Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
Anno 6 - Numero 6 / 2013
Anno 6 - Numero 6 / 2013
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La fiera compie 20 anni e cambia rotta e layout. Le strutture innevate dell’area esterna saranno aperte al pubblico, mentre la planimetria interna sarà ristrutturata per creare nuove aree tematiche. Obiettivo: un allargamento ulteriore del target dei visitatori. Intervista con Luigi Belluzzi di Studio Lobo, ente organizzatore della manifestazione, quest’anno in scena dal 31 ottobre al 3 novembre.
brands new
I nuovi orizzonti di Skipass Spider Slackline: quando i giovani hanno voglia di fare Un ragazzo della Val Gandino (BG) ha provato a trasformare la propria passione in lavoro. Così è nato il 1° marchio italiano di slack. Intervista con Edoardo Galizzi, classe ’87. PAGINe 32-33
Outdoor automotive
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Il 1° e il 2 giugno a Bergamo la prima tappa summer
I Rewoolution Raid “accendono” l’estate Il weekend di gara ha regalato cielo sereno e tanto divertimento ai 43 team partecipanti. Ferrata e arrampicata erano le nuove prove speciali. Vincono i team Pedini Iret e Shawerma. L’appuntamento ora è a Nago Torbole a settembre.
il futuro tra performance, sostenibilità e servizi La nuova rubrica di Outdoor Magazine dedicata al mondo dei motori e ai relativi servizi “business” offerti dalle case auto agli operatori.
pagine 22-23
focus on
pagina 24
Il momento del PARACLIMBING
PAGINe 12-13
in questo numero anche: • Le prime novità SS 2014
provate per voi
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• Skyrunning, grande inizio di stagione • “In catena” con Zamberlan • Climbami, Milano da “scalare” • Giovani climber crescono • adidas eyewear, passion & power
Wild Climb Pantera
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EDITORIALE
di Benedetto Sironi
Beata la (sana) concorrenza Partiamo da tre esempi, due virtuosi e uno decisamente no. Un’analisi del portale Supermoney, l’unico accreditato da Agcom per il confronto delle tariffe di telefonia, rivela che gli italiani trascorrono sempre più tempo al cellulare e inviano più sms, ma spendendo molto meno: l’aumento della concorrenza tra i marchi tradizionali, l’arrivo di nuovi operatori low cost e la possibilità di cambiare operatore mantenendo il proprio numero hanno portato a una riduzione di ben il 50% dei prezzi praticati dagli operatori mobili italiani solo nel 2012. Veniamo ora ai treni: il 18 aprile 2012 è nato Italo, il treno rosso ad alta velocità di Ntv che con la sua comparsa ha dato vita di fatto al processo di liberalizzazione del settore ferroviario in Italia, trasportando in un anno oltre 4 milioni di viaggiatori con oltre 12mila viaggi effettuati e 50 collegamenti attivi. Grazie a questa new entry, decisamente apprezzata dai viaggiatori, in generale le tariffe sono scese del 30% e il trasporto su rotaia ha guadagnato 6 milioni di viaggiatori in un anno. Restando in tema di trasporto, ma con un caso “opposto”: secondo i dati presentati all’Antitrust dall’associazione Altroconsumo le compagnie di trasporto passeggeri per la Sardegna avrebbero fatto “cartello” aumentando tra 2010 e 2012 i prezzi dei traghetti tra il 90 e il 110% (non a caso 4 società sono state multate proprio pochi giorni fa dall’Antitrust per un totale di oltre 8 milioni di euro). Risultato: crollo di prenotazioni e arrivi via nave nei porti di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres diminuite di oltre due milioni in due anni. Cosa c’entra l’outdoor, direte voi? Ebbene, spesso il tema della concorrenza come è evidente anche dagli esempi citati, è legato a doppio filo con quello della “salute” e delle prospettive di un determinato settore. Possiamo dire che quello dell’outdoor sia un mercato positivo e virtuoso da questo punto di vista, dove la concorrenza non manca di certo e anzi sembra aumentare sempre di più. Basta leggere le notizie che puntualmente vi segnaliamo su Outdoor Magazine per apprendere di nuovi marchi che arrivano in Italia, progetti che nascono e brand che differenziano sempre di più la propria offerta, abbracciando nuove categorie di prodotto (a questo proposito non mancheranno delle belle sorprese per la stagione SS 2014. Ve le racconteremo con dovizia di particolari nel prossimo numero, come sempre in versione internazionale in vista della fiera OutDoor 2013). Insomma, in ogni mercato e quindi anche nel nostro, la concorrenza genera più offerta e prezzi più favorevoli per i consumatori, che in certi segmenti sono anche in aumento. Del resto non sarebbe logico un processo simile in un mercato in contrazione. Ma una sana competizione tra le aziende porta spesso benefici anche per l’intero mercato, stimolando nuove idee, servizi, opportunità, innovazioni e visione a medio/lungo termine. Certo non bisogna essere così ingenui da pensare che la concorrenza sia sempre rose e fiori. Così non è anche nell’apparente isola felice del mercato outdoor, dove non mancano problematiche di vario genere e dimensione (il caso di Arco vi dice qualcosa?). Chiudiamo quindi con un’illustre citazione: “Nella corsa alla ricchezza, agli onori e all’ascesa sociale, ognuno può correre con tutte le proprie forze, […] per superare tutti gli altri concorrenti. Ma se si facesse strada a gomitate o spingesse per terra uno dei suoi avversari, l’indulgenza degli spettatori avrebbe termine del tutto. […] la società non può sussistere tra coloro che sono sempre pronti a danneggiarsi e a farsi torto l’un l’altro”. Queste calzanti parole sono del noto economista Adam Smith (Teoria dei sentimenti morali, 1759), grande sostenitore del libero mercato. Insomma, di certo uno al quale la concorrenza piaceva molto. A patto che sia il più possibile corretta e leale.
Editore: Sport Press Srl Presidente: DANIELE DENEGRI Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: RICCARDO COLLETTI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362.600469 Fax 0362.600616 Email: redazione@outdoormag.it Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 Email: redazione@outdoorusa.net Website: www.outdoorusa.net Anno 6 - N.6 / 2013
Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. Responsabile dati: Riccardo Colletti. Chiuso in redazione il 18 giugno 2013
primo piano
distribuzione
Mike Abbott, 20 anni di esperienza, è il nuovo presidente di Keen
Il marchio francese Cousin Trestec distribuito in Italia da Amorini
A partire da lunedì 8 giugno Mike Abbott ha iniziato a svolgere le funzioni di presidente del marchio Keen. Abbott è stato accuratamente selezionato e voluto per promuovere lo sviluppo del brand a livello globale e diffonderne la cultura aziendale. Vanta oltre vent’anni di esperienza in operazioni di business globale e gestione di posizioni di leadership, grazie al suo background come COO per Specialized Bicycles, COO e CFO per Burton Snowboards. Ha svolto un ruolo di primo piano nella costruzione di brand leader nei settori di appartenenza, operando per le linee footwear, hard goods e abbigliamento. “Al compimento del suo decimo anno di vita, Keen si definisce come uno fra i brand outdoor più originali e con il tasso di crescita più elevato a livello mondiale”, ha commentato Mike alla nomina. “Sono onorato di essere alla guida di questo brand in un momento così importante ed eccitante per la sua evoluzione”. “Mike ha ampiamente provato la sua capacità di guidare grandi aziende verso una rapida crescita globale, senza sacrificare autenticità, innovazione e servizi superiori. Ha lavorato per brand leader nei settori di appartenenza e conosce l’arte di essere alla testa di una realtà produttiva. È anche una persona genuina, con i piedi ben ancorati a terra, cosa che lo rende perfetto per il team di Keen”, ha commentato Rory Fuerst, fondatore e CEO di Keen.
Il distributore italiano Amorini ha annunciato con soddisfazione un nuovo marchio in esclusiva per l’Italia: si tratta di Cousin Trestec. L’azienda francese è presente in tutti i mercati mondiali e ha lavorato per alcuni grandi marchi in Europa e negli USA. Con 160 anni di esperienza e oltre 47.000 km di corde prodotte all’anno esclusivamente in Francia, rappresenta uno dei colossi della produzione mondiale di cordame. “La ricerca di prodotti ad alta qualità è, da sempre, il nostro primo obiettivo e negli oltre trenta anni di distribuzione ha sempre premiato l’azienda portandola a un ruolo di primo piano nella distribuzione nazionale”, ha sottolineato il responsabile commerciale della società, Andrea Meattelli. Con questa nuova avventura, interessante in tutti i settori sportivi e professionali, Amorini si ripropone a tutto il mercato “in quota” annunciando ulteriori novità.
Il magazine Overland Journal premia lo scarpone Zamberlan Tofane Overland Journal, nota rivista USA, ha deciso di premiare il modello 1025 Tofane NW GTX RR con due prestigiosi riconoscimenti: l’Editor’s Choice Award e il Value Award. Nelle motivazioni, si legge che “se si potessero raccogliere le migliori caratteristiche dei migliori scarponi al mondo e metterle in uno solo, si otterrebbe il Tofane”. Inoltre, il modello, pur essendo un top di gamma, è stato riconosciuto come best Value perchè, grazie alla costruzione norvegese che permette la risuolatura, può veramente essere un compagno d’avventura per decenni.
Dolomite Outdoor Experience 2013 si fa itinerante: 4 le tappe previste Negli scorsi anni il Dolomite Outdoor Experience si è sempre svolto come un unico grande evento organizzato dall’azienda calzaturiera e rivolto alla rete distributiva, un’occasione di test delle novità prodotto. Per il 2013 il tradizionale appuntamento continua con una nuova formula: non più una tre giorni unica, ma una sorta di tour in 3 macroregioni del nord Italia. Il Dolomite Outdoor Experience cambia e passa al tour. Le tappe previste offriranno come di consueto l’opportunità di provare nuove attività e conoscere da vicino e in anteprima le nuove collezioni Dolomite SS 2014. Ecco di seguito date e luoghi: Outdoor Experience Veneto Friuli, giovedì 20 giugno 2013 al Rif. Dolada, Pieve d’Alpago (BL); Outdoor Experience Trentino Alto Adige, lunedì 24 giugno 2013, Ferrata Castel Drena, Arco (TN); Outdoor Experience Trentino Alto Adige, martedì 25 giugno 2013, Ferrata Castel Drena, Arco (TN); Outdoor Experience Piemonte, mercoledì 26 giugno 2013, Rifugio Galaberna Monviso (CN).
Amorini - 075.691193 - amorini@amorini.it
Asolo si espande in Giappone grazie all’accordo con Mont Bell Asolo ha potenziato il proprio business a livello internazionale, stringendo un accordo per la distribuzione in Giappone con l’azienda specializzata nell’outdoor Mont Bell. “In questo momento c’è una forte energia e un grande fermento intorno al nostro business e siamo quindi convinti delle grandi potenzialità per un ulteriore sviluppo del nostro brand e delle vendite nei prossimi anni. Abbiamo idee molto chiare sulle strategie da seguire per lo sviluppo del nostro brand e siamo certi che combinare il marchio Asolo con la forza di Mont Bell garantirà la creazione di una piattaforma estremamente efficiente in Giappone”, ha spiegato a tal proposito Luca Zanatta, CEO di Asolo. Cui ha fatto seguito la dichiarazione di Takeshi Tatsuno, vice presidente della Mont Bell: “La forza del brand Asolo nel settore calzaturiero a livello internazionale non ha eguali. Da tempo eravamo interessati a distribuire un brand con una forza simile e siamo lieti di aver raggiunto questo accordo con l’azienda”. Secondo quanto siglato, la collaborazione avrà inizio a partire dal primo luglio 2013 e Asolo presenzierà con Mont Bell al prossimo Tokyo Outdoor Show.
Tenaya ora è rappresentata in Italia da Crux Move Crux Move di Milano distribuisce dal 2010 prodotti specifici per climbing e bouldering e vanta nel proprio portafogli una lista di marchi di tutto rispetto: Moon Climbing, Rock Empire, Rock Technologies, Mulebar e Crimp Oil. L’azienda è inoltre diventata da poco agenzia per il marchio spagnolo di scarpette Tenaya. Nato nel 1997, il marchio è cresciuto molto nel corso degli anni e annovera un parco di atleti veramente forti, a partire dal campione iberico Ramón Julián Puigblanque, fino a Ron Kauk, Josune Bereziartu e i fratelli Pou. All’Outdoor di Friedrichshafen Tenaya presenterà una nuovissima scarpetta: Oasi (vedi in foto), dotata dei sistemi SXRDynamics (serraggio mobile) e Draxtor (allacciatura veloce). www.cruxmove.it gianluca.fasci@crux-move.com
JOB OPPORTUNITIES JACK WOLFSKIN, azienda leader a livello internazionale nel settore outdoor, cerca AGENTE PLURIMANDATARIO AGENZIA DI RAPPRESENTANZA con showroom proprio, proveniente dal settore outdoor - sportswear per il rafforzamento e lo sviluppo commerciale in Lombardia, Piemonte, Liguria e Val d’Aosta. Sono richieste esperienza nel settore e penetrazione nei territori di competenza. Per informazioni inviare C.V. con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in base al t.u. 196/2003 alla seguente e-mail: italy@jack-wolfskin.com
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NUOVE APERTURE Un corner Regatta e Dare2B nel Cento%Sport di Montebelluna In quattro anni di attività, Cento%Sport di Montebelluna (TV) ha consolidato il suo successo con una forte specializzazione in tre discipline: calcio, running e montagna. Con oltre 600 mq di superficie, il negozio è a oggi uno dei principali punti vendita del Veneto. Per presidiare ulteriormente il settore sci e montagna, Cento%Sport ha deciso di dedicare un corner di oltre 150 mq ai brand emergenti Regatta e Dare2B, che garantiscono tecnicità a prezzi accessibili. I due marchi inglesi, in Italia dal 2010 con uno showroom di 300 mq a Montebelluna, hanno fornito arredamento e materiale
espositivo. Garantiscono inoltre la presenza regolare all’interno del punto vendita di personale specializzato. Luigi Pellizzari, amministratore della filiale Italiana di Regatta, ha dichiarato: “Abbiamo puntato sulla partnership con un rivenditore molto tecnico e già affermato. I prodotti Regatta e Dare2B sono il complemento ideale dell’offerta di Cento%Sport, che ha una clientela attenta ed esigente, preparata e competente. Stiamo valutando vari progetti con rivenditori sportivi e/o outdoor di tutta Italia. Siamo convinti che questo tipo di partnership sia la strada da percorrere”.
Inaugurata a Denges, in Svizzera, la nuova sede Pomoca esigenze Pomoca ha deciso di spostare la propria fabbrica Dopo l’acquisizione da parte del Gruppo Salewa, avvenuta da Aubonne nel polo industriale di Denges. All’inaugurazionel 2011, Pomoca ha segnato un nuovo importante passo ne hanno preso parte numerosi nella propria storia aziendale. Gioclienti, amici e atleti. Tra loro anvedì 30 maggio infatti è stata inauche Yannick Ecoeur, membro della gurata la nuova sede nell’area indunazionale svizzera di scialpinismo striale di Denges, vicino a Losanna, e poliziotto di frontiera, uno dei in Svizzera. All’inizio della loro campioni e detentore del record produzione, la funzione delle pelli alla Patrouille de Glacier. Heiner da sci era semplicemente quella di Oberrauch, presidente del Gruppo evitare lo scivolamento sulla neve, Salewa, e Josep Castellet, direttore ora questo prodotto deve rispondi Pomoca, sono stati i maestri di dere a tante diverse esigenze. Gli Da sinistra: Josep Castellet, direttore di Pomoca e Heiner Oberrauch, presidente Salewa cerimonia dell’inaugurazione. Preski runner infatti richiedono anche sente all’importante evento anche Guy Dufour, ex proprieun’ottima scorrevolezza, caratteristica meno importante per tario e fondatore della società. gli scialpinisti classici. Un tale sviluppo della disciplina richiede la realizzazione di pelli ad hoc per ogni differente utilizzo. www.pomoca.com Proprio per affrontare e rispondere meglio a queste nuove
salva con nome Monte Rosa Walser ultra trail, ad agosto la prima edizione L’Associazione Forte di Bard, polo turistico-culturale valdostano che opera a livello internazionale, ha organizzato per il 3 agosto la prima edizione del Monte Rosa Walser ultra trail. La gara, che avrà luogo nell’alta Valle del Lys, nei territori dei Comuni di GressoneySaint-Jean e Gressoney-La-Trinité, si divide in 2 percorsi: ultra trail da 50 km con sviluppo di 5.300 mt di dislivello positivo, trail da 20 km con sviluppo di 1.150 mt di dislivello positivo. Il tracciato, preparato per l’occasione dagli atleti Bruno Brunod, Franco Collé e Giancarlo Annovazzi, intende mettere in mostra il patrimonio ambientale, storico e culturale dei territori valdostani situati alle
pendici del massiccio Monte Rosa. Le iscrizioni sono aperte già dall’11 marzo e si chiuderanno il 28 luglio o al raggiungimento degli 800 iscritti, indipendentemente se alla prova ultra trail o trail. Oltre tale data sarà possibile iscriversi unicamente il giorno precedente la gara dalle 11 alle 22, con contestuale ritiro del pettorale. Nel caso in cui le iscrizioni vengano chiuse per il raggiungimento del limite con un certo anticipo potrebbe essere istituita una lista d’attesa per l’accettazione di ulteriori iscrizioni a fronte di eventuali rinunce. www.monterosawalserultratrail.com
Lo spirito di solidarietà dell’Alpine Wonderful Trail Da due anni l’associazione umanitaria Find The Cure, con sede ad Asti e a Ceriale (SV), porta avanti il progetto sportivo-umanitario I run for Find The Cure (irunfor. findthecure.it/). Attraverso la corsa, l’organizzazione no-profit raccoglie fondi per aiutare medici e infermieri a portare il proprio aiuto in aree sottosviluppate. Per questo Find The Cure si fa promotrice della seconda edizione consecutiva dell’Alpine Wonderful Trail, programmata per il prossimo 7 luglio. Il percorso - Gli iscritti alla gara, che all’esordio ha attirato 200 atleti, potranno scegliere tra un percorso da 7 km, uno da 26 km e uno da 37 km. Quest’ultimo prenderà il via dai prati di Ponte Maira del Ciarbonet Caffè alle ore 9.00 e, passando dai sentieri occitani, raggiungerà l’abitato di Chiappera. Salirà poi fino al colle del Greguri a 2.300 metri costeggiando la Rocca Provenzale e la Rocca Castello, prima di risalire nuovamente verso le Grange Pausa e il passo della Cavalla. Il percorso scenderà in seguito dal lago Visaisa alle sorgenti del Maira. Infine, dopo 36 km, il trail si concluderà al Ciarbonet Caffè. Molto ricco il programma che all’apertura del sipario prevede musica
e concerti live nei prati della zona partenza. Alla sera sono invece previsti balli occitani con le note dei Trigomigo. La domenica sarà ospite dell’edizione il gruppo musicale Lou Tapage che a partire dalle 14.00 animerà la zona arrivi con musiche e danze occitane. L’aspetto solidale - La gara è inserita all’interno del CortoCircuito Solidale insieme ad altri trail tra cui il Trail del Monte Soglio, le Porte di Pietra, la MareMontana, il Trail di Oulx e il Casto. I fondi raccolti saranno destinati alla costruzione di due pozzi nei villaggi desertici di Baghan e Kofilo in Mali. I partecipanti potranno inoltre donare scarpe, maglie e pantaloncini da corsa usati ma in buone condizioni per il progetto Samburu Marathon, che verranno consegnati personalmente dai volontari di Find The Cure ai giovani Samburu del nord del Kenya. Da ultimo lo slogan “Io corro ma non scappo” che sarà stampato sulle maglie degli atleti ricorderà a tutti che più si scappa da un problema più ci si allontana dalla soluzione. irunfor.findthecure.it/gara/alpine-wonderful-trail-2013
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partnership Ragni di Lecco e Briantea 84, insieme oltre i limiti dello sport Il celebre Gruppo Ragni della Grignetta ha annunciato una nuova collaborazione con Briantea 84, la società di Alfredo Marson che da quasi 30 anni opera nel campo dello sport paralimpico, offrendo opportunità di divertimento a circa 150 giovani con disabilità. “Abbiamo voluto aggregarci a questa spedizione perché, come i Ragni, anche noi amiamo le sfide che sembrano impossibili”, ha commentato Marson. “Ci piace l’idea che la nostra società possa varcare nuovi territori, spingendosi sempre più in alto. Ognuno può cullare il suo sogno e vivere il senso di libertà che lo sport regala, a qualunque livello. Il bello dei Ragni è il loro essere gruppo, superando la logica dell’alpinista solitario e facendo scoprire la bellezza, l’emozione, i brividi di un traguardo al quale si arriva unendo le forze, rispettandosi e fidandosi del proprio compagno. Siamo fieri di essere al loro fianco”. “Quando ho incontrato Alfredo Manson sono rimasto annientato dalla sua energia, bravura e dedizione a una causa splendida come quella che è fondamento della Briantea 84. Tanto entusiasmo e capacità mi hanno folgorato e come Ragni
PEOPLE Silvio Reffo nuovo ambassador Ferrino Il climber vicentino Silvio Reffo, già atleta La Sportiva, entra a far parte del team di Ambassador Ferrino. Il giovane, che vive la montagna a 360°, è specializzato in arrampicata sportiva e bouldering. Fa parte dal 2008 della Nazionale Italiana Giovanile di arrampicata sportiva con la quale ha preso parte a numerose competizioni internazionali mentre dal 2010 è membro nella Nazionale Italiana Assoluta di Arrampicata Sportiva. Insieme a Ferrino Silvio collaborerà con gli altri ambassador per lo sviluppo di nuovi prodotti dedicati al mondo dell’arrampicata. Utilizzerà inoltre quotidianamente alcuni prodotti come lo zaino modello Gravity, il Crash Pad e le corde da arrampicata oltre all’attrezzatura DMM.
premio Paolo Consiglio 2013
Al centro i fratelli Riegler, vincitori del premio
Il 25 maggio scorso a Torino, nell’ambito degli eventi organizzati per il 150° anniversario del Club Alpino Italiano, i fratelli Florian (atleta dell’alpineXtrem Team di Salewa) e Martin (atleta CAMP) Riegler hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento Paolo Consiglio. Il premio, istituito dal CAI accademico nel 1995 in ricordo dell’alpinista romano protagonista di diverse imprese, viene assegnato ogni anno alla spedizione italiana che più si è distinta. I Riegler hanno meritato l’onorificenza grazie all’impresa compiuta in Pakistan lo scorso anno, quando hanno conquistato una vetta inviolata di 4.950 mt poi ribattezzata da loro Kako Peak, che nella lingua locale significa “fratello grande”. “Martin e Florian Riegler sono due brillanti esponenti di un alpinismo giovane che non segue le mode, che disdegna le strade battute dalla massa e che ha come priorità l’esplorazione e l’esperienza”, ha commentato Giacomo Stefani, presidente del CAI Accademico. “I due fratelli portano avanti idee e scelte anticonformiste con uno stile pulito, da veri professionisti che hanno trovato la loro personalissima strada alla montagna, cercando mete di estrema difficoltà in posti per lo più isolati. Questi motivi ci hanno portato a scegliere la loro spedizione come la migliore del 2012, nella speranza che questo tipo di alpinismo faccia scuola”.
Prenota con Travel Configurator e ricevi un buono The North Face di Lecco siamo onorati di avviare una collaborazione che vuole abbracciare diverse nostre attività come la palestra di via Mauri, le serate in comune, l’aiuto nella realizzazione di loro obiettivi”, ha commentato Fabio Palma. Il legame tra Briantea84 e i Ragni risale al 2010, quando i membri del gruppo vennero coinvolti nella realizzazione dello spot pubblicitario degli Europei under 22. Grazie alla preziosa consulenza e all’intervento operativo dei Ragni, è stato possibile permettere a Lorenzo Molteni, allora capitano degli azzurrini, di spiccare il volo verso il canestro realizzando una spettacolare schiacciata su passaggio di Gianmarco Pozzecco. La sinergia tra le due realtà si traduce immediatamente nella collaborazione al progetto Pakistan, per cui Briantea84 si è impegnata nel reperimento di parte delle risorse necessarie al viaggio, ma anche nell’ideazione di corsi di arrampicata rivolti a persone con disabilità. www.ragnilecco.com www.briantea84.it
The North Face sigla una partnership con Travel Configurator, il primo configuratore di viaggi online che permette di costruire su web il proprio itinerario alla scoperta dei luoghi più suggestivi del Pianeta. Nell’ambito di questo accordo, Travel Configurator ha elaborato una serie di proposte per la PE 2013, consigliando capi d’abbigliamento, calzature, equipaggiamento tecnico e accessori The North Face ideali per vivere al meglio la propria esperienza. Al momento dell’acquisto del viaggio, Travel Configurator offre un buono omaggio di valore proporzionale al costo del pacchetto che permette di ritirare prodotti The North Face a propria scelta presso i flagship store di Bologna, Cortina, Roma, Milano e Verona, oltre che presso svariati rivenditori autorizzati. Per una lista completa di questi ultimi visitare il sito. www.travelconfigurator.it/viaggithenorthface
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INIZIATIVE I corsi di formazione per lavori in quota firmati Kong Un’ampia zona dello stabilimento Kong è attrezzata per tenere corsi di formazione destinati ai lavori in quota. È infatti presente una struttura per effettuare esercitazioni pratiche oltre a un’area perfetta per lezioni teoriche. Inoltre, su richiesta, l’azienda organizza corsi direttamente presso la sede del cliente su tutto il territorio nazionale. Tra le lezioni proposte, quelle dedicate a ispettori DPI con la finalità di garantire la massima efficienza e durabilità di questi dispositivi. Kong propone poi numerosi altri corsi: sul corretto
utilizzo dei DPI anticaduta; per addetti ai lavori su funi in siti naturali e artificiali nonché su alberi; su montaggio, smontaggio e trasformazione ponteggi; per preposti sorveglianza lavori su funi; per istruttori parchi avventura; per soccorritori parchi avventura. Da ultimo, non mancano i corsi di aggiornamento. Il monte ore di ogni corso, che si concluderà con una prova d’esame e con il rilascio di un attestato di frequenza e abilitazione, è ricavato dalle indicazioni di uno specifico decreto legislativo.
X-Bionic col team di Roland Fischnaller per “Riding to Sochi” X-Bionic è stato il fornitore ufficiale dell’abbigliamento bike per il progetto “Riding to Sochi”, ideato dal campione di snowboard Roland Fischnaller. Roland, atleta X-Bionic e Red Bull, ha creato un team del quale fa parte in prima persona insieme ad Aaron March, Sigi Grabner ed Erich Pramsohler. I quattro intendevano raggiungere con la bici da corsa Sochi, in Russia, dove si svolgeranno le Olimpiadi invernali nel 2014. Il team, partito da Funes il 5 maggio, ha percorso in tutto 3.100 km. Gli atleti, che per ogni km
hanno raccolto 1 euro a scopo di beneficenza, sono arrivati in Russia dopo aver attraversato Austria, Slovenia, Croazia, Romania, Moldavia e Ucraina. Durante le tre settimane di viaggio, sono stati seguiti da una troupe televisiva e da un’agenzia PR, che quotidianamente aggiornava un blog e i social media creati appositamente per il progetto “Riding to Sochi”. Non sono mancati poi passaggi in vari programmi televisivi e radiofonici, oltre a servizi editoriali ad hoc.
Ferrino e i suoi ambassador nello Snowleopard Ski Project I due alpinisti Carlalberto “Cala” Cimenti e Alberto “Friky” Friquet, ambassador del brand Ferrino, sono i protagonisti del progetto Snowleopard Ski Project. I due atleti attraverseranno 16 paesi per scalare le 5 montagne più alte delle catene montuose del Pamir e del Tien Shan (ex Unione Sovietica). In particolare le vette interessate dal progetto sono il Lenin Peak (7.134 mt), il Khan Tengri (7.010 mt), il Pobeda Peak (7.439 mt), l’Ismail Somoni Peak (7.495 mt) e il Korjenevskaya Peak (7.105 mt). L’intenzione di Cala e Friky è quella di usare il più possibile gli sci sia in salita che in discesa.
Se dovessero riuscire nell’impresa, conquisterebbero la medaglia Snowleopard che viene conferita a chi realizza la scalata di tutte e 5 le cime interessate dal progetto. Dal 1981 a oggi è stata consegnata a 567 scalatori. Nessuno di essi ha però concepito quest’impresa con l’utilizzo degli sci. Non resta dunque che seguire le avventure dei due atleti sulle pagine Facebook FerrinoOutdoor e SnowleopardSki-Project oltre che sul sito ufficiale del marchio. www.ferrino.com
A scuola di “navigazione” con la Garmin Gps Academy Coordinate, longitudine, latitudine, azimut, altitudine, traccia: sono termini che, a prima vista, potrebbero spaventare chi si avvicina agli strumenti di navigazione satellitare per la prima volta. Per questo Garmin ha istituito la GPS Academy, un’iniziativa di formazione che si pone l’obiettivo di trasferire le nozioni base ai propri utenti e rivenditori, gruppi sportivi, associazioni, federazioni e associazioni di categoria. I corsi sono aperti a tutti e sono programmati in tutta la penisola. “Come spesso succede nel campo della strumentazione elettronica, i consumatori utilizzano solo una piccola parte delle funzionalità del prodotto e questo vale anche per i GPS, siano essi dedicati all’escursionismo che alla pratica di sport all’aria aperta”, ha commentato Maria Aprile di Garmin Italia. “È per questa
ragione che abbiamo avviato una strategia di istruzione per consentire ai nostri utenti di migliorarsi con una maggiore conoscenza dei prodotti”. I primi a usufruire del servizio GPS Academy saranno certamente i rivenditori: “I negozi specializzati che trattano i prodotti Garmin rappresentano un anello importante della catena del valore, ed è proprio a loro che l’utente si rivolge anche per consigli e assistenza, ragion per cui vogliamo investire sulla formazione della nostra rete vendita”, continua Maria. Il processo di formazione si conclude con l’accesso al portale della GPS Academy, dove si potrà accedere a un’area riservata ed eseguire test e verifiche per conseguire il diploma ufficiale. www.garmin.it/gpsacademy
GREEN NEWS
Protocolli d’intesa per il CAI a promozione dell’educazione ambientale Lo scorso 1° giugno a La Spezia, nell’ambito della Settimana Europea dei Parchi, il CAI e Federparchi hanno confermato la loro collaborazione per favorire l’escursionismo, la tutela dell’ambiente, la gestione della segnaletica e dei sentieri e l’educazione ambientale. Le due associazioni hanno sottoscritto inoltre un protocollo di intesa con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e il Parco Nazionale delle Cinque Terre. “Queste intese si aggiungono alle altre 10 sottoscritte con altrettanti Parchi Nazionali”, ha dichiarato il presidente CAI Umberto Martini. “Il CAI è trasversale e radicato nel territorio e, sottoscrivendo questi accordi, si impegna a realizzare gli obiettivi preposti”. CAI e Federparchi sono impegnati a tracciare le strategie per l’organizzazione futura delle aree protette, ragionando sui temi di biodiversità e cultura, di tutela, di fruizione e di qualità della vita. Nella stessa giornata è stato siglato inoltre il protocollo di collaborazione tra CAI Federparchi e la società speleologica italiana per svolgere attività di ricerca e studio sui sistemi carsici presenti all’interno delle aree protette e promuovere la sensibilizzazione ambientale.
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rubrica iog - ALTRE DUE interessanti INIZIATIVE FIRMATE ITALIAN OUTDOOR GROUP
www.italianoutdoorgroup.it
IOG premia i negozianti storici e invita gli opinion leader all’Italian Breakfast In foto alcune fasi dell’Italian Industry Party organizzato con grande successo da IOG a Ispo 2013. Con lo stesso format verrà organizzato il primo Italian Breakfast IOG a OutDoor Friedrichshafen 2013 (12 luglio, dalle 9:00 alle 11:00, presso il foyer del Bistro Florenz all’entrata Est).
Lo scorso 21 maggio si è svolta l’Assemblea generale IOG nella quale sono state discusse e analizzate le importanti iniziative che l’associazione ha organizzato finora nel 2013: in primis il progetto Italian Outdoor Group all’estero in occasione di Ispo e l’accresciuta presenza al Trentofilmfestival (aspetti dei quali vi abbiamo parlato nelle scorse puntate della nostra rubrica). Ora lo sguardo è puntato al prossimo futuro, che si preannuncia altrettanto ricco di progetti. Uno dei più interessanti riguarda i dealer italiani.
UN PREMIO PER I NEGOZIANTI STORICI
Per la prima volta infatti le aziende outdoor italiane assegneranno un riconoscimento ai negozi che hanno aiutato a costruire l’outdoor in Italia. Un’associazione come Italian Outdoor Group fonda la sua forza su un principio base: la collaborazione. Nell’attuale contesto competitivo non è più pensabile agire secondo logiche
individualiste, la strategia vincente è quella della rete, della collaborazione, non solo con realtà simili alle proprie, ma con tutti gli stakeholder che fanno parte del proprio mercato. In questo i negozianti rivestono un ruolo di particolare importanza, sono gli interlocutori diretti dei consumatori finali e negli anni sono stati i soggetti che hanno lavorato accanto alle aziende per costruire una cultura dell’outdoor sul territorio. Le aziende IOG sono consapevoli di tale ruolo, ecco perché per la prima volta nel 2013 verrà assegnato il riconoscimento “negozio storico dell’outdoor”, ma solo a quei negozi che con il loro impegno hanno contribuito a far crescere l’outdoor in Italia. Il premio, quindi, non è solo un primo passo per avvicinare sempre più le aziende ai negozianti e per creare una rete di soggetti che operando in sinergia possano ottenere sul mercato risultati significativi, ma anche per dare un segnale verso l’importanza del continuare a promuovere i valori del
settore outdoor presso il consumatore. I negozianti a cui verrà dato il premio sono operatori economici segnalati dagli associati IOG, in attività almeno dal 1980 e che negli anni si sono distinti per serietà, professionalità e passione.
THE ITALIAN BREAKFAST
Sempre nell’ottica della collaborazione e del network, da segnalare l’appuntamento previsto il 12 luglio dalle 9 alle 11 ad OutDoor Friedrichshafen, nel secondo giorno della fiera tedesca. Due ore nelle quali si svolgerà il primo “Italian Breakfast IOG” sul modello dell’Italian Industry Party organizzato con grande successo allo scorso Ispo Winter (in quel caso dalle 18.30 alle 21.00). Un evento presso la lounge sita all’entrata
est della fiera organizzato in collaborazione con ISPO che si era rivelato un interessante momento di incontro, con accesso unicamente su invito, dove hanno partecipato non solo le aziende IOG, ma la stampa, importanti buyer, personaggi del mondo outdoor e ospiti internazionali. Nella lounge, inoltre, erano state esposte le novità presentate dalle aziende in fiera, in modo da permettere agli ospiti del party di vedere dal vivo i prodotti descritti nell’IOG magazine e apprezzarne le forme e le funzionalità. La stessa formula verrà ripetuta anche ad OutDoor, con l’unica differenza dell’orario (e dei cibi serviti…). L’appuntamento quindi è nel foyer del Bistro Florenz all’entrata Est nella mattinata di venerdì 12 luglio.
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editoria Esperienze e approfondimenti “Sulla Francigena” Il secondo quaderno della serie “Sulla Francigena”, promosso dall’associazione Amici della Via Francigena di Santhià, a cura di Mario Matto e Gianpaolo Falletti, si compone di quattro parti: “cultura del cammino”, con contributi e approfondimenti dedicati agli addetti ai lavori e a chi ritiene sia indispensabile riappropriarsi del territorio in modo sostenibile; “esperienze”, in cui alcuni pellegrini raccontano quello che hanno vissuto
si è distinto in materia di accoglienza dei pellegrini. Per chi vuole acquistare una copia della pubblicazione “Sulla Francigena – Quaderno di cultura del cammino, esperienze e approfondimenti”, volume II, può cercare informazioni sul sito.
percorrendo la Via Francigena; “camminiamo anche noi”, dove si descrivono le nostre iniziative finalizzate ad avvicinare la gente alle camminate; “caratteristiche dei pellegrini”, in cui vengono esposti i risultati di un’indagine statistica condotta sui pellegrini ospitati nell’ostello di Santhià nel 2011 e nel 2012. A conclusione del volume è presente uno speciale dedicato all’esperienza di Lamporo, piccolo comune del Vercellese che
www.santhiasullaviafrancigena.it
eventi Una “Grande festa della montagna” per i 90 anni di Lowa Il 29 giugno Lowa compirà 90 di storia. Per festeggiare l’importante anniversario della fondazione, avvenuta nel 1923 nel villaggio bavarese di Jetzendorf, alle porte di Monaco, si terrà una “Grande Festa della Montagna” nei pressi di Siglhof, ai piedi del Mt. Wendesteil. Per l’occasione si riuniranno migliaia di amici, escursionisti, atleti, business partners e molti altri affezionati del prestigioso brand. La giornata, ricca di eventi, musica e degustazio-
lezioni di introduzione al trekking, aree dedicate al bouldering, allo slackline, al trail running e all’hiking, oltre a info points sugli sport di montagna, sul soccorso e sugli equipaggiamenti. Sarà inoltre possibile testare tutti i prodotti Lowa. I festeggiamenti si concluderanno in tarda serata con fuochi d’artificio che illumineranno l’intera vallata bavarese.
ni gastronomiche, sarà all’insegna dello sport, dell’informazione e del divertimento. Ospiti d’eccezione saranno i big dell’alpinismo e dell’arrampicata come Gerlinde Kaltenbrunner, Ralf Dujmovitz, Stefan Glowacz, Hans Kammerlander, Ines Papert, David Goettler e Alix Di Melle. Tutti ovviamente ambassadors Lowa. Tra le numerose attività sportive si terranno percorsi guidati alla scalata,
Eiger Ultra Trail, già sold out alla prima edizione La Eiger Ultra Trail è la prima gara di questo tipo a prendere piede nella zona dell’Oberland Bernese, ai piedi delle tre cime dell’Eiger, del Mönch e dello Jungfrau. Per questa prima edizione, in scena il 20-21 luglio, la risposta degli appassionati è stata entusiasmante, tanto da registrare il tutto esaurito per le 3 diverse competizioni in programma: saranno infatti più di 950 i partecipanti, provenienti da 25 paesi. La partenza e l’arrivo sono state fissate a Grindelwald, popolare centro turistico della zona, che fungerà dunque da centro opertivo della competizione. I 3 diversi trail in programma sono la Ultra E101, la E51 e la più semplice E16. La Ultra E101, di 101 km per 6.700 metri di dislivello, è certamente la corsa regina nonché la più dura, e vedrà al via al-
cuni degli specialisti al top della corsa in montagna. Il numero massimo di corridori, 400, è stato raggiunto con un certo anticipo. La E51 è ovviamente meno impegnativa ed è possibile parteciparvi individualmente come in team da 2 persone. Anche qui è stato raggiunto il numero massimo di 400 atleti molto presto. Infine si terrà anche la E16, l’ideale per chi è meno allenato e intende divertirsi, in grado di offrire comunque un meraviglioso spaccato delle montagne del luogo. Le iscrizioni per quest’ultima saranno aperte anche nel giorno di gara. Tra gli sponsor Scott e Julbo. www.eigerultratrail.ch www.facebook.com/EigerUltraTrail
Dalla Germania all’Italia con la Gore-Tex Transalpine-Run di oltre 15.000 metri su un totale di 250 km, e partirà come da tradizione da Oberstdorf, in Baviera, per giunph: Kelvin Trautman
500 atleti per 250 team provenienti da oltre 30 nazioni si daranno appuntamento dal 31 agosto al 7 settembre 2013 per la nona edizione della Gore-Tex Transalpine Run, certamente una delle più belle e impegnative gare trail running in Europa. La sfida a coppie ha preso piede nel 2005 e nel corso degli anni è cresciuta sempre di più, tanto da chiudere le iscrizioni dei team con largo anticipo. Quest’anno è previsto un percorso con dislivello
gere al traguardo italiano a Laces (BZ). In media quindi, nel corso delle 8 tappe (Oberstdorf, Lech am Arlberg, St. Anton am Arlberg, Samnaun, Scuol, Passo Resia, Solda, Laces), ogni concorrente dovrà percorrere 2000 mt di dislivello e 35 km al giorno. I 250 team di coppie in gara sono suddivisi nelle diverse categorie uomini, donne, uomini master, senior master e misti. www.transalpine-run.com
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Outdoor automotive
La nuova rubrica di Outdoor Magazine dedicata al mondo dei motori e ai relativi servizi “business” offerti dalle case auto agli operatori
Due dei più celebri fuoristrada presenti sul mercato. A sinistra la nuova Range Rover presentata nel 2012. A destra la Jeep Wrangler Mountain Edition 2013.
il futuro tra performance, sostenibilità e servizi Nel 2004 su iniziativa del gruppo Sportmaker (società specializzata nella comunicazione, nello sport marketing e nella progettazione di start-up di successo nel settore sportivo) abbiamo creato Sport Press S.r.l., casa editrice specializzata nell’editoria business-to-business. Sport Press nello stesso anno ha lanciato la rivista Pointbreak Magazine, nel 2006 il qui presente Outdoor Magazine, nel 2011 Running Magazine e nel 2013 Bike4Trade Magazine. Giornali cartacei ai quali, da gennaio 2012, si sono aggiunti anche i due web magazine Sport4Trade e Bike4Trade, nonché l’innovativo portale B2B Sport4Trade Search. NEGLI USA Nel 2008 Sportmaker ha poi deciso di sbarcare negli Stati Uniti, in California, dove ha dato vita a una media company anch’essa specializzata nell’editoria business-to-business: DnF Media Inc. Abbiamo così lanciato nel 2009 la sfida agli americani nel mondo dell’outdoor con la presentazione della rivista Outdoor Magazine Usa. Siamo penetrati in una realtà altamente competitiva nella quale erano presenti ben tre riviste B2B. In tre anni Outdoor Magazine USA è diventato
FATTORE “C” E SERVIZIO Altre importanti attività verranno comunicate a breve e i nuovi progetti in cantiere vedranno presto la luce, in Europa e oltre oceano. Unitamente al fattore C (fortuna), sul quale il nostro brillante direttore responsabile Angelo Frigerio ha scritto in passato alcuni suggestivi articoli, vi è un altro fattore: il servizio al cliente. Riteniamo infatti che l’informazione che generiamo debba essere utile a chi legge. Se così non fosse, in un momento in cui l’editoria è in un periodo di vera e propria emergenza, non avremmo mai pubblicato questo articolo.
UNA RUBRICA PER GLI OPERATORI L’auto è un attore primario della nostra vita sia privata che professionale. Nello sport spesso si ha l’esigenza di avere auto capienti, performanti e non di rado a quattro ruote motrici. Abbiamo così pensato di offrire ai nostri lettori una rubrica che parli, attraverso servizi e approfondimenti, delle ultime novità in quel settore dell’auto più vicino alle nostre esigenze. Una rubrica che sia in grado di interessare il nostro pubblico, le piccole e medie aziende, ma anche gli agenti di commercio (per i quali l’auto è un vero e proprio strumento di lavoro) e naturalmente i negozi. Attori che spesso hanno necessità di essere informati sia sui prodotti sia su quei servizi auto motive (assicurativi, finanziari, noleggio, leasing, etc.) che a fronte di importanti risparmi possono portare anche notevoli vantaggi gestionali.
TRA CRISI E NUOVE SFIDE Abbiamo così deciso di introdurre un nuovo tassello alla comunicazione per i nostri lettori. Una rubrica dedicata al mondo della tanto amata e odiata automobile, non a caso battezzata “Outdoor Automotive”. Un mercato, quello dell’auto, che sta vivendo un momento difficile, in Italia addirittura drammatico. Se però analizziamo i bilanci dei costruttori auto a livello globale ci rendiamo conto che si tratta di una realtà in grande fermento, tra cambiamenti e opportunità. Da un lato tecnologie sempre più sofisticate, motori più performanti
unità di auto vendute sul mercato italiano Anno
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TRA MARCHI E SERVIZI Una rubrica che ci parli dell’auto in modo differente. Faremo approfondimenti su quelle vetture che sono più vicine a noi, per natura e per tecnologia.
www.sportmaker.it
l’incidenza delle vendite del segmento crossover negli ultimi 4 anni in italia Mercato Italia
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Fonte dei grafici: UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri). Dalle due tabelle è evidente la forte diminuzione di auto vendute in Italia negli ultimi anni (dai 2,16 milioni del 2008 si arriva agli 1,4 milioni del 2012). In questo calo generalizzato il segmento Crossover (fuoristrada e suv) è costantemente in crescita a livello percentuale, essendo passando dall’1,46% di incidenza nel 2008 all’8,49% nel 2012.
Parleremo delle mitiche Subaru, che da sempre sono il simbolo e l’emblema della vettura outdoor. Una delle prime in Italia ad avere introdotto gli impianti GPL sui suoi modelli. Parleremo di Bmw, non della sua eleganza, ma del fatto che è stato nominato per il sesto anno la casa automobilistica più sostenibile al mondo secondo l’indice di sostenibilità Dow Jones. Racconteremo che è l’unica azienda automobilistica a essere classificata ogni anno in questo importante gruppo di indici di sostenibilità da quando è stato creato nel 1999. Parleremo naturalmente di tanti altri marchi e soprattutto di tutti quei servizi che, oltre a farci risparmiare in termini di costi, ci rendono la vita più facile in termini di impegno di personale nella gestione dei parchi auto aziendali o di una singola autovettura. Lasciamo ora la parola all’Ing. Ivan Vellucci, customer service manager di Mercedes Benz Italia S.p.A., che in questo primo editoriale approfondisce l’argomento SUV. Un segmento che negli ultimi anni è continuamente cresciuto sia in termini di vendite che in percentuale sul totale delle auto vendute, mentre il mercato auto in generale è crollato (si vedano i dati raffigurati nei grafici di questa pagina).
e auto sempre più intelligenti. Dall’altro l’impellente necessità di un mondo più pulito nel quale la sfida del futuro sarà produrre inquinando il meno possibile, in tutti i settori.
il giornale di riferimento per l’industria outdoor in Nord America.
A cura di DANIELE DENEGRI
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CENNI STORICI, EVOLUZIONE E PROSPETTIVE
Dal fuoristrada all’amato (e odiato) SUV di Ivan Vellucci Cosa hanno in comune una Fiat Campagnola e una Fiat Panda? Nulla. Davvero nulla. Neanche gli pneumatici. Dal 1951 a oggi sono passati 61 anni durante i quali progresso tecnologico e abitudini di utilizzo hanno determinato cambiamenti epocali. Abbiamo deciso, per inaugurare la rubrica motori su queste pagine, di ripercorrere la storia di una categoria di vetture tanto amata: i fuoristrada. Già, ormai nessuno li chiama più così. Il marketing ha dovuto reinventarne il nome perché, in fondo, in pochi li utilizzavano per percorsi fuoristradistici. Oggi si devono chiamare SUV, acronimo di Sport Utility Vehicle. Una vettura di connotazione sportiva adatta anche ad altri scopi o meglio, adatta anche al fuoristrada. Come dire: fateci ciò che volete perché tanto la vettura va bene lo stesso.
La celebre Fiat Campagnola
A PROPOSITO DI FIAT - Nome a parte però le vetture fuoristrada hanno avuto dei cambiamenti a dir poco strabilianti. Una Fiat Campagnola nata grazie ad un bando pubblico per creare la prima “jeep” italiana per il nostro esercito, aveva in dotazione un motore Fiat benzina da 1900cc in grado di sviluppare la “fantastica” potenza di 39kW (53cv) e un diesel (solo nel 1958) di 1953cc e 29kW (40cv). Se la volessimo confrontare con l’unico fuoristrada Fiat rimasto, la Panda 4x4, questa ha un motore 1300cc con 75cv. Una bella differenza. Certo, cose di altri tempi. Non abbiamo dati sulle emissioni ma a giudicare dal consumo (12 litri per 100km) la Fiat Campagnola doveva inquinare molto di più di una Panda (4.7 litri per 100 km).
da vero con motori che vanno dal 2000cc al 3000cc benzina; dal 2300cc diesel aspirato al 2500 turbodiesel. Il Vitara invece è del 1988. Nasce per assecondare le esigenze di chi vuole meno spazio. È un tre porte e ha la trazione integrale inseribile manualmente. Segna un’epoca perché rende sempre più cittadino il fuoristrada. LA NASCITA DEL SUV - Sono gli anni del boom economico e del benessere però a trasformare definitivamente il fuoristrada in SUV. Nascono negli anni 90 veri e propri bisonti della strada che non badano a dimensioni, consumi, emissioni. Ogni particolare va verso l’opulenza: occorre farsi notare a ogni costo. Nascono così la BMW X5, la Mercedes Classe ML, la Toyota Land Cruiser, le nuove Range Rover, la Lexus LX, la Jeep Grand Cherokee, fino ad arrivare all’Hummer che viene prodotta sia nel mastodontico H1 sia nel “meno impegnativo” H3. Tutti modelli destinati a un importante successo commerciale. I clienti rimangono in fila davanti alle concessionarie attendendo anche un anno per una X5 o una ML. Vetture che non vedranno mai la sabbia o il fango poiché i loro clienti le utilizzeranno prevalentemente per la città e la vacanza. Eppure fanno il boom di vendite. Alcune come la Subaru Outback non sono certo “best seller” ma rappresentano per prestazioni e fama vera chicche per intenditori. Raggiungono la notorietà grazie anche ai successi nei rally, dove la trazione integrale diventa un must, ma sono vetture progettate per l’outdoor. Il SUV forse è stato proprio inventato dal brand giapponese. VOGLIA DI “GREEN” - Il nuovo millennio però comincia a far respirare aria nuova. Si inizia a pensare maggiormente ai consumi e alle emisisoni così come alla vivibilità delle città. I tanto amati SUV diventano i tanto odiati SUV. Da oggetti del desiderio si trasformano in oggetti del demonio. Ghettizzati perché consumano e inquinano, ma soprattutto perché rappresentano la ricchezza sfrenata alla quale occorre mettere un freno. Essere, non apparire, ecco cosa conta. Una tendenza sempre più vera dopo lo scoppio della bolla immobiliare americana e l’inizio della crisi economica mondiale.
L’OFFERTA ATTUALE - Oggi il solo listino auto comprende 943 versioni per un SUV. Si va dalla Dacia Duster e i suoi 11.900€ ai 270.970€ della MercedesBenz Classe G65AMG. Oppure, in base alle emissioni di CO2, dai 91 g/km della Peugeot 3008 HYbrid4 ai 397 g/km della Mercedes Classe G65AMG. Si potrebbe dunque scrivere un articolo solo delle numerose vetture presenti nel listino. Torniamo però alla storia. I PRIMI FUORISTRADA - Dopo la Campagnola il primo veicolo fuoristrada che segna il tempo è la Range Rover. Iniziano i mitici anni 70 e si sente il bisogno di una vettura all road. Una vettura che diventa il simbolo dell’alta borghesia che fatica a trovare una identità. La Range Rover è una vettura in grado di andare ovunque consentendo un comfort invidiabile perfino a una berlina di lusso. Ha un solo motore grande (3800cc V8) e una linea che rimarrà immutata per ben 25 anni. Il fuoristrada ha il suo mito. La Mercedes-Benz impiegherà circa 8 anni per introdurre sul mercato una vettura che diventerà mito anch’essa: la Classe G. Diversa per impostazione, non raggiunge però mai la classe e l’eleganza di una Range Rover. GLI ANNI 80 - Queste due vetture aprono però la strada alla massa. Gli anni 80 vedono infatti due importanti modelli che molti ricorderanno: il Mitsubishi Pajero e il Suzuki Vitara. Il Pajero segna il mercato dei fuoristrada in Italia più per apparenza che per veri numeri di vendita. Rappresenta però lo sdoganamento di una tipologia di vetture che viene utilizzata non solo da chi va fuori strada ma anche dagli yuppies cittadini che poi si insabbiano alla prima occasione. Eppure è un fuoristra-
SUBARU ai Giochi Olimpici di Lake Placid 1981. Il SUV sportivo erà già una realtà
SUV - Ibridi, cilindrate ridotte, alimentazioni GPL o metano, emissioni tagliate. Niente viene più lasciato al caso. La parola d’ordine è rendere “green” il prodotto. Se ritorniamo alle 943 versioni presenti attualmente nel listino italiano, ben 763 sono sotto i 200 g/km di C02; 299 sotto i 150 e solo 3 sotto i 100 (sempre la Peugeot 3008). Ben 79 poi sono le auto che consumano meno di 5 litri per 100 km con una emissione sotto i 200 g/km. Inquinare poco e consumare altrettanto è dunque possibile. Non stiamo parlando solo di veicoli elettrici ma anche di veri e propri oggetti del desiderio come la BMWX1, il Mitsubishi Outlander, il Nissan Qashqai. Le grandi capacità di carico e la versatilità assoluta necessitano ancora di consumi ed emissioni elevate. Ma non ancora per molto. Le motorizzazioni ibride infatti iniziano a spuntare sui primi prototipi anche di marchi blasonati come Porsche, Mercedes-Benz, BMW. Se anche la Rolls Royce diventa elettrica, il futuro è davvero dietro l’angolo.
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Prodotti mad rock
In attesa della nostra ricca “Products Guide” sul prossimo numero, in esclusiva le prime anticipazioni delle collezioni primavera-estate 2014
ADIDAS
M5
Terrex Scope GTX
Con una pianta più larga rispetto alla Shark, la M5 è stata sviluppata per riuscire a soddisfare prestazioni e comfort in tutti gli ambienti di arrampicata. Nel design è presente la suola concava brevettata che caratterizza le scarpette Mad Rock. La tecnologia Arch Flex garantisce una calzata aderente mentre il nuovo Torque Heel permette di raggiungere le migliori prestazioni dell’arrampicata come mai prima. Disponibile nelle misure: 3-13, 14, 15 US.
Questa scarpa, parte della categoria delle “leggere”, ha una nuova suola in gomma Stealth, in grado di garantire un grip ineguagliabile soprattutto sul bagnato e sulle superfici rocciose. La sua costruzione in Gore-Tex la rende totalmente impermeabile mentre la tecnologia adiPRENE le dona il massimo comfort. Prezzo al pubblico: 150 euro.
DISTRIBUITO DA:
DISTRIBUITO DA: Adidas Italy 039.27151 - customer.service@adidas.com
Amorini - 075.691193 - amorini@amorini.it
Kefas
Blaze 2013 Il modello Blaze è una scelta ideale per hikers e trekkers che chiedono comfort e leggerezza. Questa calzatura presenta un design innovativo ed è costruita attraverso una combinazione di poliestere tecnico a trama rinforzata e pelle scamosciata idrorepellente. I piedi sono mantenuti all’asciutto grazie alla membrana BioDry, integrata alla tomaia, che offre anche un ottimo isolamento termico. Blaze è una calzatura comoda e avvolgente che garantisce comfort e sicurezza durante le situazioni più difficili. La scritta laterale del logo è molto accattivante ed è applicata attraverso una micro iniezione di gomma. L’allacciatura è agevolata da idonei ganci metallici originali. Il plantare è microforato per una migliore traspirazione con uno shock absorber posizionato sulla parte tallonare. La suola utilizzata è la Vibram Winkler Evo mentre l’intersuola in Eva accentua il comfort e la stabilità. Disponibile nelle taglie 36-47 e nelle colorazioni da uomo e da donna. DISTRIBUITO DA:
Styl Grand - 0423.670340 - info@kefas.it
La Sportiva
Trango Cube Gore-Tex Scarpone ultra leggero per alpinismo tecnico ed escursioni su vie ferrate. Il sistema d’allacciatura di nuova concezione con ganci e passanti annegati nel materiale termoplastico di struttura elimina le cuciture e riduce i volumi esterni. Massimo contenimento del peso e comfort di calzata senza precedenti grazie alla totale assenza di cuciture nella tomaia: la struttura e i rinforzi classici sono sostituiti dalla nuova costruzione Thermo Tech Injection in materiale termo-plastico sovra-iniettato, tecnologia che esalta la massima repellenza superficiale del prodotto. Comfort ulteriore è dato dall’imbottitura interna anatomica e dalla linguella elastica fasciante integrata nella tomaia: evita la formazione di pieghe e di strati superflui di materiale facendo sì che il piede si muova in maniera sinergica con la calzatura. La suola La Sportiva Cube by Vibram è realizzata con design esclusivo ed è dotata di spessori alleggeriti grazie all’utilizzo di un sottile tessuto di montaggio posto tra battistrada e intersuola: tale soluzione permette di contenere lo spessore di gomma e quindi di ridurre anch’esso il peso globale della calzatura. Anche il pacchetto dell’intersuola è stato completamente rivisto rispetto alle precedenti edizioni della famiglia Trango, utilizzando poliuretano anti-compressione in punta e tallone e inserti in EVA ammortizzante nella fascia plantare e nel tallone. La tallonetta è inoltre dotata di inserti in TPU che aumentano la risposta elastica in appoggio favorendo l’ammortizzazione. Lo snodo 3D Flex System, in continuità con i precedenti modelli Trango, facilita il controllo in appoggio.
DISTRIBUITO DA: La Sportiva 0462.571800 - www.lasportiva.com
AKU
Montagnard GTX Scarpa pensata per alpinismo di stampo classico su ghiacciaio e cascate di ghiaccio. Ideale per lavori in ambienti freddi grazie alla fodera Gore Tex Duraterm, impermeabile e isolante. La suola IMS³ Smooth Mountaineering, costruita con PU a diversa densità, distribuisce un’ammortizzazione ottimale su tutti i tipi di terreno, mentre la costruzione Exoskeleton fornisce stabilità e protezione. Tallonetta in TPU e puntalino in gomma definiscono l’equipaggiamento ramponabile di Montagnard GTX, una scarpa precisa, durevole e affidabile, per l’alpinismo e i lavori in montagna.
DISTRIBUITO DA:
Dolomite
Rocket Steinbock Calzatura in pelle scamosciata idrorepellente e traspirante, realizzata con soluzioni innovative nel design e nella tomaia. La suola Vibram sviluppata da Dolomite in esclusiva per il mondo approach garantisce una tenuta ottimale sui sentieri di avvicinamento e sulle rocce. La calzata è ergonomica e precisa grazie a un particolare sistema di costruzione e di allacciatura che fascia la scarpa a 360°. Il puntale Toe flex permette di avere una maggior sensibilità durante la scalata. Il sottopiede in EVA anatomica (DAS System) consente una perfetta ammortizzazione e l’heel support facilita l’appoggio della caviglia, evitando torsioni innaturali. È un modello versatile dal look moderno (ideale anche per la città). Design e colore sono i suoi elementi distintivi, senza dimenticare una delle sue caratteristiche fondamentali, la leggerezza: solo 372 gr. DISTRIBUITO DA: Dolomite 0422.884488 - info@dolomite.it
INOV8
X-Talon 212 Le precedenti versioni di questo modello sono state indossate dagli atleti che hanno vinto in più occasioni il titolo mondiale in diverse discipline off road. Per la nuova collezione viene proposta questa variante colore che si caratterizza per un abbinamento molto aggressivo nelle tinte black, orange e blue. Le sue specifiche tecniche la rendono ideale per chi corre sui terreni che necessitano di aderenza elevata e sensibilità. Il differenziale dell’intersuola è di 6 mm. Misure disponibili: da 37,5 a 47 EU. Peso: 212 gr.
Aku Italia - 0423.2939 - info@aku.it
tecnica
Inferno X-Lite 2.0 È il modello di calzatura all-terrain più versatile della nuova collezione, dedicata a chi cerca un prodotto che garantisca stabilità, leggerezza e ammortizzamento. La tomaia è senza cuciture, fabbricata con un misto di PU sintetico e mesh, ed è foderata in fibra tessile. Il sistema dell’intersuola impiega la tecnologia TRS Max 2.0 Phylon EVA e grazie al plantare Ortholite anatomico a doppia densità assicura un’eccellente capacità di assorbimento dell’impatto. Differenziale: 10 mm. Il battistrada è Vibram. Misure: uomo 6–12,5 Uk, donna 3,5–8,5 Uk. Peso (compreso sottopiede): uomo 320 gr, donna 270 gr.
DISTRIBUITO DA:
ABC Distribution - 0463.422401 - info@abcdistribution.it
Lizard
Kross Scramble Scarpa leggerissima e flessibile realizzata con tomaia in Kevlar resistente all’abrasione, rinforzo in punta, suola dal grip eccellente. Per camminare in modo “naturale” in sicurezza.
DISTRIBUITO DA:
Aicad - 0461.231489 - info@aicad.com
Teva DISTRIBUITO DA:
Tecnica Group - 0422.8841 - info@tecnicagroup.com
zamberlan
230 SH CROSSER PLUS GTX RR Vincitore nel 2013 del prestigioso Editor’s Choice Award della rivista americana Backpacker. Scarponcino leggero e confortevole, perfetto per chi richiede massime prestazioni sui percorsi trail e hiking più impegnativi. La calzata comoda viene esaltata dalla suola esclusiva Zamberlan Vibram Speed-Hiking, dalla membrana Gore-Tex e dal maggior spazio per le dita del piede. Ottima performance nei percorsi più impegnativi.
DISTRIBUITO DA: Calzaturificio Zamberlan 0445.660999 - zamberlan@zamberlan.com
Tevasphere Rally Scarpa da trail realizzata con tomaia in materiale sintetico e mesh, intersuola in schiuma Eva ergonomica e lavorazione Strobel in Eva lungo tutta la scarpa, per la massima ammortizzazione. Grazie alla suola Spider365 Rubber garantisce il grip in ogni situazione. Inoltre presenta un tallone sferico con due cuscinetti di sostegno che offrono una leggerezza minimalista senza sacrificare la stabilità. I materiali ad asciugatura rapida permettono di camminare senza sentirsi “impantanati”. Disponibile nelle misure 7-12, 13, 14 US (uomo) e 5-10, 11 US (donna), oltre che nei colori black, insignia blue, dark grey e drizzle per uomo, vaporous gray, olympian blue, slate e black per donna.
DISTRIBUITO DA: Artcrafts International 055.68189 - info@artcrafts.it
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Focus Prodotti on Arc’teryx
Alpha FL Packs Il brand canadese introduce questo zaino dal design innovativo, perfetto per viaggiare in quota leggeri e veloci. I nuovi Alpha 32/45 offrono una risposta efficiente alle necessità dei climber più esigenti. Realizzato con tessuto N400r-AC2 nylon ripstop (leggerissimo e robusto), rivestito in tessuto laminato per ottenere una costruzione termo-saldata, è essenziale e performante. Alpha offre un singolo scompartimento con estremità estensibile, sistema di sospensione minimalista, tasca esterna con zip. Chiusura roll-top per la massima impermeabilità. Peso: 610 gr - 32 lt, 680 gr - 45lt. Telaio senza barre di alluminio in HD 80 Foam. DISTRIBUITO DA:
4US - 0436.2731 - 4ussrl@tin.it
ferrino Sintesi ½
Ferrino propone una nuova serie di tende a 1 (in foto) e 2 posti destinate a tutti gli utilizzatori che necessitano di un prodotto ultraleggero senza compromessi. Tessuto: monocamera in poliestere Ripstop 50D 3000 mm trattato FR con interno zanzariera trattato FR, pavimento in poliestere impermeabile 3000 mm trattato FR, cuciture nastrate nel doppio tetto e nel pavimento. La struttura presenta paleria esterna composta da 3 pali in duralluminio precollegati in colore differenziato per facilitare il montaggio e picchetti in alluminio Exagon. Tra le altre caratteristiche dispone di ingresso con sistema di aerazione, porta con zanzariera, tasche interne porta oggetti, gancio porta lampada, sacca custodia, kit di riparazione.
DISTRIBUITO DA:
Ferrino & C. - 011.2230711 - info@ferrino.it
Mountain Equipment Micron Jacket
Giacca leggerissima e minimalista, realizzata con l’innovativo tessuto Drilite realizzato da Mountain Equipment. Il nuovo Drilite 12D è incredibilmente leggero e offre performance notevole, fino 20.000 mm di protezione dell’acqua e un altissimo livello di traspirabilità. Tale tessuto è rinforzato da una membrana 50D che accresce la resistenza all’abrasione ed è molto apprezzato da mountain runner, climber e alpinisti. L’Activa Fit infatti e i gomiti preformati offrono grande libertà di movimento. Il capo dispone inoltre di cappuccio, areazione sotto braccio, tasca napoleone sul petto e polsini preformati.
In attesa della nostra ricca “Products Guide” sul prossimo numero, in esclusiva le prime anticipazioni delle collezioni primavera-estate 2014
CRAZY IDEA
RUNNING COLLECTION
GORE FOEHN JACKET
Questo modello della linea Summit Series è il guscio minimalista di punta della collezione SS14 di The North Face, pensato per arrampicate veloci. Realizzato in Gore Active a 3 strati, è dotato di tecnologia VaporWick, di proprietà The North Face, che consente di rimuovere dalla pelle sudore e umidità incanalandola verso la superficie esterna del tessuto dove può prontamente evaporare. Grazie al doppio strato 2L in nylon 15D stretch, questa giacca assicura massima libertà di movimento. DISTRIBUITO DA: The North Face 0423.683100 - www.thenorthface.com
Performance 9,2mm Unicore La corda ibrida Performance 9.2 offre tutto il necessario ai climber più esigenti, in quanto combina le caratteristiche di corda singola, mezza e doppia. Il trattamento di cui è caratterizzate la rende resistente all’acqua e all’abrasione. Grazie all’Unicore, le performance di sicurezza e durata sono notevolmente migliorate. La grande leggerezza fa la differenza per questo modello. DISTRIBUITO DA: Giorgio Primmer 010.212481 - giorgio.primmer@fastwebnet.it
Da questa stagione agonistica è stato creato un team Crazy. Nella squadra firmata Crazy Idea sono presenti dei veri e propri specialisti del settore, ma anche alcuni atleti già presenti nel team Crazy Winter, che conta alcuni degli sci alpinisti più forti del mondo. Lo sviluppo dei nuovi prodotti e delle soluzioni tecniche è stato studiato con i ragazzi del team, che già nel corso di questa stagione stanno utilizzando i nuovissimi capi con l’innovativo tessuto Power Kler unito al Silicon Print a compressione graduata, esclusiva di Crazy Idea presentata questa stagione e che sarà il leit motiv della collezione running 2014. DISTRIBUITO DA:
Crazy Idea - 0342.706371 - info@crazyidea.it
Jack Wolfskin Rock Surfer 30,5
Parte della categoria Active trail, il nuovo Rock Surfer è specificatamente disegnato per le attività intense. Realizzato con il sistema Flex Motion, soluzione adattata agli zaino dall’abbigliamento, presenta zone morbide in corrispondenza della schiena e delle spalle, in grado di offrire comfort e alta traspirabilità. La tecnologia Stretchbelt e la cintura regolabile sul fianco garantiscono totale libertà di movimento, mentre le clip metalliche di sicurezza sulle spalle prevengono i cambiamenti di regolazione non intenzionali nel corso dell’attività fisica. Il materiale Flexshield XT offre invece grande flessibilità, coadiuvato dagli inserti in fibra di vetro che assicurano la stabilità strutturale.
grivel
ROCKER 45 Zaino ideale per falesia e boulder. Presenta apertura laterale integrale ed è realizzato in nylon e tarpaulin rinforzato con schienale imbottito, ricoperto da reticolo Air. Dispone di cintura a cinghia con piccole tasche laterali porta-oggetti, chiusura pettorale regolabile in altezza, spallacci imbottiti preformati economici, maniglie per trasporto superiore e laterale e occhielli di nylon sulla parte superiore. Pesa 2130 gr. Lunghezza: 60 cm. DISTRIBUITO DA:
Grivel - 0165.843714 - info@grivel.com
karpos
Rock pant Pantalone tecnico in tessuti mono e bistretch resistenti e molto traspiranti: K-Lee Light, K-Lee Reinforced, Kortec. Rinforzi cuciti in Dyneema. Ideale per arrampicata e alpinismo leggero. Disponibile nelle taglie: 44-60 uomo, 38-52 donna.
DISTRIBUITO DA:
Jack Wolfskin Italia - 0472.068420 - office@jack-wolfskin.it
mammut
DISTRIBUITO DA: Manifattura Valcismon 0439.571222 - sportful@sportful.com
10.0 Sensor La Sensor è una corda di eccezionale sicurezza che grazie alla tecnologia BiCo Sense permette all’utilizzatore di “sentire”, pur senza vedere, se durante l’utilizzo si supera la metà corda o se si sta arrivando alla fine nel corso del rilascio. In questo modo chi tiene in sicurezza il climber può usufruire anche del tatto, oltre che della vista, aiutata per altro dalla differente colorazione che caratterizza la Sensor sempre nel mezzo e a fine corda, dove è più sottile. Il modello è dotato anche della finitura superDry, che offre una resistenza superiore a sporco e acqua. DISTRIBUITO DA:
Socrep - 0471.797022 - info@socrep.it
DISTRIBUITO DA: Invia - 340.2584918 - hannes.oehler@invia.de
the north face
Edelweiss
MASTERS TINY LIGHT
Questo modello è indubbiamente la versione da trekking più alla moda mai realizzato nelle ultime Collezioni Trekking Masters. Interamente dedicato alle donne, il suo aspetto ricercato si unisce a una grande praticità per quel che riguarda comfort e stabilità. È composto da tre sezioni ø 16/14/12 mm in lega d’alluminio 7075 F56 con sistema di chiusura BS Blocking System. In aggiunta, la nuova manopola Pro Foam conferisce un aspetto elegante oltre che sportivo. È inoltre equipaggiato di supporto filettato per l’avvitamento rapido della rotella da ø 50 mm e di una punta in tungsteno. Lunghezza compatta, regolabile da 58 a 125 cm. DISTRIBUITO DA:
Masters Srl - 0424.524133 - www.masters.it
MONTANE Fang5
Nato dal desiderio di creare uno zaino da trail dedicato alla velocità, il Fang 5 offre grandi performance. Al fine di offrire la massima protezione all’attrezzatura, il suo cuore è costituito da un comparto resistente all’acqua costruito in tessuto impermeabile e superleggero Raptor Hydroseal, con membrana interna in PU ed esterna in silicone, completamente nastrato. Questo a sua volta è sostenuto dalla rivoluzionaria struttura elasticizzata Montane Freelight che si adatta al corpo e offre un impareggiabile supporto del peso quando ci si muove su terreni accidentati. Oltre a presentare un porta bastoni di facile accesso, lo zaino viene offerto con due borracce personalizzate con forma ricurva anti rollio per aderire perfettamente al torace e con gancio rapido per l’ancoraggio agli spallacci. Inoltre l’ingegnoso design accoppiato all’estrema leggerezza lo rendono perfetto per gli allenamenti come per le corse in montagna di un giorno. DISTRIBUITO DA: Serico 348.1003320 - info@serico.biz
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LED SENSER
gm
SEO 7R
hiking L+R pro
MILLET
SEO è la nuova serie di torce frontali Led Lenser giovane e attraente, caratterizzata da design moderno, colori freschi e grande potenza luminosa. Oltre che per il loro design, questi modelli convincono grazie al peso ridotto e alle funzioni innovative di cui sono dotate, quali ad esempio la regolazione automatica della luce della Led Lenser SEO 7R, la più potente della collezione. Pesa solo 105 gr e dispone di una potenza massima di 220 lumen, con raggio di illuminazione fino a 130 mt. L’autonomia varia dalle 5 alle 20 ore, in base all’utilizzo. Ricaricabile, presenta le tecnologie Smart Light Technology, Advance Focus System, Optisense Technology. La testa della torcia è orientabile, la fascia frontale è intercambiabile.
Calze leggere consigliate per utilizzo tecnico estivo: escursionismo alpino, trekking impegnativo, ferrate. Massimo comfort di calzata grazie alla struttura differenziata e rinforzata destro/sinistro. Spugna ammortizzante con funzione antishock in zona pretallone-tallone e dita dei piedi. Fascia elastica stabilizzante sulla gamba e a metà piede. Filato traspirante, termoregolatore, resistente, avvolgente e di rapida asciugatura.
La giacca Activ GTX 3L di Millet, super leggera e resistente, è progettata con la tecnologia di prodotto Gore-Tex Active che la rende estremamente traspirante e ideale per attività ad alto impatto aerobico di durata giornaliera. Dotata di cerniere impermeabili, polsini elastici e cappuccio regolabile per garantire il massimo comfort e il 100% della performance.
Styli Stick
DISTRIBUITO DA: Amorini 075.691193 - amorini@amorini.it
0461.990286 - info@gmsport.net
Trilith Summer Pants short
tsl
Questo bastoncino in Alluminio 7075 è una vera e propria rivoluzione nell’ambiente del Nordic Walking. Le sue curvature permettono un buon assorbimento delle vibrazioni (equivalente a quello di un bastoncino al 50% in carbonio) e garantiscono un grande comfort per la pratica dell’attività. È anche dotato di un guantino staccabile Nordic Profi Strap. La 1a curva migliora l’angolo dell’impugnatura, permettendo di alleggerire la presa e di rinforzare la circolazione sanguigna. La 2a curva consente di avere più potenza di propulsione di ridurre la diffusione delle vibrazioni in tutto il bastone. Con la 3a curva infine la punta tocca il suolo ad angolo retto evitando così qualsiasi scivolamento. Dimensioni: 105>130 cm. Peso : 205 gr x 2. Impugnatura in Eva, punta in tungsteno.
DISTRIBUITO DA: Calze Gm Sport
X-Bionic
DISTRIBUITO DA: Led Lenser Italia srl 030.9670918 - info@ledlenser.it
e
Activ GTX 3L jkt
DISTRIBUITO DA: L.M.O. 0423.648281 - contactlmo@lafuma.fr
VAUDE
Women’s Kelowa Coat
Pantalone della linea Travel che per la nuova stagione estiva verrà riproposto con nuovi colori. Realizzato al 92% in polyester e all’8% in elastane, presenta diverse soluzione tecniche. L’Innerlap AirConditioningZone, collocato nella parte interna della coscia, scarsamente reattiva al freddo, attraverso una sottile maglia in rete con la funzione ZeroInsulation aiuta a smaltire rapidamente il calore in eccesso, mentre il 3D-BionicSphere System sul coccige permette l’evaporazione del sudore nella zona inferiore della schiena. Le SweatTraps sulla parte bassa della schiena sono specificamente destinate a catturare il sudore che scorre verso i glutei. Questa prima fase, che spesso porta a irritazioni, viene così interrotta sul nascere. La speciale costruzione fornisce elasticità a 6 dimensioni.
Dedicato alle donne attive, è il capo ideale per le stagioni di transizione. L’isolamento PrimaLoft Eco (realizzato al 70% con materiale riciclato) offre calore eccezionale persino in condizioni di bagnato, ultraleggerezza, idrorepellenza, traspirabilità, comprimibilità. Pratico e versatile, Kelowa Coat è perfetto per le attività outdoor come per la vita urban e può essere portato sempre con sé poiché occupa l’ultimo angolo libero dello zaino. Si lava in lavatrice e mantiene le sue proprietà tecniche inalterate nel tempo.
DISTRIBUITO DA: Trerè Innovation 0376.718611 - x-bionic@trereinnovation.it
DISTRIBUITO DA: Panorama 0472.201114 - info@panoramadiffusion.it
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Brands new
Intervista con Edoardo Galizzi, imprenditore italiano classe ’87 A cura di paolo grisa
ph. David Sevi
Spider Slackline: quando i giovani hanno voglia di fare Un ragazzo della Val Gandino (BG) ha provato a trasformare la propria passione in lavoro. Così è nato il primo marchio italiano di slackline.
un bello stereo per creare la giusta atmosfera. Tra i vari intimi “ammessi” alla palestra privata vi è sia gente ormai “veterana” dell’attrezzo sia chi invece approccia per la prima volta e quindi, durante i tentativi di camminata, magari si avvale volentieri dell’assistenza del braccio teso di qualcuno con i piedi a terra che lo affianchi. Noi, assolutamente negati, tra un (disastroso) tentativo e l’altro cerchiamo di farci raccontare qualcosa di più da Edoardo, che su alcuni aspetti tecnici preferisce non sbilanciarsi troppo, come si trattasse di chissà quali “segreti industriali”.
Nel mondo outdoor la slackline sta accogliendo sempre più appassionati. È un bel gioco per fare da riempitivo tra un tiro e l’altro, una pausa per passare l’ultima “acciaiata” alle braccia, o semplicemente un modo per riempire un pomeriggio in un parco, tra un pic nic e un po’ di tintarella. È utile per la preparazione in tanti sport, sia per il miglioramento delle capacità propriocettive sia a scopo riabilitativo, come anche per l’incremento della reattività muscolare. Come e quando hai conosciuto la slackline? Quello che, a oggi, mancava era un marchio Ho conosciuto la slackline circa 5 anni fa, a sfondo tricolore, italiano. Dalla conoscenza nell’ambito dell’arrampicata. All’inizio la vedevo quasi casuale con una nuova attività sportiva come un buon sistema di alal lancio di un’impresa il lenamento, durante l’inverno passo è stato breve per però mi dedicavo molto allo Edoardo Galizzi, classe ’87 sci e snowboard nell’ambito di Leffe, paesino simbolo del freestyle. Purtroppo circa di quella Val Gandino col3 anni fa ho avuto un brutto pita così duramente dalla episodio: una caduta mi ha crisi (ormai tramutatasi creato un grosso problema in pandemia) del tessile, muscolare che l’aiuto di meassediato e sconfitto daldici e massaggiatori non rila concorrenza asiatica. solveva. Facendo slackline in Una laurea in economia, modo assiduo invece ho visto un lavoro in ufficio e, nel che la mia condizione mitempo libero, un’idea, gliorava a vista d’occhio. È un poi realizzata, di lanciare esercizio davvero completo quello che è ufficialmente che fa lavorare tutti i muscoli il primo marchio di slackliEdoardo Galizzi, del corpo. Stiamo parlando di ne italiano. Abbiamo confondatore di Spider Slackline pochi anni fa, eppure allora la tattato Edoardo, l’ideatore slackline in Italia era un’attività assolutamente di questo progetto imprenditoriale, e ci siamo molto più di nicchia rispetto a oggi. fatti invitare nel suo “bunker privato”, dove E Spider Slackline quando arriva? prova i prodotti, si allena ma soprattutto gioca Appena finita l’università ho iniziato a lavocon gli amici, sempre rigorosamente, in equirare come dipendente. Dopo meno di un anno librio su una slack. Qui, in un capannone della avevo voglia di lanciarmi in un progetto che mi zona industriale di Leffe, ha attrezzato lo spazio impegnasse a fondo. Così, anche incoraggiato con varie slackline di diverse caratteristiche, da da alcuni amici, ho realizzato l’idea. Ancora quelle più rigide per camminarci più comodaoggi mantengo il mio lavoro, perché per il momente a quelle più elastiche per esibirsi negli mento questa è ancora una scommessa, che spettacolari salti ed evoluzioni del freestyle, poi però di strada ne ha già macinata parecchio. varie fettucce statiche, tavolette propriocettive Un bel ritorno ci sta arrivando dalla pubblicità e materasso elastico. Ovviamente non manca
i prodotti firmati Spider Slackline
White 15 mt
Il modello di maggior successo, il più versatile e amichevole. L’ideale per iniziare a prendere confidenza con il mondo della slackline. Grazie alle sue caratteristiche studiate per un approccio facile risulta adatta a tutti, bambini, ragazzi, adulti, e anche per coloro che vogliono fare un’attività riabilitativa ai legamenti. Se ti piace fare sport divertendoti, questa è la tua slackline. Lunghezza: 15 metri. Larghezza: 50 mm. Venduto con la sacchetta porta slackline. Prezzo: 69.95 euro.
ph. David Sevi
Pro 20 mt
Questa linea è pensata e sviluppata per tutte le persone che vogliono migliorare il loro equilibrio e la forma fisica divertendosi. Grazie alla sua elevata dinamicità rende possibile eseguire fantastiche evoluzioni. La sua speciale stampa pro-grip crea una sensazione totalmente nuova di aderenza e controllo. Le asole sono rinforzate e il cricchetto è fissato a una linea a resistenza doppia per aumentarne la sicurezza. Questo è il modello scelto dagli atleti pro. Lunghezza: 20 metri. Larghezza: 50 mm. Venduto con la sacchetta porta slackline. Prezzo: 84.95 euro.
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che facciamo. Pubblicità autoprodotta ovviamente, perché non abbiamo ancora budget da investire in marketing: dunque pagina Facebook, passa parola, presenza costante a eventi e disponibilità a far provare l’esperienza a quanta più gente possibile. Non ti chiederò se sono tutti imbranati come me... Raccontaci piuttosto: com’è articolato il mercato di slack? Abbiamo detto che siete il primo marchio italiano giusto? Il prodotto slackline è di fatto una derivazione di un attrezzo da lavoro, ma presenta caratteristiche statiche ed è modificato per essere più elastico, secondo alcune specifiche che vengono fornite dalle varie aziende ai fornitori. Oltre ad alcuni marchi noti del mondo dell’arrampicata come Mammut o Austrialpin, ci sono poi aziende nate proprio attorno al prodotto slack: di queste quattro sono tedesche, una francese e una inglese, ma sull’onda di questo successo ne stanno nascendo di nuove. Noi guardiamo al migliore e puntiamo a fare meglio. Il marchio di riferimento adesso è Gibbon e per arrivare lì dove sono loro ci hanno messo 4 o 5 anni. Abbiamo voluto un prodotto che per caratteristiche tecniche potesse star loro alla pari, poi abbiamo lavorato sugli aspetti più di “impatto emotivo”, per convincere i futuri slackliner a scegliere noi e non loro. Per farti capire, io è da un anno che provo diversi tipi di cinghie per tro-
vare un fornitore che mi soddisfi e i primi prodotti finiti sono arrivati solo un paio di mesi fa. Entrando nello specifico della vostra offerta, qual è attualmente la gamma prodotti e come si differenzia dagli altri marchi? Abbiamo due prodotti in commercio. White spider-slackline, lunga 15 mt, è la nostra linea di maggior successo, la più versatile e la più amichevole. È l’ideale per iniziare a prendere confidenza con il mondo della slackline in quanto adatta a tutti, bambini, ragazzi, adulti e anche per coloro che vogliono fare un’attività riabilitativa ai legamenti. La Pro spider-slackline, lunga 20 mt, è pensata per tutte le persone che, oltre a migliorare il proprio equilibrio, vogliono cimentarsi in fantastiche evoluzioni. Si caratterizza infatti per una maggior elasticità, che ovviamente è necessaria per compiere i salti e i vari tricks del freestyle, ma complica un po’ le cose in fase di camminata. La sua speciale stampa pro-grip crea una sensazione totalmente nuova di aderenza e controllo. Le asole sono rinforzate e il cricchetto è fissato a una linea a resistenza doppia per aumentarne la sicurezza. Entrambe sono vendute con una sacchetta rinforzata porta Slackline. Come detto, dopo aver determinato l’armatura elastica del prodotto, abbiamo lavorato a lungo sull’estetica con una grafica accattivante e sul packaging con una particolare scatola tridimensionale, in-
vece che vendere il prodotto nella stessa sacca di trasporto come fanno molto marchi. Distribuzione del prodotto? Beh, considerato che ha solo un paio di mesi di vita, per il momento è distribuito in Lombardia, Trentino, Piemonte e Valle d’Aosta. Qui nelle nostre zone è possibile acquistarlo presso Carrara Sport di Nembro e Df Sport Specialist. A ogni modo ci stiamo muovendo per trovare distributori nelle altre regioni d’Italia. Come fa una piccola start up con mezzi limitati e sede in una laterale della Valle Seriana a far sapere al popolo di giovani freestyler, boulderisti, arrampicatori e ogni genere di sportivo o curioso, che adesso esiste un marchio di slackline con passaporto italiano? Spider Slackline per promuovere questa disciplina attraverso i suoi atleti ha già partecipato a numerosi eventi su tutto il territorio nazionale. Negli ultimi mesi in particolare, nel territorio bergamasco, abbiamo animato i mercatini di Natale a Cene, la fiera di San Giuseppe a Gandino e il carnevale di Padova, suscitando l’interesse e la curiosità di molte persone che si vogliono avvicinare a questa nuova disciplina. Prossimamente saremo anche al nuovo raduno di street boulder “Ardesio si blocca”. Lo scorso 13 e 14 aprile, presso il parco di Trenno a Milano, si è tenuto il secondo raduno nazionale di slackliners, dove sono stati presenti tutti i mi-
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gliori atleti italiani della specialità. In quell’occasione è stato anche possibile, per i meno esperti, iniziare a muovere i primi passi su una slackline. L’evento è organizzato dal gruppo Slack Passion di Milano e noi siamo stati tra gli sponsor. Recentemente abbiamo partecipato anche a numerosi eventi inerenti all’arrampicata come ClimbaMi, il MelloBlocco e il Palinuro climbing Festival. Insomma, non si può proprio dire che stiamo fermi. Com’è possibile rintracciarvi, magari per sapere a quali eventi è possibile conoscervi? Sulla nostra pagina Facebook abbiamo già molti contatti, lì segnaliamo ogni iniziativa a cui saremo presenti. Il pubblico della slackline mediamente ha un’età giovane e dunque è forse il miglior modo per raggiungere l’ampio bacino di potenziali curiosi. Abbiamo poi il nostro sito internet. L’ora si è fatta tardi, e con tutti questi tentativi (falliti) di raggiungere la fine della slack i muscoli iniziano a sentire la fatica. Edoardo dice che dopo 4-5 sere che si prova chiunque riesce a percorrerla tutta, noi rimaniamo un po’ dubbiosi. Si spegne la musica nel bunker e, qui a Leffe, un’altra serata di slack si è appena conclusa. www.spider-slacklines.com
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Focus on
è iniziata la stagione di skyrunning. Confermate le tre specialità su tutti i circuiti, in evidenza quest’anno interessanti novità fra i partner La partenza in notturna della Transvulcania (11 maggio). photocredit: Jordi Saragossa A lato Kilian Jornet Burgada in una fase della gara
Correre sotto la volta del cielo Oltre alle Skyrunner World Series, nel 2013 sono in programma anche i Campionati Italiani e gli Europei, che si terranno a luglio sulle Dolomiti. I migliori atleti si sfidano con un ambizioso traguardo in vista del 2014, quando si disputeranno i Campionati del Mondo. A cura di DAVIDE CORROCHER
I Team Partner - Da quest’anno per la prima volta anche alcuni importanti brand del mondo outdoor e trail running sostengono il circuito delle Skyrunner World Series. Prima dell’inizio dei giochi, la Federazione ha annunciato la partecipazione dei quattro Team Partner che potranno sperimentare direttamente sul campo il grande livello della competizione, la qualità degli eventi organizzati e la significativa esposizione mediatica. Sono Salomon, Arc’teryx, La Sportiva e per la prima volta Inov8 che faranno scendere in campo le proprie formazioni di atleti in tutte e tre le discipline previste dal regolamento. La nascita di queste collaborazioni è un segnale molto forte di come per le aziende del settore diventare parte attiva dell’evento rappresenti un aspetto non secondario del proprio impegno e dei propri investimenti.
Killian Jornet ed Emelie Forsberg ancora primi alla Skymarathon di Zegama (27 maggio). ph: Jordi Saragossa
mana prima. Anzi, proprio qui nel 2012 non riuscì ad andare oltre un sofferto terzo posto crollando esausto al traguardo. Alle sue spalle, l’atleta adidas Luis Alberto Hernando e Sage Canaday di Scott Sports. In campo femminile, la campionessa norvegese ha lottato fino alla fine con la spagnola Nuria Picas (Feec), staccandola solo negli ultimi sei chilometri. Terza, Uxue Fraile (adidas). L’esordio stagionale per la sezione Sky è avvenuto il 27 maggio scorso con la Zegama-Aizkorri SkyMarathon. Circa 600 sono stati i partecipanti, fra i quali ancora una volta a ottenere il successo sono stati Kilian ed Emelie. Fra i partenti c’era anche l’italiano Marco De Gasperi che però ha abbandonato la corsa al 21esimo chilometro. Porta colori azzurro è stato anche Tadei Pivk del team Crazy Idea, giunto terzo alle spalle di Hernando.
Europei e mondiali - Al via a luglio, anche gli European Skyrunning Championships che si tengono ogni due anni. L’esordio assoluto per la categoria Ultra avverrà con la tanto attesa Trans d’Havet sulle Piccole Dolomiti del Veneto (27 luglio). Canazei sarà invece la sede delle altre due competizioni che si terranno rispettivamente il 19 e il 21 luglio: il durissimo Vertical Kilometer, con soli 2,1 km di sviluppo complessivo, e Luis Alberto Hernando, Transvulcania l’ormai classica Dolomites SkyRace, scelta photocredit: Jordi Saragossa ogni anno dai migliori top runner mondiali. Per finire, è doveroso segnalare che grande attesa si sta già registrando in vista degli Skyrunning World I primi verdetti – Le Skyrunner World Series si sono uffiChampionships del 2014, un grande evento che si ripete a cialmente aperte anche quest’anno con la partenza della distanza di quattro anni. La seconda edizione del torneo è in Transvulcania, gara svoltasi l’11 maggio scorso sull’isola di La programma a Chamonix tra circa 12 mesi. Le montagne franPalma. L’evento è già considerato uno degli appuntamenti più cesi ospiteranno le tre gare previste dall’organizzazione della importanti all’interno del panorama mondiale, un momento ISF. I campioni in carica dal 2010 sono Urban Zemmer (Italia) imperdibile per tutti gli atleti più forti. Al termine della comper il Vertical Kilometer, Kilian Jornet (Spagna) per la SkyMapetizione il successo è andato ai due campioni in carica, enrathon e Nicola Golinelli (Italia) per la combinata. In campo trambi appartenenti al team Salomon, Kilian Jornet e Emelie femminile tutti e tre i titoli sono stati raggiunti da Laetitia Forsberg. L’asso spagnolo ha completato il percorso con il nuoRoux (Francia). vo record di 6h 54’ 09’’ nonostante vi fossero dei dubbi sulla sua condizione fisica, certamente messa a dura prova dagli www.skyrunning.com impegni della stagione invernale conclusa soltanto una setti-
ph: Matteo Zanga
“Da qui si doveva cominciare: il cielo […] Un’apertura e nulla più, ma spalancata”. Sono versi della poetessa polacca e premio nobel per la letteratura Wislawa Szymborska. Uno spunto di intensa suggestione lirica, ma anche un punto di osservazione interessante per introdurre gli argomenti più caldi riguardanti uno sport che il cielo lo ha addirittura nel nome: skyrunning. Dall’anno scorso, anno di ricorrenza per il ventennale dalla nascita della disciplina, la ISF – International Skyrunning Federation ha avviato un importante progetto di ristrutturazione. In occasione dell’Assemblea Generale Annuale tenutasi il 6 luglio, sono stati assegnati i nuovi incarichi all’interno della commissione atleti e un ruolo fondamentale è stato affidato agli skyrunner. All’assemblea è stato anche ridefinito il cartello delle specialità che prevede la suddivisione di tutti i circuiti in tre differenti categorie: Vertical, Sky e Ultra. Un’evoluzione quella dello skyrunning che ha necessariamente riguardato anche la parte della comunicazione mediatica, con una copertura globale sempre più vasta che raggiunge 180 Paesi nel mondo, la diffusione su magazine specializzati e non solo, o la presenza online attraverso il sito ufficiale e i social network.
Campionato Italiano 2013 La nuova stagione del circuito nazionale è cominciata il 2 giugno con la Orobie Vertical K e sarà costituita da undici eventi totali. Al termine saranno tre i titoli assegnati, uno per specialità. Nello specifico, la disciplina Sky si caratterizza per le distanze comprese tra i 20 e il 42 km adatte agli specialisti della maratona e della mezza su dislivelli impegnativi. Quest’anno sono previste tre SkyRace e due SkyMarathon e la classifica finale terrà conto dei migliori tre risultati in combinata conseguiti da ciascun atleta, di cui uno almeno dovrà essere relativo a una maratona. Per quanto riguarda le altre due sezioni il discorso è differente, dal momento che a contribuire al posizionamento nel ranking definitivo saranno i due migliori tempi personali. Il Vertical comprende gare in cui a dominare è la componente del dislivello, con 1.000 metri di ascensione da percorrere nel minor tempo possibile. Per finire, la nuova sezione Ultra prevede una serie di gare di oltre 50 km per gli appassionati Orobie Vertical K (2/06): da sin. Marco Moletto di endurance in (terzo), Chevrier Xavier (secondo), Marco De Gasperi (primo) e l’organizzatore Mario Poletti. montagna.
sky
• Stava SkyRace Tesero, Val di Fiemme (TN) - 30/06 • Maratona del Cielo Aprica-Corteno Golgi (BS) - 7/07 • Gran Sasso SkyRace Fonte Cerreto (AQ) - 4/08 • Maddalene SkyMarathon Madonna di Senale, Rumo (TN) - 25/08 • SkyRace Monte Cavallo Piancavallo, Aviano (PN) - 8/09
vertical
• Orobie Vertical K, Rifugio Coca Valbondione (BG) - 2/06 • Vertical del Cornon Val di Fiemme (TN) - 30/06 • Gran Sasso Vertical Kilometer Fonte Cerreto (AQ) - 2/08
ultra
• Trail Oasi Zegna Ultra SkyMarathon, Trivero (BI) -16/06 • Royal Ultra SkyMarathon, Gran Paradiso Canavese (TO) 4/08 • Tartufo Trailrunning 65K Calestano (PR) - 20/10
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Eventi
Il 1° e il 2 giugno a Bergamo la prima tappa dell’estate 2013
Intervista ai nostri team di Pointbreak
ph. Alberto Orlandi
ph. Matteo Zanardi
Sui 2.000 metri della Cima della Croce
I Rewoolution Raid “accendono” l’estate Nonostante una primavera quasi invernale, il weekend di gara ha regalato cielo sereno e tanto divertimento ai 43 team partecipanti, cui si è aggiunta anche l’incognita neve sul percorso. Ferrata e arrampicata erano le nuove prove speciali. Vincono i team Pedini Iret e Shawerma.
Tra sfide in famiglia e propositi di rivincita in vista di Torbole Oltre ad aver promosso ancora una volta le iscrizioni dei team shop, come sempre non potevamo mancare di persona anche a questa tappa dei Rewoolution Raid. Abbiamo quindi creato due team tramite le nostre riviste Pointbreak e Running Magazine (appartenenti come Outdoor Magazine al gruppo editoriale Sport Press). Per rispetto della par condicio se il primo team era interamente maschile, a farci ancora maggior onore è stata la composizione del secondo: tutto al femminile, uno dei (soli!) cinque team rosa iscritti alla gara. Per i sei partecipanti era la prima esperienza per quanto riguarda la tappa di Bergamo e si è trattato di un match “in casa”, dato che tutti risiedono nelle vicinanze. A essi abbiamo chiesto delle loro eventuali esperienze passate ai Rewoolution Raid, del percorso, della gara e delle discipline preferite, se ci saranno a Torbole e qualche aneddoto in più. Ecco la raccolta delle loro dichiarazioni.
L’appuntamento ora è fissato per il 21-22 settembre a Nago Torbole, sul lago di Garda. In palio, per chi saprà conquistare il migliore risultato tra le due prove, vi sarà ancora una volta in premio lo straordinario viaggio in Nuova Zelanda, alla scoperta della terra da sogno da cui proviene la lana utilizzata per la creazione dei prodotti Rewoolution.
ph. Giovanni Marchesi ph. Giovanni Marchesi
Il format ha previsto due giorni di gara e due tracciati misti (trail running e mountain bike) fra i quali scegliere, diversi per livello di difficoltà e numero di chilometri: un percorso lungo di 16 km a piedi e 30 km in bici, con 2.200 mt di dislivello positivo totale, pensato per gli atleti più esperti; un percorso corto di 10 km a piedi e 30 km in bici, con 1.700 mt di dislivello positivo totale, aperto a tutti. Tra le prove da superare per ottenere punti utili in classifica trail running, mountain bike, orienteering e photo contest. All’interno del percorso pro una novità è stata for-
nita dall’inserimento di una piccola chicca: la salita lungo una via ferrata. Un percorso attrezzato praticamente inaugurato dai team Rewoolution Raid, visto che è stato aperto agli escursionisti solo la settimana precedente. Il sentiero porta ai 2.000 mt della Cima della Croce ed è stato dedicato alla memoria dell’alpinista Pierangelo Maurizio di Oltre Il Colle. La prova di arrampicata invece era stata attrezzata su uno degli itinerari più semplici dei Torrioni Gemelli, Monte Cornagera, sopra l’abitato di Selvino. Un omaggio alla storia alpinistica del paese di Nembro e della bergamasca in generale: qui sin dai primi del ‘900 i migliori alpinisti bergamaschi venivano ad allenarsi, qui sono state iniziate alla scalata intere generazioni di climber e alpinisti locali. Anche il meteo alla fine ha strizzato l’occhiolino alla manifestazione, rivelandosi ben più clemente di quello che le previsioni d’inizio settimana avevano pronosticato. Tuttavia i quantitativi di pioggia che questa primavera ci ha fatto vedere si sono comunque fatti sentire lungo il percorso di gara: grandi quantità di fango nell’area dell’orienteering e creste del Monte Alben ancora con qualche traccia di neve per i team pro.
ph. Marco Varoli
Il campo base allestito sul Monte Poieto
team che man mano, alla spicciolata, giungevano al traguardo dopo ore e ore sempre in movimento, prima di corsa, poi sullo stretto sellino della bicicletta.
ph. Matteo Zanardi
Location che funzionano non si cambiano. E così anche quest’anno ripartono i Rewoolution Raid con la loro veste estiva, la più faticosa forse, quella in cui conta maggiormente la resistenza, ma dove emerge il vero spirito outdoor, come già avevamo sottolineato nel nostro articolo relativo alla tappa di Torbole dello scorso anno. Sì alla fatica dunque, sì alle attività più adrenaliniche ma sempre all’interno del meraviglioso contesto naturale che queste località, Bergamo e Nago Torbole, ci permettono di scoprire. Un percorso che quest’anno, per quanto riguarda questa prima tappa, svoltasi nel week end del 1-2 giugno, era ancora più outdoor e meno cittadino. Nell’edizione 2012 infatti gran parte della gara si era svolta nelle vicinanze della città alta di Bergamo, che pure racchiude scenari collinari assolutamente interessanti e adatti alla pratica sportiva. Quest’anno invece la corsa è partita al di fuori dell’area cittadina, all’inizio della Val Seriana, dove i primi rilievi delle Prealpi si saldano ai colli cittadini. Il traguardo è stato posto, diversamente dall’edizione scorsa, nella città bassa, precisamente all’interno del Lazzaretto di Bergamo. Qui il morbido praticello del cortile interno ha fatto da oasi ristoratrice alle membra, esauste e infangate, dei componenti dei vari
ph. Marco Varoli
A cura di PAOLO GRISA
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TEAM RUNNING MAGAZINE (pettorale 44):
Alberto e Nicola avevano già partecipato insieme alla tappa di Livigno ma non avevano esperienza di quella estiva. Nel complesso però hanno apprezzato ancora di più il format in questa declinazione rispetto a quella invernale, dato che il coinvolgimento dei membri nell’obiettivo della squadra e lo spirito di collaborazione emergono maggiormente. Il percorso era impegnativo soprattutto per quanto riguarda la parte di orienteering, mentre i checkpoint erano posti molto distanziati dai sentieri tracciati e per raggiungerli bisognava spesso entrare nel fango fino ai polpacci. Il primo giorno invece non era esagerato come dislivello. Il team ha terminato la gara settimo, con un po’ di delusione perché erano andati benissimo all’inizio, arrivando secondi in cima al Poieto. Poi, dopo il tratto in bici del secondo giorno, erano scesi in quarta posizione e, andati in difficoltà con l’orienteering, sono stati superati da altre squadre. A ogni modo va bene così, il divertimento è stato davvero totale, ci confermano loro, molto più che alla tappa invernale. Alberto e Mario vanno regolarmente in bici, per Nicola invece era la disciplina che più lo impensieriva ma si è difeso comunque molto bene. L’arrampicata era molto facile è dunque è stata solo una formalità, Alberto e Nicola poi la praticano regolarmente e per loro è stata “normale amministrazione”. A Torbole contano di esserci, questa tappa gli è servita per capire un po’ il format. Alla prossima vogliono provare a vincere. Inserire la notte in tenda obbligatoria ritengono sia un ottimo modo per inquadrare questa gara all’interno di un vero contesto outdoor.
Giulia e Alessandra erano già state in squadra insieme nella tappa di Livigno quest’inverno sugli sci. Da lì la voglia di provare poi anche la “variante estiva”, con la consapevolezza che qui la fatica sarebbe stata decisamente superiore. Federica invece la fatica già la conosceva bene dopo aver partecipato col sottoscritto e un altro compagno alla tappa di Torbole dello scorso anno. Ma si era rassicurata del fatto che, stando a quel che ci era stato detto in quell’occasione, la tappa bergamasca nel 2012 era stata decisamente più easy rispetto a quella successiva. E così è stato anche per quest’anno (“una passeggiata” per usare le sue parole) e il dislivello infatti era veramente più accettabile. Anche il sentiero era molto pulito e individuabile, mentre, sempre a Torbole 2012, un tratto si era rivelato particolarmente ostico e ripido, al limite del rischioso senza la protezione di un casco. Il percorso è risultato molto bello e le ragazze ne prenderanno spunto per future escursioni senza “caccia al checkpoint”. Un po’ per tutte la parte più tecnica del percorso è stata la discesa in mtb, in particolare per Giulia che non l’aveva mai praticata su sentieri così impervi. In molti tratti infatti era preferibile scendere dal mezzo per evitare cadute rovinose. Alessandra invece ha patito molto la corsa in discesa e in piano, attività a cui è poco abituata, lei che, quando le annate lo permettono, mette gli sci con le pelli di foca ai piedi fino a 7-8 mesi all’anno. Anche loro hanno poi trovato molto complesso l’orienteering, ben più difficile di quello svoltosi nel centro di Torbole lo scorso anno, come ci ha confermato Federica. In questa fase però le ragazze sono riuscite a recuperare anche parecchie posizioni a differenza dei ragazzi che qui si sono letteralmente fatti soffiare il podio dalle mani. Senso dell’orientamento capacità tipicamente maschile? Le ragazze paiono aver
ph. Marco Varoli
Alberto Pievani, Nicola Carrara e Mario Pucci
Giulia Brizzi, Alessandra e Federica Guerini
smentito il pregiudizio a quanto pare. E alla fine possono comunque dire di essere state, tra i tre team femminili che hanno scelto il percorso più corto, le prime classificate. E le due sorelle? Ovviamente in gara non hanno mai mancato di mostrarsi severissime l’un con l’altra, ma quando poi la maggiore, durante l’orienteering, ha dato qualche segnale di cedimento lo spirito di collaborazione ha prevalso e l’altra è prontamente subentrata conducendo il trio durante il resto della prova. A proposito di parentele, anche Alberto aveva il fratello-gemello in corsa, ma per un altro team: per questa volta la sfida in famiglia se la è aggiudicata lui, ma c’è da scommettere che Nicola gli abbia già lanciato il guanto di sfida della rivincita per Torbole. E le ragazze, a Torbole ci saranno? Fede si è già chiamata fuori causa per l’ormai prossima partenza per un periodo di studio all’estero, mentre Giulia, il cui principale timore per la gara era di rallentare il proprio team subito dopo il traguardo, pare che l’abbiano sentita dire “assolutamente mai più”. Ma quando poi glielo abbiamo richiesto qualche giorno dopo, ci ha confessato che sta già studiando come ritagliarsi il tempo per gli allenamenti. Alessandra, se riesce a trovare una degna sostituta della sorella è ovviamente pronta, salvo chiaramente improvvise (e beneaugurate) nevicate in anticipo sulla stagione. E anche loro confermano: il bivacco sotto le stelle? Ormai una componente fondamentale di questo Rewoolution Summer Raid. Cari organizzatori, guai a toglierlo. ph. Marco Varoli
TEAM POINTBREAK MAGAZINE (pettorale 4):
ph. Flavio Rota
& Running magazine, in gara alla tappa di bergamo
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Focus on
Sotto i riflettori la crescente attenzione rivolta dal mondo dell’arrampicata ai disabili, che in Europa sono circa 80 milioni
Il momento del PARACLIMBING Negli ultimi due anni è cresciuto sensibilmente l’interesse per questa disciplina, riconosciuta ufficialmente anche a livello federale (FASI e IFSC), con tanto di Campionati Nazionali e Mondiali (i primi si sono svolti ad Arco nel 2011). Ecco alcune delle più recenti iniziative e collaborazioni. A cura di MONICA VIGANò Lo sport non è solamente un mezzo per raggiungere importanti risultati nelle diverse politiche sociali ma reca con sé valori insostituibili. Tra essi la socializzazione e dunque anche l’integrazione in un determinato contesto sociale dello sportivo. Per questo negli ultimi anni è cresciuta sensibilmente l’attenzione al connubio sport e disabilità, così da avvicinare persone diversamente abili (circa 80 milioni nell’Unione Europea) a uno stile di vita attivo e spesso erroneamente attribuito ai soli normodotati. Tutto ciò è evidente soprattutto sul fronte arrampicata, dove l’importanza del paraclimbing è attestata dal crescente numero di eventi dedicati oltre che dal riconoscimento federale attribuito alla disciplina. Sotto quest’ultimo punto di vista vale la pena approfondire ciò che fa per questo sport la FASI, che tra l’altro nel 2001 è stato riconosciuto Disciplina Sportiva Paralimpica proprio dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP). L’impegno della FASI - La Federazione coinvolge nello sport dell’arrampicata disabilità di carattere fisico, sensoriale (ipovisione) e cognitivo/intellettiva (minorazione, autismo, sindrome di Down). In Italia FASI ha istituito un settore Disabilità & Disagio con una commissione preposta a raccogliere e vagliare le varie attività con disabili e a sviluppare la pratica dell’arrampicata sportiva tra queste categorie. È in atto in questo periodo un forte sviluppo di iniziative relative alla disabilità in particolar modo nelle regioni del Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Ne è un esempio il corso di formazione per operatori nel settore “disabilità e arrampicata (sport)” organizzato nel 2012 nell’ambito delle attività del progetto Julius dal comune di CodroiSilvia Parente in azione durante i Mondiali po (UD). Ma la FASI, svoltisi ad Arco nel 2011 che a novembre ha nominato tra i membri del suo consiglio la campionessa del mondo paraclimbing categoria non vedenti Silvia Parente nel ruolo di rappresentante degli atleti, è molto attiva nel settore disabilità anche sul fronte agonistico, promuovendo eventi di caratura nazionale e internazionale. Tra mondiali e campionati - Il 18 e 19 luglio 2011 ad Arco si è svolta la prima edizione dei Mondiali di Paraclimbing. L’esordio si è tenuto in concomitanza con il Mondiale per normodotati. Decisamente positivo l’esito dell’iniziativa, come ha dichiarato il presidente del CIP Luca Pancalli in una lettera rivolta al presidente FASI Ariano Amici: “Numeri importanti quelli che hanno caratterizzato le gare di paraclimbing, significativi soprattutto per quanto riguarda l’Italia, come atleti iscritti e medaglie vinte, tutti elementi che lasciano ben sperare per il futuro di questa disciplina”. In particolare hanno preso parte al Mondiale 35 atleti in rappresentanza di 10 nazioni. A
L’intero gruppo dei partecipanti all’evento “Arrampicare per persone con e senza handicap” (Bressanone)
farla da padrona proprio la Rappresentativa Azzurra che ha portato a casa 10 medaglie (4 ori, 3 argenti e 3 bronzi). Accanto a questi Mondiali, da diversi anni il paraclimbing vanta l’organizzazione di Campionati Italiani Lead e Speed. Anche se ultimamente la situazione appare un po’ spenta, come ammette Silvia Parente: “Il paraclimbing è sempre stato considerato come disciplina a sé stante. Grazie ai Mondiali e ai vari Campionati nazionali, è stato inserito all’interno di manifestazioni per normodotati e questo connubio assicura nuova linfa e prestigio all’attività. Tuttavia negli ultimi tempi, a causa soprattutto di problemi economici, la situazione è un po’ in stallo. Occorrerebbe creare un vero e proprio calendario di paraclimbing con eventi e raduni locali e nazionali. Altrimenti rischiamo di perdere il passo. Ed è un vero peccato considerando il fatto che l’Italia è sempre stata ai vertici della disciplina”. Arrampicare senza limiti - Al di là degli appuntamenti agonistici, la FASI si fa promotrice di diversi altri eventi più o meno amatoriali. Tra essi “Arrampicare senza limiti”, che si è svolto per la prima volta il 3 e il 4 maggio all’interno della decima edizione del Melloblocco sulla parete di arrampicata sportiva di Sasso Remenno (SO). A questo raduno hanno preso parte anche gli atleti dell’Istituto dei Ciechi di Milano e quelli del Gruppo Sportivo Paraclimbing. Oltre 200 gli iscritti fra ipovedenti, ciechi e diversamente abili. Il progetto è nato dalla collaborazione fra FASI, CIP ed ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) ed è stato realizzato con il sostegno di Regione Lombardia. L’evento è stato inaugurato dal tre volte campione olimpico della canoa Antonio Rossi (oggi Assessore allo Sport e alle Politiche per i Giovani della Regione Lombardia) e Silvia Parente. Si tratta del primo di una serie di eventi che la Regione intende predisporre per promuovere la frequentazione della montagna da parte di un’utenza sensibile. L’attenzione a questa fascia da un lato permetterà lo sviluppo di un turismo complementare a quello tradizionale. Dall’altro aumenterà la sensibilizzazione verso le diverse abilità. “Arrampicare Senza Limiti”, che ha ottenuto vasta eco sulle maggiori testate sportive e nei notiziari regionali, è inoltre parte del Progetto Interreg Italia/Svizzera denominato “Vetta” e gestito dalla Regione Lombardia.
per persone con e senza handicap - Tra i numerosi altri progetti a promozione del paraclimbing, uno dei più recenti è “Arrampicare per persone con e senza handicap”, iniziato dall’International Mountain Summit e dalla marca premium di mele KIKU. Tra i protagonisti dell’iniziativa, andata in scena il 25 maggio a Bressanone, la giovane Linda R. che nel 2004, in seguito a un’operazione dovuta a un tumore cerebrale, ha perso l’uso di braccia, mani e gambe oltre che la capacità di parlare e deglutire. Dopo 10 mesi di riabilitazione si è avvicinata all’arrampicata. Oggi scala fino al 5° grado di difficoltà e il suo motto “Io voglio salire lassù” è diventato il nome dell’associazione IWDR (Ich will da rauf). Da 4 anni IMS e KIKU supportano l’iniziativa promossa dall’IWDR, che quest’anno ha richiamato 30 membri con le loro famiglie per un fine settimana di arrampicata e reciproco supporto. Presente all’evento anche la campionessa mondiale di arrampicata su ghiaccio Angelika Rainer, testimonial dell’associazione come anche i fratelli Thomas e Alexander Huber.
familiare (per un maggior approfondimento, non perdetevi i prossimi numeri di Outdoor Magazine). Rilevanti anche le collaborazioni tra diversi enti e istituzioni, come attesta il recente accordo tra il Gruppo Ragni della Grignetta e Briantea84, società di Alfredo Marson che da quasi 30 anni opera nel campo dello sport paralimpico offrendo opportunità sportive a circa 150 giovani con disabilità. Questa collaborazione nasce all’insegna di un comune messaggio: lo sport non ha limiti. Il legame tra Briantea84 e i Ragni risale al 2010, quando i membri della società di Manson furono coinvolti nella realizzazione dello spot pubblicitario degli Europei under 22 di basket. La sinergia tra le due realtà si traduce immediatamente nella collaborazione al progetto Pakistan, per cui Briantea84 si è impegnata nel reperimento di parte delle risorse necessarie al viaggio, ma anche nell’ideazione di corsi di arrampicata rivolti a persone con disabilità. Il paraclimbing all’estero - Sicuramente la crescente rilevanza del paraclimbing non interessa solo il nostro Paese. Guardando oltre confine, infatti, troviamo diverse altre realtà dedicate alla promozione di questo nuovo e a sé stante sport. A livello federativo si è mossa persino l’IFSC (International Federation of Sport Climbing), che lo scorso 9 marzo ha nominato una commissione di paraclimbing. Essa è composta da Andy Coltart (GBR), Oleg Plokhikh (RUS), Craig DeMartino (USA), Sebastien Gnecchi (FRA) e Simone Salvagnin (ITA). L’8 maggio a Torino, in occasione del primo meeting ufficiale, Coltart è stato nominato presidente della commissione dall’IFSC Executive Board. Tra i compiti di Coltart quello di vigilare sul corretto svolgimento del campionato mondiale di paraclimbing
Pietro Dal Prà con Silvia Parente e alcuni degli iscritti all’evento Arrampicare senza limiti. A destra Silvia con Antonio Rossi, assessore allo Sport e Politiche per i giovani della regione Lombardia, impegnati sul Sasso Remenno
Tra fondazioni e partnership - Eventi come quello appena descritto, che hanno un’eco ristretta rispetto a quelli riconosciuti dalla federazione nazionale, sono organizzati pressoché ovunque in Italia. La loro definizione è gestita da associazioni con finalità più umanitarie che sportive. Tra esse citiamo la Fondazione per lo Sport Silvia Rinaldi di Bologna, supportata da importanti brand del settore come Climbing Technology, Wild Climb e Leki. La fondazione realizza progetti incentivanti la pratica dello sport dilettantistico da parte di persone con disabilità e di giovani a rischio di devianza o in situazione di disagio
lead e speed, che si svolgerà a Gijon (Spagna) dall’8 al 14 settembre 2014. Questo campionato segue l’edizione di successo del campionato mondiale di paraclimbing tenutosi a Parigi (Francia) dal 12 al 16 settembre 2012, al cospetto di 19mila spettatori e con oltre 60 atleti disabili partecipanti. La commissione si è detta inoltre intenzionata a organizzare una Paraclimbing Convention nel 2014 per offrire alle federazioni nazionali, agli atleti, ai coach, ai tracciatori e ai proprietari di centri d’arrampicata l’opportunità di confrontarsi e ideare iniziative ad hoc per promuovere il paraclimbing.
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Provate per voi /
Wild Climb Pantera
Per verificare il comfort delle scarpette uno dei test più significativi è l’arrampicata in aderenza: la placca “Condor” a Introbio si è rivelata un ottimo spot. Climbers: Paolo Grisa (sopra) e Alessandro Monaci (sotto). Foto: Nicola Carrara
Non smolla, non stringe, avvolge... A cura di PAOLO GRISA Premessa (doverosa): quando Wild Climb mi ha chiesto se volevo testare un paio di Pantera mi sono un attimo sentito a disagio. Per un semplice motivo: sebbene arrampichi da diversi anni, bene o male ho sempre usato le stesse tre o quattro paia di scarpette, modelli tutto sommato entry level o comunque per l’utilizzo prolungato. Questo perché la mia arrampicata è rivolta da sempre soprattutto verso le grandi pareti in quota, su gradi magari non esagerati, ma dove può capitare di indossare le scarpette per 8-10 o anche 12 ore di seguito. Inoltre, anche per la conformazione stessa del mio piede (punta larga con alluce molto allungato) tendo a soffrire molto le scarpette tecniche (che in negozio o tramite amici mi è comunque capitato di provare). Così quando in passato ho cercato di passare a modelli un po’ più tecnici ho poi finito per rivenderli a causa del male insopportabile, pur dopo averli provati a lungo nella speranza che si “smollassero”. Ecco perché temevo di non essere in grado di fornire una valutazione oggettiva del prodotto, che comunque si propone a un arrampicatore evoluto e presenta una certa asimmetria della forma. UNA MICROFIBRA IN ATTESA DI BREVETTO Vista la mia scarsa dimestichezza con scarpe così tecniche non è stato facile decidere il numero: ne ho provati almeno tre, tenendo le scarpette indosso a lungo. Poi alla fine ho optato per mezzo numero in meno del mio naturale. Mauro Marcolin (responsabile Wild Climb) me l’ha presentato come una scarpetta da placca e vie leggermente strapiombanti, infatti la punta è
arcuata in modo non esagerato proprio per ripartire meglio il carico su questo tipo di arrampicata. Un aneddoto sulla scelta del numero: quando provo una scarpa faccio sempre la fatidica domanda “pelle naturale o sintetica?”, pensando così di riuscire a capire se la scarpa smollerà con l’uso e dovrò quindi scegliere qualche numero in meno oppure se resterà inalterata. La risposta orgogliosa è stata: “Si tratta di una nostra microfibra bicomponente cui stiamo lavorando da tre anni”. Quindi io, spiazzato, mi trovo a fare la classica domanda che chiunque altro fa quando prova una scarpetta: “ma quindi smolla o no?”. Mi viene detto: “non molla, piuttosto va e torna, provala un numero in meno”. La risposta mi appare enigmatica, dunque sempre più curioso faccio per infilarle. Siamo al Melloblocco, è mattina presto, la pioggia dei giorni scorsi ha decisamente rinfrescato la temperatura, una situazione non ideale per provare una scarpetta nuova. Mi è già capitato, provando una scarpetta fredda oltre che stretta, di far soffrire di più il piede, come se avesse un accenno di crampo. Ma per il momento nulla di tutto ciò. L’effetto che più sorprende è davvero questa sensazione di rilascio della fibra. L’impressione è quella di indossare una scarpa in materiale elastico sebbene non lo sia, che per quanto stretta si allarga all’entrata del piede per poi avvolgerlo e mantenerlo in posizione senza alcun movimento o rotazione dello stesso all’interno della calzatura. SCHIACCIAMENTO DELL’ALLUCE ADDIO… Uno dei problemi che ho sempre avuto nell’acquistare scarpe “da prestazione” è sicuramente dovuto al dolore sull’alluce del piede. In genere infatti, proprio a causa della forma particolare della punta del piede, sento una forte pressione nei pressi dell’articolazione interfalangea, causata dallo schiacciamento
del tendine del muscolo flessore lungo dell’alluce. Questo dolore, soprattutto in situazioni dove il piede va usato in spalmo o comunque disteso, è proprio quello che in genere mi fa scartare le scarpette più performanti per orientarmi verso quelle più comode. Ebbene, le Pantera presentano un astuto dettaglio che, se a prima vista può apparire una semplice questione di look, alla prova dei fatti si rivela risolutivo per questo problema: in prossimità dell’articolazione dell’alluce son stati fatti dei piccoli taglietti nella gomma che offrono la possibilità alla pelle sottostante di distendersi maggiormente. Così, facendo la prova a muovere su è giù l’alluce, mentre con altre scarpe si genera un effetto di schiacciamento, le Pantera forniscono una sensazione distensiva e il ritorno graduale del materiale. Infine una nota sul tallone, che pur essendo molto avvolgente sul piede, non lascia alcuno spazio vuoto come invece spesso si nota su altri modelli. NON SOLO PER FALESIA In conclusione voglio sottolineare come il mio sia stato il test di un alpinista che in falesia ci va solo in determinate occasioni, non sono abituato a soffrire sul tiro e a infilarmi poi le ciabatte una volta arrivato a terra, ma a tenere le scarpette indossate ore e ore. Come ben sappiamo vi sono persone che arrivano a prenderle dai tre ai sei (!) numeri in meno. Io, col solo mezzo numero sotto, al primo uso in falesia e su un tiro già al mio limite, ho avvertito un’ottima precisione senza alcun dolore. Per questo ritengo che la Pantera possa essere una scarpetta molto valida, anche per l’uso su vie multipitch, e forse la scarpetta ideale per traghettare alpinisti old style come me che guardano più alla parete che al gesto, oltre i gradi classici e verso un’arrampicata più tecnica e di precisione. www.wildclimb.it
LA SPECIALE MICROFIBRA FIRMATA WILD CLIMB
Emanuele Pellizzari con le Pantera su Horse Pens 40, in Alabama. Foto: Roberto Armando
Come descritto nel testo principale, Wild Climb ha messo a punto dopo oltre tre anni di ricerca e sviluppo una nuova microfibra esclusiva. Si tratta di un materiale bicomponente, ottenuto accoppiando due diversi strati di microfibra elastica. Il risultato è un materiale che nel panorama delle scarpette di arrampicata non ha precedenti. Elasticità bidirezionale significa calzata eccellente per tutti i tipi di piede, notevole precisione, adattabilità al tipo di arrampicata e comfort anche su calzate estreme. Questa prima soluzione è stata adottata sul modello Pantera, uscito circa un anno fa e oggetto appunto del nostro test. Ora l’azienda montebellunese ha fatto il bis, lanciando sul mercato una ballerina top di gamma come Mangusta (nella foto sotto), dotata della stessa microfibra. Un modello ideali per boulder, strapiombo e indoor. Grazie alla lavorazione della gomma in punta offre estrema precisione in aggancio. Leggermente asimmetrica, presenta chiusura velcro sul collo del piede, design Herodesign e gomma su tallone esterno e arco plantare interno per migliorare l’aderenza laterale. Suola Wildclimb di nuova concezione, testata da atleti e dal team Wild Climb. DISTRIBUITO DA: M&M Calzaturificio 0423.604147 - info@ilrisuolatore.it
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Eventi
a cura di Benedetto sironi
LO SCORSO 13 APRILE A TORREBELVICINO (VI)
“In catena” con Zamberlan
Il 21 aprile alle Officine Creative Ansaldo di Milano
Una gara non competitiva aperta a giornalisti e pubblico sulla torre d’arrampicata situata nella sede del marchio. Outdoor Magazine presente… e vincente.
Climbami, la Milano da “scalare”
Zamberlan è sempre stato sinonimo di grande qualità nella produzione di calzature (nel 2009 ha festeggiato gli 80 anni). Come dimostra il grande apprezzamento del marchio negli oltre 40 mercati nei quali è presente (l’export incide più del 90% del fatturato) nonché i numerosi premi ricevuti anche di recente. Tra gli ultimi l’Editor’s Choice Award di Backpacker al Crosser Plus GTX e il premio della rivista Overland Journal al modello Tofane, vedi anche news a pag. 4. LINEA CLIMBING – L’azienda si è consolidata soprattutto nel segmento medio-alto legato a caccia, trekking, backpacking ed escursionismo, ma negli ultimi anni la sua proposta si è allargata anche ad altre categorie come multifunction, trail e lifestyle. Ultime sfide sono state il lancio della linea climbing nel 2011 e di quella da speed hiking (2012). La gamma arrampicata conta su pochi modelli (5) ma ben assortiti. Insomma, una new entry rispetto agli altri top brand che hanno fatto la storia di questo segmento, ma di certo una valida alternativa di qualità (made in Italy) in grado di accontentare più target di climbers. Si va dai modelli più “prestazionali” come Italica (competizioni e allenamento intenso) e Rapida (falesia e vie difficili) a versioni decisamente più comode come Precisa e Edge (ideali per vie lunghe e indoor). In mezzo troviamo la Dinamica, una ballerina polivalente comoda e facile da indossare, disponibile anche in versione femminile (così come la Rapida).
Il primo festival dell’arrampicata nella città meneghina ha portato più di 1.500 persone provenienti da tutta Italia. Nel corso della giornata si sono svolte attività di vario genere, dallo slackline allo street climbing, fino allo yoga. La partWe del leone l’ha fatta però lo spazio cinema, con l’anteprima nazionale del Reel Rock7. Per finire, anche l’adiacente negozio Zamberlan Mountain Sport può contare su una piccola sala boulder. In un contesto del genere è stata quasi naturale la nascita di una realtà come AZA (Associazione Zamberlan Arrampicata), artefice dell’evento in questione in collaborazione con il Gruppo Veneto dell’Ussi, l’Unione Stampa Sportiva Italiana. FORMAT DI GARA – Invitati quindi alcuni giornalisti locali e nazionali oltre a comuni arrampicatori, per una gara non competitiva suddivisa nelle due categorie. Tre i round con l’eliminazione progressiva dei concorrenti fino alla finale. I climber hanno salito le vie sotto (o meglio sopra) lo sguardo della nota climber Jenny Lavarda, pluri campionessa del mondo di ice climbing. Soddisfazione per Outdoor Magazine presente con ben 3 inviati (il sot-
Nel cuore milanese del design, in zona di Porta Genova, si è tenuto lo scorso 21 aprile Climbami, il primo festival milanese di arrampicata. Ospitato all’interno delle Officine Creative Ansaldo (spazio OCA), ha proposto, dalla mattina fino alle 2 di notte, un’intera giornata di eventi legati e dedicati all’arrampicata. E ai quali hanno partecipato, complessivamente, più di 1.500 persone fra appassionati, semplici curiosi o rappresentanti dei media provenienti da tutta Italia. Importante ai fini della manifestazione è stato il supporto degli sponsor, che hanno creduto nel progetto organizzato dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Passaggio Obbligato Free Climbing Promotion: La Sportiva, Grivel, Versante Sud, Moon, The North Face, Go Pro.
racconto dell’avventurosa scoperta della mitica Val di Mello, le sale hanno ospitato una selezione di proiezioni, studiata appositamente da Alan Formanek del VIMFF (Vancouver International Mountain Film Festival). La sezione cinematografica si è poi conclusa alla grande con l’anteprima nazionale del celebre Reel Rock 7, programmato in due fasce orarie per assecondare le esigenze di tutti.
Pareti, prese e altro ancora
Il ragno Matteo Della Bordella ospite a Climbami
SULLA TORRE E NON SOLO – Ecco quindi che non deve stupire il fatto di essere invitati a un evento climbing firmato Zamberlan. Ma oltre alla questione prodotto ci sono altri validi motivi. Il primo è che proprio a fianco della sede aziendale di Pievebelvicino (VI) nel 2011 è stata inaugurata la bella e imponente Torre Zamberlan, struttura artificiale alta circa 20 metri con decine gli itinerari per tutti i livelli. Non solo: sotto gli uffici aziendali sorge anche una palestra indoor con vie e boulder, caratterizzata da un suggestivo tronco di pino cirmolo alto 9 mt che troneggia al centro della sala.
toscritto, Paolo Grisa e Michela Toninel, questi ultimi primi nelle rispettive categorie. Perfetta conclusione dell’evento un ricco pranzo a base di pesce “da Ciosa” e buon vino bianco in compagnia del signor Emilio Zamberlan (figlio del fondatore Giuseppe) e della moglie Marinilde. Persone che come tutta la famiglia Zamberlan (oggi alla terza generazione con i figli Marco e Maria) sanno unire la grande professionalità del proprio lavoro a solidi valori umani e non comuni doti di simpatia, disponibilità, e accoglienza, come hanno confermato anche durante questo piacevole e riuscito evento.
i cinque modelli della linea climbing di Zamberlan
Italica
RAPIDA
EDGE
PRECISA
DINAMICA
Si è trattato di un vero e proprio happening dedicato all’alpinismo, all’arrampicata e agli sport estremi. Un evento unico e speciale, che si è rivolto al pubblico tramite mostre fotografiche, workshop di fotografia e cinema, training session, contest e performance sportive, musica e molto altro.
On video
Tra tutti gli appuntamenti in programma, un risalto maggiore ha certamente offerto lo spazio Cinema, sempre affollato nel continuo susseguirsi di proiezioni. Dopo “Adam Ondra – Climb for Life” e l’anteprima del video documentario “Patabang” di Andrea Frigerio,
Andando alle altre attività, un buon riscontro hanno avuto le training session di Kundalini Yoga, Slackline, Moon Board e Dyno Wall, che hanno coinvolto più di 600 persone di ogni età. Una possibilità per tutti di sperimentare, giocare e divertirsi attraverso lo sport, grazie al supporto di istruttori e realtà sportive del panorama italiano. I contest infine, con 200 partecipanti circa, hanno reso ancor più vivace l’intera giornata tra gare di lanci, prove estreme sul moon board e street boulder. Come spesso succede, le immagini possono essere più esemplificative di tante parole. Il contest Climbareport2013, aperto a tutti gli iscritti ai Workshop di cinema e fotografia tenuti rispettivamente da Michele Radici e Richard Felderer, ha selezionato infine due vincitori. Paolo Sartori (sezione fotografia) e Nicola Schito (sezione video) collaboreranno con il team di Up-Climbing.com durante il San Vito Lo Capo Climbing Festival (in Sicilia dal 10 al 13 ottobre 2013). www.climbami.it
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Eventi
a cura di SIMONE BERTI
doppietta di eventi dedicati alle nuove leve
Giovani climber crescono A inizio mese si sono tenuti i Campionati Italiani Giovanili di Arrampicata Sportiva 2013, dal 24 maggio al 3 giugno ad Arco, e i Giochi Sportivi Studenteschi, il 6 giugno a Roma. Due manifestazioni diverse per numeri e importanza, ma rivolte ai climber in erba, che hanno evidenziato l’ampia base di questo sport. Giochi Sportivi Studenteschi Campionato Italiano Giovanile Anche a Roma, in occasione dei Giochi Sportivi StuIl Campionato Italiano Giovanile per le categorie denteschi, la partecipazione è stata altissima: circa 1000 Under 20, svoltosi nel prestigioso Climbing Stadium ragazzi erano infatti presenti alla manifestazione. Dopo di Arco, ha chiuso la stagione giovanile 2013 della la cerimonia di apertura di mercoledì 5 giugno, alla FASI. Organizzato dalla Commissione Giovanile della presenza del Presidente del CONI Giovanni Malagò, del federazione in collaborazione con la SSD Arrampicata presidente della FIDAL, Alfio Giomi, del presidente del Sportiva Arco e la ASD ArcoCl, ha visto al via tantissimi CIP Luca Pancalli e del direttore generale del Miur, Giobambini e ragazzi, pronti a sfidarsi per i titoli giovavanna Boda, i climber, per l’esattezza 141 ragazzi e 12 nili nazionali. “Chiudiamo la manifestazione con un giovani per il paraclimb, si sono confrontati nell’impianto bilancio positivo”, ha dichiarato Albino Marchi, presportivo Roma Capitale Fulvio Bernardini a Pietralata e sidente SSD Arrampicata Sportiva Arco. “Nonostante nell’impianto Boulder di Via Sassonegro. nel primo weekend di gare abbiamo sofferto un po’ per il maltempo, nel Il programma è secondo weekend stato molto intenso abbiamo avuto un e ricco di emozioni e buon riscontro di ha visto il lato ludico pubblico e un ottimo e festoso della manilivello tecnico degli festazione abbinarsi atleti. Non ci sono alla perfezione con lo stati problemi a lispirito agonistico dei vello organizzativo ragazzi. Anche qui, e logistico e lo Stadurante tutti i giorni dio ha dimostrato di di gara, è stato preessere adatto a masente Ariano Amici nifestazioni di alto Tutti i vincitori sul podio del Campionato Italiano Giovanile che si è congratulivello”. lato con gli atleti, gli insegnati, l’organizzazione e il comitato regionale Lazio per la buona riuscita della Tra i vincitori delle categorie lead, speed e boulmanifestazione. Guardando ai risultati, la competizioder vi sono state conferme e volti nuovi, ma ciò che ne a squadre è stata dominata dall’Alto Adige. Per la più ha soddisfatto organizzatori e federazione è stata categoria Cadette, dopo l’Alto Adige, si è classificata certamente la dimostrazione di come il movimento la Lombardia e a seguire il Trentino, mentre per i Cadell’arrampicata sia in forte crescita, come dimostrano detti seguivano il Piemonte e l’Emilia Romagna. Per le oltre 70 società provenienti da tutta Italia presenti le Allieve jackpot del triveneto con vittoria dell’Alto nel corso della manifestazione. Era presente anche il Adige seguito da Friuli Venezia Giulia e Trentino, menpresidente FASI Ariano Amici, che si è rallegrato per il tre nella categoria Allievi, dopo l’Alto Adige troviamo numero di atleti e per l’organizzazione della manifeil Piemonte e il Trentino. Anche nelle gare individuali stazione: “Mi auguro che il prossimo anno siano ancosono protagonisti gli atleti altoatesini: nella categoria ra di più… L’arrampicata è uno sport in crescita; riusciAllievi Schontaler Martin, in quella delle Allieve Alton re ad aumentare il numero dei partecipanti a questa Giulia, mentre nelle Cadette ha vinto Heinz Jana, nei che resta una grande festa dello sport vuol dire che le Cadetti Picolruaz David. società stanno operando nel migliore dei modi”.
Una giornata organizzata dal brand insieme ai partner
adidas eyewear tra “passione e potenza” Matteo Piccardi e Fabio Palma nel corso della presentazione
La divisione occhiali del marchio ha voluto presentarsi e presentare le collaborazioni con lo storico gruppo alpinistico dei Ragni di Lecco e con il blog www.passionandpower.it. Per spiegare la propria filosofia, adidas eyewear ha scelto di parlare di emozioni e di contesti non convenzionali in cui è possibile alimentare la propria passione. Così si è tenuta una giornata tra narrazione e azione in compagnia dei Ragni di Lecco. L’obiettivo del marchio è quello di dare spazio ai propri portavoce, per illustrare storie e modelli da imitare. Uomini speciali che portano alla ribalta i diversi modi di vivere le emozioni, uomini che hanno saputo superare i propri limiti, proprio come i Ragni, presenti all’evento in gruppo capitanati dal presidente Fabio Palma. In tal senso acquisisce maggior significato la collaborazione di adidas eyewear con il nuovo blog www.passionandpower. it, già online dal 30 aprile. Il sodalizio tra il marchio e il nuovo social network, nasce con il desiderio di rendere lo sport una metafora, un’ispirazione di vita, non solo per chi pratica le Primo piano di Matteo Piccardi più disparate discipline o per chi ne è appassionato, ma per tutti coloro che vogliono scorgerne un punto di vista più personale e intimo. Come ben spiegato dalle parole del direttore generale di adidas eyewear, Michele Villotti: “Per noi abbracciare la filosofia del blog passionandpower è stata quasi una strada obbligata, perché pensiamo che la passione renda consapevoli e quindi potenti, perché solo chi mette tutto se stesso in ciò che fa arriva al suo obiettivo, si rialza se cade, non molla per raggiungere la meta, qualsiasi essa sia. Era da tempo che volevamo raccontare le storie di molti dei nostri sportivi, uomini che amano la sfida della quotidianità e che per la forza della loro passione, indipendentemente dal livello, sono eccezionali. Con il blog passionandpower è arrivata l’occasione giusta. Il progetto ci è piaciuto subito”. www.adidas.com/eyewear
Foto di gruppo dei partecipanti
www.federclimb.it
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Numero 6 / 2013
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Intervista con Luigi Belluzzi di Studio Lobo, ente organizzatore della manifestazione, quest’anno in scena dal 31 ottobre al 3 novembre
La fiera compie 20 anni e cambia rotta e layout. Le strutture innevate dell’area esterna saranno aperte al pubblico, mentre la planimetria interna sarà ristrutturata per creare nuove aree tematiche e armonizzare quelle già esistenti. Obiettivo: un allargamento ulteriore del target dei visitatori.
I nuovi orizzonti di Skipass A cura di BENEDETTO SIRONI I numeri sono sempre stati decisamente importanti: negli ultimi anni Skipass di Modena ha saputo coinvolgere una media di 100mila visitatori a edizione. Del resto quello modenese è rimasto l’unico grande appuntamento italiano dedicato al vasto pubblico degli sport e del turismo invernale, posizionato non a caso in un periodo strategico all’inizio della stagione. Nel 2013 la fiera celebrerà un importante anniversario, quello dei suoi primi 20 anni. Avrebbe potuto festeggiarlo in maniera prevedibile, all’insegna della continuità e di una formula che – pur tra qualche aspetto meno apprezzato di altri – ha confermato di essere vincente in tutti questi anni. Invece ha scelto di realizzare una piccola-grande rivoluzione e per questo si presenta con un nuovo format che punta a coinvolgere un target di pubblico ancor più allargato e trasversale. Ne abbiamo discusso con il “deus ex machina” della manifestazione, vale a dire Luigi Belluzzi, patron di Studio Lobo che ha creato e gestisce l’organizzazione della kermesse dalla prima edizione. Prima di entrare nello specifico della nuova edizione di Skipass, di cosa si occupa Studio Lobo e da quando collabora con Modena Fiere? Studio Lobo è un’agenzia di comunicazione nata nel 1980 specializzata nella creazione e nell’organizzazione di eventi. È consulente di importanti imprese pubbliche e private per la gestione della comunicazione. Fornisce servizi di grafica, pianificazione mezzi, pubbliche relazioni, multimedia, allestimenti e promo-commercializzazione. Lavoriamo con Modena Fiere dalla nascita del quartiere fieristico alla fine degli anni ‘80. Su Modena gestiamo 4 manifestazioni annuali: Nissan Skipass, Children’s Tour (il salone delle vacanze under 14) e due mostre mercato di antiquariato. I brand sono tutti di proprietà di Studio Lobo.
Veniamo a Skipass. Ci ricordi qualche numero? Nel 2013 Nissan Skipass ha coinvolto ben 99mila visitatori all’interno di 25 mila metri quadrati di superficie coperta, con 412 espositori e 800 marchi rappresentati. Per non parlare degli eventi, 47 tra presentazioni, convegni e conferenze stampa, oltre a 74 iniziative di animazione gratuita e spettacoli, 31 gare (4 internazionali in live streaming su skipass.it, 1 campionato italiano), 6 discipline (sci, snowboard, arrampicata, trail running, mountain bike, skateboard), 301 atleti in gara, 87 riders (snowboard e freeski, provenienti da Austria, Germania, Norvegia, Stati Uniti, Canada, Svizzera), 130 atleti e tecnici FISI presenti all’evento Festa degli Azzurri trasmesso su RaiSport, 400 bambini in pista per le lezioni gratuite di snowboard sulla neve e molto altro. C’era anche una sezione arrampicata. Esatto, abbiamo ospitato come per gli anni precedenti un’area boulder con 5 gare (compresa una tappa del Campionato Italiano), 205 atleti partecipanti e più di 1.000 visitatori che hanno provato ad arrampicare. Quella dell’arrampicata è un’esperienza recente a cui teniamo moltissimo come del resto a tutto il segmento outdoor su cui vorremmo ampliare le proposte del Salone. Già nell’edizione 2012 una grande area outdoor è stata dedicata al running e alla mtb. Quest’anno riproporremo un calendario di gare e test materiali. Quali sono stati gli step per arrivare a questi numeri e quali sono state le principali evoluzioni della fiera negli anni? Skipass è nato mettendo in gioco un’ambizione sfrenata. Portare a Modena stazioni sciistiche, aziende, associazioni sportive e operatori della montagna nei primi anni non è stato facile. Abbiamo seguito e qualche volta anche anticipato
i gusti e le modalità di fruizione della montagna. La manifestazione è nata e si è sviluppata sempre nell’ottica di fornire ai brand in esposizione la massima visibilità sul cliente finale. L’orientamento al pubblico ha guidato tutte le scelte strategiche. Qualche anno fa abbiamo introdotto il freestyle che ha raccolto l’entusiasmo del target più giovane della montagna bianca: un’intuizione decisamente felice. Visto che siamo in tema di storia, hai un paio di aneddoti particolarmente significativi o divertenti da raccontarci? Ce ne sono moltissimi. Il backstage di un evento come Skipass dove oltre l’esposizione si concretizza anche un grande sforzo nell’allestimento di grandi strutture come la rampa da snowboard e freeski, ci mette e ci ha messo spesso alla prova con emLuigi Belluzzi passe di tutti i tipi. Però è backstage e non si può raccontare… Beh allora rivelaci almeno i ricordi più belli delle passate edizioni… L’edizione del 2005 è stata incredibile. Da lì a quattro mesi Torino avrebbe ospitato le Olimpiadi Invernali: l’entusiasmo del pubblico e degli operatori era altissimo. Si respirava una carica immensa. Quell’anno Skipass ha registrato il picco massimo di presenze sfondando il tetto dei 110 mila visitatori: la galleria centrale di Modena Fiere era invasa da una marea di visitatori. Fu talmente forte l’affluenza che dovemmo liberare spazi spostando cartelloni e facendo largo per garantire la massima capienza. Torniamo al presente e soprattutto al futuro. Quali cambiamenti o “stravolgimenti” ci saranno per l’edizione 2013? Non parlerei di stravolgimenti ma di profonda riorganizzazione dell’esposizione coerente con il concetto di “montagna per tutti” che ispirerà l’area esterna (vedi rendering in queste pagine, ndr).
Confermata l’area esterna con il percorso trail running, nonché quella interna dedicata al climbing, che ha registrato numeri in crescita negli ultimi due anni
Abbiamo deciso di eliminare una serie di strutture che garantivano certamente molto spettacolo ma erano per l’appunto poco coerenti con il concetto di montagna che vogliamo promuovere. Vale a dire lo skatepark e la rampa da freestyle motocross. Accantoniamo anche la grande struttura sulla quale si svolgeva il contest di jump snowboard e freeski, che verrà sostituita da una vera e propria pista da sci aperta a tutti. La pista molto grande sarà inserita in un contesto che riproduce il villaggio di montagna con tante strutture innevate, tutte aperte al pubblico e all’interazione con i brand e gli operatori turistici. Quali motivi vi hanno portato a queste scelte? Negli ultimi anni abbiamo puntato su imponenti strutture riservate ai pro e a competizioni di livello internazionale. Una scelta che certo non rinneghiamo e che ci ha regalato grandi soddisfazioni e visibilità internazionale, portando a Skipass alcuni dei più forti freestyler al mondo nello snowboard e nel freeski. Si trattava però di una logica top-down che distingue l’atleta professionista dal pubblico e porta per forza di cose a una fruizione passiva della fiera. Nel nuovo progetto il pubblico diventa il vero protagonista della kermesse. Vogliamo offrire alle aziende e agli espositori in generale maggiori opportunità di interazione con il cliente finale. Sulle strutture infatti sarà possibile svolgere corsi, demo e contest ma in modo più accessibile per il visitatore, all’insegna del coinvolgimento e del divertimento. Questo ben si sposa con il nostro claim (Nissan Skipass 2013, a lot of fun!) e con il forte amore per la montagna e per la neve che la fiera coltiva da 20 anni, grazie anche a importanti collaborazioni tra le quali il patrocinio della Federazione Italiana Sport Invernali. E quali discipline saranno coinvolte? Sci, snowboard, telemark, freeride, ciaspole, sci alpinismo e sleddog tanto per citare le principali. Come sarà strutturata esattamente l’area esterna? Il fulcro sarà per l’appunto la creazione di un’area sciabile innevata, aperta a test prodotti, lezioni di sci, snowboard e telemark, demo ed esibizioni, con chalet e kinder park. Accanto alla ski area vi saranno la pista per il pattinaggio sul ghiaccio e quella per lo sci di fondo, il tracciato per lo sleddog e le ciaspole. Spazio come dicevamo anche al leisure e al divertimento con una grande area ristoro outdoor, il big air bag e il rail (declinato anche per i più piccini). Tutto all’aria aperta come in una vera stazione sciistica. Come hanno reagito le prime aziende o operatori a questo nuovo progetto? Il segmento freestyle ne risulta in effetti un po’ penalizzato, questa scelta è dovuta anche a una contrazione dei budget che derivano da questo mercato? Solo in parte. Certo il mercato oggi è difficile sia per il segmento freestyle sia in generale. Il tema però è un altro. Crediamo di aver dato moltissimo in questo senso negli ultimi anni. Il nostro compito è quello di trovare nuovi spunti per valorizzare il prodotto montagna. Il freestyle rimarrà sempre uno dei contenuti della fiera. Ma accanto a esso vogliamo introdurre altri stimoli in cui rimane lo snowboard come uno degli ingredienti principali. L’area esterna ospiterà rail, snowboard camp, big air bag e molto altro. Lo scorso anno si notava anche la rumorosa assenza di quasi tutti i produttori di sci (2 quelli presenti). Quest’anno l’accordo con il Pool cosa prevede e in che modo lo sci sarà protagonista in fiera? Ripartiamo dal Pool per riportare in fiera i brand dello sci e per creare nuove opportunità
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Il rendering della nuova area esterna. Sulla destra la pista da sci con neve vera aperta a test prodotti, lezioni di sci, snowboard e telemark, demo ed esibizioni. A destra: l’area interna con la divisione dei 3 padiglioni.
di visibilità: festeggeremo il 50° anno di attività dei Maestri di Sci e ci saranno molte occasioni di confronto. All’interno dello stand il Pool organizzerà dibattiti, presentazioni, meet & greet con gli atleti e molto altro. Cosa cambierà quindi nell’area interna? I tre padiglioni della fiera di Modena ospiteranno come al solito destinazioni turistiche, associazioni sportive e di categoria, aziende e brand degli articoli sportivi. Vi sarà tuttavia una miglior razionalizzazione degli spazi, con il padiglione A dedicato all’area turismo e ai marchi legati al settore sci, grazie anche all’accordo con il Pool. Il padiglione B ospiterà invece l’area snowboard, freeride e freeski, insieme all’area snowpark e bike park, oltre alla sezione outdoor e climbing. Infine il padiglione C rimane adibito all’area negozi. Molti negli anni passati pur riconoscendo i meriti di Skipass hanno criticato il particolare aspetto dell’area “market” sostenendo che con i forti ribassi “inquina” il mercato proprio all’inizio della stagione. Qual è la vostra posizione? Siamo nel 2013 e l’”inquinamento” del mercato è un fenomeno che trascende Skipass. Ma per rimanere all’oggetto della nostra chiacchierata e strettamente nell’ambito della fiera, crediamo che le policy di vendita non siano di nostra
competenza. Nostro dovere è consegnare alle aziende un pubblico numeroso e motivato su cui svolgere due attività principali: una istituzionale legata alla promozione e alla visibilità del marchio e dei prodotti, l’altra di spinta per il sell out. L’area market è un’opportunità per gli store e per le aziende. In effetti ci sono state più di una volta aziende che predicavano bene e razzolavano male… che ne pensi? Non penso. Mi dispiace. La fiera è un’organizzazione complessa. La collaborazione e la trasparenza reciproche e nei confronti di tutti gli attori principali della kermesse è fondamentale per garantire il successo di tutti. La collaborazione con il Pool è un ottimo segnale in questo senso. Quali sono gli sponsor confermati per la prossima edizione oltre al title sponsor Nissan? A proposito per quanti anni durerà ancora l’accordo? Nissan è confermato fino ed è un partner importante che sottolinea l’appeal della montagna bianca e il valore dell’evento. Chi a messo il nome alla manifestazione ha visto lungo e siccome si tratta di un progetto di branding finchè la manifestazione non tradisce le aspettative il rapporto continua. Siete sempre stati attenti anche all’analisi dei fenomeni turistici legati agli sport invernali e
non solo. Quali sono le iniziative che avete in essere in questo senso? Come sempre si rinnova, anche per l’edizione del ventennale, il tradizionale appuntamento con gli operatori del turismo associato grazie al Workshop firmato Nissan Skipass e realizzato da Tourist Trend, in programma sabato 5 ottobre, in anticipo sulla fiera e sull’apertura della stagione. E poi abbiamo dato vita a uno speciale osservatorio: Skipass Panorama Turismo, l’Osservatorio Italiano del Turismo Montano a cura di JFC. Con una serie di accurate analisi e statistiche analizziamo i trend della stagione passata e di quella alle porte: le novità, le richieste del target, l’andamento previsionale. Cosa ci dicono queste analisi del mercato degli sport invernali in Italia, che nelle ultime stagioni ha certamente sofferto? Come si è chiusa in particolare l’ultima stagione invernale? Non bene: non è un segreto. La situazione è discontinua. Ci sono stazioni che hanno fatto bene, altre decisamente meno bene. È chiaro che la contrazione del mercato interno provoca molti squilibri. Skipass Panorama Turismo, l’Osservatorio Italiano del turismo montano, promosso da studio Lobo e realizzato da JFC, una delle società di marketing turistico più note in Italia, nel consuntivo della stagione 2012/2013 ha evidenziato anche dati positivi: i mercati dell’Est hanno gene-
rato un incremento del business in molte stazioni e buoni risultati derivano anche dalla promozione di pacchetti infrasettimanali (il report è disponibile sul sito della fiera). Visto il nuovo progetto, da Skipass 2013 cosa ti aspetti in termini di presenze generali e feedback da parte di espositori, pubblico, media? Mi aspetto una buona accoglienza. Chi ama la montagna non può tradirci. Avete in programma anche particolari momenti o iniziative per celebrare il 20° compleanno della fiera? Top secret, al momento. L’idea è quella di un no stop party nel villaggio esterno con bar e ristoranti. Bollono in pentola molte iniziative: il calendario sarà reso pubblico alla fine dell’estate. Intanto posso anticipare che ancora una volta la FISI sarà con noi con uno stand e tante attività, e che a Modena vedremo gli atleti azzurri. E poi stiamo pensando a una mega festa di Halloween… Dove vedi Skipass e il mercato italiano dei winter sports e del turismo invernale tra altri 20 anni? Come tutti gli appassionati della montagna bianca, sogno un grande futuro e un futuro sostenibile, rispettoso dell’ambiente e delle comunità, propositivo e prospero. Anche per Skipass. www.skipass.it