Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) T. +39 0362.600463 - F. 0362.600616 - redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa
Anno 8 - Numero 9 / 2015
www.kunzi.it
Anno 8 - Numero 9 / 2015
COVER STORY / Parla Gunther Acherer, responsabile di Panorama Diffusion
redazione@outdoormag.it
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MEINDL E PANORAMA: un binomio di qualità REPORTAGE /
20-21
Red Bull X-Alps
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RICONOSCIMENTI /
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Dopo il grande successo ottenuto dalla medesima iniziativa nei settori bike e winter sport, il nostro gruppo editoriale presenta anche per il mercato outdoor i premi dell’eccellenza assegnati dal retail: ecco tutti i vincitori della prima edizione degli Outdoor Industry Awards
EVENTI /
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I nostri Natural Games con Vibram AOF 3.0: tris con sorpresa... 30-31
Gran trail delle Orobie Il racconto del nostro inviato al via della gara da 70 km, sorella dell’Orobie Ultra Trail. Arrivo alla rocca mancato di un soffio a causa del maltempo
Garmin Experience Il marchio partner dell’evento ha invitato i giornalisti nella cornice di Salisburgo per presentare e far testare i suoi prodotti di riferimento per l’outdoor
Il nostro report (e molto altro) Uno speciale allegato dedicato all’OutDoor Show di Friedrichshafen che, come di consueto, abbiamo visitato e “vivisezionato” per voi nel corso dei suoi 4 giorni (15-18 luglio): bilanci, spunti, awards, novità prodotto, foto e tendenze.
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GRAMITICO AAD Livigno SALVA CON NOME /
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Outdoor & adrenalina
EDITORIALE /
/ primo piano
a cura di Benedetto Sironi
Una visione sempre più ‘glocal’ Negli anni della nostra avventura editoriale, iniziata oltre 10 anni fa, abbiamo vissuto davvero tante esperienze e maturato precise convinzioni. Una di queste è la necessità di avere - quando occorre (direi sempre più spesso) - una visione il più possibile ampia e aperta. Non solo circoscritta al proprio settore di riferimento. Innanzitutto a livello multidisciplinare: osservare e analizzare quello che accade in altri settori più o meno contigui al proprio può offrire spunti illuminanti. Ecco perché nelle nostre analisi sul mercato outdoor vi sono sovente riferimenti agli action sport, allo sci, al running, alla bici e al mondo dello sport in generale e non solo. Argomenti che conosciamo peraltro molto bene grazie ai nostri media cartacei e digitali. I quali, per una precisa strategia costruita nel tempo, oggi coprono a 360° il business del mercato sportivo. In secondo luogo dal punto di vista territoriale. Molte persone, operando magari principalmente in una città (nel caso di un negozio), in una regione (pensiamo a un agente di commercio) o in una nazione (un distributore), sono portate a focalizzarsi sempre e solo sul proprio mercato “locale”. Il quale certo rimane fondamentale, controllabile e molto concreto. Ma oggi più che mai è fondamentale allargare sguardo, mente e “corpo”. Non a caso, nei prossimi mesi, noi stessi continueremo come abbiamo sempre fatto a partecipare anche a eventi fuori dai nostri confini: dall’European Outdoor Summit di Sheffield (del quale siamo come sempre media partner) a un importante viaggio stampa negli USA. Dall’ Ispo di Monaco all’OR di Salt Lake City. Passando per una trasferta in Cina e molto altro. Perché aggiornarsi di continuo e monitorare quello che accade al di fuori del nostro “giardino” (piccolo o grande che sia) è e sarà sempre più importante. A volte magari decisivo. Un esempio? Prendiamo il caso delle denunce pubbliche di Greenpeace contro le aziende produttrici di abbigliamento outdoor (ma sono citate anche le calzature) che contengono PFC. Dapprima tali azioni sembravano essere circoscritte ad alcuni Paesi, in primis la Germania, senza riguardare il mercato italiano. Ma lo scorso 8 settembre un comunicato ufficiale di Greenpeace Italia, pervenuto anche alla nostra redazione, annunciava la scoperta di sostanze chimiche pericolose anche sui Monti Sibillini, oltre che in altre 7 località del mondo monitorate da altrettante squadre di attivisti di Greenpeace. Unitamente è stata comunicata la pubblicazione di un dettagliato rapporto anche in lingua italiana sul tema, nel quale vengono citati pure alcuni noti marchi del mercato outdoor, tutti peraltro distribuiti anche in Italia, accusati di “mostrare scarso senso di responsabilità quando si tratta di eliminare i PFC”. Il comunicato afferma inoltre: “È paradossale pensare che aziende che dipendono dalla natura per il loro business rilascino volontariamente nell’ambiente sostanze chimiche pericolose”. A questo tema dedicheremo un dettagliato articolo sul prossimo numero, cercando di capire se le questioni poste sono fondate o si tratti di eccessivo allarmismo. Ma considerando questi primi elementi possiamo certo evidenziare come una vicenda apparentemente globale sia diventata di stretto interesse anche per i vari mercati “locali” di cui parlavamo prima. Inoltre l’iniziativa di Greenpeace non è diretta solo agli addetti ai lavori, tanto che si fa esplicito appello a “climber, sciatori ed escursionisti, ma anche famiglie e persone che amano stare all’aria aperta – chiunque abbia a cuore la salute e l’ambiente”. Questo esempio, al pari di molti altri che abbiamo citato altre volte e continueremo a proporvi, dimostra quanto dicevamo prima: se lavorate nel mercato outdoor a qualsiasi livello, fate in modo di mantenere una visione il più aperta e moderna possibile, allo stesso tempo locale e globale. “Glocal”, insomma, per utilizzare un noto termine coniato dal sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman. Uno che ne sa, credetemi. Forse perfino più di Greenpeace…
Editore: Sport Press Srl Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362.600463 Fax 0362.600616 Email: redazione@outdoormag.it Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 redazione@outdoorusa.net - www.outdoorusa.net Anno 8 - N.9 / 2015 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Sport Press S.r.l. Responsabile dati: Benedetto Sironi Chiuso in redazione il 18 settembre 2015
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La distribuzione di Five Ten in Italia passa a Maqui L’agenzia torinese Maqui (più precisamente di Tonengo di Mazzè) è il nuovo distributore per l’Italia del marchio di scarpe Five Ten. Già agenzia di Beal per l’Italia dal 2013, Maqui rappresenta anche il marchio ABK France per il nord ovest. Ora, in qualità di nuovo referente Five Ten per tutto il territorio nazionale, si avvarrà della collaborazione di 5 agenti, affiancando le consolidate attività di consulenza marketing e commerciale. Maqui – 334.7755330 - maqui@outlook.it
In Europa il mercato outdoor è cresciuto del 2% nel 2014 Come riportato da una ricerca di mercato condotta da NPD Group nel suo ultimo report riguardate lo status del mercato outdoor europeo (e pubblicata su The Outdoor Industry Compass), il settore ha vissuto una crescita del 2% nel 2014 rispetto all’anno precedente. Andando maggiormente nello specifico, hiking, walking e camping sono cresciuti del 3%. Il volume complessivo di vendite al dettaglio nei 33 paesi coperti dal report ha registrato 16,3 miliardi di euro lo scorso anno. Va
specificato che NPD Group intende una visione degli sport outdoor più ampia, in quanto include anche gli sport su neve, caccia e pesca. Tra le informazioni presenti nel report, va sottolineato come l’Italia rappresenti una delle forze guida del mercato, grazie a un vero e proprio trend del 16%, pari a 418 milioni di Euro. Notevole anche la crescita russa, pari al 9%. In generale gli sport su neve sono saliti del 2%, lo snowboard è invece sceso del 9%.
Veneto Sviluppo acquisisce il 25% di Garmont Garmont ha annunciato l’ingresso di un nuovo socio: si tratta di Veneto Sviluppo Spa, che entra in società con un investimento di un milione di euro per rilevare il 25% del capitale sociale e parteciperà attraverso il proprio fondo di capitale di rischio in un’ottica di partnership finalizzata al riassetto societario, al rilancio e al nuovo posizionamento del brand e della produzione. Garmont ha strutturato il business plan 2015/2017 con la chiara intenzione di intensificare ulteriormente i volumi di export (al momento poco meno dell’80% della produzione è destinata a 35 Paesi esteri, fra cui Cina, Usa, Norvegia,
Giappone e Australia). L’apertura a nuovi mercati sarà condotta sia tramite distributori sia con controllo diretto della gestione delle vendite con l’ausilio di filiali commerciali. Il 2014 si è chiuso per il brand di Montebelluna con un fatturato di 7,7 milioni di euro in nove mesi di operatività e una marginalità lorda pari a 606 mila euro. Al 30 giugno 2015 il primo esercizio operativo annuale si è chiuso con un fatturato di 6,6 milioni e ordinativi con consegna entro il 31/12/2015 per circa 3,1 milioni euro, ovvero l’obiettivo fissato dal business plan per tutta l’annualità in corso. In foto: a sinistra il presidente di Garmont International Pierangelo Bressan, a destra Gianmarco Russo, direttore generale Veneto Sviluppo Spa.
Flexor e Arch Max: ecco i nuovi marchi distribuiti da Nov.ita A partire dalla SS 2016 sono due i nuovi ingressi nel portfolio di marchi gestiti per l’Italia da Nov.ita (già distributore di Buff, Camelback e Eisbar). Il primo è Flexor, marchio specializzato nella produzione di solette. La mission dell’azienda nata nel 1963 è di migliorare la salute e il comfort di una parte fondamentale dell’anatomia, i piedi. Operativo da oltre cinquant’anni nel settore dell’ortopedia e podologia e nel settore delle calzature, fabbrica in particolare solette in lattice che sono utilizzate in
oltre 50 Paesi e da marchi quali ASICS e adidas. L’altro brand è Arch Max, realtà di Barcellona proprietaria di due brevetti innovativi per i mondi running, trail, tennis e bike. In collezione sono infatti presenti i calzini Arch Fit che forniscono supporto nella corsa stabilizzando il tallone in una posizione neutra e sollevando l’arco plantare per evitare l’eccessiva pronazione. La cintura Arch Max Belt, traspirante e leggera, permette di portare con sé comodamente il necessario anche quando si corre. Distribuito da: Nov.ita 011.6467743 info@nov-ita.com
Si rafforza la partnership tra Alpine Studio e Montane in Italia Dopo il primo anno di positiva collaborazione, l’azienda inglese conferma la partnership con Andrea Gaddi, giovane appassionato imprenditore lecchese, titolare di Alpine Studio (che oggi spazia dall’editoria all’agenzia di rappresentanza di marchi outdoor). La sua società continuerà quindi ad essere l’agente esclusivo per l’Italia del marchio inglese, produttore di abbigliamento tecnico ultraleggero, presente in più di 40 Paesi dopo 20 anni di attività. Per potenziare la selezionata distribuzione di Montane, Andrea Gaddi ha “ingaggiato” Carlo Guerra, esperto e riconosciuto professionista del nostro settore; Carlo collaborerà per l’Area Nord-Est e i Key Accounts, mentre Andrea continuerà a seguire la Clientela lombarda e il Centro Italia. Dalla stagione FW 2016
è previsto l’inserimento di altri due collaboratori commerciali. Altra bella novità: a partire dall’Outdoor Shop Test (l’evento organizzato da Sport Press di cui troverete ampio report sul prossimo numero) il brand di Ashington ha presentato anche il suo primo testimonial italiano, un personaggio molto conosciuto ed apprezzato: Piergiorgio Vidi, 46 anni e guida alpina da 30, direttore della Scuola Nazionale Tecnici del Soccorso Alpino Italiano e istruttore delle guide alpine. Piergiorgio collaborerà con Carlo Guerra alla promozione di Montane nel Nord Est. CONTATTI Alpine Studio - 0341.293495 - info@alpinestudio.it Carlo Guerra: 338.2220927 – carloguerra.1@gmail.com
NEWS
/ green
Patagonia introduce il denim rispettoso dell’ambiente Patagonia è scesa in campo per cambiare il modo in cui viene realizzato il denim e ha iniziato ad adottare standard più elevati in termini di pratiche ambientali e di diritti umani più equi. I punti di forza su cui fa leva l’azienda sono un innovativo processo di tintura che rispetta l’ambiente, la certificazione Fair Trade Certified per la realizzazione delle cuciture e l’impiego di cotone organico al 100% coltivato senza pesticidi o fertilizzanti sintetici. In genere, la produzione del denim prevede l’utilizzo di pericolose sostanze chimiche per la coltivazione del cotone, la sua tintura produce milioni di litri di acque reflue. Con una sostanziale riduzione dell’impatto ambientale della catena di produzione del denim, il risparmio sull’utilizzo di acqua (-84%), energia elettrica (-30%) ed emissioni di CO2 (-25%) risulta superiore rispetto alla tradizionale tintura del denim con indaco sintetico. La collezione denim Patagonia in-
clude sei modelli. Da segnalare che l’azienda verso metà agosto è stata sottoposta a forti pressioni nel momento in cui la PETA, ente di protezioni degli animali ha diffuso un video shock in cui mostrava come venivano trattate le pecore per la produzione di lana merino in Argentina all’interno degli allevamenti di Ovis 21, un consorzio di produttori da cui il brand, così come altri marchi del settore moda si rifornivano. Il video ha causato, una serie di reazioni di sdegno tra i consumatori e le associazioni ambientaliste. Patagonia, dopo aver appreso che i suoi fornitori non rispondevano alle proprie linee di condotta per il benessere degli animali ha scelto, dopo aver verificato l’impossibilità di applicare immediati cambiamenti nelle pratiche di questi fornitori, d’interrompere i rapporti di fornitura con Ovis 21. A questo link la dichiarazione completa del CEO di Patagonia Rose Marcario: bit.do/Rose-Marcario
PrimaLoft è il più grande fornitore di isolamenti bluesign PrimaLoft, Inc. è ufficialmente il più grande fornitore di isolamento certificato bluesign con la rete meglio gestita di siti di produzione nel mondo. L’azienda americana è stata la prima produttrice di isolamento sintetico di marca a ottenere la certificazione bluesign per i suoi isolamenti nel dicembre 2010 e ora è in grado di offrire 16 differenti isolamenti PrimaLoft certificati. “PrimaLoft è il più grande ingredient brand fornitore di isolamenti certificati bluesign”, ha dichiarato Peter Waeber, CEO di bluesign technologies ag. “L’azienda continua a dimostrare consapevolezza e responsabilità verso clienti e consumatori, coltivando al
contempo un movimento positivo verso la sostenibilità nell’industria manifatturiera”. “In quanto produttori e fornitori responsabili dei settori sport/outdoor e fashion tra gli altri, siamo impegnati nell’incontrare i più elevati standard relativi alla sicurezza sul lavoro, ai diritti umani, alle pratiche etico ambientali e di approvvigionamento”, ha affermato Mike Joyce, presidente e CEO di PrimaLoft. “Continueremo a espandere i confini quando si tratta di innovazione, con prodotti per i nostri brand partner che offrono i più alti standard prestazionali minimizzando il nostro impatto sull’ambiente e aderendo a rigide norme per la salute e la sicurezza”.
Lafuma torna a pulire il Mer de Glace Il Mer de Glace è uno dei più impressionanti ghiacciai alpini, grazie ai suoi 40 kmq nel cuore del Massiccio del Monte Bianco. Ogni anno riesce ad attrarre oltre mezzo milione di visitatori ed è purtroppo un ecosistema a forte rischio, per l’inquinamento e il riscaldamento globale. Ogni fine estate sono numerosi i rifiuti che riemergono dopo essere rimasti celati anche per decine d’anni. Per questo motivo Lafuma ha lanciato diversi anni fa l’iniziativa di pulizia del ghiacciaio che anche quest’anno si è ripetuta per l’ottava volta. La pulizia del Mer de Glace infatti fa parte di una serie di iniziative europee parte del Outdoor Cleaning Program di Lafuma per la salvaguardia dell’ambiente. L’attenzione all’ecosistema montano è infatti parte nevralgica del credo aziendale del Mountain Group Calida (comprendente, come sappiamo, i marchi Lafuma, Millet ed Eider) e anche quest’anno è stata offerta ai dipendenti l’opportunità di partecipare a questa iniziativa durante le ore lavorative. L’operazione ha goduto infine del supporto del comune di Chamonix, della Compagnia Mont-Blanc, del Comitato Alpino Francese, del UCPA e dell’associazione Moutain Riders.
Gore:15mln di dollari per un trattamento DWR più ecologico W.L. Gore & Associates intende investire più di 15 milioni di dollari nei prossimi cinque anni per esplorare nuove soluzioni per la repellenza all’acqua dei capi (DWR) durevoli e alternative, con l’obiettivo di offrire nuove soluzioni ancor più rispettose dell’ambiente. Sin dagli inizi delle prime considerazioni relative ai PFC e alla loro presenza nei trattamenti DWR, Gore Fabrics si è sempre attivato nei confronti del problema. Bernhard Kiehl, leader del programma Gore Fabrics’ Sustainability, ha spiegato: “Gore ha assunto un ruolo leader nell’industria outdoor riguardo alla gestione sostenibile dei materiali PFCs. Abbiamo investito in maniera rilevante e siamo stati tra i primi a eliminare completamente il PFOA dalle materie prime utilizzate nella
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produzione dell’intera collezione dei tessuti funzionali”. Oggi Gore Fabrics utilizza un trattamento DWR con ridotto impatto ambientale ma con le medesime performance repellenti attese dai consumatori, ma vuole di più. Così, per esplorare nuove soluzioni e materiali alternativi, si è deciso di investire con forza, come spiega John P. Cusick, global business leader consumer garments per Gore: “Siamo aperti a nuove idee e tecnologie sia da fonti interne che esterne. Il nostro impegno nel ruolo di azienda leader per le tecnologie va oltre la ricerca di soluzioni alternative. Stiamo infatti esplorando approcci completamente nuovi che possano ridurre l’impatto ambientale dei nostri prodotti, in modo da rappresentare un modello per un industria outdoor più responsabile”.
/ european outdoor conservation L’EOCA raccoglie 30.000 euro al OutDoor Show OutDoor Show a Friedrichshafen è stata particolarmente fruttuosa per la consueta raccolta fondi EOCA da destinare ai progetti di conservazione. In soli quattro giorni di fiera infatti l’European Outdoor Conservation Association è riuscita a cumulare ben 30.085 euro. I membri dell’associazione infatti sono stati particolarmente generosi, come spiegato dalla joint general manager Catherine Savidge: “Camelbak ha venduto le bottiglie Chute allo stand, Stanley i Classic Vacuum Pint e Klean Kanteen delle tazze, anch’essi allo stand. La macchina per la vendita di calzini Smarwool è sempre più popolare mentre Hybrid Care Sandal Sale di Keen ha visto numerose persone girare attorno allo stand prima dell’inizio dell’evento”. A questi si aggiunge la donazione da parte di Coleman, non membro dell’EOCA, di due barbecue utilizzati per l’evento di raccolta fondi VIP Sundowner.
Nuova leadership alla guida dell’EOCA In seguito all’assemblea annuale avvenuta a metà luglio, l’European Outdoor Conservation Association (Eoca) ha annunciato la nomina del suo nuovo presidente, Anna Maria Rugarli, che sostituisce John Jansen, Managing direttore e capo di Keen Emea, che ha dovuto lasciare in quanto divenuto nuovo presidente dell’EOG. Anna Maria è parte del consiglio Eoca da 3 anni e ricopre il ruolo di director of sustainibility and corporate social responsibility per VF Corporation in Emea dal 2010. In precedenza ha lavorato per 11 anni in Nike nel team Sustainable Innovation. “Sono onorata della nomina e voglio ringraziare l’associazione e John Jansen, per quanto fatto negli ultimi anni. Sono pienamente impegnata nel continuare sulla medesima strada, focalizzando gli sforzi nell’accrescere la rilevanza dell’associazione in quanto supportiamo importanti progetti di conservazione ambientale. Sono inoltre contenta di lavorare con il team Eoca”.
/ editoria “Montagne Sciamane”: la favola mistica di Foscale Luoghi geografici ma anche e soprattutto luoghi dell’interno. Uno skyline dall’andamento complicato e tortuoso, a volte ripido altre più agevole, anche se la caratteristica principale è quel contorno mai ben definito: un po’ sfocato, sorprendentemente mutevole. Le “Montagne Sciamane” conosciute da Davide Barbi Foscale, autore del libro, sono un paesaggio mistico e senza tempo, dove remote vette diventano un portale che accompagna il viaggiatore da una dimensione ordinaria a quella che per l’uomo occidentale diventa il tabù che mette tutto in discussione. Un percorso quello dello scrittore come nelle favole, dove si incontrano personaggi divertenti che non hanno chiesto di scoprire i misteri del cuore, o dell’Universo che portiamo dentro. Semplicemente imparano a volare quando sono già in aria, proiettati in ambienti surreali, aiutati da Spiriti Guida, creature zoomorfe e suggerimenti percettibili solo nell’aria sottile. I grandi insegnamenti spirituali in qualche modo diventano pane per i denti di uno skibum come i cristalli di neve fresca raccontano di una Lumaca che Fuma la Pipa del Tempo. Il racconto è introdotto da Martino “Lo Scienziato” Colonna e accreditato da Carlo Gabasio (Istruttore UAIGM).
Grande successo per la nuova edizione di Stile Alpino Il nuovo Stile Alpino, la rivista dei Ragni di Lecco fondata da Fabio Palma e da giugno edita da Alpine Studio di Andrea Gaddi, è già un successo in termini di vendite. Parliamo, dati di mercato alla mano, di un incremento del 250% sulle vendite e di una percentuale di sold out pari al 68%. La frequenza dell’uscita del magazine rimane per ora invariata: “Stile Alpino” è un trimestrale ed è disponibile in tutte le edicole della Lombardia e nei migliori negozi di Sport del Centro Italia al prezzo di € 4,90. Per il numero 28 (prima uscita a cura di Alpine Studio Editore) sono state stampate 4.500 copie, mentre per il numero successivo è già stata preventivata la stampa di 5.500 copie. Alla direzione della rivista è stato confermato Federico Magni, già firma del “Giorno”. La redazione è stata allargata: a Fabio Palma si sono uniti Andrea Gaddi, insieme a Giada Bruno e Luca Calvi. “Il nostro obiettivo è trasformare radicalmente Stile Alpino: farlo diventare una rivista di riferimento in Italia e in Europa – aveva spiegato Gaddi”. Che ha anche il merito di aver portato in dote al magazine, fin da subito, il contributo straordinario dei suoi migliori autori. Da quest’anno Stile Alpino è anche media partner del Grande Sentiero, rassegna cinematografica che racconta, insieme con i protagonisti, esperienze e storie forti, avventure umane ancora prima che sportive e legate all’ambiente montano.
/ collaborazioni La Sportiva: doppia partnership all’insegna dell’innovazione Il brand italiano di Ziano di Fiemme è stato protagonista nell’ultimo periodo di due importanti collaborazioni con realtà apparentemente poco affini all’ambiente outdoor. La prima riguarda TEDx, un contenitore di performance, conferenze e interventi incentrati su uno specifico tema, diverso in ogni edizione, nel quale personalità di spicco e artisti si esprimono condividendo idee e progetti innovativi alternandosi su palchi prestigiosi di tutto il mondo (sono più di 5.000 gli eventi TED organizzati negli anni, da New York a Sidney a realtà locali più piccole). Da qualche anno anche la provincia di Trento, grazie ad un team di appassionati volontari, organizza il proprio evento TEDx con lo scopo di promuovere l’innovazione sociale attraverso la diffusione di idee ed esperienze positive. Un
obiettivo che incontra appieno ciò che La Sportiva rappresenta e per il quale l’azienda si è impegnata a collaborare per l’organizzazione del primo evento (gratuito) TED Open-air, realizzato all’aperto, nella splendida cornice paesaggistica delle Dolomiti UNESCO (ai piedi del Cimon de la Pala, il 6 settembre). Diversa la collaborazione con il Dipartimento di Fisica e la Divisione Supporto Ricerca Scientifica e Trasferimento Tecnologico dell’Università di Trento, in particolare per quanto riguarda il progetto IPSP, Industrial Problem Solving with Physics,
un’iniziativa che intende avvicinare il mondo della formazione e della ricerca e il mondo della produzione nel segno dell’innovazione. Così per una settimana sono stati trenta tra studenti e giovani ricercatori, divisi in tre gruppi, quelli che hanno cercato il modo per migliorare i prodotti di tre aziende locali. Per ognuna di queste sono state definite delle soluzioni interessanti, ma quella considerata migliore dalla commissione di valutazione è stata la proposta per lo scarpone da scialpinismo Spectre, prodotto da La Sportiva.
Vibram e Hankook Tire: un’accoppiata vincente Vibram, in occasione della 66a edizione del Salone Internazionale dell’Auto (IAA) di Francoforte, ha annunciato una nuova collaborazione con Hankook Tire. Nel corso della fiera il marchio di Albizzate ha presentato alla stampa europea due nuovi modelli di Vibram FiveFingers e un innovativo “new concept sole”. DynaTREK, DynaSTRYKE BKL e Omnifuse, nello specifico, sono le tre nuove calzature Vibram alla base della collaborazione, che richiamano il design tipico dei battistrada Hankook Tire. Il brand di Seoul, ha presentato a sua volta due nuovi pneumatici off-road: DynaMIX e DynaSYNC. Entrambi sono dotati di tecnologia Vibram e sfruttano il disegno carrarmato e Vibram SD Cocoon per DynaMIX, il design a tasselli geometrici multi-direzionali delle FiveFingers per DynaSYNC.
Ispo Beijng e Alpitec China insieme fino al 2022 Ai primi di luglio i rappresentanti della Fiera Internazionale di Monaco e di Fiera Bolzano si sono incontrati per prolungare fino al 2022 la collaborazione per l’organizzazione congiunta di ISPO Beijng, manifestazione dedicata a sport, moda e marchi lifestyle in Asia, e Alpitec China, specializzata in tecnologia alpina e invernale. “Come soci di minoranza siamo contenti di continuare a contare su un partner così competente e con una manifestazione così di successo come la Fiera Internazionale di Monaco con Ispo Beijng per l’espansione di Alpitec, la nostra fiera dedicata alle infrastrutture, in Asia”, ha dichiarato Armin Hilpold, presidente di Fiera Bolzano. Il direttore uscente di Fiera Bolzano, Reinhold Marsoner, ha aggiunto: “Il percorso vincente che abbiamo intrapreso insieme ripaga gli sforzi fatti per proporre tanto agli espositori quanto ai visitatori un’unica offerta completa. Con questa firma abbiamo posto le basi per un futuro comune ricco di successi”. La prossima edizione di Ispo Beijng e Alpitec China si svolgerà dal 24 al 27 febbraio 2016 presso il China National Convention Center di Pechino.
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/ market
Airesis acquisisce il marchio Movement
Wild Roses finisce in mano a un gruppo coreano
Airesis, holding company proprietaria del marchio francese Le Coq Sportif, ha recentemente acquisito il 92% di Movemente, il produttore svizzero di sci da freeride,
Gregor Furrer & Partners ha venduto i diritti globali del marchio di prodotti outdoor al femminile Wild Roses al gruppo coreano Fashion Group Hyungji, che vanta un network di 120 brand store in Corea del Sud e una collezione completa di abbigliamento, calzature ed equipaggiamento. Il prezzo finale rimane al momento celato, di certo ci vorrà ancora del tempo prima che Wild Roses torni sul suolo europeo, dopo gli ultimi 3 anni di insolvenza finanziaria e la vendita del licenziatario europeo, la compagnia tedesca NKD, cui Gregor Furrer & Partners aveva concesso la licenza. Un team di sole donne stava guidando il marchio in Europa, ora la maggior parte di loro lavora in altre aziende. L’intenzione del gruppo Hyungji è ora quella di espandere la distribuzione del marchio in Cina e altri paesi asiatici prima di ritornare in Europa, ma si guarda anche ad altre parti del mondo. Il gruppo registra vendite annuali pari a 135 milioni di dollari.
freeski e ski alp. Non sono stati resi noti i dettagli finanziari dell’operazione. I dati più recenti indicano che le vendite annuali di Movement si aggiravano intorno ai 15
milioni di franchi svizzeri, equivalenti a 14,5 milioni di euro. È importante sottolineare che l’accordo non include solo il brand Movement, anche il canale di distribuzione Casoar, vero e proprio braccio operativo dell’azienda. La ragione è strategica perché, grazie a Casoar, Le Coq Sportif avrebbe maggior facilità a penetrare nel mercato svizzero. Casoar infatti, oltre a Movement, vanta una serie di marchi distribuiti che spaziano dal outdoor al fashion e include Beal, Asolo, Grivel, Houdini, Fizan and 8848 Altitude.
Vista Outdoor rileva il marchio Camelbak Con l’obiettivo strategico di espandersi nei settori outdoor e action, il colosso Vista Outdoor ha annunciato l’acquisizione del piccolo marchio di stand-up paddle Jimmy Styks e, più importante, dello specialista in sistemi di idratazione Camelbak Products. L’accordo raggiunto per Camelbak si basa sul valore dato all’azienda di 412,5 milioni di dollari, più del doppio del fatturato previsto per quest’anno. Camelbak presenta grossi margini di crescita e offre numerose opportunità di cross-selling per Vista, offrendo anche accesso a un ampio numero di punti vendita negli Stati Uniti e nei mercati internazionali, dove il marchio è cresciuto del 25% lo scorso anno. Nel prezzo d’acquisto
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sono inclusi 35 milioni di dollari relativi a futuri benefici legati alla deducibilità di beni intangibili legati a una precedente acquisizione, più precisamente il 89,9% rilevato da Compass Diversified Holdings (Codi) nell’agosto 2011 per 257,5 milioni di dollari da un fondo di investimento americano. Il marchio ora continuerà a essere guidato da Sally McCoy e il suo team e i circa 300 impiegati saranno integrati nel segmento Outdoor Products di Vista Outdoor, insieme ai brand Bushnell, Bollé, Cébé e Tasco.
Elan ceduta alla Wiltan Enterprises Il processo di privatizzazione di Elan è giunto finalmente a conclusione, in quanto l’azienda slovena è stata acquisita dalla cipriota Wiltan Enterprises, di proprietà del fondo VR Capital Partners (con base alle Cayman), che ha acquisito il 95,1% delle azioni. Il restante 4,9% è stato preso da Merrill Lynch International, che in precedenza aveva rilevato i 14,3 milioni di euro di debiti dalla banca statale slovena Bank Assets Management Company. I termini relativi all’acquisizione di Wiltan non sono stati resi noti. L’azienda ha dichiarato che, nonostante il cambio di guardia, la produzione di
tutte le divisioni aziendali (sci, snowboard, ma anche turbine eoliche, barche ed equipaggiamento sportivo per palazzetti) porterà a termine tutti gli ordini dei clienti. Inoltre l’investimento da parte di Wiltan aiuterà a stabilizzare le operazioni di business aziendale, permettendo di rafforzare il posizionamento di mercato di Elan. Il venditore principale era proprio il governo sloveno tramite la Slovenian Sovereign Holding company, che era proprietaria del 49,03%, mentre altre due entità statali, DSU e Modra Zavarovalnica, avevano rispettivamente il 17,34 e il 8,57%.
/ nuove aperture Arc’teryx apre un nuovo punto vendita a Londra
Dynafit e Wild Coutry in sinergia per uno store ad Arco
Arc’teryx ha inaugurato nel weekend del 5-6 settembre, tramite una spettacolare festa in collaborazione con Gore-Tex, il suo nuovo flagship store di Londra. L’apertura fa parte di un programma di espansione del marchio canadese nella città chiave internazionali. Il punto vendita di 370 mq è sito su due piani nell’area di St. James, a Piccadilly, e fornisce l’intera gamma di prodotti Arc’teryx, dall’abbigliamento alle calzature, dagli imbraghi agli zaini. È inoltre presente una Community zone in associazione con la BMG (British Mountain Guides), che fornirà uno spazio di confronto per gli appassionati di alpinismo. “Londra ha una comunità attiva che si confronta con condizioni meteo inclementi”, ha dichiarato Adam David Ketcheson, VP e senior director marketing per Arc’teryx. “È inoltre centro di design e moda, e l’estetica minimalista di Arc’teryx si abbina alla perfezione con quest’ambiente e con la comunità outdoor britannica”.
Aperto nel cuore di Arco in collaborazione con Vertical Sport, è il primo brand shop al mondo firmato Dynafit e Wild Country. Un progetto del Gruppo Oberalp, proprietario di entrambi i brand, nato per creare un luogo dove si possa esprimere al meglio la filosofia dei due marchi. Il negozio si trova in via Segantini al civico 43 e si sviluppa su una superficie di 75 mq. Propone tutte le collezioni firmate Dynafit, dalle calzature per il trail running all’abbigliamento e all’attrezzatura per tutte le attività in montagna, oltre all’attrezzatura e all’abbigliamento Wild Country per gli appassionati dell’arrampicata. Arredato con stile pulito e luminoso, è stato inaugurato a
inizio della stagione estiva con la presenza degli atleti punta Dynafit Luca Cagnati e Alba De Silvestro. I due hanno guidato un test training, mentre i membri del team Wild Country hanno accompagnato un gruppo a scalare alcune delle più belle pareti limitrofe. “Lo store Dynafit e Wild Country ad Arco è destinato a diventare non solo un negozio di riferimento per gli amanti di alpinismo, trail running e sci alpinismo”, afferma Emy Leitner, marketing manager Dynafit Italia. “Ma anche un punto d’incontro per tutti gli appassionati, dove condividere consigli e suggerimenti e scoprire tutte le novità legate agli sport ad alta quota”.
Montura allarga i propri orizzonti in Germania Nella giornata di sabato 8 agosto è stato inaugurato a Monaco di Baviera il primo Alpstation tedesco. Il negozio, sito in Gaißacher Str. 18, 81371 München, offre la possibilità a Montura di apririsi e farsi conoscere anche al di fuori del suolo italiano. La gamma di prodotti è completa e propone tutto il necessario per alpinismo, arrampicata, trail running e altre attività outdoor. Tra gli ospiti speciali accorsi all’inaugurazione era presente anche il testimonial del marchio Adam Ondra.
Nasce all’Aprica Mountain Experience Per i residenti e i numerosi turisti che d’estate e d’inverno affollano la località turistica a cavallo tra la Val Camonica e la Valtellina, è stato inaugurato un nuovo punto di riferimento per le loro attività in montagna: Mountain Experience. Il negozio permetterà ai propri clienti di sperimentare gli sport outdoor a 360°, non solo tramite la vendita di prodotti, ma anche organizzando iniziative utili a far conoscere a neofiti ed esperti attività estive come trekking, running, e climbing, o quelle invernali quali freeride, telemark, ciaspole, fat bike, winter yoga ed eliski. Il progetto nasce da due locali, le sorelle Federica e Gaia Ferrazzi, l’una proveniente dal mondo fashion, mentre Gaia già da molti anni nel settore. I brand scelti per gli scaffali di Mountain Experience sono Peak Performance, Salewa, Maloja, Burton, Mizuno e Odlo, fino ad arrivare al mondo più casual con La Voliere, Noe, True New York e la linea di occhiali di tendenza Saraghina. Nel mentre è già stato ufficializzato uno degli appuntamenti per il prossimo inverno: il 30 gennaio infatti ci sarà l’Aprica Adventure Fat Bike. Il negozio si trova in via Europa 122.
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NEWS
/ people Matilda Söderlund ritorna nel pro team Marmot
John Jansen eletto presidente dell’EOG In seguito all’ultima assemblea generale dell’European Outdoor Group (EOG) è stato eletto il nuovo presidente nella persona di John Jansen, a capo di Keen in Europa e già presidente dell’EOCA (ruolo per il quale ha successivamente presentato dimissioni). Jansen ha preso il posto di Rolf Schmidt di Mammut. Tra le novità dell’assemblea anche l’elezione del nuovo vice presidente, Jean-Marc Bambet di Salomon (al posto di Bernd Kullmann di Deuter) e un rinnovato consiglio composto da Rainer Angstl (Sport Schuster), Antje von Dewitz (Vaude) e Stefan Merkt (Mammut). Riguardo all’associazione, è stato inoltre presentato l’ingresso nell’EOG di due nuovi membri del mondo retail, ovvero A.S. Adventure (Belgio) e Globetrotter (Germania).
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La top climber svedese Matilda Söderlund, 23 anni e una bellezza da far mollare la presa in parete, dopo un paio di anni come testimonial di un marchio svedese, ha scelto di tornare nel Marmot Pro Team. Subito protagonista del photo shooting per la collezione Rock per l’estate 2016, si è detta entusiasta di questa nuova collaborazione con Marmot. Appassionata di arrampicata dall’età di 11 anni, si è fin da subito data da fare in palestra, nelle gare e in diversi climbing spot nel mondo. Nel 2012 in particolare è stata protagonista di una serie di vie estremamente difficili, come Kalea Borroka (8b+) e Pati Noso in Siurana (8c+) o Friends like you nel Frankenjura (8b+). Nello stesso anno inoltre si è piazzata sesta ai campionati mondiali. Nel tempo in cui non è attaccata a una parete, Matilda studia alla Stockholm School of Economics, una delle più prestigiose in Europa.
Antonio Dus nuovo ad per Tecnica Group
Pep Guardiola nuovo testimonial Gore-Tex
A inizio luglio il gruppo con sede a Giavera del Montello (TV) ha nominato Antonio Dus nuovo amministratore delegato. La carica è stata assunta a partire dal 14 settembre. Dus ha maturato una lunga esperienza in alcune tra le principali aziende del mondo outdoor, quali Garmont e Oberalp. Dal settembre 2012 al giugno 2015 è stato ceo di Vibram. “Essere alla guida di una realtà così importante che è stata, è e sarà nel cuore di milioni di sportivi in tutto il mondo è un grande impegno, ma anche un eccitante progetto” ha spiegato Dus. “Arrivo nel gruppo Tecnica in un momento in cui i suoi marchi stanno riscuotendo importanti successi: farò in modo che ciò possa essere la base per capitalizzare al meglio gli sforzi e gli investimenti fatti negli ultimi anni e valorizzare tutte le enormi potenzia-
W. L. Gore & Associates e Pep Guardiola hanno annunciato una partnership di 4 anni grazie alla quale Guardiola rappresenterà il marchio Gore-Tex a livello internazionale. L’allenatore del Bayern Monaco ha spesso indossato giacche e scarpe in Gore-Tex nel suo quotidiano, sia per le attività sportive sia in città. Ora Pep fungerà da ambasciatore dei prodotti Gore-Tex e la sua immagine sarà presente nella comunicazione classica e online, come pure nel materiale promozionale nei punti vendita. “Il perfezionismo e la visione strategica giocano un ruolo cruciale nella vita di un atleta e di un allenatore. E le stesse caratteristiche le
lità esistenti”. La nomina di Dus coincide con l’ingresso di nuovi membri nel CdA, l’ing. Francesco Panfilo e il prof. Fabio Buttignon: tutti e tre affiancheranno i due consiglieri Giancarlo e Alberto Zanatta. www.tecnica.it
ho ritrovate applicate ai prodotti Gore-Tex. Per questo sono lieto di rappresentare un brand così autorevole”, ha dichiarato Guardiola nella sede dell’headquarter europeo di Gore, a Feldkirchen, vicino a Monaco, in Germania. “La partnership con Pep Guardiola è l’unione perfetta tra i valori della nostra azienda e dei nostri prodotti e la filosofia professionale e i risultati raggiunti da Guardiola nella sua carriera. Siamo molto lieti che il marchio Gore-Tex sia rappresentato da un personaggio così prestigioso e influente a livello globale”, ha aggiunto Christian Langer, global leader Gore della divisione Fabrics.
@ WEB & DINTORNI INSTAGRAM CONTINUA A CRESCERE E ORA LANCIA IL SERVIZIO ANALYTICS
RALLENTA LA PENETRAZIONE DI INTERNET NEL MONDO
Instagram è sempre più usato come strumento di marketing e comunicazione: a inizio settembre è arrivata la notizia dell’arrivo degli annunci targettizzati sulla piattaforma. Ora le aziende che hanno scelto la piattaforma per le proprie iniziative hanno uno strumento in più per l’analisi delle proprie attività. Blogmeter, azienda attiva nella social media intelligence, ha sviluppato, infatti, Instagram Analytics, un nuovo modulo di Blogmeter Social Analytics, la suite di analisi già utilizzata per Facebook e Twitter. Tra le funzionalità più importanti del nuovo strumento c’è la sezione Overview che sintetizza le informazioni più importanti su un singolo profilo. In particolare l’area Trend mostra diversi grafici di confronto tra varie metriche (rapporto follower/engagement, post/ engagement, post/like, post/commenti, post/follower), mentre le
Secondo le ultime previsioni relative alle tecnologie e alla rete diffuse dall’analista Mary Meeker di Kleiner Perkins Caufield & Byers, la diffuzione del web sta procedendo in maniera solida ma lenta. L’utilizzo della rete coinvolge al momento il 39% della popolazione mondiale, ovvero 2,8 miliardi di persone. L’Asia domina con il 28%, seguita dalla Cina (23%), Europa (19%), USA (10%). Il resto del mondo conta complessivamente al 21%. L’incremento di questa diffusione è stato registrato al 2014 del 8%, in leggero calo rispetto al +10% e al +11% del 2013 e del 2012 rispettivamente. E a parte l’India, dove il numero di utenti è cresciuto del 33%, i mercati considerati emergenti hanno decelerato: in Cina si registra un +7%, in Brasile +4%. In pratica i loro indici di incremento sono ormai molto simili a quelli dei territori maturi e ad andamento flat, come Usa (+2%) o Giappone (in sostanziale parità).
altre aree evidenziano gli hashtag che hanno prodotto il maggior engagement, i commentatori più attivi, i contenuti più apprezzati e quelli che hanno funzionato di meno. C’è poi la sezione Competition che permette di comparare le performance del proprio profilo con quelle dei competitor del proprio settore. L’area Ranking svela invece la classifica dei profili per engagement, follower, new follower, post e unique authors, mentre l’area Trend evidenzia le loro variazioni nel tempo. Inoltre la tabella Top Performers, oltre alle metriche suddette, evidenzia la quantità di engagement, suddivisa per like e commenti, con i relativi scostamenti di periodo. Infine, la sezione Posts mostra i contenuti di maggior successo di uno o più profili, e consente di ordinarli per engagement, like, commenti, data e hashtag. Spiega Eugenia Burchi, social
media strategist di Blogmeter: “Con il modulo dedicato a Instagram, il tool Blogmeter Social Analytics si arricchisce di uno strumento indispensabile per aziende e agenzie al fine di monitorare le performance dei propri profili Instagram, confrontarle con quelle dei competitor e identificare quotidianamente le best practice, migliorando così la propria strategia di comunicazione. Senza contare che con il lancio dei post sponsorizzati su Instagram attivi anche in Italia da questo mese, lo strumento diventa ancora più importante per tracciare campagne e benchmark di settore”.
AD BLOCKER: QUEST’ANNO 21,8 MILIARDI DI DOLLARI DI MANCATI RICAVI NEL MONDO Andiamo con ordine. Un ad blocker è un miliardi nel 2016. Numeri che vanno di software che blocca la visualizzazione pari passo con la crescita di utenti che di pubblicità sulle pagine web. Questo scelgono di bloccare le adv sul web: in fenomeno è in costante ed esponenziale Europa, dove è maggiore, si arriva al aumento negli ultimi anni, nonché causa 38%, con 77 milioni di utenti, mentre a di notevoli ricadute in fatto di ricavi per livello globale sono 198 milioni (+41% adv. Le ragioni di questa scelta da parte rispetto all’anno scorso). L’Italia invece degli internauti sono facili da intuire, registra un +12,9%. Analizzando l’utilizzo come il cattivo utilizzo delle informazioni dei browser, 126 milioni di persone personali usano un sofware degli utenti e il di ad-blocking su troppo elevato Chrome, 48 milioni I mancati ricavi causati dagli ad blocker dal 2013 al 2016 (previsione) numero di su Firefox e 9 annunci. Secondo uno studio di Adobe e PageFair, la crescita di ad blocker costerà 21,8 miliardi di dollari di mancati ricavi pubblicitari a livello globale nel 2015, per arrivare a 41,4
milioni su Safari. Su smartphone e tablet i filtri sono poco usati, ma anche qui è previsto un cambiamento radicale della situazione. Non a caso Apple sta lanciando la versione iOS 9 di software mobile in grado di supportare questi filtri.
PUBBLICITÀ ONLINE: L’ITALIA È IL QUARTO MERCATO EUROPEO La pubblicità online è in crescita continua, tanto da arrivare nel 2014, nel Vecchio Continente, a raggiungere il valore record di 30,7 miliardi di euro, grazie anche a un aumento degli investimenti del 11,6%, in doppia cifra per il quinto anno consecutivo. Sono i dati presentati dall’AdEx Benchmark, il rapporto annuale di IAB Europe sullo stato dell’arte del mercato europeo della pubblicità online. L’Italia, in questo speciale rapporto relativo alla pubblicità interattiva, corre avanti ormai senza interruzione e nel 2014 è riuscita a conquistare il 4° posto dietro a UK, Germania e Francia grazie a un’ottima crescita del 12%, superiore alla media europea (11,6%) e ai paesi con il valore di mercato più alto, come Germania e Francia. Tra i trend relazionati sono da sottolineare l’importanza conseguita da mobile e video.
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Classifica IAB Europe dei primi 10 Paesi europei per investimenti in adv online
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UK – 8.9 miliardi
2.
Germania – 5.4 miliardi
3.
Francia – 3.7 miliardi
4.
Italia – 1.9 miliardi
5.
Russia- 1.8 miliardi
6.
Olanda – 1.5 miliardi
7.
Svezia – 1 miliardo
8.
Spagna – 0.9 miliardi
9.
Danimarca – 0.7 miliardi
10.
Norvegia – 0.7 miliardi
Facebook guarda a Twitter e prepara un’app per le news Dopo il lancio degli Instant Articles, il colosso social fondato da Zuckerberg ha pensato a una nuova modalità per ampliare l’offerta di contenuti relativo alle news. Come rivelato da Business Insider, è già in fase di test un’applicazione stand alone simile a Twitter grazie alla quale gli utenti saranno aggiornati tramite notifiche di non più di 100 caratteri su notizie provenienti da fonti selezionate. Infatti, una volta scaricata, l’applicazione permetterà all’utente di scegliere le testate e le tipologie di argomenti sulle quali essere aggiornati. Al momento attuale Facebook ha coinvolto pochi partner selezionati, come per il servizio Instant Articles, tra i quali New York Times, BuzzFeed, National Geographic, NBC e The Atlantic. Per questi sarebbe tutto pronto per il programma Facebook for Business, mentre non si hanno notizie certe sul lancio della versione per gli utenti privati.
Nasce Facebook Lite per i mercati emergenti “Valli del Gran Paradiso” fornisce tutte le informazioni sulle attrattive e sui servizi del territorio del Gran Paradiso. Si tratta di una vera e propria guida multimediale in grado di indirizzare l’utente alla scoperta delle innumerevoli ricchezze presenti nei dintorni e offrire la possibilità di pianificare in anticipo e a distanza la propria vacanza. Realizzata nell’ambito del progetto ITER (Imaginez un Transport Efficace et Responsable), l’app propone anche tutte le indicazioni sui trasporti: dai mezzi pubblici per raggiungere la Valle d’Aosta alle proposte alternative ed ecologiche di mobilità sostenibile (come il servizio di bike sharing elettrico o il noleggio gratuito di mountain bike elettriche). Grazie alla localizzazione tramite GPS sarà possibile conoscere le bellezze naturali e culturali circostanti, compresi più di 80 percorsi divisi per difficoltà e corredati di cartina, descrizione, durata, dislivello e tipo di terreno. L’app è disponibile gratuitamente sulle piattaforme Google Play Store e App Store.
Facebook facilita i dialoghi fra privati e aziende Facebook ha annunciato un nuovo servizio dedicato alle aziende, più precisamente alle loro pagine social, e riguarda le nuove modalità di interfaccia fra utenti e compagnie, con la possibilità di inviare e rispondere a messaggi privati. Un nuovo pulsante call-to-action “Invia un messaggio” permette infatti alle persone di iniziare una conversazione privata con la pagina di un’azienda direttamente da un annuncio del News Feed. I messaggi includono un allegato relativo all’annuncio, così l’azienda avrà la possibilità di rispondere se necessario. Inoltre, se prima gli amministratori delle pagine potevano rispondere ai clienti solo tramite messaggio privato, ora è possibile rispondere anche a un commento pubblico con un messaggio privato. In caso di risposta apparirà una nota vicina al commento, a indicare come l’azienda si sia preso carico della richiesta. Agli utenti è stata poi data l’opportunità di segnalare quali pagine sono più reattive nel rispondere e quelle con il 90% di risposte ai messaggi saranno contrassegnate dal badge “Alta reattività ai messaggi”. Dalla parte degli amministratori, infine, non mancano le funzioni atte a facilitare questo nuovo servizio: è infatti possibile creare e salvare le risposte alle domande più comuni, per una maggiore velocità, pur rimanendo la possibilità di modificarle prima dell’invio.
BEST ADV CAMPAIGN
FOCUS ON / LA PREMIAZIONE IL 14 SETTEMBRE DURANTE OUTDOOR SHOP TEST
a cura di: Benedetto Sironi
Dopo il grande successo ottenuto dalla medesima iniziativa nei settori bike e winter
OIA 2015,
the winner is... Bellissima e intensa serata quella andata in scena lo scorso 14 settembre presso la Pietra di Bismantova in occasione della prima edizione di Outdoor Shop Test (sopra due foto della location, non perdetevi sul prossimo numero il report dettagliato dell’evento). Il nuovo e attesissimo happening dedicato agli operatori del mercato outdoor ha ospitato anche un altro importante esordio: quello degli Outdoor Industry Awards. Un’iniziativa organizzata dal
nostro gruppo editoriale Sport Press proprio con il giornale che ben conoscete e tenete tra le mani. Obiettivo: premiare le eccellenze e valorizzare l’impegno dei marchi attivi nel mercato outdoor italiano dal punto di vista commerciale, marketing e non solo. Davvero degne di nota ad esempio le iniziative premiate sotto la voce “charity”. Anche per questo è stato deciso di assegnare ben 4 premi in questa categoria. Notevolissimo il riscontro: da parte delle
sport, il nostro gruppo editoriale presenta anche per il mercato outdoor i premi dell’eccellenza assegnati dal retail: ecco tutti i vincitori della prima edizione degli Outdoor Industry Awards.
aziende, le quali hanno presentato numerose e qualificate candidature nelle varie categorie. In secondo luogo da parte dei negozianti: oltre 130 tra i più rappresentativi del mercato quelli che hanno votato tra le nomination selezionate dalla nostra redazione insieme ad altri esperti del settore, costituendo la speciale giuria chiamata a decretare i verdetti finali. L’iniziativa fa seguito al grande successo ottenuto dai Bike Industry Awards (presentati nel
2014 e 2015 dalla nostra rivista Bike4Trade) e dagli Snow Industry Awards (andati in scena per la prima volta ad aprile di quest’anno presso Prowinter di Bolzano). Ma non è finita qui: a breve verranno presentati anche i primi Running Industry Awards grazie al lavoro sinergico della redazione di Outdoor e Running Magazine (altra testata edita da Sport Press). Di seguito nomination e vincitori per ogni categoria degli Outdoor Industry Awards 2015.
I VINCITORI NELLE DODICI CATEGORIE 2. MIGLIOR CAMPAGNA NEW MEDIA NomiNatioN: KoNg • la Sportiva • Salewa • SCarpa • teva wiNNer: la Sportiva - mouNtaiN hiKiNg CoN gore-tex SurrouNd
1. MIGLIOR CAMPAGNA STAMPA NomiNatioN: • SalomoN • ZamberlaN • la Sportiva • reda rewoolutioN • mammut • vibram wiNNer: mammut - Key viSual 2015 Da sinistra: Marco Meneguzzo (promoter e sales consultant) e Marco Pandocchi (marketing consultant) di Socrep, distributore di Mammut in Italia
about /
150 anni fa, Edward Whymper e la sua squadra hanno raggiunto la vetta del Cervino per la prima volta. Mammut ha illuminato la cresta Hörnli con 150 persone per mettere in primo piano il percorso della salita. Periodo di pubblicazione: maggio Testate: General Interest Media, Special Interest Media, Retailers Magazines (oltre a Web e Social Media). Vedi anche l’adv a pag 13.
3. MIGLIOR VIDEO NomiNatioN: • Camp • KoNg • la Sportiva • reda rewoolutioN • Spider SlaCKliNeS wiNNer: la Sportiva - No-edge SyStem
about /
Luca Mich, responsabile marketing. A destra alcuni banner della campagna online
4. MIGLIOR ALLESTIMENTO IN-STORE NomiNatioN: FjallraveN • reda rewoolutioN • Salewa • vibram • w.l. gore / wiNNer: Salewa - Shop iN Shop
Il video si distingue per creatività e unisce elementi legati alla storia dell’azienda, che va di pari passo con quella della scalata, per guidare l’utente attraverso la spiegazione della costruzione del sistema rivoluzionario No-Edge technology. Nel settore arrampicata si distingue per essere a tutti gli effetti un marketing tool di advertainment.
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CoNCept
about /
about /
Da sinistra: Pietro Dal Prà e Luca Mich
La campagna da marzo a luglio è stata attivata con acquisto parole chiave su ADWords, banner display sui maggiori portali di settore e rimandando sempre a landing pages per la lead generation e l’ottimizzazione delle performances. Iniziativa legata anche a video e a campagna tabellare off-line in nome della massima multimedialità.
Giovanni Pagnoncelli e Klaus Zelger, brand representive Wild Country
Salewa ha realizzato un modo moderno, accattivante e pratico per presentare i propri prodotti. Ai classici Salewa Store, si sono aggiunti i Shop in Shop Concept: ampi spazi di esposizione e vendita in importanti negozi sportivi. Si caratterizzano per un attento coordinamento con la nuova Corporate Identity, la nuova aquila dalle linee geometriche che rinnova l’immagine della tradizione Salewa. Quattro sono i nuovi Shop in Shop Salewa: Sportland a S.Eufemia, Faletti Sport a Darfo, CDC ad Alessandria e Sportler a Innsbruck.
6. INIZIATIVE CHARITY FjallraveN Save the arCtiC Fox 5. MIGLIOR PARTNERSHIP NomiNatioN: Camp • FerriNo • moNtura• Salewa • SCarpa • w.L. gore wiNNer: SCarpa - mojto piNK SpeCial editioN per alberto CoNtador
about / Save the Arctic Fox è il progetto con cui Fjällräven da oltre vent’anni si impegna per la salvaguardia della volpe artica, finanziando diversi progetti in collaborazione con l’Università di Stoccolma ed invitando tutti gli appassionati di outdoor a contribuire a quest’iniziativa.
about /
Pro Cycling Team Tinkoff-Saxo ha scelto i prodotti Scarpa per i suoi atleti. La squadra di proprietà di Oleg Tinkov, diretta da Stefano Feltrin e Bjarne Riis, è una delle più influenti nel panorama internazionale dello sport. Ha avuto a disposizione una fornitura di calzature per il modello Game, perfetta per le trasferte “più calde”, e Mojito, sia in versione GTX sia in special edition con grafica e ricamo dedicati al team giallo-blu. Fra gli atleti membri della formazione, anche il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia Alberto Contador, per cui Scarpa ha realizzato una speciale versione “pink” di Mojto (a sinistra).
7. MIGLIOR INIZIATIVA GREEN NomiNatioN: aKu • Camp • patagoNia • Salewa • moNtura wiNNer: aKu - prati: dalla teoria alla
pratiCa
moNtura - rarahil memorial SChool emergeNZa terremoto Nepal about / La Rarahil Memorial School è una scuola no-profit situata a Kirtpur (Valle di Kathmandu, Nepal) e ospita 750 ragazzini dai 3 ai 18 anni, con un programma che va dalle nozioni elementari alla formazione professionale. Da anni Montura sostiene questo progetto ideato e curato dall’alpinista Fausto De Stefani con la Fondazione Senza Frontiere Onlus, veicolandone i valori attraverso la distribuzione di materiale informativo e raccogliendo fondi tramite la vendita di libri scritti da De Stefani e pubblicati da Montura Editing. In seguito al terremoto che ha devastato il Nepal il 25 aprile, le strutture della Rarahil Memorial School costruite con sistemi antisismici occidentali hanno retto al sisma, diventando così un importante centro di primo soccorso e di distribuzione alimentare. Montura ha istituito una campagna d’aiuto dedicata all’emergenza terremoto concretizzatasi in una serie di inserzioni su riviste di settore e costantepresenza con stand dedicati in occasione di numerosi eventi.
Filippo Bazzanella (marketing Montura) e Faustro De Stefani
dolomite - eduCatioN iS a right - “dolomite For raNgdum” about / Quasi sessant’anni dopo la celebre missione del 1954 con la conquista italiana del K2, Dolomite torna sull’Himalaya per permettere ai bambini di Rangdum (Valle dello Zanskhar) di conquistare Aldo Felici, sales il diritto all’istruzione. manager Dolomite Dal 2011 grazie a stanziamenti economici devoluti all’associazione “education is a right”, Dolomite contribuisce a garantire un’educazione scolastica continua, manutenzione delle aule, servizi per gli alloggi e pasti per gli studenti.
patagoNia the New loCaliSm about / The Fisherman’s Son, Mile for Mile, Defined by the Line e DamNation sono dei docu-film che fanno parte di un nuovo stile di attivismo ambientalista, lanciato dall’azienda californiana. Patagonia ha attinto a due fonti di ispirazione prioritarie: gli sport da sempre prediletti dall’azienda, che rappresentano un modo privilegiato per trascorrere del Marco Cirino, tempo a contatto con la natura, tech rep Italia e gli attivisti ambientalisti che Patagonia lavorano in seno alle proprie comunità dedicandosi a piccoli ma importanti progetti e che Patagonia sostiene da anni attraverso uno speciale programma di sovvenzioni.
9. MIGLIOR INNOVAZIONE DI PRODOTTO NomiNatioN: • Camp • NoeNe • Fit-well • FiZaN • mSr • patagoNia / wiNNer: Camp - matiK about /
Supporto ad un’iniziativa di ripristino e valorizzazione di un pascolo montano danneggiato a causa dell’abbandono e del relativo dissesto idrogeologico. Il progetto nasce dalla collaborazione con la piccola comunità di SAGRON MIS (al confine fra le provincie di Trento e Belluno, vedi foto) e si sviluppa nell’ambito di una 2 giorni dedicata alla discussione sul tema dello sfalcio dei prati e della cura del territorio montano. Il fine non va ricercato solo nella salvaguardia ambientale, ma nella dimensione più ampia della lotta allo spopolamento e del mantenimento in vita delle comunità montane marginali. In foto, ritira il premio Mirco Battaglia, sales manager Aku.
8. MIGLIOR PACKAGING NomiNatioN: Camp • FerriNo • KoNg • reda rewoolutioN wiNNer: Camp - prodotti liNea eSSeNtial
about /
Giovanni e Eddy Codega, sales manager e president di C.A.M.P. (due volte sul palco, vedi anche alla categoria miglior packaging)
Rivoluzionario assicuratore - discensore a frenata assistita per arrampicata sportiva con nuove caratteristiche di sicurezza • Bassa forza d’arresto, per un’assicurazione più dinamica e meno traumatica • Sistema antipanico brevettato (patent pending) che scatta in caso di azionamento accidentale o incontrollato della leva • Nessun rischio di dimenticare il dispositivo aperto • Ampio foro d’attacco per la rotazione del moschettone a ghiera • Guance e leva in alluminio forgiato a caldo, camma mobile e altri componenti in acciaio inossidabile • Per corde intere dinamiche da 8.6 a 10.2 mm
10. MIGLIOR EVENTO NomiNatioN: SalomoN • ZamberlaN • dolomite • la Sportiva • Salewa • the North FaCe wiNNer: SalomoN - FireNZe urbaN trail about /
La II edizione dell’Urban Trail fiorentino è andata in scena il 7 e 8 marzo, per la prima volta in partnership con il marchio francese. La “13 km by night” del sabato sera ha preceduto le tre sfide domenicali sulle distanze di 42, 26 e 12 km. Alla manifestazione ha fatto seguito la prima edizione del Salomon City Trail Schio (Vicenza) il 10 maggio, mentre l’ultima tappa del tour si è svolta il 20 settembre, con la V edizione del Salomon City Trail Milano.
about /
Per info dettagliate su questo premio vedi articolo a pag 16
A destra: Augusto Prati, marketing manager Salomon Italia
11. MIGLIOR PARTNERSHIP CON IL TRADE NomiNatioN: Camp • dyNaFit • la Sportiva • w. l. gore wiNNer: w.l. gore - 6 eveNti teSt Sviluppati Coi retailerS
12. MIGLIOR LOGISTICA & SERVIZIO AI RETAILER wiNNer: FerriNo
about / Valentina Savi e Francesca Dal Bosco, trade marketing apparel e footwear
Assieme ai retailer DF, Universo Sport, Maxi Sport, Rrtrek e Outdoor Italia sono stati creati eventi test, per dare la possibilità di provare i prodotti Gore-Tex Surround sul campo. A ogni appuntamento, spazio anche per momenti emozionali con musica, thè, aperitivi e tanto divertimento.
Sopra: Giorgio Rabajoli sales manager Ferrino. Questa era di fatto l’unica categoria per la quale non era necessario candidarsi ma il voto è stato dato direttamente alle aziende dai negozianti, che hanno deciso di premiare Ferrino.
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La
fiLosofia deLLa Leggerezza si esprime aL megLio neLLa Linea premiata con un
outdoor industry award
L’ESSENTIAL
non si vede, ma c’è...
MIGLIOR PACKAGING
Come diceva Antoine de Saint Exupery, “l’essenziale è invisibile agli occhi”. Capi, tende, sacchi letto e zaini della collezione progettata dall’azienda lecchese sono leggerissimi, dall’ingombro minimo ed estremamente “packable”, ma anche un concentrato di tecnologia e innovazione. Curiosità della vita, essenzialità a dispetto di quello che a volte si potrebbe credere non è mai sinonimo di pochezza, povertà di contenuti, mancanza. Al contrario. Non è un caso se la linea abbigliamento sviluppata da CAMP chiamata per l’appunto Essential si compone di capi, tende, sacchiletto, materassini, zaini e ghette leggerissimi, dall’ingombro minimo ed estremamente “packable”, che allo stesso tempo però sono un vero e proprio concentrato di tecnologia e innovazione. Così come non è un caso se alla prima edizione degli Outdoor Industry Awards, organizzati dal nostro gruppo editoriale in occasione dell’Outdoor Shop Test, CAMP sia stata premiata per la categoria “Miglior Packaging” (vedi articolo alle pag. 14-15). Essential significa leggerezza, compattezza, performance e funzionalità in caso di emergenza, è una filosofia esigente per chi non si accontenta. L’azienda di Premana continua a lavorare per ridurre pesi e volumi, per semplificare ogni dettaglio a vantaggio delle prestazioni, prestando massima attenzione alla progettazione e ai materiali, allo studio di soluzioni innovative realizzate con i tessuti tecnologicamente più avanzati e con le migliori imbottiture esistenti. Ecco di seguito una selezione di prodotti della linea Essential.
Shield Jacket
ED Protection Jacket
È il capo più tecnico della collezione, un piumino impermeabile e traspirante perfetto per attività quali alpinismo e sci alpinismo ma anche per il tempo libero. Dotato di un’imbottitura in PrimaLoft Silver Down Blend (60% piuma d’anatra, 40% microfibra sintetica), presenta all’esterno il tessuto leggero e resistente Hitex Evo (Nylon Ripstop 15D) con trattamento DWR. Le cuciture sono nastrate
Giacca con imbottitura in piumino d’anatra di prima qualità (filling power 700 cuin), è il best seller della linea Essential, che viene riproposto per la prossima stagione con nuove colorazioni. Grazie al tessuto esterno in tessuto Hitex (Nylon Ripstop 15D) impermeabile con spalmatura traspirante e con trattamento
e sono ridotte al minimo. Il cappuccio fisso imbottito presenta inserti in tessuto stretch, è molto avvolgente e con regolazione posteriore. La zip frontale YKK impermeabile ha un sistema anti-inceppamento, mentre le due tasche laterali in posizione rialzata sono comodamente accessibili anche quando si indossano lo zaino e l’imbracatura. La Stow-Away Pocket permette di ripiegare facilmente la giacca prima di riporla nello zaino. Girovita elasticizzato e polsini antivento elasticizzati con occhiello per il pollice consentono una vestibilità avvolgente. Disponibile in cinque taglie dalla S alla XXL e in tre colori (nero, azzurro, arancione), peso 495 g (taglia M). Prezzo consigliato al pubblico: 249,90 euro.
DRW offre protezione dalla neve oltre che isolamento dal freddo. L’interno è in Nylon Taffeta 30D. Il cappuccio fisso con visiera, le tasche interne ed esterne e la Stow-Away Pocket completano il profilo di un prodotto tecnico che si presenta con un design dal fit sciancrato, che assicura comfort e ingombro ridotto. Disponibile in cinque taglie dalla S alla XXL e in cinque colori (blu, nero, verde militare, azzurro, grigio) pesa 465 g (taglia M). Prezzo suggerito al pubblico 209,90 euro.
Phantom 2.0 Leggero e compatto, questo zaino si rinnova nei colori, nel tessuto e nei dettagli tecnici, diventando ancora più performante. Ideale per l’escursionismo e l’arrampicata, permette di portare con sé l’equipaggiamento essenziale in maniera pratica e comoda. Il vano principale da 15 lt, il secondo scomparto da 3 lt con chiusura a zip e le due tasche laterali in rete comportano una capacità di carico superiore alla media se si aggiungono agli altri dettagli quali: cordino elastico porta materiale, porta-bastoncini con rinforzi in Hypalon e piccole tasche sulla cintura e sullo spallaccio sinistro. Un prodotto intelligente, che può essere piegato e infilato nella speciale custodia integrata per portarlo in vita come un marsupio. Il comfort è assicurato dai nuovi leggerissimi spallacci in rete traspirante, dallo schienale imbottito in rete tridimensionale, dalla cintura e dalla sottile cinghia sternale. Il pratico sistema di compressione e avvicinamento del carico permette di mantenerlo stabile e sicuro anche quando lo zaino non è pieno. Disponibile in tre combinazioni di colore (arancione/nero, verde/nero, nero/verde), pesa 272 g. Prezzo suggerito al pubblico 45,80 euro.
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Da sinistra Eddy e Giovanni Codega, rispettivamente presidente e sales manager di CAMP, ritirano la targa per il “Miglior packaging” nell’ambito degli Outdoor Industry Awards 2015
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Minima 2 SL Tenda a tunnel in doppio telo, compatta e superleggera, è dedicata agli amanti dell’alpinismo e del trekking. Disegnata per due persone a una sola entrata, grazie alla struttura a rete garantisce un’ottima ventilazione. Il sistema di montaggio della paleria tramite guaina consente un allestimento rapido. Peso totale: 1.5 kg (paleria e picchetti compresi). Prezzo suggerito al pubblico: 239,90 euro
ED 500 evo Saccoletto progettato per l’utente più esigente, leggerissimo e che si ricompatta rapidamente. Esterno e interno realizzati in tessuto Araneum (Nylon Ripstop 20D), eccezionalmente leggero e traspirante. L’imbottitura in piumino d’oca di prima qualità garantisce un eccellente isolamento. Baffle Construction a canali, design che segue perfettamente la forma del corpo umano e cappuccio costruito come nelle giacche, assicurano comodità e contenimento del peso: 0,80 kg. Dimensioni custodia 35x17 cm. Temperature: comfort +3°C, limit -3°C, extreme -19°C. Prezzo suggerito al pubblico 358 euro.
COMPANY PROFILE / PARLA GUNTHER ACHERER, RESPONSABILE DI PANORAMA DIFFUSION a cura di: Paolo Grisa
Meindl e Panorama: un binomio all’insegna della qualità Il marchio tedesco, nonostante la forte concorrenza del mercato nostrano, persegue da alcuni anni una crescita lenta ma costante. Merito certamente anche del lavoro svolto da Panorama, che lo distribuisce dal 1984. Un accordo storico che affonda le sue radici nell’amicizia tra le famiglie Meindl e Acherer. Meindl è un marchio che, da sempre, fa della qualità il suo primo obiettivo e, la sua gamma prodotti davvero ampissima, spazia dai modelli più tradizionali fino alle calzature dal
sante. Un anno dopo, nel 1985, mi è stata proposta la rappresentanza di Vaude. Poi negli anni, come sapete, Panorama ha allargato la sua offerta con altri importanti brand. Quali sono i tuoi rapporti con Lars e Lukas? Quali sono le migliori doti che riconosci in loro? Quali invece i piccoli o grandi difetti?
gate. Ritengo che anche il servizio clienti sia migliorato notevolmente. Su altri fronti potremmo sicuramente fare di più: tra questi la comunicazione. In quante vetrine Meindl è presente in Italia? Nei vari settori, in oltre in 300 vetrine. È un numero stabile da alcuni anni o è variato nelle ultime stagioni?
della linea Magic, scarpe leggere da trail, trekking e per l´uso quotidiano. Il modello Cuba è il favorito. Non da sottovalutare poi la nostra linea da bambino che ogni anno aumenta per volume e modelli. Immagino che il Trentino Alto Adige faccia la parte del leone. Certo è una regione importante ma posso dire, per nostra fortuna, che siamo ben di-
gusto moderno, realizzate con le tecnologie più avanzate. In Italia è distribuito da Panorama Diffusion. Abbiamo incontrato Gunter Acherer per farci raccontare il rapporto, quasi affettivo, che lo lega a questo brand.
In questi anni si è sviluppata una profonda stima oltre che amicizia verso Lukas e Lars, che aiutano naturalmente nel lavoro quotidiano e nella gestione di molti problemi. Riconosco la loro capacità di aver mantenuto la semplicità e i piedi per terra, nonostante gestiscano un’importante azienda a livello europeo. Difetti, certo ci sono, ognuno ha i suoi. Com’è cambiata Meindl dagli anni ‘80 a oggi? L’evoluzione non si è fermata neanche in casa Meindl e negli ultimi 30 anni abbiamo seguito tutta l’evoluzione del trekking. Meindl era e rimane innovativa. Se è stata tra le prime azienda a utilizzare il Gore-Tex, oggi è tra le prime a utilizzare con successo la nuova tecnologia Gore-Tex Surround. In cosa è migliorata maggiormente e su quali fronti invece potrebbe fare di più? Sicuramente lo sviluppo maggiore si vede in modo particolare sulle tecnologie impie-
La nostra è una crescita lenta ma costante ed è così che siamo cresciuti anche negli ultimi anni, nonostante le difficoltà anche per il nostro mercato. Quante paia avete venduto in Italia? Nel 2013 e nel 2014, circa 40.000. Com’è iniziato il 2015? Quali sono le vostre previsioni? Abbiamo avuto una buona raccolta ordini per la stagione 2015 e l´inverno mite ha contribuito ad alleggerire i magazzini dei nostri clienti; quindi siamo partiti bene anche con gli ordini al pronto. Credo che finalmente anche il mercato si sia stabilizzato e forse vediamo i primi timidi segni di ripresa. Quali sono i tre modelli più venduti nel nostro mercato? Tradizionalmente siamo forti nel trekking medio/pesante. I nostri modelli di punta sono i modelli Air Revolution Ultra e Air Revolution 4.1. Ogni anno aumenta anche il volume
stribuiti sul territorio e abbiamo una situazione equilibrata nel resto del Paese. In quali altre zone Meindl è apprezzata? Sicuramente in Veneto/Friuli e in Lombardia. Da non sottovalutare anche l´Emila Romagna. Abbiamo punti vendita anche in Sardegna e Sicilia. Come si posiziona l’Italia per Meindl nel mercato europeo? In confronto a Paesi importanti come Svizzera, Olanda e Inghilterra, siamo in seconda fila. Con la Francia siamo costantemente in ballottaggio per chi sta davanti alla classifica. Sarà capitato che alcuni negozianti italiani vi abbiano detto che Meindl ha un gusto troppo tedesco. Tu cosa rispondi? Abbiamo un campionario con oltre 200 modelli e posso affermare con soddisfazione che la gran parte è adatta a un “gusto” italiano. Nelle ultime stagioni il nostro styling si è evoluto notevolmente grazie anche al
Gunther Acherer
Ciao Gunther, sappiamo che la tua famiglia è legata da un rapporto di amicizia con Alfons Meindl, scomparso nel 2006. Cosa ricordi di lui e dei primi rapporti con l’azienda? Già da ragazzini giravamo per la fabbrica giocando con i Meindl junior, attuali titolari. In occasione di una visita, parlando della mia fresca entrata nel mercato della distribuzione con il marchio Edelweiss nacque l’idea di portare il marchio Meindl anche in Italia, nel 1984. Un’idea a suo tempo azzardata, tenuta conto della concorrenza dei marchi italiani. Ma era una sfida interes-
Qui e nella pagina a fianco alcune immagini della prodouzione in casa Meindl
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LO SAPEVATE CHE… • Nel 1983 Meindl collabora con Salomon per lo sviluppo del sistema SNS per lo sci Charles Bukowski scrisse: “L’incertezza della conoscenza non attuale, che come tutti i regolamenti complessi è utile solo per da fondo è diversa dalla sicurezza dell’ignoranza”. La forza espressiconsultare i singoli articoli quando c’è un problema e non per • Negli anni i modelli va di un tale assunto sta forse nella sua intelligente duttilità avere una visione immediata e pratica della situazione” ha Meindl hanno ottenuto e nella sua pronta adattabilità a molteplici contesti. Non spiegato il presidente della Isf Marino Giacometti. “Grazie al numerosi riconoscimenti: è affatto difficile ad esempio interpretare la saggezza del contributo di atleti e organizzatori gara, poche settimane fa il modello Island vate americano alla luce di alcuni argomenti di attualità abbiamo portato a termine questo progetto, nella speranza è stato premiato per quanto riguarda il nostro settore e in particolare nelche possa contribuire a elevare il livello di attenzione e redalla rivista tedesca la sua versione skyrunning. Conoscenza e ignoranza sono sponsabilità da parte di tutti i protagonisti questo splen• Meindl è unodidei Outdoor Magazine e esattamente due parole chiave sulle quali correttamente ci dido stadio che è la montagna e cipiù permetta marchi storici,di affiancarcidall’European Outdoor Da sinistra i fratelli Lars e Lukas si sofferma spesso quando si trattano temi riconducibili a un agli sport outdoor in maniera piùoltre consapevole e preparata”. con 300 anni di Award, la collezione altro termine che, casualmente, ritorna nella nostra traduzione tradizione Air Revolution all’Ispo del provocante Responsabilità degli orgaI PIANI DI EMERGENZA - Le • diverse indicazioni sono suddi-Awards, la rivista nostro designer poeta: veneto. sicurezza. Naturalmente il Il customer service viene gestito comInizialmente l’attività nizzatori di gare, consapevolezza norme e codici vise per categorie le tre discipline Vertical, gusto individuale va rispettato. degli atleti, pletamente da noi in Italia e posso dire secondoconsiste nel far visita ai Sky etedesca Panorama ha comportamentali: sono questi aspetti sui quali soprattutto da Ultra, a indirizzo di atleti da una parte e di organizzatori Ci sono altri elementi che frenano la che impegna notevolmente. Uno dei diversi masi della zona premiato Meindl come qualche a oggiin viene dall’altra. Da segnalare cheper nello delledispecialitàmarchio n°1, difficile diffusioneanno di Meindl Italia?concentrata molta grossi attenzione vantaggi di Meindl è la disponila specifico riparazione da di chi corre montagna e ovviamente parte di magazzino sulle lunghe sono scarpe previsti due piani di emergenzaelencarli tutti… Noi parte lavoriamo nellain fascia media/ bilità da di un ampio per il distanze riase pantaloni media e di operatori interessati. La crescita e lo sviluppo di da adottare in base alle necessità che si possono verificare• Prima del 2000 alta e quindi abbiamo già un freno sortimento. Questo servizio è un nostro • Nel 1928 Lukas Meindl questo sport hanno provocato un necessario miglioramento per via delle condizioni di gara. Più precisamente il piano BMeindl decide, a causa inizia l’attività di naturale. La concorrenza in Italia è punto di forza. Riusciamo a riassortire in questa direzione. La preparazione degli atleti, la realizè pensato per tutelare la salvaguardia dei partecipanti edella forte crescita produzione calzature. particolarmente aggressiva sopratdurante tutto l’anno. Un beneficio non zazione di nuovi materiali e di prodotti sempre più perfordello staff in condizioni climatiche che consentono comunque Sei anni dopo fu la in atto, di separare i tutto da artigiani o terzisti che hanno indifferente per il nostro cliente che in manti (che in alcuni casi comeprodotti al The Northquesto Face Ultra conservare il più l’originalità del tracciato. Qua-due rami dell’azienda: dell’abbigliamento iniziato a proporre i propri modoTrail riesce adigestire meglio il possibilevolta • È il figlio du Mont Blanc sono resi obbligatori partecipazione lora sia resa necessaria l’adozione di unAlfons percorso di riserva,l’abbigliamento andrà sul mercato. È importante evidenziareper laproprio magazzino riducendo i propri Meindl che nel distanza 1948, e delin gestione ad Hannes all’evento), il costante aggiornamento del regolamento delle vengono mantenuti invariati il 75-80% della che produrre una scarpa di un certo investimenti. In questi giorni è entrato in iniziando a lavorare singole competizioni, la sempre maggiore diffusione di articoli dislivello originali. Sono previsti in questo caso la riduzionee la calzature ad livello costa e quindi i prezzi si stanno funzione presso la sede della Meindl il nell’impresa dei e servizi che trattano la questione in maniera sempre più apdella distanza e dei punti critici, oltre allo modifica dell’ora-Alfons sempre di più allineando. Il primo preznuovo centro logistico automatizzato genitori, traghetta profondita: sono questi tutti elementi che portano beneficio rio di partenza e del tempo limite per il raggiungimento dei• Nel 1999 entra in zo è realizzabile solo su un prodotto di oltre 6.000 mq. Un notevole investiMeindl da piccola azienda anche il figlio alla disciplina. check point. In caso di condizioni particolarmente rigide che di scarpa di bassa qualità. Come del mento per ottimizzare le consegne in azienda artigiana di Alfons: Lukas possono rendere necessaria la sospensione dell’evento, fa resto in tutti i settori. tutta Europa e un chiaro riconoscimencon soli 10 dipendenti • Il modello Island IQuali FATTI RECENTI Ma come si diceva con Bukowski, l’incertezza riferimento al piano C. Il 50-60% del tracciato rimane quello condizioni, scontistiche, servito alle proprie origini nel centro Europa. a uno dei principali Pro, solo nel 2003 ha della conoscenza, o meglio, parafrasando, una conoscenza originale e viene aumentato il numero degli ufficiali di gara. zi, supporti in materiale POP o altro Tra tutti i marchi che distribuite posbrand del settore con venduto ben 750mila incerta non è diversa dalla sicurezza dell’ignoranza. Ecco Vengono pianificati diversi punti di assistenza per gli atleti potete offrire a un dealer Meindl? siamo dire che quello a cui sei più oltre 100 lavoratori paia che quindi, nonostante tutto talvolta si osserva ancora che che si ritirano e zone da cui è possibile raggiungere diretChe genere di supporto offre la affezionato sia proprio Meindl? • Nel 1948 la In ogni caso, la• Nel 2007 sono aperti accadano episodi sconcertanti come quello tristemente octamente il traguardo in caso di emergenza. casa madre? Se penso che il mio primo ordine in asproduzione è di 20 corso in occasione edizione Maremontana. manifestazione non deve essere cancellata o rinviata se noni flagstore in Cina e Le nostre condizionidell’ultima sono molto sem- della soluto è stato di quattro paia di scarscarpe al giorno, oggi è a Praga, con grande Molto si è detto della responsabilità dell’organizzazione uniin casi estremi. plici e le scontistiche sicuramente inponi Meindl, senz´altro. Lavorare con arrivata a 1.000 successo tamente a quella degli atleti circa lo svolgimento del trail feriori alla media. Noi vendiamo un un’azienda familiare affeziona. • Su intuizione di Alfons, • Nel 2008 nasce ligure nel corso quale Paolo www.skyrunning.com prodotto e nondel uno sconto. NelPonzo POP ha perso la vita. Così Meindl partecipa alla la Fondazione Alfons come moltodiversi si era detto l’anno dopo che l’esperabbiamo supporti perprecedente i nostri prima edizione della Meindl, una onlus ta skyrunner Teresa Farriol era incorsa dealer. Sicuramente c´è spazio per nella stessa sorte a fiera di Monaco attraverso la quale causa dell’ipotermia che l’aveva colta durante la partecipamigliorare. • Meindl è tra le prime Lukas e Lars vogliono zione al Cavalls del Vent. Al di là in tanta Il customer service è gestito Ita-eco che si è generata aziende ad adottare, proseguire l’opera (anche se occorre dire che in alcuni casi lia? Quanto riuscite a lavorare sul si è trattato più che nel 1977, la tecnologia di supporto alle altro di una vuota risonanza, come abbiamoINFO: denunciato noi - 0472.201114 pronto rispetto agli ordini programPanorama Gore-Tex persone con disabilità stessi 2013), la verità mati? – vedi editoriale Running Magazine 3 –info@panoramadiffusion.it vera che non potrà mai essere discussa è quella descritta dal campione in carica alle Skyrunner World Series Kilian Jornet che al magazine Spirito Trail aveva dichiarato: “Dobbiamo renderci conto che pratichiamo uno sport di montagna e Moltissime le novità presentate da Meindl all’ultima fiera di Outdoor in numein montagna il rischio zero non esiste”. A sfortunata conferma rose categorie, ve ne proponiamo qui alcune. Nella categoria Light Trekking, di tutto questo, il destino ha voluto che poche settimane fa sono proposti due interessanti modelli, uno a taglio basso e uno a taglio alto. sia scomparso il giovanissimo campione di arrampicata Tito Si caratterizzano per un look tecnico e giovane e per la costruzione leggera Traversa proprio a causa di un incidente mentre si esercitava e innovativa. Adottano il sistema di allacciatura Variofix di Meindl, ora nella su una parete a Orpierre in Francia. nuova versione con cavo speed wire che assicura il bloccaggio della caviglia.
• Attualmente la produzione delle calzature di Meindl avviene in Slovenia, Ungheria e direttamente presso la sede produttiva di Kirchanschöring • Meind può vantarsi di aver raggiunto perfino lo spazio con un suo modello: è stato Felix Baumgartner in persona a contattare Lukas Meindl e proporgli di creare una scarpa per il suo record di caduta libera da un’altezza di quasi 30.000 metri (praticamente cinque Everest) a una velocità superiore a quella del suono! Il modello Stratos, vedi foto, è stato concepito per resistere a una temperatura di -60°!
• Anche quest’anno, alla fiera Outdoor di Friedrichshafen, Meindl ha presentato numerose novità in collezione, ne trovate alcune nel box qui sotto
TANTA CARNE AL FUOCO PER LA COLLEZIONE SS16
Nella versione Lady del Litepeak è stata inserita una zona elastica nel tallone IL PROGETTO DELLA ISF - Proprio perché di si vuole evitache evita punti di pressione. Sul fronte dei modelli da alpinismo, Meindl ritorna, re anche in questo momento di spendere ulteriori commenti dopo il modello White Mountain di qualche anno fa, a proporre uno scarpone più o meno pertinenti, vogliamo piuttosto sottolineare qual per uso alpino e arrampicata su ghiaccio con ghetta integrata: un look che è la posizione presa in merito al tema della sicurezza dalpare ormai essere diventato lo standard per questo tipo di prodotti. Grivola, la Internazional Skyrunning Federation (Isf). O meglio, quali questo il suo nome, si caratterizza per una fodera termica in Gore-Tex, e sono i provvedimenti adottati in questa direzione. A ottobre inserti in materiale nella ghettadelle per evitare punti 2012 è stato avviato elastico un lavoro di sintesi norme e del-di piega. La ghetta è leggermente più bassa prima vita dei rispetto alla concorrenza. È compatibile le raccomandazioni vigentia all’interno campionati della con i ramponi automatici. L’allacciatura, fino in punta, promette ottima federazione. “La base di partenza è quella estesa del regolamento sensibilità. Per finire, propone un modello con la recente tecnologia Gore-Tex
Surround: X-SO Wave Gtx, scarpa bassa da speed hiking dal look modernissimo e dalla notevole leggerezza grazie all’intersuola in EVA.
Literock GTX Tomaia: Pelle e mesh Fodera: Gore-Tex Sottopiede: Air Active Soft Print Suola: Meindl Multigrip 3 Alpin Light by Vibram Peso: 470 gr. circa (taglia 8)
Lite Peak GTX
Colori: anthracite/petrol Disponibile anche in versione Lady
Tomaia: Pelle e mesh Fodera: Gore-Tex Sottopiede: Air Active Soft Print Suole: Meindl Multigrip 3 Alpin Light by Vibram Peso: 600 gr. circa (taglia 8) Colore: blue/orange/antracite/petrol Disponibile anche in versione Lady
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EVENTI / BEN 80.000 PARTECIPANTI PER L’OTTAVA EDIZIONE (25-28 GIUGNO)
testo e foto: Klaus Dell’Orto
I miei Natural Games con Vibram Esibizioni, concerti e svariate attività per quattro giorni all’insegna del divertimento e dell’adrenalina. Questa la formula vincente dell’evento di Millau. Tra i protagonisti anche l’ormai noto truck Vibram legato al progetto Sole Factor.
La telefonata arriva un giorno d’estate, di quelli dove il troppo caldo ti fa sognare di visitare posti lontani: “Ciao Klaus, ci saresti settimana prossima per uno shooting Vibram a Millau? Bisognerebbe fare foto per la pubblicità e anche un report video dei Natural Games”. Rispondo senza neanche pensare: “Sì certo che ci sono, confermo la presenza!”. Poi apro Google e cerco “Millau” e “Natural Games”, e scopro che Millau è una cittadina nell’Aveyron, nella Francia del sud, a un’ora di macchina da Montpellier. Quindi pronti, via! Dopo aver guidato attraverso mezzo nord Italia e la Francia del sud (ma soprattutto dopo una decina di playlist in stereo), arrivo alle porte della città. Davanti a me si erge imponente il viadotto cittadino: colossale opera d’ingegneria nonché attrazione turistica. Più avanti scoprirò che dalla sua cima sono stati effettuati salti di base jump a dir poco estremi. Appena arrivato incontro Jerome Bernard, marketing manager di Vibram. Insieme troviamo la location per lo shooting del giorno dopo, nel Parc naturel régional des Grands Causses, a pochi minuti di macchina da Millau.
a Millau, dal quale si lanciano ogni sera decine di paragliders con le loro coloratissime vele. Qui, in mezzo a torri di calcare immerse in un paesaggio surreale, ritorniamo al lavoro e scattiamo fino al tramonto, sfruttando tutta la luce disponibile. Poi, stanchi ma soddisfatti, torniamo a valle pronti per l’indomani: sarà il primo giorno dei Natural Games e bisogna farsi trovare pronti.
all’arrivo di ogni azienda c’è un responsabile che indirizza verso l’area dedicata e si rende disponibile per qualsiasi tipo di esigenza. Lo staff è tutto giovane.
LO SHOOTING - Sveglia alle 5:00 per sfruttare le prime luci del giorno e si parte con il servizio fotografico: il posto è da urlo, la luce spettacolare e gli spunti sono moltissimi. Jerome fa da modello, corre e salta a ripetizione mentre io continuo a scattare. Click, click, click, controllando man mano il risultato sullo schermo della reflex e poi subito via con un’altra situazione, cambio “gomme” e abbigliamento. Il tempo passa in fretta e in un
IL TRUCK VIBRAM E LA LOCATION - Vibram è presente con il suo truck, dove propone l’iniziativa Sole Factor: è possibile far risuolare qualsiasi (o quasi) tipo di calzatura con suole Vibram, per poterne apprezzare le qualità che spesso fanno la differenza rispetto alle suole “originali”. L’area dove si svolgono i Natutal Games è molto grande, almeno due campi da calcio se non di più… Da un lato ci sono un palco da concerti di dimensioni considerevoli, una struttura gara di boulder da livello di coppa del mondo e il truck Vibram, dall’altro gli stand degli sponsor e i vari
con il naso all’insù per vedere i campioni di parapendio acrobatico volteggiare nell’aria ed esibirsi in avvitamenti e giravolte da trattenere il fiato. Il ponte galleggiante che collega l’area evento con la città è ormai una fila ininterrotta di persone, tutti con stampato in faccia il sorriso di chi è felice di essere in un posto dove incontrerà amici, si divertirà e in compagnia si godrà un’immensa celebrazione di quello che è il mondo dell’outdoor. Sul palco iniziano a cantare, ormai è difficile poter passare tra la folla che riempie tutto lo spazio disponibile. Quando inizia a fare
attimo sono le 10:00: luce ottimale finita e si torna in albergo per la prima selezione e post produzione, in attesa del pomeriggio per scattare la seconda parte. Alle 16:00 partiamo verso l’altipiano che si trova sopra
gazebo dedicati alla ristorazione. Al centro un punto creato ad hoc per le spettacolari esibizioni di kayak, dove il corso del fiume è stato deviato e sono state create delle rapide. L’organizzazione è molto efficiente,
più buio, ecco che parte la prima competizione “de vitesse” (velocità) di boulder. Una gara aperta a tutti, non solo per professionisti. Nonostante sia un contest amatoriale sono in 30.000 ad assistervi e vedere tut-
GLI SPORT, LE GARE E LE ESIBIZIONI - Essendo il primo giorno le attività partono nel pomeriggio. A breve arrivano un gran numero di persone che sembrano comparse dal nulla,
ta questa folla dall’alto della struttura mi ha emozionato. Sui pannelli sono tracciati due boulder, uno in fianco all’altro. I concorrenti partono a coppie e passa il turno chi scala i due boulder nel minor tempo. Man mano che vanno avanti con le eliminazioni, sempre più frenetiche sulle onde della musica del deejay che si fa sempre più intensa, intervengono sul palco dei personaggi che fanno da agente di disturbo ai concorrenti, che tra un boulder e l’altro devono girare intorno a questi e dar loro due baci prima ci continuare a scalare. Tutti ridono, si divertono, il coinvolgimento è totale. Ogni tanto arrivano le urla di chi si lancia dall’alto della gru provando un salto di bungee jumping - anche, magari, per la prima volta nella vita. Riprendono i concerti, migliaia di braccia alzate si muovono insieme, voci che incitano il gruppo a suonare ancora, a continuare la festa. Poi all’improvviso la musica finisce e con il silenzio si rompe l’incantesimo e la piazza si svuota. La festa è finita (ma solo per il momento) e si torna all’albergo, l’indomani devo già tornare a casa e un po’ mi dispiace, perché a questa atmosfera mi stavo iniziando ad abituare. FARE LA DIFFERENZA… - E mentre ripercorro gli 800 km che mi separano da casa penso che l’anno prossimo tornerò ai Natural Games, che anche se sono un po’ distanti valgono sicuramente la pena, che mi piacerebbe se anche da noi in Italia ci fosse un simile coinvolgimento delle Istituzioni a supporto di eventi del genere, che le varie categorie di tutti gli sport outdoor capiscano che l’unione fa la forza, e che la passione in comune è una sola: stare all’aria aperta facendo quello che ci piace, respirare libertà, sentirsi parte di una grande comunità di gente che non si vuole omologare, ma cerca di fare la differenza.
Sopra e al centro pagina alcune immagini scattate all’interno del truck Vibram che ha offerto a tutti i partecipanti il servizio Sole Factor. Nella pagina a fianco l’esterno del mezzo
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Intervista a Jerome Bernard
“Ci abbiamo creduto fin dall’inizio” Jerome Bernard, marketing & communication director di Vibram, è da sempre un grande appassionato dei Natural Games. Passione che ha saputo trasmettere anche all’azienda, tanto che Vibram supporta l’evento già da alcuni anni. Da quanti anni Vibram è partner dell’evento?
Vibram è stato name partner dell’evento dal 2008 al 2012, quando si parlava dei Vibram Natural Games. Quest’anno siamo stati presenti alla manifestazione con il nostro truck per il progetto Vibram Sole Factor, nato per sensibilizzare il consumatore finale sull’importanza della suola, come prodotto finito. Come hai conosciuto i Natural Games e da quanti anni partecipi? Conosco i Natural Games da prima ancora che nascessero! I Natural Games si ispirano al Petzl RocTrip, altra manifestazione outdoor incentrata però sull’arrampicata. Si voleva creare un evento multi sport che potesse essere il punto di riferimento per tutti gli appassionati di outdoor, con l’ambizione di rivolgersi non solo al pubblico francese, ma a tutta Europa. Ho collaborato a questo progetto perché ho delle conoscenze personali tra gli ideatori di Natural Games e vi ho partecipato in tutte le edizioni in cui Vibram è stato partner, per poi tornarci quest’anno. Come mai hai spinto per far sposare questo evento a Vibram? Perché i Natural Games sono uno degli eventi in assoluto più rappresentativi del mondo Vibram. Si parla di outdoor a 360°, che è esattamente quello che facciamo noi con i nostri prodotti Vibram. Questa iniziativa esprime molto bene il mix perfetto che c’è tra le due facce dello sport: le performance, la sfida, l’impegno e la fatica, con il lato più divertente, adrenalinico e socievole. E questa penso sia l’interpretazione più completa degli sport outdoor. Io ci ho creduto sin dall’inizio, per questo ho spinto in questa direzione. Come sono cresciuti/cambiati i Natural Games negli anni? Indubbiamente sono cresciuti moltissimo, dalla prima edizione ad oggi. L’evento partiva da una base di circa sei o sette mila persone, quindi già una portata considerevole. Quest’anno i numeri parlano di oltre 70 mila persone… Un evento del genere, a tuo parere, potrebbe essere riproposto anche in altri luoghi? Ci hanno provato in tanti, ma senza riuscire a raggiungere il successo dei Natural Games. Purtroppo non è semplice creare e far crescere un evento di questo tipo. Servono indubbiamente la capacità e la competenza, ma è fondamentale il contesto, quindi il territorio, e poi avere la giusta visione. Credo che un altro evento molto interessante possa essere Finale For Nepal, a Finale Ligure. Dietro c’è un’organizzazione che sta portando avanti una manifestazione bella e di valore, con la voglia di crescere, senza necessariamente avere l’ambizione di diventare leader nel settore, e rimanendo sempre fedele ai propri valori. Quale è, a tuo parere, il suo punto di forza? Il punto di forza di Natural Games è quello di offrire un’occasione di sport outdoor e spettacolo insieme. È proprio lo sport che viene spettacolarizzato, diviene uno show che vuole sorprendere il pubblico.. e ci riesce. Ed è così che si parla di slackline, di parapendio acrobatico, di mountain bike enduro. Perché gli sport outdoor possono essere anche questo.
La
manifestazione annuncia già una nuova versione “invernaLe”
L’alpinista Steve House
Adventure Outdoor Fest 3.0: tris con sorpresa... Quattro giorni, oltre 50 attività con più di 1.000 partecipanti iscritti, 20 incontri con ospiti di fama, 5 ore di cinema, 8 anteprime mondiali in concorso, e più di 50 atleti ed ospiti presenti, numeri di rilievo per la terza edizione dell’AOF, che annuncia una bella novità. Ma andiamo per ordine. I PREMI - L’assegnazione dei premi, durante la serata di chiusura del festival condotta da Piero Badaloni, mostra già lo spirito di questa manifestazione, che esplora il legame tra l’impresa atletica e la ricerca di senso che si nasconde dietro alla storia dei suoi protagonisti. Il premio che riconosce il migliore atleta maschile Best Athlete va a Steve House, che ha intrattenuto una platea di giovani alpinisti, con la condivisione della sua esperienza di vita: “La paura più grande è quella di non meritare amore”. Il suo modo per dare un significato alle sue imprese, Steve House l’ha trovato in Alpine Mentor – associazione da lui creata che offre a giovani alpinisti la possi-
bilità di ricevere un training unico. Il premio per la miglior fotografia 2015 nei video in concorso (Best Photography) va al cortometraggio di Skip Armstrong – The Coast, un video che racconta in modo molto completo il surf moderno. Il premio Dolomythos Award 2015 se lo aggiudica l’atleta e Guida Alpina Luca Rolli di Courmayeur con il suo cortometraggio Monte Bianco: Il paese dei balocchi sullo sci ripido sul Monte. Il Premio Adventure Outdoor 2015 per la migliore atleta femminile Best Athlete va alla giovane ultra-runner Mira Rai, medaglia d’oro al Mont Blanc Marathon - Skyrunner World Series 2015. Il Concorso cinematografico internazionale, che quest’anno per la prima volta assegna il Grivel Golden Axe, la piccozza d’oro, è assegnato a Panaroma, del regista spagnolo Gerard Peris, e racconta l’impresa del climber Edu Marin, compiuta con l’assistitenza dal padre. TANTI ALTRI OSPITI - Il festival quest’anno più che mai ha permesso ai partecipanti di incontrare a San Candido alcune leggende viventi dello sport di avventura. Prima fra tutte Nives Meroi: dodici delle quattordici vette sopra gli 8.000, scalate tutte senza l’uso di ossigeno supplementare e di portatori d’alta quota: “Salire le vette più alte in completa autosuffi-
cienza significa sapere che saremo anche in grado di scendere” racconta Nives che parla sempre al plurale, perché tutte le vette le ha raggiunte insieme al marito Romano Benet. La storia di Romano e Nives è eccezionalmente raccontata all’Adventure Outdoor Fest dallo scrittore Erri De Luca. “Nives e Romano hanno creato un modo nuovo modo di fare alpinismo, l’alpinismo di coppia”. che ha suggerito il titolo del suo libro “Non ti farò aspettare”. I due amici si incontrano e si raccontano sul palco del Festival nell’intervista di Fausta Slanzi, responsabile della Fondazione Dolomiti Unesco. Ed è proprio l’ultimo dei sei documentari promossi dalla fondazione “Dolomiti. Montagne – Uomini – Storie” realizzato da Piero Badaloni con la collaborazione di Fausta Slanzi a chiudere le serate di AOF. Incontri di grande rilievo si sono svolti anche durante i corsi aperti al pubblico di fotografia, mountain bike, arrampicata, trail running, highline, yoga, indoboard e parkour. Adventure Outdoor Fest si conferma come uno dei principali eventi outdoor in Italia, affiancando alle attività sportive incontri che raccontano di avventura ma che parlano a tutti.
NOVITÀ IN VISTA - Ma Adventure Outdoor Fest ha in serbo una bella sorpresa per il prossimo anno. In linea con il progetto di sviluppo e crescita della manifestazione sta lavorando alla prima edizione invernale, il Dolomiti Winter Fest (www.dolomitifest.com) che si terrà dal 12 al 14 febbraio 2016 a Sappada. Per il lancio di questo evento sta organizzando il Trieste Highline Project un’esibizione spettacolare di un’urban highline di 95 metri di fronte al mare nella bellissima laguna. All’interno dell’evento di Sappada ci sarà spazio per un International Ice Climbing Meeting su cascate di ghiaccio, una gara di trail running su neve (Dolomiti Winter Trail) e la prima gara europea di Fat Bike elettrica (Fat’s White Race) su terreno misto (ghiaccio, neve, sterrato, asfalto) e uno Snow Safety Camp sarà organizzato in collaborazione con ARVA e con il Soccorso Alpino di Sappada. Anche la fotografia sarà protagonista con workshop dedicati. Spazio per tutti dunque, come sempre… Tra le aziende presenti o sponsor: La Sportiva, Mammut, Grivel, adidas, Monvic, Dry Heat, Ferrino, Vivobarefoot, Lupine, Edelrid, Vaude e Explore Climbing.
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EVENTI / IL PERCORSO 2015 SI PREANNUNCIAVA DIFFICILE E COSÌ È STATO dal nostro inviato: Paolo Grisa
Red Bull X-Alps: quanti giorni per
attraversare le Alpi senza mezzi a motore? 8gg, 4h e 37“ sono serviti allo svizzero Chrig Mauer per attraversare la Alpi da parte a parte. Mauer si dimostra così una volta di più il vero dominatore di questa gara incredibile. Ma dietro al suo ennesimo sigillo questa Red Bull X-Alps ha molti altri episodi, aneddoti e storie straordinarie da raccontare… E alla fine il mare di Montecarlo bagna le vele di 19 dei 32 partenti: un record! Si è conclusa da poche settimane la Red Bull X-Alps, una delle adventure race in ambiente outdoor più dure al mondo. E fa riflettere che una gara così straordinaria e impegnativa venga disputata in gran parte a bordo di un parapendio, mezzo che difficilmente raccoglie l’interesse di un ampio numero di appassionati. La prima volta che abbiamo conosciuto questa gara abbiamo fatto un po’ fatica a comprendere appieno la competizione e il reale sforzo richiesto ai partecipanti. Fatica perché, innanzitutto, bisogna conoscere almeno le leggi fisiche che permettono al parapendio di librarsi in volo, capacità e know how, indispensabili al pilota per gestire le diverse situazioni in volo. Iniziamo a saperne qualcosa in più dopo aver avuto modo d’incontrare Aaron Durogati, atleta Red Bull e Campione italiano sia nella specialità acro sia nella distanza. L’incontro è avvenuto proprio sul suo campo di decollo, sopra Merano, questa primavera. Purtroppo in quell’occasione il vento troppo intenso non ci aveva permesso di sperimentare il volo in tandem con Aaron, tuttavia è stata un’ottima occasione per farci spiegare dal campione come e quando è possibile volare (sia per i comuni mortali che per i campioni che hanno partecipato alla X-Alps, volando spesso in condizioni davvero limite!). Dopo averne parlato un po’ con alcuni praticanti e con i protagonisti di questa gara incredibile, il rispetto per quello che questi atleti hanno compiuto raggiunge livelli assoluti. Venendo alla gara, ricordiamo che il percorso supera, in linea d’aria, una distanza di 10.354 km, parametro che tuttavia non rende l’idea della distanza reale che gli atleti devono percorrere nella ricerca dei punti di decollo. Basti pensare che chi completa il percorso scala, in termini di dislivello a piedi, praticamente l’Everest due volte. RESOCONTO DI GARA - Raggiungere la baia di Monaco rappresenta un momento
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magico per ognuno degli atleti in gara, ma per qualcuno più di altri: l’americano Honza Rejmanek, ad esempio, ha preso parte alla gara ben otto volte, arrivando terzo nel 2009, senza mai raggiungere la meta finale, il mare di Monaco. Quest’anno, all’ultimo turnpoint di Peille Honza, è stato visto visibilmente commosso. A rendere ancora più dura la gara per tutti i 31 atleti ci sono state anche pioggia, raffiche di vento, turbolenze in volo e temperature molto, molto calde! Uno degli atleti ha pure dovuto fuggire dall’attacco di uno sciame di api… In media gli atleti hanno camminato 500 km. Il tempo di questa edizione non è certo da record, ma già si sapeva, vista la durezza del percorso. Tuttavia quella del 2015 è l’edizione in cui più atleti hanno raggiunto il traguardo finale e forse anche una delle più eccitanti…
GARA INCERTA - Per la prima volta c’è stata una vera battaglia per il podio: Mauer, ancora una volta, ha cercato di fuggire avanti, tuttavia Paul Guschlbauer e Sebastian Huber sono riusciti a mantenersi poco distanti da lui. Fino ad Annecy sembrava che Guschlbauer potesse sfidare Mauer per la prima posizione (nelle passate edi-
ALCUNI EPISODI - Molti altri i momenti da ricordare: il neozelandese Nick Neynens ha lottato fino all’ultimo per non uscire dalla top ten, con un incredibile volo di 170 km sopra le Alpi Svizzere, superando un colle a oltre 4.000 metri. Intervistato ha affermato: “Sì, è vero, altri atleti hanno il vantaggio di gareggiare ‘in casa’, ma venire da lontano ti
zioni non era mai apparso possibile). Mauer, infatti, il primo giorno aveva compiuto un errore nella zona del Dachstein, al secondo turnpoint, facendosi sorpassare da numerosi atleti. Aveva poi recuperato velocemente, ma aveva da lì probabilmente capito che quest’anno il gioco sarebbe stato più duro. La vera scoperta di questa edizione è stata sicuramente il giovanissimo Huber, 2° nella classifica finale e già vincitore del Mazda Rookie Trophy.
fa guardare a questa avventura con occhi nuovi”. Grandissima prova anche dell’americano Gavin McClurg, che si classifica ottavo raggiungendo Monaco camminando per gli ultimi 100 km, a piedi nella notte. Al terzo turnpoint era scivolato indietro fino alla 20esima posizione, per poi rendersi protagonista all’ottavo giorno di un’incredibile rimonta. Per il primo anno in gara erano presenti anche due donne: la tedesca Yvonne Dathe, eliminata dopo un errore tattico, e l’americana Dawn Westrum, protagonista di una grande prova, raggiungendo il turnpoint 7, quello del Cervino, dopo aver percorso 115 km a piedi per restare in gara. Nonostante l’entusiasmo che gli atleti hanno per questa competizione, non bisogna dimenticare che si tratta di una prova che lascia il segno sul loro fisico: notti di riposo brevissime, vesciche a piedi, c’è un grosso rischio d’insolazioni o colpi di freddo. Oltre ovviamente al volo in condizioni difficili: Tom de Dorlodot, belga, si è ritirato a causa di una distorsione dopo un lancio sbagliato; Toma Coconea, romeno e tra i favoriti, si è rotto un braccio in fase di atterraggio.
Aaron Durogati, l’unico atleta italiano in gara L’unico atleta italiano in gara, Aaron Durogati, ha concluso la sua gara al sesto posto, migliorando di una posizione il risultato dello scorso anno. Aaron, che ricordiamo, si era posto l’ambiziosissimo obiettivo di vincere, ha avuto una gara particolarmente travagliata. A partire dal rischio di squalifica il primo giorno, a a causa del passaggio molto ravvicinato a una “No Fly Zone”, che lo ha spinto nei giorni successivi a essere molto prudente nella scelta dei tracciati. Nonostante questo è riuscito a riportarsi nei primi posti, ma un errore di scelta del sentiero lo ha affaticato terribilmente causandogli alcuni fastidi muscolari. La giornata di pioggia, inoltre, lo ha costretto a continue risalite a piedi e le giornate di forte vento hanno reso la gara “davvero estrema”. Nonostante questi contrattempi Aaron e il suo team hanno compiuto ogni giorno grossi passi avanti. Purtroppo a tutto ciò va a sommarsi anche una giornata di cattive condizioni dove Aaron e altri due atleti sono riusciti comunque a volare oltre 200 km. Aaron ha però mancato l’arrivo nei pressi di Monaco, atterrando a 11 km dal Principato. In conclu-
sione, il suo risultato riconferma l’atleta di Merano come uno dei più completi della griglia di partecipanti e siamo certi che fra due anni sarà ancora lì a riprovarci, ancora giovane, ma con un bagaglio di esperienze più completo. Attraverso il qr code a fianco potete navigare sulla pagina web di Red Bull e vedere il video con il resoconto dettagliato!
LOTTA PER IL BRONZO - La parte finale di corsa è stata caratterizzata da una lotta serrata per la terza posizione tra Guschlbauer (che alla fine la spunterà), i francesi Gaspard Petiot e Antoine Girard e il nostro Aaron Durogati. La gara si è ufficialmente conclusa a mezzogiorno del 17 luglio. Dei 32 atleti al via, ben 19 sono arrivati a Monaco, 3 non hanno concluso la corsa, 5 sono stati eliminati e 5 si sono ritirati.
GLI ATLETI RED BULL X-ALPS VESTONO SALEWA Novità di quest’anno è stata la partnership tra Red Bull X-Alps e Salewa, marchio leader per l’abbigliamento e l’attrezzatura outdoor. Su una selezione di capi e un modello di calzature della linea speed hiking, Salewa ha infatti creato versioni brandizzate “Red Bull X-Alps”, che sono state fornite agli atleti che hanno partecipato alla competizione ma dono anche disponibili nei punti vendita Salewa Store per l’acquisto da parte del pubblico. Ecco alcuni dei prodotti co-brandizzati:
Pedroc DST Shorts
Scarpa Speed Ascent
Pedroc DST, pensato per gli sportivi
Prodotto sviluppato in collaborazione
più ambiziosi è un pantalone
con i laboratori R&D Vibram e Salewa
multifunzionale, adattissimo per
che hanno ideato la suola Vibram
i forti sbalzi termici che gli atleti
Ciranas, appositamente sviluppata per
della Red Bull X-Alps, così come
il fast hiking, con tecnologia Vibram
qualsiasi escursionista che affronta
Rollingait System. Vibram e Salewa
lunghi dislivelli in giornata, possono affrontare. Da 600 a 3.000 metri, questi sono i pantaloni per ogni attività outdoor. Infatti il Durastretch flessibile è leggerissimo e idrorepellente.
Maglia Seniam Dry S/S Pedroc Hybrid DST Jacket Giacca ibrida che combina la traspirabilità di un tessuto morbido e antivento nella parte inferiore con la protezione dagli elementi e impermeabilità su cappuccio e spalle in caso di pioggia e vento. Un prodotto che abbiamo testato noi stessi in situazioni di attività stop&go e ne abbiamo potuto apprezzare la notevole versatilità.
È ottima per ogni avventura:
hanno lavorato insieme per la nuova
completamente elasticizzata, con
scarpa Speed Ascent GTX, con lo
cuciture piatte per una maggiore
scopo di adattare la tecnologia Vibram
comodità, ad asciugatura rapida,
Rollingait System alla fisiologia del piede
antiodore grazie alla tecnologia
e alla naturale rullata in fase di salita.
Polygiene e dotata di zip, per quando ti viene voglia di tuffarti nel laghetto.
Per Salewa tuttavia non è la prima
L’abbiamo utilizzata sia durante il Gran
volta alla Red Bull X-Alps, infatti il
Trail delle Orobie sia arrampicando nel
brand italiano aveva già vestito il suo
gruppo del Civetta, avendone sempre
testimonial Aaron Durogati alla sua
un’ottima impressione.
prima partecipazione due anni fa!
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EVENTI / OLTRE ALL’ ATTIVITÀ TEST ANCHE UN VOLO CON UN DC-6 DELLA FLOTTA RED BULL dal nostro inviato: Paolo Grisa
Garmin Experience: datemi un Gps ed esplorerò il mondo Dopo il lungo viaggio verso il lago di Fuschl, località turistica a circa mezz’ora da Salisburgo dove siamo arrivati in serata e dove, tra l’altro ha sede proprio Red Bull, il giorno successivo ci siamo alzati alll’alba di una radiosa e frizzante mattinata di sole pronti per iniziare con il piede giusto quella che si sarebbe rivelata una giornata molto “ricca”.
Molti anche i prodotti Garmin dedicati alla bici
La sveglia infatti è stata puntata molto presto, per sfruttare le ore più fresche della giornata con una bella corsetta in parte su asfalto e in parte su strade bianche, seppur condita da un bel tratto di trail durante “la scalata” di una ripida collinetta (fortunatamente nella piacevole penombra del bosco). Il gruppo di giornalisti si è diviso in due: quello più battegliero è stato guidato da un’esperta runner e da Simone Moro, che come sappiamo, quanto ad allenamenti di corsa non scherza, l’altro più tranquillo. Entrambi hanno percorso lo stesso itinerario ma con andature diverse. È bastato questo breve giro nei dintorni di Fuschl per renderci conto delle potenzialità di questa località turistica che dedica ampia attenzione agli sportivi, grazie alle sue spiagge sul lago, ai sentieri per il trekking perfettamente mantenuti e alle ampie piste ciclabili. L’hotel Mohrenwirt, dove abbiamo alloggiato, è inoltre perfettamente attrezzato per accogliere al meglio il turista attivo: è dotato di piscina e un fornitissimo garage per il noleggio di bici da strada e mtb e relativa dotazione di sicurezza. Prima della partenza per la corsa
È ora di salire a bordo...
Il marchio americano leader mondiale per i navigatori satellitari applicati al mondo outdoor è stato partner della Red Bull X-Alps e ha reso possibile il live tracking degli atleti in gara. le responsabili pr Garmin ci hanno distribuito i vari modelli di cardiofrequenzimetri e Gps da polso per permetterci di effettuare un test dei prodotti. I più accaniti hanno voluto mettersene al polso più di uno, per fare un’analisi comparata. Una pratica che, ci ha raccontato Matteo Bortesi, è piuttosto comune tra lui e tutti gli altri product manager durante la fase di prototipia, proprio perché è l’unico sistema per verificare la conformità delle misurazioni dei prodotti e raffrontarli tra loro. “I miei compaesani se vedono uno andare a correre con due orologi per ogni braccio ormai sanno che sono io” ci ha detto scherzando. Noi ci siamo ovviamente orientati sul Fenix 3, il modello di eccellenza per l’uso outdoor, presentato ufficialmente al CES 2015 di Las Vegas e arrivato sul mercato italiano da marzo 2015. Purtroppo non avevamo con noi la nostra fascia cardio per provarlo anche in modalità cardiofrequenzimetro, ma abbiamo comunque potuto verificarne le funzione di Gps tracker e altimetro/barometro, funzione che è la caratteristica dei prodotti specifici per l’attività outdoor quali trail running, sci alpinismo, trekking e alpinismo.
La cabina del DC-6
Al ritorno dalla corsa ci siamo rifocillati con un’abbondante colazione. Ne avevamo proprio bisogno, perché il programma della giornata era davvero ricco! Dopo aver provato i primi prodotti infatti, abbiamo avuto modo di conoscerli nei dettagli con la presentazione ufficiale in albergo. L’intera gamma della divisione sport è stata suddivisa per i segmenti bike, outdoor e running. Nonostante i modelli e le loro funzionalità fossero davvero numerosi, i membri del team Garmin che si sono alternati durante la mattinata hanno saputo mantenere alto l’interesse dei presenti, grazie ai continui riferimenti tra le funzionalità dei vari apparecchi Gps e la loro applicazione nella pratica sportiva quotidiana, sia di professionisti che degli appassionati amatoriali. Conclusa la panoramica sui prodotti Garmin, ci siamo spostati nel giardino dell’albergo per il pranzo con barbecue, con un perfetto clima estivo. Per il pomeriggio era previsto il test navigatori satellitari da bici della linea Edge. Insieme ad altri due giornalisti delle altre testate italiane presenti (Skialper, Corro ergo Sum) ci siamo orientati verso un giro in mountain bike, ma purtroppo, a causa di un contrattempo, ci siamo distaccati dal gruppo. Così, senza nessuna idea sugli itinerari nei dintorni, ci siamo divertiti ad avventurarci tra le strade bianche e i sentierini che circondano il magnifico lago di Fuschl, fino a completarne il periplo senza mai perderci. Merito non certo nostro, ma della facilità d’uso (non ci fa onore, ma visto che siamo riusciti ad usarli senza nessun manuale o consiglio di un esperto...) dei prodotti Garmin Edge.
Due dei prodotti principali e più innovativi di Garmin: Forerunner 225 (a sinistra) e Fenix 3 (sopra
Rientrati dal percorso in bici e aver scambiato pareri ed impressioni sui prodotti con i product manager dopo una brevissima pausa è venuto il momento di iniziare l’ultima attività prevista per la giornata: il Geocaching. Siamo stati così forniti del Gps portatile Etrex Touch e dopo essere stati divisi in squadre, (ovviamente per nazioni di provenienza, per sviluppare un po’ di sana competizione) è iniziata la sfida. Al di là di qualche inconveniente (le abbiamo sentite su da un contadino per aver scelto una scorciatoia proprio nel suo campo) la squadra italiana si è davvero ben distinta, e superate le difficoltà iniziali è stata la prima a trovare l’ultimo chirp, nonostante il Garmin team non si fosse davvero risparmiato nel cercare di mimetizzarlo al meglio col sottobosco, come si può vedere anche dalla foto a fianco. Il meritato premio per tutte le squadre è stata
Aaron Durogati intervistato pochi minuti prima della partenza
Il grande favorito, lo svizzero Mauer continua a pg. 26
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COS’È IL GEOCACHING segue da pg. 24
È la caccia al tesoro in chiave
dai normali 10 metri ai 100
moderna in cui i partecipanti
metri. Per provare la preci-
usano un ricevitore Gps per
sione della sua unità Gps, un
nascondere o trovare dei con-
cittadino statunitense di nome
tenitori chiamati “geocache”.
Dave Ulmer si reca nelle
Un cache può avere sva-
colline intorno a Portland e
riate dimensioni o essere di
ha nascosto un contenitore (il
varie tipologie con all’interno
primo “stash”) con un block
almeno un “logbook”, ossia un
notes e una penna. Invia poi
piccolo blocco note sul quale il
le coordinate del nascondiglio
geocacher lascia un segno del
su newsgroup “sci.geo.satelli-
passaggio sotto forma di firma
te-nav” insieme a un messag-
o anche di un commento.
gio dal titolo “The Great Gps
Solitamente, oltre al logbook,
Stash Hunt” che spiegava la
si trovano anche oggetti.
logica della sua idea. Un’idea
Un po’ di storia Il Geocaching nasce con il
talmente apprezzata che in pochi giorni i frequentatori del gruppo iniziano a creare
nome di “Gps Stash Hunt”
nuovi stash negli Stati Uniti
il 3 maggio 2000 il giorno
e dopo circa un mese anche
dopo che l’amministrazione degli Stati Uniti ha rimosso il
in Australia viene nascosto un primo stash. Il 6 maggio
Selective Availability, ossia il
2000, Mike Teague trova il
segnale che disturbava i Gps
contenitore e firmò il logbook.
civili compromettendone la precisione, portando l’errore
Entusiasta dell’idea, annuncia la creazione di una pagina
web dove raccogliere le informazioni sui ritrovamenti. Il 30 maggio dello stesso anno Matt propone il cambio di nome da “stash” a “cache” suggerendo “Geocaching” quale nome
a questa nuova attività. Gar-
del gioco. La sua idea è stata
min ha reinterpretato questo
l’utente ha caricato nel prodot-
quella di utilizzare un termine
gioco mettendo a punto il
to. Visualizzando il qr code qui
legato al “passato”, a quando
chirp, un prodotto resistente
a fianco sul vostro smarphone
gli esploratori nascondevano
e impermeabile dalle ridotte
potete accedere
contenitori (le cache, appunto)
dimensioni (pesa solo 7 gram-
a un simpatico
con cibo e rifornimenti, ma
mi), in grado di emettere un
video che illustra
anche al presente con un ter-
segnale wireless, compatibile
al meglio questa
mine “cache” che richiama l’a-
con strumentazione Garmin
divertente attività:
spetto tecnologico del gioco. Il
quali le serie Oregon, Dakota
ottima anche
2 settembre 2000 Jeremy Irish
20 e Map62s/st. Quando un
per far divertire
annuncia la registrazione del
geocacher con Gps Garmin
i propri figli all’aria aperta
dominio “geocaching.com”, un
arriva nelle vicinanze di un
imparando anche a utilizzare
sito dedicato esclusivamente
chirp, viene avvisato e può
la tecnologia…
accedere alle informazioni che
Simone Moro: “Grazie a Garmin posso sempre tornare indietro...” La serata con Simone, più che a Il Dc-6 completamente risistemato da Red Bull
poi la cena all’aperto in un tipico rifugio di montagna. Nel complesso possiamo dire che siamo davvero stati felicemente sorpresi da questa particolare attività e ci siamo resi conto di quanto possa rappresentare una valida opzione per trascorrere giornate piacevoli all’aperto giocando e facendo attività fisica in sicurezza al contempo! C’è dunque da sperare che si possa diffondere il più possibile anche nel nostro Paese… Alla sera, dopo un tramonto spettacolare sulle rive del lago di Fuschl abbiamo potuto assistere al video report della gara dello scorso anno, per poi trasferirci a Salisburgo per assistere alla conferenza stampa ufficiale. Conferenza stampa che si è svolta nel futuristico scenario dell’Hangar 7 di Red Bull, dove sono esposte varie auto, aerei ed elicotteri protagonisti delle più grandi imprese realizzate da Red Bull (dall’auto di F1 fino alla cellula da cui Felix Baumgartner si è lanciato dallo spazio). A seguire abbiamo avuto l’irripetibile occasione di volare su un DC-6, un aereoplano storico degli anni ‘40 e ‘50 acquistato da Red Bull in pessime condizioni e rimesso a nuovo… Il volo ci ha
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permesso di dare un’occhiata da vicino alle magnifiche montagne e ai ghiacciai del Dachstein dove i concorrenti si sono poi sfidati nella prima parte del percorso. Il resto della giornata è poi trascorso da turisti per il centro di Salisburgo. La mattina seguente è giunto finalmente il momento della corsa dal centro di Salisburgo, un momento davvero emozionante dove negli sguardi degli atleti abbiamo potuto leggere tutta la determinazione e al contempo l’apprensione per una sfida di parecchi giorni in cui davvero le situazioni meteorologiche si possono ribaltare in ogni momento. E poi via, lo sparo finale che scioglie ogni dubbio, ogni pensiero tormentato e finalmente lascia il posto solo all’azione, alla fatica e al volo. Ci siamo infine trasferiti in cima alla dolce montagna che domina la città per attendere l’arrivo degli atleti presso il punto di decollo. Il caldo della giornata si è fatto decisamente sentire, e ha segnato il volto degli atleti che alla spicciolata arrivavano in cima al ripido pratone di decollo. Per essere rifocillati e assistiti dai rispettivi team di supporto.
presentare le diverse funzionalità dei
seracchi e aumentando il rischio. In
prodotti Garmin, è servita a chiarirci
questi casi la funzione TrakBack di
le idee su come disporre di questi
Fenix può guidare fino al punto di
apparecchi che in molte situazioni in
partenza, facendoci ripercorrere lo
montagna possono fare la differenza:
stesso identico tracciato dell’andata”.
da tornare sani e salvi all’auto o il
Visualizzando il qr code qui sotto
passare dei guai seri, anche senza
potete ascoltare la presentazione di
andare come nel suo caso sulle mon-
Simone. Quasi un’assicurazione sulla
tagne più alte del mondo. In partico-
vita insomma, che dovrebbe far riflet-
lare Simone ha ricordato
tere alpinisti, escursionisti
due aneddotti delle sue più
e skitourer su quanto spen-
recenti spedizioni. Uno di
dere in questi strumenti, in-
quando, durante la discesa
vece che inseguire l’ultima
con Richards e Urubko
moda in abbigliamento, sia
dopo aver raggiunto la
un ottimo investimento in
vetta del Gasherbrum in
sicurezza.
inverno, si sono svegliati la mattina con una fittissima
UNA CURIOSITÀ - Si-
nebbia e un ghaicciaio molto crepac-
mone quando ha compiuto la storica
ciato da attraversare. “Quel giorno
prima salita invernale del Gasherbrum
toccava a me stare davanti a trova-
II ha depositato in vetta un chirp
re la traccia, e grazie al navigatore
Garmin, un minuscolo apparecchio
outdoor Garmin siamo riusciti nel
satellitare in grado di mandare un
bianco totale a evitare tutti i crepacci.
messaggio di benvenuto (“weloco-
Senza, non avremmo potuto indivi-
me on the top by Simone Moro”) al
duare tutti gli stretti passaggi tra la
prossimo alpinista che raggiungerà gli
ragnatela di crepacci fino al campo
8.035 metri del GII. Questo chirp può
base”. L’altro riguarda la sfortunata
fregiarsi del titolo di “geocache più
spedizione dello scorso inverno con
alto del mondo”. Simone, in quan-
Tamara Lunger al Manaslu. Dopo
to atleta “a 360°” della montagna,
giorni e giorni di nevicate, i due
pratica come forma di allenamento le
dovevano raggiungere la tenda del
più svariate discipline: lunghe corse
campo base avanzato, che purtroppo
a piedi in altura e pedalate in biciclet-
a causa dell’enorme quantità di neve
ta, oltre ovviamente ad arrampicate
non sarebbero riusciti a far emergere.
sulle vette delle Alpi. Simone è un
Tuttavia anche in questa occasione
utente “totale” degli strumenti Garmin:
senza il Garmin Oregon sarebbe stato
Forerunner dedicati al podismo,
impossibile individuare il punto esatto
Edge per le due ruote, Foretrex per
dove sondare. Parlando invece degli
lo sci alpinismo e il
strumenti da polso, Fenix 3 in primis,
climbing, Oregon
Simone ha ricordato: “Può capitare
e Dakota per l’e-
durante un’escursione su un ghiaccia-
scursionismo sono
io che ad un tratto scenda la nebbia,
il suo materiale di
riducendo la visibilità di crepacci o
studio e lavoro.
EVENTI / SUCCESSO PER LA II EDIZIONE DI GRAMITICO
Sole, sassi ed evoluzioni sul granito della splendida Val Daone Roberta Longo e Pietro Bagnara si sono aggiudicati la magic Line 2015 tra i top climber. I partner tecnici Ferrino, RockSlave, La Sportiva e Vertical Sport Bike&Climb hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento. La boulder community lo ha promosso a pieni voti. Gramitico è già considerato uno dei raduni boulder più belli del nord Italia. Giunto solo alla seconda edizione, sono stati più di 400 i sassisti che nel fine settimana dell’11-12 luglio si sono ritrovati nella splendida Val Daone: la vallata cosparsa di massi dal granito eccezionale che si trova ai piedi dell’Adamello ed è attraversata dal fiume Chiese. L’evento è voluto e organizzato dalla Pro Loco di Daone e dal Comitato Speed Rock, in partnership con il Comune di Valdaone, a sua volta promotore del progetto Valdaonexperience (www. valdaonexperience. it), che si propone di valorizzare la valle e tutte le numerose attività che offre. Un fine settimana baciato dal sole, che ha visto radunarsi in questa valle ricca di larici e di ruscelli dalle acque trasparenti boulderisti di alto livello. Tra questi Marzio Nardi, Roberto Parisse e Roberta Longo. Proprio quest’ultima si è aggiudicata, insieme al compagno Pietro Bagnara, la Magic Line 2015. Di che si tratta? Di
I vincitori Pietro Bagnara e Roberta Longo
un nuovo format ideato ad hoc per questo contest, nel quale climber (la Longo per l’appunto) e videomaker (Bagnara, fotografo e videomaker professionista, oltre che scalatore “niente male”) dovevano cercare una nuova linea, pulirla e completarla presentando poi alla giuria la testimonianza del risultato ottenuto tramite un video. Il vincitore finale è stato il divertentissimo Dr J and Miss Hyde, a cui vale la pena di dare un’occhiata! (vedi qr a fianco). Un momento per i grandi ma non solo: non sono infatti mancati i momenti dedicati ai bambini, che accompagnati dalle Guide Alpine dell’associazione Mountain Friends, hanno imparato a destreggiarsi tra i blocchi. Piccoli climber, in miniatura, che si sono mossi su blocchi studiati appositamente per loro, accompagnati e sostenuti dalle guide, ma con la forza e l’entusiasmo di un “grande”. Tra i vari appuntamenti che hanno fatto da contorno all’evento: contest a squadre (Geoboulder, Team Boulder, The Magic Line), workshop (Boulder&Parkour, Kids Stage Parkour) e spettacoli, oltre alla presentazione della nuova guida del Bouldering in Val Daone a cura di Stefano Montanari edita da Versante Sud. Un ringraziamento particolare per il supporto ai partner tecnici come Ferrino, RockSlave, La Sportiva e Vertical Sport Bike&Climb che hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento.
TRA LE NOVITÀ IL FOCUS SULLE DUE RUOTE
Adventure Awards Days 2015: l’edizione del salto di qualità L’organizzazione ha apertamente dichiarato di aver puntato al massimo sulla quantità e qualità dei contenuti, e meno sul mondo dei social. Come sempre spazio per tutti, bella la serata a guardare le stelle sul lago. Chiusa la terza edizione degli Adventure Awards Days, il festival internazionale dell’avventura andato in scena a Livigno dal 27 luglio al 2 agosto. Annunciati anche i due film vincitori: il premio Best Movie 2015 è andato a The Important Places, realizzato da Gnarly Bay, Forest WoodWard. Il Premio Green Movie è stato invece assegnato a Delta Dawn, di Peter McBride. Nel corso della serata di sabato sono state consegnate anche le Golden Beard: ad Alex Bellini come Best Adventurer 2015 e a Matteo Caccia come Best Storyteller. Sono stati sette giorni d’incontri, workshop, spettacoli, training camp e film durante i quali ospiti
SPORT, MUSICA & VITA MON…TANA - Sul fronte
e pubblico hanno condiviso storie, esperienze
sportivo ospite degli Awards quest’anno la Cop-
e passioni. Quest’anno l’evento è stato fortu-
pa Italia di Slackline: in collaborazione con Ro-
natamente supportato anche dal meteo. Le
ckExperience e Spider Slacklines, ha richiamato
presenze rispetto allo scorso anno sono quindi
nella piazza di Livigno più di 2.500 persone, che
in netta crescita, con circa
sono rimaste a tifare per
300 iscritti a eventi e wor-
i 12 concorrenti. Grande
kshop e più di 4.000 presenze
novità la serata “Un lago
agli appuntamenti. Di riflesso
di stelle”: 12 persone nel
anche il successo mediatico
centro del lago di Livigno,
è stato molto alto, sia sulla
in barca, accompagnate
stampa
generalista
da due musicisti. Il tradi-
oltre che quella di settore. La
zionale concerto all’alba
serata conclusiva, proposta
e trekking notturno anche
da Osprey, ha visto un ci-
quest’anno è stato un po’
nema pieno, con ospiti Alex
sfortunato col tempo. La
Bellini, Matteo Caccia e Emilio
meravigliosa voce di Cri-
Previtali. Due meravigliose ore
stiano Godano, seguito da
dedicate al racconto: Emilio
Ulisse Schiavo, è stata sup-
locale
ha introdotto la serata spie-
portata da un pubblico di
gando come negli anni recenti sia cambiato
110 persone per un live mozzafiato. La Mudeda,
il modo di vivere e di raccontare l’avventura.
ovvero l’andar per tee. La versione estiva del-
Matteo Caccia, premiato come Best Storyteller,
la “Transumanza”, inventata da quei geni de La
ha raccontato le piccole avventure quotidia-
Skieda. Un trekking alla scoperta delle antiche
ne di 10 tra i protagonisti della sua trasmis-
tradizioni agricole e pastorali. Evento stupendo,
sione “Una vita”. Alex Bellini ha invece scelto di
presentato da AKU e DEVOLD, marchi che hanno
parlare di sé partendo dalle sue debolezze.
fatto dell’attenzione per le comunità montane
La serata si è conclusa con la proiezione dei
un loro segno distintivo. Anche qui purtroppo la
due film vincitori.
pioggia, ma atmosfera comunque meravigliosa.
FILM FESTIVAL - Per quanto riguarda il Film Fe-
FOCUS DUE RUOTE - Da citare, anche perché
stival: la partecipazione in sala è stata molto
ha sicuramente cambiato il volto degli awards,
buona. I film selezionati erano di ottima qualità;
la prima edizione di BAM! European Bicycle Ad-
l’organizzazione ne ha ricevuti ben 1.300 da
venture Meeting e la 3KUP&DOWN nuovo format
tutto il mondo e fare la selezione non è sta-
di MTB, proposto per il suo spirito fun.
ta per nulla semplice ma il dato conferma che
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9 / 2015
Adventure Awards Days ha raggiunto una so-
MENO SOCIAL PIÙ ACTIVE - Difficile citare poi
lida notorietà internazionale. Anche quest’an-
tutti gli eventi e workshop a cui era possibile
no spazio al teatro: è stata ospitata infatti la
iscriversi. Interessante sottolineare invece che
prima nazionale de “Il racconto dell’isola sco-
quest’anno AAD ha deciso di puntare meno sui
nosciuta”, di Davide Lorino e Emiliano Masala.
social e concentrarsi al massimo su qualità e
Bellissimo spettacolo tratto da un testo di José
quantità dei contenuti, forse nella credenza che
Saramago, vicino per tema e per “sentire” alla
un engagement reale paghi di più di uno virtua-
filosofia dell’avventura.
le. I risultati paiono aver dato ragione...
REPORTAGE / ABBIAMO PARTECIPATO ALLA 1a EDIZIONE DEL GTO: ECCO IL NOSTRO RACCONTO
La partenza da Clusone
ph: Lorenzo Belfrond
ph: orobieultratrail.it
Giovanni Storti alla partenza di OUT
ph: orobieultratrail.it
dal nostro inviato: Paolo Grisa
Vista dal Rifugio Capanna 2.000
Di corsa, sulle montagne di casa: il nostro Gran Trail delle Orobie nonché local Paolo, alpinista e skitourer, ci racconta cosa lo ha spinto per un weekend a lasciare a casa corde e moschettoni e mettersi in gioco in una gara di trail di 70 km. Peccato che al traguardo di Bergamo non sia riuscito ad arrivare a causa dello stop di gara, a circa 15 km dall’arrivo.
NUMERI 27 nazioni rappresentate
OUT 251 atleti al via 223 uomini e 28
donne
140 km percorso lungo 9.500 m dislivello 46 ore tempo max di percorrenza 41 finisher
GTO 720 atleti 649 uomini e 71 donne 70 km lunghezza 4200 m
dislivello positivo
26 ore tempo max di percorrenza 402 finisher
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9 / 2015
Non me lo sarei perso per niente al mondo e allo stesso tempo non avevo la più pallida idea se avessi realmente le capacità per portare a termine una gara come il Gran Trail delle Orobie: il percorso corto della prima edizione del Reda Rewoolution Orobie Ultra Trail. UN PO’ DI GEOGRAFIA Premessa 1: le Alpi Orobie sono la catena montuosa che abbraccia la provincia di Bergamo e la separa a nord dalla Valtellina, a est dalla provincia di Brescia e dalla val Camonica, e a ovest dal Lecchese. Spesso nell’uso comune si inglobano al suo interno anche le Prealpi Bergamasche, che per caratteristiche geologiche sono montagne molto differenti, di roccia calcarea. Si tratta comunque in entrambi i casi di conformazioni molto belle, seppur prive di quelle caratteristiche di verticalità e solidità della roccia tipica delle Dolomiti o dei grandi ghiacciai delle Alpi Occidentali. Sono perfette per il trekking a tutti i livelli e il Sentiero delle Orobie, che per alcuni tratti è stato ricalcato sia da OUT che GTO, ogni estate è percorso da molti escursionisti, soprattutto stranieri, perché tra noi italiani, bisogna dire, l’idea del backpacking di molti giorni, in realtà non è che abbia mai realmente sfondato.
ato dall’omonima rivista. È stato un modo per riscoprire una dimensione più lenta e culturale dell’andare in montagna e ovviamente per riscoprire luoghi che conoscevo troppo poco pur essendo geograficamente vicini a me. Parlando invece di trail running, mi sono avvicinato ad esso solo poco tempo fa come occasione per riuscire a frequentare la montagna quando il tempo a disposizione non mi permette di dedicarmi alle mie passioni più verticali. DALLE MONTAGNE ALLA CITTÀ Più o meno nello stesso periodo l’agenzia Spiagames, che già conoscevo per l’impeccabile organizzazione dei Rewoolution Raid, ha annunciato che avrebbe or-
to a me stesso, ma probabilmente già dal primo istante, dopo aver letto che ci sarebbe stata anche una gara “corta”, il Gran Trail delle Orobie, adatta agli amatori, avrei voluto parteciparvi. Probabilmente pensai che sarebbe stato un bel modo per vedere, in velocità, una bella fetta delle nostre montagne e colli che attorniano la città, in una maniera opposta a quella che il progetto con la rivista Orobie mi aveva permesso, anche se parte dei sentieri sarebbero stati gli stessi. O semplicemente mi piacciono le sfide, soprattutto quelle con me stesso e nelle quali penso di avere buone probabilità di perdere. La “corta”, appresi poi, era “solamente” 70 km. Io che a correre ci andavo solo, e solo se per qualche ph: Pio Rota
Il nostro inviato
Il nostro reporter Paolo Grisa
IN MONTAGNA... DI CORSA? Premessa 2: essendomi avvicinato alla montagna fin da subito per la sua dimensione più verticale, quella dell’alpinismo e dell’arram-
ganizzato il primo ultra trail in terra bergamasca e, ciliegina sulla torta, partendo dalle montagne e
ragione, avevo solo tre ore libere in un weekend, e dunque troppo poche per salire una parete e per-
picata, ho inevitabilmente trascurato un po’ le montagne di casa… privilegiando vette di altezze maggiori o pareti dalla roccia più adatta all’arrampicata. I vari rifugi delle Orobie e i sentieri che li collegavano sono rimasti a lungo a me sconosciuti, salvo qualche rara eccezione: come la Presolana, il Pinnacolo di Maslana e gli itinerari di ghiaccio primaverile che ho affrontato sulle parete est del Redorta. Due anni fa ho avuto modo essere invitato a partecipare, insieme all’alpinista Mario Curnis e altri compagni, al progetto docufilm “In viaggio sulle Orobie” ide-
arrivando nella (scusate ma sono di parte) meravigliosa cittadella fortificata di Bergamo Alta, le cui famose mura, di epoca veneziana, e le numerose scalette rappresentano il mio terreno di allenamento preferito quando il tempo è davvero troppo poco per dirigersi verso le valli montane. Ho subito pensato che fosse un’idea magnifica e, per quel poco che ne sapevo, che la sentieristica delle nostre montagne fosse perfetta per una manifestazione del genere. L’arrivo in città alta poi, un modo perfetto di celebrare le molteplici bellezze della nostra terra. Non lo confessai subi-
fino per due tiri di corda in falesia. I BERGAMASCHI RISPONDONO Intanto che decidevo se iscrivermi, giorno dopo giorno ogni volta che parlavo con amici e conoscenti (molti dei quali mai avevo sentito che andassero a correre) saltava fuori un “ah, sai a cosa mi sono iscritto?”, e mi rendevo conto che, tra i bergamaschi, a raccogliere la sfida sarebbero stati davvero molti. Forse tra i tanti, uno dei grandi meriti dell’organizzazione di gara (e sicuramente il fascino delle Orobie ha contribuito in maniera determinante) è stato
quello di riuscire a coinvolgere tra gli iscritti anche persone che mai si erano date al trail running. Forse chiunque, con un minimo di senno, si sarebbe messo d’impegno nello stilare un serio programma di allenamento e di gare minori in avvicinamento al grande appuntamento. Io, per quanto in questi mesi abbia poi scoperto che il trail mi affascini davvero, non avevo la minima intenzione di sacrificare tutti i weekend alla corsa e lasciare corda e moschettoni a prender polvere per alcuni mesi. Il mio programma di allenamento si è quindi composto di un paio di gare di 23 e 29 km e qualche corsetta sui nostri colli la sera o nei weekend piovosi. Figurarsi che lo zaino adatto al trail, di cui non disponevo, l’ho recuperato solamente la sera precedente alla gara. LA GARA La mattina, dopo la sveglia antelucana per prendere l’autobus predisposto dall’organizzazione, l’adrenalina è già a mille e sonnecchiare è davvero impossibile durante il viaggio. Arrivati a Carona ci attende un meteo particolarmente uggioso, che si traduce poco dopo in una pioggia a tratti fitta. Ci ripariamo tutti a prendere un caffè in un bar esaurendo lo spazio in breve tempo. La pioggia costringe l’organizzazione a bloccare la nostra partenza e al contempo la gara lunga, salvo i primi che si trovavano già oltre il tratto con scarsa visibilità. Poi finalmente lo start scioglie via preoccupazioni e dubbi. Ed è una grande emozione attraversare il paese di Carona, girando attorno al laghetto, sotto gli applausi dei residenti. Ma è solo un breve tratto, non sufficiente a distendere adeguatamente il gruppo che si ritrova così ben presto intasato di fronte al ripido sentiero che sale ai laghi Gemelli. Qui tra il pubblico riconosciamo anche Emilio Previtali, di certo venuto a seguire i suoi beniamini del team Elle Erre Easy Flag, ben riconoscibili. UNA MONTAGNA, UN RICORDO Ai laghi Gemelli getto un rapido
ph: Giovanni Machesi
ph: Lorenzo Belfrond
ph: orobieultratrail.it
Gli effetti del maltempo all’Orobie Ultra Trail
ora la risalita al passo del Branchino, sotto le pareti dell’Arera, luogo percorso molte volte con sci e pelli di foca. Qui un anno venne avvistato anche un orso proveniente dal vicino trentino, e io, ingenuamente, ero venuto ad arrampicare spinto più dalla speranza, vana, di riuscire a vederlo che dall’interesse per la scalata. Risalendo verso Rifugio Capanna 2.000 ci sono lunghi tratti in traverso su prato che a causa dell’acqua iniziano a diventare davvero scivolosi. Poi finalmente, lasciano spazio ai ghiaioni e poi si scende verso il rifugio, posto di ristoro successivo. La discesa verso l’inizio della salita del Grem invece è davvero un gioco senza frontiere, la terra argillosa che dopo i primi passaggi va a impregnare i grossi ciuffi erbosi crea un mix esplosivo: non si sta in piedi. Dopo il Grem una discesa senza storia porta a Zambla, altro ristoro importante. Mangio, vedo facce amiche, so che il prossimo tratto in salita sarà come piace a me, molto tecnico: si sale verso il Pizzo Alben, sui cui Torrioni persino un giovanissimo Walter, che ancora forse non sapevo che sarebbe diventato “quel Bonatti”, lasciò la sua firma. Arrivo al colletto sotto
PODIO OUT MASCHILE 1. Marco Zanchi - Asso Pro Team - 23.37.59 2. Oliviero Bosatelli - Team Ellerre - 23.56.43 3. Gianluca Galeati - Team Tecnica - 24.55.04
PODIO OUT FEMMINILE 1. Lisa Borzani - Team Vibram - 28.07.19 2. Cinzia Bertasa - Team Tecnica - 28.31.01 3. Graziana Pe’ - Asso Pro Team - 31.56.14
PODIO GTO MASCHILE 1. Jordi “Toti” Bes - Recuperation-Compressport - 8.14.12 2. Jan Zemanik - Czech Skyrunning Team - 8.17.51 3. Michael Dola - Rewoolution Team - 8.26.03
la cima Croce, da qui si scende verso le montagne che fanno da cordone ombelicale tra i colli e le Orobie. Sono zone di media montagna, che non ho mai guardato in quanto insignificanti ai miei occhi. Il caldo si fa sentire insieme all’umidità, le calze ormai sono delle spugne e la pioggia aumenta.
Foto di gruppo per l’organizzazione di gara e i numerosi volontari
un ragazzo italiano responsabile della filiale in Cina di Tecnica, che sta assistendo un loro impiegato cinese che partecipa alla corsa. L’atleta riparte. Verrà richiamato indietro di lì a poco. Io sto quasi per seguirlo quando vedo arrivare l’auto con a bordo Paolo Cattaneo, dell’organizzazione di gara. È chiaro che si sta valutando il da farsi. Sono combattuto tra il far finta di niente e ripartire per arrivare al traguardo e attendere la (inevitabile) decisione. Sento dire che gli atleti che arrivano dal successivo tratto che ci aspettano parlano di sentieri diventati ormai torrenti di fango, fango che è finito persino sugli alberi ai margini a cui ci si attacca per non scivolare. Manca infatti ancora un tratto di discesa tecnico, quello della Filaressa. Poi so che rivedere le mura della mia amata Bergamo Alta saprebbe farmi immaginare di essere uscito da casa a fare i soliti 12 k, i quattro giri attorno alle mura facendo slalom tra le coppiette.
SI SCENDE VERSO LA PIANURA Non è più ghiaione, non è più aria, cielo, vette, pascoli, praterie. È bosco, un single track evidentemente allargato di recente appositamente per la gara, è soprattutto fango, tanto fango. Un ulteriore ristoro, poi sono solo tre chilometri, solo a un luogo familiare: il Poieto. Qualcuno chiama casa e dice “tra poco sono a Selvino”. Avrà tempo di ricevere altre quattro chiamate ripetendo la stessa identica frase prima di arrivare davvero al Poieto e dunque scendere verso il paese. Prima un altro ristoro, le nuvole basse neppure mi fanno intravedere la Cornagera, palestra storica degli alpinisti bergamaschi, dove ho passato tante giornate con allievi e compagni. La pioggia intanto continua a crescere. A Selvino c’è il ristoro “pesante” mangio, bevo roba calda, conosco
GARA SOSPESA Ma so che non sarebbe giusto. Iscrivendomi ho accettato un regolamento, l’organizzazione si è fatta carico della mia sicurezza. Le
regole qui sono diverse da quelle non scritte di una lunga scalata dove sei solo tu e la montagna. Il tempo passa e non ho ricambi asciutti, il problema è il freddo e alla tenda soccorso hanno una sola coperta e corridori infreddoliti continuano ad arrivare. Finalmente a decisione è presa: gara chiusa, meglio sottoporsi alle inevitabili (ma fatue) polemiche piuttosto che mettere a rischio gli atleti. Ci portano al caldo in una sala del comune. Trovo un passaggio per rientrare a Bergamo, evitandomi la lunga attesa dei bus navetta. In macchina l’unico pensiero è che mi sarebbe piaciuto ritrovarmi a correre per la mia città, trascinando in un ultimo sforzo le gambe tra i negozi di alta moda, i ristorantini stellati e gli sguardi dei passanti vestiti di tutto punto, incuriositi dagli strati di fango delle scarpe e della fronte, ma provenendo da un altro mondo. L’incantato mondo delle Orobie. Ma, evidentemente, i tempi non erano maturi. Quando lo saranno? Forse già il prossimo anno? Potrebbe essere, ma non chiedetemi di allenarmi, per me l’essenziale è la montagna. Tutto il resto è sport, competizione, folclore… contorno insomma. ph: orobieultratrail.it
CLASSIFICHE OUT E GTO
sguardo di saluto al Pizzo Del Becco. A questa montagna sono particolarmente legato in quanto qualche anno fa, io e due compagni abbiamo tracciato una via invernale dedicandola al famoso alpinista bergamasco Mario Merelli, e qui inoltre è stato organizzato il primo raduno B.A.L. per i giovani alpinisti lombardi. Superato il ristoro ci dirigiamo verso il passo che mette in comunicazione con la val Canale. Ricordo di quando qui, durante “Viaggio sulle Orobie” gli stambecchi si fermarono ad ascoltare il suono del corno delle alpi del noto musicista Scozzese Martin Mayes, che ci accompagnava. Poco sotto, nel piccolo laghetto l’artista lecchese Silvio Combi, aveva creato la sua opera “Genius Loci”. Ma oggi non c’è tempo per riflettere, oggi è il giorno dell’azione, e bisogna lasciar scivolare le gambe velocemente verso il rifugio Alpe Corte, che il Cai di Bergamo da alcuni anni gestisce direttamente e ha reso fruibile anche alle persone disabili. Qui il ristoro è decisamente sostanzioso con anche pastasciutta e caffè. La giornata è calda nonostante la pioggia e cerco di integrare i sali. Mi aspetta
Lisa Borzani vincitrice di OUT per la categoria femminile
ph: Giovanni Marchesi e Lorenzo Belfrond
Un commosso Marco Zanchi al traguardo
ph: orobieultratrail.it
ph: orobieultratrail.it
ph: Giovanni Machesi
La meravigliosa Presolana, regina delle Orobie
PODIO GTO FEMMINILE 1. Cristina Bes Ginesta - Nabes Team - 10.00.20 2. Carolina Tiraboschi - Carvico Sky - 10.27.45 3. Viriginia Oliveri - Salomon - 10.46.33
Corsa verso la cittadella di Bergamo
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SALVA CON NOME / 300 SERATE IN BEN 14 PAESI: TORNA L’APPUNTAMENTO CON L’AVVENTURA a cura di: Tatiana Bertera
Outdoor e adrenalina: torna l’EOFT Dall’alpinismo alla longboard, passando per la mtb, i viaggi a cavallo e le salite sui monti in velocità. Anche quest’anno la rassegna, che compie 15 anni, promette grandi emozioni.
14/10 - MILANO, Orfeo Multisala 15/10 - TORINO, Cinema Ambrosio 16/10 - GENOVA, Teatro della Gioventú 18/10 - BOLZANO, Auditorium J. Haydn 20/10 - TRENTO, Cinema Nuovo Roma 21/10 - BOLOGNA, Cine Teatro Antoniano 22/10 - BRESCIA, Auditorium Baestrieri 23/10 - VERONA, Cinema Alcione 24/10 - TREVISO, Multisala Corso 25/10 - UDINE, Auditorium Zanon
Ci siamo quasi. Mettetevi comodi, occhi ben aperti, volume al massimo e preparatevi a emozionarvi: lo spettacolo sta per iniziare. Prenderà infatti il via il 9 ottobre ad Amsterdam l’European Festival Film Tour, la rassegna evento della comunità outdoor europea, che giunge quest’anno alla sua quindicesima edizione. Protagonisti, come sempre, saranno i film di avventura e sportivi più spettacolari dell’anno. L’intera rassegna è davvero corposa e vanta un totale di 300 serate che si svolgeranno in ben 14 Paesi. Nonostante sia passata più di una decade dal suo avvento nel panorama internazionale, l’iniziativa non perde di fascino ma, anzi, si fa sempre più ricca e stimolante. L’edizione di quest’anno è dedicata ai “giovani e ribelli”. Spregiudicati, talvolta, e con la voglia di avventura che scorre nelle vene. Saremo là insieme a loro, dove l’aria è sottile, oppure a cavallo attraverso l’America più selvaggia. Manderemo a pezzi record e ne stabiliremo di nuovi, ci terremo stretti a sottili candele ghiacciate. Percorreremo le strade non battute, per provare il fascino di quello che fino a ieri sembravano inaccessibili. Tra i protagonisti ci saranno l’alpinista Tamara Lunger, che ci mostrerà cosa voglia dire spingersi oltre i propri limiti. A 23 anni, Tamara è stata la donna più giovane a salire in cima al Lhotse (8.516 m) e, durante la spedizione, ha dato prova di avere tutte le carte in regola per ottenere altri risultati eccezionali. In totale contrasto con le vette innevate, come seconda pellicola, un giovane longboarder, che scende a tutta birra lungo i tornanti della Sierra Nevada. Forza, grinta ed esuberanza, che andranno a contrastare con l’esperienza vissuta da Ben Masters che, con i suoi tre amici, affronta un “filosofico” viaggio a cavallo attraverso l’America, in vero stile cowboy, dal Messico fino al Canada. In fuga sulle due ruote oppure battagliando con il cronometro per essere lo scalatore di cime più veloce al mondo, sono tante le novità che questa rassegna cinematografica ci riserverà.
TAMARA - IN VETTA AI SENTIMENTI Nel 2012, Tamara Lunger sale gli 8.612 metri del K2: una cifra troppo alta. Da sola, la vista di questa montagna incute timore, e non per niente il K2 è uno tra gli Ottomila più pericolosi. Qui, più di 80 alpinisti hanno perso la vita. Due anni dopo, la ventottenne ritorna in Pakistan. Insieme all’alpinista Klaus Gruber, Tamara si lancia nella sfida più importante della sua carriera alpinistica. Forti emozioni, sentimenti e molta paura. In questo film-ritratto scopriamo una donna che vive la vita all’estremo. Italia/Germania 2015 // Produzione: HelliVentures // Regia: Joachim Hellinger, Christian Schmidt // 12 minuti BURN IT DOWN - UNA DISCESA NEL PARADISO DEL DOWNHILL Nell’ovest della Sierra Nevada
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9 / 2015
i tornanti sono infiniti. È il terreno perfetto per James Kelly. Dopo la sua discesa nella valle, non c’è sosta per il giovane longboarder. Con velocità che toccano i 70 km orari, James brucia l’asfalto, spinge forte in curva e frena solo con le ruote della sua tavola. Questo film è un viaggio all’insegna della velocità, dove le curve contano, quasi sempre… USA 2015 // Arbor Collective // Regia: Jack Boston // 3.30 minuti
UNBRANDED - ATTRAVERSO GLI USA SU MUSTANGS SELVAGGI A volte, i sogni che custodiamo fin da bambini ci spingono a compiere azioni straordinarie. Lo statunitense Ben Masters sognava di cavalcare nella sua terra natia e attraversare gli Stati Uniti, dal Messico al Canada. Su meravigliosi Mustang allevati allo stato brado. Insieme agli amici Thomas Glover, Ben Thamer e Jonny Fitzsimons, Ben Masters parte per la sua avventura. 3.000 m i g l i a attraverso l’ovest americano. Cavalcano lungo sentieri stretti su lande desertiche,
26/10 - TRIESTE, Cinema Ambasciatori - ALTO ADIGE 13/10 - BRESSANONE, Forum Brixen 19/10 - MERANO, Kurhaus 27/10 - BRUNICO, Casa Michael Packer Haus - DA SEGNARE IN AGENDA Première europea: 9 ottobre - AMSTERDAM Prima data in Germania: 16 ottobre - FÜSSEN Durata del tour: da ottobre 2015 a febbraio 2016 Un totale di 9 film, 14 Paesi e 300 serate. Prevendita biglietti: €14 disponibili presso i partner locali
lungo il Grand Canyon, e spesso attraverso lande selvagge. Un sogno che ha portato a vivere un’avventura straordinaria, un viaggio a cavallo nell’America più profonda, che rischia di scomparire, lentamente. USA 2015 // Produzione Fin and Fur // Regia: Philip Baribeau // 20 minuti UNREAL - UNA FUGA SU DUE RUOTE: LONTANO DALLA REALTÀ Il mountain biker professionista Brandon Semenuk ha scoperto un mondo parallelo, dove i circuiti single trails si estendono infiniti lungo i verdi prati delle montagne. Una realtà ultraterrena, fatta di grattacieli d’acciaio, senza confini, senza scadenze. Proprio lì, la casa produttrice Anthill Films rende l’immaginario reale. Gare polverose, salti audaci e un unico shot che inse-
e online al sito
www.eoft.eu
gue Semenuk per minuti avvincenti. È ora di abbandonare i sentieri troppo battuti. USA 2015 // Teton Gravity Research, Anthill Films // Regia: Anthill Films // 14 minuti 1H 46MIN - DANI ARNOLD SUL MATTERHORN Quando si è i più veloci al mondo, la nostra mente è l’unico nostro rivale. Dani Arnold batte un record dopo l’altro. Nel 2011 ha battuto quello di Ueli Steck sulla parete nord dell’Eiger di 20 minuti. Ora tocca al Cervino. I ramponi picchiano il terreno e il cronometro scandisce i minuti. Ma cosa fa scattare Dani Arnold, realmente? Viaggio nella psiche di un atleta fuori dalla norma. Svizzera 2015 // Mammut Sports Group AG // Regia: Nicolas Falquet, Christian Schmidt // 7 minuti