ANNO 3 - NUMERO 7/8 - 2014
Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@runningmag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 38 del 20 gennaio 2012 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
California dreamin’
PAGINA 18
REPORTAGE // RAAM 2014
PAGINE 16 E17
DI CORSA CON NICO
DA 30 ANNI ZOOT È UNO DEI PUNTI DI RIFERIMENTO NEL TRIATHLON E PER IL 2015 PRESENTA LA SUA PRIMA COLLEZIONE INTERAMENTE DEDICATA AL RUNNING
EVENTI
FOCUS ON
PAGINA 9
DA OVEST A EST DEGLI STATI UNITI: ALLA LEGGENDARIA RAAM IL NOSTRO DINO BONELLI HA CORSO PER QUALCHE TRATTO A FIANCO DI NICO VALSESIA, IN SELLA ALLA SUA BICI ALLA RICERCA DI UN NUOVO RECORD
SALOMON ADVANCED WEEK
FATE PISTA A… HOKA PAGINE 20 E 21
OUTRUN THE SUN IL 21 GIUGNO ASICS HA MESSO ALLA PROVA ALCUNI DEI SUOI MIGLIORI ATLETI IN UNA EMOZIONANTE SFIDA ATTORNO AL MONTE BIANCO. IMPRESA RIUSCITA PER IL TEAM ULTRA TRAIL PAGINA 10
GARMIN TRIO SIRMIONE
DOPO AVER PROMOSSO L’OVERSIZING NEGLI ANNI DELLA PIENA ESPLOSIONE DEL BAREFOOT, IL MARCHIO FONDATO NEL 2009 HA SAPUTO RINNOVARSI. DAL TRAIL RUNNING ALLA STRADA FINO ALL’ESCURSIONISMO. MA LA CORSA RIMANE IL SUO TERRENO PREFERITO, TANTO DA ARRIVARE PERSINO “SUL TARTAN”...
SCARPA DEL MESE // DYNAFIT FELINE SUPERLIGHT
SPARTAN RACE MILANO
PAGINA 22
ALLE PAGINE CENTRALI redazione@runningmag.it / www.runningmag.it
SCARPA NEL TRAIL IN... 3 MOSSE
PAGINA 24
RITORNO AL MONDO PERDUTO COLOMBIA
PAGINA 26
RUNNING MAGAZINE
EDITORIALE
di BENEDETTO SIRONI benedetto.sironi@tespi.net
Il mercato si fa “piccante” Sulle pagine di Running Magazine, oltre agli spazi inevitabili e doverosi dedicati ai top brand del settore, spesso trovate notizie e prodotti che riguardano anche i marchi più piccoli ed emergenti. Questa, del resto, è una delle caratteristiche principali del nostro giornale e dei relativi canali web: dare visibilità anche alle realtà che hanno magari meno budget marketing da investire - a volte non ce l’hanno proprio - ma pur sempre qualcosa di interessante da dire. Oltre a essere - ci si perdoni la modestia - sintomo di serietà giornalistica, questo denota anche una grande attenzione al mercato e alle sue dinamiche. Su questo numero in particolare trovate alcuni esempi perfetti di quanto detto sopra. Prendiamo Hoka: marchio francese nato solo nel 2009 e portabandiera dell’approccio oversized in anni nei quali era il minimalismo a farla da padrone. Grazie alle sue continue innovazioni e all’allargamento della gamma dal trail alla strada, oggi è uno dei brand più in crescita in USA e Europa (acquisito dal gruppo Deckers nel 2013). Ne abbiamo già parlato più volte in passato, ma andate a leggervi l’articolo a pagina 9 e scoprirete parecchie e inaspettate novità. Altra azienda “emergente” di cui parliamo a pagina 18 è Zoot. Il marchio californiano ha in realtà una storia trentennale nel triathlon, dove è tra i leader. Ma possiamo considerarlo quasi una new entry nel running con la sua collezione 2015 (abbigliamento e calzature), che porta una fresca ventata di mood e atmosfere californiane. Anche nel trail non mancano evoluzioni e novità. Vi abbiamo già parlato di Dynafit nello scorso numero e proprio a una sua nuova calzatura SS 2015 dedichiamo la scarpa del mese alle pagine centrali. Se pensiamo che il suo progetto trail / skyrunning è partito solo tre anni fa, vedendo (e testando) i nuovi prodotti e avendo partecipato alle ultime presentazioni ci siamo resi conto dell’ottimo lavoro che il brand di proprietà del gruppo Oberalp sta portando avanti
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in un settore molto affollato e competitivo come quello della corsa off-road. Certamente più indietro in questo senso è Scarpa, ossia un altro marchio leader nello sci alpinismo e nella montagna, che si è affacciato timidamente nelle ultime stagioni anche al trail con una manciata di modelli dedicati. Ma anche in questo caso sappiamo che i progetti nel prossimo futuro sono ambiziosi, importanti e innovativi, come è nel DNA dell’azienda veneta. Ve ne diamo qualche velata anticipazione nell’articolo a pagina 24 dedicato a un nuovo evento trail all’ombra delle Tre Cime di Lavaredo, sponsorizzato proprio da Scarpa. Sono solo alcuni esempi di un mercato che - pur non immune da problemi - continuerei a definire brillante, dinamico e… piccante. Già perché un po’ di sana concorrenza in più non può far altro che aggiungere un pizzico di pepe e rendere il tutto più “gustoso”. Specie se i praticanti, come sembra, continuano ad aumentare. Sempre per restare in tema di “piccante”, chiudiamo con questa curiosa notizia: per celebrare il National Running Day negli USA (lo scorso 4 giugno), Brooks ha condotto una ricerca per capire cosa significhi per un runner la corsa. Tra i molti risultati rivela anche che per il 76% degli intervistati la corsa rende le persone particolarmente attraenti. Tre quarti ammettono di essere attratti da chi pratica running e che l’abbigliamento attraente di chi corre è una valida motivazione per uscire di casa. Ben la metà degli intervistati dichiara di aver sfruttato la corsa per rimorchiare. Il 71% degli intervistati ammette inoltre che correre insieme influisce - nel bene e nel male - sulla vita sessuale della coppia. In tanti dichiarano infine che la corsa ha anche un impatto positivo sul cervello: secondo l’83% è un aiuto a trovare idee e ispirazioni. Se rimaneva ancora qualche dubbio, ora ne abbiamo la conferma: oltre a essere salutare, divertente e stimolante il running oggi è sempre più… sexy.
Anno 3 - N.7/8 - 2014 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.38 del 20 gennaio 2012. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI. Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti.
Questo numero è stato chiuso in redazione il 22 luglio 2014
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in primo piano // Gli orologi GPS TomTom distribuiti da Athena Sono stati la bella novità per il mondo della corsa e degli sport multidisciplinari che TomTom ha presentato negli scorsi mesi e ora possono contare su un importante partner. Sarà Athena infatti a distribuire in Italia nei canali sport e consumer electronics gli orologi gps sportivi sviluppati dal marchio specializzato nella produzione di dispositivi satellitari. Michele Mancassola, sales manager di Athena, ha così annunciato la firma dell’accordo: “Siamo molto orgogliosi di poter collaborare con un altro brand internazionale di primo livello. I prodotti TomTom per lo sport rappresentano un’altra pietra miliare di tecnologia in ambito sportivo. Al pari di GoPro, altro brand leader nel nostro portfolio prodotti, incentiva e sviluppa la passione per la propria disciplina sportiva, sentimento che spinge sempre il nostro team ad accettare sfide così importanti e ambiziose”. La linea comprende quattro modelli: TomTom Runner e TomTom Multi Sport, disponibili in due versioni, con fascia cardio o con tecnologia a sensore ottico Mio, che permette la misurazione diretta della frequenza cardiaca.
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Possibile alleanza fra Samsung e Under Armour Stando ad alcune indiscrezioni ancora da confermare, il ceo di Under Armour Kevin Plank si sarebbe recentemente recato in Corea del Sud per incontrare il vice presidente di Samsung Yay Y. Lee. I media locali hanno interpretato questo viaggio come il presupposto per un futuro accordo tra il marchio americano e il colosso specializzato nella produzione e sviluppo di strumentazioni tecnologiche, dal quale potrebbe nascere un’interessante opportunità per lanciare sul mercato nuovi dispositivi del settore delle cosiddette wearable technologies. Stiamo parlando dunque di un campo prevalentemente gestito da brand quali adidas e Nike (che oltretutto è già legato a un altro “specialista” come Apple), che in questo caso vedrebbe l’ingresso di un nuovo player di prima fascia. Basti pensare ai recenti numeri dell’azienda con sede a Baltimora fra i leader mondiali nell’abbigliamento sportivo, che negli ultimi mesi ha già fatto scelte molto importanti allargando le proprie collezioni e tornando a puntare in alto ad esempio anche per quanto riguarda il segmento calzature (con il modello da running SpeedForm Apollo a farla da padrone). Le vendite globali nel primo quarto fiscale dell’anno hanno registrato una crescita del 36%, e più precisamente si parla di +33% nell’apparel, +41% nel footwear, +43% negli accessori. Certo, al di fuori del mercato del Nord America gli affari sono ancora molto marginali (si parla di un giro di affari del 9% sui 641,6 milioni di dollari complessivi di fatturato sempre relativi al primo quarter: di cui 459 milioni nell’abbigliamento). Ma qualcosa si sta muovendo eccome, dopo che in Germania le vendite sono raddoppiate e nel Regno Unito addirittura triplicate. O ancora che in Cina il numero di negozi gestiti direttamente da Under Armour, o attraverso operazioni di franchising, è destinato ad aumentare dai 20 attuali a 50. Gli analisti prevedono che al termine dell’anno la crescita globale per il marchio dovrebbe attestarsi sul +24/25% con un fatturato che dovrebbe essere fra i 2,88 e i 2,91 miliardi di dollari.
NEWS Doppia vittoria ai campionati europei di corsa in montagna per i Dematteis nel cuore di Milano il nuovo showroom Reebok // Vivono insieme, si allenano insieme e corrono insieme. I due gemelli da Rore, paesino dell’Occitania piemontese, continuano a far gran parlare di sé. Dopo il sorprendente successo alla Transvulcania VK, gara d’apertura delle Skyrunner World Series 2014 in cui si sono piazzati rispettivamente al primo e secondo posto davanti a Sua Maestà Kilian Jornet, Bernard e Martin Dematteis ottengono un altro prestigioso risultato. Sabato 12 luglio infatti Bernard si è riconfermato campio-
// Oltre 500 persone, tra cui anche la rapper italiana ambassador Reebok Classic Baby K, si sono date appuntamento in via Morimondo 23 lo scorso 12 giugno per l’inaugurazione del nuovo showroom Reebok. Esso sorge all’interno del complesso industriale dell’area ex Richard Ginori sui Navigli e si estende per circa 250 mq. Si tratta di un ampio open space su due livelli e presenta anche una sala VIP riservata. In esposizione le proposte principali del brand, che conferma il suo avvicinamento al mondo running con una collezione funzionale e correlata al fitness, parte dell’heritage Reebok. Dimostrazione di questa vicinanza alla corsa è stata anche l’organizzazione dello special opening party del nuovo showroom proprio pochi
ne europeo di corsa in montagna. La gara decisiva si è svolta a Gap in Francia, dove il ventottenne cuneese si è imposto con una prestazione impeccabile che gli ha permesso di conquistare l’oro continentale per il secondo anno consecutivo. Ottima prova anche per il neo-papà Martin, che giungendo al traguardo in terza posizione ha permesso all’Italia di vincere la medaglia d’oro anche nella classifica per nazioni davanti a Gran Bretagna e Francia. Entrambi i fratelli Dematteis vestono e calzano Mizuno e sono supportati anche da Agisko e Salice.
L’innovativa app Helly Hansen per battere ogni record all’aperto
“Sporchi alla meta” con la Parmigiano Reggiano Strong Run // Si svolgerà il 26 e il 27 luglio la Parmigiano Reggiano Strong Run, gara podistica (competitiva e non) rientrante nella categoria “Mud”. Ovvero in quella nuova frontiera della corsa legata al superamento di ostacoli naturali e artificiali che convivono in una nuova forma di “corsa-avventura”. Il percorso, un tracciato interamente sterrato della lunghezza di 1200 mt, è situato su area naturalmente predisposta: la pista Emc Offroad Area di Fontanelle di Boves (Cuneo). Oltre a sfruttare la morfologia tipica della pista (quindi salti, dossi, curve paraboliche), sul terreno verranno inseriti ostacoli artificiali (tubi in cemento, tronchi, copertoni di diverse dimensioni, balle di fieno). Un tratto della pista lungo circa 400 mt verrà allagato. Gli atleti si dovranno pertanto destreggiare non solo nella
giorni prima della partenza della Spartan Race Milano, andata in scena il 14 giugno (vedi articolo a pag 22).
// Il mondo come una passerella all’aria aperta, su cui muoversi liberamente e soprattutto correre. Questa è la mentalità che caratterizza un marchio come Helly Hansen, che per promuovere il suo lifestyle ha lanciato una applicazione che incentiva le persone a uscire di casa e fare quanta più attività possibile. Si chiama “The gone on my catwalk” e come spiega Erik Burbank, vice president global marketing Helly Hansen: “Le nostre collezioni sono sempre state pensate per coloro che vogliono godersi la vita all’aria aperta: l’applicazione The Gone on My Catwalk sarà uno strumento divertente per dare un ulteriore incentivo a stare all’aperto e incoraggerà chi la usa a condividere con gli altri la propria esperienza con entusiasmo. Vogliamo intera-
corsa, ma anche nel superamento dei diversi ostacoli che incontreranno. Le iscrizioni sono aperte ai solo maggiorenni. La gara sarà a staffetta a squadre composte da due atleti. Qualora entrambi siano in possesso di certificato medico agonistico, la relativa squadra entrerà di diritto nella classifica competitiva finale con premiazione. Gli atleti con il solo certificato di buona e robusta costituzione parteciperanno non competitivamente e saranno premiati con riconoscimenti speciali. La classifica finale della competitiva sarà stilata sulla base dei numeri di giri percorsi da ogni coppia nelle tre batterie da 45 minuti cadauna che tutti andranno a correre. Ogni atleta della competitiva sarà munito, oltre che di pettorale, anche di microchip per conteggio giri e tempi.
gire e cercare di convincere sempre più persone a correre e muoversi, e a farlo sempre più spesso lasciando la scrivania e il computer per immergersi nella natura”. Ogni settimana una giuria visionerà le foto delle “passerelle” che gli utenti avranno scattato e premierà quella migliore con un gift. Inoltre per l’occasione saranno organizzate molte sfide, sia nelle “catwalks” del Nord America sia in quelle dell’Europa. Infine, dopo che un utente avrà raggiunto il traguardo delle 20 ore spese all’aria aperta, l’app continuerà a mandare messaggi di incoraggiamento per registrare un record personale. The Gone On My Catwalk è disponibile sia su iTunes per Apple che su Play Store di Android.
www.hellyhansen.com
L’8 giugno a Milano Marittima //
Affluenza da record per la terza Running In // Quasi in 3.000 si sono presentati ai nastri di partenza della terza edizione Running In Milano Marittima, andata in scena lo scorso 8 giugno con il supporto tra gli altri di Zoot, Garmin e Technogym. L’iniziativa è in grado di riunire appassionati di sport e natura da tutta Italia e l’affluenza di quest’anno ha davvero superato ogni aspettativa. Da segnalare le presenze di turisti stranieri e di rappresentanze da Lombardia, Triveneto e Marche. Tre i percorsi previsti, pensati per tut-
L’assessore al turismo di Cervia Roberta Penso con i primi tre classificati della 21 km maschile
ti i livelli di preparazione: la 21 km è stata vinta da Rudy Magagnoli e Valeria Bellan, mentre la 10,7 km è stata vinta da Fabio Villari e Anna Sandrini. Inoltre per la prima volta quest’anno la manifestazione ha coinvolto anche i più piccoli con Running In 4 Kids, un percorso a misura di bimbo con allestimenti originali e tanto divertimento per tutti. Questa iniziativa vuole essere un incentivo alla lotta all’obesità infantile e ha previsto attività ad hoc per bambini dai 3 ai 10 anni.
Rudy Magagnoli al traguardo
La partenza
LO SPORT COME STRUMENTO DI BENESSERE - La terza edizione della manifestazione è stata anticipata da un convegno titolato “Sport e benessere a tutte le età” e organizzato il 19 maggio a Cesena. Si è trattato di una tavola rotonda tra organizzatori, sponsor, esperti e media per dialogare sul valore turistico e sociale di
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Running In Milano Marittima, concentrandosi in particolare sul tema della salute a tutte le età. Durante l’incontro, partner ed esperti hanno portato il proprio contributo sui seguenti temi: il valore turistico e sociale della manifestazione che promuove la Romagna come valle del benessere e regione ricca di eventi;
l’importanza dell’attività fisica a ogni età; il diffondersi in Italia dell’obesità infantile. Tra gli altri sono intervenuti Vittorio Brumotti, Davide Cassani (dirigente sportivo, ex ciclista e commentatore televisivo) e il dott. Silvano Zanuso (resp ricerca medico scientifica Technogym). photo credits: naphtalina.com
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NUMERO 7/8 - 2014
Alla scoperta di una Cagliari sconosciuta con l’Urban Trail
Transcivetta Karpos, ben 900 le coppie iscritte // Ennesimo successo per la Transcivetta Karpos, giunta quest’anno alla 34° edizione. La gara internazionale di corsa in montagna, svoltasi il 20 luglio, ha contato 900 coppie iscritte (890 alla partenza). Una partecipazione record, con 13 regioni e 37 province rappresentate. Diversi gli atleti provenienti dall’estero e soprattutto da Svizzera, Slovacchia, Polonia, Inghilterra, Germania e Cuba. Ancora una volta i due specialisti della corsa ad alta quota Alessandro Follador e Daniele De Colò si sono imposti sugli altri concorrenti. Lungo tutti i 23 km di percorso, che hanno coperto 1.900 m di dislivello positivo, i due non hanno avuto rivali. Tuttavia, chiudendo in 2h 08’ 35”, non sono riusciti a battere il record di 2h 05’ 46” stabilito da Claudio Cassi e Franco Torresani nel 2005. Al secondo posto si sono classificati Olivo Da Prà e Manuel Speranza e al terzo Carlo Ratti ed Eros Radaelli. La classifica relativa alle coppie miste ha visto il successo dei vicentini Mirko Righele e Federica Boifava, vincitori anche lo scorso anno. Alle loro spalle
// Conto alla rovescia per la seconda Urban Trail, prevista per il prossimo 13 settembre. Si tratta di un evento sportivo, culturale e turistico che avvicina i cittadini allo sport in città, rendendo più dinamica la vita nei quartieri storici di Cagliari. Si attraverseranno di notte gli angoli più nascosti. Quest’anno il percorso avrà delle novità che gli organizzatori di GleSport mantengono ancora segrete. A tutti i partecipanti verrà dato un faretto e una t-shirt con bande fosforescenti per rendere più visibile il percorso ma anche per creare un effetto suggestivo e coreografico. L’evento è sostenuto e patrocinato dal Comune di Cagliari, dalla UISP e da diverse aziende.
www.urbantrailcagliari.com
Un nuovo “Running Village” ad Asia Outdoor 2014 // In occasione della 9a edizione di Asia Outdoor, a Pechino dal 23 al 26 luglio, è stato allestito un “Running Village” dove hanno esposto diversi marchi internazionali tra cui Asics, Odlo, Salomon, X-Bionic e Skins. L’iniziativa è rientrata in un programma ad hoc dedicato alla corsa che ha previsto ad esempio la seconda edizione della “Night Running Race” e la consegna di un “Running Award”. Inoltre con il “China Running Industry Forum” sono state approfondite tematiche relative allo stato attuale e ai potenziali sviluppi del mercato cinese. La fiera ha visto la partecipazione di oltre 600 espositori. Tra le new entry spiccano Gore-Tex e Mountain Hardwear. Gli organizzatori hanno fornito dati relativi allo sviluppo del mercato outdoor cinese, che dopo due anni di difficoltà mostra i primi segnali di ripresa.
Skechers fa causa a Reebok per violazione di brevetto // Skechers USA ha citato Reebok presso la corte federale della California. Il marchio ritiene che la sussidiaria Adidas abbia infranto un suo brevetto nella linea di prodotto “Go Walk”. In particolare la querela riguarda la calzatura Walk Ahead RS. Skechers richiede un risarcimento danni, un provvedimento punitivo e un decreto ingiuntivo. I vertici aziendali dichiarano di voler muovere azioni legali contro i retailer che venderanno le calzature in questione oltre che contro qualsiasi società violi i suoi diritti di proprietà intellettuale. Nonostante queste diatribe, non pare arrestarsi il buon momento di Skechers che nel primo trimestre dell’anno ha registrato una crescita del 21% nelle vendite a quota 546,5 milioni di dollari, con aumenti a doppia cifra in Europa, Canada, Cina e altre parti del mondo. A proposito del mercato europeo, nel quale Skechers sta investendo pesantemente, si prevede una crescita delle vendite dirette fino a quota 150 milioni di dollari.
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gli altoatesini Patrick Costabiei e Anna Pedevilla seguiti da Tiziano Gasparini e Mara Golin. La gara delle coppie femminili ha visto trionfare Angela De Poi e Tina Sbrissa, seguite da Deborah Pomarè e Michela Campigotto e da Stefania Zanon e Patrizia Zanette. A COROLLARIO DEL MAIN EVENT - Da segnalare l’assegnazione di premi speciali quali il Trofeo Lorenzini per il concorrente più giovane, andato a Christian Belluco (classe 2007) che ha corso insieme al papà Daniele. Congiuntamente alla manifestazione, si è svolta la Transcivetta Kids su un tracciato di circa 2 km e con circa 100 partecipanti. Il più bravo è stato Luca Kerer. Nella categoria 5-8 anni si sono imposti Mirta Gerardini e Paolo Bez, mentre in quella 9-12 anni Beatrice Colleselli e di nuovo Luca Kerer. Il ricco programma della Transcivetta Karpos ha incluso anche la mostra fotografica “6 A” curata da Foto Riva Alleghe e ospitata alla Grande Baita Civetta dei Piani di Pezzè. La
I vincitori di quest’anno con Silvano Rudatis, coordinatore organizzazione mostra ripercorre la storia della manifestazione dal 1975 ai giorni nostri e rimarrà aperta tutta l’estate. LA COMBINATA - Da ultimo ricordiamo che quest’anno la Transcivetta Karpos rientra nella combinata con la Trail Dolomiti Park, che si svolgerà il prossimo 14 settembre. Chi parteciperà a entrambe le manifestazioni concorrerà a una speciale classifica. Per farlo è sufficiente, al momento dell’iscrizione alla Trail Dolomiti Park, segnalare di aver gareggiato il 20 luglio alla Trascivetta Karpos.
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NEWS
NUMERO 7/8 - 2014
iniziative solidali & sostenibili //
Nel 2015 il primo Reda Rewoolution Orobie Ultra Trail
Si riaccende il CortoCircuito Solidale: obiettivo correre per la Tanzania // Dal 6 luglio il Corto Circuito Solidale è tornato a scaricare la propria energia con la prima gara 2014. È stato l’Alpine Worderful Trail di Ponte Maira a dare il via alla nuova edizione dell’iniziativa sportiva-umanitaria promossa da I Run For Find The Cure. Dopo aver corso nel 2013 per raccogliere fondi da destinare alla realizzazione di due pozzi in Mali, quest’anno l’obiettivo è costruire una scuola elementare a Msolwa Ujamaa, in Tanzania. L’incasso delle iscrizioni alla colorata manifestazione è stato destinato a questo progetto solidale: circa 450 i partecipanti totali. Ad aggiudicarsi il podio maschile della 25 km sono stati Danilo Lantermino, Claudio Giusiano e Dario Capriolo, mentre quello femminile ha visto Franca Cagnotti sul gradino più alto, seguita da Monica Bruno Franco e Paola Regis. Sull’impegnativa 35 km le prestazioni migliori per gli uomini sono state di Fabio Cavallo, Massimo Dalmasso e Massimo Domenino, per le donne
Francesca Di Nicola, Irene Borgna e Samanta Odino. Il ricco programma di una tre giorni all’insegna di sport e solidarietà, ha inoltre compreso il concerto di sabato sera con i “Trigomico” e la loro musica occitana e l’esibizione domenicale dal sapore rock anni ’70 dei “Le trois Tetons” direttamente nei prati del Ciarbonet Cafè. Si sono svolti inoltre due incontri dedicati a yoga e running e proposte di sensibilizzazione alla causa delle donne e alla rete antiviolenza.
// Si chiamerà Reda Rewoolution Orobie Ultra Trail e il biglietto da visita con cui si presenta nel già affollato mondo delle competizioni di corsa endurance su lunga distanza è davvero di quelli che si ricordano. Sarà la prima gara con arrivo al traguardo in una caratteristica città medievale. Stiamo parlando della meravigliosa Bergamo e in particolare della sua cittadella fortificata. Presentata non a caso dall’agenzia Spiagames, che sulle alture orobiche è di casa, la prima edizione della corsa è in calendario dal 31 luglio al 2 agosto 2015. Come spiega Tomaso Luzzana, responsabile di Spiagames: “Non si sta parlando di un semplice evento sportivo ma di un’occasione per valorizzare e rilanciare turisticamente
irunfor.findthecure.it
La Mezza di Bergamo ed esosport corrono insieme per la sostenibilità // Una realtà nata per coniugare sport e sostenibilità e un evento che alla sua prima edizione lo scorso anno si è distinto per un’organizzazione impeccabile sia dal punto di vista tecnico sia, appunto, per la capacità di promuovere la solidarietà. Ecco che la partnership firmata dalla Mezza Maratona dei Mille “Città di Bergamo” insieme a esosport consentirà ancora una volta di mettere al centro di una manifestazione podistica un’iniziativa importante. ESO è una società che si occupa della raccolta differenziata dei rifiuti da ufficio e da quando ha avviato il progetto esosport si occupa anche della raccolta di scarpe da ginnastica usate, che sono poi utilizzate per creare pavimentazioni antitrauma ad assorbimento di impatto, ideali ad esempio per la costruzione e riquali-
ficazione di parchi giochi per bambini. Come è accaduto quando è stato inaugurato “Il giardino di Betty”, dedicato a Elisabetta Salvioni Meletiou, moglie di Nicolas Meletiou (ideatore di esosport) prematuramente scomparsa. Durante lo svolgimento della mezza bergamasca in calendario il prossimo 28 settembre, all’interno dell’area Expo sarà presente un centro di raccolta e al momento del ritiro del pacco gara sarà possibile depositare le proprie vecchie scarpe nell’apposito ESObox. Esosport si occuperà inoltre di promuovere oggettistica il cui ricavato verrà interamente devoluto dalla Associazione GoGreen all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, in particolare al reparto di pediatria per la ricerca contro il tumore al cervello del bambino.
Gargano Running Week: profumo di successo // Se a tre mesi dall’esordio si contano già oltre 1.500 iscritti, certamente si è partiti con il piede giusto. Parliamo della prima Gargano Running Week, manifestazione podistica di ampio respiro che andrà in scena dal 9 al 12 ottobre. Cinque le gare in programma: due su strada (la 10mila Ulivi sulla distanza di 10 km e la Gargano Half Marathon sui consueti 21,097 km) e tre trail (il Saraceno Trail di 14 km, il Mattinata Trail di 34 km e il Gargano Raid di 75 km). Tra le tante iscrizioni già pervenute spiccano quelle provenienti dall’estero. Ben 11 a oggi le nazioni rappresentate: Finlandia, Svezia, Olanda, Belgio, Francia, Irlanda, Inghilterra, Spagna, Germania, Svizzera e Polonia. L’evento, che
Una staffetta mondiale fra i dipendenti di ING Bank Unicef // Attorno al mondo per sostenere Unicef e aiutare i bambini dei Paesi in via di sviluppo, una cordata che ha toccato 14 città sparse per il pianeta e che ha coinvolto tantissimi professionisti per i quali la corsa questa volta è stata molto di più che un hobby. Partendo dall’Australia, lo scorso 18 giugno 1.650 dipendenti di ING Bank hanno partecipato all’iniziativa Ing Run for Unicef. La manifestazione si è conclusa seguendo il fuso orario delle 14 nazioni coinvolte e si è conclusa lo stesso giorno a New York. Anche l’Italia ha fatto il suo e 300 runner si sono mossi dall’Arena Civica di Milano verso il Castello Sforzesco
il nostro territorio, a maggior ragione in vista dell’occasione Expo 2015”. Due i percorsi previsti: Orobie Ultra Trail, valido anche per l’ammissione all’Ultra Trail del Monte Bianco con i suoi 140 km e 11.000 metri di dislivello positivo; e il Gran Trail delle Orobie, di 65 km e 5.000 metri di dislivello. Main sponsor dell’evento sarà il marchio di abbigliamento tecnico in pura lana merino Reda Rewoolution, che in questo modo festeggerà in grande il suo 150° compleanno che cade proprio nel 2015. Tra i partner tecnici anche Agisko, Sidas ed Elle Erre, mentre sul fronte media si segnala la partecipazione delle nostre testate Running Magazine e Outdoor Magazine assieme a quella del magazine delle Orobie.
per arrivare fino all’Arco della Pace. La cifra raccolta grazie a questa staffetta virtuale è stata poi raddoppiata da Ing Bank che, anche in questo caso, ha appoggiato l’impegno dei propri dipendenti: “Il grande risultato raggiunto anche quest’anno ci riempie di orgoglio”, ha commentato Don Koch, country ceo di Ing Bank in Italia. “Assieme ai dipendenti Ing di tutto il mondo, i nostri runner hanno contribuito a raccogliere la significativa cifra di 175.000 euro che sosterrà ancora una volta e in maniera sempre più concreta UNICEF, ormai da anni nostro partner di charity a livello internazionale”.
vede a capo del comitato organizzatore Davide Orlandi, sta raccogliendo consensi anche dagli operatori locali come attestano le adesioni di numerose strutture alberghiere dell’area interessata al progetto Running Hotel. Gli alberghi aderenti forniranno vari servizi compresi nel prezzo a tutti gli iscritti alle gare e i Comuni forniranno il transfert gratuito dall’albergo alla partenza e il rientro dopo l’arrivo. Un’iniziativa spinta e sostenuta da Regione Puglia che in Gargano Running Week ha identificato un evento d’eccellenza per lo sviluppo turistico nei prossimi anni. Tra le aziende partner si annoverano Brooks, Buff e Raidlight.
www.garganorunningweek.com
È partita da artogne la stagione della Yankee Run by scott
Ahmed Ohuda, vincitore della prima Yankee Run del 2014 svoltasi ad Artogne (BS)
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// Una gara podistica a eliminazione riservata agli atleti élite. È la Yankee Run che trova nel suo format in stile americano la sua particolarità. In pratica gli atleti si sfidano a velocità controllata per 10 giri su un breve tracciato cittadino di 300 metri. L’ultimo arrivato per ogni tornata viene eliminato. Alla fine solo due podisti si contenderanno la vittoria allo sprint finale. Lo scorso 5 giugno - per la prima volta ad Artogne (BS) - è andata in scena la prima corsa della stagione, organizzata da Fly-Up di Mario Poletti. Sul primo gradino del podio Ahmed Ouhda, che si è lasciato alle spalle Mattia Sottocornola e Marco Zanoni. Da segnalare i risultati di Giovanni Gualdi (in settima posizione) e Marco De Gasperi (quinto classificato). A questo appuntamento è seguito quello di Sondrio (18 luglio). Sarà poi la volta di Colere (BG, 12 agosto), Oltre il Colle (BG, 14 agosto) e Fiorano al Serio (BG, 7 dicembre).
A CURA DI PAOLO GRISA E DAVIDE CORROCHER
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// LE SOLETTE NOENE DA 1 MM E DA 2 MM
Dalla città allo sterrato, un aiuto per correre più a lungo e meglio
// Abbiamo provato tre modelli di solette Noene: le Universal N02, le Invisible SP01 e infine le Optimum Foot Pad da 2 mm. Le prime le abbiamo inserite in un paio di scarpe lifestyle con suola Vibram, utilizzate nell’uso quotidiano per muoversi in città (precisamente il modello Mojito di Scarpa). I benefici che si possono scoprire sono facilmente evidenziabili grazie alla diminuzione sensibile di quei piccoli dolori che solitamente si percepiscono a fine giornata. Senza solette le articolazioni risultano più affaticate e provate, perchè magari nei vari spostamenti per raggiungere l’ufficio si è costretti ad accelerate, salite e discese veloci di scalini (quelli dell’entrata della metro) per stare negli orari delle varie coincidenze dei mezzi di trasporto pubblico. D’altronde non è infrequente che proprio nella quotidianità della giornata, tra una corsa e l’altra, si finisca per infortunarsi a causa di distrazioni derivanti dalla fretta.
Universal NO2
Per l’allenamento vero e proprio, abbiamo testato Invisible SP01. Il modello di calzatura utilizzato è stato Wave Ultima
di Mizuno, già di suo molto reattiva e stabile. La soletta Noene non ha alterato minimamente la calzata e un beneficio che abbiamo riscontrato fin dal primo utilizzo è un maggiore comfort per la pianta. Il piede è molto meno affaticato e a fine sessione meno gonfio, il che significa che nulla avrebbe vietato di allungare un poco il tempo del training. Senonché sembrerebbe che la capacità ammortizzante di Noene comporti una minima riduzione della prestazione in fase di spinta e dunque la parte alta delle gambe lavora un po’ di più rispetto al solito per compensare. Un effetto questo dalla doppia valenza, perché se da una parte lo sforzo dei muscoli del polpaccio e del quadricipite è maggiore, dall’altra si può dire che se usato con regolarità il plantare Noene Invisible SP01, oltre a ridurre gli urti dannosi alle articolazioni, potrebbe in parte favorire un ulteriore potenziamento muscolare. Nulla avrebbe vietato di utilizzare nel medesimo Invisible SP01 conteso il modello da 2 mm Optimum Foot Pad. La nostra scelta è stata però di cambiare contesto ancora una volta e quest’ultimo lo abbiamo messo alla prova su terreni sterrati. Mizuno Wave Kazan è una scarpa creata con una mescola molto morbida, pensata per le lunghe distanze. Si può dire tuttavia che si sia rivelata molto efficace nella corsa di tutti i giorni, magari per allenamenti di intenso trail running di due o tre ore. In questo caso, le solette Noene sono state un ottimo aiuto anche nel riposo durante il rientro a casa. Nella corsa, anche dopo le lunghe discese che solitamente risultano particolarmente dure e pesanti negli appoggi, il piede si gonfia meno del solito. DISTRIBUITO DA // Dls srl / 02.91084559 / info@noene-italia.com
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LA TECNOLOGIA NEXUS ENERGY SOURCE NEL MODELLO OPTIMUM FOOT PAD Quello delle fibre chimiche intelligenti è un universo appena nato. A studiarne le potenzialità è una scienza in evoluzione, la fisiologia dell’abbigliamento, che analizza il rapporto tra corpo umano, clima e vestiario. La si applica già nei laboratori dei principali istituti di ricerca, come l’Hohenstein Institute in Germania Optimum Foot Pad e l’ITF (Institut Textile de France) di Parigi, dove, per studiare le reazioni dei vestiti sulla pelle, si usano manichini con sensori che riproducono le condizioni umane. Nexus Energy Source è una fibra high-tech che nasce dalla combinazione di tre metalli nobili (platino, titanio e alluminio) che conferiscono a questo tessuto la proprietà unica di emettere infrarossi lontani (FIR), nelle frequenze che interagiscono del corpo umano con effetti benefici. Numerosi studi hanno dimostrato che Nexus Energy Source migliora la circolazione sanguigna, diminuisce la produzione di acido lattico, migliora l’idratazione e l’equilibrio cellulare, migliora l’ossigenazione dei muscoli. I raggi infrarossi sono radiazioni che esercitano un’azione terapeutica sul corpo umano. Gli effetti principali che si producono dalla loro applicazione sono molteplici. Essi favoriscono il rilassamento muscolare, perché provocano il riscaldamento dei tessuti (effetto termico); hanno un effetto antalgico (cioè calmante, antidolorifico) conseguente al fatto che promuovono la vasodilatazione (aumento del calibro dei vasi sanguigni); la stessa vasodilatazione, inoltre, ha un effetto trofico, vale a dire che fa aumentare l’apporto di sostanze nutritive e di ossigeno nei tessuti. Autorevoli Università e Istituti di Ricerca in Italia e all’estero hanno condotto ricerche specifiche sulle caratteristiche e le proprietà di questa fibra, riconoscendone l’efficacia sull’intero ciclo dell’attività umana. Ciò ha portato all’ottenimento della certificazione FDA negli Stati Uniti e al riconoscimento come dispositivo medico di classe 1 in Europa.
PRODOTTI ANTEPRIME SS 2015 La soluzione Under Armour per gli atleti cross fit // Una calzatura perfetta per un uso cross fit e pensata per runner esperti. È questo il profilo del modello Deception XT firmato Under Armour, una calzatura che pesa 289 gr e che ha un differenziale di 5 mm. La principale tecnologia adottata è l’UA ClutchFit sulla tomaia. Un brevetto che nasce per dare stabilità alla scarpa mantenendo al contempo una grande leggerezza. Il tessuto ClutchFit bi-direzionale lavora con l’atleta dando supporto in fase di cambio di direzione o nel momento di maggiore stress della scarpa. Se esteso, il tessuto si restringe creando una gabbia più contenitiva che aiuta il piede a rimanere in sede. La scarpa presenta poi soletta di 5 mm in 4D Foam che si estende per tutta la lunghezza della pianta per migliorare il comfort e la stabilità. L’intersuola è caratterizzata da Eva in mescola leggera ad alta resistenza con inserto in Micro G, che garantisce un’ammortizzazione ottimale con un peso molto contenuto. Gli inserti in TPU laterali inoltre garantiscono un supporto aggiuntivo. Da ultimo la suola ha una costruzione disegnata per aumentare al massimo i punti di contatto. La suola si caratterizza per l’uso di Speed TurTraction che garantisce un grip più aggressivo per un perfetto controllo nei cambi di direzione.
DISTRIBUITO DA // SPORTBOX / 0423.621984 / INFO@SPORTBOX.IT
La nuova Mutant by La Sportiva: “Days of future past” // Stabile e versatile, è perfetta per corse in montagna su diversi tipi di terreno. La suola assicura aderenza eccellente, per affrontare in sicurezza le superfici scivolose e i terreni cedevoli e fangosi grazie ai tasselli pronunciati. Il sistema di chiusura SpyralTongue consente una calzata rapida ed evita l’entrata di sassi e fango. Il sistema di allacciatura è integrato con la struttura della tomaia: la tecnologia FusionGate con rinforzi in alta frequenza applicati a fusione permette di regolare i volumi e il livello di aderenza al piede, per una corsa precisa e stabile anche sui traversi.
DISTRIBUITO DA // LA SPORTIVA / 0462.571800 / WWW.LASPORTIVA.COM
Novità tra footwear e apparel per Inov-8 // Tante le novità che Inov-8 ha incluso nel suo catalogo dedicato all’estate 2015. Il modello Race Ultra 290 assicura ammortizzazione e comfort, per performance su lunghe distanze senza compromettere la propriocezione. La suola piatta garantisce una corsa più stabile. È inoltre possibile agganciare una ghetta all’originale sistema del modello così da evitare l’ingresso nella scarpa di ghiaia e detriti vari. L’aggiunta di una soletta X-Static di 6 mm controlla infine la formazione di batteri per evitare il sudore e il cattivo odore. La tomaia è in sintetico e tpu, la fodera in mesh, l’intersuola è in injected Eva. La scarpa ha un differenziale di 8 mm ed è caratterizzata da soletta Race Ultra, compound Tri-C e shank Meta-Shank III. Altra novità questa volta sul fronte apparel è il Race Elite Raceshell FZ. Incredibilmente morbido ed elastico, il capo impermeabile è stato progettato per proteggere gli atleti che si trovano nelle condizioni più selvagge di montagna, fornendo libertà di movimento e traspirabilità. Ricomponibile nella sua tasca, può essere fissato attorno alla vita usando la corda elastica.
DISTRIBUITO DA // ABC DISTRIBUTION 0463.422401 / INFO@ABCDISTRIBUTION.IT
RUNNING MAGAZINE
NUMERO 7/8 - 2014
Grivel al tor dés geants: la storia continua e “si aggiorna”
// Fanno parte della linea da trail running per la PE 2015 i nuovi zaini firmati Grivel Mountain Runner (in foto) e Mountain Runner Comp. Sono ideali sia per corse di una sola giornata che per competizioni di più giorni e sono stati sviluppati sulla base dell’esperienza diretta del brand nel Tor dés Geants di cui è superior sponsor. Grazie alle regolazioni multiple, i due zaini sono disponibili in un’unica misura che si addatta a qualsiasi corporatura. Sono caratterizzati da diversi taschini nel comparto principale e altre tasche con facile accesso per trasportare qualsiasi cosa. Gli strap di compressione del carico consentono una maggior agilità e libertà di movimento. Sono inoltre caratterizzati da air mesh (solo il modello Mountain Runner) e pannello posteriore imbottito in air mesh, oltre a 2 porta piccozze e 2 porta bastoncini. Mountain Runner pesa 510 gr e ha una capacità di 12 litri. Mountain Runner Comp pesa invece 450 gr e ha una capacità di 5 litri.
correre “all’asciutto” con Obviate Gilet di dare 2b
// Per la prossima stagione estiva, Dare 2b presenta tra le tante novità il gilet Obviate. Realizzato in tessuto di poliestere stretch Ilus D-Lab, è impermeabile fino a 10.000 mm e traspirabile fino a 10.000/m2/24 h. Il capo è molto leggero e studiato per il running, dispone di giromanica in stretch aderente, una tasca torace con zip, due tasche inferiori con zip, accesso per cuffie nella tasca interna, laccetto elastico regolabile su orlo e bavero antivento. Il peso, nella taglia M, è inferiore a 270 gr. È inoltre antivento e con finitura idrorepellente. È più leggero del 35% rispetto al tradizionale D-Lab Softshell.
DISTRIBUITO DA // REGATTA ITALIA 0423.614140 / ITALY@REGATTA.COM
DISTRIBUITO DA // GRIVEL / 0165.843714 / INFO@GRIVEL.COM
Correre in città con Salomon Citytrail // Salomon Citytrail è una collezione specifica per il running in città. Partendo dal mondo del trail running, Salomon ha sviluppato la massima competenza nella cura del fit, dell’agilità e del comfort specifici per le gare di lunga distanza in diverse situazioni ambientali. “Cercare nuovi itinerari, variare i terreni e scoprire nuovi scorci interessanti fa parte del concetto Citytrail”, spiega il responsabile abbigliamento Salomon Trail Running Romy Mey. Rientrano in questa linea i capi Elevate Midlayer, Elevate Tee, Park Short e lo zaino Elevate Commuter Bag. In particolare quest’ultimo è pensato appositamente per chi si sposta per lavoro con scomparti organizzati per trasportare scarpe e capi per ricambio ma anche per laptop, che rimane ben fermo anche quando si è di corsa. Rientra nel concetto Citytrail anche la scarpa X-Scream3D che offre ammortizzazione e andatura perfetta su asfalto e sterrato, stabilità, supporto e un grip perfetto su terreni misti. Il punto di forza è la calzata grazie ai sistemi Sensifit e Quicklace. Grazie alla tecnologia Endofite alla tomaia senza cuciture, la X-Scream3D si può utilizzare anche senza calze. L’intersuola 3D Ride offre ammortizzazione e rullata flessibile. La suola Salomon Contagrip, realizzata con materiali a multi densità e con una tassellatura variabile, è resistente e assicura una lunga durata anche sull’asfalto.
Il mondo Citytrail comprende anche un’App in grado di supportare i runner a trovare e condividere nuovi itinerari, memorizzare passaggi particolari, monitorare l’andatura e interagire con una comunità di corridori in oltre 90 città del mondo.
DISTRIBUITO DA // AMER SPORTS 0422.5291 / AMERSPORTS-ITALY@AMERSPORTS.COM
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Comfort e traspirabilità per Millet con Polartec // LTK Activist Zip SS Millet è una t-shirt tecnica perfetta per attività come il trail running, grazie al tessuto Polartec Power Dry High Efficiency assicura una rapida ed efficace fuoriuscita del sudore. La superficie interna del capo è traforata e unisce buona protezione e traspirabilità con un peso contenuto. Sotto le braccia sono presenti inserti in mesh per migliorare ulteriormente la ventilazione e offrire ottimo comfort climatico. La maglia si caratterizza infine per il trattamento antimicrobico Polygiene del tessuto e per la presenza di un taschino con zip sul petto e di cuciture flatlock per evitare irritazioni sulla pelle. È disponibile nelle taglie S-XXL. Peso: 145 gr.
DISTRIBUITO DA // L.M.O. 0423.648281 / CONTACTLMO@LAFUMA.FR
Scott Kinabalu Supertrac: comoda, protettiva e più ammortizzante // La tomaia in rete e materiale sintetico supporta il piede con un’ammortizzazione per tutta la lunghezza. La suola in Eva e gomma ha una scolpitura Supertrac per il massimo grip su ogni terreno. Il modello è caratterizzato da Lace Bungee (la trama dei lacci assicura un’allacciatura resistente), Wet-TractionRubber, Self-Cleaning Lug Positioning, talloniera iniettata (migliora stabilità e supporto). Le tecnologie adottate sono aeroFoam+ (mescola ammortizzante, resistente e protettiva), Insole System (plantari differenti per uomo e donna), eRide (forma Rocker per un appoggio stabile e forma tallone che trasforma l’energia dell’impatto in movimento). La scarpa ha un differenziale di 8 mm ed è disponibile da uomo (7-14 Us, 340 gr) e da donna (6-11 Us, 320 gr).
DISTRIBUITO DA // SCOTT ITALIA 035.756144 / INFOSPORT@SCOTT-SPORTS.IT
Tor Leather Low
FOCUS ON
RUNNING MAGAZINE
RIFLETTORI SULLA COLLEZIONE 2015, CHE RAPPRESENTA UN ULTERIORE PUNTO DI SVOLTA PER IL BRAND FRANCESE, NATO NEL 2009 E DAL 2013 DI PROPRIETÀ DEL GRUPPO DECKERS
Linea Trail
FATE PISTA A… HOKA
Foto di apertura: Leo Manzano, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Londra nei 1.500 e nuovo testimonial Hoka. Sopra e sotto le due anime del brand: trail e road
A CURA DI BENEDETTO SIRONI
Un atleta - e che atleta - che corre in pista con le Hoka ai piedi. Un’immagine impensabile solo fino a pochi mesi fa e che ora invece apre addirittura il catalogo SS 2015 del brand francese, nato nel 2009 e divenuto in pochi anni un vero e proprio fenomeno nel trail running e non solo. Tanto da essere stato acquisito nel 2013 da Deckers (proprietario tra gli altri di Teva). Con numeri che iniziano a diventare davvero importanti: 40mila paia vendute in Italia nel 2013, 60mila in Francia e addirittura 500mila negli USA. A proposito: proprio dagli States arriva l’atleta in questione, che non a caso abbiamo messo in apertura di questo articolo. Stiamo parlando di Leo Manzano, medaglia d’argento alle ultime Olimpiadi di Londra nei 1.500 e fresco vincitore dei Campionati statunitensi di specialità. Un’immagine che ben rappresenta la versatilità di un marchio che, dopo essersi consolidato in poco tempo nel trail, ha subito rivolto il suo sguardo anche all’altra faccia del mercato, più grande, ricca e trasversale: quella del road running.
13 luglio). Ecco cosa abbiamo captato da questo sempre interessante incontro.
UNA STRADA IN DISCESA Dal primo e unico modello in collezione nel 2009 Hoka ne ha fatta di strada, diventando uno dei marchi di riferimento, in particolare nelle lunghe distanze o per l’allenamento. Già, la “strada” come dicevamo: contro tutte le aspettative Hoka ha saputo sorprendere anche qui e oggi alcuni modelli sono molto apprezzati dai maratoneti, in particolare per gli allenamenti. Le tecnologie esclusive e il grande cushioning permettono infatti di allenarsi di più senza incorrere in problemi alle articolazioni. La
R-MAT è un nuovo materiale da intersuola con rimbalzo superiore, maggiore resistenza e grip eccellente della suola esterna, anche su superfici bagnate. Offre inoltre grande resistenza alla rottura, stabilità di fondo e lunga durata
La forma ad “H” della suola è caratterizzata da un’ampia piattaforma per la parte centrale del piede che offre la massima stabilità. La forma a “K” garantisce una guida dinamica grazie a una resistente parete interna
DOPO AVER CONVINTO MOLTI DEI VANTAGGI DELL’OVERSIZING NEGLI ANNI DELLA PIENA ESPLOSIONE DEL BAREFOOT, IL MARCHIO HA SAPUTO RINNOVARSI A OGNI COLLEZIONE. DAL TRAIL RUNNING ALLA STRADA E ORA ADDIRITTURA ALL’ESCURSIONISMO. ANCHE SE LA CORSA, IN TUTTE LE SUE FORME, RIMANE IL SUO TERRENO PREFERITO. TANTO DA ARRIVARE “SUL TARTAN”. l’exploit e il cambio di paradigma che l’azienda ha saputo lanciare nel mercato del trail running anche a un settore più maturo e tradizionale come questo. Un’idea del tutto in linea con quello che è stato forse il maggior trend del mercato outdoor presentato in fiera, lanciata in realtà già da alcuni anni: la nascita di un nuovo “frequentatore tipo della montagna”, lo speed hiker, colui che cammina in montagna con un atteggiamento sportivo, a ritmo sostenuto, con uno zaino finalmente più adeguato alle scarne necessità di una/mezza giornata a caccia di sentieri in montagna. D’altronde i concetti alla base di Hoka, intersuola leggerissima a dare grande protezione dagli impatti ma
Tre delle principali novità Hoka per il 2015. Da sinistra Mafate Speed, Conquest e Valor
gamma road ora conta su ben sette modelli, di cui tre inediti per la stagione 2015: Valor, Conquest e Huaka (alla cui versione invernale abbiamo dedicato non a caso la scarpa del mese sull’ultimo numero di Running Magazine).
UN PASSO INDIETRO E UNO AVANTI
Sage Canaday, forte maratoneta e nuovo testimonial Hoka
NUMERO 7/8 - 2014
Alberto Penne con la sua Abc Distribution distribuisce Hoka in Italia dal 2010 e ha avuto il merito di credere tra i primi nelle sue potenzialità. Vi avevamo del resto già parlato della sua realtà allargando lo sguardo anche agli altri marchi che distribuisce (vedi Running Magazine 6 2013): i “fantastici 4” come li chiama lui, tutti accuratamente selezionati per il loro focus sull’innovazione e per l’essere ben riconoscibili sul mercato (oltre a Hoka, inov-8, Skins e Mio). Da quell’intervista ci eravamo lasciati con molte info in più su questo curioso marchio francese, nato da un’idea venuta a un atleta proveniente dall’altro capo del mondo durante una gara italiana, ben lontana dalle Alpi: la tappa finale dell’X-Adventure in Sicilia, sull’Etna. Alberto ci aveva parlato di come la nascita di questo marchio provenisse anche dal know how di Jean Luc Diard, ex ceo di Salomon e con importanti ruoli anche in Tecnica Group. Entrambi li abbiamo ritrovati pieni di energia ed entusiasmo presso il visitatissimo stand Hoka all’ultima edizione della fiera Outdoor 2014 di Friedrichshafen, in Germania (10-
TRAIL RUNNING: ORA ANCHE VIBRAM Per quanto riguarda il trail running l’altra grande novità è rappresentata dall’adozione di suole Vibram sul modello maschile Rapa Nui 2STrail (il più venduto lo scorso anno) e su quello femminile Kailua 2S Trail. Grande novità anche per suola e intersuola della Mafate, rinominata Speed, che uniscono la tradizionale Eva a cellula chiusa al sistema R-Mat (esclusiva Hoka, vedi info a sinistra). Quest’ultima, a parere di Alberto, dopo gli ulteriori perfezionamenti, tornerà a essere il modello di punta per questa stagione.
ORE PURE HIKING Tra le novità 2015 ecco anche una mini-linea hiking che, per dirla con le parole di Alberto, “rivoluzionerà il concetto di escursionismo per i prossimi anni”. L’obiettivo è riuscire a ripetere e
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morbida al tempo stesso in modo da assecondare le asperità del terreno e “abbracciarle” per garantire un’ottimo grip, sono perfettamente in linea con le aspettative di questo “nuovo utente” della montagna. Tor Leather è il nome del modello Hoka in questione declinato poi nelle versione low e mid, quest’ultimo per una maggiore trattenuta della caviglia.
LINEA ZAINI E ABBIGLIAMENTO Dopo questa repentina ma interessante digressione per una rivista che parla di running, da sottolineare anche la crescita della gamma accessori e abbigliamento. Sul primo fronte ottimo il ricontro della linea zaini, già presentata a Ispo e arricchita da nuovi colori, che ha riscosso un grosso favore del pubblico e che è andata esaurita molto presto. Anche qui, come per le scarpe, i colori sgargianti e il design originale hanno saputo colpire i gusti dei clienti. Grande novità invece per l’abbigliamento, con proposte specifiche per uomo e donna, per un total look che sia a disposizione non solo degli atleti Hoka ma anche dei suoi sempre più numerosi clienti finali.
DISTRIBUITO DA // Abc Distribution / 0463.422401 / info@abcdistribution.it
RUNNING MAGAZINE
EVENTI
Impresa sfumata di pochi secondi per il Team Enduro. Onore a: Iazaldir ‘Iaza’ Feitoza, Holly Rush, Genis Zapater, Sissi Cussot, Gert Theunis, Lukas Naegele, Megan Kimmel
IL 21 GIUGNO ASICS HA MESSO ALLA PROVA ALCUNI DEI SUOI MIGLIORI ATLETI IN UNA EMOZIONANTE SFIDA
NUMERO 7/8 - 2014
Staffetta contro il sole
OUTRUN THE SUN È STATO UN EVENTO MAI TENTATO PRIMA: NEL GIORNO DEL SOLSTIZIO D’ESTATE DUE TEAM HANNO CORSO ATTORNO AL MONTE BIANCO CON IL SOLO OBIETTIVO DI TORNARE A CHAMONIX PRIMA DEL TRAMONTO. IMPRESA RIUSCITA PER I QUATTRO SPECIALISTI ULTRA RUNNER E SFUMATA DI POCHI SECONDI PER LA FORMAZIONE ENDURO. • DAVIDE CORROCHER
C’eravamo lasciati con un bel punto interrogativo nella testa. Ce l’avrebbero fatta gli atleti selezionati da ASICS a battere il sole? Perché nonostante lo spiegamento di forze presentato per l’occasione fosse di grande valore, Outrun the Sun era una sfida inedita e senza dubbio suggestiva: correre attorno al Monte Bianco partendo al sorgere delle prime luci e compiere il giro rientrando a Chamonix prima del tramonto. Un percorso di 152 km che attraversa gli ambienti più vari, dallo sterrato dei sentieri montani all’asfalto dei tragitti più urbani. 9.500 metri di dislivello positivo in una lunghissima serie di saliscendi fra gli stati di Francia, Italia e Svizzera. Tutto questo è stato in sintesi l’evento programmato dall’azienda con sede a Kobe per il 21 giugno scorso, in coincidenza del solstizio d’estate. Due staffette sono state formate per tentare di portare a termine l’impresa entro la durata di 15 ore, 3 minuti e 37 secondi prevista per il giorno più lungo dell’anno: la prima composta da quattro ultra runner e la seconda da sette specialisti di varie discipline endurance.
LA CRONACA DELLA GARA - Alle 05,42 il giapponese Kota Araki, rappresentante del Team Ultra Trail è partito da Chamonix assieme al brasiliano Iazaldir ‘Iaza’ Feitoza del Team Enduro. Fino alla salita del Col du Voza la coppia ha mantenuto lo stesso ritmo, poi il trail runner nipponico ha accelerato la propria andatura riuscendo a passare il testimone al suo compagno Xavier Thevenard tre minuti in anticipo sul tempo previsto. Il suo rivale si è invece presentato al checkpoint con un ritardo di 23 minuti ed, esausto, si è dato il
XAVIER THEVENARD - “Sono molto soddisfatto della mia prestazione e far parte di un team che ha battuto il sole correndo intorno al magnifico Monte Bianco è incredibile. Sicuramente è stato un grandissimo allenamento per partecipare all’UTMB 2014”
cambio con la britannica Holly Rush. Sia la prova di Thevenard sia quella della maratoneta britannica sono state particolarmente veloci, su un tracciato che si è arrampicato fino ai 2.500 m dell’innevato Col Du Bonhomme e di lì ha proposto una discesa molto tecnica sull’altro versante. Il terzo membro del Team Enduro a partire è stato Genis Zapater, mentre il francese del Team Ultra ha proseguito fino a Courmayeur prima di incontrare lo svedese Jonas Buud e consegnargli un vantaggio sul sole di ben 45 minuti.
polata in una recinzione e ha deciso di fermarsi per liberare l’animale. Cinque minuti gli sono occorsi per l’operazione, dopodiché ha raggiunto Sissi Cussot a Courmayeur. L’atleta transalpina è stata messa a dura prova da un lungo tratto di salita di 14,6 km e ad Arnuva si è data il cambio con Gert Theunis. Nel frattempo, Buud saliva verso Bertone con un vantaggio sul sole di 20 minuti e a Champeix ha ceduto a Thomas Lorblanchet l’onore e l’onere di concludere la staffetta del Team Ultra. Un tratto molto tecnico mancava invece al road runner belga prima di arrivare alla cittadina francese e cambiarsi con Lukas Naegele, che dunque è partito con un leggero svantaggio sul tempo previsto e ha affrontato la dura salita verso Bovine tentando di recuperare terreno.
FUORI PROGRAMMA SENZA RIMPIANTI - Uno dei tanti momenti emozionanti della giornata è stato quando il ventiduenne catalano Zapater, ha incontrato una capra di montagna intrap-
KOTA ARAKI - “Quando ho iniziato a praticare il trail nella squadra militare giapponese non avrei mai pensato che avrei corso attorno al Monte Bianco assieme ad alcuni dei migliori atleti del mondo per battere il sole. Al termine del mio tratto ero esausto, ho dato tutto ma la folla mi ha fornito quell’energia in più per sprintare ancora fino alla fine”
JONAS BUUD - “Quando ho preso il testimone da Xavier eravamo in un’ottima posizione, ed ero molto determinato a mantenere il nostro vantaggio. Aver completato per la prima volta al mondo questa sfida, resterà per me un ricordo indelebile”
THOMAS LORBLANCHET - “Sono contento di essere riuscito insieme ai miei compagni a terminare un’impresa finora unica. Dopo la ricognizione di prova, Xavier e io abbiamo preso la decisione di scambiarci i tratti che avremmo dovuto correre: si è rivelata una grande decisione! Kota ci ha garantito un ottimo inizio, Xavier ha corso in modo incredibile e Jonas è stato molto forte, perché ha gareggiato nelle ore più calde del giorno: una grande prestazione di squadra”
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MINUTI CONTATI - La sfida per il Team Ultra si è conclusa con successo, dopo che Lorblanchet ha raggiunto il traguardo fermando il tempo a 15 ore, 3 minuti e 37 secondi. Partendo da Trient alle 19,36, dopo la performance di Naegele, Megan Kimmel ha spinto al massimo completando con rapidità il tragitto che collega Col de Balme, Argentiere e infine Chamonix. Pur spinta da una folla di più di 500 appassionati, la trail runner americana non è riuscita a portare a termine un’impresa che ormai sembrava impossibile per appena 33 secondi. Al termine di questo giorno emozionante, il direttore di gara Laurent Ardito ha commentato positivamente le due prestazioni delle formazioni sfidanti: “Sono molto orgoglioso di tutti questi incredibili atleti. Sono riusciti a formare due team straordinari e fare un grande lavoro di squadra. Chi ha vinto sa di aver affrontato una sfida mai tentata prima e ci sono stati tanti momenti sportivi e umani davvero speciali: le lacrime di Iaza, la gioia di Genis per aver salvato un animale ferito o la prestazione di Xavier che ha corso con un tempo molto più veloce rispetto a quello registrato in allenamento”. A queste parole si aggiungono quelle di Michael Price, direttore marketing ASICS Europe: “Abbiamo impiegato 18 mesi per organizzare ASICS Outrun the Sun: vedere una delle due squadre battere il sole e l’altra venire superata per soli 33 secondi è semplicemente incredibile. Quando abbiamo pensato a questa sfida, volevamo puntare l’obiettivo sullo sport del trail running, e le grandi storie e successi atletici che abbiamo visto oggi hanno fatto sì che si ottenesse questo risultato”.
RUNNING MAGAZINE
TREND
È UNA TENDENZA GIOVANE QUELLA DEL RUNNING IN NOTTURNA, MA I NUMERI DEI PARTECIPANTI SONO SEMPRE PIÙ IMPORTANTI
NUMERO 7/8 - 2014
CORRERE SOTTO LE STELLE
Le strade della città illuminate dal cielo stellato, dai lampioni, dai riflessi, dai colori delle magliette degli atleti e dalle frontali che tracciano un fiume di energia in costante crescita. Sono sempre di più gli eventi proposti in versione by night: un modo diverso per stare insieme, divertirsi e magari sostenere anche iniziative solidali. CORRITREVISO, LA STORICA 10 KM ANCORA AL VIA DOPO IL TRAMONTO
Da 25 anni la classica di Piazza dei Signori è un appuntamento immancabile per molti appassionati, ma è soltanto dal 2013 che la gara si tiene in notturna. Anche lo scorso 27 giugno la CorriTreviso è tornata a movimentare le vie del capoluogo veneto. 10 km, al termine dei quali il vincitore fra gli uomini è stato Ruggero Pertile, mentre fra le donne è stata Michela Zanatta. Fra le curiosità di giornata, ad aggiudicarsi l’alloro per la categoria “Over 45” è stato il marocchino Abdelaziz Mahjoubi, l’uomo che nel 1998 aveva stupito tutti imponendosi addirittura su due atleti del calibro di Francesco Panetta e Alessandro Lambruschini. Il programma della manifestazione ha anche proposto la CorriTreviso Kids, alla quale hanno partecipato circa 80 giovanissimi under 16. In totale sono stati 760 gli iscritti alle gare assolute e master, record di sempre.
DAL CASTELLO SFORZESCO E DAL WEB, ENERGIZER NIGHTRUN SOSTIENE UNICEF Il 14 giugno scorso era tutto pronto per un nuovo appuntamento all’ombra (si fa per dire, visto che lo start della gara era previsto alle 22) del Castello Sforzesco. Poi, causa maltempo, l’edizione 2014 dell’Energizer Nightrun for Unicef è stata rinviata. La nuova data scelta per lo svolgimento della corsa nata per sostenere il progetto solidale di Unicef “100% Vacciniamoli tutti” è così diventata il 18 luglio. Il villaggio come sempre è stato allestito all’Arena Civica, dove anche R101 ha contribuito alla perfetta riuscita della manifestazione grazie all’animazione del suo staff. Confermata la partnership tecnica con Mizuno. Il percorso è partito invece da Viale Malta all’interno del Parco Sempione. Circa 7mila runner si sono dati appuntamento per l’occasione. Lo svolgimento è stato preceduto dalla “raccolta punti” anche sui social network di chi ha voluto prepararsi al meglio all’appuntamento. Grazie alla realizzazione della speciale app Energizer Nightrun gli utenti hanno potuto fare il pieno di “carica”: a ogni chilometro di allenamento corrispondono dei punti che sono stati trasformati dal title sponsor dell’evento in una donazione per Unicef (l’iniziativa continua anche ora in vista del 2015). www.nightrun.it
NO MAN ALLOWED...
A SETTEMBRE TORNA MIDNIGHT RUN PER ANLAIDS LOMBARDIA Una doppia occasione per sostenere il progetto di Anlaids Lombardia attraverso una corsa in notturna fra i sentieri di Parco Sempione e le vie del centro di Milano. Un primo appuntamento c’è già stato lo scorso 9 maggio, mentre il secondo è in calendario il 19 settembre sul finire dell’estate. Midnight Run è la corsa non competitiva organizzata dall’associazione MenteCorpo e supportata fra gli altri da Puma, Racer, Coca Cola HBC, Wellpharma e Fantastik.it. Due le modalità previste: un percorso da 3 km e uno da 6 km. E a tutti coloro che decidono di allungare la propria gara di altri 3 km viene donata una maglietta realizzata da Guess appositamente per la serata. Per chi vuole è anche possibile personalizzare il proprio pettorale al costo aggiuntivo di 1 euro che sarà anch’esso destinato al progetto “0 trasmissioni” di Anlaids. Per la prima data sono stati oltre 2.400 i partecipanti. Un’estrazione a premi finale ha messo in palio due biglietti di ingresso all’inaugurazione della Mostra Mercato Convivio e un outfit di abbigliamento tecnico Puma.
BEL RITORNO DI ASICS ALLA “MEZZA” AL CHIARO DI LUNA SULLA LAGUNA
Il tramonto sulla Laguna ha un fascino irresistibile e da quattro anni fa da cornice a una delle più belle mezze maratone d’Italia e non solo. Grazie anche alla rinnovata partnership con ASICS, lo scorso 24 maggio la Moonlight Half Marathon è stata un successo con oltre 3mila runner all’arrivo. Primo ad arrivare al traguardo è stato il kenyano Hosea Kimeli Kisorio, mentre fra le donne il gradino più alto del podio è andato alla sua connazionale Hellen Jepkurgat. Soddisfazione al termine per il presidente del Venicemarathon Club Pietro Rosa Salva: “Sono contento
BERGAMO, COMO, MONZA E ROMA, PUMA IN “ROSA” ALLA STRAWOMAN
Anche quest’anno la “Notte bianca dello Sport” di Bergamo è stata assai movimentata. Circa 5mila donne infatti si sono date appuntamento nella città orobica per correre la marcia in rosa non competitiva partita dal “Sentierone”. Il via della manifestazione patrocinata dal Comune di Bergamo e supportata da Puma è stato dato alle 21 dello scorso 14 giugno. Il marchio del felino ha regalato a tutte le partecipanti il classico run pack da gara contenuto nella “clever little bag” ecosostenibile e ha premiato le vincitrici con una selezione di prodotti della collezione performance primavera/estate 2014. Oltre che un’occasione per divertirsi, muoversi e ballare, l’iniziativa è stata un modo per raccogliere fondi a favore di alcune Onlus locali. A seguire questa prima tappa, la StraWoman è stata riproposta il 19 Luglio a Como e tornerà il 21 settembre a Monza e il 22 novembre a Roma.
ANCHE VALERIA STRANEO ALLA NIKE WE OWN THE NIGHT
di poter dire che la 4a Moonlight Half Marathon è stata un’edizione particolarmente fortunata anche per un clima pressoché perfetto ed è ormai entrata di diritto tra le grandi classiche del settore. Abbiamo assistito a risultati importanti sia per qualità sia per quantità, che hanno reso ancora più memorabile questa gara grazie anche a un pubblico meraviglioso che ha gremito piazza Mazzini per tutta la sera. Grazie ancora una volta alle amministrazioni comunali di Jesolo e Cavallino Treporti e ai nostri partner che ci permettono di costruire questa bella festa”.
Lo scorso 30 maggio sono state più di 7.500 le donne che alla seconda edizione della Nike We Own The Night hanno corso per i luoghi storici di quella tanto chiacchierata Milano by Night. La cantante Emma Marrone, la modella Fiammetta Cicogna e le testimonial del marchio con il baffo Valeria Straneo e Anna Incerti hanno guidato le runner lungo i 10 km che da piazza Gae Aulenti portano a Piazza Mercanti, passando per piazza Duomo, l’Arena Civica e il teatro La Scala. Ad attendere le numerose appassionate all’arrivo, un concerto di musica classica, mentre dj set e musica dal vivo hanno animato l’after party sempre in piazza Gae Aulenti. Valeria Straneo ha commentato: “We Own The Night di Milano mi ha regalato qualcosa di veramente esclusivo e unico. Una notte in cui mi sono sentita una vincente nello stile oltre che nella corsa”. Alle sue parole si sono aggiunte quelle di Fiammetta: “Energia, passione, divertimento e sport: tutto in una notte. Il primo anno è stato stupendo ma oggi è stata una notte incredibile per 7.500 donne. L’anno scorso è stata una run, quest’anno è diventato un movimento”.
RUNNING IN NOTTURNA: TRE NUOVI MODELLI DI LAMPADE FRONTALI PER LA STAGIONE SS 2015 LED LENSER // NEO
PETZL // MIO RXP
PRINCETON TEC // SYNC
Dal peso minimo e dalla grande potenza luminosa, questa frontale è proposta in cinque varianti colori al neon: un vero precursore che assicura divertimento e segue l’attuale moda sportiva. Dal design compatto e leggero, è perfetta specialmente per chi pratica running e trail. L’alloggiamento e la forma sono disegnati per assecondare l’anatomia umana e adeguarsi perfettamente alla fronte e alla parte posteriore della testa. Funziona con tre batterie AAA 1,5 V ed è dotata di protezione dagli schizzi d’acqua (IPX4). Peso: 54 gr. Potenza: 90 lumen.
Lampada frontale multifunzione, pensata per chi pratica attività outdoor di endurance e ha bisogno di elevata potenza di luce. Grazie alla ripartizione equilibrata del peso sulla testa garantisce comfort di vestibilità eccellente. Il diffusore quadrangolare mobile consente di passare rapidamente da un fascio luminoso ampio, per la visione di prossimità, a uno focalizzato, per una copertura più lontana. È dotata di tecnologia Standard Lighting e di una funzione Boost per un accesso temporaneo alla massima potenza. Peso: 175 gr.
Questo modello dispone di ben 90 lumen di potenza e può durare fino a 150 ore. La manopola di accensione rende semplice l’utilizzo delle quattro modalità disponibili. Il raggio ampio consente di illuminare un area vicina fino a 31 m. Quello più lungo permette di fare luce fino a 58 m, mentre la modalità dual beam unisce la distanza del primo all’utilità del secondo. Infine è presente anche la funzione con luce rossa, per preservare la vista adattata alla notte a per mantenere un basso profilo. Peso: 83 gr con batterie. Potenza: 90 lumen.
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SCARPA DEL MESE // DYNAFIT FELINE SUPERLIGHT informazioni di base // PER / Uomo e Donna COLLEZIONE / SS 2015 DISCIPLINA / Trail running, skyrunning TARGET / Calzatura dedicata agli atleti più evoluti, che vogliono una grande reattività, precisione e sensibilità a ogni passo, su qualunque superficie alpina, dalla roccia al fango. I TRE PUNTI DI FORZA / 1 / Effetto fasciante e comfort attorno al piede grazie alla
tecnologia SensitiveFit, che favorisce un movimento naturale 2 / L’intersuola con tecnologia Multipad è in grado di adattarsi in modo dinamico alle asperità del terreno 3 / La suola con tecnologia Vibram Mapping Compound garantisce aderenza eccellente anche sulle superfici bagnate e scivolose PESO / Uomo 290 gr (nella misura 8 UK), donna 250 gr (nella misura 5 UK)
DIFFERENZIALE / 8 mm MISURE / Uomo 6-12. 13 UK, Donna 3-9 UK COLORI / Uomo: firebrick / uppercut, sparta blue / uppercut, firebrick / silver; Donna: fiji / silvretta, black / trojan PREZZO CONSIGLIATO ALLA VENDITA / 140 euro
TOMAIA // Fabbricata in nylon traforato è molto traspirante. Caratterizzata dalla costruzione SensitiveFit, offre una calzata precisa e un buon sostegno. È ideale per chi cerca una calzatura in grado di favorire un movimento naturale e migliorare il coordinamento muscolare, equilibrio e controllo
ALLACCIATURA // Invisible lacing con ghetta elasticizzata, per proteggere i lacci da abrasioni accidentali sulle rocce ed evitare che sassi e foglie entrino nella scarpa
PUNTALE // Ballistic Bumper agisce riducendo gli impatti accidentali sulle dita e sull’avampiede. La scarpa inoltre assicura una maggiore durata grazie alla maggiore resistenza
PLANTARE // Ortholite per offrire comfort immediato a ogni piede e una sensazione avvolgente. Garantisce inoltre un’ammortizzazione superiore abbinata a una eccellente memoria di forma, grande leggerezza e traspirazione
CoLORI // Donna
Uomo
sparta blue / uppercut
firebrick / silver
firebrick / uppercut
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black / trojan
fiji / silvretta
info Marketing
MATERIALE POP DEDICATO / Sarà disponibile un espositore da mensola o banco che darà alla scarpa un look più aggressivo e metterà in particolare evidenza la suola.
INFO MARKETING / Per l’estate 2015 il marketing Dynafit si concentrerà ancora di più sul mondo race, con lo sviluppo di un’area dedicata; una sorta di divisione
deputata allo sviluppo di materiali, scouting di atleti e coordinamento degli stessi a livello internazionale, con l’80% del focus rivolto all’Italia.
ATTIVITÀ CON I DEALER / Sarà organizzato un ciclo di formazione dedicato ai negozianti, con test prodotto specifici e supporto a eventi locali organizzati dai dealer.
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i feedback dell’atleta //
Stefano Trisconi Classe 1974, di professione responsabile manutenzione all’Ipercoop di Gravellona Toce. Nel tempo libero coltiva la sua vera passione, il trail running. Quest’anno ha vinto “Le Porte di Pietra”, gara ligure di 71 km e 4.000 m di dislivello e si è classificato secondo al Trail del Monte Soglio in Piemonte. Il prossimo appuntamento per lui sarà l’Ultra Trail du Mont Blanc 2014. Distanza preferita: 50-70 km Training settimanale: 300 km, 100 km in periodo di scarico
INTERSUOLA // La sagomatura Multipad Midsole si adatta in modo dinamico alle asperità dei terreni alpini, per una tenuta precisa, affidabile e controllata, e una trasmissione ottimale della potenza
Stefano ha avuto modo di testare in esclusiva la nuova Feline Superlight:
“È un’ottima scarpa, adatta ad atleti leggeri visto il peso da vertical/sky race anche se sono convinto che possa rispondere bene anche su gare un po’ più lunghe, 50/60 km”. Ha amato sin da subito i colori accesi della scarpa e ha notato alcuni cambiamenti importanti rispetto al precedente modello:
“È sicuramente molto più morbida nella zona anteriore e ammortizzata nella zona del tallone, bella reattiva sui cambi di direzione e traversi, il sistema di allacciatura è veloce e intuitivo”.
SUOLA // Vibram Mapping Compound: battistrada con mescole e disegni differenziati in base alle funzioni che andranno a svolgere (maggior stabilità laterale: gomma dura e tasselli più ampi sull’avampiede esterno; massimo grip anche su roccia bagnata e scivolosa e maggiore ammortizzazione: mescola morbida sulla zona centrale dell’avampiede; maggiore durata e aderenza: mescola di media durezza sulla punta e sulla zona posteriore)
Durante la fase di test Stefano si è trovato immediatamente a proprio agio:
“Le cuciture interne non danno nessun fastidio e il fit avvolgente contribuisce ad aumentare la sensazione di comfort”.
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REPORTAGE
DA OVEST A EST DEGLI STATI UNITI, QUASI 5MILA CHILOMETRI DA FARE IN BICI IN UNA SOLA TAPPA: È QUESTA UNA DELLE GARE PIÙ EMOZIONANTI E DURE AL MONDO. IL RUNNER E BIKER PIEMONTESE È TORNATO PER LA QUINTA VOLTA SU QUESTO LUNGO PERCORSO CHE SEPARA LA CALIFORNIA DAL MARYLAND. AL SUO FIANCO GLI AMICI DI SEMPRE, FRA CUI IL NOSTRO DINO BONELLI. • TESTO DINO BONELLI • FOTO ALESS. BELTRAME E DINO BONELLI
Nico Valsesia è un extreme runner e un ultrabiker. Uno di quelli che sa cos’è la fatica, anche se il suo motto recita “la fatica non esiste”. Quando Nico mi ha chiesto se avessi voluto seguirlo di nuovo, in veste di fotografo, nella sua ennesima avventura alla RAAM, ci ho messo meno di un secondo a rispondere. Certe occasioni non bisogna perderle. E poi, dopo averlo accompagnato nella sua quarta prova, quella che nel 2011 lo aveva visto quinto assoluto all’arrivo, ero rimasto in credito con la gara stessa di alcune curiosità. La RAAM, Race Across America, è la gara più massacrante del pianeta: 3.020 miglia, ovvero 4.859 km, dalla costa pacifica a quella atlantica, dalla California al Maryland, da fare in bici, in una sola tappa. Una ultra da organizzare nei minimi dettagli, pianificando allenamenti specifici e mettendo insieme un team di supporto che oltre a essere tecnico sia anche intraprendente e propenso all’avventura. Da amante dello sport in generale, da praticante ciclista e da runner di resistenza, dopo la mia prima esperienza alla RAAM sulla media-car, mi sono riproposto di provare almeno in parte alcune delle sensazioni che Nico avrebbe incontrato strada facendo. Ho voluto condividerne le insidie, capire un po’ di più. Per ragioni logistiche non
ALLA LEGGENDARIA RAAM ABBIAMO CORSO PER QUALCHE TRATTO A FIANCO DI NICO VALSESIA, IN SELLA ALLA SUA BICI ALLA RICERCA DI UN NUOVO RECORD
RAAM 2014:
DI CORSA CON NICO bere sempre e bere bene, ovvero sorseggiare frequentemente senza esagerate nella quantità di liquido assunto. La strada è un saliscendi continuo. La temperatura è alta ma non altissima: 38 gradi. Ci viene detto che nei giorni precedenti era molto più alta. Nico, galvanizzato dal maestoso paesaggio che lo avvolge, nonostante abbia già 1.150 km nelle gambe, reagisce bene al clima arido e pedala con la sua innata leggerezza. Una buona mezz’ora dopo il suo transito, io accuso molto di più il caldo, che nel caso del ciclista è parzialmente attenuato dal vento che viene incontro. Dallo stesso inferno Nico era appena uscito nella depressione californiana e nella seguente regione stepposa dell’Arizona del sud. Poi lo avrebbe rivissuto tra Colorado e Kansas. Un inferno che inasprisce ulteriormente una gara già dura di suo per il lungo chilometraggio.
ho potuto portare con me la bici e dunque ho scelto la corsa. Volevo fare esperienza di cosa significhi faticare per ore nel caldo torrido dell’Arizona, nell’aria rarefatta delle montagne del Colorado e nell’infinita monotonia dei lunghi rettilinei del Kansas. Un test assolutamente non scientifico, ma di sana curiosità. Un’appendice diversa da aggiungere alla routine giornaliera in cui ci s’immerge alla RAAM. Così, indossati canotta, pantaloncini e scarpette, ho mosso le mie gambe là dove le ruote di Nico tracciavano la sua gara.
NELLA VALLE DELL’INFERNO - Monument Valley, Arizona prima e Utah poi. Un sole forte riscalda un asfalto grigio e irregolare, crepato dal tempo e ricucito con catrame liquido, consolidato, nero. Lo stesso sole, ormai calante, arrossisce le granitiche torri che fanno di questo parco nazionale uno dei posti più belli del mondo. La mia corsa è blanda ma sudo tantissimo. L’aria è secca e la gola s’inaridisce fin dai primi passi. Bere tanto,
LA “CIMA COPPI” DELLA RAAM - Wolf Creek Pass, la Cima Coppi della RAAM, 10.856 piedi sul livello del mare, 3.300 m (il pas-
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so dello Stelvio, per intenderci, è a quota 2.757 m). Una salita, nella sua parte più interessante, di 13 km con pendenza media del 7%. Io inizio a correre un paio di miglia prima di questo punto e anticipo l’arrivo di Nico, in modo da farmi affiancare verso la sommità. Fatti gli unici due lunghi tornanti che arrampicano dolci la montagna, vedo in basso la sagoma del nostro eroe avvicinarsi “al piccolo trotto”, sempre seguito dall’ammiraglia rossa che lo assiste giorno e notte. L’aria, che oltre a essere rarefatta è anche inaspettatamente fredda, entra nei polmoni e sembra volerli tagliare in due. In un panorama assolutamente alpino, le conifere, che prima punteggiavano rade i verdi pascoli, ora s’impadroniscono del sipario e puntano il cielo terso. Rallento leggermente la mia falcata già corta di suo, riprendo un po’ di fiato e mi faccio raggiungere da Nico. Anticipato dalla sua ombra mi affianca sorridente, stupito di vedermi correre sul suo percorso. Non gli avevo detto gli intenti di questo mio progetto. Io col fiatone e lui sen-
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za, chiacchieriamo affiancati per un paio di chilometri, poi estraggo dal marsupio la mia inseparabile Canon Power Shot e ci facciamo un selfie. Le sue gambe segnate dagli oltre 1.500 km percorsi dalla partenza, girano a meraviglia, la sua faccia è incredibilmente fresca e rilassata e la sua voce decisa e scherzosa. Usando gli stessi gel energetici, me ne chiede uno per non disturbare l’ammiraglia che nel frattempo ci ha superati e lo aspetta sulla cima alla salita. Il suo passo gara, decisamente più veloce del mio, mi costringe ad aumentare il ritmo. Fatico ma non mollo. So quanto può valere una distrazione mentale per un atleta che cavalca la sua bici per ore e ore senza nessuno di fianco, ammiraglia esclusa. Raggiunta la sommità il mio amico si ferma per rivestirsi in ottica discesa. Io mi fermo ansimante a strecciare i miei poveri muscoli, indolenziti più dalla posizione statica imposta dalle tante ore
la corsa è troppo lenta per rilevare questo dato, quindi corro per il piacere di farlo e poi ne subisco la tediosità direttamente con la media-car. Nico sa dalle passate esperienze che questo è il tratto che soffre di più, fisicamente e mentalmente. Una consapevolezza che ha aumentato lo stress psicologico, anche se imperterrito tira dritto su una strada senza curve. Il contachilometri delle sue gambe ne misura oltre 2.000 percorsi e l’ipotetica linea di metà RAAM è vicina. Il sorriso, talvolta nascosto da smorfie di sfinimento, è sempre quello di chi ama la vita e quello che fa, anche quando soffre. E la sofferenza, quella profonda ormai penetrata nei muscoli e nelle ossa, nei nervi e nella testa, si legge tutta nei suoi occhi azzurri che a volte sembrano persi in un’altra dimensione. Una dimensione sovrumana. Dall’ammiraglia provano ad alleviare la monotonia di questi spazi infiniti con
di auto che da questa breve corsa. Poi lui riparte, lasciandosi alle spalle anche questa grossa prova nella prova. Un ostacolo che sommato ad altri simili e ad altri minori per quota ma con maggiori pendenze, porta il dislivello positivo totale della RAAM a oltre 40.000 m.
IL LUNGO, PIATTO KANSAS - Kansas, temutissimo Kansas, noiosissimo Kansas. Un rettilineo unico, o quasi, che da Trinidad, per la verità ancora abbondantemente in Colorado, arriva fino a Montezuma, nel bel mezzo dello stato più centrale degli Usa. 400 km di piatto assoluto, suddiviso tra zone desertiche e infinite coltivazioni di grano: il tutto condito da temperature infernali che rendono l’asfalto incandescente e ne creano l’effetto Morgana che allaga l’orizzonte grigio. Con il mio curiosare vorrei testare la monotonia di strade così infinite, ma
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una grande varietà di musica emessa dalla tromba direzionale montata sul tettino e ad alleggerire il calore spruzzandogli addosso acqua vaporizzata. Forse solo palliativi, comunque benaccetti. Anche se il Kansas rimane, e non solo per Nico, il noiosissimo Kansas di sempre. Nico conclude questa sua quinta RAAM in un crescendo, che lo porta a passare diversi altri concorrenti che fino al Kansas gli erano davanti. Finisce al terzo posto assoluto, con nuovo record personale di 9 giorni, 12 ore e 44 minuti. Nico è uno sportivo eccezionale, di rara concretezza e correttezza. Lo conosco da anni e ogni volta che lo frequento con un po’ di costanza, la consapevolezza di conoscere un grande atleta si rinnova e rinforza, tanto come quella di avere in lui un grande esempio sportivo e un ottimo amico.
BRAND PROFILE
www.zootsports.com
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FRA SPUNTI TECNICI ORIGINALI, TENDENZE E LIFESTYLE ICONICI, ZOOT METTE IN MOSTRA IL PROPRIO HERITAGE NATO SULLE COSTE DI SAN DIEGO UNITO A UNA FORTE E MODERNA TECNICITÀ
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CALIFORNIA DREAMIN’
Due foto della linea apparel SS 2015
DA 30 ANNI È UNO DEI PUNTI DI RIFERIMENTO NEL MONDO DEL TRIATHLON E CON LA LINEA 2015 LANCIA PER LA PRIMA VOLTA UNA COLLEZIONE COMPLETA DI PRODOTTI SPECIFICI PER IL RUNNING. UN NUOVO CORSO PER IL QUALE IN ITALIA È GIÀ STATO OFFERTO UN ASSAGGIO ALLA TERZA EDIZIONE DELLA RUNNING IN MILANO MARITTIMA. QUESTIONE DI STILE - In questa operazione di al-
• DAVIDE CORROCHER
La sua madrepatria è quella Kona hawaiiana che per tantissimi triatleti rappresenta una sorta di sogno proibito. Difficile non comprendere immediatamente come il dna di un marchio come Zoot sia determinato per la maggior parte dalla sua componente legata alla triplice disciplina. La sua storia lo dimostra molto chiaramente, anche se per il futuro prossimo sono attese importanti novità che riguardano il running. Abbigliamento, mute, calzature e accessori pensati specificamente per il triathlon sono prodotti da sempre in collezione per quello che è riconosciuto come uno dei leader di quel mercato, ma a partire dalla stagione estiva 2015 sarà lanciata nei negozi la prima linea completa di calzature e abbigliamento interamente dedicata al mondo della corsa. I suoi caratteri principali sono rappresentati dal look, dallo stile e dagli elementi iconici del surf style e della moda della west coast americana. Non per nulla questi temi hanno subito trovato un ideale corrispettivo anche in Italia, dove Zoot ha appena partecipato alla terza edizione della Running In Milano Marittima, evento giovane e improntato allo sport e alla mondanità (vedi report a pagina 4).
ALCUNI CENNI STORICI - I primi prodotti Zoot creati dalla fondatrice Christal Nylin erano pensati per essere soprattutto funzionali per gli atleti e dunque che consentissero di ridurre i tempi di cambio da un settore all’altro. Christal è stata una delle prime persone a tentare di “combinare” fra loro diversi elementi provenienti dalle singole discipline che compongono il triathlon. Realizzò dei pantaloncini da running con i tessuti che di solito si impiegano per i costumi da bagno, inserì delle imbottiture negli shorts da corsa o combinò una canotta con dei pantaloni da bike, solo per citare alcune delle sue idee originali. Da allora sono passati circa 30 anni: 31 per l’esattezza, visto che il marchio è stato fondato nel 1883. La svolta principale si manifesta con lo spostamento della
Pur avendo allargato al running, il core business di Zoot rimane ancora molto legato al triathlon con una gamma di prodotti dedicati
di allargare la propria offerta e di puntare forte sul running. Da gennaio 2012 per circa un anno è stato al vertice della federazione WTC, proprietaria del marchio Ironman. La sua esperienza è stata fondamentale per l’evoluzione di Zoot negli ultimi mesi, quando si è deciso di far riscoprire gli elementi che hanno caratterizzato il marchio fin dagli esordi. Come ha recentemente spiegato a Triathlon Business.com: “Zoot è nato nel 1983 ed è stato il primo brand a creare abbigliamento tecnico per il triathlon, ma ancora molte persone questo non lo sanno. Per questo motivo abbiamo voluto rafforzare le nostre credenziali e far conoscere la nostra tradizione. Anche perché ora sono in molti ad avere in catalogo una collezione di ‘tri apparel’. Ma tra questi finora siamo soltanto noi ad esempio ad avere investito anche sulle calzature specifiche per la triplice disciplina”.
Linea apparel donna SS 2015
sede aziendale sulla terraferma, dalle Hawaii a San Diego. Era il 1996 e da allora il suo mood è fortemente ispirato dal suo legame con la California. Ed è stato proprio questo stile a contribuire alla sua crescita nel tempo e alla sua espansione anche oltreoceano e in Asia. Oggi il brand è distribuito in 26 Paesi e nonostante gli Stati Uniti rimangano il principale mercato, registra una tendenza molto positiva sia in Europa sia in Giappone, senza scordare le aree del Sud America e dell’Est Europa.
Tra i modelli fall winter più running oriented la TT Trainer 2.0 e la Solana (foto sotto)
IL NUOVO CORSO - Fra le principali novità della storia recente di Zoot, a marzo dello scorso anno è stata annunciata la nomina di Erik Vervloet alle cariche di vice president e general manager. Una scelta significativa, se si pensa che in passato come direttore dello sport marketing per K-Swiss fu uno dei primi ad avvertire la necessità per il marchio
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largamento del marchio al mondo running, molta cura è stata dedicata proprio alla componente heritage rappresentata dallo stile “California inspired”. Non per nulla i nomi delle calzature SS 2015 richiamano alcune delle sue spiagge più rinomate, Del Mar, Coronado, Carlsbad e Solana. Così come il look, il design e le grafiche, che non lasciano alcun dubbio sulla loro derivazione. Proprio questo è stato il leit motiv che ha caratterizzato la prima esperienza di Zoot alla Running In Milano Marittima dello scorso 8 giugno. Queste le parole di Alessandro Costa di The Group Distribution (country manager Italia) al termine dell’evento: “È stato entusiasmante. L’organizzazione, la location, il percorso tra spiaggia e pineta hanno permesso ai 3.000 partecipanti di correre competere e divertirsi. In perfetta sintonia con la filosofia ‘Zoot California Run’ ed è per questo che in futuro, più che alle classiche gare cercheremo di riproporre lo stesso format della corsa romagnola magari sulla costa del Tirreno”.
Anche calze e abbigliamento a compressione nell’offerta Zoot
Sono circa 30 i negozi italiani di triathlon a trattare il brand e già diversi specializzati running hanno scelto di seguirne l’innovazione: “Essendo ancora all’inizio, concentreremo le nostre forze nel sostenere i dealer che credono nel nostro progetto, con materiale in prova, un team di atleti di alto livello, supporto a manifestazioni locali e attenzione a garantire la marginalità” conclude Alessandro. “Ci interessa far capire la tecnicità del nostro prodotto, per tentare di crescere insieme. Poi vedremo dove si potrà arrivare”.
DISTRIBUITO DA // The Group Distribution / 059.744024 / info@thegroupdistribution.it
INTERVISTA
DOPO AVER TOCCATO NEGLI ANNI PASSATI ALCUNE DELLE PIU’ BELLE LOCATION AL MONDO L’EVENTO E’ GIUNTO PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA. ABBIAMO PARLATO DI QUESTA IMPORTANTE INIZIATIVA SALOMON CON AUGUSTO PRATI, RESPONSABILE MARKETING AMERSPORTS ITALIA
Advanced Week: verso nuovi traguardi UNA SETTIMANA DI TEST, ALLENAMENTI, INCONTRI E RIUNIONI CHE VEDE PROTAGONISTI GLI ATLETI PIÙ FORTI DEL MARCHIO DI ANNECY. È STATA UNA VERA E PROPRIA PARATA DI STELLE, UN’OCCASIONE UNICA PER “FARE IL PUNTO” SULLO STATO DI PROGETTAZIONE PRODOTTI, IMBASTIRE IL LAVORO NEI MESI SUCCESSIVI E PREPARARSI AGLI APPUNTAMENTI PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE TRAIL E SKYRUNNING. • TESTO DAVIDE CORROCHER • FOTO JORDI SARAGOSSA/ADVANCED WEEK
È stato un parterre de rois unico e sensazionale quello che ha caratterizzato l’appuntamento di quest’anno con la Salomon Advanced Week. L’ormai consueto evento che, alla vigilia della stagione di skyrunning, l’azienda con sede ad Annecy dedica ai suoi atleti e allo sviluppo dei prodotti, si è svolto dal 31 marzo al 5 aprile scorso nella splendida location di Limone sul Garda. Alcuni dei maggiori protagonisti del mondo trail si sono dedicati a un’intensa serie di test e training personalizzati, incontri e riunioni con gli specialisti podologi e con i fisioterapisti, prima di salutarsi in vista degli imminenti appuntamenti in calendario. Hanno partecipato i due vincitori delle World Series 2013 Kilian Jornet ed Emelie Forsberg, assieme a Ryan Sandes, Stevie Kremer, Ricky Lightfoot, Stefie Jimenez, Cameron Clayton, Dimitris Theodorakakos, Thorbjorn Ludvigsen, Philipp Reiter, Michel Lanne, Rickey Gates, Jonathan Wyatt, Zhanna Vokueva, Tina Lewis, Cassie Scallon, con gli italiani Antonella Confortola, Silvia Serafini, Simona Morbelli, Giuliano Cavallo e Fabio Bazzana. Particolarmente interessante è stata la serata del 2 aprile, aperta ai media e agli appassionati per un contatto diretto con i protagonisti di questa bella iniziativa. Per sapere come è andata e farci anticipare alcuni dei contenuti riguardanti Salomon che ci attendono nel prossimo futuro, al termine dell’evento ci siamo rivolti a Augusto Prati, responsabile marketing Amersports Italia.
Quello che ha portato Salomon a distinguersi negli ultimi anni è la grande attenzione allo sviluppo di prodotti di alta gamma pensati per le performance degli atleti più forti. E infatti partendo da questo principio è nato il progetto Salomon S Lab che vede lavorare a stretto contatto tecnici e atleti, di cui la Advanced Week rappresenta solo una delle fasi principali. Quali sono i temi più importanti sui quali vi confrontate in questa occasione in cui avete a disposizione i vostri runner più forti in uno stesso luogo? Gli obiettivi della Advanced Week sono soprattutto tecnici: finalizzare lo sviluppo di quanto già si è deciso di produrre, otte-
nere nuove informazioni su ciò che è ancora in cantiere, comprendere le differenti esigenze degli atleti per offrire loro il meglio in futuro, confrontare con le referenze più accreditate dei competitors. Come vi preparate all’evento per sfruttare al meglio questo tempo? E come prosegue il lavoro una volta terminata questa fase? Organizziamo gruppi di atleti con differenti caratteristiche che svolgono sessioni giornaliere di test, ognuno stende un report personale e lo discute insieme ai responsabili dello sviluppo. Dopodiché inizia il dibattito collettivo, un confronto in cui emergono le informazioni più interesIn questa pagina alcune splendide vedute aeree di Limone sul Garda, che oltre ad essere stato scelto come location per l’evento è anche sede della Limone Extreme, che anche quest’anno sarà la tappa finale delle Skyrunning World Series 2014 per Sky e Vertical (10-11 ottobre)
santi. Al ritorno in azienda inizia la selezione delle idee, dopo sei settimane un tech briefing prima che il reparto R&D definisca su quali progetti si è deciso di investire. La Salomon Advanced Week è un evento i cui contenuti non sono solamente tecnici ma anche “mediatici”. Lo abbiamo visto soprattutto quest’anno come un simile concentramento di atleti sia in grado di attirare grande attenzione da parte di giornali e televisioni, e non solo da parte degli specialisti. E anche in questo senso voi di Salomon avete dimostrato di essere molto attenti al rapporto del team con il pubblico e con i media. Anche un’importante operazione di promozione di marketing dunque, con quali feedback? I feedback sono stati più che positivi e non solo dal punto di vista mediatico, ma anche da parte del pubblico presente che, oltre ad aver avuto la possibilità di conoscere atleti di tale calibro, ha anche potuto capire quanta attenzione e dedizione Salomon mette nella progettazione e produzione dei propri prodotti. I social network sono stati un ottimo strumento per condividere con i nostri fan i momenti salienti della settimana e renderli maggiormente partecipi di questa esperienza, con ottimi risultati e un alto livello di engagement. Quanti giornalisti erano presenti? Una ventina di giornalisti italiani e altrettanti stranieri.
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Dall’alto in senso orario: due momenti della presentazione degli atleti e della proiezione video nella sala gremita. Kilian e gli altri atleti discutono sulle caratteristiche tecniche dei vari prodotti. Alcuni membri dello staff aziendale international di Salomon
A parte i media specializzati, quali gli extrasettore più importanti? Tutti i media hanno risposto in maniera molto positiva. Ci ha fatto piacere ospitare una troupe di Sky TG24 che, oltre alla scontata intervista a Kilian, ha “scoperto” personaggi incredibili e con tante storie da raccontare. Anche la stampa femminile ha incontrato le nostre splendide atlete che hanno avuto modo di raccontare esperienze straordinarie, e questo ci fa particolarmente piacere. Prima citavi i social network che vi hanno offerto una piattaforma importante per il contatto diretto con i vostri fan. Qual è quello che vi sta regalando le maggiori soddisfazioni in termini di engagement con il pubblico finale? Sicuramente Facebook è il canale social dove al momento siamo più presenti. Ma i nostri consumatori si stanno dimostrando molto attivi anche su Twitter e Instagram, dove il numero di follower continua a crescere, a dimostrazione di un sempre maggiore interesse verso la disciplina e la pubblicazione di contenuti di qualità. Su quali aspetti gli atleti intervengono nella definizione di un nuovo prodotto? Tutti gli atleti sono molto attenti. Alcune caratteristiche sono fondamentali per alcuni e meno per altri, la tipologia di gara e il clima determinano le diverse richieste fatte. Giuliano Cavallo ha estrema attenzione per lo zaino, Kilian Jornet per il peso e la traspirabilità di ogni cosa, Jonathan Wyatt e Stephanie Jimenez hanno una enorme sensibilità per i particolari delle scarpe. Silvia Serafini da oltre un anno segue lo sviluppo della collezione CityTrail. Da pochi giorni è commercializzata una piccola collezione sviluppata da Anna Frost per le runner più attente allo stile. Come viene coordinato il rapporto tra di loro e lo staff R & D di Salomon? Molti atleti svolgono un lavoro continuo di test, un gruppo si dedica esclusivamente al CityTrail e gli altri alla gamma. Inoltre ci sono undici “amatori” in varie parti del mondo che lavorano per raccogliere notizie da un punto di vista differente. Il confronto è diretto tra R&D e tester. Per i prodotti più trasversali ci si affida anche a consulen-
ti esterni, la cromatica è una componente non trascurabile.
mon vuole supportare al meglio l’attività di ogni atleta, gestire presenze e comunicazione in ogni continente richiede attenzione. Ogni atleta è coinvolto anche in attività nella sua nazione.
Limone sul Garda è una delle mete simbolo del panorama dello skyrunning italiano e internazionale. Come vengono scelte le location della Salomon Advanced Week? L’organizzazione locale, i panorami e la varietà della sentieristica sono i tre punti base per organizzare una Advanced Week. Durante la settimana i fotografi e una video crew sono all’opera per raccogliere immagini che vengono utilizzate nel corso di tutta la stagione e non solo. Limone sul Garda offre panorami e una rete di sentieri ideali per proporre ottime immagini e testare al meglio i prodotti. I limonesi hanno accolto la famiglia Salomon e garantito una disponibilità enorme in ogni frangente.
Che stagione sarà quella di quest’anno? Impegno su tutte le distanze, dai vertical alle ultra in ogni continente. Gli atleti più noti seguiranno un progetto nuovo per avvicinare i giovani alla corsa in natura e cercare nuovi talenti. Avete selezionato nuovi membri nel team internazionale? Landie Greyling dal Sudafrica e Thorbjorn Ludvigsen dalla Norvegia, entrambi seguiranno il circuito Skyrunner World Series. Kasie Enman (USA) rientra dopo la maternità, Tom Owens dopo un infortunio.
Quali sono le altre iniziative che avete in programma da qui a fine anno per migliorare ulteriormente le performance dei vostri prodotti? Il lavoro è continuo, non ci sono scadenze annuali. A inizio giugno i tester e gli atleti hanno avuto a disposizione i primi prototipi creati dal feedback di Limone sul Garda e le versioni definitive dei prodotti SS15.
E in quello italiano? I protagonisti saranno Giuliano Cavallo, Fabio Bazzana, Simona Morbelli, Silvia Serafini e Stephanie Jimenez. Inoltre seguiamo con attenzione due giovani, Davide Magnini e Davide Cheraz. Tutti saranno impegnati anche all’estero insieme al team internazionale.
Come vi siete preparati per le Skyrunner World Series? Abbiamo pianificato la stagione agonistica a fine autunno scorso. Gli atleti seguono i circuiti SWS e ITRA e saremo presenti ai più noti appuntamenti internazionali. Salo-
Il movimento dello skyrunning in generale sta conoscendo un’ottima crescita negli ultimi anni a livello di organizzazione, livello e numero di partecipanti, copertura dei media. Ma escludendo quelli che sono i
praticanti di alto profilo di questa disciplina, come ti sembra di poter giudicare l’andamento del trail anche verso un pubblico di praticanti più allargato? Vediamo un notevole incremento delle gare organizzate e nel numero di partecipanti che arrivano dagli sport più disparati. Il livello medio sta crescendo e anche l’attenzione alla scelta delle gare a cui prendere parte. Il poter partecipare a gare più accessibili, come le “corte” da 20/30 km, aiutano chi si vuole avvicinare al trail running senza dover prevedere fin da subito sforzi eccessivi. Fra i contenuti più recenti che hai nominato anche prima c’è il cosiddetto segmento CityTrail, una specie di nuova disciplina ibrida fra corsa off road e corsa su strada. Quali sono le maggiori novità che presentate in questo settore? Salomon crede molto nel City Trail. Nel mondo e in Europa abbiamo già organizzato manifestazioni di alto livello. Lione e Barcellona sono un esempio su tutti. Il Salomon City Trail Milano in programma il 21 settembre sarà una svolta nel nostro Paese. Anche le istituzioni, a cui abbiamo presentato questo ambizioso progetto, ne sono rimaste entusiaste. Speriamo che lo stesso contagi anche il mondo del trail running più classico, ma il percorso sarà eccezionale. Assolutamente da provare. Quali sono gli eventi che organizzerete per diffondere questa nuova tendenza? Oltre all’evento di Milano, stiamo organizzando in collaborazione con i nostri negozianti diversi Community Run, test di prodotto indirizzati ai consumatori. Qui sarà possibile ricevere informazioni sulla nuova collezione e testarla “sul campo” tramite dei brevi City Trail accompagnati dai nostri atleti.
Zhanna Vokueva in azione
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EVENTI
LO SCORSO 28 GIUGNO, 800 ATLETI AL VIA DELLA TERZA EDIZIONE DEL TRIATHLON OLIMPICO DELLA PERLA DEL GARDA
BEATRIATHLETE È STATO IL CLAIM DI GARMIN TRIO NEL 2014, A SOTTOLINEARE CHE LA GARA DI QUEST’ANNO SI SAREBBE CARATTERIZZATA PER IL LEGAME STRETTO FRA SPORT E MUSICA. UN’INIZIATIVA CHE HA SEGNATO IL RINNOVATO SUCCESSO DELL’EVENTO. Sirmione è una meta turistica ricca di fascino tanto che per molti è diventata semplicemente la “Perla del Garda”. Sirmione però dal 2012 è anche destinazione d’obbligo per tantissimi appassionati di triathlon. In tre sole edizioni il Garmin TriO è diventato un appuntamento fisso per molti atleti provenienti da tutta Italia e non solo, e di anno in anno è cresciuto per numero di partecipanti e per qualità. Per la stagione 2014 ad esempio, alla base del progetto pensato da TriO Events c’è stato il claim “Beatriathlete”. Come ha spiegato Massimiliano Rovatti dell’organizzazione: “L’idea è quella di un Beat appunto, un battito che è anche ritmo.
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A ritmo di TriO
A CURA DI DAVIDE CORROCHER
Quello stesso ritmo che scandisce la nostra vita, che anima la nostra passione per lo sport. Lo stesso Beat che accende la musica e che ne determina le cadenze”. LA GARA FEMMINILE - E così è stato l’evento andato in scena lo scorso 28 giugno. Erano oltre 800 gli atleti al via, dopo il sold out fatto registrare già con diverse settimane di anticipo rispetto alla data tanto attesa. La prova sulla distanza olimpica è partita alle 16 con la batteria femminile, composta da oltre 90 atlete. Al termine degli 1,5 km della frazione a nuoto, la prima a uscire dall’acqua è stata l’atleta di casa Elisa Battistoni. La
portacolori del 707 Triathlon, vincitrice dell’edizione del 2013, lasciava la sua diretta inseguitrice Mateja Simic a circa 40” di distacco. Nel passaggio in bici alla coppia di testa si è unita Giulia Bedolin, che al T2 è entrata insieme alle due rivali. Da questo punto il ritmo serrato imposto dalla croata è stato insostenibile dalle avversarie che si sono dovute accontentare dei gradini più bassi del podio. Vittoria per Mateja, secondo posto per Elisa e terzo per Giulia. In ordine di ranking sono partite le varie batterie maschili. Nella categoria principe la cronaca della gara racconta il primo posto di Vladimir Polikarpenko al termine della frazione natatoria. Il pluritito-
lato atleta dell’Aquatica Torino Ads è uscito dall’acqua gardese con un discreto vantaggio sul carabiniere Giulio Molinari e poco più indietro su un gruppo di atleti guidati da Daniel Hofer. La svolta è stata all’altezza dei 38,5 chilometri sui 40 previsti per la bici, quando Giulio, dalla seconda posizione, è riuscito a colmare l’intero svantaggio sulla testa e a prendere in mano le redini della gara. Al momento del cambio di settore erano 45 i secondi di distacco da Hofer, Butturini e Polikarpenko. Nei 10 km previsti per la corsa il carabiniere ha gestito questo margine giungendo primo al traguardo. Secondo posto finale per Hofer e terzo posto per Polikarpenko.
I PARTNER - Garmin si è dimostrato ancora un dei più attivi promotori del triathlon italiano. Fra le collaborazioni si è contata inoltre quella di Aquasfere, Santini, Ipanema, Terme di Sirmione, Grok e PowerBar. Sul fronte media partnership anche Running Magazine, mentre Radio Deejay è stata presente con i propri deejay. Il progetto di TriO Events per il 2014 non finisce qui. Il 7 e l’8 settembre si terrà la prima edizione dell’evento a Forte dei Marmi. Tanto sport come sempre, con la prova su distanza olimpica nella giornata di sabato e su distanza sprint domenica, e ancora tanta musica e una grande festa sulla spiaggia. garmintriosirmione.com
La seconda e ultima tappa italiana della Spartan Race //
Lo “Sprint” di Milano Lo scorso 14 giugno erano oltre 3.500 gli spartani al via, tra i quali anche due nostri inviati. Che hanno potuto saggiare di persona l’ottima organizzazione e la scelta della location, davvero azzeccata: 18 ostacoli lungo un percorso di 5 km attorno al Castello Sforzesco. • dal nostro inviato Benedetto Sironi Erano stati 3mila gli appassionati e curiosi che hanno voluto saggiare le caratteristiche della Spartan Race all’esordio italiano dello scorso 26 aprile. La gara si era svolta nella Capitale, tra lo Stadio dei Marmi, lo Stadio Olimpico e il Foro Italico, e ha contato oltretutto ben 10mila spettatori. Segno che l’evento era atteso con grande interesse da parte del pubblico nostrano. Date queste premesse, non stupisce dunque che anche la seconda data in calendario per la corsa a ostacoli promossa da Reebok sia stata un nuovo successo. A Milano, lo scorso 14 giugno, sono stati oltre 3.500 gli atleti al via dall’Arena Civica. A differenza di Roma, per l’appuntamento all’ombra della Madonnina era prevista soltanto la formula Sprint, su un percorso di circa 5 km che è passato anche per l’Arco della Pace e i fossati del Castello Sforzesco. LE NOSTRE IMPRESSIONI - Abbiamo partecipato di persona all’evento verificandone la perfetta organizzazione. Ottima la scelta di far partire i runners in batterie da 200 persone circa, in modo da non creare “ingorghi” agli ostacoli. Molto ben congeniati i vari ostacoli, impegnativi ma alla portata di (quasi) tutti. Davvero azzeccata la location: il Parco Sempione e il Castello Sforzesco si sono rivelati la cornice ideale sia dal punto di vista funzionale che estetico. Correre nel fossato o arrampicarsi con le reti sulle mura di un vero castello del 1.400 ha regalato un indubbio valore aggiunto al tutto.
FORMAT E NUMERI - Come abbiamo più volte sottolineato le gare a ostacoli coinvolgono non solo gli appassionati di fitness, ma anche molti runner. Dalle 14 alle 18, ogni quarto d’ora era prevista la partenza di una batteria. Gli ostacoli da superare erano 18, tra i quali Cargo Net, Spear Throw, Monkey Bars, Hercules Hoist e Fire Jump. Un ritmo serrato, per quattro ore di adrenalina, divertimento, fatica e sudore. Novità assoluta rispetto alla tappa di Roma è stata invece la prima Spartan Race Junior. L’iniziativa dedicata ai bambini dai 6 ai 13 anni ha coinvolto circa 70 giovanissimi spartani. Partfra il marchio britannico e la Spartan Race. Reebok è sempre di più specialista del fitness ed è per questo motivo che ha scelto di diventare fornitore ufficiale di abbigliamento, scarpe e accessori delle gare italiane e all’estero. Così anche a Milano è stato allestito uno spazio espositivo per mostrare ai visitatori la linea di prodotti dedicata appositamente per gli atleti della Spartan Race. Punta di diamante è la collezione Reebok All Terrain Series, che comprende calzature da running pensate per affrontare i terreni delle gare a ostacoli. I contenuti tecnologici di queste scarpe sono stati sviluppati in collaborazione con lo staff e la community del marchio che detiene fra gli altri anche i diritti del circuito internazionale di CrossFit.
ner dell’evento è stata la Onlus Dottor Sorriso, che ha raccolto fondi attraverso le iscrizioni della corsa dedicata ai bambini per destinarli a un progetto di clown terapia dell’istituto di riabilitazione “Nostra Famiglia”. SPARTAN RACE E REEBOK - Come sempre Reebok era in prima linea anche a Milano. Dal 2013 è stata annunciata una partnership
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SUL GRANDE SCHERMO - Per finire, sempre sul fronte collaborazioni, si è segnalata la partecipazione di Warner Bros Entertainment Italia. L’etichetta cinematografica è stata presente in quanto di lì a pochi giorni, nei negozi italiani, sarebbe stato distribuito in home video il film “300 – L’alba di un impero”. Per questa occasione è stata allestita una vera e propria prua di una nave spartana. Il perfetto scenario scenografico per gli atleti che hanno voluto scattarsi una foto d’antan. Ma il bello di questa manifestazione è anche questo. E dopo l’eccellente esordio nel 2014 della Spartan Race in Italia, nel 2015 si punta a crescere ancora. Non mancheremo di raccontarvi - come sempre “dal di dentro” - le prossime evoluzioni.
EVENTI
DOPO I PRIMI EVENTI A PARTIRE DAL 2011 E LA PRESENTAZIONE DELLA LINEA PRODOTTI NEL 2012, QUEST’ANNO L’AZIENDA DI ASOLO ALZA LA POSTA E SEMBRA PUNTARE SUL SERIO ANCHE SULLA CORSA OFF-ROAD
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SCARPA NEL TRAIL IN… 3 MOSSE
È IL NUMERO PERFETTO E PER IL BRAND È DIVENTATO UN MOTIVO RICORRENTE: 3 COME GLI ANNI DI ATTIVITÀ IN QUESTA DISCIPLINA, 3 COME I MODELLI PRESENTATI ALL’ESORDIO, 3 COME LE GARE A CUI IL SUO NOME È STATO AFFIANCATO FINORA. E 3 COME LE CIME DI LAVAREDO, LOCATION UNICA AL MONDO DOVE A SETTEMBRE ESORDIRÀ LA TRE CIME EXPERIENCE. • DAVIDE CORROCHER
Casomai qualcuno avesse avuto ancora qualche dubbio, l’ultima edizione dell’OutDoor Show di Friedrichshafen ha dato conferma di quella tendenza che nelle ultime stagioni sembra essere diventata una delle chiavi di mercato più mature e pronte da cogliere. Stiamo parlando del trail running, della montagna vissuta in maniera diversa, veloce e più giovane. Perché diciamolo, il mondo outdoor è fatto principalmente di grande tradizione, di una storia lunga di tantissimi anni. Correre sui sentieri off-road, in tutte le sue accezioni, è un’attività molto più recente e per molti aspetti ancora tutta da scoprire. Si tratta di uno sport che sta crescendo a ritmi degni di nota, sia per numero di praticanti sia per eventi e iniziative. Non per nulla molte aziende vi hanno visto una interessante possibilità di business e hanno deciso di incominciare a investire anche in questa direzione. Scarpa, tra i marchi leader nella montagna e nell’outdoor, vuole presentarsi in prima linea anche su questo fronte al quale dal 2011 è approdata a tutti gli effetti. Nel 2012 è stato il turno della presentazione dell’inedita linea prodotti composta da tre modelli di calzature, parzialmente rivista e arricchita con la stagione successiva. A proposito: per la SS 2015 attualmente sono rimaste in collezione la Minima e la Ignite, mentre da circa otto mesi è stato intrapreso un nuovo corso per lo sviluppo delle principali novità SS 2015 che dovrebbero essere svelate il prossimo autunno. Così, dopo qualche aggiustamento iniziale e i primi riscontri ottenuti, a partire da settembre si attendono novità molto interessanti sia sotto questo aspetto (che approfondiremo sui prossimi numeri di Running Magazine) sia per quanto riguarda gli eventi.
L’ESORDIO “STORICO” - Tutto era partito con il Trofeo Scarpa, ovvero il Trail degli Eroi che si svolge sui percorsi della Grande Guerra sul Monte Grappa. Le prime tre edizioni avevano registrato un ottimo successo, con un progressivo aumento di partecipanti e un grande consenso legato anche al fascino di un evento di grande impatto. Ed è per certi versi significativo riflettere sul fatto che l’impegno del marchio nel mondo della corsa sia partito da una manifestazione in cui si intrecciano in maniera tanto fondamentale temi quali la storia, le radici con il paesaggio, il senso per la patria. Perché questa è in fondo l’identità di Scarpa, quello che l’ha portata a diventare uno dei marchi più riconosciuti al mondo. Ma come si diceva prima, sebbene il trail abbia un grande rispetto per i valori della tradizione, è prima di tutto un ambiente fresco, giovane, veloce. E questo spiega il “cambio di corso” e il fatto che nel 2014 le partnership strette da Scarpa sono cambiate: si è deciso di pun-
tare sul nuovo e a settembre è prevista la prima edizione del Tre Cima Experience by Scarpa.
TRE CIME EXPERIENCE - Un evento all’ombra delle Tre Cime di Lavaredo, che si preannuncia di grande impatto e per il quale Scarpa ha già firmato un accordo di collaborazione per i prossimi tre anni. L’appuntamento in calendario per il 2014 è il prossimo 21 settembre. Saranno due la gare in programma. Cadini SkyRace partirà dal lungolago e prevede un percorso di 20 km e 1.600 m di
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dislivello totale che passerà per il rifugio Città di Carpi e il rifugio Fonda Savio. Misurina Sky Marathon invece si svilupperà su un tracciato di 40 km con un dislivello di 2.800 m. Lo scorso anno si è tenuta quella che in gergo è considerata l’edizione zero. Al test hanno partecipato molti atleti di alto livello internazionale, da Ivan Geronazzo a Ivano Molin, Eugen Innerkofler e Philipp Reiter. Per l’occasione anche gli organizzatori della The North Face Lavaredo Ultra Trail, Simone Brogioni e Cristina Murgia, hanno saggiato le qualità della corsa, così come Massimo Casagrande, presidente della sezione di Auronzo del Cai.
UN PUNTO DI EQUILIBRIO - Le premesse sono assolutamente invitanti. Ma l’aspetto interessante delle collaborazioni di Scarpa nel trail previste per questa stagione è che non va dimenticata la partecipazione alla prima edizione del Trail Duerocche, svoltasi lo scorso 25 aprile. Si è trattato di un evento che ha allargato la proposta della già popolarissima manifestazione che dal 1972 si ripete ogni anno per unire in un trekking la Rocca Monumentale di Asolo alla Rocca di Cornuda. Un secondo evento dunque, supportato proprio all’interno di quel territorio che è stato la culla del marchio dei Parisotto. E chissà che forse non possa essere questa la chiave di volta per la sua crescita nel trail. Due manifestazioni: una per restare vicino alle proprie radici e ai propri contenuti originali, e una, quella di Misurina, per promuovere il nuovo, sperimentare un diverso punto di vista e credere in un trend che guarda tantissimo al futuro. Non pochi indizi lasciano intendere che forse potrebbe essere questo il punto in cui Scarpa troverà la propria collocazione nel trail running, in equilibrio ideale fra passato e innovazione.
ENTRIAMO IN QUELLA COLOMBIA SUDAMERICANA STRETTA FRA L’OCEANO PACIFICO E IL MAR DEI CARAIBI, E CI ADDENTRIAMO PER QUANTO POSSIBILE NELLA FORESTA AMAZZONICA CHE VI SI AFFACCIA
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RITORNO AL MONDO PERDUTO DA LETICIA, REMOTO AVAMPOSTO IL CUI FASCINO STA PROPRIO NELLE USANZE QUASI PRIMIGENIE DEI SUOI ABITANTI, CI SI PUÒ AVVENTURARE NELLA FITTA FLORA DELL’AMAZZONIA. QUI, LONTANO DAL PROGRESSO E DALLA CIVILTÀ, CI SI IMMERGE IN UN AMBIENTE TUTTO DA ESPLORARE. • TESTO DINO BONELLI • FOTO DANILO RUBINI E DINO BONELLI
Non si va nella foresta amazonica per correre, ma se si è lì per qualsiasi altra ragione… si può anche correre. Avevo visto il nome di Leticia, giù in fondo, nell’angolo in basso a destra della cartina della Colombia, nel mio primo viaggio in questo instabile ma vivace Paese sudamericano. Mi aveva incuriosito quel puntino nero lambito dal grande fiume e abbracciato dalla grande foresta. Mi aveva stuzzicato il suo essere cosi distante, isolato, al di fuori del cosiddetto mondo civilizzato. Sembra essere invisibile agli occhi del turismo. Me l’ero segnata come meta da raggiungere e, grazie a un viaggio in Perù, ci sono arrivato cavalcando il grande fiume. Un serpentone marrone che scorre lento tra due ali di natura incontaminata, un recipiente che raccoglie le acque di migliaia di altri sconosciuti fiumiciattoli che insieme vanno a comprendere il bacino della foresta amazzonica, il più grande al mondo. Si incontrano villaggi di palafitte e case galleggianti disseminati nel nulla e avanti un gruppo di case più grandi che guardano lo scorrere del fiume da una piccola altura. E ancora, un molo per l’attracco delle barche, per lo più dei pescatori, qualche passerella in legno e una strada asfaltata, qualche albergo e bar a uso ristorante, una serie di negozietti cambio
della barca. Un mondo che lasciamo, a malincuore, per tornare a Leticia prima che cali il sole.
valuta che si alternano a commestibili o altri di vario genere, un piccolo ospedale, una caserma come presidio militare e l’aeroporto che la tiene collegata con Bogota e il resto della Colombia.
FINALMENTE RUNNING… - L’aria sembra più respirabile, ora la testa insiste per muovere le gambe, per correre: Ci si cambia e si parte. Strade sterrate che si diramano dalle due arterie principali asfaltate, sentierini che a loro volta escono dalle sterrate. Corriamo per il piacere di farlo e per curiosare di qua e di la, senza perdere la cognizione del tempo. Perché quando il sole cala, il nulla che ci avvolge diventa un nero impenetrabile che potrebbe diventare pericoloso. Si suda tantissimo e le punture dei mille moscerini attratti dalla pelle salata, sono una norma a cui non ci si può abituare. Una notte rumorosamente violentata da un acquazzone tropicale che sembra non finire mai, una mattina nuovamente soleggiata e calda, tanto calda. Altra escursione nel mondo che fu, la dove incontriamo anche alcuni indios seminudi che vanno a caccia con la cerbottana. Sono gentili, non sembrano stupiti di vederci, parlano con la nostra guida, anch’essa di chiare origini amazoniche e con un cenno della mano salutano prima di scomparire la dove di colpo erano comparsi. Un bradipo artigliato a un ramo si muove con la lentezza che lo ha reso famoso, un boa attraversa sinuoso il nostro cammino e una fila di pappagalli appollaiati su un ramo ci osserva dall’alto.
UN’ESCURSIONE NELLA FORESTA - Leticia, mia bella adorata, come cantava qualche anno fa il rocker colombiano Carlos Vives. All’epoca questa cittadina di confine dove si affacciano anche Brasile e Perù era il centro del narcotraffico sudamericano. Poi i governi dei tre Paesi fecero un intervento drastico, a gamba tesa, con l’uso massiccio dei propri eserciti. Una pulizia di fatto e d’immagine, e Leticia rincominciò una nuova vita, più solare, meno narco-dipendente. E finalmente divenne accessibile. Il caldo umido qui è insopportabile. Di correre non se ne parla. La testa lo esclude a priori, mentre è ben felice di inoltrarsi con una barca nel cuore pulsante della foresta. Suoni e rumori contendono a profumi e odori le vibrazioni dell’aria. Il sole sparisce dietro ad alberi immensi creando giochi di luce e sospirate zone d’ombra. Il fiume è l’habitat naturale di piranha e altri pesci simili, meno conosciuti e altrettanto famelici. La foresta nasconde animali e popoli che in essa hanno saputo ambientarsi e grazie a essa sono sopravvissuti al tempo e al progresso. Un mondo nuovo e sconosciuto si apre davanti ai nostri occhi e scorre ai lati
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RITORNO A LETICIA - Un mondo che fu, perché questo sembra essere, per grande che sia, l’ultimo piccolo avamposto terrestre che il cosi detto progresso non si è ancora mangiato. C’è lo godiamo a pieni polmoni e a occhi spalancati, poi ritorniamo sui nostri passi nella nostra adorata Leticia. La corsa serale è un piacere a cui non sappiamo rinunciare, come pure difficile è resistere a una birra fresca alla sera o al caffè de Colombia alla mattina. Poi un ultimo giro nel folcloristico mercato locale, dove tranci di coccodrillo da fare alla piastra sono esposti di fianco a improbabili intrugli artigianali che garantiscono di guarire tutto, dove pesci dai denti affilati come coltelli posano in bella vista tra abiti firmati rigorosamente falsi e palloni da calcio di seconda mano. Un vecchio ci invita a bere una brodaglia scura. Io e Danilo con il sorriso decliniamo l’invito con la scusa di dover andar via, che poi purtroppo è la verità. Addio amata Leticia, o meglio arrivederci, perché oramai sappiamo che esisti, che ci sei, che sei viva, bella e raggiungibile, che sei la facile porta d’accesso per un mondo che fu. Un mondo che torneremo a visitare.
Sul prossimo numero // Dal caldo umido della foresta amazzonica, sul prossimo numero approderemo nel freddo secco della Groenlandia, in compagnia del 4 volte campione italiano di maratona Migidio Bourifa.
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