Outdoor Magazine n.9

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Anno 5 - Numero 9 / 2012

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Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.



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Anno 5 - Numero 9 / 2012

i numeri di espositori e visitatori. Ma i padiglioni sono apparsi più vuoti. REPORTAGE I DaStabili segnalare il grande fermento sui segmenti urban e trail-skyrunnning.

IN PRIMO PIANO

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Scarpa, regina d’innovazione Restyling mirati, massima funzionalità e… ingresso con stile nel mondo del trail running per il brand. Che anche per la stagione primavera/estate 2013 è in prima linea in quanto a performance e originalità dei propri prodotti. Come confermano autorevoli voci dal panorama retailer e la costante folla al suo stand in fiera.

OutDoor Show 2012 in chiaro-scuro SPECIALE REPORT FIERA IN ALLEGATO

AZIENDE

ALLE PAGINE 14 - 15

EVENTI

adidas & outdoor, passione sempre più viva

Stile, innovazione e storia in passerella

Nel 1978 la gloriosa collaborazione con Reinhold Messner. Oggi il brand a tre strisce vuole tornare un punto di riferimento per gli appassionati. Parla Matteo Cattaneo, merchandising manager.

Il 2 luglio a Lazise, sul Garda, presentazione in grande stile firmata Salomon della linea SS 2013. Presenti 150 negozianti oltre a giornalisti e staff aziendale al completo.

A PAGINA 16

FOCUS PRODOTTO

Transalpina, un nuovo modo di intendere l’hiking Occhi puntati sulla principale novità SS 2013 firmata Aku. Un sapiente mix tra i valori della tradizione manifatturiera e le nuove soluzioni tecnico-stilistiche. ALLE PAGINE 18 - 19 Intervista con Giulio Piccin, product manager.

EVENTI

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IN QUESTO NUMERO

Adrenalina, natura, divertimento: la formula dei Rewoolution Raid Il 21 e il 22 luglio si è svolta la prima tappa dell’atteso evento sportivo multidisciplinare. Il report di Bergamo in attesa del gran finale di Nago-Torbole. Tutti a caccia dell’ambito premio: un viaggio in Nuova Zelanda alla scoperta della lana merino.

ALLE PAGINE 24

ALLE PAGINE 20 - 21

• Marketing e consumi nell’era digitale: aziende a confronto • Gore-Tex tra performance e fashion • In equilibrio sul Muztaghata • IMS: in cammino tra conferme e novità • EOF, III atto: tra business e sostenibilità


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EDITORIALE

di Benedetto Sironi

Tra reti fisiche e virtuali Il mondo reale, ogni giorno (per non dire ora o minuto) che passa, è sempre più interconnesso con quello virtuale. Bella scoperta direte voi. Eppure tanti non se ne sono ancora resi pienamente conto. Tanto per restare nel nostro settore, la grande community dell’outdoor è abbastanza attenta a quel che concerne web & affini. Ma talvolta sono proprio gli operatori del mercato – più che gli utenti finali – a non essere adeguatamente preparati. Ovviamente con non poche eccezioni. Avendo la fortuna di monitorare il mercato sotto più punti di vista, la nostra impressione è soprattutto che ci sia una certa “ignoranza” su alcuni aspetti che riguardano la rete. E stiamo parlando non solo di concetti astratti. È ormai prassi comune di ogni azienda (così come di molti negozi) investire una parte del proprio budget in Internet e social network vari. Ma quanti di questi soldi sono spesi coscientemente e quanti sono in grado di misurare con precisione l’effettivo ritorno dell’investimento? Quanti sanno, per esempio, quant’è il clickthrough rate medio di un banner o che solo una percentuale pari a circa il 15% di fans di una pagina su Facebook visualizza nella propria timeline i post di quella stessa pagina? E potremmo continuare con molti altri esempi. Una maggiore cultura digitale permetterebbe di poter sfruttare meglio la rete e le sue enormi potenzialità (un tempo impensabili). Ma allo stesso tempo anche di tenere nella giusta considerazione l’importanza delle cosiddette “reti reali”. Composte da persone, esperienze, avventure conosciute e vissute sul campo. La strategia vincente è senza dubbio quella di un giusto mix tra questi due aspetti. Un esempio di questa virtuosa commistione tra reale e virtuale è il bando di Regione Lombardia, che nel 2012 ha assegnato a 56 rifugi lombardi risorse per 3,5 milioni di euro, oltre a 300mila euro per agire sue due fronti: installare la banda larga in almeno 40 rifugi entro l’anno e organizzare percorsi formativi dedicati alla sicurezza, alla gestione, alla qualità e alla gastronomia (vedi anche news a fianco). Insomma, un colpo al cerchio (l’online) e uno alla botte (il resto). Questo anche per sfatare ancora una volta le infauste profezie che vedrebbero nel giro di pochi anni la morte dei negozi fisici, dei giornali cartacei, delle biblioteche e così via. Certo, tutto cambia velocemente e chi non sa evolversi e rimettersi in gioco è destinato molto probabilmente a scomparire. Negli USA – patria di internet e paese quasi sempre anticipatore del futuro – tutto è in continua evoluzione. I negozi specializzati nell’outdoor guardano con grande attenzione e sfruttano le possibilità che la rete offre loro, ma continuano ad investire e a puntare forte soprattutto sui propri punti vendita fisici, sulla qualità della propria offerta e del servizio al cliente, che negli Stati Uniti è il Vangelo. Seguendo magari il modello di Apple: oggi la più grande azienda per capitolizzazione al mondo, che ha costruito la sua fortuna sull’eccellenza dei propri prodotti e sulla sua rete di negozi (fisici).

IN PRIMO PIANO La Lombardia mette in rete i suoi rifugi con il progetto europeo Vetta Giovedì 19 luglio a Milano, nel Palazzo della Regione Lombardia, si è svolta un’importante conferenza stampa per presentare il progetto europeo Vetta, realizzato dalla Struttura Azioni Integrate, Montagna e Ricerca Applicata dell’ERSAF (ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste). Vetta è un progetto strategico transfrontaliero, che coinvolge Italia e Svizzera, finalizzato alla valorizzazione del turismo escursionistico nelle aree montane coinvolte. L’ERSAF collabora infatti con le regioni di Lombardia e Piemonte, con la provincia autonoma di Bolzano, con il Cantone Grigioni e il Canton Ticino, oltre che con il CAI. In particolare alla conferenza è stato illustrato tutto quello che concerne il progetto rispetto ai rifugi lombardi. Il contributo ERSAF prevede il completamento di 2 cruciali azioni pilota: la connessione internet a

Il rifugio Quinto Alpini, 2877 mt, in Val Zebrù.

banda larga per i rifugi alpini con punti multimediali e la formazione gastronomica per i gestori. A oggi l’ente ha già connesso 23 rifugi alpini attraverso installazioni satellitari per la banda larga e si prevede di arrivare a 40 entro fine anno. La predisposizione degli Infopoint ha lo scopo di rendere disponibile in tempo reale ai frequentatori una serie di informazioni quali

previsioni meteo, mappe sentieristiche e notizie tematiche sul territorio, tutte volte a favorire e valorizzare l’offerta turistica. Per quanto riguarda l’aspetto gastronomico, l’ERSAF ha già organizzato 6 interventi formativi per 78 gestori, finalizzati a incrementare la qualità dei servizi di vitto erogati in quota. “Queste attività”, ha spiegato il presidente ERSAF Roberto Albetti, “identificano il nuovo ruolo di ERSAF che è sempre più concentrato nell’animazione, tutela e valorizzazione del territorio. Poter contribuire a qualificare i servizi erogati dalla rete di rifugi alpini lombardi, perseguendo la valorizzazione dei prodotti tipici locali, l’economicità finale dei servizi e la sicurezza del territorio e dei suoi abitanti, rappresenta esattamente una delle linee cardine di sviluppo delle attività della regione Lombardia”.

Nel 2011 +3,2% in volume e +4% in valore per lo sport footwear nei 5 top market Nel 2011 il consumo di calzature sportive è cresciuto con un tasso del 3,2% in termini di volume nei cinque principali mercati europei, per un totale di 206,2 milioni di paia di scarpe vendute. Questi dati sono stati raccolti dal panel online dei consumatori NPD Group e pubblicati da SGI Europe lo scorso 14 giugno. La maggior crescita è stata registrata in Francia (+5,6%). Le vendite sono cresciute del

2% in volume in Italia e del 3,3% in Spagna, nonostante il difficile periodo economico di entrambe le nazioni. Il Regno Unito e la Germania, invece, hanno registrato rispettivamente +2,7% e +1,7%. I prezzi dei modelli sono cresciuti in tutti i paesi tranne in Spagna, mentre sono rimasti pressoché invariati in Italia, limitando la crescita in termini di valore di questi due stati rispettivamente

al 2,1% e al 2%. I più importanti incrementi di prezzo sono stati registrati in Germania, dove il consumo di calzature sportive è cresciuto in valore del 4,7%. La Francia e il Regno Unito, sempre in termini di valore, hanno avuto i risultati migliori segnando un +6,2% e un +3,8%. In generale il mercato di calzature sportivo è cresciuto del 4% in valore a quota 8,63 miliardi di euro.

Deckers torna nel running con Teva ISPO e SGI Europe annunciano e decide di investire su Hoka One One iniziative per il mercato brasiliano La Deckers Outdoor Corporation, che annovera al suo interno anche il marchio Teva, ha annunciato di voler fare un investimento strategico in Hoka One One. Quest’ultimo brand è specializzato in scarpe trail running stile "oversize" ed è stato introdotto per la prima volta nell’inverno 2010/11 da Jean-Luc Diard, ex chief executive di Salomon, insieme al suo ex marketing manager Nicolas Mermoud. I dettagli dell’operazione non sono ancora noti, ma responsabili dell’azienda affermano che Deckers sta acquisendo solo una parte minoritaria e che Diard e Mermoud rimarranno azionisti dell’azienda. Inoltre Jay Taylor, imprenditore che distribuisce fin dagli inizi Hoka One One in Nord America, Australia e Nuova Zelanda, è stato nominato presidente del brand. L’annuncio di Deckers indica che sono previste delle sinergie fra i due brand, visto anche il recente ingresso dell’azienda nel mercato delle scarpe running attraverso la nuova tecnologia Tevasphere presentata dal marchio Teva.

È ufficiale: dopo l’entusiastica risposta dell’industria alla proposta realizzata, Messe München ha deciso di organizzare un ISPO Matchmaking & Information Trip to Brazil, dedicato alle aziende sportive che desiderano entrare nell’emergente mercato brasiliano o che puntano a migliorare la propria posizione. Il programma è previsto dal 20 al 23 novembre, in coincidenza con la Sports Business Conference organizzata ogni anno a San Paolo. L’iniziativa segue l’onda del successo generato dal matchmaking program realizzato con i distributori cinesi e organizzato all’interno di ISPO Beijing, oltre che della conferenza Forum Brasil all’ultimo ISPO di Monaco. Inoltre coincide con il rilascio da parte dell’SGI Europe del primo rapporto dettagliato sul mercato sportivo brasiliano, sponsorizzato da ISPO e da Adventure Sports Fair di San Paolo. Il rapporto presenta più di 180 pagine riguardanti fatti e personaggi di rilievo del mercato carioca. Si basa in parte sulle interviste a oltre 100 figure chiave e su un esclusivo sondaggio fra i consumatori. In quanto paese ospitante dei prossimi Mondiali di calcio del 2014 e delle Olimpiadi del 2016, il Brasile sta ricevendo molte attenzioni al momento, ma il mercato rimane molto protetto e complesso. Queste due iniziative vogliono fornire una conoscenza maggiore del market brasiliano e i raccordi necessari a superare gli ostacoli. Info: brazil@ispo.com

EOG: il quadro del mercato europeo e il lancio dell’European Outdoor Summit Editore Sport Press Srl Presidente: DANIELE DE NEGRI Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: RICCARDO COLLETTI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) - Tel. 0362.600469 - Fax 0362.600616 Email: redazione@outdoormag.it Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 - Email: redazione@outdoorusa.net Website: www.outdoorusa.net Anno 5 - N.9 / 2012 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti. Questo numero è stato chiuso in redazione il 10 settembre 2012

Il sell-in per il mercato outdoor in Europa è risultato ancora abbastanza positivo nel 2011, secondo le prime indicazioni dalla commissione di ricerca dell’European Outdoor Group, con interessanti differenze tra un paese e l’altro. Questo nonostante le avverse condizioni climatiche del passato inverno e la crisi economica, che hanno reso il quadro retail 2011 leggermente differente. Gli inventari dei retailer europei sono infatti pieni e i funzionari dell’EOG si aspettano un rallentamento dell’intero livello di vendita per quest’anno. L’industria outdoor lo scorso anno è cresciuta a livello di vendite in tutti i 19 paesi inclusi nell’indagine annuale. Complessivamente il sell-in dai 4,5 miliardi di euro del 2010 è giunto a 5 miliardi, aiutato in parte dall’aumento dei prezzi medi di vendita, o a 10 miliardi se tradotto in prezzi al dettaglio. I tassi di crescita differiscono da un paese all’altro. Le vendite sono cresciute del 5% nei paesi del Benelux, Italia, Slovacchia, Slovenia, Regno Unito e Irlanda. Tra il 5 e il 9% in Austria, Repubblica Ceca, Finlandia,

Francia, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna e Svizzera. Più del 9% in Danimarca, Germania, Ungheria, Russia e Svezia. Nel frattempo l’European Outdoor Group ha deciso di lanciare una nuova iniziativa similare all’EOF, lavorando in sinergia con le associazioni nazionali per ospitarla ogni anno in un paese

diverso: si tratta dell’European Outdoor Summit (EOS). L’edizione inaugurale verrà organizzata per il 2013 insieme allo Scandinavian Outdoor Group (SOG) in una città scandinava, presumibilmente Copenhagen o Stoccolma. Una sede tedesca verrà invece scelta con la German Sporting Goods Industry Federation (BSI) per l’EOS successivo nel 2014. In ogni caso sarà prescelta una località che, a differenza di Annecy, sarà facilmente raggiungibile in aereo da ogni parte d’Europa. La scelta per il 2015 è ancora aperta. SOG e BSI saranno fortemente coinvolte nell’organizzazione di questi primi due summit. L’EOG da parte sua provvederà al supporto finanziario per questa iniziativa assolutamente non-profit e si occuperà di branding e prenotazioni. Anche le fiere Ispo Monaco e OutDoor Friedrichshafen hanno accordato di supportare l’EOS in varie modalità. L’EOS, che durerà 3 giorni e 2 notti, sarà un’occasione importante per ascoltare le conferenze di personaggi chiave dell’industria e per nuove opportunità di networking.



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PEOPLE Stefan Wahlén è managing Vincent Wauters nuovo presidente di Arc’teryx ferma Andy Towne, director Patagonia Europe Arc’teryx ha annunciato un Patagonia ha annunciato la nomina di Stefan Wahlén a managing director Europe. Il nuovo incarico ha avuto inizio a partire dal 1° luglio. Stefan, che proviene dall’azienda britannica Wolsey Limited, vanta un’esperienza di oltre 25 anni nell’industria tessile e degli articoli sportivi, avendo lavorato anche come global sales director di Peak Performance e avendo ricoperto posizioni di rilievo in Nike Northern Europe e Levi Strauss. “Sono veramente orgoglioso di entrare a far parte di Patagonia”, ha raccontato Wahlén, “che rappresenta una delle più grandi aziende al mondo. Patagonia risalta per la qualità e l’innovazione non solo dei propri prodotti e tessuti, ma anche per la responsabilità ambientale”. Insieme a Stefan è stata annunciata anche Julie Baguenard come nuova visual merchandiser. Entrambi rinforzeranno il team europeo Patagonia con base ad Annecy. Il marchio ha chiuso lo scorso anno fiscale (maggio 2011-aprile 2012) con un turnover di 540 milioni di dollari e una crescita in Europa del 42%.

Andreas Kessler chief sales officer di Mammut Andreas Kessler, che solo qualche mese fa aveva lasciato il ruolo di chief executive per Odlo Sports Group, è stato assunto da Mammut Sports Group come nuovo chief sales officer a partire dal 6 agosto. Nato nel 1965, Kessler ha lavorato per Unilever, Swatch e Rado prima di approdare in Odlo. In Mammut rimpiazzerà Michael Tobler, che ha deciso di fondare la propria azienda nel settore della vela. Nel frattempo inoltre Mammut ha deciso di ampliare il proprio management dando a Stefan Merkt la nuova carica di chief channel management officer. Stefan lavora in mammut da oltre 10 anni come brand manager per Raichle.

Gli azzurri Deville e Gross nuovi portabandiera Gabel

Cristian Deville e Stefano Gross, atleti di punta della nazionale italiana di sci di Coppa del Mondo, specialisti dello slalom, sono entrati a far parte del Team Gabel. I due sciatori del Trentino, classificati rispettivamente al quarto e al quinto posto nel ranking ufficiale FIS 2012 di Slalom, saranno così gli ambasciatori del marchio Gabel nel mondo dello sci e forniranno una nuova sinergia tra il tricolore della nostra Nazionale e il Made in Italy dei prodotti Gabel, da sempre improntati alla ricerca, all’innovazione e al design.

importante cambiamento ai vertici della società. Infatti Vincent Wauters, responsabile supply chain e IT per Amer Sports sin dal 2008, è stato nominato nuovo leader dell'azienda. Vincent assume l’incarico forte di 15 anni di esperienza e di un eccellente curriculum in posizioni manageriali. “Nel suo nuovo ruolo, Vincent Wauters guiderà Arc’teryx in un percorso di rapida crescita, mettendo a frutto le capacità del gruppo e continuando a costruire sulle solide basi dell'azienda, che

vanta un posizionamento di primo piano e innovativi prodotti di eccellente qualità," af-

presidente di Amer Sports Apparel. Lasciato da poco l'incarico di presidente, il veterano del marchio Tyler Jordan è pronto ad affrontare altre sfide e cogliere nuove opportunità. La squadra dirigenziale proseguirà invece lungo il cammino di crescita e cultura aziendale improntata all'eccellenza percorso da Arc'teryx. Accogliendo Wauters, Arc’teryx si appresta a scrivere un nuovo capitolo d’innovazione nel settore dell'abbigliamento e dell'attrezzatura per le attività sportive outdoor.

Vecchione, ceo di Polartec, annuncia le dimissioni Andrew J. Vecchione, presidente e CEO di Polartec, ha annunciato la sua decisione di dimettersi con effetto definitivo dopo la nomina del suo successore. A processo completato, Vecchione manterrà la sua presenza nell’azienda come senior adviser e membro del consiglio d’amministrazione e continuerà ad avere una partecipazione nella stessa. “Dopo otto anni trascorsi con Polartec, di cui cinque al timone dell’azienda, sono fiero di quanto il nostro team è riuscito a realizzare in America e nel mondo per rafforzare il brand Polartec e la sua reputazione come produttore di tessuti altamente

innovativi”, ha affermato Vecchione. “È importante perciò che ci sia un nuovo leader, attivo per un tempo sufficiente a garantire la comprensione e la capitalizzazione delle

qualità uniche di Polartec, che si possa impegnare a guidare l’azienda per un lasso di tempo più lungo. Quando la ricerca di questa figura sarà terminata, nella mia nuova posizione continuerò a supportare Polartec e il suo team, lavorando a stretto contatto con il consiglio e il mio successore per assicurare una transizione fluida e senza interruzioni, nonché la continuazione dei successi record costruiti negli ultimi cinque anni”. L’azienda ha incaricato Korn/Ferry International del processo di ricerca e anticipa sin da ora che il nuovo CEO sarà nominato entro la fine dell’anno.

Rossignol: Ron Steele è presidente Nord America

Ron Steele, vice presidente sales and marketing per Rossignol USA, è stato promosso presidente del gruppo Rossignol in Nord America. Steele ha preso il posto di Tim Petrick, che ha rassegnato le dimissioni da ruolo che ricopriva da gennaio 2011. Dopo un passato in K2, Petrick era entrato in Rossignol come vice presidente globale sales & marketing, con base in Francia. Nel gennaio 2011 lo spostamento negli US per sostituire François Goulet come presidente Nord America. Figura ben conosciuta nel business degli sport invernali, Ron Steele ha iniziato la sua carriera come atleta olimpico saltando per la squadra statunitense ai Giochi del 1972 e prendendo parte ad altre competizioni dal ’72 al ’77. Originariamente era stato assunto da Rossignol nel 1978 come rappresentante tecnico alpino, salvo poi raggiungere successivamente le posizioni più alte della filiale US.

Irina Mock European PR manager di PrimaLoft

PrimaLoft prosegue nell’ampliamento del suo gruppo europeo. Dopo Birgitte Norenberg, nominata trade marketing manager Europe, entra a far parte del team Irina Mock, che rivestirà il ruolo di European PR manager. Irina coordinerà da Holzkirchen (Germania), dove ha sede l’azienda, gli uffici pr di Italia, Francia, Spagna, Scandinavia, UK ed Europa dell’Est. Il suo compito è quello di intensificare insieme a Birgitte Norenberg la cooperazione pr tra PrimaLoft e i suoi clienti, con responsabilità in prima persona per i mercati di lingua tedesca. In aggiunta al classico lavoro di public relations, promuoverà la corporate communication. Di tutto ciò risponderà direttamente a Jochen Lagemann, direttore sales e marketing Europa di PrimaLoft. Irina, austriaca e appassionata outdoor (arrampicata, mountain bike, sci), vive da 6 anni a Monaco, si è diplomata alla Bayrische Akademie für Werbung und Marketing e ha lavorato per PrimaLoft come freelance negli ultimi due anni. Si è infatti occupata del marchio per l’agenzia ThreeSixty Communication di Milano e di marchi come Norrøna, Cloudveil, Spyder e Napapijri presso l’agenzia Krauts di Monaco. Ha infine lavorato come freelance per Head Sportswear e June Communication (Obergurgl-Hochgurgl), oltre ad aver completato alcuni progetti di marketing nel settore fashion e sport. Jochen Lagemann ha così commentato la new entry: “Da oggi con il coordinamento centralizzato delle pr continuerà ancora con maggior successo la collaborazione degli ultimi anni”. www.primaloft.com


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PETER WEAVER NUOVO CEO DI TECNICA GROUP: I PERCHÈ DIETRO A QUESTA SCELTA Giancarlo Zanatta affida al manager americano la carica di amministratore delegato, mantenendo la carica di presidente del consiglio di amministrazione. Il figlio Alberto alla vicepresidenza. Una decisione strategica che apre un nuovo capitolo per il gruppo, chiamato a importanti sfide per il proprio futuro. Come saprete e come abbiamo già sottolineato negli ultimi mesi, la scorsa stagione invernale (e non solo quella) ha provocato non pochi acciacchi al mercato dell’articolo sportivo, specialmente quello invernale. Una situazione di difficoltà avvertita da molti operatori, ma con maggior intensità dalle aziende più esposte sul fronte dell’attrezzo, piccole o grandi. Ecco quindi che anche un colosso come il gruppo Tecnica ha dovuto far fronte a una drastica diminuzione nelle vendite di sci e boots, tra i suoi più importanti core business (con i marchi Blizzard, Nordica e Tecnica). Anche questo ha portato alla necessità di avviare una serie di interventi, compreso quello sul fronte occupazionale con una riorganizzazione delle risorse umane che riguarderà anche le filiali estere. Ma la novità forse più importante è stata annunciata la scorsa settimana e riguarda le alte sfere dell’azienda veneta.

AVVICENDAMENTO AL VERTICE Lo storico Presidente e CEO di Tecnica Group Giancarlo Zanatta dal 1° settembre 2012 ha infatti affidato la carica di amministratore delegato del gruppo, mantenendo la carica di presidente del consiglio di amministrazione. Sul ponte di comando è chiamato Peter Weaver (foto sopra) – in precedenza CEO di Tecnica Group USA. Il figlio di Giancarlo, Alberto Zanatta, mantiene la carica operativa di direttore generale e assume la nuova carica di vice presidente del board.

IL NUOVO CEO Peter Weaver vanta un’approfondita e variegata esperienza professionale sviluppata sia in Europa che negli Stati Uniti: 59 anni, laureato all’Amherst College e alla Pennsylvania University in ingegneria meccanica e business, prima di entrare in Tecnica Group ha ricoperto la carica di CEO di Marker International dal 1998 al 2002. Precedentemente Weaver è stato anche presidente della Easton Technical Products, azienda americana produttrice e distributrice di prodotti per outdoor sports e camping.

IL PROVINCIALISMO DI UNA CERTA INFORMAZIONE Da segnalare che nell’annunciare questa importante notizia alcuni nostri colleghi, forse un po’ troppo frettolosi, hanno parlato di Weaver come di un “uomo esterno all’azienda” o di un “manager voluto dalle banche” (con le quali il gruppo Tecnica ha recentemente rinegoziato positivamente la propria esposizione). Riportando oltretutto parole poco generose nei confronti di Giancarlo Zanatta e di molti altri imprenditori che hanno fatto la storia dello sport-system italiano. Ebbene, come già sottolineato, Peter Weaver è un uomo che da 10 anni lavora negli USA per il gruppo. Certamente non è quindi l’oscuro emissario di qualche istituto di credito, ma una persona che già ben conosce l’azienda ed il businness. “Ho svi-

“Combinando le migliori esperienze delle culture manageriali americane ed europee, potremo proseguire sulla strada della costruzione di un grande gruppo globale. Da parte mia potrò così focalizzare la mia esperienza sugli aspetti più importanti per il futuro del gruppo, continuando a guidarne le scelte strategiche. Sono estremamente fiducioso che il nostro gruppo continuerà a crescere, soprattutto con l'inserimento del nuovo management e con la nuova generazione della famiglia in azienda”. luppato una lunga relazione professionale con Giancarlo Zanatta e sono lieto ed onorato di poter dare il mio contributo nella costruzione del prossimo futuro dell’azienda e supportare la fase di transizione generazionale”, ha affermato infatti Weaver. “Il valore dei marchi del gruppo, insieme alla qualità dei suoi prodotti ed all’eccellenza delle sue competenze professionali, sono una base formidabile per mantenere e sviluppare la leadership di Tecnica Group”.

IL CORAGGIO DI UNA SCELTA Certo, ad una prima lettura può sembrare un passo indietro della famiglia Zanatta, che viceversa resta naturalmente del tutto coinvolta e partecipe nei destini del gruppo da lei cofondato insieme alla famiglia Vaccari (e non potrebbe essere altrimenti). Ma che ha pur sempre affidato a un manager americano le redini della propria azienda. Una scelta coraggiosa e non scontata. Nei prossimi mesi vedremo ne vedremo i risultati, ma alcuni elementi per capirlo ci sono già. Cominciando dalle parole dello stesso Giancarlo Zanatta: “Conoscendo da lunga data le capacità professionali e l'esperienza internazionale di Weaver, ho piena fiducia che il nuovo assetto organizzativo possa rappresentare per la nostra azienda un positivo cambiamento. Portando all'interno dell'azienda un manager americano vogliamo dare un chiaro segnale dell'impegno del gruppo nel creare una potente leva di internazionalizzazione, visto che già oggi oltre l'85% del fatturato del gruppo è realizzato fuori dall'Italia”, ha dichiarato Zanatta.

LE SFIDE FUTURE Sfide importanti quelle che attendono Tecnica Group, già a partire dai prossimi mesi. Sfide che il management vuole affrontare quindi con una rinnovata energia e una visione strategica a mediolungo termine. Puntando a proseguire sulla miglior integrazione tra i vari brand e a focalizzarsi su un range di prodotti meno ampio ma più competitivo. Del resto, guardando i numeri 2011 scopriamo che Tecnica Group ha chiuso l’anno con un fatturato di 393 milioni di euro, in crescita del 3% rispetto al 2010 e con un EBITDA di 35 milioni di euro. Vendendo complessivamente 2,67 milioni di paia di calzature outdoor (+6,7% sul 2011). Numeri positivi quindi per una realtà che è tra i leader globali nelle calzature, abbigliamento ed attrezzature per winter sports, outdoor e inline skates, con i marchi Tecnica, Nordica, Dolomite, Lowa, Rollerblade, Blizzard, Bladerunner e Moon Boot, presente in oltre 60 paesi ed oltre 10.000 punti vendita nel mondo. Certo i problemi principali – come detto – stanno nel forte calo delle vendite di attrezzatura invernale – che ha colpito peraltro tutte le aziende del settore – e in una necessaria riorganizzazione, che riguarda sia lo staff che i brand. Ma a differenza di alcuni giornalisti “imprecisi” e di qualche operatore del settore, che auspicherebbero un acuirsi delle difficoltà per l’azienda, il nostro augurio è di tenore nettamente opposto. Per quello che hanno fatto – e per quanto ancora possono fare per il mondo dell’articolo sportivo italiano e internazionale – Giancarlo Zanatta e tutto il gruppo Tecnica certamente lo meritano.

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MARKET Importante joint venture in Cina per Columbia

Columbia ha raggiunto un accordo di joint venture con l’azienda Swire Resources di Hong Kong per accelerare la crescita dei brand Columbia e Mountain Hardwear in Cina. Swire Resources, sussidiaria di Swire Pacific, manterrà il 40% della venture, mentre il 60% sarà controllato dall’azienda americana. Swire è stato distributore per Columbia a Hong Kong e Macau fino al 2002, in Cina fino al 2004. Al 30 di giugno i commercianti affiliati a Swire hanno condotto in Cina 530 store Columbia e 45 Mountain Hardwear, mentre la stessa Swire ne conta ulteriori 70 dislocati in 7 città. Lo scorso anno Swire ha registrato un turnover dai prodotti Columbia di circa 123 milioni di dollari. La joint venture rimane tuttavia ancora soggetta ad alcune condizioni quale l’approvazione regolatoria delle autorità locali ed è predisposta a partire dal 1° gennaio 2014.

Mammut si avvicina al mercato cinese

CMP nella top ten dell'outdoor in Germania CMP F.lli Campagnolo si conferma punto di riferimento tra i marchi di abbigliamento outdoor del mercato tedesco. Il riconoscimento arriva da una ricerca di mercato effettuata da Intersport, la catena di negozi sportivi più presente in Germania che, analizzando i dati di vendita di 420 negozi associati nel periodo che va da luglio 2011 a giugno 2012, ha stilato una classifica dei marchi outdoor, nazionali e internazionali, in base al loro fatturato sul territorio tedesco. Il marchio CMP di F.lli Campagnolo si è classificato al settimo posto, migliorando di una posizione rispetto allo scorso anno. Inoltre, è da notare che prima di CMP si sono classificati alcuni brand che producono esclusivamente calzature. Considerando quindi i soli produttori di abbigliamento outdoor, CMP risulta essere in quinta posizione. Un risultato di asso-

luto valore, che premia il lavoro svolto in Germania da parte del gruppo F.lli Campagnolo e della sua filiale tedesca. E questo è solamente il punto di partenza per CMP, che ha come obiettivo quello di sfruttare al meglio gli ampi margini di crescita del mercato outdoor tedesco. Queste le prime dieci posizioni della classifica: 1° Jack Wolfskin, 2° Lowa, 3° Schoeffel, 4° Mammut, 5° The North Face, 6° Meindl, 7° CMP F.lli Campagnolo, 8° Salomon, 9° Deuter, 10° Icepeak.

POC entra nella scena road bike con il casco Tempor Poc fa un primo passo all’interno della scena road bike con il nuovissimo casco Tempor Time Trial, sviluppato dal Poc Lab insieme alla medaglia d’argento olimpica del time trial Gustav Larsson e agli specialisti di aerodinamica della Semcon. I prodotti Road Bike diventeranno così una delle categorie più importanti per il marchio svedese. Il Tempor è stato realizzato per ottenere il massimo delle performance e dell’aerodinamicità senza compromettere le proprietà relative alla sicurezza. Un’idea perseguita cercando di vedere il ciclista come una sola massa corporale, senza isolare la testa dal resto. I materiali assorbenti sono stati poi aggiunti dove servivano maggiormente alla sicurezza dell’utente. Grazie poi ai numerosi test di campo e alle simulazioni aerodinami-

che e cinetiche (circa 60 miliardi di proiezioni), la forma è stata ridefinita e adattata per integrarsi perfettamente alla posizione del racer professionista. L’ammontare totale di tali dati corrisponde per il 20% circa a quelli utilizzati per una macchina da Formula 1, con la differenza che qui si parla di un casco. “Siamo estremamente eccitati, entusiasti e umili nel nostro ingresso nel road bike”, ha spiegato Stefan Ytterborn, fondatore e CEO di POC. “È una categoria che avevamo deliberatemente lasciato in sospeso finchè non avessimo avuto tempo e capacità. Sia il modello Tempor che gli altri prodotti che usciranno successivamente sono progetti per i quali siamo stati in grado di investire più di quanto abbiamo mai fatto prima”.

The North Face: nuova sede "green" negli USA La VF Corporation ha inaugurato un nuovo ufficio corporate eco compatibile per tre brand della sua divisione outdoor: The North Face, JanSport e Lucy activewear. Allocata su di un terreno di 14 acri ad Alameda, California, la sede ospita più di 470 impiegati e comprende un fitness centre di 93 mq, un’area outdoor training, un bike shop interno e altre strutture. È presente un cafè che offre cibo organico e che ospiterà corsi di cucina, come anche un orto biologico per i propri dipendenti. Sono presenti anche diverse stazioni di ricarica per i veicoli elettrici e include, fra le altre caratteristiche “sostenibili”, pannelli solari fotovoltaici e turbine eoliche. Un sistema di raffreddamento evaporativo indiretto-diretto consentirà il ricircolo di aria fresca senza l’utilizzo di refrigeranti. Situato sulla baia di San Francisco, il sito offre la spettacolare vista delle colline di East Bay e la skyline della città. Lo staff di Lucy activewear si è già trasferito ad Alameda da Portland, quelli The North Face e Jansport lo faranno da San Leandro, California.

Jack Wolfskin e Cotswold nel mercato online UK

Il negozio Mud & Snow si rinnova e apre all’outdoor Mammut Sports Group ha deciso di compiere i primi passi per entrare nel mercato outdoor cinese. All’Asia Outdoor Show di Nanjing, a fine luglio, l’azienda svizzera non aveva uno stand, ma ha colto l’occasione di presentarsi ai locali affittando una sala conferenze. Conformemente con Matthias Preussel, responsabile da marzo della divisione Far East sales dell’azienda, Mammut si sta preparando per penetrare il mercato attraverso una filiale di proprietà allocata a Pechino. La definizione della sede e dello staff dovrebbe terminare a fine anno. In sostanza il marchio vuole conquistare la Cina attraverso partner retail locali specializzati e non attraverso corporate store, anche se ci sono dei piani per creare un paio di flagship store nelle principali città cinesi nel giro di 12 mesi.

TrekSta fa il suo ingresso in Gran Bretagna

L’importante marchio sud coreano di calzature outdoor inizierà a vendere in Gran Bretagna le proprie linee prodotto a partire dalla primavera-estate 2013 grazie all’accordo di distribuzione siglato con Bridgedale, produttore britannico di calze tecniche per l’outdoor. I mercati europei più importanti per TrekSta sono quello scandinavo, quello tedesco e quello spagnolo. L’Europa conta al momento solo il 10% del turnover globale del brand. Le vendite totali nel 2011 hanno raggiunto i 60 milioni, il 6% in più rispetto all’anno precedente. Negli Stati Uniti sono addirittura raddoppiate, ma rappresentano il 5% del turnover totale.

Un progetto nato, come spiega il titolare Francesco Misley, “dalla voglia di creare un negozio nuovo, fuori dagli standard comuni e non vittima di questi ‘adattamenti’ commerciali che rendono i negozi fotocopia uno dell'altro”. Per questo il Mud & Snow di Casona di Marano (MO), punto vendita di 130 mq, amplierà e completerà l’offerta con una sezione interamente dedicata all’outdoor e running, affiancando quella snowboard e freeski. Il negozio sarà diviso in due ambienti comunicanti. Uno studiato in modo che respiri aria di montagna e di libertà, con al suo interno tutto il necessario per escursionismo, trekking, running, nordic walking, sci alpinismo, freeride, ciaspole. Nell’altro invece rimarrà la dimensione fresca e lifestyle che viene proposta all'appassionato dello snowboard e del freeski, con tutti i migliori marchi e una selezione di quelli meno commerciali e reperibili. “Ho scelto di lavorare solo con le ditte che sento mie, in cui credo io per primo, in modo da proporre al cliente quanto di meglio io

penso che ci sia per ogni settore, essendo il primo a sperimentare il prodotto per poi proporlo al cliente finale”, continua a spiegare Francesco. “L’apertura di questa nuova area outdoor/running significa per me il desiderio di diventare punto di riferimento per chi si identifica con uno stile di vita sano, a contatto con la natura e sempre alla ricerca dei propri limiti”. A completamento di tutto il progetto, sarà anche attivato uno spazio dedicato alla manutenzione di sci e snowboard con macchinari all'avanguardia e un servizio di test per snowboard e sci alpinismo. Verrà infine implementato anche il sito e-commerce (vedi link sotto), che presto avrà tre sezioni divise: snowboard, outdoor, lifestyle, ognuna con una propria connotazione. L’inaugurazione è prevista per settembre. Mud & Snow Via Fondovalle 2876, 41054 Casona di Marano (MO) www.mudandsnow.com

Five Ten: nuova sede e nuovo management europeo Aria di cambiamento in Five Ten. L’azienda infatti, in seguito all’acquisizione da parte di adidas dello scorso autunno, vede completamente rinnovato il team europeo sales e marketing, che dal 1° agosto si è trasferito nei nuovi uffici a Herzogenaurach, in Germania. A guidare il team nel ruolo di european sales director è Jeremie Blondel, in precedenza lifestyle & kids unit director per Reebok. Cresciuto a Chamonix e appassionato di mtb downhill e arrampicata, prima di approdare in adidas ha ricoperto diversi ruoli in Nike ACG France ed è stato key account/buying nell’industria outdoor e snowsport. Christoph Boesl, anche lui con un backgroung nel bike, è il nuovo senior marketing manager di Five Ten Europe. In precedenza aveva lavorato per 7 anni alla Agentur Reiner Kopf, agenzia di vendite per Five Ten

con base a Monaco di Baviera. Michael Fussing Clausen invece, ex brand finance di adidas e anche lui amante della mtb, è il nuovo responsabile finance & accounting. Ivo Ninov infine, veterano del gruppo, icona internazionale del climbing e del volo con tuta alare, continua a svolgere il suo ruolo di senior sports marketing e event manager. Inoltre il dipartimento customer service europeo dell’azienda verrà spostato da Bruxelles a Herzogenaurach entro gennaio 2013, sotto la guida di Suzana Savic e Melanie Menzel. Blondel e l’intero team europeo dovranno rendere conto al nuovo VP integrations manager di adidas: Christian Stegmaier. Christian supervisionerà così tutte le iniziative marketing e sales in Europa e si dividerà fra gli uffici nuovi di Herzogenaurach e l’headquarter californiano a Redlands.

Il marchio tedesco Jack Wolfskin ha deciso di unire le proprie forze con Cotswold Outdoor, outdoor retailer britannico di riferimento, per l’offerta di vendite online. Cotswold offrirà così l’intero range di prodotti The Paw’s sul proprio sito e su quello Jack Wolfskin (vedi in fondo). Già attivo dal 3 di settembre, il portale web offre non meno di 1.000 proposte firmate jack Wolfskin. Con questa iniziativa online, il brand tedesco intende enfatizzare il suo target per crescere in UK attraverso partnership con premium retailer all’interno del paese. Cotswold è parte del così detto ABC group, insieme ad A.S. Adventure e Bever, outdoor retailer di riferimento rispettivamente in Belgio e Olanda. Le tre catene costituiscono il più grande gruppo retailer specializzato nell’outdoor in Europa. www.jack-wolfskin.co.uk/cotswold www.cotswoldoutdoor.com

E-Case, il nuovo brand firmato Cascade Design Cascade Designs, proprietario di numerosi outdoor brand quali Therm-a-Rest, MSR e Sealline, sta lanciando un nuovo marchio dedicato a custodie protettive impermeabili per smartphone, tablet, computer e altri device. Si tratta di E-Case. L’azienda di Seattle intende così venire incontro alla crescente richiesta di protezioni adatte a mantenere asciutto l’equipaggiamento tecnologico di ogni sportivo. In precedenza Cascade aveva già offerto in tal senso alcuni prodotti per i water sport sotto il marchio Sealline, ma il business non pareva abbastanza solido. ECase propone inoltre attrezzature che consentono di proteggere e di utilizzare computer portatili anche in condizioni bagnate e sulla sabbia, come anche per l’utilizzo di touch screen. I prodotti, che saranno disponibili a partire dalla primavera 2013, saranno realizzati negli stabilimenti Cascade di Seattle e Cork, Irlanda.


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CLIMBING NEWS

Salewa Cube festeggia il suo primo anno: oltre 60.000 ingressi e 1.000 abbonamenti

Il decimo Petzl RocTrip nella terra dei gauchos

Il primo Petzl RocTrip è nato a Millau, in Francia, nel 2002. Da allora Petzl organizza questo raduno di climber in siti eccezionali di tutto il mondo. Quest’anno, in occasione del decimo anniversario del Petzl RocTrip, si parte per l’Argentina, sul sito di Piedra Parada. Un paesaggio selvaggio e arido, dove spiccano un singolare monolito di 200 metri e i molteplici meandri del canyon della Buitrera. Una realtà estremamente suggestiva, inserita in un contesto ambientale unico e selvaggio. A fine marzo, una squadra di 30 chiodatori, comprendenti alcuni membri del team e climber argentini, ha tracciato più di 100 nuovi itinerari: tiri d’arrampicata sportiva, ma anche vie lunghe d’avventura, da scoprire tra ombra e sole. L’arrampicata si svolge su una roccia vulcanica molto aderente, tinta di rosso, con le bolle d'aria nella lava che diventano delle belle prese chiamate “agugero”. I partecipanti saranno alloggiati in un campeggio vicino al fiume Chubut. Le pre-iscrizioni online sono aperte fino al 5 novembre 2012. Sotto anche il link per il teaser dell’evento. petzl.com/it/outdoor/roctrip-argentina-2012

In questi anni di crisi superare positivamente le aspettative è un fatto in cui pochi riescono. All’apertura del Salewa Cube, un anno fa, la previsione era di 40.000 ingressi per il primo anno. Al passaggio di boa i numeri sono risultati piacevolmente diversi: 60.750 ingressi con una media giornaliera di 166 persone impegnate (capienza fissata a 200 contro le 250 omologate) in una delle oltre 180 vie da arrampicata o su uno dei 300 tracciati boulder, con difficoltà che vanno dal 3c all’8c+. Le vie del Salewa Cube “cambiano pelle” con una media di due alla settimana, sotto l’attenta cura di 14 professionisti tra cui Juri Chiaramonte, Jacopo Larcher e Stefan Scarperi. Quasi mille sono i climbers che hanno sottoscritto un abbonamento annuale, mentre oltre 300 adulti e junior hanno partecipato ai corsi per principianti o esperti, curati da guide alpine specializzate. Una struttura che cattura l’attenzione di appassionati non solo nazionali: escludendo l’Italia e l’Alto Adige con l’87,47% di presenze, il

12,07% di climber arriva da paesi europei ed extra europei (10 nazioni). A livello europeo, Italia esclusa, la Germania è al primo posto con il 57,10%, segue l’Austria con il 24,63%, la Svizzera con l’8,95% poi la Russia (1,75%) e la Gran Bretagna (1,48%), per un totale di 11 nazioni europee. Un luogo di aggregazione per allenarsi e ammirare i professionisti dell’arrampicata in azione. “Questi numeri, senza la visione avuta 38 anni fa da Erich Abram con l’apertura della prima palestra di arrampicata al mondo a Bolzano”, sottolinea Heiner Oberrauch, presidente del gruppo Salewa, “oggi forse non esisterebbero, ed ecco perché abbiamo deciso di festeggiarli insieme alle sue 90 candeline”. Il Cube è dedicato a Erich Abram, alpinista bolzanino 90enne, che nel ’74 aveva battezzato la prima palestra di arrampicata al mondo. Ed è proprio a lui e con lui che Salewa ha deciso di condividere questo compleanno con la ristampa del libro “Erich Abram – un alpinista bolzanino”.

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San Vito Climbing Festival tra sport, film e convegni Sono aperte le iscrizioni al San Vito Climbing festival, che si svolgerà dal 10 al 14 ottobre a San Vito Lo Capo (TP). Massimo Cappuccio, che organizza l’appuntamento insieme a Giuseppe Gallo e a Daniele Arena, ha di recente annunciato le tante novità previste per l’edizione 2012. Tra esse sicuramente il nuovo format che prevede l’apertura verso il mondo del turismo sportivo legato alle attività outdoor proponendo eventi non solo climbing, ma anche mountain bike, trail running e kayak. Il risultato: San Vito Climbing Festival - Extreme Outdoor Games. Il festival ospiterà inoltre una rassegna cinematografica di film di montagna e d’avventura curata da Alan Formanek, direttore del Vancouver Film festival, dove verranno presentati i migliori film di settore. Alla rassegna parteciperà anche Michele Radici, film-maker di importanti documentari di viaggi e film d’avventura. Sul fronte atleti l’ospite più importante e il primo ad aver confermato è Adam Ondra, che parteciperà all’evento insieme al team E9 capitanato da Mauro Calibani e ai testimonial dei vari sponsor. A programma anche un convegno sullo sviluppo turistico legato all'arrampicata al quale interverranno alcuni tra gli amministratori delle realtà più virtuose, come Arco e Finale. Ricordiamo che quest’anno l’evento vedrà la partecipazione di Black Diamond in qualità di golden sponsor. Al fianco di questo brand ci saranno i silver sponsor (Scarpa, E9, Versante Sud e il negozio catanese di Nicolosi Servolare). È stato poi preso un accordo tecnico con Garmin che per l’occasione rileverà tutti i gpx delle falesie e dei tracciati di gara. L’azienda fornirà inoltre gps per le premiazioni di tutte e 4 le specialità previste ovvero climbing, mountain bike, trail running e kayak. www.sanvitoclimbingfestival.it


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COLLABORAZIONI Aku supporta il Gore-Tex Experience-Tour AlpCross Aku, da sempre attenta a un certo modo di vivere la montagna, ha aderito al progetto 2012 ideato da Gore-Tex e parte dell’Experience Tour, confermando ormai la trentennale partnership con l’azienda americana. AlpCross è un viaggio moderno attraverso le Alpi assieme ad atleti e professionisti della montagna. Un’occasione per apprendere le nozioni sull’alpinismo in quota e sulle lunghe traversate alpine. Dopo un concorso sviluppato in collaborazione con Nat Geo Italia sono stati selezionati due ragazzi che hanno partecipato a questa attraversata “con solo i propri mezzi”. Questo concetto di “anda-

re in autonomia” a vivere un’esperienza che riporta indietro nel tempo, alle prime attraversate alpine dei pionieri, ma anche dei pastori in transumanza e di chi lavorava in montagna, è stato lo stimolo più grande per Aku. I due partecipanti italiani, assieme agli altri selezionati da tutta Europa, sono partiti il 25 agosto dall’Ötztal in Austria, e hanno preso la direzione sud fino a raggiungere la Val Senales-Schnalstal, in Tirolo, il 1° settembre. In mezzo trekking in quota a 2.000 mt, valichi glaciali da oltrepassare e qualche cima impegnativa come il Wildspitze (3.770 mt), per un totale di 7.000 mt di dislivello. Visto il percorso attraversato, Aku ha fornito ai candidati Lorenzo Meliota ed Erica Facchini, due modelli ciascuno: una scarpa semi-ramponabile per l’attività alpinistica e una da trekking leggera: rispettivamente Spider Light II GTX e SL Trek GTX.

Dynafit e PrimaLoft presentano l’Alpine Athlete Film Tour Il buon esito del tour 2011 ha certamente originato un’affinità particolare fra PrimaLoft e Dynafit. Per queste ragioni i due marchi hanno deciso di replicare, presentando la nuova edizione dell’Alpine Athlete Film Tour, per offrire tutte le emozioni degli sport alpini. I film verranno proiettati dal 16 ottobre fino a metà gennaio in 31 sale in Germania, Austria, Svizzera, Francia, Italia e Spagna, in collaborazione con i migliori partner commerciali locali. Quest’anno inoltre, per la prima volta, il pubblico potrà scegliere a ogni presentazione il suo film preferito, che alla fine del Tour verrà insignito del premio Alpine Athlete Film Award. I vincitori degli Awards riceveranno un riconoscimento in denaro, mentre per gli spettatori che indicheranno le loro preferenze verranno sorteggiati premi e attrezzature. “Il successo della prima edizione di questo progetto comune”, ha rac-

contato il brand manager Dynafit, Benedikt Böhm, “è stato il risultato di una lunga collaborazione perfettamente funzionante. L’Alpine Athlete Film Tour 2012 presenterà in quattro spettacolari produzioni cinematografiche le singolari impressioni di questa avventura sottolineando l’importanza delle collaborazioni alpine ben funzionanti”. Anche Jochen Lagemann, European sales e marketing director PrimaLoft è fiero della continuità del Tour: “L’Alpine Athlete Film Tour offre al pubblico l’affascinante possibilità di vivere dal vivo e in azione le avventure e le esperienze degli atleti con i prodotti da noi creati e grazie a questo motivare l’uso di buone attrezzature per le loro piccole o grandi avventure”. www.dynafit.de/presse www.primaloft.com

Amer Sports e Rossignol, accordo per l'attacco Look XM Amer Sports e Rossignol Group hanno finalizzato un accordo che permette a Rossignol Group di distribuire sotto il marchio Look i nuovi attacchi free touring a partire dall’inverno 2013/14 e di utilizzare congiuntamente la tecnologia WTR per gli scarponi freeride e free-touring. Amer Sports e Rossignol Group si augurano, attraverso la partnership, di offrire i prodotti più avanzati agli sciatori più esperti e appassionati. In particolare di proporre ai freeskiers l’attrezzatura di ultima generazione, in grado di unire eccellenti prestazioni in discesa, grazie al nuovo concetto

di attacco, e straordinari livelli di comfort e sicurezza nelle fasi di risalita, grazie ai nuovi modelli di scarpone. Infatti, la suola dei nuovi scarponi con tecnologia WTR (Walk To Ride), secondo gli standard touring ISO 9523, dotata per di più di zone di contatto rigide, lavora in perfetta sinergia con i nuovi attacchi Look XM e garantisce lo stesso livello di sicurezza e lo stesso livello di sciata dell’attrezzatura tipica per lo sci alpino. Per entrambi l’obiettivo primario dell’accordo è continuare ad assicurare i prodotti migliori ai consumatori più esigenti.

Nuova linea trail Haglöfs powered by ASICS Il marchio scandinavo Haglöfs ha unito le proprie forze con ASICS per sviluppare una linea di calzature da trail running: Haglöfs Gram. I nuovi modelli, sgargianti nei loro colori monocromo decisamente accesi, combinano l’esperienza di Haglöfs nell’outdoor con la conoscenza tecnologicamente avanzata di ASICS nel segmento delle calzature da running. Il risultato è una scarpa caratterizzata da funzionalità e stile unici, in grado di catturare l’attenzione. I modelli utilizzano alcune delle più avanzate soluzioni ASICS, elaborate in stretta sinergia con Haglöfs, e sono stati disegnati per adattarsi a tutti i tipi di terreno, assicurando trazione e stabilità in ogni situazione. Impermeabili, presentano una costruzione della lingua capace di impedire che sassi e ghiaia penetrino nella scarpa, mentre le cuciture ridotte al minimo riducono il rischio di sfregamenti. I 3 modelli, nelle versioni maschile e femminile, sono: Gram Comp (sotto in rosa), Gram All Mountain (AM) e Gram Cross Country (XC, sotto in versione bluebird).


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RICONOSCIMENTI Il Satra Personal Protective Scandinavian Outdoor Award, Equipment Award ad OutDry ecco i prodotti SS 2013 vincitori OutDry Technologies è stata insignita del prestigioso premio Satra Personal Protective Equipment (PPE) per il “Best Contribution to PPE Production Efficiency”, relativo al processo di laminazione diretto dell’azienda italiana. La tecnologia impermeabile, usata per isolare le calzature hiking e i guanti, ha ricevuto il premio grazie alla libertà e flessibilità che il design consente nella produzione.

EVENTI Il TrentoFilmFestival in tour fa tappa a Bolzano Prosegue il tour tra le Dolomiti del TrentoFilmfestival, che festeggia i suoi 60 anni di attività facendo tappa, dal 26 settembre al 7 ottobre, nella città di Bolzano, tra i soci fondatori dal 1998. Un fitto programma di eventi, dal cinema alla letteratura, dalla società alla cultura di montagna animerà così il capoluogo altoatesino. La rassegna aprirà con due appuntamenti dedicati al cinema promossi dall'Alpenverein Südtirol. Il primo è in programma mercoledì 26 settembre, con la proiezione del documentario “Walter Bonatti con il cuore, con i muscoli con la testa”, primo documentario autorizzato sulla vita del grande esploratore. Giovedì 27 settembre invece verrà proiettato il documentario “Sherpas, Die wahren Helden am Everest”. Il giorno seguente, in piazza Walther, si svolgerà l’inaugurazione di MontagnaLibri, il salone internazionale dell’editoria d’alta quota. All'interno di MontagnaLibri sarà inoltre possibile visitare la mostra fotografica “Sentieri di luce” del fotografo trentino Alessandro Gruzza. In serata, al Teatro Comunale di Gries, appuntamento con "Storie e memorie di 70 anni degli Scoiattoli di Cortina", omaggio al celebre gruppo di alpinisti. Per l'occasione verrà proiettato il film "Rosso 70". Il meglio del cinema di montagna presentato alla 60esima edizione del TrentoFilmfestival approderà infine al Teatro Comunale nelle serate di lunedì 1 e martedì 2 ottobre (ingresso gratuito).

Al Kalymnos Climbing Festival il top del climbing Un parterre eccezionale di atleti di livello mondiale parteciperà al The North Face Kalymnos Climbing Festival (28-30 settembre). Aperto a climber di tutti i livelli, il Festival si compone di tre gare: una Open Marathon, una Big Marathon e un PROject contest. Il PROject contest si svolgerà in una zona ancora inesplorata dell’isola e prevede 8 vie tecnicamente difficili attrezzate per l’occasione. La Open Marathon, che si svolgerà invece su vie già esistenti, è pensata per team di due elementi e prevede le categorie maschile, femminile e mista. Tutte le vie avranno un livello di difficoltà che andrà da un minimo di 5a a un massimo di 7a. Il punteggio sarà calcolato in base alla performance del team. La Big Marathon, anch’essa concepita per squadre di due elementi con categorie maschile, femminile e mista, si svolgerà invece su vie con un livello di difficoltà che andrà da un minimo di 7a+ a un massimo di 8a. www.kalymnosclimbingfestival.com

La premiazione si è svolta all’OutDoor Show durante la press conference ufficiale dello Scandinavian Outdoor Group (SOG). Una giuria internazionale, composta da 8 giornalisti outdoor provenienti da 7 paesi, riunitasi ad Åre, Svezia, dopo tre giorni di test e discussioni ha così deciso i vari vincitori del prestigioso oscar dell’outdoor scandinavo, istituito dal SOG nel 2006. L’award intende premiare il miglior prodotto per design, innovazione, funzionalità, qualità e sostenibilità. 20 prodotti da alcuni brand membri del SOG sono stati nominati per competere ai due premi: SOA Overall Winner e SOA Sustainability Award. In aggiunta un ulteriore premio viene dato a quei prodotti meritevoli di una menzione, SOA Jury’s Honorable Mention. Ecco i vincitori: il SOA Overall Winner va alla Biom Hike firmata Ecco, mentre il SOA Sustainability Award alla Keb Jacket di Fjällräven. Il SOA Jury’s Honorable Mention è andato invece al Gram 15 backpack di Haglöfs, alla Fjellheimen Superlight tent realizzata da Helsport e al K-Guard kayak carrier system firmato Thule.

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Points of Light ed Ethical Corporation premiano l’impegno sociale di Timberland Points of Light, organizzazione no profit americana, ed Ethical Corporation, azienda londinese indipendente impegnata dal 2001 a valutare il livello del business etico globale, hanno riconosciuto a Timberland due premi per il costante impegno a favore dell’ambiente e per le politiche di sviluppo del programma Corporate Social Responsability. La prima ha infatti conferito il Corporate Engagement of Excellence 2012 per aver realizzato un programma di volontariato innovativo dedicato ai dipendenti, Path of Service. Nel 2011 il programma, che permette a ogni dipendente di disporre di 40 ore annuali retribuite da dedicare ad attività di volontariato a livello locale, ha visto la partecipazione del 79% dei dipendenti. Da marzo 2012 ha prodotto più di 868.000 ore di servizio in oltre 30 paesi. Ethical Corporation ha invece conferito il premio Responsible Business Awards 2012 per la categoria Best Sustainability Report, riconoscendo al brand il miglior programma di responsabilità sociale delle imprese. Tramite un sito web dedicato (vedi sotto), l’azienda fornisce informazioni dettagliate, dinamiche e attività di coinvolgimento dei consumatori sugli obiettivi e sulle priorità di CSR del marchio. È così possibile conoscere il reale impatto ambientale dei prodotti in commercio attraverso il GreenIndex, la capacità dell'azienda di integrare la responsabilità sociale nelle sue strategie di sourcing e i progetti di coinvolgimento delle comunità locali e agroforestali. responsibility.timberland.com


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Il 28 giugno a Roncade (TV), oltre all’assemblea generale di Assosport si è svolto un interessante convegno

Focus on

Marketing e consumi nell’era digitale: aziende a confronto Situazione in chiaroscuro per lo sportsystem italiano: bene le esportazioni nel 2011 (+9,5%) e nel primo trimestre 2012 (+5%). Soffre invece il mercato interno. Presentato anche il progetto “Dote Sport” per incentivare la pratica sportiva. A cura di SIMONE BERTI Stimolare il confronto tra imprenditori e rappresentanti dei brand sportivi con negozianti, catene distributive ed esperti del settore. Con particolare attenzione riservata ai nuovi strumenti digitali a disposizione di aziende e retailer per comunicare e vendere. Erano gli obiettivi del convegno “Marketing al consumo nell’era digitale”, tenutosi giovedì 28 giugno nella sede di HFarm a Roncade (TV), in occasione dell’assemblea generale di Assosport. H-Farm, importante venture incubator che opera a livello internazionale in ambito web, digital e new media, è risultata perciò essere una location più che adeguata per ospitare questo importante incontro. La prima parte ha visto la presentazione di una ricerca di mercato sul consumatore e l'analisi dell'evoluzione della distribuzione da parte di esperti del settore, cui è seguita una tavola rotonda composta da referenti del mondo della produzione e distribuzione. Durante l’assemblea le aziende associate sono state anche chiamate a votare per il rinnovo delle cariche, che ha visto la riconferma del presidente Luca Businaro. I NUOVI ORGANI SOCIALI Per il biennio 2012/14 gli organi sociali Assosport saranno così composti: oltre alla conferma della presidenza di Luca Businaro (Novation), sono stati nominati vice presidente Giulio Colombo (Colmar), Gianni Lorenzato (Lotto Sport Italia) e Gianluca Pavanello (Macron), mentre past presidente è Giancarlo Zanatta (Tecnica Group). I nuovi consiglieri sono invece Enrico Bedin (Garmont), Giorgio Borgognoni (Tailor Industry), Andrea Brambilla (Mab), Andrea Nalesso (Dainese), Marina Debra Pini (W.L. Gore & Associati), Andrea Piras (Benetton Group), Lucio Mistri (Gipsy) e Adriano Zuccala

(Vibram). Infine, tra le ultime nomine, vi sono Deolo Falcone (Teca Fitness), presidente gruppo Assofitness, Gianni Lanfranco (Advanced Distribution), presidente gruppo Assotennis, Andrea Parisotto (Calzaturificio Scarpa), presidente gruppo Outdoor, e Massimo Baroni (Seatex), presidente gruppo Assosportex. IL QUADRO EUROPEO E ITALIANO Durante la prima parte del convegno, quella dedicata alla presentazione della ricerca di mercato, sono stati analizzati l’evoluzione della distribuzione e il consumatore finale (nei box alcune delle slide di maggior rilievo). In tal senso Luca Businaro ha ben esplicato il quadro della situazione circa le difficoltà dell’economia europea e italiana, soffermandosi con maggior dovizia di particolari e attenzione sul settore dello sportsystem. “I risultati del 2011 e del primo trimestre 2012 indicano un quadro in chiaroscuro. I volumi produttivi, pur con un sensibile calo, mostrano comunque valori positivi: nel 2011 le esportazioni di articoli sportivi sono cresciute del 9,5% rispetto al 2010. Nel primo trimestre infatti l’export per il nostro settore è cresciuto di circa il 5% rispetto al primo trimestre del 2011. Le nostre migliori performance si confermano nel vecchio continente: Francia, Germania e Spagna rimangono infatti i primi 3 mercati di riferimento. Il mondo dello sport italiano registra anche crescenti livelli di penetrazione in mercati significativi come la Cina e la Russia. Anche la Corea ha già dato segnali di evidente interesse. Rimane poco convincente, al contrario, la performance del mercato interno. Secondo i dati forniti da NPD Sports Tracking Europe-Global Sport Study, risulta che il mercato italiano in termini di sell out ha ottenuto un valore nel 2011 di 7,4 miliardi di euro, con una crescita dell’1% rispetto al 2010. A contribuire in maniera particolare è il settore del ciclo, che

Manuela Viel (general management), Luca Businaro (presidente) e Giorgio Borgognoni (consigliere).

è aumentato del 5% raggiungendo 831 milioni di euro, e quello della calzatura, pari a 1 miliardo e 631 milioni di euro (+2% rispetto al 2010). Stabili invece l’abbigliamento e l’attrezzatura che hanno registrato nel 2011 rispettivamente 3 miliardi e 1,85 miliardi di euro. Dobbiamo essere supportati nel nostro lavoro, nell’internazionalizzazione, nella formazione dei giovani. Dobbiamo avere soluzioni efficaci e concrete”. In effetti, come possiamo notare nei grafici sotto, in particolare nel primo a sinistra, il recente sentiment dei consumatori nei confronti della crisi non è certo positivo e questo si ripercuote sulle volontà di acquisto di articoli sportivi. LE PROSSIME INIZIATIVE In seguito è stato proposto il piano generale delle iniziative promosse da Assosport in ottica di sviluppo. Un quadro che trova il punto di forza nella logica dell’essere alleati, una vera e propria squadra in grado di diventare il motore trainante per tutto il settore, per poter competere a livello nazionale e internazionale. Molti i progetti in essere, a partire dalla partecipazione in Casa Italia in occasione delle Olimpiadi di Londra. L’area ICE–Assosport, concepita come luogo multimediale dove vivere e interagire con l’eccellenza dell’italianità sia in termini di atleti che di prodotti, è stato così un punto di riferimento per le aziende dello sport presenti ai Giochi Olimpici. È stato poi reso ufficiale anche il lancio di “Dote in Movimento”, un’iniziativa che parte come pro-

getto pilota nel Veneto a settembre. Si tratta di un progetto ambizioso, in quanto si pone l’obiettivo di incrementare la pratica sportiva in Italia partendo dai bambini della scuola primaria e sostenendo molteplici discipline sportive attraverso la creazione di un fondo monetario realizzato con la collaborazione di Regione Veneto, CONI e società sportive, aziende associate ad Assosport e sponsor. Tramite questo fondo verranno erogati i buoni “Dote Sport” del valore di 150 euro con cui i ragazzi tra i 6 e gli 11 anni appartenenti alle famiglie meno abbienti potranno praticare sport gratuitamente per l’anno 2012-13, iscrivendosi a una tra le società sportive che hanno aderito al progetto. “Per aumentare il fondo a disposizione”, ha spiegato ancora Luca Businaro, “e nel contempo favorire la conoscenza del progetto, a luglio è partita una vendita benefica online tramite la quale vengono venduti numerosi prodotti autografati e/o utilizzati da grandi campioni (vedi foto): Valentino Rossi, il Milan e il Napoli calcio, Potito Starace e Novak Djokovic, la Nazionale Italiana di calcio, Alessia Filippi e Filippo Magnini solo per citarne alcuni… Sono certo che gli appassionati di sport non si lasceranno sfuggire questa grande occasione: un’opportunità unica per avere un pezzo di storia dei loro atleti preferiti e nel contempo aiutare i bambini meno abbienti. Siamo fermamente convinti che investire nella formazione dei giovani all‘attività sportiva sia un ottimo punto di partenza per innescare un meccanismo virtuoso nel Paese”.

ALCUNI DEI DATI PRESENTATI NEL CORSO DEL CONVEGNO “MARKETING AL CONSUMO NELL’ERA DIGITALE” Indice di sentimenti di fronte alla crisi Il recente acquisto di abbigliamento ed accessori La previsione acquisto di abbigliamento e prodotti per lo sport nei prossimi tre mesi

Fonte: Astra Ricerche



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Riflettori puntati sulle novità presentate ad OutDoor Friedrichshafen dall’azienda veneta, recentemente insignita di importanti premi

In primo piano

SCARPA, REGINA D’INNOVAZIONE Restyling mirati, massima funzionalità e… ingresso con stile nel mondo del trail running per il brand. Che anche per la stagione primavera/estate 2013 è in prima linea in quanto a performance e originalità dei propri prodotti. Come confermano autorevoli voci dal panorama retailer e la costante folla presente allo stand. Come sempre, anche ad OutDoor 2012 lo stand Scarpa è stato uno dei più affollati.

A cura di DAVIDE CORROCHER Difficilmente Scarpa smentisce la propria vocazione di brand innovatore. Anche questa estate sembra aver superato le aspettative della propria clientela e di tutti gli appassionati. Il brand calzaturiero veneto punta sempre più in alto in termini di qualità e stile e si prepara a cavalcare anche l’onda del mondo trail running (vedi box nella pagina a fianco). Pur trattandosi di un segmento outdoor molto ricco di proposte, Scarpa dimostra ancora una volta di saper emergere e far riconoscere quello che è il suo segno distintivo, il suo DNA: l’innovazione. Quest’anno a Friedrichshafen l’azienda ha presentato la sua nuova ed esclusiva collezione Primavera-Estate 2013: un condensato di novità che ha saputo stupire gli innumerevoli visitatori e il mercato outdoor. Dall’alta quota al climbing, dalla gamma lifestyle al trekking, fino alla nuovissima linea da trail running. “Innovazione” è ancora una volta la parola d’ordine. L’eccellenza del Made in Italy ad alta tecnologia trionfa, grazie al consueto carico di energie e risorse investite in nuovi progetti e nuove creazioni.

BACKPACKING

LADAKH GTX

All’interno della linea backpacking, importante rivisitazione di due modelli must della collezione Scarpa: Ladakh Gtx e Hekla Gtx, con il loro innovativo sistema suola Biometric Lite Fly. Una straordinaria genealogia di prodotti sulla cresta dell’onda da moltissimi anni, che non smette di offrire soluzioni d’avanguardia e il comfort di sempre.

RICONOSCIMENTI E AWARDS ASSEGNATI A SCARPA NEL 2012 ALIEN

ALPINISMO Riflettori puntati sulla linea Mountain Elite. Leggerezza e prestazione la fanno da padrone all’interno di questa linea, che è emblema di una filosofia e manifestazione prima di un modus operandi che sceglie ogni giorno il dettaglio e i materiali migliori, senza mai perdere di vista il comfort. L’innovativa tecnologia Sock Fit consente infatti prima di tutto una perfetta adattabilità della tomaia al piede, sin dal primo utilizzo. Una ricerca attenta ed approfondita nel campo della funzione biomeccanica del piede, applicata insieme a criteri estetici ultramoderni in una calzatura precisa, leggera e performante come Rebel Lite Gtx. Per l’alpinismo più estremo, ecco anche la versione Rebel Ultra Gtx e Rebel Gtx Carbon, a rappresentare una garanzia di prestazione.

REBEL LITE GTX

TREKKING Anche nel settore più classico del trekking, Scarpa si rinnova in termini di funzionalità e linee. Materiali scelti, costruzione attenta e design ergonomico sono gli elementi che fanno nascere anche le due new entries: nei modelli Baltoro Gtx e Mustang Gtx lo studio approfondito di forme e volumi garantisce un prodotto di comfort eccezionale, senza compromessi. Punti di forza

MUSTANG GTX WMN

BOOSTIC

SPARK

REBEL ULTRA GTX

delle novità: un rinnovato design d’ispirazione Mountain Elite e l'innovativo sistema suola ultra-ammortizzante HI Trail Fly con intersuola in poliuretano Fly per un cushoning davvero superiore e battistrada in gomma Vibram per un grip eccezionale. Entrambi dotati di tecnologia ACTIVfit, che nel gergo Scarpa è sinonimo di qualità e comfort.

BALTORO GTX


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“Ora nel trail ci siamo anche noi...”

stati positivamen“ Siamo te stupiti da quello che Scarpa ha saputo presentare anche quest’anno a Friedrichshafen in termini di novità. I nuovi modelli climbing Instinct VS e Force X rappresentano un passo avanti nella loro categoria, in termini di soluzioni tecniche e funzionali proposte. Nel campo dell’alpinismo tecnico, invece, crediamo che la linea Rebel sia una delle risposte più complete alle esigenze del mercato odierno.

Al culmine di un progetto durato due anni, il brand lancia ufficialmente la sua sfida anche nel segmento della corsa off-road con tre modelli versatili e innovativi, impreziositi dalla collaborazione con Vibram. Mettere a disposizione del cliente un’offerta di prodotti sempre più completa ed essere un brand di riferimento per tutte le stagioni. Questo in sintesi l’obiettivo con cui Scarpa si è presentata a Friedrichshafen. Essere stata finora uno dei maggiori competitor di mercato per quanto riguarda il settore delle calzature outdoor invernali ha spinto l’azienda a intraprendere una strada nuova e ad affacciarsi al mondo del trail. Da oltre 15 anni infatti ha consolidato un posizionamento d’eccellenza nel settore dello sci alpinismo race ed è proprio per rispondere alle richieste dei consumer e atleti più affezionati che è stato avviato questo progetto. La presentazione delle nuove calzature giunge al culmine di un processo di sviluppo durato due anni, impreziosito da importanti collaborazioni come quella con Vibram. Il risultato di questa ricerca sono tre modelli estremamente versatili e innovativi, per avvicinarsi alla montagna con uno stile sempre più giovane in termini di design e funzionalità: si tratta dei modelli Minima, Enduro e Rapid. Sempre a proposito di trail, sul fronte eventi anche per quest'anno Scarpa conferma l'organizzazione della seconda edizione del Trofeo Scarpa - Trail degli Eroi, previsto il 30 settembre (in foto la partenza dello scorso anno). Si stimano 350 presenze e il successo ottenuto lo scorso hanno ha spinto gli organizzatori, rappresentati dall’associazione I Lupi Team APS, a impegnarsi ancor più per il 2012. Il Trail degli Eroi è nato quale tentativo sui generis di ricordare un passato tanto tragico quanto eroico vissuto dal circondario del Monte Grappa durante la Prima Guerra Mondiale, come da moltissime altre aree dell’arco alpino. Pertanto questa gara non vuole essere una competizione fine a se stessa o l’occasione di un allenamento particolarmente panoramico, bensì vuole offrire agli atleti che intendono parteciparvi l’opportunità di immergersi completamente nella natura e, perché no, riportare la mente alla storia e ai suoi protagonisti.

Christian Werth – MOUNTAIN SPIRIT (Bolzano)

come Scarpa, rappresenta la possibilità di inserire nel mercato outdoor coreano un’offerta che il consumatore apprezza in modo considerevole per le prerogative di calzata, comfort, qualità e design. Ora, la prospettiva più imminente è quella di un grande successo per la nuovissima collezione trail running che andrà ad affiancare i prodotti della categoria climbing che hanno avuto riscontro particolarmente positivo nel nostro mercato.

Dall’esperienza e dall’estro di Heinz Mariacher, product manager per la linea climbing, nascono i nuovi modelli per la prossima stagione. Brillante e visionario come pochi, Mariacher ha realizzato, in collaborazione al gruppo R&D Scarpa, due nuove scarpette in cui sono state esaltate ancora una volta funzionalità, performance e qualità manifatturiera. Instinct VS e Force X accompagnano l’evoluzione già segnata dalla collezione climbing.

INSTINCT VS

Andy Suh - NELSON SPORTS (Corea)

INSTINCT VS

“ FORCE X

FORCE X Connubio di comfort e tecnologia. Estrema sensibilità e precisione sono assicurate dalla tecnologia V-Tension System, che offre sostegno all’intera lunghezza dell’avampiede. La tomaia è in crosta naturale, con una calzata comoda a piacevole, specialmente in punta, dove il pellame è più morbido. Dotata di collarino imbottito e chiusura a doppio velcro contrapposto (v. foto) e suola Vibram XS Edge per elevata precisione e sensibilità in appoggio un grip ottimale. Consigliata per: alpine rock climbing, indoor.

Lo staff di Mountain Spirit.

Per la nostra azienda, poter distribuire i prodotti di un “ brand europeo leader nel mondo della calzatura tecnica

A PROPOSITO DI CLIMBING

L’essenza della sensibilità. L’esaltazione della performance bouldering. Grazie alla tecnologia Bi-Tension System, massima precisione e sensibilità sono garantite nel tempo. Esaltata la sensibilità dell’appoggio in punta. Dotata di avvolgente allacciatura elastica, coadiuvata da un sistema in velcro per una maggiore tenuta negli agganci di tallone, speciale applicazione in gomma morbida ultra grip per aggancio di punta (toe hooking) e suola Vibram XS Edge per un grip perfetto che va a esaltare l’elevata sensibilità in appoggio. Consigliata per bouldering, indoor, sport climbing.

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FORCE X WMN

Simone Marcon (modellista Scarpa), Rustam Gelmanov (climber russo, vincitore della Coppa del Mondo di Boulder 2012) e Heinz Mariacher.

All’interno del nostro punto vendita, tra i brand footwear che proponiamo, da anni Scarpa è sicuramente il più apprezzato in tutte le linee di prodotto. La collezione primavera/ estate 2013 che abbiamo potuto vedere a Friedrichshafen ha incontrato ancora una Daniele Pizzinini e Klaus Costa di Sport Kostner. volta il nostro apprezzamento. Riteniamo che Scarpa in questi ultimi anni abbia veramente impresso una forte accelerazione al look e alla qualità delle proprie collezioni. La completezza di gamma in tutti i segmenti abbinata a una distribuzione mirata e non troppo capillare ne fanno secondo noi in questo momento il leader assoluto di mercato. L'eccezionale calzata e la gamma colori, unite al Made in Italy, impreziosisce il prodotto in maniera determinante. Le continue novità all’interno della collezione lifestyle hanno contribuito notevolmente a rafforzare il brand ed ora la gamma di prodotti può dirsi veramente completa, oltreché ancor più ricca di contenuti tecnici, grazie all’avvento della nuovissima collezione trail running che sarà sul mercato a partire dalla prossima PE 2013. Daniele Pizzinini – SPORT KOSTNER (Corvara, BZ)


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Intervista con Matteo Cattaneo, merchandising manager adidas Italia

Aziende

adidas & outdoor, passione sempre più viva Nel 1978 la gloriosa collaborazione con Reinhold Messner. Poi un periodo di stop. Oggi il brand delle tre strisce vuole tornare un punto di riferimento per gli appassionati della montagna. Grazie alla linea Terrex, alla sua concezione di fast performance e ai suoi autorevoli testimonial. A cura di SIMONE BERTI adidas e outdoor. Si è soliti abbinare il grande marchio tedesco di Herzogenaurach a sport quali il calcio, il basket, il rugby, il tennis, l’atletica, discipline in cui è globalmente riconosciuta fra i leader di mercato e nelle quali vanta testimonial di spessore mondiale, da Messi agli All Blacks. Eppure la sua storia “d’amore” con la montagna è iniziata più di 30 anni fa, con precisione nel 1978. Quando il brand e Reinhold Messner svilupparono insieme una nuova generazione di scarponi che lo stesso alpinista utilizzò in una delle sue più grandi imprese: diventare il primo uomo in grado di raggiungere l’Everest senza l’ausilio di bombole d’ossigeno. Un’impresa che realizzò nello stesso anno in compagnia di Peter Habeler e in solitaria due anni dopo. Poi un periodo di stop. Interrotto negli ultimi anni con un importante ritorno agli investimenti sullo sviluppo dei prodotti e sui testimonial. Tanto che oggi il team adidas Outdoor può contare su nomi di grande calibro: Beat Kammerlander, i fratelli Huber, Sasha Digiulian, Barbara e Bernd Zangerl, i Ragni di Lecco ma non solo. Con un patrimonio del genere e la crescita di appassionati outdoor, il brand sta investendo sempre di più nelle sue collezioni dedicate alla montagna, proponendo linee complete orientate alla performance come la Terrex e fissando l’obiettivo sempre più in alto. Diventare ovvero marchio di riferimento anche nel mondo outdoor, con tutta l’innovazione e l’autenticità che gli appartiene e che lo contraddistingue nelle altre discipline sportive. Ne abbiamo parlato con Matteo Cattaneo, 26 anni e merchandising manager di adidas in Matteo Cattaneo, Italia, che ci ha racconmerchandising manager tato del rapporto di adidas Italia adidas con l’outdoor e della linea Terrex. In cosa consiste esattamente il tuo ruolo attuale in adidas e con quali persone ti interfacci in Italia e all’estero? Il mio ruolo a oggi in adidas consiste nel creare il merchandising ideale da presentare sul mercato italiano per quanto riguarda abbigliamento, calzature e accessori outdoor, oltre a decidere il posizionamento prezzo ed effettuare indagini di mercato. La creazione e lo sviluppo del prodotto hanno luogo in Germania e si basano sui feedback che io e i miei colleghi di tutto il mondo, insieme agli atleti, forniamo durante i nostri meeting con i referenti global. Il mio ruolo prevede anche contatti con tutti i product manager outdoor adidas a livello mondiale insieme ai referenti global appartenenti alle funzioni di design, ricerca e sviluppo ecc. A livello locale i contatti giornalieri avvengono con tutte le funzioni del marketing (brand, trade e sport marketing) oltre a quelle planning e vendita, alle quali di tanto in tanto mi affianco per gestire la discussione prettamente tecnica durante il sell-in. Oltre all’outdoor segui anche altre categorie di prodotto? No, ma ho seguito per un anno in passato la

Alex Huber

Beat Kammerlander

Barbara Zangerl

Melissa La Nevè

collezione swim oltre a quella outdoor. Quando è nata la linea Terrex? La linea Terrex è nata nel 2008, ma adidas ha cominciato anni prima a collaborare con personaggi che hanno fatto la storia del mondo outdoor. Oltre all’abbigliamento, Terrex è anche calzature. Quanto pesano i due segmenti sul fatturato di adidas Outdoor in Italia? 60% per le calzature, quindi il 40% per l’abbigliamento. Quali sono le tecnologie e le collaborazioni nei prodotti Terrex? Sono diverse e numerose: Formotion (abbigliamento e calzature), Continental, Cocona, Clima (Climacool, Climaproof Wind, Climaproof Storm, Climalite) Gore (Gore-Tex, Windstopper), Traxion, Protection Plate, Speed-Lace, Dri-release, Ortholite, Adiprene, Adiprene+, Promoderator. Qual è stato il capo di abbigliamento di maggior successo nel 2011/12? Sicuramente la Terrex Hybrid Jacket (a destra nella versione donna SS 2013). Parlando invece di calzature? La Terrex Fast R (sotto nella versione SS 2013). Veniamo alla nuova collezione SS 13. Quali sono le principali novità su entrambi i fronti? Quali i principali trend a livello di stile e quali invece dal punto di vista tecnico? La collezione SS13 è ricca di novità sia per quanto riguarda l’abbigliamento che le calzature. Alla base dei capi di abbigliamento della linea Terrex c’è sicuramente il concetto di costruzione ibrida. I capi adidas outdoor non vengono infatti studiati e progettati come capi a sé stanti, ma nascono per performare al meglio all’interno di un outfit completo. Per questo la mappa clima che individua le zone di sudorazione (posizionate diversamente sul corpo maschile e femminile) viene utilizzata per costruire tutti gli strati che andranno poi a formare i nostri

Thomas Huber

Sasha Digiulian

outfit (1st layer, mid layer e gusci). È un processo produttivo sicuramente complicato e costoso, ma porta le performance al top. I due capi icona della linea Terrex sono la Gore-Tex Active Shell Jacket e la Terrex Hybrid Jacket. La novità tecnologica della prossima stagione invece è data dall’utilizzo della tecnologia Cocona all’interno di tutte le magliette e i mid layers della linea Terrex (con benefici nella traspirabilità e resistenza ai raggi UV 50+ SPF). Nelle calzature invece la Terrex Fast X è stata completamente ricreata mantenendo di fatto invariato solo il nome. Avremo, come anche per la Fast R, la suola Continental, la chiusura Speed Lace (completamente riprogettata, ora più forte e performante rispetto ai sistemi di chiusura rapida dei nostri diretti competitors) e la soletta interna Ortholite. Il tooling della scarpa è stato completamente rivisto, la tomaia è stata abbassata in avampiede e nella stessa zona è stata allargata la pianta, il tutto per dare una migliore vestibilità e stabilità. L’abbassamento dell’intersuola di 2 mm ha permesso di ridurre il peso di 30 gr rispetto al modello precedente, con la garanzia di un maggior controllo. Ma le migliorie non finiscono qui: inserti Promoderator nella zona mediale e intersuola estesa per andare a proteggere ulteriormente la tomaia. Inoltre la Terrex fast R sarà disponibile anche nella versione donna dalla SS 2013. Ci sono anche nuove categorie di prodotto o i segmenti coperti restano gli stessi? Nella collezione SS 2013 c’è un allargamento del range watersports per andare incontro a tutte le esigenze di chi vive l’outdoor in costante contatto con l’acqua. Quanta voce in capitolo ha l’Italia sullo sviluppo dei prodotti o sui possibili input in termini di soluzioni tecniche, stili, colori, ecc?

Tutti i paesi, inclusa l’Italia, forniscono feedback derivanti dall’esperienza degli atleti e dai contatti locali con le singole aziende che operano nel settore della tecnologia applicata ad abbigliamento e calzature, dall’andamento del mercato e dai trend locali riguardanti lo stile e la moda. La collezione globale viene pertanto creata per dare a ogni singolo paese la possibilità di offrire ai consumatori i giusti colori, contenuto tecnico e stile. adidas ha certamente un parterre di atleti molto forti e noti, tra cui spiccano i Ragni di Lecco. Ricordiamo quali sono i principali nomi anche internazionali? Sicuramente tra i più importanti ricordiamo Thomas e Alex Huber, Sasha di Giulian, Beat Kammerlander, Bernd Zangerl, Barbara Zangerl, Mélissa la Nevé, Michael Lerjen. All’interno del nostro sito www.outdoorsportsteam.com è poi possibile trovare tutte le informazioni, le curiosità e le imprese compiute dai nostri atleti nelle diverse discipline outdoor. Qualcuno in particolare o magari la maggior parte di loro svolge anche un ruolo attivo nello sviluppo dei prodotti? Ci puoi fare alcuni esempi concreti di come i loro feedback siano stati recepiti dai product manager adidas? Tutti gli atleti nel team adidas, inclusi i Ragni di Lecco (sotto alcuni di loro), hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo del prodotto. Tutti i nostri articoli infatti vengono sottoposti a test di breve e lunga durata e sono proprio i nostri atleti a testarli insieme ad altri personaggi molto attivi nell’ambiente outdoor. Per fare un esempio, rimanendo in Italia, ben 4 pagine di feedback sono state fornite dai Ragni di Lecco dopo il loro primo tentativo (2011) sulla parete ovest della Torre Egger in Patagonia. Le stesse pagine sono state inviate e discusse con il dipartimento ricerca e sviluppo all’internazionale. Attualmente come si posiziona il marchio all’interno del marcato outdoor? Dove e come prevedete di evolvervi?

La strategia di adidas all’interno del mondo outdoor punta al top delle performance, è lì che un brand può costruire la propria credibilità. I piani a lungo termine daranno sicuramente novità in ambito tecnico con collezioni in continua espansione ed evoluzione. Il marchio a tre strisce rappresenta a oggi più un punto di forza o un limite in un mercato dove i brand tecnici sono tanti e ben radicati? Un brand importante come adidas non può che essere considerato come un punto di forza, dietro il nome adidas c’è una multinazionale solida e ben strutturata, in grado di offrire prodotti e servizi sempre al top. Il nostro compito è quello di fare arrivare il nostro messaggio ai consumatori, la loro voglia di novità e le esperienze dirette con i nostri prodotti faranno il resto.



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Focus prodotto

Intervista con Giulio Piccin (product manager) e altri esponenti del management aziendale

Transalpina, un nuovo modo di intendere l’hiking Occhi puntati sulla principale novità SS 2013 firmata Aku. Una calzatura dedicata all’attività escursionistica moderna. Un sapiente mix tra i valori della tradizione manifatturiera e le nuove soluzioni tecnico-stilistiche. A cura di MONICA VIGANò Durante l’OutDoor Show il modello Transalpina firmato Aku è risultato una delle novità più apprezzate da clienti e giornalisti. I quali hanno potuto testare l’immediato comfort di calzata direttamente allo stand (l’azienda montebellunese ha presentato una collezione rinnovata al 47%). Si tratta di un modello dotato di alcune delle tecnologie più innovative ed esclusive firmate Aku, a partire dall’Air 8000 nella tomaia fino alla suola IMS³ (Internal Midsole System) a tripla densità con sistema Exoskeleton, per un’ammortizzazione ottimale su tutto l’arco plantare. Creata per l’escursionista assiduo e consapevole, è frutto di un intenso lavoro progettuale e di test che ha portato alla realizzazione di una calzatura durevole e confortevole nel tempo. Per saperne di più abbiamo perciò intervistato Giulio Piccin, product manager Aku, ma ad alcune domande hanno fornito le risposte anche il CEO Paolo Bordin, il marketing manager Vittorio Forato e il modellista Dante Sibillin. Quali sono state le tue precedenti esperienze lavorative prima di entrare in Aku? Giulio Piccin - Ho lavorato per oltre 10 anni presso importanti aziende multinazionali del settore outdoor e sportivo. Sono stato, ad esempio, merchandising manager footwear per The North Face e product manager di Lotto Sport Italia. Inoltre ho spaziato da attività di marketing operativo e di prodotto fino al merchandising, lavorando sia in Italia che negli Stati Uniti. Quando hai cominciato a lavorare in azienda e quali sono stati i ruoli ricoperti? Giulio Piccin - Sono arrivato in Aku nel marzo 2011 e seguo la ricerca e sviluppo del prodotto. Da quando sei product manager e quali sono i principali progetti da te firmati? Giulio Piccin - Appena arrivato ci siamo focalizzati sulla collezione invernale 2012, che era già avviata con la nascita di alcuni nuovi modelli della collezione Mountain Inspired e Sottozero. Fin da subito però

abbiamo iniziato a pensare ai nuovi progetti per la collezione estiva, che è per Aku la più significativa e importante sotto tutti i punti di vista. La collezione presentata a Friedrichshafen era rinnovata per il 47%. Quali sono gli highlight della nuova proposta? Giulio Piccin - Le novità per la stagione 2013 sono tutti modelli di alto valore tecnico, concentrati nelle categorie trekking, hiking, approach e multiterrain. Sono espressione della migliore attitudine di Aku nell’offrire da oltre 30 anni calzature dall’elevata qualità, realizzate nel rispetto della tradizione manifatturiera italiana. Un risultato conseguito attraverso un costante impegno nella ricerca, che ha portato alla creazione di tecnologie esclusive, capaci di esaltare le prestazioni del prodotto in termini di traspirazione, stabilità e protezione. Ogni modello è progettato attorno al sistema Global Custom Fit, che esprime la massima adattabilità della calzatura alle caratteristiche dell’utilizzatore grazie a un insieme di tecniche e materiali studiati in funzione del comfort. Vittorio Forato - Alle tre regine della stagione sono stati assegnate tre categorie di

utilizzatore ideale che le identificano, grazie ai requisiti funzionali e alla personalità della calzatura. Quindi Transalpina GTX è la scarpa dell’escursionista assiduo e consapevole, il solid hikers. SL Sintesi GTX invece è il modello dedicato ai thru hikers, i camminatori che si misurano su lunghe distanze e terreni impegnativi. La terza categoria che Aku ha scelto, per abbracciare un suo nuovo modello, sono i “nativi alpini”, coloro i quali vivono e lavorano nell’ambiente alpino, cui è assegnato il modello Arriba II GTX. Tra tutti spicca senza dubbio il nuovo modello Transalpina. Per quale attività è pensata? Giulio Piccin - Transalpina GTX è rivolta agli escursionisti assidui e consapevoli ed è la vera novità per la stagione 2013. Si tratta di una scarpa dedicata all’attività escursionistica moderna, è un mix tra i valori della tradizione manifatturiera e le nuove soluzioni tecnico-stilistiche. La tomaia in scamosciato e Air 8000, dal design moderno e funzionale, è accoppiata all’innovativa suola IMS³ a tripla densità con sistema Exoskeleton, per un’ammortizzazione ottimale su tutto l’arco plantare. La ricercata minuteria a carrucola poi per-

mette di avere un sistema di allacciatura efficiente per ogni tipo di esigenza. Quali sono le principali caratteristiche che lo distinguono da modelli della stessa categoria? Giulio Piccin - Sicuramente la ricerca del comfort di calzata fin dal primo utilizzo, attraverso soluzioni innovative come l’utilizzo di Eva stampata per l’ammortizzazione e PU per la protezione e la stabilità del piede. In quali versioni è disponibile? Giulio Piccin - Vi sono la versione LTR, con tomaia in pelle Nabuck e fodera in Gore-Tex, e il modello in scamosciato e AIR 8000 sempre foderato in Gore Tex. Per entrambe vi è anche il modello W’s, progettato e costruito su specifica forma femminile. Da dove ha origine il suo sviluppo e chi ha coinvolto? Giulio Piccin - La linea guida che avevamo era chiara: fin dalle fasi iniziali del progetto coinvolgere una serie di tester professionisti, giornalisti, guide alpine, escursionisti che praticano l’attività nelle più svariate situazioni e anche con modalità diverse. Abbiamo steso una scheda di valutazione complessa, ma che ci ha permesso, una volta comparate le varie esperienze, di arrivare a quello che era il miglior risultato possibile sulla tipologia di scarpa che avevamo in mente. La comparazione ha evidenziato delle potenzialità che avevamo ben chiare, o messo in luce delle criticità che ci hanno permesso di mettere nel mercato un prodotto collaudato e già affinato. Durante l’International Sales meeting svoltosi sulle colline di Valdobbiadene a giugno, abbiamo messo ai piedi le Transalpina a tutta la nostra forza vendite mondiale per una giornata di escursionismo sul Monte Cesen e il risultato ci ha caricato ancora di più e dato, se possibile, maggiori certezze sulla strada che avevamo intrapreso per questa nuova famiglia. I punti di forza? Giulio Piccin - Su tutti, il comfort di calzata immediato, il supporto dell’arco plantare e il grip della nuova suola sviluppata in collaborazione con Vibram. Dante Sibillin - L’idea di base all’origine di questa scarpa era quella di realizzare un pro-


|Numero 9 / 2012| dotto adatto a essere utilizzato per molto tempo, molto confortevole ma allo stesso tempo protettivo, senza pregiudicare la necessaria libertà di movimento al piede. Per fare questo siamo partiti dalla forma, che ha mantenuto le anatomie tipiche di Aku, con una rullata molto più evidente e rotonda. Un particolare studio è stato fatto sui punti di flessione nel piede e nel collarino, oltre che nella suola ideata appositamente per questa scarpa, composta da tre materiali che danno massima ammortizzazione e stabilità. Questa calzatura è dotata dell’innovativa tecnologia IMS³. Come si compone? Giulio Piccin - Partiamo dall’Internal Midsole System, una tecnologia esclusiva utilizzata nella costruzione del sottopiede di montaggio che abbina alla tradizionale struttura di supporto in nylon uno strato in microporosa posizionato internamente alla tomaia. Questo sistema, che permette al plantare di catturare perfettamente l’anatomia del piede, garantisce una distribuzione uniforme della pressione, impedisce scivolamenti laterali e frontali in fase di utilizzo intenso e offre al contempo assorbimento degli urti e ottimo comfort di calzata. IMS è declinato su tre tipologie: IMS¹, IMS² e IMS³. In quest’ultima versione all’Internal Midsole System si abbinano una costruzione Exoskeleton e un secondo elemento interno in Molded Eva. La struttura esterna in poliuretano leggero, materiale resistente, stabile e duraturo, offre protezione e supporto nei punti chiave, rendendo la camminata più sicura. Lo strato in Molded Eva, materiale più morbido, garantisce invece ammortizzazione e assorbimento degli urti, rendendo la camminata estremamente confortevole. Come comunicherete questa nuova soluzione tecnologica? Vittorio Forato - A livello creativo abbiamo pensato a una rappresentazione originale del target, mostrando l’utilizzatore in un’espressione di rapporto intenso con il prodotto. Un rapporto emozionale e sensoriale, sintetizzato nella headline “FEEL”. Il concetto di “FEEL” sarà quindi il tema della campagna relativa alla collezione SS13: indossare un paio di scarpe Aku per provare il vero comfort di una

Il modello Transalpina dopo la prova sul campo...

scarpa per l’escursionista e per chi vive e lavora in montagna. Oltre a questa tecnologia, quali altre soluzioni sono presenti sulla Transalpina? Giulio Piccin - Come anticipato, la suola innovativa IMS³ a tripla densità presenta il sistema Exoskeleton, per un’ammortizzazione ottimale su tutto l’arco plantare. In particolare l’Exoskeleton è una nuova soluzione adottata da Aku su alcuni modelli di alto livello tecnico. Si tratta di un’architettura

pensata per garantire protezione e stabilità solo dove serve, senza compromettere la leggerezza e la traspirazione della tomaia. Il materiale utilizzato per la creazione di questo scheletro esterno è il poliuretano, applicato per sovra iniezione diretta o spruzzato tramite uno speciale procedimento tecnico coperto da brevetto (Injected RPU System). Le calzature Aku con Exoskeleton esprimono inoltre un’identità stilistica unica, grazie a un’estetica immediatamente riconoscibile.

TRANSALPINA GTX: SPECIFICHE TECNICHE GLOBAL CUSTOM FIT Aku progetta ogni suo modello sulla base del Global Custom Fit, l’insieme di tecnologie che racchiude la tradizione manifatturiera di Aku e il bagaglio delle sue innovazione. La famiglia Transalpina presenta specifiche tecniche principali. L’Internal Midsole System è una tecnologia esclusiva di Aku, utilizzata nella costruzione del sottopiede di montaggio, che abbina alla tradizionale struttura di supporto in nylon uno strato in microporosa, posizionato internamente alla tomaia.

Transalpina GTX è una calzatura dedicata agli escursionisti assidui e consapevoli, creata per l’attività escursionistica moderna, e costituisce un mix tra i valori della tradizione manifatturiera e le nuove soluzioni tecnico-stilistiche. La tomaia in scamosciato e AIR 8000, dal design moderno e funzionale, è accoppiata a una suola innovativa, IMS³ a tripla densità con sistema Exoskeleton, per un’ammortizzazione ottimale su tutto l’arco plantare. La ricercata minuteria a carrucola permette di avere un sistema di allacciatura efficiente per ogni tipo di esigenza. Il comfort di calzata è immediato, grazie a soluzioni innovative come l’utilizzo di Eva stampata per l’ammortizzazione e di PU per la protezione e la stabilità del piede. Transalpina è disponibile nella versione LTR con tomaia in pelle Nabuck e fodera in Gore Tex, e in pelle scamosciata e AIR 8000 sempre foderata in Gore Tex. Per entrambe le versioni vi è anche il modello W’s, progettato e costruito su specifica forma femminile.

IMS³ è la tecnologia specifica di Transalpina per quanto riguarda l’intersuola: questo sistema, che permette al plantare di catturare perfettamente l’anatomia del piede, garantisce una distribuzione uniforme della pressione, impedisce scivolamenti laterali e frontali in fase di utilizzo intenso e offre al contempo assorbimento degli urti e ottimo comfort di calzata. All’IMS³ si abbina la costruzione Exoskeleton e un secondo elemento interno in Molded Eva. La struttura esterna in poliuretano leggero, materiale resistente, stabile e duraturo, offre protezione e supporto nei punti chiave, rendendo la camminata più sicura. Lo strato in Molded Eva, materiale più morbido, garantisce invece ammortizzazione e assorbimento degli urti, rendendo la camminata estremamente confortevole.

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Due parole sul mercato: qual è il modello best seller della collezione FW 11/12? Quale quello della SS 12? Giulio Piccin - Per la stagione invernale conclusasi a marzo abbiamo avuti buoni riscontri dal sell in dei nuovi modelli Mountain Inspired come Allegra GTX e La Slope Speciale GTX. Per quella estiva ancora in corso abbiamo avuto grandissime soddisfazioni con il modello SL Trek GTX, che ha conseguito il prestigioso Kauf Tipp di Outdoor Magazin in Germania, dopo un’intensa attività di test e comparazione con altre nove modelli. Una grande soddisfazione per tutto il gruppo di lavoro e un’ulteriore garanzia per il consumatore che ha già dimostrato di apprezzare questo modello, dal design subito riconoscibile. Quale credi che sarà il modello più richiesto della SS13? Per quale motivo? Paolo Bordin - Tutta la famiglia Transalpina, visti i primi riscontri dei clienti e della forza vendite, oltre che del pubblico, sono certo ci darà delle ottime soddisfazioni. La campagna è partita bene e i nostri mercati chiave ci stanno già dando segnali positivi. Quali sono in generale i mercati più solidi per il vostro brand? Quali quelli che stanno risentendo maggiormente della crisi? Paolo Bordin - L’Italia rimane il nostro mercato più importante, cresciamo bene anche in Germania, Austria, Svizzera e Polonia. Ci consolidiamo in maniera solida nei nostri mercati esteri più storici come il Giappone, la Corea e Taiwan. Com’è logico, vista la situazione economica, fatica un po’ il mercato spagnolo. Siamo invece soddisfatti del nostro ingresso consistente nel mercato francese. Sul fronte retail, quali sono le categorie più “a rischio” e quali quelle che stanno performando meglio? Paolo Bordin - Non è facile dare una risposta omogenea, si potrebbe dire per il retailer italiano, che però è molto diverso per noi da quello tedesco ad esempio. Quello che ci rende fiduciosi è l’apprezzamento di tutta la collezione da parte dei nuovi retailer, soprattutto in Germania, e l’ampliamento della proposta Aku nei punti vendita chiave all’interno dei diversi mercati.


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Il 21 e il 22 luglio si è svolta a Bergamo la prima tappa dell’atteso evento sportivo multidisciplinare

Eventi

I team impegnati in una fase di orienteering.

Pronti, partenza, via...

Adrenalina, natura, divertimento: la formula dei Rewoolution Raid Dopo l’esordio nel 2011 e le due tappe invernali, questa originale e apprezzata iniziativa raddoppia di nuovo: il report della prima di Bergamo, in attesa del gran finale di Nago-Torbole. Dove parteciperanno anche i team dei negozianti, a caccia dell’ambito premio: un viaggio in Nuova Zelanda. A cura di SIMONE BERTI Una cornice di sfondo assolutamente affascinante come la Città Alta di Bergamo non poteva che rendere ancora più entusiasmante la prima tappa dei Rewoolution Raid Summer 2012. Un evento che rientra in una serie di iniziative lanciate ufficialmente lo scorso anno con la prima tappa assoluta di Nago-Torbole (settembre 2011) e proseguite con successo con due tappe invernali, andate in scena sulle Dolomiti (18 marzo) e a Livigno (1 aprile). Il tutto sotto la sapiente regia organizzativa dell’agenzia bergamasca Spia Games e con la title sponsorhip di Rewoolution, l’innovativo brand di active wear in lana merino prodotto da Successori Reda. FORMULA - I 38 team che si sono dati appuntamento la mattina di sabato 21 luglio al Campo Base La Fara hanno avuto modo di divertirsi in questo insolito scenario outdoor. Armati di Road Book, a piedi o in sella alle mountain bike, tutti i partecipanti sono scattati allo start affrontando la “giungla urbana” della città di Bergamo e i dintorni. Il format, medesimo a quello dello scorso anno, prevede che ogni team, costituito da tre persone ciascuno, si cimenti infatti sul percorso misto di trail running e mountain bike, interamente in orienteering, alla ricerca dei Check Point disseminati sul territorio.

Torbole (22-23 settembre), in modo da raggiungere l’ambito premio finale: un viaggio in Nuova Zelanda, offerto da ZQ in collaborazione con Rewoolution. Il premio se lo aggiudicherà il team che avrà raggiunto la miglior classifica globale nelle due tappe estive. Non solo, anche un team estratto a sorte fra quelli che avranno preso parte a entrambe le edizioni volerà nella terra dei Maori (vedi box con il report del viaggio vinto dai team delle edizioni invernali). Da sinistra a destra: salto sul bag jump e foto al check point per punti extra.

LA GARA - Dei 38 team iscritti alla gara, 16 facevano parte della categoria Pro, mentre 22 del gruppo Amateur. Dopo la consegna dei pacchi gara e il briefing di rito per tutti, i team Pro si sono spostati a San Pellegrino per la partenza, prevista alle ore 14:00. Di lì hanno poi affrontato il percorso per raggiungere Bergamo, raccogliendo punti grazie ai vari Check Point e alla prova speciale prevista il primo giorno: un'arrampicata su parete di roccia. I team Amateur sono invece partiti più tardi, assaporando con entusiasmo e in maniera forse più piena lo spirito outdoor del format multidisciplinare, nonostante la pioggia. Anche per loro il percorso della giornata di sabato è stato disseminato di vari Check Point, disposti nel territorio di Città Alta e del Parco dei Colli. Tutti i team hanno poi affrontato anche una parte del percorso in notturna, con gli ultimi Check Point della giornata. La gara è prosegui-

ta il secondo giorno con diverse altre prove speciali, avvincenti e molto divertenti: la teleferica e la calata dalle mura della Città Alta, per finire con la novità assoluta nel format dei Raid firmati Rewoolution, ovvero il bag jump. Una vera e propria sfida che ha messo alla prova il coraggio di tutti i partecipanti, che si sono dovuti lanciare dalle mura della città da un’altezza di circa 10 metri, atterrando sul materassone gonfiabile. PRIMI VINCITORI - Ad aggiudicarsi la prima tappa dei Raid Summer per la categoria Pro è stato il team Pedini Iret, composto da Roberto Mattioli, Andrea Visioli e Michele Sartor, mentre per la categoria Amatori il team Firefox, con Carla Simonetta Fossati, Umberto Rossoni e Giovani Semperboni. Un ottimo risultato che spingerà ancor di più i team a ripetere l’impegno nel secondo appuntamento di Nago-

I TEAM DEI NEGOZIANTI - Come detto i Rewoolution Raid Summer 2012 culmineranno con la seconda tappa prevista a Nago-Torbole, durante la quale ancor più che a Bergamo parteciperanno team in rappresentanza di alcuni negozianti dei settori outdoor e running, grazie al coinvolgimento delle nostre riviste. Una bella occasione per “fare gruppo” da parte dello staff del punto vendita o premiare alcuni dei propri clienti, che potranno partecipare come portavoce di un negozio. www.rewoolution.it www.rewoolutionraid.com

La suggestiva calata su corda dalle mura della Città Alta di Bergamo.


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Il Viaggo in Nuova Zelanda... tutto vero! Indimenticabile esperienza per i componenti del team vincitore delle 2 tappe invernali e di quello estratto a sorte tra tutti i partecipanti. Tra running, discese in neve fresca, relax e visita agli allevamenti di lana merino. Come promesso ai partecipanti, i Rewoolution Raid invernali hanno permesso a ben 2 team (6 persone in totale) di realizzare un fantastico viaggio in Nuova Zelanda. Detto fatto, il team con il miglior punteggio globale sulle due tappe e uno estratto a sorte sono così partiti grazie a Rewoolution e ZQ alla scoperta della terra dei maori (e della lana merino). A vincere il viaggio sono i team Italian Cowboys (leader assoluto delle duegare) e Ciumbarumba, baciato dalla fortuna nell’estrazione. Così i componenti delle squadre, Simone Carli, Edoardo Cappelletti e Niccolomaria Angriman (Ciumbarumba), Matteo Murer e Diego Schmalz (Italian Cowboy), insieme a Luca Albrisi, vincitore per entrambe le tappe della categoria snowboard (in sostituzione di Alex Martini), sono partiti il 7 agosto, accompagnati da Alfredo Croce dell’agenzia Spiagames e con il prezioso supporto di Ferrino e Salice, che hanno fornito il materiale necessario per il viaggio. Compresa una bella dotazione di capi Rewoolution per tutte le attività svolte.

Arrivati a Christchurch il 9 pomeriggio, dopo un viaggio di 31 ore, i ragazzi non hanno perso tempo, tanto da iniziare la mattina del 10 con una bella sessione di running sul lago Tekapo, alle pendici del monte Cook. Niente male come primo giorno dopo un jet lag decisamente pesante e il passaggio dai 40° gradi italiani ai 5° neozelandesi. Di seguito la visita alla fattoria Glenrock Station, primo incontro ravvicinato con un gregge di pecore e prima lezione sulla lana tenuta da Maree Hamilton, project manager & textile specialist della The New Zealand Merino Company. “Le pecore lì vivono proprio bene”, è stato il commento a caldo di Diego. Più prolisso è stato invece Luca: “Scoprire che le pecore Merino neozelandesi vivono una vita costantemente all’aria aperta, muovendosi liberamente e senza alcun tipo di trattamento intensivo è stata una cosa fantastica. Sono condizioni etiche base fondamentali dal mio punto di vista”.

La bellezza naturale della Nuova Zelanda ha fatto breccia fin da subito nell’animo dei partecipanti. Spiega infatti Simone: “Mi ha colpito il fatto che ci sono pochi edifici, poche costruzioni, poche città di una certa importanza. Si è quindi immersi nella natura, senza inquinamento, l’aria è limpidissima, il colore del cielo è intenso, i paesaggi incredibili tra laghi, pianure, praterie, montagne innevate”. Un concetto che ha ribadito anche Matteo: “Personalmente mi ha stupito il vasto territorio incontaminato. Poi la maestosità della vegetazione. I colori che si riescono a vedere nella natura. Percorrendo l'isola in macchina sono rimasto a bocca aperta a ogni scollinamento, sopraffatto dalla bellezza del territorio”. Niccolò l’ha vista invece in maniera più sintetica: “Na figada atomica”. Il giorno successivo tutti in neve fresca per un freeride a Ohau, affacciati all’omonimo lago glaciale. Un luogo e un’attività particolarmente apprezzata dai partecipanti, come ben evidenziato dalle parole di Simone, stupito dallo spettacolo: “Vedere il paesaggio circostante in cima alla montagna, sulla stazione sciistica a Ohau, 200 metri sopra la seggiovia, è stato bellissimo”. L’idromassaggio serale all'aperto su una terrazza con vista lago e montagne innevate ha poi chiuso la giornata.

Il 12 agosto è stato il momento per una seconda visita dedicata alla lana merino, all’interno della fattoria Otamatapaio Station, dove i 6 sono stati istruiti sulle tecniche di tosatura. “Pochi minuti e le pecore da grossi quadrupedi goffi si trasformano in esili animali tremanti”, ha raccontato entusiasta Matteo. Successivamente sono giunti a Queenstown, considerata una delle capitali mondiale degli sport estremi. Il giorno dopo l’hanno nuovamente dedicato al freeride nella zona di Remarkables, risalendo con pelli di fuoco. A quel punto il via libera per tutti i componenti, che hanno potuto continuare il viaggio a proprie spese per scoprire il resto di Aotearoa, come chiamano i maori la propria terra (a carico dell’organizzazione c’erano i viaggi in aereo e 4 giorni).

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Cinque tra le principali città europee hanno ospitato questa interessante presentazione

Iniziative

Gore-Tex tra performance e fashion Evoluzione di stile e funzionalità unite ai valori tecnici della membrana Gore. Un’esposizione che ha riunito noti brand europei e giapponesi. A cura di BENEDETTO SIRONI Come in un viaggio affascinante alla scoperta di novità e storie legate a brand di grande immagine, Gore-Tex ha messo in mostra l’evoluzione dello stile delle collezioni FW 12-13 di molti suoi partner internazionali in un tour europeo dedicato al mondo apparel e footwear. Nel corso di circa un mese cinque tra le più affascinanti città del vecchio continente hanno ospitato altrettante presentazioni caratterizzate dalla creatività e dall’ambientazione fashion: a Monaco, Londra, Milano, Parigi e Madrid, Gore-Tex si è svelato in tutta la sua evoluzione stilistica evocando in particolare le influenze e le ispirazioni del lontano Giappone, capace da sempre di suggestioni e influssi molto apprezzati in termini di design d’avanguardia, vicino alla lettura del mondo citywear, abbigliamento e calzature, espressa dai più rinomati brand del momento. Alla base dei tanti capi protagonisti degli eventi cittadini, la funzionalità garantita dalla membrana Gore-Tex

unita all’originalità più esclusiva degli stilisti internazionali, al fine di raccontare e valorizzare i contenuti tecnologici di capi e calzature perfette per vivere l’inverno e la città perfettamente protetti e allo stesso tempo alla moda. A Milano il 23 maggio la giornata dedicata si è svolta presso la Design Library di via Savona, dove l’itinerario ha portato gli ospiti nel cuore del lontano oriente, precursore di movimenti e correnti innovative, e al centro del mondo continentale più apprezzato e rinomato sia per la qualità che per lo stile più raffinato. A rappresentare il Giappone le giacche dei brand Nanamica, Beams, Visvim e White Mountaineering, dall’inconfondibile stile originale grazie agli abbinamenti colore più disparati e alle grafiche astratte, su tessuti come la lana, il velluto e il cotone, tutti garantiti contro intemperie e meteo grazie alla membrana Gore-Tex. Per la parte calzature i brand Regal e Spingle Move, più formali per il mondo business, e Nonnative, con una sneaker sportiva ma raffinata al tempo stesso. A rappresentare l’Europa tanti modelli nati dalla mano di stilisti italiani, francesi, in-

Due immagini dell’allestimento milanese presso la Design Library di via Savona.

glesi e tedeschi: dalle giacche Prada allo stile di Peuterey, da Herno a Stone Island per quanto riguarda le etichette italiane, giacconi e classici impermeabili proposti dai brand tedeschi Bugatti, Acronym e Camel Active, Dubarry dall’Irlanda con due giacche dallo stile casual ispirato alla tradizione della contea Galway, l’inglese Barbour con un modello di giacca imbottita pratico e cittadino, per concludere con un piumino lungo del francese Aigle e un impermeabile dal taglio classico di Mover, marchio svedese. Tutti capi realizzati in membrana Gore-Tex. Come molte calzature esposte a fianco dell’apparel. Anche qui fashion e casual farla da padrone, con i modelli firmati Aigle, Clarks, Camper, Dubarry, Ecco, Fretz Men, Högl, IGI&CO, Melluso, Scarpa, Stonefly e Timberland, davvero molteplici per concept e look, sempre più vicini ai gusti dei giovani e di coloro che sono attenti ad accessori e dettagli. Non è mancata nella tappa milanese l’escursione più emozionante in mare aperto con gli esemplari delle giacche specifiche per le regate oceaniche di Puma, Henri Lloyd, Sail Racing e Musto.

Giacche da regata Musto (sopra) e Henry Lloyd (sotto).

Un origami in regalo per ogni visitatore.

ALCUNI DEI MODELLI FASHION CHE UTILIZZANO LA MEMBRANA GORE-TEX HERNO - ITALY

PEUTEREY - ITALY

VISVIM - JAPAN

WHITE MOUNTAINEERING JAPAN

CAMPER - SPAIN

REGAL - JAPAN



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Lo scorso 2 luglio all’interno della suggestiva dogana veneta di Lazise, sul Garda

Eventi

Stile, innovazione e storia in passerella Evento in grande stile firmato Salomon per la presentazione della linea SS 2013: 150 negozianti presenti in rappresentanza di 100 dealer, oltre a giornalisti e staff aziendale al completo. Una dinamica e divertente sfilata con i nuovi capi ha fatto da cornice anche all’annuncio del nuovo logo. Dal nostro inviato BENEDETTO SIRONI Da uno dei leader mondiali di attrezzature sportive come Amer Sports (2 miliardi di fatturato nel 2011, 7.000 dipendenti) ci si aspetta sempre tanto. Così come da uno dei suoi marchi più rappresentativi, vale a dire Salomon, fondato nel 1947 nel cuore delle Alpi francesi. E l’appuntamento di cui andiamo a parlare non ha certo deluso le aspettative. Anzi. È stato proprio Salomon il brand al centro di un evento in grande stile organizzato dalla filiale italiana lo scorso 2 luglio in una location davvero suggestiva. Partiamo proprio da qui. LOCATION - La Dogana Veneta è un celebre edificio del 1300 che si trova nella piazza principale di Lazise, a ridosso dell'antico porto e direttamente sulle rive del Lago di Garda. In epoca veneziana era adibita a dogana per il transito delle merci e le imbarcazioni dovevano infatti farvi ingresso transitando sotto gli imponenti archi della sua facciata, prima di poter accedere al porto da un'apertura laterale. Successivamente l'accesso dal lago fu interrato e l'edificio adibito ad altre funzioni, tra cui arsenale. Il restauro del 2003 le ha restituito gli originari splendori. Oggi ospita congressi, matrimoni, eventi. PRESENTAZIONE SS 13 - Insomma una cornice ideale per ospitare il meeting che si è aperto con gli interventi di Emilio Morabito (country manager Amer Sports Italia), Gianluca Castoldi (apparel & gear sales manager), Paolo Zoni (footwear sales manager) ed Emilio Fontana (trade & consumer marketing manager). Dai quali sono emersi spunti interessanti sui trend di mercato e le strategie di Salomon. Negli ultimi 5 anni nell’outdoor c’è stata una marcata tendenza verso un’attività più atletica in montagna. Oggi il 25% dei consumatori ha un approccio “fast & light” e desidera prodotti più leggeri e performanti. Salomon ha costruito le sue nuove proposte tenendo conto di questa tendenza, senza comunque dimenticare le altre fette di mercato. Per questo i capi della collezione SS 13 sono un sapiente mix di leggerezza e performance, di un minimalismo non troppo radicale, brillante e colorato. Un’impressione molto positiva quella di tutti i presenti sui nuovi

modelli. Alla cui presentazione ha certo giovato una dinamica sfilata con musiche ritmate e coinvolgenti (vedi foto nella pagina a fianco). INNOVAZIONE SECONDO SALOMON - Interessante il concetto attorno al quale ruota lo studio dei nuovi prodotti: P.A.C.E., ovvero Progressive, Athletic, Comfort, Engineering. Quest’ultimo punto in particolare prevede un metodo rigoroso di collaborazione e test tra atleti, designers e ingegneri. L’obiettivo di questo metodo è trovare i prodotti che permettono al corpo di muoversi liberamente, senza ostacoli. Ne sono perfetti esempi due dei prodotti di punta della nuova linea. Il primo è la S-Lab Light Jkt (nella foto sotto in versione uomo) ultra leggera (70 gr) e ultra comprimibile (sta nel palmo di una mano) ma in grado di offrire protezione ideale per il trail running: blocca il vento, respinge l’umidità in base al trattamento DWR e traspira efficientemente. Il secondo è la scarpa S-Lab Sense (foto sopra), realizzata in collaborazione con Kilian Jornet, in grado di adattarsi a molteplici tipologie di terreno. La tomaia è molto sottile e consente una buona sensibilità, con Sensifit avvolgente e fodera interna EndoFit, confortevole anche senza calze. Il tacco basso e sottile facilita la corsa sulle punte e la propriocezione, mentre la punta rivestita con Pro Feel Film offre protezione senza peso superfluo. SGUARDO AL FUTURO - “Ciò che mi affascina è quello che faremo domani”. Questa frase del fondatore George Salomon ben racchiude lo spirito innovatore che ha sempre contraddistinto il marchio francese e che oggi più che mai, come abbiamo visto, ne guida le mosse. Uno sguardo ben orientato al futuro non solo per quel che riguarda i prodotti ma anche sul fronte della comunicazione. A questo proposito, la serata gardesana è stata arricchita da una vera e propria sorpresa: l’anteprima italiana ufficiale del nuovo logo Salomon (vedi box dedicato). Un’ottima mossa finale che – complice il lauto buffet e la location resa ancor più suggestiva dalle luci della sera – ha portato tutti i partecipanti a concludere la giornata con un bel sorriso sulle labbra e una gradita foto ricordo. Come potete vedere a pagina 26…

L'allestimento con in mostra i capi della nuova linea SS 13 tra footwear, apparel, accessori.

Da sin: Emilio Morabito (country manager Amer Sports Italia), Gianluca Castoldi (apparel & gear sales manager), Paolo Zoni (footwear sales manager) ed Emilio Fontana (trade & consumer marketing manager).

IL NUOVO LOGO SALOMON E LA SUA EVOLUZIONE NEGLI ANNI

Da più di mezzo secolo (esattamente 65 anni) il logo Salomon è una delle icone dello sport. All’inizio, nel 1952, la famosa S rappresentava solo l’iniziale del nome della famiglia Salomon che iniziò con una piccola produzione di lamine per gli sci. Il logo nel 1972 celebrò il milione di attacchi per lo sci alpino venduti nel mondo e la leadership nel settore; nel 1989 venne aggiornato in occasione del lancio del primo modello di sci, il mitico S9000, e per quello del sistema scarpa/attacco per lo sci nordico SNS Profile; nuova veste nel 1997 in occasione del 50° anniversario del brand, dell’ingresso nel mondo dello snowboard e della nascita dei famosi Snowblade. E ancora nel 2006,

dopo l’ingresso nel gruppo Amer Sports e l’introduzione del claim The Mountain Sports Company. A partire dall’Estate 2013, un unico, nuovo logo (sopra) firmerà tutti i prodotti e le collezioni, con l’intento di unificare l’intera anima Salomon in un solo segno grafico.


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LA STORIA DI SALOMON 1947 - François Salomon, la moglie Jeanne e il figlio Georges iniziano a produrre lamine per gli sci ad Annecy (Francia). 1952 - Vera rivoluzione per l'epoca, Salomon realizza il primo attacco da sci con cavi metallici. L'azienda cresce rapidamente e si trasferisce ad Annecy la Praire. 1955 -1962 - Gli attacchi Salomon vengono venduti in tutto il mondo. 1966 - Gli attacchi sono presenti per la prima volta ai Campionati del Mondo. Grazie al sistema a talloniera, Salomon diventa e rimane per anni leader del mercato. 1969-73 - Aprono le prime filiali in Germania, Austria, Italia e USA. Salomon inaugura un secondo sito industriale ad Annecy-Le-Vieux, raggiungendo più di un milione di paia di attacchi all'anno. 1979 - Salomon entra nel mercato degli scarponi da sci con il modello SX90 a calzata posteriore e amplia la sua produzione sviluppando il sistema scarpa/attacco per sci nordico. 1983 - I dipendenti Salomon sono più di 1000. L'azienda viene quotata in borsa. 1990 - Salomon lancia il suo primo sci, il modello S9000. Dal momento del loro lancio, sono state vendute 5 milioni di paia di scarpe da fondo e 10 milioni di attacchi sci alpino. 1991 - Inizia l’avventura nel mondo footwear: viene presentata la linea di scarpe da trekking, seguita dalla linea di scarpe da alpinismo. Salomon è sempre più riconosciuta come azienda degli sport di montagna. 1997/98 - Salomon amplia la sua produzione aggiungendo una linea per lo snowboard (tavole, scarponi e attacchi). Per l’estate vengono lanciati i pattini in linea. Salomon si unisce ad adidas per costituire il gruppo adidas-Salomon, leader in Europa e secondo nel mondo dietro a Nike. 2000 - Salomon introduce gli sci freeride e freestyle. Viene introdotto il sistema Pilot negli attacchi da fondo. Le vendite sci superano i 5 milioni, quelle scarponi i 10 milioni. L’anno seguente l’azienda lancia la nuova collezione di abbigliamento tecnico invernale. La Salomon STL Jacket è la prima giacca softshell al mondo.

Varie fasi della dinamica e molto apprezzata sfilata che ha svelato i capi Salomon SS 2013.

2002 - La scarpa tecnica Outdoor Techamphib vince l'Ispo Award. Viene lanciata la prima collezione di abbigliamento estivo con il nuovo tessuto Motomesh. Il team dedicato alla ricerca e allo sviluppo dei prodotti lascia gli Usa e si trasferisce ad Annecy. 2004 - Viene introdotta nel mercato degli scarponi la tecnologia Spaceframe. Salomon lancia il suo primo set completo (sci, scarpa e attacco) per il fondo. L’anno seguente entra a far parte del gruppo Amer Sports. Decide di dedicarsi al mercato donna e lancia la linea di prodotti specifici “Women Will”. La rivoluzionaria tecnologia 3D Chassis viene applicata alla scarpa da corsa XA Pro 3D. 2006 - Nasce la prima scarpa con materiali softshell. L’anno seguente viene introdotta una linea completa per il trail running. La nuova scarpa Elios e la tecnologia EXO per l’abbigliamento sono le novità dell’anno.

2008 - Grazie alla tecnologia Custom Shell si possono personalizzare gli scarponi da sci direttamente in negozio, assicurando comfort e precisione per performance migliori. La tecnologia Rocker rivoluziona gli sci offrendo galleggiamento in neve fresca e tenuta sui terreni compatti. La tecnologia Salomon Biovent, costruzione multistrato ispirata all'abbigliamento, garantisce scarpette per gli scarponi da sci di ultima generazione: la temperatura interna viene regolata e i piedi sono sempre asciutti.

2009 - Il sistema Powerline di contatto sci-neve attivo ad accelerazione controllata, integrato all'interno della struttura dello sci,vince il SG di Coppa del Mondo a Kitzbuhel. Nasce la collezione di caschi con tecnologia Custom Air, nuovo sistema ad aria regolabile in pochi secondi per qualunque testa. Salomon presenta inoltre il nuovo scarpone

da sci X3 Racing con tecnologia Custom Shell. Nel mondo skating l’azienda presenta il modello S-LAB Skate Pro. La suola SNS PILO T3 Racing con tecnologia Underfoot fa la differenza. Il design all’avanguardia caratterizza la collezione di abbigliamento: la giacca Aero GT 3:1 in tessuto advantex move stretch a doppia composizione che protegge in tutte le condizioni climatiche. L’azienda presenta poi il set EXO per corsa, composto da maglia SS Zip Tech Tee e pantaloncino EXO II, completo di accessori per i polpacci, migliora la circolazione sanguigna facilitando il recupero fisico.

2010 - Salomon introduce le scarpe Reelax che aiutano gli atleti a sentirsi meglio prima e dopo l’attività. Nel fondo le analisi dell'interazione tra scarpa e attacco in condizioni variabili, combinate con risultati e feedback ottenuti da atleti, determinano la nascita dell’attacco da sci nordico tecnica classica Propulse RC, il più leggero sul mercato: 242 gr per paio. Il nuovo scarpone Quest con tecnologia Ride and Hike è la novità per lo sci freeride. La sagoma a V della parte inferiore dello scafo permette un ampio movimento del gambetto quando lo scarpone viene utilizzato per camminare. Nello stesso tempo il Backbone, rinforzo di magnesio sul retro nel gambetto, si incastra nella sagoma a V bloccandolo per offrire flex e precisione quando si affronta una discesa. È il primo scarpone della sua categoria. Salomon presenta poi capi di abbigliamento realizzati con il materiale climaPRO active, il softshell impermeabile più leggero e traspirante. 2011 - Spatola galleggiante molto larga, centro normale e coda semi-rialzata molto stretta. Il nuovo sci BBR, dalla forma a V, segue l’evoluzione dei modelli precedenti X Scream e Pocket Rocket. Il BBR è la fusione di 2 sci nello stesso modello: nella parte anteriore è uno sci da neve fresca capace di adattarsi ai terreni smossi con effetto galleggiante; nella parte posteriore è uno sci da pista per curve a raggio ridotto, grande velocità di presa di spigolo, massima tenuta e reazione sulle nevi dure. Le maschere Salomon performanti offrono un ampio campo visivo, una migliore gestione della condensa e un comfort perfetto perché personalizzabili. La tecnologia Salomon XTend prevede lenti più ampie con bordi più sottili per accrescere la visibilità periferica. I fori di areazione abbondanti, atti a creare zone di pressione alleggerite e un maggior effetto fuoriuscita dell’umidità, sono alla base del sistema Thermo Control, in grado di gestire i disturbi da appannamento con il casco e con il berretto. L’aderenza al viso è garantita dalla membrana Custom Frame, sotto il bordo, flessibile e morbida. Tre innovazioni che si uniscono all’utilizzo di lenti da sole BNL di qualità superiore, resistenti agli impatti, per ogni livello di luce e condizione atmosferica. 2012 - La rivoluzione BBR è contagiosa. Cresce la gamma con i nuovi modelli dedicati alle sciatrici. In campo agonistico i nuovi sci Equipe 2V Race Powerline e i nuovi scarponi X Max, con tecnologia Twin Frame, vincono la Coppa del Mondo di discesa conquistando un numero di podi stagionali da record. Si affermano le tecnologie Rocker 2 con i modelli backcountry che introducono il concetto natural motion, e Run & Hike con la novità Guardian 16, attacco versatile in discesa e facilmente convertibile per le azioni in salita. Nel fondo, grandi novità dedicate al mondo Classic: S-Lab Classic scarpa e sci sono i nuovi modelli. Salomon è sempre più The Mountain Sport Company: accanto agli sport della neve, cresce la febbre trail running. Abbigliamento tecnico specifico con tecnologia Exo Sensifit e linea footwear dedicata sono al centro della leadership. Dalla tecnologia Door To Trail con i modelli XR Croosmax alla novità S-Lab Sense, scarpa studiata da Kilian Jornet per favorire un movimento naturale e sfruttare la modalità di corsa sull’avampiede. Natural Motion è anche l’innovazione portata nel mondo hiking con la nuova scarpa Synapse, ideale per un approccio atletico all’escursionismo. Light and fast è l’imperativo per vivere la montagna 365 giorni l’anno, 24 ore su 24. 2013 - In anteprima viene annunciato l’avvento del nuovo logo Salomon. Il gruppo Amer Sports riconferma la solidità e l’affidabilità anche di fronte alle sfide più impegnative. Salomon rende omaggio all’heritage del brand in funzione dell’innovazione. La nuova collezione apparel presenta capi tecnici mixati a modelli di tendenza. La collezione footwear si arricchisce di nuove proposte sempre più invidiabili. continua a pagina 26


SEGUE da pagina 25

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LE FOTO DEI NEGOZIANTI CHE HANNO PARTECIPATO ALL’EVENTO SALOMON DI LAZISE



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Imprese

La “great slacklining experience” a 5.000 mt compiuta a luglio da Armin Holzer e Alessandro d’Emilia

In equilibrio sul Muztaghata Un’affascinante camminata da brividi, compiuta dai due alpinisti con il prezioso supporto di Millet sul "padre delle montagne ghiacciate”, la seconda vetta più alta del Pamir. In compagnia di Massimo Braconi, Davide Cusini, Tamara Lunger e Paul Augscheller. A cura di SIMONE BERTI Una proposta, un’idea e quel pizzico di follia che ci vuole sempre. Dirla così è facile, ma provate a spiegarlo ad Armin Holzer e Alessandro d’Emilia, compagni di una spedizione organizzata dal “Brac” Massimo Braconi che, insieme a Davide Cusini, Tamara Lunger e Paul Augscheller, aveva in progetto di salire e ridiscendere il Muztaghata (7580 mt), nel Pamir, con gli sci. È allora che Armin e Alessandro hanno avuto l’idea: portarsi in spedizione la loro attrezzatura per la slackline. “Per me e Ale è stato da subito chiaro che avremmo portato con noi la slackline. È la nostra migliore amica e sappiamo che ovunque andiamo lei ci tratta bene. Così abbiamo studiato un’attrezzatura e un assetto essenziale per una slack di massimo 30 mt”, ci ha raccontato Armin. Allora, nonostante qualche perplessità iniziale, la spedizione è partita, mentre nella testa dei due ragazzi risuonava una frase del grande Bonatti: "Chi più alto sale più lontano vede, chi più lontano vede più a lungo sogna". “Il motto di Walter ha fatto crescere in me molti sogni”, ci ha spiegato Armin. “È nata così l'idea di tentare una highline in alta quota. Eravamo sicuri che funzionasse ma il fatto che per ora ancora nessuno avesse provato a farlo ci rendeva scettici. In realtà lo scetticismo, in seguito, ci ha motivato ancora di più: volevamo essere come grandi uccelli che volano liberi tra quelle alte cime”. SULLA STRADA Il viaggio non è certamente dei più divertenti: partenza il 9 giugno verso Islamabad con scalo ad Abu Dhabi, poi 35 ore di autobus sulla Karakorum highway, fino al confine cinese. Da li l’arrivo al lago Karakol, circa 3700 mt, alle pendici del Mutztaghata. Escludendo ovviamente un’improvvisata minislackline a Islamabad, sotto gli occhi attoniti e incuriositi dei pakistani (qualche locale si è fatto pure qualche giro sulla fettuccia), come racconta Alessandro: “È stato interessante vederli e parlare con loro, divertiti dalla faccenda. A volte basta una semplice fettuccia di nylon tesa tra due alberi per rompere il ghiaccio, e addirittura avvicinare, due culture. È stato un momento molto profondo, che ci ha messo di buon umore e ci ha fatto capire di essere sulla strada giusta”. Il primo tentativo di slack in alta quota è invece sulle rive del lago. Giusto per cominciare a percepire gli effetti dell’altezza, dato che il respiro è parte fondamentale della disciplina.

La concentrazione di Alessandro sulla slack.

Armin inaugura la highline a 5.000 mt.

mt di dislivello Alessandro inizia a sentirsi veramente male. “Una bufera ci ha sorpreso per qualche momento”, spiego lo stesso Ale. “Abbiamo dovuto accelerare il passo perché sapevamo che poco più su c'era la tenda montata precedentemente da Davide e Brac, dove avremmo potuto trovare riparo. Arrivato alla tenda con un gran fiatone ho iniziato a percepire una pressione fortissima alla nuca, sentivo il cuore che batteva forte, martellava senza tregua. Mi pulsava forte la testa facendo diventare ogni cosa più difficile da gestire. Dopo circa un’oretta di riposo decido che è meglio tornare giù e mi godo la sciata fino al campo base". Armin invece procede fino al campo 1 e, dopo una notte in solitaria, continua il suo acclimatamento fino a 5.800 mt, salvo poi tornare al campo base da Alessandro in quella che considera “una delle più belle sciate della mia vita”. Purtroppo, a causa del maltempo, rimangono entrambi bloccati per 4 giorni. Di riposo e divertimento: “Abbiamo teso una slackline su un laghetto poco distante. Ci siamo divertiti ma allo stesso tempo acclimatati in un modo decisamente originale. Il resto del tempo ho fatto cappellini all'uncinetto e ho letto”, continua Armin.

VETTA O SLACKLINE? Una volta tornato il bel tempo, c’è da scegliere cosa fare: non basta il tempo per risalire la vetta e tentare la highline. “Avevamo calcolato circa 15 giorni per salire in vetta e per compiere la traversata. Purtroppo il brutto tempo ci ha tolto qualche giorno. Davide e Brac, saliti prima di noi, ci indicano un bel posto per l'highline e in breve prendiamo la difficile decisione: meglio rinunciare all’ascensione in vetta e concentrarci sul nostro progetto. I cinque giorni rimanenti non sarebbero bastati a portare a termine tutto sani e salvi”, è la spiegazione di Alessandro. Di comune accordo si fanno aiutare da Davide e Brac per portare l’equipaggiamento slackline a 5000 mt, salvo poi ricambiare il favore fino al campo 2. Non manca il tempo per fare i funamboli anche a quota 5350. Nell’ascesa verso il campo 2 vengono presi “d’assalto” da una vera e propria tempesta. “Si percepiva l'elettricità nell'aria, strani rimbombi e i capelli in testa erano dritti. I piedi formicolanti, scosse lungo la schiena, mal di testa. Con le giuste considerazioni sul caso, ritorniamo al campo 1”, continua a raccontare Ale.

VERSO IL CAMPO 1 Primo passo per la spedizione è il campo base, posto a 4350 mt, cui il gruppo giunge dopo due orette di cammino e dove iniziano a preparare e montare quella che sarà la loro casa per una quindicina di giorni. Qui purtroppo sia Armin che Ale cominciano a risentire dell’altezza e dell’aria sottile, dimostrando un certa fatica ad acclimatarsi. Decidono comunque di partire per il campo 1, a quota 5350 mt, ma dopo 600

La ricerca dell’equilibrio già sul lago Karakol (3.700 mt circa), alle pendici del Muztaghata.


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Sopra: Armin sulla slack tesa nel laghetto al campo base. Sotto: Alessandro guida alcuni compagni novizi.

PRIMA LA PREPARAZIONE… Passata la bufera Armin e Ale scendono infine allo spot selezionato per la highline che avevano precedentemente adocchiato. Dopo un’altra bella discesa con gli sci e una notte passata nelle vicinanze, si preparano ad allestire il campo, facendo le opportune valutazioni, come spiega Armin: “Da una parte spicca un'evidente torre, ottima per metterci una fettuccia intorno, ma raggiungerla non è stato poi così banale. Pur essendo abituati alla roccia friabile delle Tre Cime e in generale delle Dolomiti, abbiamo incontrato qualche difficoltà ad arrampicarci sulla roccia del ghiacciaio, molto marcia e assolutamente vergine. Allestiamo sia la slack che la corda di sicurezza con molta, moltissima attenzione. Ci caliamo e saliamo dall'altra parte. Ma siamo in crisi: davanti a noi niente di più che una piazza con circa 1 metro di neve e nessun’altra possibilità di ancoraggio. Io e Ale ci guardiamo perplessi e sgomenti. Che si fa?”. Continua Alessandro: “Decidiamo allora di usare tutto quello che abbiamo con noi, sci, bastoni, pale. Scaviamo dei buchi nella neve a 10\15 mt di distanza dal punto dove sarebbe partita la slack. L'idea di ancoraggio usando il sistema dei "corpi morti" ci sembra buona, sicura e soprattutto l'unica possibile. È oramai sera quando ammiriamo il risultato delle nostre fatiche: una slack di 20 mt a 4950 mt di altezza, 150 mt sopra la lingua di picchi di ghiaccio che scende lungo l'imponente valle del Muztaghata. Una slack naturale, senza spit ne chiodi. Siamo stanchi. Dopo tante sofferenze, fatiche e delusioni abbiamo ritrovato l'highline spirit”. A quel punto un bel riposo e la mattina dopo l’assalto alla slack. …POI IL DIVERTIMENTO Il primo ad affrontare la traversato da brividi è Armin. Nulla di più efficace delle sue parole per esprimere le sensazioni provate. “Il solo sedersi su questa rossa fettuccia mi stordisce. Io sono qua, appeso a 5000 mt, vedo e percepisco tutto. Mi sento nervoso, e infatti dopo pochi passi vado giù. Decido di mollare e aggrapparmi alla slack. Un’esperienza che ho provato migliaia di volte, ma qui è diverso. Faccio fatica a risalire e c’è la paura che il sistema non tenga. Aumenta la tensione. Ma Ale, dall’altra parte, è tranquillo e mi sorride: "Dai, è tutto preciso, è solo una slack un po’ corta". Riparto subito, di nuovo carico, per farla tutta avanti e indietro. La fune è morbidissima, il vento freddo mi sferza il viso e mi solletica le dita dei piedi… passo dopo passo attraverso tutta la gola e raggiungo la torre. Sono solo 20

metri, ma a me sembrano 2 chilometri. Tremo tutto, sono senza fiato e sento i polmoni incandescenti. Un attimo di riposo per riprendere concentrazione e riparto subito per il percorso di ritorno. Arrivo dall'altra parte, alzo le braccia al cielo e m’inginocchio. È fatta, mi son detto. Il nostro urlo liberatorio però è diverso dal solito. Come diverso è il nostro abbraccio. Più lungo e forte. Guardo Ale e gli dico: "Daghene vecchio, la fai tutta al volo, sei forte sulle “highine” corte…". Ecco allora che parte Alessandro. “Sciolgo tutti i muscoli saltellando, qualche respiro profondo e mi tolgo gli scarponi caldissimi. L'aria è sottile e fredda, i piedi si seccano subito, meglio partire in fretta prima di raffreddarsi troppo. I primi passi sono i più difficili. Ma sento subito un buon feeling con la slack, non ho alcuna intenzione di mollare. Arrivo dall'altra parte. Incredulo, tremolante, ma arrivo, Per camminare ripetevo in me: la passione nel cuore, la mente libera, la mente libera la passione nel cuore, la passione nel cuore libera la mente. Una sorta di mantra che nei momenti più impegnativi di questa spedizione mi ha aiutato a trovare l'armonia con quello che stavo facendo. Qualche minuto di relax e cammino il ritorno. Armin mi accoglie con un gran sorriso. All’improvviso, come una magia, mentre ci riposiamo, appare un’aquila e comincia a svolazzarci sopra. Le ricchezze della vita”. A quel punto non resta che ridiscendere al campo base, dove di li a poco tempo giungono anche Paul, Tamara e Brac, che hanno conquistato la cima. È tempo di tornare a casa però, anche se la tappa all’accogliente villaggio di Karimabad, nella valle di Hunza, consente ancora un momento culturale e gastronomico con le autorità locali. AQUILA BIANCA “Ripensiamo all’aquila. È stata, per noi, ispiratrice per il nome che abbiamo scelto di dare alla highline: Aquila Bianca. Chissà cosa avrà pensato, vedendoci camminare su un filo sotto di lei. Aver camminato la slack tra tanta neve davanti a una spettatrice così speciale è stato come un sogno che non avremmo mai potuto realizzare se non fossimo saliti così in alto. Ringraziamo Walter Bonatti per il suo motto, Massimo Braconi che ci ha supportato molto e ci ha aperto le porte di una nuova dimensione, tutti gli amici e gli sponsor per il supporto”. Photo credits: Matthias Aberer e il team della spedizione

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Dal 20 al 27 ottobre a Bressanone va in scena la quarta edizione dell’IMS

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In cammino tra conferme e novità L’International Mountain Summit si ripropone come un contenitore sempre più ricco e originale. Al pari degli altri anni, grandi nomi animeranno i Talk e parteciperanno ad attività sul campo, tra Walk e climbing. Previste anche mostre fotografiche, contest e proiezioni. Particolare attesa per la prima edizione della ISPO Academy, di cui anche Outdoor Magazine sarà partner. A cura di SIMONE BERTI La città di Bressanone è di nuovo pronta ad aprire le porte delle Dolomiti altoatesine agli amanti della montagna che giungeranno da tutto il mondo per l’International Mountain Summit 2012. Una quarta edizione, di questo atteso festival della montagna, che si preannuncia ricca di ospiti, eventi e appuntamenti sportivi, seguendo la consueta traccia di incontri con i più grandi alpinisti, scalatori e professionisti della montagna. Senza dimenticare poi l’industria outdoor, presente in particolare con Aku, Arc’teryx e Gore, tre partner di prestigio della manifestazione. Un rac-

I Talk IMS riuniscono sempre grandi nomi.

coglitore di esperienze vissute e raccontate, uno sguardo alle nuove tecniche e tendenze: scambi d’idee, discussioni e congressi faranno ancora la parte del leone all’IMS, insieme a film, mostre fotografiche e presentazioni, Walk in compagnia dei più grandi esponenti dell’alpinismo e sessioni di arrampicata. IMS 2011: I NUMERI - La scorsa edizione ha visto crescere in maniera importante i numeri rispetto alle prime due, dimostrando di aver imboccato la giusta via e mettendo in mostra in maniera più sostanziale il grande potenziale che l’IMS può esprimere. Alla fine il risultato di tanto buon lavoro si è visto. L’organizzazione infatti ha registrato ben 12.000 visitatori complessivi, di cui

2.700 solo per il Campionato Mondiale di Slackline, mentre 3.000 hanno presenziato la mostra fotografica Dolomiti, organizzata con National Geographic Germania. Fra talk, congressi, discussioni, workshop, walk e climbing, film e slackline, hanno partecipato in maniera attiva 13 alpinisti, 8 slackliner, 8 boulderisti e 19 relatori. 120 invece i giornalisti accreditati, 926 i fotografi in concorso all’IMS Photo Contest 2011 by KikuMountain Moves. Insomma, un’atmosfera che ha fatto breccia e che quest’anno vuole colpire nuovamente più a fondo. IL PROGRAMMA 2012 - Anche per questa edizione il programma completo dell’International Mountain Summit, presentato tra l’altro in alcuni dei principali eventi fieristici d’Europa quali Ispo e OutDoor Show, sarà strutturato in sezioni diverse, una caratterizzazione ormai classica dell’appuntamento di Bressanone. A partire dal forum, che include numerose occasioni quali IMS Talk, Discussion e Congress, mentre all’esterno si ripeterà il successo delle IMS Walk, le escursioni guidate dai grandi alpinisti con il supporto di Aku, e i Climbing Days firmati Arc’teryx. E poi ancora IMS Photo, IMS Film, IMS Bouldering, Slackline e Abklettern (che riprende i tradizionali incontri di fine stagione fra gli alpinisti durante gli anni ‘30). IMS TALK - Gli IMS Talk sono l’occasione perfetta per ascoltare le esperienze più spettacolari e intime presentate dai migliori alpinisti e scalatori al mondo. Nelle passate edizioni sono stati proposti alcuni dei momenti più belli e affascinanti di tutto l’IMS. Per i Talks 2012 sono state invitate 7 “cordate speciali”: fratelli, coniugi, cugini e anche padre e figlio. Obiettivi comuni, ma anche sconfitte condivise: le cordate sono il simbolo del lavoro di squadra, della motivazione e della fiducia. Nel mondo alpino, dalle capacità e dall’armonia tra i compagni di cordata non dipende solo il successo di un’avventura, ma spesso anche la salute o addirittura la vita di entrambi. Per questo 15 grandi alpinisti e arrampicatori illustreranno con foto affascinanti, film e storie della vita in verticale, 8 impressionanti presentazioni sull’avventura in cordata, sulla motivazione, sui successi e le sconfitte

vissuti insieme: Gerlinde Kaltenbrunner e Ralf Dujmovits, Josune Bereziartu e Rikar Otegui, Hervè e Marco Barmasse, Steve Swenson, Martin e Florian Riegler, Nicolas e Olivier Favresse, Eneko e Iker Pou, Edurne Pasaban e Asier Izagirre. IMS WALK BY AKU - Tra gli highlight di maggior successo dell’IMS ci sono sicuramente le escursioni in compagnia dei grandi alpinisti e scalatori ospiti del festival. I Walk ormai rappresentano uno dei momenti più interessanti e ricercati, in quanto occasione unica e accessibile a tutti di condividere la montagna in un contesto informale con i personaggi che ne hanno fatto la storia o che continuano a farla. Aku, già sponsor dell’IMS, ha confermato nuovamente la sua partnership con i Walk e consentirà a tutti i partecipanti di provare le proprie scarpe nelle spettacolari proposte di trekking in compagnia dei protagonisti del Summit. IMS DISCUSSION - Quest’anno il tema principale della sezione Discussion all’IMS, prevista il 26 ottobre, sarà il “fallimento”. Una tematica d’attualità, che sarà affrontata attraverso l’apparentemente curioso confronto tra economia e alpinismo: “Il confine tra successo e insuccesso. Alpinismo ed economia - apprendere da entrambi i campi di forza”. Due mondi diversi, in cui successo e insuccesso segnano l’uomo in modo differente. Il fallimento economico è connotato nella cultura occidentale da una nota negativa. Nell’alpinismo invece l’insuccesso è parte del gioco, parte del percorso verso il traguardo. La domanda che emerge da questo fatto è: cosa può imparare l’economia dall’alpinismo? Un parterre di relatori s’immergerà così nel dibattito mettendo in luce visioni, sentimenti e approcci del mondo economico e alpinistico. Tra i protagonisti gli imprenditori Sasha Lobo e Alberto Alessi, la giornalista Marlis Prinzing, l’ex campione di sci Marc Girardelli, Reinhold Messner ed Edurne Pasaban, Harald Pechlaner, docente presso la facoltà per il turismo e direttore del centro di imprenditoria presso l’università cattolica di Eichstätt-Ingolstadt (Germania), nonché direttore dell’EURAC (istituto per lo sviluppo regionale e il management del territorio). Parte della Discussion è anche l’IMS Media, in cui il tema centrale

Uno degli IMS Walk 2011.

viene trattato e argomentato da alcuni esponenti della stampa e degli online-media a livello internazionale (in programma il 24 ottobre). IMS CONGRESS - Sfide e prospettive, il futuro della montagna visto sotto i più disparati aspetti. Il Congress si pone anche quest’anno come una piattaforma di interesse per tutti gli specialisti di settore nazionali e internazionali, che si ritroveranno insieme in diversi incontri realizzati in collaborazione con partner istituzionali, per discutere e analizzare il futuro della montagna. Ambiente, turismo sostenibile e la libertà in montagna sono fra i focus principali dell’IMS Congress. Mentre farà il suo esordio l’ISPO Academy, organizzato da Ispo Monaco e IOG (vedi box). FILM, FOTO E SPORT - E poi non manca il solito corollario di attività sportive, cine e fotografiche. Si parte da uno dei successi dello scorso anno, gli Arc’teryx Climbing days, in cui tutti i partecipanti potranno arrampicare in parete accompagnati dai climber professionisti, pronti a offrire consigli e suggerimenti. Grazie invece alla collaborazione con TrentoFilmfestival e il Filmclub di Bressanone, l’IMS 2012 mostrerà una selezione di pellicole di montagna di grande valore artistico. L’aspetto fotografico, centrale nella programmazione dell’IMS, verrà illustrato come di consueto sotto diversi aspetti: mostre itineranti, il laboratorio di Manuel Ferrigato e il concorso Photo Contest 2012 by IMS and KIKU realizzato in collaborazione con la rivista National Geographic Germania. Infine è da registrare la firma di Gore-Tex che presenterà al Summit il suo nuovo progetto Gore-Tex Experience Tour con annesso concorso “Win and present at the IMS”. Gore-Tex e IMS regaleranno infatti ai tre vincitori l’occasione imperdibile di incontrare i grandi nomi dell’alpinismo, di salire sul loro stesso palcoscenico ed essere per una sera protagonista dell’IMS.

DURANTE L'INIZIATIVA DEL 27 OTTOBRE IL NOSTRO MAGAZINE ASSEGNERÀ ANCHE IL "BEST OUTDOOR SHOP" 2012

ISPO ACADEMY: un convegno per il mercato outdoor L’ISPO, nato più di 40 anni fa per offrire servizi innovativi e promuovere lo sviluppo e le tendenze nel mercato sportivo, è riconosciuto come business sport network di riferimento a livello internazionale. Con l’introduzione dell’ISPO Academy, IMS vuole raccogliere tutti i programmi informativi e di formazione come seminari, training, conferenze, workshop, etc. in un unico progetto, nell’intento di offrire ai professionisti di settore gli strumenti e il plusvalore necessario per collocarsi con successo sul mercato. Per questo a Bressanone avrà luogo per la prima volta questo particolare momento d’incontro, il 27 ottobre, intitolato “Idee per un mercato dell’outdoor in cambiamento”. In varie relazioni si analizzeranno il mercato outdoor e i fattori d’influenza, con annessa tavola rotonda conclusiva. I relatori del congresso e le relative mini biografie a destra. Anche Outdoor Magazine ha deciso di supportare questa importante iniziativa rivolta a tutti gli operatori del settore, negozianti compresi naturalmente. Proprio sul fronte retail, il nostro magazine organizzerà per la seconda volta l'ambito premio "Best Outdoor Shop", supportato quest'ano anche da IMS e che verrà assegnato proprio durante l'ISPO Academy. L’ingresso è gratuito ma c’è obbligo di prenotazione sul sito www.ims.bz.

Ahmad Ansari

Anke Riedel

Hans Overduin

Luca Pedrotti

Bernhard Kiehl

Global manager del programma di controllo BSCI all’interno del SGS (Société Générale de Surveillance). Dottorato in geochimica ambientale

Esperta nell’analisi del ciclo di vita dei prodotti e dell’impatto ambientale di prodotti e organizzazioni. Si è occupata di servizi eco design in SGS. Master in ingegneria ambientale

Senior associate per ISPO e consulente freelance. Cofondatore di Eurofamily (gruppo che riunisce alcuni dei più importanti retailer europei), ha lanciato i brand Meru e Kaikkialla

Presidente dell’Italian Outdoor Group (IOG) e dell’azienda trentina di famiglia AICAD, nella quale ha fondato il marchio Lizard e distribuisce altri brand come Inov8, Cep e Stabilicers

Dirige il programma sostenibile della divisione tessuti in W.L. Gore dal 2009. È stato product specialist per il Gore Cover business globale e responsabile del programma ambientale di Gore in Germania



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EOF, terzo atto: tra business e sostenibilità

Il 16 e il 17 ottobre ad Annecy (Francia) in scena, per il terzo anno, la kermesse

Sopra una veduta del Palazzo Imperiale che ospiterà l’evento. A fianco uno dei seminari dell’edizione 2011.

Ph cr: jmfavre/wooloomooloo

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Nel 2011 l’European Outdoor Forum ha attirato oltre 230 partecipanti. Quest’anno attesi top player europei per la prima edizione “climate neutral”. I partecipanti all’ultima conferenza prevista all’European Outdoor Forum dello scorso anno.

A cura di MONICA VIGANò

Salewa Group, Patagonia, Petzl, Scarpa, Tecnica Group, The North Face, Vaude, Vibram e WL Gore.

Tenetevi liberi per il 16 e il 17 ottobre. In quelle date ad Annecy andrà in scena la terza edizione dell’European Outdoor Forum, che è senza dubbio uno degli appuntamenti più importanti del nostro mercato. Ancora una volta il meeting riunirà i key player del mondo outdoor per una due-giorni di conferenze che toccheranno diversi argomenti. Il tutto in un’atmosfera rilassata che aiuterà i partecipanti a prendere le migliori decisioni e a definire il futuro del mercato. Si tratta in pratica di un evento BtoB perfetto per conoscere e condividere informazioni oltre che per creare eventuali associazioni. L’appuntamento è sviluppato dall’OSV in partnership con l’EOG ed è supportato da Ispo, OutDoor Show e Sport Achat. Oltre che da media partner specializzati provenienti da tutta Europa tra cui anche noi di Outdoor Magazine (insieme a SGI Compass, Outdoor Data, Sports Experts, Outdoor Markt, Tradesport e Outdoori).

UN EVENTO “CLIMATE NEUTRAL” - Come parte del suo impegno ecologico, quest’anno l’EOF sarà completamente neutrale da un punto di vista ambientale. Gli organizzatori hanno infatti dichiarato di voler compensare tutti i gas serra prodotti durante l’evento che non sarà possibile ridurre o eliminare. È stata persino realizzata una stima sulla base delle emissioni prodotte lo scorso anno per determinare quante tonnellate di CO2 saranno da compensare. L’organizzazione svizzera per la protezione ambientale Myclimate si occuperà della fase di compensazione che consterà in un progetto da realizzarsi in Nepal. Nel dettaglio, i combustibili fossili saranno rimpiazzati da energia rinnovabile combinando misure di risparmio energetico con l’introduzione di processi e tecnologie efficienti. Questo contribuirà a frenare la deforestazione e a proteggere l’ecosistema locale, portando i contadini a utilizzare biogas anziché legna da ardere. Il progetto prevede l’installazione di 7.500 strutture di biogas per i contadini e le loro famiglie, riducendo la richiesta di legna da ardere non sostenibile e le emissioni di carbone come conseguenza della deforestazione. L’associazione Mountain Riders Consultancy realizzerà un calcolo esatto dei gas emessi nell’edizione 2012.

I PARTECIPANTI DEL 2011 - L’European Outdoor Forum si è confermato come uno dei più importanti eventi di networking del mercato outdoor europeo. Lo dimostrano soprattutto i numeri dei partecipanti, che nel 2011 hanno superato quota 230. Tra i più importanti player presenti alla seconda edizione della kermesse spiccano 1% For The Planet, Aku, Amer Sports, Arc’teryx, Assosport, Bailo, Camp, Edelrid, Eider, Ferrino & C Spa, Italian Outdoor Group, Keen Footwear, La Sportiva, Lowa, Lowe Alpine, Mammut, Nordica, Oberalp/

UN PROGRAMMA ECO-FRIENDLY - Già dai suoi esordi l’EOF segue, insieme ai suoi partner, un programma sostenibile gestito dalla società Azimut. Oltre alla riduzione dei gas serra, questo pro-

gramma prevede la localizzazione del consumo di risorse naturali, la limitazione dei rifiuti prodotti, il riciclo e la riduzione di danni ecologici occorsi durante la preparazione e lo svolgimento del Forum. Non mancano poi iniziative di sensibilizzazione rivolte a partecipanti, staff e comunità locale. Il coinvolgimento di autorità locali e nazionali, sponsor, gruppi cittadini, società no profit, esperti tecnici e di business sta aiutando gli organizzatori dell’EOF a raggiungere gli obiettivi prefissati. LA LOCATION - Tra le particolarità dell’evento spicca sicuramente l’atmosfera rilassata, resa tale senza dubbio anche grazie alla location d’eccezione. Il Forum si terrà infatti nella sala congressi del prestigioso Palazzo Imperiale che sorge direttamente sul lago di Annecy. Inoltre sono a calendario un pranzo firmato SGI e Compass Nordic e una cena promossa da Ispo, due appuntamenti che daranno ai partecipanti tempo per stringere nuove relazioni con diversi attori del mercato. GLI ARGOMENTI E I RELATORI - Diversi i seminari a programma quest’anno, ai quali parteciperanno speaker di primordine. In particolare il primo giorno di lavori si susseguiranno le seguenti conferenze (tra parentesi nome e carica dei relatori): Demografia Outdoor... Stai cavalcando l’onda? (Claudia Bösl, fondatrice di Generation Sport); Il Brasile, il gigante sud americano, entra nell’outdoor (Marina Moretti Franco, managing director di Adventure Sports Fair); Il futuro dei canali di eretailing (Philippe Wargnier, presidente di www.evioo.com); Sustainable Apparel Coalition (Jason Kibbey, executive director di Sustainable Apparel Coalition); Location, location, location, la

somma di location per individuare il consumer (PJ Verhoef, fondatore EMEA chapter, advisory board member, The Location Based Marketing Association); Il cosa e il come dell’inserimento dell’innovazione nella vostra organizzazione (Alberto De Conti, CEO di ADC Alchemy); Il lancio di livelli avanzati del mercato outdoor (Pascal Aymar, ex general manager Europe e Asia di Coalision); EOCA, lì per tutti noi! (John Jansen, presidente di EOCA, managing director e capo di Keen EMEA). La sera si svolgerà la cena Ispo, che sarà inaugurata da Rolf Schmid (ceo di Mammut Sports Group). Il giorno seguente sono invece previste le seguenti conferenze: Russia, terra di opportunità? (Vlad Moroz, co-fondatore, co-proprietario e direttore di Redfox – vedi box sotto); Sostenibilità ambientale in adidas con un focus sulla catena di fornitori (Philipp Meister, manager materiali sostenibili e innovazione di adidas Group); La responsabilità di prodotti di consumo: come essere pronti (Bernard Bressoux, direttore tecnico e di qualità di Petzl – vedi box sotto); Negozi multisportivi: come performa l’outdoor? (con Eugenio Di Maria fondatore e ceo di EDM Publications, Tomas Främberg vice buying director di Stadium, Massimo Zuin category manager per outdoor, bike e sci in Sportland e Willy Beyeler capo del brand management in IIC-Intersport International Corp – vedi box sotto); Conquistare il mercato US (George Schott, fondatore e vice presidente vendite e marketing di Injinji). www.europeanoutdoorforum.com

FOCUS SU ALCUNI ARGOMENTI TOP Tra i seminari in programma ne spiccano alcuni particolarmente attuali. Importante è ad esempio il retail panel europeo, che coinvolge responsabili di negozi multisportivi provenienti da diversi Paesi. Di rilievo anche la conferenza sulle potenzialità del mercato russo, così come quella sulla responsabilità di un prodotto di consumo. Di seguito un’introduzione su questi tre appuntamenti. Negozi multisport: come performa l’outdoor? Quest’anno l’economia europea è stata sicuramente caratterizzata da una generale incertezza. La maggior preoccupazione riguarda l’influenza che l’euro avrà in futuro sulla domanda europea. Per sopravvivere e prosperare in un mercato in continuo cambiamento, i marchi outdoor stanno costantemente sviluppando

nuove strategie. In un periodo tanto impegnativo, nel quale è difficile per i brand incrementare le vendite, è importante monitorare come stanno performando gli altri sport. I partecipanti al panel che si riunirà all’EOF analizzeranno le performance dei marchi outdoor in confronto a quelle di brand provenienti da altri settori sportivi. Si discuterà anche di come i marchi outdoor possano rendersi più appetibili per i retailer multisportivi. Il panel sarà moderato da Eugenio Di Maria (fondatore e ceo di EDM Publications, editore di SGI Europe e The Outdoor Industry Compass). Parteciperanno Tomas Främberg (vice buying director di Stadium), Massimo Zuin (category manager dei segmenti outdoor, bike e ski in Sportland) e Willy Beyeler (capo del brand management per IIC-Intersport International Corp).

Da sinistra: Eugenio di Maria, Willy Beyeler, Massimo Zuin e Tomas Främberg.

Russia, terra di opportunità? Sulla scia dell’analisi del mercato cinese realizzata nel corso dell’edizione 2011 dell’EOF, quest’anno il monitoraggio dei paesi in via di sviluppo si concentrerà sulla Russia. Oltre alla sua prossimità all’Europa, la Russia presenta un enorme campo da gioco da destinare all’outdoor. Con una popolazione pari a circa la metà dell’intera Europa e numerose risorse naturali in grado di sostenere l’economia locale, la Russia potrebbe diventare un mercato chiave per prodotti outdo- Vlad Moroz. or. Lo speaker moscovita Vlad Moroz (co-fondatore, co-proprietario e direttore dell’azienda outdoor Red Fox) porterà al forum la sua esperienza e la sua conoscenza analizzando l’attuale grado di sviluppo del mercato outdoor in Russia. Red Fox, che oggi impiega oltre 300 persone, è uno dei principali fornitori di attrezzatura outdoor della Russia, possiede una catena retail di 16 negozi e produce la linea di abbigliamento Virus Boardwear. Red Fox inoltre distribuisce in Russia diversi marchi outdoor tra cui Osprey, Lizard, Zamberlan, Vibram Five Fingers, Fizan, Inov-8.

La responsabilità di prodotti di consumo: come essere pronti Bernard Bressoux (direttore tecnico e di qualità di Petzl) sarà relatore del seminario in oggetto, che riguarda uno degli argomenti più critici del mercato odierno. La cultura anglosassone, soprattutto negli Usa, ha trovato un ambiente attento alla responsabilità civile nel quale la fanno da padrone pratiche legali aggressive. Anche il Regno Unito sta seguendo questa filosofia e le prospettive future vedono un diffondersi di queste pratiBernard Bressoux. che in tutta Europa. Per cui i brand devono conoscere perfettamente il livello del loro impegno nei confronti sia degli utenti finali che dei retailer. Di recente Petzl ha scoperto di dover adottare una serie di misure per tutelarsi verso ogni potenziale causa di responsabilità che potrebbe intraprendere un consumatore. Durante l’EOF Bernard spiegherà cosa e perché sia stato modificato in Petzl e cosa sia necessario considerare per affrontare questa sfida. Petzl, fondata nel 1933, conta guadagni per circa 80 milioni di euro (80% export), 450 impiegati e una distribuzione in 51 paesi.






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