Outdoor Mag 9

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Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

Anno 6 - Numero 9 / 2013



Anno 6 - Numero 9 / 2013

COVER STORY /

redazione@outdoormag.it

La bellissima storia dell’atleta ipovedente, paraclimber della nazionale e uomo outdoor a 360°. 12-13

eventi /

22-23

Red Bull XAlps, edizione da record

Simone Salvagnin: “Il mio mondo senza limiti” EVENTi /

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Ben 31 atleti da 21 nazioni si sono sfidati lungo i 1.031 km di percorso tra parapendio e trekking. Christian Maurer, alla terza vittoria, compie una grande impresa, chiudendo in meno di sette giorni.

EVENTi /

prodotto del mese /

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Salomon in bollicine Ignite

Presentata in anteprima la collezione SS14 presso il relais Franciacorta.

focus on /

Lafuma Team Italia, la corsa offroad nel sangue

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Rifugi di Lombardia, dalle vette alla rete

pagine centrali

focus sicurezza /

14-15

Il rischio esiste. Quindi? Un progetto di sintesi delle norme di sicurezza per atleti e organizzatori.

20

Parte in quinta il Nordic Walking in Tour in questo numero /

reportage speciale OutDoor 2013 in allegato

focus on /

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La prova del nove Report, numeri, awards, impressioni, trend, novità: tutto sulla più importante fiera di settore

Test da Kappaemme Sport

Nel CUORE delle Dolomiti Correndo la Cortina-Dobbiaco Run


editoriale / a cura di Benedetto Sironi

Se l’outdoor ha (anche) una grande anima Scrivo questo editoriale esattamente il giorno successivo il Rock Master Festival 2013, il celebre evento di arrampicata sportiva – giunto alla 27esima edizione - che si è svolto ad Arco dal 5 all’8 settembre. Ve ne racconteremo ogni particolare in un ampio articolo sul prossimo numero. Ma oggi voglio anticiparvi qualcosa. Perché, fuori da alcuna retorica, ad Arco è accaduto qualcosa di storico e davvero significativo. Per la prima volta ai paraclimbers e al movimento del paraclimbing (l’arrampicata per persone con disabilità) è stato assegnato un importante premio internazionale. Una sorta di riconoscimento “alla carriera” andato gli scorsi anni a personalità come Manolo, Luisa Iovane, Lynn Hill, Yuji Hirayama, François Legrand e Stefan Glowacz. Si tratta del Climbing Ambassador by Aquafil, vale a dire uno dei tre premi assegnati nell’ambito degli Arco Rock Legends, considerati gli “Oscar mondiali dell’arrampicata” (per la cronaca gli altri due – il Salewa Rock Award e il La Sportiva Competition Award - sono stati assegnati rispettivamente a Adam Ondra e Mina Markovic). La cittadina dell’Alto Garda Trentino è stata del resto anche la prima al mondo a ospitare i Mondiali Paraclimbing nel 2011, in concomitanza con quelli Assoluti. Anche quest’anno gli atleti diversamente abili hanno piacevolmente affollato le pareti del Climbing Stadium, gareggiando sulla stessa, imponente struttura dei più forti climber (normodotati) al mondo. Guardandoli arrampicare, darsi consigli e parlare tra di loro, concentrati al massimo sul proprio gesto tecnico e per nulla sulle proprie disabilità, trasmettevano tutt’altro che pena o compassione, quanto una forza d’animo e un’energia uniche e sorprendenti. È proprio in quest’occasione che ho incontrato per la prima volta di persona Simone Salvagnin. Forte climber ipovedente, amante delle discipline outdoor a 360°, diventato a tutti gli effetti anche un uomo “del mercato” (lavora in Montura), è protagonista di una bellissima storia. Una storia che - corsi e ricorsi della vita – avevamo deciso già da tempo di raccontare. La trovate infatti in tutto il suo disarmante splendore alle pagine 18-19. Una storia che questo mese si è meritata la nostra cover story. Anche perché Simone – al pari di molti altri atleti disabili – vive quello che per molti rappresenterebbe un forte limite come un pretesto in più per superare gli altri impedimenti mentali e fisici che spesso bloccano addirittura la maggior parte delle persone “normali”. Due vicende diverse ma intrecciate tra loro quelle appena citate, che con la loro forza silenziosa trasmettono a tutti una grande lezione di vita. A questo potremmo aggiungere la sensibilità che il mercato outdoor, al netto di qualche operazione di “puro marketing”, dimostra sinceramente verso tematiche come la responsabilità sociale, la salvaguardia dell’ambiente, il benessere psico-fisico e la promozione della pratica sportiva “slow”. Tutti valori che rendono il nostro settore più attento e sensibile di molti altri. Un mondo che certo non è perfetto o esemplare e che è pur sempre costruito in larga parte anche su numeri, business, fatturati. Ma che non raramente sa far prevalere alle pure logiche di mercato la sua anima, ispirando le persone e cambiando spesso (in meglio) la loro vita.

/ distribuzione

/ mercato

adidas Outdoor cresce e si affida a Viking in Italia

Segno più per Mammut nel primo semestre dell’anno

Secondo la rivista di business Wirtschaftswoche, adidas ha registrato una crescita del 20% nelle vendite della divisione outdoor per il primo trimestre dell’anno. Negli ultimi 5 anni adidas Outdoor ha pressochè raddoppiato le sue vendite, che nel 2012 si sono attestate intorno ai 350 milioni di euro. L’intenzione è quella di raggiungere i 500 milioni di euro entro il 2015, quando l’intera società dovrebbe registrare vendite per 17 miliardi di euro. Da segnalare che a partire dalla collezione estiva 2014 i prodotti adidas Outdoor vengono distribuiti in Italia dall’agenzia di vendita specializzata Viking Nord Pool. Alla base di questa partnership c’è un contratto biennale di distribuzione dell’intera offerta per la montagna, nata dall’esigenza di collaborare sinergicamente per raggiungere in maniera capillare i retailers specializzati distribuiti sul territorio nazionale. Viking, fondata nel 1979, opera da sempre nella distribuzione di brand outdoor e gestisce per l’Italia altri marchi tra cui Five Ten, Rab, Metolius e Gibbons. Viking Nord Pool 0435.32061 - info@vikingnordpool.com

Nei primi sei mesi del 2013 Mammut Sports Group ha registrato vendite per 80,8 milioni di euro, per una crescita del 9,2%. In moneta locale ed escludendo l’acquisizione della distribuzione di Mammut in Corea del Sud, questa crescita equivarrebbe al 7,7%. Per lo stesso periodo, i mercati maggiormente in crescita per il marchio svizzero sono stati il Regno Unito e l’Asia (grazie anche a una nuova filiale aperta in Cina a inizio anno). In Germania, il mercato principale per i prodotti Mammut, le vendite sono state pressoché stabili se paragonate a quelle registrate nello stesso periodo dello scorso anno. Da ultimo Conzzeta, holding company alle spalle di Mammut, ha visto crescere il proprio turnover totale dell’1,7% a quota 433,2 milioni di euro.

Nuovi accordi distributivi per Black Diamond in Europa Black Diamond ha stretto accordi con alcune nuove agenzie di vendita che gestiranno la sua distribuzione in diversi paesi europei. In particolare la nuova agenzia per Regno Unito e Irlanda è la Bradshaw Taylor, che rappresenta una grande varietà di marchi tra cui anche Icebreaker. Da segnalare inoltre che il team dedicato alla divisione apparel, un mercato totalmente nuovo per il brand, è stato rafforzato con l’inserimento di Clément Chantelot e Caroline Eckert nello staff di vendita francese. Entrambi saranno supportati da Mélanie Brouase in qualità di agente. Altri nuovi agenti sono Petter From per la Svezia, Miika Vuorio per la Finlandia e Bartolomiej Klocek per la Polonia.

/ opening Apre a Londra il 1° negozio indipendente Arc’teryx

Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 redazione@outdoorusa.net - www.outdoorusa.net Anno 6 - N.9 / 2013 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. Responsabile dati: Riccardo Colletti. Chiuso in redazione il 9 settembre 2013

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L’EOG ha ufficializzato una preview del suo report “State of the trade” che sarà pubblicato al termine di quest’anno. Secondo i dati fin’ora raccolti, per il 2013 ci si aspetta una crescita moderata del mercato europeo. Nella categoria apparel, l’EOG prevede una crescita di almeno il 2% in molti stati tra cui Germania, Francia, Svezia e Spagna. La situazione per il segmento footwear è invece molto diversificata a seconda del paese di riferimento. Il Regno Unito e la Germania sembrano aver registrato buone performance, mentre in Italia le vendite sono diminuite. Gli zaini e le borse sono infine in netta crescita con numeri incoraggianti soprattutto in Norvegia, Svezia, Francia e Germania, che hanno un tasso di crescita pari almento al 2%. Buone su questo fronte anche le performance registrate dalla Russia.

Jack Wolfskin si rifà il look aggiornando identità e collezione Jack Wolfskin ha annunciato la sua intenzione di adottare una nuova identità. Il processo ha preso il via con un aggiornamento del logo del marchio tedesco. Inoltre il claim (at home outdoors) sarà utilizzato molto più spesso. Questa manovra di rinnovamento avviene in contemporanea con il più consistente rifacimento della collezione del brand, che si è tradotto nella nuova offerta per la SS 2014. L’obiettivo di questo “lifting” dell’identità aziendale e della collezione è quello di rendere più chiara, fresca e moderna l’intera offerta Jack Wolfskin.

/ job opportunities

Editore: Sport Press Srl Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: RICCARDO COLLETTI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362.600469 Fax 0362.600616 Email: redazione@outdoormag.it Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB)

Previsioni di sviluppo per il mercato outdoor europeo

La catena britannica Snow + Rock ha inaugurato un negozio in franchising Arc’teryx a Londra. Si tratta del primo negozio indipendente in Europa per il marchio outdoor canadese. Il monomarca è situato a St. Martin’s Courtyard (Covent Garden) ed è allestito nei pressi di uno dei punti vendita Snow + Rock della capitale. Questa apertura è una vera novità per Arc’teryx che solitamente crea corner shop-in-shop all’interno dei retailer, alcuni dei quali hanno dimensioni davvero notevoli come nel caso di Transa a Zurigo e Globetrotter a Colonia. Arc’teryx può anche contare su due corporate store nelle città canadesi di Vancouver e Montréal.

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news / / inaugurazioni

/ riconoscimenti

Primo mese da record per il MUSE di Trento

EOCA premia Polartec, Keen, Bergans e The North Face

Lo scorso 27 luglio Trento ha inaugurato il suo nuovo Museo delle Scienze con una cerimonia durata ben 24 ore che ha coinvolto l’intera città. Le strade e le piazze si sono infatti trasformate in un grande palco in movimento in cui la musica, la scienza e la fantasia hanno segnato il percorso dal centro città verso il MUSE. Un museo che è anche un centro di ricerca riconosciuto a livello internazionale e focalizzato sulle tematiche ambientali. Il programma di inaugurazione ha attirato 28mila persone e ha previsto 250 appuntamenti di varia natura. Oltre 450 le persone coinvolte nell’organizzazione, 150 i giornalisti accreditati, 25mila gli accessi al nuovo sito nelle prime due giornate online e ben 40mila le visualizzazione del video “Push to add science”. Dopo il primo mese di attività il MUSE ha contato 56.765 visitatori, con una media di 2.365 persone al giorno e un picco raggiunto domenica 25 agosto con 3.087 accessi. A una prima indagine, i visitatori risultano provenire per l’80% da fuori provincia di Trento (principalmente da Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Lazio). Successo anche per le proposte “virtuali”: 15.000 gli amici su Facebook, 4.000 le visualizzazione dei video sulla pagina YouTube, una media di più di 4.000 visite giornaliere al sito, e una newsletter che raggiunge quasi 7.000 contatti. www.muse.it

/ salva con nome Banff Film Festival: chiusura a Bergamo e Lecco

Un frame del film “Honnold 3.0”

Grande attesa per le ultime due tappe della prima edizione italiana della rassegna canadese Banff Mountain Film Festival. Dopo il successo degli stop di Milano, Genova, Crema e Champoluc, la kermesse si appresta a sbarcare a Bergamo, presso il cinema Conca Verde, il prossimo 26 settembre. Il circuito si chiuderà poi con un doppio appuntamento a Lecco presso l’Auditorium della Camera di Commercio. Da segnare in agenda le date dell’8 e del 9 ottobre. La manifestazione prevede la proiezione di 12 pellicole che spazieranno da quelle dedicate all’alpinismo fino a quelle estratte dal programma Radical Reels. La rassegna, dedicata a film di avventura, alpinismo e sport outdoor, viene ospitata in 390 città in oltre 35 nazioni, per un totale di circa 700 serate ogni anno. La versione italiana del tour è sponsorizzata Patagonia, Garmin e CMH ITALY ed è promossa da Alt(r)ispazi e Sportmaker. Per la tappa di Lecco ci si è avvalsi del contributo di Sport Specialist, CAI Sezione di Lecco, Gruppo Ragni, Fondazione Cassin, Gruppo Gamma e UOEI. Dopo la chiusura, gli organizzatori italiani voleranno a Banff per la 38a edizione del festival canadese (26 ottobre – 3 novembre), dove selezioneranno il programma del prossimo anno e pianificheranno le tappe dell’edizione 2014. www.banff.it

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L’ultima edizione dell’OutDoor Show ha visto il tema dell’eco‐sostenibilità affermarsi come una delle sfide più impegnative del settore outdoor. Uno dei momenti più significativi di questa linea di tendenza è stato l’annuncio delle aziende premiate con il prestigioso Conservation Champion Award dell’European Oudoor Conservation Association. Il primo brand premiato è stato Polartec per l’impegno dimostrato nel promuovere la consapevolezza degli obiettivi di EOCA presso gli operatori del settore. Accanto a Polartec sono stati riconosciuti con l’ambito Award anche Keen e Bergans per gli sforzi dimostrati nella raccolta di fondi a favore di EOCA. Sempre in occasione della fiera, l’associazione ha assegnato il suo Summit Member Award a The North Face. Questo nuovo premio riconosce le aziende che si sono impegnate per la salvaguardia ambientale dando supporto a un intero progetto attraverso l’EOCA. The North Face Explore Fund sta finanziando EPIC Day, un nuovo programma di conservazione ambientale invernale messo in atto da Respect the Mountains e studiato per i giovani.

Lowa vince il premio “Best of the Best 2013” La calzatura Lowa Tibet GTX HI ha vinto il prestigioso “Best of the Best 2013” promosso dal magazine Field&Stream. La rivista americana esamina annualmente nuovi prodotti e innovazioni e tra questi seleziona gli articoli con performance al top da includere nella raccolta “Best of the Best 2013”. I test sono eseguiti dal Seal Team 5 con duri processi di valutazione. I prodotti che superano la prima fase vengono in seguito giudicati in base al loro grado di innovazione. I criteri d’esame variano in base alla categoria, ma tutti i prodotti devono distinguersi per l’eccellenza sul campo. “Best of the Best” è il riconoscimento più importante che la rivista conferisce ad attrezzature e prodotti in genere. Le calzature Lowa che hanno vinto il premio sono ideali per ogni escursione in montagna e sono utilizzabili in qualsiasi condizione atmosferica e su terreni off-trail accidentati. Sono dotati di una tomaia realizzata in Nabuk idrorepellente con un’ottima imbottitura e un bordone in gomma resistente alle abrasioni. La fodera in Gore-Tex inoltre garantisce impermeabilità e traspirabilità.

Ben tre i Desnivel Gear Award conquistati da C.A.M.P. Incetta di premi per C.A.M.P. alla 5ª edizione del Desnivel Gear Award. Ben 290 i prodotti candidati suddivisi in 33 categorie. La prestigiosa rivista spagnola dedicata alla montagna e all’arrampicata ha assegnato il Gold Award allo zaino Trail Vest Light e il Silver Award alla Chameleon Dual Jacket, al rampone Blade Runner e all’imbracatura Supernova. Per il Trail Vest Light si tratta del secondo riconoscimento ricevuto in pochi mesi dalla stampa specializzata come miglior La consegna del premio avvenuta alla fiera OutDoor zaino da trail running. La Chameleon Dual Jacket si è imposta tra gli articoli imbottiti in piuma. Il rampone Blade Runner e l’imbracatura Supernova si sono invece affermati tra i prodotti da arrampicata su ghiaccio e quelli sviluppati per le donne. I premi sono stati assegnati da una giuria indipendente di 8 esperti che hanno valutato i prodotti testandoli sul campo. Soltanto 9 i prodotti insigniti con il Gold Award.

Assegnati al CAI due importanti riconoscimenti Giornata da ricordare quella del 27 luglio 2013 per il CAI, che festeggia i suoi 150 anni di attività con due importanti riconoscimenti. In particolare a Bormio (SO) il Club ha conquistato l’edizione 2013 del Premio Pigna d’Oro, mentre a Longarone (BL) ha ricevuto il Premio Speciale Pelmo d’Oro 2013. Il premio di Bormio, alla sua 3° edizione, viene conferito annualmente nella serata conclusiva del festival della cultura di montagna “La magnifica Terra” che intende valorizzare la cultura locale valtellinese e preservare le tradizioni delle genti che vi risiedono da

Gore nominato tra i datori di lavoro migliori d’Europa

secoli. Viene assegnato

Alla cerimonia di premiazione dei 100 migliori datori di lavoro d’Europa, tenutasi a Dublino lo scorso giugno, l’azienda statunitense W. L. Gore & Associates ha nuovamente ottenuto una posizione di tutto rispetto. Il Great Place to Work Institute ha infatti conferito all’azienda (con stabilimenti in Francia, Germania, Italia e Svezia) il 5° posto nella lista delle aziende multinazionali. Inoltre Gore ha ottenuto il premio speciale di “Employee Development”. Per qualificarsi tra i 25 migliori datori di lavoro, le aziende devono ottenere un piazzamento in almeno tre liste nazionali europee. Gore ha soddisfatto i criteri di selezione grazie a quattro sedi classificatesi nelle liste nazionali, compreso il primo posto in Svezia e i premi speciali “Compensazione totale” in Italia e “Pari opportunità e diversità” in Germania. Si tratta della nona volta consecutiva in cui Gore è stata inserita tra i 100 migliori datori di lavoro europei. Quest’anno al concorso indetto hanno partecipato 2119 aziende di 19 paesi europei con oltre 1.357.985 dipendenti.

Ente che rappresenti la

a una personalità o a un montagna e la cultura delle terre alte sotto tutti gli aspetti. Il CAI è stato scelto per l’attività svolta nei suoi 150 anni di vita. Ha ritirato il Premio Erminio Quartiani, presidente

La consegna del Pelmo d’Oro. Da sinistra: Giuseppe Casagrande (membro della commissione), Matteo Toscani (vp del Consiglio Regionale del Veneto) e Umberto Martini (presidente generale CAI)

onorario del gruppo “Amici della Montagna” del Parlamento Italiano, dalle mani del presidente della Comunità Montana Alta Valtellina Gianni Confortola. Il Premio Pelmo d’Oro, invece, è giunto quest’anno alla 16° edizione ed è stato istituito dalla Provincia di Belluno per riconoscere ad associazioni, alpinisti e appassionati il loro contributo alla conoscenza, valorizzazione e divulgazione delle Dolomiti bellunesi e del patrimonio naturalistico e ambientale della provincia di Belluno. La giuria ha scelto il CAI in quanto “fedele alle decisioni statuarie di 150 anni fa”. Il premio (che rientra nel Progetto Permanente del CAI per la prevenzione degli incidenti in montagna “Montagnamica e Sicura” e ha come sostenitori il CAI nazionale, il Gruppo regionale del Veneto e la locale Sezio-

Da sinistra Otto Zell (director of international list management Great Place to Work Institute Inc), Ann Nadeau (managing director Great Place to Work Institute Inc), Michael Haag (enterprise communications Gore Germany), Monika Fattorello (country coordination team Gore Italy) e Jose Antonio Yazigi (member of the board of director Great Place to Work Institute Inc)

ne di Longarone) è stato ritirato dal presidente generale del CAI Umberto Martini.


Alessandro Santoni e, a destra, Stefano Carnati

/ atleti

/ people

Due ori italiani ai Mondiali Giovanili di Arrampicata

Simone Favero marketing coordinator per Scarpa

A fine luglio Alessandro Santoni, unico atleta italiano in gara per la specialità Speed, è stato eletto Campione del Mondo di categoria Youth A (Under 18) battendo il russo Aleksandr Shikov nella finale dei Campionati del Mondo Giovanili di Arrampicata Sportiva di Saanich (Canada). Questo è il secondo titolo mondiale conquistato dall’arrampicata italiana nella velocità, dopo quello ottenuto da Leonardo Gontero ai Mondiali Giovanili del 2009. In seguito, il 20 agosto, si sono svolte le semifinali e le finali Lead che hanno visto salire sul primo gradino del podio il giovane Stefano Carnati (ASD Ragni di Lecco), laureatosi Campione europeo pochi giorni prima a Imst. Stefano è stato così nominato Campione del Mondo Lead di categoria Youth B. L’Italia, con 2 titoli mondiali, chiude al quarto posto complessivo del medagliere, alle spalle di Russia (5 ori, 3 argenti, 3 bronzi), Austria e Giappone (entrambi con 2 ori, 1 argento, 1 bronzo).

Da giugno Scarpa può contare su un nuovo marketing coordinator. Si tratta di Simone Favero, ben noto agli operatori grazie alla sua quinquennale presenza nel mercato outdoor footwear. In Scarpa coordina le attività di marketing e comunicazione e gestisce gli atleti e gli eventi. Per la stagione invernale si coordina con Massimo Pellizzer, responsabile della winter collection e degli atleti. Su tutta l’attività vi è la supervisione di Cristina Parisotto, che ricopre la carica di marketing manager. Queste le sue parole sui primi mesi in casa Scarpa: “Per me è un onore essere in questo team. Far parte di questo gruppo è per me vivere quotidianamente la mia passione, accrescendo le mie competenze. Ringrazio la famiglia Parisotto per la fiducia che ha riposto in me, metterò tutta la mia dedizione in questa esperienza per ripagare la loro scelta”.

Rock Master dedica un trofeo al piccolo Tito Traversa Dal 31 agosto all’8 settembre Arco ha ospitato l’atteso Rock Master. Tra le novità dell’edizione 2013 un trofeo dedicato a Tito Traversa, la giovane promessa italiana del climbing scomparsa all’età di 12 anni in un incidente sulle pareti dell’Orpierre (Francia) lo scorso luglio. Il trofeo è stato inserito nel programma Rock Junior (che si è svolto il 31 agosto e il 1° settembre) e ha premiato i primi classificati della categoria Lead maschile e femminile. Il padre di Tito ha così commentato l’iniziativa degli organizzatori: “Tito era particolarmente legato ad Arco e al Rock Master: ci teneva molto a partecipare al Rock Junior e il suo sogno era partecipare al Rock Master. Siamo commossi dal gesto di amicizia mostrato da Arco e da tutti i giovani partecipanti al Rock Junior”. La Società Sportiva Dilettantistica Arrampicata Sportiva Arco ricorda con emozione Tito per la felicità, la bravura e il sorriso con cui si univa ai suoi compagni con i quali condivideva la passione per il gioco dell’arrampicata.

Tom Ballard nuovo ambassador Ferrino L’alpinista inglese Tom Ballard è entrato a far parte della scuderia Ferrino come Ambassador. Il giovane climber è specializzato in alpinismo, arrampicata e sci estremo. Ha all’attivo oltre 90 ascensioni alpine in free solo, 150 ascensioni sulle Dolomiti (di cui 137 free solo) e più di 70 discese estreme con gli sci. L’entrata nel team di un atleta inglese sottolinea l’interesse di Ferrino di strutturare un gruppo di ambassador sempre più internazionale. Ballard userà alcune attrezzature all’avanguardia firmate dal brand torinese tra cui tenda Legend 3, sacco a pelo Nightech 800, zaino Cybersafe 30 e diverse corde da arrampicata.

Termina la partnership tra C.A.M.P. e Pierre Osella Dopo anni di collaborazione, giunge a termine il proficuo rapporto tra C.A.M.P. e l’ufficio stampa di Pierre Osella. Lo stesso Pierre commenta così questa svolta nella sua vita: “Con la famiglia Codega e con Eddy in particolare, ma ancor prima con suo padre Orazio, ho stretto una bella e lunga amicizia fatta di lavoro e reciproco rispetto. Abbiamo condiviso piaceri e avventure, con un’etica condivisa e con lo stesso senso dato alla vita”. Ora Pierre continuerà a collaborare con professionisti dell’outdoor per questioni di management, marketing e comunicazione.

Nuova guida per Patagonia nella divisione fly fishing Patagonia di recente ha espresso la sua intenzione di affermarsi anche nel segmento della pesca con la mosca. Per questo ha nominato Toni Karuvaara nuovo Fish team leader per l’Europa. Viene così rafforzata la posizione del brand nel mercato europeo della pesca con la mosca, con l’obiettivo di diventare il principale fornitore di abbigliamento e attrezzatura per il settore. I prodotti Patagonia dedicati alla pesca con la mosca sono tra i più innovativi nel mercato e hanno già conquistato diversi premi Efftex come nel caso di Rio Gallegos Wader, Women’s Spring River Wader e River Salt 3 in 1 Jacket. Stefan Wahlen, managing director di Patagonia Europe, ha così commentato la new entry: “Tony conosce benissimo questo settore sia in Finlandia, suo paese d’origine, che in tutta Europa. Grazie alla sua esperienza saprà supportare la nostra forza vendite, i nostri rivenditori e le nostre iniziative di marketing in tutto il Continente”.

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news / / collaborazioni Dishang Group svilupperà nuovi capi d’abbigliamento in eVent Lo scorso 10 luglio GE ha annunciato che Dishang Group, il più grande produttore ed esportatore tessile in Cina, ha siglato un accordo per la realizzazione di capi in membrana eVent. Il portavoce Phil Roebuck ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di collaborare con un brand di alto profilo e di proporre la sua tecnologia permeabile e resistente all’acqua ai nostri clienti”. All’OutDoor Show di Friedrichshafen prima (11/14 luglio) e all’Outdoor Retailer Summer Market di Salt Lake City poi (31 luglio/3 agosto), GE ha presentato nei dettagli questa collaborazione. La nuova unità operativa creata da Dishang Group sarà operativa a partire dalla fine del 2013. La società lavorerà a stretto contatto con i clienti durante l’intero processo di fabbricazione, dalla progettazione alla realizzazione del prodotto finito. Dishang si affiderà ai suoi esperti per sviluppare ulteriori tessuti e tecnologie in cooperazione con il team eVent. Chad Kelly, global product manager eVent, ha dichiarato: “Collaborare con questa società dà ai nostri clienti l’opportunità di creare capi d’abbigliamento seguendo l’intero processo produttivo con il supporto degli esperti Dishang Group. Questo modello garantirà l’ideazione di nuove tecnologie e applicazioni per eVent”.

Dynafit e PrimaLoft presentano l’Alpine Film Tour 2013

Doppia partnership e il primo catalogo interattivo per Masters

Germania, Austria, Svizzera, Italia e Spagna: a ottobre partirà l’Alpine Athlete Film Tour 2013. L’evento continentale è presentato in partnership da Dynafit e PrimaLoft e verrà condotto dall’atleta Javier Martin de Villa. Intense ed emozionanti storie di alpinismo verranno raccontate attraverso le proiezioni in programma. “Il successo riscosso negli ultimi due anni dal progetto è stato la conseguenza logica di una partnership pluriennale” commenta Benedikt Böhm, amministratore delegato Dynafit. “PrimaLoft è rappresentata in tutti nostri i segmenti tessili ed è a fianco dei nostri atleti in numerose sfide sportive. Il tour mostrerà proprio i momenti unici di tali avventure con spettacolari riproduzioni cinematografiche”. Jochen Lagemann, European sales & marketing director di PrimaLoft aggiunge: “Vogliamo sorprendere e ispirare il pubblico con tre storie insolite e appassionanti. Siamo felici di poter consolidare l‘ottima collaborazione con Dynafit“. Fünf Tage im September, Valhalla e Transhmalaya: fra questi tre film sarà il pubblico a scegliere a chi assegnare l’Alpine Athlete Film Award. In palio per chi partecipa alla votazione un outfit Dynafit e PrimaLoft.

Con la nuova collezione estiva 2014 presentata in occasione dell’OutDoor Show di Friedrichshafen, Masters ha voluto sottolineare ancora una volta come oggigiorno il rispetto della natura può e deve essere un valore aggiunto per ogni impresa. È esattamente in quest’ottica che l’azienda bassanese ha deciso di stringere due importanti collaborazioni. La prima con il Next Nature Network, che è stata fonte di ispirazione per tutto lo staff impegnato nella progettazione e nello sviluppo dei prodotti del marchio: l’obiettivo che ci si è posti è quello di operare cercando di non intaccare il patrimonio naturale, collocandosi all’interno di un’ottica che vede l’uomo come un soggetto capace di riprogettare l’ambiente in cui vive. La seconda iniziativa vede il brand a fianco di Climaveneta, una realtà anch’essa di Bassano del Grappa che Masters ha supportato durante l’evento di training plan sulle Dolomiti (18 - 20 luglio): 30 top level managers hanno infatti raggiunto la vetta del Vioz con bastoni Masters in dotazione. Sempre durante l’OutDoor Show Masters ha approfittato della presenza dei principali operatori di settore per presentare il suo primo catalogo interattivo: un prezioso aiuto a distributori, negozianti e consumatori.

La Valle d’Aosta potenzia i servizi di prenotazione su Tripadvisor

Karpos e la nazionale di ski alp insieme per i prossimi tre anni

L’Office Régional du Tourisme della Valle d’Aosta e Tripadvisor hanno stretto un’intesa che offrirà alla regione una posizione di assoluta visibilità sul portale attraverso la presenza di banner dedicati e servirà a potenziare il suo servizio di prenotazione delle strutture ricettive. Presentato lo scorso luglio, l’accordo ha come obiettivo quello di accrescere il numero di prenotazioni effettuate attraverso il VdA Booking, sistema regionale gratuito per gli utenti e che non richiede alcuna commissione per le strutture aderenti. Si tratta di un progetto pilota sul mercato italiano. Da segnalare inoltre che Tripadvisor ha mutato la visualizzazione del “mostra prezzi” dalla versione standard a quella “metasearch”, portando in visualizzazione tutte le offerte di prezzo e il sistema di prenotazione. L’utente sul sito lovevda.it con un click passa nella maschera di VdA Booking e può procedere alla prenotazione. La Valle è in questo senso la prima regione a livello nazionale ed europeo a praticare un accordo simile in merito al “mostra prezzi”. Fino ad ora infatti la sezione non ospitava nè enti pubblici nè istituzioni. www.lovevda.it - www.tripadvisor.it

Lo sci alpinismo azzurro si rifà il look. Lo scorso 23 luglio è stato ufficializzato un accordo di intesa che legherà la FISI e il marchio Karpos per la specialità dello ski alp. Il contratto è stato firmato in occasione di una cerimonia di presentazione all’interno dello stabilimento di Fonzaso di Manifattura Valcismon. In rappresentanza delle due parti coinvolte hanno partecipato all’evento il presidente della federazione Flavio Roda e Alessio Cremonese, amministratore delegato dell’azienda specializzata nella realizzazione di capi tecnici per gli sport outdoor. In virtù della nuova partnership, i componenti della nazionale vestiranno Karpos per i prossimi tre anni. Prosegue dunque l’attività di promozione dello sport italiano da parte del brand veneto, attualmente già presente sulle divise della squadra di sci nordico (per restare in tema di realtà legate alla FISI) e di ciclismo.

Una linea per il climbing firmata Salewa e Timezone Da una partnership fra Timezone e Salewa nasce una nuova linea di pantaloni in denim dedicata a tutti gli appassionati di climbing che cercano un capo funzionale e al contempo di tendenza. L’azienda bolzanina ha unito le proprie forze con il marchio specializzato nella realizzazione di prodotti street & sportswear per creare nuovi modelli con caratteristiche di elevata durabilità. Le qualità dei capi sono state testate dall’Hohenstein Institute. I jeans verranno presentati sia nella versione maschile sia in quella femminile e dovrebbero essere consegnati ai rivenditori a partire del 15 dicembre prossimo. L’accordo fra le due società prevede che il progetto sia valido per questa singola stagione. Per il futuro si sta pensando a una simile iniziativa nel settore bike. Su questo fronte Timezone si dovrebbe affiancare a Maloja, brand tedesco produttore di abbigliamento tecnico per lo sport.

Rinnovata l’intesa tra i festival del cinema di Trento e Giffoni A distanza di un anno è stata rilanciata l’iniziativa che ha visto a fianco Giffoni Film Festival e Trento Film Festival. Siglato in occasione dell’edizione 2012 della rassegna del cinema per ragazzi al fine di dare visibilità al mondo della montagna e alle sue storie, l’accordo è stato rinnovato per il 2013. Grazie anche al contributo del CAI (che proprio quest’anno celebra il suo 150° anniversario) e della FASI, durante il Giffoni Film Festival (19 - 28 luglio scorsi) è stata messa a disposizione della Sezione CAI di Salerno una struttura per l’arrampicata destinata a iniziative di promozione e di avvicinamento alle discipline alpine dei più giovani. Nell’ambito della stessa collaborazione, lo scorso maggio al Trento Film Festival è stato ospitato il direttore del Festival di Giffoni dott. Claudio Gubitosi. Che ha avuto modo di illustrare a un pubblico di operatori culturali e di ragazzi le caratteristiche del suo storico festival.

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/ angolo “action cam” Presentata Virb: la prima action camera firmata Garmin La lunga esperienza di una delle aziende di riferimento nel campo dei prodotti con tecnologia satellitare per la prima volta è stata messa a frutto per creare un’action cam dalle caratteristiche innovative. Garmin Virb è progettata non solo per registrare filmati in alta risoluzione HD 1080p, ma anche per rilevare le coordinate geografiche del punto in cui si svolge la ripresa e per consentire l’accesso a tutti i servizi Garmin. Facile da utilizzare, robusta è resistente all’acqua fino a 1 mt in immersione per 30 minuti. È disponibile anche in versione Elite: “Grazie al gps e alle avanzate capacità wireless, è possibile registrare dove si sta svolgendo l’azione

e condividere le coordinate con gli amici” ha spiegato Maria Aprile, marcom manager Garmin Italia. Si possono creare profili personalizzati per tenere traccia anche di velocità, altitudine o della frequenza cardiaca. I dati possono essere analizzati direttamente sul dispositivo o inclusi nei video durante il processo di editing. A complemento di Virb Elite, è stata realizzata un’app che consente di visualizzare il filmato sullo smartphone e un software gratuito per caricare e modificare i video girati. Garmin Italia - 02.36576411 - info@garmin.it

Controlla e condividi foto e video con la App 2.0 di GoPro La nuova App 2.0 di GoPro permette il controllo della camera in modo ancora più semplice e la condivisione di molti più contenuti rispetto al passato. Da oggi, infatti, è possibile controllare con precisione la camera a distanza. Lo smartphone e il tablet funzionano così come un vero telecomando consentendo di cambiare le impostazioni della fotocamera, avviare/arrestare la registrazione, gestire la modalità di switch, controllare il livello della batteria. Una soluzione perfetta quando la fotocamera è fuori portata. L’anteprima delle immagini consente inoltre di vedere a distanza le riprese e di definire le inquadrature migliori. Inoltre con la nuova App di GoPro le foto e i video saranno

disponibili da subito, con la possibilità di eliminare i file dalla scheda di memoria, liberando spazio per altri filmati. Da ultimo la App consente di condividere istantaneamente i contenuti e pubblicare foto e video sui social networks. Questa App è compatibile con tutte le camere Hero3 e Hero2 + Wi-FI Bac Pac. Tipo di Prodotto WI-Fi App; Versione 2.0; Lingua Inglese; MSRP Free. GoPro è un prodotto distribuito in Italia da Athena S.p.A. Athena Evolution - 0444.727290 info@athenaevolution.com


/ rubrica iog - www.italianoutdoorgroup.it Ad OutDoor 2013 quasi 100 ospiti qualificati hanno partecipato all’Italian Breakfast organizzata dall’associazione

Numeri e consensi in crescita per IOG all’estero Dall’aperitivo alla colazione, il risultato non cambia, anzi migliora: come già era successo a Ispo in occasione dell’Italian Industry Party IOG, anche ad OutDoor 2013 l’appuntamento organizzato dall’Italian Outdoor Group ha riscosso notevole successo. Coinvolgendo quasi un centinaio di ospiti quaAlcune immagini dell’Italian Breakfast IOG di venerdì mattina a OutDoor Friedrichshafen 2013 lificati – tra i quali la metà giornalisti – provenienti da Italia, alle entrate principali della fiera, presso gli stand North of the sun, vincitore del premio speciale Inghilterra, Germania, Francia, Svizzera, Svezia, degli associati e nelle due press room. Il magazine, Spirito Outdoor al Trento Film Festival 2013, il più Corea, Spagna, Slovenia. Del resto l’appuntamento in lingua inglese, ha illustrato le principali iniziative storico festival di cinema di montagna al mondo con - un momento di incontro con accesso unicamente che IOG ha portato avanti negli ultimi mesi e ha il quale l’associazione collabora da due anni. su invito, andato in scena venerdì 12 luglio dalle ore dato inoltre modo a ogni azienda di avere a disposi9 alle ore 11 nel foyer del Bistro Florenz all’entrata zione 2 pagine dove presentare il proprio marchio e Da ricordare che il progetto “Italian Outdoor all’esteEst – è stato rivolto in primis proprio alla stampa 2 prodotti novità SS 14 con testo e immagini. ro” ha esordito con successo proprio ad OutDoor internazionale, ma anche ad altre aziende, buyer e retailer. Nell’occasione gli associati IOG hanno avuto la possibilità di incontrare numerosi giornalisti e mostrare loro alcuni prodotti di punta delle proprie collezioni SS 14. Il tutto in un’atmosfera piacevole, tranquilla e informale, con un’apprezzata colazione italiana a fare da sfondo. Ma IOG si è reso protagonista in fiera anche con altre iniziative. Come il terzo numero dell’IOG Magazine Spirito Outdoor, realizzato in migliaia di copie sul modello delle precedenti due edizioni (vedi a lato le foto delle varie cover) e distribuito

Molto efficace e confermata anche l’attività di PR rivolta a media tedeschi e internazionali al trade e al consumatore, attraverso il coinvolgimento di un’agenzia di pr tedesca. Infine, in occasione dell’Outdoor movie night, è stato proiettato il film

2012 e fin da subito si è proposto di supportare e offrire occasioni di visibilità e network internazionale alle aziende italiane associate a IOG. Sfruttando in particolare i momenti più strategici, in particolare le fiere. Obiettivo: un messaggio chiaro e condiviso, attraverso il quale le aziende IOG si presentino unite per comunicare un’immagine forte verso l’esterno che valorizzi le aziende e i loro nuovi prodotti. L’iniziativa verrà riproposta dunque con le stesse modalità e con eventuali novità anche per le prossime fiere di settore.

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news / OSV TRA MOUNTAIN LAB, ISPO E SUMMER CAMP Tax-credit triennale per il ChamonixMont-Blanc Mountain Lab Creato nel 2012 in seguito a una partnership fra l’Outdoor Sports Valley (OSV), Ifremmont (laboratorio di ricerca della medicina di montagna), Chamonix- Mont-Blanc Valley, ENSA (National School for Skiing and Mountaineering), Compagnie du Mont-Blanc e il Haute-Savoie General Council, lo Chamonix-Mont-Blanc Mountain Lab (primo del suo genere in Europa) offre assistenza ai produttori di equipaggiamento outdoor nello sviluppo dei prodotti. Due in particolare sono le modalità con cui opera: ricerca scientifica e test prodotto in condizioni reali. Sono già diverse le aziende che hanno usufruito di questo laboratorio unico nel suo genere: Millet, Salewa, Salomon, Scarpa, Wed’ze, Quechua, Zamberlan e La Sportiva. Inoltre, a partire dal 7 luglio, i marchi possono ottenere una detrazione fiscale per alcuni servizi del Lab, garantiti per 3 anni dal governo francese. Status confermato dal Ministero della Ricerca francese anche per altri laboratori nazionali. Il prossimo obiettivo dell’OSV è quello di fornire una maggiore visibilità e credibilità al Chamonix-MontBlanc Mountain Lab, che consenta di distinguere quanto viene sviluppato e testato dal laboratorio stesso.

“Action Outdoor Sports” Design Summer Camp: progetti d’alto livello Il Design Summer Camp è un’importantissima scuola per designer rivolta nello specifico agli action sport e outdoor. Viene organizzata dalla scuola di ingegneria ESTIA, in collaborazione con Outdoor Sports Valley, EuroSIMA e Landes School of Design. La sede è ad Anglet, costa sud ovest francese, dove si è tenuta la prima edizione dal 2 al 6 settembre: 5 giorni sotto la guida di professionisti dei settori outdoor e action sport (soprattutto design, sviluppo prodotto e marketing) a base di lezioni, discussioni, dimostrazioni e creazione di prototipi. Un’occasione per chi ha voluto acquisire nuove tecniche e conoscenze, sviluppando la propria creatività. Nel complesso il programma era suddiviso in 3 parti: Design Master Class, ovvero 3 giorni di conferenze tra teoria la mattina e pratica su casi singoli nel pomeriggio; Stand Up for design, una serata con ospiti d’eccezione e possibilità di botta e risposta; 24 hours of innovation, design contest per i partecipanti. www.designsummercamp.estia.fr/en/

L’OSV a ISPO Monaco guida le aziende transalpine Un’importante novità coinvolgerà le aziende transalpine in occasione dell’ISPO Monaco 2014. Per gli ultimi 10 anni infatti Cluster Montagne ha provveduto al supporto durante il salone per i marchi francesi. A partire dal 2014 Sporaltec, in quanto parte dell’International Development Plan della regioni Rhône Alpes, ha deciso di scegliere l’OSV per supportare le companies nel corso di ISPO. Nel concreto il lavoro di Outdoor Sports Valley e Sporaltec fornirà ai marchi francesi benefici nel supporto logistico, nelle procedure amministrative e nella comunicazione, oltre a diverse altre spese condivise. Inoltre le aziende di base nella regione Rhône Alpes potranno ricevere assistenza finanziaria. Tutte le companies che intendono beneficiare del servizio possono scegliere di riservare uno spazio nell’area comune di 400 mq in A3, dove è incluso un ristorante. L’area stessa sarà interamente dedicata all’innovazione dei prodotti di marchio francesi e, per garantire la sostenibilità, tutte le strutture dello spazio saranno realizzate con materiali riciclati grazie alla partnership con Wood Stock Creation.

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/ green In 6 anni di attività all’OutDoor Show l’EOCA ha raccolto oltre 100mila euro L’organizzazione non-profit European Outdoor Conservation Association (EOCA) ha accolto 8 nuovi membri tra luglio e agosto. In particolare sono stati inseriti nell’associazione Montane, Craghoppers, LiteXpress, Original Mountain Marathon, Qualiance International, Goal Zero, Exped (marchio svizzero di attrezzatura) e Outwell (uno dei brand della società danese Oase Outdoor). Grazie a queste new entry, il numero degli associati all’EOCA ha raggiunto quota 108. L’intera tassa di iscrizione viene destinata al finanziamento dei progetti di conservazione che quest’anno, dopo votazione pubblica e dei membri dell’associazione, riguarderanno il leopardo delle nevi in Himalaya e nella Repubblica dell’Altaj, l’orangotango in Borneo, il paesaggio romeno, gli orsi in Spagna e le foreste del Mali. A essi sono inoltre state destinate le donazioni ricevute durante l’ultima

edizione dell’OutDoor Show di Friedrichshafen. Si parla di un totale di 18mila euro, raccolto anche grazie al supporto di alcuni membri di vecchia data. Molti di loro hanno infatti donato attrezzatura per l’Annual Conservation Fundraiser: il denaro ricavato dalla vendita al pubblico (circa 14mila euro) è stato destinato ai progetti EOCA. Da aggiungere a questa cifra i 3mila euro raccolti da Keen tramite la vendita di 100 paia di sandali presso il proprio stand, oltre ai 1.000 euro donati dai visitatori al bar dello Scandinavian Outdoor Group. Catherine Savidge, joint general manager EOCA, ha dichiarato: “In totale in 6 anni di attività durante la fiera di Friedrichshafen abbiamo raccolto 104mila euro. Come per la tassa di iscrizione al nostro gruppo, anche in questo caso la totalità di questa cifra è destinata a supportare progetti di conservazione”.

Anche nel 2013 Keen sostiene l’iniziativa ambientale Envirotrek

PrimaLoft aderisce e sostiene The Conservation Alliance

Insieme da cinque anni per un progetto ambientale. Da un lustro ormai Keen Footwear sostiene l’attività dell’organizzazione non profit Respect the Mountains. L’iniziativa ribattezzata Envirotrek è una campagna di pulizia delle aree adibite alle attività sportive outdoor e si occupa della rimozione dei rifiuti e delle sostanze inquinanti da questi luoghi. Nel 2013 grazie all’impegno di Keen e dei suoi partner sono stati raccolti oltre 2.630 di rifiuti nelle regioni dell’Olanda, del Regno Unito, della Germania, dell’Austria e della Francia. 565 volontari hanno speso complessivamente 1.130 ore di lavoro circa per portare a termine il lavoro. 335 sacchi sono stati riempiti con gli scarti dispersi dagli oltre 100 milioni di visitatori che ogni anno si recano in alcune delle principali località turistiche del continente, inclusi vecchi metalli, pneumatici, contenitori di olio usato e persino una credenza. Chi ha partecipato alla raccolta è stato ripagato dalla possibilità di cimentarsi in tante attività outdoor, dall’arrampicata, al rafting o alla mountain bike. Per finire, è stato organizzato un grande barbecue party di ringraziamento.

Da 25 anni The Conservation Alliance è impegnata nella ricerca di fondi per la protezione dei territori del Nord America. Sostiene il progetto PrimaLoft, marchio specializzato nella produzione di materiali isolanti e filati ad alte prestazioni. “Siamo un brand molto focalizzato sul mercato outdoor, dunque riteniamo importante fare sempre di più per contribuire alla protezione delle aree naturali del nostro Paese” ha commentato Mike Joyce, presidente e ceo dell’azienda. “The Conservation Alliance ha dimostrato in molte occasioni di promuovere iniziative capaci di proteggere la ricchezza ambientale delle aree nordamericane. Mi auguro che la nostra adesione possa ispirare altre aziende a sostenerne la missione”. John Sterling, direttore esecutivo The Conservation Alliance ha aggiunto: “PrimaLoft vanta un impegno importante nel mondo outdoor e siamo onorati che abbia deciso di sostenere i nostri sforzi”. Dal 1989 sono stati raccolti fondi per 12 milioni di dollari, impiegati per salvare oltre 42 milioni di acri di terre selvagge, proteggere 2.748 miglia di acque fluviali, rimuovere 25 dighe, creare 5 riserve marine e 9 aree climbing.

www.conservationalliance.com www.primaloft.com

/ tech Surge II Charged, lo zaino “ricarica batterie” di The North Face Surge II Charged è un innovativo zainetto da città firmato The North Face. Di capacità 32 litri, presenta ricarica batterie Joey Charger compatibile con iPad e tablet 17”, smartphone e cellulari, macchine fotografiche, Kindle e altre e-book, stampanti da viaggio, torce e frontali, palmari e unità gps. Garantisce giorni o settimane di cariche parziali o fino a 2 ricariche complete della maggior parte dei telefoni cellulari o dei lettori MP3 standard ed è in grado di effettuare ricarica veloce. La batteria è al Litio-polimero. Dispone di alimentazione a presa diretta, porte USB e luci LED per indicare lo stato di carica della T1. Facile accesso con scomparti per portatili e tablet e facile gestione dei cavi con tasche in neoprene con zip. Impermeabile grazie alle zip esterne in poliuretano. Costa 180 euro. The North Face - 0423.683100 - www.thenorthface.com

Vagotex rinnova e migliora la membrana Windtex In casa Vagotex è tempo di novità. In occasione dei 20 anni dall’introduzione sul mercato della membrana per stampa sublimata Windtex, l’azienda ha deciso di migliorarne le performance, rendendola il 15% più leggera e il 30% più traspirante, a parità di impermeabilità e coibenza termica. L’innovativo Windtex si è posto come una rivoluzione nel mondo delle membrane grazie alla peculiare elasticità e alle caratteristiche di impermeabilità, protezione e traspirabilità, a beneficio dell’atleta. Con la garanzia fornita dal Made in Italy. Le dinamiche della mem-

brana Windtex sono sottoposte a diversi iter di controllo qualità, come tutta la struttura produttiva Vagotex, che si fregia delle certificazioni ISO 9001 sulle attività di processo interne all’azienda, Oekotex sulle caratteristiche chimiche dei tessuti e della più recente certificazione “sociale” che determina gli standard di qualità della sicurezza nel lavoro e la qualità del rapporto azienda/lavoratore nello stabilimento. “Difendiamo strenuamente il Made in Italy”, dichiara Elisabetta Gaspari, titolare dell’azienda veronese con la sorella Donatella, “perché crediamo che lo stile e la qualità italiane abbiano ancora degli enormi vantaggi. Rimaniamo local in una dimensione di economia globale. Il Made in Europe o Made in Italy rimane sinonimo di affidabilità e alte performances rispetto all’utilizzo di membrane e tessuti sportivi, considerando gli elevati standard qualitativi”.



cover story / l’atleta ipovedente della FASI è anche resp. comunicazione Montura a cura di: Monica Viganò

Simone Salvagnin: “Il mio mondo senza limiti” Ha all’attivo due viaggi tra bici e alpinismo alla scoperta dell’Oriente e del Sud America. Nel suo palmares si contano diverse medaglie in ambito paraclimbing, tra cui un titolo mondiale e 2 nazionali. Un esempio di come lo sport possa aiutare a trovare il proprio equilibrio mentale. “Il disabile spesso è legato a una condizione di malessere. Ma personalmente credo ci siano persone normodotate che stanno peggio di me”. Parole che non ti aspetti di sentire da un ragazzo di 29 anni reso cieco da una malattia degenerativa. È questa sua schiettezza, questo suo parlare senza filtri e senza remore ad averci tenuti incollati al telefono per più di un’ora per realizzare questo articolo. Lui è Simone Salvagnin, che definire climber ipovedente della nazionale italiana FASI è decisamente limitativo. Simone è questo e tanto altro e ce lo ha raccontato come un fiume in piena nell’intervista seguente, che certamente non potrà lasciarvi indifferenti. Partiamo dal tuo progetto più celebre “Verso dove non so” e in particolare del tuo incontro con la guida Dino Lanzaretti. Ho conosciuto Dino nel 2009. Voleva viaggiare verso Est senza meta e mi ha proposto di seguirlo e affrontare il viaggio in tandem. Proprio in quel periodo la malattia mi stava mettendo a dura prova, avevo bisogno di recuperare un equilibrio mentale che stavo pian piano perdendo. Per cui ho accettato al volo. L’idea era quella di percorrere in sella a un tandem 15mila km circa senza limiti di tempo o di direzione. Abbiamo pedalato per oltre 5 mesi da Schio alla frontiera dell’Ubzekistan. Purtroppo ci siamo dovuti arrendere di fronte all’inverno degli altipiani del Kazakistan. In tutto abbiamo percorso 8.600 km e abbiamo attraversato 12 stati. A questo sono seguiti altri viaggi? Sì. Nel 2012 ho organizzato il viaggio “Ojos del Salado Patagonia Expedition 2012”. A differenza della prima esperienza, organizzata da Dino del quale ero solo compagno di viaggio, in questo caso il progetto è stato interamente ideato e gestito da me. Insieme a Enrico Rizzolo, con

PROFILO

Simone Salvagnin in Turkmenistan durante il viaggio “Verso dove non so”

cui mi alleno con la mtb, sono stato tre mesi e mezzo in Sud America attraverso Patagonia, Argentina, Cile e Brasile. In particolare sono stato un mese nel deserto di Atacama, dove ho risalito una decina di vette tra i 4.500 e i 7.000 mt. Poi ho attraversato la Patagonia in bici da nord a sud fino a Ushuaia, la città più a sud del mondo. In seguito ho attraversato il Brasile, sempre in bici, passando dalla costa atlantica a quella pacifica. La bici è perfetta per questo genere di avventure perché mi consente di muovermi con una dimensione di massimo ascolto verso l’ambiente che mi circonda. Perché questi viaggi? Volevo accumulare incontri, emozioni, ricordi, sensazioni. Al contempo sono serviti per sensibilizzare la gente contro la paura dell’altro. La paura dell’ignoto ci porta a vedere, in un essere della nostra stessa specie, qualcosa di diverso e pericoloso anziché una preziosa risorsa per comprendere e crescere. In pratica sono partito seguendo una spinta interiore e molto personale. Ma la

Simone insieme a Dino Lanzaretti sul tandem utilizzato durante il viaggio “Verso dove non so”

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mediaticità di questi due viaggi ha di riflesso mosso entusiasmi ed energie in altre persone che spesso sono sconfinate nel terreno dell’educazione. Infatti ho avuto la possibilità di andare in numerose scuole per parlare di sport e disabilità, di fatica fisica e di resilienza. Quali aziende ti hanno supportato in questi progetti? Il main sponsor di entrambi è stato Montura, che ha fornito materiale tecnico e supporto economico. Nell’ultimo viaggio siamo stati aiutati anche da Scarpa che ci ha fornito alcune calzature. La grandezza di questi viaggi ha coinvolto molte altre realtà anche extra-settore che ci hanno supportato finanziariamente. Entrambi i progetti erano simbolicamente ambasciatori della Convenzione Onu dei diritti delle persone disabili. Il messaggio riassuntivo è: tutti i membri della società hanno gli stessi diritti umani che includono diritti civili, culturali, economici, politici e sociali. Tutte le persone con disabilità devono poter essere libere da discriminazione nel godere dei loro diritti. La convenzione sottolinea come la disabilità non sia nella persona stessa ma il risultato dell’interazione tra il soggetto e l’ambiente in cui vive. Alla attuale convenzione si è arrivati il 13 dicembre 2006 attraverso un lungo percorso di interessamento al tema della disabilità partito nel 1948 con la carta ONU dei diritti dell’uomo. Hai in programma altri progetti simili? Quali? Mi sto allenando per altre espe-

rienze in alta quota. Oggi pratico alpinismo, sci alpinismo, arrampicata sportiva e alpinistica, trekking, mtb, corsa. Quest’estato sono stato in Slovenia per una vacanza/allenamento. In futuro mi piacerebbe tornare sulle Ande. E poi c’è il sogno dell’Himalaya. Sono un curioso per natura e questo mi spinge a cambiare spesso panorama. Perché anche un non vedente può vedere. L’uomo oggi si limita a vedere con gli occhi quando in realtà si vede con tutto. La vista è l’ultimo senso che si sviluppa in un feto ed è anche il più elementare. Io oggi riesco a vedere con tutto il resto del mio corpo. Per cui chiunque, qualsiasi deficit abbia, può conoscere il mondo. L’importante è avere tempo da dedicare alle esperienze e dunque non avere una meta o un ritmo serrato. Altrimenti parliamo di impresa, non di viaggio, e si riduce la capacità di conoscenza. La bike dunque non è la tua unica passione. Parliamo di arrampicata, quando hai iniziato? In realtà ho sempre praticato arrampicata outdoor. L’ho poi accantonata e ripresa intorno al 2006/07, sempre in ambiente naturale e a livello amatoriale. Quando sei entrato nella nazionale FASI? Nel 2011 sono entrato a far parte della nazionale italiana di paraclimbing in seno alla FASI e ho scoperto l’arrampicata sportiva. Subito ho partecipato al mondiale di Arco con ottimi risultati. A proposito, quali sono i tuoi migliori piazzamenti?

Simone Salvagnin nasce a Schio, in provincia di Vicenza, il 1° settembre 1984. All’età di 10 anni gli viene diagnosticata la retinite pigmentosa, malattia che nel 2009 lo porta alla quasi totale cecità. Da sempre lo sport rappresenta un elemento fondamentale nella sua vita, in grado di aiutarlo a ritrovare un equilibrio fisico e soprattutto mentale a ogni step degenerativo della malattia. “Nella mia condizione di ipovisione, il ruolo dell’attività fisica in ambito outdoor è importantissimo perché mi aiuta a sviluppare una particolare propriocezione. Grazie a essa ho imparato a stare nello spazio senza necessità di supporti quali bastoni o cani”, dichiara Simone. Definisce lo sport una specie di meditazione attiva, che lo aiuta a prendere coscienza di sé stesso nello spazio dimenticandosi quasi completamente del suo limite. Sul fronte lavorativo, Simone ha studiato fisioterapia e ha un diploma in musicoterapia. In passato ha utilizzato la musica come terapia per aiutare persone con problemi comportamentali. Oggi invece lavora per Montura, brand per il quale segue la comunicazione. “L’azienda mi ha affiancato in ogni mia impresa e mi sprona continuamente a lanciarmi in nuove avventure. Il viaggio fa parte del mio dna. Prima della mia nascita i miei genitori hanno girato quasi tutto il mondo e sono dunque cresciuto in mezzo ad affascinanti racconti di viaggio”.


Sessione di arrampicata a Briancon (Francia) Nel 2011 ad Arco ho vinto il titolo mondiale in velocità e il bronzo in difficoltà. Nel 2012 ho invece conquistato il bronzo in difficoltà nei mondiali di Parigi. Ho poi vinto i due ultimi campionati italiani speed e lead. Infine ho una serie di singoli risultati su gare internazionali tra cui un argento al Rock Master 2012. Ma ci tengo a sottolineare che l’arrampicata outdoor a livello amatoriale è essenziale per la mia vita, fa parte del mio equilibrio al di là delle medaglie e degli appagamenti agonistici.

Simone in azione ai Mondiali di Arco 2011

Simone durante i mondiali di Parigi del 2012 Quali sono i tuoi sponsor? Oggi sono rifornito a 360° da Montura, che dal mio primo viaggio non mi ha mai abbandonato. E che mi consente tutt’ora di fare tutte le mie attività e di pensare a potenziali altri viaggi (Simone segue anche la comunicazione del brand, ndr). Quali i principali appuntamenti che ti vedono impegnato ogni anno? Ogni anno partecipo al Rock Master e a tutti gli appuntamenti di caratura nazionale, oltre che ai

La spedizione a Cierro S. Francisco (6100 mt)

mondiali. A livello non competitivo non mi perdo diversi raduni tra cui spicca il Melloblocco. Come giudichi il panorama attuale del paraclimbing? Si tratta di un terreno ancora vergine e in via di sviluppo. C’è ancora molta strada da fare anche perché per creare competizione in ambito disabilità bisogna trovare il giusto modo di inquadrare i vari handicap. Spero non ci si muova troppo lentamente perché l’entusiasmo è elevato. Questo è un discorso generale e mondiale, non legato solo all’Italia che comunque a livello globale è tra i paesi più strutturati. A marzo sei stato nominato membro della commissione paraclimbing dell’IFSC. Qual è il compito di questa commissione e tu quale ruolo rivesti? Io rappresento gli atleti e sono dunque il loro portavoce. In generale la commissione intende supervisionare, aiutare e incentivare le persone e gli enti che organizzano gare mondiali, internazionali e locali che ricercano un riconoscimento da parte dell’IFSC. Inoltre si occupa di modificare i regolamenti e inserire eventuali nuove regole. Quali altre attività pratichi oltre a climbing e bike? Una cosa a cui tengo molto è lo sci alpinismo. Da piccolo praticavo sci alpino a livello agonistico. Poi i miei problemi di vista mi hanno costretto a un arresto. Nel 2003 ho rispolverato gli sci e l’anno scorso ho ripreso anche con lo sci alpinismo. Sto sviluppando sempre più le mie competenze in ambito alpinistico. Pratico a livello più amatoriale bike e corsa. Alla luce di tutto ciò potrei definirmi uno “sportivo stagionale”, mi adatto al clima in pratica. Anche perché cambiare attività implica cambiare schemi motori. Per chi ha una disabilità questo insegna a stare nell’ambiente e nello spazio, allenando fortemente tutti i riflessi. In generale, quali sono i tuoi programmi sportivi per il 2013? In vista ci sono tre gare di arrampicata sportiva valide per la Coppa del Mondo: il Rock Master in Italia, un appuntamento a Londra e uno in Francia. Quest’ultimo sarà un primo esperimento di boulder paraclimb. Al momento infatti sul fronte paraclimbing c’è solo un circuito lead. Nel 2011 ad Arco è stato fatto un esperimento speed,

per il quale è attualmente in via di definizione un percorso standardizzato che probabilmente consentirà l’ingresso della specialità nei mondiali di Spagna del 2014. In futuro vorremmo far rientrare negli appuntamenti mondiali del paraclimbing anche il boulder. Spendiamo due parole sulle disabilità. Chi sta facendo il possibile per agevolare la partecipazione nello sport dei disabili? Credo che chi ne ha la possibilità si sta muovendo nella giusta direzione. In origine tutti gli sport disabili erano gestiti dal CIP. Su richiesta del CONI, ogni federazione nazionale ha aperto una sezione disabilità. L’obiettivo era quello di destinare allo sport per persone con handicap maggiori risorse sia in termini di competenza che in termini finanziari. Ma le federazioni più “povere” tra cui la FASI non hanno risorse economiche da destinare alla sezioni disabilità, che continuano a sostenere grazie al budget limitato che viene passato dal CIP. Nonostante questa difficoltà, ci sono molte persone che si stanno impegnando su questo fronte. In Italia c’è anche grande assistenzialismo che se da un lato è vero che non porta competenze, dall’altro comunque aiuta a tener viva l’attenzione. Chi invece dovrebbe fare di più? Il mondo dello sport è interfacciato con numerose realtà, è un business abnorme. Ed è dunque facile perdere “il filo”. Per cui non è possibile individuare qualcuno da incolpare. Sono convinto che inevitabilmente la situazione migliorerà, anche perché aumenta continuamente il numero di disabili che esprime il proprio interesse per lo sport. Per cui chi ringrazi? Chi rimproveri? Ringrazio la mia famiglia e Montura oltre che tutte le persone che ho incontrato e che hanno un secondo di tempo e di energia da dedicarmi. Ringrazio da un certo punto di vista anche la mia malattia, che mi ha insegnato a chiedere e a interagire con le altre persone. Mi rendo conto di ciò che mi ha regalato la mia condizione. Io oggi ho un altro punto di vista del mondo. Di contro, rimprovero chi non riesce a prendersi il tempo per ascoltare. Ascoltare se stesso, i segnali della vita, gli altri. Chi sa ascoltare non può non essere d’aiuto.

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FOCUS ON /

ISF: progetto di sintesi delle norme di sicurezza nelle gare a cura di: Davide Corrocher foto: Jordi Saragossa

Il rischio esiste. Quindi? Avviato a ottobre 2012 e concluso grazie alla collaborazione di atleti e organizzatori, il programma è uno strumento destinato a staff e skyrunner utile per avere una visione immediata e pratica su quali provvedimenti adottare in caso di emergenza. Charles Bukowski scrisse: “L’incertezza della conoscenza non è diversa dalla sicurezza dell’ignoranza”. La forza espressiva di un tale assunto sta forse nella sua intelligente duttilità e nella sua pronta adattabilità a molteplici contesti. Non è affatto difficile ad esempio interpretare la saggezza del discusso scrittore americano alla luce di alcuni argomenti di attualità per quanto riguarda il nostro settore e in particolare nella sua versione skyrunning. Conoscenza e ignoranza sono esattamente due parole chiave sulle quali correttamente ci si sofferma spesso quando si trattano temi riconducibili a un altro termine che, casualmente, ritorna nella nostra traduzione del provocante poeta: sicurezza. Responsabilità degli organizzatori di gare, consapevolezza degli atleti, norme e codici comportamentali: sono questi aspetti sui quali soprattutto da qualche anno a oggi viene concentrata molta attenzione da parte di chi corre in montagna e ovviamente da parte di media e di operatori interessati. La crescita e lo sviluppo di questo sport hanno provocato un necessario miglioramento in questa direzione. La preparazione degli atleti, la realizzazione di nuovi materiali e di prodotti sempre più performanti (che in alcuni casi come al The North Face Ultra Trail du Mont Blanc sono resi obbligatori per la partecipazione all’evento), il costante aggiornamento del regolamento delle singole competizioni, la sempre maggiore diffusione di articoli e servizi che trattano la questione in maniera sempre più approfondita: sono questi tutti elementi che portano beneficio alla disciplina. I fatti recenti - Ma come si diceva con Bukowski, l’incertezza della conoscenza, o meglio, parafrasando, una conoscenza incerta non è diversa dalla sicurezza dell’ignoranza. Ecco che quindi, nonostante tutto talvolta si osserva ancora che accadano episodi sconcertanti come quello tristemente occorso in occasione dell’ultima edizione della Maremontana. Molto si è detto della responsabilità dell’organizzazione unitamente a quella degli atleti circa lo svolgimento del trail ligure, nel corso del quale Paolo Ponzo ha perso la vita. Così come molto si era detto l’anno precedente dopo che l’esperta skyrunner Teresa Farriol era incorsa nella stessa sorte a causa dell’ipotermia che l’aveva colta durante la partecipazione al Cavalls del Vent. Al di là tanta eco che si è generata (anche se occorre dire che in alcuni casi si è trattato più che altro di una vuota riso-

In queste pagine alcune immagini scattate in occasione dell’ultima edizione dell’Ice Trail. Qui e sotto Kilian Jornet e François D’Haene si danno battaglia

conferenza con Insubria Sky Team nanza, come abbiamo denunciato noi stessi – vedi editoriale

Outdoor Magazine 3 – 2013), la verità vera che non potrà mai essere discussa è quella descritta dal campione in carica alle Skyrunner World Series Kilian Jornet che al magazine Spirito Trail aveva dichiarato: “Dobbiamo renderci conto che pratichiamo uno sport di montagna e in montagna il rischio zero non esiste”. A dirlo è uno salito e sceso dal Cervino in meno di tre ore (la grande impresa è dello scorso 21 agosto) e a sfortunata conferma di tutto questo, il destino ha voluto che poche settimane fa sia scomparso il giovanissimo campione di arrampicata Tito Traversa proprio a causa di un incidente mentre si esercitava su una parete a Orpierre in Francia.

La sicurezza nel trail running Il 9 maggio a Varese con medici, organizzatori e atleti come Marco Zarantonello del Team Salomon Agisko e Stefano Trisconi. Sempre in tema di sicurezza e soprattutto di informazione e consapevolezza, l’associazione Insubria Sky Team ha organizzato per lo scorso 9 maggio una serata per coinvolgere il pubblico attraverso la testimonianza di alcuni esperti. All’interno della sede del Gruppo Ciclistico Prealpino di Bresnate (VA) sono intervenuti il dottor Luigi Vanoni, esperto di medicina in montagna; Livio Tretto, organizzatore del trail Terra Acqua Cielo; Andrea Poggioni, trail runner ed esperto di materiali tecnici; e Massimo Tamborini, guida alpina di Como. All’incontro hanno partecipato anche due top atleti nazionali come Marco Zarantonello del Team Salomon Agisko e Stefano Trisconi, fresco vincitore delle Porte di Pietra. Gli argomenti trattati hanno riguardato alcuni degli aspetti più urgenti che devono necessariamente appartenere al bagaglio di conoscenze tecniche di chi corre in montagna. Quali sono le cause da cui deriva uno stato di ipotermia e quali sono i metodi per reagire a essa, qual è l’attrezzatura che è opportuno impiegare soprattutto nel caso di partecipazione a un trail lungo e impegnativo: questi e altri temi sono stati approfonditi durante il convegno. Visto il buon successo di partecipazione, i membri di Insubria Sky Team hanno in programma di allestire nuovi appuntamenti per approfondire ulteriormente altri aspetti come l’alimentazione e l’integrazione.

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www.insubriaskyteam.It


PROTOCOLLO ISF VERTICAL

1.000 mt di dislivello in ascensione con una pendenza superiore al 30% 1. ATLETI

I piani di emergenza - Le diverse indicazioni sono suddivise per categorie secondo le tre discipline Vertical, Sky e Ultra, a indirizzo di atleti da una parte e di organizzatori dall’altra. Da segnalare che nello specifico delle specialità sulle lunghe distanze sono previsti due piani di emergenza da adottare in base alle necessità che si possono verificare per via delle condizioni di gara. Più precisamente il piano B è pensato per tutelare la salvaguardia dei partecipanti e dello staff in condizioni climatiche che consentono comunque di conservare il più possibile l’originalità del tracciato. Qualora sia resa necessaria l’adozione di un percorso di riserva, vengono mantenuti invariati il 75-80% della distanza e del dislivello originali. Sono previsti in questo caso la riduzione della distanza e dei punti critici, oltre alla modifica dell’orario di partenza e del tempo limite per il raggiungimento dei check point. In caso di condizioni particolarmente rigide che possono rendere necessaria la sospensione dell’evento, si fa riferimento al piano C. Il 50-60% del tracciato rimane quello originale e viene aumentato il numero degli ufficiali di gara. Vengono pianificati diversi punti di assistenza per gli atleti che si ritirano e zone da cui è possibile raggiungere direttamente il traguardo in caso di emergenza. In ogni caso, la manifestazione non deve essere cancellata o rinviata se non in casi estremi. www.skyrunning.com

Photo: Ian Corless

ski

SkyRace e SkyMarathon 1. ATLETI • SkyRace: età minima 16 anni per le gare al di sotto dei 3.000 mt di quota e con meno di 25 km di lunghezza • SkyMarathon: età minima 18 anni. Qualificati: SkyRace finisher negli ultimi 12 mesi • Certificato medico e assicurazione infortuni • Equipaggiamento tecnico SkyRace: t-shirt tecnica, pantaloncini o tights, scarpe da trail running, giacca anti-vento • Equipaggiamento addizionale SkyMarathon: giacca anti-pioggia, guanti, camel bag, protezione per la testa, bastoncini… in accordo con il regolamento di gara. Briefing pre-gara • Tesserino della federazione: obbligatorio per le gare europee, raccomandato nel resto del mondo

2. ORGANIzzatori • Il sito della corsa deve includere il profilo, la mappa e il programma. Prima della partenza deve essere fatto un briefing, anche in lingua inglese • Segnalazioni: sui percorsi tecnici o sulla neve, i segnali devono essere posizionati a distanza uno dall’altro compresa all’interno del campo visivo • Nelle competizioni in luoghi con rigide regolamen-

Marco De Gasperi e Kilian Jornet alla Mont Blanc Marathon tazioni ambientali o che rendono necessari provvedimenti di sicurezza, è obbligatorio seguire il sentiero • Stazioni di soccorso suggerite ogni 5-10 km, a metà del percorso e al traguardo • Partenza di massa: i top atleti devono essere davanti a tutti • Start/finish area: assistenza medica, toilette, zona pacchi gara, punti di ristoro con acqua e cibo • I piani B e C devono essere approntati in ogni caso e adottati qualora le condizioni lo rendano necessario. Gli atleti devono essere informati della loro esistenza e del contenuto. Il piano B deve essere presentato durante il briefing alla partenza • Gli atleti devono esibire tesserino di federazione, assicurazione o eventuale esenzione (nei Paesi in cui è riconosciuta)

ultra

Ultra SkyMarathon: oltre 50 km e oltre 80 km 1. ATLETI • Età minima 18 anni per le gare fino agli 80 km. A partire da 21 anni per quelle oltre gli 80 km. Qualificati: SkyMarathon e Ultra finisher entro gli ultimi 12 mesi • Certificato medico e assicurazione infortuni • Equipaggiamento tecnico: protezione per la testa, t-shirt tecnica, ¾ tights o pantaloncini e calze a compressione, calze, scarpe da trail, giacca anti-pioggia, hydratation pack • Equipaggiamento addizionale: torcia frontale, guanti, long tights, telefono, bastoncini, cibo, acqua, coperta termica, copertura di riserva, telefono cellulare con numero fornito dagli organizzatori, fischietto, altro equipaggiamento richiesto dagli organizzatori o reso necessario dalle condizioni climatiche • Sacca per le calzature o altro equipaggiamento da raccogliere ai check point in accordo con il regolamento di gara • Tesserino della federazione: obbligatorio per le gare europee, raccomandato nel resto del mondo

2. ORGANIzzatori • Il sito della corsa deve includere il profilo, la mappa e il programma. Prima della partenza deve essere fatto un briefing, anche in lingua inglese • Segnalazioni: sui percorsi tecnici o sulla neve, i segnali Emelie Forsberg e Rickey Gates

• Il sito della corsa deve includere il profilo, la mappa e il programma. Prima della partenza deve essere fatto un briefing, anche in lingua inglese • Il tracciato deve essere il più diretto possibile. Le segnalazioni devono includere l’altitudine e devono essere posizionate ogni 100 o 200 mt • Punti di ricovero suggeriti a 500 mt di quota e/o al traguardo (non obbligatori) • Mass start consentita • Drop bag obbligatoria in caso di cattivo tempo • Piano B: solo per i percorsi tecnici o in rigide condizioni climatiche • Gli atleti devono esibire tesserino di federazione, assicurazione o eventuale esenzione (nei Paesi in cui è riconosciuta) Photo: Ian Corless

Il progetto della Isf - Proprio perché si vuole evitare anche in questo momento di spendere ulteriori commenti più o meno pertinenti, vogliamo piuttosto sottolineare qual è la posizione presa in merito al tema della sicurezza dalla International Skyrunning Federation (Isf). O meglio, quali sono i provvedimenti adottati in questa direzione. A ottobre 2012 è stato avviato un lavoro di sintesi delle norme e delle raccomandazioni vigenti all’interno dei campionati della federazione. “La base di partenza è quella del regolamento attuale, che come tutti i regolamenti complessi è utile solo per consultare i singoli articoli quando c’è un problema e non per avere una visione immediata e pratica della situazione” ha spiegato il presidente della Isf Marino Giacometti. “Grazie al contributo di atleti e organizzatori gara, poche settimane fa abbiamo portato a termine questo progetto, nella speranza che possa contribuire a elevare il livello di attenzione e responsabilità da parte di tutti i protagonisti di questo splendido stadio che è la montagna e ci permetta di affiancarci agli sport outdoor in maniera più consapevole e preparata”.

2. ORGANIzzatori

Photo: ISF

Fulvio Dapit

• Età minima 16 anni. Richiesti certificato medico e curriculum sportivo • Equipaggiamento tecnico: calzature da trail running o minimaliste con un buon grip • Trasporto di giacca anti-vento, da indossare per la discesa (da procurarsi autonomamente qualora non fosse presente nel pacco gara) • L’impiego dei bastoncini è regolato dagli organizzatori della singola gara e approvato dalla commissione tecnica della Vertical Chamonix Isf. Il loro utilizzo può essere consentito per tutta la corsa, in una sezione specifica o può essere proibito. In ogni caso è obbligatorio proteggere le punte • Tesserino della federazione: obbligatorio per le gare europee, raccomandato nel resto del mondo

Timothy Olson alla Transvulcania devono essere posizionati a distanza uno dall’altro compresa all’interno del campo visivo • Nelle competizioni in luoghi con rigide regolamentazioni ambientali o che rendono necessari provvedimenti di sicurezza, è obbligatorio seguire il sentiero • Stazioni di soccorso suggerite ogni 10 km, a metà del percorso e al traguardo • Partenza di massa: i top atleti devono essere davanti a tutti • Start/finish area: assistenza medica, toilette, zona pacchi gara, punti di ristoro con acqua e cibo • I piani B e C devono essere approntati in ogni caso e adottati qualora le condizioni lo rendano necessario. Gli atleti devono essere informati della loro esistenza e del contenuto. Il Piano B deve essere presentato durante il briefing alla partenza • Gli atleti devono esibire tesserino di federazione, assicurazione o eventuale esenzione (nei Paesi in cui è riconosciuta)

I piani B e C devono essere adottati in base alla rigidità delle condizioni climatiche

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PRODOTTO DEL MESE /

Ignite Protettiva e ammortizzata, la new entry per la linea trail di Scarpa è dedicata a chi corre sulle lunghe e le ultra distanze. Massimo comfort nell’avampiede, grazie all’inserto rigido in Eva sotto l’intersuola.

puntalino / Realizzato in gomma spruzzata, protegge il piede da sassi e detriti e aumenta la durata della scarpa

TOMAIA / Fabbricata con mesh tridimensionale, garantisce elevata traspirazione e leggerezza. Nella parte inferiore è applicato un inserto di supporto in micro-nubuck impermeabile

Informazioni di baSE / Per / Uomo e Donna Collezione / Primavera Estate 2014 Disciplina / Trail running Target / Calzatura da race per le medie e lunghe distanze, trail e ultra trail. Nella versione WMN la struttura è differenziata con un profilo disegnato per seguire la figura del piede femminile I tre punti di forza 1 / Leggerezza, grazie alla tomaia in mesh tridimensionale e all’intersuola in Eva iniettata a media densità 2 / Ammortizzazione e reattività con la mescola in gomma HDR della suola 3 / Protezione dagli impatti attraverso il design specifico del sistema della suola

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fodera / Stretch Textile

logo /

collarino / In mesh, permette maggiore contenimento del tallone e comfort

fettuccia / Facilita l’operazione di calzata

COLORI / Uomo

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Scheletro esterno con sistema di fettucce cucite sul tessuto e sull’inserto, assicura un fit preciso e una calzata su misura adattabile a tutte le forme del piede. La tenuta è migliore con un elevato contenimento laterale

In rilievo realizzato direttamente sullo stampo

Differenziale / 8 mm Peso / Uomo 305 gr, Donna 265 gr Misure / Uomo 39-48 Eu (con mezze musure), Donna 37-42 Eu (con mezze misure) Colori / Uomo - blue / silver, green / silver; Donna – azure / silver, lime / silver Prezzo / 109 euro

blue / silver

Exoskeleton /

Donna

green / silver

azure / silver

lime / silver


Dalla “minimalista” alla “strutturata”

inserto anatomico / Inserto in Eva rigida tra l’intersuola e il battistrada per un appoggio più stabile e preciso. È disegnato con una struttura che segue la conformazione anatomica dell’avampiede. In questo modo viene assistita la rullata fino al momento dello stacco e la corsa risulta più naturale e confortevole

suola / Il battistrada è in mescola di gomma HDR, appositamente formulata per esercitare un’azione di ammortizzamento dinamica e offrire un grip ottimale anche sui terreni più insidiosi

Il trail secondo Scarpa La nuova Ignite si inserisce fra i due modelli continuativi della collezione SS 2013. Ecco le ultime versioni di Minima e Enduro. La storia di Scarpa testimonia una presenza molto importante nel settore del mercato outdoor invernale, con un posizionamento di eccellenza nel segmento dello sci alpinismo. Sulla base della lunga esperienza maturata nello sviluppo e realizzazione di prodotti per lo sport in montagna e motivata dalla volontà di restare a fianco dei propri atleti che non si fermano con la bella stagione, con la SS 2013 l’azienda fondata dalla famiglia Parisotto ha realizzato la sua prima linea di calzature trail. Versatili e funzionali, si caratterizzano per l’impiego di soluzioni e tecnologie pensate per offrire comfort e sostegno. Per la SS 2014, oltre all’introduzione in collezione della nuova Ignite vengono riproposti i modelli Minima ed Enduro. Minima

INTERsuola / In mescola di Eva iniettata a media densità, è molto leggera e reattiva. Grazie al particolare design dello stampo, permette di avere un’ottimale risposta in termini di assorbimento degli urti e ritorno di energia: in fase di appoggio e di spinta, il materiale si adatta naturalmente allo stile di corsa e si deforma in maniera mirata solo nei punti necessari

Per gare e corse sulle brevi distanze, ha una tomaia disegnata per assicurare una calzata precisa e realizzata con una struttura in microfibra termosaldata in mesh 3D. Indicata per utilizzo su sentiero e terreno non estremo, è flessibile, reattiva e leggera e consente di avere una sensibilità ottimale sul terreno. L’intersuola è in Eva iniettata, con fenditure posteriori che offrono maggiore capacità di assorbimento degli impatti. Il differenziale di 6 mm rende l’appoggio più naturale. Il battistrada in gomma Vibram essenziale e leggero è disegnato per non trattenere fango e terriccio.

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la conformazione differenziata dei chiodi /

Chiodi sotto l’avampiede con un design dalla conformazione specificatamente pensata per assicurare maggiore aderenza e ottimizzare la trazione

Chiodi centrali a forma elicoidale asimmetrica, migliorano la stabilità nelle due fasi di appoggio e stacco. La spaziatura degli stessi permette una facile eliminazione dei residui di terriccio

Chiodi posteriori con sezione a forma trapezoidale. Il segmento obliquo offre attrito con il suolo e assistenza durante l’appoggio sul tallone, migliorando la fase di frenata

Pensata per chi corre sulle medie e lunghe distanze, è strutturata e protettiva per uso intensivo sui terreni accidentati. La tomaia è in microfibra e mesh 3D con un’applicazione protettiva in PU. La calzata risulta confortevole e fascia il piede senza costringerlo grazie alla costruzione Wrap Cage e alla ghettina interna. L’intersuola è costruita con due sezioni in Eva a diversa densità ed è dotata di un inserto stabilizzante in PU. Il battistrada è in gomma Vibram a doppia mescola (in foto sotto le quattro versioni in Gore-Tex).

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FOCUS ON /

riflettori sul gruppo guidato da Maurizio Scilla a cura di: Simone Berti

Lafuma Team Italia, la corsa offroad nel sangue L’azienda continua a battere con buoni esiti la strada del trail running, protagonista in questa stagione in Italia grazie a un team di otto atleti in parte rinnovato e ricco di talento. E i risultati estivi sono stati ben più che soddisfacenti. Presentiamo di seguito sette dei suoi membri (l’ottavo, Igor Marchetti, è infortunato e quest’anno non ha potuto correre). Monte Casto nel 2007, ancora in versione ridotta. I primi veri Ultra trail nel 2010 con il Trail des Fiz in Francia e la CCC”. Ingresso nel Team: nel 2012. Il ricordo più bello: “Le sensazioni più belle nel trail arrivano quando riesco a spegnere la testa, felice di correre libera sentendomi un tutt’uno con l’ambiente che percorro. Indimenticabili saranno sempre gli applausi dei trail che ho concluso con una vittoria”. Migliori risultati in carriera: 1a Gran Trail Valdigne 2012 2a Tor des Geants 2012 2a Andorra Ultra Mitic 2013 LISA BORZANI Nata a Este (Pd) il 12/05/1979, vive a Teolo (Pd) Lavoro: impiegata in un istituto bancario. Quando hai iniziato a correre: “Le prime corse le ho fatte a spalle di papà all’età di 5/6 anni nelle non competitive, poi ho smesso, lo studio mi assorbiva troppo tempo e ho ripreso all’Università. Il primo vero trail nel 2012”. Ingresso nel Team: nel 2013. Il ricordo più bello: “L’anno scorso stavo provando il Tor des Geants con Paolo e abbiamo incontrato il mitico Bruno Brunod che ci ha fatto i complimenti per quello che stavamo facendo, incredibile. Uno come lui, che è una leggenda e ha vinto tutto, ha fatto i complimenti a noi, questa è l’atmosfera trail”. Migliori risultati: 1a Abbots Way 2013 1a Trail Malandrino 2013 1a Cima Tauffi Trail 2013

SONIA GLAREY Nata ad Aosta il 29/05/1970, vive e lavora a Ivrea (To) Lavoro: gestisce un negozio di erboristeria, fitoterapici, alimenti naturali e integrazione per sportivi. Quando hai iniziato a correre: “Ho iniziato a corricchiare con garette di paese nel 2007, prediligendo gare di corsa in montagna (sono cresciuta in un paesino a 1800 mt). Il mio primo trail è stato il Lafuma Trail

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IVAN GERONAZZO Nato a Valdobbiadene (Tv) il 25/10/1971, vive a Valdobbiadene Lavoro: viticoltore e produttore del Valdobbiadene Prosecco “Barichel” D.O.C. Quando hai iniziato a correre: “Ho iniziato a correre 4 anni fa, 3 anni fa i primi trails”. Ingresso nel Team: nel 2013. Il ricordo più bello: “Senza dubbio la Lavaredo Ultratrail. Finire terzo e primo italiano in una gara così importante mi ha riempito di gioia! Ci tenevo tantissimo ma non mi aspettavo un tale risultato”. Migliori risultati in carriera: 1° Trail dei Brac 2013 1° Trail del Contrabbandiere 2013 3° Lavaredo Ultratrail 2013

CHRISTIAN INSAM Nato a Bolzano il 24/09/1976, vive a Santa Cristina-Val Gardena Lavoro: falegname. Quando hai iniziato a correre: “Ho praticato l’hockey su ghiaccio (Fassa e Val Gardena), poi terminata l’attività, nel 2005, ho iniziato a correre e nel 2010 ho fatto le mie prime esperienze nei trails”. Ingresso nel Team: nel 2013. Il ricordo più bello: “La Transvulcania 2013, gara stupenda, amo gareggiare sulle isole”. Migliori risultati: 1° 24 h Ski Alp 2013 2° Traversata Colli Euganei 2013 22° Transvulcania 2013

DANILO LANTERMINO Nato a Saluzzo (Cn) il 12/02/81, vive a Piasco (Cn) Lavoro: impiegato in assistenza tecnica presso una ditta che produce interruttori per auto. Quando hai iniziato a correre: “Ho iniziato a 12 anni con i giochi della gioventù, ma dai 20 ai 28 anni sono rimasto fermo. Il mio primo trail è stato la Via dei Lupi nel 2009”. Ingresso nel Team: nel 2012. Il ricordo più bello: “Difficile sceglierne uno, perché in questo sport ogni uscita, gara o allenamento fa provare emozioni nuove”. Migliori risultati: 1° Finestre di Pietra 2013 1° Ecomaratona delle Madonie 2013 1° 3 Rifugi Val Pellice Trail 2013

ANDREA MORETTON Nato a Pordenone il 17/04/1972, vive a Dardago (Pn) Lavoro: educatore presso una comunità psichiatrica. Quando hai iniziato a correre: “Ho iniziato a correre con le campestri alle scuole medie e superiori. Il mio primo trail ufficiale nel 2007, all’Ecomaratona dei Cimbri”. Ingresso nel Team: nel 2012. Il ricordo più bello: “C’è una solidarietà tra i partecipanti di un trail che non si trova in nessun altra occasione competitiva”. Migliori risultati: 1° Traversata Colli Euganei 2012 1° Ultrabericus 2013 2° trail dell’Orsa 2013 MIRKO RIGHELE Nato a Schio (Vi) il 17/09/1973, vive a Santorso (Vi) Lavoro: montatore meccanico di macchine alimentari. Quando hai iniziato a correre: “Ho iniziato a correre 5 anni fa con qualche piccola gara di corsa in montagna, poi quasi per scherzo ho partecipato alla 2a edizione della Lavaredo Ultratrail e da lì ho preso coraggio”. Ingresso nel Team: nel 2013. Il ricordo più bello: “Non ho ricordi più o meno belli... ma mi piace quando in gara corro nel silenzio della montagna”. Migliori risultati: 1° Ultrabericus Twin 2013 1° Transcivetta a coppie 2013 1° Trans d’Havet 40 km 2013



FOCUS ON /

Nel 2012 il circuito ha attirato oltre 2.500 camminatori a cura di: Monica Viganò

Parte in quinta il Nordic Walking in Tour Foto: Manrico Dell’Agnola

Nel 2013 il tour festeggia il suo primo lustro con una serie di novità. Tra cui la creazione dei programmi Top e The Best per un totale di 17 tappe. Che godono del supporto di Fizan, Dolomite, Odlo, Karpos e – da quest’anno – Masters.

L’idea di fondo è quella di creare un circuito che riunisca vari eventi di camminata nordica nell’area del bellunese. Definiti i dettagli, il progetto viene presentato alla fiera dell’Outdoor di Longarone nel settembre 2008. E riscuote subito grandi consensi. Così la primavera seguente prende il via la prima edizione del Nordic Walking in Tour, con un calendario di 11 appuntamenti. “Il tutto è stato possibile grazie alla collaborazione con diverse associazioni sportive trevigiane, veneziane e vicentine”, dichiara Antonella Giacomini, una delle organizzatrici del circuito. “L’impronta è quindi stata regionale sin dall’inizio. Solo in seguito abbiamo aggiunto a calendario tappe in Trentino e in altre regioni come Lazio e Sardegna”. Un pool di manifestazioni - L’Associazione Nordic Walking in Tour costituita nel 2011 ha riunito realtà sportive come il NW Montegrappa e l’AIEF (associazione insegnanti educazione fisica di Belluno), che per prime hanno creduto nella validità della pratica del nordic walking. Oggi il circuito è un contenitore di eventi solo in parte organizzati dall’Asd stessa. La stragrande maggioranza è infatti realizzata da altre associazioni sportive che chiedono di rientrare nel ricco calendario del Nordic Walking in Tour. Il connubio con il mondo running - Da sempre le manifestazioni proposte sono spesso legate a importanti eventi di running che vedono nel nordic walking una possibilità di differenziazione e di coinvolgimento di sportivi meno agonisti che non si accontentano di vivere passivamente l’evento. Da qui la collaborazione con manifestazioni del calibro di X-Terra Italy Sardegna, Due Rocche, Belluno-Feltre Run, Treviso Marathon, Transcivetta, Prealpi Bike-Run Marathon. Nonché il progetto regionale Veneto Top Walk, che realizza percorsi di nordic walking utilizzando gli impianti di risalita invernali. Le finalità trasversali - Oltre a promuovere la camminata nordica, il circuito intende offrire visibilità alle località in cui viene ospitato anche dal punto di vista paesaggistico, naturale, storico, culturale, artistico e persino culinario. “In particolare abbiamo posto attenzione a i siti poco noti e che non rientrano negli affollati circuiti turistici. Piccoli scrigni nascosti che impreziosiscono il Triveneto”. Il format del tour - Fin dall’inizio, come ammette la stessa Antonella, “fu evidente l’incongruenza tra la filosofia del camminare per benessere e il premiare coloro che arrivavano tra i primi

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anche tralasciando la tecnica”. Per questo è stato stilato un regolamento che squalificasse in caso di corsa evidente. Ma non è stato sufficiente. Così oggi il tour prevede eventi in formula Sprint, dove vengono premiati coloro che coprono il percorso in un tempo che più si avvicina a quello medio di tutti i partecipanti. Ci sono poi eventi in formula Trail, vere e proprie passeggiate svolte in compagnia di istruttori, piuttosto che guide ambientali o storico-culturali. Sono stati poi inseriti i premi fedeltà, che a fine anno vengono assegnati a chi totalizza il maggior chilometraggio. Inoltre viene incentivata la creazione di gruppi: a ogni tappa viene premiato il più numeroso e al termine del tour viene consegnato un riconoscimento a quelli che totalizzano il maggior numero di atleti presenti agli eventi. “Grazie a questi accorgimenti e all’ottima accoglienza delle location coinvolte”, continua Antonella, “l’edizione 2012 ha portato a camminare oltre 2.500 persone. E ci siamo convinti ad ampliare ulteriormente l’edizione 2013, la quinta del tour, che conta un totale di 17 tappe tra Sprint e Trail tra Trentino, Veneto e Lazio”. Il target - Grazie soprattutto alla formula Sprint, il tour ha saputo coinvolgere un’utenza giovane. Importanti anche i numeri segnati dagli uomini, sempre più attratti da questa attività erroneamente considerata prettamente femminile. Il nordic walking è inoltre scelto da molti atleti in fase di riabilitazione da traumi. “È poi soddisfacente notare come tante persone abbiano scoperto il piacere di muoversi all’aria aperta proprio grazie al nordic walking, un’attività facilmente personalizzabile”, aggiunge Antonella. Gli sponsor - Molti sono i supporter che in questi cinque anni hanno seguito il Nordic Walking in Tour nel suo complesso o in singole tappe. Anche quest’anno hanno creduto nella validità dell’iniziativa aziende del settore come Fizan e Dolomite, che sin dall’inizio hanno fornito sostegno economico, premi e i bastoncini (nel caso di Fizan) necessari ad avvicinare i neofiti. Tra le new entry Master, che sta appoggiando con particolare impegno l’edizione in corso. L’abbigliamento è curato nella stagione estiva da Odlo. Mentre Karpos si fa carico di coprire gli istruttori durante le uscite invernali. Dal 2012 infatti il tour propone anche trail sulla neve con le ciaspole, evitando così un’interruzione dell’attività nei mesi invernali. Sul fronte calzature, dieci istruttori testano da un paio di anni il modello Aria firmato Dolomite, una scarpa nata specificatamente per il nordic walking. Molti sono peraltro i camminatori che nel 2012 l’hanno ricevuta in premio per aver totalizzato il maggior chilometraggio.

Il calendario 2013 - L’edizione 2013 del circuito presenta due programmi ben distinti: Top e The Best Meeting. Entrambi concorrono per i premi fedeltà finali. Il primo premierà i 10 walker che avranno totalizzato il maggior numero di km. Il secondo invece premierà i 40 atleti che avranno totalizzato il maggior numero di km ottenuti sommando quelli percorsi nel programma The Best alla metà di quelli percorsi nel programma Top. La premiazione avverrà il 15 dicembre a Belluno in occasione della Santa Klaus Running, importante appuntamento internazionale di corsa su strada che anche quest’anno ha voluto ospitare il Nordic Walking in Tour.

Programma Top - Il programma Top propone 6 appuntamenti selezionati sulla base della complessità dei percorsi in termini di chilometraggio e di impegno fisico richiesto. Questo programma risponde all’esigenza espressa da alcuni camminatori di cimentarsi in percorsi più lunghi o più impegnativi. La formula Top ha compreso a calendario tre Super Sprint Dolomitici (7 luglio a Gosaldo Agordino - BL; 14 luglio a Predazzo - TN; 1° settembre a Parola - BL) e tre tappe Half Marathon con percorsi oltre i 20 km (Monte Grappa – TV/VI; Lessinia - TN; Farra d’Alpago, foresta del Consiglio - BL). Novità assoluta è stata la Combinata dei Parchi Dolomiti-Mare Sprint, due appuntamenti unici nel loro genere che hanno accompagnato gli amanti della camminata nordica alla scoperta dei parchi della Laguna Nord di Cavallino Treporti (VE, 5 maggio) e delle Dolomiti Bellunesi (8 settembre). Hanno partecipato a questo secondo evento anche i disabili, attraverso un percorso facilitato. Coloro che hanno partecipato a entrambe le tappe saranno premiati con una lezione gratuita di orienteering prevista per il 21 settembre, in preparazione alla prova di nordic walking orienteering che si terrà il giorno seguente a Imer nella valle di Primiero (TN). La prova si svolgerà in occasione della “Gran festa del Desmontegar”, altra novità assoluta dell’edizione 2013 del Tour. Programma The Best Meeting - Il programma The Best Meeting è invece a carattere nazionale e raccoglie il meglio degli eventi. Il suo calendario propone 6 tappe classiche Sprint (10/15 km con premiazione dei tempi medi) tra cui una interessante combinata sulle Prealpi Bellunesi e Trevigiane (29 giugno a Valmorel/Limana – BL; 11 agosto a Melere/ Trichina – BL), due appuntamenti con le ciaspole (uno svoltosi a febbraio a Cansilio – BL; uno in programma il 12 gennaio 2014 e legato alla CiaspoDoloMitica di Parola in Val Complico - BL). www.nordicwalkingintour.it



FOCUS ON /

Report della 6a edizione dell’evento, 10° anniversario dalla prima corsa a cura di: Monica Viganò foto: Red Bull

Red Bull XAlps, edizione da record Ben 31 atleti da 21 nazioni si sono sfidati lungo i 1.031 km di percorso tra parapendio e trekking. Sul podio lo svizzero Christian Maurer (che ha chiuso per la prima volta in meno di 7 giorni) seguito dai francesi Clement Latour e Antoine Girard. Primo italiano Peter Gebhart. Antoine Girard (FRA), 3° classificato

Martin Muller (SUI2)

Il miglior biglietto da visita del “toro rosso” sono i numerosi eventi che lo vedono protagonista. Che sia sponsor o diretto organizzatore, è a suo agio in pressoché ogni ambito sportivo. Persino nel mondo outdoor, come dichiarano i numeri di successo registrati da eventi quali il Red Bull Dolomitenmann e il Red Bull 400 organizzati in Austria, oppure il Red Bull Elements ospitato in Francia. Tra tutti però il più celebre e “incredibile” è il Red Bull XAlps. Dove, come, quando - Nel 2013 il Red Bull XAlps, che si svolge con cadenza biennale, ha spento 6 candeline e ha al contempo festeggiato il 10° anniversario dalla disputa della prima gara (datata 2003). Il 7 luglio scorso 31 atleti provenienti da 21 nazioni sono partiti per una sfida su un percorso di oltre 1.000 km che si è snodato tra le Alpi, da Salisburgo a Monaco. Durante il percorso, da chiudere tassativamente entro il 19 luglio, non è stata ammessa possibilità di assistenza tecnica o esterna. Tutti gli iscritti avevano l’obbligo di passare per 10 turnpoint percorrendo ogni chilometro a piedi o in volo a bordo del proprio parapendio. Pertanto per partecipare alla gara era necessaria un’esperienza di volo con il parapendio oltre a un’eccezionale capacità di resistenza (non è insolito per gli atleti percorrere fino a 100 km al giorno). Infatti gli atleti partecipanti sono stati selezionati tra i piloti di parapendio più esperti al mondo e tra avventurieri con diversi anni di esperienza sulle montagne. Durante la notte gli iscritti dovevano fermarsi dalle 22.30 alle 5.00 del mattino successivo. Per l’edizione 2013 però è stato pre-

visto un Night Pass, che ha concesso a chi lo ha richiesto di avanzare a piedi per tutta la notte. “Red Bull XAlps - afferma Hannes Arch, ideatore dell’evento - non è solo una sfida fisica. I protagonisti sono corpo e mente. Gli atleti gareggiano per 18 ore al giorno e sostengono questo ritmo per più giorni. È una vera avventura”. Il tracciato di gara - Il panorama di Salisburgo ha fatto da cornice alla partenza della gara, che ha preso il via domenica 7 luglio alle ore 11.30 a Mozartplatz. I 10 cancelli obbligatori attraverso i quali sono passati gli atleti erano situati in Austria, Germania, Italia, Svizzera e Francia. Il percorso ha previsto l’attraversamento di famose vette come il Cervino e il Monte Bianco. Gli atleti hanno inoltre attraversato splendide città alpine come Garmisch-Partenkirchen, Wildkogel, Solda e Interlaken. Il direttore di gara Christoph Weber ha così commentato il tracciato di gara: “Tracciare il percorso è stato entusiasmante. Abbiamo voluto includere paesaggi emozionanti, natura selvaggia, suggestivi passaggi tra le frontiere e celebri siti di parapendio. Volevamo un percorso epico”. La tecnologia al servizio dell’evento - Tra le novità dell’edizione 2013, spicca l’utilizzo dell’applicazione Red Bull Mobile Live Tracking che ha concesso di seguire la gara in tempo reale su smartphone, tablet e desktop anche nelle zone più impervie e remote delle Alpi. Inoltre le informazioni meteo implementate da wetter.tv, l’utilizzo di mappe 3D, gli aggiornamenti in tempo reale e le statistiche di gara hanno portato l’esperienza degli spettatori a un nuovo livello ancora più avvincente e hanno ulteriormente rafforzato il coinvolgimento del pubblico che negli anni ha fatto segnare numeri in continua crescita. Per l’edizione 2011 vi sono stati infatti 73 milioni di contatti grazie alla carta stampata, 500 ore di trasmissioni tv in 130 paesi, 2 milioni di visitatori unici sul sito, 8,5 milioni di post visti su Facebook e 22 milioni di visualizzazioni su Youtube (per i numeri registrati nel 2013, vedi box nella pagina a fianco).

attraversato le Alpi da Salisburgo a Monaco in soli 6 giorni, 23 ore e 40 minuti. Si tratta dunque di un nuovo record (il precedente era dell’edizione 2009 e contava 2 giorni in più di gara) che ha dello straordinario, considerando che il percorso di quest’anno era il più lungo della storia dell’evento. “È un risultato davvero sorprendente” ha affermato Hannes Arch, ideatore della competizione. “Portare a termine la gara in 7 giorni è qualcosa che non pensavo possibile. È semplicemente il migliore atleta al mondo. Non commette nessun errore, questo è il suo segreto” (nel 2011 aveva chiuso in 11 giorni). Quando ha tagliato il traguardo l’avversario a lui più vicino era Clement Latour (FRA), che stava a 300 km di distanza. Duello epico tra questo francese e il connazionale Antoine Girard, che hanno volato per circa 200 km senza sosta fino alla boa finale di Peille a distanza di una sola ora l’uno dall’altro. Latour è riuscito ad avere la meglio su Girard, terzo classificato. Giù dal podio - Il britannico Jon Chambers ha cercato di accorciare le distanze da Latour fino all’ultima boa, quando ha bruscamente rallentato conquistando solo il quarto posto. Più indietro il nostro connazionale Peter Gebhart che ha chiuso in quinta posizione. Rimanendo sul fronte italiano, Aaron Durogati è arrivato settimo. Diciassettesima posizione invece per l’italiano Andy Frötscher, che non ha terminato la gara lasciando scoperti 181 km. L’edizione 2013 è stata caratterizzata da un altro record, ovvero quello del numero di atleti che hanno effettivamente concluso la gara entro il tempo limite. L’ultimo atleta ad aver coperto l’intera distanza è stato il romeno Toma Coconea che ha conquistato la decima posizione. Il direttore di gara Christoph Weber ha commentato così la gara: “È stata una delle migliori edizioni. Il tempo e le condizioni di volo sono stati davvero ottimi, rendendo così l’evento veloce e spettacolare. Sono aumentate le squadre che sono riuscite a raggiungere il traguardo. Un’atmosfera incredibile, una competizione caratterizzata da uno spirito unico. Gli ultimi momenti sono stati eccitanti anche per la lotta alle seconde e terze posizioni, una gara serrata per gli atleti, uno spettacolo emozionante per i fan”.

I primi al traguardo - Il favorito Christian Maurer (SVI), vincitore nel 2009 e nel 2011, è stato il primo a tagliare il traguardo il 14 luglio dopo aver

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Il vincitore Christian Maurer (SUI1)

Inquadra il qr con il tuo smartphone per il video dell’evento


I numeri dell’edizione 2013 6 edizioni dell’evento

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2,75 milioni di visite sul sito

10 edizioni della gara

www.redbullxalps.com (+35% rispetto al 2011)

31 atleti

7,36 minuti di permanenza

21 nazioni rappresentate

3

7

4

5 10

media sul live tracking

11

600,000 minuti di proiezione

10 cancelli obbligatori

tramite Brightcove video player

7 giorni impiegati da Mauer per vincere la gara

1.120.000 di persone

1.031 km di percorso

112.000 visualizzazioni del più popolare post sulla pagina ufficiale di Facebook

18 ore di gara giornaliere

2

6

12

raggiunte tramite Facebook

9

8

il set-up di un atleta Tra gli atleti che hanno preso parte all’edizione 2013 dell’evento c’era anche il veterano Honza Rejmanek, classe 1955. L’americano ha partecipato per la prima volta al Red Bull XAlps nel 2007 e da allora non se n’è perso uno, finendo nella top ten nelle ultime tre edizioni e classificandosi terzo nel 2009. Rejmanek ha chiuso l’edizione 2013 all’11° posto, purtroppo senza riuscire a coprire l’intera distanza e lasciando da percorrere 95 km. Un risultato comunque invidiabile considerando soprattutto l’età dell’atleta. Ecco dunque una rassegna delle attrezzature che hanno reso possibile questa performance.

1 UP Trango XC2 Glider Votata dalla rivista Cross Country come una delle vele sportive più performanti, Trango XC2 è caratterizzata da speciali linee sottili. La vela di Honza è stata sviluppata appositamente per questa gara ed è ancora più leggera della XC2. Clement Latour (FRA), 2° sul podio

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Sacco da bivacco Black Diamond Twilight Questo sacco da bivacco impermeabile ed estremamente leggero è stato disegnato per sopravvivere a una notte all’aria aperta. Gli atleti hanno potuto utilizzarlo anche per riporvi la propria vela, per la quale rappresenta un perfetto involucro.

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Personal GPS “Tengo sempre una foto di mio figlio Martin sul mio GPS per non dimenticare mai quello che conta veramente” afferma Honza.

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Ferdinand Van Schelven (NED)

Pieps Global Finder È uno strumento di navigazione salvavita: un GPS multifunzione che fornisce informazioni sul meteo e consente di spedire e ricevere sms via satellite, indispensabile in una situazione di emergenza. www.pieps.com

5 GoPro Hero3 Ciascun atleta era equipaggiato con una GoPro Hero3, agganciata sul casco, per scattare fantastiche foto action e fornire ai fan una vista aerea dei tratti in volo. www.athenaevolution.com 6

Kit di primo soccorso Il kit di primo soccorso comprende: tintura di iodio per disinfettare le ferite, soluzione per filtrare l’acqua e tutto il necessario per suturare dei tagli in autonomia.

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Reebok RFD Tech Shell Jacket Questo guscio tecnico dotato di cappuccio, fornito a tutti gli atleti, è impermeabile e traspirante così da assicurare loro di mantenersi caldi e

asciutti mentre attraversano le Alpi. Inoltre è leggerissimo e talmente comprimibile da diventare impercettibile. www.reebok.com

8 Reebok One Series Quest GTX Impermeabilità, resistenza e comodità sono requisiti essenziali di una calzatura per assicurare agli atleti la massima performance per tutta la durata della gara. Una piastra in corrispondenza dell’arco plantare fornisce supporto extra, mentre il tallone è sagomato per garantire una falcata perfetta. www.reebok.com 9 Reebok One Series Sawcut GTX Dopo la vela, la scarpa è il più importante pezzo dell’equipaggiamento per gli atleti. Camminare comodi e senza vesciche è fondamentale per tenere il passo. Questa calzatura da trekking è impermeabile, traspirante e fornisce il supporto nei giusti punti. www.reebok.com 10

Cibo Gli atleti possono bruciare più di 5000 calorie al giorno. Nutrirsi a sufficienza è vitale per mantenere elevato il livello di energia, ma anche per assicurare la lucidità mentale che consenta di prendere le giuste decisioni nelle situazioni pericolose.

11 Orologio Suunto Ambit2 Questo orologio è praticamente disegnato su misura per gli atleti. Contiene GPS, altimetro, bussola, informazioni barometriche, battito cardiaco ed è costruito per resistere agli urti. www.suunto.com 12

Imbragatura e zaino Supair Sviluppato in modo completamente innovativo, questo contenitore superleggero è stato adoperato da numerosi atleti del Red Bull X-Alps. È caratterizzato da una generosa capacità e da materiali estremamente leggeri.

Il nostro connazionale Aaron Durogati (ITA1)

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Il 1° luglio a Colombaro di Corte Franca (BS), presso il Relais Franciacorta a cura di: Simone Berti

Salomon in bollicine Amer Sports Italia ha presentato in anteprima la collezione SS14 del marchio, creando un connubio unico fra territorio e prodotto. All’evento, cui erano stati invitati diversi esponenti fra stampa e addetti ai lavori, si è proceduto con la visita alle cantine Berlucchi, l’introduzione da parte del management e, dopo la sfilata, la cena all’aperto. Park WP Jacket

Minim Jacket

Apparel e calzature tecniche “annaffiate” da litri di spumante. Non c’è da preoccuparsi, chi scrive non è ubriaco e non si tratta di un sofisticato piatto di nouvelle cuisine. Bensì della presentazione Salomon firmata Amer Sports Italia, avvenuta il 1° luglio a Colombaro di Corte Franca (BS), presso il Relais Franciacorta: una giornata passata alla scoperta delle novità SS 2014 del marchio e delle bollicine Berlucchi. La suggestiva e unica cornice enogastronomica è stata infatti perfetta per illustrare le nuove collezioni Salomon Apparel e Footwear, offrendo uno spazio più che adatto per la sfilata, la cena sotto le stelle e le varie degustazioni di spumanti iniziate nelle fresche cantine Berlucchi, tra i segreti che rendono i grappoli di Chardonnay e Pinot nero quella spuma di perlage e di aromi famosa in tutto il mondo. Presentazione e sfilata Tra brindisi e assaggi apprezzatissimi da tutti gli invitati, la presentazione è entrata nel vivo con l’introduzione di Emilio Morabito, country manager Amer Sports Italia, ricca di dati e proiezioni relativi ai trend. A seguire hanno preso la parola Paolo Zoni, sales manager Salomon Footwear, e Gianluca Castoldi, sales manager Salomon Apparel, che hanno illustrato ai numerosi partecipanti, sotto il coordinamento del direttore marketing Amer Sports Italia Augusto Prati, il mondo Salomon ricco di passione, entusiasmo, agonismo e voglia di correre lontano. Non solo grazie al team di campioni trail running, ma anche insieme a tutti gli sportivi.

S-Lab Sense Ultra SG

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X Ultra GTX

La principali novità Tra le principali novità di prodotto introdotte un posto di rilievo assume il nuovo concept Citytrail, un vero e proprio invito a cercare i sentieri e lo sterrato e a liberarsi dall’asfalto della città. Citytrail rappresenta infatti la varietà nella routine quotidiana, l’esperienza Salomon negli sport di montagna unita a quella maturata nel trail running per correre nei contesti cittadini. Le calzature running X-Series invece, dotate di ammortizzazione e rullata tipica delle scarpe da strada, presentano la protezione e il grip necessari per lo sterrato o per i tratti bagnati. I modelli Sense, con rullata naturale e protezione, offrono il grip necessario sullo sterrato. Il nuovo abbigliamento running Salomon Park combina le qualità dei tessuti tecnici con un design essenziale, perfetto per ogni sport e di tendenza in ogni ambiente sportivo. Il sistema Park Hydro Handset è il modo più innovativo per garantire l’idratazione durante ogni attività sportiva. A fianco dei modelli Salomon Lab, disegnati e realizzati in collaborazione con gli atleti e soprattutto con Kilian Jornet, la collezione Adventure Hiking descrive la filosofia Salomon legata all’approccio hiking “Done in a Day” e ai termini fast and light, da sempre ricorrenti tra le linee outdoor del marchio. Per affrontare condizioni e situazioni diverse Salomon ha studiato prodotti molto leggeri, capaci di adattarsi, offrire comfort e soprattutto proteggere in caso di maltempo improvviso. La linea Minim è super leggera e compattabile, molto traspirante e confortevole, ma assolutamente protettiva per gli itinerari d’alta quota o in caso di pioggia e di temperature più basse. Le scarpe Salomon X-Ultra, ispirate al trail running, sono leggere, protettive e molto stabili anche sui terreni più impervi. Lo zaino Synapse 20 infine, con spallacci in grado di seguire ogni movimento anche durante l’arrampicata, è molto leggero e ampio.

X Wind Pro



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presentato il nuovo portale con l’assessore Rossi e l’alpinista Confortola a cura di: Simone Berti

Rifugi di Lombardia, dalle vette alla rete In Valmalenco, sui 2.170 mt del Rifugio Ca Runcasch, è stato illustrata alla stampa il progetto web nato dalla collaborazione tra Regione Lombardia e l’Associazione Rifugi di Lombardia, per presentare e promuovere le strutture ricettive montane della regione. App per Android e iPhone”. Le schede dei rifugi, compilate e aggiornate costantemente dagli stessi gestori delle strutture ricettive, rappresentano una vetrina unica sulle caratteristiche delle singole mete e sulle possibilità che offrono i territori a un livello totale: escursioni, cucina tipica e ricette, ecc. Il sito comunque non si limita a raccogliere, catalogare e presentare i rifugi di Lombardia. Nel portale infatti sono contenute indicazioni utili su come organizzare la propria escursione o vacanza in montagna a seconda della meta, del periodo e delle attività di interesse, dalle più rilassanti e culturali a quelle tipicamente sportive e avventurose. Comprende, inoltre, uno spazio educational, pensato per chi si reca in montagna per la prima volta, con consigli e indicazioni utili per preparare la partenza e il proprio soggiorno in quota nel pieno rispetto dall’ambiente. In aggiunta offre un’interessante sezione dedicata alle offerte di lavoro, per chi cerca o offre un impiego in ambiente montano. Il sito è costantemente aggiornato con il database regionale e completo di mappa interattiva per la ricerca dei rifugi, foto e video gallery implementabili dagli utenti, cartografia, richiesta di prenotazione diretta, newsletter e condivisione sui social network. La piattaforma è perfettamente accessibile da smartphone e tablet, mentre saranno presto implementate e presentate al pubblico le app per Android e iPhone. Gli obiettivi sono chiari: migliorare la ricettività e la promozione dei rifugi presenti nella regione. Per questo è nato il nuovo portale www.rifugi.lombardia.it, realizzato in collaborazione dalla Regione Lombardia e dall’Associazione Rifugi di Lombardia grazie al network creativo Cubebe, per presentare e promuovere le strutture ricettive montane delle province di Como, Varese, Lecco, Sondrio, Bergamo e Brescia. E non poteva esserci modo migliore di illustrarlo alla stampa se non all’interno di uno dei rifugi, il Ca Runcasch (2.170 mt) in Valmalenco, raggiunto nel corso di una breve passeggiata a piedi in compagnia dell’assessore regionale allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi. In attesa al rifugio erano invece l’alpinista Marco Confortola e il presidente di Assorifugi Lombardia Giacomo Baccanelli, protagonisti poi con l’assessore della presentazione e di un luculliano pranzo a base di specialità tipiche.

L’assessore regionale allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi con l’alpinista Marco Confortola

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“Il nostro obiettivo”, ha sottolineato l’assessore Rossi, “è diventare un punto di riferimento per tutte quelle persone che desiderano vivere appieno la montagna e le attività a essa legate. Il portale, oltre che in italiano, sarà tradotto anche in lingua inglese e tedesca, così da diventare un utile strumento in grado di incentivare quei viaggiatori che, da tutta Europa, vogliono scoprire la bellezza delle nostre montagne, con un occhio di riguardo al grande numero di turisti attesi in Lombardia in occasione di Expo 2015”.

On the Net La struttura del nuovo sito si basa sostanzialmente su un avanzato database di ricerca dei rifugi che opera attraverso modalità differenti: semplice consultazione, selezione dettagliata su parametri e caratteristiche specifiche, mappa cartografica. “Il team che ha realizzato il sito”, ha sottolineato l’assessore Rossi, “è composto da under 35 e la nuova piattaforma web è perfettamente accessibile da smartphone e tablet, in linea con le attuali tendenze in ambito di comunicazione e, a breve, anche con le nuovissime

Il marchio di qualità Il rifugio Ca Runcasch è una delle 97 strutture lombarde di accoglienza in montagna (65 rifugi alpinistici e 32 escursionistici), su 104 rifugi controllati, che, in collaborazione con Unioncamere Lombardia, hanno ricevuto il marchio “Q Ospitalità italiana”. I rifugi sono stati controllati da ispettori indipendenti per attestarne la qualità dell’accoglienza, la cucina, le camere, i servizi e le aree, con un approccio eco-compatibile. “I rifugi lombardi”, ha ricordato infine l’assessore, “rappresentano una risorsa straordinaria e sono fra i più attrattivi d’Europa. Per ottenere questa certificazione, infatti, hanno superato un esame, che prende in considerazione 250 parametri. Entro qualche mese ulteriori sette strutture potranno ricevere il marchio”. www.rifugi.lombardia.it www.facebook.com/RifugiLombardia



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test da kappaemme sport

il 2 giugno la cortina-dobbiaco run

a cura di: Paolo Grisa

Lo staff di Kappa Emme

La prova del nove La serata di corsa si è rivelata un allenamento vero e proprio, con trainer come Mario Poletti, Migidio Bourifa, Marco De Gasperi, Antonio Toninelli e Tania Oberti. Diciamocelo in faccia: troppo spesso le giornate di test prodotto sono più che altro semplici vetrine dove si fanno belle presentazioni senza passare a un utilizzo “vero” del capo o dell’attrezzo. Non è stato così per l’evento organizzato dal negozio KappaEmme Sport di Katrin Bertocchi e Maurizio Bonetti, punto vendita situato in provincia di Bergamo dopo essersi trasferito dal paese di Gromo, in alta Val Seriana a Ponte Nossa. Il 12 giugno si è svolto un test-drive di calzature Scott durante il quale è stato possibile provare anche i modelli gps da corsa di Garmin. Un evento aperto a tutti e non solo alla stampa, con ampie possibilità di scelta del modello e disponibilità di numeri di scarpa. Inizialmente ci si attendeva un’uscita leggera, viste le altre esperienze simili dove però spesso tra spuntini, presentazioni in slideshow e filmati alla fine il test sul campo è ridotto a poco più che un semplice “sgranchirsi”. In realtà si è trattato di un vero e proprio allenamento in piena regola, per il ritmo relativamente sostenuto il percorso di circa 9 km prevalentemente su sterrato. È stato Mario Poletti ad accogliere i partecipanti. Skyrunner dalla lunga carriera coronata da successi, detentore ancora oggi del record di percorrenza del sentiero delle Orobie, deus ex-machina di Orobie Vertical e Orobie Skyrace, oggi è il responsabile delle vendite in Italia per il marchio svizzero. Ai circa quaranta partecipanti ha cercato di Tania consigliare il modello più adatto da provare Oberti in funzione delle abitudini o della curiosità, spiegandone peculiarità e caratteristiche tecniche. Una volta partito dal piazzale antistante al negozio, il gruppo dopo un brevissimo tratto di statale si è diretto verso la pista ciclabile passando dietro ai vecchi impianti per l’arrampicata. Dopo aver riattraversato la statale, si è mosso verso la meravigliosa pineta di Clusone, su bellissimi sentieri ai quali non mancano strappetti impegnativi. Qui, nonostante i propositi e i relativi richiami di Maury, titolare del negozio assieme alla moglie, chi era davanti ha iniziato a tenere un ritmo proibitivo per gli altri. D’altronde c’era da aspettarselo visto che a fare da apripista c’erano parecchi atleti professionisti del team Scott, affiancati da alcune giovani promesse. Oltre al già citato Mario Poletti, Migidio Bourifa, Marco De Gasperi, Antonio Toninelli e Tania Oberti. Il test: Scott T2 Kinabalu - Il modello T2 Kinabalu è quello indossato da Marco De Gasperi. Come tutte le calzature del marchio adotta la caratteristica conformazione rocker, che favorisce l’appoggio del peso nella zona mediana del piede. Non ha un arco plantare sollevato, per offrire una migliore stabilità. Nonostante la leggerezza, assicura un buon grado di ammortizzazione grazie alla schiuma aeroFoam. È l’esclusivo materiale sviluppato da Scott con un potere di assorbimento maggiore della tradizionale Eva e più duraturo nel tempo. Il differenziale è molto basso, particolarmente adatto alle competizioni. Sui fondi regolari si dimostra molto reattiva e grazie alla morbidezza della suola si adatta ottimamente al movimento del piede anche nei tratti più ripidi e tecnici. Proprio per questo motivo è consigliabile un utilizzo su percorsi brevi e medi, anche perché sulla distanza potrebbe risultare forse poco protettiva per le articolazioni. Il sistema di allacciatura consente una precisa regolazione dei volumi interni, anche per chi magari ha una pianta magra o un collo del piede basso. Inoltre avvolge bene il piede evitando gli scivolamenti anche in discesa. Kappa Emme Sport - Il negozio si trova ora in Via Provinciale 23, Loc. Ponte Selva di Parre, ed è ben visibile poco dopo una concessionaria di auto. Fra la sua offerta si trova sia l’abbigliamento sportivo tecnico sia quello più casual. Vi è inoltre una forte specializzazione sulla corsa road e trail, oltre che sullo sci alpinismo touring e race.

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Un runner al termine della gara mostra orgoglioso la medaglia di finisher

Nel cuore delle Dolomiti Circa 4.500 partecipanti, per la maggior parte stradisti, a uno degli appuntamenti podistici più noti nel nostro Paese. Prima della corsa, l’organizzatore Gianni Poli ci ha raccontato come è nata. testo e foto di: Dino Bonelli Qualcuno lo sa, altri no. Qualcuno quindi si comporta di conseguenza, altri involontariamente no. Non bisognerebbe mai andare a disturbare un organizzatore di eventi nei giorni che precedono l’evento stesso. O almeno non bisognerebbe farlo per futili motivi e lasciare che il grande boss, logicamente sotto pressione per il coordinamento di tutto quello che ruota intorno alla sua creatura, si dedichi al suo lavoro. Ma in molti non lo capiscono e quindi lo fermano, gli chiedono le cose più assurde e soprattutto esigono sempre una risposta e un sorriso. Io che organizzo anche eventi lo so e quindi quando mi sono trovato di fronte il grande Gianni Poli, anima e corpo della Cortina-Dobbiaco Run, non volevo disturbarlo per presentarmi. Invece è stato un improvviso scambio di occhiate che mi ha spinto a osare tendere la mano ed esporre le mie credenziali giornalistiche che già erano state anticipate da una email. Gianni, un sorriso affabile e genuino, si è dimostrato molto rilassato. Sintomo questo che la sua gara ha un organico ben collaudato che lui sa gestire in modo impeccabile. È gentile, ha una parola per tutti, risponde a mille domande, stringe mani che non conosce di gente che lo conosce per via del suo glorioso trascorso agonistico. L’apice è rappresentato dalla bellissima vittoria nella maratona di New York del 1986. Gianni mi presenta anche sua figlia Dalila che, per quanto ho capito, gli dà una grossa mano organizzativa. Poi, quasi leggendomi nel pensiero, mi spiega come è nata questa bella gara. La nascita della Cortina-Dobbiaco Correva l’anno 1988. Gianni, allora poco più che trentenne, era a Dobbiaco per preparare la maratona di Boston (in cui poi arrivò 5° con il tempo di 2h 09’ 33’’, primato personale). Essendosi fatto indicare un tragitto in cui poter correre un lungo fu indirizzato verso la vecchia ferrovia, allora già dismessa e facilmente percorribile. Lui incominciò a correre con

l’idea di fare una quindicina di chilometri e quindi di tornare indietro. Il paesaggio che lo circondava lo affascinava e così continuò fino ad arrivare a Cortina. A quei tempi non c’erano ancora i cellulari e quindi dovette entrare in un bar, farsi far credito per una telefonata e farsi venire a prendere. Nel tragitto di rientro a Dobbiaco, intravide più volte il percorso appena fatto di corsa che a tratti costeggiava la careggiata asfaltata e si ripromise di portare un giorno tanta gente a ripercorrere la stessa magnifica via. Il tempo, come si sa e purtroppo, passa. Gianni da allora ha appeso le scarpette agonistiche al famoso chiodo, ma ricordandosi di quella promessa, nel 2000 ha dato vita alla Cortina Dobbiaco. Un ambiente che rigenera - Dai pochi partenti di quella prima edizione progressivamente si è arrivati ai 4.500 del 2013. Il percorso è sempre lo stesso, il calpestio migliorato dalle opere che hanno trasformato l’ex ferrovia in una pista ciclabile mista di asfalto (pochissimo) ghiaia e sterrato, il paesaggio sempre immutabilmente grandioso. Un paio di gallerie ricordano il trascorso ferroviario di questi 30 km (che nella totalità della pista ciclabile sono molti di più, allungati in entrambe le direzioni). Alte pinete, unitamente alle alte vette oggi ancora innevate, fanno respirare la vera aria di montagna. Prati in fiore e laghetti color smeraldo sono la delizia degli occhi. Una gara questa che seppur corsa al 90% da stradisti vuole essere un primo passo verso la natura, verso il silenzio, verso il trail. Io la corro soffrendo in quanto non adeguatamente allenato, Ma come sostiene da sempre Gianni correre in un bell’ambiente, guardandosi intorno e godendo dello spettacolo che Madre Natura ci regala, migliora la resistenza alla sofferenza. Una nota di elogio a un’organizzazione pressoché perfetta, una classifica che parla keniano al maschile (Nicodemus Biwott, 01h 37’ 31’’) e italiano al femminile (Valeria Straneo, 01h 47’ 39’’, tredicesima assoluta) e una medaglia al collo di tutti i finisher sono l’epilogo di una bellissima festa sportiva.






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