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REPORTAGE TORINO I LUOGHI DELLE ATP FINALS

Torino: i luoghi delle ATP Finals

Turin: the ATP Finals venues

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a cura della Redazione

Il PalaAlpitour nei giorni delle ATP Finals / The PalaAlpitour on the days of the ATP Finals (ph. Antonello Marangi / Shutterstock).

La città di Torino è stata scelta per il 2021 e per i prossimi cinque anni come sede del torneo tennistico a cui partecipano i primi otto giocatori della classifica ATP di singolare e le prime otto coppie della classifica di doppio. Quest’anno il torneo - denominato, per via dello sponsor, Nitto ATP Finals 2021 - si è svolto dal 14 al 21 novembre ed ha avuto come sede di gara l’ex Palazzo del Ghiaccio progettato da Arata Isozaki per le Olimpiadi invernali del 2006, ora noto come PalaAlpitour. Gli allenamenti, invece, si sono svolti presso lo Sporting Circolo della Stampa. I luoghi hanno dovuto subire, per l’occasione, un adeguamento la cui progettazione è stata affidata con due gare. La trasformazione del PalaAlpitour è stata realizzata dall’architetto Benedetto Camerana, che ha vinto la gara a inviti indetta nel 2020. Lo stesso architetto ha progettato i padiglioni temporanei in piazza San Carlo. Con un concorso bandito nel febbraio 2021 è stato invece assegnato allo Studio De Ferrari Architetti l’intervento presso il Circolo della Stampa Sporting. Nelle pagine seguenti illustriamo i due progetti. The city of Turin has been chosen for 2021 and for the next five years as the venue for the tennis tournament in which the top eight players in the ATP singles rankings and the top eight pairs in the doubles rankings participate. This year's tournament - named after the sponsor, Nitto ATP Finals 2021 - took place from 14 to 21 November and was held in the former Ice Palace designed by Arata Isozaki for the 2006 Winter Olympics, now known as PalaAlpitour. Training, on the other hand, took place at the Sporting Circolo della Stampa. For the occasion, the venues had to undergo adaptation, the design of which was entrusted to two tenders. The transformation of the PalaAlpitour was carried out by the architect Benedetto Camerana, who won the invitation-only tender held in 2020. The same architect designed the temporary pavilions in Piazza San Carlo. Studio De Ferrari Architetti was awarded the project for the Circolo della Stampa Sporting in February 2021. The following pages illustrate the two projects.

Il PalaAlpitour

In questa pagina, intervento sul PalaAlpitour; dall’alto: il concept di progetto; pianta; sezioni. Il masterplan delle Nitto ATP Finals 2021 è stato firmato dall’architetto Benedetto Camerana, vincitore a novembre 2020 del Beauty Contest lanciato dalla Federazione Italiana Tennis (FIT). Il Beauty Contest è una gara a inviti in due fasi che è stata lanciata a marzo 2020 dalla Federazione Italiana Tennis per curare l’ideazione, l’organizzazione, l’ambientazione e la promozione di 5 edizioni delle fasi finali del torneo di tennis internazionale; Benedetto Camerana ha vinto il contest partecipando con Awe International Group (capogruppo), KPMG Sport e Nielsen Sports, Arriva Italia srl e Politecnico di Torino. Il bando richiedeva proposte di massima per la comunicazione e il posizionamento strategico delle Nitto ATP Finals, un piano logistico e la stima degli impatti. Di rilevante importanza è stata la richiesta del bando di definire il concept architettonico e la progettazione estesa della venue di un evento dal grande ritorno economico e mediatico, come opportunità per la crescita del movimento sportivo tennistico. Particolare attenzione è stata dedicata alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, ma anche alla complessità di un progetto che si svilupperà in 5 anni considerando che la fase di start up ricade in un momento estremamente delicato, portando a una prima edizione necessariamente semplificata.

Il masterplan

Il progetto per l’edizione 2021 si incentra sulla trasformazione del Pala Alpitour, edificio iconico delle Olimpiadi invernali del 2006 accanto allo stadio Comunale, da allora Olimpico. Al suo interno Camerana propone e realizza importanti adeguamenti funzionali, mentre all’esterno prefigura il Tennis Village che realizzerebbe un sistema di padiglioni collegati da una passerella dal design innovativo e suggestivo, in ideale connessione con l’arco olimpico rosso che dalle Olimpiadi invernali domina l’area del Lingotto. I padiglioni avrebbero accolto funzioni integrate all’arena, tra cui un campo da riscaldamento, aree lounge e spazi per gli sponsor dell’evento. Leggerezza, immediatezza di montaggio, riciclabilità, sostenibilità energetica e dei materiali sono le loro caratteristiche tecnologiche. Il masterplan prevede alcune funzioni di complemento distribuite all’interno di edifici vicini, come la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, il Circolo della Stampa Sporting ASD (progetto poi realizzato dallo studio De Ferrari, che illustriamo in questo servizio a partire da pagina 14), e la sede dell’Automobile Club d’Italia-ACI (già progetto di Benedetto Camerana).

La venue principale

Le gare del torneo sono ospitate nel Pala Alpitour disegnato da Arata Isozaki. La sua forte identità si definisce nelle scelte volumetriche, un semplice parallelepipedo, e nei materiali utilizzati: il lucente involucro in pannelli di acciaio inossidabile interrotti in modo irregolare da piccole aperture finestrate. Un grande atrio, all’interno, si riflette sulla specchiatura obliqua posteriore a una delle quattro grandi tribune introducendo all’area da gioco. La proposta progettuale vuole porsi in continuità con la flessibile architettura impostata per le Olimpiadi, non modificando la funzione dell’edificio che riesce ad adattarsi armoniosamente alle nuove richieste, sportive, di intrattenimento e di relazione.

Partendo dal centro dell’edificio, le differenti dimensioni dei campi da tennis 23,77x8,23 m per il singolo e 23,77x10,97 m per il doppio) rispetto a quello da hockey su ghiaccio hanno permesso di dare maggiore spazio al gioco nelle aree di movimento esterne ai confini del campo. La superficie del campo è quasi raddoppiata rispetto alla O2 Arena di Londra che ha ospitato le precedenti ATP Finals. La capienza del palazzetto è stata inoltre aumentata di oltre 650 posti, grazie all’inserimento a bordo campo di quattro tribune temporanee aggiuntive rivestite in moquette e composte ognuna da tre file di seggiolini più vicini al campo da gioco. Esternamente al grande catino disegnato dal campo e dalle tribune, nei grandi atrii di ingresso, sono stati realizzati ex novo quattro padiglioni aperti, impostati come soppalchi su portali metallici. Ospitano altrettante aree lounge, ristorazione e sponsor schermate da alte lamelle metalliche verticali che a quota + 6 metri ampliano le terrazze esistenti. Sull’anello più alto del settore sud, a quota 14 metri, sono distribuiti i box commentatori, insonorizzati e con perfetta visuale sul campo.

In questa prima edizione, il grande atrio di ingresso del Pala Alpitour accoglie una versione ridotta del Tennis Village, previsto dal masterplan all’esterno, sull’antistante piazzale Grande Torino, pensato per avvicinare la Città all’evento e agli atleti. Riflesso nella parete specchiante inclinata, uno scenografico campo da allenamento e riscaldamento è visibile sia dalle due lounge principali, posizionate sul lato di corso Sebastopoli, che dall’ingresso e dall’esterno attraverso le grandi vetrate. Il pavimento di gioco ha una tripla stratigrafia in legno e resina e i colori caratteristici dei campi delle Nitto ATP Finals. La nuova funzione ha portato anche alla riorganizzazione degli spogliatoi e di parte delle aree interne, diversamente suddivise da nuove pannellature. Ai piani inferiori (livello -7,50 m) sono distribuiti 11 spogliatoi (8 singoli +1 riserva +2 doppisti). Ad ogni atleta è dedicato uno spogliatoio di circa 95 mq, che comprende una sala principale con area armadietti, area relax con divani e sedute e uno schermo per seguire in diretta il campo principale. Stanze ‘satelliti’ accessibili dalla principale accolgono una sala fisioterapia e una ‘concentration room’ per gli ultimi momenti pre-gara.

Piazza San Carlo

La piazza barocca di Torino è stata scelta per il 2021 (potrà essere diverso nelle successive edizioni) per avvicinare l’evento alla città. Il progetto ha previsto due padiglioni simmetrici a un piano, di 85x10 metri ciascuno, destinati agli sponsor e alle istituzioni che supportano l’evento. Il loro disegno, concordato con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, è lineare e minimale. Utilizzando nelle superfici e nei rivestimenti il blu, colore simbolo della città e di ATP,

In questa pagina, nella foto grande, il campo da tennis principale. A sinistra, il campo di allenamento e riscaldamento e uno dei soppalchi affacciati su quest’ultimo. Nella pagina destra, in alto i padiglioni di piazza San Carlo e, al centro, il campo pratica, in asse con i monumenti della piazza. Nella foto in basso, le sedute trasparenti del PalaAlpitour. On the right page, from the top, the pavilions in Piazza San Carlo and, the practice court, in line with the monuments in the square. In the lower photo, the transparent seats of the PalaAlpitour.

Le sedute del PalaAlpitour

Il Pala Alpitour conta 14.350 posti a sedere. Fin dalla sua inaugurazione per le Olimpiadi del 2006, l’immagine che si è voluta dare a quello che era un impianto per il ghiaccio è stata caratterizzata da una seduta trasparente monoscocca appositamente disegnata. In occasione di un evento così prestigioso a livello internazionale come gli ATP Finals, la Milani Valerio Srl ha contribuito a rendere la struttura ancora più accogliente e suggestiva, con l'installazione delle sedute Mondoseat Ice 2006, prodotte da Mondo, a integrazione di quanto già eseguito quindici anni prima. Grazie al personale qualificato, in pochi giorni è stata completata l'installazione di diverse centinaia di queste sedute, realizzate in makrolon, materiale termoplastico ad elevata trasparenza e resistenza alla rottura, stampato a iniezione in un unico blocco privo di inserti metallici, con un'ottima classificazione della protezione antincendio. (www.milanivalerio.com) riprendono sui lunghi fronti l’elemento caratteristico della piazza, i portici, creando un dialogo con il monumentale sfondo. La planimetria disegna un insieme volutamente divergente: verso sud apre una prospettiva che enfatizza le chiese, mentre verso nord crea un cannocchiale visivo che accentua l’assialità del tratto nord di via Roma, verso piazza Castello e Palazzo Reale. La visione proposta è quella che il centro Città vuole avvicinare il più possibile i cittadini all’evento: un campetto per la pratica del tennis, destinato ai più giovani e realizzato ai piedi della statua equestre, completa questa presenza urbana delle Nitto ATP Finals, insieme ad allestimenti accessori destinati ai main sponsor.

Strutture per le Nitto ATP Finals a Torino

Committente: Federazione Italiana Tennis-FIT.

Proponenti: Benedetto Camerana (progetto del masterplan dell’evento, progetto architettonico, concept e direzione artistica); AWE International Group (capogruppo, definizione del posizionamento strategico e del concept dell’evento e predisposizione del piano di comunicazione e promozione); Arriva Italia srl (analisi e proposta di sviluppo del piano della logistica e della mobilita applicata all’evento); KPMG Sport e Nielsen Sports (stima degli impatti economico/sociali dell’organizzazione dell’evento e degli eventi correlati per il periodo 2021-2025); Politecnico di Torino (progetto di sostenibilità ambientale ed energetica).

Collaboratori: Mattia Greco (capoprogetto), Eugenio Bosco (coordinamento progetto del Fun Village), Laura Acito, Gabriele Rossi, Antonio Pangallo, Alberto Domini, Nicole Labbe, Francesca Turnaturi, Francesca Griotti.

Consulenti: Ing. Stefano Saffirio - Curti & Saffirio Ingegneri Associati (struttura e statica)

Sedute: Mondo Spa (vedi pag. 99) Installazione sedute: Milani Valerio Srl

Il Circolo della Stampa Sporting

Il Circolo della Stampa Sporting è un complesso sportivo polifunzionale di Torino situato in corso Agnelli, nel quartiere di Santa Rita. Deve il nome all'associazione ricreativa dell'omonimo quotidiano torinese, parzialmente beneficiaria dell'area durante gli anni 1930.

Durante i suoi primi quarant'anni d'attività fu considerato tra le più importanti e lussuose sedi sportive d'Europa oltreché una delle icone dell'architet-

Nella colonna di sinistra, dall’alto, la nuova pensilina d’ingresso alla club house, una sala interna, e le partizioni serigrafate dei nuovi spogliatoi. Sulla destra, dall’alto, planimetria con gli interventi effettuati e pianta dei nuovi spogliatori; vista interna di questi. Nella pagina destra, il training center con la copertura e la facciata in policarbonato alveolare. out and plan of the new changing rooms; internal view of these. On the right page, the training centre with its honeycomb polycarbonate roof and facade.

tura razionalista e modernista torinese, ed è vincolata dalla Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio. L'impianto è stato acquisito, insieme a tutta l'area su cui insiste, dal Comune di Torino che nel 2004, in vista della XXIII Universiade invernale disputatasi tre anni più tardi, lo sottopose a ristrutturazione. Dal 2009 il Circolo della Stampa - Sporting (associazione che già dalla metà degli anni 1960 usufruisce dell'impianto) ha ottenuto in concessione dal Comune il diritto di superficie parziale per venvticinque anni. In vista delle ATP Finals una parte della struttura è stata oggetto di una profonda ristrutturazione finalizzata agli allenamenti dei tennisti, ma inquadrata in un più ampio programma di rinnovamento dell’intero Circolo. L’incarico professionale allo Studio De Ferrari Architetti si deve al Concorso bandito il 22 febbraio 2021 dal Circolo della Stampa Sporting. Il cantiere è iniziato il 10 giugno 2021, l’inaugurazione si è svolta il 5 novembre. I primi campioni del circuito ATP FINALS sono arrivati dopo pochi giorni. È stata un’avventura contro il tempo, con complesse difficoltà progettuali, costruttive, organizzative e logistiche. E non ultime le problematiche autorizzative legate soprattutto al vincolo della Soprintendenza; ma - affermano gli architetti - è stata anche un’intensa avventura intellettuale.

È stata restaurato l’anima razionalista della club house del 1943 disegnata dall’architetto Domenico Morelli che negli anni era stata seppellita sotto interventi poco interessati al genius loci: in particolare il nuovo sistema di illuminazione dell’atrio e delle sale ritrovo è stato disegnato ad hoc in collaborazione con il produttore Rimani. Una agile pensilina consente di proteggere l’ingresso all’atrio dove sono stati riaperti gli spazi e restaurate le colonne in mosaico e gli intonaci originali. Anche il pavimento in un raro travertino è stato restaurato e completato grazie alla scoperta fortunata di lastre dell’epoca presso Catella Marmi. Quale elemento di particolare spettacolarità, è stato ristrutturato un buio e triste capannone del 1960 recuperandone la pregevole e aerea struttura metallica, valorizzata dal nuovo e tecnologico rivestimento in policarbonato semitrasparente delle facciate e della copertura. Il risultato è un sorprendente “training center” di livello internazionale, molto apprezzato dai campionissimi delle ATP Finals. Impianto di illuminazione, misure dei campi e loro dimensioni, superficie di gioco in Green Set ®, altezza interna, rispettano gli imperativi standard richiesti. La tribuna con 200 posti a sedere ha accesso diretto da corso Agnelli. La terrazza - back stage - è riservata agli operatori tecnici e alle autorità con ingresso dal Circolo. Infine per i nuovi spogliatoi si è ricercato un linguaggio in linea con le esigenze funzionali e di immagine dei campionissimi ma anche dei soci che lo utilizzeranno a seguire: il giallo delle palline da tennis caratterizza gli arredi e gli spazi disegnati come stranianti campi da gioco. Restauro e ristrutturazione Circolo della Stampa Sporting in Corso Agnelli 45 a Torino

Committente: Circolo della Stampa Sporting A.S.D. Responsabile del procedimento: Pietro Garibaldi Progetto e Direzione Lavori: Studio De Ferrari Architetti (Vittorio Jacomussi, Osvaldo Laurini, Agostino De Ferrari, Alessandro Bellesia, Marta Bergoglio, Claudia Gatti) Progetto impianti e sicurezza: Studio CYD (Giancarlo Gramoni, Yara Gramoni) Progetto strutture: Claudia Costan Zovi Progetto sottoservizi: Lorenzo Rolle Direttore cantiere: Maurizio Gallo

Importo lavori: euro 1.800.000

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