Periodico mensile - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - Conv. in Legge 46/2004 Art.1 Comma 1 LO/MI In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa
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Anno 16 - Num. 12 - 2023
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Anno 16 - Numero 12 - 2023 PUNTO IOG
10 I L’Italian Village a ISPO 2023: l’unione fa la forza D AT I & S TAT I S T I C H E
12 I Il profilo del climber tra abitudini e scelte d’acquisto M E R C AT I
14 I The Sports Industry in China: quali le opportunità per le aziende italiane? #INSIDETHERACE
16 I Scialpinismo: cinque appuntamenti da non perdere #MONTURAPEOPLE
18 I Sciamani. Comunicare con l’invisibile ISPO 2023
20 I Prospettive ed evoluzioni della fiera 22 I Parla Tobias Gröber, responsabile
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del Gruppo ISPO INTERVISTE
24 I Reinhold Messner, neo membro del Jack Wolfskin Brand Council 26 I Tobias Gramajo, nuovo footwear product manager running & hiking di La Sportiva RESPONSABILMENTE
28 I Paolo Bordin di AKU e la fiducia del brand nel made in Italy
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EVENTI
30 I Fragile bellezza: il docu-film di Garmont su Alpi e cambiamento climatico EXPERIENCE
32 I Nella terra di Crazy: visita alla nuova sede di Tirano (SO) 34 I Due giorni outdoor a Chamonix insieme a Norrøna e Polartec
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Reinhold Messner e Diane Schumacher
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TEXTILE & TECH
36 I Evolo di Sciarada, un connubio tra performance e ambiente 37 I Le fiere leader del settore tessile in scena a Francoforte 38 I I vincitori dei Polartec Apex Awards FOCUS TRAIL RUNNING
40 I Franco Collé e la Fuga EX3 di Kailas FOCUS COLLEZIONI
42 I Mizuno Breath Thermo
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Tobias Gröber
EDITORIALE
INVERNO DARWINIANO
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el novembre del 1859 il noto biologo, naturalista, geologo ed esploratore britannico Charles Darwin pubblicò il suo famoso libro “Sull'origine delle specie”. Al suo interno descrisse la sua celebre teoria dell'evoluzione basata sulla selezione naturale. Secondo questo concetto gli individui più deboli, cioè quelli che per le loro caratteristiche sono meno adatti a sopravvivere a determinate condizioni ambientali, in un lasso di tempo più o meno ampio vengono eliminati. Solo i più adatti sopravvivono e trasmettono i loro caratteri ai figli.
Ci pareva particolarmente calzante per “leggere” la peculiare situazione che sta riguardando fiere ed eventi. Per sopravvivere e continuare a costituire appuntamenti importanti o addirittura irrinunciabili per gli operatori del settore, è imprescindibile che sappiano reagire ai mutamenti del mercato e delle sue esigenze. O, meglio ancora, che sappiano anticipare o addirittura “dettare” tali cambiamenti. Soffermiamoci su due aspetti, uno quantitativo, l’altro qualitativo e di posizionamento. Sul primo, è chiaro che lo scorso anno come detto e riconosciuto da tutti, c’erano troppi eventi dedicati al b2b nella stagione invernale. Ebbene: chi ha voluto lavorare per il bene del mercato si è messo attorno un tavolo, si è parlato e ha concretamente attivato delle importanti sinergie tra organizzatori di eventi e media, anche se competitor. Come annunciato già a luglio nel corso della nona edizione degli ORBDAYS di Riva del Garda, proprio in quest’ottica, è stata siglato l’accordo tra i nostri WBDAYS e gli Skimodays organizzati a Bormio per due anni da Outdoor Test. Lo scorso gennaio due eventi separati e in qualche modo competitor. Nel 2024 pienamente integrati in un unico format ancora più ricco, atteso e partecipato.
Una teoria che dopo 164 anni, pur ampliata e modificata per integrarsi con le scoperte della genetica moderna, risulta ancora attuale. E può essere a mio parere applicata non solo agli individui, ma anche ad altre categorie. Una di queste è quella delle fiere e degli eventi. Pretesto per farlo è sia la recente partecipazione alla 53esima edizione di ISPO Winter a Monaco di Baviera, sia gli altri imminenti eventi della stagione invernale che animeranno i primi due mesi del 2024, ricchi di appuntamenti dedicati ai winter sport e all’outdoor, ma anche al footwear e allo sportswear. Si partirà infatti quasi in totale concomitanza con Prowinter di Bolzano (10-12 gennaio) e Pitti di Firenze (9-12 gennaio). Per chiudere il mese con l’attesissima seconda edizione dei Winter Business Days organizzati dal nostro gruppo (28-30 gennaio a Ponte di Legno – Passo del Tonale). Sarà poi la volta di Micam (18-21 febbraio a Milano), il salone internazionale della calzatura. Tutti eventi (ISPO compreso) dei quali siamo media partner con le nostre testate e che conosciamo molto bene, avendoli seguiti e vissuti di persona negli ultimi 25 anni. A questi aggiungiamo i consueti eventi test sulla neve che completano un calendario, come al solito troppo denso, seppur meno dell’anno scorso, nella stagione invernale.
Un plauso va fatto anche al Pool sci e a Prowinter, in grado di confermare un'importante partnership che consentirà di organizzare, al posto di più tappe dedicate al trade, un unico grande ski test nell’ambito del programma della fiera, che ha saggiamente anticipato già dalla scorsa stagione le sue date, spostandole da quella storica di aprile, ormai non più attuale. E pur tra un po’ di dubbi e perplessità su quale sarà il suo futuro, nonché su alcune scelte di data e posizionamento, va dato atto anche a ISPO di avere il coraggio di esporsi e mettersi in gioco esplorando nuove strade, come ci rivela nell’esclusiva intervista di questo numero il suo direttore Tobias Gröber. Il mercato, come sempre, ci dirà chi subirà, reagirà o influenzerà l’evoluzione su questo fronte così importante e strategico per l’industry e la sua community.
Uno scenario in continua evoluzione, parola con la quale abbiamo aperto questo editoriale con un riferimento storico-antropologico-scientifico.
Benedetto Sironi benedetto.sironi@mag-net.it
Editore: MagNet Srl SB Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI
Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - Anno 16 - N. 12 - 2023 Periodico mensile. Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Iscrizione al ROC n. 16155 del 23 novembre 2007 Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI Una copia 1.00 euro.
Contributors: KAREN POZZI, PIETRO ASSERETO, FRANCESCA CASSI, SARA CANALI, MAURIZIO TORRI, MANUELA BARBIERI, CRISTINA TURINI, BENEDETTA BRUNI, MARIA PINA CIUFFREDA Art Director: ROSANGELA BARNI
L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a:
Redazione: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Via Tertulliano, 68 - 20137 Milano Tel. 02.87245180 - Fax 02.87245182 redazione@outdoormag.it www.outdoormag.it
MagNet Srl SB Responsabile dati: Benedetto Sironi Chiuso in redazione il 20 dicembre 2023
Outdoor Magazine
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Elena Nicolini – photo: Matteo Pavana
Searching for a new way
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NEWS
Decathlon rileva lo specialista tedesco dell’outdoor Bergfreunde
Cisalfa Sport punta all'estero con l'acquisizione di Sport Voswinkel
Decathlon rafforza nuovamente la sua posizione nella vendita online di prodotti sportivi: il negozio francese annuncia l’acquisizione di Bergfreunde, rinomato rivenditore online specializzato in sport di montagna, arrampicata e attrezzatura outdoor. Il contratto d’acquisto, firmato il 24 novembre, è attualmente in attesa di approvazione definitiva. Con quest’investimento significativo, Decathlon mira a sostenere a lungo termine la leadership di Bergfreunde nel suo percorso di sviluppo e crescita. La partnership sarà vantaggiosa per i clienti esperti e appassionati di Bergfreunde e per i suoi partner e il team del marchio.
Il gruppo Cisalfa Sport S.p.A. ha rilevato Sport Voswinkel GmbH & Co. KG (Intersport Voswinkel) da Intersport Deutschland e.G. Questa acquisizione è il frutto di una già importante collaborazione tra le aziende presenti nel network di Intersport Group ed è per Cisalfa un’opportunità per affrontare nuove sfide in Germania, uno dei principali mercati europei per lo sport retail. Dopo aver già rilevato importanti realtà italiane, l’obiettivo del gruppo è quella di espandersi all’estero per far crescere rapidamente il fatturato e la redditività della nuova società, portando Sport Voswinkel a essere uno tra i primi player del settore. Per raggiungere questi obiettivi, la strategia è quella di “massimizzare le sinergie tra le due società, mantenere una collaborazione strategica con Intersport Deutschland e ampliare il numero dei negozi elevando ulteriormente il loro concept, pur prestando particolare attenzione all’omnicanalità”, ha riportato il gruppo su proprio profilo LinkedIn.
Accademia Outdoor Pro 2024, tra novità e conferme In un mercato sempre più complesso e in piena evoluzione, la vera sfida è rappresentata dal confronto professionale con i consumatori, che deve essere affrontato da tutti gli operatori di settore (aziende e negozianti). Proprio per questo IOG crea, ancora una volta, un’occasione in cui verranno offerte agli “addetti ai lavori” argomentazioni per la vendita, al fine di incrementare il valore delle loro insegne. I negozianti infatti potranno godere del contatto diretto con designer, responsabili ricerca e sviluppo e marketing dei principali marchi protagonisti del mercato outdoor italiano e internazionale. Il format rimane quello degli scorsi anni, ovvero i vari membri delle aziende faranno formazione ai commessi e responsabili vendita dei negozi specializzati. Vi saranno numerose clinics in programma e, a fine giornata, la consueta tavola rotonda su temi di grande attualità per il settore.
SCARPA apre a nuovi investitori per espandere la propria crescita SCARPA avrebbe conferito alla banca d’affari veneta Finint l’incarico di sondare il mercato alla ricerca di un investitore disposto a rilevare una partecipazione di minoranza nel gruppo. La percentuale dovrebbe aggirarsi intorno al 25%. Il processo è ancora nelle sue fasi preliminari. Si prevede tuttavia che attiri l’interesse di molti attori finanziari, sia italiani che esteri. Il cuore produttivo e tecnologico di SCARPA resterà comunque saldo ad Asolo – nel distretto “dello scarpone e della calzatura sportiva” di Montebelluna. Secondo un’analisi di Intesa Sanpaolo, l’insieme delle imprese specializzante nell’abbigliamento da montagna che hanno sede in questa zona contano circa ottomila dipendenti e hanno generato nel 2022 ricavi per 2,8 miliardi di euro. Un settore produttivo per eccellenza, frammentato in 622 aziende di dimensione medio-piccola.
LE DATE Villafranca di Verona: 08/04 – Best Western Plus Hotel Expo Terni: 15/04 – Hotel Tulipano Cavaglià (BI): 22/04 – Golf Club Cavaglià
L’EOS 2024 si concentrerà maggiormente sul business
Da gennaio 2024, Studio Moda Sport rappresenterà Columbia e Sorel
Il summit del prossimo anno si terrà dal 18 al 19 settembre a Cambridge, nel Regno Unito, ed è organizzato in collaborazione con la Outdoor Industries Association (OIA). L’EOG e l’OIA si sono impegnate a creare un programma che presenti un numero ancora maggiore di contenuti incentrati sul core business rispetto agli anni precedenti. Il summit si terrà presso la Cambridge Union Society, la più antica società di dibattito ininterrotta del mondo. L’ordine del giorno includerà contenuti personalizzati per il pubblico del settore outdoor, ma che incorporano le più recenti riflessioni del mondo imprenditoriale in senso lato. L’agenda includerà anche importanti contributi in materia di CSR e sostenibilità, guidati dal team di esperti dell’EOG.
A partire da gennaio 2024, Studio Moda Sport, agenzia di rappresentanza attiva nel settore outdoor, includerà i brand Columbia e SOREL nella la macro area Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. Nata nel 1977 quando il fondatore Samuele Calloni ha iniziato a lavorare con alcune aziende produttrici di articoli sportivi, la realtà con base a Lissone (MB) è un punto di riferimento nel mercato avendo un portafoglio cliente di grandissimo prestigio. Nel 1996 il figlio Camillo Calloni, spinto dalla sua forte passione per la montagna e lo sport, decise di diventare socio dell’agenzia con l’obiettivo di creare una realtà innovativa che avesse un valore aggiunto per tutti gli attori coinvolti. Sua infatti la rappresentanza in Lombardia di brand come Aku, Biting, Black Crows, Compressport, CRAFT, Ferrino, Mico, Redelk, SPH, per citarne alcuni a cui, a partire dal prossimo anno, si aggiungeranno i due nuovi marchi.
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NEWS
SI C U R E Z Z A
Ortovox Safety Academy
Tornano anche quest’inverno i corsi promossi dalla Ortovox Safety Academy, il progetto lanciato nel 2008 dal brand con l’obiettivo di promuovere la formazione sulla sicurezza in montagna grazie a lezioni di ricerca in valanga per principianti e per professionisti in collaborazione con le scuole alpine. Il calendario con il programma formativo di Ortovox per l’inverno 23/24 è consultabile online ed è possibile iscriversi ai corsi. Quella della protezione delle montagne e chi le frequenta è da sempre uno dei principali obiettivi del marchio. La Safety Academy è tra le più grandi iniziative di formazione per la prevenzione delle valanghe. Anche per la stagione in arrivo, l’Academy si organizza su tre diverse tipologie di corso dai diversi formati in grado di trasmettere una solida conoscenza sui temi legati al rischio valanghe e sull’utilizzo dei dispositivi A.R.T.VA.
Aaron Orozco è il nuovo corporate sales director di La Sportiva L’ingresso di Aaron Orozco in La Sportiva come nuovo corporate sales director contribuisce al percorso di crescita annunciato dall’azienda di Ziano di Fiemme, segnando l’inizio di un nuovo capitolo per l’area commerciale dell’azienda. Una nomina che conferma l’importanza di continuare a investire nel personale per consolidare e al tempo stesso incrementare il parterre di conoscenze e competenze proprie del marchio trentino. Orozco proviene da una lunga esperienza nel medesimo ruolo in aziende leader del mondo sportivo, nelle quali ha avuto modo di acquisire expertise e know-how a livello italiano e internazionale. Un percorso professionale degno di nota, che dal coordinamento dell’area sales per il mercato italiano lo ha portato a ricoprire negli ultimi cinque anni l’incarico di strategic pure players director per l’area EMEA in uno dei principali colossi del settore.
Millet Safety Academy
Millet dichiara aperta la stagione della Safety Academy. Il brand francese dà il via a una nuova serie di appuntamenti pensati per sensibilizzare sul tema della sicurezza in montagna e sull’importanza del vivere le esperienze outdoor nel modo più consapevole possibile. Un calendario di eventi gratuiti e aperti a tutti, quello della Safety Academy, che aiuterà a capire come calcolare e affrontare i rischi che possono presentarsi in montagna. Ma non solo: aiuterà anche ad apprendere come utilizzare al meglio l’equipaggiamento (pala, sonda, airbag, dispositivi A.R.T.VA) e come procedere in caso di valanga. Attesi inoltre due special guest per serate di Bolzano e Torino. Martina Cumerlato e Roger Bovard racconteranno infatti le loro esperienze e offriranno spunti di riflessione e consigli su come affrontare le avventure in montagna in tutta sicurezza.
www.forceteksport.it
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NEWS RESPONSABILMENTE
CleanAlp condivide i dati emersi dalla ricerca sulla quantità di rifiuti sui sentieri alpini
Strobilo e Wild Tee presentano i risultati del Green and Gray Rings Project
Il progetto CleanAlp ha condiviso i preoccupanti dati sull’inquinamento alpino emersi da uno studio e una ricerca durati circa due anni. Si tratta del primo progetto al mondo a studiare l’inquinamento da plastica e altri rifiuti sulle montagne. I risultati? Quasi mezzo chilo di rifiuti, in gran parte plastica, ogni chilometro di escursione sui sentieri alpini. Questo proviene da una ricerca lunga due anni e 488,08 chilometri. L’inquinamento da plastica è normalmente associato al mare e alle aree urbane: poco ancora si è indagato sulle aree montane. Generalmente, si ritiene che le Terre Alte ne siano esenti, ma sbagliando. Il progetto CleanAlp è stato ideato e realizzato dall’European Research Institute, finanziato da The North Face Explore Fund attraverso l’EOCA – European Outdoor Conservation Association. Hanno contribuito le Aree Protette delle Alpi Marittime – Parco Naturale Alpi Marittime, il Parco del Monviso, il Parco Naturale Mont Avic e l’AGRAP – Associazione Gestori Rifugi Alpini del Piemonte.
Numerosi studi hanno già dimostrato come l’esercizio aerobico, se svolto con regolarità nel tempo, abbia un impatto positivo notevole non solo sulla struttura muscolare e sulla performance sportiva di chi lo pratica, ma anche sul benessere cognitivo. Con il progetto Green and Gray Rings, Strobilo e Wild Tee hanno dimostrato, dati alla mano, che questi benefici aumentano quando se si pratica sport all’esterno e in contesti naturali. Lo scorso 5 dicembre presso il flagship store di Wild Tee sono stati presentati i risultati dello studio durato otto mesi, da febbraio 2021, al quale hanno partecipato 20 runner che si sono prestati alla misurazione tramite EEG (elettroencefalogramma) della loro attività cerebrale prima e dopo l’esercizio fisico. Le misurazioni sono state effettuate per una corsa di 10 km in aree verdi e per una corsa della stessa lunghezza in aree trafficate. I dati dimostrano inequivocabilmente che fare attività fisica in contesti “più verdi” riduce lo stress e aumenta la capacità di concentrazione rispetto a svolgerla in ambienti “più grigi”.
UPM e Vaude: a ISPO la prima giacca di pile in poliestere a base di legno
La Montagna di Ghiaccio: gli output delle campagne sulla criosfera condotte nel 2023 in Valle d’Aosta
Il futuro dei tessuti è già qui: UPM e Vaude hanno presentato a ISPO Monaco 2023 la prima giacca realizzata in pile biologico – un poliestere a base di legno. Le due aziende hanno collaborato strettamente per realizzare dei capi con dei prodotti di origine biologica. L’obiettivo? Dimostrare che il passaggio a materiali rinnovabili nel settore tessile è possibile già oggi. Il nuovo processo di produzione prevede la sostituzione della resina utilizzata, al 30% composta da glicole monoetilencio (MEG), derivato dal petrolio, con un nuovo glicole bio-monoetilenico (BioMEG). Si tratta di una soluzione concepita da UPM che può essere facilmente implementata nei processi esistenti del poliestere identica a livello molecolare al MEG utilizzato. UPM sta inoltre investendo 1.180 milioni di euro per costruire la prima bioraffineria su scala industriale al mondo a Leuna, in Germania.
La Valle d’Aosta, da sempre sensibile ai temi ambientali legati alla montagna, ha voluto celebrare la Giornata Internazionale della Montagna – l’11 dicembre scorso – con svariati eventi e iniziative. In particolare, presso il Forte di Bard, due eventi sono stati dedicati al tema della salvaguardia e del ripristino degli ecosistemi proprio montani. “Ecosistemi montani nel 2050” è stata la tavola rotonda svoltasi al mattino durante la quale l’assessore Luciano Caveri ha dialogato con diversi esperti per cercare di immaginare il futuro della Valle tra trent’anni e le sfide da affrontare. Nel pomeriggio invece si è tenuto il convegno “La Montagna di ghiaccio” a cura degli enti aderenti alla Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani e dell’Associazione Forte di Bard. Durante il convegno, sono stati presentati i risultati delle campagne glaciologiche condotte nel 2023, che hanno avuto per oggetto non solo i ghiacciai, ma il mondo della criosfera nella sua interezza – neve, ghiacciai e permafrost.
C L U B A L P I N O I TA L I A N O
“Le montagne non ricrescono”: a Carrara per la difesa delle Alpi Apuane
Le conclusioni del 101° Congresso nazionale: più concretezza per salvare le terre alte
Una due giorni per riflettere e manifestare, lo scorso 16 e 17 dicembre, a difesa del futuro delle Alpi Apuane. Ecco l’obiettivo dell’evento “Le montagne non ricrescono” promosso dal CAI, dall’ARCI e Italia Nostra, insieme a realtà locali come Athamanta e il Coordinamento ambientalista Apuo-Versiliese. L’evento si è svolto a Carrara in una serie di convegni che hanno avuto come tema centrale l’estrattivismo e tutte le sue conseguenze sia a livello ambientale che a livello sociale. Oggi nelle Apuane sono presenti oltre 160 cave attive e più di 500 inattive, con oltre 10 milioni di metri quadrati di territorio ridotto a discariche di scarti di estrazione. Ma si può fare ancora qualcosa, credono le associazioni e i molti ospiti intervenuti – tra i quali numerosi esperti come Maura Benegiamo e Nadia Ricci, ma anche alpinisti storici come Alessandro Gogna. Il presidente generale del CAI, Antonio Montani, ha ribadito l’impegno dell’associazione nella difesa di questo ambiente e nell’aiutare le istituzioni a studiare progetti all’attenzione degli ecosistemi e della sostenibilità.
“Serve più concretezza per salvare le montagne” – è questo l’appello lanciato dal presidente generale del Club Alpino Italiano, Antonio Montani, a conclusione del 101° Congresso nazionale del sodalizio che ha visto, il 25 e 26 novembre scorsi, dialogare a Roma oltre 500 socie e soci, esponenti della politica, del mondo scientifico e dell’associazionismo per individuare strategie condivise per il futuro dei territori montani. Il titolo del congresso era appunto “La montagna dell’era del cambiamento climatico”. Così il CAI si augura di poter rappresentare la voce delle montagne italiane di fronte alle istituzioni. L’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità è ormai un elemento imprescindibile di ogni progetto di sviluppo economico e turistico sul territorio alpino. Il Congresso è stato anche l’occasione per presentare il nuovo prototipo di bivacco ecologico progettato dalla Struttura operativa rifugi e opere alpine del CAI, realizzato interamente con materiali riciclati e riciclabili – legno e alluminio proveniente da lattine.
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NEWS IMPRESE
Andrea Lanfri vola in Australia per la sua quarta Seven Summit
Luca Schiera e Paolo Marazzi concludono la prima assoluta del Cerro Nora Oeste Nella tela dei Ragni: i due alpinisti comaschi Luca Schiera e Paolo Marazzi hanno concluso con successo la spedizione italiana sulle montagne della Patagonia. Venerdì 24 novembre i due Ragni hanno raggiunto in prima assoluta la vetta del Cerro Nora Oeste – una montagna che emerge per un migliaio di metri dal plateau del ghiacciaio Hielo Norte, nella Patagonia cilena. I due alpinisti hanno aperto una nuova via lungo lo spigolo ovest del Cerro, dallo sviluppo di novecento metri circa. Il primo terzo risale il canale nevoso iniziale, mentre i restanti metri sono di arrampicata. Il grado è stato stimato fino al 6a+ su roccia e M6+ su misto. Il successo del summit push rappresenta la felice conclusione di questa spedizione sulle Ande, promossa dal CAI, che ha visto i Ragni tornare per ben quattro volte sul ghiacciaio patagonico negli ultimi anni.
Andrea Lanfri non si ferma e riparte per l’Australia. L’alpinista e atleta paralimpico toscano sta per lanciarsi in una nuova avventura: il tetto del continente australe, il monte Kosciuszko. Sarà per Lanfri la quarta delle Seven Summits – dopo l’Everest, il Kilimangiaro e l’Aconcagua. Il Kosciuszko è una montagna prevalentemente priva di difficoltà tecniche e culmina a 2.228 metri di quota, così Lanfri ha deciso di allungare il suo percorso per arrivare in cima. “La via normale del Kosciuszko è un sentiero, una passeggiata che si fa in meno di un giorno, non vale la pena di fare 24 ore di volo solo per quello. Arriverò in cima con un percorso di 130 chilometri, a saliscendi, in ambiente remoto e selvaggio. Ci vorranno 11 o 12 giorni” ha spiegato l’atleta. “Un percorso dove occorre portare con sé tutto il cibo e dove non ci sono sorgenti. Dovrò filtrare l’acqua di laghetti e ruscelli”.
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Il Banff Film Festival annuncia le date del tour italiano
Il Banff Film Festival festeggia quest’anno la sua dodicesima edizione e annuncia un ricco calendario di date, dal 30 gennaio al 26 marzo 2024. Ogni serata del tour italiano propone uno spettacolo di due ore e trenta con una serie di emozionanti e coinvolgenti corto e medio metraggi. Otto storie raccontano di piccole e grandi imprese, di amicizia e incredibili traguardi. Grandi spazi selvaggi e natura incontaminata faranno da sfondo a imprese di atleti ed esploratori alla ricerca di nuovi modi di vivere l’avventura e superare i propri limiti in ogni parte del mondo. Dalle montagne del Tien-Shan alle pareti della Sierra Nevada, dalla musica jazz allo sci seguendo una rock star canadese fino a una solitaria esperienza su due ruote sulle pendici del vulcano Fuego in Guatemala prima della sua esplosione. Le tappe e i biglietti sono disponibili sul sito ufficiale del festival.
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PUNTO IOG
L’ITALIAN VILLAGE A ISPO 2023: L’UNIONE FA LA FORZA L’angolo italiano alla fiera internazionale di Monaco ha superato le aspettative e si conferma un progetto dalle ampie potenzialità che valorizza le eccellenze del nostro Paese. Arrivederci alla versione estiva, auspicando un’adesione collettiva _ a cura di Italian Outdoor Group
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n’edizione molto attesa quella di ISPO Munich 2023, il salone internazionale dell'articolo sportivo invernale che si è svolto a Monaco dal 28 al 30 novembre scorso. Un'edizione che ha cercato di puntare su nuovi concept e prospettive nello sport, un format ibrido che dovrebbe offrire ai visitatori non solo la consueta esposizione ma anche molti laboratori di innovazione, masterclass e conferenze su temi di interesse per il settore. Sicuramente i visitatori hanno un po’ deluso le aspettative delle aziende, sia in termini di numeri che di Paesi di provenienza, ma noi continuiamo a vederci delle potenzialità soprattutto per il nostro progetto tutto italiano. In questo contesto infatti l'Italian Outdoor Group di Assosport, in collaborazione con Messe München, ha organizzato la seconda edizione dell’Italian Village (prima volta all'edizione invernale), un’area collettiva di circa 800 mq nel padiglione A3 a cui hanno partecipato 12 aziende associate del settore outdoor: HDry, Dryheat, Ferrino, Gabel, Garmont, Garsport, Masters, Mico, Montura, Oberalp con evolv e Wildcountry, Vibram, Eso recycling. Una partecipazione che ha fatto la differenza in termini di visibilità e compattezza del gruppo. Il contesto attrattivo e dinamico del village, infatti, ha favorito l’afflusso di visitatori, l’incontro tra colleghi imprenditori e le opportunità di business. Già a giugno, in occasione di OutDoor by ISPO, IOG e Messe Muenchen, avevano organizzato una primissima edizione di collettiva coprendo circa 500 mq e organizzando un Italian Bar di 30 mq. Questa volta il progetto ha preso una forma più importante e di rilievo coprendo un’area decisamente più ampia (800 mq) e contando su un numero di brand più corposo. Anche lo spazio dedicato all’Italian Bar è stato triplicato rispetto all’edizione di giugno permettendo così di ospitare molti più incontri e offrire, a tutti i clienti che l’hanno affollato, prodotti tipici del nostro paese. Inoltre, un layout più elegante e nuovi elementi espositivi in grado di facilitare la localizzazione del Village hanno arricchito il bar che si è confermato un luogo di incontro e aggregazione in
cui le aziende, non solo del Village, ma anche tutte le associate IOG presenti in fiera, hanno avuto modo di incontrarsi e confrontarsi. Nella mattinata del secondo giorno di fiera il programma è stato ulteriormente arricchito da un press meeting con i giornalisti stranieri che IOG non organizzava da prima del Covid: la storica IOG breakfast all’incontro con le aziende italiane hanno presenziato oltre 70 giornalisti stranieri provenienti da Germania, Austria, Svizzera, Francia, Polonia, UK e Paesi Bassi. Testate specializzate outdoor che hanno avuto l’opportunità di conoscere le novità di ciascun brand presente e di dialogare poi singolarmente con ognuno di loro. Inoltre, per valorizzare le aziende del proprio gruppo, l’associazione ha allestito lungo il perimetro dell’Italian Bar una gallery con i prodotti di punta dei brand. Una vetrina delle eccellenze dei brand outdoor italiani che è stata visibile ai visitatori per tutta la durata della fiera. Un’occasione di promozione per l’intero gruppo che ancora una volta ha voluto presentarsi al pubblico come sistema in grado di valorizzare i singoli brand, promuovendo nel contempo l’eccellenza dell’industria outdoor italiana nel suo complesso. Essere Italian Outdoor Group significa anche questo, operare insieme in un mondo che cambia, avendo tutti ben chiaro l’obiettivo comune: la crescita del settore outdoor italiano. Considerata l’attuale e futura condizione delle fiere, la partecipazione collettiva potrebbe rappresentare la soluzione più auspicabile e la sola vera formula vincente. Ora, chiusa l’edizione invernale, l’associazione è già proiettata verso il prossimo OutDoor by ISPO 2024. Prima, però, vi aspetta tutti a Prowinter. Dal 10 al 12 gennaio a Bolzano l’Italian Outdoor Group organizza un Village con 10 aziende associate. Un altro esempio di come fare squadra sia sempre più strategico in questo momento di mercato.
italianoutdoorgroup.it
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AMPLIFY YOUR PASSION
D AT I & S TAT I S T I C H E
L’EVOLUZIONE DELL’INDOOR CLIMBING Il profilo dell’appassionato di arrampicata secondo una ricerca condotta da La Sportiva e Vertical-Life. Tra abitudini e scelte di acquisto _di Karen Pozzi
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n occasione del sales meeting de La Sportiva è stata presentata la ricerca realizzata dal brand con il supporto di Vertical-Life, società che sviluppa soluzioni software innovative di raccolta e analisi dati per l'industria dell'arrampicata.
I risultati hanno guidato l’ideazione di Ondra Comp., la scarpetta nata dalla collaborazione tra Adam Ondra e Pietro Dal Prà e disponibile dalla prossima stagione invernale (vedi focus a pagina 18 Preview FW 24/25).
L A RICERCA CAMPIONE La ricerca è stata condotta su 9.154 persone provenienti da 20 Paesi, 4.661 delle quali dall’area Alpi e Mediterraneo (tradizionalmente la roccaforte del climbing). Circa 70% sono uomini e 25% donne. Circa 4.500 hanno tra i 31 e i 50 anni, 3.200 hanno tra i 18-30 e 1.200 rientrano nella fascia 51-70.
COMPETIZIONI: INTERESSE E PARTECIPAZIONE Alla domanda “Segui le competizioni?”, in generale il campione si divide a metà. L’interesse è indirettamente proporzionale all’età, più cresce quest’ultima meno interessano le gare (vedi grafico 3). Per quanto riguarda la differenza tra paesi: il maggiore interesse è dimostrato da Slovenia,
FREQUENZA DI ALLENAMENTO Le abitudini sono simili in tutto il mondo: il 50% si allena una o due volte a settimana, il 40% da tre a quattro volte alla settimana e il 10% più di quattro volte. Negli ultimi due anni il 43, 9% ha arrampicato di più, il 21,1% di meno e il 35% non ha modificato la sua frequenza.
Per quanto riguarda la partecipazione alle gare, il 23,4% del campione totale, negli ultimi 18 mesi, non ne ha preso parte e il 76,6% sì. Nell’area mediterraneo-alpi il 18,4% risponde di no e l’81,6% invece sì. Coloro che hanno partecipato di più hanno un’età compresa tra i 10 e i 20 anni e i primi tre Paesi di provenienza sono Polonia, Belgio e Olanda, mentre gli ultimi tre sono Spagna, Italia e Svizzera (vedi grafico 4).
Portogallo, Austria e Svizzera e meno da Irlanda, Norvegia, Italia e Spagna.
INDOOR VS OUTDOOR In generale il 36,2% preferisce l’arrampicata outdoor e il 63,8% quella indoor (vedi grafico 1). In Italia, Spagna e Repubblica Ceca il rapporto indoor e outdoor è quasi di 50 e 50, negli altri Paesi invece l’indoor
CLIMBER PIÙ POPOLARI Dalla ricerca sono emersi 28 nomi di climber professionisti, ma solo due sono riconosciuti da più di 500 persone: Janja Garnbret e Adam Ondra.
è nettamente superiore. Da considerare che sono i Paesi più freddi e del nord quali Olanda, Svezia, Finlandia, Irlanda, Belgio, Norvegia, UK e Polonia a registrare una percentuale inferiore per l’arrampicata outdoor (vedi grafico 2).
A ricoprire la terza posizione è la risposta “nessuno” a dimostrazione che a differenza di molti altri sport, chi pratica arrampicata non segue molti atleti. Importante sottolineare che il primo italiano in classifica è Stefano Ghisolfi, settimo in quella generale.
2. % INDOOR VS OUTDOOR PER PAESE
1. I N D O O R V S O U T D O O R In generale, arrampichi più indoor o outdoor? GLOBALE
100
75
MEDITERRANEO-ALPI
50 Più outdoor 36,2%
Svezia
Olanda
Finlandia
Belgio
Irlanda
Norvegia
Polonia
Regno Unito
Germania
Stati Uniti
Canada
Portogallo
Austria
Francia
Svizzera
Slovenia
4. % PARTECIPAZIONE INDIVIDUALE ALLE COMPETIZIONI PER PAESE
3. INTERESSE PER LE COMPETIZIONI PER ETÀ Sei interessato alle competizioni di arrampicata? SÌ
Australia
0% 0
Rep. Ceca
Più indoor 63,8%
Italia
Più indoor 69,2%
Outdoor Indoor
25
Spagna
Più outdoor 30,8%
60
NO 40
20
––
12
Svizzera
Italia
Spagna
Ceca
Austria
Repubblica
Germania
Portogallo
Canada
Norvegia
Svezia
Finlandia
Slovenia
Australia
Irlanda
Stati Uniti
Francia
Unito
Regno
Belgio
anni
Olanda
Polonia
0% 0
D AT I & S TAT I S T I C H E
6. CRITERI DI SELEZIONE DELLE SCARPETTE
5. % DI DIFFERENZIAZIONE NELL'USO DI SCARPETTE PER PAESE
Quali caratteristiche sono più importanti nella scelta di una scarpetta da arrampicata?
Cambi scarpetta a seconda dell’attività o delle superfici/terreni?
80
Altissimo
Alto
Moderato
Basso
Bassissimo
Fit
60
Morbidezza e sensibilità
40
Comfort
Irlanda
Svezia
Finlandia
Portogallo
Olanda
Regno Unito
Norvegia
Germania
Belgio
Slovenia
Svizzera
Italia
Austria
Francia
Canada
Stati Uniti
Australia
Brand Rep. Ceca
0% Polonia
Stile e look
Spagna
20
7. % RISUOLATURA PER PAESE
Irlanda
Norvegia
Regno Unito
Svezia
Belgio
Stati Uniti
Olanda
Canada
Svizzera
NO
Australia
Germania
Austria
Finlandia
Francia
Rep. Ceca
Italia
Polonia
Spagna
Driver di scelta. Sulla base di quali caratteristiche, gli intervistati, scelgono la loro scarpa? In prima posizione vi è il fit, seguito da sensibilità e comfort. A differenza di quanto immaginavamo, è stata data poca importanza allo stile e al brand (vedi grafico 6).
Slovenia
Tra i Paesi con una maggiore attenzione alla specificità della scarpa sono Spagna, Polonia, Australia, Repubblica Ceca, Canada e USA. L’Italia si trova in ottava posizione (vedi grafico 5).
SÌ
Portogallo
Risuoli le tue scarpette? SCARPETTE Differenziazione per disciplina e superficie. Addentrandosi nell’attrezzatura, la ricerca ha indagato se gli intervistati scelgono scarpe da arrampicata in base al loro utilizzo. Il 41,3% ha risposto di sì e il 58,7% di no. Più l’età del praticante aumenta più vi è attenzione nel differenziare. Le motivazioni potrebbero risiedere in un potere di spesa più alto e nel fatto che dopo una certa età il numero rimane stabile
hanno tra i 30 e i 70 anni e vivono in Spagna, Slovenia, Italia, Polonia e Francia (vedi grafico 7). Chi risuola si rivolge per il 20,5% alle palestre locali, il 44,5% agli shop di risuolatura locali e il 35% al servizio di risuolatura online. Infine, chi ha dichiarato di non avvalersi di questo servizio conferma nell’83,3% che non lo farebbe nemmeno con un centro vicino a casa.
Risuolatura. La maggior parte, quasi 6.000 persone, non ricorrono al servizio di risuolatura e circa 2.200 lo fanno. Tra questi la maggior parte
C O N C LU SI O NI
1.
Ora è il momento perfetto per presentare una scarpa indoor ad alte prestazioni progettata per eccellere su terreni moderni e da competizione.
2.
3.
Bisogna intensificare la comunicazione sui vantaggi derivanti dall’utilizzo di scarpe diverse a seconda del terreno e dell’attività, soprattutto nella fascia di età inferiore ai 20 anni.
Vista l’importanza del fit e del comfort nei driver di scelta di una scarpa, se un modello di richiede maggior rodaggio per adattarsi al piede è importante trasmetterlo ai negozi, agli addetti alle vendite e clienti.
4.
La risuolatura è sottoutilizzata e potrebbe raggiungere il suo pieno potenziale con un ulteriore sensibilizzazione e comunicazione e con un aumento di risolutori qualificati.
L E PA L E S T R E
ITALIA 300 PALESTRE 10 A MILANO 17 A ROMA 75.000 iscritti alla
del club nazionale
federazione nazionale
di arrampicata e
di arrampicata sportiva
alpinismo (FFME)
(FASI)
FRANCIA 400 palestre OLTRE 20 a Parigi 107.000 membri
UK 400 PALESTRE (stima British
GERMANIA 600 PALESTRE 1.450.000 iscritti
USA 36 NUOVE PALESTRE
Mountaineering
al Club Alpino (DAV)
nel 2022
Council (BMC))
nel 2022, anno in cui
600
ha aperto la palestra
in tutto il Paese
20 A LONDRA 1 MILIONE di
persone hanno praticato arrampicata indoor nel 2022 (fonte Association of British Climbing Walls (ABC))
––
13 13
boulder più grande del mondo, Blockhelden, a Erlangen
© Erin O'Hara
M E R C AT I
THE SPORTS INDUSTRY IN CHINA: QUALI LE OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE ITALIANE? Entrare e stabilirsi nel mercato cinese non è una sfida da sottovalutare, tanto più nel ramo dall'enorme potenziale come quello sportivo. Il webinar dell’Ufficio ICE di Pechino, InterChina Consulting e Assosport ha raccolto e spiegato in maniera eloquente dubbi, ostacoli e possibilità _ di Benedetta Bruni
L
'ampliamento esponenziale dell’economia cinese ha investito anche l’industry sportiva, seppure si trovi ancora in una condizione di sviluppo. Trovare spazio nella spietata concorrenza nazionale e internazionale, dove ognuno vuole ritagliarsi una fetta per sé, non è semplice se non si conosce a fondo il bacino a cui ci si vuole rivolgere. È stato organizzato dall’Ufficio ICE di Pechino e InterChina Consulting, in collaborazione con Assosport, un webinar dedicato proprio ad approfondire i segmenti fitness, wellness e outdoor del Paese asiatico con il fine di valutare il potenziale che ha l’Italia di entrarvi e afferrare la sua presenza. Le categorie incluse nella ricerca illustrate in questa occasione sono state: sportswear (sports-inspired, performance, outdoor apparel, accessories e footwear); sports equipment (indoor e outdoor, water sports); sports nutrition (protein e non-protein, supplements e nutraceutics, drinks).
mente con sé anche la volontà di monitorare le prestazioni, perciò non risulterà curioso sapere che è aumentata anche la richiesta di tecnologia wearable. A fronte di un maggiore potere di spesa, gli acquirenti stanno esplorando sport che richiedono un equipaggiamento più sofisticato (yoga, bici, sci) se non di nicchia (scuba diving, surf, kayak, arrampicata su roccia) rispetto ad altri che quasi non ne richiedono (running). Un cambio piuttosto significativo se si pensa che attualmente le prime discipline sono basket, fitness outdoor e ping-pong – occupando circa il 70% degli impianti esistenti. L’iniezione di soldi nel settore non è passata inosservata: se fino a 15/20 anni fa rappresentava una piccolissima fetta del PIL nazionale, nel 2021 la sports industry pesava per l’1,1% dello stesso (in altre aree più mature, come Europa, Nord America e Asia dell’est, arriva al 2/3%) pari a 83 miliardi di dollari, con una crescita annua dell’8% del valore al dettaglio degli articoli sportivi. Ma le previsioni sono più che ottimistiche e si aspettano che arriverà al 9% entro il 2028.
LA CRESCITA CINESE Tale progresso è dato dall’influenza positiva di alcuni fattori. Tra questi,
la crescita del reddito pro capite disponibile, con il conseguente allargamento della classe media. Non solo: il settore sportivo è di per sé in mutamento da un lato a causa della pandemia, che ha aumentato la pratica del fitness online in casa, e dall’altro per via delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022, che hanno dato una forte spinta ai winter sports, tra cui soprattutto lo sci, che tra l’altro gode del favore governativo sotto forma di incentivi statali. Un allenamento più costante (la popolazione che pratica sport almeno tre volte a settimana è salita al 23%, con un aumento riscontrabile in ogni fascia d’età) porta inevitabil-
COSA COMPRANO I CLIENTI? Il bacino di acquirenti è composto prevalentemente da tre categorie:
la classe media, che considera lo sport come un mezzo per scaricare lo stress; i “colletti bianchi” (chi svolge lavori d’ufficio), il segmento più sedentario e facoltoso che usa l’attività fisica come modo per tenersi in forma; e la Generazione Z, più propensa a considerare l’attività come un modo per socializzare, incontrare gli amici, e in generale trovare un maggiore equilibrio tra lavoro e vita personale. Il loro è un acquisto funzionale: nel salto da una disciplina semplice a una più complessa,
L A C R E S C I TA DE L L' I ND U S T R I A DE G L I SP O R T I N V E R N A L I I N C I N A I DRIVER DEL CAMBIAMENTO
IMPIANTI SCIISTICI
TASSO DI PARTECIPAZIONE
> Politiche di supporto governative relative all’organizzazione dei Giochi Olimpici Invernali in Cina nel 2022 (annunciati nel 2015).
(Indoor e oudoor, escluse le piste da pattinaggio)
(in milioni di persone)
> Influenza di associazioni sportive, KOLs e social media. > Formazione del mercato da parte dei brand, insieme a una maggiore disponibilità e accessibilità.
1,5X
1,5X degli sciatori usa il suo abbigliamento ed equipaggiamento sulle piste da sci.
876 567
22 12
2015
50%
2015
2022
––
14
2022
Oltre ai negozi sulle piste, il retail online e offline è comunque importante.
M E R C AT I LA CINA HA PUNTI DI PREZZO AL DET TAGLIO ADAT TI A PRODOT TI IMPORTATI CON LIVELLI DI ALTA QUALITÀ Segmenti di prezzo dei prodotti sportivi cinesi (Quot a di valore al det t aglio, solo per l a Cina continent ale, USD per unit à/paia, 2 0 2 2)
Sport-inspired & performance >171
Outdoor
>357
5%
286-357 129-171
>714
7%
429-714
6%
Equipaggiamento fitness
4%
5%
286-429
20%
17% 143-214
43-86
16%
5% 214-286
86-129
Equipaggiamento sportivo /
35%
71-143
10%
143-286
38%
71-143
20%
24%
>1.429
7%
1.143-1.429
8%
38%
0-71
42%
0-71
9%
la ricerca verte sull’equipaggiamento tecnico e professionale. La performance e le funzioni sono quindi settori d’acquisto chiave per i consumatori, mentre il prezzo è un indicatore decisamente più marginale.
>143
714-1.143
15%
429-714
17%
286-429
0-71
6%
17%
57-143
14-57
34%
7-14
34%
19% 14%
143-286 71-143
0-43
Nutrizione
11% 8%
0-7
9%
zione e importazione, l’agguerritissima concorrenza nazionale e l’alto rischio di contraffazione. In secondo luogo, per addentrarsi in un Paese con una cultura radicalmente diversa è necessario abbracciarla e farla propria. Questo non vale solo in termini di comunicazione e marketing, ma anche di abitudini d’acquisto: l’e-commerce “tuttofare” che funge sia da social media che da vetrina di vendita è un concetto a noi astratto ma che trova un enorme riscontro nel panorama cinese. È pertanto necessario adottare una strategia che sia consona all’ingresso in questo specifico mercato. Non basta solo avere un respiro internazionale e un nome noto: è importante attuare tecniche per distinguersi e creare appeal, garantendo allo stesso tempo la qualità tipica del prodotto made in Italy.
LE SFIDE PER IL MERCATO ITALIANO Se da un lato l’Italia sta rosicchiando quote di mercato sempre più importanti – attualmente il 3% delle importazioni cinesi legate ai prodotti sportivi sono italiane, ottenendo ottimi risultati per swimwear ed equipaggiamenti di ice skating e macchinari da running – dall’altro le aziende devono essere consapevoli delle sfide da affrontare. È
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innanzitutto fondamentale avere una conoscenza approfondita delle normative vigenti per farsi spazio tra le condizioni di commercializza-
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––
15 15
#INSIDETHERACE
SCIALPINISMO: CINQUE APPUNTAMENTI DA NON PERDERE Aspettando la neve vera, che permetterà agli atleti di macinare metri su metri, cominciamo a focalizzare l’attenzione sui top event italiani della stagione. Are you ready? _ testo e foto di Maurizio Torri
C
he siate amanti dello skialp classico, quello fatto di creste aeree, canalini verticali e discese in fresca, o pistaioli dediti a ritmi sostenuti con frequenze cardiache elevate, state tranquilli: l’inverno 2024 è pronto a regalarci grandi emozioni con diversi appuntamenti degni di nota. Tra questi ne abbiamo selezionati cinque da non perdere.
MAURIZIO TORRI Giornalista freelance, fondatore del sito sportdimontagna.com, fotoreporter e consulente di comunicazione per alcuni degli eventi più iconici dei settori trail, skyrunning e scialpinismo
canali con passaggi oltre i 3.000 metri di quota sono i numeri di una gara divenuta mito, tradizione e leggenda. All’ombra della vetta simbolo da cui prende il nome hanno corso i più grandi campioni delle ultime generazioni. Ad attenderli tre tapponi di scialpinismo “old style” proposto e comunicato in chiave moderna. MONTEROSA SKIALP 8 marzo Gressoney (AO) Only for the brave. Tra le valli di Gressoney e Ayas, una serie di salite ripidissi-
TRANSCAVALLO 16-17 febbraio Piancavallo/Tambre (BL) Si torna al passato per guardare al futuro. La 41ª edizio-
me e discese super veloci fanno di questa notturna griffata Dynafit un vero e proprio must per chi ama ritmo e adrenalina. Il menù prevede uno sviluppo di 30 km e 2.800 m d+ interamente ricavati all’interno del comprensorio sciistico Monterosa Ski, il primo in Italia ad aver aperto le porte allo scialpinismo con un progetto che prevede itinerari di salita dedicati e spettacolari ridiscese in pista. Formula vincente non si cambia. Come da tradizione, sede di partenza e arrivo cambiano ad anni alterni. Nel 2024 cuore pulsante dell’evento sarà Gressoney La Trinité. Per gareggiare nella “Valle dei 4000” sono richiesti frontali cariche, una buona dose di allenamento e braccia forti viste le cinque salite e gli 11 cambi assetto previsti. Come sempre non mancheranno un tratto a piedi e discese mozzafiato su piste perfettamente preparate.
ne della spettacolare gara a squadre del nord est si disputerà in due tappe: la prima venerdì 16 febbraio con partenza e arrivo a Piancavallo (PN), la seconda sabato 17 con il tradizionale tappone dolomitico a Tambre (Bl). Il tutto per un totale di 40 km con 4.400 m d+. Sempre il sabato è prevista anche la 4ª edizione della individual race aperta anche agli atleti delle categorie U20. Il giorno successivo, in stile granfondo, tornerà SkiAlpago Experience: una gita aperta a tutti, accompagnati dagli istruttori del CAI, sulle tracce della Transcavallo. A supportare l’evento troviamo un vero e proprio pool di aziende del made in Italy di settore: ATK, C.A.M.P., Karpos e Scarpa. Entrando nei dettagli, la tappa di venerdì si svilupperà principalmente nel versante friulano: 15 chilometri e 1.800 metri di dislivello positivo, affrontando l'affilata cresta del Monte Tremol, e la Val dei Sass con la probabile “Cima Coppi” sul celeberrimo Monte Cornor a 2.174 metri di quota. Sabato si correrà invece sul classico percorso con circa 2.600 md+ diluito in tre impegnative ascese. Qui i chilometri di sviluppo saranno 24 con delle vere e proprie chicche come il “Canale delle Placche” con pendenze dai 45° ai 55°, la vetta del Guslon e la salita dal versante Sud del Cornor.
SELLARONDA SKIMARATHON 22 marzo Canazei (TN) #pushup è da sempre un hashtag di riferimento di Dynafit, sponsor tecnico
della più bella delle notturne, ma in questo caso va detto che i sellarondisti spingono forte anche in discesa con punte di velocità che si aggirano su picchi massimi di 120 km/h. Quest’anno le 600 coppie impegnate sui quattro mitici passi dolomitici avranno come sede di partenza e arrivo Canazei. Dal cuore della Val di Fassa avrà inizio la loro avventura attraverso Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo; un viaggio di 42 km e un dislivello positivo di 3.000 m.
MILLET TOUR DU RUTOR EXTRÊME 22-23-24 marzo La Thuile/Arvier/Valgrisenche (AO) Unica tappa italiana 2024 di La Grande Course, il circuito delle gare
FINALI ISMF SKIMOUNTAINEERING WORLD CUP 6-10 aprile Cortina d’Ampezzo (BL) Ai piedi di Tofane e Lagazuoi verranno assegnate le coppe di cristallo 2024. In programma vertical, sprint, mixed relay e individual. Quest’ul-
più belle e alpinistiche di tutto l’arco alpino e della cordigliera pirenaica, la super classica valdostana anche quest’anno sarà supportata da Millet. Ciò che ha spinto il prestigioso brand transalpino a legare a doppia mandata il proprio nome con questo evento, tanto da creare una vera e propria linea di abbigliamento dedicata allo scialpinista più estremo, è semplice: il TdR è la più tecnica delle gare scialpinistiche italiane. Giunta quest’anno alla sua 21ª edizione, andrà in scena dal 22 al 24 marzo sulle vette innevate di La Thuile, Valgrisenche e Arvier. Sport, promozione del territorio e delle sue eccellenze, ma soprattutto vero fuori pista: 7.500 m dislivello positivo, 30 cambi di assetto, 105 km, 60 di salite, 45 di free ride, 6 di creste e
tima si svolgerà tra Col Gallina e la Croda Negra, con anche alcuni passaggi spettacolari nelle gallerie scavate durante la Grande Guerra. Per chi volesse vedere all’opera il gotha mondiale della specialità sarà un’occasione da non perdere. Dietro le quinte Fondazione Cortina, la realtà costituita da Regione Veneto, Comune di Cortina d’Ampezzo e Provincia di Belluno in collaborazione con Guide Alpine Cortina, Scoiattoli Cortina e Sci Club Cortina. Quello nella conca ampezzana sarà l’atto conclusivo di un calendario di world cup che prevede complessivamente sette appuntamenti tra Italia, Austria, Svizzera, Francia, Spagna e Andorra.
––
16
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Rituale sciamanico Buriazia, Siberia. Foto archivio Fondazione Sergio Poggianella
SCIAMANI. COMUNICARE CON L’INVISIBILE A Trento una mostra affascinante che offre al visitatore diversi punti di vista da cui osservare un fenomeno lontano ma che, per certi aspetti, può rivelarsi inaspettatamente vicino a ognuno di noi _ a cura della redazione
“L
o sciamanesimo è di per sé l’irrazionale per eccellenza...” Così scriveva nel 2019 nell’introduzione del libro “I mille volti dello sciamano”, pubblicato da Montura Editing, il professor David Bellatalla, antropologo dell’Università di Ulan Bator e ambasciatore culturale della Mongolia, nonché leader del progetto di solidarietà “Una Ger per tutti” realizzato con Montura. Ora la figura straordinaria dello sciamano torna al centro dell’attenzione con la mostra “Sciamani. Comunicare con l’Invisibile” che unisce per la prima volta tre importanti musei della Provincia autonoma di Trento in un progetto espositivo unico e multidisciplinare nella prestigiosa sede di Palazzo delle Albere, a Trento a fianco del MUSE, dal 17 dicembre 2023 fino al 30 giugno 2024. Archiviato con successo il suo decennale, il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, fin dall’inizio sponsorizzato da Montura, in questa occasione unito con il MART (Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto), e con il METS (Museo etnografico trentino San Michele), propone un’affascinante narrazione del fenomeno dello sciamanismo tra antropologia, arte, scienza e arche-
ologia. Protagonisti saranno i reperti e l’esperienza della Fondazione Sergio Poggianella (FSP), ricchissima collezione di manufatti che permette di indagare il tema in tutta la sua complessità. La collezione FSP di arte sciamanica dell’Eurasia nasce nel 2000 quando il fondatore, Sergio Poggianella, si reca in Siberia e per la prima volta entra così in contatto con gli sciamani. Da allora, numerosi sono stati i viaggi non solo in Siberia, ma anche in Mongolia e in Cina, durante i quali approfondisce gli studi sull'argomento e incrementa la collezione di corredi sciamanici. Per realizzare questa esposizione inedita si sono messi in gioco alcuni importanti studiosi della materia, provenienti da ambiti culturali diversi, con l’obiettivo di proporre un approccio multidisciplinare alla tematica e di suggerire connessioni e sguardi innovativi, ma allo stesso tempo scientificamente fondati. Concretezza e immersività saranno i capisaldi di questa mostra, per accompagnare il visitatore in un viaggio verso culture lontane ma che allo stesso tempo ci porterà a riflettere sul nostro rapporto con tutto ciò che è non-umano.
ANONIMA TORNITURE
A ISPO insieme a Montura, il progetto di Samuele e Matteo
A
nonima Torniture è un progetto a quattro mani nato nell'estate 2021 nella zona di Valdobbiadene (Treviso), frutto di un'amicizia e di una passione comune per il legno. Passione nata per entrambi inizialmente come un passatempo: Samuele trova nella cantina di un parente un vecchio tornio costruito artigianalmente, decide di sistemarlo e di farlo suo. Mentre Matteo, nel laboratorio di un vecchio signore conosciuto per caso, impara a usare un tornio a pedale dei primi del '900 e, affascinato, decide di costruirne uno per sé. Samuele e Matteo si approcciano quindi a quest'arte in maniera del tutto fortuita, cercando di creare qualche oggetto d'arte con ciò che hanno a disposizione: scalpelli vecchi e inadatti al tipo di lavoro, un metodo goffo e impreciso. Iniziano così a capire cosa sia la tornitura del legno e ad affinare la loro tecnica, anche grazie ai reciproci consigli e scambi. Presto realizzano che entrambi condividono lo stesso concetto di forme e linee, ma soprattutto
seguono la stessa idea di lavorazione etica e sostenibile: il legno utilizzato è sempre di recupero perché nessuno dei due intende abbattere alcuna pianta per ricavarne legname. Entrambi, infatti, attingono da ciò che già è caduto, morto, o tagliato da altri, così da dare una seconda vita e funzione a ciò che qualcun altro considera scarto, e poter sfruttare al massimo quello che offre la natura locale.
––
18
ISPO 2023
EDIZIONE 2023 2.400 espositori
11 padiglioni 10 palchi, una varietà di formati di networking 57% di espositori in più rispetto il 2022
54 Paesi di espositori stranieri
93 start-up
NUOVE PROSPETTIVE ISPO Monaco, andata in scena dal 28 al 30 novembre, si è mostrata in una veste rinnovata a metà strada tra un festival e una fiera. Meno attrezzo, ma più networking _ di Sara Canali
L
ITALIAN OUTDOOR VILLAGE - Il padiglione A3 ha ospitato per il secondo anno l’Italian Outdoor Village che ha rappresentato un punto
a promessa era quella di portare nuove prospettive sugli sport, che si è tradotta in laboratori di innovazione, masterclass e conferenze al fianco dei classici padiglioni espositivi. ISPO Monaco, nella sua edizione 2023, riparte da questo approccio ibrido a metà strada tra un festival e una fiera riportando nella città tedesca la comunità internazionale dello sport business dal 28 al 30 novembre. Undici padiglioni, 2.400 espositori, dieci palchi, una varietà di formati di networking e un'ampia gamma di mostre e attività hanno offerto agli espositori, ai visitatori della fiera e alla comunità sportiva internazionale molte opportunità per raccogliere informazioni, essere ispirati e ampliare il proprio network. Se infatti questa edizione è lontana dai fasti di quelle degli anni passati dove i più grandi brand del mondo outdoor riempivano con stand spettacolari praticamente tutti gli spazi espositivi di Messe München, la formula più intima e ristretta ha reso possibile sviluppare incontri di maggior qualità, dove la connessione umana ha avuto la meglio sul contatto in chiave business. Siamo di fronte a un momento di transizione per la kermesse tedesca che sta cercando di adattarsi a un mercato che cambia e, come racconta il direttore del Gruppo ISPO Tobias Gröber nella lunga intervista che potrete leggere nelle prossime pagine, dove il raccontare chi si è diventa più importante del mostrare cosa si fa. I valori di un brand superano quelli del prodotto finito, secondo la nuova logica della fiera, per questo lo storytelling diventerà sempre più centrale nelle prossime edizioni. Unico problema: questa prospettiva sembra non essere condivisa dagli espositori, o forse non del tutto capita. Probabilmente è normale che in un processo di trasformazione sia necessario del tempo perché le parti coinvolte trovino un punto di equilibrio, ma di sicuro sarebbe essenziale per raggiungere il fine unico di far vivere e prosperare il mercato e la comunità del mondo dello sport e dell'outdoor, gli attori principali riuscissero a comunicare in modo più trasparente. Inoltre, la mancanza anche in questa edizione dell'attrezzo, fondamentale per parlare di sport invernali, sposta ancora più in là il focus verso altri tipi di attività, quali padel e pickleball cui è stato dedicato ampio spazio nel padiglione B2, e-sports e un concetto di benessere che eguaglia quello della performance in termini comunicativi. Infatti, ISPO Monaco si è posto l'obiettivo di esaltare il potere emozionale dello sport fornendo un palcoscenico ideale per le nuove tendenze, i prodotti e le soluzioni innovative. Secondo i dati diffusi dalla stessa fiera, rispetto all'anno precedente, ha partecipato il 57% in più di espositori. Il numero di espositori stranieri, giunti a Monaco da un totale di 54 Paesi, è aumentato del 64%, portando così la loro quota tra tutti gli espositori al 93%. Tra i nuovi partecipanti vi sono 93 start-up, che hanno utilizzato la fiera come piattaforma per aumentare il proprio profilo, farsi strada nel settore ed espandere la propria rete.
di riferimento importante per espositori e visitatori del nostro Paese. La colazione organizzata da IOG il mercoledì 29 ha rappresentato l’occasione per mostrare alcune delle novità FW 24/25 dei brand tra cui anche LaMunt, alla sua prima volta a ISPO. FUTURE LAB - Il Future Lab ha animato il padiglione B1 con un palco
principale animato da un ampio programma di conferenze, ma soprattutto le sei aree tematiche, dove ogni cosa ruotava intorno all'innovazione e al cambiamento nell'industria dello sport. L’area ISPO Brandnew ha permesso di presentare start-up e marchi emergenti con il potenziale per contribuire a plasmare o addirittura rivoluzionare il futuro dell'industria sportiva. Un altro punto di forza del Future Lab è stata l'ISPO Award Area, dove sono stati esposti tutti i prodotti e i servizi premiati da ISPO nel 2023. SOSTENIBILITÀ ED ECONOMIA CIRCOLARE - Sustainability Hub del padiglione A1 ha rappresentato la casa di tematiche diventate ormai
imprescindibili per l'industria sportiva. Una mostra di Greenroom Voice in collaborazione con Studio Nima ha illustrato materiali innovativi, riciclabili e biobased, attualmente in fase di sviluppo ad alta velocità e già utilizzati in linee di prodotti riciclabili. I visitatori dell'hub, sponsorizzato da VAUDE, hanno potuto toccare, annusare e persino assaggiare questi materiali all'avanguardia. Le presentazioni sui temi "Economia circolare nello sport”, "Soluzioni climatiche per le imprese sostenibili” e "Il futuro del lobbismo attraverso lo sport” con esperti internazionali come Laura Santucci dell'ex amministrazione Obama, il pioniere della sostenibilità Hunter Lovins e Merijn Dols, ex responsabile globale dell'economia circolare di Danone, hanno invitato i visitatori a partecipare alla discussione. DECIMO ANNIVERSARIO DI ISPO TEXTRENDS - È stato lanciato nel 2013 con l'obiettivo di fornire a produttori tessili, designer, sviluppatori
di prodotti e fornitori una piattaforma dove poter presentare i loro articoli innovativi e condividere le loro idee. Quest'anno ISPO Textrends ha festeggiato il suo decimo anniversario all'ISPO di Monaco: nel padiglione C1 è stato presentato tutto ciò che è importante nel mondo dell'abbigliamento funzionale, dai materiali più recenti e dai tessuti particolarmente sostenibili alle tecniche di produzione avanzate. Qui sono stati presentati anche i vincitori degli ISPO Textrends Awards.
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ISPO 2023
UNA FIERA DIVERSA PER UNA SOCIETÀ CHE CAMBIA Lo sport oggi gioca un ruolo differente con un’importanza sociale in termini di integrazione, salute e responsabilità ambientale. Parla Tobias Gröber, direttore del Gruppo ISPO _ di Sara Canali
U
n processo di cambiamento iniziato nel 2022 e che raggiungerà il suo apice nel 2030 in linea con i cambiamenti della società e del ruolo dello sport e della sua importanza per la salute sia fisica che mentale. Così ISPO Monaco si avvia a mutare la sua natura passando da fiera dell’attrezzo sportivo a una kermesse ricca di eventi e capace di toccare diversi ambiti sportivi. A parlare è Tobias Gröber, responsabile del Gruppo ISPO.
Se prima era il momento in cui i brand presentavano le proprie novità a dealer e retailer, oggi quali sono i motivi che dovrebbero spingere un’azienda a partecipare a ISPO?
Ci sono diversi motivi per essere presenti a ISPO per un brand. Ma prima di tutto dobbiamo porci una domanda: cos'è il business oggi? La situazione nel mercato ora è davvero in bilico. Molti consumatori sono convinti che circa il 70% dei marchi sportivi è destinato a scomparire perché quello che fornisce sono solo prodotti. Ma siamo sicuri che oggi un'azienda può definirsi agli occhi del consumatore solo attraverso ciò che produce? Per esempio, Patagonia ha un'ottima qualità, ovviamente, ma il cliente quando acquista un suo prodotto lo fa proprio perché è Patagonia, un brand con dei valori in cui il consumatore si identifica.
L’edizione 2023 si è rivelata diversa rispetto a quello che ISPO Monaco ci ha abituato negli anni. A cosa è dovuto questo cambiamento?
Confermo, è un’edizione diversa e sono così contento che questo si noti perché significa che stiamo andando nella giusta direzione. Le nostre radici affondano nell’attrezzo sportivo, è da dove arriviamo, da dove tutto è partito Quindi? nel 1970, 53 anni fa, ma nel frattempo il mondo è cambiato ed è Tobias Gröber Un motivo importante resta sicuramente quello di poter inconancora in cambiamento, lo sportivo è in trasformazione e anche trare di persona rivenditori, distributori e agenti e questo non è cambiail significato e l'importanza dello sport stesso. Un processo che ha subito un'accelerazione durante la pandemia di Covid quando, per la prima to nel tempo. Ma la mia raccomandazione è anche quella di guardare volta, molte persone hanno scoperto la necessità di stare all'aria aperta a tutto ciò che la fiera può offrire loro. Per fare un esempio, quest'anno i e condurre una vita più attiva e legata alla natura correndo, pedalando o ragazzi di Vaude hanno cambiato il loro format di partecipazione. Non semplicemente camminando. Ci si è resi conto che vivere outdoor è una sono venuti con il classico stand, ma hanno optato per una partecipazione ibrida presentandosi come partner del Sustainable Hub, utilizzano la pratica fondamentale per la salute sia fisica che mentale. Inoltre, oggi lo piattaforma per mostrare i propri highlights. Invece SCARPA ha sostenuto sport può essere considerato un ottimo elemento in termini di integrazione Nirmal Purja che, durante i German Sustainability Awards a Düsseldorf, ha e, infine, interessarsi di natura vuol dire anche occuparsi dell'ambiente. ricevuto l'ISPO Cup per il suo impegno sociale e per le sue attività di beneCome questa trasformazione sociale ha cambiato i valori di ISPO? ficenza attraverso la Fondazione Nimsdai. Grazie a questo grande atleta, Nonostante l’attrezzo sportivo resti la base, abbiamo costruito, sopra queSCARPA ha potuto parlare di performance e tecnicità, ma soprattutto di sto concetto, diversi livelli che toccano gli aspetti dell'impatto degli sport valori che lei stessa appoggia e sostiene. sulle persone. In questo senso è diventato fondamentale inserire dei nuovi format, avere a che fare con nuovi partner e nuovi media. In un certo Secondo te oggi si può parlare di brand anche senza parlare di capi? Questo è un altro punto fondamentale: consigliamo di non portare l'intesenso, stiamo riscrivendo la narrazione dello sport: non è più questione ra collezione ma di utilizzare i prodotti chiave per mostrare la visione del solo di performance, di forza, di competizione, ma soprattutto di capire brand. Ciò che serve oggi è raccontare la propria storia, i valori, la visione cosa lo sport fa e può fare per la nostra società e per la nostra salute. e questo lo si fa attraverso i capi più iconici e rappresentativi. Oggi sono Stiamo interagendo anche con l'OMS per portare l’attività sportiva tra le diversi gli obiettivi che un'azienda cerca sul mercato: internazionalizzapriorità e sulle agende politiche di tutti i Paesi del mondo. zione, posizionamento, rebranding, conoscere nuovi media. E il nuovo forE a livello di forma, cosa cambierà? mat di ISPO con i suoi palchi, i workshop, i meeting, permette di rispondere Siamo in una fase transitoria che ci porterà da essere una fiera dell'atalle diverse esigenze offrendo numerose alternative. trezzo sportivo a un festival per lo sport business. Oggi abbiamo ancora Se però a ISPO non viene il consumatore finale perché è ancora una parte importante di esposizione che rappresenta un asset fondaconsiderata una fiera b2b, a chi si rivolgono i messaggi che escono mentale per alcuni dei nostri partner, ma siamo consapevoli che quello è dalle varie conferenze e workshop? Qual è il target a cui parla ISPO? solo uno degli aspetti di un settore molto più vasto che spazia dalle strutture, passando per il marketing, la comunicazione, i media, le palestre, le Ai rivenditori, ai negozianti, ai designer, agli stakeholder, insomma alla associazioni e gli e-sports. community che fa del settore dello sport il proprio business. Un brand
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ISPO 2023
deve essere qualcosa di più del suo prodotto, per questo è fondamentale che tutti riconsiderino i propri valori al di là di quello che fanno. Se c'è ancora qualche azienda che vuole avere il proprio stand ovviamente ha l’opportunità di esporre, ma altri chiedono semplicemente un preallestito, e per altri ancora basta stare in aree tematiche come The North Face all’interno dello spazio di highsnobiety.
cora affrontare delle grosse difficoltà. Il problema numero uno è il cambiamento climatico: c'è bisogno di neve per sciare. Inoltre i costi stanno aumentando in modo esponenziale, mentre il numero degli sciatori sta diminuendo sempre più. In ottica di climate change, possiamo ritenere ancora appropriato andare a sciare, salire in macchina, guidare verso le vette, salire sugli impianti con neve artificiale e poi scendere dalle piste? E ancora: attualmente vedo poche inizitive verso la sostenibilità rispetto ai marchi dell'outdoor. Prevedo che succederà ai brand di sci la stessa cosa che è successo al mondo della birra. Fino a poco tempo fa c’erano solo i grandi player, oggi invece il mercato è super frammentato con brand artigianali che hanno piccole produzioni di nicchia e fatte a mano. Il resto sarà tutto noleggio.
Come funziona per il piccolo brand? Anche per lui è importante comunicare la propria storia?
Assolutamente sì, soprattutto le aziende che nascono oggi le quali non possono prescindere dalla propria narrazione perché il mercato è praticamente saturo, quindi è importante per loro riuscire a raccontare qualcosa di davvero differente. I vari village, quello italiano, scandinavo, francese, hanno l’obiettivo di creare una comunità e supportarsi a vicenda. Si condividono i negozianti, i contatti e le spese, e sono convinto che oggi lavorare insieme sia veramente la chiave.
Le date dell'anno prossimo sono a dicembre. Da cosa dipende questa scelta?
L’anno prossimo ISPO si terrà a dicembre per un motivo semplice: la fiera è sempre il primo giovedì dopo il Thanksgiving in USA, quando cioè gli americani non si muovono dal loro Paese, e il Black Friday in cui i negozi vendono molto. Il prossimo giorno del ringraziamento sarà a fine novembre e perciò spostiamo tutto di una settimana.
Alcuni brand hanno organizzato eventi fuori dalla fiera. Cosa ne pensi?
Questo succede sempre durante ogni fiera in ogni angolo del mondo. Da un certo punto di vista è comprensibile, anche se penso che non sia totalmente corretto per quanto riguarda la community perché ne ricavano vantaggio senza contribuire alla comunità. Spesso queste formule non funzionano perché le persone non sempre trovano il tempo per uscire dalla fiera e andare in un posto in città per seguire un altro evento. Hanno bisogno di efficienza e di trovare tutto in un unico luogo. Ovviamente non possiamo fare nulla per evitarlo e non vogliamo farlo. Siamo molto trasparenti su questo tema. Quello che abbiamo fatto è stato alzare i prezzi per i brand che non sono nella fiera, ma vengono in visita: per qualcuno il contributo sono i metri quadri, per altri le sponsorizzazioni, infine per qualcuno il biglietto d'ingresso più alto, perché comunque incontrano partner e retailer.
Sta diventando una fiera nazionale o resta internazionale?
La nazionalità degli espositori è per il 93% internazionale e per il 7% nazionale. In termini di visitatori parliamo del 70% di internazionali, dal Brasile all’Australia, dalla Cina agli Stati Uniti. Siamo in una fase transitoria e pensiamo che il cambiamento sarà totale intorno al 2030. Nei prossimi anno spingeremo per speaker sempre più importanti e da diversi Paesi. Quali sono i prossimi asset della fiera?
Quello che sta aumentando sono altri sport come padel e pickleball, in futuro la crescita sarà molto legata al settore della moda, del lifestyle e della concezione del movimento come benessere. Per il prossimo anno avremo una sfida in più da affrontare, perché al momento abbiamo a disposizione solo 10 padiglioni visto che ci sarà parallelamente un’altra fiera. Abbiamo limitato lo spazio espositivo a 200 mq per brand e penso sia la miglior decisione.
Avete delle strategie per far tornare i grandi brand?
Le grandi compagnie pensano di non aver bisogno dei negozianti perché hanno i loro monomarca, lo store online e il potere del marketing. Ma piano piano si accorgono che vendere direttamente al consumatore comporta più problemi che risorse: ci sono molte più difficoltà in termini logistici, di magazzino e di stock. Personalmente sono convinto che esista un futuro per i negozi fisici, anche se cambieranno e la loro concezione sarà differente, ma continueranno a esistere.
Parlando con i brand espositori, abbiamo percepito che non è chiaro il cambiamento che avete in atto. Pensi che ci sia bisogno di un confronto?
C’è bisogno di una sorta di formazione per i brand e l’industry in generale. È necessario che tutti tornino a credere in questo modo di fare business, all’importanza della community e alla necessità di collaborare. Inoltre, dobbiamo trovare insieme la strada per essere al passo con i tempi e comprendere come lo sport stia cambiando facendo diventare questa trasformazione un aspetto positivo e non necessariamente un limite.
Come mai non c’è più l’attrezzo sci?
È un argomento molto delicato che riguarda proprio l’industria dello sci: intanto auguro a tutte le aziende di questo ambito un grande in bocca al lupo e la speranza che arrivino a collaborare tra di loro il più possibile. Questa industria è già sotto pressione così e sono sicuro che debba an-
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INTERVISTE
UNA MANO ALLA MONTAGNA Reinhold Messner e la moglie Diane Schumacher sono entrati a far parte del neonato Jack Wolfskin Brand Council e membri del Discovery Team. L’obiettivo? Ricostruire la natura e gli ecosistemi _ di Pietro Assereto
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coniugi Messner e altri membri internazionali lavoreranno con Hai vissuto tante fasi dell’alpinismo. Com'è cambiato l’approccio all’ambiente nel corso del tempo? Si può ancora migliorare? Se sì, come? Jack Wolfskin allo sviluppo di concetti di sostenibilità strategica e Il rispetto ambientale è fin dall’inizio parte integrante e fondamentale a progetti di rewilding a lungo termine all'interno del neonato Brand dell’alpinismo tradizionale, anche perché il turismo ha portato le masCouncil. Il rewilding è parte del Brand Reset di Jack Wolfskin: il marchio segue il principio Rewild ourselves – Rewild the world e sostiene se in montagna. Oggi abbiamo la necessità e la possibilità di capire chi desidera riconciliarsi con la natura e condividere le conoscenze che la montagna non è solo roccia, ghiaccio e ghiaione ma è soprattutto la terra lavorata. Nelle Alpi fino a 2.500 metri i campi venin materia. L'obiettivo è anche quello di ricostruire la natura e gono coltivati, nell'Himalaya fino a 5.000. Questa lingua gli ecosistemi e Jack Wolfskin si impegna a realizzarlo, a di terra è molto più importante di quello che c’è sopra difenderne i valori e ad agire di conseguenza. L'azienda collabora con la Messner Mountain Foundation perché vi è la biodiversità che dipende dall’uomo. (MMF) fondata da Messner insieme ad altre ong Viviamo in questo modo da oltre otto mila anni ed è e partner. Il Jack Wolfskin Brand Council intende fondamentale che il know-how che abbiamo acquisito non venga dimenticato. ampliare la strategia di rewilding, promuovendo innanzitutto iniziative regionali e locali che, oltre all’MMF, comprendono la FCC (Foundation Un brand di montagna per essere popolare può solo ed esclusivamente puntare sulla tecnicità o Conservation Carpathia), il cui direttore, Christodeve comunicare altro? ph Promberger, può contare sul sostegno di Jack Deve mandare un messaggio e raccontare tutWolfskin fin dagli Anni ‘90. Tra i membri del Brand ti i suoi aspetti, non solo quelli tecnici ed economici. Council figurano, oltre a Diane e Reinhold Messner, Ellen Windemuth, fondatrice di Waterbear, Martyna WojcieCome l’alpinismo d’altronde: quando vi è una storia atReinhold Messner chowska, giornalista polacca e brand ambassador di Jack torno, le nostre scalate sono più importanti. Lo stesso vale con la moglie Wolfskin, e Ulrich Dausien, fondatore di Jack Wolfskin. Abbiaper i marchi. Diane Schumacher mo avuto l’occasione di parlare con il leggendario alpinista Come sta la montagna? di questo progetto e dello stato di salute della montagna. Soffre, molto. Siamo tutti a conoscenza della situazione dei ghiacciai Cos’è esattamente il Brand Council? e la montagna, senza il suo ghiaccio, ha molto meno fascino. La monSiamo una mezza dozzina di persone, tra cui mia moglie e io, che tagna soffre e con lei la comunità montana: in futuro costerà sempre hanno a cuore il rewilding, ovvero il riportare allo stato originale le zone di più vivere in certe zone e non sarà più sostenibile per molti. selvagge. Tramite il dialogo e successivamente il lavoro cerchiamo di risolvere determinate situazioni e problemi della quotidianità montana. Per esempio, il problema dell’orso in Trentino o dei lupi nelle Alpi è reale e noi cerchiamo di fare da mediatori tra gli animalisti e il contadino di montagna che ha paura per il suo gregge. La montagna è anche questo: non è solo vette, ghiacciai e cime ma boschi, malghe e prati verdi. Ed è nostro dovere mantenerla viva. Non vogliamo solo comunicare ma agire. Non è una protesta la nostra bensì una proposta di soluzione a problemi reali. Già da anni promuovi questi concetti con la Messner Mountain Foundation. Come si concilia con il progetto di Jack Wolfskin?
La Foundation è nata 20 anni fa e nel tempo ha promosso numerose iniziative. L’ultima è il museo realizzato per gli sherpa: viene ripercorsa la loro storia, quindi come sono giunti nelle zone dell’Everest e come si sono evoluti negli anni fino a diventare un tassello fondamentale dell’alpinismo moderno. Spesso però vengono dimenticati o comunque non viene data a loro l’importanza che meritano. Come il progetto portato avanti con Jack Wolfskin, vogliamo dare voce a quelle comunità montane che troppo spesso sono state lasciate ai margini. In questo progetto è coinvolta tua moglie Diane. Vi ispirate a vicenda sui temi ambientali?
Con Diane sono stato anche in cordata quindi siamo letteralmente molto legati. Condividiamo gli stessi valori, anche in termini ambientali. Entrambi vogliamo andare in giro per il mondo un’ultima volta: il progetto si chiama Final Expedition e prevede di non tornare in un posto se siamo già andati. Vorrei raccontare alle prossime generazioni l’alpinismo tradizionale; quest’ultimo sta scomparendo per via di tante nuove discipline, come l’arrampicata. L’alpinismo è portatore di valori molto importanti, sia di natura umana che di montagna.
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INTERVISTE
UN SOGNO DIVENTATO REALTÀ Parla Tobias Gramajo, nuovo footwear product manager mountain running & hiking di La Sportiva _ di Manuela Barbieri
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ortandosi in valigia tutta l’esperienza maturata prima in Mizuno e poi Brooks, nonché la sua grande passione per gli sport outdoor (in particolare, per l’ultra trail), Tobias Gramajo si è da poco trasferito nella bella Val di Fiemme per coronare il sogno professionale di lavorare con un brand dal “puro dna di montagna”. Del suo ruolo in La Sportiva in qualità di footwear product manager mountain running & hiking ne abbiamo parlato in questa intervista esclusiva, dalla quale traspare tutto il suo entusiasmo per questa nuova avventura al cospetto delle Dolomiti.
rale più bello che ci sia. Durante l’ultimo Tor des Géants ho fatto un “long run test” con un paio di Akasha II con cui ho percorso 250 km, con ottimi riscontri in termini di grip, trazione, comfort e, soprattutto, durata. Nei giorni di forte pioggia ho provato Mutant, che ha una costruzione speciale sia della tomaia che del battistrada. Si tratta di un vero carro armato con tacchetti di 5,5 mm che garantiscono trazione in condizioni “super estreme”. Ultimo “race test”, fatto durante la 34 km della UTLO, è stato quello della Jackal II BOA che mi ha permesso di correre veloce, con grande sicurezza e precisione nella calzata, grazie alla tecnologia BOA Fit System. Oggi, però, sono proiettato maggiormente sui modelli in arrivo nella primavera/estate 2024: si tratta delle nuove Prodigio e Levante, che saranno la vera novità della prossima stagione e che conto di iniziare a testare a brevissimo.
Raccontaci un po’ della tua passione per la corsa e il mondo outdoor. Ti vediamo partecipare a quasi tutte le gare importanti di trail running…
Il mio background, in realtà, è iniziato quando avevo 10 anni Ti occuperai anche di eventi e atleti? con il rugby, il secondo sport in Argentina dopo il calcio. L’amoTobias Gramajo re per la corsa è “sbocciato” invece dopo i 20 anni: prima in pista Non direttamente, anche se, in qualità di product manager, ho assolutamente bisogno di toccare con mano gli eventi per poter essere sempraticando atletica leggera, poi in strada correndo qualche maratona, pre aggiornato sulle tendenze del mercato e ascoltare la voce del mondo per infine approdare nel mondo del trail running. Un po’ per gioco, ma soprattutto per passione, ho poi allungato le distanze fino all’ultra trail, dove dei trail runner. Stessa cosa per quanto riguarda gli atleti élite, da cui raccolgo feedback in ottica di sviluppo dei nuovi prodotti. mi sono sentito subito “a casa”, sia per lo spirito di condivisione che per il In che direzione vuole andare La Sportiva nel mondo mountain running e grande amore e rispetto per la natura. Conoscendoti professionalmente, immaginiamo che di proposte lavorative
hiking e in che modo cercherà, con te, di raggiungere il suo obiettivo?
ne avrai ricevute tante. Cosa ti ha spinto a scegliere La Sportiva?
La direzione è molto chiara, essere il marchio tecnico di riferimento nei segmenti mountain running e hiking. La ricetta che vorremo portare avanti è quella di creare il perfetto mix tra il dna ultra-tecnico, la lavorazione artigianale dei prodotti e la profonda conoscenza dell’ambiente montagna, elementi che hanno da sempre caratterizzato La Sportiva. Il tutto senza smettere mai di innovare a livello tecnologico e interpretando in chiave “Laspo” tutte le evoluzioni e tendenze del mercato. L’obbiettivo finale è che mountain runner e hiker scelgano di correre e camminare con i nostri prodotti.
Non mi aspettavo di ricevere così tante “attenzioni” da parte del mercato. Mi ha fatto enormemente piacere, anche perché mi ha dato la possibilità di valutare con cura e attenzione le diverse opportunità lavorative. Ho scelto La Sportiva, in primis, perché è uno dei pochi brand con un puro dna di montagna e, poi, perché ho ritenuto questo progetto il più interessante per il mio percorso professionale. Essere nel cuore pulsante dell’azienda, dove si possono concepire i prodotti del futuro, è per me qualcosa di estremamente stimolante.
Quale valore aggiunto, secondo te, puoi apportare a La Sportiva?
Porto sempre con me tutta la mia passione per lo sport e per la montagna, ma soprattutto per i prodotti. Per me, poter sviluppare le calzature con cui tanti mountain runner (tra cui me) potranno correre è un sogno che diventa realtà.
Il fatto di doverti trasferire a Ziano di Fiemme in Trentino, tra le montagne che ami tanto, ha influenzato questa scelta?
No, la motivazione principale era il mio ruolo in La Sportiva. Anche se nei miei progetti familiari c’era da tempo la volontà di trovare la giusta combinazione tra lavoro, famiglia e vita in montagna. In realtà, dopo poche settimane in Val di Fiemme (ora abitiamo a Predazzo), posso dire che la scelta è stata perfetta. Il posto è favoloso sia per me che per la mia compagna ed è inoltre il luogo ideale dove far crescere nostra figlia che ha appena compiuto un anno. Ci basta aprire la finestra di casa e guardare fuori per renderci conto che abitiamo in paradiso.
Qual è stata la tua prima impressione con il team e chi sono le persone con cui lavorerai direttamente?
Ho trovato un ambiente molto familiare e una bellissima accoglienza, ma la sorpresa più grande è stata conoscere tante persone che vivono lavoro e sport con la mia stessa passione. Per i compiti più specifici che riguardano il mio ruolo, avrò a che fare con il team product marketing e poi con quello R&D per la parte di sviluppo prodotti. Visto che la mia funzione è comunque trasversale, mi interfaccerò sicuramente anche con i vari dipartimenti del marketing (events, athletes, trade marketing, communication) e sales.
Cosa prevede di preciso il tuo nuovo ruolo?
In qualità di product manager, sono responsabile di definire la strategia di sviluppo e presentazione al mercato dei prodotti per il mountain running e l’hiking, che in sintesi vuol dire: sviluppare tutti i nuovi progetti/prodotti nel medio lungo termine tenendo conto dell’andamento e delle tendenze dei mercati, così come la definizione delle collezioni e il posizionamento dei singoli articoli all’interno dei settori di riferimento.
Cosa porti con te dalle tue esperienze professionali passate e cosa ti aspetti/ti attrae di più di questa nuova avventura?
Credo che uno dei valori più importanti coltivati durante le mie esperienze passate sia il network, ossia essere riconosciuto professionalmente dai retailer piccoli e grandi, dai giornalisti, dagli atleti, dagli organizzatori di eventi e dai colleghi/competitor di ogni brand. L’obiettivo è chiaramente quello di continuare a far crescere questo network attraverso il mio lavoro in La Sportiva. Così come mi aspetto di portare sul mercato prodotti estremamente tecnici, innovativi, rivoluzionari e, soprattutto, vincenti.
Cosa ne pensi dei prodotti La Sportiva oggi sul mercato? Hai già testato qualche modello da mountain running? Se sì, quali in particolare?
L’attuale collezione mountain running di La Sportiva è una delle più ampie e complete che abbia mai visto: ci sono modelli per ogni tipo di attività in montagna e per provarle abbiamo la Val di Fiemme, che è il parco giochi natu-
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LA JKT LEVITY RIDEFINISCE IL CONCETTO DI ABBIGLIAMENTO DA MONTAGNA FAST & LIGHT: IL PIUMINO CON CAPPUCCIO E ZIP PESA SOLO 207 GRAMMI (TAGLIA M UOMO) E 185 GRAMMI (TAGLIA S DONNA). IL SUO SEGRETO? NE HA 3.
Less is more. Abbiamo ridotto al minimo il numero di cuciture. La piuma rimane al suo posto grazie a pratici inserti incollati. La giacca ha solo una tasca interna e una sul petto: l’essenziale per gli alpinisti.
Diamond Down. Il punto forte della giacca è l’imbottitura che abbiamo scelto: Diamond Down. Le piume vengono selezionate a mano una ad una e vengono scelti solo i fiocchi più voluminosi.
Tessuto esterno. E’ estremamente leggero e rende l’interno del capo elastico per dare il massimo comfort durante l’attività. Leggero, elastico e incredibilmente compattabile.
ph © Jona Salcher / IMS
RESPONSABILMENTE
FIDUCIA NEL FUTURO AKU crede nel made in Italy e lo dimostra investendo nell’impianto di Montebelluna con una nuova linea di produzione. Intervista a Paolo Bordin, amministratore delegato del marchio _ di Karen Pozzi
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siamo legati da rapporti che vanno oltre il solo ambito professionale; ello stabilimento italiano di AKU avviene da sempre la progettazione e la messa a punto di tutta la modellistica ed è qui un partner di indiscusso valore con il quale abbiamo, nel tempo, condiviso importanti progetti di Ricerca e Sviluppo”, continua Pellizzari. che il marchio ha scelto, con una grande fiducia nel futuro e “La scelta di coniugare tradizione e nuove tecnologie, manualità e una buona dose di coraggio, di investire 1.3 milioni di euro per l’acquisto di un nuovo macchinario. L’obiettivo è quello di dare continuità al automazione dimostra la lungimiranza di AKU e conferma ancora processo di sviluppo espandendo la capacità operativa e di diversiuna volta la loro posizione di eccellenza nel settore”. ficazione dell’azienda. Una partnership centrata appunto sul made in Italy, che conUn progetto sviluppato in partnership con Stemma, azientinua a rappresentare uno dei fondamentali obiettivi strada di Cornuda (TV), uno dei leader mondiali nella protegici per il marchio. Una strategia che ha permesso duzione di macchine per lo stampaggio del poliureall’azienda di posizionarsi fra i brand di riferimento nel tano nell’industria calzaturiera. La nuova linea per mercato dell’outdoor ma con un ruolo sempre più importante anche nel settore delle forniture per la difesa calzature outdoor e professionali costruite con tecnica a iniezione ha preso il via dal mese di ottobre, mete, da oggi, anche in quello della sicurezza sul lavoro. tendo AKU in condizione di efficientare ai massimi li“Con l’attuale assetto produttivo e con questo nuovo velli l’attività produttiva made in Italy su questa tipologia investimento”, continua Bordin, “siamo fiduciosi di poter di prodotto, gettando le basi per nuovi sviluppi di mercato. affrontare le nuove sfide contando su un potenziale proPaolo Bordin duttivo e tecnologico di assoluta avanguardia che ci con“Continuiamo a credere nel valore della nostra tradizione sentirà di mantenere un forte ruolo come produttore specializzato, con un elevato livello di servizio al dettaglio tradizionale e sul mercato delle forniture a enti, istituzioni e imprese, con specifico riguardo al settore professionale dei lavori in ambiente. Un’area di business particolarmente esigente proprio sul piano del servizio e della qualità tecnica del prodotto”. Lo stabilimento di Caonada a Montebelluna rappresenta oggi una delle tre sedi produttive dell’azienda, che gestisce in Europa altri due impianti di proprietà: uno in Romania, attivo dall’anno 2000, con oltre 180 addetti e uno in Serbia a Simanovci - acquisito nel 2018 - con ulteriori 150 addetti, ai quali si affianca da alcune stagioni una produzione di alta qualità presso un fornitore in Vietnam.
manifatturiera e delle risorse locali, a livello sia di prodotto che di fornitori, ed è venuto quindi spontaneo rivolgersi a Stemma come partner per questo importante progetto. Un’azienda locale che da tempo è identificata come una delle realtà più affidabili e all’avanguardia a livello mondiale nella progettazione e produzione di macchine per lo stampaggio ad alta tecnologia”, ha dichiarato Paolo Bordin, amministratore delegato di AKU. “Siamo grati ad AKU per la rinnovata fiducia nella nostra azienda e per una collaborazione che dura ormai da oltre 20 anni”, ha dichiarato Stefano Pellizzari, amministratore delegato di Stemma. “Ad AKU
Abbiamo intervistato Paolo Bordin per approfondire questo nuovo investimento aziendale e la sua visione a lungo termine. In termini di posizionamento, dove vi porterà questo investimento? Qual è la strategia a lungo termine?
L’investimento nasce dall’idea che un marchio come il nostro debba rispondere completamente alla domanda del mercato del trekking, un settore in cui abbiamo un posizionamento da leader che vogliamo confermare e mantenere nel futuro. Il nuovo macchinario ci permette di fare un salto avanti, allargare la nostra offerta made in Italy e offrirla a un prezzo competitivo, mantenendo il know how in Italia, senza dover ricorrere alla produzione in Far East. Il nostro punto fermo è la produzione europea, sia per tradizione che per scelta strategica e di identità.
Il nuovo impianto nello stabilimento di Caonada a Montebelluna (TV)
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RESPONSABILMENTE Nonostante la situazione generale del mercato outdoor, sulla base di quali certezze o visioni AKU guarda avanti senza paura e si assume il rischio?
Come tutti abbiamo anche noi una “sana” paura, ma crediamo che il mercato dell’outdoor stia vivendo una flessione fisiologica, dopo qualche anno di forte crescita, e che nei prossimi 10 anni la domanda certamente non andrà a crollare perché le persone che si sono avvicinate e si avvicineranno sono tante e ci sarà sempre più bisogno di calzature specializzate e di qualità. Al di là del momento complicato, credo che tra un anno o due si possa riprendere il percorso di crescita vissuto fino a oggi. Consideriamo comunque che AKU nel 2023 ha ancora il segno "più” nel fatturato rispetto al 2022.
rati che vengono mandati in Italia per la costruzione finale sia prodotti finiti. Tutti i materiali per la produzione vengono comunque spediti dall’Italia. Essere proprietari di queste aziende ci consente prima di tutto di avere un controllo sul processo produttivo e di mantenere il nostro standard qualitativo e l’unicità del prodotto. Vi è flessibilità nella produzione, pertanto se necessario possiamo realizzare piccole tirature riuscendo a rispondere alle richieste dei clienti in tempi più rapidi. Infine, ma non per importanza, dal punto di vista della responsabilità e dell’impatto sull’ambiente possiamo controllare tutta la catena produttiva e intervenire per ridurre le aree di maggior impatto. In che modo comunicate il fatto che una scarpa sia made in Italy?
Non spingiamo molto su questo aspetto, ma puntiamo sul fatto che il marchio AKU offre una garanzia di qualità perché controlliamo la nostra produzione in ogni step, dalla materia prima al prodotto finito. Questo vale sia per le scarpe made in Italy che per quelle made in Romania o Serbia. Se acquisti AKU fai una scelta di qualità in tutti i sensi.
Come sono andati per voi gli ultimi due anni? Quali insegnamenti avete ottenuto?
Abbiamo registrato una crescita importante dal 2021 a oggi e cresceremo anche nel 2023, seppur di poco. Il 2024 sarà sicuramente un anno complicato, ma abbiamo capito che se un brand ha una forte identità di marchio e di prodotto, per identità intendiamo coerenza tra ciò che comunica e quello che effettivamente è, il mercato lo premia. I consumatori finali sono diventati molto più sensibili alla qualità e alle promesse. Come nasce la collaborazione con Stemma e qual è lo storico?
Stemma è un produttore di macchine a iniezione e fornitore storico di AKU. Un’azienda che si è guadagnata un posto importante tra i giganti tedeschi sviluppando una tecnologia molto utile per l’industria calzaturiera. Collaboriamo da più di 20 anni, da quando prestavano assistenza alla nostra precedente macchina a iniezione che avevamo comprato altrove.
jack-wolfskin.it
Quali sono i valori aggiunti del nuovo macchinario in termini di offerta?
A livello tecnico sostituisce una macchina degli Anni ‘90 e quindi ha molta più automazione e offre soluzioni più variegate: permette di usare due tipi di poliuretano più espanso, due diverse densità e quindi di offrire un prodotto diverso e tecnicamente più valido con un consumo minore e un costo più competitivo. Quale invece il valore aggiunto per una produzione più responsabile?
Questa macchina è molto precisa e accurata e ci permette di efficientare il consumo energetico e l’utilizzo di materiale per ottenere un prodotto che dura più a lungo, e sappiamo quanto la longevità sia un aspetto molto importante nella riduzione dell’impatto sull’ambiente. La nostra ispirazione per il futuro in termini di offerta di prodotto si affianca ormai da tempo all’impegno responsabile. Quanto è difficile oggi trovare delle competenze e delle figure specializzate nell’ambito della produzione calzaturiera in Italia e come si muove AKU in questo senso?
Storicamente vogliamo far crescere i nostri giovani, quindi cerchiamo di assumere persone che abbiano anche poca esperienza ma una buona attitudine verso l’apprendimento. La fabbrica in Italia serve anche per formare nuovi tecnici che con il tempo possano trasmettere le competenze negli altri stabilimenti e alle generazioni future.
DISCOVERY SIGNIFICA SVELARE I MISTERI DEL MONDO, SCALARE LE VETTE DEL POTENZIALE UMANO E ABBANDONARSI ALLO ISPIRITO DISCOVERY SIGNIFICA SVELARE MISTERI DEL INDOMITO DELL‘AVVENTURA. Reinhold Messner MONDO, SCALARE LE VETTE DEL POTENZIALE UMANO E ABBANDONARSI ALLO SPIRITO INDOMITO DELL‘AVVENTURA. Reinhold Messner Scoprite le avventure
Cosa si produce in Romania e Serbia
Scoprite le avventure
e quali sono i benefici di avere siti produttivi propri?
In questi siti si producono sia semilavo-
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© Davide Sabatini
© Davide Sabatini
EVENTI
Gian LucaGasca
FRAGILE BELLEZZA Un documentario promosso da Garmont che testimonia quanto sta succedendo al panorama e agli ambienti alpini, percorrendo una linea che attraversa le Alpi da Trieste a Nizza _ di Francesca Cassi
U
n viaggio attraverso le Alpi con una bicicletta: questo è “Fragile bellezza”, il documentario promosso da Garmont e presentato il 22 novembre 2023 nella sede del CAI di Milano. Gian Luca Gasca, in questo suo viaggio, racconta quanto sta succedendo alle Alpi a causa della crisi climatica. Partendo da Trieste, Gasca traccia una linea che lo porta fino a Nizza lungo una serie di punti chiave dell’arco alpino – chiari e critici testimoni dei cambiamenti che stanno avvenendo in questi ecosistemi di capitale importanza. Luoghi maestosi, dove ancora possiamo assaporare la potenza della natura, ma dove tutto sembra sgretolarsi sotto il peso della crisi climatica. Grazie a immagini, luoghi e la voce di esperti di settore – il glaciologo Claudio Smiraglia e l’esperto di ecologia fluviale Stefano Fenoglio – Gian Luca Gasca cerca di raccontare quanto sta succedendo e come sta succedendo. Le foreste colpite da Vaia, i ghiacciai in rapida ritirata, i fiumi poveri d’acqua, i laghi in secca, la biodiversità che cala drasticamente. Ma da questo viaggio si evince anche che c’è ancora nelle Alpi una fragile bellezza dove la natura respira a pieni polmoni e resiste, e che ognuno di noi può e deve fare la sua parte perché questo patrimonio non scompaia andando perduto per sempre. Si tratta di piccole scelte.
9. 81 P U L S E E 9. 81 H I - R I D E
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Da sinistra, Gian Luca Gasca, Patrizia Dalla Rosa di Garmont e il glaciologo Claudio Smiraglia alla serata di presentazione del Docufilm
urante questo suo viaggio in bici e a piedi, Gian Luca Gasca era ben attrezzato da Garmont con due modelli: le 9.81 Pulse e le 9.81 Hi-Ride. Novità SS 23, la 9.81 Hi-Ride è una scarpa sufficientemente rigida da consentire di non disperdere la potenza scaricata sui pedali e allo stesso tempo abbastanza flessibile da non ostacolare la camminata – ottimale per un percorso come questo, che ha visto Gasca pedalare e camminare molto nelle stesse giornate. La 9.81 Pulse è invece una scarpa bassa caratterizzata da libertà di movimento e capacità di adattamento alle forme del piede.
Garmont 9.81 Pulse
Garmont 9.81 Hi-Ride
PA R L A C L AU D I O S M I R A G L I A , G L A C I O L O G O Cosa dobbiamo aspettarci se non cambia qualcosa?
Lo scioglimento dei ghiacciai è un fenomeno solo alpino, o anche
Alle montagne cosa succederà?
delle altre montagne?
La domanda è importante. Io dico sempre che lo studioso, l’appassionato, non deve fare il profeta. Teniamo conto che c’è un’incertezza, una dinamica, una trasformazione continua a livello naturale e a livello antropico che non ci permette di sapere con certezza cosa succederà. Non possiamo fare previsioni, creiamo degli scenari utilizzando una serie di paletti. Ma se si realizzerà il peggiore – business as usual – al di sotto dei 3.500 metri non avremo più ghiacciai. C’è stata una prima fase di incremento della portata dei corsi d’acqua, alla quale è seguita già una decrescita perché lo “scrigno” di acqua ad alta quota si sta riducendo. Avremo il deserto a Milano? No, ma avremo a disposizione una quantità di acqua irrisoria.
È un fenomeno ormai globale, che riguarda tutta la criosfera, cioè tutte le parti fredde del mondo. Fino a vent’anni fa, c’era l’aspetto positivo che l’Antartide, la riserva di ghiaccio più importante del pianeta, sembrava immune. Adesso invece abbiamo notato che anche quel continente subisce gli effetti del cambiamento climatico. Lungo le coste soprattutto. La mia prima volte in Antartide, nella base italiana sulla costa, la temperatura arrivava a -5° d’estate, e nevicava. L’ultima volta, invece, già quasi vent’anni fa, non nevicava: pioveva. Soprattutto l’Antartide Occidentale si sta avviando al collasso. Poi, sì, ci sono ghiacciai che reagiscono in modo diverso: alcuni con tempi più brevi, alcuni con tempi più lunghi e risultano “anomali”, ma in realtà è per i condizionamenti geologici differenti.
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EXPERIENCE
LA TERRA DI CRAZY Siamo stati in Valtellina per un’esperienza che ci ha immerso nella nuova sede del brand e nel mondo lo circonda _ dalla nostra inviata Karen Pozzi
I
l 24 novembre abbiamo partecipato a una outdoor experience in Valtellina, la terra natia di Crazy. Ad accoglierci la padrona di casa Valeria Colturi che ci ha condotto in un “viaggio” all’interno della nuova sede di Tirano tra un reparto e l’altro trasmettendoci creatività, innovazione e familiarità di questa azienda. Con le montagne che fanno da sfondo, Crazy ha cercato di ispirarsi all’ambiente in cui vive. È il legno massello delle scrivanie, delle pareti e dei mobili a far respirare l’aria di Valtellina all’interno degli uffici, il fucsia e i disegni sulle pareti a trasmettere l’amore per la moda e la creatività di Valeria.
una cena tipica al ristorante San Carlo di Chiuro. Un’esperienza che ci ha permesso di vivere tutti gli aspetti che ispirano e contaminano il brand, rendendolo così unico. INTERVISTA A VALERIA COLTURI FOUNDER E DESIGNER Da quanto siete nella “nuova” sede? Quali sono stati i driver nella sua realizzazione?
Ufficialmente siamo entrati nella “nuova” sede a febbraio 2023, quindi ormai è quasi un anno. Abbiamo deciso di riqualificare la struttura già esistente senza costruire nulla di nuovo. I materiali che abbiamo utilizzato sono tutti volti a ridurre al massimo gli sprechi. Le solette del tetto sono fatte in legno massiccio, così come le scrivanie di tutti gli uffici, legno fornito e trattato da artigiani e aziende locali. Abbiamo installato i pannelli solari per la fornitura di energia e acqua in azienda. Tutte piccole azioni che hanno aiutato la mia azienda a essere più ecosostenibile.
VERSO UN MINOR IMPATTO - “Siamo un’a-
zienda tessile e inevitabilmente abbiamo un impatto sull’ambiente. Quello che possiamo fare è intervenire su quelle variabili che lo riducono al minimo e questo lo facciamo molto bene. Se parliamo di collezioni, il nostro obiettivo è quello di renderle più durevoli possibili e Valeria Colturi di utilizzare gli scarti di produzione per ricreare gli accessori. A livello aziendale, nella nuova sede abbiamo cercato di ridare vita all’arredamento già in nostro possesso, riqualificandolo. Abbiamo invece Quali aree sono presenti nella sede di Tirano? Nella nostra sede a Tirano abbiamo il reparto prodotti dove ci sono ricercato nuovi materiali in Valtellina da fornitori locali e aggiunto 12 persone tra grafici, buyer e logistica; il reparto operazioni con nove un impianto fotovoltaico”, ci ha raccontato Valeria prima di iniziare persone con l’ufficio stile, il reparto marketing con quattro persone e i la visita. reparti amministrazione e quello commerciale con quattro persone COME NASCE UN CAPO CRAZY? - Valeria ci ha accompagnati ciascuno. in un tour che ha inizio nell’ufficio stile per arrivare fino alla produzione, dove ancora oggi sarte artigiane cuciono i capi da lei ideati. Cosa si produce ancora a Tirano? A Tirano abbiamo tutti i macchinari utili per la produzione di capi. Qui La peculiarità di Crazy è che non utilizza tessuti già stampati, ma realizziamo prototipi e campioni che vengono poi mandati nella nola stampa avviene in azienda ed è Valeria a disegnarla e, in alcuni casi, altri artisti internazionali. Nell’ufficio stile si studiano il fit e i stra sede in Romania dove vengono riprodotti. Inoltre, abbiamo anche volumi di ogni capo che viene modellato attraverso un rendering un plotter con il quale stampiamo tutte le grafiche e i design che vengono inviati al nostro stampatore per la realizzazione dei capi. Grazie prima di andare in produzione. Una volta ultimato il capo virtuale a questo, quando un prodotto esce dalla sede, è già progettato, monegli uffici, questo viene realizzato nel piano inferiore dove si trovano tutti i macchinari necessari per ottenere un prodotto finito che dellato e campionato: è una cosa abbastanza unica, sicuramente per poi fungerà da campione per la produzione di maggiori quantità un’azienda familiare. nel polo produttivo di proprietà situato in Romania. Qual è la provenienza dei vostri tessuti e come li scegliete?
CRAZY È VALTELLINA - Nell’animo del brand si sente il legame alla
Il processo di scelta dei tessuti è il cuore di quello che facciamo, infatti lo seguo ancora personalmente insieme alla mia product manager Irene. Ogni anno andiamo ad almeno cinque-sette fiere di tessuti dove possiamo vedere e toccare proprio con mano i materiali e ricercare per il progetto che ho già in mente quello più adatto.
propria terra e con l’experience siamo riusciti a viverlo appieno. Dopo la vista dell’azienda, abbiamo camminato sui vigneti dove si corre il Valtellina Wine Trail, la gara di casa di cui Crazy è main sponsor. A seguire una degustazione di vini nella cantina Negri e
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EXPERIENCE
Il secondo passaggio è farci spedire centinaia di campioni di tutti i tessuti che abbiamo ritenuto interessanti, in modo da poterli verificare e testare in sede a Tirano. Spesso capita anche di richiedere dei tessuti specifici e creati appositamente per noi perché sul mercato non ancora presenti (è il caso del tessuto utilizzato per la giacca Levity, una tra le più più leggere del mondo).
Cosa differenzia le vostre stampe dalla concorrenza?
Non acquistiamo e usiamo tessuti con una fantasia già stampata, ma creiamo un unico disegno e lo stampiamo noi. Questo ci permette di ottenere una grafica che gira intorno a tutto il capo, continua oltre le cuciture, le zip, ma anche intorno alle braccia. È un’unica opera che usa il capo tridimensionale come tela. È un processo difficilissimo che nessun altro sta facendo, ma l’effetto è incredibile e non ha nulla a che vedere con un semplice tessuto stampato.
Dove il tuo ruolo fa la differenza?
Il mio lavoro ruota tutto intorno alla creazione delle collezioni, a partire dalla ricerca di tessuti e dello stile per identificare nuove idee tecniche o fashion da portare sul mercato, passando poi alla parte pratica: dalla scelta dei capi da rinnovare, delle color stories per la stagione, poi il design dei prodotti e la realizzazione delle stampe. Sono sempre alla ricerca di stimoli e ispirazioni. È un lungo processo molto profondo e, in un mercato dove ogni azienda affida questi passaggi a terzi, il fatto che accada tutto sotto lo stesso tetto è quello che rende Crazy così speciale.
Da dove nasce l’esigenza di acquisire un polo produttivo in Romania?
In questo modo abbiamo il totale controllo su tutti i passaggi della produzione e siamo l’unica azienda a gestione familiare a poterlo dire. In più risolve alcune criticità legate alle consegne che abbiamo avuto in passato: una piccola azienda con una collezione così complessa e intricata rappresenta l’incubo per una fabbrica, per questo eravamo spesso “bullizzati” da brand più grossi. Ora abbiamo il pieno controllo sulla qualità e sulle tempistiche.
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EXPERIENCE
Il punto vendita Norrøna a Chamonix e le cime che lo circondano
UNITÀ DI INTENTI Norrøna e Polartec collaborano ormai da decenni, forti di una partnership che si basa su valori comuni, sia per quanto riguarda la tecnicità che la responsabilità. Abbiamo trascorso un paio di giorni a Chamonix con i rappresentanti dei due brand, tra presentazioni, speech e un’esperienza davvero outdoor _ dal nostro inviato Pietro Assereto - foto Michele Guarneri
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el 1929, Jørgen Jørgensen, stanco del clima aspro e duro norvegese, decise di iniziare a realizzare da solo l’attrezzatura idonea a quel territorio. Partì da delle semplici innovazioni – cinghie in pelle, zaini di tela e abbigliamento in cotone – ma soprattutto tracciò la strada del brand: ricercare il meglio delle innovazioni tecniche per creare prodotti dalle prestazioni eccezionali. Oggi, quattro generazioni dopo, Norrøna è ancora un'azienda a conduzione familiare con sede vicino a Oslo. Dai suoi fondatori il marchio ha ereditato l’impegno e la costanza nel provare a superare continuamente i limiti della funzionalità dei propri prodotti, con soluzioni di design e tecnologie all’avanguardia. Per quest’ultime, Norrøna si affida anche a Polartec, massimo esperto in termini di ingegnosità di tessuti. Abbiamo avuto modo di approfondire il rapporto tra i due brand in una delle location più suggestive del panorama outdoor: Chamonix. Qui, al negozio Norrøna, Martin Lien, marketing director dell’azienda norvegese, ci ha
PA R L A M A R T I N L I E N , M A R K E T I N G D I R E C T O R Com’è
nata
la
partnership con Polartec?
Circa 30 anni fa abbiamo realizzato un pile per la prima volta insieme e da allora collaboriamo con unione di intenti. Ci siamo tolti grandi soddisfazioni. Cosa offre un brand ingredient come Polartec a Norrøna?
In primis la qualità dei loro tessuti e il know-how nel campo delle tecnologie, come in questo caso Polartec
Alpha. Inoltre, lato marketing, Polartec è un brand molto conosciuto dal consumatore medio e realizzare prodotti con loro è una sorta di sigillo di approvazione e di alta qualità. Collaborare insieme permette a entrambi di migliorare la visibilità di ognuno.
in Norrøna siamo molto attenti alla qualità dei nostri prodotti: ci consideriamo un marchio premium sotto questo punto di vista e lo stesso dev’essere per gli altri con cui decidiamo di realizzare una partnership.
Come dev’essere un brand per diventare un vostro partner?
I valori di base delle due aziende devono essere condivisi, altrimenti è difficile instaurare un rapporto professionale. Se ci fosse un brand con zero interesse per l’aspetto ambientale, per esempio, sarebbe impossibile collaborare. Inoltre, noi
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Parlando di responsabilità ambien-
alle nuove tecnologie e alle nuove regolamentazioni. Ci aspettiamo tanto anche dai nostri clienti: che siano consapevoli delle loro scelte e dei loro acquisti. La nostra priorità in questo momento è diventare carbon neutral al 100%.
tale, a che punto siete?
La collaborazione con Polartec vi
È un viaggio lungo, non si diventa un brand sostenibile da un giorno all’altro. Io considero Norrøna pioniere sotto questo punto di vista: sono innumerevoli le azioni, piccole e grandi, che portiamo avanti per salvaguardare il nostro Pianeta. Incoraggiamo tantissimo i nostri fornitori ad adattarsi ai tempi che cambiano,
porta dei benefici sia tecnici che responsabili?
Il nostro director of innovation & sustainability penso sia francamente uno dei migliori in circolazione e, grazie a lui, abbiamo degli insight sulla questione davvero all’avanguardia. Con Polartec condividiamo senza dubbio gli stessi valori e
EXPERIENCE
COSA ABBIAMO TESTATO LYNGEN ALPHA100 ZIP HOOD
G
iacca leggera ideale per le attività a media e alta intensità, grazie alle sue eccellenti proprietà di respirazione e isolamento. Il tessuto è un leggero nylon aero100 riciclato a doppia trama, che offre una combinazione perfetta di peso, traspirabilità e protezione dal vento. Inoltre, è leggermente elasticizzato per migliorare i movimenti. Si tratta di un resistente ripstop 20D con trattamento DWR senza PFC per una maggiore resistenza all'acqua. Gode dell’esclusivo Polartec Alpha, inizialmente pensato per le forze speciali statunitensi, progettato per fornire un calore costante, rilasciando continuamente il calore corporeo in eccesso e consentendo una maggiore traspirabilità durante l'attività. Il Polartec Alpha si basa sulla tecnologia Polartec Thermal Pro High Loft, unica nel suo genere nel creare calore, nell’essere traspirabile e nell’avere tempi di asciugatura eccezionali grazie alle fibre high loft.
GO
SERIES
illustrato la storia e i passi in avanti fatti dal 1929. Insieme a lui, Gaia Ferrazzi, marketing coordinator Polartec, la quale ci ha svelato il vero motivo per cui eravamo in Francia: per testare la lyngen alpha100 Zip Hood, realizzata in Polartec Alpha. Il giorno dopo infatti abbiamo percorso la Via Ferrata du Parc Thermal in località Saint-Gervais-les-Bains, a pochi chilometri da Chamonix, per vedere all’opera il tessuto Polartec. È proprio nelle attività ad alta intensità che questo si esalta. Quasi quanto noi alla fine dell’experience.
Libertà, impegno, potenza. La Serie GO incarna una nuova dimensione del freetouring in cui i confini tra lo sci in salita e in discesa si fondono. GO incarna il regno del freetouring, attrezzature leggere, solide e insinkabili progettate per lo sci ad alta densità. Il movimento è verticale, fluido, veloce. La montagna è una tela, il GO la tua pennellata.
abbiamo una visione simile sulla strada da intraprendere, ma le conoscenze responsabili le abbiamo già. A livello tecnico ci confrontiamo molto e ci ispiriamo a vicenda. In futuro, come vedete il vostro posizionamento in Italia?
Negli anni scorsi il vostro Paese è stato sicuramente una priorità per il brand e tutt’ora è un mercato importante. Al momento però siamo più incentrati su Stati Uniti, Germania e Svizzera. Siamo consapevoli di cosa offre il mercato italiano e siamo pronti a intervenire nel caso si palesasse un’opportunità. Dobbiamo fare un passo per volta.
the commited side of movement ––
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TEXTILE & TECH
UN PASSO AVANTI NELLA SOSTENIBILITÀ Si chiama Evolo, è stato ideato da Sciarada ed è uno scamosciato che rispetta l’ambiente con performance senza compromessi. Ecco le fondamenta di questo progetto e la sua applicazione nel mondo outdoor _ di Karen Pozzi
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l mondo delle concerie sta attraversando una trasformazione epocale, abbracciando sempre più l'innovazione e la riduzione dell’impatto sull’ambiente. In questo contesto emerge Sciarada, un’azienda che ha fatto della responsabilità ambientale il cuore della propria missione. Sciarada nasce nel 1977 nel più grande distretto conciario della Toscana. Fin dai primi anni l’azienda si specializza nella produzione di pelli scamosciate, coniugando le innovazioni tecnologiche alla grande tradizione dell’artigianato toscano. Realizza articoli di qualità per calzatura, pelletteria e abbigliamento. UN IMPEGNO VERSO LA SOSTENIBILITÀ La sostenibilità definisce la capacità dell'uomo di “soddisfare i bisogni del presente senza
compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”. Questa è stata l’ispirazione che ha guidato la nascita di quello che oggi è uno dei migliori prodotti Sciarada: Evolo, uno scamosciato sostenibile con performace superiori frutto di otto anni di passione e innovazione tecnologica del reparto Ricerca & Sviluppo. Con Evolo, il brand ridefinisce gli standard dell'industria conciaria. Si distingue per la sua attenzione al ciclo di vita degli articoli attraverso l’uso di materiali all'avanguardia e un processo produttivo eco-compatibile, Re-Suede, che rispetta i principi dell’economia circolare recuperando e rigenerando gli scarti di lavorazione del camoscio riducendo significativamente i prodotti chimici senza ulteriore aggiunta di cromo, le emissioni di CO2 e l’acqua impiegata.
no l'impatto. Uno dei progetti di punta di Evolo è ReShoes che nasce dalla partnership con SCARPA e beneficia di un finanziamento nell’ambito del programma LIFE dell’Unione Europea. Questa iniziativa ambiziosa mira a ridurre l'impatto ambientale della produzione di calzature attraverso il riciclo e la rigenerazione di materiali, un’alternativa circolare e sostenibile per la gestione del “fine vita” delle scarpe. Si svilupperà nell’arco di 42 mesi e prevede la creazione e messa in commercio di un nuovo modello di calzatura realizzato attraverso la raccolta, la selezione e il riciclo di scarpe giunte a fine vita. Si raccoglieranno 15mila paia di scarpe usate del modello Mojito, prodotto iconico del brand nel segmento dell’urban outdoor. Queste entreranno in un sistema di riciclo virtuoso e porteranno alla realizzazione di altrettante paia di nuove calzature, con un range di utilizzo di materiale riciclato nel nuovo modello tra il 50 e il 70%. Grazie a tale processo si punta a una riduzione, rispetto ai processi standard, del 52,4% di gas serra, del 50% di sostanze chimiche, del 65% di consumo di acqua, del 54,5% di energia. Il processo si baserà sulla dissoluzione selettiva della pelle, e il liquido ottenuto verrà poi utilizzato per conciare della nuova pelle senza l’aggiunta di sostanze chimiche. La produzione di materiale rigenerato si baserà sul processo Evolo (già utilizzato da SCARPA per alcuni prodotti) che attualmente permette di raggiungere fino al 20% di contenuto riciclato a livello industriale, con la concreta possibilità Lo stand Sciarada a EcoMondo Rimini di aumentare la quantità fino al 50%.
UNO SCAMOSCIATO SENZA COMPROMESSI - L’ uso più consapevole delle risorse dà vita a uno scamosciato con performance addirittura superiori. Prima fra tutte la tenuta del colore che infatti non
ECOMONDO DI RIMINI - La partecipazione di Evolo alla fiera Ecomondo di Rimini ha segnato un momento cruciale nella sua crescita. In questa vetrina dedicata all'innovazione ambientale, molte
stinge e grazie a questa straordinaria proprietà rende possibile una finitura di pregio che restituisce una percezione tattile vellutata mantenendo invariata la tenuta del colore. Inoltre Evolo è disponibile in varie taglie e spessori e si esprime con una gamma illimitata di tonalità particolarmente profonde e intense. Il camoscio rigenerato può essere riciclato infinite volte senza alcuna perdita di qualità.
aziende hanno riconosciuto il valore del progetto aprendo le porte a nuove e promettenti partnership. L'interesse generato durante l'evento ha rafforzato la posizione di Evolo come pioniere nel settore della moda sostenibile. IL FUTURO - Evolo di Sciarada sta delineando il futuro della moda,
dimostrando che l'eccellenza e la sostenibilità possono coesistere. Attraverso collaborazioni strategiche e progetti innovativi, il brand sta influenzando positivamente l'intera industria, spingendo verso un approccio più consapevole e responsabile. Con il suo impegno per la sostenibilità e la qualità, Evolo è destinato a rimanere un faro guida nel panorama sempre più dinamico della moda contemporanea.
COLLABORAZIONI PRESTIGIOSE E IL PROGETTO RESHOES Evolo ha stretto collaborazioni significative con rinomati
brand del settore, tra cui Vibram e SCARPA. Queste partnership non solo confermano la validità della missione di Evolo ma ne amplifica-
evolo.eco
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TEXTILE & TECH
LE STELLE DEL DOMANI Techtexile e Texprocess: un momento fondamentale per informare e mobilitare l’industria tessile, implementando soluzioni per un cambiamento sociale, economico ed ecologico _ di Maria Pina Ciuffreda
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’industria tessile internazionale è pronta a puntare lo sguardo verso il futuro, precisamente a Francoforte sul Meno, luogo che ospiterà dal 23 al 26 aprile, le due fiere leader del settore, Techtextil e Texprocess, parte della rete Texpertise di Messe Frankfurt e punto di riferimento per innovazioni, soluzioni tessili e networking. La partecipazione di oltre 1.600 espositori provenienti da circa 50 Paesi, conferma la risonanza di queste due fiere dedicate alle aziende. Le prossime edizioni presenteranno inoltre una serie di nuovi spazi oltre ai noti formati come il Techtexile Innovation Award, il Techtextil Forum e il Texprocess Forum. "I settori stanno attraversando una fase di rapidissima trasformazione e i partecipanti sfruttano l’opportunità di restare al passo con i tempi, presentare le innovazioni a un pubblico globale e trovare nuove soluzioni e partner commerciali”, spiega Olaf Schmidt, vicepresidente Textiles & Textile Technologies di Messe Frankfurt, nel corso della conferenza stampa di presentazione, a cui abbiamo avuto il piacere di partecipare. In occasione di Techtextile i visitatori avranno l’opportunità di scoprire una vasta gamma di prodotti
impiegati in settori trasversali che spaziano dalla medicina, alla moda fino all’edilizia. Un rinnovamento del classico formato fieristico che si orienta verso un approccio sostenibile, uniformando ecologia ed economia nel titolo generale “Econogy”, creando così una maggiore trasparenza tra le aziende. Parte di questo rimodellamento è Econogy Finder, un elenco di fornitori certificati di prodotti rispettosi dell’ambiente. Un tema sempre più attuale che necessita di un reciproco scambio di idee ed esperienze per migliorare l’intera filiera. A tale riguardo nasce Econogy Talks, un luogo di dialogo e condivisione per affrontare al meglio le nuove sfide dell’industria, grazie all’Econogy Tours di Techtexile. Lo spazio Nature Performance, invece, offre la possibilità tangibile di scoprire fibre, materiali naturali e a base biologica applicati nei più svariati campi. Anche l’upcycling sta riscontrando un’importante sensibilità, scaturita da una maggiore valorizzazione e scarsità delle risorse. Tra i momenti più attesi senza ombra di dubbio spiccano gli Innovation Awards, dove le innovazioni più rilevanti saranno premiate da due giurie di esperti di alto livello.
messefrankfurt.it
QUESTIONE DI EQUILIBRIO
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TEXTILE & TECH
ECCELLENZE Polartec ha premiato i migliori prodotti realizzati con le sue tecnologie, esaltando le innovazioni in termini di design sviluppate da diversi brand del settore e selezionati in base all’impiego abile e creativo dei suoi tessuti _ di Pietro Assereto
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capi vincitori, selezionati tra centinaia di proposte e studiati per migliorare la vita di chi li indossa, rappresentano l’apice per durata e funzionalità negli ambiti dello sport, del lifestyle e della performance. Gli Apex Awards mettono in luce i progetti innovativi che guardano oltre quelli già esistenti e che creano prodotti autentici, capaci di reincarnare il claim Made To Go Beyond. Di seguito i cinque brand distribuiti anche nel nostro Paese.
NIKE ACG WOLF LICHEN CAPS - Leggero strato intermedio in Polartec Alpha che offre la versatilità necessaria per affrontare qualsiasi giornata. È abbastanza ampio da poter essere indossato sopra uno strato di base, ma comunque comodo sotto una giacca o un gilet. Il suo tessuto elasticizzato è ultra-morbido e arioso, aiuta a regolare il calore corporeo e si asciuga rapidamente.
wer Wool, un primo strato isolante da utilizzare quando si scalano le vette più alte e si esplorano destinazioni dal freddo estremo. Polartec Power Wool utilizza un design ibrido con una base di lana merino morbida e anti-odore e un esterno sintetico altamente resistente. L'avanzata costruzione a maglia colloca ogni singola fibra dove massimizza il suo potenziale, rendendo lo strato di base perfetto per le escursioni all'aperto.
CIESSE PIUMINI RACE JACKET - Realizzata in tessuto Polartec Power Shield dotato di una membrana certificata di origine vegetale derivata per il 48% da biomateriali vegetali non alimentari e non OGM, la giacca garantisce traspirabilità e idrorepellenza, riducendo al contempo l'impatto sull'ambiente. Grazie al logo Ciesse Piumini tagliato al laser e alla termonastratura interna che accentua le capacità avanzate della membrana Polartec Power Shield, questa giacca a vento in edizione limitata rappresenta la sintesi perfetta tra tecnologia all'avanguardia, funzionalità e consapevolezza ambientale nell'outerwear.
SANTINI CYCLING ADAPT MULTI - Giacca da bici versatile che offre la vestibilità e
TRANGOWORLD TRX2 HYBRID LT PRO JKT Una giacca tecnica utilizzabile come strato
la sensazione di indossare un capo in jersey, garantendo un equilibrio termico in diverse condizioni climatiche grazie a Power ShieldTM, tessuto traspirante e waterproof.
medio progettata per le attività outdoor e di montagna più impegnative. Utilizza Polartec Alpha, un sistema di isolamento superiore per le variazioni di temperatura estreme, combinato con la rivoluzionaria struttura a maglia Polartec Power Air che incapsula l'aria per trattenere il calore, riducendo al contempo lo spargimento di microfibre, per produrre un capo tecnico per attività ad alte prestazioni.
MILLET TRILOGY MXP POWER WOOL SUIT - Tuta intera in misto lana Polartec Po-
ARC’TERYX KYANITE CREW NECK PULLOVER WOMEN’S - Versatile, comoda, efficiente. La Kyanite è il pullover ideale per
le salite quando fa freddo, per le giornate sugli sci quando nevica, per le escursioni e per affrontare temperature rigide. Questo prodotto pluripremiato, realizzato in Polartec Power Stretch Pro, è progettato per offrire una vestibilità comoda e rilassata e per favorire una libertà di movimento illimitata, grazie al tessuto elasticizzato a quattro direzioni e alla superficie in nylon resistente all'abrasione. All'interno, il capo è spazzolato per garantire efficienza termica e una morbidezza eccezionale.
TUT TI I VINCITORI NEL VIDEO UFFICIALE Gli altri capi premiati sono: Mountain Martial Arts MMA Polartec Power Grid Zip Hoodie 2, rabbit Fuel n’ Fly 4”, Acronym J117-HL, Senchi Designs Alpha 60 Hoodie, Spoonflower Polartec Fleece, Indyeva Satu Polartec Isothermal Skirt.
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supporta le aziende nel loro percorso di responsabilità sociale e ambientale Progettiamo strategie a supporto delle imprese per sviluppare modelli di business più sostenibili e virtuosi in partnership con
Strategia
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• Consulenza strategica ESG • Supporto per certificazione B Corp • Passaggio a Società Benefit • Piano di decarbonizzazione • Consulenza sugli SDGs
• Valutazione ESG • Analisi dei risultati • Stakeholder engagement • Analisi di materialità • Analisi dei rischi
Comunicazione • Bilanci e report di sostenibilità • Report d’impatto • Sviluppo del Manifesto ESG • Strategie di comunicazione ESG • Analisi dei Green Claims
Implementazione • Piano operativo e supporto • Formazione ESG • Coinvolgimento dei dipendenti e volontariato aziendale • CdA e Comitato ESG
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About: MagNet Srl SB è il gruppo editoriale che, dal 2004 a oggi, si è imposto come leader nell’editoria trade sportiva in Italia, allargando negli anni la sua attività anche verso il mondo fashion, il pubblico finale, gli eventi B2B e B2C, oltre che nel settori della consulenza, talent acquisition, data & research. Già Società Benefit dal 2020 e parte del Global Compact delle Nazioni Unite dal 2021, MagNet nel 2022 ha ottenuto la certificazione B Corp.
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FOCUS TRAIL RUNNING
LA SCARPA DEI GIGANTI Franco Collé si è aggiudicato la vittoria del TorX 2023, stabilendo il record della gara e battendo quello personale con le Fuga EX3 di Kailas. Una calzatura pensata per le Ultra
RISPETTO AL MODELLO PRECEDENTE INTERSUOLA / • GRIP PIÙ POTENTE: area di appoggio più ampia, con avampiede +4% e tallone +15%
in Eccevai con un drop di 8 mm migliorata per un'ammortizzazione leggera e una migliore reattività in fase di spinta
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di ammortizzazione e reattività SOLETTA / • PIÙ STABILE: tallone più alto e dal design
in KORT antibatterica, traspirante e antiodore
trapezoidale per aumentare la stabilità del baricentro
TOMAIA /
BATTISTRADA / in Vibram Megagrip 4 mm costruito con cinque aree differenziate
in performance mesh ingegnerizzata senza cuciture, estremamente traspirante e leggera, ma al contempo robusta e duratura
per un migliore grip su tutti i terreni che si incontrano nelle gare di ultra trail: dal bagnato alle superfici scivolose. Ispirata alla suola degli pneumatici, i tasselli triangolari multidirezionali sull'avampiede forniscono una presa potente sui sentieri in salita e quelli a “washboard” sul tallone impediscono lo scivolamento in discesa
ALLACCIATURA / sistema a due sezioni, con una fibbia che mantiene il piede in posizione, per una maggiore fasciatura SUPPORTO PER GHETTE / sistema a quattro punti KAILAS
per fissare saldamente una ghetta antidetriti sulle scarpe
COSA NE PENSA COLLÉ? _ di Cristina Turini
Con l’arrivo a Courmayeur alle 3:39 del mattino di quel 13 settembre in “sole” 66 ore, 30 minuti e 16 secondi, l’atleta Kailas si è aggiudicato la vittoria del Tor riprendendosi il suo scettro di Gigante dopo il ritiro dello scorso anno. Ai suoi piedi la Fuga EX3
F
ranco Collé non ha mai nascosto che l’attrezzatura gioca un ruolo molto importante nella buona riuscita di una gara, specie se una scarpa deve fornirti il massimo comfort per tutte quelle ore. A proposito della Fuga EX3, il nuovo modello della stagione 2024, dichiara: “Mi sono trovato molto bene. Utilizzavo già la versione precedente, ma queste sono state migliorate ulteriormente a livello di ammortizzazione e traspirabilità, lasciando inalterata la suola Vibram Megagrip, fondamentale per avere la migliore
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trazione su ogni tipo di terreno”. Rispetto ai prodotti Kailas indossati durante il Tor, ha sottolineato i benefici dello zaino Fuga Air brandizzato TorX, che è poi stato fornito a tutti i finisher. “Ho potuto testarlo in anteprima. Ha un design incredibile, posso solo dire che in 330 km di gara non ho mai avuto bisogno di toglierlo perché avevo tutto a portata, oltre all’incredibile capienza data anche dall’elasticità dei tessuti”.
© Simone Comi
FOCUS COLLEZIONI
UNIVERSO BREATH THERMO Mizuno presenta il cuore della FW 23/24: un filato estremamente innovativo che, attraverso una reazione brevettata, genera calore che ritorna al corpo _ di Francesca Cassi
I
nverno per Mizuno vuol dire Breath Termo, un filato studiato e ideato per garantire una termoregolazione corporea ottimale, senza spreco di calore e con ottima traspirabilità. Infatti, grazie alle sue fibre, Breath Thermo cattura il calore che esce dal corpo e lo trasforma affinché torni al corpo stesso. Questa tecnologia è presente nell’intera collezione del brand, letteralmente dalla testa ai piedi. Per i runner che non hanno timore di affrontare gli allenamenti invernali o per quelli che temevano il freddo e che ora dispongono di un nuovo, tecnico alleato.
BT BALACLAVA JR Il Balaclava JR fornisce una protezione ottimale per testa e collo anche in condizioni atmosferiche avverse. Il tessuto è estremamente elastico e traspirante grazie alla composizione Breath Thermo.
Assorbe l'umidità corporea e mantiene asciutti
Mantiene neutro il pH dei capi
Converte in calore il vapore acqueo generato dal corpo
Traspirazione ottimale: previene la formazione dei batteri e cattivi odori
MID WEIGHT HIGH NECK Uno strato intermedio dal fit particolarmente confortevole. Le tecnologie Mizuno Move panel e DynamotionFit permettono un movimento particolarmente libero e un fit anatomicamente ottimale. Il tessuto Breath Thermo garantisce, anche in questo caso, una termoregolazione a regola d’arte.
COLORE / Black TAGLIA / Unica COMPOSIZIONE / Poliestere (84%), Elastane (10%), Poliacrilate (6%)
RUNNING BREATH THERMO GLOVE Questi guanti sono ottimi per i runner più freddolosi. Leggeri e comodamente compattabili, occupano poco spazio e sono dotati della funzione Screen Touch. COLORE / Black TAGLIA / S - L COMPOSIZIONE / Poliestere (86%), Poliacrilate (14%)
ACTIVE SOCKS Grazie alla loro costruzione con Breath Thermo e al tessuto estremamente morbido, queste calze saranno ottimali per gli allenamenti quotidiani, ma anche per un utilizzo lifestyle. COLORE / Black TAGLIE / S alla XL COMPOSIZIONE / Poliestere (85%), Poliacrilate (10%), Poliuretano (4%), Nylon (1%)
COLORI / Atlantis, Black, Apricot Blush TAGLIE / XS - XL COMPOSIZIONE / Polyester 88%, Polyacrylate 9%, Elastane 3% SOSTENIBILITÀ / Almeno il 50%
di fibre di Poliestere riciclato
MID WEIGHT LONG TIGHT Questo pantalone da corsa Mid Weight può accompagnare il runner anche durante gli allenamenti più lunghi al freddo. La composizione Breath Thermo è presente anche qui, e genera un calore ottimale anche in caso di basse temperature grazie al suo posizionamento strategico nelle aree che necessitano un controllo più accurato della termoregolazione corporea. Il comfort è assicurato dalla funzione Antiabrasion BlindStitch, che rende le cuciture praticamente invisibili in modo che non diano problemi di sfregamento sulla pelle. COLORE / Black TAGLIE / XS - XL COMPOSIZIONE / Polyester 88%, Polyacrylate 9%, Elastane 3% SOSTENIBILITÀ / Almeno il 50%
di fibre di Poliestere riciclato
INFO: Mizuno Italia Srl - 011.3494811 - info.it@eu.mizuno.com
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@mizuno Italia
@mizuno.it
Teofil Vlad - Alpinista internazionale e ambassador delle calzature Kayland
HIKE. FEEL. E V O LV E .
STELLAR NUBUCK GTX
Comfort e prestazioni si uniscono e ridefiniscono il concetto di performance secondo il DNA alpinistico di Kayland. Pelle nubuk, membrana Gore-Tex Performance Comfort e la costruzione dello scarpone consentono una calzata confortevole e prestante.
KAYLAND.COM
LUCA TRUCHET
PATROL ULTRALIGHT E2 25 Il nuovo Airbag Patrol Ultralight E2 di SCOTT è un concentrato di tecnologia, sicurezza e confort dal peso di 1920g e dimensioni di 25L. Lo zaino è equipaggiibrido elettrico-meccanico alimentato da 3 super condensatori. Sei pronto per le tue avventure?
© SCOTT-Sports | 2023.24 | Photo: Aiace Bazzana