Outdoor Mag 10

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Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

Anno 6 - Numero 10 / 2013



Anno 6 - Numero 10 / 2013

COmpany profile /

redazione@outdoormag.it

dati & statistiche /

Filosofia e peculiarità dell’azienda fondata nel 1973 da Yvon Chouinard 20-21

Patagonia: 40 anni di fair business

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Il footwear “frena” per la prima volta

Un importante anniversario per uno dei brand simbolo del mondo outdoor. Sempre in prima linea nell’impegno etico e ambientale.

Dopo molti anni di crescita, il mercato globale chiude il 2012 con un calo di vendite del 2,4% . Con qualche eccezione. Tra le italiane bene La Sportiva e Salewa.

EVENTi /

interviste /

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Rock Master sempre più “festival” La nuova formula introdotta nel 2012 ha trovato quest’anno pieno compimento e il format è stato apprezzato dal numeroso pubblico. Si guarda già alle prossime edizioni e a ulteriori miglioramenti.

outdoor automotive / 14

salva con nome /

Roger Schaeli, una vita sull’Eiger 16

AUTO elettrica: conviene davvero?

• Rewoolution Raid chiude l’estate e guarda già all’inverno

L’EOFT cresce in Italia e punta forte sul 13 focus shop /

Be green, B-Simple

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in questo numero /

focus on /

Lizard Tester Program: il cliente si fa “developer”

• Millet e i 3 elementi del climbing

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• Adventure Movie Awards, luci e ombre non solo in sala


editoriale /

/ mercato

a cura di Benedetto Sironi

Running, trail running, outdoor: il valore del “mix”

Gli sci Black Crows dal 2014 saranno distribuiti da Ferrino

Lo scorso 4 ottobre abbiamo partecipato a un importante evento internazionale firmato ASICS. Il brand leader del mercato running, tra i marchi top anche nel trail, ha organizzato a Milano un press meeting europeo in grande stile con ben 100 giornalisti da tutto il continente, accolti dallo staff italiano e internazionale nonché dal super testimonial Stefano Baldini, vincitore della Maratona Olimpica di Atene 2004. L’obiettivo era quello di annunciare e far testare importanti novità, tra le quali le ASICS Gel-Super J33 (la prima calzatura con un’impronta minimalista progettata per chi ha un’accentuata pronazione) e la linea di abbigliamento con inedita tecnologia Motion Muscle Support per stabilizzare e sostenere i muscoli durante la corsa. Al di là dei dettagli dell’evento e dei relativi prodotti presentati c’è un concetto che ha rappresentato il luminoso filo conduttore dell’evento: “MIX UP YOUR RUNNING”, recitava il claim in apertura della presentazione. Un’espressione che suona decisamente bene e che ben oltre il suo valore puramente fonetico o estetico ha una notevole importanza. Come ha sottolineato da uno dei relatori, il fatto di differenziare al massimo la propria corsa rappresenta un grande valore aggiunto sotto molti punti di vista. Questo si traduce in un messaggio quanto mai semplice ed efficace che ASICS ha voluto comunicare in modo forte e chiaro. Correre su differenti generi di terreno, alternare uscite con diverse distanze, velocità e intensità,

Ferrino ha concluso un accordo di distribuzione per l’Italia con il marchio francese Black Crows. La nuova partnership si attiverà a partire da novembre di quest’anno e l’azienda italiana si occuperà fin da subito dei riassortimenti invernali e della campagna vendite 2014/15. Black Crows è un marchio di freeski nato nel 2004 a Chamonix, su iniziativa di Camille Jaccoux e Bruno Compagnet, amici e compagni inseparabili di sciate. Attualmente è presente in Italia in circa 20 negozi altamente specializzati. Il brand dei corvi presenta una gamma di 12 modelli che coprono tutto il mondo del freeride, focalizzandosi principalmente su all mountain e sci alpinismo, e manifestando una notevole propensione a valorizzare al massimo il piacere di sciare. Ferrino & C. - 011.2230711 - info@ferrino.it www.balckcrows-skis.com

porta notevoli vantaggi per ogni runner: incremento delle performance, miglioramento dello stato di forma complessivo, riduzione del rischio di infortuni e un ottimo antidoto per evitare noia e routine di un approccio troppo standardizzato al running. Quattro le differenti ma complementari modalità di corsa individuate, vale a dire Road, Natural, Speed e Trail. Ecco quindi - da affiancare ai modelli più strutturati e protettivi solitamente utilizzati su lunghe percorrenze su strada dalla maggior parte dei runners - farsi avanti sempre più il concetto di “seconda” e “terza” scarpa: più leggera e minimal in situazioni di corsa veloce e “natural”. Con altre precise caratteristiche tecniche che ben conosciamo nel caso della corsa off-road. Se il “mix” è un vantaggio per chi corre, lo è anche per chi “vende”. Certo qualcuno potrebbe obiettare che si tratta della scoperta dell’acqua calda. Tuttavia bisognerà ammettere che questo approccio così diversificato al running, peraltro emerso in modo significativo negli ultimi anni, non è ancora così comune nel nostro paese. Mentre è un trend più consolidato da tempo in altri mercati internazionali, Stati Uniti su tutti. C’è ancora molta strada da percorrere in questa direzione e tutti gli operatori potrebbero fare molto di più nel comunicare in maniera intelligente al pubblico finale questo approccio più diversificato e trasversale. Aziende in primis, ma altrettanto importante è il ruolo dei negozi e dei media di settore. Che proprio il claim “Mix Up your running” sia protagonista di

Panorama distribuisce i prodotti bike e outdoor firmati Thule Panorama, già distributore in Italia di importanti marchi del settore outdoor quali Vaude, Edelrid, Meindl e molti altri, ha aggiunto nel proprio portfolio una nuova e importante proposta. Si tratta di Thule, brand svedese nato nel 1942 i cui prodotti sono utilizzati in tutto il mondo. Thule offre un vasto assortimento di prodotti volti a semplificare il trasporto e a renderlo sicuro e affidabile: barre da tetto per auto, portabiciclette e sistemi di portaggio per sport acquatici, box porta-tutto, passeggini multifunzione, accessori per camper, carrelli per trasporto cavalli, barche, ecc, catene da neve così come trolley, borse e zaini. Panorama in particolar modo si occuperà della distribuzione di tutto quanto concerne il mondo bike, borse e zaini. Panorama - 0472.201114 - info@panoramadiffusion.it

una delle prossime campagne ASICS e al centro delle sue strategie di comunicazione e di prodotto è certamente un fatto positivo, nonché il caso forse più eclatante di una strategia che per la verità anche altre aziende stanno perseguendo. Significativo per esempio il caso di Salomon, che ha inserito nella sua collezione SS 2014 un modello City Trail “ibrido”. In generale questa “nuova frontiera” rappresenta senza dubbio un’opportunità per tutti. Possiamo dire che a livello di eventi, iniziative, gare e manifestazioni legate al mondo della corsa a 360° oggi il mix è già molto buono e c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Quello sui cui bisogna ancora lavorare molto è per l’appunto la diversificazione delle abitudini dei praticanti e delle relative propensioni all’acquisto. Un argomento che – perché no – può essere esteso anche a molte altre discipline dell’outdoor. Ogni volta che un cliente si convincerà che gli vogliamo vendere uno o due paia di scarpe in più, o qualsiasi altro prodotto, non (solo) perché vogliamo da lui più soldi ma perché intendiamo renderlo un cliente più appagato, completo e felice, allora avremo posto un altro bel mattoncino per costruire un mercato sempre più solido, attraente e duraturo.

Editore: Sport Press Srl Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: RICCARDO COLLETTI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362.600469 Fax 0362.600616 Email: redazione@outdoormag.it Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 redazione@outdoorusa.net - www.outdoorusa.net Anno 6 - N.10 / 2013 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. Responsabile dati: Riccardo Colletti. Chiuso in redazione il 9 ottobre 2013

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OberAlp è il nuovo distributore Julbo per l’Italia A partire da settembre Oberalp Spa è il nuovo distributore di Julbo, brand importante nel canale ottico sportivo. Molti i punti in comune tra Salewa e lo storico marchio francese: si tratta di due aziende di lunga tradizione familiare, caratterizzate da grande know-how tecnico e innovatività dei prodotti e con un chiaro posizionamento nel mondo outdoor. Fondata nel 1888, negli ultimi 15 anni Julbo ha registrato un continuo trend di crescita a due cifre. Il 45% circa del suo fatturato è costituito dall’esportazione dei prodotti in oltre 80 paesi del mondo. I prodotti maggiormente venduti sono gli occhiali da outdoor e kid, oltre alla collezione invernale. Di recente è stata introdotta una linea di occhiali sportivi ottici a completamento della collezione. Emanuele Gerli, sales manager Italy, ha commentato: “Siamo convinti che l’alta qualità dei prodotti Julbo sarà molto apprezzata dalla nostra affezionata clientela, sempre attenta al contenuto tecnico e ai dettagli. Siamo certi che questa nuova collaborazione sarà promettente anche in vista delle future sinergie sul piano delle attività e degli eventi di alpinismo, arrampicata, freeski”. Il marchio Julbo sarà infatti affiancato alle principali attività marketing Salewa. Per questo anche atleti del calibro di Glen Plake sono già testimonial di entrambi i brands. Oberalp - 0471.242900 - info@oberalp.it

Nuovo accordo nel settore apparel tra Invista e Advansa Invista (uno dei principali produttori al mondo di polimeri e fibre, proprietaria dei marchi della fibra Lycra e del tessuto Coolmax) ha acquistato il business di Advansa (produttore europeo di Poliestere) relativo alle specialità di Poliestere per i settori dell’abbigliamento. L’accordo prevede l’acquisizione del brand Thermocool di Advansa, di tutte le tecnologie correlate e dello staff allocato, oltre che la riacquisizione dei diritti di licenza relativi ai brand Coolmax e Thermolite, precedentemente in licenza ad Advansa per l’area Emea. Quest’ultima, a seguito della riacquisizione, potrà commercializzare e promuovere globalmente il portfolio di tali marche e tecnologie, consentendo lo sviluppo del business in modo più efficiente. L’accordo non comprende i seguenti business di Advansa: fibre per imbottiture dedicate al tessile d’arredo; fibre specialità per l’industria della carta e dei tessuti-non-tessuti; impianto produttivo in Germania. Lo staff e i consulenti di Advansa sono stati coinvolti da Invista, mentre le vendite e le attività di supporto prodotto sono già operativi. www.invista.com - www.advansa.com

abk fa il suo ingresso in Italia grazie a Serico Serico, distributore in Italia di alcuni marchi stranieri attivi nel settore dell’outdoor quali EB, NST e Montane, ha preso in distribuzione esclusiva per il nostro paese anche il brand francese abk, focalizzato principalmente nell’abbigliamento boulder. L’accordo è stato formalizzato a partire da giugno 2013 e già per la stagione estiva 2014 saranno una dozzina i negozi italiani in cui sarà possibile trovare l’abbigliamento e gli accessori firmati abk. Il marchio è stato fondato da 4 amici nel 2009 e si contraddistingue per uno stile rilassato, autodefinendosi in maniera assai curiosa: “non rende più forti ma più belli”. Attualmente è presente in più di 100 punti vendita in Francia ed è esportato in oltre 10 paesi, fra cui Italia, Belgio, Svizzera, Scandinavia e Giappone. Nel giro di poco tempo ha già assunto un ruolo di riferimento nell’arrampicata come negli sport di “gravità”: downhill, skicross, longboard, base jump, parapendio e slackline. Abk trova le sue origini nel lifestyle del mondo outdoor e urbano e il rispetto della natura fa parte dei valori dei fondatori. Non a caso la collezione 2013 è realizzata in cotone organico. Serico - 348.1003320 - info@serico.biz - www.serico.biz

/ job opportunities Project Leader – Progettista Senior Aludesign S.p.A. ricerca per il potenziamento dell’area R&D e per lo sviluppo di prodotti a marchio CT Climbing Technology un Project Leader - Progettista Senior. Il candidato dovrà essere in grado di progettare in autonomia articoli hardware per outdoor e alpinismo, e dispositivi D.P.I. per lavori in esposizione. Il progettista riceverà in input le specifiche tecniche/economiche obiettivo e dovrà occuparsi della completa progettazione, dallo sviluppo di idee e concetti alla progettazione di dettaglio, dello sviluppo dei prototipi e del loro test in laboratorio e sul campo, includendo la coerenza agli aspetti normativi, la definizione del lotto economico e ottimizzazione dei costi, l’industrializzazione del ciclo di produzione e delle attrezzature, sino all’avvio della prima produzione. Requisiti: • diploma di perito o titolo equipollente, o laurea breve, a indirizzo meccanico • esperienza di almeno 5 anni nel ruolo di progettista senior • esperienza nel settore delle attrezzature per uso alpinistico, outdoor e D.P.I. • gradita conoscenza delle tecniche di progressione alpinistica e di arrampicata • buona capacità di utilizzo del CAD 3D Solid-Works • buona conoscenza della lingua inglese • propensione alla progettazione di tipo inventiva e fortemente propositiva • buone capacità organizzative delle commesse in carico • passione per il proprio mestiere, autorevolezza e senso di responsabilità La sede di lavoro è ubicata presso l’unità stabilimento di Cisano Bergamasco. I candidati potranno inviare i loro curriculum alla mail: project@aludesign.it



news / / green adidas ancora al top negli indici Dow Jones Sustainability Il marchio adidas è stato selezionato per la 14esima volta negli indici Dow Jones Sustainability (DJSI). Tale gruppo traccia la performance in termini globali operata dalle aziende in termini di business sostenibile, attenzione ambientale e responsabilità sociale. Il brand delle 3 strisce si è classificato in qualità di leader industriale nelle categorie tessili, apparel e beni di lusso per la 10a volta. Gli indici sono stati annunciati da RobecoSAM, gruppo di investimento globale focalizzato esclusivamente sulla sostenibilità, in collaborazione con S&P Dow Jones Indices, e costituisce un benchmark per gli investitori che integrano la sostenibilità nei loro investimenti. L’indice viene rivisto annualmente e la commissione in carica visiona il livello aziendale in tutti gli aspetti ambientali e sostenibili.

L’EOCA dà il benvenuto a La Sportiva e arriva a 110 membri L’European Outdoor Conservation Association continua a crescere in termini di aziende partner. Le ultime due che hanno deciso di collaborare con l’associazione, supportandola nella conservazione ambientale, sono La Sportiva e Klean Kanteen. Con queste novità il numero totale di membri ha raggiunto la cifra di 110. “Siamo emozionati di essere entrati a far parte dell’EOCA”, ha raccontato Lorenzo Delladio, Ceo dell’azienda di Ziano di Fiemme. “In La Sportiva non vediamo l’ora di dare il nostro contributo attivo nella protezione dell’ambiente. E coinvolgerci con l’EOCA è un’opportunità positiva e tangibile”. Soddisfatto anche Jeff Cresswell, co-proprietario di Klean Kanteen: “Unirci all’EOCA è stato uno step semplice. Il lavoro dell’associazione collima alla perfezione con quello cui l’azienda ha sempre puntato fin dall’inizio, ovvero godere del nostro ambiente in modo sano e sostenibile. Per questo non vediamo l’ora di supportare ed essere parte dei programmi dell’associazione”.

“Puliamo il Buio”: l’iniziativa italiana che ripulisce le grotte La Società speleologica italiana ha organizzato, nei giorni dal 27 al 29 settembre, la nona edizione dell’iniziativa Puliamo il Buio, bonificando e segnalando alle Pubbliche amministrazioni le grotte e gli ipogei naturali e artificiali utilizzati come discariche abusive in tutta Italia (per il 2013 più specificatamente nel Lazio, in Puglia, in Sicilia, in Sardegna e in Trentino). L’utilizzo di ipogei naturali e artificiali quali discariche abusive è un fenomeno purtroppo molto diffuso e i danni provocati all’ambiente carsico e alle risorse idriche profonde sono incalcolabili. La manifestazione è legata al progetto “Puliamo il mondo” di Legambiente, ovvero l’edizione italiana di Clean up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale a livello planetario. Dal 2005, anno della prima edizione, al 2012 la SSI ha raccolto 130.817 kg totali di materiali, recuperati e avviati a discarica autorizzata e sottratti al ciclo delle acque sotterranee grazie all’opera volontaria di centinaia di speleologi. “Naturalmente si tratta di una piccolissima frazione di rifiuti presenti nel sottosuolo”, continua Francesco Maurano. “Ma vuole essere un monito e un segnale d’allarme per le Amministrazioni locali affinché possano essere avviate opere di bonifica vere e proprie”.

Pulizia latomie della valle Santa Domenica, Ragusa

Pulizia grotta Coppa di Mezzo in Puglia

Nella sede Salewa il convegno Energie di Bolzano Lo scorso 14 settembre a Bolzano, presso la sede Salewa, Corriere Innovazione ha organizzato il convegno Energie. Leit-motiv dell’appuntamento è stato “La prima energia rinnovabile siamo noi”. Durante il convegno si è discusso di temi legati all’energia del futuro: efficienza, risparmio e soprattutto fonti rinnovabili. Sono emersi anche casi concreti di soluzioni di successo, come quello illustrato dal presidente Salewa Heiner Oberrauch, che ha condiviso con i presenti la propria esperienza con il nuovo headquarter operativo dalla fine del 2011. Non solo una costruzione indipendente sotto il profilo energetico, ma anche un luogo garante di una miglior qualità della vita con un asilo interno, una palestra di arrampicata e altre facility che hanno reso la sede Salewa un vero milestone nella città di Bolzano. A seguire, la relazione del ministro allo sviluppo economico Flavio Zanonato, dopo aver fotografato numericamente la situazione energetica italiana, ha ricordato che “il nostro obiettivo è di ridurre il costo dell’energia e stiamo lavorando su un decreto legge per il taglio di 3 miliardi di euro di costi che si trasformeranno in 600 milioni di risparmio per le famiglie. Il resto sarà a tutto vantaggio dell’industria”. Il ministro ha inoltre ricordato che un altro traguardo sarà quello di “efficientare” il sistema, ovvero consumare meno energia. Altri preziosi interventi sono giunti da Stefano Fattor (presidente Agenzia Casa Clima), Paola Maugeri (giornalista e autrice di “La mia vita a impatto zero”), Riccardo Sabatini (ricercatore Sissa e imprenditore), Gianluca Salvatori (presidente Progetto Manifattura) e Michael Seeber (presidente gruppo Leitner). www.corriereinnovazione.it

Heiner Oberrauch racconta la propria esperienza in fatto di sostenibilità

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/ editoria “In bilico

SUL CONFINE

...fra la storia e i racconti delle vie nelle falesie di Primiero”

Falesie del Friuli Venezia Giulia e delle terre confinanti di Slovenia

Maurizio Zanolla, per tutti “Manolo”, ha dato alle stampe una nuova guida, in cui ha raccolto storie e racconti di vie nelle falesie di Primiero. Tale volume di 416 pagine, realizzato in collaborazione con Cristina Zorzi, non è però un frigido elenco di vie e falesie contrassegnate da gradi di difficoltà e descrizioni tecniche. Si tratta piuttosto di un’opera dedicata alla sua valle, un viaggio nella memoria di uomini svoltosi nelle vie sportive in Primiero. E tanti infatti sono i contributi esterni di amici climber. La guida, in italiano e inglese, illustra con esemplare schematicità e raffinatezza 53 settori e più di 1000 tiri, con foto recenti e del passato, dettagli naturalistici, pensieri, oggetti, testi manoscritti. Il volume è edito da Osteria taci cavallo editing. Prezzo: 25 euro.

Una guida completa, frutto di due anni di lavoro sul campo da parte di Daniele Bucco con l’aiuto di una manciata di amici fidati e la collaborazione di alcuni dei principali chiodatori della zona. La regione, divisa in tre aree ben distinte, racchiude innumerevoli e spesso incantevoli falesie di varie dimensione e tipologia, adatte sia al principiante che a chi vuole aggredire gradi estremi. Si va dai temuti strapiombi di Erto, conosciuti in tutta Europa, alle piccole falesie immerse nel Parco delle Dolomiti Friulane, alle rocce del tarvisiano e dell’alta Carnia, dove sorge il piccolo gioiello calcareo di Avostanis, falesia in quota tra le più belle d’Italia. La ricchissima area triestina spicca con la Costiera e la Napoleonica, mentre dietro l’angolo, oltre confine, in terra slovena, ci aspettano le tre enormi falesie di Osp, Misjia Pec e Crni Kal, templi della scalata europea sulle cui pareti si cimentano i più forti arrampicatori del mondo. Il volume, edito da Versante Sud, consta di 300 pagine ed è disponibile in italiano e inglese. Prezzo: 29 euro.

Arco summer spots Climbing Guide

Sportclimbing in the Dolomites

Vertical-Life presenta la nuova guida per l’arrampicata “Arco Summer Spots-Climbing Guide” dedicata alla stagione calda. Le 224 pagine del libro riportano i dettagli delle falesie e delle vie a più tiri su pareti ombreggiate e dunque arrampicabili anche nelle più torride giornate estive. Oltre a informazioni precise e schemi, la guida contiene foto a colori dettagliate e immagini elaborate graficamente. I testi sono proposti in tre lingue (tedesco, italiano e inglese). Il volume è disponibile in libreria e su Amazon a un prezzo di 21,90 euro.

La casa editrice Vertical-Life presenta la guida per l’arrampicata sportiva “Sportclimbing in the Dolomites”. Si tratta del terzo volume di una serie dedicata al climbing. Il libro contiene informazioni precise, vie disegnate direttamente su foto a colori e immagini spettacolari delle migliori falesie in Val Badia, Val Gardena, Val di Fassa, Cortina e dintorni, Val di Landro e Alta Pusteria fino a Lienz. Le falesie che sorgono ai piedi delle pareti dolomitiche offrono un’arrampicata di prima classe. Sono delle vere e proprie perle che spesso regalano panorami ineguagliabili sulle guglie e sui paesaggi alpini circostanti. Il volume ne descrive 54 in 432 pagine. Il contenuto è ben strutturato con un design moderno. La guida contiene informazioni in tre lingue (tedesco, italiano e inglese) ed è disponibile al prezzo di 31,90 euro nelle librerie e online.

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news / / eventi

È partita da pochi giorni la terza edizione della corsa a tappe Lafuma Amalfi Coast Trail, organizzata ancora una volta dall’ASD Mandala Trail nella splendida cornice della Costiera Amalfitana. E confermata è sempre la main sponsorship Lafuma, ormai “affezzionata” agli eventi trail organizzati da Mandala. I trailer partecipanti si sfideranno fino al 12 ottobre (la partenza è stata il 5) sui panoramici sentieri di Amalfi e dintorni affrontando un totale di 5 tappe, 85 km e 6800 mt di dislivello positivo, con una selezione dei migliori percorsi presenti in Costiera: dai 1450 mt del Monte San Michele allo spettacolare Fiordo di Furore, senza dimenticare il “sentiero degli dei” che collega Positano ad Agerola. La formula di gara, collaudatissima e vincente come nella Lafuma Volcano Trail, propone un giusto mix tra sport e turismo, consentendo agli atleti e alle loro famiglie di approfittare dei pomeriggi di relax per visitare i magnifici borghi arroccati sulle falesie rocciose della Costiera Amalfitana, godersi un po’ di mare e scoprire le tradizioni locali, cucina compresa. Guillaume Besnard, vincitore delle due passate edizioni, sarà l’uomo da battere. ww.amalfitrail.it

Lhotse Ski Challenge, in cerca dell’impresa

Sito sul confine che divide il Tibet dal Nepal, il Lhotse rappresenta ancora per gli alpinisti una cima mitica. Tecnicamente più difficile del vicino Everest, mette a dura prova coloro che vorrebbero raggiungere la cima e pochi sono stati quelli che hanno avuto il privilegio di conquistarne la vetta. Il team Lhotse Ski Challenge, composto da Edmond Joyeusaz, Federico Colli e il videomaker Carlo Limonta, ha come obiettivo di scalare la parete sud (nel Nepal) per ridiscendere sullo stesso itinerario con gli sci ai piedi. Impresa tentata e non riuscita nel 2010 da una spedizione americana. Si tratta di una sfida difficile, con le insidie dell’alta quota e pendii ripidi che raggiungono i 55°. Nel lungo canalone al di sopra degli 8000 mt di quota, che dalla sommità precipita per 500 mt di dislivello, si concentrano le difficoltà più insidiose. Gli alpinisti intendono realizzare una prima assoluta senza l’ausilio di ossigeno supplementare, corde fisse e portatori d’alta quota, in modo da operare nel rispetto della natura. Eider ha fornito l’equipaggiamento tecnico con giacche, pantaloni, pile e tutto l’abbigliamento necessario per affrontare la spedizione ed essere protetti al meglio. www.lhotseskichallenge.com

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500 escursionisti a Roma per “Cammina CAI 150” Nella giornata di sabato 28 settembre più di 500 soci del Club alpino italiano hanno percorso a piedi le strade di Roma per festeggiare il 150° anniversario. Si trattava dell’atto finale del progetto escursionistico “Cammina CAI 150”, iniziativa che ha preso il via lo scorso 20 aprile e che, tramite decine di escursioni non continuative, ha portato i soci CAI a Roma attraverso importanti itinerari storici come la Via Francigena, la Via Salaria e la Via Micaelica. Verso l’ora di pranzo Piazza San Pietro è stato il luogo di incontro degli escursionisti della Francigena e di quelli della Salaria, alcuni dei quali in mountain bike, mentre a Porta San Sebastiano si sono radunati i camminatori della Micaelica. Poi, in compagnia dei soci romani, si sono tutti avviati in direzione della sede della Sezione CAI di Roma a Testaccio per il brindisi e i saluti finali. “Il progetto Cammina CAI 150 ha unito in questi mesi tutta la nostra penisola attraverso tre percorsi al Nord, uno al Centro e due da Sud, e ci ha permesso di trascorrere insieme oltre 300 giornate e di percorrere circa 5.000 km”, ha dichiarato il responsabile del progetto Carlo Bonisoli. Alla festa finale alla sede della Sezione di Roma è intervenuto anche il Presidente generale Umberto Martini.

Viaggio aziendale in Albania per Salewa Un viaggio avventuroso, e non poteva essere altrimenti, ma certamente inusuale. Ogni 5 anni Salewa organizza un viaggio aziendale per rafforzare il senso di appartenenza dei dipendenti, promettendo 5 giorni tutti da vivere tra sport, cultura e divertimenti. Quest’anno il viaggio li ha portati in Albania, luogo ideale per un incontro culturale e per stare a contatto con la natura. Poiché sono state proposte due diverse date alternative, ben 187 dipendenti hanno potuto parteciparvi. Per la filosofia di Salewa era importante coinvolgere più gente possibile, la persona è al centro dell‘interesse e ogni collaboratore rappresenta un contributo prezioso al successo dell’azienda. Dopo un lungo viaggio diviso fra mare e terra, la “comitiva” è giunta a Jala, sede del campeggio. E il programma nei giorni seguenti è stato molto movimentato, una scoperta del territorio che non ha deluso nessuno: pareti mai scalate, baie deserte con spiagge da sogno e un mare di colore turchese, escursioni attraverso romanticissime gole, uliveti e paesini pittoreschi, giri in gommone e canoa. Senza dimenticare le serate trascorse all’insegna del canto, del ballo e del divertimento fino a notte inoltrata. “L’aspetto più bello del viaggio è stato che ci siamo divertiti davvero tutti insieme, dal manager al magazziniere, senza gerarchia o timore del contatto”, così una dipendente ricorda entusiasta il viaggio.

Divertimento e azione al 7° Open Day Kong Come ogni anno, anche nel 2013 Kong ha organizza il consueto Open Day. L’azienda ha infatti aperto gratuitamente le sue porte a tutti gli appassionati di montagna sabato 14 settembre, con l’obiettivo di far conoscere al pubblico la sua storia e i suoi prodotti. Lo staff Kong, le Guide Alpine del Lario e delle Grigne e il gruppo di arrampicata giovanile Nirvana Verde offrivano così a tutti l’opportunità di avvicinarsi al mondo della montagna grazie ad attività sportive come tree climbing, arrampicata e orienteering, oltre che assistere a test statici e dinamici di collaudo delle attrezzature e dei prodotti Kong, fare pratica sul campo golf dell’azienda e partecipare alle manovre aeree del Volo Club Lecco Kong. “Aprire le porte del nostro stabilimento al pubblico vuole essere una dimostrazione concreta della trasparenza e della rigorosa attenzione per la sicurezza che caratterizza la nostra azienda”, ha spiegato Marco Bonaiti, presidente Kong spa. Dopo il buffet serale offerto dalla società, si è tenuto l’incontro con Mario Panzeri, il terzo alpinista italiano e il 13° a livello mondiale, con all’attivo le 14 cime più alte del mondo, tutte salite senza l’ausilio di ossigeno supplementare.

Trail degli Eroi sui sentieri del Monte Grappa

All’alba del 29 settembre, sotto le frustate di un tempo decisamente avverso, più di 400 runners si sono dati appuntamento per il 3° Trail degli Eroi, suggestiva corsa che prende luogo tra i sentieri del Monte Grappa tristemente famosi per le cruente battaglie della Prima Guerra Mondiale. Dalla partenza all’arrivo, entrambi posti all’Antica Abbazia di Semonzo del Grappa, il tracciato prevedeva 46 km con oltre 2500 mt di dislivello positivo. La gara è stata molto combattuta e ha visto trionfare fra i maschi Nicola Giovanelli

In 250 alla partenza della 35esima Gran Prix Sportful

(team La Sportiva), giunto all’arrivo in 4h26’27” davanti a Stefano Ruzza (team Vibram) e

È un anno di anniversari e novità. Il Gran Prix Sportful di skiroll dal 1979 anima le strade del Feltrino i primi giorni di ottobre e per l’edizione di quest’anno, la 35a, il Comitato Tecnico di gara aveva pure inserito una novità assoluta: una Sprint Internazionale che ha visto impegnati i più forti campioni dello sci nordico internazionale, in scena il giorno prima del Classico Gran Prix. “Abbiamo voluto rendere omaggio alla 35a edizione della gara, portando lo spirito che la anima nel cuore del centro storico di Feltre”, spiega Giordano Cremonese, presidente di Manifattura Valcismon, proprietaria del marchio Sportful. “Gli atleti che gareggiano lungo i tornanti del Passo Croce d’Aune sono campioni dello sci nordico che volevamo avvicinare al grande pubblico, il quale abitualmente li può seguire solo in inverno”. Lo Sprint internazionale, vinto dall’ucraino Perekhota, si è disputato sabato 5 ottobre sulla distanza di 300 metri, preludio all’appuntamento con gli Elite di domenica 6 ottobre, cui hanno partecipato ben 250 atleti. La gara maschile ha visto una poderosa prestazione di Roland Clara. Dopo una gestione di gara sempre nel gruppo di testa, ai 6 km dall’arrivo l’atleta di Predazzo ha rotto gli indugi con una progressione che l’ha portato a concludere a soli 17” dal record del 2011 di Giorgio Di Centa, giunto secondo a 21” di distanza. Molto bella ma senza storia la gara femminile, dove la coppia di testa Saarinen e Shevchenko ha fatto la gara fin dal primo metro, finchè la finlandese ha accellerato staccando l’ucraina e incamminandosi tutta sola alla vittoria in cima al Passo Croce d’Aune.

Photo: Flavio Becchis

Lafuma Amalfi Coast Trail: al via la 3a edizione

Andrea Zanatta (Asd Playlife Sports Runners), mentre fra le donne Lisa Borzani (Lafuma Team Italia) ha tagliato per prima il traguardo in 5h41’36” precedendo Isabella Lucchini e Sara Spoladore (Gs Schio Bike Valli Sport). “Questa terza edizione”, ha raccontato Davide Zanetti, coordinatore del Trail degli Eroi, “è stata davvero epica, devo fare i complimenti a tutti gli atleti, ma soprattutto a tutti i volontari che sono stati molte ore sotto alla pioggia. Speriamo che la quarta edizione sia più fortunata”. Soddisfazione è stata espressa anche dal management di Scarpa, main sponsor dell’evento, come dimostrano le parole di Andrea Parisotto: “Scarpa è entrata nel mondo del trail running perché crede nei valori di questa disciplina outdoor. I concorrenti vivono senza nessun filtro la natura e la montagna, lasciando nessuna traccia del proprio passaggio. Oggi abbiamo avuto la prova della forza dei trailers: in condizioni meteo quasi estreme tutti i concorrenti hanno tagliato il traguardo con il sorriso. Questo vale più di una vittoria”.


/ people Susanne Fischer direttore marketing Europa di Cocona

Franco Fogliato è il nuovo vp senior Columbia per l’Europa

La società statunitense Cocona, leader mondiale nello sviluppo, commercializzazione e marketing di tecnologie a particelle attive utilizzate per proteggere dall’umidità e mantenere asciutto l’abbigliamento e le calzature, ha annunciato la nomina di Susanne Fischer quale nuovo direttore marketing Europa. Susanne Fischer vanta una forte esperienza nel mondo dell’outdoor. Prima di approdare alla direzione di Cocona ha infatti ricoperto il ruolo di European marketing manager per il gruppo Polartec, di brand marketing manager presso Timberland e il ruolo di direttore marketing e comunicazione della Messe München International (MMI), uno dei principali organizzatori mondiali di fiere. Grazie alle esperienze acquisite e alla sua passione per il marketing, l’entrata di Susanne Fischer costituirà senza dubbio un contributo strategico ai nuovi piani di business di Cocona.

Columbia Sportswear Company ha annunciato la nomina di Franco Fogliato in qualità di nuovo vicepresidente senior per l’Europa, alle dirette dipendenze del presidente e CEO Tim Boyle. Il nuovo ruolo decorrerà a partire dal 4 novembre 2013. Fogliato (44 anni) sarà responsabile per l’instaurazione e l’esecuzione di strategie di vendita, distribuzione e marketing dei marchi aziendali Columbia Sportswear, Mountain Hardwear e Sorel, in tutta Europa. Vanta 17 anni di esperienza nel campo delle vendite e del marketing. Dal 2004 svolge il ruolo di direttore generale per l’Europa per Billabong Group ed è membro del cda aziendale. In precedenza, dal 1997 al 2003, ha ricoperto vari ruoli di guida a livello continentale per The North Face, culminati con la nomina a direttore generale dell’Europa occidentale. “La scelta di una persona con ampia esperienza dirigenziale a livello europeo come Franco riflette il nostro forte impegno nei confronti di questa regione d’importanza cruciale per il successo a lungo termine dell’azienda”, ha dichiarato Tim Boyle. “Egli comprende il consumatore di questa area e detiene consolidate relazioni con importanti rivenditori. Attendiamo con ansia il suo contributo, perché cerchiamo di far crescere la domanda di acquisto dei nostri prodotti nei mercati chiave e di migliorare la nostra redditività”.

La Sportiva e Bon Mardion: Working-class hero È un atleta sponsorizzato La Sportiva, nonché un fortissimo scialpinista il cui palmares comprende un titolo di campione del mondo e diversi primi posti in alcune delle gare più importanti. È inoltre di casa a una delle più prestigiose competizioni dell’arco alpino: la PierraMenta. Ma in realtà, nel caso del francese William Bon Mardion, c’è molto più di questo. William è un ragazzo di provincia dedito alla famiglia, al lavoro e allo sport. È abituato ad affrontare ogni giorno la salita durante gli allenamenti e a impegnarsi al massimo sul lavoro (è un casaro presso lo storico caseificio di Beaufort ad Areches, in Francia). Sa che ogni gloria va guadagnata con impegno e dedizione, che è poi l’essenza stessa dello sci alpinismo. Uno sport dove preparazione fisica, concentrazione e tecnica sono fondamentali per riuscire a raggiungere vette e luoghi inviolabili ai più. In questa sua storia La Sportiva rivede molti dei suoi valori di azienda di montagna dal forte retaggio artigiano. Per questo ha scelto di sponsorizzarlo dandogli in dotazione il prodotto più tecnologico della collezione (Stratos Cube). E per questo ha deciso di dedicargli un docu-film che sarà a breve disponibile online (il trailer è visibile al link sul nostro sito). www.outdoormag.it/video.php

Lutto in Masters: è mancato il presidente Renato Zaltron Una notizia triste per il mondo outdoor, ma soprattutto per i 3 figli Laura, Paolo, Andrea e la moglie Carla: il 4 settembre è venuto infatti a mancare Renato Zaltron, fondatore e presidente di Masters. Gli stessi figli ne danno notizia con un comunicato sul sito dell’azienda, che noi riportiamo di seguito. “Grazie papà. Non si è mai abbastanza preparati e forti per accettare l’ultimo respiro di una persona cara. Se poi chi ci lascia ha anche un carattere determinato e tenace come il nostro papá, il dolore si mischia alla rabbia perché nella sua ultima battaglia non ha avuto la meglio. Ci lascia con l’orgoglio di averci insegnato a guardare sempre avanti, a testa alta e andare oltre, solo come un imprenditore sa fare. Ci ha cresciuti insegnandoci che tutto arriva se ci si mette impegno, dedizione e responsabilità, che la famiglia e la sua unione sono il motore di tutto, che il confronto - anche acceso - porta sempre a un miglioramento. Siamo uniti nella convinzione che anche da Lassù osserverà e giudicherà il nostro operato, soprattutto in Masters, la sua creatura, il suo orgoglio, e nel suo spirito di sacrificio e imprenditorialità continueremo l’attività da lui fondata perché possa continuare a essere fiero di noi, assieme ad Andrea in Fizan. Una preghiera alla mamma Carla, moglie per 48 anni, che ha supportato papá nella vita e nel lavoro”.

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news / / marketing

/ collaborazioni Geocaching con Garmin nelle fattorie/oasi del WWF Le fattorie didattiche di WWF Italia rappresentano un esempio concreto di sostegno della natura e dell’ambiente rurale. In questo contesto, domenica 29 settembre, oltre centro aziende agricole hanno aperto le proprie porte a famiglie, bambini, adulti e ragazzi: l’occasione era data dall’evento nazionale “Fattorie Didattiche Aperte”. Dalla vendemmia e pigiatura dell’uva a piedi nudi ai laboratori di panificazione, dalla creazione di piccoli oggetti artistici alle passeggiate in calesse, diverse e numerose erano le possibilità di approcciarsi a queste realtà rurali, compresa un’attività ludica proposta da Garmin Italia: il geocaching. Infatti, all’interno delle oasi WWF di Vanzago (MI), Le Bine (MN) e lago di Penne (PE), era presente lo staff di Garmin Italia che, grazie alla propria struttura GPS Academy, ha organizzato alcune squadre per un’attività di geocaching nell’area delle fattorie, mettendo ovviamente a disposizione i GPS palmari. In Italia sono attive oltre 1.900 Fattorie Didattiche (una forma di diversificazione dell’impresa rurale) e, tra queste, molte Fattorie del Panda, ovvero gli agriturismi nelle aree protette, la rete promossa in Italia da WWF, ANAGRITUR (che riunisce Terranostra, Agriturist e Turismo Verde, le tre principali associazioni agrituristiche nazionali) e dalla Federparchi. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto “Agri@Tour: la Pac verso il 2020 - L’agricoltura in Movimento”, promosso da Arezzo Fiere, Agriturist, Terranostra, Turismo Verde, WWF e sostenuto dall’Unione Europea. www.garmin.com

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The North Face in mostra in Europa con due nuove campagne promozionali

Mangia Trekking cammina con il comune di Lerici L’associazione Mangia Trekking si è resa protagonista, nel corso di un’interessante cerimonia, di un accordo con l’Amministrazione Comunale di Lerici per la valorizzazione del territorio e delle sue realtà di ricezione turistica. L’alpinismo lento oggi rappresenta infatti un particolare tipo di turismo che, nonostante il momento difficile, mantiene un trend in forte crescita (+15% all’anno) su base nazionale. E non rimane solo un’attività fisica, ma interseca con la cultura dei luoghi (letteraria, monumentale e storica), con le tradizioni, l’enogastronomia, fino alla religione. Inoltre si apre a un pubblico allargato e soprattutto non richiama l’attenzione soltanto sulle zone di maggior pregio, ma tende a valorizzare anche le “terre di mezzo”, quelle forse meno conosciute. Per questo il sindaco Marco Caluri e i suoi assessori Rodolfo Casanova, Alessandro Palandri e Olga Tartarini, hanno inteso assegnare gli interventi di monitoraggio e di organizzazione delle attività connesse con il trekking sul territorio all’associazione Mangia Trekking, ormai punto di riferimento regionale. È stato perciò avviato un “Progetto Lerici”. www.mangiatrekking.iti

BE THE FIRST TO WEAR THE ULTRALIGHT WARMTH OF THERMOBALL L’agenzia di Udine Pubblimarket2 è stata incaricata dello sviluppo strategico e realizzazione di una promozione ad hoc per il supporto al lancio in Germania, Francia e Gran Bretagna della giacca in Thermoball firmata The North Face. Grazie a questa promozione, tutti gli appassionati di outdoor che si sono recati in un flagship store The North Face, hanno avuto la possibilità di vincere quest’innovativo capo di abbigliamento. L’obiettivo del contest, attivo fino alla prima metà di settembre, era di aumentare il flusso di clientela all’interno del punto vendita. Inoltre, per aumentare l’acquisto, Pubblimarket2 aveva pensato anche di realizzare la promozione accessoria “bounce back”, offrendo un voucher del valore del 20% di sconto su di un acquisto successivo al periodo promozionale. Per lo sviluppo, l’agenzia udinese aveva mantenuto lo stesso concept della campagna europea abbinandogli una headline più accattivante, in riferimento alla promozione e all’incredibile valore aggiunto che questa giacca è in grado di dare: “Be the first to wear the ultralight warmth of Thermoball”. L’agenzia si è dunque occupata anche dello sviluppo della creatività e della realizzazione di tutti gli strumenti di comunicazione di supporto: totem, cartoline, cartello-vetrina, vetrofanie e voucher. MORE JACKET. MORE ADVENTURE Intersport ha scelto il marchio The North Face per presentare la sua prima campagna marketing europea relativa alla categoria outdoor, in partnership con uno dei maggiori venditori. Il claim scelto, “More Jacket. More Adventure”, verrà lanciato in 14 paesi all’inizio della stagione invernale. I grandi manifesti pubblicitari rappresentano parte importante dell’iniziativa. Questa azione combinata fra brand e network di retailer segue 2 campagne simili lanciate nel corso degli ultimi 2 inverni ma limitate al mercato tedesco. Per questa prima cooperazione paneuropea, The North Face ha sviluppato una collezione speciale acquistabile unicamente all’interno degli outlet Intersport. Il capo principale è la giacca 3 in 1 Exploration Triclimate. I punti vendita partecipanti verranno menzionati regionalmente nei manifesti e negli spot al cinema.


/ web I vincitori della 2a edizione del Blogger Contest.2013

/ aperture Marmot apre il 1° negozio in franchising in Gran Bretagna Il marchio Marmot si è reso protagonista di una “prima volta” in UK. In collaborazione con Adventure Peaks, negozio outdoor locale e organizzatore di escursioni, il brand ha infatti aperto il suo primo negozio monomarca in franchising. Il punto vendita è allocato ad Ambleside (una delle località più importanti e visitate per i negozi outdoor), nel Lake District National Park, e dispone di una superficie di vendita di 180 mq. Inoltre Adventure Peaks ha creato una caverna (Ambleside Cave) all’interno del negozio, la prima artificiale indoor creata in Gran Bretagna, lunga ben 70 mt. Il punto vendita di Ambleside è il secondo aperto da Marmot in UK, dato che è già presente un corporate store a Londra. A esso si aggiungono inoltre i negozi siti a Norimberga, Finale Ligure e Bolzano. è prevista poi una nuove apertura a Riga, in Lettonia.

Inaugurato a Trento uno store by Montura: Urban Station Il marchio Montura continua a crescere e a inaugurare nuovi punti vendita. L’ultima novità di casa è l’apertura dell’Urban Station a Trento, in via San Pietro 61. Inaugurato il 19 settembre, con dj set e opening party, il negozio rappresenta una novità in casa Montura, dato che offrirà un vasto assortimento di capi, zaini e accessori dedicati al mondo urban e bike. Oltre al marchio di “casa”, sono presenti sugli scaffali anche le proposte firmate Wildnis e Timbuk2. www.urbanstation.it

Bis di aperture The North Face a Marcon e Torino

Si è concluso il concorso Blogger Contest.2013 “la mia montagna in 1 post” indetto dalla rivista Le Dolomiti Bellunesi. La giuria, composta dal presidente Silvano Cavallet (direttore responsabile della rivista Le Dolomiti Bellunesi), Sara Sottocornola (direttore responsabile di montagna.tv), Daria Rabbia (redattrice del webmagazine Dislivelli.eu), Andrea Zannini (storico e alpinista), Fredo Valla (regista e sceneggiatore di film e documentari) e Marco Albino Ferrari (direttore editoriale di Meridiani Montagne), dopo avere valutato i 36 post ammessi al concorso, in base ai criteri di giudizio come indicati nel regolamento, ha decretato i 3 vincitori di questa 2a edizione. Si tratta di Andrea Alberti, autore di “L’intervista”, Andrea Pasqualotto, autore di “Il grande rientro: diario dal fronte dolomitico”, e Giovanni Pivetti con il suo “La montagna vista da sotto… acqua”. I vincitori saranno premiati con la pubblicazione del proprio scritto sulla rivista Le Dolomiti Bellunesi e con materiali tecnici e soggiorni in quota offerti dalle aziende sponsor. Le premiazioni si sono svolte martedì 8 ottobre 2013, nell’ambito della manifestazione Oltre le Vette, a Belluno. Tutti i post partecipanti sono consultabili su www.altitudini.it. Si segnala la buona partecipazione di bloggers donne (11 su 36 autori) e la variabilità dell’età dei concorrenti: dai 16 anni del giovane Michele Bertelle ai più maturi pensionati.

Nasce il portale del turismo montano piemontese Il 19 settembre, nella Sala Stampa della Regione Piemonte, è stata presentata la nascita del nuovo sito web www.piemonteoutdoor. it, alla presenza del presidente della Regione Piemonte Roberto Cota e dell’assessore all’Economia montana, Parchi e aree protette Gian Luca Vignale. L’obiettivo del portale è quello di proporre una grande vetrina delle proposte turistiche montane regionali: sportive, ricreative, enogastronomiche e culturali. Oltre alla descrizione di tutte le discipline sportive dell’outdoor, con relativi percorsi, mappe interattive e indicazioni meteo aggiornate, il sito dispone di un elenco di rifugi, B&B, hotel e alberghi, ma anche circoli golf, centri benessere e parchi avventura, con fotografie e possibilità di commentare e dare un giudizio. Sono indicate anche tutte le iniziative, eventi, manifestazioni sulle Alpi e nelle aree protette piemontesi, unite a una sezione dedicata alla cultura in cui vengono illustrati musei e siti di importanza storico-culturale del Piemonte. È presente poi una mappa interattiva dove è possibile geolocalizzare eventi, sentieri, siti di interesse e località. “Piemonteoutdoor.it”, spiega il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, “è uno strumento fondamentale per la promozione turistica, sportiva e culturale del Piemonte. Questa iniziativa, grazie infatti alla potenza della rete, permetterà di presentare le bellezze e le peculiarità piemontesi nel mondo, con un sicuro ritorno economico, turistico e di immagine per il nostro meraviglioso territorio. Puntare sulla partecipazione e condivisione on line delle bellezze piemontese è in linea con l’impegno della Regione Piemonte per l’innovazione e le tecnologie digitali”.

Il 22 giugno e il 26 settembre The North Face, in collaborazione con A.R.P. Advanced Retail Project, ha aperto al pubblico due nuovi punti vendita monomarca, rispettivamente a Marcon (Ve) e Torino. In questo modo sono 4 i flagship store sviluppati in seguito alla partnership con A.R.P., 11 quelli complessivi in Italia. Il primo negozio, sito all’interno del centro commerciale Valecenter di Marcon, è uno dei più belli e meglio Interno dello shop di Torino forniti nell’area di Venezia. Si sviluppa su un unico piano di 150 mq. Il secondo negozio, posto nel centro di Torino, in via Roma 339, si sviluppa invece su un’area di 320 mq su 3 piani: il piano terra dedicato agli accessori e al reparto donna, il mezzanino alla collezione youth e il primo piano alle linee maschili, footwear ed equipment. Entrambi gli store rispecchiano perfettamente il layout contemporaneo tipico del brand: i toni dell’arancio, rosso, nero e bianco si armonizzano perfettamente con il legno e il metallo, creando una cornice perfetta per dare massimo risalto alle grafiche e ai prodotti. “Il Piemonte è un’area geografica strategica per The North Face”, commenta Andrea Ruota, country manager The North Face Italia. “La cultura della montagna e la passione per gli sport invernali, che hanno trovato massima espressione in occasione dei giochi Olimpici invernali del 2006, fanno di Torino il palcoscenico ideale per entrare in contatto con tutti coloro che condividono la filosofia del nostro brand, basata sull’amore, il rispetto della natura e il desiderio di vivere intensamente lo sport e le sue emozioni”.

/ riconoscimenti La rivista Klettern premia l’imbracatura Jasper CR4 L’imbracatura Jasper CR4 firmata Camp ha conquistato e colpito l’autorevole rivista tedesca di montagna e arrampicata Klettern, che nel numero di luglio-agosto 2013 attribuisce il simbolo “Empfehlung”, ovvero “Consigliato”, all’imbracatura Jasper CR 4, un prodotto tra i più robusti e confortevoli della collezione, pensato per le grandi vie in parete. Il consiglio deriva ovviamente da un test e da un confronto con altri modelli di più marchi, tra i quali la Jasper CR4 si è imposta per diverse ragioni. “Meglio abbondare? Nel caso della Jasper CR4 la risposta è positiva”, si legge nella scheda tecnica della rivista. “In caso di sospensione la Jasper CR4 mantiene dritto l’arrampicatore e l’imbottitura è particolarmente comoda (e per questo anche un po’ calda). I porta-materiali sono ben posizionati e, grazie alle due fibbie sulla cintura, è possibile centrarli perfettamente. Il largo anello di servizio dà fiducia soprattutto se utilizzato con moschettoni ad ampia curvatura”. La Jasper CR4 si è meritata 5 stelle su 5 per quanto riguarda la comodità in sospensione, 4 stelle per la vestibilità e 4 stelle per la funzionalità. Si tratta in sintesi di “un’imbracatura molto comoda e curata nei dettagli, ideale nelle giornate fresche”.

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dati & statistiche / Sotto i riflettori I 22 TOP BRAND CON I FATTURATI DeGLI ULTIMI due ESERCIZI a cura di: Monica Viganò

L’outdoor footwear “frena” per la prima volta DOPO MOLTI ANNI DI CRESCITA, IL MERCATO GLOBALE CHIUDE CON UN CALO DEL 2,4% IN DOLLARI. PIÙ STABILITÀ IN TERMINI DI VENDITE NEGLI USA. IN GENERALE MOLTI I SEGNI “MENO”, ANCHE SE NON MANCANO PERFORMANCE POSITIVE, DA SALOMON A THE NORTH FACE. TRA LE ITALIANE BENE IN PARTICOLARE LA SPORTIVA E SALEWA. Dopo parecchie stagioni di “vacche grasse”, il 2012 è stato un anno difficile per le vendite di calzature outdoor in Europa. Esse hanno infatti accusato condizioni climatiche non consone alle stagioni, che si sono sommate a un’economia piuttosto critica. Questo ha certamente influito sul risultato complessivo, con un calo globale del 2,4%, che ha portato il valore del mercato a quota 3,9 miliardi wholesale. Un risultato negativo che fa da contrappeso alla forte crescita del 14,9% registrata dagli stessi brand nel 2011 grazie in parte all’aumento nei prezzi di vendita e al calo del 5% nel valore del dollaro. Le scarse vendite dell’ultimo trimestre del 2011 non hanno consentito lo svuotamento dei magazzini e, di conseguenza, i negozianti hanno limitato gli ordini per le stagioni successive. Nonostante nel 2011 il mercato footwear outdoor abbia performato meglio di quello “athletic”, nel 2012 è accaduto esattamente il contrario. Lo scorso anno infatti i marchi sportivi più generalisti

come Nike o adidas hanno segnato in questo segmento una crescita nelle vendite del 6,3% fino a quota 45,4 miliardi di dollari, grazie in parte ai Giochi Olimpici di Londra e al campionato di calcio Euro 2012. Invece i brand più prettamente outdoor hanno sofferto maggiormente. MOLTI SEGNI “MENO” - Anche Merrell, che rimane al top della classifica nel settore, ha sofferto un lieve declino (-1,9%) non considerando le vendite legate all’apparel e aggiungendo invece quelle registrate dai suoi licenziatari in tutto il mondo. Peggiore la performance della divisione footwear di Columbia Brands (-10,2%), in particolare per il grande calo registrato da Sorel (gli altri marchi del gruppo sono Columbia, Montrail e Pacific Trail). Da segnalare anche la performance negativa di Tecnica Group (-19,7%) dovuta in parte a una politica di distribuzione più selettiva per Lowa (-20,4%) e in parte al fatto che gran parte delle vendite Tecnica

(-19,2%) e Dolomite (-8,5%) vengono registrate nel mercato italiano, per il quale il 2012 è stato certamente difficile. Si stima che le vendite di questo segmento tornino a crescere il prossimo anno. Tra le aziende italiane, segno meno anche per Grisport (-12,3%), Aku (-10,4%) e Trezeta (-7,6%). Per quanto riguarda Garmont (-33,4%) importante sottolineare che il forte calo è dovuto anche alla perdita della divisione skiboots (acquisita da Scott proprio nel 2012) che aveva contribuito in modo decisivo a generare un fatturato di 8 milioni di dollari nel 2011 negli Stati Uniti (nel 2012 il fatturato del solo segmento footwear è quindi di circa 1 milione negli USA). Rilevante calo, infine, anche per Viking (-19,1%) e Chiruca (-20%).

ot e TrekSta. Sostanziale stabilità per Meindl (+0,1%) e Scarpa (+1,7%) che in realtà mette a segno anch’essa un’ottima performance nel mercato americano (+15%), terra felice anche per La Sportiva. Il brand trentino va comunque molto bene anche negli altri mercati, chiudendo l’anno con un +9,8%. Sorprendente l’ulteriore aumento di Salewa anche nel segmento footwear (+21,2%), che ora vale 50 milioni di dollari. SPECIFICHE SULLA RICERCA - La tabella qui sotto mostra le vendite (reali o stimate) di 22 diverse aziende e marchi, le loro performance e le loro quote di mercato confrontando i dati registrati nel 2011 con quelli più recenti del 2012. Il dollaro rafforzato ha sensibilmente limato i numeri di quelle aziende che lavorano con l’euro. I dati riportati sono riferiti alle vendite registrate dai brand all’ingrosso sul fronte calzature, escludendo quindi abbigliamento e altri prodotti. Includono invece le vendite dei

I BRAND VIRTUOSI - Tra i segni più, invece, spicca il secondo brand in classifica, vale a dire Salomon, con un buon +6,3% e ottime performance in particolare negli States (+14,3%). Bene anche The North Face, Genfo-

licenziatari. Potrebbero inoltre essere leggermente sovrastimati a causa dell’inclusione di una porzione crescente di business diretto al consumer, conseguenza della verticalizzazione del mercato. I numeri registrati in altre valute sono stati convertiti in dollari americani secondo il tasso di cambio calcolato dall’OECD. STIME E PUNTUALIZZAZIONI - LaCrosse Footwear non ha fornito i numeri registrati dopo essere stata acquistata da imprenditori giapponesi, pertanto vengono qui rappresentate delle stime. Anche Asolo non compare nella tabella, ma stando ad affidabili voci del settore l’azienda starebbe performando in modo positivo. Di certo si sa che gli ordini sono cresciuti dell’11% nei paesi direttamente gestiti dagli headquarter trevigiani e del 13% in quelli curati dalla filiale statunitense. Questo confermerebbe una rinnovata vitalità del brand a livello internazionale. Si potrebbe dire lo stesso di Vasque, che sta vivendo un’inversione di rotta grazie al suo nuovo management. Altri marchi che non compaiono in tabella sono considerati congiuntamente alla voce Others. Tra essi Kodiak, Inov-8 e Hoka One One. Questa voce invece non comprende i marchi privati di retailer quali Decathlon, Intersport o WalMart.

MERCATO INTERNAZIONALE DELLE CALZATURE OUTDOOR (dati wholesale in milioni di dollari)

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742 673 21 48 420 323 258 251 236 288 216 156 136 20 9 140 128 119 116 77 68 62 55 50 22 22 19 12 3.666 228 3.894

-0,8% 19,1% 320 4,1% 19,6% -1,9% 17,3% 274 3,0% 16,8% 7,0% 0,5% 14 6,9% 0,9% 13,1% 1,2% 32 13,2% 1,9% 6,3% 10,8% 40 14,3% 2,4% -10,2% 8,3% 201 -14,0% 12,3% 12,0% 6,6% 177 13,9% 10,8% -0,4% 6,4% 62 10,7% 3,8% 13,5% 6,1% 133 18,0% 8,2% -4,6% 5,9% 219 -4,4% 13,4% 10,0% 5,5% 109 10,0% 6,7% -19,7% 4,2% 13 8,3% 0,8% -20,4% 3,5% 12 16,0% 0,7% -19,2% 0,5% 1 -30,0% 0,1% -8,5% 0,2% -12,3% 3,6% -2,0% 3,3% 117 -3,0% 7,2% 0,1% 3,1% 3 10,0% 0,2% -7,2% 3,0% 80 -16,7% 4,9% 1,7% 2,0% 14 15,0% 0,8% 19,8% 1,8% 2 70,0% 0,1% 9,8% 1,6% 15 13,8% 0,9% -19,1% 1,4% 21,2% 1,3% 4 105,0% 0,3% -10,4% 0,6% 1 0,0% 0,1% -20,0% 0,6% -33,4% 0,5% 1 -92,5% 0,0% -7,6% 0,3% NA 0,0% -2,5% 94,1% 1.510 0,9% 92,5% -0,9% 5,9% 123 3,0% 7,5% -2,4% 1.633 1,0%

NOTE: (1) Stime (3) LaCrosse Brands include Danner

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422 399 7 16 380 121 81 189 103 9 107 152 125 19 9 140 11 116 36 63,5 67 47 55 46 21 22 19 12 2.155 105 2.261

-4,2% -5,0% 7,0% 12,9% 5,6% -3,0% 8,0% -3,6% 8,1% -10,0% 10,0% -21,4% -22,7% -18,3% -8,5% -12,3% 10,0% -0,2% 24,1% -0,8% 18,9% 8,6% -19,1% 16,9% -10,8% -20,0% -11,0% -7,6% -4,8% -5,0% -4,8%

18,7% 17,6% 0,3% 0,7% 16,8% 5,4% 3,6% 8,4% 4,5% 0,4% 4,7% 6,7% 5,5% 0,8% 0,4% 6,2% 0,5% 5,1% 1,6% 2,8% 2,9% 2,1% 2,4% 2,0% 0,9% 1,0% 0,8% 0,5% 95,3% 4,7%

TOTALE

Vendite Variazione Share 748 686 20 42 395 359 230 252 208 239 196 206 171 25 10 160 131 119 125 76 57 56 68 41 25 27 19 13 3.760 230 3.990

(2) Columbia Brands include Columbia, Sorel, Montrail, Pacific Trail (4) Incluse le vendite dei licenziatari

2011 USA

Vendite Variazione Share

14,5% 18,7% 307 15,0% 19,0% 14,3% 17,2% 266 15,2% 16,5% 17,6% 0,5% 13 18,2% 0,8% 16,7% 1,1% 28 12,0% 1,7% 27,4% 9,9% 35 16,7% 2,2% 32,5% 9,0% 234 20,0% 14,5% 9,5% 5,8% 155 6,2% 9,6% 5,4% 6,3% 56 -3,4% 3,5% 29,9% 5,2% 133 29,9% 7,0% -0,8% 6,0% 229 -1,7% 14,2% 23,3% 4,9% 99 16,5% 6,1% 15,7% 5,2% 12 9,1% 0,7% 15,5% 4,3% 10 11,1% 0,6% 8,7% 0,6% 2 0,0% 0,1% 42,9% 0,3% 1,3% 4,0% -12,7% 3,3% 121 -14,2% 7,5% 12,3% 3,0% 3 50,0% 0,2% 23,8% 3,1% 96 24,7% 5,9% 16,9% 1,9% 12 9,1% 0,7% 5,6% 1,4% 1 0,0% 0,1% 12,0% 1,4% 13 8,3% 0,8% 33,3% 1,7% 51,9% 1,0% 2 NA 0,1% 8,7% 0,6% 1 NA 0,1% 8,0% 0,7% 3,6% 0,7% 8 -20,0% 0,5% 1,5% 0,3% 14,9% 94,2% 1.497 9,4% 92,6% -13,2% 5,8% 119 -20,7% 7,4% 12,8% 1.616 6,5%

NON USA

Vendite Variazione Share 441 420 7 14 360 125 75 196 95 10 97 194 161 23 10 160 10 116 29 64 56 43 68 39 24 27 21 13 2.263 111 2.374

14,2% 13,8% 16,7% 27,3% 28,6% 64,6% 17,2% 8,3% 30,0% 25,0% 31,1% 16,2% 15,8% 9,5% 42,9% 2,6% 11,1% 11,5% 20,8% 18,5% 5,7% 13,2% 33,3% 44,4% 4,3% 8,0% 16,7% 1,5% 18,9% -3,5% 17,6%

18,6% 17,7% 0,3% 0,6% 15,2% 5,3% 3,2% 8,3% 4,0% 0,4% 4,1% 8,2% 6,8% 1,0% 0,4% 6,7% 0,4% 4,9% 1,2% 2,7% 2,4% 1,8% 2,9% 1,6% 1,0% 1,1% 0,9% 0,6% 95,3% 4,7%

Source: The Outdoor Industry Compass - www.edmpublications.com

azienda 01 Volverine outdoor (1) Merrell (4) Patagonia Chaco 02 salomon 03 columbia brands (2) 04 keen (1) 05 hi-tec sports 06 the north face (1) 07 ROCKY BRANDS 08 genfoot/kamik (1) 09 tecnica group Lowa Tecnica Dolomite 10 grisport 11 lacrosse brands (1) (3) 12 meindl (1) 13 teva 14 s.c.a.r.p.a. 15 TREKSTA 16 la sportiva 17 viking 18 salewa 19 aku 20 chiruca 21 garmont 22 trezeta top brands others totale

2012 TOTALE USA NON USA Vendite Variazione Share Vendite Variazione Share Vendite Variazione Share



OUTDOOR AUTOMOTIVE /

Torna la nostra rubrica dedicata al mondo delle auto a cura di: Ivan Vellucci

AUTO elettrica:

conviene davvero? Smart elettrica

Inserire la chiave nel quadro di bordo. Girare per accendere la propria vettura e... non sentire assolutamente niente. Silenzio. Trovarsi oggi in una situazione del genere vuol dire solamente che la batteria è scarica. Nel prossimo futuro sarà invece la normalità poiché staremo guidando una vettura elettrica. Da tempo ormai i media hanno iniziato a diffondere, in maniera sapiente, informazioni circa le auto elettriche caratterizzando queste come il nostro futuro, come la soluzione per la mobilità intelligente ed ecologica. È proprio così? UNA NICCHIA - Anzitutto è bene tener presente che l’auto elettrica non può e non potrà, da sola, rappresentare l’unica soluzione per la mobilità futura a causa delle limitate capacità di percorrenza. È infatti necessario parlare di mobilità a minimo impatto ambientale, intendendo per questo una gamma di differenti soluzioni in funzione delle diverse necessità di spostamento e utilizzo. Accanto alle vetture elettriche dovremmo, necessariamente, porre le vetture ibride (misto tra combustione interna ed elettriche), bi-fuel (metano/gpl e benzina), gpl, metano. Una vasta gamma di soluzioni che però, al momento, rappresentano una mera nicchia. L’auto elettrica infatti è comunque, ad oggi, la soluzione che offre i maggiori benefici sia in termini di impatto ambientale sia di economicità anche se occorre aprire una parentesi proprio sull’impatto ambientale in modo da sgombrare il campo da falsi miti. A PROPOSITO DELL’IMPATTO AMBIENTALE - Se é infatti vero che un’auto elettrica di per sè non inquina, non é altrettanto, sempre, vero che essa non abbia mai inquinato e non continui a farlo. L’elettricitá che serve per la trazione è la stessa che usiamo a casa o in ufficio. Notoriamente, solo una piccola percentuale di questa viene prodotta con mezzi ecologici. La produzione della vettura si è avvalsa di energia, materiali e processi non sempre ecologici. La fabbricazione delle batterie, generalmente costruite con litio estratto in Sud America, non è propriamente ecologica. La manutenzione della vettura poi non sempre viene effettuata con metodi ecologici. In conclusione lo smaltimento a fine vita della vettura o delle batterie è ancora uno dei punti oscuri del processo. Insomma, con una vettura elettrica noi non inquineremo, ma il resto del mondo continuerà a farlo anche per noi. Di certo, inquineremo meno di una vettura con motore a combustione interna. USO URBANO - Il mercato oggi offre già una buona quantità di vetture elettriche. Tutte accomunate da un fattore che è la percorrenza massima dovuta alla durata delle batterie. Oltre i 150 km di autonomia é difficile andare (con un tempo

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Pro e contro, impatto ambientale e fruibilità di una fetta di mercato ancora di nicchia, ma con molti riflettori puntati su di sè. Cosa comporta l’acquisto di un’auto elettrica? Quale la reale convenienza? La parola all’esperto. di ricarica mai inferiore alle 2 ore). Da ciò ne discende che le vetture elettriche, ad oggi, non possono che essere relegate a un impiego cittadino. Ciò compreso non occorre lasciarsi prendere dall’ansia della percorrenza. Alcuni studi mostrano come la percorrenza media in grandi centri urbani sia di poco inferiore ai 40 km giornalieri: si può anche ricaricare a giorni alterni nel proprio box senza il rischio di rimanere fermi per strada. Alla peggio, è possibile sfruttare le colonnine di ricarica che stanno comparendo in varie città. A proposito, immaginereste mai che il vero problema della mobilità elettrica è rappresentato proprio dalle colonnine di ricarica? Il solito problema italiano, è vero. Progettare e realizzare una rete di colonnine di ricarica vuol dire scontrarsi con la burocrazia dei comuni: permessi, autorizzazioni, deroghe, ecc. Un mondo nel quale perdersi. Se poi l’elettricitá è fornita da una municipalizzata, il caos raddoppia. LA SITUAZIONE DI MERCATO - Siamo comunque agli inizi e non possiamo aspettarci molto. Nè dai comuni nè tantomeno dalle case automobilistiche. Nel listino delle auto vendute in Italia, ci sono esattamente 30 modelli di vetture elettriche acquistabili. Un numero destinato a salire velocemente nei prossimi anni a causa di una domanda sempre crescente. Negli USA, ad esempio, nei primi sei mesi del 2013 sono state vendute più auto elettriche che ibride: 22.712 elettriche contro 18.335 ibride. Numeri questi certamente irrisori rispetto al mercato totale, ma le previsioni indicano che, entro il 2020, l’auto elettrica rappresenterà oltre il 6% del mercato auto (oggi in Italia il mercato delle auto elettriche rappresenta lo 0.05% del totale). COSA C’È DI DISPONIBILE? - Si va dalla Smart che si acquista con 19.297 euro alla Mercedes-Benz SLS che si porta via con “soli” 428.000 euro (top-down tutto ad appannaggio della casa di Stoccarda). Non tutte le marche offrono nel proprio listino una vettura elettrica. Ad oggi infatti solo Citroen, MercedesBenz, MIA Electric, Mitsubishi, Nissan, Peugeot, Renault, Smart e Tesla si fregiano di poter far vivere ai propri clienti l’emozione di guidare una vettura elettrica. Seppur piccola. Un punto questo non di poco conto. Guidare una vettura a impatto ambientale zero vuol dire non avere necessità di spazio e grandi percorrenze. Poca cosa per poter scegliere, ma da qualche parte si deve pure iniziare. Ecco il vero punto: bisogna iniziare, perché solo così si diffonde la cultura. Ma ogni inizio è costellato di tanti problemi. PROBLEMI ALL’ACQUISTO - Acquistare una vettura elettrica è anzitutto difficile. Nonostante le case costruttrici abbiano in portafoglio alcuni modelli, provate ad andare in una conces-

Tesla Model S

Nissan Leaf sionaria per acquistarne una: impresa difficile visto che i quantitativi sono limitati. Ciò che vi può capitare è di essere messi in lista di attesa. In realtà è una lista che può essere anche un po’ “pilotata”. Viene sconsigliata la vendita a clienti che abitano, ad esempio, in luoghi freddi poiché la durata della batteria potrebbe risultarne compromessa. Se però riuscite ad accaparrarvi una vettura sarà meglio scegliere una formula di pagamento che comporti la garanzia sul pacco batterie per un periodo non inferiore a cinque anni. Oltre a essere alto il rischio di cedimento delle batterie, è anche plausibile una loro “fine” dopo il secondo o terzo anno di vita (in funzione dei cicli di ricarica). Visto che quasi un terzo del costo della vettura è rappresentato dalle batterie, capite bene l’importanza di una garanzia. A questo punto non penserete mica di aver completato il quadro vero? Dovete munirvi di santa pazienza e sottoscrivere un contratto per la ricarica delle batterie con un gestore elettrico. Ciò al fine di evitare che la vostra bolletta di casa aumenti vertiginosamente, oltre che avere la possibilità di ricaricare presso una delle colonnine presenti nella vostra città (ma sono presenti?). Quasi tutte le case automobilistiche hanno una partnership con uno dei gestori e dunque sarete agevolati nella tariffa e, cosa più importante, nell’installazione della colonnina di ricarica nel vostro garage. Ecco, il garage. Ne avete uno? Non penserete certo di ricaricare la vettura gettando un cavo dal balcone di casa? La scelta del gestore poi non è così banale. Non già per le tariffe quanto per la simpatica circostanza che non sempre gli attacchi di ricarica delle colonnine in città sono tutte uguali. Ma non ci scoraggiamo perché, specialmente in questo campo, occorre essere pionieri e, in fondo, una vettura elettrica può essere davvero utile sia in termini di utilizzo sia di pubblicità legata alla propria attività. Basta girare chiave dunque!

Range Rover Evoque Hybrid



salva con nome / Al via il 12 ottobre in Germania, la prima italiana il 24 a Milano a cura di: Simone Berti

L’EOFT cresce in Italia e punta forte sul 13

le tappe italiane

Un numero che sta a indicare le edizioni dell’European Outdoor Film Tour, ma anche le tappe previste in Italia. In totale ci saranno oltre 200 eventi in 9 paesi in tutta Europa, con 7 film d’azione proposti a ogni serata, della durata complessiva di 2 ore. Un progetto come sempre firmato Mammut e Gore in collaborazione con Moving Adventures.

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THE ROAD FROM KARAKOL - Kyle Dempster nel bel mezzo di un’avventura. Karakol, punto di arrivo del suo road trip a due ruote. L’alpinista e avventuriero americano, durante il suo viaggio verso le cime ancora inviolate del Kyrgyzstan, non ha visto anima viva, eccezion fatta per un incontro poco piacevole con la polizia locale. Ma quello che sta seguendo è un presentimento e non una strada vera e propria. NORTH OF THE SUN - Inge Wegge e Jørn Nyseth Ranum sono alla ricerca dell’onda perfetta. Ma per ottenerla devono accettare di congelarsi. I due surfisti norvegesi decidono dunque di trascorrere l’inverno su una baia nel circolo polare artico: nove mesi dentro a una capanna che si sono costruiti da soli con i relitti portati a riva. L’oceano porta gratis la legna per il fuoco, ma anche tantissimi rifiuti di plastica. Per evitare che il loro paradiso diventi una discarica, a Inge e Jørn non resta altro che pulire la spiaggia.

foto_Field Production

SOUND OF THE VOID

foto_Johannes Von Kirschbaum

SUPERVENTION - Freeride di alto livello insieme ad alcune star internazionali dello sci e dello snowboard, quali ad esempio Terje Håkonsen, James Heim, Aksel Lund Svindal, Tom Wallisch e altri ancora. Filmato in Norvegia, Alaska, Nuova Zelanda e Barentsburg, isole Svalbard, un nome da non dimenticare. THE BEGINNING

foto_Jens Klatt

WIDE BOYZ - Tom Randall e Pete Whittaker hanno stabilito nuovi record nell’arrampicata off-width. Si sono portati infatti a casa Century Crack, la fessura più dura di Moab (Utah), dopo solo due giorni di tentativi. Così semplice all’apparenza, la loro arrampicata è il frutto di una preparazione durissima fatta nella cantina di Tom, che ha ricreato una replica perfetta della fessura. Un impegno che paga, quando si effettua la prima salita della fessura dopo averla già provata 42 volte.

e pozze d’acqua, consci del fatto che il divertimento è più alto tanto più estreme sono le loro acrobazie. I tuffi dalla piattaforma sono ormai sorpassati: il canyoning è un must per tutti gli appassionati adrenalinici di sport alpini e acquatici. Anche se a volte i pantaloni si possono ridurre a brandelli.

L’acqua si crea una propria strada, come ci mostra il team di deep canyoning. Si buttano a capofitto in innumerevoli torrenti

Sébastien de Sainte Marie si sente al sicuro sulle montagne. E questo nonostante lo sciatore estremo svizzero scelga pareti talmente ripide e difficili che nessuno ha il coraggio di affrontarle. Ad esempio la parete di 55° della nord del Gspaltenhorn, un luogo dove il minimo errore può essere fatale. CASCADA - Nessun amante del kayak può resistere alla giungla messicana con le sue gole, orridi e cascate impetuose. Nemmeno la pioggia incessante e i terribili insetti possono distrarre da questo fascino, soprattutto quando il viaggio si trasforma in una prova di forza, per tutto l’equipaggio come anche per l’attrezzatura.

foto_Tyler Bradt

foto_Inge Wegge

foto_Kyle Dempster

foto_Alex Ekins

L’EOFT è uno degli eventi cinematografici più rinomati nella comunità europea outdoor e action sport. L’edizione 2013, la 13esima da quando è nato il Tour, è pronta a partire da Füssen, in Germania, il 12 ottobre. Dalla terra teutonica si dipanerà anche in Belgio, Francia, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svizzera e Austria, per oltre 200 proiezioni. Nel nostro paese sono 13 gli appuntamenti, dal 24 ottobre al 9 novembre, nelle città di Milano, Trento, Udine, Trieste, Treviso, Brescia, Torino, Merano, Brunico, Bressanone e Bolzano (molte tappe sono in collaborazione con Sportler). I film o cortometraggi in programma sono invece 7 e vedono all’opera personaggi di ogni genere, impegnati in arrampicate estreme, salti da capogiro, pedalate infinite e molto altro. L’evento itinerante, organizzato da Mammut e W.L. Gore & Associates in collaborazione con Moving Adventures, è supportato da GoPro, Victorinox, MountainBlog e Arri. Di seguito le schede dei filmati.

24 OTTOBRE 20:30, Orfeo Multisala - Milano 25 OTTOBRE 20:30, Cinema Nuovo Roma - Trento 27 OTTOBRE 20:30, Auditorium Zanon - Udine 28 OTTOBRE 20:30, Cinema Ambasciatori - Trieste 29 OTTOBRE 20:30, Multisala Corso - Treviso 29 OTTOBRE 20:30, Multisala Corso - Treviso 30 OTTOBRE 20:30, Auditorium Balestrieri - Brescia 31 OTTOBRE 20:30, Cinema Ambrosio - Torino 04 NOVEMBRE 20:00, Kurhaus Meran - Merano 06 NOVEMBRE 20:00, Michael Pacher Haus - Brunico 07 NOVEMBRE 20:00, Forum Brixen - Bressanone 09 NOVEMBRE 17:00, Auditorium Bolzano - Bolzano 09 NOVEMBRE 20:30, Auditorium Bolzano - Bolzano



FOCUS ON /

la responsabile marketing Tiziana Lazzeri ci illustra l’iniziativa a cura di: Paolo Grisa

Lizard Tester Program:

se il cliente si fa “developer” Un importante progetto realizzato dal marchio italiano, che consente una comunicazione sempre più diretta con il consumatore. La creazione del team di tester punta a ottenere feedback sinceri e accurati per migliorare qualitativamente i prodotti. in una settimana. Poi abbiamo sospeso la ricerca per ragioni organizzative: dovevamo avere il tempo di leggere tutte le schede! I criteri di selezione sono stati principalmente la ricerca di amanti della vita all’aria aperta e delle attività più disparate. Sono stati selezionati solo in Italia o anche all’estero? Che canali avete utilizzato per il “reclutamento”? I tester sono per la maggior parte italiani, ma una decina proviene da altri paesi (provenienti anche da USA, Australia, Cina). In futuro pensiamo di includere altri stranieri. Abbiamo utilizzato solo canali digitali: Facebook, newsletter, sito.

Ogni azienda del nostro settore si avvale di consulenti che offrono la propria esperienza di frequentatori assidui o professionisti della montagna per pareri, riscontri e suggerimenti proattivi su come migliorare i prodotti o crearne di nuovi. Un capo o una calzatura dovrà però poi incontrarsi col mercato, con la massa di utilizzatori, spesso saltuari e non professionisti, magari privi talvolta di preparazione specifica su una determinata attività. Saranno loro a dare il verdetto definitivo se un prodotto “funziona”, ovvero “si vende”, o resta sugli scaffali. Ecco allora che sempre più aziende stanno iniziando, facilitate anche dalle possibilità di comunicazione del web 2.0, a dialogare con i propri consumatori e a offrire ad alcuni di loro la possibilità di “provare” dei prodotti in cambio dell’impegno a fornire dei feedback sinceri e accurati sugli articoli. Una sorta di ricerca di mercato basata su metodologie qualitative. È il caso della recente iniziativa dei Tester Program sviluppata da Lizard, per la quale abbiamo intervistato Tiziana Lazzeri, responsabile marketing dell’azienda.

Innanzitutto quando nasce questa idea? Lizard non dispone già di una squadra di propri consulenti tecnici? Come azienda ci siamo sempre avvalsi di un gruppo di tester, il Power Grip Team, un gruppo di amanti dell’outdoor che da anni testa i nostri prodotti aiutandoci a migliorarli. Oggi abbiamo voluto fare un passo ulteriore, ampliando il numero di tester anche grazie alla comunicazione digitale, che ci permette di avere un contatto diretto sempre maggiore con i nostri consumatori. Perché quindi far provare dei prodotti anche agli utilizzatori, passami il termine, “comuni”? Perché per noi è importante ascoltare anche persone non specialiste, che ci possano restituire feedback veri e idee nuove. Quanti sono i tester e quante erano le richieste che avete ricevuto? Quali sono stati i criteri di selezione? Di quali attività outdoor sono appassionati prevalentemente? I tester sono 42. Le richieste oltre 200

Dare una valutazione su una calzatura è forse ancora più complesso rispetto all’attrezzatura tecnica, in quanto le variabili personali legate alla forma e alla tipologia del piede possono influire molto. Come avete cercato di strutturare le schede valutative per mettere in condizione dei tester non professionisti di offrire delle indicazioni il più possibile oggettive e universalmente valide? È questo uno dei punti importanti per noi: avere dei feedback da tester “autentici”. La scheda prevede una valutazione legata alle percezioni personali. Si chiede di elencare pregi e difetti delle diverse componenti della scarpa, in modo che ognuno possa esprimere liberamente le sensazioni provate nel corso del test. La valutazione dei tester verrà fatta su uno stesso prodotto o su diversi? Pensate di proseguire l’iniziativa su prodotti della linea invernale? Abbiamo inviato un sandalo e una scarpa della collezione estiva 2014 in base alle preferenze espresse nella richiesta di partecipazione. Ovviamente pensiamo di portare avanti i test anche per le prossime stagioni, ma al momento ci concentriamo sui risultati di quello attuale che ci serviranno anche per capire come muoverci in futuro. Un’iniziativa molto interessante dunque, che se da un lato porta le esigenze degli utenti utilizzatori direttamene in azienda, dall’altro può aiutare a far percepire agli stessi come dietro a un articolo e al relativo prezzo ci sia un marchio impegnato a coniugare costantemente il perfezionamento del prodotto con il soddisfacimento delle esigenze del mercato. www.lizardfootwear.com

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In questa pagina alcune immagini scattate proprio da alcuni dei tester alla prova con il modello Kross Terra

i due prodotti testati Kiota Per camminare in modo naturale e sicuro grazie alla tomaia Quick Fit, al sottopiede contenitivo, in pelle scamosciata, e alla suola che garantisce la perfetta tenuta su ogni tipo di terreno. Perfetto per gli amanti dell’outdoor e per i viaggiatori. Disponibile nelle misure 40-46 men e 35-42 women. Pesa 252 gr.

Kross Terra Tomaia in rete traspirante, rinforzo in punta, suola dal grip eccellente per una scarpa leggerissima e flessibile per camminare in modo “naturale” in sicurezza anche in climi caldi.Disponibile nelle misure 40-46 men e 35-42 women. Pesa 250 gr.

DISTRIBUITI DA: Aicad 0461.231489 - info@aicad.com

Centinaia le iniziative previste

A fianco di Federtrek per la Giornata del Camminare “Siamo convinti che promuovere il camminare significhi lavorare per una profonda e positiva trasformazione della società. Considerare il camminare quale occasione e opportunità di crescita socio-economica, vuol dire fare una precisa scelta come uomini responsabili e coscienti nei confronti delle future generazioni”. Sono solo alcune delle dichiarazioni d’intenti che si possono leggere nel Manifesto del Camminare redatto da FederTrek, ente di promozione sociale nata nel 2010 e che per il secondo anno organizza la Giornata del Camminare. L’evento, in programma il 13 ottobre, si articola in centinaia di iniziative che si svolgono in contemporanea in tutta Italia, dalle grandi città ai piccoli centri, accomunate dall’obiettivo di rendere consapevoli i cittadini sull’importanza della mobilità pedonale nella quotidianità. Tra i sostenitori dell’iniziativa c’è anche il marchio di sandali e calzature outdoor Lizard. Luca Pedrotti, ad dell’azienda, intervistato sul tema ha espresso queste parole: “Il marchio Lizard nasce nel 1992 dall’esigenza di avere calzature fresche, comode e sicure per camminare all’aria aperta. Ci è sembrato quindi una naturale conseguenza della nostra storia collaborare con FederTrek sponsorizzando la Giornata del Camminare, un evento col quale sentiamo di avere molti elementi di sintonia”. Ogni ente o associazione può partecipare all’evento inserendo gratuitamente la propria iniziativa. www.giornatadelcamminare.org



company profile / Filosofia e peculiarità dell’azienda fondata nel 1973 da Yvon Chouinard Ph credit: Chris Jones

a cura di: Monica Viganò

Patagonia: 40 anni di fair business

Un importante anniversario per uno dei brand simbolo del mondo outdoor. Il cui successo anche commerciale (ha chiuso il 2012 con un fatturato di 540 milioni di dollari) non gli ha impedito di rimanere una family owned company sempre in prima linea nell’impegno etico e ambientale. Cos’è una B Corp - Le Benefit Corporation sono un nuovo tipo di aziende tenute, a termini di legge, a una serie di adempimenti ovvero: avere tra gli scopi sociali quello di creare un concreto impatto positivo sulla società e sull’ambiente; ridefinire i propri obblighi fiduciari tenendo conto degli interessi dei lavoratori, della comunità e dell’ambiente; pubblicare un bilancio annuale sulle attività realizzate in ambito sociale e ambientale utilizzando uno standard oggettivo esauriente e trasparente. Viene ribaltata la normativa tradi-

L’azienda in NUMERI

Il profilo dell’azienda - Patagonia è stata fondata nel 1973 e ha un’anima legata a doppio filo con la natura. Lo dimostra anche l’ambizione dell’azienda La sede Patagonia a Ventura (California) di “realizzare il prodotto migliore, non causare danni inutili, utilizzare il business per ispirare e implemenzionale che richiede alle società di tare soluzioni per la crisi ambientale”. anteporre gli interessi degli azionisti Obiettivi che il marchio persegue rispetto a quelli più etici dei lavoraanche grazie al supporto dei suoi tori, della comunità e dell’ambiente. ambassador, che impersonano i va“La normativa sulle Benefit Corpolori Patagonia eccellendo nel loro ration permette ad aziende basate sport ma anche conducendo uno su una precisa mission (come Patastile di vita unico, contribuendo con gonia) di continuare a operare seidee innovative al design dei proguendo i propri obiettivi in caso di dotti e partecipando attivamente successione, aumento di capitale e alla protezione dell’ambiente. Gli di passaggi di proprietà, istituzionaambassador Patagonia sono atleti lizzando i valori, la cultura, i processi di spicco nei seguenti sport: alpine e gli standard messi in atto dai soci climbing, trail running, rock climbing, fondatori”, ha dichiarato Chouinard. fly fishing, skiing, snowboard e surf. L’impegno etico e Riconoscimento bluesign ambientale di PaPatagonia è inoltre certificata bluetagonia ha consign, standard che l’azienda sostiene sentito all’aziendal 2000. Bluesign technologies asda di diventare sicura una verifica indipendente del a gennaio 2012 la prima impresa consumo di energia, di acqua e di benefica (Benefit Corporation o B agenti chimici dei suoi partner e li Corp) della California. aiuta a raggiungere continui miglio-

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ramenti ambientali. I membri bluesign hanno stabilito un sistema di gestione in 5 punti: produttività delle risorse a basso impatto ambientale; tutela dei consumatori; diminuzione delle emissioni di CO2; riduzione dell’inquinamento acqueo; protezione e sicurezza sul posto di lavoro. Una produzione green - L’impegno verso un miglioramento della performance ambientale è radicato nel tempo per Patagonia. Sul fronte produttivo già dal 1996 l’azienda usa esclusivamente cotone organico e fa uso di materiali riciclati in un crescente numero di prodotti. Negli anni Patagonia ha inserito nel processo di produzione la canapa e la lana merino. Oggi i prodotti rispettosi dell’ambiente (che nella collezione Spring 2013 corrispondevano al 54% dell’intero catalogo) sono contraddistinti dal logo “e”. Ma Patagonia è protagonista di numerosissime iniziative ecologiche. Nonchè di scelte etiche finalizzate alla tutela dei rapporti umani (nella pagina a fianco una carrellata delle principali attività). Ph credit: Tim Davis

La sua fama è dovuta certamente ai prodotti di elevata qualità che firma. Ma anche al suo riconosciuto attivismo ambientale. Due punti fermi che ha portato avanti con forza dalle origini fino ad oggi, anno nel quale taglia l’importante traguardo dei 40 anni. Molti avranno capito che stiamo parlando di Patagonia, un’azienda che pur restando ai vertici del mercato mondiale dell’outdoor ha saputo porre una grande attenzione ad un approccio “responsabile” e sano al business. Merito anche del suo lungimirante fondatore Yvon Chouinard, il quale oltretutto è insieme alla moglie Malinda unico proprietario dell’azienda.

Verso i 40 in grande stile - Seguendo la campagna “The Responsible Economy”, Patagonia entra nel suo quarto decennio dando vita a “$20 Million & Change”. Si tratta di un fondo internazionale il cui scopo è sovvenzionare start up responsabili che condividono i valori di Patagonia e sono orientate al miglioramento della crisi ambientale. Insieme alla promozione di questo capitale di avviamento, l’azienda ha riorganizzato la sua struttura e le sue attività imprenditoriali all’interno di una nuova società finanziaria di controllo denominata Patagonia Works. Il suo

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dipendenti nel mondo

negozi nel mondo

negozi in Europa

partner store europei

108 in Europa 350 in Giappone 25 in Australia 485 a Ventura (California, dove si trova la casa madre)

28 negli Usa 20 in Giappone 3 in Cile 1 in Argentina 1 in Canada 3 in Australia

Chamonix Monaco di Baviera Dublino Milano Praga San Sebastian Surf store

(rivenditori selezionali che gestiscono negozi Patagonia per conto dell’azienda): 4 in Francia 2 in Gran Bretagna 4 in Italia 3 in Svizzera

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Foto storica di Dick Dorworth e Yvon Chouinard in cammino verso l’Italian Col sul Fitz Roy (Patagonia, Argentina)

rivisitati alcuni capi storici

LEGACY COLLECTION All-Wear Down Jacket Giacca in cotone organico All-Wear (147 gr) rinforzato con Tyvek che combina resistenza al vento, libertà di movimento e morbidezza. Imbottita in piuma d’oca bianca europea di qualità superiore 600-fill-power, è dotata di zip integrale con flap di protezione per il mento sovrapposto. I dettagli del capo sono: maniche con attaccatura Y-Joint per la massima libertà di movimento; tasca interna sul petto con zip; due tasche esterne con snap; speciale logo Patagonia per celebrare il 40° anniversario; fodera 100% poliestere mini ripstop da 39 gr. Il capo pesa 768 gr. Da segnalare che il cotone organico di cui è costituita la giacca viene prodotto con tecniche non dannose per l’ambiente e per coloro che lavorano o vivono vicino alle coltivazioni. Il cotone organico non viene coltivato con fertilizzanti chimici sintetici, pesticidi, erbicidi o defolianti e non è geneticamente modificato. Prezzo: 280,00 €

Stand Up Pants La nuova versione di questi pantaloni pensati per climbing, che riprendevano i modelli solitamente usati dagli operai siderurgici con gamba a doppio strato di tessuto per proteggere le cosce dagli sfregamenti, è fedele all’originale. Ma a differenza di quest’ultimo, che usava una tela da 340 gr, sfrutta una tela da 283 gr e offre migliore vestibilità, finitura interna e cotone organico. Presentano inoltre tasche anteriori e posteriori applicate; tessuto doppio su fondo e gambe per maggiore resistenza; cuciture rinforzate e finitura a fettuccia sui bordi; cucitura aperta nella parte inferiore del ginocchio per eliminare eventuali accumuli di detriti; speciale logo Patagonia per celebrare il 40° anniversario; interno gamba di 81 cm (taglia 32). Pesano 743 gr. Prezzo: 90,00 €

DISTRIBUITO DA: Patagonia Italia - 0474.555396 - info_italia@patagonia.com

700

50

540

clienti europei

milioni di dollari

milioni di dollari

cifra destinata ad associazioni ambientaliste dal 1985

il fatturato dell’azienda nello scorso anno fiscale chiuso ad aprile 2012


il riciclo del Capilene

I PROGRAMMI ETICI

Un esempio di riciclo “da fibra a fibra” è quello del capo intimo Capilene. I consumatori consegnano i capi ai rivenditori Patagonia, che utilizza il sistema di riciclaggio Ecocircle di Teijin. Ecco come funziona:

Employee Internship Program

Un occhio di riguardo per i dipendenti

Questo programma nasce nel 1993 e consente agli impiegati di sospendere il lavoro in Patagonia fino a due mesi per offrirsi come volontari a tempo pieno per un gruppo ambientalista a loro scelta. Durante questi periodi, Patagonia continua a pagare stipendi e indennità degli impiegati. Dalla nascita del programma, oltre 750 impiegati hanno fatto questa esperienza. Patagonia organizza anche 3 settimane di viaggio dedicate ai suoi impiegati di tutto il mondo per lavorare per “Conservacion Patagonica”, un’organizzazione con sede in Cile. La missione è quella di rimuovere le recinzioni per gli animali (800 km), abbattere le piante non endemiche e bonificare la foresta.

Negli uffici californiani a Ventura, Patagonia fornisce un servizio di assistenza per i bambini dei propri impiegati e una mensa con cibo biologico. Sono disponibili poi, a spese dell’impiegato, massaggi, yoga, aerobica, un campo da basket, un campo da pallavolo e un deposito per le tavole da surf. In Patagonia Europa biciclette e docce sono a disposizione degli impiegati, che sono incoraggiati a praticare sport non motorizzati per i quali ricevono un supporto finanziario ogni anno. Da segnalare che l’ufficio europeo è stato trasferito nel 2004 nelle alpi francesi con conseguente miglioramento della qualità della vita dei suoi dipendenti. Grazie a questi benefit, Patagonia rientra regolarmente tra le 100 migliori aziende per le quali lavorare (“The best 100 companies to work for”) e ha vinto numerosi riconoscimenti da parte della rivista “Working Mother”.

1. I capi raccolti vengono tagliati in piccoli pezzi. Le zip e i bottoni vengono separati dal tessuto

6. La fibra viene utilizzata per produrre nuovi tessuti in poliestere

2. Il tessuto viene ridotto in granuli per formare piccole sferette

5. Le scaglie vengono mescolate e filate per produrre un nuovo filamento di fibra

Tools for Grassroots Activists

4. La materia prima viene polimerizzata e trasformata in scaglie di poliestere

3. Le sferette vengono ridotte alla forma molecolare e purificate per produrre la materia prima per il poliestere

L’impatto ambientale causato dal riciclo è minore di quello causato dalla produzione dello stesso da materiali vergini. Viene inoltre evitato lo smaltimento dei capi usati in inceneritori. Produrre nuova fibra in poliestere da capi usati consente un risparmio energetico del 76% e una riduzione del 71% dell’emissione di Co2 rispetto alla produzione da materie vergini.

obiettivo è quello di utilizzare il business per contribuire a risolvere la crisi ambientale in cinque aree critiche: abbigliamento, alimenti, acqua, energia e rifiuti. Il programma Worn Wear - Per il suo 40° compleanno, Patagonia ha inoltre inaugurato in 4 location degli USA (Portland, Seattle, Palo Alto e Chicago) la sezione Worn Wear che è parte della Common Threads Partnership (attualmente non disponibile in Europa). In questi store i clienti possono acquistare o vendere capi usati Patagonia (gusci, pile, capi di isolamento sintetico e in piuma d’oca, pantaloni da sci e da alpinismo). Il venditore riceve in cambio punti di credito pari al 50% del valore del capo consegnato e spendibili online o nei negozi Patagonia. Questo programma celebra un’alternativa a uno stile di vita insostenibile basato su consumi eccessivi e superflui. Alle spalle di questa iniziativa c’è il successo del blog Worn Wear di Lauren Malloy (moglie dell’ambassador Keith), che aveva invitato i clienti Patagonia a postare una loro foto con indosso un capo complice di lunghe avventure descrivendone alcune per arricchire l’immagine. Sempre dal successo di questo blog nasce il film Worn Wear che verrà proiettato in selezionati punti vendita Patagonia. Protagonisti delle riprese, alcuni clienti che raccontano esperienze vissute in compagnia di un capo Patagonia. Il film include vicende come quella della famiglia di spillatori di sciroppo d’acero che ha continuato a riciclare indumenti dismessi passandoli a 11 figli. Yvon Chouinard, fondatore e proprietario di Patagonia

Un nuovo libro - È poi in uscita un nuovo titolo di Patagonia Books. Si tratta di “Climbing Fitz Roy, 1968: Reflections on the Lost Photos of the Third Ascent” che racconta l’avventura del 1968 a cui l’azienda deve il suo nome. È stato scritto da Yvon Chouinard e parla di un grandioso road trip da Los Angeles alla Patagonia, che culmina con l’ascesa della California Route del Cerro Fitz Roy. Il volume, disponibile dal 15 settembre 2013, raccoglie le foto inedite di quella ascesa, accompagnate dalle riflessioni dei cinque climber che presero parte all’impresa. La Legacy Collection - Nei primi anni di attività, Patagonia ha prodotto magliette da rugby tanto resistenti da sopportare anche i rigori del climbing, maglioni di lana in grado di riparare dal vento e robusti shorts in tela di cotone. A metà degli anni ‘70 ha introdotto il concetto di sistema a strati per la montagna: underwear per rimuovere il sudore dalla pelle, isolamento in fleece per trattenere il calore all’interno e uno strato esterno per riparare da vento e pioggia. Da allora l’azienda sperimenta e concepisce nuovi prodotti. L’attuale team di designer, in occasione del 40° dell’azienda, ha riunito alcuni di quei primi prodotti utilizzando tessuti contemporanei e aggiornando vestibilità e funzionalità. Da questo sforzo prende vita la Legacy Collection (nel box nella pagina a fianco alcuni capi), disponibile dal 1° ottobre nei punti vendita Patagonia oltre che in alcuni negozi europei selezionati e sul sito. www.patagonia.com

Nel 1994 Patagonia ha ospitato la prima conferenza per piccoli gruppi di attivisti denominata Tools for Grassroots Activists, per cercare di insegnare loro le tecniche necessarie per riscuotere maggiore successo. L’azienda si è concentrata sulla raccolta dei fondi, su come rapportarsi ai media, sullo sviluppo di strategie nelle campagne, su come organizzare la comunità e sul marketing. Gli ambientalisti, per proporre al meglio il loro modo di vedere le cose, hanno bisogno degli stessi strumenti che il brand usa per vendere i suoi prodotti. Patagonia ha deciso dunque di organizzare una conferenza ogni 18 mesi riunendo ogni volta circa 100 attivisti. Ad oggi, più di 1000 attivisti hanno partecipato a questi appuntamenti.

Fair Labor Association Patagonia è membro della Fair Labor Association, un’associazione tra aziende, università e gruppi di lavoratori non a scopo di lucro. La sua missione è proteggere i diritti dei lavoratori e migliorare le condizioni sui posti di lavoro nelle fabbriche in tutto il mondo. Ogni anno Patagonia riporta i dati relativi a tutte le sue fabbriche alla FLA. Quest’ultima si occupa di verificare la veridicità dei nostri dati visitando a sorpresa il 5% delle fabbriche da noi indicate.

LE PIù IMPORTANTI INIZIATIVE ECO-FRIENDLY Environmental Grants Program Nel lontano 1985 l’azienda ha dato vita al Patagonia Environmental Grants Program, formalizzando il suo impegno a favore dell’ambiente donando il 10% dell’utile a piccoli gruppi ambientalisti. In seguito è stato deciso di donare l’1% delle vendite con il programma 1% for the planet, un’associazione nata nel 2001 con il contributo di Yvon Chouinard e che oggi coinvolge più di 1500 aziende in tutto il mondo (fra cui più di 175 con sede in Europa). Le donazioni sono destinate a piccoli gruppi intraprendenti che vogliono proteggere l’habitat, la natura e la bio-diversità. A oggi sono stati donati oltre 50 milioni di dollari a più di 1000 organizzazioni. Lo scorso anno fiscale, le donazioni ambientali hanno raggiunto l’importo di 5,6 milioni di dollari a livello mondiale. Solo in Europa, queste donazioni sono andate a 27 organizzazioni.

The Conservation Alliance e EOCA Nel 1989 Patagonia, insieme ad altre aziende, ha fondato The Conservation Alliance per incoraggiare altre realtà del settore outdoor a fare donazioni a favore di organizzazioni ambientaliste e a seguire maggiormente la causa ambientale. La Alliance ora vanta 170 membri che annualmente contribuiscono versando denaro al fondo comune. Nel 2012 è stata in grado di donare 1.300.000 dollari a 38 organizzazioni. Le donazioni dal 1989 sono pari a 11.935.059 milioni di dollari. Sulla stessa scia nel 2006 Patagonia è tra i fondatori dell’EOCA (European Outdoor Conservation, un tempo chiamata EOG Association for Conservation). Si tratta di un’iniziativa promossa dalle aziende europee del settore outdoor con l’obiettivo di proteggere le aree naturali.

La Common Threads Initiative Nel 2005 Patagonia è stata la prima azienda di abbigliamento a chiedere ai suoi clienti di riciclare i propri capi in Capilene. Sulla scia di questa proposta, a settembre 2011 ha lanciato la Common Threads Initiative, una partnership con i suoi clienti che si

concentra sulle “5 R”: Riduci, Ripara, Riusa, Ricicla e Re-immagina. Da segnalare in questo senso che Patagonia ha stretto una partnership con eBay, dove i propri clienti possono acquistare o vendere i capi usati. A oggi 59.107 persone hanno aderito alla Common Threads Initiative e dal 2005 sono state ritirate 56,6 tonnellate di capi Patagonia finalizzati al riciclo.

The Footprint Chronicles

Patagonia promuove la trasparenza aziendale grazie al suo sito The Footprint Chronicles (lanciato nel 2007 e ridisegnato nel 2012), che misura l’impatto ambientale e sociale della maggior parte dei prodotti Patagonia e permette ai consumatori di conoscere in dettaglio ogni fornitore della supply chain.

Sustainable Apparel Coalition Patagonia ha contribuito a riunire i principali leader del settore dell’abbigliamento, di organizzazioni non governative, accademiche e della U.S. Environmental Protection Agency in un meeting inaugurale tenutosi nel 2010 allo scopo di determinare se fosse possibile collaborare alla creazione di un indice di performance socio-ambientale comune. Oggi la Sustainable Apparel Coalition conta 49 membri che rappresentano circa un terzo di tutti i capi di abbigliamento e delle calzature venduti a livello internazionale. L’obiettivo di questa associazione è “sviluppare un settore dell’abbigliamento che non crei danni ambientali inutili e abbia un impatto positivo sugli individui e le comunità associati alle proprie attività”. Nel luglio 2012 la Coalition lancia “The Higg Index”, che permette la misurazione dell’impatto sociale e ambientale di un singolo prodotto nel settore dell’abbigliamento e delle calzature. L’Higg Index dovrebbe diventare nel tempo uno strumento per la progettazione di nuovi articoli, permettendo alle aziende di puntare su materiali e processi produttivi più sostenibili. Si tratta di uno strumento disponibile a chiunque e scaricabile dal sito della Sustainable Apparel Coalition.

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EVENTI /

Il 21-22 settembre sul lago di Garda

a cura di: Simone Berti

Rewoolution Raid chiude l’estate e guarda già all’inverno

Tra le novità proposte dalla tappa di Nago-Torbole anche una prova speciale di orienteering “acquatico”

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Foto: Giovanni Marchesi

Foto: Giovanni Marchesi

ORA LA NEVE… A conclusione della tappa rimane sia la fatica che la soddisfazione dei vari partecipanti, unita a una certa nostalgia per la fine dell’avventura. Per cui l’appuntamento al prossimo inverno non è solo un’opportunità, ma un invito agli amanti dell’outdoor, degli action sport e della neve. Oltre che ai punti vendita, che contattandoci possono come sempre iscrivere gratuitamente il proprio team. Perché il progetto Raid continua, magari con qualche novità tutta da scoprire. E a sentire i ragazzi dei nostri team, l’attesa è già molto sentita: “Abbiamo vissuto due giorni faticosi ma stupendi, a contatto con la natura e in un contesto di amicizia e grande sportività anche con gli altri team. Sicuramente parteciperemo ad altri Rewoolution Raid, magari anche d’inverno, visto che sciare è una delle mie grandi passioni”, racconta Stefano Pecorario. Foto: Marco Varoli

FRA INTERNAZIONALITÀ E DISABILI Da segnalare, per la prima volta ai Rewoolution Raid, la presenza di 3 team provenienti dalla Germania, a conferma del crescente interesse internazionale che sta suscitando l’evento. Inoltre, per la tappa di Nago Torbole, Rewoolution, promotore dell’evento e sostenitore del progetto Special Olympics, ha portato un team composto da atleti diversamente abili per partecipare. Foto: Giovanni Marchesi

SI VOLA IN NUOVA ZELANDA La premiazione è culminata con l’assegnazione dell’ambito

premio finale: uno splendido viaggio in Nuova Zelanda, offerto da ZQ in collaborazione con Rewoolution. Ad aggiudicarsi l’incredibile esperienza outdoor sono stati due team, entrambi partecipanti alle due edizioni dei Rewoolution Raid Summer 2013 (Bergamo 1-2 giugno e Nago Torbole 21-22 settembre): “Pedini-Iret”, leader della classifica globale, e “Blue Team”, estratto a sorte tra le squadre del percorso corto.

Foto: Matteo Zanardi

LA GARA Ben 49 erano i team partiti sabato mattina dal lungo lago di Torbole. I partecipanti si sono ritrovati ad affrontare il tracciato nelle diverse discipline previste in orienteering: mountain bike e trail running principalmente, oltre a prove speciali su roccia e in acqua, al fine di accumulare il maggior numero di punti nel minor tempo possibile. Acqua che si è rivelata prova più ardua di quel che sembrava, vista la temperatura “non proprio da piscina”, spiega Heidi Iuliano. Il format si è rivelato ancora estremamente divertente, come evidenziato da Emilio Zappa: “mi è piaciuto molto, in particolare veniva esaltato il lavoro di squadra e il contatto con la natura”. Al risultato finale di tutte le prove si sommava il punteggio ottenuto tramite l’individuazione dei Check Point disseminati sul territorio e segnalati nel Road Book consegnato al via. A dominare la classifica del “percorso lungo” è stato il team “Red Point Team”, che ha completato il percorso con un punteggio di 469.07. Primo nella categoria “percorso corto” invece il team “La Bufarola Rewoolution”, con un totale di 337.31 punti.

Foto: Marco Vanoli

Ormai l’appuntamento è segnato in rosso in tutti i calendari degli appassionati di outdoor. Così, vedere al via sempre più squadre nelle tappe del Rewoolution Raid sta diventando una consuetudine positiva, sia per chi la organizza che per chi proprio vi partecipa, e si sente dunque parte di una bella e grande community. Dopo il primo appuntamento di Bergamo, svoltosi il 1-2 giugno a Bergamo, la gara multidisciplinare ha chiuso le competizioni estive il 21-22 settembre a Nago Torbole, sul lago di Garda. Quasi 50 team si sono ritrovati al via, divisi in 2 categorie: “percorso lungo”, adatto ai più allenati, e “percorso corto”, meno impegnativo e rivolto ai principianti. Tra essi anche 2 nostri team: Outdoor Magazine (Emilio Zappa, Stefano Pecorario, Francesco Fontana) e Running Magazine (Alessandra Guerini, Heidi Iuliano, Eleonora Della Torre), i cui componenti si sono rivelati entusiasti dell’intera gara. “La gara nel complesso è andata molto bene, anzi, oltre le aspettative: siamo partiti con un approccio decisamente poco competitivo, eravamo lì per divertirci più che per vincere. Le nostre capacità però si sono rivelate all’altezza della gara ed è quindi aumentato anche lo spirito di competizione”, racconta Emilio Zappa.

Foto: Matteo Zanardi

A Nago-Torbole termina la 3a edizione dell’evento firmato dal brand italiano di active wear. Pedini-Iret e Blue Team (grazie all’estrazione) conquistano la Nuova Zelanda, nel corso di un weekend di sport all’insegna dell’avventura e dell’outdoor che ha visto 49 team alla partenza.



eventi /

SIAMO STATI AL PRIMO GARDA CLIMBING CHALLENGE a cura di: Michela Toninel

Millet e i 3 elementi del climbing Plastica, roccia… e acqua. Due giorni di arrampicata a tutto tondo tra il celebre Stadium di Arco, le altrettante note falesie e le meno conosciute ma affascinanti pareti a picco sulle acque del Lago di Garda.

La gara di Speed Duel. A fianco, un giovanissimo “cliente” Millet e la foto di gruppo dello staff Millet Italia e Francia

Dalla montagna al lago per scalare. Grande successo per la prima edizione del Millet Garda Climbing Challenge, svoltosi venerdì 28 e sabato 29 giugno ad Arco, la cittadina trentina riconosciuta come capitale mondiale dell’arrampicata e location dei mondiali di arrampicata 2011. Millet ha dato vita a un evento in cui amatori e professionisti si sono sfidati e messi alla prova su diversi terreni, dalla roccia alle pareti artificiali, fino alle falesie a strapiombo sulle acque del Lago di Garda. Un’occasione anche per i principianti di testare per la prima volta questo sport, approcciandosi a imbraghi, corde e moschettoni. Affiancati da atleti più esperti partecipanti alla competizione. Sono state due giornate ricche di divertimento, musica e… anche sangria, grazie soprattutto all’ottima organizzazione fornita da Millet Italia (presente anche la delegazione francese) e dalle guide alpine Mountime.

Il primo giorno le pareti del Rock Master Stadium hanno ospitato la competizione di Speed Duel, gara amatoriale che premia la velocità di salita in parete. Tra i partecipanti alla sfida all’ultimo secondo anche Victor Baljachtar, il giovanissimo atleta della nazionale russa che ha sbaragliato tutti gli avversari lasciando il numerosissimo pubblico accorso e rimasto a bocca aperta. Nel tardo pomeriggio il contest di bouldering, ha coinvolto molti appassionati e ha visto eccellere il diciassettenne biellese Federico Andreoli, confermatosi campione junior lo scorso 2 giugno ai Campionati Italiani di arrampicata sportiva svoltisi proprio ad Arco.

d’acqua. Con le imbarcazioni siamo arrivati sotto la parete e dopo esserci ancorati alle prese e aver perso contatto con il pedalò è iniziata la sfida. Il blu intenso del lago ha fatto da “materasso” e l’acqua ha attutito le cadute. Le performance migliori nel Deep Water sono state quelle di Nils Favre, atleta svizzero e testimonial tecnico di Millet, e dell’alpinista Fabio Valseschini, celebre per la salita in solitaria invernale del 2011 sulla parete Nord Ovest del Civetta nella Via dei 5 di Valmadrera. Sulla scia di questo successo, Millet sta già pensando all’organizzazione della seconda edizione in programma per il prossimo anno.

Cambio di location, ma non di sport, per la giornata di sabato, che ha visto un folto gruppo di sportivi infilare mute in neoprene e scarpette da arrampicata per poi imbarcarsi su colorati pedalò e raggiungere via acqua la parete Serenella, opposta alla spiaggia di Riva del Garda. Anche la redazione di Outdoor Magazine era presente e ha preso parte all’insolito, quanto divertente avvicinamento. Invece che stretching e piegamenti, il riscaldamento è stato fatto pedalando sull’acqua. Assieme agli atleti e allo staff aziendale ci siamo destreggiati in una divertentissima ed emozionante prova di Deep Water Solo, o Psicobloc, il tipo di arrampicata in libera in cui l’acqua rappresenta l’unica protezione. Il percorso prevedeva varie vie di diverse difficoltà, tra cui un traverso di quasi 100 metri a pelo

Sopra immagini della session di Deep Water Solo. A fianco avvicinamento alla parete Serenella, di fronte a Riva del Garda

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Briefing per i partecipanti da parte delle guide Mountime, partner dell’evento



eventi / Dal 31 all’8 settembre la 27esima edizione

a cura di: Benedetto Sironi

Rock Master sempre più “festival” La nuova formula introdotta nel 2012 ha trovato quest’anno pieno compimento. Oltre alle competizioni, numerose le attività collaterali: Outdoor Village con oltre 20 aziende, nuovo Centro Polifunzionale, proiezioni video, test, experience. Un format apprezzato dal pubblico (oltre 10.000 persone), e con un target sempre più trasversale. Si guarda già alle prossime edizioni e a ulteriori miglioramenti. Aspettando gli Europei Boulder 2014 e i Mondiali Giovanili 2015. Come tutti gli anni Rock Master è uno degli eventi più attesi del panorama climbing italiano e internazionale. Quest’anno probabilmente lo era ancora di più viste le numerose novità che presentava. Durante la 27esima edizione del celebre evento arcense infatti, oltre alle competizioni internazionali, si sono svolte una serie di attività collaterali dedicate non solo al climbing ma anche all’outdoor in generale. Tutto questo ha portato a registrare numeri di grande rilievo sotto vari punti di vista (li trovate nel relativo box di questa pagina), anche grazie a condizioni climatiche al top, con sole e caldo per quasi tutta la durata dell’evento. Notevole anche l’impatto mediatico con diretta su Rai Sport e servizi televisivi andati in onda su Mediaset, oltre a uscite su tutti i più importanti quotidiani locali e nazionali, website di settore e non.

I due vincitori della Lead Mina Markovic e Ramón Juliàn ROCK JUNIOR – Ad aprire le danze la 13esima edizione di Rock Junior (31 agosto - 1° settembre), che ha segnato un nuovo record con oltre 200 climber tra ragazzi e ragazze provenienti da 21 nazioni. Grande commozione per il trofeo dedicato a Tito Traversa, la giovane promessa italiana del climbing scomparsa all’età di 12 anni in un incidente sulle pareti dell’Orpierre (Francia) a luglio 2013. Un riconoscimento importante e molto sentito, anche perché il giovanissimo atleta di Ivrea considerava la manifestazione di Arco quasi come una seconda casa.

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ROCK MASTER – Della competizione principale, snodatasi in 4 giorni (5 – 8 settembre) molti conosceranno già tutti i risultati. Da segnalare la vittoria nel lead femminile di Mina Markovic, campionessa del mondo 2011 e 2012. Che quest’anno quindi ad Arco ha fatto il bis considerando il successo agli Arco Rock Legends (box a fianco). Tra gli uomini settima vittoria al Rock Master (mai nessuno come lui) per Ramón Juliàn Puigblanque, che ha dominato la finale raggiungendo il top e distanziando di parecchio Jacob Shubert. Nel boulder primo il russo Rustam Gelmanov, già campione del mondo 2012, e l’americana Alex Puccio, sugli splendidi blocchi tracciati da un mito del climbing come il francese Jacky Godoffe. Nel duello primo Sean McColl davanti a un ottimo Stefano Ghisolfi. Tra le donne a spuntarla la russa Dinara Fakhritdinova. Nella prova speed, infine, valida anche come terza tappa di Coppa del Mondo, Russia sempre protagonista con Alina Gaidamakina (che bissa il successo del 2012), mentre tra gli uomini vince il ceco Libor Hroza. VILLAGE E CENTRO POLIFUNZIONALE – L’Outdoor Village era situato a poche decine di metri dal Climbing Stadium, nel piazzale antistante il nuovissimo Centro Giovanile Puigblanque Polifunzionale. Insieme a due pareti d’arrampicata predisposte per grandi e piccoli, erano presenti gli stand di importanti aziende. Oltre ai technical partner - Camp, Salewa, La Sportiva, SintRoc & Ecogrips – hanno presenziato anche Bailo, Climbing Technology, Cober, Mammut, Monvic, Rewoolution, Singing Rock, Tendon, Teva. Tra i marchi extra-settore Airbnb (community marketplace di alloggi unici) e Honda. Da non dimenticare le associazioni (Mountain & Bike, Planettrek, Ingarda e Arco Climbing) e i media partner come Versante Sud e alcune testate internazionali (Klettern, Gory, Monta-

na e Desnivel), oltre al nuovo portale Milky Way. Certamente un grande miglioramento rispetto allo scorso anno, quando il village risultava troppo decentrato e il maltempo aveva imperversato. Tra gli aspetti da migliorare sicuramente un coinvolgimento ancora maggiore del pubblico, per rendere il village più vivo e partecipato, visto che in alcune fasce orarie risultava un po’ scarico (era aperto dalle 17.00 fino a tarda sera). Molto apprezzato il nuovo Centro Polifunzionale, dotato di un auditorium nel quale la sera di venerdì 6 settembre si sono svolti i celebri Arco Rock Legends. Sala piena e forti emozioni anche per le serate riservate a tre proiezioni: Loslassen (Let Go) by Salewa (con la presenza del protagonista Roger Schaeli, vedi intervista a pag. 28), The Network by La Sportiva e Roraima, climbers of the Lost World by Red Bull Media House. TEST & EXPERIENCE - A pochi passi dal village è stata allestita un’Area Test per trekking, trail running, ferrate e climbing. Tutto esaurito per le due experience, con oltre 50 iscritti: Ferrata Colodri powered by Rewoolution e River Trekking powered by Cober e Teva. Grande partecipazione anche per l’iniziativa solidale “Quattro passi per Cavezzo”, passeggiata a scopo benefico organizzata in favore del Comune Emiliano di Cavezzo (MO), distrutto dal sisma del 29 maggio 2012. TRA EUROPEI E MONDIALI – Già si pensa alla prossima edizione (23 al 31 agosto) durante la quale si svolgeranno i Campionati Italiani d’Arrampicata Sportiva, il Rock Junior e i Campionati Europei Giovanili di Boulder. La caratura internazionale di Rock Master e di Arco è confermata anche dall’assegnazione del Campionato Mondiale Giovanile d’Arrampicata Sportiva 2015, che Arco ospiterà dopo aver organizzato quello assoluto nel 2011.

l’evento IN NUMERI oltre 100 persone coinvolte nell’organizzazione

oltre 50 iscritti alle experience

10.000 persone accorse nei 4 giorni di manifestazione

220 atleti provenienti da tutto il mondo

600.000 spettatori che hanno assistito alle competizioni di boulder e duello domenica su Rai Sport

oltre 50 giornalisti da tutto il mondo accreditati

70.000 pagine web viste sul sito nel mese dell’evento

1.300 iscritti al canale YouTube

1,5 milioni visualizzazioni dei video caricati sul canale YouTube crescita del 300% dei fan della nuova pagina Facebook in meno di un mese (1.300 fan in costante aumento)

250 atleti iscritti al Rock Junior (tra i 7 e i 14 anni)

150 bambini partecipanti alle iniziative Kid’s Rock

45 famiglie partecipanti alle iniziative Family Rock

www.rockmasterfestival.com

Ottimo riscontro e tutto esaurito per le due experience: Ferrata Colodri by Rewoolution e River Trekking by Teva e Cober


L’OTTAVA EDIZIONE DEGLI ARCO ROCK LEGENDS

Premiati Adam Ondra e Mina Markovic, storica vittoria anche per il paraclimbing

Da sinistra: foto di gruppo per gli atleti in nominations; Adam Ondra premiato da Roger Schaeli; Mina Markovic e Lorenzo Delladio (ad La Sportiva); il presidente Paraclimbing Andy Coltart con Maria Giovanna Sandrini (Aquafil)

Sono ormai riconosciuti come i veri e propri Oscar mondiali dell’arrampicata sportiva, da una felice idea di Vincio Stefanello e di Planet Mountain. Che come sempre ha organizzato questa serata speciale, vale a dire l’ottava edizione degli Arco Rock Legends. La premiazione è stata presentata da Kay Rush per la prima volta nel nuovo Centro Giovanile Polifunzionale di Arco. Tre gli ambiti premi consegnati: il Salewa Competition Award, il La Sportiva Award e il Climbing Ambassador Aquafil. Il Salewa Competition Award è andato per la quarta volta al 20enne Adam Ondra, uno dei climber più forti della storia. Quest’anno il fuoriclasse della Repubblica Ceca è stato premiato dalla giuria

per l’incredibile performance della salita del primo 9b+ al mondo, la via più difficile del pianeta terra. Una prima seguita dopo appena due mesi da un secondo 9b+. Ha vinto, a detta della giuria, per “La grandisssima capacità di inventare sempre nuove sfide e di superarle, esaltando la bellezza e il senso dell’arrampicata”. Giorgio Balducci, presidente della giuria internazionale, ha comunque ribadito che la discussione non è mai stata così interessante e anche profonda come quest’anno. In nomination, infatti, c’erano altri due climber fortissimi: il tedesco Alexander Megos (protagonista della prima on-sight assoluta di una via di 9a) e l’inglese Steve McClure (che ha aperto e liberato le vie più difficili della Gran Bretagna).

Il La Sportiva Award è invece andato a Mina Markovic (vincitrice anche del Rock Master 2013, vedi articolo pagina a fianco), che negli ultimi anni ha ottenuto nelle competizioni su pareti artificiali risultati davvero notevoli sia nel Lead che nel Boulder. La giuria ha dichiarato di aver premiato Mina “Per la forza, la tecnica, la sportività che esprime sia nelle competizioni Lead sia nel Boulder. Un grande esempio per tutto il movimento dello sport arrampicata”. Con lei a lottare per il premio Jacob Schubert (campione del mondo Lead) e Angela Eiter (che ha vinto la prima edizione dell’award, ha conquistato per la quarta volta la vittoria del Campionato del mondo Lead e ha vinto il suo sesto Rock Master). Quest’ultima ha tra l’altro dichiarato di volersi ritirare dalle competizioni per dedicarsi alla

roccia e all’insegnamento dell’arrampicata ai ragazzini. Ultimo ma non meno importante e significativo lo storico riconoscimento andato ai paraclimber e tutto il movimento del Paraclimbing, ai quali è stato assegnato il Climbing Ambassador by Aquafil. Un premio in passato andato a veri guru dell’arrampicata come Manolo, Luisa Iovane, Lynn Hill, Yuji Hirayama, François Legrand e Stefan Glowacz. Quest’anno la SSD Arrampicata Sportiva Arco, organizzatrice del Rock Master Festival, ha deciso di dedicare l’award a questo sempre più importante movimento con la seguente motivazione: “Agli atleti del Paraclimbing che con il loro coraggio, forza e passione, nella vita come nell’arrampicata e sulle pareti di gara,

sono di esempio e stimolo per tutti”. Arco ha sempre creduto nel valore assoluto dei paraclimber e nel messaggio positivo che sanno comunicare a tutto il mondo dell’arrampicata sportiva. Non a caso proprio qui nel 2011 è stato disputato il primo Campionato del Mondo di Paraclimbing ed è stata attrezzata la prima parete di roccia per i diversamente abili. La giuria internazionale era anche quest’anno composta da un pool di media specializzati tra i più importanti al mondo: Desnivel (ESP), Gory (POL), Jamesak (SLO), Klettern (GER), Man and Mountain (KOR), Meridiani Montagne (ITA), Montagne 360° (ITA), Montana (CZE), RISK (RUS), Summit (GBR), UP Climbing (ITA), 8a.nu (Svezia). Presidente Giorgio Balducci.

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interviste /

parla il climber del team Salewa alpinXtrem, Roger Schaeli a cura di: Paolo Grisa

roger, una vita sull’Eiger Il Rockmaster, come sabbiamo sottolineato nell’articolo precedente, non significa solo competizioni. Come da tradizione è arricchito da una serie di eventi dedicati al grande pubblico che ogni anno si rinnovano, come ad esempio l’Arco Rock Legends. Nella serata di giovedì invece si è tenuta la prima assoluta del film “Loslassen”, prodotto dall’azienda Salewa e incentrato sulla figura di Roger Schaeli. Guida alpina e alpinista a tutto tondo, fortissimo su ogni terreno, Roger era presente insieme a Reiner Gerstner, group brand and marketing director Salewa, durante tutta la proiezione cui hanno assistito circa 200 persone in sala. Il film è molto particolare e presenta un taglio intimista e autoriflessivo, dal quale emerge chiaramente il profondo legame di Roger con la “sua montagna di casa”, l’Eiger, ma anche del Roger uomo e del suo “abitare in montagna”, al di là delle mere prestazioni alpinistiche e sportive che vi compie. Eiger che davvero rimane, come direbbe Kurt Diember, il “nodo infinito” di Roger, un luogo severo, da non sottovalutare mai, ma al quale tornare per sentirsi davvero a casa (Roger l’ha scalata ben trentacinque volte!).

Ma non di sole montagne di casa si parla nel film. L’uomo Roger non potrebbe essere caratterizzato senza parlare dei suoi compagni di cordata, anche di quelli che purtroppo non ci sono più. Da qui viene il titolo, “Loslassen”, perché a volte bisogna lasciar andare la presa (un evento, la perdita di un amico in questo caso) per poter ripartire e andare avanti. È il caso dell’amico e regista Daniel Ahnen, morto durante la spedizione del 2011 all’Arwa Spire, nel Garwhal indiano. Era il secondo tentativo per Roger di apertura di un nuovo itinerario su questa cima. Certamente ha dovuto fare i conti con questa tragica scomparsa, “lasciar andare” Daniel, per ritrovare la forza di tornare, a un anno di distanza, e concludere, in compagnia ancora una volta di Simon Gietl, un nuovo itinerario. La via ovviamente è stata dedicata a Daniel Ahnen e sulla vetta i due hanno lasciato una targa commemorativa. “Il titolo Loslassen ci ha fornito una certa ispirazione. Ora “lasciar andare” è divenuto una cosa estremamente importante nelle nostre vite e finalmente ne comprendiamo il valore. Ma vogliamo anche ispirare giovani climber con questo film”, ha spiegato Reiner Gerstner. Durante l’evento abbiamo intervistato Roger, per parlare, manco a dirlo, di Eiger, di storia, di vecchie linee e di prime libere. Ciao Roger, parliamo dell’ultima realizzazione in libera sull’Eiger insieme a Robert Jasper: la direttisma Ghilini/Piola. Sap-

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il film - LOSLASSEN Mollare per andare avanti Abbandonati a se stessi, su alte pareti, in situazioni difficili, a volte con aria rarefatta. Questo è il mondo dello scalatore professionista svizzero Roger Schäli. Conduce una vita in verticale dove saper “lasciare la presa” significa andare avanti. Il film racconta la storia dell’Arwa Spire (6.193 mt), in India, che Roger scalò per la prima volta nel 2002 e dove, nel maggio 2011, il cameraman Daniel Ahnen ebbe un incidente mortale in seguito a una caduta. Al ritorno sulla stessa montagna nel settembre 2012 si è chiuso il cerchio quando Roger, con il suo compagno di cordata Simon Gietl, raggiunse la vetta fissando un medaglione in

raggiunge il 7c/8a, ma il maggior problema sono i tiri più facili di 6b, 6c, in quanto sono protetti male e spesso hanno roccia molto cattiva. Piola usò alcuni spit alle soste e sui tiri, ma comunque molto pochi come da sua etica. Delle tre salite e prime libere che avete effettuato sulle direttissime dell’Eiger (le altre sono la direttissima Harlin e la via dei Giapponesi, ndr) quale avete valutato come la più impegnativa? Secondo me la più dura è la direttissima dei Giapponesi, a causa della lunghezza (si trova proprio al centro della parete) è anche molto difficile ritirarsi, mentre sulla Ghillini-Piola per esempio le soste attrezzate lo permettono.

memoria dell’amico scomparso. Il film è una dichiarazione d’amore alle montagne. Racconta anche di rapporti tra persone, come con Takio Kato, uno dei primi scalatori sulla “Via dei giapponesi” nella parete nord dell’Eiger. Durata: 25 minuti Regia, Produttore: Franz Walter Casa di produzione: Made by Nomads

piamo che non era la vostra prima volta su quell’itinerario, ci racconti qualche dettaglio in più su quel primo tentativo? Sì, l’avevamo già provata nel 2006, sempre io e Robert, con l’idea di provarle in libera. Purtroppo fummo colpiti dal brutto tempo con lampi e pioggia e dovemmo ritirarci. Quali sono in particolare le difficoltà e i pericoli che presenta questo itinerario, anche per chi lo supera con l’utilizzo di arrampicata artificiale? Sei a conoscenza di quante ripetizioni ha avuto dalla sua apertura? Credo che al massimo abbia una decina di ripetizioni. Michel (Piola, ndr) valutò questa via 6c A3, a nostro giudizio in libera Roger e Simon Gietl sulla cima dell’Arwa Spire, raggiunta lungo una via dedicata all’amico scomparso Daniel Ahnen

In occasione del Rock Master Festival in scena la premiere italiana del film “Loslassen”, prodotto da Salewa e incentrato sulla figura dell’atleta Roger Schaeli, presente durante la proiezione.

Durante la prima del tuo film presso il Rock Master non hai parlato di progetti specifici futuri, allora ti chiedo, sempre parlando di Eiger e di direttissime: questi tre itinerari sono già stati saliti durante la stagione invernale? Lo ritieni un obiettivo realizzabile? In realtà sia la Harlin che la Giapponesi sono state aperte in inverno, ovviamente con lunghi assedi e l’utilizzo di corde fisse. La Ghillini-Piola non credo sia mai stata percorsa in inverno, conosco un amico che ci aveva provato ma ha dovuto rinunciare. È ancora un obiettivo per il futuro, ovviamente non in libera, perché sarebbe pressoché impossibile. India, Marocco, Perù, California, Utah, Patagonia, Groenlandia, Sud Africa… e naturalmente Alpi. Qual è il prossimo posto dove ti piacerebbe dirigerti per scalare? Sì, ho già in programma di volare in Perù prossimamente, sulle montagne di oltre 6.000 mt della Cordillera Blanca. Mi sarebbe piaciuto in realtà partire per il Karakorum, ma i tragici avvenimento che sono successi recentemente (alpinisti assassinati al campo base del Nanga Parbat, ndr) mi fanno dubitare della sicurezza dell’area, quindi ho desistito. Del Sud America ho già apprezzato l’accoglienza della popolazione locale, che è sempre molto gentile e disponibile e dunque vi tornerò volentieri. Hai in mente altre salite da effettuare con Robert Jasper? Con Robert ho molti progetti da realizzare, alcuni ancora sull’Eiger (abitiamo a poca distanza). Siamo entrambi di lingua tedesca e insieme ci troviamo molto bene, quindi credo che in futuro scaleremo spesso insieme. Al termine della serata Roger non ha abbandonato il festival. È stato proprio lui infatti, la sera successiva, a mettere nelle mani dei vincitori i trofei dell’Arco Rock Legends. Un passaggio sicuramente significativo, in cui Schaeli, rivolgendosi ai campioni dell’arrampicata sportiva ha detto “quello che fate è incredibile”. Chissà mai che ciò non possa essere di stimolo a questi giovani fenomeni, per portare il loro straordinario livello in arrampicata anche sulle grandi pareti. Dal canto suo Roger, interrogato sul palco sui suoi futuri progetti, dall’alto dei suoi 35 anni, ha solo specificato: “Guardare questi ragazzi salire queste vie di grandissima difficoltà mi spinge a volermi concentrare maggiormente sull’arrampicata sportiva, perché l’allenamento anche in montagna è fondamentale”.



eventi /

Dal 18 al 21 luglio la prima edizione del festival a San Candido a cura di: Simone Berti

Foto: www.wisthaler.com

NUMERI E NOMI – Tra i focus principali le proiezioni, che hano visto circa un migliaio di persone presenti nel complesso e circa 200 iscritti ai corsi, mentre il sito ha registrato 8908 visitatori unici nel mese di luglio (compresi molti visitatori stranieri) e la pagina Facebook oggi è a circa 2.150 Likes. Tra i partner Grivel, Mammut, Canada Goose, Falke, Kiku, Re Yoga, Midland, Vibram, Monvic, Knodus, National Geographic, Dryheat, Soul Running, 5 Point Film Festival, Sheffield Adventure Film Festival, mtb-forum.it, Planet Mountain, Lanzarote Ocean Film Festival. Tra gli sponsor era presente anche L’Oreal Men Expert, che ha messo in palio 10 soggiorni “avventura” a San Candido durante il festival. Una prima assoluta anche per l’Oreal a un evento outdoor.

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Highline di Armin Holzer sul campanile di San Candido

10 / 2013

Foto: Giovanni Danieli

I migliori video d’avventura - La prima edizione degli Adventure Movie Awards 2013 ha premiato l’emozione portata da 5 film che, a parere della giuria, meglio di altri rappresentavano il cinema outdoor attraverso la bellezza delle loro immagini e le storie coinvolgenti. Il prestigioso Grivel Best Movie, che attribuisce per la prima volta il Piolet d’Or in ambito cinematografico, è andato a “Shepeshifter”, regia di Skip Armstrong, Forge Motion Picture. Il premio è stato consegnato dirattamente da Gioachino Gobbi, titolare dell’azienda Grivel. Il Best of the newbies, riservato agli under 30 o a chi non ha mai presentato un’opera in un festival, è stato attribuito invece a “Vans Italy Morocco”, di Alberto Chimenti Dezani. Il Kiku Best Adventure, che premia la storia più bella e la migliore sceneggiatura, è stato riconosciuto, ex aequo, a “The Bus – A journey up North”, di Joey Schusler, e a “A perfect circle”, di Steph Davis. Il Dolomithos Green Award, che premia il film con la più sentita sensibilità ambientale, va poi a “North”, dello Studio Canoe. Il Most Acclaimed Movie, il premio del pubblico, va a Tom Malecha (presente in sala) per il film “Haute Route”. Ma non sono stati solo i video a essere premiati. Anche Danilo Callegari, ospite del festival, ha ricevuto un riconoscimento: la Gold Beard, simbolo scelto dagli organizzatori per il miglior avventuriero. Incontri e persone - Oltre agli eventi cinematografici, appuntamenti nevralgici del festival, sono stati proposti diversi momenti di incontro con atleti che fanno della propria vita una ricerca del limite: gli esploratori Danilo Callegari e Michael Wachtler ad esempio hanno raccontato la loro filosofia di vita e il loro rapporto con la natura, mentre Manolo e Alex Bellini hanno raccontato dei loro esordi, di come l’avventura abbia cambiato le loro vite, di come sia stata essenziale per diventare quello che sono ora. Protagonista di rilievo si è rivelata anche la disciplina del trail running, con ben 3 eventi legati in compagnia di grandi runners: il training camp con Marco De Gasperi focalizzato sulla tecnica di discesa, l’incontro nel pedonale di San Candido con Pablo Criado Toca, Marco De Gasperi, Stefano Gregoretti e Tite Togni sul tema “L’anima del runner”, il secondo training

Alcuni runners impegnati nel training camp Foto: Giovanni Danieli

Quattro giorni attesi che rappresentavano una novità nel panorama italiano: il festival Adventure Movie Awards. La manifestazione ha proposto un programma estremamente ricco di incontri, corsi, spettacoli, workshop e proiezioni, cui non sono mancati ospiti d’eccezione. Un’occasione utile anche per creare collaborazioni, photo shooting, contatti per sponsorizzazioni, idee. Un evento che in parte ha funzionato e aveva dalla sua una splendida location e un parterre di nomi importanti. Certamente da migliorare invece – anche a detta di alcune aziende presenti - la comunicazione e la promozione dell’iniziativa, nonché l’afflusso di pubblico e alcune dinamiche organizzative. Considerando comunque che, come tutte le prime edizioni, non sia facile far partire subito un evento al 100%.

Photoshooting sulle cime di San Candido

camp dedicato alla preparazione all’ultra marathon con Pablo Criado e Stefano Gregoretti. Entrambi i momenti “active” sono stati seguiti da una corsa nel bosco su due sentieri scelti assieme agli atleti e saranno i primi di un insieme di tracciati che ogni anno verranno presentati in Val Pusteria. Infine è stato tributato a Walter Bonatti uno spettacolo di musica e parole “Un modo di essere”, con Vasco Mirandola e la Piccola Bottega Baltazar. Ma non è finita qui, perché le attività esterne sono state tantissime: lo yoga per Alex Bellini tra gli ospiti runner di Tite Togni, la MTB con Arno del festival Feichter, l’arrampicata con Angelika Rainer e Luca Matteraglia, la slakline con Armin Holzer e Alessandro D’Emilia (protagonisti di una bella highline tra il campanile di San Candido e le case di fronte a 2.000 persone). E ancora workshop di fotografia e video outdoor con Harald Wisthaler e Tom Malecha. Mentre Danilo Callegari ha tenuto un corso di cartografia e orientamento. www.adventuremovieawards.com

Foto: Giovanni Danieli

Nomi importanti e programma davvero ricco. Altro punto di forza la location. Ma ci sono aspetti che non hanno soddisfatto le aziende presenti e che potrebbero essere migliorati, come la comunicazione e la promozione dell’iniziativa, l’afflusso di pubblico e alcune dinamiche organizzative.

Foto: www.wisthaler.com

Adventure Movie Awards, luci e ombre non solo in sala



FOCUS shop /

Un green corner per gli amanti dell’aria aperta e i turisti dell’Isola d’Elba a cura di: Monica Viganò

L’etichetta adesiva collocata su ogni prodotto realizzato con cotone organico o poliestere riciclato

Be green, B-Simple In questo numero di Outdoor Magazine torniamo a proporre la nostra rubrica “Focus Shop”, un approfondimento dedicato a negozi particolarmente meritevoli. Protagonista di questa puntata è B-Simple Sport Attitude, esempio di virtuosità e coraggio. Il negozio sorge a Marina di Campo, sull’Isola d’Elba. E si distingue per la sua lungimiranza sul fronte ambientale.

Il titolare Paolo Franceschetti fa buone letture...

UN PO’ DI STORIA - B-Simple Sport Attitude nasce nel 1991 per mano di Paolo Franceschetti e Francesco Sciretti. In origine il negozio ha insegna Canadian ed è il primo a proporre sull’Isola prodotti per l’outdoor, come ammette lo stesso Paolo: “Il nostro immediato successo è dipeso dall’assoluta novità dell’offerta. Eravamo inoltre i primi a parlare ai clienti di consumi responsabili e protezione dell’ambiente locale”. Per i primi 10 anni di attività il punto vendita focalizza la sua attenzione sul marchio Patagonia, che diviene il principale fornitore della sezione outdoor. Una sezione ben attrezzata e in grado di soddisfare le richieste dei frequentatori dei 400 km di sentieri per trekking e mtb proposti dall’Isola. Accanto a questo brand, a scaffale ci sono le proposte Teva, Lizard, Merrell ed Eastpak. Oltre all’outdoor, Canadian guarda anche all’attrezzatura “da mare” con prodotti da surf, wind e kite firmati Quiksilver, Hurley, Billabong e Bear. Pochi anni dopo, nel 1996, Francesco Sciretti inserisce a collezione il marchio di sua proprietà Canadian e la relativa linea viaggio. Il negozio diventa uno dei punti vendita in franchising dedicati al viaggio

Un negozio ma anche un invito a uno stile di vita più “slow” e rispettoso dell’ambiente. Questi i messaggi del punto vendita, rinato dopo l’alluvione e trasformatosi in portavoce dell’etica ambientale. Come dimostrano i marchi eco-friendly a scaffale.

dell’omonima piccola catena, che conta store a Milano, Bologna, Firenze e Roma. L’OSTACOLO ALLUVIONE - La crescita del negozio subisce un brusco rallentamento nel 2008 con i primi segnali di crisi economica. Ma viene ancor più duramente colpita il 7 novembre 2011 con l’alluvione di tipo tropicale che colpisce Marina di Campo. Il bilancio di questo avvenimento è davvero drastico: 2 morti, 5 feriti, 300 aziende alluvionate, oltre 600 abitazioni allagate, 100 nuclei famigliari sfollati e 450 veicoli andati perduti per un totale di danni stimato intorno ai 50 milioni di euro. Il tutto per un paese con meno di 3.000 abitanti. Il negozio non viene risparmiato e i due titolari impiegano 4 mesi per ripulire il locale dal fango (gettando in discarica migliaia di euro tra merce e arredamento), rimontare un nuovo pavimento in legno, intonacare e imbiancare. E finalmente riaprire le porte al pubblico. Il 2012 è l’anno della rinascita ma, come ammette lo stesso Paolo, “ristrutturare non basta per riprendere un trend positivo. Basti infatti pensare che la macchina fiscale non allenta la morsa su un’impresa alluvionata e i risarcimenti danni sono tardivi e insufficienti”.

LA SVOLTA AMBIENTALE - Lo scorso marzo la società si scioglie e Paolo rileva il negozio. Sceglie di modificare la filosofia e di conseguenza anche l’insegna che diventa “B-Simple Sport Attitude”. Il nuovo nome dello store sintetizza la sua nuova impostazione: a scaffale ora ci sono solo prodotti di qualità dedicati al viaggio, all’outdoor e al surf che sono realizzati con materiali riciclati o facilmente riciclabili. “I nostri affari dipendono dalla natura che ci circonda”, dichiara Paolo. “Il negozio vuole dare il suo contributo in questo senso e offre dunque

una nuova impronta più leggera nei confronti dell’ambiente”. Paolo si impegna inoltre a divulgare informazioni sui cicli di produzione e possibilità di riciclo o smaltimento degli articoli presenti in negozio. L’obiettivo del negozio non è dunque solo commerciale ma anche educativo: “Vogliamo rendere i clienti consapevoli dei rischi delle nostre attività industriali inquinanti. La natura prima o poi presenta il conto, come è avvenuto qui con l’alluvione del 2011”. Con l’obiettivo di sensibilizzare quanta più gente possibile, Paolo ha anche previsto una pagina dedicata all’ecologia domestica sul sito del negozio, dove si possono trovare consigli per utilizzare prodotti naturali per l’igiene personale, il bucato, le stoviglie e la pulizia della casa. B-Simple diventa inoltre un invito alla semplicità che deve essere vista come valore aggiunto alla nostra quotidianità. “Semplicità e frugalità non sono sinonimi di miseria ma valori in cui credono anche i frequentatori di quest’isola. Apparentemente la nostra offerta è più limitata. Ma è in realtà più ricca dal punto di vista etico”. VERSO UN’OFFERTA ANCORa PIù GREEN L’obiettivo di B-Simple è quello di avere a scaffale entro il 2015 il 90% di prodotti ecocompatibili o in grado di garantire una tale durata da evitare frequenti ricambi. Particolare attenzione sarà inoltre posta alle colorazioni, prediligendo quelle tenui e classiche per evitare coloranti e fissativi dannosi per l’ambiente. “Patagonia incarna perfettamente questa filosofia, producendo articoli robusti, riciclabili, realizzati con

materiale riciclato o con cotone coltivato biologicamente. Ma anche Volcom ha delle proposte in sintonia con la linea etica del negozio. Mi riferisco ad esempio alle infradito prodotte con scarti di altre produzioni e ai boardshort realizzati con bottiglie di plastica riciclata”. Accanto a queste proposte, ci sono quelle che hanno come qualità principale la durata nel tempo. Tra essi le Fischer Space Pen in grado di scrivere a qualsiasi temperatura e in qualsiasi condizione, o i costumi da pallanuoto Turbo indistruttibili e apprezzati anche dai sub proprio per la loro resistenza. Altri marchi attualmente a scaffale sono Bear, Canadian, Lizard e Merrell. “Ma la selezione dei fornitori che prestano attenzione all’ambiente - conclude Paolo - è in continua evoluzione”. Infatti nel 2014 arriveranno in negozio prodotti Rip Curl (infradito realizzate con mute da surf riciclate, boardshort creati riciclando bottiglie di plastica), Picture Organic Clothing (infradito, boardshort e t-shirt in cotone organico) e Swalk (calzature). A essi si aggiungono Marsupio e Cober come fornitori di zaini e bastoncini da trekking e nordic walking. “Non mancheranno poi le nuove proposte Patagonia ottenute da poliestere riciclato come i Nomader Pants e Shorts o i nuovi softshell come la Guide Jacket”. A proposito di Patagonia, Paolo dice di partecipare al programma “Common Threads Initiative” per raccogliere vecchi capi da avviare al recupero e al riciclo. “Ma - dice Paolo - incontro un grande problema. Sono pochi infatti i clienti che si vogliono separare dai loro capi Patagonia...”. www.b-simple.it

scheda tecnica Nome negozio _ B-Simple Sport Attitude Indirizzo _ via Marconi, Marina di Campo, Isola d’Elba (LI) Telefono _ 0565.977460 E-mail _ info@b-simple.it Sito _ www.b-simple.it Anno di nascita _ 1991 Titolare _ Paolo Franceschetti

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10 / 2013

Numero personale _ 2 Mq totali _ 60 (50 negozio, 10 magazzino) Mq abbigliamento _ 50 Mq attrezzatura _ / Numero vetrine _ 1 (+ vetrinetta esterna a muro) Discilpline trattate _ Trekking, nordic walking, trail running, surf

Noleggio attrezzatura _ No Marchi attrezzatura _ Cober, Fischer Pen, Marsupio Marchi calzature _ Lizard, Merrell, Patagonia, Swalk Marchi abbigliamento _ Bear, Canadian, Patagonia, Picture Organic Clothing, Rip Curl, Turbo, Volcom






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