Outdoor Magazine n.10

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Anno 4 - Numero 10 / 2011

redazione@outdoormag.it

Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art.1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.



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Editore Sport Press S.r.l. - Redazione: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) - Tel. 0362.600469 - Fax 0362.600616 email: redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art. 1 Comma 1 - LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

2011 il marchio ha accelerato sul fronte della comunicazione. Team, COVER STORY I Nel eventi (TdG su tutti), iniziative. Parla Maurizio Di Trani, marketing manager.

FOCUS ON

Zamberlan si “allarga” al climbing Il 10 settembre si è svolta l’inaugurazione della nuova struttura “XXL”, a fianco della sede aziendale. Caratterizzata da 650 mq di pareti, ha 4 aree, 3.000 prese e una torre di 20 metri, fra le più alte in Europa.

Tecnica Trail Running: l’anno delle conferme ALLE PAGINE 26 - 27

A PAGINA 18

BRAND PROFILE

TREND

IMPRESE

Midland, lo sport da una nuova prospettiva

Geocaching, caccia al tesoro del 2000

Highline show sulle tre Cime di Lavaredo

Ricetrasmettitori, dispositivi Bluetooth, cuffie e action cameras: il Gruppo CTE International lancia per la FW 2011/12 la collezione “Midland sport e outdoor”.

Conta nel mondo migliaia di appassionati e 1,5 milioni di cache di cui 6.770 in Italia. Intervista con Alessandro Garbagnati, gestore del sito italiano dedicato all’attività.

Prima assoluta per la grande impresa di Reinhard Kleindl e Armin Holzer, che è stata documentata da photo-shooting e video by Adidas, con ben 3 elicotteri.

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MONDO BIKE

Eurobike 2011, ennesimo sprint per la kermesse

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IN QUESTO NUMERO ANCHE: PRODOTTI

• L’outdoor footwear cresce a doppia cifra

In vetrina i modelli di alcuni top brand.

• Mammut: 150 Years-150 Peaks Projekt • Rewoolution Garda Lake Raid, buona la 1a

Oltre 1.000 espositori da 45 Stati e un totale di più di 60mila visitatori alla fiera del mondo bike. Che continua la sua storia di successo.

• Outdoor China, tanta voglia di crescere... • Vibram Enduro Trophy of Nations DA PAGINA 40 A PAGINA 42

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IN PRIMO PIANO

EDITORIALE

L’outdoor tra crescita e cambiamento Lo scorso 11 e 12 ottobre si è svolta la seconda edizione dell’European Outdoor Forum di Annecy. Un importante meeting che ha richiamato oltre 230 partecipanti in rappresentanza di molte tra le principali aziende outdoor mondiali. Come lo scorso anno, Outdoor Magazine e Outdoor Magazine USA (il nostro omologo americano) sono stati media partner dell’iniziativa. Abbiamo quindi partecipato in prima persona ai 9 seminari che hanno approfondito diversi e interessanti temi. Per il report completo vi rimandiamo al prossimo numero di Outdoor Magazine. In questa occasione mi preme sottolineare come da tutti gli incontri siano emerse due costanti. Due considerazioni che possono costituire la solida base per delineare gli scenari presenti e futuri del nostro mercato. La prima è relativa alla buona salute del mondo outdoor. E di questi tempi sentir parlare di crescita, ottimismo, buone prospettive, è decisamente raro e confortante. I dati di mercato che riguardano due tra i principali key markets parlano chiaro. In Cina l’economia sta crescendo del 9-10%. L’outdoor addirittura del 30% e oltre, trainato anche da un forte aumento della middle class (nel 2010, 125 milioni di cinesi sul totale di 1,3 miliardi avevano una media o alta capacità di spesa). Negli USA, se l’economia generale cresce del 2% circa, l’outdoor lo fa almeno 4 volte tanto. Metà degli americani pratica una o più attività all’aria aperta e anche i più giovani sono sempre più coinvolti. Ma anche l’Europa, pur essendo un mercato più maturo e nonostante non manchi qualche criticità, vive un buon momento. La prima ricerca articolata e abbastanza completa del mercato europeo realizzata dall’European Outdoor Group ha messo in luce come l’outdoor sia una solida realtà in tutti i principali Paesi europei e che il trend positivo, pur con percentuali certamente inferiori rispetto a quelle sopra citate, è destinato a proseguire. Detto questo veniamo al secondo macro-aspetto a cui accennavo prima: il cambiamento. Già da qualche anno il mondo si evolve velocemente. L’impressione è che più passa il tempo e più i mutamenti sono rapidi e sorprendenti. Dall’onda “green” ai nuovi concetti di social responsability, fino alla necessità di ripensare l’attuale modello di supply chain (catena di distribuzione), arrivando naturalmente alle nuove tecnologie. Che insieme alla rete sono sempre più pervasive e inscindibili dalla vita delle persone. Rimanendo all’Italia, ormai oltre 26 milioni di italiani navigano su Internet e ben 13 milioni navigano anche da mobile (smartphone e chiavette). Gli scenari futuri e futuribili sono incredibilmente affascinanti e pieni di nuove opportunità. Impossibile, anzi controproducente per ognuno di noi – qualunque sia il nostro business – ignorare o sottovalutare questi fenomeni. Senza tuttavia cadere nell’estremo opposto: farsi prendere dall’ansia di pensare che tutto quello che un tempo funzionava oggi non serva più. E convincersi – facendo l’esempio della comunicazione – che sia obbligatorio dedicare tutte le attenzioni e risorse a quello che gira intorno al web, abbandonando di punto in bianco i metodi tradizionali di lavoro e di marketing. La soluzione ideale è certamente la creazione di un giusto mix per la propria strategia di comunicazione (si badi bene, non è solo un discorso che riguarda Internet e carta stampata ma è una considerazione di più ampio respiro). Detto questo, possiamo concludere dicendo che, in un futuro per molti versi incerto, l’outdoor costituirà senza dubbio uno dei punti fermi della società. Nonché un’ottima opportunità di realizzazione e business. A patto di viverlo con passione, professionalità e di saper tenere il giusto passo.

Editore Sport Press Srl Presidente: DANIELE DE NEGRI Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: RICCARDO COLLETTI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) - Tel. 0362.600469 - Fax 0362.600616 Email: redazione@outdoormag.it Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 - Email: redazione@outdoorusa.net Website: www.outdoorusa.net Anno 4 - N.10 / 2011 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti. Questo numero è stato chiuso in redazione il 18 ottobre 2011

PEOPLE

Action to Sport distributore di O-Range Action to Sport Srl, società guidata da Beniamino Bozano, è il nuovo distributore di O-Range, azienda Italiana che dal 1997 disegna e sviluppa prodotti dal design accattivante e innovativo, oltre che tecnologicamente “intelligenti”. Dopo una prima presenza all’ultima edizione di Pitti Immagine Uomo, il marchio O-Range ha trovato ampio respiro presso l’utente attento alle mode e all’importanza della qualità. La particolare costruzione brevettata e la vocazione al design con un’attenzione ai più piccoli dettagli garantiscono piena soddisfazione a tutti gli acquirenti dei suoi prodotti nelle svariate condizioni di utilizzo. Il prodotto ORange è un Eye-Catcher in ogni luogo dove è esposto. Le O-Range thin bags ruotano intorno ad un nuovo concetto di borsa che permette di portare cose di poco volume in totale comfort. Grazie alla costruzione Special Glued Construction e a materiali assolutamente hi-tech, sono assolu-

tamente confortevoli e super leggere. La tecnologia delle Thin Bags utilizza una combinazione di materiali elastici, poliuretano con trattamento waterproof. Il tutto assemblato Seamless, totalmente senza cuciture. Sono inoltre equipaggiate con il sistema ORange Solar Charge System, una tecnologia che converte l’energia solare in elettricità per ricaricare e far funzionare i vari strumenti portatili, lontano da ogni presa elettrica. Per la distribuzione Action to Sport srl si avvale di una rete di agenti professionali che copre tutta l’Italia e dal punto di vista della comunicazione può contare su una stretta collaborazione con media, atleti e organizzatori di eventi.Gli altri brand attualmente distribuiti da A2S sono: Naish Hawaii, Flojos California, Bula, Ogio, 10Peaks. info@action2sport.com www.o-range com

Prowinter 2012 apre allo sci alpinismo L’edizione 2012 di Prowinter, fiera internazionale del noleggio e dei servizi per gli sport invernali, aprirà le porte a una nuova disciplina: lo sci alpinismo. La novità è stata discussa venerdì 16 aprile dal direttore di Fiera Bolzano Reinhold Marsoner insieme a diversi protagonisti del settore: Ennio Dantone, Devis Zasso, Massimo Dondio, John John, Carlo Ceola di Dolomiti Sotto le Stelle, Diego Amplatz di Sport Amplatz, Stefano Mottini, Oscar Angeloni, Mauro Bonvec-

chio per la FISI, Riccardo Selvatico di ISMF e Maurizio Torri di sportdimontagna.com. Prowinter intende così applicare la sua formula vincente anche al settore dello scialpinismo, che da una decina d'anni vive una crescita significativa, appassionando un pubblico sempre maggiore. L’edizione 2012 andrà in scena dal 18 al 20 aprile in contemporanea con Alpitec 2012, fiera internazionale specializzata per la tecnologia alpina e invernale.

Il rapporto sulla sostenibilità di Salewa

Il gruppo Salewa crede fermamente nell'importanza della Corporate Social Responsibility (CSR) e da lungo tempo ha creato al proprio interno un gruppo di lavoro internazionale guidato da Ruth Oberrauch, primogenita di Heiner Oberrauch, fondatore del gruppo Oberalp. La strategia CSR ruota intorno alla “persona” in quanto essere umano: il benessere dei dipendenti, ma anche dei cittadini dove le diverse filiali hanno sede, è infatti da sempre al centro delle attenzioni dell’azienda e della famiglia Oberrauch. La strategia CSR prende in considerazione anche gli aspetti ecologici e di sostenibilità ambientale, la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute, aggiornamento e formazione costanti, diversità e pari opportunità. Il gruppo di lavoro si è posto poi l'obiettivo di avviare iniziative di sostegno a livello internazionale, come il supporto alla rina-

scita di un villaggio boliviano sulle Ande. Elvira (vedi foto), grazie alle donazioni natalizie dei dipendenti di Salewa (decuplicate dall'azienda). Il prossimo villaggio di cui il gruppo si occuperà si chiama Laime, sempre sulle Ande boliviane. In maniera analoga, il gruppo sta finanziando un progetto in Nepal che prevede la formazione delle donne sherpa come guide alpine e di trekking. Ma le basi per un'economia responsabile si devono costruire innanzitutto nel proprio paese. In questo senso il nuovo quartier generale di Bolzano è stato concepito in modo da essere quasi totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico. Inoltre, grazie alla partnership con bluesign, la produzione Salewa viene oggi certificata. Perché per l’azienda la tutela dell'ambiente ha priorità assoluta, sia nell'impiego dei diversi materiali sia nel processo di sviluppo.

Nuovo country manager per Amer Sports La filiale italiana di Amer Sports, gruppo di riferimento del mondo sportivo con i marchi Salomon, Wilson, Atomic, Arc’teryx, Precor, Suunto e Mavic, ha annunciato una new entry nel proprio assetto societario. Dal 3 ottobre infatti Emilio Morabito ha iniziato a svolgere il ruolo di country manager Amer Sports Italia, ed è stato inserito nel team Europe South Zone Management guidato da Pierre-Louis Radius. Appassionato di sci e tennis, Emilio oltre a un’esperienza in Sara Lee come sales director, ha passato oltre 17 anni nel sales e marketing di aziende del largo consumo quali Reckitt Benckiser, Henkel ed Unilever. “Amer Sports è un’impor-

Emilio Morabito

tante realtà, con voglia di crescere, idee chiare e programmi specifici riguardanti lo sviluppo”, ha commentato Morabito. “Sono orgoglioso di unirmi a un Team vincente come quello Italiano per poter contribuire a un futuro di successo. Insieme lavoreremo per cogliere le potenzialità del nostro forte portafoglio di brand”.

Maurizio Giordani new entry in Karpos L’azienda Manifattura Valcismon Spa, specializzata nel mercato dell’abbigliamento da ciclismo e dello sci nordico con il marchio Sportful, ha intensificato da alcune stagioni i suoi investimenti, diversificandoli anche in aree vicine all’outdoor. Il lancio nel 2007 della linea di abbigliamento Karpos è stato molto positivo in tal senso, tanto da far crescere la linea sia in termini di collezione che di fatturato, non solo nel mercato italiano ma anche in altri paesi alpini ed extra europei. Proprio per questo motivo si è deciso di compiere un ulteriore passo in

avanti annunciando l’inserimento nello staff Karpos di Maurizio Giordani, che affiancherà e supporterà il team di lavoro che annovera al suo interno anche Manrico Dell’Agnola. Giordani gestirà l’area di sviluppo delle collezioni già a partire dalla Spring Summer 2013 e il suo coinvolgimento prevede la gestione commerciale diretta di alcune aree del mercato italiano in qualità di agente. L’esperienza maturata da Maurizio Giordani nella sua carriera alpinistica e professionale sarà certamente un fattore di forte impulso alla crescita di Karpos.

Gontero: nuovo record italiano speed Il climber torinese Leonardo Gontero e la palestra Salewa Cube sono recentemente saliti agli onori della cronaca sportiva. Domenica 25 settembre infatti, in occasione del Trofeo Equivelox, terza tappa di Coppa Italia Speed, è stato ulteriormente ritoccato il record italiano della disciplina. A ottenerlo, con una prestazione veramente superlativa, Leonardo Gontero, della B-Side di Torino, che oltre a dominare la prova senior maschile, ha fermato il cronometro a 7”21, un tempo che lo colloca in vetta nel ranking nazionale speed. Teatro dell’evento il nuovo impianto

sportivo Salewa Cube di Bolzano, che ha così vissuto veramente nel migliore dei modi il suo battesimo agonistico, regalando altre grandi prestazioni come il 14”10 della vincitrice senior femminile Federica Mingolla. Nella categoria junior, record provinciale dell’astro nascente Andrea Ebner, con il tempo di 17”31.

Tre speaker d’eccezione per The North Face The North Face ha deciso di celebrare la prima ascesa invernale assoluta al Gasherbrum II, tredicesima vetta più alta al mondo (8.035 mt), compiuta lo scorso 2 febbraio da Simone Moro, Denis Urubko e Cory Richards. Per farlo ha scelto di organizzare un evento itinerante europeo: The North Face Speaker Series, con protagonisti gli stessi alpinisti. Il tour, presentato insieme a Primaloft e supportato da Jeep, si svolgerà lungo il mese di novembre in cinque città europee: Torino (8/11), Barcellona (10/11), Mosca (12/11), Monaco di Baviera (15/11) e Londra (17/11). Sul palco Simone Moro, Denis Urubko e Cory Richards condivideranno le emozioni e le storie vissute durante gli incredibili 37 giorni passati durante la

spedizione invernale, contrassegnate da durissime condizioni meteo, temperature glaciali fino a -46 gradi, violente bufere di neve e venti fortissimi. Gli alpinisti racconteranno agli spettatori i momenti più topici, come l’enorme valanga che li ha sorpresi durante la discesa verso il campo base. A completare la serata verranno proiettati il film della spedizione e le foto scattate da Cory Richards. I biglietti per le varie tappe saranno disponibili gratuitamente, per un limitato lasso di tempo sul sito. Solo i più veloci potranno aggiudicarseli per partecipare a uno degli appuntamenti europei di The North Face Speaker Series tour. Inoltre, seguendo The North Face su Twitter, sarà possibile vincere un pass Vip per ogni tappa del tour.



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INIZIATIVE

NUOVE APERTURE

The North Face Explore Fund, annunciati i progetti Sono stati selezionati i nomi delle 35 organizzazioni no-profit che beneficeranno del contributo di 2.500 euro concesso da The North Face in occasione della prima edizione del progetto Explore Fund. Il fondo paneuropeo vuole favorire le organizzazioni no-profit che incoraggiano i giovani ad avvicinarsi al mondo outdoor. Da maggio ad agosto sono state 265 le domande di finanziamento richieste da tutta Europa tramite l’apposito form online. Il maggior numero di richieste (217) proviene dalla Gran Bretagna, che vanta il più alto numero di progetti approvati: 24. Il secondo paese per numero di richieste di finanziamento inviate (14) è stata la Germania; di questi progetti ne sono stati selezionati 4. Dall’Italia e dalla Polonia sono state inviate rispettivamente 6 e 13 richieste, ma ne sono state accolte 2 per

entrambi. Belgio, Estonia e Svezia hanno presentato un solo progetto a testa, che comunque è stato accettato. Tra i membri del team che ha valutato le candidature vi erano anche Simone Moro ed Eric Pansier, marketing director di The North Face EMEA, che ha commentato: “Per più di 40 anni abbiamo cercato di incoraggiare le persone ad avvicinarsi al mondo dell’outdoor attraverso atleti, escursioni ed eventi. Ora è arrivato il momento di svolgere un ruolo più importante con l’avvio di un movimento globale. In quest’ottica il programma The North Face Explore Fund è il primo tassello di una serie di iniziative che saranno adottate. Sono ansioso di vedere la realizzazione dei progetti che abbiamo deciso di sostenere per aiutare bambini e futuri esploratori a scoprire la natura”.

Anche Atomic nel documentario sulla famiglia Wells Negli ultimi due anni la serie web Winter of Wells è diventata un vero cult: centinaia di migliaia di spettatori hanno seguito i 22 episodi del documentario online su Jossi Wells e la sua famiglia. Il regista Tim Pierce, creatore della serie, ha iniziato a girare ai primi dell’anno un documentario in DVD su Jossi, Byron, Beau e Jackson Wells, oltre ai loro genitori, Bruce e Stacey. “La storia della famiglia Wells è una delle favole più entusiasmanti che ci siano mai state nello sport d'azione”, spiega Pierce. Che aggiunge: ”Ecco perché voglio presentare questa famiglia unica, che ha generato quattro dei freeskier più talentuosi al mondo”. Jossi Wells (21 anni) è infatti campione in carica della Dew Tour Cup, campione AFP Halfpipe e campione del mondo generale AFP; Byron (18 anni) ha ottenuto il suo primo podio al Dew Tour di

Snowbasin la scorsa stagione; i fratelli più giovani Beau-James (15 anni) e Jackson (13 anni) stanno facendo piazza pulita vincendo tutte le gare delle loro categorie. La parte più importante del documentario è naturalmente l’azione sulle discese, con tutti e quattro i fratelli che adoperano la stessa attrezzatura Atomic. “Il DVD sarà una sorta di Winter of Wells al quadrato: tutto è più grande, più entusiasmante e più spettacolare di qualunque altra cosa abbiano mai visto i nostri fan" afferma Jossi. L'ultimo episodio web della serie include un trailer (dietro le quinte) che dà l’idea di come sarà il documentario. Winter of Wells – The Documentary sarà disponibile on-line e in DVD a partire dall’autunno 2011.

Inaugurato a Bolzano il nuovo MountainSpirit Il punto vendita MountainSpirit, attivo da oltre 7 anni a Bolzano e recentemente premiato dalla nostra rivista come Best Outdoor Shop 2010/2011 d’Italia, di fronte alla sempre più crescente domanda ha deciso di spostarsi in un nuovo punto d’incontro, sito in via Dodiciville 8b, a poca distanza dal vecchio negozio. Il nuovo shop è stato inaugurato il 22 settembre alla presenza di un folto pubblico e di rappresentanti di alcune delle più importanti aziende outdoor, provenienti non solo dall’Italia. Grazie ai suoi tre piani di superficie il negozio offre una scelta ancora più vasta, completa di marchi top come di nuovi, oltre alla consulenza sempre competente e attenta al cliente. Unica nel suo genere è la nuova stazione per il noleggio, che durante la stagione invernale offrirà non solo sci e scarponi da sci d’alpinismo, ma anche tutti gli ulteriori accessori come apparecchio LVS, sonde e pale o zaini ABS. In estate invece non mancheranno tutti gli articoli importanti per scalate e arrampicate, tour

in alta montagna o sui ghiacciai. Oltre ai posti parcheggio davanti al punto vendita, è possibile posteggiare l’automobile nella vicina stazione della funivia del Renon, per la quale il negozio offre 1 ora di sosta gratuita per ogni acquisto. Per saperne di più e per un ampio focus sull’inaugurazione non perdetevi il prossimo numero di Outdoor Magazine.

Covent Garden ospita il 1° store londinese Patagonia

www.atomicsnow.com Con l’intento di incrementare la sua visibilità sul mercato europeo, Patagonia ha inaugurato il suo primo negozio a Londra. Situato a Covent Garden, si estende su una superficie di 400 mq e propone a scaffale l’intera offerta del brand, dai prodotti più tecnici per alpinismo, sci e snowboard, alla linea lifestyle, alla nuova collezione footwear. Come per tutti gli altri store Patagonia, anche lo spazio in Covent Garden è in linea con la volontà del marchio di scegliere luoghi storici mantenendone l’integrità. Il negozio di Londra sorge quindi in un edificio parte della birreria Watney Combe & Reid fondata nel 1837, all’interno della quale veniva prodotta la birra Watney’s Red Barrel. Inoltre lo scantinato era adibito a magazzino di frutta e verdura che venivano poi vendute al mercato di Covent Garden. Il negozio

ospiterà svariati eventi quali surf e snow movie nights e presentazioni letterarie. Non mancheranno incontri con gli ambasciatori del brand tra cui Matt Helliker e Jon Bracey, che commenteranno la loro recente spedizione di successo in Alaska, o Lynn Hill e i vincitori del Piolets d’Or Nico Favresse e Sean Villanueva. Ogni mese saranno inoltre organizzati meeting per incentivare i clienti a divenire parte della community Patagonia. Da ultimo, in linea con la responsabilità ecologica del brand, il negozio sarà a disposizione di gruppi ambientali. Il calendario delle attività sarà aggiornato sulla pagina Facebook del negozio e su Twitter. Lo store è gestito in collaborazione con Outside Ltd, che si è già occupato con successo del negozio inglese Patagonia Hathersage di Peak District.

Timberland apre il suo 2° punto vendita a Napoli Timberland ha inaugurato il 15 settembre il suo secondo store a Napoli, il primo Footwear Plus 2.0 della città partenopea. Si tratta di un eco-conscious store sviluppato su un’area di 25 mq, sito all’interno di un edificio storico nella zona pedonale di via Scarlatti 199, quartiere Vomero, focalizzato unicamente sull’offerta di calzature. Il brand, attraverso il format Footwear Plus 2.0, ha creato una nuova filosofia di eco-conscious fitting: per far fede al proprio impegno nella tutela dell’ambiente, Timberland ha realizzato il punto vendita usando processi e strumenti a basso impatto. I materiali, gli accessori e l’arredamento

sono riciclati e rivivono all’interno del punto vendita una seconda vita: i pavimenti e gli impianti sono realizzati con legno 100% riciclato, le vernici e i sigillatori utilizzati contengono un ridotto livello di composti chimici, le lampadine utilizzate hanno una vita media di 35.000 ore, circa 8 anni, contro invece quella delle normali alogene la cui durata media è pari a 12.000 ore, 3 anni. Al fine di rendere il cliente partecipe della natura della struttura e per evidenziarne le caratteristiche green, il negozio dispone all’interno di piccole targhe che indicano la provenienza di ogni materiale: riciclato, recuperato o sostenibile.


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SALVA CON NOME European Outdoor Film Tour 2011, ben 11 tappe in Italia

L’European Outdoor Film Tour, coprodotto da Mammut, Gore–Tex e Moving Adventures, da oltre dieci anni segue da vicino tutto ciò che più entusiasma l’appassionato di outdoor, portando in tour per l’Europa un unico lungometraggio della durata di circa 120 minuti. In esso è contenuta una selezione dei migliori documentari e film outdoor internazionali, riguardanti arrampicata, sci, mountain bike e molto altro ancora, un’opera cinematografica unica ed entusiasmante. Il lungometraggio sarà presentato in otto Paesi europei dall’Olanda all’Italia, passando per la Germania, la Francia, l’Austria, il Belgio, la Svizzera e il Lussemburgo. Il tour italiano avrà inizio a Trieste il 27 ottobre e si concluderà l’8

novembre a Bressanone (BZ), per un totale di undici appuntamenti: 28 ottobre a Udine, 29 a Pordenone, 1 novembre a Paese (TV), il 2 a Torino, il 3 a Brescia, il 4 a Trento, il 5 a Bolzano, il 6 a Brunico (BZ) e il 7 a Merano (BZ). In questa edizione dell’EOFT saranno l’avventura e lo sport estremo a tenere incollati allo schermo gli occhi degli spettatori: spedizioni glaciali, arrampicate vertiginose, equilibristi sospesi, mountain biking piroettante e freeski spericolato. È possibile acquistare i biglietti in prevendita a 12 euro presso i negozi Sportler e Sportland, oppure la sera della proiezione a 14 euro. www.eoft.eu

MHdays, un’innovativa fiera virtuale del turismo in 3d Manca oramai poco meno di un mese a MHdays, la prima fiera virtuale del turismo in 3d dell’area di Milano, comprendente le province di Milano, Monza, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Sondrio, Lodi e Pavia. La manifestazione fieristica, organizzata in collaborazione con le province interessate, si svolgerà dal 23 al 25 novembre 2011, dalle ore 9 alle ore 22, in ambito virtuale 3D all’indirizzo web www.mhdays.com. In contemporanea e in ambito fisico sarà ospitata anche da alcune strutture alberghiere site nelle province interessate. MHdays.com è un progetto di promozione e sviluppo dell’attività turistica che utilizza una piattaforma virtuale innovativa per far

incontrare buyer con operatori dell’offerta turistica e fornitori di servizi collegati. La piattaforma ospitante è quella di Hyperfair, azienda con headquarter in Silicon Valley e sede di R&S a Lecco. Nata nel 2009 e ammessa alla Start Cup Lombardia, ha vinto un premio speciale offerto dalla CCIAA di Lecco grazie alla creazione di una tecnologia unica al mondo, finalizzata a effettuare fiere virtuali sul web in ambiente 3D. La piattaforma permette a visitatori ed espositori di interagire tramite un proprio avatar, scambiarsi biglietti da visita, chattare o comunicare con Skype. www.mhdays.com

International Mountain Summit, una 3a edizione ricchissima È tutto pronto per la terza edizione dell’International Mountain Summit, il festival della montagna che si terrà come sempre a Bressanone (BZ) nei giorni che vanno dal 21 al 30 ottobre. Molto ricco il programma 2011, che prevede numerose attività di vario genere, come Talk, Discussion, Congress, Walk (con il supporto di Gore e Aku che fornirà le scarpe ai partecipanti), Climbing, Film, Photo, Slackline e AVS Boulder festival. Tra gli appuntamenti più attesi del primo fine settimana IMS il congresso “Arrampicata e salute”, venerdì 21, e le discussioni “Tragedie di montagna”, sempre di venerdì, e “Spiritualità e montagna”, prevista invece domenica 23. Durante il weekend sarà inoltre possibile per tutti partecipare agli Arc’teryx Climbing Days, presso la falesia Burgkofel di San Lorenzo, nei pressi di Brunico, insieme ad alcuni atleti internazionali. Stanno andando letteralmente a ruba i biglietti per le conferenze IMS di alcuni grandi protagonisti del mondo climbing e alpinistico: Stefan Glowacz, Chris

Sharma, Dean Potter, i fratelli Huber, Adam Ondra. Non mancheranno ovviamente i due grandi appuntamenti sportivi che contraddistinguono l’IMS 2011: la Slackline World Championship 2011 by Kiku, giunto alla sua seconda edizione, con l’elite mondiale della disciplina, e il Boulder Festival organizzato dall’Alpenverein Südtirol, che lo scorso anno ha attirato più di 4.000 appassionati. Inoltre, durante tutta la durata del summit, numerose saranno le possibilità di partecipare ad attività Climbing e Walk insieme a professionisti e atleti mondiali. Fra gli altri momenti rilevanti, vi sarà anche la conclusione dell’IMS Photo Contest by Kiku, sponsorizzato da Gore e Aku. Da sengalare infine il congresso “Sport e bosco quali limiti?”, in programma venerdì 28. A pochi giorni dall’inizio il festival della montagna sta riscuotendo già un grosso successo, come dimostrano le cifre relative a internet: non a caso l’IMS si sta avvicinando alla soglia dei 900.000 hits su Google.

Telemark Snow Events, ecco le proposte del nuovo progetto

Dopo tre anni di lavoro passati a promuovere la disciplina del telemark in Italia, Telemark Snow Events (TSE) ha deciso di concretizzare il progetto ideato nel 2010. Con l'ausilio di 50 promoter dislocati su tutto il territorio nazionale, sono state inserite importanti novità che rispondessero in maniera migliore alle esigenze riscontrate sul campo durante i numerosi eventi organizzati. Attraverso l’azione per la promozione e la divulgazione del telemark, TSE vuole passare all’utente la giusta motivazione, il giusto stimolo e le giuste opportunità affinché sia più immediato scoprire e appassionarsi a questo elegante e divertente modo di sciare. Pertanto

il promoter dovrà essere in grado di divulgare attraverso un percorso alcune notizie indispensabili alla gestione dell’attrezzatura nel minor tempo e nel modo più efficace possibile. Il primo passo è costituito da “Le azioni per l'apprendimento rapido e irreversibile delle sensazioni del Telemark” (Telemark Imprinting), due ore completamente gratuite per chi vuole approcciarsi per la prima volta alla disciplina. Terminato questo momento, il promoter dovrà aver trasmesso al nuovo utente l’entusiasmo sufficiente per proseguire l'apprendimento presso le figure istituzionali quali Maestri di sci o Istruttori nazionali FISI dislocati sul territorio nazionale, con i quali TSE collabora per l'organizzazione di Corsi Base o di Clinic: “La clinica del movimento per conoscere e fissare le sensazioni indispensabili per la sciata a Telemark” (Telemark Clinic), dedicato a chi già sa sciare, “Sciare in Freeride con le Guide Alpine di TSE” (Telemark Freeride), perfetto per chi pratica il telemark, freeride, scialpinismo, e desidera l’emozione del fuoripista. Infine esiste una proposta adatta ai più giovani, per nuove ed emozionanti sensazioni con consapevolezza e in sicurezza: “Sciare in FreeStyle con gli esperti di TSE” (Telemark Freestyle). www.telemarksnowevents.it

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GREEN CORNER

PARTNERSHIP

“Our Common Waters”: la nuova campagna Patagonia In un’ottica di rispetto dell’ambiente in cui viviamo, Patagonia ha presentato una campagna dedicata alla salvaguardia dell’acqua. Si tratta di “Our Common Waters”, con la quale Patagonia porta alla luce la necessità di bilanciare il bisogno d’acqua degli esseri umani con quello di animali e piante. I punti cardine di questa campagna sono sensibilizzare i clienti a ridurre il loro consumo idrico e comunicare le misure sul risparmio d’acqua adottate dall’azienda, evidenziando la connessione tra il pericolo del decremento delle fonti idriche con quello della scomparsa di biodiversità. Casey Sheahan, presidente e amministratore delegato di Patagonia, ha dichiarato: “Una parte essenziale di questa campagna è l’attenzione

che Patagonia ha prestato al costo in termini d’acqua per fare business, al modo di utilizzo di questa e agli sforzi intrapresi per ridurne l’uso”. La campagna è stata lanciata lo scorso febbraio con l’invio di oltre 300mila email ai clienti e con l’aggiornamento del sito della compagnia con informazioni utili. Lisa Pike Sheehy, direttrice di Patagonia per l’environmental initiatives, ha commentato: “La crisi dell’acqua è globale e nonostante questo la presa di coscienza generale non ha raggiunto un livello di consapevolezza tale da poterla affrontare: siamo tutti colpevoli allo stesso modo. Our Common Waters è un’opportunità per istruire noi stessi e i nostri clienti sull’argomento ma, ancor più, è un’opportunità per agire”.

La collezione Vaude PE 2012 è Green Shape al 73% Vaude porta avanti un programma di ricerca nella realizzazione di prodotti “puliti” realizzati in conformità con gli standard bluesign. Un grande passo avanti è stato fatto ad esempio nella collezione PE 2012, nella quale il 73% dei capi firmati Vaude porterà il marchio di qualità Green Shape. Inclusi nella gamma ci sono giacche leggere realizzate con la membrana Sympatex, pantaloni da alpinismo super comfort, sacchi a pelo “Made in Germany” e una linea di tende super tecniche. Ma particolare attenzione

è stata rivolta alla linea zaini, arricchiti con cintura per fianchi, spallacci, sistema dorsale, suddivisione degli scomparti, fibbie e dispositivi di fissaggio. Da tempo questi prodotti sono caratterizzati da perfezione tecnica, durata e utilizzo di materiali ecologici. Tant’è che la collezione SS 2012 conta 15 nuovi modelli di zaini etichettati con l’ambito label “bluesign approved fabric”. In foto il modello Challenger 35+10, premiato con il Gold Outdoor Industry Award.

Repreve Textile Takeback Program by Unifi e Polartec Unifi Inc. continua a promuovere il suo innovativo Repreve Textile Takeback Program nel settore del tessile riciclato. Questo programma si propone di dare una seconda possibilità ai milioni di chilogrammi di ritagli di tessuto che ogni anno finiscono in discarica grazie alla procedura che consente di ottenere le fibre riciclate Repreve. Polartec sarà partner di Unifi nel lancio di questo programma unico, in grado, per la prima volta, di rendere possibile il riciclaggio di diversi tipi di tessuto in poliestere, compresi quelli provenienti dalla catena di distribuzione e dal circuito postconsumo, ottenendo in tal modo la rivoluzionaria fibra Repreve Takeback Fiber. Sia Unifi che Polartec hanno lavorato a stretto contatto con il produttore USA di abbigliamento militare Peckham Inc. per mettere a punto un processo capace di riciclare gli scarti di tessuti Polartec: il risultato è il nuovo filato Polartec Repreve 100, realizzato con una miscela composta da bottiglie di plastica riciclate e tessuti riciclati, che sarà utilizzato per produrre tes-

suti ad alta prestazione Polartec destinati al mercato outdoor. “In un ciclo produttivo tradizionale, una quantità compresa tra l’8 e il 15% dell’intera produzione tessile viene scartata dopo aver realizzato la procedura di taglio”, ha commentato Andy Vecchione, presidente e ceo per Polartec. “In genere questi scarti vengono utilizzati per realizzare imbottiture o, semplicemente, finiscono nelle discariche. Oggi possiamo utilizzare questa enorme quantità di materiale per creare nuovi tessuti Polartec ad alta prestazione di primissima qualità. Polartec è stato pioniere nella creazione dei primi tessuti riciclati, e nei decenni abbiamo sempre rinnovato l’impegno per ridurre l’impatto ambientale della nostra attività. Nel 2011 oltre il 40% della nostra produzione totale utilizzerà il filato riciclato Repreve 100, e ci aspettiamo di aumentare questa percentuale nel 2012”. Nel breve periodo il programma Repreve Textile Takeback Program verrà ampliato coinvolgendo altri partner qualificati.

Beber e Millet insieme per il progetto doloMITICHE Si è concluso lo scorso mese il tour itinerante “doloMITICHE – opere d’arte a cielo aperto” che tra maggio e settembre ha visto la guida alpina Alessandro Beber ripercorrere e valorizzare alcune delle vie che hanno fatto la storia dell’arrampicata nelle Dolomiti. Al suo fianco Millet, che gli ha fornito tutta l’attrezzatura necessaria per l’impresa (abbigliamento, zaini, scarpe e corde). La selezione degli itinerari è stata fatta privilegiando i percorsi meno noti,

proprio per “riportare alla luce” alcuni capolavori semi-dimenticati, spaziando da quelli del Gruppo del Brenta al Catinaccio, dalle Pale di S. Martino al Gruppo SellaPordoi, fino alla Marmolada, alla ricerca delle pareti simboliche e più affascinanti. Un progetto di alto valore culturale e sportivo, efficace sinergia tra uomo e montagna, ispirazione e testimonianza per il grande mondo Millet. Alessandro ha realizzato numerosi video sulle vie che ha percorso, disponibili sul sito www.visittrentino.it.

PDG e PrimaLoft: bis di collaborazioni per Dynafit Importante novità per Dynafit, che il prossimo anno sarà fornitore ufficiale della Patrouille des Glaciers, una delle più importanti gare di skitour al mondo. Per l’occasione l’azienda e gli organizzatori del contest hanno sviluppato in sinergia un’esclusiva collezione Dynafit PDG (men, women ed equipment) pensata per lo sci alpinismo agonistico e disponibile da settembre 2011 nello Shop Online Dynafit PDG. La gamma dei prodotti spazia dall’abbigliamento agli accessori, fino all’attrezzatura (zaini e caschi, sci, attacchi, scarponi e bastoncini). La Patrouille des Glaciers si tiene con cadenza biennale dal 1943 ed è organizzata dall’esercito svizzero. I team composti da tre atleti, stando sempre uniti, devono percorrere i 62 km (oltre 4.000 mt di dislivello) che separano Zermatt da Verbier. C’è un’altra importante collaborazione da segnalare: insieme a Prima-

Loft, Dynafit supporterà infatti il tour cinematografico “il meglio dello scialpinismo” che tra ottobre e novembre farà tappa in 17 località tra Germania, Francia, Italia, Austria, Svizzera e Spagna. In occasione del tour e in collaborazione con i più qualificati punti vendita locali, PrimaLoft e Dynafit presenteranno la propria gamma di prodotti per gli appassionati di sci alpinismo di tutti i livelli. In Italia il tour farà tappa a Pinzolo (TN) il 7 novembre e il giorno successivo a Borgo San Dalmazzo (CN). Tra gli highlights il film “Los Andes” dedicato a una spedizione sulle Ande, il documentario sulla vita di Mireia Mirò “Birth of a legend” e il film “X4” che documenta l’impresa di cinque atleti Dynafit che hanno concatenato quattro cime di altrettanti Paesi in quattro giorni. www.dynafit.it

Dryarn per la linea Heavy Underwear di Slam Continua con profitto la collaborazione tra Dryarn e Slam. Per la prossima collezione Salm ha inserito nuovi capi underwear realizzati con la microfibra Dryarn, testata sul campo da alcuni dei più grandi velisti del mondo. Questi capi, grazie alla loro struttura differenziata, sostengono la muscolatura senza costringerla, favorendo la traspirazione. Dryarn, resistente all’usura nonostante i molti lavaggi, leggero e sottile, garantisce agli sportivi agilità nei movimenti e comfort. Gra-

zie alle sue caratteristiche d’igroscopicità consente di trasportare all’esterno del tessuto acqua, sudore e umidità: non assorbendo l’acqua la fibra non aumenta neppure di peso. Dryarn possiede inoltre una capacità d’isolamento eccezionale, capace di mantenere inalterata la temperatura corporea. Resistente all’abrasione, antipilling e antibatterico: l’unione di queste caratteristiche rende altamente performanti i capi realizzati in Dryarn indossati dai velisti nei momenti di massimo impegno fisico.

Mammut partner della Convenzione delle Alpi

Conclusa l’iniziativa “La via dell’acqua” firmata Teva Il 26 agosto gli atleti del Team Teva Italia Francesco Salvato ed Enrico Lazzarotto hanno dato il via all’iniziativa “La via dell’acqua”. Sono partiti dalla Val Veny e, navigando per 750 km in kayak, hanno raggiunto l’8 settembre la città di Venezia, simbolo del collegamento tra uomo e acqua. Obiettivo di questo progetto ecologico-canoistico era quello di indagare lo stato di salute degli ecosistemi fluviali. La spedizione non solo è stata un modo per valorizzare e pubblicizzare il “turismo a impatto zero”. I due atleti hanno infatti raccolto lungo il percorso dati e informazioni sullo stato delle acque, che verranno analizzate scientifi-

camente. L’iniziativa è stata patrocinata da Legambiente, FICK, FICT, UISP, Regione Valle d’Aosta, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Regione Lombardia, Regione Emilia Romagna, Regione Veneto. Main sponsor era Teva, che tra l’altro per tutto il 2011 con l’iniziativa“A Pair for a Foot” destinerà parte dei proventi della vendita di ogni paio di scarpe alla pulizia dei corsi d’acqua mondiali. Da segnalare inoltre che Teva si è impegnata a raggiungere, entro la fine di quest’anno, la salvaguardia di oltre 1.300 km di corsi d'acqua. www.laviadellacqua.info

L’azienda Mammut ha iniziato una partnership con la Convenzione delle Alpi, ente istituito nel 1991 da tutti gli Stati alpini che hanno sottoscritto la Convenzione riconoscendo l’unità territoriale alpina e la necessità di garantire sviluppo e politiche di tutela in modo coordinato. L’obiettivo consiste nel valorizzare il patrimonio comune delle Alpi e nel preservarlo per le future generazioni attraverso la cooperazione transnazionale e il coinvolgimento di istituzioni statali come di enti territoriali, senza dimenticare la comunità scientifica, il settore privato e la società civile. Nello specifico Mammut ha supportato il progetto SuperAlp! 2011, che ha visto 11 giornalisti internazionali attraversare le Alpi (e i maggiori ghiacciai) da Chamonix fino a Bolzano, unicamente con l’ausilio di mezzi sostenibili e senza utilizzare l’auto. Erano presenti le testate italiane

La Rivista del Trekking e Dislivelli, Green Report (Romania), Enviscope e Liberation (Francia), Alpenmagazine (Svizzera), Frankfurter Allgemeine Zeitug (Germania), Alpine Journal (UK), Radio Vox (Slovenia), oltre a una giornalista e scrittrice canadese. Inoltre il 27 agosto, a Ponte di Legno, Mammut ha offerto il proprio contributo per la serata-dibattito dal titolo “Ghiacciai addio, il Presena racconta”, incentrato sulla tematica della tutela ambientale e dei ghiacciai. Il convegno ha voluto porre in evidenza i problemi e le idee per una gestione sostenibile della montagna, partendo dalla situazione del ghiacciaio del Presena, che dagli anni Ottanta in poi si è ridotto del 50% circa. Tra i relatori Marco Onida, segretario generale della Convenzione delle Alpi, e Alberto Trenti, direttore dell'ufficio Previsione e pianificazione della provincia autonoma di Trento.



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EVENTI Spettacolo sotto la pioggia per la Vertical City Race

Si è svolta a Torino, nella giornata di domenica 18 settembre, la seconda edizione della Vertical City Race, gara multi-sport a squadre ideata e organizzata dall’Associazione sportiva torinese Verticalife. La gara si è svolta lungo un tracciato che comprendeva sei differenti discipline (trail-running, mountainbike, kayak, teleferica tirolese, arrampicata e orienteering) ed è stata resa ancora più adrenalinica grazie all’agguerrita concorrenza, con squadre provenienti da diverse regioni d’Italia, oltre che delle avverse condizioni meteo che hanno reso molto più difficili le discese dal colle della Maddalena e dalla Basilica di Superga. La vittoria finale è andata alla squadra X Terra, composta da Gabriele Vergano, Matteo Marchisio e Francesco Dutto, che ha tagliato con il tempo finale di 3h e 8’. Secondo classificato il team di Torino Triathlon (3h 14’), seguito dal TriathlonCoach.it team (3h 18’). Sul fronte femminile è stato il team emiliano Pedini Iret a conquistare il gradino più alto del podio con il tempo di 5h e 13’, mentre al secondo posto è giunto il team Eme. I team vincitori sono stati accolti e premiati al traguardo dal grande campione di Ultra-trail Marco Olmo, testimonial d’eccezione della competizione. Da segnalare l’importante supporto di Ferrino quale sponsor tecnico della Vertical City Race.

Alla Milano Vertical Sprint trionfano Dold e Belotti Il runner tedesco Thomas Dold e l’italiana Valentina Belotti hanno trionfato domenica 25 settembre sui 39 piani e 866 gradini del Palazzo Lombardia, a Milano, 6a tappa del Vertical World Circuit 2011. Dold, in cerca del terzo titolo mondiale dopo quelli del 2009 e del 2010, ha chiuso la gara nel tempo record di 3’46”, lasciandosi alle spalle la giovane promessa polacca Piotr Lobodzinsky, secondo in 3'57”, e l’italiano Fabio Ruga, terzo in 4'04". Il tedesco domina anche la classifica generale. Un tempo record, 5’03”, è stato ottenuto anche dalla Belotti, in grado di battere la campionessa neozelandese Melissa Moon (team Vibram FiveFingers), che si è dovuta accontentare del secondo posto, davanti a un’altra italiana, Ivonne Martinucci. Sesto posto per Cristina Bonacina (team Vibram FiveFingers), che mantiene la testa in classifica generale. Al via erano presenti ben 154 atleti, provenienti da 12 paesi in tutto il mondo. Il circuito, dopo le tappe sulla Vienna’s Millenium Tower, sul Vietnam’s Bitexco e a Singapore, si chiuderà il 3 dicembre in Brasile. www.verticalrunning.org

www.verticalcityrace.it

Di Centa si riconferma primo al Gran Prix Sportful di skiroll

Skyrunner World Series final: doppio dominio iberico Il campione olimpico Giorgio Di Centa è riuscito a conquistare per la terza volta la vittoria nel Gran Prix Sportful, gara di skiroll giunta alla 33a edizione che prevede un tracciato di 9,5 km da Pedavena a Croce d’Aune. Il fondista italiano, con il tempo di 30’39”08, ha migliorato di un minuto circa il tempo ottenuto nel Gran Prix 2010, riuscendo in tal modo a lasciare indietro Thomas Moriggl e Valerio Checchi, giunti rispettivamente secondo e terzo. Tra le donne si è confermata al primo posto l’ucraina Valentyna Shevchenko, alla seconda vittoria consecutiva, fermando il cronometro a 37’44”02. Dietro di lei sono giunte la vincitrice della Marcialonga Seraina Boner e Virginia De Martin. “Mi sento bene e sentivo che era la mia giornata”, ha commentato soddisfatto Giorgio Di Centa, “era caldo, ma con lunghi tratti di asfalto nuovo si ‘skirollava’ che era un piacere e si correva molto più che l’anno scorso. Mi sono proprio divertito. Dopo tre mesi e mezzo di infortunio al tendine, quest’estate ho dovuto fare molto skiroll come riabilitazione e il Gran prix di oggi per me era la prova del nove per vedere a che livelli di preparazione sono arrivato. Ero molto preoccupato di non riuscire a tenere ritmo e fatica e invece sono molto contento, ho avuto la conferma che il lavoro sta andando bene anche se c’è ancora da fare. In Coppa del mondo ci sono avversari di livello altissimo. Lo stesso norvegese Peter Northugg è fortissimo anche negli skiroll, mi avrebbe dato filo da torcere oggi”. “É stato molto più faticoso dell’anno scorso”, ha raccontato invece la Schevchenko. “Era molto caldo e ho dovuto rallentare per bere un po’ d’acqua, cosa che in passato non ho mai fatto. Ho visto che riuscivo a controllare le avversarie tenendo il mio ritmo e sono andata avanti così senza forzare troppo. Questo percorso lo conosco bene e mi piace sempre molto”. A seguire le gara anche il ct della nazionale italiana di fondo Silvio Fauner.

Si è concluso il 18 settembre con l’impegnativa finale al Sentiero delle Grigne lo Skyrunner World Series 2011, tour che ha abbracciato 11 paesi in 4 continenti. La pioggia battente, tuoni e fulmini hanno costretto gli organizzatori a ridurre gli originali 43 km previsti e l’impegnativo dislivello, ma la gara si è comunque rivelata molto dura per i 439 partecipanti. Il titolo mondiale è andato infine ai due spagnoli che già primeggiavano i rispettivi ranking, Luis Alberto Hernando, giunto terzo in gara, e Oihana Kortazar, piazzatasi seconda. La vittoria di gara è stata ottenuta invece dall’inglese Tom Owens, che in 2h 23’ 54” è riuscito a tenere dietro un gigante come Kilian Jornet, mentre fra le donne ha trionfato l’italiana Emanuela Brizio, già campionessa del 2009 e nel 2010, che si è prodigata in complimenti verso la Kortazar. I vincitori sono ora chiamati a contendere i 10.000 euro di montepremi della Skyrunner SuperCup sul Mount Kinabalu, Malesia, 22 e 23 ottobre, insieme ad altri campioni della disciplina. www.skyrunning.com


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DATA & STATISTICS

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ESTERI

Il mercato sportivo globale ISPO Distributor Matchmaking: appuntamento a Shanghai Canada: nuova frontiera cresce nel 2010 del 4% per il brand Jack Wolfskin ISPO ha deciso di espandere il proprio concet- raggiungendo una posizione di successo nell’imNPD Group Inc, società che conduce ricerche economiche di mercato, ha reso noti i risultati del suo quinto studio annuale riferito al mercato sportivo globale e denominato Global Sports Estimate 2011. Stando a questo studio, nel 2010 il mercato sportivo mondiale è tornato a crescere. Le vendite globali dell’attrezzatura sportiva, dell’abbigliamento attivo e delle calzature atletiche si sono attestate nel 2010 a quota 315 miliardi di dollari (226 miliardi di euro), per una crescita del 4% sull’anno precedente. Lo studio evidenzia inoltre che ci sono 7 Paesi nei quali il mercato sportivo ha superato nel 2010 i 10 miliardi di dollari (Usa, Giappone, Germania, Cina, Francia, UK e Italia) e altri 11 Stati con vendite stimate tra i 3 e i 10 miliardi di dollari. In generale i prodotti disegnati specificatamente per un uso sportivo sono evidentemente meno vulnerabili alla crisi economica globale rispetto ai cosiddetti prodotti sport style, ovvero più focalizzati sul fashion che sull’attività sportiva. L’analisi condotta da NPD Group si basa sui dati raccolti dal proprio consumer panel, dalle proiezioni statistiche e dagli studi degli esperti di settore. NPD Group misura l’abbigliamento sportivo e le calzature attive in 10 Paesi che rappresentano il 70% delle vendite sportive mondiali. Per il rimanente 30%, NPD tiene in considerazione i dati della crescita PIL.

La metà degli americani ha praticato outdoor nel 2011

L’Outdoor Foundation ha reso pubblica l’analisi 2011 Outdoor Recreation Participation Report, con un focus sui giovani e sul futuro degli sport outdoor. La quinta edizione della ricerca, che aiuta azionisti del settore, agenzie pubbliche e organizzazioni locali a meglio comprendere i trend del mondo outdoor, è stata condotta online e rivolta a oltre 40mila americani sopra i 6 anni di età. Ha coperto 114 diverse attività outdoor. Essa mostra come l’attività sportiva sia essenziale nella vita americana, soprattutto in riferimento agli sport outdoor. Circa il 50% degli americani con più di 6 anni di età ha infatti praticato sport outdoor nel 2011, per un totale di 137,9 milioni di persone. Per la prima volta la partecipazione tra i 6 e i 12 anni è rimasta stabile anziché diminuire (vedi anche grafico sopra). L’attenzione di adolescenti e giovani è addirittura cresciuta di un punto percentuale. In termini di genere, la partecipazione femminile è cresciuta mentre quella maschile è rimasta stabile o, in alcuni casi, calata. L’attività più praticata è stata la corsa in tutte le sue declinazione (oltre 50 milioni di praticanti con una partecipazione del 18%). Il 55% delle persone ha viaggiato in media un’ora o più per praticare la propria attività. I praticanti hanno per il 57,8% organizzato uscite outdoor passive (picnic, pranzo all’aria aperta, visita di parchi). L’economia, inoltre, continua ad avere un forte impatto sulla partecipazione outdoor. Oltre il 45% può contare su un reddito annuo medi di 75mila dollari, più della metà dei praticanti sono dipendenti e il 42% sostiene che l’economia di casa influisce sulla scelta di uscire. Infine nonostante la situazione economica incerta, il 60% degli entusiasti outdoor ha speso lo stesso denaro del 2010 per la pratica sportiva. www.outdoorfoundation.org/research

to d’incontri per distributori Matchmaking tanto da proporre la piattaforma due volte all’anno, con un secondo appuntamento, dopo quello di ISPO China, che si terrà a Shanghai dal 25 al 27 ottobre 2011. I professionisti dal settore dello sport non ancora coinvolti in Asia avranno così un’ulteriore opportunità di raccogliere informazioni sul mercato e sulle possibilità di sviluppo in questa regione. Diverse marche famose, come Salewa e Haglöfs, hanno già sfruttato questa occasione, trovando dei partner commerciali nei territori asiatici. Il vantaggio del servizio è evidente: “Grazie al nuovo evento, ISPO offre a tutti i professionisti del mercato dello sport un nuovo servizio indipendente dalla fiera. L’obiettivo è di fornire a professionisti del settore dello sport un supporto competente che aiuti loro ad aumentare la propria redditività,

portante mercato asiatico”, spiega Tobias Gröber, responsabile del settore beni di consumo per la Fiera di Monaco. “Il concetto prevede una varietà di componenti di presentazioni e di networking. Oltre alle presentazioni dei brand, incontri individuali, visite ai grandi magazzini e ai negozi specializzati nel settore outdoor, vi sarà anche una cena in cui tutti i partecipanti avranno occasione di conoscersi. L’elemento fondamentale del concetto include tre incontri garantiti con potenziali distributori cinesi, che saranno selezionati dal nostro database di contatti esteso in base a desideri e richieste espresse dalle società partecipanti”, spiega invece Kerrin Mueggeburg, project manager per ISPO Pechino. ISPO China 2012 si terrà dal 22 al 25 febbraio presso il China National Convention Center (CNCC) a Pechino.

Dopo l’acquisizione del marchio da parte di Blackstone Group, Jack Wolfskin ha annunciato un'altra mossa. Il marchio tedesco ha infatti stretto una partnership quinquennale con Double J Fashion Group, allo scopo di entrare nel mercato canadese, ritenuto strategico per una forte azienda outdoor. Il Canada risulta essere una meta perfetta per le avventure outdoor e Jack Wolfskin vuole offrire la stessa gamma di prodotti presente negli altri mercati. Le proposte del brand verranno prevalentemente distribuite tramite i partner di vendita, ma Double J ha anche programmato di aprire una serie di negozi Jack Wolfskin sul territorio canadese. Nei prossimi tre anni saranno infatti inaugurati 100 punti vendita che esporranno l'alta qualità dei prodotti outdoor firmati dal brand teutonico.


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MARKET

MARKETING

PRODOTTI

C.A.M.P. nel registro delle Winter trail protagonista della nuova campagna OutDry L’ultimo GPS Garmin imprese storiche italiane per gli amanti del golf Nell'ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, il sistema camerale nazionale (Unioncamere) ha istituito il Registro delle imprese storiche: in tale contesto la Camera di Commercio di Lecco, tramite il suo Presidente Vico Valassi, ha comunicato a C.A.M.P. l'iscrizione della stessa al Registro. Una notizia accolta naturalmente con grande piacere ed orgoglio da parte di tutto lo staff aziendale. L'iscrizione è avvenuta a seguito di una valutazione storico-scientifica curata da Unioncamere con il Centro cultura d'impresa di Milano e come si legge nella comunicazione "è motivo di grande apprezzamento nei confronti di C.A.M.P., che indubbiamente, ha contribuito allo sviluppo e alla ricchezza del nostro territorio e in generale del nostro Paese". In effetti C.A.M.P. è stata fondata nel 1889 ed ha quindi percorso gran parte della storia d'Italia: da sempre ha la propria sede a Premana (v. foto), piccolo paese di montagna della Valsassina, ma pur avendo mantenuto salde le proprie radici in un contesto poco conosciuto e disagiato, ha saputo esportare nel mondo i propri prodotti, promuovendo così quei valori di passione, competenza, ricerca della bellezza e funzionalità che da sempre contraddistinguono il prototipo della piccola e media impresa italiana nel mondo.

Hot&Fresh: il nuovo brand distribuito da Nov.Ita

Dopo aver utilizzato la figura del celebre alpinista Ueli Steck per la scorsa campagna di marketing, OutDry presenta il nuovo soggetto pubblicitario realizzato in collaborazione con Montrail (vedi pagina 9). La protagonista è la trail runner Megan Lund-Lizotte, che nell’immagine indossa il modello Montrail top di gamma Fairhaven OutDry specifico per terreni bagnati e neve. L’immagine è stata scattata dal pluripremiato fotografo e regista sportivo Kevin Winzeler nei boschi innevati del Colorado, dove Megan vive e si allena

quotidianamente. Oltre alla corsa Megan, che è marketing manager per www.harmonyscott.com, pratica snowboard, sci e golf. Sul fronte trail running, dice che la sua più grande conquista è stata diventare la prima donna americana ad aver vinto la Sierre Zinal, chiamata “la corsa dei cinque quattromila” perché lungo il suo percorso sono visibili cinque vette di oltre 4.000 mt. La sua gara preferita è però la Jungfrau Marathon in Svizzera per il suo panorama spettacolare e comprensivo di cascate, ghiacciai, foreste e arcobaleni.

Columbia presenta il payoff “Trying Stuff Since 1938” Columbia ha recentemente annunciato il nuovo payoff che andrà ad affiancarsi nella parte bassa del logo dell’azienda. Di seguito la spiegazione di questa scelta. “Trying Stuff vi racconta il cuore e l’anima di Columbia, Trying Stuff è quello che noi siamo, la nostra filosofia di base, il nostro modo di fare le cose. Sin dall’inizio non siamo stati a guardare, ci siamo presi dei rischi. Sia che la sfida fosse scappare dall’Europa nazista, avviare un fabbrica di cappelli per poi trasformarla in un’azienda di abbigliamento che ha avuto il coraggio di produrre articoli mai visti prima, quali il Bugaboo, e di rifiutare una ridicola offerta d’aquisto. Siamo un’azienda che ha avuto il coraggio di anticipare l’inaspettato, di essere audace e senza paura. Ogni nostro sforzo ci ha portato a essere quello che siamo oggi, ma ha anche incrementato il livello di aspettativa nei nostri confronti. Abbiamo delle responsabilità da sostenere nei confronti dei nostri clienti, non possiamo sederci sugli allori. Dobbiamo continuare

sulla strada dell’innovazione dei nostri prodotti e delle nostre tecnologie. Non possiamo fermarci adesso. Per mantenere questo slancio è necessario essere ancora più motivati e concentrati sui bisogni dei nostri clienti. Infine, Trying Stuff per noi significa costruire un’azienda che rifletta i nostri personali standard di eccellenza e la nostra passione per l’outdoor. Trying Stuff significa anche creare grandi prodotti, distruggerli e ricostruirli migliori di prima; e poi farlo ancora ed ancora. Significa artigianalità, professionalità e capacità di lasciare nel settore un marchio indelebile che durerà per sempre. Quindi prova, sperimenta, provaci più duramente e poi provaci di nuovo. I successi arriveranno”.

Gli amanti del golf non potranno farsi scappare il nuovo GPS da polso firmato Garmin. Si tratta di Approach S1W, proposto con circa 7.000 mappe di campi europei già precaricate. Lo strumento consente di visualizzare e misurare in modo preciso e affidabile le distanze mentre si è sul green. Approach S1W è disponibile anche in esclusiva versione bianca. Misura le distanze del colpo singolo, funzionando allo stesso tempo come un orologio di altissima efficienza da indossare tutti i giorni. Dopo il suo acquisto sarà sufficiente selezionare la funzione Start Round, scegliere il campo su cui ci si trova e iniziare la partita. Una volta impostato sulla modalità golf, Approach S1W acquisirà i satelliti e visualizzerà l’elenco dei campi che si trovano nelle vicinanze. Selezionato il campo, sarà possibile analizzare le distanze di ciascuna buca, regolate automaticamente in base all’angolo di tiro. Durante le partite, visualizzerà il numero delle buche, dei par e dei passaggi da una buca all’altra. Funzionando anche come GPS contachilometri, terrà traccia delle distanze coperte a piedi durante la partita. Robusto e impermeabile, lo strumento pesa 51 gr, è dotato di un display ultrasottile retroilluminato e di una batteria ricaricabile agli ioni di litio con un’autonomia di 8 ore in modalità GPS, che raggiunge le tre settimane se lo si impiega nella sola modalità orologio. Sarà disponibile da novembre a un prezzo pubblico a partire da 199 euro. Garmin Italia 02.36576411 info@garmin.it

La linea FW di Puma strizza l’occhio all’outdoor L’azienda di distribuzione Nov.Ita, che gestisce in Italia i marchi Buff, UrbanBuff, BuffApparel, Eisbar, Mad Bomber e Camelbak, ha acquisito una nuova realtà per l’inverno 2011/12. Si tratta di Hot&Fresh, marchio italiano che produce solette riscaldanti e rinfrescanti. Questa soluzione è un’alternativa naturale ed ecologica ai tradizionali rimedi, efficaci solo se posti a contatto con la pelle. L’oggetto del brevetto internazionale Hot&Fresh è una composizione mista minerale e vegetale che produce una sensazione localizzata e persistente di caldo o freddo. Più nel dettaglio la membrana Hot&Fresh Riscaldante sfrutta le proprietà della canfora, che provoca una maggiore circolazione superficiale di sangue. In questo modo essa può essere impiegata per la produzione di accessori riscaldanti quali plantari, sottopiedi e solette per calzature, collarini per collo e nuca, cinture per busto e stomaco. La temperatura locale della pelle non potrà mai eccedere la temperatura interna del corpo. La membrana Hot&Fresh Rinfrescante, invece, contiene mentolo, che “anestetizza” i recettori del freddo nella pelle facendo loro percepire una temperatura inferiore a quella reale. Così il mentolo può essere usato per la produzione di accessori quali plantari, sottopiedi e solette per calzature, collarini, fasce per fronte e polsini. Nov.Ita - 011.6467743 - info@nov-ita.com

Prendendo spunto dalle esperienze legate alla Volvo Ocean Race, Puma presenta una collezione FW 11/12 molto outdoor inspired. Pur essendo studiata per il tempo libero, infatti, la linea è caratterizzata da dettagli tecnici innovativi e performanti che la rendono adatta alle stesse condizioni climatiche che si affrontano in mare aperto. Puma Outdoor Collection è dedicata a tutti gli appassionati della vita all'aria aperta che vogliono un abbigliamento versatile per godersi la natura in ogni condizione. In foto la nuova Windstop Softshell Jacket (foto in alto) che vanta il riconoscimento Bluesign per il design sostenibile, la Horizon Jacket da donna (foto al centro) che è realizzata al 100% in materiale riciclato e la Defender Jacket da uomo (foto a fianco) anch’essa al 100% in materiale riciclato e con imbottitura PrimaLoft. Puma Italia 02.8939111 info-italia@puma.com


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PRINCIPALI APPUNTAMENTI FIERISTICI E MEETING DEI PROSSIMI MESI 10

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IMS

Bressanone, Italia

Festival della montagna

IMS

ims.bz

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SKIPASS

Modena, Italia

Fiera trade/Turismo invernale e attr. sportive

STUDIO LOBO

+39.0522.631042

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skipass.it

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Fiera consumer/Ciclo - Motociclo

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eicma@eicma.it

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Guangzhou, Cina

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Fiera trade/Abbigliamento sportivo

DESIGN & DEVELOPMENT GMBH

+49.89.939460-0

info@performancedays.eu

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26-27

MODA PRIMA

Milano, Italia

Fiera trade/Moda

PITTI IMMAGINE

+39.055.3693223

modaprima@pittimmagine.com

pittimmagine.com

03-11

MOTOR SHOW

Bologna, Italia

Fiera consumer/Auto e moto

PROMOTOR INTERNATIONAL

+39.051.6451011

segreteria@motorshow.it

motorshow.it

03-11

SALON NAUTIQUE

Parigi, Francia

Fiera trade/Nautica

REED EXPOSITIONS FRANCE

+33.1.41904710

info@nautique.com

salonnautiqueparis.com

07-10

THE RUNNING EVENT

Austin, Texas, (USA)

Fiera trade/Running

FORMULA4 MEDIA

+1.516.3054710

msullivan@formula4media.com

therunningevent.com

10-13

PITTI UOMO

Firenze, Italia

Fiera trade/Moda maschile

PITTI IMMAGINE

+39.055.36931

uomo@pittimmagine.com

pittimmagine.com

10-13

PITTI w_woman

Firenze, Italia

Fiera trade/Moda femminile

PITTI IMMAGINE

+39.055.36931

uomo@pittimmagine.com

pittimmagine.com

16-19

COUROMODA

San Paolo, Brasile

Fiera calzature/Pelletteria

+55.11.3897.6100

couromoda.com.br

couromoda.com.br

18-20

BREAD & BUTTER

Berlino, Germania

Fiera trade/Striking brands

BREAD & BUTTER

+49.30.400440

visitors@breadandbutter.com

breadandbutter.com

19-21

BRIGHT

Berlino, Germania

Fiera trade/Skate & streetwear

BRIGHT GMBH

+49.69.66962157

hello@brighttradeshow.com

brighttradeshow.com

19-21

PITTI BIMBO

Firenze, Italia

Fiera trade/Moda bimbi

PITTI IMMAGINE

+39.055.36931

bimbo@pittimmagine.it

pittimmagine.it

19-22

OUTDOOR RETAILER

Salte Lake City, Utah

Fiera trade/outdoor & ski

NIELSEN BUSINESS MEDIA

marisa.nicholson@nielsen.com

outdoorretailer.com

21-29

BOOT

Dusseldolf, Germania

Fiera trade/Sport acquatici

MESSE DUSSENDOLF

+49.211.4560.900

info@boot-online.de

boot.de

22-23

SWESPORT

Stoccolma, Svezia

Fiera trade/Art. e macchinari sportivi

KISTAMÄSSAN

+46.8.50665000

info@kistamassan.com

kistamassan.com

26-29

FESPO

Zurigo, Svizzera

Fiera consumer/Vacanza e tempo libero

WIGRA EXPO

+41.44.487.4330

info@fespo.ch

fespo.ch

26-29

SIA SNOWSHOW

Denver, Colorado (USA)

Fiera Trade/Winter sports

SNOWSPORTS INDUSTRIES AMERICA

+1.703.5569020

SIAmail@snowsports.org

snowsports.org

29-01

ISPO MUNICH

Monaco di Baviera, Germania Fiera trade/Winter sports - outdoor

MESSE MUENCHEN

+49.89.9491.1388

info@ispo.de

ispo.com

13-15

MAGIC MARKETPLACE

Las Vegas, Nevada (USA)

Fiera consumer maschile/Sportwear

MAGIC INTERNATIONAL

+1.818.593.5000

cs@MAGIConline.com

magiconline.com

16-19

EUDISHOW

Milano, Italia

Fiera Attività Subacquee

S.E.I. - SPORT EVENTING ITALIA

+39.055.5520835

info@eudinews.it

eudinews.it

22-25

ISPO BEIJING

Pechino, Cina

Fiera trade/Art. e abb. sportivo

MESSE MUENCHEN

+49.89.949.20191

info@ispo.de

ispochina.com

22-25

ALPITEC BEIJING

Pechino, Cina

Fiera trade/Tecnologia sport invernali

FIERA BOLZANO

+39.471.516000

info@fierabolzano.it

alpitec.cn

mendiexpo.ficoba.org

sport-life.cz feriaesqui.com

13


14

|Numero 10 / 2011|

DATI& STATISTICHE LA RUBRICA ECONOMICA DI OUTDOOR: TREND, RILEVAZIONI, ANALISI E APPROFONDIMENTI

L’outdoor footwear torna a correre forte e cresce a doppia cifra Dopo la stabilità del 2009 il settore mette a segno un +12,8% nel 2010. Rimane forte la presenza dei brand italiani. In classifica arriva Salewa (+50,6%). A cura di DANIELE DE NEGRI Lo scorso luglio The Outdoor Industry Compass, la newsletter economica diretta da Eugenio di Maria, ha pubblicato la consueta ricerca annuale riferita al mercato delle calzature outdoor. Se nel 2009 era riuscito a tener testa alla crisi registrando una sostanziale stabilità (+0,8%), lo scorso anno ha chiuso con forti segnali di crescita. A fine 2010, infatti, il mercato ha registrato un importante +12,8% per un totale di vendita pari a 3.561 milioni di dollari. Parte di questo sviluppo è dovuto all’incremento dei prezzi e al rifornimento dell’inventario da parte dei retailer, che durante la crisi degli anni scorsi hanno provveduto ad alcuni riordini. Ma i numeri positivi riferiti al sell-through indicano che è stato il chiaro rafforzamento della domanda da parte del cliente finale il vero protagonista di questa crescita. Che, come evidente dalla tabella qui proposta, è stata pressoché equa tra mercati US (+13,2%) e nonUS (+12,5%). MAJOR PLAYERS - Includendo nell’analisi le calzature in licenza ed escludendo invece la sua nuova linea d’abbigliamento, Merrell si mantiene salda-

mente in prima posizione con una crescita dell’11,1%, risultato di un +25% nei mercati nonUS che fa da contraltare al calo del 5,6% sulle piazze statunitensi (nel 2009 si parlava di un calo nelle vendite del 7,5%). Tuttavia il market share del brand è sceso dal 18,1% del 2009 al 16,8%. Alle spalle di Merrell troviamo Salomon e i marchi di proprietà di Columbia Sportswear (compresi Sorel e Montrail) che hanno registrato una crescita rispettivamente del 25,5% e del 26%. Considerando poi unitamente i marchi individuali, sale dalla 20ª alla 4ª posizione Rocky Brands che ha chiuso il 2010 con una crescita del’11%. STIME COMPLESSIVE - Scende in quinta posizione Hi-Tec Sports, che nel 2009 occupava il secondo gradino del podio. I dati analizzati per quest’ultima realtà comprendono quelli registrati dalle calzature non outdoor. Un metro di misura che non è invece stato utilizzato per Red Wind Shoes, società madre di marchi dalle più disparate operazioni. Compare così in tabella solo il suo brand di calzature outdoor Vasque, cresciuto rispetto al 2009 del 21,2%. Gli analisti di The Outdoor Industry Compass hanno poi considerato unitamente le stime di Genfoot e del suo marchio di proprietà Kamik (in 10ª posizione), nonostante quest’ultimo

sia ultimamente in calo e influisca solo marginalmente sul business aziendale. Da ultimo Wolverine World Wide, casa madre di Merrell, rimane il principale attore del mercato se si considerano unitamente le stime del marchio Wolverine (+17,9% sul 2009) e quelle del brand Patagonia in licenza (+12,7% sull’anno precedente). IL GRANDE ASSENTE - Salta senza dubbio all’occhio l’assenza in tabella di Asolo, che non ha fornito dati riferiti all’andamento del 2010 probabilmente a causa dei procedimenti di cessione di Lowe Alpine. A compensazione di questa temporanea mancanza, The Outdoor Industry Compass ha preso in considerazione un nuovo player che sta crescendo sensibilmente nel mercato delle calzature outdoor. Si tratta di Salewa e della sua divisione footwear, gestita da Antonio Dus. Le previsioni di vendita riferite a questo segmento, che ha chiuso il 2010 a +50,6%, parlano di 29,8 milioni di euro entro fine 2011 con una crescita rispetto allo scorso anno pari a 20,3 milioni. ITALIAN STYLE - Nonostante l’assenza di Asolo, rimane forte la presenza dei brand italiani. Portavoce del mercato nostrano è il gruppo Tecnica, che ha chiuso il 2010 con un fatturato di 178 mi-

lioni di dollari e una crescita del 12%. Segue in classifica Grisport, con una crescita del 18,4% e un fatturato totale di 158 milioni. Al 15° posto troviamo poi S.C.A.R.P.A. (+16,4%) mentre al 18° La Sportiva (+14,9%). Si conferma in 20ª posizione Aku, che con una crescita del 25,6% mette a segno la miglior performance tra gli Italian brands. Altre realtà nostrane che compaiono nella lista dei 25 principali brand sono rappresentate da Garmont e Trezeta che chiudono con un segno meno cedendo rispettivamente il 4,4% e lo 0,8%. In particolare Trezeta, che rimane saldo in 25ª posizione e che continua a non essere presente nel mercato statunitense, torna a segnare un lieve calo dopo la confortante crescita del 2009. CONSIDERAZIONI SULLE CIFRE - La tabella riporta i dati (reali o stimati) riferiti ai fatturati delle 25 principali realtà del settore e alle rispettive quote di mercato. Tali cifre si rifanno per lo più ai guadagni wholesale convertiti in dollari americani secondo il tasso di cambio medio. Considerando la crescita del potere d’acquisto del dollaro nei confronti dell’euro nel 2010, con una rivalutazione del 5,3%, il mercato non-US e le vendite delle società con base in Europa sono effettivamente cresciuti più di quanto mostrato in tabella.

MERCATO INTERNAZIONALE DELLE CALZATURE OUTDOOR (DATI WHOLESALE IN MILIONI DI DOLLARI) TOTALE 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

AZIENDA MERRELL (a) SALOMON COLUMBIA BRANDS (b) ROCKY BRANDS HI-TEC SPORTS KEEN TECNICA GROUP WOLVERINE THE NORTH FACE GENFOOT/KAMIK GRISPORT LA CROSSE BRDS (c) MEINDL TEVA S.C.A.R.P.A. VIKING TREKSTA LA SPORTIVA VASQUE GARMONT SALEWA CHIRUCA AKU PATAGONIA TREZETA ALTRI TOTALE

2009

U.S.A.

NON-U.S.A.

TOTALE

U.S.A.

NON-U.S.A.

VENDITE

CRESCITA

SHARE

VENDITE

CRESCITA

SHARE

VENDITE

CRESCITA

SHARE

VENDITE

CRESCITA

SHARE

VENDITE

CRESCITA

SHARE

VENDITE

CRESCITA

SHARE

600 310 271 241 239 210 178 177 160 159 158 150 106 101 71 59 54 49 48 28 27 25 23 17 13 171 3.561

11,1% 25,5% 26,0% 11% -4,4% 27% 12,0% 17,9% 28,3% 28,0% 18,4% 7,9% 11,8% 29,5% 16,4% 6,1% 15,1% 14,9% 21,2% -4,1% 50,6% 12,7% 25,6% 12,7% -0,8% 8,6% 12,8%

16,8% 8,7% 7,6% 6,8% 6,7% 5,9% 5,0% 5,0% 4,5% 4,5% 4,4% 4,2% 3,0% 2,8% 2,0% 1,7% 1,5% 1,4% 1,3% 0,8% 0,8% 0,7% 0,6% 0,5% 0,4% 4,8%

231 30 195 233 59 146 11 164 88 85 2 141 2 77 11

-5,6% 15,4% 26,0% 9,9% 2,6% 25,0% 35,0% 17,4% 20,0% 28,0% 0,0% 6,8% 0,0% 24,2% 15,8%

14,2% 1,8% 12,0% 14,3% 3,6% 9,0% 0,7% 10,1% 5,4% 5,2% 0,1% 8,7% 0,1% 4,7% 0,7%

369 280 76 8 181 64 167 13 73 74 156 9 104 24 60 53 38 12 18 27 25

-7,5% 9,3% -0,9% -11% -3,7% 11% -3,6% 4,2% 5,9% 15,9% -2,9% 8,7% 6,7% -3,7% 5,2% -8,2% 42,4% -4,4 13,1% 8,5% N/A -4,3% -5,3% -6,3% 8,3% -3,7% 0,8%

17,1% 7,8% 6,8% 6,9% 7,9% 5,3% 5,0% 4,8% 4,0% 3,9% 4,2% 4,4% 3,0% 2,5% 1,9% 1,8% 1,5% 1,4% 1,3% 0,9% 0,6% 0,7% 0,6% 0,5% 0,4% 5,0%

17,1% 1,8% 10,8% 14,8% 4,0% 8,1% 11,2% 9,7% 5,1% 4,6% 0,1% 9,2% 0,1% 4,3% 0,7

0,1% 0,7% 2,2% 0,6%

540 247 215 217 250 166 159 150 125 124 133 139 95 78 61 56 47 43 40 29 18 22 18 15 13 157 3.157

-1,6% 4,0% 2,0% -10,2% 3,6% 1,7% 1,7% 1,4% 5,8% 15,8% 0,0% 10,0% 0,0% 1,6% 5,6

0,0% 136,0% 21,7% 5,4%

19,1% 14,5% 3,9% 0,4% 9,3% 3,3% 8,6% 0,6% 3,8% 3,8% 8,0% 0,5% 5,4% 1,2% 3,1% 0,0% 2,7% 1,9% 0,6% 0,9%

245 26 155 212 57 117 8 140 73 66 2 132 2 62 10

1 12 37 10

25,0% 26,7% 26,0% 50% -6,5% 30% 10,8% 25,0% 40,0% 27,9% 18,7% 28,6% 12,0% 50,0% 16,5% -100,0% 15,4% -1,1% 19,8% -9,0% 50,6% 12,7% -100,0% 24,0% 7,2% 7,3% 12,5%

1 5 30 9

NA 0,0% 11,1% 32,9%

0,1% 0,3% 2,1% 0,6%

10

25,0%

0,7%

75 1.437

-3,8% 0,9%

5,2%

295 221 60 5 193 49 151 10 52 58 131 7 93 16 52 56 46 38 10 20 18 22 18 5 13 82 1.720

-11,9% 10,0% -7,7% -29% 3,8% 40% -4,4% 66,7% 6,1% 16,0% -3,0% -12,5% 6,9% -20,0% 5,1% -8,2% 39,4% -5,0% 20,0% 0,0% 97,8% -4,3% 5,9% -37,5% 7,2% -3,5% 0,8%

17,2% 12,8% 3,5% 0,3% 11,2% 2,8% 8,8% 0,6% 3,0% 3,4% 7,6% 0,4% 5,4% 0,9% 3,0% 3,3% 2,7% 2,2% 0,6% 1,2% 1,0% 1,3% 1,0% 0,3% 0,8% 4,8%

NOTE:

(a) Licenze escluse

11

7,0%

0,7%

83 1.627

10,0% 13,2%

5,1%

6 13 88 1.935

1,3% 0,0% 0,3% 0,7% 4,5%

(b) Columbia Brands include Columbia, Sorel, Montrail, Pacific Trail

(c) LaCrosse Brands include Danner

SOURCE: The Outdoor Industry Compass - www.edmpublications.com

2010



16

|Numero 10 / 2011|

Prodotti FW 2011/12

In vetrina i modelli delle collezioni FW 2011/12 di alcuni tra i top brand del settore

FOOTWEAR

ARC’TERYX

AKU LIODA SUEDE GTX Appartenente alla linea Sottozero di Aku, specificatamente realizzata per il trekking invernale e l’après-ski, lo scarpone Lioda Suede GTX impiega materiali di prima qualità che lo rendono utilizzabile in tutti i segmenti del winter outdoor. La tomaia è in scamosciato idro con ampia protezione in spray RPU (sistema esclusivo Aku), quindi senza cuciture, mentre la fodera è in Gore-Tex insulated Comfort.

TRINO JERSEY LS L’isolamento termico è garantito anche da uno strato di feltro e dall’imbottitura Primaloft 200 grammi. Inoltre, grazie all’esclusiva tecnologia AKU Internal Midsole System (IMS), che cattura la forma del piede e distribuisce uniformemente la pressione assorbendo gli urti, il modello Lioda fornisce un supporto dinamico e garantisce maggior leggerezza e stabilità. I modelli Inverna e Lioda sono dotati di un sistema esclusivo AKU di protezione in RPU (cellula chiusa) spruzzato direttamente su to-

maia, quindi privo di cuciture, in grado di fornire una maggiore impermeabilizzazione ed una protezione superiore agli urti e alle abrasioni della tomaia. La suola è Vibram Ananasi Ice Trek. il modello pesa 580 gr ed è disponibile nelle misure 3-13 e nei colori beige, nero, grigio/rosso, beige/verde, grigio/bianco.

Questo capo combina perfettamente le proprietà di Windstopper, presente sulla parte frontale del capo e sulle spalle, con quelle del tessuto Altasaris, posizionato sotto le braccia e sulle fasce laterali. Grazie a questo mix è possibile assicurarsi eccellente idrorepellenza e traspirabilità superiore. Caratterizzato da un fit grintoso e atletico, Trino è ideale per fare running nelle giornate invernali o per qualsiasi altra attività aerobica. Tra le caratteristiche tecniche: zip sull’intera lunghezza, collo in poliestere garzato anti-prurito, comode tasche con zip, micro-tasca per le chiavi, polsini elasticizzati, lunghezza all’anca. Prezzo consigliato: 180 euro.

DISTRIBUITO DA: Aku - 0423.2939 - info@aku.it

ASOLO Modello di scarpone sia per uomo che per donna, Asolo Elite GV dispone di tomaia in poliestere e pelle scamosciata idrorepellente 1,6-1,8 mm con fodera Gore-Tex performance

ED JACKET La linea dei piumini Camp ED soddisfa le richieste di leggerezza e compattezza dei praticanti outdoor, con capi leggeri e compatti in Araneum, tessuto ripstop leggero e morbido al tatto (35 gr/mq). L’imbottitura 210 gr/mq in piuma d’oca bianca 90/10 WGD offre il miglior rapporto calore-peso-volume. Altre caratteristiche tecniche: cappuccio rimovibile, due tasche laterali con zip a scomparsa e una tasca interna, cordino regolazione girovita, sistema antiinceppamento zip, polsini elastici bordati in Lycra. Disponibile nei colori nero e rosso, nelle taglie XS, S, M, L, XL. Pesa 512 gr size L.

DISTRIBUITO DA: Asolo - 0422.8866 - asolo@asolo.com

COLUMBIA BUGATHERMO ORIGINAL ELECTRIC Se siete così determinati e pronti all’azione da buttarvi nell’avventura di un’esplorazione artica allora questi scarponi fanno proprio al caso vostro. Non dovrete più preoccuparvi di dover interrompere la vostra spedizione a causa del pericolo di congelamento se indosserete i Buga-

thermo Original Electric. Sono costruiti con i materiali più avanzati e sono perfetti per accompagnarvi in tutte le vostre avventure. Dal trekking in montagna più impegnativo fino al circolo polare artico. La tomaia impermeabile vi manterrà asciutti e allo stesso tempo farà uscire l’umidità durante le attività più impegnative. Quando la temperatura si abbassa con la pressione di un bottone avrete un ca-

4US 0436.2731 - 4ussrl@tin.it

CAMP comfort footwear. Il sottopiede di montaggio è Asoflex light, quello anatomico Sporting. La suola Vibram Off Road è in gomma-eva. Lo scarpone pesa 440 gr ed è disponibile nei colori grigio/grafite per il modello uomo, ghiaccio/plum per il modello donna.

ELITE GV

DISTRIBUITO DA:

lore istantaneo che durerà per ore. Potrete scegliere tra tre diversi livelli di temperatura per un comfort personalizzato. Prezzo al pubblico: 330 euro.

DISTRIBUITO DA:

C.A.M.P. 0341.890117 - contact@camp.it

GM WARM CUP RACE Skeleton Sock di GM progettata per gli sciatori esperti. L’esoscheletro grip frame assicura aderenza piede/calza e calza/scarpone. Il rinforzo tibiale Active Shell protegge le aree sottoposte a stress. Realizzata in fine e calda lana Merino.

DISTRIBUITO DA: Columbia Sportswear Italy - 0423.648756 - www.columbiapressroom.com DISTRIBUITO DA:

HANWAG PAWNEE GTX La collezione di calzature studiate per gli amanti di trekking leggero, nordic walking, lunghe camminate ed escursioni giornaliere si arricchisce con la scarpa Pawnee. Questo nuovo

modello è caratterizzato dall’estrema flessibilità della suola e dalla leggerezza della scarpa, che permettono una camminata morbida e confortevole. La calzatura è caratterizzata da tomaia in pelle e Cordura, fodera in Gore-Tex, imbottitura extramorbida e suola autopulente Vi-

bram Nemo. È disponibile da uomo e donna in 4 colori e pesa 570 gr (misura 42 EU).

Calze G.M. Sport 0461.990286 - info@gmsport.net

OSPREY KODE Progettato da Osprey per le avventure back-country e ski touring. Tra i vantaggi di base: sistema V-compression presente sulla parte superiore per trasportare gli sci diagonalmente, sistema rinforzato per il trasporto degli sci presente sulla parte più bassa, sistema per trasportare verticalmente lo snowboard o le racchette da neve, divisione interna per riporre l’attrezzatura bagnata e asciutta, rinforzi in Hypalon, telaio in Eva sagomato a compressione con struttura HDPE, tasca interna per l’attrezzatura di sicurezza con apposito porta-pala e porta-piccozza, tasca in microfleece per gli occhiali, pannello frontale in tessuto PU antiabrasione e anello per la piccozza da ghiaccio. Disponibile nelle versioni da 22, 30 e 38 litri e nei colori blue smoke e black.

DISTRIBUITO DA: Fenix Outdoor Italia - 0472.767201 - georg.ploner@fenixoutdoor.se

KEEN REVEL Caldissima e traspirante, promette comfort a volontà in tutte le situazioni. Studiata in funzione della morfologia del piede della donna, presenta tomaia in Nubuck idrorepellente, membrana Keen.Dry idrorepel-

lente e traspirante e 200 gr di isolamento Keen.Warm. Fra le altre caratteristiche tecniche dispone di un sistema per intrappolare il calore incorporato alla soletta, suola in gomma progettata per una trazione perfetta su tutte le superfici, ghiaccio compreso, stabilizzatore in TPU, sottopiede in Eva ultraleg-

gero sagomato a compressione. Gli inserti multi-direzionali da 4 mm offrono un grip eccellente. La pianta del piede è foderata in lana.

Calzaturificio Scarpa 0423.5284 - info@scarpa.net

DYNAFIT STOKE 3 LAYER JACKET MEN

DISTRIBUITO DA: 4US - 0436.2731 - 4ussrl@tin.it

SALOMON X-OVER Questa calzatura, impermeabile e traspirante, è la versione completamente rinnovata della leggerissima scarpa mid da escursionismo, ora più ammortizzante e sottile con più grip. La versione per la donna è stata pensata con dettagli e un design

apposito per il piede femminile, come le tecnologie Sensifit e Quicklace per la tomaia. La fodera in tessuto resistente all'abrasione, traspirante e ad asciugatura rapida, presenta una costruzione Bootie impermeabile. Il modello dispone di intersuola in Eva iniettato, suola Non Marking Contagrip, sottopiede Ortholite e 3D Advanced Chassis.

DISTRIBUITO DA:

Il modello uomo pesa 365 gr (misura 8,5 UK), quello donna 330 gr (misura 5,5 UK). Prezzo al pubblico consigliato: 125 euro.

Questo guscio Dynafit da uomo è realizzato in tessuto PXU 3L 20/20 stretch rip con fodera Lining T4. Tra le altre caratteristiche tecniche presenta 2 tasche capienti sul davanti, ampia tasca a soffietto applicata sulla parte superiore della manica sinistra, ventilazione sottomanica con zip a doppio cursore su entrambi i lati, collo con chiusura alta e fodera interna per la massima protezione, cappuccio ergonomico con regolazione monomano e visiera aggiuntiva, imbottito con PL Stretch Material, fondo e polsini regolabili in larghezza. Disponibile nelle misure S/46–XXL/54. Pesa 600 gr. DISTRIBUITO DA:

DISTRIBUITO DA: Amer Sports - 0422.5291 - amersports-italy@amersports.com

Oberalp 0471.242900 – info@oberalp.it


|Numero 10 / 2011|

17

LEAF SKIS

PATAGONIA

LAFUMA

VAUDE

WOODBONES

NANO PUFF VEST

ULTRA TRAIL 3

KODE

Grazie all’isolamento PrimaLoft One premium, Nano Puff Vest è perfetto sia per i grandi freddi se usato come strato intermedio, sia come strato esterno. Realizzato con poliestere ripstop riciclato con trattamento Deluge DWR (idrorepellente a lunga durata) che protegge dalla pioggia e dal vento. Si comprime talmente tanto da diventare pocket size. Prezzo al pubblico: 120 euro.

Nuovo zaino da trail running firmato Lafuma. Tra le caratteristiche: comparto principale con zip, comparto per acqua, tasche in mesh, spallacci ergonomici Well Doing Lafuma. Prezzo al pubblico: 55 euro.

Un compagno protettore ideale per gli sport invernali, dotato del nuovo materiale funzionale NeoShell di Polartec. Questo tessuto offre una protezione perfetta dagli elementi atmosferici. É impermeabile, (10.000 mm di colonna d’acqua), antivento e molto traspirante. Oltre a essere elastico, offre un buon isolamento termico grazie alla parte interna di morbido pile. Le cuciture sigillate a ultrasuoni sottolineano il taglio dinamico. Dispone di zip idrorepellente, cuciture saldate a ultrasuoni, taschino sulla manica per lo skipass, cappuccio con collo alto, polsini regolabili. Ideale per gente che pratica sci, scialpinismo, freeride, arrampicata invernale o semplicemente per chi ama vivere la vita “con lo sguardo oltre”. Prezzo al pubblico: 380 euro.

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Patagonia Italia - 0474.555396 info_italia@patagonia.com

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Il 10 settembre a Pieve di Torrebelvicino l’inaugurazione del nuovo Centro Sportivo

Focus on

Zamberlan si “allarga” al climbing Situata a fianco della sede, la nuova struttura “XXL” ha 650 mq di pareti, 4 aree, 3.000 prese e una torre di 20 metri, fra le più alte in Europa. A cura di SIMONE BERTI Un nuovo punto di ritrovo per tutti gli appassionati di arrampicata. Il 10 settembre è stato inaugurato a Pieve di Torrebelvicino (VI) il Centro Sportivo Zamberlan XXL, una struttura climbing artificiale fra le più alte in Europa, dotata di una torre esterna, di un’innovativa sala indoor per il boulder e del rinnovato punto vendita specializzato Zamberlan Mountain Sport. La nuova parete artificiale esterna è alta circa venti metri, realizzata interamente con pannelli simil roccia in vetroresina e attrezzata con più di 1200 prese nei vari lati, un numero tale da offrire ai climbers decine e decine d’itinerari, adatti sia ai principianti che agli arrampicatori di livello avanzato. In tutto sono circa 650 mq di pareti artificiali arrampicabili suddivisi in quattro aree diverse. Le nuove strutture si aggiungono infatti alla parete lead e alla sala boulder pre esistenti all’interno dello storico punto vendita Mountain Sport, completando così la gamma di possibilità e di servizi offerti agli appassionati del climbing dalla famiglia Zamberlan.

dedicarci con tutte le forze alla formazione dei ragazzi, senza dimenticare che la parete è comunque un servizio per tutti, grandi e piccoli uniti dalla stessa passione verticale”. Tra gli ospiti e gli invitati era presente anche un testimonial d’eccezione, l’alpinista di Rovereto Sergio Martini, che nella sua carriera ha conquistato tutti i 14 ottomila.

LO STORE - Il punto vendita Mountain Sport, cresciuto negli anni sino a questo ulteriore ampliamento, rappresenta oggi più che mai un punto di riferimento per chiunque voglia attrezzarsi in maniera adeguata, grazie a un offerta di materiale tecnico per alpinismo, arrampicata, trekking, e campeggio di alcuni dei migliori brand outdoor: Mammut, Patagonia, Jack Wolfskin, E9, Prana, Trangoworld, Grivel, Climbing Technology, Camp, Metolius, Petzl e Beal. L’aria di montagna è respirabile anche negli interni, grazie alla struttura in legno realizzata a regola d’arte da maestri falegnami scelti del Sud Tirolo. Un’esperienza di shopping diversa, accompagnata da un profumo di cirmolo e di legno.

La prima ufficiale a opera di Silvio Reffo, team Mammut.

SCHEDA TECNICA APERTURA Le nuove sale interne da boulder saranno sempre aperte dal martedì al venerdì nelle fasce orarie 9:00-12:30 e 15:30-22:30. Negli stessi giorni la torre esterna sarà accessibile nella fascia 14:30-22:.30 con possibili modifiche di orario in base alla stagionalità. La multisala con lead e boulder sarà accessibile nelle stesse giornate dalle 18:30 alle 22:30. Apertura domenicale garantita in caso di pioggia dalle 14:30 alle 18:30.

Il titolare Emilio Zamberlan con dei bambini.

IL TAGLIO DEL NASTRO - Diverse centinaia di appassionati sono accorsi all’inaugurazione della nuova struttura, ufficialmente aperta dai climber Silvio Reffo del Team Mammut e Alessandro Causin, arrampicatore non vedente di Mogliano Veneto. Entrambi hanno infatti affrontato per primi la torre XXL, mentre il folto pubblico li osservava a naso in su. Dopo le due “prime” è stato il turno di tutti gli altri climber presenti, che hanno affollato le prese delle pareti interne ed esterne del Centro Zamberlan. Stessa cosa hanno fatto i bambini e i ragazzi, che hanno letteralmente assaltato i blocchi e i tracciati lungo tutta la giornata, guidati dagli istruttori della FASI e dell’Associazione Sportiva AZA. Il momento culmine della giornata è stato ovviamente il taglio del nastro della parete da parte di un emozionato Emilio Zamberlan, patron dell’azienda, che ha commentato con queste parole: “A essere sinceri, il motivo più forte che mi ha spinto a questa realizzazione è quello di promuovere lo sport attraverso l'arrampicata. Considero l'arrampicata uno sport magnifico e dagli alti valori educativi. Ho voluto realizzare questo centro di arrampicata per tutti gli sportivi e in particolare per i ragazzi e per i giovani. Noi della famiglia Zamberlan vogliamo che il centro diventi un punto di riferimento e di aggregazione per i nostri giovani, troppo spesso lasciati da soli. É nostra intenzione

Uno scorcio del punto vendita Mountain Sport.

L’inaugurazione testimonia ancora una volta la grande passione per la montagna della famiglia Zamberlan, dal capofamiglia Emilio alla moglie Marinilde, fino ai figli Marco, Maria e Mara. Una storia che viene da lontano, visto che il calzaturificio, posto a fianco del Centro di Arrampicata Sportiva, da decenni realizza ed esporta in tutto il mondo scarpe da trekking e da alpinismo, senza dimenticare poi la novità di casa, le recenti scarpette d’arrampicata disponibili in tre modelli (Rapida, Precisa, Dinamica). Centro di arrampicata Zamberlan XXL Via Venezia 1/3 36036, Pieve di Torrebelvicino (VI) Tel. 0445.660476 www.zamberlanmountainsport.com Ph. credits: Lorenzo Maraschin - www.el-nino.it

CARATTERISTICHE Superficie arrampicabile: 650 mq Strutture presenti: -1 torre lead alta 20 mt all'aperto -2 sale boulder indoor -1 sala lead alta 8 metri indoor Azienda costruttrice: Walltopia Pannelli utilizzati: vetroresina lavorata per torre esterna, pannelli resinati per interno Prese: circa 3.000 prese montate (hrt 1.500, samsara 1.500) Pan gullich: all'interno della sala boulder con liste hrt Itinerari presenti: 70 vie tracciate monocolore di tutti il livelli, 50 boulder monocolore



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A tu per tu con Alessandro Garbagnati, gestore del sito italiano dedicato all’attività nata agli inizi del 2000

Trend

Geocaching, una moderna caccia al tesoro Conta nel mondo migliaia di appassionati e 1,5 milioni di cache di cui 6.770 in Italia. Dove non è ancora molto diffusa. Ma interesse e iniziative stanno crescendo. Il geocaching è un’attività accessibile a seekers di ogni età.

A cura di MONICA VIGANò È uno sport, è un gioco, è un’intrigante e appassionante attività che concilia la classica logica della caccia al tesoro con la moderna tecnologia offerta dalle unità GPS portatili. Per di più è spesso praticata outdoor e la componente adventure è uno degli elementi più importanti. È il geocaching, alla cui idea ci sono persone (singoli ma anche gruppi) chiamate “hiders” che nascondono dei contenitori detti “cache” acquisendone le coordinate geografiche tramite un GPS. In seguito queste coordinate vengono rese note sul sito ufficiale di questo sport (www.geocaching.com) così che i vari cercatori, detti “seekers”, possano tramite i propri GPS scovare questi tesori. In Italia questa attività non è ancora molto diffusa anche se l’interesse sta crescendo. In tutto il mondo invece ci sono decine di migliaia di praticanti e in alcuni Paesi è decisamente popolare (in Germania ad esempio c’è addirittura una rivista dedicata). Inoltre i principali produttori di GPS nelle ultime stagioni hanno introdotto modelli specifici per il geocaching (su tutti Garmin e Magellan). Quindi il geocaching può rappresentare un’opportunità anche dal punto di vista commerciale, sia per le aziende che per i negozianti. Senza dimenticare le importanti implicazioni turistiche che può generare sul territorio (a questo proposito, ad esempio, lo scorso luglio Magellan e la Comunità Montana Alta Valtellina hanno siglato una partnership per integrare questa attività all’interno dei servizi turistici offerti a livello locale). Abbiamo approfondito il discorso con Alessandro “Kazuma” Garbagnati, grande esperto in materia, gestore del sito italiano www.geocaching-italia.com e reviewer per conto della società Groundspeak, che monitora e gestisce il geocaching a livello mondiale. Partiamo con un po’ di storia, da dove viene questa attività? Affonda le sue radici nel 2000. Il 2 maggio di quell’anno Bill Clinton ha dichiarato che il Governo degli Stati Uniti avrebbe reso più precisi e accurati i sistemi GPS in uso a civili. Il giorno seguente Dave Ulmer nasconde un contenitore nero contenente alcuni oggetti. Comunica su sci.geo.satellite-nav la sua idea per il “Great American GPS Stash Hunt” e indica le coordinate del primo “stash”. Il 6 maggio Mike Teague scova il tesoro di Dave. È lui il primo “seeker”. Pochi

giorni dopo crea un sito “GPS Stash Hunt Homepage” per raccogliere le coordinate degli “stash” che si stanno velocemente diffondendo. Il 15 maggio, a supporto del primo sito, James Coburn crea una mailing list su eGroups con il nome di “GPS Stash Hunt”. Su questa mailing list inizia a svilupparsi ed evolversi l’attività. Da ultimo il 30 maggio Matt Stum suggerisce il cambio di nome da “GPS Stash Hunt” a “Geocaching”. Cosa significa questa parola? La composizione di questa parola si basa sull’unione del termine “geo”, quale abbreviazione di geografia, e “caching”, che è il processo di nascondere un cache. Nel mondo informatico questo termine si usa per indicare una zona di memoria (volatile o fissa) dove vengono archiviate informazioni che devono essere acquisite più velocemente o frequentemente. L’origine del termine, però, è molto più antica e viene usata correntemente nelle attività di camping o hiking per indicare un luogo dove nascondere e conservare le provviste. In americano viene ancora oggi usato il nome originario dell’attività, ovvero “GPS Stash Hunt”, a volte sostituito con “Global Positioning Stash Hunt”. Come si è evoluta la disciplina negli anni? Le statistiche del 2006 parlano di circa 334mila cache nascosti in tutto il mondo e circa 1.000 in Italia, che all’epoca contava sull’organizzazione di 6 eventi. L’anno successivo i cache sono diventati 490mila e 1.600 in Italia, dove sono stati organizzati 11 eventi. Oggi si stimano 1,5 milioni di cache e circa 6.770 in Italia. È cresciuto sensibilmente anche il numero degli eventi, anche se non tutti sono appuntamenti annuali fissi ed è dunque difficile stimarne un numero. A essi si aggiunge l’iniziativa CITO Event promossa proprio da CITO (Cache In Trash Out) e supportata da Magellan. È un progetto per la pulizia dell'ambiente che coinvolge la comunità dei geocacher, la quale dedica parte del tempo per pulire la zona intorno al cache. Durante il CITO Event, quindi, ci si ritrova per pulire una specifica area. È in fase di definizione l’organizzazione di un simile evento nel nostro Paese. Sul sito del geocaching, nella sezione CITO, sono elencati gli appuntamenti mondiali dedicati alla pulizia di un’area. A proposito di eventi, quali sono i più recenti? Premetto che i 90% degli eventi organizzati in Italia sono “mangerecci”, una scusa per ritrovarsi e passare del tempo insieme. Altri sono invece più legati all’attività ma l’aspetto ludico su-

I tre reviewer italiani. Da sinistra Luca "Ildebrando" Tonioni, Alessandro "Kazuma" Garbagnati e Paolo "Semper Liberi" Giannini.

pera sempre quello agonistico. Per citare gli eventi più attuali del nostro Paese, a inizio maggio sono stati organizzati appuntamenti in varie località per festeggiare i 10 anni di geocaching nel mondo. Il 16 e il 17 luglio poi sono stati organizzati due appuntamenti per celebrare i 10 anni di vita del sito italiano a Treviso. Il 17 e il 18 settembre c’è stato un evento vicino ad Arenzano (GE) organizzato da un gruppo di entusiasti geocacher liguri che intendono diffondere l’attività nella loro regione. Il 24 dello stesso mese, invece, è stata prevista una pizzata per gli appassionati italiani di geocaching a Milano. A ottobre, infine, sono previsti svariati appuntamenti in Alto Adige. A fine mese, in particolare, c’è la consueta coppia di eventi creata dagli altoatesini Hannes e Sabine dell’associazione Kingfischer, molto conosciuta tra geocacher austriaci e tedeschi. Il nostro sito comunque riporta un programma aggiornato di tutti gli appuntamenti. Cosa rende il geocaching così particolare? Ogni geocacher potrebbe dare una differente risposta. In comune c'è la ricerca del cache e l’emozione del suo ritrovamento. C'è chi preferisce farlo come sport, chi lo collega ad altre passioni (come l’arrampicata) e chi, come me, sfrutta la sua uti-

Alcune “dolci” coordinate geografiche.

IL GEOCACHING IN 7 PASSI sul sito www.geocaching.com e crea 1. unVai nuovo account (gratuito). 2. Seleziona “Hide & Seek a Cache”. “Italy” nel campo “by Country” 3. eScegli premi “Go”. Se vuoi, seleziona la regione e premi

4. “Seek >”.

Scegli uno qualsiasi dei cache presenti

5. nella lista che verrà proposta e clicca sul nome. Inserisci le coordinate del cache nella tua 6. unità GPS. Segui le direzioni e la freccia sulla tua

7. unità sino a quando troverai il cache nascosto.

lità di catalizzatore turistico. Sotto questo punto di vista, il geocaching può essere sfruttato per incentivare il turismo in una località. Ne sono un esempio il progetto dell’Alta Valtellina di creare nuovi cache o la promozione di iniziative online quali la raccolta di cache che abbiano un qualcosa in comune o che possano essere considerati veri e propri itinerari. In generale tra gli amatori ci sono geocacher, soprattutto famiglie con bambini, che trovano interessante aprire il cache e scoprirne il contenuto, leggere sul logbook i commenti che hanno lasciato i precedenti visitatori, scegliere un oggetto da prendere e lasciarne uno proprio. Per altri, invece, la parte più appassionante è scoprire un luogo nuovo. Se dovessi riassumere le motivazioni alla base del geocaching, direi che è un’attività che funziona perché è salutare, divertente, emozionante, istruttiva e attenta all’ambiente. Hai citato il logbook, cos’è? Funge da registro delle visite e deve sempre essere presente insieme al cache. La sua dimensione varia a seconda di quella del tesoro nascosto: può essere un insieme di fogli, un mini blocco note oppure un vero quaderno se il cache è un sufficientemente grande. Descrivici invece un cache-tipo. Solitamente ha forma di un contenitore dalle dimensioni variabili: si passa da un porta-caramelle a una tanica di vernice (ma ne potete trovare anche di più grandi). La forma, poi, è spesso lasciata alla fantasia di chi lo ha creato e nascosto, che magari ha voluto mimetizzarlo al meglio con l'ambiente esterno. Cosa contiene il cache? Così come per la forma e la dimensione, anche il contenuto varia in base a diversi fattori che vanno dalle eventuali limitazioni dovute proprio alla grandezza, alla fantasia dell’ideatore che, magari, ha creato una storia e vuole che gli oggetti siano legati a essa. Esiste solo una regola fondamentale: il cache, qualunque esso sia, deve contenere sempre un logbook. Senza di questo un cache non può essere considerato valido per la pubblicazione. Solitamente si trova anche un foglio descrittivo che informa eventuali scopritori accidentali (chiamati geo-mugglers, termine ispirato ai libri di Harry Potter) su quello che hanno appena trovato. Questo documento (chiamato Stash Note) può anche essere piccolo e conciso, magari parte del logbook stesso. Il cache può inoltre contenere una matita o una penna per poter firmare il logbook (se il cache è piccolo, non sono previste e per

Alcuni partecipanti dell’evento organizzato a Pavia per il 10° anniversario del geocaching nel mondo.


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DUE PAROLE SUI TRACKABLE Oltre ai cache fisici, virtuali o eventi, il geocaching può prevedere l’uso dei cosiddetti trackable. Si tratta di oggetti che viaggiano di cache in cache, solitamente seguendo una “missione” che è stata impostata dal proprietario. Se ne possono seguire i movimenti online grazie a un codice di tracciamento detto “trackable number”. Esistono due tipologie di trackable (i “Travel Bug” e i “Geocoin”). A esse si aggiungono dei trackable creati appositamente per occasioni particolari e non gestiti ufficialmente dal sito geocahing.com. I cache pronti per essere nascosti.

Esempio di un micro cache.

Un geocoin, tra i “tesori” più rari.

questo è consigliabile portarsene una con sé). Da ultimo è possibile trovare all’interno del “tesoro” una macchina fotografica usa e getta, anche se col tempo questa usanza si sta perdendo. Cosa invece non contiene? È logico pensare che alla base di questo sport ci sia il buonsenso. Una delle componenti principali dell’attività è il divertimento, che la rende perfetta anche per famiglie. Per questo è ovvio che qualsiasi oggetto pericoloso (come esplosivi, armi, munizioni, droga, veleno, alchool, accendini, fiammiferi, coltelli) o che possa essere offensivo non deve far parte di alcun cache. Le leggi del Paese nel quale è stato nascosto il cache devono essere rispettate anche per gli oggetti in esso contenuti, che possono essere maneggiati anche da bambini. È inoltre vietato lasciare cibo, per evitare che il cache venga distrutto dagli animali. Il cache deve avere dimensioni predefinite? Sì. Quando un cache viene creato e pubblicato online, viene comunicata la sua dimensione attraverso un indicatore. Il cache, quindi, può essere “micro” se ha una grandezza ridotta (a volte sono capsule magnetiche, portapillole, portarullini da 35 mm o scatoline per caramelle). A causa della dimensione, non contengono quasi mai la matita per registrarsi sul logbook. Possono poi essere “small” e dunque adatti a contenere, oltre al logbook, una matita e qualche oggetto da scambiare. Se sono “regular” hanno le dimensioni dei Tupperware (contenitori ermetici da frigo) o degli Ammobox (contenitori da munizioni diffusi nei paesi anglosassoni). Se invece sono “large” sono molto capienti. Possono essere infine classificati come “other” e in questo caso le dimensioni del cache vanno specificate nella sua descrizione online. Le specifiche sono definite nelle Linee Guida a cui si consiglia di fare riferimento. Esse sono delle norme logiche valide in tutto il mondo. La versione originale è disponibile sul sito www.geocaching.com mentre sul portale italiano c’è una traduzione per geocacher del nostro Paese. Quali categorie di cache esistono? Abbiamo 3 grosse categorie: i cache fisici, gli eventi e i cache virtuali (vedi box sotto, ndr). Quest'ultima categoria è quasi scomparsa perché è

stata re-diretta all’interno del waymarking, una variante del geocaching. Solo un tipo di cache virtuale è attualmente consentito, gli altri sono detti “grandfathered”. Significa che quelli attivi rimangono e andranno piano piano a sparire una volta che verranno tutti trovati. Non è possibile, invece, crearne di nuovi. C’è qualcuno preposto al controllo dei cache? La società Groundspeak può contare sul supporto di un gruppo di reviewer che nazione per nazione verificano la conformità dei cache alle Linee Guida. Essi controllano la qualità delle informazioni date dall’hider per ritrovare il cache, la descrizione fornita, la forma del contenitore e il luogo dove è stato nascosto. Verificano anche che l’hider sia in grado di provvedere a un’eventuale manutenzione del cache o, se abita troppo lontano da dove l’ha nascosto, se qualcuno può provvedere al posto suo. Una volta verificato tutto ciò, il reviewer pubblica la descrizione e le coordinate online. Il reviewer aiuta anche i geocacher che hanno dubbi su come nascondere o regolarizzare un cache non conforme. Questa figura in Italia è rivestita dal sottoscritto, da Luca “Ildebrando” Tonioni e Paolo “Semper Liberi” Giannini. Dove si trovano solitamente i cache? La locazione di un cache dimostra la capacità e l’abilità dell’hider. Può essere nascosto in cima a una montagna e dunque essere raggiungibile solo da scalatori, oppure può essere sott'acqua e alla portata solo di subacquei. Altri cache possono essere trovati solo dopo lunghe camminate e solo se si ha una buona capacità di orientamento. Ma spesso se ne possono trovare in luoghi raggiungibili con una passeggiata a piedi o in bicicletta, all'interno di parchi o zone particolari con paesaggi spesso mozzafiato. Oppure possono essere in città o in una foresta. In questo caso, se il cache è piccolo, non è sufficiente un GPS preciso ma servono anche attenzione e spirito d’osservazione. Infine alcuni cache possono contenere giochi e indovinelli che portano ad altri cache, creando delle vere e proprie cacce al tesoro. Cosa bisogna fare quando si trova un cache? Prima di tutto occorre osservare come è stato nascosto perché poi si deve riposizionare perfet-

tamente. Poi si può aprire il contenitore, firmare il logbook e, se possibile, lasciare un commento. Se nel cache ci sono degli oggetti e si decide di prenderne uno come ricordo, è buona norma sostituire quello preso con un proprio oggetto. Se nel cache viene richiesto di lasciare una determinata categoria di oggetti, si devono rispettare quelle informazioni e, se non è possibile, è bene limitarsi a firmare il logbook. È possibile anche trovare dei Geocoin o dei Travel Bugs (vedi box a fianco, ndr). Questi si possono prendere solo se si è certi di riuscire a portare avanti la loro missione. Infine se si trova una macchina fotografica multiuso (anche se ultimamente è molto raro), ci si deve fare una fotografia sul luogo del ritrovamento e segnare quante foto rimangono a disposizione, così da comunicarlo al proprietario. Terminato il tutto è molto importante rimettere il cache esattamente come è stato trovato. Se invece volessi trasformarmi in un hider e nascondere un cache? Dovresti leggere con attenzione le Linee Guida, che contengono tutte le informazioni necessarie per poter nascondere un cache nella maniera corretta. Poi dovresti trovare un posto che non sia solo un nascondiglio, ma anche particolarmente interessante. Libera fantasia poi sul tipo di contenitore (che comunque deve essere alla portata di tutti e non pericoloso) e su come nasconderlo. Certo, cercare un po’ di cache prima di avventurarsi nel primo nascondiglio è utile per capire meglio il meccanismo di gioco. È possibile anche andare su Wiki, sulla Mailing List o sul Forum per scambiare idee con altri geocacher italiani. Per scovare un cache è indispensabile l’utilizzo di un GPS. Come si usa questo dispositivo in ambito geocaching? Un GPS è uno strumento elettronico in grado di determinare in maniera approssimativa la posizione, con errori calcolabili tra i 2 e i 15 metri. Alcune unità GPS sono dotate di mappe, bussole, navigazione vocale, a seconda delle caratteristiche dell’unità stessa. Per praticare il geocaching è sufficiente inserire nell’unità GPS un waypoint che corrisponde a dove si trova il cache che intendete andare a trovare.

LE TIPOLOGIE DI CACHE CACHE FISICI Appartengono a questa categoria tutti quei cache dalla classica forma di un contenitore con logbook. Questo gruppo comprende a sua volta una serie di tipologie di cache: - Traditional Cache: il classico cache. Le coordinate fornite portano alla posizione del cache e il geocacher deve solo trovarlo, firmare il logbook e rimettere il cache al suo posto; - Multi/Offset Cache: è vicino alla logica della caccia al tesoro. Per arrivare al cache finale si devono interpretare una serie di indizi che forniscono le coordinate finali. Dal punto indicato nel listing si trovano suggerimenti che portano ad altri indizi oppure direttamente al cache finale. In altri casi si raggiungono uno o più luoghi e, mettendo insieme le indicazioni scovate in essi, si raggiuge il cache finale. Anche in questo caso, una volta raggiunto il cache, si deve firmare il logbook e rimettere il cache al suo posto; - Mistery/Puzzle Cache, chiamato anche Unknown Cache: raccoglie tutte le combinazioni non previste dai cache di tipo Traditional e Multi/Offset. Le coordinate sulla pagina sono solitamente “false” e per ottenere quelle vere bisogna risolvere qualche quiz o rompicapo proposto sulla pagina del listing. Appartengono a questa tipologia anche tutti quei cache di tipo Traditional o Multi/Offset che richiedono operazioni aggiuntive dopo aver firmato il logbook come mandare una foto o una parola speciale, scrivere il log in un modo particolare; - Letterbox Hybrid**: un tipo particolare di cache nato per mischiare il letterboxing (che non usa il GPS) con il geocaching. Chi trova i tesori, usa il timbro presente nel contenitore per firmare un proprio logbook e usa il proprio timbro (se lo

ha) per firmare il logbook del contenitore. Il timbro deve essere presente insieme al logbook, ma per raggiungere il cache si usa il GPS; - Wherigo Cache: Wherigo è un sistema per creare delle avventure nel mondo reale basate sull’uso del GPS. Grazie all’integrazione di una di queste esperienze (chiamate cartucce), la ricerca di un cache si trasforma in qualcosa di ancora più interessante ed entusiasmante. Wherigo permette a un geocacher di interagire con elementi fisici e virtuali come oggetti o caratteri durante la ricerca di un contenitore fisico. Per giocare con una di queste cartucce è necessaria un’unità GPS che possa utilizzare il software Wherigo. Maggiori informazioni su Wherigo.com.

CACHE EVENTO Non si tratta di veri e propri cache, ma di una “scusa” per trovarsi insieme e discutere di geocaching o di qualsiasi altro argomento. Anche in questa categoria troviamo diversi cache: - Event Cache: il classico evento al quale può partecipare chiunque, anche non geocacher, ma deve essere organizzato principalmente da geocacher per geocacher. Il primo “Event Cache Italiano” si è svolto il 12 giugno 2005 a Carmignano (PD); - Mega-Event Cache: è come il classico Event Cache, ma conta almeno 500 partecipanti; - CITO Event: è un evento organizzato per praticare il cosiddetto “Cache In Trash Out”, letteralmente “Metti un cache, togli l’immondizia”. I partecipanti a questo evento, siano o meno geocacher, puliscono dall’immondizia un parco o una qualsiasi area. È uno dei tanti modi per poter far collimare il geocaching con la natura. Il primo "CITO Event Cache Italiano" si è svolto il 1 giugno 2008 in provincia di Grosseto.

TRAVEL BUG & GEOCOIN - Un Travel Bug, conosciuto anche con l’abbreviazione TB o con il nome completo Groundspeak Travel Bug, è una piastrina simile a quelle militari che si attacca a un qualsiasi oggetto. Il Geocoin invece, conosciuto anche con la sua abbreviazione Coin o con il nome completo Groundspeak Geocoin, è una moneta o una medaglia che può avere una qualsiasi forma. MISSIONE DEL TRACKABLE - Il proprietario del Trackable decide l’obiettivo dell’oggetto che può essere di tutti i tipi. Potrebbe essere il raggiungimento di una precisa posizione geografica, di una particolare città o di un’area. Oppure potrebbe essere il viaggiare attraverso determinate città, come le capitali di diversi Stati. Per altri proprietari la funzione del trackable può essere semplicemente quella di viaggiare per il mondo. FUNZIONAMENTO - Sia i Travel Bug che i Geocoin hanno inciso un numero, chiamato Tracking Number. Questo numero è fondamentale come prova per dimostrare che l’oggetto è stato trovato. Inoltre, attraverso questo numero, è possibile raggiungere la pagina del Trackable per scoprirne la missione o l’obiettivo e verificarne il percorso già effettuato. Il Tracking Number è quindi un vero e proprio “diario di viaggio” del tesoro. L'idea è, comunque, quella di prendere da un cache un trackable e metterlo in un altro. È anche possibile consegnare il trackable a qualche altro geocacher e affidargli il compito di inserirlo in un altro cache.

CACHE VIRTUALI Sono quei cache (ora quasi tutti “grandfathered”) dove non si deve trovare alcunchè di fisico. Semplicemente ci si deve recare in un posto per trovare qualcosa (una targa, un monumento, ecc) che risponde alla domanda pubblicata online dal proprietario del cache. Altre volte viene richiesto semplicemente di fotografarsi in una specifica posizione. Rientrano in questo gruppo i seguenti cache: - Earth Cache: sono gli unici cache virtuali ammessi e sono gestiti dal sito Earthcache. L’intenzione è quella di far scoprire alcune particolarità geologiche/naturali del nostro pianeta. I luoghi devono avere qualcosa di veramente particolare e, per potere creare un Earth Cache, è necessario seguire determinate regole esposte sul sito. Per trovare il cache, invece, bisogna raggiungere il posto indicato dalle coordinate online e rispondere alla domanda posta dal proprietario; - Virtual Cache: questi tesori portano il geocacher a raggiungere il luogo e a ottemperare alla richiesta del proprietario, che può essere quella di rispondere a una o più domande o di fotografare un particolare; - Webcam Cache: in questo caso si sfruttano le webcam presenti in rete e che tengono d’occhio strade o parchi. Lo scopo è quello di farsi fare una foto da quella webcam; - Locationless Cache: spesso chiamato “Reverse Cache” perchè si tratta di un tesoro “al contrario”. Al posto di nascondere qualcosa, il proprietario chiede ai geocacher di trovare e dare le coordinate di uno specifico oggetto o luogo. Ad esempio il proprietario può chiedere di trovare dei Drive In o dei palazzi particolari. Chi ne trova uno, ne indica le coordinate nel log. Queste tre ultime categorie di cache sono state trasferite a una variante del geocaching chiamata waymarking.


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Reinhard Kleindl e Armin Holzer sono stati i protagonisti di questa prima assoluta, supportata da Adidas Outdoor

Imprese

Highline show sulle tre Cime di Lavaredo La grande impresa dei due intrepidi ma esperti atleti è stata documentata da uno spettacolare video e photo-shooting, grazie a ben 3 elicotteri. Reinhard “Reini” Kleindl alle prese con l’highline della Cima Ovest.

A cura di BENEDETTO SIRONI Le Tre Cime di Lavaredo, tra le vette più famose delle Alpi, sono considerate una delle meraviglie naturali più note nel mondo dell’alpinismo. Negli anni hanno fatto da palcoscenico a importanti imprese. Alle quali di recente se n’è aggiunta una decisamente spettacolare. Lo scorso agosto l’atleta austriaco di Adidas Reinhard “Reini” Kleindl e la guida alpina sud tirolese Armin Holzer (che è anche un noto freeskier del team Nordica) sono passati da una cima all'altra unicamente camminando su una slackline sospesa nel vuoto. Questa pratica funambolesca, praticata a queste altezze, prende il nome di highline. LA GENESI DELL’INIZIATIVA - “Tutto è cominciato quando ci siamo incontrati al Longline Days of Distance, allo Stubenbergsee nell’estate del 2010”, ha dichiarato Armin Holzer. “Abbiamo chiacchierato di highlining nelle Dolomiti e ci siamo scambiati i numeri di cellulare. In occasione di un’altra chiacchierata all’IMS di Bressanone eravamo fermamente convinti e motivati a intraprendere per l’estate di quest’anno una fantastica highline nell’incontaminato paesaggio montano della mia patria”. All’inizio di questa estate i due si sono incontrati per discutere del progetto, dando fiato all’idea di un’impresa di highline sulle Tre Cime. “All’inizio consideravamo questa idea pura utopia”, ha ammesso Armin. “Le Tre Cime sono note per la friabilità della roccia dolomitica e non sapevamo ancora se avremmo mai trovato postazioni adatte per i punti di ancoraggio. Quando il giorno dopo siamo saliti sulla Cima Grande, abbiamo costatato che i nostri dubbi erano infondati: al primo tentativo abbiamo trovato un highline spot di primissima qualità e una roccia perfetta. Come il giorno precedente sulla Cima Grande, anche sulla Cima Piccola abbiamo trovato una roccia perfetta nel bel mezzo di un cumulo di macerie. Poi abbiamo deciso di dare un’occhiata anche alla Cima Ovest, dove abbiamo trovato uno spot meraviglioso con una roccia super per i punti di ancoraggio. Seduti accanto alla croce della vetta ci siamo goduti il panorama, increduli di aver trovato su ogni cima una roccia perfetta per i punti di ancoraggio”. IL PROGETTO IN PILLOLE - I due atleti hanno smentito i più scettici, secondo i quali non sarebbe stato possibile ancorare il materiale su terreni tanto esposti. Sono partiti dalla Cima Grande, dove hanno teso un cavo lungo 31 metri sopra la classica parete nord Comici. Considerando la location e il terreno poco stabile, hanno dovuto prestare estrema atten-

Armin e Reini stremati ai piedi delle Tre Cime.

I PRODOTTI ADIDAS USATI DA REINHAR KLEINDL

Reinhard allestisce il materiale sulla Cima Ovest.

zione a ogni singolo passo. Ma dopo un paio di tentativi Kleindl è riuscito a percorrere il cavo per l’intera lunghezza. In seguito entrambi hanno camminato per 37 metri sull’highline Perle des Westens allestita nei pressi della Cima Ovest, che passava proprio sopra la classica via Demuth Kante. Da ultimo, i due hanno percorso l’highline Cima Piccola che Holzer ha così commentato: “Quando siamo scesi dalla Cima Grande abbiamo guardato dall’alto la Cima Piccola. Non sembrava una montagna, ma piuttosto un castello di un film fantasy con un highline spot imponente che sovrastava tutta la superficie tra l’anticima e la cima principale, per centinaia di metri sopra l’altipiano”. Kleindl ha poi aggiunto: “Era il miglior spot che avessimo mai visto”. Così hanno ancorato un cavo di 53 metri, percorso per la sua intera lunghezza solo da Reinhard. Quest’ultimo highline, nominato Elisio, come il paradiso degli antichi romani, ha chiuso in bellezza il progetto, dettagliatamente descritto dai due atleti protagonisti nella pagina a fianco. Reini, al termine del progetto, ha commentato: “Il nostro rispetto va a quegli alpinisti e scalatori grandiosi, che hanno lasciato qui le loro tracce, hanno espresso il loro spirito pionieristico, vissuto e anche realizzato i loro sogni. Siamo orgogliosi di aver potuto portare la nostra arte su queste cime leggendarie aggiungendo un altro capitolo alla loro lunga storia”. L’OBIETTIVO E LA PREPARAZIONE - “Per noi era importante fare qualcosa in più che allestire una slackline su vecchie vie – ha dichiarato Kleindl – Volevamo trovare qualcosa che ci sembrasse logico e bello. Si doveva trattare di linee che rendessero giustizia alle Tre Cime di Lavaredo”. Questo l’obiettivo alla base delle scelte fatte dai due atleti, che durante il mese di agosto hanno scalato le Tre Cime 8 volte per portare in vetta tutto il materiale necessario all’impresa. La spettacolarità di questa iniziativa è ben documentata dalle immagini scattate dai fotografi Adidas grazie all’utilizzo di tre elicotteri. NOTE PER I POSTERI - Reinhard Kleindl e Armin Holzer, i primi ad aver portato a termine queste highline sulle Tre Cime di Lavaredo, hanno lasciato un monito per chi volesse cimentarsi in una simile impresa. Ecco le loro parole: “Chi vuole ripetere queste linee non deve avere soltanto una perfetta conoscenza dell’highlining con tutti i relativi requisiti tecnici, ma deve possedere anche un’esperienza alpinistica. Chi non sa muoversi su una roccia friabile con sicurezza e massima responsabilità mette in pericolo non solo se stesso ma soprattutto gli altri”. Photo credits: Harald Wisthaler/© adidas

L’atleta Adidas Reinhard Kleindl, esperto highliner (foto sopra, a sinistra, a fianco di Armin) e amante di arrampicata e boulder, ha ammesso ai microfoni di Outdoor Magazine di aver portato a termine l’highline più incredibile che abbia mai pensato. Ovvero quella sulla Cima Piccola. Ora si prepara a programmare nuove imprese, sempre con il prezioso supporto di Adidas che lo scorso agosto gli ha fornito l’abbigliamento ideale per affrontare l’impresa sulle Tre Cime. Di seguito il suo set up per l’occasione.

TERREX HYBRID JACKET Windstopper Active Shell, il più leggero con massima traspirabilità e resistenza al vento. Presenta costruzione ibrida che combina i vantaggi di differenti tessuti performanti sulle diverse zone del corpo. Assicura una mappatura del corpo che identifica le principali aree di sudorazione e riscaldamento. Il capo è realizzato per l’82% in poliammidica e per il 18% in poliestere. È un 3 layer che pesa 137 gr. È disponibile nei colori intense green, pool e black e nelle taglie S-XL.

Il commento di Reinhard: Mi piace molto la possibilità di scelta del colore. È poi un capo veramente leggero e in grado di assicurare la massima libertà di movimento.

BOAT CC LACE Perfetta espressione dello spirito estivo, è una scarpa leggera, traspirante e in grado di offrire grip combinando alte prestazioni e il look delle sneaker outdoor. Disponibile in vivaci e divertenti combinazioni di colore: espresso/spray/ light orange, dark cinder/spray/blue beauty, black/spray/deepest purple, oak/spray/lime peel, dark brown/spark/university red. È dotata di tomaia in mesh ad asciugatura rapida e di linguetta in Eva per una calzata perfetta. La suola Traxion offre un grip eccezionale anche sulle superfici umide e scivolose. Assicura inoltre freschezza a 360° su tutto il piede grazie alla tecnologia Climacool.

Il commento di Reinhard: Sull’highline ho utilizzato questa calzatura open sole, che nonostante sia nata come scarpa per nautica è il mio modello preferito per fare slacklining.


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CIMA GRANDE Armin: “La prima delle tre linee era fatta. Si preannunciava l’arrivo entro breve di un violento temporale. Abbiamo cominciato a smontare la linea e ci siamo affrettati a scendere. Nell’aria c’era una tensione preoccupante. Abbiamo chiamato questa linea Vertigo, che tradotto dal latino significa vertigine e ricorda il surreale mondo verticale della parete nord, sulla quale ci muovevamo”.

Reini: “Abbiamo cominciato con la Cima Grande. Abbiamo intrapreso in due il percorso normale in stile alpinistico portando con noi l’attrezzatura da highline. Sfiniti abbiamo raggiunto lo spot, uno splendido pilastro di roccia a ovest della cima direttamente sopra Comici, il classico della parete settentrionale che si protende sopra la parete settentrionale di 500 mt d’altezza. Da quel punto abbiamo teso una highline di 31 metri di lunghezza. Il montaggio è stato molto impegnativo. Lontano dalle vie di arrampicata più percorse, la roccia che è molto friabile non viene portata via e ovunque

ci sono rocce staccate che al minimo contatto precipitano. Una catastrofe per gli scalatori sotto di noi! Anche il tempo ci impensieriva: l’ultima volta eravamo scesi dalla Cima Grande nel mezzo di una breve ma intensa grandinata. Questa volta non volevamo ripetere l‘esperienza. Poi si è aggiunto il vento. La linea era montata, ma si muoveva in modo incontrollato. Nel primo pomeriggio, nonostante il forte vento, sono salito sulla linea e ho fatto un primo tentativo. Mi sentivo letteralmente risucchiato da quel precipizio di 500 metri. Il nastro di 2,5 cm di larghezza all’improvviso mi è sembrato sottile come

CIMA OVEST

mai prima. Ciononostante sono andato avanti, nel vuoto. Le oscillazioni del vento mi hanno innervosito, sono caduto e mi sono aggrappato alla linea. Dopo un paio di tentativi ho ripreso la camminata proseguendo fino a metà. All’improvviso mi sono sentito libero e sono riuscito a percorrerla per intero. Le nostre grida di gioia si sono probabilmente sentite in tutto l’Alto Adige! Armin è salito per secondo. Anche lui ha dovuto fare alcuni tentativi prima di sentire il nastro e trovare sicurezza. Poi è riuscito a raggiungere l’altro capo con una tranquillità sorprendente”.

CIMA PICCOLA

Armin: “L’obiettivo successivo era la scalata della Cima Ovest. Era il giorno più bello e più caldo dell’estate. La buona sorte era dalla nostra parte! Questa volta ci accompagnava Ale D’Emilia di Misurina, che ci dava una mano a portare su tutta l’attrezzatura per l’highline. La linea nelle immediate vicinanze della vetta era di 37 mt di lunghezza, rivolta a est, verso la Cima Grande. Come punto di ancoraggio supplementare per la fune di backup abbiamo utilizzato anche la massiccia croce della vetta. Anche in questa postazione, per montare la linea, abbiamo dovuto superare un terreno ostile, friabile e prestare particolare attenzione al pilastro di fronte alla croce della vetta. Direttamente al di sotto passa infatti il famoso Spigolo Demuth. Appena terminato il tensionamento, ho fatto il primo tentativo e sono riuscito ad affrontare la linea senza difficoltà. Anche la camminata in direzione opposta è andata bene. La nostra gioia è stata irrefrenabile! Poi Reini si è legato all’imbracatura ed è riuscito a percorrere la linea nelle due direzioni al primo tentativo. Onsight, fullman, come si dice nel linguaggio dell’highlining. A questa linea abbiamo dato il nome di Perla dell’ovest, per un sogno surreale che avevo fatto la notte precedente”.

Reini:

Armin:

“A questo punto rimaneva una linea sola, la più bella. Lo spot migliore che avessimo mai visto, ben 53 mt di lunghezza. Come al solito il montaggio si è rivelato impegnativo, ma non c’era vento e anche la pioggia preannunciata non è caduta. Di nuovo materiale da portare su, un terreno friabile da superare e infine per la terza volta la linea da tendere con un paranco. Appena terminato il tensionamento, il sole è scomparso dietro la Cima Grande. C’è stato un momento in cui il nostro cuore ha quasi smesso di battere, quando una cordata vagante ha attraversato la parete pochi metri sotto la cima provocando la caduta di alcuni sassi. Uno di questi ha mancato di poco la linea, ma ci è andata bene. Poi è arrivato il grande momento. Avevo una sensazione di malessere, come se mi arrampicassi per la prima volta. Un primo tentativo di rimanere in piedi è andato meglio del previsto, ma poi mi sono impigliato nell’imbracatura e sono caduto. Sono tornato indietro e ho fatto un altro tentativo. All’improvviso percepivo il modo in cui la linea mi sorreggeva e ho trovato la calma per far fronte alla situazione. Mi muovevo passo dopo passo su quel profondo precipizio. Ho scacciato via il nervosismo, ho fatto gli ultimi passi e ho portato a termine la prima camminata su questa linea di sconvolgente bellezza”.

“Eravamo tutti e due fuori di testa e facevamo salti di gioia abbracciandoci sul piccolo plateau sotto il rifugio Zsygmondi. Che momento! Ero entusiasmato e motivato dal successo del mio compagno d’avventura, sono slittato nel mezzo e da lì sono riuscito a camminare fino all’altra estremità. Per poterla percepire ancora meglio ho fatto alcuni trick nel mezzo, ho raggiunto l’altro margine e ho concluso questa giornata così impegnativa compiendo un ultimo passo dalla linea sulla roccia fredda. Volevo risparmiare le energie per il giorno successivo, ero davvero soddisfatto e ho portato con me la sicurezza conquistata e una piacevole sensazione giù sulla sella tra l’anticima e la vetta principale della Cima Piccola, dove ci siamo riposati. Dopo una pausa Reini ha percorso al primo tentativo tutta la linea nell’altra direzione. La camminata fullman era quindi perfetta! La fortezza del nostro film fantasy era stata assaltata e conquistata. Il mattino successivo, di buon’ora, siamo saliti ancora sulla Cima Piccola, ma eravamo entrambi così stanchi che non siamo più riusciti a mettere in atto nessun vero tentativo”.


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Ricetrasmettitori, dispositivi Bluetooth, cuffie stereo e action cameras: ecco le nuove proposte del gruppo di Reggio Emilia

Brand profile

Midland, lo sport da una nuova prospettiva Il Gruppo CTE International lancia per la stagione FW 2011/12 la sua collezione “Midland sport e outdoor”, con prodotti accattivanti e innovativi. A cura di MONICA VIGANò È un’azienda storica nel settore delle radiocomunicazioni, nel quale opera in qualità di produttrice e distributrice. Ma è recentemente sbarcata anche nel mondo dello sport e dell’outdoor con una linea di prodotti dedicati a marchio Midland decisamente innovativi, sia per quel che riguarda la comunicazione che per le video-riprese e il fun. Stiamo parlando del Gruppo CTE International che dal 1972, anno della sua fondazione, sviluppa prodotti e sistemi integrati di radiocomunicazione e progetta applicazioni personalizzate distribuite in tutto il mondo, con un reparto R&D di ben 15 persone e importanti certificazioni a livello internazionale. LA STRUTTURA DI CTE INTERNATIONAL - Il gruppo ha sede a Reggio Emilia e può contare sul supporto di filiali e consociate in tutti i principali Paesi del mondo e in particolare in Spagna, Germania, Gran Bretagna, Francia, Grecia, Polonia, Russia, Stati Uniti (oggi il primo mercato per il gruppo), Bulgaria e Singapore. Da sottolineare l’acquisizione di una quota dell’americana Midland Consumer Radio di Kansas City, che si contraddistingue per la leadership nella produzione di CB nel mercato USA. Da segnalare anche la creazione nel 2008 del polo industriale CTE Digital Broadcast, costituito dalle divisioni broadcast di CTE International, CTE DB, META System e TELKO Telecom. Questo polo italiano, con capitale sociale di 5,1 milioni di euro, ha lo scopo di sviluppare, produrre e commercializzare sistemi di trasmissione analogici e digitali per radio e tv. IL CATALOGO - L’offerta di CTE Interntional si declina in due filoni principali, gestiti da business unit specializzate: Consumer Radio e Microline. La prima si occupa delle gamme di prodotti Consumer e Professional che comprendono strumenti di comunicazione ideali in ambito lavorativo, nella gestione di gruppi di persone e nel tempo libero. La business unit Microline realizza sistemi

Sopra e a destra: due tipiche attività outdoor nelle quali poter utilizzare la videocamera XTC300.

professionali audio, video e tracking per l’intelligence e il controspionaggio. Le soluzioni Microline, interamente realizzate in Italia, si contraddistinguono per una costante innovazione nelle soluzioni progettuali e costruttive che sono collaudate in team con gli esperti degli enti che ne sono fruitori (tra cui anche Ministero della Difesa e dell’Interno, Protezione Civile e Croce Rossa). CTE International è proprietaria dei marchi di prodotto utilizzati a livello mondiale, ovvero Alan Professional, Microline e Midland. Proprio quest’ultimo è il principale portavoce della proposta sportiva del gruppo. IL MONDO MIDLAND - “Conosciuto in tutto il mondo come brand di riferimento nel settore dei ricetrasmettitori CB e dei walkie talkie PMR446, il marchio Midland è nato negli anni 50”, racconta Giorgio Lacasella, vide president CTE. “È poi cresciuto a dismisura negli anni 70/80, quando sono stati venduti milioni di CB portatili, oggi utilizzati negli USA nei casi di emergenza”. Il marchio, oggi sinonimo di professionalità e garanzia delle comunicazioni via radio, per la stagione invernale 2011/12 si presenta con una gamma destinata al mondo sportivo. Si tratta di prodotti pensati specificatamente per l’utilizzo durante le attività sportive e il tempo libero che rappresentano una vera svolta nel concetto di comunicazione e che sono in grado di soddisfare sia gli sportivi più esigenti che gli appassionati di elettronica.

Dispositivo Bluetooth BT Ski con pratiche e confortevoli scalda-orecchie.

LA PROPOSTA FW 2011/12 - La proposta della divisione sport va dai Ricetrasmettitori PMR446 per comunicare a mani libere e senza costi di traffico e scatti alla risposta, ai dispositivi auricolari e interfoni Bluetooth (Midland BT SKI). Dalle cuffie stereo (Midland Subzero Music) e videocamere sportive (Midland Action Cam), agli accessori in grado di trasformare un semplice oggetto in un prodotto completo e funzionale adatto a qualsiasi condizione di utilizzo (per le descrizioni di alcuni dei prodotti vedi la pagina seguente). SALES STRATEGY - “La gamma di prodotti Midland dedicati alle comunicazioni outdoor sarà distribuita sul mercato italiano con la prima vera e propria campagna vendite, che durerà da settembre a marzo”, rivela Giorgio Corradini, responsabile commerciale del Gruppo. “Visto il background del gruppo saremo presenti certamente nel canale dell’elettronica ma è un nostro preciso obiettivo sviluppare in modo importante anche il canale della distribuzione sportiva, per la quale i nostri prodotti rappresentano sicuramente un’ottima opportunità per attirare nuovi clienti o diversificare la propria offerta”. La campagna vendite sarà effettuata grazie alla collaborazione di 9 agenti che lavoreranno nelle regioni Valle d’Aosta-Piemonte, Lombardia, Trentino, Veneto-Friuli, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, MUAM e Liguria. Valore aggiunto

Con il BT Ski è semplice comunicare sulle piste.

del brand è anche il servizio al cliente: “Il nostro customer service è composto da tecnici specializzati sempre a disposizione, che possono rispondere in tempo reale a qualsiasi richiesta tecnica da parte dei consumatori ma anche dei negozianti”, afferma Giorgio Lacasella. “Assisteremo i retailer anche con materiale POP dedicato e demo kite per testare nel punto vendita l’efficacia dei prodotti. MARKETING - “La nuova collezione e in generale il marchio Midland saranno inoltre promossi attraverso testimonial del mondo sportivo e outdoor”, dichiara Viviana Vergano, responsabile marketing. “Vi saranno eventi sulle piste da sci e iniziative ad hoc quali ad esempio la presenza alla fiera Skipass (Modena, 29 ottobre-1 novembre) con un’area espositiva nella galleria centrale - siano anche partner tecnici dello staff dedicato alla fiera, la partecipazione ad EICMA (Milano, 8-13 novembre) e Ispo Winter (Monaco, 29 gennaio-1° febbraio). Da sottolineare inoltre un’ampia copertura mediatica su svariate testate nazionali tra cui PlainAir, Monte Bianco, Gioia, Diva&Donna, In Viaggio, Jack e La Repubblica, oltre a collaborazioni in ambito televisivo come nel caso di Donnavventura, programma per il quale siamo fornitori tecnologici ufficiali da più di 5 edizioni”. CONTATTI: CTE International - 0522.509446 infobtski@cte.it - www.midlandradio.eu

Sopra e a fianco due immagini dell’edizione 2010 di Donnavventura “Grand Raid d’Egitto” supportata anche da Midland, partner tecnico.


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UNA SELEZIONE DI PRODOTTI PENSATI PER LA PRATICA SPORTIVA OUTDOOR MIDLAND BT SKI È il più piccolo e pratico auricolare Bluetooth dedicato alle comunicazioni e all’intrattenimento nelle attività sportive e ricreative invernali. Permette di parlare al cellulare in totale sicurezza, di conversare liberamente in modalità Intercom con un altro dispositivo Midland BT Ski in un raggio di 200 mt e di ascoltare musica. È facile da usare e compatibile con tutti i cellulari di ultima generazione con Bluetooth integrato. Grazie ad ampi pulsanti riconoscibili al tatto, consente l’attivazione delle principali funzioni del telefonino e i comandi avanti/indietro e play/stop del player Mp3 anche in movimento. Il dispositivo è inoltre dotato di Plug per la connessione a filo con un iPod/Mp3 player. Midland BT SKI si abbina via Bluetooth anche al Ricetrasmettitore PMR446 Midland G8 BT che è dotato di PTT esterno utilizzabile legato al guanto, al manubrio di una bici, al polso per comunicare in modo pratico mentre si fa sport o attività con più utenti fino a una distanza massima di 12 km. Alla luce di queste considerazioni, lo strumento è ideale per attività sportive, sci, sci di fondo, snowboard, trekking, mountain bike ma anche per i maestri di sci durante le lezioni. È tra l’altro associabile all’accessorio BT Ski Action Kit (foto sotto) per l’installazione del BT Ski su casco da bici/arrampicata o per utilizzare il Bt Ski senza casco. Composto da aggancio rotante da bavero, fascia in velcro e monoauricolare, sarà disponibile da novembre 2011. Ma il dispositivo può essere trasferito dal casco da sci e dallo scaldaorecchie a tutti i tipi di caschi da moto grazie al “kit accessorio opzionale” Midland BT Moto Audio Kit: kit di

MIDLAND XTREME ACTION CAMERA

Videocamere grandangolo piccole, compatte e di immediato utilizzo, ideali per tutti coloro che desiderano immortalare e rivivere le proprie imprese. Così si presentano le Action Camera XTC firmate Midland. Prodotti che possono essere utilizzati praticamente ovunque e in qualsiasi condizione. Sulle piste da sci e in spiaggia, sul manubrio della bici e della moto, in strada o in vacanza. Perfette per registrare ogni piccolo dettaglio. I tre modelli Midland XTC100, XTC200 HD e XTC300 FULL HD sono dotati di un unico comando (Off/Record) che consente di registrare con estrema facilità i video con audio direttamente su una micro SD memory card removibile. L’immediatezza dei comandi riduce al minimo le distrazioni: valore aggiunto per le attività sportive dove la fluidità e la libertà nei movimenti sono condizioni necessarie. Il modello XTC300 FULL HD (in foto) in particolare rappresenta la novità assoluta proposta da Midland. La tecnologia full HD garantisce un’altissima risoluzione delle immagini girate, che si traduce in un sensibile aumento del dettaglio e della tridimensionalità del filmato. Il prodotto può essere montato agilmente su moto, bici e caschi. Ogni confezione è dotata di una custodia waterproof resistente all’acqua per riprese fino a una profondità di 30 mt.

fissaggio a caschi jet, modulari e integrali per essere usato come risponditore al cellulare e Intercom Pilota e Passeggero da moto. Il Midland BT Ski è disponibile anche nella preziosa versione Cristal con Swarovsky Elements. Sia la versione originale che quella con Swarovski sono proposte in due varianti: - con scalda-orecchie che integra due speaker stereo ad alto rendimento e un microfono a braccetto, il tutto reso confortevole da un soffice rivestimento in tessuto. In questa versione Midland BT Ski può essere utilizzato senza casco o con caschi semi-rigidi, indossandolo sotto il casco; - Midland BT Ski Universal Helmet, compatibile con tutte le tipologie di casco, sia rigidi che semi-rigidi: il dispositivo Midland BT Ski si utilizza grazie a un pratico audio kit composto da due speaker stereo ad alto rendimento e un microfono a braccetto integrato. Il dispositivo BT Ski va posizionato esternamente al casco fissando la pratica banda in velcro in dotazione tra le stringhe di chiusura o ricorrendo alla clamp biadesiva da agganciare sulla scocca rigida del casco. Inoltre con i caschi di marca Giro o Smith, che contengono già la predisposizione per gli speaker, l’installazione diventa ancora più facile e comoda perché Midland BT Ski si inserisce negli spazi già predisposti. Nella foto sotto la versione Cristal.

MIDLAND SUBZERO SPORTEK Cuffie stereo bluetooth con microfono integrato, robuste, flessibili e grintose, pensate per tutti gli amanti degli sport outdoor. Consente di rispondere al cellulare o ascoltare musica in totale libertà, con un’eccellente qualità audio stereo e nessun intralcio durante l’allenamento. Per gruppi di sportivi, abbinato al ricetrasmettitore PMR446 Midland G8 BT, estende la comunicazione a team di persone fino a una distanza massima di 12 km. Per un’attività personalizzata, invece, si interfaccia con innumerevoli Smartphone (iPhone, BlackBerry e Droid) che, grazie alle loro applicazioni, consentono di creare un programma individuale con suggerimenti in real-time per accompagnare l’atleta, memorizzarne tempi, spazi e tabelle di allenamento.

MIDLAND SUBZERO In viaggio, nelle attività sportive o durante le passeggiate, le cuffie Midland SubZero permettono di ascoltare la propria musica o di rispondere al cellulare in sicurezza e praticità. Midland SubZero, richiudibile per trovare facilmente posto nella tasca della giacca o nella borsa, integra un cavo dotato di tasto con microfono e funzione di Risposta/Comando per il cellulare e play/pausa per la musica (iPod, iPhone, Blackberry, Mp3 e i telefoni cellulari di ultima generazione) a un filo con microfono e PTT, per la connessione ai ricetrasmettitori Midland a 2 Pin (G5 XT/G6 XT/G7/G8/G9). Il pratico PTT con clip d’aggancio permette di scegliere se utilizzare la radio in modalità VOX (attivazione vocale) o PTT. La versione Midland SubZero Music (in foto) è dotata di due cuffie stereo Hi Fi alto rendimento rivestite, all’interno, da soffice e caldo tessuto e, all’esterno, da un tessuto trapuntato che consente maggiore riparo dal vento e dalle intemperie atmosferiche. È disponibile nei colori nero, rosso, bianco, rosa, mimetico, giallo e in pelle nera. CTE propone anche la versione estiva Midland SubZero Sun che sostituisce il caldo tessuto invernale con cotone e tessuto traspirante.

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Team, eventi (TdG su tutti), iniziative trade & consumer. Parla Maurizio Di Trani, marketing manager del brand

Cover story

Tecnica Trail Running: l’anno delle conferme Dopo il lancio del progetto nel 2009 e gli ottimi riscontri dei primi tre anni, nel 2011 il marchio ha accelerato molto anche sul fronte della comunicazione. A 360°. E per il 2012 non mancheranno altre sorprese. A cura di BENEDETTO SIRONI Nelle ultime tre stagioni non abbiamo mancato di dedicare una cover story a Tecnica proprio in questo periodo. Una consuetudine dettata dal fatto che la nostra testata ha seguito con attenzione e partecipazione fin dalla nascita l’interessante progetto dell’azienda sul trail running e ne abbiamo raccontato man mano evoluzioni e prospettive. Eccoci quindi giunti al terzo anno di vita della linea Tecnica Trail Running. Che oltre ad essere un insieme di prodotti è anche una differente filosofia, un nuovo approccio a questa disciplina, riassumibile con l’ormai ben noto claim “Bigger is Better”. Attorno al concetto oversized e al sistema TRS (e relativa evoluzione TRS Max) infatti ruota tutta la linea trail running di Tecnica. Per una completa overview sulla collezione vi rimandiamo all’ampio spazio dedicato sul numero 7/8 di Outdoor Magazine (pagina 20 della Products Guide). In queste pagine ci concentriamo sulle svariate iniziative di comunicazione ideate dallo staff del brand, sotto la vigile supervisione del marketing manager Maurizio Di Trani.

Maurizio Di Trani.

I vostri atleti si sono ben comportati in questi mesi. Qual è la prestazione che ti ha più soddisfatto? Non c’è una prestazione migliore di altre. Abbiamo avuto la fortuna di conquistare ottimi risultati in moltissime competizioni, non solo in Italia ma anche in Europa. Se proprio dovessi citare un evento su tutti, quello emotivamente più coinvolgente, direi il Tor des Géants per l’importantissimo triplo podio delle ragazze. Con questo non intendo assolutamente togliere meriti agli altri atleti e agli altri eventi dei quali comunque siamo altrettanto soddisfatti. Dopo i Mondiali e il TDG qual è il prossimo grande evento che vedrà gli atleti del TTT Italia coinvolti? Adesso la stagione si sta concludendo per cui stiamo lavorando sull’organizzazione dell’anno prossimo. Sicuramente saremo nuovamente presenti agli eventi principali. Parteciperemo anche a un’importante ultramaratona a Pechino (l’evento più importante in Asia) che si svolgerà ad aprile 2012. È uno dei tasselli della strategia di lancio dei nostri prodotti in Cina. Prenderà parte all’evento il team internazionale di Tecnica ma saranno coinvolti numerosi atleti del team Italia. Quanto l’attività del team e le prestazioni anche singole degli atleti

hanno influito sulla brand awarness di Tecnica nel mondo trail e sulle vendite? Hanno avuto un ruolo importante ma da questo punto di vista è stato un ruolo figlio di una strategia ben precisa. Non volevamo basare il nostro approccio alla community dei trail runners soltanto su super atleti che hanno sì un forte impatto a livello di risultati agonistici, ma che difficilmente trovano riscontro immediato nel popolo più ampio dei corridori amatoriali. Gli atleti ai quali ci siamo affidati ci hanno dato visibilità ma soprattutto credibilità perché oltre che runner di punta sono veri appassionati. Non corrono solo per denaro o fama di successi, corrono perché è quello che vogliono fare. E scelgono i nostri prodotti per la bontà del progetto e della soluzione che proponiamo. Abbiamo conquistato credibilità anche per aver fornito scarpe a corridori meno noti, che però ci hanno dato feedback insieme all’elite di vertice. Questo significa che le nostre scarpe funzionano per gli atleti di vertice così come per gli atleti meno celebri. Entrambe le categorie sono importanti per il nostro marchio. Avete concluso la campagna estiva? Qual è il bilancio? Si parla di un incremento a due cifre ma siamo in attesa dei risultati definitivi. Sono risultati in linea con ciò che ci auguravamo ma che avevano bisogno di essere confermati dalla realtà. E la realtà ci dice che il trail running sta crescendo in tutto il mondo. Alla prima fase di introduzione nel mercato, sta succedendo quella di allargamento. Con questo termine intendiamo sia un aumento del numero dei punti vendita che trattano il nostro prodotto, sia un incremento in termini di assortimento. I negozianti sono soddisfatti delle vendite al pubblico? Abbiamo registrato una generale soddisfazione sui risultati di sell out dei nostri clienti, con alcune punte di grande successo. In generale i punti vendita che già trattavano il trail running e che hanno inserito il nostro marchio hanno fatto in alcuni casi anche 3 o 4 riassortimenti. Quello del trail running è un settore che va argomentato nelle componenti tecniche, visto che la maggior parte dei runner ha una competenza media già sviluppata. Questa è una delle ragioni per le quali i punti vendita specializzati hanno avuto i risultati migliori. Anche quelli che si stanno avvicinando solo ora a questo mercato, se lo affrontano con la dovuta preparazione, cominciano a vedere risultati superiori alla media. La cosa che però ci ha più sorpreso è il grande numero di mail ricevuto dai consumatori finali che hanno chiesto direttamente all’azienda dove poter trovare il punto vendita a loro più vicino: questo è stato il miglior segnale dell’interesse suscitato nella community dei runners dal nostro progetto. Qual è stato il modello best seller? Sicuramente Diablo Max perché riassume al meglio le tecnologie più distintive del progetto Tecnica: ovvero il TRS Max e l’Oversizing Concept. Si tratta del modello bandiera della collezione, quello sul quale abbiamo spinto di più in quanto a comunicazione. TRS è la piattaforma tecnologica trasversale a tutta la nostra collezione.

Le diverse declinazioni del sistema TRS.

una super bacheca dove poter postare tutte le attività e i risultati di Tecnica nel mondo. Proprio su questa bacheca sarà promossa l’iniziativa “Catch Me If You Can”. Per il 2013 avete in serbo nuovi modelli o spingerete quelli attuali magari con qualche rivisitazione? Ci saranno sicuramente nuovi modelli ma è presto per anticipare i dettagli. Tuttavia confermo che abbiamo già concetti molto chiari. Lo stesso anche per il pacchetto trail running invernale per la stagione FW 2012/13. Alla base di tutto ci sarà sempre il TRS Max? State già lavorando ad eventuali evoluzioni del sistema o può rappresentare una solida base per qualche stagione? La pietra miliare di tutti i ns prodotti è il TRS. Il TRS Max è un’evoluzione di questo concetto, adatta per una certa tipologia di calzature. Entrambe le soluzioni saranno mantenute e sviluppate. Al loro fianco ci saranno modelli per nuovi utilizzi che adatteranno i concetti TRS e TRS Max con nuovi superfici e volumi. Ma le basi tecnologiche rimarranno le stesse, come già avviene da tre stagioni. Saranno una costante anche nel prossimo futuro. Steve Jobs diceva che per conoscere al meglio i propri prodotti bisogna utilizzarli… Quanti dipendenti Tecnica hanno cominciato a correre off-road? Parecchi, sia perché la corsa è un’attività connaturata nell’uomo e di facile accesso, sia perché nello specifico il trail running è di per sé affascinante. Quindi parecchi sono rimasti coinvolti. Oggi c’è più di qualche decina di persone che pratica trail running con regolarità. Molti nostri collaboratori hanno anche corso al Tor des Géants, al quale sono arrivati già pensando a quali successive iniziative avrebbero potuto prender parte…

che il trail running è più di uno sport. Modificherete qualche proposta? Tutti i nostri prodotti sono costante- Accanto alla pratica sportiva c’è tutta mente soggetti a continui migliora- una comunità che ama condividere le menti. Confermiamo in toto i concetti sensazioni della corsa nella natura. In principali (TRS e TRS Max). Detto ciò, ci quest’ottica abbiamo voluto far visaranno sicuramente modifiche di mi- vere almeno in parte l’emozione del glioramento anche alla luce dei feed- Tor des Géants ai nostri negozianti. back ricevuti. Per il 2012 allargheremo Abbiamo per cui invitato 20 clienti la collezione inserendo nuovi modelli specializzati, ai quali si sono aggiunti tra cui il XLite, che mantiene il concetto 10 retailer e giornalisti americani. Aboversize anche se più contenuto e la biamo fatto loro visitare l’azienda e soluzione TRS per un uso più funzio- abbiamo trascorso insieme un week nale. XLite rappresenta così una calza- end a Courmayeur proprio in occatura leggera e performante per uso sione della partenza del Tor des Géants. Abbiamo vissuto insieme il più trasversale. In quali Paesi oltre all’Italia i pro- countdown prima della partenza, abdotti trail running di Tecnica hanno biamo percorso parte del primo tragitto di gara condividendo così l’espeavuto il miglior riscontro? Mediamente in tutti i mercati del rienza. Il grande successo dell’evento mondo. In America stiamo entrando ci ha portato ad ampliarlo in termini nel mondo del running più che nel- di durata e persone invitate per il l’outdoor puro perché la segmenta- prossimo anno. zione lì è più netta. Ma significativi Nei confronti del pubblico invece sono i risultati che stiamo registrando come vi state muovendo? La chiave di volta è lo sport markein Francia, la patria europea del trail running. Oggi Tecnica è un player di ri- ting, ovvero l’essere là dove c’è la spetto in questo mercato e se abbiamo gente, dove si ritrovano gli appassiosuccesso in Francia significa che il no- nati per avvicinarli al nostro marchio. Accanto a questo concetto c’è anche stro progetto è davvero valido. Parlando della Cina, a che punto è il quello di stare vicini ai negozianti specializzati, che sono i migliori tramite vostro inserimento? La Cina è potenzialmente un serba- perché raggruppano club e runners. toio straordinario sia per dimensione Poi ci sono altri supporti di comunicache per tradizione sugli sport di resi- zione, come la collaborazione con testenza. Abbiamo iniziato lo scorso anno state specializzate. A ciò si aggiuncostituendo il TTT Cina e abbiamo pro- gono le iniziative che realizziamo seguito quest’anno con un’operazione usando gli strumenti web. Tra esse il di sensibilizzazione del pubblico cinese progetto “Catch Me If You Can”, un al trail running organizzando un semi- network di trail runner dove gli appasnario al Banff Festival di Pechino che sionati possono sfidarsi virtualmente attira annualmente più di 10mila per- comunicando un percorso e il proprio sone. L’anno prossimo, come già anti- tempo massimo. cipato, parteciperemo all’evento 100 Avete appena lanciato una pagina km con un’iniziativa strettamente con- Facebook dedicata a Tecnica Trail Running. In che modo la utilizzenessa con il Tor des Géants 2012. A dimostrazione della bontà del rete? Oggi Facebook e i social network in progetto non sono mancati i riconogenerale hanno un potenziale eccescimenti ufficiali. È vero. Diablo Max ha vinto recen- zionale per la capacità che hanno di temente il Novel Award 2011 all’Out- rimanere aperti nei confronti della door Trade Show (GB) come migliore community. La pagina appena aperta scarpa dell’anno. Inoltre, anche se è una sorta di vertice della piramide, non si tratta di un riconoscimento formale, la stessa scarpa è stata considerata prodotto dell’anno in un test privato di una celebre rivista di settore francese. Nel corso del Tor des Géants avete organizzato un’iniziativa rivolta ai negozianti. Di cosa si è trattato? Ci siamo resi conto Alcuni momenti dell’evento realizzato con i negozianti in occasione del Tor des Géants 2011.


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IL TECNICA TRAIL RUNNING TEAM ITALIA & INTERNATIONAL Mondiali di Ultratrail d’Irlanda e seconda edizione del Tor des Géants (vedi entrambi i report sotto). Tra i grandi protagonisti di questi due eventi gli atleti del Tecnica Trailrunning Team che hanno registrato ottime performance. Ottimo quindi finora il bilancio dell’iniziativa promossa nel 2009 da Tecnica e finalizzata alla creazione di un panel di ambasciatori in grado di diffondere il claim “Catch me if you can”.

CRESCITA DEL TEAM - Panel che nel 2010 era composto da oltre 40 atleti, alcuni dei quali vincitori di importanti gare quali Tour de la Grande Casse, 6000 D La Plagne, Tour des Glaciers de la Vanoise, UltraChampsor, Pila Trail e Trail des Balcons d’Azur. Nel 2011 l’azienda ha sviluppato maggiormente il team in altri Paesi oltre all’Italia, con la logica di unire runner d’eccellenza a semplici appassionati. Come ci aveva confermato qualche mese fa il direttore marketing del Gruppo Tecnica Maurizio Di Trani: “Il Tecnica Team non è composto solo da atleti di vertice, ma anche da molti appassionati che lo praticano con impegno e costanza per il puro piacere di correre, anche a livello regionale e locale. Uno dei nostri obiettivi è proprio quello di allargare la base dei partecipanti e alcuni dei nostri prossimi

Ulrich Gross

Marco Zanchi

Annemarie Gross

Giuliana Arrigoni

Patrizia Pensa

Cinzia Bertasa

progetti di marketing vanno proprio in questa direzione. Di conseguenza, il nostro team è aperto a tutti coloro che condividono lo spirito riassunto nel nostro pay-off “Catch me if you can – for the outdoor athlete in you”.

IL TTT ITALY - Quest’anno l’azienda ha presentato ufficialmente il Tecnica Trailrunning Team Italy, composto da Ulrich Gross (classe 1972) fanno parte del team anche Marco Zanchi (1976), Daniele Fornoni (1969), Annemarie Gross (1969), Giuliana Arrigoni (1965), Patrizia Pensa (1964), Cinzia Bertasa (1974) e Cristina Zantedeschi (1966). A questi si aggiunge la new entry Katia Fori. Team manager del gruppo è Pietro Trabucchi, professore e psicologo dello sport all’Università di Verona oltre che autore del libro “Resisto, dunque sono”. Tutti i componenti inoltre fanno parte della nazionale italiana di Ultramarathon, con la quale il TTT Italia collabora.

I TEAM TECNICA NEL MONDO - Il team italiano si affianca a quelli creati in Francia, Cina, Austria. Il prossimo anno verrà finalizzata la costituzione di quelli USA e Svezia. Per ogni Paese vengono poi selezionati i migliori atleti, che vengono inseriti nel

Team International. Quest’ultimo di volta in volta partecipa alle manifestazioni più importanti al mondo e ad eventi ad hoc. Per il prossimo anno, come anticipano i vertici Tecnica, è in programma la partecipazione del Team International a una grossa iniziativa prevista a Pechino.

TECNICA PROTAGONISTA AL SECONDO TOR DES GÉANTS

ITALIA D’ARGENTO IN IRLANDA

La seconda edizione dell’ultratrail in Valle d’Aosta ha visto 300 finisher su 470 atleti. Tra fuori programma, colpi di scena e ritiri illustri, da segnalare il podio femminile tutto italiano.

Ai Mondiali di Ultratrail 8 atleti italiani su 15 hanno corso con Tecnica. 2° posto nella classifica femminile e a squadre.

rio la classifica femminile è stata interamente dominata dalle nostre compaesane che hanno conquistato tutti i primi 5 posti. Nel dettaglio il primo gradino del podio è stato conquistato per il secondo anno consecutivo dall’atleta Tecnica Anne Marie Gross (91 ore e 28 minuti). Alle sue spalle rispettivamente Patrizia Pensa (102 ore e 25 minuti) e Giuliana Arrigoni (102 ore e 26 minuti), anch’esse atlete del Tecnica Trailrunning Team Italy, seguite da Marie Chaleyssin (114 ore e 3 minuti) e Virginie Duterme (116 ore e 49 minuti).

IL TROFEO DELLE NAZIONI - Questo riconoscimento, che vuole sim-

Colpi di scena, squalifiche e ritiri illustri hanno caratterizzato la seconda edizione del Tor des Géants, dall’11 al 18 settembre con partenza e arrivo a Courmayeur. Gli atleti iscritti hanno percorso 330 km e 24.000 mt di dislivello lungo le Alte Vie della Valle d’Aosta. Soddisfatti comunque gli organizzatori, che per il secondo anno hanno potuto decretare il successo dell’iniziativa, portata a termine da ben 300 atleti. Ottimo anche il bilancio per Tecnica, che oltre ad essere stata per il secondo anno main sponsor dell’evento ha messo a segno un en-plein in campo femminile: tre atlete (tutte italiane) sul podio. Ma partiamo dalla fine…

UN FINALE AMARO – Per onor di cronaca, il primo a tagliare il traguardo è stato Marco Gazzola, che ha concluso la gara alle ore 12.58 del 14 settembre dopo 74 ore e 58 minuti di corsa. L’ultimo punto di controllo per Marco è stato rilevato al rifugio Bonatti alle ore 12.06. Ma l’ultimo punto di passaggio della gara previsto e obbligatorio era posizionato al rifugio Bertone. Gazzola non è stato controllato e registrato su questo ultimo punto. Ha percorso 11,90 km e 809 mt di dislivello dal rifugio Bonatti sino a Courmayeur in 52 minuti, un tempo improbabile per questo tratto. Per tutte queste ragioni la giuria di gara ha preso la decisione di squalificare l’atleta, che ha dichiarato: “Euforico e affaticato per l’impresa compiuta fino a quel momento ho fatto l’errore di prendere il sentiero sbagliato. Sono io il primo dispiaciuto di questo superficiale abbaglio e condivido la giusta decisione presa dalla giuria di gara”. Il titolo di vincitore è stato assegnato dunque al secondo atleta giunto al traguardo.

boleggiare l’occasione di comunicazione, scambio e condivisione fra i popoli, di cui il Tor des Géants sta diventando un emblema è stato assegnato al Paese con il miglior risultato ottenuto sommando i tempi dei primi tre finisher senza distinzione di sesso. Il premio, un blocco di granito del Monte Bianco sostenuto da un basamento metallico, non viene consegnato ma, dopo la trascrizione della nazione e dei concorrenti vincitori dell’edizione, è conservato nella stazione di Punta Helbronner delle funivie del Monte Bianco. L’edizione 2011 è stata assegnata alla Francia che, sommando i risultati di Christophe Le Saux, Eric Arveux e Laurent Tissot (del TTT France), ha corso per 273 ore e 33 minuti.

LA CHIUSURA – L’ultimo finisher della seconda edizione dell’endurance trail è stato il 51enne Gianni Savoia, che ha terminato allo scoccare delle 150 ore previste. Ad accompagnarlo per mano Anne Marie Gross e Jules Henry Gabioud, i due vincitori dell’edizione 2011. Gianni, appassionato non professionista, ha dimostrato che per quanto dura la gara non è impossibile. Queste le sue parole a conclusione della corsa: “Come tutti sognavo di arrivare al traguardo ma non pensavo fosse possibile. Una sensazione stupenda. Il trail è uno dei pochi sport in cui anche un non professionista come me può gareggiare e concludere la gara insieme ai campioni”. I RITIRI ILLUSTRI – Tanti capovolgimenti di classifica e colpi di scena hanno reso particolarmente appassionante questa gara che ha finito per coinvolgere ed entusiasmare un gran numero di persone. Da segnalare i ritiri, che dopo il primo giorno erano già a quota 42. Tra loro il grande favorito Ulrich Gross (atleta TTT International), a causa di un problema muscolare alla gamba, e i due assi valdostani Dennis Brunod e Abele Blanc, in preda ai crampi. A essi si è aggiunto anche Salvador Calvo Redondo, con un problema a un ginocchio.

I NUMERI DELLA 2ª EDIZIONE - Sui 473 trailers partiti domenica 11 settembre, 300 si sono classificati regolarmente, tra cui 34 donne. Un successo gigantesco che ha visto al traguardo oltre il 63% dei concorrenti al via. Il concorrente più giovane al traguardo ha 24 anni (Jules Henry Gabioud, Svizzera) mentre il più vecchio ne ha 70 (Yves Meurgey, Belgio). L’evento ha contato 2.894 amici su Facebook, 337 follower su Twitter, 62 contatti su Flickr, 16.737 visualizzazioni del primo video ufficiale del Tor des Géants 2011 e 33 comunicati stampa.

Nelle 3 foto a fianco crediti di Stefano Torrione, Tor des Géants 2011

I VINCITORI – Dopo 79 ore e 58 minuti di corsa, ha tagliato per secondo il traguardo lo svizzero Jules Henry Gabioud, proclamato vincitore dell’edizione 2011. Ad accoglierlo con grande spirito sportivo, proprio Marco Gazzola che l’ha personalmente incoronato vincitore. Gabioud a questo punto si è tolto la corona per condividerla con il connazionale. Il francese Christophe Le Saux è arrivato al traguardo dopo 89 ore e 09 minuti, aggiudicandosi il secondo posto. Ha chiuso il podio lo spagnolo Pablo Criado Toca, che ha corso per 89 ore e 43 minuti. Troviamo il primo italiano nella classifica maschile al quinto posto. Si tratta di Giancarlo Annovazzi, che ha chiuso la gara in 93 ore e 57 minuti. Al contra-

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Maurizio Di Trani assegna a Dominik I vincitori nel ranking V1. A destra Laurent Tissot. Aichinger il premio destinato alla stampa.

Il podio femminile tutto italiano.

I nuovi modelli Tecnica per la corsa in montagna sviluppati dal brand con la sua esclusiva tecnologia TRS Max sono stati indossati da 8 dei 15 atleti italiani (comprese le riserve) che hanno partecipato ai Mondiali di Ultratrail in programma in Irlanda il 9 luglio. E che hanno registrato dei risultati veramente strepitosi. Andando con ordine, i portabandiera del team Tecnica presenti in terra irlandese sono stati Marco Zanchi, Daniele Fornoni, Fabio Granzotto e tra le donne Cinzia Bertasa, Giuliana Arrigoni, Katia Fori, Patrizia Pensa e Cristina Alcuni atleti del team italiano in azione. Zantedeschi.

REPORT DELL’EVENTO - La seconda edizione di questi campionati mondiali di trail running si è disputata nella località irlandese di Connemara, su un percorso di 70 km con 1700 mt di dislivello. La gara presentava un fondo aspro e accidentato, con passaggi in torbiera che hanno messo a dura prova articolazioni e resistenza dei corridori. I francesi si sono sicuramente adattati meglio di tutti a questa competizione e hanno dominato sia le gare individuali che quelle a squadre.

I VINCITORI – Sul fronte femminile, Cecilia Mora ce l’ha messa tutta per difendere il titolo mondiale conquistato nel 2009 a Serre Chevalier. Ha però mancato di poco l’impresa, finendo seconda in una gara che ha incoronato nuova Campionessa Mondiale la francese Maud Gobert. Quest’ultima ha terminato la corsa in 7 ore e 41 minuti, mentre la Mora ha chiuso in 7 ore e 50 minuti. Ha chiuso il podio “rosa” la britannica Lucy Colquhoun (7 ore e 57 minuti). Nella gara maschile il podio è stato conquistato dal francese Erik Clavery (6 ore e 39 minuti), che si è lasciato alle spalle il canadese Jason Loutitt (6 ore e 40 minuti) e il connazionale Patrick Bringer (6 ore e 47 minuti). Grande gara invece per gli italiani Silvano Fedel (5° in 6 ore e 51 minuti), Giuliano Cavallo (9° in 7 ore e 1 minuto), Francesco Caroni (11° in 7 ore e 3 minuti) e Marco Zanchi (13° in 7 ore e 4 minuti).

LA VITTORIA A SQUADRE - La lotta a squadre con il team francese si è risolta a loro favore, ma gli italiani riescono a portare a casa un importante argento grazie ai piazzamenti di Cinzia Bertasa (5ª in 8 ore e 14 minuti) e Katia Fori (7ª in 8 ore e 17 minuti) con le altre azzurre Cristina Zantedeschi (11ª in 8 ore e 53 minuti), Patrizia Pensa (14ª in 9 ore e 10 minuti) e Giuliana Arrigoni (16ª in 9 ore e 26 minuti). I COMMENTI DI MARCO ZANCHI – Tra i protagonisti del mondiale d’Irlanda, portavoce tra l’altro del pay-off Tecnica, troviamo Marco Zanchi che ai microfoni di Outdoor Magazine ha dichiarato: “Il risultato degli italiani al mondiale è stato veramente inaspettato. Il lavoro di squadra che abbiamo fatto in questi mesi è stato pienamente ripagato. La gara è stata impegnativa a causa del percorso, ma correre gran parte del tracciato con i miei compagni e scambiarsi nella gestione del ritmo è stato bellissimo. Mi spiace solo essermi rilassato negli ultimi km, quando ormai sapevamo di aver conquistato l’argento. Mi son lasciato superare senza pensarci troppo, altrimenti avrei finito la gara nei primi 10. Credetemi, comunque: la maglia azzurra ti dà una marcia in piu”.


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Il Project Himalaya preparato dall’alpinista elvetico su tre Ottomila della catena asiatica

Focus on

Sull’Himalaya a tutta velocità: Ueli Steck show Ai suoi incredibili record si aggiungono quelli su Shisha Pangma e Cho Oyu. Tra i partner, in prima linea Scarpa, OutDry e Monuntain Hardwear. A cura di SIMONE BERTI

SCARPA-OUTDRY, AL SERVIZIO DI UELI

Un atleta eccezionale, in grado di riscrivere la storia dell’alpinismo grazie alle sue più recenti imprese. Stiamo parlando naturalmente del piccolo (ma solo fisicamente) Ueli Steck, alpinista svizzero che, consapevolmente o incosapevolmente, sta cambiando radicalmente il modo di intendere l’alpinismo, dando inizio a una nuova era. Conosciuto anche con il soprannome “The Swiss Machine”, con evidente riferimento alla sua nazionalità, Ueli sta spingendo la velocità di ascesa su neve, ghiaccio e roccia a dei livelli altissimi, tale da far pensare alla nascita di una nuova disciplina, nella quale vengono fuse maratona e alpinismo. Proprio per questo suo essere innovativo è stato paragonato a Reinhold Messner, che rivoluzionò in maniera radicale il modo di fare alpinismo negli anni ’70. PROJECT HIMALAYA - Dallo Yosemite alle Alpi, dalle Canadian Rockies all’Himalaya, Ueli ha aperto e salito vie in solitaria e in compagnia, in stile alpino o in velocità. Durante la scorsa primavera, dopo aver conquistato i record di velocità sul Cervino e sulle Grandes Jorasses, ha deciso di “attaccare” con il suo stile rapido anche tre Ottomila: Shisha Pangma, Cho Oyu e Everest. Così è partito il suo Project Himalaya, che gli ha permesso di avere la meglio sulla parete sud del Shisha Pangma e sulla via normale del Cho Oyu in meno di 20 giorni ciascuna, oltre che di arrivare a soli 100 mt dalla cima dell’Everest, quando, senza ossigeno e alle prime luci dell’alba, è stato costretto a fare dietro front per salvare le dita dei piedi. Un fatto che non lo ha minimamente scoraggiato, tanto da essere convinto di poterci tornare presto e riuscire a tornare vincitore, visto che il progetto avrà un seguito. Del resto le imprese già compiute da Ueli non lasciano dubbi sul fatto che anche l’Everest verrà conquistato. Basta vedere come si è sviluppata la sua progressione allo Shisha Pangma: partenza dal campo base avanzato (5.940 mt circa) alle 22.25, cima principale (8.027 mt) alle 11.40, di nuovo all’avanzato alle 18.30. Meno di venti ore per salire e scendere, attraversando, dal basso

verso l’alto, la via degli scozzesi, quella di Wielicki e, prima della cresta finale, quella degli spagnoli. “Non avevo mappa con me e quindi salivo dove mi sentivo meglio e mi divertivo di più”, ha scritto Steck sul suo sito commentando l’ascesa. Il Project Himalaya è stato realizzato grazie anche al fondamentale supporto degli sponsor tecnici Mountain Hardwear, OutDry, Scarpa e Suunto, che hanno fornito abbigliamento, scarpe e attrezzature per affrontare le imprese dell’alpinista elvetico, che sta tutt’ora collaborando con le aziende per sviluppare prodotti ancor più performanti: “Stiamo lavorando sulla definizione di attrezzatura addizionale rispetto alle passate spedizioni”, è stato il suo commento. Per vedere il video trailer del Project www.outdoormag.it/video/ProjectHimalaya

Per info e video report dell’impresa: www.himalayaspeed.com

L’equipaggiamento, sia in termini di abbigliamento che di attrezzatura, non può che essere parte fondamentale per un atleta come Ueli Steck, alla costante ricerca delle massime performance. Lo svizzero ha un’attenzione quasi maniacale nella scelta e nella preparazione dei propri materiali, e ama lavorare e collaborare a fondo con le aziende che lo riforniscono. Proprio la grande abilità di Ueli nel fornire feedback dettagliati e precisi sui prodotti risulta essere molto apprezzata, come conferma Matteo Morlacchi, general manager OutDry: “Il modo con cui lavoriamo con Steck è particolare, lo consideriamo spesso un’estensione in quota del nostro reparto R&D. Ueli è infatti straordinariamente efficace perché riunisce in sè entusiasmo per le innovazioni, estrema sensibilità nel valutare esattamente la performance del prodotto che sta testando e una notevole capacità di sintesi nei suoi feedback. Il risultato di questa collaborazione è molto importante per OutDry perché ci permette da un lato di immaginare soluzioni tecniche per situazioni estreme e dall’altro di orientare lo sviluppo dei nuovi prodotti in modo rapido, soprattutto nella fase finale di

PHANTOM ULTRA È la scarpa più tecnica di tutta la linea Phantom. Modello di nuova generazione, è l’ideale per arrampicate veloci su ghiaccio, alpinismo ed escursionismo alpino, si adatta perfettamente all’arrampicata tecnica. Leggera e agile, è in grado di offrire grandi performance, grazie anche alla membrana OutDry. La tomaia è formata da un sandwich in nylon altamente traspirante più mesh 3d per un maggior comfort. Fra le altre caratteristiche presenta ghetta in tessuto altamente tenace K-Tech e suola Vibram Pentax Speed. Disponibile nelle misure 37-48. Pesa 850 gr (42 mezzo paio). Un modello che Ueli considera molto: “È una scarpa leggera e precisa. La suola fine rende il modello adatto al climbing e alla camminata perché il piede rimane vicino al terreno. Questo consente anche di costruire una scarpa più soffice e dunque più comoda”.

messa a punto”. Lo stesso Ueli si è spesso pronunciato con soddisfazione riguardo ai risultati che il suo lavoro con OutDry e con Scarpa ha prodotto. Così, ad esempio, è rimasto molto sorpreso dall’incredibile efficacia di OutDry quando ha affrontato il GII utilizzando per la prima volta i guanti Mountain Hardwear con la membrana (per la descrizione vedi pagina seguente): “Non pensavo fosse niente di nuovo ma appena li ho provati ho avuto un feeling molto positivo. Ho capito poi il perché: la membrana OutDry è unita solidamente al materiale esterno del guanto, e non lascia penetrare acqua tra di essi. Oltre a tenere le mani asciutte, il guanto sembra più sottile, caldo e preciso, permettendo una maggiore destrezza e sensibilità delle dita, davvero molto importante nell’alpinismo estremo”. Anche con Scarpa si è instaurato un rapporto collaborativo molto stretto, che ha portato allo sviluppo del modello Phantom Ultra (dotato per altro della membrana OutDry). Ueli ritiene che Scarpa sia molto attiva nello sviluppare nuovi concetti, seguendo un trend che va verso prodotti più leggeri in grado di migliorare il contatto con il terreno.


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PROJECT HIMALAYA - MOUNTAIN HARDWEAR La nuova tipologia di alpinismo veloce creata e così fruttuosamente utilizzata da Ueli necessita di un equipaggiamento ad hoc, che possa risultare sempre più leggero, semplice ed efficiente. Proprio per questo motivo lo stesso alpinista svizzero si è affiancato alla divisione r&d di Mountain Hardwear, allo scopo di mettere a punto una nuova generazione di abbigliamento per l’alpinismo dalle performance elevate. Una serie di capi e attrezzature che lo hanno decisamente soddisfatto: “Sono orgoglioso di tutti questi prodotti. Ci siamo spinti al limite, davvero. Il risultato è un’attrezzatura outdoor high performance. Nessun altro marchio prima di MH si è mai spinto così in là in questa direzione”. In quest’ottica il nuovo tessuto Dry.Q Elite di MH ha soddisfatto l’esigenza di un peso minimizzato e di un’efficienza massimizzata, attraverso l’utilizzo di materiali tecnologicamente evoluti. Diversamente dai tessuti impermeabili/traspiranti tradizionali, Dry.Q Elite non deve attendere che si sviluppi un alto tasso di umidità all’interno del capo d’abbigliamento per attivare la sua traspirabilità, ma inizia a traspirare e termoregolare il corpo fin da subito, evitando il disagio di sentirsi umidi durante l’intensa attività fisica. D’altra parte questa qualità del tessuto consente anche un notevole risparmio di tempo, in quanto rende più necessario aggiungere o togliere strati di abbigliamento a causa delle variazioni climatiche. Di seguito la descrizione dell’abbigliamento e delle attrezzature utilizzate da Ueli Steck durante il progetto.

Quasar Pullover

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Una delle punte di diamante della collezione “Ueli Steck Project” di Mountain Hardwear, 261 gr di pura tecnologia. Aggressivo, minimal al punto giusto e tecnologicamente evoluto, Quasar Pullover nasce per lo sport all’aria aperta. Tratto distintivo il tessuto Dry.Q Elite, in grado di coniugare idrorepellenza e traspirabilità. La zip integrale Watertight aiuta la termoregolazione, mentre il cappuccio low profile offre la giusta termoregolazione. Il capo presenta inoltre polsini in Butter Jersey e bordo regolabile con cordoncino.

La tenda per due persone più leggera firmata Mountain Hardwear. Progettata per escursioni alpine e climbing nelle quali sono in primo piano ultraleggerezza e funzionalità. Paletti DAC Featherlight NSL, qualitativamente i migliori sul mercato. Il sistema brevettato Evolution Tension Arch contribuisce a stabilizzare la tenda con l’utilizzo di un numero inferiore di paletti. La costruzione saldata della falda di ingresso riduce il peso rispetto alla costruzione con cuciture. La leggerezza è inoltre aumentata dal tipo di tessuto e di fibbie. Il sistema di ventilazione è efficace e, grazie all’impiego di Mesh, protegge dagli elementi. Capacità: 2. Peso: 1,12 kg. superficie coperta: 2.4 m4.

Nilas Jacket Questo capo di alta montagna, disponibile sia per l'uomo che per la donna, è stato disegnato e progettato insieme a Ueli Steck e fa parte della collezione Ueli Steck Project SS 2012. La giacca Nilas, realizzata in tessuto Airshield Elite e imbottita in piuma d’oca, garantisce calore e protezione insieme a una notevole leggerezza (pesa infatti 631 gr). Dispone inoltre di cappuccio, tasche frontali/laterali e tasche interne.

Mnt speed 32 Questo eccezionale saccoletto è costruito con i tessuti più leggeri e tecnici al momento disponibili, ed è isolato con piuma d’oca per offrire calore e morbidezza. Di fatto è il più leggero della collezione Mountain Hardwear (pesa infatti solo 481 gr). La costruzione a mummia è confortevole e accogliente; la zip di apertura è pratica e ultraleggera. Il design Five Chamber del cappuccio mantiene il comfort attorno alla testa, mentre l’area dei piedi è costruita con la soluzione Comfort Footbox, studiata per assecondare la posizione naturale del corpo. Regolazione con cordoncino progettata per l’uso di una sola mano. Temp. Rating: 0°C/ -13°C.

Summit Rocket 30 Hydra Pro Glove Costruiti con l’esclusiva OutDry Waterproof Technology, offrono idrorepellenza estrema e totale protezione antivento. La conferma viene direttamente dalle parole di Ueli: “OutDry è l’unica membrana che forma una costruzione waterproof. È davvero una nuova dimensione in quanto ai guanti”. La struttura Extreme Precurve con cuciture in Kevlar offre fit senza precedenti e totale libertà di movimento. Palmo in pelle di capra con rinforzi per aumentare la resistenza quando si utilizzano le corde. Fodera in lana e poliestere con isolamento Thermic sul dorso della mano. Guanto di protezione con chiusura Velcro. Un guanto softshell estremamente flessibile perfetto per il climbing e l’alpinismo.

Progettato per alpinisti esigenti. I materiali ultraleggeri si sposano perfettamente al design funzionale e versatile. Il sistema di sospensione Alpine UL comprende il telaio rimuovibile HardWave, la leggerissima cintura all’anca rimuovibile e l’imbottitura rimuovibile. Il design Roll Top assicura rapido accesso, minimizza il peso e permette di razionalizzare il carico. Lo zaino presenta inoltre spallacci a doppia densità, versatile sistema di compressione per assicurare attrezzatura ed extra carichi (all’occorrenza rimuovibile), anelli frontali e posteriori, sistema per il trasporto di piccozza e altre attrezzature, materiali leggerissimi e tenaci. Peso 450 gr. Si tratta di uno dei prodotti preferiti da Ueli: “Il miglior zaino che io abbia mai avuto. Quello che utilizzo attualmente è di 30 lt mentre il precedente era di 45 lt. Il che è eccezionale visto che riesco a trasportare lo stesso materiale in uno spazio minore e dunque con un minor peso”.


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Dal 1° al 7 agosto staff, guide alpine, giornalisti e fan all’Anniversary Basecamp sul ghiacciaio dell'Aletsch

Focus on

Mammut style: 150 Years-150 Peaks Projekt Il brand svizzero ha ufficializzato l’anniversario e le relative iniziative a contorno con un evento ad hoc. Dove ha realizzato la nuova campagna. Il campo base sul ghiacciaio e l’osservatorio in primo piano.

A cura di SIMONE BERTI Il prossimo anno Mammut si appresterà a spegnere 150 candeline. Un traguardo eccezionale che l’azienda elvetica vuole celebrare in maniera speciale, nell’unico posto in cui un brand specializzato nell’outdoor può festeggiare: in montagna. Così, in linea con i sempre fantasiosi e spettacolari eventi realizzati ad hoc per le campagne pubblicitarie ufficiali che Mammut propone annualmente, per i 150 anni sta prendendo piede il più ambizioso progetto di Mammut mai realizzato sinora: 150 teams per 150 vette da raggiungere. Grazie a questi grandi eventi l’azienda è riuscita negli anni a creare una forte e larga community di fans, che per il 2012 avranno una nuova opportunità di prendere parte a un progetto veramente speciale. “Mammut 150 Years – 150 Peaks Projekt” è partito a settembre e si concluderà ad agosto 2012. Ben 150 squadre composte da 2 o 6 partecipanti raggiungeranno la vetta dei loro sogni. 150 YEARS–150 PEAKS, IL PROGETTO La prima fase, che prevedeva la presentazione dei progetti di scalata, si è conclusa a fine aprile. Attraverso una homepage apposita (http://peakproject.mammut.ch/en/peaks2) in tanti hanno suggerito la propria montagna da conquistare. Sia che si trattasse di alpinismo, ski touring o trekking, l’importante era farsi votare via web dal maggior numero di sostenitori, in modo tale da riuscire a raggiungere il punteggio più alto possibile, che consentisse di accedere alla selezione finale. Così, delle oltre 2.500 idee segnalate, solamente 300 sono passate alla seconda fase e premiate per questo con vari gadgets e prodotti Mammut. Tra questi progetti di spedizione verranno selezionati i 150 che faranno parte della campagna Mammut. Alla selezione finale

Veduta aerea del campo base.

Internazionale Associazioni Guide Montagna) verranno coinvolte numerose guide alpine che forniranno supporto ai team verso la gloria della vetta. Questa collaborazione con l’UIAGM assume un aspetto di rilievo dal punto di vista della solidarietà. Infatti, tramite questa iniziativa, Mammut e l’Unione Internazionale Associazioni Guide Montagna contribuiranno a formare ed equipaggiare professionalmente le guide alpine di paesi lontani come il Kirgistan e il Perù, nell’ottica di fornire loro i mezzi per poter lavorare al meglio in futuro.

procederà una giuria composta da Reiner Taglinger, Mammut senior product and quality manager, Hermann Biner, presidente dell’International Mountain Guide Association, l’alpinista Steph Siegrist e Andres Lietha, responsabile della business unit hardware di Mammut. Inoltre la fase tre presuppone il reclutamento delle persone che comporranno i diversi team. Infatti anche per coloro che non hanno avuto il benestare degli utenti o della giuria alle loro proposte, esiste la possibilità di partecipare in prima persona a uno dei tour. Basta sottoporre la propria candidatura al team leader ideatore di un tour contattandolo attraverso la homepage, dove è presente l’elenco completo delle spedizioni e degli ideatori. Nella speranza di essere accolti nel team. ASPETTO SOLIDALE In tutte le 150 spedizioni previste, grazie alla partnership con l’associazione UIAGM (Unione

ANNIVERSARY BASECAMP Per ufficializzare il progetto Mammut 150 Years–150 Peaks, 500 persone fra staff, guide alpine, giornalisti e fan hanno partecipato all’Anniversary Basecamp alle pendici dello Jungfrau, del Mönch e dell’Eiger. Infatti un suggestivo campo base composto da 150 tende rosse era stato posto a 3.454 mt sul ghiacciaio dell'Aletsch, in prossimità dello Jungfraujoch. Una settimana sensazionale, dal 1° al 7 agosto, in cui i partecipanti hanno potuto vivere un’esperienza certamente unica. Inoltre la location per l’avvio dei festeggiamenti non era stata scelta a caso: proprio in quei giorni si festeggiavano i 200 anni dalla prima ascensione sullo Jungfrau (ripetuta dalle cordate Mammut 150 Peaks projekt) e i 100 anni dall’inaugurazione della Jungfraubahn, la ferrovia a cremagliera più alta d’Europa che conduce direttamente sullo Jungfraupass. Anche per questo evento non poteva mancare l’onnipresente macchina fotografica di Robi Boesch, autore di tutte le più celebri campagne Mammut, che in questa occasione ha realizzato un altro scatto incredibile, disponendo i partecipanti in modo che disegnassero sulla neve un mappamondo. http://peakproject.mammut.ch/en/peaks2 Photo credits: Roby Boesch

La gioia del gruppo di guide sulla cima dello Jungfrau.

La golosa piramide di Sacher personalizzate Mammut all’interno del campo base.


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MAMMUT PEAKS PROJEKT IN ITALIA

Sopra e a sinistra il team Quinto Alpini in cima al’Ortles.

Mentre si sta ancora valutando quali saranno ufficialmente le 150 spedizioni del progetto e quante di queste 150 si svolgeranno in Italia, Socrep, azienda bolzanina che rappresenta Mammut in Italia, ne ha già pianificate alcune per via delle loro stesse peculiarità. Due di esse, sull’Ortles e sull’Adamello, sono già state realizzate ad agosto, una terza verrà completata nel mese di ottobre in Val Gardena.

ORTLES CEVEDALE Dopo una lunga fase di reclutamento attraverso il sito Mammut, il 22 e 23 agosto si è svolta la spedizione con protagonista il team del rifugio Quinto Alpini, la prima squadra italiana in assoluto. Per il Peaks Project è stata scelta la più imponente e rappresentativa cima del Gruppo Ortles Cevedale, il Koenig Spitze (in italiano Gran Zebrù), che domina la valle di accesso al Rifugio. Il team del Quinto Alpini, per conquistare la cima, ha compiuto la traversata che collega il Monte Zebrù (3.740 mt) con il Koenig Spitze (3.851 mt), passando per il Passo di Solda (3.434 mt) e affrontando l'affilata Suldengratt. Il ritorno è stato invece effettuato dalla via normale passando dalla cima della miniera, per poi raggiungere nuovamente il Rifugio Quinto Alpini dove si è festeggiato alla grande con tutti i supporters.

Il ghiacciaio del Presena visto dalla cima dell’Adamello.

ADAMELLO Il progetto dell’Adamello era stato creato con l’intenzione di sensibilizzare sulle tematiche relative alla tutela del paesaggio, affrontando il tema del ritiro dei ghiacciai, un argomento molto sentito e purtroppo di grande attualità. A tal scopo sabato 27 agosto a Ponte di Legno, in collaborazione con la Convenzione delle Alpi, l’Ufficio Previsioni della Provincia di Trento, l’Adamello Ski e Mammut, si è svolta una serata dibattito alla quale hanno partecipato numerosi giornalisti e ricercatori. Il giorno seguente il team di giornalisti, ricercatori e rappresentati dell’azienda si è mosso alla volta della cima Punta di Lagoscuro, attraversando il ghiacciaio Presena e potendo così verificare di persona come viene monitorato e tutelato lo stato di conservazione delle nevi. Inoltre la vetta prescelta è stata l’occasione per ripercorrere i sentieri di arroccamento degli Alpini utilizzati durante il primo conflitto mondiale. Tra questi il sentiero attrezzato dei Fiori, che si snoda attraverso gallerie, postazioni di guerra e passerelle sospese nel vuoto, vuole far conoscere ai frequentatori di queste bellissime montagne quella parte di storia che si è combattuta intorno all’Adamello.

Il team Mammut in vetta all’Adamello.

SASSOLUNGO/ VAL GARDENA L’alpinista Karl Unterkircher, tristemente scomparso nel 2008 in una spedizione sul Nanga Parbat, era solito passare gran parte del suo tempo sul Sassolungo quando rientrava dai suoi viaggi. É proprio qui che, insieme ai suoi più intimi compagni e amici, verrà ripercorso a ottobre un itinerario in memoria dello stesso Karl. La spedizione sarà composta da Silke Unterkircher, moglie di Karl, e da altre tre persone, tutte accompagnate da guide alpine.


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Main sponsor dell’evento di Nago Torbole (1-2 ottobre) il brand italiano di pura lana Merino biodegradabile

Eventi

Rewoolution Garda Lake Raid, buona la prima Due percorsi (amateur e pro), 30 team e 5 prove per la manifestazione multisport organizzata dal Consorzio Cento e dall’agenzia Spiagames.

Ph. credits: Sara Croce

Tutti pronti ai nastri di partenza.

CLASSIFICHE CATEGORIA PRO • 1° Piacenza Trothlon Vivo - Pett. 13 (Stefano Bettini, Luca Marchesini, Marco Ponteri) - Piacenza • 2° Pedini Iret Machile – Pett. 24 (Roberto Mattioli, Andrea Visioli, Alessandro Bertolini) • 3° Brixiamen - Pett. 11 (Hans Peter Dejakum, Hermann Leitner, Dominic Bosio) - Bressanone

CATEGORIA AMATEUR

Mountain bike, corsa e prova acquatica (Ph. credits: Fotofiore).

A cura di CRISTINA ZUCCALA

• 1° Villa Stella Tam - Pett. 15 (Mirko Marchi, Marco Cattoi, Tiziano Valduva) - Riva Del Garda (TN) • 2° Wind’s Bar – Pett. 3 (Silvio Duchi, Daniele Benoni, Andrea Galvagni) – Torbole (TN) • 3° Ristorante Canovine - Pett. 16 (Simone Locatelli, Michel Bettinelli, Sergio Bortolotti) Bergamo

Una bella “frullata” di mountain bike, trail running, roping down, prova acquatica e photo contest. Sono gli ingredienti della Rewoolution Garda Lake Raid 2011, evento unico nel suo genere, andato in scena l’1 e 2 ottobre a Nago Torbole, che ha trasformato il Lago di Garda in terra di conquista sportiva. Un bel sole e temperature decisamente miti hanno accolto i 30 team partecipanti composti da 3 membri e suddivisi nelle due categorie Pro (almeno 2 atleti tesserati) e Amateur (non più di un atleta tesserato), offrendo due giornate perfette per le attività outdoor. Le condizioni climatiche hanno inoltre portato una grande affluenza di pubblico presso il Campo base situato nella Colonia Pavese in centro a Torbole, dove erano allestiti race office, bar, area expo delle aziende partner, tenda massaggi e deposito atleti. La manifestazione, organizzata dal Consorzio Cento e dall’agenzia Spiagames, ha potuto godere del supporto in prima linea del brand italiano Rewoolution, l’innovativa azienda produttrice di abbigliamento tecnico sportivo in pura lana Merino biodegradabile, oltre che degli altri partner e sponsor, tra i quali troviamo Ferrino, Fast&Up, Fitness di Nestlè, Elle Erre e Multisport. Importante infine è stato l’appoggio a livello locale dell’Azienda per il Turismo Ingarda Trentino e della Provincia Autonoma di Trento. Tra i media partner Outdoor Magazine, Montebianco e Mountain Blog.

IL RAID - L’innovativo format del raid multidisciplinare, aperto a tutti, prevedeva che i concorrenti affrontassero i tracciati rigorosamente orienteering in parte mountain bike e in parte trail running. Molto eterogenea è apparsa la provenienza geografica dei vari team in gara: alla manifestazione hanno partecipato atleti provenienti da tutto il nord Italia, oltre che da Francia e Germania. Le diverse squadre si sono sfidate su due diversi percorsi, un primo Standard (Amateur), lungo circa 20 km per 750 mt di dislivello, e un secondo Hard (Pro), lungo 30 km per 1200 mt di dislivello. Oltre alle prove cronometrate di mountain bike e trail running, gli atleti hanno dovuto mettere alla prova il proprio coraggio attraverso il roping down e la prova acquatica. Il primo prevedeva una discesa con corda, imbrago e casco lungo uno strapiombo di 60 mt, la seconda richiedeva invece l’attraversamento a nuoto di una sezione del Lago di Garda. Inoltre ogni team aveva l’opportunità di aumentare il proprio punteggio scattando delle fotografie di determinati oggetti o zone lungo il percorso. Con una competizione di tal genere era chiaro fin da subito che avrebbe trionfato il team più unito, completo e versatile, oltre che in grado di mettere in campo le maggiori capacità di strategia, coraggio, capacità d’adattamento, versatilità e ovviamente resistenza. I team che per primi hanno tagliato il traguardo del Garda Lake Raid 2011 sono stati: Piacenza Trothlon Vivo, squadra piacentina composta da Stefano Bettini, Luca Marchesini e Marco Ponteri che si è imposta

SPORT E AMBIENTE - Una location come quella di Nago Torbole e dell’Alto Lago di Garda non ha potuto che accentuare, tramite l’eccezionale bellezza del proprio territorio, quelli che sono stati fin da subito i valori cardine di questa manifestazione: rispetto della natura, interesse per il territorio e lo spirito di aggregazione sportiva tipica dei raid a squadre. L’affascinante cornice dell’evento si poneva l’obiettivo di avvicinare i partecipanti alle bellezze paesaggistiche e culturali locali attraverso l’attività sportiva. Una competizione insomma che ha spinto a superare i propri limiti in un connubio perfetto tra natura e spirito di gruppo. Il Rewoolution Garda Lake Raid è stata così anche un’occasione per conoscere gli sport outdoor, un’esperienza unica e indimenticabile che ogni partecipante ha condiviso con gli altri componenti del proprio team.

L’area camping allestita da Ferrino per la notte. A destra la prova di roping down sullo strapiombo di 60 metri (Ph. credits: Fotofiore).

nella categoria Pro; Villa Stella Tam, di Riva del Garda, composta da Mirko Marchi, Marco Cattoi e Tiziano Valduva, che ha invece trionfato nella categoria Amateur. Entrambe le squadre vincitrici hanno ottenuto una fornitura completa Rewoolution per la stagione invernale ed estiva. Tutti gli altri premi sono stati offerti da Ferrino, Rewoolution, Fast&Up e Guide Friends of Arco. Una speciale menzione e un premio sono andati anche al team femminile di Bressanone Turboschnecken, con le atlete Gabi Winck, Sabine Mair e Valerie Bosio. UN SUCCESSO SU PIÚ ASPETTI - Il buon esito di questa prima edizione non può non far pensare alle prospettive future che un evento tale può offrire, diventando così un appuntamento fisso nel territorio. Commenti molto positivi sono stati riferiti dagli atleti dei team in gara, entusiasti per la perfetta organizzazione della gara, per l’ospitalità offerta (un’area camping è stata offerta da Ferrino a tutti i concorrenti) e per la bellezza del territorio. Da segnalare la notevole visibilità mediatica ottenuta dal Garda Lake Raid: oltre alla stampa scritta e al web, anche la Rai (Tg1) e Ski (trasmissione Adrenalinik) hanno seguito la manifestazione. Grande soddisfazione poi hanno espresso gli sponsor e gli organizzatori. Tomaso Luzzana di Spiagames ha dichiarato: “Sono contento di essere riuscito a organizzare un secondo raid (dopo l’UrbanRaid di Bergamo ndr) che ha permesso a tutti gli entusiasti presenti di interpretare agonisticamente gli sport outdoor messi

PREMIO SPECIALE WOMEN: Turboschnecken – Pett. 10 (Gabi Winck, Sabine Mair, Valerie Bosio) – Bressanone (BZ) in gioco”. Un bel riscontro è arrivato anche da Flavia Chiarelli, marketing & sales di Rewoolution: “Il nostro giudizio sulla manifestazione è piuttosto positivo, sia dal punto di vista tecnico, grazie a un format vario e coinvolgente e a un ottimo supporto fornito a sponsor e atleti in gara, che sotto l’aspetto emotivo, per la spettacolarità del paesaggio e l’entusiasmo di chi ne è rimasto coinvolto. Abbiamo registrato un discreto afflusso di visitatori potenzialmente interessati alla collezione e alle performance del nostro prodotto e l’informalità del luogo ci ha consentito un’interazione diretta con ognuno di loro. Pensiamo perciò realmente che questa possa essere considerata come la nostra prima tappa di avvicinamento e risposta alle esigenze di un mercato outdoor sempre più attento e capace di scegliere” Per foto, video report e classifiche: www.gardalakeraid.com



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Dal 23 al 25 giugno l’esordio della kermesse, che nel 2012 si pone in diretta competizione con quella di Nanchino

Fiere

Outdoor China, tanta voglia di crescere… Al debutto la fiera di Shanghai ha registrato 6mila visitatori e 103 espositori. Numeri molto inferiori rispetto ad Asia Outdoor. Ma la sfida è aperta... A cura di MONICA VIGANò Come già abbiamo avuto modo di anticipare lo scorso anno, la società tedesca Messe Frankfurt ha introdotto nel suo programma eventi la fiera Outdoor China. La prima edizione della manifestazione si è svolta a Shanghai dal 23 al 25 giugno scorsi con il supporto della federazione cinese COCA (China Outdoor Commerce Alliance) che racchiude al suo interno marchi, distributori e retailer. Obiettivo di questa nuova fiera, che fa concorrenza alla già affermata Asia Outdoor, è quello di proporsi con una caratura più internazionale rispetto alla kermesse di Nanchino, per certi versi ancora troppo “cinese” sul fronte degli espositori ma che può vantare comunque numeri di tutto rispetto (la sesta edizione dal 27 al 30 giugno ha registrato 19.180 visitatori e 542 espositori). Nonostante l’iniziale diffidenza degli espositori dell’Asia Outdoor in merito al periodo scelto per l’esordio della manifestazione di Shanghai, considerato troppo prematuro sulle tempistiche di mercato, la prima edizione di Outdoor China ha avuto un esito abbastanza positivo. Tuttavia per il 2012 la fiera sarà posticipata dal 5 al 7 luglio, rappresentando un vero attacco frontale all’appuntamento di Nanchino (26-29 luglio).

I NUMERI DELL’ESORDIO - La tre giorni di Shanghai ha rappresentato un’importante occasione di incontro per gli operatori che intendono avere accesso al crescente mercato cinese dell’attrezzo sportivo outdoor. La prima edizione della fiera ha occupato 10mila mq espositivi e ha attirato 6.018 visitatori provenienti da 21 Paesi (quelli maggiormente rappresentati oltre la Cina sono stati Corea, Hong Kong, Giappone, Taiwan e USA). Oltre il 40% di essi era in cerca di partner potenziali mentre il 28% dei visitatori ha guardato a nuovi fornitori. In particolare hanno preso parte all’esordio di Outdoor China 103 espositori da 11 Paesi, tra cui Austria, Cina, Francia, Germania, Hong Kong, Giappone, Corea, Svizzera, UK e USA con una partecipazione di gruppo proveniente da Taiwan (per un elenco completo vedi box a fianco). GLI EVENTI COLLATERALI - A contribuire al successo dell’edizione di esordio della fiera, il vario programma di eventi collaterali che ha incluso iniziative educative e interattive quali l’Outdoor China Industry Summit e l’Attempt in Action Interactive Zone. Più nel dettaglio la Shanghai Rock Climbing Competition, organizzata dalla Shanghai Mountaineering Association, ha attirato oltre 80 atleti professionisti. Duo-te (Shenzhen) Trading

Co Ltd, distributore cinese del marchio tedesco Deuter, ha invece organizzato la Backpacker on the Run Competition, con l’obiettivo di dimostrare l’importanza del corretto zaino. Lili Huang, sales manager della società, ha dichiarato in merito: “La gente usa spesso zaini non consoni all’attività. Attraverso questo evento – che ha registrato più di 100 iscrizioni – abbiamo mostrato quali prodotti vanno bene in quali circostanze e spiegare il loro corretto utilizzo”. Da segnalare anche i primi Outdoor China Industry Awards, presentati durante la cena di gala che ha inaugurato della fiera. Tre le categorie previste (Brand, People e Special Caring), giudicate dal COCA, da media del settore e dal pubblico generale. Nel dettaglio nella categoria Brand sono stati premiati Arc’teryx, Gore-Tex, Jack Wolfskin e Toread. Sul fronte People invece sono stati premiati 6 operatori del settore cinesi in grado di influenzare i trend outdoor. Da ultimo l’award Special Caring ha riconosciuto il sostegno di Xing Yongfeng, general manager del Shanghai Quyou Club, nella promozione di iniziative caritatevoli. FEEDBACK DALLA PRIMA - A chiusura della tre giorni, gli organizzatori hanno raccolto i commenti a caldo di alcuni partecipanti. Tra essi anche Ferrino, la cui direttrice marketing Daisy Yan ha dichiarato: “La fiera ha rappresentato un ottimo palcoscenico per mostrare i nostri prodotti high lab e per incrementare la visibilità del brand nel mercato asiatico. Le nostre proposte sono state apprezzate dai buyer e dagli amanti dell’outdoor. Quindi siamo soddisfatti della nostra partecipazione in fiera”. A nome degli organizzatori Evan Sha, general manager di Messe Frankfurt (Shanghai) Co Ltd, ha invece commentato: “Sempre più cinesi scelgono uno stile di vita salutare per cui il potenziale di crescita di questa fiera è significativo. Grazie alla centralità di Shanghai e all’apertura al pubblico nel giorno di coda, ci aspettiamo che la kermesse diventi un’importante piattaforma di marketing per espositori che intendono accrescere il proprio business nel mercato cinese”. LE PROSPETTIVE DI OUTDOOR CHINA - Alla luce delle considerazioni di cui sopra e dell’ultimo andamento del mercato cinese (vedi box nella pag. seguente), il futuro di Outdoor China, nonostante la concorrenza di Asia Outdoor, sembra destinata a crescere. Anche grazie ad alcune iniziative collaterali. Tra esse gli eventi interattivi ed educativi che offriranno ai visitatori e agli espositori opportunità di network e di aggiornamento sul mercato. Tra gli interventi già a calendario per l’appuntamento del 2012 spicca il secondo Industry Summit, che vedrà i professionisti del mercato condividere le proprie visioni di business e le proprie esperienze sulla piazza cinese degli outdoor sport. Il forum sarà affiancato dalla seconda edizione della Shanghai Rock Climbing Competition. A queste due iniziative si aggiungeranno le Interactive Product Presentations, dove gli espositori sosterranno l’unicità dei propri prodotti mostrandone in prima persona il corretto utilizzo. www.outdoor-china.com

GLI ESPOSITORI DI OUTDOOR CHINA 2011

310Kelvin, 33.5°, 8264, Azul, Action Asia, AGT International Co Ltd, Airshell, Alibaba (CHINA) Technology Co Ltd, Cousin Trestec, DA.AI Technology Co Ltd, Danken Enterprise Co Ltd, Deuter, DiscoverSources, DKGB, Doyouhike.net, Shenzhen Zaitu Technology Co Ltd, Dragon Times Accessory Co Ltd, Duo-Te (Shenzhen) Trading Co Ltd, EasyTex, Elitex Global Industry Co Ltd, Fabric King Textile Co Ltd, Ferrino, FSPG Hi-Tech Co Ltd, Granmen, Guangzhou Bosma Ind Co Ltd, Guangzhou Tiangu Electronics Technology Co Ltd, Hanghai Longcn Outdoor & Leisure Products Co Ltd, Happy China Sports Ltd, Himalaya International Holding Ltd, Huamao (Xiamen) Weaving Dyeing & Finisching Co Ltd, I Love Diving Club, Jade Yoga, Jack Wolfskin, Jamost Sporting Goods (Shenzhen) Ltd, Karrimor, KingCamp & Outdoor Products Co Ltd, Kolumb Outdoor Equipment Co Ltd, Kunshan Sunny Concord Sporting Goods Co Ltd, Landwell Inc, Laytex, Laywarm, Legolas, Mountain YoYo, Munkees, My Dao, Shanghai Physical Culture Communication Co Ltd, Ningbo Mobigarden Outdoor Co Ltd, Osprey, Outdoor Gear, Pensonic Technology (ZH) Ltd, Polaris Industries Inc, Reissa, Riot,

Shanghai AceCamp Outdoor Co Ltd, Shanghai Alliance Management Consulting Co Ltd Ship, Shanghai Diver Club, Shanghai He Xiong Enterprise Co Ltd, Shanghai Jiashi Outdoor Clothing Co Ltd, Shanghai Mountaineering Association, Shanghai Outsail Outdoor Gears Co Ltd, Shanghai Rhyme Culture Communication Co Ltd (Donkeying Club), Shanghai Sanfo Outdoor Products Co Ltd, Shanghai Sanfo Outdoor Products Co Ltd, Shanghai Seastar Diving Club, Shanghai Senyi Trading Co Ltd, Shanghai Stadium Rock-climb Sports Centre, Shanghai Tristate Enterprises Co Ltd, Shanghai Yizheng Education Information Co Ltd, Shanghai Zonboo Outdoor Club, Shanghai Zoyohike Co Ltd, ShanYe Outdoorchina, Shenzhen Lolaage Technology Inc, Ski-Travel, Smith Optics, Sportown, Swarovski Optik KG, Taiwan Textile Federation, Texcare, The Fashion Shop, Titex Vertriebs GmbH, Ti-Time, Tizip, Walking On Gold, Weifang Liyang Trading Co Ltd, Wenger SA,Wild Rampage/Sport in China, Winfun Foam, Yododo, Young Pong Filltex, Zotefoams PLC. A questi si aggiungono sette espositori operativi nel mercato cinese.


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Messe Frankfurt È una delle più importanti realtà tedesche di organizzazione fiere con oltre 448,3 milioni di euro di vendite e più di 1.600 dipendenti in tutto il mondo. Il gruppo Messe Frankfurt può contare su un network globale composto da 28 filiali, 5 uffici distaccati e 52 Sales Partners internazionali, assicurando una presenza in oltre 150 Paesi. Gli eventi “Made by Messe Frankfurt” hanno luogo in oltre 30 location in tutto il mondo. Nel 2010, Messe Frankfurt ha organizzato 87 fiere, più della metà delle quali si è svolta fuori dai confine tedeschi. Sulla superficie espositiva di Messe Frankfurt (578mila mq) si ergono 10 padiglioni e un centro congressi. La società è di carattere pubblico, con una partecipazione della città di Francoforte del 60% e della regione di Hesse del 40%.

Considerata come il secondo Paese economico al mondo dopo gli USA, con una capacità di acquisto totale nel 2009 pari a 8,748 trilioni di dollari, la Cina vanta un mercato outdoor & leisure con un tasso di crescita tra i più alti in assoluto. Nei prossimi anni, ci si aspetta che questo mercato cresca annualmente del 50% (fin’ora si parlava del 25-30%). Un tasso che al momento sembra essere rispettato, stando ai dati resi noti dalla federazione COCA che parlano di un bilancio 2010 a +47% per un totale di 1.108 milioni di dollari venduti (grafico n°1). Questa crescita, più forte nelle regioni settentrionali, centrali e occidentali della Cina, è dovuta in parte alla crescente presenza di realtà internazionali nel mercato locale: nel 2009 il 60% dei brand operativi sulla piazza cinese provenivano da oltre confine (grafico n°2). Secondo gli esperti, in ogni caso, il mercato outdoor cinese raggiungerà un bilancio tra i 4,75 e i 6,4 miliardi di dollari nel 2020 posizionandosi come terza realtà al mondo alle spalle di Usa ed Europa. Da segnalare che il 18 ottobre 2010 il Comitato Centrale del Governo Cinese ha approvato un piano quinquennale di rafforzamento della domanda domestica. La nuova crescita dovrà interessare le zone rurali così da ridurre il gap tra le aree più ricche e quelle più povere. Queste ipotesi di sviluppo si affiancano a una considerazione che legittima ulteriormente la positività intorno a Outdoor China: Shanghai, location della fiera, è uno dei fulcri del commercio e in generale del business internazionale. Secondo recenti stime rese note dal Shanghai Commission of Commerce, gli investimenti esteri diretti in questa città sono cresciuti del 15,1% nel 2010 fino a un totale di 15,3 miliardi di dollari. In aggiunta il censimento cinese riferito al 2010 indica Shanghai come la città con il più elevato PIL della nazione, facendone dunque un importante piazza per il commercio, il retail e la nascita di nuove tendenze.

China Outdoor Commerce Alliance La federazione COCA è approvata dal Ministry of Civil Affairs of PR China. Si tratta dell’unica autorità in grado di stabilire gli standard di mercato per i prodotti outdoor locali. In tutto ne fanno parte oltre 30 membri tra cui The North Face, Gore-Tex, Toread, Ozark, Sanfo Outdoor, Kolumb, Vaude e i rispettivi distributori locali.

17,000 16,000 15,000 14,000 13,000 12,000 11,000 10,000 9,000 8,000 7,000 6,000 5,000 4,000 3,000 2,000 1,000

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Crescita annuale media a livello di retail in milioni di RMB Proiezione di crescita annuale a livello di retail in milioni di RMB

473 377 239

415

286

264

187 138

151

2007

2008

Marchi esteri Marchi cinesi

2009

Source: China Outdoor Market Survey 2009 by COCA

IL POTENZIALE DEL MERCATO CINESE

1 RMB = 0,16 US Dollars (october 2011)

DUE PAROLE SU…

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Eventi FINALE FOR NEPAL, ALL’INSEGNA DELLA SOLIDARIETÁ

Finale for Nepal: una manifestazione sportiva (ma non solo) giunta alla seconda edizione e nata allo scopo di raccogliere fondi per il Nepal, più precisamente per i progetti supportati dall'organizzazione Finale for Nepal. Un weekend intero (10-11 settembre) all’insegna dell’arrampicata, della mountain bike e del trail running nella città di Finale Ligure, per un evento che ha potuto contare sull’appoggio e la main sponsorship di brand importanti del settore outdoor: La Sportiva, Ferrino, Petzl, Garmin, Vibram, Boreal, Edelweiss, Wild Climb, Mammut, Beal, Patagonia, The North Face, oltre ai negozi Salewa Mountain Shop di Finale Ligure e Lo Scoiattolo.

KONG OPEN DAY TRA DIVERTIMENTO E CULTURA MADE IN ITALY

La 5a edizione del Kong Open Day, svoltasi nella sede di Monte Marenzo (LC) sabato 17 settembre, ha offerto una bella giornata di divertimento (soprattutto per i bambini), cultura e spettacolo, all’insegna del puro Made in Italy. Circa 1000 persone, il doppio dello scorso anno, hanno deciso di passare una giornata nella sede Kong, visitandone lo stabilimento o partecipando a una delle tante attività proposte, per quello che è oramai diventato un appuntamento fisso per tutti gli appassionati di montagna (per altro a ingresso gratuito). Un numero e un successo assolutamente rilevanti, vista anche la concomitanza con altri eventi di richiamo per gli appassionati di montagna, come il funerale di Walter Bonatti a Lecco o la gara regionale presso la Palestra Dei Ragni di Lecco. Per non parlare poi degli oltre 300 bambini che si sono messi alla prova con entusiasmo sulle pareti d’arrampicata, sulla slackine o nella gara di orienteering. La serata invece ha avuto un solo protagonista: Hervè Barmasse. Ma andiamo con ordine.

IL PROGETTO L’evento è frutto del progetto Finale for Nepal, ideato nel 2010 da Carlo Mamberto e Thomas, che nel giro di poco tempo ha coinvolto tantissime altre persone e volontari. Alla base c’è la volontà di portare alla chiodatura di nuove e numerose falesie in Nepal, in maniera tale da promuovere il climbing nel paese asiatico e di riflesso lo sviluppo della microeconomia locale grazie all’affiancamento di altri progetti volontari più specifici. Così, oltre alla creazione di una scuola d’arrampicata a Kathmandu, vengono supportate la Dutch Mountain School, che conta ora 40 bambini, e la costruzione della nuova scuola per sole donne di etnia Chepang a Shaktikhor, per permettere loro di imparare l'inglese e poter iniziare a interagire con quella nicchia di turismo che sta iniziando a visitare i paesi himalaiani. L’arrampicata perciò non è pensata solo come disciplina sportiva, ma diventa bensì un’opportunità di crescita per chi ne ha veramente bisogno.

DAY ACTIVITIES

SPORT, FESTA E MUSICA

Vittorio Brumotti intrattiene la folla con i suoi trick.

Finale for Nepal è stato inaugurato con la cerimonia di apertura e la creazione del Mandala Tibetano da parte di 2 monaci, mentre la distruzione dello stesso Mandala nella giornata di domenica ha sancito la chiusura dell’evento. In mezzo tanto sport, musica e cibo nepalese. Numerosi gli atleti che hanno affollato le gare, a partire dal boulder, competizione principe della manifestazione, che ha raccolto ben 215 iscritti, pronti a sfidarsi sui blocchi pre-

parati da Luca Giammarco, Stefano “Stecca” e Gabriele Moroni della BSide di Torino, o sugli street boulder tracciati nel borgo medievale dal gruppo torinese Street Boulder e da Guido Jafelice. 50 sono stati i mountain biker iscritti alla gara, mentre 70 atleti hanno partecipato alla corsa di trail running. Non sono mancate poi esibizioni e momenti culturali. Il campione di bike trial e inviato di Striscia la Notizia Vittorio Brumotti ha dapprima meravigliato il pubblico con i suoi trick e le sue evoluzioni in sella alla bici, finendo poi per raccontare la sua futura impresa sull'Everest in bici. Luca Maspes ha raccontato con una mostra fotografica le sue esperienze più belle nel Karakorum, mentre Roberto Tesconi ed Elio Berti, 2 attori teatrali della zona, hanno coinvolto e incantato la platea con una lettura di Edoardo Erba, "K2". Infine ha strappato grandi applausi il danzatore verticale francese Le Menestrel, lasciando centinaia di persone a bocca aperta.

Due monaci tibetani realizzano il mandala.

Il programma, piuttosto ricco, ha previsto numerose attività di vario genere aperte a tutti, grandi e piccini. Oltre a quelle più vicine allo spirito Kong, come arrampicata e orienteering, possibili grazie al prezioso supporto delle Guide Alpine del Lario e delle Grigne e del gruppo di arrampicata giovanile Nirvana Verde, è stato possibile fare anche qualche tiro sul campo di pratica golf presente nello stabilimento. La parte del leone l’hanno fatta sicuramente le visite guidate all’interno della fabbrica, sempre apprezzate dai visitatori, tanto che quest’anno è stato necessario organizzare due giri extra per l'esubero di partecipanti. Durante le visite hanno destato un forte interesse i test statici e dinamici di collaudo condotti sulle attrezzature. Sempre all’interno dello stabilimento, in mezzo alle macchine di produzione, era allestita la mostra fotografica di Massimo Malpezzi. Una location piuttosto singolare, ma che è riuscita a rendere ancora più piacevole la visio-

ne degli scatti di bouldering e falesia. All’esterno non si sapeva dove volgere lo sguardo, fra le evoluzioni del Volo Club Lecco Kong e il raduno di auto d'epoca, con 25 auto per lo più inglesi (Triumph, MG ecc…), che hanno catalizzato per tutto il pomeriggio l’attenzione dei presenti. Nel mentre la zona rinfresco era costantemente affollata per via del caldo, arrivando a esaurire in meno di due ore le scorte di bibite previste per tutto il giorno.

SERATA BARMASSE Ma la ciliegina sulla “torta Kong” è stata offerta dalla serata con Hervè Barmasse, che ha presentato e proiettato i filmati delle sue ultime avventure, raccontando il suo modo di vivere la montagna. Più di 150 partecipanti hanno riempito la sala adibita, tanto che molti sono stati costretti ad accomodarsi per terra o in piedi a fondo sala, mentre altre persone continuavano a entrare anche a serata quasi finita, completamente bagnati per l'acquazzone in corso. In precedenza si era svolta invece la presentazione delle nuove guide Versante Sud tenuta dagli autori Eugenio Pesci e Pietro Buzzoni. Per tutto il pubblico in omaggio una copia dell'ultimo film di Hervè, “Linea Continua”, avventura sul Cervino in compagnia di suo padre Marco Barmasse. www.kong.it



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Il 6 e il 7 agosto 2011 a Sauze d’Oulx la prima edizione italiana della gara

Eventi

Vibram Enduro Trophy of Nations in veste tricolore Svoltasi con la 4ª tappa PRO del tour Superenduro, ha visto la presenza di 13 squadre, per un totale di oltre 300 biker. L’Italia sale sul podio per la 1a volta. Foto di gruppo per i 13 team nazionali partecipanti al Trophy of Nations.

Presentazione dei team Italia 1, Italia 2 e Italia 3.

Partenza di massa dei team nazionali.

A cura di MONICA VIGANò

nica con 1.900 mt di dislivello. Oltre alle 7 prove speciali della quarta tappa PRO del circuito Superenduro, nel pomeriggio di domenica ha avuto luogo l’attesa SuperMountain, ovvero una manche unica aperta a tutti i Team Nazionali e ai primi 50 classificati assoluti della gara PRO di SuperEnduro. Si tratta di una gara molto impegnativa con una partenza di massa stile Dowhill Marathon e 1.100 mt di dislivello fino al traguardo nell’area paddock. Si è svolta lungo la prova speciale più lunga del SuperEnduro con l’aggiunta di 300 metri di quota, che in discesa sono stati percorsi su strada bianca, necessari a sgranare il gruppo dopo la mass start.

Dopo la comunicazione ufficiale avvenuta lo scorso anno a Finale Ligure al cospetto di Fabien Barel, la scena italiana del superenduro si è iniziata a preparare per l’edizione 2011 dell’Enduro Trophy of Nations, che per la prima volta si è svolto al di fuori dei confini francesi. “Quella dell’Italia come paese ospitante è stata una scelta naturale”, ha ammesso Fred Glo, inventore di questo format e dell’Enduro Series francese. “Dopo la Francia, l’Italia è il paese che maggiormente ha dimostrato di credere nell’enduro e dopo 4 anni di SuperEnduro abbiamo capito che gli organizzatori italiani sono gli unici a cui avremmo potuto passare il testimone”. L’evento, che ha radunato in Italia la creme del panorama mondiale, si è svolto tra il 6 e il 7 agosto a Sauze d’Oulx in combinazione con la quarta tappa PRO del Circuito Volkswagen4Motion SuperEnduro Powered by Sram. Tra gli sponsor dell’appuntamento spicca Vibram, che in questo modo dimostra come il suo grande attivismo sul campo sia approdato in modo importante anche al mondo del superenduro. I PERCORSI - Oltre ai classici tracciati mozzafiato tipici dell’Alpi Bike Resort, questa edizione dell’evento ha visto l’esordio di percorsi ricchi di flow e con diversi tratti inediti. Tra le new entry di quest’anno, la SuperMountain con partenza da Rocce Nere. L’idea dello staff Superenduro di unire i sentieri più famosi di Sauze d’Oulx a tratti nuovi disegnati appositamente per la gara ha trovato grandi consensi da parte di tutti i partecipanti, felici di aver portato a termine la gara più dura della storia del circuito. Più nel dettaglio, la competizione ha previsto 38 km totali per il sabato con dislivello di circa 3.800 mt e 20 km per la dome-

Prime fasi del Trophy of Nations.

GLI ATLETI PARTECIPANTI Alcuni tra i maggiori rappresentanti del movimento gravity provenienti da tutto il mondo si sono dati appuntamento all’Alpi Bike Resort per confrontarsi con gli atleti dei Team Nazionali. Ben 13 le squadre nazionali, per un totale di oltre 300 biker. In particolare sono state rappresentate USA, Francia, Regno Unito, Belgio, Slovenia, Finlandia, Germania, Svizzera e Italia. Il nostro Paese ha potuto contare su ben 3 team per un totale di 9 biker scelti dallo staff di Superenduro: Andrea Bruno (campione italiano in carica), Davide Sottocornola e Marco Rodolico nel team Italia 1; Vittorio Gambirasio, Alex Lupato e Manuel Ducci nella squadra Italia 2; Simone Lanteri, Ronni Rossi e Davide Niccolai nel gruppo Italia 3. Per affrontare al meglio questa tappa e soprattutto la gara di domenica, gli atleti hanno dovuto dimostrare grande resistenza e capacità di gestione delle energie.

Il team Italia 1 prima della Supermountain. Da sin.: Davide Sottocornola, Andrea Bruno e Marco Rodolico.

La domenica la pioggia e il fango hanno reso ancor più difficile il percorso.

I VINCITORI DEL TROPHY OF NATION Nonostante i rider francesi abbiano ancora una volta dimostrato la loro superiorità, i superenduristi italiani hanno lottato fino all’ultima prova speciale, dimostrandosi gli unici in grado di poter impensierire i cugini d’Oltralpe, da sempre dominatori dell’Enduro delle Nazioni. La scelta dei tre componenti del team Italia 1 si è rivelata vincente, avendo combinato la velocità di Andrea Bruno, la caparbietà di Davide Sottocornola e l’equilibrio di Marco Rodolico, vincitori delle ultime tre edizioni del circuito. I tre superenduristi sono riusciti a chiudere la sfida in terza posizione, portando l’Italia per la prima volta sul podio di questa manifestazione. Il trofeo in legno dell’Enduro Trophy of Nations, realizzato per l’occasione dallo scultore locale Maurizio Perron, è andato al team Francia 1 composto dal vincitore assoluto della gara Jerome Clementz, da Greg Doucende e da Theo Galy. Alle loro spalle il team Francia 3 composto da Nicolas Lau, Karim Amour e il 10 volte campione del mondo di downhill Nicolas Vouilloz.

pei: lo svizzero Florian Golay in quarta posizione e l’inglese Alex Stock in quinta. La classifica dei team nazionali della manche SuperMountain, invece, ha visto tagliare per primo il traguardo Jerome Clementz (Francia 1) seguito da Nicolas Lau (Francia 3) e Alex Stock (Regno Unito). La classifica della stessa gara riferita però ai singoli superenduristi ha infine visto in testa Bruno Zanchi, che si è lasciato alle spalle Stefano Rota e Francesco Baroni. Da segnalare alcune presenze extraeuropee come il giovane californiano Ben Cruz e la sudafricana Anka Martin. Quest’ultima è stata anche vincitrice della categoria femminile ed è stata in grado di staccare di 4 minuti la francese Pauline Diffenthaler, seconda classificata davanti all’italiana Marianna Uttini.

LA CLASSIFICA ASSOLUTA - Il 27enne alsaziano Jerome Clementz, salito agli onori della cronaca per la vittoria nella Mega Avalanche e nell’Enduro Series, ha fatto la differenza chiudendo la gara con un distacco di un minuto e mezzo sul secondo classificato Nicolas Lau. Ha chiuso il podio della classifica assoluta del Superenduro powered by Sram l’italiano Andrea Bruno. Alle sue spalle altri atleti euro-

VERSO LA CHIUSURA DEL CIRCUITO - Dopo l’appuntamento di agosto, il calendario Volkswagen4Motion SuperEnduro Powered by Sram è proseguito con una serie di tappe SPRINT e PRO. In particolare si è chiuso il sipario sulla prima specialità lo scorso 2 ottobre ad Albese con Cassano (CO), dove si è svolto l’8° appuntamento Sprint vinto da Manuel Ducci. Non ci resta ora che attendere il 23/24 ottobre quando a Finale Ligure andrà in scena l’atto finale della specialità PRO con il 6° stop a calendario. Attualmente la classifica vede in testa Andrea Bruno seguito da Davide Sottocornola e Karim Amour. A Finale l’attenzione sarà rivolta alla conquista del titolo di Campione di Superenduro 2011, che ha visto nel corso della stagione emergere i top rider italiani. Tra i favoriti, oltre ad Andrea Bruno e a Davide Sottocornola, ricordiamo Vittorio Gambirasio, Marco Rodolico, Alex Lupato e Manuel Ducci.

I team vincitori del Trophy of Nations. Sul primo gradino Francia 1, seguito da Francia 3 e Italia 1.

Il podio assoluto della classifica PRO, conquistata da Jerome Clementz, Nicolas Lau e Andrea Bruno.



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Mondo bike / Reportage

Dal 31 agosto al 3 settembre Friedrichshafen ha ospitato la 20ª edizione della manifestazione

Eurobike 2011, ennesimo sprint per la fiera Oltre 1.000 espositori da 45 Stati e un totale di più di 60mila visitatori alla kermesse del mondo bike. Che continua così la sua inesorabile storia di successo. A cura di RAIMONDO FORLIN Quanti occasioni possono offrire migliori opportunità di analisi su un determinato segmento di mercato se non una fiera di settore? La risposta al quesito è ovvia: ben poche. Per questo per studiare il mondo bike, le sue tendenze e i suoi numeri, non possiamo prescindere dai dati resi noti da Eurobike. Che quest’anno, al suo 20esimo anniversario, si è confermata fiera leader del settore della bicicletta. L’edizione 2011 è andata in scena a Friedrichshafen – tanto cara ai nostri lettori per il celeberrimo OutDoor Show – tra il 31 agosto e il 3 settembre e si è conclusa dopo quattro intensi giorni con un grande successo. Come conferma anche Ronald Siller, direttore marketing di Alpina: “Dappertutto si è sentita un’atmosfera forte e carica di energia. Il settore guarda al futuro e questo vortice trascina tutti, ci porta tutti in alto: la fiera, i visitatori, gli espositori e naturalmente l’intero settore”. Gli fa eco Nicolaus Kirchdorfer, category leader di Gore Bike Wear: “Siamo molto soddisfatti. Abbiamo potuto svolgere colloqui qualitativamente alti con i nostri partner e i nostri prodotti sono stati accolti molto bene. Non abbiamo niente da ridire riguardo alla fiera, siamo contenti di essere qui”. I NUMERI DEL 2011 - La fiera ha attirato, a livello di visitatori, 40mila operatori del settore provenienti da oltre 100 Paesi e più di 20mila consumatori finali il sabato, giornata aperta al pubblico. Sul fronte mediatico hanno presenziato oltre 1.800 rappresentanti. Gli espositori erano invece 1.180 in rappresentanza di 45 Stati (erano 1.100 da 42 nazioni nel 2010). Numeri da capogiro se si tiene conto che nell’anno dell’inaugurazione della fiera (1991) si sono contati 268 espositori da 21 Paesi. LE NOVITÀ PRESENTATE - Il salone Eurobike copre l’intera gamma di prodotti del settore, dalle biciclette sportive e di città alle bici da corsa o quelle pieghevoli. Non mancano poi le biciclette elettriche, che stanno avendo sempre più successo e sono sempre più richieste. Le novità presentate in fiera colpiscono per la loro particolarità e innovazione. Ne è un esempio l’anteprima presentata dal produttore di componenti Shimano, ovvero la

GENESI E SVILUPPO DELLA FIERA

L’Eurobike Industry Discussion Panel. Da sin: Mathias Seidler (presidente Derby Cycle AG), Thomas Kunz (ceo dell’Association for German Two-Wheeler Business), Robert Margevicius (executive vice president di Specialized Bicycle Components), Siegfried Neuberger (ceo della Two-Wheeler Industry Association ZIV di Bad Soden), Klaus Wellmann (ceo di Messe Friedrichshafen) e Wolfgang Köhle (portavoce di Messe Friedrichshafen).

Bike Tower che mostra come posteggiare le ebike di alta qualità in modo sicuro e come ricaricarle allo stesso tempo. Il gruppo automobilistico Daimler ha invece lanciato sul mercato biciclette elettriche attraverso il suo marchio Smart. IL DEMO DAY APRE LE DANZE - Dal 2006 gli operatori del settore e i giornalisti possono farsi un’idea delle novità del settore della bicicletta un giorno prima dell’avvio della fiera. Questo è il concetto alla base del Demo Day, la cui quinta edizione si è svolta il 30 agosto e ha visto la partecipazione di oltre 100 espositori internazionali. Essi hanno presentato le novità al pubblico specializzato e le hanno messe a disposizione per le prove d’uso. Il Demo Day è solo uno dei numerosi eventi collaterali previsti dalla fiera, arricchita anche da una vera e propria mostra. IL TREND LOUNGE – La mostra, organizzata il 2 settembre nel corso del party Eurobike, ha voluto rendere omaggio all’evoluzione di una fiera che in 20 anni ha conquistato lo status di leader

del mercato bike. In un elegante ambiente da vernissage sono stati esposti 20 pezzi che hanno mostrato il veloce sviluppo conosciuto dal mondo della bicicletta negli ultimi anni. Il team incaricato della mostra ha proposto un mix tra tecnica e stile, tra strada e offroad, nonché nuove tendenze e impressioni esotiche. LE ALTRE INIZIATIVE COLLATERALI - Accanto al Demo Day e al Trend Lounge, Eurobike 2011 ha proposto ai visitatori una serie di eventi quali l’Eurobike Award (vedi pagina a fianco), che attira l’attenzione sui prodotti più innovativi del settore. Altre manifestazioni centrali sono state inoltre il Fashion Show, il Travel Talk (alla decima edizione e riferito alle nuove tendenze per le vacanze in bicicletta) e l’Holiday On Bike (dedicato agli appassionati delle vacanze in bici che vogliono rinunciare all’auto). Per la seconda volta, poi, l’isola di Cipro si è presentata come meta per le escursioni in bicicletta. Da segnalare infine che il salone ha quest’anno presentato il suo nuovo slogan “Bike - fit for future”, nel nome del quale ha offerto conferenze e opportunità di informazione ai professionisti del mondo della bicicletta. IN FIERA IN BICI – Gli organizzatori, supporter di uno stile di vita attento all’ambiente e in linea con il tema della manifestazione, hanno messo a disposizione degli ospiti 500 biciclette in prestito gratuito. Esse erano dislocate nei punti più importanti di Friedrichshafen quali l’aeroporto, le stazioni ferroviarie e gli alberghi. In questo modo sia i visitatori che gli espositori hanno avuto la possibilità di spostarsi facilmente dalla fiera alla città e viceversa. La distanza dal centro di Friedrichshafen, dove si trovano anche la stazione principale, il punto di approdo dei traghetti oltre che numerosi alberghi, è di appena 5 km. Altri punti di noleggio biciclette erano i campeggi, i parcheggi esterni e la fermata ferroviaria presso l’aeroporto. www.eurobike-show.com

Dopo anni di continua crescita, il settore della bicicletta è tuttora in fase di sviluppo. Ha registrato forti incrementi durante tutti gli ultimi 20 anni. Più in particolare, all’inizio degli anni 90 è stata la mountain bike a sostenere lo sviluppo del mercato. Incrementi superiori al 20% rispetto agli anni precedenti dimostravano come la bici da montagna fosse diventata il nuovo campione di vendite. Era giunto quindi il momento di allestire una fiera dedicata esclusivamente alla bicicletta. Nacque così Eurobike. Ai suoi esordi la kermesse poteva vantare un progetto fieristico innovativo grazie al quale in breve riuscì a imporsi nel mercato quale manifestazione di riferimento per il mondo bici. I leader del mercato seguirono il trend e di anno in anno presentarono al commercio specializzato sempre più novità e innovazioni. Nell’area esterna venne in seguito allestito un percorso dove gli operatori del settore e i consumatori nelle giornate a loro riservate poterono assistere a un interessante programma collaterale. Che oggi si è arricchito di sfilate di moda, giri di prova, party e conferenze.

LA CRESCITA DELLA FIERA – Come evidente anche dai grafici qui proposti, Eurobike ha registrato di anno in anno una sensibile crescita sotto ogni aspetto. Sul fronte giornalisti si è passati dai 200 del 1991 ai 1.732 di quest’anno mentre in termini di espositori nel 2001 si è parlato di 1.180 presenze contro le 268 dell’anno di esordio. Crescite importanti anche per quanto riguarda i visitatori, passati dai 14.505 del 1991 ai 41.482 del 2011. Da ultimo, è sensibilmente aumentato lo spazio espositivo che, se nel 1991 si attestava a quota 35.000 mq, quest’anno ha raggiunto quota 110.000 mq.


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I TREND ATTUALI DEL MERCATO BIKE A Eurobike vanno in scena le nuove tendenze del settore, che comprendono non solo i prodotti più innovativi ma anche le soluzioni ideate per andare incontro alle esigenze odierne del consumatore finale. Tra esse quelle che rispondono al concetto chiave di “mobilità urbana”. La mobilità quotidiana e tutto ciò che essa comporta è infatti uno dei grandi temi trattati all’Eurobike. Con questo termine si intendono sistemi per posteggiare e trasportare biciclette, soluzioni combinate per bicicletta e treno o auto, postazioni di noleggio e stazioni di ricarica per biciclette elettriche. Queste proposte si affiancano alle più classiche legate ad attrezzatura e abbigliamento.

L’OFFERTA APPAREL L’abbigliamento per ciclisti occupa un posto centrale nell’esposizione di Eurobike, che a tal proposito propone i sempre affollati Bike Fashion Show. Per tutta la durata della fiera presso il Foyer Ost è stato possibile assistere a sfilate in passerella di abbigliamento pratico ed elegante per gli amanti della bike. Quest’anno hanno presentato le

loro proposte le ditte Ciro Sport SL, Redvil, Gore Bike Wear, iXS Sports Division Intercycle AG, Löffler, Pearl Izumi, Scott, Shimano Cycling Wear, Vaude Sport, X-Bionic/Trerè e Franz Ziener.

L’ESERCITO DELLE E-BIKE Da segnalare la crescente attenzione rivolta alle nuove pedelec (ovvero biciclette a pedalata assistita dove all’azione propulsiva umana si aggiunge quella di un motore) e biciclette elettriche

che sono approdate all’Eurobike con una nuova carica. Stefan Reisinger, direttore del progetto Eurobike, ha dichiarato: “In fiera è stato rappresentato l’intero mercato di e-bike d’alta qualità”. Così nell’area esterna Ost, sulla strada d’accesso alla fiera e nel padiglione Zeppelin, sono stati allestiti percorsi di prova e sono stati esposti e-bike, pedelec e accessori LEV. Non sono poi mancate le proposte riferite alle innovative mountain bike con ruote più grandi, chiamate in gergo 29er (twentyniner) e meglio analizzate nel box sotto a sinistra.

IL BOOM DELLE TWENTYNINER

EUROBIKE AWARD TRA NUOVE PROPOSTE E IDEE GREEN

Come avviene in molti settori, anche nel mondo bike il mercato americano fa da trend setter. A volte occorre tempo prima che i trend “made in USA” vengano accettati nel resto del mondo e prendano piede in altri mercati. Un esempio perfetto di questo fenomeno sono le nuove mountain bike con ruote più grandi, chiamate in gergo 29er (twentyniner), che negli Stati Uniti hanno quasi del tutto sostituito le classiche MTB da 26 pollici e che ora stanno acquisendo quote di mercato anche in Germania.

Alla luce della crescente richiesta di biciclette e relativi accessori, è importante aiutare il consumatore finale nella scelta d’acquisto. A questo fine 7 anni fa l’ente fieristico di Friedrichshafen e l’iF hanno istituito gli Eurobike Award, che premiano le principali innovazioni del settore. Questi riconoscimenti non rappresentano solo un aiuto nell’orientamento all’acquisto ma anche uno strumento di marketing per le stesse aziende. I premi, assegnati il 31 agosto ed esposti durante tutta la durata della fiera, sono stati attribuiti sulla base di diversi criteri. Ai classici riconoscimenti si è aggiunto per il quarto anno il Green Award, dedicato ai prodotti di massima qualità in termini ecologici e sostenibili.

COSA SONO - Le 29ers sono un’invenzione dell’industria della bicicletta, finalizzata a introdurre un nuovo argomento di vendita nel segmento delle mountain bike, tecnicamente già altamente sviluppato? Se così fosse, non si spiegherebbe il grande successo di questa nuova categoria negli USA. Nel segmento hardtail (quello delle mountain bike senza ammortizzatore posteriore) si vendono quasi esclusivamente modelli 29er, che stanno comunque conquistando sempre più quote anche nella categoria delle biammortizzate. Le origini di questo successo sono da ricercarsi piuttosto nelle particolari caratteristiche di guida delle grandi ruote. Una ruota da 29", che ha circa 60 mm di diametro in più rispetto alla classica ruota da MTB, rotola meglio sugli ostacoli ed è dotata di maggiore area di contatto e dunque di miglior grip. Inoltre, la maggiore massa di rotazione comporta una maggiore stabilità a velocità basse. Anche la geometria della bicicletta si avvantaggia della modifica: i ciclisti di 29er descrivono questa sensazione come essere più nella bici che sulla bici. Il collegamento tra ciclista e mezzo è più armonioso. Questi vantaggi si manifestano soprattutto su terreni difficili. Più il terreno è difficile, più emergono i vantaggi delle ruote grandi.

L’OFFERTA IN GERMANIA - Chi voleva comprare una 29er in Germania, ha sempre dovuto cercare a lungo. Ma a partire dalla presente stagione numerosi negozi tedeschi hanno incluso nella loro offerta un’ampia proposta di bici da 29 pollici. È quanto conferma anche Oliver Hensche, direttore per la Germania del produttore di mountain bike Giant: “Nel commercio specializzato con orientamento sportivo le 29er sono un tema importante. Anche i clienti ne fanno richiesta sempre più di frequente. Nella fascia di prezzo alta penso che un hardtail su due comprate in Germania siano 29er”. Queste considerazioni evidenziano come questi nuovi prodotti stiano acquistando sempre più popolarità nel mercato tedesco. Come dimostrano anche le parole di Doris Klytta della ditta di ruote Schwalbe, che prima

dell’inaugurazione della fiera ha dichiarato: “È difficile che un produttore presente a Eurobike 2011 si possa sottrarre a questo nuovo trend. Per la prossima stagione prevediamo una forte crescita, anche nel mercato tedesco, relativamente alla gamma di offerta del segmento delle 29er”. Sebastian Maag, country manager per la Germania di Specialized, sostiene poi che le 29er non resteranno un fenomeno limitato al segmento hardtail: “Anche nel segmento delle full suspended con escursione fino ai 120 mm vi saranno per il 2012 alcune nuove 29er”. L’esperto di MTB prevede inoltre a lungo termine la creazione di biciclette con escursione anche maggiore delle 29er.

DUE PAROLE SUL MERCATO TEDESCO - Ogni anno oltre 4,1 milioni di tedeschi decidono di acquistare una bicicletta nuova. Solo in Germania esistono attualmente circa 5.640 punti vendita di biciclette che sono da considerare, secondo la definizione dell’Associazione tedesca dei rivenditori di biciclette, punti vendita specializzati. Per far parte di tale categoria devono essere soddisfatti i criteri di qualità stabiliti dall’Associazione in materia di presentazione del prodotto, consulenza specializzata e servizi di manutenzione. Grazie a questi requisiti, i rivenditori specializzati si distinguono nettamente dai discounter. Rispetto ai cosiddetti centri specializzati, che secondo l’Associazione devono disporre di almeno 1.000 mq di superficie di vendita, i piccoli rivenditori specializzati offrono un servizio di consulenza ancora più ampio. Questa offerta di servizi riscontra il favore dei consumatori, tanto che circa la metà dell’intero fatturato del settore (pari a 1,021 miliardi di euro rispetto a un totale di 2,151 miliardi di euro) si registra in punti di vendita con un fatturato dai 100.000 euro a 1 milione di euro l’anno. I comparti vendita di parti di ricambio e accessori (20%) e i ricavi dei servizi in officina (13%) corrispondono a un terzo del fatturato complessivo dei negozi specializzati. Il modello WorldTraveller 29er di Koga BV, vincitore di un Gold Award.

GIURIA E CRITERI DI VALUTAZIONE Nell’edizione 2011 degli Award hanno fatto parte della giuria Nils Holger Moormann (designer, Germania), Hans-Heinrich Pardey (Frankfurter Allgemeine Zeitung, Germania), Jack Oortwijn (Bike Europe and Tweewieler, Olanda), Ulrike Saade (Velokonzept Saade GmbH, Germania), Peter Feld (Fahrrad XXL Feld GmbH, Germania) e Dirk Zedler (Zedler – Institut für Fahrradtechnik und Sicherheit GmbH, Germania). I criteri da essi adottati per le loro valutazioni sono stati: aerodinamica, efficienza, ergonomia, funzionalità, utilità, qualità di design, peso, grado di innovazione, comfort, carico supportato, brand value, scelta di materiali, service, sicurezza, stabilità, rispetto dell’ambiente e realizzazione.

CATEGORIE CONSIDERATE - Sono state accettate candidature in 17 categorie. Ovvero: allterrain bike/traveller bike/trekking bike, BMX-bike/dirt bike, city bike, cross/fitness/ speed bike, cruiser/design bike, e-bike/ pedelec, family transportation/kid’s bike, folding bike, mountain bike downhill/ enduro/freerider, mountain bike hardtail, mountain bike full-suspension, road bike, special-purpose bike, clothing, electronic components/components, frames e accessori.

CANDIDATI E VINCITORI - L’edizione 2011 degli Eurobike Award ha registrato un record di candidature. Le aziende provenienti da 27 Paesi hanno infatti registrato ben 430 prodotti (erano 417 provenienti da 26 nazioni lo scorso anno). Dopo averli valutati, la giuria ha decretato i 59 vincitori. Tra essi, 10 Gold Award e 1 Green Award. Dirk Heidrich, project assistant di Eurobike, ha dichiarato: “La premiazione andata in scena in occasione del 20° anniversario della fiera non poteva essere migliore. Il numero delle candidature ha superato tutti i record precedenti. L’elevata partecipazione è un chiaro indice della solida reputazione di questi award all’interno del settore”. I 10 GOLD AWARDS - Nella categoria all terrain bike/traveller bike/trekking bike ha conquistato il Gold Award il modello WorldTraveller 29er (bici da viaggio) di Koga

Foto di gruppo per i vincitori dei Gold Award.

BV. Nella categoria ebike/pedelec sono stati insigniti con il Gold Award Flyer Cargo (bici transport) di Biketec AG, TDR FluxX (pedelec) di Theo de Rooij Bikes B.V. La categoria mountain bike hardtail ha invece assegnato l’onorevole premio a Haibike Greed 29 (hardtail in carbonio da 29”) di Winora-Staiger GmbH. Supersix Evo Ult. (bici da corsa, foto sopra) di Cycling Sports Group ha conquistato il Gold Award nella categoria road bike, mentre Gekko Trike (bici a tre ruote) di HP Velotechnik Hollants und Pulvermüller GbR in quella dedicata alle special-purpose bike. Nella categoria clothing sono stati premiati Oratory Jacket di Brompton Bicycle Ltd e Octane SL III (scarpe da corsa, in foto) di Pearl iZUMi GmbH. Da ultimo negli electronic components/components ha ricevuto il Gold Award AGT (strumento di cambio automatico) di JD Europe Components GmbH e negli accessori Michelin Protek Max (camera d’aria) di Michelin Reifenwerke AG & Co. KGaA.

IL GREEN AWARD - Questo riconoscimento, destinato a un prodotto con un particolare valore sostenibile ed ecologico, è stato assegnato a una stazione noleggio e parcheggio per bici proposta dalla ditta tedesca e-bikemobility. Il prodotto, chiamato BT 20-112, è stato così descritto dalla giuria: “Questo garage/stazione noleggio automatico può accogliere tra le 20 e le 112 bici. Può infatti essere adattato in altezza da 1 a 6 livelli. Si tratta di un concetto ecologico davvero efficiente e convincente, che ben si adatta a qualunque panorama. Grazie al design innovativo e alle caratteristiche anti-furto, la gente sarà ancor più incentivata a utilizzare le biciclette per i propri spostamenti. Alimentato dall’energia solare, il garage può essere utilizzato 365 giorni l’anno. A metà agosto è stato persino installato presso la stazione central di Meckenbeuren, con l’intenzione di promuovere sempre più una mobilità verde”.


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Mondo bike / Prodotti

In vetrina i modelli delle nuove collezioni di alcuni tra i top brand del settore

GARMIN

UVEX

SPORTFUL

EDGE 200

SGL 202 UVISION

BODYFIT PRO WS JACKET

La famiglia Edge sviluppata da Garmin si allarga con un modello entry level. Leggero, snello, facile da usare, consente di registrare distanza, tempo, velocità e il tracciato realizzato. Si può spostare da una bicicletta all’altra e può essere utilizzato in ogni tipo di condizione meteorologica. Il GPS può registrare fino a 130 ore di pedalate e ordinare i dati così da poter rendere evidenti i percorsi più veloci, quelli più lunghi o con più altimetria. Con una durata della batteria di 14 ore, Edge 200 è dotato di un attacco USB per la ricarica e il trasferimento dei dati sul computer. Pesa 56 gr ed è dotato di ricevitore GPS HotFix ad alta sensibilità. Permette di impostare avvisi per distanza, tempo e calorie. È ideale per i ciclisti che approcciano per la prima volta il mondo della navigazione satellitare, in attesa di passare a modelli cartografici (come Edge 800) o dotati fascia cardio per la registrazione della frequenza cardiaca (come Edge 500). Attraverso il portale Garmin Connect, sarà possibile scaricare le tracce da Edge 200 per poi analizzarle. Ogni utente potrà creare nuovi tragitti attraverso la funzione Corse Creator. Edge 200 è disponibile a un prezzo consigliato a partire da 149 euro. DISTRIBUITO DA:

Garmin Italia 02.36576411- info@garmin.it

Questi occhiali hanno ricevuto l’ambito Eurobike Award in occasione dell’edizione 2011 della fiera. La struttura fotocromatica integrata nella lente è così sensibile che adatta automaticamente il suo colore e la sua protezione alle condizioni della luce e quindi garantisce sempre un’ottima visibilità e un ottimo contrasto. La lente assicura una protezione al 100% dai raggi UVA, UVB e UVC, protezione da S1 a S3. L’occhiale è leggero con nasello e terminale dell’astina regolabile. La ventilazione diretta delle lente assicura un’eccellente prati-

cità e comodità. Il modello è disponibile a un prezzo consigliato di 129 euro nei colori argento/nero opaco, nero/bianco, bianco/blu, argento/arancione, argento/nero, rosso/nero. DISTRIBUITO DA:

Geier Diffusion 0471.797579 - info@geierdiffusion.com

VAUDE SONEZA RC Per la collezione Bike Summer 2012, Vaude presenta le sue prime scarpe da bici da donna. Il materiale mesh traspirante rende il modello mountain bike Race perfetto per le escursioni in giornate calde. La forma da donna di nuova concezione, le tre chiusure a velcro regolabili individualmente nonché i dettagli collaudati come il fissaggio nel tallone garantiscono una stabilità perfetta. Si tratta dunque di una scarpa da MTB leggera che offre alle cicliste una performance ai massimi livelli. La suola Race, infine, garantisce un’eccezionale trasposizione della forza e un buon grip.

BRIKO

NEON LINE

PROKARBON JERSEY LINE

Per aumentare la sicurezza dei ciclisti, i designer di Gore Bike Wear si sono posti l’obiettivo di migliorarne la visibilità scegliendo il giallo neon per alcuni selezionati prodotti della collezione AI 2011/12. Nella linea dedicata ai mountain biker, il prodotto di punta è la giacca Cosmo Reversible Neon (in foto). La giacca è reversibile: un lato è grigio, l’altro mostra un abbagliante colore giallo neon. In questo modo si ha a disposizione un capo sobrio all’occorrenza e che al contempo è ideale per essere visibili perfino nelle ore del crepuscolo e in galleria. Questa giacca si abbina ai guanti Fusion in Gore-Tex dotati di un’innovativa doppia camera che consente un maggiore isolamento o una migliore presa. Oltre al colore neon, per una perfetta visibilità sono inoltre applicati filetto e logo riflettenti. Il Gore-Tex assicura a giacca e guanti durature caratteristiche di impermeabilità e traspirazione.

Briko Lab ha sviluppato una maglietta dove il carbonio gioca un ruolo da protagonista. In particolare il tessuto Carbon Aid consente un’alta traspirabilità e un veloce trasporto dell’umidità dalla pelle allo strato esterno del capo. Il tessuto è antistatico e protegge la pelle dall’azione dei raggi UV. In aggiunta i tessuti in carbonio sono batteriostatici e migliorano la circolazione sanguigna e l’ossigenazione delle cellule, riducendo l’accumulo di acido lattico. Infine un capo in Carbon Aid leggero contribuisce a mantenere basso il valore della bilancia di tutta l’attrezzatura. In foto i capi della linea Prokarbon Jersey, con un fit ergonomico per garantire ottima vestibilità e comfort. Presentano inserto in mesh nelle zone di maggior sudorazione (schiena) per garantire la massima traspirazione. Il taglio ergonomico e le cuciture piatte conferiscono un comfort impeccabile durante l’utilizzo. La tasca posteriore in Dynamo Stretch impermeabile protegge cellulari o Mp3 dal sudore. I due capi sono dotati inoltre di full zip anteriore, finiture antiscivolo al fondo e loghi riflettenti (anche sul retro). Sono disponibili nelle taglie S-3XL per uomo e XS-2XL per donna. I colori proposti sono white/black/red, white/black per uomo e black/lilac/white, white/black/red per donna. I due capi sono utilizzabili in abbinamento con Pants e bib della linea Prokare.

Gore Bike Wear 800681168 - www.gorebikewear.it

DISTRIBUITO DA:

Panorama - 0472.201114 info@panoramadiffusion.it

DISTRIBUITO DA:

Manifattura Valcismon 0439.571222 - sportful@sportful.com

NORRØNA

GORE BIKE WEAR

DISTRIBUITO DA:

Nata per rendere possibili quei lunghi allenamenti invernali che servono come carburante per le vittorie estive, questa giacca presenta stesso taglio dei Pro con collo alto per bloccare l’aria, tre tasche posteriori, zip Camlock a fondo manica per sfilare senza togliere i guanti, vestibilità molto race resa possibile dal nuovo tessuto Windstopper 4Way Warm. Assicura protezione totale con una traspirabilità impareggiabile, assieme alla protezione dalla pioggia. È disponibile nelle taglie XS-XXXL.

FJØRÅ

DISTRIBUITO DA:

Briko 02.390366.1 info@briko.com

La nuova collezione Fjørå di Norrøna è un omaggio alle due ruote e promette un’estate 2012 di performance. La collezione comprende pant, t-shirt a manica lunga e mezza manica, giacche, guanti biking e zaini. Grazie all’impiego di macchinari specifici, la costruzione false twist conferisce ai tessuti maggiore resistenza e nel contempo impareggiabile morbidezza e comfort al tatto. Parte della collezione sono i Fjørå Flex 1 Pant (in foto) che combinano il tessuto flex1 sulle ginocchia e sul sedere per offrire totale libertà di movimento con il performante woven polyamide 175 per garantire massima resistenza. Anti-vento, traspiranti, confortevoli a contatto con la pelle, questi pant offrono un look ispirato al cotone ma, grazie ai materiali ad alta tecnologia, asciugano a tempi record. Tra le caratteristiche tecniche: girovita con fodera in silicone; sistema di regolazione della vita Custom Fit waist system; sistema di ventilazione laterale con mesh ultraleggero; sistema di chiusura con zip con aree sagomate per ottimizzare il fit; logo Norrøna riflettenti. Pesano 532 grammi. DISTRIBUITO DA:

Norrøna www.norrona.com

SCOTT SPARK PREMIUM Scott presenta la nuova Spark che, pur mantenendo il nome del “vecchio modello”, è una bici completamente nuova. È stata rivista ed è conforme agli standard più elevati. Scott ha aumentato la rigidità laterale e l’escursione è passata da 110 a 120 mm mentre il peso è rimasto di 1.830 grammi (taglia M). Anche l’ammortizzatore Nude 2 è stato potenziato. La Spark ha una nuova geometria e nuove caratteristiche che ne migliorano il telaio. La cinematica del carro posteriore è stata ottimizzata grazie a pivot

dal diametro più grande, mentre il nuovo movimento centrale e il tubo sterzo affusolato contribuiscono a creare un telaio ancora più rigido e leggero. In dettaglio il telaio è carbonio Spark, fibre HMX-Net, tech.IMP 5, forcellino IDS SL 12mm, 1600gr./3.52 lbs senza ammortizzatore. Le sospensioni presentano forcella Rock Shox SID RLT3, DNA3 custom damper con 3 modalità, escursione 120mm e ammortizzatore Scott Nude2,

Lockout-85-120mm, Twinloc remote system. La componentistica è Shimano XTR, 30 velocità, freni a disco XTR XC, in carbonio Ritchey WCS infine le ruote sono DT Swiss Tricon S10-CL, copertoni Schwalbe Rocket Ron EVO Kevlar, tubeless ready. Il modello è proposto a un prezzo consigliato di 6.699 euro.

DISTRIBUITO DA:

Acerbis Italia 035.756144 - infosport@acerbis.it




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