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anno XLVI - NOVEMBRE DICEMBRE 2021 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 LOM/MI/4814 - Milano Roserio CMP - Euro 13,00 ISSN 1121-6913

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| Anno XLVI SOMMARIO | Novembre Dicembre 2021

PROGETTI projects REDAZIONE REPORTAGE TORINO I LUOGHI DELLE ATP FINALS A CURA DELLA

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Il PalaAlpitour Il Circolo della Stampa Sporting

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DI OBERTI+OBERTI

| ARCHITETTI PALAZZETTI E PALESTRE PONTE SAN PIETRO (BERGAMO) PALAZZETTO DELLO SPORT “ANGELO ROTTOLI” Ponte San Pietro: sports Palace “Angelo Rottoli” Design: oberti+oberti, Ronzoni architetti

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MARIA CARBONE ATLETICA LEGGERA CERNUSCO LOMBARDONE (LECCO) RETOPPING DELLA PISTA DI ATLETICA DI

Cernusco Lombardone: retopping of the athletics track Design: geom. Danilo Villa

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BEA RISPOLI PALAZZETTI E PALESTRE SIRMIONE (BRESCIA) NUOVA PALESTRA POLIFUNZIONALE DI

Sirmione (Brescia): new multi-purpose gymnasium Design: D+BM Architetti Associati

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DI BRUNO GRILLINI APPROFONDIMENTI MILANO SAN SIRO: IPOTESI ALTERNATIVE

40 44 46

L’ipotesi conservativa - di Nicola Magistretti, Riccardo Aceti Lo stadio italiano - di Bruno Grillini I 95 anni di San Siro - di Antonio Cunazza

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A CURA DELLA

REDAZIONE REPORTAGE BEIJING 2022 Beijing 2022

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DI TOMASO GRILLINII FIERE FSB 2021 A COLONIA I SEGNALI PER UNA RIPARTENZA DI QUALITÀ

SPECIALE special 57

BRUNO GRILLINI REPORTAGE SPECIALE MATERIALI A CURA DI

Materials Special Report 58 64 66

I successi del policarbonato alveolare Acustica e sostenibilità Le nuove vite del cemento


Year XLVI | CONTENTS | Novembre Dicembre 2021

RUBRICHE topical columns 9

PRODUZIONE / Production 78

GLI ANNI 2020: UN’EPOCA DI SUPERFICI PER CAMPI DA TENNIS PIÙ PIACEVOLI E CONFORTEVOLI The 2020’s: an Era of More Comfortable More Pleasurable Tennis Court Surfaces

OPINIONE - DI BRUNO GRILLINI FORMAZIONE E INFORMAZIONE 80

Opinion / Training and reporting

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www.SPORTeIMPIANTI.it

VETRI SPECIALI PILKINGTON PER IL PADEL: GIOCHI MEGLIO E CON MAGGIOR SICUREZZA Pilkington special glass for padel: play better and with more safety

INTERVISTE - A CURA DELLA REDAZIONE ANDREA BERNARDINI: SYSTEMS & SERVICES PUBLIC COMMERCIAL LEADER DI SIGNIFY

82

SUL MERCATO DEGLI INTASI VEGETALI ARRIVA ITAL.PROJECT Ital.Project arrives on the vegetable infill market

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INTERVISTE - A CURA DELLA REDAZIONE DANIELE GILARDI: CEO DI ITALGREEN SPA NOTIZIE DALLE AZIENDE -

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Italian Padel: padel courts completely Made in Italy

92 A CURA DELLA

ITALIAN PADEL, I CAMPI DA PADEL INTERAMENTE MADE IN ITALY

REDAZIONE

IL PATRIMONIO DEL VERDE PUBBLICO, IL CAMPO POWERGRASS E LA GESTIONE “GREEN”

A CURA DI SABINA ORRICO 91 NOTIZIE DAL MONDO 102 REGIONI PROVINCE COMUNI

112 LE SCHEDE TECNICHE DI TSPORT

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In copertina: Palazzetto dello Sport a Ponte San Pietro (foto BG / Tsport) Servizio da pag. 16

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Pista di atletica „Stadion de Paoli“ Chieri (TO) Il nuovo manto REGUPOL AG riscuote continuamente commenti positivi per le caratteristiche di prestazionalità e comfort sia dagli atleti partecipanti alle competizioni, ma anche da quanti la frequentano quotidianamente per gli allenamenti.

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Formazione e informazione L’OPINIONE di Bruno Grillini

Si conclude un anno che ha segnato una svolta significativa nelle modalità di comunicazione tra i nostri media e il nostro pubblico, costituito principalmente dai tecnici e dagli stakeholder del settore dell’impiantistica sportiva e ricreativa. Le restrizioni imposte dalla pandemia a partire dalla primavera del 2020 hanno aperto alla necessità - e forse anche al desiderio - di aumentare le occasioni di reciproco coinvolgimento, attraverso le modalità che offre oggi la tecnologia. Tsport e Sport&Impianti hanno colto questa esigenza affiancando alla comunicazione tradizionale una serie di momenti di incontro tra progettisti, gestori, amministrazioni, per favorire la discussione e la conoscenza delle problematiche, nonché delle soluzioni, che il mondo dell’impianto sportivo propone. È nato così un programma di webinar che, coinvolgendo in prima persona gli stessi lettori, ha riscosso un crescente successo, tanto da rendere

necessaria l’organizzazione di incontri aggiuntivi inizialmente non previsti. L’informazione diventa anche formazione, e non solo per il risvolto formale dei crediti formativi concessi agli iscritti all’albo degli architetti, ma per la capacità dei nostri ospiti di rendere partecipi i colleghi delle loro esperienze. L’anno si conclude, quindi, con 11 webinar svolti (uno dei quali di durata doppia) cui si sono iscritti una media di 600 partecipanti per ciascuno, in costante crescita da un appuntamento all’altro. E l’esperienza ci porta a programmare un nuovo anno di contenuti ancora più ricchi sia nell’informazione che nella formazione, con l’intenzione di tornare, appena possibile, ad incontrarci anche in persona. Come sempre, tutte le iniziative saranno anticipate sul portale Sport&impianti.it, oltre che attraverso le periodiche newsletter inviate dalla nostra redazione. (ph: Marcel Conrad / Shutterstock)

Opinion

Training and reporting A year that marked a significant turning point in the way we communicate between our media and our audience, which is mainly made up of technicians and stakeholders in the sports and recreational facilities sector, comes to an end. The restrictions imposed by the pandemic starting in spring 2020 have opened up the need - and perhaps also the desire - to increase the opportunities for mutual involvement, through the ways that technology now offers. Tsport and Sport&Impianti have grasped this need by flanking traditional communication with a series of meetings between designers, managers and administrations to encourage discussion and knowledge of the problems and solutions offered by the world of sports facilities. The result is a webinar programme which, by involving the readers themselves, has met with growing success, so much so that it has

become necessary to organise additional meetings not initially planned. Information becomes training, and not only because of the formal aspect of the training credits granted to members of the Architects' Register, but also because of the ability of our guests to share their experiences with their colleagues. The year therefore ends with 11 webinars held (one of which lasted twice as long) with an average of 600 participants for each one, with a constant increase from one appointment to the next. And the experience leads us to plan a new year of even richer content both in information and training, with the intention of returning, as soon as possible, to meet in person. As always, all initiatives will be announced on the Sport&impianti.it portal, as well as through the periodic newsletters sent out by our editorial staff.

La redazione saluta e ringrazia Maria Carbone che, dopo 46 anni dedicati a TSPORT sin dall’inizio a fianco del fondatore Pietro Chianchiano, ha deciso di ritirarsi per un meritato riposo.

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REPORTAGE REPORTAGE

Torino: i luoghi delle ATP Finals Turin: the ATP Finals venues a cura della Redazione

Il PalaAlpitour nei giorni delle ATP Finals / The PalaAlpitour on the days of the ATP Finals (ph. Antonello Marangi / Shutterstock).

La città di Torino è stata scelta per il 2021 e per i prossimi cinque anni come sede del torneo tennistico a cui partecipano i primi otto giocatori della classifica ATP di singolare e le prime otto coppie della classifica di doppio. Quest’anno il torneo - denominato, per via dello sponsor, Nitto ATP Finals 2021 - si è svolto dal 14 al 21 novembre ed ha avuto come sede di gara l’ex Palazzo del Ghiaccio progettato da Arata Isozaki per le Olimpiadi invernali del 2006, ora noto come PalaAlpitour. Gli allenamenti, invece, si sono svolti presso lo Sporting Circolo della Stampa. I luoghi hanno dovuto subire, per l’occasione, un adeguamento la cui progettazione è stata affidata con due gare. La trasformazione del PalaAlpitour è stata realizzata dall’architetto Benedetto Camerana, che ha vinto la gara a inviti indetta nel 2020. Lo stesso architetto ha progettato i padiglioni temporanei in piazza San Carlo. Con un concorso bandito nel febbraio 2021 è stato invece assegnato allo Studio De Ferrari Architetti l’intervento presso il Circolo della Stampa Sporting. Nelle pagine seguenti illustriamo i due progetti.

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The city of Turin has been chosen for 2021 and for the next five years as the venue for the tennis tournament in which the top eight players in the ATP singles rankings and the top eight pairs in the doubles rankings participate. This year's tournament - named after the sponsor, Nitto ATP Finals 2021 - took place from 14 to 21 November and was held in the former Ice Palace designed by Arata Isozaki for the 2006 Winter Olympics, now known as PalaAlpitour. Training, on the other hand, took place at the Sporting Circolo della Stampa. For the occasion, the venues had to undergo adaptation, the design of which was entrusted to two tenders. The transformation of the PalaAlpitour was carried out by the architect Benedetto Camerana, who won the invitation-only tender held in 2020. The same architect designed the temporary pavilions in Piazza San Carlo. Studio De Ferrari Architetti was awarded the project for the Circolo della Stampa Sporting in February 2021. The following pages illustrate the two projects.

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Il PalaAlpitour Il masterplan delle Nitto ATP Finals 2021 è stato firmato dall’architetto Benedetto Camerana, vincitore a novembre 2020 del Beauty Contest lanciato dalla Federazione Italiana Tennis (FIT). Il Beauty Contest è una gara a inviti in due fasi che è stata lanciata a marzo 2020 dalla Federazione Italiana Tennis per curare l’ideazione, l’organizzazione, l’ambientazione e la promozione di 5 edizioni delle fasi finali del torneo di tennis internazionale; Benedetto Camerana ha vinto il contest partecipando con Awe International Group (capogruppo), KPMG Sport e Nielsen Sports, Arriva Italia srl e Politecnico di Torino. Il bando richiedeva proposte di massima per la comunicazione e il posizionamento strategico delle Nitto ATP Finals, un piano logistico e la stima degli impatti. Di rilevante importanza è stata la richiesta del bando di definire il concept architettonico e la progettazione estesa della venue di un evento dal grande ritorno economico e mediatico, come opportunità per la crescita del movimento sportivo tennistico. Particolare attenzione è stata dedicata alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, ma anche alla complessità di un progetto che si svilupperà in 5 anni considerando che la fase di start up ricade in un momento estremamente delicato, portando a una prima edizione necessariamente semplificata.

Il masterplan Il progetto per l’edizione 2021 si incentra sulla trasformazione del Pala Alpitour, edificio iconico delle Olimpiadi invernali del 2006 accanto allo stadio Comunale, da allora Olimpico. Al suo interno Camerana propone e realizza importanti adeguamenti funzionali, mentre all’esterno prefigura il Tennis Village che realizzerebbe un sistema di padiglioni collegati da una passerella dal design innovativo e suggestivo, in ideale connessione con l’arco olimpico rosso che dalle Olimpiadi invernali domina l’area del Lingotto. I padiglioni avrebbero accolto funzioni integrate all’arena, tra cui un campo da riscaldamento, aree lounge e spazi per gli sponsor dell’evento. Leggerezza, immediatezza di montaggio, riciclabilità, sostenibilità energetica e dei materiali sono le loro caratteristiche tecnologiche. Il masterplan prevede alcune funzioni di complemento distribuite all’interno di edifici vicini, come la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, il Circolo della Stampa Sporting ASD (progetto poi realizzato dallo studio De Ferrari, che illustriamo in questo servizio a partire da pagina 14), e la sede dell’Automobile Club d’Italia-ACI (già progetto di Benedetto Camerana). In questa pagina, intervento sul PalaAlpitour; dall’alto: il concept di progetto; pianta; sezioni. On this page, from top: the concept of the PalaAlpitour project; plan; sections.

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REPORTAGE

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La venue principale Le gare del torneo sono ospitate nel Pala Alpitour disegnato da Arata Isozaki. La sua forte identità si definisce nelle scelte volumetriche, un semplice parallelepipedo, e nei materiali utilizzati: il lucente involucro in pannelli di acciaio inossidabile interrotti in modo irregolare da piccole aperture finestrate. Un grande atrio, all’interno, si riflette sulla specchiatura obliqua posteriore a una delle quattro grandi tribune introducendo all’area da gioco. La proposta progettuale vuole porsi in continuità con la flessibile architettura impostata per le Olimpiadi, non modificando la funzione dell’edificio che riesce ad adattarsi armoniosamente alle nuove richieste, sportive, di intrattenimento e di relazione. Partendo dal centro dell’edificio, le differenti dimensioni dei campi da tennis 23,77x8,23 m per il singolo e 23,77x10,97 m per il doppio) rispetto a quello da hockey su ghiaccio hanno permesso di dare maggiore spazio al gioco nelle aree di movimento esterne ai confini del campo. La superficie del campo è quasi raddoppiata rispetto alla O2 Arena di Londra che ha ospitato le precedenti ATP Finals. La capienza del palazzetto è stata inoltre aumentata di oltre 650 posti, grazie all’inserimento a bordo

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In questa pagina, nella foto grande, il campo da tennis principale. A sinistra, il campo di allenamento e riscaldamento e uno dei soppalchi affacciati su quest’ultimo. Nella pagina destra, in alto i padiglioni di piazza San Carlo e, al centro, il campo pratica, in asse con i monumen-

campo di quattro tribune temporanee aggiuntive rivestite in moquette e composte ognuna da tre file di seggiolini più vicini al campo da gioco. Esternamente al grande catino disegnato dal campo e dalle tribune, nei grandi atrii di ingresso, sono stati realizzati ex novo quattro padiglioni aperti, impostati come soppalchi su portali metallici. Ospitano altrettante aree lounge, ristorazione e sponsor schermate da alte lamelle metalliche verticali che a quota + 6 metri ampliano le terrazze esistenti. Sull’anello più alto del settore sud, a quota 14 metri, sono distribuiti i box commentatori, insonorizzati e con perfetta visuale sul campo.

caratteristici dei campi delle Nitto ATP Finals. La nuova funzione ha portato anche alla riorganizzazione degli spogliatoi e di parte delle aree interne, diversamente suddivise da nuove pannellature. Ai piani inferiori (livello -7,50 m) sono distribuiti 11 spogliatoi (8 singoli +1 riserva +2 doppisti). Ad ogni atleta è dedicato uno spogliatoio di circa 95 mq, che comprende una sala principale con area armadietti, area relax con divani e sedute e uno schermo per seguire in diretta il campo principale. Stanze ‘satelliti’ accessibili dalla principale accolgono una sala fisioterapia e una ‘concentration room’ per gli ultimi momenti pre-gara.

In questa prima edizione, il grande atrio di ingresso del Pala Alpitour accoglie una versione ridotta del Tennis Village, previsto dal masterplan all’esterno, sull’antistante piazzale Grande Torino, pensato per avvicinare la Città all’evento e agli atleti. Riflesso nella parete specchiante inclinata, uno scenografico campo da allenamento e riscaldamento è visibile sia dalle due lounge principali, posizionate sul lato di corso Sebastopoli, che dall’ingresso e dall’esterno attraverso le grandi vetrate. Il pavimento di gioco ha una tripla stratigrafia in legno e resina e i colori

Piazza San Carlo

ti della piazza. Nella foto in basso, le sedute trasparenti del PalaAlpitour. On this page, in the large photo, the main tennis court; left column, the training and warm-up court, and one of the terraces facing the court.

La piazza barocca di Torino è stata scelta per il 2021 (potrà essere diverso nelle successive edizioni) per avvicinare l’evento alla città. Il progetto ha previsto due padiglioni simmetrici a un piano, di 85x10 metri ciascuno, destinati agli sponsor e alle istituzioni che supportano l’evento. Il loro disegno, concordato con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, è lineare e minimale. Utilizzando nelle superfici e nei rivestimenti il blu, colore simbolo della città e di ATP,

On the right page, from the top, the pavilions in Piazza San Carlo and, the practice court, in line with the monuments in the square. In the lower photo, the transparent seats of the PalaAlpitour.

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riprendono sui lunghi fronti l’elemento caratteristico della piazza, i portici, creando un dialogo con il monumentale sfondo. La planimetria disegna un insieme volutamente divergente: verso sud apre una prospettiva che enfatizza le chiese, mentre verso nord crea un cannocchiale visivo che accentua l’assialità del tratto nord di via Roma, verso piazza Castello e Palazzo Reale. La visione proposta è quella che il centro Città vuole avvicinare il più possibile i cittadini all’evento: un campetto per la pratica del tennis, destinato ai più giovani e realizzato ai piedi della statua equestre, completa questa presenza urbana delle Nitto ATP Finals, insieme ad allestimenti accessori destinati ai main sponsor.

Strutture per le Nitto ATP Finals a Torino Committente: Federazione Italiana Tennis-FIT.

Le sedute del PalaAlpitour Il Pala Alpitour conta 14.350 posti a sedere. Fin dalla sua inaugurazione per le Olimpiadi del 2006, l’immagine che si è voluta dare a quello che era un impianto per il ghiaccio è stata caratterizzata da una seduta trasparente monoscocca appositamente disegnata. In occasione di un evento così prestigioso a livello internazionale come gli ATP Finals, la Milani Valerio Srl ha contribuito a rendere la struttura ancora più accogliente e suggestiva, con l'installazione delle sedute Mondoseat Ice 2006, prodotte da Mondo, a integrazione di quanto già eseguito quindici anni prima. Grazie al personale qualificato, in pochi giorni è stata completata l'installazione di diverse centinaia di queste sedute, realizzate in makrolon, materiale termoplastico ad elevata trasparenza e resistenza alla rottura, stampato a iniezione in un unico blocco privo di inserti metallici, con un'ottima classificazione della protezione antincendio. (www.milanivalerio.com)

Proponenti: Benedetto Camerana (progetto del masterplan dell’evento, progetto architettonico, concept e direzione artistica); AWE International Group (capogruppo, definizione del posizionamento strategico e del concept dell’evento e predisposizione del piano di comunicazione e promozione); Arriva Italia srl (analisi e proposta di sviluppo del piano della logistica e della mobilità applicata all’evento); KPMG Sport e Nielsen Sports (stima degli impatti economico/sociali dell’organizzazione dell’evento e degli eventi correlati per il periodo 2021-2025); Politecnico di Torino (progetto di sostenibilità ambientale ed energetica). Collaboratori: Mattia Greco (capoprogetto), Eugenio Bosco (coordinamento progetto del Fun Village), Laura Acito, Gabriele Rossi, Antonio Pangallo, Alberto Domini, Nicole Labbe, Francesca Turnaturi, Francesca Griotti. Consulenti: Ing. Stefano Saffirio - Curti & Saffirio Ingegneri Associati (struttura e statica) Sedute: Mondo Spa (vedi pag. 99) Installazione sedute: Milani Valerio Srl

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REPORTAGE

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Il Circolo della Stampa Sporting Il Circolo della Stampa Sporting è un complesso sportivo polifunzionale di Torino situato in corso Agnelli, nel quartiere di Santa Rita. Deve il nome all'associazione ricreativa dell'omonimo quotidiano torinese, parzialmente beneficiaria dell'area durante gli anni 1930. Durante i suoi primi quarant'anni d'attività fu considerato tra le più importanti e lussuose sedi sportive d'Europa oltreché una delle icone dell'architet-

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Nella colonna di sinistra, dall’alto, la nuova pensilina d’ingresso alla club house, una sala interna, e le partizioni serigrafate dei nuovi spogliatoi. Sulla destra, dall’alto, planimetria con gli interventi effettuati e pianta dei nuovi spogliatori; vista interna di questi. Nella pagina destra, il training center con

la copertura e la facciata in policarbonato alveolare. In the left-hand column, from above, the new entrance shelter to the clubhouse, an indoor hall, and the screen-printed partitions of the new changing rooms. On the right, from above, plan of the work carried

out and plan of the new changing rooms; internal view of these. On the right page, the training centre with its honeycomb polycarbonate roof and facade.

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tura razionalista e modernista torinese, ed è vincolata dalla Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio. L'impianto è stato acquisito, insieme a tutta l'area su cui insiste, dal Comune di Torino che nel 2004, in vista della XXIII Universiade invernale disputatasi tre anni più tardi, lo sottopose a ristrutturazione. Dal 2009 il Circolo della Stampa - Sporting (associazione che già dalla metà degli anni 1960 usufruisce dell'impianto) ha ottenuto in concessione dal Comune il diritto di superficie parziale per venvticinque anni. In vista delle ATP Finals una parte della struttura è stata oggetto di una profonda ristrutturazione finalizzata agli allenamenti dei tennisti, ma inquadrata in un più ampio programma di rinnovamento dell’intero Circolo. L’incarico professionale allo Studio De Ferrari Architetti si deve al Concorso bandito il 22 febbraio 2021 dal Circolo della Stampa Sporting. Il cantiere è iniziato il 10 giugno 2021, l’inaugurazione si è svolta il 5 novembre. I primi campioni del circuito ATP FINALS sono arrivati dopo pochi giorni. È stata un’avventura contro il tempo, con complesse difficoltà progettuali, costruttive, organizzative e logistiche. E non ultime le problematiche autorizzative legate soprattutto al vincolo della Soprintendenza; ma - affermano gli architetti - è stata anche un’intensa avventura intellettuale. È stata restaurato l’anima razionalista della club house del 1943 disegnata dall’architetto Domenico

Morelli che negli anni era stata seppellita sotto interventi poco interessati al genius loci: in particolare il nuovo sistema di illuminazione dell’atrio e delle sale ritrovo è stato disegnato ad hoc in collaborazione con il produttore Rimani. Una agile pensilina consente di proteggere l’ingresso all’atrio dove sono stati riaperti gli spazi e restaurate le colonne in mosaico e gli intonaci originali. Anche il pavimento in un raro travertino è stato restaurato e completato grazie alla scoperta fortunata di lastre dell’epoca presso Catella Marmi. Quale elemento di particolare spettacolarità, è stato ristrutturato un buio e triste capannone del 1960 recuperandone la pregevole e aerea struttura metallica, valorizzata dal nuovo e tecnologico rivestimento in policarbonato semitrasparente delle facciate e della copertura. Il risultato è un sorprendente “training center” di livello internazionale, molto apprezzato dai campionissimi delle ATP Finals. Impianto di illuminazione, misure dei campi e loro dimensioni, superficie di gioco in Green Set ®, altezza interna, rispettano gli imperativi standard richiesti. La tribuna con 200 posti a sedere ha accesso diretto da corso Agnelli. La terrazza - back stage - è riservata agli operatori tecnici e alle autorità con ingresso dal Circolo. Infine per i nuovi spogliatoi si è ricercato un linguaggio in linea con le esigenze funzionali e di immagine dei campionissimi ma anche dei soci che lo utilizzeranno a seguire: il giallo delle palline da tennis caratterizza gli arredi e gli spazi disegnati come stranianti campi da gioco.

Restauro e ristrutturazione Circolo della Stampa Sporting in Corso Agnelli 45 a Torino Committente: Circolo della Stampa Sporting A.S.D. Responsabile del procedimento: Pietro Garibaldi Progetto e Direzione Lavori: Studio De Ferrari Architetti (Vittorio Jacomussi, Osvaldo Laurini, Agostino De Ferrari, Alessandro Bellesia, Marta Bergoglio, Claudia Gatti) Progetto impianti e sicurezza: Studio CYD (Giancarlo Gramoni, Yara Gramoni) Progetto strutture: Claudia Costan Zovi Progetto sottoservizi: Lorenzo Rolle Direttore cantiere: Maurizio Gallo Importo lavori: euro 1.800.000

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REPORTAGE

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PALAZZETTI E PALESTRE HALLS AND GYMS

Ponte San Pietro (Bergamo)

Palazzetto dello sport “Angelo Rottoli” di oberti+oberti | architetti

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Nel caldissimo pomeriggio del 13 agosto scorso il Sindaco di Ponte San Pietro ha tagliato il nastro del PalaPonte, il palazzetto dello sport, la cui costruzione è stata scandita dai tempi del Covid, che proprio nella provincia bergamasca ha visto la fase più acuta nella primavera del 2020. E si è voluto, con l’occasione, rendere omaggio al pugile Angelo Rottoli, nato in questi luoghi, campione negli anni ’80, fra le prime vittime della pandemia, intitolandogli il nuovo impianto sportivo. Un impianto che i progettisti hanno pensato come uno spazio moderno, multisportivo e soprattutto “sostenibile” - come si usa dire oggi - ossia realizzato con la massima attenzione verso l’efficienza energetica e la scelta di materiali funzionali e ad impronta “green”. Mettiamo in evidenza, fra gli altri elementi, la scelta di una superficie sportiva in gomma con particolari caratteristiche di risposta ammortizzante e performante insieme, dotata delle certificazioni Greenguard riguardanti l’emissione di sostanze nocive; o la qualità acustica dell’ambiente sportivo, con l’attenuazione del tempo di riverbero ottenuta mediante il rivestimento interno in pannelli fonoassorbenti a base di lana di legno. Il racconto della gestazione e della attuazione del progetto è affidato, nelle pagine seguenti, agli architetti dello studio Oberti.

Nella doppia pagina, il fianco del palazzetto, con corpi accessori vivacemente colorati in giallo, disposti irregolarmente a corona del volume principale. Le immagini del servizio sono in parte a cura degli autori, e in parte della redazione di Tsport.

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On the double page, the side of the building, with brightly coloured yellow accessories, irregularly arranged to crown the main volume. The images in the report are partly by the authors and partly by the Tsport editorial staff.

HALLS AND GYMS | PALAZZETTI E PALESTRE

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Il PalaPonte: una storia Comune di Ponte San Pietro, Provincia di Bergamo, 11.500 abitanti, 13 sezioni sportive, 1.600 atleti. Nessun impianto sportivo al chiuso adatto alle attività agonistiche. Questa è l’istantanea di Ponte San Pietro nel 2009 quando l’amministrazione comunale di allora commissionava il primo progetto per la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport. Da quel momento la fotografia rimane immutata a causa di varie peripezie, note a chi amministra e opera sul territorio. In primis il patto di stabilità che ha bloccato per anni la possibilità dei comuni di fare investimenti a lungo termine; quindi la ricerca dei fondi; l’alternarsi delle amministrazioni; l’ipotesi di luoghi e soluzioni differenti, fino a quando, nel 2017, la situazione si sblocca e la giunta comunale in carica decide di focalizzarsi nuovamente sul tema chiedendo un adeguamento del progetto originario alla luce delle normative vigenti, nel frattempo cambiate, in particolare in materia di efficienza energetica. Si riparte. Stessa finalità, stessa passione, osta-

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In questa pagina, in alto, pianta del palazzetto al livello del campo di gioco. In basso, a scala ridotta, la pianta a livello delle tribune. Nella pagina destra, dall’alto: prospetto laterale; prospetto della tribuna per il pubblico; sezione della tribuna e dettaglio fotografico corrispondente.

On this page, at the top, plan of the arena at the level of the playing field. Below, on a smaller scale, the plan at grandstand level. On the right page, from top: side elevation; elevation of the spectator stand; section of the stand and corresponding photographic detail.

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coli differenti. Il principale nodo da sciogliere a livello progettuale, questa volta, consiste nel realizzare un grande impianto sportivo dotato di tutto ciò che serve, ad altissime prestazioni energetiche e con un budget, considerato il tipo di intervento, ridotto. La soluzione prende piede con l’idea di far dialogare tra loro un grande volume prefabbricato, contenente i campi da gioco e le tribune per il pubblico, e un pugno di edifici minori, gettati in opera, prismatici, scomposti e colorati nei quali sono state collocate le funzioni accessorie: gli spogliatoi, l’infermeria, i depositi, i servizi igienici e i locali tecnici. Le due aree funzionali, quella principale e quella accessoria, si connettono tra loro attraverso un ulteriore spazio, di tipo distributivo, nel quale trovano posto gli ingressi per il pubblico e per gli atleti, che abbraccia il volume maggiore da ovest verso sud legandolo agli ambienti secondari e che, grazie alle pareti vetrate, proietta all’esterno le luci e i movimenti dell’interno diventando un elemento di attrazione e richiamo.

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Architettura e paesaggio Un’altra sfida è stata quella di riuscire a mitigare, rispetto al contesto edificato nelle immediate vicinanze, l’impatto visivo del volume prefabbricato. Questo, di dimensioni complessive in pianta di 43 x 28 metri e 9 metri d’altezza, rischiava di avere un peso eccessivo, in termini dimensionali, e di inserirsi in maniera disorganica nel tessuto urbano circostante. In soccorso a questa problematica è venuto l’andamento del terreno esistente, caratterizzato a nord e a est da un terrapieno artificiale di circa 4 metri d’altezza, creato dal riporto di terra in seguito ad alcuni interventi edilizi nelle aree limitrofe al lotto. La scarpata esistente è stata quindi rimodellata attorno al nuovo palazzetto, parzialmente inglobato, così che il fronte nord e in parte quello est emergano dal terreno per soli 5 metri. A sud, la medesima necessità è stata risolta attraverso il disegno dei blocchi edilizi minori che, grazie alla loro conformazione prismatica e irregolare, creano una sorta di corona edilizia al volume principale, stemperando la sua mole.

In ultimo, la decisione di far crescere sul grande contenitore prefabbricato, tamponato con pannelli in graniglia nero ebano, una vegetazione vigorosa in grado, nel giro di qualche anno, di ricoprire l’intero edificio. Le piante di Parthenocissus tricuspidata diventano, così, una seconda pelle che, rispetto alla prima, muterà nel tempo e nelle stagioni passando dal verde acceso della primavera a un verde più maturo in estate, accendendosi di rosso fuoco in autunno, per poi denudarsi in inverno svelando nuovamente la corazza nera del volume iniziale. Quel che ne deriva è un insieme di forme mutevoli nel tempo e nelle stagioni; vestite di foglie e danzanti nella luce variabile del giorno, fino a sera; animate dalle proiezioni irregolari delle ombre dei volumi che si sovrappongono incarnando uno dei concetti cardine di Le Corbusier secondo il quale “L’architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi assemblati nella luce”; un gioco al quale anche la natura stessa viene chiamata a prender parte.

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Gli aspetti distributivi Dal punto di vista tecnico, il nuovo palazzetto nasce su un’area già a indirizzo sportivo/ricreativo. Il lotto infatti confina a nord con un centro polivalente, a sud con il centro culturale “La Proposta” e a ovest con il campo di calcio a 11. Strutture alle quali il nuovo impianto si aggiunge e si integra a completamento. L’area è servita da due parcheggi: il principale a sud e, nel caso di manifestazioni che prevedono un’ampia partecipazione, uno secondario a ovest. L’ingresso per il pubblico è nell’angolo sud-ovest del volume vetrato, dal quale si accede all’ampio spazio distributivo che serve le tribune, gli spogliatoi e i servizi igienici per il pubblico. Gli atleti godono anche di un accesso indipendente a sud, raggiungibile attraversando un’ansa tra due dei volumi minori. Tutti gli ambienti sono stati progettati con il criterio della massima inclusività e nel rispetto di tutte le persone, in particolare di quelle con ridotta capacità motoria, che potranno accedere a ogni ambiente sia in qualità di atleti che di spettatori.

In questa pagina, in alto il lato corto del palazzetto, con l’accesso dal parcheggio; in basso il lato lungo. Nelle foto piccole, al centro delle due pagine, dettagli dei volumi accessori.

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On this page, on top the short side of the building, with access from the car park; on bottom the long side. In the small pictures at the centre of the two pages details, of the ancillary volumes.

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Complessivamente il nuovo palazzetto si compone di quattro spogliatoi per atleti, di circa 25 mq ciascuno, per una capienza totale fino a sessanta sportivi; all’interno di ognuno trovano posto sei docce, un bagno e un antibagno. Vi sono inoltre due spogliatoi per gli arbitri, anch’essi con bagno e doccia; un’infermeria con bagno e antibagno; un blocco servizi per il pubblico; un deposito di 16 mq, oltre a cinque depositi minori collocati sotto le tribune e una centrale termica di 15 mq con accesso dall’esterno. Il palazzetto complessivamente può accogliere fino a 250 persone di cui 200 sulle tribune sopraelevate (136 sedute e 64 in piedi), garantendo sempre il rispetto dei requisiti di visibilità di cui alla norma UNI 9217 e l’ottemperanza alla normativa antincendio D.M. 18 marzo 1996.

Approvazioni e omologazioni Il progetto, che nel suo complesso è stato sottoposto all’approvazione del CONI, per quel che riguarda le omologazioni dei campi da gioco è

In alto, un esempio di vite americana, che andrà a coprire le facciate grigie del palazzetto, visibili nella foto in basso.

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stato anche condiviso con le federazioni sportive FGC, FIP e FIPAV insieme alle quali l’amministrazione e i progettisti hanno deciso di chiedere l’omologazione per la serie C per le discipline di calcio a 5, pallavolo e pallacanestro maschile, mentre per la pallacanestro femminile quella per la serie B. I campi, considerando esclusivamente l’aspetto dimensionale, potrebbero ospitare anche categorie maggiori, serie A2 per il calcio a 5 e serie A per la pallacanestro e la pallavolo, tuttavia, valutato l’impianto nella sua interezza e il contesto circostante, si è privilegiata una soluzione più calibrata. La segnaletica a terra è stata realizzata in diverse cromie per rendere immediatamente riconoscibili le aree di gioco. L’illuminazione è garantita da fari a led interposti ai tegoli di copertura, oltre a una finestra a nastro lunga tutto il fronte nord del volume prefabbricato. Dal punto di vista energetico il nuovo impianto raggiunge livelli di altissima prestazione, tanto da garantirgli la classificazione NZEB, acronimo di Nearly Zero Energy Building.

Above, an example of an American vine, which will cover the grey façades of the building, visible in the photo below.

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Nelle due pagine, gli interni della palestra. In dettaglio, nella fascia in alto: il canestro, l’attrezzatura per la pallavolo, la tribuna per il pubblico. In basso, vista d’insieme dell’area di gioco e la rete del calcetto. Un altro dettaglio è visibile nello Speciale Materiali a pag.67.

On the two pages, the interior of the gymnasium. In detail, at the top: the basketball hoop, the volleyball equipment, the spectator stand. Below, an overview of the playing area and the five-a-side football net. You can see another detail in the Materials Special Report on pg.67.

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Halls and gyms

Ponte San Pietro: Sports Palace “Angelo Rottoli”

Nuovo Palazzetto dello Sport di Ponte San Pietro dedicato ad Angelo Rottoli Committente: Comune di Ponte San Pietro

On the very hot afternoon of 13 August, the Mayor of Ponte San Pietro cut the ribbon on the sports hall, the construction of which was marked by the Covid epidemic, which reached its peak in the spring of 2020 in the province of Bergamo. On this occasion, it was decided to pay homage to the boxer Angelo Rottoli, born in this area, champion in the 1980s and one of the first victims of the pandemic, by naming the new sports facility after him. The designers have designed the facility to be modern, multi-sport and, above all, "sustainable" as people say these days - with the utmost attention to energy efficiency and the choice of functional, "green" materials. Among other elements, we would highlight the choice of a rubber sports surface with special characteristics of both shock-absorbing and highperformance response, with Greenguard certifications regarding the emission of harmful substances; or the acoustic quality of the sports environment, with the attenuation of reverberation time achieved by the internal covering of sound-absorbing panels made from wood wool.

Progetto architettonico e direzione lavori: Arch. Gualtiero Oberti Arch. Lucia Oberti Arch. Maurizio Ronzoni Arch. Roberta Ronzoni Prog. strutturale: Ing. Giampietro Lodetti Prog. impianti elettrici: P.I. Gianluigi Magri Prog. impianti meccanici: Ing. Giuseppe Acquaviva Inizio lavori: agosto 2019 Fine lavori: marzo 2021 Inaugurazione: agosto 2021 Importo dei lavori: 1.915.609,80 euro Imprese: ATI tra Benis Costruzioni Srl, Errebi Impianti Srl, MG Srl Unipersonale Pavimentazione sportiva: Mondo Spa (vedi pag. 99) Attrezzature sportive: Sportissimo Srl (vedi pag. II di cop.) Pannelli fonoassorbenti: Celenit Spa

The story of the project's conception and implementation is entrusted to the architects of Studio Oberti.

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ATLETICA LEGGERA ATHLETICS

Cernusco Lombardone (Lecco)

Retopping della pista di atletica

di Maria Carbone

Dopo il campo da calcio per allenamento, ripavimentato in erba sintetica, quest’anno il centro sportivo comunale ha rinnovato anche la superficie della pista di atletica leggera.

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Tra le colline della Brianza lecchese, in un ripiano solcato dal torrente Molgora, si trova il centro sportivo del Comune di Cernusco Lombardone. Nell’estate del 2020, con un mutuo dell’istituto per il Credito Sportivo, l’esistente campo da calcio di allenamento in sabbia calcarea è stato oggetto di un totale rifacimento con la posa di un tappeto in erba sintetica. Il centro comprende inoltre un campo da calcio in erba naturale, circondato da una pista di atletica leggera a 6 corsie. Concluso questo intervento, l’Amministrazione comunale approvava il progetto per il rifacimento del manto sportivo per la pista di atletica e delle relative pedane di salto e lanci. La pista, avente una larghezza di 7,32 metri, era già stata interessata da un rifacimento integrale del manto per l’intero spessore nel 2006. A causa dell’utilizzo pressoché quotidiano della struttura da parte della locale Polisportiva Libertas, il manto presentava un livello di usura tale che la FIDAL, in sede di verifica tecnica, suggeriva di provvedere al “retopping” della pista. L’omologazione dell’impianto, peraltro, è in scadenza nel dicembre di quest’anno, e risultava quindi necessario riadeguare la struttura in vista del rinnovo. La scelta di effettuare un intervento di solo retopping è stata avallata anche dai risultati dei test di assorbimento dello shock e deformazione verticale effettuati da Labosport. In dettaglio, la nuova finitura superficiale del manto sportivo è stata eseguita con rasante poliuretanico bicomponente e successiva stesura di un secondo strato con rivestimento continuo, resistente ai chiodi, applicato allo stato liquido, costituito a sua volta da vari strati di poliuretano autolivellante per un quantitativo minimo di 2 kg/mq. La finitura superficiale è stata eseguita con la semina manuale di granuli di gomma EPDM con diametro controllato da 1-3,5 mm, con colorazione blu per la pista e azzurro più chiaro per le pedane e le lunette. Il tutto è completato con la segnatura delle corsie come da norma Fidal e il riposizionamento delle cordonature in alluminio sull’anello di pista. L’opera è stata finanziata con un nuovo mutuo dell’Istituto per il Credito Sportivo nell’ambito dell’iniziativa “Sport Missione Comune 2020”.

Athletics

Cernusco Lombardone: retopping of the athletics track In the summer of 2020, in the municipal sports centre, with a loan from the Istituto per il Credito Sportivo, the existing limestone sand training pitch underwent a complete refurbishment with the laying of an artificial turf surface. The centre also includes a natural grass football pitch, surrounded

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Nel disegno sulle due pagine, planimetria di progetto. Nella pagina sinistra, in alto, il campo di allenamento da poco rinnovato in erba sintetica. In questa pagina, in alto a sinistra, due particolari della pista nelle condizioni antecedenti all’intervento; a destra, lo stesso dettaglio dopo il retopping.

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Al centro, ampio scorcio della pista nel contesto del paesaggio; in basso, dettaglio del bordo con le targhette segnaletiche. Nella pagina di apertura, un particolare delle segnature colorate.

In the drawing on the two pages, project plan. On the left page, above, the recently renovated football pitch with synthetic grass. On this page, top left, two details of the track in the conditions before the intervention; on the right, the same detail after retopping. In the centre, a wide view of the track in the

context of the landscape; below, detail of the edge with the signposts. On the opening page, a detail of the coloured markings.

ATHLETICS | ATLETICA LEGGERA

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by a 6-lane athletics track. Once this work was completed, the municipal administration approved the project to resurface the athletics track and its jumping and throwing surfaces. The track had already undergone a complete resurfacing of its entire thickness in 2006. Due to the almost daily use of the facility by the local Polisportiva Libertas, the surface was so worn that the FIDAL, during a technical inspection, suggested that the track should be "retopped". The track's homologation expires in December of this year, and it was therefore necessary to adapt the structure in view of the renewal. In detail, the new surface finish of the sports surface was carried out with a two-component polyurethane skimming compound, followed by the application of a second layer with a continuous, nail-resistant coating, applied in a liquid state, consisting in turn of several layers of self-levelling polyurethane for a minimum quantity of 2 kg/sqm. The surface finish was carried out by manually seeding EPDM rubber granules with a controlled diameter of 1-3.5 mm, with blue colouring for the track and lighter blue for the footboards and lunettes.

Rifacimento del manto sella pista di atletica presso il centro sportivo comunale Committente: Comune di Cernusco Lombardone (Lecco) Progetto: geom. Danilo Villa (Resp. Servizio Territorio del Comune) Direttore Lavori: arch. Luisella Mauri Appaltatore e posatore: Tagliapietra Srl (vedi pag. 105) Manto sportivo: Regupol Gmbh (vedi pag. 8) Importo dei lavori a base d’asta: euro 197.155 Totale quadro economico: euro 235.000 Fine lavori: settembre 2021 Foto: BG/Tsport

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In alto, il rettilineo con l’adiacente pedana dei salti. Al centro, la gabbia lanci e una porta del campo da calcio centrale. In basso, la curva con l’ostacolo del percorso siepi.

At the top, the straight with the adjacent jumping platform. In the middle, the throwing cage and a goal of the central football field. At the bottom, the curve with the steeplechase.

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PALAZZETTI E PALESTRE HALLS AND GYMS

di Bea Rispoli

Sirmione (Brescia)

Nuova palestra polifunzionale Attraverso un intervento di partenariato pubblico-privato è stato potenziato il centro sportivo comunale con la realizzazione di una palestra che si inserisce con attenzione nel paesaggio a margine del lago di Garda.

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La nuova palestra polifunzionale di Sirmione comprende un grande campo da gioco con pavimento sportivo in parquet da 36,30 m di lunghezza e 21,805 m di larghezza, fiancheggiata da una tribuna con 391 posti a sedere, dei quali 5 riservati ai disabili. Per atleti e arbitri sono presenti 6 spogliatoi con docce e servizi e un locale infermeria. Sotto la tribuna sono ricavati i magazzini per il deposito delle attrezzature. Al piano terra, in prossimità dell’ingresso, sono collocati un ufficio-segreteria, la zona bar, i servizi igienici per il pubblico e un locale di 144 mq adibito a palestra con pavimento in parquet. Al piano superiore, oltre a un locale ufficio, sono presenti altre due ampie stanze destinate ad attività sportive di vario genere per piccoli gruppi. All’esterno l’impianto è completato da una piattaforma polifunzionale, di circa 1000 mq, con pavimentazione in cemento e rivestimento superficiale in resina antiscivolo, che potrà essere utilizzata per numerose attività sportive all’aria aperta effettuabili durante tutto l’arco dell’anno. L’edificio è seminterrato, con il vantaggio del dimezzamento dell’altezza e la mitigazione dei locali; le vetrate sono state poste nei lati nord e sud permettendo una permeabilità visiva della stessa e la visione dei vigneti retrostanti, considerati nel posizionamento dei sostegni della struttura; sono presenti sporgenze a riparo delle finestrate, affinché la struttura venga protetta dalle radiazioni solari nei mesi più caldi, mentre soleggiata e riscaldata in inverno. Un impianto solare termico e uno fotovoltaico garantiscono invece il risparmio energetico.

Gli obiettivi posti dall’Amministrazione Comunale Le esigenze poste in evidenza dal Comune per la realizzazione del nuovo impianto sportivo partiva(continua a pag. 36)

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Nella pagina di apertura uno scorcio della palestra, con la pavimentazione e la struttura di copertura in legno. In questa pagina, in alto, planimetria generale comprensiva delle aree esterne in via di sistemazione. In basso, il prospetto nord e il prospetto ovest. Nella pagina a lato, in grande, pianta del

piano terra. In alto, a scala ridotta, la pianta del piano interrato (livello del campo di gioco) e del piano primo. On the opening page, a view of the gymnasium, with the flooring and the wooden roof structure. On this page, top, general plan including out-

door areas under construction. Below, the north and west elevations. On the opposite page, large-scale plan of the ground floor. Above, on a smaller scale, plan of the basement (playing field level) and first floor.

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Dettagli costruttivi 1

In questa doppia pagina e nella successiva, sezione trasversale e sezione longitudinale, con alcuni dettagli costruttivi. On this double page and the next, crosssection and longitudinal section, with some construction details.


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Dettagli costruttivi 1


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(continua da pag. 30)

no dal potenziamento del centro sportivo esistente, garantendo il rispettoso inserimento nella caratterizzazione del territorio, caratterizzato da colture a vigneto con installazioni a spalliera. In particolare, era richiesta la ricerca di una regolare geometria definita dagli impianti a vigneto, derivandone l'idea di un'architettura semplice e pulita nella quale si evidenziano gli elementi strutturali verticali posti allo stesso interasse dei filari dei vitigni e richiamandone l'immagine. Altro requisito era la maggior trasparenza possibile. Per questo, si è cercata una soluzione che, a meno della parte necessariamente cieca adibita a servizi, garantisse la possibilità, di "vedere attraverso" secondo la direttrice nord-sud. In tal modo, dalla via Mazzarona è possibile traguardare oltre il fabbricato per una sua ampia porzione evitando l'effetto "quinta" di una barriera visiva estesa. Anche per questo, tutte le attività ed i servizi sono confermati a quote più basse del terreno e della sede stradale. Per limitare ulteriormente l'impatto del fabbricato, si è previsto di interrare sia il campo da gioco, che le tribune e gli spogliatoi. Con questa In questa pagina, in alto, la palestra in costruzione con gli adiacenti campi sportivi (Google Earth). Nelle altre due foto, la facciata d’ingresso con la parete vetrata che riflette il paesaggio. Nella pagina a lato, vista generale della palestra e scorcio della tribuna spettatori.

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scelta, il fabbricato "emerge" dal piano campagna per la sola parte vetrata al di sotto di 6.00 metri di quota. La struttura doveva poi configurarsi come polo di aggregazione e di attrazione a livello regionale in considerazione della visibilità e della tradizione di una località come Sirmione; l’impianto, realmente polifunzionale, ha l’intento di consentire l’integrazione una multidisciplinarietà fra attività sportiva, ricreativa, sociale, culturale. La progettazione esecutiva ha adottato inoltre una serie di accorgimenti tecnici al fine di potere considerare la struttura come utilizzabile secondo il piano di protezione civile come centro COC. L’adeguamento sismico ha portato a classificare la struttura in classe 4.

Lo studio cromatico e materico Nella progettazione esecutiva è stato dato ampio spazio allo studio cromatico del manufatto, ed in modo particolare ai fronti esterni. Sono stati selezionati cromatismi di facciata, legati anche alle

scelte materiche fatte, che possono essere di continuità e di stretto legame con la naturalità del sito e, nonostante la presenza importante del lago e dell’acqua nel territorio di Sirmione, legati principalmente alla terra, all’ambiente agricolo ed all’elemento della pianta della vite. Pertanto sono stati proposti come aspetto comune, colori a tinte tenui ed in secondo luogo di richiamo a tali concetti e quindi cromatismi di declinazioni di verdi, di terre marroni e di azzurri.

Il partenariato pubblico-privato La struttura è stata progettata e realizzata dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese costituito dallo Studio D+BM Architetti Associati con sede in Cisano Bergamasco (BG) e dalla ditta Artedil S.r.l. con sede a Villa d’Adda (BG), con soggetto finanziatore Mediocredito Trentino Alto Adige S.p.a. con sede in Trento, con un costo complessivo di euro 3.247.087,18 di cui euro 2.939.898,10 oltre Iva 10% per lavori ed euro 307.189,08 oltre Iva 22% per somme a disposizione, quali spese tec-

On this page, above, the gymnasium under construction with the adjacent sports fields (Google Earth). In the other two photos, the entrance façade with the glass wall reflecting the landscape. On the opposite page, a general view of the gymnasium and a view of the spectator stand.

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niche, allacciamenti e pubblicazioni, che il Comune rimborserà nell’arco di 20 anni con rate semestrali anticipate.

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Sirmione (Brescia): new multi-purpose gymnasium Sirmione's new multi-purpose gymnasium includes a large playing field with a 36.30 m long and 21.805 m wide parquet sports floor, flanked by a grandstand with 391 seats, 5 of which are reserved for the disabled. For athletes and refer-

ees there are 6 changing rooms with showers and toilets and an infirmary. Under the grandstand there are warehouses for storing equipment. On the ground floor, near the entrance, there is a secretary's office, a bar area, toilets for the public and a 144 sq.m. gym with parquet flooring. On the upper floor, in addition to an office, there are two other large rooms used for various sports activities for small groups. Outside, the facility is completed by a multi-purpose platform of approximately 1,000 square metres, with cement flooring and non-slip resin surface coating, which can be used for numerous outdoor sports activities throughout the year. The building is half-basement, with the advantage of halving the height and mitigating the rooms; the

windows have been placed on the north and south sides, allowing visual permeability of the building and a view of the vineyards behind, which have been taken into account in the positioning of the structure's supports; there are protrusions sheltering the windows, so that the structure is protected from the sun's radiation in the warmer months, while it is sunny and heated in the winter. A solar thermal system and a photovoltaic system guarantee energy saving.

Palestra polifunzionale a Sirmione Committente: Comune di Sirmione RUP: ing. Marco Angelo Cordini Progetto preliminare: ing. Gianfranco Gaudenzi Progetto definitivo ed esecutivo: progettazione architettonica capogruppo: D+BM Architetti Associati progettazione strutturale: ADAI | architettura ingegneria progettazione impiantistica: Brescia Progetti Srl progettazione acustica: Isofon Snc giovane professionista: Ing. Marco Corti Direzione Lavori: studio GAP Progetti di Ing. Alessandro Gasparini Coordinatore progettazione ed esecuzione: Arch. Andrea Bellocchio Collaudatore tecnico-amministrativo: Ing. Luca Toffoli Tempi di realizzazione: 331 giorni Importo dei lavori: euro 2.939.898

Foto: Antonello Perin

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APPROFONDIMENTO IN-DEPTH

Milano

San Siro: ipotesi alternative di Bruno Grillini

Se da una parte si discute a Milano sulla fattibilità urbanistica di un nuovo stadio nella zona di San Siro, altro argomento è la conservazione o meno del vecchio “Meazza”. Il lavoro degli ingegneri Aceti e Magistretti, depositato in Comune quasi un anno fa, non ha la pretesa di costituire la soluzione di tutti i problemi, ma vuole dimostrare che la riqualificazione e ammodernamento dello stadio esistente non è tecnicamente impossibile. Approfondiamo in queste pagine gli aspetti portanti dello studio di fattibilità, per poi sentire il parere di Sportium sul nuovo stadio e ritrovare infine il filo storico di San Siro.

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Una questione di urbanistica. Prima di dare la parola agli ingegneri con il loro studio di fattibilità, andiamo a riepilogare in quale situazione si pone il tema del “nuovo stadio”: ne abbiamo seguito costantemente l’evoluzione su queste pagine (nella rubrica “opinione”) e sul portale Sport&Impianti. La vicenda è in continua evoluzione, e i tempi delle decisioni finali sono ancora lontani; è opportuno però fare chiarezza su quali siano le problematiche connesse al progetto che da oltre due anni è stato proposto da Milan e Inter, ormai noto nelle due varianti alternative firmate da Populous e da Sportium-Manica. Si tende infatti, nella pubblica opinione, a confondere il tema della rivoluzione urbanistica con quello della conservazione “storica” dello stadio attuale e con quello della realizzazione in sé di un nuovo stadio. L’esigenza di uno stadio moderno ed efficiente

Nella pagina sinistra, un particolare dell’attuale Stadio Meazza, con il terzo anello e le travi di copertura (foto BG/Tsport). In questa pagina, in alto a sinistra l’esterno del Meazza. A destra, il perimetro dell’intervento (in giallo) come delimitato dal vigente PGT quale “Ambito per grandi funzioni urbane”, con indice volumetrico

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per le due squadre milanesi non è messa in discussione. È piuttosto una questione di scelte urbanistiche se approfittare di questa esigenza per operare una “rigenerazione urbana” del quartiere di San Siro, anch’essa oggi necessaria. Come dovrebbe essere chiaro a tutti, metter mano ai lavori per avere uno stadio “moderno” comporta dei costi: che siano 300 milioni per riqualificare il Meazza o 500 per un impianto nuovo, chi li investe vuole garantirsi una adeguata sostenibilità economico-finanziaria. Da qui la richiesta, da parte di Milan e Inter, dell’inserimento di volumetrie residenziali, commerciali e terziarie che renderebbero immediatamente remunerativo l’investimento, a prescindere dalla funzione e dalla redditività del solo campo di calcio. Una richiesta, beninteso, legittimata dalla cosiddetta “legge sugli stadi”. Che tuttavia appariva inopportuna nella misura richiesta, pressoché doppia rispetto a quanto prevede il Piano di Governo del Territorio di Milano, entrato in vigore

il 5 febbraio 2020, quindi recentissimo. Questo autunno, dopo il reinsediamento della Giunta guidata da Giuseppe Sala, l’impasse urbanistico sembra improvvisamente risolto, con l’accettazione, da parte delle due società calcistiche, delle volumetrie previste dal PGT. Se le Società garantiranno il piano economico pur con le volumetrie extrasportive dimezzate, il progetto dunque si attuerà. Sul tavolo rimane l’istanza, da parte di una porzione dell’opinione pubblica, “salviamo il Meazza”. Può essere un’alternativa? Il problema non è tecnico, ma semmai gestionale (ne abbiamo parlato, più avanti, con i progettisti di Sportium). E per una comprensione dello stadio di San Siro abbiamo chiesto il contributo di Antonio Cunazza, appassionato studioso dei templi del calcio. Intanto, per prendere coscienza di quanto ingegneristicamente sarebbe possibile fare, vediamo la soluzione proposta da Aceti e Magistretti.

di 0,35 mq/mq di SL per la realizzazione di funzioni urbane accessorie. Sotto, due rendering della soluzione proposta dagli architetti dello studio Populous; l’altra soluzione, progettata da Sportium e Manica, è illustrata a corredo dell’intervista a pag. 44.

IN-DEPTH | APPROFONDIMENTO

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PROGETTO

di Nicola Magistretti, Riccardo Aceti(*)

L’ipotesi conservativa Icona, monumento, memoria Lo stadio Meazza di San Siro è icona, monumento, memoria storica, sportiva, architettonica, culturale, emozionale per la città di Milano, per lo sport e la cultura (concerti, manifestazioni), e tutti questi valori sono riconosciuti in Italia e nel Mondo. Nel 2009 è stato nominato dal Times il secondo stadio più bello e funzionale al mondo! Negli ultimi anni è sempre stato ai primi posti nei 10 maggiori siti di ranking internazionali degli stadi. È posizionato al secondo posto al mondo per numero di finali (4) di Coppa dei Campioni/ Champions League, l’ultima nel 2016. In questo anno 2021 ha ospitato una semifinale e la finale della Nations League, rispettivamente il 6 e il 10 ottobre.

Possibilità di riqualificare e ammodernare Lo stadio Meazza si può riqualificare e ammodernare con un possibile ulteriore upgrade architettonico rispettando i seguenti aspetti: [a] Immagine architettonica moderna e tecnologica. [b] Funzionalità sportiva adeguata secondo i più moderni standard tecnologici e di sviluppo futuro. [c] Si può usufruire del volume del Terzo Anello (110.000 mc) con una trasformazione e destinazione a servizi fruibili e vivibili per tutta la settimana, come retail, impianti sportivi per la collettività, ristorazione, aree verdi, terziario, commerciale e con una magnifica vista dall’alto sul campo sportivo da un lato e sulla città dall’altro. [d] Funzionalità per attività collaterali e complementari foriere di redditività economica (aumento considerevole degli spazi di servizio, magazzini, tecnici, uffici, commerciali, merchandising, ristorazione con cucine): si possono infatti ricavare all’interno dello stadio esistente aree adeguate e paragonabili quantitativamente (90-100.000 mq) a quelle previste nei due progetti per il nuovo stadio, anche grazie alla possibilità di aggiungere elementi costruttivi/architettonici. [e] Funzionalità statica (si veda l’ultimo collaudo decennale, valido fino al 2030).

Sostenibilità economicofinanziaria, costruttiva e ambientale Il costo della riqualificazione è pari al massimo a meno del 50% del costo del nuovo stadio. Si valuta che per la demolizione del Terzo Anello (*) Professore a contratto del Politecnico di Milano

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(con recupero “ecologico” del materiale di risulta per essere utilizzato nei getti dicalcestruzzo di ricostruzione), la costruzione della galleria panoramica (su tre livelli) al posto del Terzo Anello e la riqualificazione/ integrazione di aree del primo e del secondo anello usufruibili per attività varie, occorrano circa 300 milioni di euro; tali costi sarebbero peraltro riducibili qualora si decidesse di ridurre i 90.000 mq da fruire. Si prospetta un business plan bancabile, che si fonda, rispetto allo stadio nuovo, su una minor necessità di Investimenti, di finanziamenti e di nuove costruzioni, a tutto vantaggio del consumo di suolo. La realizzabilità e costruibilità della riqualificazione appare compatibile con la continuità delle attività sportive durante il periodo di costruzione della durata di circa 3 anni, secondo consolidate prassi internazionali di “construction management”, con una predefinita e concordata sequenza degli interventi e sempre nella massima sicurezza dei lavori, con grande ricorso alla prefabbricazione e al riuso ecologico dei materiali demoliti (ad esempio, la soletta del terzo anello da demolire). Secondo una prassi consolidata nel mondo dei progetti e delle costruzioni in prossimità di impianti/attività che devono continuare a vivere e servire i clienti - come avvenuto ad esempio per l’Aeroporto Malpensa Terminal 1 nell’ampliamento e ristrutturazione 2011-2015 per Expo 2015, senza preclusione delle partenze/arrivi dei passeggeri - è possibile intervenire programmando i lavori con queste modalità: • 3 estati a tempo pieno, pari a 2,5 mesi ogni estate con 3 turni di lavoro 7/7, 24/24; • per gli altri 9,5 mesi, ogni settimana: da Lunedì a Sabato 6/7 con turni di lavoro 24/24, con impegni calcistici solo Sabato o Domenica; oppure, 5/7 con turni di lavoro 24/24, con impegni calcistici infrasettimanali Martedì o Mercoledì o Giovedì. Un esempio attuale e di facile evidenza, a supporto di quanto descritto sopra, è la ristrutturazione / riqualificazione in atto dello stadio Santiago Bernabeu a Madrid che consente la continuità dello svolgimento delle partite del Real Madrid con un programma di costruzione di 40 mesi iniziato al termine della stagione 2018-2019 e giornalmente monitorato e aggiornato sul sito: www.nuevoestadiobernabeu.com Anche a Barcellona il prestigioso Camp Nou sarà riqualificato e non sarà perciò costruito uno Stadio nuovo al suo posto. In entrambi i casi la decisione delle Società, dei Comuni e delle Opinioni Pubbliche si è indirizzata su una scelta economica, finanziaria, affettiva e costruttiva di riqualificare senza consumare suolo pubblico. Si evidenzia la possibilità di PPP tra Privati (le società sportive) e Pubblico (il Comune) con periodo di concessione concordato e compatibile con il Business Plan Economico-Finanziario: si veda ad esempio il caso dello stadio di Bologna da ristrutturare con PPP (70% Privati, 30% A sinistra, in alto, una sezione esemplificativa con la sostituzione del terzo anello (in giallo) e la creazione della nuova trave reticolare spaziale. In basso, le fasi di realizzazione dell’intervento. In questa pagina, in alto lo stadio allo stato attuale (foto BG/Tsport); in basso, lo schema “esploso” della nuova galleria.

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Pubblico). A questo proposito il Comune potrebbe anche, in parte, avvalersi del preannunciato contributo governativo per sostenere gli investimenti infrastrutturali per le Olimpiadi Invernali 2026. Riterremmo molto bello e “politically correct” che lo Stadio rimanesse, comunque, sia pure in minoranza, di proprietà del Comune.

Riduzione di consumo del suolo Viene assicurato il rispetto dei 0,35 mq/mq richiesti dal PGT del Comune di Milano in quell’area e in coerenza con il Business Plan EconomicoFinanziario, con vantaggi urbanistici, ambientali, per la collettività e la popolazione del quartiere. A questo proposito potrebbero nascere anche manifestazioni di interesse da parte di investitori che, a fronte della riqualifica dello stadio Meazza, si impegnerebbero nella costruzione di edifici residenziali da destinare a fasce sociali non abbienti in aree di Milano, da concordare con il Comune in base a stabilite priorità, secondo metodologie costruttive e gestionali sperimentate in altre realtà, rispettando i 0,35 mq/mq richiesti dal P.G.T.

La galleria panoramica: vaspetti tecnici Il progetto prevede l’inserimento di una grande trave reticolare tridimensionale chiusa con vetrate (“galleria panoramica polifunzionale”) che sostituirebbe le campate del terzo anello esistente - sempre meno utilizzato negli ultimi anni -, previa decostruzione delle gradinate (larghezza pari a circa 20 metri) e delle relative mensole e travi

a cassone, tutti elementi prefabbricati. Per completare la riqualificazione complessiva dello stadio, mantenendo il più possibile inalterata la configurazione degli spettatori al primo e al secondo anello (capienza di circa 60.000 spettatori), è possibile prevedere un ammodernamento anche con riuso degli spazi nel retro tribuna e miglioramento/ implementazione dei servizi, degli accessi e della sicurezza in generale, tenendo presente che in data 13/11/2020 è stato emesso il Certificato di Idoneità Statica decennale 2020/2030. Complessivamente, l’estensione del terzo anello si configura su 10 campate da circa 55 metri cadau-

na, appoggiate sulle torri circolari e collocate su tre dei quattro lati dello stadio. La nuova trave reticolare spaziale verrebbe parzialmente rivestita con elementi in lamiera stirata disposti a spirale all’esterno dell’impianto, in modo tale da riprendere le linee che connotano i prospetti esistenti. La nuova trave reticolare, caratterizzata da peso non eccedente le strutture sostituite, potrebbe ospitare nuovi volumi su un’estensione plano-altimetrica simile alle gradinate del terzo anello e potrà essere vincolata alle torri circolari esistenti, al cui interno verrebbero inseriti nuovi adeguati impianti ascensore. Inoltre, potrebbe essere utilizzata porzione dello spazio interposto tra la

In alto, rappresentazione notturna dello stadio con la nuova galleria al posto del terzo anello; sotto, rendering di una terrazza panoramica.

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nuova copertura della galleria panoramica e la copertura metallica esistente, con funzione di belvedere e terrazza sommitale. Le strutture portanti del primo anello (intervento originario ultimato nel 1926, raccordo curve ultimato nel 1939) e del secondo anello (ultimato nel 1955), nonché della copertura (ultimata nel 1990 insieme al terzo anello) continuerebbero a garantire prestazioni statiche adeguate, anche in virtù degli interventi strutturali manutentivi succedutisi nel tempo e in funzione della corretta programmazione di manutenzioni future. Peraltro, laddove necessario, potranno essere eseguiti interventi strutturali migliorativi delle

strutture esistenti anche attraverso il riciclo del calcestruzzo delle opere decostruite, con reimpiego del materiale in ottica di sostenibilità e vantaggio ambientale. Tale riqualificazione dello stadio potrebbe essere eseguita interferendo in modo limitato con le attività dell’impianto poiché il terzo anello è staticamente indipendente dalle altre parti strutturali del primo e del secondo anello, il tutto senza precludere la possibilità di effettuare comunque eventuali idonee edificazioni e modifiche urbanistiche nelle aree esterne adiacenti allo stadio, realizzabili anche per lotti funzionali successivi. Possono essere altresì previsti puntuali interventi

di manutenzione e di efficientamento e miglioramento energetico - tecnologico - funzionale dell’impianto esistente. In particolare, lo stadio potrebbe sempre mantenere la sua funzionalità per le partite di calcio delle società Milan e Inter, come avvenne durante le fasi costruttive del terzo anello ultimate nel 1990. Inoltre, se si volesse mantenere una capienza superiore ai sessantamila spettatori contenuti nei soli primo e secondo anello, l’intervento proposto verrebbe opportunamente rimodulato, decostruendo solo alcune campate del terzo anello esistente (collocando quindi la capienza totale definitiva tra gli attuali ottantamila e il minimo ipotizzato nel presente progetto, pari a sessantamila). In questo modo, la nuova galleria panoramica, realizzabile con un volume di circa 110.000 mc, anche su più livelli, potrebbe avere le seguenti caratteristiche, non esaustive delle potenzialità dei nuovi spazi: apertura 7 giorni su 7; spazi commerciali, spazi multimediali, punti di ristoro e permanenza, musei, attività sportive; nuova prospettiva da cui seguire i concerti; il tutto con vista mozzafiato sulla skyline di Milano e non solo. Oggi, a novantacinque anni dalla prima costruzione, lo stadio “Giuseppe Meazza” di San Siro merita un’attenzione particolare tesa a valutare possibili sviluppi futuri nel rispetto della sua grande storia e della fama mondiale della “Scala del Calcio”. E la nuova galleria panoramica, collocata a cappello del secondo anello, può davvero completare in chiave moderna questo teatro consacrato al calcio.

In alto una fotografia dello stato attuale e sotto un rendering dimostrativo dello stato di progetto; nelle immagini più piccole, altre suggestioni della galleria alla quota del terzo anello in rendering dimostrativi.

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A COLLOQUIO CON SPORTIUM

di Bruno Grillini

Lo stadio italiano Tsport ha incontrato Giovanni Giacobone, Christian Recalcati e Giuseppe De Martino, rispettivamente consigliere delegato, managing director e direttore tecnico di Sportium, la società del gruppo Progetto CMR che è stata selezionata da Inter e Milan come finalista per la progettazione del nuovo stadio, con la proposta “Gli anelli di Milano”.

La città I tempi di lavorazione di una rivista non consentono di uscire con le notizie dell’ultima ora: poiché la vicenda del nuovo stadio di Milano è in continuo divenire, bisogna tener conto che il colloquio con Sportium è avvenuto una mattina di fine novembre e non può dar conto di quelle che possano essere le novità intervenute dopo che Tsport è andato in stampa. Una mattina di novembre, dunque, di quelle in cui il sole filtra attraverso la foschia e la città gronda di rugiada. Ed è proprio la città il primo tema della conversazione. Perché Sportium è pienamente convinta che Milano abbia bisogno della rigenerazione di questa parte urbana, e l’occasione del nuovo stadio è non solo un’opportunità ma una necessità. L’area che circonda l’attuale Meazza è un territorio privo di una connotazione unitaria e il quartiere di San Siro è notoriamente un ibrido tra edilizia popolare e residenze di lusso, in un’area con una scarsa dotazione di servizi. Di fronte all’obiezione - che Tsport ha sempre messo in evidenza - del contrasto, pur legittimo, tra le iniziali richieste di Inter e Milan e le previsioni del Piano di Governo del Territorio in tema di volumetrie, i progettisti rimandano a quelle che sono scelte politiche degli Amministratori comunali: questione peraltro (al momento) superata dal taglio concordato delle volumetrie stesse.

Il vecchio Meazza Passando dalla scala urbanistica a quella architettonica, prima di arrivare a parlare del nuovo stadio abbiamo chiesto a Sportium un parere sulla possibile sorte dello stadio esistente. È unanime la condivisione del fatto che - dal punto di vista del tifoso - il catino del Meazza sia forse il migliore che ci si possa aspettare, per la ottimale visibilità del gioco da ogni singola seduta dei tre anelli. Il problema quindi non risiede nella qualità “sportiva” dell’impianto ma nella sua gestione. Il Meazza non è uno stadio “moderno” e quindi non garantisce una sostenibilità economica per le società che vi giocano: da qui l’esigenza di un nuovo stadio con funzioni integrate che ne consentano lo sfruttamento al di là delle partite di

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campionato. D’altra parte, il mantenimento della struttura eventualmente come stadio alternativo - imporrebbe dei costi estremamente elevati per il Comune proprietario. È questo il motivo principale per cui non sarebbe possibile ipotizzarne un riuso, certo fattibile dal punto di vista puramente tecnico come dimostra l’esempio visto nelle pagine precedenti. Quanto al mantenimento dello stadio esistente come memoria storica, posto che non c’è lo spazio fisico per affiancare integri il vecchio e il nuovo, Sportium crede che una soluzione sia la conservazione di un simbolico elemento architettonico (una delle “torri” che oggi sostengono il terzo anello), lasciando per il resto la traccia del campo attuale reinterpretata come segno nel paesaggio, nel contesto del più ampio parco ludico-sportivo che si affiancherà al nuovo stadio; il mantenimento delle rampe su tre lati connoterà inoltre l’ampliamento dello stadio realizzato negli anni ‘60.

Gli anelli di Milano Infine, il progetto del nuovo stadio. La descrizione del motivo ispiratore del progetto

Nella pagina a lato, in alto, da sinistra: Giuseppe De Martino, Giovanni Giacobone, Christian Recalcati. Sotto, lo schema generatore degli “anelli di Milano”. Al centro, l’esterno dello stadio progettato da Sportium, con la facciata caratterizzata dal mosaico di pannelli metallici che riportano i volti dei tifosi.

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proposto da Sportium è nota. “Le forme curvilinee dell'architettura del nuovo impianto e la continuità delle gradinate che abbracciano il campo da gioco, tramandando la gloriosa immagine dello Stadio di San Siro, la interpretano in una chiave inedita che rappresenta pienamente la vocazione di accoglienza della nostra città”. “Un impianto che nasce dal territorio e che emerge dal terreno, con un podio in pietra lombarda che cela i tornelli e gli elementi per la sicurezza, dal quale s’innalzano due anelli rappresentativi delle tifoserie di Inter e Milan; un impianto all’avanguardia tecnologica che respira, con facciate connotate dalle immagini dei volti di 16.000 tifosi e un aspetto che cambia in base alle condizioni climatiche e agli eventi ospitati. Un progetto di stadio capace di garantire la migliore esperienza sportiva e di intrattenimento ai tifosi, in linea con le best practice internazionali e allo stesso tempo offrire ai residenti un’area urbana riqualificata”. I progettisti tengono a evidenziare l’italianità dell’approccio al progetto, attento alla storia della città, del quartiere, ai bisogni delle persone ma con uno sguardo sempre rivolto al futuro, “a un'idea assolutamente nuova di edificio per lo sport che è sia una straordinaria macchina per

l’intrattenimento sia un hub di integrazione sociale e di servizi per la collettività”. Il progetto è inoltre pensato per essere realmente realizzabile con i costi preventivati: un impianto tecnologicamente avanzato, con un elevato livello di sostenibilità e una particolare attenzione alla manutenzione agevole ed economica dell'infrastruttura per il futuro. Si pensi ad esempio alla “pelle” costituita dalle migliaia di pannelli metallici sospesi su cavi d’acciaio, che daranno, vibrando, vitalità al fronte dell’edificio: un involucro permeabile che permetterà una ventilazione naturale dell’impianto minimizzando i consumi. La conclusione del colloquio riflette la chiusura della “lettera aperta” che Sportium ha voluto inviare ai primi di novembre per far conoscere lo spirito e la passione con cui il progetto è stato pensato: “Abbiamo immaginato un nuovo modo di vivere lo Stadio che non si accenderà solo per le grandi occasioni ma che potrà trasformarsi anche quando non ospiterà le partite. Gli Anelli di Milano costituiscono la visione italiana e milanese del nuovo Stadio che pensiamo interpreti l’essenza dello sport: abbracciare, aggregare, includere, unire, vivere”.

In basso, il catino del nuovo stadio. In questa pagina, panoramica del progetto, con lo stadio in primo piano e sullo sfondo i grattacieli che saranno rivisti nella loro volumetria.

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TSTORIA

di Antonio Cunazza

I 95 anni di San Siro Mentre il modello-Milano si evidenzia sempre di più in progetti di rinnovamento, trasformazione e modernizzazione di quartieri e spazi della città, c’è un luogo che racconta il senso di milanesità vero e popolare, ancora adesso dopo 95 anni: lo stadio Giuseppe Meazza in San Siro. Da tempo al centro di un ampio dibattito sul suo futuro e sull’eventualità di sostituirlo, San Siro rimane orgogliosamente un simbolo del calcio e dell’architettura italiana, icona del Novecento e luogo che trasmette emozioni come pochi altri nello sport del nostro Paese. Inaugurato il 19 settembre 1926 con la disputa di un derby Milan-Inter (vinto dai nerazzurri 6-3), quella che oggi è soprannominata “La Scala del Calcio” - in riferimento al celebre Teatro cittadino – era all’epoca parte del territorio del Comune di Trenno, accorpato a Milano appena due anni prima, ed era stato pensato e costruito come fulcro centrale di un’area polisportiva cittadina. La nuova struttura era un utile appoggio logistico per l’adiacente Ippodromo del Trotto, a cui prestava i locali sotto la tribuna adibiti a scuderie per i cavalli e magazzini, e sottolineava un interessante rapporto di deferenza verso le attività ippiche che, per prime, avevano segnato sportivamente il destino di quella zona. Il nome dello stadio era dato in virtù del quartiere, che a sua volta derivava dalla presenza della

Chiesa di San Siro alla Vepra, luogo di culto precedente al 1000 d.C. e del quale oggi è ancora visibile l’abside, addossata a una villa in via Masaccio. Costruito in poco più di 13 mesi, per meno di due milioni di lire dell’epoca, San Siro aveva quattro gradinate indipendenti di diverse altezze, e solo la tribuna principale (oggi la Tribuna Rossa) era dotata di una copertura in ferro. Con una capienza di 35-40 mila spettatori era un impiantoo che oggi definiremmo “all’inglese”, realizzato su progetto firmato dall’ingegnere Alberto Cugini e dall’architetto Ulisse Stacchini, quest’ultimo particolarmente fedele ai canoni dell’Art Nouveau e del Liberty mittel-europeo (con il quale aveva tratteggiato i profili di vari edifici residenziali milanesi e, in particolare, il progetto della Stazione Centrale, quasi coetanea del Meazza, con la sua splendida galleria coperta dell’atrio, ispirata al gusto tedesco). All’atto dell’inaugurazione San Siro diventa il nuovo stadio del Milan, mentre l’Inter continua a giocare all’Arena Civica, dove rimarrà fino al Secondo Dopoguerra. D’altronde l’artefice della costruzione dell’impianto era stato Piero Pirelli, l’allora presidente del club rossonero - figlio di Giovan Battista Pirelli fondatore dell’omonima azienda produttrice di pneumatici, che diventerà, per una curiosa coincidenza, sponsor storico dell’Inter. Negli anni Venti non erano ancora chiare le potenzialità future del calcio ma le cose iniziarono a cambiare nel decennio successivo, quando la pro-

Dall’alto: un manifesto per l’inaugurazione dello stadio; la foto del 1926 da cui è tratta l’immagine; due viste aeree degli anni ’60 con lo stadio elevato al secondo anello e avvolto dalle caratteristiche rampe elicoidali.

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prietà dell’impianto passò al Comune di Milano (1935), mentre le due squadre della città iniziavano a ottenere risultati positivi e un buon seguito di pubblico. Il primo ampliamento fu affidato all’ing. Bertera e all’arch. Perlasca, che ampliarono le due tribune raccordandole con le curve e riunendo la struttura in un’unica cavea che sarà la base per le successive trasformazioni. La capienza salì a 60-65mila posti, ma ufficialmente era dichiarata di 150mila, e fino al 1950 San Siro viene considerato fra gli stadi

più grandi al mondo. Nel Secondo Dopoguerra il calcio diventa la grande passione popolare italiana, il Milan vince lo scudetto (1951) e San Siro pretende un vero ampliamento. All’epoca (come oggi) ci si chiede se sia meglio ristrutturarlo o costruire uno stadio nuovo e, nonostante Inter e Milan propendano per spostarsi entrambe all’Arena Civica, prevale la scelta del restyling: il progetto dell’ing. Calzolari e dell’arch. Ronca (1955) prevede il raddoppio dell’edificio, con il nuovo secondo anello che dovrà poggiare su un fascio di rampe elicoidali esterne che avvolgono la struttura originale. In soli 500 giorni di lavoro viene concretizzato uno slancio architettonico che definisce l’estetica del San Siro “da cartolina”, e che lo rende un’icona nelle foto d’epoca con le centinaia di automobili parcheggiate nel piazzale, o con le file di tram in arrivo nelle nebbiose domeniche pomeriggio meneghine. Nel frattempo intitolato al più grande calciatore milanese di sempre, Giuseppe Meazza, San Siro rimane intatto fino al progetto firmato dagli architetti Ragazzi e Hoffer per i Mondiali di calcio di Italia ‘90. Così com’era successo nel 1956, la struttura esistente viene abbracciata da nuovi elementi: sorgono 11 torri cilindriche a rampa elicoidale che vengono addossate all’esterno e fungono da unico supporto per il nuovo terzo anello, che si sviluppa su tre lati dello stadio (la Tribuna Arancio, lato Ippodromo, rimane a due anelli per mancanza di spazio su via Piccolomini). Viene aggiunta anche la copertura, che si erge sulle quattro torri angolari principali, ed è sostenuta da un sistema di enormi travi reticolari dipinte con un acceso colore rosso, da quel momento nuovo simbolo iconico dello stadio. Italia 90 è il passo che definisce l’epica di San Siro, rinnovando e accentuando l’idea estetica del progetto del 1955 e portandolo a un livello contemporaneo. Il nuovo terzo anello ha una pendenza di 37°, quasi senza eguali in Europa, e l’imponenza esterna e l’impatto visivo interno, tanto opprimenti quanto emozionanti sia per il pubblico che per i calciatori, diventano tratti distintivi talmente strabilianti da farlo entrare nell’immaginario collettivo del pubblico mondiale. Arrivato a 95 anni d’età, oggi San Siro è un edificio ancora ricco di forti contraddizioni sia in alcuni suoi elementi che in certi aspetti di funzionalità. Per la sua stessa natura di matrioska architettonica, conserva dentro di sé i pregi e i difetti dell’essersi rinnovato nel tempo, ma sempre uno strato sull’altro. Ciononostante riassume ancora al meglio il significato di “luogo” ed è senza ombra di dubbio il simbolo di un secolo di storia del calcio italiano e mondiale, e un esempio di architettura d’eccellenza del Novecento per il nostro Paese.

(Articolo pubblicato in originale su archistadia.it e riadattato dall’autore) In alto, vista notturna del 1965. Al centro, i lavori per la costruzione del terzo anello nel 1989. In basso, un ulteriore stato d’avanzamento del cantiere per il terzo anello. (Le immagini d’epoca sono facilmente reperibili in rete e non ne è stata rintracciata la fonte originale).

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Giochi olimpici invernali 4-20 febbraio 2022 Giochi paralimpici invernali 4-13 marzo 2022

Beijing 2022 a cura della Redazione

Pechino, o Běijīng, come viene ufficialmente tradotto l’ideogramma originale, capitale della Cina, è la quarta città del mondo per popolazione, con quasi 25 milioni di abitanti. Con le Olimpiadi invernali 2022, Pechino e la Cina affrontano una sfida che, partita con l’obiettivo di una replica del successo della versione estiva del 2008, si è trovata davanti l’ostacolo della pandemia mondiale, non ancora superato a due anni dalla sua comparsa.

Le misure di contenimento previste sono ancora più severe di quelle messe in atto la scorsa estate per Tokyo: la pubblicazione di due Playbooks uno per gli atleti e uno per i media - mostra il rigore dei “closed loop” dentro i quali le Olimpiadi dovranno svolgersi. D’altro canto - come abbiamo già anticipato nello “Speciale ghiaccio” in Tsport 335 un anno fa - i giochi di Pechino 2022 vogliono essere i più “sostenibili” di sempre; diverse sedi già utilizzate nel 2008 saranno reimpiegate in veste invernale, evitando la costruzione di troppe nuove strutture. Pechino si dichiara inoltre convinta che l’eredità dei Giochi sarà la conversione di almeno 300.000 cinesi alla pratica degli sport invernali.

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In grande sulle due pagine, vista notturna dell’Oval (foto concessa da Beijing National Speed Skating oval Operation Co., Ltd). Sopra a destra, i loghi delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi. Nella foto piccola a sinistra, i contrasti della città di Pechino tra novità e tradizione (foto iamlukyeee / Shutterstock).

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Nello schema in basso, il “closed loop” previsto per la sicurezza sanitaria durante i Giochi. Large on both pages, night view of the Oval (photo courtesy of Beijing National Speed Skating Oval Operation Co., Ltd). Above right, the Olympic and Paralympic logos.

In the small picture on the left, the contrasts of the city of Beijing between novelty and tradition (photo iamlukyeee / Shutterstock). In the diagram below, the 'closed loop' provided for health security during the Games

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Il cluster di Pechino Le Olimpidi invernali saranno distribuite in tre cluster: Pechino città per le discipline del ghiaccio; Yanging (a 75 km verso l’interno) per lo sci alpino, il bob, lo slittino e lo skeleton; e Zhangjiakou, (a 180 km ma collegata con treni ad alta velocità) per il fondo, il biathlon, il salto e la combinata nordica. Le due sedi più iconiche delle Olimpiadi 2008 saranno protagoniste anche nel 2022. Lo Stadio Olimpico, noto come "Nido d'uccello", ospiterà le cerimonie di apertura e chiusura come per l’edizione estiva: nel 2008 è stato utilizzato anche per le gare di atletica ma per Beijing 2022 sarà utilizzato solo per le cerimonie. Il National Aquatics Centre, già chiamato "Water Cube", è stato utilizzato per eventi di nuoto, tuffi e nuoto sincronizzato durante Pechino 2008. Per Beijing 2022, si trasforma in "Ice Cube" e ospiterà le partite di curling. Questa sede è stata anche la venue di alcune importanti cerimonie ufficiali di preparazione ai Giochi Invernali, come la presentazione degli emblemi ufficiali e i disegni delle torce per l’edizione 2022. Altre tre strutture esistenti nel cluster cittadino vengono riutilizzate per l’edizione invernale: il

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Nelle prime due colonne, l’Oval: in alto, due disegni di progetto (© Populous; render e bozzetti solo per riferimento, possono non corrispondere all’esecutivo realizzato); al centro, una sezione del rivestimento di facciata; uno scorcio dell’involucro visto dall’interno; in basso, vista pano-

National Indoor Stadium (trampolino e ginnastica nel 2008, hockey su ghiaccio nel 2022); il Capital Indoor Stadium (pallavolo nel 2008, pattinaggio di figura e short track nel 2022); il Wu Ke Song Sports Center (basket nel 2008, hockey su ghiaccio nel 2022). Infine, il Big Air Shougang, una struttura per il freestyle e lo snowboard costruita sul sito di un’ex acciaieria con le torri di raffreddamento industriali sullo sfondo.

L’Oval L’unica costruzione completamente nuova, e destinata a rimanere come un punto di riferimento permanente per la città, è il National Oval progettato da Populous - vincitore di un concorso internazionale cui hanno partecipato 66 candidati - che sarà la sede delle gare olimpiche e degli allenamenti per le gare di pattinaggio di velocità. L’architettura dell’Oval si inserisce nell’iconografia complessiva del Parco Olimpico, tra l’intreccio di fili d’acciaio del “Nido d’uccello” e la superficie a membrana del “Cubo d’acqua”. Il “Nastro di ghiaccio” presenta una facciata distintiva che celebra l'eleganza, la precisione, il ritmo e la dinamica del pattinaggio di velocità. Il design è penramica dell’Oval (foto Arne Museler). Nella terza colonna, dall’alto: il national Indoor Stadium (foto Arne Museler); la Wukesong Arena (foto N509FZ); la Capital Gymnasium Indoor Arena (foto Doma-Wu); in basso il centro nazionale di sci alpino a Yanquing (dal sito olympics.com).

sato per creare un'intensa atmosfera all’interno dell’arena, dove ogni movimento e ogni suono dei pattini sul ghiaccio sarà visto e sentito da tutti gli spettatori. Ventidue “nastri” scorrono verso l'alto e attorno all'Ovale, avvolgendolo fino a un'altezza di oltre 30 metri. Questo “guscio” assicura un alto livello di comfort per i visitatori, gli atleti e gli spettatori. Di notte, la facciata crea uno spettacolo emozionante, con gli elementi che diventano nastri di luce dinamici, in grado di trasformarsi in una serie infinita di programmi di illuminazione. Il sito ha una superficie di circa 17 ettari e comprenderà una pista da corsa di 400 metri con una superficie di ghiaccio secondo i migliori standard mondiali. Ospiterà circa 12.000 spettatori (8000 posti permanenti e 4000 posti temporanei) posizionati vicino all'azione. Due ulteriori livelli sotterranei sono destinati alla manutenzione e al parcheggio. È la prima sede Olimpica Invernale al mondo che utilizza la produzione di ghiaccio a raffreddamento diretto transcritico di anidride carbonica, tecnologia che produrrà la più grande superficie di ghiaccio in Asia con un'area di 12.000 metri quadrati. I lavori, cominciati nel 2017, si sono conclusi entro il 2019.

In the first two columns, the Oval: above, two project drawings (© Populous; renderings and sketches for reference only, they may not correspond to the actual execution); in the middle, a section of the façade cladding; a view of the shell seen from the inside; below, a panoramic view of the Oval (photo Arne

Museler). In the third column, from the top: the National Indoor Stadium (photo Arne Museler); the Wukesong Arena (photo N509FZ); the Capital Gymnasium Indoor Arena (photo Doma-Wu); below, the National Alpine Ski Centre in Yanquing (from olympics.com).

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Il cluster Yanqing Situato 75 chilometri a nord-ovest di Pechino, Yanqing è un sobborgo montuoso della Capitale caratterizzato dalla presenza di sorgenti calde, parchi nazionali, stazioni sciistiche e dalla sezione Badaling della Grande Muraglia. Le sedi Olimpiche di Yanqing ospiteranno le gare di sci alpino e quelle di scivolamento: bob, slittino e skeleton. Oltre al villaggio olimpico invernale, vi sono collocati il Centro Nazionale Scivolamento (per le gare di bob, skeleton, slittino); e il Centro Nazionale di Sci Alpino, per le gare di qeusta disciplina sia olimpiche che paralimpiche.

Il cluster Zhangjiakou Zhangjiakou è una popolare destinazione sciistica cinese situata a circa 180 chilometri a nord-ovest di Pechino. La nuova ferrovia interurbana PechinoZhangjiakou trasferirà gli ospiti tra tutti e tre i cluster dei Giochi Olimpici Invernali in solo un’ora di viaggio. Le sedi di Zhangjiakou saranno teatro della maggior parte degli eventi di sci e snowboard. Il Centro

Nelle due foto in alto, il Big Air Shougang (a sinistra, foto Bucholz / FIS snowboard; a destra, foto N509FZ). In basso, a sinistra l’Ice Cube (foto Fotohunter / Shutterstock); a destra il Bird’s Nest (foto Alex Cimbal / Shutterstock).

Nazionale di Biathlon ospiterà il biathlon, il biathlon paralimpico e lo sci di fondo paralimpico; il Centro Nazionale di Salto è destinato al salto con gli sci e una parte della combinata nordica; il Centro Nazionale Sci di Fondo allo sci di fondo e alla rispettiva parte della combinata nordica. Al Parco Genting Snow, infine, sono previsti il freestyle, lo snowboard, e lo snowboard paralimpico.

Reportage

Beijing 2022: Winter Olympic Games February 4-20, 2022 Paralympic Winter Games March 4-13, 2022 Beijing, the capital of China, is the fourth most populous city in the world, with almost 25 million

In the top two photos, the Big Air Shougang (left, photo Bucholz / FIS snowboard; right, photo N509FZ). Below, on the left, the Ice Cube (photo Fotohunter / Shutterstock); on the right, the Bird's Nest (photo Alex Cimbal / Shutterstock).

inhabitants. With the 2022 Winter Olympics, Beijing and China are facing a challenge that began with the objective of repeating the success of the 2008 summer version, but found itself faced with the obstacle of a global pandemic, not yet overcome two years after its appearance. The containment measures envisaged are even stricter than those put in place last summer for Tokyo: the publication of two playbooks - one for athletes and one for the media - shows the severity of the "closed loops" within which the Olympics will have to take place. On the other hand - as we already mentioned in the "Ice Special Report" in Tsport 335 a year ago - the Beijing 2022 Games are intended to be the most "sustainable" ever; several venues already used in 2008 will be reused for the winter, avoiding the construction of too many new structures. Beijing is also convinced that the legacy of the Games will be the conversion of at least 300,000 Chinese to winter sports.

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REPORTAGE

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FIERE EXPOSITIONS

FSB 2021

A Colonia i segnali per una ripartenza di qualità di Tomaso Grillini

La fiera tedesca è la prima di settore dopo due anni di interruzioni, ma nonostante le ovvie limitazioni dovute alla pandemia ancora in corso ha dimostrato che gli operatori dell'impiantistica sportiva e del playground sono pronti a ricominciare, anche attraverso il dialogo e la compartecipazione.

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Conclusi i quattro giorni di Fiera Internazionale dello Spazio Pubblico, dello Sport e del Tempo Libero, come di consueto svoltasi insieme ad Aquanale, le opinioni degli organizzatori e degli espositori, così come quelle di chi di noi nella redazione di SeiMedia era presente alla manifestazione, non possono che essere positive. L'evento ha visto coinvolte 466 aziende, 288 per FSB, ma nonostante il numero per sé mostri una contrazione rispetto alle edizioni precedenti, il fatto queste provenissero da 45 paesi diversi, (dall'Europa, così come dal Nord America e dal Medio Oriente) conferma la volontà degli operatori del settore di rimettersi in gioco e e ripartire con uno sguardo di nuovo aperto agli orizzonti più internazionali. La stessa volontà si è riscontrata nei visitatori: un totale di 16mila persone, più del 60% delle quali proveniva da ben 103 nazioni diverse. Dai questionari raccolti nell'arco dei quattro giorni di manifestazione è emerso che circa due terzi degli intervistati partecipa ai processi decisionali aziendali in tema di acquisti e quasi l'80% dichiara di aver raggiunto gli obiettivi prefissati relativi alla partecipazione a FSB-Aquanale. “La qualità dei visitatori è stata eccellente, a dimostrazione che i decision maker hanno bisogno del format della fiera e se ne servono", afferma soddisfatto Oliver Frese, Chief Operating Officer di Koelnmesse. In effetti, se da una parte è vero che quest'anno i corridoi dei padiglioni della fiera di Colonia non erano intasati di persone come lo sono stati in passato, dall'altra trovare un espositore che non fosse intento ad intrattenere una conversazione con qualche visitatore era cosa sporadica, in particolar modo durante i due giorni centrali della manifestazione, a dimostrazione del fatto che chi ha deciso di partecipare a FSB 21 lo ha fatto con l'intento di una partecipazione attiva, e non per semplice curiosità.

In queste due pagine, immagini di Colonia e di Koelnmesse nel 2021. In these two pages, pictures of Cologne and the Koelnmesse in 2021. Foto: © Tomaso Grillini / Tsport

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Come sempre gli italiani a Colonia erano tanti e appassionati, ma non tutte le aziende solitamente presenti sono riuscite a partecipare. Alcune fra quelle che hanno partecipato, invece, hanno optato per presentarsi con spazi espositivi condivisi, a conferma della grande capacità di adattamento degli operatori di settore nostrani e della voglia di molti di ricominciare anche a costo di qualche piccolo compromesso. Nel complesso FSB di quest'anno è stata l'occasione per riportare la conversazione fra gli addetti ai lavori faccia a faccia, un'ottima vetrina per le aziende espositrici e ancora migliore cartina tornasole degli umori e dei desideri di produttori, distributori e allestitori di impiantistica sportiva e playground, che nei limiti delle proprie possibilità hanno colto l'occasione per riposizionarsi sul mercato e cavalcare l'onda di una ripartenza che sembra ormai essere quasi a portata di mano.

In queste due pagine, da sinistra a destra e dall’alto in basso, immagini degli stand aziendali a FSB di: In these pages, from left to right and from top to bottom, company stands at FSB of:

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Adisport / Gammasport, Sport System, Grass Partners, Plasteco FT, Tritogom, Kompan, El.Va.S., Zig Zag Boulder, Omsi, Conica, Dalla Riva, Ecover / Italian Padel.

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tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line www.sporteimpianti.it/reportage/ sporteimpianti.it

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PANNELLI ELETTROSALDATI PER CAMPI DA PADEL-TENNIS

Cavatorta, da sempre attenta alle tendenze di mercato e alle esigenze dei clienti, presenta PAD-SPORT la gamma di pannelli in rete elettrosaldata zincata, specifici per la realizzazione della struttura metallica delimitante i campi regolamentari di PADEL-TENNIS. I pannelli sono studiati per la realizzazione di quella parte di struttura che, oltre ad essere una superficie di gioco attiva, permette il ricambio d’aria all’interno del campo. Assolutamente adatti sia per l’utilizzo indoor che outdoor, i pannelli PAD-SPORT, garantiscono la massima copertura contro la corrosione grazie alle tecniche di produzione e all’elevatissima qualità dei materiali.

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Speciale materiali

PANNELLI FONOASSORBENTI, CEMENTO, POLICARBONATO a cura di Bruno Grillini

La crescente consapevolezza ecologica e la progressiva adozione di provvedimenti che indirizzano verso l’impiego di materiali sempre più “sostenibili” (come i “Criteri Ambientali Minimi” introdotti negli appalti pubblici), spingono la ricerca verso una costante innovazione produttiva. Così la progettazione dovrà tenere conto sempre più del panorama offerto da nuove tecnologie e nuovi materiali, ma anche ingegnarsi in nuove modalità d’impiego di materiali tradizionali a basso impatto ambientale e ad alta efficienza energetica. Il panorama è molto vasto, e in questo Speciale abbiamo raccolto alcune suggestioni date da recenti esperienze nel campo dell’impiantistica sportiva. Il tema è stato affrontato - con l’aggiunta di altri interventi e altre proposte - nel webinar di Sport&Impianti tenutosi il 13 dicembre.

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IL POLICARBONATO ALVEOLARE NEGLI IMPIANTI SPORTIVI (PAG. 58) Un materiale sempre più diffuso, soprattutto nella realizzazione di impianti sportivi, sia per le evidenti ragioni economiche e sia per le innegabili qualità estetiche: il policarbonato alveolare. Lo troviamo applicato in moltissime realizzazioni sportive viste sulle pagine di Tsport. SISTEMI DI ISOLAMENTO TERMOACUSTICO DI ORIGINE NATURALE (PAG. 64) È sempre di grande importanza il calcolo della resa acustica all’interno degli impianti sportivi coperti, così come dell’efficienza energetica delle strutture: tutti fattori che richiedono l’impiego di materiali e sistemi di isolamento da integrare nella costruzione, o da impiegare come elementi accessori di finitura. Lo sviluppo di soluzioni ecocompatibili, con l’impiego di materiali di origine naturale, consente di rientrare nei Criteri Ambientali Minimi richiesti nell’ambito degli appalti pubblici. NUOVE CARATTERISTICHE E MODI DI IMPIEGO DEI MATERIALI CEMENTIZI (PA. 68) Dal calcestruzzo drenante per le pavimentazioni outdoor alla ricerca di materiali che alle elevate capacità statiche abbinano qualità ecologiche come la cattura degli inquinanti atmosferici, il cemento è un materiale che offre soluzioni sempre nuove sia per l’edilizia sportiva che per l’arredo urbano.

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I successi del policarbonato alveolare (con la collaborazione dell’arch. Stefano Longhi)

Un materiale sempre più diffuso, soprattutto nella realizzazione di impianti sportivi, sia per le evidenti ragioni economiche e sia per le innegabili qualità estetiche, che trova largo utilizzo in particolare per la chiusura di grandi volumi quali palazzetti dello sport, palestre, piscine.

Il policarbonato alveolare è caratterizzato da una sezione con struttura a camere chiuse in grado di garantire un ottimo isolamento termoacustico, bassa riflettenza, e, nella sua versione a pannelli, grande leggerezza, facilità d’uso e di posa, resistenza agli urti e ai carichi. Tali pannelli possono ottenere livelli di alta trasparenza (fino al 78%) ed una buona trasmittanza luminosa. Le loro qualità isolanti sono in grado perfino di determinare un sensibile abbattimento dei costi energetici rispetto ad un’analoga realizzazione in vetro camera. Inoltre, negli ultimi anni questo materiale si è caratterizzato per la possibilità di garantire un parziale riciclaggio. Semplicità, colore, immaterialità e luminosità sono le caratteristiche che questo materiale conferisce alle realizzazioni di grandi vetrate edilizie grazie alle qualità di cui è dotato, risultando pertanto particolarmente apprezzato dagli architetti che ne sono in grado di esaltare le intrinseche proprietà estetiche. Ecco alcuni esempi di interventi realizzati nell’ultimo decennio.

REALIZZAZIONI

ESTERO VALENCIA (SPAGNA): L’ALQUERIA DEL BASKET Progetto: ERRE arquitectura (2017) I progettisti, dovendo intervenire su di un complesso sportivo particolarmente ampio (circa 15.000 mq), si sono posti l’obiettivo di creare un unico grande spazio in cui i giovani giocatori del Valencia Basket potessero allenarsi e giocare nelle migliori condizioni possibili. La struttura è

composta da 13 campi totali (9 interni e 4 esterni) ed è divisa in due volumi: un piano terreno destinato ai servizi e un livello superiore che contiene alcune aree per l’insegnamento e altre ad uso del pubblico. Particolare attenzione è stata posta nelle soluzioni tecniche utili a migliorare le condizioni di illuminazione interna dei locali modulando opportunamente la luce naturale durante il giorno e la correzione artificiale nelle ore serali. Nelle ore diurne

si è studiato un pannello con un livello di opacità proporzionale all’orientamento principale delle facciate esposte. L’utilizzo del policarbonato alveolare, in questo caso di colore bianco, permette di realizzare una pelle con funzione isolante in grado di trasmettere la luce ed evitare fenomeni di abbagliamento.

RUMILLY (FRANCIA): MONERY GYMNASIUM Progetto: Gbau (2010) Questa struttura è stata progettata creando due volumi simili aventi entrambi un’altezza di 7 metri (dal livello del terreno) ma superficie differente: il

In alto, dettaglio della parete in policarbonato del pala200 di Settimo Milanese (foto Tomaso Grillini/Tsport). In basso a sinistra, l’Alqueria del Basket a Valencia (foto Daniel Rueda, dal sito errearquitectura.com). A destra, il Monery Gymnasium a Rumilly (foto Philippe Rouault, dal sito gbau.fr).

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POLICARBONATO

primo (46x26 m) ospita le competizioni ufficiali, mentre il secondo (46x17 m) accoglie le aree di allenamento. La quota 0.00 delle due costruzioni si trova a circa 3,50 m sotto il livello naturale del terreno, in modo da realizzare a questa quota i locali di servizio (spogliatoi, servizi igienici, magazzini) e far emergere soltanto le aree sportive. Le pareti di entrambi i volumi sono state rivestite con il policarbonato alveolare colorato in grado di trasmettere una piacevole sensazione di omogeneità dell’intensità luminosa, nitidezza delle superfici ed immaterialità. Inoltre, viene strutturata a sbalzo una spessa pensilina su entrambi i volumi esposti in modo da creare un ombreggiamento sulle facciate sud-est e sud-ovest.

ETOY (SVIZZERA): CENTRE SPORTIF GEMS WORLD ACADEMY Progetto: CCHE (2015) L’impianto sportivo è realizzato in una posizione strategica, in adiacenza all’autostrada e alle linee ferroviarie. La caratteristica principale di questa architettura risulta essere la dualità spaziale, percepita sia internamente che esternamente. Infatti, le due aree sportive interne, quali la palestra e la piscina, sono collegate attraverso una zona pubblica che permette di poter guardare verso entrambe le direzioni. La diversa natura degli elementi interni viene evidenziata all’esterno dall’uso di differenti materiali. Gli spazi sportivi sono delimitati da pareti opache, al di sopra delle quali un rivestimento in policarbonato alveolare bianco crea un piacevole contrasto cromatico e risalta la struttura interna di copertura dell’edificio, soprattutto durante le ore serali tramite un’illuminazione artificiale.

CHAMPAGNÉ (FRANCIA): NATHALIE MAUCLAIR GYMNASIUM

costituendo un “delicato” ampliamento architettonico attraverso la realizzazione di un portico. Le aree esterne circostanti sono progettate per convogliare i flussi pedonali e per creare delle piacevolissime aree verdi utilmente irrigate dalle acque piovane provenienti dalle soprastanti coperture. L’edificio sportivo utilizza linee semplici ed eleganti, con un vivace dinamismo garantito dalla struttura in legno lamellare rivestita esternamente con materiale metallico. Il materiale utilizzato per il rivestimento delle facciate è il policarbonato alveolare di colore bianco con finitura opaca antiriflesso, a eccezione del lato nord dove viene impiegato anche il vetro creando una relazione tra lo spazio interno ed esterno. Il policarbonato, oltre a evitare problemi di abbagliamento per i giocatori, permette all’edificio di ottenere proprietà cangianti grazie al suo carattere riflettente.

MONTPELLIER (FRANCIA): GYMNASE CLAPIERS Progetto: MDR Architectes (2011) Questo progetto è stato concepito in modo da ottimizzare la distribuzione interna degli spazi e contenere in modo virtuoso il consumo di energia termica primaria.

Il layout distributivo interno dell’impianto sportivo è costituito da uno spazio di smistamento e di accoglienza e da un successivo lungo disimpegno, ai lati del quale vengono ricavate le due grandi aree sportive principali. Il foyer di ingresso risulta quasi interamente vetrato sfruttando in questo modo l’illuminazione naturale, mentre le pareti delle zone sportive risultano per la maggior parte opache, con la sola realizzazione di alcune finestre strette e lunghe sul prospetto ovest. La fascia inferiore dell’edificio precedentemente citata è costituita da calcestruzzo isolato, per conferire al progetto una caratteristica monolitica, mentre i volumi soprastanti utilizzano un tamponamento in policarbonato alveolare bianco, il quale filtra i raggi solari e garantisce una luminosità ottimale. Attraverso l’illuminazione artificiale, di notte, i grandi pannelli di policarbonato mettono in risalto le linee e la forma del fabbricato. Nelle due sale sportive viene creata un’atmosfera calda ed accogliente utilizzando il legno sia come struttura per la copertura sia come rivestimento interno delle pareti. Infine, i tetti sono per la maggior parte realizzati con una copertura vegetale integrando ed uniformando il progetto al contesto.

VIBORG (DANIMARCA): STREETMEKKA Progetto: EFFEKT (2018) L'edificio originale, un tempo adibito a fabbrica di mulini a vento, è un tipico esempio di uno dei numerosi capannoni o fabbriche di produzione in serie della fine degli anni '60 e degli anni '70 che si trovano in quasi tutte le zone industriali suburbane del mondo occidentale. L’approccio progettuale è stato quello di rimuovere le pareti alle due estremità dell'edificio e di collocare tutte le funzioni amministrative e gli spazi dell'officina su un lato della struttura esistente, e le aree per il pattinaggio sull'altro lato, lasciando

Progetto: SCHEMAA (2015) La nuova struttura sportiva viene costruita in adiacenza alla palestra Jean Rondeau esistente,

In alto, il Nathalie Mauclair Gymnasium a Champagné (foto David Foessel, dal sito schemaa.fr). In basso a sinistra, la piscina del centro sportivo Gems World Academy a Etoy (foto dal sito cche.ch). A destra, il ginnasio Clapiers a Montpellier (foto Bénoit Wehrlé, dal sito mdr-archi.com).

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trasforma l'imponente spazio centrale della fabbrica in un nuovo tipo di spazio interno: un paesaggio stradale coperto aperto verso l'esterno. Il nuovo volume è poi avvolto da una funzionale pelle di policarbonato traslucido, che conferisce l'aspetto di un edificio leggero e accogliente, e funge anche da gigantesca tela per gli artisti visivi locali per mostrare e proiettare la loro arte, ma che differenzia nettamente l'edificio dagli impianti industriali circostanti. (Da Tsport 328).

STOCCOLMA (SVEZIA): IL PALAZZETTO DI TELEFONPLAN Progetto: AIX Arkitekter (2020)

intatto lo spazio produttivo interno. Questa chiara riorganizzazione dota l'edificio anche di un involucro e di un esterno completamente nuovi e permette di attirare più luce diurna attraverso le due nuove facciate in vetro, migliorando al contempo la connettività con gli spazi e le attività esterne. Il progetto apre l'introverso edificio industriale e

Il quartiere dove sorgeva la fabbrica di telefoni Eriksson è oggi un distretto scolastico e residenziale, con molte strutture sportive. Un nuovo palazzetto dello sport è stato realizzato per l’uso da parte della scuola e della comunità. Il piano terra ha una facciata in mattoni marrone-rossastro, che si abbina alle facciate della scuola e delle abitazioni, rendendo evidente il collegamento con l'area. Il volume superiore è rivestito con costole di legno di Kebony in due diverse profondità, per creare una sensazione organica e naturale. Dopo un po' di tempo, il colore marrone del legno diventerà grigio, aggiungendo un contrasto più chiaro tra i volumi. Due grandi aperture orizzontali sono realiz-

zate con pannelli di policarbonato Scanlight, che filtrano la luce verso l'interno del palazzetto dello sport e illuminano l'edificio all'esterno nei bui mesi invernali. La striscia nella facciata sud, verso Klensmedsvägen, è stata trattata con una pellicola a infrarossi per ridurre il passaggio di calore all'interno del palazzetto. (Da Tsport 334).

REALIZZAZIONI

ITALIA Anche nel panorama nazionale comincia ad intravedersi una grande diffusione di questo innovativo materiale; ultimamente, infatti, si è assistito ad una perfetta corrispondenza fra la pubblicazione di sempre più rigorose prescrizioni normative ministeriali in termini di dispersione termica e la produzione di materiali vieppiù efficaci ed economici. Auguriamoci per il prossimo futuro la produzione di materiali che ad un passivo comportamento termico possano garantire anche il contemporaneo utilizzo di accessori di rilevazione e monitoraggio della traslucenza con una possibile mitizzazione della trasmissione della luce.

SETTIMO TORINESE (TO): PALA200 Arch. Stefano Longhi (2021) È appena stato inaugurato il palazzetto dello Sport di Settimo. Il tamponamento della palestra, nello specifico del volume che emerge dal profilo della struttura sportiva, è realizzato con un sistema modulare in poli-

carbonato alveolare a incastro fino al pacchetto di copertura: questo perché la versatilità del policarbonato consente di ottenere ottime caratteristiche di prestazione termica e di resistenza al vento, garantendo al tempo stesso leggerezza e stabilità delle pareti: è ideale infatti per la realizzazione di tamponamenti verticali, con un elevato valore di trasmissione luce, una buona proprietà termoisolante ed un ottimo effetto visivo grazie all’eliminazione di inestetici profili di giunzione.

MERATE (LC): FITNESS VILLAGE J+S architecture & engineering (2017) I criteri che hanno ispirato il nuovo layout architettonico dal punto di vista funzionale, dell’ampliamento e della realizzazione dei singoli servizi tecnico-prestazionali si sono incentrati sulla volontà di adeguare il volume esistente ormai obsoleto e visivamente logorato dal tempo creando un nuovo involucro edilizio il più possibile unitario, funzionale, flessibile. In alto a sinistra, l’esterno e l’interno di Streetmekka a Viborg (foto © EFFEKT / Rasmus Hjortshøj). A destra, esterno e interno del palazzetto di Telefonplan a Stoccolma (foto Antonius von Arke). In basso, il Pala200 a settimo torinese (foto Tomaso Grillini/Tsport).

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POLICARBONATO

In particolare, l’ampliamento nella zona sud contiene anche la nuova area fitness di circa 240 mq con relativi spogliatoi; comprende una sala attrezzi posta a piano terra e attraverso una scala si accede alla sala corpo libero di circa 210 mq posta al piano primo. L’edificio è realizzato con una struttura in c.a. e legno, e i tamponamenti verticali sono a secco con finiture che ne garantiscono le alte prestazioni energetiche e acustiche. Il rivestimento esterno è in pannelli di policarbonato estruso in due tonalità di blu, materiale trasparente che permette un affascinante gioco di ombre e chiari/scuri, con un piacevole effetto “lanterna” durante le ore notturne. (Da Tsport 320).

BELLINZAGO NOVARESE (NO): PALESTRA SCOLASTICA Progetto: SdiA arch. Paolo Pettene (2019) Nello studio dell’involucro sia interno che esterno, si è cercato di proporre in questo progetto una nuova morfologia di tipo "leggero" mitigando i volumi con quinte perimetrali, privilegiando materiali di rivestimento trasparenti/traslucidi in combinazione con le superfici opache. La configurazione dei prospetti è risolta con un dinamico alternarsi di campi in legno, quinte in policarbonato, specchiature in vetro e metallo-alluminio, in combinazione compositiva delle superfici perimetrali a formare un’ampia trama a scacchiera in fase con il ritmo dei pilastri.

L’effetto morfologico visivo (quasi grafico) del collage dei materiali diversi, tra zone opache, traslucide e trasparenti è amplificato dall’uso dei colori delle lastre di policarbonato. (Da Tsport 327).

VARESE: RETTILINEO INDOOR PER ATLETICA LEGGERA Progetto: arch. Stefano Longhi (2019) I prospetti sono stati trattati cercando di garantire una certa sinuosità anche nella distinzione dei materiali che ne compongono la facciata: ecco quindi che viene utilizzato un carter metallico quale elemento di separazione funzionale fra il

In alto, il Fitness Village a Merate, Lecco (foto BG / Tspor). In basso, a sinistra, palestra scolastica a Bellinzago Novarese (foto da Tsport 327). A destra, pista di atletica indoor a Varese (foto Fabio Passoni / Tsport).

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sottostante nastro di serramenti dotati di vetrocamera termoisolante e vetro di sicurezza antisfondamento e il soprastante pannello in policarbonato alveolare. Il prospetto est ha i tamponamenti laterali in serramenti vetrati fino a un'altezza di 220 cm, al di sopra delle quali si sviluppa un sistema modulare in policarbonato alveolare di spessore mm 40 multicamera, montati a incastro fino al pacchetto di copertura; mentre il prospetto ovest è costituito interamente da pannelli in policarbonato a tutta altezza, questo perché la versatilità del policarbonato consente di ottenere ottime caratteristiche di prestazione termica e di resistenza al vento, garantendo al tempo stesso leggerezza e stabilità delle pareti. È ideale infatti per la realizzazione di tamponamenti verticali, con un elevato valore di trasmissione luce, una buona proprietà termoisolante e un ottimo effetto estetico grazie all'eliminazione di inestetici profili di giunzione. Sempre nel prospetto ovest sono state inserite due coppie di aperture finestrate, indicativamente nelle campate corrispondenti a quelle delle aperture sul lato est, con serramenti in alluminio con apertura a vasistas e meccanismo motorizzato, per consentire una maggiore ventilazione estiva. Essi hanno tamponamento in lastre di policarbonato di tipologia identica a quelle di facciata. Le pareti opache sono invece realizzate con l'uso di pannelli sandwich bilamiera da parete con anima isolante in schiuma poliuretanica, caratterizzati dal sistema di incastro a fissaggio a scomparsa, che consente realizzazioni di lunga durata dall’elevato pregio estetico. (Da Tsport 329).

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ORIO AL SERIO (BG): PALAZZETTO DELLO SPORT Progetto: studio28architettura (2020) L’architettura, dalle forme rigorose ed apparentemente semplici, è caratterizzata da un uso organico di diversi materiali giustapposti fra loro: il policarbonato traslucido riveste una gran parte delle facciate che danno luce alla sala di gioco, e al tramontare del sole manifestano e caratterizzano la presenza dell’impianto portandone all’esterno l’illuminazione artificiale . Le scale di sicurezza e gli apparati tecnologici sono dissimulati dagli importanti angolari realizzati con cassette pressopiegate e traforate. A questi fanno

da contrasto i pannelli del basamento in lastre di gres porcellanato a basso spessore color ruggine che, allo stesso tempo, caratterizzano esteticamente i prospetti e proteggono il cappotto esterno. Il prospetto d’ingresso, infine, è evidenziato dalla facciata continua in vetro. Per quanto riguarda gli aspetti di illuminazione naturale dello spazio di attività, che assume un ruolo fondamentale nella progettazione di uno spazio sportivo, è stata realizzata, nella parte alta delle pareti dello spazio di gioco, una parete traslucida in pannelli tecnici di policarbonato alveolare. Tale sistema filtra la luce diretta e la diffonde, illuminando uniformemente gli ambienti ed evitando l’abbagliamento diretto.

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POLICARBONATO

Il pannello in policarbonato ha da un lato il vantaggio di ridurre l’abbagliamento e contemporaneamente di avere un elevato coefficiente di isolamento di gran lunga superiore rispetto al classico serramento vetrato. (Da Tsport 332).

VEROLI (FR): IL PALACOCCIA Progetto: d_progetti Associati (2021)

Donati

D’Elia

La struttura polivalente si confronta con il disegno urbano e con le presenze storiche e paesaggistiche, da cui sono stati tratti segni riconoscibili, quali

i contrafforti ed i merli della fortificazione medievale che cinge la città di Veroli. Tale processo progettuale è stato ritenuto indispensabile al fine di conservare e valorizzare anche l’interno del manufatto, puntualizzando valori funzionali, distributivi e d’uso alle varie scale di approfondimento, senza dimenticare di tenere presente sempre il ruolo di rappresentatività dell’edificio. I “tagli” (superfici finestrate) realizzati in policarbonato, nelle ore diurne garantiscono un’illuminazione naturale e nelle ore notturne (grazie all’illuminazione interna che filtra attraverso i pannelli) ne enfatizzano le forme per effetto dell’alternanza dei “pieni” e dei “vuoti”. (Da Tsport 341).

VERCELLI: IMPIANTO NATATORIO LE PISCINE Progetto: SdiA arch. Paolo Pettene (2021) La copertura della vasca esterna è stata realizzata con una soluzione telescopica, costituita da archi e baraccature di testata in legno lamellare con tamponamenti in policarbonato alveolare altamente prestazionali, con trattamento antiabbagliamento. La copertura è costituita da 4 settori (i 2 centrali scorrono ciascuno sui 2 laterali fissi). Gli archi sono impostati con sistema a piastre su cordoli di fondazione in calcestruzzo armato con binario di scorrimento in acciaio inox.

TORINO: CIRCOLO DELLA STAMPA SPORTING Progetto: Studio De Ferrari Architetti (2021) (In questo numero: vedi pag. 11)

In alto sulle due pagine, il PalaCoccia di Frosinone (foto da Tsport 341). In basso a sinistra, il palazzetto di Orio al Serio (Foto BG / Tsport,). A destra, il centro natatorio Le Piscine di Vercelli (foto da Tsport 341). Nella foto piccola, il Circolo della Stampa Sporting di Torino (vedi articolo a pagina 11).

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Acustica e sostenibilità La qualità acustica di un ambiente dipende in modo sensibile dalle caratteristiche degli elementi che rivestono le superfici interne e dalle dimensioni della stanza. Una presenza eccessiva di superfici riflettenti, come ad esempio rivestimenti in marmo o pareti e soffitti intonacati, determina continue riflessioni delle onde sonore e una sensazione di discomfort. La presenza di elementi fonoassorbenti, in grado di assorbire parte dell’energia sonora che li investe, contribuisce invece a ridurre le riflessioni e comportano una migliore percezione dei fenomeni acustici nella stanza.

L’argomento dell’acustica negli impianti sportivi chiusi è stato trattato in dettaglio dall’ing. Ezio Rendina su Tsport nei numeri 331, 333, 335, 336. In questo “Speciale” alcune tabelle e informazioni sono tratte dai manuali tecnici di Celenit Spa.

Il Tempo di riverberazione La qualità acustica di un ambiente è determinata da quello che si definisce “tempo di riverberazione”. In un ambiente chiuso le onde sonore raggiungono l’orecchio dell’ascoltatore sia direttamente dalla fonte che di riflesso dalle superfici che delimitano l’ambiente stesso. Ciascun’onda riflessa raggiunge l’orecchio con un certo ritardo rispetto all’onda diretta: il risultato è un prolungamento del suono dopo che il segnale in origine è cessato. In termini strettamente tecnici, la grandezza che descrive questa caratteristica acustica degli ambienti chiusi è il “tempo di riverberazione” (T), convenzionalmente il tempo necessario affinché in un ambiente il livello sonoro diminuisca di 60 dB dopo che la sorgente ha smesso di produrre suono. Ogni ambiente, in funzione della sua destinazione d’uso e del suo volume, ha un proprio tempo di riverberazione ottimale. Ad esempio, locali molto riverberanti non sono adatti per l’ascolto del parlato, in quanto la coda sonora non permette di distinguere chiaramente le sillabe delle parole, ma potrebbero risultare adeguati per l’ascolto di alcuni tipi di musica.

Ricordiamo invece che il DM 11 ottobre 2017 sui “Criteri ambientali minimi” (CAM), impone importanti prescrizioni sul comfort acustico per le gare di appalto degli edifici pubblici, ossia lavori di ristrutturazione e nuova costruzione di scuole, ospedali, case di cura e appunto edifici pubblici in genere. Per gli aspetti di comfort acustico indoor il decreto indica che gli ambienti devono essere idonei al raggiungimento dei valori di tempo di riverbero (T) e intelligibilità del parlato (STI) indicati nella norma UNI 11532. I progettisti devono evidenziare il rispetto dei criteri sia con un progetto acustico ante-operam, che con una relazione di conformità basata su misure acustiche in opera al termine dei lavori. In merito alla UNI 11532, del 2014, specifichiamo che è in corso di aggiornamento nelle sue parti, che dovranno essere richiamate nei bandi di appalto. Infatti il DM 11 ottobre 2017 specifica espressamente che “ogni richiamo a norme tecniche presuppone che nel capitolato di gara sia fatto il giusto riferimento all’ultima versione disponibile delle stesse alla data di pubblicazio-

ne del bando di gara”. La parte 2 della norma, relativa al settore scolastico, è stata aggiornata nel 2020.

La norma UNI 11367:2010 Classificazione acustica delle unità immobiliari La norma UNI 11367 sulla classificazione acustica delle unità immobiliari ha introdotto delle indicazioni specifiche per la valutazione delle caratteristiche acustiche interne degli ambienti (Appendice C). Tra i vari parametri vengono anche riportati i valori ottimali del tempo di riverberazione medio fra 500 Hz e 1000 Hz per valutare le caratteristiche acustiche interne di un ambiente non occupato per due diverse condizioni d’ascolto (parlato ed attività sportive). Le relazioni sono espresse in funzione del volume dell’ambiente (vedi grafico in basso a sinistra). Per valutare l’efficacia nel controllo del tempo di riverberazione mediante l’utilizzo di un controsoffitto in pannelli fonoassorbenti, Celenit ha effet-

Legislazione nazionale e norme tecniche Rimandiamo a quanto pubblicato nei numeri di Tsport citati in apertura per quanto riguarda il D.P.C.M. 5/12/1997 relativo alla “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”. In alto, la superficie del pannello fonoassorbente a base di legno trattato (catalogo Celenit). Nei due grafici, i valori del tempo di riverbero ottimali (a sinistra) e quelli sperimentali (a destra). Nella pagina destra, in alto un dettaglio del PalaPonte (vedi servizio da pag. 16); in basso, il centro acquatico di Andalo (da Tsport 335).

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ACUSTICA

tuato una simulazione su ambienti con volume crescente: riportiamo l’esempio degli ambienti per lo sport in genere (analisi eseguita in collaborazione con il dipartimento di fisica tecnica dell'Università di Padova). Per gli ambienti destinati ad attività sportiva, il volume interno è stato variato da 2000 a 10000 m³, con un rapporto tra superficie totale e volume compreso tra 0,5 e 0,25 ed un coefficiente di assorbimento medio di circa 0,08 per l’ambiente non trattato, cui corrisponde una costante d’ambiente (superficie di assorbimento utile) che va da circa 95 a 245 m². I valori risultanti del tempo di riverberazione variano quindi da 3,7 a 7 secondi. Negli stessi ambienti è stato poi introdotto un controsoffitto continuo realizzato con pannelli Celenit AB installato con un’intercapedine d’aria di 75 mm. Con questa soluzione il coefficiente di assorbimento acustico medio cresce al valore 0,20, cui corrisponde una costante d’ambiente che va da circa 265 a 630 m². I tempi di riverberazione ottenuti grazie a quest’intervento variano ora tra 1,5 e 3 secondi, valori in linea con quelli ottimali. È importante sottolineare come i sistemi per il controllo del tempo di riverberazione forniscono prestazioni diverse alle varie frequenze in base alle caratteristiche dei prodotti che li costituiscono ed alla modalità di installazione. Una accurata progettazione acustica degli ambienti inizia quindi dalla conoscenza dei materiali, che vanno scelti ed utilizzati in funzione dei risultati che si vogliono conseguire. Un eccesso di assorbimento acustico, ad esem-

pio, non comporta necessariamente un beneficio in termini di qualità acustica e può rendere un ambiente non idoneo per determinati utilizzi, al pari dell’eccesso di riverberazione. Occorre dunque saper bilanciare le caratteristiche di assorbimento tenendo anche conto delle modalità di utilizzo degli ambienti e delle interazioni con gli arredi e gli occupanti.

Il pannello acustico “sostenibile” In questo Speciale trattiamo in particolare una tipologia di pannello acustico dalle caratteristiche ecocompatibili, in quanto realizzato a partire dalla lana di legno mineralizzata. Il pannello è costituito da lana di legno di abete rosso mineralizzata e legata con cemento Portland e polvere di marmo. Le fibre vengono sottoposte ad un trattamento mineralizzante che,

pur mantenendo inalterate le proprietà meccaniche del legno, ne annulla i processi di deterioramento biologico, rendendole inerti e aumentandone la resistenza al fuoco. Vengono rivestite con cemento Portland, legate assieme sotto pressione a formare una struttura stabile, resistente, compatta e duratura. I pannelli dissipano l´energia sonora attraverso la loro struttura alveolare con uno smorzamento progressivo dell´energia, che viene trasformata in calore. Oltre alle caratteristiche di resistenza al fuoco e all’umidità, mettiamo inoltre in evidenza che negli ambienti adibiti allo sport è fondamentale che il rivestimento fonoassorbente sia resistente ai colpi di palla. Richiamiamo come esempi di applicazione alcuni impianti sportivi che sono stati pubblicati su Tsport negli ultimi anni.

REALIZZAZIONI

ANDALO (TN) Ristrutturazione della piscina comunale di Andalo con realizzazione di una vasca relax esterna e di uno spray park interno Progetto definitivo ed esecutivo, Direzione Lavori: ing. Edoardo Iob (IC Srl) (2019) Nel parco sportivo del centro dolomitico, a mille metri di altezza, l’impianto comunale dedicato al nuoto è stato radicalmente rinnovato trasformandolo in un parco acquatico per tutta la famiglia. Vi era all’inizio la priorità di rifare la copertura, migliorando la tenuta all’acqua del centro sportivo, che è stato costruito e ampliato in diverse fasi nel corso dei decenni. Serviva un involucro efficace anche dal punto di vista del risparmio energetico. Come materiale si è scelto di mantenere il legno lamellare, che ha anche il pregio di essere molto affidabile in fatto di resistenza al fuoco e leg-

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gero. Andava inoltre migliorata la prestazione acustica: il trattamento fonoassorbente delle pareti e del soffitto, realizzato grazie a pannelli in lana di legno prodotti da Celenit, ha conseguito risultati apprezzabili e anche con la piscina affollata la sensazione attuale è di un buon comfort acustico. La grande facciata continua verso sud, in vetro e alluminio, che garantisce prestazioni energetiche e di sicurezza di livello assoluto consente di godere del panorama esterno con vista diretta sulle Dolomiti di Brenta. Con queste soluzioni si sono ottenuti risultati soddisfacenti, sotto ogni profilo: buona tenuta all’umidità e all’acqua, prestazioni energetiche e acustiche di qualità. (Da Tsport 335).

TURRIACO (GO) Palestra comunale e scolastica “PalaMarson” Progetto e Direzione Lavori: Runcio Associati (2020) La Palestra comunale e scolastica di Turriaco si trova all’interno del Centro Sportivo del Capoluogo ed è costituita da un insieme di fabbricati articolati e collegati fra loro a costituire la principale struttura sportiva del Comune. Con i lavori di realizzazione della nuova palestra e dei nuovi spogliatoi, la

Sopra a sinistra, sezione-tipo della copertura della piscina di Andalo: i pannelli fonoassorbenti sono posizionati al n. 12. A destra, dettaglio costruttivo del palazzetto di Turriaco. In basso, il “PalaMarson” a Turriaco (da Tsport 338).

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ACUSTICA

struttura sportiva ha assunto dimensioni e dotazioni funzionali che per caratteristiche tecniche ed architettoniche, disponibilità di posti a sedere per il pubblico consentono la pratica di diverse discipline (pallacanestro, pallavolo, calcetto, danza, ginnastica ed altro), qualificandola come vero e proprio Palazzetto del Sport. Con i lavori del lotto di completamento sono stati messi in opera elementi di finitura interni con pannelli Celenit dotati di specifiche caratteristiche fono assorbenti per ottimizzare gli aspetti acustici in modo da rendere il Palazzetto idoneo anche ad esibizioni e spettacoli musicali. (Da Tsport 338).

VILLAFRANCA VERONESE (VR) Completamento di una palestra scolastica Progetto: arch. Giulia de Appolonia (2020)

liscio piegato sulle estremità tutte le componenti tecniche: l’illuminazione realizzata attraverso strip led ad incasso, l’immissione di aria nuova attraverso diffusori lineari sul perimetro del controsoffitto nella giunzione con le vetrate, ed ogni altro dispositivo tecnico. Il collegamento tra il controsoffitto e la parete, realizzato da una scossalina metallica, stacca completamente il tetto dalle pareti accentuandone la sensazione di levitazione. (Da Tsport 339).

PONTE SAN PIETRO (BG) Palazzetto dello sport “PalaPonte” Progetto e direzione lavori: Oberti+Oberti Architetti, Maurizio Ronzoni (2021) (In questo numero: vedi pagina 16).

La struttura in cls esistente è stata rivestita tutta dall’interno attraverso la realizzazione di contropareti opportunamente isolate in cartongesso. Tutta la zona di gioco che presenta finitura in PVC colore lime è rivestita con pannelli di protezione a parete di circa un metro di altezza in Valchromat (fibra di legno impastata con resine colorate) grigio antracite. La vera peculiarità di questo intervento risiede nella realizzazione di un controsoffitto acustico su tutto lo spazio gioco in Celenit (fibra di legno mineralizzata) che integra all’interno di un piano In alto, la palestra scolastica a Villafranca Veronese (foto Atelier XYZ). Al centro, sezione della palestra. In baso a destra, parete esterna del PalaPonte (vedi servizio a pag. 16).

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Le nuove vite del cemento Il cemento, benché sia presente da più di un secolo in ogni tipo di costruzione, è un materiale non abbastanza conosciuto, e ancor meno sono noti i risvolti dell’industria del cemento in termini di sostenibilità, ricerca, innovazione. Ne mettiamo in evidenza alcuni esempi applicati all’esperienza dell’impianto sportivo e dell’arredo urbano.

Il cemento è “buono” o “cattivo”? La cattiva nomea della parola “cemento” è legata al concetto di “cementificazione”, il cancro del nostro territorio che meglio sarebbe definire come “consumo di suolo”: il recente rapporto dell’ISPRA, pubblicato nel luglio scorso, denuncia che in Italia il suolo impermeabile ha superato il 7% della superficie territoriale, per l’esattezza 23.039 kmq “di cemento”. Naturalmente, questa è una semplificazione giornalistica: la superficie urbanizzata non è ricoperta di “cemento”, e il cemento - paradossalmente, come vedremo più avanti - non necessariamente è impermeabile…

ti ai solfati, nonchè 3 distinti cementi d'altoforno con bassa resistenza iniziale e 2 cementi d'altoforno resistenti ai solfati e i loro costituenti. La definizione di ogni cemento comprende le proporzioni di combinazione dei costituenti per ottenere questi diversi prodotti in una gamma di nove classi di resistenza; inoltre comprende anche i requisiti che i costituenti devono rispettare e i requisiti meccanici, fisici e chimici dei 27 prodotti e le classi di resistenza. La norma definisce infine i criteri di conformità e le rispettive regole. Concludiamo la definizione, ricordando che miscelando la pasta di cemento con inerti di diversa granulometria si ottiene il calcestruzzo.

Il cemento sostenibile I produttori di cemento, come riporta Federbeton (la Federazione di settore appartenente a Confindustria) nel suo annuale Rapporto di Sostenibilità, sono impegnati nel fare della sostenibilità un obiettivo della ricerca sul prodotto e dei relativi investimenti. Nell’ultimo triennio (2018-2020), sono stati investiti oltre 140 milioni di euro per il miglioramento della sostenibilità della filiera. Con riferimento al concetto di Economia Circolare, l’industria del cemento è impegnata nella possibilità di recuperare materia ed energia dagli scarti derivati da altri processi industriali

Il cemento è un legante idraulico che si presenta sotto forma di una polvere finemente macinata, che, se mescolata con acqua, forma una pasta che fa presa e indurisce. Questa prestazione è dovuta alla formazione di silicati idrati di calcio in seguito alla reazione tra l'acqua aggiunta per la miscela e i componenti del cemento. Dal punto di vista chimico si tratta in generale di una miscela di silicati di calcio e alluminati di calcio, ottenuti dalla cottura ad alta temperatura di calcare e argilla oppure di marna.

La norma UNI di riferimento La norma UNI-EN 197-1 del 2011 definisce la composizione, specificazioni e criteri di conformità per cementi comuni. La norma definisce e specifica 27 distinti prodotti di cementi comuni, 7 cementi comuni resisten-

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CEMENTO

riducendo l’impiego di materie prime naturali (calcare, argilla, scisti) provenienti da cave e miniere. Parliamo ad esempio di talune ceneri volanti, gessi chimici e scorie d’alto forno, scaglie di laminazione. Allo stesso modo, le frazioni di rifiuti per le quali non esistono attualmente forme di gestione preferibili in base alla gerarchia europea, possono diventare “Combustibile Solido Secondario” in sostituzione dei combustibili fossili, migliorando così le emissioni dell’impianto produttivo. Secondo il Rapporto di Sostenibilità 2020, in Italia il tasso di utilizzo dei combustibili di recupero, in sostituzione all’uso di quelli fossili, si attesta appena sotto al 21%, confermando un trend crescente, seppur ancora lontano dalla media europea del 50%, e scontando il fermo parziale degli impianti durante il lockdown dello scorso anno.

La strategia di decarbonizzazione della filiera italiana al 2050 La “Strategia per la decarbonizzazione” elaborata da Federbeton, sulla base di analisi di scenario, contiene l’approccio delle industrie della Federazione alla transizione ecologica e gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 e il 2050. La strategia ipotizza una serie di azioni per raggiungere la carbon neutrality nel 2050, così come previsto dagli obiettivi europei. Fra queste si ipotizza sia l’adozione di tecnologie di transizione a ridotta impronta carbonica, sia l’applicazione su larga scala di tecnologie per la cattura della CO2 ad uno stato avanzato di maturità, secondo le indicazioni della Commissione Europea (Technology Readiness Levels -TRL), con un impatto, in termini di investimenti, di circa quattro miliardi di euro per il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050. Alcune azioni sono immediatamente disponibili,

come il ricorso ai combustibili alternativi; altre necessitano di una fase di sviluppo, come nel caso delle tecnologie di cattura della CO2.

Nuove soluzioni Il settore del calcestruzzo è fortemente impegnato nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni ambientalmente sempre più performanti. Le normative nazionali sugli acquisti verdi (CAM Edilizia), i rating di sostenibilità degli edifici e delle infrastrutture, sono solo alcuni esempi delle esigenze sempre nuove alle quali il materiale è chiamato a rispondere. In questo contesto il settore è stato capace di andare oltre le caratteristiche più note del materiale, sviluppando soluzioni ad alto contenuto innovativo. Riportiamo in queste pagine alcuni esempi, molto diversi fra loro.

REALIZZAZIONI

IL CALCESTRUZZO DRENANTE NEGLI SPAZI PUBBLICI URBANI Che cos’è Si tratta di un calcestruzzo pre-confezionato, a base di leganti idraulici cementizi, aggregati selezionati e di additivi, avente caratteristiche drenanti e traspiranti, con alta percentuale di vuoti, consegnato in autobetoniera, da applicare mediante l'utilizzo di mezzi meccanici oppure a mano, nell'idoneo spessore e correttamente compattato, su diversi tipi di substrati, opportunamente protetto a fine getto mediante applicazione di teli in plastica. Al fine di mantenere le proprietà drenanti del prodotto, sia allo stato fresco sia allo stato indurito, non devono essere aggiunte sabbie o polveri di alcun genere, che possano occludere i vuoti presenti nel prodotto. Nell’ambito delle problematiche relative al consumo di suolo e, in particolare, al drenaggio delle acque meteoriche, la realizzazione di superfici calpestabili con un calcestruzzo drenante risulta più “sostenibile” rispetto ad una analoga superficie totalmente impermeabile.

MUGGIÒ (MB) Il giardino della Gioia e della Gentilezza Progetto: arch. Ing. Sabina Freda (2021) Il progetto è stato impostato come un giardino polifunzionale di 6.000 metri quadrati, organizzato in aree con varie funzionalità: dalla piazza, al campo da basket, alle sedute, ai giochi, all’area cani.

Elemento unificatore dell’intervento è l’impiego di un calcestruzzo drenante per tutti i percorsi: un calcestruzzo con alta percentuale di vuoti, che consente all’acqua piovana di penetrare nel terreno. Le aree pedonali principali, che delimitano

le aree multifunzione antistanti la piazza con le colonne, così come l’area pedonale dorsale che costeggia il parco “giochi d’altri tempi” e l’area sgambamento cani, sono realizzate in calcestruzzo drenante colorato in stabilimento. Per i sentie-

Nella pagina sinistra, in alto, foto Bannafarsai_Stock/Shutterstock. In basso, il cementificio di Maddaloni (Napoli) (foto Angelo Giampiccolo / Shutterstock). In questa pagina, il giardino della Gioia e della Gentilezza a Muggiò (foto BG / Tsport).

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ri gioco nel verde, è stato utilizzato un pigmento color rosso steso in loco con posa a freddo. (Da Tsport 341).

ISERNIA Parco urbano della Stazione Progetto: arch. Carlo Melfi, ing. Roberto Melfi (2021) Il progetto aveva come obiettivo centrale la realizzazione di un parco urbano che consentisse ai fruitori, indipendentemente dall’età, di svolgere al suo interno attività ricreative e di svago, beneficiando di un rapporto organico con un ambiente naturale riorganizzato negli spazi verdi con quadri ambientali artificiali di grande effetto. Come intervento migliorativo offerto in sede di gara, si è prevista la sostituzione della pavimentazione in cls classico per esterni, fortemente impermeabilizzante, con la realizzazione di una pavimentazione in calcestruzzo drenante, ad altissima capacità filtrante, il quale grazie alla sua speciale composizione granulometrica e di miscele leganti, evita il ristagno dell’acqua in superficie, ne consente l’assorbimento attraverso le proprie maglie granulari e ne realizza il completo passaggio per infiltrazione nel sottostante strato di allettamento, rea-

lizzato in misto stabilizzato in materiale anch’esso completamente permeabile. In questo modo le acque meteoriche afferenti alla superficie della pavimentazione suddetta, filtrano completamente negli strati sottostanti e da questi, per infiltrazione naturale, vengono assorbite direttamente e completamente dal terreno. Per migliorarne la resistenza meccanica, nell’im-

pasto del calcestruzzo sono mescolate speciali fibre plastiche in grado aumentarne la resistenza suddetta. Tra lo strato di calcestruzzo ed il letto di posa sono interposti fogli di geotessuto antiradice, al fine di evitare il radicamento di essenze erbacee che possono generare lesioni ed effetti antiestetici nella pavimentazione. (Da Tsport 341).

REALIZZAZIONI

IL CEMENTO BIANCO FOTOCATALITICO Carvico (BG) Palestra comunale (2019) Progetto: Roberto Sacchetto MSA Foto: da Tsport 332 Il progetto, del tutto innovativo, è impostato correlando la struttura e l’architettura della palestra con la struttura muscolare umana, quale richiamo simbolico alla destinazione finale dell’edificio. Eliminato il concetto di fronti come tamponamenti di una struttura preordinata si è passati così allo studio delle fibre come pieni e vuoti, dove i pieni fossero sede dei flussi di forze dove far scorrere le tensioni statiche ma a loro volta disegnati dai vuoti che rappresentano la luce.

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Da qui il passo successivo: la prototipazione degli elementi in sistemi autoportanti a disegno prefabbricati, pronti per essere posati e connessi assieme, creando una struttura autoportante finita con campate di luce libera intorno ai 30 metri. Nella ricerca di un materiale idoneo, con adeguate capacità statiche ma nel contempo plastico nell’impiego ed ecocompatibile, si è approdati a un cemento speciale bianco candido che oltre a quelle qualità presenta anche la caratteristica fotocatalitica in grado di abbattere gli inquinanti presenti nell’aria e mantenere più pulita la superficie degli elementi esposti all’atmosfera. La struttura a questo punto è stata ulteriormente approfondita per risolvere gli incastri a sbalzo che

nell’insieme trasferiscono tutte le forze ma singolarmente richiedevano, in attesa della maturazione del getto di collegamento fra i vari piani, una importante sottostruttura di sostegno. Solo con una scelta di questi materiali è possibile realizzare elementi ad alta complessità geometrica, con forme curve, spessori e dimensioni non ottenibili in modo massivo con altri materiali strutturali. Con l’ausilio di alcune tecnologie di finitura superficiale dei casseri mediante applicazione superficiale di resine termoindurenti, è stato inoltre possibile ottenere sul calcestruzzo fotocatalitico un coefficiente di scabrezza quasi pari a quello dei materiali plastici.

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CEMENTO

REALIZZAZIONI

L’ECONOMIA CIRCOLARE PER LO STADIO DEL CAGLIARI IL PROGETTO MEISAR Lo scorso marzo si è tenuto l’evento conclusivo del progetto MEISAR, finanziato grazie ai fondi del POR FESR Sardegna. MEISAR (Materiali per l'edilizia e le infrastrutture sostenibili - gli aggregati riciclati) intende favorire l'utilizzo di materiali riciclati per la costruzione di strutture e infrastrutture. In particolare si è scelto di focalizzare l'attenzione sugli Aggregati Riciclati (AR) per il confezionamento di calcestruzzi riciclati. Il progetto, attuato dall’Università di Cagliari (Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura, Responsabile Scientifico Luisa Pani) con la partecipazione di diverse aziende del settore, si poneva il problema dell'eccessivo sfruttamento del territorio legato all'estrazione di materiali per l'edilizia, alla riduzione di risorse naturali e all'impiego dei materiali da costruzione e demolizione conferiti nelle discariche di I categoria Tipo A, nelle quali possono essere smaltiti soltanto i rifiuti inerti. Gli interessanti argomenti e obiettivi del Progetto sono stati recepiti dal Comune di Cagliari, dal Cagliari Calcio e dalla Regione Sardegna. Questo ha reso possibile effettuare la campagna sperimentale nelle strutture dello Stadio Sant’Elia, di proprietà del Comune di Cagliari ed in gestione dalla Società Cagliari Calcio. Il progetto prevedeva la caratterizzazione teorico-sperimentale fisica, chimica e meccanica degli AR provenienti dagli impianti di riciclaggio aderenti al Progetto MEISAR; l’emergenza Covid ha tuttavia creato notevoli problemi con le aziende partecipanti,

cosa che ha determinato la ridefinizione dei contorni della ricerca. La campagna sperimentale è stata condotta quindi sugli aggregati riciclati prodotti dalla frantumazione di due elementi strutturali in calcestruzzo dello Stadio Sant’Elia (la trave di sostegno del secondo anello, la forcella di sostegno e il relativo blocco di fondazione), che dovrà essere demolito per la costruzione di uno stadio di nuova generazione.

Prima della demolizione, su ognuno di questi elementi sono state effettuate una serie di analisi per individuare le caratteristiche del “calcestruzzo genitore” (test di carbonatazione, prova a compressione, prova a trazione, analisi petrografiche) in modo da riscontrare in seguito come tali caratteristiche di partenza influenzassero le prestazioni dei calcestruzzi nuovi ottenuti con gli aggregati riciclati. La vigente normativa prevede negli appalti pubblici l’obbligatorietà di impiego di una quota di materie prime secondarie minima del 5% in peso. Relativamente ai calcestruzzi strutturali, le attuali Norme Tecniche sulle Costruzioni (D.M. 2018) consentono al massimo un valore di sostituzione del 30% di aggregati riciclati di solo calcestruzzo, in sostituzione dei naturali. Le attività svolte all’interno del progetto MEISAR sui calcestruzzi strutturali hanno dimostrato che questa limitazione può essere sicuramente aumentata, senza per questo ridurne le caratteristiche prestazionali. Va ricordato però che l’intera filiera di produzione degli aggregati da materia prima secondaria deve essere qualificata (marcatura CE) e deve essere assicurata la demolizione selettiva delle costruzioni, che consente di separare all’origine le macerie. Gli aggregati riciclati da impiegarsi nel calcestruzzo strutturale, nel rispetto del D.M. 2018, devono provenire da demolizione di solo calcestruzzo almeno al 90%. I risultati del progetto sono stati illustrati su inFormazione n. 1/2020, la rivista annuale dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cagliari.

Nella pagina sinistra, in alto, il Parco Urbano della Stazione di Isernia (foto Giuseppe Manocchio). In basso, la palestra comunale di carvico (da Tsport 332). In questa pagina, al centro, vista zenitale dello stadio Sant’Elia di Cagliari, con lo stadio provvisorio costruito a lato (Google Earth). Sotto, la demolizione di una porzione degli spalti nell’ambito dle progetto MEISAR (dalla relazione conclusiva del progetto). In basso, due rendering del progetto per il nuovo stadio del Cagliari (Sportium).

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Materials Special Report POLYCARBONATE ACOUSTIC PANELS CONCRETE

Growing ecological awareness and the gradual adoption of measures that encourage the use of increasingly "sustainable" materials (such as the "Minimum Environmental Criteria" introduced in public procurement) are driving research towards constant productive innovation. This means that design will have to increasingly take into account the panorama offered by new technologies and new materials, as well as finding new ways of using traditional materials with low environmental impact and high energy efficiency. The panorama is very wide, and in this Special Issue we have gathered some suggestions from recent experiences in the field of sports facilities. The subject was explored - with the addition of other interventions and proposals - in the sport&impianti webinar held on 13 December. These are the topics of the Special:

HONEYCOMB POLYCARBONATE IN SPORTS FACILITIES Honeycomb polycarbonate is an increasingly popular material, especially in the construction of sports facilities, both for obvious economic reasons and for its undeniable aesthetic qualities. We find it applied in many sports installations seen on the pages of Tsport.

THERMAL AND ACOUSTIC INSULATION SYSTEMS OF NATURAL ORIGIN Calculating the acoustic performance of indoor sports facilities and the energy efficiency of the structures is always of great importance: all factors that require the use of insulation

materials and systems to be integrated into the construction, or used as accessory finishing elements. The development of environmentally friendly solutions, using materials of natural origin, makes it possible to comply with the Minimum Environmental Criteria required for public procurement. NEW CHARACTERISTICS AND USES OF CEMENT-BASED MATERIALS From draining concrete for outdoor paving to the search for materials that combine high static properties with ecological qualities such as the capture of atmospheric pollutants, cement is a material that offers ever new solutions for both sports construction and street furniture.

From the top: Bellinzago Novarese school gym; Merate Fitness Village; Carvico gym hall; Villafranca Veronese school gym (all photos were published on Tsport past issues).

non fermarti qui! on-line trovi altri approfondimenti dello Speciale Materiali

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INTERVISTE INTERVIEWS

Andrea Bernardini Systems & Services Public Commercial Leader di Signify Gli impianti sportivi più moderni - grandi stadi e arene - tendono oggi ad offrire al pubblico molto più del semplice evento di gioco, coinvolgendo gli spettatori in vere e proprie esperienze da vivere, ottenute con giochi di luce dinamici e spettacolari. Ne parliamo con Andrea Bernardini di Signify, prendendo spunto dall’intervento che è stato realizzato quest’anno presso l’Unipol Arena di Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna. a cura della Redazione

Andrea, ci vuole ricordare innanzitutto chi è oggi Signify, in Italia e nel mondo? Signify è il nuovo nome di Philips Lighting: siamo leader mondiali nell’illuminazione convenzionale, LED e connessa. Offriamo servizi, prodotti e sistemi di illuminazione di alta qualità ed efficienza energetica per qualsiasi tipologia di ambiente. Con più di 92 milioni di punti luce connessi nel mondo, abbiamo registrato un fatturato di oltre 6,5 miliardi nel 2020. La scelta del nuovo nome Signify nasce dal fatto che la luce è un linguaggio intelligente, che connette e convoglia “un significato”.

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Il vostro più recente intervento in ambito sport riguarda l’Unipol Arena di Bologna. Si tratta di un impianto polivalente che può ospitare diverse tipologie di eventi sportivi e non solo. Quali erano le esigenze per rinnovare l’illuminazione di una struttura come l’Unipol Arena? Intanto, una premessa. Signify dispone di un portfolio di prodotti e sistemi che ci consente di soddisfare qualsiasi tipologia di impianto sportivo: indoor o outdoor, siano essi piccoli, medi o grandi. Nel caso specifico dell’Unipol Arena l’esigenza era di rinnovare l’impianto di illuminazione esistente con un sistema completo e innovativo. Sono state scelte le nostre soluzioni LED all’avanguardia e la nostra

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piattaforma per l’illuminazione connessa Interact Sports. L’offerta illuminotecnica di Signify per i contesti sportivi non si limita alla sola illuminazione funzionale del campo, ma anche a quella scenografica. Abbiamo così la possibilità di disporre di una serie completa di apparecchi di illuminazione e di sistemi di controllo che ci consentono di sprigionare tutto il potenziale della luce trasformando gli impianti sportivi in veri e propri teatri di spettacolo, dando vita al cosiddetto “lighting show”, in linea, peraltro, con le attuali tendenze di mercato. Non si tratta quindi solo di migliorare qualità dell’illuminazione ma di introdurre una vera e propria nuova esperienza da offrire agli spettatori: ci spiega la versatilità del sistema e i risultati che si possono ottenere? Con la nostra tecnologia di illuminazione LED connessa abbiamo portato all’Unipol Arena una maggiore qualità della luce e soprattutto la possibilità di vivere esperienze di intrattenimento ancora più coinvolgenti. In totale abbiamo installato 44 proiettori, tutti in grado di fornire un’elevata qualità della luce sia agli atleti in campo che agli spettatori sulle tribune. Grazie poi alla nostra piattaforma per l’illuminazione connessa Interact Sports possiamo gestirli da remoto in maniera semplice e intuitiva tramite una dashboard che assicura una migliore ottimizzazione e personalizzazione dell’illuminazione. Tra i numerosi vantaggi del nostro sistema vi è la possibilità di creare giochi di luce personalizzati per far vivere un’esperienza unica prima, durante e dopo l’evento. Così facendo possiamo estende-

re la durata del match trasformandolo da un evento sportivo di un paio d’ore a un’intera giornata da vivere con un elevato grado di coinvolgimento. Dal punto di vista della gestione dell’intero sistema di illuminazione, quali sono gli aspetti innovativi che ne facilitano l’utilizzo nelle situazioni più diverse? Il sistema è in grado di soddisfare i più recenti standard di teletrasmissione in Ultra HD 4K, riducendo il flickering - che rappresenta uno dei temi discussi nell’ambito progettuale, e rendendo possibile il replay in slow motion - poiché oggi gli spettatori seguono gli eventi sportivi non solo dal vivo ma anche attraverso i più diversi dispositivi, a partire dallo smartphone. Inoltre, la versatilità del sistema e degli apparecchi risponde all’utilizzo polifunzionale di questa specifica arena. Attraverso il sistema di controllo possiamo infatti regolare l’intensità del flusso luminoso per rispondere alle normative specifiche previste per il basket, la pallavolo e tutti gli sport che si possono fare all’interno. Ultimo ma non di certo per importanza, il controllo da remoto dell’intero sistema assicura una migliore manutenzione unita a una maggiore capacità di previsione di eventuali problematiche. Oltre a Bologna, in quali altri impianti è già operativo il sistema Interact Sports? Il sistema è stato installato in diversi stadi nel mondo. Fra le più recenti installazioni possiamo citare l’Allianz Stadium della Juventus a Torino e il Wanda Metropolitano, ovvero lo stadio dell’Atlético Madrid.

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INTERVISTE INTERVIEWS

Daniele Gilardi CEO di Italgreen Spa Il mondo del padel è in piena espansione anche in Italia, e un’azienda come Italgreen, presente sul mercato dell’impiantistica sportiva da decenni, non poteva rinunciare a fornire il suo apporto innovativo anche in questo specifico settore. Daniele Gilardi ci parla delle ultimissime novità Italgreen. a cura della Redazione

Perché Italgreen ha deciso di entrare nel mondo del padel? Italgreen è un’azienda leader in Italia da quasi 40 anni nell’impiantistica sportiva. Abbiamo notato come questo mercato avesse bisogno di una realtà solida esperta e strutturata che potesse soddisfare le esigenze di un settore neonato e troppe volte poco valorizzato come quello del padel. Siamo sempre stati attenti e proiettati alle evoluzioni del settore e grazie a questa attitudine siamo stati in grado di creare una struttura aziendale capace di produrre e consegnare più di 700 campi in 10 mesi. In cosa si differenzia l’offerta Italgreen?

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Puntiamo a offrire soluzioni completamente chiavi in mano, partendo dalla progettazione e produzione, fino all’installazione di tutti i componenti che costituiscono un campo da padel. Possediamo una rete di agenti e installatori disposti in tutto il territorio nazionale per offrire in ogni momento un’assistenza post-vendita tempestiva e risolutiva. Siamo attenti a soddisfare i crescenti standard normativi Italiani e Internazionali, ma siamo anche in grado di smuovere un mercato statico da diversi anni con soluzioni innovative. Non a caso la FIP (Federazione Internazionale padel) ha scelto Italgreen come fornitore ufficiale.

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Vista la tipicità innovativa di Italgreen, qual è il suo apporto rivoluzionario nel mondo del padel? Come tutti sanno una struttura da padel è da sempre stata realizzata in ferro, materiale che svolge onestamente il suo compito. Ma svolgere bene un compito per noi non è mai stato sufficiente, nel nostro DNA è radicato uno spirito creativo e innovativo. Nello specifico mondo del padel abbiamo quindi trovato nella vetroresina un materiale versatile, in grado di alzare l’asticella di questo settore: poco rumoroso, anti-ruggine, anti-trauma, facile da installare e senza manutenzione; e, ovviamente come nostro parere soggettivo, esteticamente unico. Una goduria per giocatori, gestori e installatori. La vetroresina come ogni innovazione è stata inizialmente vista con diffidenza, qual è stata la chiave di volta? La resistenza al cambiamento inizialmente è normale, ma col tempo e con i risultati le persone comprendono se un prodotto presenta dei vantaggi per tutti. Questa riluttanza iniziale era principalmente dettata

dalla diffusione di notizie infondate sulla presunta non omologabilità di questo nuovo materiale. Le federazioni padel sono invece sempre state aperte al dialogo ed oggi si è quasi giunti al termine del percorso di sperimentazione che porterà la struttura in vetroresina ad essere inserita a breve nel regolamento internazionale. Ogni centro sportivo che adotta la nostra soluzione è tutt’oggi idoneo ad omologazione ed a ospitare tornei ufficiali, come già sta accadendo. Dopo un solo anno in questo settore Italgreen è ritenuta parte trainante del mondo padel, quali sono i vostri prossimi obiettivi? Andremo a promuovere la diffusione di questo sport anche in Paesi dove è meno conosciuto. L’intento è ampliare la nostra offerta andando ad abbracciare anche altre tecnologie e servizi inerenti al settore padel. L’imperativo è continuare a innovare proponendo soluzioni migliorative e rivoluzionarie in tutti quelli che sono i componenti, dalle strutture in vetroresina a quelle in ferro.

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PRODUZIONE PRODUCTION

Gli anni 2020: un’epoca di superfici per campi da tennis più piacevoli e confortevoli

In tutto il mondo, la maggior parte dei tornei più importanti si gioca su campi in terra battuta o in duro. La maggior parte dei club segue questo orientamento. Attualmente notiamo una sempre maggiore attenzione da parte di giocatori e istruttori di club e di proprietari di campi privati verso condizioni di gioco più confortevoli. Superfici che offrano maggior soddisfazione per il loro tennis. In passato, i campi più confortevoli spesso sacrificavano le caratteristiche di gioco e nemmeno la qualità a lungo termine veniva considerata con particolare attenzione. Prendere in considerazione la terra rossa, la superficie di gioco più confortevole, è un buon punto di partenza. I tradizionali campi in terra battuta, pur differendo nella costruzione di base, necessitano di onerosi costi di manutenzione. Inoltre, nei paesi con inverni rigidi, grandi superfici, spesso su terreni di pregio, rimangono inutilizzate per mesi. In Viganò Pavitex, crediamo che la nostra superficie TOP CLAY® risolva il problema. Il gioco è molto simile a quello dei tradizionali campi in terra battuta. Diversi ottimi club in Svizzera e Francia hanno campi sia in terra battuta tradizionale che TOP CLAY®, ed i giocatori si spostano dall’uno all'altro, anche nel corso di tornei. Il modo migliore per valutare e apprezzare le sensazioni di gioco su TOP CLAY® è giocarci! Saremo lieti di consigliarvi i club nelle vostre vicinanze dove poter condurre questa prova.

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Per varie ragioni va detto che la terra rossa non è la superficie di gioco ideale per tutti. La sabbia, è stata la prima alternativa per realizzare una superficie di comfort più universale. Idealmente, sabbia colorata. Il progresso tecnologico ha risolto i problemi di stabilità meccanica e di pigmentazione dell’intaso che esistevano in passato. La nostra superficie si chiama Top Sand®. Riteniamo che sia la superficie più versatile attualmente disponibile sul mercato. Abbiamo anche preso in considerazione i campi indoor, principalmente campi in cemento. Alcuni hanno uno strato ammortizzante. A nostro avviso le scarpe da tennis di oggi offrono già un’ammortizzazione ideale. Il vero comfort di gioco è direttamente correlato alla facilità di scorrimento controllato del piede e di fare perno sugli appoggi. Intasi superficiali che scorrono con la scarpa da gioco sono la soluzione ideale. Per i campi indoor, utilizziamo una piccola quantità di granuli EPDM, inseriti nella nostra membrana tessile. Chiamiamo questa superficie TOP SLIDE®. La struttura di ogni membrana tessile prodotta da Viganò Pavitex è stata concepita per essere il supporto ideale per gli intasi dei campi “Tops” - terra battuta, sabbia colorata, e granuli EPDM. Le membrane sono completamente permeabili, estremamente resistenti, e si incollano perfettamente ad una base stabile, aspetto fondamentale per garantire rimbalzi uniformi ed omogenei. Dagli anni '90 sono in funzione oltre 3.020 campi e, nel dettaglio, a partire dal 2009, sono stati installati più di 1.350 campi TOP CLAY® in 31 paesi del mondo.

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Production

The 2020’s: an Era of More Comfortable More Pleasurable Tennis Court Surfaces Throughout the world, the majority of leading tournaments are played on Clay and Hard courts. Most clubs follow this lead. In the 2020’s, we see club players, vacationers, private court owners, and instructors express their need for more comfortable play. Surfaces providing more pleasure for their tennis. In the past, more comfortable courts often sacrificed playing characteristics. And they didn’t look carefully enough at the lasting qualities. Incorporating clay, the most comfortable playing element, is a good way to start. Traditional clay courts, although differing in their base construction, necessitate burdensome maintenance costs. Further, in countries that know winters, vast numbers of m², often on valuable land, sit unused for months. At Viganò Pavitex, we believe our TOP CLAY® surface solves the problem. The game is very much the same as on traditional clay courts. Several fine clubs in Switzerland and France have both traditional clay and TOP CLAY® courts, with players moving from one to another, even during tournaments. The best way to get the information and the feel for play on TOP CLAY® is to

“play”. Let us help you find the most convenient area where this can be done. But, and it’s a bit “but”, clay is not everybody’s cup of tea. For a lot of reasons. Sand was the first place to look to find a more universal comfort surface. Ideally, colored sand. Technological progress has helped solve the problems that existed in years past. We call our surface Top Sand®. We believe it’s the most versatile courts’ surface available. We also looked at indoor courts, primarily hard courts. Some are vertically cushioned. In our opinion today’s tennis shoes offer the vertical cushioning necessary. Real playing comfort is directly related to the ease of foot pivot and controlled slide. Surface elements that move with the foot best accomplish this. Indoors, we use a small quantity of EPDM rubber granulates, in-filled into our textile membrane. We call this surface TOP SLIDE®. Now, one might ask, what is Viganò Pavitex, a producer of textile membranes doing in the tennis court surface business? The structured textile membranes produced by Viganò Pavitex are an ideal support for the 2/3 infills of the “Tops” courts– clay, sand, or EPDM Granules. The membrane is fully porous, extremely resistant, and is easily glued to the hard base, vital to provide a uniform homogeneous ball bounce. Since the 1990’s some 3020 Viganò Pavitex textile membrane courts have been in play. TOP CLAY® courts, starting in 2009, are now in play in 31 countries on more than 1350 courts.

www.pavitextennis.com tennis@pavitex.com

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Vetri speciali Pilkington per il padel: giochi meglio e con maggior sicurezza In tutto il mondo gli amanti del padel sono in netta crescita, e un motivo risiede anche nell’elevato numero medio di scambi, sensibilmente superiore rispetto al suo cugino illustre, il tennis. Di qui è facile capire che il rimbalzo della palla sul vetro perimetrale rappresenta un momento importante in molte azioni del padel, nelle competizioni ufficiali come nei tornei tra amici. Per evitare che la condensa sulla lastra possa alterare il rimbalzo e ostacolare la piacevolezza dell’incontro, esiste un vetro dalle caratteristiche fortemente idrofile: grazie allo specifico rivestimento, Pilkington Activ™ facilita lo scorrimento dell’acqua, che invece di dividersi in tante goccioline sulla superficie crea un film uniforme. Ciò permette un allontanamento più efficace della pioggia, come di eventuali sostanze o impurità in essa disciolte, e garantisce un’asciugatura più rapida rispetto al vetro tradizionale, sia in relazione alle precipitazioni che alla condensa. Pilkington Activ™ permette di ridurre le operazioni di pulizia delle lastre, che si mantengono trasparenti più a lungo, con notevoli vantaggi economici, di tempo e ambientali. Per garantire, oltre alle prestazioni idrofile di Pilkington Activ™, un’efficace azione antimicrobica, è stato sviluppato un vetro con rivestimento fotocatalitico a base di ossido di titanio (TiO2): Pilkington SaniTise™, in grado di contrastare la trasmissione di virus tramite il contatto con superfici contaminate. Quando esposto ai raggi UV della luce diurna naturale, si attiva, reagisce con il vapore acqueo nell’aria e produce speciali composti in grado di decomporre le

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sostanze organiche, di fatto aggredendo l’involucro di eventuali virus presenti sul vetro. Durante il giorno, il vetro sviluppa un’efficacia nel processo di disinfezione dei microbi circa doppia rispetto ad un vetro standard. Tale comportamento antimicrobico è stato testato presso alcuni importanti laboratori indipendenti per simulare al meglio le modalità di contagio più frequenti in termini di tempo di esposizione e di concentrazione. I risultati mostrano un sorprendente effetto nella riduzione della carica virale, che garantisce ai gestori dei campi una notevole protezione dal contagio dall’alba a due ore dopo il tramonto, oltre alle caratteristiche autopulenti già descritte. In aggiunta, quando attivo il vetro Pilkington SaniTise™ vanta un’azione oleo-repellente, ovvero anti-impronta, che permette di ridurre i costi per la pulizia delle lastre, ma soprattutto aumenta la sensazione di igiene percepita dagli atleti. A differenza dei trattamenti antipioggia sui parabrezza, l’effetto non si esaurisce in pochi mesi, dura anzi quanto la lastra di vetro: il rivestimento idrofilo e antimicrobico è, infatti, di tipo pirolitico, ossia gli ossidi metallici sono depositati durante il processo di formatura del vetro. Di conseguenza questi risultano perfettamente integrati nella struttura superficiale della lastra e garantiscono la loro azione per l’intero ciclo di vita del vetro. Pilkington Italia è parte del gruppo NSG, leader nella produzione di vetro piano, da oltre due secoli all’avanguardia nella fornitura di soluzioni speciali in vetro per il settore dell’edilizia.

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Production

Pilkington special glass for padel: play better and with more safety If the number of padel lovers around the world is clearly growing, one reason lies in high average game exchanges, significantly higher than in its illustrious cousin, tennis. Hence it is easy to understand that the rebound of the ball on the perimeter glass represents an important moment in many padel actions, both in official competitions and in tournaments among friends. To prevent condensation on the panes from altering the rebound and hindering the enjoyment of the match, there is a glass with highly hydrophilic properties: thanks to its specific coating, Pilkington Activ™ facilitates the flow of water, which instead of forming droplets on the surface cause rainwater to spread out in an even film that washes away the dissolved dirt. This uniform film also

*VETRO STANDARD NON TRATTATO*

allows for improved transparency when there is external condensation.. Using Pilkington Activ™ glazing means significantly less cleaning is required, with considerable economic, time and environmental advantages. To ensure in addition to the hydrophilic performances of Pilkington Activ™ also an effective antimicrobial action, a glass with a transparent photocatalytic coating based on TiO2 has been developed: Pilkington SaniTise™, which provides antimicrobial properties and activity against enveloped viruses when exposed to UV. When the Pilkington SaniTise™ coating is exposed to UV radiation from natural daylight it gets activated. It then reacts with water vapour within the air, in a photocatalytic process that produces reactive oxygen species. These species provide a number of functions, including the ability to break down organic species, providing antimicrobial properties and activity against enveloped viruses on the glass surface. When the coated glass surface is treated using a UV disinfection process, the effectiveness of disinfection is increased and in some cases doubled, compared to using uncoated glass. This antimicrobial activity and antibacterial has been tested by leading Universities and laboratories. The results show a surprising activity against enveloped viruses, which guarantees to the club managers a considerable protection from infection from dawn until two hours after sunset, in addition to the self-cleaning characteristics already described. In addition, when activated Pilkington SaniTise™ is also oleophobic (i.e. antifingerprint) and easier to clean than regular glass, but most importantly increases the perception of cleaning by athletes. Unlike the water repellent treatments on glass surfaces, the effect does not wear off in a few months, indeed it lasts as long as the glass pane: the hydrophilic and antimicrobial coating is pyrolytic, which means chemically-bonded to the glass at the molecular level while it is still in the semi-molten stage. This results in an extremely durable and stable coating that is impregnated right into the surface of the glass, for a long-lasting action. Pilkington Italia is part of the NSG Group, the world's leading supplier of flat glass and glazing systems in the business areas of Architectural, Automotive and Creative Technology. www.pilkington.com/it-IT/it assistenzatecnica@nsg.com ! PilkingtonItalia

(Foto: Shutterstock)

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Sul mercato degli intasi vegetali arriva Ital.Project Il mercato nazionale ed internazionale degli intasi prestazionali vegetali ha la sua azienda di riferimento: la Ital.Project S.r.l. Nata dalla ricerca, sviluppo ed esperienza pluriennale nella realizzazione di manti sportivi, Ital.Project si pone come unico polo di produzione e commercializzazione degli intasi prestazionali vegetali per campi da gioco in erba sintetica ed aree verdi. Ital.Project si presenta quale realtà industriale di primo livello, l’unica sul mercato internazionale che produce e commercializza prodotti brevettati, in linea con le aspettative e consoni alle normative vigenti in Italia e all’estero a livello sportivo. L’esperienza ed il know-how di due noti imprenditori che da anni investono sulla ricerca per la realizzazione di soluzioni innovative e tecnologiche per i campi da gioco in erba sintetica, confluisce in un unico grande progetto.

In questa pagina fase di lavoro Bio-Sand. Nella pagina a destra, prima colonna: in alto fasi di lavoro Bio-Ground; In basso il sistema Bio-Surface.

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Due manager del settore, pur mantenendo la loro autonomia nel mercato dei campi da gioco artificiali o ibridi, decidono di condividere un’idea e di investire in sinergia sulla tecnologia Made in Italy, mettendo insieme il proprio expertise sulla sperimentazione e la produzione in materia di intasi di stabilizzazione e prestazionali naturali 100% di origine vegetale. Ital.Project produce in esclusiva e commercializza in Italia e all’Estero intasi che hanno rivoluzionato il mercato, prodotti top: Geofill, Bio-Ground, Bio-Sand, BioCork, M-Cork e 4 Seasons, gli infill naturali dalle caratteristiche uniche nel loro genere. Ital.Project collabora per l’utilizzo e distribuzione dei propri prodotti con le società internazionali: Shaw Sport Turf, TenCate Grass, Italgreen SpA, Sofisport Srl, Hatko.

In this page Bio-Sand work phases. In the right page, first column: on top BioGround work phases; on bottom the BioSurface system.

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Production

Ital.Project arrives on the vegetable infill market The national and international market for vegetable performance infill has its own company: Ital.Project S.r.l. Ital.Project S.r.l. is the result of research, development and many years of experience in the production of sports turf. Ital.Project is the only company that produces and markets vegetable-based performance infill for synthetic grass playing fields and green areas. Ital.Project presents itself as a top-level industrial reality, the only one on the market that can boast patented products, in line with the expectations of

clients and in compliance with the regulations in force in Italy and abroad. The experience and know-how of two well-known entrepreneurs, who have been investing for years in research into innovative and technological solutions for synthetic turf pitches, converge in a single major project. Two managers in the industry, while maintaining their autonomy in the market for artificial or hybrid playing fields, decide to share an idea and invest in synergy on Made in Italy technology, pooling their expertise on experimentation and production of natural 100% vegetable performance infill. Ital.Project exclusively produces and sells in Italy and abroad top products that have revolutionised the market: Geofill, Bio-Ground, Bio-Sand, Bio-Cork, MCork and 4 Seasons, the natural infills with unique characteristics. Ital.Project collaborates for the use and distribution of its products with the international companies: Shaw Sport Turf, TenCate Grass, Italgreen SpA, Sofisport Srl, Hatko and Rise Corporation.

www.ital-project.it info@ital-project.it ! Ital.Project srl

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Italian Padel, i campi da padel interamente Made in Italy Forgiafer è l’azienda bresciana - leader europea, con un’esperienza trentennale in manufatti di carpenteria - che segue l’intera produzione dei campi Italian Padel, dalla progettazione alla scelta della materia prima e di ogni singolo componente, curando ogni dettaglio e ogni personalizzazione, per un prodotto finale interamente Made in Italy. L’azienda è in piena espansione, e si avvale dell’apporto fondamentale del capitale umano nei processi di progettazione, produzione, installazione e manutenzione dei campi da padel, grazie a ingegneri, progettisti e installatori specializzati.

L’etica e la qualità come filosofie aziendali Grazie alla sua capacità produttiva e ai propri 70 addetti, Forgiafer produce quelli che sono i migliori campi sul mercato e offre 10 anni di garanzia: dall’inizio dell’attività, nel 2016, ha installato oltre 1.600 campi in 19 Paesi del mondo, dall’Europa, agli Emirati Arabi, alle Maldive, Mauritius, Canada.

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L’obiettivo per i prossimi due anni è di distribuire sul mercato estero il 65% delle realizzazioni, mentre già nel 2022 l’azienda raggiungerà una capacità produttiva annua di 1500 campi. Dal 2018, i prodotti sono certificati CE secondo la EN 1090-1, richiamata dalla NCT 2018 e dal D.lgs 106/2017 in ottemperanza al regolamento UE n. 305/2011. La Marcatura CE, obbligatoria in Europa, rappresenta un’attenzione verso la sicurezza e garantisce una serie di vantaggi aggiuntivi per i clienti. Con l’adeguamento delle strutture alla NCT 2018, i campi Italian Padel risultano essere resistenti alla spinta del vento oltre i 100 Km/h; i vetri del campo sono temperati stratificati e hanno uno spessore di 6+6 mm con intercalare plastico, il che implica una maggior resistenza, maggior rimbalzo, e maggiore sicurezza; la struttura, infine, a spessore maggiorato, è interamente zincata, le saldature sono anticorrosione e la verniciatura viene eseguita a polvere, comportando quindi maggior resistenza all’abrasione, e maggior durata.

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Production

Italian Padel: padel courts completely Made in Italy Forgiafer is the Brescia-based company - a European leader with thirty years of experience in carpentry - that follows the entire production of Italian Padel courts, from design to the choice of raw materials and every single component, taking care of every detail and every customization, for a final product entirely Made in Italy. The company is in full expansion, and relies on the fundamental contribution of human capital in the processes of design, production, installation and maintenance of padel courts, thanks to engineers, designers and specialized installers.

Ethics and quality as corporate philosophies Thanks to its production capacity and its 70 employees, Forgiafer produces

what are the best courts on the market and offers 10 years of warranty: since the beginning of the activity in 2016, it has installed more than 1,600 courts in 19 countries around the world, from Europe, to the United Arab Emirates, Maldives, Mauritius, Canada. The goal for the next two years is to distribute 65% of the achievements on the foreign market, while already in 2022 the company will reach an annual production capacity of 1500 fields. Since 2018, the products are CE certified according to EN 1090-1, recalled by NCT 2018 and Legislative Decree 106/2017 in compliance with EU Regulation No. 305/2011. CE Marking, which is mandatory in Europe, represents a focus on safety and provides a number of additional benefits for customers. With the adaptation of the structures to the NCT 2018, the Italian Padel courts are resistant to the thrust of the wind over 100 Km/h; the glasses of the court are tempered laminated and have a thickness of 6+6 mm with plastic interlayer, which implies greater resistance, greater rebound, and greater safety; finally, the structure, with increased thickness, is fully galvanized, the welds are anti-corrosion and the painting is done in powder, thus implying greater resistance to abrasion, and greater durability.

www.italianpadel.it info@italianpadel.it ! ItalianPadel

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Il patrimonio del verde pubblico, il campo POWERgrass e la gestione “green” Un’accurata programmazione finanziaria, per tutto il ciclo di vita di un’opera, consente di progettare con lungimiranza per ridurre i costi complessivi di realizzazione, di gestione e anche della dimissione. Durante la progettazione, lo studio dell’impiatto ambientale (SIA) deve prevenire anche le variazioni del clima con scenari almeno trentennali e ogni attività va studiata anche per quanto concerne l’impiatto sulle persone e sull’ambiente.

le norme richiedono un censimento del verde pubblico con una valutazione dello stato di conservazione, come punto di partenza per redigere lo studio (SIA). Il risultato finale deve produrre un sistema di gestione ambientale dove vanno integrati metodi anche di monitoraggio per misurare e controllare le attività durante le fasi di riqualificazione, uso e manutenzione e l’impatto del clima sul territorio.

Il “Verde Pubblico” è quella parte del territorio sottratta dalla edilizia per mitigare l’impatto della eccessiva edificazione sull’ambiente. Negli ultimi anni però la manutenzione del verde è stata trascurata per la mancanza di fondi nella spesa corrente. Gli amministratori affermano che è più facile trovare fondi per gli investimenti ma questo paradosso dipende dalla programmazione finanziaria. La gestione del verde è efficace dove la manutenzione ordinaria fa parte degli investimenti, anche perché quando si tratta di verde naturale, la manutenzione ordinaria previene quella straordinaria. Fortunatamente, questo sta per cambiare perché le norme attuali dei Criteri Minimi Ambientali (CAM) richiedono anche uno studio dell’impatto ambientale (SIA) di tutte le opere pubbliche che comprende anche gli interventi di mitigazione e di compensazione. Lo studio deve inoltre proiettare scenari almeno trentennali che tengono conto anche dei cambiamenti climatici. Nella specie,

I campi da gioco in erba naturale fanno parte del verde pubblico e la loro trasformazione in erba sintetica negli ultimi due decenni ha cambiato il riassetto del Verde Pubblico nel territorio. Il problema è ancora di maggior impatto nei grandi comuni e nelle città metropolitane perché sottraggono una buona parte dal patrimonio verde naturale. Comunque, bisogna constatare che la domanda oggi è orientata verso i campi sintetici che nasce da una duplice esigenza: 1) l’aumento della intensità di gioco dei campi naturali incapaci di sopportare un calpestio intensivo e 2) la necessità di ridurre i costi della manutenzione pensando esclusivamente a quella ordinaria. Tuttavia, in questo modo si sposta il problema più avanti perché ogni 8 o 10 anni circa bisogna rifare il campo sintetico. Inoltre, in un campo sintetico gli effetti della manutenzione non sono visibili perché dall’esterno sono verdi. Questo nasconde una insidia perché la garanzia e la manutenzione straordinaria è subordinata

In questa pagina, Milano, Parco Nord. Nella pagina a destra, in alto, parco pubblico a Vimercate (Monza). Foto: BG / Tsport. Adestra in basso, lo Stadio Riviera delle Palme a San Benedetto del Tronto, con manto ibrido Powergrass.

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all’ordinaria. Alla fine della gestione di un centro sportivo bisogna consegnare il campo in uno stato di conservazione equivalente o migliorativo rispetto allo stato originale ma, nella maggiore parte dei campi, tocca nuovamente alla proprietà rifare il campo. Gli incentivi sui progetti “green” aiutano a far sviluppare idee innovative più lungimiranti con una visione più ampia di gestione del territorio.

Il campo POWERgrass e la gestione “green” Per i campi di gioco, soltanto un sistema ibrido ben congegnato, associato ad una manutenzione ordinaria costante soddisfa maggiormente le esigenze della collettività in termini di fruibilità, sicurezza di gioco e sostenibilità. Il costo di gestione è contenuto se si tiene conto un ammortamento pluriennale, per tutto il ciclo di vita del bene. Il campo ibrido migliora l’assetto verde e non richiede ulteriori azioni di mitigazione o di compensazione ambientale. L’impatto è positivo, se vengono applicati gli insegnamenti dell’agricoltura rigenerativa per la manutenzione dell’erba naturale. Il sistema ibrido promuove una economia circolare ed occupazione qualificata di nuovi profili di lavoratori, sensibili alla cura dell’ambiente. Inoltre, anche il monitoraggio sull’impatto ambientale diventa più facile per attuare i controlli, perché l’erba naturale evidenzia subito eventuali incurie durante la fase di esercizio del campo. Il progetto del campo ibrido migliora l’assetto idrogeologico perché assorbe rapidamente una grande quantità di acqua piovana e previene lo scorrimento superficiale che provoca la erosione del suolo ed il rischio di allagamenti. L’acqua piovana, in parte viene conservata nel substrato per i fabbisogni dell’erba naturale ed in parte ricarica le falde attraverso i dreni, con acqua pulita, filtrata biologicamente dall’erba naturale. La soluzione di un sistema ibrido efficace coniuga tutti gli aspetti intorno alla realizzazione, all’uso e manutenzione e alla dismissione dei campi da gioco in erba con la possibilità di controllare e monitorare l’impatto sull’ambiente.

www.powergrass.it powergrass@powergrass.it ! PowerGrass

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NOTIZIE DALLE AZIENDE NEWS FROM COMPANIES

Nuovi giochi nei parchi di Fontanella (Bergamo)

a cura di Evolplay Srl www.evolplay.it

Nella pianura bergamasca, al confine con la provincia di Cremona, la cittadina di Fontanella è circondata da un paesaggio tipicamente agricolo punteggiato da numerosi fontanili. I quasi 5.000 abitanti hanno a disposizione diversi spazi verdi all’interno dell’abitato, alcuni dei quali attrezzati con giochi e installazioni per i più piccoli. La scorsa estate, il Comune ha provveduto a rinnovare la dotazione di due parchi con l’inserimento, a cura di Evolplay, di nuovi giochi multifunzione, corredati di una idonea pavimentazione antitrauma colata in opera. Il Parco degli Anelli è un’area verde adiacente allo Stadio cittadino, nella parte nord dell’abitato. Ai giochi già disposti nei 3.000 mq del parco, è stato aggiunto il Castello “Foresta”, una struttura compatta ma ricca di spunti per la fantasia dei piccoli utenti. Realizzato in acciaio e polietilene, con colori sgargianti, il castello comprende tre scivoli - di cui uno a spirale e uno doppio - oltre a bonghi, un timone, oblò e cilindri mobili per giocare a tris. Nel quartiere sud, invece, si trova il Parco degli Elfi, un’area verde di quasi 4.000 mq, ben ombreggiata da alberi ad alto fusto. Anche in questo parco erano già presenti alcune attrezzature, tra le quali è stato inserito questa estate il castello “City”. Si tratta di una torre, di forma più semplice ma corredata anch’essa da tre scivoli, di colori diversi fra loro e differenti nella forma e quindi nell’esperienza che offrono. Diversificate sono anche le tre scalette per arrampicarsi sulla piattaforma. Entrambe le strutture garantiscono la massima sicurezza grazie ai materiali certificati e alla pavimentazione antitrauma di Evolplay, che viene colata in opera direttamente sul sottofondo.

Il nuovo volto della pista “Moreno Martini” a Lucca a cura di Genta Snc www.gentaitalia.it

88 NEWS | NEWS

Non lontano dalle mura di Lucca, il campo scuola per l’atletica leggera intitolato a Moreno Martini è da questa estate completamente rinnovato. L’inaugurazione ufficiale con la presenza delle associazioni sportive è avvenuta il 25 settembre scorso, ma la pista era stata aperta con un taglio del nastro a fine giugno, dopo il completamento dei lavori con la realizzazione, effettuata da Genta, della segnaletica regolamentare e la posa del cordolo e delle targhette segnaletiche in alluminio incise, che spiccano sul fondo blu e azzurro scelto per la colorazione delle superfici. L’impianto è costituito da una pista di atletica leggera a 6 corsie con un doppio rettifilo, ed è completata dalle pedane per i salti e i lanci. Tutte le superfici sono state riqualificate con l’adeguamento alle norme federali per ottenere l’omologazione per gare nazionali di ogni ordine e categoria, e sono stati rinnovati anche gli arredi e le attrezzature sportive. Il lavoro è stato finanziato dal Comune di Lucca attraverso il bando Sport e Periferie, con un cofinanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Genta ha realizzato i lavori di segnaletica per conto delle imprese appaltatrici in ATI Tipiesse e Mondo.

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Velocità e sicurezza per lo stadio Briamasco di Trento

a cura di Nuova Defim Spa www.nuovadefim.com

Erice (Trapani), la riqualificazione urbana e il mito di Enea a cura di Cebic Urban Design Srl www.cebic.it

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La promozione del Trento in Lega Pro oltre a risvegliare la voglia di calcio della città ha imposto un ammodernamento della struttura: una lotta contro il tempo per mettere in sicurezza lo stadio Briamasco di Trento prima dell’inizio della nuova stagione calcistica. L’intervento, con una spesa complessiva pari a circa 1 milione di euro, ha previsto lo smantellamento della vecchia tribuna Dalmine e la realizzazione di una nuova che dovrebbe portare la capienza dello stadio a 3000 posti a sedere totali per i tifosi locali più 500 posti per gli ospiti sulla tribuna della curva Nord (conforme a quanto previsto dalla Lega Pro). Oltre all’implementazione di una nuova illuminazione, ingressi separati e telecamere, sono state realizzate le recinzioni relative alla curva Nord e Sud. Oltre 200 metri lineari di Recintha® Stadium RST3 con altezza 2230 mm + offendicolo inclinato da 630 mm e piantane in Omega a tassellare, e 2 cancelli carrai da 3,5 m ciascuno. Il tutto realizzato secondo la norma UNI EN 13200. L’ufficio tecnico di Nuova Defim Orsogril ha effettuato un sopralluogo per fornire la migliore soluzione per co-progettare con il gestore degli impianti la soluzione migliore in tempi il più rapidi possibili. Il materiale è stato poi posato a regola d’arte da un posatore partner della stessa società comasca. I lavori sono stati completati con inizio di novembre secondo i piani prestabiliti permettendo ai tifosi trentini di vivere lo sport e la loro passione in tutta sicurezza.

Una forte connotazione storica è stata data alla riqualificazione della piazza Entello nella frazione Pizzolungo Piana di Anchise, dove la mitologia racconta che approdasse Enea dopo la fuga da Troia. Il progetto prevedeva un intervento di riqualificazione urbana con la sistemazione di uno spazio indefinito e in stato di degrado per dargli la connotazione di una piazza che fosse di piacevole frequentazione e vivibilità. Al centro dell’area, nello spazio esclusivamente pedonale, è stata posata una nuova pavimentazione, realizzata da Cebic con Resuper-01 Ecobyke, un formulato decorativo composto da polimeri acrilici all’acqua e cariche minerali selezionate di varie granulometrie studiato per applicazioni in esterno su pavimentazioni in conglomerati bituminosi e cementizi. La rappresentazione grafica, in due colori, si ispira ai ludi di Enea, con alcuni atleti impegnati nella corsa a piedi in cui trionfò Eurialo aiutato dall’amico Niso. “Riteniamo - ha affermato il sindaco Daniela Toscano - che questo intervento di riqualificazione, per le sue connotazioni culturali e per l’importanza che riveste, non conferisca valore soltanto alla piazza, ma anche all’intero territorio ericino”. Nel quadro dei lavori di riqualificazione, l’area pedonale è affiancata da un’area verde con delle palme, che saranno implementate con la collocazione di piante di ulivo e la posa di alcuni giochi. I lavori, progettati dall’arch. Corrado Mazzeo, sono stati diretti dall’arch. Giuseppe Tilotta, con RUP ing. Orazio Amenta.

NEWS |

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Rinasce il centro sportivo di Cittareale (Rieti)

a cura di Spaziosport Srl www.spaziosport.com

Ecco la nuova Bambinopoli di Caltagirone

a cura di Legnolandia Srl www.legnolandia.com

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Sono stati finalmente ultimati i lavori di ripristino della funzionalità dell'impianto sportivo comunale in località Pallottini di Cittareale, dopo il sisma del 2016. Le opere hanno interessato un’area di circa 15.000 metri quadrati e un edificio adibito a spogliatoi di circa cento metri quadrati. I lavori, disposti da Regione Lazio quale Soggetto attuatore delegato per il sisma, sono serviti al ripristino delle funzionalità attraverso l’adeguamento alle norme in essere, in modo da rendere idoneo il centro in vista di un utilizzo prettamente sportivo. L’area in questione infatti è stata presidio e centro operativo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e grazie ai fondi relativi all’emergenza post sisma si sono potute affrontare le numerose opere di riqualificazione complessiva. Fra le diverse opere realizzate nell’ambito dell’appalto, ci sono la creazione ex novo del campo da calcio a 11 in erba artificiale e due campetti adiacenti, un calcio a cinque e un tennis sempre in erba artificiale. La Spaziosport Srl, in subappalto alla Flaminia Garden Srl di Roma, ha eseguito la realizzazione dell’ultimo strato del fondo per il campo da calcio a 11 e la posa del manto 60 mm Limonta Sport intasato in gomma sbr, sempre sul campo a 11 che ospiterà la seconda categoria locale sono state installate panchine da 9 m. Oltre al campo da calcio, la Spaziosport ha eseguito la posa del manto per il campo da calcio a cinque, e la posa del manto per il campo da tennis, rispettivamente un 40 mm intasato con sabbia e gomma e un 20 mm solo sabbia, naturalmente Limonta Sport spa. Il completamento di opere così importanti è un importante segnale di ripresa e ripartenza per una località che in passato ha sofferto molto: in un luogo dove c’è stata tristezza e sofferenza, aprire allo sport può essere un aspetto fondamentale per ritrovare un minimo di normalità e serenità.

Un lembo della rigogliosa Villa Comunale di Caltagirone (Catania) è destinato a Bambinopoli, l’area giochi destinata ai più piccoli. Lasciata per troppo tempo in stato di abbandono, Bambinopoli è stata completamente rinnovata quest’anno con una parte delle somme tratte dall’indennità di mandato cui il Sindaco, Gino Ioppolo, ha voluto rinunciare. I lavori, progettati dall’architetto Stefania Padalino e completati nel luglio scorso, hanno riguardato in primo luogo l’abbattimento delle barriere architettoniche per agevolare l’accesso ai piccoli disabili, oltre alla messa in sicurezza del luogo con il ripristino della recinzione e dell’illuminazione e l’installazione di un impianto di videosorveglianza. Legnolandia ha fornito e installato le attrezzature per la riqualificazione dell’area, con l’inserimento di giochi inclusivi ed elementi di arredo. L’area è stata pavimentata con idonei materiali antitrauma, che vengono a disegnare un’onda colorata lungo tutto il giardino, contrappuntata da alcuni disegni che invitano al gioco. Le attrezzature ludiche comprendono un castelletto multifunzione, una giostrina, altalene inclusive, uno scivolo, alcuni giochi a molla, una mini palestra combinata. Tutti i giochi sono conformi alle EN 1176 e realizzati con materiali sicuri e di facile manutenzione: strutture in legno di conifera o in acciaio zincato, sedute e scivoli in polietilene riciclato e riciclabile. (Foto: Fotograficamente).

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NOTIZIE DAL MONDO NEWS FROM THE WORLD

Al Dall’Ara l’evento per i 60 anni di Omsi

In alto a destra, copertina di “Posti a sedere”. Sotto, viste del Dall’Ara il giorno dell’evento Omsi (foto BG /T sport). In basso a destra, rendering di progetto dello Studio GAU Arena.

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In un incontro alla Terrazza Bernardini dello stadio bolognese si è parlato di sicurezza, comfort e design degli impianti sportivi, con un lungo sguardo sul domani. L’occasione è stata l’omaggio ai 60 anni di Omsi, l’azienda leader internazionale nella produzione e nell’installazione di sedute in plastica per impianti sportivi. Presentati dall’affabile giornalista Erasmo Lombardi Di Perna, si sono avvicendati al microfono alcuni protagonisti del presente e del futuro di Omsi. Naturalmente c’è stato il saluto del presidente Carlo Ebenestelli, così come ha parlato di Omsi l’amministratore delegato Marco Bongiovanni: la storia dell’azienda l’abbiamo ricordata sulle pagine di Tsport n. 339. La storia vista attraverso gli stadi - italiani e non - sui quali Omsi è intervenuto con le sue sedute è stata tracciata da Sandro Solinas, già autore di “Stadi ItalianI”, che oggi pubblica con Omsi “Posti a Sedere”, un racconto che passa attraverso il passato e il presente di oltre 40 iconici “templi” del calcio. Con un rappresentante dei padroni di casa, Roberto Tassi, delegato alla sicurezza e facility manager del Bologna Calcio, si è parlato di gestione e sicurezza negli impianti, tema che è stato poi ripreso da Carlo Longhi, già arbitro internazionale, membro della Commissione Impianti Sportivi della FIGC e ispettore dell’Osservatorio del Viminale. Con un ricco videointervento registrato da Fabio Calorio, Head of global brand extension di Pininfarina, siamo entrati nel vivo della collaborazione tra l’icona del design italiano e la Omsi, rappresentata dalle sedute della linea Leonardo e Caravaggio. Il futuro è poi entrato in gioco con l’intervento di Simone De Feo, ingegnere capo progetto dello studio GAU Arena, che ha delineato quanto si sta preparando per il radicale rinnovamento dello stadio Dall’Ara, che vedrà il riavvicinamento degli spalti al campo di gioco e la copertura di tutti i posti a sedere. Di questo progetto ha parlato anche Carolina Zavanella (A.D. & Business Development di GAU Arena) al webinar di Sport&Impianti del 13 dicembre. Un’ultima proiezione nel futuro l’ha portata Roberto Simonelli, co-fondatore di Media Contactless, che ha illustrato la nuova frontiera della tecnologia NFC, applicabile alle sedute da stadio per una nuova modalità di interazione tra brand e tifosi. L’incontro si è concluso con un ricco e conviviale aperitivo. (BG).

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Design italiano in Corea del Sud: il Waterfront di Migliore + Servetto Architects

Promosso dal Ministero Coreano della cultura, sport e turismo, Waterfront Door/Into the ocean di Migliore + Servetto Architects è un intervento di grafica urbana localizzato sulla costa del quartiere Suyeoung di Busan, in Corea del Sud. Lo studio internazionale ha collaborato con la galleria d’arte Art SoHyang e 40 artisti coreani, per realizzare un pattern marino che identifica zone di sosta, ridefinendo l’aspetto del percorso costiero. Il Milak Waterside park è un’area di 500 metri dislocata lungo la fascia costiera della città di Busan, seconda per grandezza dopo Seul, con 3,6 milioni di abitanti e un porto importante. Il parco, nel quartiere di Suyeoung, è molto frequentato come luogo di incontro per giovani e meta di passeggiate lungo il mare. Per questo il Ministero coreano della cultura, dello sport e del turismo ha indetto un concorso nell’ambito del progetto Public Art project – Our town art, iniziativa nazionale che prevede la riqualificazione di aree urbane con spazi condivisi, in cui il distanziamento venga rispettato attraverso interventi artistici, realizzati da professionisti locali. Il progetto Waterfront Door/Into the ocean di Migliore + Servetto Architects ha realizzato un fitto pattern multicolore che rimanda al mondo del mare, collaborando con 40 artisti locali nella realizzazione del tracciato, tra© JUNLEEPHOTOS ducendo il disegno dell’architetto Ico Migliore su una porzione di lungomare. Si tratta di un’espressione della ricerca portata avanti dall’architetto con il suo studio, per riflettere sul valore e il ruolo del pattern nel nostro intorno.

© JUNLEEPHOTOS

Per suggerire il giusto ritmo e distanziamento a chi sosta in questo luogo, il disegno stesso intreccia un progetto di zone di sosta con la continuità data dal segno ondoso e dagli elementi marini. Il ritmo narrativo si sviluppa a partire da 5 aree più grandi 4x4 metri, piazze tematiche con un colore e un disegno specifici per scandire il percorso e offrire un punto di riferimento per l’orientamento. Da qui si diffondono elementi squadrati in scala più ridotta che definiscono aree più piccole, 2x2 metri, in colorazione varia e brillante con una numerazione progressiva che identifica con chiarezza i punti del percorso. I segni grafici più piccoli rimandano alla popolazione marina e caratterizzano il pattern perché legati all’oceano. Il pattern rimanda così al legame tra natura marina e persone, offrendosi come campo di gioco per i più piccoli. Nel complesso risulta uno spazio che invita a essere abitato, nel rispetto del distanziamento richiesto dal contesto attuale, in una sorta di città ridisegnata come casa collettiva.

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Paris 2024: Arena di Porte de la Chapelle, posata la prima pietra

Accoglierà grandi eventi sportivi anche dopo Paris 2024 l’Arena di Porte de la Chapelle, di cui è stata posata la prima pietra a inizio ottobre, in quartiere ZAC Gare des Mines-Fillettes. Il sindaco di Parigi e presidente di SOLIDEO, Anne Hidalgo ha compiuto il gesto simbolico in presenza, tra gli altri, di Toni Estanguet, presidente di Paris 2024 e Michel Cadot, delegato interdipartimentale per i Giochi Olimpici e Paralimpici 2024. La nuova Arena di Porte de la Chapelle di Paris 2024 contribuirà allo sviluppo dello sport ad alti livelli e dalla sua apertura nel 2023 ospiterà i grandi eventi sportivi nazionali e internazionali, oltre a dare spazio all’attività sportiva di quartiere. Ospiterà due palestre, luoghi per l’intrattenimento, negozi e ristoranti. Durante e dopo i Giochi Olimpici di Paris 2024 l’Arena sarà usata per competizioni di badminton e para-badminton, para-taekwondo, ginnastica ritmica. Del progetto di utilizzo post-olimpico si occuperà la Société Anonyme d'Exploitation du Palais Omnisport of Paris-Bercy; esso sarà parte di un intervento globale che riguarda tutto il 18esimo distretto e SaintDenis. La nuova struttura sportiva vanta forti ambizioni ambientali basate sull’uso di energie rinnovabili, materiali bio e a bassa emissione di carbonio; avrà un tetto verde di 6900 metri quadrati, più di 50 alberi sulla terrazza e 1800 metri quadrati di pannelli fotovoltaici. La struttura delle palestre sarà in legno e saranno riciclati il 95% dei rifiuti di cantiere.

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FIFA: una strategia globale per l’emergenza climatica

FIFA sta assumendo un ruolo determinante nel mondo dello sport confermando il suo impegno nella Convenzione quadro delle Nazioni Unite, che comprende la riduzione delle emissioni del 50% entro il 2030 e il net zero entro il 2040, parte di una dettagliata strategia climatica che stabilisce i piani per accelerare le soluzioni di protezione del pianeta. Come ha dichiarato Gianni Infantino, presidente di FIFA, “è un momento critico, cruciale. Il cambiamento dei modelli meteorologici sta influenzando l’ambiente e la sua biodiversità, la sicurezza alimentare e l’accesso all’acqua potabile, come anche la salute e il benessere degli individui. Dopo l’elezione a presidente FIFA nel 2016, la federazione è diventata la prima organizzazione internazionale sportiva ad aderire alla campagna UNFCCC Climate Neutral Now, impegnandosi a misurare, ridurre e compensare le emissioni di gas serra associate alle FIFA World cup”. Per questo oggi la FIFA ha sviluppato una strategia climatica completa e si impegna a investire risorse che serviranno a raggiungere gli obiettivi del quadro di azione del UNFCCC. Per coinvolgere i tornei FIFA nella Climate Strategy e nella lotta al cambiamento climatico, garantendo uno sviluppo ecosostenibile di tutti gli eventi entro il 2040, saranno avviate una serie di iniziative concrete, per: - educare la forza lavoro del mondo del calcio a soluzioni climate-friendly; - adattare i regolamenti e le attività calcistiche per essere più resilienti agli impatti attuali e previsti dei cambiamenti climatici; - ridurre le emissioni di carbonio della FIFA e del calcio per contribuire all'Accordo di Parigi e agli obiettivi dell'UNFCCC Sports for Climate Action Framework; - investire nella protezione del clima e investire in accesso al know-how per affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici. Tutti gli attori del sistema calcistico andranno compresi in queste operazioni educative e formative, incoraggiando ciascuno a giocare la sua parte nella protezione del pianeta. Oltre a rendere noto l’impegno nei confronti dell’UNFCCC Sports for Climate Action Framework, FIFA ha pubblicato un documento strategico sul clima chiamato FIFA Climate strategy, che racconta le azioni intraprese dal 2006 a oggi, in rapporto alla protezione del clima.

In alto, campo da calcio in Henningsvaer, nelle isole Lofoten (Norvegia): immagine scelta da FIFA per la campagna sul clima. Sotto a sinistra una tabella riepilogativa tratta dal rapporto FIFA Climate Strategy. A destra, variazione della temperatura media sulla superficie terrestre rispetto al periodo 1951-80 (Source: NASA’s Goddard Institute for Space Studies).

Nel 2022 sono previsti: - il completamento del primo stadio completamente smontabile, che soddisfa nel contempo i requisiti di uno stadio ufficiale della FIFA World Cup; - l’ottenimento della certificazione di sostenibilità per tutti gli stadi coinvolti in FIFA World cup 2022; - il completamento di un sistema di trasporti climate-friendly che include la metro e un network di punti di ricarica per la flotta di veicoli ufficiale e per gli autobus; - tecnologie di raffreddamento all’avanguardia negli stadi, con un risparmio energetico fino al 45%; -compensazione delle emissioni relative ai viaggi aerei dei tifosi e alle operazioni di costruzione degli stadi per la FIFA World Cup 2022 e compensazione delle emissioni operative della Coppa del Mondo FIFA attraverso progetti certificati a basse emissioni in carbonio in Qatar e all’estero. Nel 2023 sarà pubblicato il report di sostenibilità sotto lo standard GRI per la FIFA World Cup 2022 e per la FIFA World Cup 2026, oltre alla consegna della strategia di sostenibilità per la FIFA Women’s World Cup che si svolgerà tra Australia e Nuova Zelanda nel 2023.

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Lugano, un Tuffo nel Verde a Carona

Il concorso di progettazione del centro balneare di Carona è stato pubblicato lo scorso 13 aprile e ha visto la candidatura di 21 studi di architettura: 8 concorrenti sono stati ammessi a presentare le proposte progettuali e tra questi il vincitore è stato il gruppo capeggiato da Orsi & Associati. L’obiettivo del concorso è creare le premesse di un rilancio sportivo e turistico del centro balneare di Carona, nel rispetto del paesaggio e della cultura del luogo. Riunitasi a ottobre, la giuria ha assegnato all’unanimità il primo premio al progetto “Un tuffo nel verde”, del gruppo interdisciplinare composto da Orsi & Associati, architetto, Studio Masotti, ingegnere civile, VRT SA, ingegnere RCVS e L. Gazzaniga Architetti, architetto del paesaggio. La peculiarità della piscina di Carona consiste nel rapporto diretto con la natura: la vasca è posta all’interno di un parco e immersa nel verde. Con il sostegno del Touring Club Svizzero, è previsto l’inserimento di un villaggio glamping nella parte a nord del comparto. “Tuffo nel verde” mira a integrare le due funzioni del lido natatorio e del moderno campeggio; è un progetto flessibile e resiliente che permette di ospitare il glamping e di adattarsi facilmente a scenari futuri, in cui il lido torni a essere presente da solo sull’area. Il progetto vuole semplificare l’accesso e l’organizzazione, riordinando il comparto dove necessario e intervenendo dal punto di vista morfologico limitatamente alla zona ingresso e alle attuali costruzioni, dove esistono sovrapposizioni funzionali. La piscina si trova in una sorta di grande terrazza naturale, che si decide di completare, ampliare e definire e dove si situano tutti i servizi. Una volta raggiunta questa quota, piscine e servizi sono accessibili su un unico livello; la spa ha spazi di servizio a livello inferiore. Un muro sdoppiato delimita e amplia il livello delle piscine, definendo un solo grande spazio orizzontale. Un primo muro di cemento all’arrivo diventa elemento di orientamento e accompagna tramite una rampa dal posteggio verso la cassa posta più in alto. Poi, tutto si svolge sullo stesso livello; ristorante, spogliatoi, servizi e piscine sono organizzati in modo flessibile sotto un’unica copertura, alleggerita da lucernari e aperture, pensati secondo le esigenze funzionali. L’idea è che questa zona di servizi possa essere fruibile ben oltre il periodo di apertura della piscina, anche tutto l’anno. La spa è organizzata all’interno della piccola costruzione esistente, accessibile dal livello piscina tramite una rampa e gode di una terrazza solarium dedicata sopra la centrale termica. Le piscine restano nella posizione e con le dimensioni attuali ma intorno a esse un progetto paesaggistico rivalorizza l’ambiente. Le piante caratterizzano e delimitano il paesaggio dove necessario e definiscono nuove zone ombreggiate, creando un ambiente naturale. Il minigolf è riorganizzato con un percorso lineare intorno alla collinetta nei pressi dell’accesso, nella zona ludica a ridosso delle piscine per bambini. Il villaggio glamping è organizzato in maniera compatta, sul lato collinare e con accesso separato; le tende potranno trovare posto su piattaforme in legno sul terreno in pendenza, protratte fino al limite del bosco. Tali piattaforme, se vuote, potrebbero essere utilizzate come prendisole: l’idea è che la presenza del glamping sia secondaria alla percezione paesaggistica dell’anfiteatro naturale intorno alla piscina.

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Lugano, sì al polo sportivo e degli eventi

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Sarà costruito a tappe il polo sportivo e degli eventi di Lugano, con priorità ai contenuti sportivi: tra il 2023 e il 2025 toccherà allo stadio, il palazzetto subito dopo tra il 2024 e il 2026. La votazione comunale del 28 novembre 2021 ha approvato la risoluzione del Consiglio Comunale del marzo 2021 per la realizzazione del PSE in collaborazione con il gruppo privato HRS di Frauenfeld. Il PSE, polo sportivo e degli eventi, rappresenta un progetto cardine dello sviluppo di Lugano: insieme al polo culturale LAC-Lugano Arte e Cultura e al polo turistico congressuale al Campo Marzio persegue l’obiettivo di una crescita integrata dell’area urbana con un passo in avanti nella riqualificazione del quartiere di Cornaredo. Il PSE prevede un nuovo stadio adeguato alle normative della Swiss Football League, che permetterà all’FCL di giocare a Cornaredo le partire di Super League. I lavori per lo stadio sono correlati alla conclusione della prima tappa del Centro Sportivo al Maglio, CSMA, dove verranno allestiti i campi da calcio, in sostituzione di quelli attuali. Il palazzetto, a sua volta, garantirà alle società sportive strutture conformi ai regolamenti delle leghe nazionali. A Cornaredo andranno eseguiti alcuni lavori preliminari, come la demolizione della tribuna Monte Bré e la costruzione delle tribune e degli spogliatoi provvisori. I lavori preparatori al CSMA inizieranno dopo la pausa natalizia: la prima tappa prevede due nuovi campi oltre a quello attualmente esistente a Canobbio, il parco nord e gli spogliatoi provvisori nell’aprile 2022. I lavori si concluderanno a giugno 2023. Il completamento del CSMA è previsto a luglio 2024 con il quarto campo di calcio, l’edificio spogliatoi e il parco sud. I lavori al PSE saranno condotti in tre tappe: si inizia con lo stadio nel 2023-2025; a seguire il palazzetto tra il 2024 e il 2026. Tra il 2025 e il 2028 saranno realizzate le torri, il blocco servizi, l’edificio sud a carattere commerciale e di ristorazione, gli spazi esterni e il nuovo parco urbano. Le aree private si completeranno tra il 2026 e il 2029.

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Plus Pool, la piscina galleggiante progettata per New York

Plus Pool è un'iniziativa nata per realizzare una piscina galleggiante che filtri l'acqua a New York. Co-fondato nel 2010 dallo studio PlayLab di Los Angeles con Family New York, il progetto è iniziato come un'idea “impossibile”, ed è ora diventato una organizzazione non-profit pienamente funzionante dedicata alla costruzione e al mantenimento di Plus Pool. Fin dal concepimento, PlayLab ha guidato creativamente tutti gli aspetti del progetto: branding e identità, direzione creativa, design e sviluppo di tutte le iniziative, partnership, eventi, video e altro. Manhattan è un'isola, letteralmente circondata dall'acqua, “ma non siamo stati in grado di nuotare in sicurezza nel fiume per decenni”, affermano i promotori di Plus Pool. “È iniziato con un'idea semplice: invece di provare a pulire l'intero fiume, se avessimo iniziato pulendolo pezzo per pezzo? E se potessimo cambiare il modo in cui i newyorkesi vedono il loro fiume, semplicemente dando loro la possibilità di nuotare? Plus Pool sarà in grado di pulire più di 600.000 litri di acqua di fiume ogni giorno, senza l’uso di prodotti chimici o cloro, solo acqua di fiume naturale". Il progetto era stato presentato dallo studio PlayLab di Los Angeles oltre un decennio fa ma solo ora è stato approvato e verrà realizzato in due anni. "Il progetto è iniziato come un'idea impossibile ed è ora un'organizzazione no profit completamente funzionante dedicata alla costruzione e alla manutenzione di Plus Pool.", spiega PlayLab, "Sin dal concepimento, abbiamo guidato in modo creativo tutti gli aspetti del progetto:

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marchio e identità, direzione creativa, design e sviluppo di tutte le iniziative, partnership, eventi, video e altro ancora." Le barriere intorno alla piscina galleggiante dovrebbero filtrare l'acqua dell'East River, un estuario di marea di acqua salata che divide Manhattan e Brooklyn, e si prevede che il progetto possa filtrare oltre 600.000 litri di acqua di fiume al giorno, creando un luogo sicuro in cui le persone possono nuotare mentre l'acqua dell'East River si ripulisce. L’organizzazione Plus Pool ha ricevuto dalla Economic Development Corporation di New York una conferma ufficiale per procedere con la due diligence, e può quindi realizzare la piscina galleggiante per l'East River.

Rendering e schemi grafici del progetto, dal sito PlayLab.org.©MAD Architects.

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Parco giochi diffuso: la nuova tendenza nelle città

Aree ludiche volte all'accoglienza e al gioco, alla conversazione e alla condivisione e socializzazione, nel rispetto delle distanze di sicurezza imposte dal periodo pandemico: sono i parchi gioco diffusi, di cui abbiamo iniziato a parlare con il progetto del Giardino della Gioia e della Gentilezza del Comune di Muggiò nello Speciale di Tsport 341. Nel parco giochi diffuso, al posto delle classiche installazioni ludiche, prendono vita spazi ricchi di colore, nel rispetto delle distanze di sicurezza e riportando alla memoria il gioco di strada. A Salerano Canavese, in provincia di Torino, e a Lonate Pozzolo, in provincia di Varese, sono stati realizzati dei parchi gioco diffusi, seguendo uno stesso iter e nella nuova prospettiva di dare spazio al gioco libero, outdoor e nel rispetto del distanziamento imposto dal Covid-19. “Il diritto al gioco in questo ultimo triste periodo è stato violato in tutti i suoi spazi, da tutti i limiti imposti a scuola e negli spazi pubblici ed è nato questo progetto per risolvere questo problema”. Il parco giochi diffuso nasce dal gioco tradizionale di strada, che non prevede installazioni ingombranti ma colorate linee che si fondono con l’ambiente urbano creando nuovi spazi di gioco non invasivi.

Il parco giochi diffuso di Salerano Canavese A Salerano Canavese il parco giochi diffuso è stato inaugurato nell’area ludica per bambini comunale. È nato dai bisogni di bambini, ragazzi e delle loro famiglie e grazie all’appoggio e all’impegno dell’Amministrazione comunale di Salerano, in particolare del sindaco Tea Enrico e delle Assessore alla Gentilezza Michela Pozzato e Margherita Maina. La nuova area ludica arricchisce gli spazi di gioco di via Mercanda e l’area di via Sottomondone e piazza Vittorio Veneto.

Il parco giochi diffuso di Lonate Pozzolo Anche a Lonate Pozzolo, in frazione sant’Antonino Ticino, a fine novembre è stato inaugurato il nuovo parco, collocato presso il giardino dei Valori, vicino a piazza Oriana Fallaci. Il parco giochi diffuso di Lonate Pozzolo valorizza il percorso del sentiero che collega la piazza alla via parallela con un parco giochi a tema sulla gentilezza, l’ascolto e il benessere. Anche in questo caso si tratta di un parco giochi che nasce dal gioco tradizionale di strada, che non prevede installazioni ingombranti ma colorate linee che si fondono con l'ambiente urbano creando nuovi spazi di gioco non invasivi. Le installazioni artistiche riqualificano gli spazi pubblici, sono ideali per rendere giocabile il cortile di una scuola, una piazza, un parco pubblico, una via o un viale alberato.

Linee guida dei due progetti

Sopra e sotto a sinistra, Lanate Pozzolo; a destra, Salerano Canavese

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Il progetto dell’azienda piemontese Wow Srl, denominato parco giochi diffuso o parco giochi orizzontale, è stato creato dalla designer Sara Pieretti, responsabile creativa di Circowow e dall’esperto ludico Filippo Chiadò Puli e arricchito alla conoscenza del marketing territoriale di Luca Vincent Pecora. Una soluzione innovativa nata nel 2020 che permette di garantire alle famiglie il diritto al gioco nel pieno rispetto delle normative sulla sicurezza anti-covid. Nel parco giochi diffuso tutte le postazioni gioco sono progettate per permettere ai bambini di giocare a 1 metro di distanza e senza avere contatto fisico né con gli altri bimbi e nemmeno con superfici ad alto rischio: si gioca in piedi e con i piedi. L’attesa e il turno di gioco sono guidati da una segnaletica dedicata e le istruzioni sono disponibili in un QR code installato a terra. Il progetto del parco giochi diffuso è anche digitale con una rete turistica e un passaporto ludico per far vivere alla famiglia il turismo locale e il patrimonio culturale di prossimità grazie all’inserimento sull’app tabUi.

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Ubisoft aprirà un parco a tema

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Ubisoft, è l'azienda francese sviluppatrice e editrice di videogiochi, con sede centrale a Montreuil, produttrice del celebre Assassin's Creed. Nel quadro di una ulteriore espansione e ramificazione all'interno dell'industria videoludica e dell'intrattenimento in generale, la compagnia francese ha ora annunciato l’intenzione di aprire un centro di intrattenimento ufficiale entro il 2025. Come riporta il comunicato stampa di Ubisoft, il primo Ubisoft entertainment Center sarà aperto entro tre anni presso Studios Occitanie Méditerranée, a 40 minuti dalla città di Montpellier. Comprenderà in primo luogo uno studio cinematografico professionale, molteplici offerte di intrattenimento, nonché vendita al dettaglio, ristoranti e ospitalità di vario genere. Per dar vita al suo progetto, Ubisoft collaborerà con la società di design e produzione Storyland Studios, e si avvarrà della tecnologia Wander di Alterface, grazie alla quale possono essere create opportunità illimitate per gli ospiti, in modo interattivo, personalizzato e in continua evoluzione. Il progetto, al suo completamento, includerà anche un parco a tema su vasta scala in cui saranno racchiusi tutti i principali franchise e figure iconiche che hanno fatto la storia di Ubisoft.

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REGIONI PROVINCE COMUNI FROM THE MUNICIPALITIES

percorso ciclabile, una forte relazione con l’Istituto scolastico Don Gnocchi.

Carate Brianza (Mb) Passo avanti per il palazzetto Il palazzetto dello sport di Carate Brianza, voluto dal Comune in un’area libera in fase di trasformazione, che in futuro potrà ospitare un nuovo plesso scolastico, conta su un progetto preliminare integrato approvato e in breve dovrebbe essere approvato il bando per la progettazione definitiva ed esecutiva dello stesso. Non si tratterà di un palazzetto isolato e fine a se stesso, ma di una struttura aperta e flessibile, capace di accogliere la cittadinanza grazie all’integrazione con altre strutture e spazi aperti. Il palazzetto di Carate Brianza sarà un nodo interattivo di un territorio di cui diviene motore ed espressività dinamica, un’infrastruttura sportiva che collega le funzioni urbane ed emblema delle relazioni che si instaurano. L’esigenza dell’Amministrazione comunale è quella di realizzare un palazzetto di livello silver rispetto al regolamento FIP, per la pratica di pallacanestro e pallavolo, di capienza massima di 500 spettatori. L’obiettivo principale è quello di soddisfare le esigenze delle società sportive attive sul territorio: ASD Pallacanestro Master Carate, Pallavolo GSA e Carate Volleyball team. Inoltre, con il palazzetto di Carate Brianza si vogliono fornire spazi sportivi di alto livello alle scuole presenti nell’immediato contesto,

dall’Istituto Don Gnocchi al Liceo Scientifico Sportivo Leonardo da Vinci, che allo stato attuale è costretto a limitare l’attività didattico/sportiva per mancanza di spazi adeguati. In questa logica la verifica con il quadro normativo vigente in materia tecnico-sportiva e con i Regolamenti

spogliatoi dedicati, dove si praticano anche attività organizzate da società esterne e infine un campo da tennis e calcetto con copertura aerostatica e spogliatoi dedicati.

Ferrara Rinnovata la palestra Pastro

delle Federazioni Sportive coinvolte (FIP e FIPAV in primis) ha prodotto una prima sintesi delle esigenze iniziali per il palazzetto di Carate Brianza: 1. area di gioco dimensionata per ospitare le segnature del gioco della pallavolo e della pallacanestro in assetto gara con la possibilità di utilizzo trasversale per due campi di allenamento per la pallavolo; 2. tribuna fissa con capienza 500 spettatori, sufficiente per soddisfare le esigenze della serie B maschile di pallacanestro e della seria A2 femminile di pallavolo; 3. tribuna telescopica per 200 spettatori aggiuntivi per eventi non sportivi; 4. altezza libera interna di mt. 8/9; 5. spogliatoi o modulo doppio per consentire una pratica rotazione delle squadre; 6. palestrina di riscaldamento utilizzabile per pre-gara ma anche e soprattutto per l’uso scolastico ed extra-scolastico, con uno spazio dedicato all’arrampicata outdoor e indoor. Le associazioni legate alla attività di arrampicata hanno chiesto la possibilità di avere spazi oltre che per un tipo di arrampicata Lead a corda (già previsto) anche con uno spazio per l’arrampicata libera tipo boulder. Si prevede un allargamento dell’area destinata ad arrampicata, che possa definire uno spazio condiviso tra arrampicata boulder e area lead. Le aree esterne del palazzetto di Carate Brianza potranno essere utilizzate come spazi per la corsa e per il pattinaggio su rotelle, prevedendo una pavimentazione adatta allo scopo. La zona dei servizi posta a nord consente, grazie all’inserimento di un

La palestra Pastro di Ferrara, prima palestra di pesistica e corpo libero realizzata in città, è stata riqualificata con interventi su sala pesi, ingresso e spogliatoi del campo di calcetto. Un nuovo inizio per una palestra storica: “un luogo così, a poca distanza dal cuore della città, rappresenta una risorsa utile e un servizio importante per una zona residenziale molto popolata”, ha affermato con soddisfa-

Torino Inaugurato il Palasermig Il Palasermig di Torino è un palazzetto polivalente dedicato a chi non può permettersi di fare sport: è infatti stato realizzato da Sermig, Servizio Missionario Giovani, su uno dei due campi scoperti già presenti nell’area di via Carmagnola 23 a Torino, a pochi metri dall’Arsenale della Pace. Omologato CONI per futsal, basket e volley, il Palasermig conta 400 posti a sedere ed è aperto anche al pubblico e al gioco non agonistico. Verrà utilizzato per l’attività sportiva dell’ASD Sermig, gli allenamenti e le partite delle categorie primi calci, pulcini, esordienti, under 15 e under 17 nonché della prima squadra, attualmente in C1 e delle ragazze del volley.

zione l’assessore ai lavori pubblici Andrea Maggi. L’intervento ha un significato importante, specie dopo il periodo difficile appena trascorso: l’impianto è stato riaperto a maggio 2021 ed è stato chiuso dopo poco tempo per la ristrutturazione, fino a settembre. Fondata nel 1975, la Palestra Pastro di Ferrara è un punto di riferimento per tutti gli appassionati di fitness, calcetto, tennis e body building. È gestita da Acqua Estense SSD, società facente parte del gruppo Nuova sportiva SSD a r.l., dal 2019 con un contratto di concessione della durata di 9 anni che prevedeva interventi di ristrutturazione dell’impianto, cui si sono accompagnati altri lavori di messa a norma da parte del Comune, proprietario della palestra.

Costruito in un luogo degradato, trascurato e malfrequentato, il Palasermig di Torino riunisce in sé un progetto educativo e sportivo di grande rilevanza per il quartiere. Ospiterà tutto l’anno manifestazioni sportive, saggi e centri estivi, per diventare uno spazio sicuro per le famiglie e i ragazzi del luogo. All’inaugurazione del Palasermig di Torino era presente Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, insieme al patron di Sermig, Ernesto Olivero, al presidente della Regione Alberto Cirio e al sindaco, Stefano lo Russo. Realizzato in soli 10 mesi a partire da

L’investimento di oltre 150 mila euro ha consentito di realizzare diversi interventi, portati a termine in solo due mesi. Sono stati rifatti sala pesi e hall di ingresso, oltre agli spogliatoi adibiti al campo di calcetto. La palestra offre una sala pesi e corpo libero con spogliatoi interni dedicati, una sala a corpo libero con

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gennaio 2021, il palazzetto polivalente è stato finanziato da Intesa Sanpaolo che ha raccolto i 200 mila euro necessari con un apposito crow-

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funding. Il Comune ha concesso l’area in uso per i prossimi 30 anni.

appassionati della bicicletta, con un giro di prova da parte dei ragazzi della Ciclistica Santerno Fabbi Imola.

Nel progetto del Palasermig di Torino rientrano 6 spogliatoi, un locale infermeria e fisioterapia e locali di servizio. All’aperto si trovano un campo da calcetto in erba sintetica, omologato FIGC, sfruttabile anche per il walking football, un’area attrezzata per bambini e una piastra polivalente outdoor, animata da figure educative che organizzeranno eventi per famiglie.

“Imola città fortemente declinata allo sport, con questo impianto prosegue nel valorizzare aree esterne, per vivere la pratica sportiva non solo in sicurezza ma anche garantendo il pieno appeal della disciplina ciclistica”, ha commentato Marco Panieri, sindaco di Imola con delega allo Sport. Il sindaco ha ringraziato la Ciclistica Santerno Fabbi Imola per il lavoro volontario finalizzato alla cura e alla manutenzione dell’impianto. Il tracciato del parco è composto da corsie numerate, parallele tra loro che si differenziano per bassa, media e alta difficoltà. Sul percorso sono presenti piccoli salti, curve e

Una sala polivalente da 50 posti a sedere sarà a disposizione per feste di compleanno, corsi di, ginnastica e dopo scuola. Nel palazzetto per calcio, volley e basket sono presenti 400 posti a

parco Ventaglieri, situato nel quartiere di Montesanto di Napoli, un’opera nata dalla creatività dell’artista locale Zeus40 che raffigura San Gennaro, santo protettore della città, con il pallone in mano.

sedere, impianti di riscaldamento, sala pesi e doppio tabellone segnapunti.

Napoli Il campo Sgarrupato al parco Ventaglieri entra nella land art Sul campo Sgarrupato di Napoli, realizzato con materiali Mapei, sabato 23 ottobre si è giocata l’attesa finale nazionale del torneo Red Bull Neymar Jr’s Five. La squadra vincitrice, i King Sport, si è aggiudicata la possibilità di volare in Qatar a disputare la finale mondiale: in palio la possibilità di sfidare il campione calcistico del Paris Saint-Germain Neymar Junior. Palcoscenico dell’evento è stato il riqualificato campo “Sgarrupato” del

Il progetto è stato realizzato con la tecnologia Mapecoat TNS Race Track di Mapei, rivestimento colorato a base di resina acrilica in dispersione acquosa a filmazione rapida per la protezione di superfici ad elevato calpestio. Grazie a Mapei, il campo da gioco ha raggiunto elevate prestazioni tecniche, in particolare un’ottima resistenza allo scivolamento, unite a un’eccezionale resa estetica, con colori brillanti e durevoli nel tempo. Dopo il campo di San Lorenzo a Roma e il campo dei giardini Graziella Fava a Bologna (ne abbiamo parlato nello Speciale Playground e Paesaggio Urbano), il campo Sgarru-pato di Napoli segna un nuovo passo nella collaborazione tra Mapei e Red Bull. Ad accomunare tutti i progetti vi è la volontà da parte delle due aziende di agire in modo positivo e propositivo nei confronti della realtà del quartiere, donando campi sportivi alle comunità delle città coinvolte e dando nuova vita a spazi urbani in degrado, rendendoli accessibili, sicuri e durevoli nel tempo.

Imola Inaugurato lo Zolino Bike Park In via Massimo Villa a Imola è stato inaugurato il nuovo bike park, impianto sportivo dedicato agli

cunette medio-alte. L'avvio del progetto e la manutenzione, ordinaria e straordinaria, di Zolino Bike Park sono stati possibili grazie al Comune, alla Ciclistica e al contributo di importanti partner. L'accesso a Zolino Bike Park è consentito a tutta la cittadinanza negli orari di apertura dell’impianto (ore 9.00-12.00 e 15.30-22.00).

Pesaro Finanziata la pista ciclorotellistica della Torraccia Sarà finanziata con 800 mila euro statali e 700 mila euro comunali la nuova pista ciclo-rotellistica prevista alla Torraccia, a Pesaro: un impianto “moderno, sicuro e di qualità” che permette di dare spazi sicuri alla pratica degli sport su due ruote. Il progetto è stato presentato dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci, con l’assessore con delega allo sport Mila della Dora, insieme alla sottosegretario di stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo sport, Valentina Vezzali e al presidente della Federazione di Ciclismo, Cordiano Dagnoni. Ha commentato Matteo Ricci: “È un

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impianto moderno, di grande qualità, che permetterà ai ragazzi di allenarsi nel massimo della sicurezza”. Il sindaco ha ricordato quanto sia stata fondamentale la determinazione della Vezzali, che lo scorso anno, alla presentazione del progetto, si è dimostrata favorevole accettando di inserire risorse ad hoc da parte dello Stato, permettendo di raccogliere i fondi ottenuti. L’avvio dei lavori per la pista ciclorotellistica di Pesaro è previsto per la prossima primavera, ad aprile, per una durata di circa 7 mesi. Ha spiegato l’assessore Della Dora che si tratta di “un circuito di 2 chilometri che permetterà di ospitare competizioni di interesse nazionale e garantirà agli appassionati di ciclismo di allenarsi in sicurezza”. La Federazione Rotellistica si avvarrà inoltre di un anello interno di 600 metri per allenamenti di pattinaggio di velocità. “Parliamo di un progetto che racchiude una nuova idea di impiantistica sportiva a servizio dello sport di base”, ha sottolineato il sottosegretario Vezzali, “che vede coinvolte la Federazione Ciclistica Italiana e la federazione Sport Rotellistici. Un investimento che permetterà a due realtà di dotarsi di un impianto importante per la promozione dell’attività giovanile, in linea con il concetto che “lo sport è per tutti e di tutti”. La sinergia tra Governo, Enti Locali e Federazioni Sportive può portare ottimi risultati”. La pista ciclo-rotellistica di Pesaro avrà anche una valenza sociale, perché permetterà di avvicinare i giovani

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a sport come il ciclismo, per una sua riqualificazione. Dal punto di vista prettamente sportivo la struttura sarà un punto di riferimento per manifestazioni svolte in completa sicurezza. La pista avrà larghezze variabili con fondazione in misto stabilizzato e misto cementato di spessore complessivo 35 centimetri, strato di binder spessore 5 centimetri e tappeto d'usura superficiale di spessore 3 centimetri. Sarà delimitata da cordolo in CLS di sezione 12/15 x 25 cm posato a raso. La pista avrà pendenza a schiena d'asino pari al 2 %.

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Lungo il perimetro correrà una fascia di sicurezza libera, priva di ostacoli e realizzata con fondazione drenante. In prossimità della linea di partenza e di arrivo è prevista la realizzazione di una piazzola che sarà usata per area giudici, tribune d’onore, tribune giornalisti e logistica. A completamento del circuito, ci saranno una piazzola per gazebi e allenatori e piazzole di sosta, oltre a percorsi pedonali di collegamento. Il tracciato ciclistico della pista ciclorotellistica di Pesaro sarà lungo circa 2 chilometri e largo 5 m, con caratteristiche rispettose delle normative FCI Federazione Ciclistica Italiana. Il tracciato rotellistico invece sarà lungo circa 600 ml e largo 7 m; le sue caratteristiche rispettano le prescrizioni normative imposte dalla Federazione Italiana Sport Rotellistici. Il progetto prevede la realizzazione di tutte le opere necessarie alla predisposizione di un futuro impianto di

illuminazione, per l’utilizzo serale dell’impianto, e in condizioni di scarsa visibilità..

Lissone (Mb) Approvato il progetto del primo skatepark nel Comune La Giunta Comunale di Lissone, in provincia di Monza e Brianza, ha approvato il progetto definitivo ed esecutivo per la realizzazione del primo skatepark in città: sorgerà in

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via Perosi, in una porzione di terreno situata nelle immediate vicinanze della pista ciclopedonale di viale della Repubblica e dell’Istituto Superiore Europa Unita. Questa realizzazione si inserisce all’interno della sistemazione del contesto urbano del contratto di quartiere; tuttavia, a livello tecnico e amministrativo è indipendente dal contratto siglato fra Regione Lombardia, ALER e comune di Lissone. Dal punto di vista economico, il Comune di Lissone contribuirà alla realizzazione dello skatepark con risorse economiche per circa 250

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mila euro. Il gruppo “Noi mamme di Lissone”, dopo essere stato coinvolto dall’Amministrazione comunale in fase di progettazione, ha preso parte economicamente al progetto con una donazione di 25 mila euro. Loretta Manzoni, presidente del gruppo, ha confermato che lo spazio sportivo è dedicato ai ragazzi, “in una fascia di età in cui necessitano di un loro spazio da dedicare allo sport e al divertimento. Ringraziamo il comune di Lissone che ha avallato e portato

avanti il progetto e ci ha permesso di collaborare alla realizzazione”. Come hanno affermato il sindaco Concettina Monguzzi, il vicesindaco Marino Nava e l’assessore allo Sport Renzo Perego, “l’approvazione del progetto definitivo dello skate park è il passo necessario per dare il via ai lavori nel 2022 e favorire l’aggregazione realizzando uno spazio sportivo e ricreativo ad hoc”. Il nuovo skatepark di Lissone rientra nella riqualificazione urbana del Contratto di quartiere: “È un ulteriore

intervento finalizzato a migliorare la funzionalità del contesto urbano ed è una sfida che lanciamo alla popolazione giovanile”. L’impianto sarà dotato di telecamere di sorveglianza per aumentare la sicurezza di tutti. Approvato il progetto, si procede verso l’appalto dell’opera: il cantiere prenderà il via nel 2022 per concludersi entro l’estate, con una durata prevista di circa 120 giorni. Lo skatepark di Lissone è stato pensato per avere un livello di fruibilità adatto a principianti ed esperti con un target di utenti in prevalenza ragazzi. Quello che nascerà sarà uno skatepark di ultima generazione: uno spazio progettato per essere inclusivo. Non è infatti previsto l’utilizzo di recinzioni o barriere, e l’intera struttura verrà integrata nello spazio urbano e nel verde, liberamente accessibile a chi vorrà praticare questo sport e divertirsi in totale sicurezza. In fase progettuale è stato considera-

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to anche il ruolo delle essenze arboree presenti nell’area verde oggetto dell’intervento, che creeranno aree ombreggiate e zone riposo. Rampe, elementi rimovibili e naturali andranno a caratterizzare la struttura che sarà realizzata in cemento colorato; le sistemazioni del contesto faranno uso di materiali naturali (gabbioni di rocce naturali) con un accurato uso del verde di progetto a integrazione di quello esistente.

Roma Al via il playground del Municipio VI Il programma per la città di Roma supportato dal fondo Sport e Periferie, (del quale abbiamo parlato nello Speciale di Tsport 334), si avvia verso la conclusione, con il quarto degli interventi assegnati allo studio

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milanese abad architetti. Si è aperto infatti, a fine ottobre, il cantiere del playground da realizzare nel Municipio VI, alla periferia est della Capitale. Il progetto originalmente è stato sviluppato presso un’area del quartiere Ponte di Nona, in via Caltagirone. In seguito a sopralluogo tenutosi con i funzionari della Soprintendenza Speciale Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Roma, è stato sconsigliato eseguire interventi nell'area identificata in quanto si presentava un altissimo rischio di intercettare una vecchia viabilità romana. Su richiesta del Municipio VI, l'intervento è stato quindi delocalizzato in piazza Van Gogh, lungo via delle Due Torri.

re le aree fruibili dalla comunità. La soluzione progettuale è stata redatta con la finalità di realizzare un’area che consenta una libera fruizione del parco per tutte le età suddividendo idealmente il parco in più settori a seconda della tipologia di attività e della fascia di età destinata.

Sommacampagna (Vr) Inaugurato il palazzetto sportivo di Caselle Il comune di Sommacampagna, in provincia di Verona, ha inaugurato il

rinnovato palazzetto dello sport di Caselle dopo un importante intervento di riqualificazione funzionale ed energetica. L’opera è frutto della collaborazione tra Comune e Polisportiva Caselle: con nuovi campi basket e calcetto e pallavolo, e la predisposizione per una futura parete

Cambiata la disposizione e la scelta delle attrezzature ludiche e sportive, il progetto conserva l’impostazione che gli architetti incaricati hanno dato ai “playground” per Roma. Le forme planimetriche utilizzate per la progettazione fanno riferimento a composizioni organiche, dalle curve morbide e sinuose, allo scopo di migliorare l’integrazione delle forme con i parchi su cui i playground vanno ad inserirsi. Gli interventi vertono quindi sulla realizzazione di aree attrezzate con dotazioni ludiche e sportive complete di

quanto necessario alla loro installazione. Si è prevista pertanto la realizzazione di recinzioni, pavimentazioni anti-trauma, arredo urbano ed ogni altro intervento necessario per rende-

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di arrampicata, sarà gestito dalla stessa Polisportiva. Il sindaco di Sommacampagna, Fabrizio Bertolaso, in occasione del-

consumi energetici. “Grazie alla collaborazione fra Comune e Polisportiva siamo riusciti a realizzare un'opera fondamentale per gli sportivi di Caselle. Nell'occasione,

Pubblici, Giandomenico Allegri. La palestra è attualmente utilizzata per competizioni di pallavolo con la presenza della squadra Dual Caselle che partecipa al campionato nazionale di serie B. I lavori di riqualificazione del Palazzetto dello Sport sono costati 1 milione e 230 mila euro, cui si sono aggiunti i costi per le sistemazioni esterne, circa 53 mila euro. Il Comune ha potuto contare su un contributo della Regione Veneto pari a circa 400 mila euro.

l’inaugurazione, ha ricordato come “la progettazione sia stata attenta all’efficientamento energetico, con l’impiego di illuminazione a led e l’installazione di un impianto fotovoltaico”. Una scelta mirata ad abbattere i

abbiamo voluto migliorare anche la qualità degli spazi esterni, migliorando la fruibilità dei percorsi e realizzando un'area verde che completa l'intervento sportivo”, è intervenuto il vicesindaco e assessore ai Lavori

Il nuovo palazzetto di Caselle a Sommacampagna è un’opera pubblica che soddisfa l’esigenza, manifestata dai cittadini e accentuata dalla pandemia, di godere di spazi multifunzione nei quali potersi divertire “In un momento storico in cui lo sport ha assunto ancora più rilevanza per il ruolo di prezioso e indispensabile alleato alla salute di tutti, grandi e pic-

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coli, riuscire a dare alla Comunità un palazzetto di ultima generazione con spazi rinnovati ed efficienti adatti ad accogliere nuove offerte sportive ci rende molto orgogliosi”, ha concluso l’assessore all’Ambiente che ha seguito lo sviluppo del progetto, Marco Montresor.

Bologna Rinnovata la pista di atletica al centro sportivo Terrapieno I lavori di rinnovamento della pista di atletica del centro sportivo Terrapieno fanno parte di un ampio progetto di riqualificazione degli impianti sportivi universitari, che Alma Mater e CUSB hanno portato avanti negli ultimi anni. Nel complesso sono stati investiti circa 3 milioni di euro per garantire un impianto di uno standard elevato, in un’ottica di maggiore sostenibilità.

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key, flying disc, calcio e calcio a 7, ultimate frisbee. In via di completamento anche il Palacus: qui sono stati ristrutturati spogliatoi, ambulatorio, tribuna e impianti tecnici, dopo il rifacimento del campo in parquet, risalente a tre anni fa.

Buccinasco (Mi) Il Giardino Collodi La Giunta comunale ha approvato i progetti definitivi che riqualificheranno le aree verdi e sportive in città. In par-

A fine ottobre, il Rettore Francesco Ubertini ha tagliato il nastro della nuova pista di atletica, il fiore all’occhiello dell'impianto sportivo. La pista di atletica è stata realizzata con caratteristiche tecniche e strutturali di ultimissima generazione, per diventare un punto di riferimento importante per tutta la comunità sportiva bolognese ed emilianoromagnola, idonea ad ospitare eventi agonistici nazionali ed internazionali. Tra gli elementi particolarmente innovativi della pista di atletica del centro sportivo Terrapieno di Bologna, il “Polytan Smartracks” è un sistema avanzato che sfrutta magneti posizionati in due corsie della pista e in una pedana dei salti in estensione per analizzare nei dettagli il contenuto dell’allenamento. Il sistema di cronometraggio incorporato alla pavimentazione potrà essere utilizzato dagli atleti professionisti come anche dagli amatori. I dati dell’allenamento, come distanza e tempo di percorrenza, frequenza e numero dei passi verranno rilevati

attraverso un sensore o uno smartphone indossato dagli atleti. Un'utile modalità di confronto dei programmi di allenamento con i risultati raggiunti. Il centro è composto da una struttura coperta, il Palacus, e da un impianto all’aperto, il centro sportivo Terrapieno, che conta due campi da calcio a 5, 3 campi a 7, 1 campo a 11 e un campo polivalente regolamentare in erba, tribuna e campo di atletica. Al centro sportivo Terrapieno saranno ultimati a breve i lavori dell’ex campo secondario, dove è in corso la realizzazione dell’arena multisportiva in sintetico, dove si potranno praticare discipline diverse tra loro tra cui hoc-

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strutture ludiche e sportive”, ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Emilio Guastamacchia. Piazza dei Giusti si arricchirà di camminamenti, strutture eco-compatibili, alberi e una nuova fontana, mentre il giardino dedicato ai più piccoli in viale Lombardia ospiterà giochi e strutture a tema Pinocchio. In piazza Mar nero, “il piccolo campo di allenamento verrà decorato e colorato”.

ticolare, il parco di viale Lombardia diventerà il Giardino Collodi e le aree di via Primo Maggio e piazza Mar Nero saranno dedicate agli sportivi. I nuovi progetti di rigenerazione urbana

fanno parte del Piano Quartieri che vedrà interventi importanti anche piazza dei Giusti (via Manzoni) e in seguito anche nella piazza di via Guido Rossa (Buccinasco Più), di cui è stato appro-

vato il progetto preliminare. “Il Piano Quartieri si arricchisce di interventi che cambieranno il volto a diverse zone della città con interventi qualificanti di decoro urbano e con

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“Investiamo oltre un milione di euro per rendere la nostra città ancora più bella e vivibile, con aree dedicate alle famiglie e agli sportivi”, ha aggiunto il sindaco Rino Pruiti. Tra i progetti, anche la piazza di via Guido Rossa: “il disegno, sulla base di quanto già votato durante il sondaggio della scorsa primavera, prevede un playground colorato con giochi inclusivi, nuovi alberi inseriti in strutture di pregio e un prato con diverse tipologie di fiori per colorare l’area tutto l’anno”.

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fondata da Pietro Chianchiano periodico di informazioni tecnico-sociali su attrezzature e impianti sportivi e ricreativi, piscine e impianti acquatici, disegno urbano e ambientale Technical-social magazine on recreational, acquatic and sports facilities, pools, equipments, environmental & urban furnishing

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Le schede tecniche di TSPORT in questo numero

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15.4 Indice per tipologia Tsport 283-342 (annate 2012-2021)

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109 56 103 95 95 110 105 IV cop. 103 3 73 1 99 108 4 97 98 8 93 24 107 II cop. III cop. 101 106 2

publiredazionali Italgreen Italian Padel Ital.Project Pilkington Powergrass Signify Viganò Pavitex

Si conclude con questo numero di Tsport l’era delle schede tecniche: oggi non è più tempo di ritagliare e inserire in un raccoglitore fisico i fogli numerati e classificati in base agli argomenti trattati. Dopo 22 anni questa che era la “nuova serie” delle schede tecniche di Tsport (ma inserti e schede tecniche sono stati parte di Tsport fin dagli anni ‘70) si conclude definitivamente, ma ricordiamo che tutti i contenuti pubblicati sono reperibili tra gli “strumenti per il progettista” sul portale sporteimpianti.it, e chi volesse la raccolta aggiornata delle schede in pdf può richiederla contattando la redazione. Gli standard dimensionali, le norme e le circolari di interesse per il settore saranno, naturalmente, sempre aggiornati all’interno del portale. In questo numero pubblichiamo, oltre all’indice di tutte le schede tecniche ancora valide (delle 1.132 pubblicate, alcune sono aggiornamenti in sostituzione di schede non più attuali), anche un indice sistematico dei progetti pubblicati su Tsport negli ultimi dieci anni: si tratta di 410 progetti o realizzazioni, che abbiamo raggruppato per tipologie secondo questa sequenza: -

CALCIO E CALCETTO STADI E ARENE ATLETICA LEGGERA ARREDO URBANO E PARCHI CENTRI SPORTIVI PALAZZETTI E PALESTRE NUOTO E PARCHI ACQUATICI ALTRI IMPIANTI

76 84 82 80 86 74 78

altre aziende del circuito Mappa dei Fornitori in questo numero Cebic, Celenit, Evolplay, Genta, Legnolandia, Milani Valerio, Nuova Defim, Spaziosport

15.9 Schede tecniche Tsport 214-341 (annate 2000-2021)

La “scheda tecnica” n. 1, pubblicata su Tsport 214 (luglio-agosto 2000).


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