Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
Anno 6 - Numero 1 / 2013 redazione@outdoormag.it
Anno 6 - Numero 1 / 2013
redazione@outdoormag.it
A couple of important italian but also “international” iniziatives to involve the young people in alpinism
YOUNGS & ALPINISM
BAL, Lombard “lads” reunite
focus on
Desmotec conquers North America We go back to the groundbreaking machine manufactured by the company in Biella which is attracting athletes and prestigious partnerships in Canada and Usa.
Ragni di Lecco Alpine Academy pagES 22 - 24
TECHNOLOGIES
market
Outdoor brand exposure on Facebook, Twitter & Youtube
Cocona grows & doubles
Polartec Alpha towards new isolation technology frontiers
pagE 16
EVENTS
pagE 32
pagES 38 - 39
pagES 26-27
pagE 18
also in this issue
AROUND THE WORLD
• The outdoor footwear industry fared well in 2011, waiting for new data…
Amid the giants of Hawaii
The Banff Mountain Film Festival in Italy pagE 36
PRODUCTS GUIDE
FW 2013/14 COLLECTIONS
• Tech & Web: news & product reviews • Scientific research and high altitude pagE 42
Footwear, apparel, equipment & accessories: a great, exclusive preview with pictures and technical descriptions of fall winter 2013/14 collections. PRODUCTS GUIDE INSIDE
sport: the case of skyrunning
• When Enduro marries Avalanche • Focus shop - Mud and Snow
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EDITORIALE
di Benedetto Sironi
Carta e web sulla strada della convergenza Oggi parliamo di informazione su carta e informazione online. Partendo da due considerazioni. La prima deriva da una ricerca dell’Università dell’Oregon realizzata nel 2011, la quale ha evidenziato che chi legge su carta ricorda un numero significativamente maggiore di articoli, di argomenti e di elementi importanti rispetto a chi legge sul web. Secondo gli autori, fra l’altro, i quotidiani online tendono a dare pochi stimoli per suggerire l’importanza di un articolo. Inoltre la funzione di “agenda setting” (lo spazio e l’importanza dato alle notizie) del giornale svanisce nel corso del processo. La seconda considerazione è relativa a un’altra ricerca, questa volta realizzata da Google nell’agosto 2012. Mostra come il 90% delle interazioni giornaliere con i media avviene attraverso degli “schermi”: smartphone, computer fisso o portatile, tablet, televisione. Solamente il 10% delle interazioni con i media avviene invece su radio, giornali e carta stampata. E il 60% dell’utilizzo complessivo dello smartphone avviene in casa. Certo, si tratta di dati emersi da un campione limitato di utenti, ma dai quali emergono comunque delle riflessioni generali. Apparentemente in contrasto tra loro e che da una prima superficiale analisi tenderebbero a mettere in contrasto la fruizione di notizie e contenuti su carta rispetto a quelli sul web. L’approccio che noi sposiamo e sul quale invitiamo a meditare tutti i nostri lettori, è invece quello di una preziosa complementarietà tra i due mondi. Lo scorso dicembre sul blog “Il Giornalaio” Pier Luca Santoro (esperto di marketing e comunicazione) ha posto l’attenzione proprio sulla “convergenza” tra giornali cartacei e online. Sostenendo che il futuro dei quotidiani si giocherà sulla capacità di realizzare sinergie, convergenza, tra le versioni digitali e quelle tradizionali, utilizzando ciascun mezzo, ciascuna versione a supporto dell’altra. I diversi supporti non sono, non saranno, alternativi ma complementari, appunto. Ebbene, anche se nel caso di Outdoor Magazine e degli altri giornali che pubblichiamo non si tratta di quotidiani, il discorso di cui sopra è altrettanto valido. Non è un caso che il nostro gruppo editoriale abbia già da anni un forte presidio anche online con siti aggiornati quotidianamente, newsletter periodiche e una significativa presenza sui social network. Ma per il 2013 abbiamo voluto fare molto di più. Sport Press infatti si arricchisce di alcune importanti new entry sia in termini di “mezzi” che di risorse umane: il magazine B2B online Sport4Trade, dedicato al mercato dello sport a 360°, entra infatti a far parte del nostro gruppo, insieme al suo responsabile Francesco Ferrario e al suo staff. Ma non è finita qui. A completare il puzzle ci sono anche l’innovativo portale “Sport4Trade Search” e il progetto Bike4Trade: un web magazine dedicato al mercato bike da cui parallelamente nasce anche “Bike4Trade Magazine”. Ovvero il nostro quarto magazine cartaceo dopo Pointbreak, Outdoor e Running Magazine. Per tutti i numerosi sviluppi e le relative sinergie tra i vari mezzi, non mancheremo di mantenervi aggiornati. Insomma, un progetto editoriale che si fa ancora più importante ed ambizioso. Continuando a puntare su valori che da sempre animano il nostro lavoro, quali professionalità, dinamismo, flessibilità, visione. Una visione nella quale ci sono appunto carta e web che dialogano insieme quotidianamente per offrirvi l’esperienza informativa più completa e utile possibile. Sempre consapevoli del valore e della forza dei nostri giornali cartacei, così come delle fantastiche e nuove possibilità che riserva l’online, non abbiamo voluto o dovuto girare ad alcun bivio. Abbiamo imboccato con convinzione la strada della convergenza. Che reputiamo senza dubbio la più piacevole, valida e produttiva da percorrere. Insieme a tutti voi, naturalmente.
Paper and internet are merging We want to talk about online and offline information – starting with two observations. The first one is drawn from an research by the University of Oregon conducted in 2011, which highlighted that people reading physical books and magazines are able to remember a significantly higher number of articles, topics and key elements of text compared to people only reading information on the Internet. According to the authors, online news websites tend to give few visual clues that enable readers to understand the relative importance of an article. The “agenda setting” function (the space and importance hierarchy of news) disappears during the online process. The second observation is suggested by another research, conducted by Google in August 2012. 90% of daily interaction with information happens through “screens”: smartphones, PCs, laptops, tablets or television. Only 10% of said interactions happens over the radio, or through physical newspapers or magazines. And 60% of smartphone usage takes place at home. Obviously, this data has been collected on a limited pool of users. We believe it is possible to draw some general observations, though. Looking at these studies it might appear that there is a conflict between online and offline information and news. Our approach – the approach we offer our readers – is different: we want to exploit the precious merging of the two worlds. On his blog “Il Giornalaio” (The Newsagent), marketing and communication expert Pier Luca Santoro has been focusing on the convergence of online and physical newspapers. His opinion is that the future of the press is linked to the ability to link, merge and make digital and traditional editions converge – each media using its characteristics to support the other. The different media will complement each other. Even though we publish magazines, not newspapers, we believe that this general principle is also good for our newspapers. Our publishing house has been working on an authoritative online presence for years with daily updates, weekly and monthly newsletters and a noteworthy presence in social networks. We now want to move even further. In 2013, Sport Press has important news both in terms of new initiatives and of human resources. First of all, the B2B online magazine Sport4Trade will become part of our group, together with its manager Francesco Ferrario and all his staff. Other pieces of our “jigsaw puzzle” are the new website “Sport4Trade Search” and the project “Bike4Trade” (a web magazine dedicated to the bike market) and “Bike4trade magazine”, the fourth “offline” magazine after Pointbreak, Outdoor and Running Magazine. We will keep you updated on all future novelties and on new initiatives. Our publishing projects are more important and ambitious than ever. We will keep faith to our values: professionalism, quality, flexibility and a dynamic vision. A vision in which offline and online media are part of a daily dialogue that aims at giving you the best and most complete information. Combining the strength of our historical printed magazines and the new and exiting possibilities of online information we do not feel obliged to choose our way at a turning point: we are certain that convergence is the best, most efficient and most enjoyable path. A path we are going to follow with you.
Editore: Sport Press Srl Presidente: DANIELE DE NEGRI Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: RICCARDO COLLETTI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362.600469 Fax 0362.600616 Email: redazione@outdoormag.it Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 redazione@outdoorusa.net - www.outdoorusa.net Anno 6 - N.1 / 2013
Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. Responsabile dati: Riccardo Colletti. Chiuso in redazione il 18 gennaio 2013
MARKET La proprietà di Bailo passa al gruppo svizzero Albiro Holding
The Swiss group Albiro Holding acquires Bailo
Dallo scorso 8 gennaio Bailo non è più di proprietà italiana. La famiglia Zotta – seppur a malincuore – ha ceduto infatti lo storico brand (oltre a Silvy Tricot) ad Albiro Holding. Si chiude così una lunga stagione di successi, ma anche di difficoltà. La crisi economica internazionale ha inoltre vanificato gli sforzi degli ultimi anni. Compreso quello che aveva visto a fine 2011 la fusione tra Bailo e il marchio Vist di Caldaro (abbigliamento sci e attacchi). La newco Officina Italiana avrebbe dovuto aggregare le due aziende in un unico stabilimento con 70 dipendenti. La famiglia Zotta rimarrà attiva nella nuova società, con la concreta possibilità che si riesca a mantenere anche una solida base delle attività in Trentino, salvaguardando le posizioni della maggior parte degli attuali dipendenti. Bailo ha una storia gloriosa, iniziata negli anni ‘20 e che ha visto il marchio introdurre tra i primi in Europa materiali innovativi quali Gore-Tex, Fleece, Enrant e Dermizax. Gran parte del merito va al patron Bruno Zotta, 73 anni, in prima linea anche nella difficile scelta della cessione, nella quale tuttavia ha trovato un partner che gli somiglia, come storia e passione. Albiro Holding infatti è un gruppo svizzero a gestione famigliare con una storia di 180 anni, attivo nel business dell’abbigliamento da lavoro, settore in cui è leader in Svizzera e Austria. Il suo ingresso nello sport è avvenuto nel 2011 con l’acquisizione del marchio francese di abbigliamento sci “Frencys”. “Continueremo a portare avanti la filosofia di Bailo, utilizzando il claim ‘Born in the Alps’ come nostro focus”, dichiara il CMO Tomi Wüthrich. “Il nostro obiettivo è quello di posizionare con successo Bailo a livello mondiale come un autentico marchio outdoor italiano al quale ora si uniscono la qualità e la solidità svizzera di un gruppo come il nostro”.
From January, 8th, Bailo no longer has an Italian ownership. Although unwillingly, the Zotta family has sold the historic brand (together with Silvy Tricot) to Albiro Holding. A successful albeit difficult season thus comes to an end. The international economic crisis has been hindering the efforts of the company. Including the 2011 fusion between Bailo and Vist di Caldaro. The new company Officina Italiana should have reunited the two companies in a single location employing 70 people. The Zotta family will remain active in the new company and it is likely that the operations will largely continue in Trentino Alto Adige and that most of the employees will keep their job. Bailo is an historic company: it was founded in the ‘20s and it was the first company in Europe to introduce new materials such as GoreTex, Fleece, Enrant and Dermizax. A big role has always been played by the patron of the company, Bruno Zotta, 73 years old, who has also been personally managing the acquisition. Alibro Holding is not at all unlike Bailo: a family owned business, with a history dating back to 180 years ago, active in the field of work clothing, a sector in which it is a leader in Austria and Switzerland. The company entered the sports market in 2011 acquiring the French brand “Frencys”. “We will be faithful to Bailo’s philosophy, and we will use the slogan ‘Born in the Alps’ as our focus,” says CMO Toni Wüthrich. “Our goal is to successfully position Bailo on the international market as an authentic Italian outdoor brand linked with the Swiss reliability and quality of our group.”
Sei brand per una nuova società: nasce Absoulte Outdoor
Absolute Outdoor: six brands for a new company
Dopo 3 anni di partnership nella gestione di Outback ’97, Beppe Spadaro fonda una propria società di rappresentanza, che da gennaio è diventata agenzia unica per l’Italia di Mountain Hardwear e Montrail e distributore Nikwax, marchi prima nel portfolio di Outback e seguiti proprio da Spadaro. Ai quali si aggiungono altri brand. Il primo è Ocun (attrezzatura e accessori, www.ocun.cz/en) proprietaria anche di Rock Pillars (scarpette). Due realtà molto conosciute nel mondo climbing e bouldering e che sponsorizzano tra l’altro forti atleti dell’Est Europa. In questo caso è esclusa dalla gestione di Absolute Outdoor l’area Alto Adige. Altra novità è GAFSKI, azienda lecchese produttrice di sci con anima in legno e realizzati a mano, che si presenta sul mercato con modelli Allround, Freeride e Scialpinismo. Gli sci sono personalizzabili dal cliente finale rendendo, di volta in volta, il prodotto un pezzo unico (sono escluse dalla gestione le aree Piemonte – Valle d’Aosta).
Closing his three-year partnership in the management of Outback ’97, Beppe Spadaro has recently established his own agency. The company has become the exclusive Italian representative of Mountain Hardwear and Montrail and distributor of Nikwax – all brands that were included in Outback’s portfolio and historic clients of Spadaro. Who has been able to attract other brands. The first of these is Ocun (specialising in accessories, www.ocun. cz/en) also owner of Rock Pillars (specialised in footwear). These last two brands are very well known in the international climbing and bouldering community and are among the sponsors of a number of strong Eastern Europe athletes (the only area not covered by Absolute Outdoor is Alto Adige). Another brand is GAFSKI, a company based in Lecco (Italy) specialising in wooden hand-made skis and marketing its products under the brands Allround, Freeride, and Scialpinismo. Their skis can are tailor made according to the final customer’s specifications (Absolute Outdoor doesn’t have distribution rights for Piedmont and Aosta Valley).
CONTATTI: Absolute Outdoor - Via Baioni 24 - Bergamo - Tel. 035.361103 - Fax 035.361776 - info@absoluteoutdoor.it
IL BRAND LANCERà UNA PIUMA IDROREPELLENTE / A WATER-REPELLENT DOWN WILL BE INTRODUCED
Patagonia acquisisce il 15% del capitale di Aeonclad Coatings Nel 2010 Patagonia ha stretto una partnership con AeonClad Coatings, società di punta nella produzione di materiali avanzati, per sviluppare la tecnologia brevettata ed ecocompatibile Encapsil che consente di creare piuma idrorepellente. Nel settembre 2012 Patagonia ha convertito l’investimento iniziale in partecipazioni azionarie del capitale netto pari al 15% nella AeonClad Coatings. Le due società hanno dato vita a un laboratorio RD&D (Research, Development and Deployment) a Austin, Texas. I primi indumenti Patagonia realizzati con piuma Encapsil verranno presentati il 1° marzo 2013 in edizione speciale limitata e saranno disponibili online e in punti vendita Patagonia selezionati negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone. Oggi anche altri produttori offrono indumenti realizzati con piuma idrorepellente. Con Encapsil, Patagonia ha scelto tuttavia un approccio unico: questa nanotecnologia impiega prodotti chimici sicuri a base siliconica che, a differenza di quelli della concorrenza, sono privi di fluorocarboni. La tecnologia Encapsil presenta un ulteriore vantaggio: un fill power senza precedenti di 1.000 pollici cubi per oncia. Encapsil impiega un processo e attrezzature brevettati in grado di incrementare significativamente e in tutta sicurezza la morbidezza, il rapporto calore/peso, la solidità e la resistenza all’acqua della piuma. Lo speciale trattamento al plasma modifica la struttura molecolare della fibra della piuma, rendendola maggiormente idrorepellente, ma rinforzandone anche la delicata e complessa struttura ramificata e incrementandone così di oltre un terzo la morbidezza.
Patagonia holds 15% equity stake in Aeonclad Coatings Patagonia announced the impending launch of its Encapsil water-repellent down technology. In 2010 Patagonia entered into a partnership with advanced materials company AeonClad Coatings to develop a patented, environmentally sustainable, coating to create water-repellent down. In September 2012, Patagonia converted its initial investment to a 15% equity stake in AeonClad Coatings. The two companies have established a state-of-the-art RD&D laboratory in Austin, Texas. Patagonia’s first Encapsil down garments will debut March 1, 2013 in limited, special-edition quantities online and in select Patagonia retail stores in the U.S., Europe and Japan. Waterrepellent down garments are available from several manufacturers. Patagonia, however, has taken a unique approach with Encapsil. The patented plasma nanotechnology uses safe, silicone-based chemistry that, unlike competitors’ products, is free of fluorocarbons. Patagonia’s Encapsil technology not only generates water-repellent down on a par with competitive offerings, but also delivers a significant advantage no other manufacturer can: an unprecedented, off-the-charts fill power of 1.000 cubic inches per ounce. Encapsil technology uses a proprietary process and equipment that safely and dramatically increases the down feather’s loft, warmth-to-weight-ratio, strength and water resistance. The unique pulse-plasma treatment modifies the molecular structure of the down fiber to make it more hydrophobic, but also strengthens its delicate, complex, tree-like structure. This, in turn, boosts the down’s lofting power by more than a third.
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green corner
fairs
UIAA Award: premio a chi promuove il turismo in montagna
Nielsen acquisisce un’altra importante fiera sportiva
Supportare e promuovere le attività che hanno come obiettivo quello di contribuire alla conservazione delle risorse naturali e culturali di montagna. È questo l’obiettivo di UIAA Mountain Protection Commission, che ha indetto uno speciale premio per insignire gli esempi che più si distinguono nella valorizzazione di queste risorse, portando al tempo stesso giovamento al turismo nelle località di montagna. Possono fare domanda di partecipazione compagnie, associazioni, agenzie che propongano programmi educazionali e attività di que-
sto genere. Sarà possibile inviare la propria candidatura entro il 1° dicembre 2013, allegando rapporto annuale della propria attività. I vincitori del concorso saranno annunciati a marzo 2014.
practices that offer mountain tourism activities. Send your annual report within december 1st 2013, presenting your yearly results to be entitled for the Uiaa Mountain Protection Award. The winners will be notificated on march 2014. mountainprotection@theuiaa.org
Sei aziende e 2 associazioni trade entrano nell’EOCA Dynafit, Fjällräven, Odlo, Osprey, Industrial Revolution Inc. e Stanley, unitamente al Fachgruppe Outdoor, secondo trade partner dopo l’IOG, hanno deciso di aderire e supportare European Outdoor Conservation Association. Con queste new entry l’associazione raggiunge il numero di membri pari a 91. “In seguito al conseguimento del milione di dollari raggiunto lo scorso anno dall’EOCA e dai suoi membri, la crescita del numero degli stessi mostra come
la maggior parte dell’industria sia attenta a ciò che è necessario fare per contribuire alla conservazione”, ha spiegato Tanya Bascombe, joint general manger EOCA. “Siamo molto contenti”, ha aggiunto il presidente dell’Eoca nonché boss di Keen John Jansen, “di vedere così tante nuove realtà associarsi a noi. L’industria outdoor può raggiungere risultati ancora più alti lavorando insieme e ogni nuovo membro porta più soldi per le opere di conservazione”.
EOCA welcomes 6 new companies and 2 trade association Six new members and one trade association giving their support to the European Outdoor Conservation Association (EOCA). Dynafit, Fjällräven, Odlo, Osprey, Industrial Revolution Inc. and Stanley have all joined up to be members of the European Outdoor Conservation Association (EOCA), thereby committing to support conservation projects designed to protect wild spaces. Fachgruppe Outdoor, EOCA’s second trade partner has also showed its support, following hot on the heels of the Italian Outdoor Group who pledged their support to the association’s aims at the end of 2012. This brings to 91 the number of members and partners of EOCA, all working together to raise money for conservation projects around the world. “Fol-
“The Sports Licensing & Tailgate Show è il primo evento trade dedicato allo sport licensing e ai prodotti tailgate, e siamo decisamente contenti di averlo aggiunto al nostro portafoglo-eventi”, ha affermato Darrell Denny, senior vice president di Nielsen Expositions. I lavori per la fiera continueranno a essere guidati dagli uffici di Miami, con il supporto del headquarter Nielsen a San Juan Capistrano, California.
Nielsen acquires another important sport show
UIAA Award honours tourism activities in mountain regions The UIAA Mountain Protection Commission aims to help preserve natural and cultural mountain resources, promoting positive behavior and education in recreational and tourism activities in mountain regions. For this reason, the commission indicts a special award for companies, individuals, associations and municipalities to honour the best
Nielsen Holdings N.V., proprietario delle manifestazioni fieristiche Outdoor Retailer e Interbike negli States, ha raggiunto un accordo con la Showproco per l’acquisizione del The Sports Licensing & Tailgate Show e della Tailgating Industry Association. Lo Show ha preso piede 6 anni fa, mentre l’associazione è stata formata solo nel 2011, per un industria che annualmente genera ricavi intorno ai 12 miliardi di dollari.
lowing the announcement last year that EOCA and its members had raised and put its first €1 million into conservation since its inception in 2006, the increase in membership numbers shows that more and more of the industry is aware that it, too, needs to be making a contribution to conservation,” said Tanya Bascombe, joint general manger of EOCA. John Jansen, president of EOCA and head of Keen EMEA added, “We are delighted to see so many organisations signing up to be part of the association. The outdoor industry can achieve so much more by working together, and every new member means more money for conservation”. www.outdoorconservation.eu
Nielsen Holdings N.V., proprietor of the Outdoor Retailer and Interbike shows in the U.S., has agreed to acquire The Sports Licensing & Tailgate Show as well as the Tailgating Industry Association with immediate effect from Showproco, LLC. The Sports Licensing & Tailgate Show has been held over the last six years, but the Tailgating Industry Association was only formed in 2011 for an industry that reportedly genera-
tes annual revenues of up to $12 billion with tailgaters, i.e. sports fans gathering around the stadia before the matches to get the best spots and enjoy cameraderie. “The Sports Licensing & Tailgate Show is a premier trade event dedicated to sports licensing and tailgating products, and we are very excited about adding it to our sports portfolio”, said Darrell Denny, senior vice president, Nielsen Expositions.
Prowinter 2013: noleggi, servizi, ski alp e molto altro La tredicesima edizione di Prowinter, unica fiera europea B2B dedicata al settore del noleggio e dei servizi per gli sport invernali, si svolgerà dal 17 al 19 aprile 2013, a Bolzano (Alto Adige / Italia). La data di svolgimento costituisce un ulteriore motivo di apprezzamento da parte del mercato. Bolzano, città situata in una delle regioni d’Europa più conosciute al turismo invernale, rappresenta il luogo d’incontro ideale nel quale, due settimane dopo Pasqua, si danno appuntamento gli operatori del settore provenienti dalle regioni alpine più note per reperire informazioni sulle novità tecniche e sulle tendenze sportive in vista dell’imminente avvio del mercato estivo, ovvero in previsione degli investimenti pianificati per la stagione invernale 2013/2014. Per la seconda
volta inoltre, Prowinter arricchisce la sua offerta per espositori e visitatori con Prowinter Skitouring, il focus dedicato all’attualissimo tema dello scialpinismo che da una decina d’anni ormai vive una crescita esponenziale. Prowinter Skitouring è costituita da un’apposita gallery espositiva, un programma di contorno ad hoc incentrato sui temi più attuali che ruotano intorno allo scialpinismo, nonchè collaborazioni con le associazioni più importanti del settore ed inviti mirati al mondo dello scialpinismo (club, organizzatori di gare e percorsi, sportivi e appassionati) nazionale ed estero. Tra gli appuntamenti da segnalare la conferenza stampa ISMF (17 aprile, 15.30) la premiazione dei migliori sci alpinisti italiani (18 aprile, ore 11.00) e la premiazione del circuito Prowinter Cup (ore 16.00).
Prowinter 2013: rental, services, ski touring and much more Prowinter is the only international tradeshow that is devoted to ski rentals and service provides in winter sports. The high quality of this event is demonstrated by a large number of loyal exhibitors who use this platform since the launch of the show in 2001. Two weeks after Eastern 2013, orders will be transacted and sector-specific information will be collected for the upcoming winter season. The Bolzano Exhibition Center has positioned itself as a tradeshow location for the entire Alpine region, viewing itself as an important contact exchange between companies from the German-speaking world and Italy and is the perfect location for Prowinter, the gateway to the Alpine winter sports market and a must for all industry insi-
ders and all those who would like to become one. The 2013 edition of Prowinter host for the second time Prowinter Skitouring, a specialized focus on ski mountaineering which functions as the only specialized platform for business and information exchange of the skitouring sector for companies and visitors from Italy and abroad. The Skitouring exhibitors will profit also 2013 from the overwhelmingsinergies with Prowinter and present their products to retailers, rentals, winter sport associations and clubs, meanwhile the visitors will take advantage from this unique possibility to collect information for the 2013/ 2014 winter season, place their orders and meet the stars among the winter sports athlets during the trade show.
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marketing CMP tra nuove aperture, partnership e photoshooting
CMP: new openings, partnerships and photo shootings
Periodo di grande fermento per CMP, brand di F.lli Campagnolo. Lo scorso novembre ha inaugurato il primo flagship store in Spagna (dove CMP è presente da 10 anni) a Vielha, rinomata località sciistica iberica ai piedi dei Pirenei. Una superficie di 80 metri quadrati che ospita tutta la collezione invernale con particolare attenzione alla linea sci sia adulto e bambino. Sul fronte partnership, ufficializzata la collaborazione con l’associazione sportiva Mont Blanc Aventure, che promuove la pratica della mountain bike con escursioni e camp nella splendida cornice di Courmayeur. CMP vestirà con abbigliamento personalizzato lo staff tecnico e sarà al fianco dell’associazione nelle attività e manifestazioni ufficiali. Da sottolineare poi la presenza alla terza edizione della CiaspDoloMitica (13 gennaio) nel cuore delle Dolomiti. CMP ha regalato ai primi 500 iscritti un berretto in pile personalizzatto con il logo dell’evento. Sul fronte prodotti, infine, ottimo il lavoro fatto sulla nuova collezione sci e outdoor 2013/14 (ne avete una preview nella nostra Products Guide). Un lancio accompagnato anche da un bel photoshooting realizzato in Alta Badia con testimonial quali maestri di sci e guide alpine locali (nelle foto alcuni scatti).
It’s a time of great activity at CMP’s, the brand of F.lli Campagnolo. In November the company opened its first flagship store in Spain (where CMP has been present for years) in the town of Vielha, a renowned Spanish ski location in the Pyrenees. The 80 square metre store hosts the entire winter collection and focuses especially on the ski line both for adults and for kids. CMP has also confirmed it has signed a partnership with Mont Blanc Aventure, a sports association promoting mountain bike activities in Courmayeur. CMP will provide customised clothing for the technical staff and will follow the association in official activities and events. The presence at the third edition of the CiaspDoloMitica (Juanary, 13th) should also be noted: CMP gave a fleece hat with the event logo to the first 500 subscribers. Speaking about products, finally, in our Products Guide you can see a preview of the excellent work made by the company for the ski & outdoor 2013/2014 Winter collection. The launch of the collection was followed by a nice photo series shot in Alta Badia with ski teachers and local alpine guides (see picture).
PrimaLoft punta forte sul trade marketing PrimaLoft ha deciso di intensificare i suoi sforzi agendo direttamente nei punti vendita e puntando sulla formazione mirata nell’ambito dei sales meeting dei partner di co-branding e di altri eventi commerciali. Nel periodo natalizio, ad esempio, sono stati presentati i capi invernali nei negozi Sportler di Bolzano, Merano, Brunico e Trento dove un’intera area era dedicata a PrimaLoft, con le novità di Salewa, Dynafit, The North Face, Millet, Mammut, Maloja, La Sportiva, Patagonia, Reusch, Zanier e Ziener. Anche in questa occasione ai clienti sono stati consegnati i Challenge Kit, che mostrano i vantaggi di PrimaLoft. “Un ingredient brand funziona soltanto se tutti i partecipanti alla catena vengono coinvolti nel processo. Il negozio specializzato gioca un ruolo fondamentale nell’illustrare al cliente finale che PrimaLoft è ormai di primaria importanza nel mercato, poichè risponde pienamente e completamente alle esigenze dei singoli gruppi target nei più disparati ambiti di impiego” afferma Jochen Lagermann, direttore marketing e vendite di PrimaLoft Europa. L’azione di PrimaLoft con Sportler in Italia è stata anticipata da analoga iniziativa in Germania, a Monaco, da Sport Schuster.
PrimaLoft bets strong on trade marketing PrimaLoft has decided to double its effort with a direct presence in the stores and organising specific training sessions during sales meetings with co-branding partners and during other trade events. During the last Christmas season the new winter clothing collection was launched in Sportler shops in Bolzano, Merano, Brunico and Trento with an entire section dedicated to PrimaLoft and showcasing the products of Salewa, Dynafit, The North Face, Millet, Mammut, Maloja, La Sportiva, Patagonia, Reusch, Zanier and Ziener. Customers were also given the “Challenge Kits” with information on PrimaLoft. “An ingredient brand only works if all participants are involved in the process. Specialty retailers play a key role since they are the ones who are directly engaging with the customer and can communicate the importance of PrimaLoft on the market and the way in which our brand can answer the needs of many different target groups,” says Jochen Lagermann, sales and marketing Director of PrimaLoft Europe. The co-operation of PrimaLoft with Sportler in Italy was also preceded by a similar initiative in Munich, Germany, with Sport Schuster.
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Dote InMovimento raccoglie 80mila euro
initiatives Dynafit Tour the Moon, con gli sci sotto le stelle Con l’arrivo della neve è tornato anche Nachtspektakel - Tour the Moon, evento di sci notturno firmato Dynafit giunto alla sua 4a edizione. Dynafit ha programmato infatti, in collaborazione con gestori dei rifugi e i rivenditori sportivi specializzati, 15 serate di sci alpinismo sul territorio italiano, coinvolgendo altrettanti rifugi. Lo scopo del progetto è soprattutto quello di divertirsi praticando questo sport, avvicinando e incoraggiando anche i principianti, che per la maggior parte delle tappe potranno disporre a noleggio di materiali Dynafit messi a disposizione dai punti vendita. I 15 percorsi, per principianti o professionisti dello scialpinismo, vanno dai 300 ai 1.000 mt di dislivello. All’arrivo ai rifugi, squisiti piatti, musica e presentazione prodotti Dynafit. Il tour, iniziato il 19 dicembre al Rifugio Mietres, Faloria Cortina (BL), si concluderà il 1° marzo al Rifugio Monteorsaro di Monteorsaro (RE).
ISF, elite ranking e ultra distanze le novità 2013 Due novità importanti sono state annunciate dall’International Skyrunning Federation per la stagione 2013. La prima, come stabilito a giugno 2012 all’Assemblea Generale ISF, prevede l’inserimento per la prima volta delle ultra distanze nel calendario dell’European Skyrunning Championships. Le sedi sono tutte italiane: il Vertical Kilometer e la SkyRace a Canazei, nelle Dolomiti (19 e 21 luglio) mentre l’Ultra, la Trans d’Havet, avrà luogo il 27 luglio a Piovene Rocchette, in Veneto (80
km e 5.500 mt di dislivello positivo). Inoltre, la ISF ha concepito un sistema di ranking mondiale per le tre distanze: Sky, Ultra e Vertical. Una prima lista è stata realizzata in base a alcune variabili e ai risultati conseguiti nelle gare più significative del 2012, svoltesi in 12 Paesi di 3 continenti. Nel 2013, il ranking applicherà anche un esclusivo algoritmo e sarà basato su 50 gare selezionate (20 Sky, 20 Ultra, 10 Vertical), mentre si punta alle 100 nel 2014.
ISF, élite ranking, ultra distance and 2013 news The International Skyrunning Federation announces two important news items for the 2013 season. The first, announced in June 2012 at the ISF General Assembly, is the inclusion of the ultra distance for the first time in the European Skyrunning Championships. The venue is all-Italian: the Vertical Kilometer and SkyRace in Canazei, Dolomites (July 19 and 21) and the Ultra, the Trans d’Havet, will take place on July 27 in Piovene Rocchette, in the Veneto Region (80 km and 5,500 mt vertical climb). Secondly, the ISF
has conceived a global ranking system for the three distances: Sky, Ultra and Vertical. A first listing has been published based on a number of variables and the results obtained in 2012 in the most significant races in 12 countries and 3 continents. In 2013, the ranking will also include an exclusive algorithm and be based on 50 selected races (20 Sky, 20 Ultra, 10 Vertical) with a view to including 100 races in 2014. www.skyrunning.com
Dynafit Tour the Moon: skiing under the stars With the return first snow of the season also Nachtspektakel – Tour the Moon has come back: the event sponsored by Dynafit has reached its 4th edition. Together with the managers of the mountain shelters and spots retailers, the company has organised 15 night skiing events in Italy. The goal of the project is to invite people to approach and have fun with alpine skiing – participants could take part in the different events and rent the gear by Dynafif in the speciality retail shops partnering in the initiative. The 15 ski courses for rookies or pros range from 300 to 1.000 metres of difference in height. Once participants reach the shelter they are offered an exceptional meal, musical entertainment and can see a presentation of Dynafit’s products. The tour started on December 19th at Rifugio Mietres, Foloria Cortina (BL) and will finisch on March, 1st at Rifugio Monteorsario in Monteorsaro (RE).
Dote InMovimento, iniziativa promossa da Assosport, intende agevolare la partecipazione sportiva dei giovani. “Lo sport è un valore che deve essere trasmesso alle nuove generazioni: il 33% della popolazione è sovrappeso, 1 bambino su 5 è obeso con picchi del 36% sui bambini di 8 anni. La situazione è preoccupante”, ha dichiarato il presidente Luca Businaro. Con il patrocinio del CONI, la main sponsorship della Regione Veneto, il sostegno degli sponsor e i fondi raccolti nella prima asta sono già stati stanziati 80mila euro per un progetto pilota. Più di 1.000 sono le richieste arrivate da parte delle famiglie per il buono Dote Sport di 150 euro, utile a coprire i costi sostenuti per l’attività sportiva e da spendersi per la stagione 2012/2013 in una delle circa 500 società sportive che hanno voluto partecipare all’iniziativa.
Dote InMovimento raises 80 thousand Euros Dote InMovimento is an initiative of Assosport aiming at helping youths who wish to take up sport activities. “Sport is a value that should be taught to new generations: 33% of the population is overweight, a kid in five is obese and for 8-years-old kids the figure reaches 36%. The situation is worrying,” says Luca Businaro, president of the association. With sponsorships by CONI, Regione Veneto, private companies and the proceeds of an auction, more than 80 thousand Euros have been raised for the pilot project. More Than 1.000 applications have arrived by families who wish to benefit from the grants for the 2012/1013 season in one of the 500 sport groups taking part in the initiative.
ISPO avvia la borsa lavoro on-line per il settore sport
Edelrid celebra nel 2013 i suoi 150 anni Edelrid vanta una lunga tradizione nella produzione di equipaggiamento tecnico per la montagna. Quest’anno infatti il marchio, di base ad Allgäu, Germania, festeggia i suoi 150 anni. Fondata nel 1863 da Julius Edelmann e Carl Ridder, l’azienda inizialmente produceva corde di vario genere. Edelmann era un venditore e alpinista, Ridder un tecnico specializzato nelle macchine per l’intreccio delle corde. Nel 1953 Edelrid inventò la corda in kernmantel, rivoluzionando il mondo dell’arrampicata. Materiali e prodotti erano costantemente sviluppati e dopo 11 anni l’azienda fu in grado di produrre una corda capace di resistere a cadute multiple, in pratica l’antenato delle moderne corde d’arrampicata. Ora sono quattro le specializzazioni: sport, sicurezza, parchi avventura e industria, tutte originate dall’esperienza e dalla competenza di Edelrid nell’intreccio e nella produzione. In quanto produttore di equipaggiamento protettivo della persona, il marchio punta fortemente sulla sicurezza e la qualità, mentre grande attenzione è mostrata all’aspetto ecologico: ogni singolo metro di corda dei milioni prodotti da Edelrid è certificato bluesign. In occasione dell’importante ricorrenza, Edelrid presenta una nuovissima e sofisticata collezione di prodotti per l’alpinismo ultra leggeri.
Per le aziende di ricerca del personale è ora possibile, tramite l’ampia rete di ISPO, pubblicare posti vacanti e contattare candidati qualificati. L’offerta si rivolge a tutti gli esponenti dello sport business. Gli annunci di lavoro vengono pubblicati mediante un modulo di contatto. Sport-Job.de li rielabora e li pubblica entro breve tempo sul proprio microsito ISPO Jobs e sulla piattaforma per il lavoro www.sport-job.de. Chi è alla ricerca di un lavoro si candida direttamente mediante un modulo di candidatura on-line presso le aziende che cercano. Gli annunci verranno anche esposti durante ISPO sulla bacheca delle offerte di lavoro dello stand ISPO Academy all’ingresso est.
www.dynafit.it
Edelrid celebrates in 2013 its 150th anniversary Edelrid has a longstanding experience of producing technical mountaineering equipment. In 2013 the company, which is based in Allgäu, Germany, celebrates its 150th anniversary. Edelrid’s product portfolio spans from ropes, hardware, harnesses and rock shoes to helmets, ice gear, clothing, rucksacks and cooking equipment. Founded by Julius Edelmann and Carl Ridder in 1863, at first the company made braids and cords. Julius Edelmann was a salesman and mountaineer, Carl Ridder a technician, who specialised in braiding machines. The faces might have changed over the years but Edelrid remains an innovative and creative company to this day. In 1953 Edelrid invented the kernmantel rope and revolutionised the world of climbing. Materials and production techniques were constantly improved and then 11 years later, Edelrid produced a rope capable of withstanding multiple falls – the forerunner of the modern dynamic climbing rope. Climbing has never looked back since. Now specializes in four sectors: Sports, Safety, Adventure Parks and Industry. The four Edelrid divisions originate from the company’s core competences in textile braiding and processing (i.e. weaving, braiding, stitching and textile finishing). As a manufacturer of Personal Protective Equipment (PPE), Edelrid’s puts safety and quality first during both development and production. Great focus also on sustainability: the company produces millions of meters of climbing rope every year and is proud to be able to say that every single centimetre is bluesign certified. In order to celebrate its 150th anniversary, the company is launching a sophisticated 150 years collection of unrivalled, ultra-light alpine products.
ISPO launches year-round online job exchange Companies looking for new employees can post vacant positions on the extensive ISPO network and target qualified candidates all year round. This offer is available not just to the sporting goods industry but also to all members of the sports business. The process is simple: job ads are entered into a contact form. Sport-Job.de processes them and quickly publishes them on the dedicated ISPO Jobs microsite and on the job platform www.sport-job.de. Job searchers apply directly and conveniently for the posted jobs via an online application form. In addition, the job listings will also be posted on the Job Board at the ISPO Academy booth in the East Entrance at ISPO. www.ispo.com/jobs
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products news Una nuova tecnologia “urban” firmata Vibram Frutto di un iter di ricerca e sviluppo sostenuto dal know how esclusivo Vibram, la nuova creazione FiveFingers è studiata per un utilizzo urban e si distingue per l’alto potenziale innovativo a livello tecnologico, stilistico, funzionale e performativo. Il prodotto è perfetto per un comfort attivo durante la vita di tutti i giorni. La costruzione della suola è avanzatissima e le innovazioni tecnico-funzionali investono le 5 aree cruciali della calzatura: dita, avampiede, famice, tacco, midsole. Le 5 dita separate hanno una più ampia libertà di movimento, sia in flessione che in estensione, mentre l’elevato drop dell’avampiede aumenta la velocità di rullata tra zona metatarsale
PrimaLoft lancia due nuovi materiali per l’isolamento PrimaLoft continua a dimostrare il suo impegno nell’innovazione e in occasione di Ispo 2013 presenta due nuovi prodotti per l’isolamento: PrimaLoft con 4Flex Technology e PrimaLoft con GripControl Technology (foto sotto). 4 Flex Technology è un prodotto per l’isolamento innovativo che offre proprietà elastomeriche brevettate, progettate per incrementare del 25% l’elasticità e quindi migliorare sensibilmente la libertà di movimento, senza sacrificare isolamento termico e morbidezza. Ideale per realizzare guanti e abbigliamento, è particolarmente adatto per la costruzione di aree critiche (gomiti, ginocchia, schiena, seduta) di capi tecnici che richiedono massima flessibilità e libertà di movimento. GripControl Technology invece offre stabilità e adesione, ed è ideale per la produzione di guanti e footwear. Rappresenta una soluzione avanzatissima per innalzare le performance, garantendo perfetto controllo e calore.
PrimaLoft launches two new insulation materials PrimaLoft continues its dedication to innovation and performance with the launch of two new performance-driven insulations: the new PrimaLoft insulations PrimaLoft with 4Flex Technology and PrimaLoft with GripControl Technology, that will be launched at ISPO 2013. PrimaLoft with 4 Flex Technology is an innovative insulation engineered with proprietary elastomeric properties designed to provide 25% more stretch and to enhance freedom of movement, without sacrificing warmth and softness. This new insulation is ideal for use in gloves and garments especially on areas such as elbows, knees, back and bottom. PrimaLoft with Grip Control Technology delivers stability and adhesion for gloves and footwear. It is engineered for active lifestyles that require extra grip control and improved hand tactility. “PrimaLoft continues to pursue innovative concepts to deliver technical insulation applications for today’s outdoor industry”, says Jochen Lagemann, European sales & marketing director PrimaLoft. “By pushing our technical properties, we are able to develop and deliver top-line products for our brand partners”.
e dita, facilitando la deambulazione. La stabilità del piede sia in fase di camminata che di stasi è garantita da uno shank anatomico semirigido, studiato per supportare l’arco plantare e ridurre l’affaticamento del piede. Anche il tacco ampio ottimizza la stabilità, con la parte posteriore mobile per aumentare il cushioning. L’intersuola sottile e realizzata in morbida Eva garantisce un’equilibrata distribuzione delle pressioni plantari e protegge dagli impatti tipici della camminata. Il nuovo prodotto Vibram è disponibile nei modelli boot e sneaker. Il primo è realizzato in morbida pelle e nylon, il secondo è in mesh traspirante e materiale 3M.
Vibram introduces a new urban technology The result of a research and development process supported by the exclusive know-how of Vibram, it is designed for urban use and stands out for its highly innovative potential on a technological, stylistic, functional and performance level. It is perfect for active comfort during everyday life. The design of the sole is highly advanced and the technical and functional innovations invest the 5 key areas of footwear: toes, forefoot, waist, heel and midsole. The Vibram sole is designed to allow the greatest freedom of movement to the toes, both in bending and in extension. The elevated drop increases the rolling speed of the foot between the metatarsal area and the toes,
facilitating walking. The stability of the foot, both when walking and standing still, is guaranteed by a semi-rigid anatomical shank, designed to support the arch of the foot and reduce fatigue in the foot. A large surface area that optimizes heel stability. The rear part is mobile, increasing cushioning in the first stage of contact with the ground. Midsole thin and made of soft Eva, ensures a balanced foot pressure distribution and protects from the impacts that typically occur when walking. The new product is available in two models: boot and sneaker. The boot is made of soft leather and nylon, the sneaker is made of breathable mesh and 3M material.
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market La Natural Shape Asolo premiata da Backpacker USA Backpacker Magazine USA, la guida ai prodotti outdoor più famosa al mondo, ha assegnato ai modelli Asolo Reston (man) e Athena (lady) appartenenti alla linea di scarpe da trekking “Natural Shape”, il premio “2013 Editors’ Choice Awards” nella categoria hiking. Gli “Editors’ Choice Awards” sono considerati i premi più prestigiosi del settore dell’Outdoor: centinaia di nuovi prodotti vengono annualmente testati dal personale di Backpacker Magazine, attraverso rigorose prove sul
campo, rendendo questi riconoscimenti un marchio di eccezionale qualità per le aziende e i prodotti scelti. “Il prodotto è stato premiato per l’eccezionale design, l’innovazione nei materiali utilizzati, le prestazioni e il comfort”. Così esordisce la lettera di comunicazione della vincita inviata dalla rivista americana all’azienda calzaturiera Italiana. Un duplice e importante riconoscimento per Asolo che, attraverso il lancio di Natural Shape ha contribuito a rinnovare il concetto di “scarponcino da trekking”.
Dopo due anni la US FTC conclude le indagini su Gore la FTC ha deciso di chiudere l’indagine dichiarando di non dover procedere ulteriormente. Fin dall’inizio l’azienda ha ritenuto di aver operato e di continuare a operare nel rispetto delle leggi vigenti e nella certezza delle pratiche commerciali adottate”, hanno dichiarato i portavoce di W.L. Gore & Associates. “I nostri prodotti e le tecnologie innovative si basano su proprietà intellettuali riservate, per le quali si adottano le necessarie misure di protezione”. Commenta così invece un portavoce di Columbia: “Sul versante UE, la Commissione Europea sta tuttora valutando la denuncia presentata nel 2011 da Columbia e OutDry. Noi, ovviamente, continuiamo a sostenere le nostre accuse nei confronti di Gore, e restiamo fiduciosi in una svolta delle indagini”.
Due indagini di SGI per i mercati di Nord Europa e Brasile A novembre 2012, Edm Publications, casa editrice di Sgi - Sporting Goods Intelligence Europe e Outdoor Industry Compass, ha diffuso i risultati derivanti da due indagini di mercato, condotte rispettivamente nella regione del Nord Europa e del Brasile. Secondo il primo rapporto, il fatturato annuale delle vendite retail per il settore outdoor in Norvegia, Svezia, Danimarca, Finlandia e Islanda ammonterebbe a 1,4 miliardi di euro. Condotto da The Outdoor Industry Compass in collaborazione con Scandinavian Outdoor Group, lo studio è il risultato di una ricerca di due anni che ha interessato più di 200 operatori del settore tra aziende, distributori e ne-
Asolo is pleased to announce that Backpacker Magazine USA, the world most popular outdoor products guide, awarded its models Reston (man) and Athena (lady), belonging to the new line “Natural Shape,” the prize of “2013 Editors’ Choice Awards “in the hiking category. The “Editors’ Choice Awards” are considered the most prestigious awards in the Outdoor market: hundreds of new products are tested annually by the Backpacker Magazine’s staff, through rigorous
field testing, making these awards a mark of exceptional quality for companies and selected products. “The product has been awarded for outstanding design, innovation in materials, performance and comfort.” So begins the notification letter sent by the American magazine to the winner Italian footwear company. A double recognitions for Asolo that, through the launch of Natural Shape has revamped the concept of “hiking boots”.
Reston
Athena
Il 7 dicembre 2012, la US FTC - Federal Trade Commission ha comunicato alla società W.L. Gore & Associates di aver concluso l’inchiesta concernente le pratiche commerciali della divisione tessile dell’azienda e che era stata avviata a novembre 2010. Gore è stata costretta a collaborare sub poena (“sotto minaccia di sanzione”) nella pratica giudiziaria avviata allo scopo di accertare o meno la sua presunta violazione della normativa americana sulla concorrenza. Nello specifico il comportamento illecito avrebbe riguardato contratti, pratiche escludenti, o altre condotte relative a membrane impermeabili e traspiranti o alle tecnologie e prodotti ottenuti con queste. Dopo aver esaminato oltre 1,6 milioni di documenti forniti da Gore prodotti nei dieci anni precedenti,
Asolo Natural Shape line awarded from Backpacker USA
gozianti. In seconda analisi, l’indagine condotta in Brasile ha evidenziato che la portata del mercato in quest’area ammonterebbe all’equivalente di 5,6 miliardi di dollari l’anno. Una cifra destinata a crescere ulteriormente in virtù della forte economia di uno dei Paesi del cosiddetto “Bric” e del prossimo svolgimento dei mondiali di calcio e delle Olimpiadi. Questi ultimi ricontri sono stati effettuati sulla base di tutti i protagonisti del mercato, dai negozianti ai distributori e più di 100 aziende, considerando sport di squadra, running, board sports, outdoor, fitness, bike. www.edmpublications.com
The US FTC closes its investigation on Gore after two years On 7 December 2012, the US Federal Trade Commission (FTC) notified W.L. Gore & Associates that it has closed its investigation into the competitive business practices of the Fabrics division without incident. During the investigation, started in November 2010, Gore was forced to fully cooperated with the U.S. government authorities and responded to their requests for documents and other information. The FTC conducted a very thorough two-year investigation (the company provided authorities with more than 1.6 billion documents going back as far as 10 years) and based on that in-depth review decided to close its investigation, finding that ‘no
further action is warranted.’ “From the start we were confident in our business practices, and felt we were and remain in compliance with applicable law,” is the comment of W.L. Gore & Associates spokespeople. “Our innovative products and technologies contain proprietary intellectual property and we take the steps necessary to protect it.” A spokesperson from Columbia has instead stated: “On the EU side, the European Commission is still evaluating the lawsuit that OutDry and Columbia have filed against Gore in 2011. We are obviously convinced that our claims against Gore are sound and we are confident that the investigation will prove it.”
Two market reports by Sgi for Nordic and Brazilian areas On November 2012, Edm Publications, publisher of Sporting Goods Intelligence Europe (Sgi Europe) and its Outdoor Industry Compass, has released two major studies on two important regions of the world: the Nordic European countries and Brazil. The new 350-page Nordic Outdoor Study provides lots of facts, figures and analysis on the market for all kinds of outdoor products in Norway, Sweden, Denmark, Finland and Iceland. Together, these countries generate annual sales of about 1.4 billion euro. Conducted by The Outdoor Industry Compass in cooperation with the Scandinavian Outdoor Group, the study is the result of two years of documentary research and interviews with more than 200 executives in the region,
including major brands, their distributors and retailers. The Brazilian report proved that the size of this market can be evaluated at the equivalent of $6.5 billion a year, and it is bound to expand considerably with the development of the Brazilian economy and under the influence of the next World Cup of football and the next Summer Olympic Games. The Brazilian report issued by SGI Europe covers the market in various sports categories (team sports, running, board sports, outdoor, fitness, cycling and other sports), including the major local and foreign vendors, distributors, retailers and more than 100 industry executives have been interviewed for this unique report of 175 pages.
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partnerships Garmin e La Sportiva ai Mondiali di sci nordico in Val di Fiemme I Campionati mondiali di sci nordico sono alle porte. In programma dal 20 febbraio al 3 marzo 2013, si svolgeranno sulla neve della Val di Fiemme. I migliori atleti di sci di fondo, salto e combinata nordica si sfideranno di fronte ai 300mila tifosi attesi per assistere all’evento dal vivo. Sponsor ufficiale della rassegna sarà Garmin. “Una collaborazione che offre numerose opportunità a tutti gli accreditati e gli appassionati presenti lungo i percorsi degli stadi” ha spiegato Bruno Felicetti, direttore comunicazione del comitato organizzatore. Già di casa in Val di Fiemme,
anche La Sportiva parteciperà ai campionati in qualità di fornitore ufficiale. Per l’occasione verrà realizzata un’esclusiva edizione limitata dello scarponcino Fiemme Team, messo a disposizione dei 1.400 volontari che prenderanno parte alla kermesse. Per finire, fornitore ufficiale sarà anche Hanspree, azienda produttrice di articoli di elettronica lifestyle con sede italiana a Verona. Televisori fino a 55 pollici verranno installati nei punti strategici, per consentire al pubblico di seguire le gare senza perdersi una singola azione.
Garmin and La Sportiva at the Nordic World Ski Championship The Nordic World Ski Championship are arriving. The 2013 edition will be held between February, 20th and March, 3rd in Val di Fiemme. The best crosscountry, ski jumping and Nordic combined athletes will challenge each other in front of more than 300,000 fans who are expected to follow the event live. The official sponsor of the event is Garmin. “This partnership offers many opportunities for all participants and viewers along the way,” says Bruno Felicetti, director of communication of the organising
committee. Already a historic presence in Val di Fiemme, La Sportiva will be the official supplier of the championship. In particular, La Sportiva will provide a special limited edition of the Fiemme Team boot to the 1,400 volunteers that will help out during the event. A second official supplier will be Hanspree, a Verona based company specialising in electronic lifestyle devices. 55 inch tv screens will be installed at strategic points to enable the public to view all the competitions without losing a single moment.
Ferrino si conferma main sponsor del Trofeo Mezzalama Il Trofeo Mezzalama è ormai diventato un classico dello sci alpinismo. La diciannovesima edizione si terrà il 27 aprile 2013. Una gara che si svolge sui ghiacciai valdostani e che per la terza volta consecutiva verrà supportata da Ferrino. L’azienda torinese è infatti da sempre legata alla regione della Val d’Aosta e alle sue montagne: basti pensare che Cervino è il nome della prima tenda prodotta in serie a partire dal 1910. Quest’anno il brand sarà rappresentato da sei team, tutti equipaggiati con il nuovissimo zaino Hi Race 18, testa di serie
della collezione High Lab. Capi e attrezzatura di questa linea verranno forniti anche a tutto lo staff dell’organizzazione: tra questi, giacca e pantaloni Viedma. per finire, tutti gli atleti che parteciperanno alla competizione verranno omaggiati con un gilet softshell Ferrino, modello Stanley. Tutti i prodotti proposti per il trofeo Mezzalama nascono dal laboratorio High Lab dove alpinisti, studiosi ed escursionisti professionisti collaborano con il Team Ferrino per la messa a punto di prodotti ad alto contenuto innovativo e tecnologico.
Ferrino confirms the main sponsorship of Trofeo Mezzalama Ferrino is proud to renew its support for the third consecutive Trofeo Mezzalama, the legendary ski mountaineering race, which takes place on the glaciers of Valle d’Aosta: a unique event that represents a perfect combination of competition, love for the mountains, dedication and a passion for sport. Ferrino will partecipate to the competition also with six teams equipped with the ne west Hi Race 18. High
Lab collection garments like Viedma jacket and pants will also be supplied to the organization staff. To satisfy the numerous athletes who will be putting themselves to the test on this difficult route, Ferrino has developed a full range of specific products with the Mezzalama brand, which can be purchased from the web site www.ferrino.com before they will be presented in stores for the next winter season.
FiveFingers ai piedi degli atleti azzurri di sci freestyle & snowboard Da oggi anche la neve partecipa alla rivoluzione minimalista. Grazie alla partnership tra la Fisi e Vibram (fornitore ufficiale della nazionale italiana di freesyle e snowboard), le FiveFingers sono state inserite nel programma di allenamento degli atleti azzurri. Come spiega Cesare Pisoni, direttore tecnico del team, “Parecchie esercitazioni vengono effettuate usando la slackline, per ricreare l’instabilità che caratterizza uno sport di equilibrio come il nostro. Queste calzature sono un ottimo strumento per risvegliare i piedi degli atleti: passare un inverno utilizzando uno scarpone
rigido può mettere a rischio la capacità di continuare a ricevere in maniera corretta le informazioni che ci arrivano dalla pianta del piede stesso. Avere la possibilità di calzare Vibram FiveFingers aiuta a ritrovare queste sensazioni”. Nate dal know how dell’azienda varesina, queste calzature ottimizzano il movimento biomeccanico. La suola ultra-sottile decostruita come un guanto flessibile, abbinata all’innovativa costruzione a cinque dita separate, consente di riprodurre la raffinatezza percettiva del piede nudo, offrendo nel contempo efficace protezione.
The Italian Snowboard & Freestyle Ski Team wears Vibram FiveFingers The minimalist revolution introduced by Vibram FiveFingers has caught on even among the great names in Italian skiing. Thanks to the partnership between Fisi and Vibram (official supplier of the Italian National Freestyle and Snowboard Team) they have been incorporated into the training programmes of skiers and snowboarders. Cesare Pisoni, technical director of the team, says that “Many exercises are performed using the slackline, with the precise aim of recreating the instability that is typical in a sport like ours, which is based on balance, and Vibram FiveFingers foo-
twear represents an excellent tool for stimulating an athlete’s feet. Spending a whole winter with your feet enclosed inside hard boots can mean that the ability to receive the messages from the soles of your feet is at risk. Having the opportunity to wear Vibram FiveFingers is a great help in restoring these sensations”. Born from the exclusive Vibram know-how, FiveFingers optimizes the biomechanical movement of the foot. The ultra-thin sole, constructed like a flexible glove and combined with the innovative creation of five separate toes, reproduces the sophisticated sensitivity of the naked foot, while offering effective protection at the same time.
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people Lo sciatore scandinavo Stian Hagen entra nel team Arc’teryx
Norwegian skier Stian Hagen joins Arc’teryx team
Arc’teryx accoglie nel suo team di atleti Stian Hagen, leggenda norvegese del big mountain. Nato nel 1974 e cresciuto a Oslo, ha sempre sciato, sin da quando ha iniziato a muovere i primi passi. Fino a 16 anni ha preso parte a competizioni cross country e ski-jumping, salvo poi dedicarsi allo sci estremo. A 18 anni si è trasferito a Chamonix e ha affrontato vie estreme classiche, come la Mallory sul versante nord delle Aiguille du Midi, il Courturier Coloire delle Aiguille du Vert e il versante orientale del Matterhorn, solo per citarne alcune. Stian ha gareggiato nel Freeride World Tour per alcuni anni, prima di decidere di convogliare tutte le sue energie nell’attività cine-documentaristica. Ha preso parte a svariati film delle Matchstick Productions, Warren Miller, Teddybear crisis e Wink Inc. Lo ski touring e le spedizioni lo hanno sempre appassionato, portandolo in luoghi remoti come l’Antartide, l’Himalaya, la Bolivia, le isole Jan Mayen. Per questa stagione sta pianificando molte nuove imprese: nel nord della Norvegia in pieno inverno artico, una spedizione sci alpinistica in un’isola remota del Giappone e un’avventura estrema sulle montagne della Norvegia.
Living ski legend Stian Hagen joins Arc’teryx team. Born in 1974, he grew up in Oslo. Skiing has been part of his life ever since he could walk. He competed in cross country skiing and skijumping up to the age of 16 before he decided that he wanted to pursue what was then known as extreme skiing. At the age of 18 he moved to Chamonix and quickly ticked off the classic extreme lines like the Mallory route on the north face of Aiguille du Midi, the Courturier Coloire on Aiguille du Vert and the east face of Matterhorn to name a few. Stian competed in the Freeride world tour for a few years before he decided to put all his energy into filming. He has had numerous segments in ski films from Matchstick Productions, Warren Miller, Teddybear crisis and Wink Inc. Although he would never turn down a chance for a heli ride, ski touring and expedition skiing has always been closest to his heart. This passion has taken him to remote places like Antarctica, The Himalayas, Bolivia and Jan Mayen Island. For this season, Stian is planning trips to a remote cabin in the north of Norway in the middle of the Arctic winter, a ski mountaineering trip to a remote island outside Japan and to open a Haute Route trip through the mountains of Norway.
Sue Rechner nominata nel cda PrimaLoft
Sue Rechner named to PrimaLoft Company’s Board of Directors
PrimaLoft ha nominato Sue Rechner nel proprio Consiglio di Amministrazione con effetto immediato. Una nomina importante, visto l’alto profilo della Rechner. Sue infatti è presidente e CEO di Confluence Watersports e siede nel cda dell’Outdoor Industry Association, dell’Outdoor Foundation e della Montana Silversmiths. Da diversi anni occupa posizioni direttive nell’industria dell’outdoor e nel mercato dei beni di lusso, e gode di un’eccellente reputazione. Ha inoltre fatto parte dei team dirigenziali di Victorinox Swiss Army, Movado Group, Seiko Corporation of America e Citizen Watch Company. “Siamo veramente felici dell’arrivo di Sue Rechner nel nostro consiglio”, ha dichiarato Michael Joyce, presidente e amministratore delegato di PrimaLoft, Inc. “Possiamo così beneficiare della sua esperienza e acutezza in materia di commercio al dettaglio. L’esperienza e la conoscenze di Sue saranno un aiuto prezioso e molto utile per affrontare la gestione del nostro marchio negli anni futuri. Non vediamo l’ora di lavorare insieme per favorire la nostra crescita e il nostro successo”.
PrimaLoft Inc. appointed Sue Rechner, president and CEO of Confluence Watersports, to its Board of Directors, effective immediately. Rechner has many years of proven leadership in the outdoor industry and the luxury goods market. She currently serves as the president and CEO of Confluence Watersports, and is a Board member for the Outdoor Industry Association, Outdoor Foundation, and Montana Silversmiths. Rechner has also served on the executive teams for: Victorinox Swiss Army, Movado Group, Seiko Corporation of America and Citizen Watch Company. “We’re very pleased with the addition of Sue Rechner to our board”, stated Michael Joyce, president and chief executive officer of PrimaLoft. “We are fortunate to have her expertise and retail business acumen. Sue’s insights and experience will be very valuable in helping to guide our brand for the years to come. We look forward to working with her to further our growth and success”.
Norrøna accoglie il climber Magnus Midtbø nel proprio team
Norrøna team welcomes climber Magnus Midtbø
Norrøna ha ampliato il suo ambassador team con l’ingresso del climber Magnus Midtbø. Campione norvegese di arrampica fin dal 2005, Magnus ha gareggiato quest’anno ai livelli più alti durante il Campionato Mondiale, ed è uno dei pochi al mondo ad aver scalato un 9b. “Per me Norrøna è un punto fermo, in quanto negli ultimi decenni ha sostenuto i migliori climber norvegesi” ha raccontato Midtbø. “Un investimento a lungo termine che non può che rivelarsi una scelta ben calibrata. In fatto di abbigliamento per il climbing sono molto esigente. Come membro del Norrøna Team avrò l’opportunità di indossare abbigliamento tecnico altamente resistente e parteciperò allo sviluppo dei nuovi capi tecnici che io stesso andrò a indossare”. Ha poi aggiunto il team manager Chris Holter: “Norrøna focalizza tutte le sue energie nello sviluppo dei migliori prodotti oggi disponibili. Il nostro obiettivo è ispirare Magnus a raggiungere gli obiettivi più elevati, e questo ci motiverà a progettare prodotti sempre più evoluti. Midtbø lavorerà per la nuova linea falketind, e siamo ansiosi di stimolare una collaborazione che porterà a costruire capi sempre più avanzati, con lui e per lui”.
Norrøna signed a new ambassador team: the professional climber Magnus Midtbø. Midtbø is the reigning Norwegian champion since 2005. He has been competing in the top of the World Cup this year, and is one of few in the world that has climb 9b. “For me Norrøna stands out as it has been supporting the best Norwegian climbers throughout the last decades”, says Midtbø. “It feels like a safe choice to make as a long term investment. I am very picky when it comes to what I wear for climbing, and being a part of the Norrøna team means that I get to wear durable an technical clothing, and also participate in the further development of the clothes I’m going to wear”. “Norrøna is a hard working company that’s focusing all its energy on making the best functional products out there. Our goal with Magnus is to inspire him to reach and set higher goals, and that again he will motivate us to make even better products. Midtbø will be working with the new falketind line, and we are looking forward to cooperate with him, and making the best possible clothes both with him and for him”, says team manager Chris Holter.
Christian Leischner nuovo ambassador Ferrino Da questa stagione invernale Ferrino accoglie nel proprio team il freerider Christian Leischner. Il nuovo ambassador, di origini ampezzane, si è distinto in competizioni di livello nazionale e internazionale. Ora utilizzerà alcuni zaini del marchio torinese collaborando insieme agli altri testimonial allo sviluppo di nuovi modelli e al miglioramento dei prodotti appartenenti all’ampia gamma di Ferrino dedicata al freeride. Tutti i modelli sono ideati e sviluppati interamente in Italia e testati su tutto l’arco alpino in modo da garantire massima qualità e affidabilità. Christian indosserà alcune tra le attrezzature da freeride più all’avanguardia presenti sul mercato. In particolare lo zaino con Air Bag System Powder Safe 18, il respiratore Air Safe e lo zaino Wave 30.
Christian Leischner new ambassador for Ferrino For this winter season, Ferrino is pleased to welcome the freerider Christian Leischner to its team of Ambassadors. The freeskier from Cortina, who has given some outstanding performances in national and international competitions, will be using some of the backpacks developed by Ferrino as well as working together with other Ferrino Ambassadors on the development of new models and the improvement of products from the brand’s wide range of items dedicated to freeride. All of Ferrino’s models are designed and developed exclusively in Italy and tested throughout the Alps so as to guarantee maximum quality and reliability. Christian will be wearing some of the most cutting-edge freeride equipment on the market: in particular, the Powder Safe 18 Air Bag System, Air Safe respirator and Wave 30 backpack.
Fischer è il nuovo sponsor e fornitore di Giuliano Razzoli Il campione olimpico di Vancouver 2010 Giuliano Razzoli è entrato a far parte della scuderia Fischer da dicembre. “Ho avuto da subito un ottimo feeling con i nuovi attrezzi”, ha raccontato Giuliano dopo l’esordio alla 3Tre di Madonna di Campiglio, “e credo che potrò tornare al vertice dello slalom anche grazie alla scelta che ho fatto”. In particolare Razzoli ha sciato con gli scarponi Vacuum, modello studiato dall’azienda austriaca in grado di adattarsi al piede di ogni atleta e sciatore. Grande soddisfazione è emersa in OberAlp, che da marzo 2013 distribuirà Fischer sul mercato italiano: “Abbiamo caldeggiato la scelta di Giuliano Razzoli perché crediamo, prima di tutto, nella dedizione e nelle qualità dell’atleta”, ha commentato il commercial manager di OberAlp Stefano Bovolon. “E siamo certi che Giuliano saprà essere un testimonial autorevole di un marchio leader come Fischer”. Razzoli ha lasciato il precedente sponsor Nordica (che gli ha fornito sci e scarponi per 6 anni) dopo 7 podi in Coppa del Mondo (con due primi posti), 3 vittorie in Coppa Europa e l’unica medaglia d’oro per gli azzurri alle ultime Olimpiadi di Vancouver.
Fisher is the new sponsor and supplier of Giuliano Razzoli The Vancouver 2010 Olympic champion Giuliano Razzoli entered the Fischer roster in December. “I had an immediate good impression by the new gear,” said Giuliano after the 3Tre of Madonna di Campiglio, “and I believe I will be able to go back to top results in slalom also thanks to this choice.” Razzoli has been skied with the Vacuum boots, a model by the Austrian company developed so as to fit each athletes and skiers foot. OberAlp, that will become the distributor of Fischer for the Italian market in March, is happy with the choice: “We supported the choice of Giuliano Razzoli because we believe in his dedication and skill,” says Stefano Bovolon, commercial manager of OberAlp. “We are certain that Giuliano will be an excellent face for an authoritative brand such as Fischer.” Razzoli left his previous sponsor Nordica after 6 years. He has won 7 podiums at the World Championship (with two first places), three European Cups and the only Italian gold medal at the latest Olympics in Vancouver.
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1st The North Face
3.110.985
1st The North Face
102.177
1st Patagonia
5.687.750
2nd Timberland 3rd Merrell
1.059.746 337.425
2nd Patagonia 3rd Columbia Sportswear
81.606 42.863
2nd Columbia Sportswear 3rd Salomon Running
4.682.390 4.365.204
4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
325.311 232.277 231.406 225.886 222.646 195.388 176.673 170.667 160.202 149.189 137.735 125.360 100.486 97.742 94.127 93.923 78.588
4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
33.834 26.420 25.814 22.577 21.462 20.351 19.778 17.851 16.426 16.015 14.446 12.904 12.005 11.668 10.745 10.412 10.359
4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
4.115.528 4.062.631 2.484.662 2.470.328 1.995.996 1.619.418 1.376.183 1.285.181 1.255.435 1.123.282 1.092.579 993.900 913.264 869.060 707.520 622.364 567.419
Columbia Sportswear Fjallraven Adidas Outdoor Patagonia Vibram Fivefingers Camelbak Teva Marmot Garmin Bergans of Norway Sanuk Mammut Petzl Black Diamond Equipment Salewa Smartwool Keen
Keen Vibram Fivefingers Timberland Black Diamond Equipment Arc’teryx Equipment Mountain Hardwear Petzl Merrell Salomon Running Marmot Salomon Sports La Sportiva Outdoor Research Osprey Packs Icebreaker Sanuk Mammut
Data Source: Outdoor USA Magazine & Outdoor Magazine. Collected: 18 january 2013
Petzl The North Face Suunto Prana Marmot Black Diamond Equipment Osprey Packs Mountain Hardwear Camelbak Merrell Mammut Teva Vibram Fivefingers Salewa Outdoor Research Arc’teryx Equipment La Sportiva
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In primo piano
L’azienda americana di Boulder (Colorado) è stata oggetto di importanti investimenti da parte di alcuni fondi
Cocona cresce e si “riproduce” Un aumento di capitale da 15 milioni di dollari per l’azienda proprietaria dell’omonima tecnologia, utilizzata da un numero crescente di importanti brand nel mondo dello sport e dell’outdoor. La testimonianza di adidas. A cura di DAVIDE CORROCHER L’ufficialità è arrivata quando l’anno vecchio stava tramontando. Adesso la notizia di un nuovo investitore fa sorgere nuove considerazioni in merito alle opportunità che si prospettano per Cocona, Inc. Lo scorso 28 dicembre è stato annunciato che il fondo di investimenti Hig Growth Partners (affiliato a H.I.G. Capital, fondo di private equity con 10 miliardi di capitale) è entrato in società con una quota di minoranza, portando alle casse dell’azienda un aumento della liquidità di circa 15 milioni di dollari. La manovra è stata accompagnata da un’ulteriore finanziamento da parte di altri due investitori come Fairhaven Capital e OnPoint Technologies, Inc. Attualmente il brand Cocona può contare su una già importante presenza all’interno del mercato sport & outdoor, grazie all’impiego della sua tecnologia brevettata da parte di alcuni top brand in questo settore. Inoltre le più recenti applicazioni all’interno dei segmenti commerciale, industriale e ospedaliero hanno portato a un ampliamento del terreno di competenza dei suoi prodotti. I concetti base della tecnologia Nello specifico, la tecnologia Cocona si basa su un concetto particolare di lavorazione del carbone attivo, ottenuto da minerali vulcanici e altre risorse naturali. La fibra così ottenuta, applicata ad esempio al filato di abiti e calzature, consente la realizzazione di uno specifico tessuto dalla struttura microporosa con elevate capacità traspiranti e di resistenza. Il materiale si dimostra inoltre altamente protettivo dai raggi Uv. Grazie anche alle sue qualità di comfort e freschezza è utilizzato con efficacia per la realizzazione di prodotti per attività come la corsa o per molte discipline outdoor. Sono numerose le aziende che si affidano a Cocona per la realizzazione di alcuni dei propri capi. Fra le principali figurano ASICS, Marmot, Millet, New Balance, The North Face, Eider, La Sportiva, Norrona, Pearl Izumi, Puma, Rip Curl e adidas. La parola ad adidas Proprio per approfondire quali sono i punti di forza dei concetti proposti dalla tecnologia Cocona, ci siamo rivolti a chi ha scelto già da tempo di impiegarla sui propri prodotti. Stefan Lörke (foto) è global business unit director outdoor apparel & accessories per adidas, a lui abbiamo rivolto alcune domande sull’argomento.
Perché adidas utilizza la tecnologia Cocona? Cocona assicura un’elevata capacità di assorbimento del sudore. Inoltre si adatta perfettamente alla nostra strategia, dal momento che noi pensiamo che una perfetta gestione della condizione climatica del fisico sia alla base di ogni tipo di attività atletica. Collaboriamo con Cocona perché è l’unica tecnologia sviluppata per assicurare performance di questo tipo attraverso una soluzione di abbigliamento a più strati, invece che su uno singolo. Siete stati fra i primi a impiegare questa tecnologia all’interno dei vostri capi. Quali sono le novità che adesso adidas propone? Lo ripeto, per un brand sportivo la parola chiave è gestione del sudore. Ed è esattamente quello che Cocona ci permette di fare. Per questa ragione utilizziamo questa tecnologia all’interno di tutto il nostro sistema a strati. Le collezioni Terrex e Terrex Swift sono composte da base layer, giacche e hard shell, come ad esempio la nuovissima Ndosphere. Quali feedback avete ricevuto sulla tecnologia? Non ci siamo limitati a provare l’efficacia di questi capi solamente all’interno dei test di laboratorio. Abbiamo fatto numerose verifiche sul campo. Molti sono stati i feedback positivi da parte degli atleti che hanno indossato gli indumenti fabbricati in Cocona, soprattutto parlando in termini di comfort e tempi di asciugatura. Per noi Cocona è un fattore aggiunto che migliora le performance dei nostri prodotti. Per questa ragione abbiamo deciso di impiegarla anche all’interno della giacca Terrex Ndosphere. Il capo è perfettamente isolante ed è realizzato con una membrana in Cocona applicata all’interno dei punti critici, per offrire una perfetta gestione del clima corporeo e comfort.
adidas FW 2013/14 products with COCONA technology Terrex Ndosphere Jacket Questo capo è stato progettato per consentire una perfetta libertà di movimento a chi la indossa, senza comprometterne le capacità di offrire calore. Disegnato con uno speciale concetto, si caratterizza per la presenza di strati elasticizzati e isolanti posizionati sulla schiena e sui fianchi. In questo modo non inibisce in alcun modo i movimenti. Una fodera parzialmente realizzata in Cocona consente una perfetta capacità di gestione del clima corporeo. La giacca è disponibile sia per uomo che per donna.
The Terrex Ndosphere Jacket brings an innovative approach to the problem of providing full freedom of motion without compromising on warmth. With specially designed, fully insulated yet stretchy panels across the back and sides, the Ndosphere never inhibits the wearer’s movements. A partial Cocona lining gives excellent climate management – no clammy feeling from perspiration. It is available in a genderspecific cut for both men and women.
The company has been able to attract investments
Cocona grows and “doubles” A 15 million dollar capital increase for the company owning the technology of the same name, used by a growing number of in the sports and outdoor sector. The example of adidas. The official announcement arrived at the end of last year. News of a new investor open up new opportunities for Cocona Inc. On December, 28th the investment fund H.I.G. Growth Partners (affiliate of H.I.G. Capital, a leading global private equity investment firm with over $10 billion of capital) announced that an affiliate of H.I.G. Growth Partners was the lead investor in a $15 Million Private Placement in Cocona, Inc. and will have a minority equity investment in the Company. This round of investment was also accompanied by additional funding from Fairhaven Capital and OnPoint Technologies, Inc., both prior investors. Cocona, Inc. has developed significant market penetration with its patented technology in the global sports and outdoor markets but also in the commercial, industrial, and hospitality markets globally – which is helping to discover and develop new applications for the technology. technology Cocona technology is based on a particular kind of active particles from volcanic minerals and other natural sources. The textile fibre thus obtained enables to produce a porous materiel with which it is possible to produce highly resistant fabrics that have a high degree of transpiration. This material is also highly resistant to UV rays. Thanks to its comfort and freshness this fabric is effectively used to manufacture gear for running or other
outdoor activities. Many companies use Cacona materials to produce their clothing. Among them there are ASICS, Marmot, Millet, New Balance, The North Face, Eider, La Sportiva, Norrona, Pearl Izumi, Puma, Rip Curl and adidas. Let’s hear from adidas In order to understand the strength points of Cacona Technology we have decided to ask a company that has been using its products for some time now. We interview Sfetan Lörke is adidas’ global business unit director outdoor apparel & accessories. Why is adidas using Cocona Technology? Cocona offers a very strong moisture management system. Therefore it fits perfectly to our athletic strategy. A perfect climate is important for all kind of athletic outdoors activities. We cooperate with Cocona because it is the only technology that considers performance through layering instead of single layers. adidas was one of the first to use Cocona Technology in its clothing. What kind of new products is adidas going to introduce? As I said, for an athletic brand moisture management plays a key role, Cocona does serve this need. That the reason why we make use of this technology in our whole layering system. The Terrex and Terrex Swift collection offers Baselayers, Fleece Jackets and a Hard Shell as well as our brand new Ndosphere Primaloft Jacket with Cocona technology. What kind of feedback are you receiving? The effectiveness of the climate management is not only proofed in laboratory tests. We’ve made a lot of field and wear testing. We got very positive feedback from athletes wearing Cocona products especially on the comfort and the drying times. For us, Cocona is an add-on that does maintain the existing performance of a product and does enhance it. That´s why we also decided to use it for the Terrex Ndosphere Jacket. The interior of the fully insulated stretch Primaloft Jacket features a Cocona lining in key zones to offer ideal body climate management and comfort.
Terrex Cocona Fleece Jacket Questo modello è realizzato con soluzioni in grado di offrire un perfetto controllo del clima corporeo, grazie alla fibra Cocona ai carboni attivi ottenuti dalle noci di cocco. In questo modo viene ottimizzata la traspirazione durante l’attività fisica e viene aiutato il corpo a gestire efficacemente la temperatura. Per questo motivo adidas impiega Cocona per tutti capi della linea Terrex. Il modello è disponibile sia per uomo che per donna, con soluzioni su misura per entrambi.
The Terrex Cocona Fleece Jacket offers a great moisture management. Thanks to the integrated Cocona activated carbon particles, which are extracted from coconut shells, moisture from perspiration is transported to the surface of the fabric extremely quickly. This effect is even greater if Cocona is used in every other layer of the clothing system. The result is an optimized body climate. That’s why adidas uses the technology in all the layers, from the base layer to the midlayer and the outer layer. It is available in a gender-specific cut for both men and women.
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Data statistics Focus&on
L’analisi della classifica dei top brand grazie ai dati raccolti da SGI e The Outdoor Industry Compass
L’outdoor footwear molto bene nel 2011, in attesa dei nuovi dati... Le vendite sono cresciute del 14,5%, migliorando il risultato già positivo del 2010. Meglio il resto del mondo rispetto agli USA. Il podio composto dal gruppo Wolverine, Salomon e Columbia. Tra buona e ottima la performance delle aziende italiane (otto quelle in classifica). A cura di SIMONE BERTI Come di consueto vi proponiamo l’analisi del mercato dell’outdoor footwear mondiale grazie all’indagine annuale pubblicata nel 2012 (e relativa al 2011) dalle newsletter economiche del gruppo EDM Publications, Sporting Goods Intelligence e The Outdoor Industry Compass. I numeri mostrano un netto miglioramento delle vendite nel 2011: sono cresciute infatti del 14,5% (in dollari US), con una crescita del 9,6% negli States e del 18,6% nel resto del mondo. Un risultato ancora migliore di quello globale registrato nel 2010 (+12,8%). Da sottolineare che l’incremento in percentuale è stato maggiore per le calzature outdoor rispetto al segmento “athletic”, cresciuto del 13,2% (fonte SGI Europe). Non solo luci - Se le cifre prese nella loro totalità alludono a una situazione complessivamente positiva, ci sono tuttavia alcuni importanti fattori da tenere in conto, che gettano qualche piccola ombra. 1. Il valore medio del dollaro è sceso del 5% rispetto all’euro nel corso del 2011, perdendo terreno anche nei confronti di altre valute correnti. In conseguenza di ciò è evidente come la crescita del mercato footwear outdoor all’infuori degli USA, in valute locali, sia effettivamente inferiore del 18,6%.
2. Come già accaduto nel 2010, molti negozianti hanno alzato il livello medio dei prezzi per compensare i costi più alti, perciò la crescita è obiettivamente inferiore di 2-3 punti di percentuale in tutto il mondo. 3. Il mercato è stato colpito da un’anomalia meteorologica nel corso della seconda parte dell’anno, in particolar modo in Europa, giunta oltretutto in un periodo di rallentamento generale dell’economia. Di conseguenza le vendite sono state molto basse e il mercato è risultato piatto o leggermente negativo nel vecchio continente. Tutto ciò sta a significare che è rimasto molto materiale invenduto nei negozi, specialmente nel corso della stagione invernale 2011/12. Una situazione che si è inevitabilmente riflessa sugli ordini in calo dell’inverno successivo (ossia questo), generando un impoverimento dei risultati per molti brand. Alcune note - Il grafico in pagina fornisce le cifre attuali o stimate delle vendite fatturate da 23 differenti aziende e 27 brand, in aggiunta alla loro quota di mercato. I dati riguardano unicamente il footwear e si riferiscono ai ricavi all’ingrosso, tradotti in dollari USA nel tasso di cambio medio annuale (Euro 0,719/$). Come già detto sopra, la svalutazione del dollaro evidenzia come in realtà le aziende europee siano cresciute in maniera inferiore rispetto a quanto
illustrato nel grafico. È stata infine introdotta una nuova segmentazione per gruppi, tale che i 3 brand di Wolverine Worldwide e i 3 di Tecnica Group sono stati inseriti in elenco come subsegmenti delle loro aziende proprietarie. La classifica - Perciò, in base alle stime, il mercato 2011 globale è stato guidato dal marchio Merrell preso singolarmente (686 milioni di dollari, +14,4%) e da Wolverine in quanto gruppo (748 milioni di dollari, +14,7%), seguito da Salomon (395 milioni, +27,4%) e Columbia Sportswear (359 milioni, +32,5%, inclusi anche Sorel, Montrail e Pacific Trail), che hanno accresciuto la propria fetta di mercato. Nota da tenere in conto: le cifre che riguardano Wolverine e i suoi marchi sono state stimate in quanto non reperibili. Wolverine ha infatti riportato una crescita del 18% nelle entrate per l’intero gruppo e ha affermato che solo Merrell ha generato, per la prima volta, ricavi per 500 milioni di dollari. Ma non è stato possibile estrapolare i dati vendite del solo mercato calzature. Per cui le stime SGI e Compass per Merrell escludono il suo crescente segmento apparel e includono le vendite di calzature sotto licenza. I maggiori incrementi sono stati invece registrati dal segmento footwear firmato Salewa (41 milioni, +53,3%), Viking (68 milioni, +32,9%), The North Face (208 milioni, +30%), che ha investito considerevolmente
nelle calzature, Teva (125 milioni, +23,6%) e Genfoot (196 milioni, +23,2%), che con Kamik ha ottenuto anche ottimi risultati in Europa. In generale, i protagonisti più piccoli del mercato hanno registrato crescite inferiori rispetto alle aziende più grandi o a quelle veramente tecniche. Mentre le vendite di Treksta (44 milioni, +4,4%) e quelle Grisport (160 milioni, +1,2%), che produce le scarpe per Dawkins, brand outdoor di ABC-Mart, sono state seriamente colpite dal declino del mercato giapponese in seguito allo tsunami di marzo. Le italiane - Nella classifica globale la prima azienda tricolore è il Gruppo Tecnica, che grazie ai suoi marchi Lowa, Tecnica e Dolomite (cresciuto del 47,8%) registra 206 milioni e un +16%. Seguono Grisport, Scarpa (76 milioni, +17,7%) e La Sportiva (56 milioni, +12%). Subito dopo viene Salewa, protagonista di un vero exploit nel segmento footwear: +53,3%, la crescita più alta a livello mondiale. Garmont (29 milioni, +4,6%), Aku (25 milioni, +5,2%) e Trezeta (13 milioni, +1,5%) completano le presenze italiane, tutte con segno positivo. Attendiamo con curiosità di conoscere i dati relativi al 2012 (che saranno disponibili attorno al prossimo luglio) per verificare se questo trend – complice la crisi dei consumi in molti paesi e la sfortunata stagione invernale passata – sia rallentato e di quanto nel corso dell’anno appena concluso.
mercato Internazionale delle calzature Outdoor (dati wholesale in milioni di dollari) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
AZIENDA
Wolverine Outdoor (1) Merrell Patagonia Chaco Salomon Columbia Brands (2) Hi-Tec Sports Rocky Brands Keen The North Face Tecnica Group Lowa Tecnica Dolomite Genfoot/Kamik Grisport LaCrosse Brands (4) Teva Meindl (1) Scarpa Viking Treksta La Sportiva Salewa Garmont Chiruca Aku Trezeta Top brands Others TOTALS
VENDITE
748 686 20 42 395 359 252 239 230 208 206 171 25 10 196 160 131 125 119 76 68 57 56 41 29 27 25 13 3,760 230 3.990
TOTALE
CRESCITA SHARE
14,7% 14,4% 18,2% 18,9% 27,4% 32,5% 5,5% -0,8% 9,5% 30,0% 16,0% 16,0% 6,9% 47,8% 23,2% 1,2% -12,4% 23,6% 11,4% 17,7% 32,9% 4,4% 12,0% 53,3% 4,6% 6,4% 5,2% 1,5% 14,9% 9,0% 14,6%
18,7% 17,2% 0,5% 1,0% 9,9% 9,0% 6,3% 6,0% 5,8% 5,2% 5,2% 4,3% 0,6% 0,3% 4,9% 4,0% 3,3% 3,1% 3,0% 1,9% 1,7% 1,4% 1,4% 1,0% 0,7% 0,7% 0,6% 0,3% 94,2% 5,8%
VENDITE
307 266 13 28 35 234 56 229 155 113 12 10 2 99 0 122 96 3 12 1 13 3 9 1 1,499 119 1.618
2010
U.S.A.
CRESCITA SHARE
15,0% 15,0% 17,3% 14,7 16,7% 20,0% -3,1% -1,7% 6,2% 30,0% 11,2% 10,1,9% 16,7% 16,9% -100,0% -13,7% 24,4% 4,2% 12,1% 55,6% 8,3% -15,0% 9,6% 5,3% 9,3%
19,0% 16,4% 0,8% 1,7% 2,2% 14,5% 3,5% 14,2% 9,6% 7,0% 0,7% 0,6% 0,1% 6,1% 0,0% 7,5% 5,9% 0,2% 0,7% 0,1% 0,8% 0,2% 0,5% 0,1% 92,6% 7,4%
VENDITE
441 421 7 14 360 125 196 10 75 95 195 162 23 10 97 160 10 29 116 64 68 55 43 39 21 27 24 13 2,261 111 2.372
NON-U.S.A.
CRESCITA SHARE
VENDITE
14,5% 14,0% 20,0% 28,6% 28,6% 64,6% 8,3% 25,0% 17,2% 30,0% 16,3% 16,3% 6,1% 47,8% 30,4% 2,5% 7,8% 20,8% 11,5% 18,8% 32,9% 3,6% 13,2% 43,3% 15,6% 6,4% 2,2% 1,5% 18,7% 13,3% 18,5%
652 600 17 35 310 271 239 241 210 160 178 148 23 7 159 158 150 101 106 65 51 54 50 27 28 25 23 13 3,272 211 3.483
Note: (1) Incuso Merrell (2) Columbia Brands include Columbia, Sorel, Montrail, Pacific Trail
18,6% 17,7% 0,3% 0,6% 15,2% 5,3% 8,3% 0,4% 3,2% 4,0% 8,2% 6,8% 1,0% 0,4% 4,1% 6,7% 0,4% 1,2% 4,9% 2,7% 2,9% 2,3% 1,8% 1,6% 0,9% 1,1% 1,0% 0,6% 95,3% 4,7%
TOTALE
CRESCITA SHARE
12,4% 11,1% 13,3% 40,0% 25,5% 26,0% -4,4% 11,1% 26.5% 28,0% 24,2% 5,7% 7,6% 28,2% 18,8% 7,9% 29,5% 12,0% 6,4% -8,9% 15,1% 16,3% 50,0% 3,4% 13,6% 29,4% 0,0% 15,9% 7,1% 15,4%
18,7% 17,2% 0,5% 1,0% 8,9% 7,8% 6,9% 6,9% 6,0% 4,6% 5,1% 4,2% 0,7% 0,2% 4,6% 4,5% 4,3% 2,9% 3,1% 1,9% 1,5% 1,6% 1,4% 0,8% 0,8% 0,7% 0,7% 0,4% 93,9% 6,1%
VENDITE
267 231 11 25 30 195 58 233 146 87 11 9 2 85 2 141 77 2 11 1 12 10 1,368 113 1.481
U.S.A.
CRESCITA SHARE
-3,1% -5,7% 10,0% 22.5 15,4% 25,8% 1,8% 9,9% 24,8% 19,2% 45,9% 41,9% 68,9% 28,8% 0,0% 6,8% 24,2% 20,0% 18,9% -10,0% 140,0% 11,1% 12,9% 7,6% 12,5%
18,0% 15,6% 0,7% 1,7% 2,0% 13,2% 3,9% 15,7% 9,9% 5,9% 0,7% 0,6% 0,1% 5,7% 0,1% 9,5% 5,2% 0,2% 0,7% 0,1% 0,8% 0,7% 92,4% 7,6%
VENDITE
386 369 6 11 280 76 181 8 64 73 167 139 21 7 74 156 9 24 104 54 51 54 38 27 18 25 23 13 1,904 98 2.002
NON-U.S.A.
CRESCITA SHARE
26,4% 25,1% 20,0% 110.0% 26,7% 26,7% -6,2% 60,0% 30,6% 40,4% 19,4% 23,3% 2,4% 7,6% 27,6% 19,1% 28,6% 50,0% 11,8% 4,2% -8,9% 16,3% -0,0% 50,0% -10,0% 13,6% 27,8% 0,0% 18,2% 6,5% 17,6%
(3) Wolverine Footwearinclude Wolverine, bates e Hy Test Merrell (4) LaCrosse Brands include Danner
19,3% 18,4% 0,3% 0,5% 14,0% 3,8% 9,0% 0,4% 3,2% 3,6% 8,3% 6,9% 1,1% 0,3% 3,7% 7,8% 0,4% 1,2% 5,2% 2,7% 2,5% 2,7% 1,9% 1,3% 0,9% 1,2% 1,1% 0,6% 95,1% 4,9%
Fonte: Sporting Goods Intelligence - The Outdoor Industry Compass - www.edmpublications.com
2011
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The analysis of the top ranking brands according to SGi and The Outdoor Industry Compass data
The outdoor footwear industry fared well in 2011 waiting for new data... Sales grew by 14.5%, building on the positive results of 2010. The USA were slower that the rest of the world. Top ranking brands include Wolverine, Salomon and Columbia. Italian companies boast a good to excellent performance (eight of them reach the leader board). In what is now a tradition, we offer our readers the analysis of the annual global outdoor footwear sector published in 2012 (on 2011 data) by EDM Publications, Sporting Goods Intelligence and The Outdoor Industry Compass in their newsletters. The data show a clear improvement in 2011: sales of branded outdoor shoes grew by 14.5% at the wholesale level in 2011 worldwide (in terms of U.S. dollars), with increases of 9.6 per cent in the U.S. and 18.6 per cent in the rest of the world. This was better than the global 12.8 per cent increase recorded by the segment in 2010. It must be noted that the outdoor footwear market performed better than the athletic shoes market, which grew by 13.2 per cent in dollars (source: SGI Europe).
2. As in 2010, many vendors raised their average selling prices to compensate for higher input costs, so the growth of the market was at least 2-3 per cent lower in volume all over the world. 3. The market was hit by unseasonable weather patterns in the second half of the year, particularly in Europe at a time when the economy slowed down. As a result, the growth in retail sales was much lower. As we have already reported in The Compass, it was flat or slightly negative in Europe, according to NPD. All this means that there is a lot of unsold inventory now in the pipeline, especially for the 2011/1012 winter season. This has been reflected in lower orders for this winter and has already started to generate poorer results for many brands so far this year.
Lights and shadows
Methodological notes
Even though overall results are positive, there are a few important factors that need to be taken into account: 1. The average value of the U.S. dollar declined by about 5 per cent against the euro in the course of 2011 and it lost ground against some other currencies, meaning that the growth of the rugged outdoor footwear market outside the U.S. was less than 18.6 per cent in terms of local currencies.
The rugged outdoor footwear chart published on this page gives the actual or estimated figures for the invoiced sales of 23 different major companies and 27 different brands, along with their market shares. The figures concern only footwear and refer mostly to wholesale revenues, translated into U.S. dollars at the average exchange rate for each year (Euro 0.719/$). The depreciation of the dollar means that European-based companies
grew at a lower rate than shown on the chart. The study also introduces a new segmentation by groups, listing the three outdoor brands of Wolverine Worldwide and the three outdoor brands of Tecnica Group as sub-segments of their parent companies.
The chart According to these estimates the global market in 2011 was led by Merrel (as a single brand: $686 million, +14.4%) and by Wolverine (as a group: $748 million, è14.7%), followed by Salomon ($395 million, +27.4%) and by Columbia Sportswear ($359 million, +32.5% also including the Sorel, Montrail and Pacific Trail brands) – all of which have increased their respective market share. Data on Wolverine are estimates: the group reported an increase of 18 per cent in revenues for its outdoor group and said that Merrell had generated revenues of $500 million for the first time, but it failed to disclose its sales increase for footwear only. SGI and Compass estimates for Merrell exclude its growing apparel segment and include its footwear sales under license, notably in Italy. Major sales increases were also recorded by The North Face ($208 dollars, +30%), which is investing heavily in the footwear category, Genfoot ($196 million, +23.2% - doing especially well with its brand Kamik in Europe),
Teva ($125 million, +23.%), Viking (68 million, +32.9%) and the footwear segment of Salewa ($41 million, +53.3%). In general, the smaller players posted lower sales increases than the bigger ones or those that are very technical, such as Scarpa. TrekSta’s sales ($44 million, +4.4%) and those of Grisport (160 million, +1.2%), which makes shoes for Dawkins, the outdoor shoe brand of ABC-Mart, were fully impacted by the decline of the Japanese market following the March tsunami.
The Italian companies In the global chart, the best performing Italian company is Gruppo Tecnica, which thanks to its brands Lowa, Tecnica and Dolomite (which grew by 47.8%) has posted $206 million in revenue and 16% increase. Grisporta, Scarpa ($76 million, +17.7%), and La Sportiva ($56 million, +12%) follow the lead. Salewa follows immediately after – the company boosted its presence in the footwear sector with the highest growth rate globally: +53.3%. Other Italian companies include Garmont ($29 million, +4.6%), Aku ($25 million, +5.2%) and Trezeta ($13 million, +1,5%). We are now waiting for the 2012 data (in July) to find out whether or not this trend slowed down in the past year of the crisis and of the unlucky winter season.
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Interviste
Il neo presidente Fabio Palma ci illustra nei dettagli questa importante e ambiziosa iniziativa
All’università dell’alpinismo con i Ragni di Lecco Grazie al progetto dello storico gruppo lecchese, nasce in Italia la prima Alpine Academy sul modello di quelle di altri paesi europei. Saranno selezionati quattro giovani preferibilmente sotto i 22 anni. Già quasi 20 le richieste. A cura di PAOLO GRISA “Se oggi il gruppo dei Ragni di Lecco ancora aggrega ragazzi e uomini di tutte le età, accomunati dalla viscerale passione della scalata, è perchè alcuni che avevano vissuto in prima linea la tragedia insensata della guerra decisero di fare gruppo intorno alla voglia di salire le montagne. Senza soldi, con un passato prossimo da dimenticare e un futuro incerto e traballante. Una sola, grande forza: l’entusiasmo”. Queste le sentite parole con le quali il neo presidente dei Ragni Fabio Palma ha voluto ricordare Giulio Bartesaghi, tra i fondatori dello storico gruppo lecchese, scomparso il 9 gennaio. Corsi e ricorsi storici, passato e futuro a confronto: pochi giorni dopo ci troviamo a tu per tu con Fabio per parlare di un progetto interessante e ambizioso al quale i Ragni pensavano da tempo e che finalmente è partito, come anticipato anche nello scorso numero di Outdoor Magazine. Fabio, sei da poco stato eletto come nuovo presidente e subito presentate un’iniziativa che, perlomeno in Italia, non ha precedenti. Vale a dire la Ragni di Lecco Academy. Ti sei avvicinato all’alpinismo molto tardi, pur raggiungendo subito un alto livello. Quanto dipende quindi l’idea di un’iniziativa come questa dal tuo percorso personale e quanto è legata alla tua recente nomina a capo del gruppo? Ovviamente ogni idea o iniziativa che ognuno ha viene in parte dalla propria storia personale. Credo che uno dei freni maggiori che un giovane arrampicatore possa incontrare oggi, al di là della preparazione tecnica, è quello di trovare un compagno sufficientemente motivato a misurarsi con difficoltà e realtà di un certo tipo. Così è stato per esempio, nel mio caso, cercare un compagno di cordata con cui andare a vedere le pareti del Wenden (Matteo della Bordella, ndr). L’idea comunque non è solo mia personale, ma è stata sviluppata e condivisa in seno al consiglio del gruppo Ragni. So per esperienza che, in Italia, i giovani spesso si lamentano della scarsa attenzione
che le istituzioni legate alla montagna dedicano alla formazione in campo alpinistico rivolta alle nuove generazioni, mentre in altri stati europei si fa molto di più. Hai anche tu quest’impressione e cosa ne pensi secondo la tua esperienza? Guarda, non è un’impressione bensì una certezza. Rispetto a realtà come Slovenia in primis, ma anche Svizzera, Francia e persino Germania, qui in Italia siamo indietro e quasi fuori gioco. È normale che i club alpini diano maggior attenzione ai grandi numeri all’interno del movimento outdoor, che sono rappresentati (tranne forse in Slovenia) dalle attività di escursionismo, di alpinismo facile o delle attività educative in montagna rivolte ai ragazzi. Tuttavia quello che rappresenta la punta dell’iceberg composta dal meglio dell’alpinismo e dell’arrampicata a livello nazionale fa inevitabilmente da traino a tutto il movimento, e anzi ne influenza la base. Credo che ogni club alpino debba tener conto di questa punta e vi debba investire, perché in questo modo investe su stesso. Se guardiamo al di là dei nostri confini vediamo nazioni in cui iniziative di questo tipo sono incentivate in modo massiccio, in Slovenia addirittura vengono finanziate le spedizioni alpinistiche composte da giovani. Il Cai sicuramente investe molto sulla valorizzazione del passato e sulla tradizione, noi stessi come Ragni stiamo lavorando a un’enciclopedia che racconterà la storia del gruppo e dei suoi membri. Accanto a queste lodevoli attività bisognerebbe però pensare un po’ anche al futuro. Qual è l’obiettivo a medio-lungo termine che vi proponete con un’iniziativa ambiziosa come questa e quali saranno i componenti dei Ragni maggiormente coinvolti? Beh, come sai il gruppo Ragni è uno dei più apprezzati al mondo. Tuttavia, qualsiasi gruppo dalla grande tradizione, per mantenere il proprio prestigio, deve sapersi rinnovare formando i suoi alpinisti del domani. Abbiamo alle nostre spalle grandi esempi di forti alpinisti che hanno compiute imprese memorabili sulle Alpi e nel mondo, mantenendo fede a questo spirito dobbiamo saper formare nuove leve di giovani alpinisti che sappiano sfruttare le moderne tecniche al fine
di perpetrare la storia del nostro grande gruppo e farlo apprezzare. Inoltre, in un certo senso, vogliamo dare un’occhiata a “quello che c’è in giro” come gioventù di alpinisti nell’area attorno a Lecco. Parliamo di altre esperienze simili che sono state fatte: The Mountain Academy e Alpine Mentors di Steve House, cosa avrà il vostro progetto in comune e in cosa si differenzierà? L’idea di un progetto del genere lo avevo in testa già da un po’ di tempo. La nostra iniziativa è differente per certi aspetti e simile per altri rispetto a queste due esperienze. Noi miriamo dichiaratamente a un target giovane (preferibilmente sotto i 22 anni di età), mentre ad esempio la Mountain Academy era aperta dai 18 fino ai 35 anni di età. Guardando invece al programma di House, lui è un personaggio noto soprattutto per le sue imprese sul terreno del ghiaccio e del misto, noi invece come gruppo, come livello raggiunto e forse anche per tradizione storica siamo maggiormente sbilanciati verso la roccia, anche se nel programma delle uscite verranno inserite anche esperienze di misto e alpinismo in quota. L’obiettivo infatti è comunque quello di creare scalatori polivalenti, sebbene sia chiaro che ognuno per eccellere debba forzatamente seguire le proprie attitudini, puntiamo a offrire a questi ragazzi almeno le basi per muoversi a buon livello su tutti i terreni, non solo quello roccioso. Hai parlato del programma, avete dunque già stilato un elenco dettagliato delle giornate? Sì, abbiamo un programma stilato internamente a più mani dai membri più attivi del gruppo e supervisionato da Silvano Arrigoni. Ci sarà un uscita tecnica in Grigna dedicata ad aspetti didattici come la preparazione dei punti di sosta e via dicendo, avremo poi delle giornate rivolte alla tecnica di scalata in fessura e all’uso delle protezioni veloci su tiri trad, altre dedicate al ghiaccio e misto fino a uscite di più giorni in Val Masino, Monte Bianco e Wenden, dove i partecipanti sperimenteranno anche il bivacco in parete. In totale saranno circa dodici giorni. Tutti i nostri migliori atleti saranno coinvolti. L’iniziativa è stata lanciata da pochissimo,
Fabio in cima alla via Baston La Baffe (Alpi Bernesi), negli unici 15 minuti di sole su 72 ore di salita.
puoi già darci un’idea di quante richieste avete ricevuto fino a qui? I primi risultati sono notevoli e sorprendenti rispetto a quello che ci aspettavamo, considera che abbiamo già ricevuto una quindicina di curriculum e altri ne stanno arrivando. Per fine gennaio riteniamo di chiudere le candidature e probabilmente supereremo i venti aspiranti. Verranno comunque selezionati quattro ragazzi, preferibilmente di età inferiore ai 22 anni (salvo eccezioni valutate caso per caso e analizzando i curriculum) e residenti entro un raggio di 30 km da Lecco. Sarà richiesto un livello di scalata in falesia di 6c a vista e, ovviamente, molta voglia di cimentarsi in montagna. La selezione verrà fatta unicamente sulla base delle domande di partecipazione pervenute o ci sarà un ulteriore scrematura dopo una prova sul campo come avvenuto per TMA2? Come ti ho detto, tra le domande di ammissione non ci aspettavamo numeri così rilevanti. Come consiglio avevamo deciso quattro partecipanti e doverli scegliere in una rosa così ampia non sarà certo facile. È quindi probabile che, dopo una prima scrematura tramite la visione dei curriculum e un colloquio a tu per tu, ve ne sarà una seconda definitiva sulla base di una prova pratica che effettueremo magari qui in Grigna, per verificare la preparazione e l’abitudine all’esposizione dei ragazzi. continua a pagina 24
Sopra e a pagina 24 alcune immagini relative all’incredibile spedizione del gennaio 2012 sulla Torre Egger, in Patagonia, di Matteo della Bordella (a sinistra) e Matteo Bernasconi (a destra), conclusasi con una caduta a 20 metri dalla cima (entrambi sono rimasti appesi a un unico friend 0,3).
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Interviste segue da pagina 22
Sempre più oggi vediamo giovani arrampicatori che partono dalle prese di resina per approdare poi (quando non si fermano prima) alla montagna. Voi stessi avete anche una forte squadra giovanile di arrampicata sportiva. Considerando che nel programma prevedete di svolgere sia uscite di arrampicata su roccia che su neve/ghiaccio, contate di trovare all’interno di questo bacino qualche partecipante? O davvero oggi i giovani alla “fatica” della montagna privilegiano la comodità della strutture artificiali e delle falesie di fondovalle? Questa seconda domanda in un certo senso ce la siamo posta anche noi come gruppo Ragni e proporre un iniziativa del genere è proprio un modo per dargli una risposta. Quando dico “vedere cosa c’è in giro” riferito ai ragazzi giovani che scalano, il punto è proprio quello. A questo proposito, e rispondendo alla tua domanda: si, abbiamo ricevuto una candidatura da parte di un giovanissimo membro della nostra squadra di arrampicata sportiva che, accanto al suo già alto livello in gara e falesia, ha già qualche esperienza di arrampicata in montagna e che fa ben sperare sulla voglia di questi ragazzi di portare le proprie capacità tecniche in ambiente alpinistico, dove alla difficoltà tecnica si unisce quella mentale. Purtroppo la sua giovane età ci pone delle questioni legate alle responsabilità legali, che tuttavia contiamo di riuscire a risolvere soprattutto da un punto di vista assicurativo, perché è davvero importante che giovani promesse così possano crescere ed emergere. Qual è la quota a carico dei giovani che verranno scelti? Vi sono delle aziende del settore che hanno deciso di aderire al progetto? L’idea è che i costi non siano scaricati sui ragazzi e vengano sostenuti in gran parte dal gruppo Ragni. Ovviamente tutta questa iniziativa non sarebbe realizzabile senza il supporto che ormai da tre anni l’azienda adidas fornisce al nostro gruppo come sponsor tecnico, e che rappresenta l’unico caso di sponsorizzazione tecnica non legata a un singolo atleta ma a un intero gruppo. L’entrata di adidas ha rappresentato probabilmente uno dei più grossi scossoni avvenuti nel settore negli ultimi anni e sicuramente ha fatto e farà molto bene al movimento outdoor. L’azienda non è quindi direttamente coinvolta nell’ideazione dell’iniziativa, ma senza il suo supporto sarebbe impossibile realizzarla. Spero che questo progetto rappresenti in Italia solo la prima di una serie di iniziative del genere e che altri gruppi e altri brand seguano questa strada con idee simili. Tornando alle istituzioni, il Cai attraverso la sezione locale o gli organi centrali si è detto disponibile a contribuire in qualche modo al progetto? Come sapete il gruppo Ragni è parte del Cai di Lecco, al quale è stato presentato il progetto e si è dimostrato subito entusiasta dell’idea. La sezione ha infatti fornito un grosso contributo economico, dimostrandosi in questo senso molto aperta verso il futuro e con una visione moderna. A livello italiano contatteremo gli organi centrali e vedremo se riusciremo a convincerli di come, fino a oggi, su questi temi il Club Alpino Italiano ha fatto poco rispetto a quanto realizzato dai paesi che abbiamo citato prima. È ipotizzabile anche una partnership con altre realtà estere? Certamente siamo aperti a possibili collaborazioni con altre realtà. Io stesso sto cercando di muovermi in questo senso, ho preso contatti con alcuni forti alpinisti sloveni e mi piacerebbe che, in futuro, alcuni dei nostri ragazzi possano andare a fare esperienza sul loro terreno alpinistico mentre altri loro atleti vengano ospitati qui in Italia. Una sorta di interscambio alpinistico. Sarebbe davvero un traino eccezionale per il mondo outdoor. Certo però che noi qui abbiamo ancora tutto da costruire, mentre “di là” sono già molto avanti. info@ragnilecco.com www.ragnidilecco.com
The new president, Fabio Palma, explains this new and ambitious initiative
The University of alpinism with Ragni di Lecco Thanks to a project by the legendary Lecco group the first Alpine Academy will be organised in Italy following the lead of similar European initiatives. Four youths under 22 will be chosen. There are already 20 applicants. “If today the group of Ragni di Lecco still brings together people of all ages, all sharing the same passion for climbing it is because a group of people who had lived though the senseless tragedy of was decided to come together and shared their own passion for the mountain. They had no money, a recent past they wanted to forget and an uncertain future: all they had was enthusiasm.” These are the heartfelt words dedicated by the newly elected president of Ragni di Lecco, Fabio Palma, to one of the founders of the legendary Lecco group, Giulio Bartesaghi, who passed away on January, 9th. History repeating, past and future meeting: a few days later we meet with Fabio to talk about an interesting and ambitious project the Ragni have been thinking about for a long time and are now starting – as we anticipated in the previous issue of Outdoor Magazine. Fabio, you have been only recently elected as the new president and you are already introducing an event that has no forerunners in Italy – the Ragni di Lecco Academy. You didn’t start climbing early in life, though you quickly reached a high level. Has this initiative something to do with your personal story or is it more linked to your recent election?
sted in hiking or other “lighter” forms of alpinism. However, we must consider that the higher levels of climbing and alpinism act as an important incentive for the base. I think that every alpine club should bear this in mind and should invest on this – it means investing on your own future. If we take a look beyond Italy’s borders we see many nations that greatly support this kind of initiative – in Slovenia alpine youth expeditions get even financed. CAI does a great job in the preservation and communication of the past and of tradition, and also Ragni is working on an encyclopaedia that will tell our story – however we also need to think about the future. What is the long term goal of this important initiative? Who will be the members of Ragni involved in it? As you know, Ragni is one of the most appreciated groups in the world. However, if any association with a great tradition wants to maintain its renown it must be able to progress and educate future alpinists. In our history there are great alpinists that were able to perform incredible expeditions on the Alps and in other parts of the world and we must be able to live up to the spirit of these great examples: we need to train new generations of young alpinists,
Well, obviously every idea one might have comes in part from their own personal history. I believe that one of the biggest difficulties for a young climber today – apart from technical training – is that of finding a partner motivated enough to try certain challenges and routes. In my case, I had trouble finding a rope partner to explore the Wenden walls (eventually he teamed up with Matteo della Bordella, editor’s note). However this is not a private idea of mine, but it was shared by all the members of Ragni’s board.ì I know – also from my own experience – that young people often complain about the little attention that mountain institutions pay to alpine training for new generations, whereas in other European countries there is much more activity. Do you also share this opinion? It’s not an opinion, it’s a fact. Italy is lagging behind nations such as Slovenia, Switzerland, France and even Germany. Big alpine clubs obviously tend to focus more on the majority of their members who are more intere-
educate them in modern techniques in order to continue our great history. We also want to scout a little around for new promising alpinists in the Lecco region. Let’s talk a little about other similar initiatives: The Mountain Academy and Alpine Mentors of Steve Hose. What similarities and differences will your project have? Our initiative is partly similar to, partly different from these two experiences. We openly aim at a very young target (preferably under 22 years old) whereas the Mountain Academy called for people between 18 and 35 years old. In regards to House’s program: he is mainly famous for his achievements on ice and mixed. Considering the level we reached and our tradition, we give more space to rock – although we do include high altitude and mixed expeditions. Our aim is in any case to educate versatile climbers, though everyone needs to follow their talent in order to excel. We thus aim at giving these youths a solid base that will enable them to be comfortable on all terrains, not only on rock.
You mentioned the program. Have you already decided a detailed list of the expeditions? Yes, we have a program that was developed by our active members and that was overlooked by Silvano Arrigoni. There will be an outing on the Grigna that will focus on some basic points, like the set up of stop stations, and then we will have some days devoted to climbing techniques, to ice and mixed and to longer expeditions in Valmasion, on Monte Bianco and Wenden. The program will be 12 days long and all our best athletes will be involved. The initiative has been launched very recently but can you give us an idea of how many applications you have received so far? The response is way over our expectations: we have already received more than 15 curricula and others are arriving. We will close the selection at the end of January choosing four people preferably under 22 (though we will evaluate every application) and living near Lecco. Minimum requirements are a climbing level at 6c and a great willingness to engage in the mountain. Are you only asking for a curriculum to carry out the selection or will you test applicants further with a practical test – like in the case of the TMA2? We did not expect this number of requests. We had decided for four participants and it will not be so simple to chose them among such a wide range. It is possible that after a first phase in which we look at the curricula and conduct interviews we might decide to choose the applicants with a practical test on the Grigna to evaluate their abilities. More and more young climbers start with practice walls and then move on to the mountain (when they do). Ragni di Lecco also has a strong youth sports climbing team. Given that you are proposing “real” expeditions on ice/ snow and rock – do you believe this could be a a good recruitment area? Or do you think that many youths today prefer climbing in artificial environments to the “fatigue” of the mountain? We asked ourselves tha selfsame question. This initiative is a way of trying to find an answer. When I said: “we want to scout a little around”, I meant exactly this. So, yes, we did receive an application by a very young member of our sports clim-
bing team who has a good level and a little outdoor experience. This gives us hope that these kids will be able to bring their technical capabilities to the alpine environment. Unfortunately, his being so young constitutes a problem regarding legal responsibility – an issue we hope to be able to address through the right insurance approach. It is very important that youths have an opportunity for growth. How much will participants have to pay? Are there any sponsors for this project? We don’t want youths to have to bear the costs for the initiative – these will be covered mainly by Ragni. Obviously this initiative wouldn’t be possible without the help of Adidas, a company that has been acting as a technical sponsor for our group for three years – I believe this is the only case in which a company sponsors an entire group instead of a single athlete. The entrance of Adidas was one of the major changes in the sector in recent years and it is doing good and will do good to all the outdoor movement. The company is not directly involved in the development of the project but it would be impossible for us to do it without their help. I really hope this this will only be the first of many future projects and that other groups and brands will follow with similar ideas. Is CAI supporting this project in any way, at local or national leve? The Ragni Group is part of CAI Lecco. We told them about our project and they were immediately thrilled with the idea. The local circle of CAI has given us a considerable economic help and has demonstrated a very modern vision. We are also going to talk to the national CAI and try to convince them that they need to do more on the issue of youth, following the example of other European associations. Do you believe that a partnership with associations outside Italy is possible? We are obviously open to these partnerships. I have been getting in contact with some important Slovenian athletes and I hope that in the future we will be able to organize exchanges between Italy and Slovenia so that our youths can practice in different alpine settings. It would give the outdoor movement an exceptional momentum. Although we must be conscious that here in Italy we still have a lot of work to do.
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Technologies
Riflettori puntati sulla nuova tecnologia del marchio americano presentata ufficialmente a Outdoor Retailer e ISPO
Sviluppato per conto dell’U.S. Special Operations Forces, il nuovo materiale sintetico alleggerisce il carico e incrementa il comfort sul campo. Altamente comprimibile, resistente, leggero e traspirante, mantiene i suoi valori di isolamento persino quando è bagnato, con tempi di asciugatura decisamente veloci.
Polartec Alpha, le nuove frontiere dell’isolamento
A cura di SIMONE BERTI
attività di media o elevata intensità questi capi tendono a intrappolare l’umidità all’interno. Oltre a livelli di traspirabilità e di trasporto del vapore senza precedenti, Polartec Alpha mantiene i suoi valori di calore e isolamento persino quando è bagnato e offre tempi di asciugatura incredibilmente veloci rispetto agli altri tipi di piumini attualmente sul mercato. Altamente comprimibile, garantisce resistenza al vento e grande leggerezza.
Negli ultimi anni Polartec ha più volte stupito con l’introduzione di nuovi tessuti, concetti e innovazioni. Il principale è stato senza dubbio il Neo Shell, laminato con membrana applicato negli hardshell, lanciato in grande stile nel 2011. Aprendo di fatto una diretta concorrenza con gli altri produttori di membrane, Gore-Tex in primis ovviamente. Due anni dopo Polartec sorprende ancora una volta entrando nel segmento dell’isolamento sintetico con il suo nuovissimo Polartec Alpha, presentato ufficialmente alle due fiere di riferimento per Usa (Outdoor Retailer, Salt Lake City) ed Europa (Ispo, Monaco). CARATTERISTICHE Polartec Alpha permette l’utilizzo di tessuti più aperti e traspiranti per gli strati esterni e interni, diversamente da quanto succede con la piuma d’oca e le imbottiture sintetiche esistenti. Ciò è possibile grazie al calore attivo dell’isolamento che permette lo scambio d’aria necessario a garantire traspirabilità e comfort anche nelle situazioni più dinamiche e intense. I capi classici tipo piumino provvisti
di isolamento sintetico necessitano infatti di strati ad alta densità che impediscono la fuoriuscita delle piume, che tendenzialmente impediscono il
passaggio dell’umidità sotto forma di vapore. Pertanto in condizioni statiche offrono solitamente buone performance, ma quando ci si produce in
SVILUPPO Polartec Alpha è stato sviluppato in collaborazione con le U.S. Special Operations Forces (SOF), allo scopo di soddisfarne le elevatissime esigenze di performance. Le SOF avevano infatti espressamente richiesto un prodotto “all inclusive”, capace di offrire calore, resistenza al vento, durata nel tempo, veloce asciugatura e soprattutto maggiore traspirabilità rispetto a qualsiasi altro isolamento presente sul mercato. Polartec ha lavorato per ottimizzare le performance di Alpha sino a soddisfare pienamente le richieste delle forze speciali. Durante i test operati dalle SOF, Alpha ha ricevuto i punteggi più alti di qualsiasi altro prodotto Polartec precedente-
mente testato da un team di valutazione. Le giacche in Polartec Alpha, al momento in produzione, sono già state fornite alle Special Forces. “Polartec Alpha è il complemento naturale del nostro layering system esistente. È studiato per funzionare ugualmente come strato esterno o strato intermedio indossato sotto un tessuto Polartec come, ad esempio, Power Shield o NeoShell. Occupa uno spazio minimo del bagaglio e può risolvere situazioni difficili come ritrovarsi bagnati fradici nel corso di un’avventura outdoor”, ha spiegato Allon Cohne, direttore marketing per Polartec. “È un prodotto capace di offrire calore attivo ed è studiato per non abbandonare mai gli appassionati di outdoor in situazioni difficili. È destinato a sostituire altri strati, alleggerendo il carico e incrementando il comfort sul campo”. BRAND PARTNERS Tra i marchi che hanno scelto di utilizzare il nuovo Polartec Alpha per questo primo lancio figurano: 66° North, Eddie Bauer, Eider, Mammut, Marmot, Montane, Mountain Equipment, Rab, Stoic, Ternua, Terry Cycle, The North Face, Trangoworld, Vaude e Westcomb.
the new technology of the US brand officially introduced at Outdoor Retailer and ISPO
Polartec Alpha towards new isolation technology frontiers The new synthetic material will substitute other layers allowing for lighter gear and better comfort. Highly compressible, resistant, light and transpiring, it maintains its isolation parameters even when it’s wet and has incredibly fast drying time. In recent years, Polartec has been a forerunner in innovation, textiles and new concepts. One of the main novelties certainly was the Neo Shell, a laminated membrane applied to hardshells, that was introduced in 2011 and opened up competition with other membrane producers, Gore-Tex among them. Two years later Polartec surprises again entering the synthetic isolation segment, officially introducing its new Polartec Alpha at the two main events of the USA market (Outdoor Retail, Salt Lake City) and of the Europe one (Ispo, Monaco). Unlike down and existing synthetic insulation batting, Polartec Alpha is a highly stable layer allowing for the use of more open and breathable fabrics on the outer and inner layers of garments. Polartec Alpha provides active warmth that allows air exchange for breathability and comfort in more dynamic situations. Classic puffy garments require
“down-proof” or high-density woven layers that create a vapour barrier. Although they work well in static conditions, these classic puffy garments trap moisture inside the garment during even minimal activity. In addition to unprecedented levels of breathability and moisture vapour transport in a puffy, Polartec Alpha maintains insulation values while wet and offers dramatically faster dry times than existing puffy-style fabrics on the market. Highly compressible, it also provides inherent wind resistance and warmth without weight. Polartec Alpha was developed to meet the performance requirements of the U. S. Special Operations Forces (SOF). SOF required something that was warm, wind resistant, highly durable, quick drying and more breathable than any existing insulation products. Polartec was able to tune the performance characteristics of Alpha to meet the extraordinary demands placed upon clothing by
Special Forces Operators. In testing by SOF, Alpha received the highest results of any Polartec product
ever tested by the evaluation team. Polartec Alpha jackets are in production and are being fielded to every Special Forces Operator. “Polartec Alpha is a natural complement to our existing layering system fabrics. It will function as outerwear or as an ideal mid layer under fabrics like Polartec Power Shield Pro or Polartec NeoShell . It packs small and can quickly recover from something as catastrophic as getting completely soaked while in the field,” states Allon Cohne, Polartec Director of Marketing. “This is a never-let-you-down active warmth product that will replace other layers, lighten the load and increase comfort in the field for outdoor enthusiasts.” Brands adopting Polartec Alpha for the initial launch include: 66° North, Eddie Bauer, Eider, Mammut, Marmot, Montane, Mountain Equipment, Rab, Stoic, Ternua, Terry Cycle, The North Face, Trangoworld, Vaude and Westcomb.
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GRAFICO 1 - Come un qualsiasi altro strato isolante, Polartec Alpha offre calore, leggerezza e alta comprimibilità. Ma l’alta qualità della fibra e la bassa densità consentono una traspirabilità doppia rispetto alle altre fibre, come evidenziato nel grafico, oltre a una superiore e più rapida capacità di asciugatura. GRAFICO 2 - Per testare la traspirabilità, Polartec ha simulato le condizioni reali attraverso il Dynamic Moisture Permeation Cell. Il DMPC misura infatti la diffusione e la convezione del vapore acqueo considerando anche fattori quali vento e movimento dell’utente. I dati risultanti hanno un alto livello di correlazione rispetto all’esperienza reale degli utenti. Il grafico mostra perciò i diversi livelli di protezione e traspirabilità in varie condizioni.
Polartec Alpha QUOTES “Le giacche in piuma d’oca sono completamente inutili quando si bagnano. Alpha offre la leggerezza, la comprimibilità e il calore della piuma persino quando è bagnato. Mi ha inoltre colpito la traspirabilità. Lo uso sempre nelle fredde mattinate d’inverno per fare ski touring”. Sari Anderson
“Down jackets are useless when they get wet. Alpha provides the lightweight and packable warmth of down, even if it gets wet. I’ve also been impressed by the breathability of Alpha - it’s my go-to layer for cold, early morning ski touring”. Sari Anderson, adventure Racer, Polartec athlete advisory board member “Polartec Alpha è uno dei prodotti più versatili che abbiamo mai indossato per operazioni di combattimento, e questa è una qualità di importanza cruciale per uno strato di questo tipo. Quando un operatore indossa una giacca protettiva sotto un carico trasportato a spalla, non può essere
obbligato a fermarsi per toglierla. Alpha offre protezione dagli elementi e traspira in maniera eccezionale”. “Polartec Alpha is one of the more versatile pieces of clothing for combat operations we have worn, which is a critical component in this type of layer. When an operator puts a layer on under a load carriage (armor), he doesn’t have the option of stopping to take it off. Alpha provides protection from the elements and breathes exceptionally well”. U.S. Special Forces Operations/Kodiak Cadre “La cosa che mi ha più colpito di Polartec Alpha è la versatilità: è davvero adatto a una vastissima gamma di condizioni e impieghi. Offre calore e, nel contempo, morbidezza e leggerezza, esattamente come la piuma e come la maggior parte degli isolamenti tecnologici tradizionali. Ma, cosa importantissima, offre anche la traspirabilità e la capacità di trasferimento dell’umidità indispensabili per lavorare duramente, impedendo l’accumulo di umidità negli strati di abbigliamento interni. È incredibilmente compatto, resiste al vento, asciuga velocemente e permette di continuare l’avventura outdoor persino quando le condizioni generali diventano critiche. Alpha è sempre appropriato”. “What’s most impressive about Alpha is that it’s so versatile over a wide range of conditions and uses. Like a down or synthetic puffy it offers warmth in a soft, light-weight package, but more importantly, it also provides the brea-
thability and moisture transfer required for working hard and blowing moisture out of under-layers. It’s incredibly compact, wind resistant, dries quickly and can be counted on to continue to perform even when conditions go completely sideways. Alpha always seems appropriate. A key aspect of Alpha that I’m very impressed with is how fast it allows under-layers to dry in the field. Alpha is my silver bullet when it comes to packing a ton of functional performance into a tiny package. A conventional puffy is usually too sweaty to really move in; Alpha covers that base and layers under NeoShell brilliantly for added performance. My favorite aspect of this piece is probably the air perm; you’ve probably nailed it as an action piece for mountain environments”. Gord Betenia, mountaineer, fieldtester extraordinaire, Polartec athlete advisory board member “Ovviamente è una barriera eccezionale contro il vento. In quanto a questo nessuna sorpresa. La giacca è confortevole a contatto con la pelle e, nel contempo, è perfetta per l’abbigliamento a strati. La resistenza all’abrasione pare eccellente. L’ho messa nel mio zaino con l’attrezzatura e l’ho usata per attraversare una massa di cespugli spinosi nel bosco. È davvero difficile strappare il tessuto shell. Ho testato la traspirabilità indossando la giacca in condizioni di caldo tali che avrei sudato persino se non l’avessi avuta addosso. E sembra traspirare bene persino in questi casi”. “It is obviously a great wind blocker.
FW 2013/14 products witH POLARTEC ALPHA TEChNOLOGy VAUDE - CORVARA JACKET Ideale per lo sport all’aria aperta, è realizzata con il nuovo isolamento Polartec Alpha, destinato a portare le performance degli appassionati di outdoor a un nuovo livello. Alpha è il primo tessuto per l’isolamento realmente traspirante mai creato. Grazie alla costruzione esclusiva, garantisce eccellente stabilità, resistenza superiore, calore illimitato, traspirabilità eccellente, perfetta gestione dell’umidità corporea. Tra le caratteristiche di base, Corvara Jacket offre inserti elasticizzati per una completa libertà di movimento, maniche articolate, taglio atletico, zip frontale integrale a doppio scorrimento, tasca sul petto con zip, tasche scaldamano con zip. Peso: 400 gr.
Ideal for the outdoor activities, it features Polartec Alpha, the new insulation fabric that brings the performances to a new standard. Polartec Alpha is the first breathable insulation fabric available for the outdoor enthusiasts’ performance. Thanks to the exclusive construction, Polartec Alpha offers excellent stability, superior resistance, great warmth, excellent breathability, perfect moisture management. It ensures total protection during all snow adventures, even in extreme conditions. Among the key features the Corvara jacket offers: stretch inserts to increase the freedom of movement; articulated sleeves; athletic cut; 2-ways integral zip; chest pocket with zip; 2 external pockets with zip. Weight: 400 gr.
No surprise there. The jacket feels great next to the skin and it layers well. Abrasion resistance seems great. I stuffed the jacket in my pack with cams, groveled on rock, and thrashed through thorn bushes. It is really hard to put snags in the shell fabric. I’ve tested the breathability by wearing it in hot conditions that would cause me to sweat even without the jacket on. It seems to breathe well in conditions such as these”. Tommy Caldwell, Patagonia ambassador, alpine climber, Polartec athlete advisory board member Janet Bergman
sidera l’isolamento fenomenale che è in grado di offrire. È certamente il prodotto giusto per ‘prendere e andare’, qualunque sia l’avventura”. “I use it as a mid-layer, or on colder days, I wear it over a base layer and Polartec Power Dry layer, and then with a shell and/or belay parka on top. Very packable, feels very lightweight. I’ve worn it in full temperature ranges from the coldest winter days to the mild late winter days of March. It is surprisingly breathable, especially considering the phenomenal insulation it provides. This one is definitely a go-to piece”. Janet Bergman, Mountain Hardwear athlete, Polartec athlete advisory board member “Questo strato di isolamento è caldo e confortevole, facile da indossare e sfilare. Non ho mai sudato, nemmeno quando ho dovuto sciare in condizioni dure e avverse”.
“Lo utilizzo come strato intermedio o, nei giorni più freddi, lo indosso sopra uno strato base, aggiungendo poi uno strato in Polartec Power Dry, uno shell come strato esterno e/o un parka. È estremamente facile da inserire nel bagaglio ed è ultraleggero. L’ho indossato in tutte le condizioni climatiche, dai più freddi giorni invernali alle temperature miti di marzo. È sorprendentemente traspirante, cosa notevole se si con-
“The insulation is cozy and warm and easy to slip on and off. I never got sweaty even when skiing hard”. Michael Silitch, Chamonix mountain guide, Polartec athlete advisory board member “Il comfort dinamico di Polartec Alpha è a dir poco sorprendente”. “The dynamic comfort range of Alpha is amazing”. Kelly Cordes, Patagonia ambassador, Crusty alpinist, fieldtester extraordinaire, Polartec athlete advisory board member
EIDER - WHYMPER JACKET La nuova Whymper jacket è incredibilmente calda, grazie a due tessuti avanzatissimi come Polartec Neoshell e Polartec Alpha. NeoShell è incredibilmente impermeabile e traspirante, mentre Alpha è il primo tessuto per l’isolamento realmente traspirante, disponibile per le performance degli appassionati di outdoor. Grazie alla costruzione esclusiva, Polartec Alpha garantisce eccellente stabilità, resistenza superiore, calore illimitato, traspirabilità eccellente, perfetta gestione dell’umidità corporea. Una garanzia di protezione totale durante tutte le avventure sulla neve, persino in condizioni estreme. Traspirabile in salita e calda in discesa senza dover togliere o aggiungere altri strati, Whymper jacket offre cappuccio removibile con Plug in system, ampie aperture per ventilazione, due tasche interne e due tasche sul petto dotate di zip di apertura Aquaguard, gonnellino paraneve rimovibile.
The new Eider Jacket is incredibly warm, thanks to the two advanced fabrics Polartec Neoshell and Polartec Alpha. Polartec NeoShell is the first waterproof/breathable fabric ever created, while Polartec Alpha is the first breathable insulation available for the outdoor enthusiasts’ performance. Thanks to the exclusive construction, Alpha offers excellent stability, superior resistance, great warmth, excellent breathability, perfect moisture management. It ensures total protection during all snow adventures, even in extreme conditions. Breathable and warm without the need of pulling on or taking off additional layers, Eider jacket offers: removable hood with Plug in System; vent openings; 2 internal pockets and 2 chest pockets with Aquaguard zips; removable snow-skirt.
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Focus on / Tra tech... GARMIN - NEWS
Fenix, il nuovo modello Garmin da polso per l’alpinismo
Il primo Gps da polso interamente dedicato all’alpinismo e alla montagna più estrema, scelto non a caso anche da Simone Moro. In un unico strumento tre funzioni cardine dell’alpinismo: altimetro, barometro e bussola. Caratterizzato da un design tradizionale, Fenix è dotato di display resistente agli urti e garantisce ottime prestazioni anche nelle condizioni atmosferiche più dure. La linea pulita e “minimalista” lo rende elegante e perfetto anche per un uso quotidiano in ufficio o nel tempo libero. I sofisticati strumenti di navigazione Garmin permettono all’utente di pianificare e programmare il proprio itinerario, impostando la direzione, ma anche inserendo specifici waypoint. La funzione TracBack invece riporta sul display in modo chiaro e intuitivo la giusta via del ritorno. Fenix è in grado di fornire informazioni su distanza percorsa, velocità e tanto altro, così da permettere anche a trail runner e scialpinisti di tener traccia dei propri progressi durante la loro preparazione fisica o durante altre attività sportive. Grazie alla tecnologia Ant+, è compatibile con fascia cardio e sensore di velocità/cadenza, accessori importanti per avere informazioni sull’attività fisica. E sempre tramite questa tecnologia Fenix è in grado di condividere via wireless dati come tracce, rotte e waypoint con gli strumenti compatibili. Presenta un ampio schermo Lcd con retroilluminazione a Led, cinturino robusto in poliuretano disponibile anche nei colori oliva o arancio (opzionale un cinturino in pelle) ed è impermeabile fino a 50 mt di profondità. Quando la funzione Gps è attivata, Fenix ha un’autonomia di circa 16 ore, estendibile fino a 50 (a seconda delle impostazioni) con la nuova modalità UltraTrac. In modalità orologio, invece, ha una autonomia che raggiunge le sei settimane, con funzioni quali allarmi, toni, avvisi, timer, cronometro e con la possibilità di visualizzare diversi fusi orari in una volta sola. Prezzo consigliato: 399,99 euro.
Nuove soluzioni cromatiche per i Forerunner 610 e 210
La linea Forerunner si è rifatta il trucco per farsi notare anche nelle più grigie giornate invernali. I modelli 610 e 210 sono infatti disponibili in nuove e vivaci tonalità fluo, dal verde all’azzurro, entrambe su bianco come colore di sfondo. Due soluzioni fortemente cromatiche per chi, oltre a un computer watch affidabile, cerca anche un orologio sportivo che non passi inosservato. Il Forerunner 610 Multicolor presenta antenna ad alta sensibilità e schermo touchscreen. Con un solo tocco ogni atleta può monitorare in tempo reale la propria prestazione attraverso numerose funzioni come tempo, velocità istantanea, chilometraggio, frequenza cardiaca, cadenza e molto altro. L’innovativa funzione Virtual Racer consente di importare nel Gps da polso la prestazione di un altro utente e di sfidarlo sullo stesso tracciato. Per farlo basta collegarsi a Garmin Connect, scegliere lo “sfidante” tra uno dei 3 milioni di utenti che compongono la community e importare la traccia nel proprio dispositivo Gps. Il nuovo Forerunner 610 Multicolor è disponibile nei migliori punti vendita, con fascia cardio soft-strap e chiave Usb Ant+ incluse nella confezione, a un prezzo consigliato di 399 euro. DISTRIBUITO DA: Garmin Italia 02.36576411 - info@garmin.it
Tra Gps, bluetooth, action cam e sistemi di riscaldamento integrati, la tecnologia “sportiva” si conferma un must anche per il 2013 COLUMBIA Omni-Heat Thermal Electric
MIO TECHNOLOGY Mio Cyclo 300 e 305 HC
La nuova collezione di capi Columbia dotati della tecnologia Omni-Heat Thermal Electric offre all’utente la possibilità di scaldarsi con la sola pressione di un bottone. Questo grazie a un sistema di riscaldamento integrato di facilissimo utilizzo che può essere impostato su 3 diversi livelli di temperatura. Le batterie si caricano attraverso una semplice porta Usb ed è inoltre possibile fare in modo di riscaldare giacche, scarpe e guanti prima di indossarli. Tutti i prodotti della linea Electric, oltre a garantire la più completa impermeabilità, sono dotati della fodera argentata Omni-Heat Thermal Reflective che assicura una migliore gestione del calore corporeo e una ritenzione dello stesso del 20% in più rispetto a una giacca comune. Prezzi al pubblico: scarpa Bugaboot Original Electric 250 euro, Circuit Breaker 900 euro, guanto Electro Amp 350 euro.
I ciclocomputer Mio Cyclo 300 e Mio Cyclo 305 HC sono estremamente facili da usare: l’interfaccia intuitiva, gli ampi bottoni e la semplice struttura del menu sono realmente user-friendly e poiché entrambi i dispositivi sono in vendita con mappe preinstallate, non c’è bisogno di scaricare o installare niente in più; basta salire in sella e accenderli per essere subito pronti a partire. Con la sorprendente funzione Surprise Me, inoltre, è possibile scegliere tra 3 percorsi inediti semplicemente indicando tempo e distanza che si vuole percorrere: non ci sarà più bisogno di pianificare, programmare o installare il proprio tragitto prima di salire in bicicletta. Il Mio Cyclo 305 HC, oltre alle stesse pratiche funzionalità del Mio Cyclo 300, include anche un sensore Ant+, che permette di collegare il cardiofrequenzimetro e il sensore cadenza/ruota inclusi nella confezione, per regolare tutte le opzioni e costruirsi una tabella di allenamento personalizzata da seguire. Recentemente è inoltre uscito l’aggiornamento software Mio Cyclo V2, disponibile per tutti gli utenti attraverso l’applicazione desktop MioShare. L’aggiornamento è gratuito e include nuove mappe Openstreet Maps, software aggiornato e una nuova Rom. I principali miglioramenti riguardano nuove opzioni per personalizzare i percorsi Surprise Me, una visualizzazione più chiara dell’altimetria e della difficoltà del percorso, la possibilità di impostare preferenze sul percorso anche poco prima della partenza e un’ancora più facile gestione del dispositivo.
DISTRIBUITO DA: Columbia Sportswear Italy 0423.648756 - www.columbiapressroom.com
DISTRIBUITO DA: • SofTeam - 039.207891 - info@sportxtreme.it • A.M.G. -
039.92258 - info@amgsrl.com
midland - un progetto pilota per negozi e noleggi Il marchio Midland ha realizzato un progetto pilota che prevede la dotazione a centri noleggi e punti vendita di caschi HMR equipaggiati con sistema bluetooth BT Ski UH e video camera XTC 300. L’obiettivo è quello di offrire la possibilità all’utente finale di provare in azione i sistemi bluetooth della Midland, consentenndo contemporaneamente al negozio di proporre una novità a costo zero, senza nessun impegno economico (subordinata alla disponibilità dello store alla vendita del prodotto). L’unico impegno richiesto riguarda la manutenzione: pulizia e asciugatura dei caschi, ricarica serale dei bluethooth, informazione sul prodotto. Ai negozi verranno forniti diversi pacchetti a seconda della tipologia e della zona. In aggiunta saranno consegnati dei prodotti in conto vendita. Il prestito della videocamera è subordinato alla prova del BT Ski. Infine Midland procurerà agli interessati locandine e flyer promozionale da collocare all’interno del centro test e possibilmente a livello delle biglietterie. La promozione del progetto avverrà principalmente su web, YouTube e social, oltre che sulla stampa. Le aree pilota sono Trentino Alto Adige, Friuli, Lombardia, Valle D’Aosta, Piemonte e Lazio. Ogni noleggio o punto vendita selezionato riceverà l’adeguata informazione\formazione sul prodotto e le sue norme d’uso, e sarà seguito dagli agenti di zona e dal responsabile aziendale. INFO: Yann Claret - coordinatore agenti Midland - 340.9075833
gopro - Hero 3 (versioni Black, Silver e White)
DISPLAY: Display Frontale SENSORE: CMOS (White e Silver), Umbrella (Black) RISOLUZIONE IMMAGINE: 12 megapixel (Black), 11 megapixel (Silver), 5 megapixel (White) RISOLUZIONE VIDEO: Black - 4Kp 15fps formato 16:9-17:9 (modalità 4k Cin), 2.7Kp 30fps formato 16:9-17:9 (modalità 2.7k Cin), 1440p 48fps formato 4:3, 1080p 60fps formato 16:9, 960p 100fps formato 4:3, 720p 120fps formato 16:9 Silver - 1080p 30 fps / 960p 48 fps / 720p 60fps White - 1080p 30fps / 960p 30fps / 720p 60fps LENTE: Lente Ultra nitida, 6 lenti asferiche in vetro f/2.8. Case in dotazione con lente piatta per riprese professionali ANGOLO RIPRESA: Ultra Wide 170°,
Medium 127°, Narrow 90° ZOOM: Non disponibile MEMORIA: Esterna, registra su microSD Classe 10 o maggiore; supporta schede fino a 64 GB ALIMENTAZIONE E AUTONOMIA: Batteria al Litio ricaricabile 1050mAh, autonomia 2h 30’ circa AUDIO: Stereo ACCESSORI INCLUSI: Wi-Fi integrato ALTRI ACCESSORI: Wi-Fi Remote (incluso nella Black Edition) e la GoPro App, che permette il controllo totale della videocamera e un’anteprima in streaming di ciò si sta riprendendo direttamente su smartphone o tablet PESO: 75 gr DIMENSIONE: 5,84x3,94x2,90 cm ca PREZZO AL PUBBLICO: White Edition 249,95 euro, Silver Edition 349,95 euro, Black Edition 449,95 euro
DISTRIBUITO DA: Athena Spa 0444.727290 - info@athenaevolution.com - www.athenaevolution.com
liquid image Ego HD
SENSORE: 12 megapixel RISOLUZIONE IMMAGINE: 4000x3000 RISOLUZIONE VIDEO: 1080p (30fps), 720p (60fps) LENTE: Ottica fissa ANGOLO RIPRESA: 136° ZOOM DIGITALE: Sì MEMORIA: Micro SD/SDHC (fino a 32 GB) ALIMENTAZIONE E AUTONOMIA: Batterie Litio 1050 mAh per 2.000 foto/video 1,5 ore AUDIO: Microfono integrato (senza altoparlante) ACCESSORI INCLUSI: Piastra di attacco piatta (6,2x5 cm) con superficie adesiva, adesivo di ricambio, cover trasparente resistente agli schizzi, cavo Usb ALTRI ACCESSORI (non inclusi): Custodia waterproof fino a 40 mt PESO: 75 gr DIMENSIONE: 41x64x31 mm ALTRE SPECIFICHE TECNICHE: Wi-Fi integrato PREZZO AL PUBBLICO: 189,97 euro
DISTRIBUITO DA: SofTeam 039.207891 - info@sportxtreme.it
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Focus on /...and web Polar lancia l’applicazione Beat per gli allenamenti indoor e outdoor
Applicazioni, social media, siti, e-commerce e servizi online: lo sport e l’outdoor sempre più protagonisti anche sul web
Colmar si apre all’e-commerce con il nuovo shop online
La compagnia francese Rossignol lancia sul web una nuova applicazione gratuita, per consentire a chi pratica lo sci di monitorare le proprie discese e di misurare le proprie prestazioni. Da quando è disponibile per apparecchi iPhone, Ski Pursuit è già stata utilizzata da circa 32mila utenti. Tale numero è destinato ad aumentare, ora che l’applicazione diventerà disponibile anche per i dispositivi nelle versioni Android. Collegandosi direttamente a un account di Facebook, la nuova app consentirà dunque agli appassionati sciatori di condividere fra di loro le informazioni riguardanti le piste che hanno testato e i migliori risultati ottenuti durante le loro uscite.
Polar presenta Beat, la nuova generazione di applicazioni per l’allenamento. Beat interpreta in modo intelligente i dati di allenamento, in modo da conoscerne gli effetti sul proprio corpo e sapere come raggiungere l’obiettivo prefissato: dimagrire, correre più velocemente o coprire distanze maggiori. Nata per guidare in modo intelligente e divertente tutti i tipi di allenamento, sia indoor che outdoor, se utilizzata con il sensore di frequenza cardiaca Polar H7, rende possibile ottenere numerose funzioni uniche che aiutano a fare la differenza nel proprio allenamento. Dalla pianificazione del proprio obiettivo di allenamento e dell’intensità, fino al controllo degli effetti e delle calorie bruciate. Beat offre anche tante altre opzioni utili: dati della sessione per tempo, distanza, mappe, musica, storico delle sessioni e record personali. Inoltre, è anche possibile condividere i propri successi con gli amici online. La app firmata Polar è disponibile gratuitamente sull’App Store della Apple. È anche disponibile l’estensione in-app a pagamento, 2,99 euro, per l’impostazione di obiettivi più sofisticati e analisi istantanee di allenamento più approfondite.
L’azienda italiana di abbigliamento sportivo ha aperto una nuova piattaforma di e-commerce ideata e sviluppata da Evolve: shop.colmar.it. Lo store online è veramente facile da navigare e sono presenti anche le funzioni social che permettono di condividere i prodotti attraverso i propri contatti su FB, Twitter e Pinterest. Nel sito sono disponibili diversi contenuti e funzioni: la sezione Technology presenta tutti i brevetti specifici dei prodotti, suddivisi nelle rispettive categorie, il servizio customer care fornisce supporto al cliente in ogni momento dell’acquisto.
www.polar.fi/beat/it
shop.colmar.it
Offerte low cost sulla neve con Scigratis.it
Vipole rinnova e implementa il portale web
Scigratis.it è una piattaforma online indipendente nata per proporre le promozioni, gli sconti e le occasioni più interessanti offerte al pubblico da tutti gli operatori della montagna: impianti, consorzi turistici, scuole sci, hotel, ristoranti, rifugi, negozi, noleggio sci. Dopo aver debuttato lo scorso inverno, ha registrato oltre 200.000 visite con una media di 10.000 utenti a settimana e punte di 3.000 clic al giorno (dati certificati Google Analytics). Tutte le proposte pubblicate su scigratis.it sono scontate dal 10 al 90%, aggiornate quotidianamente e suddivise per tipologia (skipass, hotel, ristoranti ecc). Inoltre è possibile fare la ricerca per località ed essere informati sulle promozioni più interessanti tramite newsletter settimanale o sui social network Facebook e Twitter. Il portale è gestito dalla società SGS sas di Milano e nasce dall’idea di un gruppo di professionisti della comunicazione appassionati di montagna che, di fronte alla crisi e all’aumento dei prezzi, si vuole adoperare affinché lo sci continui a essere fruibile da tutti. È on-line il nuovo sito Vipole, non solo rivisitato nella veste grafica, ma anche nei contenuti: più chiaro, più ricco di informazioni, facile e di veloce consultazione. La sezione prodotti ora include anche un pole-finder, per aiutare l’utente-customer nella ricerca di determinati prodotti. Nell’area privata saranno disponibili immagini, catologhi e adv da scaricare.
Suunto App Zone, l’Ambit si evolve
Suunto ha creato una nuova e innovativa area dedicata a tutti i possessori dello strumento Gps da polso Ambit, Suunto App Zone, grazie alla quale tutti potranno scaricare e sviluppare autonomamente delle nuove funzionalità. Gli utenti possono così personalizzare i propri modelli Suunto tramite il download di app create da altri utenti, utili ad esempio a stimare il tempo di arrivo in una maratona o a conoscere la reale pendenza di un rilievo che ci si accinge a risalire. E così via. Janne Kallio, responsabile digital service di Suunto, ha spiegato: “Spesso i nostri clienti ci forniscono delle grandi idee in fatto di funzionalità per potenziare e migliorare gli orologi. E noi volevano dare loro l’opportunità di continuare a sviluppare il prodotto Ambit. App Zone è uno strumento unico che permetterà ai membri della community Suunto Ambit di mettere a punto esattamente le funzioni che vogliono”. Per visionare l’elenco completo delle Apps attualmente disponibili è sufficiente accedere a Suunto App Zone su Movescount.com.
Ski Pursuit di Rossignol, ora anche per Android
www.vipole.it
Garmin Adventures: esplora e condividi La condivisione di itinerari, tracciati e vie su roccia è sempre stata parte integrante dell’escursionismo e dell’alpinismo. Ora, con la nuova versione di BaseCamp, il software cartografico Garmin che permette di pianificare un’escursione e di gestire in 3D i dati cartografici e di percorso, sarà possibile vivere il mondo outdoor in una nuova dimensione. BaseCamp offre numerose funzionalità agli utilizzatori, come la visualizzazione sul proprio computer della mappe topografiche in 2D e 3D, o la rappresentazione del profilo altimetrico contestualizzato alla traccia. Ma grazie alla nuovissima ed esclusiva Garmin Adventures sarà possibile condividere in modo interattivo tutte le nostre escursioni, siano esse a piedi (alpinismo, trekking, trail…) o su “mezzi” vari come mountain bike, canoa ecc. Adventures dà infatti la possibilità agli utenti di combinare tracce, punti di interesse, commenti, foto georeferenziate e persino video linkati a YouTube in un unico “contenitore”, facilmente portabile dal Pc al Gps, e condividere la propria con i compagni, gli amici della rete e tutto il mondo social, da Facebook a Twitter. Inoltre il nuovo BaseCamp consente di effettuare ricerche specifiche nell’archivio degli itinerari depositati da altri utenti in Garmin Adventures, e una volta trovata l’avventura giusta, permette di scaricare tutte le informazioni sul proprio Gps portatile. www.garmin.com
The North Face Jacket Finder, assistenza web per gli acquisti online
Zamberlan cresce sui social media Zamberlan fa il suo ingresso nel mondo dei social network, integrando la sua comunicazione istituzionale con le nuove risorse e la freschezza delle community online. Sono già attive le pagine Facebook dedicate a Zamberlan Italia, pagina istituzionale in italiano, Zamberlan Outdoor, pagina internazionale in lingua inglese, Zamberlan Caccia, dedicata a tutti i cacciatori d’Italia, e Zamberlan Hunting, punto di ritrovo per tutti gli hunters stranieri. Inoltre Zamberlan crede molto nelle potenzialità di Twitter, pertanto è possibile trovare anche su questo social network due account istituzionali del marchio vicentino: una per il mondo outdoor e una per il mondo caccia. Zamberlan continuerà la rivoluzione della propria comunicazione inserendo successivamente altri social media, attivando il servizio di newsletter e di online press. Zamberlan Italia: www.facebook.com/ZamberlanItalia Zamberlan International: www.facebook.com/ZamberlanOutdoor Zamberlan Caccia: www.facebook.com/pages/Zamberlan-Hunting/477337772298361 Zamberlan Caccia Italia: www.facebook.com/pages/ZamberlanCaccia/295787180538810 Twitter Zamberlan: twitter.com/Zamberlan Twitter Zamberlan Caccia: twitter.com/ZamberlanHunt
The North Face presenta Jacket Finder, uno strumento web interattivo, supportato anche da mobile, che aiuta gli utenti a trovare rapidamente la giacca giusta per le loro esigenze. Questo nuovo strumento consente di ottenere i massimi benefici in termini di sicurezza e comodità, indicando la giacca migliore per ogni tipo di utilizzo. Jacket Finder infatti è in grado di assistere ogni utente con una navigazione focalizzata sulle esigenze e le peculiarità del cliente, fornendo il supporto necessario all’acquisto di abbigliamento tecnico per le attività outdoor sulla base di parametri come il tipo di imbottitura preferita e l’attività che si intende praticare. Inoltre grazie alle funzioni “drag & drop” e di comparazione, gli acquisti online risultano semplici e veloci. Jacket Finder è già attivo per computer e dispositivi mobile sul sito di e-commerce. it.thenorthface.com
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Tech
Torniamo a occuparci dell’innovativo macchinario prodotto dall’azienda biellese, che sta conquistando atleti e collaborazioni di prestigio anche in Canada e USA
Desmotec conquista il Nord America Ideale per incrementare performance, resistenza e forza, la D-11 è inoltre efficace per il recupero post-infortunistico. In Italia è utilizzata da tempo per sport invernali, calcio e basket. Oltre oceano è stata scoperta da atleti di fama nell’hockey su ghiaccio e nel freestyle. A cura di Andrea Facchinetti Sul numero dello scorso ottobre di Outdoor Magazine avevamo dedicato - tra i primi a farlo - un approfondito focus sull’innovativo macchinario Desmotec, dedicato all’allenamento desmodromico isoinerziale. Definizione apparentemente ostica che indica un sistema di allenamento resistivo basato sui due movimenti base dell’attività fisica: una contrazione muscolare concentrica e il successivo allungamento eccentrico. Ebbene, non di solo mercato europeo vive la Desmotec, azienda biellese che in questi mesi è sbarcata prepotentemente nel Nord America, acquisendo una porzione importante di mercato. E se in Italia i macchinari vengono già utilizzati da tempo per la pratica degli sport invernali, calcio e basket, ottimi risultati si stanno registrando in Canada e Stati Uniti soprattutto grazie a hockey su ghiaccio e freestyle. Marc Pellettier, distributore di Desmotec in Nordamerica dal 2012, fu introdotto all’azienda dall’ex campione del pattinaggio velocità Eric Bedard, oggi apprezzato allenatore di fama internazionale che ha fatto da tempo conoscenza con la D-11. L’ingresso nell’NHL - “Ricevetti la prima macchina in febbraio”, racconta Pelletier, “giusto in tempo per una fiera che si tiene in quel periodo a Quebec City, chiamata ‘Il Pentathlon delle Nevi’. Fu un’esperienza traumatica, perché non riuscii a installare il software e persi un’intera notte a effettuare tentativi fino a quando riuscii nell’impresa. Ma confesso che valse la pena, visto il grande successo che il prodotto ha ottenuto. Adesso ho la possibilità di presentare Desmotec e di parlare di allenamento eccentrico, concentrico, isoinerziale, desmodromico. Tutti argomenti tecnici che ho sempre sognato”. La conferma della bontà della macchina arrivò nelle settimane successive,
Justine e Chloe Dufour-Lapointe
Chloe Dufour-Lapointe durante un allenamento con Desmotec
quando Pelletier incontrò l’amico ed ex campione di hockey Paul Gagnè, 390 partite disputate nella lega americana professionistica di hockey su ghiaccio dell’NHL. “Mi chiese se fossi davvero io a vendere la macchina in Canada e mi diede appuntamento il giorno successivo nella sua palestra, dove si allenano molti giocatori del campionato curiosi di sperimentare nuovi metodi di allenamento. Mi presentai all’incontro portandomi dietro un po’ di nervosismo, perché mi trovavo in un centro fra i più moderni dell’intera nazione”. Il primo giocatore a cimentarsi fu Nicholas Deslauriers, dei Los Angeles Kings, oltre 190 centimetri di altezza per oltre 100 chilogrammi di peso. “Nic è uno dei più grandi saltatori fra i clienti di Paul. Prima di salire sulla macchina saltava per 30” ininterrottamente, dopo averla utilizzata è salito fino a 32”, con un incremento di 2: in 25 anni di carriera non avevo mai visto nulla del genere...”.
D-11 sono via via aumentati, fino a comprendere Marc-Andre Fleury, Milan Michalek, Martin Havlat e Micheal Frolik: “Tutti hanno modificato in meglio le loro performance, la resistenza e la forza”. Alla porta di Gagnè hanno bussato anche le celebri sorelle Dufour-Lapointe, protagoniste assolute della Coppa del mondo di freestyle, dove recitano copioni importanti nelle Moguls. Justine (seconda nella Coppa del mondo 2011/12, due vittorie e quattordici podi complessivi in carriera), Chloe (quinta nella Coppa del mondo 2011/12, medaglia d’argento nei Mondiali di Deer Valley 2011 e campionessa del
Il freestyle delle sorelle Dufour-Lapointe - L’esperimento convinse Gagnè a ordinare la prima macchina e da quel momento i giocatori che hanno voluto sperimentare le abilità della
mondo juniores nel 2007) e Maxime (dodicesima nella Coppa del mondo 2011/12) sono entusiaste all’idea di allenarsi con D-11. “Da quando lo facciamo, sentiamo che in gara compiamo salti più alti e abbiamo maggiore stabilità durante gli atterraggi”, raccontano in coro pienamente convinte delle qualità della macchina. Le recenti collaborazioni - Tanti sono anche i preparatori che la utilizzano nella riabilitazione post-infortunistica, visto che consente un recupero più veloce e completo. Anche il Quebec National Institute ha stretto una collaborazione con Desmotec per studiare un maggiore incremento delle prestazioni a livello amatoriale e stanno elaborando dei testi scientifici a suffragio degli studi sinora condotti. Negli ultimi mesi è stato raggiunto un accordo con la squadra nazionale canadese di short track che si allena nel centro federale situato alla Maurice Richard Arena e con altri atleti professionistici provenienti dai tuffi, ginnastica, pallanuoto, nuoto e golf. www.desmotec.it
We go back to the ground-breaking machine manufactured by the company in Biella In the previous issue of Outdoor Magazine we were among the first to feature an in-depth focus on the ground-breaking machine developed by Desmotec for desmodromic isoinertial training. This seemingly arcane definition refers to a system of resistance training based on two basic action of physical activity: concentric muscle contraction and the subsequent eccentric muscle elongation. The company based in Biella doesn’t only thrive on the European market having recently boldly made landfall in North America. While in Italy its machines have long been known in winter sports, football and basket the company is recording excellent results in Canada and the US thanks to ice hockey and freestyle sports. Marc Pellettier has been the distributor of Desmotec in North America since 2012 and was introduced to the company by the former skating champion Eric Bedard (today an internationally renowned and well-respected trainer) who has been accustomed to the D-11 for a long time. Entering the NHL - “I received the first machine in February,” says Pellettier, “just in time for an event that is held in Quebec City in that period – the Snow Pentathlon. It was a traumatic experience since I was not able to install the software and had to stay up all night trying until I eventually
Desmotec conquers North America succeeded. But I have to admit it was all worthwhile considering the great success that the product has had. Now I have the possibility to introduce Desmotec and to talk about eccentric, concentric, isoinertial and desmodromic training. This is all the technical stuff that I’ve been dreaming about!” The proof of the effectiveness of the machine arrived in the following weeks, when Pelletier met his friend Paul Gagnè, a former hockey champion who has played in 390 matches in the American professional ice hockey league of the NHL. “He asked me if I were the sales representative of the machine in Canada and asked me to meet him at his gym, where a lot of players exercise and are curious about experimenting with new training methods.
I went to the meeting with a little anxiety: I was going to one of the most cutting-edge training centres of the entire nation.” The first player to try out the machine was Nicholas Desluriers, of the Los Angeles Kings –190 centimetres plus high and weighing more than 100 kilos. “Nic is one of the best jumpers among Paul’s customers. Before using the machine He could jump up to 30 seconds, after training with it he reached 32 seconds – and increase of two seconds: this was the first time in 25 years in the business that I had ever see anything like that.” The Dufour-Lapointe sisters - The experiment convinced Gagnè to order the first machine and from that moment on the number of players who whish to try out the capabilities of the D-11 has been steadily increasing. Among them there are Marc-Andr Fleury, Milan Michalek, Martin Havlat and Micheal Frolik. “All have been able to improve their performance, resistance and strength.” The famous Dufour-Lapointe sisters also knocked At Mr. Gagnè’s door. They have been the absolute stars of the Freestyle World Cup where they have
played important roles in the Moguls. Justine (second place in the 2011-2012 World Cup, and with two first places and fourteen consecutive podiums in her career), Chloe (fifth in the 20112012 World Cup, silver medal in the Deer Valley World Championship and junior world champion in 2007) and Maxime (12th place in the 20112012 World Cup) have been really exited to start training with the D.11. “Since we’ve started we have noticed that our jumps are higher and that we have much better stability during landing,” they all say – fully convinced of the effectiveness of the machine. Other collaborations - Many trainers have been using the machine in post-injury rehabilitation since it helps with a faster and more complete recovery. The Qubec National Institute has also started a partnership with Desmotec to study the effectiveness of the system on enhancing amateurs’ performance and are working on scientific tests to support the studies that have already been conducted. In recent months the company has also signed an agreement with the Canadian team of short track – the team is training in the federal centre located in the Maurice Richard Arena – and with athletes in other sectors, such as diving, gymnastics, water polo, swimming and golf.
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Focus on
Gli skyrunner sono considerati tra gli atleti più studiati in assoluto. Dal 1992, sono 26 le relazioni approvate in questo campo
Ricerca scientifica e sport in alta quota: il caso dello skyrunning 1
Dopo anni di attenzione prioritaria alle gare, la Isf torna a sostenere nuove indagini sull’effetto dell’attività atletica in montagna sul fisico. L’ultimo focus pubblicato ha analizzato le reazioni del sistema nervoso durante una maratona a 4.300 mt s.l.m. A cura di davide corrocher
stanno dimostrando che esistono ragionevoli argomenti a sostegno di questo tipo di attività.
Un terzo della superficie terrestre è al di sopra dei 1.000 mt s.l.m. e il 10% è compreso nella fascia che va dai 2.000 ai 4.000 mt s.l.m. La principale difficoltà della vita ad alta quota è originata dalla diminuzione della pressione barometrica, che comporta una minor pressione dell’ossigeno nell’aria inspirata. Il principale effetto sul corpo umano prodotto dal verificarsi di queste condizioni è detto ipossia, termine che nello specifico sta a significare la riduzione della capacità di impiegare i processi metabolici aerobici per risintetizzare l’energia (Atp) necessaria per le attività vitali e gli esercizi fisici. All’interno di questo contesto, sono molti i punti di interesse che da ormai vent’anni vengono discussi nell’ambito di un dibattito atto a stabilire le reali possibilità di praticare sport ad alta quota. Fisiologi e neuropsicologi conducono infatti i propri test sugli skyrunner dal 1992. Ricerca scientifica e atleti
Il sistema nervoso in alta quota - Sono 26 le pubblicazioni scientifiche che a oggi si contano all’interno dell’ambito della pratica di attività sportiva ad alta quota, aventi come soggetto di studi gli skyrunner e che sono state accettate dalla comunità internazionale. “È curioso – e gratificante – trovare nel lungo elenco delle ‘references’ almeno cinque lavori che fanno capo alle nostre precedenti ricerche” ha commentato Marino Giacometti, presidente ISF (International Skyrunning Federation). L’ultima in ordine cronologico si è conclusa ufficialmente lo scorso maggio ed è stata pubblicata online in agosto. Le indagini sono state condotte da un’equipe composta da Ivana Gritti, Marco Martignoni e Renato Calcaterra (dipartimento clinico dell’ospedale Luigi Sacco – Università degli Studi di Milano) e dallo ‘skydoctor’ Giulio Sergio Roi, direttore del centro studi Isokinetic di Bologna.
Partendo dall’osservazione che, in condizioni di ipossia, è il tessuto nervoso che subisce le alterazioni più evidenti rispetto a quello muscolare, sono stati analizzati i cambiamenti del tracciato elettroencefalografico in alta quota ed eventuali sintomi di mal di montagna (Ams – acute mountain sickness). La ricerca più impegnativa - Il mal di montagna solitamente incorre in seguito a una rapida ascesa ad altitudini elevate o immediatamente dopo un esercizio svolto prima di essersi acclimatati al nuovo ambiente. È stato dimostrato che un ambiente ipossico provoca sul fisico sintomi (disidratazione, mancanza di appetito, Ams) indicatori di un indebolimento delle funzioni neuronali. Anormalità nel tracciato dell’elettroencefalogramma (Eeg) e disturbo nel sonno sono i principali fenomeni che si verificano e che si risolvono dopo adeguato acclimatamento e idratazione. Questa ricerca è servita a osservare l’attività nervosa degli atleti
26 scientific studies in the field have been approved since 1992
Scientific research and high altitude sport: the case of skyrunnig One third of the earth’s surface lies above 1,000 metres above sea level and 10% of it is included in the range between 2,000 and 4,000 metres above sea level. The main difficulties associated with living at high altitude derives from lower barometric pressure, which entails lower levels of oxygen in the air you breathe. The main effect of this on the human body is a condition called hypoxia – a term that refers to the decrease in the ability to use aerobic metabolic processes to synthetize the necessary energy (ATP) to vital functions and physical exercise. In this context, there are a lot of interesting points that have been discussed in the last twenty years in the debate about the real possibilities of practicing high altitude sports. As a matter of fact, physiologists and neuropsychiatrists have been conducting their tests on syrunners since 1992. Athletes and scientific research are demonstrating that there are reasonable reasons for this kind of activity. There are 26 scientific papers in the field of high altitude sport that have been focusing on skyrunners and that have been accepted by the scientific community. “It is curious – and gratifying – that five of our previous pieces of research have been included in the long list of references” stated Marino Giacometti, president
of ISF (International Skyrunning Federation). The latest was completed last May and was published online in August. The studies were conducted by a team including Ivana Gritti, Marco Martignoni and Renato Calcaterra (from the clinical medicine department of Luigi Sacco Hospital – Università degli Studi di Milano) and by the “sky doctor” Giulio Sergio Roi, director of the research institute Isokinetic in Bologna (you can read an interview with Mr. Roi in the previous issue). Moving from the observation that nervous systems receive more hypoxia-related damage than muscle tissues, the team analysed the variations in an electroencephalography chart recorded at high altitude and the possible symptoms of acute mountain sickness (AMS). Acute mountain sickness usually results from a fast descent from high altitude or immediately after an exercise that was performed before one could adapt to the environment. It has been proved that an hypoxic environment causes symptoms (such as dehydration, loss of appetite and AMS) that point to a weakening of neural functions. Anomalies in the electroencephalograph (EEG) and sleep disorders are the main symptoms and they usually disappear after a suitable acclimation and hydration. This research wanted to observe the neuron
activity of athletes and the possible appearance of AMS. “It has been very difficult both to make this study and to have it accepted because of its absolute uniqueness”, says Marino. The research was conducted in Tibet on five runners who already had taken part in marathons at 4,3000 metres of altitude. The EEG measurements demonstrated that differences in the values in a new environment can be seen regardless of whether you do activity or not. Moreover, after the marathon at 4,300 metres above sea level some brain activities are very similar to those that can be recorded at seal level after a similar exercise and it is possible to exclude that permanent damage could arise from high altitude sport. The research was conducted in partnership with: American College of Sports Medicine, US; Casa di Cura S Maria, Castellanza, Italy; Centre Médical Universitaire, Geneva; Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele, Milano, Italy; Manchester Metropolitan University, UK; Università di Milano, Italy; Università di Padova, Italy; Università di Trieste, Italy; University of North Dakota, US. The results, collected by the Peak Performance Project, the scientific division of the FSA (Federation Service Agency), constitute an important database for further studies.
dati & riscontri emersi dalle i numeri della ricerca 26 pubblicazioni scientifiche
23
congressi medici
9
gruppi di ricercatori
5
nazioni coinvolte
180
atleti studiati
argomenti di studio
• Correre in alta quota fa male? • Comporta maggiore stress psicofisico? • C’è il rischio di danni all’apparato locomotore? • Si sono evidenziati danni cerebrali o cardiaci? • Qual è il limite della prestazione umana ad alta quota?
e l’eventuale insorgenza di sintomi di Ams. “È stato forse il capitolo più lungo e laborioso sia da attuare che da far accettare per la sua assoluta unicità” è quanto racconta Marino. L’indagine è stata condotta in Tibet su cinque runner che hanno effettuato una maratona a 4.300 mt di altitudine. Le misurazioni Eeg hanno dimostrato che la differenza del tracciato registrata nel nuovo contesto si verifica indipendentemente dalla pratica sportiva o dalla sedentarietà. Inoltre, si è riscontrato che dopo la maratona a 4.300 mt s.l.m., certe attività cerebrali sono sovrapponibili a quelle che si osservano a livello del mare dopo un analogo esercizio e, in definitiva, si possono escludere patologie permanenti dovute all’attività sportiva in alta quota. Le ricerche sono state condotte in collaborazione con: American College of Sports Medicine; Casa di Cura S.Maria, Castellanza; Centre Médical Universitaire, Ginevra; Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele, Milano; Manchester Metropolitan University, Gran Bretagna; Università di Milano; Università di Padova; Università di Trieste; University of North Dakota, Stati Uniti. Questi risultati unici, condotti dal Peak Performance Project, la divisione scientifica della Fsa (Federation Service Agency), costituiscono un’importante banca dati per future applicazioni.
Numero 1 / 2013
ricerche finora pubblicate
la ricerca numero 27
Come respirano gli skyrunner
alcuni dati sulle prestazioni
• La velocità media rispetto al livello del mare si riduce del 72% a 4.200 mt e del 62% a 5.200 mt • Record di velocità in salita nel Vertical Kilometer: 1.657 mt/h • Record di velocità in discesa nella SkyMarathon: 3.410 mt/h • Record di velocità in salita nella SkyMarathon: 1.248 mt/h
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Da sinistra: Jean Pellissier, lo “Skydoc” Giulio Sergio Roi, Bruno Brunod e Marco De Gasperi
Presentiamo in anteprima il resoconto dell’ultima serie di test, ancora in attesa di pubblicazione. Sul percorso del Vertical Kilometer che parte da Cervinia, è stata studiata la capacità respiratoria di 14 atleti impegnati in prove ad alta quota.
osservazioni
• Non sono stati registrati casi acuti di male di montagna (Ams) • Prima dell’avvento dello skyrunning si credeva che l’allenamento a tali altitudini fosse impossibile • 30.000 metri al mese di dislivello in salita costituiscono l’allenamento dei migliori skyrunner (circa quattro volte l’altezza dell’Everest) • Teoricamente è possibile correre fino a 7.000 mt • I migliori skyrunner sono oggetto di studio unico nel suo genere e probabilmente sono in assoluto gli atleti più studiati
2 1. Il vincitore delle Skyrunner World Series Kilian Jornet, qui in azione al Trofeo Kima 2012.
La ricerca numero 27 è partita a giugno e si è conclusa a ottobre, con una doppia sessione di test effettuati a Cervinia, sul percorso del Vertical Kilometer che porta a Croce Carrel (un tracciato che si mantiene sempre sopra i 2.000 mt s.l.m.). Lo studio si è concentrato sulla ventilazione degli atleti in alta quota e sulle modificazioni cardiovascolari indotte dall’esercizio fisico intenso. Sette sono stati i soggetti di indagine per ogni serie di test (14 in totale, 12 maschi + 2 femmine). Nel primo gruppo figurano Ettore Champretavy (vincitore qui nella prima edizione della competizione), Genzianella Faccioli (attuale organizzatrice dell’altra Vertical race di Courmayeur) e lo stesso Marino Giacometti. Marco De Gasperi già record-man del VK, ha partecipato alla seconda sessione. “A ottobre Marco è tornato a misurare la propria prestazione” ha raccontato Marino, “assieme a Jean Pellissier e a Bruno Brunod che proprio nel 1994 aveva cominciato da queste parti le sue prime gare di skyrunning. In pochi invece sanno è sul Monte Rosa che il giovane De Gasperi ha partecipato alla sua prima gara (e primo test di ricerca sul cuore in alta quota) nel ’93: a 16 anni!”.
Le misurazioni della capacità respiratoria - Le misurazioni dei dati sono state effettuate durante le performance con strumentazioni innovative, come il Sistema Lifeshirt. Si tratta di un corpetto elastico costituito da due bande contenute all’interno di un corpetto dotato di sensori, che consente di analizzare in forma non invasiva la ventilazione e i movimenti della gabbia toracica e dell’addome, a riposo e durante l’attività fisica. Le misurazioni sono state eseguite nel laboratorio di analisi allestito al Residence Saint Hubertus di Cervinia, punto di partenza e di arrivo della prova. Gli esami prima e dopo la gara hanno richiesto un impegno medio di circa tre ore per atleta. “L’indagine cardiovascolare e i test di funzionalità respiratoria così eseguiti permettono di studiare gli effetti dell’esercizio fisico sugli adattamenti cardiorespiratori”, spiega Anna Lisa Congo, dottoressa presso l’università di Ferrara. “Una respirazione profonda e una maggiore coordinazione dei comparti toracico e addominale determinano una maggiore efficienza respiratoria. Questo tipo di analisi consente di comprendere quello che accade a chi pratica sport ad alta quota, perché il differente modo di respirare dovuto all’altitudine può condizionare la prestazione”. Oltre a comprendere come respirano gli skyrunner, il punto di arrivo che ci si era proposti all’inizio di questi test era dunque comprendere se esistesse una relazione tra respiro e prestazione. I riscontri ottenuti hanno evidenziato che esiste una importante differenza di reazione all’ambiente di alta quota tra un sedentario e un atleta. Queste ricerche rafforzano dunque la convinzione che l’attività fisica sia la prima cura per la salute. Da qui, in futuro si potranno studiare nuove strategie di allenamento respiratorio.
Tecnologie e materiali - Le nuove strumentazioni impiegate per queste
ricerche sono in grado di valutare nel corso di una prestazione sportiva una molteplicità di parameri fisiologici. Le misurazioni su consumo di ossigeno, temperatura corporea, frequenza cardiaca e respiratoria rapportate strettamente alla velocità di salita e costo metabolico aprono le porte a molteplici ipotesi. Su un percorso standard e con dei soggetti di cui si conoscono già i parametri di base, si possono fare una serie di prove raffrontabili con assetti diversi, abbigliamento, scarpe, tessuti. “Si potrebbe quindi arrivare a stabilire in maniera scientifica e non per sensazioni individuali (o slogan commerciali) quanto veramente un tessuto influisce sulla prestazione o quanta energia si risparmia o si assorbe, usando una suola piuttosto che un’altra. Sono solo alcuni esempi di come questi studi che oggi hanno solo scopi scientifici rivolti alla salute e alla performance, potrebbero giungere a considerare L’atleta Joe Grant indossa materie prime, equipaggiamenti, capi tecnici Arc’teryx. scarpe e abbigliamento. È questa La ricerca si è infatti concentrata un’ipotesi reale che stiamo valutando anche sullo studio dei vari materiali per tessuti e nanotecnologie”.
Autori della ricerca // Centro Studi Biomedici Applicati allo Sport dell’Università di Ferrara, Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Milano Bicocca, in collaborazione con il Centro Studi Isokinetic e Federation for Sport at Altitude.
focus on Research n. 27
2. Urban Zemmer, che in Svizzera ha siglato l’attuale record del mondo del Vertical Kilometer: 30’ 26”.
How does a skyrunner breathe?
3. La vincitrice femminile delle Skyrunner World Series Emelie Forsberg, all’ultima edizione delle Dolomites SkyRace.
We present a preview of the last series of studies yet to be published. The breathing capacity of 14 athletes at high altitude has been studied on the Vertical Kilometer trail that starts in Cervinia. Research number 27 started in June and was completed in October with a double session of tests in Cervinia, along the Vertical Kilometer trail (a trail that remains constantly above 2,000 metres above sea levels). The study focused on the breathing of athletes at high altitude and on the cardiovascular variations produced by intense physical exercise. Seven tests subject were chosen for each test (14 in total, 12 males and 2 females). The first group included Ettore Champretavy (winner of the first edition of the competition), Genzianella Faccioli (the current organizer of the other Vertical race of Courmayeur) and Marino Giacometti himself. Marco De Gasperi – recordman of the VK – took part in the second session. “Marco started measuring his own performace again in October”, says Marino, “together with Jean Pellissier and Bruno Brunod, who began his first skyrunning competitions in this area in 1994. Few know that it was on the Monte Rosa that De Gasperi took part in his first competition (and in the first research on the heart at high altitude) in ’93, when he was only 16!”
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The measurement of breathing capacity - The performance data was recorded with cutting-edge instruments such as the Lifeshirt System – an elastic waistcoat that contains a series of bands and sensors that can measure in a non-invasive manner breathing and the movements of the thoracic cage and the abdomen during activity
or rest. The measurements have been conducted in the analysis lab set up in the the Residence Saint Hubertus in Cervinia – the starting and finishing point of the competition. The exams conducted before and after the competition took about three hours per athlete. “The cardiovascular analysis and the breathing effectiveness tests enable us to study the effects of physical exercise on cardiac and breathing adaptation,” explains Anna Lisa Congo, a doctor at Ferrara University. “Deep breathing and better coordination of the thoracic and abdominal regions entail a higher breathing efficiency. This kind of analysis enables us to better understand what happens to people doing high altitude activity because the difference in breathing style at high altitude can influence the performance.” Besides gaining an understanding of skyrunner’s breathing styles, the study also wanted to understand the relationship between breathing and performance. The results show that there is an important difference in how an active or inactive people react to high altitude environment. This kind of research thus strengthens the idea that physical activity is a prime factor in maintaining good health. Drawing on these results it will be possible to envision new breathing training strategies in the future.
Technologies and materials - The new instruments used by these studies are capable of evaluating a wealth of physical parameters during a sports performance. The possibility to link metabolic expenditure and speed to the measurements of oxygen consumption, body temperature, heart and breathing rate leads to a series of hypothesis. Using known test subjects on a standard trail it is possible to test different gear, including clothing, footwear and textiles. “It could also be possible to understand scientifically whether different fabrics or soles have an effect on performance, energy consumption – and go beyond individual perception or advertising claims. This is just an examples of how this kind of research (that today are solely aimed at studying health and physical performance) could be applied to sports gear, clothing and textiles. This is a real working hypothesis we are considering for fabric and nanotechnology.”
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Numero 1 / 2013
Salva con nome
La più importante kermesse al mondo di cinema outdoor e action sport sbarca finalmente anche nel nostro Paese
Banff Mountain Film Festival arriva in Italia Serata inaugurale prevista il 6 marzo al Cinema Orfeo di Milano, in grado di ospitare 700 persone. Seguiranno altre tappe in alcune città strategiche, secondo un progetto a medio/lungo termine che punta a rendere l’evento un vero e proprio happening di riferimento. A cura di ALESSANDRA RAGGIO A oggi è la più importante kermesse itinerante al mondo di cinema outdoor e action sport. Del resto sono i numeri a confermarlo e il crescente interesse mediatico che ruota attorno a una manifestazione in grado di coinvolgere quasi 40 nazioni. Centro propulsore di tutto è la cittadina canadese di Banff (nei pressi di Calgary, ai piedi delle Montagne Rocciose). È qui che agli inizi di novembre si chiude il sipario della rassegna con l’annuncio dei film vincitori e l’assegnazione di 15 premi. Successivamente prende il via il World Tour tra Canada, Stati Uniti e il resto del mondo, per un totale di oltre 35 Paesi e più di 700 serate (350 nel solo Nordamerica) cui partecipano circa 250.000 persone. Una community che si è andata formando in 20 anni da quando il BBMFF decise di mettere a disposizione il programma anche a chi non può goderne direttamente in Canada. Dal 2013 anche l’Italia sarà parte di questo ampio network internazionale. Uno scambio di esperienze, opinioni e suggerimenti tra i diversi partner internazionali, un prezioso strumento di conoscenza e di apprendimento in vista del ritrovo annuale a Banff in autunno. L’edizione italiana del Banff Mountain Film Festival esordirà a Milano in anteprima nazionale il prossimo 6 marzo, con una serata inaugurale presso il cinema Orfeo (viale Coni Zugna, 50 - ore 20,30). Con due ore di proiezioni, gli organizzatori Alt(r)ispazi e Sportmaker presentano un’accurata selezione dei migliori filmati di Banff: da quelli dedicati all’alpinismo, all’arrampicata, alla natura e agli action sport; fino ai “corti” dell’adrenalinico programma Radical Reels, che
raggruppa i film più intensi e veloci di Banff in un concentrato di emozionanti e coinvolgenti video mozzafiato da vedere in un’ottica di puro divertimento. Dedicato al giovane e dinamico pubblico di appassionati di sport outdoor, il BMFF World Tour Italy riproporrà agli spettatori le stesse atmosfere del festival canadese. Una grande festa celebrata nello spirito dell’avventura, una serata ricca di emozioni in cui i riflettori saranno puntati su spettacolari immagini di imprese alpinistiche e sportive all’interno di scenari decisamente fuori dall’ordinario, tra grandi spazi selvaggi, natura incontaminata, montagne, fiumi, mari e deserti. Dopo l’anteprima di Milano, il programma del Banff World Tour Italy sarà riproposto in altre location italiane già nel 2013. L’obiettivo è quello di riuscire a soddisfare nel corso dei prossimi anni le esigenze del pubblico delle diverse città nostrane e dei maggiori centri turistici.
Programma e modalità di prevendita dei biglietti: www.banff.it
L’immagine scelta per l’edizione 2013. (Matjaz Wiegele in discesa dal Planjava, Slovenia. © Marko Prezelj)
The opening is scheduled for 6 March in milan
The Banff Mountain Film Festival in Italy Today it is the most important outdoor and ac- tional début in Milan on 6 March, with the opening tion sport film festival on tour, as confirmed by the night at the Orfeo cinema (Viale Coni Zugna, 50 at numbers and the growing media interest in an 8.30 pm). In a two-hour showing organisers Alt(r) event involving almost 40 nations. The festival is ispazi and Sportmaker will be presenting a careful based in the Canadian town of Banff in the Rocky selection of the best films from the Banff Festival, Mountains near Calgary. Here as the curtain comes dedicated to mountaineering, climbing, nature and action sports, ending with down every November the the fast-paced Radical Reels winning films and the winners shorts, a concentration of breof the 15 awards available in ath-taking action films which the various categories are ancan only be described as the nounced. This is the springboessence of entertainment. ard which launches the World Tour around Canada, the UniDedicated to a young, ted States and the rest of the dynamic public of outdoor world. The Tour visits more sports enthusiasts, the BMFF than 35 countries and stages World Tour Italy aims to give 700 viewing nights, 350 of its audiences a taste of the them in North America aloexciting, stimulating atmosne, and is enjoyed by approphere of the Canadian festiximately 250,000 people. A val, a sort of maxi-celebration community which has consoliof the spirit of adventure. In dated in the course of the last an evening rich in emotions 20 years, since the BBMFF first the spotlight will be on the decided to make its films avaispectacular images of sports lable to those who couldn’t manage to enjoy them direct- Dal film Flow Hunters / © Graeme Mur- and mountaineering endeavours staged in natural scely in Canada. ray / Banff Mountain Film Festival narios of outstanding beauty, And for the first time this year Italy is to join with wild open spaces and uncontaminated natuthis vast international network, where the chan- re, mountains, rivers, seas and deserts. After the ce to pool experiences, opinions and ideas with Milan opening night the Banff World Tour Italy partners from all over the world represents such will move on to other Italian towns during 2013. a valuable resource in view of the annual autumn The aim is to manage to meet public demand in appointment in Banff. The Italian edition of the various towns and in the main holiday centres Banff Mountain Film Festival is due to make its na- over the next few years.
Banff Mountain Film Festival
www.banffcentre.ca/mountainfestival
“Come together to celebrate the spirit of adventure” La 37ma edizione del Banff Mountain Film Festival si è tenuta tra il 27 ottobre e il 4 novembre 2012 a Banff, nello stato di Alberta, in Canada. Il festival dura 9 giorni ed è internazionalmente riconosciuto come uno dei più prestigiosi festival di film di avventura, alpinismo e sport outdoor. Il BMFF si svolge nella magnifica cornice del Banff National Park, il parco nazionale di più antica istituzione, parte dei Canadian Rocky Mountain Parks World Heritage patrocinati dall’UNESCO. Ogni anno oltre 300 sono i film, in concorso e non, che vengono esaminati dai membri della commissione internazionale. Tra questi circa 80 sono presentati al pubblico. Di varia durata e soggetto, dai corti più “corti” di pochi minuti ai lungometraggi dei più importanti registi e case di produzione di settore, le proiezioni comprendono anche diversi film in anteprima mondiale o nazionale. Dal film Reel Rock 7: Honnold 3.0 / © Peter Mortimer / Banff Mountain Film Festival
The 37th edition of the Banff Mountain Film Festival was held from 27 October to 4 November 2012 in Banff, Alberta, in Canada. The festival lasts 9 days and is internationally recognised as one of the most prestigious adventure, mountaineering and outdoor sport film festivals. The BMFF takes place in the magnificent setting of the Banff National Park, the first national park founded in Canada and part of the Canadian Rocky Mountain Parks World Heritage site under the aegis of UNESCO. Over 300 films are entered every year and screened by the members of the international jury. About 80 are then publicly screened at the festival. Entries vary in length and subject, from the shortest of “shorts” lasting only a few minutes to full-length films by some of the most important directors and producers in the field, among them several films enjoying their national or world preview at the festival.
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Eventi
L’interessante iniziativa si è svolta lo scorso dicembre sul Pizzo del Becco, nel vallone di Sardegnana (Bergamo)
“Bocia” lombardi a raduno
Foto: Tito Arosio e http://sarocosta.blogspot.it/
1. Francesco e Saro su “Beccati questa goulotte”. 2. Avvicinamento. 3. Paolo sulla via “Fo di b.a.l.” 4. Tracciati con in rosso le nuove linee. 5. Battendo la traccia. 6. Paolo, Alessandro e Saro in vetta allo spallone. 7. Uno dei passaggi più ostici.
1 A cura di PAOLO GRISA Se è vero che ultimamente le attività outdoor, in particolar modo l’arrampicata, vengono valorizzate come una grande opportunità nell’ambito dell’educazione e della formazione dei giovani, va anche detto che l’Italia, da questo punto di vista, è sempre stata un po’ indietro rispetto ad altre realtà. In Paesi come Francia, Olanda, Germania e Gran Bretagna già da parecchi anni, l’arrampicata sportiva ha avuto un’ampia diffusione nelle scuole, mentre da noi risulta essere un fenomeno relativamente recente. Al di fuori dell’ambiente scolastico va poi rilevato come l’ente principe della promozione della montagna in Italia, il Club Alpino Italiano, all’interno della sua attività di formazione dia forse una scarsa attenzione alla promozione e al sostegno dell’alpinismo presso le giovani generazioni. Purtroppo anche sotto questo aspetto al di fuori del nostro Paese ci sono esempi più virtuosi. Basti vedere le attività svolte dalla Federació Catalana d’Alpinisme i Escalada, che ogni inverno organizza degli stage per ragazzi tra i 14 e
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Un’iniziativa nata “dai giovani per i giovani”, un raduno alpinistico di ragazzi under 25 da Bergamo, Brescia, Lecco e Milano senza l’ausilio di enti o delibere, ma solo grazie alle possibilità di comunicazione offerte dal web 2.0. i 17 anni allo scopo di “diffondere la pratica dell’alpinismo tra i giovani e presentare loro le differenti discipline della montagna invernale. Un progetto per far apprendere le basi della sicurezza nella progressione su neve, ghiaccio e misto”. Inutile dire che esempi del genere all’interno delle attività giovanili del Club Alpino Italiano non se ne trovano. fortunatamente al di fuori del CAI qualcosa si muove e un progetto decisamente
interessante in tal senso è stata creato e proposto dal celebre gruppo dei Ragni di Lecco, come potrete vedere nell’articolo alle pagg. 22-24: Ragni di Lecco Academy. Mentre qui vi presentiamo un’iniziativa nata “dai giovani per i giovani”, ovvero un raduno alpinistico autorganizzato da alcuni ragazzi lombardi senza l’ausilio di enti, associazioni e delibere, ma solo grazie alle possibilità di comunicazione offerte dal web 2.0.
B.A.L. - L’acronimo B.A.L. sta per “bocia alpinisti lombardi”. Bocia in alcuni dialetti del nord-italia significa “apprendista” e più in generale “ragazzo”. Un termine con il quale gli anziani si rivolgono a volte ai giovani. Ebbene, con questo appellativo volutamente autoironico, tra il 7, 8 e 9 dicembre alcuni giovani scalatori lombardi under 25 si sono organizzati autonomamente per conoscersi, scalare insieme, scambiarsi
3 esperienze e soprattutto programmare future cordate. L’idea nasce in particolare da due di loro: Tito Arosio e Saro Costa. Entrambi di origini svizzere, ma residenti rispettivamente a Bergamo e Milano, si sono conosciuti per amicizie comuni e insieme hanno realizzato delle ascese di alto livello sulle Alpi (una su tutte Divine Providence nel massiccio del Monte Bianco). Tito è quello che più di tutti se ne intende di raduni giovanili. è stato
An interesting event held in December on Pizzo del Becco in the Sadegnana valley (Bergamo, It)
B.A.L., lombard “lads” reunite An event organized by young people for young people. An alpine meeting put together by a group of under 25 youths from Bergamo, Brescia, Lecco and Milan relying only on the web without any help from institutions or associations. On one hand, outdoor activities and climbing are beginning to be promoted as great educational and character-building opportunity for young people. On the other, Italy still lags behind other nations in Europe. France, the Netherlands, Germany and the UK have been promoting climbing in schools for many years now whereas in Italy this is just a recent phenomenon. Outside schools, the main alpine association, CAI (the Italian Alpine Club) is not paying full attention to the training and education of new generations. It is
4 quite unfortunate though it must be said that associations in other countries again offer better examples. The Fedreaciò Catalana d’Alpinisme i Escalada every year sets up training sessions for kid between 14 and 17 to “promote alpinism among teenagers and introduce them to different winter mountain activities, to explain safety rules
in dealing with snow, ice and mixed routes.” Needless to say, such events are absent from the activities of CAI. Luckily, things are moving beyond CAI: an interesting project has been developed by the famous group of Ragni di Lecco, as you can read on pages 22-24 (“Ragni di Lecco Academy”). Another worthy initiative “made by young people for young people” was organized by a group of Lombard youth only using the web and without the help of association or institutions. The acronym B.A.L. stands for “Bocia Alpinisti Lombardi” (Lombard Alpine “Bocia” – in the dialects of Northern Italy “bocia” means “apprentice” or simply “lad”). “Bocia” is a word used by elderly people to refer to youths. Under the banner of irony, a group of people under 25 met on December 7th, 8th and 9th to climb, exchange experience and tips and organise future events. The idea came to Tito Arosio and Saro Costa. They both come from Switzerland but live in Bergamo and Milan. They met through common friends and started to work together on difficult climbs (e.g. the Divine Providence in the Monte Bianco
region). Tito already has some experience in meetings for young alpinists, having taken part with other European youths to The Mountain Academy – a training program for young alpinists organised by the magazine Vertical with the sponsorship of Mountain Hardwear and other retail brands of the sector. “Our main concern is that there aren’t too many young alpinists, especially under the age of 25. Roped parties entirely made of young people are even less. I’m not saying that age difference in climbing is a bad thing but simply that time and interests are often different for different age groups. The main difficulty is to find the right partner – someone who shares your goals, level, motivation and ambition,” says Tito. “In many cases, alpinist circles 5 aren’t very open-minded. Thus we thought: why don’t we try to get Lombard youths together? Two members of the Grup Femení de Tecnificació d’Alpinisme de Catalunya (GFTAC) also took part in our climb, together with their trainer, whom I had met during the Mountain Academy. Thanks to the web I created a group on Facebook inviting
everyone I knew and telling them to invite other young alpinists. We ended up with a group of 20 people, each with their level and abilities and all with enthusiasm.” The meeting took place at Pizzo del Becco, in the sadegnana valley, near Carona, in Val Brembana, in the province of Bergamo. The area is not know outside the local circles and has interesting rock climbs that have been recently rediscovered thanks to the modern approach to mixed climbs. These are routes you need to pay attention to, following the snow and weather forecasts in order to find the right moment. The group received welcome help from the guardians of the nearby hydroelectric plants who agreed to host them. The challenge was not an easy one: the climbs on Saturday were hindered by a strong wind at high altitude and only a few roped parties were able to complete the agreed routes (some of which had never been tried before). The evenings then became an occasion to exchange experiences – everyone comes from a different place: Bergamo, Brescia, Lecco, Milan – around a joyful and relaxed dinner. “On the whole,” Tito and Saro explain, “the meeting was a success – the climate was cold and windy but the atmosphere was very friendly and positive. We are definitely going to try this again!” A special thanks goes to Ennio Spiranelli, the owner of Nembro (BG) based company Grande Grimpe, that “having faith in youth” gave each participant a balaclava that proved to be vital in the harsh weather they encountered.
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6 l’unico italiano selezionato, nel 2009, per partecipare insieme ad altri suoi coetanei provenienti da tutta Europa alla prima edizione di The Mountain Academy: un programma di formazione per giovani alpinisti organizzato dalla rivista Vertical, grazie alla sponsorship di Mountain Hardwear e altri brand e retail del settore. L’IDEA - “L’idea portante è che, purtroppo, non sono molti i giovani alpinisti, soprattutto sotto i 25 anni, e quindi sono ancor meno le cordate formate interamente da giovani. Non sto discriminando le cordate giovane-meno giovane, ma spesso la disponibilità di tempo e obiettivi sono in sintonia con l’età. L’ostacolo più grande nel realizzare i propri scopi è di solito trovare il socio giusto, di pari livello, di pari motivazione, di pari ambizione”, ha raccontato Tito. “Il motivo è che spesso gli ambienti alpinistici hanno una visione piuttosto ‘provinciale’, perciò è nata l’idea: perché non far conoscere i giovani lombardi fra loro? Tra l’altro, al raduno hanno partecipato anche due componenti del Grup Femení de Tecnificació d’Alpinisme de Catalunya (GFTAC) che si trovavano sulle Alpi con un loro istruttore che conoscevo dai tempi della Mountain Aca-
7 demy. Così grazie alla rete ho creato il gruppo su Facebook, invitando tutti i ragazzi praticanti alpinismo su roccia e ghiaccio che conoscevo e invitandoli a fare altrettanto con i loro conoscenti. Ne è uscito un gruppetto di poco meno di una ventina di persone, ognuna con il proprio livello e le proprie capacità, tutte dimostra-
tesi entusiaste e motivate verso la proposta”. DOVE E COME - Il raduno si è svolto sulle pareti del Pizzo del Becco nel vallone di Sardegnana. Il luogo si trova sopra la località di Carona, in Val Brembana, provincia di Bergamo. Poco noto al di fuori dei circuiti locali, presenta delle pareti rocciose interessanti che negli ultimi anni sono però state riscoperte nell’ottica moderna dell’arrampicata invernale su ghiaccio e misto. Si tratta di percorsi in un certo senso “da coltivare”, seguendo l’evoluzione nivometeo in modo da saper cogliere le migliori condizioni al momento opportuno. Fondamentale è stato il supporto dei guardiani delle centrali idroelettriche che hanno offerto ospitalità al gruppo. Anche perché l’impegno richiesto ai partecipanti è stato tutt’altro che blando: le salite effettuate il sabato sono state ostacolate dal fortissimo vento in quota con temperature davvero polari e solo alcune cordate sono riuscite a portare a termine i percorsi prefissati (tra cui alcuni mai percorsi prima). La sera, davanti al pasto caldo comune, è stata poi il momento del confronto, del dialogo, dello scambio di conoscenze fra ragazzi che provenivano da realtà diverse come Bergamo, Brescia, Lecco e Milano. Le cordate stesse sono state formate in modo che si scalasse con compagni nuovi per favorire la conoscenza reciproco. Nel complesso, confermano Tito e Saro, “Il raduno si è svolto bene, il clima, fatto salvo il freddo e il vento, era molto amichevole e positivo. Sicuramente ripeteremo l’esperienza!”. Si ringrazia l’azienda Grande Grimpe di Nembro (Bg) (vedi box) nella persona di Ennio Spiranelli, che, “credendo nei giovani”, ha voluto dare il suo contributo al raduno fornendo a tutti i partecipanti un sotto-casco tecnico. E, viste le condizioni trovate, si è rivelato quanto mai decisivo.
Grande Grimpe: marchio di fabbrica della montagna bergamasca Grande Grimpe è un marchio nato 15 anni fa dalla ditta MA.S.MODE. In passato aveva realizzato prodotti campione per varie ditte sportive e sviluppato una linea per il progetto Quota 8000. Così è nata l’idea di creare una linea di abbigliamento per gli sport praticabili in montagna. Da allora il marchio Grande Grimpe ha seguito tanti amici alpinisti sulle montagne del mondo, dalla Patagonia agli 8000 in Nepal e Pakistan fino ad alcune salite esplorative in Perù, isole di Baffin e Svalbard. MA.S.MODE. è un’azienda artigianale a conduzione familiare. La sua piccola dimensione consente la preparazione di capi di abbigliamento adatti alle esigenze degli utenti finali e la cura di ogni particolare. Dalla collaborazione con i clienti nascono capi di abbigliamento validi e funzionali in varie situazioni, oltre che personalizzati per i gruppi sportivi. La produzione è inoltre affiancata da un servizio sartoriale, particolarmente apprezzato da coloro che, affezionati ai loro capi resi malconci dall’uso prolungato, faticano a separarsene. All’interno del laboratorio, posto nello stesso edificio dove
si trova il punto vendita, è possibile vedere un tessuto che dall’idea diventa progetto, opera e infine prodotto. Grande Grimpe infatti vende senza intermediari: dal produttore direttamente al cliente finale. Il proprietario, Ennio Spiranelli, è egli stesso un forte alpinista e sa bene come consigliare i propri clienti/amici sul capo più adatto alle loro esigenze.
Grande Grimpe: the trademark of the Bergamo mountains The brand Grande Grimpe was introduced by the MA.S.MODE. company 15 years ago. In previous years, the company had already developed some samples for different sport companies and it had already developed a line for the project Quota 8000. Moving from that, MA.S.MODE. decided to create a clothing line for mountain sports. The brand Grande Grimpe has been following many alpinists on mountains all over the world since, from Patagonia to the 8000 mt. of Nepal and Pakistan and even in some expeditions in Peru, and in the Baffin and Svalbard islands. MA.S.MODE. is a family-run business. Its small dimension enables it to tailor its clothes to the needs of the final customer and pay great attention to detail. Drawing strength
from the collaborations with its customers MA.S.MODE. is able to develop technical clothing that is effective in different situation and that can be custom made for sports groups. Manufacturing is also aided by a tailoring service, which is very much appreciated by those who want to renews their worn-out pieces of clothing. In the sweatshop – located in the same building as the shop – you can see the textiles that are transformed from the project to the final product. As a matter of fact, Grande Grimpe sells directly to customers. The owner himself, Ennio Spiranelli, is a dedicated alpinist and he really knows how to advise customers and friends on which clothing items are best suited to their needs.
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Il nostro inviato alla Megavalanche St. Paul, Isola della Reunion, Oceano Indiano
L’assai dibattuto incidente alla partenza.
Se l’Enduro si sposa con la Avalanche Particolarità di questa 18esima edizione l’inserimento della formula enduro nelle fasi di qualifica. Ma a far parlare di sé è stata più che altro la mass start, con un brutto incidente di gruppo a pochi metri dal via che ha fortemente condizionato la gara. A cura di GIANANDREA LECCO Isola della Reunion, nel cuore dell’Oceano Indiano. Domenica 25 novembre 2012, si è tenuta la XVIII edizione della Megavalanche. Organizzata dalla Ucc, titolare del circuito europeo Avalanche Cup, è una competizione che non figura all’interno dei calendari ufficiali. L’occasione per molti top rider di confrontarsi senza la pressione delle competizioni iridate. La ormai canonica formula della mass-start, proposta da George Edwards, patron della Ucc, e già vista in occasione dello svolgimento della gara nelle Alpi francesi e nell’Alpe d’Huez, è ripresa anche nel nuovo contesto della Reunion. Il tracciato di oltre 2.000 mt di dislivello si sviluppa in meno di 21 km. La particolarità di questa edizione è l’inserimento della formula enduro nelle fasi di qualifica. Un’occasione per consolidare il vicino rapporto tra questa crescente disciplina e la più adrenalinica Avalanche. L’incidente al via - Per questa XVIII
edizione si presentano tutti i migliori atleti francesi. Tra nomi illustri come i fratelli Absalon, Aurelien Giordanengo, Cedric Gracia spunta il nostro Vittorio Gambirasio. Dopo i successi conquistati nel circuito Superenduro, Vittorio cerca un riscontro internazionale. Lo trova con un’ottima nona posizione di qualifica assoluta, ma la poca esperienza in una partenza mass-start lo blocca a pochi metri dalla partenza. Coinvolto in una caduta di gruppo, è costretto all’abbandono. Quando infatti George lancia lo start, dall’estremità destra del gruppo Aurelien Giordanengo si lancia al centro della carreggiata tagliando la
strada a numerosi rider. La conseguenza è delle peggiori, numerosi favoriti finiscono a terra. La bici di Vittorio si incastra con altre e nel tentativo di sganciarsi velocemente si trancia un cavo del freno: le sue ambizioni di un risultato di prestigio svaniscono a meno di 10 metri dalla partenza. Anche Julien Absalon rimane bloccato, senza cadere. Ma per lui è una gara tutta in recupero. Il podio tutto francese - Giordanengo riesce a prendere la testa della gara, seguito a ruota da Nicolas Lau. Riesce a stare in testa per i primi 5 km.
Classifica Assoluta Maschile 1 Nicolas Lau - Team Cube 2 Aurelien Giordanengo - Team TopCycle Trek 3 Cedric Gracia - Team CG Brigade Santa Cruz 4 Françoil Bailly Maitre - Team Scott 5 Julien Absalon - Team Orbea
Nicolas sul primo strappo impegnativo lo supera guadagnando un vantaggio tale da arrivare indisturbato al traguardo. Sulla stessa salita Remy Absalon ha un guasto tecnico che lo obbliga a rimanere nelle retrovie. Intanto Giordanengo fa battaglia con Cedric Gracia e Françoil Bailly Matre. Dopo vari cambi di posizione riesce a superare definitivamente Cedric, mentre Françoil mantiene la posizione e con un buon margine taglia il traguardo al secondo posto. Giordanengo fa ricorso ai giudici nei confronti di Françoil per un taglio. Il ricorso viene accettato e Françoil viene penalizzato in quarta posizione. Il podio assoluto si definisce così interamente francese. Restano soprattutto i numerosi strascichi che la manifestazione lascia dietro di sé, sia sulla sicurezza della partenza che sul comportamento limite della sportività di Giordanengo. Tra suggestioni e spunti tecnici Una menzione va anche alle uniche quattro donne in partenza. La cronaca della Megavalanche al femminile è una storia vista più volte, con Anne
By our correspondent from St. Paul, Reunion Island
When Enduro marries Avalanche The enduro formula applied to the qualification characterises the 18th edition. Although the mass start was the most discussed issue, with a bad accident immediately after starting line. Reunion Island, in the middle of the Indian Ocean, Sunday, 25th November. The 18th edition of Megavalanche is held today. The competition is organised by the UCC, the owner of the European Avalanche Cup circuit though it does not appear in the official calendars. This is an occasion for the best athletes to challenge each other without feeling the pressure of better known competitions. The quasi-traditional “mass start” formula proposed by George Edwards – the patron of UCC – and already used in the French Alps and in the Alp of Huez has been used again in the Reunion Isle competition. The trail is only 21 kilometres and climbs more than 2,000 metres. The novelty of this competition is the introduction of the endure formula during the qualification stages. All the best French athletes took part in the 18th edition: including the Absalon brothers, Aurelien Giordanengo, Cedric Gracia. And also the Italian athlete Vittorio Gambirasio, who is seeking international recognition
after his success at the Superenduro. He might have been indeed successful ranking 9th in the final qualifying stage if his lack of experience in mass starts hadn’t stopped a few metres away of the starting line and was forced to retire. When Goerge shot the start Aurelien Giordanenco dived in the centre from the right and numerous causing many athletes to fall. Vittorio’s bike got entangled with others’ and his brake cable was cut. Also Julien Absalon got involved though he managed to get back on track. Giordanenco gained a head start immediately followed by Nicolas Lau. He kept the lead for the first 10 km though Lau managed to overtake him in the first challenging climb and to gain an unstoppable lead up to the finishing line. On the same stretch Remy Absalon suffered a technical problem and was forced to the back. Giordanenco in the meantime battles with Cedric Garcia and Françoil Bailly Matre. He finally manages a third position while
Françoil arrives second – though Giordanenco wins an appeal with the judges and Françoil was bumped back to fourth position. In the end, safety and Giordanenco’s sportsmanship are the most discussed issues. The four women at the starting line should also be mentioned. Anne Caroline Chausson immediately takes the lead of the female Megavalanche and wins. Setting aside the final discontent, the 320 athletes that battled behind the top riders took up this competition as a chance to challenge themselves in the beautiful scenery of this isle. The track is different from any other and offers a number of unique technical challenges: from rock to single treks amidst the trees, from difficult climbs to superfast descents among the sugarcane plantations. This is a less technically challenging competition than those in the alps though no distraction is allowed. The Reunion St. Paul Megavalanche is one of the most fascinating events of the UCC and will hardly be forgotten.
Caroline Chausson che prende subito la testa della gara e vince con distacco. Mettendo per un attimo alle spalle i malumori, dietro ai top rider, si sono dati battaglia gli oltre 320 atleti che vivono questa importante manifestazione come l’occasione per vivere la bellezza di quest’isola al proprio limite. Il percorso che attraversa queste terre si differenzia da ogni altro tipo di contesto, offrendo spunti tecnici che vanno dalla pietra al single track guidato tra gli alberi e dagli strappi in salita alle veloci discese tra piantagioni di canne da zucchero. Una gara tecnicamente meno impegnativa di quelle svolte sulle Alpi ma che non permette nessuna distrazione. La Megavalanche St. Paul della Reunion rimane una delle gare più affascinanti del circuito Ucc e regala ricordi che rimangono indelebili nella mente di tutti i partecipanti. Per noi anche questa avventura è finita, e ci toccherà tornare con Vittorio per il grande riscatto. www.avalanchecup.com Foto: www.rockinthemiddle.com e www.mysticfreeride.com
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Foto: Elena Gatto e Dino Bonelli
Around the world
Dopo aver visitato la costa di Kauai, ecco la seconda puntata del viaggio del nostro inviato Dino Bonelli nella incredibile natura dell’arcipelago dei tropici
Tra i giganti delle Hawaii Lo scenario di Big Island è dominato da vulcani imponenti e spazi immensi. Solo il Mauna Kea, se affiorasse dall’acqua supererebbe i 9.000 mt di quota. Sulle sue creste dall’aspetto quasi lunare, un trekking duro e intenso. A cura di DINO BONELLI
(e soprattutto sentito) il vento pungente, i guanti sarebbero consigliati, ma la loro mancanza non preclude nulla.
Il passo lento rispecchia una fatica innaturale, figlia di un acclimatamento improbabile a una quota già importante. Una prima pausa offre uno scorcio sublime. La pausa successiva lo ripropone quasi uguale ma leggermente diverso. O forse è solo un’impressione, la scusa per prendere nuovamente fiato. Il motivo che si ripete è un quadretto dalle tinte opache, colori che dal rosso acceso si spengono prima nel marrone e poi, piano piano, nel nero. I gialli fanno la loro comparsa qua e là, a volte in simmetriche strisce orizzontali, altre volte con confusa casualità. Il verde non è contemplato: la flora non ha il coraggio di vivere in questa landa marziana. Solo qualche piccolo ciuffo di piante autoctone prova a resistere a questa secca desolazione. L’azzurro c’è, ed è sopra di noi. Anzi, tutto intorno a noi, limpido come non mai, e verso sera si impregna del solito caldo arancio tendente al viola. Il sole è alto e forte, poi lentamente e inesorabilmente si abbassa. Ma continua a bruciare ogni cosa. La crema protettiva è d’obbligo, gli occhiali e il cappello talmente utili da diventare indispensabili. Visto
Il gigante Mauna Kea - Il sentiero è a tratti irto e sdrucciolevole, da gestire quasi a rallentatore. In altri punti è più gradevole, passi lunghi e distesi che
appoggiano su un piano di terra compressa e dura. Anche se la terra non è terra, è lava. Lava vulcanica fuoriuscita migliaia e in alcuni casi anche milioni di anni fa dai giganteschi coni che ci circondano. Il rosso vivo contrasta sublimemente con il candido biancore delle nubi sottostanti. La quota impor-
tante, sempre lei, ci permette di essere sopra la coltre che durante il giorno si forma con le correnti oceaniche e attanaglia il grande gigante. Montagna Bianca si direbbe nella nostra lingua. Il grande gigante è Mauna Kea, un vulcano inattivo che con la sua altezza è la vetta principale di tutte le Hawaii. Sia-
mo nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico, camminiamo lentamente e godiamo il panorama. Sullo sfondo, il Mauna Loa (Montagna Rossa) sembra un’infinita collina di 4.169 metri. Se misurati nella loro totalità, questi vulcani che crescono direttamente dal fondo dell’oceano sarebbero le montagne più alte del
pianeta. Il Mauna Kea supererebbe i 9.000 metri. Un passo dopo l’altro, il ritmo cardiaco da rispettare e un leggero mal di testa che ci suggerisce di integrare liquidi e solidi, sali ed energetici. Passi che si susseguono lenti comprimendo la scricchiolante ghiaia lavica, passi che si appesantiscono ma che resistono alla tentazione di fermarsi, passi che ci conducono là dove la Terra sembra essere Marte. La luna traspare lontana nel cielo e il sole sta per inabissarsi nel mare di nuvole prima e nell’oceano d’acqua poi. Un mondo in apparenza surreale che una fatica concreta e ben tangibile riporta alla normalità di una bella gita in alta montagna. Kilauea Iki trail - Il sentiero che dall’ufficio informazioni a quota 2.000 metri sale fino alla vetta del Mauna Kea è facilmente ovviabile con una risalita in macchina, su per la careggiata parzialmente asfaltata che serve i tredici grossi telescopi che fanno di questo sito l’osservatorio astronomico più grosso al mondo. Dalla cima, facendo a ritroso parte del sentiero sopradescritto si può godere ugualmente del paesaggio lunare e di un laghetto che diresti “alpino”. Sia l’intero arido Mau-
na Kea che il laghetto sono siti sacri ai nativi hawaiani, quindi è buon uso un po’ di silenzio e il rispetto per le piccole piramidi evocative di sassi lavici che si incontrano. Arriviamo nei pressi di Volcano, grazioso paesone immerso nella foresta tropicale sulle pendici basse del Mauna Loa e a ridosso del cratere attivo di Kilauea. Alcuni sentieri del Hawaiian Volcano National Park che si allungano sulla lava rinsecchita dal tempo valgono sicuramente una visita. Uno di questi è discretamente corto (6 km) e si distingue per la sua cruda bellezza: il Kilauea Iki trail. Un paesaggio rude e incontaminato, completamente disertato dai visitatori nelle prime piacevoli ore del mattino, ha come scenario principale l’interno del cratere. Un terreno talmente arido da essere assolutamente affascinante. Lunghe crepe aperte come zigzaganti ferite nella terra, gobbe e arrossamenti che sbuffano ancora vapore e infinite sfumature bianche che si stagliano su fondo grigio o nero: sono solo alcuni dei tanti disegni artistici regalati nel tempo da Madre Natura. La discesa e la risalita dal fondo del vulcano spento sono invece serpeggianti in un verde intenso e vivo puntinato di coloratissimi fiori tropicali.
our reporter Dino Bonelli is back in the incredible nature of the tropical isles The slow climb mirrors the unnatural fatigue stemming from the unlikely adaptation of our body to this climate and height. A sublime landscape is the gift we are granted at the first stop. The following break offers us the same scenery with slight differences. It might be that this is just an impression, an excuse to stop again because we are out of breath. The pattern is a dull painting: bright reds that quickly fade to brown and then slowly to black. Here and there you can see a trace of yellow – sometimes it’s symmetrical colour bands, sometimes it’s just erratic confusion. There’s no green in the canvas: plants don’t dare grow in this Martian landscape. Only a handful of native plants tries and survive in this barren land. The sun high and shines brightly and then it slowly and inexorably descends, though it still burns everything. Sunscreen is compulsory, sunglasses and hats are so useful that they become essential. Given (and felt) the violent wind, gloves are welcome though not fundamental. The path is sometimes steep and slippery, we move in slow motion. Other stretches are better and our feet walk comfortably on a compact and hard terrain. This is no soil, it is lava. Volcanic lava that erupted thousands - and sometimes millions - of years ago out of the gigantic cones that surround us. The bright red makes for a sublime contrast with the whiteness of the clouds below. We are now at a considerable height and we overlook the veil of clouds that forms during the day due to the oceanic currents and that engulfs the great giant. White Mountain- that is the meaning of its name. The great giant is the Mauna Kea, a dormant volcano and the highest mountain in all the Hawaii islands. We are in the middle of the Pacific Ocean and we walk slowly and enjoy the scenery. In the distance the Mauna Loa (Red Mountain) looks like an infinite hill 4.169 metres high. If measured in their entirety these mountains that emerge from the ocean floor would be the highest of the planet. The Mauna Kea would be more than 9,000 metres high. One step after another, heart rate
Amid the giants of Hawaii and a slight headache advise us to supplement liquids and food, minerals and calories. Each footstep gets slower on the creaking lava gravel. Each footstep is heavier though we resist the temptation to stop. Each footstep takes us nearer to where the Earth looks like Mars. The moon appears in the sky while the sun descends first in the clouds and then into the ocean. A seemingly unreal world that becomes more natural given the fatigue, which is real enough. The path that departs from the information office (at 2,000 metres) and reaches the summit of the Mauna Kea could be easily travelled on by car, following the partial road that connects the thirteen large telescopes making this the biggest astronomical observatory in the world. From the summit you can retrace your steps on the trail and enjoy the same lunar landscape and the little lake that you could
also define as “alpine”. Both the entire barren Mauna Kea and the lake are sacred sites for Hawaiian natives and it is best to stay silent and show some respect for the small lava stone pyramids that we encounter along the way. We reach Volcano, a charming village immersed in the tropical forest at the base of the Mauna Loa and close to the active crater of the Kilauea. Some of the trails of the Hawaiian Volcano National Park are really worth a visit. One of these – the Kilauea Iki trail – is relatively short (6 kilometres) and stands out for its rough beauty. A barren and unspoilt landscape completely avoided by visitors in the early hours of the morning, this trail leads to the inside of the crater. The scenery is so barren that it becomes fascinating. Long cracks look like scars in the earth, vapour emerges from still smoking openings and infinite shades of white contrast with the black and grey background. Mother Nature offers us a most artistic scenery. The trail at the base and top of the dormant volcano is instead immersed in a deep, vivid green dotted with brightly colourful tropical flowers.
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Focus shop on
Il punto vendita di Francesco Misley è aperto dal 2004 a Casona di Marano (MO)
Tra FANGO e NEVE
Francesco Misley
All’interno di Mud & Snow un’area espositiva è dedicata a escursionismo, trekking, sci alpinismo e si completa con il nuovo spazio running & trail. Un secondo reparto offre un’ampia scelta di prodotti per board e action sport.
SCHEDA TECNICA Indirizzo - Via Fondovalle 2876 Casona di Marano (MO) Telefono - 338.5219329 E-mail - info@mudandsnow.com Sito - www.mudandsnow.com A cura di DAVIDE CORROCHER Fango e neve. Due strade diverse, che però a volte si incontrano. Mud & Snow è un incrocio tra due vie che si caratterizzano per ambienti diversi, per frequentatori diversi. Il nome stesso del negozio suggerisce subito la doppia anima che incarna. Fango, estate, running, trail, bike, escursionismo. Neve, inverno, sci, snowboard. Tutto questo convive nel negozio fondato e gestito da Francesco Misley. La doppia faccia del negozio Aperto nel 2004 a Casona di Marano (MO), attualmente si estende su 150 mq di superficie che si sviluppano in due sezioni. Due ambienti comunicanti: uno dedicato all’outdoor e al running, l’altro per board e action sport. Nel primo spazio il cliente può trovare i prodotti dedicati a escursionismo, trekking, nordic walking, sci alpinismo, running, freeride e ciaspole. Una dimensione diversa accoglie invece gli appassionati di snowboard e free-ski. Due mondi, tanti marchi (anche quelli meno diffusi e più difficilmente rintracciabili), sevizi e consulenza tecnica. Selezione e ricerca – Oltre alla collaborazione con Dynafit, Mud & Snow vanta un’efficace intesa anche
con Vaude e Montura. Non meno importante, anche se più recente, è il rapporto con New Line. “Mi aspetto sempre di poter offrire al cliente quanto a mio avviso esiste di meglio per ogni settore”, spiega Francesco. “Gran parte del mio impegno è rivolto alla sperimentazione diretta dei prodotti. La selezione per me deve partire dall’impatto emotivo che un brand sa suscitare, dalla sua tecnicità e dall’attività sul territorio, dal suo impegno in termini di promozione e manifestazioni. Inoltre mi piace puntare su nomi nuovi. Quelli affermati sono sempre più vicini alla grande distribuzione, mentre sono convinto che un negozio specializzato debba essere in grado di offrire qualcosa di diverso. Sono stato fra i primi a trattare Inov-8. Anche se ora è un’azienda più conosciuta rispetto a qualche tempo fa, posso dire di averne riconosciuto le qualità con largo anticipo e questo fa la differenza per una realtà come Mud & Snow”. Il mondo running - Tra le novità più recenti, in evidenza è il settore running. “Con l’apertura di questa nuova area il negozio potrà diventare punto di riferimento per chi si identifica con uno stile di vita sano, a contatto con la natura e sempre alla ricerca dei propri limiti. Punteremo molto sul trail, dato che la nostra zona si presta molto alla pratica off road. E poi la
corsa su strada, pur avendo già manifestato un potenziale importante, si caratterizza per un mercato purtroppo ‘drogato’. Si vende ormai esclusivamente sulla base di stock e si vedono sconti importanti anche sulla merce di stagione”. L’outdoor in tante coniugazioni - Il running da Mud & Snow viene visto inoltre come un’attività propedeutica a tutte le altre che vengono trattate dal negozio. È alla portata di tutti e chi vi si accosta spesso finisce per apprezzare altre discipline, anche attraverso la consulenza e la competenza di Francesco. “L’offersta per tutto il mondo outdoor in generale comprende scarponi, tende, sacchi a pelo, abbigliamento e tutto quello che può servire a chi cerca di vivere la natura nel modo più intenso. Infine, per la stagione invernale presentiamo molti marchi per freeski e snowboard. Lo sci alpinismo è un mercato che sta esplodendo dalle nostre parti. In tutti i settori che tratto inoltre ho notato che c’è grande interesse per quello che è l’aspetto tecnologico. I numeri in termini di fatturato dimostrano che qui c’è poco margine, ma certamente la richiesta del cliente dimostra che è un segmento su cui si deve puntare”. Gli altri servizi - Il sito web del negozio conta diverse centinaia di vi-
sitatori al giorno. Attraverso lo store è possibile accedere al servizio di acquisto di molti prodotti. Attualmente la vetrina online presenta gli articoli più specificamente “snow”, ma l’obiettivo è quello di presentare a breve anche una selezione “mud-inspired”. Per finire, all’interno del negozio fisico è allestito un laboratorio attrezzato con macchinari all’avanguardia per la riparazione di sci e snowboard (curato direttamente da Francesco con alcuni suoi collaboratori), mentre un servizio test di sci alpinismo Dynafit, sci freeride e snowboard è predisposto per consentire al cliente di provare la merce prima di effettuare l’acquisto.
Numero sedi -1 Titolare - Francesco Misley Anno di nascita - 2004 Numero del personale - Diversi collaboratori esterni Mq totali - 150 Mq dedicati all’abbigliamento - 80 Mq dedicati all’attrezzatura - 70 Numero vetrine - 5 Discipline trattate - Running, Sci alpinismo, Sci, Snowboard, Escursionismo Noleggio attrezzatura - Sci alpinismo, Sci, Snowboard, Ciaspole Marchi trattati Attrezzatura - Dynafit, Atk, Moment, Scott, Black Crows, Burton, K2, Nitro, Ortovox, Msr, Deuter, Vaude Calzature - Garmont, Meindl Abbigliamento - Montura, Arc’teryx, Loffler, Vaude, Burton Servizi offerti Laboratorio specializzato per la riparazione sci e snowboard, Centro test sci alpinismo