Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
Anno 5 - Numero 6 / 2012
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COVER STORY I Intervista esclusiva con il vice presidente di Amer Sports Jean-Yves Couput
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Editore Sport Press S.r.l. - Redazione: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) - Tel. 0362.600469 - Fax 0362.600616 email: redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art. 1 Comma 1 - LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
L’alpinismo è di casa ad Alpstation Milano Siamo andati a trovare Pino Gidaro, uno dei titolari del punto vendita meneghino legato a Montura, ma che tratta anche molti altri brand. Diventato in 3 anni un punto di riferimento per tutti i milanesi amanti dell’outdoor.
Il natural motion secondo Salomon ALLE PAGINE 12 - 13
Green corner
DA PAGINA 16 A PAGINA 20
TREND
Tutti (troppo?) di corsa sul natural running Ormai numerosi i modelli proposti dai brand. Chi con una precisa strategia, chi per rincorrere il trend. Da parte degli operatori è fondamentale trasmettere una corretta cultura sul tema.
WEB FOCUS
“Le vendite evento? Opportunità per tutti” vente-privee.com è stata pioniera di questo business e oggi è leader con 16 milioni di membri e 1,1 miliardo di fatturato. Parla Andreas Schmeidler, country sales manager Italia.
ALLE PAGINE 30 - 31
BRANDS NEW LA NOSTRA NUOVA RUBRICA DEDICATA AI MARCHI EMERGENTI. RIFLETTORI SU FELS DI PUTIGNANO, BARI.
FREERIDE: MYSTIC TOUR ENGADINA A PAGINA 32
ALLE PAGINE 22 - 23
A PAGINA 34
ALLE PAGINE 26 - 28
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EDITORIALE
di Benedetto Sironi
Le smart city, l’outdoor e un futuro sempre più green C’è un’espressione che negli ultimi tempi si è fatta sempre più ricorrente nel comune parlare. Anche se molte persone probabilmente non sanno ancora cosa significhi esattamente. Stiamo parlando di “smart city”. Letteralmente “città intelligente”. Un concetto in realtà molto ampio, legato a filo doppio con l’evoluzione delle tecnologie e della rete. Prima caratteristica di una smart city è infatti quella di essere sempre più connessa, cablata e coperta di sensori e reti elettroniche. Praticamente un grande computer all’aria aperta. Il risultato è che le città di oggi (almeno quelle più smart, appunto) consentono di raccogliere una mole incredibile di informazioni, che possono poi essere utilizzate in modo virtuoso dagli abitanti e dall’amministrazione pubblica. Proprio a questo si lega il secondo importante valore di una smart city, vale a dire il suo aspetto sempre più “eco-friendly”. Grazie alla tecnologia è possibile, per esempio, abbattere le emissioni di CO2 grazie ad una rete intelligente capace di distribuire meglio l’energia, di monitorare il traffico in tempo reale e ottimizzare orari e tragitti dei mezzi pubblici, di controllare tramite etichette elettroniche il percorso dei rifiuti per uno smaltimento più corretto e molto altro ancora. Insomma, proprio grazie alla tecnologia e alle reti è possibile rendere le città sempre più ecologiche, vivibili, a misura d’uomo. Il tema delle smart city è solo un’ulteriore conferma della crescente attenzione - sincera o meno - che l’opinione pubblica sta dedicando sempre più alla sostenibilità. Un tema che nel mondo outdoor non è certo nuovo, ma che ha avuto anche nel nostro settore una costante evoluzione negli ultimi anni. Con aziende che in tempi non sospetti sono state in prima linea e altre che sono arrivate dopo, impegnandosi comunque per rendere il proprio brand sempre più eco-friendly. Magari a breve termine ci sono più costi che benefici. Ma in un’ottica di più ampio respiro - se la politica green è portata avanti seriamente e in modo efficace c’è sia un risparmio economico che un innegabile vantaggio in termini di immagine.
Green content
Del tema ECO soprattutto in Italia se ne è parlato e se ne parla molto, ma cosa veramente si è fatto? Qualcosa sicuramente e anche di valido. Ma non abbastanza rispetto ad altri paesi. La strada è comunque segnata e oltre ad essere sempre più tecnologico, è innegabile che il futuro sarà sempre più green. È bene saperlo e agire di conseguenza, partendo anche dalle piccole cose. Proprio per valorizzare l’impegno del mondo outdoor nei confronti dell’ambiente, come già fatto altre volte, proponiamo su questo numero una sezione denominata “Green Corner” (da pag 16 a 20) con approfondimenti, spunti, news e prodotti dedicati. E d’ora in avanti segnaleremo con un bel bollino (vedi sopra) o un’apposita etichetta qualsiasi contenuto green che verrà pubblicato sul nostro giornale. Anche Outdoor Magazine nel suo piccolo ci mette del suo. A partire dalla condotta di tutto lo staff aziendale fino alla stampa. Il nostro giornale infatti è realizzato in Revive Pure Natural (vedi logo sotto), carta patinata opaca composta al 100% da fibre riciclate, che gode di numerose certificazioni tra le quali il prestigioso Angelo Blu e l’Ecolabel europeo, sinonimo di prodotto ecosostenibile. È priva di acidi e di cloro, resiste all’invecchiamento senza ingiallire, può essere messa in contatto con gli alimenti ed è pure utilizzata nella produzione dei giocattoli. Certo costa ben più di una carta tradizionale. Ma, come si dice, predicare bene e razzolare male proprio non ci andava.
Editore Sport Press Srl Presidente: DANIELE DE NEGRI Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: RICCARDO COLLETTI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) - Tel. 0362.600469 - Fax 0362.600616 Email: redazione@outdoormag.it Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 - Email: redazione@outdoorusa.net Website: www.outdoorusa.net Anno 5 - N.6 / 2012 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti. Questo numero è stato chiuso in redazione il 15 giugno 2012
IN PRIMO PIANO La Sportiva rilancia anche d’estate: ecco la linea apparel Mountain Running Dopo l’introduzione della prima linea di abbigliamento invernale con una collezione dedicata all’attività dello sci alpinismo, La Sportiva lancerà a luglio 2012, in occasione della fiera OutDoor di Friedrichshafen, la prima linea apparel interamente rivolta al mondo del mountain running e delle corse off-road. Segmento nel quale l’azienda entrò già a fine anni ’90 con le prime calzature appositamente studiate. La corsa in montagna rappresenta uno dei mercati core nel quale La Sportiva investe ormai da 15 anni, attraverso calzature tecniche che nascono per le competizioni skyrace e ultra-marathon e che sono oggi ai piedi di alcuni dei migliori runners di livello mondiale. Ora anche nel settore dell’abbigliamento tecnico l’obiettivo dell’azienda è quello di differenziarsi, proponendo prodotti all’avanguardia realizzati con le migliori tecnologie disponibili sul mercato, i migliori tessuti e trattamenti, le migliori membrane. La nuova collezione Mountain Running Apparel si struttura su 2 linee di prodotto uomo/donna attraverso un layering-system che prevede 5 strati: Base Layer, Mid Layer, Hybrid Layer, Insulation e Hard Shell. Ogni prodotto nasce per supportare i runners durante la corsa in qualsiasi condizione di utilizzo, proteggendolo da vento, pioggia, sole e neve. Ad affiancare La Sportiva nel progetto vi
sono Gore-Tex, con la sua nuova membrana Active Shell e il marchio Windstopper, PrimaLoft, Cocona e Polygiene. Da quest’anno inoltre l’azienda trentina ha attuato le procedure per certificare la propria filiera produttiva tessile secondo i criteri socio-ambientali riconosciuti a livello internazionale e approvati da bluesign, divenendo ufficialmente bluesign member.
Black Diamond trova l’accordo per l’acquisizione del brand svedese POC Black Diamond ha raggiunto un accordo definitivo per rilevare il marchio svedese Poc, specializzato nella produzione di protezioni per gli appassionati di sci e action sports, che negli ultimi anni è cresciuto rapidamente grazie al suo design distintivo e premiato. Fondata solo otto anni fa (nel 2004), l’azienda svedese ha continuato a espandersi nel corso dell'anno fiscale terminato alla fine di aprile, con un incremento delle vendite di quasi il 35% per un totale di 22,5 milioni di dollari. Attualmente distribuisce in 27 paesi. Black Diamond ha accettato di acquistare Poc per circa 40 milioni di dollari in contanti e 460.000 azioni in titoli ordinari Black Diamond. La transazione dovrebbe concludersi entro questo mese di giugno. Si è inoltre impegnata a versare nei prossimi 6 anni e mezzo ulteriori 12,5 milioni di dollari in incentivi a lungo termine da definire in base alle prestazioni dei manager Poc. Mentre Black Diamond dovrebbe contribuire a supportare
l'espansione Poc, il marchio scandinavo manterrà gran parte della sua indipendenza, operando come una filiale di Black Diamond con
sede a Stoccolma. “Poc e Black Diamond sono state entrambe fondate come aziende basate sulle soluzioni, focalizzate nel provvedere un’ineguagliabile protezione per gli atleti out-
door”, ha spiegato Peter Metcalf, presidente e ceo di Black Diamond. “Crediamo che Poc attualmente sia uno dei marchi più innovativi, più in crescita e più attuali nell’equipaggiamento protettivo per lo sport, oltre che una forte aggiunta strategica alla piattaforma Black Diamond”. Stefan Ytterborn invece, fondatore e ceo di Poc, ha commentato così: “La missione data a Poc di salvare vite e ridurre le conseguenze degli incidenti sportivi per gli atleti, in collaborazione con un’azienda altamente efficace ed energica come Black Diamond, migliora notevolmente la nostra capacità di servire al meglio la comunità mondiale di utenti. In Black Diamond abbiamo veramente trovato una corrispondenza in termini di ‘cuore e cervello’. Siamo entusiasti di unire le forze come un'unica company, per portare il talento straordinario e l'impegno verso l’eccellenza, insieme con i nostri valori e il nostro scopo profondamente condivisi”.
Aziende e associazioni outdoor in prima linea per il terremoto in Emilia Continuano le iniziative di sostegno e supporto per le zone dell’Emila più colpite dai recenti terremoti. Il gruppo regionale Club Alpino Italiano dell’Emilia-Romagna, che aveva già creato un conto corrente per donazioni, ne ha attivato uno nuovo privo di commissioni intestato alla delegazione regionale CAI Emilia-Romagna: IBAN IT 73 Z 02008 12834 000102105140. La causale è "Pro Popolazioni Terremotate Emilia Romagna". Ma anche associazioni e aziende si stanno muovendo. The North Face ad esempio ha deciso
di inviare i suoi prodotti alle famiglie in difficoltà. In collaborazione con APA - Porta Aperta, associazione di volontariato promossa dalla Caritas Diocesana Modenese, l’azienda ha infatti organizzato l’invio di sacchi a pelo e articoli di abbigliamento che aiuteranno gli sfollati ad affrontare le notti in tenda o in macchina, confermando così il proprio impegno in ambito solidale. Anche KünzI spa, distributore per l’Italia dei marchi Victorinox e Sigg, ha deciso di porgere una mano all’Emilia Romagna con l’invio di prodotti di
vario genere al Comune di Concordia sulla Secchia, nel modenese: multiuso, pinze, torce, ricetrasmittenti, adattatori, contenitori termici, utensili da cucina e da lavoro. Piccoli oggetti che possono fare la differenza per queste persone che si sono ritrovate improvvisamente in difficoltà. Infine, l’associazione CBC, Compagnia del buon cammino, in collaborazione con le Acli di Cuneo e Modena, ha deciso di supportare i caseifici delle zone colpite dal terremoto, promuovendo l’acquisto del parmigiano presso i propri associati.
Polartec annuncia i 13 prodotti europei vincitori dell’APEX Award 2012 Polartec ha annunciato i vincitori europei dell’edizione 2012 dell’APEX Award. Il prestigioso premio viene assegnato ai capi più innovativi realizzati con tessuti Polartec, disponibili nei negozi a partire dall’autunno 2012. I vincitori sono stati scelti da un comitato di giudici in base a una serie di criteri quali: design, funzionalità, fit e utilizzo innovativo dei tessuti Polartec. Dopo aver esaminato dozzine di capi candidati, i giudici hanno selezionato 13 vincitori europei, che spaziano dagli strati da indossare a pelle agli strati per l’isolamento per le immersioni fino ai capi e agli accessori per la protezione dagli elementi. Oltre ad aver ricevuto un award di cristallo firmato Tiffany, le aziende vincitrici potranno prendere parte a un programma di promozione
basato sulla creazione di etichette personalizzate utili per distinguere i capi sul punto vendita. Polartec infatti s’impegna a sostenere i vincitori APEX con attività indirizzate ai media ed eventi. Ecco tutti i capi insigniti dell’APEX: 66North Eldborg Jacket, Eider Uphill Jacket & Uphill Pant, Karpos Marmolada Jacket, Kjus Equilibrium Jacket, Lafuma Peak Neo Jacket, Mammut Schneefeld Zip Pull Light & Eiswand Zip Pull Light, NFM Garm All Weather Jacket, No Gravity Mammoth Plus Diving Suit, Norrona /29 warm4 Up-Cycled Jacket, Pro Skating Swallow & Natasha, Rab Stretch Neo Gaiter, Rapha Pro Team Jacket, Ternua Saintfield & Liffey Fleece Jackets. Tutti i particolari e le descrizioni dei prodotti sul prossimo numero di Outdoor Magazine.
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PEOPLE Shred accoglie gli sciatori Cochran Siegle e Alexis Pinturault Il marchio Shred ha aperte le porte del proprio Global team a due giovani campioni, che si andranno ad aggiungere a Mathieu Faivre, Maxime Tissot e Anne-Sophie Barthet. Si tratta di Ryan Cochran Siegle e Alexis Pinturault. Il primo, americano, è il vincitore dei mondiali junior di sci. “Ho bisogno di bei prodotti dalla linea accattivante e che proteggano il mio corpo”, ha commentato Ryan, “ed è proprio per questo motivo che userò Shred la prossima stagione”. Il giovane e talentuoso statunitense sa come spingere i propri limiti più in là del normale, portando il suo
stile e la sua personalità sulle piste della coppa del mondo. Proprio grazie a suo questo suo atteggiamento in pista e fuori, incontra perfettamente ciò che è l'immagine del marchio Shred. Alexis Pinturault, nonostante i 21 anni di età, è già molto conosciuto: ha trionfato in una gara di Coppa del Mondo di sci ed è finito sul podio per ben 6 volte, oltre a essere stato campione mondiale junior per due volte. "Con Shred entro a far parte di un team molto giovane e dinamico che calza perfettamente con la mia immagine", ha raccontato Alexis.
Novità ai vertici The North Face: Oliver Lang vp product EMEA The North Face ha annunciato la nomina del tedesco Oliver Lang come vice president product The North Face EMEA per Europa, Medio Oriente e Africa, continuando il trend di assunzioni e promozioni attualmente in corso. Lang si occuperà dello sviluppo prodotto facendo capo a Timo Schmidt-Eisenhart, vp/general manager The North Face EMEA, e coordinerà un consolidato team di manager presso la sede di VF International a Lugano. Il suo incarico prevede la gestione del prodotto volta a soddisfare le esigenze dei consumatori e del mercato in termini di prezzi, distribuzione e posizionamento del brand all’interno della regione EMEA. Lang è entrato nello staff The North Face dopo 11 anni di carriera in IIC a Berna, dove ha gestito la Business Unit Apparel, e 12 anni presso l’headquarter di Karstad Sports a Essen,
dove ha ricoperto numerosi ruoli in ambito retail. Inoltre si è occupato di sviluppo del brand per 8 anni e ha supervisionato il sourcing asiatico nell’ambito dello sviluppo per Intersport EB. “Grazie a una solida esperienza in ambito prodotto e retail, la guida di Oliver sarà fondamentale per i nostri futuri successi e ci permetterà di andare incontro alle esigenze dell’azienda e dei consumatori”, ha affermato SchmidtEisenhart. La nomina di Lang si inserisce in un contesto di promozioni e nuove assunzioni nel team The North Face volte a rafforzare il top management e le competenze settoriali a tutti i livelli. Infatti Arne Arens, in The North Face dal 2010, è stato promosso vp sales The North Face EMEA. In precedenza aveva trascorso 8 anni in Nike Inc., occupando posizioni strategiche nel marketing e nelle vendite.
EVENTI Gore-Tex Experience Tour: sulle Alpi con Kammerlander e Ritschel Attraversare le Alpi a piedi è un’esperienza unica che spesso gli amanti dell’outdoor possono solo sognare, ma per otto appassionati questo sogno potrebbe avverarsi grazie ad AlpCross. Si tratta di un’iniziativa, parte del Gore-Tex Experience Tour, che prevede la partecipazione di Hans Kammerlander, leggenda dell’alpinismo, e di Bernd Ritschel, fotografo professionista, insieme ad altri esperti alpinisti di fama internazionale. AlpCross prenderà il via il prossimo 25 agosto dall’Ötztal in Austria e si concluderà il 1° settembre in Val Se-
nales, attraverso un percorso che si snoda per circa 75 km con un dislivello di 7.000 metri complessivi. Il contest, rivolto a tutti gli appassionati, ha chiuso le candidature il 17 giugno. Agli otto prescelti verrà consegnato l’equipaggiamento comprendente scarpe e giacche in Gore-Tex. Sarà inoltre fornita l’attrezzatura necessaria per l’ascesa al ghiacciaio Taschach e la notte in bivacco (ramponi, sacchi a pelo e sacchi da bivacco). www.experience-tour.com
Freeride estremo su Les Dames Anglaises, Monte Bianco, con Eider Dopo tre mesi di osservazioni e di valutazioni del manto nevoso l’impresa è riuscita. Una lunga attesa, ma ne è valsa la pena. Le guide alpine di Courmayeur Edmond Joyeusaz e Francesco Civra Dano, sostenute dal marchio Eider, hanno infatti effettuato la prima salita e discesa con gli sci del canalone sud dalla Brèches delle Dames Anglaises, sul Monte Bianco. La discesa presenta pendenze fino a 55% con un dislivello di 700 mt fino a raggiungere il ghiacciaio della Brenva e un dislivello to-
tale fino a Entrèves di 2.200 metri. Rappresenta, per le caratteristiche tecniche e l’ambiente selvaggio in cui si trova, una delle ultime grandi imprese di sci estremo possibili sulla catena del Monte Bianco. Affrontare una sfida di questo genere ha perciò comportato una lunga meditata e attenta valutazione, dato che nessun aspetto va tralasciato per la sicurezza, a partire dall’attrezzatura e dall’abbigliamento tencnico fornito da Eider. lesdamesanglaises.blogspot.it
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JOB OPPORTUNITIES
MARKET In Europa l’e-commerce Da Mediaworld corner personalizzati SportXtreme vale più del Nord America SportXtreme, divisione di SofTeam specializ- SportXtreme sia un forte incentivo alla loro diffuSecondo Emota (European E-Commerce and Mail Order Trade Association) l’e-commerce in Europa ha superato il Nord America lo scorso anno. Nel 2011 infatti, il mercato online europeo è cresciuto del 19% e ha raggiunto un fatturato totale di 246 miliardi di euro, superiore ai 237 miliardi negli Stati Uniti e in Canada. Emota calcola che la quota di vendite online rispetto al retailing totale in Europa ha raggiunto un livello del 5,1%. Complessivamente, la comunità europea di acquirenti su internet è pari a 240 milioni. La federazione non fornisce una ripartizione per paesi, ma indica che esistono ancora enormi differenze negli acquisti online da un paese all'altro. Inoltre, sempre più consumatori nei paesi più piccoli acquistano i prodotti dai siti web stranieri.
Lafuma, tra risultati positivi e nuove strategie Il Gruppo Lafuma ha tagliato del 15 per cento il numero di prodotti nella collezione primavera/estate 2013 di Oxbow e ha avviato i negoziati con Karstadt e altri clienti chiave in Europa, in quanto parte delle nuove strategie per riposizionare il marchio surfwear e riportarlo alla redditività. Nel recente meeting internazionale l’azienda ha registrato un buon feedback ad alcune delle innovazioni tecnologiche proposte nella collezione outdoor Lafuma SS 2013. Queste erano alcune delle rivelazioni dalla conferenza tenuta a Parigi dal gruppo per commentare i risultati positivi del primo semestre concluso lo scorso 31 marzo. L'utile operativo è aumentato del 67% a 4 milioni di euro e l'utile netto è cresciuto del 35% a 0,9 milioni di euro per il periodo, mentre i ricavi totali sono aumentati dell'8% fino a 132.300.000 euro.
The North Face Footwear Tour, last stop a Cortina The North Face invita tutti gli appassionati del trekking e del trail running a scoprire la nuova collezione di calzature PE 2012 in occasione del Footwear Tour 2012. Partito il 18 maggio nel punto vendita Campione di Prato, il Tour offre la possibilità di testare i migliori modelli di calzature The North Face, progettate e create con il contributo di atleti professionisti. Tre in particolare i modelli protagonisti: Single-Track II, ottima per il running, offre estrema versatilità per una perfetta aderenza su terreni asciutti e bagnati; Single-Track Hayasa, la scarpa da running più veloce e leggera mai creata da The North Face, garantisce stabilità e sensibilità senza dimenticare il comfort del piede; Havoc Mid GTX XCR, calzatura impermeabile e traspirante ideale per il trekking, vanta l’innovativa tecnologia CradleTM e una resistente suola in Vibram. Dopo l’esordio al Campione di Prato, con la presentazione dei modelli Single-Track II e le Single-Track Hayasa, il Footwear Tour ha fatto tappa sabato 26 maggio a Longoni Sport di Trento, con la possibilità di testare le Havoc Mid GTX XCR sul percorso sterrato di mini trekking alle vecchie cave di Trento, dietro il Castello del Buonconsiglio. Ultimo appuntamento giovedì 28 giugno presso il The North Face Store di Cortina d’Ampezzo, dove verranno presentate le Single-Track II e le SingleTrack Hayasa. Quest’ultima tappa sarà anche un’occasione per introdurre l’edizione 2012 della The North Face Lavaredo Ultra Trail, che partirà il 29 giugno e che vedrà al via anche gli atleti del team Sebastien Chaigneau, Fernanda Maciel e Zigor Iturrieta.
zata nei prodotti tecnologici destinati allo sport (occhiali da sci, maschere da sub e per motocross dotate di telecamera HD incorporata, navigatori per trekkers e ciclisti, apps per smartphone, telecamere a grandangolo), ha proposto a Mediaworld di creare delle aree tematiche nei punti di vendita. L’obiettivo è quello di facilitare così la ricerca dei prodotti da parte dei consumatori e contribuire a sfruttare maggiormente dal punto di vista commerciale le potenzialità di vendita di questi prodotti. “Siamo convinti che l’esposizione organica dei prodotti proposti da
sione e alla vendita”, ha spiegato Agostino De Andreis, strategic development plans di SofTeam. “Il consumatore può con maggiore facilità scoprire nuovi prodotti in grado di affiancarlo nella sua attività sportiva preferita. Siamo molto soddisfatti del fatto che i responsabili di Mediaworld abbiano colto l’importanza di questo segmento di mercato e abbiano aderito alla nostra proposta di personalizzazione dei loro punti di vendita. Siamo sicuri che si tratti di una scelta vincente”.
DYNAFIT Italia ricerca Agente per la zona Lombardia Ovest, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria profilo candidato: dinamicità, attitudine sportiva, scialpinista praticante, preferibile esperienza nel settore Outdoor. INVIARE CURRICULUM VITAE A: stefano.finazzi@dynafit.it o contattare +39.338.6588280
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PARTNERSHIP Columbia nuovo partner È firmata Salewa una delle ultime novità Dryarn BoRunning: di corsa del tour operator Zeppelin Salewa ha scelto di collaborare con Dryarn le isolamento termico, permettendo di liberarsi a Bolzano con Gore-Tex
Columbia ha concluso un accordo di partnership con Zeppelin, tour operator nato nel 1998. In particolare Columbia collaborerà con Zeppelin in qualità di sponsor tecnico per lo staff di esperti che si occupano di organizzare e accompagnare in giro per l’Italia e per il mondo gruppi o persone che hanno voglia di scoprire posti nuovi e condurre una vacanza attiva. Numerose le offerte, che spaziano da vacanze in bicicletta a trekking più o meno impegnativi, come a soggiorni in barca. Con questa iniziativa Columbia sottolinea ancora una volta la volontà di trasmettere la passione per l’outdoor, per la vita e l’attività all’aria aperta. Lo staff di Zeppelin avrà così l’occasione di indossare alcuni fra i capi e le calzature dell’azienda di Portland: la polo Shadow Time II, lo shell anti-pioggia Peak 2 Peak II e i pantaloni Silver Ridge Capri, dotate per esempio della tecnologie Omni-Shade, che ripara dai raggi solari nocivi, o Omni-Wick, che assicura un avanzato sistema di rimozione dell’umidità. www.zeppelin.it
dell’ingombro dell’abbigliamento multistrato e rendendo così i movimenti più agevoli nell’attività sportiva. Sono durevoli e resistenti, asciugano rapidamente e non hanno bisogno di essere stirati. Il risultato è un capo tecnico dal design innovativo: un nuovo prodotto di grande qualità della collezione Salewa che conquisterà non solo gli sportivi per la sua ineguagliabile tenuta ma anche tutti coloro che lo sceglieranno come capo per il tempo libero, per proteggersi dalla temperature più basse.
Rewoolution supporta le Special Olympics di Biella Dal 18 al 24 giugno 2012 Biella sarà il teatro dei XXVIII Giochi Nazionali Estivi Special Olympics, una manifestazione che vuole promuovere la pratica dell’attività sportiva per le persone diversamente abili e di cui Rewoolution è main sponsor. Questa 28esima edizione porterà a Biella oltre 2.500 atleti e 6.000 tra tecnici, volontari, medici e familiari, per tradurre nello sport il motto: "che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze". Negli ultimi anni molto si è fatto nel campo dell’integrazione sociale anche nelle scuole, grazie alla diffusione dei det-
tami di Special Olympics, che ha scelto lo sport come strumento relazionale, riabilitativo e sociale per accrescere negli alunni l’autonomia, l’autodeterminazione e l’autostima. Lo sport integrato in par-
ticolare (numerose le discipline sportive nelle quali gli atleti diversamente abili sono affiancati da atleti partner normodotati), permette di raggiungere importanti obiettivi d’integrazione sociale.
Ph credit: Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano.
per applicare la microfibra ai nuovi pullover Vibura, Clina, Vibur e Mitis, adatti a tutte le attività outdoor invernali. I capi, che saranno in vendita nella collezione AI 2012/13, rappresentano il compromesso fra un capo intimo e una maglia tecnica per lo sci, senza rinunciare al fashion. Vibura e Clina sono i due i modelli donna, mentre i modelli maschili sono Vibur e Mitis. I pullover Salewa in Dryarn hanno un effetto second skin. Sono leggeri e aderiscono perfettamente alla pelle, oltre a garantire un ecceziona-
Bolzano è una città ideale per mantenersi a contatto con la natura e in forma con un giusto allenamento. La pratica guida Borunning è dedicata a tutti gli sportivi e gli appassionati di corsa ed è stata realizzata dall’Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano in collaborazione con Gore-Tex e Sportler. Borunning contiene numerosi itinerari e risulta perfetta per scoprire la città e per divertirsi all’insegna del benessere e del movimento attivo, anche perché presenta le indicazioni tecniche dei vari percorsi, anche per il nordic walking, attraverso il Lungo Talvera e dintorni, con mappe, lunghezze, altimetrie, punti di ristoro, una classificazione degli itinerari con le specifiche riportate nella segnaletica sul posto e le annotazioni di base per svolgere al meglio l’attività preferita e gli esercizi per migliorare la propria tecnica di corsa. Un vero e proprio abc della corsa con tabelle e un piano di allenamento sviluppato su 12 settimane, per principianti ed esperti, oltre a una mini guida per il nordic walking. Insieme ai prodotti Gore-Tex specifici per tutti gli appassionati outdoor.
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EDITORIA Alpinismo
Arrampicare in Svizzera
Tutti i consigli per affrontare in sicurezza l'arrampicata su roccia e ghiaccio Piergiorgio Vidi
Itinerari scelti sportivi e moderni Matteo Della Bordella
Dopo diversi anni di attività professionale come guida alpina e di soccorso in montagna, con questo libro, edito da Hoepli, Piergiorgio Vidi ha deciso di trasmettere una parte del proprio "sapere" a tutti coloro che amano andare in montagna con coscienza e sicurezza. Il volume è rivolto agli alpinisti che desiderano acquisire solide basi sulle quali costruire le proprie abilità. Per i principianti è uno strumento utile per conoscere meglio l'attrezzatura, le manovre e le tecniche di base, mentre per i più esperti costituisce un'occasione per perfezionare le proprie conoscenze e, forse, rivedere in meglio abitudini consolidate. Numero di pagine: XVI-240. Prefazione di Cesare Maestri.
In questa nuova edizione della guida Matteo Della Bordella raccoglie il testimone lasciato da Aristide Quaglia e Fulvia Mangili, autori della prima Arrampicare in Svizzera, edita da Versante Sud. La guida raccoglie una selezione d’itinerari di arrampicata di tutte le difficoltà sulle pareti più importanti di tutta la Svizzera e alcune proposte di belle falesie mete a sé stanti o compendio alle vie lunghe. L'esperienza personale dell'autore, che ha ripetuto numerosi itinerari tra quelli riportati, unita al costante confronto con amici e alpinisti locali, ha permesso di avere informazioni aggiornate e precise sulle aree prese in considerazione. Una parte importante del lavoro riguarda le pareti del Wenden e del Rätikon, terreni d'azione preferiti da Matteo, che in questa guida e per la prima volta in Italia ha voluto descrivere itinerari fin’ora sconosciuti e di grande bellezza, con completezza e precisione. Pagine: 504. Prezzo: 35 euro.
Nella catena del Monte Bianco Agostino Ferrari
Arrampicare, storie di roccia Marcello Pilati Il Club Alpino Italiano ha arricchito ulteriormente la collana “I pionieri” decidendo di ristampare due volumi storici dell’alpinismo: "Nella catena del Monte Bianco" (1929) di Agostino Ferrari e "Arrampicare" (1935) di Marcello Pilati. Il volume di Ferrari, medico alpinista torinese (1869-1935), andrebbe letto “un capitolo per volta, per intero e senza interruzione, per immergersi totalmente nell’avventura alpinistica in tutte le sue fasi, rivivere il progetto, l’attesa, l’avvicinamento, l’aria frizzante alla partenza dal rifugio, la fatica e l’incertezza della salita”, come avverte nella presentazione Sandro Costa. L’opera di Pilati (19061943) si arricchisce nell’edizione anastatica con la presentazione firmata dallo storico Riccardo Decarli.
Le storie di roccia di Pilati sono ambientate nelle montagne trentine ed ebbero la prefazione del presidente generale Angelo Manaresi con l’invito ai giovani “a leggerle e ad arrampicare coi muscoli e coll’anima, così il Duce vuole!”. In appendice una corrispondenza per il Corriere della Sera dell’autore dal fronte russo, dove fu impegnato come tenente del 2° Artiglieria di montagna, Divisione Tridentina, e dove perse la vita tragicamente, prigioniero dell’Armata Rossa, per i maltrattamenti subiti da parte di un connazionale passato al servizio dei sovietici. "Nella catena del Monte Bianco": 340 pagine; 24 euro (16 per i soci CAI). "Arrampicare": 208 pagine; 22 euro (14 per i soci CAI).
WEB Blogger Contest.2012 su “Le Dolomiti Bellunesi”
Campagnolo si veste di nuovo sul web
Le Dolomiti Bellunesi, rivista semestrale edita dalle 18 sezioni bellunesi del CAI, nel numero di fine giugno presenterà due interessanti novità. La prima riguarda l’aspetto grafico, in particolar modo il passaggio al colore dal bianco e nero. La seconda invece è rivolta a catturare l’interesse dei giovani (ma non solo) che, sempre più, prediligono le nuove forme di comunicazione digitale per raccontare le proprie avventure e scambiarsi informazioni. Per questo è stato istituito il premio “Blogger Contest.2012, racconta la tua montagna”, supportato anche da Dolomite. I partecipanti (blogger) dovranno inviare entro il 1° settembre un elaborato, o post, composto di un testo, foto, oppure un video, su un tema libero inerente alla montagna, nella forma più efficace per essere consultato in un weblog. Un’apposita giuria provvederà a selezionare i tre migliori post e pubblicare tutti i post ammessi sul blog www.altitudini.wordpress.com. A quel punto i veri giudici saranno i lettori, che potranno commentare e votare i post in concorso. A quello che entro il 31 ottobre avrà ricevuto più commenti verrà assegnato il titolo Best Blogger LDB 2012. I post vincitori verranno pubblicati sulla rivista Le Dolomiti Bellunesi e premiati con materiali tecnici offerti da aziende sponsor. In particolare i vincitori del primo e secondo premio riceveranno una telecamera HD Hero di GoPro e un orologio Suunto Ambit Black.
Una nuova vetrina online per CMP, il marchio di abbigliamento outdoor e sport di F.lli Campagnolo. É infatti attivo il rinnovato portale web CMP, completamente aggiornato nella grafica, nella struttura e nei contenuti. L'obiettivo è quello di avvicinare sempre più il marchio a consumatori e addetti ai lavori, dando loro la possibilità di trovare, grazie a un sistema di navigazione semplice e intuitivo, informazioni sempre aggiornate sulle collezioni e sul mondo CMP. Il sito offre tutta una serie di aree tematiche dedicate: le collezioni outdoor e sportswear con le informazioni tecniche capo per capo, la sezione news costantemente aggiornata, lo store locator, l'area mediagallery con video, immagini e documenti da guardare e scaricare. A clienti e addetti ai lavori, in particolare, il portale dà la possibilità, grazie all'area riservata e all'area warehouse, di dialogare quotidianamente e velocemente con l'azienda. Il sito permette la navigazione in tre lingue, così da essere utilizzabile con estrema facilità anche dai consumatori stranieri. Inoltre è stato realizzato per essere accessibile anche attraverso dispositivi mobili come palmari, smartphone e tablet.
www.ledolomitibellunesi.it www.altitudini.wordpress.com.
www.cmp.campagnolo.it
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INIZIATIVE
A partire dal mese di luglio l’Alta Badia sarà la prima località turistica montana a offrire il servizio di bike sharing in alta quota. Il servizio di sharing è solitamente utilizzato e conosciuto nelle grandi città come Milano, dove rappresenta un modo utile e comodo per spostarsi soprattutto nelle vie del centro. A quota 2000 mt rappresenta una modalità diversa e divertente di godersi la montagna pedalando, in quanto offre la possibilità di spostarsi da un posto all’altro in quota senza dover riportare la bici al punto di partenza. Inoltre le biciclette del servizio sono elettriche e ne permettono l’utilizzo anche a un pubblico meno sportivo, che vuole semplicemente godersi il panorama dolomitico sulle due ruote. Quattro stazioni di noleggio delle bici sono installate sull’altipiano sopra i paesi dell’Alta Badia, più precisamente al Col Alto, Piz La Villa, Piz Sorega e Pralongiá. Ogni bicicletta è agganciata a una stazione di ricarica. Il cliente viene munito di una card con la quale può prelevare la bici e usarla nell’intero comprensorio. Con la card si può usufruire di ogni punto noleggio per la ricarica del mezzo o per il relativo prestito o la consegna. Si tratta di un sistema di ultima generazione, dotato di un server per la comunicazione tra le singole stazioni e di un sistema GPRS per localizzare i singoli veicoli. Le bici possono essere usate da un pubblico che parte dai 12 anni (con accompagnatore fino a 18) a un prezzo tra i 14 euro e i 16 euro per ½ giornata e tra i 28-30 euro per 1 giornata intera.
Ph credit: Beatrice Ferrari
Il bike sharing a 2000 mt Arrampicata e Sclerosi In Sardegna gli Stati Generali del Turismo Attivo nel cuore delle Dolomiti Multipla, al via il progetto Il prossimo 11 luglio a Lanusei (OG) andrà in TAS nel marzo 2013. Con lo stesso metodo “Arrampicata e Sclerosi Multipla” è il nuovo progetto promosso dall’A.S.D. KadoinKatena e dall’Associazione Italiana Sclerosi M u l t i p l a (A.I.S.M.) nell’ambito della XIII Settimana Nazionale della Sclerosi Multipla. Presentato il 1° giugno presso la sala di arrampicata dell’impianto sportivo Sciorba di Genova, è il primo progetto italiano che studia e sperimenta i benefici dell’arrampicata su persone affette da sclerosi multipla e si avvale della collaborazione scientifica della dott.ssa Claudia Kern della Technische Universitat di Monaco di Baviera e della straordinaria esperienza del gruppo pioniere MS on the Rocks, costituito da persone affette dalla malattia che praticano con regolarità l’arrampicata sportiva. Testimonial dell'iniziativa è invece l'attore Gabriele Greco, noto per la fiction "Capri", in onda su Rai Uno, nella quale interpretava il ruolo di un arrampicatore che improvvisamente scopriva di essere affetto proprio dalla sclerosi multipla. La sclerosi multipla è una grave malattia del sistema nervoso centrale, cronica, imprevedibile e invalidante che colpisce soprattutto i giovani tra i 20 e 30 anni e le donne: una diagnosi ogni 4 ore, 65mila persone colpite in Italia, 2 milioni e 200 mila euro il costo sociale annuo della malattia. Numerosi malati durante la presentazione hanno colto l’occasione per provare ad arrampicare e sono usciti dalla palestra con un bellissimo sorriso.
scena la 2ª edizione degli Stati Generali del Turismo Attivo in Sardegna. Questo appuntamento rappresenta la continuazione dell’attività di crescita del Turismo Attivo, a seguito della felice conclusione della 3ª edizione della Borsa Internazionale del Turismo Attivo in Sardegna (BITAS), tenutasi dal 30 marzo al 3 aprile a Nuoro. Obiettivo della BITAS è quello di favorire l’incontro tra offerta turistica sarda e domanda nazionale e internazionale. Obiettivo degli Stati Generali del Turismo Attivo è invece la mappatura degli elementi della filiera, il tutto in vista della 4ª edizione della BI-
usato nell’esordio a Olbia nel 2009, si ritorna a confrontarsi per la valutazione delle attività finora condotte nell’ambito del Turismo Attivo: screening, feedback e futura programmazione. Si farà prima di tutto una ricognizione di operatori economici, infrastrutture e risorse naturali funzionali. Dopodichè si proseguirà nella strutturazione dei segmenti del Turismo Attivo. Per iscriversi e conoscere il programma dettagliato dell’iniziativa, visitare il sito ufficiale della manifestazione. www.bitas2012.it
La XIV Settimana Nazionale dell'Escursionismo del CAI Sarà l’Appennino emiliano-romagnolo a ospitare la XIV Settimana Nazionale dell'Escursionismo del CAI, in programma dall'8 al 16 settembre 2012. Un programma denso e articolato che prevede ben sei trekking itineranti (con durata dai 2 ai 6 giorni) e 16 escursioni giornaliere. Una serie di opportunità uniche per conoscere angoli d’intensa bellezza e forte carica simbolica, immersi nell’avvolgente atmosfera della natura appenninica. Ogni escursione è accompagnata da guide escursionistiche del CAI. L’occasione della settimana nazionale coincide anche con l’inaugurazione del tracciato Alta Via dei Parchi, che collega due parchi nazionali e cinque parchi regionali sul crinale appenninico. Il tracciato è frutto di un progetto voluto dalla Regione Emilia-Romagna ed è stato realizzato con il contributo del CAI. “Per il CAI divulgare la cultura della montagna è parte integrante dell’impegno alla sua tutela”, ricorda il presidente generale Umberto Martini, “e la Settimana Nazionale dell’Escursionismo è forse il migliore dei modi per avvicinare a paesi e montagne, invitando a scoprire, passo dopo passo, la
trama naturalistica e culturale di luoghi, paesaggi e storie dell’uomo”. Sono a disposizione pacchetti completi che includono vitto, alloggio ed escursione. Per ogni informazione ulteriore e per i dettagli del programma è attivo il sito di riferimento. sne.caiemiliaromagna.org
A settembre il 1° Convegno Nazionale sul telemark Si terrà a Modena, in occasione della fiera Skipass (1-4 novembre), il primo Convegno Nazionale dedicato al tallone libero: “Telemark: idee e progetti per il futuro”. Organizzato da Telemark Snow Events (TSE), il convegno vuole essere un momento di confronto diretto e aperto a tutti. Le attività consisteranno nella valutazione di proposte e nella pianificazione di progetti di collaborazione, per dare una riposta concreta e condividere l’unico scopo comune di contribuire alla crescita e alla promozione della disciplina sportiva del telemark in Italia, attività cui TSE si dedica da sempre. Attraverso 50 promoter sul territorio nazionale e strumenti come il Telemark Imprinting (istruzioni per l’uso delle attrezzature e azioni per l’apprendimento rapido), TSE ha raggiunto
ottimi risultati durante la stagione 2011/12, nonostante la poca neve non abbia aiutato. In oltre 30 eventi organizzati, più di 1.000 persone hanno mosso i primi passi sugli sci a tallone libero con il Telemark Imprinting, 800 hanno usufruito dei test materiali offerti dalle aziende partner (Scarpa, Garmont e Crispi) e sono stati registrati circa 3.000 contatti agli stand e 30.000 visivi. Fino al 30 settembre 2012 tutti potranno inviare osservazioni e contributi alla mail sottostante al fine di integrare e migliorare le proposte del Convegno. I contributi saranno pubblicati in una rubrica dedicata. info@telemarksnowevents.it www.telemarksnowevents.it
Auer e i fratelli Pou nella Baffin Island con The North Face The North Face ha annunciato la partenza di un team di climber guidati dall'austriaco Hansjörg Auer e dai fratelli spagnoli Pou, che si avventureranno sulla costa est dell'isola di Baffin, in Canada, per aprire nuove vie in una valle ancora inesplorata. Gli atleti avranno a disposizione unicamente le coordinate del luogo, alcune fotografie e la loro attrezzatura da arrampicata. Dopo due mesi di preparazione, una motoslitta porterà in componenti della spedizione, insieme a un piccolo team di guide e al compagno di arrampicata Ben Lepesant (Lux), nella Perfection Valley, una laterale di Inugsuin Fiord, 80 km a sudovest del Clyde River, sulla costa est di Baffin. Il team affronterà ghiaccio e terreni accidentati su un territorio finora conosciuto solo agli orsi polari e a una manciata di scienziati. Pur andando incontro a pericoli di vario genere, la spedizione rispet-
terà il silenzio radio fino al ritorno, previsto per fine luglio, quando il ghiaccio comincerà a rompersi. In caso di difficoltà, l'elicottero più vicino si troverà a più di 600 km, rendendo così i soccorsi difficili, se non addirittura impossibili. Le temperature varieranno tra i -5°C e i +10°C. "La scorsa estate, durante un viaggio sull'isola di Baffin, ho trovato una bellissima immagine su Google Earth che mostrava una fantastica parete alle coordinate GPS N 69.89417°, W 69.24972° e ho deciso di andare a cercarla", afferma Auer parlando della spedizione. "La didascalia diceva Perfection Valley: le pareti sembrano essere veramente belle in questa magnifica valle, che probabilmente non porta questo nome per niente. Per noi sarà come vivere una bellissima storia di arrampicata". La spedizione alla "Pefection Valley" è sponsorizzata da The North Face e Red Bull.
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DOPO IL SUCCESSO DELLO SCORSO ANNO TORNA L’EDIZIONE ESTIVA DEL PROGETTO IN SCENA A LUGLIO E A SETTEMBRE
Bergamo e Nago-Torbole pronti a ospitare i Rewoolution Raid Summer 2012 Una bella opportunità anche per i negozianti, che possono partecipare gratuitamente con un proprio team. Dopo il successo delle due tappe invernali, svoltesi tra le Dolomiti e Livigno, Rewoolution si fa portavoce della versione estiva dei suoi celebri eventi outdoor multidisciplinari che permettono di vivere sport e natura in una modalità tutta nuova.
GLI APPUNTAMENTI ESTIVI Il marchio, che produce abbigliamento tecnico sportivo in pura lana Merino, presenta infatti i Rewoolution Raid Summer 2012, che quest’anno si terranno a Bergamo (2122 luglio) e Nago-Torbole (22-23 settembre) sul Lago di Garda. Da segnalare che all’evento di Bergamo vicino al campo base a La Fara, in Città Alta, ci sarà un’area dedicata a tutti i bambini tra i 6 e i 12 anni, dove i più piccoli avranno la possibilità di provare un percorso di mountain bike, trail running e orienteering.
FORMAT La versione Summer dei Rewoolution Raid vedrà i team, sempre composti da tre partecipanti, sfidarsi in avvincenti prove: mountain bike, trail running, roping down e orienteering. Il Road Book, sul quale sono indicati anche i Check Point disseminati sul territorio, li aiuterà a studiare il percorso migliore per raggiungere il traguardo entro il tempo limite stabilito. In aggiunta, uno speciale contest fotografico darà ai team la possibilità di
accumulare punti aggiuntivi utili per aggiudicarsi la vittoria. Questa edizione dei Raid permetterà di vivere la natura come alleata, in una serie di sfide che richiederanno lo sforzo di tutti i partecipanti per raggiungere la vittoria. I team dovranno dimostrare un acceso spirito di squadra, grazie al quale scalare la classifica.
l’ambito premio: un viaggio in Nuova Zelanda, esperienza unica offerta da ZQ, consorzio di produttori di lana Merino, in collaborazione con Rewoolution. Il team con il miglior punteggio globale dato da entrambe le tappe, e uno estratto a sorte, partiranno alla scoperta del mondo della lana Merino.
PREMIO IN PALIO
Outdoor Magazine si fa promotore di questa iniziativa, che supporta attivamente e in prima persona. Per questo invita i negozianti suoi lettori che possiedono strategia, versatilità, coraggio e resistenza a mettersi alla prova sfidando boschi, torrenti e ostacoli naturali. Create il vostro team (che può essere composto anche da clienti finali) e iscrivetevi gratuitamente alla pagina ufficiale dell’iniziativa.
Solo due fortunate squadre, tra quelle che prenderanno parte a entrambi i raid estivi, riusciranno a conquistare
MEDIA PARTNER
www.rewoolution.it www.rewoolutionraid.com
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A tu per tu con il vice presidente di Amer Sports Jean-Yves Couput
Cover story
Il concetto di natural motion per Salomon “Questo genere di calzature consente di provare gradualmente uno stile di corsa naturale ma con la possibilità di alternarlo con quello tradizionale”. Jean-Yves Couput, global outdoor brand manager di Amer Sports.
A cura di JILL MURPHY Barefoot. Minimalista. Zero drop. Naturale. Leggera. Ultra leggera. Leggera come una piuma. O, all’opposto: oversized, ultra protettiva, super ammortizzante. Negli ultimi anni il mondo del running, sia esso su strada che offroad, si è polarizzato verso questi due differenti trend. Innegabile che quello minimalista sia ora quello che va per la maggiore, come sottolineiamo del resto nell’articolo che trovate alle pagine 26-27 e nella successiva vetrina prodotti a pagina 28. Non mancano tuttavia anche delle posizioni intermedie e lo stesso Inov-8, brand che è stato certamente tra i precursori del trend minimalista, sta puntando molto anche su un approccio più graduale alla corsa “barefoot style”, con prodotti specifici per la transizione (vedi articolo dedicato sul numero di marzo di Outdoor Magazine). Grazie ai nostri potenti mezzi al di là dell’Oceano, ossia la nostra redazione USA, abbiamo avuto l’occasione di analizzare l’approccio del brand leader nel trail running, vale a dire Salomon. La cui posizione è appunto mediana rispetto ai due trend sopra-citati. Jean-Yves Couput, global outdoor brand manager di Amer ci ha spiegato il concetto di corsa “natural motion” e ha sottolineato proprio l’importanza delle calzature di transizione. Prima di tutto, spiegaci cos’è la natural motion? È un modo di correre nel quale la punta o la parte centrale del piede appoggiano prima del tallone. Questo movimento biomeccanico è salutare per le ginocchia, le anche e la spina dorsale perché riduce lo shock di impatto al quale è sottoposto l’intero corpo. L’obiettivo di una corsa con una calzatura barefoot è proprio quello di raggiungere una “natural motion” e quindi di conquistare un passo che poggia sulla parte frontale o centrale del piede.
ne a punta del piede. Tradizionalmente siamo portati ad appoggiare in terra prima il tallone e poi, con un movimento di rullata, appoggiamo la punta e stacchiamo il piede. Al contrario nella natural motion la rullata è invertita: la punta tocca per prima il terreno, poi si appoggia lievemente il tallone e si riparte. Con degli ammortizzatori sotto il tallone, la forza di impatto nel momento in cui il tallone tocca il terreno è più contenuta e meno traumatica per il tallone di achille e la caviglia. Questo modo di correre si può imparare solo con calzature barefoot o natural motion? Assolutamente no. La corsa natural motion non è esclusiva di un particolare tipo di scarpa. È possibile impararla anche con un modello con drop di 12 mm ma non avrebbe senso perché significherebbe correre con un peso ai piedi non necessario. Quindi un runner natural motion dovrebbe aspirare a correre con scarpe zero drop? Anche se è importante indossare calzature leggere, se non si ha un minimo di ammortizzazione per evitare la trasmissione dell’impatto dal piede a contatto con il terreno alla testa, le vibrazioni possono generare affaticamento a muscoli e tendini. L’ammortizzazione è pertanto importante per qualsiasi runner, a esclusione forse di quelle poche e privilegiate persone che sono sempre state in grado di correre barefoot e che hanno probabilmente sviluppato una naturale assuefazione agli impatti grazie a giunture e cartilagini più spesse. Ma per il runner comune, personalmente non consiglierei mai una corsa barefoot. Cosa ci dici del trail, dove il terreno è più soffice?
In un gruppo di trail runner, la maggior parte di essi ha bisogno di alternare una corsa con appoggio frontale a una tradizionale con appoggio sul tallone anche se sono allenati a essere corridori natural motion. E questo a causa del terreno, della fatica, della ripidità del percorso e di altri fattori. Nel trail running può succedere sempre qualcosa e in quei momenti l’ammortizzazione del tallone è essenziale. A chi non consiglieresti calzature natural motion? A runner sovrappeso o comunque pesanti perché la tensione sulle caviglie e sui talloni aumenta con l’aumentare del peso. Di conseguenza cresce anche il rischio di infortuni. Questi corridori devono assicurarsi di seguire una transizione progressiva rinforzando in particolar modo queste due aree sensibili. Parlaci della collezione trail di Salomon. Partiamo dalla considerazione che alcune persone non saranno mai in grado di terminare la transizione verso un appoggio frontale del piede e questo può accadere sia perché non ne sentono il bisogno, sia perché non sono sufficientemente tecnici, sia perché non ci riescono (un runner con appoggio frontale deve essere più agile e leggero di un corridore tradizionale). Per questo offriamo molte calzature tradizionali per persone che cercano stabilità e ammortizzazione per la loro corsa con appoggio sul tallone. Tuttavia esiste una nuova generazione di runner che vuole passare a una natural motion perché il sogno di ogni corridore convinto è quello di poter correre ogni giorno dell’anno senza alcun problema fisico. È quello di sentirsi leggeri come se si sfiorasse appena il terreno. Per cui abbiamo anche strumenti di transizione a questo stile di corsa nella nostra collezione.
Quindi il fine del barefoot running è il raggiungimento di un movimento naturale? Esatto. Il problema è che le calzature barefoot e minimaliste forzano il runner a questo stile di corsa. Non gli consentono di fare altro. Non avendo alcun supporto nella zona del tallone, non c’è possibilità di appoggiare questa parte per prima. Questo significa che un corridore passa repentinamente da una tecnica all’altra con elevate probabilità di infortunio. Se è vero che correre sulla punta del piede è salutare, spingere un corridore a farlo senza consentire al suo corpo di abituarsi al nuovo stile è decisamente folle. Come le calzature “natural motion” aiutano in questa transizione? Queste calzature consentono di passare progressivamente da un appoggio posteriore a uno anteriore con un supporto che dai tradizionali 12 mm si riduce a 4 mm. Abbiamo bisogno di questi step intermedi, la principale differenza tra un movimento naturale e uno tradizionale sta proprio nella transizione da tallo-
Queste tipologie di offerte sono ben distinte all’interno della vostra linea? Non si tratta di offerte contrapposte e intendiamo proporre sempre più modelliponte per coloro che vorranno passare da una corsa tradizionale a una natural motion. Questi modelli saranno diversi in termini di tecnologia ma cercheremo di non porre in contrapposizione questi due mondi perché vogliamo che la gente senta di poter tranquillamente passare da un appoggio sul tallone a una corsa natural motion. Quali sono i vostri competitor nel segmento natural motion? Credo che Saucony e Inov-8 stiano cercando, come noi, di proporre alle persone un drop progressivo per una corretta transizione verso la corsa in punta di piedi. Nella vostra offerta ci sono modelli barefoot per il trail? La scarpa più minimalista della nostra collezione, in grado di offrire protezione, stabilità e grip necessari a un trail runner, pesa 200 gr. Non intendiamo cercare compromessi a discapito di questi fattori. Piuttosto, vogliamo migliorarli perché sono essenziali per un trail runner che deve affrontare terreni sconnessi. In particolare, la protezione garantisce sicurezza, la tenuta è una sorta di estensione del piede e il grip assicura massima presa persino su terreni sdrucciolevoli. Qual è il primo step per una transizione verso la natural motion? Innanzitutto occorre avere una certa educazione che ci consenta di capire di cosa stiamo parlando. Non è solo questione di scarpe. C’è bisogno di capire come incrementare il passo, accorciare la falcata, ecc. Una volta compresi questi elementi, suggeriamo di iniziare a usare una scarpa che consenta di avvicinarsi alla natural motion senza rischi, il che significa provare ad appoggiare la parte frontale del piede per un paio di centinaia di metri per poi tornare ad appoggiare il tallone per i successivi 200 metri. Gradualmente la distanza percorsa in punta di piedi dovrà essere aumentata. Una progressione che non è possibile fare con una scarpa minimalista. Per quale motivo? Coloro i quali promuovono le scarpe minimaliste suggeriscono ai runner di usarle per un breve periodo durante la fase di transizione ma non conosco alcun corridore che dopo un breve tragitto vuole tornare a casa per cambiarsi le scarpe e poi uscire di nuovo. Le calzature natural motion consentono di testare questo tipo di corsa dando però al runner stanco o poco allenato la possibilità di tornare a uno stile tradizionale. In questa maniera il corridore aumenta gradualmente e con la pratica la propria consapevolezza.
Il top runner Kilian Jornet, che ha collaborato alla creazione della linea natural motion dedicata all’Europa.
Come cercate di educare i runner a questo stile di corsa? Il primo passo è educare la forza vendite dei negozi running o outdoor specializzati. In
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secondo luogo educhiamo i media (stampa, media online o per consumer) perché i runner si rivolgono a loro per capire di cosa stiamo parlando. Da ultimo informiamo i nostri clienti tramite contenuti online, video educativi, incontri con gli atleti. Internamente la chiamiamo “missione educazione”. Perché l’educazione è importante? Perché al momento – chiedo scusa per l’espressione – è tutto un gran casino. Vengono usate parole diverse per descrivere la stessa cosa o viceversa lo stesso termine per definire cose diverse. La gente è quindi spaesata. Vogliamo che i media ci aiutino a educare il grande pubblico in maniera obiettiva e senza seguire il trend del momento. I recenti dati di Leisure Trends, ad esempio, dicono che il 30% delle scarpe da trail running vendute sono minimaliste. Credi che questa percentuale sia sbagliata? Sicuramente lo è perché un giorno sì e uno no pratico trail running e le scarpe minimaliste non sono assolutamente il 30% di quelle che vedo. Forse Leisure Trends ha fornito un dato riferito alle vendite di un negozio in una specifica area, ma credo che comunque il loro uso finale non sia propriamente il trail running. Come si possono evitare i luoghi comuni? Credo che il settore e i media dovrebbero analizzare un po’ di più il fenomeno. I dati sono disponibili, ma vengono usati correttamente? Da ciò che vedo, decisamente no. Dobbiamo cercare di dire alla gente che la vita non è solo bianca o nera, barefoot o tradizionale. Esistono anche le sfumature di mezzo. Credi che il minimalismo sia percepito in maniera diversa in Europa e negli USA? Il movimento minimalista che sta interessando gli USA rappresenta a oggi il 30% di market share nel mondo running. In Europa, dove la gente non ha ancora compreso o adottato questa offerta di prodotto, il trend non è ancora a questi livelli. Vedi però un incremento di interesse? Sì ma comunque credo provenga da gente che sceglie questo tipo di prodotti per motivi di life-
Test in laboratorio da parte degli atleti Salomon, la cui richiesta è stata quella di calzature meno "estreme" rispetto a quelle puramente minimaliste.
style, non per un uso pratico. Il minimalismo comincerà probabilmente a interessare seriamente il mercato europeo nel 2014. Non credo ci sarà alcun cambiamento netto in questa categoria prima di allora. Avete già introdotto la natural motion in Europa? Sì, quest’anno con prodotti di elevata qualità creati per runner d’alto livello e atleti. Si tratta di una nicchia di prodotti che abbiamo sviluppato con i nostri atleti tra i quali il top runner Kilian Jornet. Come giudichi invece il mercato asiatico? In Asia la questione è più “io voglio” che “io ho bisogno”. Il mercato è definito da prodotti che rappresentano uno status, al contrario di Usa ed Europa dove la gente sceglie di acquistare un bene perché ne ha effettivamente bisogno. Questo è dovuto al fatto che in Asia lo sport non è poi così sviluppato come nelle altre due aree menzionate.
Qual è la tua scarpa trail preferita? Dal momento che mi sono impegnato molto negli ultimi anni a passare da un appoggio posteriore alla natural motion, direi che la mia scarpa preferita è senza dubbio la Salomon Sense. Una scarpa natural motion con un drop di 4 mm. È la mia scelta preferita per qualsiasi corsa tra i 30 minuti e le 3 ore. Parlaci di questo modello. La Salomon Sense (foto a fianco, ndr) è una calzatura da trail running, sviluppata in collaborazione con Kilian Jornet che tra l’altro lo scorso 26 marzo l’ha presentata online in diretta da Annecy, dove ha sede Salomon. Kilian in particolare ha illustrato lo studio e la realizzazione del progetto condotto insieme ai designer dell’ADC (Annecy Design Center). Il modello è il risultato di tre anni di lavoro. Durante la presentazione c’è stato spazio anche per una sessione di domande a cui hanno partecipato tutti gli ospiti della diretta, andata in scena alla sezione minisites/sense del sito www.salo-
monrunning.com e alla pagina #salomonlive di Twitter. In conclusione, quale messaggio vuoi trasmettere ai nostri lettori? Non confondete la soluzione con l’obiettivo. L’obiettivo è la natural motion. La soluzione può essere una calzatura barefoot ma ci sono sempre alternative e differenti approcci al problema. Salomon crede che la miglior soluzione preveda un minimo di ammortizzazione nel tallone.
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In vetrina i modelli delle collezioni PE 2013 di alcuni tra i top brand del settore
Prodotti SS 2013 MASTERS INSPIRATION SS 2013
ADIDAS
REWOOLUTION
TERREX FAST R MID GTX W
HOODY WOMAN
Modello femminile ultraleggero con suola in gomma Continental dotato di tecnologia Formotion per controllo e ammortizzazione sui terreni impervi. L’inserto adiPrene+ in avanpiede offre massima reattività, la membrana Gore-Tex dona traspirabilità e completa impermea-
La nuova ispirazione Masters vede il suo leit-motive interpretato simbolicamente da un origami a forma di uccello, nello specifico una gru. Nella cultura giapponese e in mitologia questo animale è simbolo di gioia e di buon augurio per chi deve affrontare una dura prova. Masters, che si sta preparando al lancio della nuova collezione, racchiude in sé questi aspetti. In 35 anni di storia ha dimostrato come, da una semplice idea del fondatore Renato Zaltron, si possa costruire una solida realtà dove i valori sono ben radicati: la soddisfazione del cliente, la qualità del prodotto Made in Italy, una profonda responsabilità sociale d’impresa e per l’ambiente. Così come un origami, Masters ha saputo tradurre i sogni di molti viaggiatori e professionisti sportivi, offrendo loro una gamma di prodotti ricercati e duraturi nel tempo. Ecco allora spiegarsi il progetto aziendale “the beauty of natural translation” che accompagnerà tutta la prossima stagione SS13 e che vede la gru come simbolo iconografico di un’idea vincente e ottimistica per il futuro.
Masters Srl 0424.524133 - www.masters.it
CMP EXTREME PERFORMANCE JKT
ERRATA CORRIGE: Sullo scorso numero di Outdoor Magazine, nello speciale Trekking, abbiamo riportato un prezzo sbagliato all’interno della descrizione della Terrex Hybrid Soft Shell Jacket Adidas. Scusandoci con i lettori e l’azienda per l’errore, riproponiamo qui il testo tecnico corretto riferito al prodotto SS 2012.
TERREX HYBRID SOFT SHELL JACKET Rientra nella collezione Windstopper Active Shells, composta dai capi più leggeri e maggiormente comprimibili che offrono totale protezione dal vento, massima traspirabilità e resistenza all’acqua adatta ad attività intensa. È caratterizzata da costruzione ibrida che abbina i vantaggi di tessuti diversi in diverse parti del corpo. È realizzata per il 35% in poliammidica, per il 52% in poliestere, per il 13% in politetrafluoretilene. Presenta poi tasche di ventilazione foderate in mesh, Formotion Performance e comfort garantito durante il movimento. Il modello pesa 350 gr (taglia M), è disponibile nelle taglie 46-54 ed è venduto a un prezzo consigliato di 180 euro.
Morbida felpa con zip e cappuccio, interamente realizzata in lana Merino biodegradabile. Rewoolution per la linea Outdoor SS 2013 punta su un capo versatile e trendy sia per l’attività sportiva che per il tempo libero. Hoody è disponibile nelle taglie XS-XXL e in tre varianti colore con impunture e interno del cappuccio a contrasto (in foto la versione meteorite/pink ray).
DISTRIBUITO DA: Adidas Italy - 039.27151 - customer.service@adidas.com
DISTRIBUITO DA:
CAMP
Rewoolution 015.7049111 - info@rewoolution.it
STUNT Casco semplice e affidabile, dal design ricercato totalmente revisionato per il 2013 con nuove grafiche e colori. Il modello è stato sviluppato per alpinismo e arrampicata. È caratterizzato da calotta interna in EPS, calotta esterna in ABS stampato ad iniezione, fori laterali per ventilazione, sistema di
regolazione posteriore con rotella, portalampada. Presenta inoltre imbottitura giro testa in materiale espanso lavabile non assorbente. Pesa 350 gr. DISTRIBUITO DA:
C.A.M.P. 0341.89011 - contact@camp.it
MOUNTAIN EQUIPMENT ULTRATHERM JACKET Giacca versatile resistente al vento e traspirante. Si asciuga velocemente ed è leggera. È ideale per corridori e alpinisti ed è realizzata in tessuto He30 combinato a fodera micro-grid wicking, che crea un unico strato resistente e al contempo in grado di trasportare il sudore verso l’esterno. In caso di peggioramento del tempo la giacca può essere abbinata a uno strato isolante o protettivo. Gli inserti in Exolite I sotto le braccia conferiscono maggiore elasticità e traspirabilità. La giacca presenta poi polsini in
La collezione SS 2013 di CMP conferma la presenza della linea Extreme Performance, la più tecnica e performante dell'intera collezione, che comprende abbigliamento per il trekking e le attività sportive più estreme. La linea è concepita secondo la logica del layering system, ovvero comprende capi di pesi diversi da combinare insieme, per avere il grado di isolamento, traspirabilità e comfort più adatto all’attività che si vuole praticare. Tra i protagonisti della linea c'è questa giacca da uomo stretch in softshell a 3 strati, realizzata con un tessuto elastico in 4 direzioni per un fit ergonomico e un'ottima libertà di movimento. Nessun timore in caso di pioggia o vento perché la tecnologia Wind Protect, di cui è dotata la giacca, rende il capo impermeabile e traspirante impedendo all'umidità di penetrare.
bilità. All’interno, l’intersuola Ortholite comfort e adiPrene+ nell’avampiede garantiscono una maggior propulsione ed efficienza. La suola Traxion con gomma Continental e il profilo avanzato assicurano massimo grip. La calzatura è disponibile nelle misure 3,5-10,5 a un prezzo consigliato di 180 euro.
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lycra, Active Cut per seguire meglio i movimenti e cuciture piatte e comode. Inoltre il cappuccio regolabile può essere riposto nel colletto. Altri dettagli del modello sono tasca sul petto Napoleon e zip frontale YKK. È disponibile nelle taglie S-XL da uomo (275 gr) e 816 da donna (245 gr).
GM 2230 - APPROACH PRO
2410 - HIKING PRO
Calza dalla struttura rinforzata e ammortizzante nelle aree del piede sottoposte alla rullata. Leggera e avvolgente, assicura massimo comfort durante la camminata veloce. È dotata di rinforzi antiabrasione sull’avampiede e sul tallone e di una fascia elastica antitorsione. La maglia rasata avvolge quasi interamente il piede. Realizzata al 70% in poliestere, 25% poliammidica e 5% elastan.
Calza adatta a sostenere attività in montagna, anche in condizioni estreme. Garantisce sensibilità e leggerezza, consentendo un’aderenza ottimale. La sua struttura differenziata destro/sinistro è studiata per adattarsi più efficacemente al piede e proteggere le aree più delicate, con rinforzi su alveo plantare, punta e tallone. La zona mediale della calza è supportata da un fascia elastica antitorsione, mentre su tallone e avampiede sono inseriti rinforzi antiabrasione e spugna ammortizzante. Realizzata al 65% in poliestere, 30% poliammidica e 5% elastan.
DISTRIBUITO DA:
DISTRIBUITO DA:
F.lli Campagnolo 0424.515411 - campagnolo@campagnolo.it
Calze Gm Sport 0461.990286 - info@gmsport.net
DOLOMITE STEINBOCK APPROACH La famiglia Steinbock si completa con i modelli Approach, scarpe studiate e sviluppate per percorsi su roccia e sentieri. La Steinbock Approach è una scarpa leggera di soli 690 gr, con una combinazione performante di grip, assorbimento degli impatti e massima tenuta e precisione su tutte le superfici, grazie anche alla “climbing zone” intercambiabile. Le caratteristiche strutturali di questa scarpa la rendono ideale per il fast climbing dalla roccia ai terreni meno impegnativi. Il modello presenta sistema costruttivo DAS 3, zona plantare potenziata con spessori differenziati a seconda dell’area di flessione, suola Dolomite Vibram con puntale climbing zone e struttura a nido d’ape, fusione tra rinforzo in Tpu e zeppa in Eva, collarino di protezione morbido con speciale soffietto elasticizzato che avvolge completamente il collo del piede, bordo di protezione in gomma, sistema di allacciatura Easy Lace System caratterizzato dall’esclusivo passalaccio asimmetrico, costruzione Wrapping System. È caratterizzata da comfort, leggerezza e precisione nell’avampiede, che rendono il modello perfetto sia per l’arrampicata su roccia che su terreni meno impegnativi. La Steinbock Approach rientra nella linea Expert-Mountaineering composta da calzature estremamente tecniche e sicure. I modelli di questa linea sono dedicati ai professionisti e agli appassionati esperti di montagna che richiedono il massimo della sicurezza. Offrono infatti robustezza, affidabilità, tenuta laterale e stabilità uniti a una leggerezza senza precedenti.
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Dolomite - Divisione di Tecnica Group 0422.884488 - info@dolomite.it
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AKU ROCK II GTX
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Regina della categoria approach è Rock II GTX, modello performante dalle specifiche tecniche innovative e dal design accattivante, ideale per percorsi di avvicinamento classici in ambiente alpino, dal sentiero roccioso alle facili progressioni su sterrato. Costruita su forma specifica approach, è una scarpa pensata per guide alpine e amanti delle vie normali su roccia. È caratterizzata da tomaia in scamosciato e
Aku Italia 0423.2939 - info@aku.it AIR 8000 1.8 mm con fascione in gomma di protezione, fodera Gore-Tex Performance Comfort, battistrada Vibram Ibex Idrogrip, intersuola Eva microporosa a tre densità, sottopiede di montaggio 4-2 mm nylon ed Eva a media densità e due plantari Custom Fit IMS 162 e Orthoform 150. Il modello è disponibile nelle misure 3-13 con un peso di 420 gr.
CRISPI DURAN GTX Ideale per il mountaineering, l’approaching e il trekking prolungati. Leggero e versatile, il modello include l’intera gamma delle tecnologie Crispi. La speciale gabbia protettiva BAC protegge il piede durante la camminata in discesa, mentre il sistema ABSS offre ottima protezione alla caviglia. Il modello è caratterizzato inoltre da fodera Gore-Tex Performance Comfort Footwear e suola Vibram ram-
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Crispi Sport 0423.524211 - crispi@crispi.it ponabile con intersuola ammortizzante. Altri dettagli tecnici sono: tomaia in pelle Napal idrorepellente, sottopiede a struttura semirigida, soletta estraibile Crispi Air Mesh, feltro e carboni attivi. Assicura ottima traspirabilità e azione antisudore/antiodore grazie alla costruzione Crispi 3D che allontana l’umidità lasciando il piede asciutto in ogni momento. È disponibile nelle misure 4-12 UK e nei colori black/orange con un peso di 710 gr.
LA SPORTIVA HELIOS Calzatura confortevole dal look minimalista pensata per utilizzo tempo libero e corse off-road su brevi distanze. È caratterizzata da peso eccezionalmente ridotto grazie alla tomaia molto destrutturata che fa del comfort di calzata e della traspirazione i suoi punti di forza principali. La tomaia, essenziale, leggera e traspirante, adotta una soluzione a calza interna “slipon” che fascia il piede senza comprimerlo. Questa costruzione permette di calzare la scarpa anche senza allacciarla, particolare che ne aumenta la comodità
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La Sportiva 0462.571800 - www.lasportiva.com negli utilizzi tempo libero. Punta e tacco sono rivestiti da una copertura protettiva, mentre i rinforzi in alta frequenza in corrispondenza dell’allacciatura permettono un’ottima ripartizione della tensione durante la corsa in allenamento. Helios è ammortizzante grazie alla tecnologia MorphoDynamic che permette alla scarpa di adattarsi a tutte le asperità del terreno. Traspirazione, leggerezza e comfort: il tutto racchiuso nell’essenzialità di Helios.
LIZARD KROSS TERRA Kross ti regala la sensazione di camminare scalzo: leggerezza, flessibilità e protezione. La suola Kyodo ripropone con forza il concetto di minimalismo nella scarpa multifunzionale. In gomma Vibram dal disegno autopulente e multi direzionale, garantisce la tenuta su qualsiasi terreno. La suola è morbida e progettata per non interferire con le naturali funzionalità del piede lasciandolo libero da costrizioni
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Aicad 0461.231489 - info@aicad.com e peso inutile e aumentando al contempo la percezione del terreno. Il modello Kross Terra da uomo in foto è caratterizzato da plantare per personalizzare il livello di sensibilità e di antishock, inserire o togliere il plantare. La tomaia è in rete 3DAir per un’efficace ventilazione. È disponibile nelle misure 40-46 EU e pesa 250 gr.
THE NORTH FACE HYPER-TRACK GUIDE Questa scarpa dinamica è ideale per i sentieri e, grazie all’imbottitura, si adatta perfettamente anche all’uso su strada. La tecnologia brevettata Cradle Guide consente un’andatura naturale grazie a un sistema che guida il piede in ogni fase per un passo biomeccanicamente corretto. La tomaia è costituita da
DISTRIBUITO DA:
The North Face 0423.683100 - www.thenorthface.com una struttura leggera, con una rete traspirante senza cuciture. La parte superiore è in gomma con ottima resistenza all’abrasione, posizionata nei punti strategici per extra aderenza e durabilità. Il modello è disponibile nelle versioni.
TEVA TEVASPHERE SPEED Dopo un temporaneo stop, Teva torna a investire in un prodotto dedicato alla corsa off-road. Dopo innumerevoli test sui prodotti, il brand ha sviluppato un’innovativa tecnologia che ha inserito nel tallone della scarpa. TevaSphere è un sistema di ammortizzamento dalla conformazione sferica che si avvale di cuscinetti di sostegno. Il punto di impatto del piede in questo modo cambia e si sposta verso una zona più naturale e comoda rispetto ai tradizionali sistemi di ammortizzamento di scarpe con talloni squadrati. Il tallone è in particolare arrotondato su due piani, non su uno solo, per consentire una transizione efficiente indipendentemente dall’urto del piede. Durante la falcata il piede frena prima della successiva accelerazione. TevaSphere riduce l’intervallo di
frenata. La gomma Spider è realizzata per assicurare massima tenuta su terreni scivolosi. Un fiosso (shank) in nylon mantiene stabile e sotto controllo il piede. Il tutto associato a materiale ad asciugatura rapida, un design leggero, una tomaia sintetica e in mesh. Altri dettagli sono intersuola compression molded Eva e soletta Eva in molded mush. Il modello, sviluppato in oltre 4 anni di lavoro e dopo 22 prototipi testati, è disponibile nelle misure 7-12, 13, 14 US per uomo (sinistra) e 5-11 US per donna (destra). DISTRIBUITO DA:
Artcrafts International 055.68189 - artcrafts@artcrafts.it
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Companies
Il brand outdoor e il progetto di certificazione Myclimate, attivo sia in Germania che in Cina
Lo scatto di Vaude verso l’obiettivo carbon neutral Un passo importante per l’azienda tedesca, che ha reso la sede di Tettnang, presso il lago di Costanza, climate neutral e che punta a ridurre le emissioni di CO2 al 100%. A cura di SIMONE BERTI Continua il cammino di Vaude verso l’obiettivo di diventare l’azienda outdoor più ecologica d'Europa. L‘azienda tedesca infatti ha compiuto un altro importante passo, rendendo “climate neutral” il quartier generale di Tettnang, vicino al lago di Costanza, i dipendenti e i prodotti realizzati. Tutto ciò che genera CO2 è stato dunque rigorosamente monitorato per ridurre in maniera determinante le emissioni grazie alla partecipazione al progetto di certificazione denominato Gold Standard Carbon Offset Non-Profit Myclimate Organization. La compensazione è calcolata infatti in modo da includere tutta la sede Vaude: l'intera divisione amministrativa con circa 500 dipendenti, la produzione, la manutenzione, il Centro Child Care, così come tutta la logistica dei materiali e dei prodotti connessi con la produzione in loco. L'unica eccezione a non essere ancora inclusa nella compensazione è quella riguardante il pendolarismo di alcuni dipendenti. Antje von Dewitz, ceo Vaude, si è detta orgogliosa del certificato Myclimate: "La neutralità climatica è una componente importante del nostro impegno generale per la sostenibilità e per il nostro futuro. Vaude è la prima azienda del settore outdoor così coerente nel suo impegno che ha allargato la compensazione delle emissioni serra in tutto il suo ciclo aziendale. Dal 2008 abbiamo ridotto le emissioni di CO2 dei nostri dipendenti del 40% per tonnellata e addirittura del 48% per ogni tonnellata di articoli prodotti. É il nostro obiettivo come azienda: esercitare un’attività carbon neutral”. Stiamo creando un carbon footprint aziendale del nostro impatto climatico misurando tutti i consumi: materiali di produzione, elettricità, riscaldamento, carburante, acqua, carta, l'illuminazione e altro, come toner e nuove attrezzature informatiche. Registriamo tutti i dati
sulle emissioni da rifiuti, la logistica dei prodotti e la mobilità dei nostri dipendenti sia per i viaggi di lavoro, che sul lavoro quotidiano. Con obiettivi chiari, passo dopo passo, stiamo riducendo le emissioni in ciascuna area. Naturalmente, non siamo al 100% a emissioni zero. Non appena il nostro programma climatico sarà completato, ci aiuterà a compensare eventuali emissioni non evitabili”. “Questa scelta aziendale e strategica è molto interessante e noi la condividiamo pienamente", ha dichiarato Günther Acherer di
prodotti a tutti i partner di vendita al dettaglio e della distribuzione. Sulla base di questi dati, un team di esperti Myclimate hanno calcolato un completo carbon footprint aziendale per Vaude, per la prima volta comprendente tutti gli aspetti del business Vaude. Dal 2008 l’azienda rilascia un resoconto delle sue emissioni dannose sul clima nel suo rapporto annuale sulla sostenibilità, come parte della sua certificazione ambientale EMAS. "Con il carbon footprint aziendale continueremo a lavorare per ridurre ulteriormente le emissio-
Veduta aerea della sede Vaude di Tettnang.
anche in Cina. Le stufe delle famiglie rurali all'interno della provincia dello Shanxi in Cina, che sfruttano il carbone tradizionale a legna, verranno sostituite, per una maggiore pulizia, con semigassificatori a biomassa (come i rifiuti di mais). Stufe e impianti termici che bruciano carburanti derivati dal petrolio sono sempre più comuni nelle aree più ricche della Cina, tanto che almeno il 50 per cento di tutte le famiglie continua a dipendere dai combustibili solidi come il legno o il carbone come combustibile dome-
Antje von Dewitz, ceo Vaude.
stico principale. Una pratica che si traduce in un aumento tale dell’inquinamento che l'Organizzazione Mondiale della Sanità stima essere ogni anno responsabile di oltre 420.000 decessi prematuri nella sola Cina. Sostituendo il carbone con le biomasse, è possibile non solo ridurre le emissioni di CO2, ma anche migliorare la qualità dell'aria, direttamente a beneficio della salute delle famiglie. Panorama Diffusion (distributore italiano). "Del tema ECO soprattutto in Italia se ne è parlato e se ne parla molto, ma nell'ambito outdoor cosa si è veramente fatto? Produrre abbigliamento con materiale riciclato? Dichiarare che tutto quello che si usa è ECO? A mio parere Vaude è andata oltre e ci sta mettendo davvero la faccia in questo progetto".
IL RAPPORTO COMPLETO I gas serra come il CO2 generati da Vaude derivano perciò dal consumo di energia elettrica, gas e altri carburanti, dall'uso di materiali per la produzione di borse e zaini impermeabili e anche per il consumo di carta, forniture per ufficio, elaborazione dati e materiali d’imballaggio. Sono inclusi anche tutti i rifiuti generati in loco, tutti i viaggi d'affari e tutta la logistica, compreso il trasporto di materiali per la produzione in Tettnang e di
ni di gas a effetto serra nei prossimi anni", ha affermato Antje von Dewitz. "Passo dopo passo si estenderà questa neutralità climatica per includere tutti i nostri impianti di produzione presenti negli negli altri Paesi. Anche i nostri dipendenti saranno monitorati nel loro lavoro e nella loro quotidianità (chiaramente tramite un programma d’informazione culturale a partecipazione spontanea e non imposta). E qui entra in gioco il nostro concetto di mobilità Vaude: con un programma di promozione della bicicletta, un pool di E-Bikes in prestito e le iniziative di car sharing stiamo sensibilizzando i nostri dipendenti a contribuire attivamente alla protezione del clima e di se stessi".
www.vaude.com www.myclimate.org
LA COMPENSAZIONE MYCLIMATE IN CINA Vaude inoltre, per compensare le sue emissioni, ha investito nel progetto Myclimate
Stage aziendale sull’utilizzo della bicicletta.
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La giovane azienda di Ferno (VA) specializzata nella realizzazione di strutture sugli alberi
Focus on
Come realizzare il desiderio di una casa “Sullalbero” Un’occasione per stare a contatto con la natura, passare il tempo libero o addirittura soggiornare. Una varietà di costruzioni adatte a ogni albero. A cura di SIMONE BERTI Alzi la mano chi di noi, da bambino, ha desiderato una casa sull’albero? Non penso siano in tanti a non averla alzata: il rifugio, il “maniero” costruito fra le fronde, perché tale è agli occhi di un bimbo, è però una cosa che la maggior parte di noi ha visto solo al cinema o nei fumetti. E che può fornire il punto di partenza per centinaia di avventure. Ma non solo. Una casa sull’albero potrebbe far riassaporare il contatto con la natura, potrebbe essere la suggestiva location di una vacanza o di un pomeriggio rilassante passato a leggere o chiaccherare all’aria aperta. L’azienda lombarda Sullalbero, composta da un team di esperti architetti, ingegneri e carpentieri, fornisce tutto il necessario per realizzare questo sogno costruendo casette, terrazze-gioco e terrazze-relax, veri e propri spazi abitativi tra i rami degli alberi. Il team di Sullalbero infatti è in grado di progettare e realizzare strutture, dalle più semplici alle più complesse, ideate e costruite su un progetto esclusivo elaborato per ogni cliente. Si rivolge soprattutto a privati e a strutture ricettive come b&b, agriturismi e asili d’infanzia.
LA STORIA L’idea, come ben si poteva immaginare, è nata dal desiderio di un padre che, ricordando il rifugio sull’albero che si era costruito da piccolo, ha voluto regalare alle sue figlie l’occasione per provare gli stessi giochi ed emozioni. Così Davide Torreggiani, marketing manager, ha fondato nel 2011 la società Sullalbero insieme a Paolo Rattaro, architetto milanese appassionato di progettazione in simbiosi con la natura, e ad Antonino Brusamolin, titolare a Ferno (VA) di un’importante carpenteria del legno, specializzata nella realizzazione e montaggio di parchi gioco e minigolf in tutta Europa. Attorno a questo nucleo si sono aggiunti alcuni consulenti: lo Studio di Ingegneria Santoro Baldi; AgroEcoStudio (agroecostudio.it), un team di professionisti che studia il verde sul territorio;
Immagine Verde (immagineverde.com), società specializzata in potature di piante ad alto fusto e nella manutenzione di aree verdi.
SOLUZIONI Sullalbero propone varie tipologie di strutture diverse per livello di chiusura: si va dalla terrazza senza pareti alla struttura completamente chiusa, utilizzata come prolungamento dello spazio abitativo, oltre a diverse soluzioni intermedie. Le costruzioni dotate di tetto e, magari, anche di terrazza, senza impianti idraulici e riscaldanti, sono utilizzabili ad esempio per rilassarsi, studiare o lavorare. I più semplici spazi a cielo aperto sono ottimi per il gioco e sono attrezzabili con diversi accessori, mentre i veri e propri luoghi abitativi sono dotati di tutte le caratteristiche funzionali e d’arredo che permettono il soggiorno durante tutto l’anno. Tutte le strutture possono essere realizzate su diversi livelli, edificate su uno solo o più alberi, oltre che composte da elementi interconnessi tra loro con ponti o passatoie. Gli ancoraggi infine vengono effettuati con varie tecniche a seconda delle caratteristiche e dimensioni di alberi e strutture.
SICUREZZA E RISPETTO PER L’AMBIENTE Vivere nella natura significa anche averne cura: per questo Sullalbero, che utilizza solo legno proveniente da riforestazione e rispetta l’ecosistema del luogo dove verrà installata la struttura, valuta attentamente la pianta prima di costruire, mentre i sistemi di ancoraggio e appendimenti che realizza non ne ostacolano mai la completa vitalità. Inoltre, in linea con i principi più avanzati della bioarchitettura, tutte le costruzioni, realizzate secondo assoluti standard di sicurezza, sono costruite in legno lamellare, materiale edile ecologico per eccellenza che, alle tradizionali caratteristiche del legno massello (rinnovabilità, assorbimento di anidride carbonica, traspirabilità, isolamento termo-acu-
stico) aggiunge l’elevata elasticità, la resistenza al fuoco e indiscusse proprietà antisismiche.
LA REALIZZAZIONE Il metodo di lavoro è collaudato. Il primo passo è dato da una valutazione delle esigenze del cliente, la destinazione d’uso, le tipologie costruttive, i dettagli funzionali ed estetici e, dopo un sopralluogo sul posto, l’albero che dovrà accogliere la struttura. Di seguito inizia l’elaborazione di un progetto dettagliato, con definizione di costi e tempi di realizzazione. La preparazione dei semilavorati e dei diversi componenti avviene nel laboratorio dell’azienda, mentre la realizzazione della piattaforma di sostegno (con appoggi, puntoni, ancoraggi) e il montaggio della struttura avvengono in loco. Dopo circa un mese dalla consegna della struttura, il personale specializzato Sullalbero esegue un check-up generale.
SULLALBERO via Alcide de Gasperi, 68 21010 Ferno (Va) tel. +39 347 1319130 fax +39 0331 1581343 info@sullalbero.it www.sullalbero.it
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TOURISM Luca Contarin vince il bando di gestione della baita di Sagron Mis, sulle Dolomiti
Nel cuore delle Dolomiti spicca Sagron Mis, un paese con meno di 200 abitanti in cui il tempo sembra essersi fermato. L’amministrazione comunale ha ideato una strategia per lo sviluppo del territorio e per il lancio della località sul mercato turistico. È una strategia che è partita da un bando sulla gestione della nuova struttura turistica di proprietà del Comune denominata “Baita Sagron Mis – Dolomiti”. Dopo le numerose richieste pervenute e il conseguente prolungamento del bando fino al 7 giugno, l’amministrazione ha decretato nuovo gestore l’albergatore padovano Luca Contarin. Importante la clausola compresa nel bando che richiede ai gestori di impiegare nell’hotel un certo numero di persone residenti in loco. Questo aiuterà a contrastare il fenomeno di spopolamento della montagna a cui Sagron Mis e la zona in generale sono esposti. Particolare anche la costruzione della baita, che combina lo stile country dei sof-
fitti a trave e delle pareti in legno con il comfort di Spa e palestra. Tra i fiori all’occhiello della struttura anche l’area esterna con il giardino adibito a solarium, il Bio-Lago e il sentiero interpretativo di oltre 7 km. In particolare il Bio-Lago è un’infrastruttura in sintonia con la natura circostante. La depurazione dell’acqua è garantita da un sistema fitosanitario di piante acquatiche, che permette di escludere totalmente l’uso di disinfettanti. Per la primavera del 2013 sarà poi pronta la torre di osservazione, un autentico gioiello dell’architettura moderna. Costruita nell’assoluto rispetto dell’ambiente, essa permetterà l’osservazione e lo studio del territorio e della natura sia di giorno sia di notte, grazie all’installazione di potenti binocoli a raggi infrarossi. Con i suoi 35 metri di altezza, la Torre sarà la terza grande opera d’infrastrutturazione del territorio.
producendo minime emissioni di anidride carbonica. Inoltre sono stati eliminati i vecchi gruppi elettrogeni diesel delle malghe e dei rifugi ed è stato realizzato un sistema di fognatura più ecologico ed efficiente. Dall’autunno 2010 le malghe della Val di Funes sono le uniche in tutto l’Alto Adige ad avere l’accesso ad internet a banda larga, segno che la sostenibilità energetica si coniuga con l’alta tecnologia. Il comune di Funes, inoltre, fa parte dell’Associazione Alpine Pearls: 24 località dell’arco alpino che puntano sulla mobilità dolce con diversi progetti. Grande attenzione è riservata anche alla qualità dell’aria, e di conseguenza al controllo del traffico e alla mobilità. Per maggiori info su questa valle e le sue proposte visitare il sito. www.valleisarco.com
Il progetto VIVA trasforma la Val d’Aosta in un laboratorio polisensoriale Il progetto “VIVA, Valle d’Aosta unica per natura”, vuole rappresentare un modo nuovo di tutelare l’ambiente naturale, stimolando nel contempo una fruizione guidata e consapevole della natura e offrendo opportunità di sviluppo socio-economico per le comunità locali. Il patrimonio naturale di rara bellezza ha convinto gli amministratori a ricomporre in un’unica proposta l’attuale offerta, per creare una forte immagine unitaria del “prodotto natura” valdostano, attraverso lo sviluppo di sinergie con i settori agricolo e culturale senza perdere d’occhio i principi di eco-sostenibilità alla base della tutela di queste aree. Il progetto prevede la creazione di un sistema ricettivo ecosostenibile, l’accessibilità delle informazioni e l’ideazione di pacchetti vacanza che presentano la Valle d’Aosta come Parco Esperienziale. In sintesi, con il progetto VIVA, la Valle d’Aosta si trasforma in un laboratorio dove gli elementi fisici come l’orografia e l’altitudine, il susseguirsi delle stagioni, la
La collezione SS 2013 di Jack Wolfskin punta sul cotone biologico al 100% Per la prossima collezione estate 2013 Jack Wolfskin, brand tedesco di abbigliamento e attrezzatura outdoor, sceglie di utilizzare esclusivamente cotone biologico di provenienza certificata per tutti i capi in cotone e i tessuti misti di cotone. Con questa strategia, l’azienda pone fine a uno sviluppo pluriennale. Già da molti anni infatti Jack Wolfskin produce prodotti di puro cotone costituiti da cotone biologico. Dalla prossima estate anche tutti i tessuti tecnici misti, come ad esempio Function 65, non conterranno più cotone di coltivazione convenzionale. Christian Brandt, direttore operativo dell’azienda,
ha dichiarato a proposito: “Abbiamo scelto con convinzione di adottare esclusivamente la lavorazione del cotone biologico, malgrado il processo di trasformazione non sia stato facile considerando gli elevati requisiti che ci poniamo. Ma non volevamo offrire delle soluzioni ingannevoli con un’esigua percentuale di cotone biologico. Si può utilizzare il cotone biologico in modo credibile soltanto se lo si fa in modo coerente”. Con l’utilizzo del cotone biologico non cambierà nulla per i clienti. Anzi, al contrario per l’estate 2013 Jack Wolfskin renderà i prezzi delle nuove collezioni ancora più attraenti.
Il report 2011 sulla CSR di Odlo che sostiene la produzione europea Odlo ha pubblicato un report focalizzato sul suo impegno ecologico e sociale, che mette in luce le iniziative aziendali nel campo della corporate social responsibility. Stando ai dati contenuti in questo documento, il 90% delle aziende che lavorano per Odlo rispettano i criteri della Fair Wear Foundation (FWF), iniziativa internazionale finalizzata al miglioramento della vita dei lavoratori del settore tessile. Questa percentuale riguarda sia le industrie di proprietà Odlo che i suoi fornitori. Nel 2011 il 72% dei circa 6 milioni di capi prodotti da Odlo sono stati realizzati in Europa e nel Mid-
dle East. Il 57% della produzione totale è invece stata creata nelle aziende Odlo in Portogallo e in Romania. Odlo sostiene che la produzione europea sia cruciale nella riduzione delle emissioni energetiche perché vengono ridotte le distanze tra centri manifatturieri e mercati chiave. Nel Middle East infatti Odlo lavora solo con 18 fornitori.
www.sagronmis.eu
La montagna sostenibile della Valle Isarco tra fonti rinnovabili e mobilità alternativa In Valle Isarco (Alto Adige/Südtirol) le comunità locali investono sul proprio futuro, coniugando tecnologie avanzatissime con la salvaguardia del patrimonio ambientale, storico e culturale. La Val di Funes è un emblema di questo nuovo corso, puntando sull’approvvigionamento energetico da fonti locali rinnovabili. Le sue malghe e l’intera valle sono autosufficienti: il calore arriva da due centrali a biomassa, l’energia elettrica da tre centrali idroelettriche e alcune piccole centrali private servono mulini e segherie. Le centrali idro-elettriche producono tra 16 e 17 milioni di chilowatt/ore l’anno, di cui il 40% viene utilizzato dagli abitanti e il resto inserito nella rete elettrica nazionale. I trucioli e i residui dell’attività forestale (quindi risorse rinnovabili) utilizzati nelle centrali a biomassa arrivano dai boschi della zona o dalle segherie della valle,
MARKET
presenza di micro-sistemi animati da specie vegetali e animali endemiche compongono le pagine di un calendario polisensiorale, in cui ogni esperienza non potrà mai essere uguale a se stessa. Tra gli appuntamenti in programma per la stagione estiva ormai alle porte spiccano le proposte famiglia, quelle per appassionati e quelle per sportivi. Per maggiori informazioni visitare il sito del progetto.
www.vivavda.it
Per la SS 2013 il Down Codex Mountain Equipment si arricchisce di un metodo di tracciabilità Prosegue l’impegno etico di Mountain Equipment che anche per l’estate 2013 rispetta i criteri del Down Codex, contenente una serie di richieste e direttive da applicare all’intero processo di produzione della piuma. In particolare sono bandite pratiche cruente di spiumaggio che deve avvenire solo su animali destinati al consumo alimentare, già uccisi mediante metodi etici e non provenienti da allevamenti intensivi. Nel caso in cui i fornitori non siano in grado di rispettare questo codice, il rapporto
di lavoro tra essi e Mountain Equipment viene interrotto immediatamente. A partire dalla stagione SS 2013 sarà possibile tracciare la provenienza della piuma usata nei prodotti Mountain Equipment. È sufficiente inserire il codice a 12 cifre che si trova sul prodotto nel sito internet dedicato al progetto per ottenere il protocollo dei controlli di qualità della piuma e la regione di provenienza della stessa. www.thedownproject.co.uk
Tutta la supply chain Patagonia nel nuovo “The Footprint Chronicles” Patagonia annuncia il rilancio del sito interattivo “The Footprint Chronicles”, che delinea l’impronta sociale ed ecologica del 90% dei prodotti della collezione SS2012 e permette ai consumatori di conoscere in dettaglio ogni fornitore della supply chain. Con un click si può scoprire dove e come il prodotto è confezionato fornendo ai clienti informazioni dettagliate per una decisione d’acquisto consapevole. “Il Footprint Chronicles lancia la visione completa della mappa globale dei nostri fornitori in cui i clienti possono guardare le foto di ogni stabilimento e consultare statistiche, dati demografici dello stabilimento e altro ancora”, ha dichiarato Jill Dumain, direttore delle iniziative ambientali di Patagonia. Il sito internet, che inte-
gra l’impatto sociale e ambientale dei prodotti nel sito e-commerce dell’azienda, è stato lanciato nel 2007. I visitatori del sito potranno trovare all’interno della sezione “Reference Library” PDF scaricabili sulle attività green dell’azienda e sui principi di approvvigionamento. Sarà consultabile inoltre una parte dedicata ai Partners – gruppi con i quali Patagonia collabora per raggiungere gli obiettivi ambientali e di CSR – tra cui Bluesign, la Fair Labor Association e la Sustainable Apparel Coalition. http://www.patagonia.com/eu/enGB/footprint/
Le confezioni eco-friendly di X-Bionic riconosciute a livello internazionale In un’ottica attenta all’ambiente, X-Bionic realizza confezioni sostenibili per i suoi prodotti. L’importanza di questo concetto è stata confermata da due premi per l’ecologia dall’istituto tedesco Hanse Control. Con l’aiuto del concetto di comunicazione E.co, X-Bionic risparmia all’anno circa 650 tonnellate di carta stampando per ogni prodotto venduto solo un catalogo corrispondente alla confezione stessa. Il successo di questa iniziativa è stato sottolineato nel 2010 dal Plus X Award per l’ecologia e dal Green Good Design Award. Il primo, in particolare, è il più grande concorso del mondo per la tecnologia, lo sport e il lifestyle per scelta dei materiali, processo produttivo, condizioni di trasporto e valorizzazione. Il Green Good Design Award è
invece stato conferito a livello internazionale dall’Ateneo di Chicago Museo dell’Architettura e del Disegno e dal Centro Europeo dell’Architettura Arte Design e Urbanistica come Concetto Futuristico/Innovativo e del Design sostenibile. Quest’ultimo riconoscimento viene conferito da oltre 60 anni a progetti di design ambiziosi e innovativi. È uno dei premi di design più antichi e ricchi di tradizione a livello mondiale, creato dal Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design, il più prestigioso ente culturale di Chicago e l’unico museo di questo tipo in tutti gli Stati Uniti d’America.
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Prodotti
In vetrina alcuni prodotti che utilizzano tessuti o trattamenti eco-friendly
NORRØNA
FJÄLLRÄVEN
SVALBARD COTTON ANORAK
ECO-SHELL LINE
ECO-TRAIL JACKET
PURE LEAF LINE
Nato a contatto con la natura e sviluppatosi nella continua interazione con essa, il brand Norrøna è per vocazione “eco-friendly” in ogni suo aspetto. Anche i capi della collezione PE 2012 sono frutto di questa filosofia: in equilibrio tra ricerca stilistica e ricerca tecnologica rappresentano la punta più avanzata dell’abbigliamento green. Protagonisti gli avanzati tessuti “eco”: da aero60/pure Recycled a warm1/pure Recycled, dai tessuti Polartec Recycled alle fibre naturali. Tra queste primeggia il puro cotone organico (pureOrganic cotton). Diversamente dal cotone tradizionale – oggi ricavato con metodi di coltura intensiva che utilizzano oltre un quarto dei pesticidi consumati in tutto il pianeta – il puro cotone organico proviene esclusivamente da piantagioni nelle quali l’impiego di sostanze chimiche non è permesso. E nelle quali il lavoro minorile è severamente vietato, nel rispetto dei più elementari diritti dell’uomo. I capi in pureOrganic cotton sono pre-lavati (dunque anti-stropiccio) e certificati GOTS (Global Organic Textile Service) da Control Union Certifications. È ad esempio realizzata con questo materiale la giacca Svalbard Cotton Anorak della linea Svalbard (in foto). Attualizzata con dettagli di impronta contemporanea, si distingue per il design curato, studiato per un fit perfetto e personalizzato al femminile e al maschile. Pratico e altamente protettivo il cappuccio. Il look easy e quasi un po’ grezzo si sposa con i colori decisi. Un capo bello, robusto e funzionale, capace di proteggere con efficacia dal vento, perfetto per la brezza delle giornate di primavera, per l’outdoor, il tempo.
In Fjällräven si è sempre cercato di realizzare prodotti che durassero a lungo, fatti con materiali selezionati e con un design senza tempo. Inoltre l’azienda utilizza materiali eco-friendly come il cotone organico e il poliestere riciclato. Tra i più innovativi spicca il tessuto Eco-shell che non solo soddisfa la richiesta di funzionalità, ma garantisce l’impegno ecologico e dà una mano alla natura. Protegge dagli agenti atmosferici in qualunque situazione e assicura massimo comfort creando un microclima piacevole intorno al corpo dove né al vento né all’umidità è permesso di entrare. Allo stesso tempo la membrana rilascia l’umidità che si forma con il movimento. Robusto e resistente all’uso, Eco-shell è antivento e traspirante. È in poliestere ed è completamente impermeabile, ma mantiene la sua capacità di espellere l’umidità. Aderisce al tessuto esterno, realizzato in poliestere riciclato e trattato al 100% senza fluorocarbonio. Da segnalare poi che i prodotti Eco-shell sono parte dell’Eco Circle, il primo sistema chiuso di riciclo del poliestere del mondo. Ciò significa che essi possono essere riciclati e iniziare una nuova vita appena vengono dismessi.
È ad esempio realizzata in Eco-shell la giacca a tre strati Eco-Trail (in foto), un modello leggero e flessibile con tutti gli accessori utili per le attività outdoor in condizioni meteo mutevoli. È modellata secondo le linee e i movimenti del corpo con extra rinforzi dove sono maggiormente necessari. È caratterizzata da eccellente ventilazione sui lati e sulle tasche, compensazione climatica, tessuto Eco-shell senza fluorocarboni in poliestere riciclato e riciclabile. Presenta inoltre cappuccio fisso (a 2 vie) con storm peak, generose aperture per la ventilazione laterale ed extra ventilazione attraverso le aperture delle tasche, gomiti preformati, zip doppia via per un comfort extra, tasca di sicurezza e tasca in maglia interna per i guanti, polsini regolabili. Le tasche davanti sono posizionate in modo che ne sia facile l’accesso anche quando si indossa lo zaino o l’imbracatura. Le cuciture laterali e il taglio minimizzano il rischio di irritazione anche quando si indossa lo zaino. È disponibile in quattro colori.
Lafuma è impegnata da oltre 15 anni in una politica di Sviluppo Sostenibile. Tra le più recenti iniziative spicca la collezione SS 2012 di concezione ecologica Pure Leaf Collection, composta da abbigliamento e accessori il cui ciclo di vita (materie prime, produzione, trasporto) è realizzato partendo dal concetto di eco-design per minimizzare l’impatto ambientale del prodotto. Si tratta di capi realizzati con cotone organico, poliestere riciclato e canapa; scarpe prodotte con gomma naturale, canapa o pelle conciata naturalmente. Oltre ai materiali naturali, anche la scelta dei mezzi di trasporto rispetta precisi standard green: Lafuma si avvale infatti soltanto di trasporto fluviale o ferroviario. I prodotti di questa linea sono identificati con etichette EcoLabels con l’obiettivo di coinvolgere il consumatore in un acquisto responsabile fornendo più informazioni possibili sul capo. L’impatto ambientale del prodotto è simboleggiato dalle foglie di pioppo. Il numero di foglie stampate identifica la misura dell’impatto sull’ambiente del prodotto. Attualmente, un quinto dei prodotti della collezione reca l’etichetta Pure Leaf by Lafuma.
DISTRIBUITO DA:
Norrøna - www.norrona.com
MAMMUT TRANSFORMER Mammut è convinta che, per ottenere un successo a lungo termine, gli aspetti ecologici e sociali siano tanto importanti quanto la dimensione economica. È per questo che da anni l’azienda sta lavorando in stretta collaborazione con bluesign, Fair Wear Foundation e altri organismi che controllano qualità e provenienza degli articoli. Tra l’altro molti prodotti Mammut sono marchiati Bluesign, il che significa che non contengono sostanze nocive, sono salutari per la gente, seguono una produzione sostenibile e utilizzano solamente sostanze ecologiche. In quest’ottica di “Corporate Responsibility” per la SS 2012 è nata la prima corda ecologica: Transformer. È costruita con i cosiddetti “filamenti di trasferimento”, ovvero trefoli di alta qualità che prima venivano scartati a causa della loro colorazione imperfetta. Mammut raccoglie questi trefoli anche dagli altri produttori per dar loro nuova vita e ottenere una corda unica nel suo genere.
LAFUMA
DISTRIBUITO DA:
Fenix Outdoor Italia 0472.767201 - georg.ploner@fenixoutdoor.se
THE NORTH FACE VICENTE JACKET Nel 2012 Polartec lancia ufficialmente i suoi prodotti con filato Repreve 100, realizzato al 100% con materiale riciclato proveniente dal circuito post-consumo. Paragonato al poliestere vergine, ogni chilogrammo di Repreve 100 contribuisce a salvare una quantità importante di energia e risparmia all’ambiente emissioni responsabili dell’effetto serra, con la garanzia degli stessi standard in termini di estetica, morbidezza, performance. Polartec sta convertendo al Repreve 100 un numero crescente di tessuti e, per la fine dell’anno, prevede che il 40% dell’intera produzione sarà realizzato con questo filato innovativo. Un esempio è la Vicente Jacket firmata The North Face creata interamente con filato Repreve (in foto). Combina le performance di due tessuti avanzatissimi: Polartec Classic 100 – su busto, schiena, maniche – e Polartec Power Dry – sui pannelli laterali – per offrire isolamento senza peso, eccezionale traspirabilità, efficiente gestione dell’umidità. Questa giacca è estremamente versatile e utilizzabile
Rientrano in questa collezione i pantaloni a ¾ da trekking dal fit ergonomico in foto. Sono realizzati in Dryway Stretch Recycled e Polyamide Recycled e sono caratterizzati da passanti per cintura, protezione anti UV, elastico regolabile e tasche con zip. I pantaloni sono venduti al pubblico al prezzo consigliato di 61 euro. DISTRIBUITO DA:
L.M.O. 0423.648281 - contactlmo@lafuma.fr
SALEWA SPIRIT ECOLOFT
in qualsiasi stagione. Presenta tasche scaldamano, tasca sul petto, bordo e polsini elasticizzati, costruzione ad alta prestazione. È distribuita a un prezzo consigliato di 100 euro. DISTRIBUITO DA:
The North Face 0423.683100 - www.thenorthface.com
VAUDE SERNIGA 800 In Vaude la tutela dell’ambiente é un aspetto di centrale importanza (vedi anche articolo dedicato a pagina 16). Secondo questa filosofia green l’azienda ha sviluppato il primo sacco a pelo bluesign Blue Beech e per l’estate 2012 la proposta di sacchi a pelo Vaude in materiali certificati bluesign ha raggiunto il 60%. Sono prodotti con criteri ecologici anche i sacchi a pelo Ice Peak e Serniga 800 (in foto), che vengono imbottiti in Germania con la migliore piuma d’oca europea. In questo modo vengono evitati trasporti inutili accompa-
LD ¾ PANTS
gnati da imballaggi ingombranti e dal conseguente impatto ambientale. Il modello Serniga 800, in particolare, è caratterizzato da sezione sui piedi separabile tramite coulisse, costruzione delle camere a trapezio piuma d’oca bianca di alta qualità 90/10 colletto termico, materiali certificati bluesign e materiale 15 D leggero e impermeabile. È venduto a un prezzo consigliato di 600 euro.
Salewa presenta una nuova generazione di sacchi letto con trattamento Silverized. Questa tecnologia viene applicata sulla fodera e sull’imbottitura in fibra sintetica Ecoloft, realizzata in fibre riciclate, e garantisce eccezionale accumulo termico ed estrema comprimibilità. L’Ecoloft è anche l’imbottitura più calda tra quelle disponibili sul mercato. Per quanto riguarda invece Silverized, si tratta del primo trattamento al mondo a base di ioni d’argento per sacco letto in grado di ridurre del 98,5% la produzione di batteri e cattivi odori. Questa caratteristica, sviluppata da Salewa insieme a Schoeller Technologies, rende il sacco letto Spirit perfetto anche per chi soffre di allergie. Tutti i prodotti trattati con Silverized sono inoltre più ecologici perché possono essere utilizzati più a lungo prima di essere lavati. Questo consente di risparmiare energia, acqua e detersivo. Il modello di sacco letto qui proposto ha anche coulisse di regolazione monomano, comparto portavalori interno, zip YKK autobloccante su tutta la lunghezza con protezione antischiacciamento. Prezzo consigliato: 169,90 euro.
DISTRIBUITO DA:
DISTRIBUITO DA:
DISTRIBUITO DA:
Socrep 0471.797022 - info@socrep.it
Panorama 0472.201114 - info@panoramadiffusion.it
Oberalp 0471.242900 - info@salewa.it
DISTRIBUITO DA: ABC Distribution - 0463.422401 - info@abcdistribution.it
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Intervista con Pino Gidaro, uno dei titolari del punto vendita meneghino legato a Montura
Focus shop
L’alpinismo è di casa all’Alpstation Milano Il negozio, aperto quasi 3 anni fa, è già diventato un punto fermo per tutti i milanesi appassionati di climbing, trekking e altri sport outdoor. Non solo per i prodotti, ma anche per l’esperienza e la competenza del personale. A cura di SIMONE BERTI
SCHEDA TECNICA
Fin dalla sua apertura, avvenuta nel 2009, Alpstation Milano ha costantemente marciato a ritmo sostenuto, arrivando nel giro di poco tempo a ricoprire un ruolo di riferimento nel panorama milanese e non solo. Soprattutto per quanto riguarda l’abbigliamento outdoor e l’attrezzatura da alpinismo, veri punti di forza del negozio, di pari passo con la passione e la competenza dei titolari: Pino Gidaro, guida alpina e testimonial Montura, e Franco Donati, ingegnere e appassionato della montagna. Abbiamo voluto scambiare due parole con Pino, per scoprire cosa significa aprire e condurre un negozio Alpstation.
NEGOZIO INDIRIZZO TELEFONO FAX E-MAIL NUMERO SEDI TITOLARI ANNO DI NASCITA NUMERO PERSONALE METRI QUADRATI MQ ABBIGLIAMENTO MQ ATTREZZATURA NUMERO VETRINE DISCIPLINE TRATTATE
ALPSTATION MILANO VIA MANTOVA 21 - 20135 MILANO 02.54122800
02.55199187 MILANO@ALPSTATION.IT 1 PINO GIDARO, FRANCO DONATI 2009 5/6 380 280 100 10 ARRAMPICATA, TREKKING, ALPINISMO,
RUNNING, ICE CLIMBING, FREERIDE, SCIALPINISMO, RACCHETTE DA NEVE
Qual è il tuo background alpinistico e quali le principali spedizioni/esperienze da segnalare? Ho ripetuto molte vie sulle Alpi, dalle Occidentali alle Orientali, principalmente come guida alpina e istruttore più che per conto proprio. All’estero, sempre come guida, ho completato diverse ascensioni: Aconcagua, Huascaran e Alpamayo in Sud America, Diran Peak in Pakistan, Ararat in Turchia solo per citarne alcuni. Ho realizzato inoltre alcuni viaggi dedicati all’arrampicata in Thailandia, Marocco, Sardegna e Turchia, altri dedicati allo sci in Norvegia, Libano e Sicilia. Com’è nata in generale la tua passione per la montagna e come si è evoluta nel tempo? La passione è nata quando avevo 16 anni, in oratorio. Ho iniziato così ad arrampicare, mentre l’anno successivo ho preso la decisione di partecipare ai corsi del CAI iscrivendomi alla scuola di alpinismo Parravicini, conoscendo gente e trovando dei compagni con cui condividere la passione. Poi è arrivata la decisione di intraprendere la strada del mestiere di guida alpina. La mia attività professionale è iniziata, oltre che tra le montagne, in un centro sportivo dedicato all’arrampicata e gestito dalla guida alpina Andrea Sarchi. La decisione di fare l’istruttore invece è venuta più tardi. Cosa ti ha portato a decidere di aprire un punto vendita e perché un Alpstation? Nel corso degli anni numerose persone si sono legate alla mia corda. Nella palestra dove lavoravo ho conosciuto Franco Donati, il mio socio, che ha iniziato ad arrampicare con me coinvolgendo moglie e figli. Siamo anche usciti diverse volte in falesia. Da quell’incontro all’apertura dell’Alpstation vi è stato un concentrarsi di molte coinci-
ATTREZZATURE A NOLEGGIO SCIALPINISMO MARCHI ATTREZZATURA BLACK DIAMOND, PETZL, EDELRID,
Pino Gidaro in un momento di relax in alta montagna.
Il caratteristico maso allestito all’interno del punto vendita.
MAMMUT, ARC TERYX, METOLIUS, OMEGA PACIFIC, ALIEN, DMM, K2, MOVEMENT, SKY TRAB, POC, ORTOVOX, PIEPS, CLIMBING TECNOLOGY, GRIVEL, KONG (TRA I PRINCIPALI) LA SPORTIVA, SCARPA, AKU, MARCHI CALZATURE FIVE TEN, DOLOMITE, TREZETA, GARMONT, BOREAL, ASICS, MIZUNO, SAUCONY MARCHI ABBIGLIAMENTO MONTURA
La folla dinnanzi all’Alpstation il giorno dell’inaugurazione.
denze. Franco infatti è un ingegnere, aveva progettato e brevettato un sistema radiofonico per i caschi e mi aveva chiesto un contatto con delle aziende. Nel frattempo faceva delle uscite in montagna con Marco Carlucci (altro socio dell’Alpstation Milano) e con il responsabile dell’Alpstation di Brunico: gli ha chiesto del suo negozio, si è interessato, mi ha coinvolto e ci siamo messi in contatto con Montura, in particolare con il titolare, Roberto Giordani. In che modo quindi è nato il tuo rapporto con Montura? Sono diventato testimonial Montura dal 2009, appena prima che nascesse il negozio, quasi in parallelo. Chi sono quindi i soci del punto vendita? Franco Donati, che come me è presente in negozio, poi Marco Carlucci e ovviamente Roberto Giordani, patròn di Montura. Lo scorso ottobre avete festeggiato due anni di attività e vi avviate al terzo. Un bilancio? Io paragono quest’attività a una nave in mezzo al mare. Spesso il mare è mosso e c’è da lavorare tanto all’esterno, mentre quando è calmo si lavora comunque sotto coperta. Al di là delle criti-
cità attuali, quello che vediamo è un negozio che piace, che cresce, lo dicono le vendite. Non stiamo diventando ricchi ma Alpstation va e da lavoro, oltre a me e Franco, ad altre 4-5 persone. Pur essendo concentrato in un mondo di passioni, sembra non risentire della crisi. O meglio, si sente ma non è un momento difficile. Cresce piano piano, anche in questo periodo critico. Il segreto di questo viene sicuramente dal fatto che è un bel negozio e non lo dico perché nostro: è oggettivo e piace a tanti, sembra un negozio di Chamonix! Il nostro è un esperimento riuscito, siamo abbastanza competenti e l’offerta è vasta. La piazza di Milano si è dimostrata ricettiva? Ti aspettavi questo genere di feedback e le aspettative erano peggiori o migliori? A Milano un punto vendita così è una novità, ci aspettavamo una buona accoglienza da parte degli appassionati di montagna anche se con un certo, sano, timore iniziale. Prima di aprire mi chiedevo, conoscendo parecchie persone derivanti dalle mie attività di guida, istruttore e gestore della palestra: quando hanno finito di venire questi, chi entrerà nel negozio? Invece sempre più gente continua a entrare. É talmente grande
la piazza di Milano che è difficile farsi conoscere in breve tempo. Noi perseveriamo nello svolgere attività promozionale su diversi livelli, intanto continua ad arrivare gente nuova, persino delle persone che abitano qui vicino e ci chiedono se abbiamo appena aperto il negozio. Di sicuro abbiamo generato un nuovo punto di riferimento per tutti gli appassionati. I clienti sono soprattutto milanesi o arrivano anche da fuori? Milano è grande e i negozi specializzati si contano sulle dita di una mano. Una grossa fetta di clientela viene dalla parte sud di Milano, povera di negozi specializzati, ma non solo. Mentre il nord è maggiormente coperto dalla grande distribuzione. In aggiunta siamo diventati una sorta di vetrina internazionale grazie alla forte presenza di appassionati stranieri in città: arabi, tedeschi, russi, brasiliani, coreani, giapponesi. E così si finisce per parlare spesso in inglese. Rispetto al primo anno avete cambiato o modificato qualcosa nello shop? In cosa è cresciuto di più? Il negozio è sempre in continua evoluzione, innanzitutto per un’ovvia rotazione stagionale. È importante questo, soprattutto per i nostri clienti abituali e fidelizzati, che possono così vedere ogni tanto il negozio modificato. Abbiamo deciso
Franco Donati, socio di Pino all’Alpstation Milano.
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Reparto scarpe, in evidenza quelle da arrampicata.
Tutto per l’alpinista e l’ice climber.
da poco di allestire periodicamente delle zone promozionali su articoli delle stagioni precedenti, per offrire alla nostra clientela determinate fasce di prodotto a prezzi incentivati. Rispetto all’inizio c’è stata quest’anno una forte valorizzazione della sala retrostante, inizialmente destinata a eventi di comunicazione. Con questi lavori siamo riusciti ad ampliare la zona vendita di ulteriori 80 mq. C’è una particolare area outdoor in cui vi sentite più specializzati? Alpinismo e abbigliamento, e in generale tutto quello che riguarda l’outdoor e la montagna.
Quali sono i capi Montura che vendete di più? Sicuramente giacche e pantaloni, oltre ovviamente all’intimo tecnico, ricercatissimo, e all’abbigliamento da arrampicata. Spesso i clienti chiedono consigli su cosa mettere, molti non conoscono nemmeno il concetto della vestizione a strati e allora bisogna spiegarglielo. Inoltre dallo scorso anno Montura ha stretto una forte collaborazione con Gore-Tex, che ha portato un rinnovamento in quasi tutta la linea tecnica. Per quel che riguarda gli altri brand quali
Una parte del fornitissimo reparto attrezzature climbing.
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Il settore dedicato agli sci.
sono quelli trattati? Vi saranno delle eventuali new entry o la vostra offerta è completa con quelli attuali? Nel nostro negozio sono presenti circa 90100 brand oltre a Montura, di cui per l’abbigliamento siamo monomarca. Vorremmo arrivare ad averne al massimo 50-60. È comunque in atto una selezione sui marchi nell’ottica di concentrarci sui migliori al fine di soddisfare al meglio le esigenze della nostra clientela. I principali sono comunque La Sportiva, Scarpa e Garmont per le scarpe, Black Diamond e Petzl per l’attrezzatura. Poi ce ne sono altri di qua-
La sezione con l’abbigliamento firmato Montura.
lità come Metolius o Climbing Technology, Kong, Wild Country o Edelrid, Mammut: tanti marchi per soddisfare tutte le aree in cui la passione per la montagna si può indirizzare. Oltre alla vendita che altri generi di servizi offrite ai clienti? Assistenza di vario genere: per i dispositivi di sicurezza, risuolatura scarpette d’arrampicata, noleggio attrezzatura da scialpinismo e racchette da neve. Questo per noi è un valore aggiunto che non ha prezzo e che nella grande distribuzione non viene fatta. In più, personalmente, mi trovo spesso a dover fare da consulente per chi vuole provare delle vie e chiede consigli e suggerimenti, soprattutto fra i clienti più abituali, con i quali c’è una certa familiarità. Siete quindi soliti proporre numerosi eventi e iniziative durante l’anno. Quali sono i prossimi appuntamenti? Abbiamo proposto eventi di vario genere, soprattutto presentazioni, una trentina il primo anno, qualcuno di meno l’anno scorso. Fra queste vale la pena ricordare il corso sull’utilizzo del GPS e le serate con personalità di spicco quali Fausto De Stefani e Arno Ilgner. Poi siamo stati fra gli sponsor della Coppa del Mondo di boulder. Recentemente si è tenuta la rappresentazione teatrale (S)legati per Sempre, mentre a luglio ospiteremo la Giornata Gore-Tex. Per l’inverno Alpstation Milano sta organizzando attività esterne relative all’arrampicata e alla neve.
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Sotto i riflettori i modelli 300 e 305 HC che decretano l’ingresso del marchio nel mercato del ciclismo
Focus prodotto
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“Explore More” con i nuovi GPS bike Mio Cyclo Due navigatori satellitari user-friendly dedicati a ciclisti di ogni livello. Tra le funzioni, Surprise Me che suggerisce percorsi inediti all’utente. A cura di MONICA VIGANò Oltre 900 dipendenti e più di 38 mercati tra i quali Europa, Taiwan, China, Nord America, Australia, Giappone e Sud Corea. Questi sono i numeri chiave di Mio Technology che dal 2002 sviluppa e commercializza prodotti innovativi nella navigazione satellitare e nei servizi mobile. Tra le ultime soluzioni ideate dal brand, il cui payoff “Explore More” evidenzia un’attenzione al cambiamento del modo in cui le persone hanno esperienza del mondo, spicca la nuova serie di navigatori per la bicicletta Mio Cyclo presentata ufficialmente a Ispo 2012 e ai retailer italiani a fine maggio. Noi stessi abbiamo avuto modo di apprezzarli e testarli di persona durante il riuscito press day organizzato da Meroni Comunicare (agenzia pr Mio) a Milano il 24 maggio. Questa linea si compone di due modelli (Mio Cyclo 300 e Mio Cyclo 305 HC) che decretano l’ingresso
del marchio nel mercato del ciclismo. Entrambi i dispositivi sono pensati per garantire la migliore esperienza di navigazione a tutti gli amanti delle due ruote: dagli sportivi più allenati agli appassionati, dai cicloturisti alle famiglie che vogliono fare una semplice pedalata all’aria aperta. L’IMPORTANZA DEL CICLISMO – Stando a Iwan Van Hende, product director outdoor & fitness di Mio, il ciclismo sta vivendo un momento di grande crescita: “A livello ricreativo sempre più persone trovano un’uscita in bici rilassante e salutare. Per questo numerose famiglie con bambini scelgono di vivere la natura in sella. Sta persino crescendo il turismo legato a questa attività, grazie anche alla proposta di pedelec (combinano la pedalata naturale a quella elettrica, ndr) che consentono ai meno allenati di coprire lunghe distanze e zone non pianeggianti. Questi due gruppi target apprezzeranno la semplicità d’uso degli strumenti Mio Cyclo”. Strumenti che comunque sono pensati anche per un uso più sportivo: “L’idrorepellente e robusto modello Mio Cyclo 305 è perfetto per ciclisti convinti. La combinazione di un dispositivo semplice da usare con strumenti per la misurazione del battito cardiaco e della pedalata soddisfa le necessità degli amanti della bike più allenati”.
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IL PARERE SU MIO CYCL0 – Più nel dettaglio, Iwan Van Hende ha così commentato la nuova serie Mio Technology: “Il Mio Cyclo 300 e il Mio Cyclo 305 HC sono estremamente facili da usare: l’interfaccia intuitiva, i grandi pulsanti e la semplice struttura del menu sono realmente userfriendly. E poiché entrambi i dispositivi sono in vendita con mappe preinstallate, non c’è bisogno di scaricare niente in più: basta salire in sella e accenderli per essere pronti a partire. Inoltre con la sorprendente funzione Surprise Me è possibile scegliere tra 3 percorsi inediti semplicemente indicando tempo e distanza che si vuole percorrere: non ci sarà più bisogno di pianificare, programmare o installare il proprio tragitto prima di
salire in bicicletta! Per tutte queste ragioni, la nuova serie Mio Cyclo rappresenta la miglior esperienza di navigazione per ciclisti di tutti i tipi: sportivi, amatoriali e appassionati”.
tutte le informazioni saranno sempre chiaramente visibili e ben leggibili. Il case resistente e impermeabile (IPX7), infine, rende il Mio Cyclo pratico in tutte le condizioni meteo.
TECNOLOGIA SURPRISE ME – In particolare, tra le “trovate” di questo innovativo prodotto, spicca la funzione Suprise Me. In pratica il navigatore calcolerà automaticamente tre percorsi ciclistici, basandosi sul tempo e la distanza impostati dall’utente, indipendentemente da dove ci si trovi. In questo modo sarà possibile scoprire percorsi inediti (una soluzione ideale per chi conosce tutti gli itinerari della propria zona), oppure lasciarsi guidare su strade e in zone sconosciute anche senza aver precedentemente programmato nessun tragitto.
CONDIVISIONE ONLINE – Mio Cyclo misura tempo, velocità, distanza, altitudine, consumo calorico e tanto altro ancora. Con il software Mio Share Desktop è possibile salvare i propri dati, gestire la cronologia dei propri percorsi e condividere le esperienze con gli amici. Mio Share Desktop permette di scaricare e provare percorsi, strade e zone che altri utenti hanno ritenuto interessanti. L’applicazione è anche il punto di riferimento unico per la gestione completa del dispositivo e per scaricare aggiornamenti di mappa e di prodotto.
MAPPE PRE-INSTALLATE – Altra particolarità dei nuovi Mio Cyclo è rappresentata dalle mappe delle piste ciclabili (Open Street Map) e stradali (TeleAtlas) già pre-installate. La combinazione tra le due tipologie di mappe assicura una copertura stradale ottimale. La disponibilità di entrambe le mappe permette poi di calcolare il percorso più indicato per le proprie esigenze e per il tipo di bicicletta utilizzato, in base al profilo personale impostato sul proprio dispositivo. Inoltre, se lo si desidera, grazie alla “modalità automobile” integrata, sarà possibile farsi guidare passo dopo passo fino al più vicino punto di partenza del percorso in bicicletta selezionato. Grazie all’ampio touchscreen antiriflesso da 3”,
L’EXTRA DI MIO CYCLO 305 HC – Il modello top di gamma Mio Cyclo 305 HC, oltre alle stesse pratiche funzionalità del Mio Cyclo 300, include anche un sensore ANT+ che permette di collegare il cardiofrequenzimetro e il sensore cadenza/ruota inclusi nella confezione. L’obiettivo è quello di regolare tutte le opzioni e costruirsi una tabella di allenamento personalizzata. Combinando tutte queste caratteristiche in un unico dispositivo, il Mio Cyclo 305 HC diventa ideale per tutti i ciclisti sportivi e si adatta perfettamente alle esigenze di ogni mountainbiker o corridore professionista.
www.mio.com
SOTTO LA LENTE MIO CYCLO 300 E MIO CYCLO 305 HC CARATTERISTICHE TECNICHE • Interfaccia facile e intuitiva con ampi bottoni di controllo e semplice struttura del menu • Mappe ciclistiche e stradali preinstallate e pronte all’uso • Indicazioni di navigazione chiare con allarme sonoro a ogni istruzione • Modalità Surprise Me: basta impostare tempo e distanza e Mio Cyclo calcolerà 3 percorsi sorprendenti tra cui scegliere • Applicazione Mio Share Desktop: un unico strumento per gestire facilmente il proprio dispositivo, scaricare nuovi percorsi (in formato GPX) e
CARATTERISTICHE EXTRA DI MIO CYCLO 305 HC condividere le proprie esperienze online • Numerosi punti di interesse ciclistico (per trovare negozi di biciclette, postazioni di pronto soccorso, bar, ristoranti e molto altro) • Batteria a lunga durata ricaricabile, con oltre 12 ore di autonomia • Robusto e impermeabile (IPX7) pratico in tutte le condizioni meteo • Misurazione e salvataggio dei dati di velocità, tempo, distanza, pendenza, altitudine e consumo calorie
• Sensore ANT+ • Monitor cardiofrequenzimetro • Monitor cadenza • Sensore ruota
DISPONIBILITÀ E PREZZI AL PUBBLICO Mio Cyclo 300 e Mio Cyclo 305 HC sono disponibili da giugno con diversi prezzi a seconda dell’allestimento scelto. Mio Cyclo 300 con mappe Italia è venduto a un prezzo consigliato di 299,99 euro mentre la versione con mappe dell’Europa Occidentale ha un prezzo consigliato di 349,99 euro. Infine Mio Cyclo 305 HC con mappe dell’Europa Occidentale è proposto con un costo di 399,99 euro.
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SofTeam - 039.207891 - info@sportextreme.it Amg - 039.922581 - info@amgsrl.com
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Crescono vendite e interesse nei confronti delle calzature barefoot oriented. Facciamo il punto della situazione
Trend
Tutti di corsa sul minimal running Ormai numerosi i modelli proposti dai brand. Chi con una precisa strategia, chi per rincorrere il trend. Da parte degli operatori è bene diffondere una corretta cultura sul tema, per non rischiare di compromettere importanti opportunità e una crescita sana e duratura di questo segmento. A cura di DAMIANO MENEGON E MONICA VIGANò Il running, sia esso offroad o onroad, è in molti suoi aspetti sempre più attratto dalla ricerca di sensazioni “primitive” e meno costruite. Ed è proprio con l’intento di garantire un maggior feeling con la natura e con il suolo che si calpesta correndo che nasce e si sviluppa il trend della corsa barefoot, che potremmo definire anche minimal o natural running. Senza dubbio una delle tendenze più evidenti delle ultime stagioni, che si contrappone diametralmente alla ricerca di calzature molto strutturate sfocianti a volte in proposte oversize (come nel caso di Hoka OneOne e Tecnica nel mondo trail, ad esempio). L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA - Cominciamo subito dicendo che non mancano voci critiche rispetto a barefoot e affini, dei quali si contestano la fondatezza di teorie e ricerche. Voci non proprio isolate, tanto che il noto magazine Correre sul numero di marzo ha pubblicato un articolo nel quale l’autore Luca De Ponti parla di logica al di là di mode e tendenze. Secondo De Ponti correre scalzi atterrando sull’avampiede “ha un costo energetico maggiore e non è conveniente a ritmi medi e lenti. A quelli veloci, l’appoggio si sposta naturalmente sull’avampiede”. Anche con le calzature, che nascono e sopravvivono per proteggere il podista. Come sostiene De Ponti, gli atleti top come molti keniani che in allenamento percorrono settimanalmente distanze inferiori (sui 200 km ad esempio) rispetto ad altri atleti di alto livello non lo fanno scalzi per non sovraccaricare i metatarsi. Lo facevano negli anni Trenta, quando le sedute non erano così intense. Quindi, conclude De Ponti, “la calzatura va vista nell’ottica di quello che costituisce il casco per il motociclista, un mezzo di difesa e di protezione”.
Photo credit: Bill Cramer
IL BAREFOOT IN TRIBUNALE - Senza contare che il barefoot entra ora nella aule di un tribunale, precisamente americano. Lo scorso marzo infatti la corte distrettuale del Massachusetts ha ricevuto la richiesta per procedere a una causa giudiziaria contro Vibram USA Inc e Vibram FiveFingers LLC. L’accusa mossa è di aver diffuso dichiarazioni non attendibili a proposito dei benefici del barefoot running e la richiesta di risarcimento supera i 5 milioni di dollari. Prendendo la causa con tutte le tutele del caso e ovviamente in attesa di sviluppi più precisi, ci concentriamo oggi su una breve storia ed evoluzione del barefoot running (sia su strada che trail), proponendovi in queste due pagine anche alcune curiosità e consigli interessanti su come approcciare l’argomento e trattarlo con i vostri clienti (nel caso in particolare siate dei negozianti e ancora non foste super esperti sul tema). BAREFOOT E MINIMALISTIC RUNNING - Innanzitutto occorre fare una prima distinzione tra barefoot e minimalistic running. Per barefoot running, termine quindi spesso usato impropriamente, si intende letteralmente correre a piedi nudi, senza alcuna protezione o supporto attorno ai piedi. Il runner che utilizza una scarpa con suola sottile, oppure sandali o ancora delle fasciature non è propriamente un barefoot runner, ma un mi-
nimalistic runner. L’origine del barefoot è databile all’origine stessa dell’uomo sulla terra: difatti i nostri antenati, forti cacciatori, erano abituati a correre a piedi nudi, soprattutto per procurarsi il cibo necessario alla sopravvivenza. Anche gli atleti nell’antica Grecia correvano con il solo ausilio dei calzari, o scalzi. Erano anch’essi barefoot o minimalistic runner. Questo tipo di corsa è stato negli anni protagonista di un circolo che l’ha dapprima relegato a una nicchia per poi portarlo in un secondo momento agli onori della cronaca (vedi anche box nella pagina seguente). In realtà è con la pubblicazione nel 2009 di un libro del giornalista e maratoneta americano Christopher McDougall “Born to run” che il barefoot conosce la sua definitiva espansione. Ponendo dunque le basi per la nascita del movimento minimalista. LA DIFFERENZA NELL’APPOGGIO - Una discriminante tra calzature minimaliste e scarpe ammortizzate risiede nella tipologia di appoggio. McDougall propone di fare una semplice constatazione: scoprire come corre un bambino. Se guardiamo la corsa di un bimbo in tenera età a piedi scalzi, possiamo osservare come l’appoggio del piede sia limitato all’avampiede e, in parte, alla punta. Non c’è alcun appoggio del tallone e non ci sono nè la famosa rullata che caratterizza la corsa con le scarpe da running, né l’impatto del tallone con il suolo. Proprio questo impatto, per la disciplina barefoot, è la causa del numero di infortuni e dell’accorciamento delle carriere dei podisti. Anche se ammortizzato da una suola efficiente, infatti, esso non sarà mai in grado di dissipare l’urto sulle giunture, sulla schiena e sulla muscolatura. Al contrario nel caso dell’avampiede lo shock è più rapido e meno incisivo. Condiviso o meno (è stato fortemente attaccato da una parte della scienza medica che ritiene infondate le sue ipotesi), questo pensiero si è diffuso anche attraverso i social network e ha conquistato un numero crescente di “adepti”. Non mancano poi gli estimatori più competenti, in alcuni casi veri e propri natural coach che difendono a spada tratta la corsa barefoot e, più in generale, la corsa secondo natura. Questo stile di corsa, che prevede dunque un appoggio di medio/avampiede e una postura leggermente sbilanciata in avanti, elimina l’effetto frenante che si ha ogniqualvolta si atterra sul tallone con conseguente riduzione dell’impatto sulla catena posteriore del corpo e sulle articolazioni. ALTRI VANTAGGI - La corsa barefoot, secondo i suoi sostenitori, presta dunque maggiore attenzione all’anatomia del piede e al comfort. Oltre a ridurre gli urti alle articolazioni, l’appoggio dell’avampiede migliora l’andatura perché sono i muscoli ad assorbire l’impatto. Inoltre la corsa barefoot migliora la percezione del terreno: quando il piede entra in contatto con esso, le terminazioni nervose inviano un feedback al cervello sulla cui base il corpo modifica automaticamente andatura, distribuzione del peso ed equilibrio. Consentendo al piede di muoversi e flettersi naturalmente, i muscoli diventeranno sempre più forti aiutando a prevenire infortuni e riuscendo a “leggere” il terreno. Inoltre l’appoggio sull’avampiede richiede un minor dispendio energetico perché si usa l’elasticità naturale dei muscoli dei piedi e dei polpacci. Correndo scalzi o con calzature minimal si consuma circa il 5% di energia in meno che correndo con le scarpe. Ma tutto ciò non sarà immediato. È infatti indispensabile un periodo di adattamento e un approccio graduale al barefoot o al minima-
Ken Bob Saxton, purista del barefoot, alla Los Angeles Marathon nel 2001.
listic running. A tal proposito vi sono aziende che hanno incentrato la propria strategia e comunicazione proprio su questo aspetto (ad esempio Inov8). Anche perchè la maggior parte dei runners (ma anche delle persone normali) hanno assunto delle abitudini che è difficile abbandonare. Per cui occorre adeguarsi con gradualità a questo stile di corsa per poterne apprezzare i benefici. Benefici che nella corsa del triatleta sono ancora maggiori rispetto al podismo puro, per la specificità della corsa dopo la frazione di bici. IL LATO COMMERCIALE DEL TREND - Il trend natural/minimalista è dunque uno degli argomenti attualmente più discussi del mercato delle calzature, attratto da questo nuovo stimolo soprattutto grazie al suo tasso di crescita. Ciò che era iniziato come un piccolo movimento estremista (corsa su lunghe distanze a piedi nudi) si sta infatti traducendo in una nuova categoria di calzature che sta sempre più catturando l’attenzione dei consumatori cambiandone le abitudini sia nella scelta delle scarpe che nel modo di affrontare la vita quotidiana. Le aziende hanno dunque cominciato a studiare il fenomeno per allargare la loro offerta. Le FiveFingers di Vibram sono state senza dubbio il primo caso di calzatura “barefoot-inspired” ad avere successo sul mercato. Le scarpe dell’azienda varesina erano nate per un’altra esigenza (la percezione del terreno senza ostacoli o quasi) ed è stato naturale, una volta constatata la richiesta del mercato, adattare i propri modelli per renderli più idonei anche al running. Sono nate così le FiveFingers Bikila, le prime storiche calzature barefoot di Vibram specifiche per la corsa. LE NUOVE PROPOSTE - L’esempio di Vibram è stato seguito da numerose altre aziende. Dapprima le più virtuose sono state le americane, a ruota le altre. Inizialmente Merrell e Inov-8, poi New Balance e Nike, ora anche Adidas e Saucony hanno proposto la loro calzatura, o linea, minimalista. Proprio in termini di linea ragiona Brooks, che di recente
ha presentato il suo PureProject: un’intera gamma di calzature minimaliste in grado di garantire agli atleti il massimo feeling con il terreno. In generale molti produttori hanno alleggerito ulteriormente le scarpe, utilizzando mesh e rinforzi sintetici e limitando lo spessore della suola e dell’intersuola, arrivando in qualche caso a non differenziare l’altezza tra avampiede e tallone (è il caso delle Altra Zero Drop, piccola azienda dello Utah che propone soluzioni minimaliste estreme e scarpe barefoot-inspired). Nike ha sviluppato un’intera linea di prodotto (Free) e ha di recente introdotto la Flyknit, con una suola molto sottile che come tomaia ha poco più di un “calzino” (la parte superiore della scarpa pesa solo 34 gr). Mizuno presenta la nuova “orientaleggiante” e minimalista Be, mentre Skechers ha lanciato le sue GOrun e incentrato proprio sul concetto di “appoggio centrale del piede” la sua campagna di comunicazione. Senza dimenticare marchi più piccoli ma molti interessanti e innovativi come Newton e Vivobarefoot (brand arrivato quest’anno in Italia distribuito da Ferrino). SVILUPPI FUTURI - La crescente comunità barefoot sta producendo diversi atleti anche ad alto livello, che competono scalzi o con calzature minimaliste. Non vi sono infatti limitazioni da parte delle federazioni, che richiedono solo l’uso di calzature a norma con gli standard (ovvero non contengano apparati meccanici in grado di modificare a proprio vantaggio la prestazione). Nella macro categoria delle calzature funzionali per outdoor l’OIA inserisce ora anche la sottocategoria per le calzature minimal. Tra dicembre 2010 e novembre 2011 sul mercato USA ne sono state vendute circa 1,4 milioni di paia. Una cifra che rappresenta una crescita dell’84% rispetto all’anno precedente e che detiene oltre il 12% delle quote del mercato, per un business complessivo di oltre 110 milioni di dollari (secondo alcune stime nel 2011 solo Vibram Fifefingers ha generato vendite per 70 milioni di dollari). Un business quindi reale, per niente “minimal” e in crescita, anche in Europa, sebbene i numeri siano ancora molto distanti da quelli americani. Anche per questo nelle pagine seguenti vi proponiamo alcuni dei principali modelli appositamente dedicati o comunque ispirati al minimal running.
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IL CICLO EVOLUTIVO DELLE SCARPE DA RUNNING In origine era il barefoot. Da lì con gli anni si è arrivati alla creazione di scarpe sottili, in grande voga fino agli anni ’70. Dopodichè il mercato ha cercato nuove soluzioni rivoluzionando il concetto di calzatura per la corsa.
VERSO UN FOOTWEAR STRUTTURATO Negli ultimi 35 anni l’industria delle calzature ha proposto scarpe via via più ammortizzate e strutturate, con l’intento di correggere i difetti di appoggio (pronazione/supinazione), mantenendo però caratteristiche di leggerezza e calzata comoda. Queste nuove tecnologie hanno conquistato i consumatori, che hanno sostituito le scarpette usate fino agli anni ‘70 con i
nuovi modelli ammortizzati e studiati per ridurre l’impatto con il terreno. La ragione anche meccanica di questo passaggio è da ricercare nel concetto “meno impatto sul terreno, meno fatica, maggior rilancio della rullata con l’effetto rimbalzo”. Questo concetto è stato fortemente criticato dal nuovo corso del barefoot running, appoggiando questa confutazione anche a ricerche scientifiche incentrate sull’attività motoria.
GLI AFICIONADOS DEL BAREFOOT Nonostante questo cambio di cultura e di consumo a favore delle scarpe ammortizzate (e tutte le aziende hanno cavalcato l’onda producendo intere linee di calzature per adeguarle ai più di-
sparati usi e tipologia di corsa), il barefoot running non è mai tramontato definitivamente. Anzi, nel passato ha visto interpreti di rilievo come Abebe Bikila (foto sopra), vincitore scalzo della maratona ai Giochi Olimpici di Roma 1960 (anche se secondo la voce
IL LIBRO DI RIFERIMENTO SUL BAREFOOT Nel 2009 il giornalista e maratoneta americano Christopher McDougall presenta la sua pubblicazione “Born to run”. Grazie a questo libro, divenuto un vero best seller, il barefoot conosce la sua espansione anche internazionale e raccoglie i primi consensi mediatici. Nascono le società nazionali di corsa barefoot e in USA si assiste a una crescita esponenziale dei neofiti. Il libro di McDougall è una chiave di svolta perchè con passione e competenza lo scrittore descrive come, passando dalla corsa con
le scarpe running al barefoot, abbia risolto gli acciacchi dell’età e sia riuscito a correre altre maratone, facendo addirittura il proprio miglior tempo. Nello spiegare il suo entusiasmo per il barefoot, il giornalista cita l’esempio degli indiani Tarahumara, una popolazione indigena del nord del Messico famosa per l’abilità anche dei membri più anziani di correre per giorni interi senza apparente sforzo. Naturalmente scalzi. McDougall sostiene inoltre, supportando le proprie ipotesi con studi e statistiche, che
SUDDIVISIONE DEI MODELLI In questo segmento di scarpe minimaliste esistono quattro sotto categorie che si differenziano per le misure della zona intersuola-suola, relative all’altezza dell’intersuola nel tallone e nell’avampiede e al differenziale tra le due misure. Se quest’ultimo è superiore ai
atleti sono i pilastri del moderno movimento barefoot e minimalista. Che promuove dunque un ritorno alle origini, chiudendo il cerchio evolutivo delle calzature da running.
PER I NEGOZIANTI - COSA RISPONDERE AI CLIENTI Qual è la postura corretta del natural runner?
l’utilizzo delle scarpe ammortizzate abbia aumentato l’incidenza degli infortuni nei runner e ne abbia addirittura limitato le prestazioni.
PROFILO E SUDDIVISIONE DELLE MINIMAL SHOES Se dovessimo descrivere una calzatura minimalista, non potremmo prescindere dalla sua intenzione di permettere al piede di lavorare in modo naturale e senza costrizioni. Questo tipo di scarpa è il più vicino possibile al piede nudo, pur fornendo protezione da condizioni ambientali. La suola è piatta, quindi il tallone è allo stesso livello dell’avampiede o quasi. È inoltre neutra, quindi non ha alcun plantare o altri meccanismi per modificare l’andatura. La suola è sottile e flessibile, progettata per fornire protezione pur mantenendo flessibilità e sensibilità. La tomaia è poi morbida: a piedi nudi le dita si allargano e il piede si espande. Lo stesso avviene in una scarpa minimalista. Da ultimo la forma è non correttiva e rispetta l’anatomia del piede. L’aspetto più importante, come evidente, è la libertà riconquistata dal piede. È dunque interessante vedere cosa non viene utilizzato in una calzatura minimalista rispetto a una calzatura tradizionale.
critica di Luca De Ponti sul numero di marzo di Correre questa storia “fa parte di una leggenda destinata a non riproporsi nel futuro, come già non si era riproposta ai Giochi di Tokyo nel ’64 dove Abebe vinse ancora con regolari calzature”). Così nel corso degli anni sono nate delle comunità di aficionados, che non hanno dimenticato come la corsa sia nata con le origini dell’uomo, e sono rimaste fermamente convinte della bontà e dell’efficacia del loro modo di correre. A partire dal 2000 alcuni personaggi hanno girato il mondo correndo scalzi. Tra essi ricordiamo Rick Roeber, Nico Surings, Todd Ragsdale, Todd Byers e il “padrino” del barefoot running Ken Bob Saxton (foto a destra). Questi
Immagina di stare in piedi e di far avanzare il centro di gravità fino all’istante in cui hai la sensazione di cadere. È questa posizione leggermente avanzata del baricentro unita a un ritmo più veloce che permette all’appoggio dell’avampiede/mesopiede di essere efficace. Tieni la testa diritta guardando avanti ed espira l’aria dai polmoni. Le caviglie, le ginocchia e le anche sono ancora allineate ma inclinate in avanti. Se in questa posizione riesci a vedere la punta dei piedi con la vista periferica significa che hai una postura sbagliata.
per controllare la stabilità. Questo richiede muscoli forti e tendini flessibili. Torna alle tue scarpe abituali per alcuni allenamenti e riprova con un approccio più cauto. Puoi alleviare il dolore con un programma di stretching e rafforzamento per piedi e polpacci.
Diventare natural runner significa imparare a correre di nuovo?
Quanto tempo mi ci vuole per diventare un corridore naturale? 10 mm la scarpa ha inserti ammortizzanti e causa meno stress agli arti. Il tipo di falcata, tuttavia, stressa ginocchia e schiena perché il piede perde la sua naturale capacità di stabilizzarsi. Al contrario se il differenziale è inferiore ai 10 mm coinvolge maggiormente il piede e richiede una muscolatura più sviluppata.
STILE BAREFOOT Questa prima categoria comprende scarpe con intersuola inferiore ai 10 mm e un differenziale pari a 0 mm. Queste scarpe replicano un passo a piede nudo offrendo uno strato di gomma per proteggere contro le asperità del fondo.
SCARPE MINIMALISTE Queste calzature hanno un’intersuola che ha valori superiori ai 10 mm ma inferiori ai 15 mm e con un differenziale inferiore ai 5 mm.
Sono scarpe leggere che offrono un grado di protezione maggiore al piede, soprattutto in zona tallone. Non hanno comunque soluzioni tecnologiche che inibiscono l’articolazione del passo.
DROP ZERO SHOES Queste scarpe presentano un differenziale pari a 0 mm ma hanno un’intersuola tra i 15 e i 20 mm. Vogliono offrire un appoggio naturale del piede ma anche garantire un buon livello di ammortizzazione e protezione.
MODELLI DI TRANSIZIONE Rientrano in questa definizione scarpe con un’intersuola anche più alta di 20 mm ma con un differenziale con valori tra i 5 e i 10 mm. Sono calzature normali nella fattura ma molto leggere, protettive e ammortizzanti. Sono utili come primo approccio a questo nuovo stile di corsa.
Per un cambiamento permanente occorrono almeno 12 mesi. In ogni caso è possibile iniziare subito ad adottare uno stile di corsa naturale utilizzando scarpe minimaliste per brevi periodi.
Perché non posso cominciare a correre sempre con scarpe minimaliste? Se passi subito da una scarpa ammortizzata a una minimalista rischi di incorrere in traumi causati dal nuovo tipo di affaticamento che procuri al corpo. Lo sviluppo di uno stile di corsa naturale richiede una transizione graduale verso scarpe sempre meno strutturate e ammortizzate.
Ho iniziato a correre con scarpe minimalista ma mi fanno male piedi e polpacci. Cosa sbaglio? Indossando scarpe minimaliste piedi, polpacci e tendine d’Achille devono lavorare più intensamente
Il tuo attuale stile di corsa è radicato nella memoria del tuo apparato muscolare. Brevi sessioni di allenamento con scarpe minimaliste ti permetteranno di concentrarti sul tuo modulo e sono un ottimo modo per cominciare. Il trucco è quello di mantenere i moduli di allenamento anche se ci si sente affaticati. Per questo effettuare la transizione richiede tempi piuttosto lunghi, perché significa modificare le proprie abitudini muscolari.
Le scarpe minimaliste sono compatibili con l’uso di plantari? I plantari non sono adatti per le scarpe minimali. Innanzitutto per una questione di spazi e dimensioni, in quanto la maggior parte di calzature minimal non è fisicamente in grado di accogliere un plantare. Inoltre un plantare cambierebbe completamente la funzione di una calzatura barefoot oriented, la cui caratteristica è proprio quella di tenere il piede il più vicino possibile al terreno, quasi come fosse nudo.
Fonte: Inov-8
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ALTRA Adam
ADIDAS Adipure Trainer M Textile
BROOKS Pure Flow
Zero Drop e foot-shaped sono i due punti cardine di questa scarpa. Il modello presenta suola Siped Performance Rubber BareSole ridotta a 3,4 mm, piatta e senza dislivello tacco-punta e ammortizzata solo con una soletta interna rimovibile (e sostituibile con una ancor più minima e senza ammortizzazione). Adam ha un design piacevole ed essendo flessibile e comoda è adatta all’utilizzo quotidiano. È esasperatamente minimal e, a causa dell’ammortizzazione inesistente, non è adatta alle lunghe percorrenze. È disponibile nelle misure 8-16 UK e pesa 176 gr.
Modello anatomico con suola arrotondata e dita, dotato di tomaia stretch. Ha una costruzione barefoot che segue la morfologia del piede, una suola sottile con uno strato di Eva, una tomaia second skin con supporto TPU. Pesa 180 gr e ha un differenziale di 0 mm (tallone e avampiede entrambi a 10 mm). È disponibile nei colori red/neo iron met/black e black/black/ metallic silver e nelle taglie 612,5 e 13,5. È distribuito a un prezzo consigliato di 110 euro.
Questa calzatura rientra nel progetto PureProject, che comprende calzature caratterizzate da una risposta biomeccanica personalizzata e concepite per scoprire nuove emozioni grazie a un semplice principio: un utilizzo dei propri piedi più efficiente e naturale. La Pure Flow, qui proposta in versione maschile, offre un perfetto equilibrio per podisti con appoggio neutro. Il largo nastro elasticizzato Nav Band consente una calzata perfetta per tutte le tipologie di piede. Una particolare geometria nell’area del metatarso e del tallone aiuta a trovare la zona di appoggio naturale. Il modello è disponibile nelle taglie 7-13, 14 US e in tre variazioni colore. Ha larghezza D (medium) e pesa 247 gr. È disponibile nei colori anthracite, black, silver, brite green e nightlife. È caratterizzata inoltre da nuovo materiale per l’intersuola BioMoGo DNA, un mix di mescole BioMoGo e DNA che cambia la sua risposta in base al peso e alla velocità del podista. La tecnologia Ideal Heel prevede una forma arrotondata del tallone che combinata all’intersuola ribassata e a un differenziale tra tallone e avampiede di soli 4 mm porta il baricentro dell’appoggio più avanti di 3 cm distribuendo così il peso su tutto il piede. Presenta poi Toe Flex (divisione tra alluce e resto delle dita che migliora stabilità, sensibilità e propulsione), Nav Band (fascia per una miglior adesione della tomaia al piede realizzata in materiale elasticizzato per consentire un’espansione del piede quando si impatta con il suolo) e Anatomical Last (intersuola con forma anatomica).
DISTRIBUITO DA: Adidas Italy 039.27151 - customer.service@adidas.com
www.altrazerodrop.com
MERRELL Trail Glove
AKKUA R’Evolution
Questo modello presenta tomaia in microfibra e air mesh traspirante, sistema di allacciatura Merrell Omni-Fit con welded TPU per un fit più preciso, inserto sulla punta in gomma fusa per una maggior resistenza all’usura, retro in pelle sintetica per maggior stabilità, piatto flessibile nell’avampiede che protegge dagli impatti con le rocce, sottopiede integrato in microfibra trattato con Aegis antimicrobico. Altri dettagli tecnici sono: ammortizzazione nell’intersuola in compression molded Eva di 4 mm, piatto anti-urto nell’avampiede di 1 mm a garanzia di flessibilità e protezione distribuendo al meglio la pressione, suola Vibram Trail Glove con Rubber Compound TC-1. È disponibile nelle misure da uomo 7-12, 13, 14, 15 a un peso al mezzo paio di 183 gr. È infine proposto nei colori anodized gold, deep olive/kryptonite, palm leaf, smoke/adventure yellow, dark cheddar e ash (in foto).
Prodotto progettato a partire dalla calza invece che dalla scarpa. Il piede lavora come se fosse scalzo quando in realtà è ben protetto. I benefici che derivano dall’utilizzo di questo prodotto sono un appoggio fisiologico del piede, un caricamento efficace delle volte plantari, un trasferimento ottimale dell’energia meccanica, un’ottimizzazione della locomozione, un aumento del reflusso venoso, un’ottimizzazione del treno ascendente di vibrazioni meccaniche naturali, un aumento del drenaggio linfatico. La scocca presenta: disegno reticolato, mix di materiali (tessuto elasticizzato e Tpu), fasce posteriori rinforzate con effetto elastico, fascia centrale rinforzata, conchiglia protettiva anteriore e posteriore. La suola invece è ultrapiatta antisfondamento (Tpu), con disegno studiato per un adeguato stimolo proprioricettivo plantare e per favorire l’azione elicoidale del piede. È caratterizzata inoltre da svuotamento sotto la volta plantare per sfruttare al massimo l’efficienza meccanica, punti di ingresso e uscita dell’appoggio rinforzati e materiale shock absorber ultrasottile sotto al tallone. Garantisce perfetto grip ed efficace drenaggio acqua.
Pure Connect
DISTRIBUITO DA: Brooks Italia 050.804696 – info@brooksrunning.it
NEW BALANCE Minimus Zero Al passo con i tempi, la Minimus offre al piede disciplina e possibilità di muoversi in modo naturale, in stretto contatto con il terreno, senza dimenticare la protezione del piede. Estremamente confortevole e leggera, rappresenta un nuovo tipo di approccio alla calzatura, con la sensazione di correre a piedi nudi. Presenta tecnologie Antimicrobial Footbed, Eva e Vibram. La tomaia mantiene asciutto il piede e regola il trasferimento dell’umidità. Inoltre, grazie alla tecnologia Vibram, il battistrada regala la corretta trazione del piede e quindi il
DISTRIBUITO DA: Zeis Excelsa
0734.8991 - info.merrell@zeisexcelsa.it
STILE BAREFOOT
TEVA Zilch
030.6821559 - info@akkua.it
DISTRIBUITO DA: Artcrafts International
VIVOBAREFOOT Breatho Trail
NIKE Nike Free 3.0
Tomaia in mesh traspirante confortevole e leggera, che agevola la ventilazione. La suola è caratterizzata da gomma disegnata per superfici off road con tasselli direzionali che massimizzano il contatto con il terreno per una trazione barefoot superiore. La suola è spessa 2,5 mm e i tasselli 4,5 mm, a garanzia di massima protezione, proprioricezione e grip. Il modello pesa 272 gr.
La nuova Nike Free 3.0 offre la sensazione di corsa a piedi nudi. La tomaia è un pezzo unico, senza cuciture: la linguetta non è libera, ma perfettamente integrata nella tomaia, in modo da creare un effetto calzino che fornisce un leggero supporto. La suola presenta una profonda scanalatura diagonale che consente grande flessibilità. La tomaia è inoltre in tessuto elastico leggerissimo che rende facile infilare e sfilare la scarpa. Il sistema di allacciatura è asimmetrico per aiutare a ridurre la pressione sopra la parte superiore del piede. Elementi riflettenti consentono di rimanere visibili in condizioni di scarsa illuminazione. Altri dettagli tecnici sono sottilissima soletta interna, gomma al carbonio nelle aree ad alta usura per
055.68189 artcrafts@artcrafts.it DISTRIBUITO DA: Ferrino & C. 011.2230711 - info@ferrino.it
VIBRAM FIVEFINGERS Spyridon
Spyridon Ls Progettato per maggiore comodità durante il trail running, il nuovo Spyridon LS offre un veloce sistema di chiusura con stringhe per adattarsi a qualsiasi calzata. Tomaia a traspirazione naturale con chiusura hook-and-loop regolabile per garantire una calzata sicura e una suola in gomma Vibram minimalista, con un tread design aggressivo per una presa sicura del piede in tutte le direzioni e una protezione da impatti con pietre e detriti. Il modello Spyridon LS, come lo Spyridon, è ideale per corsa e trekking leggero.
02.89420549 - info@vibramfivefingers.it
Calzature da indossare tutti i giorni per rinforzare i muscoli delle gambe in modo naturale, riattivare la circolazione periferica e migliorare l’equilibrio e la centralità del baricentro. Agli sportivi è consigliato indossarla nei giorni di riposo o in allenamenti specifici. BE è disegnata per aiutare a rinforzare e attivare la parte inferiore delle gambe e i muscoli del piede, al fine di migliorare la performance sportiva. È sviluppata partendo dall’antico sandalo giapponese Waraji, con la suola più corta dell’intera lunghezza del piede. Mizuno ha studiato le implicazioni bio-meccaniche di questa soluzione e ha scoperto che indossando questi sandali i piedi acquisiscono ancora più mobilità che non
Scarpa da trail che pesa 281 gr (mezzo paio, 9 US da uomo). È dunque un modello leggero, versatile e ammortizzato. Viene proposto in una nuova versione con inserti in 3D e termosaldature, al posto dei rinforzi sintetici, per un comfort maggiore. Presenta inoltre HRC+ Strobel Board più spesso ed elastico lungo tutta la pianta, oltre a tessuto Hydramax traspirante all’interno del tallone. La differenza in altezza tra tallone e avampiede, ridotta a soli 4 mm, assicura un miglior appoggio, maggiore stabilità e una rullata più dinamica. Adatta per l’allenamento quotidiano e gare. Presenta appoggio neutro ed è disponibile nelle misure 7-13,14 e bel colore yellow/black. Tra gli altri dettagli: intersuola ProGrid LITE sul tallone e SSL
INOV-8 Roclite 268
Questo modello è realizzato in materiale sintetico microforato, molto leggero. Il plantare anatomico ed estraibile è realizzato per massimizzare la praticità nella calzata. La suola è in gomma N-Durance e piastra RockStop, mentre l’intersuola in Acteva rende confortevole le performance su ogni tipo di terreno. Indicata per persone che cercano la scarpa leggera, aggressiva sia per allenamenti che gare fuori strada e in montagna. È disponibile per uomo (misure 41-46, peso 219 gr) e per donna (misure 37-41, peso 175 gr) a un prezzo consigliato di 90 euro.
camminando scalzi. Ciò determina un incremento delle attività muscolari degli arti inferiori e un miglior controllo del baricentro. Così BE presenta un’intersuola che si assottiglia prima del metatarso, sotto le dita del piede riproducendo gli effetti del Waraji. La soletta riattivante aumenta l’attività e la forza muscolare. La conchiglia del tallone in DFC, poi, assicura l’ammortizzamento
naturale del calcagno. Il modello è disponibile nelle misure 6-12, 13 con un peso di 200 gr. In foto le due colorazioni disponibili per il mercato italiano: nero e rosa. Prezzo al pubblico consigliato: 100 euro.
DISTRIBUITO DA: Alto 011.3494811 - info@mizuno.it
(Saucony Super Light) Eva; suola External Bedrock Outsole (EBO), High Traction Rubber e gomma al carbonio XT-900. Tra le particolarità, invece, linguetta rinforzata, ghetta compatibile e plantare termoformato.
DISTRIBUITO DA: Sportlab 0423.622009 - info@saucony.it
PREVIEW SS 2013
NEW BALANCE MT110AK
MIZUNO BE
DISTRIBUITO DA: Nike Italia 051.6115511 - www.nike.com
SAUCONY ProGrid Peregrine 2
Modello adatto per gare e allenamenti trail su lunghe distanze oppure come scarpa di transizione verso la corsa minimal. Combina protezione e comfort. Disegnata per terreno misto, presenta suola con scanalature profonde che assicura grip anche in condizioni più scivolose. Specifico per il piede femminile, il modello pesa 268 gr ed è caratterizzato da tomaia sintetico e nylon, fodera mesh, sottopiede da 6 mm, shoc-zone 3, differenziale da 9 mm, intersuola Eva, suola Roclite. È disponibile nelle misure 38,5 UK (con mezze misure) e nei colori grey/blue.
DISTRIBUITO DA: Vibram Fivefingers
aumentare la durata, baccelli di gomma solida sulla punta mediale per una maggiore durata e trazione. Il modello è venduto a un prezzo consigliato di 120 euro.
DISTRIBUITO DA: Gartner Sports 0471.062313 - info@gartner-sport.com
DISTRIBUITO DA: Aicad 0461.231489 - info@aicad.com
NEWTON RUNNING Terra Momentus Modello Guidance off-road firmato Newton Running, la cui intera linea è dedicata al natural running. È strutturato per replicare la corsa barefoot tramite un’intersuola evoluta e dinamica dotata di Action/Reaction System nel tallone e nell’area metatarsale, in grado di garantire il 44% in più di ammortizzazione e il 28% in più di spinta. L’intersuola è caratterizzata da piastra metatarsale biomeccanico/sensoriale di sostegno e protezione dell’arco metatarsale. I sistemi brevettati garantiscono propriocettività durante la corsa. La suola ha mescola durevole a elevata trazione. La tomaia è in mesh chiusa altamente traspirante e ad asciugatura rapida. Assicura elevata resistenza all’abrasione e presenta supporti laterali di stabilizzazione. La scarpa è disponibile da uomo (peso 317 gr, misura 7,5-15, gradiente 3%) e da donna (peso 260 gr, misura 6-12, gradiente 3%).
DISTRIBUITO DA: Gianluca Ricci 328.0218324 - thrisports@gmail.com
TRANSIZIONE
Primo modello specifico per trail running, Spyridon offre un perfetto equilibrio tra “foot feel” e protezione su superfici accidentate. Presenta suola in gomma Vibram minimalista, con un tread design aggressivo per una presa sicura del piede in tutte le direzioni e una protezione da impatti con pietre e detriti, favorendo una migliore dinamica barefooting. Il modello è caratterizzato poi da tomaia a traspirazione naturale con chiusura hook-and-loop regolabile per garantire una calzata sicura. Il modello Spyridon è ideale per corsa e trekking leggero.
pieno contatto con la superficie, mentre l’alto “sockfit” protegge il piede dall’interno. Da ultimo l’intersuola è realizzata con REVlite, il nuovissimo composto di gomme innovativo che fornisce le giuste capacità reattive e allo stesso tempo l’affidabilità della struttura, permettendo una corsa al limite della leggerezza. Il modello, con differenziale di 0 mm, pesa 181 gr ed è venduto a un prezzo consigliato di 110 euro. A sinistra la versione da uomo, sopra quella da donna
DISTRIBUITO DA: Gartner Sports 0471.062313 - info@gartner-sport.com
DISTRIBUITO DA: Akkua
Sandalo sportivo minimalistico firmato Teva. Il modello flette naturalmente seguendo il piede e assicurando all’utilizzatore il massimo feeling con il terreno. Al contempo, garantisce trazione e protezione. È talmente flessibile che può essere arrotolato e stivato in una borsa, risultando una perfetta calzatura da viaggio. Il grip, anche su terreni bagnati, è assicurato dalla suola in gomma Spider Original spessa solo 10 mm. Altri dettagli sono costruzione open toe, architettura minima, multiple possibilità di regolazione, tomaia sintetica. Il modello è disponibile nei colori blue, pirate black e tarmac e nelle taglie 7-12, 13, 14. In foto in verde la versione da uomo.
Anche questo modello, qui proposto in versione femminile, rientra nel progetto PureProject. È ideale per gli amanti della massima libertà del movimento e per podisti neutri. La divisione dell’intersuola tra l’alluce e il resto delle dita su questo modello prosegue con un’ampia linea di flessione longitudinale sotto tutto l’avampiede, consentendo al corridore di utilizzare il suo piede nella maniera più naturale possibile. È disponibile nelle misure 5-12 US e nei colori hollyhock, anthracite, silver, black, sulphur a un peso di 184 gr con ampiezza B (medium). Al pari del Pure Flow presenta intersuola BioMoGo DNA, Ideal Heel, Toe Flex, Nav Band, Anatomical Last.
MINIMALISTE
Ph cr: Martino Pietropoli, Runlovers.it
Minimal products
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A tu per tu con Andreas Schmeidler, country sales manager Italia di vente-privee.com
WEB focus
“Le vendite evento? Opportunità per le marche, ma non solo...” La piattaforma online francese è stata pioniera di questo business in forte crescita. Nel quale oggi è leader con 16 milioni di membri e 1,1 miliardo di fatturato. “Siamo creatori di eventi con una vocazione di origine BtoB, che ci porta a trattare ogni dettaglio con estrema attenzione per garantire la massima qualità. Tutte le fasi che portano alla vendita vengono eseguite internamente dalla nostra azienda in stretta collaborazione con la marca”.
Sopra e a destra, alcune vedute del magazzino di Lione, il più grande fra quelli di Vente Privee.
A cura di DAVIDE CORROCHER I numeri delle vendite online parlano ormai da soli e ci sono fior fiore di statistiche che indicano come siano in forte crescita negli ultimi anni. Anche per quel che riguarda l'articolo sportivo, mondo outdoor compreso. Certo l'Italia è notoriamente un po' indietro rispetto ad altri paesi. Ma il trend è sempre più forte anche da noi, soprattutto in alcuni settori. Come si pongono quindi le aziende e i negozi tradizionali nei confronti dell'e-commerce? Alcuni dealer ne hanno compreso le potenzialità e lo hanno sviluppato in prima persona. Altri invece, probabilmente la maggioranza, lo vedono come una minaccia, considerando le ormai numerose piattaforme di vendite online e come dei concorrenti. Ma è proprio così? Ovviamente non si può generalizzare e bisogna analizzare caso per caso. Con questo articolo - il primo di una serie su alcune tematiche riguardanti il web - proviamo a dare delle risposte, sicuramente non scontate. Tra i servizi online di maggior successo, specialmente negli ultimi tempi, ci sono quelli delle "vendite evento". Pioniera e leader mondiale in questo è senza dubbio vente-privee.com: una piattaforma nata in Francia, che conta attualmente 16 milioni di membri iscritti in Europa e tratta con più di 1.500
brand in tutti i settori merceologici (27 categorie). Andreas Schmeidler, country sales manager Italia, ci ha accolto nel suo ufficio, presso la filiale di Milano, e ci ha concesso un’intervista sul dibattito a cui facevamo riferimento. L’aria che si respira all’interno della sede italiana del portale è quella di un ambiente giovane, competente, di alta qualità. Il personale è indaffarato. Giusto il tempo per salutare i visitatori e subito a riprendere il lavoro. Ma non c’è frenesia, solo efficienza e schemi ordinati. Tutto questo è cominciato tanti anni prima, in un altro luogo. Andreas, ci racconti come è nata vente-privee.com e come è cresciuta? Dal 2001 abbiamo creato il mondo delle vendite evento. Tre stocchisti universitari, a fronte dei continui ordini di merce da parte dei loro amici, scelsero di mandare un invito via mail in concomitanza con l’apertura di una finestra di mercato in cui era possibile effettuare un ordine preciso degli articoli desiderati. La condizione era una sola: altre persone dovevano essere invitate attraverso questo tipo di corrispondenza. Se Facebook è nato nel 2004 fondandosi su un meccanismo simile di passaparola via web, noi possiamo dire di essere arrivati prima (scherza Andreas, ndr). Per quanto riguarda le piattaforme di vendite evento siamo pionieri e leader. Se al-
ALCUNI NUMERI • 16 milioni
l’inizio il giro era composto da 12 amici, ora i membri sono 16 milioni, e da 1 milione di euro di fatturato, dopo dieci anni la nostra azienda supera il miliardo. Insomma, vente-privee.com, da sito di destoccaggio classico (era una costola di un’azienda di un quartiere di Parigi) è diventata oggi un vero e proprio media: il traffico quotidiano registrato è di oltre 2,5 milioni di persone, di cui 460.000 entrano nell’evento organizzato dalla marca. Tutto questo significa che la veicolazione delle giacenze della merce costituisce un settore importante del mercato, ma soprattutto che lo è la campagna di comunicazione che la marca può fare grazie a una campagna nostra. Oggi vente-privee.com è un’abitudine di consumo complementare alle catene retail tradizionali: un’indagine online realizzata in Francia, ha decretato che 4 membri su 10 (dato in aumento), nei tre giorni seguenti alla vendita, vanno a ricercare il prodotto nel punto di vendita fisico (perché a noi non è arrivato o non era più disponibile). Resta il fatto che noi non vendiamo gli stessi oggetti presenti nei punti vendita, ma le giacenze dell’anno precedente. Cosa vi differenzia dagli altri siti? Loro sono solo dei contenitori di prodotti per i consumatori. Noi nella nostra missione BtoB (dove il cliente è la marca) abbiamo l’obiettivo di portare le aziende migliori sulla piattaforma, al
fine che l’aumento di membri sia la conseguenza logica e l’aumento di fatturato sia la conseguenza fisiologica. Più forte è il brand che noi compriamo, più valore ha la nostra azienda. Oggi i nostri concorrenti principali sono gli outlet, dove la marca deve rifornire con le giacenze dalla merce i corpi della catena. Qual è il vostro modello di business? Noi creiamo eventi. Due/tre volte l’anno la marca organizza finestre di mercato con il nostro staff di commerciali. Per 48/72 ore raggiungiamo i nostri membri, che hanno un fondamentale privilegio: trovare prodotti rigorosamente a marchio, a prezzi introvabili. Noi puntiamo molto su questo tipo di acquisto “d’impulso”, dove il cliente compra senza dover pensare troppo a quanto costa il prodotto perché l’offerta è destinata a esaurirsi a breve. Non lavoriamo inoltre con grossisti, stocchisti, intermediari ma, come già detto, siamo l’unica azienda al mondo che opera solo con le marche. Questo perché ci facciamo garanti ai nostri iscritti della qualità del prodotto, della sua provenienza direttamente dall’azienda, della veridicità del prezzo pubblicato. Vente-privee.com è stata nominata come quarta marca generalista più raccomandabile dell’e-commerce, davanti ad aziende come Amazon, Chanel, Ikea. Con una grandissima nota da aggiungere: vente-
RISORSE UMANE
DIGITAL FACTORY
• 1.500 dipendenti
• 3.800 mq
di membri in Europa (di cui circa 1 milione in Italia)
di superficie
• Oltre 50 italiani • 2,7 milioni
lavorano per il sito italiano (tra le sedi di Milano e Parigi)
di nuovi iscritti nel 2011
• 60 studi fotografici e video
• 430 persone • 6.100 nuove registrazioni al giorno
2,5 milioni
dedicate alla produzione delle vendite (coordinatori delle operazioni di vendita, motion designer, sound designer, web designer, web master, fotografi, truccatori, parrucchieri, responsabili shooting e foto ritoccatori)
di visitatori unici al giorno
• 15.000 foto al giorno
•5 studi di registrazione
• 31 anni • oltre il 60%
età media dipendenti
• 60
dei membri italiani è rappresentato da donne tra i 25 e 45 anni (con medio reddito e livello di istruzione medioalto). Età media dei membri italiani: 37 anni
• 40
colonne sonore originali create ogni mese dai nostri musicisti e sound designer
diverse nazionalità
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Interno della piattaforma logistica a Blanc Mesnil.
privee.com non è una marca. Potremmo dire di essere un brand di garanzia. Cosa accade all’interno dei vostri magazzini? I nostri centri logistici sono presenti in Francia (il più grande a Lione con oltre 120.000 metri quadrati di superficie), Italia, Germania e Spagna. Si tratta di hub altamente automatizzati, attraverso i quali curiamo inventariazione, preparazione e invio dell’ordine di ogni membro. Noi trattiamo solo la merce che viene acquistata all’interno delle finestre evento e che dunque la marca “congela” in attesa del termine programmato per la vendita. La parte creativa (shooting, gestione immagini, realizzazione video, colonne sonore) avviene all’interno della Digital factory a Parigi, che lavora come una vera e propria agenzia creativa al servizio dei brand. Quali sono i Paesi coperti dal vostro servizio? Siamo in otto Paesi europei: Francia, Spagna, Germania, Italia, Regno Unito, Austria, Belgio e Paesi Bassi. Da novembre 2011 il sito è stato lanciato negli Usa in partnership con American Express. Prima hai accennato a un’indagine in Francia. Credi davvero che dalla vostra attività possano derivare reali vantaggi al settore B2B? Certamente. Dall’innalzamento del valore d’immagine per il brand, alla campagna di comunicazione che facciamo, alle informazioni di marketing che noi riceviamo e distribuiamo al cliente in tempo reale. A questo si aggiunga l’aspetto più ovvio, ossia che ridiamo valore economico a giacenze di merce spente in magazzino. Noi creiamo un’aspettativa nei clienti: su 48 milioni di pezzi venduti l’anno scorso, il 60% è stato acquistato dalle 7 alle 10 del mattino. Questa attesa è una diretta conseguenza
La sede francese alle porte di Parigi, in avenue du President Wilson.
dei criteri molto selettivi che noi effettuiamo sulle marche con cui collaboriamo. Non tutti entrano a far parte dei vente-privee.com. Inoltre, in virtù dalle competenze che abbiamo maturato negli anni, abbiamo creato delle business unit per sostenere le aziende. Da un lato, la Digital Factory è un servizio di consulenza e di accompagnamento nel mondo dell’e-commerce (dal settore logistico, alla fotografia…). Dall’altro, creiamo per alcuni nostri partner un traffic building, al fine di sopperire al loro problema principale che è la poca presenza nei punti vendita fisici. In questo modo otteniamo il sostanziale risultato di rafforzare il marchio vendendo dei coupon sul nostro sito. È il progetto Rosedeal, la cui validità è efficace all’interno della rete, in una parte dei punti vendita della marca o, dove previsto, sul sito di e-commerce della marca. Per finire, anche le catene di retail possono avere dei benefici, per il semplice fatto che spesso accade che le aziende ritirino gli stock non venduti dai negozi, per offrire quella disponibilità di merce all’evento. Qual è il ruolo dell’Italia per voi? Grazie al mercato, l’ufficio italiano di vente-privee.com è diventato un centro strategico di primaria importanza. Nel nostro Paese ci sono le marche internazionali con la “M” maiuscola, che da altre parti non si trovano e che sono il mezzo reale per aumentare ancora questo traffico di oltre 2,5 milioni di persone che già abbiamo. Quale peso ha per voi i settori sport e outdoor? Sono molto importanti, tanto che in Italia abbiamo un team commerciale specifico che lavora direttamente sullo sviluppo di questo segmento. Le potenzialità che si presentano da questo punto di vista
La Digital Factory è il primo centro di produzione audiovisivo in Europa.
sono molto elevate. Vente-privee.com lavora con successo e soddisfazione reciproca già da tempo con le più importanti marche e gruppi (per scelta, non forniamo i nomi dei brand che trattiamo se non all’interno dell’evento, non facciamo pubblicità e siamo nella discrezione più totale al fine di preservare l’immagine dei nostri partner). Riscontriamo notevole interesse a grande fermento sia per l’abbigliamento che per le calzature e l’attrezzatura e il tasso di conversione è molto elevato. La nostra vicinanza con le aziende è testimoniata inoltre dalla nostra presenza ai più importanti saloni internazionali, come l’Outdoor e Ispo in Germania. Fra i dati che pubblicate, avete dichiarato che l’m-commerce costituisce più del 16% del fatturato globale. Come sviluppate questo settore e che margine di crescita è in grado di offrire? Abbiamo tutte le applicazioni attive, create ex-novo dal 2010 (iPhone, Windows Phone 7, iPad, Android). Come sul sito web, anche per gli smartphone abbiamo costruito una mobile shopping experience dove il “look and feel” è assolutamente coerente col sito e offre lo stesso livello di qualità di immagini, contenuti e navigazione “user friendly”. Questo tipo di traffico si adatta benissimo al nostro modello di business, con il vantaggio che alcuni flussi di acquisto in determinati orari sono in controtendenza rispetto a quelli effettuati con il computer tradizionale (di sera, o al mattino molto presto): queste sono informazioni in più che noi otteniamo e che ovviamente possiamo offrire alla marca per ottimizzare il traffico e l’attività.
ANDREAS SCHMEIDLER
Classe 1965, milanese di nascita e poliglotta, Andreas Schmeidler inizia la sua carriera nel 1983 rilevando A.T.E.R. srl, azienda tessile di famiglia a Castellanza (Va). In breve diventa una realtà di riferimento per molti player internazionali, sulla base del concetto “pronto modista” legato alla distribuzione off retail. Nel 2003, l’azienda approda in internet, sviluppando il primo portale on-line di acquisti diretti e creando una nuova forma di distribuzione. Di fronte alla chiusura dell’attività nel 2006, Andreas si ferma per un anno, prima di ricominciare da capo. Nel 2008 fonda www.canalecorto.com, una società di consulenza commerciale emarketing strategico, dedicata allo sviluppo di canali alternativi di distribuzione per aziende (soprattutto italiane rivolte al mercato estero), per aiutarle a sviluppare canali off-retail ancora non approcciati. Forte di un’esperienza di 27 anni in ambito tessile e commerciale, nel 2010, Andreas entra in vente-privee.com. In qualità di Country Sales Manager Italia, gestisce il team commerciale italiano al fine di accrescere l’importanza, la penetrazione e la notorietà del portale nel nostro Paese e raggiungere la posizione di leadership che oggi ha in Francia.
Due fasi dell’elaborazione grafica dei prodotti, all’interno della Digital Factory di Vente Privee.
LOGISTICA
SERVIZIO CLIENTI
CIFRE DI MERCATO
M-COMMERCE
• 12 piattaforme logistiche
(eletto servizio clienti dell’anno nelle categorie vendita evento e vendita a distanza dall’istituto Bva in Francia, nel 2010, 2011 e 2012; Best Client Service of the year, eletto dal magazine Contact Center in Spagna)
• 1,1 miliardi di euro Fatturato 2011 (+ 11% vs. 2010)
• Oltre il 16%
• 4.350
• 14,5%
vendite in Europa nel 2011 (+24% vs. 2010)
In Italia (con tendenza a crescere mese per mese)
(8 in Francia, 2 in Germania, 1 in Spagna e 1 in Italia, nei pressi di Torino)
• 160.000 mq Superficie totale
• Oltre 400 addetti
vendite organizzate in Italia nel 2011 (+39% vs. 2010)
• 450.000 visite al giorno in Europa
• 48 milioni prodotti venduti in Europa nel 2011 (oltre 1 milione in Italia)
• 1,6 milioni
• 1.500
di app per iOS (iPhone, iPad) e 145.000 download per dispositivi Android
marche registrate su vente-privee.com (di cui 250 italiane)
• 100.000 mail e chiamate ogni mese
del turnover globale è generato dal mobile
• 507
• Oltre 100 persone che rispondono in 5 lingue
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• Circa il 90% delle marche italiane viene venduto a livello internazionale
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Freeride
Il 27 maggio ai piedi del ghiacciaio del Bernina sul percorso da Alp Grum a Poschiavo
Mystic Tour Engadina, pronti per un’altra corsa Questo raduno non competitivo di freeride, organizzato da oltre dieci anni, vede 15 partecipanti salire a bordo delle carrozze riservate sul treno in partenza da Poschiavo per raggiungere il passo e da lì scendere in sella alla propria bike lungo un tracciato di 12 km fino alla stazione. A cura di GIANANDREA LECCO Non c’è nessun premio, nessuna poltrona del vincitore all’arrivo. Solo un altro treno da prendere alla stazione di Poschiavo per tornare a monte del Passo del Bernina e ripetere la discesa finchè il corpo o la bicicletta non gettano la spugna. Non è un treno qualsiasi. Il suo percorso, tra valli da cartolina, gallerie e ponti, è uno dei capolavori di ingegneria riconosciuti come Patrimonio dall’Unesco nel 2008. Mysticfreeride su queste montagne, lunghe dorsali e valli, alimenta la propria passione per il freeride. Un contesto naturale, senza percorsi da bike park, ma solo single track costruiti e mantenuti dalle associazioni di mtb della Val Poschiavo. Un lavoro curato per rendere il percorso adatto sia a chi muove i primi passi in discesa sia agli esperti, un mix di tratti tecnici e tratti fluidi e veloci che non deludono alcuna aspettativa. LA TAPPA E I PARTECIPANTI - Per Mysticfreeride questa tappa scandisce l’inizio ufficiale della stagione freeride in mountain bike, giusto un paio di weekend prima che aprano ufficialmente la maggior parte dei Bike Park in Italia e in Europa. Anche l’edizione 2012, andata in scena il 27 maggio, ha riscosso il successo di un full booking. Per ragioni di praticabilità e spazio bici sui vagoni prenotati per l’occasione, il numero massimo di 15 persone è stato in breve raggiunto e superato. Volti nuovi si sono mischiati ai più affezionati. Per tutti un’occasione per confrontarsi, riprendere dimestichezza con le bici e far scattare un po’ di sana competizione fine a sé stessa. IL TRACCIATO - Il percorso si snoda per 12 km da Alp Grum (2.091 mt) a Poschiavo (1.000 mt). Il primo tratto, da Alp Grum a Cavaglia, offre due opzioni: una più semplice lungo il sentiero didattico
che più volte si interseca con i binari del treno e uno più impegnativo nella gola di un canyon, circondato dalle cascate che scendono dal ghiacciaio del Bernina. A Cavaglia le due strade si congiungono, per offrire una sola opzione dopo le grotte del ghiacciaio. Un single track da manuale si snoda nel bosco fino a Poschiavo. I SUPPORTER - Grazie al supporto di Scott e Schwalbe, è stata l’occasione per provare rispettivamente bici e pneumatici. La scelta vincente è caduta sulla bike Voltage, agile e leggera sui tratti veloci e fluidi e in grado di incassare bene anche in tratti più mossi e naturali come all’interno del canyon. Per gli amanti della velocità a tutti i costi, erano presenti anche le nuove Scott Gambler. Chi non è riuscito a partecipare all’iniziativa, avrà la possibilità di testare i prodotti Scott e Scwhalbe in uno dei tanti appuntamenti previsti da Gravity Zone (vedi box sotto). www.mysticfreeride.com Ph: Giulio Guadalupi
TRA GIUGNO E SETTEMBRE NEI MIGLIORI BIKE PARK
Tutto pronto per il tour Gravity Zone 2012 Il circuito, organizzato da Asd Emissioni Zero e Mysticfreeride, prevede otto tappe tra cui tre new entry. Tra le altre novità i demo test Scott e Gt Bicycles, oltre alla possibilità di testare prodotti Schwalbe e Midland. Tutto è pronto per una nuova emozionante stagione di freeride estivo e anche quest’anno sono molte le località che hanno aderito al progetto ospitando una tappa del tour Gravity Zone. Gli ingredienti sono semplici e vincenti. Una formula che anche per il 2012 si prepara a offrire agli amanti del freeride un cocktail di adrenalina, divertimento e novità imperdibili. Tutto grazie al coordinamento tra Mysticfreeride ed Emissioni Zero, guidati dal leader Marco Angeletti, e alla partecipazione di numerosi partner, presenti con i propri prodotti di punta per test da non perdere. Tra le novità confermate per il 2012 spiccano i Demo Test di Scott Voltage e Gambler e i Demo Test di GT Fury. Inoltre sarà presente Schwalbe con le gomme Dirty Dan, Wicked
Will, Muddy Mary e Big Betty nelle linee Freeride e Downhill. Midland metterà invece a disposizione dei partecipanti le nuove Helmet Cam XTR 300 che potranno essere utilizzate per filmare i propri momenti di azione.
DI SEGUITO IL CALENDARIO DEL CIRCUITO GRAVITY ZONE 2012
Gravity Zone Demo Tour 2012 è organizzato da ASD Emissioni Zero in collaborazione con Mysticfreeride e le località ospitanti. È sponsorizzato da Scott, GT Bicycles, Schwalbe, Bern, Red Bull, Cyrcus, Platzangst Clothing, Midland. È inoltre supportato da Multisport by 24hAssistance, Elle Erre, Sgagnamanuber, Strigops Grafica web e design. Media Partner del circuito sono 365 Mountain Bike Magazine e Pointbreak Magazine.
• 16-17 giugno Prali (TO) Alpi Bike Resort • 23-24 giugno Pila (VC) Bike Stadium • 30 giugno-01 luglio Cortina (BL) NOVITÀ 2012 • 07-08 luglio Nara – Svizzera NOVITÀ 2012 • 14-15 luglio Sestriere (TO) Alpi Bike Resort • 27-28-29 luglio Canazei (TN) Fassa Bike Park • 04-05 agosto Madesimo (SO) NOVITÀ 2012 • 08-09 settembre Plan de Corones (BZ) Down Hill Days
Ph: Andrea Fatutta
www.gravityzonedemotour.com
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Brands new
a cura di
SIMONE BERTI
LA NUOVA RUBRICA DEDICATA AI BRAND EMERGENTI
Express your... Fels L'azienda di Putignano (BA) è una giovane realtà molto vicina al mondo dei climber. Ci siamo fatti raccontare come lavora e cosa li ha spinti a produrre abbigliamento da arrampicata, con una grande cura per i tessuti e il comfort dei capi. Fels è un marchio giovane e dinamico, nato nel 2010 a Putignano (BA), ma l’idea è stata coltivata per diverso tempo dai due fondatori, Annamaria Pascalicchio e Giuseppe Fato. Il progetto di creare una linea era infatti già in cantiere e la scoperta di una nuova passione, quella dell’arrampicata, ha indirizzato i loro progetti verso Fels. Così hanno fatto timidamente capolino nel mercato dell’abbigliamento per l’arrampicata sportiva. Contando soprattutto sui più di 10 anni di esperienza di Giuseppe nel settore moda come modellista industriale e sartoriale. Express YourFels è lo slogan che caratterizza il marchio e deriva dal fatto che fels (che in tedesco significa roccia) è l’anagramma di self.
LA PRODUZIONE A Fels per il momento non utilizzano nessuna tecnologia in particolare e i prodotti si rivolgono principalmente ai giovani arrampicatori. “Cerchiamo di creare linee non solo funzionali ma anche accattivanti che permettano ai nostri capi di non essere limitati alla sola attività sportiva ma che possano essere indossati ovunque”, ci ha spiegato Annamaria. Per questo vengono utilizzati tessuti di qualità come jersey e felpa provenienti dalla Turchia e tele italiane. Ideazione, modellistica, prototipia e campinature sono interne. “Per la confezione dei capi abbiamo deciso di sostenere i piccoli laboratori presenti nella nostra regione, duramente colpiti dalla concorrenza estera, che lavorano con la cura e l’attenzione che caratterizza solo il Made in Italy”, ci tiene a precisare Annamaria. La collezione invernale presenta anche pantaloni in tessuto misto (62% cotone-33% nylon-5% elastan) pensati per chi ama i tessuti leggeri e freschi anche d’inverno.
COLLABORAZIONI Pur avendo pochi anni di vita, Annamaria e Giuseppe non hanno perso tempo, arrivando a stringere diverse collaborazioni con associazioni e società sportive (per citarne alcune, Vertigine Team, Sassuolo e CUS Climbing Torino) per le quali hanno realizzato divise personalizzate, non solo nella stampa e nel ricamo ma anche nei colori e nei modelli.
RIVENDITORI: Roccia & Resina - web store www.rocciaeresina.it Triathlon - Putignano (BA) Sport Extreme - Castellana Grotte (BA) Uku Pacha - Pertosa (SA) Goupmountain - Colico (LC) eshop.goupmountain.it Urban Monkey - Madrid - Spagna
CONTATTI +39.080.3212588 info@fels.it www.fels.it
Dall’alto le fasi di modellistica, prototipia, campionatura e sdifettamento.