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ITALIAN PADEL, I CAMPI DA PADEL INTERAMENTE MADE IN ITALY
from Tsport 342
Forgiafer è l’azienda bresciana - leader europea, con un’esperienza trentennale in manufatti di carpenteria - che segue l’intera produzione dei campi Italian Padel, dalla progettazione alla scelta della materia prima e di ogni singolo componente, curando ogni dettaglio e ogni personalizzazione, per un prodotto finale interamente Made in Italy. L’azienda è in piena espansione, e si avvale dell’apporto fondamentale del capitale umano nei processi di progettazione, produzione, installazione e manutenzione dei campi da padel, grazie a ingegneri, progettisti e installatori specializzati.
L’etica e la qualità come filosofie aziendali
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Grazie alla sua capacità produttiva e ai propri 70 addetti, Forgiafer produce quelli che sono i migliori campi sul mercato e offre 10 anni di garanzia: dall’inizio dell’attività, nel 2016, ha installato oltre 1.600 campi in 19 Paesi del mondo, dall’Europa, agli Emirati Arabi, alle Maldive, Mauritius, Canada. L’obiettivo per i prossimi due anni è di distribuire sul mercato estero il 65% delle realizzazioni, mentre già nel 2022 l’azienda raggiungerà una capacità produttiva annua di 1500 campi. Dal 2018, i prodotti sono certificati CE secondo la EN 1090-1, richiamata dalla NCT 2018 e dal D.lgs 106/2017 in ottemperanza al regolamento UE n. 305/2011. La Marcatura CE, obbligatoria in Europa, rappresenta un’attenzione verso la sicurezza e garantisce una serie di vantaggi aggiuntivi per i clienti. Con l’adeguamento delle strutture alla NCT 2018, i campi Italian Padel risultano essere resistenti alla spinta del vento oltre i 100 Km/h; i vetri del campo sono temperati stratificati e hanno uno spessore di 6+6 mm con intercalare plastico, il che implica una maggior resistenza, maggior rimbalzo, e maggiore sicurezza; la struttura, infine, a spessore maggiorato, è interamente zincata, le saldature sono anticorrosione e la verniciatura viene eseguita a polvere, comportando quindi maggior resistenza all’abrasione, e maggior durata.
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Production Italian Padel: padel courts completely Made in Italy
Forgiafer is the Brescia-based company - a European leader with thirty years of experience in carpentry - that follows the entire production of Italian Padel courts, from design to the choice of raw materials and every single component, taking care of every detail and every customization, for a final product entirely Made in Italy. The company is in full expansion, and relies on the fundamental contribution of human capital in the processes of design, production, installation and maintenance of padel courts, thanks to engineers, designers and specialized installers.
Ethics and quality as corporate philosophies
Thanks to its production capacity and its 70 employees, Forgiafer produces what are the best courts on the market and offers 10 years of warranty: since the beginning of the activity in 2016, it has installed more than 1,600 courts in 19 countries around the world, from Europe, to the United Arab Emirates, Maldives, Mauritius, Canada. The goal for the next two years is to distribute 65% of the achievements on the foreign market, while already in 2022 the company will reach an annual production capacity of 1500 fields. Since 2018, the products are CE certified according to EN 1090-1, recalled by NCT 2018 and Legislative Decree 106/2017 in compliance with EU Regulation No. 305/2011. CE Marking, which is mandatory in Europe, represents a focus on safety and provides a number of additional benefits for customers. With the adaptation of the structures to the NCT 2018, the Italian Padel courts are resistant to the thrust of the wind over 100 Km/h; the glasses of the court are tempered laminated and have a thickness of 6+6 mm with plastic interlayer, which implies greater resistance, greater rebound, and greater safety; finally, the structure, with increased thickness, is fully galvanized, the welds are anti-corrosion and the painting is done in powder, thus implying greater resistance to abrasion, and greater durability.
www.italianpadel.it info@italianpadel.it ! ItalianPadel
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Il patrimonio del verde pubblico, il campo POWERgrass e la gestione “green”
Un’accurata programmazione finanziaria, per tutto il ciclo di vita di un’opera, consente di progettare con lungimiranza per ridurre i costi complessivi di realizzazione, di gestione e anche della dimissione. Durante la progettazione, lo studio dell’impiatto ambientale (SIA) deve prevenire anche le variazioni del clima con scenari almeno trentennali e ogni attività va studiata anche per quanto concerne l’impiatto sulle persone e sull’ambiente.
Il “Verde Pubblico” è quella parte del territorio sottratta dalla edilizia per mitigare l’impatto della eccessiva edificazione sull’ambiente. Negli ultimi anni però la manutenzione del verde è stata trascurata per la mancanza di fondi nella spesa corrente. Gli amministratori affermano che è più facile trovare fondi per gli investimenti ma questo paradosso dipende dalla programmazione finanziaria. La gestione del verde è efficace dove la manutenzione ordinaria fa parte degli investimenti, anche perché quando si tratta di verde naturale, la manutenzione ordinaria previene quella straordinaria. Fortunatamente, questo sta per cambiare perché le norme attuali dei Criteri Minimi Ambientali (CAM) richiedono anche uno studio dell’impatto ambientale (SIA) di tutte le opere pubbliche che comprende anche gli interventi di mitigazione e di compensazione. Lo studio deve inoltre proiettare scenari almeno trentennali che tengono conto anche dei cambiamenti climatici. Nella specie, le norme richiedono un censimento del verde pubblico con una valutazione dello stato di conservazione, come punto di partenza per redigere lo studio (SIA). Il risultato finale deve produrre un sistema di gestione ambientale dove vanno integrati metodi anche di monitoraggio per misurare e controllare le attività durante le fasi di riqualificazione, uso e manutenzione e l’impatto del clima sul territorio.
I campi da gioco in erba naturale fanno parte del verde pubblico e la loro trasformazione in erba sintetica negli ultimi due decenni ha cambiato il riassetto del Verde Pubblico nel territorio. Il problema è ancora di maggior impatto nei grandi comuni e nelle città metropolitane perché sottraggono una buona parte dal patrimonio verde naturale. Comunque, bisogna constatare che la domanda oggi è orientata verso i campi sintetici che nasce da una duplice esigenza: 1) l’aumento della intensità di gioco dei campi naturali incapaci di sopportare un calpestio intensivo e 2) la necessità di ridurre i costi della manutenzione pensando esclusivamente a quella ordinaria. Tuttavia, in questo modo si sposta il problema più avanti perché ogni 8 o 10 anni circa bisogna rifare il campo sintetico. Inoltre, in un campo sintetico gli effetti della manutenzione non sono visibili perché dall’esterno sono verdi. Questo nasconde una insidia perché la garanzia e la manutenzione straordinaria è subordinata
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In questa pagina, Milano, Parco Nord. Nella pagina a destra, in alto, parco pubblico a Vimercate (Monza). Foto: BG / Tsport. Adestra in basso, lo Stadio Riviera delle Palme a San Benedetto del Tronto, con manto ibrido Powergrass.
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all’ordinaria. Alla fine della gestione di un centro sportivo bisogna consegnare il campo in uno stato di conservazione equivalente o migliorativo rispetto allo stato originale ma, nella maggiore parte dei campi, tocca nuovamente alla proprietà rifare il campo. Gli incentivi sui progetti “green” aiutano a far sviluppare idee innovative più lungimiranti con una visione più ampia di gestione del territorio.
Il campo POWERgrass e la gestione “green”
Per i campi di gioco, soltanto un sistema ibrido ben congegnato, associato ad una manutenzione ordinaria costante soddisfa maggiormente le esigenze della collettività in termini di fruibilità, sicurezza di gioco e sostenibilità. Il costo di gestione è contenuto se si tiene conto un ammortamento pluriennale, per tutto il ciclo di vita del bene. Il campo ibrido migliora l’assetto verde e non richiede ulteriori azioni di mitigazione o di compensazione ambientale. L’impatto è positivo, se vengono applicati gli insegnamenti dell’agricoltura rigenerativa per la manutenzione dell’erba naturale. Il sistema ibrido promuove una economia circolare ed occupazione qualificata di nuovi profili di lavoratori, sensibili alla cura dell’ambiente. Inoltre, anche il monitoraggio sull’impatto ambientale diventa più facile per attuare i controlli, perché l’erba naturale evidenzia subito eventuali incurie durante la fase di esercizio del campo. Il progetto del campo ibrido migliora l’assetto idrogeologico perché assorbe rapidamente una grande quantità di acqua piovana e previene lo scorrimento superficiale che provoca la erosione del suolo ed il rischio di allagamenti. L’acqua piovana, in parte viene conservata nel substrato per i fabbisogni dell’erba naturale ed in parte ricarica le falde attraverso i dreni, con acqua pulita, filtrata biologicamente dall’erba naturale. La soluzione di un sistema ibrido efficace coniuga tutti gli aspettiintorno alla realizzazione, all’uso e manutenzione e alla dismissione dei campi da gioco in erba con la possibilità di controllare e monitorare l’impatto sull’ambiente.
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