04 Outdoor Mag 2015

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Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) T. +39 0362.600463 - F. 0362.600616 - redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

Anno 8 - Numero 4 / 2015



Anno 8 - Numero 4 / 2015

IN PRIMO PIANO /

Ecco tutti i vincitori della prima edizione degli Snow Industry Awards

redazione@outdoormag.it

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FOCUS CLIMBING /

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Outdoor Shop Test: a settembre la prima

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Falesie lecchesi: una ricchezza da preservare (e finanziare) 26 30-31

EVENTI /

Prowinter: il mondo neve pensa positivo

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Arrampicata: come evitare gli infortuni?

Un Winter Tour “da Oscar” SKI ALP mondiale in salsa piemontese

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Madesimo Freeride Festival

34-35

20-21

FOCUS ON /

Nell’obiettivo (della cinepresa) dei Ragni di Lecco

18-19

Scandinavian Outdoor Awards “a tutta lana” Anche quest’anno la nostra rivista è stata invitata a prender parte alla giuria degli SOA: un riconoscimento organizzato dall’associazione che riunisce le aziende del mercato outdoor scandinavo

• SPOT: climbing nelle Filippine • Rock Master World Youth Championship • Slackline in the CITY • Petzl RocTrip • News/Prodotti • Mantis “coccola” le tue viti


EDITORIALE /

/ in primo piano

a cura di Benedetto Sironi

Visioni verticali (e trasversali) Nell’ultimo editoriale avevamo parlato dell’ormai sottile confine nella “stagionalità” delle discipline outdoor: in altre parole, la loro pratica si è fatta sempre più multi-stagionale senza confini

Il ceo di Vibram Antonio Dus rassegna le dimissioni Vibram, l’azienda italiana leader nella produzione di suole in gomma ad alte prestazioni, comunica che l’amministratore delegato Antonio Dus ha rassegnato le proprie dimissioni. La direzione ad interim passerà al presidente Marco Bramani, mentre il dott. Dus darà supporto al management e alla proprietà per un proficuo passaggio di consegne. Vibram ha ringraziato Antonio Dus per la sua preziosa e professionale collaborazione e gli augura ogni successo per i suoi futuri incarichi. Antonio Dus ha espresso la propria gratitudine al presidente Bramani e a tutto il team Vibram per l’esperienza umana e professionale maturata in questi anni di collaborazione.

così netti tra estate, inverno o mezze stagioni. Anche questo numero, così come lo scorso, ne è un piccolo ma significativo specchio, spaziando ancora molto tra neve e discipline più “calde” come il climbing, anche se proprio l’arrampicata è uno dei perfetti esempi di attività sempre più praticata nel corso di tutto l’anno, o quasi. La prima parte del giornale è quindi dedicata alle ultime importanti segnalazioni della stagione invernale. Spesso raccontate in prima persona e “dal di dentro”, grazie al prezioso lavoro dei nostri inviati. Ai winter sport nel loro complesso abbiamo pure dedicato gli Snow Industry Awards, iniziativa del nostro gruppo editoriale che ha avuto un grandissimo riscontro a più livelli (vedi report con i vincitori alle pagine 12-13). La seconda parte del giornale invece è fortemente focalizzata sull’arrampicata, disciplina che continua a confermarsi come una delle più dinamiche, brillanti e in crescita del mondo outdoor. E non solo, visto che si sta affermando sempre più come una valida alternativa al fitness, grazie all’aumento dei praticanti nelle sale indoor italiane. Il cui numero e livello, seppur ancora molto distante da quello di paesi di riferimento come Francia e Germania, comincia ad assumere proporzioni adeguate e confortanti. A proposito di climbing. Proprio da una visione “verticale” ma al contempo “trasversale” siamo partiti per dare il via a un nuovo e ambizioso progetto: anche questa volta extra-editoriale, come nel caso degli Industry Awards del mondo neve (che lanceremo presto anche per il mercato outdoor). Stiamo parlando dell’OUTDOOR SHOP TEST, che si svolgerà a metà settembre alla Pietra di Bismantova: una delle location più belle e iconiche dell’arrampicata italiana, appunto, citata perfino da Dante nella Divina Commedia. Ma saranno coinvolte anche tutte le altre discipline outdoor, per le quali la location è un’area ideale. Si tratta del primo evento di questo genere in Italia, con una formula dinamica e innovativa all’insegna di 4 parole d’ordine: test, formazione, business e networking. Un’iniziativa

Emy Leitner alla guida del marketing per Dynafit Italia Emy Leitner è stata nominata marketing manager Italia per il marchio Dynafit. Dal quartier generale di Bolzano, gestirà lo sviluppo delle strategie di comunicazione e promozione nel mercato nazionale del brand. Leitner prende le redini del marchio con le credenziali di vera sportiva praticante: un passato da fondista e, soprattutto da quando è entrata nel gruppo Oberalp nel 2012, grande appassionata di sci alpinismo. Amante della montagna a tutto tondo, dal trekking più leggero all’alpinismo: è ancora fresco il ricordo del suo viaggio in Nepal al fianco di un’associazione no profit a sostegno delle donne sherpa. La passione e la conoscenza per “presa diretta” del mondo outdoor sono stati elementi chiave per assegnare una funzione importante e delicata come il marketing Dynafit alla giovane altoatesina. Nata e cresciuta a Brunico ha conseguito nel

2011 la Laurea in “Lingue e letterature straniere” presso l’Università degli studi di Verona. Dopo qualche esperienza di stage in aziende turistiche locali entra nel 2012 nel Gruppo Oberalp come supporto alla divisione marketing Italia per i brand Salewa e Dynafit fino a ottenere nel 2013 la qualifica di marketing specialist per la gestione del retail marketing, degli eventi e del web marketing. “Sono estremamente contenta della responsabilità che l’azienda mi ha affidato: si tratta di una sfida quotidiana nel rafforzare l’immagine di un brand come Dynafit riconosciuto anche in Italia come un vero punto di riferimento per discipline sportive in alta quota - ha commentato Emy Leitner - ma sono fiduciosa di poter svolgere il mio incarico in modo positivo, anche grazie al team di lavoro e alle risorse che il gruppo Oberalp mette a disposizione del marchio”.

Imu-Funivie: la spada di Damocle della Cassazione La notizia è di quelle che possono fare davvero paura al già altalenante mondo degli sport invernali e riguarda la sentenza 4.541 del 21 gennaio, che riguarda il ricorso dell’Agenzia delle Entrate contro la Società Funivia Arabba Marmolada - Sofma Spa. L’oggetto del contendere era relativo al pagamento dell’IMU sugli impianti di risalita dei comprensori sciistici che secondo la sentenza “non sono un mezzo di trasporto ma uno spazio commerciale legato alle piste da sci e quindi soggetto a Imu”. Le cifre per l’Imu su queste strutture varierebbero dai 25 mila euro all’anno per una seggiovia a sei posti ai 50 mila euro per una telecabina. Numerosi gestori di

impianti si sono già espressi in toni piuttosto preoccupati per questa sentenza: “Abbiamo una situazione economica già molto precaria, questa potrebbe essere la mazzata definitiva”, ha commentato Ferruccio Fournier, presidente dell’associazione valdostana degli impianti di risalita. È dallo scorso anno che l’agenzia delle entrate ha iniziato a chiedere l’Imu anche agli impianti di risalita e tutti hanno fatto ricorso. Le commissioni tributarie nel primo e nel secondo grado di giudizio hanno dato ragione alle aziende. Ora ci sono numerosi ricorsi pendenti in cassazione e questa prima sentenza getta nel panico molte società.

specificatamente studiata per il trade (aziende, negozi e operatori in genere). All’interno di un progetto più ampio e già ben avviato che coinvolge anche il mondo neve e bike, ossia il Pro Shop Test (tutte le info a pagina 22). Il progetto è ambizioso, ma del resto le sfide ci sono sempre piaciute. Abbiamo peraltro la fortuna di lavorare ormai da 10 anni in un mondo come quello outdoor dove quotidianamente assistiamo (e spesso raccontiamo) imprese di ogni genere, siano esse sportive o lavorative. Abbiamo quindi imparato che i risultati migliori e le vittorie più “piene” derivano quasi sempre da un approccio che sappia essere insieme molto minuzioso e focalizzato ma anche onnicomprensivo. Da visioni verticali e trasversali…

Editore: Sport Press Srl Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362.600463 Fax 0362.600616 Email: redazione@outdoormag.it Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 redazione@outdoorusa.net - www.outdoorusa.net Anno 8 - N.4 / 2015 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Sport Press S.r.l. Responsabile dati: Benedetto Sironi Chiuso in redazione il 24 aprile 2015

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La nuova aquila di Salewa ora “vola” anche sopra Bolzano Nel corso di una cerimonia alla presenza del presidente Gruppo Oberalp-Salewa Heiner Oberrauch e del top management dell’azienda, il nuovo marchio Salewa affisso sulle pareti dell’headquarter di Bolzano è stato svelato al grande pubblico. Il drappo è stato tolto dall’alpinista Stefan Rainer e da altri tre colleghi che si sono calati direttamente dalla cima della sede. “È da oltre quattro anni che sentivamo il bisogno di rinfrescare il nostro marchio”, racconta Maurizio Priano, marketing director di Salewa. “Soprattutto in questi ultimi tempi nei quali si sono fatti passi giganteschi. Ci sembrava corretto dare espressione all’identità attuale di Salewa: azienda italiana inserita in una molteplicità di mercati nel mondo, sempre ricettiva ai cambiamenti, con valori legati alla sicurezza, al design del prodotto, ma anche ai principi tradizionali della montagna, al suo spirito”. Il nuovo design del marchio è una rielaborazione in chiave moderna del precedente: propone un’aquila in volo caratterizzata da linee geometriche minimaliste, forti e precise. Aggiornato anche il logotipo: caratteri creati e tagliati in sintonia con

le ali, con un effetto che sottolinea movimento e solidità. “La nuova identità del nostro brand”, continua Maurizio, “va molto oltre e introduce la nuova collezione 2015 il cui claim Get Vertical è un vero invito a uscire dalle proprie comodità alla ricerca di continue sfide in una vita più ricca e consapevole”.

/ job opportunities AGENTE DI COMMERCIO Alpinestudio, agenzia italiana per I marchi di abbigliamento Montane (www.montane.co.uk) e ABK, cerca AGENTE PLURIMANDATARIO con esperienza nel settore outdoor e showroom, per l’area Nord Est (Trentino, Veneto). Per informazioni scrivere alla seguente mail: info@alpinestudio.it Oppure chiamare direttamente il 347.9772552 (Andrea Gaddi)



NEWS

/ people

Vuoi diventare un tester? Bergans of Norway ti aspetta…

Mangia Trekking e Aku in una campagna per escursionisti

Bergans of Norway è in procinto di lanciare un nuovo progetto sulla piattaforma Ispo Open Innovation in partnership con il produttore di tessuto e abbigliamento Toray. Per questo il marchio è in cerca di 30 tester che possano mettere alla prova in svariate condizioni il nuovo tessuto Ecodear. Esso appare come il tradizionale poliestere (riciclabile e funzionale) ma al posto di essere fatto di petrolio e altri combustibili, utilizza materie prime provenienti da fonti rinnovabili tutelando così al massimo le risorse del nostro pianeta. Chi volesse candidarsi per la posizione di tester è invitato a compilare un questionario online disponibile sulla piattaforma Ispo Open Innovation. Nel corso del progetto i tester discuteranno lo sviluppo prodotto con i responsabili del brand, gli atleti, le guide alpine professioniste e i rivenditori partner. Al termine della fase di sviluppo, i tester potranno tenere la giacca oppure riceveranno in dono un modello di pari livello dell’ultima collezione.

Prosegue la bellissima collaborazione tra l’associazione ligure Mangia Trekking e il marchio Aku. Ultimamente con l’obiettivo di realizzare un filmato pubblicitario destinato a far parte di una serie dedicata agli hikers, è giunta nell’antico borgo di Mangia nel comune di Sesta Godano la struttura AGB Studio Video. La troupe era composta dal regista televisivo AlessanLa troupe televisiva con alcuni escursionisti dro Beltrame, dal cameramen Angelo partecipanti alle riprese Siri e dall’autrice Elena Gagliano. Il loro lavoro, commissionato da Aku, si prefigge di promuovere i prodotti dell’azienda trevigiana valorizzando il territorio della Val di Vara e gli escursionisti che vi abitano. Il messaggio pubblicitario raggiungerà anche alcuni paesi stranieri ove l’azienda italiana è ben affermata (Germania, Inghilterra, Spagna) mettendo in vista anche oltre confine questo territorio votato all’escursionismo. Nelle riprese anche la storia e le motivazioni dell’associazione Mangia Trekking raccontate direttamente da Giuliano Guerri, uno dei suoi fondatori. Il borgo medievale di Mangia è stato scelto come luogo centrale direttamente dal responsabile marketing Aku Vittorio Forato che è stato attirato dall’incontaminatezza e dall’immagine arcaica del territorio, nonché dalla genuinità e dalla semplicità dei suoi hikers.

Un bivacco sul Monte Rosa in onore di “Mamo” Il 31 dicembre 2009 una valanga si è portata via Massimo “Mamo” Comotti, un giovane amante della montagna e in particolare del Monte Rosa. Proprio per onorare questa sua passione, i suoi amici hanno scelto la cresta del Naso del Lyskamm sul versante Sud per l’installazione di un bivacco avvenuta in collaborazione con le Guide Alpine di Gressoney. La struttura portante in legno lamellare è pensata per resistere alle sollecitazioni meccaniche e sarà sollevata dal suolo di circa mezzo metro per un maggior isolamento. Sarà dotata di un impianto fotovoltaico che alimenterà l’illuminazione interna e la luce esterna di segnalazione, mentre la piccola cucina all’interno sarà alimentata a gas. La posizione del bivacco consente agli alpinisti di effettuare quella che è considerata una delle ascensioni più impegnative al Lyskamm orientale (4.527 s.l.m), ovvero l’integrale da Stafal (1.825 s.l.m.). Il progetto è stato portato avanti grazie all’associazione “Amici del Mamo Onlus” che persegue unicamente la realizzazione del bivacco.

Cristiano Silei nominato nuovo AD per Dainese Il consiglio di amministrazione di Dainese ha nominato Cristiano Silei nuovo amministratore delegato e membro del consiglio di amministrazione con effetto immediato. Con quasi 20 anni di esperienza nel settore motociclistico in Ducati Motor Holding, Silei ha ricoperto una serie di ruoli rilevanti. Tra essi ricordiamo: direttore strategia e sviluppo prodotto, amministratore delegato di Ducati Nord America e vice president sales & marketing. Silei è stato introdotto in Dainese da Federico Minoli, amministratore delegato di Dainese dal 2012 che ora assumerà il ruolo di presidente. “Dainese è una di quelle rare aziende che sono riuscite a creare un nuovo mercato attraverso la tecnologia e l’innovazione, e sono onorato di essere stato scelto per esserne alla guida”, ha detto Silei. Gilbert Kamieniecky, partner del Corporate Investment team di Investcorp e membro del consiglio di amministrazione di Dainese, ha aggiunto: “Siamo all’inizio di una fase nuova ed entusiasmante per Dainese e non vediamo l’ora di lavorare con Cristiano e di vederlo dirigere l’azienda durante la sua futura evoluzione, sempre nel rispetto della sua missione, quella di proteggere la vita delle persone”.

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/ partnership

Garmin e Red Bull insieme per 3 eventi del Toro Rosso Un’importante partnership internazionale vedrà Garmin al fianco di 3 eventi organizzati da Red Bull: Wings for Life World Run, Red Bull Air Race e Red Bull X-Alps. Il primo evento avrà luogo il 3 maggio a Verona per il nostro paese ma si corre simultaneamente su 35 tracciati diversi in altrettante nazioni. I partecipanti partiranno nello stesso istante in tutto il mondo e potranno correre finché non saranno raggiunti dalla Catcher Car. Per questo evento il prodotto di riferimento Garmin sarà vivofit 2. La Red Bull Air Race invece vede i migliori piloti aerei del mondo alla prova in una gara motoristica che combina velocità, precisione e talento. Dopo lo stop di Abu Dhabi, a partire dalla tappa di Chiba (Giappone) e fino alla fine del circuito

vivofit 2

VIRB Elite

mondiale all’interno dell’abitacolo del pilota McLeod saranno montate delle action cam VIRB Elite. Per finire il Red Bull X-Alps vedrà, alla partenza da Salisburgo del 5 luglio, 31 atleti affrontare l’itinerario di oltre 1.000 km da percorrere a piedi e con parapendio alla volta di Monaco. Al via anche un italiano, Aaron Durogati. Tutti i concorrenti avranno in dotazione un set composto da smartwatch fēnix 3, GPSMAP 64 e action cam VIRB.

Il fotografo Riccardo Improta “scatta” con Millet Millet amplia la propria gamma di collaborazioni ufficializzato una partnership insolita ed estranea all’ambiente sportivo. Il marchio si è infatti unito al fotografo paesaggista romano Riccardo Improta, figura di spicco nel panorama artistico italiano e già collaboratore con alcuni tra i migliori brand del settore tra cui Leica e Manfrotto. Improta è fotografo editoriale con 20 anni di esperienza ed è impegnato in progetti di ricerca sul paesaggio volti a sensibilizzare le coscienze sulle tematiche ambientali. Insegna da 15 anni presso varie realtà accademiche italiane e straniere. Inoltre organizza e conduce workshop in aree del pianeta dove la natura batte il suo ritmo migliore (Scenic Lan-

dscape Photo Workshop). Millet fornisce a Improta capi tecnici per le sessioni fotografiche esterne. Tra esse la Great Alps Jacket che Improta indosserà durante il prossimo workshop in Islanda. Calda grazie al Polartec Thermal Pro, questo capo si adatta perfettamente al rigido clima dell’isola.

La nuova avventura di Emilio Previtali è con Elle-Erre

Polartec nuovo partner della Tromsø SkyRace

Alpinista, atleta di alto livello, scrittore, acuto osservatore ma soprattutto amante della montagna e del mondo dell’outdoor a 360°. Emilio Previtali, il bergamasco famoso per la sua capacità di far sognare con i propri racconti, ha ufficialmente iniziato una collaborazione in veste di european marketing manager con il team Elle-Erre. Una realtà tutta made in Bergamo (con sede ad Alzano Lombardo) che da oltre 25 anni progetta e realizza materiale pubblicitario (bandiere, gazebo e molto altro) per eventi sportivi, capitanata da Gianluca Rota, fondatore e cuore dell’azienda. Attenta alla qualità del prodotto e al servizio clienti, obiettivo di Elle-Erre è quello di rafforzare la propria presenza in Italia e non solo: la figura di Emilio costituisce infatti un prezioso asso nella manica per consolidarsi sempre più anche sui mercati esteri. Nella foto, da sinistra, il titolare di Elle-Erre Gianluca Rota con Emilio Previtali. www.elleerre.it

È un trail running tecnico e fisicamente impegnativo che viene corso in uno spettacolare e selvaggio territorio circondato da montagne, fiordi e isole. Si tratta della Tromsø SkyRace, evento norvegese organizzato dai campioni Kilian Jornet ed Emilie Forsberg. La seconda edizione avrà luogo dal 31 luglio al 2 agosto 2015 e sarà supportata per la prima volta da Polartec che fornirà ai partecipanti una giacca Salomon. L’evento inoltre interesserà le due cime più elevate che sormontano la “capitale dell’Artico”. Ospiterà 600 partecipanti e 3 gare: la 45 km

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fenix 3

(4.300 mt D+), la 20 km (1.600 mt D+) e il Vertical Kilometer (VK). Ricordiamo che la corsa da 45 km e il Vertical Kilometer portano punti nelle classifiche delle Skyrunner World Series, motivo per cui si attendono gli atleti migliori al mondo nella lunga distanza e nel chilometro verticale. Kilian Jornet, a proposito dell’arrivo di Polartec, ha dichiarato: “Polartec realizza tessuti tecnici che sono perfetti per le condizioni meteorologiche impegnative che probabilmente incontreremo in Norvegia. Inoltre è fortemente impegnata nella protezione dell’ambiente e nel riciclo dei materiali, proprio come la Tromsø SkyRace, un evento attento a queste problematiche e i cui organizzatori e partecipanti sono tutti rispettosi dell’ambiente”. www.tromsoskyrace.com www.polartec.com


/ salva con nome Gold sponsor e speaker doc al prossimo EOS

Le prime indiscrezioni sull’OutDoor Show 2015

Gli organizzatori dell’European Outdoor Summit 2015 (EOS) hanno annunciato alcune novità relative all’evento che quest’anno avrà luogo a Sheffield, in Gran Bretagna, dal 13 al 15 ottobre. Anzitutto tra i supporter un ruolo di primo piano lo avranno i gold sponsor Berghaus, ISPO e W.L. Gore & Associates, mentre tra gli altri sponsor sono confermati Thule e aWorkbook. Inoltre sono stati annunciati gli speaker che apriranno l’evento: si tratta dell’ex campione olimpico e politico britannico Lord Sebastian Coe e del presidente di Pentland Group, Andy Rubin. Lord Sebastian Coe ha conquistato nella sua carriera di atleta 4 medaglie olimpiche di cui 2 ori e svariati record. Inoltre è stato a capo del Comitato Olimpico per Londra 2012. Andy Rubin guida invece il Pentland Group, proprietario dei marchi Berghaus, Speedo, Brasher, Ellesse, Canterbury, Boxfresh, KangaROOS, Mitre e Red or Dead, oltre alla catena di negozi JD Sports. www.europeanoutdoorsummit.com

Ogni anno l’OutDoor Show subisce modifiche e miglioramenti e il 2015 non fa eccezione. Tra nuovi progetti e contenuti, spicca l’inaugurazione di un nuovo ingresso centrale che permetterà di accedere alla fiera dal parcheggio ovest. Il padiglione A1, ovvero il Rothaushalle, è il più grande padiglione dell’area fieristica e negli ultimi anni ha ospitato il villaggio tende presentando su oltre 10mila mq le novità di 30 espositori. In occasione dell’edizione 2015 dello show tornerà ad essere utilizzato come classica superficie espositiva, mentre il villaggio tende sarà trasferito nell’area all’aperto e nel padiglione A7. È inoltre confermata la modifica adottata lo scorso anno nel padiglione A2: tre volte al giorno si svolgerà un trend-show realizzato con l’aiuto del computer mapping e finalizzato a presentare al pubblico le tendenze in campo colori, design, tagli e materiali. Il vivace padiglione darà per cui spazio alla “Hall of Visions” che unisce avventura a informazioni, alla coppa tedesca di bouldering che garantisce grande intrattenimento e a bar e lounges che invitano a rilassarsi.

Gore-Tex Footwear tra tv e Fuorisalone

Dal 29 marzo fino all’11 aprile Gore-Tex Footwear è approdato in Tv con spot da 20 secondi per far scoprire i benefici delle calzature con tecnologia di prodotto Surround. Essa rende le scarpe impermeabili, visibilmente traspiranti e in grado di mantenere i piedi asciutti, freschi e comodi. Le calzature che adottano questa tecnologia, e che rispondono al claim Feel Good, sono per la pioggia così come per il sole, perfette in montagna così come in città. Per questa iniziativa, sono stati ideati due soggetti creativi con la presenza dei nuovi modelli SS15 di 12 brand partner: Salewa, La Sportiva, Scarpa, Dolomite (soggetto outdoor); Igi&Co, Primigi, Legero, Melluso, Fretzmen, Superfit, Salewa, Ara (soggetto casual). Gli spot sono andati in onda sui canali Rai, Mediaset, La7 oltre che su alcuni canali tematici e digitali di Discovery Italia. Gore-Tex Footwear è stato inoltre protagonista di un’altra iniziativa promozionale davvero interessante. Per la prima volta è stato presente al Fuorisalone, in occasione del Salone del Mobile di Milano (dal 14 al 19 aprile). Il brand ha offerto un mix di tecnologia e design all’interno di un’istallazione audio interattiva, Sound Stories, che ha occupato la lobby del nhow Hotel di via Tortona. Qui sono state raccontate storie sonore attraverso vibrazioni, risonanze e intonazioni avvolgenti e presentate calzature realizzate in collaborazione con i brand partners internazionali e, per la prima volta, con la partecipazione degli studenti del Politecnico Calzaturiero di Vigonza (Pd).

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NEWS

/ green

“Dalla teoria alla pratica”, Aku in sostegno di Sagron Mis

Zamberlan tra i nuovi membri dell’EOCA

L’Associazione Laboratorio Sagron Mis, con il supporto del marchio Aku, aveva organizzato per sabato 18 e domenica 19 aprile due giornate centrate sull’importanza dei prati falciati e l’evoluzione del bosco quando la montagna viene abbandonata. Prati e pascoli di montagna sono grandi serbatoi di biodiversità e la loro salva-

L’European Outdoor Conservation Association celebra l’arrivo della primavera accogliendo tra le sue fila Zamberlan e il Kendal Mountain Festival e portando a 126 il numero totale dei membri dell’associazione. “Le montagne sono parte del nostro DNA in Zamberlan”, ha dichiarato il proprietario Marco Zamberlan. “Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità per proteggere sul serio i territori selvaggi, e quale via migliore se non lavorare e collaborare attivamente con l’EOCA?”. Se tutti conosciamo la storia del Calzaturificio Zamberlan, una nota a parte merita il Kendal Mountain Festival: questo festival britannico è uno

guardia richiede, oltre l’impegno di enti e istituzioni, nuove sensibilità sul loro valore ecologico da parte di tutti i frequentatori della montagna. La prima giornata è stata dunque dedicata ad ascoltare le esperienze che in diverse parti delle Alpi si stanno mettendo a punto per la difesa dei prati e dei pascoli di montagna che nell’abbandono del territorio acquistano nuove potenzialità. La seconda invece alla sistemazione di una frana che ha interessato un prato di pregio situato in uno dei luoghi più belli di Sagron Mis, le Casere: dissodare, rastrellare, consolidare l’area del distacco e togliere i sassi per recuperare il concetto di prato (e di territorio) come bene comune. Aku ha preso parte all’iniziativa supportandola e coinvolgendo la comunità di amici e amanti della montagna.

dei più grandi al mondo. “Mentre il festival cresce e il numero di visitatori cresce, diventa chiaro come i paesaggi che in cui andiamo e che vediamo nei film, leggiamo nei libri e di cui parliamo con i nostri amici sono luoghi di cui avere cura”, ha spiegato il direttore Clive Allen. “Il Kendal Mountain Festival ispira le persone a uscire e a spingersi oltre i propri limiti, oltre a fare collettivamente tutto quello che è possibile per assicurare la protezione dei posti in cui vogliamo andare. Impegnarsi con l’EOCA è una via positiva e tangibile di fare questo”. www.outdoorconservation.eu

Anche Sympatex a Sustainable Apparel Coalition Patagonia investe nella scienza per proteggere l’ambiente Attraverso il venture fund $20 Million & Change di Patagonia, il brand californiano ha iniziato a investire nell’innovativa azienda svizzera Beyond Surface Technologies (BST), specializzata nel mondo tessile, che si pone l’obiettivo di sviluppare un trattamento chimico ecologico da utilizzare nella produzione di abbigliamento outdoor. I prodotti chimici sono una componente necessaria per realizzare capi d’abbigliamento outdoor ma possono essere tossici e danneggiare l’ambiente. “Questa è la sfida che ci prestabiliamo ogni giorno: realizzare i migliori prodotti tecnici adempiendo ai nostri impegni ambientali”, afferma Rose Marcario, CEO di Patagonia. “Cerchiamo le soluzioni migliori, più pulite e più sicure di fare business; sfruttiamo la nostra esperienza in Ricerca e Sviluppo e, allo stesso tempo, selezioniamo le migliori società con cui collaborare. Beyond Surface Technologies ha il potenziale per aiutare Patagonia e l’intero settore a raggiungere un equilibrio e poter utilizzare le sostanze chimiche senza compromettere i rendimenti del prodotto: per tale ragione siamo Ph. credits: Mikey Schaefer molto contenti di investire nel loro successo”. www.beyondst.com

/ Smart shoe e Sole factor Vibram protagonista al Salone del Mobile di Milano con due progetti all’avanguardia Si è partiti con il lancio di Smart Shoe, primo prototipo di “scarpa intelligente” nato dalla collaborazione con Lenovo. Smart Shoe è il risultato di The Smart Moving Platform, una partnership strategica stretta da Vibram, Lenovo e BJDW nel 2014 che prevede un’area di R&D congiunta, con l’obiettivo di condividere strumenti, tecnologie e progetti dei rispettivi centri di ricerca attivi in Cina. 10 ospiti d’eccezione accompagnati da Mr. Yao Yingjia (vicepresidente & direttore generale di Lenovo Group) e da Marco Bramani (presidente Vibram) hanno potuto testare in anteprima la rivoluzionaria calzatura. Questa, in grado di comunicare con i device Lenovo tramite Bluetooth, prevede un sistema GPS e un pannello

LED che registrano i dati degli utenti e li guidano in fase di navigazione attraverso la vibrazione della suola. A seguire, Vibram ha presentato un progetto sviluppato in occasione di Expo 2015: Vibram Sole Factor. L’obiettivo è quello di far percepire al consumatore la suola come un prodotto finito, che può essere sostituito per migliorare le proprie performance. Con l’intento di coinvolgere l’utente anche nello sviluppo del prodotto, da maggio Vibram sarà presente sul territorio milanese con un truck all’interno del quale esperti di performance e designer consiglieranno ai passanti la suola Vibram più adatta alle proprie esigenze tra le oltre 200 disponibili. Essa sarà poi applicata alle calzature da esperti calzolai che lavoreranno all’interno del truck in un laboratorio a vista.

Sympatex Technologies ha aderito alla Sustainable Apparel Coalition (SAC). L’alternativa ecologica tra gli specialisti del tessile funzionale sfrutterà quindi lo strumento di misurazione della sostenibilità del gruppo SAC, ovvero l’Higg Index. Quest’ultimo consente a fornitori, produttori, marchi e retailer di valutare le aziende con cui lavorano, le materie prime che utilizzano e i processi di lavorazione che seguono per agevolare scelte eco-friendly. Sympatex si unisce a oltre 150 marchi globali, retailer e produttori, oltre a organizzazioni no-profit, enti governativi e istituzioni accademiche che

Vaude sempre più in prima linea nel business eco Da tantissimi anni il marchio Vaude conduce una strategia di mercato fortemente improntata sull’aspetto ambientale ed ecologico. Ora si fa pioniera nell’industria outdoor grazie alla pubblicazione del primo Common Good Balance, che valuterà assieme fattori economici, ambientali e sociali. “Stiamo consumando risorse internazionali per due mondi, cresce il riscaldamento globale e la differenza fra ricchi e poveri è sempre più larga”, ha commentato il CEO di Vaude Antje von Dewitz. “Le aziende sono valutate nel nostro sistema economico soprattutto sul successo finanziario. Fattori come la responsabilità ecologica e la giustizia sociale sono ignorati. Il Common Good Balance valuta invece questi aspetti”. Il CGB dunque misura il successo imprenditoriale non solo dal punto di vista finanziario, ma anche e soprattutto in termini di contributo al bene comune: ovvero dignità umana, cooperazione, sostenibilità ambientale, giustizia sociale, codeterminazione democratica e trasparenza. L’obiettivo è quindi quello di fornire una valutazione qualitativa trasparente e credibile di quanto un’azienda

Tara

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sono impegnate a migliorare l’aspetto ecologico della catena di approvvigionamento dei mercati apparel e footwear. Tra i marchi che fanno parte di questo gruppo spiccano adidas, H&M, Levi’s, Nike, Puma e VF Corporation. www.apparelcoalition.org

contribuisca a questo bene comune. Da segnalare anche l’ampliamento della Recycled Collection che dal 2008 propone borse realizzate in materiale riciclato. A partire da questo mese di aprile, infatti, tre nuove borse entreranno a far parte di questa linea d’elite. La creazione di questi modelli consente un risparmio di energia tra il 30% e il 50% se paragonata al processo di lavorazione tradizionale. A questo si deve aggiungere una riduzione del 50% delle emissioni di CO2 e una riduzione del 100% dell’uso di carburanti. I nuovi modelli rispettano gli standard bluesign e utilizzano materiali che non danneggiano nè l’ambiente nè l’uomo.

Tonel

Tronio


/ riconoscimenti Il Red Dot Award 2015 a Briko per la maglia Pomice La maglia da ciclismo top di gamma Pomice firmata

una combinazione di nuovi materiali: Superleggero,

da Briko ha convinto la giuria di 38 membri del Red

il tessuto con costruzione a navetta, avvolgente ed

Dot Award (giunto alla

elastico, traspirante e

sua 60esima edizione)

a rapida asciugatura, si

e si è aggiudicata il pre-

abbina a un tessuto 3d

stigioso Product Design

che aumenta la venti-

2015. Gli esperti inter-

lazione e protegge dai

nazionali hanno valutato

raggi UV. La cerimonia

ben 4.928 prodotti da 56

di premiazione con oltre

paesi nel mondo. Tessuti

1.200 ospiti sarà ospitata

tecnici ultralight di ultima

a Essen, all’Aalto-Theater.

generazione, strutture 3d, design iconico, comfort

Nella “Designers Night” i vincitori celebreranno i

e una perfetta ergonomia sono le caratteristiche di

prodotti premiati esposti nel Red Dot Design Museum

Pomice. Veste come una seconda pelle grazie a

di Essen.

Piolets d’Or: tre premi più uno per la 23esima edizione Al Palanoir di Courmayeur, nella serata di sabato 11 aprile, si è svolta la cerimonia di premiazione dei Piolets d’Or, conclamato oscar dell’arrampicata giunto alla sua 23esima edizione. Alla fine sono state 3 le ascensioni scelte dalla giuria tecnica tra le 58 proposte. A ricevere il premio sono dunque stati gli statunitensi Tommy Caldwell e Alex Honnold (traversata del Fitz Roy in Patagonia), i russi Aleksander Gukov e Aleksey Lonchinsky (apertura di una via sulla parete sud del Thamserku, in Nepal), e gli sloveni Marko Prezelj, Ales Cesen e Luka Lindic (apertura di una nuova via sul versante nord dell’Hangshu). A un emozionatissimo Sir Chris Bonington, 80 anni portati benissimo e leggenda dell’alpinismo internazionale, è stato invece consegnato il Piolet d’Or alla carriera-Premio Walter Bonatti: “Per me è un premio speciale, ne ho ricevuti tanti durante la mia carriera ma questo mi viene assegnato dagli alpinisti ed è un onore”. Lo scalatore britannico è stato autore di memorabili imprese in alta quota, prima sulle Alpi (nel 1961 il pilone centrale del Freney sul Monte Bianco) e poi in Himalaya (Annapurna, Nuptse, Changabang, Shivling).

Vaude nominato per il Boldness in Business Award Il Boldness in Business Awards è un singolare e prestigioso riconoscimento conferito dal Financial Times e da ArcelorMittal, importantissima azienda mondiale nell’acciaio e nel settore minerario, alle realtà che si sono distinte in tutto il mondo per la gestione audace del management e del business. Vaude, nel corso della settima edizione di questa premiazione premi avvenuta il 19 marzo a Londra, è stata nominata per il suo approccio sostenibile nella categoria Corporate Responsibility/Environment. Alla cerimonia era presente il CEO di Vaude, Antje von Dewitz, che ha dichiarato: “È un grande onore e un grande riconoscimento nel mondo dell’ambiente ritrovarsi tra le prime 6 aziende in questa categoria”. Al Boldness in Business Award 2015 erano candidate ben 300 realtà provenienti da tutto il mondo.

/ curiosità

OutDry va anche in buca... Jordan Spieth vince gli Augusta Masters 2015 indossando le scarpe Under Armour dotate della tecnologia italiana Il team di OutDry Technologies ha manifestato le proprie congratulazioni al ventunenne Jordan Spieth, che ha vinto gli Augusta Masters 2015 e siglato numerosi record. Durante l’inte-

ro torneo Spieth ha indossato le nuove scarpe da golf Drive One di Under Armour. Una delle caratteristiche più interessanti delle Drive One è la traforatura ArmourVent disegnata per mantenere il piede fresco. Una membrana impermeabile e traspirante OutDry laminata all’interno della parte superiore mantiene l’acqua al di fuori della superficie esterna della scarpa. Questo aiuta a tenere il piede asciutto, permettendo allo stesso tempo al sudore di uscire.

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@ OUTDOOR & WEB “ROTARY&FOTO: MONTAGNE” 2015: UN CONCORSO AL BACIO

LA SALOMON ADVANCED WEEK 2015 DA VIVERE SUI SOCIAL

Il concorso fotografico “Rotary&Foto: montagne”, promosso dal Rotary Club Trentino Nord, in collaborazione con il Trento Film Festival, ITAS Assicurazioni, ASD Coppa delle Dolomiti e altre importanti realtà culturali trentine, è ormai una tradizione del periodo che anticipa il festival del cinema di montagna. Per l’edizione di quest’anno la tematica scelta è “Una montagna di baci”. Tra le novità assolute vi è poi la modalità di partecipazione spiccatamente “social”: i partecipanti dovevano postare un massimo di 4 immagini direttamente sulla pagina Facebook del concorso (www. facebook.com/montagnadibaci) entro l’8 aprile 2015, oltre che inviarle via mail al comitato. Il vincitore sarà scelto da una giuria composta da giornalisti, fotografi, esperti ed appassionati di montagna, e verrà premiato con un buono per l’acquisto di materiale fotografico del valore di 300 euro. La premiazione avverrà nel corso di una cerimonia che si svolgerà nella giornata conclusiva del 63° Trento Film Festival, il prossimo 10 maggio. www.trentofestival.it

Si è svolta a Maiorca la Salomon Advanced Week 2015, l’appuntamento dedicato allo sviluppo di idee, programmi e nuovi prodotti Salomon Lab Apparel, Footwear e Gear in collaborazione con gli atleti del team internazionale. Il programma ha previsto una serie di test e di training personalizzati, di sessioni video e fotografiche, di incontri e riunioni con specialisti podologi e fisioterapisti. Gli atleti però sono stati i veri protagonisti e hanno animato summit e focus incentrati sullo studio dei nuovi prodotti, svolgendo un lavoro specifico per individuare i modelli più performanti e più evoluti in base alle diverse esigenze dei singoli. Ogni passo e ogni giornata della Salomon Advanced Week poteva essere seguita sulla pagina Facebook salomonrunning, offrendo così l’opportunità di dare uno sguardo da vicino agli atleti del team impegnati nello sviluppo e studio delle novità Salomon. Tra i runner presenti c’erano Kilian Jornet, Emelie Forsberg, Anna Frost, Zhanna Vokueva, Ryan Sandes, Ricky Lightfoot, Dimitris Theodorakakos, Tofol Castaner, François D’Haene, Philipp Reiter, Rickey Gates e Jonathan Wyatt.

TRA SOCIAL E WEB, CRESCE L’INTERESSE PER IL FREERIDE WORLD TOUR Il Freeride World Tour ha vissuto un’incredibile crescita a livello di internet e social network rispetto alla scorsa stagione. A gennaio il profilo Facebook, che aveva abbondantemente superato i 100.000 fan, ne ha collezionati altri 10.000 negli ultimi mesi ed è stato visionato da oltre 1,5 milioni di persone. Il traffico sul sito, implementato di recente, ha invece registrato una crescita annua del 20%. Da ottobre a oggi inoltre ha visto incrementare i nuovi visitatori del 30% ed è stato visitato 500.000 volte. A livello video, contando tutti i provider con account FWT, nei soli mesi di gennaio e febbraio ci sono state 4.340.000 visualizzazioni. Numeri importanti che dimostrano come la strategia online del tour calzi a pennello rispetto alla domanda di appassionati che seguono le tappe. “Abbiamo analizzato le statistiche e il comportamento dei nostri fan sulle piattaforme digitali, così abbiamo praticato delle modifiche nella strategia”, ha spiegato il digital media manager del Freeride World Tour Gary Eisinger. “Nel concreto abbiamo postato più regolarmente news, video e foto perché è ciò che vogliono i nostri follower”. Tra le ultime novità in merito, il lancio della nuova FWT App su Apple store e Android Market, per offrire una via mobile più diretta al mondo del FWT. freerideworldtour.com

@ web updates GOOGLE SI ALLEA CON H3G PER UN NETWORK GLOBALE

FACEBOOK È IL SOCIAL CON LA MAGGIOR AUDIENCE

Come è già noto, nel 2018 in Europa verrà abolito il roaming. Per gli Americani tuttavia i vantaggi della rete senza costi aggiuntivi potrebbero essere disponibili molto presto grazie un accordo tra Google e la multinazionale asiatica Hutchison Whampoa, come riportato dal Telegraph. L’eventuale accordo tra BigG e H3G (controllata appunto da Hutchison Whampoa) permetterebbe agli utenti Google americani di telefonare e navigare nelle zone del mondo in cui opera Tre, tra cui Inghilterra, Italia e Irlanda, avvalen-

Il 2015 U.S. Digital Future in Focus di ComScore ha messo in evidenza le principali tendenze del digital del 2014 per scoprire i trend che caratterizzeranno il 2015. Tra le analisi proposte, è stato stabilito come Facebook rimanga in cima alla classifica dei social network grazie all’81% dell’audience digitale degli Stati Uniti sulla piattaforma e ai quasi 230 miliardi di minuti di coinvolgimento degli utenti, con un tempo trascorso superiore di 18 volte rispetto al secondo social, ovvero Instagram, che conta il 34% dell’audience e circa 12 miliardi di minuti spesi. Snapchat invece, nonostante la base di utenti più piccola, ha la metà circa della portata di Instagram. Twitter, Linkedin e Google+ rimangono capisaldi del mercato ad altissimo engagement, mentre Pinterest e Tumblr hanno decisamente migliorato le rispettive posizioni rispetto all’anno passato.

dosi delle tariffe previste dal contratto stipulato nel proprio paese d’origine e senza sborsare un centesimo in più. La collaborazione, non confermata ancora né da Google né da H3G, rappresenta un primo esempio di network globale e mira a incoraggiare gli operatori a investire in tecnologie che consentano agli utenti di effettuare chiamate attraverso il Wi-Fi. Diviene inoltre chiara l’intenzione di Google di essere protagonista nel mercato della telefonia mobile, un’idea accarezzata anche da Apple.

IL CENSIS FOTOGRAFA IL NUOVO PANORAMA DEI MEDIA Il 12° Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione, presentato il 26 marzo a Roma, vede emergere un’importante cambiamento dei media dell’ultimo decennio. Mentre l’utilizzo di internet continua a crescere, tanto che nel 2015 gli utenti sono cresciuti del 7,4% rispetto al 2013 e arrivano alla quota record del 70,9% della popolazione italiana (anche se solo il 5,2% di essi si connette con banda ultralarga), è sempre più forte la diffusione dei social network. Facebook in particolare, per il quale l’Italia rappresenta uno dei mercati più corposi, vede iscritto il il 50,3% dell’intera popolazione nazionale e il 77,4% dei giovani under 30. Notevole è anche l’utenza di YouTube, che raggiunge il 42% di utenti (il 72,5% tra i giovani) mentre resta indietro Twitter, usato dal 10,1% degli italiani. La tv ha una quota di telespettatori che coincide con la quasi totalità della popolazione (il 96,7%). Anche la radio si confer-

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ma di larghissima diffusione (83,9% degli italiani). L’uso degli smartphone aumenta vertiginosamente (+12,9%) e ora vengono impiegati regolarmente da oltre la metà degli italiani (il 52,8%), mentre i tablet hanno raddoppiato la loro diffusione e si trovano tra le mani del 26,6% degli italiani. In negativo la carta stampata, in calo dell’1,6% nei quotidiani rispetto al 2013, anche se nelle versioni online segnano un +2,6%, +4,9% gli altri portali web di informazione. Il gap generazionale fra gli utilizzatori è sempre più importante: gli utenti della rete tra i giovani sono il 91,9%, mentre gli anziani sono fermi al 27,8%. Gap che si conferma anche per quanto riguarda utilizzo dei social, smartphone e tablet. Da ultimo va notato l’aumento dell’utilizzo di internet come fonte di informazione: tra le prime cinque fonti usate dagli italiani ci sono infatti Google (51,4%) e Facebook (43,7%).

NUOVE SOLUZIONI PUBBLICITARIE SU TWITTER Twitter ha dato il via a una serie di test relativi all’inserimento di Promoted Tweets nelle pagine profilo degli utenti, attualmente solo nelle versioni web e mobile. Questo vuol dire che gli utenti potrebbero presto trovare annunci pubblicitari non solo nel proprio flusso di news, ma anche all’interno delle pagine degli altri utenti, nello storico tweet. L’indiscrezione arriva dal sito Re/Code ed è stata confermata da un portavoce del social network. I nuovi adv saranno separati dagli altri tweet presenti nella pagina utente e saranno riconoscibili dalla dicitura “Suggested by Twitter”. Se per ora gli annunci appariranno solo agli utenti connessi e si rivolgeranno ad hoc alle differenti tipologie di utenti, più avanti potrebbero costituire un modo di monetizzare anche il pubblico non iscritto alla piattaforma e che magari va sul social network per leggere quello che dicono i propri amici o gli utenti di interesse. Gli annunci inoltre non appariranno sui profili verificati, come quelli ufficiali di personaggi famosi, in quanto il più delle volte, avendo già in essere contratti di sponsorizzazione con aziende, potrebbero essere oggetto di dispute in caso di annunci da parte di marchi concorrenti.

DOPPIA NOVITÀ SUL FRONTE ADV PER YOUTUBE La piattaforma di video sharing di Google è protagonista di una serie di novità riguardanti i video pubblicitari che contraddistinguono la “pre-visione” dei filmati presenti su YouTube. La prima riguarda la possibilità di fruire dei contenuti senza pubblicità grazie a una forma di abbonamento a pagamento, come annunciato da Bloomberg. Gli utenti che sottoscriveranno tale l’abbonamento potranno usufruire anche di una serie di funzioni aggiuntive, come la possibilità di salvare i video per rivederli offline e l’accesso a film e contenuti in anteprima provenienti dai canali Google. Novità anche per la soluzione adv TrueView, che permette agli utenti di decidere se vedere o no gli spot. Anzitutto il lancio degli Schede negli annunci TrueView In-stream che consentiranno di condividere più informazioni sul proprio brand, con video e playlist correlati, oltre a creare collegamenti al proprio sito direttamente dall’annuncio. Secondariamente, ma non per importanza, i nuovi sistemi di misurazione dell’engagement dell’audience di TrueView. Attualmente l’inserzionista paga l’annuncio solo se l’utente sceglie di vederlo, con questa novità pagherà anche se l’utente fa click su una scheda è verrà implementata su tutti gli annunci TrueView In-stream.


FIERE / DAL 9 ALL’11 APRILE, L’EVENTO B2B DI RIFERIMENTO IN ITALIA

a cura di: Simone Berti

Prowinter: il mondo neve pensa positivo

Alla 15esima edizione della fiera oltre 220 espositori, 5.400 visitatori, grandi ospiti, atleti e opinion leader, numerose iniziative per onorare i professionisti della montagna, coinvolgere i piccoli e premiare l’eccellenza delle aziende grazie all’iniziativa lanciata proprio dal nostro gruppo editoriale: gli Snow Industry Awards. Come sempre una tre giorni intensa e positiva per gli organizzatori e le 220 aziende presenti, che punta alla qualità dei visitatori più che alla quantità: nella consueta location della fiera di Bolzano è andata in scena dal 9 al 11 aprile la 15esima edizione di Prowinter, la manifestazione trade di riferimento nel settore del noleggio e dei servizi per gli sport invernali. I numeri ce li svela lo stesso direttore di Fiera Bolzano SpA Reinhold Marsoner: “Prowinter ha registrato 5.400 visitatori, in linea con i risultati delle scorse edizioni. La nostra è una fiera ad alto profilo tecnico, per addetti del settore, con un’offerta espositiva unica nel suo genere in Europa. Riteniamo che il nostro prodotto sia stato definito in maniera molto precisa e i nostri sforzi sono premiati dal fatto che gli espositori ci scelgono ogni anno: nonostante la crisi che investe oggi l’economia nazionale, questa fiera rimane un imperdibile appuntamento a fine stagione”. L’annuale indagine di apprezzamento condotta da Fiera Bolzano

“Questo appuntamento ha una valenza strategica per il nostro business, specialmente in riferimento al mercato italiano perché è la fiera per eccellenza dedicata al b2b. Abbiamo riscontrato un’affluenza significativa, rappresentata in particolare da operatori del settore e negozianti provenienti da tutte le regioni d’Italia” Alessio Meda, direttore generale Rossignol

quest’anno ha preso in esame un campione di 277 visitatori di Prowinter. Tra questi il 62,2% ha reputato la fiera “buona” nel complesso, mentre il 20,7% “molto buona”. Il 92,5% ritiene ideale il periodo in cui si svolge l’evento; il 74% lo ritiene un appuntamento ideale per raccogliere informazioni su materiali, prodotti e novità del settore. Infine il 95% ha affermato di voler ritornare alla prossima edizione. GLI OSPITI - I numeri in linea con le scorse edizioni e la generale soddisfazione di aziende e visitatori conferma l’importanza dell’appuntamento di Bolzano, non solo per gli operatori, ma anche per gli atleti internazionali. Fra gli ospiti più attesi Tina Maze, la fuoriclasse slovena recente vincitrice dell’argento in Coppa del Mondo, e il discesista olimpico Peter Fill. Mentre se guardiamo alle altre personalità sono state significative le visite del presidente della FISI Flavio Roda e del Presidente del CONI Giovanni Malagò, così come quella dell’in-

viato di Striscia la Notizia Valerio Staffelli, storico collaboratore della rivista Sciare Magazine e grande appassionato degli sport invernali. “È la prima volta che vengo a vedere questa bella fiera, molto ben fornita e che ha dimostrato di avere delle novità pronte ad arrivare sul mercato”, ha dichiarato al termine della sua visita. “Facevo gare quando ero ragazzino e oggi mi diverto ad andare sulle piste, gustarmi delle curve tirate e scendere a grande velocità e in sicurezza. Mi piacerebbe fare lo sci con le pelli perché ho un sacco di amici che mi dicono che mi piacerebbe e che è bellissimo, quando la gente va via dalle piste, partire verso il rifugio: prima o poi ci riuscirò”. LE INIZIATIVE - Eventi e premiazioni hanno arricchito le giornate di Prowinter. Il primo giorno, una volta conclusasi la cerimonia inaugurale, ha visto il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Arno Kompatscher onorare i futuri professionisti della

PROWINTER È ANCHE SOCIAL La fiera b2b di riferimento per il mondo neve è sempre più attiva sui propri canali di comunicazione multimediale. E se su Facebook “Piace a 2.250 persone” e su Twitter conta 140 Follower, è sul proprio canale YouTube che ha speso importanti risorse per raccontare a tutti gli appassionati come è stata l’edizione di quest’anno. Grazie alla collaborazione con la società GiUMa Produzioni è stato infatti possibile assistere all’evento in tempo reale. Si tratta di un reportage informativo ed emozionale per essere sempre aggiornati sulle ultime novità, le tecnologie e l’innovazione degli sport invernali. Oltretutto, per promuovere una ancora più efficace diffusione, il reportage video, raccolto in una speciale playlist, può essere facilmente incorporato su qualsiasi sito internet e condiviso sulle piattaforme social.

Al qr il video recap della 15a edizione

“Per noi è stata la prima volta ma torneremo sicuramente perché si tratta di un appuntamento unico nel suo genere dove abbiamo potuto incontrare esattamente il nostro target di riferimento: scuole, club e in generale professionisti di tutta Italia, compresi Centro e Sud. Abbiamo presentato in anteprima la linea Team Wear che ha raccolto un grande apprezzamento” Fabrizio Zotta, sales manager CMP montagna bianca consegnando i diplomi a 63 nuovi maestri di sci alpino, 7 di sci di fondo e 11 di snowboard, 22 specializzati in telemark, 11 che hanno scelto l’insegnamento ai bambini e 9 del freeride. Pomeriggio all’insegna della sicurezza con l’incontro PIM-FISPS, seguito dalla consegna dei premi Fisi Award 2015 e dal Gran Premio Pool Sci Italia. Nel corso della seconda giornata si è invece svolta la prima edizione degli Snowindustry Awards, iniziativa promossa dal nostro gruppo editoriale Sport Press in partnership con Prowinter per premiare le eccellenze del mercato (per tutti i dettagli vedi articolo dedicato nelle pagine successive). Le ultime due premiazioni hanno caratterizzato il giorno conclusivo: la 9a edizione di Energiapura Children Series, promossa in collaborazione con la rivista Race Ski Magazine per premiare i migliori piccoli sciatori d’Italia, sci club e comitati, e l’edizione 2015 della Prowinter Cup.

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FOCUS ON / LA PREMIAZIONE IL10 APRILE PRESSO FIERA BOLZANO

a cura di: Benedetto Sironi

Snow Industry Awards 2015, and the winner is... Grande successo di pubblico e mediatico per la 1a edizione dell’iniziativa, realizzata dal nostro gruppo editoriale in partnership con Prowinter. Numerose la candidature, 16 i riconoscimenti e oltre 130 i retailer che hanno costituito la prestigiosa giuria dei premi, nati per valorizzare le eccellenze del mercato neve. Un premio ideato con l’obiettivo di premiare le eccellenze e valorizzare l’impegno delle aziende attive nel mondo neve. Da questa premessa sono nati i primi SNOW INDUSTRY AWARDS, organizzati dal nostro gruppo editoriale Sport Press con le sue testate Pointbreak Magazine, Outdoor Magazine e Sport4Trade. Avevamo parlato dell’iniziativa sullo scorso numero, presentandovi anche tutte le nomination in lizza. Ora è tempo di annunciare tutti i vincitori: già perché la tanto attesa e affollata cerimonia di premiazione è av-

venuta il 10 aprile sul palco del Prowinter Forum. La fiera di Bolzano infatti è stata partner prezioso di questi awards. Le attività prese in considerazione sono quelle svolte nella stagione invernale 2014/15, in riferimento al segmento neve a 360°: snowboard, sci, sci alpinismo, sci di fondo, telemark, freeride, ecc. Nel mese di marzo tutte le aziende operanti sul mercato italiano sono state invitate a segnalare al nostro staff le proprie iniziative in 11 categorie. Il feedback delle aziende è stato assolutamente entusiasta. Sia da parte di

marchi piccoli ed emergenti sia dai più importanti nomi del settore. Sono state presentate infatti numerose e qualificate candidature (in alcune categorie ce ne sono state addirittura oltre 30). Sulla loro base, la redazione di Sport Press srl, insieme ad altri esperti, ha individuato le nomination. Le quali sono state inviate per la votazione finale ad una giuria “allargata” e molto speciale: a decretare i vincitori sono stati infatti i negozianti di tutta Italia, operanti ovviamente nel settore winter sport. Alla fine sono risultati ben 130 i rappresentanti

dei retailer che hanno decretato i vincitori. Inoltre due premi speciali sono stati assegnati direttamente dalla giuria. L’iniziativa fa seguito ai Bike Industry Awards già presentati con grande successo nel 2014 dalla nostra rivista Bike4Trade, che li riproporrà naturalmente anche per quest’anno nel mese di settembre. Ma non è finita qui: Sport Press lancerà nei prossimi mesi anche gli Industry Awards del mercato outdoor e running, con le sue testate leader di riferimento nei rispettivi settori, Outdoor Magazine e Running Magazine.

I VINCITORI NELLE UNDICI CATEGORIE E I DUE PREMI SPECIALI 2. MIGLIOR CAMPAGNA NEW MEDIA Nomination: CMP - La Sportiva Nordica - Fischer - Scarpa Winner: La Sportiva - Scarpone Syborg

1. MIGLIOR CAMPAGNA STAMPA Nomination: EA7 Emporio Armani - K2 - Dynastar Salomon - Scott - Dalbello Winner: Dynastar - Sci Mythic

About: Campagna lanciata su tutti i maggiori siti di skialp e montagna (Planetmountain, skialper, skitourmag, Alpin, Bergleben, Mountainblog) con banner, link a landing page, integrazione video.

A destra il visual della campagna. A sinistra Arrigo Simoni (vice-presidente Fiera Bolzano) consegna il premio a Matilde Gava, responsabile marketing Italia Rossignol Group.

About: Quello dedicato al Mythic, nuovo sci touring di Dynastar, è un visual di comunicazione inedito, che rompe un po’ gli schemi della “solita” neve.

3. MIGLIOR VIDEO Nomination: Aski - Colmar - EA7 Emporio Armani La Sportiva - Level Gloves - Smith Winner: Level Gloves - Mad Scientist About: Si potrebbe pensare che i guanti con la maggiore coefficenza di isolamento vengano fatti inserendo a caso i migliori materiali termici........ NO, NO, NO!!!! In Level sono abituati fare le cose in modo scientifico! #LevelGloves #MadScientist #donttrythisathome #ThermoPlus

Da sinistra: Mauro Compagnoni (fondatore e responsabile R&D Level) riceve la targa da Marco Sampaoli, responsabile di MOON Agency.

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A destra due banner della campagna online. A sinistra Max Cudin (responsabile marketing fiera Bolzano) premia Luca Mich (responsabile marketing La Sportiva).

4. MIGLIOR ALLESTIMENTO IN-STORE Nomination: CMP - Fischer - GoPro- Salewa Winner: Fischer - Progetto shop-in-shop 2015

Il Capitano della Guardia di Finanza Alessandra Faietti premia Alia Radetti, junior trade marketing Fischer.

About: Nel 2012 Fischer sottoscrisse con OberAlp l’accordo di distribuzione in Italia dei propri prodotti. Nel 2013 inizia una politica di shop-in-shop con l’apertura del primo corner presso il punto vendita Sportler di Bolzano. Nella stagione invernale 2014/15 il gruppo Oberalp è arrivato all’apertura di 15 shop-in-shop.


6. MIGLIOR INIZIATIVA CHARITY Winner (ex aequo): PrimaLoft - Retailer Coat Swap Salewa - Progetto Salewa “Sherpa Woman” Scott - Scott Valtellina Wine Trail per “Run For”

5. MIGLIOR CO-MARKETING Nomination: GoPro - Salewa - Mammut Rossignol - EA7 Emporio Armani Winner: Mammut - MOVE – Feel the Dolomites About: Mammut ha creato in collaborazione con Val Gardena Marketing un tour di manifestazioni outdoor per comunicare e promuovere tutte le discipline outdoor praticabili nelle Dolomiti della Val Gardena e per rafforzare l’immagine di Mammut nel mondo outdoor Ellis Kaslatter (responsabile comunicazione Socrep) con la targa consegnatale da Priska Hechenblaickner, project manager Prowinter.

7. MIGLIOR PACKAGING Nomination: La Sportiva Reda Rewoolution - X-Bionic Winner: La Sportiva

Tris di premiati nella categoria charity: da sinistra Riccardo Calderoni (sales manager Scott), Leonardo Loro (sales e marketing manager Sud Europa PrimaLoft) e Luca Dragoni (responsabile marketing Salewa Italia).

About: Per aiutare i senzatetto a stare al caldo durante l’inverno, i rivenditori sono stati invitati allo stand PrimaLoft a Ispo 2015 per scambiare i loro capi invernali usati con nuove giacche in PrimaLoft Gold Insulation Down Blend / Salewa, in collaborazione con l’ONG “Empowering Women of Nepal”, è da anni impegnata nell’aiutare le donne a trovare lavoro e guadagnarsi da vivere attraverso una formazione mirata nel settore del turismo e del trekking / 20 ragazze dell’associazione “Run For” per la lotta contro il cancro hanno corso la mezza maratona con abbigliamento Scott nell’ambito del Valtellina Wine Trail. Un euro per ogni inscrizione devoluta al progetto.

8. MIGLIOR INNOVAZIONE DI PRODOTTO Nomination: Salomon - Nordica - Scarpa - Marker - The North Face - Elan Winner (ex aequo): Marker - Attacco Kingpin Nordica - Scarpone NRGY PRO 1 con scarpetta in cork

About: Nuovo design che richiama alla nuova brand identity aziendale con simbolo grafico “smedge”. Il packaging è totalmente ottenuto con carta riciclata ed è a sua volta riciclabile.

Ancora un award per La Sportiva: Luca Mich questa volta viene premiato da un alto esponente dei Carabinieri.

9. MIGLIOR EVENTO Nomination: EA7 Emporio Armani Rossignol - Salewa - Mammut Winner: EA7 Emporio Armani - WinterTour 2014-15

About: Questo attacco innovativo da Alpine Touring è il primo attacco PinTech al mondo ad ottenere dal DIN la prestigiosa certificazione tedesca dell’associazione di controllo tecnica TÜV / Sfruttando le caratteristiche e le prestazioni naturali del sughero, Nordica ha aggiunto alla nuova serie di scarponi NRGy una scarpetta personalizzata e realizzata in questo straordinario materiale che non si deforma e, con l’uso, si adatta al profilo dei piedi.

Giorgio Gajer (vicedirettore Fiera Bolzano, al centro) premia Osvaldo Paissan (promoter storico di Nordica) e Martino Colonna (professore di chimica, noto freeskier e testimonial Marker-Dalbello).

11. MIGLIOR SERVIZIO AL RETAILER Nomination: La Sportiva Nitro - Rossignol - Salewa Winner: Salewa

About: Evento nei migliori resort sciistici, in collaborazione con le scuole di sci EA7, con impatto sulla brand awareness, sul consumatore e sul trade. A destra il Capitano della Guardia di Finanza Alessandra Faietti consegna il premio a Francesco D’Elia, sport specialist per EA7 Emporio Armani.

About: Servizio Customer Service attivo con orario continuato dal lunedi al venerdi dalle ore 7,30 alle ore 18,00. Altrettanto apprezzato è il Service Portal, portale BtoB utilizzato sia per ordini al pronto che per scaricare materiale informativo ed immagini delle collezioni Salewa. La logistica è un altro fiore all’occhiello di Salewa grazie al magazzino automatizzato in grado di movimentare più di 30.000 articoli al giorno. A destra Massimo Baratto (ceo gruppo Oberalp) ritira uno dei premi più ambiti dalle mani di Linda Stricker, moglie dell’indimenticato Erwin Stricker.

10. MIGLIOR PARTNERSHIP CON IL TRADE Nomination: Capita - CMP - La Sportiva Rossignol - Scott Winner: Rossignol - Catch the color About: Giocoevento sulla neve con un format inedito organizzato e gestito da Master Sport di Porcia (PN), importante cliente Rossignol, di cui l’azienda è diventata sponsor e partner. Il gioco è itinerante e consiste in una specie di “Color Run” sugli sci molto divertente. Matilde Gava ritira il secondo premio per il gruppo Rossignol, consegnatole da Fabio Da Col (direttore commerciale Fiera Bolzano).

PREMI SPECIALI 12. MIGLIOR SERVIZIO AL CLIENTE Winner: Scarpa - Recall Scarpone F1

13. MIGLIOR RENTAL TECHNOLOGY Winner: Wintersteiger

Simone Favero (responsabile marketing) ritira per Scarpa il premio speciale “Servizio al cliente” per la gestione del recall dello scarpone F1 Evo.

Lo staff di Fiera Bolzano premia Stefan e Christian Thaler, rispettivamente sales e general manager di Wintersteiger, azienda leader nei macchinari per noleggio e assistenza sci e snowboard.

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EVENTI / IL CIRCUITO HA ANIMATO I MIGLIORI RESORT D’ITALIA (E NON SOLO) a cura di: Monica Viganò foto di: Alberto Orlandi, Matteo Zanardi e Elodie Froment

Un Winter Tour “da Oscar” La partenza del parallelo di sci a Bormio

Non è un caso che l’iniziativa firmata EA7 Emporio Armani abbia vinto il premio come “miglior evento” per la stagione 2014/15 nell’ambito dei nostri Snow Industry Awards. Ecco perché il tour, giunto alla sua terza edizione, è stato così apprezzato. È stato votato da oltre 130 retailer come miglior evento sulla neve per la stagione 2014/15 (vedi articolo alle pagine precedenti). In effetti il consenso per la terza edizione del tour invernale firmato EA7 è stato unanime. Noi stessi, avendo partecipato di persona ad alcune tappe del tour, abbiamo verificato la perfetta organizzazione di questa non facile iniziativa, che ha toccato 13 località e ha saputo ovviare anche alla scarsità di neve che ha caratterizzato in particolar modo la prima parte dell’inverno. Nessun cambiamento o addirittura cancellazione di data, dunque, per un programma rispettato nei minimi dettagli regalando massima soddisfazione a chi l’ha definito. “Siamo assolutamente soddisfatti di come è andato il circuito - hanno dichiarato gli organizzatori - in quanto l’affluenza di persone interessate al test giacche ma soprattutto coinvolte dalle attività dell’igloo ha evidenziato un incremento rispetto lo scorso anno”. Tra i fattori chiave che hanno decretato il successo del tour spiccano il coinvolgimento del trade e dell’ufficio digital con l’utilizzo dell’hashtag #EA7Winter. Rilevante anche il contributo della grande novità di quest’anno, ovvero l’appoggio di un ufficio stampa che ha saputo invitare giornalisti italiani e non soprattutto durante l’importante tappa di Cortina. Tutti questi elementi hanno reso il progetto davvero globale. E alla luce degli esiti di questa edizione, sicuramente il tour sarà riproposto anche il prossimo inverno con ben 16 tappe.

BORMIO, LAST INCREDIBLE STOP - Il sipario sul tour EA7 si è chiuso il weekend del 20/22 marzo a Bormio, con una tappa caratterizzata da numerosi contenuti e invitati. Ovviamente sono stati allestiti il lounge bar e il celebre igloo al cui interno si sono svolte le varie attività. Inoltre gli organizzatori hanno previsto l’EA7 ski meeting con una partecipazione di 250 dipendenti dell’azienda e un programma dedicato. L’originale Performing With Style, ad esempio, ha visto 6 istruttori nazionali PWS (4 maestri di sci e 2 di snowboard) impartire lezioni di sci e snowboard a clienti e dipendenti dell’azienda. Nel programma anche l’EA7 Skiing Challenge (gara aziendale di slalom gigante) e ciaspolate guidate con possibilità di assistere il sabato al primo EA7 Ski School Contest. Non sono mancate cene ad hoc: la prima sera presso il rifugio Sunny Valley a Santa Caterina Valfurva tra musica e un panorama mozzafiato, la seconda sera presso il Be White alla partenza degli impianti di risalita di Bormio con annesse premiazioni (ad opera del pluricampione olimpico Christof Innerhofer) delle gare svoltesi i giorni precedenti. “Nello stesso weekend - hanno aggiunto gli organizzatori - abbiamo coinvolto la divisione commerciale con i suoi clienti. Si è trattato di una cinquantina di invitati e anche per loro è stato approntato un programma dedicato”. L’IGLOO E LE SUE ATTIVITÀ - L’igloo EA7 è stato allestito in ogni tappa. Al suo interno

Un momento della gara Red Bull discesa libera di Corvara

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Veduta esterna dell’igloo EA7 principalmente si è svolto il test giacche, sci e snowboard. Accanto a esso, il Performing With Style con gli istruttori nazionali e l’area lounge bar aperta al pubblico. Altre iniziative invece non hanno coinvolto tutte le tappe del tour. Ad esempio alcuni stop tra cui Courmayeur hanno ospitato l’EA7 Skiing Challenge, gara di slalom gigante a prove libere con determinazione del miglior tempo e ricchi premi per i vincitori (al primo classificato è andato il prestigioso orologio Emporio Armani e al secondo dei fantastici occhiali Emporio Armani). Durante le tappe di Bormio (3 gennaio) e Corvara (10 febbraio), poi, è stata organizzata la gara Red Bull discesa libera. I partecipanti sono

L’igloo preso d’assalto dai visitatori dello stop di Bormio

partiti in gruppo di corsa, hanno recuperato gli sci e sono sfrecciati verso valle (www. redbull.it/discesalibera). Tra gli appuntamenti non competitivi ricordiamo la sciata in notturna sulla pista 3-tre di Madonna di Campiglio organizzata durante le vacanze natalizie o gli apres ski organizzati presso un secondo igloo allestito al fianco di quello principale nelle tappe di Livigno, Alta Badia-Corvara e Val d’Isere. Madonna di Campiglio, Bormio e Andorra hanno invece visto l’organizzazione di apres ski presso i negozi clienti. Infine non sono mancate suggestive cene in quota (a Madonna di Campiglio presso il rifugio Patascoss, a Livigno presso il rifugio Camanel di Planon).

Cena al suggestivo chalet Sunny Valley per la tappa di Bormio


GRANDE NOVITÀ DI QUESTA EDIZIONE

Un momento degli appuntamenti con i maestri PWS

A lezione (e in video) con i maestri

EA7 SKI SCHOOL CONTEST, WHAT ABOUT Si tratta del primo contest delle scuole di sci sponsorizzate EA7 che si sono battute in un competitivo parallelo. Giorgio Armani ha invitato tutte le scuole di sci sponsorizzate EA7 e operative in Italia, Francia, Austria, Svizzera e Spagna. Ogni scuola ha selezionato in autonomia i suoi due migliori sciatori (sia uomo che donna) che hanno partecipato alla qualifica di slalom gigante e al successivo parallelo finale. La qualifica ha visto tutti i maestri selezionati dalle scuole sfidarsi in una prima gara di slalom gigante al termine della quale sono stati decretati i

finalisti e la griglia di partenza dello spettacolare slalom parallelo. La competizione è stata organizzata secondo il regolamento della Fis City Event. Sono stati premiati i tre migliori sciatori uomini e le tre migliori sciatrici donne oltre alla migliore scuola sci. Tutte le scuole ospitate dall’azienda EA7 hanno vissuto una splendida esperienza e una due-giorni di puro divertimento all’insegna della performance. Ma anche dello stile visto che per l’occasione sono state disegnate tute EA7 ad hoc presentate in esclusiva durante la settimana della moda uomo milanese a gennaio.

La grande novità dell’edizione 2015 dell’EA7 Winter Tour è stata l’idea di coinvolgere tre istruttori nazionali (due di sci e uno di snowboard) che per tutte le tappe del circuito hanno impartito lezioni di stile a coloro che si sono iscritti presso l’igloo EA7. Ogni giorno ogni istruttore ha avuto a disposizione tre turni durante i quali ha gestito gruppi composti al massimo da 10 persone. Inoltre ogni maestro ha avuto in dotazione una videocamera con cui ha ripreso i propri allievi. Una volta terminata la lezione, presso l’igloo nell’area dedicata hanno di volta in volta “video-corretto” le performance di ognuno. Successivamente ogni allievo ha ricevuto la propria ripresa caricata su chiavetta USB EA7 in cui è stato precaricato anche un video didattico sia di sci che di snowboard con i tre livelli progressivi secondo i regolamenti Fis. Abbiamo provato di persona questa iniziativa e dobbiamo dire che si è rivelata davvero utile e stimolante: qualsiasi sia il proprio livello sulla neve, infatti, c’è sempre qualcosa da apprendere, correggendo magari movimenti ormai acquisiti ma non del tutto corretti ed efficaci.

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EVENTI / IL TRITTICO DI GARE IN SCENA NEL COMPRENSORIO SCIISTICO DI MONDOLÈ

SKI ALP mondiale in salsa piemontese

Veduta dall’alto della stazione di Prato Nevoso

L’arrivo della Vertical Race

Tra il 27 e il 29 marzo Prato Nevoso e in generale il comprensorio di Mondolè Ski sono stati sotto i riflettori dell’intero movimento scialpinistico mondiale. Merito della Coppa del Mondo di Ski Alp 2015 ISMF che eccezionalmente è stata ospitata dalla celebre località italiana. Le specialità Vertical, Individual e - per la prima volta in Piemonte Sprint hanno tutte trovato spazio in questo weekend ad alto tasso di competitività. Che ha avuto tanto successo da spingere la federazione internazionale a confermare già per i prossimi due anni. VERTICAL RACE - La tre giorni si è aperta con la Vertical Race, prova di sola salita che si è corsa a Frabosa Soprana e ha previsto un dislivello positivo di circa 700 metri. Il tracciato ha risalito le piste delle due seggiovie Mongrosso-Burrino e Burrino-Monte Malanotte. L’inte-

ro tracciato è stato accessibile al pubblico attraverso gli impianti di risalita di Frabosa. La gara di coppa è stata preceduta da una prova Open che ha consentito a tutti gli atleti tesserati di confrontarsi con i campioni. NON SOLO INDIVIDUAL RACE Il giorno seguente ha avuto luogo l’Individual Race che da Prato Nevoso ha ridisceso i pendii del Mondolè Ski con passaggio per la vetta a circa 2.400 metri di quota e per la Colla Bauzano. Il tracciato è stato accessibile con gli impianti di Artesina e ha in seguito ospitato la significativa gara “Individual Open Tre Rifugi”. La manifestazione ha voluto ricordare il marchio di fabbrica dell’appuntamento di Coppa del Mondo. Si è trattato di una gara Open aperta agli atleti tesserati alla FISI e alle equivalenti federazioni estere e ha costituito il

Il bellissimo tendone Aski, apprezzato da tutti i presenti

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a cura di: Monica Viganò foto: Dino Bonelli

Un territorio votato allo sci alpinismo che per la prima volta ha ospitato le finali di Coppa del Mondo di sci alpinismo. Tre le specialità in scena (Vertical, Sprint e Individual) e quasi 200 gli atleti provenienti da 15 Paesi. Confermato l’appuntamento per i prossimi due anni.

Un momento della Sprint Race

naturale sviluppo della storica Tre Rifugi che ha così spento 63 candeline. SPRINT RACE - Domenica 29 marzo ha debuttato sul territorio piemontese la gara Sprint, la specialità veloce dello sci alpinismo competitivo che garantisce spettacolo e divertimento. Giorgio Colombo, presidente del comitato organizzatore della tre giorni Mondolè Ski Alp, ha dichiarato: “È l’ultima nata tra le specialità dello ski alp ed è piuttosto problematica da gestire a livello organizzativo. Per questo viene proposta solo nelle grandi occasioni, come questa”. Il torneo si è svolto su un tracciato molto corto, contenuto nell’area dello snow-park di Prato Nevoso completamente accessibile sia a piedi sia con gli sci e interamente visibile dal pubblico. DIETRO LE QUINTE - La tre giorni ha richiamato in Piemonte all’incirca 200 atleti provenienti da 15 nazioni diverse. Positivo anche il riscontro di pubblico, nonostante lo svolgimento a stagione quasi finita. Tutti i presenti si sono detti soddisfatti dell’iniziativa. In primis il comitato organizzatore Mondolè Ski Alp che ha potuto contare anche sul supporto di 180 volontari tra cui membri del soccorso alpino. Sempre Giorgio Colombo ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto del risultato perché ho avuto

riscontri positivi da tutti quelli che sono stati coinvolti. Sono contento anche e soprattutto per il supporto ricevuto dal mondo ski alp che è stato disponibile e ha appoggiato l’evento vedendolo come opportunità per l’intero territorio che ha coperto. È importante, per il futuro dello ski alp ma anche dei resort e dei comprensori, che le stazioni credano in questi eventi”. GLI SPONSOR - A proposito di supporter dell’iniziativa, da segnalare gli importanti sponsor tecnici. Parliamo dei main sponsor dell’intero circuito mondiale ovvero Scarpa, Montura e Polartec. Oltre a essi la tappa di Prato Nevoso ha potuto contare su Ferrino e Aski. In particolare quest’ultimo brand, alla sua prima esperienza in un’occasione di simile calibro, ha allestito un bellissimo tendone hospitality che ha dato un grande tocco di classe all’evento.

La partenza dell’Individual Race

ci siamo ripresi. Qui la neve è una garanzia”. Ma durante la tre giorni mondiale non si è parlato solo di ski alp. Di contorno alla disciplina protagonista, infatti, si è assistito al debutto dello snow volley. Ovvero della pallavolo su neve che addirittura è stata oggetto della la prima prova di campionato italiano. Per le classifiche complete di tutte le specialità e categorie: www.mondoleskialp.it

Grande debutto per lo snow volley

SKI ALP MA NON SOLO - A detta dei tecnici le Alpi Marittime dove sorge Prato Nevono sono morfologicamente molto belle per fare sci alpinismo. Stiamo parlando di una zona in grado di regalare tanta neve anche in stagioni avare come queste. “Ho impressi nella mente - ha ammesso Giorgio - spagnoli e tedeschi che si fanno foto davanti a cumuli di neve. L’inverno non è stato un granché nemmeno per loro ma dopo una partenza in sordina noi

Fra gli atleti più attesi non poteva mancare Kilian Journet, secondo nel Vertical



FOCUS ON / DEI MOLTI PRODOTTI CANDIDATI AL PREMIO, DUE NELLA CATEGORIA ATTREZZI dal nostro inviato: Paolo Grisa

Scandinavian Outdoor Awards “a tutta lana” Anche quest’anno la nostra rivista è stata invitata a prender parte alla giuria degli Scandinavian Outdoor Awards: un riconoscimento organizzato dall’associazione che riunisce le aziende del mercato outdoor scandinavo. L’evento, svoltosi nei giorni antecedenti l’Ispo Show, è stato ospitato presso la meravigliosa location di Andalo, perfetta per i test e il confronto sui prodotti candidati ad aggiudicarsi il premio. Che gli scandinavi siano molto più avanti di noi nel vivere l’outdoor e nell’avere una sensibilità ambientale è risaputo. Una natura potente e severa, un clima che sa essere impegnativo anche nel semplice tragitto casa-lavoro richiede agli abitanti dei paesi nordici un approccio “outdoor” anche nella vita di tutti i giorni. DICI SCANDINAVIA E DICI OUTDOOR - Un mondo outdoor certamente diverso da quello del mercato italiano, con un approccio differente e carico di peculiarità e visioni particolari frutto forse non solo di una propria mentalità ma anche di un ambiente naturale diverso che si riflette di conseguenza nelle attività praticate e sulle caratteristiche stesse dell’abbigliamento utilizzato. Va inoltre dato merito agli scandinavi di essere stati

Sätila of Sveden

Alfa Sko

Houdini Sportswear AB

molto avanti anche in fatto di sensibilità ambientale. LA LANA A FARLA DA PADRONA - L’attenzione per gli aspetti sociali e ambientali nella produzione dei capi, infatti, in Scandinavia non ha una storia recente ma si innesta su una tradizione che non ha mai abbandonato del tutto. Come per l’utilizzo della fibre naturali, lana in primis, che oggi, in generale nel mondo outdoor sembra stia vivendo un periodo di vero e proprio revival. Questo almeno è ciò che possiamo constatare ogni volta che abbiamo l’onore di prendere parte in qualità di giurati a questo prestigioso premio. Non a caso su venti prodotti candidati (di cui due di attrezzattura e tre di calzature) quest’anno ben sette erano (in parte o totalmente) composti di lana. I PRODOTTI CANDIDATI - Ma vediamo quali erano i prodotti. Proprio a proposito di lana merino, Aclima proponeva un bellissimo completo intimo, Anárjohkla Warm Wool (Mock Neck e Longs), che tra l’altro è il prodotto che abbiamo potuto testare in prima persona durante una mattinata di sci sulle piste del comprensorio Paganella Ski. Ne abbiamo apprezzato molto il calore, il fitting, l’assenza di odore al termine dell’attività e anche il look un po’ vintage dato dai colori base blu scuro, rosso e azzurro utilizzati a tinta unita

Isbjörn of Sweden

SOA WINNERS AUTUNNO/INVERNO 2015/16: AND THE WINNERS ARE… Ecco dunque i vincitori che la giuria di otto giornalisti, provenienti da cinque differenti paesi al termine dei due giorni di ritiro ha decretato dopo aver visto e provato i prodotti e averne discusso insieme. I vincitori sono stati decretati presso lo Scandinavian Village di ISPO durante la cerimonia di premiazione. Il premio, nato nel 2006 grazie allo Scandinavian Outdoor Group per premiare l’innovazione e il design e promuovere le nuove proposte dal mondo scandinavo, oggi è molto conosciuto. Venti modelli sono stati nominati. I criteri guida per la giuria sono stati: design, funzionalità, innovazione, qualità e sostenibilità. Tre i premi assegnati per questo inverno: l’Overall winner, il Sustainability Award e l’Apparel Award. Un prodotto poi ha ricevuto la menzione speciale della giuria per il design innovativo e la funzionalità. Le motivazione ufficiali della giuria sono state scritte da Franck Wacker di Outdoor Magazin e presidente di commissione, ne riportiamo solo degli estratti.

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OVERALL WINNER Sätila of Sweden Sätila Vision – X3

APPAREL AWARD Alfa Sko AS Lyng A/P/S

“Un berretto che rende la vita un po’ più sicura, non male come benefit”.

Questo leggero scarponcino da hiking ha impressionato la giura per il suo fitting particolarmente confortevole, così come per la sua traspirabilità.

SUSTAINABILITY AWARD Houdini Sportswear AB Corner Jacket Difficile trovare un hardshell a tre strati più sostenibile di questo. Il suo look da capo “da lavoro” si adatta molto bene all’uso urbano per il quale è stato concepito.

JURY’S HONORABLE MENTION Isbjörn of Sweden Monsune Hard Shell Jacket La miglior giacca per bambini mai realizzata, utilizzabile 4 stagioni grazie al gonnellino antineve rimovibile. Può crescere insieme ai proprio utilizzatori grazie ai sistemi di cordini per arricciare i bordi.


UNA LOCATION D’ECCEZIONE: LE DOLOMITI DELLA PAGANELLA

LA GIURIA. Dall’alto a sinistra Sära Wanseth (segretaria Scandinavian Outdoor Group), Karen Hensel (NORR/365), Susanne Wöhrmann-Hill (Mandel & Friends), Anny Cardinahl (Globetrotter), Cajsa Rännar, Jussi Ovaskainen (Takaraja), Matthias Abmann. Accovacciati da sinistra Paolo Grisa (Outdoor Magazine), Frank Wacker (Outdoor Magazin), Gijs Loning (Oppad) sui diversi tagli di tessuto. Una coppia di prodotti realizzati con grande attenzione all’ecosostenibilità, utilizzando fornitori di lana che certificano di non adottare la pratica del “mulesing” (un metodo di scuoiatura che causa sofferenze agli animali). Continuando con l’abbigliamento troviamo poi la Blated Insulated Jacket di Bergans, un capo imbottito in lavalan, un particolare mix di lana merino e fibre ricavate dal mais (quindi ottenuta al 100% da risorse rinnovabili), sviluppato per lo scialpinismo e l’alpinismo. Altro capo imbottito: la Atlete 2.0 Jacket di Klättermusen, un brand che grazie all’utilizzo dell’olio di ricino ha ridotto del 60% l’utilizzo del petrolio. Molto belli e “Very traditional Norway” i due capi proposti da Dale Of Norway, Anorakken Weatherproof anorak e Glittertin Weatherproof sweater, proposte piuttosto lifestyle e poco tecniche che abbinano al look della clas-

inferiore appunto in LPC, mix di fibre sintetiche e cotone. Esprime bene la differenza tra l’outdoor italiano e quello nordico. Due candidature per i modelli per bambini e ragazzi: Reima con la sua Trailing Jacket realizzata come i prodotti più tecnici, con l’imbottitura PrimaLoft Down Blend e cuciture nastrate, e Isbjörn of Sweden con Monsune Hard shell Jacket, dichiarata sufficientemente resistente per almeno “tre passaggi di mano” tra bambini in crescita e certificata Bluesign. Röjk Superwear ha invece candidato il proprio paio di calze realizzato con PrimaLoft (abbinato a merino), PrimaLoft Skier Mid-Weight, adatto a tutti gli sport sulla neve ma anche a coloro che lavorano molte ore al freddo. Tutti i giurati ne hanno provato un paio e ne garantiscono l’assenza di odori dopo una mattinata d’intenso utilizzo. Unico copricapo candidato: l’X-3 di Satila dal look moderno e accativante e per-

sica giacca con pelo sul cappuccio in stile Inuit e al maglione norvegese le presentazioni di una membrana water-resistent, anche qui, neanche a dirlo, inserti in lana merino. Unici capi privi di fibra naturale ovviamente le proposte hardshell, a partire da Haglofs, forse uno dei marchi meglio conosciuti al di fuori della Scandinavia, con la Skade Jacket, giacca pensato per le freerider realizzata con l’ultima proposta Gore, la nuova C-Knit, che rispetto al tradizionale Pro-Shell garantisce maggiore morbidezza e dunque libertà di movimento. Proseguendo poi con Houdini e la sua Corner Jacket, un guscio con prestazioni da capo tecnico ma dettagli più per uso cittadino realizzato in materiali interamente riciclabili. A proposito di hardshell, un completo che ci ha colpito era composto da Termik Ws Jacket e Pant, dei capi dati per lo sci alpinismo e il pattinaggio

fetto per correre in sicurezza, grazie al filato in merino e coolmax che è riflettente. Negli ultimi anni nell’outdoor come nella corsa è tornato in auge un capo che sembrava rimanere escluso dal mondo delle attività all’aria aperta. Tra i candidati anche la gonna di Skhoop Gretchen Windstopper Skirt, realizzata in windstopper e consigliata per molte attività sportive invernali. Tre le candidature per il footwear: Alfa con lo scarponcino Lyng con tecnologia Surround, che si fa apprezzare per la morbidezza della tomaia in Alfa air, materiale più leggero della pelle ma più resistente dei tessuti. Icebug ha portato la scarpa da trail running Zeal, caratterizzata da una particolare tecnologia costruttiva HGMS2midsole in cui l’intersuola risale nell’interno del piede, dando stabilità senza andare a discapito della morbidezza. Un’idea interessante e piacevole alla calzata, peccato

su ghiaccio (molto diffuso in Scandinavia su laghi naturali). Ci ha incuriosito proprio perché è il tipico esempio di un capo frutto di quella terra, realizzato in un mix di materiali sintetici e naturali: poliestere e cotone! Cosa assai insolita per noi. In realtà ci è stato spiegato che l’uso del cotone serve a dare resistenza in caso di scivolata sul ghiaccio. Un prodotto ibrido con parte superiore impermeabile su cappuccio e spalle e parte

che per altri aspetti la calzatura desse l’impressione di essere ancora in fase di prototipizzazione. Tecnologia che a questo Ispo ha davvero “sbancato” è stata Boa, applicata da Ecco al modello Biom Terrain Gtx, un bel doposci in robusta pelle e membrana Gore Tex Duratherm. Anche sequest’anno le due uniche candidature per le attrezzatture sono arrivate solo da Silva con le lampade frontali Exceed Xt ed Explore.

Il luogo in cui si è svolto il meeting della giuria ad Outdoor Magazine era già noto, in quanto pochi giorni prima è stata la location di un altro evento che il nostro gruppo editoriale, insieme all’agenzia Moon Srl organizza da alcuni anni: il Pro Shop Test. Tuttavia chi scrive non aveva ancora avuto occasione di visitare questa località. Si è trattato dunque di una prima volta ma certamente non l’ultima, vista la bella accoglienza che Andalo e il suo altipiano ha saputo riservare a tutti i giurati. A rendere speciale questa montagna, la Paganella, è il trovarsi affacciata direttamente sulla città di Trento e di conseguenza sull’autostrada che percorre la Val d’Adige dalla quale si vede chiaramente il ripido versante roccioso, quello opposto agli impianti di risalita. Questo consente di raggiungere Andalo in tempi molto rapidi: solo venti, trenta minuti dall’uscita dell’autostrada. Dalla cima della Paganella invece, voltando

le spalle alla città di Trento è possibile ammirare, verso ovest, il gruppo montuoso delle Dolomiti di Brenta, uno tra i più belli in assoluto, e scorgere perfino ben chiaramente il mitico Campanile Basso, che alle prime luci dell’alba si tinge di arancione. Il comprensorio sciistico è in grado di soddisfare ogni tipo di sciatore: 10 piste blu, 12 rosse e la nera, Olimpionica 2 (teatro di grandi eventi sportivi) che abbiamo potuto scendere durante i test prodotto con grande soddisfazione. Per coloro che invece preferiscono guadagnarsi la discesa dopo un’appagante salita, la pista Tre è dedicata agli scialpinisti, segno di un’attenzione verso un mondo in crescita che solo alcuni comprensori stanno iniziando a soddisfare. Gli impianti di risalita sono veloci e moderni,

permettendo di ospitare oltre 27.000 persone. Personalmente mi ha impressionato l’elevata efficienza del centro di noleggio attrezzatture, situato proprio a fianco della partenza degli impianti, particolarmente automatizzato in modo che ogni utente possa creare la propria richiesta tramite un display e in 5 minuti avere scarponi, sci e bastoni. Anche per gli amanti del freestyle c’è spazio grazie allo Snowpark del Dosson. La stagione turistica conta fino a un milione di presenze tra alberghiero ed extralberghiero di soli italiani a cui vanno aggiunte le presenze estere. La scelta di ospitare lo Scandinavian Outdoor Awards vuole essere una strategia per presentarsi ai turisti scandinavi. Tra l’altro, la Paganella ospita gli allenamenti della nazionale di sci norvegese. Ma anche al termine dell’attività sportiva, Andalo sa riservare grandi soddisfazioni, sia per quanto riguarda il relax che per la buona cucina, come abbiamo potuto accertare presso il “Piccolo Hotel” dove siamo stati ospitati, assaporando piatti della tipica cucina del territorio, arricchiti ovviamente dai formaggi locali e dall’immancabile speck trentino. Ovviamente Andalo e l’altipiano della Paganella non sono solo neve, ma sanno regalare giornate dense di esperienze avventurose e momenti rilassanti, per adulti e bambini durante tutto l’arco dell’anno. Di recente la località si è arricchita inoltre di due nuovi rifugi: il Meritz, posto a 1.147 metri sulle piste da sci, dove abbiamo effettuato un “dolce pit stop” tra una sciata e l’altra caratterizzato da un tipico look montano con la grande stube al centro e il Dosson, posto di fronte al ripido pendio dell’Olimpionica 2. Meritano davvero una visita!

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EVENTI / DAL 27 AL 29 MARZO A MADESIMO

L’affollato Village del Festival

ph: Federico Caranzano

ph: Federico Caranzano

a cura di: Simone Berti

Le tende del Base Camp Experience by Salewa

Vivere l’essenza del freeride

La II edizione del Freeride Festival, organizzato dall’agenzia Spiagames in partnership con la località di Madesimo, ha permesso di respirare aria di crescita e ottimismo nel mondo della neve. L’evento ha ospitato ben 45 marchi in esposizione e più di 400 partecipanti, dall’Italia e non solo. Lo spirito del freeride, caratterizzante tutti i 3 giorni dell’evento, ha catalizzato l’attenzione degli oltre 400 partecipanti sui test di materiali, sulle numerose attività formative e sull’emozionante gara Salice Canalone Freeride Derby, creando un cocktail di eccezionale divertimento sulla neve. Il festival italiano interamente dedicato al mondo del freeride ha concluso la sua seconda edizione in positivo, come testimoniano i numeri, superando addirittura le aspettative degli organizzatori. Un risultato che fa sorridere i ragazzi di Spiagames, soprattutto perché l’edizione “prima” dello scorso anno era stata un po’ tarpata nelle presenze dalle condizioni meteo avverse, mentre questo nuovo appuntamento ha mostrato ancor meglio la qualità del progetto. SPIRITO FREERIDE L’obiettivo primario del Madesimo Freeride Festival è di permettere agli iscritti di “incontrare” e conoscere tutto ciò che riguarda il freeride, dall’attrezzo all’accessorio, senza dimenticare gli aspetti fondamentali relativi a sicurezza, cultura e voglia di divertirsi. Proprio per questo motivo le 45 aziende e i loro prodotti disponibili per test gratuiti hanno rappresentato il centro nevralgico dell’evento. Mentre i Maestri di sci di Madesimo, le Guide Alpine di Whiteline e i Maestri di Splitboard erano pronti ad accompagnare i partecipanti in una serie di corsi adatti a tutti i livelli, dal neofita all’esperto. E la forte presenza di iscritti dimostra come davvero la base di questo sport si stia allargando notevolmente.

CORSI, WORKSHOP E CLINICS Veramente numerosi corsi e clinics riguardanti le tecniche di discesa, svolti insieme ai maestri con specializzazione freeride, splitboard e avvicinamento al telemark a cura dei ragazzi di Telemark Snowevents. Un fascino più accattivante lo ha certamente avuto il Salewa Base Camp Experience svoltosi in quota con pernottamento in tenda sulla neve, alla base del famoso Canalone di Madesimo, per sole 12 persone selezionate e fortunate. Una notte di puro outdoor e un risveglio all’insegna del freeride con gita sci alpinistica. DIVERTIMENTO CONTINUO… La chiusura degli impianti e quindi del divertimento su neve non ha decretato il finire delle giornate del festival. Svariati momenti di approfondimento e svago si sono tenuti in paese, a partire dai workshop di costruzione tavole artigianali PLP a cura di Ettore Barabino, fino alla presentazione dei safety camp con i ragazzi di Mysticfreeride in collaborazione con Ettore Personnettaz. Le freeride movie night invece, con i film di Adventure Awards Days e lo storytelling del freerider ed esploratore Fabio Beozzi, hanno raccontato al pubblico di Madesimo l’aspetto più estremo del freeride attraverso filmati di imprese sulle Alpi, in Himalaya e altro ancora. Gli apres-ski e gli after-party targati #MFF15 hanno infine chiuso alla grande le giornate intense passate sulla neve. www.madesimofreeridefestival.it

Il pubblico presente durante una delle conferenze

IL PRIMO SALICE CANALONE FREERIDE DERBY Il programma del sabato

CATEGORIA SCI – UOMINI

CATEGORIA SNOW – UOMINI

è stato arricchito da un

1. Fabio Locatelli

1. Marco Moretti

contest aperto a tutti

2. Alberto Fila

2. Davide Bernasconi

gli spiriti più agonistici,

3. Federico Bortolotti

3. Paolo Cagnoni

CATEGORIA SCI – DONNE

CATEGORIA SNOW – DONNE

ovvero il Salice Canalone Freeride Derby. Ecco com’è andata.

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1. Natalie Gnecchi 2. Paola Marchis 3. Federica Mattioli

1. Clio Campana 2. Valeria Cola 3. Patrizia Cerano

I NUMERI

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I partecipanti al festival I marchi esposti al villaggio expo Tra sci e snowboard da testare (di cui 490 sci, 85 tavole), 100 scarponi da sci, scialpinismo e telemark, numerosi accessori tra Artva, ABS, giacche, guanti, racchette, action

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camera e gps I posti disponibili nei corsi dei professionisti I professionisti a disposizione per effettuare i corsi Tipologie di attività formative legate al freeride tra corsi, workshop e clinics I fortunati che hanno provato l’emozione di dormire in tenda in quota


In Freeride We Trust La parola a Riki Felderer, organizzatore dell’evento insieme a Spiagames: “un appuntamento nato direttamente da un’esigenza degli appassionati” Co-organizzatore dell’evento è stato Riki Felderer, noto professionista della fotografia del mondo wintersport e outdoor. Gli abbiamo chiesto di raccontarci come è nato Madesimo Freeride Festival e le sue impressioni su questa seconda edizione. “Quando a Madesimo si tenevano (a porte chiuse) i test della rivista Soulrider, i passanti, incuriositi da una settantina di sci nuovi fiammanti, hanno cominciato a chiedere cortesemente se fosse possibile provarli. Purtroppo i test erano blindati, la richiesta molto sentita e la delusione degli avventori la diceva lunga! Da qui è nata l’idea: ‘perché non facciamo un bel demo con tanti marchi?’ Con i responsabili di Spiagames c’è subito stata intesa, e si è cominciato a costruire in maniera organica un evento con i test e poi coi corsi”. Parlando di numeri, l’evento ha dimostrato ottime prospettive di crescita, infatti continua Riki: “La maggior parte delle aziende presenti l’anno scorso hanno confermato e altre si sono aggiunte strada facendo. Anche il numero dei partecipanti, che

l’anno scorso era stato un po’ tarpato da condizioni meteo quantomeno avverse, quest’anno è salito, con 421 partecipanti registrati e paganti di cui diversi presenti col pacchetto dei tre giorni”. Altri numeri di quest’anno? “C’erano circa 1.000 attrezzi da freeride da testare, tra sci e snowboard, accessori di ogni genere, scarpe, racchette, maschere, guanti, snowkite, giacche e via discorrendo. E poi 21 professionisti della montagna a disposizione per fare 15 tipologie di corsi di cui una buona parte inclusa nel prezzo di iscrizione”. La carta vincente è sicuramente stata quella di non voler solo creare “un evento che fosse la consacrazione dell’universo freeride per chi già lo conosceva, ma anche un momento di incontro pratico per tutti quei curiosi che hanno sempre voluto provare ma fino ad oggi non ne avevano avuto la possibilità”. La ciliegina sulla torta di questa seconda edizione? Riki non ha dubbi: “Il base camp by Salewa, che ha permesso a 12 fortunati di passare una notte in tenda in quota”.

Uscita con le pelli

Riki Felderer presenta il podio femminile del Salice Canalone Freeride Derby

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SALVA CON NOME / L’INIZIATIVA FA SEGUITO AD ANALOGHI EVENTI NEL MONDO NEVE E BIKE a cura di: Benedetto Sironi

Outdoor Shop Test: a settembre la prima Test, formazione, business & networking: queste le 4 parole d’ordine del nuovo evento che si svolgerà nella splendida location della Pietra di Bismantova (RE) dal 13 al 15 settembre 2015. Un’iniziativa dedicata ad aziende, negozi e operatori, realizzata dal nostro gruppo editoriale insieme all’agenzia MOON. Splendida veduta della Pietra di Bismantova (alta 1041 metri), che si staglia con tutto il suo fascino nell’Appennino reggiano. Una location ideale per il climbing ma anche per tutte le altre attività outdoor

OUTDOOR SHOP TEST IN BREVE Cosa si fa durante l’evento? • test & presentazione collezioni a negozianti e media • formazione: workshop per i professionisti di settore • buyers day: ordini mirati in apposite aree/strutture previo appuntamento con le aziende • networking: espansione dell’offerta per i negozi, espansione rete vendita per le aziende

Chi c’è dietro il progetto

Ve lo abbiamo anticipato nell’editoriale di questo numero e in questa pagina vi sveliamo tutti i dettagli su questo nuovo e ambizioso evento. Si tratta dell’Outdoor Shop Test, che andrà in scena nella splendida location della Pietra di Bismantova (RE) dal 13 al 15 settembre 2015. Una vera e propria “fiera all’aperto” ma in chiave moderna, dinamica e innovativa: sarà infatti possibile testare equipaggiamenti e materiali della stagione successiva (SS 2016), per attività outdoor quali arrampicata, trekking, trail running, alpinismo, nordic walking, camping e altro ancora. L’obiettivo di Outdoor Shop Test è fare in modo che aziende, negozianti, operatori e media si incontrino e si possano

nizzare corsi di formazione e workshop su prodotti e altri aspetti che siano di interesse per gli operatori del settore, dal marketing al commerciale. A proposito di business: non mancherà anche la possibilità di effettuare in loco gli ordini, in periodo di piena campagna vendite. O magari anche di organizzare photoshooting o meeting aziendali, considerata la bellezza della location. Per agevolare i negozianti a prendere parte all’evento sono stati pensati diversi benefit, tra cui: partecipazione gratuita ai giorni di test, conferenze e workshop gratuiti di formazione, alloggio e pasti offerti dall’organizzazione. L’evento rientra nel tour Pro Shop Test, il progetto trade più famoso del mondo degli sport all’aria

confrontare di persona in un’atmosfera e in un contesto ideali. I test materiali della stagione successiva verranno effettuati nell’ambiente per cui i prodotti sono stati pensati, mettendo in luce le loro caratteristiche tecniche. Ma Outdoor Shop Test si propone anche come una piattaforma privilegiata per orga-

aperta (vedi box sotto). Vi terremo naturalmente aggiornati sugli sviluppi dell’iniziativa e sulle aziende e i negozi partecipanti (già nomi di rilievo hanno confermato la propria presenza). INFO: Sport Press - 02.87245180 redazione@outdoormag.it - www.outdoorshoptest.com

MOON srl è l’agenzia italiana di comunicazione ed eventi specializzata in outdoor e action sport. Dal consumer al trade, MOON offre servizi di promozione che spaziano da press office e digital PR a new media e tv - web broadcasting, dall’organizzazione di eventi propri alla consulenza aziendale in ambito fieristico e per enti turistici.

Sport Press srl è un dinamico gruppo editoriale che pubblica 4 giornali specializzati leader nei rispettivi settori: Pointbreak Magazine (boardsport & action sport), Outdoor Magazine, Running Magazine e Bike4Trade (mercato ciclo: strada, off-road, e-bike e componentistica). È online con i magazine B2B Sport4Trade e Bike4Trade (versione digital di Bike4Trade), oltre al portale B2B e B2C Sport4Trade Search. È attivo anche sul fronte eventi, data research e HR.

OLTRE ALL’OUTDOOR ANCHE NEVE E BIKE

Pro Shop Test: gli eventi trade di riferimento per il mercato Outdoor Shop Test nasce sulla scia di altri due eventi di successo dedicati al mondo dei winter sport e della bici, ossia lo Snow Shop Test e il Bike Shop Test. Tutti ora sono racchiusi sotto il cappello del progetto Pro Shop Test (il termine “pro shop” indica i negozi specializzati in uno sport specifico). Ecco quindi di seguito una breve descrizione degli altri due eventi, sempre gestiti dal felice connubio tra Sport Press e MOON. SNOW SHOP TEST – È in programma dal 31 gennaio al 2 febbraio 2016 a Bardonecchia (TO), dopo aver toccato in passato anche le località di Monte Bondone e Andalo. Da cinque anni questo è l’evento di riferimento per negozi e aziende del mercato snowboard, sci e freeride. Nel 2016 spegnerà ben 6 candeline e come sempre ospiterà oltre 100 negozianti, che potranno testare in anteprima, nel corso della campagna vendite, i prodotti delle collezioni della stagione successiva - www.proshoptest.com BIKE SHOP TEST - È il primo test nazionale di bici con questa particolare formula in cui i negozianti e i consumatori finali possono provare le novità della stagione successiva su tracciati per bici da corsa, ebike, city bike, mountain bike, gravity e fatbike. Ha esordito lo scorso anno con un successo oltre le aspettative, coinvolgendo oltre 1.000 tester. Da segnare in agenda quindi le date della seconda edizione (3-4 ottobre, Sasso Marconi, BO). È l’unico evento del tour Pro Shop Test aperto sia a operatori che consumer - www.bikeshoptest.it

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Sopra: il villaggio dello Snow Shop Test di Andalo. Sotto: un momento dell’edizione 2014 del Bike Shop Test



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NEWS

photo: Klaus Fengler

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Stefan Glowacz

Tutto esaurito per i 3 eventi con C.A.M.P. e Stefan Glowacz Si è chiuso il trittico di appuntamenti che hanno portato Stefan Glowacz in tour con C.A.M.P. e Red Chili. La prima tappa si è svolta il 15 aprile presso la falesia di Montestrutto (Settimo Vittone, Torino). Dopo una sessione di arrampicata nel pomeriggio, alle 20.30 presso la palestra Pan & Sport di Quincinetto è stato proiettato il film “Into the light”: un grande appuntamento in collaborazione col negozio XL Mountain. Il giorno seguente Stefan è stato ospite del negozio DF Sport Specialist di Sirtori (Lecco). Start alle 18 con test scarpette e Matik nell’area boulder esterna al punto vendita. È seguita alle 20.00 la proiezione “At the end of the world” con le straordinarie immagini dell’isola di Baffin. Venerdì 17 il mini-tour di Glowacz si è chiuso a Feltre (Belluno) presso il negozio Linea Verticale dove a partire dalle 18.00 Stefan ha presentato le scarpette Red Chili e il rivoluzionario Matik. Alle 20.30 presso la birreria Pedavena è stato proiettato il film “Into the light”.

I ragazzi di Rock Slave alla scoperta dell’Isola d’Elba Rock Slave è una linea di abbigliamento creata da Ferrino in collaborazione con il climber torinese Marzio Nardi. Si tratta di una serie di prodotti pensati per il bouldering. Il progetto Rock Slave può contare sul supporto di un vero e proprio team composto da arrampicatori di vario livello e impegnati in diverse iniziative. Tra esse una continua ricerca della linea perfetta, che li ha portati quest’anno all’Isola d’Elba. Nasce da qui il progetto XP2014 Elba Discovery, che si è tradotto in diversi video girati da Lorenzo Bona. Marzio Nardi a proposito del progetto ha dichiarato: “Alla base di questo piccolo viaggio c’è stato il desiderio di unire un gruppo di ragazzi con la medesima passione per l’arrampicata ma soprattutto la voglia di spazzolare blocchi e salire linee come mai vicino a casa avremmo fatto. A tutto questo si è unita la consapevolezza di avere un breve periodo per sparare tutti i colpi che l’arrampicata ci ha messo in tasca. Questa alchimia di entusiasmo, luoghi e persone ci ha permesso di spremere ogni giornata dall’alba al tramonto, mettendo a ‘ferro e magnesite’ la zona ovest dell’isola, quella più montuosa, dove il monte Capanna sovrasta il mare da entrambi i lati”. rockslave.ferrino.it

Cinque 8c in cinque giorni per Stefano Carnati

Pietra di Bismantova: la nuova guida di Versante Sud

Durante le vacanze pasquali Stefano Carnati, giovane climber dei Ragni di Lecco, si è recato ad Arco dove ha realizzato un’impresa incredibile. In 5 giorni è infatti riuscito a salire 5 vie di grado 8c, che indica arrampicate su roccia estremamente difficili. In particolare, Stefano ha conquistato Mangusta, Scoglio de Capri, La Gabi, Happy Milf, Bella Regis, Warbeast. Il presidente del gruppo Ragni di Lecco, Fabio Palma, ha reso omaggio a questo giovane talento, al suo impegno e alla sua passione scrivendo sul blog dell’associazione: “È un arrampicatore sportivo che sa scalare fortissimo anche su roccia, fisicamente completo, molto tecnico su tutti i terreni di calcare e su granito europeo. Un piacere vederlo scalare, muoversi, una dinamicità al servizio della forza e viceversa”.

Non potevamo non darne notizia quantomeno perché anche noi abbiamo accompagnato in numerose occasioni i due autori durante la ripetizione di quasi tutti gli itinerari di arrampicata multipitch della Pietra di Bismantova. Un lavoro durato tre anni e mezzo e realizzato da Matteo Bertolotti e Diego Filippi. Complimenti a Versante Sud per aver creduto in questo progetto. La casa editrice, che da sempre si fa portatrice della filosofia “guide a km 0”, ha saputo vedere nell’entusiasmo di Matteo e Diego quella passione che li ha spinti a colmare la distanza geografica con il proprio tempo e le proprie risorse personali. Gli autori non hanno solo ripetuto gran parte degli itinerari, ma hanno anche percorso tutti i sentieri, controllato tiro per tiro le pubblicazioni precedenti sulle falesie, risolto discordanze ed errori precedenti spesso contattando direttamente gli apritori e chiodatori delle vie. Così facendo hanno anche raccontato la storia alpinistica del luogo. Che peraltro è stata scelta come location ideale per la prima edizione dell’Outdoor Pro Shop Test. L’appuntamento, organizzato dal nostro gruppo editoriale insieme all’agenzia Moon, è previsto per settembre e intende creare un’occasione di incontro, formazione e test prodotto tra negozianti e aziende (vedi articolo a pag. 22). La guida sarà presentata il 9 maggio presso il Rifugio della Pietra alle ore 19:00.

Partecipa al concorso online Salewa Get Vertical Salewa ha indetto il concorso online Get Vertical che darà la possibilità a 100 fortunati di vivere un’avventura indimenticabile alla scoperta di 4 tra le destinazioni alpine più affascinanti, ovvero Chamonix-Mont-Blanc, Zugspitz Arena Bayern-Tirol, Grindelwald e Alta Badia. In palio anche un’avventura in Australia alla scoperta dell’outback di questo paese: 5 gruppi raggiungeranno destinazioni diverse per poi trovarsi a Sydney e scalare l’Harbour Bridge. Inoltre ogni settimana saranno estratti i vincitori dei best seller Salewa. Previste anche eccitanti ed esclusive driving experience con BMW Serie 2 Active Tourer e Grand Tourer. Tra gli sponsor di questo concorso spiccano Gore-Tex e Vibram oltre ad altri brand prestigiosi quali BMW, Tourism Australia, Polygiene, Cathay Pacific Airways, Trail Me Up e Goal Zero. Per maggiori informazioni e per partecipare all’iniziativa, rivolta a chiunque, è sufficiente visitare il microsito dedicato, registrarsi e rispondere ad alcune domande. Il concorso è attivo dal 19 marzo al 15 maggio.

getvertical.salewa.com

La leggenda svizzera Frédéric Nicole entra nel team E9 “L’emozione che si prova accanto a Fred non è legata soltanto all’onore di accogliere un arrampicatore di così alto livello, piuttosto al fatto di incontrare una persona che solo con gli occhi sa parlarti e trasmetterti ciò che lui realmente è”, ci spiega Mauro Calibani, fondatore e anima del marchio E9, entusiasta per l’ingresso di Frédéric Nicole nel proprio team. A sinistra Frédéric Nicole Svizzero, nato con Mauro Calibani nel ’70, vanta numerose imprese che ne hanno fatto una leggenda vivente nel mondo dell’arrampicata: a soli 16 anni ha ripetuto insieme al fratello Francois il celebre Toit d’Auguste di Patrick Berhault, proponendo 8b+; nel 1995 ha salito il primo passaggio di blocco gradato 8B+, Radja; nel 2000 la prima ascesa di Dream Time. Infine è stato uno dei primissimi climber al mondo a salire un grado 9°: Bain de Sang. “Per ogni roccia, qualunque essa sia, qualunque forma abbia e qualunque sia il contesto, lui ne trova il senso e la bellezza con la passione e la curiosità di una persona che sa vedere sempre qualcosa di nuovo e diverso. Fred vive a stretto contatto con la natura con armonia e semplicità”, conclude Mauro.

Ben 14 gli atleti del neonato team Climbing Technology

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Lo scorso 20 aprile Climbing Technology, brand dell’azienda italiana Aludesign S.p.A., ha presentato ufficialmente il suo Team di atleti.Due sono i capitani della squadra: Tamara Lunger, appena rientrata dal tentativo di salita invernale al Manaslu a fianco di Simone Moro, guida la sezione mountaineering mentre SilvioReffo, con il suo 8c/c+ a vista e 9a+ lavorato, è il capitano della sezioneclimbing. Gli altri membri del Team CT sono: Daniel Fuertes Olles (35 anni di Saragoza, sport climbing, grado 8b+ a vista, 9a lavorato), Matteo Gambaro (40 anni di Cuneo, sport climbing, grado 8b a vista, 9a lavorato), Bernardo Rivadossi (33 anni bresciano, sport climbing, boulder, alpinismo, grado 8b a vista, 9a lavorato), Elena Chiappa (31 anni di Cuneo, sport climbing e boulder, grado 7c+ boulder, 7c a vista, 8b lavorato), Roberta Longo (34 anni trentina, sport climbing, grado 7c a vista, 8b lavorato), Enrico Bonino (34 anni di Aosta, guida alpina, alpinismo, ghiaccio e spedizioni extraeuropee), Francesco Salvaterra (25 anni trentino, alpinismo, ghiaccio e spedizioni extraeuropee), Alessio Roverato (31 anni padovano, arrampicata e alpinismo, grado 7c a vista, 8b+ lavorato). Completano il gruppo i giovanissimi: Giorgia Tesio (14 anni di Cuneo, boulder e sport climbing, grado 8a+ boulder, 8a vista, 8a+ lavorato), Pietro Biagini (15 anni di Genova, sport climbing e boulder, grado 7c+ boulder, 8a a vista, 8c/+ lavorato), Matteo Manzoni (14 anni bergamasco, sport climbing e boulder, grado 8a+ boulder, 7c a vista, 8b+/c lavorato) e Luca Bana (17 anni bergamasco, sport climbing, grado 7c+ a vista, 8b lavorato). Molti degli atleti del Team CT saranno presenti al Melloblocco dal 30 aprile al 3 maggio.


/ MELLOBLOCCO: NOT TO BE MISSED Uno speciale “Crash Test” firmato Kong Al Melloblocco abbiamo dedicato un ampio articolo sullo scorso numero. Molte le iniziative da non perdere presentate dalle aziende presenti: tra queste spicca sicuramente quella firmata Kong, che come al solito non difetta mai di originalità e sano “sense of humor”.Detto fatto, cosa si è inventata l’azienda per promuovere uno dei suoi nuovi prodotti dedicati al boulder, ossia il crash pad Hornet? Naturalmente un “Crash Test”! Ad animare l’appuntamento, tutti i giorni dell’evento alle ore 17.00, sarà Enrico Baistrocchi, noto climber e uno dei principali testimonial del marchio. Kong naturalmente lo supporterà con la propria presenza in loco e il proprio stand, visto che da quest’anno è anche premium sponsor dell’evento.

Martina Blanchet, dopo il suo primo 8c, è al Mello con Scarpa Tre i campioni che “vestono” Scarpa e che non si perderanno l’edizione 2015 del Melloblocco. Parliamo di Alessandro Palma, Luca Andreozzi e Martina Blanchet. Tra l’altro quest’ultima ha di recente realizzato un 8c, grado che in Italia non è solito esser affrontato da una donna. La via salita da Martina si chiama Balboa e si trova al tetto di Sarre (AO). Ecco come lei ha raccontato l’impresa: “C’è il sole, ma l’aria è fresca. Balboa è completamente asciutta. Quanto mi piacerebbe provarla, è dallo scorso autunno che non ci metto mano. Sono sicura che andrei molto meglio ora, sono migliorata così tanto in questi ultimi mesi […] Mi hanno fatto una valangata di complimenti, mi hanno chiesto di raccontare com’è andata. Non lo so. So solo che incazzata come una iena ho preso quel maledetto riposo. È lì che hai capito di chiuderlo? Ma che chiuderlo, mi mancava ancora mezza via! Ero solo contenta di aver finalmente messo insieme la prima parte. Ora mi aspettava un altro singolo duro e poi un’infinita cavalcata nella ghisa. Ho riposato tanto su quelle due uniche prese discrete. In realtà non riposavo bene, ma se non altro il respiro è tornato calmo, così come la mente. Il singolo successivo è entrato e la lotta, quella

disperata, ha avuto inizio. Il tifo ravvicinato di Max, appeso su Criptonite, quello di mio fratello e di Albi più in lontananza mi hanno tenuta su, fino alla fine, fino in cima al tetto di Sarre. Ho urlato davanti a quella catena fino a che polmoni e voce non ce l’hanno fatta più. Mio fratello mi ha calata a terra, ha tolto il grigi dalla corda, mi è corso incontro, mi ha alzata in aria e ha iniziato a saltellare con me in braccio. È stato lui a risistemare la via, creata anni prima da Massimo Bal, ma poi abbandonata. È stato lui a liberarla, a gradarla 8c, e a chiamarla Balboa in onore del buon chiodatore. È grazie a lui che ho chiuso il mio primo 8c”.

Grivel al Melloblocco con Steve House… ma non solo! Tanti i testimonial Grivel che quest’anno han-

successo in queste grandi imprese non basta la

no deciso di non perdersi l’appuntamento del

forza ma ci vogliono anche molta esperienza e

Melloblocco. In cima alla lista c’è certamente la

saggezza. Presente al Mello anche il mitico Henry

leggenda mondiale dell’alpinismo Steve House

Favre che passerà dalla Valle prima di partire per

che sarà in Val Masino sabato 2 maggio. Durante

il grande viaggio Aosta-Caponord in Ape. Chi tro-

la serata Steve racconterà il suo rapporto con la montagna, la sua evoluzione come alpinista dalla

verà il giovane diciannovenne e

Alessandro Zeni

riuscirà a scattare una foto insieme a lui e alla sua Caponord

performance più estrema (tra tutte

in movimento pubblicandola

ricordiamo la prima ascensione

poi su Instagram, riceverà da

del pilone centrale della parete

Grivel un gadget in omaggio.

Rupal sul Nanga Parbat insieme

Chiudono il cerchio delle parte-

al suo compagno di cordata Vince

cipazioni Grivel al Melloblocco

Anderson nel settembre del 2005,

due giovanissimi che hanno

salita che gli è valsa la vittoria del

tutte le carte per diventare

14° Piolet d’Or) a un rapporto più

due grandi dell’arrampicata. Si

profondo fatto di rispetto, ecologia

tratta di Tim Muller (svizzero di origini, studia in Inghilterra

e consapevolezza. Non mancherà di parlare del suo rapporto con i giovani e della

industrial design) e di Alessandro Zeni (originario

nascita di Alpine Mentors la cui apertura segue

di Fiera di Primiero, fan di Manolo e alpino con

una brutta caduta in Canada. Si tratta di una

una grandissima passione per l’arrampicata).

scuola di due anni che si propone di preparare

Entrambi hanno già un curriculum interessante

aspiranti alpinisti a salite impegnative. L’idea

ed entrambi, ovviamente, saranno presenti in Val

che sta dietro ad Alpine Mentors è che per avere

Masino.

photo: Lorenzo Belfrond per Grivel

Steve House

Tim Mueller

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FOCUS ON / L’ACCORDO DI TUTELA E SALVAGUARDIA DELLA ROCCIA DI LECCO E DINTORNI a cura di: Tatiana Bertera foto: Klaus Dell’Orto

Falesie lecchesi: una ricchezza da preservare (e finanziare) Foto panoramica falla falesia di Galbiate

L’assessore regionale allo Sport e alle Politiche per i Giovani Antonio Rossi firma il programma

Regione Lombardia e altri enti locali hanno stanziato 450mila euro per la riqualificazione di alcuni siti di arrampicata del territorio. Che può contare su oltre 50 falesie e 1800 itinerari di arrampicata. Il progetto coinvolgerà chiodatori, guide alpine ma anche appassionati climber locali. “Le falesie lecchesi sono un patrimonio naturalistico da preservare e valorizzare”. Ad affermarlo è l’Assessore Regionale allo Sport e alle Politiche per i Giovani Antonio Rossi che, il 15 gennaio, ha siglato un accordo di programma finalizzato alla loro tutela e salvaguardia. Un progetto ambizioso che vede tra i protagonisti, oltre a Regione Lombardia, anche le Comunità montane del Lario Orientale-Valle San Martino e della Valsassina, il Comune, la Provincia, la Camera di Commercio di Lecco e il Collegio Regionale Guide Alpine Lombardia. Un appoggio importante e che merita di essere apprezzato,

si sia accorto del loro lavoro e dell’importanza che l’arrampicata riveste per il territorio. LE GUIDE ALPINE - Un ruolo assolutamente centrale nella realizzazione del progetto sarà rivestito dal Collegio Guide Alpine che, come ha sottolineato il presidente Luca Biagini: “Sarà garante della qualità del lavoro svolto. L’opera di valorizzazione, che interessa numerosi siti di arrampicata presenti sul territorio, non sarà seriale ma rispetterà le peculiarità e lo stile di arrampicata di ogni singola falesia, perché ogni parete ha caratteristiche che la rendono

La Placca delle Sorprese di Erna

anche alla luce della somma messa a disposizione per la riqualificazione dei siti di arrampicata selezionati, che ammonta a 450mila euro. Di questi, 400mila provengono da risorse regionali. IMPORTANTE PERCHÉ… - Le falesie sono, da sempre, il risultato dell’impegno di associazioni, gruppi e volontari che dedicano la loro esperienza ed il loro tempo libero a ripulire, sistemare e chiodare. Nomi del calibro di Delfino Formenti, Marco Ballerini, Pietro Corti, Pietro Buzzoni e con loro molti altri. Se l’arrampicata sportiva ha potuto svilupparsi, se ora ognuno di noi può infilarsi l’imbrago e trovare roccia sicura su cui scalare, è anche merito loro. Proprio per questo motivo è bello pensare che, finalmente, anche un ente pubblico

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unica e come tali vanno rispettate. Ragionando pertanto secondo quest’ottica, sarà nostra cura coinvolgere nei lavori anche le persone del posto, dai frequentatori assidui ai primi chiodatori”. Alla conferenza stampa tenutasi per la firma dell’accordo, a riconferma di quanto detto da Biagini, erano infatti presenti anche gli alpinisti e chiodatori locali Pietro Corti e Pietro Buzzoni, oltre ai già citati Delfino Formenti e Marco Ballerini. I COMMENTI DELL’ASSESSORE Antonio Rossi pare fiducioso nel definire il cammino da poco intrapreso alla stregua di un “progetto pilota” destinato a fungere da esempio ed essere conseguentemente replicato anche in altre Province. “Gli interventi di riqualificazione avranno principalmente tre

obiettivi: prima di tutto valorizzare adeguatamente la pratica dell’arrampicata sportiva, in secondo luogo sostituire le protezioni vecchie e usurate con altre nuove e quindi sicure e, ultimo ma non di minore importanza, porre le basi per lo sviluppo di un turismo legato all’arrampicata”, ha spiegato Rossi. “Il primo passo sarà la manutenzione delle falesie, dei sentieri d’accesso e delle zone adiacenti”. LECCO COME ARCO? - E sebbene sia impossibile paragonare la Provincia di Lecco ad Arco di Trento (mancano sia l’organizzazione necessaria sia le infrastrutture) c’è da dire che il potenziale non mancherebbe. Più di 50 falesie e 1800 itinerari di arrampicata. Come scegliere i siti ai quali dare la precedenza? Per questo è stata stilata una scala di priorità, che tiene conto della difficoltà media (si sono scelte per lo più falesie accessibili a tutti), della storicità dei siti e della sicurezza del luogo dove si fa sicura. In lista ci sono la falesia di Galbiate, la Placca delle Sorprese di Erna, il Vaccarese, le Placchette del San Martino, la Valle degli Orti e la Palestra Vecchia di Civate, le Torrette del Monte Due Mani di Ballabio; la falesia Era glaciale di Barzio e quella ai Piani di Bobbio, la Rocca di Baiedo e la Fusinetta ad Introbio, lo Zucco Angelone e Masone di Barzio. I PROGETTI PRONTI AL VIA - La somma che, lo ricordiamo, ammonta a 450mila euro, è vincolata al 2015 e deve essere spesa entro l’anno. Per questioni organizzative non è stata ancora fissata una data, ma i lavori inizieranno non appena le condizioni meteo saranno favorevoli. Nel frattempo sono già stati fatti rilievi geologici su alcune delle falesie in attesa del fatidico “via ai lavori”. Molto probabilmente il primo sito d’arrampicata a essere preso in considerazione sarà Galbiate.

TRA ATTIVITÀ SPORTIVA ED EVENTI SOCIO-CULTURALI

Il progetto “Treno dei desideri” A proposito del territorio lecchese, vale la pena approfondire un’altra interessante iniziativa. Per meglio introdurla, occorre fare un passo indietro nella storia. Agli inizi del ‘900 le Grigne erano meta privilegiata di tanti alpinisti-operai provenienti da Milano e Monza. Operai di professione e alpinisti per passione, vedevano le montagne lecchesi come l’unico modo per “evadere” dall’ambiente chiuso delle fabbriche. Per scoprire le loro storie vi proponiamo un metaforico “viaggio in treno” con le immagini di un video realizzato nel 2008 da Ruggero Meles in collaborazione con Sabrina Bonaiti nell’ambito di Modisca (MOntagne DI SCAtti): una raccolta di archivi fotografici e interviste video sostenuta da Comunità Montana Lario Orientale, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Lecco (il filmato è disponibile al QR qui pubblicato). Nelle descrizioni delle persone intervistate, il treno assumeva un ruolo sociale di aggregazione oltre che mezzo di trasporto. Oggi questo progetto vuole rinascere, ovviamente in chiave moderna. Il Crams Lecco, il Distretto rurale Valle dell’Adda e l’associazione Il Gabbiano, in collaborazione con l’associazio-

ne Genti in Viaggio e il Distretto Culturale del Monte Barro, hanno ideato e creato un sistema capace di integrare le attività outdoor praticabili nel lecchese (dal trekking, alle escursioni in bicicletta fino alle scalate in falesia e sulle Grigne) con luoghi ed eventi legati alla cultura, al cibo e all’agricoltura. Come? Con un sistema integrato treno-bus che colleghi le città al Pian dei Resinelli, alle Grigne oppure alla stazione di partenza per la Funivia dei Piani D’Erna, crocevia dei principali sentieri che portano al Resegone o in Valsassina. O ancora lungo il lago, per percorrere il sentiero del Viandante, o dove incamminarsi per San Pietro al Monte piuttosto che all’insediamento Gotico dei Piani di Barra. In alto sotto il cielo, per raggiungere in ogni stagione i rifugi, ma anche più in basso dove troviamo paesini come Dozio, Biglio e Campiano (sul Monte San Genesio).



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EVENTI / ATTESA AD ARCO PER LA 29a EDIZIONE DEL FESTIVAL

I DUE CLIMBER IN ESPLORAZIONE

Rock Master World Youth Championship: la carica dei 1000

Dal 28 agosto al 6 settembre nella cittadina trentina, si svolgerà un evento di dimensioni davvero notevoli. La manifestazione è stata infatti scelta per ospitare la Coppa del Mondo di Arrampicata Giovanile, che vedrà confrontarsi i giovani atleti nelle 3 discipline: lead, speed e boulder. La 29a edizione di Rock Master Festival sarà interamente dedicata alle giovani leve del climbing internazionale. PER LA PRIMA VOLTA BOULDER Quest’anno la kermesse tra le più importanti al mondo tra le competizioni di arrampicata ospiterà gli IFSC World Youth Championships. Per la prima volta nella storia di questa competizione, gli atleti under 20 potranno confrontarsi nelle tre discipline dello sport climbing; non solo nelle tradizionali Lead e Speed quindi, ma anche nel Boulder. Per i dieci giorni di competizioni internazionali sono attesi nella splendida cittadina del Garda Trentino oltre 1.000 atleti da 60 nazioni diverse che si misureranno sulle pareti in uno spettacolo unico ed emozionante. Ad accompagnarli 500 tra tecnici e dirigenti. Come al solito poi Rock Master Festival non sarà solo gare, ma appunto si tratterà di una vera e propria kermesse dove non mancheranno attività dedicate a grandi e piccini, legate all’arrampicata e non solo. Rock Master Festival sarà quindi un’occasione molto importante per il territorio in quanto, porterà una forte ricaduta in termini economici nell’immediato, ma rappresenterà anche un investimento nella promozione turistica per il futuro. OCCASIONE PER TUTTE LE ETÀ - Tante le iniziative già previste per l’edizione 2015. I momenti chiave della manifestazione saranno: il Rock Master con il duello di Lead e gli Arco Rock Legend Awards, arrivati al loro 10° anniversario, che assegneranno tre riconoscimenti internazionali alle migliori prestazioni nell’arrampicata sportiva. Il pubblico poi troverà nel Climbing Village, dallo scorso anno situato in centro paese, strutture allestite e attività di animazione proposte da molte delle più importanti aziende nel settore. Ad Arco è proprio la formula del festival ad avere successo: gli appassionati, infatti, potranno anche in questa edizione incontrare gli atleti e assistere a spettacoli e gare, oltre che partecipare alle attività organizzate e conoscere i prodotti delle aziende leader del settore con le novità del mondo outdoor. Proprio perché Rock Master e Arco da sempre investono nei giovani, anche i più piccoli potranno avvicinarsi al mondo del climbing. Nello stadio, infatti, ci sarà uno spazio a

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loro riservato con una piccola parete per l’arrampicata e giochi gonfiabili. Per tutta la prima settimana l’ingresso sarà gratuito e solo sabato sarà a pagamento con lo show serale dell’ormai leggendario duello. L’edizione 2015 di Rock Master sosterrà l’AVIS. L’Associazione Italiana Volontari del Sangue sarà presente per tutti i dieci giorni con un proprio stand e premierà l’atleta italiano che otterrà il piazzamento migliore. NUMERI SEMPRE PIÙ IMPORTANTI Nel 2015 l’obiettivo delle strutture pubbliche e private, che sostengono la manifestazione sin dalla sua nascita (Provincia, Comune, APT, Comunità di Valle e BIM) e degli sponsor tecnici (CAMP, La Sportiva, Salewa e Sintroc), sarà quello di lasciare il segno nella storia dell’arrampicata sportiva come già era stato per il Campionato Mondiale del 2011 il cui successo dell’evento è andato oltre ogni attesa. Anche i numeri del 2014 hanno confermato il forte richiamo di questa manifestazione: 12.000 presenze registrate durante i giorni di evento, con 748 atleti in gara e 300 tra dirigenti, tecnici e accompagnatori. 2,15 milioni di fan hanno seguito l’evento su Youtube da tutto il mondo e Rai Sport 2 ha regalato a tutti gli appassionati 120 minuti di diretta televisiva. Ma il Climbing Stadium di Arco in vista di questa grande occasione scalda già i motori: dal 30 maggio al 3 giugno ci saranno infatti i Campionati Italiani Giovanili, importante competizione organizzata in collaborazione con la Federazione Arrampicata Sportiva Italiana, dove gli atleti si sfideranno nelle tre discipline. APPUNTAMENTO A… - Per l’attesissima inaugurazione di Rock Master Festival 2015 invece l’appuntamento è per venerdì 28 agosto con le gare allo stadio e una cerimonia di apertura in piazzale Segantini, dove verrà acceso il tripode subito dopo una sfilata per le vie del centro a cui parteciperanno le delegazioni delle nazioni rappresentate. In seguito ci sarà lo spettacolo con la compagnia di acrobati e danzatori Sonics in Light. Tra le note di colore di questa edizione anche la presenza di una simpatica mascotte, che a un evento per i giovani non poteva mancare: l’orsetto Tino. www.rockmasterfestival.com

Climbing nelle Filippine: il progetto SPOT La Sportiva ha supportato James Pearsons e Caroline Ciavaldini in un’iniziativa di “giving back” per sviluppare l’arrampicata locale. I climber James Pearsons e Caroline Ciavaldini hanno sempre mostrato una certa attenzione verso chi è più bisognoso e spesso hanno dato vita a iniziative benefiche attuate allo scopo di fornire supporto e aiuto attraverso l’arrampicata. Dall’altro lato La Sportiva, in seguito al tifone che nel 2013 aveva colpito le isole dell’arcipelago filippino, James Pearsons si era adoperata con una Le ultime parole sull’esito del progetto vale donazione in termini di prodotto. Anche la pena lasciarle ai due atleti. “Il risultato è per questo da Ziano di Fiemme hanno andato oltre le più ottimistiche aspettative trovato naturale supportare il progetto e siamo riusciti a donare più di 100 kg di ideato dalla coppia di “avventurieri”, ovmateriale grazie agli sponsor e alla comuvero SPOT (acronimo che sta per Share, nità dei climber mondiale che ha preso a Progress, Open e Teach). cuore il progetto. Le vie che siamo riusciti a tracSPOT - “È un progetto ciare sono risultate davnato dall’idea di donare vero interessanti”. Nell’area semplicemente un po’ di della cittadina Cebu, è attrezzatura per l’arramstata aperta una parepicata agli amici filippini te che è stata chiamato che abbiamo imparato a Monstrella ed è davvero di conoscere attraverso vari un ottimo livello. “Si tratta di viaggi in passato, ma poi una parete strapiombante si è evoluto in qualcosa di 30 metri in altezza e 60 di più ambizioso”, spiega metri di base davvero imJames. “Ovvero il tentativo pressionante con più di 10 di espandere la cultura vie, la maggior parte di 8a dell’arrampicata e del viCaroline Ciavaldini ed 8c. E c’è ancora molto vere in verticale non anpotenziale”. La zona più interessante per cora diffusa in tutti i paesi del globo”. arrampicare si trova a 1 km dalla cittadina Aggiunge Carol: “Abbiamo passato più di Cebu, dove ogni abitante è estremadi un mese nelle Filippine arrampicando, mente disponibile a farti scoprire la zona e pulendo le vie e ovviamente creandoci ad aiutarti con il materiale. “Ci è capitato tanti nuovi amici locali: persone favoloanche di far provare ad arrampicare tanti se, ospitali e con tanta voglia di scoprire bambini e curiosi che poi ci hanno messo cose nuove in ambito verticale ma non a nostro agio permettendoci di campegsolo: momenti di confronto in cui abbiamo giare lungo il vicino fiume. Addentrandosi scoperto che ci sono effettivamente dicon i locals nei boschi dell’entro-terra si verse problematiche da risolvere legate scoprono un sacco di tesori nascosti, sia in allo sviluppo del mondo verticale”. Protermini di roccia scalabile che di semplice blematiche relative all’equipaggiamento, paesaggio naturale mozzafiato”. al grado di difficoltà e alla tecnica. photo: Francisco Taranto Jr

www.climbphilippines.com


Il weekend del 12/13 aprile a Parco Trenno di Milano

Slackline in the CITY

a cura di: Tatiana Bertera

In uno dei principali parchi milanesi è stata organizzata la quarta edizione del Meeting Internazionale. A programma anche la prima tappa del Campionato Italiano. Quasi 200 gli appassionati accorsi e tanti i curiosi, che hanno postato numerose foto sui social network e che hanno chiesto informazioni sulla disciplina. Metti 170 appassionati di slackline in un parco. Regala loro un ambiente nel quale possano esprimere al meglio le loro potenzialità e, come se non bastasse, dagli la possibilità di mettersi in gioco. Il risultato sarà uno spettacolo che lascia a bocca aperta. Questo lo scenario che si è presentato agli occhi dei passanti che, durante il fine settimana dell’11 e 12 aprile, hanno deciso di fare una passeggiata a Parco Trenno, zona ovest di Milano. Si è infatti svolta in questo spazio verde, a due passi dal caos della City, la quarta edizione del Meeting Internazionale di Slackline. Organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica Slackline Italia e sponsorizzata da Spider Slackline, la manifestazione ha rappresentato un’occasione unica per gli amanti della disciplina e non solo: tantissime le persone che, non aspettandosi uno spettacolo del genere a due passi da casa, si sono fermate a curiosare e a scattare foto da condividere sui soicial networks. Tanti anche quelli che, affascinati, hanno chiesto informazioni su come muovere i primi passi sulla fettuccia. IL MEETING IN PILLOLE - La storia di questo meeting, di come nasce e si sviluppa, è assolutamente curiosa. Torniamo, con la mente, al 2012. Siamo sempre a Milano e la slackline è una disciplina davvero poco conosciuta in Italia. I praticanti sono pochi, gli esperti ancora meno, e spesso vivono lontani l’uno dall’altro. Non esistono corsi o associazioni sportive. Accade così che un gruppo di ragazzi si incontra “quasi per caso” in uno dei tanti spazi verdi offerti dalla città. Per accordarsi circa il giorno, il luogo e l’ora comunicano tramite Facebook. Non si conoscono personalmente ma sanno di avere una passione in comune: quella fettuccia elastica tesa tra due alberi, sulla quale camminare e fare evoluzioni, e naturalmente tanta voglia di conoscere gente con lo stesso interesse. Passano un pomeriggio insieme e imparano l’uno dall’altro. I tempi sono probabilmente maturi perchè la disciplina trovi, in Italia come già in altri Paesi, un suo spazio. Sull’onda dell’entusiasmo, a un anno di distanza, decidono di ripetere l’esperienza: nasce così un secondo meeting di slackline che, grazie al passaparola e ai social network, raduna un centinaio di praticanti.

L’EDIZIONE 2015 - In due anni nascono i primissimi gruppi di slackliner e aumenta la voglia di conoscersi e confrontarsi. Siamo giunti quest’anno alla quarta edizione di un meeting che, nato per gioco, raduna atleti provenienti sia dall’Italia che dall’estero. Particolarmente numerosa, quest’anno, la partecipazione di gruppi e neonate associazioni provenienti da Marche, Emilia Romagna, Piemonte, Trentino e Veneto. Grazie alle due splendide giornate di sole, i ragazzi si sono messi alla prova in uno spazio allestito ad hoc, un vero “parco giochi della slack”. Dodici longline di lunghezza variabile (fino a 190 metri) e alte fino a 4 metri, 3 trickline dedicate agli amanti del freestyle e 10 linee per principianti: un totale di 25 fettucce in grado di accontentare tutti, dai neofiti ai più pretenziosi. Una settantina di loro, provenienti dalle regioni limitrofe e dall’estero (Svizzera e Germania), hanno cenato e pernottato in tenda presso “Cascina Bellaria”, sede dell’associazione Athla Onlus. SLACKLINE FORMATO NAZIONALE - Il raduno è coinciso anche con la prima tappa del Campionato Italiano di Slackline, che si concluderà con l’appuntamento di Modena Skipass e decreterà il miglior slackliner d’Italia. La gara, in cui 14 specialisti del freestyle si sono sfidati a eliminazione diretta, è stata vinta dal monzese Luca Carozza, un vero mago della slack. Abile e capace di dare spettacolo, pare che Luca stia lavorando duramente per trasformare tutta la sua “arte” in una professione, frequentando una scuola per artisti circensi. Secondo classificato il veronese Nicola Cove e, sul terzo gradino del podio, Mattia Leonardi, originario di Cattolica. Tra le donne si è distinta la bergamasca Elisa Capponi. I vincitori fanno quasi tutti parte del team sponsorizzato da Spider Slackline che, da un paio di anni a questa parte, gira l’Italia presenziando a fiere e manifestazioni al fine di promuovere la disciplina. PARTNER DELL’EVENTO - Da sottolineare la collaborazione tra Spider Slackline e l’azienda d’abbigliamento tecnico Rock Experience che, da quest’anno, sponsorizza il team Spider e ha collaborato nell’organizzazione del meeting.

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INTERVISTA / PARLA IL DR KELIOS BONETTI: “BISOGNA PASSARE DAL TRATTAMENTO ALLA PREVENZIONE” a cura di: Paolo Grisa

Arrampicata: come evitare gli infortuni? Il suo nome è già molto conosciuto grazie anche al suo sito internet. Stiamo parlando del dottor Bonetti che da anni cerca di migliorare le troppo scarse conoscenze sulle patologie e gli infortuni di questo sport. Da questa intervista traspare la necessità di un lavoro sinergico tra professionisti del settore, per continuare a far crescere le potenzialità del climbing riducendo i rischi per il fisico dei praticanti. Quando ormai quarant’anni fa l’arrampicata sportiva era nata, uno dei fattori che hanno aiutato a separarla definitivamente dal mondo dell’alpinismo era che i suoi praticanti non si vergognavano a dire “sì, mi alleno!”. Lo stereotipo del rude alpinista infatti, allora, esigeva che lo stesso non facesse (o meglio, non dichiarasse) allenamenti specifici. Per non parlare di diete e cura dell’alimentazione. Tornando all’arrampicata sportiva, man mano che questo sport si avvicinava al raggiungimento di una propria maturità, i suoi atleti, e dietro di loro i praticanti amatoriali, iniziavano a comprendere la necessità di un allenamento secondo principi scientifici. Oggi la rete è piena di video che mostrano come alcuni top climber, da Alex Megos alla fortissima Alex Puccio, si allenino metodicamente per riuscire a fare ciò che fanno. E non solo su prese artificiali, ma anche con attrezzi derivati da altre discipline dalla più lunga storia come la ginnastica. Il rischio a questo punto può diventare che persone impreparate imitino ciò che vedono in quei video senza essere seguite da specialisti pronti a indicare loro i giusti carichi di lavoro e le corrette metodologie commisurate al loro fisico. Abbiamo a tal proposito intervistato Kelios Bonetti, medico chirurgo specialista in ortopedia e traumatologia esperto in patologie tipiche del climbing e curatore del sito www.patologia-arrampicatoria.it. Ciao Kelios, toglici qualche curiosità: cosa è arrivato prima? Il desiderio di diventare medico oppure la passione per l’arrampicata? Il desiderio di diventare medico mi è venuto quando avevo circa 17 anni, purtroppo ho iniziato ad arrampicare a metà dell’università, per questo mi “tengo poco”. Se avessi iniziato ad arrampicare a 17 anni, adesso farei almeno un paio di gradi in più. Hai un sito dove tratti specificatamente i problemi e gli infortuni legati all’arrampicata. In particolare dici: “In questo campo sempre più spesso i medici (non competenti in patologia arrampicatoria, ndr) sanno dire solo ‘Deve smettere di John Gill, precursore del bouldering e dell’allenamento

Kelios Bonetti, medico chirurgo specialista in ortopedia e traumatologia esperto in patologia arrampicatoria

arrampicare e cambiare sport’”. Quanti sono in media i pazienti che ti si rivolgono per un problema legato all’arrampicata? Per la patologia arrampicatoria visito solo quando faccio ambulatorio dedicato, in quanto diagnosi e trattamento sono molto complessi e necessitano di 45 minuti circa per ogni paziente. Non saprei dare un numero preciso, ma per fare una stima basta pensare che vedo 7-10 casi al giorno e faccio ambulatorio a Sondalo, Milano e Genova, da qualche mese anche a Scandiano (Reggio Emilia) circa una volta a settimana. Pensi che sia un settore della medicina in cui si è già raggiunto un buon livello di conoscenze o c’è spazio per approfondire ancora aspetti oscuri? Il livello di conoscenze rispetto a 10 anni fa, quando ho iniziato a interessarmi alla patologia arrampicatoria, è senz’altro aumentato. Ma è ancora una branca molto giovane, nonostante le basi anatomiche e biomeccaniche siano quelle dell’ortopedia-traumatologia comune. Essendoci pochi casi rispetto ad altri sport più praticati come calcio, tennis o sci, è molto difficile fare esperienza e soprattutto ricerca scientifica. Questo non solo per quanto concerne la diagnosi e il trattamento ma soprattutto nella prevenzione, partendo dalle metodiche di allenamento per arrivare agli strumenti di training. È più facile infortunarsi su resina oppure su roccia? Dipende dal tipo di infortunio e dalla specialità: i traumi diretti (fratture, contusioni, ferite) sono più frequenti su roccia e a vi-

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Kelios Bonetti, impegnato in una sessione boulder

sta, mentre i sovraccarichi e le lesioni (tendiniti, lesioni di puleggia) sono più frequenti su plastica, lavorato e boulder. Attualmente sto visitando molte più persone che si infortunano su plastica per 4 motivi: primo il climber poliedrico passa molto più tempo ad allenarsi su plastica per motivi ricreativi e logistici (se abiti a Milano e lavori 8 ore, difficilmente ti puoi allenare 5 giorni la settimana su roccia). Secondo, l’arrampicata indoor è in aumento esponenziale e ormai c’è una buona percentuale di climber che fa solo plastica. Terzo, purtroppo si fanno molti errori allenandosi, soprattutto se non si è seguiti da un allenatore o si ha poca esperienza. A tal proposito approfitto per invitare tutti a vedere un mio video, realizzato da Christian Core, sui 5 errori più comuni in allenamento (vedi qr sopra). Ultimo ma non per importanza: troppo spesso prese, travi e altri strumenti di allenamento sono solo apparentemente ergonomici e quindi causano problemi. Leggendo le cronache dell’arrampicata sportiva, talvolta si ha l’impressione che il successo o l’insuccesso della stagione di un climber dipendano dagli infortuni, che peraltro spesso appaiono recidivi. Ritieni che l’arrampicata sia uno sport più traumatico, rispetto ad altri? Ti è capitato di seguire atleti di alto livello?

catorio nel secondo anno: molti climber novelli allenandosi in sala boulder e a secco, in meno di un anno raggiungono gradi ben superiori al 7a perché il potenziamento muscolare è rapido. Ma dopo qualche mese iniziano ad avere vari disturbi e lesioni che portano questi giovani così promettenti ad abbandonare l’arrampicata. È un peccato perché si perde un grande potenziale, ma è anche un grave danno economico per un settore in cui un tasso di abbandono nel secondo anno del 20% fa la differenza. A differenza dei “climber-cronici” che, in caso di infortunio, non fanno la tessera per sei mesi o un anno (già questo è un problema per una palestra sul filo del rasoio), con l’abbandono del 2° anno proprio un “cliente” non torna più e quindi diventa un mancato introito anche per gli anni futuri. Talvolta si sentono voci sui vari sistemi di allenamento adottati dai trainer dei climber più forti. Per esempio si dice che Alex Megos faccia molta preparazione specifica agli attrezzi e riduca quella su roccia proprio per ridurre l’incidenza degli infortuni. Col lavoro che fai, ti capita di sentire voci o aneddoti di questo tipo?

A settembre sono stato al congresso internazionale dei ricercatori scientifici in campo arrampicatorio e ho avuto la fortuna di Purtroppo quest’impressione arrampicare un pomeriggio è fondata, oserei dire che con Patrick Matros (l’allenon solo il successo di una natore di Alex Megos) e stagione può essere bachiacchierare un po’ con sato su questo, ma anche lui dei metodi di allenail successo di una carriera. mento con i giovani. Mi ha Seguo molti atleti di fascia spiegato che Alex a 21 alta, metà della Coppa Itaanni ha ancora le cartilalia “passa a trovarmi”. gini aperte e quindi ancora non usa il trave. Questo Parlando di allenamento, cosa mi ha fatto capire? Mi esistono sistemi per increha confermato che all’estementare le performance ro, soprattutto in Germania, non solo della parte mugli atleti sono molto più sescolare degli arti, ma anguiti sia dal punto di vista che di quella articolare? dell’allenamento che della Questo è un argomento patologia arrampicatoria, molto controverso e con e che c’è una stretta colimportanti implicazioni. In Wolfang Güllich laborazione e un confronto passato si pensava che la in allenamento sull’attrezzo continuo tra chi si occupa fisiologia di legamenti, ten- di sua invenzione di patologia e gli allenadini, inserzioni, pulegge fosse simile a quella tori. Anche in Italia dobbiamo muoverci in del muscolo. Questo ha causato molti inquesta direzione! fortuni e ha rovinato molti atleti. In verità sembra che l’incremento della resistenza Il trave è uno strumento che sembra non tensile di queste strutture non sia dato dai possa mancare a climber e persino a picchi di carico raggiunti ma dal volume molti alpinisti. Ritieni che possa essere totale del carico cui sono sottoposte negli utile per coloro che si muovono su gradi anni. Quindi dal punto di vista del rinforzo medio/bassi (6a-7a) per incrementare il non muscolare è meglio allenarsi a lungo proprio livello oppure pensi porti più ricon carichi molto al di sotto del massimale. schi che benefici? Questo spiega il fenomeno, che i gestori Usare il trave fino al 6c boulder e al 7a in conoscono bene, dell’abbandono arrampifalesia può essere rischioso e contropro-


ducente, perché può limitare lo sviluppo della tecnica, oltre a sovraccaricare precocemente le strutture. Però purtroppo non tutti possono andare su roccia tre giorni a settimana e molti non hanno lo spazio per farsi un pannello, o non possono frequentare regolarmente la palestra. Il problema è che ogni strumento di allenamento va usato correttamente, ed è molto difficile se non si hanno le conoscenze adeguate. Quali novità ci aspettano nel futuro dell’arrampicata dal punto di vista dei materiali e dell’allenamento? Come dicevo dobbiamo creare una collaborazione più stretta tra gli allenatori, i produttori e chi si occupa di patologia arrampicatoria come me e vede i problemi che hanno i climber capendone le cause. Credo che il prossimo gradino che dovrò fare sarà passare dal trattamento alla prevenzione delle patologie arrampicatorie. Dato che molti miei pazienti e visitatori del sito mi chiedono pareri sull’attrezzatura, abbiamo creato un logo “Patologia arrampicatoria approved” per fregiare i prodotti che le aziende ci hanno sottoposto per una valutazione dal punto di vista della prevenzione. E soprattutto per i prodotti che abbiamo contribuito a sviluppare. Potete vederlo ad esempio sul talloncino allegato alle ultime scarpette della Wild Climb, che hanno il pregio grazie alla loro innovativa microfibra di non creare nell’avampiede

pi muscolari. Il progetto più ambizioso cui sto lavorando da anni riguarda delle prese isosteniche specifiche per l’allenamento. Potremmo parlare due ore sulla filosofia e la biomeccanica che sta dietro le prese, e sicuramente i gestori delle palestre e i tracciatori sarebbero interessati, dato che ogni anno perdono il 30% del fatturato perché alcune categorie di climber non usano prese adatte al loro, ma è un discorso troppo lungo e complesso. Figurati che sto prendendo misurazioni da 2 anni e ancora non ho i dati definitivi.

Patxi Usobiaga in allenamento su Zlagboard, l’innovativo trave di cui ha curato personalmente i programmi di progressione

patologie come osteofitosi borsiti e tendiniti, misconosciute, generalmente non trattate, ma molto frequenti nel climber, con un’importante influenza sulle performance. Puoi farci qualche esempio per capire come funzionano e in cosa consistono queste tue collaborazioni? Innanzitutto voglio chiarire che non sono a scopo di lucro, ma di prevenzione. Nell’ultimo anno mi sono concentrato con allenatori e aziende nel creare strumenti di allenamento che non siano banalmente ergonomici o atraumatici, ma che prevengano attivamente i problemi. In questo approccio è fondamentale il lavoro di confronto con gli allenatori. Perché uno strumento di al-

lenamento innovativo deve essere usato correttamente e quindi necessita di un dettagliato manuale di istruzioni su come usarlo in allenamento, tipi di esercizi, schede, etc. Tutte cose che non rientrano tra le mie competenze. Ovviamente anche il ruolo delle aziende è molto importante, perché per sviluppare un buon attrezzo bisogna fare svariati prototipi da sottoporre ai test. Per fare due esempi attuali: sto sviluppando insieme a Marco Kirsh Ersparmer, assistiti dalla Explore Climbing, un trave propriocettivo per ottimizzare il modo di tenere le prese. Invece con Christian Core, assistiti da Sandro Angelini della Smog, stiamo sviluppando uno strumento polifunzionale per allenare le pinzate, i flessori e i grossi grup-

Cosa bisogna fare per rivolgersi a te per un consulto? Per effettuare una visita con me basta andare sul mio sito e nella sezione “prenota una visita” si trovano tutti i numeri di telefono e gli indirizzi per le prenotazioni nei vari centri. È sempre meglio spedire una mail preventiva per discutere il caso, essere sicuri di avere gli eventuali accertamenti necessari e vedere se serve veramente la visita: alcuni casi semplici, hanno bisogno solo di un consiglio sensato. Per concludere: ti sei mai infortunato? Altroché, in pratica ho avuto tutti i tipi di sovraccarico che un climber può avere. Anche perché da buon medico sono ipocondriaco. Se vedo un climber con una patologia, e arrampico nelle ore seguenti, è garantito che mi sembra di avere gli stessi sintomi. Per non parlare della paura di rompermi un dito volando o incastrando... tutte cose che purtroppo non aiutano il grado. www.patologia-arrampicatoria.it patologia.arrampicatoria@gmail.com

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FOCUS ON / LA NOTA INIZIATIVA È GIUNTA AL SUO DODICESIMO ANNO

PETZL ROCTRIP:

a cura di: Paolo Grisa photo: PETZL/G. Vallot

la scalata è un viaggio, ogni viaggio una roccia, ogni roccia una scoperta Sei settimane in 5 differenti stati per l’ultima edizione. L’evento firmato dall’azienda francese negli anni ha avuto il merito di celebrare al meglio alcune aree storiche dell’arrampicata ma anche di valorizzare nuove location poi divenute punto di riferimento (come nel caso di Kalymnos). Essere presenti a degli eventi è uno dei migliori modi per avere davvero un contatto con i clienti finali, con la base del mondo del climbing, e poter ascoltare da loro quali sono le proprie esigenze. Anche perché clienti sempre più preparati e attenti prima di acquistare confrontano, valutano e perché no, chiedono di provare i prodotti. Una delle aziende capostipite nell’intercettare questa tendenza è stata Petzl, con il suo RocTrip. A EST, A EST - Il RocTrip è ormai una tradizione del mondo verticale internazionale. Sono infatti ben 12 anni che Petzl organizza questo straordinario evento. La ricetta, ormai collaudata, risulta ogni volta vincente: location favolose per l’arrampicata (spesso scoperte e chiodate appositamente per l’occasione) climbers da tutto il mondo, e un’atmosfera di festa a tutte le ore del giorno. L’ultima edizione, quella dello scorso anno (settembre/ottobre 2014), ha poi aggiunto un tocco in più, con l’evento itinerante: Romania, Bulgaria, Macedonia, Grecia e Turchia, sei settimane per visitare cinque differenti stati. Quasi 1.000 i partecipanti a questo evento. Qualcuno ha potuto seguire il camper del Petzl RocTrip solo per un giorno, qualcuno ha viaggiato per centinaia di chilometri per raggiungerlo. Ma nessuno di loro se lo sarebbe perso per nulla al mondo. E neppure gli atleti membri del team Petzl sono voluti mancare. Tra i tanti presenti ricordiamo tra gli altri: Florence Pinet, Gérome Pouvreau, Klemen Becan (Slovenia), Michaël Fuselier, Mumin Karabas (Turchia), Nina Caprez (Svizzera), Philippe Ribière, Saïd Belhaj (Svezia), Stéphanie Bodet, Arnaud Petit, Cédric Lachat (Svizzera), Chris Sharma (USA), Mélissa Le Nevé, Charlotte Durif, Dave Graham (USA), Sean Villanueva (Belgio), Liv Sansoz, Daila Ojeda (Spagna), Steve Mc Clure (UK), Ueli Steck (Svizzera), Tony Lamiche, Sachi Amma and Akiyo Noguchi (Giappone), Paul Robinson (USA), Daniel Woods (USA), Loic Gaidioz, Yann Ghesquiers, Mathieu Maynadier, Hugo e Thomas Meignan, Daniel Dulac, Heather

LE SCORSE EDIZIONI Weidner (USA) e i membri del team iraniano. Mai vista così tanta gente. DA GRENOBLE ALLA CALIFORNIA - Durante l’evento è stato realizzato un filmato che è poi stato proiettato la prima volta dal 11 al 15 novembre a Grenoble, dove ogni anno si svolge il festival Reencontres Cine Montagne di cui Petzl è partner. Il camper del Petzl RocTrip infatti è rientrato dal viaggio proprio appena in tempo per la manifestazione e il pubblico del festival ha così potuto incontrare gli atleti che vi hanno partecipato. Petzl organizza in novembre un secondo appuntamento negli Stati Uniti insieme alla sua filiale americana di Salt Lake City. Questa volta il focus è sul bouldering, e lo spot è Bishop, in pieno deserto californiano. A questo evento per la prima volta vengono raccolte immagini e video poi caricati sul sito dell’azienda. Negli anni questa parte legata alla comunicazione diverrà di volta in volta più importante. L’ESORDIO - Ma come e dove è nata questa manifestazione? Nel 2002 in casa Petzl era il momento del grande successo mediatico del suo team di Ice Climbing che faceva man bassa in tutte le competizioni della World Cup. L’azienda decise quindi di proporre agli appassionati di arrampicata su roccia un avvenimento che potesse rappresentare un

In questa pagina le immagini dell’ultima edizione del Petzl RocTrip “On the road est Europe”

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grande momento d’unione, una festa aperta a tutti in una location naturale d’eccezione. Venne scelta la falesia di Boffi, vicino a Millau in Aveyron (Francia), per organizzare in agosto il primo RocTrip, in collaborazione con il Club Alpino Francese. Alcune vie furono scelte per realizzare una piccola gara, ma lo scopo dell’evento è più che altro quello di valorizzare la falesia, attrezzare nuovi tiri per ampliare il suo potenziale e presentarlo al mondo intero. UN GIVE-BACK PER TUTTI I CLIMBERS - Sarà un po’ questo il filo condutore di tutti i successivi Petzl RocTrip che davvero spazieranno da una parte all’altra del globo. Talvolta sarà l’ccasione di rendere omaggio a delle zone storiche dell’arrampicata mondiale, come Squamish in Canada o i Gunks negli Usa, o Zillertal in Austria ma altre volte sarà l’idea di valorizzare aree che potranno poi avere una grande escalation di sviluppo per l’arrampicata. Il caso emblematico è quello dell’isola greca di Kalymnos, scoperta per caso dall’arrampicatore italiano Andrea Di Bari nel ’96 ma a cui il Petzl RocTrip del 2006 ha dato un grosso contributo per farla assurgere a tempio indiscusso dell’arrampicata sportiva nel Mediterraneo. Petzl RocTrip può rappresentare per l’azienda un modo per affacciarsi su mercati nuovi, e il caso per esempio dell’evento del 2011 nell’incredibile Getu

2002 Millau, Francia e Bishop,Stati Uniti

2003 Millau, Francia e Gunks, Stati Uniti

2004 Cantobre, Francia

2005 Squamish, Canada

2006 Kalymnos, Grecia e Millau, France

2007 Red River Gorge, Stati Uniti

2008 Zillertal, Austria e Millau, Francia

2009 Millau, Francia

2010 El Chonta, Mexico

2011 Gétû Valley, China

2012 Piedra Parada, Argentina

2014 On the road, Est Europa Valley, in China dove oltre alla sorpresa per la qualità e la quantità incredibile di roccia presente, c’è stata anche quella per l’entusiasmo e il numero di appassionati outdoor che non hanno voluto perdersi l’evento e la possibilità di incontrare i propri beniamini della roccia. ON THE ROAD TO METEORE A FUMETTI In attesa di anticipazioni su quando e soprattutto dove sbarcherà il prossimo Petzl RocTrip, possiamo sognare con la fantasia grazie ai fumetti realizzati da una partecipante all’ultimo tour, Marie Plasse. Sul sito Petzl per una settimana dal 13 al 20 aprile è stato possibile scoprirete ogni giorno una nuova striscia delle vignette da lei realizzate nel corso del viaggio. Nelle sue storie, Marie racconta la sua avventura di campo base in campo base, fino alle Meteore.



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FOCUS ON / IL GRUPPO ALPINISTICO LECCHESE SEMPRE PIÙ ATTIVO NELLA PRODUZIONE VIDEO a cura di: Paolo Grisa

Nell’obiettivo (della cinepresa) dei Ragni di Lecco Il primo fu un film che portò alla ribalta, anche tra i climber italiani, le straordinarie pareti calcaree svizzere del Wenden: Infinite Jest. Poi ne seguirono altri, tutti sotto la spinta del neo-rieletto presidente del gruppo Ragni di Lecco, Fabio Palma. Il quale, come si dice, “ci ha visto giusto”. Capendo presto che se il livello tecnico della realizzazione doveva essere primario, ad esso doveva essere affiancata una modalità di racconto adeguata. Dunque l’immagine e oltre, verso la sua versione dinamica: il video. Non c’è. Tutto si basa su una sceneggiatura. Into the mind si fonda tutto sulla spettacolarità così come Art of Light, ma sono film eccellenti. Ovvio, li vedi e sulla tua vita non ti dicono nulla, ma questo non è a priori negativo. Meglio un film puramente spettacolare che un tentativo di voler costruire un racconto che spesso scema nella retorica. Il film sul Torre di Lama, per esempio, è stupendo nella prima parte con la ricostruzione storica, ha l’innovazione del doppio protagonista (Lama e la troupe), ma è debolissimo quando tenta di sondare il personaggio Lama. È mancato un autore capace di andare a fondo su questo lato, o semplicemente Lama, alpinista mostruoso, non è un attore neppure di se stesso. Cosa assolutamente comprensibile. E quindi sarebbe stato forse meglio non inserire nel film questa parte.

Una scena del film “Torre Egger”

Ciao Fabio, prendiamola da lontano, ti sei avvicinato all’alpinismo solo dopo essere passato dalla speleologia. Ricordi come erano le “conferenze degli speleologi e degli alpinisti” di allora? C’era più poesia allora o nei video di oggi dove spesso i protagonisti si siedono in sala insieme agli altri spettatori e se va bene introducono la proiezione o fanno un commento finale? La poesia o ce l’hai dentro o qualunque modo di rappresentazione è assolutamente inutile a fartela manifestare. Ricordo serate noiosissime del passato, così come serate terribili dei giorni odierni, e in generale succede quando prevale la retorica o si vuole per forza ergersi a Maestro di qualche cosa. Quando uno comincia a parlare di sè come portatore di sani principi, coraggio, scelte di vita, non c’è diapositiva o video che tenga. Diventa tutto, perlomeno ai miei occhi, falso e dimenticabile. Poi ovviamente ci sono persone più dotate di altre per stare su un palco e condividere le proprie storie. Degli italiani, Giovanni Badino è secondo me il migliore,

degli stranieri Favresse e Villanueva. Quando un video su una realizzazione sportiva trascende il concetto di “report” e diventa “film” a tuo avviso? Film è una parola spessa, io se penso ad un film penso a Quarto potere o a District 9 passando per La sottile linea rossa. Sceneggiatura, regia, musiche, color correction, fotografia, più concetti espressi, vari piani di lettura con diverse interpretazioni possibili, finali e congetture sospese. Da questo punto di vista, gli unici veri e propri film dei Ragni sono Uli Biaho e l’Inverno del vicino. E lo sarà quello sulla Groenlandia in uscita a maggio 2015. Gli altri, così come il 99,9% dei prodotti outdoor, sono più che altro docu-film, più o meno introspettivi e più o meno spettacolari. Ne ha parlato anche David Lama a proposito del suo film sul Cerro Torre. Qual è il giusto compromesso tra i due obiettivi (talvolta inevitabilmente contrastanti) di realizzare un exploit sportivo e di raccontarlo?

Quale delle tue tante metamorfosi è stata più faticosa? Da speleologo ad alpinista, o da alpinista a presidente di un gruppo come i Ragni e regista di alcuni degli ultimi progetti video? Essere presidente dei Ragni e riportarli dove meritavano è stata una bella salita, ma direi anche che era dai tempi di qualche esame universitario che non affrontavo qualcosa di così difficile come il film Uli Biaho, per come ho deciso di impostarlo. Un film senza interviste che racconta le mille sfumature di una spedizione. Poi, certo, certe salite le fai perchè sei in forma e allenato, e allora ne sei all’altezza. Basta affrontarle in diverse condizioni di forma e diventano un’espiazione. Se oggi dovessi provare ad aprire Infinite Jest, mi farei male in mille modi diversi. Parliamo dei filmaker con cui ha lavorato fino ad oggi il gruppo Ragni, descriviceli in una parola! Pietro Bagnara, raffinato e colto; Riky Felderer, entusiasta; Filippo Salvioni, straripante e tecnologico; Yuri Palma, ipertecnico; Pietro Porro, galleggiante; Arianna Colliard, minuziosa; Michele Caminati, direttore della fo-

Il musicista Mike Guzzo che ha realizzato musiche originali per molti film dei Ragni di Lecco

Un ormai classico pienone delle serate “Maglione Rosso”

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tografia. Meglio non citare un paio di nomi che non sono stati all’altezza... Quali sono le attrezzature e le tecniche di ripresa e montaggio più all’avanguardia in questo momento e più adatte alla realizzazione di video in ambito outdoor? Ai nostri budget, irrisori, la differenza la fa la post production legata a determinate conoscenze di tecniche di ripresa. E in questo mio figlio Yuri penso sia l’unico, nel mondo outdoor italiano, a conoscerle. Parlo di tutti gli sviluppi che ha avuto la tecnica del Timelapse e dell’utilizzo, per esempio, di After Effect nella post production legata alla stabilizzazione, al montaggio e anche alla color correction. Slider anche customizzati e steady sono a mio parere essenziali per distinguersi e avere dinamicità nelle scene, ma appunto bisogna saperli usare, e naturalmente non te li puoi portare in parete. Infinite Jest, per esempio, è un film totalmente basato su tecniche di ripresa tradizionali, ma Felderer e Bagnara sono stati incredibili in parete, e in quelle condizioni. Così come Arianna Colliard fino alla parete esclusa dell’Uli Biaho ha filmato come se fossero tre operatori, pazzesco! Mentre in un contesto logistico più tranquillo ecco che puoi sfoderare 4 o 5 tra reflex e mirrorless, più drone, sliders e steady, come fa mio figlio, e poi in studio buttarci dentro una montagna di ore nel montaggio. Fino a sei ore al secondo di video, ho calcolato, dalla ripresa all’esportazione finale. Superbo Filippo Salvioni in un certo tipo di utilizzo di After Effect, come nel video Hyelo y fuego. Parliamo di costi, dando per scontati l’impegno e la passione necessari: come si fa a stabilire se il ritorno in termini di entrate/visibilità raggiunta ha superato i costi di attrezzature e tempi impiegati per la realizzazione di un progetto? So che la mia è una risposta deludente e sorprendente, ma... non abbiamo mai fatto questi calcoli! Ovviamente ho cercato di coprire il più possibile i costi di tutti i film, e addirittura qualcuno, come Infinite Jest, si è rivelato a posteriori in forte attivo, coprendo magari altri film, ma in generale noi siamo un gruppo alpinistico che vuole anche documentare, come già in passato (i Ragni hanno prodotto film fin dagli anni ‘70), non una casa di produzione. Quindi diciamo che incredibilmente per ora ci è andata molto bene! Chiaro, quando facciamo un film comunque ci danniamo anche per la sua distribuzione, lo proponiamo, lo sottoponiamo. Con risultati inaspettati, come i due film nella collana “Le leggende dell’alpinismo”. Che vuol dire anche, non avendo nessuna conoscenza particolare, che avevamo gran bei film da proporre.


I FILM DEI RAGNI DI PROSSIMA USCITA

Fabio Palma con Matteo Della Bordella nel film “Infinite Jest” in distribuzione con Gazzetta dello Sport

“Le grandi prime dei Ragni di Lecco” è il dvd in distribuzione con Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera all’interno della collana “Le leggende dell’alpinismo. Storie di uomini e montagne”. All’interno anche Infinite Jest, film del 2002 che è stato la prima opera “del nuovo corso” dei Ragni di Lecco sotto la presidenza di Fabio Palma. La pellicola, della durata totale di circa 70 minuti, contiene due episodi. Il primo, “Il gioco infinito”, ripercorre la storia delle tre vie estreme aperte dai Ragni

Fabio Palma e Matteo Della Bordella sul massiccio del Wenden, in Svizzera: Portami Via (2005), Coelophysis (2008) e Infinite Jest (2011). Il film è un grande omaggio a uno dei templi dell’arrampicata mondiale e il racconto della particolare storia umana dei due Ragni protagonisti. “The Egger Project” invece ripercorre i tentativi compiuti da Matteo Bernasconi e Matteo Della Bordella per aprire una via, la prima in assoluto, sulla pericolosa Parete Ovest della Torre Egger, grande parete inviolata in Pa-

tagonia. Il filmato ripercorre un lungo viaggio, una sfida iniziata nel 2011 e conclusa nel 2013, con la partecipazione anche del giovanissimo Luca Schiera, in un rush finale definito “devastante” dai protagonisti dell’impresa. Oltre un’ora di immagini spettacolari e testimonianze dei protagonisti che riescono a trasmettere con successo l’adrenalina e le emozioni della scalata. “Segni” è il titolo del film di prossima uscita che Michele Caminati sta realizzando con

“L’inverno del vicino”, prodotto dai Ragni di Lecco con il sostegno del Parco Regionale Grigna Settentrionale e girato da OpenCircle con la regia di Pietro Bagnara. In queste immagini, l’ambiente alpinistico lecchese dai suoi protagonisti alle sue montagne si mostra per la prima volta in tutta la sua importanza e centralità geografica. “Secret Kirghizistan”, realizzato con la regia di Filippo Salvioni,

“Segni”

Nei tuoi discorsi sottolinei sempre che “non bisogna mai vendere per impresa una cosa normale, ed è un male italico”. Quindi ti chiedo: ormai la filmografia di montagna sta andando verso la tendenza di non essere più solo “semplice racconto” ma vero e proprio prodotto artistico. Non pensi che questo rischi spesso di creare confusione? Un bel film su una realizzazione tutto sommato di livello medio può riuscire magari ad avere più visibilità di un film meno elaborato su una grande impresa. Certo, ovvio che è così. Ma è anche ovvio che Pietro Porro non poteva fare più di quello che ha fatto con The Egger project, avendo a disposizione clip video di una mirrorless per di più tendente al troppo contrastato, così come Villanueva non può creare qualcosa di qualitativamente dello stesso livello di Alistair Lee, perchè lui e Favresse vanno in giro con telecamerine da supermercato e Lee con budget da centinaia di migliaia di euro. Però è chiaro all’appassionato che ne capisce che la Ovest della Egger e le salite di Favresse sono momenti alpinistici straordinari e destinati all’Olimpo, mentre un film ambientato sulle Alpi sarà invece più improntato al valore artistico o magari ad un messaggio di sè che si vuole propagandare. Anche noi, con l’Inverno del vicino, ambientato in parete Fasana, non abbiamo certo voluto raccontare un’impresa, ma una storia. Vero, qualcuno ci gioca un pò e già che c’è ne approfitta, così che la massa magari crede all’impresa

mille ragioni assolutamente comprensibili, per esempio età, famiglia, e così via. Certo, ci sono alpinisti giovani italiani che, avendone le possibilità, secondo me potrebbero fare grandissime cose, come Tito Arosio. In tutte le cose della vita devi avere un pò di fortuna, io dico sempre che se nasci in Sudan una finale Olimpica non te la potrai neppure guardare in televisione. Io posso dire che nostri membri del gruppo, come Della Bordella e Schiera, hanno il sacro fuoco addosso, hanno sempre puntato in altissimo anche quando non avevano supporto, ma pensate anche a nomi come Auer, Anthamatten, Caldwell. Non hanno mai venduto fumo, oggi sono ben sponsorizzati, ma hanno sempre fatto cose grandiose, sempre. Anche quando non avevano nessuno dietro.

dove non c’è, ma alla fine sono successi effimeri. Fra dieci anni, per dire, il valore alpinistico di una storia sarà chiaro a tutti.

proprio pensato”.

Ovviamente in alpinismo la possibilità di realizzare imprese dipende dagli sponsor. Dunque dov’è il confine tra merito di una prestazione e capacità/risorse per comunicarla? E quanto peso danno a tuo avviso le aziende a questi due elementi? Senza sponsor oggi non hai la possibilità di fare alpinismo ad altissimo livello, a meno che non provieni da una famiglia molto benestante. Questo però non basta, ci sono alpinisti che puntano sempre in alto e altri che decidono di volare basso, e magari per

Simone Pedeferri, ambientato in Val Masino e Val di Mello, fra le linee estreme di arrampicata del granito e i disegni di Simone.

Video dei Ragni e musiche. Cosa vi guida nella scelta? Fino a poco tempo fa l’impronta è sempre stata solo mia, ma adesso altri del gruppo hanno preso in mano la così detta produzione, ovvero lanciano un’idea di un video o di un film e la seguono. Passini, Della Bordella, Schiera e Pedeferri… personalmente mi piacciono le cose mai viste e le musiche originali, ovvero composte apposta per il film, come è accaduto per Infinite Jest, Uli Biaho e L’Inverno del vicino, e le idee di sceneggiatura inaspettate, come avviene per tutti i lavori di Salvioni e Bagnara. Siccome siamo nell’era video, mi piace, dopo qualche secondo, pensare: “Cavolo, guarda qua, non ci avevo

Come si è evoluto invece lo stile dei filmati dei Ragni, se è possibile fare un discorso generale? È stato Infinite Jest la svolta. Per fortuna due amici con cui scalavamo erano anche fotografi professionisti: Bagnara e Felderer. Ho preso il telefono e ad entrambi ho detto: “Ehi, è vero che ora le reflex fanno video? E se le portassimo in parete?”. Qualche mese dopo si sorbivano più di 500 metri di fisse... da allora tutto è avvenuto a cascata, con sempre maggiore attenzione ai particolari. Ho la fortuna di avere in casa Yuri che studia cinema e montaggio quotidianamente, così

Luca Schiera in azione nel film “Secret Kirzighistan”

è la cronaca della spedizione dell’estate-autunno 2014 di Luca Schiera e Matteo De Zaiacomo. Queste ultime due opere sono state selezionate per concorrere al prossimo Trento Mountain Film Festival.

“L’inverno del vicino”

sono allineato con tutte le innovazioni. E di internet. Eppure le serate di rassegne poter lavorare con Salvioni, un altro che è outdoor registrano spesso e volentieri il aggiornatissimo, pieno di idee e studioso. Ai tutto esaurito. Pensare a film outdoor neltempi di Infinite Jest curammo molto la scela grande distribuzione cinematografica neggiatura, le riprese e la musica, oggi si deè utopia? dica moltissimo tempo anche alla color corA giudicare dalle nostre serate ma ancora rection e al montaggio. Insomma, cerchiamo di più al successo dei film della Red Bull e di fare un vero e proprio film, poi che piaccia del Banff film festival in Italia sarei tentato di o non piaccia questo è quasi secondario... dire che non è utopia. Non pensavo proprio 2001 Odissea nello spazio fu ritirato dalle che Banff potesse avere un tale successo in sale dopo due settimane. Ma era curato in Italia, mi ha completamente sorpreso. Chiamaniera maniacale e aveva tante di quelle In cima al Wenden, al termine della via idee che tutti i film che “Caminando” lo sostituirono adesso sono scomparsi, mentre quello ti può anche non piacere, ma continua a dirti di tutto. E sai perchè? Perchè dietro ogni secondo ci sono più idee, e il nostro cervello sulle idee ci ragiona, sempre. Magari in ritardo, ma alla mente alla fine piace ragionare. Le serate “Maglione Rosso” a Lecco continuano a registrare il pienone, quanto si sente il legame di questa città con il gruppo e in generale con le sue montagne? Cinque anni fa riempivamo a metà una sala di 280 posti, una volta all’anno. Negli ultimi due anni una sala di 400 posti a sedere

ro, per andare in una sala cinematografica non puoi avere certi compromessi sulla qualità delle riprese. Ok ad una mirrorless sulla Ovest della Egger, là certo non ci puoi mandare un operatore, e neppure sulla Uli Biaho. Ma altrimenti e con budget ben diversi... Tutti i film di Banff hanno una qualità tecnica altissima, da cinema, molti come

non è mai bastata, due volte all’’anno. Ma la cosa più bella è che c’è gente di tutte le età, e che viene anche da lontano.

contenuto e sceneggiatura sono debolissimi e perfino irritanti ma i budget dietro sono da cinema, appunto. Chi in Italia capisce che per un film da sala cinematografica devi soddisfare determinati requisiti?

I gusti di Fabio Palma. Qual è il film outdoor che ti ha entusiasmato ultimamente (Ragni esclusi) e quello che ti ha deluso? Il film sulla storia di Yosemite, Valley Uprising, di P. Mortimer. Superbo. Mentre su Bonatti... qualcuno deve fare un film all’altezza di un simile gigante. Un’ultima domanda. La situazione delle sale cinematografiche (da informazioni di prima mano) non è delle migliori in Italia, complice ovviamente il fenomeno

Un regista o videomaker di video di montagna con cui ti piacerebbe lavorare? Chris Burkard e Peter Mortimer. Burkard non è proprio di montagna, ma sarebbe fantastico lavorarci. Però, per dir la verità, non mi pongo limiti, e quindi dico Ridley Scott, Terrence Malick, Duncan Jones e Neill Blomkamp. Anzi, ora che mi ci hai fatto pensare, comincio a scrivergli mail. Al limite mi denuceranno per stalking.

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PRODOTTI / UNA SELEZIONE DI ALCUNE TRA LE MIGLIORI PROPOSTE DEDICATE ALL’ARRAMPICATA CLIMBING TECHNOLOGY Lime Set Ny Pro Rinvio robusto e polivalente interamente made in Italy. Dotato di moschettoni superiore e inferiore forgiati a caldo, con chiusura catch-free che agevola l’inserimento e la rimozione della corda. È provvisto di un’ergonomica e robusta fettuccia in poliammide a larghezza variabile (25/16 mm) che lo rende ideale per lavorare una via in arrampicata sportiva. Disponibile nelle lunghezze 12 e 17 cm, ha una resistenza di 22kN e pesa 95 gr (versione 12 cm).

WILD CLIMB Pantera V Da oggi Pantera è disponibile anche in una versione più rigida e per forme del piede più magre. Il modello è rinnovato non solo nel design, ma anche a livello di struttura: il tallone è infatti foderato e imbottito per migliorare la fasciatura, la lingua è in mesh traspirante bi-componente e l’intersuola è irrigidita. Il comfort della calzata è, se possibile, migliore di prima.

ROCK EXPERIENCE Linea Uomo

Innovativo assicuratore progettato appositamente per l’arrampicata in falesia. Facile da usare, intuitivo e sicuro, è estremamente compatto e leggero. Esso presenta numerosi vantaggi rispetto agli attuali assicuratori sul mercato, infatti permette di dare corda in modo veloce e senza intoppi e di arrestare una caduta semplicemente trattenendo il lato libero della corda. Click Up è innovativo perché si usa senza agire su leve o parti meccaniche ed è comodo perché per calare il compagno basta una leggera pressione sull’attrezzo. Click Up è estremamente sicuro perché in caso di errato inserimento della corda o scorretto uso dell’attrezzo le cave presenti permettono di frenare la caduta dell’arrampicatore e calarlo a terra in sicurezza. Questo lo rende unico nel suo genere. Click Up viene fornito e deve essere usato con l’apposito connettore HMS Concept SGL HC, con anodizzazione antiusura e barretta mobile che previene la possibilità di carico sull’asse minore. Click Up va utilizzato con una corda singola EN 892 di diametro 8,6-10,5 mm. Pesa 115 gr, è brevettato ed è realizzato interamente in Italia.

Tank Innovativo zaino porta-corda con forma a bauletto e ampio telo con pozzo centrale che permette di contenere la corda durante l’uso e il trasporto. È realizzato in tessuto resistente e robusto con ampio telo integrato, tappetino per la pulizia delle scarpette e asole per fissare l’estremità della corda. Ha la parte frontale in PVC resistente e impermeabile che, rimanendo a contatto con il terreno, permette di mantenere puliti spallacci e schienale. Dotato inoltre di capiente tasca esterna, è adatto a contenere una corda intera da 80 mt e accessori per la giornata in falesia. Ha volume di 25 lt e pesa 580 gr.

Aludesign 035.783595 vendite@aludesign.it

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La straordinaria microfibra di Pantera da oggi è disponibile anche per una nuova, rivoluzionaria ballerina: top di gamma per il boulder, l’arrampicata in strapiombo e l’indoor.

DISTRIBUITO DA:

M&M Calzaturificio 0423.604147 info@ilrisuolatore.it

SALEWA El Capitan Pant

Felpa Blocco

Click Up

DISTRIBUITO DA:

Mangusta

Marmo Denim

Lo stile e la comodità del denim firmato Timezone uniti alla competenza tecnica Salewa. Il pantalone El Capitan è diventato un must have per gli appassionati di climbing: elastico e stiloso, garantisce libertà di movimento e comfort assoluto con l’imbrago, grazie alla vita alta. La cintura ergonomica, l’occhiello laterale per lo spazzolino, la zona del ginocchio ergonomica preformata e la regolazione del fondo con cordoncino elastico e stopper ne completano il profilo.

Rock M

Il marchio italiano presenta per la stagione 2015 un total look climbing per lui e per lei davvero giovane e aggressive. Per l’uomo felpa Blocco con cappuccio, zip intera dal taglio ergonomico in cotone garzato e inserti in tessuto fluo. Sotto si può indossare la maglia a manica lunga Alè, con collo alla coreana, dalla facile asciugatura e dal taglio tecnico. Entrambi i capi riportano una maxi stampa del logo sul petto. Ottimo abbinamento con i pantaloni Marmo Denim, ricchi di tasche, vita alta sul lato posteriore, taglio ergonomico e passante porta spazzolino.

Qualità e adattabilità si incontrano nell’imbrago Rock M, garantendo standard di sicurezza senza compromessi. Il tutto grazie a tre fibbie 90SafX Light (in attesa di brevetto) che bloccano completamente fino a un angolo di apertura di 90° senza scorrimento. Garantisce la massima sicurezza e si adatta comodamente a qualsiasi tipo di abbigliamento, quindi è perfetto per ogni stagione. Distribuzione del peso uniforme (Vario Webbing) e traspirabilità ottimale (3D Vapor Mesh) sono una garanzia di comfort. Ne risulta un’attrezzatura di facile utilizzo, grazie alla cintura ventrale EvoBelt, di sistemazione simmetrica e precisa. Quattro asole portamateriale in dotazione (due morbidi e due preformati), due asole per moschettoni portamateriale e due asole per gli accessori come la borsa portamagnesite.

DISTRIBUITO DA: Fashion Victims

DISTRIBUITO DA: Oberalp

T-shirt Alè

031.692161 - info@rockexperience.it

SCARPA Furia La grande innovazione nel mondo delle scarpette d’arrampicata. Calzatura morbida, leggera e ultra sensibile. Puntalino in gomma morbida, nessuna intersuola che divide il piede dalla suola Vibram XS Grip2 e fascia elastica Power Connection Band che collega il tallone con il comparto frontale per trasferire la forza sull’alluce e permettere all’arrampicatore di poter sfruttare anche gli appigli più piccoli. Consigliata per l’arrampicata indoor e i grandi strapiombi.

0471.242900 - info@salewa.it

Booster S

Vapor V Scarpetta progettata per coloro che cercano grande performance senza rinunciare a comfort e versatilità. Ideale per arrampicata su roccia e bouldering. Tecnologia Bi-Tension, che garantisce la tenuta della forma della calzatura anche dopo utilizzo intensivo. In foto la versione da donna.

Leggerissima, performante e precisa, Booster S è la versione alleggerita di Boostic, ideale per l’arrampicata su roccia di alto livello. La particolare costruzione dona leggerezza e sensibilità, concentrando tutta la forza sulla punta. Booster S assicura il massimo supporto sugli appoggi più piccoli ma è anche molto affidabile nelle spalmate al limite dell’aderenza.

DISTRIBUITO DA:

Calzaturificio Scarpa 0423.5284 - info@scarpa.net


Crazy Idea per il climbing

DISTRIBUITO DA:

Crazy Idea - 0342.706371- info@crazyidea.it

Crazy Idea è ormai entrata da alcune stagioni nel mondo climbing e la sua collezione fa capolino nelle vetrine delle capitali italiane dell’arrampicata, come Arco, Finale e Val di Mello. Lo stile inconfondibile, unito all’inedita scelta di tessuti tecnici e di alta qualità, collocano Crazy Idea tra le aziende di tendenza per l’arrampicata e il tempo libero outdoor, con un attenzione particolare alla competitività dei prezzi.

T-Shirt Vintage Man

Long Short Copper M

Pantalone Mistic W Il Mistic Pant è l’ultimo nato della linea climbing di Crazy Idea. Realizzato in tessuto cotone tinto in capo, presenta taglio ergonomico, tasche tonde davanti, taschino dietro ed elastico sul fondo per agevolare il movimento in arrampicata. La cintura in cordino multicolore dà una nota di colore e allegria ed è disponibile in sei colorazioni differenti.

Se una t-shirt logo è troppo banale, Crazy Idea ne propone una in leggerissimo cotone, caratterizzata dai colori terra e dal logo invecchiato, resistente e accattivante.

Movimento, comfort, resistenza e colore: questi gli aggettivi con cui possiamo definire il più classico short da climbing di Crazy Idea. Prodotto in robusto tessuto tinto in capo è presentato in quattro varianti colore e in jeans. Il leggero e morbido elastico in vita è ideale per essere utilizzato con l’imbrago.

Top Beat W

Il top Beat di Crazy Idea è ormai un classico “beach style”. Anche per questo modello la sapiente matita di Valeria Colturi ha messo del suo per creare un capo funzionale e pieno di stile. Il cotone tinto in capo conferisce un aspetto vintage “ever green”. Questo simpatico top viene presentato in collezione in cinque varianti colori.

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PRODOTTI / UNA SELEZIONE DI ALCUNE TRA LE MIGLIORI PROPOSTE DEDICATE ALL’ARRAMPICATA DMM Pivot

E9 John & Pulce Denim

GRIVEL Clepsydra Twin Gate

Il nuovo freno assicuratore multifunzione di Dmm. Lo abbiamo visto presentare per la prima volta alla scorsa fiera di Fredrichshafen, dove sono stati numerosi i nuovi dispositivi per l’assicurazione del compagno messi in mostra dai vari brand. L’innovazione rispetto agli altri prodotti già presenti sul mercato (ricordiamo che il primo attrezzo a nascere così è stato il Reverso, e da allora quasi ogni marchio ne ha sviluppato uno proprio con caratteristiche più o meno simili) è quello di avere il foro di aggancio in sosta dell’attrezzo montato su un perno rotante. I vantaggi di Pivot? L’azienda promette maggior facilità al momento di calare o dare un po’ più di corda ai compagni che salgono da secondi. Nel mentre che scriviamo queste righe Pivot ci è stato recapitato per un test, quindi nei prossimi numeri vi potremo sicuramente dare il nostro parere sull’attrezzo. Note tecniche: i diametri di corde consigliati vanno dal 8,7 agli 11 mm per l’uso con corda singola ai 7,3-9,2 mm per mezze corde o gemellari. In linea dunque con la tendenza verso diametri sempre più fini e leggeri. Nel frattempo Dmm ha ormai concluso il perfezionamento di Grip, il nuovo assicuratore per corde singole con un funzionamento davvero “particolare”, non a caso tra i candidati del premio della rivista spagnola Desnivel.

Per il 2015 E9 presenta “John” la nuova maxy felpa per l’uomo ideale per l’inverno e le giornate di arrampicate estive sui boulder e le falesie più in quota. L’ampio e originale tascone colorato sul fronte potrà contenere i vostri oggetti personali nei brevi spostamenti quotidiani in città o all’aria aperta. Se non bastasse il retro nasconde un’altra grande tasca porta scarpette, mentre sui fianchi due comode tasche accoglieranno le vostre mani. 100% cotone - Made in Italy with love!

Il principale problema per assicurare il moschettone sull’imbraco è sempre stato quello di mantenerlo con il giusto orientamento, con la corda, senza corda, in corda doppia. Per questo Grivel ha sviluppato un nuovissimo modello in cui un’ulteriore chiusura a filo separa l’anello di servizio e mantiene sempre il giusto orientamento anche con le leve aperte per le diverse manovre. Il moschettone si posiziona in modo automatico ed intuitivo. Utilizza il sistema di chiusura Twin Gate brevettato. La base larga e rotonda favorisce l’azione della corda. È forgiato a caldo.

DISTRIBUITO DA:

Ferrino & C. 011.2230711 - info@ferrino.it

MILLET Myo Sulfure Scarpetta sviluppata per l’arrampicata sportiva, il boulder e le sale indoor. Massima precisione, aderenza e sensibilità. La tomaia è in cuoio, la linguetta in Mesh 3D per un ottima traspirazione. Fodera sintetica in Strobel e suola in Vibram X-Grip 4mm, chiusura con triplo velcro asimmetrico. Un inserto in composito garantisce massimo supporto anche sui più piccoli appoggi.

Per la donna, E9 propone Il pantalone “Pulce”. La morbida fascia in vita e le sue innovative personalizzazioni, lo rendono stiloso per la vita in città e confortevole per le vostre giornate di scalata o di movimento all’aria aperta. I tiranti sulle caviglie garantiscono la visibilità di tutti gli appoggi per i piedi. 100% cotone – Made in Italy with love! DISTRIBUITO DA:

E9 0736.391022 info@enove.it

MARMOT Mono e Leah Pant & short Pantaloni elasticizzati per il bouldering e l’arrampicata. Sono realizzati in un esclusivo tessuto elasticizzato nei 4 versi e sono caratterizzati da taglio morbido e confortevole. Presentano inoltre costruzione con patta centrale e porta-spazzolino. I pant sono arrotolabili consentendo all’utilizzatore di accorciarli a seconda delle esigenze. Entrambi i modelli sono stati sviluppati dalla boulderista Leah Crane e da Jorg Verhoven (entrambi presenti al Melloblocco). Sono lievemente idrorepellenti e con trattamento per disperdere il sudore. Inoltre sfruttano un particolare filato che evita al tessuto di attaccarsi alla pelle. DISTRIBUITO DA:

Marmot Italia 0423.491923 - www.kinobi.it

ROCK SLAVE BY FERRINO Sciorta & Sliper DISTRIBUITO DA:

L.M.O. 0423.648281 - contactlmo@lafuma.fr

ZAMBERLAN Rapida Adatta a un utilizzo in falesia e su vie di difficoltà elevate. Sensibile, estremamente versatile e facile da calzare grazie al sistema di allacciatura brevettato con velcro a regolazione micrometrica. Forma ideale per climbers tecnici che cercano un attrezzo polivalente e affidabile in ogni occasione. La produzione di questo articolo viene effettuata in Italia, presso la sede aziendale. Tomaia in pelle scamosciato. Bordo protettivo in gomma. La costruzione climbing tubolare prevede l’assemblaggio della tomaia tramite cuciture in un unico pezzo come fosse una calza. DISTRIBUITO DA:

Calzaturificio Zamberlan 0445.660999 - zamberlan@zamberlan.com

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Shorts da donna parte dell’innovativa collezione di abbigliamento Rock Slave, al 100% in stile italiano e dedicata a climber e boulderisti. Questo pantaloncino è in cotone elasticizzato e presenta taglio corto con tasche anteriori e cuciture a contrasto. È ideale per le calde giornate estive tra i sassi. Pesa 50 gr ed è disponibile nelle misure dalla 40 alla 48 a un prezzo consigliato di 55 euro.

Pants da uomo in cotone elasticizzato dedicato al climber più esigente. È caratterizzato da medium fit, fondo da 20 cm con coulisse, cintura elastica che consente una completa e comoda vestibilità. Le ampie tasche anteriori sono dotate di un inserto porta-spazzolino. Il modello presenta inoltre tasche posteriori a filetto incrociato. Pesa 470 gr ed è disponibile nelle misure dalla 44 alla 54 a un prezzo consigliato di 77 euro.

DISTRIBUITO DA:

Ferrino & C. 011.2230711 - info@ferrino.it

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Grivel 0165.843714 info@grivel.com

KONG Hornet Nuovo materasso da bouldering, resistente e ad alto assorbimento. Dotato di comode maniglie sui 4 lati per il trasporto e la movimentazione a terra. Imbottitura interna a due strati con densità differenziata, sigillata in telo stagno. Comodi spallacci imbottiti, con cintura per il fissaggio in vita, tessuto lavabile e idrorepellente. Chiusura con fibbie rapide in nylon indistruttibile. Facilmente trasportabile nel baule di un’utilitaria (dimensioni da chiuso 100x60x24 cm). Prodotto di qualità fatto in Italia! Per tutti coloro che saranno presenti al Melloblocco sarà possibile provarlo in anteprima, vedi news dedicata a pag. 27.

Leef Ideale compromesso tra leggerezza e comodità! Il nuovo casco Kong, grazie all’ampia imbottitura interna, offre il massimo comfort in soli 210 g di peso. La tecnologia di co-stampaggio dello strato esterno in policarbonato con il polistirene ad alta densità interno, garantisce una resistenza eccezionale agli urti e un peso incredibilmente contenuto. Omologato per arrampicata, alpinismo e sci alpinismo CE EN 12492 La foglia è un ottimo esempio di minimalismo strutturale, la materia che la sostiene e le dona resistenza è ridotta al minimo ed è presente solo dove serve.

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Kong 0341.630506 - info@kong.it



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PRODOTTI / UNA SELEZIONE DI ALCUNE TRA LE MIGLIORI PROPOSTE DEDICATE ALL’ARRAMPICATA LA SPORTIVA Solution Woman Morbida, precisa, rivoluzionaria e soprattutto 100% woman. Solution Woman abbina alle caratteristiche tecniche presenti già sul modello Solution alcune specifiche che la rendono perfetta per il piede femminile, come una minore rigidità strutturale e un accentuato comfort di calzata. Rivoluzionaria scarpetta d’arrampicata sviluppata specificatamente per la scalata boulder. La tomaia adotta la tecnologia Lock Harness System, sistema di fasciatura del piede dall’interno, che abbinata alla particolare costruzione a guscio del tallone consente di esaltare al massimo la prensilità dei piedi nei tallonaggi e la presa di rovescio con i piedi sui massi strapiombanti. Il sistema di bordatura P3 (Permanent Power Platform) è parte attiva nel funzionamento della scarpa, lavora in sinergia con il plantare distribuendo e mantenendo la tensione in modo costante nel tempo. L’innovativo e rapido sistema d’allacciatura (Fast Lacing System) abbinato alla linguella in tessuto elasticizzato permette un’ottima regolazione di volumi interni. Il modello è disponibile nelle misure 32-43 e pesa 400 gr al paio (misura 39). È venduto a un prezzo consigliato di 139 euro.

Genius Scarpetta d’arrampicata realizzata con l’innovativa tecnologia La Sportiva No-Edge e dotata di sistema di chiusura a lacci. Combina in modo unico sensibilità e performance derivanti dalla costruzione “senza spigoli” a comfort, precisione e adattabilità ai volumi di una chiusura a lacci. La particolare costruzione permette un perfetto adattamento alle infinite forme della roccia derivanti dalla maggiore superficie di contatto con gli appoggi, mentre il comfort è garantito dalla chiusura, che permette di regolare la scarpetta attorno al piede in modo molto preciso e fasciante. A queste caratteristiche si sommano i vantaggi di una portanza accentuata: l’intersuola Laspoflex abbinata al sistema brevettato P3 System infatti, permette di sostenere il peso del climber anche se la scarpetta non viene calzata eccessivamente stretta. Questo accorgimento costruttivo unito all’allacciatura rende la scarpetta adatta per diversi tipi di piede, sia a pianta stretta che a pianta più larga. Consigliata per utilizzo in parete, può essere calzata a lungo grazie al suo comfort ed è consigliata anche per utilizzi boulder grazie al tallone aderente. È disponibile nelle misure 32-46 con mezze taglie e pesa 440 gr al paio (misura 39). È distribuita a un prezzo consigliato di 149 euro.

FIVE TEN HiANGLE

PETZL Aquila

Scarpetta da uomo e donna (in foto) pensata per arrampicatori e boulderisti di alto livello. È il modello scelto da Melissa Le Neve per l’allenamento e le competizioni. È una scarpetta modellata e ad alta rigidità. È comoda e perfetta per gli amanti dell’arrampicata a strapiombo ma che non disdegnano anche una via tiro su tiro. Sfrutta la gomma Stealth C4, standard del settore quando si parla di gomma tecnica ad alta aderenza. La tomaia in pelle non foderata avvolge il piede mentre la chiusura con velcro ed elastico agevola l’inserimento e la rimozione. Il modello pesa solo 220 gr per scarpa (taglia 9 UK). È disponibile nelle misure 1-12 UK da uomo. Una nota dall’azienda: considerando che la pelle non è foderata, la scarpa si allarga leggermente dopo l’uso. Per cui si consiglia di acquistare una scarpa almeno mezzo paio più piccola del necessario.

Imbracatura d’arrampicata disegnata per gli atleti più esigenti, che cercano comfort e leggerezza. Con quattro cosciali regolabili, è caratterizzata da una costruzione con Fuseframe technology, che consente di ottenere un design minimalista e molto sobrio. Questo modello è dotato di quattro portamateriali che permettono un’organizzazione ottimale del materiale: Inoltre dispone di una fibbia di serraggio DoubleBack HD, per una rapida regolazione della cintura. I bordi sulla cintura e sui cosciali e il punto di legatura in robustissima fibra di Dyneema garantiscono una maggiore resistenza all’usura.

adidas T-shirt Agravic Aumenta il ritmo in salita, indossando questa t-shirt outdoor da uomo realizzata utilizzando tessuto traspirante Pontetorto Merino TecnoWool con tecnologia Coolmax, che offre un isolamento termico naturale e allontana l’umidità dalla pelle. Il capo, creato con due sole cuciture a partire da un unico pezzo di tessuto, previene sfregamenti e irritazioni. Il tessuto Formotion segue i movimenti naturali per regalarti una vestibilità perfetta e un comfort superiore. Il modello presenta girocollo ed è realizzato con un solo pezzo di tessuto leggero (jersey, 50% lana-50% poliestere) e due cuciture. È venduto a un prezzo consigliato di 79 euro. FIVE TEN E ADIDAS DISTRIBUITI DA:

Viking Nord Pool 0435.32061- info@vikingnordpool.com

Volta 9.2 Questa corda singola offre la leggerezza necessaria ai praticanti di alto livello ai quali garantisce, grazie al trattamento Duratec Dry, la massima longevità e performance in qualsiasi condizione. La sua certificazione contemporaneamente come corda singola, mezza corda e corda gemella le permette molteplici utilizzi per avere la massima flessibilità in base al terreno. È una corda sottile ultraleggera per i climber di alto livello, assicura maggiore longevità e facilità di utilizzo in qualsiasi condizione grazie al trattamento Duratec Dry (trattamento idrofobo, la corda è più resistente all’acqua, alla sporcizia e all’abrasione) e alla finitura UltraSonic Finish (l’anima e la calza sono unite alle loro estremità grazie ad una finitura a ultrasuono che assicura maggior resistenza). L’assicurazione più efficace è invece garantita dalla marcatura Middle Mark e dal trattamento EverFlex che stabilizza i fili e rende la corda più omogenea. DISTRIBUITO DA:

Dinamiche Verticali 011.2732500 - info@petzl.it

MONVIC Climbing Proposals Quest’anno al Melloblocco Monvic festeggerà i 10 anni di esistenza nel mondo del climbing, e per l’occasione ha recentemente creato una nuova grafica (vedi foto a destra) che illustra ormai il percorso di questo non più giovane marchio che si è fatto strada anche tra i grandi.

Chorro Pant Pantalone slim-fit funzionale, esteticamente pulito ed essenziale, pensato anzitutto per utilizzi estremamente dinamici. La particolare costruzione, volta a ridurre al minimo gli strati di tessuto favorendo l’utilizzo dinamico, permette di avere tasche anteriori e posteriori ricorrendo a un numero ridotto di cuciture. La chiusura in vita è molto rapida e sicura e il fit generale è ottimizzato per la performance in arrampicata. Il tessuto utilizzato combina cotone e fibre provenienti da PES riciclato. È disponibile nelle misure S/XXL e pesa 342 gr (taglia L). È venduto a un prezzo consigliato di 79,95 euro.

DISTRIBUITO DA:

La Sportiva 0462.571800 www.lasportiva.com

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Partito dalla passione per l’arrampicata si è portato poi ad affiancare con le proprie grafiche qualsiasi forma di espressione sportiva outdoor, come slackline, snowboard, skate, bici e non per ultimo il trail running. Ma Monvic non è solo grafica, nascono da sartorie italiane alcuni modelli di pantaloni già presentati l’anno scorso e mirati al boulder e all’Highline perfezionati di alcuni dettagli per rendere più comoda e agevole la pratica di entrambe le attività. Nasce New Powder (instant chalk pants) pantalone da boulder, più elastico e colorato, le patches porta magnesite diventano solo due laterali sotto le tasche, per lasciare spazio poi alle toppe in velluto a coste molto ampie per la rapida pulizia della suola delle scarpette. E nasce anche Cloud for woman, in un fantastico colore fucsia, pantalone destinato se pur limitato al pubblico femminile dell’Highline, rinforzi ed imbottiture laddove richiesto e nuovo para caviglie a scomparsa che investirà anche il modello maschile, entrambi realizzati in tessuto elasticizzato con doppie cuciture. Entrambi i modelli saranno presentati ovviamente al Melloblocco, raduno boulder e non solo, oramai famoso a livello internazionale. A metà maggio Monvic inaugurerà a Milano il nuovo show room nel cuore della nuova city life dove l’utente interessato potrà provare i capi, testare i tessuti ed arrivare così ad un acquisto on line consapevole e sicuro per taglia e vestibilità. DISTRIBUITO DA:

MONVIC +393669947934 - info@monvic.it


MAD ROCK Drifter 2.0 Classica ed economica, grazie alle sue caratteristiche tecniche è la più comoda della gamma. Questa scarpetta ha raggiunto il grado di difficoltà 7C rivelando il suo valore. È perfetta per bouldering, multipitch, arrampicata indoor e outdoor.

COUSIN TRESTEC Basaltic 9.4

KARPOS Granite Pant

EDELRID Topaz 9,2 mm

Pantalone in robusto tessuto Rip-Stop, grazie alla sua ampia vestibilità non frena il movimento ed è perfettamente confortevole in ogni situazione. Un piacevole compagno per le vostre avventure verticali. Dotato di cintura elastica, cuciture in filo di poliestere ad alta resistenza allo strappo e all’usura, taschino di supporto, zip YKK rovesciata e coperta. Taglie dalla 44-60 e dalla 38-52 per la versione femminile.

Il complemento perfetto che si inserisce fra le corde superleggere e quelle resistenti da arrampicata sportiva firmate Edelrid. Questo modello offre eccellenti caratteristiche di maneggevolezza grazie al diametro ridotto e al peso minimo. Certificata come corda singola, mezza corda e corda gemella, ha una rifinitura Pro Shield per prestazioni eccellenti e una rifinitura Dry Shield per una migliore resistenza alla polvere e all’umidità. Ha inoltre un trattamento Thermo Shield per una maggiore maneggevolezza ed è disponibile anche nella variante ColorTec con cambio di pattern a metà corda. Ha diametro di 9,2 mm e pesa 59 gr/mt.

Uomo

Donna

Wing

Stabile, compatta e performante. È una corda leggera che permette un notevole risparmio di energia nel climbing con qualsiasi assicuratore. È tra le migliori corde in caso di arrampicate estreme, dove per raggiungere la performance più importante conta ogni grammo. È caratterizzata da diametro di 9.4 mm, 40 trecce, percentuale allungamento 7,3%, flessibilità nodi 0,9, forza di rottura 2070daN, percentuale di guaina 33,3%. È realizzata al 100% in poliammide e pesa 56 gr/mt. È disponibile anche in versione dry - StopAqua. MAD ROCK E COUSIN TRESTEC DISTRIBUITI DA:

Amorini 075.691193 - amorini@amorini.it

Confortevole imbragatura alpina a struttura laminata con cosciali regolabili. È caratterizzata da distribuzione ottimale della pressione e del carico con un ingombro ridotto, imbottitura 3D-Mesh e orli morbidi per il massimo del comfort, fibbia slide-block da 15 mm sulla cintura e cosciali completamente apribili per agevolare la vestizione senza togliere gli sci o i ramponi, protezione anti abrasione in stoffa del punto di aggancio per una più lunga durata, cosciali regolabili per un’adattabilità ottimale e la massima flessibilità, 2 fettucce porta-materiale asimmetriche nella parte anteriore per agevolare l’aggancio e lo sgancio, 2 fettucce porta-materiale flessibili nella parte posteriore per ridurre la compressione nel caso si porti anche uno zaino, 2 opzioni di aggancio per viti da ghiaccio a clip, fettuccia per sacchetto porta magnesite. Pesa 320 gr ed è disponibile nelle misure S, M e L.

DISTRIBUITO DA: Manifattura Valcismon

0439.571222 - sportful@sportful.com

DISTRIBUITO DA: Panorama 0472.201114 - info@panoramadiffusion.it

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FOCUS ON / DOPO LA STAGIONE DELLE CASCATE DI GHIACCIO È ORA DI PENSARE ALLA MANUTENZIONE

MANTIS “coccola”

a cura di: Paolo Grisa

le tue viti prima del “letargo” estivo Un macchinario che offre ai clienti un servizio di affilatura perfetto. Un’opportunità che ai negozi core climbing non può proprio mancare. Alberto Zanone ci illustra le sue caratteristiche. Le cascate di bassa e media quota si sono ormai squagliate e il ghiaccio da ricercare è solo quello di trasformazione dei couloir e delle goulotte di alta quota. Il passaggio alla roccia comporta la necessità di ordinare e sistemare il materiale, usurato da una stagione che, seppur ancora una volta non esaltante e altalenante ha saputo regalare bei momenti. Così si affilano le becche, o magari si sostituiscono con quelle da misto per l’alta montagna, e poi si rifanno le punte alle viti da ghiaccio. Un aspetto spesso purtroppo trascurato ma che i ghiacciatori più esperti ben sanno quanto conti, quando ci si trova verso il termine di un lungo tiro di ghiaccio verticale e l’ultima vite rimasta è proprio quella che, all’uscita precedente, ha toccato la roccia al termine di un troppo sottile strato di ghiaccio. COME EFFETTUARE LA MANUTENZIONE Per anni ci si è sempre affidati al fai da te: una lima a grana molto fine, la vite stretta in una morsa e “tanta pazienza e olio di gomito”. Nel panorama dei marchi outdoor fino ad oggi solo Grivel, il noto marchio di attrezzatture per l’alpinismo e l’ice climbing, aveva realizzato un macchinario per l’affilatura di questi importantissimi strumenti. Da quest’anno i negozianti potranno valutare un nuovo strumento ad alto tasso tecnologico per questa fondamentale, ma spesso fastidiosa e certosina operazione: Mantis Icepro.

Alberto (qui a sinistra, e nella foto a destra) e Matteo figli del fondatore della RI.CO.M.

led garantisce una buona luminosità. Mantis Pro è un macchinario realizzato da RI.CO.M. Officina meccanica fondata nel 1978, produce una propria linea di macchine per l’industria tessile, nel settore della nobilitazione del tessuto. Da qualche anno con l’innesto di nuove leve, progetta con cad 3D e realizza prototipi di macchine industriali su commissione. Abbiamo intervistato Alberto, figlio di Gianni Zanone, proprietario e fondatore dell’azienda, progettista e sviluppatore prodotto, che ci ha presentato le peculiarità di mantis IcePro. In azienda, oltre al fondatore che oggi segue la parte amministrativa e il figlio Alberto, è di recente entrato anche il figlio minore Matteo, laureato in economia, che si occupa della comunicazione.

A sinistra una vite montata sul macchinario, a destra il disco diamantato in azione

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A PROPOSITO DI MANTIS - Si tratta di un macchinario che affila le viti da ghiaccio in modo innovativo su entrambi i profili del dente e consente il ripristino a nuovo della vite da ghiaccio in ogni condizione di usura, mantenendo inalterate le proporzioni origi-

Com’è nata Mantis-Pro? Come siete arrivati ad avere contatto con il mondo dello sport outdoor? Un nostro amico, proprietario dell’hotel Ondezzana di Lillaz (Aosta, luogo simbolo dell’ice climbing, ndr), ci ha contattati per-

nali degli angoli e garantendo un consumo omogeneo ad ogni affilatura. Si compone di una torre composta da una base girevole graduata e delle guide di precisione, che consentono di scegliere se affilare tutte le facce della vite rispettando gli angoli originali o se preferire angoli personalizzati. La vite va inserita nel mandrino, studiato per ospitare tutte le tipologie in commercio che vengono serrate manualmente tramite una maniglia che non rovina il filetto. Il fermo a scomparsa garantisce il corretto posizionamento della vite. L’affilatura avviene attraverso un disco diamantato che raggiunge la velocità di 5.000 g/min. Il cassetto di recupero polveri ha base calamitata per facilitarne il recupero e la pulizia. L’illuminazione a

ché intendeva offrire un servizio di affilatura ai suoi clienti, prevalentemente guide o ghiacciatori, e ci ha parlato della macchina di Grivel, che non veniva più commercializzata. Abbiamo fatto una ricerca a riguardo e abbiamo realizzato un nostro primo prototipo nel 2013, testandolo a Lillaz per l’intera stagione scorsa. Da queste informazioni abbiamo progettato e realizzato Mantis-Pro da zero, con soluzioni tecniche innovative e ad oggi, per quanto di nostra conoscenza, uniche per una macchina da banco. La novità più importante è che questa macchina è in grado di ricostruire una vite definita “irrecuperabile” rispettando, modificando e personalizzando le geometrie della maggior parte delle viti presenti sul mercato con pre-

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cisione in tutti gli angoli, cosa impossibile da ottenere anche con l’affilatura manuale, e senza dover tagliare e accorciare la vite. Mantis è già disponibile per l’acquisto in questa stagione? È disponibile solo per negozianti o anche per privati, associazioni, scuole, etc? A fine 2014 abbiamo realizzato una mini serie di quattro macchine, operative per testarle sul campo: una a Lillaz presso l’hotel Ondezzana, una a Brescia presso una nota guida alpina e due presso la nostra sede. Durante la stagione sono state affilate alcune centinaia di viti di varie marche e in varie condizioni di usura con risultati sempre ottimali. La macchina è stata brevettata e quindi siamo pronti per commercializzarla. Ovviamente non è una macchina che può interessare il singolo privato ma pensiamo a negozi specializzati, centri di affilatura, associazioni ecc. Per quanto semplice nell’utilizzo, è a tutti gli effetti una piccola macchina utensile che all’occorrenza fa il lavoro di ricostruzione che in origine viene eseguito in un centro di lavoro ed è quindi richiesta un minimo di perizia da parte dell’operatore. Attualmente siamo disponibili a offrire un servizio di affilatura nella nostra azienda, tuttavia il nostro obiettivo è quello di commercializzare le macchine stesse. Se poi questa strada risulterà difficile, continueremo a proporre il servizio di affilatura in azienda. In realtà abbiamo provato a dialogare con alcuni marchi produttori di viti per verificare l’opportunità di trovare un accordo, ma probabilmente è difficile, dal loro punto di vista, accettare l’idea di commercializzare un prodotto che di fatto permette alle viti di durare per tutta una “carriera”. Entrare in questo mondo, per noi che non ne siamo parte e che non abbiamo mai praticato questa attività non è facile, ci scontriamo con molto scetticismo. Tuttavia stiamo cercando di collaborare con personalità di riferimento del settore. Una nostra macchina l’ha acquistata la guida alpina Roberto Parolari, così come il nostro lavoro è stato apprezzato durante il Cogne Ice

Meeting organizzato da Matthias Scherer. L’anno prossimo cercheremo di essere presenti a più eventi, per permettere ai praticanti di toccare con mano come il nostro macchinario è in grado di rigenerare anche le loro viti più usurate. Il macchinario dopo alcuni cicli di utilizzo richiede la sostituzione di alcune parti? Che genere di assistenza fornite? Il negoziante, è libero di decidere il prezzo del servizio? L’unico elemento da sostituire ciclicamente è il disco diamantato, che richiede una operazione semplice e veloce. Per quanto riguarda la sua durata, i nostri test ci dicono che è compresa mediamente tra le 100/130 viti affilate (molto dipende dal grado di deterioramento). Garantiamo assolutamente l’assistenza post vendita sia per quanto riguarda i ricambi sia per eventuali problemi di funzionamento, la macchina pesa 19 kg e ha un ingombro contenuto. Può essere quindi tranquillamente affidata a un corriere per la sostituzione in tempi rapidi in caso di gravi anomalie. Naturalmente chi acquista la macchina può decidere autonomamente il prezzo dell’affilatura in base al tempo impiegato che può andare da 5/7minuti per una semplice affilatura (che deve essere sempre fatta su tutte le facce del dente), a salire in base al deterioramento.

CONTATTI T. 015.512377 Email. uff.tec@ricom.it - ricom@ricom.it Web. www.mantis-pro.it Fb. facebook.com/mantis.pro.sharpening

Qui il canale Youtube di Mantis con i video che mostrano il processo di affilatura delle viti




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