12 I L’esordio di Prowinter Outdoor DATI & STATISTICHE
14 I Quanto sono sportive le città italiane? APERTURE
16 I DF Sport Specialist di Desenzano del Garda (BS) EVENTI
18 I I Vibram Connection Days RESPONSABILMENTE
22 I Shed Less, l’innovativa tecnologia di Polartec COMPANY PROFILE
24 I Luhta, know-how finlandese INTERVISTA
26 I Manuele Cola, product director Salewa INTERNAZIONALIZZAZIONEINCHIESTA
28 I Salewa, MGM
30 I C.A.M.P., CMP
32 I Ternua LOCALITÀ
34 I A Malcesine con Cisalfa Sport & TCI
36 I Lo skialp a Bormio e Santa Caterina Valfurva #MONTURAPEOPLE
38 I NeroMontura, la limited edition per i venticinque anni del brand SAVE THE DATE
40 I Super G, intervista ad Andrea Baccuini #INSIDETHERACE
42 I Il trail non è più un fenomeno stagionale PREMI
44 I Alpi Design Awards 2025 COLLEZIONI
46 I M10 di Patagonia FOCUS PRODOTTO
48 I Le ciaspole TSL VETRINE PRODOTTO
50 I C.A.M.P., Millet, Mountain Equipment
51 I Movement
52 I Climbing Technology, BV Sport
53 I Garmin
54 I Jack Wolfskin, Kohla, Mizuno, Picture, Ull Skis
Anno 17 - Numero 11 - 2024
THE SMEDGING REVOLUTION.
“La soluzione che La Sportiva ed io abbiamo trovato per rispondere ai problemi del bouldering moderno indoor”. Smearing ed Edging si incontrano per la prima volta in una scarpetta. Costruzione innovativa per massimizzare grip, distribuzione del peso e sensibilità sui blocchi più dinamici. La nuova mezza suola con tecnologia SenseGrip™ la rende perfette per spalmare sui grandi volumi, mentre l’intersuola dedicata in punta dà sostegno sui micro appoggi. La rivoluzione del climbing indoor è qui.
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CONfini, CONtaminazioni, CON o senza neve
Nello scorso editoriale avevamo parlato dell’importanza di avere una presenza e una visione efficace non solo nel proprio mercato nazionale, ma anche in ambito internazionale. Torniamo ad approfondire il tema su questo numero di Outdoor Magazine dando la parola ad alcune delle aziende italiane più presenti e attive all’estero. Un processo in alcuni casi frutto di decenni di lavoro. Solo la prima puntata di un viaggio che proseguirà con ulteriori approfondimenti nei prossimi mesi. Gli spunti emersi confermano che a livello europeo i principali Paesi per il settore outdoor sono Francia, Spagna e il trio DACH (Germania, Austria, Svizzera) pur in una fase attuale di evidente crisi economica.
Al di là di una fotografia delle singole aziende, emergono tra le principali sfide la capacità di gestire e interpretare le differenze culturali e le specificità distributive locali, che richiedono un approccio spesso quasi “sartoriale”. Anche la logistica e la distribuzione coerente alle esigenze di ciascun brand sono stati altri aspetti critici, specialmente in mercati con infrastrutture meno sviluppate rispetto a quelle italiane. Un’altra grande sfida rappresenta lo sviluppo di una collezione capace di soddisfare le diverse esigenze dei mercati internazionali, il che può comportare la creazione di stock rilevanti, che devono essere gestiti al meglio, ma possono anche costituire un’opportunità in termini di servizio e riassortimenti rapidi. Vi sono comunque per molti brand ancora importanti margini di crescita in mercati chiave quali Scandinavia, Benelux, Europa dell’Est. E ovviamente anche Oltre Oceano, specialmente negli USA. Argomento al quale senz’altro dedicheremo un’analisi specifica vista la sua articolazione e complessità, alla luce anche degli avvenimenti economici e politici degli ultimi anni (non ultima la rielezione di Trump e l’annosa questione dei dazi). Con un’attenzione particolare alle aziende italiane ed europee che hanno una vera e propria filiale negli States e non solamente un distributore, talvolta insufficiente a garantire risultati ottimali in un contesto di mercato così vasto e variegato.
Abbiamo poi imboccato per un attimo anche il percorso inverso, intervistando un’azienda spagnola entrata qualche anno fa nel nostro Paese, ossia Ternua. Da questa chiacchierata abbiamo avuto la conferma del valore del mercato italiano, che è circa il doppio di quello spagnolo e
Editore: MagNet Srl SB
Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO
Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI
si posiziona in media quarto assoluto in Europa dopo Germania, Francia e UK. Con un livello di competizione molto alto e una grande quantità di brand presenti. Il che non significa che sia saturo o che non abbia ulteriori potenzialità per tutte le aziende, anche quelle più strutturate e storicamente radicate nell’outdoor industry italiana. Innanzitutto perché il numero di praticanti e utenti può (e deve) ancora crescere. Inoltre è innegabile che anche il fattore “fashion” tanto vituperato (potremmo dire talvolta anche giustamente) dai cultori della purezza dell’outdoor più tecnico e performante, continua e continuerà ad alimentare un settore che più o meno scientemente strizza l’occhio anche a un pubblico poco o per nulla tecnico, ma molto attento a stili, tendenze e ibridazioni tra questi due mondi. O alla ricerca semplicemente di un prodotto comodo, funzionale e trasversale, anche per un utilizzo urban e travel.
Magari nell’ottica di ottimizzare al meglio un acquisto, con la possibilità di utilizzare il prodotto in più frangenti e periodi dell’anno. Del resto, un’altra tendenza evidente del nostro settore è proprio la destagionalizzazione. O, per essere più trendy, la seasonless. È evidente che il clima stia cambiando e con esso la fruizione delle attività outdoor e sportive in generale, non più così legate alla rigida divisione spazio-temporale che c’era una volta: lo sci d’inverno e il resto negli altri periodi dell’anno. Le collezioni delle aziende si adeguano (si veda l’intervista dedicata alla nuova linea multisport di Salewa che è stata ideata proprio sulla base di questo concetto). Così come lo fanno le gare e… pure le fiere. Sul primo fronte prendiamo il caso del trail running, con un calendario che di fatto continua quasi senza interruzioni ormai tutto l’anno. Magari con varianti più invernali. Ma è un dato di fatto che perfino sotto Natale al top nella classifica degli acquisti ci siano scarpette tacchettate, ramponcini, frontali, guanti o fascette per runner di ogni genere e tipo. Infine, per quanto riguarda le fiere, torniamo a ribadire proprio la base filosofica (ma anche pratica) dalla quale è nato il progetto Prowinter Outdoor, che ci vede protagonisti insieme a Fiera Bolzano e all’Italian Outdoor Group di Assosport: un laboratorio ideale per un nuovo concetto di outdoor invernale, basato sulla contaminazione delle stagioni e delle forme di esperienza a contatto con la natura. Che sia con (ovviamente questo è sempre il principale auspicio) o senza neve.
Benedetto Sironi benedetto.sironi@mag-net.it
Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - Anno 17 - N. 11 - 2024 Periodico mensile.
Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Iscrizione al ROC n. 16155 del 23 novembre 2007
Contributors: KAREN POZZI, MANUELA BARBIERI, PIETRO ASSERETO, SARA CANALI, BENEDETTA BRUNI, TATIANA BERTERA, CRISTINA TURINI, MAURIZIO TORRI, MATILDE MARELLI
Art Director: ROSANGELA BARNI
Redazione: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Via Tertulliano, 68 - 20137 Milano Tel. 02.87245180 - Fax 02.87245182 redazione@outdoormag.it www.outdoormag.it
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TESTA O CROCE?
L'oneroso mito del Soccorso Alpino
a cura di Marrano
Salvare vite è un istinto umano secondo qualcuno, ben più forte dell’istinto di uccidere e di uccidersi, umano anch’esso, purtroppo, in molti casi. Salvare vite è un’azione grandiosa e chi lo fa merita rispetto e gratitudine. Senza se e senza ma. Da lungo tempo, quest’anno per la precisione sono 70 anni, il Corpo Nazionale (italiano) del Soccorso Alpino e Speleologico opera al servizio della società civile, tutta, con un occhio di particolare riguardo ai molti frequentatori della montagna, più o meno esperti, alla ricerca di emozioni nel mondo verticale. Il loro lavoro, fatto di passione autentica e, in grandissima parte, di puro volontariato, rappresenta una delle tante eccellenze del nostro bizzarro Paese. Senza di loro la montagna sarebbe di certo un luogo meno sicuro. Così, nel corso di questi sette decenni di attività, le straordinarie gesta dei soccorritori in casacca rossa e gialla hanno determinato la nascita di un mito che seduce e appassiona. I giornali locali, specie della regione alpina, ma spesso anche le testate nazionali, la radio e la televisione, vanno a nozze quando si tratta di raccontare le loro frequenti imprese.
Quello che le statistiche non dicono, almeno nella loro lettura generale, è quanti siano gli interventi generati da situazioni banali, frutto dell’inesperienza o, all’opposto, per la discutibile volontà di sfidare il limite delle proprie capacità, sottovalutando i rischi ai quali ci si espone e a cui saranno esposti quelli che chiameremo per salvarci il culo. Da una parte l’elicottero come un taxi, dall’altro i soccorritori come garanzia di salvezza rispetto alla presunzione di immortalità. Imbecilli vs arroganti.
Frequenti… appunto, forse un po’ troppo a giudicare dai numeri che ogni anno ci vengono proposti come bilancio di fine stagione. Numeri che devono stimolare una riflessione, perché l’altra faccia di questa medaglia al valor civile è il costo, non irrilevante, pagato dalla comunità per mantenere vivo questo mito. Sia chiaro, non è colpa del CNSAS se la montagna sta richiamando verso di sé un numero sempre crescente di persone e con esse, statisticamente, un numero sempre maggiore di chiamate per il soccorso. E non è infatti una questione di colpe ciò di cui si discute, ma piuttosto di principi attorno ai quali sarebbe opportuno, questo sì, modulare qualche pensiero. Tipo: è un obbligo garantire, per tutti, la sicurezza in montagna? Qui la strada, finora dritta come un fuso, arriva a un bivio che da una parte conduce alla dimensione del mito, e dall’altro verso un luogo in cui si consolida la consapevolezza che frequentare la montagna in determinate condizioni per prima cosa non è una vera necessità, e in secondo luogo non è sempre un esercizio alla portata di tutti.
Sui sentieri e sulle rocce di montagna arriva di tutto e va bene così, ma allora deve anche andare bene che da quei sentieri e da quelle rocce qualcuno possa anche non tornare a casa. Salvo un’eccezione, che riguarda chi nella montagna trova il proprio luogo di lavoro, spesso per garantire la sicurezza o benessere dei tanti che la frequentano con superficialità o arroganza. L’elenco da fare sarebbe lungo, ma forse andrebbe comunque ricordato che per raccogliere un povero escursionista affaticato o un alpinista esaltato dai social network, l’elicottero potrebbe dover lasciare a terra un boscaiolo travolto da una pianta, un operaio rocciatore intento a posizionare una rete paramassi per proteggere una strada o un allevatore di montagna che cerca di salvare un vitello caduto in un dirupo… e l’elenco potrebbe continuare. Perché per organizzare questo tipo di servizio e garantirlo a tanti costa molto e sono pochi quelli che pagano di tasca propria il prezzo della propria “gitaiola” imprudenza. Anche qui i numeri aiutano a riflettere e sono quelli che riguardano le somme impressionanti dei crediti inesigibili che le regioni alpine rendono noto insieme al numero di interventi.
Mantenere il mito costa dunque ed è come giocare con una moneta a testa o croce. Da una parte la testa, spesso rimasta a casa sul comodino, dei molti avventurieri dell’inutile, e dall’altro la croce che campeggia nello stemma del soccorso alpino, come simbolo di un lavoro eroico ed encomiabile, a vantaggio di tutti, anche di quelli che, a ben vedere, forse non se lo meritano.
*Lafuori. Una pagina pubblicitaria in meno, uno spunto di riflessione in più. Lafuori non è un nuovo brand outdoor fondato da due giovani mountain runners appassionati di climbing. Non è l’account Instagram di un influencer. Non è nemmeno il nome di una falesia segreta di un’isola sconosciuta del Mediterraneo o di un hotspot di Hokkaido dove cade la neve più polverosa del mondo. Lafuori è il titolo del contro editoriale di Outdoor Magazine. Un racconto libero e disincantato dell’outdoor scritto sotto mentite spoglie
GIORGIO CAMPAGNOLO INSIGNITO DELL'ONORIFICENZA
DI CAVALIERE DEL LAVORO
È VENUTO A MANCARE GIOACHINO GOBBI, L’UOMO CHE RILANCIÒ GRIVEL
Lunedì 18 novembre, a Courmayeur, a causa di un malore improvviso è venuto a mancare Gioachino Gobbi. L’imprenditore e appassionato alpinista aveva 79 anni e lascia la moglie Betta e i figli Oliviero e Caterina. Dopo l’università aveva iniziato a gestire il negozio di articoli sportivi intitolato a suo padre, noto alpinista e guida alpina. Nei primi Anni ‘80 aveva rilevato la Fratelli Grivel scongiurandone la chiusura, e trasformando il marchio in un leader mondiale nella produzione di attrezzatura da alpinismo, la cui maggioranza recentemente è passata alla società di investimento svizzera Midi Management. Gobbi per anni era stato anche presidente della Courmayeur Mont Blanc Funivie, incarico che aveva lasciato nel febbraio 2024. Nel 2011 ha donato alla Regione Valle d’Aosta il rifugio Pavillon, di proprietà della sua famiglia.
Il 30 ottobre, Giorgio Campagnolo è stato insignito del premio di Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questo riconoscimento si conferisce a coloro che si distinguono nel campo dell’industria e del commercio per il loro contributo allo sviluppo economico, sociale e tecnologico. Campagnolo è stato scelto in riconoscimento della sua carriera imprenditoriale, che ha visto la trasformazione di un piccolo banco al mercato di Bassano del Grappa in un Gruppo internazionale di cui fanno parte CMP, Melby, Maryplaid, Jeanne Baret e FC F.lli Campagnolo. Al ricevimento del riconoscimento, Campagnolo ha espresso profonda gratitudine, dedicando l’onorificenza alla famiglia, che continua a supportare un’azienda che pone al centro valori di integrità e impegno sociale.
PIERO BERBENNI NEW ENTRY
DI OUTBACK’97
Piero Berbenni si unisce a Outback’97, l’agenzia che si dedica alle attività di montagna, che prosegue, così, l’ampliamento di team e portafoglio brand. Dal primo novembre, infatti, Piero Berbenni si aggiunge al team Outback’97 come responsabile di territorio, oltre che nel ruolo di “propulsore” nel campo sci e sport invernali. Proprio dalla neve Piero deriva la sua più grande passione, che lo ha portato a maturare un’esperienza di più di 10 anni presso Scott Sports. Qui ha ricoperto il ruolo di responsabile prodotto, funzione ibrida tra commerciale e marketing, che gli ha permesso di creare nuovi progetti, accrescendo in maniera solida e consapevole la conoscenza del mercato. Tra questi ricordiamo il lavoro a supporto dei marchi Dolomite, BACH e Lizard, che lo hanno proiettato nell’area più Outdoor.
FASI: DAVIDE BATTISTELLA RICONFERMATO PRESIDENTE
Davide Battistella è stato riconfermato presidente della FASI senza candidati avversari. La votazione è avvenuta il 27 ottobre e l’assemblea si è aperta con il presidente CONI Lombardia e con i saluti del presidente del CONI Giovanni Malagò. La rielezione di Battistella ha confermato i risultati conquistati negli ultimi quattro anni: trasformare FASI in federazione sportiva nazionale, che ha portato una grande crescita nel settore dell’arrampicata, migliorare il programma della squadra nazionale e potenziare anche quello del paraclimb, dove non sono mancate grandi vittorie. L’obiettivo per il prossimo quadriennio è alzare l’asticella: un nuovo progetto per gli azzurri, un sostegno alle iniziative dei comitati territoriali e trasformazione in federazione sportiva paralimpica.
MARTIN RIEBEL NUOVO CEO AD INTERIM
DI ORTOVOX
Martin Riebel assumerà il nuovo incarico di amministratore delegato ad interim di Ortovox Sportartikel GmbH. A comunicarlo è l'azienda stessa il 7 novembre. Il ruolo si aggiunge a quello di ceo di Schwan Stabilo Outdoor GmbH. L’impresa ormai da anni lavora per la protezione di chi pratica alpinismo e dell’ambiente alpino, producendo attrezzatura di emergenza, zaini e abbigliamento tecnico in lana, ma anche organizzando proposte formative, come le Ortovox Safety Academy. Riebel diventa il nuovo amministratore delegato ad interim prendendo il posto di Christian Schneidermeier che lascia Ortovox a causa di visioni diverse riguardo alla direzione strategica dell’attività. L’azienda ha augurato all’ormai ex ceo il meglio per il suo futuro ed esprime la sua più sincera gratitudine per gli anni passati insieme.
APERTURE
PATAGONIA ARRIVA
A STOCCOLMA E MONACO
A novembre, Patagonia ha aperto per un giorno due Worn Wear Thrift Shop, il 16 a Stoccolma e il 23 a Monaco di Baviera. Dopo i precedenti temporary dell’usato, si sta rafforzando l’attenzione di Patagonia per la produzione e il consumo responsabili. Infatti, l’iniziativa Worn Wear mira a prolungare la vita dei nostri abiti, poiché con questo semplice atto, si riduce la necessità di acquistarne altri, evitando le emissioni di CO2, la produzione di rifiuti e l’impiego di acqua necessari per produrli. I thrift shop saranno accompagnati, infatti, anche da eventi di sensibilizzazione sul perché la qualità sia una questione ambientale e sociale e tutti i proventi delle vendite saranno condivisi con le ONG locali che sono fondamentali nel lavoro per salvare il pianeta.
Josee Larocque
Giorgio Campagnolo riceve il premio da Sergio Mattarella
Davide Battistella
Piero Berbenni
Gioachino Gobbi
K2 SPORTS EUROPE GMBH SI CHIAMERÀ EOC EUROPE GMBH
K2 Sports Europe GmbH ha annun ciato che sarà rinominata EOC Europe GmbH. Questo rebranding segna un traguardo per l’azienda, che allinea le sue attività nella regione alla struttura globale di Elevate Outdoor Collective. La decisione di cambiare nome riflette l’impegno a riunire il suo portafoglio di marchi di sci, snowboard e outdoor in un’unica struttura. Con questo cambia mento, la società intende rafforzare la sua posizione sul mercato del Vecchio Continente, offrendo maggiore inno vazione, servizio e valore ai suoi part ner b2b. La nuova EOC Europe GmbH continuerà a rappresentare i seguenti marchi: Völkl, K2, Line, Ride, Marker, Dalbello, BCA, Madshus, Atlas e Tubbs. Inoltre, nonostante il cambio di nome, le operazioni aziendali principali e i rap porti con partner, fornitori e distributori esistenti rimarranno invariati.
EQUIP NOMINA B-FACTORY COME PARTNER PER RAB NEL MERCATO ITALIANO
Il settore outdoor italiano acco glie una nuova partnership: Rab, tra i leader britannici nella progettazione di abbigliamento e attrezzature tecni che, annuncia una collaborazione con B-Factory come rappresentante uffi ciale di Rab per il mercato italiano, a partire dalla stagione di vendita Autunno/Inverno 2025. Questa alle anza rafforza la presenza di Rab in Ita lia, affidando a B-Factory la gestione integrata delle vendite, della comuni cazione e dello sviluppo del primo, con l’obiettivo di consolidare la presenza del marchio inglese nel nostro Paese. La solida esperienza di B-Factory nella distribuzione e nel marketing di brand premium garantirà ai clienti e ai riven ditori italiani di Rab un’esperienza com pleta e coerente.
HOKA GUIDA LA CRESCITA DI DECKERS BRANDS NEL SECONDO TRIMESTRE FISCALE
Nel secondo trimestre fiscale, Deckers Brands ha registrato una crescita importante grazie al marchio Hoka. Le vendite nette sono aumentate del 20,1%, con Hoka che ha visto un incremento del 34,7% toccando un fatturato di 570,9 milioni di dollari. Stefano Caroti, ceo di Deckers Brands, ha sottolineato che il marchio ha superato per la prima volta i 2 miliardi di dollari di fatturato negli ultimi 12 mesi, principalmente per la forte domanda per i prodotti del brand di running. Caroti ha evidenziato che Hoka si è concentrata su quattro principi per consolidare il suo successo: approccio al consumatore, creazione di prodotti senza
SKIALPER CONFERMA LA MEDIA PARTNERSHIP DI SKIMOFESTIVAL
Skialper sarà ancora media partner di Skimofestival, che andrà in scena dall’8 al 10 marzo a Santa Caterina Valfurva. Tre giorni dedicati sia agli appassionati e ai neofiti di scialpinismo, sia agli operatori del settore. MagNet, editore tra gli altri di Outdoor Magazine, per il secondo anno consecutivo si farà promotrice del primo Festival della disciplina in Italia, dove non mancheranno test, escursioni e divertimento. Una collaborazione, quella tra gli organizzatori e Skialper, che si basa sulla volontà di promuovere la cultura dello scialpinismo, far crescere il movimento e aumentare il numero di appassionati. La rivista di Mulatero Editore avrà uno stand, dove sarà possibile entrare a contatto con la realtà, incontrare appassionati e sottoscrivere abbonamenti. Inoltre metterà a disposizione 12 posti per un’uscita skialp riservata ai lettori, totalmente gratuita.
LOWA TRAIL TROPHY: LA NUOVA COMPETIZIONE SI TERRÀ DAL 21 AL 25 MAGGIO
La prima del Lowa Trail Trophy si svolgerà dal 21 al 25 maggio 2025 con le iscrizioni aperte già dal 6 novembre. La gara promette puro fascino trail: quattro tappe con distanze da 21 a 28 km e fino a 2.000 m di altitudine. Durante il giorno, i partecipanti competeranno tra di loro, mentre nella finish area e durante gli eventi serali potranno ritrovarsi per le cerimonie di premiazione, le cene e gli show di foto e video. La LTT è la competizione ideale per iniziare la stagione nelle Alpi, dato che molte gare di trail running non partono se non da giugno. Le tappe del trail sono selezionate in modo da offrire un equilibrio appropriato tra lunghezza e sfida, specialmente per l’inizio di stagione. LTT si rivolge, inoltre, a un’ampia varietà di runner, dai principianti ai più ambiziosi.
L’EDIZIONE AUTUNNALE DEI PERFORMANCE DAYS SI CONCLUDE CON IL RECORD DI VISITATORI
I Performance Days di quest’anno chiudono positivamente con un totale di 3.838 visitatori che hanno esplorato le innovazioni alla fiera dei tessuti funzionali e delle innovazioni tessili sostenibili. L’evento ha stabilito un nuovo standard concentrandosi sui filati funzionali e sulle innovazioni responsabili e ha elevato l’esperienza fieristica affrontando in modo specifico le tendenze attuali del settore e le novità tecnologiche. L’attenzione si è concentrata sulle nuove conoscenze in materia di tintura tessile, sulla durata dei tessuti e sulle tendenze di domani per quanto riguarda le calzature, le fibre e i colori, nonché sulle innovazioni rivoluzionarie.
TORINO OUTDOOR DAYS: L’INIZIATIVA DI FERRINO
Ferrino ha approfittato del 150esimo anno di apertura del Museo Nazionale della Montagna per organizzare i Torino Outdoor Days. L’azienda vuole rinnovare il suo sostegno alla promozione dell’outdoor e una collaborazione di lunga data con il museo piemontese. Da qui l’idea di contribuire alle celebrazioni con la proposta dei Torino Outdoor Days, tre serate gratuite organizzate da Ferrino in collaborazione con il museo, che vedono protagonisti gli ambassador del brand e le loro ultime imprese. Il 22 novembre è stato proiettato il film “Transcardus, a BalkanSki Story” diretto da Elisa Bassega sulla traversata scialpinistica di Enrico Mosetti della catena montuosa dello Scardus. La seconda data, in collaborazione con Vibram, ha portato sul palco Matteo Della Bordella e il film “Odyssea Borealis”. Il 5 dicembre ci si sposterà in Antartide con l’ultracyclist Omar Di Felice.
ORTOVOX SAFETY ACADEMY: I CORSI PER PREPARARSI AL MEGLIO ALL’INVERNO
La Ortovox Safety Academy è un’iniziativa formativa che ha l’obiettivo di aumentare la sicurezza in montagna. L’evento propone un’offerta completa, che va dai corsi pratici in ambiente alpino con sette scuole associate, alle piattaforme di e-learning, fino ai guidebook con tutte le conoscenze di base, a chi pratica gli sport invernali. Attraverso questa offerta, Ortovox riesce a soddisfare appieno il suo obiettivo principale: proteggere chi pratica alpinismo e le montagne. La novità per l’inverno 2024/25 sono i corsi riservati a sole donne, inseriti nel programma insieme ai corsi valanghe basico, intermedio e avanzato. I partecipanti possono scegliere tra un’uscita di scialpinismo e un’uscita di freeride e tutti i corsi possono essere prenotati alla pagina del sito dedicata.
ISPO: IL FUTURO DELLO SPORT TRA SFIDE E OCCASIONI CON AL CENTRO ANCHE LA SALUTE
Lo sport sta acquisendo una dimensione interdisciplinare con l’inclusione della salute fisica e mentale, questo il nuovo tema di ISPO. Il “mercato della salute sportiva” sta, infatti, emergendo globalmente e l’interconnessione tra attività fisica, salute e benessere sta diventando importante nel commercio di articoli sportivi. I rivenditori, quindi, collegano l’importanza dell’esercizio fisico con i prodotti che vendono, usando una narrazione che valorizza salute e innovazione. A causa del cambiamento nel settore sono emerse sia sfide (sostenibilità, supply chain e inattività globale) sia opportunità (collaborazione, mercati emergenti e cambiamento sociale). Con l’espansione dell’industria sportiva ci si immagina un futuro in cui l‘IA e la tecnologia trasformeranno l’industria supportando le aziende.
NNORMAL CON VIBRAM
PER LA CAMPAGNA LIFETIME
REPAIR GUARANTEE
In collaborazione con la rete di calzolai certificati Vibram, NNormal introduce la garanzia di riparazione gratuita per prolungare la vita delle proprie calzature da trail running. Un’iniziativa che s’inserisce nella scelta di ridurre al minimo l’impatto ambientale e promuovere la sostenibilità. Il programma offre agli utenti NNormal riparazioni delle parti della scarpa che possono staccarsi, come il puntale, così come cuciture e punti allentati. Per le manutenzioni più complesse, come la risuolatura o danni maggiori alla tomaia o all'intersuola, NNormal fornirà indicazioni all’utente per entrare in contatto con i calzolai locali certificati Vibram in grado di offrire il servizio specifico. Al momento, questo servizio è disponibile in Italia oltre che in Spagna, Portogallo e Francia, ma è in previsione l’estensione ad altri Paesi.
LA FRANCESE CLIMBING DISTRICT ACQUISISCE LA PALESTRA URBAN WALL DI PERO (MI)
Dopo essere diventata la società leader nell’arrampicata indoor a Parigi, Climbing District continua il suo rapido sviluppo con l’acquisizione dell’iconica palestra di arrampicata milanese Urban Wall, che si distingue per le sue dimensioni di oltre 2.500 m² di spazio per scalare, per la varietà di discipline offerte, oltre che per essere stata il centro invernale ufficiale di preparazione ai Giochi Olimpici 2024 ufficiale della nazionale italiana di arrampicata. Climbing District si assicura, così, la sua prima base operativa per espandere la sua rete in tutta Europa: il gruppo prevede, infatti, di lanciare il suo modello premium, che enfatizza un’esperienza cliente di alto livello e include arrampicata, coworking, club sociali e strutture esemplari con una manutenzione rigorosa.
IL LIBRO SULL’INDUSTRIA
DELL’ARTICOLO SPORTIVO DI EUGENIO DI MARIA
Sport Publiconsulting ha annunciato la pubblicazione del libro più completo finora sulla storia e la trasformazione dell’industria globale dell’articolo sportivo: Sporting Goods Industry Dynamics di Eugenio Di Maria. Sostenuto dalla World Federation of the Sporting Goods Industry, FESI e ISPO, questo libro vuole essere il punto di riferimento e la guida per gli investitori e i decision maker di settore per aiutarli a navigare in un mercato in costante evoluzione. Il primo volume verrà lanciato a ISPO e traccia le origini e lo sviluppo dello sport e del suo stile di vita nel corso dei secoli, analizzando oltre 20 brand. La ricerca continuerà nel secondo volume, previsto per marzo 2025. I lettori del primo libro saranno invitati a contribuire al secondo con alcune delle loro esperienze.
EVOLE LIGHT 700 JACKET
SEMPRE CON TE
L’ESORDIO DI PROWINTER OUTDOOR
Un’area dedicata al mondo montagna che con i suoi brand di riferimento affianca i big dello sci alpino. A quasi un mese dall’evento di Bolzano, gli organizzatori svelano qualche dettaglio _ a cura dell'Italian Outdoor Group
Manca poco più di un mese alla venticinquesima edizione di Prowinter che dal 13 al 15 gennaio 2025 popolerà i padiglioni di Fiera Bolzano radunando come sempre nella città altoatesina gli addetti ai lavori dei comparti sci e montagna. Il programma della tre giorni sarà ricco di novità ma anche di conferme.
PROWINTER OUTDOOR
Tra le novità vi è sicuramente Prowinter Outdoor, di fatto un’espansione al settore outdoor della fiera, da sempre riferimento per il noleggio e lo sci. L’ambizioso progetto vede coinvolti in rapporto di partnership operativa Fiera Bolzano, Italian Outdoor Group, il gruppo che raccoglie i principali marchi italiani del settore outdoor nell’ambito dell’associazione Assosport, e MagNet, editore tra gli altri di Outdoor Magazine e organizzatore di Outdoor e Running Business Days, l’evento trade di Riva del Garda per i mercati running e outdoor. Un’iniziativa che nasce come risposta a un nuovo concetto di outdoor invernale basato sulla contaminazione delle stagioni, dei nuovi scenari climatici e, di conseguenza, delle svariate attività da praticare in montagna con o senza neve. Un approccio all’ inverno che vede le aziende del mondo montagna diventare protagoniste accanto a quelle del comparto sci.
"All'inizio di agosto, a Bolzano, è nato il progetto Prowinter Outdoor. Da quel momento, ne abbiamo parlato e scritto spesso in questa rubrica. Oggi, a tre mesi di distanza, dopo numerose riunioni e un lavoro di gruppo attento e costante, Prowinter Outdoor sta finalmente prendendo forma. Sapevamo che il progetto fosse valido, ma l'entusiasmo e l'adesione che abbiamo ricevuto hanno superato le nostre aspettative. Il settore dell'Outdoor ha conquistato uno spazio di rilievo all'interno della fiera Prowinter, e questo è solo l'inizio: stiamo gettando le basi per una crescita futura ancora più forte. Oggi, infatti, ci avviciniamo al sold-out dell'area espositiva disponibile, un segnale inequivocabile dell'interesse che c'è attorno a questa nuova iniziativa. Guardiamo al 2026 con l'ambizione di aprire le porte del secondo padiglione all'Outdoor, ma torniamo alla realtà del 2025, quando i nostri retailer potranno finalmente vivere una fusione concreta tra il mondo della neve e quello dell'Outdoor. Questo offrirà loro una proposta ancora più ampia e variegata di brand. Un punto di riferimento importante sarà la piazza IOG, pensata come luogo di incontro e networking per aziende e retailers. Siamo pronti e speriamo che anche i negozianti colgano questa opportunità, trasformandola in un'occasione unica e irripetibile"
Günther Acherer, presidente di Italian Outdoor Group
I MARCHI DI PROWINTER OUTDOOR
Fin da subito i principali brand outdoor hanno sposato il progetto e colto l’opportunità di nuove e preziose occasioni di incontro, confronto e business confermando la loro partecipazione. L’area outdoor sarà una vera e propria “fiera nella fiera” dedicata al business della montagna
non strettamente legato alla neve, che occuperà un importante spazio nel padiglione principale a stretto contatto con i marchi dello sci alpino. Anello di congiunzione sarà la Piazza IOG, gestita dall’Italian Outdoor Group, che fungerà da punto di riferimento per le aziende del settore che potranno fare networking con tutti gli operatori del settore. Al fine di internazionalizzare l’evento, è prevista anche la presenza di buyer esteri selezionati, in particolare dell’area DACH, invitati dagli espositori.
PROWINTER AWARD RETAIL 2025 Una novità di quest’anno è anche l’introduzione di diverse categorie dedicate al mondo dell’outdoor invernale. Una doppia giuria, chiamata a valutare sci e prodotti outdoor, sarà composta da esperti del settore e analizzerà le candidature secondo tre specifici criteri di valutazione: innovazione – le tecnologie che traghettano il prodotto verso il futuro e che favoriscono prestazioni migliori – , vendibilità – l’insieme di valori che rendono il prodotto più appetibile per il pubblico e più vendibile per il negoziante, design e storytelling – l’estetica del prodotto, che è una forte motivazione di acquisto e la comunicazione del prodotto, con lo storytelling che ne sta dietro. Le categorie dedicate al mondo dell’outdoor invernale riguarderanno le calzature (Winter Active e Winter Expert) e gli zaini (AirBag e multifunzionali). I vincitori, selezionati tra le candidature pervenute dai brand nei mesi precedenti, verranno annunciati a Bolzano il primo giorno della manifestazione.
La giuria Outdoor è composta da: Massimo Zuin (category manager Sportland), Patrick Stuflesser (accompagnatore di media montagna certificato dell’Alto Adige e International Mountain Leader - UIMLA), Fabio Deon (fondatore e responsabile studio di design, sviluppo e produzione calzature tecniche outdoor e sicurezza), Giovanni Viganò (imprenditore Sherpa Mountain Store) e Guido Bonvicini (Guida alpina del Collegio Guide Alpine Lombardia).
Nella classifica dell’Indice di sportività 2024 de Il Sole 24 Ore, Trento scivola al secondo posto, mentre Genova conquista il terzo gradino del podio. Nella top ten entrano anche Torino e Roma. Per il Sud Sardegna ancora maglia nera
_ di Manuela Barbieri
Per la prima volta, la provincia di Bergamo si posiziona sul gradino più alto del podio nella classifica dell’Indice di sportività, indagine realizzata da Pts per Il Sole 24 Ore nell’ambito del progetto “Qualità della vita”. Giunta alla sua 18esima edizione, l’inchiesta misura la qualità e la diffusione dello sport a livello provinciale, prendendo in esame dati relativi la pratica sportiva, i risultati ottenuti dalle squadre e singoli atleti e atlete (suddivisi per discipline), gli investimenti in infrastrutture, l’offerta in tema di turismo sportivo e alcuni aspetti sociali come quelli legati allo sport femminile, allo sport paralimpico e ai bambini. L’obiettivo è misurare l’impatto della sportività sul benessere della popolazione locale.
I RISULTATI
Al fotofinish Bergamo supera Trento, negli ultimi due anni sempre al vertice della classifica, divenendo così la seconda provincia lombarda (dopo Varese nel 2021) a primeggiare nel ranking.
Trento, pur scendendo al secondo posto, si conferma la provincia leader nel macro-indicatore “sport & società”.
Sebbene ceda a Genova la corona per quel che riguarda la struttura sportiva, negli sport individuali supera Bolzano. Quanto ai singoli parametri, le resta il primato nell’attrattività di grandi eventi sportivi, affiancato da quelli nell’atletica (grazie anche alla medaglia d’argento olimpica di Nadia Battocletti), e nello sport femminile.
In forte recupero Genova che balza al terzo posto (era 13ª), conquistando ben 10 podi nelle singole classifiche e tre successi di tappa. Eccelle nei risultati olimpici femminili grazie anche alla ginnasta plurimedagliata Alice D’Amato, negli sport di squadra meno diffusi (in primis, la pallanuoto) e per “storia e cultura” sportiva.
Ai piedi del podio si confermano Firenze (quarta, con il primato nel nuoto e l’argento in calcio professionistico e
atletica) e Milano (quinta, leader per la presenza di media dedicati allo sport e sul podio per il tasso di praticabilità sportiva e il calcio “pro”).
Guadagnano posizioni Torino che passa dalla 15ª alla sesta posizione con quattro presenze sul podio, mentre Varese avanza dalla 12ª alla settima. La provincia lombarda si conferma un’eccellenza nello sport paralimpico: prima per strutture e tesserati, è superata solo da Verona per i risultati alle Olimpiadi.
Nella fascia alta della classifica troviamo anche
Bologna (stabile all’ottavo posto, come nel 2023), mentre entra per la prima volta nella top ten Roma, che si posiziona al nono posto (era 27ª). Chiude la lista delle prime 10 Brescia che sale dal 16° posto, vantando un sistema sportivo ben strutturato. Ai Giochi di Parigi ha conquistato ben sette medaglie, contribuendo a rendere il paese di Roncadelle famoso a livello internazionale, grazie ai tre ori a cinque cerchi ottenuti da Anna Danesi nella pallavolo, Alice Bellandi nel judo e Giovanni De Gennaro nel kayak.
IL DIVARIO TRA NORD E SUD
Tra il centro-nord e il sud persistono differenze significative. Cagliari, attualmente al 15° posto (era 11ª), si conferma leader nel Mezzogiorno, ma continua a far fatica a raggiungere le posizioni medio-alte, nonostante i podi olimpici conquistati. Dieci in tutto, tra cui gli ori della cagliaritana Marta Maggetti nella vela e delle spadiste catanesi Rossella Fiamingo e Alberta Santuccio, oltre ai nove paralimpici.
Non mancano nemmeno alcuni significativi recuperi: Napoli guadagna ben 16 posizioni, conquistando il secondo posto tra le province meridionali (passando dalla 55ª alla 42ª), Catania sale dall’81° al 51° posto. Sempre tutte meridionali le ultime dieci posizioni (tre le siciliane e tre le calabresi), con il Sud Sardegna ancora maglia nera.
METODOLOGIA DELL’INDAGINE
L’Indice di sportività si basa su 35 indicatori suddivisi in quattro categorie:
1. struttura e organizzazione del sistema sportivo
2. sport di squadra
3. discipline individuali
4. relazioni dello sport con l’economia e la realtà sociale
Tra le novità di quest’anno, si aggiungono tre indicatori legati ai risultati ottenuti dai team azzurri alle Olimpiadi. Rimane confermato l’indicatore
sugli investimenti nello sport che include anche i progetti finanziati attraverso il Pnrr.
Per ciascun indicatore e categoria, è stata elaborata la classifica delle 107 province italiane. Tenendo conto del diverso “peso” attribuito ai singoli indicatori, è stata quindi definita la classifica finale. La maggior parte dei dati fa riferimento al 2023, mentre per gli sport di squadra si considera la stagione 2023-2024.
RANK 107 50 1 VAR. PROVINCIA I I I 24/23
RANK 107 50 1 VAR. PROVINCIA I I I 24/23
DF SPORT SPECIALIST RIAPRE E SI RINNOVA
Dopo l’incendio dello scorso anno e la chiusura temporanea, il punto vendita di Desenzano del Garda (BS) è tornato su una superficie di 2.500 metri quadri e oltre 50.000 articoli dedicati alle diverse discipline di Tatiana Bertera
DF Sport Specialist, marchio punto di riferimento per gli appassionati di sport con 16 megastore di articoli sportivi ha riaperto lo storico punto vendita di Desenzano del Garda, situato all’interno del centro commerciale Le Vele. La riapertura rappresenta un importante traguardo dopo il devastante incendio del maggio 2023 che aveva colpito parte del complesso commerciale, costringendo il negozio DF Sport Specialist alla chiusura temporanea dovuta ai gravi danni, a soli pochi mesi da un importante intervento di restyling effettuato del negozio storico. Una grande sfida per il gruppo, impegnativa e onerosa, che però è stata vinta, anzi di più, visto che il punto vendita è tornato operativo al 100%, addirittura migliorato in termini di fruibilità. 2.500 metri quadrati tutti disposti su un unico piano, oltre 50mila articoli in esposizione e un team di circa 30 persone attente e preparate. In occasione della cerimonia di riapertura abbiamo intervistato Sergio Longoni, fondatore di DF e sempre presente in prima linea.
Tiriamo le somme: oggi siamo a quanti punti vendita in Italia?
I punti vendita della famiglia, DF, BiciMania e Blufrida, sono 18 e si trovano nel Nord Italia principalmente in Lombardia, con un punto vendita in Emilia Romagna a Piacenza e sconfinando in Svizzera a Lugano Grancia dove siamo presenti sia con DF Sport Specialist che con BiciMania.
In occasione dell’inaugurazione avvenuta a Lissone, si era accennato a un nuovo punto vendita a Cesano Boscone. A che punto siamo?
L'inaugurazione del nuovo punto vendita di Cesano Boscone è ormai imminente: manca circa un mese. Questa nuova apertura rappresenta una scelta strategica dal punto di vista territoriale, poiché posiziona nuovamente il nostro brand alle porte di Milano essendo già presenti vicino al centro in via Palmanova con uno store di 2.500 m.
In occasione dell’inaugurazione del Palazzo dello Sport (Lissone) se ne era parlato. Detto, fatto: anche il punto vendita di Desenzano è di nuovo operativo. Quali lavori sono stati fatti?
È stato un lavoro instancabile che ha incluso la riparazione di tutti i danni e in seguito la totale ristrutturazione. Inoltre, è stata effettuata un’ulteriore implementazione creando uno spazio sempre più fruibile e con un nuovo design moderno. Nel negozio, trova spazio la qualità e l’ampia gamma di articoli sportivi: oltre 50.000 articoli dedicati alle diverse discipline, organizzati in aree tematiche, in base alle discipline sportive, per consentire al cliente di muoversi agevolmente e trovare facilmente i prodotti. Abbiamo puntato sul creare un layout spazioso, ampio e con un'atmosfera moderna e luminosa per un’esperienza d’acquisto sempre più coinvolgente.
Tra le discipline trattate in questo punto vendita, ne avete inserite di nuove?
Circa quindici discipline sportive, come negli altri nostri store. Il nostro focus in questo momento è sugli sport invernali: sci, scialpinismo, fondo e snowboard, ma siamo sempre attentissimi a non dimenticare il nostro DNA che abbraccia la montagna a 360 gradi; quindi massimo assortimento anche su alpinismo e outdoor con attrezzature, calzature e abbigliamento trekking. Inoltre, running, ciclismo, calcio, tennis e padel per citarne alcuni, senza dimenticare gli sport acquatici che, a Desenzano del Garda, sono molto richiesti.
Obiettivi futuri, si guarda già al 2025... Nel prossimo anno pensiamo di consolidare e fare focus sulle ultime tre aperture concretizzate in meno di otto mesi. Naturalmente non ci fermiamo perché abbiamo in cantiere il restyling di alcuni dei nostri punti vendita che vanno aggiornati e allineati alle nuove tendenze ed esigenze della clientela, primo fra tutti il nostro storico e importantissimo store di Bevera di Sirtori che sarà oggetto di un progetto non solo di restyling ma anche di ampliamento.
Possiamo già fare un bilancio di fine anno?
Quest'anno si chiude in modo soddisfacente per il nostro brand. In primo luogo, con l'inaugurazione del Palazzo dello Sport a Lissone, un progetto ambizioso iniziato ben cinque anni fa, prima che scoppiasse la pandemia da Covid, e che si è concluso quest'anno con l'apertura di un punto vendita senza precedenti per il marchio. Inoltre, abbiamo celebrato con gioia la riapertura del negozio di Desenzano, un luogo al quale siamo particolarmente legati per l'affetto dimostrato dalla clientela e la cui chiusura per oltre un anno e mezzo ci ha profondamente rammaricato; riaprirlo è stato un grande regalo per tutti. Infine, concludiamo l'anno con una nuova apertura a Cesano Boscone, continuando ad allargare la nostra famiglia DF Sport Specialist e guardando con entusiasmo ai progetti per il nuovo anno. Partono per noi i mesi più importanti dell’anno, quelli invernali, quelli in grado di influenzare, in modo positivo o negativo, l’andamento di un intero anno commerciale. Speriamo che l’inverno ci sorrida con tanta neve e ci consenta di godere dello spettacolo, dell’adrenalina e del divertimento che offrono le nostre vette innevate.
Sergio Longoni
L’evento trade di riferimento per il mercato outdoor e running torna per l’11^ edizione in chiave sempre più internazionale
Scopridipiù!
UNA NUOVA VIA
Nel distretto della calzatura italiana di Montebelluna, Vibram ha ideato un festival dell’outdoor. Quattro giornate immersive nell’expertise e nel know-how del marchio tra talk, test prodotto, proiezioni di film ed experience con gli atleti. Un esempio per tutta l’industry
di Karen Pozzi
La seconda edizione dei Vibram Connection Days è andata in scena a Montebelluna dal 13 al 17 novembre. Un vero e proprio festival organizzato da Vibram rivolto alla comunità locale e al pubblico appassionato di avventure outdoor nel cuore del distretto della calzatura italiana.
LA LOCATION
L’area del Montebellunese è da sempre strategica per il brand, sia per il rapporto storico tra le due realtà che risale alle origini dell’azienda, sia perché la cittadina, esattamente come Vibram, è ormai diventata un simbolo della ricerca continua di qualità e innovazione,
IL PROGRAMMA E I LUOGHI DI MONTEBELLUNA
Sono state quattro giornate immersive con approfondimenti nella storia, nell’expertise e nel know-how del marchio grazie a diverse iniziative: talk, mostra dedicata al 70esimo anniversario della spedizione italiana sul K2, test di prodotto, proiezioni di film ed experience insieme agli atleti del Team Vibram, ai partner e a ospiti esclusivi. Il tutto, in diversi poli attrattivi di Montebelluna, dove dal 2018 è anche presente un workspace Vibram al servizio di partner e consumatori.
LA MOSTRA - MUSEO DELLA FONDAZIONE SPORTSYSTEM
“Un viaggio andata e ritorno sul K2. La conquista della vetta con suole Vibram nel 1954”, questo il tema della mostra a cura del marchio dell'ottagono giallo in collaborazione con Dolomite. Inaugurata da Alessandro Gogna, alpinista di fama internazionale, guida alpina e storico dell’alpinismo, ha proposto un viaggio attraverso la spedizione italiana sul K2, dove Vibram ha giocato un ruolo fondamentale grazie all’iconica suola Carrarmato, le cui caratteristiche rivoluzionarie hanno permesso di conquistare la seconda vetta più alta del mondo.
VIBRAM INNOVATION MOBILE LAB - PIAZZA DALL’ARMI
Presente per tutte le giornate dell’evento il Vibram Innovation Mobile Lab, il truck itinerante che segue le più importanti competizioni sportive e anche in questa occasione ha offerto la possibilità di risuolare le proprie calzature.
VIBRAM MOUNTAIN SESSIONS - CINEMA EDEN
Due serate dedicate a Vibram Mountain Sessions, un progetto all’in-
oltre a essere il più importante distretto della calzatura sportiva made in Italy. A questo proposito, Paolo Manuzzi, global general manager di Vibram, ha dichiarato: “I Vibram Connection Days sono un veicolo per rafforzare sempre di più il nostro rapporto con la community locale e sportiva. È un momento per celebrare l’unione e la collaborazione avviata con i nostri partner, permettendoci di consolidare sinergie instaurate nel tempo con tutte le aziende made In Italy del settore presenti all’interno del distretto montebellunese. L’obiettivo nel 2025 è di trasformare questo evento in un vero e proprio festival dell’outdoor itinerante a livello internazionale, nei territori chiave dell’outdoor europeo”.
segna della sensibilizzazione verso una frequentazione rispettosa della montagna e verso la tutela dell’ambiente. Il primo incontro è stato con Matteo Della Bordella, alpinista, esploratore e ambassador del Team Vibram, che ha visto la proiezione di “Odyssea Borealis”. Il secondo appuntamento è stato con Andrea Lanfri, campione paralimpico, alpinista, esploratore e oggi anche atleta del Team Vibram partendo da “Everest with three fingers”, il film che lo vede protagonista Andrea Lanfri nella conquista della vetta dell’Everest.
EXPERIENCE - VIBRAM WORKSPACE/AREA DI MONTEBELLUNA
Varie le esperienze organizzate per entrare in contatto con l’azienda, i prodotti, gli atleti e la filosofia. Con Move Freely Experience, i partecipanti hanno potuto immergersi nel mondo di Vibram FiveFingers, attraverso una serie di attività di gruppo per riscoprire il contatto tra piede e terreno. Ma non solo indoor, diverse anche le experience outdoor insieme ai brand partner: dalla sessione di trail running con Merrell insieme a Gediminas Grinius e Natalia Mastrota, atleti del Trailrunning Team Vibram, al tour in mountain bike con Dainese e Ilaria Zampino, anche lei parte del Team Vibram. In queste giornate, la pluricampionessa mondiale di paraclimbing Lucia Capovilla ha fatto il suo esordio in qualità di nuovo membro del team di atleti internazionali Vibram e con lei è stato possibile prendere parte a una sessione di arrampicata. Andrea Pilo, anche lui membro del team Vibram, ha mostrato ai partecipanti un "Bike Trial Show. Per concludere, la domenica ha visto Hervé Barmasse, alpinista e atleta Vibram, accompagnare tutti gli appassionati di bici da strada in una bike session per testare le tacchette da bici da strada XS Road Cleat.
_INTERVISTA A JEROME BERNARD, SPORT INNOVATION MARKETING GLOBAL DIRECTOR
CONNESSIONE COME MISSIONE
Vibram crede fortemente nel legame con il suo pubblico, che sia il consumatore finale o il brand partner. Da ingredient brand e azienda super partes, il suo è un ruolo importante: unire ma soprattutto guidare verso nuove vie i vari attori che concorrono nella salute del mondo outdoor
di Karen Pozzi
Ad approfondire questi temi è Jerome Bernard, sport innovation marketing global director.
Com’è nata l’idea dei Vibram Connection Days?
L’idea di questo format nasce da una riflessione profonda che mi ha portato a due conclusioni. La prima è il declino delle fiere classiche in cui spesso manca un elemento essenziale per capire come si muove il mercato: il pubblico finale. E il secondo è che le aziende hanno sempre più un forte distacco con il loro consumatore. Dall’unione di questi punti nasce un nuovo format, i Vibram Connection Days appunto, dove incontrare tutti i nostri stakeholder.
essendo un evento destinato in primis al consumatore finale è chiaro che la scelta delle piazze del futuro dipenderà da una selezione più attenta sulla presenza di una forte community di appassionati e praticanti, che comunque la buona partecipazione alle experience proposte dimostra esserlo anche Montebelluna, seppur non proprio la capitale dell’outdoor.
Durante l’evento si toccano varie discipline. Quali, secondo te, sono crescita e quali sono i vostri focus in termini di comunicazione?
In azienda mi chiedono spesso di identificare un nuovo segmento che potrà esplodere com’è successo con il trail running, che per sua natura è molto trasversale dal momento che questo tipo di scarpe sono usate anche per il trekking e per altre discipline. Al momento non credo che ci sia un fenomeno che possa esplodere nello stesso modo e quindi continuiamo a cavalcarlo, insieme ad altri macro fenomeni quali il climbing, soprattutto nelle palestre, e la bici.
Quali sono i vostri obiettivi per questo evento?
In primis cercare di mostrare una nuova via di business, giusta o sbagliata, ma almeno diversa rispetto al passato e ispirare lo sportsystem nella stessa direzione. Questa nuova strada per noi sono i Vibram Connection Days che prendono il nome da una missione chiara, quella di connettere, in primis creare una forte relazione tra b2b e b2c e riportare il consumatore al centro delle attività aziendali, perché è qui che secondo me risiede il successo. Da azienda super partes che può traghettare altre realtà verso una direzione comune, vogliamo offrire un esempio e sperare che anche gli altri ci seguano. Per voi è fondamentale il rapporto con il consumatore finale?
Seppur ingredient brand, abbiamo abbattuto già tempo fa le barriere verso il consumatore finale con l’obiettivo di instaurare un forte rapporto con lui. Sponsorizziamo circa 4.500 eventi b2c e lo facciamo in modo attivo, non solo inserendo il nostro logo nella locandina: siamo presenti con un team, con il nostro truck per la risuolatura e proponiamo experience e dimostrazioni. Abbiamo seminato tanto e questa vicinanza con il consumatore è reale. Abbiamo un rapporto privilegiato con lui e anche molta credibilità. Motivo per il quale molti appassionati scelgono il prodotto da acquistare in base alla tecnologia o suola che utilizza.
Perché siete partiti proprio da Montebelluna?
Montebelluna è stata la piazza di lancio del concept perché ci interessava mandare un messaggio a una grande fetta dello sportsystem e centinaia di aziende gravitano intorno a questa zona. Ma
Connessione, cosa vuol dire per Vibram?
La prima volta che l’abbiamo usata è stato in occasione dell’apertura del Vibram Connection Lab a Milano, un open space dove far incontrare persone di varia provenienza per mischiare culture e idee, cercare di sviluppare e innovare insieme. E ora i Connection Lab si stanno moltiplicando nella geografia di Vibram, da Los Angeles a Shangai. I Vibram Connection Days sono un’ulteriore interpretazione della parola Connection per entrare in contatto con il consumatore, con i brand partner e con la natura.
La parola connessione fa in generale sempre da sfondo alle nostre iniziative, abbiamo per esempio presentato il film “Reconnexion” che ha una valenza culturale legata allo stress post traumatico sia nell’esercito che nella società civile, per il quale in molti hanno dovuto riconnettersi a qualcosa, con se stessi in primis o con l’ambiente circostante.
Riceviamo spesso dalle aziende feedback su un periodo poco positivo per l’outdoor industry. Ora più che mai l’unione tra varie realtà fa la forza e il futuro di tutto il settore. Grazie al vostro rapporto privilegiato con vari top player, avete una missione importante: quella di unire e connettere, appunto. Cosa ne pensi?
Il mercato outdoor sta subendo un po' di rallentamento sicuramente, ma questo va contestualizzato. Dopo una crescita stratosferica post Covid, stiamo tornando ai numeri da cui siamo partiti e quindi non reputo la situazione così negativa. In ogni caso, Vibram ha la possibilità, la credibilità e la potenza di mandare dei messaggi, di indirizzare il settore dell’outdoor in una certa direzione, di fornire punti di vista alternativi e di unire le forze. Ne è un esempio il progetto Local2Local, presentato all’ultima edizione di ISPO e nato per proporre di riportare la produzione delle calzature in Europa. In un momento in cui lo stato d’animo dei brand è dettato da numeri in calo, noi abbiamo fatto una proposta che va controcorrente. La maggior parte delle industrie al momento è globalizzata, ma noi vogliamo stimolare un cambiamento, in risposta anche a un possibile protezionismo o a una futura chiusura dei blocchi. Tutto il sistema deve attivarsi per avere una capacità produttiva locale. Dobbiamo portare questa consapevolezza ai brand e indirizzarli a collaborare per costruire un network di expertise: dobbiamo connettere. La capacità di Vibram di influenzare le scelte di un intero sistema ha sicuramente dei risvolti positivi anche nelle pratiche più responsabili e sostenibili di tutti gli attori. Corretto?
Certo, per questo abbiamo chiamato “Dalla competizione alla collaborazione” il talk andato in scena al cinema Eden durante i Vibram Connection Days. Proprio Local2Local è già un progetto molto legato alla responsabilità aziendale e alla sostenibilità e applicato a Vibram e alle nostre tecnologie è un’azione a favore di tutto lo sportsystem che deve sentirsi responsabile della salute dell’ambiente in cui lo sportivo si muove. Vibram ha un ruolo importantissimo da giocare in questo contesto come azienda super partes, creando consapevolezza, per esempio sostenendo e mostrando un film come Odyssea Borealis in collaborazione con Matteo della Bordella, dove la situazione della Groenlandia è un chiaro segnale del cambiamento climatico, ma soprattutto proponendo nuove strade.
Jerome Bernard
_INTERVISTA A MATTEO DELLA BORDELLA
Odyssea Borealis
Un film che racconta i det tagli dell’esperienza vis suta da Matteo Della Bordella e i compagni Alex Gammeter, Silvan Schüpbach e Symon Welfringer tra l’oceano artico e la scalata della via da cui prende il nome il documentario.
Cos’è Odyssea Borealis?
Il film che racconta la spedizione in Groenlandia dal quale sono tornato da pochissimo. È stata un’odissea vera e propria, ne abbiamo vissute di ogni dal kayak, alla scalata su una parete quasi sconosciuta fino l’incontro ravvicinato con un orso polare. È un film che vuole raccontare la nostra avventura anche con uno sguardo alla Groenlandia e al suo territorio affascinante, ma molto fragile a causa del cambiamento climatico.
Quanto è contato il supporto di Vibram nella realizzazione del film?
Devo ringraziare tantissimo Vibram che ha creduto fin da subito in un progetto che aveva davanti molte difficoltà. Vibram ha fatto la scelta coraggiosa e congrua con l’iniziativa di non mandare dei filmmaker sul posto ma affidarsi alle
nostre riprese che poi sono state montate da Alessandro Beltrame. Questo film racconta tanto di me, delle mie avventure e dell’anima esploratrice che condivido con Vibram. Ci racconti il tuo rapporto con Vibram?
A unirci è il nostro Paese di orgine, Varese. Sono uno dei pochi ambassador Vibram che può vantare questo legame unico con il territorio e il poter portare un pezzo del nostro tessuto sociale in giro per il mondo e nelle mie avventure, e ciò mi rende molto orgoglioso. Vibram ha sempre sposato la mia filosofia di andare in montagna non per la ricerca della performance e del tempo, ma per un alpinismo esplorativo alla ricerca di mete poco conosciute, dove ci si imbatte in avventure dall’esito sempre incerto. Quello che ci unisce è che entrambi apriamo nuove vie, che siano concrete o punti di vista.
Cosa ne pensi dei Vibram Connection Days?
L’iniziativa è qualcosa di molto importante secondo me perché nonostante Vibram non sia un’azienda che vende direttamente al pubblico tiene molto al contatto e all’interazione con il consumatore finale. Vibram va oltre al prodotto: svolge anche un importante ruolo di divulgazione di valori e di educazione verso il pubblico e il mondo della montagna.
The Alpinist Way
The pursuit of a raw, no fuss, simple, lightweight approach to both mountaineering and life.
Matteo Della Bordella
* Risultati del test ottenuti con il metodo AATCC (American Association of Textile Chemists and Colorists) TM212-2021 per il rilascio di frammenti di fibre durante il lavaggio domestico
STOP SHEDDING, NOT PERFORMANCE
Shed Less, l’innovativa tecnologia di Polartec, stabilisce un nuovo standard per la riduzione della dispersione di microfibre tessili durante il lavaggio domestico
di Karen Pozzi
Le microfibre sono piccoli frammenti che vengono rilasciati dai tessuti durante il loro ciclo di vita. Nella maggior parte dei casi queste parti sono composte da plastica. La perdita di microfibre è motivo di seria preoccupazione per l'ambiente, dal momento che il Fiber Shedding, ovvero la perdita di frammenti di fibre sintetiche primarie dai tessuti è stimato intorno alle 500.000 tonnellate metriche all'anno. La frammentazione delle fibre in microfibre e la conseguente perdita avviene a causa di una serie di fattori e processi quali la costruzione tessile, i processi di finitura, l'età dei tessuti e i tipi di fibra, ma soprattutto i metodi di lavaggio. Durante il lavaggio domestico i capi possono perdere microfibre o microplastiche non biodegradabili che vanno a finire nelle acque di scarico con un conseguente rischio d'inquinamento. Una volta che questi scarti si introducono all’interno dell’ecosistema ambientale è difficile che vengano rimossi, perdurando per anni. Per affrontare questa problematica sono essenziali soluzioni che riducano alla base questa perdita.
LA SOLUZIONE DI POLARTEC - Il brand americano, marchio di Milliken & Company e creatore di soluzioni tessili innovative e sempre più sostenibili affronta questa importante tematica con la tecnologia Shed Less. É un processo rivoluzionario che stabilisce un nuovo standard, riducendo la dispersione dei frammenti di fibra durante il lavaggio domestico fino all'85%*, senza compromettere le prestazioni o la durata dei tessuti a cui viene applicato.
COME FUNZIONA? - La tecnologia Shed Less funziona processando le fibre volumizzate che conferiscono al pile la sua morbidezza, rendendole resistenti alla rottura e all'abrasione durante il lavaggio domestico. Questo è stato identificato come uno dei fattori che contribuiscono alla dispersione di frammenti di fibre (comunemente noti come microfibre). Polartec Shed Less raggiunge questo risultato straordinario mantenendo tutte le caratteristiche che rendono il pile Polartec un elemento essenziale nelle collezioni di strati intermedi: leggerezza, traspirabilità e calore, con una morbidezza e una sensazione al tatto impareggiabili.
LA GENESI DI SHED LESS - "Polartec vanta una lunga tradizione nella produzione di soluzioni sostenibili con l’obiettivo di ridurne l'impatto ambientale", ha dichiarato Ramesh Kesh, PhD, senior vice president Milliken & CO e global business manager Polartec. "Shed Less è l'ultima evoluzione di questi sforzi e il risultato di molti anni di ricerca e sviluppo. Nel 2016 abbiamo iniziato a studiare come diminuire la perdita di fibre perché non c'erano molte ricerche sul problema", ha affermato Aimee LaValley, responsabile dello sviluppo tessile, della tintura e della chimica di Polartec.
"Ciò ha portato a nuovi prodotti come Polartec Power Air, a nuovi processi di produzione e alla nostra partecipazione al gruppo di lavoro TextileMission per studiare il problema su base interdisciplinare". TextileMission è stata un'iniziativa collaborativa triennale del mondo accademico e industriale per ridurre l'impatto delle microplastiche tessili finanziata dal Ministero federale tedesco dell'istruzione e della ricerca.
L’ESORDIO - I primi tessuti ai quali è stata applicata la technologia Shed less sono stati Polartec 200 e Micro series. Polartec 200 Series è la versione moderna dell'originale PolarFleece che nel 1993 è stato il primo pile ad alte prestazioni realizzato con filati ricavati da bottiglie di plastica riciclate. Polartec Shed Less ottiene un risultato straordinario di salvaguardia dell’ambiente e prevenzione dell’inquinamento delle acque, pur mantenendo tutti gli attributi che continuano a rendere il pile Polartec un punto fermo nella categoria dei midlayer: leggero, traspirante e caldo, con una morbidezza e una sensazione al tatto senza pari. Polartec Shed Less è attualmente disponibile in due diverse tipologie di tessuti iconici di Polartec, 200 series e Micro series. Il marchio prevede di continuare a estendere il processo Shed Less a molte altre piattaforme di tessuti e stabilimenti di produzione leader del settore in tutto il mondo.
IL TEST - Il brand ha utilizzato il metodo di prova AATCC (American Association of Textile Chemists and Colorists) TM212-2021 per il rilascio di frammenti di fibre durante il lavaggio domestico. Questo studio è stato condotto con grandi dimensioni del campione per tenere conto della variabilità. I test hanno concluso che Shed Less ha ridotto la perdita di frammenti di fibre in media dell'85%* rispetto al tessuto di base.
BEYOND BEGINS TODAY, DAL 1993 - Dall'invenzione dell’originale PolarFleece nel 1981, gli ingegneri Polartec continuano ad andare oltre creando tecnologie e progetti che risolvono i problemi e migliorano l'esperienza del consumatore finale. Tra questi, l'installazione di sistemi di aspirazione e di filtraggio personalizzati per tutti i macchinari di finitura delle superfici e l'upcycling di tutti gli scarti di tessuto recuperati per il riutilizzo in altri prodotti. Gli sforzi dell’azienda si estendono anche ad altre innovazioni di prodotto, come Polartec Power Air del 2018, progettata per ridurre la dispersione di microfibre e mantenere la conservazione di calore.
Per approfondire Polartec 200 e Micro series
IL PIACERE DI STARE OUTDOOR
Nonostante condizioni climatiche anche piuttosto avverse. Il gruppo Luhta, con la neve della sua casa in Finlandia, da oltre un secolo sa come rendere ogni uscita un’occasione per creare nuovi ricordi di Benedetta Bruni
Nato e cresciuto in Finlandia, dove proviene gran parte del suo know-how, il gruppo Luhta è una delle aziende leader nella produzione di abbigliamento nella sua patria d’origine, nonché una tra le società di sportswear più grandi d’Europa. I suoi capi rispondono prima di tutto a un’esigenza: non perdere l’occasione di vivere un’avventura all’aperto e creare nuovi ricordi solo perché il meteo non è favorevole. Per questo attinge all’heritage scandinavo per realizzare un abbigliamento funzionale, al momento distribuito in oltre 50 Paesi, e dare così l’opportunità a persone da tutto il mondo di divertirsi e avere uno stile di vita sano – senza dimenticare l’impatto ambientale.
LE ORIGINI DEL GRUPPO
Luhta Sportswear Company è un’azienda familiare fondata nel 1907 a Lahti, dove è tuttora presente la sede centrale. La realtà è ormai solida, sia all’estero che nella propria regione, dove la sua consolidata posizione da lavoro a oltre 1.000 persone. Conta, inoltre, un’importante diffusione anche all’estero: i prodotti del Gruppo sono presenti in oltre 7.000 punti vendita, e ogni anno vengono realizzati oltre 8.000 nuovi articoli tra i marchi che rappresenta: Luhta, Icepeak, Rukka, Dachstein, Ril’s e Your FACE. Questi offrono una selezione di prodotti molto ampia e diversificata, pensati per trascorrere del tempo all’aria aperta nel migliore dei modi, per tutta la famiglia e per gli amici a quattro zampe. I mercati principali sono l’Europa Centrale, la Francia, i Paesi Bassi e l’Italia, dove Luhta è presente grazie a una filiale fondata nel 2010 a Salò (BS). L’azienda madre riesce a combinare, grazie al suo portfolio accuratamente selezionato, un
design dinamico di ispirazione nordica, una produzione di qualità, una profonda comprensione del cliente e un marketing efficace. Questo approccio dà al gruppo un insight diretto sul mercato in tutte le sue sfaccettature grazie alla varietà degli articoli che offre, generando al contempo un valore a lungo termine per tutti gli stakeholder, che possono fare affidamento su prodotti di qualità realizzati con l’idea di durare nel tempo.
LA MISSION È quella d'ispirare uno stile di vita attivo e sano, da una generazione all’altra. E non solo per quanto riguarda la promozione dell’esercizio fisico in sé, ma anche da un punto di vista di rispetto dell’ambiente circostante. Da sempre infatti, dall’anno zero al numero 117, ogni prodotto viene realizzato con un design senza tempo, prendendo particolarmente in considerazione anche la sostenibilità di produzione. Scelte che riflettono l’intenzione dei brand di contribuire a un futuro migliore in cui vivere, una preoccupazione diventata negli anni sempre più urgente. Di conseguenza, i prodotti del Gruppo sono adatti a un’utenza ampia e sono realizzati con materiali di ottima qualità, per resistere al tempo e alle condizioni esterne – elementi imprescindibili l’uno dall’altro. Conoscendo bene il meteo del Nord Europa, Luhta sa perfettamente cosa serve al consumatore che desidera uscire all’aria aperta anche con neve e vento. Per questo motivo crea dei capi che sfidano l’incertezza delle giornate finlandesi, mutevoli e spesso molto fredde, facendo di ogni condizione atmosferica un’opportunità per divertirsi lo stesso e creare nuovi ricordi, più che una sfida da superare.
DIVERTIMENTO ASSICURATO
Uno dei brand che meglio incarna lo spirito del gruppo è sicuramente Icepeak, adatto per i consumatori che non si prendono troppo sul serio, ma che ciononostante vogliono abbigliamento e accessori seri ideali per ogni attività all’aperto – che sia hiking, campeggio e sci, o una passeggiata in città. Per il marchio, l'aspetto più importante è rendere più facile e accessibile praticare attività outdoor, nel modo che ognuno preferisce. E perciò fornisce l’abbigliamento per tutti: per i bambini, i ragazzi, le famiglie. E lo fa dalla testa ai piedi o, meglio, strato per strato: dalle scarpe ai cappelli, fino ai baselayer e midlayer. Perché non importa come e neanche dove si desidera passare il proprio tempo. L’importante è sentirsi connessi con la natura, sempre pronti alla prossima avventura – con l’abbigliamento adeguato in ogni situazione.
ICEPEAK:
NATURAL STRIDE SYSTEM
PER TUTTI, SENZA LIMITI
Prodotti versatili che si rivolgono a un pubblico ampio, di ogni genere o età e pensati per essere seasonless e adattabili: questo l’approccio di Salewa per l’inverno 2025
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di Sara Canali
L’imprevedibilità del meteo e delle precipitazioni, la destagionalizzazione e i cambiamenti climatici hanno determinato un “nuovo inverno” che frammenta il binomio montagna bianca-sci alpino in varie attività sportive alternative. In questo contesto, trova ampio spazio l’outdoor invernale a cui oggi i brand più attenti rivolgono la loro attenzione. Parla Manuele Cola, product director Salewa.
L’outdoor invernale con le sue varie attività ha registrato una crescita di persone che lo praticano. Come interpretate questo fenomeno?
Il cambiamento climatico, a oggi, è una realtà con cui dobbiamo fare i conti. Le stagioni stanno perdendo la loro definizione e l'inverno non fa eccezione. Questo porta a un cambiamento nel modo in cui le persone si avvicinano alle attività in montagna e all'aperto, soprat tutto quelle invernali come lo sci o l'alpinismo, che richiedono condizioni meteorologiche particolari. Durante la pandemia, abbiamo visto un aumento significativo nell'interesse per l’outdoor e sembra che questa tendenza continuerà a crescere nei prossimi anni, secondo gli esperti del settore. Credo non esista un’interpretazione univoca a un cambiamento irreversibile se non quella di adattarsi e trovare soluzioni che rispondano alle esigenze dei nostri consumatori finali.
ottica di cross merchandising con la nostra offerta per lo scialpinismo con la collezione Sella e Sella Free.
Parlando di collezione FW 25/26, quanto questo concetto di seasonless è stato integrato nella prossima collezione?
Quando iniziamo a concepire ogni nuova collezione Salewa, facciamo un'analisi che si basa sull’identificazione delle "reason why", ovvero quali sono le esigenze primarie dei nostri clienti e utenti finali. Solo dopo l’identificazione di queste ragioni intrinseche decidiamo come e cosa sviluppare in termini di dettaglio prodotto e collezione. Ciò detto, il concetto di "seasonless" o destagionalizzazione è stato proprio uno dei tre elementi chiave per la creazione della nuova collezione speed hiking FW25.
Cosa dobbiamo aspettarci dal 2025 di Salewa in termini di design?
Come ha risposto Salewa a questa nuova visione dell'inverno?
Salewa risponde introducendo una nuova gamma di prodotti versatili che si rivolgono a un pubblico ampio, senza distinzione di genere o età, che permettano agli utilizzatori di definire i propri obiettivi nell'ambiente montano, concepito come una palestra per l'attività all'aria aperta.
Quali opportunità avete colto da questa nuova stagione invernale e su quali discipline punterete principalmente?
L’opportunità è stata quella di rinforzare la nostra offerta nella categoria speed hiking, che in passato abbiamo spinto e comunicato perlopiù nelle campagne estive. In maniera provocatoria ora proponiamo questa categoria in versione invernale, offrendo soluzioni di prodotto alternative che la rendono appropriata anche in un nuovo contesto climatico. La versatilità di questa collezione è stata pensata non solo in risposta al tema seasonless, ma anche in
La direzione creativa e di design rappresenta uno dei principali asset differenzianti del nostro marchio, basandosi sul concetto di "mountain hybrid". Attraverso un approccio geometrico e angolare, mettiamo in contrasto colori, elementi e materiali della tradizione alpina con strutture e soluzioni costruttive all’avanguardia. Questa direzione rimane solida e continua un processo ormai avviato da anni che è diventato parte integrante del nostro linguaggio estetico. Inoltre, nel 2025 festeggeremo sia il decimo anniversario del rebranding che il novantesimo dalla fondazione di Salewa. Per questa occasione abbiamo sviluppato una capsule celebrativa che unisce un approccio di prodotto heritage a un audace design angolare.
Questa diversificazione dell’inverno porta più persone ad approcciarsi all'outdoor invernale, che ha sempre rappresentato un'attività di nicchia. Cosa significa in termini di offerta di prodotti?
Osserviamo attualmente due tendenze nel mercato outdoor: da un lato, gli sport brand stanno guadagnando terreno grazie alla loro capacità di offrire prodotti a prezzi competitivi, sfruttando elevati volumi di vendita e vantaggi produttivi legati a una più ampia economia di scala. Dall'altro, notiamo un indebolimento del potere d'acquisto dei consumatori. La risposta di Salewa a questi due fattori è quella di offrire, da una parte, prodotti più versatili, adatti a diverse attività e fasce di prezzo, dall’altra mantenere sempre come elemento distintivo qualità e prestazioni superiori frutto di knowhow ed esperienza accumulati in tutti questi anni nello sviluppo di attrezzature tecniche per la montagna.
Manuele Cola
Nelle ultime campagne avete osato sempre un po' di più in termini di immagine con una commistione tra sport e lifestyle. È la direzione che perseguirete anche per l'inverno 2025?
Sì, le campagne adv sono forse l'espressione massima del nostro approccio “hybrid” che fonde linguaggi propri del mondo outdoor a stili di comunicazione più urbani con talent, angolazioni e trattamenti fotografici che strizzano l'occhio a un target consumer moderno e contaminato, attento a stile e allo stesso tempo alla tecnologia. Questo linguaggio di comunicazione, intrapreso a partire dalla campagna SS24 Trekking "We_ar* Nature" e che prosegue idealmente con "Set the Tone" in FW 25/26, racchiude "in a nutshell" l’essenza del brand Salewa, attento alla tradizione e al contempo proiettato al futuro.
Il tema di questo nuovo inverno sappiamo bene sia anche una conseguenza del cambiamento climatico. Come rispondete in termini di responsabilità ambientale?
La responsabilità ambientale è uno tema fondamentale per Salewa, siamo attualmente in fase di evoluzione della nostra strategia di sostenibilità che mira a raggiungere sfidanti obbiettivi di net zero entro il 2050. Questa evoluzione verterà principalmente sull’integrazione dei criteri di economia circolare. A livello di prodotto, quindi, daremo continuità nell’utilizzo di materiali a ridotto impatto ambientale, adottando costruzioni e soluzioni che aumentino il ciclo di vita dei prodotti stessi. In parallelo agiremo sui servizi post-vendita, migliorando i servizi di riparazione e di recupero dei prodotti a fine vita, e su una comunicazione trasparente con i nostri consumatori, sempre più attenti e sensibili a queste tematiche.
La collezione Speed Hiking FW 25/26 è pensata per permettere a tutti di accedere alla montagna al proprio ritmo, ascol tando il proprio corpo, il battito, il respiro, scegliendo il momento perfetto della giornata in cui praticare l’attività: nelle ore notturne o alle luci dell’alba, quando a illuminare il nostro cammino sono le headlamp e i dettagli reflective sui capi che indossiamo, che brillano quando la luce di un flash li colpisce. Scie che si muovono veloci nel buio, nate dalla voglia di uscire anche in inverno, di raccontare una storia: di decidere il tono della notte. Nasce da qui il concetto di campagna e il claim
SET THE TONE, un’esortazione alla self expression attraverso lo sport e alle esperienze a esso collegabili. Per questo, nello shooting notturno con il bagliore viola che richiama il dettaglio purple presente su tutti i capi, abbiamo inserito i giochi di luce del light painting: un’attività accessibile a tutti e complementare all’hiking che aggiunge creatività e dà spazio a livello marketing a diverse attivazioni. È il nostro approccio “hybrid” che fonde linguaggi propri della montagna a stili di comunicazione più urbani. Ed è anche l’essenza di Salewa, attenta alla tradizione e proiettata a un futuro che sa già di presente.
A. D'Addazio, Via Croce Del Sud, Gaeta (Italy)
F. Guerra Climbing Technology
VERSO L'INTERNAZIONALIZZAZIONE
Sono molteplici i brand che hanno allargato i loro orizzonti economici
oltre il territorio italiano. Analizzando fatturati, opportunità e problematiche, è possibile delineare un quadro generale del mercato a cura della redazione
1.Oltre che in Italia, in quali altri Paesi siete presenti?
2.Qual è il vostro migliore mercato in termini di fatturato?
1.
3.Quali sono state le fasi di questo processo? Qual è il bilancio a oggi?
4.Quali sono i problemi maggiori legati all’internazionalizzazione?
SALEWA CRISTOPH ENGL – BRAND MANAGER
Siamo presenti in un totale di 69 Paesi attraverso il Gruppo Oberalp. In Europa operiamo in 37 nazioni, in Asia in 22, in America in sei e abbiamo stabilito una presenza anche in Africa e Australia, con due Paesi in ciascun continente. Questa espansione ci permette di rispondere a un pubblico globale e soddisfare le esigenze di una vasta gamma di consumatori, contribuendo alla crescita internazionale.
2. Dopo l’Italia, la regione DACH (Germania, Austria e Svizzera) rappresenta il nostro mercato più redditizio. In questi Paesi, una forte cultura outdoor e una crescente domanda di attrezzature di alta qualità ci hanno permesso di ottenere risultati notevoli, consolidando il nostro posizionamento e la nostra leadership in questo segmento.
3. Il nostro processo di internazionalizzazione è iniziato con una ricerca di mercato mirata e un’analisi delle esigenze locali, per individuare le migliori opportunità di sviluppo. Successivamente, abbiamo avviato collaborazioni strategiche e investito in campagne di marketing locali per adattare il giusto mix di prodotti a ogni mercato. Oggi, disponiamo di dieci uffici in Europa e due in America, che rappresentano il nostro impegno verso una presenza fisica stabile nei mercati chiave. Questo processo ha portato a una significativa diversificazione del fatturato, con risultati di crescita sostenuta in quasi tutti i mercati. In alcuni siamo ancora nella fase di investimenti necessari per prendere piede.
4.
Uno dei principali ostacoli è stato gestire le differenze culturali e le specificità distributive locali, che richiedono un approccio su misura. La logistica e la distribuzione coerente alle nostre esigenze sono stati altri aspetti critici, specialmente in mercati con infrastrutture meno sviluppate. Inoltre, conflitti geopolitici e instabilità economica hanno inciso negativamente sulle catene di approvvigionamento, rendendo necessario adottare strategie flessibili per mantenere la continuità operativa.
5. Abbiamo sviluppato campagne di marketing adattate ai valori e alle abitudini locali di ogni mercato. Collaboriamo con influencer e atleti locali per promuovere il nostro marchio e migliorare l’autenticità della comunicazione. Organizziamo eventi e sponsorizziamo attività legate allo sport e all’outdoor per rafforzare la nostra connessione diretta con i consumatori, costruendo un rapporto di fiducia a lungo termine.
6. Guardiamo con grande interesse ai mercati asiatici, in particolare Cina e Corea del Sud, dove vediamo una crescita significativa nella domanda di prodotti outdoor. Parallelamente, stiamo esplorando opportunità di espansione nell’Europa dell’Est, nei Paesi scandinavi e nei Paesi del Benelux, dove l’interesse per le attività all’aperto sta aumentando. Queste aree rappresentano per noi un potenziale di crescita rilevante e un’opportunità per consolidare ulteriormente il nostro brand a livello internazionale.
5.Qual è la vostra strategia marketing per il nuovo Paese?
6.A quali altre nazioni mirate per il futuro? Dove vedete maggiori opportunità?
MGM LUIGI TAMAI – SALES MANAGER
1. Il gruppo MGM gestisce i marchi Kayland e Trezeta, che si distinguono per posizionamento e fascia di prezzo. Kayland è posizionato su una fascia medio-alta e orientato a un pubblico più tecnico, mentre Trezeta si rivolge a un segmento medio-basso, con una proposta pensata per il tempo libero e i viaggi. Entrambi i marchi sono presenti negli stessi mercati, principalmente in Europa, attraverso una rete di agenti, agenzie e distributori. Al momento, siamo presenti in oltre 25 Paesi, tra cui Francia, Spagna, Germania, Austria, Svizzera, Regno Unito, Irlanda, Norvegia, Bulgaria, Romania, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia, Russia, Croazia, Grecia, Nuova Zelanda, Perù, Cile, Taiwan, Cina, Mongolia, Canada e Israele.
2. I mercati principali, su cui abbiamo concentrato il nostro focus, sono quelli in cui operiamo con una rete di agenti e agenzie. In particolare, Francia, Germania, Austria e Spagna rappresentano i mercati più rilevanti, con una struttura operativa ibrida che ci permette di adattarci efficacemente alle esigenze locali.
3. Entrambi i marchi hanno sin dall'inizio adottato una visione internazionale, che si riflette sia nello sviluppo delle collezioni che nella struttura organizzativa, grazie a un know-how interno consolidato e a una grande flessibilità. A oggi, il bilancio è estremamente positivo: siamo in grado di rispondere alle esigenze di vari mercati con risultati sia quantitativi che qualitativi più che soddisfacenti.
4. Una delle sfide principali è rappresentata dallo sviluppo di una collezione capace di soddisfare le diverse esigenze dei mercati internazionali, il che può comportare la creazione di stock rilevanti. Tuttavia, siamo riusciti a trasformare questa situazione in un vantaggio, offrendo ai nostri clienti un servizio rapido per ordini immediati e riassortimenti.
5. Il nostro ufficio marketing, in stretta collaborazione con i vari mercati, ha sviluppato materiali su misura, sia per la comunicazione che per la presentazione del brand, rispondendo alle esigenze specifiche di ciascun contesto. Inoltre, abbiamo favorito operazioni di co-marketing e creato concept di go-to-market mirati per incrementare la brand awareness e stimolare la domanda.
6. Per il futuro, intendiamo consolidare e potenziare la nostra presenza nei mercati in cui siamo già operativi. Il nostro obiettivo prioritario è l'espansione nel mercato statunitense, attraverso la costruzione di una rete distributiva strutturata che ci permetta di rispondere efficacemente alle opportunità offerte da questo mercato.
DOMANDE
Step Outside Adventure Awaits
CMP
FABIO CAMPAGNOLO – CEO
1. Per CMP la presenza all'estero è un aspetto molto importante ed è cresciuta molto negli ultimi anni. Oggi siamo presenti in tutta Europa, oltre che in alcuni stati dell’Asia e dell’America del Sud.
2. Il primo mercato per CMP, superiore anche all’Italia, è la Germania. Il nostro prodotto è molto apprezzato perché viene ritenuto di utilizzo quotidiano e non solo dedicato all’attività all’aria aperta. Cerchiamo di soddisfare lo stile e il gusto dei clienti, anche grazie a un gran lavoro di ascolto e adattamento della collezione grazie a continue riunioni con i nostri agenti e con i clienti più importanti.
3. Abbiamo iniziato a esportare alla fine degli Anni 80, in Germania. Anno dopo anno ci siamo allargati a tutta l’Europa, e ad oggi oltre alla Germania i mercati per noi di maggiore valore sono Spagna, Austria, Nord Europa e Francia. Siamo presenti anche oltre Oceano ma con una presenza contenuta.
4. Per noi l’internazionalizzazione è una grande opportunità e cerchiamo di vedere quelli che possono essere i problemi più comuni problemi (dal punto prezzo, ai problemi doganali e di trasporto
1.
ecc.) come delle sfide da superare per ottenere un risultato positivo. Sicuramente quando ci si affaccia a un nuovo mercato si devono accettare anche tutti i cambiamenti e le diversità che esso presenta, ma questo fa parte del percorso.
5. Siamo recentemente entrati in UK con la presenza di un distributore più importante, e lo abbiamo fatto grazie alle fiere, che per questa parte sono state per noi una modalità importante per iniziare il rapporto. Inoltre, la nostra azienda è sempre aperta e siamo soliti invitare clienti, o potenziali tali, così come distributori, fornitori ecc., a visitarci. Forse è il nostro essere italiani, ma dal nostro punto di vista non c’è modo migliore per conoscersi che non quello di far toccare con mano non solo il prodotto ma la realtà che sta dietro ad esso, dal nostro reparto tessitura fino ai nostri uffici. La nostra migliore comunicazione è proprio far conoscere il nostro lavoro quotidiano e soprattutto le persone che lo portano avanti con dedizione e impegno.
6. Sicuramente gli Stati Uniti. Questo è il nostro obiettivo per il futuro.
C.A.M.P
EDDY CODEGA – PRESIDENTE
C.A.M.P. è un’azienda con vocazione internazionale da sempre e negli anni post-Covid abbiamo raggiunto il numero record per noi di oltre 90 Paesi all’export arrivando così in tutti i continenti del pianeta. Lo reputiamo un risultato significativo ma come detto è il frutto di un percorso avviato negli Anni '60, periodo in cui è iniziato il nostro percorso di internazionalizzazione.
2. Gli Stati Uniti e la Francia rappresentano i nostri due principali mercati in termini di fatturato all’export grazie alle due strutture distributive di nostra proprietà che ci hanno quindi permesso di impostare un lavoro dalle fondamenta e con una prospettiva di lungo periodo. Sono due mercati estremamente competitivi e aver raggiunto una presenza rilevante è stata conferma del fatto che possiamo esserlo (rilevanti) dappertutto.
3. Elencare tutto ciò che abbiamo fatto dalla prima fiera in Germania nel 1968 a oggi è impresa ardua. In sintesi abbiamo cercato nel tempo di impostare un metodo che abbiamo definito “glocal”: visione e approccio globale, ma consapevolezza di diventare “locali” per diventare più rilevanti e meglio cogliere le peculiarità che ogni mercato propone. In concreto, approccio globale significa lavorare per cogliere tutte le opportunità che ci si offrono per raggiungere un numero di Paesi elevato e allo stesso tempo (approccio “locale”) sviluppare le nostre filiali ma anche partnership con agenti o distributori che abbiano in C.A.M.P. il principale o uno tra i due, tre marchi più importanti del loro portafoglio, aumentando il nostro peso sul Paese. Il bilancio non può essere che positivo se pensiamo che il 70% della nostra produzione è venduta all’estero con picchi più alti in alcune linee di prodotto.
4. Naturalmente quelli legati alla conoscenza delle persone, del Paese, delle abitudini e delle
prassi presenti ricordandosi di adattarsi al contesto locale. Poi dipende ovviamente dal progetto che uno ha: le problematiche legate alla ricerca di un distributore o allo sviluppo di una struttura di proprietà si differenziano in maniera sostanziale sia nella fase iniziale ma ancora di più a regime. Piuttosto vorrei soffermarmi su un tema, una potenziale problematica di cui sento parlare ancora poco ma che riguarda il futuro della internazionalizzazione dentro un contesto macro-economico che in questo momento sta procedendo a passi spediti dentro una logica sempre meno globale per come l’abbiamo vissuta negli ultimi trent’anni. Le spinte protezionistiche che già si respiravano prima dell’arrivo della pandemia sono aumentate in maniera netta e come spesso accade velocemente. Tutto questo rischia di portare numerose ripercussioni alle strategie di sviluppo internazionale.
5. Non ci sono azioni univoche ma la prima cosa che abbiamo sempre fatto è determinare quale fosse il miglior approccio con il nostro interlocutore locale. Gli strumenti ovviamente sono spesso gli stessi partendo dal prodotto e dalla sua conoscenza attraverso eventi, sponsorizzazioni e video che possano spiegare le qualità e le caratteristiche dello stesso evidenziandone i tratti distintivi.
6. Credo che il momento storico meriti una particolare attenzione: sarebbe miope non coglierne la portata rispetto a quanto sottolineavo sopra. Reputiamo di avere ancora potenziale in molti Paesi ma siamo altresì convinti sia importante riuscire a percepire per intero le conseguenze di tutti i cambiamenti che sono in atto e che ridisegneranno dinamiche e geografia. Oltre al contesto geo-politico, anche i temi della sostenibilità e delle vendite online si pongono come elementi dirompenti e che “ridisegnano” geografia e presenza.
13-15/01/2025
Fiera Bolzano
Messe Bozen
B2B Days for Snow Sports and Outdoor
More info
Nelle pagine precedenti abbiamo intervistato aziende ita liane che hanno avviato un processo di espansione verso l’estero. Ovviamente, la medesima operazione di internazionalizzazione avviene anche all’inverso. È il caso di Ternua, marchio basco, che da Mondragón si è rapidamente sviluppato anche in altri Paesi, tra cui il nostro. In un’intervista del 2021, il brand aspi rava “a essere una voce leader nell’innovazione tecnologica sostenibile in Italia, sviluppando collezioni che combinano funzionalità, sostenibilità e design”. Con Michel Gogniat, sales director, abbiamo fatto un primo bilancio dell’espansione italica di Ternua.
Perché l’interesse per il mercato italiano?
Il mercato outdoor italiano è circa il doppio di quello spagnolo, il che lo rende interessante in termini di potenziale. Inoltre, l'Italia e la Spagna hanno un clima abbastanza simile, quindi i prodotti necessari sono quasi gli stessi. Infine, la morfologia degli italiani e degli spagnoli è molto simile, il che implica che i nostri prodotti sono adatti a entrambi i mercati.
Quando è iniziato il processo?
Il nostro ingresso in Italia risale al 2010, quando abbiamo iniziato a collaborare con Viking Nord Pool srl di Calalzo di Cadore (BL). Tuttavia, il nostro sviluppo è partito davvero nel 2019 ed è ora affermato con Giovanni Sanelli come country manager dal 2023.
Quali sono state le fasi di questo processo?
Abbiamo introdotto per la prima volta il nostro marchio in Italia con Viking Nord Pool che fungeva da distributore, ritenendo che questo ci avrebbe permesso di avere uno sviluppo più vicino al mercato, essendo tutti gli aspetti del rapporto commerciale con i nostri partner al dettaglio gestiti da un'azienda italiana. Tuttavia, dopo aver testato con successo il modello degli agenti che lavorano direttamente sotto la nostra supervisione in Germania, abbiamo deciso di estenderlo anche al mercato italiano. In futuro, quando il nostro volume di vendite lo
DAI PAESI BASCHI ALL’ITALIA
Il 2010 sancisce l’ingresso di Ternua nel Belpaese, ma è da circa cinque anni che il marchio basco è entrato in maniera stabile nel nostro mercato. Ne abbiamo parlato con Michel Gogniat, sales director di Pietro Assereto
consentirà, incorporeremo un country manager. Per il momento, il marketing è ancora realizzato dalla Spagna, ma Giovanni definisce il piano annuale.
Com’è percepito il mercato italiano all’estero?
Il mercato italiano è molto competitivo, con marchi locali forti. Tuttavia, grazie ai punti citati in precedenza, riteniamo di avere buone opportunità di successo. Il nostro sviluppo negli ultimi quattro anni è stato eccezionale e ha superato le aspettative. Ora entriamo in una nuova fase di sviluppo, in cui dovremo rafforzare la nostra posizione sul mercato. Dobbiamo dire che siamo pienamente soddisfatti del nostro team di vendita italiano e che sta svolgendo un lavoro eccellente.
Quali sono state le principali difficoltà?
_IN SINTESI
2010
TERNUA ENTRA IN ITALIA
TRAMITE VIKING NORD POOL
DI CALALZO DI CADORE (BL)
2019
Il ritagliarci uno spazio in un momento di difficoltà per il settore. Da due anni tutti stanno affrontando un importante eccesso di scorte e le vendite sono stagnanti a causa della situazione politica e macroeconomica internazionale. Ma le sfide sono una parte naturale della crescita e del progresso. Se all'inizio gli ostacoli possono sembrare scoraggianti, in realtà offrono preziose opportunità per innovare, imparare e migliorare. Affrontando i problemi di petto e lavorando insieme per trovare soluzioni, non solo rafforziamo il nostro team, ma facciamo anche progredire l'azienda. Il successo si fonda sulla resilienza e ogni ostacolo superato ci avvicina al raggiungimento dei nostri obiettivi collettivi.
AVVIO DEL PROCESSO D'INTERNAZIONALIZZAZIONE
2023
INGRESSO DI GIOVANNI
SANELLI COME COUNTRY MANAGER
Quali sono le differenze con il mercato spagnolo?
Direi che i due mercati sono abbastanza simili, a parte che l'Italia ha marchi locali internazionali molto forti, in particolare nelle calzature ma anche nell'abbigliamento. Inoltre le discipline trattate sono più alpine e gli italiani sono più sensibili alla moda rispetto agli spagnoli.
Michel Gogniat
PER AMOR DI BELLEZZA
Per il secondo anno consecutivo Cisalfa Sport e Touring Club Italiano hanno unito le forze per promuovere un concetto di viaggio etico e responsabile, incoraggiando uno stile di vita attivo a contatto con la natura di Sara Canali
Viaggiare lentamente, in maniera etica e responsabile, è il modo migliore per apprezzare a pieno le bellezze di una terra ricca di cultura e tradizioni. Lo sanno bene Cisalfa Sport e Touring Club Italiano che, per il secondo anno, hanno dato vita a un progetto nel nome di valori condivisi che hanno a che fare con l’amore per il territorio italiano, la valorizzazione delle sue bellezze naturali e del suo inestimabile patrimonio artistico e culturale. Quattro diverse crew outdoor di Cisalfa Sport hanno visitato altrettanti itinerari in modo inedito, narrando un punto di vista active l’identità di alcune località contrassegnate dalla Bandiera Arancione, il riconoscimento di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring Club Italiano ai piccoli comuni dell'entroterra nazionale, che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma che sanno anche offrire ai turisti un’accoglienza di qualità.
LA NOSTRA ESPERIENZA
Come Outdoor Magazine, siamo stati invitati alla quarta tappa, ad ottobre a Malcesine, piccolo borgo medievale adagiato sulla riva orientale del lago di Garda, ai piedi del Monte Baldo, immerso in un contesto ambientale di pregio. Prima di arrivare a destinazione, abbiamo fatto tappa allo Store di Cisalfa Sport di Sona (VR) dove abbiamo scelto l’outfit tecnico che ci ha accompagnato nella due giorni di avventure outdoor tra un giro in e-Bike e un trekking sul Monte Baldo. Dalle calzature all’antivento per poter affrontare due giorni di attività, pronti a ogni tipo di evenienza e condizione atmosferica. Così, dopo esserci vestiti da testa a piedi, ci siamo diretti al Malcesine, dove ad aspettarci c’era la guida Francesco che ci ha fatto scoprire il lungolago prima e le alture poi in sella a delle e-Bike. Partenza dal centro del paese siamo poi andati verso sud lungo la ciclopedonale in direzione della baia di Val di Sogno e poi la frazione di Cassone per imboccare una serie di salite per poter osservare dall’alto un bellissimo tramonto sul lago. Un totale di 30 km nei dintorni di uno degli angoli più incantati del Lago di Garda. Il secondo giorno, la sveglia è suonata presto: appuntamento alle 8 alla funivia del Monte Baldo con le sue moderne e caratteristiche cabine rotanti che, in pochi minuti, arriva fino a quasi 1.800 metri di quota, per godere di un panorama mozzafiato e affrontare con le prime luci del giorno un semplice ma scenografico trekking a picco sul bacino. Ad accoglierci in cima è stata una fitta nebbia e temperature ottobrine pungenti cui ha risposto egre-
giamente il nostro abbigliamento performante preso da Cisalfa Sport. La sorpresa è stata quando, verso metà mattina, la foschia ha lasciato spazio a un cielo limpido senza nemmeno una nuvola, vista a 360 gradi sulle alture e a tutto lo spettacolo che il foliage sa regalare. Un’emozione che ha fatto bene a spirito e testa, nell’armonia di una natura che sa rimettere tutto al suo posto. Dopo quattro ore, ci ritroviamo al punto di partenza, con davanti però un piatto abbondante di prelibatezze territoriali, per un pieno di energia prima di tornare verso Milano.
TUTTE LE TAPPE DEL PROGETTO
Il Touring Club Italiano, Fondazione senza sccopo di lucro che compie quest’anno 130 anni di storia, contribuisce a produrre conoscenza, tutelare e valorizzare il paesaggio e le sue eccellenze mentre Cisalfa Sport, con oltre 160 punti vendita sul territorio nazionale, si impegna a diffondere la cultura e i valori dello sport, trasversalmente per età e livello di competenza. Il loro connubio dunque non poteva che rivelarsi vincente nell’ottica di creare iniziative condivise. E così infatti è stato. Anche quest’anno, sono state organizzate dalle due realtà una serie di experience con l’obiettivo di raccontare alcune delle più affascinanti località del nostro Paese, attraverso itinerari suggestivi ed experience locali per avvicinarsi alla natura e alle attività all’aria aperta. La prima, Gressoney - Saint Jean (AO) - località alpina ai piedi del Monte Rosa, nella Valle del Lys - è una delle più preziose delle Alpi occidentali non solo per posizione, offerta legata a sport e attività invernali e per la sua rete sentieristica capillare, ma anche per la sua storia e la ricchezza di tradizioni. Segue Tignale (BS), sul Lago di Garda, situata all’interno del Parco Alto Garda Bresciano, su un altopiano di ulivi e frutteti. Con le sue vedute panoramiche e una fitta rete di sentieri ben attrezzati, questa località rappresenta la meta ideale per chi ama camminare o fare escursioni in mountain bike, grazie alla varietà di percorsi che si snodano nelle sei frazioni e che svelano incantevoli paesaggi. Inoltre, la zona in riva al lago, con l’area del porto, si distingue per l’offerta di sport acquatici. Terza tappa del progetto: il borgo medievale di Brisighella (RA), ricco di prodotti tipici e adagiato ai piedi di tre caratteristici colli di gesso. Qui tappa obbligata è il Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, riconosciuto Patrimonio Mondiale Unesco, dove spiccano per la loro particolare conformazione i Calanchi che è possibile scoprire con escursioni organizzate dal Parco.
_ALBERTO FIASCONARO, DIRETTORE MARKETING DI CISALFA GROUP
Territorio e cultura generano valore
Quella tra Cisalfa Sport e Touring Club Italiano è una sinergia che si basa su valori condivisi. Abbiamo intervistato Alberto Fiasconaro, direttore marketing di Cisalfa Group.
Qual è stato l’obiettivo comune tra Cisalfa Sport e Touring Club Italiano che ha permesso l’attivazione di momenti esperienziali sul territorio?
Questo progetto è nato dall’incontro naturale di due realtà che condividono gli stessi valori: l’amore per il territorio e le bellezze, talvolta nascoste, che il nostro Paese può offrire. Un’eccellenza come Touring Club Italiano è il partner ideale per promuovere un turismo sostenibile, consapevole e autentico, nel pieno rispetto dell'ambiente, alla scoperta di luoghi straordinari – da vivere, ovviamente, indossando sempre l’abbigliamento giusto. L’obiettivo di Cisalfa Sport è da sempre quello di promuovere uno stile di vita sano a contatto con la natura, cercando di avvicinare quante più persone possibile allo sport e al piacere della scoperta del territorio, e con la sua ricca proposta dedicata all’outdoor offre tutto ciò che serve per affrontare ogni tipo di attività all’aria aperta, a qualsiasi livello.
giusto equipaggiamento si rivela fondamentale e l’ampia gamma di prodotti affidabili, performanti e versatili che proponiamo da Cisalfa Sport offre soluzioni funzionali per ogni necessità.
Come avete scelto le mete degli itinerari di quest'anno?
In cosa consiste "praticamente" questa partnership?
Natura e cultura sono le parole chiave della collaborazione. La partnership con Touring Club Italiano vuole valorizzare luoghi autentici dove arte, natura, buona cucina, sostenibilità e accoglienza sono espressione della cultura del territorio, che abbiamo voluto raccontare a un pubblico attento e appassionato attraverso la partecipazione delle nostre crew outdoor ad alcuni itinerari suggestivi ed experience locali. Per raggiungere ed esplorare questi luoghi il
Mettendo a disposizione dei partecipanti dei quattro Tour la ricca selezione di Cisalfa Sport, insieme a Touring Club Italiano, abbiamo pensato a quali tra le località contrassegnate dalla Bandiera Arancione potessero diventare lo scenario ideale per alcune experience active in cui mettere alla prova la tecnicità e la performance dei prodotti. Cercando di diversificare percorsi, attività e caratteristiche artistiche e culturali dei diversi territori, passando dalla collina alla montagna e al lago, abbiamo scelto affascinanti borghi che potessero ispirare a vivere momenti di evasione dalla frenesia della città, a contatto con natura e tradizioni uniche: Gressoney SaintJean, Tignale, Brisighella e Malcesine. La vostra storia aziendale racconta anche di uno spaccato culturale dell'Italia attiva: dalla vostra fondazione avete visto com'è cambiata la popolazione nazionale nei confronti dello sport e della vita all'aria aperta. Oggi quanto conta il settore dell'outdoor nei vostri store?
La riscoperta di ciò che ci circonda, soprattutto negli ultimi anni, ha sicuramente fatto da driver, l’interesse per la natura, il trekking e il distacco dall’ambiente frenetico quotidiano hanno dato una notevole spinta. Molte più persone, soprattutto i giovani, hanno interesse a viaggiare, scoprire e riscoprirsi. In questo contesto, Cisalfa Sport vuole soddisfare questa volontà, questo bisogno, con una gamma rinnovata di prodotti capaci di adattarsi a ogni esigenza.
Bormio e Santa Caterina Valfurva, nel cuore della Valtellina, sono due destinazioni famose non solo per le loro stazioni sciistiche, ma anche per le straordinarie opportunità di scialpinismo
di Pietro Assereto
Circondate da imponenti vette delle Alpi Retiche, queste località rappresentano un vero e proprio paradiso per gli appassionati di montagna in cerca di avventure fuori pista, lontano dalla folla e a contatto diretto con la natura selvaggia.
BORMIO:
TRA STORIA E NATURA
Bormio è una località che attira gli appassionati di scialpinismo. Con le sue storiche terme e il fascino del borgo, rappresenta un punto di partenza ideale per escursioni più lunghe e impegnative. L'area offre diverse opzioni per tutti i livelli, dalle salite più facili alle sfide per i più esperti. Il versante del Monte Sasso è particolarmente apprezzato per le sue discese tecniche, che combinano tratti di neve polverosa e terreno vario, offrendo emozioni intense e panorami magnifici. Per chi cerca un’avventura più lunga, l’itinerario che porta al Passo di Gavia, una delle salite classiche delle Alpi, è un’esperienza unica: attraverso i tornanti della strada storica che collega Bormio con la Val Camonica, gli scialpinisti possono godere di un’ascensione impegnativa ma gratificante, con una vista spettacolare su ghiacciai e cime innevate.
SANTA CATERINA VALFURVA:
UNA PERLA PER GLI SCIALPINISTI
A pochi chilometri da Bormio, si trova Santa Caterina Valfurva, un piccolo gioiello montano all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio. Questa località è famosa per la sua tranquillità e l'ambiente incontaminato, che la rendono ideale per lo scialpinismo. Le valli che
circondano il paese, come la Valle del Braulio e la Valle dell'Alpe, sono perfette per escursioni di diversa difficoltà, da itinerari più facili per principianti a percorsi tecnici per scialpinisti esperti. Il terreno qui offre salite che si snodano tra boschi, pendii ghiacciati, ampie vallate e cime panoramiche. La zona del Monte Cevedale è una delle più ambite, con un’ampia scelta di itinerari che conducono a quote elevate, dove i panorami sono mozzafiato e l’ambiente naturale è incontaminato. La salita fino al Rifugio Pizzini, per esempio, è una delle più frequentate, anche perché da qui si possono esplorare diverse vette e godere di un'ottima visibilità delle cime circostanti, tra cui il gruppo del Cevedale e dell'Ortles.
Il rifugio Forni, punto di partenza e arrivo per molti itinerari, è uno dei luoghi più rappresentativi per gli scialpinisti che frequentano la zona. La sua storia risale a decenni fa, quando il rifugio veniva utilizzato come base per le esplorazioni alpinistiche. Oggi è un luogo di riferimento per gli appassionati della disciplina, che qui trovano accoglienza, informazioni sulle condizioni del manto nevoso e supporto da parte di guide alpine locali.
Santa Caterina Valfurva è dunque la meta ideale per avvicinarsi allo scialpinismo con 350 itinerari percorribili fino a primavera inoltrata. Per questo, è stata scelta per la prima edizione di Skimofestival, il Festival dedicato allo scialpinismo, che si è svolto dall'8 al 10 marzo 2024, riconfermata per l’edizione di quest’anno, in programma dall’8 al 10 febbraio 2025. Un'occasione per testare l'attrezzatura messa a disposizione dai brand più importanti del settore, partecipare a corsi di autosoccorso in valanga, prendere lezioni di scialpinismo e vivere experience di diversi livelli.
SEARCHING FOR A NEW WAY
Un claim che guida l’agire di Montura da 25 anni. E ora è tempo di fare un bilancio di tutto quello che, seguendo questa nuova strada, l’azienda ha portato al mondo dell'outdoor. Dalle innovazioni di prodotto alla diffusione di cultura
a cura della redazione
Sembrano pochi 25 anni, per un’azienda. Eppure, provando a mettere in fila tutte le cose che Montura ha realizzato in un solo quarto di secolo, si otterrebbe un elenco nel quale sarebbe abbastanza difficile scrivere l’ultima riga senza rendersi conto, subito dopo, che ne mancherebbero altre. Forse perché nata da un pensiero non proprio allineato al concetto tradizionale di imprenditoria, o – forse – perché le fondamenta furono poggiate su una base fatta di persone eclettiche e, in quanto tali, imprevedibili. Il tutto guidato da una missione: “Fare cose che gli altri non hanno ancora fatto”. Ecco come si può comprendere, almeno in parte, la poliedricità di Montura, costruita su idee e intuizioni, a volte azzardi, nati da quella singolare fucina e lasciati liberi di evolversi in qualsiasi direzione. Perché l’uomo, l’esploratore, è un soggetto inquieto, in permanente ricerca per soddisfare il desiderio innato di conoscenza.
SEARCHING FOR A NEW WAY - Il motto aziendale fu coniato come naturale conseguenza, diretta e immediata immagine di un fare che rispecchiasse concretamente la visione appena delineata. Montura da allora è sempre riuscita a “essere altro” cercando continuamente nuove strade e soluzioni originali, arrivando a posare in breve tempo più di qualche pietra miliare nel panorama dell’abbigliamento tecnico, e non solo.
I PRODOTTI - Un esempio dovuto, il Vertigo, nato nel 1999, quando tutti già facevano da tempo pantaloni da montagna, ma nessuno aveva ancora fatto… il Vertigo. Plasmato sul campo, con la collaborazione degli operatori del soccorso alpino, ma anche di climber, alpinisti e guide. Comodo, multifunzionale e adatto alle sfide di ogni verticalità, progettato partendo dall’anatomia della gamba e posizionando pezzi di diversi materiali, rigidi e non, in funzione del movimento. Il risultato quasi ossessivo dell’applicazione di un concetto, quello di “ergonomia”. Fu il primo capo form-fitting di Montura, oggi alla sua seconda versione. Amato, invidiato, copiato. Subito dopo Montura inventa e brevetta la tecnologia “Cross Section”, ovvero le camere sfalsate, per risolvere il problema del ponte termico tra una camera e l’altra in un piumino: con il 30% di materiale e di peso in meno, si sta il 30% più caldi. Oggi le chiamano sostenibilità e performance. Montura lo fa dal 2003. Qualche anno più tardi arriva un altro capo iconico, la Skisky 2.0 Jacket, che nasce come un regalo per il Trofeo Skialp 4 Valli, inserito nel pacco gara, ma il successo è immediato.
Iniziato come un esperimento, si è trasformato nel tempo in un prodotto ricercato da tutti nel mondo dello sci alpinismo. Intanto nel panorama dei professionisti della montagna arrivava la Operator Jacket, progettata appositamente per le esigenze degli operatori del soccorso alpino. Ogni tasca, ogni cucitura ha una funzione precisa, studiata insieme a chi quella giacca l’avrebbe indossata. Da lì in poi prosegue, ed è lunga, la serie di intuizioni, idee, materiali e tecnologie brevettati che hanno fatto maturare una crescita di Montura fuori dall’ordinario, portandola in una posizione di eccellenza sul mercato dell’outdoor nel giro di pochissimi anni. Complice anche una filiera di produzione integrata e di proprietà, completata da una rete di negozi monomarca assolutamente originali – gli “Alpstation” diventati poi “Montura Store” – destinati ad amplificare l’esperienza di contatto con il prodotto. Tutto ciò a disposizione e vissuto da una community di persone, interne ed esterne all’azienda, quasi una “tribù”, animata dalle stesse passioni e impegnata su valori condivisi.
IL RUOLO SOCIALE - Ma il concetto di “searching for a new way” non era ristretto alla sola manifattura di abbigliamento. Se Montura doveva essere diversa da tutte le altre aziende del settore, la distinzione non poteva limitarsi al prodotto. Doveva riguardare anche il modo di produrre e di porsi nei confronti del prossimo, dell’ambiente, del mondo. Doveva considerare un aspetto che col tempo è diventato centrale nell’agire delle imprese, ma che all’epoca non era molto diffuso: il ruolo sociale, l’impegno verso i giovani, per le persone più fragili di una comunità, per i popoli di Paesi impoveriti che vedevano passare alpinisti “occidentali” impegnati a salire le loro montagne ma indifferenti ai loro bisogni. Nacque così il forte impegno ad aiutare chi, come Fausto De Stefani in Nepal o Ugo De Censi con l’OMG in Perù, voleva far uscire dall’emarginazioni le popolazioni di luoghi di montagna straordinari quali l’Himalaya o le Ande. La “mission” riguardava naturalmente anche la cultura, senza la quale non può esistere un “consumatore consapevole, capace di distinguere un prodotto ben fatto, costruito con rispetto per gli altri”. Dall’idea alla realizzazione il passo fu breve. Così nacque “Montura Editing”. Anche nel nome, formulato in un inglese non proprio ortodosso, emergeva quello che doveva essere “la Montura” rispetto a tutti gli altri: fantasia, cura artigianale e quasi maniacale di tutti i dettagli, profumo di legno di cirmolo intagliato, sguardi negli occhi, pacche sulle spalle… Così sono nati più di cento libri, e altrettanti film, per parlare al cuore delle persone. Affrontando sempre con coraggio anche i temi scomodi, l’emarginazione, le disabilità, la disparità di genere. E poi mostre, festival, collaborazioni con soggetti importanti nel mondo della cultura e della solidarietà.
Siamo esseri umani che lavorano per altri esseri umani. Siamo appassionati di vita all'aria aperta e di montagna. Ci impegniamo ad onorare, rispettare e proteggere le persone e l'ambiente in quanto esseri viventi. Siamo liberi pensatori che non hanno paura di condividere i propri pensieri e, soprattutto, siamo fedeli a noi stessi.
E ORA… - “Searching for a new way” è anche un impegno e una sfida per il futuro. Dopo questi primi 25 anni non abbiamo raggiunto un traguardo, ma segnato una tappa. Montura ha delineato un percorso, che, guardando avanti, segue sapendo che potrà sbizzarrirsi in infinite diramazioni. Le esplorerà tutte, con la voglia di distinguersi sempre, rifiutando l’omologazione e cercando sempre nuove strade per restare fedeli alla sua essenza.
La limited edition che celebra 25 anni di imprese del brand. Composta da quattro capi iconici nella versione di colore nero. Come quel momento in cui inizia l’esplorazione, di notte
Esplorare significa illuminare l'oscurità e rivelare l'ignoto. La notte prima della partenza è sempre troppo breve perché si parte prima che sorga il sole. Le avventure più memorabili iniziano prima dell'alba e finiscono dopo il tramonto. L'oscurità è il luogo in cui risiede l'avventura. Per celebrare lo spirito di esplorazione, Montura ha unito questi elementi in una linea iconica che segna i suoi primi 25 anni. Nero, come il colore dei primi capi tecnici.
SKISKY 2.0 JACKET
Nato nel 2007 come un regalo per il Trofeo Skialp 4 Valli, inserito nel pacco gara, ma il successo è immediato. Combina leggerezza, isolamento Primaloft e vestibilità ergonomica, offrendo calore e prestazioni eccellenti. Iniziato come un esperimento si è trasformato in un prodotto ricercato, è divenuto un’icona per tutti gli appassionati di scialpinismo. La forma della giacca è studiata per essere indossata sotto lo zaino.
VERTIGO 2.0 PANTS
Nascono nel 1999 sul campo, passando dagli operatori del soccorso alpino agli amanti dell’aria aperta. Comodo, multifunzionale e adatto alle sfide della verticalità, è progettato partendo dall’anatomia della gamba e posizionando i pezzi in funzione del movimento. È il primo capo form-fitting di Montura, in cui materiali rigidi sono uniti da un tessuto elastico nella parte posteriore. Il kevlar sulle ginocchia garantisce resistenza alle abrasioni. Nella sua seconda versione, riduce gli sprechi di materiale e migliora l’efficienza durante la produzione.
Creata nel 2010 per la traversata della Lapponia in pieno inverno di Franco Michieli e Fausto de Stefani. Una tuta con inserti in Polartec da indossare sotto la giacca, che permette la massima libertà di movimento mantenendo calore e leggerezza. Il progetto di questo materiale weather-ready e formfitting diventa in un pile disponibile ai consumatori.
SUMMIT 2.0 DUVET
Nato nel 2014, è un piumino leggero ma ad alte prestazioni. Realizzato con la prima piuma water-repellent grazie a un trattamento che la mantiene leggera e calda, anche in condizioni estreme. Con l’introduzione delle camere sfalsate il calore si distribuisce in modo uniforme eliminando i punti freddi. Massimizza l’efficienza termica, senza compromettere la leggerezza. Form-fitting e weather-ready, la sua durabilità lo rende un capo unico per sfidare il freddo.
Il logo della collezione limited edition NeroMontura
SAVE THE DATE
L’APRÈS-SKI È SUPER G
Undici anni fa Andrea Baccuini ha dato vita al Super G, un format di entertainment montano che ha attirato diverse generazioni di giovani, trasformando l’après-ski in un’esperienza unica e coinvolgente di Cristina Turini
Il 7 dicembre si inaugura ufficialmente l’undicesima stagione del Super G a Courmayeur, il mountain club ideato da Andrea Baccuini e Giacomo Sonzini, che quest'anno amplia la propria presenza anche a Cervinia e Madonna di Campiglio. Con questa triplice apertura, il format arricchisce un’offerta già molto apprezzata, portando un concept unico nel suo genere in Italia, dove gli amanti della montagna e del divertimento possono vivere momenti di intrattenimento esclusivo e coinvolgente, immersi nella suggestiva cornice delle vette alpine. Con il Super G, Baccuini ha saputo trasformare l’après-ski in un’esperienza unica, attirando ogni anno un pubblico di appassionati e contribuendo a elevare e diversificare l’offerta turistica delle località alpine italiane.
Quando avete deciso di aprire Super G a Courmayeur, che tipo di scenario avevate davanti? Cosa vi ha fatto pensare che un format e un’esperienza di entertainment lontana dalla concezione classica di turismo montano, avrebbe funzionato?
Super G è nato perché nella montagna, io e il mio socio Giacomo Sonzini, abbiamo visto una grande opportunità, quella di garantire un momento (l’aperitivo) che sulle piste non era ancora presidiato, o meglio, celebrato. Abbiamo acquistato un immobile a Courmayeur per creare qualcosa di nostro e sperimentare. All’inizio, abbiamo semplicemente introdotto la musica dal vivo, un elemento mancante sulle piste. Questa scelta ci ha fatto capire il potenziale di ciò che potevamo realizzare. Anche se i giovani erano un pubblico ridotto, abbiamo creato due format distinti, separando aree e fasce orarie per il target tra i 16 e i 25 anni, che non si svegliava presto e non sciava tutto il giorno. Abbiamo portato la musica dei DJ sulle piste, allestendo schermi LED, luci ed effetti speciali. Successivamente, il format è esploso grazie a un cambiamento sociale e al crescente bisogno di produrre contenuti, grazie anche al fattore daylight. La luce del giorno è stato un elemento fondamentale per produrre contenuti e “condivivere” con lo smartphone, diventando protagonisti dell’après-ski. Quest’anno per la prima volta il modello Super G debutta anche a Madonna di Campiglio e Cervinia. Quali sono state le maggiori sfide nel creare un'esperienza di après-ski così unica in quei contesti territoriali? Le difficoltà nell’aprire un modello Super G rimangono sempre le stesse, con la principale sfida di far comprendere che questo format non è un’attività imprenditoriale fine a sé stessa, ma risponde alle esigenze di due fasce d’età: 18-25 e 25-35 anni. Spesso ci confrontiamo non con mentalità chiuse, ma conservative, e i problemi sorgono quando si cerca di andare troppo veloce. Col tempo, abbiamo imparato che la montagna rappresenta calma e lentezza, uno state of mind difficile da adottare per chi non è abituato. È importante prendersi il tempo necessario per coltivare le relazioni con stakeholder locali, per spiegare chi sei, le tue intenzioni e come vuoi coinvolgerli, sempre nel rispetto del contesto. In questo modo, le difficoltà si trasformano in opportunità. Super G non è solo musica e divertimento, ma
anche amore e rispetto per la montagna. Quando questo viene percepito, tutto diventa più semplice. Parliamo di “Upscaling Generation”, un pubblico più esigente, una clientela diversa da quella del dell’après-ski, e che ritroviamo al ristorante Meraviglioso. Quali sono gli elementi che accomunano i due format?
Sono due generazioni profondamente legate. L’aprèsski generation, composta dai “dreamers”, non necessariamente scia e ha un modo di vivere la montagna legato all’energia e al divertimento. Spesso spende i soldi dei primi guadagni o ancora quelli ricevuti dai genitori, l’upscaling generation appunto. Quest’ultima invece è composta da persone che lavorano tutto l’anno e per loro il Meraviglioso è un momento per ritagliarsi una finestra di leggerezza. Indipendentemente dalla generazione, vogliamo regalare due ore di felicità con i nostri format. I dreamers si divertono con il DJ set, mentre l’upscaling generation preferisce il ristorante e la musica dal vivo. In questo contesto, la filiera del prodotto è fondamentale, dalla bottiglia di champagne ai menu di chef riconosciuti. Il Meraviglioso –Italian Singing Restaurant è il brand che veste al meglio questa esperienza. Nel tuo libro “Io sono Turismo” parli dell'importanza dell'innovazione nel settore turistico. Non solo dal punto di vista delle tecnologie e delle strutture, ma anche della mentalità. Quali sono i macro errori che ritieni debbano essere evitati?
Il primo macro errore è sottostimare le nostre potenzialità e non avere consapevolezza del proprio valore sul mercato. Abbiamo un territorio incredibile con bellezze architettoniche, artistiche, naturalistiche senza eguali. L'Italia accoglie turisti da ogni angolo del pianeta, e solo questo fatto dovrebbe spingerci a dare maggiore valore ai prodotti che offriamo. Spesso valutiamo ciò che proponiamo basandoci sulla nostra percezione, senza considerare la visione del turista, il quale ha aspettative molto più elevate. Ci troviamo così in una posizione difensiva, quando invece dovremmo approcciarci in modo proattivo ma umile, riconoscendo quello che ancora non siamo in grado di fare. Un secondo macro errore è che non ci alleniamo. Ci siamo ritrovati con enormi patrimoni accumulati nel corso di millenni da imperi come quello romano e dalla Chiesa, ma non abbiamo imparato a gestirli adeguatamente. Abbiamo sottovalutato questa eredità, subendola piuttosto che sfruttandola appieno. Dobbiamo imparare il marketing, la comunicazione, le lingue, e comprendere cosa il turista si aspetta, anziché imporre la nostra visione.
Tornando al Super G... Tre è il numero perfetto?
No, il numero perfetto non è tre. Il desiderio è quello di creare una catena di club he copra tutto l’arco alpino italiano e per fare ciò bisogna arrivare a cinque strutture. Oltre ai Super G esistenti, l’idea è quella, in futuro, di aprire anche a Cortina e in Val Gardena o Alta Badia. Dopodiché si potrebbe pensare a un tour operator che porti i turisti provenienti da ogni parte del mondo a visitare i luoghi più belli delle Alpi percorrendo migliaia di chilometri sulle piste da sci.
Andrea Baccuini
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IL TRAIL NON È PIÙ UN FENOMENO STAGIONALE
La “seasonless” delle corse podistiche off road impone alle aziende maggiore dinamismo e flessibilità per tenere il passo di un mercato in continuo mutamento
MAURIZIO TORRI
Giornalista freelance, fondatore del sito sportdimontagna.com, fotoreporter e consulente di comunicazione per alcuni degli eventi più iconici del settore trail, skyrunning e scialpinismo
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di Maurizio Torri
I primi importanti segnali di cambiamento climatico stanno contribuendo a modificare le abitudini degli sportivi che, anche con l’accorciarsi delle giornate, switchano sempre meno sulle discipline invernali. Visto che le temperature non sono più così rigide e che la neve cade copiosa solo in quota, chi ama la corsa in natura lo può fare tutto l’anno. Di riflesso anche le aziende di settore stanno progressivamente modificando le proprie strategie di marketing per seguire questa nuova tendenza con linee dedicate che spaziano dalle scarpe al vestiario senza tralasciare il sempre più interessante mercato degli accessori.
VALTELLINA WINE TRAIL, UN ESEMPIO SU CUI RIFLETTERE
Il secondo weekend di novembre, la bella gara ideata dal sei volte campione del mondo di corsa in montagna Marco De Gasperi, ha fatto registrare numeri a dir poco interessanti: 4.558 partenti da 52 differenti nazioni. Di questi 3.700 hanno corso sulle tre prove agonistiche da 13, 21 e 42 km. Considerando il sold out praticamente immediato dei pettorali e la chilometrica lista d’attesa di chi avrebbe voluto correre (in vista di un possibile futuro inserimento di una distanza “ultra” il comitato organizzatore ha giustamente stabilito un tetto massimo di presenze così da garantire un servizio eccellente a ogni
singolo concorrente), questa spettacolare manifestazione che unisce in un unico fil rouge le più prestigiose cantine e i più bei terrazzamenti vitati della provincia di Sondrio, è tra le competizioni di trail più partecipate a livello nazionale. E bisogna prendere in considerazione due aspetti importanti: VWT è in calendario a metà novembre e non ha dalla propria il traino UTMB di cui godono LUT, Chianti Ultra Trail e Monterosa Walser Waeg.
FOSSE STATO QUALCHE ANNO FA…
Probabilmente “De Gasperi & Friends” alla richiesta di una potenziale partnership tecnica si sarebbero sentiti dire: "Bella idea, peccato che sia a fine stagione". Oppure: "Preferiamo eventi calendarizzati nel primo semestre, perché lì si concentrano le vendite". Invece chi ha scommesso su VWT ha fatto bingo. A Sondrio bastava sfilare tra i vari stand di settore per raccogliere responsi positivi, vista la nutrita presenza di pubblico e atleti.
ANCHE IL TRAIL RUNNER STA CAMBIANDO LE PROPRIE ABITUDINI
Durante i mesi più freddi, chi può cerca sempre e comunque di diversificare abbinando bici e sci, o intensificando i lavori di carico in palestra. Quello che si è però notato negli ultimi anni è che sia il runner di alto livello, sia l’amatore, non lascia mai del tutto la propria passione. Grazie a nuove opportunità o nuovi format, come le gare con i ramponcini, corre tutto l’anno off road. Da qui la necessità di avere prodotti adatti a temperature più rigide.
LA SEASONLESS È UN'OPPORTUNITÀ
Destagionalizzando una delle discipline outdoor di maggiore seguito, le aziende del mondo running hanno la possibilità di comunicare e di conseguenza vendere i proprio prodotti in un lasso di tempo più ampio. In autunno e in inverno le richieste subiscono sicuramente una flessione, ma anche le festività natalizie sono una ghiotta opportunità di business per chi è “sul pezzo”: scarpette tacchettate in gore, ramponcini, frontali, guanti o fascette stanno rubando la scena a sci e scarponi.
SERVONO DINAMISMO & FLESSIBILITÀ
Lo avrete sicuramente notato, tra gli scaffali dei negozi vi sono sempre meno capi altamente specifici, mentre spopolano quelli più trasversali: i prodotti base camp o multisport; ovvero indumenti e accessori che possono essere utilizzati per diverse tipologie di sport affini quali fondo, scialpinismo, trekking, hiking, trail o mtb. Nell’incertezza di un mercato che sta evolvendo, molti brand di settore non sono rimasti alla finestra. Il mondo muta rapidamente e chi non è in grado di leggere il mercato rischia grosso. Il cambiamento di paradigmi, soprattutto quando bisogna fare i conti con collaudate reti di produzione/distribuzione, non è semplice, ma mai come ora necessario. Per stare al passo con i tempi bisogna essere dinamici e flessibili quasi come i propri acquirenti.
DOVE FUNZIONALITÀ ED ESTETICA SI INCONTRANO
C’è ancora tempo per iscriversi agli Alpi Design Awards 2025, i premi internazionali alla Milano Design Week 2025 di Sara Canali
Il premio internazionale Alpi Design Awards 2025, organizzato dall’associazione ALPI+MILANO APS, rappresenta un’occasione per accendere i riflettori su un mondo che ha creato negli anni dei prodotti iconici, compagni di imprese estreme e di conquiste memorabili. Le iscrizioni sono aperte fino al 31 dicembre 2024 e i vincitori saran no annunciati in occasione della Milano Design Week 2025. Inoltre, la premiazione sarà anche l’inaugurazione di una esposizione che li vedrà protagonisti con i loro progetti. Le aziende partner e follower di Outdoor Magazine potranno candidarsi avvalendosi di uno sconto del 30% utilizzando il codice OUT. Chi intende partecipare inoltre potrà concorrere in più categorie, avvalendosi di ulteriori agevolazioni sulla quota di iscrizione (il 50% di sconto per l’iscrizione a una seconda categoria e il 75% per una terza). Abbiamo chiesto ad Aldo Faleri, docente di Design Alpino alla Scuola del Design del Politecnico di Milano e ideatore del premio insieme ad Adalberto Muzio, di raccontarci la genesi degli Awards.
cui consideriamo sia l’online sia l’offline. Infine, prodotto e impresa per cui guardiamo soprattutto all’innovazione e alla sostenibilità di prodotti e attrezzature per le attività outdoor di sport e lavoro, perché questo è l'aspetto che più ci interessa.
Design e montagna: qual è il nesso tra questi due mondi?
Design e montagna hanno un motto di riferimento comune, ovvero "Form Following the Function", concetto che è stato coniato da un architetto americano e da Vitruvio prima di lui. Significa che solidità, utilità e funzionalità diventano elementi determinanti per coniare e poi ideare e progettare un prodotto. A ciò si aggiungono i temi della rigenerazione, del riciclo e della produzione. Il rampone per funzionare non deve essere bello, ma sicuro e funzionale. Però se, come dicono i ragazzi, è anche “sexy”, meglio ancora.
Come è nata l’idea degli Alpi Design Awards?
Tutto è cominciato dal corso di Design Alpino che dirigo con Roberto Boni alla Scuola del Design del Politecnico di Milano. Mancava nella didattica formativa un tema che riguardasse la montagna e oggi sono sei anni che lo portiamo sui banchi accademici e abbiamo interessato circa 150-200 studenti. Il premio è nato proprio dall'esperienza didattica: abbiamo visto tanti bei progetti sviluppati dagli studenti e questo ci ha spinto a promuovere e premiare loro. Dopodiché, e anche grazie alle ricerche che loro hanno svolto in vari ambiti, abbiamo avuto la riconferma che effettivamente il panorama del prodotto montagna è immenso, e fa parte di un ambiente che i giovani devono conoscere e dove possono trovare grandi opportunità di lavoro e di affermazione. Come sono state individuate le tre categorie?
Ci sono tre grosse categorie. Architettura e ambiente di cui il bivacco rappresenta l’esempio perfetto poiché ha, a modo suo, ancora una libertà espressiva che è formale ma anche funzionale e che si connette a un'innovazione tecnologica che ben pochi oggetti possono avere, soprattutto su quelle proporzioni. Grafica e comunicazione di
Verranno premiati quindi i primi delle tre categorie?
Saranno premiati i primi di ciascuna categoria, poi ci saranno menzioni per tutte le sottocategorie. Questo riguarda sostanzialmente i tre blocchi: gli under 30, i professionisti come architetti, ingegneri, geometri periti, designer a qualunque livello e, infine, le aziende di settore che sono eccellenza del Made in Montagna di tutto il mondo. Le iscrizioni sono aperte fino al 31 dicembre 2024 e i vincitori saranno annunciati in occasione della Milano Design Week di aprile 2025.
Qual è il valore di presentare questi progetti e farlo all'interno di un evento come la Design Week di Milano, cioè portare la montagna in città?
Partirei proprio da questa ultima frase, ovvero “portare la montagna in città”, e viceversa. Siamo convinti che i prodotti del mondo outdoor siano di altissimo livello in termini di design oltre che un’estetica interessante. La Milano Design Week ci sembra quindi il contesto perfetto, soprattutto perché è abitato da designer che vogliono ritrovare in questi oggetti anche delle opportunità di lavoro oltre a essere un bel campo di confronto con chi più spesso opera nel silenzio.
Ma le aziende del mondo outdoor sanno di produrre oggetti di design?
Sono stati i designer a dire ai falegnami che facevano design, questo è il punto. E ancora oggi molti brand del settore montagna non hanno consapevolezza di dare vita a prodotti iconici. Il premio è una bellissima opportunità per loro. C'è un'ingegnerizzazione del pezzo che è formidabile e le aziende devono capire che in questo caso è anche un'opportunità per mostrare qualcosa che non viene mai mostrato, cioè il dietro le quinte delle aziende, ma anche i luoghi del lavoro e della produzione delle aziende, oltre che avere l’opportunità di interagire con Scuole universitarie tra le più famose al mondo per il design.
Come avverrà la premiazione?
Ci sarà sicuramente una giornata di conferenza stampa di premiazione che si svolgerà nella prestigiosa sede di Palazzo Reale Milano dove con i magazine partner, che daranno visibilità ai vincitori, presenteremo l’evento. Poi ci sarà la cerimonia di premiazione, il hautegalà, che sarà la sera con l’esposizione dei prodotti-progetti vincitori e segnalati, e per questo stiamo lavorando con la Regione Lombardia per stare nel punto più haute di Milano. Non posso dire altro perché fino a che non sarà svelato è facilmente intuibile ma di grande fascino, splendido soprattutto perché ha la vista sulle Alpi.
Feel at warm in the cold, with adjustable hem, fixed hood, and elasticated cuffs.
Eric Larsen | Polar Explorer
Arctic Expedition 2024
M10 è un grado di arrampicata mista impegnativo, in cui gli scalatori affrontano sia il ghiaccio che la roccia su un terreno ripido a strapiombo. Poiché l'arrampicata su misto richiede competenze di arrampicata su roccia, ghiaccio e di alpinismo, oltre a una forza e resistenza notevole, il grado M10 non denota solo un tipo di arrampicata, ma incarna anche le abilità, le competenze e le conquiste che uno scalatore ottiene dopo anni di esperienza e dedizione alla disciplina. Da ciò ha preso il nome una delle linee più iconiche di Patagonia. Ne abbiamo parlato con Kate Rutherford, alpine product line manager, e Kelly Cordes, field testing coordinator.
Puoi dirci di più sulla nuova collezione M10. Di cosa si tratta e da quando il prodotto è presente nella vostra linea?
Kate Rutherford: dal suo primo lancio nel 2010, M10 è stato l'esempio della filosofia di design di Patagonia. Tessuti esterni essenziali pensati per l'arrampicata, senza nulla di superfluo. Nato per consentire libertà di movimento specifico dell'arrampicata, è lo strato leggero e di volume ridotto, impermeabile e traspirante di cui ogni alpinista aveva bisogno. Dall'ultima versione dell'M10 che abbiamo realizzato nel 2018, ci siamo impegnati nello sperimentare miglioramenti ed evoluzioni che siamo entusiasti di presentare quest’autunno nella versione M10 aggiornata.
Che specifiche adottate per lo sviluppo dei tessuti esterni e dei materiali?
Kate Rutherford: tutti i nostri tessuti impermeabili devono rispettare standard di performance e longevità e superare una serie di test di impermeabilità, traspirabilità e durabilità. Il risultato è il nostro H2No Performance Standard, che garantisce negli anni performance e traspirabilità. Questo standard deriva da una procedura di test in laboratorio e sul campo per mettere alla prova diversi aspetti della qualità. I nostri test di laboratorio includono, tra gli altri, un killer wash, un test di flessione e abrasione che simula fino a 30 anni di uso nelle condizioni più estreme. Poiché nulla può replicare la sensazione di un tessuto esterno in montagna, testiamo i prodotti anche attraverso i nostri ambassador tramite il programma di test sul campo, per ottenere feedback effettivi ottenuti da vere esperienze all’aria aperta. Un aspetto importante del recente sviluppo
UN CAPO ICONICO
Dal suo primo lancio nel 2010, M10 è stato l'esempio della filosofia e del design di Patagonia: tessuti esterni essenziali pensati per l'arrampicata, senza nulla di superfluo
di Pietro Assereto
dei prodotti è stata la nostra attenzione ai gusci realizzati senza PFAS aggiunti intenzionalmente. Da oltre un decennio lavoriamo a soluzioni che non utilizzino sostanze chimiche perfluorurate, e siamo orgogliosi che in questa stagione il 99% dei nostri prodotti sia realizzato senza l'uso di PFAS.
Quali materiali e membrane utilizzate nell'M10 per renderlo traspirante ma allo stesso tempo robusto?
Kate Rutherford: riproponendo l'M10, sapevamo di poter migliorarne ulteriormente i materiali. Il materiale M10 Storm è uno dei più durevoli della nostra linea, ed è una versione premium più leggera del nostro amatissimo tessuto Dual Aspect. Nell'M10 Anorak abbiamo integrato alcune tecnologie delle batterie delle auto. La maggior parte delle membrane porose per indumenti sono prodotte chimicamente, e richiedono un bagno in solventi che produce fori di dimensioni casuali. Le case automobilistiche hanno sviluppato una membrana nanoporosa realizzata meccanicamente, allungando il materiale per ottenere fori uniformi di dimensioni nanometriche. La membrana nanoporosa Xpore nell'M10 Anorak è realizzata come quella delle batterie delle automobili, con pori di dimensioni costanti che non permettono il passaggio di pioggia e neve, lasciando però fuoriuscire il sudore e il calore. Il risultato è un materiale altamente impermeabile e traspirante, realizzato senza sostanze chimiche aggressive.
Come integrate i feedback degli ambassador e dei test sul campo in montagna nello sviluppo dei prodotti e in particolare dell'M10?
Kelly Cordes: per l'M10 è stata una questione di perfezionamento. I primi prototipi erano davvero buoni. Quindi abbiamo iniziato a spedirli ad alcuni dei nostri migliori tester e ambassador sul campo in Alaska, nelle Montagne Rocciose canadesi, nel Montana, nel Wyoming, in Colorado, ma anche in Europa, in Scozia, nelle Alpi Giulie e nel massiccio del Monte Bianco nella zona di Chamonix. Sono stati utilizzati da arrampicatori di alto livello, esigenti e attenti ai dettagli.
Noi riceviamo il feedback e lo giriamo al team, loro fanno le modifiche e ne discutono, poi ne inviamo un altro. Miriamo alla continua perfezione, e come qualsiasi cosa nella vita a cui si tiene davvero, bisogna prestare molta attenzione ai dettagli.
Kelly Cordes:
Kate Rutherford
UN NUOVO MODO DI AFFRONTARE L’INVERNO
TSL presenta la SMART, una ciaspola leggera e minimalista che concilia portanza e trazione, e rappresenta il perfetto compromesso tra racchetta e rampone da camminata
Sinonimo di libertà di movimento con tenuta controllata, la SMART è il prolungamento della calzatura, grazie alla sua scarpetta dal serraggio intuitivo e preciso che fa corpo unico con il piede. La superficie portante moltiplicata almeno per due, il suo attacco e la sua trazione facilitano il rendimento della marcia, garantendo al tempo stesso la sicurezza. Un ingombro minimo permette una camminata naturale e agevole: le spatole anteriori e posteriori, infatti, rispettano il movimento naturale del piede. Con un semplice tocco del BOA Fit System, la calzatura fa corpo unico con la SMART per garantire una tenuta del piede eccezionale. La perfetta presa e stabilità sono assicurate da 10 punte intercambiabili situate sotto i diversi appoggi del piede.
BOA FIT SYSTEM / garantisce un fit preciso e micro-regolabile, pensato per offrire le migliori prestazioni nelle condizioni più difficili
_FRANCESCO DONATELLI, responsabile tecnico e marketing manager per Amorini, distributore italiano di TSL
di Pietro Assereto
L’impatto del trekking invernale, e quindi delle ciaspole, sia a livello sociale che ambientale, è minore rispetto allo sci. Questo è già un buon motivo per praticarlo? Quali possono essere altri incentivi?
Paragonato allo sci alpino, il trekking e l’escursionismo invernale sono sicuramente attività molto più sostenibili, esattamente come sci alpinismo o sci escursionismo, da cui però si differenziano sotto un ulteriore aspetto: l’accessibilità. Lo snowshoeing, oltre ad affidarsi ad attrezzature nettamente più economiche, non necessità di particolari competenze tecniche e permette a chiunque di praticarla, con qualunque condizione di innevamento, e a qualsiasi livello.
Qual è il beneficio di questa attività sul territorio in cui si pratica?
_LE TECNOLOGIE DI TSL
EASY ASCENT / l’alzatacco facilita la camminata durante le lunghe salite e riduce l’affaticamento muscolare
INSTINCT / il sistema di fissaggio instinct, brevettato da TSL, unisce semplicità, leggerezza, precisione e comfort. Semplicemente stringendo il BOA Fit System, la scarpa e l’attacco diventano una cosa sola. La caviglia viene liberata da qualsiasi punto di pressione. L’alzatacco sotto il tallone, indipendentemente dalla taglia della scarpa, evita qualsiasi effetto di punzonatura
LATERAL ADJUST / permette d’integrare tutte le larghezze degli scarponi per un avvolgimento ottimale del piede
LOCK ADJUSTMENT TELESCOPICO / azionando il dispositivo di bloccaggio e facendo scorrere la talloniera fino alla misura desiderata, la regolazione rimane invariata per le future uscite
S.S.A.S - BREVETTO TSL / ammortizzatore del rumore e d’urto
STEP-IN CONCEPT / più leggera, più rapida da calzare e da togliere, la Step-in assicura un mantenimento del piede tanto efficace in falcata rapida quanto nelle diverse inclinazioni
FORMA A VITINO DI VESPA - BREVETTO TSL / per andatura naturale e presa ineguagliabile
UP & DOWN SYSTEM / permette di ridurre gli sforzi di pendenza e di migliorare considerabilmente il comfort nella marcia. In salita il dispositivo permette di sollevare il tallone riducendo l’affaticamento muscolare del polpaccio e assicura un’ottima presa. In posizione normale sul piano, l’articolazione dell’attacco permette una marcia agevole e naturale. In discesa il dietro dell’attacco passa sotto l’intelaiatura, in modo da mantenere il piede in piano, evitando che intoppi sul davanti dello scarpone
Negli ultimi anni molte amministrazioni pubbliche ed enti si sono impegnati nel promuovere e rendere più accessibili degli itinerari di montagna, con lo scopo di aumentare l’afflusso di persone in modo sicuro al fine di alimentare l’indotto turistico di determinate aree. Un beneficio riguarda quindi il prolungamento delle attività estive a quelle invernali, e le racchette da neve sono state un ottimo strumento per portare anche in questa stagione, permettendo alle attività prevalentemente estive di proseguire il loro lavoro anche in presenza di neve, senza bisogno di creare insostenibili località sciistiche in aree dove l’innevamento è ormai un evento isolato. Qual è il vostro target di riferimento?
Con i prodotti TSL ci rivolgiamo a ogni target, da quello turistico con la linea Discovery e Junior, racchette semplici e modulari, agli escursionisti più impavidi con la linea Grip che offre prodotti progettati per muoversi in svariate situazioni, dalla neve ghiacciata, ai traversi, alle grandi inclinazioni e alle discese, fino ai più esigenti tecnicamente con la linea Hyperflex, ciaspole leggere e performanti dall’altissimo galleggiamento, che comprende anche la sempre più richiesta Symbioz Racing, che permettono di proseguire e arricchire la pratica del trail running anche quando i percorsi sono imbiancati. Con la linea Smart infine, TSL permette alla ciaspola di diventare un accessorio all-around, compatto e tecnologicamente avanzato, adatto alle passeggiate in famiglia, quanto come strumento di emergenza per uscire da difficili situazioni alpinistiche. È cambiata l'utenza con il tempo?
La racchetta da neve, o ciaspola che dir si voglia, è passata da strumento di necessità a pratica sportiva vera e propria. Con TSL il concetto di ciaspola come attrezzatura sportiva c’è sempre stato e l’utenza negli anni si è evoluta esattamente come per le altre discipline, persone sempre più esigenti dal punto di vista tecnico, di qualità dei materiali, di comfort e di range di utilizzo, da gioco e attività per famiglie e semplici escursionisti, a strumento per snowboarder che scelgono di non adottare una split e trail runner che non vogliono lasciarsi intimorire dalla neve sui loro percorsi preferiti.
Amorini SRL - 075.691193 - info@amorini.it
LEGGEREZZA E CALORE
CON LA COSMO JACKET LADY DI C.A.M.P.
Versione con taglio e colori femminili della Cosmo Jacket. È quindi una giacca calda e polivalente, caratterizzata da un design a canali alti che favoriscono la resa termica tramite l’ottimale distribuzione dei 135 grammi di piumino d’anatra di prima qualità (filling power 750 cuin). L’esterno in tessuto Araneum rende il capo particolarmente traspirante grazie alla calandratura interna che garantisce proprietà downproof senza l’uso di spalmature. Inoltre, la leggerezza di questo tessuto assicura la compattabilità del capo, che può essere infilato nello zaino dopo averlo ripiegato nella Stow-Away pocket. La Storage Bag è invece pensata per accogliere la Cosmo Jacket durante i periodi di inutilizzo, evitando che la piuma resti eccessivamente compressa per lungo tempo. Il comfort è garantito dalla vestibilità Regular e dalle maniche con polsini elasticizzati provvisti di manicotto antivento.
C.A.M.P. - 0341.890117 - contact@camp.it
Per oltre 15 anni, la Vega Jacket di Mountain Equipment ha dimostrato cosa è possibile fare con l'abbigliamento in piuma: una giacca di alta gamma per un alpinismo leggero e moderno. Grazie al suo peso ridotto, alle dimensioni compatte e al materiale idrorepel lente, offre calore e protezione nei tour alpini e di montagna più impegnativi, senza aggiungere peso inutile. La piuma d'oca di alta qualità da 800 cuin garantisce un calore ottimale e la costruzione a camere trapuntate la mantiene nella posizione corretta. La piuma di Mountain Equipment è certificata Down Codex: ciò significa che proviene da una catena di approvvigionamento trasparente e attentamente controllata. Il materiale esterno Drilite Loft, leggero e altamente idrorepellente, protegge dalla neve, dal ghiaccio e dalle raffiche di vento. È completamente antivento e traspirante, garantendo un elevato livello di comfort anche durante le attività più intense.
Outdoor & Sports Company GmbH - +49 (0)8179.997830 - info@mountain-equipment.eu
AU FOND DE L’INCONNU
Lo spirito avventuriero di Millet si riflette completamente sulla nuova collezione FW25/26, caratterizzata da materiali resistenti alle alte quote e dall’inconfondibile blu, firma iconica del brand
KAMET GTX JACKET M - W
Modello storico e best-seller Millet, questa giacca da alpinismo per uomo e per donna ha migliorato il suo impatto ambientale con la membrana Gore-Tex ePE, priva di PFAS, che garantisce le stesse prestazioni di impermeabilità e traspirabilità. A supporto, cuciture interamente termosaldate e ventilazione con cerniera sotto le ascelle. Lo strato esterno è realizzato in poliammide riciclata al 100% ed è estremamente resistente. Include un cappuccio da alpinismo compatibile con casco, visiera protettiva e le tasche per le mani sono pensate prevedendo l’utilizzo dell’imbracatura.
• Peso: 434 g M / 384 g W
TRILOGY JORASSES DYNEEMA PANT M
Pantaloni a tre strati progettati per l’arrampicata su pareti verticali di neve, in tessuto Dyneema 3L impermeabile realizzato all’80% da poliammide riciclata. Offrono un’ottima impermeabilità e resistenza allo strappo, oltre a flessibilità e leggerezza. Le cerniere laterali a doppio cursore, iper-funzionali, li rendono facili da indossare e da ventilare.
• Peso: 440 g
M WHITE 30
Progettato per lo scialpinismo di un giorno, questo zaino da 30 litri ha tutte le caratteristiche necessarie: tasca di sicurezza separata, porta sci laterale e diagonale, porta piccozza, porta casco ultra leggero e rimovibile e uno scomparto di sicurezza per pala e sonda (che possono essere portate anche nelle tasche interne). Un’ampia cerniera laterale consente di accedere rapidamente a tutto lo zaino. Sviluppato all’insegna dell’eco-design, è realizzato in parte con materiali riciclati. M White 30 è disponibile in due altezze di schienale.
• Peso: 980 g
UBIC TREK GTX M - W
Per le lunghe escursioni durante tutto l’anno, questa scarpa in versione maschile e femminile con collare semiportato garantisce comfort e stabilità anche su terreni irregolari. Realizzata in pelle con inserto impermeabile in Gore-Tex ePE, presenta rinforzi in gomma stampata su tutta la tomaia. Il design più alpino della suola offre inoltre un’eccellente ammortizzazione.
• Peso: 1.260 g M / 950 g W
Millet Mountain Group Italia - 0422.1500041 - italy@milletmountaingroup.com
VEGA JACKET DI MOUNTAIN EQUIPMENT:
COME UNA PIUMA
COMPAGNO DI AVVENTURE
Backcountry 30L è lo zaino di Movement perfetto per le attività giornaliere di freeride o scialpinismo grazie alla sua praticità versatile e compatta
_CARATTERISTICHE
Lo zaino Backcountry 30L di Movement è stato ottimizzato per rispondere alle esigenze dei freerider e gli appassionati di skialp. Progettato per le avventure invernali, offre un trasporto confortevole grazie agli spallacci imbottiti e alla cintura in vita. Il suo volume di 30 litri è perfetto per le attività che si svolgono nel corso di una giornata. L'accesso all'attrezzatura di sicurezza è rapido e intuitivo mentre le numerose possibilità di regolazione offrono un maggiore comfort con varie soluzioni per il trasporto degli sci. Il volume di 30 litri, lo scomparto per il sistema di idratazione, la rete per casco rimovibile, gli attacchi per la piccozza e la tasca per la maschera: sono tante le risorse che gli conferiscono un'ampia gamma di utilizzi, tanto per un tour di scialpinismo del fine settimana quanto per andare alla ricerca delle linee più belle e impegnative.
Volume ottimizzato di 30 litri, ideale per or ganizzare l'attrezzatura e gli effetti personali durante le escursioni giornaliere. Punti di accesso multipli, porta casco, porta piccozza e scomparto per l'idratazione.
SPECIFICHE TECNICHE
Volume: 30L
Peso: 1.200 g
Schienale aderente e ventilato Cerniere impermeabili
Tasca con zip sulla cintura
Rete per casco rimovibile
Supporto per piccozza e bastoncini
Tasca protettiva per occhiali e maschera
Scomparto per il sistema di idratazione
HANDMADE IN THE U.S.A.
VISIBILITÀ
E SICUREZZA AL BUIO
Progettati, sviluppati e prodotti in Francia dal team
BV Sport, i booster e le calze della gamma Reflect sono i compagni ideali per le uscite notturne
BOOSTER EVOLUTION REFLECT
Pensato per l’allenamento e le gare, Booster Evolution Reflect può essere utilizzato nella pratica di tutti gli sport e a tutti i livelli, dai principianti agli atleti professionisti.
ULTRA-TECNICO
Dotato di fili riflettenti, Booster Evolution Reflect è composto da nuove strutture a rete che adottano diversi livelli di rigidità (ultra-morbida, morbida, semi-rigida, rigida). La compressione selettiva offre al polpaccio un sostegno ottimale.
EFFICACE
Indossato regolarmente, accelera il ritorno venoso e fornisce ossigeno ai muscoli per ridurre l’affaticamento muscolare (gambe pesanti, crampi, formicolii, eccetera).
ECO-RESPONSABILE
La microfibra Sensil Ecocare utilizzata è realizzata con rifiuti pre-consumo. Il processo di produzione riduce al minimo gli scarti, il consumo di energia e le preziose risorse naturali.
EXPERTISE VERTICALE
CALZA TRAIL/RUNNING REFLECT
Asimmetrica e dotata di elementi riflettenti, la calza trail/running Reflect si adatta al meglio all’anatomia del piede.
PROTETTIVA
La suola anatomica 3D migliora il sostegno e la stabilità della caviglia e del piede nella scarpa, proteggendoli dagli urti durante l’impatto con il suolo.
CONFORTEVOLE
In aree strategiche soggette a frizione o contatto durante l’attività, come il tendine d’Achille, l’area dei lacci, il tallone e la punta del piede, sono presenti rinforzi mirati. Le cuciture piatte riducono gli sfregamenti e le irritazioni plantari. Il bordo a coste larghe previene l’effetto laccio emostatico, mantenendo efficacemente la calza in posizione.
TRASPIRANTE
La maglia leggera e reticolata permette di evacuare il sudore durante l’attività fisica.
BV Sport - 335.5927456 - info@bvsport.it
Altimate e Fly Weight Evo Set sono le due soluzioni leggere e innovative di Climbing Technology per l’arrampicata e non solo
ALTIMATE
È l’innovativa imbracatura modulare a doppia configurazione ideata da Climbing Technology per scialpinismo e alpinismo tecnico. Leggera, impermeabile e completamente apribile, può essere facilmente indossata anche con sci o ramponi ai piedi. Altimate è dotata di sistema di regolazione ad alamari versalock che consente due diverse configurazioni: Walk/Ski e Climb. Utilizzata nella configurazione Walk/ Ski offre una grande libertà di movimento ed è adatta allo scialpinismo e alla progressione su ghiacciaio; utilizzata nella configurazione Climb fornisce un sostegno ottimale in sospensione ed è concepita per l’alpinismo tecnico su neve e ghiaccio. Il passaggio da una modalità all’altra è facile e intuitivo e può essere effettuato in sicurezza senza togliere l’imbracatura e utilizzando i guanti. Altimate è realizzata in tessuto anisotropo che garantisce flessibilità e sostegno, e consente di ripartire i carichi in modo ottimale senza l’impiego di imbottiture. Il tessuto di cintura e cosciali deriva dalle competizioni di barca a vela ed è 100% climate neutral, realizzato in materiale riciclato post-consumo proveniente dalla produzione europea che consente di raggiungere un contenuto riciclato del 28-39% (rPES). L’innovativo anello di assicurazione senza cuciture ha un ingombro ridotto per agevolare la legatura e l’utilizzo di moschettoni compatti e longe; i punti di attacco sono provvisti di fasce catarifrangenti per una legatura sicura anche in condizioni di scarsa illuminazione, mentre i cosciali hanno una doppia possibilità di regolazione e sono provvisti di elastici di sostegno regolabili. Altimate presenta una struttura sottile e flessibile che consente di ripiegarla facilmente nello zaino o in una tasca della giacca; completano l’imbracatura tre porta-materiali, due inserti per moschettone portamateriale e due fettucce di stabilizzazione per viti da ghiaccio.
_FLY-WEIGHT EVO SET
Il rinvio compatto e ultra-leggero, ideale per vie alpinistiche e vie sportive dove il peso (60 g) può fare la differenza. È dotato di moschettoni forgiati a caldo di dimensioni compatte dal design alleggerito e lavorato che consente una migliore impugnatura. I moschettoni presentano una leva a filo, che permette un agevole inserimento delle corde ed evita l’oscillazione della leva stessa durante un eventuale impatto contro la roccia, mentre la forma del becco riduce la possibilità di aggancio della corda e/o ancoraggio in fase di rimozione. Fly-Weight Evo è equipaggiato con fettuccia leggera e resistente in polietilene ad altissimo peso molecolare (UHMWPE) e con il ferma-fettuccia FIXIT sul moschettone inferiore, che ne previene la rotazione durante l’uso e protegge la fettuccia dall’usura.
climbingtechnology.com
Altimate Climb
Altimate Walk/Ski
SEMPRE AL SICURO
Progettati per essere operativi anche alle temperature più estreme, i dispositivi Garmin con tecnologia inReach sono pensati per tutti coloro che desiderano vivere più serenamente le attività in montagna
Raggiungere un rifugio, correre sui sentieri, arrampicarsi in falesia, mettere le pelli sotto i propri sci e affrontare la neve fresca: praticare l’attività preferita in libertà è molto appagante ma è proprio là dove la natura offre emozioni uniche che gli accorgimenti per un’uscita sicura diventano fondamentali per evitare di rimanere isolati e, in casi peggiori, in condizioni di pericolo. La tecnologia inReach di Garmin sostituisce la comunicazione del telefono proprio per garantire di essere sempre reperibili, mandare messaggi e richieste di SOS georeferenziate, anche in assenza di linea telefonica. Con una durata della batteria in grado di offrire settimane di utilizzo, il nuovo inReach Messenger Plus garantisce affidabili comunicazioni satellitari via rete Iridium tramite i pulsanti della scocca (o grazie alla compatibilità con la serie Fenix 8 o con l'app Garmin Messenger).
È in caso di necessità che inReach Messenger Plus
diventa indispensabile: l’invio di una richiesta di soccorso, tramite apposito tasto SOS, permette di entrare in contatto immediato con Garmin Response, il centro di gestione emergenze internazionale operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Il fattore meteo è sempre da tenere in considerazione: è possibile ricevere le previsioni per la posizione corrente o per qualsiasi punto sul proprio percorso direttamente dal dispositivo. E se le condizioni diventano estreme, non c’è motivo di preoccuparsi: infatti, l’inReach è classificato IPX7, uno standard che garantisce la protezione dall’immersione accidentale in acqua fino a 1 metro per un massimo di 30 minuti. La batteria interna al litio ricaricabile offre fino a 600 ore di autonomia per una frequenza di invio della posizione ogni 10 minuti. In modalità basso consumo e a seconda delle modalità delle impostazioni di rilevamento, con batteria completamente carica può garantire fino a un anno di operatività.
inReach Messenger Plus
Garmin Italia - 02.36576411 - info@garmin.it
HIKING AL CALDO DEL PIUMINO PASSAMANI DOWN HOODY RDS DI JACK WOLFSKIN
La Passamani Down Hoody RDS di Jack Wolfskin è la giacca in piumino ideale per l’escursionismo. Calda e protettiva, è realizzata in Pertex Quantum, un tessuto impermeabile al vento, all’acqua e a tenuta piuma che si mantiene allo stesso tempo comprimibile. Combinata con il piumino Allied Feather 700 e con Expedry, garantisce prestazioni affidabili anche da bagnata. Il giubbotto è dotato di un cappuccio regolabile, tasca sul petto e tasca per le mani, cerniere idrorepellenti e una pratica tasca laterale in cui ripiegarla facilmente. Questi dettagli rendono il prodotto particolarmente adatto per le attività di hiking autunnali e invernali. Con TrackMyDown è inoltre possibile identificare l’origine e i passaggi produttivi del piumino.
Jack Wolfskin Italia - 0472.068420 - office@jack-wolfskin.it
CALORE SIN DAL PRIMO STRATO:
VIRTUAL BODY G4 HZ WOMAN DI MIZUNO
L’intimo termico da donna di Mizuno viene realizzato con tinte sostenibili che risparmiano fino al 30% d’acqua rispetto ai processi di colorazione tradizionali. La costruzione BlindStitch offre cuciture anti-abrasione, mentre il pannello Mizuno Move e la struttura DynamotionFit si adattano perfettamente al corpo per una maggiore libertà di movimento. Il body impiega il filato Breath Termo, l’unico tessuto al mondo in grado di generare calore. Studiato in esclusiva da Mizuno, grazie alla sua particolare composizione è in grado di assorbire l’umidità corporea e trasformarla in calore. I capi con questa tecnologia presentano aree e pannelli specifici nelle zone chiave e riescono ad aumentare la temperatura del corpo di due/tre gradi. Inoltre, poiché assorbe l’umidità per generare calore, l’interno dell’indumento rimane asciutto, mentre la fibra riesce a neutralizzare il pH acido e quello alcalino conseguenti all’uso e ai lavaggi ripetuti, evitando dunque l’insorgere di allergie e intolleranze e mantenendo proprietà antibatteriche e antiodoranti per tutta la durata del capo.
ALPINIST, LE PELLI DI KOHLA 100% MOHAIR
Le pelli KOHLA Alpinist sono pensate per l'alta montagna e il touring orientato alle alte prestazioni, realizzate al 100% in mohair. Cosa significa? Per questo tipo di pelli da scialpinismo vengono utilizzati i peli sottili della capra d'Angora. Le fibre sono cave all'interno e garantiscono proprietà di scivolamento e arrampicata ottimali anche a basse temperature. Le pelli di puro mohair non sono adatte per il cosiddetto “Slope Touring”, poiché le sottili fibre cave si consumano rapidamente sulla neve artificiale dura mentre sono ideali per i fuoripista e le escursioni alpine. La tecnologia Fiberseal offre una struttura impermeabile della pelle, che impedisce completamente l'assorbimento dell'acqua e rende la pelle robusta, oltre a offrire una grande stabilità di forma. Lo strato adesivo Smart Glue assicura una rapida e facile spellatura. Disponibile come pelle tagliata su misura, pelle universale e split board.
Outback ‘97 - 035.361103 - info@outback.it
SKIS:
Mizuno Italia Srl - 011.3494811 - info.it@eu.mizuno.com
STILE RETRÒ CON PICTURE
La giacca da uomo Hafdals Zip Fleece Mountain di Picture Organic Clothing è un pile molto morbido realizzato al 100% con poliestere riciclato, dando a questa giacca un profilo ecocompatibile. La caratteristica principale è la stampa retrò che richiama le montagne con tutti i suoi iconici colori. Due tasche laterali garantiscono funzionalità e veloce accesso per avere a portata di mano anche i piccoli oggetti mentre la zip frontale YKK garantisce protezione massima. Con il suo look vintage, la graziosa stampa naturalistica e il taglio relax, è possibile avere stile tutto l'anno!
Boardcore Srl - 02.69017189 - info@boardcore.it
Gli sci per la FW24/25 in casa ULL promettono divertimento e controllo completo sulla neve fresca. Il modello Glacialis, migliorato per la stagione, è ideale per skitouring e backcountry. Presenta dimensioni di 125-103-115 ed è disponibile in due lunghezze (180 cm e 170 cm). Il raggio di sciancratura quasi infinito risulta molto agile anche in spazi stretti, couloir e terreni ripidi. Glacialis è realizzato in legno di pioppo leggero con punte e code in sughero per ridurre le vibrazioni ed è rinforzato con piastre di legno sotto il piede per maggiore stabilità. Il nuovo modello Bliss da freeride presenta un rocker importante e progressivo in punta e misure generose sotto il piede. Con un profilo di 143-114-131 e una lunghezza di 186 cm, lo sci offre galleggiamento e stabilità senza sforzo. Realizzato con un’anima in pioppo e faggio, anche il Bliss ha punte e code in sughero per assorbire le vibrazioni, e i doppi rinforzi in legno sotto il piede mantengono gli attacchi sicuri e aggiungono stabilità, senza compromettere la flessibilità.