ANNO 4 - NUMERO 4 - 2015
Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600463 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@runningmag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 38 del 20 gennaio 2012 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
COVER STORY
ORGANIZZAZIONE IMPECCABILE, BELLA ATMOSFERA E UN OSPITE D’ECCEZIONE HANNO RESO SPECIALE L’APPUNTAMENTO SULLA RIVIERA DEL BRENTA
18-19
L’ATLETA DEL MESE
16-17
DA QUALCHE ANNO LA STAVAMO PIANIFICANDO: ALLA 20ESIMA PARTECIPAZIONE ALLA MARATHON DES SABLES, IL NOSTRO REPORTER DINO BONELLI AVREBBE SEGUITO MARCO OLMO PER IMMORTALARE UNA NUOVA GRANDE IMPRESA
EVENTI
22-23
CON VIBRAM, LISA E GLI ALTRI ALLA MILANO VA DI CORSA
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SERVIZI, INAUGURAZIONI, SUPER OSPITI E GRANDI EVENTI, LA CITTÀ DELL’EXPO È SEMPRE PIÙ PROTAGONISTA
PRODOTTO DEL MESE
NELLA TERRA DEI DOGI CON SAUCONY
IL GIGANTE DEL DESERTO TRA FANGO E OSTACOLI SPARTAN RACE
The Trick Premium Performance Wear
DIRTY RUN
ALLE PAGINE CENTRALI
13
10-11
ACONCAGUA 7000: WELL DONE, NICO!
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EVENTI
ADIDAS RUNBASE
MILANO MARATHON
FOCUS PRODOTTI
HOT GEAR COMPRESSION
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M400
redazione@runningmag.it / www.runningmag.it
INTORNO AL BIANCO CON... COLUMBIA ZAMBIA
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RUNNING MAGAZINE
EDITORIALE
• DI BENEDETTO SIRONI benedetto.sironi@tespi.net
Parole SCOMODE Spesso nei nostri editoriali parliamo degli aspetti più belli e luccicanti del mondo running. La cui crescita notevole anche nel nostro Paese da alcune stagioni rallegra tutti gli operatori e “nasconde” un po’ la carenza di risultati a livello di top atleti, anche se qualche giovane fa ben sperare. Ma parlando proprio di runners di alto livello, più in generale di atletica, e ancora più in generale di SPORT, non possiamo che dedicare questo editoriale a un tema come quello del doping. Enorme e ingombrante tanto che - come si suol dire - non basterebbe un libro per parlarne. Un libro però a volte può servire e magari essere rivelatorio. Specie se questo si chiama “Lo sport del doping” (2012, edizioni Gruppo Abele) e se il suo autore è Sandro Donati. Il quale scrisse in realtà anche un precedente volume sul tema: “Campioni senza valore” (1989, edito da Ponte alle Grazie). Fatto sparire in poco tempo dalla circolazione… Della sua emblematica figura e della sua pluriennale battaglia contro il “sistema doping”, a livello italiano ma anche internazionale, parliamo nell’articolo a pagina 18. Abbiamo infatti avuto il piacere di assistere a una sua dettagliata conferenza stampa grazie alla bella (e non scontata) scelta di Saucony, che lo ha invitato come special guest per il suo meeting atleti gli scorsi 11-12 aprile. Con Donati abbiamo conversato ampiamente anche dopo il suo intervento, scoprendo ulteriori dettagli a dir poco sorprendenti, se non incredibili, su come il doping fosse diffuso, tollerato, addirittura promosso non solo da molti atleti (i quali a volte sono in realtà quasi vittime) ma dalle isti-
tuzioni sportive, che avrebbero dovuto controllare e contrastare il fenomeno. Parliamo al passato perché ci auguriamo che oggi la situazione sia migliorata. In effetti - anche grazie all’impegno costante di persone come Donati - certamente lo è. Detto questo, sarebbe davvero ingenuo e illusorio pensare che il doping sia stato debellato. Con una certa ciclicità, fatti più o meno noti che coinvolgono atleti di ogni disciplina ci dicono che non è così. E rappresentano solo una piccola parte del fenomeno. Il mondo della corsa purtroppo rimane uno di quelli più a rischio. Non solo se si parla di atleti top al mondo. Il “doping amatoriale” è uno dei più preoccupanti dei nostri giorni. Non è mai facile parlare di un tema come questo senza scadere nella retorica o senza rischiare di dividere nettamente il campo tra buoni e cattivi. Come in tutte le cose, anche qui non mancano le sfumature. Detto questo, talvolta bisogna avere il coraggio e prendersi la responsabilità di delineare dei confini chiari e precisi, di mettere le cose nero su bianco. Di dire cosa è lecito e cosa no. Di fare nomi e cognomi. Nel libro di Donati troverete tutto ciò. Leggetelo. Anche se sono parole scomode e che quindi potranno non farvi piacere, così come non lo hanno certo fatto alle istituzioni sportive italiane. Ma vi renderanno più consapevoli e attenti. Così che nel vostro piccolo o grande ruolo possiate contribuire a rendere gli sportivi delle nuove generazioni - di qualsiasi livello - più onesti, sani e liberi.
n. 4 - 2015
PRIMO PIANO / Dalla Svezia Icebug arriva in Italia con TWS
Fondato in Svezia nel 2001, Icebug è un marchio specializzato nel settore del trail running footwear. Votato all’innovazione e alla creatività, ha trasformato la passione dei suoi designer in uno strumento perfetto per sviluppare calzature altamente funzionali e di grande fattura stilistica. Il brand sbarca ora nel nostro Paese grazie a TWS: l’azienda di Somma Lombardo è gestita da Marco Longhin, da più di 20 anni appassionato runner e trail runner, nonché attivo organizzatore di eventi. La campagna vendite per Icebug con la collezione SS 2016 inizierà nel mese di maggio. Fra i principali contenuti della linea, le suole con tecnologie BuGrip, Rb9X e Olx che offrono aderenza eccellente e sicurezza su ogni tipo di superficie. L’offerta di Icebug comprende anche prodotti per il walking e per il trekking, tutti sviluppati per garantire protezione, comfort di calzata e stabilità ottimali.
Distribuito da: Icebug Italia • 0331.25.44.43 • icebug@twssrl.net
Al via il 1° Campionato Italiano Mud Run Sono sempre di più, seguitissime e attese da un pubblico sempre più influente nel panorama del running anche nel nostro Paese. Vi offriamo un assaggio a pagina 12 con i servizi dedicati alla Spartan Race e alla Dirty Run. Nel 2015 alcune fra le principali gare nostrane oltretutto sono state unite nel primo Campionato Italiano Mud Run. Ogni evento ha mantenuto caratteristiche e regolamento propri, uniformato invece il capitolo sicurezza considerato prioritario: in primis le norme circa la solidità degli ostacoli lungo il percorso e l’assistenza medica per i partecipanti. Ogni corsa avrà un girone competitivo che partirà come primo scaglione. I runner dovranno superare correttamente ogni ostacolo, in caso di non superamento si potrà ritentare oppure si potrà scegliere per una penalità. Ogni persona che prenderà parte a uno fra gli appuntamenti del Campionato Italiano Mud Run sarà iscritto di diritto al torneo. La classifica di ogni tappa assegnerà i punti in base all’ordine di arrivo. Il via del circuito è in programma con la Inferno Run di Firenze. In totale per questa prima edizione saranno sette le manifestazioni in calendario. Al termine saranno premiati sia l’uomo e la donna che avranno ottenuto il miglior punteggio medio su almeno tre prove, sia chi collezionerà il maggior numero assoluto di punti.
calendario
Editore Sport Press Srl Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) - Tel. 0362.600463 - Fax 0362.600616 Email: redazione@runningmag.it Website: www.runningmag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809
Anno 4 - N.4 - 2015 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.38 del 20 gennaio 2012. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI. Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Sport Press S.r.l. Responsabile dati: Benedetto Sironi.
INFERNO RUN 9 maggio a Firenze GLADIATOR RACE 20 giugno a Guidonia (RM) PARMIGIANO REGGIANO STRONG RUN 21 giugno a Boves (CN) ITALIAN MUD RUN EXPERIENCE 27\28 giugno a Frosinone GREEN ENERGY RUN 5 luglio a Rogeno (LC) FARM RUN 2 agosto a Parma LA MATTA CORSA 4 ottobre a Modena www.mudrun.it/campionato
Questo numero è stato chiuso in redazione il 29 aprile 2015
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RUNNING MAGAZINE
NEWS
n. 4 - 2015
PRIME EDIZIONI /
Prosegue il tour Puma Ignite Your City
In 500 attorno al Lago di Cornabbio con Africa & Sport Un percorso di 12 km sulla pista ciclabile che costeggia il lago, con partenza e arrivo al Parco Berrini. Lo scorso 25 aprile, la prima edizione della Lago di Cornabbio Run è stata una grande giornata di sport e solidarietà. L’iniziativa ideata dall’associazione Africa & Sport in partnership con GAM Whirlpool è stata dedicata al ricordo di Samia, atleta somala morta nel mar Mediterraneo mentre cercava di raggiungere l’Europa per allenarsi per le Olimpiadi. “Una corsa per ricordare Samia: perché il diritto allo sport non abbia né genere
Due tappe fra Milano e Roma per diffondere la febbre “Ignite” e contagiare sempre più persone nel segno della passione per la corsa e il divertimento. Puma e Cisalfa hanno unito le forze per dar vita una doppia iniziativa sulle strade del capoluogo meneghino e della capitale, rispettivamente il 16 e il 22 aprile scorsi. Nei due appuntamenti dedicati al modello di punta della collezione Running Footwear del brand tedesco i partecipanti hanno potuto testare le qualità della nuova mescola super reattiva di Ignite, in compagnia degli ospiti
né confini. Samia è un’eroina dei diritti delle donne e dei diritti civili”. L’iniziativa ha contato circa 500 runner. Ai quasi 170 classificati della competitiva si sono uniti oltre 200 della non competitiva. Tutti preceduti dagli oltre 100 partecipanti della Family Run, corsa su un tracciato ridotto di 5 km disegnato per far apprezzare a tutti la bellezza del luogo. Il ricavato della manifestazione andrà in beneficenza per sostenere i progetti sociali e sportivi di Africa & Sport. www.africasport.it
Sul Grappa, il Glory Trail in memoria della Grande Guerra Era il novembre del 1917. Sul Monte Grappa le truppe italiane in ritirata si preparavano alla difesa mentre incombeva l’avanzata degli austro-tedeschi. La notte prima dello scontro, con un permesso sulla parola molti soldati erano scesi in fretta a valle a trovare i propri familiari per un ultimo fugace saluto. Ed è per ricordare la loro storia che nasce il Glory Trail. Un percorso di 50 km lungo quei sentieri che univano le trincee della Grande Guerra. Organizzata dall’asd Dolomiti Psg di Feltre, la competizione è in programma il prossimo 8 agosto. “Glory Trail prende spunto da un fatto veramente accaduto la
notte prima della battaglia di Caporetto, quando alcuni uomini del reggimento chiesero ai superiori di poter rivedere i propri cari un’ultima volta prima del combattimento” ha spiegato Ivan Piol, presidente di Dolomiti Psg. “Di notte corsero fino ad Alano e prima dell’alba tornarono in trincea sempre di corsa portando con sé i ricordi delle famiglie e qualche cosa da mangiare per i commilitoni. Quella stessa corsa che noi proponiamo agli atleti oggi di fare in un momento di pace, non dimenticando chi quella pace l’ha guadagnata per noi”. www.glorytrail.it
La notte di Milano in musica e a colori... “Just for Nike Women” Quest’anno Nike ha pensato di coinvolgere le sue appassionate in un’esperienza che non ha precedenti, dando vita a un tour globale che non è mai stato tanto grande. Una lunghissima serie di eventi come solo il marchio con il baffo è capace di immaginarli: tra Women’s Races e Nike+ Training Club, inviterà oltre 200mila sportive in tutto il pianeta. L’iniziativa ha preso il via l’8 marzo scorso con la Nagoya Women’s Marathon nella terra del Sol Levante e con il N+TC Tour a Shanghai e si protrarrà fino all’autunno chiudendo con la mezza maratona di San Francisco. In Italia è già partito il countdown per la We Run Milano, in calendario il 5 giugno nella città della moda. Già svelato il percorso di 10 km per questo evento, nato come We Own The Night, e giunto alla sua terza edizione. Si partirà da piazza 25 Aprile, per
Tre corse nel trevigiano per il circuito “42 di Marca” Sono tre gare che in realtà non sono all’esordio nel calendario podistico nazionale. La novità è che dal 2015 sono inserite per la prima volta in uno speciale circuito tutto trevigiano, creato per unire idealmente le iniziative principali organizzate sul territorio in una ideale maratona. Si chiamerà “42 di Marca” e comprenderà tre corse che insieme coprono per l’appunto la distanza di 42,195 km. Prova inaugurale è stata venerdì 1° maggio a Oderzo, in occasione del debutto della Gladiatorum Race, la corsa con il costume degli antichi romani che quest’anno, sulla distanza di 11,097 km, ha aperto la ventesima edizione del Circuito internazionale “Città Archeologica”. A questa si aggiunge la classica da 10 km in notturna Corritreviso, in programma venerdì 26 giugno nel centro storico del ca-
poluogo della Marca, mentre la Mezza di Treviso tornerà l’11 ottobre a un anno dal debutto. Per partecipare a “42 di Marca”, entrando nella classifica finale, basta iscriversi alle tre singole gare che compongono il circuito.
passare dal Padiglione di Arte Contemporanea, attraversare piazza San Babila e piazza Duomo, prima di proseguire per il Castello Sforzesco, costeggiare Parco Sempione fino all’Arco della Pace, all’Arena Civica e al Bosco Verticale e infine giungere al Palazzo della Regione in Piazza Gae Aulenti. Ogni fase della corsa sarà accompagnata da musica e luci, con l’obiettivo di accompagnare le Nike Women e rendere indimenticabile questa serata. All’arrivo le runner troveranno una sorpresa e potranno rilassarsi e continuare a divertirsi per tutta la notte. Sempre in piazza Gae Aulenti sarà allestito il village, che inizierà ad animarsi già nel pomeriggio con musica e spettacoli. Tra le novità di quest’anno, la possibilità di creare una crew e iscriversi in gruppo. gonike.me/WMN10km_it
Polartec con Kilian ed Emelie alla seconda Tromsø SkyRace Due cime per tre gare uniche e di grande fascino: dal 31 luglio al 2 agosto prossimo è in calendario la seconda edizione della Tromsø SkyRace, un appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati vista l’organizzazione che ha i volti dei campioni Kilian Jornet ed Emelie Forsberg e visto l’inserimento nel calendario delle Skyrunner World Series per la ultra marathon da 45 km e per il Vertical Kilometer. A queste due competizioni si aggiunge quella sulla distanza da 20 km, per un totale di 600 partecipanti attesi all’evento. Ovviamente saranno molti anche gli atleti elite che vorranno mettersi alla prova sulle due vette più elevate a ridosso della “capitale dell’Artico”. Fra i partner di quest’anno ci sarà anche Polartec: “Siamo entusiasti di esserci incontrati e di avere portato a bordo
Oltre 900 partecipanti alla Sedico Run in provincia di Belluno È stato Said Boudalia a inaugurare l’albo d’oro della Sedico Run, bella manifestazione che si è corsa sul tracciato delle Antiche Rogge nella provincia di Belluno. Svoltasi lo scorso 12 aprile, ha contato oltre 900 partecipanti tra 23 km, staffetta e Family Run. La competizione di cartello ha toccato zone di particolare suggestione ambientale e storica come Villa Gaggia, Villa Zuppani, l’Oratorio di San Nicolò, Villa Patt, le Segherie dei Meli e la zona lungo la riva del torrente Cordevole, dove un tempo esisteva un fitto reticolo di rogge e relativi opifici. Sessanta sono state le formazioni al via nella staffetta, prova per squadre di due concorrenti con
d’occasione, fra cui le gemelle Giulia e Silvia Provvedi (Le Donatella) fresche vincitrici dell’Isola dei Famosi, gli apprezzati web influencers Lavinia Biancalani e Marco Ferrero, la nota DJ Ema Stokholma e la cantante Roberta Branchini. Inaugurato a febbraio, il progetto Ignite Your City è un tour che coinvolgerà fino a novembre alcune fra le più famose città nel mondo, tra cui Parigi, CapeTown, Londra, Chicago e New York. A ogni tappa un gruppo di runner sarà impegnato a percorrere diversi chilometri, su tracciati inediti, per raggiungere nuovi traguardi.
una frazione sui 15 km e una sugli 8 km. “Siamo soddisfatti, sono stati davvero tanti coloro che hanno risposto al nostro invito per questa prima edizione della Sedico Run” commentano gli organizzatori, il presidente dell’Atletica Fiori Barp Riccardo Ebo e Gabriele De Nard, capitano della nazionale di cross. “Grazie a tutti i volontari delle associazioni di Sedico che hanno reso possibile tutto ciò, lavorando intensamente per mesi. E grazie anche agli amici del Gs La Piave che ci hanno dato una mano per gli aspetti logistici. L’appuntamento è rinnovato al 2016”. www.sedicorun.it
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un marchio tanto prestigioso” ha commentato Kilian. “Polartec realizza tessuti tecnici che sono perfetti per le condizioni meteorologiche impegnative che probabilmente incontreremo in Norvegia”. Tromsø SkyRace sarà infatti una corsa tecnica e fisicamente impegnativa in un territorio spettacolare e selvaggio circondato da montagne, fiordi e isole. “Condividiamo il medesimo approccio alla ricerca e all’eccellenza nella competizione e nello sviluppo del prodotto” prosegue la stella del team Salomon. “L’azienda è inoltre fortemente impegnata nella protezione dell’ambiente e nel riciclo dei materiali, proprio come questa skyrace i cui organizzatori e partecipanti sono tutti rispettosi dell’ambiente”. www.tromsoskyrace.com www.polartec.com
RUNNING MAGAZINE
NEWS I campioni adidas ispirano gli atleti nella campagna Sport 15
Le super star della NBA Damian Lillard, Joakim Noah, Derrick Rose e John Wall, il giocatore di football americano DeMarco Murray e i grandissimi del calcio Gareth Bale, James Rodriguez, Lionel Messi e Luis Suarez sono i protagonisti della nuova campagna adidas. Attraverso il lancio di una serie di video che nel corso dell’anno racconteranno le storie del brand a tre strisce, adidas offrirà un’ispirazione per i giovani atleti a fare del proprio meglio, a qualsiasi livello o in qualsiasi sport.”Si chiama Sport 15 ed è più di una campagna: è un investimento a lungo termine” spiega Eric Liedtke, del board adidas e responsabile Global Brands. L’iniziativa sarà pianificata principalmente in televisione. Inoltre, ci sarà un roll-out strategico sui social media attraverso le esclusive global news room a Herzogenaurach, Londra, Portland, Shanghai, Mosca e Rio de Janeiro. I primi spot presentati sono stati Take it e Takers.
ASICS “corre” in Bolivia per realizzare le immagini della campagna PE 2015 Una serie di fotografie realizzate da Steven Jackson al caldo della Bolivia rappresentano la campagna ASICS per la PE 2015. Gli atleti scelti come modelli indossano capi di abbigliamento le cui caratteristiche assicurano leggerezza mentre il sistema di ventilazione permette all’aria di circolare accanto alla pelle garantendo traspirabilità e un grande vantaggio in termini di freschezza anche in caso di caldo estremo. La linea è dotata della tecnologia ASICS Motiondry che permette l’evaporazione dell’umidità dalla pelle, garantendo un effetto di raffreddamento sul corpo per una termoregolazione ideale. Le immagini sono state scattate alle Uyuni Salt Flats, le più grandi saline del mondo che si estendono lungo un massiccio di 11.000 km2 sulla cresta della catena delle Ande. Gli atleti, vestiti ovviamente ASICS, percorrono i sentieri delle iconiche “Isole Incahuasi” conosciute come “la casa degli Inca” e disseminate di impressionanti cactus giganti. L’ambiente più estremo nel quale gli atleti sono stati fotografati è la Laguna Colorada, un lago situato a circa 4.300 mt di quota che deve il suo colore rossastro-arancione tempestato da macchie bianche alle infiltrazioni della luce del sole che si rifrangono sulle alghe rosse.
Jamie Foxx e gli underdog di Under Armour nel segno dell’ambizione È la più grande campagna globale Under Armour di sempre. Il marchio di Baltimora torna a raccontare le storie di incredibili atleti che nel segno della determinazione continuano a superare se stessi e a raggiungere i vertici nel panorama sportivo mondiale. Si chiama “The book of WILL” e si compone di una serie di cortometraggi ispirati diretti e interpretati dal premio Oscar Jamie Foxx. Il primo capitolo ha per protagonista Stephen Curry, considerato da molti il più forte giocatore di basket del pianeta e fra i più probabili candidati all’anello nella NBA. Il video intitolato “Volume One: Shakespeare got it all wrong” racconta il suo impegno per diventare una stella. Riguardo alla collaborazione con Jamie Foxx, Kevin Plank, fondatore e ceo del brand ha commentato: “Lo conosciamo dal 1998, quando stava girando il film ‘Any Given Sunday’ e sapevamo che era il partner creativo perfetto per descrivere il viaggio di Stephen”. Mostrando l’ascesa di Curry e l’entusiasmo mostrato dal pubblico in occasione delle sue visite agli store di tutto il mondo, da New York a Shanghai, il film racconta momenti reali della sua vita. Per Under Armour lui è l’esempio degli “underdog”, gli emarginati che superano lo scetticismo e l’indifferenza.
Otto tappe in quattro Paesi: torna la Gore-Tex Transalpine Run Sono attesi oltre 300 team provenienti da oltre 20 Paesi, pronti ad affrontare le otto tappe che attraversano Germania, Austria, Svizzera e Italia con un percorso di 268 km e 16.310 m di dislivello. Questi alcuni dei numeri per l’undicesima edizione della Gore-Tex Transalpine Run, al via il prossimo 29 agosto. Si partirà da Oberstdorf in Germania e si arriverà a Solda, un paesino dell’Alto Adige: la durissima competizione alpina porterà i runner al superamento dei propri limiti, grazie a quello che sarà un preziosis-
simo lavoro di squadra visto che la partecipazione come sempre sarà a coppie. Un’esperienza arricchita non solo dagli splendidi sentieri di montagna con viste mozzafiato di vallate profonde e vette maestose, ma anche dal fortissimo senso di solidarietà. Il culmine è l’ultima tappa della gara con il Bärenjoch che svetta a 2.880 m tra San Valentino e Solda, al cospetto della grandiosa vista dell’Ortles, la vetta più alta delle Alpi centrali. www.transalpine-run.com
esordio al parco Monte Stella per Milano running expo 2015 Un appuntamento interamente dedicato al running e al trail running. Ideato da SPM Publishing, casa edidrice di Soul Running, Milano Running Expo 2015 è andato in scena pochi giorni prima della grande esposizione universale, al parco Monte Stella, dal 16 al 19 aprile. Gli appassionati hanno potuto testare le principali novità prodotto di alcune fra le aziende leader del settore, quali Brooks, Bv Sport, Cep, Cober, Compressport, La Sportiva, Mammut, Polar, TomTom, Tecnica. Nella tre giorni si sono svolti anche numerosi forum con la presenza di esperti, tecnici e atleti come Luca Speciani, Fulvio Massini, Ernesto Ciravegna, Carlo Lazzari, Fulvio Massa. È stato possibile effettua-
re un’analisi della propria corsa in maniera professionale con Technobody sotto la supervisione del C.T. della Nazionale di Ultra Trail Italiana Fulvio Massa. È stato, invece, targato Technogym il Soul Running Challenge. Circa 1.200 i runner coinvolti. Positiva l’idea della manifestazione e di buon livello sia i marchi presenti che le iniziative proposte. Anche se certamente il pubblico poteva essere più numeroso e magari l’organizzazione di gare o eventi supplementari avrebbe contribuito maggiormente a creare flusso, così come una comunicazione più efficace e anticipata. Detto questo, non mancheremo alla prossima edizione e facciamo il nostro in bocca al lupo agli organizzatori.
“Mile for mile” nello Yellowstone del Sudamerica con Patagonia Si chiamerà Parque Patagonia e sarà aperto al pubblico per accogliere visitatori esploratori e runner in uno dei paesaggi più belli del Cile. Frutto dell’impegno dell’associazione non profit Conservacion Patagonica, è considerato lo “Yellowstone del Sudamerica” da Bruce Babbit, ex segretario degli interni degli Stati Uniti. Il progetto deve ancora essere ultimato e per gli ultimi sforzi Patagonia ha deciso di co-finanziare i lavori per tracciare 80 km di sentieri e rendere effettivamente accessibile il luogo a tutti coloro che desiderano esplorarlo. Attraverso una campagna dedicata, per ogni miglio di sentiero finanziato dai suoi utenti, Patagonia verserà la stessa somma, miglio dopo miglio, chilometro dopo chilometro, fino al raggiungimento della somma necessaria per ultimare il sistema di tracciati. Il costo stimato totale è di 1.600 dollari per miglio. Il programma terminerà il 31 dicembre
photo: James Q Martin
Marketing e Testimonial /
n. 4 - 2015
2015. Per l’occasione è stato realizzato il film Mile For Mile, che ha per protagonisti gli ambassador Jeff Browning, Luke Nelson e Krissy Moehl che hanno compiuto una corsa di 170 km all’interno di questo monumento della natura per rendere omaggio ai 10 anni di lavoro svolto finora. La clip curata dal regista James Q. Martin è online dal 1° aprile. www.patagonia.com/eu/itIT/trail-running
Mizuno fa correre tutti con il RunLIfe Tour 2015 “What if everybody run?”… o meglio: “RAN?”. La nuova campagna Mizuno nasce per proporre la corsa come un modo per stare insieme, vivere un’esperienza di gruppo, condividere le proprie sfide e sostenersi a vicenda. Il progetto Mizuno Run Life torna proprio sull’onda di questa iniziativa e dopo il successo degli incontri dello scorso anno a Milano e Roma si allarga a tutta l’Italia, grazie alla collaborazione con alcuni fra i principali punti vendita a livello nazionale. Con una formula allegra ed efficace, sono 14 le tappe in altrettante città che si seguiranno dal 9 aprile al 24 settembre. Il programma è semplice e coinvolgente: dopo l’introduzione e le presen-
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tazioni, via tutti insieme per una sessione serale di allenamento guidato, con riscaldamento, corsa di gruppo e stretching finale. I primi 500 iscritti riceveranno un ricco kit di partecipazione, comprendente una maglietta tecnica Mizuno, un braccialetto luminoso, un integratore e una card promozionale. Mizuno Run Life vanta il sostegno di Naturaid e dei media specializzati Radiorun e Runner’s World. I negozi che partecipano sono: Il Campione, Lupo Sport, Deriu Sport, Tecnica Sport, Ready to Run, Base Running, Genova Running, Pianeta Sport, Meditech, 1/6 H, Watch Your Steps, Dionisi Sport, LMB, Affari e Sport. www.mizunorunlife.it
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n. 4 - 2015
Sulle Alte Vie della Valle d’Aosta: nasce il progetto TraiLab di Ferrino
Tutto pronto per il via a La Palma delle Skyrunner World Series
La sua base è a 3.585 m sul Monte Rosa, presso il rifugio Quintino Sella. HighLab è la fucina in cui da ormai vent’anni i prodotti Ferrino vengono sviluppati negli ultimi test dai tecnici del marchio torinese. Da questa esperienza nasce TraiLab, un nuovo progetto dedicato agli utilizzatori finali grazie al quale potranno conoscere le tecnologie dei modelli per il trail running e fornire preziosi feedback all’azienda. La prima “prova sul campo” sarà in occasione degli Stage del Mountain Trail Tor Experience.
Si parte da qui. È l’inizio dei giochi, il punto di riferimento per tutti i più grandi atleti al mondo che come ormai di regola si danno appuntamento sull’isola di La Palma per dare il via alle Skyrunner World Series. Giunta alla sua sesta edizione, la Transvulcania Ultramarathon sarà infatti la tappa inaugurale del circuito per il quarto anno consecutivo. Risultata nelle ultime due stagioni la gara di ultra distanza con il più elevato livello competitivo in base al Ranking Athletes ISF, è in calendario il prossimo 9 maggio. Sul clas-
www.ferrino.it www.mandalatrail.it
sico percorso di 73 km e 4.415 m di dislivello positivo, saranno al via oltre 1.800 runner. Fra questi Luis Alberto Hernando, vincitore dell’ultima edizione, Dakota Jones, vincitore nel 2012 e Anna Frost, vincitrice delle edizioni 2012 e 2014 nonché detentrice del record femminile del percorso. Fra i partner delle Skyrunner World Series 2015, oltre alle conferme di Salomon, Scott, Compressport, Arc’teryx. La Sportiva e Active Patch 4U (quest’ultimo nel ruolo di main sponsor), il nuovo ingresso di Alpina Watches. photo: Jordi Saragossa
Le guide di Mandala Trail, partner dell’iniziativa, forniranno consigli sull’utilizzo dei prodotti in funzione delle capacità, delle caratteristiche del terreno, della lunghezza e del dislivello del percorso e delle condizioni meteorologiche. Gli stage si svolgeranno sulle Alte Vie della Valle d’Aosta, al cospetto del Monte Rosa, del Monte Bianco, del Gran Paradiso e del Cervino.
2XU torna al Challenge Rimini, prova per il titolo europeo half distance La terza Südtirol Ultra Skyrace riconosciuta come GreenEvent Come ormai da tradizione sarà uno dei principali appuntamenti nel nostro Paese per il mondo del triathlon. Challenge Rimini è in programma il prossimo 24 maggio e al via ci sarà ancora una volta 2XU. Il marchio australiano fondato nel 2005 e distribuito in Italia da Nutrilife Distribution ha infatti annunciato di aver confermato la propria partnership con l’evento, che per il 2015 ospiterà lo European Championship Half Distance. Azienda fra i leader nel mondo dell’abbigliamento compressivo tecnico dedicato all’en-
L’edizione 2015 della Südtirol Ultra Skyrace, la gara di corsa estrema in montagna più dura d’Europa, è stata riconosciuta “GreenEvent”. L’evento, previsto quest’anno per il 24 luglio, si svolge infatti nello scenario delle Alpi Sarentine in un paesaggio naturale unico che il comitato organizzatore si è impegnato a tutelare al massimo. Per questo lo scorso anno l’Agenzia Provinciale per l’Ambiente ha riconosciuto la gara, alla sua seconda edizione, come “GoingGreenEvent”. Gli organizzatori sono riusciti a soddisfare oltre
durance, 2XU conta fra le sue fila alcuni dei migliori triatleti professionisti internazionali, che saranno impegnati nella competizione. “Challenge Rimini rappresenta uno degli eventi di punta della stagione e noi non potevamo mancare” ha dichiarato Matteo Cantieri, responsabile marketing di Nutrilife. “Il fatto che quest’anno sia anche valido per il titolo continentale sulla mezza distanza ne conferma la rilevanza internazionale”. www.2xu.it
tre quarti dei criteri richiesti, per cui recentemente è arrivata la “promozione” e la Südtirol Ultra Skyrace quest’anno può vantare il titolo di “GreenEvent”. Questo riconoscimento indica eventi progettati, organizzati e realizzati all’insegna della sostenibilità. I fattori fondamentali sono l’utilizzo di prodotti ecocompatibili, la salvaguardia delle risorse, la gestione dei rifiuti, la creazione di un valore aggiunto regionale e la responsabilità sociale. www.suedtirol-ultraskyrace.it
PEOPlE / Il trail runner valdostano Chevrier entra nel team di ASICS Dall’esordio con gli allievi alla nazionale maggiore, con la maglia azzurra ha conquistato in totale cinque titoli individuali e quattro a squadre. Nel 2009 si è laureato Campione del Mondo per la categoria Junior. Xavier Chevrier è una bella realtà del trail running nostrano e da quest’anno è un atleta ASICS. “Ho sempre corso con ASICS grazie anche all’apporto del mio storico sponsor, il negozio Baroli Sport di Villeneuve” ha dichiarato Xavier.” Mi alleno per migliorare e affronto ogni gara con la voglia di divertirmi faticando e mettermi in
Sei atleti e un progetto Academy nel 2015 del Team Salomon Il Team Salomon rinnova la sua sfida nel 2015, con sei atleti di talento e ambiziosi al via in numerose gare in Italia e all’estero. Confermatissima Stephanie Jimenez, fra i cui principali obiettivi di quest’anno spicca quello di tornare sul podio nelle Skyrunner World Series categoria Vertical. Assieme a lei torna l’esperta di ultra stanze Simona Morbelli, che in calendario attende con grande trepidazione il mondiale IAU di Annecy, la Zugspitze 101K in Germania e l’esordio nella cen- Simona Morbelli to miglia alla mitica Leadville. Fra gli uomini, Fabio Bazzana punta a concentrare gli obiettivi, fra Elba, Campionato Europeo di skyrunning a Zegama e un posto stabile nei primi dieci delle World Series. Il capitano Giuliano Cavallo rientra dopo l’infortunio
gioco con i più forti atleti della mia specialità”. L’amministratore delegato di ASICS Italia, Luca Bacherotti, ha aggiunto: “Abbiamo scelto Xavier perché conosciamo l’attaccamento e la fiducia che ripone nel nostro marchio”. Xavier oltretutto rappresenterà l’Italia nella nuova sfida “Beat the Sun” che il 21 giugno vedrà cinque squadre internazionali, composte per metà da atleti professionisti e per metà da amatori, cimentarsi in una emozionante sfida intorno al Monte Bianco per cercare di “battere il sole”.
Garmin supporta l’associazione Bimbingamba di Zanardi
e l’intervento chirurgico: in Italia lo vedremo all’Elba, alle Porte di Pietra e a Lavaredo, prima del gran finale internazionale sul Bianco alla CCC e all’Ultra Pireneu. Gli ultimi due atleti sono due novità. Davide Cheraz, miglior giovane nelle ultra, a 22 anni giocherà le sue carte sull’Elba, alla Lavaredo, nel campionato europeo in Val d’Isère e alla CCC di Chamonix. Giulio Ornati, alla sua prima stagione internazionale correrà anche lui al mondiale di Annecy e parteciperà ad alcuni appuntamenti dell’Ultra Trail World Tour. Anche i giovani saranno parte del progetto con il programma internazionale Academy, grazie al quale saranno fatti crescere Martina Valmassoi, Giulia Compagnoni e Davide Magnini.
Emy Leitner alla guida del marketing per Dynafit Italia
Il rapporto che lega Alex Zanardi a Garmin si consolida con il sostegno della sede italiana dell’azienda alla ONLUS del campione paraolimpico. Con l’iniziativa “Ogni Tuo Passo Conta” i possessori di un prodotto Garmin vίvofit 2, vίvosmart o vίvoactive, contribuiranno ad aiutare Bimbingamba, l’associazione che realizza protesi per bambini che hanno subito amputazioni e che non possono usufruire dell’assistenza sanitaria. Iscrivendosi sul sito www.ognituopassoconta.it i passi compiuti e registrati ogni giorno verranno conteggiati fino al raggiungimento dell’obiettivo di un miliardo di passi, che permetterà a Garmin di devolvere a Bimbingamba la somma di 20.000 Euro. Ambassador dell’iniziativa sono alcuni tra i più importanti testimonial di Garmin: Stefano Baldini, Simone Moro, Davide Cassani e Daniel Fontana, che contribuiranno all’iniziativa indossando i device Garmin durante i loro appuntamenti agonistici più importanti. Gli atleti sono anche i protagonisti di un video dove lo stesso Alex Zanardi invita tutti a contribuire al progetto #ognituopassoconta a favore di Bimbingamba. www.garmin.com/it - www.ognituopassoconta.it www.bimbingamba.com
Emy Leitner è stata nominata marketing manager Italia per Dynafit. Dal quartier generale di Bolzano, gestirà lo sviluppo delle strategie di comunicazione e promozione nel mercato nazionale del brand. Un passato da fondista e, soprattutto da quando è entrata nel gruppo Oberalp nel 2012, grande appassionata di sci alpinismo. Amante della montagna a tutto tondo, dal trekking più leggero all’alpinismo: è ancora fresco il ricordo del suo viaggio in Nepal al fianco di un’associazione no profit a sostegno delle donne sherpa. Nata e cresciuta a Brunico ha conseguito nel 2011 la Laurea in “Lingue e letterature straniere” presso l’Università degli studi di Verona. Dopo qualche esperienza di stage in aziende
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turistiche locali è entrata nel 2012 nel Gruppo Oberalp come supporto alla divisione marketing Italia per i brand Salewa e Dynafit, fino a ottenere nel 2013 la qualifica di marketing specialist per la gestione del retail marketing, degli eventi e del web marketing. “Sono estremamente contenta della responsabilità che l’azienda mi ha affidato: si tratta di una sfida quotidiana nel rafforzare l’immagine di un brand riconosciuto come un vero punto di riferimento per discipline sportive in alta quota”, ha commentato Emy Leitner. “Ma sono fiduciosa di poter svolgere il mio incarico in modo positivo, anche grazie al team di lavoro e alle risorse che il gruppo Oberalp mette a disposizione del marchio”.
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Dati, trend e spunti dal mondo di internet, social e mobile
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Nike a fianco delle donne nella nuova campagna #betterforit
Il sito e-commerce Running Warehouse arriva in Europa
Negli Stati Uniti, Running Warehouse è fra i leader dei negozi online dedicati al mondo della corsa. Vista la crescita costante di utenti che approdano sul sito americano da ogni parte del mondo, a marzo è stato annunciato il lancio del sito europeo. Oltre 30 marchi, numerose offerte esclusive, spedizione veloce in giornata, invio gratis per ordini superiori a 75 euro, diritto di recesso entro 30 giorni, garanzia del miglior prezzo e un servizio clienti disponibile in cinque lingue sono alcuni dei numeri della piattaforma attiva nel Vecchio Continente. “Siamo molto lieti di annunciare che Running Warehouse Europe è ora online” ha dichiarato Christian Singer, general manager di Sports Warehouse. “Questo sito è stato ideato appositamente in funzione del runner europeo che cerca grande ricchezza di contenuti, recensioni, un’ampia gamma di prodotti, brand specializzati e promozioni. Vogliamo offrire l’esperienza di acquisto migliore possibile a tutti i corridori in qualsiasi Paese d’Europa”. Oltre all’abbigliamento e alle scarpe, sono trattate numerose categorie, quali nutrizione, sistemi di idratazione, accessori tecnologici, performance apparel. www.runningwarehouse.it
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RUNNING MAGAZINE
Lizzy Hawker “a cuore aperto” per The North Face
È dedicata interamente alle donne e vuole essere un modo per continuare a motivare e coinvolgere le sue appassionate. La campagna #betterforit racconta la storia di Nike che da oltre 40 anni è a fianco di atlete di tutti i livelli, dalle vincitrici del Grande Slam e dalle campionesse del mondo a quelle che stanno cercando una nuova ispirazione per un allenamento più intenso. La prima pietra di questa collaborazione con il mondo rosa è stata posta nel 1972, quando il Congresso degli Stati Uniti approvò il Title IX of the Education Amendments, un progetto di legge che rinforzava il concetto di uguaglianza di genere nelle attività sportive delle scuole superiori e delle università una volta per tutte. Meno di una settimana dopo, alle prove olimpiche statunitensi su campo e su pista, alcuni atleti dell’Università dell’Oregon realizzarono delle magliette e regalarono scarpe caratterizzate da uno strano nuovo marchio simile al segno di check. La loro piccola società si chiamava Blue Ribbon Sports. Le scarpe si chiamavano Nike e prendevano il nome dalla dea greca della Vittoria. Nike fece pubblicare negli anni ‘70 una serie di immagini che presentavano delle donne sulla quarta di copertina di Runner’s World. Nel 1978 fu lanciata la linea Women e fu pubblicata la prima pubblicità delle scarpe Lady Waffle Trainer. Oggi l’azienda con sede a Beaverton continua a unire sempre più appassionate all’interno della propria community.
WEB UPDATES
Lei è una delle trail runner più forti al mondo. Lo conferma il suo curriculum sportivo, del quale basti citare le quattro vittorie all’Ultra Trail du Mont Blanc e il record di percorrenza sul percorso dal campo base dell’Everest a Kathmandu fatto registrare nel 2013: 319 km in 63 ore e 8 minuti. Lizzy Hawker, membro del team The North Face, è “sempre in movimento”, come recita il titolo del video a lei dedicato nella campagna globale del marchio americano. Proprio in occasione del lancio del nuovo messaggio istituzionale “Power in me”, l’atleta americana è stata a disposizione di tutti gli appassionati di running, che le hanno rivolto le proprie domande sui canali social del brand, Facebook, Twitter e Google+. Tra le richieste condivise, ne sono state selezionate alcune alle quali Lizzy ha risposto sul The North Face Journal. “Always moving” è uno dei tre filmati realizzati per la campagna multicanale per la primavera / estate 2015. La clip di tre minuti dedicata racconta come questa straordinaria atleta affronti i problemi fisici dovuti all’infortunio subito, superando ancora una volta i propri limiti. Gli altri cortometraggi, Untouched Ground e From Five To Nine, mostrano rispettivamente l’alpinista David Goettler e l’esploratore Fearghal O’Nuallain impegnati a vivere le loro passioni outdoor. www.facebook.com/thenorthface.europe www.twitter.com/thenorthfaceeu plus.google.com/+TheNorthFace
Facebook È il social con la maggior audience Il 2015 U.S. Digital Future in Focus di ComScore ha messo in evidenza le principali tendenze del digital del 2014 per scoprire i trend che caratterizzeranno il 2015. Tra le analisi proposte, è stato stabilito come Facebook rimanga in cima alla classifica dei social network grazie all’81% dell’audience digitale degli Stati Uniti sulla piattaforma e ai quasi 230 miliardi di minuti di coinvolgimento degli utenti, con un tempo trascorso superiore di 18 volte
rispetto al secondo social, ovvero Instagram, che conta il 34% dell’audience e circa 12 miliardi di minuti spesi online. Snapchat invece, nonostante la base di utenti più piccola, ha la metà circa della portata di Instagram. Twitter, Linkedin e Google+ rimangono capisaldi del mercato ad altissimo engagement, mentre Pinterest e Tumblr hanno decisamente migliorato le rispettive posizioni rispetto all’anno passato.
Doppia novità sul fronte adv per YouTube La piattaforma di video sharing di Google è protagonista di una serie di novità riguardanti i video pubblicitari che contraddistinguono la “pre-visione” dei filmati presenti su YouTube. La prima riguarda la possibilità di fruire dei contenuti senza pubblicità grazie a una forma di abbonamento a pagamento, come annunciato da Bloomberg. Gli utenti che sottoscriveranno tale l’abbonamento potranno usufruire anche di una serie di funzioni aggiuntive, come la possibilità di salvare i video per rivederli offline e l’accesso a film e contenuti in anteprima provenienti dai canali Google. Novità anche per la soluzione adv TrueView, che permette
agli utenti di decidere se vedere o no gli spot. Anzitutto il lancio delle Schede negli annunci TrueView In-stream che consentiranno di condividere più informazioni sul proprio brand, con video e playlist correlati, oltre a creare collegamenti al proprio sito direttamente dall’annuncio. Secondariamente, ma non per importanza, i nuovi sistemi di misurazione dell’engagement dell’audience di TrueView. Attualmente l’inserzionista paga l’annuncio solo se l’utente sceglie di vederlo, con questa novità pagherà anche se l’utente fa click su una scheda è verrà implementata su tutti gli annunci TrueView In-stream.
Nuove soluzioni pubblicitarie su Twitter Twitter ha dato il via a una serie di test relativi all’inserimento di Promoted Tweets nelle pagine profilo degli utenti, attualmente solo nelle versioni web e mobile. Questo vuol dire che gli utenti potrebbero presto trovare annunci pubblicitari non solo nel proprio flusso di news, ma anche all’interno delle pagine degli altri utenti, nello storico tweet. L’indiscrezione arriva dal sito Re/ Code ed è stata confermata da un portavoce del social network. I nuovi adv saranno separati dagli altri tweet presenti nella pagina utente e saranno riconoscibili dalla dicitura “Suggested by Twitter”.
Se per ora gli annunci appariranno solo agli utenti connessi e si rivolgeranno ad hoc alle differenti tipologie di utenti, più avanti potrebbero costituire un modo di monetizzare anche il pubblico non iscritto alla piattaforma e che magari va sul social network per leggere quello che dicono i propri amici o gli utenti di interesse. Gli annunci inoltre non appariranno sui profili verificati, come quelli ufficiali di personaggi famosi, in quanto il più delle volte, avendo già in essere contratti di sponsorizzazione con aziende, potrebbero essere oggetto di dispute in caso di annunci da parte di marchi concorrenti.
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Lanciata in Europa la Digital News Initiative Chi si attendeva una lunga guerra fredda fra Google e l’Europa, dopo l’annuncio che la Commissione UE aveva aperto un’azione formale nei confronti del gigante di Mountain View per abuso di posizione dominante, ha dovuto ricredersi. Nasce Digital News Initiative. Si tratta di un progetto che vede protagoniste otto fra le più prestigiose testate del Vecchio Continente assieme al colosso del web, che per la realizzazione dell’iniziativa ha impegnato 150 milioni di euro per i prossimi tre anni. L’obiettivo è di supportare il giornalismo di qualità attraverso la tecnologia. I partner fondatori sono Les Echos (Francia), FAZ (Germania), The Financial Times (Regno Unito), The Guardian (Regno Unito), NRC Media (Paesi Bassi), El Pais (Spagna), Die Zeit (Germania) e La Stampa (Italia). “Internet offre opportunità immense per creare e diffondere grande giornalismo”, commenta Carlo D’Asaro Biondo, presidente strategic relationships di Google in Europa. “Attraverso la Digital News Initiative, Google lavorerà a fianco di editori e organizzazioni per contribuire a sviluppare modelli più sostenibili per l’informazione. È solo l’inizio del percorso e invitiamo altri a unirsi a noi”.
Una partnership con H3G per un network globale Come è già noto, nel 2018 in Europa verrà abolito il roaming. Per gli americani tuttavia i vantaggi della rete senza costi aggiuntivi potrebbero essere disponibili molto presto grazie un accordo tra Google e la multinazionale asiatica Hutchison Whampoa, come riportato dal Telegraph. L’eventuale accordo tra BigG e H3G (controllata appunto da Hutchison Whampoa) permetterebbe agli utenti Google americani di telefonare e navigare nelle zone del mondo in cui opera Tre, tra cui Inghilterra, Italia e Irlanda, avvalendosi delle tariffe previste dal contratto stipulato nel proprio paese d’origine e senza sborsare un centesimo in più. La collaborazione, non confermata ancora né da Google né da H3G, rappresenta un primo esempio di network globale e mira a incoraggiare gli operatori a investire in tecnologie che consentano agli utenti di effettuare chiamate attraverso il Wi-Fi. Diviene inoltre chiara l’intenzione di Google di essere protagonista nel mercato della telefonia mobile, un’idea accarezzata anche da Apple.
IMPRESE
Dal mare della costa cilena alla più alta cima delle ande argentine, Nico Valsesia ha messo in bacheca un nuovo incredibile record
Aconcagua 7000: well done, Nico! LO SCORSO 23 GENNAIO L’ATLETA PIEMONTESE SPECIALISTA DI IMPRESE ESTREME HA DATO IL VIA AL SUO TENTATIVO DI ASCESA IN COMBINATA BIKE E SKYRUNNING. DOPO 22 ORE E 41 MINUTI DI INFINITA FATICA, LA VETTA È STATA RAGGIUNTA. • TESTO E FOTO: DINO BONELLI Scendendo dalla scaletta dell’aereo che da Buenos Aires ci ha portati a Mendoza, una prima intensa ventata di aria calda ci ricorda che qui, in Argentina, a gennaio è estate. Con me Mattia Torraco, triatleta. Ad attenderci Alessandro Beltrame, filmaker, e Nico Valsesia, l’atleta d’endurance che ci ha coinvolti tutti in questo suo nuovo progetto. Nico e Ale sono in Sud America già da una decina di giorni per abituarsi al meglio alle alte quote andine. Qualche convenevole, una piccola spesa e si parte verso nord in direzione di un altopiano allungato tra vette innevate, il sito ideale per la nostra iniziazione. Seguendo i modi sbrigativi di Nico, saltiamo il normale e logico acclimatamento ai 3.000 m e ci installiamo ospiti paganti dei militari della dogana argentino-cilena di Pircas Negras, a un’altitudine di 4.000 m. Come facilmente immaginabile la notte non è molto riposante e il mal di testa, specie nei due nuovi arrivati, prende il sopravvento. La bella giornata che segue è il miglior motivo per qualche giro di perlustrazione e allenamento.
ANCONCAGUA 7000 - L’ambizioso progetto di Nico è di salire l’Aconcagua (6.963 m), in Argentina, direttamente da quota zero, ovvero dal mare del vicino Cile. I primi 200 km circa per arrivare all’entrata del parco (2.950 mt) sono su strada asfaltata e, nelle intenzioni di Nico, da percorrere in bicicletta. Dopodiché corsa e camminata. Durante gli allenamenti scopriamo che i paesaggi sono magnifici nella loro brutale aridità, le tonalità di colore variano su una scala di marroni in cui s’intarsiano macchie di bianco là dove ci sono piccoli laghi salati e dove sulle vette la neve perenne resiste anche all’estate australe. Qualche ciuffo d’erba, vitale prelibatezza di lama e alpaca al pascolo selvaggio, e qualche intrepido fiorellino che buca l’infinito roccioso
equilibrata. Il supporto calorico, la corretta reintegrazione e il giusto recupero post allenamento pesante, specie durante una prova così dura e lunga, possono fare la differenza e rendere possibile un’impresa dai più ritenuta impossibile.
I GIORNI PRIMA DELL’IMPRESA - Si corre e si pedala, si pedala e si arrampica, si arrampica e si corre. Nico davanti con l’entusiasmo di un bambino in un negozio di giocattoli, noi dietro arrancando a denti stretti. Le quote che si alzano, il cuore che tambureggia, il respiro che si fa rumoroso, le gambe che rispondono discretamente bene. Paesaggi da cartolina che si alternano fra di loro e fanno da sfondo alle mie mille foto e ai filmati di Ale. Dopo quattro giorni decisamente intensi, ad acclimatamento completato o comunque migliorato, ci muoviamo verso sud, verso il massiccio dell’Aconcagua, in attesa della finestra di tempo che ci permetta di tentare il record. Las Cuevas, piccolo agglomerato di case in legno che un tempo fungevano da base logistica per chi attraversava a cavallo, su un carro, in treno o in auto il più importante valico internazionale tra Argentina e Cile. Portezuelo del Viento è una di queste casupole in legno, un ostello per viandanti e nostra
dell’ambizioso progetto usa una bicicletta Fondriest TF1, scarpette Lake, l’abbigliamento tecnico Sportful e casco SH+. Per la seconda parte, da correre, ha scelto le scarpe Mizuno Wave Mujin, uno zainetto Ferrino e l’abbigliamento da running e da montagna Karpos. Per la terza parte, la più alpinistica, tra rocce e neve, aumenta il grip aiutandosi con bastoncini Ferrino, indossa gli occhiali NRC e cambia le scarpe, La Sportiva Crossover 2.0 GTX, che diventano anche una taglia più grandi per metterci due o tre calze contro il freddo che attanaglia la quota. Nico poi è molto attento alle varie soluzioni d’integrazione alimentare e con Vitamine Center e Reuterin Idro aggiunge sali ed energia a una dieta già di per sé molto Da sinistra: Nico, Mattia Torraco, Alessandro Beltrame e Dino Bonelli
e sorride ai raggi del sole sono l’unica vegetazione di questo ambiente in tutto e per tutto simile a Marte. E solo un innamorato di questi luoghi può pensare di attraversarlo irridendo i normali tempi dettati dal trekking moderno.
I PARTNER - Ma a Nico piacciono queste esperienze estreme. Cinque volte al via della massacrante RAAM (Race Across America, la gara di bici che in un’unica tappa di 4.800 km collega le due coste degli Stati Uniti) con un secondo, un terzo e un quinto posto assoluto sono il biglietto da visita con cui presentare un grande atleta amante delle lunghe distanze, della fatica e della resistenza, fisica ma soprattutto mentale. Da zero a settemila metri di quota è la sua nuova sfida e professionale com’è la prepara in tutti i dettagli. Prova e riprova l’attrezzatura senza sosta, aggiungendo o togliendo qualcosa, spostando o sostituendo qualcos’altro, finché tutto è a posto, pronto all’uso. Nella prima parte
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base logistica per le varie incursioni nel parco dell’Aconcagua, il cui ingresso è a soli 10 km. Gli allenamenti e l’acclimatazione continuano con corse e pedalate sullo sfondo della maestosità del gigante bianco. Si vede il versante sud completamente ricoperto dalla neve perenne, in alto un sole accecante e un vento forte che sembra mollare d’intensità nei giorni a venire. Bollettino meteo alla mano si decide di anticipare l’ascensione. Il 23 gennaio 2015 alle ore 17 Nico, a quota zero di Las Ventanas, sulla costa cilena, inforca la sua bella bicicletta da strada e inizia l’immensa fatica.
IL RECORD - Una lunga notte suddivisa fra pedalate e corsa porta Nico a Plaza de Mulas (quota 4.300 m) quando il sole fa capolino tra le alte vette. Un the caldo e due gallette, preventivamente “prenotate” al cuoco dell’accampamento della nostra base avanzata, sono la spinta giusta per iniziare l’ascesa vera e propria. Nido de Condores (5.500 m), il sole illumina il cammino e secca la gola, ma il nostro atleta sembra in perfetto orario sulla tabella di marcia prefissa. Alla casetta di legno con su scritto Condor arroccata a 5.800 m, un passaggio obbligatorio, un inizio di crisi d’idratazione assale Nico che comunque non molla. L’incontro con il sottoscritto appena prima dei 6mila, uno scambio di borracce, un tratto camminato insieme, un paio di passaggi sulla neve, poi il lungo traverso che porta a Las Cuevas (omonimo del paesone di frontiera), una grotta nella roccia, accompagnato dall’amico Mattia e ripreso dalle telecamere di Alessandro. Un ultimo sforzo e, dopo 22 ore e 41 minuti di infinita fatica ma totale soddisfazione, Nico arriva sulla sommità dell’Aconcagua. Sono le ore 15,41 del 24 gennaio 2015 e quello che per molti sembrava una pazzia è stato reso possibile. Bravo Nico, grande Nico!
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Dopo la prima tappa a Orte, appuntamento il 13 giugno a Cardano al Campo (VA)
• DI DAVIDE CORROCHER
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Partenza Sprint per Spartan Race… anzi, Super! LA SFIDA NEL VITERBESE SI È SVOLTA IL 20 APRILE NEI DUE FORMAT DA 13 E DA 27 OSTACOLI: OLTRE 3.700 SONO STATI GLI ATLETI PER L’ESORDIO NEL 2015 DELLA OBSTACLE RACE GIUNTA NEL NOSTRO PAESE LO SCORSO ANNO. GRANDE ATTESA PER L’EVENTO AL CROSSODROMO CIGLIONE VICINO A MALPENSA. All’esordio in Italia dello scorso anno abbiamo subito assistito a un bel successo, sia per i numeri di partecipanti sia per l’entusiasmo e l’apprezzamento che hanno permeato la gara in occasione di entrambe le tappe in calendario. La Spartan Race è tornata anche nel 2015 e al primo dei due appuntamenti previsti ha fatto subito il botto. Sono stati oltre 3.700 gli atleti giunti a Orte lo scorso 20 aprile per mettersi alla prova in uno dei due format previsti dall’organizzazione. Una prova Spartan Sprint da 5,6 km e 13 ostacoli e una Spartan Super da 13 km e 27 ostacoli hanno animato la sfida fra i boschi, la campagna e il centro urbano dell’antica cittadina nel viterbese.
A GIUGNO /
La seconda tappa italiana è prevista per il 13 giugno a Cardano al Campo (VA) e si svolgerà all’interno del Crossodromo Ciglione della Malpensa con sconfinamento sui sentieri del Parco del Ticino. Doppio percorso anche per la gara varesina, con le prove Sprint e Super alle quali si potrà partecipare sia come atleti singoli che in squadra. Ogni team compo-
uno scopo condiviso: diventare la versione migliore di sé. Siamo certi che spingendoci al limite non trasformiamo solamente il nostro corpo ma la nostra intera vita”.
SPARTANI DI TUTTO IL MONDO... / La corsa a ostacoli ideata da Joe De Sena sta diventando un vero e proprio must per numerosi appassionati e a livello internazionale ha dato vita a una community sempre più attiva che prende parte ai vari appuntamenti che si tengono in giro per il mondo. Due gli eventi di riferimento per loro nel 2015. La seconda edizione del Campionato Europeo si svolgerà a settembre nella stazione sciistica di Tatranskà Lomnica, fra i monti Tatra in Slovacchia. Un luogo mitico che offre panorami mozzafiato sarà dunque lo scenario per la battaglia che assegnerà il titolo continentale. A ottobre sarà invece la volta dei Campionati del Mondo, che per la prima volta si terranno nella splendida Squaw Valley sulle rive del lago Tahoe. Attesi fra questi scenari da leggenda tutti i più forti atleti del pianeta ma anche gli spartani di tutti i livelli che non vorranno mancare.
sto da almeno cinque atleti (uomini, donne o misti) entrerà di diritto nella classifica di categoria. Come sempre Reebok sarà a fianco dell’iniziativa, in virtù dell’accordo di partnership che vede correre insieme quelli che ormai sono due marchi di riferimento per il mondo del fitness e della corsa. “Noi crediamo fermamente che spingendoci al limite e mettendo alla prova la nostra forza di volontà abbiamo la possibilità di trasformarci non solo fisicamente, ma anche mentalmente e socialmente” ha spiegato Matt O’Toole, Reebok brand president. “Adottando questo stile di vita si entra a far parte di un gruppo di persone unite da
www.spartanrace.it
PRODOTTI DEDICATI /
Reebok è fornitore ufficiale di abbigliamento, scarpe e accessori delle gare italiane, con prodotti creati appositamente per gli atleti della Spartan Race. Disponibili anche il giorno della gara presso lo store allestito nell’area dedicata, contano fra gli highlights principali i modelli footwear All Terrain Series. Creata in collaborazione con la community Spartan, questa gamma comprende scarpe che offrono eccellenti prestazioni in termini di drenaggio dell’acqua, aderenza e resistenza su ogni tipo di terreno.
www.reebok.it
10 km e 17 ostacoli per la prima edizione della Dirty Run / re scavalcando, saltando, strisciando e mettendocela tutta con forza, coraggio e tanto ma tanto divertimento!”. Gli ingredienti insomma ci sono tutti per una mud run che si rispetti, se si aggiunge che i runner sono invitati come da prassi a dare sfogo alla propria fantasia e voglia di divertirsi scegliendo l’outfit più originale possibile. Road to Dirty Run – La competizione è in calendario il prossimo 11 luglio, a cura della asd Fanghiglia. Partner tecnico è Mizuno, che sempre a Piacenza è fra gli sponsor della maratona. Il marchio nipponico realizzerà le t-shirt dell’evento che ogni partecipante troverà all’interno del pacco gara. Sul fronte solidale, sarà sostenuta l’associazione Il Bruko. Nei mesi che precedono la manifestazione, l’organizzazione sta dando vita a un’importante rete di comunicazione che attraverso campagne sui social network e una promozione virale all’interno di palestre e strutture locali sta raccogliendo buoni frutti. Superata quota 3mila like per la pagina di Facebook ufficiale, la community della Dirty Run continua a crescere e a contribuire alla diffusione di un messaggio all’insegna del divertimento, del fitness e della socialità. Al momento sono oltre 300 gli iscritti, l’obiettivo per questa prima edizione è di avvicinarsi il più possibile all’ambiziosa quota di 1.000 partecipanti.
Sporchi alla meta La gara in calendario l’11 luglio si svolgerà a Piacenza all’interno dei parchi Montecucco e Galleana. Supportata a livello tecnico da Mizuno, sarà una bella occasione di divertimento per tutta la famiglia grazie anche alla corsa dedicata ai più piccoli. Fra le tantissime possibilità di corsa, divertimento e socialità alla maniera delle obstacle races, nasce quest’anno a Piacenza la Dirty Run. Più precisamente la gara si svolgerà all’interno dei parchi Montecucco e Galleana, nel centro cittadino, su un percorso di 10 km e 17 ostacoli pensato affinché gli
sportivi di ogni livello di preparazione possano partecipare. Le particolarità della prova devono ancora essere svelate, ma da quanto viene anticipato si parla di “Un po’ di corsa e tante avversità da affrontare: acqua, terra, fuoco, fango e polvere… ma anche schiuma, sapone, paglia e legno da supera-
Un programma per le famiglie – Ostacoli in sicurezza specificatamente pensati per i piccoli runner dai 6 agli 11 anni sono quelli che andranno a comporre la Dirty Kids Run. La corsa dedicata ai più piccoli sarà un’occasione per coloro che vorranno arrivare a Piacenza con tutta la famiglia e che vorranno far divertire anche i propri bambini all’aria aperta, in mezzo alla natura. I partecipanti riceveranno un ricordo dell’evento al traguardo. Il percorso è interamente previsto all’interno del Parco Montecucco, dove sarà allestito anche il Villaggio Dirty con stand gastronomici, musica e divertimento. Durante la corsa “dei grandi” invece i bambini potranno essere lasciati alle cure di animatrici specializzate all’interno del Baby Parking, dove li attenderanno giochi e merende per tutto il pomeriggio.
IL PROFILO DI UN MUD RUNNER / • Età media: 34 anni • È attento alla forma fisica • Corre per benessere oltre che per passione • Frequenta palestre e centri fitness • Pratica sport di squadra • Ama le discipline endurance: trail running, triathlon, crossfit • Si muove in gruppo, con i famigliari o gli amici • È molto attivo sui social network dirtyrun.it
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EVENTI
Il 2015 sarà un anno di importanti novità per l’UTMB, dopo che a fine novembre scorso è stata annunciata la partnership con il nuovo title sponsor Columbia
• DI DAVIDE CORROCHER
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UTMB (Ultra Trail du Mont Blanc)
CCC (Courmayeur Champex Chamonix)
TDS (Sur les Traces des Ducs de Savoie)
PTL (La petite trotte à Léon)
OCC (Orsières – Champex – Chamonix)
Chamonix, 28 agosto alle 17,30
Courmayeur, 28 agosto alle 9
Chamonix, 24 agosto alle 17,30
Orsières, 27 agosto alle 8
TRAGUARDO
TRAGUARDO
Courmayeur, 26 agosto alle 6
Chamonix
Chamonix
Chamonix
Chamonix
Chamonix
DISTANZA
DISTANZA
DISTANZA
170 km
101 km
119 km
300 km
53 km
DISLIVELLO POSITIVO
DISLIVELLO POSITIVO
DISLIVELLO POSITIVO
10.000 mt
6.100 mt
7.250 mt
26.000 mt
3.300 mt
NUMERO MAX DI CONCORRENTI
NUMERO MAX DI CONCORRENTI
2.300
1.900
1.600
250
PARTENZA
PARTENZA
PARTENZA
TRAGUARDO
NUMERO MAX DI CONCORRENTI
PARTENZA
TRAGUARDO DISTANZA
PARTENZA
TRAGUARDO DISTANZA
DISLIVELLO POSITIVO
DISLIVELLO POSITIVO
NUMERO MAX DI CONCORRENTI
NUMERO MAX DI CONCORRENTI 1.200
photo: Franck Oddoux
LE GARE
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photo: Pascal Tournaire
Intorno al Bianco con... Columbia IL GRUPPO AMERICANO SARÀ PRESENTE CON I SUOI MARCHI COLUMBIA, MOUNTAIN HARDWEAR E MONTRAIL. UN’OCCASIONE DI GRANDE PRESTIGIO IN UN EVENTO ICONICO IN EUROPA E NON SOLO, CON AL VIA 7.500 RUNNER PROVENIENTI DA 84 PAESI.
photo: Franck Oddoux
Per descrivere la natura che circonda Chamonix e il Monte Bianco, lo scrittore e alpinista Roger Frison-Roche ha detto: “È un’autentica esplosione di vette di granito, di alte punte cristalline, dove l’erosione di un’intensità eccezionale ha tagliato, segato, spezzato, sbriciolato, fatto a pezzi l’imponente sollevarsi dalle vecchie rocce, scoprendo un paesaggio di una straordinaria bellezza”. Il fascino degli elementi selvaggi che si alternano in sequenze sul picco diviso fra Italia, Francia e Svizzera è l’ingrediente principale di un evento
come l’Ultra Trail du Mont Blanc, ovvero della manifestazione di riferimento fra tutti gli appassionati di corsa in montagna, in Europa e nel mondo. Per questo motivo la notizia che dal 2015 il nuovo title sponsor non sarà più The North Face ma il gruppo Columbia Sportswear Company ha catturato l’attenzione di operatori, atleti e media negli ultimi mesi.
LA CONFERENZA / All’Ispo di Monaco si è potuto avere qualche notizia in più sul progetto. Catherine Poletti, direttore dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc, Franco Fogliato, senior vice president e general manager Columbia EMEA, e Topher Gaylord, presidente di Mountain Hardwear, hanno preso la parola durante una conferenza
stampa indetta il 6 febbraio. Parlando per prima, Catherine ha raccontato la storia di una gara nata da un gruppo di nove amici che hanno condiviso il sogno di fare il giro del Monte Bianco partendo da Chamonix e attraversando Francia, Italia e Svizzera. La prima edizione si tenne nel 2002. Negli anni l’iniziativa è cresciuta a tal punto che negli scorsi mesi le richieste di partecipazione, solo per parlare dell’edizione 2015, sono andate oltre le aspettative. Si parla di circa 15.500 domande in totale per le cinque gare in programma: UTMB, CCC, TDS, PTL e OCC. Complessivamente saranno 7.500 i runner provenienti da 84 Paesi a sfidarsi sui sentieri del Monte Bianco. Sempre a proposito di numeri, sottolineando dunque quella che è la portata di un evento come l’Ultra Trail du Mont Blanc, saranno circa 2mila i volontari che presteranno servizio alla manifestazione al via il 28 agosto.
LA COLLABORAZIONE / L’accordo di partnership fra l’organizzazione e il gruppo americano coinvolgerà i tre marchi gestiti da quest’ultimo. Columbia ha assunto la posizione guida come sponsor per l’abbigliamento outdoor, Mountain Hardwear avrà il ruolo principale per quanto riguarderà l’equipaggiamento tecnico e infine Montrail, storico brand di calzature per il trail running, sarà il punto di riferimento nel footwear. Il general manager europeo Franco Fogliato spiega di non aver avuto dubbi quando si è avvicinata l’opportunità di collaborare con l’UTMB attorno ad agosto 2014: “Il nuovo accordo avrà una durata di quattro anni. Siamo entusiasti in quanto stiamo parlando di quello che per noi è l’evento più iconico del mondo outdoor: con più di 84 nazioni rappresentate avrà una portata globale e siamo orgogliosi di poter mettere a disposizione della
causa un portafoglio di marchi leader a livello mondiale. Senza dimenticare che l’UTMB è un’esperienza unica e unisce tantissime persone che condividono la stessa passione che abbiamo in azienda”.
MONTRAIL TORNA IN EUROPA? /
Topher Gaylord, presidente di Mountain Hardwear con un passato da trail runner topclass, che oltretutto all’UTMB ha anche corso, ha spiegato: “Costruire relazioni con gli atleti di classe mondiale ci aiuterà a testare i nostri prodotti e a raccogliere feedback per il loro sviluppo. La nostra partecipazione ci consentirà poi di migliorare il nostro impegno con tutti gli appassionati“. Per quanto riguarda Montrail, non svela eventuali piani o strategie future, ma spiega: “Riteniamo di avere una grande opportunità di crescita e sviluppo in tutta Europa. Crediamo che l’UTMB possa diventare una piattaforma di lancio chiave per l’azienda e i suoi prodotti innovativi. Se alla fine dovessimo tornare a distribuire il marchio nel Vecchio Continente lo faremo con i giusti rivenditori”. Quelli che potrebbero essere i risvolti futuri per il mercato di Montrail dunque si andranno a definire prossimamente. Per come sono stati posizionati ora i pezzi sulla scacchiera sembrerebbe effettivamente di poter prevedere un esito della partita positivo se tutto dovesse muoversi come da copione. Intanto sarà sulle strade del Bianco che il marchio troverà un primo riscontro sulla realtà europea: “Avremo diversi atleti, i nostri dipendenti, i rivenditori, che parteciperanno alle gare dell’Ultra Trail du Mont-Blanc e credo che ogni runner si batterà per spingersi ai limiti del proprio potenziale. Ognuno di loro che attraverserà il traguardo sarà per sempre un vincitore e un campione. Questa è la vera natura dell’UTMB”.
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A tu per tu con Franco Fogliato, general manager EMEA Columbia
“Come vedo il 2015? Un anno di emozioni” A Ispo abbiamo colto l’occasione della presenza di Franco Fogliato per incontrarlo di persona e per chiedergli che anno sarà il 2015 per il gruppo Columbia. L’entusiasmo con cui ci accoglie è di quelli genuini, motivato prima di tutto dalla nuova partnership con l’UTMB: “È un’occasione unica per il gruppo di rafforzare i rapporti con i consumatori che amano i nostri marchi e la vita all’aria aperta. Grazie ai negozi partner, come quello di Chamonix gestito da Jean Francois Coquoz, i consumatori avranno accesso alla gamma completa dei nostri prodotti”. Quando si tratta di trail running e di UTMB Franco conosce bene la portata che può avere l’accordo appena firmato, visto che oltre a essere un esperto praticante e grande appassionato della disciplina, dal 1997 al 2003 ha lavorato in The North Face (title sponsor a Chamonix fino all’anno scorso): “Avremo a disposizione dei nostri marchi e dei nostri prodotti un grande palcoscenico, non solo sul fronte europeo ma a livello globale: il trail running nel Vecchio Continente è vissuto in maniera molto diversa rispetto, ad esempio, agli Stati Uniti, ma questa corsa ha un fascino unico anche per chi viene da oltreoceano. Quando ho comunicato al management generale la possibilità di entrare a far parte della famiglia dell’UTMB, mi hanno dato carta bianca per procedere. A dire il vero, in un secondo momento, sono rimasti tutti sorpresi quando si sono accorti delle reali dimensioni di questa realtà”. Questa non sarà l’unica collaborazione di quest’anno per Columbia. “Stiamo preparando il terreno a quella che sarà una campagna dedicata alla storia del marchio. Nel 2018 Columbia compirà 80 anni e per questo importante traguardo vogliamo raccontare alle persone l’importante passato del nostro brand. Per fare questo, il messaggio che stiamo cercando di proporre è qualcosa che vada oltre il prodotto. Vogliamo parlare di un’esperienza, di una passione, di un senso di avventura e di scoperta, che sono poi le ragioni che ci spingono a vivere il mondo all’aria aperta. L’UTMB rappresenta questo, così come le altre due importanti iniziative che supporteremo. La prima è con il programma patrocinato dall’UNESCO Freedom, l’opera di Jacques Olivier Travers che sta lavorando per sostenere la reintroduzione dell’aquila dalla coda bianca, la più grande d’Europa, in Francia e in Svizzera. La seconda è con The Mud Day. Si tratta di un circuito di corse a ostacoli che si tengono in Francia e in Spagna e che nel 2014 hanno contato circa 80mila partecipanti: solo nella tappa di Parigi sono stati circa 22mila”.
PRODOTTO DEL MESE / The Trick Premium Performance Wear informazioni di base /
The Trick Running Shirt Singlet 3D BionicSphere System /
PER / Uomo e Donna COLLEZIONE / SS 2015 DISCIPLINA / Running
I TRE PUNTI DI FORZA /
1 / Favorisce l’inizio anticipato della climatizzazione grazie alla tecnologia The Trick: la sudorazione inizia mentre l‘organismo è in condizioni di rendimento ancora ottimali
2 / Il sistema Thorny Devil Technology è progettato per incanalare il sudore nelle zone del corpo che necessitano di maggiore climatizzazione 3 / Vestibilità e comfort ottimale grazie al filato senza cuciture X-Bionic MISURE / The Trick Running Shirt Singlet & Pants Man S-XXL, The Trick Running Shirt Singlet & Pants Woman XS-XL COLORI / The Trick Running Shirt Singlet Man green sheen / black, white / black, black / white, orange sunshine / black; The Trick Running Shirt Singlet Woman: pink / white, black / white, white / black, The Trick Running Pants Man: black / white, black / orange; The Trick Running Pants Woman: black / white, black / pink
PREZZO CONSIGLIATO ALLA VENDITA / The Trick Running Shirt 89 euro; The Trick Running Pants 94 euro
La funzione naturale del sudore è di raffreddare il fisico per mantenerlo alla temperatura ottimale durante l’attività. Questa tecnologia è stata sviluppata per evitarne la dispersione eccessiva e di conseguenza limitarne l’aumento di produzione. In questo modo l’organismo conserva meglio risorse importanti come l’acqua e i sali minerali e riduce la spesa di energie necessarie alla regolazione del calore corporeo. Il sistema 3D BionicSphere lascia una sottile pellicola di umidità sulla pelle senza che venga percepita come bagnato. Evitando l’impressione di raffreddamento al corpo, l’aria fresca che viene trattenuta all’interno dei condotti presenti nella zona del torace riduce l’eccessivo accaloramento. Al contrario quella calda e umida viene smaltita attraverso la dinamica del calore e poi sostituita con nuova aria fresca
Durante la fase attiva svolge un’azione rinfrescante
Durante la fase di riposo svolge un’azione riscaldante
Stability Zone /
Evita che il capo si sollevi dall’addome durante i movimenti più dinamici del busto
Fixation Ribs /
Struttura dell’addome che aiuta il posizionamento corretto della maglia, affinché la tecnologia The Trick funzioni in maniera efficiente
The Trick Running Pants TwoStep Front 3D BionicSphere System /
Garantisce comfort climatico e, grazie alle diverse profilature della superficie, assicura sostegno e la veloce fuoriuscita di umidità e calore
Thorny Devil Technology / Prende spunto dalle condizioni estreme del deserto australiano dove vive il moloch, o thorny devil. Questa lucertola ha sviluppato un sistema di scanalature microscopiche sulla pelle per incanalare l’acqua piovana e l’umidità verso la bocca. I tecnici X-Bionic hanno elaborato una struttura di tessuto tale da incanalare il sudore nelle zone del corpo che necessitano di una migliore climatizzazione La struttura a nido d’ape rende la superficie del corpo del diavolo spinoso estremamente idrofila. Un sistema di scanalature microscopiche trasporta acqua e umidità sfruttando la forza capillare
• Sweat Collector
Posizionati nella zona in cui si accumula maggiormente il sudore, per assorbire l’umidità in eccesso attraverso la struttura a spessore graduato del filato HydroPort. Questa viene poi incanalata verso gli Sweat Transporter
• Sweat Trasporter
Come una rete di microcanali, la trama del tessuto HydroPort avvolge il corpo per far sì che il sudore arrivi nei punti in cui può offrire il massimo beneficio rinfrescando i muscoli surriscaldati
• Sweat Distributor
Il design di questa tecnologia segue l’anatomia del muscolo. La struttura abbina la X-Bionic Partialkompression e i canali in maglia che rinfrescano efficacemente il muscolo. Il sudore trasportato qui dagli Sweat Trasporter viene raccolto e messo a disposizione della climatizzazione: non appena si genera calore, l’evaporazione del sudore lo contrasta immediatamente
3D BionicSphere System / Il sudore nella zona inferiore della schiena è condotto verso l’esterno per evaporazione attraverso i canali di ventilazione del sistema tridimensionale
IsoPad /
Struttura differenziata sul bacino e sulle natiche, trattiene il calore necessario al funzionamento ottimale degli organi interni
le 3 versioni del modello NELLA COLORAZIONE PINK FEMMINILE / SINGLET
T-SHIRT MANICHE CORTE
T-SHIRT MANICHE LUNGHE
Expansion Flex Zone /
La flessibilità delle Expansion Ribs e l‘elasticità del filato garantiscono la massima libertà di movimento. Le coste elasticizzate sulle spalle assicurano una vestibilità precisa ed evitano lo spostamento della maglia durante la corsa. In questo modo le tecnologie rimangono al posto giusto, svolgendo al meglio le proprie funzioni
SweatTraps /
Assorbono l’umidità prima che venga avvertita dalla cute. Ne favoriscono l’evaporazione e la smaltiscono attraverso la dinamica del calore. Sulla pelle resta una pellicola umida non avvertibile che rinfresca
The Trick Technology /
Tecnologia sviluppata per favorire la termoregolazione dell’organismo. Le strutture sulla colonna vertebrale ingannano i recettori del calore e avviano la climatizzazione a opera del sudore prima di quanto accada normalmente. Questo avviene grazie alla zona isolante che simula il surriscaldamento dell‘organismo. Grazie a questo sistema l’avvio precoce dell‘azione rinfrescante abbassa rapidamente ed efficacemente la temperatura corporea, permettendo all’atleta di risparmiare le proprie riserve energetiche e aumentare le prestazioni. The Trick è brevettato in oltre 30 Paesi.
AirComplex Zone /
Nella zona corrispondente al plesso solare, direttamente sotto la 12esima vertebra toracica, importanti fibre nervose ricevono i segnali che influenzano l’intero benessere del corpo. Questa tecnologia agisce con un effetto isolante trattenendo l’aria calda prodotta durante l’attività ed è stata ampliata a 144 cm² per proteggere ancora meglio il fisico con i suoi canali speciali. La struttura del sistema elimina inoltre il sudore in eccesso e assicura il raffreddamento
Inizio della corsa
Fase intensiva: comincia la produzione del sudore
Tempo
Temperatura corporea
Abbigliamento tradizionale
X-Bionic The Trick Running Shirt
Temperatura ottimale
37° CCR Technology / Il corpo umano necessita sempre di energia per conservare la temperatura a 37°C. Con questo tipo di tecnologia viene risparmiato del lavoro a favore delle performance
Skin Nodor NanoTechnology /
Sistema che rilascia sulla pelle degli ioni che agiscono contro la formazione di colonie batteriche, riducendo l’insorgenza di cattivi odori
X Impact Technology /
Esercita una pressione mirata sul corpo, senza limitare la liberta di movimento o influire sulla vestibilità. Questa tecnologia agisce stimolando la percezione fisica del proprio corpo, rendendo i movimenti più precisi ed efficaci e migliorando l’efficienza muscolare
3D BionicSphere System /
Garantisce una ventilazione efficace e la fuoriuscita dell’umidità. All’interno della struttura ondulata viene trattenuta l’aria calda generata dal corpo per offrire maggior protezione dal freddo
Test Days a maggio /
13/5 FREE RUN - MODENA 16/5 LUCKY SPORT - BOLOGNA 28/5 MIMA SPORT - TRIESTE Per info e calendario The Trick Test Day www.x-bionic.it/the-trick
L’ATLETA DEL MESE
Ritratto di Marco Olmo, “L’uomo che ha fermato il tempo”
Il gigante del deserto DA QUALCHE ANNO LA STAVAMO PIANIFICANDO: ALLA 20ESIMA PARTECIPAZIONE ALLA MARATHON DES SABLES, IL NOSTRO REPORTER DINO BONELLI AVREBBE SEGUITO IL GRANDE ATLETA CUNEESE PER IMMORTALARE UNA NUOVA GRANDE IMPRESA. ECCO LE IMMAGINI E LE IMPRESSIONI DI CHI HA VISSUTO CON LUI QUESTO MOMENTO SPECIALE. Conosco Marco Olmo dall’autunno del 2007. Lui era il fresco vincitore, per la seconda volta di seguito, dell’Ultra Trail du Mont Blanc. Io un curioso inviato della rivista Runner’s World che voleva celebrare uno dei più bei successi della sua impareggiabile carriera. Da allora, complice la vicinanza geografica delle nostre case, abbiamo incominciato a frequentarci e siamo diventati amici, ma mai prima d’ora ero riuscito a vivere con lui in quel suo immenso regno chiamato deserto. Sì, perché Marco del deserto è l’incontrastato Re. Qui lui ha vinto tutto. Qui lui si esalta e nonostante un’età non più da giovanotto, tira fuori prestazioni agonistiche che tanti atleti d’oggi si sognano.
LA PROMESSA /
Un paio d’anni fa, a ridosso della sua 17esima Marathon des Sables (MDS), in occasione di una gara su neve, lo incontro. Lo vedo stranamente demotivato, sembra quasi arrendersi all’età che avanza. Per stimolarlo lo spingo a tenere duro ancora un paio d’anni dicendogli che per la sua ventesima MDS lo avrei accompagnato e avrei corso con lui. Il tempo passa ma certe promesse rimangono e nel giugno scorso, ad apertura iscrizioni, mi ricorda che è ora di decidere. Io non mi tiro indietro, mi iscrivo, mi preparo e in men che non si dica il 3 aprile ci troviamo con altri cinque amici sotto la stessa tenda berbera per iniziare la nuova sfida. Una prova contro la sabbia e contro il vento, contro la solitudine e contro la noia, contro 1.400 agguerriti avversari che arrivano da tutto il mondo e soprattutto contro il tempo, un tempo che normalmente non concede dilazioni ma che con il nostro intramontabile campione sembra essersi parzialmente arreso. Marco a ottobre compirà 67 anni e, come intitolò una volta La Stampa, sembra proprio essere “l’uomo che ha fermato il tempo”.
L’ESPERIENZA DEL GIGANTE / In tenda Marco prende un posto sul lato per avvolgere il bordo del tappeto attorno al suo sacco a pelo, un ulteriore riparo per le fredde notti sahariane.
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Mangia cibi liofilizzati per bambini che non necessitano di esser scaldati per evitare di portarsi dietro un fornello e un pentolino. Il suo zaino alla partenza è di 7 kg. È pignolissimo e tutto il superfluo rimane a casa. Troppe volte descritto come orso solitario, musone, schivo e poco avvezzo alle chiacchiere, Marco negli anni si è trasformato molto. Ora è sorprendentemente sorridente e ha una parlantina sciolta. In tenda si chiacchiera di tutto, ogni tanto si parla della gara. Lui dice la sua e noi, in religioso silenzio, stiamo ad ascoltare per carpire tutto il possibile. Ascoltare Marco Olmo che parla è un vero piacere, ma se da una parte è una fonte di infinita esperienza, mescolata a saggezza e maturità, dall’altra quello stesso discorso funziona perfettamente quando applicato sulla macchina Olmo: per qualsiasi altro runner è ben più difficile da assimilare.
LA PREPARAZIONE /
La macchina Olmo è semplicemente perfetta: non consuma, ha resistenza e non si rompe. In venti MDS Marco non è mai andato una sola volta in infermeria, non ha mai avuto una vescica ai piedi e i pochi crampi che gli attanagliano i lunghi muscoli delle gambe li gestisce con il riposo orizzontale, senza stretching. La macchina Olmo è un gioiello di Madre Natura, ben orchestrato da una testa con poche distrazioni e tanta faticosa esperienza di vita: lui lo tiene a lucido in maniera quasi maniacale. I suoi allena-
menti non sono impossibili e anzi, lui stesso non capisce quei grandi mangiatori di chilometri che ogni giorno divorano ore e ore di allenamento. Lui, per preparare un MDS, corre un’ora e mezza al giorno, tutti i dì o quasi, ogni 8-10 giorni fa un lungo di 6-8 ore e quando piove si concede i dovuti riposi. Da qualche anno si fa trattare i muscoli da un massaggiatore, non ha diete speciali ma è fermamente vegetariano e adora la pizza. Da un anno, oltre alle barrette, in gara porta anche i gel, ma ha nel parmigiano invecchiato 24 mesi il suo alimento energetico di punta. Marco nel deserto consuma 3.000/3.200 calorie quotidianamente che sotto forma di peso sono 600 grammi circa.
LA GARA /
In un paio di tappe partiamo insieme al piccolo trotto, un’andatura che dopo qualche chilometro incomincia a stare stretta alle lunghe e secche leve di Marco
RUNNING MAGAZINE
n. 4 - 2015
che inevitabilmente allungano via. Il suo passo non è di per se irresistibile, ma la sua continuità è disarmante. Lui gli avversari non li attacca di brutto, li sfinisce nel tempo. Nel tappone da quasi 92 km, loro, i 50 runner più forti, partono tre ore dopo di noi, la massa, e così nel bel mezzo di una discesa sabbiosa mi sento chiamare. La voce, con leggera cadenza piemontese, è di quelle squillanti, fresche, che certo non si addice a un runner che ha già fatto quasi 40 km di un deserto che ti sputa in faccia caldo, vento e sabbia. Marco mi arriva dietro e mi affianca, un sorriso bianco si fa spazio tra la folta peluria grigia che incornicia il viso, gli occhi azzurri splendono di sana vitalità. Non porta un cappellino giallo girato all’indietro, non ha occhiali. Lo zainetto, ridotto al minimo da inutili lacci e cinghietti, gli avvolge stretto un torace a dir poco scheletrico. Ai piedi le scarpe imbustate nelle immancabili ghette, addosso quella maglietta grigia che da anni ormai è una bandiera. Scambiamo un paio di battute al volo in cui faccio l’inutile domanda di chiedergli come sta e poi allunga di nuovo in avanti per andare a consolidare l’ottima posizione in classifica che a fine gara lo vedrà 16° assoluto. Prestazione questa
che, come detto da Cyrille, uno degli organizzatori della MDS, visto l’elevato valore tecnico degli atleti in campo, la durezza del percorso e l’età del nostro barbuto, la fa diventare la più bella performance mai fatta da Marco in questa gara, anche migliore dei terzi posti delle prime edizioni.
SUL PROSSIMO NUMERO /
Vivere nello splendido e duro regno di Marco e avere lui come “guida” è stata un’esperienza globale, i suoi consigli mi sono serviti per portare al termine la mia immensa fatica. Una prima esperienza che ho arricchito con macchina fotografica al seguito, uno sforzo e un peso aggiuntivo a cui non volevo rinunciare per poter testimoniare quello che molti colleghi fanno comodamente trasportati sulle Jeep dell’organizzazione. Ma la fatica, le storte, i crampi, il dolore, il sudore e le scomodità di un evento del genere si possono raccontare solo se vissute in prima persona. A correre la MDS 2015 in veste di giornalisti eravamo in quattro. A fare foto professionali direttamente dall’interno del grosso gruppo c’ero solo io e il risultato della mia massacrante esperienza lo vedrete sul prossimo numero di Running.
COVER STORY
Lo scorso 11-12 aprile a Mira (VE) la 18esima edizione della Maratonina è stata l’occasione ideale per organizzare il meeting ambasciatori & atleti
Nella terra dei Dogi con Saucony
• DAL NOSTRO INVIATO BENEDETTO SIRONI Foto di gruppo per gli atleti e ambassador Saucony
ORGANIZZAZIONE IMPECCABILE, BELLA ATMOSFERA E UN OSPITE D’ECCEZIONE HANNO RESO SPECIALE QUESTO APPUNTAMENTO, AL QUALE RUNNNING MAGAZINE NON È VOLUTO MANCARE. Per un milanese come me rinunciare alla maratona cittadina, nella quale avrei peraltro corso come staffettista, non è stato facile. Ma devo dire che non sono affatto pentito di aver accettato l’invito di Saucony a partecipare al proprio meeting ambasciatori & atleti, che si è svolto nello stesso weekend della Milano Marathon (1112 aprile). Quello andato in scena tra Mirano e Mira (VE) è stato infatti un evento ricco di spunti e stimoli interessanti, perfettamente organizzato dallo staff di Sport Lab, distributore di Saucony in Italia: merito in particolare a Marco Boffo (ultramara-
pettorali per la Maratonina dei Dogi di cui Saucony è stata main sponsor (vedi box a destra). Dopo un breve break, è stato il turno di un ospite davvero unico, la cui presenza è stata resa ancor più speciale dai fatti accaduti pochi giorni prima del meeting: stiamo parlando del professor Alessandro Donati, storico allenatore di atletica leggera, noto in particolare per le sue battaglie e denunce contro il doping, oggi anche consulente per la WADA (World Anti-Doping Acency). Il suo intervento ha letteralmente calamitato l’attenzione della
Marco Boffo. A destra quattro dei giovani Under 23 del team Saucony 2015 (nell’ordine Luca Mazzola, Said Ettaqy, Lorenzo Casini ed Elisa Bortoli) presentati da Morgan Guizzo
toneta e dal settembre 2010 anche responsabile atleti & eventi Italia del marchio) e Morgan Guizzo (direttore commerciale) che hanno aperto l’incontro insieme al titolare di Sportlab Marzio Brombal, presso il Relais Leon D’Oro di Mirano. In apertura riflettori puntati sulle tante attività marketing di Saucony, che comunica sempre più anche al di fuori del mondo running. Anche se il suo focus principale è e rimarrà quello della corsa, come conferma il nutrito gruppo di ambassador che vi presentiamo nella pagina a fianco, molti dei quali invitati appunto alla presentazione e alla successiva consegna dei
platea, composta soprattutto da atleti e media. In due ore “volate”, Donati ha ripercorso la sua incredibile storia personale: quella di un ottimo allenatore di atletica che dagli anni ‘70 - 80 ha conosciuto e vissuto dal di dentro le storture di un sistema sportivo per gran parte “malato” e assai accondiscendente (se non favorevole) a svariate pratiche dopanti. Dall’atletica al ciclismo, fino al calcio. Donati non teme mai di esporsi, documentando puntigliosamente le sue denunce e facendo nomi e cognomi di dirigenti, giornalisti e soprattutto atleti, italiani e non. Celebre la sua denuncia della frode dei giudici di salto in lungo ai Campionati del mondo del 1987 di
Roma in occasione dell’ultimo salto di Giovanni Evangelisti. Il riassunto delle sue battaglie lo si può trovare nei suoi due libri. Il primo è “Campioni senza valore”: edito da Ponte alle Grazie nel 1989 e subito scomparso dalla circolazione a causa del suo contenuto, oggi è scaricabile su Internet. Il secondo è “Lo Sport del doping”, pubblicato nel 2012 (Edizioni Gruppo Abele): dopo l’intervento di Donati, il 90% della platea ha acquistato una copia del libro, approfittando della presenza del professore per una dedica (tutti i diritti sono destinati al Gruppo Abele, ha tenuto a precisare Donati). Io stesso ne ho approfittato: risultato, 304 pagine lette d’un fiato nei successivi 3 giorni. “Donati lo abbiamo fortemente voluto”, rivela Marco Boffo. “Il primo contatto lo abbiamo avuto in realtà lo scorso novembre. Nei giorni precedenti al meeting si è poi scatenato il finimondo e questo ha ampliato ancor di più la curiosità di ascoltare le sue parole”. Già, perché è proprio di poche settimane orsono la notizia che Donati ha accettato la richiesta di allenare e quindi riabilitare uno dei più noti atleti “dopati” degli ultimi anni, ossia quell’Alex Schwazer che ora punta a ricostruire la propria immagine e magari a partecipare alle Olimpiadi di Rio 2016. Insomma, onore al merito a Saucony che ha invitato un ospite di questo calibro, certamente non scontato e per certi versi ancora “scomodo” per una parte del movimento sportivo italiano. Dimostrando come anche da una corretta informazione e cultura su questi argomenti passi una crescita sana (sotto tutti gli aspetti) del movimento running e dello sport in generale.
Platea numerosa e attentissima per l’intervento di Alessandro Donati (a destra)
BEN 2.500 I RUNNERS ISCRITTI ALLA 21K /
Boom di partecipanti alla Maratonina sul Brenta Quest’anno sulla Riviera del Brenta si festeggiava il 18esimo compleanno di un evento che proprio per l’importante ricorrenza ha assistito a un boom di iscrizioni davvero importante. Sono stati circa il doppio rispetto al 2014 i runner accorsi per l’occasione: 2.500 atleti che si sono dati appuntamento lo scorso 12 aprile per la competizione che a ogni edizione si rinnova, spostando partenza e arrivo in uno dei quattro comuni che la organizzano, Stra, Fiesso d’Artico, Dolo e Mira. Proprio quest’ultimo è stato il paese incaricato dell’ospitalità per il 2015. Prezioso ovviamente il lavoro di tutti gli organizzzatori tra i quali il negozio 1/6 H di Padova e Cazzago di Pianiga (VE). L’inizio dei giochi è stato dato il sabato con la non competitiva Run4. Spazio poi al fitness, con le lezioni di Strike, e al divertimento, con la Corsa sui Tacchi organizzata da ASCOM Riviera del Brenta. Finale di giornata è stato il Gran Galà del Doge, che ha proposto una degustazione da parte dei ristoranti locali con accompagnamento di musica degli Street Quintet. Domenica alla partenza erano tanti anche gli atleti diversamente abili. La loro corsa, che dal prossimo anno sarà competitiva, è stata capeggiata dal trentino Robert Kaufmann. Quanto alla gara, per la categoria maschile la vittoria è stata del keniano Daniel Kipkirui Ngeno (1h 05’ 49’’). Sul podio con lui il marocchino Lahncen Mokraji, secondo con il tempo di 1h 06’ 20’’, e l’italiano del team Saucony Paolo Zanatta, terzo in 1h 06’ 21’’. Tra le donne l’alloro è sempre stato di marca keniana, con il primo tempo di Hellen Jepkurgat in 1h 10’ 57’’. Dietro di lei sul podio Elisa Desco in 1h 15’ 29’’ e Catherine Bertone, anche lei del team Saucony, in 1h 16’ 11’’. Premiate infine anche le squadre, con il Trofeo Bragato assegnato ancora una volta all’Atletica Amatori Chirignago, seguiti da Vicenza Marathon e ASD Percorrere il Sile. L’appuntamento per l’anno prossimo è per il 3 aprile 2016.
La partenza con gli atleti diversamente abili
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RUNNING MAGAZINE
n. 4 - 2015
AL MEETING PRESENTATA LA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE E MARKETING PER IL 2015 /
Da sinistra: il team Yamaha anche quest’anno veste Saucony. Così come il Fly Cycling Team di Verano Brianza (al centro). A destra fotto di gruppo per le atlete della Gymnasium Villorba (ginnastica artistica)
Tanto running ma non solo SAUCONY CONFERMA IL SUO FOCUS PRINCIPALE neLLA CORSA, CON UN TEAM NUMEROSO E BEN ASSORTITO DI AMBASSADOR, DA AMATORI “EVOLUTI” AD ATLETI TOP (CALCATERRA IN PRIMIS). MA è ATTIVA ANCHE SU MEDIA EXTRA-SETTORE E IN ALTRE DISCIpLINE QUALI MOTORI, BICI E GINNASTICA ARTISTICA. Nel corso della presentazione il team di Sport Lab ha tenuto a sottolineare che Saucony è e rimarrà sempre un brand che lavora, progetta e vive per i runner di tutto il mondo. Da dieci anni il progetto Ambassadors rappresenta una fra le attività in cui è maggiormente impegnato. Lanciato nel 2005, il programma ha lo scopo di promuovere l’immagine, la cultura e le iniziative dell’azienda nata a Cambridge in Massachusetts nel 1910 e di diffondere la dedizione per la corsa a quante più persone possibile. Le caratteristiche dell’ambasciatore ideale? Deve saper trasmettere e condividere la propria passione per il running, la conoscenza del prodotto e fare community. Sono i migliori punti vendita Saucony a segnalare gli atleti dal profilo corrispondente. L’appuntamento con la Maratonina dei Dogi è stato come detto l’occasione perfetta di ritrovo annuale per tutti i membri del team. Fra i volti Saucony del 2015, anche i cinque giovani Under 23 che rappresentano grandi speranze dell’atletica italiana: Lorenzo Casini (campione italiano nel mezzofondo nella categoria Allievi), Said Ettaqy, Mattia Padovani, Luca Mazzola ed Elisa Bortoli. Sotto trovate molti dei runners supportati da Saucony
Catherine Bertone, azzurra di corsa in montagna sulle lunghe distanze, 6a miglior tempo italiano alla Turin Marathon 2014 (02h 32’) e 3° posto femminile alla Maratonina dei Dogi 2015 (1h 16’ 11’’)
Simone Gobbo, vincitore della Maratonina dei Dogi 2011 – 2012, 4° alla Giulietta & Romeo HM 2013
Paola Dal Mas
Monica Carlin, azzurra plurimedagliata ai Campionati Mondiali ed Europei della 100 Km, 32 maratone vinte, 4 volte vincitrice al Passatore, 4 volte vincitrice alla Pistoia - Abetone
Peter Lanziner, dominatore di numerose corse su strada in Alto Adige (Winterlauf, Giro del Lago di Resia), tra i migliori crossisti italiani nel 2014, specialista dei 5.000 su pista
Erika Bagatin
I loro volti ormai ci sono molto famigliari. Sono i protagonisti della campagna WHOA dedicata al modello Saucony Triumph 12. Il 18 aprile scorso oltretutto, Molly Huddle e Ben True hanno vinto la Boston Athletic Association 5K 2015, segnando entrambi il nuovo record americano: rispettivamente 14’ 50’’ e 13’ 22’’ - #FindYourStrong
in questa stagione con alcuni dei principali risultati conseguiti. Insomma, tanto running ma non solo: Saucony già da alcune stagioni è impegnata a differenziare la propria presenza con l’obiettivo di raggiungere un pubblico sempre più trasversale. Le iniziative in tal senso sono numerose e vanno dalla presenza su alcune delle principali
Teresa Montrone, vincitrice della Mezza Maratona di Monaco 2014, 2a alla Maratonina dei Dogi 2014, 8a ai Campionati Italiani assoluti 10.000 su pista e 10a ai Campionati assoluti di Mezza Maratona 2014
Giovanna Ricotta, vincitrice Maratonina dei Dogi 2013, 4a all’edizione di quest’anno (1h 18’ 20’’)
Paolo Ruatti, azzurro della nazionale italiana junior di cross e corsa in montagna, 4° ai Campionati Europei di corsa in montagna 2010, 2° posto a squadre Campionati Europei di corsa in montagna 2010 e 3° posto a squadre Campionati Mondiali su pista 2010
Eleonora Bazzoni
Fabio Bernardi, vincitore Maratonina di Palmanova 2014, 3° tempo italiano alla Maratona di Firenze 2014, 6° alla Maratonina dei Dogi 2015 (1h 08’ 10’’)
Pasquale Rutigliano, vincitore di molte corse su strada nel Lazio, 4° alla Maratonina dei Dogi 2015
Matteo Norarangelo
Da sinistra Rachid Erradi e Diego Papoccia
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testate sportive ma anche generaliste nel nostro Paese (in particolare Gazzetta dello Sport, Sportweek, Corriere della Sera) a partnership quali quelle con il Team Yamaha della MotoGp, il Fly Cycling Team di Verano Brianza, la squadra di ginnastica artistica Gymnasium Villorba e la Federazione Italiana Pentathlon Moderno.
Giorgio Calcaterra, vincitore di nove edizioni consecutive al Passatore, tre volte Campione del Mondo della 100 Km
Gabriele Carletti, azzurro della nazionale italiana di cross, 1° alla Maratonina dei Dogi 2013, 3° nel 2014
Tito Tiberti, plurivincitore della Grifonissima a Perugia, primo alla CorriPavia HM 2013, 1° alla Lake Garda Run di 30 Km 2013
Paolo Zanatta, azzurro nei 10.000 su pista, 3° alla Maratonina dei Dogi 2015 (1h 06’ 21’’)
Giulia Viola campionessa italiana indoor nei 1.500 e 3.000 metri, 8a ai Campionati europei 3.000 indoor, 8a ai Campionati europei 5.000 outdoor
Giovanni Iommi
Andrea Rigo
Paolo Bravi
FOCUS PRODOTTO
RUNNING MAGAZINE
L’abbigliamento nex to skin Compression Under Armour
n. 4 - 2015
Make all athletes better
È DA SEMPRE QUESTA LA FILOSOFIA DEL BRAND CON SEDE IN MARYLAND: LA TECNOLOGIA HEAT GEAR OTTENUTA CON LA MICROFIBRA POLYARMOUR AIUTA IL FISICO A GESTIRE LA TEMPERATURA ANCHE NELL’ALLENAMENTO PIÙ INTENSO. • La costruzione a celle aperte del tessuto favorisce una migliore circolazione dell’aria, regolando la temperatura interna e riducendo la sudorazione e la perdita di sali minerali • Grazie alla tecnologia a cariche elettrostatiche il capo rende l’effetto anti-microbico permanente con relativo effetto anti-odore
Under Armour è l’azienda americana leader nel mercato globale per il segmento del Performance Apparel. Oltre 8mila capi in collezione sono stati progettati per gli atleti più ambiziosi al fine di garantire performance sempre al top in ogni situazione climatica e un comfort di vestibilità eccezionale. Negli ultimi anni gli esperti del brand hanno sviluppato innovative tecnologie dei tessuti per creare prodotti per gli sportivi che vogliono allenarsi sempre al massimo. Heat Gear è ottenuta tramite una speciale microfibra in poliestere di ultima generazione. Questo materiale brevettato prende il nome di “Polyarmour” e si caratterizza per la leggerezza e la tramatura minima che consente di lavorare creare capi che vestono come una seconda pelle. Questo tipo di abbigliamento è adatto a temperature superiori ai 13 gradi, per mantenere il fisico fresco e asciutto. Il next to skin creato dal marchio di Baltimora mantiene la muscolatura in sede riducendo le oscillazioni muscolari, riduce la formazione di acido lattico, velocizza il recupero e garantisce un trasporto del sudore all’esterno più veloce.
• Il sistema a compressione è studiato nei minimi particolari per fasciare il fisico perfettamente senza ridurre la libertà di movimento. Il tessuto Polyarmour è trattato con elastomero “4 Way Power Stretch e garantisce un ottimale supporto ai muscoli, che devono essere “contenuti” e non “costretti” per lavorare in modo ottimale • Le cuciture piatte evitano gli sfregamenti e le irritazioni: il capo è stato studiato per essere indossato direttamente a contatto con la pelle, garantendo una vestibilità aderente con il massimo comfort • La maglia offre infine protezione UPF 30+
DISTRIBUITO DA / Sportbox • 0423.621984 • info@sportbox.it
è SIA UN DISPOISTIVO GPS CHE UN ACTIVITY TRACKER /
M400, smart in tutto… Il 2014 è stato un anno di svolta per Polar, con il lancio della nuova piattaforma Polar Flow e di nuovi prodotti assai innovativi e accattivanti. Ora non è più considerato solo “il marchio” del cardiofrequenzimetro, dove Polar ha comunque costruito la propria fortuna. Anche nel segmento GPS, nel quale l’azienda è entrata da soli 2 anni, i passi avanti sono stati notevoli. Lo conferma il nuovo M400, già segnalato sullo scorso numero in quanto vincitore di un Gold Award a Ispo 2015. Un prodotto che in Italia nei primi due mesi 2015 ha venduto ben 6.000 pezzi. Il punto di forza del modello consiste nel fatto di essere un ottimo GPS da polso dotato di tutte le funzioni più avanzate per l’allenamento, dalla distanza percorsa, al passo alla frequenza cardiaca. Ideale per chi corre sia sulla strada sia in off road, è inoltre in grado di monitorare i parametri dell’attività quotidiana, integrando di fatto le funzioni di un’Activity Tracker.
direttamente dallo strumento ma collegandosi alla piattaforma online. Si tratta inoltre di un prodotto utilizzabile anche in acqua ma certamente non ideale per il triathlon, per quello c’è il V800.
Lo abbiamo provato nel corso di un evento dedicato alla stampa e nei giorni successivi: in effetti è davvero comodo, performante, facile da utilizzare e la funzione di monitoraggio dell’attività quotidiana tipica delle smartband crea una piacevole dipendenza. Ottima la durata della batteria e assai competitivo il prezzo, considerando anche i servizi offerti. Ora su questo modelli, così come su V800, disponibili anche le Smart Notifications (chiamate e messaggi ricevuti sullo smartphone e notifiche da altre applicazioni, come ad esempio Facebook). Unico piccolo neo: gran parte delle impostazioni non possono essere modificate
• La funzione Back to Start indica la direzione in linea d’aria per tornare al punto di partenza, permettendo di esplorare nuovi percorsi senza il rischio di perdersi. Per sfidare se stessi e sentirsi sempre più motivati, M400 registra i tempi migliori e segnala il raggiungimento di nuovi record personali
• Leggero e compatto, è progettato con un design moderno per essere indossato con ogni tipo di outfit, sia durante l’attività sportiva sia nel la vita di tutti i giorni. Ideale sia per uomo che per donna, è disponibile in versione bianca e nera. • Display ad alto contrasto e risoluzione, consente una perfetta lettura dei dati con qualsiasi condizione di luminosità • Dotato di GPS integrato e delle funzioni esclusive Polar Smart Coaching, rileva andatura/velocità, distanza e altitudine • Monitora l’attività quotidiana attraverso il conteggio di passi, calorie bruciate e avvisa quando si rimane fermi troppo a lungo
• Offre una stima del tempo di fine allenamento, in base alla propria andatura/velocità. La funzione Running Index valuta la prestazione di corsa calcolata attraverso i dati di frequenza cardiaca e andatura, evidenziando i miglioramenti nel tempo
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Loop, V800, M400 e A300, tutti prodotti compatibili con il servizio Polar Flow
• È possibile sincronizzare i dati con la mobile app e il servizio web Polar Flow, dove è possibile pianificare e analizzare ogni dettaglio degli allenamenti, seguire i propri progressi e lo sviluppo delle prestazioni. Questo servizio online permette di avere una panoramica completa sulle sessioni effettuate e quelle ancora da fare, impostare obiettivi di allenamento ed ottenere una guida per raggiungerli. Inoltre è possibile rivivere i propri percorsi e condividerli con i propri contatti della community di allenamento
prezzo consigliato / 159,90 euro (199,90 nella versione con fascia cardio)
maggiori info / www.polarm400.com/it
DISTRIBUITO DA / Polar Electro Italia 051.2987611 info.commerciale@polar.fi
EVENTI
RUNNING MAGAZINE
Maremontana non si smentisce: grande partecipazione e condizioni dure
• DI PAOLO GRISA
n. 4 - 2015
Con Vibram, Lisa e gli altri alla Maremontana
C’ERAVAMO ANCHE NOI TRA I QUASI 500 PARTECIPANTI DELLA SESTA EDIZIONE DELLA GARA CHE CONDUCE I PARTECIPANTI “DALLA SABBIA DEL MARE ALLA NEVE DELLE MONTAGNE”. IL MALTEMPO HA (ANCORA UNA VOLTA) CARATTERIZZATO LA CORSA, RENDENDOLA PIÙ IMPEGNATIVA E CAUSANDO NUMEROSI RITIRI. QUASI IMPECCABILE, TUTTAVIA, L’ORGANIZZAZIONE. Il Vibram Trailrunning Team ha onorato come si deve la corsa il cui nome da due anni riporta proprio la title sponsorship del marchio di Albizzate, leader in tutto il mondo per la realizzazione di suole in gomma per uso tecnico. Gli atleti presenti dell’ottagono giallo hanno riportato buone prestazioni, con l’acuto dell’attesissima Lisa Borzani che ha bissato il successo dello scorso anno dopo una gara (percorso lungo, ovvero 49 km e 3.000 mt di dislivello positivo) all’inseguimento conclusa con il tempo di 7h 06’ 07”.
I PODI /
All’arrivo per la categoria femminile, dietro alla Borzani, Francesca Di Nicola e Bricarello Martina. Lisa ha fatto una gara in crescendo, in ritardo di 16’ minuti sulla Di Nicola nella prima parte, ha poi recuperato alla grande, percorrendo gli ultimi 7 km in 4’ 30’’ in meno della rivale. All’arrivo la campionessa di Padova ha dichiarato: “Nella prima parte di gara faceva davvero molto freddo e mi sono fermata per coprirmi meglio. Con questo clima non pensavo al tempo, ma a portare a casa la pelle”. Per gli uomini, nel percorso lungo successo di Christian Modena del team New Balance Alpstation Trail (già terzo lo scorso anno) che si è aggiudicato la prima piazza con netta supremazia di 10’ sul secondo classificato, Javier Dominguez Ledo del team Vibram. Terzo Paolo Rossi. Ottima anche la prestazione dell’italiano Stefano Ruzza, anche lui del pool di Albizzate. Per quanto riguarda il percorso corto, di 23 km e 1.300 metri di dislivello positivo, il podio maschile era composto da Riccardo Borgialli della A.S.D. Bergteam (primo con 2h 06’ 19), a seguire l’inglese Carlton Rowlands (new entry del Team Vibram) e il fran-
cese Guillome Martin del Menton Marathon. Da segnalare che anche Jerome Bernard, direttore marketing & comunicazione worldwide Vibram e appassionatissimo trailer, ha partecipato alla gara ottenendo un ottimo 13° posto. La classifica femminile del percorso corto vede sul primo gradino del podio Susanna Serafini dell’Atletica Azzurra (2h 48’ 49”), seguita da Cagnotti Franca di Sportification ASD e Delcarlo Sonia del Team Mud and Snow. Oltre alle due gare competitive l’organizzazione ha pensato anche a coloro che preferiscono muoversi a passo più moderato con il Fitwalking Cross e il nordic walking da 17 km e l’urban walking da 8 km pensato per le famiglie.
LA NOSTRA GARA /
Per la nostra prima gara stagionale, possiamo dire che il meteo della giornata ci ha fatto entrare subito “in clima”. Siamo stati quindi lieti di esserci messi alla prova sul percorso più breve! A dir la verità ci siamo presentati ai nastri di partenza senza aver analizzato il percorso di gara, quindi senza preoccuparci di come gestire al meglio le fasi di corsa. Molto scenografica (ma al contempo intensa per il ritmo tenuto) la
Da sinistra Lisa Borzani e Francesca Di Nicola rispettivamente prima e seconda classificata del percoso lungo femminile
partenza, con alcune centinaia di curamente strabiliante panorama metri di corsa sulla spiaggia. Abbiae anche se l’altimetria non era mo iniziato a rifiatare e a far calare propriamente nelle nostre corde. le pulsazioni solo una volta iniziaIl tracciato si presentava infatti ta la prima salita di sterrato. Prima piuttosto nervoso, senza salite pardi ritirare il pettorale ovviamente ticolarmente continue ma piuttoci siamo sottoposti al controllo del sto strappi brevi e dolci tornanti su materiale obbligatorio, carrarecce, alternati che è stato svolto in maa numerosi e spesniera particolarmente so spezzettati punti (e giustamente) fiscale corribili, dove coda parte degli organizloro che puntavazatori, segno che i trano a fare il tempo gici avvenimenti delle erano costretti a un edizioni passate hanno continuo rilancio insegnato a non ammetdell’andatura. A deJavier Dominquez tere eccezioni. Lo zaino Ledo, 2° classificato lineare poi i valori era così ben pieno tra del percorso lungo hanno sicuramente guanti, berretto, maglia fatto la differenza le termica, acqua, barrette e tazza. capacità tecniche in discesa, grazie Abbiamo scelto di utilizzare i baai tratti spesso tecnici tra ripidi stoncini e, vista la loro leggerezza, gradoni rocciosi (e anche taglienti non li abbiamo mai abbandonati, come qualche atleta ha purtroppo tenendoli in mano durante tutti i potuto sperimentare) e delicatissitratti di corsa. In salita, vista anche mi toboga di roccia argillosa (trala scivolosità del terreno (non ha sformatisi con la pioggia in veri e mai smesso di piovere, a volte anpropri canyon con ruscelli annesche in modo molto fitto) ci siamo si). Qui per lasciar correre le gamresi conto che, rispetto a coloro be bisognava rassegnarsi a entrare che salivano più o meno al nostro con le scarpe in acqua fin oltre le ritmo, riuscivamo ad avvantaggiarcaviglie. Pochi i tratti agevoli per ci proprio grazie ai bastoncini. Il sorpassare visti i numerosi single percorso in generale ci è piaciuto track. Nel finale in effetti più che anche se, viste le nuvole, abbiamo il fiatone abbiamo patito qualche potuto godere molto poco, del sidolorino muscolare e articolare per le discese a rotta di collo.
UN’OTTIMA ORGANIZZAZIONE / Nel complesso complimenti davvero agli organizzatori della gara: la neonata asd Maremontana e il suo presidente Gian Davide Carboni, Antonio Ghilino (ideatore della Maremontana) e Roberto Franchelli (presidente dell’Associazione “Balla coi Cinghiali”). Ricordiamo che l’evento è sponsorizzato da Vibram ormai da quattro edizioni, prima come main sponsor Da sinistra: Jerome Bernard (responsabile marketing Vibram), Christian Modena e per le ultime due edizioni come (vincitore maschile del percorso lungo), Angelo De Francesco (figlio di Cencin), Antonio Ghilino (ideatore della Maremontana) e Luca Musella di I run for Find the Cure title sponsor. La gara riporta il me-
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morial a Vincenzo De Francesco, detto Cencin, cronista sportivo e personaggio molto amato a Loano. Da ricordare che quest’anno Maremontana ha supportato I Run for Find The Cure, che lavora al Progetto Corto Circuito Solidale 2015, impegnato nella costruzione di un ostello femminile per portare l’istruzione tra le bambine di Msolwa Ujamaa, in Tanzania. Il premio in denaro dei vincitori della corsa, garantito dalla famiglia di Cencin De Francesco, è stato devoluto al progetto.
SUOLE, ELEMENTO CHIAVE NEL TRAIL / Al di là dei di<sagi patiti da noi partecipanti a causa del maltempo, da un altro punto di vista non si può certo dire che questa manifestazione non offra al Vibram Trailrunning Team un’ottima occasione per mettere alla prova i più recenti sviluppi prodotto. La nuova mescola Megagrip Compound, presentata ad Ispo, garantisce performance eccezionali proprio nelle peggiori condizioni per un trailer, ovvero il bagnato. Il team Vibram presente alla Maremontana indossava proprio scarpe risuolate in questa mescola e molti dei corridori che hanno condiviso parte del percorso con loro hanno potuto rendersi conto della sostanziale differenza in termini di grip che essa ha garantito agli atleti, sui tratti di fango più argilloso come sulle radici scivolose o la roccia calcarea. Da segnalare l’interessante iniziativa di Vibram che oltre a partecipare con il suo team era presente con un furgone e un paio di tecnici disponibili a verificare con i corridori lo stato di usura delle suole delle scarpe da trail e a risuolarle. Un’ulteriore dimostrazione del focus dell’azienda varesina verso la massima sicurezza.
L’obiettivo di questa stagione è dare un respiro sempre più internazionale alla squadra /
Uxue Fraile Azpeitzia Spagna, 41 anni, insegnante di ed. fisica
Lisa Borzani Italia, 35 anni, impiegata in banca
Javier Dominguez Ledo Spagna, 41 anni, ingegnere
Sébastien Nain Francia, 42 anni, addetto alla sicurezza
Stefano Ruzza Italia, 33 anni, soccorritore in Croce Rossa
Vibram Trail Running Team: tra conferme e new entry I numeri: 5a stagione consecutiva, 5 nazioni rappresentate, 2 nuovi atleti. E nel 2014: 28.500 km, 17 vittorie e 35 podi. “Le premesse per il quinto anno di attività del Trailrunning Team Vibram sono molto semplici” ci dice Jerome Bernard, marketing director Vibram oltre che inventore e anima del team di Albizzate. “Siamo molto cresciuti dalla prima stagione e l’abbiamo fatto mantenendo pressoché inalterata la nostra filosofia ‘Ordinary people being extraordinary’. Oggi dobbiamo ‘solo’ migliorarci, completarci ed essere ancora più presenti su tutti i terreni”. In realtà il Trailrunning Team Vibram 2015 mira a nuovi orizzonti. Che significa un calendario più internazionale e uno spirito di squadra teso a dimostrare alla comunità mondiale del trail il proprio valore e la propria passione per questo modo di fare sport. Rispetto
al fortissimo team che l’anno scorso ha collezionato 17 vittorie in 35 podi su oltre 50 gare (di cui 20 ultra trail), arrivando ad allenarsi per oltre 28.000 km, ci sono due novità: il britannico Carlton Rowlands e lo svizzero Roberto Delorenzi. Atleti “normali”, per ora poco conosciuti, ma con un potenziale che Vibram punta a far diventare “straordinario” fin da questa loro primissima stagione. L’arrivo dei due atleti porta a cinque le diverse nazionalità da cui provengono i runners Vibram. Per la stessa logica, anche il calendario sarà più internazionale. Se infatti i primi appuntamenti degli atleti Vibram sono le affascinanti e storiche Vibram Maremontana (vedi pagina a fianco) e Vibram Trincea Trail (tutte gare italiane), un ricco pacchetto di ultra trail internazionali
e prestigiosi (molti dei quali targati Ultra-Trail World Tour), metterà alla prova le suole Vibram dei sette runners: Vibram Hong Kong 100, Transgrancanaria, Madeire Island Ultra Trail, Transvulcania, Lavaredo Ultra Trail, Restonica Trail, UTMB, Ultra-Trail Mont Fuji e Diagonale des Fous solo per citarne alcune. “Ci troveremo bene, perché siamo abituati da sempre a sfidare le più disparate condizioni ambientali e i terreni più difficili e impervi del globo”, sorride Jerome. Le scarpe in dotazione del Team, tutte ovviamente con suola Vibram, sono firmate dai marchi partner The North Face, Tecnica, Saucony, Dynafit, Hoka, New Balance e FiveFingers.
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NEW ENTRY Roberto Delorenzi Svizzera, 18 anni, studente
NEW ENTRY Carlton Rowlands UK, 27 anni, osteopata
calendario 2015 / • VIBRAM HONG KONG 100 (Ultra-Trail World Tour) Hong Kong, 18-19 gen, 100 km / +4500 mt • TRANSGRANCANARIA (Ultra-Trail World Tour) Spagna, 6-8 marzo, 125 km / +8000 mt • VIBRAM MAREMONTANA Italia, 22 marzo, 49 km / +3000 mt • TRANSVULCANIA Spagna, 10-11 maggio, 85 km / +5000 mt • VIBRAM TRINCEA TRAIL Italia, 24 maggio, 29 km / +1700 mt • MARATHON MONT BLANC Francia, Chamonix, 26-28 giugno, 42 km/80 km • LAVAREDO ULTRA TRAIL (Ultra-Trail World Tour) Italia, 26-28 giugno, 120 km / +6000 mt • RESTONICA TRAIL Francia (Corsica), 11-12 luglio, 68 km / +5000 mt • ULTRA TRAIL VERBIER Svizzera, 11-12 luglio, 110 km / +8600 mt, 61 km / +4100 mt • EIGER ULTRA TRAIL (Ultra-Trail World Tour) Svizzera, 11-12 luglio, 101 km / +6700 mt • UTMB (TDS, CCC, OCC) (Ultra-Trail World Tour) Francia/Italia/Svizzera, 27-29-30 agosto, 169 km / +9600 mt • TOR DES GEANTS Italia, 13-20 settembre, 330 km / +24.000 mt • ULTRA TRAIL MONT FUJI (Ultra-Trail World Tour) Giappone, 2427 settembre, 160 km • DIAGONALE DES FOUS (Ultra-Trail World Tour) Francia/Réunion, 170 km / +10.000 mt
EVENTI
RUNNING MAGAZINE
L’inaugurazione a Milano lo scorso 10 aprile
n. 4 - 2015
La benedizione di Haile per adidas RunBase UN NUOVO PUNTO DI RIFERIMENTO PER I RUNNER MILANESI, A POCHI PASSI DAL PARCO SEMPIONE, CHE SEGUE IL MEDESIMO “FORMAT” DI QUELLI GIÀ INAUGURATI A BERLINO, BOSTON E TOKYO. SUPER OSPITE D’ECCEZIONE, HAILE GEBRSELASSIE, CHE HA ACCOMPAGNATO I GIORNALISTI PRESENTI IN UNA CORSA NEL PARCO. “Ogni corsa inizia da qui. Hai la città, le tue gambe, i tuoi passi. La tua base. Il tuo punto di ritrovo per i veri runner a tre strisce. Metti un piede dietro l’altro. Conquista ogni centimetro di Milano. Comincia una nuova corsa insieme a noi”. Il claim ben delinea quello che è la nuova adidas Runbase di Milano, inaugurata il 10 aprile a pochi passi dal Parco Sempione, guarda caso uno degli spot di corsa preferiti dai meneghini. Non è un negozio, non è una palestra: è un’area test e un punto di partenza per i propri allenamenti.
tante: a un’ampia schiera di giornalisti, anche televisivi nazionali, si aggiungeva infatti la presenza di uno dei testimonial più importanti del marchio a tre strisce, almeno per quanto concerne l’atletica e più nello specifico il fondo e mezzofondo.
Stiamo parlando del grande Haile Gebrselassie, leggenda vivente e atleta in grado di vantare, nella sua incredibile carriera, ben 26 record mondiali, 2 ori olimpici e 4 campionati del mondo. Su Haile è stata incentrata tutta la conferenza stampa di presentazione e la simpatia dell’atleta etiope ha fatto il resto. Presente a Milano per più giorni in vista della Milano Marathon, alla fine della presentazione, cui ha partecipato anche l’assessora comunale allo sport Chiara Bisconti, Haile si è reso disponibile per una breve corsa di 3 km nel parco insieme ai giornalisti e agli appassionati accorsi per l’occasione, alla quale noi stessi abbiamo partecipato.
L’INAUGURAZIONE /
L’inaugurazione è avvenuta con tutti i crismi dell’evento impor-
SERVIZI OFFERTI /
Già presente in sole altre 3 città del mondo, ovvero Berlino, Boston e Tokyo, offre uno spettro di servizi gratuiti unico e pensato ad hoc per runner di tutti i livelli. Oltre ad armadietti custoditi e docce per il post allenamento, adidas Runbase offre la possibilità di testare nuovi modelli di scarpe adidas e di effettuare il test dell’appoggio del piede, con personale specializzato che aiuterà a conoscere meglio il proprio stile di corsa, consiglierà il miglior modello di scarpa e fornirà piani di allenamento personalizzati. L’area stretching e il wifi gratuito completano il “running tutoring” offerto da adidas Runbase.
lo scorso 12 aprile 42K e Relay Marathon sotto la Madonnina /
Nuova Milano Marathon: promossa (quasi) a pieni voti Fra i 4.176 runner al via per la competizione di cartello e le 2.250 staffette, sono stati oltre 15mila gli iscritti. Un buon risultato frutto degli sforzi organizzativi per migliorare l’evento sotto vari aspetti. ma si può fare ancora di più. in particolare... Doveva essere l’anno della svolta e in gran parte le aspettative non sono state deluse. A partire dai numeri, visto che in totale la SuisseGas Milano Marathon ha superato quota 15mila iscritti fra maratona e iniziative collaterali. Per la 15esima edizione della stracittadina all’ombra del Duomo l’organizzazione di RCS Sport aveva messo a punto una serie di iniziative strategiche che dessero all’evento una veste nuova e più suggestiva. A partire dal nuovo percorso, finalmente in centro città. In particolare sono stati 4.176 i runner al via della maratona, mentre 2.250 le staffette composte da quattro atleti. Il vincitore della 42K è stato il keniano Kenneth Mburu Mungara, che ha firmato la prestazione record mondiale nella categoria Master M40 in 2h 08’ e 44”. Tra le donne il gradino più alto del podio è stato della connazionale Lucy Karimi 2h 27’ 35”, molto buone anche le prestazioni delle italiane Fatna Maraoui, medaglia di bronzo, e Laila Soufyane, al quinto posto.
BILANCIO POSITIVO / Giustificata la soddisfazione al termine da parte dell’organizzazione, come sottolinea Andrea Trabuio, direttore SuisseGas Milano Marathon e responsabile mass event per RCS Sport: “Siamo molto orgogliosi del risultato otte-
nuto in questa edizione. Un grande successo non solo in termini di iscritti, ma anche per la grande partecipazione della cittadinanza milanese. Il nuovo percorso si è dimostrato all’altezza delle aspettative. La prima parte del tracciato nel centro
città è stata particolarmente dura, anche per la presenza del ciottolato, mentre la seconda decisamente più fluida e veloce, grazie alla presenza di numerosi rettilinei. Una combinazione che ha permesso ai top runner di regalarci delle grandi prestazioni sportive”. Una bella giornata insomma, che ha oltretutto ricevuto la “benedizione” di un tempo primaverile di quelli che strizzano l’occhio già all’estate. GLI AWARDS / Fra i momenti più importanti, come ormai da tradizione, i tantissimi sorrisi, abbracci e incontri delle varie associazioni onlus che hanno partecipato al charity program, coordinato anche quest’anno dai Podisti da Marte. Le iniziative di carattere solidale legate alla maratona si sono concluse il 23 aprile con la cerimonia di premiazione finale dei Milano Marathon Awards 2015. Dedicata alle associazioni e ai partecipanti che hanno raccolto più fondi o che si sono distinti per la presentazione
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del progetto e per l’originalità. Fra le categorie premiate le tre onlus, il maratoneta, la staffetta e l’azienda che hanno raccolto più fondi sul portale di Rete del Dono, l’azienda che ha iscritto il maggior numero di staffette, la scuola che ha iscritto più bambini e le onlus che hanno animato la School Marathon con varie attività di animazione per i più piccoli e la Best Onlus Milano Marathon. Per l’occasione l’organizzazione ha ringraziato inoltre IMQ, sustainability partner di SuisseGas Milano Marathon, e i partner coinvolti a vario titolo nell’evento. Tra loro AIC Lombardia, che ha allestito i punti di ristoro per celiaci, Retake Milano, che ha ripulito dai graffiti le zone di Por-
L’arrivo della Relay Marathon dedicata alle onlus della maratona
ta Venezia, dei Giardini Montanelli e di Piazzale Cadorna. Opere di San Francesco per i poveri ha recuperato gli abiti lasciati lungo il percorso, Banco Alimentare ha donato il cibo non consumato ai più bisognosi ed ESO Isola ha recuperato e donato le calzature dismesse. DA RIVEDERE… / A partire dal sostegno della città che, se è vero che si è registrata una maggior partecipazione rispetto al passato, va anche detto non è ancora all’altezza delle principali località europee. Al di là del fatto che si è corso in una domenica di traffico regolare, non sono mancati episodi di “intolleranza” da parte della circolazione e di alcuni cittadini. E a proposito di logistica, non ha convinto il fatto che gli staffettisti per muoversi da un punto di cambio all’altro abbiano dovuto pagare il biglietto regolarmente e che dunque non fosse compreso il trasporto per gli iscritti. Oltretutto probabilmente il servizio andava maggiormente potenziato in occasione di una stracittadina dove solo per gli staffettisti si sono contati quasi 9mila viaggiatori.
Dopo essere già stati al cospetto delle cascate Vittoria dalla parte del confine che appartiene allo stato dello Zimbabwe, vi torniamo arrivando dalla savana dello Zambia
RUNNING MAGAZINE
• TESTO E FOTO: DINO BONELLI
n. 4 - 2015
IL FUMO CHE TUONA È COSÌ CHE LE POPOLAZIONI LOCALI CHIAMAVANO QUESTO LUOGO MAGNIFICO PER TRADIZIONE: MUSI-AO-TUNYA. DA QUEST’ESPRESSIONE NASCE POI ANCHE IL NOME DI UN EMOZIONANTE TRAIL IN QUATTRO TAPPE DA 20 KM CHE ATTRAVERSA L’IMMENSO TERRITORIO AFRICANO. Aveva ragione Albert: è tutto relativo. Quattro tappe da 20 km non sarebbero troppa roba, ma se si arriva all’appuntamento poco allenati e nella testa ci sono ritmi che nelle gambe invece non ci sono, questi 20 km al giorno si possono
patire parecchio. Anche se questo è un po’ il prezzo preventivamente pattuito per chi corre, ampiamente contraccambiato dalle soddisfazioni che questo speciale gesto atletico sa dare. Se poi a correre si va in posti meravigliosi e completamente differenti dal nostro habitat naturale, allora quella che prima era una smorfia di sofferenza si trasforma sempre in uno splendido sorriso.
e sovrastato da un cielo terso in cui sguazza un sole caldissimo. Davanti a me Massimo, triatleta di Bolzano, tira il gruppetto che si è venuto a formare dopo l’allungo degli impareggiabili atleti locali e del velocissimo Cristiano di Brescia. Dietro di me Davide e Simone, entrambi piemontesi, si controllano a vicenda per ragioni di classifica generale. Massimo ha un passo decisamente snello e veloce, un’andatura per me eccessiva, ma non voglio mollare. Siamo persi, per così dire, nella savana dello Zambia, a due passi dalle magnifiche cascate Vittoria. Il tracciato è segnalato alla perfezione e infatti il nostro essere persi è solo un modo per spiegare come tutt’intorno non ci sia nulla, eccettuata l’immensa savana con i suoi abitanti: per lo più animali selvatici a cui prestare attenzione, anche se comunque non ci sono predatori.
UN FUORIPROGRAMMA /
Un barrito. Tre elefanti a una cinquantina di metri da noi si scuotono fermi sul ciglio destro dell’unica strada asfaltata che solca la zona. Una statale che sia noi che loro vorremmo e dovremmo superare, un piccolo traffico di auto che fa innervosire uno dei pachidermi che si agita infuriato, spalanca le grosse orecchie in segno di sfida e continua a barrire. Seguendo ordini ben impartiti dall’organizzazione della gara che stiamo correndo, noi runner ci fermiamo all’istante e arretriamo quel tanto che basta per seguire l’evolversi della situazione senza correre inutili rischi. Un breve momento che sembra allungarsi nel tempo, poi la bestia, infuriata per non riuscire ad attraversare la strada, inverte la rotta e, portandosi dietro anche gli altri due, scompare rumorosamente negli stessi rovi da cui era sbucata pocanzi. Un fuori programma pie-
“PERSI” IN AFRICA / Sto attraversando un suolo misto terra e sabbia circondato da arbusti secchi 26
no di suggestione, una scena d’Africa vera, un “teatrino” talmente bello e puro che da solo, come suol dire, è valso il costo del biglietto. Stiamo correndo la seconda tappa del Mosi-ao-Tunya Trail, siamo in Africa, siamo felici.
LE CASCATE /
Musi-ao-Tunya in lingua locale significa “Il fumo che tuona” ed è l’antico nome con cui le popolazioni locali chiamavano le grandiose cascate scoperte nel lontano 1855 dall’esploratore e cartografo inglese David Livingstone, che le ribattezzò dedicandole alla regina Vittoria. Terminato l’elefantesco siparietto, riprendiamo a correre con il ritmo forsennato dettato da Massimo, un passo allungato su ruvide strade sterrate che oltrepassano più volte la ferrovia, poi la fiancheggiano e infine ci si infilano tra i binari. Una tappa che finisce sul ponte dirimpetto alle cascate, uno spettacolo unico, che al tempo portò Livingstone a dire: “Credevo che
scene così fossero riservate allo sguardo degli angeli”. Altra tappa, altra fatica, altra sabbia mista a terra, altro sole sulla zucca. Idratarsi è una delle cose più importanti e per farlo bene prima di partire si preparano le borracce con tanto di sali minerali utili a rintegrare quelli persi nelle lunghe e forzate sudorazioni. Si beve prima, durante e dopo la gara, facendo attenzione a non cascare nel tranello di una fontanella che cresce nel nulla: acqua ottima per rinfrescarsi e lavarsi, ma che bevuta diventa un lassativo micidiale.
Sul prossimo numero / Un grosso salto oceanico e Run the World dall’Africa Nera vi trasporta nella bella Baja California, in Mexico, dove i cactus sono veramente giganti e il mare incredibilmente cristallino. Saremo alla quarta Carrera de Baja, una gara a tappe assolutamente da non perdere. Guarda tutte le destinazioni Run the World sul sito www.runtheworld.it