che sta alla base del progetto è quella di trasformare il parco in un luogo di forte utilizzo da parte dei piĂš o meno giovani, rendendola fruibile anche da persone con disabilitĂ .
Gli attrezzi posizionati da Gea - azienda che da oltre 20 anni progetta ed allestisce spazi per il divertimento di tutta la famiglia - sono molteplici e permettono di effettuare esercizi per un workout completo. Ogni postazione ha una targhetta sulla quale sono le indicate le modalitĂ per un corretto utilizzo e tramite un Qr code si può conoscere il funzionamento di ogni attrezzatura e provare nuovi esercizi. Sono due le aree pavimentate destinate allâallenamento outdoor: una che comprende due macchinari isotonici e lâaltra con una palestra callistenica e quattro macchinari isotonici.
L'attivitĂ fisica all'aperto regala notevoli benefici psicologici oltre che fisici. A confermarlo è la psicologa clinica Melissa Pattacini, responsabile dei servizi psicoeducativi del Centro Psy&App di Parma (www.psyapp.it): "I giovani in mezzo alla natura mostrano stati dâanimo positivi, ridotti livelli di stress o rabbia, piĂš attenzione e meno problemi comportamentali". Dopo aver vissuto periodi dâisolamento dagli altri e dalla natura, in molti si è manifestato un certo panico nellâuscire da casa e incontrare i pari. âĂ dunque ancora piĂš importante - sottolinea la dott.ssa - aiutare soprattutto i ragazzi a riprendere fiducia nello spazio esterno e nellâaria aperta come fonte di benessere".
Le innovative superfici per lo sport Tyrefield realizzate con la gomma riciclata dai Pneumatici Fuori Uso sono la risposta ideale per la pratica di ogni disciplina sportiva, dal basket al calcio, dalla pallavolo al padel, dallâequitazione allâatletica, grazie ai tanti vantaggi che consentono: ottimo ritorno dellâenergia elastica allâatleta, minore affaticamento muscolare, protezione antitrauma, massima giocabilitĂ e resistenza ad ogni condizione meteo. Nelle superfici sportive polivalenti, come le piste dâatletica Tyrefield che questâanno hanno animato il Festival dello Sport ospitando il passaggio dei campioni olimpici Marcell Jacobs, Fausto Desalu e Filippo Tortu, la gomma riciclata viene utilizzata come tappetino elastico posato sulle fondamenta, su cui vengono poi applicate dei fondi riempitivi e delle resine acriliche per costituire lo strato superficiale esterno, caratterizzato dallâaderenza adeguata alla disciplina sportiva prevista. Una tecnologia in continua evoluzione e sempre piĂš apprezzata ai massimi livelli: Attualmente sono in corso degli studi Biomeccanici da parte dellâequipe del prof. Mauro Testa, in collaborazione con Fidal Marche per realizzare una nuova superficie per lâatletica costituita da un tappeto in gomma riciclata dal design innovativo. GiĂ dai primi test la superficie ha mostrato caratteristiche eccellenti, assicurando alte prestazioni e tutela dellâatleta contro gli infortuni tanto che è in fase di studio per lâomologazione da parte della FIDAL - Federazione Italiana Atletica Leggera.
Lo sport del futuro è su gomma riciclata da PFU
a cura di Ecopneus www.ecopneus.it
Lo stadio comunale di Prato, costruito negli anni â40, era utilizzato dal maggior club calcistico cittadino fino al 2016. Dopo lâavvio di lavori di ristrutturazione, il campo rimase di fatto in stato di abbandono, con conseguente degrado dellâintera struttura.
Nel periodo 2019/2020, Galardini Sport interveniva con un primo lotto di lavori, proseguiti nel biennio successivo con un secondo lotto in modo tale da rendere nuovamente fruibile la superficie al club.
I lavori sul campo di gioco hanno riguardato: la preparazione del substrato; la realizzazione di un nuovo impianto di irrigazione; lâinerbimento della superficie sportiva; e infine adeguati test di controllo e preparazione alla nuova stagione calcistica.
Durante tutte le fasi di intervento, Galardini ha monitorato costantemente la superficie di giuoco e al contempo ha formato il personale addetto alla gestione. Questo è un servizio che lâazienda offre gratuitamente a tutti i clienti, per lâinquadramento del personale soprattutto delle societĂ dilettantistiche, che necessitano di adeguato supporto.
Il risultato ottenuto è di notevole qualitĂ considerando la base di partenza. Il fattore piĂš interessante però, è stato il costo di realizzazione che è risultato molto contenuto: ma soprattutto i costi di manutenzione che saranno ridotti ai minimi termini, garantendo sempre alte performance della superficie di giuoco durante tutto lâanno calcistico.
cura di Galardini Sport www.galardinisport.it
Nel prossimo numero di Tsport Galardini presenterĂ unâaltra interessante realizzazione
Il vecchio padiglione EIB della Fiera di Brescia, dalla pianta circolare, è stato oggetto, tra il 2017 e il 2018, di un drastico intervento di trasformazione che ha dato vita al nuovo palazzetto dello sport, ideato per rispondere alle esigenze agonistiche della pallacanestro, considerata lâattivitĂ della massima compagine cittadina, il Basket Brescia Leonessa, che dalla stagione 2018/19 gioca qui le sue partite di casa.
Ma le dimensioni del parterre sono tali che nel suo ambito possono essere praticati tutti gli sport indoor oltre a spettacoli, concerti, congressi, in virtĂš di una acustica studiata specificatamente. A tale scopo il parquet sportivo utilizzato per le attivitĂ agonistiche è costituito da un pavimento flottante che può essere smontato in breve tempo lasciando a vista una sottostante superficie con caratteristiche di maggiore resistenza allâuso.
I pavimenti Adisportfloor sono un vero e proprio alleato per garantire lo spettacolo nei grandi palasport. Grazie alla vasta e qualificata competenza acquisita, sono stati progettati e realizzati diversi pacchetti sportivi in legno dedicati a tutte le discipline sportive indoor, tutti marchiati CE e aventi le relative certificazioni sportive internazionali: in particolare, Adisport è riconosciuta e certficata FIBA 1° livello
cura di Adisport Srl www.adisportfloor.it
Al Palaleonessa nello scorso mese di agosto è stato posato un sistema Adiportable con colorazione perimetrale blu, sbiancatura aree e logo colorato nella lunetta dei 3 punti. Il pavimento è dotato di un sistema di aggancio brevettato e innovativo che garantisce ripetuti montaggi senza riportare danni, grazie alla perfetta congiunzione tra i moduli.
Il progetto di restyling del Monumental Stadium del River Plate di Buenos Aires, Argentina, nasce con un obiettivo ben preciso, ovvero farlo diventare lo stadio con la capienza maggiore di tutto il sud America.
Saranno in totale 57.722 posti a sedere e 23.728 posti in piedi, ottenuti grazie a una nuova gradinata piĂš vicina al campo di gioco. Anche le tribune inferiori saranno rinnovate per garantire una visione migliore del gioco.
Il club argentino River Plate di Buenos Aires dispone del primo e unico campo da gioco in erba ibrida con sistema di areazione e riscaldamento di tutto il Paese.
Con i lavori al Monumental Stadium si realizzeranno: restyling completo delle tribune inferiori; 180 palchi esclusivi; 926 posti hospitality; un ristorante aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, mobilitĂ a 360 gradi nei box, 3 nuovi livelli di parcheggio; un nuovo Istituto scolastico del River Club.
(foto Fulvius Bsas)La prima parte della seconda fase dei lavori ha coinvolto la tribuna inferiore del Centenario , dove sono stati fatti i progressi piĂš corposi e i palchi del Centenario, dove saranno costruiti 30 palchi e un ristorante sempre aperto con aree indoor e outdoor, affacciati sul quartiere River e sul campo da gioco, con nuovi spazi di circolazione.
I lavori sono in corso anche alla tribuna inferiore Sivori e alla Belgrano; alla tribuna inferiore San Martin saranno posizionati a breve i seggiolini.
Il nuovo branding del club comprende diverse tonalitĂ di grigio come colore complementare a bianco, rosso e nero che rappresentano il River Plate. Per lâintero design del Monumental Stadium del River Plate è stata scelta una tonalitĂ di grigio, seguendo la tendenza dei piĂš importanti stadi del mondo tra cui il Tottenham Hotspur, il Santiago Bernabeu, il Sofi, lâAllegiant, lâAT&T e lâAreia da Baixada.
Il colore scelto per il restyling del Monumental Stadium si basa su una strategia di marca che mira a trasmettere modernitĂ e spazio , raggiungendo uno stile e un design piĂš pulito.
Il grigio richiama il cemento che fa da base allo stadio stesso e inoltre tale colore consentirĂ un risparmio a medio termine, poichĂŠ piĂš duraturo rispetto ad altri in termini di resistenza ai raggi UV
I lavori al Monumental Stadium del River Plate di Buenos AiresImmagini pubblicate da Club Atletico River Plate
Da un lato lâinesauribile voglia di âgrandi eventiâ, dallâaltro lâimbarazzante presenza dellâincompiuta Vela a Tor Vergata, ed ecco che nasce una nuova ipotesi sul futuro di quel che resta della mai nata CittĂ dello Sport.
La âVelaâ bianca che troneggia nel deserto della campagna romana, come è noto, risale al progetto che nel 2005 era stato affidato allâarchistar Santiago Calatrava per un campus (impianti sportivi ma anche laboratori, alloggi per studenti) al servizio dellâUniversitĂ di Tor Vergata, cui apparteneva lâarea.
Con lâassegnazione a Roma dei Mondiali di nuoto 2009 si decise di ampliare il progetto per ospitare anche uno stadio del nuoto.
I costi raddoppiano, i lavori rallentano, i Mondiali vengono dirottati sugli impianti del Foro Italico: lo scheletro della prima âVelaâ (delle due in progetto) rimane fermo come lo vediamo oggi.
Considerato quanto è costata fino ad oggi, e quanto altro costerebbe completarla, lâopera è stata soggetta, negli anni, a proposte di natura opposta: dal portare avanti il lavoro e candidarsi a Olimpiadi future, al demolirla vendendone le parti come rottami.
Penultimo obiettivo, farne un luogo di riferimento per il Giubileo del 2025: mancano però solo due anni e mezzo, non è detto che si riesca a trasformarla in tempo.
Infine, durante lâExpo di Dubai nel dicembre 2021 viene ufficializzata la candidatura di Roma a Expo 2030: e lo scorso 7 settembre il sindaco Gualtieri ha portato a Parigi il dossier (618 pagine) sul quale si esprimerĂ lâassemblea del Bureau International des Expositions nel novembre 2023, scegliendo la sede fra i (pochi) candidati.
Roma dovrĂ vedersela con tre cittĂ che hanno storie e motivazioni del tutto particolari: Riad (Arabia Saudita), Busan (Corea del Sud) e Odessa (Ucraina). Certo dopo il successo di Milano 2015, e dopo aver rinunciato alle Olimpiadi, Roma ha voglia di riscattarsi con un âgrande eventoâ - anche se le altre cittĂ del mondo sembrano oggi un poâ titubanti ad affrontare i costi e le incertezze che questi nascondono. Nel 2025 sarĂ il turno di Osaka, mentre possiamo osservare che Riad non ha certo problemi economici, la Corea del Sud è un Paese in crescita, e Odessa al momento ha i suoi ben noti problemi.
Fatto sta, che Roma presenta un corposo dossier predisposto da nomi quali Ian Philion, Richard Burdett, Carlo Ratti, Italo Rota, Michele Costabile, Christian Iaione e Alessandro Mancini, guidati da Matteo Gatto che giĂ ha lavorato su Milano 2015.
In questo progetto, dal tema "Persone e Territori; rigenerazione, inclusione e innovazione", lâarea di Tor Vergata torna sotto i riflettori con al centro la Vela di Calatrava: leggiamo che il sito delle Vele diventerĂ âil padiglione "All together/Alt together", composto da due grandi arene, uno spazio per raccogliere e rilanciare le aspirazioni di tutto il mondo, confrontandole e immaginando scenari e soluzioniâ.
Attorno sarĂ creato un grane Parco Solare con 150.000 mq di superficie fotovoltaica e una capacitĂ produttiva di 36 MWp. I comunicati stampa riportano che "La strategia alla base della costruzione dei padiglioni è basata sul principio di circolaritĂ , per garantire la sostenibilitĂ generale dellâevento, progettando lâExpo ed il post-Expo contemporaneamente, con la possibilitĂ di lasciare il proprio contributo anche per gli anni futuri". Al momento non è ancora chiaro quale sarebbe, dopo lâExpo, il futuro della Vela. Lâarea è stata ceduta, dallâUniversitĂ al demanio dello Stato; si conta sullâarrivo di 23,6 milioni di visitatori in 6 mesi. Dopo di che, possiamo solo riportare una dichiarazione del Sindaco, risalente al marzo scorso quando ha presentato il programma per il Giubileo: âL'obiettivo è che la vela possa svolgere un ruolo nel Giubileo come polo di accoglienza per alcuni grandi eventi. Poi che possa far parte dell'Expo e infine nel futuro del post Expo. La vocazione sarĂ mista: scienza, salute e sport. Come si combineranno e quale sarĂ il progetto architettonico finale è oggetto di un lavoro in corsoâ. Che aspettiamo di vedere.
Il futuro della Vela di Calatrava: dal Giubileo 2025 a Expo 2030In alto lâarea della âCittĂ dello Sportâ vista da Google Earth. Sotto, immagini tratte dal dossier âExpo 2030â.
Dal design futuristico al campo che âscompareâ, il nuovo Santiago Bernabèu sarĂ lo stadio piĂš tecnologico del mondo.
Lâesterno sarĂ impreziosito da una serie di pannelli illuminati di notte conferendo alla struttura le sembianze di una vera e propria astronave con tanto di copertura semovente. Ma la vera chicca è lâinterno: il rettangolo di gioco in erba ibrida potrĂ âsvanireâ
Grazie a un sistema di vassoi retrattili, che scorrono su rotaie e âascensoriâ, il manto erboso potrĂ essere spostato in un garage sotterraneo a piĂš piani, dove vivrĂ praticamente la maggior parte dei suoi giorni in un ambiente protetto, una vera e propria serra climatizzata, sotto lâattuale superficie di gioco.
Nella âgrottaâ del Bernabèu, profonda fino a 35 metri, per curare e mantenere il campo e permettere allâerba di crescere come se si trovasse allâaria aperta, saranno presenti un sistema di ventilazione e uno di irrigazione e fertirrigazione, aria condizionata, camminamenti laterali di manutenzione, illuminazione a led, telecamere di controllo e un sistema di prevenzione malattie con trattamento a ultravioletti (UVC).
Il prato vanta il marchio Made In Italy: si tratta infatti del sistema MixtoŽ, firmata Limonta Sport e Rappo srl, adottato per la settima volta dal Real Madrid. La posa è stata completata in sole 3 nottate, dal 21 al 23 agosto, a temperature proibitive, prossime ai 40°.
Si chiama RE-CONNECT il progetto vincitore del concorso internazionale per la riapertura della cerchia interna dei Navigli di Milano, chiusa ormai da 93 anni. I partecipanti del concorso avevano il compito di concepire la Milano del futuro immaginando un rapporto simbiotico tra la cittĂ e gli storici Navigli.
L'obiettivo del concorso è stato quello di proporre e dare visibilità a possibili soluzioni e spunti sulla riapertura dei Navigli non come fatto a sÊ stante ma nell'ottica di trasformare Milano, migliorandone la qualità urbana e la vivibilità , seguendo un percorso già intrapreso in molte grandi città d'Europa.
Le proposte del concorso dovevano concentrarsi sugli aspetti ambientali della progettazione per migliorare la sostenibilitĂ urbana con un design ecologico, mobilitĂ e relazioni tra acqua e spazi urbani.
In alto il navoglio a San Marco negli anni â20. Sotto, dallâalto e da sinistra: tavola dal progetto vincitore; estratti dal secondo e dal terzo premio; Il vincitore del PF Award e il vincitore dello Student Prize.
Buildner Architecture Competitions (ex Bee Breeders), con i partner Associazione Riaprire i Navigli e Primitivo Studio, ha collaborato con una giuria internazionale per valutare le proposte ricevute da tutto il mondo.
Distingue il progetto vincitore lâinsieme di approcci strategici alle tante occasioni cittadine che richiedono una soluzione.
Le migliori pratiche in cittĂ sullâacqua come Amsterdam e Venezia riecheggiano nellâatmosfera milanese.
La sede stradale viene ripensata da zero, con razionalitĂ . Conca dellâIncoronata si trasforma in un luogo vibrante dove lâacqua emerge come protagonista.
Gli autori del progetto RE-CONNECT - Shuangyun Chen (China), Stefano Agliati e Raul Martinez Medina (Messico) - propongono una rete di superblocchi in cui una rete stradale âdeclassataâ produce spazio verde e pedonale. Milano è una cittĂ vivace, divisa dal traffico: diversi nodi vitali sono spezzati in un arcipelago che ha deboli relazioni, separati da un network dominato dalle automobili.
La riapertura dei Navigli e il traffico possono coesistere solo se il sistema di trasporto viene ricondotto a un livello âdeclassatoâ.
Perciò, le auto vengono favorite solo in un paio di arterie principali: un network di strade sotterranee regala nuovi spazi al verde e ai pedoni.
Una nuova struttura ad anello porta un nuovo potenziale per il biosistema cittadino e nuovi modi per vivere la cittĂ , oltre a spazi per i residenti che vogliono scappare dallâaffollata cittĂ .
Il 16 giugno scorso sono state scelte ufficialmente le 16 cittĂ che ospiteranno i Mondiali 2026 di calcio, torneo che per la prima volta nella storia presenterĂ un format a 48 squadre e verrĂ co-organizzato da tre Paesi: Canada, Messico e Stati Uniti
PiĂš esattamente denominato âCoppa del mondo FIFA United 2026â, il Mondiale sarĂ la ventitreesima edizione del torneo tra le nazionali di calcio e si svolgerĂ in tre Stati delle Americhe, in quanto la FIFA aveva chiesto di non proporre candidature da Europa e Asia.
Lâaltra candidatura, oltre le Americhe, era stata quella del Marocco, battuta al voto finale del 68Âş Congresso FIFA tenutosi a Mosca il 13 giugno 2018.
Per la seconda volta, dopo l'edizione 2002, la fase finale del torneo verrĂ ospitata da piĂš di una nazione, e il primo ad
essere ospitato congiuntamente da tre nazioni diverse; si svolgerĂ contemporaneamente in 11 cittĂ degli Stati Uniti, 3 cittĂ del Messico e 2 del Canada, dal 25 maggio al 5 luglio 2026.
Il Mondiale 2026 avrĂ inoltre per la prima volta un numero di partecipanti portato da 32 a 48. Pertanto avrĂ una fase a gironi da sedici gruppi di 3 squadre ciascuno, e una fase eliminatoria dove le prime e le seconde classificate partono dai sedicesimi di finale, per un totale di 80 partite.
Gli USA ospiteranno 60 partite, inclusi i quarti di finale, le semifinali e la finale, mentre Canada e Messico ne ospiteranno 10 ciascuna.
Le 16 cittĂ ospitanti, tra le 23 candidate, sono negli USA: Atlanta, Boston, Dallas, Houston, Kansas City, Los Angeles, Miami, New York/New Jersey, Philadelphia, San Francisco e Seattle; in Canada Toronto e Vancouver; in Messico Guadalajara, CittĂ del Messico e Monterrey.
Nel quadro generale della sostenibilitĂ dei grandi eventi sportivi, tutti gli stadi che ospiteranno le gare sono giĂ esistenti e non avranno bisogno di ingenti lavori di ristrutturazione.
Armani Exchange ha collaborato con il Comune di Milano per dare un nuovo volto a 5 playground cittadini,
Armani Exchange, capaci di dare uno stile unico a ogni playground, reso sicuro e resistente dalla tecnologia Mapei che protegge il campo mantenendolo in condizioni ottimali a lungo.
Il progetto di Armani si sviluppa lungo una linea di dialogo che giĂ il designer aveva intrapreso con la cittĂ di Milano e con il gioco del basket, attraverso
commentato lâassessore allâurbanistica del comune di Segrate, Francesco di Chio.
Il progetto di rigenerazione interessa lâarea del Centroparco, sulle sponde del lago: tutta la zona è attualmente in fase di consolidamento e rimodellamento della sponda e, dopo la riqualificazione della sponda sud, tutta lâarea dei cavatori sarĂ libera entro il 2024, diventando il cuore del Centroparco.
I Giochi del Mediterraneo di squash si sono disputati presso il centro sportivo Scorpion Health Club di Rende, Cosenza, in due fasi: competizioni individuali, dal 5 al 7 settembre coinvolgendo tutti gli atleti e il torneo a squadre, misto â5 Nazioniâ previsto il 9 e 10 settembre. I Giochi si sono conclusi il 12 settembre.
LâAsd Squash Scorpion, organizzatrice dei Giochi, è risultata una delle vincitrici del bando della Regione Calabria
con lâobiettivo di rendere lo sport accessibile a tutti. Si tratta di campi da basket nel cuore della cittĂ e nellâHinterland.
Nel dettaglio sono stati riqualificati i campi di Parco Sempione, via san Paolino, via Pitteri e dei giardini Vincenzo Muccioli e Alberto Moravia per un totale di 360 mila euro. In questo progetto, Armani Exchange è sponsor tecnico a supporto della riqualificazione e successiva manutenzione - fino alla fine del 2024dei cinque campi da basket e minibasket dislocati a Milano, in aree centrali e periferiche.
Oltre al rifacimento delle superfici sono stati sistemati tabelloni e canestri e in alcuni casi alcuni elementi di arredo urbano.
Il progetto ha da una parte lâobiettivo di mettere nuovi luoghi di aggregazione e sport a disposizione dei ragazzi e degli sportivi e dallâaltra quello di dare un volto piĂš piacevole e interessante agli stessi campetti, anche per chi non gioca a basket.
I nuovi playground contraddistinguono la cittĂ con giochi di colore e un design accattivante: cinque pattern geometrici contemporanei ideati da
differenti iniziative che il brand sta portando avanti per generare un impatto positivo sulla vita dei cittadini.
Il nuovo Padel Zenter di Ibrahimovic
Un centro sportivo dedicato interamente al padel: sarĂ a Segrate il Padel Zenter firmato Zlatan Ibrahimovic, fuo-
" Un'ottima notizia per due motivi. Primo. Al posto di un polo produttivo / logistico sull'area dismessa e degradata di via Marche sorgerĂ un centro sportivo dedicato al padel di respiro internazionale, realizzato con unâottica di sostenibilitĂ ambientale e innovazione, pronto nel 2023. Secondo. Siamo riusciti a trasformare una criticitĂ per il territorio in unâopportunitĂ , con un progetto di rigenerazione che rispetta la vocazione sportiva del nostro Nuovo Centroparco", ha commentato il sindaco di Segrate Paolo Micheli.
riclasse milanista che ha scelto una location italiana per il suo sesto impianto sportivo dedicato al padel.
Dovrebbe essere pronto nel 2023 e sarĂ collocato a Segrate lungo via Marche, riqualificando unâarea oggi invasa dal cemento: tutto intorno sarĂ ripristinata unâarea verde.
â Siamo riusciti a riconvertire la funzione prevista per quellâarea dal Pgt del 2012 e, al posto del previsto polo logistico o commerciale avremo un centro sportivo innovativo e ad alta sostenibilitĂ ambientale â, ha
Il palazzetto rientra nel brand Padel Zenter detenuto da Zlatan Ibrahimovic, che vuole diventare un struttura nazionale e internazionale , con la stessa finitura di campi di quelli del World Padel Tour.
Lâavveniristico Padel Zenter di Segrate avrĂ soffitti alti, impianti di purificazione dellâarea e illuminazione che garantisce dli standard di livello internazionale, specialmente disegnati per una distribuzione ottima della luce e nessun riflesso.
In totale il Padel Zenter di Segrate
per âEventi legati a competizioni sportive, non professionistiche, realizzati sul territorio regionale con ricaduta sul turismoâ e, grazie anche al supporto della Figs (Federazione Italiana Giuoco Squash), ha stilato un programma di eventi collaterali. Per promuovere la pratica di questa disciplina sportiva, dei campi gonfiabili sono stati gonfiati prima a Cosenza nellâisola pedonale del MAB poi a Diamante sul lungomare e in piazza dei Bruzi a Cosenza in partnership con Sport e Salute, in occasione della manifestazione PiĂš sport, piĂš vita. OspiterĂ il centro tecnico della Federazione Italiana Gioco Squash il nuovo palasport di squash di Cosenza, per il quale è stato pubblicato il decreto che ufficializza lâammissione al finanziamento di 4 milioni di euro per âSport e inclusione socialeâ nellâambito del PNRR.
Il palazzetto dello squash sorgerĂ su
viale Mancini nellâarea adiacente il parco Nicholas Green: sarĂ una struttura moderna, capace di accogliere posti per 500 spettatori.
âI Giochi del Mediterraneo rappresentano il preludio di tante altre manifestazioni che Cosenza potrĂ ospitare nel palasport di squash, struttura avveniristica con funzione sociale di riqualificazione di unâarea periferica della cittĂ â, ha affermato il sindaco di Cosenza, Franz Caruso.
Pubblica utilitĂ per la nuova Arena
Quella dellâArena è per CantĂš la prima grande operazione ad ottenere la dichiarazione di pubblica utilitĂ , visto lâesito positivo della conferenza dei servizi decisoria, che ha approvato il
progetto definitivo dellâintervento.
Il risultato è stato raggiunto grazie al lavoro coordinato di CantÚ Next spa e Istituto per il Credito Sportivo (ICS), banca sociale per lo sviluppo sostenibile dello sport e della cultura, che da 65 anni è al fianco di enti pubblici e soggetti privati per promuovere e sostenere gli investimenti infrastrutturali in ambito sportivo e culturale.
CantĂš Next spa - fondata nellâagosto 2019 su iniziativa di un gruppo di imprenditori locali e detentrice del 10% delle quote di Pallacanestro CantĂš - opera, insieme alla societĂ sportiva stessa, per la realizzazione
del progetto della nuova arena di CantĂš.
Quello di CantÚ è un grande progetto di rilevanza internazionale, che contribuirà allo sviluppo del territorio lombardo con un investimento complessivo di circa 40 milioni di euro.
In totale disporrĂ di 5.200 posti a sedere, un padiglione e unâarea esterna dedicati agli allenamenti e agli eventi.
Lâarena, pensata per il basket, è una struttura multifunzionale che può
facilmente essere adattata anche ad altri sport come pallavolo, tennis, hockey su ghiaccio e a ospitare qualsiasi tipo di evento, dai concerti ai convegni, dalle fiere alle feste private. ICS ha iniziato la collaborazione con CantĂš Next nel dicembre 2019, in qualitĂ di advisor strategico e coordinatore dello sviluppo del progetto, a supporto del management della CantĂš Next e dei progettisti incaricati dalla societĂ canturina per la realizzazione del concept architettonico.
âLâarena di CantĂš - ha dichiarato il presidente dellâIstituto per il Credito Sportivo, Andrea Abodi - è un progetto innovativo e allâavanguardia, anche per le modalitĂ di collaborazione che si sono sviluppate tra i promotori privati, il club, lâAmministrazione comunale e la Regione Lombardiaâ.
âQuesto traguardo di tappaâ, ha aggiunto lâamministratore delegato di CantĂš Next, Andrea Mauri, âattesta la soliditĂ del progetto e dei suoi proponenti oltre che lâaltissima professionalitĂ e competenza dei numerosi tecnici e consulenti che in questi due anni e mezzo hanno portato avanti con determinazione un lavoro encomiabileâ.
âIl cambiamento importante è che il territorio canturino e comasco ha saputo unirsi nel sostegno a un progetto di eccellenza, che avrĂ importanti ricadute economiche e sociali sulle nostre comunitĂ , potendo contare anche sul prezioso appoggio dellâAmministrazione comunale, delle istituzioni nazionali e locali e di tutti gli
Enti coinvolti. Non a caso lâopera ha ottenuto per due volte allâunanimitĂ la dichiarazione di pubblico interesse da parte del Consiglio Comunaleâ.
Quello dellâarena di CantĂš è un progetto di lunga data che sta diventando sempre piĂš concreto. Ne abbiamo parlato per la prima volta nel 2020, quando è stato presentato alla stampa il nuovo palasport, cuore del piano di sviluppo quinquennale 2020-2025 presentato dalla societĂ sportiva.
Ă stato consegnato alla scuola e alla cittadinanza il quarto stralcio del polo scolastico, il campus sportivo e palestra a Moie di Maiolati Spontini.
Allâinaugurazione era presente il CT
della Nazionale di calcio Roberto Mancini, che ha dialogato con gli studenti della scuola sul tema âLo sport nella scuolaâ.
Hanno partecipato al taglio del nastro, tra gli altri, il sindaco di Maiolati Spontini Tiziano Consoli e il dirigente scolastico Vincenzo Moretti. Il campus sportivo di Maiolati Spontini comprende un campo da gioco, idoneo per il basket e la pallavolo, oltre spogliatoi e infermeria. Il costo complessivo dellâintervento è stato di 2 milioni e 600 mila euro, di cui 1 milione e 287 mila finanziati dalla Regione e il restante 1 milione e 313 mila attinto dai fondi comunali.
La palestra del campus sportivo di Maiolati Spontini potrĂ essere utilizzata, al di fuori degli orari scolastici, anche da associazioni sportive del territorio.
I lavori per la scuola di via Venezia sono iniziati nel 2012. Dopo la palestra e il campus sportivo, nel polo scolastico di Maiolati Spontini è previsto il completamento della scuola secondaria con ulteriori aule, spazi di servizio e laboratori musicali. Questâultimo stralcio sarĂ concluso a luglio 2023.
Sono stati realizzati un campo da gioco, gli spogliatoi e lâinfermeria.
La zona sportiva coperta si estende su una superficie di circa 620 metri quadrati e ospita un campo da basket e da pallavolo regolamentare, con unâaltezza di 8 metri. Lo spazio potrĂ essere suddiviso in due palestre piĂš piccole attraverso una tenda insonorizzata impacchettabile, a livello della struttura portante del solaio di copertura, per consentirne lâuso contemporaneo di piĂš classi. In questo
caso ciascuna metĂ del campo consentirĂ di ospitare un campo da pallavolo, da utilizzare per allenamento o per le attivitĂ sportive scolastiche.
Al fine di assicurare la massima flessibilità e sicurezza di utilizzo si accederà al campo da gioco sia direttamente dalla scuola, sia sul lato est. La palestra è dotata di due uscite di
Gli spogliatoi sono stati raddoppiati in modo che la palestra possa essere utilizzata contemporaneamente da piĂš classi. Tutti gli spogliatoi saranno accessibili e attrezzati anche per persone con ridotta capacitĂ motoria.
Allâesterno sono stati realizzati un campetto da volley e una pista di atletica. Il progetto dellâintero Campus scolasti-
La Provincia di Monza e Brianza e la Giunta Comunale hanno siglato un accordo per il passaggio al Comune della gestione in convenzione della palestra centrale del Centro scolastico Omnicomprensivo di via Adda a Vimercate.
Lâintenzione dellâAmministrazione Comunale è proseguire nellâazione di riqualificazione degli impianti sportivi del territorio, per ampliare lâofferta di servizi in cittĂ e consentire alle associazioni vimercatesi di partecipare ai campionati di categoria superiore.
La cittĂ di Vimercate metterĂ a disposizione un impianto omologato anche per le attivitĂ di livello superiore.
occupato di finanziare lâintervento con 148 mila euro.
Ă stato stabilito il periodo di affidamento, dal 12 settembre 2022 fino allâ 8 giugno 2030, indicativamente quindi con la conclusione dellâanno scolastico 2029/2030.
Lâimpianto sportivo e le attrezzature presenti saranno utilizzati dalle associazioni sportive vimercatesi, in orario extrascolastico, pomeridiano e serale, dal lunedĂŹ al sabato, per allenamento, gare e incontri di campionato.
sicurezza, a sud-ovest e a nord-est, e comprende anche un blocco per gli spogliatoi e per locali tecnici.
co è stato redatto dal gruppo, vincitore del concorso di progettazione, con a capo lâarchitetto Nazzareno Petrini.
La palestra, con al suo interno una tribuna di 100 posti, sarà oggetto di lavori di omologazione: il Comune si è
La tariffa applicata per lâutilizzo degli spazi (pari al 50% della tariffa deliberata dal Comune di Vimercate per lâutilizzo delle proprie strutture per attivitĂ sportiva over 14 anni) che le associazioni sportive verseranno al Comune di Vimercate saranno trasferite come contributo alla Provincia che le impegnerĂ per la compartecipazione alle spese sulle utenze e la manutenzione ordinaria del palazzetto per tutto il periodo di durata della convenzione.
EGIONI PROVINCE
sporteimpianti.it
SarĂ un parco altamente inclusivo il Baden Powell di Bergamo, presto pronto dopo i lavori di riqualificazione dellâarea verde, situata in quartiere Celadina.
Il secondo lotto di lavori è giĂ stato concluso, mentre il lotto uno lo sarĂ entro fine anno: le tempistiche si sono allungate a causa di un contenzioso con lâazienda appaltatrice, ora risolto con un nuovo affidamento per i lavori.
Il terzo lotto al parco Baden Powell di Bergamo è stato completato a inizio
agosto. Ă questâultimo lotto che prevede una zona interamente dedicata ai giochi inclusivi.
Daniele Mollame e Laura Zanotti, di Proludic hanno progettato e seguito, insieme allâamministrazione comunale, il percorso che ha portato alla realizzazione di questo parco, che prevede âmolte attrezzature e tutte offrono una possibilitĂ alle diverse disabilitĂ â.
Oltre alla possibilitĂ di fare gioco congiunto tra bambini con disabilitĂ e non, saranno presenti il percorso loges interno e i pannelli per ipovedenti, i pittogrammi e aree protette per chi ha disabilitĂ cognitive.
Il progetto del parco Baden Powell ha previsto unâarea verde profondamente rinnovata, non solo per quello
che riguarda il suo aspetto esteriore, ma soprattutto nella filosofia sottesa al cantiere. Il Baden Powell vuole diventare infatti un parco inclusivo, realizzato pensando soprattutto alle fasce piĂš deboli della popolazione, disabili e ipovedenti. Una rivoluzione rispetto allâuso precedente, con giochi progettati ad hoc da professionisti e pensati per creare un percorso lungo tutto il parco.
comprende un campo da calcetto a cinque con le segnature anche per il gioco del basket, due campi da badminton e un campo da pallavolo.
Lâarea sportiva dellâistituto BestaFossati, giĂ completata per un importo di 300 mila euro, è collegata con il campus scolastico ed è dotata di campo di calcetto a 5 con segnature per basket, due campi di badminton e un campo da pallavolo.
Sono state realizzate anche tutte le opere necessarie per poter in futuro illuminare artificialmente lâimpianto sportivo e scolastico, tramite torri faro.
La Provincia di Sondrio ha avviato la realizzazione di nuove aree sportive nelle scuole Besta Fossati di Sondrio e IPSIA di Tirano: presso lâIstituto Professionale Besta Fossati è stato completato il campo sportivo che
La superficie sportiva è stata realizzata mediante un supporto in tappetino bituminoso: i campi hanno finitura in materiale tipo Mapecoat TNS
Multisport Comfort - tappetini elastici in gomma prefabbricata da 4 o 5 millimetri - con finitura colorata, idonea per lâattivitĂ sportiva polivalente (si può praticare calcetto basket, tennis, pallavolo e badminton).
A protezione del campo da calcio a 5
e basket è prevista la posa di una rete in nylon con altezze di 6 metri verso la proprietà privata a nord e il parcheggio comunale e di 4 metri verso i lati sud e ovest.
A Tirano invece sono ancora in corso i lavori della nuova struttura sportiva a uso polivalente in area del Foro Boario, adiacente allâIstituto IPSIA. Si tratta di un impianto che per dimensioni e caratteristiche costruttive potrĂ essere utilizzato per diversi tipi di sport - tennis, calcetto, pallacane-
Presso gli impianti dedicati al batti e corri nel centro sportivo in via Di Vittorio, la âCittadella del baseball e softballâ di Sala Baganza che conta giĂ tre campi per tutte le categorie, punti ristoro e spogliatoi, verranno realizzati una palestra, nello spazio tra il campo per lâattivitĂ giovanile âMattia Bertoniâ e la Baita degli Alpini, e due bullpen a fianco del diamante principale âMatteo Mussiâ per lâallenamento dei lanciatori e il loro riscaldamento, in sicurezza, durante le partite.
La palestra potrĂ ospitare due tunnel al coperto, dove i lanciatori e i battitori avranno modo di allenarsi tutto lâanno, ma trattandosi di una struttura flessibile, permetterĂ anche di essere utilizzata per la preparazione atletica.
Al âMussiâ verranno inoltre riqualificati i dugout, ossia le panchine per le squadre, con nuovi spazi e servizi igienici.
Lâintervento, che avrĂ un costo complessivo di 670.000 euro, è stato reso possibile grazie a un importante cofinanziamento da 300.000 euro
stro, pallavolo.
In area del Foro Boario, adiacente allâistituto Ipsia, è in corso di realizzazione il nuovo impianto sportivo polivalente che avrĂ anche un uso extrascolastico, secondo una filosofia di apertura del complesso scolastico per tutto lâanno, come polo di riferimento per molte attivitĂ sportive cittadine.
Il progetto - del costo di circa 2.700 mila euro - prevede lâedificazione di tre volumi, a basso impatto paesaggistico perchĂŠ articolati secondo lâandamento plano-altimetrico dei luoghi.
Il volume principale, quello con maggiore altezza, è posto a sud e consiste nellâarea dei campi da gioco. Sul lato nord-ovest vi è un volume di minore altezza che consiste nellâarea degli spogliatoi per gli atleti (al piano terra) e sul lato nord-est un volume di minore altezza ospita lâarea degli spogliatoi per gli atleti e lâarea âgestionaleâ. Le tribune sono posizionate sul lato maggiore del volume del campo da gioco in adiacenza al lato nord-ovest.
La produzione di acqua calda sanitaria sarĂ effettuata tramite pompe di calore elettriche esterne ed è prevista lâinstallazione di un impianto fotovoltaico sulla copertura del campo da gioco.
della Regione Emilia-Romagna attraverso la L.R. 50/2018 che ha per obiettivo il sostegno alla crescita delle pratiche sportive non soltanto a livello locale.
Come ricordano il sindaco Aldo Spina e il vicesindaco con delega allo sport Giovanni Ronchini, con questi interventi si va a completare lâimpiantistica
CETA è il marchio storico del Gruppo Co.Ge. Fin., specializzato nella produzione,
vendita
nel noleggio di sistemi di ponteggio e opere provvisionali per lâedilizia, lavori di riqualiďŹcazioni energetica e di strutture per spettacoli ed eventi sportivi
Fondata nel 1947 a Bergamo, nei suoi 75 anni di attivitĂ , lâazienda ha sviluppato un grado di competenza che la pone oggi in una posizione di leadership di mercato. La qualitĂ e la sicurezza dei prodotti CETA permettono di deďŹnire ancora oggi gli standard del settore di riferimento: i suoi tecnici partecipano infatti ai lavori per la deďŹnizione delle normative italiane ed europee in qualitĂ di esperti.
dedicata al baseball, che ha dato a Sala Baganza tante soddisfazioni.
Oltre ad avere una squadra che milita nel campionato di serie A, in mezzo secolo di attivitĂ lâASD Baseball Club Sala Baganza ha dato a centinaia di bambini e ragazzi la possibilitĂ di crescere facendo sport in un ambiente sano.
I lavori dovrebbero essere appaltati entro la primavera del 2023.
cipativo del Comune.
Il progetto ha permesso di riqualificare un campo da tennis e di realizzare un nuovo skate park, una nuova area basket e una palestra a cielo aperto.
Taglio del nastro a Pesaro per il nuovo skate park con area fitness e outdoor, nellâambito del progetto sport e inclusione sociale del Quartiere 4, tra i vincitori dei contributi previsti dal primo bilancio parte-
â Villa Fastiggi - Villa Ceccolini si è classificato al primo posto tra i progetti candidati nella prima edizione dellâiniziativaâ, ha affermato Riccardo Pozzi, assessore al Fare. âA renderlo un progetto vincente è stata, fra lâaltro, lâessere stato da subito e davvero partecipato, sin dallâideazione degli interventiâ.
Ha spiegato come è nata lâiniziativa Andrea Nobili, assessore al Rigore del comune di Pesaro: âlâAmministrazione comunale ha messo a disposizione dei Quartieri, lo scorso anno, 100mila euro di risorse da ripartire tra i migliori progetti ideati dagli stessi per il bilancio partecipativoâ.
Unâiniziativa che ha permesso di âfar
crescere le competenze dei Quartieri che hanno dovuto ideare un progetto, verificarne la sostenibilitĂ economica e valutare le prioritĂ del territorioâ. La stima del valore economico del
progetto è stata di circa 46 mila euro, con contributo pubblico del Comune per circa 35 mila euro.
Per continuare a investire nelle energie dei Quartieri, il Comune ha previsto altri 199mila euro per la seconda edizione del bilancio partecipativo: le risorse andranno a coprire gli interventi esclusi nel primo anno e a sostenerne di nuovi.
La scelta del progetto da presentare al Comune di Pesaro e alla Commissione Bilancio in merito al Bilancio Partecipativo nasce dalla proposta di ragazzi e ragazze del Quartiere 4 Villa Fastiggi - Villa Ceccolini di Pesaro, che con una raccolta firme autopromossa hanno chiesto di avere uno spazio dedicato.
âSport ed inclusione socialeâ è un progetto di riqualificazione urbana a mezzo sportivo del quartiere, per il quartiere.
Esso ha previsto, nella
zona PEEP di Villa Fastiggi la realizzazione di un campo da basket 3x3 in metĂ campo della pista polivalente con due canestri regolamentari e unâarea adibita a skate park nellâaltra metĂ campo della pista polivalente. Lo skate park è una struttura autoportante che funge da progetto pilota per la ditta realizzatrice come nuovo concept per piccole piste da skateboarding.
Oltre al nuovo skatepark e area basket, nella zona di Villa Fastiggi del comune di Pesaro sono stati effettuati altri interventi: bonifica e messa in sicurezza dellâarea di gioco del campo da tennis comunale; installazione di un defibrillatore DAE, per la pratica sportiva in tutta sicurezza ripristino e verniciatura delle sedute e dei muretti dellâarea.
Con le somme ottenute dal Bilancio partecipativo, il Quartiere ha inoltre realizzato lâarea fitness nel parco Maria Ceccarini di Villa Ceccolini con attrezzi di facile utilizzo, alla portata di tutte le fasce dâetĂ .
Andrea Salvatori, presidente del Q4: âDal primo momento in cui ci è stato presentata lâiniziativa ho pensato fosse una grandissima occasione per realizzare opere importanti. Di lĂŹ a poco è nato âSport ed inclusione socialeâ, un progetto nato in sinergia con associazioni e cittadini del Quartiere 4 che pone gli spazi dedicati allâattivitĂ fisica - ad uso gratuitocome elemento e motore di inclusione sociale. Sono stati mesi di lavoro intenso trascorsi insieme a volontari e professionisti del settore. Vedere i progetti su carta diventare realtà è per noi un immenso orgoglio e stimolo a non fermarci per migliorare sempre piĂš il quartiereâ.
Simona Della Martera, consigliera, ha ricordato: âA gennaio 2021 abbiamo iniziato la progettazione, poi abbiamo presentato lâidea alla cittadinanza prima di iniziare a realizzarla grazie anche a un co-finanziamento privato di 18.000 euroâ.
Lo stadio temporaneo durante i lavori al DallâAra
Bologna Stadio Spa ha presentato una integrazione alla proposta iniziale per lo stadio DallâAra: durante i lavori di ristrutturazione che lo riguarderanno, sarĂ utilizzata unâarena temporanea, presso FICO, con capienza di
circa 16.000 posti a sedere, di cui 3000 coperti.
La proposta integra il progetto e il relativo piano economico finanziario, modificato per l'ingente e imprevedibile incremento del costo di costruzione che ha colpito tutto il settore dell'edilizia pubblica e privata.
Tale nuovo piano tiene ora conto anche dei costi e dei ricavi di uno stadio temporaneo quale elemento che aiuta la sostenibilitĂ finanziaria complessiva: dopo unâattenta valutazione delle alternative disponibili in altre cittĂ vicine, la proposta di questa nuova struttura è risultata essere
la migliore soluzione per fattibilitĂ e tempistiche.
L'area individuata per lâarena temporanea è di proprietĂ del Comune e si trova presso FICO; può sfruttare la vicinanza dei parcheggi della struttura e le infrastrutture esistenti. Lâimpianto, che sarĂ realizzato a carico della
societĂ Bologna Stadio spa, avrĂ capienza di circa 16.000 posti di cui 3.000 coperti. Per i primi due anni, in corrispondenza dei lavori di ristrutturazione dello stadio Renato DallâAra, lâimpianto sportivo sarebbe utilizzato e gestito dal BFC per le partite casalinghe della
prima squadra. Per il periodo successivo (fino a 10 anni), la societĂ gestirebbe l'impianto operando una riduzione della capienza a circa 3.000 posti e destinandolo ad attivitĂ sportive riconducibili al BFC quali lâattivitĂ sportiva della prima squadra femminile e della formazione Primavera. Alla scadenza del periodo di concessione decennale il nuovo impianto entrerebbe nella piena disponibilitĂ dellâAmministrazione comunale e della cittĂ per le necessitĂ della pratica sportiva oltre alla possibilitĂ di utilizzo per eventi e manifestazioni idonee per la capienza della struttura.
La proposta riporta inoltre di pre-intese con le societĂ che gestiscono l'area CAAB- Fico per la creazione di sinergie per lâutilizzo dei parcheggi nelle giornate di gara, la fornitura di servizi di ristorazione, la previsione di servizi e convenzioni a favore degli abbonati del BFC e la disponibilitĂ di spazi per il BFC Museum e il relativo âstoreâ. Dal punto di vista finanziario
aCoperture aPalloni pressostatici aRecinzioni aIlluminazione
aErba sintetica aTerra rossa aResina e Pvc aLegno
si prevede un costo complessivo per lo stadio temporaneo, a carico di Bologna Stadio spa di circa 11 milioni di euro, controbilanciati da ricavi nelle tre stagioni sportive in cui viene utilizzato dalla squadra di serie A. Per quanto riguarda lo Stadio Dall'Ara la revisione complessiva dei costi e dei ricavi, integrati con l'operazione dello stadio temporaneo come sopra descritta, comprende anche interventi sulla Torre di Maratona come richiesto dalla stessa Conferenza dei servizi, il PEF integrato è quindi in corso di asseverazione finale, fermo restando il contributo complessivo del Comune che resta fisso a 40 milioni come deliberato nel precedente mandato.
La riqualificazione dell'impianto Lucchini, l'Antistadio, è invece resa possibile anche dal finanziamento ottenuto nell'ambito del PNRR per l'impiantistica sportiva che ha visto l'appoggio della FIDAL - Federazione italiana atletica leggera.
VerrĂ quindi complessivamente riqualificato attraverso la realizzazione di un impianto di atletica con pista ad 8 corsie e area per le altre discipline, oltre al raddoppio della tribuna e la riqualificazione degli altri immobili esistenti.
Sono in corso interlocuzioni per la definizione del contratto da sottoscrivere col Dipartimento Sport, il finanziamento richiesto è di 4 milioni.
A cura della societĂ Bologna Stadio spa la ricostruzione dell'immobile ex bocciofila e la realizzazione del parcheggio a servizio del Dall'Ara, come originariamente previsto nel progetto definitivo presentato.
dal dicastero.
Il nuovo istituto, parte del Comprensivo 3 di Cento, può accogliere fino a 335 alunni e alunne: consta di 15 aule e laboratori didattici e multimediali, aula magna, locale mensa e palestra, usufruibile anche al di fuori dellâorario scolastico da parte delle
Una nuova scuola primaria per oltre 300 alunni è stata realizzata a Renazzo, frazione di Cento: allâinaugurazione erano presenti il ministro dellâIstruzione, il presidente della Regione Emilia Romagna, il sindaco di Cento e il preside dellâIstituto Comprensivo 3 âFerruccio Lamborghiniâ.
La nuova scuola conta quindici aule, spazi innovativi e la palestra, che sarĂ messa a disposizione anche delle societĂ sportive locali. Lâinvestimento complessivo per la sua realizzazione è stato di oltre 5,5 milioni di euro, con un cofinanziamento di risorse nazionali di 500mila euro per adeguamento sismico nellâambito della programmazione regionale dei fondi stanziati
MUNICIPALITIES
EGIONI PROVINCE COMUNI sporteimpianti.it
societĂ sportive locali.
Lâedificio, che sorge accanto alle scuole medie, ospita tre sezioni di scuola primaria: a prendere posto tra i banchi per il nuovo anno scolastico sono i circa 260 alunni e alunne della sede storica della primaria, che nel nuovo edificio trovano una scuola moderna e funzionale.
Sviluppata su unâarea complessiva di
quasi 15.000 metri quadrati, sarĂ possibile accedervi da diversi ingressi; inoltre, lâedificio consente di ottimizzare i sistemi naturali di ventilazione.
Lo spazio è distribuito in tre corpi di fabbrica a âLâ: la scuola, i laboratori e la palestra, con lâampio atrio che serve a collegare le diverse ali dellâedificio. Lâaula magna presenta una copertura a falda inclinata per favorire
lâilluminazione tramite lucernari. La palestra è collegata alla scuola tramite un percorso interno ed uno esterno grazie ad un collegamento diretto dal parcheggio.
Ottati (Sa) Un bando per realizzare il centro ippico
Il progetto del nuovo centro ippico che sorgerĂ a Ottati, nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ha da un lato una componente volta alla salvaguardia del paesaggio e dellâambiente e dallâaltro una componente di riqualificazione e innovazione, per governare lo sviluppo del territorio.
Per evitare lâimpoverimento del paesaggio rurale e il degrado delle componenti ambientali e della biodiversitĂ , il progetto prevede la tutela del
territorio attraverso lâindividuazione di unâarea destinata ai cavalli in una natura incontaminata, di spazi verdi e di strutture che si integrano nella natura con la duplice valenza di sistema ecologico di conservazione della biodiversitĂ e sistema di spazi e percorsi per una godibilitĂ del territorio.
Lâintervento relativo al centro ippico di Ottati comprende una parte a valle in area denominata San Vito e una parte in zona montana in localitĂ Casone Basso.
Il progetto prevede in area san Vito un rettangolo âcavallerizza â, spazio per addestramento cavalli e luogo di lavoro dei cavalieri esperti, con copertura in legno; la copertura tondino per cavalli con telaio in struttura lignea con pannelli in legno e membrana tecnica in pvc; un box cavalli sempre in legno, con pannelli di copertura coibentati per proteggere dalle temperature esterne; un fienile in legno per il ricovero del fieno per cavalli.
In area Casone Basso il progetto del
centro ippico di Ottati prevede la ristrutturazione della struttura presente, con selleria, box cavalli e piccolo fienile per il riposo e il nutrimento dei cavalli, con arredo esterno con panche e tavoli e il rifacimento di copertura, staccionata e pavimentazione.
Tutta lâarea verrĂ recintata nella parte a valle in localitĂ San Vito.
Il bando per la realizzazione del centro ippico a scopo sportivo, turistico e riabilitativo nel comune di Ottati per un importo di poco superiore ai 520 mila euro è stato chiuso 12 ottobre.
Le segnalazioni raccolte dalla redazione di Tsport e Sport&Impianti riguardo i lavori in corso, programmati o conclusi, vengono diffuse ogni mese attraverso la newsletter Costruendo.
A partire da queste segnalazioni, Tsport dĂ conto
di tutte le realizzazioni concluse e inaugurate negli ultimi due mesi in Italia, per il giusto riconoscimento del lavoro fatto da Comuni e Province, da gestori privati, da progettisti e da fornitori e installatori, e che sfuggono ai riflettori delle pagine patinate
della rivista.
Le tabelle sono elencate per regioni e per province. Le segnalazioni pubblicate in questo numero si riferiscono al periodo di due mesi che si conclude al 30 settembre 2022.
La tabella relativa al bimestre giugno-luglio, pubblicata su Tsport 346, è stata erroneamente inserita in modo parziale. Riportiamo qui di seguito la parte di tabella che era stata omessa.
periodico di informazioni tecnico-sociali su attrezzature e impianti sportivi e ricreativi, piscine e impianti acquatici, disegno urbano e ambientale
Technical-social magazine on recreational, acquatic and sports facilities, pools, equipments, environmental & urban furnishing
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