Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) T. +39 0362.600463 - F. 0362.600616 - redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa
Anno 8 - Numero 6 / 2015
Anno 8 - Numero 6 / 2015
redazione@outdoormag.it
COVER STORY / Siamo stati a Fiera di Primiero per un incontro speciale
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L’arte di arrampicare e non solo: il Mago si racconta FOCUS ON /
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BRAND PROFILE /
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Kayland guarda al futuro La nuova proprietà rilancia il marchio puntando su atleti, professionisti della montagna e alcuni giovani. E ad OutDoor presenterà interessanti novità
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Quando l’outdoor incontra la scienza Alla conquista dell’Italia con Bear Grylls All’Università di Milano Bicocca abbiamo incontrato gli scienziati che in Antartide hanno realizzato una speciale tenda in grado di affrontare condizioni estreme
EVENTI /
Zamberlan Sneak Peek: da tutto il mondo per un meeting “in famiglia”
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Da “Monti Sorgenti” rinasce il Grignetta d’Oro
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MoveOut continua a smuovere la passione outdoor
“Franz” e “Chicco”: padre e figlio all’Adamello Ski Raid 2015 12
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OUT e Reda Rewoolution di corsa per le Orobie 40
Per i campioni di skyrunning è promossa a pieni voti! 01E6W 2 S I
S REV P
La II edizione sulla cresta dell’onda di Expo 2015
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EDITORIALE /
/ in primo piano
a cura di Benedetto Sironi
Premiare le eccellenze del mercato Da questo obiettivo richiamato nel titolo il nostro gruppo editoriale è partito due anni fa lanciando gli Industry Awards nei vari mercati di riferimento nei quali operiamo. Abbiamo così ideato i Bike Industry Awards e gli Snow Industry Awards: di questi ultimi proprio un paio di numeri fa vi abbiamo ampiamente parlato, sottolineando il grandissimo successo dell’iniziativa, con circa 50 aziende candidate, oltre 100 negozianti votanti e 13 premi assegnati lo scorso aprile in 11 categorie (oltre a due premi speciali) nel corso della fiera Prowinter di Bolzano. Ora tocca all’outdoor: ecco quindi che a inizio giugno abbiamo ufficialmente annunciato i primi Outdoor Industry Awards del mercato italiano. L’iniziativa intende valorizzare l’impegno delle aziende nel corso della stagione primavera-estate 2015. Entro il mese di giugno le aziende possono presentare le proprie candidature in 12 categorie: Miglior campagna stampa; Miglior campagna new media; Miglior video; Miglior attività e materiale in-store; Miglior iniziativa di co-marketing; Miglior iniziativa charity; Miglior iniziativa “green”; Miglior packaging; Miglior innovazione di prodotto; Miglior evento (organizzato direttamente dall’azienda); Miglior iniziativa di partnership con il trade; Miglior logistica/servizio al retailer.
Outdoor Research arriva in Europa e in Italia con Scott Dal 1° giugno è effettiva la licenza che Scott Sports ha acquisito per le attività europee del noto marchio americano Outdoor Research, specializzato in abbigliamento e accessori per il mountaineering, lo sci alpinismo e il trail running. Fondato a Seattle da Ron Gregg in seguito a una spedizione nel parco nazionale del Denali in Alaska, nella quale un suo compagno rimase in fin di vita per dei geloni ai piedi, lanciò sul mercato il suo primo modello X-Gaiter nel 1981: una ghetta imbottita e funzionale, abbastanza versatile da poter essere calzata sia con scarponi da montagna che con le pedule. La partnership con il gruppo elvetico garantirà un ampio magazzino centralizzato e l’impeccabile customer service che lo contraddistingue. Per quanto riguarda le singole aree, nei Paesi dove sono già presenti le filiali del brand americano, la distribuzione rimarrà principalmente nelle mani delle forze vendita locali. Nelle rimanenti aree dove sarà commercializzato a partire dalla prossima estate, fra le quali figura anche l’Italia, è previsto che siano gli uffici Scott ad assumere l’incarico di gestire l’intero business. Contatti: Scott Italia - 035.756144 - infosport@scott-sports.it
In Italia Merrell passa a Premiere Distribution Dal 1981 le sue calzature e il suo mood sono stati principalmente ispirati dai paesaggi all’aria aperta, dalla natura, dalla libertà. Fondato a Waitsfield nel Vermont, al cospetto delle Green Mountain, Merrell è un marchio che col tempo si è ritagliato una fetta importante di mercato anche in città con i suoi modelli urban & lifestyle. Dal 1997 fa parte del portfolio del gruppo Wolverine World Wide, proprietario fra gli altri di Saucony. Dopo essere stato gestito negli ultimi anni da Zeis Excelsa, nel nostro Paese il brand passa con la collezione PE 2016 a Premiere Distribution, già
distributore di altri importanti marchi. Nel segmento calzature outdoor Merrell è senza dubbio uno dei leader mondiali, con un fatturato globale di oltre 700 milioni di dollari, grazie a una gamma di prodotti completa e che si caratterizza per la comodità, il design, il colore e lo stile moderno. Ma il brand realizza anche abbigliamento, zaini e accessori per numerose categorie sportive e per la vita di tutti i giorni: dall’escursionismo alla corsa, fino alla camminata e al mondo casual. Distribuito da: Premiere Distribution 0471.844594 - info@premieredistribution.it
Anche 5 online retailer tra i nuovi membri EOG Il meccanismo non cambia: una volta raccolte le segnalazioni dalle aziende, la redazione di Sport Press, insieme ad altri esperti del settore, individuerà le nomination. Sulla base di queste ultime saranno i più importanti negozianti italiani a scegliere i vincitori: si tratta di premi quindi doppiamente importanti, poiché assegnati proprio dai retailer, che da sempre rivestono un ruolo fondamentale nel mercato. La partecipazione agli Awards è assolutamente gratuita e la cerimonia di premiazione avverrà nel corso del nuovo e tanto atteso Outdoor Shop Test 2015 (vedi anche articolo su Outdoor Magazine n° 4 e poster dedicato a pagina 31 di questo numero). Un evento anch’esso dedicato agli operatori del settore, organizzato proprio dal nostro gruppo editoriale Sport Press insieme all’agenzia Moon (Bismantova, Reggio Emilia, 13-15 settembre www.outdoorshoptest.com). In quella stessa data Sport Press, con la sua testata Bike4Trade Magazine, organizzerà anche le premiazioni della seconda edizione dei Bike Industry Awards, durante la nuova fiera di Verona dedicata al mondo bici: Cosmo Bike Show (11-14 settembre). Ma non è finita qui: dopo un tris poteva forse mancare il poker? Ecco quindi in programma anche i Running Industry Awards, di cui sveleremo prossimamente i dettagli tramite Running Magazine e lo stesso Outdoor Magazine (visto che anche il mondo della corsa in natura ovviamente sarà protagonista). Quando ideate quindi una qualsiasi attività riguardante il vostro marchio, pensateci bene: potrebbe essere scelta, votata e soprattutto premiata da una giuria davvero d’eccezione...
Editore: Sport Press Srl Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362.600463 Fax 0362.600616 Email: redazione@outdoormag.it Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 redazione@outdoorusa.net - www.outdoorusa.net Anno 8 - N.6 / 2015 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Sport Press S.r.l. Responsabile dati: Benedetto Sironi Chiuso in redazione il 15 giugno 2015
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A ottobre 2014 l’apertura dell’European Outdoor Group ai negozi. Questo giugno invece l’annuncio dell’ingresso di nuovi membri fra i rivenditori, che salgono così a 13. Fra questi anche i primi shop online: Internetstores, realtà tedesca in espansione che sta dietro a Campz, Addnature e Fahrrad.de, e la connazionale Bergfreunde.de, che da due anni ha acquisito Backcountry.com. Dalla Francia Snowleader.com sta crescendo nelle vendite specialmente nei settori winter sports outdoor e urban, mentre Frasteya Group gestisce negozi sportivi e outdoor sotto cinque banner: per quest’ultima categoria i riferimenti sono Sport Montagne ed Ekosport. Il quinto membro è la svizzera DE Ochsner Sport (parte di Deichmann). L’European Outdoor Group ora conta 75 membri e 10 membri associati. “Sin da quando l’EOG ha deciso di accettare i rivenditori, abbiamo attratto un bel numero di
nuovi membri. Non solo si sono aggiunte alcune delle realtà più importanti, ma continuiamo ad accogliere nuovi marchi da diversi mercati. Il comportamento del consumatore sta cambiando a passo rapido e la rete è una parte vitale della nostra industria, perciò siamo felici che i retailer specificatamente online vogliano contribuire direttamente al lavoro dell’EOG e noi cerchiamo di lavorare a stretto contatto con tutti i nostri nuovi membri”, ha spiegato il segretario generale dell’EOG Mark Held. www.europeanoutdoorgroup.com
La tecnologia OutDry ora anche nell’abbigliamento Columbia Si calcola che a Portland piova almeno 154 giorni all’anno. Forse anche per questa ragione un marchio come Columbia, che proprio nella città dell’Oregon ha la sua sede, non può che prendere sul serio la produzione di abbigliamento impermeabile. A parte l’ironia, la grande novità che riguarda i capi rainwear del brand per la stagione SS 2016 è la tecnologia OutDry Extreme. Dopo le scarpe, i guanti e gli zaini, dunque, l’innovativa tecnologia impermeabile e traspirante sviluppata dall’azienda di Busto Arsizio (acquisita nel 2010 proprio da Columbia) entra così anche nell’apparel: ben 19 i modelli previsti di giacche e pantaloni. Ricordiamo che caratteristica principale di OutDry è un processo brevettato per creare una barriera traspirante impermeabile formata da un unico pezzo. Questo strato impermeabile è termosaldato direttamente al materiale esterno,
senza che vengano lasciate cuciture, buchi e o altri spazi che permettano all’acqua di entrare. Nei modelli apparel questa filosofia è portata all’estremo (da cui appunto OutDry Extreme) in quanto la membrana impermeabile e traspirante è addirittura applicata all’esterno del tessuto, secondo un procedimento coperto da una domanda di brevetto. In questo modo l’acqua è fermata subito dalla membrana, risolvendo completamente e definitivamente il problema del ‘wet-out’ e cioè del fatto che il tessuto esterno, nelle tradizionali giacche con membrana, prima o poi, con l’uso, tende a inzupparsi d’acqua, rendendo necessaria la frequente ri-applicazione del trattamento idrorepellente sulla superficie. Fra i punti di forza di OutDry Extreme anche il comfort, grazie a microscopici fori per la traspirazione che consentono la fuoriuscita rapida del sudore e alla fodera interna che garantisce asciugatura rapida e un effetto ‘next to skin’ molto confortevole. www.outdry.com
NEWS
/ people
Anna Laitinen nuovo membro del Marmot Pro Team La rosa di atleti facenti parte del Marmot Pro Team si è arricchita a maggio di un nuovo talento dell’arrampicata, la giovane finlandese Anna Laitinen. Classe 1990, Anna ha una passione viscerale per l’arrampicata sportiva e il boulder, ma ama gli spazi naturali e tutte le attività che vi si possono fare. Il suo esordio con Marmot l’ha vista alla prova sui sassi della Val Masino nel corso del Melloblocco di quest’anno. Tra i risultati più importanti si annoverano la vittoria ai Nordic Championships, bouldering, nel 2009 (nonostante avesse iniziato ad arrampicare da soli pochi anni) e le finali degli stessi campionati l’edizione seguente, successi che gli hanno aperto le porte della coppa del mondo di arrampicata.
Una prima discesa con gli sci per Edmond Joyeusaz La passione per le attività estreme caratterizza i testimonial Eider, che si affidano alla tecnicità dei capi del brand francese per compiere le loro imprese più avventurose. Edmond Joyeusaz, esperta guida alpina di Courmayeur e storico atleta Eider, lunedì 18 maggio ha realizzare una prima discesa con gli sci dal versante meridionale del Grand Combin de Granfeneire (4.314 m). Gran conoscitore, per averlo scalato più volte, del massiccio del Grand Combin, Joyeusaz ha organizzato quest’impresa dopo un lungo ed attento studio delle possibili vie. Il 17 maggio ha raggiunto il bivacco Musso al Plateau du Couloir a 3.650 m, in territorio svizzero. Il giorno seguente, all’alba, ha intrapreso la scalata fino alla cima di Grafeneire, dalla quale è inizia la discesa sci ai piedi: 700 avvincenti metri di dislivello fino al crepaccio terminale del versante sud su una neve primaverile particolarmente dura ed impegnativa. Joyeusaz vive a Courmayeur, ai piedi del Monte Bianco dove esercita le professioni di Maestro e Allenatore Federale di sci alpino e Guida Alpina presso la Società Guide Alpine di Courmayeur. Da oltre 20 anni organizza e partecipaa spedizioni alpinistiche in Himalaya e Karakorum (Everest, K2, Cho Oyu, Lhotse). Dalla vetta dello Shisha Pangma (8.047 mt.) ha effettuato la prima discesa assoluta con gli sci, ancora oggi irripetuta e sono stato anche il primo a sciare sulle pendici del K2. Oltre ad Eider Edmond è membro del team Kayland.
Luca Cagnati new entry nel team Dynafit Il team di atleti Dynafit si prepara ad affrontare la stagione estiva con una nuova recluta, il bellunese Luca Cagnati, giovane promessa nel mondo del trail running. Classe 1990 e fidanzato con Alba De Silvestro, giovane promessa dello scialpinismo anch’essa nelle fila Dynafit, Luca si unisce ai runner Stefano Trisconi, Giancarlo Annovazzi, Nicola Bassi e Paola Romanin, già presenti nella rosa. “Della corsa in montagna e della corsa in generale mi piace il fatto che posso
allenarmi ovunque, in ogni periodo dell’anno. Correre e fare sport di fatica è prima di tutto un divertimento e mi fa sentire bene con me stesso. Quando sono lì fuori da solo, mi sento libero”, racconta Luca. Campione italiano di trail running nella categoria under 23 nel 2011, nella sua giovane carriera ha già ottenuto svariati e ottimi risultati in campionati italiani, europei e mondiali. Quest’anno lo vedremo in azione anche alla Mount Washingthon Race negli Stati Uniti e alla Fjällmaraton in Svezia.
Davide Bomben e Lowa contro il bracconaggio Istruttore con un back ground militare e paramilitare, Davide Bomben lavora da anni nella conservazione e nella lotta al bracconaggio, una vera e propria piaga che nel 2014 nel solo Sudafrica ha mietuto 1.215 rinoceronti. Dopo diversi anni passati nella conservazione e nell’ecoturismo, Davide ha iniziato a impegnarsi nella formazione e consulenza per unità di prevenzione al bracconaggio: “Il mio compito principale è legato all’addestramento di Small Units, sia private sia parastatali, che hanno il compito di preservare e proteggere animali ed ecosistemi dalle attività illegali dei bracconieri. Vengo chiamato in vari paesi africani per consulenze sulla gestione della sicurezza delle riserve naturali oltre ovviamente a tenere corsi di formazione specifici per le unità locali. Si va dall’uso in sicurezza dell’arma al pronto soccorso remoto, dalle tecniche di pattugliamento al mimetismo, dalla lotta corpo a corpo all’uso di armi da taglio e ancora dal controllo accessi e veicoli fino al CQB (Close Quarters Battles, un tipo di combattimento, ndr)”. Le condizioni ambientali rischiose e quelle meteo estreme del suo lavoro lo hanno portato a scegliere Lowa per le calzature, in particolar modo il modello Zephy GTX Hi, da lui testato positivamente lungo una pattuglia di 4 giorni.
Il presidente Zeena Freeman ha lasciato Black Diamond Zeena Freeman ha rassegnato le proprie dimissioni a Black Diamond con effetto dal 3 giugno. L’ex presidente dell’azienda era stata assunta nell’agosto dello scorso anno per succedere al posto di Peter Metcalf e ha dato le dimissioni pochi giorni dopo l’annuncio di quest’ultimo di uscita dal consiglio d’amministrazione. Ora ci si aspetta che proprio Metcalf ritorni al suo vecchio ruolo di presidente e CEO. Nel mentre il gruppo Black Diamond sta vivendo un periodo decisamente agitato: in primavera dall’azienda hanno fatto trapelare l’intenzione di smembrare il portafogli di marchi con la vendita di Black Diamond (assieme a Pieps) e del marchio svedese di caschi Poc in due fasi. Il brand di zaini Gregory invece era già stato venduto a Samsonite nel giugno 2014.
Nuovo area sales manager per Mountain Group Calida Il Mountain Group Calida dà il suo benvenuto a Hervé Sergio Locatelli nel suo nuovo ruolo di area sales manager per i mercati italiano e spagnolo dei brand Lafuma, Eider e Millet. Locatelli può vantare una lunga esperienza internazionale come responsabile commerciale e marketing in Italia e Spagna per importanti brand sportswear tra cui adidas e Diadora, dove ha potuto acquisire familiarità con i mercati che saranno suo riferimento per le nuove mansioni. Nel corso della sua Hervé carriera ha inoltre rivestito il ruolo di brand director Sergio Locatelli in Levis Strauss&Co, a Barcellona, per 7 anni, coordinando con successo le aree marketing, merchandising e retail marketing. Il suo inserimento nel management del Mountain Group ha lo scopo di definire le nuove strategie di sviluppo commerciale, implementando le attività di distribuzione, marketing e comunicazione in linea con i piani di crescita perseguiti dal Calida Group. Locatelli prende il posto di Marco Sancandi (vedi news sotto a sinistra).
Mojito e Scarpa al Giro d’Italia con il Team Tinkoff Saxo
Marco Sancandi nuovo direttore operativo Garmont Garmont International ha annunciato la nomina di Marco Sancandi alla neocostituita posizione di direttore operativo. In tale veste, Sancandi sarà responsabile dell’introduzione e della gestione di piani per la crescita ed espansione dell’impresa e sovrintenderà alle attività degli uffici vendita, marketing, ricerca e sviluppo e logistica, facendo capo al presidente della società Pierangelo Bressan. Sancandi ha maturato una lunga esperienza nel settore outdoor, è stato direttore generale della controllata italiana del gruppo Lafuma, e prima di tale incarico, ha ricoperto varie posizioni di alto livello all’interno del gruppo Benetton
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Sport System, per il quale è stato responsabile dello sviluppo di diversi marchi, tra cui Nordica, Kastle e Asolo calzature, su vari mercati internazionali come Europa, Corea e Medio Oriente. La nomina giunge a distanza di un anno dal rilevamento del marchio da parte della neo-società Garmont International presieduto da Pierangelo Bressan, che ha impresso un rinnovato slancio all’attività. “Le potenzialità del marchio Garmont sono enormi”, ha aggiunto Sancandi. “Sono entusiasta dell’opportunità offertami di contribuire alla crescita dell’azienda sviluppando tutto il potenziale di questo marchio di calzature outdoor di altissima qualità”.
Una scarpa che piace, un vero e proprio simbolo da diverse stagioni per quel che riguarda il mood più casual e lifestyle di un marchio di riferimento per il mondo outdoor. Mojito by Scarpa piace talmente tanto che dopo essere stata sdoganata in tutto il mondo è diventata oggetto del desiderio da parte di moltissimi appassionati e di atleti di tante discipline diverse. L’originale calzatura con il dna delle scarpette per l’arrampicata e l’inconfondibile allacciatura fino in punta oggi è protagonista anche nel grande ciclismo. È infatti la scelta del Pro Cycling Team Tinkoff Saxo,
che all’ultimo Giro d’Italia e in tutte le altre competizioni dell’anno indossa l’edizione speciale realizzata dal brand italiano. Alberto Contador e compagni hanno portato spesso sul gradino più alto del podio della 98° edizione della Corsa Rosa il modello con cuciture e colori dedicati proprio al team gialloblu. Che in occasione della vittoria finale si è tinto di rosa grazie a uno special make up creato appositamente per il capitano della squadra. Una “chicca” che El Pistolero ha apprezzato e sfoggiato durante tutti i momenti più significativi dell’impresa.
/ green 180.000 euro dall’EOCA per progetti di conservazione Migliaia di appassionati outdoor hanno scelto assieme ai membri dell’European Outdoor Conservation Association (EOCA) i sei progetti di conservazione cui fornire i fondi raccolti per un totale di 180.000 euro attraverso iniziative e tasse per la membership. Il voto ha avuto ufficialmente inizio a marzo con una lista composta da 20 progetti presentati dalle riviste National Geographic Germany, The Great Outdoors, NORR, Alpin, Hike & Trekking, Bike & Trekking e Sport Partner. Ecco la lista dei progetti scelti (i primi 3 col voto pubblico, i secondi da parte dei membri EOCA): Conserving Red Pandas through Community Stewardship (Nepal), Citizen Action for Tigers (Malesia), Community Action for Protecting the Endangered Sangai Deer (India), Wildfjords Restoration (Islanda), AgroS.O.S.tainable Phase II (Spagna), Reducing threats to Cross River Gorillas through alternative livelihoods (Nigeria). In autunno, come di consueto, ci sarà una nuova possibilità per numerosi progetti di conservazione di ottenere fondi da parte dell’EOCA. www.outdoorconservation.eu
Dalla California arriva “l’anti-bottiglia” Una borraccia pieghevole e leggera, che può essere trasportata all’interno di zaini o borsoni limitando lo spazio e il peso e che è realizzata in triplo strato di nylon e polietilene, ovviamente BPA-free. L’idea viene dalla California, da tre appassionati dell’outdoor che hanno deciso di combinare le esigenze degli sportivi con la sensibilità ambientale. Il design di questa anti bottiglia, nome conferitogli per evidenziare l’idea di un futuro senza bottigliette di plastica e quindi più ecosostenibile, è brevettato e la rende più leggera del 87% rispetto alle bottiglie rigide. È dotata di un moschettone e può inoltre essere messa in freezer e lavata in lavastoviglie. Ogni anno vengono consumate nel mondo circa 200 miliardi di bottiglie d’acqua ed è facile immaginare le conseguenze della produzione, del trasporto e dello smaltimento di una simile quantità di plastica. L’obiettivo di Vapur, produttrice dell’ “anti-bottle”, è quello di rendere l’acqua sempre più portatile, limitando al minimo l’impatto sugli ecosistemi del pianeta. L’azienda ha creato sei linee di cui due (Element ed Eclipse) sono le più performanti mentre le altre quattro (Shades, Afterhours, Quenchers, Reflex) ricoprono ruoli più specifici nella vita dell’atleta outdoor. Vapur è distribuita in Italia dalla divisione Home&More di Sorma Spa, Venezia. www.vapur.it
/ riconoscimenti A Polartec il Meryl Sport/Activewear Design Award Un premio prestigioso che celebra l’impegno continuo di Polartec nel campo dell’innovazione. La cerimonia di consegna è avvenuta il 14 maggio nelle mani di Ben Whalley e Stephanie Briggs (vedi foto), membri del sales and marketing Polartec team, nello splendido contesto del Park Lane Hotel di Londra. Con candidati ai premi provenienti da 24 Paesi e 5 continenti la competizione è stata dura. “Essere riconosciuti e premiati da un’istituzione mondiale così largamente rispettata è davvero lodevole. Lavoriamo a stretto contatto con i nostri clienti, innovando costantemente, ricercando e sviluppando soluzioni specifiche alle loro esigenze ed è perciò un grande riconoscimento vincere un premio per questo. WGSN è una forza leader nel settore della moda, un portale su trend futuri e innovazioni. Ci sentiamo incredibilmente onorati di essere tra i vincitori”, ha dichiarato Allison Spahr, vice presidente global design in Polartec.
I seminari online sulla sostenibilità by EOG L’European Outdoor Group ha annunciato due interessanti seminari online sulla sostenibilità, il primo dei quali si è già tenuto martedì 27 maggio con a tema le sostanze limitate dei singoli marchi. Il secondo webinar invece si svolgerà martedì 30 giugno e affronterà il riciclo tessile di cotone/polyestere. “Sono felice del fatto che siamo riusciti a far partire questi webinar EOG sulla sostenibilità”, ha dichiarato Pamela Ravasio, CSR & Sustainability manager dell’EOG. “Abbiamo lavorato duro per sviluppare un programma che coprirà una gamma di questioni topiche e rilevanti per chi fa business nel settore outdoor. Ciò è parte del nostro più ampio lavoro sulla sostenibilità, che di recente ha visto includere un’espansione della sezione risorse pubbliche del sito EOG, con ulteriori sviluppi di prossima realizzazione. Tutto questo è pensato per far si che le aziende outdoor abbiano le ultime informazioni e opinioni su queste importanti tematiche, oltre che per incoraggiare dibattito e discussione. Per informazioni e iscrizioni scrivere a pamela.ravasio@europeanoutdoorgroup.com.
Pamela Ravasio CSR e sustainability manager
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NEWS
/ marketing
Dainese si spinge al limite con il claim “Find your edge”
Il team di Spider Slackline approda in tv
Dainese, che affonda le sue radici nel mondo dei motori, è da anni attiva anche nei mercati degli sport invernali, della bici e dell’equitazione. Da sempre Dainese crede che la sicurezza sia fondamentale e che possa essere raggiunta solo attraverso l’innovazione nelle protezioni unite al comfort e allo stile. Questi tre elementi si trovano in tutti i prodotti Dainese e sono i valori su cui si fonda.
Spider Slackline, azienda bergamasca produttrice della celeberrima fettuccia su cui camminare in equilibrio, arriva proprio dappertutto. Lo scorso mese è infatti approdata, con il suo team, sul piccolo schermo. I ragazzi di Spider sono così diventati protagonisti, grazie ai loro salti e alle loro evoluzioni, del nuovo spot della compagnia telefonica Tim Telecom Italia, girato insieme a Pif. Oltre a questa novità, sicuramente la più entusiasmante dell’estate per il gruppo di slackliner, anche quella dell’ufficializzazione delle nuove divise e la sponsorizzazione del team da parte di Rock Experience, che ha disegnato tutta una linea di abbigliamento con tagli appositamente pensati per gli amanti della slack.
L’azienda, come i suoi atleti, cerca di superare i propri limiti con protezioni create per affrontare tutte le situazioni. Per questo ha lanciato il nuovo claim “Find you edge” che diventa una dichiarazione d’intenti: libertà di spingersi al limite di tutto ciò che si desidera fare. Questo grazie ai suoi prodotti creati sia per resistere in tutte le condizioni, sia per ispirare fiducia a chi le indossa.
The North Face “From Five to Nine”, l’esplorazione quotidiana Nell’ambito della campagna multi canale per la PE 2015 Power In Me, The North Face ha presentato, in un video di 3 minuti, l’emozionante esperienza di Fearghal O’Nuallain, insegnante di geografia a Londra e perfetto esempio di chi non permette alla routine quotidiana in città di porre limiti al proprio desiderio di vivere al massimo le avventure outdoor. Le comodità tipiche della vita cittadina e gli impegni professionali non impediscono infatti a Fearghal e amici di sfruttare le notti infrasettimanali per scappare dalla “vita urban” in esplorazione della natura. In concomitanza al lancio del breve filmato, The North Face offre agli appassionati anche la possibilità di vivere delle magnifiche esperienze grazie a programmi incentrati sui punti vendita e programmi social. Mentre alcuni
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negozi The North Face selezionati organizzano delle escursioni notturne guidate da atleti del brand, l’azienda sta infatti promuovendo sui social l’attività di esperti e appassionati che faranno delle escursioni sui venti migliori sentieri in Europa. L’attivazione del progetto social ha avuto inizio il primo maggio e proseguirà fino a settembre.
La nuova, evocativa campagna di Reda Rewoolution Come più volte abbiamo avuto occasione di anticiparvi, tante sono le novità che interessano Reda Rewoolution, marchio italiano specializzato nella produzione di capi active wear in lana merino. Il nuovo corso del brand lo ha visto apportare modifiche in primis al suo nome, che passa da Rewoolution a Reda Rewoolution a simboleggiare una fusione di know-how tra il celebre lanificio che ha ben 150 di storia e il suo marchio active wear lanciato nel 2012. Dopo aver rinnovato logo e prodotti, il rebranding ha riguardato anche le nuove campagne marketing, realizzate dall’agenzia Casiraghi Greco. Tutti cambiamenti finalizzati alla definizione di una nuova brand image. Ecco quindi che le splendide immagini associate alla nuova campagna marketing raffigurano paesaggi incontaminati e inesplorati. In queste immagini vengono valorizzati logo e claim (“Cool Adventure” - 100% Merino, 100% Italian Concept). L’intenzione è quella di suggerire l’idea di un contatto autentico con la natura per ricordare quali sono i valori dell’abbigliamento in lana merino. A tal proposito ricordiamo che lo stabilimento Reda è l’unico lanificio al mondo certificato EMAS.
/ eventi e iniziative Partita la quinta edizione del La Sportiva Vertical Trophy Sale la febbre tra gli appassionati delle verticali all’arrivo della bella stagione e il La Sportiva Vertical Trophy non intende deluderli. Partito il 2 giugno con la prima tappa a Vigo di Fassa, oltre ai sei già noti tracciati aggiunge in questa nuova edizione anche la risalita del Buffaure. Le sette gare (fino al 17 ottobre) saranno per la prima volta legate non solo dell’organizzazione, ma anche da una classifica dedicata ai fedelissimi che prenderanno parte a più di una manifestazione. Cronometro e classifica non fanno dimenticare che, indipendentemente dai numeri, l’intento che unisce partecipanti e organizzatori è uno solo: condividere le fatiche come le gioie che questo splendido sport può dare. Senso d’aggregazione prima che intento agonista.
Alpine Line Project: Borgnet e Joly proseguono la traversata Erano partiti ai primi di febbraio dalla
Bianco e poi il Cervino puntando alla dif-
Corsica e si stanno ora avvicinando al
ficile via Padre Pio (900 m, 6c+) aperta
cuore granitico delle Alpi centrali, dove
nel 2002 da Patrick Gabarrou e Cesare
li attende il magnifico Pizzo Badile.
Ravaschietto sulla parete sud. Proprio
Yann Borgnet e Yoann Joly prose-
Gabarrou, che il 21 luglio compirà 64
guono nella realizzazione dell’Alpine
anni, ha voluto accompagnare Yann e
Line Project, la spettacolare traversata
Yoann nella loro impresa. Tra le imprese
delle Alpi senza usare mezzi a motore,
da sottolineare compiute fino a ora dai
scalando vie e cime significative, da
due alpinisti vale la pena ricordare la
soli o coi tanti amici incontrati lungo il
prima ascensione di Louna, una via di 300 metri con difficoltà di M6+ aperta il
percorso sulle tracce di Patrick Berhault (ve ne avevamo già parlato nelle pagine di questa
25 aprile sulla parete nord dell’Aiguille de la Vanoise.
rivista). Dopo aver rinunciato alla parete nord delle
Ora i protagonisti sono già concentrati sull’Oberland
Grandes Jorasses per le cattive condizioni, nei giorni
Bernese, dalla Jungfrau al Mönch fino all’Eiger. www.alpinelineproject.com
scorsi i due giovani atleti CAMP hanno salito il Monte
Mini Mont Blanc Mania 2015, la montagna a misura di bambino “Nell’ambito di Mini Mont Blanc Mania organizziamo attività con le guide alpine e le guide escursionistiche. L’obiettivo? Trasmettere la cultura della sicurezza in montagna attraverso il gioco e il movimento: bambini e ragazzi esplorano la natura, scoprono i boschi di Dolonne e imparano ad arrampicare, su falesia o nella palestra di arrampicata indoor. E soprattutto si divertono un mondo”, spiega Ingrid Troyer, responsabile delle attività di formazione di Fondazione Montagna Sicura. L’iniziativa Mini Mont Blanc Mania parte da Courmayeur e coinvolgerà dal 13 luglio al 23 agosto i bambini dai 6 ai 12 anni, mentre la Mini Mont Blanc Mania Kids si rivolgerà a quelli dai 3 ai 5 anni. Il progetto propone sei settimane di giochi e avventure a tutto tondo, con un programma ricco di spunti e iniziative che sollecitano la fantasia e la voglia di sperimentare, divertendosi e mettendosi alla prova. Ogni pomeriggio, da lunedì a sabato è prevista un’attività diversa. Le animazioni si svolgono in luoghi incantati come la Val Ferret, i boschi di Dolonne, o gli antichi forni dei borghi, ma anche a Ludomania, un’area tutta dedicata ai bambini all’interno del Courmayeur Forum Sport Center di Dolonne.
Riparte il progetto Under 25 creato dal CAI di Bergamo Creato nel 2013 dalla Commissione Alpinismo del CAI di Bergamo, il progetto Under 25 non ha come scopo la creazione un’elite di giovani alpinisti, ma quella di investire in ragazzi che hanno già un’esperienza e che hanno poche possibilità di praticare la disciplina. Quest’anno si ripropone con la collaborazione tra il GAN di Nembro, la Sez. CAI di Bergamo e il CAAI (Club Alpino Accademico). Per i sei giovani che parteciperanno, facenti parte delle sezioni e sottosezioni CAI di Bergamo, Nembro, Caslino d’Erba e Canzo, gli organizzatori hanno messo in calendario salite su calcare, granito, alta montagna e arrampicata artificiale dove imparare e perfezionare programmazione e tecniche di salita, approntamento di bivacchi e sicurezza in cordata. Le loro mete saranno la parte Nord della Presolana, il Mont Brouillard nel Monte Bianco, la parete Sud della Marmolada, la parete Ovest del Badile e per finire l’arrampicata artificiale nella Valle Dell’Orco. Il progetto è sostenuto all’azienda Kask, dal negozio DM Sport di Bergamo e dal marchio di abbigliamento Grande Grimpe.
SienaFrancigena: al via il trekking urbano sulle orme dei pellegrini Ventidue occasioni per calarsi nei panni degli antichi
circa 3 ore e si snoda per 4 km all’interno delle mura
pellegrini e percorrere il tratto senese della Via
toccando alcuni dei luoghi storici più belli e sugge-
Francigena, da Porta Camollia a Porta Romana,
stivi, come San Pietro alla Magione, Piazza Duomo
facendo tappa nel più antico
e Santa Maria della Scala, il
ospedale d’Europa, Santa
Pellegrinaio l’Orto de’ Pecci.
Maria della Scala. Stiamo
SienaFrancigena è un progetto
parlando del progetto #Sie-
del Comune di Siena. Il costo
naFrancigena, il trekking
del biglietto, comprensivo di
urbano che prende il via
guida, ingresso a Santa Maria
ogni domenica, dal 7 giugno
della Scala e della ‘’Bisaccia
al 1 novembre, snodando-
del pellegrino’ è di 20 euro,
si nel centro storico della
10 euro per bambini fino a 11
città del Palio, accompagnati da una guida abilitata.
anni. Le prenotazioni sono raccolte dall’Ufficio turismo
Nel Medioevo Siena era tra le più ricche e popolose
del Comune e possono essere effettuate chiamando
città in Europa e offriva ai viandanti la possibilità di
il numero 0577.292128 o inviando un’e-mail a turi-
trovare ristoro e cura. Il percorso ha una durata di
smo@comune.siena.it.
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@ WEB & DINTORNI Punta all’acquisizione di Flipboard Mentre i risultati registrati da Twitter paiono deludenti secondo il parere degli analisti di Wall Street, il social sta cercando nuove soluzioni per monetizzare e aumentare gli utenti. Tra queste risulta particolarmente interessante l’intenzione di acquisire la piattaforma Flipboard, nata nel 2010, che permette di visualizzare le notizie di argomenti preferiti e i post degli amici sui social come una sorta di magazine elettronico. La notizia, riportata dal sito Re/code, aggiunge che la valutazione data da Twitter a Flipboard è pari a oltre un miliardo di dollari. Le due realtà online già in precedenza avevano dato il via a diverse attività di partnership, come i “promoted tweet”. L’operazione permetterebbe a Twitter di dare una seria concorrenza al servizio di Instant Articles lanciato di recente da Facebook, con ulteriori nuove opportunità di monetizzare il traffico tramite adv. Ulteriori indiscrezioni danno però per interessati all’acquisto anche Google e Facebook.
Lancia le “Objective-based campaigns” Twitter sta proseguendo il suo percorso di potenziamento dell’offerta adv sul social e tra gli ultimi atti in proposito ha reso disponibili agli inserzionisti le cosiddette “Objective-based campaign”. Si tratta di un nuovo strumento che permette alle aziende di realizzare campagne per obiettivi, sulle quali dovranno pagare solo nel caso vengano raggiunti. Nello specifico sono 6 gli obiettivi selezionabili: tweet engagement, click o conversioni sul sito, installazione o engagement sull’app, aumento dei follower, lead e visualizzazione di video. Dopo l’annuncio dello scorso autunno e il test durato 8 mesi, il prodotto è ora disponibile per tutti gli advertiser a livello globale e Twitter auspica un aumento significativo a livello di advertising, visto anche i risultati non entusiasmanti dell’ultimo periodo. Il primo trimestre 2015 infatti ha registrato una perdita di 162 milioni di dollari: i ricavi sono aumentati del 74% a 436 milioni di dollari, ma rimanendo sotto le attese. Nel frattempo il social ha anche annunciato l’acquisizione (per 533 milioni di dollari) di TellApart, una società di marketing tecnologico, e l’avvio di una collaborazione con la piattaforma DoubleClick di Google per potenziare la misurazione delle performance pubblicitarie.
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TRUE VIEW: LA NUOVA APP PER LO SHOPPING Google potenzia il già noto canale video TrueView con una nuova funzionalità, mirata ad incrementare gli acquisti. La nuova funzione, che si chiama “TrueView per lo Shopping” ha come obiettivo quello di rendere ancora più comodo e immediato l’acquisto e, naturalmente, la ricerca di info riguardanti il prodotto. TrueView per lo shopping mostra i dettagli del prodotto e le immagini, insieme alla possibilità di cliccare e acquistare direttamente dal sito del brand,
il tutto all’interno del vostro annuncio video. Questa funzionalità è disponibile per gli annunci TrueView in-stream su YouTube. Dal momento che il 50% delle visualizzazioni su YouTube viene da dispositivi mobili, è stato fatto in modo che tutto funzioni senza problemi su telefoni cellulari, desktop e tablet. Dopo una fase di test che sta cominciando a dare i primi, positivi, risultati, la nuova soluzione verrà introdotta sul mercato a partire dai prossimi mesi.
SFIDA AD AMAZON E EBAY Per il Wall Street Journal il colosso della rete starebbe per lanciarsi nel e-commerce con una nuova funzione che sarà presto introdotta su mobile sfidando i due giganti, Amazon ed eBay. Con un pulsante “acquista”, che comparirà insieme ai risultati delle ricerche, l’intento è quello di trasformare il motore di ricerca più usato al mondo nel negozio online potenzialmente più grande. È quanto scrive il Wall Street Journal, secondo cui il “buy button” dovrebbe arrivare già nelle prossime settimane per i dispositivi mobili negli Usa. Ma non solo, in questo modo Google mira a trasformare i suoi miliardi di utenti in acquirenti. Il nuovo pulsante dovrebbe comparire assieme ai risultati delle ricerche sponsorizzate, suggerite a pagamento da Google, in testa alla pagina e sotto l’etichetta Shop on Google. Il buy button non dovrebbe invece comparire in presenza di risultati senza inserzioni a pagamento. Una volta cliccato sul tasto l’utente verrebbe trasferito ad un’altra pagina di Google personalizzata sul venditore, dove potrà completare
l’acquisto. La vendita sarà però fatta dalle parti terze, mentre Google resterà intermediario. Questo cambiamento di ruolo sarebbe alla base delle maggiori preoccupazioni di alcune grandi aziende che al momento possono contare su Google come preziosa fonte di traffico online e non vorrebbero vederlo trasformato in un gigantesco sito commerciale (che tiene per sè i dati degli utenti). A seguire questa strada in questi mesi sarebbe anche Facebook che di recente ha annunciato l’introduzione di una serie di servizi business sulla piattaforma Messenger. La rivoluzione di Google è destinata a partire dagli smartphone (e tablet) sempre più diffusi. Per distinguersi da Amazon ed eBay, alle società venditrici Google intenderebbe applicare lo stesso modello attuale di pagamenti per la pubblicità e non trattenere una percentuale di quanto incassano. Amazon e Ebay hanno infatti il problema che molti dei grandi retailer non vogliono utilizzarli proprio per evitare quel metodo di pagamento.
SONO 2,8 MILIARDI GLI UTENTI INTERNET NEL MONDO
Pubblicato lo studio Internet Trends relativo all’anno 2014 dalla venture capitalist Mary Meeker, si evidenzia come fra i principali dati la crescita della digital community prosegua con passo importante anche se con numeri più contenuti rispetto al passato. Gli utenti internet in tutto il mondo sono saliti a 2,8 miliardi, registrando un +8% (nella precedente edizione del report il margine era a +10%). Quanto all’impiego dei dispositivi mobile, la crescita è stata evidente soprattutto nei Paesi emergenti e ha raggiunto una penetrazione del 73% nella popolazione mondiale. Anche in questo caso, l’incremento a +23% è leggermente inferiore rispetto al precedente +27%. E sempre parlando di mobile, a livello di aree l’Italia si posiziona allo stesso livello degli Stati Uniti, con un 22% del traffico internet complessivo generato da dispositivi smartphone e tablet. In crescita il tempo di navigazione mobile, mentre è rimasto praticamente invariato quello di pc e laptop.
TOP THIRTY GLOBAL MEDIA OWNERS 2015: CHI È AL TOP?
DEBUTTA LA PARTNERSHIP DI GOOGLE E TWITTER
Nelle mani di chi si trova il potere del mercato pubblicitario digitale? Pare sia controllato da poche grandi piattaforme e ci si aspetta che si concentrerà ulteriormente. A riprova di quanto detto ci sono i dati di ZenithOptimedia: nella top 30 sono ben 5 le “pure digital”, e per la precisione stiamo parlando di Google, Facebook, Baidu, Yahoo! e Microsoft. Nel giro dell’ultimo anno Google ha rafforzato la propria posizione di più importante concessionaria di pubblicità al mondo, mentre Facebook ha registrato la crescita più rapida. “Google - spiega ZenithOptimedia - ha tratto beneficio dalla crescita nelle vendite di smartphone e tablet, rendendo la sua funzione di ricerca particolarmente efficiente su questi dispositivi”. Ma il principale beneficiario della transizione ai mobile media pare sia Facebook, che si qualifica come la concessionaria di pubblicità con la crescita più rapida dell’ultimo anno.
Della partnership fra Google e Twitter se ne parlava già da diverso tempo (per un certo periodo si è addirittura vociferato di un possibile interesse all’acquisto da parte dell’azienda californiana del secondo) e ora che l’annuncio è arrivato siamo ai dettagli. Da adesso i post condivisi saranno mostrati in tempo reale sulle pagine dei risultati di Google nelle posizioni di maggior rilevanza. Per il social network il traffico proveniente da The Big G vedrà un importante incremento, mentre in senso opposto la collaborazione darà modo al gigante di Mountain View di accedere al database di cinguettii.
UN ADVERTISING TOOL FACEBOOK PER LE PMI LOCAL Il social network introduce un nuovo strumento pubblicitario dedicato alle imprese locali, che concentra le inserzioni in un’area geografica circoscritta. Intanto, prende il via da Catania un roadshow formativo realizzato in partnership con i Giovani Imprenditori di Confcommercio e che farà tappa in alcune delle principali città italiane Local Awareness Ads. Uno strumento a misura di territorio: gli imprenditori possono mostrare le inserzioni pubblicitarie alle persone che si trovano nelle vicinanze dell’azienda. Creato con l’obiettivo di essere economicamente vantaggioso rispetto ai tradizionali canali di advertising, permette un targeting più preciso ed un raggio d’azione più efficace. Le Local Awareness Ads sono pensate per poter essere realizzate in modo semplice e intuitivo: Facebook creerà automaticamente un pubblico per l’inserzione, includendo le persone che vivono nelle vicinanze o che sono state di recente nei paraggi dell’azienda. In seguito sarà possibile perfezionare l’annuncio, definendo il genere e l’età del pubblico desiderato, e selezionare un budget e una durata definite. All’interno dell’inserzione sarà possibile anche inserire un pulsante call-to-action come “Ottieni indicazioni” oppure “Metti mi piace”. Le Local Awareness Ads sono già disponibili anche in Italia nella sezione Facebook for business.
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FOCUS ON / LA TECNOLOGIA NOENE NEI TEST DELLA FSA 4.000 MT D+ E 42 KM DI SVILUPPO
Noene è partner delle Skyrunner Italy Series. Qui Marco De Gasperi al Trail del Mugello, gara inaugurale del circuito
Per i campioni di skyrunning è promossa a pieni voti! “Franz” e “Chicco”: padre e figlio all’Adamello Ski Raid Franco e Federico Nicolini: una coppia speciale che gareggia nelle competizioni più impegnative. L’Adamello Ski Raid, sono in pochi a non saperlo, è una gara di scialpinismo capace di mettere a dura prova anche i migliori atleti a livello internazionale. Tecnica, determinazione e allenamento psico-fisico sono i requisiti minimi per essere inseriti nella griglia di partenza. E come in tutte le gare di SkiAlp la sintonia della coppia è fondamentale: non capita spesso di trovarne di affiatate, con un passo simile e la stessa andatura sia in salita che in discesa. Se poi la coppia è composta da padre e figlio… non ci resta che toglierci in cappello (o meglio il caschetto)! Loro sono Franco “Franz” e Federico “Chicco” Nicolini e insieme hanno corso l’ultima edizione dell’Adamello Ski Raid, che si è svolta lo scorso 12 aprile. Il primo, guida alpina esperta e autore di grandi imprese; il secondo, “enfante terrible” dello scialpinismo mondiale. Sono molto legati sia in ambito sportivo che nella quotidianità. Condividono, oltre al normale rapporto padre-figlio, anche l’amore per lo sci e per questo si allenano spesso insieme in vista delle competizioni. In Nazionale dal 2009, Chicco è già un atleta iridato, detentore di due ori mondiali a Claut, del secondo posto finale nella classifica di Coppa del Mondo e della vittoria, in squadra con Gianluca Vanzetta, nell’ambitissima Pierra
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Menta Giovani. D’altra parte, come dice spesso il papà: “Federico è cresciuto a pane e montagna e spero non abbandoni mai questa passione, che possa trasformarla in una professione da vivere con spirito sportivo e onestà”. La gara a cui hanno partecipato in coppia è solo una delle tante. Quattromila metri di dislivello positivo e uno sviluppo di 42 chilometri: una di quelle competizioni che non possono essere prese alla leggera, in cui a far tanto sono sia l’allenamento che la testa. Il capocordata, vista non solo l’età ma anche l’esperienza, è naturalmente il padre, che cerca di trasmettere al giovane ma combattivo figlio la sua “maniera di andare in montgna”. “Più veloci si fa la salita e meno tempo si sta esposti ai pericoli della montagna”. E se a dirlo è uno che ha concatenato in 60 giorni e in continuità tutti i 4.000 delle Alpi, allora possiamo crederci. Franz e Chicco, ormai da anni tecnicamente sostenuti da “Scarpa”, hanno potuto assistere all’evoluzione dei vari scarponi da scialpinismo, che si sono fatti via via sempre più leggeri e performanti. Franco è addirittura uno degli esperti del settore che, anni fa, ha collaborato per testare il famoso modello F1.
La Commissione Prodotti Tecnici della Service Agency seleziona e contribuisce allo sviluppo di nuovi prodotti. Molto positivi i feedback degli atleti. “Il mio abituale dolore alle articolazioni e muscolari nelle fasi finali della corsa e nel post gara è nettamente alleviato usando le solette Noene”. E ancora: “Nelle gare brevi preferisco l’assetto tradizionale, ma su allenamenti e gare lunghe non rinuncio ad almeno 1 mm di Noene sotto i piedi, scegliendo Invisible SP01”. Oppure: “Indossando il modello Universal NO2 sulla lunghissima distanza ho riscontrato un miglioramento notevole, specie nelle ultime fasi dove le gambe diventavano vuote di energia”. Questi sono solo alcuni dei commenti raccolti fra gli atleti che hanno potuto saggiare le qualità della tecnologia Noene al fine di offrire dei feedback preziosi alla Commissione Prodotti Tecnici della Federation Service Agency di Skyrunning. Gli obiettivi del progetto sono selezionare e contribuire allo sviluppo di nuovi prodotti e applicazioni per lo skyrunning, in modo da migliorare gli standard di qualità e sicurezza sia in funzione della disciplina sia dei prodotti stessi. La giuria si occupa anche di recensire e selezionare materiali e articoli relativi agli sport outdoor, skyrunning e alta montagna. I campi variano dai tessuti, abbigliamento, accessori tecnici e scarpe. I TEST 2014-2015 – Il marchio svizzero e le solette dotate della sua esclusiva tecnologia antishock sono stati dunque oggetto di numerose prove sul campo da parte degli atleti, che hanno corso indossando diverse tipologie di scarpe dai tradizionali modelli di trail running alle minimaliste. I test, oltre che su modelli diversi, sono stati effettuati anche confrontando direttamente mezzo paio con i sottoplantari Invisible Sp01 con uno senza (o con una soletta “placebo”) per avere un riscontro più oggettivo possibile. In generale, il giudizio è stato sempre positivo, a prescindere dai 15-25 grammi in più di peso e della temperatura interna della suola. I tester hanno potuto constatare l’efficacia delle solette, riscontrando i seguenti benefici: • In tutte le scarpe classiche migliora la stabilità • Nei terreni sconnessi aumenta il senso di protezione e diminuisce la vibrazione • Nelle scarpe minimaliste il miglioramento è netto anche come ammortizzazione • In generale si può sostenere l’obiettiva utilità e comfort anche nella deambulazione normale, camminata e stando in piede a lungo
I MODELLI TESTATI INVISIBLE SP01 Particolarmente indicati per gli atleti che in gara richiedono le massime prestazioni, qualunque tipo di scarpa indossino e per ogni tipo di sport. Molto leggeri e dallo spessore minimo, rappresentano la massima espressione della tecnologia Noene. Atleti, sia amatoriali sia professionisti, li scelgono per proteggere le proprie articolazioni durante le competizioni: non alterano in alcun modo il comfort di calzata o la stabilità. Peso: 13 g. Spessore: 1 mm. UNIVERSAL-NO2 Indicate soprattutto per un uso quotidiano, sia all’interno delle scarpe utilizzate per l’attività atletica sia per quelle sportive da tempo libero e nelle scarpe anti infortunistiche. Proteggono in maniera costante senza modificare le abitudini di appoggio del piede. Un accessorio unico e immancabile per proteggersi dagli stress articolari derivanti dall’attività atletica. Peso: 25 g. Spessore: 2 mm. OPTIMUM FOOT PAD Questo modello migliora l’ossigenazione del sangue e aiuta a ridurre il gonfiore dei piedi. Di conseguenza diminuisce l’affaticamento e si accelera l’assorbimento dell’acido lattico. Questo grazie all’aggiunta del tessuto Nexus Energy Source (emettitore di raggi infrarossi lontani). Adatto a essere indossato in qualunque tipo di scarpa, sportiva da lavoro o tempo libero, riduce gli stress cui si è soggetti durante la giornata. Peso: 25 g. Spessore: 2 mm.
DISTRIBUITO DA: Dls - 02.91084559 - info@noene-italia.com
FOCUS ON / PARLANO I PROFESSORI MARCO POTENZA, FRANCESCO CAVALIERE E VALTER MAGGI a cura di: Simone Berti
Quando l’outdoor incontra la scienza All’Università di Milano Bicocca abbiamo incontrato tre scienziati impegnati in svariati progetti di ricerca internazionali. Uno di questi, in Antartide, per comprendere i cambiamenti climatici che hanno caratterizzato la terra fino a centinaia di migliaia di anni fa, li ha portati e creare una speciale tenda in grado di affrontare condizioni estreme. Outdoor e scienza. Un matrimonio possibile, soprattutto se consumato in Antartide, dove le condizioni estremamente rigide richiedono accorgimenti particolari per chi il continente lo esplora o ci lavora. È il caso di due professori del Dipartimento di Fisica dell’Università di Milano, e di una speciale tenda da loro ideata, testata, e poi migliorata, per esere infine utilizzata presso Dome Concordia, la stazione internazionale situata nel Plateau Antartico, a 3233 mt, nel cuore del Polo Sud (e dove si possono registrare temperature record fino altre i -80°). Marco Potenza e Francesco Cavaliere ci hanno così invitati a scoprire la loro “creazione” all’Università Bicocca, dove abbiamo potuto visionare personalmente il funzionamento della tenda e visitare i laboratori del Prof. Valter Maggi, “fruitore” per eccellenza della tenda creata da Marco e Francesco (per approfondimenti vedi pag 16). Partiamo da voi e dal vostro lavoro: qual è esattamente il vostro campo didattico e di ricerca? Marco: Ricercatore presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Milano. Mi occupo di sviluppare e realizzare strumentazione ottica innovativa con applicazioni nella ricerca e nell’industria, in particolare per la caratterizzazione di sospensioni di particolato. Sono stato “instrument scientist” per l’Agenzia Spaziale Europea a bordo della Stazione Spaziale nel 2010, lavorando alla realizzazione di uno strumento e allo studio della fisica dell’esperimento. Ho sviluppato diverse tecno-
logie oggetto di brevetti che stanno avendo ricadute applicative in diversi campi. Recentemente ho attivato una collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca per lo studio delle polveri in sospensione nel ghiaccio Antartico e alpino mediante le nuove tecnologie sviluppate negli ultimi anni. Lo scopo di questa ricerca è di affrontare in maniera nuova lo studio delle proprietà delle polveri sospese in atmosfera nel passato, conservate negli strati di ghiaccio di cui Milano Bicocca conserva diversi carotaggi. Francesco: Coordinatore presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Marco Milano. Sono responsaPotenza bile dell’Officina Meccanica del Dipartimento e responsabile tecnico del Centro Interdipartimentale per lo studio dei Materiali Nanostrutturati (CIMAINA).
dal titolo “Antarctic Nomadism”, con la quale tre studenti hanno valutato le caratteristiche necessarie a un modulo di sopravvivenza gonfiabile per l’Antartide. Io ero correlatore della tesi e ho contribuito a tutti gli aspetti pratici e logistici grazie alla mia esperienza sul campo. Convinto di una prospettiva futura che potesse derivare dallo studio di un oggetto reale per la sopravvivenza in ambiente estremo, ho poi voluto continuare l’attività conclusasi con la tesi di laurea, dapprima coinvolgendo i tre neolaureati. Successivamente, trovandomi da solo (i tre avevano già trovato delle alternative occupazionali) ho cercato qualcuno che condividesse la passione per la montagna, il freddo, le condizioni estreme. Così ho trovato Marco, che conoscevo dal 1994, quando da studente
mese poi la tenda è stata spedita in Antartide a Dome C, dove è rimasta montata dal 15 novembre al 20 gennaio 2014. Proprio a Dome Concordia, dove mi trovavo per misure di fondo cosmico sull’esperimento COCHISE, ho rilevato la temperatura interna ed esterna, il vento ed eseguito diverse prove di montaggio e smontaggio con relativo test delle soffianti. Al ritorno a Milano, ad aprile 2014, abbiamo svolto ulteriori test, apportando modifiche sulla base dell’esperienza e dei dati raccolti in Antartide, come ad esempio il nuovo metodo di sgonfiaggio mediante cerniera stagna della lunghezza di un metro. Questa soluzione, preparata per la nuova campagna di perforazione al Lys avvenuta a ottobre 2014, ci ha permesso di sgonfiare velocemente anche a -50°C, cosa che il metodo precedente (valvole da 20 mm) non consentiva. La versione modificata ha manifestato i vantaggi aspettati rispetto alla prima versione. Inoltre, durante le operazioni di perforazione del ghiaccio, abbiamo eseguito un test di riparazione sul campo, al freddo e sotto la neve, che ne ha mostrato la fattibilità
Mi occupo di progettare, sviluppare e realizzare prototipi nei seguenti campi: astrofisica, ottica, fisica dei plasmi, nanotecnologie. Per tutte queste attività ho Francesco sviluppato una particolaCavaliere re esperienza nel campo delle tecniche di ultra-alto vuoto. Per quanto concerne l’astrofisica, l’attività scientifica è incentrata sulla realizzazione di antenne sviluppate con diverse metodologie nel campo delle microonde. L’attività di astrofisica mi ha portato a compiere 11 missioni in Antartide a partire dal 1989, prima con il Prof. Giorgio Sironi, successivamente con il Prof. Giorgio Dall’Oglio della terza Università di Roma, e in collaborazione con il laboratorio del Prof. George Smooth di Berkeley, Premio Nobel 2006 per la fisica.
preferiva passare pomeriggi in officina a realizzare strumenti piuttosto che studiare sui libri. Entrambi, pur non facendo parte delle rispettive attività di ricerca/ lavoro, abbiamo dedicato il tempo libero impegnando serate e weekend in escursioni in montagna per arrivare a definire le caratteristiche di un oggetto che realmente potesse soddisfare le esigenze in luoghi estremi. Parallelamente sono stati svolti seminari sulle attività di ricerca, all’interno dei quali il progetto della tenda è stato ampiamente illustrato. In seguito grazie ai laboratori di Bicocca sono stati approfonditi studi di termodinamica e fluidodinamica che hanno portato alla definizione delle caratteristiche tecnologiche presenti nel progetto. Nel 2013, in vista di alcune missioni per il prelievo di carote di ghiaccio sulle Alpi in collaborazione con il gruppo del Prof. Valter Maggi, abbiamo studiato un modulo specifico. Il prototipo è stato pensato per svolgere test specifici di utilizzo a basse temperature e testato nella camera fredda (EuroCOLD, vedi box, ndr) di Milano Bicocca a -50°C in vista di una campagna in Antartide. Rispetto al disegno della tesi sono stati ridefiniti i materiali, le dimensioni, le aperture, l’aereazione, gli agganci esterni e interni, oltre a una parete di separazione interna. Ci siamo concentrati solo sugli aspetti tecnologici e pratici, lasciando al momento cadere quelli estetici. Abbiamo svolto i test in camera fredda nel settembre 2013, appena prima di una campagna di perforazione al Colle del Lys (Monte Rosa) a ottobre. A fine
direttamente in ambiente estremo.
Quali erano nelle specifico le vostre mansioni relative alle diverse missioni in Antartide cui avete partecipato? Francesco: Responsabile della meccanica per gli esperimenti OASI e COCHISE nello studio del fondo cosmico. Sono due telescopi che lavorano nel millimetrico e sub millimetrico del diametro di 2.6 m, il primo a Mario Zucchelli Station e il secondo a Dome C. Marco: Svolgo l’attività di analisi delle carote prelevate in Antartide. Sappiamo che avete sviluppato una speciale tenda studiata, potete raccontarci la sua genesi? Francesco: L’idea della tenda è nata nel 2012 all’interno di una tesi magistrale di architettura
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I professori Marco Potenza e Francesco Cavaliere sul Colle del Lys (Monte Rosa) davanti alla loro tenda
LA TENDA Cosa la rende innovativa in termini di design, materiali o caratteristiche? L’innovatività della tenda non riguarda specificamente un singolo aspetto (design, materiali, etc.), ma è il risultato di tutta l’attività svolta sul campo, specialmente in Antartide. La tenda racchiude diverse soluzioni sperimentate sul campo che la rendono unica e altamente tecnologica nel suo insieme. Allo stato attuale il prototipo è l’unico oggetto presente sul Pianeta Terra con le caratteristiche che permettono di montare un campo estremo in velocità (20 min, contro 5 ore di un campo di superficie equivalente). Considerato che sia in Antartiche che in montagna tutto il materiale viene aviotrasportato (elicottero o piccoli aerei), il montaggio e il trasporto in elicottero di un campo tradizionale costa come il prototipo realizzato. Queste informazioni hanno convinto Valter Maggi a utilizzare questa soluzione. State sviluppando altre idee? Potete presentarcele? Sulla base dell’esperienza in quota e delle esigenze emerse anche lavorando in ambiente con le Guide Alpine, stiamo lavorando a due progetti totalmente diversi dalla tenda grande, rivolti ad avere un oggetto facilmente trasportabile, leggero che prende spunto dalla classica tenda canadese. L’uso di questo oggetto potrebbe andare dall’alpinista “fai da te”, al Soccorso Alpino, per manifestazioni sportive, come a tutti gli operativi della montagna.
FOCUS ON / → da pag 14
Valter Maggi è colui che ha beneficiato in prima persona della tenda ideata da Marco e Francesco, in quanto il progetto è partito proprio da una sua esigenza sul campo. Responsabile italiano nel consorzio EPICA, che raccoglie tutti i principali gruppi di ricerca europei sui carotaggi antartici, e coordinatore di progetti di misura delle polveri atmosferiche presso il Sincrotrone di Diamond (Oxford, UK), insegna geologia del quaternario e cambiamenti climatici presso la Bicocca. Inoltre è responsabile dell’EuroCold Lab, il principale laboratorio italiano per lo studio di carote di ghiaccio, in grado di simulare condizioni climatiche antartiche grazie alle sue speciali stanze. È infine responsabile del Deposito Nazionale dei Campioni di Ghiaccio del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide. Suoi campi di gioco sono il laboratorio in Bicocca e le basi antartiche Mario Zucchelli e Dome Concordia.
IN ANTARTIDE PER “STUDIARE IL CLIMA DEL PASSATO”
Due scatti della tenda installata nella base di Dome Concordia, Antartide
EUROCOLD Realizzato dal’Università di MilanoBicocca e dal Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio, EuroCOLD copre 600 mq e integra tre tipologie di laboratori interconnessi tra di loro ad atmosfera controllata ove è possibile effettuare esperimenti e manipolare campioni che necessitano di particolari condizioni ambientali. Gli ambienti freddi offrono temperature da -50°C a -30°C, mentre le camere bianche hanno un’atmosfera controllata che permette di lavorare sia a temperatura ambiente (+20°C) sia a bassa temperatura (-25°C).
IL PROGETTO EPICA Tra il 1999 e il 2004 con il progetto EPICA (European Project for Ice Coring in Antarctica), a Dome C sono stati perforati 3300 mt di ghiaccio, tra cui il più vecchio mai studiato di circa 800.000 anni. EPICA ha impegnato ben 10 nazioni europee, tra cui l’Italia, e nel marzo 2008 ha ricevuto il premio dell’Unione Europea per l’Eccellenza nella Ricerca. I dati raccolti dal carotaggio, ovvero dalla raccolta di vere e proprie carote di ghiaccio, ha permesso di comprendere i cambiamenti climatici in funzione dei fenomeni naturali e antropologici. Partiamo da te e dal tuo lavoro: qual è esattamente il tuo campo didattico e di ricerca? Sono professore associato al DISAT dell’Università di Milano Bicocca e mi occupo di studiare il clima del passato usando polveri minerali contenute nei ghiacci polari e delle medie latitudini. In particolare ricostruisco
Il professor Valter Maggi, ben coperto, dentro uno dei speciali laboratori ad atmosfera controllata di EuroCOLD
la storia del clima prima dell’intervento dell’uomo sulla frazione di aerosol di origine minerale che rappresenta il principale antagonista all’effetto serra dei gas. Sono responsabile italiano nel consorzio EPICA, che raccoglie tutti i principali gruppi di ricerca europei sui carotaggi antartici, e coordinatore di progetti di misura delle polveri atmosferiche presso il Sincrotrone di Diamond (Oxford, UK). Insegno geologia del quaternario e cambiamenti climatici presso questo ateneo. Sono responsabile dell’EuroCold Lab, il principale laboratorio italiano per lo studio di carote di ghiaccio e in grado di simulare condizioni climatiche antartiche. Sono anche responsabile del Deposito Nazionale dei Campioni di Ghiaccio del Programma Nazionale di Ricerche
in Antartide. Dal 1990 ho svolto 3 missioni in Groenlandia e 10 in Antartide su perforazioni profonde, lavorando con ghiaccio di oltre 800.000 anni. Nel 2008 ho ricevuto, insieme ai colleghi del progetto EPICA, il premio Cartesio dell’Unione Europea per la Collaborazione Scientifica. Solitamente per quanto tempo ti trattieni in Antartide? Normalmente da 1 a 3 mesi, a seconda delle attività previste. Quali condizioni climatiche si trovano? Cambiano molto fra la costa e l’interno? In genere l’Antartide è un mondo freddo. Nella stagione estiva l’area costiera (ad esempio la stazione Mario Zucchelli) offre le temperature che vanno da 0 a -10°, fino a -40°C in inverno. All’interno, come Dome
C (1.000 km nel plateau) si va dai -20° in estate agli oltre -70° in inverno. Con quale obiettivo svolgete studi in Antartide? Le perforazioni in ghiaccio permettono di recuperare informazioni sull’atmosfera del passato, sia come composizione chimica, anche gas, che come caratteristiche fisiche. Questo ci permette di raccontare la storia climatica del nostro pianeta, fino ad almeno 800.000 anni fa. Sfruttate i ghiacci anche di altre “location”? Si lavora con ghiaccio da tutto il mondo. Groenlandia, arco alpino, ma anche Ande e Himalaya. Stesso materiale ma scopi diversi. Di solito qui si fanno studi sull’impatto dell’uomo nei sistemi montani.
A sinistra scatto dal magazzino di stoccaggio delle carote di ghiaccio all’interno di EuroCOLD, a destra il panorama dal Colle del Lys, Monte Rosa
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PRODOTTI / TRA NOVITÀ ASSOLUTE, REVISIONI E CONFERME AKU Serai GTX
REGATTA Borneo Hybrid
Calzatura tecnica ramponabile per alpinismo e attività in alta montagna. Robusta e resistente grazie alla tomaia con anima in Kevlar e fodera termoisolante Primaloft. calza in modo confortevole ed è precisa soprattutto sui terreni impegnativi. È adatta sia all’utilizzo su roccia che su cascate di ghiaccio. Compatibile con ramponi ad aggancio automatico, il suo punto di forza sono gli 820 grammi di peso (mezzo paio) che ne fa uno degli scarponi più leggeri della categoria. Disponibile nelle taglie 5-13.
Guscio antivento e traspirante dotato di membrana Softshell XPT, idrorepellente e leggera, con retro in tessuto. La finitura idrorepellente di lunga durata offre protezione ulteriore, mentre i pannelli in materiale stretch su interno maniche e fianchi assieme al design sagomato garantiscono libertà di movimento. Il cappuccio tecnico fisso con regolazione, i polsini regolabili e le tasche con zip offrono funzionalità. Il bordo è regolabile con elastico rinforzato.
DISTRIBUITO DA:
Aku Italia - 0423.2939 info@au.it
CRISPI Crossover Rope GTX Scarpone consigliato per trekking e alpinismo tecnico, avvicinamento e vie ferrate. Performante su ogni tipo di terreno, la vera novità è però la ghetta estraibile, che lo rende adatto anche in caso di neve. L’intersuola ammortizzante garantisce un comfort eccellente durante camminate sui terreni più impervi e la membrana Gore-Tex lo rende totalmente impermeabile. Oltre ad avere la suola Vibram Friction e a utilizzare tecnologia Crispi SWC, dispone di una tomaia strutturata su un unico pezzo di pelle sagomato sul collo del piede. Questo particolare design permette una facile e veloce entrata-uscita del piede dalla calzatura, maggior avvolgimento e sensibilità. Disponibile nei colori green e fuxia e nelle taglie 4-12 UK. DISTRIBUITO DA: Crispi Sport
0423.524211 crispi@crispi.it
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DISTRIBUITO DA: Regatta Italia
0423.614140 - italy@regatta.com
BV SPORT Linea Skael Durante l’attività sportiva, i muscoli del torace, del bacino e della coscia sono sottoposti a notevoli costrizioni venose e biomeccaniche. La nuova linea di capi sviluppata dall’azienda di Saint’Etienne si ispira ai rettili squamati, che rinnovano periodicamente la propria pelle e le cui scaglie proteggono la cute dalle abrasioni, riducono la disidratazione e favoriscono la regolazione termica. Performanti ed efficienti, i capi Skael sono realizzati con un tessuto a trama sottile che offre libertà di movimento e si adatta perfettamente alla morfologia del corpo. La tecnologia a compressione sostiene la muscolatura ed evita le vibrazioni e le oscillazioni. La fibra con cui i modelli sono ottenuti espelle efficacemente il sudore, permette di migliorare la regolazione termica corporea e si asciuga rapidamente. Le cuciture piatte evitano irritazioni e donano eccellente comfort.
DISTRIBUITO DA: Bv Sport 335.5927456 - info@bvsport.it
SCARPA Cosmo e Cosmo Lite Cosmo e Cosmo Lite sono due nuovi modelli che nascono per soddisfare le esigenze degli sportivi che cercano una scarpa multiuso.Ideali nelle occasioni mondane, fino al breve sentiero di avvicinamento alla falesia o al trekking non impegnativo e su breve distanza. Dal design sobrio ma anche colorato e di tendenza, entrambe hanno in sé una doppia natura, che non dimentica la tecnicità e la praticità distintive del brand. Novità assoluta della stagione Primavera/estate 2016, i due modelli si differenziano per il materiale con cui è stata realizzata la tomaia. Quella della Cosmo è in Suede (crosta/pelle) ed è più adatta alla stagione fredda, mentre quella della Cosmo Lite è in Fabric (tessuto sintetico) ed è più leggera, pertanto utilizzabile durante i mesi più caldi.
Sopra Cosmo, a sinistra Cosmo Lite DISTRIBUITO DA:
Calzaturificio Scarpa 0423.5284 – info@scarpa.net
FERRINO Desert Kat Per trail di medie e lunghe distanze, questo zaino si caratterizza principalmente per la presenza di due contenuti innovativi: gli spallacci regolabili in lunghezza, per garantire un fit perfetto dell’utilizzatore, e il sistema di compressione Fast Compression System con cordino in Dyneema che permette di eseguire la compressione a zaino indossato. Realizzato in leggerissimo tessuto Cubic Tech CTF3 in fibra di DSM Dyneema ad alta tenacità e Double Dyamond Cordura, è dotato di rinforzi in Hypalon. Gli inserti in tessuto reticolare assicurano comfort e traspirabilità. Capacità: 20 lt. Peso: 530 gr.
Desert Kat è stato utilizzato con successo dal nostro inviato Dino Bonelli alla MDS
DISTRIBUITO DA: Ferrino & C. 011.2230711 - info@ferrino.it
CAMP Flash
Imbracatura di nuova concezione sviluppata per l’arrampicata sportiva e le competizioni. Essenziale e superleggera, è caratterizzata da una fettuccia portante rastremata di nuova concezione che distribuisce il carico in modo uniforme su tutta la superficie della cintura e dei cosciali, garantendo una comodità inaspettata che la rende ideale anche per le vie multipitch. Alla fettuccia, analoga a quella della Alp Racing da sci alpinismo, è adesivizzata una speciale imbottitura da 3 mm per ottenere un eccellente compromesso di leggerezza e comfort. La Flash presenta quattro portamateriali: quelli anteriori sono sagomati per facilitare l’aggancio e lo sgancio del materiale mentre quelli posteriori sono più flessibili e compatti. Asola posteriore per il sacchetto portamagnesite. Peso: 236 gr, taglia M. DISTRIBUITO DA: C.A.M.P. - 0341.890117 - contact@camp.it
DARE 2b Flexion Jacket Modello realizzato con tessuto impermeabile e traspirante Ared V02 20000, a 2,5 strati e dotato di elasticità multidirezionale. La tecnologia AEP Kinematics è frutto di ricerche sul movimento del corpo durante le attività atletiche ed è stata sviluppata per assicurare una capacità di articolazione stretch a 360 gradi. La finitura idrorepellente di lunga durata e le cuciture nastrate offrono protezione dall’acqua, mentre dettagli quail il cappuccio tecnico rinforzato con colletto alto e fascette di regolazione e la zip anteriore centrale a doppio scorrimento con zip interna e bavero antivento garantiscono funzionalità e versatilità. Le maniche sagomate, i polsini regolabili e il bordo con elastico rinforzato migliorano la versibilità e la libertà di movimento. Peso: 455 gr.
DISTRIBUITO DA: Regatta Italia - 0423.614140 - italy@regatta.com
NORRØNA Falketind PrimaLoft100 Vest Il gilet isolante più leggero della collezione Norrøna, perfetto per le attività outdoor durante tutto l’anno. Questo capo è antivento è può essere utilizzato da solo o in combinazione con uno strato esterno. Il PrimaLoft Silver Insulation Active, in grado di offrire sia traspirabilità sia calore senza pari, fornisce un buon isolamento anche quando è bagnato e presenta un rapporto peso-calore più alto del pile. Leggero ed estremamente tecnico, questo veste alla perfezione ed è facilmente comprimibile nella propria tasca.
DISTRIBUITO DA: www.norrona.com
PEAK PERFORMANCE Black Light Wind Jacket La nuova Black Light, per lui e per lei, è la compagna ideale, leggera e versatile, per gli amanti dell’alpinismo. Realizzata in tessuto 4-way stretch, è altamente traspirante grazie a dei fori di ventilazione tagliati al laser.
DISTRIBUITO DA: Premiere Distribution 0471 510415 info@premieredistribution.it
KONG K-Blade Coltello professionale ideale per le situazioni di lavoro in quota e soccorso. Facilmente moschettonabile all’imbrago grazie all’ampio foro. La lama di alta qualità affilata a mano con profilo convesso è in grado di tagliare con la massima facilità fettucce, corde e cordini, anche laschi. L’impugnatura ergonomica e maneggevole consente apertura e chiusura anche con una sola mano. Il pulsante di blocco evita l’apertura accidentale della lama e garantisce pertanto la massima sicurezza. Questo attrezzo è realizzato in alluminio anticorodal anodizzato nero e arancio, la lama in acciaio inox N690 al cromo, cobalto, molibdeno.
DISTRIBUITO DA: Kong 0341.630506 - info@kong.it
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PRODOTTI / TRA NOVITÀ ASSOLUTE, REVISIONI E CONFERME E9 Oblique
MONTURA
Studiata per un pubblico maschile per la primavera estate 2016, E9 propone nella linea 4/4, la t-shirt Oblique. Realizzata in cotone elasticizzato e taglio regular fit con tagli asimmetrici multicolor, è allo stesso tempo comoda per affrontare i movimenti più bizzarri sulla roccia e originale e stravagante per la vita di tutti i giorni. Disponibile in quattro varianti colore... naturalmente 100% Made in Italy! Go to enove.it
Cucù Ideati per la donna che, durante la primavera estate 2016, vuole scalare comoda senza rinunciare allo stile di E9. In cotone elasticizzato, originale, fresco e sfizioso per le sue personalizzazioni e confortevole per gli ampi movimenti sulla roccia. Disponibile nei sei colori black, petrol, purple, mint, carmen, orange. Made in Italy with love! Go to enove.it
DISTRIBUITO DA:
E9 0736.391022 info@enove.it
FITWELL Scorpion
Modello leggero e resistente, sviluppato e realizzato interamente in Italia. Particolarmente adatto agli avvicinamenti, al trekking leggero e al tempo libero. La tomaia, realizzata in pelle scamosciata con trattamento idrorepellente, è combinata a una fodera interna in mesh che favorisce la massima traspirazione. Il filo conduttore di tutta la collezione Fitwell è il collarino in morbida pelle pieno fiore per maggiore leggerezza e comfort. La soletta estraibile e lavabile Airmove è caratterizzata da un’intercapedine a carboni attivi accoppiata a tessuto Sanitized antibatterico e traspirante, la cui struttura interna in memory foam si adatta ad ogni superficie plantare. Il sottopiede in feltro combinato alla suola in mescola personalizzata Ultragrip di Vibram con intersuola Eva bi-densità, assicura stabilità, comfort e leggerezza. Il modello è disponibile dalle misure 5-12 + mezze taglie.
DISTRIBUITO DA:
Fitwell 0423.64407 info@fitwellsrl.it
Il marchio italiano tra i leader nel settore dell’abbigliamento outdoor nel nostro paese si presenta a Friedrichshafen con ben tre importanti novità assolute. Ma per il momento ve ne possiamo rilasciare solamente una. Si tratta della nuova linea di zaini per l’escursionismo e l’alpinismo. Già prodotta e in vendita nel mercato coreano, la linea ora sbarca anche in quello europeo. Molti negozianti italiani, tra cui ovvimanete anche gli Alpstation by Montura li hanno direttamente già in casa.
Alpen Zaino da 25 lt di volume, disponibile in tre colorazioni: nero, rosso e verde. Realizzato in Cordura 420D per quanto riguarda il tessuto esterno e Nylon ripstop. Pesa 1,22 kg. Design sobrio e pulito, pannello posteriore con spugna Eva Mold con design per dispersione del peso e logo Montura, cintura removibile con cinghia aggiuntiva per l’utilizzo in parete con imbrago, cintura dotata di due tasche: uno in rete e uno con zip. Tasca invisibile interna in rete. Compatibile con i sistemi di idratazione. È dotato di doppio laccio per piccozze e bastoncini e telo coprizaino. Adotta zip idrorepellente YKK ed è dotato di fischietto nella fascia toracica per le situazioni di emergenza. Nuovissime fibbie SUPER K in materiale plastico WOOJIN. Bello zaino dal look essenziale ma dotato di tutti gli accorgimenti necessari, appare un buon compromesso sia per gli alpinisti che per chi pratica escursionismo e che non vediamo l’ora di osservare presso lo stand dell’azienda italiana. La patella superiore è fissata al corpo dello zaino, quindi limitando un po’ la possibilità di caricare lo zaino poco oltre la capacità dichiarata. DISTRIBUITO DA:
Tasci srl 0464.431961 - montura@montura.it
ORTOVOX Merino Shield Light – Short Brenta Un mix di Cordura, nylon e spandex irrobustisce i pantaloni da montagna Brenta, proteggendo ancora di più dalle superfici rocciose. La resistenza dei pantaloni è stata dimostrata dal martindale-test: il mix di materiali ha superato più di 100.000 cicli di strofinamento. I pantaloni sono inoltre traspiranti ed elastici ed offrono molta libertà di movimento. Per aumentare il comfort d’uso, sono stati aggiunti inserti in merino mesh nell’area vita e nelle tasche. per un maggiore spazio di stivaggio, sono state predisposte due tasche superiori e una tasca per cartine sulla coscia. Cintura inclusa, taglio comodo, tasca con zip sulla coscia per cartina e due tasche laterali con zip. Veloce asciugatura e trattamento Dwr. Peso: 264 gr (mis. M uomo).
Zaino Trad 25 Ideata per le grandi pareti - e nel rispetto della tradizione Ortovox che vuole un’attenzione particolare alla sicurezza - la linea Climbing è focalizzata su ció che è strettamente necessario: poco peso e un sistema di soccorso per i casi di emergenza. Il sistema integrato Recco-reflector combinato con il nuovo sistema per l’elisoccorso sar1, permette di essere individuati velocemente, anche se ci si trova su rocce, in mezzo al ghiaccio o in aree boschive. Lo zaino Trad 25, che pesa 750 gr, è dotato di un leggero e flessibile telaio in alluminio estraibile e di un sistema di appoggio a contatto con la schiena. Il comparto principale può essere aperto e chiuso con una mano sia attraverso una zip circolare, sia attraverso un’apertura superiore innovativa. Per essere equipaggiati al meglio per ogni tipo di parete, la linea Trad dispone di fissaggi per le piccozze e per la corda di facile uso. Predisposto per sistema d’idratazione, dotato di cinghie di fissaggio sci. DISTRIBUITO DA:
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Outback ‘97 - 035.361103 - info@outback.it
GARSPORT Elgon 2016 WP Scarpa da backpacking dal carattere deciso, studiata in ogni singolo dettaglio. Ideale per tutti coloro che cercano una calzatura con una certa struttura, dal design attraente e dall’elevato contenuto tecnico, grazie anche suola Vibram con intersuola in microporosa. Questo prodotto è l’ideale per attività di trekking su sentieri impegnativi e backpacking. Disponibile nella gamma taglie 36-47 EU, è proposta nelle seguenti varianti colore: lime/grigio, giallo/grigio, rosso/grigio (foto), verde oliva. DISTRIBUITO DA:
Garsport 0423.870044 - info@garsport.it
TECNICA Tcross Hight Syn GTX Scarpone studiato e realizzato per i fast hikers che non vogliono rinunciare alla prestazione. Con sottopiede dotato di tecnologia Ortholite, intersuola con Dynamic Landing Technology che migliora l’assorbimento degli urti e fodera in Gore-Tex, pesa solamente 500 grammi ed è disponibile nei colori nero/azzuro oppure grigio/arancione. Taglie dalla 6 alla 12 e mezzo UK. DISTRIBUITO DA:
Tecnica Group 0422.728832 info@tecnicagroup.com
GM Hiking L+R Pro Soft Cotton Dedicate all’escursionismo estivo, alle camminate sui sentieri e nei boschi o per l’utilizzo giornaliero, queste calze offrono massimo benessere grazie alla dermoaffinità della fibra naturale. Presentano cucitura piatta della punta e sono consigliate per calzature foderate in Gore-Tex. Over calf. Peso medio 71 gr. DISTRIBUITO DA:
Calze G.M. Sport 0461.990286 info@gmsport.net
MONVIC SS 2016 Collection Per la stagione 2016 Monvic, oltre a presentare i nuovi modelli dei pantaloni New Powder (“Instant chalk pants”, in nuovi colori e modificati, e “Clouds high line pants” in tessuto più elastico e resistente) e il nuovo top femminile per scalata “Trilly” in jersey elasticizzato, punta sull’outdoor a 360 gradi. Come? Con tante nuove t-shirt realizzate con grafiche ad hoc per gli appassionati di bike, trail, running, skate e snowboard. Eccovi una prima anticipazione.
Top Trilly
DISTRIBUITO DA:
T-shirt per biker
Pantaloni New Powder
Monvic - 366.9947934 - info@monvic.it
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PRODOTTI / TRA NOVITÀ ASSOLUTE, REVISIONI E CONFERME KAYLAND Plume Micro GTX Scarponcino da hiking e trekking leggero. Pensato per un utilizzo tre stagioni, offre eccellenti prestazioni di comfort e un calzata precisa. Funzionalità a tutto tondo grazie agli speciali rinforzi protettivi alla punta e al tallone. Tomaia in pelle da 1,6 a 1,8 mm e tessuto. Fodera Gore-Tex Extended Comfort, il sottopiede è realizzato in feltro, schiuma e tessuto. Intersuola in microporosa e suola Vibram Fourà.
Plume Micro W’s GTX Stesse caratteristiche del modello Plume Micro da uomo ma con tessuto e imbottiture specifiche per il piede femminile, disponibilke in varianti colore pensate per un pubblico che non vuole mai rinunciare a un tocco di classe. Intersuola in microporosa per una rullata precisa e sicura.
Raptor K GTX Per avvicinamenti di media difficoltà e camminate su terreni misti. Flessibile e leggera come una scarpa da trail ma precisa e performance come una da alpinismo. Raptor K GTX è la scelta di stile per chi predilige comfort e leggerezza, senza rinunciare alla protezione necessaria su tutti i terreni. Tomaia in pelle e tessituto arricchita da una speciale tecnologia di sovrainiezione: Ekso Tech. Fodera in Gore-Tex Extended Comfort, sottopiede in feltro, schiuma e tessuto. Suola Vibram Password. DISTRIBUITO DA:
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MILLET Trilogy V Icon GTX Pro Jkt
LASPORTIVA TX 2
MGM Spa 0423.489310 - info@kayland.com
TX2 è la calzatura da avvicinamento tecnico più leggera della serie approach/multifunction Traverse X: pensata per le vie in montagna con possibilità di l’aggancio all’imbrago grazie al sistema C2 Combo Cord. Ogni dettaglio è studiato per garantire leggerezza, grip, comfort e protezione in fase di avvicinamento e utilizzo tecnico in montagna fino alla base della parete. Design pulito con assenza di cuciture sulla tomaia in tessuto elastico “knitted”, alta resistenza alle abrasioni e peso contenuto grazie alla spalmatura protettiva all-around, suola Vibram Megagrip concepita per arrampicata e rientri su terreni tecnici e il sistema di allacciatura derivato dall’intramontabile modello d’arrampicata Mythos. Tutto per combinare il comfort di una calzatura da trail alla tecnicità di una scarpetta d’arrampicata.
Akasha Akasha, termine sanscrito utilizzato per indicare la leggerezza dell’etere, è la calzatura della collezione La Sportiva Mountain Running con maggiore ammortizzazione: dedicata a competizioni endurance, perfetta per percorsi sulle lunghe e ultra distanze e per utilizzi prolungati in allenamento. Il comfort di calzata è dato dall’ammortizzazione, grazie all’inserto plantare Cushion Platfor e dai volumi interni ampi oltre che dalla tomaia morbida, traspirante ed avvolgente a costruzione Slip-on che evita punti di compressione. Gli innovativi rinforzi attivi anteriori Dynamic ProTechTion forniscono protezione e struttura in modo dinamico e senza costrizioni. La suola grippante e bi-mescola FriXion XT è dotata dell’esclusiva soluzione Trail Rocker in grado di favorire il movimento naturale “tacco esterno punta interna” del piede durante la corsa.
DISTRIBUITO DA:
La Sportiva 0462.571800 - www.lasportiva.com
Questo leggerissimo guscio (soli 390 grammi) è stato ideato appositamente per affrontare avventure alpinistiche. Grazie al Gore-Tex Pro 3L e alle cuciture termosaldate è completamente impermeabile e antivento. Disegnato secondo tecnologia Flex Comfort è garanzia di una maggiore libertà di movimento. Ha inoltre grandi tasche al petto ad accesso rapido, cappuccio integrato compatibile con casco e cerniere waterproof. Disponibile nelle taglie dalla S alla XXL. DISTRIBUITO DA:
L.M.O. 0423.648281 contactlmo@lafuma.fr
BRAND PROFILE / INTERVISTA A HALINKA FIETTA, RESPONSABILE MARKETING MGM a cura di: Paolo Grisa
Kayland guarda al futuro
Dopo il cambio di proprietà avvenuto nel 2013, Kayland guarda al futuro con l’ottimismo di chi sa di trovarsi in un mercato dove certo i competitor non mancano ma con la consapevolezza di avere una propria forte identità in grado di colpire l’attenzione del cliente. Identità incentrata da sempre sulla tecnicità e sulla tecnologia dei prodotti, che il design stesso delle scarpe, sempre molto aggressivo, aiuta a far trasparire. All’OutDoor Show Kayland presenterà interessanti novità (vedi le due anticipazioni a pag 22), che, news dell’ultimo minuto, i negozianti potranno poi testare alla prima edizione dell’Outdoor Shop Test di Bismantova, organizzato proprio dal nostro gruppo editoriale. Con Halinka Fietta, responsabile marketing del gruppo, abbiamo fatto una chiacchierata per farci raccontare dove si trova oggi il marchio e dove vuole arrivare nei prossimi anni. Come sono strutturati e da chi sono ricoperti i ruoli dirigenziali all’interno del gruppo Mgm e dei diversi marchi? Esistono funzioni integrate all’interno del gruppo o ogni marchio ha al suo interno le diverse divisioni funzionali?
dislocata in Romania per il marchio Kayland e in Estremo Oriente per i marchi Trezeta e Fila Skates. Cosa differenzia in sostanza l’anima del marchio Kayland e Trezeta da permettere loro di ritagliarsi un proprio spazio all’interno dello stesso gruppo? Kayland è un marchio di grande tecnicità, un prodotto altamente qualificato e radicato nel mondo dell’alpinismo e delle attività outdoor più tecniche. Il consumatore Kayland sceglie il marchio non soltanto per la sue caratteristiche di funzionalità e affidabilità, ma anche per i suoi valori più profondi: quello della scoperta, del viaggio attraverso il mondo e se stessi, quello dell’esplorazione dei propri limiti. Trezeta è invece un marchio profondamente legato alla natura, al benessere, al comfort… una dimensione outdoor alla portata di tutti. Trezeta significa sicurezza, affidabilità nel tempo, è l’opportunità di vivere la montagna, l’escursionismo e il viaggio in totale serenità, senza rinunciare al
valore di un prodotto in grado di accompagnarti in ogni attività e in ogni luogo. Queste due identità rappresentano per l’azienda una spinta profonda alla ricerca e all’innoMarco Foglio, in qualità di presidente e Rafvazione continua. I due brand corrono su faele Prandina, CEO, detengono attualmente binari diversi, ma entrambi sono sulla strada il controllo dell’azienda. All’interno del segdi una consapevolezza sempre maggiore da mento calzatura, le funzioni del team opeparte del mercato di appartenenza. rativo sono principalmente integrate trasverIl team di ambassador può definirsi al comsalmente ai due brand. Segmento a parte pleto o siete alla ricerca di testimonial? quello del pattino, infatti Fila Skates possiede Come il team contribuisce allo sviluppo del una struttura dedicata sia per lo sviluppo prodotto? Come vengono supportati gli prodotto che per la gestione commerciale. atleti per i loro progetti alpinistici? Dove sono ospitate le sedi amministrative, Il team Kayland può definirsi come “in contigli uffici di comunicazione, e gli impianti nuo divenire”. Le collaborazioni in corso sono produttivi, in particolar modo per quanto già numerose, tuttavia siamo ancora alla ririguarda i marchi Kayland e Trezeta? cerca di professionisti che possano costituire Il quartier generale dell’azienda ha sede a un valore aggiunto per il brand. L’attività di Vedelago (TV), dove si trovano tutti gli uffici test e di reportistica da parte dei nostri ate una parte della logistica. La produzione è leti e testimonial è il perno di ciascuna collaborazione in corso. Come dimostra la storia di Kayland, la presenza di professionisti del settore nel processo di R&D è per noi “conditio sine qua non” per lo sviluppo di prodotti sempre nuovi e all’avanguardia. L’azienda sostiene l’attività dei propri collaboratori attraverso la fornitura regolare di calzature e il supporto ai loro progetti alpinistici e di Tito Arosio (team Kayland) impegnato su una cascata di ghiaccio
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La nuova proprietà punta a rilanciare il marchio tra i top player per l’uso più tecnico e intensivo in montagna. Per far questo si affiderà a un team di atleti e professionisti della montagna, con alcuni dei quali collabora già da lungo tempo. Affiancati da alcune giovani nuove leve. E ad OutDoor presenterà interessanti novità.
Immagine rappresentativa della genesi del logo altro genere, purché in linea con le attitudini e gli obiettivi di crescita del brand. Possiamo dire di avere all’attivo degli accordi di sponsorizzazione davvero molto validi e proficui e auspichiamo di riuscire a iniziarne di nuovi e altrettanto validi (a pag 6 vedi l’ultima avventura del testimonial Kayland, Edmond Joyeusaz, sul Gran Combin, ndr). Quali sono i vostri obiettivi in termini di posizionamento sui due marchi e quale il target di riferimento? In cosa i due marchi possono differenziarsi e offrire un valore aggiunto rispetto ai tanti altri e forti competitor sul mercato? Quali i loro punti di forza principali?
di rilancio e da quando MGM ha acquisito il marchio Kayland? Quali saranno le prossime mosse? La fase immediatamente successiva all’acquisizione dal marchio da parte di MGM è stata dedicata soprattutto allo sviluppo di una collezione completa e coerente con le prerogative del brand e naturalmente mirata ad una collocazione chiara e incisiva nel mercato della calzatura outdoor. Ora che quest’operazione è stata portata a compimento, l’impegno dell’azienda è quello di permettere al brand di rafforzarsi al livello
mondiale grazie a un’attività di marketing via via più intensa e soprattutto multicanale, che Come si evince della profonda sterzata visiinteresserà diversi strumenti mediatici, in primis ble nella nuova collezione SS2016, Trezeta si il web e numerosi eventi outdoor in tutto il accinge a chiudere in maniera mondo. esemplare il gap che esiste tra la Su quali canali puntate di manifattura calzaturiera di ecpiù e qual è il vostro approccellenza italiana ed europea e cio ai social network? quella estremorientale, altamente Precedenza assoluta al web. competitiva ma non sempre l’alScelta a dir poco naturale tezza di un target attento alla nell’era 2.0. Abbiamo il desiqualità. La forza del brand e la derio di coinvolgere clienti e grande capacità produttiva consumatori nelle nostre attividell’azienda consentiranno a tà e di ricevere da parte loro Trezeta di eguagliare importanpreziosi input di prodotto e di ti standard qualitativi, restando sviluppo del brand. Kayland tuttavia alla portata del portamira a diventare una vera comfoglio del consumatore medio. Il munity e in questo ci aiuteranpunto di forza di Trezeta risieno senz’altro i nostri testimonial de nell’ottimo rapporto qualità/ e partner. L’approccio verso i prezzo e l’obiettivo principale è social network è più che posiquello di affermarsi sempre più tivo. Da alcuni mesi il sito www. come “opportunità” per il conkayland.com è stato completasumatore outdoor. Per quanto Evgeny Kryvosheytsev, mente rivisitato nei contenuti e riguarda Kayland, prevediamo campione dell’IWC, nella veste grafica ed è attiva impegnato in gara un’ascesa costante verso il top anche la pagina ufficiale Facedel mercato. Il prodotto è assolutamente book (www.facebook.com/kaylandstepahein linea con i più elevati standard tecnici ad) e presto Kayland si affaccerà anche su e il marchio andrà senz’altro rafforzandosi Instagram e intraprenderà nuove campagne grazie alla ventata di novità in ambito di di web marketing. marketing e comunicazione. Punti di forza: Vedremo Kayland presente a qualche qualità e tecnicità indiscusse. Obiettivo: evento o meeting rivolto al pubblico? guadagnare nuove quote di mercato come Beh, innanzi tutto fondamentale sarà la parmarchio top class e aumentarne il riconoscitecipazione all’edizione 2015 della fiera mento mondiale. OutDoor di Friedrichshafen, dove la nuova Sempre per quanto riguarda la comunicacollezione 2016 sarà protagonista indiscuszione e il marketing, quali sono state le sa e grande novità per adetti ai lavori e priorità su cui avete agito in questa fase media di settore. Abbiamo poi in programma
di partecipare all’evento Outdoor Shop Test, che si terrà a Pietra di Bismantova (RE) nei giorni 14 e 15 settembre 2015. Ancora una volta ci concentreremo sul trade per presentare le nostre novità di prodotto e permettere a negozianti, professionisti e opinion leader di toccare con mano e testare la qualità Kayland. Interessanti appuntamenti anche con il grande pubblico per la prossima stagione estiva. Vi terremo aggiornati! Qual è stato il prodotto best seller di Kayland nelle ultime due stagioni? Cavalli di battaglia della collezione 2015 i modelli Titan K (in entrambe le versioni, uomo e donna) e la linea Vertigo. I primi, protagonisti della linea trekking, sono stati premiati dal pubblico per il fit incomparabile in termini di comfort e prestazioni, oltre che per il look decisamente fresco e accattivante. La nostra Vertigo, nelle sue varie declinazioni, è stata riconosciuta come paladina della linea approach, calzatura dalle prestazioni eccellenti e al contempo molto versatile. Non sono mancate le soddisfazioni anche nel segmento “Montagna”, con i modelli Super Ice Evo GTX e Apex GTX che hanno saputo raccogliere valido consenso da parte della clientela come da parte dei media. Quali saranno le principali novità per la SS2016? Ci saranno anche ingressi in nuove categorie prodotto? La collezione è ricchissima di novità spalmate pressoché su tutte le linee di prodotto. Prodotti per l’alpinismo più estivo, nuovi modelli top di gamma nel backpacking e alcune new entries decisamente rivoluziona-
A sinistra Manuela Di Centa, prima italiana in vetta alll’Everest. A fianco il compagno, Fabio Meraldi, che nel 2003 tentò lo speed record sulla montagna, con ai piedi il prototipo delle Ice Runner la comunicazione: Kayland punta a essere sempre più presente nella quotidianità della propria clientela e a costruire un filo comunicativo diretto con ciascuno di essi. In quali aree/regioni italiane il marchio è più forte? A quale mercato estero guarda oggi Kayland con maggiore interesse? La presenza di Kayland in Italia trova attualmente il suo fulcro sull’arco alpino. La for-
za vendita è però molto attiva lungo tutta la penisola. Per quanto riguarda l’estero, la rete Kayland sta crescendo a vista d’occhio. Le aspettative sono alte verso molti paesi europei e non. Difficile individuare un obiettivo privilegiato. Sicuramente ci lusinga molto l’entusiasmo francese, così come la carica dell’Est Europa o l’interesse speciale mostrato dai paesi asiatici, primo tra
tutti il Giappone. Le situazioni interessanti e dall’alto potenziale sono parecchie. I prossimi tre anni di Kayland e del gruppo MGM in generale saranno… I prossimi saranno anni di sacrificio, di investimento e di sforzi importanti su tutti i fronti. Ma saranno anche anni costellati di successi, ne siamo certi. Successi di prodotto, di vendite, di affermazione del brand su più livelli. La proprietà, come tutto lo staff MGM, crede fortemente nel progetto Kayland e al contempo non perde di vista gli altri obiettivi aziendali. MGM può davvero definirsi un “microcosmo” di competenza, un incrocio di abilità che sa dare vita a prodotti di eccellenza, dal valore e dall’identità indiscussi. Ma soprattutto, amiamo il nostro lavoro e lo facciamo ogni giorno con passione!
Il quartier generale MGM di Vedelago
ph. Gabriel Motica
rie dell’hiking. Linee davvero giovani, colori frizzanti e nuovi orizzonti costruttivi. Si allarga la famiglia approach, andando a includere la gamma “Access Approach” e “Urban Approach”, dove troviamo il fiore all’occhiello del 2016. Non ultima, la linea Junior, alla quale non è certo mancata l’attenzione di sempre. Come supportate i punti vendita? Secondo noi, il supporto più efficace è il servizio di vendita e post-vendita. È proprio su questo aspetto che l’azienda cerca di lavorare al meglio, garantendo puntualità e assistenza. Naturalmente non manca l’attenzione all’aspetto “visual” della nostra presenza sul punto vendita, che si realizza sia attraverso strumenti tradizionali che con lo sviluppo di progetti specifici. Non ultima
Il reparto produttivo
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FOCUS ON / SIAMO STATI A FIERA DI PRIMIERO PER UN INCONTRO DAVVERO SPECIALE dalla nostra inviata: Tatiana Bertera
L’arte di arrampicare e non solo: il Mago si racconta A tu per tu con Maurizio Zanolla, in arte “Manolo”: uno dei volti più conosciuti dell’arrampicata sportiva mondiale. Climber, ma anche sciatore, runner, biker… Soddisfazioni e amarezze di una vita tutta (o quasi) spesa in parete.
Manolo non è solo uno scalatore ma anche un eccellente sciatore. La scorso inverno ha partecipato a una tappa del Land Rover Winter Tour 2015
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L’INCONTRO - E così ti ritrovi, a un paio di mesi di distanza, in viaggio alla volta del Trentino con il navigatore puntato su una via e su un civico che apparentemente non esistono. Mappa del paese alla mano, non senza qualche difficoltà, arrivi alla sua abitazione. Poco distante dal centro e con vista sulle sue montagne, questa piccola perla nel cuore delle Dolomiti è frutto del suo lavoro. Un vecchio maso tutto legno e pietra, il recinto dei cani e un piccolo orto con tanto di spaventapasseri intenti a fare la guardia. Le pietre locali conficcate in verticale nel terreno, sulla strada a fondo chiuso (chiuso da casa sua!), richiamano il profilo delle vette e danno all’avvicinamento un non so che di mistico. Il tetto, dal quale pendono le bandierine nepalesi, racconta di paesi lontani. Fuori c’è lui, con la bandana in testa e quegli occhi color ghiaccio, che aspetta sorridente. Sistema i quattro carboni che ancora ardono sul bracere di fronte a casa e ti offre un caffè in una tazza troppo grande. Fare quattro chiacchiere, seduti dinanzi alla sua baita, circondati da oggetti e foto che per lui sono “normali” (ma a me sembrano “cimeli”) è emozionante. Maurizio è un fiume in piena: racconta, a volte anche saltando da un discorso all’altro, ma racconta. Certo non è quell’essere schivo e solitario che alcuni amano dipingere. Forse non un personaggio
mediatico, poco uso al grande pubblico e non amante della confusione, ma racconta e questo è quello che conta. Dietro a lui, appeso al muro in una cornice semplice, un disegno di Mauro Corona. In casa una scultura rappresenta una figura umana, china su se stessa. Testimonianze di un’amicizia importante, ricca di aneddoti e ricordi forse mai raccontati. RISCHIO E CONSAPEVOLEZZA - Racconta così del suo modo di concepire la montagna e di come questa concezione si sia evoluta nel tempo. Sono un sopravvissuto, perché in montagna non esiste l’essere sicuri al 100%. Gli incidenti succedono e spesso non sono prevedibili: il pericolo esiste, eccome! Quello che però ho sempre cercato di fare, anche nel periodo in cui scalavo in maniera molto più rischiosa, è stato imparare dai miei errori. Oltre all’evidente fortuna, necessaria anche nella vita di tutti i giorni per sopravvivere, trovo che in un terreno selvaggio e di avventura come quello alpinistico sia fondamentale avere una grande consapevolezza di responsabilità. Questo mi ha portato a compiere scelte libere, ma che crescevano insieme a me, con la crescita altrettanto lenta dell’esperienza. Credo che sia stata proprio questa mancanza di sicurezza esterna che mi abbia portato ad averne una più solida, interna. Vivevo e vivevamo (per scelta) una forma di alpinismo di rivolta, slegato
“
anche dalla sicurezza dei chiodi, lontano da qualsiasi contatto, in luoghi difficilmente raggiungibili. Nessuno sapeva dove eravamo davvero e le decisioni erano condivise e accettate dal compagno di viaggio. Non esistevano mezzi di comunicazione e tantomeno di soccorso immediato, ma proprio per questo la nostra attenzione era sempre altissima. Non avevamo molte informazioni ed eravamo continuamente di fronte a scelte difficili (ma responsabili) e a noi questo in fondo piaceva”. SBAGLIARE PER IMPARARE È stato un percorso voluto e cercato, eravamo liberi di vivere la nostra esperienza, magari in bilico fra il coraggio e l’incoscienza intrinseca di quell’età, ma che sicuramente ci ha aiutato a superare preconcetti e difficoltà. Gli errori servono e mi sono serviti per crescere: chi non sbaglia mai è sicuramente qualcuno che delega ad altri decisioni e scelte. Dagli errori e dalle sconfitte, anche da quelle piccole e personali, si impara e si cresce, anche se purtroppo non tutti riescono a crescere attraverso l’esperienza vissuta. Se devo essere sincero non mi sono sempre comportato in un modo razionale in quei luoghi, ma non ho mai delegato a nessuno questa responsabilità e tantomeno quella di un fallimento e a volte solo questo mi ha permesso di riuscire. Da soli la montagna è più pericolosa, ma la scelta è più facile e non è condizionata da
“
ph: K. Dell’Orto
SPORTIVO A 360 GRADI - Durante quel fine settimana, invece, tra una pista e una risalita in seggiovia, Maurizio ha raccontato della sua passione per lo sci, specialmente per il telemark. È strano immaginarselo mentre accompagna i clienti a fare sci alpinismo sulle sue montagne: le Dolomiti. D’altra parte Zanolla, non dimentichiamolo, è guida alpina! Se poi scopri che, arrampicata a parte, ama anche andare in bici e correre, e che i suoi tempi sono di tutto rispetto anche senza allenamento, allora decidi che “l’uomo Manolo”
ha tanto da raccontare e che vale la pena cercare di approfondire la sua conoscenza.
ph: K. Dell’Orto
Ho incontrato per la prima volta Maurizio Zanolla su una pista da sci. Fa ridere, può sembrare assurdo, ma è proprio così. Il Mago, la leggenda dell’arrampicata, se la volteggiava su due assi da telemark, con tutta la delicatezza e l’eleganza che contraddistingue questa specialità. Era il 22 febbraio scorso e Zanolla era stato invitato in veste di “special guest” alla tappa livignese del Land Rover Winter Tour. Io giornalista e blogger per l’evento, lui ospite speciale. Quando seppi che il personaggio che quel fine settimana avrebbe rappresentato la nota casa automobilistica inglese sarebbe stato Manolo, non volevo crederci. La prima domanda, a mio parere lecita, fu “Cosa c’entra Manolo con lo sci?”. In Italia, probabilmente nel mondo, il suo nome è indissolubilmente legato alla roccia, alla verticalità, al free solo, agli “appigli ridicoli” e, al massimo, al celeberrimo motto di Sector: “No Limits”.
ph: K. Dell’Orto
Manolo... in breve maggiori rispetto alla falesia,
se 1958, Manolo è uno dei
che è venuta dopo, in maniera
volti italiani più conosciuti per
altrettanto naturale”.
quanto riguarda l’arrampicata
Molto probabilmente fu il
sportiva. Sorge spontaneo
primo italiano a superare
chiedersi da dove provenga
la barriera dell’ 8° e del 9°
questa passione per la vertica-
grado (7b/c) in montagna
lità. Evidentemente da dentro,
(ancora alla fine degli anni ‘70)
dal momento che non è “figlio
salendo in arrampicata libera
d’arte”.
i più grandi itinerari Dolomitici
“Nessuno in famiglia scalava.
(fra i quali la Carlesso- Sandri
Nessuno mi ha indirizza-
alla Torre Trieste, in libera e a
to verso questa strada. Ho
vista, con soli 9 chiodi, grado
provato, mi sono accorto che
7b ) e aprendo nuove e difficili
mi veniva abbastanza bene
vie in falesia: emblematico
e ho continuato – racconta. –
è Il mattino dei maghi in
Erano gli anni del passaggio
Totoga nel 1981 (8a). Sempre
dall’alpinismo all’arrampicata
a cavallo fra gli anni ‘70 e ‘80
sportiva. Passaggio epoca-
comincia a esplorare nuovi
le che ho vissuto in prima
territori di scalata: dalla Sarde-
persona. Le prime esperienze
gna alla Corsica, dalla Sicilia
sono state sulle montagne di
alla Grecia, come pure nella
casa. Scalare in montagna
“nostra” Valle del Sarca. Nel
significa esporsi a pericoli ben
Primiero, in quella che per anni
fu la sua falesia preferita, con
importanti infortuni rallentano
solo dai migliori arrampicatori:
Terminator e Ultimo movi-
la sua attività in montagna, ma
in alcuni casi la difficoltà non
mento sale il primo 8b italiano.
nel 2000 riprende a scalare se-
era rappresentata dal grado,
Non abbandona la montagna,
riamente e supera l’8c (con la
come già accennato, ma dalle
suo primo e indiscusso amore,
via Appigli ridicoli). Ha qua-
protezioni esigue. Ne sono un
e scala spesso in solitaria, su-
rant’anni quando sale questa
esempio Lucertola Schizofre-
perando in questo stile difficol-
via, ma la determinazione non
nica in Totoga (9 chiodi, fino
tà di 9° grado (7c). Nel 1987 è
lo abbandona e, all’età di cin-
al 6c) o Supermatita sul Sass
il primo italiano a salire il Nose
quattaquattro anni, lo troviamo
Maor (7 chiodi, fino al 6b),
al Capitan in giornata, nell’am-
a scalare fino all’8b+ (on sight).
entrambe chiodate tra il 1979
bizioso progetto di scalarlo
Una carriera folgorante. Ha
e il 1980.
on sight. Negli anni ‘90 alcuni
aperto vie ancor oggi ripetute
QUESTIONE DI FISICO O DI TESTA? - Allenamento o bravura? Manolo non ci pensa due volte… Il talento da solo non porta da nessuna parte. Con la motivazione, il sacrificio e l’allenamento si possono sì raggiungere grandi traguardi, ma alla fine se mancano talento e forza mentale è davvero molto difficile. C’è chi nasce naturalmente portato per la verticalità, chi per essere veloce e chi per essere resistente. Io ad esempio non mi sono mai allenato in maniera seria durante i primi anni, le prestazioni sono venute da sole, arrampicando. Ho sempre amato camminare, andare in bicicletta e anche correre, attività che ho sempre svolto con grande (a volte addirittura esagerata) intensità e non credo che questo mi aiutasse molto nell’arrampicata sportiva. Solo negli ultimi anni, per fare le ultime prestazioni, ho iniziato ad allenarmi in un modo specifico e mirato. Anche se i tempi di recupero si sono rivelati molto, troppo lunghi ormai. L’allenamento estenuante ha inoltre peggiorato la salute già precaria di tendini e legamenti”.
ph: C. Zorzi
nessuno: viene da una decisione interiore e istintiva arricchita appunto da un approccio di umiltà e rispetto con l’ambiente ed è un vantaggio...”. Fare, sbagliare, imparare per non sbagliare più: una filosofia che è anche una lezione di vita.
“
ETERNIT: IL MANIFESTO - La sua attività culmina il 24 agosto 2009 con Eternit, nella falesia del Baule. Verticalissima, liscissima, con appoggi e appigli quasi inesistenti, questa via è la massima espressione del suo stile di arrampicata. Gradata 9a e ancora irripetuta (anche da Adam Ondra, considerato tra i più forti, se non il più forte, al mondo), Manolo l’ha definita come “la via che apre la scalata su placca verticale a una nuova dimensione, oltre che un itinerario estenuante, che fa male alle dita, ai piedi e alla testa”. Eternit ha richiesto uno sforzo estremo, unito a tempi di recupero molto lunghi. Definita da Andrea Gallo, che ha assistito Manolo in una delle salite, il manifesto dell’arrampicare, questa via non richiede semplicemente allenamento, quello non
Su Eternit, considerata la nuova frontiera dell’arrampicata in placca ma anche oggetto di spiacevoli polemiche
sarebbe di per sé sufficiente, ma padronanza totale del gesto arrampicatorio in relazione al tipo di roccia. ETERNIT: LE POLEMICHE - A Eternit, l’ultimo capolavoro, sono purtroppo seguite delle polemiche. Manolo non ha mai voluto rispondere apertamente. Proviamo ora a fargli prendere una posizione e controbattere un articolo pubblicato senza che nulla gli fosse chiesto e che ha screditato (agli occhi dei diffidenti e malpensanti, non di chi ovviamente lo stima) la sua immagine. Per quanto riguarda Eternit cosa vuoi che ti dica... io non sono l’unico frequentatore della falesia. Trovo invece molto strano che un direttore di un’importante rivista del settore, in 20 anni, non mi abbia mai fatto nemmeno una domanda, una telefonata, insomma non mi abbia mai parlato o chiesto nulla. Posso comprendere una decisa antipatia ma non la trovo una grande correttezza professionale. Mi sembra piuttosto arrogante il fatto di trovare impossibile un passaggio perché manca una crosta grande come mezza unghia se non l’hai mai provato com’era prima (anche se credo che le cose non cambierebbero nemmeno se ci
“
fosse ancora). Tra l’altro stiamo parlando solo della parte bassa, quella più facile, di “O ce l’hai o ne hai bisogno”, ed è solo l’avvicinamento alla via vera e propria. Quel passaggio potrebbe anche essere diventato più facile e... se invece è diventato così insuperabile, come posso averlo ripetuto dopo quasi tre anni di inattività a quei livelli e poco dopo uno stop di sei mesi per doppia frattura al gomito e la rottura di una costola? Senza calcolare l’età naturalmente! E questo lo possono confermare almeno quattro arrampicatori, fra i quali Adam Ondra. Ma soprattutto: chi ha detto che quello sia l’unico modo per passare e che sia il più facile? La morfologia e i metodi usati possono rendere molto soggettiva la difficoltà. Alla fine credo che Eternit sia una bellissima via e che abbia segnato davvero un cambiamento in questo tipo di scalata, almeno per me. Non ha nulla a che vedere con tutte le altre salite di questo genere che ho realizzato, per difficoltà ed impegno (forse Roby Present l’avvicina un po’, ma è comunque molto diversa). A volte è solo questione di provare senza pregiudizi e senza pretendere di riuscire subito e comunque. Eternit è una bellissima via e forse merita più rispetto. Voglio raccontarti un aneddoto. Un giorno, salendo per provare un altro progetto che avevo in una falesia più avanti, ho incontrato casualmente un arrampicatore che stava provando da solo top rope la via e mi sono fermato molto in disparte incuriosito a guardarlo. Poco dopo se n’è andato, ma la cosa l’ha talmente indispettito che pochi giorni dopo mi ha inviato una mail di insulti e minacce, dai termini piuttosto volgari. Strano anche questo...”. ph: P. Calzà
Originario di Feltre, clas-
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FOCUS ON / ALL’INTERNATIONAL SALES MEETING DEL BRAND MOLTE LE NOVITÀ PRESENTATE dal nostro inviato: Paolo Grisa
La torre di arrampicata allestita all’esterno della sede aziendale
ZAMBERLAN SNEAK PEEK: da tutto il mondo per un meeting in famiglia
Siamo stati ospiti per tre giorni nella sede del marchio italiano di calzature outdoor a Pieve di Torrebelvicino (VI) in occasione dell’incontro con i distributori internazionali. Una visita particolarmente stimolante ad un brand il cui fatturato deriva in gran parte dai mercati esteri ma che punta a crescere anche all’interno del mercato italiano. È stata l’occasione per visitare gli impianti produttivi e la meravigliosa sede con annessa una parete di arrampicata, e anche per fare qualche passo tra le montagne che la circondano: le Piccole Dolomiti Vicentine. Dici Zamberlan e parli innanzitutto di una famiglia, e di un approccio all’azienda improntato a rapporti umani e alla condivisione delle scelte nelle sfide imprenditoriali che un mercato sempre più globalizzato quale è quello dell’outdoor impone. UNA FAMIGLIA, UNO SGUARDO SUL MONDO, L’ATTENZIONE PER UN TERRITORIO Non a caso durante i tre giorni di incontri, oltre agli attuali proprietari Marco e Maria Zamberlan, non ha mancato di fare la sua comparsa il papà, il signor Emilio, figlio del fondatore del marchio, Giuseppe Zamberlan che, nonostante l’età, gode ancora di ottima salute (il suo posto auto dedicato ne è la riprova) e che ha voluto esserci per scambiare in prima persona qualche battuta con i presenti, provenienti dai mercati più disparati. Emilio, con la moglie Marinilde, ha anche creato l’associazione sportiva Aza Climb, che si occupa della gestione della parete d’arrampicata (sia esterna che indoor) e promuove l’arrampicata tra i ragazzi come mezzo di educazione e socializzazione. Marco ricopre il ruolo di product manager mentre Maria dirige l’ufficio marketing. Dici Zamberlan e parli di prodotti dove tradizione artigiana e innovazione si fondono in calzature dal look tradizionale ma dalla tecnologia moderna come nel caso della linea Icona, dove alla tradizionale costruzione indistruttibile norvegese è stata affiancata la nuova Goodyear welted technology. Dici Zamberlan e oltre che raccontare di un marchio parli di un territorio, quello delle Piccole Dolomiti,
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La famiglia Zamberlan: da sinistra Maria, Marinilde, Emilio e Marco
che oltre a essere meraviglioso corollario della sede di questo brand è anche terreno ideale per il test e la “messa su sentiero” dei prototipi e dei modelli di calzature che vengono realizzati in gran parte proprio nell’impianto produttivo situato nel comune di Torrebelvicino. Dici Zamberlan e parli di un vero e proprio team di alpinisti che continuamente utilizzano le calzature nelle situazioni più estreme sulle montagne del mondo, ma anche di un patron, Marco Zamberlan che talvolta è lui stesso a utilizzare i prototipi degli scarponi durante le sue spedizioni (vedi anche l’intervista sul
numero 3 riguardante la salita dello scorso autunno dell’Ama Dablam in Nepal, ndr). SBIRCIANDO LE NOVITÀ - Dal 27 al 29 aprile abbiamo avuto il piacere di essere invitati allo Zamberlan Sneek Peek 2016, fuori dall’inglesismo a dare letteralmente “una sbirciata” alla nuova collezione del marchio in occasione dell’International Sales Meeting aziendale. Un evento dalla non facile organizzazione per l’azienda, visto che i suoi mercati vanno dal Giappone fino agli Stati Uniti, passando per la Corea...
TANTE NOVITÀ SUL FRONTE MARKETING Una volta arrivati sul posto tutti i dealers, il pomeriggio è stato dedicato alla presentazione dell’azienda e delle attività di marketing da parte del responsabile (e assistente alle vendite per l’estero) Giulio Pinton, che avevamo già conosciuto allo scorso Ispo, fresco di nomina. Tra le novità principali segnalate da Giulio c’è l’adesione di Zamberlan all’Eoca, la European Outdoor Conservation Association e la creazione di uno Zamberlan Eco Lab, uno strumento per dare nuova vita agli scarponi Zamberlan con le suole usurate dall’utilizzo. Si tratterà di una rete internazionale di calzolai autorizzati, volta a migliorare il servizio post vendita del brand sia istruendo i consumatori finali sulla manutenzione dei prodotti sia allestendo un servizio di risuolatura delle calzature direttamente per ogni Paese, velocizzando notevolmente i tempi di assistenza con una conseguente miglior soddisfazione del cliente finale. In questa operazione saranno ovviamente coinvolti i dealer di ogni Paese e saranno sviluppati appositi listini delle parti di ricambio delle calzature e dei materiali promozionali. Giulio si è anche espresso su alcune delle principali tendenze del mercato attuale della calzatura outdoor, che l’azienda sta già lavorando per fronteggiare. Tra le principali un aumento dei costi delle materie prime (pellami in primis), un abbassamento dell’età media dei praticanti delle attività outdoor, una crescente importanza della comunicazione del brand e del fattore design nei prodotti,
FOCUS ON / l’aumento die retailers che scelgono di essere presenti anche con uno store online, i sempre maggiori investimenti necessari in R&D e l’importanza per i brand di mantenere un focus al contempo orientato ai clienti così come ai consumatori finali. L’IMPORTANZA DI COMUNICARE IL MADE IN ITALY - A seguire c’è poi stata la possibilità di provare le scarpette d’arrampicata Zamberlan nella nuova e ampia area boulder che va a completare la torre esterna per l’arrampicata a corda, purtroppo inutilizzabile a causa della pioggia che ha caratterizzato l’intero pomeriggio. La mattinata successiva è stata dedicata invece all’analisi delle vendite, tenuta da Chiara Merigo, responsabile del sales department export, e dalla presentazione delle novità della collezione, tenuta direttamente da Marco che ha spiegato, per alcuni modelli, anche tramite l’ausilio di video, le metodologie di produzione delle calzature. Questa presentazione è stata particolarmente interessante perché ci ha dato modo di assistere all’interazione dei vari dealers provenienti dalle più svariate parti del mondo con Marco, e quindi alle loro domande e soprattutto richieste derivanti direttamente dalle specificità e dalla situazione del loro mercato di provenienza. Ovviamente Marco e il suo team si premuravano di annotare minuziosamente ogni osservazione e proposta di modifiche dei modelli, a loro spetterà poi il difficilissimo compito di mixare e coniugare le diverse esigenze dei vari mercati in una collezione che le soddisfi tutte. Un aspetto che è emerso un po’ da tutti i distributori presenti è la grande importanza che all’estero viene attribuita alla realizzazione artigianale e made in Italy dei prodotti. Tuttavia, visti i costi maggiori che essa comporta, essi hanno chiesto all’azienda un sempre maggior sforzo nel produrre e fornire materiale informativo sul valore aggiunto che i materiali scelti e la tecnica di produzione possono garantire. Un’esigenza che, in effetti, è più che mai comprensibile, di fronte a prodotti come quelli per esempio della linea Icona, che utilizzano pellami di prima scelta da allevamenti toscani, trattati senza l’uso di
Alcuni scatti di Marek Raganowitz in azione
cromo, e realizzati con una tecnica antichissima, quella della cucitura norvegese (spesso semplicemente “finta” su calzature in pelle di marchi blasonati del mondo casual) che garantisce alla scarpa una durata pressoché “a vita”. Una presentazione interessante ma anche molto impegnativa per il patron dell’azienda, viste anche le numerosissime novità e update previsti per la prossima stagione. Molta attenzione nella discussione è stata dedicata alla linea speed hiking e in particolare alla calzature che adottano la nuova tecnologia Gore-Tex Surround, che ha avuto ottimi riscontri e per la quale Zamberlan è stata riconosciuta da Gore come il brand che ha meglio saputo interpretare le features di questa tecnologia nell’applicazione a un modello di calzatura. A seguire nel pomeriggio ci è stata offerta la possibilità di visitare gli impianti produttivi dell’azienda, che si sono di recente ampliati con una nuova linea specificatamente dedicata alla realizzazione delle scarpette da arrampicata. Una novità strategica, perché avendo metodologie costruttive molto diverse dalle calzature tradizionali rendevano molto dispendioso in termine di tempo modificare la linea per passare da una produzione all’altra. TRA MONTAGNE E STORIA - Ci siamo poi diretti verso le montagne, arrivando nel tardo pomeriggio presso il rifugio Campogrosso, nei pressi dell’omonimo rifugio. Qui, calzate un paio di Zamberlan, siamo salii verso il torrione di roccia della Sisilla dove uno dei gestori del rifugio, opportunamente travestito da militare austroungarico ci ha resi partecipi di una rievocazione
storica. Su queste montagne infatti correva la seconda linea difensiva dell’esercito italiano durante la prima guerra mondiale, di cui quest’anno cade l’anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia. Queste montagne sono infatti ricche di gallerie e postazioni d’artiglieria anche se poi, in realtà, qui a Campogrosso di fatto non si combatté mai, in quanto il fronte era più a nord. In occasione dell’anniversario di quest’anno le gallerie sono state sistemate e sono state infisse bacheche informative che illustrano come si svolsero quei tragici avvenimenti e per ricordare a noi, amanti delle vette, di quando esse sono state non luoghi dedicati al piacere del corpo e della mente ma teatro di conflitti.
MAREK - La serata è trascorsa piacevole, la cena è infatti stata seguita dalla proiezione di Marek Raganowitz, alpinista polacco e ambassador Zamberlan, specializzato in scalate su big wall nei luoghi più remoti della terra. Con Marek abbiamo parlato delle sue più eclatanti imprese, da quelle sull’isola di Baffin, con temperature in portaledge attorno ai -25° alla più recente sul Trollveggen, in Norvegia, fino alle sue solitarie estreme su El Capitan, salite dove ha spesso passato fino 24 notti in parete. Un tipo di alpinismo dove certo non è solo la componente tecnica spesso non è sufficiente se non affiancata da una capacità mentale di sopportare situazioni di isolamento ambientale tanto dure. COLLOQUI FINALI E SALUTI - Il giorno successivo, dopo aver approfittato del fatto di trovarci in questo luogo bellissimo per fare una camminata al passo del Baffelan ad ammirare l’alba, ci siamo riuniti al gruppo e siamo rientrati presso la sede dell’azienda, dove la giornata è stata dedicata ai colloqui finali con i vari distributori per un confronto sulla situazione attuale e sulle prospettive future dei rispettivi mercati prima che ripartissero per i propri Paesi di provenienza.
Durante l’escursione al passo di Campogrosso dove abbiamo assistito alla rievocazione storica
LA VISITA AZIENDALE La ricerca degli eventuali difetti
Metri e metri di... Gore-Tex
Mauro Barbisan al cad disegna una scarpetta Cucitura del bootie in Gore-Tex
Nessuna bolla… Test d’impermeabilità superato!
“Riferimenti importanti” all’interno dell’impianto produttivo. Marco “al banco di lavoro”
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FOCUS PRODOTTO / I TEST DI OUTDOOR MAGAZINE: HAGLOFS GRAM COMP II
Questione di... FEELING Sviluppata in collaborazione con ASICS, la calzatura è leggerissima e offre una calzata precisa. E la scelta colore è decisamente originale e piacevole. I colori e l’estetica, come al solito in casa Haglofs, ci hanno subito attratto quando abbiamo visto questa calzatura. Le caratteristiche tecniche sviluppate in collaborazione con ASICS poi non avevano bisogno di troppe presentazioni. A questo si aggiunge il fatto che questa scarpa da trail running ha contenuti davvero interessanti se si pensa alla leggerezza e alla struttura minimalista che meritano davvero una prova sul campo. Detto fatto: ecco il nostro parere sul modello Gram Comp II creato dal marchio svedese.
Location dei test / Monte Linzone (Valle Imagna), sentiero Valgua-Amora, Monte Podona (colli bergamaschi), massiccio della Presolana, strade bianche della pista ciclabile della Val Seriana, passi di arrampicata sui Vaji del Baffelan (Picccolo Dolomiti Vicentine).
Impressioni / Da un primo impatto siamo rimasti colpiti dalla morbidezza della tomaia, davvero poco strutturata. Tanto che al momento di caricare il peso al centro della pianta il tessuto tende un po’ a flettere. La calzata risulta molto precisa soprattutto in punta e tallone. La sensazione di percepire il terreno, il naturale invito a portare il peso in avanti, a eseguire passi corti e a filo del terreno offrono una sensazione di corsa precisa e sicura. I punti di forza del modello ovviamente richiedono un uso sapiente, dal momento che inevitabilmente la tomaia risulta poco protettiva soprattutto sulle dita. L’allacciatura garantisce un minore sostegno rispetto alle calzature più robuste: i rinforzi in TPU sul tessuto non sono collocati lungo la linea dei tiranti dei lacci. Questo si avverte soprattutto nei traversi in contropendenza e sugli appoggi più piccoli nei terreni tecnici e rocciosi, dove crea qualche difficoltà anche in virtù della scarso sostegno dato da una tomaia poco contenitiva.
Commento finale / L’impressione conclusiva è di una scarpa leggerissima e piacevolissima, dalle grandi potenzialità su percorsi non troppo lunghi, e su terreni non eccessivamente “ruvidi”, come ghiaioni e terreni incoerenti. La suola un po’ a sorpresa rende bene anche sul fango nonostante una tassellatura poco pronunciata, anche se si è trovata in maggior difficoltà su tratti di calcare bagnato. Sotto la pioggia si apprezza lo scarso assorbimento di acqua della tomaia. A nostro avviso è perfetta anche per i percorsi “di confine”, come strade bianche e mulattiere ghiaiose. Senza dimenticare che in un mondo dove le tonalità aggressive e mixate dettano legge, la scelta della tomaia monocromo ci è proprio piaciuta, e se proprio non riuscite a concepire una scarpa da running con meno di due colorazioni, beh… usate i lacci di scorta in dotazione! I nostri sono gialli fluo (come la suola) su scarpa arancio dynamite… una bomba!
DISTRIBUITO DA: Travel Division - 0471.845570 - haglofs@travel-division.it
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FOCUS ON / IL MARCHIO DI PORTLAND ENTRA NEL MERCATO ITALIANO DISTRIBUITO DA FISKARS ITALY a cura di: Simone Berti
Ecco Gerber: alla conquista dell’Italia con Bear Grylls
Fondata nell’omonimo villaggio finlandese nel 1649, Fiskars nel 2014 ha festeggiato ben 365 anni di storia e di eccellenza produttiva, affermandosi tra le più antiche aziende al mondo. Oggi l’azienda è una multinazionale leader nella fornitura di prodotti di consumo per la casa, il giardino e la vita all’aria aperta, quotata alla Borsa di Helsinki e proprietaria di un ampio portfolio di prestigiosi marchi internazionali. Nella foto sopra il Fiskars Village
Nato nel 1939 su iniziativa del magnate Joseph Gerber, il brand è un riferimento nel nuovo continente grazie all’ampia gamma di prodotti multi-tools per il tempo libero e le attività professionali. Tanto da vantare un testimonial di fama mondiale, la star televisiva Bear Grylls. Il marchio americano Gerber è un riferimento nell’outdoor a stelle e strisce nel mondo. Nato a Portland (in Oregon) nel 1939 per opera di Joseph Gerber, offre una vasta gamma di attrezzi multifunzione sia per il tempo libero che per le attività professionali, una serie di prodotti che verranno proposti anche al nostro mercato grazie a Fiskars Italy, distributore del marchio. Sei in particolare sono le linee prodotto disponibili nei negozi specializzati: Essential, Outdoor, Hunting, Tactical, Survival e Industrial (per le specifiche si veda più avanti nell’articolo, ndr), una variegata proposta di attrezzi realizzati per un bisogno specifico e progettati per soddisfare il consumatore più esigente. IL LEGAME CON FISKARS Come accennato, i prodotti Gerber sono distribuiti in Italia da Fiskars Italy srl. Gerber infatti nel 1987 è stata acquisita dal Gruppo Fiskars, multinazionale finlandese nata nel 1649 (è la più antica azienda finlandese e una delle più longeve aziende del globo), tra i leader mondiali nella fornitura di prodotti di consumo per casa, giardino e vita all’aria aperta e in grado di vantare un amplissimo portfolio di marchi internazionali, tra i quali appunto Gerber e iittala. LE LINEE PRODOTTO L’offerta Gerber si compone di 6 linee di prodotti, ognuna di esse studiata per specifici utilizzi. L’ampia varietà di attrezzi e la loro elevata qualità ne fanno un riferimento nel settore.
I NUMERI DI FISKARS
Essentials è la linea basica di prodotti tascabili studiati per essere portati sempre con sé, in macchina, sul camion, in barca, sul camper, in negozio, ecc, utili per risolvere i problemi di tutti i giorni. Questa linea offre attrezzi multiuso di cui si ha bisogno più spesso, nonché un’ampia gamma di coltelli pieghevoli.
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Outdoor è la gamma di prodotti progettati per chi ama le attività all’aria aperta: escursionismo, trekking, camping e pesca. Pinze multiuso, asce da campeggio, machete per tagliare il sottobosco, hanno lo scopo di accompagnare l’appassionato a vivere a stretto contatto con la natura
LINEA OUTDOOR Lanterna Freescape
Survival è la linea di prodotti creati in collaborazione con Bear Grylls (vedi box). Insieme all’esperto di sopravvivenza, Gerber ha progettato coltelli e attrezzi sia per esploratori alla prima esperienza che per esperti avventurieri. Resistenza e innovazione sono le caratteristiche che contraddistinguono maggiormente la linea, insieme al colore arancione, il logo BG e, su alcuni prodotti, la firma per esteso di Bear Grylls. Industrial è la linea costituita da attrezzi particolarmente leggeri e indistruttibili, realizzati con i materiali più all’avanguardia, studiati per un uso quotidiano e prolungato. La linea è dedicata a chi ama il fai-da-te, ma anche ad artigiani e professionisti.
1649 anno di nascita dell’azienda finlandese
+40 Paesi in cui è presente (4 continenti) 4.100 dipendenti in tutto il mondo +4.000 prodotti venduti in 60 Paesi 798,6 milioni di euro di vendite nette nel 2013 6 / 2015
GERBER PARTNER DI MAURO PROSPERI
Quando lo sport diventa sopravvivenza Romano di nascita e catanese di adozione (classe 1955), Mauro Prosperi vive all’insegna dello sport e utilizza i prodotti Gerber per le sue imprese. Ha fatto parte della squadra nazionale di pentathlon ed è stato atleta olimpionico alle Olimpiadi di Mosca nel 1980 in qualità di atleta militare (è ufficiale di polizia a cavallo). Come altri atleti aderì al boicottaggio di queste Olimpiadi a seguito dell’invasione dell’Afghanistan da parte di Mosca. In seguito partecipò come riserva alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984. Attualmente è responsabile del training atletico per gli agenti di polizia ed è l’allenatore e il coordinatore della formazione olimpica della Federazione italiana di Pentathlon Moderno, oltre a essere un allenatore di tennis, volleyball e football. Specialista nelle lunghe maratone e nelle maratone estreme, partecipa e ha partecipato a numerose competizioni a Roma, Parigi, New York, Chicago, Londra e tante altre. Nel 1994 divenne famoso suo malgrado nel corso della Marathon des Sables, in Marocco. Durante il quarto giorno di gara infatti Mauro venne sorpreso da una tempesta di sabbia che, disorientandolo, lo indirizzò nella direzione sbagliata, verso l’Algeria. Dopo 36 ore, con l’acqua esaurita, Mauro fu costretto a bere la propria urina e a nutrirsi di pipistrelli, lucertole, erbacce e piccoli vermi per sopravvivere. Assalito dalla disperazione e dopo il passaggio a vuoto di ben due elicotteri mandati a cercarlo, Prosperi tentò il suicidio tagliandosi le vene ma, ironia della “buona” sorte, a causa della scarsità d’acqua nel proprio organismo e del calore non riuscì nello scopo perché il suo sangue era diventato troppo denso. Dopo nove giorni da solo nel deserto, mentre le ricerche venivano sospese, Prosperi si imbattè nel confine tra Algeria e Marocco in una donna berbera che lo dissetò con latte di capra. Consegnato alla gendarmeria algerina, venne trasferito all’ospedale di Tindouf. Mauro aveva percorso 299 km nella direzione sbagliata e aveva perso 18 kg di peso. Mauro Prosperi era ed è un atleta ben preparato e allenato, un fatto che sicuramente l’ha aiutato a salvarsi. La sua avventura è stata inserita come case history nelle scuole di sopravvivenza e malgrado quello che è successo ha deciso di ripetere la gara altre nove volte. La sua storia inoltre è stata ripercorsa dal documentario Expeditions To The Edge: Sahara Nightmare sul National Geographic Channel e dal programma Escape from Hell di Bear Grylls andato in onda su Discovery Channel.
UN TESTIMONIAL INTERNAZIONALE LINEA HUNTING Coltello Gator Hunting è la linea dedicata a tutte le attività di caccia. Questi prodotti resistenti a tutto, sono in grado di dare un aiuto in ogni situazione. Ne fanno parte una serie di attrezzi con lame di lunga durata e manici confortevoli. La linea offre anche due torce dotate di sistema di rilevazione impronte che permettono di seguire le orme degli animali anche di notte. Tactical è la linea creata per personale specializzato, militari e soccorritori, adatta anche per situazioni di grave emergenza. Gerber ha voluto rispondere con prodotti che fanno la differenza: ogni torcia, coltello o pinza multiuso, ha lo specifico scopo di rendere il lavoro di Vigili del Fuoco, Soldati, Poliziotti, Protezione Civile e Paramedici più semplice ed efficiente. LINEA TACTICAL Torcia Cortex Compact
DISTRIBUITO DA:
Fiskars Italy - 0341.215111 - www.fiskars.it www.gerbergear.it - www.fiskarsgroup.com
GERBER & BEAR GRYLLS: NASCE LA LINEA SURVIVAL La fama di Bear Grylls è nota in tutto il mondo, il suo format televisivo è diventato cult e lo stesso ex militare britannico (faceva parte delle forze speciali di sua Maestà) ha raggiunto una notorietà eccezionale. Con lui Gerber ha creato la linea Survival (coltelli, utensili, attrezzature ed equipaggiamenti di sopravvivenza) dando inizio al loro sodalizio nel 2010 con il lancio del coltello Ultimate. In poco tempo la collaborazione tra Gerber e Bear Grylls ha portato a risultati eccezionali: dalla sua introduzione sul mercato Ultimate è diventato uno dei più venduti al mondo con oltre 1 milione di pezzi, un vero best seller. E in generale tutta la gamma ha colpito nel segno facendo leva sulla resistenza e sul design, con il colore arancione e il logo BG a spiccare. “Bear Grylls, come Gerber, è sinonimo
di avventura, libertà e fiducia in se stessi e, pertanto, ha rappresentato una scelta naturale per l’azienda”, racconta Alessandra Maggi, marketing manager di Fiskars Italy. “Grylls, grazie alla sua capacità inimitabile di rapportarsi al pubblico e creare un rapporto unico con i fan, è diventato in breve tempo uno tra i più famosi e apprezzati esperti di outdoor a livello internazionale e siamo convinti che attraverso questa partnership continueremo a portare grandi innovazioni nel campo dell’outdoor, anche più estremo”. In Italia Bear Grylls è conosciuto soprattutto per le sue serie televisive (all’estero è anche protagonista di singoli show in arene e palazzetti): Man vs. Wild, trasmessa dai canali Discovery Channel, Italia 2 e da Italia 1, Bear Grylls – L’ultimo sopravvissuto e Bear Grylls - Escape from hell,in onda su DMAX.
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EVENTI / DAL 30 APRILE AL 10 MAGGIO 2015 A TRENTO E BOLZANO
a cura di: Simone Berti Mauro Corona
Reinhold Messner e Hervè Barmasse
“Maciste Alpino”, il film che ha inaugurato il Festival
Una pioggia di Genziane Il 63° Trento Film Festival ha chiuso i battenti con il record di film iscritti e una serie di novità, come il nuovo manifesto realizzato dall’artista portoghese Bernardo Carvalho. L’India in qualità di Paese ospite, ha colpito e affascinato i visitatori/spettatori tramite proiezioni e incontri. Spesso tendiamo a dimenticare che stiamo parlando della più antica kermesse internazionale di cinema dedicata alla montagna, all’esplorazione e all’avventura. Questo avviene semplicemente per la capacità di innovarsi del Festival, capace ogni anno di attirare numerosi spettatori a guardare, ascoltare e parlare di montagna, cultura, sport e avventura tramite i filmati, ospiti internazionali e di grande carisma, le iniziative e gli eventi di contorno. Aperta e chiusa da due proiezioni storiche del made in Italy, ovvero “Maciste alpino” (1916) e “Vertigine bianca” (1956, relativo alle Olimpiadi invernali di Cortina), la manifestazione ha portato la consueta “dose di cultura” attraverso incontri a tema, come la speciale serata con Reinhold Messner e Hervé Barmasse riguardante il Cervino, mostre, spettacoli, la rassegna internazionale dell’editoria di montagna “MontagnaLibri”, il Parco dei Mestieri per le famiglie e i ragazzi. Senza dimenticare ovviamente la spina dorsale del festival, ovvero il concorso cinematografico con la consegna del premio Genziana. DESTINAZIONE… INDIA - Dopo le edizioni dedicate a Finlandia, Russia, Turchia e Messico, la sezione “Destinazione…” di questa 63esima edizione ha guardato per la prima volta all’Asia, più precisamente all’India. Un Paese ricco di storia, tradizioni e contraddizioni, con una natura unica, insidiosa e incredibilmente affascinante, che si affaccia sull’Oceano Indiano e che è abbracciato dalla catena Himalayana. Proprio questa ricchezza è stata affrontata dai numerosi
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film, documentari corti o lunghi che si sono susseguiti nelle sale del Festival. Così in “When Hari got married”, storia di un rito matrimoniale indiano, le montagne erano solo lo sfondo degli avvenimenti, mentre “Between Border and the Fence” e “Candles in the wind” hanno portato sul grande schermo rispettivamente le vicende relative alla divisione del Kashmir tra India e Pakistan e le condizioni di vita rurali indiane. Diversi registi non “indigeni” hanno però potuto collaborare alla rassegna, uno su tutti Simon Busch con il suo spettacolare “Fascinating India 3D”, o ancora il film di apertura, Matri Bhumi di Roberto Rossellini, nella versione restaurata da Cinecittà Luce, Cineteca di Bologna e CSC-Cineteca Nazionale. Al programma cinematografico si sono affiancati,
La rassegna MontagnaLibri
Alex Honnold
“Mistero India”, incontro con il giornalista Federico Rampini
come nelle scorse edizioni, numerosi momenti di approfondimento, come l’incontro “Mistero India: tra seduzione e orrore. La nazione del futuro, le sue arretratezze e contraddizioni”, lo spettacolo “Le mille anime dell’India” e le due mostre “Il processo di Chandigarh” e “Voci dal villaggio e dalla foresta”. I VINCITORI - La giuria di questo 63° Trento Film Festival era composta da Kavita Bahl (documentarista indipendente), Hervé Barnasse (alpinista e regista di film di montagna), Nancy Rosenthal (fondatrice e direttrice organizzativa del New York WILD Film Festival), Alessandro Rossetto (regista) e Colin Thubron (scrittore di viaggi e romanziere inglese). A loro è andato l’arduo compito di assegnare i premi del Festival
dopo aver visionato i 26 film in concorso. L’ambitissima Genziana d’Oro – Gran Premio Città di Trento è andata al regista Teboho Edkins e al suo film “Coming of Age”: un villaggio sulle montagne innevate del Lesotho, in Sud Africa, fa da sfondo a una toccante storia di amicizia tra due coppie di amici. “Davanti all’obiettivo discreto del regista queste relazioni si sviluppano in un’affascinante aura di assoluta onestà e la durezza dell’ambiente naturale è evocata in scene coinvolgenti”. “Ninì” del regista Gigi Giustiniani ha invece vinto la Genziana d’oro del Club Alpino Italiano per il miglior film di alpinismo. Il film fa rivivere le scalate e la storia d’amore di Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta. La Genziana d’Oro della Città di Bolzano per il miglior film di esplorazione e avventura è andata a “Valley Uprising”, l’epico documentario di Nick Rosen, Peter Mortimer e Josh Lowell che celebra l’epopea climbing della valle di Yosemite, dagli anni ’60 alla recente impresa di Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson. “DamNation” di Ben Knight e Travis Rummel si è aggiudicato il Premio della Giuria: cronaca di un movimento di attivisti che si battono affinché i fiumi possano tornare nei loro alvei liberi dalle dighe. Le Genziane d’Argento infine sono state assegnate al documentario “Resuns” delle svizzere Aline Suter e Céline Carridroit per il miglior mediometraggio, a “Houses with small windows” di Bülent Öztürk per il miglior cortometraggio e a “Volta à terra” del regista João Pedro Plácido per il miglior contributo tecnico artistico.
trentofilmfestival.it
A destra il presidente Alessandro Filippini
a cura di: Paolo Grisa ph: K. Dell’Orto
EVENTI / DAL 18 AL 24 MAGGIO SI È SVOLTA LA V EDIZIONE DELL’INIZIATIVA Matteo Della Borrella
Emilio Aldeghi
Vincitori e giuria dell’Extra Corti Contest
Da “Monti Sorgenti” rinasce il Grignetta d’Oro Gli organizzatori puntano a lanciare un progetto capace di valorizzare il patrimonio alpinistico e culturale che si muove attorno alla montagna, facendo diventare Lecco un punto di forte attrattiva turistica. Lecco è infatti una città a bassa quota in termini prettamente altimetrici, ma risulta incastonata tra il lago e le montagne, ed è storicamente legata alle gesta dei suoi alpinisti.
LECCO CITTÀ DI PIANURA IN MONTAGNA Che il patrimonio naturale che circonda la città lombarda sia dunque un valore da proteggere, mantenere e valorizzare è un dato di fatto. Che la città si stia decisamente muovendo in questa direzione è altrettanto vero, basti leggere gli articoli che abbiamo dedicato alla crescente attività del gruppo alpinistico lecchese Ragni di Lecco o alle numerose altre iniziative che la città organizza.
(quello della iperclassica via “Gandin” al Torrione del Cinquantenario, nrd), il giorno successivo è stato il momento della proiezione del film “Prese Libere” della regista Nicoletta Favaron (vedi trailer sul qr code sotto), presso la sala Ticozzi. Il film voluto dalla Sezione Cai di Lecco e dalla Fondazione Riccardo Cassin, della durata di 54 minuti, vede protagonisti un gruppo di giovani tra i 15 e i 16 anni che scalano nei luoghi celebri dell’arrampicata lecchese, scoprendone i segreti sotto la guida di Marco Ballerini, guida alpina e nome noto della montagna lecchese. Guest star del film è Angelika Rainer, stella italiana dell’arrampicata su ghiaccio e testimonial Grivel-Mont Blanc. Mercoledì è stato poi presentato il libro “Walter Bonatti il fratello che non sapevo di avere” scritto da Reinhold Messner e Alessandro Filippini. Giovedì è toccato alla serata “Lecco eXtracorti Contest”, concorso dedicato ai cortometraggi di montagna, con la proiezione di “Ora cammina con me” di Stefano Tagliaferri.
IL PROGRAMMA - Venerdì il grande appuntamento con il premio alpinistico “Grignetta d’oro”, che Monti Sorgenti ha avuto il merito di riproporre dopo 9 anni di assenza e che aveva tra i finalisti Hervé Barmasse, Luca Schiera, Corrado Pesce, Tamara Lunger, Francesco Salvaterra, Simon Gietl e Matteo Della Bordella (che si è aggiudicato il premio finale insieme a Ivo Ferrari “per il suo modo di comunicare l’alpinismo” e a Roma-
Un momento dell’intrattenimento musicale della serata
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no Benet, per “la dimostrazione che tutti gli ostacoli possono essere superati”). A tutti i candidati è stata consegnata una speciale piccozza offerta da Grivel Mont Blanc, il marchio storico di attrezzatura alpinistica. Merita una menzione in proposito la lettera inviata al giornale di Lecco da parte di Aldo Anghileri. L’alpinista lecchese ha voluto ricordare come è nato il premio e ha invitato a riconferirgli lo spirito originale, dando spazio ai giovani. Sabato è stata la volta della proiezione del film “Ninì”, miglior film di alpinismo al Trento Filmfestival, dedicato alla figura di Ninì Pietrasanta, compagna di vita e di cordata dell’alpinista Gabriele Boccalatte e, domenica, di un’escursione aperta a tutti sul sentiero didattico “Coloriamo il bosco” con partenza dai Piani d’Erna. L’ultimo appuntamento di Monti Sorgenti è stato per la mostra “La montagna incisa” di Bruno Biffi che si è aperta il 6 giugno e sarà visitabile fino al 26 dello stesso mese presso la Torre Viscontea di Piazza XX Settembre a Lecco. Vi diamo infine appuntamento alla prossima edizione, perché il nome della città di Lecco faccia sempre più rima con montagna.
ph: K. Dell’Orto
ph: K. Dell’Orto
UNA MANIFESTAZIONE IN CRESCITA - Una tra queste, da poco conclusa, è “Monti Sorgenti”. Giunta ormai alla sua quinta edizione e svoltasi dal 18 al 24 maggio maggio, con alcune mostre prolungate fino al 26 giugno. Dopo essere stata apprezzata a livello locale e provinciale, ma anche con richiami nazionali su giornali come il Giorno, la Gazzetta dello Sport, il notiziario 360° del CAI Nazionale, e internazionali con la citazione sul notiziario del CAI francese del primo film prodotto “Mc Kinley 1961”, la manifestazione è apparsa pronta per un salto di qualità e diventare un punto di riferimento per gli appassionati della montagna rivolgendosi ad un pubblico nazionale. L’evento è iniziato la sera di lunedì 18 maggio con la mostra sull’alpinista Gandin
Qui e a destra due scatti storici di Gandin
Le piccozze by Grivel data ai finalisti al premio
ph: K. Dell’Orto
Proprio in uno dei nostri ultimi numeri abbiamo parlato del progetto varato in Regione Lombardia, grazie all’assessore Antonio Rossi, di valorizzazione delle falesie lecchesi per l’arrampicata sportiva, sull’esempio di progetti analoghi già realizzati ad esempio ad Arco o in altre località internazionali.
Da sinistra Hervè Barmasse, Matteo Della Bordella, Luca Schiera e Corrado Pesce
EVENTI / NEL VIVO DEL PROGETTO SUL TERRITORIO BRESCIANO
MoveOut continua a smuovere la passione outdoor Di settimana in settimana l’evento organizzato dall’Associazione Culturale Osare e dall’agenzia di comunicazione Ellisse, allo scopo di illustrare e far conoscere le opportunità sportive presenti nell’area di Brescia e dintorni, sta raccogliendo sempre più consensi nelle diverse attività proposte. MoveOut 100% Outdoor Passion è il progetto nato un anno fa su iniziativa di Guido Bonvicini, guida alpina e presidente dell’Associazione Culturale Osare e di Elena Pagani dell’agenzia di comunicazione Ellisse, con l’obiettivo di far conoscere le opportunità del mondo dell’outdoor che può offrire l’area del bresciano attraverso un ampio ventaglio di attività da sperimentare, provare e riprovare. Partito nel mese di aprile, ha già offerto un ampio spaccato di attività outdoor diverse attraverso lezioni gratuite, corsi a prezzi scontatissimi, iniziative, workshop e molto altro ancora.
la da padroni, come vi abbiamo raccontato nello scorso numero. Maggio invece si è focalizzato su equitazione, arrampicata, canyoning e sub. Le giornate dedicate al climbing sono state numerose e di grande fascino. Dopo i primi eventi di approccio alla disciplina e svariati corsi rivolti anche ai ragazzi, il 5-6-7 maggio si sono svolte ben tre escursioni alla scoperta delle falesie dell’hinterland bresciano, che ha così potuto svelare a tutti le proprie “roccio-
se ricchezze”. A seguire è stata la volta del canyoning, con una serie di corsi, prime esperienze e prove cui si sono aggiunti altri tre appuntamenti, ovvero le escursioni a Vignale (due volte) e sul Toscolano. Il mese di giugno, partito all’insegna dei parchi avventura, è dedicato in buona parte alle attività acquatiche (un’ottima risposta al caldo di questi giorni): canoa e kayak anzitutto, in attesa delle numerose proposte dedicate al kitesurf, con corsi e lezioni per tutti
i livelli. Una serie di escursioni concluderà poi il mese in Val Sabbia e sull’Altopiano di Cariadeghe.
Le Attività Le discipline per la precisione sono 46 (più 4 speciali attività goliardiche) e sonno organizzate dalle migliori associazioni sportive di riferimento. L’iscrizione alla community consente non solo di prenotarsi alle varie attività, ma anche di restare costantemente aggiornati sulle iniziative in corso,
di ricevere inviti a eventi riservati, di ottenere sconti nei negozi convenzionati e conoscere le tante associazioni sportive legate al territorio. L’iscrizione costa 25 euro, 10 per i minori di 14 anni, è praticabile online sul portale e in tutti i negozi partner: Gialdini, Sportland, Bloccomentale, The North Face Store Brescia e presso le associazioni sportive che hanno aderito a MoveOut. Tra i supporter dell’iniziativa ci sono Kayland e noi di Outdoor Magazine.
Roccia, acqua e aria… MoveOut 100% Outdoor Passion è partito subito alla grande e il mese di aprile è stato ricchissimo, con cicloturismo, sci alpinismo, parkour, parapendio e mtb a far-
www.moveoutsport.it
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EVENTI / SI SVOLGERÀ NELLA PROVINCIA DI BERGAMO DAL 31 LUGLIO AL 2 AGOSTO
OUT e Reda Rewoolution di corsa per le Orobie agosto. Un evento nell’evento: settanta chilometri per 5.200 metri di ascesa, da Carona fino a Bergamo, ripercorrendo la seconda parte di OUT. Per sapere di più sulle due competizioni è possibile consultare il sito ufficiale in cui si trovano informazioni tecniche, regolamento e road book aggiornati, oltre a una serie di bellissime foto e la rassegna stampa dell’edizione zero.
Si corre quest’anno anche il percorso alternativo più breve Sarà il primo ultra-trail al mondo con partenza nel cuore delle Alpi e arrivo in una bellissima città medievale: questa frase è diventata nel giro di un anno lo slogan di Orobie Ultra Trail, evento interamente made in Bergamo e sponsorizzato dal marchio di abbigliamento tecnico sportivo Reda Rewoolution. Con partenza da Clusone (in Val Seriana) e arrivo in Bergamo Alta, si preannuncia come una delle più grandi sfide del 2015. I runners dovranno infatti mettersi alla prova su un percorso della lunghezza di circa 140 chilometri e un dislivello positivo di 9.500 metri. La competizione, definita da atleti professionisti del calibro di Pablo Criado tecnicamente più impegnativa dell’Ultra Trail del Monte Bianco, si svolgerà dal 31 luglio al 2 agosto e sarebbe una vera sorpresa incontrare (alla partenza o adirittura sul percorso) Simone Moro e Giovanni Storti, testimonial dell’evento. A ide-
are e coordinare OUT sarà l’agenzia outdoor Spiagames di Bergamo. Per chi non se la sentisse di partecipare all’Orobie Ultra Trail (intimorito da dislivello e distanze) è stato ideato un percorso alternativo, più corto ma comunque impegnativo. Si tratta del Gran Trail Orobie, che si svolgerà nelle giornate 1 e 2
REDA REWOOLUTION - Il brand activewear del lanificio Reda è title sponsor di OUT. La scelta di Reda Rewoolution è in linea con la filososofia di cui l’azienda si fa promotrice da sempre: rispetto dell’ambiente e vita attiva, a stretto contatto con la natura. Azienda che nasce da materiali totalmente naturali (come la lana merino) e attenta all’ecosostenibilità del processo produttivo, ha creduto nell’evento 100% made in Bergamo fin dall’inizio. Lo aveva definito un progetto innovativo e per questo ha voluto sostenerlo, probabilmente vedendo in questo coraggioso salto nel vuoto lo specchio di quanto l’azienda biellese aveva fatto a suo tempo, decidendo di diventare da semplice lanificio e realtà leader nel mondo dell’abbigliamento tecnico sportivo. OROBIE ULTRA TASTE - Parallelamente all’evento sportivo, per valorizzare la città di Bergamo e regalare un momento piacevole anche a “chi non corre”, sarà allestito un percorso enogastronomico in cui a farla da padrona saranno i prodotti e i gusti tipici della cucina tradizionale bergamasca. I vari stand in cui verranno offerte specialità culinarie e riempiti i bicchieri con il caratteristico vinello rosso saranno posizionati in punti particolari di Città Alta, dai quali godere di squarci della cittadella medievale nascosti e inaspettati.
www.orobieultratrail.it
DALL’8 AL 10 OTTOBRE TORNA L’EVENTO DEDICATO AGLI SPORT INVERNALI AMBIENTATO NELLA CITY Alcuni scatti dell’edizione passata
La II edizione sulla cresta dell’onda di Expo 2015 La novità principale della prossima edizione sarà “Milano Montagna Factory”: un progetto incubatore di innovazione, uno spazio dove potranno essere presentate nuove idee legate a prodotti e servizi per gli sport invernali. Atleti, scienza, cibo e attrezzatture
Il festival Milano Montagna è nato nel 2014 da un’idea dell’Università della Montagna di Edolo (costola dell’Università degli Studi di Milano), dell’associazione culturale Mountain in the City di Misiad e dell’associazione culturale milanese di promozione di design, che ne coordina l’evento. È un festival a ingresso gratuito che promuove la montagna in ogni suo aspetto: cultura, scienza, territorio, sport, video, alimentazione, design, attrezzature e tecnologie di sport come sci, arrampicata, trekking, bici e corsa. L’evento punta a rivolgersi sia a esperti sia al grande pubblico degli appassionati.
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Alla manifestazione interverranno numerosi atleti di fama e grande attenzione verrà data alla scienza: saranno esposte importanti ricerche promosse da illustri studiosi come i prof. Smiraglia, Pugno, Segrè e Freppaz. Come già l’anno scorso, e a maggior ragione quest’anno, nei giorni finali di Expo 2015 dal tema “Nutrire il pianeta”, verranno realizzati degli importanti focus dedicati ai cibi di montagna tenuti da docenti di UNIMONT. Un importante elemento di Milano Montagna sarà la proiezione dei filmati sulla montagna e, in particolare, è significativa la partecipazione del Trento Film Festival e del Freeride World Tour. Ci sarà poi un’esposizione delle migliori attrezzature sportive, con la presenza di diverse aziende del settore, e la premiazione dei Milano Montagna Design Awards, premi assegnati da una qualificata giuria composta da Alberto Meda presidente, Riccardo Blumer, Marc Sadler, Mario Varesco e la giornalista Silvia Nani.
Incubare l’innovazione sportiva Ma la più significativa novità di quest’anno riguarda la creazione di “Milano Montagna Factory”: la manifestazione vuole infatti diventare un incubatore
di innovazione. Verrà così creato uno spazio dove si potranno esporre progetti sia allo stato embrionale sia in fase di prototipazione, collegati alle attrezzature/ tecnologie di montagna. L’iniziativa si rivolge a studenti, professionisti o appassionati di montagna che hanno bisogno di una vetrina per trovare l’azienda interessata a produrre le loro idee. I prodotti selezionati verranno esposti nello spazio “Milano Montagna Factory. Elemento determinante per far emergere il progetto, sarà il rilievo che la stampa (anche quella specializzata e “settoriale”) ha dato all’evento già nell’edizione passata e sicuramente confermerà quest’anno. Inoltre verranno coinvolte varie società che si occupano di finanziare startup di questo tipo. Un’azione che non poteva nascere che in seno a un ente di formazione e ricerca quale è l’università. In bocca al lupo dunque a questa manifestazione della quale oltre alle molte note di merito dello scorso anno segnalavamo la scarsa partecipazione dei team delle aziende espositrici, cosa che le novità di quest’anno paiono invece dimostrare di aver recepito appieno. Milano dunque, sempre più grande metropoli, con uno sguardo rivolte alle vicine montagne, che il manto bianco della Est del Rosa, puntuale durante le giornate più terse, ci ricorda.