ANNO 4 - NUMERO 8/9 - 2015
Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600463 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@runningmag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 38 del 20 gennaio 2012 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
COVER STORY
SI CHIAMAVA BLUE RIBBON SPORTS QUANDO NIKE FIRMÒ UN CONTRATTO CON STEVE PREFONTAINE, OLIMPIONICO NOMINATO “AMERICA’S DISTANCE PRODIGY” E SCOMPARSO NEL 1975
REPORTAGE
20-21
Il nostro GTO
Le origini del mito sulle orme di “Pre” EVENTI
DAL 25 AL 27 SETTEMBRE IL 2O ADAMELLO ULTRATRAIL LUNGO I SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA
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DATI & STATISTICHE
FOCUS PRODOTT0 24
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Il canto dell’Adamello
IL RACCONTO DEL NOSTRO INVIATO AL VIA DELLA GARA DA 70 KM, SORELLA DELL’OROBIE ULTRA TRAIL. ARRIVO ALLA ROCCA MANCATO DI UN SOFFIO A CAUSA DEL MALTEMPO
10
Le americane guidano la crescita nel footwear
8
13 13
INIZIATIVE - ECOMARETONA Scoprendo il Bel Paese
Stralivigno
SHOP - TRIATHLET PALERMO
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Dal deserto alla “Conca d’Oru”
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PRODOTTO DEL MESE
LO SCORSO 8 AGOSTO, LA SECONDA EDIZIONE DEL RED BULL K3: 3.030 M DI DISLIVELLO POSITIVO IN MENO DI 10 KM
L’assalto al Rocciamelone
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GLYCERIN 13
ALLE PAGINE CENTRALI redazione@runningmag.it / www.runningmag.it
Turkmenistan
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RUNNING MAGAZINE
EDITORIALE
• DI BENEDETTO SIRONI benedetto.sironi@tespi.net
Sport footwear, che numeri! In questo numero come di consueto pubblichiamo un interessante aggiornamento annuale della classifica mondiale riferita allo sport footwear, relativamente agli anni 2013 e 2014 (vedi pagina 10). I numeri sono davvero notevoli e la crescita dello scorso anno è stata la maggiore dal 2011: +11% di fatturato per l’intero settore, che vale complessivamente ben 52,6 miliardi di dollari. Una delle note più importanti è l’incremento del mercato europeo: al di sopra della media, con un confortante +15,5%. Segno che il Vecchio Continente, dopo alcune stagioni di rallentamento, è tornato a correre come - se non più - degli altri. Molto interessante analizzare anche il mercato delle calzature sportive per singoli paesi e proprio su questo tema ci concentreremo nella nostra rubrica “Dati & Statistiche” del prossimo numero. Anticipandovi che in tutti e 5 i top market europei viene confermato un bel segno positivo. Anche l’Italia (+8,6% in volume e +6,6% in valore) non è da meno rispetto a UK, Francia, Germania e Spagna. Certo, per comprendere questi dati va considerato anche il fenomeno “sneakers” tornato a crescere in misura davvero importante anche grazie a una forte riscoperta da parte di molti dei top brand di modelli storici rivisitati in chiave moderna. Molti dei quali ispirati proprio a più o meno celebri calzature running del passato. Ma come già ribadito più volte, proprio il segmento running tecnico è sicuramente uno dei fattori chiave di questi incrementi. Basta del resto leggere i nomi in classifica per notare come nel ranking compaiano di fatto tutti i principali brand del settore. Inoltre, le grandi multinazionali dello sport continuano a vedere nel running una delle aree di crescita più strategiche e importanti. Da
Editore Sport Press Srl Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) - Tel. 0362.600463 - Fax 0362.600616 Email: redazione@runningmag.it Website: www.runningmag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809
adidas (vedi anche news a fianco) a Nike (che è tornata a investire pesantemente sulla corsa soprattutto nella sua accezione “fast”). Da ASICS (vedi sempre box a fianco) a Under Armour (della cui crescita esponenziale abbiamo parlato sullo scorso numero e che continua il suo trend anche nei primi otto mesi 2015 come riportiamo sempre in questa pagina). Ma non dimentichiamoci anche tutte le altre aziende protagoniste del running (ma anche del trail running) in Italia e nel mondo. Tutte - o quasi - confermano il trend assai positivo e a volte fanno pure “gola” ai grandi gruppi. È recente ad esempio la notizia dell’acquisizione della maggioranza (80%) del piccolo ma dinamico marchio inglese inov8 da parte del gruppo giapponese Descente (vedi news a pag 5), molto importante in patria e in tutta l’area asiatica con ben 16 marchi di proprietà o in licenza. Una mossa che - anche se con dimensioni minori - ricorda quella che portò il grande gruppo americano Deckers a rilevare nel 2013 il marchio Hoka, brand francese nato come marchio di nicchia e che nel 2014 è arrivato a vendere 550mila scarpe negli USA (+350% sul 2013). Questi sono solo alcuni dei tanti esempi “virtuosi” che fortunatamente oggi il mercato running ci regala. L’importante da parte di tutti gli operatori è fare ora tesoro di questi regali senza farsi prendere - come purtroppo a volte accade - dalla bramosia di una crescita eccessiva e sregolata. È proprio nei periodi di abbondanza che conviene mettere dell’abbondante “fieno in cascina” per superare poi con tranquillità le difficoltà che comunque non mancano e non mancheranno in un mercato così ricco ma anche sempre più competitivo come il nostro.
Anno 4 - N.8-9 - 2015 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.38 del 20 gennaio 2012. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI. Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Sport Press S.r.l. Responsabile dati: Benedetto Sironi.
Questo numero è stato chiuso in redazione il 9 settembre 2015
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n. 8/9 - 2015
PRIMO PIANO / Under Armour: nel 2o trimestre 2015 +40% nel footwear Under Armour ha registrato un aumento del 29% del fatturato nel secondo trimestre del 2015. È stato il 21esimo trimestre consecutivo di crescita superiore al 20%. Il business internazionale ha rappresentato l’11% del totale ed è cresciuto del 93%. Le acquisizioni di Endomondo e MyFitnessPal hanno prodotto un calo del 17% nell’utile netto. Da segnalare un +23% nell’abbigliamento e addirittura +40% nelle calzature, con l’espansione notevole in tutta la categoria running. L’azienda ha chiuso il secondo trimestre con 160 negozi di proprietà, dopo l’apertura di 18 monomarca in Cile, Cina, Taiwan, Malesia e Filippine. In lieve calo i margini lordi, con crescita del 48,4% rispetto al 49,2% dello scorso anno. L’utile operativo del secondo trimestre è diminuito dell’8%. Sulla base di questi risultati Under Armour ha alzato le proprie previsioni di vendita. Ora per il 2015 si attende un incremento del 25% rispetto al 2014, continuando a prendere in considerazione l’impatto delle acquisizioni fitness Connected, nonché l’impatto negativo del dollaro forte sul margine operativo all’interno delle sue attività internazionali.
Il nuovo business plan di adidas punta sul running Il nuovo piano di sviluppo presentato da adidas Group per il mercato running punta a raddoppiare le vendite entro il 2020, per un totale di più di 3 miliardi di dollari, con particolare attenzione al mercato statunitense. Il piano “Creating the New”, secondo il general manager della categoria running Adrian Leek, dovrebbe portare a una crescita nelle vendite nell’immediato, con un margine a doppia cifra dal 2016 in poi. Cruciale per adidas è il Nord America, che corrisponde al 35-40% del suo turnover globale. Per sostenere lo sviluppo in quest’area al centro creativo di Portland se ne aggiungerà un secondo a Brooklyn e saranno apportati significativi miglioramenti ai punti vendita (quest’anno ne sono stati aperti cinque solo a New York). La strategia marketing globale si focalizzerà su 8 città chiave (Berlino, Boston, Londra, Los Angeles, New York, Parigi, Shanghai e Tokyo) grazie anche alle aperture di Runbase e all’inserimento di 100 Boosters fra Nord America ed Europa. Il focus principale sarà la tecnologia Boost. Il brand sta infine preparando l’apertura di una fabbrica completamente automatizzata ad Ansbach, in Germania, a cui ne seguirà una negli USA entro il 2017.
ASICS cresce del 13,4% a livello globale Le vendite nette di ASICS sono cresciute del 13,4% alla fine del secondo trimestre, con un aumento del 4,8% dell’utile netto. Il margine lordo è scivolato di 0,7 punti al 43,7%. Il margine operativo è diminuito di 0,4 punti al 9,6%. Il comparto calzature ottiene una crescita del 10,4% e rappresenta l’80,8% del fatturato totale. Le vendite totali in sono EMEA incrementate del 19,9%, ma il margine operativo è diminuito del 9,4%. Altri marchi di proprietà, tra cui Haglöfs, hanno generato un fatturato in crescita del 10,8%, e le loro perdite operative sono diminuite del 3,1%, rappresentando il 9,7% delle vendite. Le vendite di abbigliamento sportivo e attrezzature sono diminuiti invece dal 10,8% al 8.0%. Le vendite di calzature sportive in altri Paesi sono aumentate del 11,5%. Le vendite totali di scarpe da running sono aumentate del 16,3%, nel dettaglio del 12,8% in EMEA. L’azienda ha inoltre aperto da poco un flagship store a Parigi. Il numero di negozi monomarca in tutto il mondo ammonta ora a circa 1.400, di cui 400 gestiti direttamente. ASICS ha riportato un EBITDA del 57,5% alla fine del periodo, rispetto al 56,5% dello scorso 31 dicembre. La società prevede che il suo utile netto sarà in diminuzione del 2,3 per l’intero esercizio, ma le vendite dovrebbero salire del 9,0% e gli utili operativi dovrebbero aumentare del 10,3%.
RUNNING MAGAZINE
NEWS
n. 8/9 - 2015
PRIME EDIZIONI /
Job Opportunities /
ph: Giuseppe Di Mauro
Sono sempre di più, seguitissime e attese da un pubblico sempre più influente nel panorama del running anche nel nostro Paese. Si calcola che entro la fine dell’anno circa 15mila persone avranno preso parte a una mud run o obstacle race. Nel 2015 alcune fra le principali gare nostrane oltretutto sono state unite nel primo Campionato Italiano Mud Run. Sette tappe con caratteristiche e regolamento propri, che hanno uniformato invece il capitolo sicurezza considerato prioritario: in primis le norme circa la solidità degli ostacoli lungo il percorso e l’assistenza medica per i partecipanti. Dalla Inferno Run di Firenze che si è svolta lo scorso 9 maggio a oggi sei appuntamenti sono stati archiviati. Dopo Gladiator Race a Guidonia, Parmigiano Hard Run a Boves, Italian Mud Run Experience a Frosinone, Green Energy Crazy Run a Rogeno (LE) e Farm Run a Noceto (PR), manca soltanto La matta Corsa, in calendario il 4 ottobre a Modena. Finora nel campionato si è contata la partecipazione di circa 300 atleti competitivi provenienti da tutto lo Stivale e di circa 5mila non competitivi. A questi si aggiungono i circa mille runner che si attendono per il gran finale. Sono infatti ancora da decidere l’uomo e la donna che avranno ottenuto il miglior punteggio medio su almeno tre prove, sia chi collezionerà il maggior numero assoluto di punti. Non perdete l’articolo di approfondimento su uno dei prossimi numeri. www.mudrun.it/campionato
Courmayeur Mont Blanc Skyrace, anche X-Bionic protagonista del successo Come si suol dire: buona la prima. Si è conclusa con successo la prima edizione della X-Bionic Courmayeur Mont Blanc SkyRace. La gara, in cui più di 300 partecipanti si sono sfidati lungo un tracciato di 11 chilometri e 2.200 m di dislivello positivo, per raggiungere nel più breve tempo possibile i 3.466 m di Punta Helbronner, ha visto la supremazia del Centro Sportivo dell’Esercito di Courmayeur. Primo e secondo posto nella categoria maschile per i nostri militari, che hanno dimostrato una preparazione atletica impareggiabile. Nell’ordine hanno tagliato il traguardo Manfred Reichegger, seguito da Davide Antonioli e Dennis Brunod. Nella categoria femminile vittoria schiacciante di Gloriana Pellissier, che supera sul traguardo Barbara Cravello. Conquista il terzo gradino del podio Christiane Nex. Ancora una volta Courmayeur e la Valle d’Aosta hanno proposto un connubio perfetto: sport e turismo, con una prima edizione che promette di diventare una gara di riferimento per gli amanti del vertical.
Glory Trail: sul sentiero della Grande Guerra dal Piave al Grappa Si è chiusa l’8 agosto con i primi posti di Massimo Andolfatto (Emme Running team) e Cristiana Follador (Valdobbiadene) la prima edizione del Glory Trail, la corsa dal Piave al Grappa organizzata da Dolomiti Psg. Grande prestazione per i due vincitori, che hanno chiuso rispettivamente in 5h 10’ e in 6h 06’ 50’’. Il percorso di 52 km con un dislivello positivo di circa 2.500 m è stato affrontato da circa 300 concorrenti. Nelle staffette, la coppia maschile più veloce è stata quella dei trevigiani Marco Venier e Paolo Posocco (5h 09’ 11”). In gara anche staffette miste: i runner più veloci sono stati Alessio Scopel e Federica Schievenin, che hanno chiuso in 5h 28’ 26”, staccando di ben 19’ i secondi classificati. Una curiosità: l’ex ciclista Marzio Bruseghin ha tagliato il traguardo al ventinovesimo posto, presentandosi alla partenza con le scarpe da running nuove con ancora attaccata l’etichetta…
DIETE SPORT France cerca per il marchio OVERSTIM.s: AGENTE PLURIMANDATARIO con esperienza nel settore sportivo, per l’area NORD OVEST (Piemonte / Liguria / Val d’Aosta / Lombardia) e per l’aera Centrale (Lazio)
Contatti: vendite@overstims.com
Brooks sponsor degli Europei di atletica ad Amsterdam
7.000
In qualche modo giocherà “in casa”, visto che da qualche mese la sua sede centrale per l’Europa è stata trasferita ad Amsterdam. Prosegue infatti il grande momento di Brooks, che dopo aver chiuso il 2014 con un incremento del fatturato del 32% nel Vecchio Continente e con un volume di vendite annuo di mezzo miliardo di dollari a livello globale ha raggiunto un accordo per la sponsorizzazione dei campionati europei di atletica 2016. La ventitreesima edizione della rassegna si svolgerà proprio nella capitale olandese all’interno dell’Olympic Stadium. “Quando si è presentata questa opportunità ci siamo dimostrati da subito molto interessati”, ha dichiarato Scott Otte, direttore marketing Brooks Emea. “Soprattutto perché sapevamo che le gare sarebbero state disputate a due passi dal nostro nuovo quartier generale. Il nostro è un ‘performance brand’ dedito alla corsa, per questo siamo orgogliosi di fornire a volontari e ufficiali di gara i nostri prodotti”. Oltre a sostenere gli europei di atletica Brooks organizzerà la 10k Champions Run, una speciale quarter marathon che concluderà la settimana dei campionati e porterà ad Amsterdam 25.000 appassionati della corsa.
Idratazione, energia, recupero: l’operazione rebranding di GU Energy ph: iRunFar / Bryon Powell
Campionato Italiano Mud Run: a ottobre a Modena il gran finale
Marco Olmo Desert Training: sulla sabbia con il “gran sultano” È sicuramente una delle novità più curiose e imperdibili per chi ama o vuole avvicinarsi alla corsa nel deserto. Il primo Marco Olmo Desert Training offre infatti l’unica e affascinante possibilità di allenarsi e scoprire i trucchi della corsa nel deserto con il più grande rappresentante di questa specialità, la leggenda vivente Marco Olmo. Sarà uno stage a 360° guidato anche da Michele Graglia, preparatore atletico/mental coach di alto livello, con importanti esperienze agonistiche nonchè esperto nutrizionista. Insieme per offrire una settimana (dal 28 febbraio al 6 marzo 2016) di allenamento e apprendimento “full immersion” nel bel mezzo del deserto marocchino: l’erg El Chebbi di Merzouga, in un affascinante e suggestivo bivacco berbero tendato. Sono solo 30 i posti disponibili. Per informazioni e iscrizioni cliccate sul sito. www.marcoolmodeserttraining.it
Soiano Garda Run, 11 km tra asfalto e sterrato con vista lago Il 30 agosto è stata la prima volta anche per la Soiano Garda Run, la nuova competizione organizzata da Asd Atletica Libertas Vallesabbia e che si snoda su un tracciato di 11 km tra asfalto e sterrato e parte dalla cittadina bresciana di Soiano del Lago. Dopo l’edizione zero di prova dell’anno scorso questa è stato il debutto ufficiale e subito si è registrato un incremento importante dei partecipanti. Ben 349, infatti, i runner che hanno tagliato il traguardo e classifiche completate per la prima volta dal sistema chip di Fidal Brescia. Vincitore è stato Said Boudalia, uno dei maratoneti master più forti al mondo, che ha concluso la gara competitiva Fidal in 35’ 42”. Secondo classificato il giovane portacolori dell’Atletica 100 Torri, Lukas Manyika Maguhe con 36’ 46”, mentre appena dietro, terzo, si è piazzato il bresciano della Free Zone, Nicola Venturoli 36’ 51”. Tra le donne successo per Elisa Battistoni (Arieni Team) in 43’33”, davanti a Clara Faustini (Atl. Lonato) e Monica Seraghiti (FreeZone). È già stato fissato il prossimo appuntamento che dovrebbe tenersi domenica 28 agosto 2016.
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La vincitrice della 2015 Western State 100, Maddalena Boulet
GU Energy, azienda che dal 1993 tenta di rispondere alle esigenze dei migliori atleti di endurance attraverso i suoi gel energetici, ha deciso che è giunto il momento di rinnovarsi. E lo farà attraverso il lancio di un nuovo logo, un nuovo packaging e la rivisitazione degli ingredienti in alcuni prodotti. Combinando ricerca scientifica, prodotti testati da sportivi di livello mondiale e esperienza nel mondo della nutrizione, la sfida si fa oggi ancora più dura e tocca tutti gli aspetti del brand leader di mercato. Saranno tre i pilastri su cui GU fonderà la sua rinnovata concezione di integrazione: idratazione, energia e recupero. A supporto del brand è stata anche studiata una nuova campagna di comunicazione che prende il nome di GU FOR IT”. Tra le novità la nuova formulazione di GU Energy Gel, un prodotto vegano, senza glutine e senza antiossidanti, che inibiscono l’adattamento al training. Inoltre nei GU Roctane Energy Gel l’istidina, sostanza già abbondantemente presente nel corpo umano, è stata sostituita con la beta alanina, di cui invece il corpo ha bisogno. Nuove anche le GU Hydration Drink Tabs, prive di sorbitolo e con aggiunta di xilitolo, per una maggiore igiene orale. Il packaging sarà in confezioni con quattro caramelle energetiche e studiato per mettere in evidenza le informazioni principali: calorie, aminoacidi, caffeina e sodio presenti nel prodotto. Distribuito da: Nutrilife / 051.593994 / www.nutrilife.it
0 NUMBERS
8
runner nel quinto episodio di Ignite Your City
Siamo al giro di boa, alla quinta di dieci tappe per la video serie di Puma. Ed è Beijing la location che fa da sfondo all’episodio che ha per protagonista la nuova Ignite. Otto runner si sono sfidati sulle strade della metropoli che ha ospitato, dal 22 al 30 agosto, la 15ª edizione dei campionati del mondo di atletica leggera. Un’emozionante staffetta con passaggio del testimone al cospetto di alcuni dei luoghi simbolo di Pechino, tra cui la Città Proibita e il distretto 798 Art Zone.
30anni 11mila
di Venicemarathon:
invitati alla grande festa
Venicemarathon spegne 30 candeline e sono già oltre 7mila (8mila il tetto massimo) gli iscritti alla maratona del 25 ottobre, cui si aggiungono i 4mila della VM10KM Garmin Forerunner. Per quest’ultima rimangono solo i pettorali legati al programma charities promosso con Alex Zanardi. L’iniziativa nel 2014 ha raccolto 120.000 euro: quest’anno l’obiettivo è il doppio. La t-shirt della manifestazione disegnata da ASICS sarà regalata a tutti i maratoneti. Venicemarathon rientra nel ricco calendario di eventi “Venice To Expo 2015” con cui il territorio della Laguna partecipa all’Esposizione Universale di Milano. www.venicemarathon.it
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1.500
atleti da Paesi alla Garda Trentino HM
Meno di due mesi alla Garda Trentino Half Marathon e a oggi il numero di iscritti ha registrato oltre 1500 runner provenienti da 27 Nazioni. Oltre il 35% degli iscritti arriva dall’estero. La gara organizzata dall’asd Trentino Eventi è in calendario l’8 novembre. Venerdì 6 novembre sarà inaugurato lo Sport Expo presso il Palafiere, location che per due giorni sarà centro vitale della mezza maratona con pizza party, musica dal vivo, concerti, degustazioni di prodotti tipici del luogo, salumi, formaggi, vini offerti gratuitamente ad atleti e non solo. Le iscrizioni terminano l’11 ottobre.
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classifiche speciali alla 21 k di Bergamo
Manca pochissimo alla terza edizione della Mezza Maratona dei Mille “Città di Bergamo”, in programma il 27 settembre nella città lombarda. La manifestazione quest’anno si presenta con svariate novità, come il nuovo percorso, più veloce e più lontano dal traffico, la staffetta a due e altro ancora. Ad esempio le classifiche speciali, tra le quali la confermata classifica senatori per i 393 fedelissimi che hanno partecipato alle prime due edizioni. La vera novità però riguarda la nuova doppia classifica “canguro” e “gambero”: confrontando la prestazione della scorsa edizione verrà premiato chi ha maggiormente migliorato il proprio tempo e chi avrà fatto registrare il peggioramento più sensibile. Quest’ultimo in particolare riceverà via mail le tabelle di allenamento del race director Migidio Bourifa e un caloroso incoraggiamento a non smettere mai di correre. Ultima novità è data infine dal servizio pacer. www.lamezzadibergamo.it
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80%
delle azioni di Inov8 cedute a Descente
Descente, importante distributore di abbigliamento sportivo giapponese, ha annunciato di aver acquisito la maggioranza delle azioni di inov8, il marchio inglese specializzato nella realizzazione di calzature, abbigliamento e accessori per il trail running. Il gruppo nipponico ha dichiarato di aver acquisito infatti l’80% del capitale di inov8 . Le due società si conoscono abbastanza bene, dal momento che Descente è stato, negli ultimi due anni, distributore per il brand britannico in gran parte di Cina, Corea del Sud e Giappone. Descente, non è una realtà che opera soltanto in patria, in quanto è infatti distributore di ben 16 marchi in vari Paesi di Asia e area pacifica. Alcune delle sue controllate sono presenti per intero nel suo portfolio, mentre per altre aziende detiene solamente la licenza. La società ha alle spalle 80 anni di storia, ha filiali a Hong Kong, Cina, Corea del Sud e Singapore. Ha oltretutto abbigliamento sportivo invernale in Nord America e in Europa, mentre in Estremo Oriente commercializza una linea di abbigliamento e prodotti solamente per la collezione estiva.
RUNNING MAGAZINE
NEWS
III cinescope
n. 8/9 - 2015
“Un passo più vicini”, viaggio alla scoperta del Mugello Sono due amici con la passione per lo sport amanti della terra da cui vengono e per i suoi monti, la Toscana. Hanno dato vita all’Ultra Trail del Mugello. E hanno creato un percorso che si snoda sulla perla dell’Appennino Fiorentino e che attraversa la sua natura e la sua storia. Ma la loro storia, quella che vi anticipiamo in questo momento, è la storia che può portare questi luoghi… un Un film di Arianna Felicetti e Matteo Marson, passo più vicini alle persone. Ed è proprio questo il titolo del film da un’idea di Giovanni cortometraggio che ha per protagonisti i due uomini di cui vi parZorn e Piero Sisti lavamo. Realizzato da Arianna Felicetti e Matteo Mason e ideato Durata: 18 minuti da Giovanni Zorn e Piero Sisti, “Un passo più vicini” è un viaggio nei posti, nella cultura e nella tradizione di questo angolo di terra non ancora conosciuta a sufficienza. Parte del comprensorio denominato Giogo-Casaglia compreso nel demanio forestale regionale, spazia per 6.800 ettari di montagne fra boschi, torrenti e cascate che sono attraversati dalla bellezza di uno fra gli ambienti naturali più ricchi in Italia, nonché habitat unico per numerose specie. Qui ogni passo fatto di corsa, indipendentemente dalla direzione in cui ci si muove, avvicina allo stesso tempo a una meta nell’inesplorato e produce un allontanamento da ciò che è noto. Il film è prodotto da Mugello Outdoor in collaborazione Artetica Toscana, associazioni che collaborano con l’Unione Montana dei Comuni del Mugello, con l’intento di promuovere il nostro territorio attraverso la corsa di montagna. La protezione in anteprima si è tenuta lo scorso 3 agosto in occasione del prestigioso Cervino Cine Mountain, Festival Internazionale del Cinema di Montagna a Cervinia che quest’anno ha contato la sua diciassettesima edizione.
Base Running e Torino Emotion insieme per il turismo Base Running e Torino Emotion hanno stabilito un accordo di collaborazione per lo sviluppo dei flussi turistici sulla città di Torino e dintorni grazie all’organizzazione di grandi eventi sportivi. La sinergia nasce dalla visione condivisa delle grandi potenzialità turistiche del territorio piemontese che, grazie all’interesse innescato dalle manifestazioni organizzate da Base Running, può ambire a entrare nell’elite delle mete di turismo sportivo. Il primo appuntamento
è fissato per domenica 18 ottobre 2015 con la quarta edizione di “Una Corsa da Re”, l’evento running per gli amanti dello sport, della bellezza e della natura che si snoda attraverso i Giardini della Reggia di Venaria, il Parco de La Mandria e la Citta di Venaria, tra storia, natura e arte, su tre distanze: mezza maratona e 10 km competitiva e non, 4 km non competitiva. www.baserunningteam.it www.torinoemotion.it
UTMB 2015 Camelbak e Xavier Thévenard intorno al bianco L’Ultra Trail du Mont Blanc, una delle gare ultra trail più dure e celebri al mondo, ha visto quest’anno la vittoria del runner francese Xavier Thévenard (ASICS Trail). L’atleta transalpino ha tagliato il traguardo con il tempo di 21h 9’. Per affrontare i 170 km del percorso Xavier ha scelto il gilet Marathoner di CamelBak, scelta perfetta per questo tipo di gare: grazie al serbatoio idrico da 2l Antidote e molto spazio per l’equipaggiamento necessario, più i gel di nutrizione e tasche per 2 borracce aggiuntive.
Nel Paese del Sol Levante con ASICS Una nuova alba dalla terra del Sol Levante. ASICS riparte dal Giappone, ovvero dalle proprie origini, e sceglie la sua patria come location esclusiva per il bellissimo photo shooting della nuova collezione abbigliamento autunno / inverno 2016. Città, montagne, templi antichi e paesaggi lontani sono i luoghi scelti per una serie di fotografie capaci di rappresentare in modo unico la collezione che accompagnerà i runner durante la stagione fredda. Una linea di abbigliamento che unisce uno stile urbano a tessuti progettati per mantenere i runner al caldo. Una tecnologia innovativa, caratterizzata da tessuti traspiranti, zone di calore e materiali water resistant. Gli atleti sono stati fotografati in ambienti particolarmente rigidi e duri, come il lago Shikaribetsu, un grande lago ghiacciato situato all’interno del Parco Nazionale Daisetsu-zan. La nuova collezione ASICS dispone anche della 3M technology, presente all’interno della linea LiteShow, in cui gli inserti con pannelli riflettenti, presenti sui capi, risultano invisibili fino a quando la luce non li colpisce direttamente e solo a quel punto producono una intensa riflettività, che garantisce protezione durante i bui mesi invernali. Sono state scattate foto anche nel quartiere Akihabara di Tokyo, famoso per le sue luci e perfetto per mostrare la Urban Capsule collection. A realizzare gli scatti è stato il famoso ritrattista Steven Jackson. Durante l’inverno del 2015, Steven e il suo team hanno trascorso una settimana anche in Bolivia, fotografando gli atleti in ambienti spettacolari e unici, con il risultato di ottenere un prodotto straordinario e autentico.
Due nuovi pack dal sapore orientale per Saucony Originals
Sushi Pack
Sushi e il pesce Betta (di origine siamese) ispirano le due nuove release lanciati da Saucony Originals, l’anima urban & lifestyle dell’azienda del Massachusetts. Il “Sushi” pack si ispira infatti al celebre cibo di strada giapponese e propone due stili di colore per il modello maschile Shadow 5000 e quello femminile Shadow Original. Mentre il primo brilla grazie ai colori nero
Betta Pack
e wasabi, il secondo ha tonalità wasabi e zenzero. Il Saucony Originals “Betta” pack si rifà invece all’omonimo pesce combattente scoperto nel sud est asiatico e conosciuto per i suoi riflessi brillanti. Il modelo proposto in 3 differenti colorazioni è uno dei più celebrati della storia Saucony, lo Shadow 6000, creato originariamente nel 1991.
adidas lancia la campagna #EnergyRunning Movement
Valtellina Wine Trail: già sold out la mezza maratona Le iscrizioni per la terza edizione del Valtellina Wine Trail, la gara di corsa tra le vigne e le cantine di Valtellina, procedono con il vento in poppa. Tantissime novità aspettano i concorrenti durante i 4 giorni di festa, con le gare in programma il 7 novembre. Tra le novità si segnala il percorso da 11 km che si snoderà lungo la sottozona DOCG del Sassella, con partenza da Castione Andevenno e arrivo, come per per la maratona e la mezza maratona, nel cuore di Sondrio, in piazza Garibaldi. Cinque sono le suggestive cantine che i concorrenti attraverseranno in questa competizione, la cui iscrizione è limitata a duecento atleti. Grazie al gemellaggio con A.P.T. Livigno, tutti gli appassionati hanno avuto la possibilità di iscriversi anche alla Stralivigno a un prezzo agevolato. Al termine delle due gare sarà stilata una classifica finale che terrà conto dei tempi dei partecipanti a entrambe le manifestazioni e sarà
adidas ha lanciato una campagna globale presentando un gruppo di influencer e invitando i runner a seguire il trend dell’Energy Running in tutto il mondo. Come avvio della campagna, il marchio ha introdotto un video online intitolato “This is Energy Running”, dove vengono presentati per la prima volta gli influencer che corrono al fianco di atleti di alto livello quali la velocista statunitense Tori Bowie e il velocista giamaicano Warren Weir. “Energy Running è molto di più che allacciarsi le scarpe e macinare chilometri. È un movimento social basato sullo sport che è capace di strapparvi un sorriso e guadagnare un “mi piace” sul vostro feed mentre, grondanti di sudore, cercate di battere il vostro record “, ha dichiarato Adrian Leek, general manager di adidas Running. “Questo importante roster di influencer insieme ai nostri prodotti, servizi ed eventi focalizzati sull’Energy Running, ci collega alle atlete di maggior autenticità e credibilità. Il nostro obiettivo è ben chiaro, sappiamo chi vogliamo raggiungere e abbiamo delineato un nuovo approccio su come farlo”. Oltre che per il loro diverso background, gli influencer sono stati scelti in base alla loro passione comune per la corsa e al seguito che hanno, sia online che offline, riflesso del crescente numero di donne che guardano al running come a una parte fondamentale della loro vita sportiva: si tratta di Rachel Apollonio da Rio de Janeiro, Sophie Christabel da Londra, Lindsey Calla da New York, Julia Korzh da Mosca e Tomomi Yuda da Tokyo.
organizzata una cerimonia di premiazione che prevede l’estrazione di numerosi premi. Il ricchissimo il pacco gara comprenderà un gadget tecnico, buono pasto per pranzo tipico valtellinese, medaglia finisher in pietra della Valmalenco, numerosi prodotti tipici locali, pettorale, servizio cronometraggio con chip, biglietto treno per trasferimento alle partenze di Chiuro e Tirano. La mezza maratona ha già fatto registrare il sold out, mentre restano aperte le iscrizioni alla 42 K e alla 11 K.
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@ WEB & DINTORNI
RUNNING APP
adidas acquista la fitness app Runtastic Il marchio dalle tre strisce ha annunciato di aver completato l’acquisizione di Runtastic, società austriaca specializzata nello sviluppo e lancio di applicazioni per il fitness e il running. Il costo dell’operazione sarebbe stimato a 220 milioni di euro. Runtastic è stata fino a questo momento sotto il controllo della tedesca Axel Springer, che deteneva il 50,1% delle quote azionarie. Fondata nel 2009, la società gestisce 20 applicazioni in 18 lingue diverse e conta 70 milioni di registrazioni a livello globale.
Run 5.30 si propone in versione Virtual
La Run 5.30 Virtual è una 5.30 virtuale di cui tutti possono sentirsi partecipi. Si tratta come di consueto di 5.30 km di passo o di corsa, in un percorso scelto da voi, a cui tutti possono partecipare. Da percorrere da soli o in gruppo, ognuno può scegliere liberamente. È stata pensata per tutti coloro che non hanno mai partecipato ad una 5.30 e a chi ha già vissuto l’alba di corsa e vuole rivivere l’incanto di un risveglio precoce e di una sgambata mentre il nuovo giorno sta per nascere. L’appuntamento è per il 25 settembre, ovviamente alle 5.30, in qualsiasi luogo si desideri. Per partecipare basta seguire o cliccare ‘Mi piace’ su uno dei canali social (Facebook, Twitter o Instagram) di Run 5.30. Nella pagina Facebook in particolare è inserito l’evento ufficiale cui aderire. È necessario indossare anche una t-shirt qualsiasi di colore rosso con la pettorina dell’evento da stampare, oppure comprando quella ufficiale su run530.spreadshirt.it. Il via della corsa/camminata verrà dato tramite i canali social. Il giorno dell’evento sarà importante scattarsi un selfie o una foto da condividere sui social con l’hashtag ufficiale #RUN530VIRTUAL, così tutte le immagini verranno raccolte in una galleria online.
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WEB UPDATES
Il look di Google cambia, in omaggio ai device mobili L’evoluzione del brand porta anche alla scelta di una nuova icona già visibile dal 1 settembre. Il nuovo linguaggio visivo rispecchia la sempre più capillare presenza dei servizi di Big G nella vita quotidiana di tutti, e le evoluzioni dei servizi lanciati progressivamente nel corso degli ultimi 17 anni strizzando inoltre l’occhio ai dispositivi mobili. I motivi di questa decisione si possono leggere nel blog post ufficiale: “Un tempo utilizzavamo Google principalmente dal computer, mentre oggi interagiamo con i prodotti Google da diverse piattaforme, app e dispositivi anche nell’arco di una stessa giornata. Per questo, oggi introduciamo un nuovo linguaggio visivo che rispecchia questa tendenza e mostra quando la magia di Google è al lavoro per noi, anche sugli schermi più piccoli”.
Instagram continua a crescere e ora lancia il servizio Analytics Instagram è sempre più usato come strumento di marketing e comunicazione: a inizio settembre è arrivata la notizia dell’arrivo degli annunci targettizzati sulla piattaforma. Ora le aziende che hanno scelto la piattaforma per le proprie iniziative hanno uno strumento in più per l’analisi delle proprie attività. Blogmeter, azienda attiva nella social media intelligence, ha sviluppato, infatti, Instagram Analytics, un nuovo modulo di Blogmeter Social Analytics, la suite di analisi già utilizzata per Facebook e Twitter. Tra le funzionalità più importanti del nuovo strumento c’è la sezione Overview che sintetizza le informazioni più importanti su un singolo profilo. In particolare l’area Trend mostra diversi grafici di confronto tra varie metriche (rapporto follower/engagement, post/
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engagement, post/like, post/commenti, post/follower), mentre le altre aree evidenziano gli hashtag che hanno prodotto il maggior engagement, i commentatori più attivi, i contenuti più apprezzati e quelli che hanno funzionato di meno. C’è poi la sezione Competition che permette di comparare le performance del proprio profilo con quelle dei competitor del proprio settore. L’area Ranking svela invece la classifica dei profili per engagement, follower, new follower, post e unique authors, mentre l’area Trend evidenzia le loro variazioni nel tempo. Inoltre la tabella Top Performers, oltre alle metriche suddette, evidenzia la quantità di engagement, suddivisa per like e commenti, con i relativi scostamenti di periodo. Infine, la sezione Posts mostra i contenuti di
maggior successo di uno o più profili, e consente di ordinarli per engagement, like, commenti, data e hashtag. Spiega Eugenia Burchi, social media strategist di Blogmeter: “Con il modulo dedicato a Instagram, il tool Blogmeter Social Analytics si arricchisce di uno strumento indispensabile per aziende e agenzie al fine di monitorare le performance dei propri profili Instagram, confrontarle con quelle dei competitor e identificare quotidianamente le best practice, migliorando così la propria strategia di comunicazione. Senza contare che con il lancio dei post sponsorizzati su Instagram attivi anche in Italia da questo mese, lo strumento diventa ancora più importante per tracciare campagne e benchmark di settore”.
RUNNING MAGAZINE
FOCUS PRODOTTO
• DI DAVIDE CORROCHER
Speedform Fortis Vent e Charged Bandit hanno in comune la tecnologia ammortizzante UA
n. 8/9 - 2015
In attesa del lancio della Nike Air Zoom Structure a ottobre, ecco i modelli Pegasus 32 e Odyssey
Charged Cushioning: ammortizzamento, comfort e reattività TOMAIA TRASPIRANTE E CONFORTEVOLE, COSTRUZIONE LEGGERA E FLESSIBILE, INSERTI E RIVESTIMENTI MORBIDI SI COMBINANO IN ENTRAMBI I MODELLI ALL’ESCLUSIVA PIATTAFORMA CON GOMMA MICRO G E CHARGED FOAM. speedform FORTIS vent / Differenziale: 9,1 mm •
The Air Zoom Legacy Una corsa ammortizzante, reattiva e veloce: il nuovo corso per il marchio dell’Oregon si ispira ai suoi atleti più forti, che da oltre 20 anni scelgono una delle tecnologie più rappresentative del brand.
Peso: 241 g
Tomaia
• Intersuola Charged
• Realizzata in mesh ArmourVent con tessuto jacquard leggero, elasticizzato e resistente, assicura traspirabilità e asciugatura rapida. Le cuciture saldate a ultrasuoni con nastro Bemis migliorano il comfort
Cushioning con inserto tallonare ammortizzante e scanalature flessibili nell’avampiede, per correre in maniera naturale.
Mo Farah, Galen Rupp e Allyson Felix sono alcuni fra gli atleti Nike più forti e celebrati. Medaglie e record sono frutto di un grande talento, di un’etica del lavoro costante e di una velocità la cui differenza rispetto ai rivali si misura in frazioni di secondo. Loro come gli altri volti del team dello swoosh sono uniti dalla scelta della tecnologia Air Zoom, la più leggera e la più reattiva ammortizzazione prodotta da Nike da oltre 20 anni per favorire una corsa ancora più veloce. In queste ultime settimane la famiglia Air Zoom ha iniziato ad allargarsi sempre di più all’interno dei negozi, con l’ingresso in successione di Air Zoom Pegasus 32, Air Zoom Elite 8 ed Air Zoom Odyssey. A partire dal 1° ottobre, toccherà ad Air Zoom Structure 19.
La piattaforma è ottenuta da un doppio strato, che combina la tecnologia Charged Foam posizionata sopra la Micro G Foam per assicurare una spinta e una reattività ottimali
Nike Air Zoom Pegasus 32 / Target
Per una corsa ammortizzata, una vestibilità superiore e più avvolgente
Tomaia
• Conchiglia seamless con grip in silcone, per una calzata sicura e anatomica
• Il cingolo di tenuta favorisce una calzata precisa e permette al piede di muoversi in modo naturale
• La soletta interna incorporata nella cavità dell’intersuola garantisce ammortizzamento, traspirabilità e comfort
charged BANDIT / Differenziale: 10 mm • • Tomaia con copertura in mesh ArmourVent, che garantisce traspirabilità e comfort grazie all’utilizzo di un tessuto jacquardleggero, elasticizzato e resistente ad asciugatura rapida • Rivestimenti privi di cuciture per offrire sostegno senza aumentare i volumi della scarpa
• Realizzata in engineered mesh, garantisce traspirabilità e sostegno dove è più necessario • I cavi in Flywire avvolgono l’area mediale e l’arco plantare per favorire sostegno e stabilità e offrire una calzata sicura e comoda
• Suola con applicazioni di gomma compatta nelle zone maggiormente soggette all’impatto, per una lunga durata e contenendo efficacemente il peso
Sottopiede • Il controtacco interno protegge la parte posteriore del piede
Suola
Peso: 284 g
• La struttura Waffle offre resistenza e aderenza su ogni tipo di superficie
• L’inserto in Micro G nella parte mediale del piede corregge la pronazione e permette una corsa più stabile. La Tecnologia Micro G unitamente all’ammortizzamento Charged Cushioning agisce in modo da ottimizzare la fase di spinta, a garanzia di una propulsione neutra e uniforme
Intersuola • Unità Nike Zoom Air nel tallone combina pressurizzazione Nike Air e fibre interne per creare ammortizzamento ottimale e reattività per una velocità esplosiva. La camera d’aria sotto al piede agisce come un dispositivo di ammortizzazione all’impatto per un passo più fluido • In schiuma Cushlon, garantisce morbidezza, elasticità e reattività
Nike Air Zoom Odyssey / Target
Dedicata a chi cerca una scarpa per correre velocemente per lunghe distanze
Tomaia
• Intersuola a doppio strato, con Charged Foam e Micro G Foam: assicura un’ottima risposta in termini di dispersione dell’impatto e ritorno di energia
• Sostegno in Tpu dell’arco mediale, per supporto e stabilità
• La soletta si adatta alla conformazione del piede, per migliorare l’ammortizzamento e favorire una calzata comoda
• Il tessuto Flymesh offre ventilazione e supporto dove occorre • La nuova costruzione con Flywire technology favorisce una calzata stabile, dinamica e confortevole • Heel Clip, rinforzo tallonare per stabilizzare l’appoggio in caso di moderata pronazione
• Suola in gomma di 4,5 mm, garantisce trazione e flessibilità nelle zone in cui servono maggiormente grazie alle tassellature strategicamente disegnate
Suola • Crash Rail, per una transizione più morbida a ogni appoggio
Intersuola • Inserti Zoom Air su tallone e punta, per favorire una corsa rapida e un ammortizzamento super reattivo • La schiuma Lunarlon rende morbido ogni appoggio al terreno • Tecnologia Cushlon nel tallone, per un ammortizzamento leggero e reattivo • Dynamic Support: schiuma a tripla densità, per una stabilità eccellente
DISTRIBUITO DA / Nike Italia • 051.6115511 • www.nike.com
DISTRIBUITO DA / Sportbox • 0423.621984 • info@sportbox.it
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DATI & STATISTICHE
Sporting Goods Intelligence ha pubblicato i dati relativi alle vendite nel mercato di calzature sportive nel 2014. A livello globale, Nike e adidas gestiscono oltre il 57% del business
RUNNING MAGAZINE
n. 8/9 - 2015
• DI DAVIDE CORROCHER
Mercato footwear: le americane guidano la crescita globale
LE AZIENDE D’OLTREOCEANO HANNO REGISTRATO LA CRESCITA PIÙ RAPIDA, CON NIKE A GUIDARE IL BUSINESS GLOBALE GRAZIE ANCHE AGLI OTTIMI DATI NEL RUNNING. MOLTO BENE ANCHE SKECHERS E NEW BALANCE, MENTRE PIÙ IN BASSO BROOKS E UNDER ARMOUR CONTINUANO A SCALARE POSIZIONI. Un mercato dal valore complessivo di 52,6 miliardi di dollari. Il 2014 è stato l’anno con il più alto tasso di crescita nel settore delle calzature sportive dal 2011: +11,1% di fatturato rispetto ai dodici mesi precedenti, secondo quanto riportato dal consueto report annuale stilato da Sporting Goods Intelligence. La tabella con i dati che vi riportiamo in questa pagina è stata compilata combinando i dati pubblici forniti dagli stessi brand e i numeri forniti direttamente dai management delle aziende. Nota preliminare: ecommerce e negozi monomarca si stanno rivelando un fattore sempre più influente nella misurazione delle vendite complessive dei marchi, superando le vendite al sell in di circa il 7/8 percento. I dati riguardano il business dei principali player nel mercato di calzature sportive in riferimento all’ultimo anno fiscale. Tutti i rilievi sono stati convertiti nello standard del dollaro americano sulla base del tasso di cambio corrispondente al periodo considerato. Sotto questo punto di vista c’è
da considerare che la variazione del valore della moneta americana nelle ultime due annate è stata piuttosto marginale in confronto alle stagioni precedenti, motivo per cui l’impatto della variabilità della moneta corrente ha influito in maniera minima sulle cifre.
sull’anno precedente, per un fatturato salito a 15,5 miliardi di dollari. Bene anche i dati relativi all’area dell’Asia e del Pacifico, che hanno riscontrato un miglioramento del 14,5% a 11,5 miliardi di dollari. In negativo invece l’America Latina, con un calo del 3,3% a 6,4 miliardi.
IL BILANCIO FRA AREE / Da un punto di vista geografico, il business relativo alle vendite di calzature sportive è cresciut in maniera piuttosto simile sia nell’area nordamericana sia nel resto del mondo, con un incremento rispettivamente dell’11,1% a 19,9 miliardi di dollari e dell’11% a 32,7 miliardi di dollari. Due fattori hanno poi inciso in maniera più significativa sulla forte crescita del mercato in Europa: il grande impatto che ha avuto l’ultima edizione dei campionati del mondo e la sempre maggior rilevanza che le classiche sneaker stanno assumendo nei Paesi del Vecchio Continente anche in qualità di calzature di stampo fashion e di tendenza nella vita di tutti i giorni. Il margine è dunque stato +15,5%
I MARCHI / Parlando di aziende, oltre il 57% del mercato globale è rappresentato da Nike e adidas se si comprendono anche gli altri brand gestiti dalle due compagnie. Fra i due colossi tuttavia, lo Swoosh resta abbondantemente quello che detiene la fetta di mercato più ampia: 17,6 miliardi di dollari di fatturato nel 2014 senza contare i numeri di Converse, suddivisi fra gli 8 miliardi negli States e i poco più di 9,5 miliardi nel resto del mondo. Il turnover complessivo della società americana ha maturato una crescita del 16,3% grazie soprattutto agli ottimi risultati nel basket e nel running. Pur restando saldamente al secondo posto, il business di adidas group ha invece registrato una tendenza opposta: se
infatti nel 2013 il gruppo tedesco deteneva il 19,3% del mercato globale, nel 2014 è sceso di 1,4 punti percentuali. Oltretutto se si considera il solo mercato del Nord America lo share è stato del 7,6%, a -1,6% sul 2013: un business che colloca adidas al quarto posto nel mercato a stelle e strisce dietro anche a VF Corp (che gestisce The North Face, Vans, Reef e Timberland) e Skechers, rispettivamente a 9,9% e a 7,8%. In generale i marchi americani hanno sostenuto una crescita più rapida rispetto a quelli tedeschi e giapponesi: a livello globale infatti, VF Corp ha ottenuto un +18.2%, New Balance addirittura un +24,5 e Skechers ha fatto ancora meglio con un +28,8%. Il più alto margine è stato infine registrato da Under Armour, che dopo aver intrapreso un nuovo corso che lo potesse portare ai vertici del mercato anche nel footwear oltre che nell’apparel ha maturato una crescita del 44%: vero che stiamo parlando dell’attuale quindicesimo posto in classifica, ma si tratta di una tendenza comunque molto evidente. Tornando ai
piani alti, l’indice di ASICS a +3,6% risulta pressoché simile a quello di Adidas, mentre in segno negativo sono state Puma e Mizuno, rispettivamente a -6,6% e a -10,8%. Da segnalare infine fra gli specialisti del nostro settore il +14,9% di Brooks.
NOTA BENE SU SAUCONY / Per mancanza di dati ufficiali comunicati a SGI, nella classifica non compare il gruppo Wolverine, proprietario di molti brand tra i quali spiccano Merrell e Saucony. Tuttavia è doveroso sottolineare che proprio Saucony occupa senza dubbio uno dei posti importanti nel ranking e si consolida ulteriormente come uno dei top brand assoluti nel running a livello mondiale ed europeo. In particolare, l’Europa nel 2014 ha avuto una crescita a due cifre, con l’Italia che si è confermata il mercato più performante. Tanto che per il secondo anno consecutivo Sportlab (distributore esclusivo di Saucony per il nostro Paese) è stato premiato come miglior distributore internazionale.
MERCATO INTERNAZIONALE ATHLETIC FOOTWEAR (dati wholesale in milioni di dollari) 2014 non usa
usa 01
02
03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23
Azienda Nike Inc. Nike (1) Converse adidas group adidas TMag Reebok VF Corp. (2) New Balance ASICS Skechers Puma Crocs Anta Mizuno Fila Xtep Brooks Li Ning Under Armour Alpargatas Quiksilver Olympikus K-Swiss (3) Foot-Joy Lotto (4) Peak Sole Technology Top brands Altri TOTALE
Share
Vendite
Share
Vendite
9.540 8.072 1.468 1.512 1.061 133 318 1.970 1.121 985 1.558 455 490 12 144 241 0 315 15 375 0 142 0 175 107 2 4 75 19.238 650 19.888
48.0%
11.500 9.513 1.987 7.905 6.830 172 903 1.989 1.649 1.685 820 1.246 708 657 415 311 496 162 431 56 414 251 321 125 125 185 183 66 31.700 1.000 32.700
35.2%
21.040 17.585 3.455 9.417 7.891 305 1.221 3.959 2.770 2.670 2.378 1.701 1.198 669 559 552 496 477 446 431 414 393 321 300 232 187 187 141 50.938 1.650 52.588
7.6%
9.9% 5.6% 5.0% 7.8% 2.3% 2.5% 0.1% 0.7% 1.2% 0.0% 1.6% 0.1% 1.9% 0.0% 0.7% 0.0% 0.9% 0.5% 0.0% 0.0% 0.4% 96.7% 3.3% 100%
24.2%
6.1% 5.0% 5.2% 2.5% 3.8% 2.2% 2.0% 1.3% 1.0% 1.5% 0.5% 1.3% 0.2% 1.3% 0.8% 1.0% 0.4% 0.4% 0.6% 0.6% 0.2% 96.9% 3.1% 100%
usa
TOTALE
Vendite
NOTE: (1) I numeri Nike sono per 12 mesi, fino al 30 novembre (2) VF Corp. include Vans, The North Face, Reef e Timberland (3) Include Palladium (4) Lotto include Etonic
2013 non USA
totale
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Variazione
Vendite
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Vendite
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Vendite
Share
Variazione
40.0%
16.3%
46.2%
8.5%
19.3%
2.5%
7.5% 5.3% 5.1% 4.5% 3.2% 2.3% 1.3% 1.1% 1.0% 0.9% 0.9% 0.8% 0.8% 0.8% 0.7% 0.6% 0.6% 0.4% 0.4% 0.4% 0.3% 96.9% 3.1% 100%
18.2% 24.5% 3.6% 28.8% -6.6% 0.4% 21.2% -10.8% 13.3% 42.1% 14.9% 12.9% 44.1% -25.4% -13.1% -11.1% 14.1% 5.0% 3.9% 11.3% 3.7% 11.5% 0.0% 11.1%
18.093 15.140 2.953 9.119 7.475 358 1.286 3.349 2.225 2.577 1.846 1.822 1.193 552 627 487 349 415 395 299 555 452 361 263 221 180 168 136 45.684 1.650 47.334
38.2%
3.3%
9.823 8.125 1.698 7.478 6.325 202 951 1.709 1.094 1.711 558 1.353 694 542 476 296 349 127 385 39 555 269 361 100 115 178 165 66 28.443 1.000 29.443
33.4%
17.9%
8.270 7.015 1.255 1.641 1.150 156 335 1.640 1.131 866 1.288 469 499 10 151 191 0 288 10 260 0 183 0 163 106 2 3 70 17.241 650 17.891
7.1% 4.7% 5.4% 3.9% 3.8% 2.5% 1.2% 1.3% 1.0% 0.7% 0.9% 0.8% 0.6% 1.2% 1.0% 0.8% 0.6% 0.5% 0.4% 0.4% 0.3% 96.5% 3.5% 100%
23.1% 24.3% 6.5% 18.3% -11.1% 6.2% -6.1% -10.9% 15.1% -17.5% 15.6% -5.5% 25.1% -7.7% -13.7% -23.4% 2.3% 4.7% 0.6% -21.5% 0.0% 6.3% 11.3% 6.5%
9.2%
9.2% 6.3% 4.8% 7.2% 2.6% 2.8% 0.1% 0.8% 1.1% 0.0% 1.6% 0.1% 1.5% 0.0% 1.0% 0.0% 0.9% 0.6% 0.0% 0.0% 0.4% 96.4% 3.6% 100%
25.4%
5.8% 3.7% 5.8% 1.9% 4.6% 2.4% 1.8% 1.6% 1.0% 1.2% 0.4% 1.3% 0.1% 1.9% 0.9% 1.2% 0.3% 0.4% 0.6% 0.6% 0.2% 96.6% 3.4% 100%
2014 - Euro .754/$; Japan ¥105.9/$; China R6.14/$; Brazil R$2.35/$; Korea 1053.1/$; Nok 6.2958/$ 2013 - Euro .753/$; Japan ¥97.6/$; China R6.20/$; Brazil R$2.16/$; Korea 1094.9/$; Nok 5.88/$ Source: SGI - www.sgieurope.com
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EVENTI
RUNNING MAGAZINE
Dal 25 al 27 settembre si corre la seconda edizione dell’Adamello Ultra Trail, con la gara di cartello da 180 km a cui si aggiungono quelle da 70 km e 30 km
• DI DAVIDE CORROCHER
n. 8/9 - 2015
Il canto dell’Adamello LA GRANDE GUERRA HA LASCIATO UN SEGNO IMPORTANTE NELLA NOSTRA STORIA E FRA I NOSTRI MONTI È ANCORA VIVA LA TESTIMONIANZA DEL CONFLITTO MONDIALE. LA CORSA IN VAL CAMONICA RIPERCORRE I SENTIERI, LE TRINCEE E LE MULATTIERE MILITARI DELL’EPOCA. Era poco dopo Ferragosto. Uno di quegli incontri che decisamente non ti aspetti, in un momento al quale davvero pensi a tutt’altro. Il luogo e l’occasione non sono importanti, fatto sta che quel particolare giorno la sorpresa di sentir cantare “Ai preat la biele stele” ha suscitato in me quella nostalgia, quella caratteristica profondità umana, che soltanto un coro di alpini sa rendere vivamente con la sua magia. “Ma tu stele, biele stele, / và palese ‘l gnò destin. / Và daur di che montagne / là ch’al è il gnò curisin”. Ma tu stella, bella stella, rendi noto il mio destino. Vai oltre quelle montagne là dove si trova il mio cuore. È una voce libera quella che si fonde nelle armonie del canto fra uomini, la tradizione ci dà testimonianza di alcuni fra i momenti più tristi e drammatici della nostra storia ma allo stesso tempo si scioglie in una risposta positiva a quegli eventi. Così accade anche nello sport. E ci si voglia perdonare un certo romanticismo quando parliamo di un “prosastico” ultratrail, d’altra parte quando ci si imbatte nei racconti di chi ha attraversato i percorsi della Grande Guerra difficilmente si trova chi non sia stato colto da sentimenti di commozione, raccoglimento, solidarietà. Un passato da non dimenticare è quello ridestato da un bell’evento sui percorsi della Val Camonica. Un tempo teatro di grandi battaglie, l’Adamello è adesso uno spazio del ricordo, originato quasi interamente dal passaggio su mulattiere e sentieri militari e fra zone ricche di manufatti ancora intatti.
LA SECONDA EDIZIONE / Nata lo scorso anno per ospitare il pubblico del running fra questi luoghi, la corsa torna questo mese di settembre 25 al 27. Un percorso lungo 180 km che attraversa oltre 10mila metri di dislivello positivo sarà così abbellito dalle luci e dai colori tipici dell’autunno. Per agevolare una partecipazione in massa da parte degli atleti, il tracciato è stato disegnato in maniera tale da non presentare difficoltà tecniche proibitive. Si attraverseranno gli antichi sentieri e le mulattiere militari, con passaggi che lambiscono manufatti e trincee in un ambiente capace di suscitare un impatto emotivo di grande rilevanza, e si giungerà nei pressi dei nuclei antichi
dei paesi dell’Alta Valle. Il tutto costituisce un circuito ad anello, con partenza e arrivo da Vezza D’Oglio, e coinvolgimento di due regioni (Lombardia-Trentino), otto comuni (Pontedilegno-Temù-Vione-Vezza D’OglioMonno-Incudine-Edolo e Vermiglio) e due parchi naturali: il Parco dello Stelvio e il Parco dell’Adamello. Dopo il bel successo della prima edizione, il programma dell’Adamello Ultra Trail per il 2015 si presenta oltretutto arricchito dalla proposta della competizione breve da 70 km, l’Adamello Trail e Trenta Trail. Fra le principali novità, da segnalare infine l’importante collaborazione di Rosa & Associati (vedi anche box a fondo pagina). L’azienda fondata dal dottor Rosa fin dagli anni ‘90 promuove e organizza numerosi eventi di running. I suoi specialisti hanno curato dal punto di vista tecnico la gara da 30 km, denominata Trenta Trail: una bella occasione per chi vuole prepararsi in vista delle grandi ma-
ratone autunnali. Main sponsor è Ferrino, tra i partner anche Hoka.
LE ALTRE INIZIATIVE / Accanto al grande appuntamento agonistico sono da menzionare le molte iniziative di promozione del territorio rivolte a un pubblico che ama vivere “attivamente” la montagna. Nei mesi estivi da luglio a settembre sono state promosse tre uscite di trekking che hanno ripercorso il tracciato dell’ultra trail. Attraverso questa serie di escursioni gli appassionati hanno potuto camminare per scoprire gli scorci più belli della montagna, favoriti dalla luce particolare che si riverbera al calar del sole o ancora all’alba. Al passaggio nelle accoglienti baite visitate è stato infine offerto loro dell’ottimo cibo frutto della tradizione culinaria locale. Sempre in termini di attività di promozione, è importante ricordare il crescente sviluppo che durante le ultime stagioni hanno avuto le iniziative legate
all’ambiente e al turismo di chi predilige spazi aperti e incontaminati, legato agli aspetti salutistici della vita, alla ricerca del benessere e vive attivamente la propria vacanza. Il progetto Terra Informa. È stato presentato ancora una volta dal partner Rosa & Associati grazie anche al sostegno delle amministrazioni locali. Si tratta di un programma che propone al pubblico di “attrezzare” la ricca rete di sentieri, mulattiere e strade vicinali per renderli riconoscibili e facilmente fruibili. L’obiettivo è di combinare la scoperta di luoghi, paesaggi, cibi e peculiarità di un territorio per mezzo di tutti gli sport all’aria aperta, dalla corsa all’escursionismo, passando per il nordic walking e la mountain bike. Terra Informa è una serie di percorsiesperienza, stage di allenamento, escursioni guidate, settimane del benessere, camp estivi e molto altro, che durante la stagione saranno presentati al grande pubblico. www.adamelloultratrail.it
A PROPOSITO DI ROSA & ASSOCIATI / Personalità nota pressoché a tutti nel settore della corsa e non solo, il dottor Gabriele Rosa negli anni ’90 ha dato vita a una fra le più importanti realtà sportive al mondo. Cardiologo e medico classe 1942, è diventato un allenatore di atleti capace di vincere numerosi titoli mondiali, medaglie olimpiche e vittorie nelle più prestigiose competizioni internazionali. Nel 1981 ha fondato il Centro Marathon a Brescia, il primo nucleo medico
sportivo in Italia, per seguire gli sportivi professionisti e amatori provenienti da tutto il Paese. Il primo successo da coach risale al 1986, con la vittoria di Gianni Poli alla maratona di New York. Da quel momento Moses Tanui e altri grandissimi esponenti del gotha internazionale decidono di rivolgersi alla sua scuola. Discovery Kenya diventa il progetto dedicato alla selezione e valorizzazione degli atleti più forti al mondo.
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Dopo l’apertura del primo camp a Kaptagat, numerose altre sedi sono state costituite al fine di consentire ai ragazzi di allenarsi con continuità secondo una precisa disciplina, per arrivare a conciliare impegno, sacrificio e successo. Una scuola di fisioterapia è stata invece avviata a Kapsait. Attualmente Gabriele Rosa e i suoi collaboratori continuano a curare la preparazione dei top runner dell’atletica internazionale. www.rosassociati.it
PRODOTTO DEL MESE / GLYCERIN 13 I TRE PUNTI DI FORZA /
1 / Ammortizzamento aumentata del 25% grazie alla mescola Super DNA
Evolution 2015 di Runner’s World, questa scarpa offre un eccellente standard di protezione e un look unico e di tendenza. Dedicata a chi cerca una calzatura comoda e affidabile, nella zona dell’avampiede offre grande flessibilità grazie ai quattro intagli nella suola
PESO / Uomo 320 g, Donna 264 g DIFFERENZIALE / 10 mm MISURE / Uomo 7-15, Donna 5-12
2 / La suola con Ideal Pressure Zones aumenta la superficie di impatto con la pressione, migliorando la transizione 3 / Tomaia 3D Fit Print con costruzione seamless, per grande comfort e una calzata precisa PREZZO CONSIGLIATO ALLA VENDITA / 160 euro
electric blue lemonade - lime punch - dress blues
silver - electric Brooks black
black - high risk red silver
metallic charcoal bluebird - sharp green
bright rose - lapis parachute purple
black - hyancinth violet virtual pink
DONNA
DISCIPLINA / Road Running COLLEZIONE / FW 2015 TARGET / Recentemente insignita del Best
COLORI / UOMO
informazioni di base /
TOMAIA /
Tallone arrotondato, per un migliore allineamento e un minor stress per le articolazioni. La conformazione della suola è stata infatti studiata per favorire il posizionamento ottimale del piede al momento del contatto con il terreno, riducendo conseguentemente l’angolazione fra il punto di appoggio e la caviglia
Realizzata con tecnologia seamless, grazie al nuovo mesh elasticizzato offre comfort, leggerezza e una calzata ottimale Fascia superiore adattabile, garantisce una forma che calza come un calzino Gli strati superiori in 3D Fit Print offrono flessibilità e struttura. La tomaia è fabbricata attraverso un innovativo processo di costruzione che sfrutta la tecnologia di stampa a schermo per dare struttura alla scarpa. La struttura ottenuta attraverso questo processo ingegneristico garantisce una eccellente flessibilità e grande leggerezza
SOTTOPIEDE / Soletta in Super DNA per il massimo effetto ammortizzante
INTERSUOLA / In Super DNA che garantisce il 25% in più di ammortizzazione rispetto al normale DNA. Questo materiale adattabile si differenzia da quelli tradizionali per la capacità di fornire il giusto livello di cushioning a ogni runner in base alle sue specifiche necessità.
SUPER DNA / Il Super DNA è ottenuto da un materiale ad alta viscosità ed è in grado di offrire una risposta conforme alle forze specifiche che vengono applicate a esso durante la corsa. Questa mescola è stata infatti sviluppata per adattarsi a livello molecolare attraverso milioni di “nano-molle”: guardando questa schiuma al microscopio si potrebbero individuare tantissime piccole molecole legate fra loro in modo da formare una serie di catene, le quali sono in grado di disperdere l’energia di impatto a cui è sottoposto il piede e di produrre una risposta ad alto impatto in termini di resilienza. Qualunque sia il peso, il tipo di appoggio o il passo di un atleta, il Super DNA è in grado di generare la miglior risposta possibile in termini di ammortizzamento.
Fra gli altri benefici prodotti: • Miglior ammortizzamento rispetto ai materiali tradizionali • Maggior ritorno di energia, per una corsa più brillante • Risposta sempre performante, indipendentemente dal profilo del runner • Transizione più morbida dal tallone alla punta
distribuito da / Brooks Italia • 050.804696 • info@brooksrunning.it
SUOLA / In gomma soffiata nell’avampiede per una trazione ottimale e in gomma al carbonio sul tallone per incrementare la durata nel tempo Le Ideal pressure Zones ottimizzano la distribuzione della pressione dal tallone all’avampiede. Il tallone arrotondato aiuta a mantenere il corpo nel suo allineamento ideale
Ideal Pressure Zones /
Lo studio della biomeccanica della corsa ha portato gli ingegneri Brooks a riconoscere come agiscono le forze di impatto sulla pianta. In particolare è la spinta in avanti che genera il maggior livello di energia. Da questa consapevolezza, la suola della Glycerin 13 è stata ridisegnata con una struttura differenziata in grado di disperdere più efficacemente la pressione dal tallone alla punta. In questo modo non è più una singola area del piede a subire la gran parte degli effetti generati dall’urto. L’assenza di “hot spot” ottenuta grazie alla distribuzione più equa lungo l’intera superficie di appoggio favorisce una transizione più morbida oltre a un movimento più efficiente e naturale
Segmented Crash Pad / Segmented Crash Pad, per un appoggio del piede su misura. La conformazione della suola garantisce un eccellente ammortizzamento e una transizione morbida dal tallone alla punta a ogni passo
Partendo dalla considerazione che per ottenere il massimo dalla corsa è importante rendere il più morbida possibile la transizione dal tallone alla punta, è stata studiata questa speciale conformazione della suola a “caterpillar”. L’intersuola è dunque composta da tanti cuscinetti indipendenti che agiscono da unità ammortizzanti. Al momento del contatto con il terreno, questi agiscono come un sistema in grado di adattarsi alle caratteristiche dell’appoggio del runner e provvedere alla miglior risposta possibile in termini di ammortizzamento e di transizione.
Comunicazione e Marketing / Atleti che usano il modello /
Informazioni marketing /
• Alice Gaggi
Da luglio a settembre, Glycerin 13 è il modello al centro della pianificazione marketing Brooks. In questi mesi al modello sono dedicate una campagna Digital basata su immagini istituzionali e una campagna stampa su alcune fra le principali riviste di settore: Correre, Runner’s World e Running Magazine. Sul fronte web è stata data visibilità alla scarpa anche sul sito di Runner’s World con la pubblicazione di banner e skin (in foto) e sono state condotte varie attività di comunicazione sui social network, in particolare coinvolgendo blogger e tester.
Nata: 8 settembre 1987 Specialità: corsa in montagna, corsa su strada, cross Curriculum sportivo: 2011 Prima al Trofeo Vanoni, gara internazionale corsa in montagna (2011) 2013 Mondiali corsa in montagna Krynica Zdroji, oro individuale e a squadre Mezza maratona di Cremona, 1h 16’ 01” Prima classificata al Gran Prix internazionale corsa in montagna di Smarna Gora in Slovenia 2015 Vincitrice Transvulcania VK
• Daniel Fontana Soprannome: Fonty Nato: 31 dicembre 1975 Specialità: triathlon, Ironman Curriculum sportivo: 2001 Campione Panamericano Usa 2004 Olimpiadi Atene: 28° classificato con la maglia della nazionale argentina 2008 Olimpiadi Pechino: 33° classificato con la maglia della nazionale italiana 2004 Campione Italiano di Triathlon Olimpico 2007 Campione Italiano di Triathlon Olimpico 2009 Ironman 70.3: 2° ai Campionati mondiali
EVENTI
Reportage sulla gara che ha registrato, il 25 e 26 luglio, il boom di iscrizioni
• DALLA NOSTRA INVIATA TATIANA BERTERA
RUNNING MAGAZINE
n. 8/9 - 2015
Foto di gruppo con Marco De Gasperi e Luca Moretti per tutti i media presenti
Stralivigno 2015: 16 edizione a
dai grandi numeri e molto “social” NON SOLO CORSA IN MONTAGNA, MA ANCHE UN FOCUS SUI NUOVI MEDIA CON BLOGGER DI RIFERIMENTO E L’INCONTRO CON MARCO DE GASPERI. PARTNER DEL PRESS TOUR LA CASA AUTOMOBILISTICA LAND ROVER, CHE HA FORNITO I MEZZI PER GLI SPOSTAMENTI. Tanti, anzi tantissimi, i runner che durante l’ultimo fine settimana di luglio hanno preso parte alla sedicesima edizione di Stralivigno, la manifestazione podistica organizzata dalla APT locale in collaborazione con l’Associazione sportiva dilettantistica Marathon Club Alta Quota. Stiamo parlando di numeri da record: sono stati infatti 1.130 gli atleti iscritti alla gara internazionale FIDAL, alla 21k non competitiva e alla staffetta. Se poi sommiamo i 433 giovani fino ai 17 anni di età che hanno partecipato alla Ministralivigno, ecco che superiamo abbondantemente i 1.500. Una gara che regala sempre emozioni, vuoi perché correre a 1.800 metri di quota (1.816 la quota dello start, oltre i 2.000 metri il punto più alto del tracciato di gara) è sempre una bella sfida, vuoi per il paesaggio mozzafiato, per i prati, i pascoli e i sentieri ben tenuti e assolutamente corribili. Tra gli atleti che hanno preso parte alla manifestazione anche alcuni personaggi che, chi per un verso, chi per l’altro, fanno parte del panorama mediatico e si occupano del mondo runnig. Tra questi: Franz Rossi, giornalista e fondatore della rivista Xrun; Roberto Nava e Lucrezia Alfieri di Runlikeneverbefore; Orazio Spoto di The Smart Traveller e presidente Instagramers Italia; Morena Menegatti, admin di Instagramers Italia; Valentina Pegorer di Valesgotpower e host Deejay TV; Lino Garbellini di La Gazzetta dello Sport; Chiara Bottoni, redattrice di moda e ospite di Marie Claire con The Fashion Running; Manuela Barbieri, giornalista di Amica.it e parte attiva nel progetto Women in Run; Jennifer Isella, promotore di Women in Run; Davide Fioraso e Chiara Pavan di The Pill Magazine; Maurizio Lorenzini, anima del portale Podisti.net; Ernesto De Franceschi di Leggo.
Turistico di Livigno, oltre ad uno che ama i fatti, più delle parole. È lui il promotore delle varie iniziative tese a rendere questa splendida vallata il paradiso dell’outdoor. Alle decine di impianti sciistici presenti, sono state infatti aggiunte numerose piste ciclabili e percorsi per trail runners e amanti della MTB. In caldo anche la realizzazione di una pista d’atletica per allenarsi in quota e migliorare le proprie prestazioni atletiche.
MARCO DE GASPERI /
Accanto a Moretti, a sostenerlo e incoraggiarlo, anche un atleta che rappresenta l’eccellenza del mondo dello skyrunning: Marco De Gasperi, pluricampione del mondo di corsa in montagna e (a fine luglio) fresco dei record di velocità sul Monte Bianco e sull’Ortles. Solita grande umiltà di Marco che, dinanzi ai giornalisti che incalzano circa l’impresa sul Bianco, racconta: “Sono a fine carriera (veramente? Dalla forma fisica non pare proprio!, ndr) e come tutti gli atleti che ormai hanno fatto quello che dovevano fare (ricordiamo: De Gasperi ha vinto il campionato del mondo di corsa in montagna ben sei volte, ndr), volevo togliermi qualche piccolo sfizio. Ora quello che mi interessa è pormi al servizio dello sport che più amo, facendo in modo che nascano gare sempre più belle, particolari e avvincenti”. Non è un caso che proprio lui sia l’invento-
IL RUOLO DELLA APT / Ad accoglierli, venerdì sera, il presidente della APT Luca Moretti, ex atleta della nazionale azzurra di sci e promotore di moltissime delle iniziative legate al territorio e allo sport su cui APT Livigno sta mettendo la sua firma. Moretti, infatti, è uno dalle idee molto chiare circa lo stretto legame che lega gli sport outdoor e lo sviluppo
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re del Valtellina Wine Trail, bellissima gara che punta a promuovere le eccellenze enogastronomiche della sua terra, passando attraverso cantine, dimore storiche e vigneti, da quest’anno gemellata con Stralivigno e che si terrà il prossimo 7 novembre e alla quale anche noi parteciperemo.
tidiano. Le logiche della rete, il “come” farsi seguire dai follower oppure ritwittare, risulta però per molti ancora di difficile realizzazione. La tavola rotonda, vivace e stimolante, è stata senza dubbio un’occasione per riflettere circa la direzione che sta lentamente prendendo il mondo dell’informazione.
IL MONDO SOCIAL E LA CORSA / Tra le novità di questa Stralivigno quella di dare spazio, venerdì nel tardo pomeriggio, ad un dibattito tra “social influencer” avente come tema “i nuovi media digitali e il mondo del running”. Alla tavola rotonda, organizzata dall’agenzia milanese Green Media Marco Lab (che si è occupata anche De Gasperi di portare giornalisti e blogger fino a Livigno, organizzando un press tour), cui ha partecipato anche Marco de Gasperi, ognuno ha potuto esprimere il proprio punto di vista e riportare la propria esperienza. Quello che ne è emerso, in maniera chiara e immediata, è l’assoluta importanza che i social rivestono ormai non solo per il mondo dello sport ma, più in generale, per quello dell’informazione. Twitter riesce, talvolta, a sostituirsi alle agenzie che per prime dovrebbero veicolare l’informazione e il report di un blogger che ha vissuto un’esperienza in prima persona (così come un video realizzato con smartphone) ottiene talvolta più visualizzazioni del racconto del medesimo evento fatto da un giornalista su un quo-
STRALIVIGNO E MINISTRALIVIGNO /
Le due manifestazioni si sono svolte rispettivamente nelle giornate di sabato e domenica. La prima, riservata agli adulti, ha visto al via 1.130 iscritti. Anche quest’anno la mezza maratona competitiva è stata dominata dai fortissimi corridori kenioti del team austriaco Run2gether: davanti a tutti uno strepitoso Simon Kiruthi Muthoni che, al suo esordio a questa gara, ha lasciato tutti a bocca aperta, chiudendo la gara in 1h 13’ e 44”. A vincere nella categoria femminile la keniota Veronicah Njeri Maina, che ha fermato il cronometro a 1h 22’ 20”. Ottima prestazione dell’atleta italiana Lorenza Banchetti, che ha raggiunto l’arrivo presso Aquagranda in 1h 38’ 00”, conquistando la medaglia di bronzo ma dimostrando altresì che per arrivare davanti alle keniote bisogna ancora macinare parecchi chilometri di allenamento. Sono stati infine 433 i giovani suddivisi in otto fasce d’età che, domenica, hanno partecipato alla Ministralivigno. Hanno corso come “i grandi”: con impegno, ma soprattutto divertendosi, su percorse che andavano dai 100 metri (per i piccolissimi) fino ai due chilometri di lunghezza.
INIZIATIVE
L’Ecomaretona più lunga finora mai organizzata ha attraversato l’Italia partendo da Trieste il 26 giugno per arrivare a Ventimiglia il 26 agosto
SANTA MARIA DI LEUCA
PIZZO CALABRO
RUNNING MAGAZINE
• DI DAVIDE CORROCHER
OSTIA
n. 8/9 - 2015
PORTOFINO
Scoprendo il Bel Paese IL RUNNING MOTIVATOR GIUSEPPE TAMBURINO HA PERCORSO OLTRE 3.000 KM LUNGO LA COSTA FRA STRADE, PISTE CICLABILI E SPIAGGE: 63 TAPPE PER FAR SCOPRIRE AGLI ITALIANI LA BELLEZZA CHE CI CIRCONDA E LA PASSIONE PER LA CORSA. C’è qualcosa di tipicamente “anni ‘90” in quello che è successo questa estate in tutta la Penisola. Sarà quel particolare modo di fare gruppo senza troppe difficoltà, quasi senza pensarci. Oppure quella capacità di seguire qualcuno semplicemente perché è bello. O ancora quella freschezza di spirito, quella giovinezza nei cuori di quando ancora non si sapeva dove si sarebbe potuti arrivare perché ci si sentiva senza limiti. Forse a farci venire in mente gli anni ’90 quando abbiamo pensato all’Ecomaretona è stata l’ormai indimenticabile scena di Forrest Gump in cui Tom Hanks inizia a correre e diventa un’icona per tutta l’America che inseguiva un sogno. “Quel giorno, non so proprio perché decisi di andare a correre un po’: perciò corsi fino alla fine della strada. E una volta lì pensai di correre fino la fine della città, pensai di correre attraverso la contea di Greenbow. Poi mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui tanto vale correre attraverso il bellissimo stato dell’Alabama. E cosi feci. Corsi fino all’oceano e, una volta lì mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui tanto vale girarmi e continuare a correre. Quando arrivai a un altro oceano mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui tanto vale girare di nuovo… e continua-
VENEZIA
TRIESTE
“
Corriamo sul “Topolino”, il lungomare di Trieste costruito sulle rocce. Corriamo saltando tra teli e corpi non ancora abbronzati, schivando palloni e biciclette contromano. Poi il vecchio porto, costruzioni immense, abbandonate, che attraversiamo stupiti, come i film di un secolo fa. Impossibile pensare a Ventimiglia dentro Piazza Unità d’Italia.
re a correre”. Più o meno è iniziata così anche per Giuseppe Tamburino. Era il 2008 quando aveva deciso di percorrere la corsa italiana da Ventimiglia a Reggio Calabria. Poi nel tempo l’iniziativa è stata riproposta e rinnovata, fino allo scorso giugno quando è partita la quinta edizione dell’Ecomaretona.
I NUMERI /
Nel 2015 il running motivator ha deciso di percorrere tutto lo Stivale, partendo da Trieste il 26 giugno per arrivare a Ventimiglia il 26 agosto, passando per Reggio Calabria e Messina: 63 tappe, oltre 3mila chilometri lungo la costa fra strade, piste ciclabili e
AMANTEA come tornare a casa rivedere Amantea, solo che questa volta arriviamo da sud. “LaÈUno spettacolo di mare e rocce, sterrati sul mare e piccoli guadi. salita, lunga e lenta ci porta al paese vecchio tra le rocce. Tempo fa arrivava il mare.
spiagge. Il progetto di Giuseppe è nato per sensibilizzare e far conoscere agli italiani la bellezza del nostro Paese e la passione per la corsa. Da nord a sud e poi di nuovo a nord, i tantissimi racconti del fondatore di Radio Run che abbiamo ascoltato per tutta l’estate sulla web radio dedicata al running hanno testimoniato il successo dell’iniziativa. Ogni giorno tante persone si sono date appuntamento per seguire l’Ecomaretona almeno per un pezzetto. All’arrivo di tappa, grazie anche al coinvolgimento diretto delle istituzioni locali e dei cittadini hanno sempre trovato ad accoglierli un piccolo village con
“
Venezia è l’incontro che capita all’improvviso, una cena di storie da film. Venezia è camminare e camminare ancora, sperando non finisca mai. Venezia è l’ansia di vedere tutto, più forte della stanchezza. Venezia è un battito che non conosci tra una sera e le luci di un giorno.
musica e rinfresco. “L’anno precedente ci eravamo accorti che correre è sempre più “social”: la corsa per molti è il nodo principale su cui costruire relazioni, e, sempre più di frequente, un modo per legarsi al proprio territorio, valorizzandolo e prendendosene cura” ha spiegato Tamburino. “Da qui, l’esigenza di rendere protagonisti coloro che si uniscono a noi chiedendo di partecipare attivamente alla creazione delle tappe, guidandoci tra gli scorci più suggestivi che solo chi vive in un luogo può conoscere. È stato un viaggio alla scoperta di un’Italia che diffonde i valori dello sport e dell’ecologia”. Il bilancio all’arrivo
RIMINI
“
Il ponte Tiberio e il centro che è una festa di suoni e incroci di sguardi. Arriva il lungomare con Fellini a fianco. E poi la prossima sposa si accoda a noi con le amiche di sempre… Gente di Rimini, gente vera…
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è stato principalmente positivo, anche se le difficoltà e la voglia di mollare non sono mancate. Forrest diceva: “Credo che alle volte, nella vita, non ci siano abbastanza sassi”. Qualsiasi cosa intendesse, ci sembra una sintesi efficace in tutti i sensi. L’Italia deve ancora scoprire la sua dimensione più matura, deve ancora fare notevoli passi prima di formarsi pienamente nella civiltà. Ma, si spera, siamo sulla strada giusta. E correndo si fa prima…
I PARTNER / Ecomaretona è organizzata da Ecoevents, la prima società di eventi italiana certificata Iso 14001 per il ridotto impatto ambientale. Fra i partner di quest’anno, oltre al main sponsor Equilibra, azienda che opera nel settore degli integratori e della cosmetica naturale, è stata confermata la presenza di Mizuno, che ha sostenuto il progetto dal punto di vista tecnico. Per la prima volta poi, Venezia è uscita dalla Laguna: in occasione del suo 30esimo anniversario, Venicemarathon ha deciso di allargare i propri confini e di seguire l’iniziativa di Tamburino lungo tutte le coste italiane percorrendo la simbolica rotta “Run to 30° Venicemarathon”. Da segnalare infine la partecipazione dei media partner Radio Run, Correre e Running Magazine.
• DI DAVIDE CORROCHER
n. 8/9 - 2015
ph: Alessandro Belluscio
3.030 metri di dislivello positivo in poco meno di 10 km di percorso: questi i numeri del Red Bull K3, la cui seconda edizione si è svolta lo scorso 8 agosto ph: Daniele Molineris
SKYRUNNING
RUNNING MAGAZINE
UN PARTERRE DE ROIS UNICO AL MONDO PER UN TRACCIATO UNICO AL MONDO: FRA I GRANDI ATLETI AL VIA DI SUSA, IL PIÙ VELOCE A CONQUISTARE LA CIMA A QUOTA 3.538 M È STATO LO SVIZZERO RÉMI BONNET. TERZO IL VINCITORE DEL 2014 MARCO MOLETTO. FRA LE DONNE SI RICONFERMA LAURA ORGUÉ VILA.
ph: Daniele Molineris
GLI ATLETI / Una gara che si presentava con un pronostico a favore dei due vincitori della prima edizione,
In foto Karl Egloff. Di lui Nico Valsesia ha detto: “Fino a qualche mese fa era uno sconosciuto in Europa, ma Karl è un atleta impressionante, forse il più forte in circolazione in assoluto in questo momento. L’ho incontrato a gennaio quando ho fatto il record dell’Aconcagua, era nel parco ad allenarsi per poter battere il record di Kílian. È una persona straordinaria, modesta e disponibile. Ha la precisione di uno svizzero e i modi di fare di un sudamericano. Un connubio perfetto!”
Marco Moletto e Laura Orgué Vila, ma che al via vedeva anche top runner del calibro di Ferran Teixido Marti-Ventosa e Nejc Kuhar. Grande attesa anche per l’ospite d’eccezione, quel Karl Egloff, che in occasione delle sue ultime uscite su Kilimangiaro e Aconcagua ha fatto segnare un doppio record di salita e discesa. Lo svizzero si è reso disponibile per il pubblico già alla vigilia della gara, quando in Piazza IV Novembre, “Piazza del Sole”, a Susa si è svolta la serata di benvenuto insieme al direttore tecnico di gara Nico Valsesia. All’apertura erano presenti anche alcuni volti noti che il giorno successivo si sarebbero sfidati sul Rocciamelone come Vanesa Ortega, Fernanda Maciel e Jessed Hernandez Gispert.
Laura Orgué Vila
tore finale al termine di una straordinaria prestazione che l’ha visto al comando per tutta la competizione. Scialpinista svizzero classe 1995 del team Salomon, ha raggiunto la vetta in sole 2 ore, 1 minuto e 57 secondi: decisamente meglio rispetto alle 2 ore e 6 minuti con cui il vincitore del
luso le aspettative e ha chiuso quella che è stata la sua prima gara europea al quinto posto. Un risultato decisamente incoraggiante se si pensa che contro di lui hanno giocato le elevate temperature della giornata alle quali non è mai stato abituato. Passando alla gara femminile, la campionesIl podio maschile: il vincitore Rémi Bonnet, alla sua destra Ferran Teixido Marti-Ventosa, alla sua sinistra Marco Moletto
LA GARA /
Obiettivo quota 3.538 metri sul livello del mare dunque. Fra gli oltre 300 runner ai nastri di partenza, atleti professionisti e amatori provenienti da 19 Paesi si sono incontrati per una sfida dal fascino unico al mondo. La modalità della gara scelta dagli organizzatori del Toro Rosso ha imposto un ritmo alto fin da subito: chi si è risparmiato nella prima fase di gara è rimasto all’asciutto, visto che il primo sbarramento ha fatto passare avanti soltanto chi ha corso entro l’ora e trenta minuti. Non a caso chi ha mantenuto la testa della corsa dalle prime fasi è dunque stato premiato. Contro ogni aspettativa, il giovane Rémi Bonnet è stato infatti il vinci-
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2014 Marco Moletto aveva segnato il precedente record. Il portacolori del team La Sportiva anche quest’anno è stato autore di un’ottima performance, che lo ha portato nuovamente sul podio con il terzo tempo assoluto: 2 ore 12 minuti e 57 secondi. Davanti a lui Ferran Teixido Marti-Ventosa, del Dynafit Protrail Team, medaglia d’argento con il tempo di 2 ore 10 minuti e 53 secondi.
ALTRE NOTE /
Il grande ospite Karl Egloff ha dimostrato anche lui di poter offrire un grande spettacolo. Considerato tra i favoriti, non ha de-
sa in carica Laura Orgué Vila si è confermata regina del Rocciamelone, aggiudicandosi la vittoria per il secondo anno consecutivo. Triplo chilometro verticale completato in 2 ore, 31 minuti e 45 secondi. Sulla sua scia la piemontese Raffaella Miravalle, seconda classificata con il tempo di 2 ore, 34 minuti e 47 secondi. Vanesa Ortega, vicecampionessa mondiale nella specialità del vertical kilometer nel 2013, è infine stata autrice della terza prestazione femminile, che le è valsa il terzo posto sul podio con il tempo di 2 ore 37 minuti e 50 secondi.
ph: DamianoLevati
triplo chilometro verticale ideata da Nico Valsesia. Confermata anche a questa tornata l’adrenalinico format con i due cancelli a eliminazione. Il primo fissato in località Trucco, a 1.670 m, dal quale viene eliminato un concorrente su cinque: gli ultimi a giungere al check point hanno devono così dire addio alla gara. La seconda barriera è stata posta al rifugio Cà d’Asti, a 2.870 m, e da lì in poi il rush finale viene condotto dai primissimi concorrenti ad attraversare il punto di controllo.
ph: Daniele Molineris
ph: Alessandro Belluscio ph: Red Bull Content Pool
Il Toro Rosso torna all’assalto del Rocciamelone Poco più di 3mila metri di dislivello positivo coperti da un sentiero lungo poco meno di 10 km. Un percorso unico al mondo, che da Susa porta alla cima del Rocciamelone passando per il comune di Mompantero. L’anno scorso l’esordio fra le discipline di skyrunning del Red Bull K3 è stato uno dei momenti che maggiormente hanno catturato l’attenzione degli appassionati. La provincia di Torino è infatti diventata meta d’eccezione per alcuni fra i top atleti del panorama internazionale e così è stato di nuovo lo scorso 8 agosto, quando il gotha di specialisti nel vertical e non solo si sono sfidati nella difficilissima prova del
ph: Red Bull Content Pool
Rémi Bonnet
• DAL NOSTRO INVIATO PAOLO GRISA
ph: Lorenzo Belfrond
ph: orobieultratrail.it
Giovanni Storti alla partenza di OUT
ph: orobieultratrail.it
REPORTAGE
Abbiamo partecipato di persona alla prima edizione del GTO: ecco il nostro racconto
Vista da capanna 2.000
La partenza da Clusone
Di corsa, sulle montagne di casa: il nostro Gran Trail delle Orobie
NUMERI / 27 nazioni rappresentate
OUT 251 atleti al via 223 uomini e 28 donne 140 KM percorso lungo 9.500 M dislivello 46 ORE tempo max di percorrenza 41 finisher
GTO 720 atleti 649 uomini e 71 donne 70 KM lunghezza 4200 M dislivello positivo 26 ORE tempo max di percorrenza 402 finisher
Non me lo sarei perso per niente al mondo e allo stesso tempo non avevo la più pallida idea se avessi realmente le capacità per portare a termine una gara come il Gran Trail delle Orobie: il percorso corto della prima edizione del Reda Rewoolution Orobie Ultra Trail.
UN PO’ DI GEOGRAFIA Premessa 1: le Alpi Orobie sono la catena montuosa che abbraccia la provincia di Bergamo e la separa a nord dalla Valtellina, a est dalla provincia di Brescia e dalla val Camonica, e a ovest dal Lecchese. Spesso nell’uso comune si inglobano al suo interno anche le Prealpi Bergamasche, che per caratteristiche geologiche sono montagne molto differenti, di roccia calcarea. Si tratta comunque in entrambi i casi di conformazioni molto belle, seppur prive di quelle caratteristiche di verticalità e solidità della roccia delle Dolomiti o dei grandi ghiacciai delle Alpi Occidentali. Sono perfette per il trekking a tutti i livelli e il Sentiero delle Orobie, che per alcuni tratti è stato ricalcato sia da OUT che GTO, ogni estate è percorso da molti escursionisti, soprattutto stranieri, perché tra noi italiani, bisogna dire, l’idea del backpacking di molti giorni, in realtà non è che abbia mai realmente sfondato.
IN MONTAGNA... DI CORSA? Premessa 2: essendomi avvicinato alla montagna subito per la sua dimensione più verticale dell’alpinismo e dell’arrampicata, ho inevitabilmente trascurato un po’ le mie montagne di casa… privilegiando vette di altezze maggiori o pareti dalla roccia più adatte all’arrampicata. I vari rifugi delle Orobie e i sentieri che li univano sono stati a lungo a me sconosciuti, salvo qualche rara eccezione: come la Presolana, il Pinnacolo di Maslana e gli itinerari di ghiaccio primaverile che ho affrontato sulle parete est
del Redorta. Due anni fa ho avuto modo essere invitato a partecipare insieme all’alpinista Mario Curnis e altri compagni al progetto docu film “In viaggio sulle Orobie” ideato dall’omonima rivista. È stato un modo per riscoprire una dimensione più lenta e culturale dell’andare in montagna e ovviamente per riscoprire luoghi che conoscevo troppo poco pur essendo geograficamente vicini a me. Parlando invece di trail running, mi sono avvicinato ad esso solo poco tempo fa come occasione per riuscire a frequentare la montagna quando il tempo a disposizione non mi permette di dedicarmi alle mie passioni più verticali.
fica, e che per quel poco che sapevo, la sentieristica delle nostre montagne erano una location perfetta per una manifestazione del genere. L’arrivo in città alta poi, un modo perfetto di celebrare le molteplici bellezze della nostra terra. Non lo confessai subito a me stesso, ma probabilmente già dal primo istante, dopo aver letto che ci sarebbe stata anche una gara “corta”, il Gran Trail delle Orobie, adatta agli amatori, avrei voluto parteciparvi. Probabilmente pensai che sarebbe stato un bel modo per vedere, in velocità, una bella fetta delle nostre montagne e colli che attorniano la città, in una maniera opposta a quella che ph: Pio Rota
IL NOSTRO INVIATO NONCHÉ LOCAL PAOLO, ALPINISTA E SKITOURER, CI RACCONTA COSA LO HA SPINTO PER UN WEEKEND A LASCIARE A CASA CORDE E MOSCHETTONI E METTERSI IN GIOCO IN UNA GARA DI TRAIL DI 70 KM. PECCATO CHE AL TRAGUARDO DI BERGAMO NON SIA RIUSCITO AD ARRIVARE A CAUSA DELLO STOP DI GARA, A CIRCA 15 KM DALL’ARRIVO.
Il nostro reporter Paolo Grisa
DALLE MONTAGNE ALLA CITTÀ Più o meno nello stesso periodo l’agenzia Spiagames, che già conoscevo per l’impeccabile organizzazione dei Rewoolution Raid, ha annunciato che avrebbe organizzato il primo ultra trail in terra bergamasca, e ciliegina sulla torta, partendo dalle montagne e arrivando nella (scusate ma sono di parte) meravigliosa cittadella fortificata di Bergamo Alta, le cui famose mura, di epoca veneziana, e le numerose scalette rappresentano il mio terreno di allenamento preferito quando il tempo è davvero troppo poco per dirigersi verso le valli montane. Ho subito pensato che era un’idea magni-
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ti (molti dei quali mai avevo sentito che andassero a correre) saltava fuori un “ah, sai a cosa mi sono iscritto?”, e mi rendevo conto che, tra i bergamaschi, a raccogliere la sfida sarebbero stati davvero molti. Forse tra i tanti, uno dei grandi meriti dell’organizzazione di gara (e sicuramente il fascino delle Orobie ha contribuito in maniera determinante) è stato quello di riuscire a coinvolgere tra gli iscritti anche persone che mai si erano date al trail running. Forse chiunque con un minimo di senno si sarebbe messo d’impegno nello stilare un serio programma di allenamento e di gare minori in avvicinamento al grande appuntamento. Io, per quanto in questi mesi abbia poi scoperto che il trail mi affascini davvero, non avevo la minima intenzione di sacrificare tutti i weekend alla corsa e lasciare corda e moschettoni a prender polvere per alcuni mesi. Il mio programma di allenamento si è quindi composto di un paio di gare di 23 e 29 km e qualche corsetta sui nostri colli la sera o nei weekend piovosi. Figurarsi che lo zaino adatto al trail, di cui non disponevo, l’ho recuperato solamente la sera precedente alla gara.
LA GARA il progetto con la rivista Orobie mi aveva permesso, anche se parte dei sentieri sarebbero stati gli stessi. O semplicemente mi piacciono le sfide, soprattutto quelle con me stesso e alle quali penso di avere buone probabilità di perdere. La corta appresi poi, era “solamente” 70 km. Io che a correre ci andavo solo, e solo se per qualche ragione, avevo solo tre ore libere in un weekend, e dunque troppo poche per salire una parete e perfino per due tiri di corda in falesia.
I BERGAMASCHI RISPONDONO Intanto che decidevo se iscrivermi, giorno dopo giorno ogni volta che parlavo con amici e conoscen-
La mattina, dopo la sveglia antelucana per prendere l’autobus predisposto dall’organizzazione, l’adrenalina è già a mille e sonnecchiare è davvero impossibile durante il viaggio. Arrivati a Carona ci attende un meteo particolarmente uggioso, che si traduce poco dopo in una pioggia a tratti fitta. Ci ripariamo tutti a prendere un caffè in un bar esaurendo lo spazio in breve tempo. La pioggia costringe l’organizzazione a bloccare la nostra partenza e al contempo la gara lunga, salvo i primi che si trovavano già oltre il tratto con scarsa visibilità. Poi finalmente il via scioglie via preoccupazioni e dubbi. Ed è una grande emozione attraversare
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La meravigliosa Presolana, regina delle Orobie
Podio Out Maschile 1. Marco Zanchi Asso Pro Team - 23.37.59 2. Oliviero Bosatelli Team Ellerre - 23.56.43 3. Gianluca Galeati Team Tecnica - 24.55.04
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CLASSIFICHE OUT E GTO /
Gli effetti del maltempo all’Orobie Ultra Trail
Podio Out Femminile 1. Lisa Borzani Team Vibram - 28.07.19 2. Cinzia Bertasa Team Tecnica - 28.31.01 3. Graziana Pe’ Asso Pro Team - 31.56.14
Podio Gto Maschile
1. Cristina Bes Ginesta Nabes Team - 10.00.20 2. Carolina Tiraboschi Carvico Sky - 10.27.45 3 Viriginia Oliveri Salomon - 10.46.33
il paese di Carona, girando attorno al laghetto, sotto gli applausi dei residenti. Ma è solo un breve tratto, non sufficiente a distendere adeguatamente il gruppo che si ritrova così ben presto intasato di fronte al ripido sentiero che sale ai laghi Gemelli. Qui tra il pubblico riconosciamo anche Emilio Previtali, di certo venuto a seguire i suoi beniamini del team Elle Erre Easy Flag, ben riconoscibili.
UNA MONTAGNA, UN RICORDO Ai laghi Gemelli getto un rapido sguardo di saluto al Pizzo Del Becco. A questa montagna sono particolarmente legato in quanto qualche anno fa, io e due compagni abbiamo tracciato una via invernale dedicandola al famoso alpinista bergamasco Mario Merelli, e qui inoltre è stato organizzato il primo raduno B.A.L. per i giovani alpinisti lombardi. Superato il ristoro ci dirigiamo verso il passo che mette in comunicazione con la val Canale. Ricordo di quando qui, durante “Viaggio sulle Orobie” gli stambecchi si fermarono ad ascoltare il suono del corno delle alpi del noto musicista Scozzese Martin Mayes, che ci accompagnava. Poco sotto, nel piccolo laghetto l’artista lecchese Silvio Combi aveva creato la sua opera “Genius Loci”. Ma oggi non c’è tempo per riflettere, oggi è il giorno dell’azione, e bisogna lasciar scivolare le gambe velocemente verso il rifugio Alpe Cor-
Lisa Borzani vincitrice OUT femminile
Foto di gruppo per l’organizzazione di gara e i numerosi volontari
te, che il Cai di Bergamo da alcuni anni gestisce direttamente e ha reso fruibile anche alle persone disabili. Qui il ristoro è decisamente sostanzioso con anche pastasciutta e caffè. La giornata è calda nonostante la pioggia e cerco di integrare i sali. Mi aspetta ora la risalita al passo del Branchino, sotto le pareti dell’Arera, luogo percorso molte volte con sci e pelli di foca. Qui un anno venne avvistato anche un orso proveniente dal vicino trentino, e io, ingenuamente, ero venuto ad arrampicare spinto più dalla speranza, vana, di riuscire a vederlo che dall’interesse per la scalata. Risalendo verso capanno 2.000 ci sono lunghi tratti in traverso su prato che a causa dell’acqua iniziano a diventare davvero scivolosi. Poi finalmente, lasciano spazio ai ghiaioni e poi si scende verso il rifugio, posto di ristoro successivo. La discesa verso l’inizio della salita del Grem invece è davvero un gioco senza frontiere, la terra argillosa che dopo i primi passaggi va a impregnare i grossi ciuffi erbosi creano un mix esplosivo: non si sta in piedi. Dopo il Grem una discesa senza storia porta a Zambla, altro ristoro importante. Mangio, vedo facce amiche, so che il prossimo tratto in salita sarà come piace a me, molto tecnico: si sale verso il Pizzo Alben, sui cui Torrioni persino un giovanissimo Walter, che ancora forse non sapevo che sarebbe diventato “quel Bonatti” lasciò la sua firma. Arrivo al colletto sotto la cima Croce, da qui si scende verso le montagne che fanno da cordone ombelicale tra i colli e le Orobie. Sono zone di media montagna, che non ho mai guardato in quanto insignificanti ai miei occhi. Il caldo si fa sentire
insieme all’umidità, le calze ormai sono delle spugne e la pioggia aumenta.
richiamato indietro di lì a poco. Io sto quasi per seguirlo quando vedo arrivare l’auto con a bordo Paolo Cattaneo, dell’organizzazione di gara. È chiaro che si sta valutando il da farsi. Sono combattuto tra il far finta di niente e ripartire per arrivare al traguardo e attendere la (inevitabile) decisione. Sento dire che gli atleti che arrivano dal successivo tratto che ci aspettano parlano di sentieri diventati ormai torrenti di fango, fango che è finito persino sugli alberi ai margini a cui ci si attacca per non scivolare. Manca infatti ancora un tratto di discesa tecnico, quello della Filaressa. Poi so che rivedere le mura della mia amata Bergamo Alta saprebbe farmi immaginare di essere uscito da casa a fare i soliti 12 k, i quattro giri attorno alle mura facendo slalom tra le coppiette.
SI SCENDE VERSO LA PIANURA Non è più ghiaione, non è più aria, cielo, vette, pascoli, praterie. È bosco, un single track evidentemente allargato di recente appositamente per la gara, è soprattutto fango, tanto fango. Un ulteriore ristoro, poi sono solo tre chilometri, solo a un luogo familiare: il Poieto. Qualcuno chiama casa e dice “tra poco sono a Selvino”. Avrà tempo di ricevere altre quattro chiamate ripetendo la stessa identica frase prima di arrivare davvero al Poieto e dunque scendere verso il paese. Prima un altro ristoro, le nuvole basse neppure mi fanno intravedere la cornagera, palestra storica degli alpinisti bergamaschi, dove tante giornate ho passato con allievi e compagni. La pioggia intanto continua a crescere. A Selvino c’è il ristoro “pesante” mangio, bevo roba calda, conosco un ragazzo italiano responsabile della filiale in Cina di Tecnica, che sta assistendo un loro impiegato cinese che partecipa alla corsa. L’atleta riparte. Verrà
GARA SOSPESA Ma so che non sarebbe giusto. Iscrivendomi ho accettato un regolamento, l’organizzazione si è fatta carico della mia sicurezza. Le regole qui sono diverse da quelle non scritte di una lunga scalata dove sei solo tu e la montagna. Il tempo
Corsa verso la cittadella di Bergamo
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passa e non ho ricambi asciutti, il problema è il freddo e alla tenda soccorso hanno una sola coperta e corridori infreddoliti continuano ad arrivare. Finalmente a decisione è presa: gara chiusa, meglio sottoporsi alle inevitabili (ma fatue) polemiche piuttosto che mettere a rischio gli atleti. Ci portano al caldo in una sala del comune. Trovo un passaggio per rientrare a Bergamo, evitandomi la lunga attesa dei bus navetta. In macchina l’unico pensiero è che mi sarebbe piaciuto ritrovarmi a correre per la mia città dove tutto questo viaggio, trascinando in un ultimo sforzo le gambe tra i negozi di alta moda e i ristorantini stellati e gli sguardi dei passanti vestiti di tutto punto incuriositi dagli strati di fango delle scarpe e della fronte, ma provenendo da un altro mondo. L’incantato mondo delle Orobie. Ma, evidentemente, i tempi non erano maturi. Quando lo saranno? Forse già il prossimo anno? Potrebbe essere, ma non chiedetemi di allenarmi, per me l’essenziale è la montagna. Tutto il resto è sport, competizione, folclore… contorno insomma. ph: orobieultratrail.it
Podio Gto Femminile
Un commosso Marco Zanchi al traguardo
ph: Giovanni Marchesi e Lorenzo Belfrond
1. Jordi “Toti” Bes Recuperation-Compressport - 8.14.12 2. Jan Zemanik Czech Skyrunning Team - 8.17.51 3. Michael Dola Rewoolution Team - 8.26.03
Inizia nell’attuale Turkmenistan il nostro viaggio con Dino Bonelli sulla Via della Seta, l’antica strada del commercio fra l’Impero Romano e quello Cinese
• TESTO: DINO BONELLI • FOTO: DINO BONELLI E DANILO RUBINI
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n. 8/9 - 2015
La porta di Karakum DARVAZA SIGNIFICA APPUNTO “PORTA” IN LINGUA TURKMENA. IL CRATERE ORIGINATOSI IN SEGUITO ALLE TRIVELLAZIONI DEL GOVERNO SOVIETICO CONTINUA ANCORA A BRUCIARE PER IL GAS NATURALE DEL SOTTOSUOLO. UN BUCO INCANDESCENTE CONOSCIUTO ANCHE COME “PORTA DELL’INFERNO”. Di certi posti al mondo ne vieni a conoscenza solo se qualcuno te ne parla o se per caso ti imbatti in una di quelle trasmissioni televisive dove si cerca di spiegare certi fenomeni naturali, piuttosto che certi avvenimenti storici. A me è successo che con l’amico e solito compagno di viaggi Danilo si era pensato di percorrere la via della seta, attraversando alcune delle ex repubbliche sovietiche dell’Asia Centrale. In alcune di queste c’ero già stato diverse volte. Il nostro giro sarebbe partito dunque dal Turkmenistan, il meno conosciuto e meno agevole dei cinque Paesi diventati quasi contemporaneamente autonomi nel 1991. Il Turkmenistan non offre molto da vedere. Nel richiedere a un’agenzia turistica locale l’indispensabile lettera d’invito che serve per ottenere il visto d’ingresso, mi prospettano però un mini tour che comprende anche una visita al cratere di Darvaza. Non sapevo che qui ci fossero dei vulcani. Curiosando su internet scopro che stiamo parlando dell’unico cratere al mondo che non è su un vulcano, bensì in mezzo a un cocente deserto sabbioso. Le foto sono invitanti e l’idea interessante, in men che non si dica siamo inscatolati in un’auto con autista e guida nel bel mezzo del Karakum Desert.
NATURA INCANDESCENTE / Sabbia tutto intorno fino all’infinito, qualche cespuglio verde opaco oscillante al vento e altri marroni e secchi che rotolano qua e là. Ogni tanto qualche cammello selvaggio attraversa la strada, un nastro grigio pieno di buchi che si perde nell’effetto Fata Morgana creato dal forte calore: la macchina segna 48 gradi, misurazione concepita all’ombra!!! Correre qui sarebbe proibitivo, ma il nostro programma prevede di arrivare al cratere di Darvaza ver-
nella zona e in breve tempo diventò la bizzarra combinazione tra intervento umano e fenomeno naturale.
so il tramonto, con le temperature che scendono leggermente. A circa 8 km dal cratere usciamo dallo stradone asfaltato per prendere una pista sabbiosa. Chiedo a Murad, la gentilissima guida che parla un ottimo inglese, di far fermare la macchina. Scendo e mi cambio sotto gli occhi increduli della guida e dell’autista. Inizio a correre nell’unica direzione in cui si allunga la pista. Fa caldo, tanto caldo, e il vento mi sputa addosso una temperatura ancora maggiore di quella reale che per fortuna nell’ultima ora è scesa leggermente. Solo in un deserto mai sentito nominare prima, mi godo il momento a un passo decisamente lento. Non ho acqua con me, ma ho bevuto a sufficienza prima di partire e so che Danilo mi aspetta nei pressi del cratere per porgermi la borraccia e quindi per farmi qualche foto. Da un’altura scorgo il cratere. Un cerchio quasi perfetto di oltre 200 metri di circonferenza, un buco di una quindicina di metri di profondità dove fiammelle sparse bruciano il combustibile gassoso che le alimenta. In centro un fuoco
decisamente più grande è parte della spiegazione di questo fenomeno.
LA MANO DELL’UOMO /
Nel 1950 il governo sovietico decise di trivellare questo grande deserto alla ricerca di sacche di gas, trivellazioni che in alcuni casi portarono all’attuale ricchezza del Turkmenistan e che in altri casi furono solo buchi nella sabbia. Tre di queste trivellazioni andarono storte per qualche motivo ed esplosero creando altrettanti crateri di cui gli altri due, a diversi chilometri da Darvaza, sono ora uno pieno d’acqua sporca e l’altro un misto di rocce di fango. A differenza delle altre due esplosioni che furono ampiamente previste, e questo ne consentì il preventivo smontamento di tutte le infrastrutture di trivellazione. La deflagrazione di Darvaza fu completamente inaspettata, il botto fu grande e parte dell’attrezzatura rimasta in loco andò distrutta. Il cratere di Darvaza rimase per diversi anni un semplice buco che emetteva gas, poi gli diedero fuoco per non avere pericolose dispersioni gassose
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LE PORTE DELL’INFERNO / Arrivo al vaso e mi fermo ad ammirare il suo interno infuocato. Il vento spinge un calore che può arrivare a 60-70 gradi al di fuori del cratere e nel passarci vicino si ha la sensazione innaturale di bruciare. Ne corro tutto il perimetro più e più volte. Ogni lato, per tipologia di parete interna o per esposizione alle luci di un sole ormai calante, è diverso dall’altro. Lo spettacolo è semplicemente magnifico, finisco la mia corsa e provo ad ammirarlo sedendomi con le gambe a penzoloni, ma il tempo per godere del momento è breve, le ritraggo prima di vederle abbrustolite. La notte sta per annientare tutti i colori, prepariamo la tenda e aspettiamo con ansia il potenziale cromatico del cratere immerso nel buio. Per un viaggio del genere abbiamo optato per una tenda Ferrino Ardeche 3, molto leggera e con la possibilità di usarne solo la parte interna in rete a protezione di mosche e zanzare, e visto il caldo, così facciamo. Un buco infuocato incredibilmente rovente che gli è valso il soprannome de “Le porte dell’inferno”. Una visione quasi dantesca, un miscuglio di colori di base infuocata, solo un buco nel deserto, ma che giustifica appieno il lungo viaggio fatto per arrivarci.
Sul prossimo numero / Nel prossimo Run the World continuiamo l’affascinante percorso della mitica Via della Seta e ci trasferiamo nella spirituale Buchara, in Uzbekistan. www.runtheworld.it
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FOCUS PRODOTTO
Dalla FW 2015/16 del marchio svizzero, Cloudcruiser è il modello dedicato a chi corre sulle lunghe distanze e cerca una sensazione di corsa molto confortevole • DI DAVIDE
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CORROCHER
n. 8/9 - 2015
Tra le nuvole CON LA SUA TECNOLOGIA CLOUD-TEC, ON HA GIÀ VINTO NUMEROSI PREMI INTERNAZIONALI NEL CAMPO DELL’INNOVAZIONE. GRAZIE AI 15 ELEMENTI MORBIDI, LA SCARPA ASSICURA UN ATTERRAGGIO MORBIDO E UNA SPINTA EFFICACE. OLTRE A FAVORIRE UN MOVIMENTO NATURALE E UNA REATTIVITÀ SORPRENDENTI. “Hanno brevettato la sensazione di correre sulle nuvole”. Così è stata accolta da un articolo su The Indipendent la presentazione della innovativa tecnologia Cloud-Tec sviluppata da On per dare vita a una scarpa da running che riuscisse ad assicurare un atterraggio morbido unito a una spinta ad alto tasso energetico. Qui su Running Magazine vi abbiamo raccontato la giovane storia di questa sorprendente realtà nata nel 2010 per iniziativa di Olivier Bernhard, David Alle-
man e Caspar Coppetti. In questa occasione vi presentiamo uno dei modelli focus per la prossima stagione autunno inverno, che sfrutta la piattaforma tecnologica più rappresentativa del brand per garantire un’esperienza di corsa confortevole e reattiva anche durante le uscite più lunghe. Con i suoi 15 elementi Cloud, Cloudcruiser offre un’eccellente protezione durante l’impatto. Allo stesso tempo leggerezza e adattabilità la rendono una calzatura dalle performance assolute.
L’intersuola con Speedboard flessibile permette di mantenere una biomeccanica naturale e protegge efficacemente il piede a ogni appoggio, sia sull’asfalto che sullo sterrato. Il colletto morbido e imbottito e i lacci distribuiti proporzionalmente lungo l’arco plantare eliminano dalla costruzione i punti di pressione. Il leggerissimo materiale in rete intrecciata tridimensionale consente un movimento fluido e sicuro unito a un’eccellente traspirazione.
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2. Distribuzione dei volumi Il sistema di allacciatura si conforma all’anatomia del piede, passando per la fodera interna prima di connettersi con la tomaia sopra l’arco plantare eliminando i punti di pressione
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AMMORTIZZAMENTO VERTICALE E ORIZZONTALE Durante la corsa il corpo è soggetto anche a un impatto orizzontale, dovuto al movimento in avanti che può causare un logoramento delle cellule muscolari e dolore a legamenti e articolazioni. Il design delle calzature On è progettato per
favorire una biomeccanica morbida e sicura.
ALTO REBOUNDING, COSTRUZIONE LEGGERA, MOVIMENTO NATURALE La costruzione minimalista è pensata per favorire il movimento naturale del piede. Il differenziale contenuto permette di mantenere una posizione più vicina al terreno, mentre il sostegno Speedboard migliora la reattività della scarpa.
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EFFICIENZA L’atterraggio spostato nella zona anteriore del piede favorisce una corsa più dinamica ed efficiente. Le linee di flessione a tutta lunghezza della scarpa permettono una rullata naturale e un trasferimento di potenza eccellente.
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ANNIVERSARY
Quarant’anni fa ci lasciava Steve Prefontaine. Con il suo carisma e il suo talento, ha ispirato il mondo. Nominato da Sports Illustrated “America’s Distance Prodigy”, è stato impersonato al cinema da Jared Leto e Billy Crudup
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n. 8/9 - 2015
• DI DAVIDE CORROCHER
Nike: le origini del mito sulle orme di “Pre” L’AZIENDA FONDATA IN OREGON NEL 1971 SI CHIAMAVA ANCORA BLUE RIBBON SPORTS QUANDO FIRMÒ UN CONTRATTO CON IL SUO PRIMO TESTIMONIAL. FU UN’ICONA CHE CAMBIÒ IL MODO CON CUI IL PUBBLICO GUARDAVA ALL’ATLETICA E CHE SI IMPEGNÒ PER I DIRITTI DEGLI ATLETI PROFESSIONISTI AMERICANI. Il decatleta Ashton Eaton, la tennista Serena Williams, il calciatore Neymar: ancora oggi Nike celebra i propri atleti dedicando loro le sue collezioni più innovative, come ad esempio l’ultima linea Air Zoom (di cui vi presentiamo un approfondimento a pagina 8 di questo numero), e collaborando fianco a fianco con loro per scrivere pagine di storia sportiva che continuano ad appassionare il pubblico. Oltre 40 anni di imprese e di successi, un lungo nastro che riavvolto per intero ci mostrera le immagini in bianco e nero di Steve Prefontaine. Apparso a inizio degli anni ’70 sulla copertina di Sports Illustrated come “America’s Distance Prodigy”, è diventato il primo testimonial del brand con il quale condivideva il Paese di nascita. Nel 1971 infatti Nike veniva fondata nell’Oregon e solo due anni più tardi il fenomeno americano di Coos Bay firmava un contratto da testimo-
sone guardandomi si fermino e dicano: non ho mai visto nessuno correre in quel modo”. Steve Prefontaine ha sempre saputo come ispirare la gente. All’età di 15 anni aveva già fatto registrare il record nazionale correndo sulla distanza delle due miglia per la Marshfield High School. A 17 e 18 anni aveva vinto due titoli consecutivi ai campionati di cross country entrando imbattuto nel suo anno da senior al liceo. Nel passaggio al college era accettato dalla University of Oregon, dove sarebbe stato allenato da coach Bill Bowerman e dal suo assistente Bill Dellinger. Sotto la loro guida otteneva sette titoli NCAA, di cui tre nella specialità di cross country (1970-71 e 1973) e quattro consecutivi sulla distanza delle tre miglia su pista dal 1970 al 1973. A questi si aggiungevano altri quattro nella Pac-8 Conference sempre nella tre miglia, oltre a un titolo sul miglio singolo nel 1971. In tutta la
“Pre” assieme al suo mentore ai tempi del college, il coach Bill Bowerman
in un’occasione. “Pre” era “cool”, come dicevano gli americani, era una stella. E l’immagine di sé che riuscì a creare sarebbe stata un importante fattore nella trasformazione di Nike da piccola realtà a brand mainstream. All’epoca in cui il cofondatore Phil Knight strappò il primo importante contratto con
modelli da corsa Nike ai suoi amici in tutto il mondo. Fra loro c’erano alcuni top atleti come la grande record-woman di San Diego Mary Decker, i mezzofondisti neozelandesi John Walker e Dick Quax, il bronzo olimpico per l’Inghilterra Brendan Foster e il doppio oro a Città del Messico e Monaco di Baviera per il Kenya Kipchoge “Kip” Keino.
IL TESTAMENTO DI PRE / In patria
nial per quel marchio con il baffo che negli anni sarebbe diventato un’icona inconfondibile. La sua determinazione, il carisma combattivo e lo stile con cui coinvolgeva le grandi folle lo portarono a ottenere il quarto posto nei 5.000 m alle Olimpiadi di Monaco di Baviera all’età di 21 anni e ispirarono due film: Prefontaine del 1997, prodotto da Tom Cruise e interpretato dal premio Oscar Jared Leto, e Without Limits del 1998, con Billy Crudup e Donald Sutherland.
I TORNEI SCOLASTICI / “Alcune persone usano le parole, la musica o colori e pennello per creare. Io cerco di ispirare la bellezza quando corro. Mi piace far sì che le per-
sua carriera collegiale e nelle annate immediatamente successive sulla pista di casa ad Hayward Field avrebbe collezionato lo straordinario score di 35 vittorie su 38 gare dal 1970 al 1975.
AMBASSADOR / Più ancora che per i risultati oggi è considerato una leggenda per il semplice fatto che, se prima di lui la corsa e più in generale l’atletica non godevano di un grande pubblico, che più spesso riteneva questo genere di eventi uno spettacolo poco emozionante, il trasporto di chi lo osservava divenne ben presto contagioso. “Io non vado semplicemente là fuori e corro: voglio che le persone si entusiasmino” avrebbe detto Steve
Bowerman e Prefontaine, l’azienda si chiamava Blue Ribbon Sports. Era il 1973 e Steve alternava il suo tempo tra la scuola, le gare e gli allenamenti lungo il McKenzie River, facendo poi la spola al negozio BRS a Eugene. Col tempo sarebbe diventato national director of public affairs e nei suoi viaggi a ovest in compagnia del suo amico e collega Geoff Hollister avrebbe visitato licei, università e negozi sportivi per far conoscere le scarpe da running Nike. “Ovunque andassimo, Pre dedicava del tempo per uscire a correre con i bambini e i ragazzi: dava loro consigli e li spronava a fare sempre il proprio meglio” raccontava Hollister. Oltre a questo, di sua iniziativa inviava i
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Pre è conosciuto non solo per il suo carisma e le sue vittorie. A lungo si è anche impegnato nella causa degli atleti americani. Negli anni ’70 chi ambiva a partecipare alle Olimpiadi doveva essere un amatore, requisito che cosituiva un impedimento da non poco conto per chi doveva allenarsi con costanza ai massimi livelli. Al fine di restare eleggibile per i Giochi di Montreal del 1976, Steve aveva infatti ri-
fiutato contratti da oltre 200mila dollari e aveva potuto accettare soltanto rimborsi pari a 3 dollari al giorno, il massimo concesso dalla AUU (American Athletics Union). Da quel momento si sarebbe impegnato a fondo perché quel regolamento a suo avviso ingiusto fosse abolito, anche se alla fine non sarebbe mai andato a Montreal. Il 29 maggio 1975 infatti avrebbe partecipato alla sua ultima gara. Sulla pista di Hayward Fields Prefontaine sfidava gli atleti della nazionale finlandese e altri top runner come Frank Shorter. Nella competizione sui 5.000, Pre correva le prime due miglia a ritmo rilassato. Poi, a tre giri dalla fine accelerava a un’andatura da 63 secondi a giro. Davanti a una folla di circa 7mila persone concludeva l’ultimo giro con un crono da 60,3 secondi e si aggiudicava la vittoria con un tempo finale di 13’ 23’’. Sarebbe stato il suo ultimo record. Dopo aver festeggiato con i propri amici, poco dopo mezzanotte rimase vittima di un incidente stradale mentre tornava a casa. Aveva 24 anni. I suoi sforzi per sostenere il professionismo furono imbracciati da altri atleti che decisero di lottare per la sua stessa causa, finché il divieto per gli atleti pro venne abolito dalla AUU nel 1978. Nel ricordo di Phil Knight, cofondatore di Nike, Pre è stato un ribelle proveniente dalla classe dei lavoratori: “Era un ragazzo pieno di sfrontatezza e di coraggio. Il suo spirito è stato la più grande ispirazione per noi”.
Steve per Nike è stato un’ispirazione sulla pista e un pioniere per l’atletica. In foto una campagna storica del brand
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Triathlet è nato a Palermo nel 1990, da circa quattro anni ha cambiato gestione e ha il proprio business core nella corsa, nel trail e nel triathlon
• DI DAVIDE CORROCHER
n. 8/9 - 2015
Dal deserto alla “Conca d’Oru” DALLA MDS AD ATACAMA IN CILE, DAL GRAND RAID DELLA MAURITANIA ALLA JORDAN RACE, LA TITOLARE LUISA BALSAMO DA OLTRE 10 ANNI GIRA IL MONDO FRA I MAGGIORI EVENTI INTERNAZIONALI DI RUNNING. UN VASTO BACKGROUND CHE È UNA GRANDE RISORSA PER IL NEGOZIO CHE GESTISCE. “Io nasco dal deserto. Ho partecipato otto volte alla Marathon des Sables arrivando in sei di queste fra le prime dieci donne assolute. Ho vinto il Grand Raid Sahara in Mauritania, ho corso in Giordania, ad Atacama in Cile, o sulle sabbie dell’Oman. Questo è il mio ambiente, questo è il mondo nel quale più amo correre”. Luisa Balsamo non è soltanto una runner appassionata, competente ed esperta. Da circa quattro anni è anche titolare di un ampio punto vendita sito a Palermo, oltre che un’attivissima organizzatrice di eventi. Il negozio che ha rilevato nel 2011 e che proprio in questi giorni di settembre sta per trovare nuovo spazio con l’apertura di una seconda sede reca sull’insegna il nome Triathlet. Un nome che anticipa uno dei focus principali dello shop, che ha il proprio business core nella corsa, nel trail e appunto nel triathlon. Il curriculum di Luisa è di quelli che provano le qualità di un’atleta assolutamente preparata e capace, le cui scelte in fatto di marchi e di proposte sono figlie di un’esperienza diretta e sul campo. “Penso di poter dire di avere un buonissimo rapporto con la maggior parte delle aziende con cui lavoro. Parlando di prodotto ricevo ottimi riscontri sia in termini di vendite sia di feedback per le scarpe road di Brooks, ASICS, Saucony e adidas, mentre La Sportiva è forse il nostro best seller nel trail. Nell’abbigliamento X-Bionic e Compressport hanno un grandissimo apprezzamento fra il pubblico. A proposito di eventi e test fra i più propositivi ci sono anche Hoka e Scott”.
GLI EVENTI /
Se la principale vocazione di Luisa è il deserto, va comunque precisato che la sua esperienza abbraccia la corsa in ogni sua forma.
Luisa Balsamo
SCHEDA NEGOZIO /
Luisa e Marco Olmo, madrina e padrino all’ultima edizione dell’Etna Trail
Come dimostrano la partecipazione e le vittorie a importanti maratone, italiane ed estere, e ad altri prestigiosi eventi quali il Passatore, l’UTMB, la Lavaredo Ultra Trail o la Transvulcania solo per nominare i principali. Di recente è stata madrina all’Etna Trail, nientemeno che a fianco di Marco Olmo, amico di vecchia data. Citare le tante iniziative alle quali la titolare di Triathlet ha presto parte durante la sua carriera aiuta anche per ribadire la vivacissima attività che il punto vendita può vantare proprio sotto il profilo delle manifestazioni organizzate. Se fra le più storiche si possono ricordare la Corsa sotto le stelle, 10 K notturna fra le vie del centro storico palermitano proposta dal 2005, e la Favorita Half Marathon, da quando l’insegna ha cambiato gestione si è trovata a fianco assieme alla sua asd Palermo h 13,30 della prima edizione della 12 km Point to Point con arrivo in piazza del Santuario di Santa Rosalia e della Mondello Sea Front. Nel 2014 ha collaborato all’unica tappa siciliana della 5,30 This is my City, mentre quest’anno lo scorso 15 maggio ha preso parte alla Run 5,30 di Palermo e il 12 luglio alla Lighting Up.
Nome • Triathlet Indirizzo • Viale Strasburgo 354 Numero di telefono • 091.6887723 E-mail • balsamo@triathlet.it strasburgo@triathlet.it Facebook • triathlet2015 Gestione magazzino • Digitale Sedi • 2 Titolari • Luisa Balsamo Anno di nascita negozio • 1990 Numero vetrine • 2 Numero del personale • 4 Metri quadrati totali • 400 Metri quadrati calzature • 120 Metri quadrati abbigliamento • 80
LA MISSION /
“Ho rilevato il negozio circa quattro anni fa. L’attività si è adeguata al periodo, ma tra la vendita e le gare che organizziamo possiamo dirci senz’altro soddisfatti di quanto stiamo facendo” chiosa Luisa. La “Conca d’Oru”, ovvero la spianata che si affaccia sul Tirreno e che fa da culla al centro cittadino, ha senz’altro molto da offrire ai runner locali e forestieri. Con la sua grande varietà di paesaggi, i monti palermitani a un passo e una vista spettacolare che sfuma nell’azzurro del golfo, qui la corsa in tutte le sue varietà ha senz’altro grandissime opportunità di crescita. “Bisogna lavorare tanto. Da queste parti c’è una buona cultura del running ma rispetto ad altre zone d’Italia non abbiamo altrettanti eventi e iniziative, anche perché i numeri non sono ancora ai vertici nel nostro Paese. Tuttavia con il nostro negozio continuiamo a tessere la nostra tela, a credere nelle attività che proponiamo, a diffondere una cultura per la qualità e la tecnicità dei prodotti e a sostenere i nostri clienti sempre con professionalità. Sono sicura che siamo sulla strada giusta”.
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Discipline trattate • Running, trail running, nuoto, crossfit, fitness, calcio, bike RUNNING & TRAIL RUNNING Marchi attrezzatura • ASICS, Compressport, Raidlight, Salomon, Scott Marchi calzature • adidas, ASICS, Brooks, Hoka One One, La Sportiva, Saucony Marchi abbigliamento • adidas, ASICS, Brooks, Compressport, La Sportiva, X-Bionic Marchi hi-tech • Garmin, Timex
IL CORNER NOENE / Da quanti anni tratti Noene? Dal 2014. Ho conosciuto il marchio grazie alla mia esperienza nel trail, corro da oltre 10 anni. Che tipo di crescita ha avuto nelle vendite? Siamo stati fra i primi a trattare questa tipologia di prodotto e in particolare Noene. A Palermo siamo gli unici, quindi la crescita è esponenziale grazie al rapido passaggio d’informazioni e al passaparola di chi lo utilizza. Quali sono i principali riscontri che ricevi dai clienti? Sincera soddisfazione. Che tipo di rapporto avete con l’azienda? Con Giancarlo Almondo di Dls siamo diventati ottimi amici e poi ho scoperto da subito che lui è un mio fan accanito! Abbiamo inserito Noene fra i partner dell’ultima gara che abbiamo organizzato lo scorso 12 luglio e abbiamo organizzato due incontri in negozio nei quali Giancarlo ha avuto occasione di presentare il prodotto direttamente ai clienti. Qual è il tuo parere tecnico e qual è il modello più indicato per il running? Personalmente ho trovato le solette NO2 pazzesche (vedi foto). Corro
soltanto trail e gare nel deserto e quindi le articolazioni sono costantemente sollecitate, inoltre nel 2012 sono stata operata a entrambe le ginocchia: da quando le uso non ho avuto problemi di nessun genere né durante le gare né in allenamento. Perché un runner dovrebbe utilizzare questa tecnologia? Penso che il rapporto qualità/ prezzo sia assolutamente fantastico. I risultati sono evidenti e i giudizi di chi le utilizza sono unanimi. Chi le prova non se ne pente mai. I benefici sono quelli di non provare più fastidi o dolori, c’è chi ha risolto anche problemi muscolari e di solito comunque la compra chi ha problemi alle ginocchia.