Anno 17 - Num. 2 - 2024
CURIOUS BY NATURE
We venture out into nature to reconnect with ourselves and change our perspective to look at things differently than before.
PUNTO IOG
10 I I diversi volti di Accademia Outdoor Pro
DATI & STATISTICHE
12 I L’outdoor business è un settore inclusivo per le donne?
#MONTURAPEOPLE
14 I Il sostegno ventennale del brand al cinema
RESPONSABILMENTE
16 I Camminare per curare l’anima. Intervista a Daniele Matterazzo, ambassador AKU
EVENTI
17 I Terres Monviso Outdoor Festival: il programma dell’edizione 2024
INCHIESTA ESCLUSIVA
18 I La carica dei 101 - seconda puntata
FOCUS ALPINISMO
24 I Il CAI Eagle Team e il ritorno dell’alpinismo d’élite
25 I Atleta, guida alpina, donna: le tre facce di Federica Mingolla
26 I Due giorni con Millet al Rifugio des Cosmiques
28 I Nirmal Purja a Courmayeur
FOCUS CLIMBING
29 I CAI e FASI: un accordo a sostegno della formazione
29 I Gli essenziali Kong per scalare d’inverno
REPORT WINTER BUSINESS DAYS
30 I Seconda edizione: una piattaforma di opportunità
34 I Negozi Sportivi Indipendenti: prima assemblea ufficiale
36 I La rigenerazione degli scarti tessili con Polartec & Must Had
37 I norda, dal Canada a Ponte di Legno
38 I Gli eventi serali: dal teatro alla musica, senza dimenticare il party
LE DISCESE ARDITE (E LE RISALITE)
Questo titolo di battistiana memoria (riprende un celebre passo della canzone “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi” scritta nel 1972 da Mogol e Lucio Battisti) mi pare particolarmente adatto per introdurre questo numero speciale di Outdoor Magazine, ma anche il particolare periodo che tutto il settore sta vivendo. E non solo. Andiamo per ordine.
Innanzitutto è chiaro che il concetto di salita e discesa è strettamente legato a molte delle attività outdoor che si possono praticare in montagna e non solo, nelle quali la verticalità è uno dei fattori principali (trekking, alpinismo, climbing, trail running). C’è però una disciplina in particolare che unisce in modo particolarmente caratterizzante e indissolubile questi due elementi. Parliamo dello scialpinismo, al quale dedichiamo un intero speciale in allegato a questa uscita, con contenuti davvero stimolanti e anche in alcuni casi provocatori e “costruttivamente polemici” (sul tema Olimpiadi, ad esempio, ma non solo). Basti leggere il riassunto della tavola rotonda sullo skialp organizzata durante la seconda edizione dei nostri Winter Business Days lo scorso 28 gennaio a Ponte di Legno – Passo del Tonale. Evento del quale, peraltro, troverete un report proprio nelle prossime pagine. O la nostra esclusiva inchiesta con le interviste a molte aziende di riferimento dello scialpinismo, dalla quale emergono spunti molto interessanti e per certi versi inaspettati.
Un numero speciale pensato e realizzato, non a caso, anche in concomitanza con la prima edizione dello Skimofestival (dove sarà distribuito con una speciale extra tiratura), organizzato proprio dal nostro gruppo MagNet con la collaborazione e il supporto di importanti partner (tutte le info su
Art Director: ROSANGELA BARNI
Redazione:
Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB)
Via Tertulliano, 68 - 20137 Milano
Tel. 02.87245180 - Fax 02.87245182 redazione@outdoormag.it www.outdoormag.it
skimofestival.com). Si tratta del primo festival italiano interamente dedicato a questo mondo, aperto agli appassionati di ogni livello tecnico e sportivo, dai principianti agli atleti, che andrà in scena tra Santa Caterina Valfurva e Bormio dall’8 al 10 marzo (ve lo racconteremo ampiamente nei prossimi giorni e settimane sui nostri canali web e print).
Ma in senso generale, il titolo di cui sopra ci rimanda anche all’andamento del mercato outdoor, in particolare negli ultimi mesi del 2023. Il quale, secondo le previsioni, continuerà anche quest’anno. Dopo le vertiginose salite di fatturati, utili (e anche listini) che hanno caratterizzato quasi un intero triennio – dal 2020 al 2022 – ecco un ultimo anno (2023) dove invece il calo è stato importante e generalizzato. Forse prevedibile, ma certo non senza effetti collaterali. A confermacelo è anche la seconda puntata della nostra sempre attesa inchiesta ai negozianti, la “Carica dei 101”, dalla quale emergono nuovamente i vari mal di pancia della distribuzione. Provocati da una stagione partita tardi causa meteo, da magazzini ancora un po’ troppo ingolfati, da un’insufficiente collaborazione da parte delle aziende (fatte salve alcune eccezioni) e da uno scontento generale per le scontistiche presenti online.
Ma le novità e gli spunti provocatori non finiscono qui. Da questo numero introduciamo anche una nuova rubrica. Una sorta di contro-editoriale che trovate in terza di copertina e che abbiamo denominato “LaFuori”, con tanto di manifesto programmatico e un primo scritto particolarmente “pepato” vergato da un autore misterioso. Il quale promette di “insaporire” ancor di più il menù che ogni mese la redazione di Outdoor Magazine cucina per i nostri esigenti e numerosi commensali.
Benedetto
benedetto.sironi@mag-net.it
Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - Anno 17 - N. 2 - 2024 Periodico mensile.
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Responsabile dati: Benedetto Sironi
Chiuso in redazione il 29 febbraio 2024
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LA PERFORMANCE TECNICA INCONTRA LO STILE FASHION
Crazy è l’azienda italiana che crea abbigliamento da montagna che combina performance tecnica e stile fashion.
Ho fondato Crazy nel 1989.
Ero un’atleta di sci innamorata della moda e la mia idea folle, “crazy”, fu quella di creare il più innovativo abbigliamento da montagna che fosse tanto bello e colorato quanto performante.
Crazy nasce per le gare di sci alpinismo, ma oggi è per tutti gli appassionati di
montagna che non hanno paura di farsi notare.
Da sempre scelgo tessuti elastici e tecnologie per limitare il peso e il volume dei capi migliorando la libertà di movimento.
Dimentica le giacche nere, noise e ingombranti o l’abbigliamento alla moda che non è fatto per funzionare.
Scopri l’abbigliamento fast and light che non sacrifica funzionalità o stile.
Get Crazy, be Wild!
ASICS Corp.: vendite nette a +17,7% in tutte le categorie
Brooks Running: fatturato record di 1,2 miliardi di dollari
Il rapporto finanziario di ASICS Corp. ha rivelato che nel 2023 c’è stata un’evidente crescita in tutte le categorie, non solo nel Running Performance quindi, ma anche nel core Performance Sports e nel SportStyle. L’azienda ha anche sottolineato che i profitti hanno superato per la prima volta i 10 miliardi di yen in ciascuna categoria, considerandolo un traguardo significativo. Il brand ha iniziato a penetrare saldamente i mercati del Sud-Est, dell’Asia meridionale e del Sud America, che vede come futuri motori di crescita a livello regionale, sebbene aree rappresentino una piccola percentuale delle vendite complessive dell’azienda.
Decathlon vende 82 negozi in Europa con un accordo di retrolocazione da 527 milioni di euro
Decathlon SE ha deciso di vendere con Realty Income Corporation 82 negozi al dettaglio affittati e affiliati, con contratto in retrolocazione (operazione con la quale un proprietario, fino a oggi locatore, cede l’immobile al proprio inquilino, cambiando così ruolo, detto anche lease back). Il portafoglio comprende immobili situati in Germania, Francia, Spagna, Italia e Portogallo. Fondata nel 1976 da Michel Leclercq, Decathlon è di proprietà di maggioranza di AFIR e Association Familiale Mulliez, il più grande conglomerato di vendita al dettaglio in Francia. Nel 2022 l’azienda ha registrato un fatturato di 15,4 miliardi di euro in 1.751 negozi, operando in più di 70 territori in tutto il mondo, di cui 27 in Europa, 14 in Asia e quattro in America Latina.
Brooks Running ha concluso il 2023 con un fatturato record di 1,2 miliardi di dollari, in aumento del 5% su base annua, con oltre 20 milioni di unità vendute. L’azienda ha anche riferito che il suo tasso di crescita annuale composto (CAGR) ha superato il 14% dal 2018. In Nord America, i ricavi sarebbero aumentati del 7% su base annua, raggiungendo per la prima volta 1 miliardo di dollari nella regione. Brooks ha affermato di aver messo in atto la propria strategia aziendale multi-canale ridimensionando l’inventario, investendo in mercati chiave e fornendo prodotti ad alte prestazioni in tutte le regioni.
Innovazione e crescita: La Sportiva con la tecnologia SAP
La rapida crescita degli ultimi anni del brand – solo nel 2022 il fatturato è aumentato del 30% arrivando a 216 milioni di euro, raddoppiando il risultato del 2017 – ha imposto di rivedere anche l’organizzazione aziendale, affiancando all’innovazione di prodotto quella di processo, rendendole di fatto complementari. Il percorso di digitalizzazione di La Sportiva ha visto come primo punto di partenza la sostituzione del sistema gestionale in uso, non adatto in termini di scalabilità, affidabilità e copertura funzionale a sostenere le sfide presenti e future dell’azienda. La scelta dell’offerta RISE with SAP, che include la versione cloud di SAP S/4HANA, è stata indirizzata dalla necessità di favorire la capacità decisionale attraverso disponibilità, integrità e accuratezza dei dati, ma non solo: anche di aumentare efficienza ed efficacia operativa attraverso processi estesi e interconnessi, consentire collaborazione e comunicazione fra società e dipartimenti, e assicurare infine la gestione della governance, del rischio e della compliance. Inoltre, con SAP S/4HANA su AWS, La Sportiva punta su un ambiente infrastrutturale performante, scalabile e sicuro, gestito secondo i più alti standard di sicurezza e affidabilità. L’obiettivo è di trarre vantaggio dalle tecnologie di advanced analytics, data science ed enterprise reporting. In ultimo, ma non meno importante, punta anche a ridurre l’impatto ambientale grazie agli AWS Sustainability Programs.
A partire dal 1° febbraio 2024, ad affiancare il fondatore Armando Sartor, che manterrà la carica di presidente e amministratore delegato, ci sarà Davide Calcagnotto, che assumerà il ruolo di general manager, con l’obiettivo di delineare un piano di sviluppo strategico per i prossimi anni. Il giovane professionista, nei primi dieci anni di carriera, dopo un inizio in Northwave, ha salutato per quattro anni lo sportsystem per un’esperienza nella multinazionale Nice Group, dove arriva alla direzione logistica. Ritorna però nel mondo delle calzature nel 2019, e contribuisce come coo al successo di Garmont International.
Hoka attinge dalla leadership di Nike e nomina Robin Green come nuovo presidente
Deckers Brands ha nominato Robin Green nuovo presidente di Hoka con effetto immediato. Green farà parte della leadership aziendale, riportando direttamente al presidente e ceo Dave Powers. Green ha una vasta esperienza nella guida e nella gestione di attività globali complesse, in particolare nella trasformazione e nella crescita del marchio: più recentemente è stata vicepresidente globale running e fitness per Nike, Inc. Green guiderà il marchio di Deckers, focalizzandosi sulla crescita continua, espandendo ulteriormente le connessioni tra consumatori e atleti e accelerando l’innovazione dei prodotti nel mercato globale.
Il primo Sportler in Lombardia: nuova filiale a Carugate
Aria di montagna, anche in città. Il 14 marzo alle ore 18 verrà inaugurato il primo Sportler in Lombardia. La nuova filiale sarà a Carugate, in via XX settembre 20 Con un occhio alla sostenibilità e uno alle nuove discipline trend dell’outdoor. Montagna, bici, running e sport sulla neve. Quattro piani dedicati allo sport. Qui, i clienti avranno tutto lo spazio da dedicare alla ricerca del prodotto giusto per il loro sport preferito. Con i suoi 4.000 metri quadri di superficie, questa nuova sede di Sportler mira a diventare un polo centrale per tutti gli appassionati sportivi dell’area milanese. La location offrirà non solo prodotti e assortimento, ma anche servizi. Avrà un piano 100% bici oriented, con spazio dedicato sia ai nuovi arrivi sia all’usato tramite il servizio Second Life. Ci sarà anche una speciale boulder area, per testare il materiale da arrampicata. Sportler vuole rappresentare il punto d’incontro tra la community di appassionati sportivi e i brand del settore. Saranno più di 100 quelli rappresentati in negozio.
On Location apre i suoi uffici per Milano-Cortina 2026
On Location annuncia l’apertura dei suoi uffici in Italia a due anni dall’inizio di Milano-Cortina 2026 Gli uffici si trovano in Via Turati 4, Milano. L’azienda è partner ufficiale ed esclusivo di hospitality experience per le Olimpiadi e Paralimpiadi di MilanoCortina 2026. Ma lo sarà anche per Parigi 2024 e per Los Angeles 2028. Per la prima volta, On Location metterà in vendita pacchetti di hospitality experience destinati al pubblico finale, oltre che a sponsor e partner commerciali, per godere di posti ‘Premium’ a garanzia della miglior visione possibile degli eventi in programma. On Location metterà a disposizione l’accesso a “Vip Hospitality” all’interno delle location olimpiche; trasporti privati per raggiungere stadi e piste di gara; la possibilità di sperimentare alta cucina preparata da chef rinomati; il pernottamento in hotel esclusivi; incontri con campioni olimpici e paralimpici e tanto altro.
Cisalfa Sport inaugura il primo negozio del 2024 a Rovereto
Cisalfa Sport ha inaugurato il suo primo negozio del 2024 a Rovereto, presenziando così in Trentino Alto Adige con sei negozi e oltre 100 collaboratori. Il nuovo punto vendita si sviluppa su una superficie di circa 1.500 metri quadrati pensati per far vivere la migliore esperienza ai visitatori e offrire prodotti e accessori dei mondi citywear, sportswear e active con aree suddivise per genere, oltre che per sport, e più di 100 tra i migliori brand. Inoltre, l’azienda ha previsto circa 20 nuove assunzioni per garantire la massima attenzione e qualità di servizio ai clienti, portando a oltre 100 le collaboratrici e i collaboratori impiegati in TrentinoAlto Adige. Cisalfa Sport ha investito quasi 700.000 euro per la creazione del nuovo negozio, concepito secondo un layout contemporaneo e sostenibile studiato per far vivere un’esperienza immersiva, più facile e intuitiva ai visitatori. Gli spazi infatti sono stati disegnati per orientare il cliente in aree per genere e per occasione d’uso, oltre che per i principali brand e attività sportive quali training, home fitness, running, pallacanestro, calcio, sci, outdoor, pallavolo, tennis e padel.
Salomon presenta la campagna
“Welcome Back to Earth”
"Welcome Back to Earth”: con questo claim Salomon presenta la sua nuova campagna di comunicazione sviluppata in partnership con l’agenzia pubblicitaria creativa DDB. La campagna punta a sensibilizzare i consumatori a livello internazionale e a entrare in contatto con il pubblico più giovane degli epicentri più importanti del marchio. Da San Francisco a Shanghai, passando da New York e Parigi, la campagna invita il nuovo pubblico, così come i fedelissimi della griffe Salomon, a riconnettersi con la vita outdoor. Salomon presenta una serie di video di straordinaria ispirazione girati in località come Lubiana, Triglav in Slovenia, e Cortina d’Ampezzo / Monte Lagazuoi nelle Dolomiti italiane. Prendendo quegli aspetti veritieri in cui emerge come l’attività fisica in ambienti naturali migliori significativamente la salute mentale, il benessere generale, la qualità della vita, la felicità e la sensazione di appagamento, la produzione trasporta gli abitanti delle città, tecnologicamente oberati, in montagna, accogliendoli “di nuovo sulla terra”.
Ortovox sostiene le spedizioni sui ghiacciai dell’Università di Milano
Ortovox da sempre basa il suo rapporto con la montagna e le attività alpine sulla responsabilità sia nei confronti degli uomini che dell’ambiente. Ora l’azienda si impegna a supportare, fornendo materiale e abbigliamento tecnico per le attività, progetti di ricerca scientifica e ambientale di fondamentale importanza per l’ecosistema. Il brand ha infatti annunciato il suo sostegno allo studio condotto dal Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con Greenpeace Italia, riguardante la presenza di microplastiche sui ghiacciai alpini: “A rischio contaminazione corsi d’acqua ed ecosistemi a valle”. Le microplastiche arrivano fin sui giganti di ghiaccio dei Forni e del Miage, due dei più importanti ed estesi ghiacciai dell’arco alpino, tra Lombardia e Valle d’Aosta: le nuove evidenze emergono da campioni raccolti la scorsa estate da Greenpeace Italia e analizzati grazie al supporto del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano e del Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica (DiSSTE) dell’Università del Piemonte Orientale.
- AREA TALENT -
JOB OPPORTUNITIES
DIGITAL MARKETING SPECIALIST
Azienda internazionale attiva nella produzione e distribuzione di abbigliamento, calzature e accessori nei settori lifestyle e sport (in particolare running, calcio, volley, tennis e padel) è alla ricerca di una figura da inserire nel ruolo di digital marketing specialist. Il/la candidata/o sarà impegnato/a principalmente nello sviluppo della social media strategy in coerenza con le direttive marketing del brand.
Requisiti preferibili:
• esperienza di almeno due anni in digital strategy o ruoli analoghi
• laurea triennale o magistrale indirizzo marketing
• buona conoscenza della lingua inglese scritta e parlata
• disponibilità a effettuare trasferte
• disponibilità a lavorare nei weekend
Cosa offre il nostro cliente:
• contratto a tempo indeterminato
• ral commisurata all’esperienza + bonus
Sede di lavoro: Milano
DUE FIGURE JUNIOR
PER LA DIVISIONE SALES
Per brand internazionale di calzature tecniche per alpinismo, escursionismo e altre attività all’aperto, siamo alla ricerca di due figure junior da inserire nella divisione sales. Le risorse, una volta formate, dovranno vendere i prodotti del brand ai negozianti del nord e centro Italia. Le regioni/città interessate saranno: Bergamo, Brescia,
Tre Venezie, Friuli, Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lazio.
Requisiti preferibili:
• interesse per il mondo sportivo e nello specifico forte passione per la montagna, oltre ad avere un’attitudine commerciale
• ha appena terminato gli studi o ha avuto una breve esperienza lavorativa
• è disponibile per il primo anno ad andare almeno 2-3 volte a settimana presso la sede italiana del cliente in provincia di Treviso
• dopo il primo anno, invece, si chiederà disponibilità a viaggiare dal centro al nord d’Italia
Cosa offre il nostro cliente:
• contratto di assunzione, idealmente in apprendistato, ma verranno prese in considerazione eventualmente anche assunzioni a tempo indeterminato in base all’esperienza e competenza del/la candidato/a
• compenso fisso + bonus (in relazione alle vendite), rimborso spese di trasferta e macchina aziendale
VUOI CANDIDARTI?
Scrivi a jessica.conte@mag-net.it
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Quanto dura una Kjerag?
I dati dello studio interno NNormal sulla durabilità
Quanti chilometri puoi correre con una Kjerag? NNormal condivide i dati di uno studio interno sulla durabilità delle sue scarpe da trail. In questi due anni di esistenza, il brand ha sicuramente messo l’accento sulla sostenibilità dei suoi prodotti, al centro dei suoi core values. In questa direzione, forse per la prima volta nella storia del running, la compagnia rende pubblici i dati di uno studio interno sulla probabile lifespan di uno dei suoi modelli. Il tutto, basandosi su test veritieri sul campo. NNormal sta intraprendendo passi ammirevoli parlando concretamente della durata del suo prodotto principale su un palcoscenico pubblico. Oltre a questo, il brand sceglie materiali – come tomaie Matryx e un materiale per la suola più resistente nella Kjerag – proprio per aumentare la durate delle scarpe. Il marchio sta attualmente studiando la vita del suo altro modello principale, il Tomir, in modo simile.
IL FUTURO DEL LAVORO TRA SMART
WORKING E CULTURA AZIENDALE
Il futuro del lavoro dev’essere flessibile, a quanto emerge dai dati raccolti dal Sole 24 Ore. Le aziende che intendono assumere e trattenere i nuovi talenti sono chiamate a rispondere alle esigenze di mercato, attuali e future, che l’economia sta imponendo. E pure i lavoratori devono essere pronti a rafforzare la propria formazione. Non solo di tipo tecnologico, ma anche sulle soft skill e, per i manager, sulla capacità di coordinare e gestire i gruppi anche da remoto. Nel 2019 lo smart working riguardava circa 570.000 lavoratori – sopratutto nelle grandi imprese (58%) poi nelle PA (16%) e infine nelle PMI (12%). Durante la pandemia le percentuali sono cambiate, coinvolgendo il 97% delle grandi imprese, il 94% delle pubbliche amministrazioni italiane e il 58% delle PMI, per un totale di 6,58 milioni di lavoratori. Lo smart working obbligatorio, oltre a preservare la salute di tutti, ha anche insegnato il ruolo fondamentale del digitale e il valore del lavoro per obiettivi. Ma non solo: ha dimostrato anche che l’organizzazione tradizionale del lavoro è basata su assunti superati e inadeguati a interpretare l’epoca in cui viviamo. Forse è giunto il momento per continuare a sperimentare nuovi modi di lavorare e collaborare.
Craft Running Tour: a Montalcino l’evento itinerante del brand
A Montalcino, sabato 10 febbraio scorso è stato presentato presso il Teatro degli Astrusi, il progetto CRAFT Running Tour durante un live-podcast. L’evento itinerante del brand svedese ha lanciato il concetto di gravel nel running, ed è avvenuto in concomitanza di Brunello Crossing ’24. Durante quest’ultimo, i runner hanno potuto provare gratuitamente i nuovi modelli del brand svedese direttamente in gara, scegliendo quelli più adatti con l’aiuto dei tecnici del brand. Con il test, c’è stata la possibilità di accedere a un'esclusiva lounge post-gara, allestita con postazione massaggi, integrazione alimentare con specialità locali, DJ-set, gadget e la possibilità di incontrare gli atleti del team CRAFT Italia. Ospite dell’evento è stata la Sterrato Gang, gli animatori della community più attiva del mondo running, che hanno presentato il progetto CRAFT Running Tour durante il live-podcast.
Il 2024 di Rock Experience: i Ragni di Lecco e il Discovery Tour
Si annuncia un 2024 intenso per Rock Experience. Il brand ha infatti riconfermato il suo sostegno al progetto Discovery Tour, ma non solo: continua la collaborazione con i Ragni di Lecco per lo sviluppo della linea tecnica Ground Up. Prosegue la crescita della linea d’abbigliamento tecnico Ground Up, giunta alla sua terza release, frutto della collaborazione tra l’azienda lecchese e lo storico gruppo alpinistico dei Ragni. Il gruppo, proprio quest’anno, ricorda il cinquantesimo anniversario della conquista del Cerro Torre dopo averne risalito l’impressionante parete Ovest. Riprende anche nel 2024 il percorso Discovery Tour che ha l’obiettivo di esplorare e valorizzare nuove pareti e comunità di arrampicatori. Il progetto è sostenuto da Rock Experience e vede la partecipazione dei gruppi alpinistici Ragni e Gamma di Lecco in collaborazione con il gruppo siciliano Bobo’s. Dal 17 febbraio, tredici alpinisti saranno a San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo, per aprire una falesia sul versante meridionale del Pizzo Mirabella.
Redelk e Ciaspolada:
si rinnova il sodalizio per la 50esima
edizione
Sono 50 le candeline che ha spento quest’anno la Ciaspolada della Val di Non, la prestigiosa corsa con racchette da neve che dal 1973 porta in Trentino atleti da ogni dove. E anche quest’anno, il 6 gennaio, a correre insieme agli appassionati di una competizione che ha trasformato la pratica delle ciaspole in una disciplina sportiva a livello internazionale, c’era Redelk. Il brand conferma la sua presenza al fianco dell’organizzazione come sponsor tecnico. Redelk ha infatti messo in palio alcuni dei suoi capi come premio per i vincitori di ogni categoria, ha vestito lo staff organizzatore della Società Podistica Novella e fornito uno scaldacollo gadget nel pacco gara di ogni partecipante. La Ciaspolada si è articolata anche quest’anno in due sezioni: una gara agonistica, dedicata agli atleti, e una ludico motoria dedicata a chiunque abbia voglia di divertirsi sulla neve. Ogni anno il percorso varia a seconda dell’innevamento e si definisce all’ultimo momento. Il percorso è sempre lungo circa 7 km, che si sviluppano su un percorso prevalentemente pianeggiante o con lievi dislivelli.
FOCUS SULLA FORMAZIONE ALL’ ACCADEMIA OUTDOOR PRO
Tornano gli appuntamenti dell'Italian Outdoor Group dedicati al confronto tra negoziante e azienda. Perché parteciparvi? Il punto di vista di tre figure di spicco del settore a cura dell'Italian Outdoor Group
Accademia Outdoor Pro: l’occasione per gli “addetti al lavori” dell’outdoor di incrementare il valore delle loro insegne, di entrare in contatto diretto con designer, responsabili ricerca e sviluppo e marketing dei principali marchi. Ma cosa porta, sul campo, questa formazione? Cosa vuol dire parteciparvi? Abbiamo
rivolto qualche domanda a Gunther Acherer, presidente IOG, a Matteo Massardi di Gialdini srl e a Giovanni Viganò di Sherpa Mountain Shop per farci raccontare da chi vive ogni giorno la realtà retail outdoor cos’è l’Accademia e come si inserisce nel contesto economico e umano attuale.
GÜNTHER ACHERER, PRESIDENTE IOG
Qual è la genesi dell’Accademia Outdoor Pro? Da quali assunti di base nasce e quali gli obiettivi quando l’avete ideata?
Accademia IOG, questo il nome originale del progetto, nasce nel 2017 su iniziativa di Luca Pedrotti, il primo Presidente di Italian Outdoor Group, allora titolare di Aicad, azienda trentina produttrice delle celebri calzature outdoor con marchio Lizard. L’idea di Pedrotti, condivisa con i membri fondatori di IOG, era di promuovere un’iniziativa che avesse come assunto di base l’opportunità di favorire il dialogo industria-distribuzione e come obiettivo la valorizzazione della professionalità dei negozianti, fornendo loro tutte le informazioni rilevanti per presentare adeguatamente i marchi rappresentati. Fin dall’inizio si pensava che alla base del successo di mercato ci fosse il valore della professionalità. Un’idea che rimane valida ancora oggi e ci spinge a continuare a credere in questo progetto.
Avevate individuato una richiesta da parte dei negozianti?
sato dell’Accademia risulta un’opportunità per creare il giusto feeling di familiarità che sta alla base delle vere partnership commerciali. Quali sono gli strumenti che l’Accademia può fornire a un negoziante?
Ogni azienda decide liberamente quali strumenti di presentazione adottare e quali lasciare in mano ai negozianti. In generale ogni azienda è ormai molto ben attrezzata con strumenti digitali e multimediali che, con modalità diverse, vengono messi a disposizione del negoziante, spesso attraverso l’uso di piattaforme digitali. Ma lo “strumento” di base offerto dall’Accademia al negoziante è l’accesso diretto alle più importanti informazioni che riguardano il presente e l’immediato futuro dell’industria outdoor, anche grazie al convegno che ormai da diverse edizioni chiude la giornata, con la partecipazione di esperti del settore a confronto su temi di forte attualità.
Esiste da sempre uno “zoccolo duro” di negozianti virtuosi, convinti come noi del valore della professionalità e che per questo hanno fin da subito accolto la nostra proposta. Certo è stato anche grazie alla loro spinta che l’Accademia, arrivata ormai alla sesta edizione, ha continuato a vivere in questi anni, diventando un appuntamento stabile e molto apprezzato. Quali sono i principali aspetti su cui si concentra? Solo i prodotti, o anche le leve di vendita?
Cerchiamo sempre di stimolare i brand a proporre argomenti che vadano oltre la semplice presentazione del prodotto. I contenuti tecnici e l’innovazione non mancano mai nell’offerta formativa, ma da soli oggi non bastano al negoziante per argomentare adeguatamente la proposta commerciale verso un consumatore sempre più informato ed esigente. Così il maggior successo l’ottengono le aziende che riescono a proporre dei training capaci di generare nel negoziante un forte senso di ispirazione nei confronti del brand che si sta presentando.
Partecipando all’accademia quali benefici può trarre un’azienda?
In primo luogo il fatto di trascorrere del tempo con i propri clienti in un ambiente diverso rispetto al punto vendita, dove il tempo è sempre poco e condizionato dalle tante problematiche quotidiane. In secondo luogo il fatto di poter incontrare, in un solo giorno, diversi negozianti, magari anche potenziali clienti che diversamente dovrebbero essere raggiunti investendo molto tempo in costose trasferte. Infine il fatto che il clima rilas-
Quali feedback avete ricevuto negli anni da entrami gli attori?
Come li avete integrati nell’edizioni successive?
Sul fronte dell’industria abbiamo ricevuto sempre lo stimolo a investire di più sulla comunicazione per motivare e far crescere il numero dei partecipanti, cosa mai facile in ragione della scarsità di tempo disponibile da parte soprattutto dei negozianti indipendenti, spesso imprese familiari che incontrano difficoltà nel gestire l’assenza dal punto vendita anche solo per una giornata. Sul fronte della distribuzione il feedback è sempre stato positivo per la qualità dei contenuti, accompagnato dalla richiesta di avere più iniziative in luoghi geograficamente diversi dal solo nord Italia. È per questo che lo scorso anno abbiamo proposto anche una data per il centro Italia e quest’anno ne proporremo addirittura anche una terza, in questo caso nel nord ovest, in provincia di Torino.
L’Accademia è unidirezionale o vuole stimolare anche il confronto con il negoziante accogliendo consigli ed eventuali lamentele?
Sarebbe sciocco pensare che l’Accademia debba essere un monologo. Come detto, l’assunto principale da cui nasce il progetto di Accademia IOG è proprio quello di favorire il confronto, avendo come spunto la formazione professionale come presupposto del successo commerciale. Qualità del dialogo fra industria e distribuzione che è poi in sostanza il principio stesso sul quale si fonda Italian Outdoor Group; un principio più che mai valido in un contesto di mercato come quello attuale, caratterizzato dai non pochi dubbi che porta con sé questo pesante risveglio post-post Covid.
Hai già partecipato alle giornate dell’Accademia?
Io personalmente no, ma hanno partecipato i miei venditori. Parteciperai/hai intenzione di farlo in futuro?
Penso che sia un’iniziativa interessante, soprattutto per i retail più piccoli ai quali le aziende non riescono sempre a dedicare tempo per la formazione nel loro negozio per mancanza di tempo o localizzazione geografica. I referenti dei brand da noi organizzano delle giornate per trasmetterci competenze utili alla vendita. Anche concentrarli in un’unica giornata all’Accademia Outdoor Pro sarebbe un’ottima soluzione. Parlando di formazione: che ruolo gioca nel quotidiano del negoziante? Un venditore più preparato ha più possibilità di chiudere una vendita?
Quanto il confronto con il designer o il team marketing di un’azienda può insegnare? E come si possono trasmettere le informazioni tecniche nel modo più efficace al consumatore finale?
Sicuramente un venditore competente fa la differenza. Una competenza che non deriva solo dalla formazione, ma anche e soprattutto dell’utilizzo in prima persona del prodotto che sta proponendo al cliente. Il neofita si vuole affidare a qualcuno che conosce bene l’attrezzatura, l’ha provata e risponde anche a domande di cultura generale sulla disciplina, ma anche l’esperto che alza sempre più l’asticella, trovano nel negozio tecnico e nel venditore preparato una fonte importantissima di informazioni e una guida all’acquisto che non troverebbero online. Quindi formazione e test devono essere abbinate e trovo vincenti quegli eventi in cui è possibile fare entrambe le cose come nel caso di Outdoor e Running Business Days a Riva del Garda.
GIOVANNI VIGANÒ, SHERPA MOUNTAIN SHOP
Hai già partecipato alle giornate dell’Accademia?
Sì, dalla prima edizione.
Puoi farci un bilancio generale dell’esperienza?
Il bilancio è sicuramente buono. Tuttavia può e deve migliorare sia dal punto di vista dei partecipanti ma anche della qualità della formazione. Ci riteniamo specializzati, mettiamo quotidianamente le nostre facce e le nostre competenze, e devo riconoscere che da queste academy siamo sempre tornati casa con qualche competenza in più.
Parlando di formazione: che ruolo gioca nel quotidiano del negoziante? Un venditore più preparato ha più possibilità di vendere?
È fondamentale e dà credibilità e diventa anche strategia di vendita. Il problema è che molti approfittano di questa nostra competenza per poi andare ad acquistare online in modo più consapevole.
Quanto il confronto con il designer o il team marketing di un’azienda può insegnare? E come si possono trasmettere le informazioni tecniche ricevute nel modo più efficace al consumatore finale?
È molto importante apprendere il perché, il come, il senso di un prodotto, altrimenti siamo solo venditori di fumo. Come trasmettere tutto questo? dialogando con il cliente per condividere la nostra competenza acquisita. Cosa potete dare voi alle aziende in un confronto come quello che si apre durante l’Accademia? É possibile pensare di stabilire un dialogo senza che la formazione sia unidirezionale?
Cosa possiamo dare alle aziende? Sicuramente delle critiche costruttive. Conoscendo le aziende del settore che producono o distribuiscono lo stesso tipo di prodotto possiamo formulare osservazioni di una certa rilevanza. È possibile pensare che il dialogo non sia unidirezionale, qui però sta molto alle aziende o ai loro relatori far si che ci sia partecipazione attiva.
Consiglieresti a un negoziante di parteciparvi?
Certo, per due motivi: perché c’è sempre da apprendere anche quando pensiamo di avere la conoscenza in tasca; e, conoscere colleghi con cui si possono intraprendere collaborazioni attive, è sempre un valore aggiunto. Ricordiamoci che partecipare a questa academy è, sì importante, ma anche un sacrificio in quanto si spende tempo. Alcuni, per esempio, devono tenere chiusa la loro attività. Raccomando alle aziende di far virtù di questo appuntamento: trasmettere informazioni tecniche è fondamentale, trasmettere marketing o limitarsi a leggere le info dalle slide è solo tempo perso.
Reputo che questo confronto sia fondamentale dal momento che noi negozianti siamo sul campo e abbiamo continuamente feedback dal cliente. Noi di Gialdini abbiamo avuto per esempio un confronto molto positivo con il product manager di un brand leader dello scialpinismo legato a possibili migliorie/cambiamenti dei prodotti. Ci siamo sentiti ascoltati in quanto le criticità che abbiamo sollevato sono state risolte. Un raro caso che vogliamo diventi sempre più frequente. Per trasmettere le informazioni tecniche di un prodotto, penso possa essere molto utile avere a disposizione materiali e articoli test anche per i clienti. Questo ci aiuterebbe anche per combattere la concorrenza su internet. Cosa potete dare alle aziende in un confronto come quello che si apre durante l’Accademia? É possibile stabilire un dialogo senza che la formazione sia unidirezionale?
Come ho detto sopra, possiamo riportare il sentiment e le richieste del pubblico finale con il quale siamo a contatto quotidianamente. Credo quindi che l’Accademia debba assolutamente essere un momento di confronto bidirezionale che aiuti sia aziende che negozianti a portarsi a casa un bagaglio di informazioni fondamentali per portare avanti il proprio business, produzione e vendita, nel modo più giusto e allineato alle richieste del mercato.
DONNE E SPORT BUSINESS: DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA
Se da una parte il genere femminile è una delle forze trainanti di partecipazione agli eventi sportivi, il mondo del lavoro è un settore poco inclusivo nei loro confronti
di Pietro Assereto
In occasione del mese della donna, abbiamo trovato doveroso dedicare il nostro Dati & Statistiche al genere femminile e al suo ruolo all’interno del settore sportivo. Grazie a due report differenti, redatti da Mass Participation Pulse e McKinsey & Company, abbiamo fatto luce sui due punti di vista portati avanti. Mass Participation Pulse, infatti, si è occupato di evidenziare come sia il genere femminile a portare avanti la rinascita degli eventi di partecipazione di massa post Covid-19. La nota società internazionale di consulenza manageriale, invece, ha intervistato quasi 1.700 donne che lavorano nel mondo dello sport in Nord America per capire quanto le organizzazioni e aziende sportive per le quali lavorano siano effettivamente inclusive nei loro confronti.
UNA CAUTA MA PROFIQUA RIPRESA
In seguito al calo dei livelli di partecipazione dopo Covid- 19, le partecipanti femminili sono state inizialmente più lente a tornare agli eventi. Ma, secondo Mass Participation Pulse, nel 2023 c’è stata una ripresa, con un aumento del numero di iscritte e questo slancio positivo sembra destinato a continuare anche nel 2024, con le donne che esprimono maggiore entusiasmo e intenzione di aumentare il numero di eventi a cui partecipare rispetto al genere maschile. Tra queste comandano le giovani tra i 18 e i 34 anni. Un dato interessante emerso riguarda le priorità di spesa: il 58% delle 7.000 intervistate ha segnalato un calo del reddito disponibile nel 2023 e il 48% si aspetta che quest’ultimo diminuisca ulteriormente ancora quest'anno. Nonostante ciò, la maggioranza ha dato priorità alla spesa per gli eventi sportivi rispetto a quasi tutte le altre spese non essenziali, a eccezione per le vacanze estive.
SETTORE INCLUSIVO? NON PROPRIO
L'esperienza delle donne nell'amministrazione sportiva si discosta
dalle belle parole che si sentono tutti i giorni. Mancanza di inclusione, effetti negativi dettati da ambienti lavorativi dominati dagli uomini, mancanza di sostegno per il progredire della carriera, quantità di lavoro maggiore rispetto ai colleghi maschi. La vita per le donne non è facile e il settore sportivo non è da meno. Sono state intervistate da McKinsey & Company 1.700 dipendenti e il sondaggio ha rilevato che, tra le altre cose, le donne che non si sentono incluse sono quasi tre volte più propense a lasciare il loro posto di lavoro, il che, inevitabilmente, è un rischio: le aziende con team esecutivi diversificati per genere hanno il 25% in più di probabilità di fare meglio di quelle meno diversificate. È forse giunto il momento di cambiare le regole del gioco?
Molte aziende stanno cercando di rimanere al passo con i tempi e le esigenze della società, introducendo dei programmi ad hoc, denominati DEI - diversity, equity, inclusion. Tuttavia, le opportunità di crescita per le donne nel settore dell'industria sportiva rimangono scarse in quanto le donne rincorrono il genere maschile in tutte le aree sopracitate: diversità, equità e inclusione. Tutto ciò però ha un costo elevato, non solo per le dirette interessate ma anche per le aziende stesse e i loro numerosi stakeholder. In generale, le donne nell'industria dello sport hanno riportato un punteggio più basso per quanto riguarda l'inclusione rispetto a quelle che lavorano in altri settori. Non è ovviamente tutto nero: circa l'80 % delle intervistate ha riportato alcune esperienze positive a livello individuale come lavorare con compagni che le trattano con rispetto e capi aziendali che prendono provvedimenti quando si verificano situazioni spiacevoli. Tuttavia questo non vuol dire automaticamente che le aziende fossero inclusive e in grado di garantire loro la carriera desiderata. Solo il 26% infatti sostiene che le loro organizzazioni forniscono il tutoraggio e il know-how di cui hanno bisogno per avere successo. Si può dire lo stesso degli uomini?
Le donne che lavorano prevalentemente con uomini riportano maggiori casi di microaggressioni
Donne che interagiscono per lo più con gli uomini (57% di coloro che hanno risposto)
Donne che interagiscono con uomini e donne in egual misura (43% di coloro che hanno risposto)
Essere interrotti
Il proprio giudizio messo in discussione nella propria area di competenza
Dover fornire più prove della vostra competenza rispetto agli altri
Altri si prendono il merito per le vostre idee
Altri commentano il vostro stato emotivo
Come la maggior parte delle industrie, lo sport business continua a essere dominato dagli uomini. Le donne sono infatti in minoranza a tutti i livelli. Il 63% ha dichiarato che il proprio manager o supervisore principale è un uomo. Il 57% interagisce con un numero maggiore di uomini rispetto alle donne, e circa il 20% di questo gruppo interagisce quasi solo con uomini durante l’intera giornata lavorativa. Non deve sorprende dunque che sono in aumento le cosiddette microaggresioni.
COSA SONO LE MICROAGGRESSIONI?
Comportamenti o atti in apparenza non eclatanti che rivelano però un atteggiamento discriminatorio
La maggior parte delle donne nell'amministrazione dello sport, che sono pronte a progredire, credono di dover lasciare le loro organizzazioni per farlo
Sei pronta a far lo step successivo nella tua carriera?
No, devo migliorare le mie soft skill
Non lo so, ho bisogno di più feedback
No, ho bisogno di migliorare le mie capacità tecniche
No, ho bisogno di aumentare il numero di persone nel mio network
Sì, ho le capacità manageriale e la leadership adatta ma...
Come hai intenzione di procedere?
Rimango nell'azienda dove sono adesso Cambio azienda
51 49
Nelle aziende appartenenti ad altri settori, il 44% delle donne si sente pronta a progredire
Nota: la somma totale supera il 100% perchè le intervistate potevano selezionare più di una risposta
McKinsey & Company
Per progredire a livello lavorativo si devono incastrare una serie di fattori: bisogna avere le capacità, ci deve essere il giusto “timing” e bisogna avere un team che creda in te. Naturalmente, tutto ciò risulta irrilevante se non sono disponibili buone opportunità di avanzamento all’interno dell’azienda. Per quanto riguarda le donne, il 62% delle intervistate sentono di avere le competenze giuste per progredire, una percentuale più alta rispetto al 44% delle lavoratrici in altri settori. Tuttavia, il 51% delle donne dello sport business che si sentono pronte a progredire, ritengono di dover lasciare la propria organizzazione per realizzare i propri obiettivi di carriera.
UNA GRANDE STAGIONE SUGLI SCHERMI
Con oltre 90 film sostenuti in vent’anni, Montura si presenta come un caso di livello internazionale
a cura della redazione
Il contributo di Montura alla settima arte non è solo giustificato dall’interesse e la passione di un imprenditore, e nemmeno spiegato con un sicuro ritorno commerciale, perché quello del brand nel cinema non è il classico investimento di marketing. Probabilmente è un mix di ragioni che trova fondamento nel motto aziendale, “Searching for a new way” coniato venticinque anni fa con il lancio del brand.
Montura ha certamente cercato e percorso una propria via: guardandosi alle spalle può ben dire di aver lasciato il segno, tanto che oggi poche altre aziende dello stesso settore possono vantare un simile impegno in questo specifico ambito della cultura. I film sostenuti da Montura hanno vinto i più prestigiosi concorsi internazionali, non solo quelli destinati alle opere dedicate alla mon-
tagna, e in alcuni casi sono stati visti da milioni di appassionati. Silence, per esempio, ha ormai superato otto milioni di visualizzazioni su YouTube. Ma l’abbigliamento Montura è stato indossato dagli interpreti anche nel film più visto nelle sale nella storia del cinema italiano, Quo vado, o nel più recente e premiato a Cannes Le otto montagne, oppure ancora nell’incantevole storia delle Cholitas boliviane
Per restare in linea con questa filosofia e mantenere alto il livello delle operazioni sostenute dal brand, il presidente Claudio Marenzi ha voluto essere al fianco di alcune nuove produzioni che raccontano storie e avventure di montagna, ma non solo. Il 2024 sarà senz’altro un anno scoppiettante, visti i personaggi e i contenuti messi in campo.
LE COLLABORAZIONI CINEMATOGRAFICHE
Una parte dei nuovi lavori vedrà, come da tradizione, la prima visione al Trento Filmfestival, quest’anno dal 26 aprile al 5 maggio. Si tratta del più longevo evento al mondo nel campo della cinematografia di montagna, che vede da ben 15 anni la presenza di Montura quale main sponsor
Iniziamo il viaggio con una grande storia di alpinismo. Keep it burning! è il racconto, a Trento in prima mondiale, di Edu Marin relativo alla prima ripetizione in solitaria di una via di arrampicata mitica, forse la più bella e difficile del mondo in alta quota, vale a dire “Eternal Flame” sulla Nameless Tower nelle Torri di Trango, in Pakistan. Un’impresa notevole: oltre venti giorni di permanenza continua in parete, che ha visto il coinvolgimento di altri scalatori della famiglia Marin, il padre e il fratello.
Nello stesso periodo sulle Torri di Trango era presente un altro eccellente alpinista e ambassador Montura, Alessandro Baù, protagonista di un lavoro dedicato a un’altra torre straordinaria, la Torre Trieste in Civetta. Con regia la produzione di Alex d’Emilia, nei prossimi mesi sarà sugli schermi Enigma, dal nome dell’omonima via tracciata da Baù con Alessandro Beber e Nicola Tondini.
Restando in montagna, c’è grande interesse attorno al film Monte Corno – Pareva ch’io fussi in aria, un racconto tra finzione e documentario della prima salita del Gran Sasso da parte di Francesco De Marchi nell’agosto del 1573. Il produttore aquilano Visioni Future e il regista Luca Cococcetta, con un importante supporto del Club Alpino Italiano, hanno concluso un lavoro molto complesso, che ha visto il coinvolgimento di Hervé Barmasse, Roberto Montanari, Stefano Ardito e altri protagonisti.
Un altro film girato in montagna è dedicato ai ghiacciai artificiali tibetani, gli “Ice stupa”. Dalla forma simile agli edifici votivi himalaiani, sono realizzati nello Zanskar dall’ONG Trentino for Tibet per fornire acqua alle popolazioni locali nella stagione estiva. Un tema di grandissima rilevanza visti i cambiamenti climatici. The ice builder di Jacopo Marzi, prodotto da Point
Nemo, fornirà profondi spunti di riflessione sul futuro delle montagne.
Acqua e futuro delle montagne anche con La Sarca Verso la sorgente di Roberta Bonazza, con protagonisti due amate guide alpine trentine, Danny Zampiccoli e Giampaolo “Trota” Calzà. I due saranno impegnati in un viaggio lungo il fiume che collega il più grande lago italiano, il Garda, al maggiore dei ghiacciai del Bel Paese, l’Adamello.
Prodotto e diretto da Nicola Buffoni con l’Immobiliare San Norberto, Il contrabbando non è peccato è il racconto di due secoli di attività sui confini tra le Alpi Piemontesi e la Svizzera, lungo il sentiero degli Spalloni. Uno spaccato di storia e di umanità, per la prima volta raccontato con così ampia raccolta di testimonianze. Anche questa è montagna.
Infine, una visione che susciterà grande curiosità al Trento Filmfestival: il film scritto e interpretato dal noto scrittore Erri De Luca, con la regia di Marco Zingaretti e la produzione di Soul Film. L’età sperimentale è un viaggio che lo scalatore provetto compie riflettendo su come si possa trovare nella montagna un terreno fertile per il corpo e la mente anche andando avanti con gli anni. Questo film ci consente di accennare in conclusione anche a due produzioni cinematografiche che vedranno protagonisti altri due monumenti dell’editoria legata alle terre alte, ovvero Mauro Corona e Paolo Cognetti. Montura sarà al fianco anche di queste due nuove produzioni, destinate agli schermi di fine 2024 – inizio 2025, legando così in modo strettissimo la cordata di Montura tra cinema e letteratura.
Il
ZODIAC TECH GTX ALL DAY GUIDING.
Sviluppato in collaborazione con guide e soccorso alpino; realizzato per tutti coloro che hanno bisogno, per passione o per lavoro, di uno scarpone tecnico che dia il meglio di sé su terreni difficili.
CAMMINARE PER CURARE L’ANIMA
A 15 anni Daniele Matterazzo ha perso l’uso di un braccio. Con conseguenze fisiche e mentali.
A 30 anni ha scoperto il cammino e poi le grandi attraversate a piedi come terapia per sé e come strumento per aiutare gli altri. Al suo fianco, fino dall’inizio, c’è AKU
di Pietro Assereto
L’adolescenza è una fase delicata per tutti i ragazzi. Gli amici, i primi amori, i cambiamenti. Lo è ancora di più se si è costretti a nascondersi per una “diversità”, trascinando dietro di sé paure che pesano come macigni. La vita di Daniele Matterazzo è cambiata quando una mattina a Tombelle di Saonara, nel padovano, non ha rispettato una precedenza. Dopo più di sette mesi in ospedale, riparte con una disabilità permanente al braccio e alla mano sinistra. Ma era dentro che qualcosa si era rotto. Daniele si è ritrovato grazie al cammino, supportato da AKU, che ha visto in lui l'impegno e la responsabilità che caratterizza anche il brand.
Ci vuoi raccontare il tuo percorso e la tua storia?
Prima dei 15 anni la mia era una storia come tanti altri adolescenti e la mia vita si poteva considerare normale. Ho poi avuto un incidente in motorino: non ho rispettato la precedenza e mi sono scontrato con un veicolo. Nell’urto ho subito un trauma cranico, danni agli organi interni, fratture varie e, cosa più importante, una sub amputazione dell’arto sinistro. Ho passato circa sette mesi in ospedale e, una volta dimesso, ho affrontato negli anni a seguire una quindicina di operazioni chirurgiche nel tentativo di ricostruire e recuperare l’arto danneggiato.
Quali sono state le conseguenze dell’incidente?
Ho accusato molto il colpo essendo successo in un’età delicata come quella adolescenziale. Ho avuto una difficoltà immensa fin da subito ad accettare quello che era successo e a rapportarmi con i miei coetanei. Esternare la mia condizione non era di certo facile. Ho passato tanti anni a vivere passivamente, evitando il più possibile situazioni che potessero recarmi disagio. Un periodo già difficile di suo per l’età, per me ancora di più. Cos’è successo dopo?
questo viaggio. Dopo 23 giorni ho raggiunto la cattedrale di Santiago, in Spagna, e ho poi continuato fino all’oceano, Finisterre. Cosa ti ha folgorato del cammino in generale?
Inizialmente lo stare da solo: sentire solo il rumore dei miei passi, riordinare i miei pensieri e ritrovarmi come persona. Ho pianto, gioito ma soprattutto ho accettato la mia disabilità una volta per tutte. Ho preso coscienza di quello che ero: i tanti limiti di cui mi ero costernato negli anni erano frutto solamente del mio approccio negativo e potevo fare tanto in realtà, pur con le mie difficoltà.
Dai 22 ai 30 anni ho cercato di trovare la mia strada, senza successo. Ho commesso tanti errori dettati dall'ingenuità della gioventù per cercare di prendere in mano le redini della mia vita. Poi un giorno ho visto The Way - Il cammino per Santiago che mi ha abbagliato e da lì è cambiata la mia ottica. La dimensione sportiva l’avevo totalmente abbandonata e il camminare lo ritenevo un’attività inutile. Ho deciso comunque di fare questo salto nel vuoto e il 31 luglio 2020 sono partito da solo per
Come sei diventato un fundraiser sportivo?
Tornato dal mio primo cammino, sono stato fermo un paio di mesi. Avevo bisogno di metabolizzare e soprattutto volevo capire perché questa cosa mi aveva reso così felice. Ho preso la decisione di non abbandonare più questa dimensione. Nel 2021, ripensando alla mia storia, ho voluto lanciare la mia prima raccolta fondi per provare a ridare indietro l’aiuto ricevuto dalle cure ospedaliere; sono partito per un nuovo viaggio, questa volta in Italia: la Via Francigena. Ho donato tutto al reparto pediatrico della mia provincia. Quando vivevo momenti di sconforto, delusione e difficoltà, sapere che i miei passi erano diventati uno strumento per sensibilizzare e aiutare altre persone mi aiutava a ritrovare la forza di andare avanti. Da allora, ogni anno ho sempre associato ai miei cammini raccolte fondi, sostenendo cosi tematiche sociali sempre differenti.
Come scegli la causa da sostenere?
Attualmente sono tutte cause che mi appartengono e sento vicine. Le prime erano realtà abbastanza piccole del mio territorio, il padovano. L'ultima, invece, è un'associazione perugina.
In che modo AKU ti sostiene?
AKU è stata una delle prime aziende che ha sposato la mia causa e il mio pensiero. Mi trovo molto bene con loro, collaboriamo insieme alla realizzazione dei miei progetti e mi sostengono donandomi le calzature idonee per i miei viaggi. Inoltre, mi aiutano nel sensibilizzare e divulgare la mia storia e le mie inziative. Con loro collaboro dal 2021, dalla mia prima raccolta fondi.
Outdoor cosa significa per te?
Per me vuol dire cercare la propria dimensione. La mia storia e il mio passato hanno influenzato totalmente la mia vita ma è solo grazie alle esperienze in natura che io sono riuscito a ritrovare me stesso. Mi fa riprendere contatto con la mia parte più profonda che esce fuori solo in determinati contesti.
Che programmi hai per il futuro?
Costernarmi sempre più di avventure, chilometri, strade non ordinarie da percorrere e nuove terre da scoprire. Ho una cospicua lista di sfide da voler svolgere nel tempo, diversificando latitudini, territori, stagioni. E non nego la possibilità di tentare nuove discipline col tempo. Ho un po' di idee vaghe anche in campo alpinistico ma c’è tempo per avere più chiarezza. Sono passato dai pellegrinaggi alle attraversate in autonomia e solitaria, l’ultima in Islanda: ho attraversato l'intero Paese da nord a sud. Cerco sempre di aggiungere ogni anno un tassello di difficolta alle mie avventure. Qual è il messaggio che vuoi trasmettere?
Con i miei progetti cerco di sensibilizzare sulla tematica della disabilità e dell'inclusione sportiva, ma soprattutto cerco di incoraggiare chi vive in situazioni simili. Testimonio lo sport come il miglior strumento di cui servirvi per esplorare sé stessi e i propri limiti: un’esperienza attiva e diretta che consente di fare tanta strada, dentro e fuori di noi.
TERRES MONVISO: VIVERE LA MONTAGNA
Il festival outdoor giunge alla sua terza edizione. Non un semplice salone, ma un’esperienza da camminare insieme ai protagonisti che vivono e lavorano in montagna
di Francesca Cassi
Nella pianura del Saluzzese e nelle Terre del Monviso, il territorio si racconta nella sua completezza a chi sa ascoltarlo e a chi è pronto a viverlo in modo sostenibile tutto l’anno. Dal 15 al 17 marzo 2024, Saluzzo ospiterà la terza edizione del Terres Monviso Outdoor Festival. Un vero e proprio “laboratorio” di tre giornate, dalle prestazioni all’emozione pura, passando per Rifugi & Cammini dopo il successo di partecipazione e pubblico del 2023. La passata edizione ha infatti contato oltre 7000 passaggi in tre giornate. Quest’anno il festival sarà una vera e propria vetrina per i protagonisti della montagna: chi vi lavora, chi la abita, chi la vive. L’outdoor in tutte le sue forme, in una tre giorni itinerante lungo le vallate alpine e Il Quartiere di Saluzzo a fare da campo base. Conferenze, corse, stand, pedalate, laboratori all’insegna del turismo slow e di un modo di vivere il territorio lento, sostenibile, meditato e cosciente. Ma non solo: anche passionale e gustoso. Insomma, vero.
UN… PANORAMA MOZZAFIATO - Il Salone ogni anno si propone di raccontare la montagna a 360° e al contempo di offrire un focus puntando l’attenzione su alcuni temi specifici. La nuova edizione sarà l’occasione per confrontarsi su gestione di rifugi e attrezzature innovative, manutenzione sentieri, lavoro nelle strutture alpine. Alpine Refuge sarà quindi la finestra che proporrà novità, progetti e testimonian-
ze appunto sulla condizione dei rifugi. I temi che saranno posti sotto la lente d’ingrandimento: le attrezzature da cucina e gli arredamenti; la produzione e il risparmio energetico; i sistemi di comunicazione e la digitalizzazione; il riciclo delle acque e l’eliminazione dei rifiuti; i cantieri; il trasporto dei materiali e lo spostamento dei turisti; la manutenzione sentieri e la cura per l’arrivo in rifugio.
ALTRI FOCUS - Ci si metterà poi al lavoro per costruire la prima Borsa Lavoro Alpina & Borsa del Turismo nei Rifugi. Oltre a ciò, un focus sarà dedicato ai Cammini, religiosi e non, che attraverso i sentieri alpini regalano emozioni senza uguali e permettono di conoscere in maniera lenta i territori. Al fianco di TMOF, l’A.G.R.A.P. – l’associazione che rappresenta i gestori di 225 tra rifugi e posti tappa) e CAI Piemonte.
DIDATTILAND - Dopo il grande successo al Terres Monviso 2023, con oltre 500 iscritti, ritorna Didattiland. Al mattino del venerdì le scuole piemontesi potranno godere di un’offerta outdoor tutta da scoprire. A loro disposizione ci saranno l’Outdoor Education e i progetti nati dal post Covid, le Associazioni e gli accompagnatori di media e alta montagna, le guide alpine e gli accompagnatori naturalistici, questo per dare modo a domanda e offerta di avere un momento loro dedicato e per iniziare a decidere le gite 2024
IL PROGRAMMA 2024
Tutti i momenti di confronto saranno a ingresso libero; le experience possono necessitare della prenotazione. Indoor sono previsti convegni, tavole rotonde e stand dedicati a prodotti locali tutti da gustare. Outdoor, si passa all’azione con experience e incontri sul campo degli operatori del settore montagna.
Giovedì 14 marzo - Si parte con la proiezione del film “Andes” di Fil Doc nella Sala Tematica di Piazza Montebello 1, Saluzzo. Un modo avventuroso per aspettare l’inizio vero e proprio del Festival, seguendo l’avventura di cinque amici e cinque biciclette tra Perù, Bolivia e Cile.
Venerdì 15 marzo - La mattinata sarà dedicata alla formazione, con Didattiland e Outdoor Education. Dalle 15:00 il Salone apre ufficialmente con “Outdoor attraverso il gusto: presentazione dell’Atlante dei Sapori delle Terres Monviso”. Si continua con l’incontro “La Borsa Lavoro della Montagna” alle 16:00 e con la proiezione del docufilm “Charamaio Mai en Val
Mairo – Nevica ancora in valle Maira” alle 18:00. La giornata si concluderà, alle 21:00, con la Serata Cinema a cura di AGRAP & CAI Regione Piemonte. Sabato 16 marzo - Si passa all’azione: a partire dalle 9.30 e per tutta la giornata si alterneranno experience a piedi e in MTB, alternate a incontri in cui si parlerà di territorio, politiche organizzative territoriali, dati climatici e molto altro. Una seconda serata cinema prevede la proiezione del film “Con il sorriso” a cura di CAI Monviso. Chi invece ha ancora voglia di avventura outdoor, può iscriversi alla Ferrino Night.
Domenica 17 marzo - Un’altra ricchissima giornata costellata da experience a piedi, MTB e anche e-bike e altri interessantissimi incontri su temi legati al territorio: dal futuro dei rifugi ai sentieri dell’alta Val Varaita, dai fiori e funghi delle Alpi Sud Occidentali al ruolo dei Cammini nella promozione di una regione. L’area espositiva chiuderà infine alle ore 19, quella delle cucine alle 20:00
Tutte le informazioni e il programma dettagliato sono disponibili al sito internet del festival al QR Code qui a fianco
1.BILANCIO 2023
Qual è stato l’andamento delle vendite del negozio durante l'anno?
2.VENDITE ONLINE
Quanto hanno inciso in percentuale?
3.PRO E CONTRO
Quali sono stati nel 2023 le principali problematiche e gli aspetti più positivi?
4. ORDINI EFFETTUATI
Pensate che gli ordini delle due stagioni 2023 siano stati in linea con le vendite?
Avreste dovuto ordinare di più o di meno?
Avete generato accumuli in magazzino?
Come vi hanno supportato le aziende in questo senso?
5.CATEGORIE TOP
Quali sono state le categorie di prodotto più acquistate in negozio?
2a PUNTATA
LE DOMANDE
6.TREND
Avete notato nuove tendenze nelle discipline?
7.INIZIATIVE MARKETING
Quali promozioni o iniziative, realizzate con le aziende o in autonomia, hanno avuto maggior successo nello stimolare le vendite?
8.SOCIAL MEDIA
Utilizzate i social media come canale di vendita o promozione?
9.RESPONSABILITÀ
I consumatori ricercano prodotti realizzati con materiali più ecologici/responsabili e sono attenti alla sostenibilità aziendale?
10.PREZZO DEL PRODOTTO
I clienti sono disposti a pagare di più per un prodotto sostenibile o ci sono altre variabili più importanti (prezzo, comfort, estetica, caratteristiche tecniche, etc.)?
LA CARICA DEI 101
L11.VOTO COMPLESSIVO AL 2023
12.ASPETTATIVE PER IL 2024
Quali sono le aspettative in termini di vendite?
13.MARCHI PIÙ VENDUTI
a Calzature hiking-trekking
B Calzature mountain lifestyle
C. Calzature climbing
D. Calzature trail running
E. Scarponi da scialpinismo/freeride
F. Sci
G. Abbigliamento outdoor
H. Abbigliamento intimo tecnico
I. Accessori (bastoncini, occhiali, caschi)?
L. Attrezzatura climbing ( dove specificato : + in crescita , = stabile , - in calo )
14.BRAND RIVELAZIONE
15.ALTRE OSSERVAZIONI
Torna anche quest’anno l’inchiesta esclusiva di Outdoor Magazine sull’andamento delle vendite del mercato nel 2023. Parola ai negozianti
a
a nostra rivista è sempre attenta al negoziante e alle sue necessità. I retailer rappresentano l’anello fondamentale della filiera distributiva e, proprio per questo, è importante raccogliere il loro punto di vista, ascoltarne le richieste e considerarne i bisogni. I primi numeri del nuovo anno ospitano la consueta “Carica dei 101” (diventata ormai un marchio di fabbrica di MagNet) e con essa realizziamo una
vera e propria indagine di mercato a 360 gradi, con bilancio dell’annata appena conclusa e prospettive per quella appena iniziata. Novità, trend, problematiche, opportunità, proposte: archiviato il 2023 nei bilanci dei punti vendita, qual è il sentiment dei negozianti? Ecco la seconda puntata della nostra inchiesta con interessanti spunti di riflessione per tutti gli operatori del mercato outdoor.
PESAVENTO MOUNTAIN STORE - ASIAGO (VI)
JOHNNY PESAVENTO - TITOLARE
1. Stabile
1. In calo del 5%
2. Meno del 10%.
3. Le vendite sono state abbastanza stabili ma con un calo nei mesi più importanti. La vera problematica è la politica di molti fornitori, che fanno saldi troppo aggressivi.
4. Abbiamo ordinato più del necessario nella stagione estiva, un po’ più in linea invece nella stagione invernale.
5. Trekking/hiking, trail running.
6. Niente di rilevante.
7. Organizziamo uscite di trail running e un gruppo gare con il nome del negozio.
8. Instagram e Facebook.
9. No.
10. Ancora no, è un messaggio da veicolare di più anche da parte nostra. Comfort ed estetica sono i parametri più importanti.
11. VOTO 8
12. Ci aspettiamo un calo importante.
13
A. LA SPORTIVA (=) SCARPA (=) KAYLAND (=)
B. Non li trattiamo
C. LA SPORTIVA (+) SCARPA (=)
D. SCOTT (-) SCARPA (+)
LA SPORTIVA (=)
E. Non li trattiamo
F. Non li trattiamo
G. REDELK (=) MONTURA (-)
ROCK EXPERIENCE (-)
H. BIOTEX (=) I-EXE (-) DEVOLD (+)
I. LEKI (+) DEMON (=)
L. CLIMBING TECHNOLOGY (+)
PETZL (=) KONG (+)
14. TRS
15. Le aziende stanno attuando politiche che porteranno alla scomparsa o perdita di specializzazione dei negozi del settore outdoor.
2. Non abbiamo un e-commerce
3. È stato un anno strano a livello di meteo con un autunno caldo. Da una parte ci arrivava l’assortimento invernale che non riuscivamo a vendere e dall’altra non era pensabile allestire vetrine con capi estivi nei mesi di ottobre e novembre. Tutto questo ha rallentato le vendite.
4. Il post Covid ha rappresentato un momento davvero particolare per il nostro settore. Dopo un’impennata nelle vendite, ora l’outdoor sta vivendo un momento di stallo generalizzato. I brand più tecnici e specifici sono quelli che stanno maggiormente soffrendo, mentre funziona bene il settore del lifestyle. Quello che abbiamo fatto è stare un po’ “leggeri” con gli ordini di capi più tecnici a favore di quelli più modaioli. I brand ci hanno supportato capendo il momento particolare che stiamo vivendo.
5. Trekking/hiking.
6. No.
7. Nulla in particolare.
8. Instagram, Facebook
9. Sì
10. Una piccola percentuale certamente
11. VOTO 7
12. Stabile
13
A. THE NORTH FACE (+) SALEWA (+) HOKA (+)
B. Non li trattiamo
C. Non li trattiamo
D. HOKA (=)
E. Non li trattiamo
F. Non li trattiamo
G. PATAGONIA (+) SALEWA (+) THE NORTH FACE (+)
H. ORTOVOX (=)
I. Non li trattiamo
L. Non li trattiamo
14. PATAGONIA
INCHIESTA ESCLUSIVA
RICO RUNNING - LIVORNO MASSIMO MANGINO - TITOLARE
1. Stabile.
2. Non abbiamo e-commerce
3. La consegne della merce è avvenuta senza un vero senso e senza gradualità. Ci sono stati periodi in cui non abbiamo ricevuto capi né calzature e altri con consegne massicce con un conseguente accumulo di merce. L’aspetto positivo è stata la continuità delle vendite.
4. No, avremmo sicuramente dovuto acquistare di meno. Le aziende ci hanno aiutato permettendoci di sostituire la merce.
5. Trail running.
6. Al momento no.
7. Test delle scarpe per avere dei feedback immediati.
8. Instagram, Facebook e Tik Tok.
9. No.
1. Stabile.
10. Non per la sostenibilità, i clienti sono più interessati a concetti di prezzo e comfort.
11. VOTO 8
12. 10/20 % in più del 2023.
13
A. Non li trattiamo
B. Non li trattiamo
C. Non li trattiamo
D. BROOKS (=) SAUCONY (-) MIZUNO (-)
E. Non li trattiamo
F. Non li trattiamo
G. BROOKS (=) CMP (+) MIZUNO (-)
H. MIZUNO (=)
I. FIZAN (-)
L. Non li trattiamo
14. BROOKS
SPORT MAX - FROSSASCO (TO)
MASSIMO BIANCHI – TITOLARE
2. Non abbiamo l' e-commerce.
3. Calo generale del settore outdoor.
4. Avremmo dovuto comprare meno, ora ci troviamo il magazzino con diversa giacenza.
5. Trekking/ hiking, scialpinismo.
6. No.
7. Nessuna.
8. Non usiamo social media.
9. Sì.
10. Sì, sono disposti a pagare un po’ di più.
11. VOTO 7
12. Se nevica, prevediamo un aumento.
13
A. LA SPORTIVA (+) HOKA (+)
MONTURA (-)
B. LA SPORTIVA (+) HOKA (+) ON (-)
C. Non li trattiamo
D. HOKA (+) SCARPA (=)
SAUCONY (-)
E. TECNICA (+) NORDICA (-)
ATOMIC (-)
F. HEAD (=) ATOMIC (-) NORDICA (+)
G. MONTURA (-) CRAZY (-)
ALPENPLUS (-)
H. X-BIONIC (+) UYN (+) MICO (-)
I. LEKI (-) POC (+) BOLLÉ (-)
L. Non li trattiamo
14. NESSUNO
15. Un leggero calo dopo due anni notevoli.
SERVOLARE 17 – NICOLOSI (CT)
SERGIO GIOVANNI GIUFFRIDA – TITOLARE
1. Leggero aumento del 2%.
2. Tra il 10% e il 30%.
3. La principale problematica riscontrate sono stati gli aumenti dei prezzi dei prodotti da parte delle aziende. L'aspetto positivo è che c'è sempre più interesse per gli sport di montagna (arrampicata, escursionismo e sport acquatici tra cui il sup).
4. Gli ordini stagionali non sono stati in linea con le vendite, ho ridotto tempestivamente quelli invernali, in funzione delle vendite effettuate nella stagione estiva, e della relativa giacenza. Le aziende fortunatamente comprendono il periodo di "stallo” che stiamo attraversando, e ci supportano permettendoci di ridurre gli ordini.
5. Trekking / hiking.
6. Sì, un aumento nella pratica dell'arrampicata sportiva, e dell'escursionismo.
7. Organizziamo corsi base di ar-
FIORELLI SPORT - SAN MARTINO VALMASINO (SO)
GIACOMO FIORELLI, TITOLARE
1. In crescita, +5%
2. Meno del 10%
3. La buona stagione climatica
4. Sì, a posteriori avremmo potuto acquistare di meno visto che diversi capi che abbiamo acquistato sono rimasti in magazzino. C’è da dire che la giacenza è comunque in linea con quella degli scorsi anni e il grande merito delle aziende è stato quello di supportarci permettendo di acquistare direttamente dai loro magazzini attraverso il canale b2b che garantisce un riassortimento al bisogno senza necessariamente fare dei grandi ordini che, con tutte le incertezze degli utlimi tempi, non siamo sicuri di riuscire a vendere.
5. Trekking/ hiking, trail running, scialpinismo,
6. Sì.
7. Nessuna.
8. Instagram e Facebook.
1. In calo del 30%.
2. Meno del 10%.
rampicata sportiva e proponiamo delle giornate di escursionismo e di arrampicata in falesia.
8. Instagram e Facebook.
9. No.
10. Il cliente non desidera pagare di più, anzi chiede sempre sconti e promozioni.
11. VOTO 6
12. Mi aspetto un aumento del 15% nelle vendite di prodotti.
13
A. LA SPORTIVA (=) SCARPA (-) CMP (=)
B. SCARPA (=)
C. LA SPORTIVA (+)
D. LA SPORTIVA (=)
E. LA SPORTIVA (=)
F. Non li trattiamo
G. THE NORTH FACE (+)
H. MICO (+)
I. POLAROID EYEWEAR (+)
L. PETZL (+)
14. BUFF
9. Sì.
10. Sì
11. VOTO 7
12. Positive.
13
A. LA SPORTIVA (+) SCARPA (+) SALOMON (=)
B. SCARPA (=)
C. LA SPORTIVA (=) SCARPA (+)
D. SCARPA (=) LA SPORTIVA (+) SALOMON (=)
E. SCARPA (=)
F. BLACK CROW (+), MOVEMENT (=) ELAN (-)
G. MONTURA (+) KARPOS (+) MAMMUT (=)
H. DEVOLD (+) ODLO (=) MICO (+)
I. C.A.M.P. (=) MOVEMENT (=) ATK (=)
L. PETZL (+) MAMMUT (=) C.A.M.P. (=)
14. KARPOS
RED POINT - ORISTANO
MONICA ARIU - TITOLARE
12. Nessuna aspettativa in particolare. Penso che l’andamento sarà in linea al 2023.
3. La principale problematica è un calo di vendita delle calzature. Tra gli aspetti positivi, nessuno in particolare.
4. Gli ordini sono stati in linea, cosa che ci ha permesso di non generare nessun significativo accumulo in magazzino. Tuttavia, i brand non supportano i negozi vendendo sui loro siti internet con delle percentuali di sconto che noi in negozio non possiamo fare in alcun modo.
5. Trekking/hiking, climbing.
6. Niente di particolare.
7. Non facciamo grandi promozioni né grandi eventi.
8. Instagram, Facebook.
9. No.
10. La caratteristica alla quale il cliente fa più attenzione è sempre il prezzo.
11. VOTO 3
13
A. SALEWA (-) LA SPORTIVA (-) CMP (-)
B. LA SPORTIVA (-) AKU (-) GARMONT (-)
C. LA SPORTIVA (-)
D. LA SPORTIVA (-)
E. Non li trattiamo
F. Non li trattiamo
G. MONTURA (-) E9 (=) NORDSEN (=)
H. MICO (-)
I. FERRINO (-)
L. PETZL (-) CLIMBING TECHNOLOGY (-)
14. Nessuno in particolare
15. La vendita online ha creato problemi ai negozi fisici. C’è un’enorme dispersione del commercio. Le aziende con i loro negozi online monomarca ci penalizzano.
ROSSI SPORT CARONA - CARONA (BG)
SIMONA ROSSI - TITOLARE
1. In calo del 20%.
2. Tra il 10% e il 30%.
3. Le problematiche sono state molteplici. L’inverno 22/23 non è andato come ci aspettavamo, l'estate fortunatamente abbastanza bene, ma la mazzata per noi è stata la stagione invernale che si sta concludendo: oltre ai problemi che hanno avuto in parecchi, legati soprattutto al meteo, gli impianti sciistici della piccola stazione non hanno aperto (decisione presa a novembre, quindi non per mancanza di neve). Questi fattori ci hanno penalizzato tantissimo.
4. Gli acquisti effettuati per il 2023 si sono rivelati ben superiori rispetto alle vendite, inutile dire che per i motivi citati sopra il nostro magazzino è decisamente troppo pieno. E non c'è stato supporto dei brand in questo senso.
5. Trekking/hiking.
6. No.
7. Facciamo campagne marketing online ma in modo autonomo.
8. Instagram e Facebook.
9. No.
10. Si fa un gran parlare della tematica ambientale, al momento della vendita però passa tutto in secondo piano, e il consumatore valuta più estetica, comfort e prezzo. Sono davvero pochi i clienti che chiedono articoli sostenibili,
sono forse più propensi a scegliere - dove possibile - articoli made in Italy.
11. VOTO 5
12. Per quanto riguarda la stagione estiva vorrei almeno rimanere in linea con il 2023, ovviamente per quella invernale mi auspico un periodo decisamente più positivo.
13 A.
14. NESSUNO
15. Non è possibile che gli shop online dei vari brand siano nostri concorrenti: invece che darci un supporto nella vendita, fanno l'esatto contrario. Propongono scontistiche sui prodotti -anche delle stagioni correnti- che non sono assolutamente ammissibili: manca totalmente la correttezza nei confronti dei rivenditori.
SPORT HOLZER - SAN CANDIDO (BZ)
STEFAN HOLZER - TITOLARE
1. Stabile.
2. Non abbiamo e-commerce.
3. La principale problematica di quest’anno è stata l’inflazione.
4. Avremmo dovuto ordinare di meno. I brand, purtroppo, non ci hanno aiutato.
5. Trekking/hiking, climbing, scialpinismo.
6. No.
7. Non portiamo avanti nessuna promozione o iniziativa.
8. Non usiamo i social media.
9. No.
10. No, il prezzo detta ancora la scelta.
11. VOTO 6
12. +10%.
GRASSI SPORT – TORINO
STEFANO GRASSI - TITOLARE
13
A. SCARPA (=) LA SPORTIVA (=)
LOWA (–)
B. Non li trattiamo
C. LA SPORTIVA (=) SCARPA (=)
RED CHILI (=)
D. HOKA (=) LA SPORTIVA (=)
SCARPA (–)
E. SCARPA (=) TECNICA (+)
DYNAFIT (–)
F. BLACK CROWS (–) VAN DEER (+)
BLIZZARD (–)
G. ARC'TERYX (=) PATAGONIA (=)
ORTOVOX (=)
H. ORTOVOX (=) SILVERSKIN (+)
DYNAFIT (=)
I. POC (=) LEKI (=) UVEX (–)
L. PETZL (+) BLACK DIAMOND (=)
CLIMBING TECHNOLOGY (–)
14. VAN DEER
ALONZI OUTDOOR – SORA (FR)
ARMANDO ALONZI - TITOLARE
1. Stabile.
2. Meno del 10%.
3. Le problematiche sono state: la stagione invernale che non è partita e i troppi acquisti causa mancanza di reperibilità del prodotto degli anni scorsi. Gli aspetti positivi, invece, la digitalizzazione del magazzino e il rinnovo dell’e-commerce.
4. Sì, abbiamo generato accumuli di magazzino perché acquistato troppo rispetto alla richiesta.
5. Trekking/hiking, trail running.
6. No, nessuna tendenza in particolare.
7. Sponsorizzazioni social, in autonomia.
8. Instagram eFacebook.
9. No.
10.Tendenzialmente è da verificare per ogni cliente.
11. VOTO 7
12. Speriamo in un leggero incremento, ma abbiamo dei dubbi.
13
A. AKU (=) LA SPORTIVA (=)
THE NORTH FACE (=)
B. AKU (=) LA SPORTIVA (=)
THE NORTH FACE (=)
C. LA SPORTIVA (–) SCARPA (–)
D. SCARPA (=) LA SPORTIVA (=)
THE NORTH FACE (=)
E. Non li trattiamo
F. Non li trattiamo
G. MONTURA (=), PATAGONIA (+)
COLUMBIA (+)
H. CMP (=) MONTURA (=)
I. C.A.M.P. (=) PETZL (=)
J. C.A.M.P. (=) PETZL (=)
14. COLUMBIA
COSTAN SPORT – SANTO STEFANO DI CADORE (BL)
DIEGO COSTAN - TITOLARE
1. In crescita del 15%.
2. Non abbiamo un e-commerce.
3. Le principali problematiche sono state una ridotta e giustificabile liquidità da parte del cliente finale molto più attento nell'acquisto e il cambiamento climatico che stravolge un po’ le stagioni, rendendo la programmazione più difficile.
4. Gli ordini sono stati in linea con le vendite e nei momenti in cui c'era una maggiore necessità siamo stati ben supportati dalle aziende tramite i servizi b2b.
5. Trekking/hiking.
6. No.
7. Le promozioni vengono fatte in maniera autonoma in base all’andamento della stagione.
8. Non usiamo social media.
9. No.
10. Diciamo che il cliente non è
1. In crescita del 5%.
2. Tra il 10% e il 30%.
3. Mancanza di neve come elemento negativo, crescita noleggio come positivo.
4. Avremmo potuto ordinare meno, il magazzino è cresciuto in alcuni settori (scarpe, skialp). Poco o nullo il supporto dei brand.
5. Scialpinismo, sci alpino/snowboard.
6. Una grande crescita dello snowboard.
7. Nessuna a parte qualche inserzione sponsorizzata su Google.
8. Facebook.
9. No.
10. Non c'è una corsa all'acquisto dei prodotti sostenibili, al momento continuano a contare di più gli altri aspetti.
11. VOTO 7
12. Purtroppo non riusciamo a immaginarlo, la quantità di neve farà la differenza.
13
A. DOLOMITE (=) KAYLAND (+) LA SPORTIVA (–)
B. SCARPA (=) DOLOMITE (–) ON RUNNING (=)
C. SCARPA (–) LA SPORTIVA (–) ASOLO (–)
D. SCARPA (–) LA SPORTIVA (+)
E. DYNAFIT (=) TECNICA (+) SCARPA (–)
F. BLIZZARD (+) NORDICA (+) HEAD (=)
G. DYNAFIT (–) MILLET (+) ICEPEAK (+)
H. MICO (=) CMP (+)
I. BOLLE (=) BRIKO (=) SALICE (–)
L. PETZL (=) C.A.M.P. (–) KONG (–)
14. BLIZZARD
15. Purtroppo, anche se il negozio è impostato su quasi tutto il mondo "outdoor", a farla da padrone è ancora il mondo neve con conseguente ricaduta positiva o negativa sul fatturato dovuta dalle precipitazioni atmosferiche.
GIANSPORT - ASTI SERGIO FERRARIS - TITOLARE
1. In crescita del 10%.
2. Non abbiamo un e-commerce.
3. La principale problematica è stata la concorrenza sleale delle aziende fornitrici.
4. Facciamo e abbiamo fatto acquisti oculati e di conseguenza il magazzino rimane stabile. Dai brand purtroppo non abbiamo avuto nessuno aiuto, siamo sempre abbandonati a noi stessi.
5. Trekking/hiking, trail running.
6. Il trail running sta andando molto forte.
7. Solo un po’ di pubblicità su stampa locale e sponsor per avvenimenti sportivi.
8. Non usiamo i social media.
9. No.
10. Conta sempre e solo il prezzo.
11. VOTO 6
ancora molto attento al prodotto sostenibile, sicuramente estetica abbinata al rapporto qualità prezzo la fa ancora da padrone.
11. VOTO 8
12. Le previsioni non sono facili viste anche le contingenze mondiali che possono influenzare i mercati, sarebbe ottimo mantenere il trend positivo degli ultimi anni.
13
A. CMP (+) AKU (=)
B. Non li trattiamo
C. Non li trattiamo
D. CMP (=)
E. Non li trattiamo
F. Non li trattiamo
G. DYNAFIT (=) SALEWA (=) CMP (+)
H. MICO (+)
I. GABEL (=), C.A.M.P. (+)
L. C.A.M.P. (=)
14. CMP
12. Un leggero incremento di vendite.
13
A. KAYLAND (+) DOLOMITE (-) MERRELL (=)
B. Non li trattiamo
C. KAYLAND (+)
D. OLYMPIA (+) ASICS (+), JOMA (+)
E. Non li trattiamo
F. BLIZZARD (=) ELAN (=)
G. JOMA (=) ALPINA (=), MIZUNO (=)
H. OXYBURN (=) CRAFT (=) HELLY HANSEN (=)
I. ADIDAS (-) BOLLÉ (–)
J. Non li trattiamo
14. JOMA
15. Chiediamo maggiore fiducia nel nostro lavoro perché siamo preparati.
SCOUT.COOP - BOLOGNA
ANDREA PROVINI - PRESIDENTE CDA
1. In crescita dell’8%
2. Tra il 10% e il 30%.
3. Le principali problematiche sono state il magazzino pieno e la difficoltà di fare previsioni. Inoltre, c’è il minor potere di acquisto da parte dei clienti.
4. Abbiamo generato accumuli di magazzino in particolare abbigliamento e calzature, dobbiamo migliorare la pianificazione. La nostra realtà è cresciuta molto rapidamente anche in complessità (apertura di nuovi punti vendita, e-commerce con crescita esponenziale). La nostra organizzazione e la nostra capacità di pianificazione non è andata di pari passo. Alcuni brand ci hanno dato la possibilità di opzionare la merce decidendo in un secondo tempo se ritirarla oppure no.
5. Trekking/hiking.
6. Limitiamo la nostra offerta al trekking e al campeggio, quindi non siamo in grado di far confronti fra le varie discipline.
7. I clienti aspettano i periodi di saldo per effettuare gli acquisti. L'aumento della clientela ci è arrivato dove abbiamo effettuato interventi di miglioramento nelle esperienze offerte dai negozi fisici: miglior preparazione degli addetti vendita, interventi ristrutturazio-
ne, modifica degli orari di apertura ecc.
8. Instagram, Facebook e You Tube.
9. Sì.
10. Alla fine il prezzo è la variabile che ancora influenza la maggior parte dei clienti nella scelta di acquisto. Una minoranza di clienti (di solito quelli più preparati tecnicamente) fanno pochi acquisti, non badano al costo ma ricercano l'eccellenza del prodotto sperando nella sua maggior durata.
11. VOTO 7
12. Abbiamo ipotizzato una crescita del 5%, anche se il trend di dicembre 2023 e gennaio 2024 sembrerebbero non far ben sperare.
13
A. AKU (=) MEINDL (=) KAYLAND (+)
B. Non li trattiamo
C. Non li trattiamo
D. Non li trattiamo
E. Non li trattiamo
F. Non li trattiamo
G. VAUDE (-) HANNAH (+) REGATTA (-)
H. DEVOLD (=) TRS (+) REGATTA (=)
I. FERRINO (=) GREGORY (+) REGATTA (+)
L. C.A.M.P. (=) PETZL (=) KONG (=)
14. HANNAH
INCHIESTA ESCLUSIVA
MOUNTAINGEAR 360 / mountaingear360.com
ALEC BUYER – SOCIO1. In calo del 20%.
2. Più del 50%.
3. Mercato in deflazione.
4. Gli ordini erano sovradimensionati rispetto al venduto quindi abbiamo avuto un sovraccumulo di materiale. Alcuni brand sono stati molto flessibili e altri molto meno.
5. Trekking/hiking, skialp, climbing.
6. No.
7. Sicuramente i saldi.
8. Instagram e Facebok.
9. No.
10. Il prezzo è la prima variabile per la maggior parte dei clienti.
1. In calo del 20%
11. VOTO 5
12. Speriamo sia un anno positivo.
13
A. LA SPORTIVA (=)
B. LA SPORTIVA (=)
C. LA SPORTIVA (=)
D. LA SPORTIVA (=)
E. Non li trattiamo
F. Non li trattiamo
G. ORTOVOX (-)
H. ORTOVOX (-)
I. C.A.M.P. (-)
L. C.A.M.P. (-)
14. EDELRID
MAXIME - SUSA (TO)
MASSIMO GARAGOZZO - TITOLARE
2. Non abbiamo un e-commerce
3. La principale problematica è stato il magazzino pieno, soprattutto di calzature, e il calo del mercato outdoor a favore di prodotti lifestyle.
4. Sì, abbiamo comprato troppo. Alcuni brand ci hanno permesso di annullare gli ordini, altri invece non ci sono stati di supporto.
5. Trekking/hiking, trail running.
6. No, nessuna nuova tendenza.
7. Test prodotto.
8. Instagram e Facebook.
9. No.
10. Nel nostro caso, il prezzo è la variabile più importante.
11. VOTO 7
12. Mi aspetto un anno in linea con il 2023
13
A. LA SPORTIVA (-) CMP (-)
DOLOMITE (+)
B. DOLOMITE (=) SCARPA (-)
C. Non li trattiamo
D. NEW BALANCE (-) SALOMON (=)
LA SPORTIVA (-)
E. Non li trattiamo
F. Non li trattiamo
G. MICO (=)
H. MASTERS (=)
I. Non li trattiamo
14. DOLOMITE
SKI CENTER LAB - RIMINI
ANNA DI SPIRITO - TITOLARE
1. In crescita del 60%.
2. Non abbiamo un e-commerce.
3. La principale problematica è stata l’influenza che hanno avuto internet e i grandi centri commerciali sulle vendite di abbigliamento, mentre sul noleggio attrezzatura e la vendita di materiale tecnico per lo sci, snow, scarponi, sci, mascherine, abbiamo avuto una forte impennata.
4. Gli acquisti sono stati ben ponderati e quindi siamo soddisfatti.
5. Trekking/hiking, scialpinismo, sci alpino/ snowboard.
6. Sì, nella nostra zona sono aumentate le richieste dello snowboard e diminuite quelle dell'alpinismo e del freeride. Nel trekking sono aumentate le vendite di scarpe e abbigliamento, meno di zaini e bastoncini e accessori vari.
7. Approfittiamo sempre delle giornate di test e presentazione di materiale per invitare i clienti e organizzare così delle uscite. In autonomia creiamo, quando possibile, degli après-ski serali nei quali la merce rimasta in singolo articolo viene scontata per l'evento e questo abbiamo visto piace soprattutto ai giovani che hanno creato con noi anche una sorta di amicizia e di momento per chiedere informazioni ai nostri ski man e consigli al maestro di sci.
8. Instagram, Facebook e Tik Tok.
9. Sì.
10. Tra i nostri clienti c'è chi sostiene il mate-
riale ecologico e meno tossico o inquinante e quindi disposto a pagare di più. Tuttavia, il cliente prima di tutto guarda il prezzo, poi le caratteristiche tecniche, e infine il comfort. Direi che all'estetica è più attenta la clientela femminile, e che s'interessa meno alle caratteristiche tecniche.
11. VOTO 8
12. Avendo fatto un trasloco e avendo deciso di eliminare la parte vendita di abbigliamento, questa risposta la potremo completare per il 2025. Per ora possiamo dire che abbiamo avuto molta soddisfazione. Il noleggio era partito bene ora a causa delle temperature si è fortemente rallentato, ma noi siamo soddisfatti ugualmente.
13
A. SAN MARCO (+) KAYLAND (+)
B. Non li trattiamo
C. Non li trattiamo
D. CRAFT (=) KAYLAND (=)
E. Non li trattiamo
F. HEAD (+) ATOMIC (+) NORDICA (+)
G. CRAFT (=) NORDSEN (+)
H. CRAFT (+) UYN (=) SILVERSKIN (=)
I. BLIZZ (=) UVEX (=) NEON (+)
J. Non li trattiamo
14. Per sci HEAD, per snowboard NITRO
OFFTRACK CENTER – RANICA (BG)
CARRARA GIANGIACOMO –TITOLARE
1. Stabile.
2. Meno del 10%.
3. Principali problematiche sicuramente la mancanza di neve sulla stagione invernale e un periodo estivo abbastanza impegnativo dal punto di vista economico: in poche parole, c’era poca volontà di spendere. Inoltre, la concorrenza e la vendita online sotto costo ci hanno penalizzato molto. Un aspetto positivo è la fidelizzazione dei clienti.
4. Avrei dovuto ordinare di meno, ho accumulato un po’ troppo nel magazzino. Ovviamente, nessun aiuto dalle aziende.
5. Trekking/hiking, trail running, scialpinismo, sci alpino.
6. No.
7. In autonomia organizzo delle giornate di test materiale, sia invernale che estivo.
8. Instagram, Facebook e TikTok.
9. No.
10. Le aziende propongono dei prodotti ecologici, li spiegano anche molto bene ma ai clienti non interessa.
11. VOTO 6
12. Mantenermi stabile è la cosa più importate.
13
A. KAILAS (+) SIDAS (+)
B. KAILAS (+) SIDAS (+)
C. Non li trattiamo
D. KAILAS (=) SIDAS (=)
E. ATOMIC (=) TECNICA (=)
F. ATOMIC (=)
G. Non li trattiamo
H. Non li trattiamo
I. GIPRON (=)
L. Non li trattiamo
14. THERMIQUE
15. Da quello che percepisco, le aziende hanno tanto magazzino da smaltire questo creerà dinamiche di mercato difficili nella prossima stagione. Spero che questo problema non continui fino all’inverno prossimo. Ci tengo a sottolineare che il cliente ha comunque bisogno di noi e della nostra conoscenza: acquistare online è utile fino a un certo punto.
1. Stabile.
2. Meno del 10%.
ESSERRE SPORT REVOLUTION - BUSTO ARSIZIO (VA)
ROBERTO FELLI - AMMINISTRATORE UNICO
1. Stabile.
2. Non abbiamo l'e-commerce.
3. Tra gli aspetti positivi ci sono state le nevicate abbondanti a novembre, che hanno fatto da volano per la stagione invernale. Abbiamo avuto ripercussioni in estate per gli aumenti dei prezzi e quindi un calo nella vendita dell'abbigliamento in particolare, continuato anche nel periodo invernale.
4. Abbiamo accumulato magazzino, quindi avremmo potuto ridurre gli ordini rispetto a quelli effettuati. Le aziende supportano con aiuti nei pagamenti, ma nessuna ritira l’invenduto.
5. Trekking/hiking, sci alpino/ snowboard.
6. Niente di particolare.
7. Vendite straordinarie a novembre, per il materiale invernale. 8. Instagram, Facebook.
9. No.
10. Purtroppo sono ancora più rilevanti le caratteristiche tecniche, il prezzo e l’estetica.
11. VOTO 6
12. Prevediamo un calo delle vendite e un aumento dei noleggi invernali, se sul fine stagione ci sarà abbastanza neve.
13
A. SCARPA (=) ZAMBERLAN (=)
LA SPORTIVA (-)
B. SCARPA (=) ON (=)
C. Non li trattiamo
D. SCARPA (=) ALTRA (+) ON (=)
E. SCARPA (=) DYNAFIT (-)
FISCHER (-)
F. ROSSIGNOL (+) DYNASTAR (=)
BLOSSOM (=)
G. GREAT ESCAPES (+)
TRESPASS (=) NORDSEN (-)
H. X-TECH (=) MIZUNO (=)
CRAFT (-)
I. GABEL (-) KOMPERDELL (-)
JULBO (+)
L. Non li trattiamo
14. JULBO
15. Il mercato diventa sempre più complesso a causa della gestione del magazzino e dei rapporti da tenere con la clientela, che è sempre ricerca del top di gamma però vuole pagarlo come un entry level.
GO UP MOUNTAIN – COLICO (LC)
CHRISTIAN VERGOTTINI - TITOLARE
prodotto sia migliore di quello non sostenibile.
11. VOTO 8
3. Tra le problematiche sicuramente gli aumenti dei prezzi da parte delle aziende e dei costi d'esercizio. Tra gli aspetti positivi, invece, la crescita del settore outdoor.
4. Gli ordini effettuati nella stagione estiva sono stati in linea con le vendite. Per quanto riguarda quelli invernali, avremmo dovuto ordinare meno vista la stagione con poca neve e poco freddo. Le vendite sono state minori.
5. Trekking/hiking e climbing.
6. No.
7. Pubblicazioni in autonomia sui social.
8. Instagram e Facebook.
9. Sì.
10. Sono disposti a pagare di più a patto che il
12. Mi auguro una crescita.
13
A. KAYLAND (=) ICEBUG (=) BOREAL (+)
B. KAYLAND (=) BOREAL (+)
C. TENAYA (+) OCUN (-) BOREAL (+)
D. Non li trattiamo
E. Non li trattiamo
F. Non li trattiamo
G. E9 (=) REDELK (=) CHILLAZ (+)
H. SMARTWOOL (=) MICO (-)
I. GREAT ESCAPES (+) ELEMENTERRE (+) SINGING ROCK (=)
L. SINGING ROCK (=) C.A.M.P. (=) PETZL (=)
14. BOREAL
BIBO SPORT DI CIBIEN CRISTINA & C. SAS – BIELLA CRISTINA CIBIEN – TITOLARE
1. In crescita del 10%.
2. Non abbiamo un e-commerce.
3. L’aspetto positivo sicuramente l’incremento della vendita dell’attrezzo: sci e scarponi su tutti ma anche tanto abbigliamento per sciare. D’altro canto, invece, c’è stato un calo nel settore puramente outdoor.
4. Abbiamo ordinato il giusto, in linea con quanto venduto. Forse un filo meno di abbigliamento outdoor.
5. Sci alpino/snowboard.
6. No.
7. Facciamo dei test materiale in autonomia.
8. Instagram, Facebook.
9. Sì.
10. Sì, sono disposti a pagare di più.
11. VOTO 9
12. La nostra speranza è ovviamente quella di crescere ulteriormente.
13
A. LA SPORTIVA (=) TECNICA (=)
B. Non li trattiamo
C. LA SPORTIVA (+) WILD CLIMB (=)
D. SCOTT (=) DYNAFIT (+) LA SPORTIVA (+)
E. DYNAFIT (-) TECNICA (-)
F. SALOMON (+) BLIZZARD (+) VÖLKL (+)
G. MONTURA (-) PATAGONIA (+) TERNUA (-)
H. MICO (=) UYN (=)
I. POC (+) SALICE (+) SALOMON (+)
L. PETZL (=) C.A.M.P. (=) SINGING ROCK (=)
14. PATAGONIA
FORCHINI DI TUTTO DI PIÙ – SOVERE (BG)
FORCHINI ALBERTO – TITOLARE
1. In crescita del 10%.
2. Meno del 10%.
3. La principale problematica è stata dettata dal cambiamento climatico che ha totalmente sconvolto le stagioni.
4. Gli ordini sono stati in linea con le vendite, a eccezione di alcuni capi "pesanti”. Nessun supporto da parte dei brand, tranne Redelk che prevede la sostituzione dei capi invenduti, a condizione che si renda l'intera serie acquistata e si acquistino capi per un importo pari al valore dell'invenduto aumentato del 10%.
5. Trekking/hiking, trail running.
6. No.
7. Abbiamo attivato delle promozioni su alcuni prodotti.
8. Instagram e Facebook.
9. No.
10. Assolutamente no. Le caratteristiche tecniche e il prezzo guidano la scelta del cliente.
11. VOTO 9
12. Mi aspetto un aumento.
13
A. GARMONT (=)
B. JOMA (+)
C. Non li trattiamo
D. JOMA (+)
E. Non li trattiamo
F. Non li trattiamo
G. REDELK (+) HANNAH (=) MC KEE’S (=)
H. DEVOLD (+) NORDEN (+)
I. FERRINO (=)
L. EDELRID (-)
14. DEVOLD
15. Gli ordini stagionali vengono sempre più anticipati. Alcuni brand producono sul venduto e lasciano ai commercianti il grosso onere di "fare magazzino".
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DOVE OSANO LE AQUILE
Una serata all’insegna dell’alpinismo d'élite con la presentazione del CAI Eagle Team. Il progetto, ideato dall’atleta Matteo Della Bordella, ha l’obiettivo di sviluppare il talento alpinistico di giovani promesse
di Sara Canali“Da una parte l’esigenza di rimettere l’alpinismo al centro dell’attività del CAI, dall’altra quella di guardare ai giovani”. Con queste parole, il presidente del Club Alpino Italiano Antonio Montani ha riassunto il valore del progetto CAI Eagle Team, presentato nella sede milanese dell’agenzia Green Media Lab martedì 20 febbraio in occasione di una serata dal titolo “CAI Eagle Team – l'importanza dell'alpinismo d'élite”, moderata da Alessandro Gogna. Tra gli speaker, oltre al presidente, anche Matteo Della Bordella, alpinista e ideatore di questa iniziativa che ha come obiettivo quello di trasmettere ai giovani le conoscenze tecniche e il patrimonio culturale fondamentali per chiunque ambisca a diventare interprete dell’alpinismo moderno. Infine, a prendere la parola è stata Alessandra Prato, uno dei quindici talenti che, dopo dure selezioni, sono stati scelti per far parte del progetto che mira a creare degli ottimi alpinisti, ma anche a formare un gruppo che parteciperà alla spedizione alpinistica internazionale 2025 finanziata dal Club alpino italiano in Patagonia, insieme a Matteo Della Bordella e altri due esperti alpinisti. “Il sogno è quello di creare una squadra di alpinisti di punta, una sorta di Nazionale dell’alpinismo”, ha commentato Montani.
IL PROGETTO - Il “CAI Eagle Team” nasce da un’idea di Matteo Della Bordella insieme al Club alpino italiano e al Club alpino accademico italiano, ovvero la sezione nazionale che riunisce i soci che hanno svolto attività alpinistica dilettantistica di particolare rilievo e intensità. L’obiettivo è quello di selezionare dodici ragazze e ragazzi di età compresa tra i 18 e i 28 anni, offrendo loro l’opportunità di sviluppare il talento alpinistico grazie a un programma pensato per una crescita di alto livello, con tutor selezionati tra i migliori alpinisti italiani e internazionali. “Quando abbiamo lanciato il programma, sono arrivate più di 230 candidature. Alla faccia di chi dice che l’alpinismo è morto e che i giovani non sono più interessati”, ha dichiarato Matteo Della Bordella. “Alla fine abbiamo dovuto fare una dura selezione che ha passato diverse fasi. La prima scrematura è avvenuta attraverso il curriculum: era importante aver sviluppato una competenza e un’esperienza variegata sulle diverse attività della montagna. Questo ci ha permesso di scegliere 26 ragazzi e 12 ragazze con un’età compresa tra i 17 e i 28 anni”. Il test d’ingresso vero e proprio è avvenuto tra sabato 1 e domenica 2 aprile 2023 in Val d’Ossola, quando i giovani hanno affrontato una prova di arrampicata su roccia, una di cramponage, una vertical di quasi mille metri e ancora un colloquio individuale davanti a una giuria esperta. Alla fine sono state selezionate quindici future promesse alpinistiche (11 ragazzi e 4 ragazze) tra i quali, alla fine, saranno scelti i 12 che parteciperanno alla spedizione in Patagonia. “Ovviamen-
te la motivazione è una caratteristica molto importante, ma la selezione si doveva necessariamente basare sui numeri, sui fatti e sulle competenze. Dopo quei giorni di aprile abbiamo iniziato un lungo lavoro, che definirei accademico, per trasmettere le conoscenze tecniche e il patrimonio culturale fondamentali per ogni interprete dell’alpinismo moderno, che si concluderà a dicembre 2024”, ha detto Matteo durante la serata di presentazione del progetto. “Un percorso formativo per metterli a contatto con gli esperti delle varie discipline che, chi vuole fare il professionista, deve saper fare, dalla comunicazione all’allenamento, fino alla gestione del marketing personale. Insomma, una formazione a 360 gradi che cerca di toccare tutti gli aspetti, di cui quello tecnico è solo una parte. Tutti noi sappiamo che andare in montagna è sì corpo, muscoli e tecnica, ma la testa fa tantissimo. È lei che gioca il ruolo principale. Senza dubbio poi la cultura della montagna è fondamentale”, ha concluso.
IL FUTURO - La serata di presentazione ha poi fornito alcuni spunti per il futuro, con il presidente CAI che non ha disdegnato l’idea di poter lanciare una seconda edizione dell’Eagle Team il prossimo anno. “Tra i soci, questo progetto è piaciuto tantissimo fin dall’inizio. Ora però arriva il difficile: è fondamentale dare continuità a questa iniziativa perché diventi qualcosa di stabile. Il CAI ha bisogno di una nuova iniezione di energia e questa arriva soprattutto dai giovani”, dice Antonio Montani. Che aggiunge: “Dagli Anni ‘90 il CAI si è evoluto sempre più verso un’associazione di escursionisti, visto che i numeri di crescita hanno riguardato soprattutto questo modo di andare in montagna. Per certi versi, anche il trekking può essere considerato una sorta alpinismo, perché comunque è frequentazione della montagna e scoperta dei propri limiti. Ha delle affinità, ma non è la stessa cosa. Noi siamo il Club Alpino Italiano e riportare l’alpinismo al centro lo vedo come un ritorno alla nostra vera essenza”. La serata si è conclusa con la proiezione del film che ha raccontato l’impresa della Care Bear Traverse sul Fitz Roy, in Patagonia, degli alpinisti Matteo Della Bordella, membro dei Ragni di Lecco, e Leonardo Gheza, che hanno conquistato in sequenza le cime Aguja Guillaumet, Aguja Mermoz, Pilastro Goretta e Fitz Roy. Dal 17 al 19 gennaio 2023, i due alpinisti hanno compiuto un lungo viaggio in cresta di oltre 5 chilometri con quasi 4.000 metri di dislivello e difficoltà fino al 7a (5.11d) C1 65, ripetendo un’impresa che era stata realizzata per la prima volta dagli statunitensi Dana Drummond e Freddie Wilkinson nel 2008
LE TRE FACCE DI FEDERICA
Atleta, guida alpina e donna.
Sono questi gli abiti indossati dalla giovane torinese che, giorno dopo giorno, ricerca il compromesso tra i suoi diversi “essere”
alla ricerca di un sereno equilibrio di Sara Canali
Trovare un punto di incontro tra chi siamo e cosa facciamo è compito arduo. Spesso i due aspetti si intrecciano, sovrappongono, soprattutto quando un lavoro è prima di tutto una passione. Così succede a Federica Mingolla che, oltre a far parte del team Salewa People, veste gli abiti dell’atleta professionista, della guida alpina e della giovane donna curiosa in una sorta di stratificazione a cipolla che è difficile da diversificare. Ma Federica è e fa tutto questo e ciò è possibile grazie alla sua capacità di adattamento e flessibilità mentale. Ovviamente la versatilità non è priva di
chiaroscuri e richiede una buona dose di compromessi, una parola che fa parte della vita di ognuno in diversi ambiti della nostra vita. Si parla di compromesso nelle relazioni, nel lavoro, in famiglia. Per alcuni significa snaturare il proprio animo a favore di cose o persone che non ci rappresentano nella nostra interezza, mentre per altri è avvicinarsi al prossimo; una parola densa, che richiama umanità e che smussa le differenze. Per “il bene di chi” o “in nome di che cosa” vogliamo utilizzare il nostro tempo, le nostre forze, le nostre risorse? L’arte del compromesso è più facile a dirsi che a farsi.
ATLETA
Anche essere un’atleta professionista nel mondo della montagna è il risultato di una serie di patti con la propria vita, con gli impegni e con la società, ma soprattutto la ricerca di un equilibrio tra voglia di avventura, paura, meraviglia e felicità. Significa poi trovare un punto di incontro tra fatica e bellezza.
“L’allenamento cambia a seconda della stagione”, racconta Federica “Di fatto in estate scalo molto su roccia e passo la maggior parte del mio tempo in montagna, perciò non ho bisogno di ulteriori allenamenti. In inverno invece mi rinchiudo costantemente in palestra per mettere una buona base per la stagione successiva. Questo per quanto riguarda l’arrampicata, il resto del tempo invece lo passo a sciare o fare cascate di ghiaccio. Cerco e voglio annoiarmi il meno possibile”. Fare la professionista per più tempo possibile implica credersi e costruire le condizioni necessarie per riuscirci, a livello di tempo e disponibilità economiche, ma anche il diventare dei comunicatori, seguendo l’idea che se non la si racconta, anche l’impresa più incredibile è come se non esistesse. Spiegare cosa si fa e perché lo si fa è compito arduo, perché la conquista dell’effimero, come la vetta di una montagna, non viene sempre compresa.
GUIDA ALPINA
mezzo è una sfida che si ripete giorno dopo giorno: alcuni giorni si vince, altri si perde”.
Anche l’alimentazione, del corpo quanto della mente, da questo punto di vista gioca un ruolo importante.
“Siamo quello che mangiamo, si dice. Mamma me lo ha insegnato presto e con cognizione di causa dal momento che è dietista esperta in materia di alimentazione. Non seguo una dieta precisa, ma mangio bene, evito i cibi confezionati e, non mi abbuffo (anche perché non ne sento il bisogno se mangio di frequente). Da un po' di tempo pratico 30/40 minuti di yoga al giorno, e la mia salute mentale ringrazia”.
Essere guida alpina significa due cose: essere esposto al pericolo e responsabile per la sicurezza altrui. Per Federica, significa anche insegnare la montagna a chi la montagna non la conosce. Un mestiere che richiede pazienza, impegno e costanza, ma che in cambio può dare immense soddisfazioni. Permette addirittura, a volte, di unire vita privata e professionale, portando in quota persone care, amici, conoscenti. Ovviamente è un aspetto che si interseca con quello del suo essere atleta, come abbiamo detto.
“Mi impegno nell’incastrare tutto in modo tale da riuscire a fare più cose nello stesso giorno, comprese le faccende domestiche, la spesa, fare svagare il cane, lavorare al pc. In sostanza cerco di pianificare la settimana al mio meglio, per far combaciare le cose tra loro e, soprattutto, anche per far felici le persone a me vicine. Trovare la cosiddetta via di
DONNA
“La montagna dà, la montagna prende”. Seguendo questa realtà, Federica ha bisogno ogni tanto di distaccarsene per trovare il tempo per sé stessa.
“La felicità è difficile da guadagnare e non è eterna. Forse è per questo che tendiamo ad avvicinarci. Come tanti, anche io non posso certo dire di essere felice tutti i giorni della mia vita, nonostante faccia ciò che ho scelto, ma faccio ogni giorno delle scelte per avvicinarmi a quella felicità che cerco. È qualcosa che amo, che sento, che mi aiuta a tirare fuori il mio meglio. Per raggiungere la felicità è necessario fare dei compromessi. Alle volte seguo totalmente il mio istinto e spesso combino dei grandi casini perché non rifletto troppo sulle cose. Altre volte invece mi impegno a zittire la mia vena iperattiva per darmi il tempo di pensare. Il compromesso per me è qualcosa che ancora non ho raggiunto. Non posso dire di esserci riuscita pienamente perché, finora, ne ho fatti ben pochi. Però sono fiduciosa sul fatto che imparerò a farli, a bilanciare le cose e trovare il mio equilibrio, perché una vita senza compromessi può portarti a essere un’isola in mezzo al mare. E questo non fa certo per me. È giusto ed è naturale che ci apriamo al mondo e alle persone che ci amano. Il compromesso per me è questo: fare ciò che amo senza tralasciare le persone che mi vogliono bene e in qualche modo hanno bisogno di me (e io di loro)”.
È forse questo il più importante, l’unico compromesso che conta?
“Io credo di sì”.
MILLET GUARDA AI PROSSIMI 100 ANNI
Il brand francese ha radunato i professionisti con cui collabora, atleti e ambassador, media e giornalisti a Chamonix Mont Blanc per svelare la sua nuova identità
di Tatiana Bertera
Tre giornate tra i 1.030 metri di Chamonix, cittadina ai piedi del Monte Bianco simbolo degli sport outdoor nel mondo (dall’alpinismo allo sci, fino al trail running) e i quasi 3.800 metri dell’Aiguille du Midi. Per toccare con mano i prodotti e per raccontare il brand. E chi meglio di Romain Millet, direttore generale e pronipote del fondatore, avrebbe potuto narrare la storia ma anche (e soprattutto!) il presente e le aspettative per il futuro del marchio, di cui porta orgogliosamente il nome?
TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO
Nata ad Annecy, nel cuore delle Alpi francesi, Millet ha spento nel 2021 le 100 candeline. Una ricorrenza importante per una azienda che è nata all’epoca dei grandi pionieri, che ha sostenuto le gesta dei conquistatori dell’ignoto e che insieme a loro si è evoluta. A partire da Walter Bonatti: forse il più iconico tra gli atleti Millet. Fu lui il primo a essere chiamato, nel 1959, come consigliere tecnico per lo sviluppo dei prodotti. L'azienda è stata al suo fianco sempre: fino alla solitaria sulla nord del Cervino con la quale il grande alpinista chiuse la sua attività a soli 35 anni per abbracciare il sogno dell’esplorazione di terre lontane (anche in questo caso con uno zaino Millet sulle spalle). C’era quando Louis Lachenal e Maurice Herzog raggiunsero per primi la vetta dell’Annapurna nel 1950, oppure quando nel 1978 Reinhold Messner salì l’Everest senza ossigeno, o ancora durante la Trilogia Alpina di Christophe Profit nel 1987. A fianco, anzi in cordata, con gli alpinisti del passato e con quelli del presente, come nel caso della prima solitaria invernale della via Rolling Stones alle Grandes Jorasses da parte di Charles Dubouloz nel 2022. Sempre con lui anche nel 2023, quando insieme agli amici alpinisti Clovis Paulin e Symon Welfringer ha realizzato la prima ripetizione, prima libera e prima invernale della Direttissima alla Punta Walker sulla parete nord
delle Grandes Jorasses. I tre, invitati sul palco direttamente da Romain Millet, sono stati protagonisti di una lunga intervista durante la quale hanno raccontato i dettagli della salita.
UNA NUOVA IDENTITÀ
Nel 2024, forte della sua storia e del suo know how, Millet presenta una collezione SS 24 che è anche l'occasione per svelare la sua nuova identità. Che passa attraverso un nuovo logo, più elegante e pulito. Essenziale e funzionale, come i prodotti su cui è apposto (scoprilo nel QR Code qui a lato). Sul palco, in primo piano, anche la nuova collezione FW 24/25 Trilogy Alpine Kit, composta da capi sviluppati e testati con gli atleti Millet, che associano i migliori materiali certificati a una costruzione innovativa x soddisfare le esigenze dell’alpinismo tecnico moderno.
EXPERIENCE IN QUOTA
AL RIFUGIO COSMIQUE
Accompagnato dalle Guide Alpine di Chamonix, con cui Millet ha rinnovato e rafforzato la collaborazione (che va ad affiancarsi a quella in essere con la società guide del Grindelwald e a quella delle Guide del Cervino), il gruppo formato principalmente da italiani, francesi, spagnoli e giapponesi ha affrontato il tratto di ghiacciaio che collega l’arrivo della funivia dell’Aiguille du Midi al Rifugio Cosmique. Con zaino, caschetto, ramponi e piccozza, a oltre tremila metri di quota, per testare i materiali ma anche assistere a una interessante “lezione” di glaciologia tenuta da Ludovic Ravanel, studioso nonché guida alpina. Ravanel ha presentato, nell’area adibita all’interno del rifugio, i risultati degli studi secondo i quali, dal 1985 sino a oggi, i ghiacciai delle Alpi francesi si sarebbero ritirati del 30%. Una triste realtà mostrata attraverso foto comparative dell’arco alpino, ma anche di altre distese glaciali sparse per il mondo.
MAURIZIO CHELI, DALLE STELLE AL TETTO DEL MONDO
Special guest anche l’astronauta Maurizio Cheli, che nel 2018 accompagnato da Marco Camandona ha raggiunto la vetta più alta del Pianeta. L’Everest (8.848 metri) per l’appunto, che Cheli aveva già visto dall'alto nel febbraio 1996 dallo Space Shuttle su cui viaggiava nell’ambito della missione Sts-75 della NASA. Scattare una foto e desiderare di salirla fu un tutt’uno. “Ci sono voluti tre anni per preparare la spedizione, con l'aiuto della guida Marco Camandona, protagonista di molte scalate ai 7-8mila” - ha raccontato “l’uomo delle stelle”.
#ROADTO2030 IN 5 PASSI
L’obiettivo di Millet, per il quale è impegnata da tempo, è ridurre al minimo il suo impatto negativo, ottimizzando il suo contributo positivo per la società e il Pianeta. Per realizzare questa visione, è stata definita una missione articolata in cinque passi, che saranno le pietre miliari lungo il percorso dell’azienda fino al 2030
1 - PRODOTTI CIRCOLARI
2 - RISORSE RINNOVABILI
3 - CATENA DI PRODUZIONE RESPONSABILE
1. TRILOGY JORASSES
DYNEEMA DOWN HOODIE M
Altamente comprimibile e funzionale, questo piumino rinforzato in Dyneema Ultralight è destinato alle spedizioni più estreme. Isolamento in piuma d’oca 1000 FP con nuovo trattamento ExpeDRY che migliora la rapidità di asciugatura delle piume diminuendo al contempo l’impatto ambientale.
2. TRILOGY JORASSES WOOL SUIT M
Primo strato integrale in lana e poliestere che combina il Polartec Power Wool (posto sulle principali parti del corpo) e un materiale più leggero alle estremità per una migliore mobilità.
4 - L’ESSERE UMANO AL CENTRO DELLE ATTIVITÀ
5 - COOPERAZIONE
Inoltre dal 2019 viene realizzato, annualmente, il bilancio del carbonio. Il 99% dei nostri materiali FW 24 è certificato Oeko-tex o bluesign, il 51% dei prodotti in tessuto FW 24 è eco-responsabili (riciclati, organici, biodegradabili, tinti responsabilmente, upcycled), il 91% dei materiali con trattamento idrorepellente è privo di PFC, il 97% dei volumi 2023 proviene da fabbriche controllate da una società esterna per quanto riguarda le loro pratiche sociali e ambientali.
TRILOGY ALPINE KIT COLLECTION
3. TRILOGY JORASSES
GORE-TEX PRO 3L SUIT M
Tuta sviluppata presso i laboratori di Millet in collaborazione con gli atleti, tra cui Symon Welfringer, dedicata a un uso specifico in alpinismo parete nord e spedizione in stile alpino. La sua costruzione ibrida abbina l’impermeabilità del Gore-Tex Pro alla mobilità dei materiali stretch, offrendo protezione e libertà di movimento in condizioni estreme. I rinforzi in Dyneema nei punti strategici ottimizzano la durata, mentre i numerosi dettagli rendono questo capo estremamente funzionale.
4.TRILOGY JORASSES GORE-TEX PRO 3L HOODIE M
Questa giacca impermeabile in Gore-Tex Pro 3L leggera e minimale è l’ultimo strato del Trilogy Alpine Kit per affrontare la pioggia, il vento e le intemperie. Possiede un’aerazione specifica 2 in 1 che consente di evacuare il calore in eccesso.
IL RE DEGLI OTTOMILA
CONQUISTA COURMAYEUR
Il 10 febbraio Nirmal Purja ha condiviso la sua storia con il pubblico dell'evento Courmayeur Feeling Mountain. Al suo fianco SCARPA, l'azienda con cui ha sviluppato lo scarpone Phantom 8000 Thermic HD
di Sara CanaliUn viaggio nel profondo di una delle imprese alpinistiche più incredibili della storia recente, ma anche nella natura umana, attraverso paure e sogni. Nirmal Purja si è lasciato andare in un racconto emozionante e ricco di particolari durante l’incontro che il 10 febbraio ha portato l’alpinista nepalese ai piedi del Monte Bianco. L’occasione è stata fornita dall'evento invernale Courmayeur Feeling Mountain, la mostra dedicata ai protagonisti della montagna in collaborazione con SCARPA, sponsor di Nimsdai e partner nella creazione delle calzature ideali per affrontare le avventure in alta quota. Presso il Courmayeur Sport Center, Nimsdai ha presentato un video dedicato al suo viaggio e ha risposto a diverse domande che hanno permesso a tutto il pubblico di ripercorrere la straordinaria carriera di un re degli Ottomila. Infatti, nel 2019, in soli sei mesi e sei giorni, Nirmal Purja ha scalato le 14 vette più alte del mondo con il suo team nepalese, guidando la prima spedizione invernale che ha conquistato la sommità del K2. Ha scalato complessivamente 43 cime di oltre 8.000 metri. Record, questo, che si aggiunge a una serie di altri grandi successi che hanno contribuito a dare riconoscimen-
Lto agli Sherpa, ai Portatori e alla comunità Big Mountain che è in prima linea nell'aiutare gli alpinisti a realizzare i loro sogni da più di un secolo, rendendoli effettivamente possibili. Uomini instancabili che condividono fatica e rischi con gli alpinisti, ma non necessariamente la gloria. Nimsdai viaggia per il mondo come motivational speaker, ha pubblicato l'autobiografia bestseller del Sunday Times “Beyond Possible” e ha realizzato il documentario “14 Peaks: Nothing Is Impossible” su Netflix. Il messaggio di Nimsdai è di ispirazione: sognate in grande, lavorate sodo e perseguite i vostri obiettivi. Nel 2022 ha creato la Fondazione Nimsdai per promuovere progetti che ispirano, proteggono ed educano, ridefinendo ciò che è possibile. Finora, il team ha ripulito centinaia di kg di rifiuti dalle montagne, tra cui Everest, K2 e Manaslu. Ha fornito aiuti di emergenza durante le inondazioni in Pakistan e i recenti terremoti in Nepal. Quest'anno, l'obiettivo è costruire un nuovo rifugio per gli “Eroi Sconosciuti” delle montagne a Lobuche. L'evento è gratuito, ma si invitano tutti a donare alla Fondazione per aiutarli a continuare il loro lavoro.
IL FRUTTO DELLA COLLABORAZIONE
’evento di Courmayeur ha anche confermato la lunga collaborazione tra SCARPA e Nimsdai, basata su valori condivisi come l'amore per le montagne, il rispetto per l'ambiente e il lavoro di squadra. L'alpinista, ambasciatore globale dell'azienda, ha collaborato con SCARPA per progettare e sviluppare il Phantom 8000 Nims HD, che ha indossato quando ha guidato il team nepalese di dieci persone a completare la prima salita invernale del K2 nel 2021
PHANTOM 8000 NIMS HD - È lo scarpone tecnico d'alta quota che si fa punto di riferimento per le spedizioni alpinistiche sulle vette degli Ottomila, ma anche per le traversate artiche e per l’uso in condizioni di freddo estremo. Le sue caratteristiche sono quelle di estrema leggerezza, volumi contenuti, calzata precisa e confortevole e massima libertà di movimento. Prodotto in Italia, sviluppato e testato in collaborazione con Nirmal Purja, ambassador SCARPA.
HIGHLIGHTS: scarpone da alpinismo con un sistema termico integrato, il Thermo Transfer Technology by THERM-IC. È 100% waterproof grazie alla ZIP impermeabile YKK. Il catarifrangente RECCO integrato rende più semplice il rintracciamento in caso di valanga.
GHETTA / U Tek Techology + S-Tech Schoeller Ecorepel Bio + HDry lamination + PrimaLoft 200 + Micropile
SCAFO / Microtech + Microfiber + Wintherm + THL5 (Cork+EVA)
FODERA / WinTherm + O-Therm + PrimaLloft Gold Insulation
SUOLA / 0 Gravity Lite
SOTTOPIEDE / Carbon Tech III SL
TAGLIE / 38 - 49 (no 1/2 misure)
PESO / 1.450 g (1/2 paio taglia 42, con fodera)
COLORI / Black - Bright Orange
INFO: Calzaturificio S.C.A.R.P.A. - 0423.5284 - info@scarpa.net
L’UNIONE FA LA FORZA
Il CAI e la FASI hanno firmato un protocollo di intesa in materia di formazione.
Il documento permette la creazione di percorsi formativi congiunti per comunicare e insegnare in modo univoco le tecniche di arrampicata di Pietro Assereto
Martedì 20 febbraio, nella sede centrale del CAI a Milano, è iniziato il percorso di avvicinamento tra il Club alpino italiano e la Federazione Arrampicata Sportiva Italiana, basato sulla condivisione della formazione nel campo dell’arrampicata sportiva. Due mondi paralleli fino a questo momento separati tra loro, due visioni che iniziano a dialogare e a trovare un punto d’incontro per il bene della disciplina stessa. In seguito alla prima competizione di arrampicata sportiva in Italia a Bardonecchia nel 1985 nacque infatti la FASI, che coordina la promozione, lo sviluppo e la pratica dell’attività didattica, agonistica e amatoriale di questa disciplina su roccia, sulle pareti artificiali e nelle strutture indoor. Nello stesso periodo il CAI decise di non coltivare questo aspetto e tale sport si divise in due: da una parte l’arrampicata in ambiente con il CAI e dall’altra quella sportiva con la FASI.
Questo mondo si è però evoluto in questi (quasi) 40 anni, facendo registrare una crescita esponenziale della disciplina, sia su roccia che indoor. Per questo motivo, le due associazioni hanno ritenuto necessario avviare una collaborazione su diversi aspetti. Il protocollo, firmato dal presidente generale del CAI Antonio Montani e da quello della FASI Davide Battistella, prevede questi punti chiave:
S• uniformità dal punto di vista della didattica e del metodo della formazione;
• specializzazione dei tecnici FASI (istruttore, allenatore e allenatore capo) per la pratica dell’arrampicata sportiva outdoor e miglioramento delle competenze tecnico-prestazionali degli istruttori (nazionali e regionali di arrampicata libera e nazionali di alpinismo) CAI;
• riconoscimento, per i tecnici di entrambe le associazioni, di alcune parti delle proprie competenze nei percorsi formativi, con l’obiettivo di accrescere il numero di istruttori per far fronte all’aumento dei praticanti in Italia. In particolare, i tecnici regionali e nazionali di arrampicata libera del Sodalizio potranno acquisire la qualifica di istruttore FASI di primo livello. Gli istruttori nazionali di arrampicata libera invece, anche quella di istruttori FASI di secondo livello. E viceversa i tecnici FASI di primo, secondo, terzo e quarto livello potranno diventare istruttore regionale di arrampicata libera del CAI. Infine, quelli di secondo, terzo e quarto livello potranno diventare anche istruttore nazionale di arrampicata libera del CAI;
• migliorare la gestione del flusso di praticanti attraverso la collaborazione e aumentare il numero di iscritti delle due associazioni;
• poter gestire al meglio le palestre indoor delle Sezioni CAI sfruttando in prospettiva la possibilità della collaborazione tra le due organizzazioni.
IN VERTICALE TUTTO L’ANNO
“L’incontro di queste due realtà permette di ottimizzare e completare la formazione dei propri istruttori, per fornire a chi si vuole avvicinare al mondo verticale il massimo della competenza”
Davide Battistella, presidente FASI
“Grazie alla collaborazione con la FASI avremo finalmente la possibilità di essere protagonisti nel mondo dell’arrampicata, anche di quella sportiva, senza dimenticare i valori fondanti del nostro Sodalizio”
Antonio Montani presidente generale del CAI
Lario 4 e Medale 360: da Kong due prodotti che possono accompagnare gli appassionati della scalata anche nelle stagioni più fredde
ono due must have per i rocciatori più affezionati che non vogliono rinunciare alle scalate in nessuna stagione. Innovati dai designer del brand per essere ancora più ergonomici, versatili e comodi anche dopo un utilizzo prolungato in parete.
LARIO 4
Imbrago per arrampicata sportiva con cosciali regolabili. Le quattro fibbie lo rendono completamente regolabile, ideale per alpinismo, arrampicata invernale e vie ferrate.
Le sue caratteristiche principali comprendono una cintura lombare ergonomica dotata di fibbie di regolazione in lega leggera. Permette così una centratura perfetta e mantiene gli anelli porta-materiale in una posizione ottimale. Le nuove fibbie in alluminio sono rapide e precise, di facile utilizzo.
I cosciali e la cintura sono realizzati con fettuccia a larghezza variabile. Si tratta di una soluzione ergonomica che permette di combinare massimo comfort con un peso ridotto. Sono realizzati in schiuma EVA e tessuto PES traspirante ad alta resistenza all’abrasione.
L’imbrago comprende inoltre due asole per l’inserimento del moschettone porta-materiale aggiuntivo, un anello posteriore per il fissaggio del sacchetto per la magnesite o altri accessori.
Disponibile in due colorazioni e in tre taglie: S - M/L - XL
INFO: Kong - 0341.630506 - info@kong.it
MEDALE 360
Nuovo set da ferrata a Y dotato di girello in inox che previene l’attorcigliamento dei bracci elastici.
Le sue caratteristiche principali comprendono una fettuccia elastica da 20 mm e connettori Tango a doppia leva di sicurezza. È dotato di cuciture ad alto carico e dissipatore più compatto realizzato in PES, facilmente ispezionabile grazie alla pratica custodia con zip.
Questo set è conforme ai requisiti di sicurezza previsti dalla nuova revisione della norma EN 958:2017 che prevede un carico d’uso compreso tra 40 e 120 kg
Lunghezza totale del set: min. 90 cm - max. 130 cm
WINTER BUSINESS DAYS: UNA PIATTAFORMA D’OPPORTUNITÀ
Non solo experience e test sul campo, ma anche presentazioni, dibattiti, formazione. Senza dimenticare la parte di community, divertimento e relazione. Alla sua seconda edizione, l’evento di Ponte di Legno-Tonale ha consolidato la sua identità e proposto contenuti di alto livello sotto vari punti di vista
di Karen PozziOltre 50 espositori per 90 marchi, oltre 300 retailer in rappresentanza di 160 insegne provenienti da tutta Italia e 600 operatori accreditati tra aziende, buyer, agenti, media e altri addetti ai lavori: questi gli ottimi numeri della seconda edizione dei Winter Business Days, andati in scena da domenica 28 a martedì 30 gennaio nella splendida, doppia cornice di Pontedilegno–Tonale. Un evento che è stato in grado di fornire al settore degli outdoor & winter sport una nuova chiave di incontro tra aziende e negozianti.
Una sfida non semplice e ambiziosa, già superata nella prima edizione, quella di andare oltre al "semplice” ski test. Creando una piattaforma strategica incentrata su confronto, dibattiti, spunti a favore del proprio business e nuovi contatti. Una formula già consolidata nei quasi 10 anni di Oudoor & Running Business Days di Riva Del Garda e che, da richiesta esplicita del settore, si replica nei mesi invernali, per supportare la presentazione delle collezioni fall/winter e consolidare quel sano spirito di appartenenza alla community. "Insieme”: proprio questa la parola che descrive questa seconda edizione che ha visto l’integrazione con gli Skimodays, altro appuntamento b2b organizzato con successo per due anni a Bormio da Outdoortest e che dal 2024 si unisce ai WBDAYS per una visione comune e una sinergia virtuosa nell’interesse dell’intero mercato.
Così come la media partnership con Skialper e Mountainreview.
Una due giorni che ha visto alternarsi presentazioni, incontri, tavole rotonde ed experience sul campo in una doppia location: un Indoor Expo Village allestito all’interno del Palasport di Ponte di Legno e un Outdoor Test Village situato al Passo del Tonale nei pressi degli impianti di risalita aperti questa volta in orari complementari. Una scelta nata dai feedback e dai suggerimenti costruttivi della scorsa stagione per evitare sovrapposizione tra la parte espositiva e quella dei test, ottimizzare i flussi dei retailer e il lavoro delle aziende e permettere di scegliere se presenziare per tutta la durata dell’evento o partecipare alle giornate più a misura del proprio business.
Lo spazio indoor, aperto domenica tutto il giorno e lunedì fino alle ore 14.00 è stato per le aziende la cornice ideale per gestire incontri e appuntamenti di qualità focalizzati sul business, oltre che per organizzare presentazioni e clinic, tutte molto partecipate.
L’Outdoor Test Village, aperto il lunedì dalle 12.00 alle 20.00 e martedì fino alle ore 14.00, è stato il teatro perfetto per testare i materiali, nonché svolgere alcune experience organizzate in collaborazione con le aziende.
Durante la tre giorni MagNet ha messo a disposizione una piattaforma che ha offerto ai brand presenti varie opportunità di contatto con il negoziante. Tra tutti, Artcrafts ha scelto di comunicare la nuova distribuzione del marchio norda e per C.A.M.P. è stata l’occasione di presentare le caratteristiche e i vantaggi della linea di pelli Contour Hybrid e del sistema per il taglio Easytrim Fit. Così come Outback 97 ha portato l’attenzione su Phantom Glide, il trattamento a base permanente e ad alte prestazioni per sci e snowboard che aumenta l’idrofobicità e migliora le prestazioni di scivolamento in una varietà di condizioni di neve e che domenica e lunedì ha dato l’opportunità a diversi partecipanti di dare nuova vita ai propri sci.
Nella giornata di domenica il gruppo "Negozianti Sportivi Indipendenti", diventato rete d’impresa, ha approfittato di WBDAYS per la prima assemblea, con gli associati e nuovi retail a cui presentare il proprio progetto. Un incontro che ha riempito la sala adibita alle presentazioni. Così come a riscuotere grande successo è stata "La Tavola rotonda sullo scialpinismo" moderata dall’esperto di skialp Maurizio Torri che ha portato alla luce il sentiment generale del movimento, criticità e opportunità in vista dei prossimi Giochi Olimpici Invernali.
A partecipare al dibattito di alto livello, gli attori di questo mondo appartenenti a diverse categorie coinvolte: aziende, atleti, organizzatori di gare, media e altri operatori. Ospite d’eccezione di questo incontro è stato il campione italiano Davide Magnini. Tra i marchi hanno portato la propria visione Ski Trab, SCARPA, C.A.M.P. e Crazy. A rappresentare i negozi è stato Df Sport Specialist. In qualità di organizzatore di gare e impiantista ha presenziato Alessandro Mottinelli, spazio poi anche all’avvocato Luca Zeni, alla guida alpina Stefano Bendetti e ad Alfredo Tradati, impegnato nel progetto "Skimo Park” oltre che co-organizzatore insieme al gruppo MagNet del primo Skimofestival (8-10 marzo 2024 a Santa Caterina - Bormio).
Il main sponsor Vibram ha scelto l’evento di Ponte di Legno-Tonale per presentare il progetto "Repair if you care dedicato nello specifico agli skiboots, grazie alla presenza del Vibram Innovation Mobile Lab, il truck itinerante presente alle più importanti competizioni sportive outdoor, dando la possibilità ai negozi di conoscere un servizio da poter proporre ai propri clienti e risuolare il proprio scarpone direttamente al Passo del Tonale.
Così come molto partecipate e apprezzate le experience con V-LYNX di Vibram FiveFinger: grazie alla suola specifica per il mondo outdoor e una tomaia calda, V-LYNX si è dimostrata la compagna perfetta per il warm-up prima di iniziare a sciare e per un sano cool down al termine della giornata.
Sempre firmata Vibram la straordinaria serata con Andrea Lanfri, il primo uomo pluriamputato nella storia a conquistare la vetta dell’Everest. Il documentario "Toccando il cielo con tre dita ha richiamato e fatto emozionare oltre 100 persone.
Per Fischer è stata l’occasione per presentare e far provare i nuovi sci The Curv con due appuntamenti durante le due giornate al Passo del Tonale, uno dei quali sotto le stelle. Lunedì infatti la pista Valena è rimasta aperta fino alle ore 20.00 con illuminazione notturna in esclusiva per i partecipanti all’evento, sia per attività di sci alpino che di scialpinismo, per una night experience davvero entusiasmante.
L’EVENTO NELL’EVENTO
IWBDAYS hanno anche supportato La Sportiva per una delle attività più attese: la Kilo Experience, un’uscita di scialpinismo guidata dall’atleta Giuliano Bordoni e dalle guide alpine dell’evento fino alla Malga Valbiolo con presentazione e pranzo in rifugio dell’omonimo scarpone, alla quale hanno partecipato ben 50 persone, che hanno riportato feedback molto positivi sul nuovo modello, sviluppato per garantire grande leggerezza e comfort in salita (con un’escursione del gambetto di 70 gradi) senza rinunciare alla performance in discesa.
Il main partner Polartec, oltre a vestire insieme a Crazy lo staff dei WBDAYS, ha presentato la collaborazione con Must Had, la start up nata con l’obiettivo di dare una nuova vita agli scarti tessili. Per l’occasione Must Had, in collaborazione con la designer di upcycling Ilaria Ferrari, ha realizzato una produzione di coperte, sciarpe e fascette sportive per capelli, utilizzando esclusivamente materiali in disuso di Polartec, a cui è stata donata una nuova vita. Questi accessori etici, funzionali e personalizzati sono stati omaggiati ai negozianti accreditati all’evento, come confortevoli gadget per la stagione invernale.
A completare il programma l’indimenticabile Ice Music Experience, l’esclusivo concerto a tema rock & roll andato in scena all’interno della Paradice Arena, scenografico teatro-igloo ai piedi del maestoso Ghiacciaio Presena, che ha registrato il tutto esaurito, così come lo spettacolo (S)legati dell’omonima compagnia presso la Sala Presanella.
A rendere perfetto un evento dalle tante sfaccettature e opportunità è stato l’attesissimo party serale al Passo del Tonale presso il Ristorante e Ski Bar La Baracca che come sempre ha superato le aspettative dei presenti.
IL RESOCONTO
IWinter Business Days, anche se solo alla seconda edizione, si sono già affermati come un punto di riferimento per l’industry. Per le aziende e i propri agenti è un momento importante per consolidare e fidelizzare il rapporto con i propri negozi, ma anche per inserirne di nuovi all’interno della propria rete distributiva. Per i negozi, invitati mettendo peraltro loro a disposizione gratuitamente ospitalità alberghiera e altre speciali agevolazioni, è invece un’importante occasione per conoscere i prodotti, testare le novità e incontrare direttamente i rappresentanti delle aziende.
Anche con questa versione invernale, i Winter Business Days sono riusciti a mettere al centro la community dell’outdoor e dei winter sport. Nuove connessioni e il consolidamento di quelle già esistenti tra aziende e negozi sono stati l’essenza di questo appuntamento alpino, senza farsi mancare momenti di svago, formazione e crescita. Molto positivi i riscontri da parte di espositori e partecipanti, che insieme a tutta l’organizzazione stanno già individuando ulteriori aree di crescita e miglioramento in vista delle prossime edizioni. Con l’obiettivo di consolidare i WBDAYS evento di riferimento nel panorama outdoor e winter sport, come già accaduto con successo in occasione della loro versione estiva (Outdoor & Running Business Days), la cui decima edizione si svolgerà a Riva del Garda il 26-27 maggio.
2117 OF SWEDEN, 4F, AKU, ARTCRAFTS INTERNATIONAL, ARVA, BLACK CROWS, BOREAL, BRUGI, C.A.M.P, CHILLAZ, COLLTEX, COMPRESSPORT,
UN RINGRAZIAMENTO A TUTTI I BRAND PRESENTI
CONTOUR, COTOPAXI, CRAFT, CRAZY, DEVOLD, DMM, DPS, ELCAMOS, FERRINO, FISCHER, HANNAH, HYDRO FLASK, I-EXE, ICEBREAKER, JACK WOLFSKIN,
KASTLE, KOHLA, LA SPORTIVA, LEKI, LUPINE, LURBEL, MAXIM, MEINDL, MICO, MILLET, MSR, NORDA, NORDSEN, ONE WAY, OUTBACK 97, PACSAFE,
PANORAMA SPORTS DIFFUSION, POLARTEC, PRIMUS, ROCK EXPERIENCE, SEA TO SUMMIT, SILVA, SKI TRAB, SMITH, SNOWLINE
CHAINSEN, SOLO STOVE, TELETHON, TEVA, THE NORTH FACE, TRANGOWORLD, TREKSTA, TSG, VAUDE, VIBRAM, WANDERER
WE ARE ONE
Il gruppo “Negozi Sportivi Indipendenti” diventa una rete d’impresa e ha scelto come palcoscenico della prima assemblea ufficiale quello dei Winter Business Days. Durante l’incontro sono state presentate le cariche e il progetto di Pietro Assereto
Matteo
Massardi
“ Più siamo, meglio è , dichiara infatti Matteo Massardi di Gialdini, neo eletto presidente della rete.
A occupare il ruolo di vice presidente è Giovanni Viganò di Sherpa, Valentina Seghezzi di Blocco Mentale è stata nominata addetta alla segreteria.
Il gruppo di negozi nasce con la finalità di creare rapporti e relazioni tra gli attori della distribuzione al fine di tutelare il settore, identificare problematiche comuni che escono dalle mura della propria realtà per essere condivise e trovarne insieme le soluzioni. Già ad Outdoor & Running Business Days di Riva del Garda nel luglio 2023, era andato in scena il tavolo di confronto dedicato ai negozianti a cura di Italian Outdoor Group. Il tema del dibattito era stato “Distribuzione e industria: una visione condivisa”. La parola, lato retailer, era stata data a Giovanni Viganò eletto portavoce dai negozianti presenti, che aveva letto un comunicato firmato da 35 negozi per esprimere i disagi e i problemi emersi nel corso degli ultimi mesi quali collezioni troppo ampie da parte dei brand, anticipo degli ordini stagionali, concorrenza sleale tramite i saldi e tanto altro ancora. Il progetto è cresciuto, si è strutturato ancora di più fino a diventare una vera e propria rete d’impresa. I prossimi passi sono la costituzione nel mese di febbraio in Rete d’Impresa, la costituzione di sottogruppi specializzati (running, sci, trekking, ecc.) così da approfondire tematiche strettamente collegate al reparto di riferimento, avvio di relazioni con le aziende.
Negozi Sportivi Indipendenti è stato presentato ai negozianti da Giovanni Viganò e Valentina Seghezzi, i quali hanno illustrato i motivi
2C Commerce - Osimo (AN)
3 Passi Patagonia - Morbegno (SO)
Alpen Sport - Reggio Emilia
Alpi Sport - Ponte di Legno (BS)
Anna Sport AbbigliamentoSonico (BS)
Blocco Mentale - Brescia
Boardroom StorePorto San Giorgio (FM)
Carla Sport - Schio (VI)
che ci sono dietro a questa scelta, le complicanze del settore e i progetti futuri. Le motivazioni che hanno spinto questo gruppo di store a unirsi, a “passare dall’essere concorrenti a colleghi”, sono una gestione migliore degli ordini, un cercare di fare fronte comune contro la criticità delle vendite online e delle scontistiche proposte sia dai brand sui loro siti che da alcuni marketplace, così come provare a risolvere la problematica dei riassortimenti e trovare una soluzione per una distribuzione più selezionata e attenta.
“L’obiettivo è resistere” dice Giovanni Viganò. Come? Facendo rete, mediante strategie commerciali, “mettendo sulla bilancia la nostra massa critica, la nostra territorialità, la nostra competenza”.
“Siamo contenti di come sia andata l’assemblea: abbiamo specificato le problematiche e illustrato delle soluzioni. Siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda e questo è molto importante. Valentina Seghezzi
I 5 PUNTI FERMI
1. ogni negozio mantiene la sua autonomia e potrà sempre beneficiare delle proprie condizioni commerciali che le aziende concedono in base ai volumi d’acquisto
2. rete di impresa non è un gruppo d’acquisto
3. coerenza: senza di essa non si può far parte della rete
4. trasparenza e comunicazione
5. aiuto reciproco
NEGOZI ASSOCIATI
De Zan CalzatureRancio Valcuvia (VA)
Etna Wall - Nicolosi (CT)
Faletti Sport - Boario Terme (BS)
Gialdini - Brescia
Ginetto Sport - Reggio Emilia
Gobbi Sport - Arco (TN)
Layak - San Marino
Linea Verticale - Feltre (BL)
Lorisport - Schiavon (VI)
Mancini StoreCastel di Sangro (AQ)
Outpost - Finalborgo (SV)
Perico Sport - Nembro (BG)
Povoli Sport di Povoli AndreaRiva del Garda (TN)
Punto Sport - Sonico (BS)
Robi Sport - Belluno
Rossi Sport - Carona (BG)
RR Trek - Roma
Sherpa Montain ShopRonco Briantino (MB)
Sit Start Mountain Store - Ormea (CN)
Sonego Sport - Godega di Sant'Urbano (TV)
Sport Market - Cornuda (TV)
Stile Alpino - Morbegno (SO)
Tiraboschi Sport - Zogno (BG)
Unico Sport - San Vendemiano (TV)
Valli Sport - Schio (VI)
Zani Sport – Temù (BS)
Per entrare a far parte della rete sarà necessario versare una quota di ingresso di 350 euro all’atto costitutivo della Rete di Impresa in presenza del notaio. Successivamente, a ogni rinnovo annuale è previsto il versamento della quota associativa (non quella di ingresso) che sarà stabilità dall’assemblea.
PADRONA
DARE VALORE AGLI SCARTI
Da sinistra, Guido Bonseri e Gaia Ferrazzi di Polartec, Ilaria Ferrari, designer di upcycling, Matteo Aghemo ed Eugenio Riganti co-founder di Must Had
All’interno del villaggio indoor dei WBDAYS, lo stand di Polartec ha ospitato la startup Must Had per un’attività di upcycling che aveva come obiettivo quello di dare una nuova vita all’invenduto
di Sara Canali
Coperte, fascette e sciarpe ricavate da scarti tessili sono i gadget che ogni partecipante a Winter Business Days ha potuto ritirare presso lo stand di Polartec e che sono stati personalizzati con le iniziali del proprio nome ricamate al momento dai ragazzi di Must Had. Un sodalizio, quello tra l’azienda americana e la startup innovativa e società benefit, che durerà per tutto il 2024 e che ha come obiettivo quello di allungare la vita degli eccessi di magazzino di Polartec. Alla base c’è la condivisione di valori comuni di sostenibilità che nei mesi di partnership daranno vita a una serie di progetti finalizzati alla rivalutazione dei materiali in disuso. Per esempio quello che è stato protagonista nel PalaSport di Ponte di Legno, primo e vero kick off della partnership che ha visto la partecipazione della designer di upcycling Ilaria Ferrari che ha personalizzato al momento i diversi gadget a disposizione. Quello che è avvenuto nello stand del main sponsor dell’evento è stata una delle attività più richieste e gettonate della tre giorni.
A PROPOSITO DI MUST HAD - Gestione circolare dei materiali di ogni azienda e volontà di trasformare gli sprechi in vere e proprie opportunità: Must Had nasce con questi obiettivi e dall’idea dei due soci fondatori, Matteo Aghemo e Eugenio Riganti. Loro hanno capito quanto fosse importante riutilizzare, trasformare e riciclare gli scarti tessili come invenduti, tagli di produzione, difettati, resi e take back. Tutto questo grazie allo sviluppo di un software che permette alle diverse realtà di mappare e digitalizzare la merce in eccesso presente nei propri magazzini e, attraverso un algoritmo dedicato, trovare le soluzioni circolari e i partner più adatti alla gestione dei loro scarti, ricevendo dati tangibili sui risparmi ambientali, sociali e economici ottenuti. La piattaforma SaaS trasforma gli sprechi in vere e proprie opportunità e, insieme, riduce significativamente gli impatti ambientali generati dalle nuove produzioni e dai prodotti che finiscono in discarica, così come un calo dei costi di gestione delle aziende.
Per entrare più nel vivo del progetto, in occasione dei WBDAYS, abbiamo intervistato Matteo Aghemo, uno dei due fondatori di Must Had. Quando e come nasce Must Had?
Nasce nel 2021 a Torino, anche se oggi opera a Milano, e si occupa di supportare le aziende del mondo moda e tessile nella transizione verso l’economia circolare. Si tratta di una mia idea che per otto anni ho lavorato nel mondo del tessile industriale, tra l’India e il Vietnam per una grande azienda manifatturiera occupandomi di prodotto, fornitura e materiali e di Eugenio Riganti che ha un background più da consulente, avendo lavorato per diversi brand del mondo moda e lusso occupandosi di digital transformation.
Qual è stata l’idea alla base?
Le nostre esperienze ci hanno permesso di diventare consapevoli del fascino del settore, ma soprattutto dei suoi limiti. Parallelamente ne-
gli ultimi anni è diventata sempre più evidente come la transizione circolare stia diventando una necessità per le aziende e i consumatori e, facendo leva sui nostri background, abbiamo deciso di fondare Must Had. Pensiamo che le aziende abbiano bisogno di supporto e una guida per intraprendere questo percorso di economia circolare, infatti ci siamo focalizzato sul “fine vita dei prodotti” perché riteniamo che l’economia circolare sia estremamente importante, non solo dal punto di vista della sostenibilità, ma intelligente anche come modelli di business da applicare. Qual è stato il momento Eureka?
Sono stati diversi. Uno è quando la Commissione Europea ha cominciato a condividere le nuove direttive che saranno rilasciate a livello comunitario nel 2025 per obbligare le aziende a gestire in maniera circolare i loro materiali in eccesso. Ci sono diverse leggi, per esempio una entrata in vigore in Francia nel 2022, che vieta di bruciare l’invenduto, tramite cui le aziende diventano finanziariamente responsabili dei propri eccessi di produzione. Per fortuna ci sono state delle aziende che hanno creduto fin da subito al nostro modello di business e hanno cominciato a lavorare con noi. Abbiamo capito che se riuscivamo ad ottenere un buon dato, grazie a una community che abbiamo costruito negli anni di operatori circolari in tutta Europa, saremmo stati in grado di aiutare le diverse realtà nell’identificare la filiera più circolare per allungare la vita dei loro materiali. Questo avviene attraverso il software SaaS che abbiamo creato, che mette in contatto delle aziende con i processi circolari che i nostri partner possono offrire.
Quali sono i processi principali di allungamento vita?
Riciclo, rivendita e upcycling. Oggi per esempio stiamo facendo un’attività di upciclyng molto artigianale ricamando accessori ricavati da tessuti di scarto. Abbiamo poi partner industriali, che si occupano di riciclo di diversi materiali, oltre a una community eterogenea, tra cui si trovano anche rivenditori che si occupano di recuperare materiali pre o post consumo per rimetterli in vendita sui canali tradizionali come negozi di seconda mano. Ci occupiamo anche di rendicontazione dell’impatto: una volta che le iniziative sono terminate, riportiamo all’azienda gli impatti positivi che hanno generato in termini di risparmio, di acqua, di Co2 e materiali in discarica, ma anche di costi. Come avete conosciuto Polartec? Durante un evento dove ci siamo raccontati a vicenda: è nato subito un grande feeling. L’azienda americana ha sempre lavorato in ottica green, a partire dall’utilizzo del filato che deriva dalle bottiglie di plastica, fino allo studio costante di tessuti alternativi e materiali ecologici e naturali. Per non parlare dell’attenzione alle microfibre. Con Polartec stiamo iniziando con questo progetto inaugurale e ora cominceremo a lavorare con il software per una strategia di lavoro sui loro tessuti invenduti a livello globale.
IL FUTURO DEL TRAIL, ORA
Ispirata dalle condizioni estreme del Canada, norda è la scarpa da trail in Bio-Dyneema unica nel suo genere. Artcrafts ne cura la distribuzione in Italia e l’ha presentata in esclusiva ai Winter Business Days
Dalle sconfinate regioni del Canada a Ponte di Legno in un battito di ciglia. Artcrafts International, nuovo distributore italiano di norda, ha presentato al suo stand il 28 gennaio scorso questa scarpa da trail in Dyneema, descritta come “one giant leap for trail-kind”, ovvero “un grande passo per gli amanti del trail”.
SENZA COMPROMESSI - Il brand è nato in Canada all’inizio del 2020 da Willa e Nick Martire – due trail runner. Questo elemento rappresenta la genesi vera e propria del progetto: una scarpa pensata dai runner per i runner. I due creatori di norda semplicemente non trovavano una scarpa da running che fosse per loro abbastanza resistente, abbastanza leggera e abbastanza veloce, in grado di portarli dove volevano andare. Così, l’hanno concepita da soli. Due gli obiettivi principali di norda: la performance senza compromessi e la sostenibilità. Le scelte strategiche si sono orientate verso la qualità e il limitato impatto dei materiali. Inoltre, la ricerca dei designer si è anche focalizzata sulla sicurezza, sulla protezione delle articolazioni e sulla resistenza. I modelli norda proteggono il trail runner permettendogli di correre a lungo, al sicuro.
MINIMALISMO - La collezione norda comprende due modelli. È caratterizzata da una suola che richiama la principale catena montuosa canadese e una tomaia seamless in Bio-Dyneema, riciclata dal legno
Ddi Francesca Cassi
e certificata bluesign. Gli ultimi ingredienti sono un’intersuola in EVA Lightbase, che recupera un 10% di reattività rispetto alle altre e un 30% di peso, e la suola in Vibram Megagrip.
001: VERSATILITÀ - Il primo modello, 001, presenta delle caratteristiche tecniche uniche. Come anticipato, la tomaia è in Dyneema, estremamente resistente, con dettagli catarifrangenti. Lo 001 è caratterizzato da un avampiede molto accogliente che facilita nelle lunghe distanze, assicurando comfort e libertà delle dita, soprattutto quando si fanno per esempio le ultra. Permette così un miglioramento della circolazione. Il differenziale della suola è di 5 mm – dal tallone di 26 mm alla punta di 21 mm. Il tallone è destrutturato, il peso totale della scarpa di circa 260 g.
002: PRECISIONE - Le caratteristiche tecniche sono molto simili a quelle dello 001. Si distingue per l’altezza – 19 mm di stacco da terra – e dalla conchiglia presente nel tallone. Quest’ultima permette, nei tratti più tecnici, una maggiore stabilità del piede e una maggiore precisione. Modello più performante, è ottimale per gare più corte, veloci e tecniche e perfetta per i trail runner abituati a un contatto con il terreno più realistico, più vicino. Il peso è leggermente minore rispetto all’altro – 240 g.
Esiste un terzo modello, lo 003, ma non tecnico, legato al mondo fashion.
GLI OBIETTIVI DI ARTCRAFTS INTERNATIONAL
a gennaio 2024, Artcratfs International S.p.A. si occupa della distribuzione del marchio norda in Italia. Fondata nel 1958 a Firenze da Carla e Maurizio Ponziani, genitori dell’attuale ceo, Simone Ponziani, si occuperà quindi di distribuire, promuovere e far crescere il brand sul mercato italiano. I Winter Business Days hanno offerto il palcoscenico ideale da cui Artcrafts International ha presentato norda domenica 28 gennaio nell’Indoor Village di Ponte di Legno. In quest’occasione abbiamo fatto due domande a Roberto Beretta, tech rep Artcrafts, e ad Alessio Ranallo, sales & marketing Artcrafts.
Quali strategie di distribuzione avete in programma?
RB - Cercheremo i negozi più tecnici e specializzati sul territorio. Si tratta infatti di un prodotto particolare, che fino a oggi è stato distribuito dalla filiale europea, più precisamente danese, di un’agenzia. Per una problematica di portafoglio, era essenzialmente distribuita in negozi fashion e pochi tecnici. Cercheremo di pro-
porla a negozianti specializzati in grado di vendere il prodotto, soprattutto giustificandone il prezzo. Le caratteristiche ci sono tutte perché sia un prodotto di livello superiore, ma è necessario avere anche le capacità per spiegarle. Quali saranno le principali strategie di marketing del brand?
AR - L’obiettivo in un primo momento sarà quello di lavorare soprattutto con delle figure specifiche. Alcune saranno veri e propri atleti, che fanno gare e che portano a casa dei risultati e delle vittorie. Altre figure importanti saranno trail runner che fanno parte di una community locale e che hanno un certo carisma. Non proprio influencer, ma figure che si dedicano attivamente al trail running con un loro gruppo. Quello del trail è un mondo molto inclusivo, dopotutto: chi vince la gara va sul podio, ma chi partecipa vive gli stessi identici momenti. L’obiettivo di questo primo anno sarà appunto il presidio di queste community, con una presenza capillare sul territorio. Non solo sui trail, ma anche nelle città, come elemento di socializzazione e non solo come pratica sportiva agonistica.
LO SPETTACOLO DELLA MONTAGNA
Strumenti di ghiaccio, attori che scalano pareti immaginarie e un talk con l’alpinista pluriamputato, esempio di determinazione: sono queste le iniziative che hanno animato le due serate del Tonale
di Sara Canali
Cultura, musica, talk. Le due serate dei WBDAYS hanno regalato grandi emozioni ai partecipanti permettendo loro di vivere emozioni che solo l’arte sa trasmettere, soprattutto quando parla di montagna. La serata di domenica ha visto ben due proposte dedicate a negozianti e operatori che hanno così potuto rilassarsi prima della festa che rappresenta ogni anno un momento molto atteso della manifestazione.
ICE MUSIC EXPERIENCE E A TEATRO CON GLI (S)LEGATI
Per il secondo anno consecutivo i partecipanti ai WBDAYS hanno avuto la possibilità di assistere a uno spettacolare concerto a 3.000 metri di altezza. Il Ghiacciaio del Presena, infatti, ha ospitato anche quest’anno la rassegna ParadIce Music all’interno del teatro-igloo da 200 posti che si scioglierà naturalmente in primavera, e una data in calendario è coincisa esattamente con domenica 28 gennaio. All’interno del Paradice Dome, in prossimità della cabinovia Paradiso, i negozianti e gli operatori di settore hanno potuto concedersi un’ora di magia con gli strumenti scolpiti nel ghiaccio. Chitarre, bassi, violino, viola e violoncello, ukulele, batteria e didgeridoo. Tutti realizzati dalle sapienti mani di Lino Mosconi, Giorgio Tomaselli e Matteo Aielli, artisti capaci di unire talento, passione e amore per il proprio territorio. Un ambiente reso magico, oltre che da un’acustica unica, dai riflessi delle luci, per una perfetta combinazione di effetti sonori e visivi. E un excursus musicale che è partito dagli Anni ’60 per arrivare fino ai giorni nostri facendo emozionare, cantare e scatenare in momenti diversi tutti coloro che vi hanno preso parte.
In contemporanea, sono tornati all’appuntamento invernale targato MagNet la compagnia teatrale (S)Legati che ha messo in scena l’avventura di Simon Yates e Joe Simpson sulle Ande Peruviane nel 1985 interpretati da Jacopo Bicocchi e Mattia Fabris. Un viaggio che, passo dopo passo, racconta la vicenda che ha dato vita anche al best seller “La morte sospesa”, scritto da uno dei due protagonisti e all’omonimo film documentario. Nel corso dell’ora e mezzo di messa in scena, i due attori hanno accompagnato il pubblico in un viaggio tra ghiacci, seracchi, montagne e vette ma soprattutto, in un’avventura umana dove la lotta per la vita si fa più forte di qualsiasi avversità.
“EVEREST WITH THREE FINGERS” BY VIBRAM
“The limits are just in our mind”, è con questo claim che Andrea Lanfri affronta ogni sua avventura. Come quella che, il 13 maggio del 2023, lo ha portato in cima all’Everest consacrandolo a primo pluriamputato al mondo ad aver salito la cima più alta del pianeta ricevendo così l’attestato del World Guinness Record. Questo sogno diventato realtà è raccontato dal film “Everest with three fingers”, disponibile ancora oggi su Amazon Prime Video e che, in occasione della seconda serata dei WBDAYS, è stato presentato in formato ridotto per dare al pubblico un assaggio della grande impresa. Nella seconda serata, quella di lunedì, la sala Presanella del Passo del Tonale si è fatta cornice della proiezione seguita da un talk con l’alpinista che, anno dopo anno, sta dimostrando quanto i veri limiti siano mentali prima ancora che fisici. “Io non
so se posso definirla pazzia, il fatto è che lo sento dentro, se sono pronto per un’avventura o no”, ha detto Andrea a chi gli chiedeva quanta pazzia ci fosse nella sua natura. “Non mi sono mai posto il problema di pensare che avere le protesi avrebbe reso tutto più pericoloso, è stata un po’ quella la grande spinta in avanti. L’unico pensiero era capire se sarei stato in grado oppure no, se ero pronto oppure no”. Ed è così che il racconto si snocciola durante i minuti che seguono la visione dell’estratto, partendo dalla vicenda che nel 2015 ha colpito il 38enne toscano: meningite fulminante. “Ero in casa da solo e sentivo molto freddo. Facevo fatica a fare qualsiasi cosa e all’improvviso mi sono trovato il corpo coperto di macchie. Il tempo di chiamare i soccorsi e poi sono svenuto. Avevo la febbre a 43”. Da qui inizia la seconda vita di questo atleta che, nella corsa ma soprattutto nella montagna, ha trovato la sua strada. Sponsorizzato da Vibram, Lanfri ha nel tempo sviluppato progetti con il brand di Albizzate riuscendo a dare un contributo fondamentale per rendere l’outdoor più accessibile. Sul palco, insieme ad Andrea, è salita anche Ilaria Cariello, la fotografa che immortala le imprese dell’atleta e lo ha accompagnato fino al Campo Base dell’Everest e che ha raccontato la storia da un altro punto di vista, in tutti i sensi. Un’immersione dunque nel mondo di colui che nel tempo è diventato esempio di resistenza e capacità di affrontare la vita nonostante le difficoltà che presenta.
L’UOMO CON IL CAPPELLO A PUNTA
Spunti di riflessione sui travestiti dell’outdoor
a cura di Marrano
Ipiù attempati fra i lettori di questa nuova rubrica ricorderanno di certo la camicia a quadri Carlo Mauri. Per i più giovani, cresciuti a hummus e pokè, poco confidenti con il rigido spessore della lana battuta e con lo stesso Carlo Mauri, vale la pena ricordare che la camicia a quadroni rossa, nera e bianca firmata con il nome dello sventurato Ragno di Lecco, ha rappresentato per generazioni di montanari, caiani e non, un vero e proprio must have
In parete, agganciati a una via ferrata, in marcia lungo un aspro sentiero o raccolti attorno al fuoco del caminetto in un severo rifugio alpino, da sempre gli appassionati di montagna (oggi in Italia si direbbe di outdoor), hanno sentito l’irrefrenabile desiderio di indossare una divisa. Un manto distintivo che li faccia riconoscere agli occhi del mondo come “quelli di lassù”, citando il titolo di un bellissimo libro di Ezio Sesia che racconta vita e morte dei villaggi alpini più remoti. Ma se dentro quelle ruvide camicie si agitavano i cuori e le membra di autentici affamati di rocce, neve e cielo, romantici e rivoltosi avventurieri dell’inutile, oggi i moderni outdoorsy, sospinti dal potente flusso scandinavo, hanno scelto un nuovo simbolo di riconoscimento. Meno impegnativo e penalizzante della rude corazza lecchese. Un nuovo simbolo di riconoscimento che ha il duplice vantaggio di renderti fighissimo evitandoti al tempo stesso la sinusite. Il cappello di lana a punta.
Lana ..., a volte. Più spesso una caciotta di un filato sintetico che consenta l’inappuntabile memoria statica della caratteristica forma. Perché quello che non deve assolutamente mancare, pena il degrado del simbolo a semplice copri capo, è l’ambigua sommità, del tutto simile all’imbarazzante serbatoio del più classico dei contraccettivi maschili. Non ci spingiamo all’offesa, ma ci sia permessa qualche bizzarra riflessione con una punta di malinconia. L’uomo con il cappello a punta fa la sua comparsa decisa dopo i tempi oscuri del Covid, probabilmente in discesa dalle lande scandinave, diventate icone di un inverno che qui "al sud” ormai ce lo sogniamo... Ma già se ne vedevano i sintomi qualche stagione prima, con i barbuti e fintamente trascurati hipster. Oggi lo si trova diffusamente nei luoghi simbolo del moderno outdoor: i meeting
degli stakeholder, i video dei brand che promuovono felicità su pendii di nevi polverose, risate e birrette, nelle palestre di arrampicata artificiale ai piedi delle Alpi.
Ma diciamocelo con franchezza: quell’insulso cappellino con la sua ridicola punta non si può proprio vedere. O meglio, non si può proprio più vedere una pletora di finti boscaioli finlandesi percorrere con ridicola baldanza i corridoi sempre più vuoti di una fiera tedesca per darsi convegno e parlarsi addosso nei sofisticati lounge delle voci verdi o nei salotti dei visionari in cui si discutono le nuove dimensioni dell’outdoor.
La morale di tutto questo? I moderni outdoorsy hanno cambiato divisa e con essa sono cambiati i luoghi del convegno. Di certo sono cambiati i tempi e con essi sono profondamente cambiati purtroppo l’uomo e anche la donna che amano stare lafuori perché, almeno in questo, si è davvero raggiunta la parità. Il vecchio Mauri e la sua generazione di adepti oggi ci guardano da lontano, e sembrano lanciare un silenzioso richiamo a essere almeno un po’ più seri, ad andare oltre la divisa e riprendere un discorso che allora era ben cominciato: quello della montagna come luogo della libertà e del rispetto.
Uomo con il cappello a punta, non sei dunque una testa di ... non mi permetterei mai. Sei solo un giovane, o pseudo tale, confuso travestito dell’outdoor, preso al laccio dai malefìci di una sapiente strategia di marketing che ci vuole tutti uguali ma, ciò che è peggio, tutti con un unico pensiero, che varia dal superficiale al polemico. Quello stesso marketing che ha compreso come sia più conveniente suggerire ai marchi della montagna una furba strategia lifestyle, piuttosto che la faticosa strada della ricerca e sviluppo per l’innovazione e la funzionalità, così difficile da spiegare e far comprendere alle teste calde.
Oggi fuori, a metà febbraio, in pianura ci sono 15° e i noccioli fra poco ci faranno vedere le prime gemme. Il freddo inverno, mai davvero cominciato, è ormai solo un ricordo. Che te lo metti a fare quel cappello?
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