GUIDA AGLI EUROPEI 2021 A CURA DI LUCA CALAMAI

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GUIDA AGLI EUROPEI | 2021

Il giornalista Stefano Cecchi

• LUCA CALAMAI

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ro piccolo ma ricordo bene la notte della vittoria del campionato Europeo, nel 1968. L’Italia di Ferruccio Valcareggi fece ritirare fuori le bandiere tricolori, restituì orgoglio e appartenenza al nostro Paese. Bandiere che poi tornarono a sventolare due anni dopo al Mondiale, per la fantastica vittoria degli azzurri contro la Germania. Il leggendario 4 a 3 in Messico”. Stefano Cecchi è un poeta del calcio. Lo racconta da anni, sulla carta, in radio e in televisione, con la passione mai annacquata di chi ha amato e ama il pallone. Usando aggettivi giusti e concetti mai banali. La sua analisi dell’Europeo parte da questa riflessione: “Questo è un Europeo che inizia in maniera a dir poco strana. È un Europeo figlio di questi tempi. Del Covid”. Strano perché? “Perché non si sa neppure dove si gioca. Il regolamento non mi è ancora entrato in testa. Siamo distratti da altri problemi. Fino a poco tempo fa non sapevamo neppure se gli

CeCChI: “gIovAnI, DI tALEntO MA non AnCorA fAvorItI” “Francia, Inghilterra e Germania superiori però l’Italia può essere la Nave dei Corsari...”

azzurri avrebbero potuto disputare alcune loro gare all’Olimpico. Io avrei rimandato ancora di un anno l’Europeo ma è chiaro che l’Uefa non poteva permetterselo. Aveva bisogno dei soldi che questo evento produrrà. I soldi sono più importanti anche della passione dei tifosi”. Un Europeo vagante. “Direi soprattutto confuso. Però se togli il senso del Sacro, dell’attesa al calcio cosa resta? Il calcio non è un obbligo, è un piacere. Come era quella pubblicità sul caffè? Diceva più o meno: il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è. Lo stesso discorso vale per il calcio. Il calcio di plastica non è accettabile”. Peccato perché stavolta presentiamo un’Italia che è piaciuta. “Lo confesso, io amo il tifo di parte. Quindi la Fiorentina. Però è vero che questa Italia ha incuriosito.

Barella in

azione

Perché è un’Italia giovane, di talento. Perché veniamo da tante delusioni e cerchiamo la riscossa. Però chiariamo alcune cose: questa è una buona Nazionale ma non è una Nazionale fortissima. Altrimenti rischiamo di creare aspettative che poi provocherebbero in caso di risultato negativo una grande delusione”. Un’Italia quindi non favorita per il titolo. “Esatto. Francia, Inghilterra, la stessa Germania mi sembrano superiori. L’Italia può essere la Nave dei Corsari di questo Europeo. Un ruolo anche divertente”.

Mancini ha svolto un ottimo lavoro. “E’ il Commissario Tecnico perfetto. Da allenatore di club ha messo in mostra qualche limite, anche caratteriale. Da Cittì funziona a meraviglia. Lo confesso, è un signore che mi ha stupito in positivo”. A Firenze durò poco tempo. “Non era ancora pronto. La Fiorentina ha fatto da nave scuola per il Mancini allenatore esattamente come la Juve lo ha fatto con Pirlo. Però anche in una situazione non facile Mancini riuscì a completare il fantastico lavoro di Fatih Terim e a vincere la Coppa Italia. Una vera impresa visto come era ridotta la società viola. Però, lo ripeto, l’allenatore Mancini è un uomo di grandi intuizioni. Ricordo quando convocò per la prima volta in Nazionale uno Zaniolo che quasi nessuno conosceva. Questo vuol dire andare oltre la normalità e vedere cose che altri allenatori non vedono”.


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