Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
Anno 7 - Numero 12 / 2014
Anno 7 - Numero 12 / 2014 e 21 ottobre abbiamo avuto l’opportunità di visitare COVER STORY / Ilin20esclusiva la sede e l’atelier del marchio Eider
redazione@outdoormag.it
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INTERVISTA /
18-19
Quando un sarto decise La trilogia di sciare “con eleganza” di Aaron
L’atleta Red Bull ci racconta cosa significa scendere 3 delle pareti più ripide delle alpi con gli sci ai piedi e una vela sulle spalle
DATI & STATISTICHE /
10-11
Il mercato cinese non accenna a rallentare
FOCUS ON /
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FOCUS PRODOTTO /
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Orbit Experience, RE:ACT, l’oral care Reusch on-the-go fa 31 con
una linea di guanti per l’alpinismo
Focus sull’andamento del business outdoor in Cina nel 2013
EVENTI /
IN QUESTO NUMERO / 16
A lezione con Reda Rewoolution
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Riqualificare un capannone industriale con il climbing
• Ispo Munich verso nuovi orizzonti
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“Festa” sul Gran Paradiso • Move-Feel: “vivere” le Dolomiti per i 20 anni di Mammut e Socrep Milano Montagna, buona la prima ma si può crescere
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Tre giorni per raccontare e presentare le nuove tecnologie dell’inverno 2014-15. Molti gli spunti, senza dimenticare le serate con documentari e racconti sulle discese estreme in sci e snowboard
• Sinfonia sulla neve: riparte il circuito del Pool Sci Italia • Zlagboard, il climbing training non è mai stato così “social...”
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EDITORIALE /
/ in primo piano
a cura di Benedetto Sironi
ARIA
di cambiamento Con questo numero mettiamo in archivio anche il 2014: un anno importante per Sport Press, il nostro gruppo editoriale, che ha infatti festeggiato il suo decimo anniversario. E che guarda con soddisfazione a quanto fatto finora ma soprattutto si appresta a vivere con il consueto entusiasmo un 2015 intenso e ricco di nuovi spunti e progetti, alcuni dei quali verranno annunciati tra inizio anno e Ispo di Monaco (5-8 febbraio 2015). Dove ci troverete come sempre presenti in forze, con uno stand dedicato (A1 – 513) e un numero speciale in edizione internazionale. A proposito di Ispo: come gli altri anni, grazie all’esclusivo accordo siglato con la fiera tedesca, proprio tramite Outdoor Magazine mettiamo a disposizione ingressi gratuiti riservati ai negozianti (per ottenerli contattate la nostra redazione). Tornando all’anno che va a concludersi, un’altra considerazione che mi sento di condividere con tutti voi è certamente
Dolomite passa da Tecnica a Symphony Global Brands Dolomite, marchio storico nelle calzature outdoor nato nel 1897, è stato ceduto dal gruppo Tecnica a Symphony Global Brands, fondo americano che, in parallelo a Brand Group International, aveva presentato un’offerta di acquisizione. Stando a quanto riferisce il quotidiano La Tribuna di Treviso, Symphony avrebbe offerto in primavera 6,7 milioni di euro più il 50% del valore del magazzino, mentre Brand Group aveva messo sul piatto 8 milioni di dollari più il magazzino scontato del 30%. Viste la differenza di valore nelle offerte, Brand Group International veniva data favorita a discapito di Symphony, cui alla fine è invece
andata la scelta dei titolari Giancarlo e Alberto Zanatta, che ha spiegato: “Abbiamo preferito l’offerta di Symphony, pur essendo economicamente meno conveniente, semplicemente perché offre maggiori garanzie occupazionali. Abbiamo una responsabilità nei confronti del nostro territorio e ci interessa salvaguardare quanti più occupati possibili”. Da segnalare infine che Brand Group International sembra aver ora mostrato interesse nel controllo dell’intero gruppo Tecnica, non è chiaro se per disturbare la chiusura dell’accordo con Symphony o se per reale interesse. Maggiori dettagli sui prossimi numeri.
Garmont “torna” in America con una filiale in New Hampshire Garmont International rafforza la sua presenza all’estero inaugurando una propria filiale diretta per il mercato Nord Americano. Amministratore delegato della nuova struttura sarà Bill Dodge, che vanta una comprovata esperienza nell’industria calzaturiera sportiva, avendo guidato nel corso della sua carriera professionale l’espansione del marchio Salomon in Nord America e avendo ricoperto poi, dal 2008 al 2014, il ruolo di VP progettazione e sviluppo prodotto di Merrell. La nuova filiale, situata non lontano dalle mon-
tagne del New Hampshire, sarà inaugurata ufficialmente a gennaio 2015. “Abbiamo grandi opportunità di ripartire sul mercato Nord Americano con un marchio conosciuto e affidabile”, ha sottolineato Bill Dodge. “Sarà importante mettere a punto un efficace rapporto di reciproco beneficio con i negozi specializzati che oggi si trovano di fronte un mercato molto complesso e adottare una strategia distributiva chiara e affidabile, che sia di supporto al trade e punti sulla formazione e sulla buona riuscita nel sell-out”.
il progressivo e continuo cambiamento che riguarda le nostre vite personali e lavorative, dovuto ad una pluralità di fattori. Tra i principali, riferiti al mercato italiano ma anche a quelli esteri: la crescente influenza di Internet, dei social e delle tecnologie digitali; l’impatto che le crisi economiche hanno avuto anche sul mondo della distribuzione sportiva (fortunatamente meno nell’outdoor che in altri settori, come avevamo evidenziato anche nell’editoriale dello scorso numero); consumatori che si sono evoluti o “involuti” ma che in generale sono sempre più multitasking, multisport, desiderosi di condivisione, attenti al risparmio e a valori quali charity ed eco-sostenibilità, alla ricerca di attività divertenti, accessibili, inclusive, attenti alla salute e al benessere fisico, alla ricerca di nuovi trend, più smart, social e iperconnessi, alla ricerca di servizi a valore aggiunto. Certo non è mia intenzione proporvi qui e ora un trattato
OberAlp distribuirà Spyder in Italia In un’ottica di rilancio del brand nel nostro mercato, OberAlp di Bolzano e Spyder Active Sports hanno annunciato la firma dell’accordo di distribuzione sul territorio italiano del brand americano che avverrà a partire dal primo gennaio 2015. Il marchio Spyder con sede a Boulder, in Colorado, è nato negli anni ’70 ed è attualmente uno dei brand di riferimento del Circo Bianco internazionale, scelto da alcuni dei migliori atleti del mondo a partire dallo US Ski Team, con Julia Mancuso e Chris Davenport tra i nomi di spicco. “Siamo estremamente soddisfatti della partnership siglata con Spyder perché rappresenta un ulteriore passo verso il nostro consolidamento come azienda leader nella distribuzione di articoli sportivi”, ha commentato Massimo Baratto, ceo del gruppo OberAlp. “Sempre più le aziende apprezzano il nostro approccio integrale alla distribuzione, siamo sviluppatori di marca e
Da sinistra: Stefano Bovolon, responsabile del marchio Spyder per il gruppo OberAlp, Tom McGann, presedente e ceo Spyder, Massimo Baratto, ceo del gruppo OberAlp
offriamo ai partner un know-how e un’organizzazione ‘industriale’ che non si limita solo alla commercializzazione di un prodotto, ma si estende allo studio del suo posizionamento nel mercato di casa nostra”. Responsabile del marchio Spyder per il gruppo sarà Stefano Bovolon.
di sociologia e questi sono solo alcuni dei tanti nuovi trend emersi, con una netta accelerazione direi negli ultimi 4-5 anni. Il mio intento è quello di farvi ragionare sulla parola chiave di tutto questo processo, irreversibile e sempre più vorticoso: vale a dire “cambiamento”. Un cambiamento diverso da quello al quale eravamo naturalmente e logicamente pronti a far fronte in anni “normali”. Oggi tutto viaggia molto più velocemente e spesso i risultati non sono più così facilmente prevedibili. Ecco perché chi è in grado di aggiornarsi continuamente, intuire le prossime evoluzioni e avere la migliore “visione” senza dare più nulla per scontato sarà protagonista. Sia esso un marchio, un negozio o una qualsiasi altra realtà che opera nel nostro mercato: anche qui si respira ogni giorno aria di cambiamento, ma per chi è ben focalizzato sui propri obiettivi e ha il “bagaglio” giusto con sé, sarà pur sempre un’aria tersa, pura e inebriante. Un’aria sempre molto “outdoor”, insomma.
Michelin fa sul serio nelle suole: obiettivo 50 milioni di paia Annuncio in grande stile ad una platea di giornalisti internazionale (Outdoor Magazine unico media di settore presente per l’Italia) quello andato in scena lo scorso 26 novembre a Clermont-Ferrand, all’interno della sede mondiale di Michelin: il marchio francese, leader nella produzione di pneumatici, è entrato infatti ufficialmente nel mercato delle suole high performance (lo stesso di Vibram, insomma). Come peraltro vi avevamo annunciato addirittura con un anno di anticipo grazie all’esclusivo articolo pubblicato su Outdoor Magazine di dicembre 2013. Ora emergono nuovi dettagli su questo ambizioso progetto, nato dalla partnership tra il marchio francese appunto e la multinazionale Jihua, state company cinese che opera nell’abbigliamento professionale, nel settore tessile e nella produzione di dotazioni di sicurezza. L’unione tra questi due colossi ha dato vita a una nuova società denominata JV International, a cui fa capo tutto il progetto di suole a marchio
Michelin. Una realtà con doppia sede in Italia: a Tavernerio (CO) sorgono infatti gli uffici commerciali, marketing e amministrativi, mentre a Verona è stata aperta una divisione di R&D e design. Alla guida di JV International c’è Ambrogio Merlo, già noto nell’outdoor per essere stato (guarda caso) ad di Vibram dal 2002 al 2007. Insomma, personaggio di grande esperienza nel settore, al quale recentemente si è affiancato un altro volto noto del mondo outdoor italiano come Andrea de Pascale, per oltre 20 anni operativo in Gore-Tex Italia, in particolare nel marketing. JV ha già messo a segno 3 importanti partnership nel 2014, realizzando suole tecniche per TCX (moto), Northwave (bike) e Diadora (antinfortunistica). Ma i progetti e le collaborazioni prestigiose in cantiere sono tante e gli obiettivi ambiziosi: 50 milioni di suole prodotte equivalenti al 10% del mercato (stimato in 500 milioni di paia all’anno). Sul prossimo numero un approfondimento generale (ed esclusivo) sul progetto Michelin soles.
/ job opportunities Editore: Sport Press Srl Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362.600469 Fax 0362.600616 Email: redazione@outdoormag.it Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 redazione@outdoorusa.net - www.outdoorusa.net Anno 7 - N.12 / 2014 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 deWWWlla Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Sport Press S.r.l. Responsabile dati: Benedetto Sironi Chiuso in redazione il 10 dicembre 2014
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Social Media Marketing & Web Communication Aludesign S.p.A. nell’ambito di un ambizioso progetto di ottimizzazione e rafforzamento delle relazioni con la propria clientela e con gli utilizzatori finali dei prodotti a marchio CT Climbing Technology è alla ricerca di una nuova figura specialistica da inserire nella funzione “Marketing & Communication” e che sia dedicata alle attività di: Social Media Marketing & Web Communication. Le principali responsabilità previste sono: • Collaborare con il Responsabile Comunicazione e con la Direzione Generale nella definizione della strategia di comunicazione digitale tramite il sito internet e i social media e che sia in grado di incrementare la visibilità e la reputazione del brand Climbing Technology. • Coordinare il progetto di sviluppo del sito internet e dei vari social networks. • Individuare le piattaforme e gli applicativi da impiegare a supporto delle attività di comunicazione e marketing digitale. • Gestire, alimentare e motivare le community online legate
al brand Climbing Technology. • Coordinare e misurare le attività di Marketing & Communication digitale. • Pianificare e coordinare l’advertising digitale. Il candidato ideale è innanzitutto un climber appassionato “nativo digitale” con i seguenti requisiti: diploma o laurea breve preferibilmente con indirizzo in marketing e comunicazione; esperienza pregressa nella gestione di siti internet e social media; conoscenza delle tecniche di progressione alpinistica e di arrampicata; buona conoscenza della lingua inglese; capacità di raccogliere e analizzare i risultati numerici; gradita esperienza nell’uso di Photoshop o simili, per creazione e/ ritocco immagini; buone capacità di copywriting e storytelling; passione per il proprio mestiere, autorevolezza e senso di responsabilità. La sede di lavoro è ubicata presso l’unità stabilimento di Cisano Bergamasco. I candidati potranno inviare i loro curriculum alla mail: project@aludesign.it
NEWS
/ market
Fesi apre ai retailer e accoglie Foot Locker Europe
Rossignol punta anche sull’abbigliamento
La Fesi (Federation of the European zazione intende rappresentare il mercato Sporting Goods Industry) ha recentemente sportivo a tutti i livelli in Europa e l’intero deciso di aprire le porte consiglio di amministrazione ai retailer del mercato ritiene che questo scopo sia sportivo europeo. La più facilmente raggiungibile decisione è stata presa accogliendo tra le nostre in occasione del meeting schiere anche i retailer”, ha generale dell’associaziodichiarato a tal proposito il ne, in scena il 20 e il 21 neoeletto presidente della ottobre scorsi. Proprio federazione Luca Businaro. in quell’occasione la Oltre a questa mossa strategica, l’assemblea generale federazione ha dato il ha eletto Guiherme Athia di benvenuto al primo retaiLuca Businaro stringe ler, ovvero Foot Locker Nike vice presidente Fesi la mano a Lewis Kimble Europe. Il suo presidente e ha dato il benvenuto alla e ceo Lewis Kimble è federazione sportiva turca inoltre entrato a far parte del consiglio di Spor Markalari Dernegi (SMD) come nuovo amministrazione Fesi. “La nostra organizmembro.
L’azienda di investimento americana Sandbridge Capital ha concordato l’acquisizione di un pacchetto azionario di minoranza del Rossignol Group, aggiungendosi in tal modo agli azionisti di maggioranza (quali Altor Fund III, Weber, Boix-Vives che controllano Rossignol da 50 anni) e al management che ruota attorno all’amministratore delegato Bruno Cercley. L’operazione messa a punto da Sanbridge
In crescita la campagna vendite Osprey: +25% in Italia Il marchio americano Osprey, la cui distribuzione in Italia è affidata a Scarpa dal 2004, conferma e consolida la sua crescita nel nostro mercato. Il brand, uno dei principali per la categoria backpacks a livello mondiale, chiude infatti con un +25% la campagna vendite estiva SS15, tra i cui modelli spiccano Atmos AG e Aura AG. Osprey sposta di anno in anno l’asticella dell’innovazione tecnica sia per gli zaini dedicati alle attività dinamiche sia per i prodotti every-day-use. La specificità del prodotto che Osprey detiene e che vuole continuare a portare avanti ben si sposa con quella di Scarpa. Come l’azien-
da americana non vuole guardare ad altre categorie merceologiche al di fuori degli zaini, l’azienda di Asolo non intende espandere il suo business in altri settori oltre a quello del footwear. Questa sintonia nella visione dell’attività è stata alla base dell’accordo di distribuzione. Nella pratica i risultati di crescita hanno queste basi: un prodotto eccellente e una forza vendite dedicata, abbinati a un costante servizio post vendita per dare ai negozianti l’adeguato supporto all’attività di sell-out. Distribuito da: Calzaturificio Scarpa 0423.5284 - info@scarpa.net www.osprey.com
intende supportare il lancio di una nuova iniziativa Rossignol nell’abbigliamento. L’azienda afferma di essere focalizzata sulla vendita al dettaglio e sui servizi di marca e di essere supportata da importanti dirigenti di abbigliamento e moda, inclusi il designer Tommy Hilfiger, gli ex ceo di Gucci e Crocs Domenico De Sole e Ron Snyder. Nel 2013 Rossignol ha registrato vendite per 230 milioni di euro.
Thule si quota alla borsa svedese A novembre l’azienda svedese Thule ha concluso con successo l’offerta pubblica iniziale (IPO) arrivando a quotarsi nel Nasdaq Stockholm. L’IPO segue lo scorporo dei principali azionisti di Thule, ovvero Nordic Capital Fund VI e Nordic Capital Fund VII. La quota è stata proposta alla borsa di Stoccolma a un prezzo di partenza di 79 corone svedesi
(equivalente a 7,55 euro) per un valore complessivo di 7 miliardi di corone, ovvero 755,1 milioni di euro. Nordic Capital ha concordato di vendere ulteriori azioni fino a un massimo del 3,9% del totale in caso di overallotment. Alla sua prima chiusura il titolo aveva raggiunto il valore di 80 corone (8,63 euro) per azione.
VF Corporation interessato ad acquisire Puma? Si stanno susseguendo le voci e le analisi sui pro e i contro della possibile acquisizione di Puma a opera di VF Corporation, titolare di alcuni importanti brand quali The North Face, Timberland, Wrangler, Eastpak, Jansport e molti altri. In precedenza si insinuava che il gruppo French Kering fosse già intenzionato e mettere all’asta Puma dopo alcuni anni di bassa resa sul mercato. Ora pare che VF Corporation
sia realmente interessata a rilevare Puma e gli analisti calcolano che il gruppo potrebbe arrivare a pagare 3,4 miliardi di euro, dando un valore di 2,8 miliardi di euro cui si aggiunge il bonus per l’offerta agli attuali azionisti. VF non nasconde il proposito di comprare un’altra grande impresa nel settore, soprattutto ora che l’ultima sua controllata, Timberland, è perfettamente integrata nelle strutture aziendali.
/ salva con nome Prowinter 2015: torna l’apprezzato focus su scialpinismo e freeride Dal 9 all’11 aprile 2015 si svolgerà una nuova edizione del salone b2b dedicato al noleggio e ai servizi per gli sport invernali. Un appuntamento cui parteciperanno come sempre le più importanti aziende produttrici di materiali e attrezzature per gli sport di montagna e i rappresentanti delle migliori stazioni sciistiche europee. Prowinter 2015 darà particolare risalto allo scialpinismo, già da diverso tempo protagonista della fiera, e al freeride: due discipline su neve che offrono un rapporto privilegiato con la natura, fuori dai soliti percorsi di massa, e che rappresentano il comparto più dinamico e in crescita degli sport invernali (oltre 50.000 sono gli ski alper italiani nella stagione 2014/15, secondo i dati dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montano promosso da Skipass Panorama Turismo). “Abbiamo deciso”, ha dichiarato Reinhold Marsoner, direttore di Fiera Bolzano, “di proseguire con la strada intrapresa tanti anni fa, quando fummo i primi a intuire le grandi potenzialità di crescita dello scialpinismo, segmento per cui siamo ormai diventati un punto di riferimento. Per questa sedicesima edizione della manifestazione ci aspettiamo tra i 5.000 e i 6.000 visitatori qualificati, numero che corrisponde alle presenze medie degli anni passati. Questa manifestazione favorisce ancora una volta lo scambio di know how tra operatori del settore che scelgono di venirci a trovare per avere una visione globale dei trend attuali”.
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/ partnership Columbia Sportswear nuovo main sponsor dell’UTMB In 12 anni l’Ultra Trail du Mont Blanc è diventato l’evento in cui si radunano assieme il gotha internazionale del trail ma anche i praticanti non professionisti che vogliono misurarsi almeno una volta nella vita in una competizione unica e prestigiosa. Nel 2015 si svolgerà dal 24 al 30 agosto e fra le novità principali è stato anticipato un importante cambio di guardia fra i partner della corsa, che porterà Columbia Sportswear al fianco dell’organizzazione in qualità di main sponsor al posto di The North Face: “Siamo molto entusiasti di sostenere questo iconico evento di classe mondiale che riunisce un gran numero di appassionati di outdoor, segnando nuovi confini per lo sport”, afferma Franco Fogliato, senior vice president e general manager EMEA Columbia Sportswear Company. “I nostri marchi Columbia, Mountain Hardwear e Montrail forniranno agli atleti prodotti e tecnologie unici per supportarli nelle difficili condizioni che dovranno affrontare”. Alcuni di questi prodotti saranno specificamente sviluppati per l’UTMB. I modelli di Columbia saranno caratterizzati dalle innovazioni Omni-Freeze Zero, Omni-Shade, Omni-Heat e TurboDown per tenere le persone al caldo, all’asciutto, al fresco e protette prima, durante e dopo l’evento. Mountain Hardwear regalerà a tutti i finisher una speciale canottiera in tessuto Polartec e fornirà la propria attrezzatura e le sue esclusive tende. Per finire Montrail lancerà un’edizione limitata di calzature da corsa off road perfette per completare l’outfit dei partecipanti della prossima edizione.
Eider protagonista della campagna di lancio Land Rover Discovery I capi del marchio francese di abbigliamento outdoor Eider sono protagonisti del lancio del nuovo SUV Land Rover Discovery. Eleganti, sportivi e versatili, gli outfit Eider sono la perfetta interpretazione dello spirito Discovery, che invita a vivere la natura in completa libertà di espressione e a spingersi oltre i sentieri battuti alla ricerca di nuove emozioni. Nelle immagini che accompagnano il catalogo Land Rover Discovery troviamo i due attori in partenza per un’escursione in montagna. Sullo sfondo sontuose cime innevate. I due indossano le giacche della serie Target declinate al maschile e al femminile: Target Knit per lei e Target Aero per lui. Tra gli highlight della stagione e parte della linea Momentum, questi capi leggeri, impermeabili e traspiranti, sono caratterizzati da fit ergonomico ed elegante e sono perfetti per l’attività outdoor nei mesi estivi.
Oakley e Garmin insieme per le maschere Airwave Oakley ha stretto un accordo di partnership con Garmin con l’intento di ampliare le funzionalità delle maschere da sci Oakley Airwave di nuova generazione. Grazie alla tecnologia wireless e a un’app specialmente studiata, l’head-up display delle maschere potrà essere usato insieme all’action camera Virb Elite Garmin. “Siamo entusiasti della cooperazione con Oakley in quanto significa che l’action camera Virb Elite può essere facilmente controllata utilizzando le maschere Airwave 1.5”, ha commentato Dan Bartel, vice presidente del reparto Worldwide Sales di Garmin. “Oakley condivide con noi la passione per l’innovazione e questa collaborazione permette ai clienti di utilizzare i nostri prodotti in modi ancora più svariati”. In pratica i clienti che acquistano la maschera Oakley Airwave 1.5 possono collegarla in modalità wireless con l’action camera Virb Elite. Così facendo la maschera svolge la funzione di head-up display per video live oltre che di telecomando. Le maschere Oakley Airwave 1.5 e l’action camera VIRB Elite Garmin sono disponibili su Oakley.com, presso gli Oakley Stores e in selezionati punti di rivendita.
/ green & charity Operazione Pulizia Mer de Glace by Lafuma Da ormai 7 anni il marchio francese Lafuma è impegnato nell’operazione “Mer de Glace Nettoyage”, svolta in collaborazione con il comune di Chamonix, il Club Alpino Francese, la Compagnie du Mont-Blanc e l’UCPA (organizzazione non profit francese che si occupa di rendere accessibili le vacanze outdoor). Perfetta espressione dell’interesse verso l’ambiente e la passione per la montagna, questa iniziativa è finalizzata alla salvaguardia e alla tutela dell’habitat alpino. È stata resa possibile grazie alla partecipazione sempre molto numerosa di volontari che si impegnano a ripulire il celebre ghiacciaio del Monte Bianco dai rifiuti. Durante la 7a edizione, che si è svolta il 20 settembre scorso, sono state raccolte dagli 80 volontari (accompagnati e assistiti sul ghiacciaio dalle Guide Alpine di Chamonix) circa 2 tonnellate di rifiuti. In totale, dall’inizio dell’iniziativa, sono state raccolte ben 14 tonnellate di rifiuti. L’operazione si inserisce in un vasto programma di iniziative a sostegno dell’ecologia intraprese dal brand Lafuma, di cui fanno parte anche consegne con camion elettrici in alcune città della Francia e la partnership decennale con il WWF.
Lowa: 75.000 euro per l’edificazione di una scuola in Nepal Lowa si è resa protagonista di una importante donazione, ben 75.000 euro, che ha finanziato la costruzione di una scuola nel villaggio di Sangachok (950 abitanti), in Nepal. L’operazione è stata possibile grazie a una serata di beneficenza organizzata nell’ottobre 2014 nel quartier generale di Jetzendorf e realizzata in collaborazione con gli alpinisti Ralf Dujmovits e Gerlinde Kaltenbrunner, entrambi ambassador del marchio. In tale occasione Lowa ha messo a disposizione di Nepalhilfe Beilngries E.v. un assegno in grado di coprire i costi per la costruzione di un nuovo edificio scolastico, la Namuna Jansewa Lower Secondary School, per i sanitari e per un serbatoio d’acqua. Attualmente infatti 9 maestri insegnano a 170 bambini in condizioni piuttosto primitive e in strutture fatiscenti. Il nuovo edificio scolastico, a due piani, sarà completato entro l’estate del prossimo anno. Il progetto di solidarietà è stato presentato dal direttore commerciale Matthias Wanner.
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NEWS
/ people
Walzer di poltrone ai vertici Gore-Tex Achim Löffler (in foto) è stato nominato nuovo direttore per il business globale di Gore-Tex correlato a footwear, guanti e accessori. Il 43enne va quindi a rimpiazzare Christian Langer che ha rivestito questo ruolo per gli ultimi 8 anni. Ora Christian dirigerà insieme a Mike McCollam la divisione tessuti presso W.L. Gore & Associates. Löffler lavora per Gore da 12 anni e durante questo periodo ha rivestito vari ruoli. Da maggio 2013 supervisionava il business sport e outdoor presso l’unità footwear dell’azienda. Gli succede in questo ruolo Matthias Zaggl, precedentemente responsabile dei marchi Gore Running e Bike Wear.
Un executive provvisorio per l’OIA Per sopperire all’uscita dal gruppo di Frank Hugelmeyer, il consiglio di amministrazione dell’Outdoor Industry Association ha nominato Steve Barker direttore esecutivo temporaneo dell’associazione. Nel 1975 Barker, insieme alla moglie Nona, ha fondato Eagle Creek che vende attrezzatura da viaggio e che nel 2007 è stato acquistato da VF Corporation. Barker è una presenza attiva nel consiglio OIA da 10 anni e per 2 anni (dal 2001 al 2003) ha rivestito il ruolo di presidente.
Anton Palzer nuovo volto per la Dynafit Race Attack Mondiali del 2013 a Pelvoux, in Francia, e i due titoli di Campione Europeo nella categoria Espoir (under 23). Nella passata stagione, oltre ad essersi piazzato più volte fra i primi cinque, ha conquistato il suo primo podio in Coppa, concludendo al sesto posto assoluto. Oscar Angeloni, ex direttore agonistico della Nazionale Italiana di scialpinismo e ora responsabile atleti ed eventi Dynafit, è entusiasta di Palzer: “Anton è un atleta ambizioso e sempre focalizzato sull’obiettivo, con una marcia in più rispetto a molti avversari, non ha paura dei terreni ripidi, né in salita, né tanto meno in discesa, dove si avvale di una tecnica eccellente. Un giovane di talento, a cui non manca la voglia di emergere”. Ph: Oliver Jiszda Red Bull Content Pool
Con l’arrivo del nuovo anno Dynafit arricchirà la propria squadra corse con un talento di nuova generazione dello scialpinismo: Anton Palzer. Il ventunenne originario della Baviera è considerato l’astro nascente dello skitouring internazionale. Figlio d’arte (anche il padre è stato un atleta di successo), Toni ha imparato a sciare a tre anni, a sette ha affrontato il suo primo tour con sci e pelli, mentre a 16 anni ha sorpreso tutti conquistando il titolo di campione nazionale di scialpinismo nella categoria Cadetti. Tra i più importanti successi conquistati da Anton spiccano le due vittorie in Coppa del Mondo nel 2011 e nel 2012 (categoria Junior), la conquista di due ori e un argento durante i Campionati
Ryan Gellert general manager Patagonia per l’Europa Patagonia ha dato il benvenuto a Ryan Gellert in qualità di nuovo general manager per l’Europa e responsabile della gestione nei mercati europei e in Medio Oriente. Gellert approda in Patagonia dopo 15 anni passati in Black Diamond, dove ha rivestito diversi ruoli manageriali di rilievo. Attualmente è parte del consiglio di amministrazione di due importanti organizzazioni per la tutela ambientale: Access Fund e Protect Our Winters. “Abbiamo un solido team di persone specializzate in Europa e la scelta di Ryan ci è sembrata naturale per il futuro della nostra attività”, ha commentato Rose Marcario, ceo di Patagonia. “Sono molto felice e onorato di unirmi a Patagonia”, ha aggiunto Gellert. “Oltre a essere un
marchio eccellente che vanta un team straordinario, la leadership coerente di Patagonia sulle problematiche che riguardano la sostenibilità costituisce da molto tempo un punto di riferimento e un’ispirazione. Sono impaziente di lavorare a stretto contatto con il team aziendale e i suoi partner in tutta Europa”. La recente riorganizzazione di Patagonia in Europa mira a rafforzare la presenza regionale del marchio, soprattutto nelle aree dove la pratica di sci, snowboard, alpinismo, pesca a mosca e surf è particolarmente forte e significativa, mentre il trasferimento dei ruoli aziendali chiave ad Amsterdam ha lo scopo di posizionare l’azienda in modo più efficace e consapevole nell’ambito del panorama paneuropeo.
/ riconoscimenti GranDesignEtico International Award ancora a Vibram FiveFingers Dopo il successo avuto nel 2008, Vibram è stata nuovamente insignita per il design di Vibram FiveFingers. Lo scorso 20 novembre infatti lo Spazio Oberdan di Milano ha ospitato la 13a edizione del premio GranDesignEtico International Award. Il premio quest’anno è andato al modello Bikila Evo, riconosciuto tra i migliori rappresentanti di un segmento capace di declinare al suo interno le principali istanze etiche della realtà industriale contemporanea. Il GranDesignEtico International Award premia le aziende e i designer che propon-
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gono prodotti che rispettano i parametri etici di produzione, impegno sociale e ambientale e che si differenziano per novità in termini di design e performance. Le Bikila Evo sono calzature studiate per compiere attività sportive abbastanza trasversali, nonostante il loro carattere spiccatamente minimalista, grazie al rinforzo sul tallone e alla leggera ammortizzazione. Offrono più sostegno degli altri modelli nella corsa su asfalto anche su media distanza. Sono morbide, leggere e regalano un grande feeling col terreno.
/ nuove aperture A Cortina il settimo store europeo Patagonia
Anche Dobbiaco ora ha un Salewa Store All’ombra delle Dolomiti di Sesto, nell’affascinante Dobbiaco, è stato inaugurato il 28 novembre il nuovo punto vendita Salewa. Si tratta del 21mo monomarca in Italia. All’apertura era presente il presidente del gruppo OberAlp, Heiner Oberrauch, il management Salewa e Christoph Hainz dell’Alpine Extreme Team Salewa. “Salewa è un marchio in movimento”, ha commentato Heiner, “e da locale è ormai diventata una forte realtà europea, una delle più importanti del suo settore. Questo punto di incontro a Dobbiaco è per noi molto importante, perché qui viene vissuta in modo particolare la passione per la montagna. Sarà certo una nuova esperienza, affascinante, visiva, tattile e professionale per chi vi entrerà”. La festa a seguire ha coinvolto appassionati e sportivi con musica dal vivo, finger food, castagne arrosto e vin brulè.
Photo: G. Ghedina
La Regina delle Dolomiti apre le porte a Patagonia che ha scelto proprio la piazza di Cortina d’Ampezzo per il suo settimo punto vendita europeo. Lo store, inaugurato lo scorso 6 dicembre, offre un assortimento di prodotti Patagonia che hanno come denominatore comune l’alpinismo tecnico. Turisti e residenti troveranno inoltre capi per lo sci e lo snowboard, indumenti per bambini e abbigliamento sportivo e casual. Il nuovo punto vendita è ospitato all’interno dell’Hotel de la Poste di Cortina. La storia del brand in Italia è collegata a questo luogo, sede negli anni ‘80 del famoso negozio di articoli sportivi K2 Sport che già allora proponeva il marchio di Ventura. Quella di scegliere un sito storico già esistente preservando l’integrità dell’edificio selezionato è una delle caratteristiche comuni a tutti i punti vendita Patagonia. Tutti gli edifici occupati dal brand devono infatti rispettare e valorizzare il contesto storico-culturale in cui sono sorti e devono potersi conservare per almeno altri cento anni. Inoltre, fedele alla filosofia di riutilizzo dei materiali, la pavimentazione dello store impiega legname locale e laterizi riciclati. Nel corso dell’anno il nuovo punto vendita ospiterà una serie di eventi. In linea con l’impegno di Patagonia per la tutela dell’ambiente, lo spazio del negozio sarà messo a disposizione anche dei gruppi ambientalisti locali.
Inaugurato un nuovo Alpstation a Brescia Dopo quello di Cuneo lo scorso 8 novembre, alla presenza del climber Manolo, della pluricampionessa del mondo di scialpinismo Laetitia Roux, del grande alpinista Fausto De Stefani e di molti altri testimonial, sabato 29 novembre, dalle 10 alle 20, ha aperto le porte il nuovo punto vendita Alpstation di Brescia, sito in via Armando Diaz 23 a San Zeno Naviglio. Lo spazio accoglie il visitatore con tutto il calore del legno di betulla e del larice nei magnifici banchi da falegname. Oltre a tutta la collezione Montura per le diverse discipline outdoor, si potranno trovare zaini per grandi esplorazioni, scarpette d’arrampicata, sci e scarponi, scarpe per lunghi trail, ramponi e piccozze, rinvii e corde, attrezzatura per canyoning e speleologia. La presenza di una Stube come spazio culturale permetterà di prendersi una pausa per leggere un buon libro con un caminetto e uno spazio Kids. A proposito di più piccoli, da segnalare anche l’inaugurazione dell’Alpstation Kids Aosta il 13 dicembre.
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a cura di: Monica Viganò
DATI & STATISTICHE / FOCUS SULL’ANDAMENTO DEL BUSINESS OUTDOOR IN CINA NEL 2013 Volume del mercato outdoor cinese più core
Numero dei punti vendita dal 2010 al 2013
18 15.38
14
13.24
12
12,000 3,678 266: Negozi
10,000
9 miliardi di RMB
8,000
8
6.97
6
4.90
4
24,5% (25,5%) 8,742 1,967
3.40
2 0.06 0.15
0.30
0.45 0.66
1.01
1.44
2.26
7,620
Marchi fashion e leisure
634: Negozi monomarca in città
7,3 miliardi di RMB
5,124
2,000
Mercato core 15,4 miliardi di RMB
41,9% (40,5%)
2,630
6,000 4,000
Vendite internet pari a 3 miliardi di RMB (8,2% del totale)
Mercato a basso budget
multibrand in centri commerciali
3,479
11.00
10
0
Turnover Decathlon in riferimento a prodotti outdoor pari a circa 1,5 miliardi di RMB (4% del totale) senza considerare la MTB
14,000
16
Volume di mercato totale nel 2013
19,7%
3,532
(19,9%)
Marchi sportivi
5,1 miliardi RMB
13,9% (14,1%) 0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
2010
2011
2012
2013
Vendite internet pari a 1,4 miliardi di RMB (3,8% del totale)
Negozi monomarca in città e nei centri commerciali Negozi multibrand in città e nei centri commerciali
Smentendo le voci che lo volevano in declino, il mercato outdoor cinese ha chiuso il 2013 con una crescita a doppia cifra sull’anno precedente.
Il numero totale dei punti vendita è cresciuto più lentamente rispetto al turnover registrato dallo stesso retail. Il numero di negozi monomarca si è invece espanso a un ritmo più sostenuto rispetto a quello di negozi multibrand.
Il report COA indica una crescita nelle quote di mercato di retailer outdoor specializzati. Gli altri canali di distribuzione appaiono invece in lieve perdita.
Source: Asia Outdoor
Copyright: Beijing German Messe Consulting Co.LTD
Copyright: Beijing German Messe Consulting Co.LTD
Il mercato outdoor cinese non accenna a rallentare Secondo le stime il segmento core è cresciuto del 16,2% a quota 1,82 miliardi di euro, trainato dall’apparel che da solo vale il 53% delle vendite. Cresce il numero di marchi disponibili come anche quello dei negozi che si attesta a 12.420 unità. Nel 2013 il mercato outdoor cinese è cresciuto del 16,2% raggiungendo un valore di 1,82 miliardi di euro. Questa è una delle più interessanti “scoperte” della ricerca commissionata da China Outdoor Association e dagli organizzatori della fiera Asia Outdoor (che ha avuto luogo a Nanjing dal 23 al 26 luglio). La ricerca fa un distinguo tra il mercato outdoor core e quello più generalista, includendo in quest’ultimo marchi sportivi non prettamente focalizzati sullo sport e sull’outdoor. Questo secondo mercato si stima abbia raggiunto nel 2013 un valore di 4,36 miliardi di euro, mettendo a segno una crescita del 12,9%. NUOVE APERTURE - Altri segnali rassicuranti sul buono stato di salute del mercato cinese vengono dal fronte retail. Nel 2012 avevano aperto i battenti numerosi negozi outdoor che lo scorso anno hanno registrato vendite in crescita. Ancora una volta non sono mancate le nuove aperture: nel 2013 i negozi sono aumentati del 14,7% raggiungendo le 12.420 unità. Il numero di monomarca outdoor è salito del 14,7% a quota 8.742 mentre quello di store multimarca è cresciuto del 5,7% a quota 3.678. PREMESSE AL REPORT - Nel corso dello studio, i ricercatori si
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sono trovati di fronte a diverse difficoltà causate dalla complessa struttura del mercato cinese dove molti marchi non fanno una distinzione netta tra vendite retail e wholesale. Le quote di mercato indicate nel report possono pertanto essere poco precise e accurate. Tuttavia sono indubbiamente utili per tracciare un profilo del mercato, della sua struttura e delle sue dinamiche. SEGMENTAZIONE DEL MERCATO CORE - Circa il 53% delle vendite del mercato core outdoor è rappresentato dall’apparel. Il 24% proviene dal segmento footwear, il 12% da quello degli zaini e l’11% è rappresentato da altri prodotti. Da notare la costante e continua crescita del numero di marchi sul mercato: +10,8% per un totale di 409 brand internazionali e +14,5% per un totale di 284 brand cinesi. DIMENSIONI DEL MERCATO CORE - Stando ai numeri resi noti dai ricercatori, il core business vale circa 1,8 miliardi di euro e rappresenta il 41,9% del più ampio mercato outdoor. Questo indica un incremento - rispetto al 2012 - di 1,4 punti percentuale del mercato core inteso come “porzione” di quello più generalista. Si stima inoltre che le vendite online dei prodotti outdoor abbiano
Due momenti dell’ultima edizione della fiera Asia Outdoor. Sopra la cerimonia di inaugurazione. Sotto i tanti visitatori accorsi.
Martin Muller (SUI2)
raggiunto 0,4 miliardi di euro. FOCUS SUI MARCHI - La quota di mercato dei marchi sportivi
generalisti nell’outdoor è rimasta pressoché stabile: tutti congiuntamente rappresentano il 13,9% del mercato (14,1% nel 2012). Ci
si riferisce a global player come Adidas, a marchi cinesi come Li-Ning e Anta e a realtà più fashion-oriented come Kappa. Il loro turnover riferito a prodotti outdoor si stima abbia raggiunto 0,6 miliardi di euro, rappresentando il 5,8% delle loro vendite totali. Questi numeri comprendono 0,1 miliardi di euro registrati attraverso canali di vendita online. Il report indica inoltre che i marchi fashion e leisure hanno visto un declino delle vendite dei loro prodotti più outdoor, sempre considerandoli parte del mercato outdoor in generale. Brand quali Uniqlo, Jeep e Camel hanno infatti registrato vendite sul fronte outdoor per 0,9 miliardi di euro rappresentando il 19,7% del mercato in generale. L’anno precedente questa percentuale si era attestata a 19,9%. I BIG PLAYER INTERNAZIONALI I retailer orientati sul prezzo e i superstore hanno registrato vendite di prodotti outdoor per 1,1 miliardi di euro. Questo rappresenta il 24,5% del mercato outdoor in generale nel 2013, in calo rispetto al 25,5% del 2012. In queste considerazioni sono state valutate realtà quali Carrefour, Metro e Wal-Mart oltre a Décathlon. Quest’ultimo in particolare ha una quota di mercato del 4% (escludendo le bike) con vendite pari a 0,17 miliardi di euro.
TRE LE FIERE INTERNAZIONALI ORGANIZZATE SUL TERRITORIO CINESE I tanti visitatori accorsi all’edizione 2014 di Asia Outdoor
Trade fairs: uno specchio dell’andamento del mercato Ispo Pechino, a cui quest’anno si affianca Ispo Shanghai, e Asia Outdoor sono le tre kermesse di caratura globale dedicate al business sportivo. La crescente presenza di espositori da ogni parte del mondo e di visitatori “di qualità” oltre all’aumentata partecipazione di associazioni ed enti dimostrano il buono stato di salute del settore. Il Consiglio di Stato della Cina ha deciso di incrementare la sua partecipazione nel mercato sportivo con l’obiettivo di incentivare le società estere a investire nel business locale. L’intenzione è quella di far sì che il mercato sportivo rappresenti l’1% del PIL nazionale entro il 2025, dando per assunto che per quella data esso raggiungerà 653,4 miliardi di euro. Attualmente lo sport vale circa lo 0,6% del PIL cinese. Per aumentare questa percentuale, il Governo intende altresì promuovere l’attività sportiva soprattutto nelle scuole tramite l’organizzazione e il supporto di eventi ad hoc, l’incoraggiamento di investimenti privati e la semplificazione del processo di ingresso in borsa per società correlate al business sportivo. Va in questo senso anche il crescente investimento in fiere di settore: per il 2015 le più internazionali si preannunciano ricche di novità.
Ispo Beijing In ordine cronologico la prima fiera di caratura mondiale che occuperà il suolo cinese sarà Ispo Beijing che lo scorso anno ha registrato la partecipazione di 637 brand (nel 2013 erano 567) provenienti da 22 paesi. Tra essi le new entry Coleman, GoPro, Millet, Odlo, Peak Performance e PrimaLoft. A loro sono stati dedicati oltre 40.000 mq. Sul fronte visitatori si sono contati più di 30.000 operatori specializzati (+8% sul 2013). Nel 2015, anno del decimo anniversario della kermesse, Ispo Beijing sarà organizzato un mese prima rispetto alle date tradizionali. Questo slittamento è reso necessario dalle celebrazioni del Nuovo Anno Cinese che nel 2015 coincidono proprio con le canoniche giornate di fiera. In particolare le celebrazioni inizieranno il 19 febbraio e si protrarranno per 15 giorni. Posporre l’evento verso la metà di marzo avrebbe determinato problemi non indifferenti nei cicli di approvvigionamento e ordinazione del business sportivo locale. Per questo l’unica soluzione è stata l’anticipazione della fiera che si svolgerà quindi presso il China
National Convention Center dal 28 al 31 gennaio. La kermesse legata al business sportivo più importante dell’Asia avrà così luogo prima dell’americano Outdoor Retailer e per la prima (e unica) volta persino prima di Ispo Munich. Anche per il 2015 è prevista l’organizzazione dell’Italian Village, per una partecipazione coordinata di aziende italiane.
ropean Outdoor Group di supportare la nuova piattaforma ampliando così la propria partnership con Ispo. Per una maggior continuità e armonia, Ispo Shanghai e Ispo Beijing possono entrambe far affidamento alle competenze di Paul März che dallo scorso agosto è project manager per tutte e due le manifestazioni.
Ispo Shanghai
Sempre a luglio andrà in scena la decima edizione di Asia Outdoor, in programma dal 23 al 26 a Nanchino. L’edizione di quest’anno ha contato 613 espositori (erano 610 nel 2013) che hanno occupato una superficie interna di circa 40.000 mq e 5.000 mq outdoor. Sul fronte visitatori si sono contate 17.298 presenze. Tra i principali brand c’erano Toread (leader nel mercato cinese), The North Face e Kailas. Tra le new entry invece ricordiamo Gore-Tex, Mountain Hardware, PrimaLoft e Li Ning. Nuovo anche il Running Village con altrettanti importanti espositori quali ASICS, Columbia, Tecnica, Salomon, Suunto, Northland, Odlo, Smartwool, Skins e Camelbak. Solo quest’area della fiera ha contato circa 10.000 visitatori durante i 4 giorni di kermesse. Per il 2015 Asia Outdoor godrà del supporto dell’associazione outdoor cinese AGM. Quest’ultima (che include alcuni big del mercato tra cui Toread, The North Face, Columbia, Kailas, Northland, Mobi Garden e Scaler) si è ispirata ai modelli americano ed europeo dove le associazioni locali prendono parte attivamente alle fiere di settore outdoor che si svolgono nel proprio continente. Oltre ad AGM, Asia Outdoor 2015 sarà supportata anche da Jiangsu Outdoor Sport’s Association e dalla città di Nanchino.
Il secondo appuntamento con i saloni internazionali sarà rappresentato dalla novità del 2015: Ispo Shanghai. Si tratta della prima edizione estiva di Ispo in Cina ed è prevista dal 2 al 4 luglio presso il Shanghai New International Expo Center. La concreta necessità di un’ulteriore fiera asiatica, la location e la collocazione temporale sono stati a lungo discussi da Messe München International insieme a diversi operatori del mercato, coinvolti nei processi decisionali degli organizzatori tramite sondaggi. La scelta della località ospite è stata appunto fatta sulla base delle preferenze espresse dagli intervistati. Lo stesso è avvenuto per l’identificazione dei segmenti da includere nella nuova fiera, che saranno Outdoor, Action, Water Sports e Performance and Fitness. Questa è la concreta risposta di Messe München International alle numerose richieste provenienti da aziende e retailer che da tempo esprimono la necessità di avere un tradeshow dedicato a sport stagionali e localizzato nella regione Asiatico-Pacifica. Da segnalare tra l’altro la recente decisione dell’Eu-
Il Running Village allestito all’Asia Outdoor
Asia Outdoor
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FOCUS ON / TRA OTTOBRE E NOVEMBRE IN SCENA I CLINICS DEDICATI AL RETAIL a cura di: Monica Viganò
Foto di gruppo per la forza vendite di MaxiSport di Cernusco Lombardone (LC)
Maximillian Corbin, collaboratore dell’agenzia Spiagames specializzato nella formazione forza vendita Rewoolution, al clinic organizzato presso lo store Cisalfa di Bergamo
A lezione con Reda Rewoolution L’obiettivo dei corsi di formazione è quello di trasmettere ai commessi concetti chiave legati al brand e alla lana merino che consentano di gestire al meglio la vendita. Previsti anche incontri pensati per il consumatore finale e finalizzati a incentivare l’acquisto. Investire in formazione non è mai uno spreco. Ed è un concetto valido sia in età scolare che dopo, durante il proprio percorso professionale. Per questo motivo Reda Rewoolution ha voluto organizzare dei clinics che coinvolgessero la forza vendite di selezionati store nei quali il brand è presente. Gli appuntamenti, andati in scena tra ottobre e novembre, hanno visto il formatore trasmettere ai commessi i concetti chiave legati al marchio oltre a spunti e argomentazioni di vendita con risvolti pratici nella vita di tutti i giorni. Con queste conoscenze, che si traducono in utili strumenti di vendita, il commesso risulta in grado di indirizzare il consumatore verso l’acquisto a lui più opportuno. L’APERTURA DEL CLINIC - L’intervento di formazione prevedeva in primis un’introduzione sulla filosofia e l’identità del brand Reda Rewoolution, che si traduce in un incontro tra la grande tradizione tessile italiana e la tecnologia produttiva più innovativa. Reda Rewoolution firma una collezione active wear naturale ed estremamente performante al 100% in merino wool, totalmente priva di fibre sintetiche e in grado di ribaltare il concetto classico di lana. Il brand è nato nel 2010 per mano di Successori Reda, un lanificio che ancora oggi mantiene la lavorazione nello stabilimento di Vallemosso (BI) e che festeggerà il prossimo anno i 150 anni di vita. Durante le 4 generazioni, la società è arrivata a controllare l’intera filiera produttiva anche grazie alle
CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ PROMOZIONALI RIVOLTE AI CONSUMERS PDV
Corso Vercelli - Milano Viale Milano - Gallarate Via Giuseppe Sirtori - Cinisello Via Lega Lombarda - Curno Via Spluga - Cernusco Lombardone Via Enzo Ratti - Montano lucino Piazza della Repubblica - Varese Via xx Settembre - Bergamo Via Beccaria - Milano Via Spluga - Cernusco Lombardone Via Orzinuovi - Brescia Via Dante Alighieri - Rovagnate
fattorie di proprietà in Nuova Zelanda. Questo consente a Successori Reda di garantire fin dall’origine la tracciabilità dei tessuti e al consumatore di conoscere perfettamente la provenienza dei capi che indossa. GLI ALTRI PUNTI ANALIZZATI - Gli incontri formativi hanno previsto anche una spiegazione tecnica riguardo la lavorazione a 3 aghi e la tecnologia compact3, innovazioni in grado di garantire comfort ottimale e livelli di performance fino ad ora mai raggiunti con la lana merino. Inoltre grazie ad un case costruito ad hoc è stato possibile spiegare e mostrare in maniera pratica le caratteristiche e i vantaggi dei prodotti Reda Rewoolution
STORE DATA CISALFA CISALFA CISALFA CISALFA MAXISPORT CISALFA CISALFA CISALFA CISALFA MAXISPORT CISALFA CISALFA
che non pungono, non odorano, sono altamente traspiranti (oltre che termoregolanti e protettori dai raggi uv) e garantiscono pure idrorepellenza nel caso del fleece di 310 gr. Proseguendo, i formatori hanno elencato i vari tipi di lavorazione e i pesi dei prodotti in collezione con una parentesi sul come leggere le etichette al fine di evitare errori in fase di vendita. FOCUS SU COLLEZIONI E MARKETING - È stato poi fatto un focus sui prodotti e sulle collezioni FW 14/15 già in negozio ovvero Outdoor, Inspired Active, Sport & Fun e Next to Skin. Non sono mancati a questo punto cenni su fit, colorazioni, trasversalità di prodotto e
La forza vendite di Cisalfa Store di Gallarate (VA) partecipa attivamente
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05-dic 06-dic 07-dic 13-dic 14-dic 18-dic 19-dic 20-dic 21-dic 22-dic 23-dic 24-dic
L’espositore e a fianco la strumentazione dimostrativa, entrambi parte dell’allestimento pensato per i clinics
Maximillian durante il clinic nel punto vendita Cisalfa di Cinisello Balsamo (MI)
sull’importanza della vestizione a strati con consigli di utilizzo della lana Merino anche come secondo e terzo strato. L’obiettivo qui era anche quello di abbattere il preconcetto che Reda Rewoolution sia un marchio di abbigliamento intimo. In conclusione è stata aperta la parentesi delle attività di marketing intraprese da Reda Rewoolution con anticipazioni in merito a fiere, eventi, campagne di comunicazione, experience tour, testimonial ed attività. INIZIATIVE PER IL CONSUMER - Oltre al primo giro di clinic di formazione della forza vendita è in programma anche un calendario di attività promozionali dedicati ai consumer sempre negli stessi punti vendita. Questa volta l’iniziativa è dunque pensata per i potenziali acquirenti e l’intento è quello di fare informazione riguardo le caratteristiche tecniche, incentivando l’acquisto del prodotto Reda Rewoolution. Durante questa attività promozionale lo strumento principale sarà il case Reda Rewoolution, che permetterà al promoter di raccontare e far sperimentare a chi avrà di fronte le caratteristiche e il valore aggiunto dei prodotti al 100% Merino Wool. Grazie a queste attività integrate di informazione, promozione e fidelizzazione Reda Rewoolution si è posta il duplice obiettivo di aumentare il sell-out incentivando i consumer all’acquisto e aumentare il sell-in fidelizzando il rapporto con il dealer. www.rewoolution.it
FOCUS ON / IL BRAND DI CHEWING GUM SBARCA NEL MONDO SPORTIVO a cura di: Monica Viganò
ARIANNA TRICOMI Nata a Bolzano il 1° agosto 1992, Arianna scia dal 1995. Dal 2008 pratica freeski e dal 2013 freeride. Attualmente vive a Corvara in Badia e annovera tra i suoi sponsor anche Scott. Tra i suoi principali e più recenti risultati ricordiamo i primi posti al Junior Nationals NZ Halfpipe (2009), al Q-parks tour la Freestyla (2012), al Misurina I-free (2012), al Polartec Scufoneda Freeride Cup (2012), al Finals I-free Sella Nevea (2012) e al Freeride Challenge Punta Nera (2014). Da segnalare anche l’8° posto nella classifica mondiale di slopestyle nel 2010 e il 7° posto nella classifica generale del FWQ nel 2014. Photo: Katja Pokorn
Orbit Experience, l’oral care on-the-go
IL PROFILO DEGLI ATLETI
LA PAROLA AI RESPONSABILI - Dietro le quinte di questo progetto ci sono Annalucia di Cicco (consumer and customer marketing gums & ice creams) e Carlo Piccinno (category director choco, gum, icecream). Proprio con quest’ultimo abbiamo scambiato quattro parole su Orbit e il suo mondo. Ecco cosa ci ha raccontato: “Orbit arriva in Italia nel 2005 e da allora è cresciuto costantemente. Nel 2014 ha raggiunto una quota di market share di 2 punti percentuale, diventando il principale competitor di Perfetti nel settore gomme da masticare. A oggi abbiamo un fatturato di circa 10 milioni di euro a livello italiano con una crescita costante e graduale. A livello mondiale invece Orbit è in vetta alle classifiche di vendita e si lascia alle spalle Cadbury e Perfetti”. FOCUS SUL PROGETTO - Parlando dell’Orbit Experience, Carlo ha dichiarato: “Abbiamo iniziato a promuovere il marchio quando è entrato a far parte del gruppo Mars supportando iniziative legate al mondo sportivo. Intendiamo
proseguire in questo senso per promuovere l’uso delle gomme on-the-go, evidenziando l’importanza dell’oral care in qualsiasi momento della giornata, persino quando si fa sport. Tutte le attività di promozione sono correlate al progetto Orbit Experience che vuole avvicinare il marchio ai giovani e, in primis, alla fascia d’età 14-30 anni”. Riguardo la portata del progetto, Carlo conferma che si tratta di un’iniziativa nazionale: “Al momento non stiamo valutando alcuna potenziale esportazione di Orbit Experience all’estero anche perché dobbiamo ancora completare il primo ciclo di prova in Italia. Orbit Experience è comunque il progetto più importante per noi al momento e continueremo a investirci anche in futuro”. EVENTI PASSATI - Sul fronte eventi, tutto ha avuto inizio lo scorso settembre con il Rock Master. Orbit per la prima volta è stato tra i main sponsor della manifestazione arcense promuovendo la gara di arrampicata lead Orbit Duel. È stata poi la volta dell’edizione di esordio del Bike Shop Test di Sasso Marconi (BO), tra gli sponsor ufficiali. Il marchio è stato protagonista del programma proponendo una Goldsprints Race, un testa a testa che si è svolto in sella a biciclette montate su rulli e collegate a un sensore rilevatore di velocità e distanza. Orbit ha aperto poi le porte della stagione invernale presenziando a Modena all’ultima edizione di Skipass. Durante la kermesse ha organizzato la seconda fase della Goldsprints Race già proposta a Sasso Marconi. Da ultimo (per ora) ha partecipato alla Maratona di Palermo dello scorso ottobre. UNO SGUARDO AL FUTURO Durante la stagione invernale il progetto si declina nella versione Orbit Winter Experience con una serie di appuntamenti dedicati al mondo neve. In particolare Orbit presenzia ai seguenti eventi: Nitro Kids Jam (20/21 dicembre a Cervinia),
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Mini Tour Appennini (27/28 dicembre a Cimone), World Rookie Fest (10/15 gennaio a Livigno), Pro Shop Test (2527 gennaio ad Andalo), European Freeride Festival (30 gennaio/4 febbraio a Livigno), Mystic Freeride Safety Camp (14/15 febbraio al Passo del Tonale), Winter Experience Tour (21/22 febbraio a Bardonecchia), Trentino Rookie Fest (25 febbraio/1° marzo a Monte Bondone) e Italian Rookie Final (15 marzo a Obereggen). I CONCORSI BY ORBIT – Da segnalare altre due iniziative attivate dal marchio e dirette al consumatore finale. Con l’obiettivo di coinvolgere il suo target di riferimento, Orbit ha infatti indetto due concorsi che rimarranno aperti fino al 31 gennaio. Il primo è titolato Orbit Experience: acquistando qualsiasi prodotto Orbit, è possibile registrare la prova di acquisto sul sito www.orbitexperience.it e vincere 2 giorni di snowboard a Passo del Tonale o di bike a Malcesine oltre a moltissimi altri premi Scott. Il secondo concorso si chiama invece “Scatta il tuo momento Orbit”: è sufficiente scaricare l’app Orbit Gum (disponibile sia per iOS che per Android), scattare una foto e condividere con Orbit i propri migliori momenti outdoor. In palio 2 giorni di snowboard a Passo del Tonale o 1 GoPro. Sottolineiamo che tutte le giornate di snowboard al Passo del Tonale sono realizzate in collaborazione con la scuola di snowboard 6punto9. FOCUS SUL TEAM - Sul fronte atleti, come anticipato, Orbit ha dato vita a un vero e proprio team composto da alcuni giovani e promettenti atleti provenienti dai settori sci, snowboard e surf. In particolare fanno parte della scuderia Orbit Roberto d’Amico (surfista di 21 anni), Arianna Tricomi (freeskier di 22 anni) e Kevin Kok (snowboarder di 22 anni). Per conoscere meglio questi atleti, vedi box a fianco. Al momento, come dichiara Carlo, “non sono previste ulteriori aggiunte e sul fronte action sport continueremo a lavorare con questi tre atleti nei rispettivi mondi”.
In apertura e in questa foto due immagini di Rock Master 2014, dove Orbit è stato tra i main sponsor, titolando anche il “Duello”
Nato a Roma il 3 gennaio 1993, è uno dei più noti surfer della scena nazionale ma gode di buona reputazione anche all’estero. È sponsorizzato da Reef, Jeep e Super. È presente sui principali social network con importanti numeri in termini di follower: su Facebook ne conta oltre 9.000 e su Instagram oltre 6.000. È apparso svariate volte sui principali magazine nazionali e internazionali tra cui Baco Magazine, Gazzetta dello Sport e Surf Europe Mag. Ha all’attivo anche partecipazioni televisive su canali Rai e Mediaset ed è stato testimonial di eventi quali The Jambo e Italia Surf Expo. È stato inoltre protagonista di svariati video e video part. Sul fronte agonistico i suoi podi sono innumerevoli. Tra i suoi migliori risultati spiccano il titolo di Campione Italiano Junior dal 2003 al 2010 ad esclusione del 2006 e quello di Italian Open Champion nel 2010 e nel 2013. All’estero da ricordare il 7° posto all’European Championship ISA Morocco nel 2008. Photo: Olaf Pignataro
Un progetto originale per un marchio leader all’estero più che in Italia, ma che ora punta a crescere in modo importante anche nel nostro Paese. Parliamo di Orbit, ossia chewing gum, caramelle e affini. Che per raggiungere al meglio il suo target di riferimento ha dato vita all’iniziativa Orbit Experience. Con essa il brand è entrato di diritto tra i principali supporter dello sport outdoor ed action in Italia, contribuendo alla realizzazione di eventi e concorsi e sponsorizzando un vero e proprio team di atleti.
ROBERTO D’AMICO
KEVIN KOK Nato il 22 febbraio 1992, è uno snowboarder che fa parte della Nazionale Italiana per lo Slopestyle. È sponsorizzato da Burton Snowboards, DVS Shoes e F-Tech Snowparks. Prende parte a svariati contest di caratura internazionale. Solo nell’ultimo inverno ha concorso al World Snowboard Tour conquistando il 9° posto in Spagna e il 15° posto in Svizzera. In seno alla FIS, sempre lo scorso inverno, ha preso parte alla Coppa del Mondo e ai Campionati Mondiali. Ha collaborato inoltre con Sequenze Magazine per la realizzazione di photo shooting in park e in powder. È promotore del progetto video Howcoolis che ha visto la luce nel 2009. Tramite questo progetto Kevin e il suo team realizzano ogni inverno dei video che consentono loro di promuovere i loro sponsor e incrementare la loro visibilità. In totale sono stati editati 69 video che in un anno hanno registrato 70mila visualizzazioni. Photo: Sequence Snowboarding
Il marchio supporta alcuni dei più importanti eventi sportivi nazionali tra cui Rock Master, Skipass, World Rookie Fest ed European Freeride Festival. E si avvale di un team composto da Roberto d’Amico (surf), Arianna Tricomi (freeski) e Kevin Kok (snowboard).
A PROPOSITO DI ORBIT, WRIGLEY E MARS INCORPORATED Ripercorriamo le principali tappe storiche di questo marchio che in Italia è secondo solo a Perfetti, mentre nel resto del mondo è in vetta a ogni classifica La gomma da masticare Orbit affonda le sue radici nel 1944. Con l’intenzione di sostenere i soldati impegnati nella Seconda Guerra Mondiale, la Wrigley decide di spedire l’intera produzione di Juicy Fruit, Wrigley’s Spearmint e Doublemint alle Forze Armate impegnate al fronte. Non essendo più disponibili sul mercato, la Wrigley decide di avviare la produzione di una nuova gomma da masticare e la chiama Orbit. Una volta finita la guerra, le tre marche tornano regolarmente sul mercato e nel 1946 la produzione di Orbit viene interrotta. Dopo 30 anni, nel 1976, Orbit viene riproposto in Germania, Svizzera e Olanda. È la prima volta che la Wrigley commercializza una gomma da masticare senza zucchero. Inizia la grande espansione del marchio Orbit che fra gli altri paesi raggiunge anche Canada, Australia, Regno Unito, Norvegia, Polonia e Israele. Nel corso del 2006 il marchio Orbit entra ufficialmente in Italia attraverso la filiale italiana della Wrigley. Quest’ultima nasce nel 2005 e attualmente conta oltre 50 dipendenti.
Due parole su Wrigley - La Wrigley nasce a Chicago nel 1891. Oggi i suoi marchi di qualità sono distribuiti in oltre 180 paesi con risultati economici sorprendenti. Nel febbraio 2008 la società ha superato l’ambizioso traguardo di 5 miliardi di dollari di vendite chiudendo il
2007 a quota 5,4 miliardi di dollari. Per festeggiare lo storico risultato, la Wrigley ha donato 5 milioni di dollari a progetti di tutela sociale e ambientale. In particolare la International Youth Foundation (impegnata sul fronte sociale) e la Conservation International (operativa in campo ambientale) hanno ricevuto 2,5 milioni di dollari ciascuna. Entrambe le organizzazioni lavorano con la Wringley Company Foundation per l’attuazione di programmi che produrranno un positivo impatto sulla comunità globale, in particolare su diversi paesi in cui Wrigley è presente in forma importante.
Il cambio di proprietà - Sempre nel 2008 Wrigley, conservando la direzione generale a Chicago (Illinois), è diventata un’affiliata della società di proprietà familiare Mars Incorporated, che annualmente registra vendite per circa 30 miliardi di dollari e che produce alcune tra le più famose marche di confetteria, di alimentari e di prodotti per animali. Fondata nel 1911, conta oltre 65.000 associati dislocati in più di 230 uffici e 135 stabilimenti in 68 paesi nel mondo (tra esse anche la consociata Mars Italia che commercializza alcuni dei marchi del gruppo sul territorio italiano e ha sede ad Assago Milanofiori). Guidata da Bill Wrigley Jr. (in qualità di presidente esecutivo) e da Duke Petrovik (in qualità di presidente), Wrigley opera autonomamente affiancando le unità produttive Mars esistenti. Nell’ambito della transazione, Mars ha trasferito i propri brand internazionali di prodotti dolciari non al cioccolato all’affiliata Wrigley. Il portafoglio comprende i marchi Skittles, Starburst, Tunes, Lockets, Rondo, Kenman, Skwinkles e
Orbit era presente anche all’ultima edizione di Skipass di Modena
Lucas, come pure gli stabilimenti di produzione di Scoresby (Australia), Porici (Repubblica Ceca) e Monterrey (Messico).
Wrigley in Italia - Joyco è una multinazionale spagnola specializzata in confectionary e ha aperto i suoi uffici italiani il 24 maggio 1991 a Napoli. Nel 2004 Wrigley Company ha acquisito Joyco e i suoi marchi Solano e Boomer. L’anno seguente è nata la consociata italiana di Wrigley che tutt’ora continua a distribuire i marchi Solano e Boomer. A questi sempre nel 2006 affianca la distribuzione delle gomme da masticare senza zucchero Orbit, un marchio già distribuito nella maggior parte dei paesi europei e del mondo. Nonostante l’acquisizione da parte della multinazionale statunitense Mars Incorporated, attualmente Wrigley Italia opera autonomamente nel segmento di business Gum & Sugar Confectionary. La sede italiana è ad Ardea (Roma) e impiega circa 50 persone.
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EVENTI / L’INIZIATIVA PER CELEBRARE LA STORICA COLLABORAZIONE
a cura di: Sauro Scagliarini
Da sinistra: Paolo Prinoth, Rolf G. Schmid e Matthias Polig
“Festa” sul Gran Paradiso per i 20 anni di Mammut e Socrep L’azienda italiana della famiglia Prinoth ha iniziato nel 1994 a distribuire in Italia i prodotti del marchio svizzero. Per suggellare l’importante ricorrenza Rolf Schmid, amministratore delegato di Mammut, la scorsa estate ha partecipato a una bella escursione sul Gran Paradiso con le guide alpine della scuola dei Catores e alcuni esponenti di Socrep. Era il 1994 quando Socrep, azienda della famiglia Prinoth distributrice di importanti marchi nel mercato sportivo, iniziò la collaborazione con uno dei brand di maggior prestigio nell’alpinismo e negli sport della montagna: la svizzera Mammut. Dopo 20 anni di proficua collaborazione, per suggellare il
anche se in Italia, come negli altri paesi latini, abbiamo vissuto una piccola flessione”, ha dichiarato Schmid. “Tuttavia vediamo la fine del tunnel perché la vita all’aria aperta e la ricerca di avventura sono attività che le persone continuano a praticare anche grazie al fatto che rimangono passatempi economici.
che il modo di frequentarle, di scalarle e di amarle è lo stesso in tutta Europa. Tranne per il caffè, che in Italia è più buono, anche alle alte quote”.
significativo traguardo e iniziare un altrettanto lungo nuovo periodo, Rolf Schmid, amministratore delegato di Mammut, ha voluto festeggiare il primato in maniera totalmente coerente allo spirito del marchio salendo il Gran Paradiso, l’unico 4.000 interamente in territorio italiano. E lo ha fatto insieme alle guide alpine della scuola dei Catores della Val Gardena, che utilizzano attrezzatura Mammut fin dagli inizi, e a una parte del personale Socrep. Inoltre era presente anche il giovane altoatesino Matthias Polig, fondatore di Vertical Life, nuova e moderna casa editrice che pubblica guide di arrampicata in formato cartaceo e scaricabili attraverso l’apposita app, per la quale Mammut si è fatta promotrice come una sorta di start up (per maggiori info vedo box a fianco).
In più, con la crescita esponenziale di tutto ciò che è tecnologico e virtuale, il contatto con la natura resterà qualcosa di cui la gente avrà sempre più bisogno. Questa sul Gran Paradiso è per me la prima esperienza di alpinismo in Italia: è stata utile per osservare che le Alpi sono uguali dappertutto e
linea nel collaudo delle collezioni tecniche di Mammut e non sorprende che abbia scalato il Gran Paradiso con successo, dimostrando che il suo lavoro non si svolge soltanto davanti al computer o in giro per i punti vendita di tutto il mondo, ma anche e soprattutto a contatto con la montagna.
“Questi 20 anni trascorsi da Mammut in Italia sono letteralmente volati perché il mercato italiano, da piccolo che era, è diventato per noi uno dei più importanti al mondo. Nella crisi economica mondiale il comparto dell’outdoor ha sofferto relativamente poco
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Foto in vetta per Hubert Moroder, Rolf G. Schmid e Matthias Polig
L’amministratore di Mammut, in quanto appassionato praticante, è sempre stato in prima
A PROPOSITO DI...
Ogni guida proposta da Vertical Life, la casa editrice condotta da Matthias Polig, contiene un codice dedicato che consente di consultare in modalità online e offline tutte le informazioni con tracciati delle vie, foto a colori e mappe dettagliate. Sono attualmente 18.000 quelle disponibili che coprono quasi tutte quelle attive in Italia, oltre a una buona percentuale di vie in Slovenia e Austria. Nei prossimi mesi si stima che si arriverà a 40.000 coprendo le principali aree dedicate all’arrampicata in Europa e USA. Il progetto è nato con connotati etici che solo un appassionato della disciplina può garantire: il climber che per primo apre la via, offrendo la sua competenza ma anche i materiali che mettono in sicurezza la salita, avrà visibilità sulla pubblicazione nella maniera a lui più congeniale. “La nostra missione è utilizzare la tecnologia al servizio dell’attività outdoor. Siamo una casa editrice che pubblica guide di arrampicata sportiva su supporto cartaceo e tramite un’innovativa app per smartphone di nostra creazione. Chi acquista il libro potrà scaricare gratuitamente tutti i contenuti della pubblicazione sul proprio telefonino. Altrimenti è possibile acquistare in digitale le relazioni delle singole falesie in base alle necessità. Siamo onorati dell’aiuto che Mammut ci sta fornendo perché la loro esperienza e la loro conoscenza della montagna è per noi la prova che stiamo lavorando nella direzione giusta”, ha spiegato Matthias Polig. A proposito di Vertical Life, vedi anche articolo a pagina 38. guide.vertical-life.info/it/
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a cura di: Paolo Grisa - foto: Red Bull Content Pool.
INTERVISTA / PEAKS TRILOGY: IL PROGETTO VIDEO E FOTOGRAFICO BY RED BULL SULL’IMPRESA
La trilogia di Aaron L’atleta Red Bull ci racconta cosa significa scendere 3 delle pareti più ripide delle alpi con gli sci ai piedi e una vela sulle spalle. Iniziamo col dire che oggi anche negli sport outdoor per riuscire ad emergere e raggiungere i massimi livelli di una disciplina bisogna specializzarsi, fare solo quello. In realtà però, spesso le imprese che colpiscono di più gli osservatori attenti e preparati sono quelli di atleti che hanno saputo mixare più attività, eccellere in discipline molto diverse come nel caso di Aaron Durogati, 28 anni, nato e di casa a Merano. Ciao Aaron, dal tuo curriculum sportivo emerge proprio il tuo essere un atleta polivalente in ambiente montano. Quali sono esattamente tutte le discipline che pratichi? In montagna volo in parapendio, pratico speed riding con gli sci in inverno o su terreno asciutto in estate. Amo molto sciare, sono maestro di sci e allenatore, sia freeride in neve fresca, sia sci ripido e sci alpinismo. Per mantenermi in forma vado spesso a correre, soprattutto sui sentieri e partecipo a delle gare di trail running. Tra tutte queste discipline ce n’è una che senti più tua? Forse proprio il parapendio, ma in realtà quello che sto facendo in questi ultimi anni è proprio combinare più discipline diverse, come nello speed riding, è molto più stimolante. Quanto è difficile mantenere un alto livello in discipline molto diverse? In realtà è un ottimo sistema per combattere la noia in allenamento, per esempio, io cerco di allenarmi con il parapendio per le gare durante le giornate di vento buono, lasciando quelle di allenamento di “fondo” ai giorni di meteo incerto. Inoltre anche i posti che visito variano durante la stagione. Un’estate come quella passata è stata straordinaria per esempio perché si poteva quasi non smettere mai di utilizzare gli sci. Oppure in autunno è il momento buono per fare gite con gli sci da alpinismo, anche in solitaria, perché i crepacci sono ancora ben visibili e dunque ci sono meno rischi. Se ritorni con la memoria alle origini, a quale attività ti sei avvicinato prima? Forse allo sci, vicino a casa c’erano le piste a due passi. Ho iniziato fin da giovane a fare gare di un po’ tutte le specialità. Ero bravo soprattutto in quelle veloci, come la discesa libera. In realtà anche al parapendio mi sono avvicinato molto presto, a 6 anni ho fatto il mio primo volo doppio con papà. Altrettanto presto ho perso l’interesse a volare in coppia. Finalmente a 15 anni ho potuto provare il volo singolo, e mi è piaciuto moltissimo. L’anno dopo, a 16 anni
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che è l’età minima in cui si può, ho preso il brevetto. Con la vita dell’atleta professionista tra gare e serate di conferenze, trovi ancora il tempo per allenarti sui luoghi di casa? Sì, fortunatamente dipende dai periodi. Ci sono magari fasi in cui sono via tre settimane di fila, altre che passo a casa. Ho la fortuna di abitare in un luogo, Merano, dove ho tutto quello che mi serve: sentieri per correre, campi di decollo per volare, piste da sci a due passi e anche montagne molto alte con impianti per lo sci estivo. E poi, casa è sempre casa, e allenarti lì è qualcosa di impagabile.
IL PARAPENDIO Ci sono altre attività che si svolgono “in volo”, perché tu hai scelto il parapendio? Mi è capitato con mio padre, di provare anche l’aliante, ma non mi ha dato una bella sensazione. Mentre eravamo in volo le ali vibravamo moltissimo, ero spaventato al pensiero che una si potesse spezzare. E poi il parapendio dà una sensazione di maggior libertà. Alcuni alpinisti degli anni ’80 (penso ai Gabarrou, ai Boivin e ai Berhault per esempio), per realizzare i loro super concatenamenti in velocità inizialmente si erano affidati al deltaplano, per poi passare anche loro al parapendio. Nel campo di decollo vicino a casa, dove vado in parapendio, già quand’ero giovanissimo vedevo molte persone con i deltaplani. Però, non so se dipende dal fatto che erano lì per imparare e quindi alle prime armi, mi lasciava un po’ perplesso la posizione di guida, soprattutto in fase di partenza e atterraggio dove ho visto fare delle brut-
te cadute. Nel parapendio tutto sommato è più naturale e in caso di decollo fallito si è in piedi pronti ad assorbire il colpo. Come funziona esattamente il parapendio? Si decolla da un punto che sia un minimo inclinato e un po’ in quota, e poi? Quanto ci si riesce ad alzare e soprattutto, come ci si comporta se cambiano le condizioni del vento? Può succedere di non riuscire a rientrare più dove magari si aveva lasciato l’auto? Certo che sì, anzi è molto comune. Anche l’altro giorno quando sono decollato da Merano, ho fatto un volo molto lungo, partendo tardi. Quando ho iniziato ad avviarmi sulla via del ritorno mi sono accorto che ormai sorvolavo zone già in ombra, e dunque non c’erano sufficienti correnti calde (le “termiche”) per risalire. Sono rientrato a piedi. Il punto da cui decolli dev’essere un po’ rialzato ma non esageratamente, dove il decollo di solito è a circa 1.400 metri. Se le condizioni sono buone puoi alzarti fino a 2.500-3.000 metri. Il vento, specie se contrario alla tua direzione, è da evitare. Parliamo delle gare, che specialità ci sono e in quali competi? Esistono la specialità Cross Country e la Acro. Cross Country è la prova di distanza, con un percorso da seguire dove vince chi arriva primo. Esiste una coppa del mondo a tappe e l’anno scorso sono riuscito a vincerla. Quest’anno purtroppo a causa di alcuni problemi con i regolamenti la coppa non è stata assegnata. L’Acro è invece è una sorta di freestyle di parapendio, esistono una serie di trick ed evoluzioni e una giura che assegna il punteggio. Il tipo di vela che si usa per queste discipline è ovviamente diversa: più grande quella Cross
Country, per avere massima portanza e più piccola e agile quella da Acro. Ma le gare che stanno crescendo sempre di più ultimamente sono le Adventure Race, dove viene dato un percorso da percorrere in più giorni in cui bisogna programmare il tragitto scegliendo i punti di atterraggio e decollo e spostandoti spesso a piedi.
LE ADVENTURE RACE Come la Red Bull X-Alps, giusto? Esatto. La Red Bull X-Alps è la più nota, giunta ormai alla settima edizione. Il percorso viene modificato leggermente di anno in anno ma di base si parte da Salisbrugo e si arriva a Montecarlo. Quindi è lunga come l’intero arco alpino: 1.031 km. È certamente una delle competizioni più dure al mondo. I candidati a partecipare inviano il loro curriculum agonistico e poi ne vengono scelti 30. Questi devono muoversi sempre con la loro attrezzattura in spalla e rigorosamente a piedi o in volo ma hanno un team di appoggio logistico per il cibo, il riposo, il meteo e la strategia. Quest’ultima anzi è tutto in una gara così. A me un errore in Svizzera ad esempio ha fatto perdere oltre undici posizioni, ho dovuto riparare la vela danneggiata e ho pure rischiato di farmi male. Come ti riposi in una gara così? Esistono delle finestre temporali in cui si può gareggiare, dalla mattina presto fino alla sera tardi (ogni concorrente è sottoposto a livetracking sia per ragioni di sicurezza sia per permettere al pubblico di essere sempre aggiornato sulla gara). Ogni concorrente ha però un bonus che può usare una sola volta per muoversi anche di notte. Sei arrivato settimo, e se non sbaglio era la tua prima partecipazione. Non nascondo che puntavo a vincere però. Mi ero preparato bene e sapevo cosa aspettarmi anche se non avevo mai partecipato. In primavera ero stato sulle Alpi occidentali a studiare il percorso. Purtroppo in gara nella zona di Interlaken ho compiuto un errore di valutazione e sono stato superato da molti. Ho dovuto usare il bonus notturno per recuperare le posizioni, e infatti ci sono riuscito, purtroppo nel finale altri due piccoli errori hanno permesso a due concorrenti di passarmi ancora. Quindi anche se è stato un buon risultato, l’anno prossimo punterò di nuovo alla vittoria. Chi era il tuo team di appoggio? Inizialmente pensavo di farlo solo con la mia ragazza che è anche lei istruttrice di parapendio, tuttavia entrambi siamo a digiuno di competenze informatiche, e per studiare il percorso, le mappe, seguire i siti meteo più
IN SPEED RIDING DI AARON DUROGATI LANCIATO SU ITALIA1 SABATO 29 NOVEMBRE
appropriati ne avevamo bisogno. Così ho conosciuto Ondrej, e gli ho chiesto se era disponibile ad aggregarsi. È stato un grosso supporto per me e certamente mi seguirà anche nelle prossime gare. Dicevi che ci sono altre gare di questo tipo… Sì, dopo l’X-Alps ho partecipato alla X-Pyr, ovvero la traversata da costa a costa dei Pirenei, lunga 439 km. Durante il secondo giorno di competizione quando ero in vantaggio sugli avversari, ho subito un infortunio alla tibia, a causa di una caduta. Il giorno seguente però sono riuscito a effettuare un volo molto lungo, il più lungo tratto in parapendio mai realizzato in questa gara: ben 191 km e sono riuscito a classificarmi secondo. È stata durissima perché gli ultimi chilometri erano a piedi e la gamba mi faceva molto male.
RED BULL PEAKS TRILOGY Ora parliamo del progetto. Prima spiegaci un po’ cos’è lo speed riding. Esiste da circa dieci anni. Essenzialmente si tratta di usare una vela da parapendio ma molto più piccola e semplice, sviluppata appositamente, e scendere da versanti nevosi molto ripidi con gli sci ai piedi, dove il pendio diventa troppo ripido oppure è tagliato da barre rocciose. I primi speed rider usavano vele da paracadute ultraleggere, ma incontravano grosse difficoltà in fase di decollo perché non erano studiate per quello scopo. In un certo senso è un ‘evoluzione dello sci ripido, dove in caso di
tratti non superabili sci ai piedi, la vela evita tutte quelle laboriose manovre di discesa in corda doppia semplicemente librandoti in aria. Dopo aver sceso la parte più ripida delle pareti si possono attraversare i ghiacciai passando spesso all’interno degli stretti cunicoli dei crepacci. Sono davvero incredibili i posti che ti permette di vedere lo speedriding. In alcuni tratti, capita di accarezzare semplicemente la neve con gli sci con il peso sostenuto in gran parte dalla vela. È un bel modo di scendere, la vela non è ingombrante, e pesa molto poco, quindi permette di essere portata anche durante una classica salita scialpinistica, con le pelli di foca ai piedi, per poi scendere più velocemente dal pendio più ripido. Recentemente ho conosciuto degli snowkiters (persone che praticano lo sci alpinismo cercando di sfruttare la spinta di una vela da kite) e parlavano dello speed riding in termini di attività molto più rischiosa… Rispetto al parapendio? È vero. Più che altro perché ti muovi spesso a pochi metri da terra, senza il tempo necessario per avere il margine per manovre di emergenza. Se sul parapendio si chiude la vela per un colpo di vento, hai sempre il paracadute di emergenza. Qui no. Inoltre ti muovi a velocità sempre molto sostenute. Comunque io sono sempre molto tranquillo. Chiaro: bisogna padroneggiare entrambe le discipline, ed è importante essere buoni sciatori. Hai avuto dei miti che ti hanno ispirato? Sicuramente uno è stato il francese Antoine
Montant, più che altro perché è stato lui il primo a spostare il focus dello speed riding più sulla sciata che sul volo, ed è la stessa interpretazione che amo dare io di questa disciplina. Un modo per scendere pareti ripide con gli sci andando a collegare i tratti di neve bella ed evitando le laboriose manovre di corda non superabili sciando. Entriamo nel vivo del progetto, come è nata l’idea di questa trilogia di discese ripide? Ti è stata proposta oppure è tua? Mi è venuta personalmente mentre ero impegnato a fare le ricognizioni sulle Alpi occidentali proprio in preparazione della Red Bull X-Alps. Infatti alcune boe di corsa erano posizionate proprio nella zona del Cervino, del Rosa e del Monte Bianco. Poi durante la gara, mentre ero in volo ho avuto modo di osservare da vicino le pareti e pensare un po’ alle possibili linee di discesa. In realtà nello speed riding è difficile anche parlare di linee, in quanto alcuni tratti li fai in volo, altri con gli sci che appena sfiorano la neve. Tornato a casa ho preso un po’ di libri e cartine per mettere insieme l’idea definitiva del progetto. Alla fine il Cervino lo abbiamo dovuto scartare, per le condizioni della parete e anche per la rischiosità della partenza, la cima infatti è subito esposta sul precipizio, un decollo da “base jump” come li chiamo io. Cerco linee interessanti ma che siano sicure.In speed riding il pericolo è quando non hai ancora la vela sopra la testa, deve esserci un pendio di neve iniziale al decollo. Così ci siamo orientati verso il Breithorn. Le discese sono state fatte in que-
sta successione: Monte Rosa, Monte Bianco, Breithorn. Il tutto è stato poi ripreso e ne è stato realizzato un documentario di cinquanta minuti composto dalle tre clip, una per ogni montagna. Le tre montagne erano già state percorse da “amanti del ripido”? Ce n’è stata una più difficile, una più bella? Come detto è difficile confrontare le mie discese con quelle fatte da chi si muoveva senza vela. Sulla est del Rosa sono partito dalla Capanna Margherita e sceso a destra del canale dei francesi, probabilmente vicino alla linea di De Benedetti di trent’anni fa, solo che dove è sceso lui con gli sci, oggi per raggiungerlo dovresti fare 10 corde doppie. La montagna è cambiata molto da allora. Ecco il bello dello speed riding: connettere linee che uno sciatore non potrebbe. Tutte e tre sono state molto belle, non saprei sceglierne una. Non ci sono stati particolari momenti di rischio. Il Breithorn è forse stato quello più sciabile, mi sono davvero divertito a tirare curvoni veloci da freeride. Il Bianco ovviamente è stato il più faticoso, anche perché siamo partiti a piedi da Chamonix, fino al rifugio del Grand Mulets, sono già oltre duemila metri di dislivello. Abbiamo passato la notte in tenda perché il rifugio era pieno. Il giorno dopo altri 1.800 per raggiungere la vetta. Come cambia fare speed riding in alta quota? La densità dell’aria è inferiore, sostiene meno la vela, dunque si vola più veloci. In un certo senso è più difficile, però puoi decollare anche in condizioni di maggior vento. Sul Bianco si stavano alzando un po’ di nuvole e vento contrario, quindi le ultime centinaia di metri di salita abbiamo dovuto spingere molto, per non arrivare in cima tardi. Il timing è fondamentale, e bisogna sceglierlo la sera prima o addirittura la mattina stessa, in base alle ultime previsioni meteo. Quando arrivavi in vetta, c’erano altri scialpinisti: che facce facevano quando tiravi fuori la tua vela, davi un controllo al vento, e poi ti buttavi verso il precipizio? (ride) Sì, in vetta al Monte Bianco ci sarà stata una ventina di persone, in cima al Breithorn invece solo una ragazza, che probabilmente si allenava per le competizioni. Ero molto concentrato non mi sono guardato in giro... mi sono preparato al decollo e... via. Beh certo non dev’essere stata una visione da tutti i giorni, vedere uno sciatore che si lancia dal versante più ripido della montagna più alta d’Europa, sostenuto da una vela! Grazie per questo viaggio nel cuore delle pareti di ghiaccio e neve delle Alpi, ora non aspettiamo altro che vedere le immagini. E in bocca al lupo per i futuri progetti…
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FIERE / PER IL 2015 LA KERMESSE È PREVISTA DAL 5 ALL’8 FEBBRAIO
a cura di: Monica Viganò
Ispo Munich verso nuovi orizzonti Per la prima volta è prevista una piattaforma action pensata per “le acque fredde”, meta di surfisti in cerca di spot poco affollati. Tra le altre novità, uno slittamento nelle date dovuto a un calendario fieristico sovraffollato. Che sia uno degli appuntamenti principali del mercato sportivo mondiale è indubbio. Lo dimostrano non solo la sua longevità ma anche i numeri da record che crescono di anno in anno. Si tratta di Ispo Munich che nell’ultima edizione ha contato più di 2.500 espositori e oltre 80mila visitatori da 110 paesi. Date le premesse, per il 2015 le aspettative sono davvero alte. Vedremo se anche i visitatori italiani, dealer in particolare, non si faranno desiderare. Ad accompagnarli un ricco programma ancora in via di definizione ma che come sempre affiancherà all’esposizione e all’allestimento di villaggi incontri, seminari e workshop con atleti e operatori del settore. Non mancheranno certamente le novità tra le quali spic-
zione 2015 della fiera di Monaco è rappresentata dalle nuove date di svolgimento. Il calendario estremamente impegnato del centro fieristico tedesco ha reso necessario un cambiamento di programmazione. Per questo per il 2015 la kermesse andrà in scena dal 5 all’8 febbraio. Questa modifica consentirà a Messe München GmbH di offrire agli espositori il servizio di alto livello che si aspettano e che sono soliti ricevere. Tobias Gröber, tra i responsabili del centro fieristico, dichiara a proposito: “Il nostro focus è rivolto alle necessità dei nostri clienti. Abbiamo considerato svariati aspetti e il cambio data ci è parso il miglior compromesso. Speriamo che, avendo av-
E I PROSSIMI ANNI? - L’insolita decisione di modificare la programmazione di una fiera è stata già presa in passato per altri saloni che non hanno accusato alcuna ripercussione. Messe München GmbH monitorerà attentamente l’andamento dell’edizione 2015 della fiera e valuterà gli effetti della modifica delle date insieme ai principali esponenti del mercato sportivo. Così facendo sarà possibile trarre conclusioni ed eventualmente discutere su altre modifiche di programmazione per il futuro.
cano quelle di seguito spiegate.
visato per tempo il nostro target, tutti gli espositori e i potenziali tali siano in grado di organizzarsi”.
Embassy e Tailgate per lo snowboard freeride. Tutte avevano e hanno lo scopo di creare nuove opportunità per il mercato.
LE NUOVE DATE - Sicuramente la più importante novità dell’edi-
L’area espositiva dedicata ai vincitori del concorso Ispo Textrends
Tra i tanti appuntamenti a calendario, uno dei più importanti e partecipati è lo Snow Ice & Rock Summit
“Ora di punta” allo stand GoPro, uno dei più celebri vincitori del concorso Ispo Brandnew
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SUL FRONTE ACTION… - Negli ultimi anni Ispo ha lanciato una serie di piattaforme action tra cui Backcountry & Freeski, Longboard
I vincitori degli Ispo Awards durante la cerimonia di premiazione Quest’anno la fiera si fa promotrice di un’altra piattaforma: la CWS - Cold Water Surfing. Si tratta della prima piattaforma tecnica b2b d’Europa pensata per il surf e dedicata, per l’appunto, al segmento delle “acque fredde” che interessa la maggior parte delle coste europee. In realtà il mercato di prodotti e servizi per le
acque fredde esiste fin dagli albori del surf. Ciò che però rende innovativa questa piattaforma è la possibilità di offrire un punto di incontro tra aziende che offrono prodotti e servizi per questo business, che possono così dar vita a un vero e proprio movimento da presentare al retail e ai media. IL TARGET E GLI INTENTI - La partecipazione è aperta a brand, atleti, blogger, designer e artisti che, congiuntamente a un programma ben definito, mostreranno al grande pubblico i diversi aspetti della cultura Cold Water Surfing. La piattaforma è stata lanciata in collaborazione con i 112 membri attivi e i 46 membri associati di EuroSIMA, oltre che con il magazine di surf inglese Carve. Steve England, che lavora per questo magazine, ha dichiarato a proposito: “Ciò che le acque fredde garantiscono ai retailer è l’opportunità di offrire un’ampia gamma di attrezzatura tecnica per nuove e insolite destinazioni. Ai brand invece viene data la possibilità di differenziarsi dai marchi surf più fashion”. Jose Moreno, Action Sports & Ski Manager per Ispo, ha aggiunto: “Il crescente numero di praticanti spinge le persone alla ricerca di spot meno affollati. Per questo le regioni dal clima rigido sono sempre più prese di mira dai surfisti più incalliti. I nuovi prodotti CWS rendono questo spot sempre più accessibile e creano un target di consumatori sempre più ampio”.
IL MARCHIO ISPO
I progetti confermati... Ricordiamo che Ispo Munich è una delle tante proposte “a marchio” Ispo ideate da Messe München International e che coprono l’intero arco dell’anno.
Le altre iniziative - Rientrano in questo network, oltre alle piattaforme Ispo Munich e Beijing alle quali si aggiunge nel 2015 Ispo Shanghai (vedi box a fianco e articolo a pagina 11), i servizi Ispo News per una comunicazione costante sul mercato e sulla fiera. Ispo Jobs rappresenta invece la principale piattaforma di pubblicazione di offerte di lavoro inerenti il business sportivo mentre Ispo Card assicura una serie di vantaggi a chi intende partecipare a una delle fiere della famiglia Ispo. Degna di nota è l’iniziativa Ispo Academy pensata per il retail con l’intento di informare i rivenditori sui cambiamenti del mercato. L’iniziativa è ormai rodata e caratterizzata da un programma sempre più corposo. L’ultimo appuntamento con le Academy, itineranti per tutta Europa, è stato a Varsavia il 28/29 ottobre scorsi. Da segnalare anche gli ormai celebri concorsi Ispo Textrends, Ispo Awards e Ispo Brandnew. Il primo offre ai designer e ai product developer una panoramica del futuro del mercato tessile. Gli Ispo Awards invece, suddivisi nei segmenti Action, Outdoor, Ski e Performance, sono dedicati ai prodotti più innovativi del mercato sportivo.
Da ultimo Ispo Brandnew è la più grande competizione per nuove realtà e quest’anno sta già registrando numeri da record.
Ispo Brandnew - A oggi questa iniziativa ha già attirato 431 start-up. Il che significa che le candidature sono al momento cresciute del 63% rispetto allo scorso anno, raggiungendo una quota mai sfiorata in precedenza. Questo da un lato dimostra l’elevata attrattiva del contest e dall’altro il potere innovativo del mercato. Una giuria indipendente ha valutato le candidature lo scorso 30 ottobre e i vincitori sono stati annunciati il 18 novembre in occasione della conferenza stampa Ispo Brandnew a Monaco. A loro è stata data possibilità di partecipazione alla fiera di febbraio con uno stand espositivo allestito all’interno dell’Ispo Brandnew Village. Tobias Gröber, tra i responsabili della fiera, ha così commentato l’iniziativa: “Fin dal suo esordio il concorso ha contato oltre 4.000 partecipanti e 940 prodotti e ha spianato la strada verso il mercato sportivo per molti giovani marchi. Testimonianza del successo dell’iniziativa non sono solo la sua longevità e l’elevato numero di visitatori all’Ispo Brandnew Village, ma anche e soprattutto i nomi dei vincitori delle passate edizioni”. Tra essi spiccano Nixon, Maloja, GoPro, Naish Kites, POC, SKINS, WESC e On Running.
... e le altre novità Accanto alle novità propriamente inserite nel programma Ispo Munich, ce ne sono alcune che interessano altri elementi del grande spettacolo firmato Ispo. A testimonianza di quanto questo “marchio” sia votato all’innovazione e attento a soddisfare le reali necessità del mercato al quale si rivolge.
Nuove date a Pechino - Nel 2015 Messe München International organizzerà Ispo Beijing un mese prima rispetto alle date tradizionali. Questo slittamento è reso necessario dalle celebrazioni del nuovo anno Cinese che nel 2015 coincideranno proprio con le canoniche giornate di fiera. In particolare le celebrazioni inizieranno il 19 febbraio e si protrarranno per 15 giorni. Posporre l’evento verso la metà di marzo avrebbe determinato problemi non indifferenti nei cicli di approvvigionamento e ordinazione del business sportivo locale. Per questo l’unica soluzione è stata l’anticipazione della fiera che si svolgerà dal 28 al 31 gennaio. Ovvero prima dell’americano Outdoor Retailer e per la prima (e unica) volta persino prima di Ispo Munich.
Ispo Shanghai - Messe München International aggiunge al suo già ampio portfolio Ispo Shanghai, che risulta la seconda piattaforma nel crescente mercato cinese. La concreta necessità di un’ulteriore fiera asiatica, la location e la collocazione temporale sono stati a lungo discussi insieme a diversi operatori del mercato, coinvolti nei processi decisionali degli organizzatori tramite sondaggi. La scelta della località ospite è stata appunto fatta sulla base delle preferenze espresse dagli intervistati. Lo stesso è avvenuto per l’identificazione dei segmenti da includere nella nuova fiera, che saranno
Outdoor, Action, Water Sports e Performance and Fitness. L’edizione d’esordio è prevista dal 2 al 4 luglio presso il Shanghai New International Expo Center. Questa è la concreta risposta di Messe München International alle continue e numerose richieste provenienti da aziende e retailer che da tempo esprimono la necessità di avere un tradeshow dedicato a sport stagionali e localizzato nella regione Asiatico-Pacifica. Per una maggior continuità e armonia, Ispo Shanghai e Ispo Beijing possono entrambe far affidamento sulle competenze di Paul März che dallo scorso agosto è project manager per tutte e due le manifestazioni.
Ispo Community - Sul fronte servizi la scorsa estate è stato aggiornato il sito dedicato all’Ispo Community che vanta ora un nuovo design e offre ancor più soluzioni. In particolare la piattaforma risulta ora accessibile da tutti gli strumenti multimediali in circolazione. Infatti grazie al design creativo, il sito è ottimizzato per l’uso su laptop, pc, tablet e persino smartphone. Ricordiamo che Ispo Community consente una comunicazione diretta tra produttori e consumatori e raccoglie le opinioni di questi ultimi su svariati temi. Il nuovo design offre maggiori possibilità di interazione e consente agli utenti di dare il proprio contributo alla community in maniera più rapida. Business Profile - Altra novità del sito Ispo Community è il Business Profile che consente alle società di presentarsi ed entrare in contatto con il proprio target di riferimento. Questo servizio incoraggia un networking attivo invitando il target a prender parte a progetti, votazioni e discussioni. Allo stesso tempo, colleziona opinioni e idee utili per marchi e prodotti.
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PRODOTTI / IN ANTEPRIMA ESCLUSIVA LE PRIME NOVITÀ FW 2015/16 CRAZY IDEA X NRG Race Suit Evoluzione di un prodotto da sempre nella collezione di Crazy Idea e prodotto in tessuto Power Kler, un’esclusiva firmata Crazy. Questa performante tuta da gara in particolare è dotata sulle gambe e sulle braccia di speciali rinforzi in silicone che compiono durante lo sforzo un’efficace azione contenitiva su quadricipiti e bicipiti. L’azione del tessuto, composto da 31 diversi minerali, è visibile nella sua funzione grazie a piccoli esagoni che aumentano e diminuiscono la loro visibilità in funzione dello sforzo dell’atleta e della temperatura corporea. Ghetta copri-scarponi, tasche e piccoli dettagli sono stati studiati in collaborazione con gli atleti del team Crazy, da sempre tra i migliori al mondo. DISTRIBUITO DA:
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CAMP ED Duo Jacket Giacca reversibile che permette di avere due capi in uno. La differenza non è soltanto estetica ma anche tecnica, a vantaggio della versatilità del prodotto: il lato in Hitex Evo presenta un design minimalista che favorisce l’idrorepellenza anche grazie alle pochissime cuciture, mentre il lato Araneum è caratterizzato da un’accattivante costruzione a canali. La versatilità è data anche dall’utilizzo dell’innovativo PrimaLoft Silver Down Blend che unisce i vantaggi dei due tipi di imbottitura, mantenendo un alto filling power anche in condizioni di forte umidità. L’ED Duo Jacket è il capo da avere sempre nello zaino: leggero, compatto e facilmente ripiegabile nella suo sacchetto-custodia. Disponibile in 5 taglie dalla S alla XXL e in 4 combinazioni di colore (nero-giallo fluo, bluverde, arancione-nero, arancione-blu), anche nella versione gilet e donna. Tra le altre caratteristiche presenta cappuccio fisso regolabile, girovita regolabile con cordino elastico e polsini elasticizzati.
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adidas Terrex Boost GTX Energia senza fine in montagna, grazie alla propulsione di ritorno offerto dalla tecnologia Boost. La nuova Terrex Boost GTX è in grado di mantenere protetto e asciutto il piede grazie alla fodera Gore-Tex Extended Comfort Footwear, mentre la trazione è garantita dalla suola con gomma Continental. La costruzione dell’allacciatura è semplice e veloce. Prezzo: 180 euro.
AKU Feda GTX
DISTRIBUITO DA:
Viking Nord Pool - 0435.32061 info@vikingnordpool.com
CRISPI Skr!!m Crispi mantiene in collezione lo Skr!!m, dotato di supporti laterali in fibra composita termoplastica, accuratamente posizionati all’interno dello scafo in Pebax, migliorano la tenuta in fase di sciata rendendolo stabile e preciso, nonché leggero in fase di camminata grazie all’elevata riduzione di peso. Leggero e versatile, Skr!!m monta leve in alluminio micrometriche di chiusura
e il nuovissimo sistema di apertura/chiusura gambale in lega leggera Quick Action Locking System. Il velcro posto all’estremità agisce come quarta leva in fase di discesa dando maggior supporto e sicurezza in sciata. La nuova scarpetta termoformabile Subtech Thermo Liner offre un comfort eccellente grazie alla particolare facilità di aderenza al piede e prestazioni incredibili. La suola Vibram Enigma e la soletta Shock Absorbing Midsole completano le caratteristiche dello scarpone. Peso: 1.580 gr. DISTRIBUITO DA:
Crispi Sport - 0423.524211 - crispi@crispi.it
DOLOMITE Cinquantaquattro Prestige
Un modello che racchiude tutta l’esperienza dei maestri calzolai: artigianalità e raffinatezza sono le parole chiave di nuovo modello della linea Lifestyle di Dolomite. Tutto foderato in pelle, ricercato nei materiali e nelle finiture (da notare i lacci in stile retrò), queste 54 sono un must per chi desidera un prodotto di alta qualità, rigorosamente Made in Italy in ogni dettaglio e dal design unico. DISTRIBUITO DA:
Dolomite - 0422.884488 - info@dolomite.it
Modello da tempo libero di alta qualità, ispirato alle calzature da lavoro dei pastori sardi. Il design semplice ed elegante lo rende versatile, ideale per l’utilizzo quotidiano in città e in campagna. La tomaia è realizzata in pelle scamosciata di alta qualità. Il plantare in cocco e bambù offre uno straordinario comfort climatico in ogni stagione. L’originale cucitura Ideal che collega tomaia e suola è interamente realizzata a mano con metodo artigianale. Feda GTX è prodotta da Aku interamente in Europa. DISTRIBUITO DA:
Aku Italia 0423.2939 - info@aku.it
GM 1406 Seta Cashmere L+R Performance Sofisticata calza high tech dell’esclusiva collezione GM Feel the Italian Excellence. I migliori filati naturali, cashmere 21%, seta 21% e lana Merino extrafine 34%, si trasformano in una calza top di gamma a struttura differenziata destro/sinistro altamente performante. La soletta in spugna e i rinforzi in punta e tallone riscaldano e proteggono il piede. La maglia rasata avvolge e sostiene la gamba, la punta della calza è rimagliata a mano. Aderenza e tenuta sono garantite dalla fascia elastica stabilizzante a metà piede e dall’anima in Lycra. Over calf. Peso medio 79 gr. DISTRIBUITO DA:
Calze G.M. Sport 0461.990286 - info@gmsport.net
DALBELLO Lupo T.I. I.D. Lo scarpone Dalbello Lupo T.I. I.D. è ideato per sciatori big mountain che cercano il massimo in termini di potenza e precisione della sciata. Sviluppato per eccellere a ogni velocità, sui terreni o le superfici nevose più impegnative, presenta un blocco robusto del gambetto provvisto di Ski/ Hike, che consente escursioni nelle migliori condizioni nevose, senza compromessi in quanto a prestazioni in fase di sciata. La suola Hi Grip in gomma, intercambiabile, fornisce eccellente stabilità e trazione sia in fase di camminata che di scalata, mentre il posizionamento neutro e centrale è ottimizzato per migliorare il bilanciamento e il movimento simmetrico da spigolo a spigolo. La tecnologia Contour 4 Shell-fit, esclusiva Dalbello, permette allo scafo di avvolgere perfettamente il piede, migliorando il comfort dei 4 punti critici della calzata. La chiusura del tallone Dynalink Rearfoot Retention offre invece miglior controllo e stabilità. Disponibile nelle misure 24-29.5, presenta flex 130.
DISTRIBUITO DA:
Dalbello 0423.55641 info@dalbello.it
PRODOTTI / IN ANTEPRIMA ESCLUSIVA LE PRIME NOVITÀ FW 2015/16 KAYLAND Super Ice Evo GTX
CLIMBING TECHNOLOGY Be Up
MOUNTAIN EQUIPMENT Dewline Hooded Jacket
La prima calzatura da alpinismo certificata CE, è progettata per un uso professionale. Ideale su ghiacciai, cascate di ghiaccio e terreni misti in quota, è sviluppata in collaborazione con l’Alpine Test team di Kayland. La tomaia è in pelle, la fodera è Gore-Tex Insulated Duratherm XL. Suola Vibram Tetton, sottopiede in tessuto Cocona. Presenta sistema HPS (Heel Precision System) sul tallone ed è disponibile nelle misure 6-12,5 UK.
Assicuratore/discensore multiuso con design
modulare delle corde tramite le gole a “V”, il
innovativo e compatto (brevettato), adatto all‘uso con mezze corde, corde gemelle e corda intera, in alpinismo, arrampicata su vie a più tiri sportive e trad. Intuitivo e facile da usare, è dotato di sistema di frenata modulare per ottimizzare la frenata con ogni tipo di corda e permette il recupero indipendente e autobloccante dei secondi. La sua grande polivalenza permette l’assicurazione del primo di cordata, dare una corda mentre l’altra è bloccata durante l‘assicurazione del primo di cordata su vie a più tiri con due corde, frenaggio efficace e
recupero indipendente e autobloccante di uno o due secondi, lo sblocco e la calata progressiva di un secondo sotto tensione anche nel vuoto, senza sforzi, con mezze corde e corde gemelle di Ø ≥ 7.3 mm, il passaggio rapido dalla modalità di recupero all’assicurazione del primo, la discesa in corda doppia mantenendo le corde separate. La forma alleggerita ed estremamente funzionale offre un’ottima resa d’uso, il corpo forgiato a caldo è molto resistente. Il cavetto di acciaio plastificato rende imperdibile l’attrezzo e contiene il movimento durante l’assicurazione. Conforme a EN 15151-2:2012 type 4.
DISTRIBUITO DA:
Trezeta-MGM 0423.489310 - info@trezeta.com
LIZARD Kross Pro L’ultimo nato nella famiglia Kross. Tecnico ma estremamente leggero. La scarpa ideale per camminare in ogni situazione. Tomaia compattabile in tessuto anti abrasione. Grazie alla tecnologia OutDry è 100% impermeabile ed estremamente traspirante. Disponibile nelle misure 40-46 uomo e 35-42 donna.
DISTRIBUITO DA:
Aicad 0461.231489 - info@aicad.com
TERNUA Altay Strato base termico a manica lunga con colletto polar, progettato per le attività intense nei climi freddi. È realizzato con il nuovissimo tessuto a costruzione ibrida Polartec Power Wool, in lana e sintetico. Questa costruzione è pensata per offrire agli atleti il meglio di entrambi i materiali. Il poliestere è idrofobo, respinge naturalmente l’acqua e facilita una veloce asciugatura. Inoltre fornisce stabilità e resistenza nel tempo al tessuto. La lana, situata all’interno, è molto traspirante e garantisce una capacità termica superiore, anche quando è bagnato, assorbe l’umidità e combatte naturalmente gli odori. Crea un micro clima decisamente confortevole, isolando l’utilizzatore sia dal freddo sia dal caldo. In aggiunta le fibre in rilievo all’interno del tessuto creano dei punti di contatto con la pelle che rimuovono il sudore verso l’esterno, mentre i canali di aria presenti tra questi capillari garantiscono elevata traspirabilità, una miglior capacità di compressione e un miglior rapporto peso/calore. Dotato di cuciture piatte. DISTRIBUITO DA:
Viking Nord Pool 0435.32061 info@vikingnordpool.com
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DISTRIBUITO DA: Aludesign - 035.783595 -commerciale@aludesign.it
SCARPA Freedom RS
Nuovo sci all-mountain della serie Chimera, il modello Zero offre grandi prestazioni grazie ai suoi 93 mm di larghezza al centro e ai 350 mm di rocker che, insieme a soluzioni tecniche avanzate, rispondono alle esigenze dello ski touring. Lo shape 3D dal basso profilo con ABS sidewall fornisce la massima torsione e un efficace trasmissione della potenza. La tecnologia Carbon Tip Stabilizer rinforza la geometria delle nuove lamine, in grado di fornire notevole velocità in fresca, e riduce le vibrazioni. Disponibile nelle lunghezze 170177-184 cm. Peso: 1.490 gr.
Freedom RS è un modello che combina performance estreme e leggerezza al vertice della categoria. Lo scafo è in Primary Hp Rnew Pebax. Il gambetto in Primary HP Polyammide ha design e geometrie specifiche per aumentare la rigidità longitudinale e torsionale. Fredoom RS è costruito con la Carbon Core Technology, un inserto in carbonio sovra-iniettato sulla pianta dello scafo c h e garantisce una corretta e immediata trasmissione degli impulsi. La suola è intercambiabile (Mountain Plus Scarpa Sole/ Mountain Piste Scarpa Sole) e compatibile con i diversi tipi di attacco (AT/TLT/Alpine) presenti sul mercato. Freedom RS è lo scarpone ideale per il fuoripista impegnativo e lo sci ripido.
Hagan Ski - info@hagan-ski.com www.hagan-ski.com
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Calzaturificio Scarpa 0423.5284 - info@scarpa.net
MSR Revo Explore Il telaio sagomato in acciaio ultra-leggero in unico pezzo e il piano ExoTract, robusto e durevole, rendono le racchette MSR Revo aggressive, versatili e decisamente affidabili. Gli attacchi regolabili Hyperlink del modello Revo Explore in particolare forniscono la giusta pressione sulla scarpa e si regolano in pochi secondi con il meccanismo a cric. Con solo pochi movimenti la racchetta si adatta perfettamente. Per toglierla, è sufficiente slacciare la strap sul tallone e sfilare la calzatura dall’attacco. 40 punte di rampone, distribuite lungo il telaio d’acciaio, garantiscono una tenuta e una progres-
sione ideale sia su neve sia su ghiaccio. Anche i traversi più ripidi sono affrontabili senza grande dispendio di energie grazie alla costruzione flessibile del piano in plastica. Salite dirette e pendii ripidi sono superabili con poca fatica grazie all’aiuto degli alza-tacchi Ergo Televator, che riducono la trazione al polpaccio e migliorano la distribuzione della pressione sul terreno, migliorando la trazione. Gli alza-tacchi sono facilmente posizionabili con la punta del bastoncino da trekking.
ORTOVOX Pala Pro Alu III Versione aggiornata di un classico Ortovox col miglior rapporto peso-rigidità torsionale. Nervature di rinforzo e alti bordi laterali rendono rigida la benna anodizzata, l’attacco integrato la rende facile da stivare. Grazie al nuovo sistema di fissaggio rapido la benna si fissa stabilmente al manico telescopico e all’impugnatura. Nuova impugnatura T-Griff Pro che può essere fissata sia nella modalità per mancini che per destrorsi. DISTRIBUITI DA:
Outback ‘97 035.361103 - info@outback.itsign.it
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Outdoor & Sport Company 340.2584918 italia@mountain-equipment.de
MILLET Matrix 30 MBS
HAGAN Chimera Zero
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Piumino leggero e incredibilmente versatile, in grado di combinare alla perfezione massimo calore e volume minimo. Ideale per i freddi tour invernali, rappresenta la giusta via di mezzo fra i piumini più leggeri e le giacche da isolamento più capaci.
Zaino da ski touring e alpinismo invernale con patta asimmetrica a una fibbia, porta-sci diagonale, porta-ramponi laterali, porta-piccozza Quick Axe, compressione e richiami di carico. Presenta inoltre comparto per pala e sonda di sicurezza, tasca per idratazione, due tasche con cerniera, cinghia sul petto, cinghia ventrale con chiusura a fibbia e tasca. Lo schienale Mobility Back System in mesh 3D favorisce la naturale ventilazione. Realizzato in tessuto N 420 D Velocity, pesa 1.270 kg. DISTRIBUITO DA:
L.M.O. - 0423.648281 contactlmo@lafuma.fr
LA SPORTIVA G2 SM Sviluppato in collaborazione con l’alpinista Simone Moro, è lo scarpone doppio ultra termico per alpinismo estremo e utilizzi lavorativi prolungati a basse temperature. Fornisce la massima idro-repellenza grazie alla membrana adottata internamente sulla ghetta, ai materiali anti-trascinamento esterni e al pacchetto isolante interno dello scafo. La resistenza alle abrasioni è garantita dall’utilizzo del tessuto Cordura. La scarpetta interna è realizzata in materiali ad asciugatura rapida, per permettere permanenze di più giorni in montagna. I volumi e il peso sono estremamente contenuti grazie all’intersuola Honeycomb Tech in fibra di carbonio e alla costruzione compatta e performante in classico stile La Sportiva. Lo scafo interno adotta l’esclusivo sistema di allacciatura rapido BOA system per massima facilità e precisione di chiusura. G2 rappresenta l’ideale completamento della linea high mountain La Sportiva come sottolinea il look derivante dai celabri modelli Olympus e Batura. È il prodotto ideale per utilizzo alpinistico ad altezze comprese tra i 6.000 e i 7.000 metri.
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La Sportiva - 0462.571800 www.lasportiva.com
COVER STORY / IL 20 E 21 OTTOBRE LA VISITA ALL’HEADQUARTER DI ANNECY dal nostro inviato: Simone Berti
Quando un sarto decise di sciare “con eleganza” Abbiamo avuto la bella opportunità di visitare in esclusiva la sede e l’atelier del marchio Eider che, anche in seguito all’acquisizione da parte di Calida del gruppo Lafuma, ha intrapreso un nuovo percorso di sviluppo e riposizionamento. Senza peraltro dimenticare i valori dai quali si è sviluppata la sua peculiare identità, basata su un’impronta sartoriale oltre che su stile e comfort. Due giornate intense interamente dedicate alla scoperta del marchio, Eider: vivace, dalla forte identità e legato indissolubilmente alla ricerca di stile che tanto piaceva al suo fondatore, il sarto George Ducruet. Invitati da Monica Boraso e Manuele Barbon di LMO, filiale italiana del gruppo Calida, siamo andati alla sede di Annecy per visitare in esclusiva assoluta la home factory dove vengono creati, riparati e in piccola parte prodotti i capi firmati Eider. Arrivando a interloquire a tu per tu, nel corso della visita, con il nuovo general manager del gruppo, Thibaut Cornet, con la marketing manager Aurore Calmier e con il responsabile sviluppo prodotto Lionel Ducruet, nipote del fondatore, che ci ha guidato nei locali dove avviene il processo creativo.
LA STORIA Il marchio è nato nel 1962 su iniziativa di George Ducruet (i cui figlio e nipote lavorano tuttora in azienda). George amava sciare e lavorava come sarto ad Annecy. Proprio da questa sua passione per la neve e dal suo lavoro è iniziato il tutto: perché non creare un capo bello, caldo e funzionale alla pratica degli sport invernali? Il nome Eider invece deriva da una specie di anatra, ora protetta (vedi logo sopra), tipica delle coste del nord Europa, che ha l’abitudine di usare le proprie piume nel nido per mantenere al caldo le uova (e che appare nel claim “Look good Feel good”).
A MISURA D’UOMO Il marchio Eider ha avuto fin da subito una forte impronta sartoriale, facilmente riconducibile al lavoro svolto dal suo fondatore. Il desiderio di fornire qualcosa di tecnico e funzionale alle attività in montagna si legava e si lega tuttora ai concetti di eleganza e comodità cui Ducruet era sempre attento e affezionato. Ce lo spiega benissimo la marketing manager Aurore Calmier, introducendoci ai valori che Eider intende comunicare con i suoi prodotti: “Innanzitutto, ci poniamo come un brand outdoor con una storicità, una tecnicità e un know-how sartoriale. Puntiamo sull’innovazione (siamo tra i primi a sperimentare nuove tecnologie grazie a un accordo particolare con i fornitori), la massima vestibilità dei capi, l’eleganza, la creatività espressa ad esempio nei colori originali. Quella che cerchiamo di trasmettere sia attraverso i nostri capi che tramite la nostra comunicazione è l’immagine di un brand tecnico ma elegante, adatto a chi vive l’attività outdoor non solo come performance ma per il piacere di provare nuove emozioni da condividere con gli altri, con un’attenzione particolare allo stile. Per questo le immagini delle nostre campagne sono foto sofisticate di paesaggi o ritraggono persone subito dopo una performance fisica, per suggerire un’idea di benessere, di ‘fulfillment’. Emblematica a supporto dei valori di condivisione, scoperta e amore per la natura, la partnership storica che Eider ha con ‘Rendez-Vous en Terre Inconnue’, pro-
Da sinistra: Manuele Barbon e Monica Boraso di LMO - Eider Italia, il responsabile sviluppo prodotto Lionel Ducruet, la marketing manager Aurore Calmier e Chiara Lavagetto dell’ufficio stampa Slalom gramma francese di grande successo (che porta vip francesi in terre sconosciute alla scoperta di nuove culture e paesi, ndr)”. Senza tralasciare dunque l’elevata tecnicità dei prodotti proposti (Eider è stato tra i primi a inserire Gore-Tex e Polartec nei propri capi), quello che salta all’occhio è questa forte attenzione nel fornire ai clienti delle buone sensazioni, ovvero “Look Good Feel Good”. Come viene “messa in mostra” la vostra identità nei singoli capi di abbigliamento?
Aurore - Con una grande attenzione ai dettagli. Nessun particolare viene tralasciato nei nostri capi: i bottoni e le tirelle, ad esempio, sono brandizzati e realizzati in accordo con lo stile e i colori del capo che devono completare. Recentemente abbiamo iniziato a inserire all’interno dei capi anche un’etichetta speciale con il claim “Look Good Feel Good”. Questo claim è per noi molto importante, in quanto esprime la nostra brand identity, la nostra missione e può intendersi quasi come una promessa che facciamo ai nostri consumatori: vogliamo che vestendo
Screenshot del simpatico video sulla storia di Eider (vedi qr): George Ducruet e i suoi strumenti di lavoro
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Ingresso della sede del Mountain Group ad Annecy
Thibaut Cornet, general manager del gruppo Calida - Mountain Group
Il vero cuore dell’atelier: designer e product manager al lavoro sulla collezione Eider Sopra: il magazzino con tessuti e materiali per la realizzazione e le riparazioni dei capi Eider. In questa foto: al lavoro nella home factory
Alcuni macchinari presenti nella home factory. Tra i più curiosi e interessanti c’è quello mostratoci da Lionel Ducruet in persona (in basso a sinistra): serve a verificare attraverso diverse tipologie di luce che il colore nei tessuti mostri sempre lo stesso effetto
Eider le persone siano eleganti, al meglio della loro forma e dunque si sentano bene, a loro agio. L’outdoor secondo Eider è innanzitutto ricerca di benessere, non pura performance. Su questa etichetta, accanto alla scritta “Look Good Feel Good”, è presente anche il logo originale Eider, che raffigura stilizzata l’anatra di razza Eider, ora specie protetta dal WWF, da cui il brand prende il nome.
EIDER E IL GRUPPO CALIDA Siamo tutti a conoscenza di quanto, nell’ultimo periodo, il gruppo Lafuma fosse salito alla ribalta in seguito alla sua acquisizione da parte del gruppo svizzero Calida. Per questo incontrarsi con il nuovo general manager Thibaut Cornet è stata un’occasione preziosa per approfondire la storia di Eider dal suo ingresso in Lafuma nel 2008 fino all’avvento di Calida e per fare una panoramica dei marchi dedicati all’outdoor. Attualmente è Millet a registrare il maggior numero di vendite, forte anche della sua maggior notorietà e storia: in un’ipotetica torta per valutarne il volume all’interno del gruppo copre infatti circa il 50%, mentre Lafuma e Eider, che comunque sono in crescita, si equivalgono intorno al 25%. Partiamo dal principio: cosa è cambiato nella gestione dei marchi del mountain group Lafuma, Millet ed Eider con l’avvento di Calida? Thibaut - I marchi che facevano parte del Gruppo Lafuma sono ora integrati nel Mountain Group Calida. Personalmente, sono passato da general manager Eider a deputy general manager del polo montagna del gruppo. L’avvento di Calida ha portato alcune modifiche a livello di organizzazione interna. C’è stato un accentramento per tutto quello che
riguarda le fabbriche, le forniture e la produzione. L’atelier Eider, ad esempio, installato qui ad Annecy, lavora adesso anche per altri marchi del gruppo. Allo stesso tempo, però, si è cercato di mantenere ben forti le identità dei singoli marchi: per questo lo sviluppo dei prodotti, la comunicazione e la distribuzione sono separati. Sono stati consolidati i mercati più forti – come ad esempio quello domestico francese – concentrando gli sforzi futuri sui mercati che intendiamo sviluppare. Cambierà il modo di comunicare: le campagne saranno globalizzate, con un layout che rimarrà uguale per tutti i paesi, incentrate su un solo prodotto di punta. In questo modo si cerca di trasmettere l’immagine di un brand globale, riconoscibile ovunque nel mondo, slegato dalle logiche locali. Quali sono gli obiettivi e le strategie che riguardano Eider nello specifico? Thibaut - Eider è molto forte in Francia, Nord America, UK e Benelux. Vogliamo incrementare le vendite all’estero (extra Francia) che attualmente rappresentano poco meno del 50% del fatturato, puntando all’Europa di lingua tedesca e latina e all’Italia in particolare. Altro obiettivo è fare in modo che i consumatori non identifichino Eider unicamente con gli sport invernali (che attualmente rappresentano il 75% delle vendite, ndr), bensì come un marchio outdoor a 360°, all season. Puntiamo a incrementare le vendite delle collezione
estive, concentrando l’attenzione sull’abbigliamento femminile, punto di forza del marchio grazie alla vestibilità particolarmente ricercata dei nostri capi. Per ottenere questi risultati, stiamo sviluppando e potenziando nelle nostre collezioni segmenti come la linea Momentum per l’estivo, polivalente e dallo stile molto ricercato, e Crossover per l’invernale, puntando sui core value del brand.
NELLA HOME FACTORY Dopo un pomeriggio intenso passato a scoprire le strategie di ampio respiro riguardanti l’azienda e il suo futuro, la visita all’atelier e al reparto design è stata un ottimo cambio di prospettiva. Si tratta di una peculiarità abbastanza rara, non sono certamente numerosi i marchi di fama internazionale che vantano al proprio interno una struttura simile. Guidati dall’instancabile Lionel Ducruet, responsabile sviluppo prodotto e nipote del fondatore, abbiamo potuto percepire da vicino quanto lavoro e persone stiano dietro alla realizzazione di un singolo capo. A partire dalla parte relativa al design e alla creazione di prototipi, per la quale sono impiegati 2 designer, 1 studio esterno e 3 product manager, Lionel ci ha spiegato i vari passaggi: le strategie e i trend di mercato, i tessuti (che vengono sempre testati in loco) e le forme da scegliere. Senza contare poi l’unicità del reparto riparazioni, che raccoglie all’occorrenza capi da tutta Europa.
Parliamo di home factory: cos’è? Lionel - La home factory di Annecy comprende l’atelier e il reparto design. Il reparto riparazioni poi, integrato nell’atelier, è molto importante: siamo uno dei pochi brand capaci di effettuare internamente tutte le riparazioni. Altra parte molto importante, quella dedicata ai test. Su membrane e saldature effettuiamo dei test supplementari di resistenza all’abrasione, torsione e impermeabilità, per assicurarci che ciò che ci viene fornito dai nostri fornitori sia effettivamente della qualità da noi desiderata. Abbiamo anche un’importante aerea di sviluppo nuovi prodotti e materiali totalmente integrata. Come nasce un capo Eider? Lionel - Il ciclo di produzione di un capo Eider dura circa 8 mesi, dalla concezione iniziale alla produzione. Prima di iniziare a lavorare su una nuova collezione, analizziamo quella precedente e quanto fatto dai nostri competitors, per valutare l’andamento del mercato. Con vari meeting stabiliamo un “mood”, la direzione verso la quale vogliamo dirigerci, identificando i punti forti della stagione. In seguito i designer propongono materiali e colori che verranno poi verificati dal product manager in base alla reale commerciabilità del materiale/colore in questione secondo i trend del momento e ai costi di produzione. Eseguiamo anche delle prove di stampa per verificare che il determinato colore sul tessuto produca l’effetto da noi voluto (vedi foto sopra). In seguito, l’ufficio stile fornisce i bozzetti dei capi ai sarti dell’atelier che realizzano i prototipi di ogni singolo capo da inviare alle fabbriche con precise indicazioni su dove tagliare, dove inserire cerniere e bottoni, etc. In questo modo riusciamo ad ottenere il risultato da noi desiderato in termini di fit e vestibilità del capo.
La creazione di un prototipo parte da qui: linee e tagli sono disegnati su questo capo bianco e dalla forma “neutrale”
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FOCUS ON / OLTRE 1.500 PERSONE ALL’INAUGURAZIONE ANDATA IN SCENA IL 18 OTTOBRE a cura di: Tatiana Bertera
L’area dedicata alla slackline
Riqualificare un capannone industriale con il climbing Più di 1.000 mq di pareti arrampicabili e 10mila prese fanno di Boulder & Co la seconda sala boulder più grande d’Italia. Al suo interno anche il primo slack-park indoor del nostro Paese, oltre a una zona ristoro e un’attrezzata area per l’allenamento a secco. È la seconda più importante sala boulder d’Italia, potendo contare su 1600 mq di superficie calpestabile ma soprattutto con 1100 mq di pareti da arrampicare. Il tutto per un totale di 10.000 prese destinate ad aumentare e attrezzate in 4 mesi e 6 giorni di lavoro no-stop. Questi i numeri della neonata palestra Boulder & Co, inaugurata il 18 ottobre al cospetto di oltre 1.500 persone e supportata da Climbing Technology. COME SI COMPONE - La struttura sorge all’interno di un capannone nella zona industriale di Agrate Brianza (in via Archimede n° 27) e si compone di un ingresso con zona relax dove sono presenti manuali di arrampicata disponibili per la consultazione. Presenti anche un’area ristoro e una serie di “isolotti” arrampicabili sparsi al centro della stessa. Oltre a questi anche i muri perimetrali, di cui uno dedicato all’arrampicata con corda, sono attrezzati per la pratica del boulder. LE PARTICOLARITÀ - Altre due chicche rendono Boulder & Co, al momento, unica nel suo genere:
la zona dedicata agli appassionati di slackline e quella pensata e realizzata per l’allenamento “a secco”. Dalle placche verticali a quelle leggermente appoggiate, fino ai tetti: nessuno, dal neofita della disciplina al climber più serio e competitivo, rischia di rimanere a bocca asciutta. LO STAFF - Bastano una decina di minuti all’interno della palestra per sentirsi a casa. Il gruppo di ragazzi che la gestisce è, infatti, veramente affiatato. Si capisce fin da subito che la loro non è una mera “unione commerciale”. Non si tratta qui di una società nata con l’unico scopo di fare business. Questo anche e soprattutto perché Alessandro, Marco, Luca e Paolo sono, in primis, amici. LA PAROLA AI FONDATORI - Per capire meglio come nasce Boulder & Co abbiamo fatto quattro chiacchiere con uno dei soci fondatori Marco Bizzotto, che è arrampicatore ed educatore, laureato in psicologia dello sport: “Boulder & Co è la continuazione, se vogliamo l’espansione, dell’ex palestra milanese Nuovo Campo Base che ha chiuso i battenti lo
scorso 12 giugno. Lo stesso giorno, hanno preso il via i lavori di ristrutturazione del capannone industriale nel quale oggi sorge Boulder & Co”. UNO SGUARDO ALLE ORIGINI “Nel 2005 Alessandro Rocchelli, insieme alla compagna Azalea, ha rilevato Nuovo Campo Base”, continua Marco. “Ai tempi quasi non arrampicava ma l’idea della palestra gli è piaciuta fin da subito, motivo per cui ci ha messo anima e corpo trasformandola, in pochissimo tempo in un punto di riferimento (oltre che di allenamento) per il mondo climbing. Il lavoro, traducibile in accessi alla palestra e numero di iscritti fissi annuali, è aumentato in maniera quasi naturale come conseguenza dell’assiduo impegno dei due. Non solo nell’organizzare corsi e gare amatoriali, ma anche nel creare un ambiente dove chiunque potesse sentirsi il benvenuto. La stessa cosa che ci proponiamo di fare anche ora, nella nuova palestra”. I PRIMI NUMERI - Già durante la prima settimana di apertura sono stati diversi gli atleti che hanno
fatto tappa alla nuova palestra per curiosare o per allenarsi. Tra questi anche Sirlene Garbaccio. Lei, ventunenne di Biella, fa parte della Nazionale Azzurra di paraclimbing e il 25 ottobre si è aggiudicata la medaglia d’oro alla tappa del Campionato Italiano Paraclimbing lead al Palabraccini di Torino indossando, tra l’altro, la maglia regalatale dalla palestra di Agrate in occasione della sua visita.
toriali che Fasi, il calendario della palestra di Agrate ha previsto la gara amatoriale del circuito Tree Climbing del 15 novembre e la tappa Fasi Giovanile di boulder regionale del prossimo 18 gennaio. Non è escluso che in futuro si organizzino anche manifestazioni legate alla pratica della slackline visto che, come anticipato, Boulder & Co è al momento l’unico slack-park indoor italiano con tre fettucce di diametri differenti, di diversa lunghezza e montate a
A PROPOSITO DI GARE - Per quanto riguarda le gare sia ama-
varie altezze a seconda del grado di difficoltà.
L’accogliente area relax e ristoro www.bouldereco.com
L’AREA DI ALLENAMENTO A SECCO Se il trave e il Pan Gullich, possiamo dirlo, sono attrezzi ormai presenti in moltissime palestre e per i quali non staremo a spendere parole, lo stesso non vale per l’XC Board (a sinistra), il Moon Board e il Pegboard (in basso a destra). XC BOARD - È, apparentemente, un’evoluzione del Pan Gullich. Studiato appositamente per migliorare qualità fondamentali nell’arrampicata quali forza, resistenza e coordinazione, il pannello di allenamento è composto da più elementi: tacche per i piedi, liste di diverso spessore e buchi per allenare le dita, pinzate per mani e avambracci.
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MOON BOARD - Disegnata dal mito degli anni ‘90 Ben Moon, è un pannello di pochi metri quadrati dove si possono avvitare prese standard, secondo degli schemi che sono entrati nel mito dell’allenamento. Tra tutti i pannelli la Moon Board è uno degli strumenti più funzionali, sia per l’ottimo livello di allenamento che permette all’atleta, sia per la varietà di percorsi che lo rendono divertente. PEGBOARD - È il nome di un brand, il più famoso, che produce pannelli in truciolato o metallo muniti di fori equidistanti in cui è possibile incastrare pioli e ganci per sostenere vari oggetti. Il concetto è stato applicato al campo
dell’arrampicata e la pegboard viene utilizzata come allenamento per le braccia, con particolare attenzione rivolta ai bloccaggi. Il gioco è passare da un buco all’altro utilizzando i pioli (che rimangono in mano all’arrampicatore il quale, di volta in volta, decide il percorso che desidera realizzare) e senza l’aiuto dei piedi.
FOCUS PRODOTTO / LA NUOVA LINEA SVILUPPATA CON L’ALPINISTA GERLINDE KALTENBRUNNER a cura di: Paolo Grisa
Reusch Cerro Torre
Reusch Annapurna
Reusch Gasherbrum Triple System R-TEX XT
RE:ACT, Reusch fa 31 con una linea di guanti per l’alpinismo All’ultima edizione di Ispo, l’azienda tedesca ma con un centro di sviluppo a Bolzano ha presentato una nuova linea di guanti dal nome di “RE:ACT”, acronimo di Reusch Alpine Competence and Technology. Novità perché con questa collezione Reusch, azienda leader nel settore dei guanti per lo sci alpino, lo snowboard, il freeride e il fondo, punta ad entrare prepotentemente anche nel mondo outdoor, in attività come l’escursionismo invernale, l’alpinismo, l’arrampicata su ghiaccio e le grandi spedizioni in montagna. I CONSIGLI DI GERLINDE - La linea è stata sviluppata in collaborazione con l’alpinista Gerlinde Kaltembrunner, seconda donna a scalare le quattordici vette più alte del mondo e la prima a farlo senza uso di ossigeno supplementare e senza l’aiuto di portatori d’alta quota. Gli sviluppatori dei guanti RE:ACT hanno così potuto contare sulla sua ampia esperienza. Secondo Gerlinde i guanti da alpinismo “Dovrebbero essere un po’ più caldi e leggeri ma sempre con il giusto grip. Trovare soluzioni che coniughino questi aspetti è una vera sfida. Non vedo l’ora di lavorare a questo progetto insieme con Reusch”. Ha poi aggiunto: “Credo che attraverso questa stretta collaborazione potremo raggiungere risultati incredibili e realizzare una grande linea che soddisferà tutte le differenti richieste delle più svariate discipline dell’alpinismo. Ci sono alcuni piccoli dettagli che possono essere ancora perfezionati attraverso i feedback ottenuti durante l’uso. Al momento credo che i risultati raggiunti con questo progetto siano comunque già di altissimo livello. Le mie personali richieste perché un guanto sia davvero funzionale? Per ogni uso particolare dovrebbe assicurarmi il massimo del calore, comfort, perfetta vestibilità e grip. Dovrebbe essere inoltre durevole, curato e affidabile. A seconda del tipo di utilizzo che ne sto facendo potrebbe essere
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Gerlinde Kaltenbrunner
importante anche avere differenti strati che possano essere asciugati separatamente”. REUSCH E WEITZMANN - Weitzmann è la società che ne cura la distribuzione per l’Italia, la Francia e l’Austria. La campagna vendite per questo primo anno è andata bene, Reusch è molto radicata nei negozi sportivi in particolar modo in quelli situati nelle località di montagna. Da notare che ad ogni prodotto è stato dato il nome di una montagna di ottomila metri o comunque di montagne famose come il Gasherbrum, il Manaslu, il Cerro Torre, il Sant’Elias, l’Aconcagua, il Lhotse, l’Annapurna e l’Elbrus. UN GUANTO PER OGNI USO - Prossimamente testeremo i due modelli che hanno attirato maggiormente la nostra attenzione: Reusch Cerro Torre e Reusch Annapurna. Reusch Cerro Torre è il modello pensato per l’arrampicata su ghiaccio, un ambito di utilizzo nel quale, a nostro avviso il mercato di casa
Photo: R. Dujmovits
L’azienda specializzata nella produzione di guanti, leader nella gamma calcio e sport invernali di alta qualità, ha completato la propria collezione prodotti con l’ultimo tassello mancante, una linea pensata per il mountaineering: sette modelli adatti ad ogni utilizzo e curati nei minimi dettagli, ognuno con il nome di una grande vetta.
nostra, rispetto per esempio a quello inglese o americano, è rimasto un po’ indietro e ha molte potenzialità per le aziende. L’arrampicata su ghiaccio infatti è uno di quegli utilizzi in cui il guanto riceve le maggiori sollecitazioni, in quanto si utilizzano attrezzi spesso appuntiti e taglienti come viti e piccozze. Un guanto di fascia prezzo media a un ice climber che pratica assiduamente durante la stagione invernale questa attività difficilmente potrà durare fino all’anno successivo (ovviamente è una valutazione generica che può essere influenzata da molti altri fattori, per esempio se si utilizza lo stesso guanto durante la salita, le manovre di corda e le discese in doppia). Eppure a guardare gli scaffali dei negozi (soprattutto le grandi catene) la scelta per questo ambito è ancora troppo limitata. Tornando al modello Reusch Cerro Torre, ha delle protezioni in Kevlar sulle dita per proteggerlo dall’urto con il ghiaccio, sul palmo inoltre sono stati fissati (tramite cuciture in Kevlar) degli inserti
in pelle Pittards Oiltac, una feature speciale per ottenere il massimo di grip. Il taglio preformato dà l’impressione, una volta indossato il guanto, che esso segua minuziosamente i movimenti della mano e garantisca una sensibilità perfetta per imbracciare un paio di piccozze o manovrare la manovella di una vite da ghiaccio. Il guanto adotta l’imbottitura R-LOFT sviluppata direttamente da Reusch. Ora non vediamo l’ora che arrivi il freddo a gelare i flussi d’acqua e permetterci di provarli sul campo. Se invece quest’annata sarà la fotocopia della scorsa (poco freddo e tanta tanta neve) allora ci troveremo più spesso a indossare il modello Reusch Annapurna. Una moffola particolarmente calda grazie alla stessa imbottitura R-LOFT sopracitata e dal design originale: la copertura delle dita può essere aperta e fissata sul dorso della mano. Ottimo per i momenti più caldi della giornata, magari durante una salita con le pelli, e una feature che certamente sarà particolarmente apprezzata dagli appassionati di fotografia, alla ricerca di un guanto che in un attimo permetta di liberare le dita necessarie a manovrare i comandi delle proprie fotocamere. Un prodotto multiuso che probabilmente con un solo, rapido gesto permette di superare il binomio guanti leggeri per la salita-guanti pesanti per la discesa. Per i freddi più intensi e per una protezione totale dagli elementi invece la scelta giusta è il modello Reusch Gasherbrum, grazie alla membrana impermeabile esclusiva Reusch R-TEX e all’imbottitura in PrimaLoft Gold. DISTRIBUTORE PER L’ITALIA Erich Weitzmann S.p.A. Via G. Miglioli, 2 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) T: 02 92 106 761 F: 02 92 104 611 info@weitzmann.it
LA PAROLA AL PRODUCT MANAGER
Ecco come ha raccontato la progettazione della linea Ingo Amplatz, product manager di Reusch dal 2012 e già in passato apparel designer per altri importanti brand del mountaineering. Su quale conoscenza e ricerca si basa la linea? Avevo già lavorato su guanti da alpinismo in passato. In quanto altoatesino le montagne sono sempre state molto importanti nella mia vita. Ciò ha creato la base sulla quale abbiamo costruito la linea. L’intero team del prodotto, i designer e io abbiamo trascorso molto tempo alla ricerca dei giusti ingredienti e partner per ogni pezzo, a decidere i dettagli, le decorazioni, la fattura, lo stile e i materiali e a rimuovere molti piccoli ostacoli. In quei momenti abbiamo sempre tenuto in mente il nostro concetto olistico. Diciamo che è stato come un grande viaggio in montagna che ha trovato la sua prima vetta al lancio della collezione e sono abbastanza sicuro che seguiranno molte altre vette. Restate sintonizzati! Quanti modelli ci sono nella linea e cosa hanno in comune? Sette modelli costituiscono la prima serie della nostra linea Re:act mountaineering appena lanciata. Sono tutti diversi tra loro in termini di approccio, esigenze, peso, materiali, etc. ma sono tutti riconoscibili quale parte di questa collezione, sviluppati nello stesso modo con lo stesso linguaggio di design, i det-
tagli e i colori (nero, arancio e argento). Per tutti abbiamo lavorato esclusivamente con i nostri partner più affidabili, con i fornitori dei materiali migliori e di maggior qualità. Quali sono le differenze tra i modelli? Sin dall’inizio è stata nostra intenzione coprire l’alpinismo in tutti i suoi aspetti. Abbiamo quindi lavorato su tipi di peso diversi per scopi differenti, guanti più o meno isolanti, con o senza membrana, con polsino lungo o corto in neoprene, sistemi a strati singoli o tripli, diversi tipi di costruzione delle dita. Per l’isolamento abbiamo utilizzato fibre naturali e sintetiche, o in alternativa la tecnologia ibrida PrimaLoft Gold Insulation Down Blend. Quali esigenze alpinistiche diverse copre questa linea? Abbiamo coperto quasi tutti gli aspetti e le sfaccettature dell’alpinismo invernale, dallo ski touring ad altezze comuni fino alle spedizioni ad 8.000 m sul livello del mare, dall’arrampicata su ghiaccio allo speed touring. Questi guanti sono adatti solo agli appassionati o anche ai professionisti della montagna? L’intera linea è adatta a chiunque pratichi sport alpini. Tutti troveranno almeno
un buon compagno per la prossima uscita in montagna, dalla guida alpina professionista che trascorre molte giornate sulle rocce all’appassionato che trascorre semplicemente un Ingo Amplatz weekend sulle Alpi. La linea è stata realizzata insieme a alla soluzione dei problemi. Sono molto professionisti della montagrato ed entusiasta del fatto che abbia gna per soddisfare ogni esigenza e ciò condiviso con noi la sua esperienza. che va bene ai professionisti non può Cosa rende questi guanti diversi dai non essere apprezzato da chi ama semguanti mountaineering degli altri plicemente fare attività in montagna! marchi? Tra gli altri Gerlinde Kaltenbrunner Se avete abbastanza tempo per penha fatto parte del processo di svilupsare a un unico prodotto e la possibilità po. L’austriaca è diventata la prima di entrare veramente in profondità per donna a scalare le quattordici vette ogni guanto, se trascorrete il tempo a da ottomila senza l’uso di ossigeno studiare le soluzioni ai problemi e se o portatori a grandi altezze. Quindi crescete a diretto contatto con i prodotti, conosce tutte le varie sfide che si dela differenza rispetto ad altri marchi, che vono affrontare in montagna. Come è trattano i guanti solo come un accesstato lavorare con lei e qual è stato il sorio o un semplice valore aggiunto suo contributo concreto? alla loro collezione, sarebbe davvero È sempre stato un grande onore per me sorprendente. Forse a prima vista non lavorare e sviluppare i prodotti insieme vedreste una grande differenza ma in ai professionisti. Lavorare con Gerseguito, provandoli, la percepireste. linde Kaltenbrunner è semplicemente Direi che la differenza maggiore è una sorprendente: ha una esperienza così vestibilità quasi su misura e molto, molgrande, così tante storie da raccontare to amore messo in ogni singolo pezzo. e un approccio completamente diverso
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EVENTI / LA PRIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL NATO PER PORTARE LA MONTAGNA NELLA METROPOLI a cura di: Paolo Grisa - foto: Milano Montagna @Luca De Antoni Pictures
Milano Montagna, buona la prima ma si può crescere
Il momento dell’assegnazione degli Awards
IL FESTIVAL IN CIFRE / 30 eventi tra Università degli Studi di Milano ed Expo Gate
/ oltre 8.000 passaggi, con 3.000 iscritti nel periodo precedente l’evento
/ 30 relazioni tenute da ricercatori, esperti e scienziati delle diverse discipline
/ 15 incontri con atleti, campioni di sci e alpinisti
/ 14 video, di cui 3 inediti e presentati in anteprima assoluta
/ 30 aziende presenti con i prodotti più innovativi per la stagione invernale
/ 100 prodotti esposti alla mostra “Leggeri, veloci e sicuri: 100 oggetti di design per il prossimo inverno”
/ oltre 58.000 persone la copertura sulla pagina Facebook dell’evento
/ oltre 10.000 gli utenti che si sono collegati al sito www.milanomontagna.it
LE AZIENDE PARTECIPANTI (in ordine di adesione al progetto)
- ATK Race - Reda Rewoolution - EVI ski Scarpa - Dalbello/Marker/Völkl - Add - Cober - Scott - Polartec - Fondazione Bruno Kessler - Movement - Roxa - 4FRNT - Vibram - Down Skis - Back2backcountry/ Snowfoot - Praxis Ski - Picture - Idris Skis - Look/Dynastar/Lange - Peak Performance -
SONO INTERVENUTI
- Valtecne - POC - Fischer - Haglöfs -
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Tre giorni per raccontare e presentare le nuove tecnologie dell’inverno 2014-15. Molti gli spunti interessanti: dalla possibilità di conoscere le novità tecnologiche applicate ai prodotti montani, all’incontro sulle opportunità di lavoro che la montagna offre. Senza dimenticare le serate con documentari e racconti sulle discese estreme in sci e snowboard. Un nuovo festival che certamente ha offerto buone opportunità ma che può essere migliorato. Un dialogo che più che mai deve essere rilanciato e approfondito, quello tra montagna e città. Un rapporto controverso e spesso al centro di dibattiti alimentati però sovente da pregiudizi e luoghi comuni. Un dialogo che invece deve essere portato al centro dell’agenda politica e culturale del nostro Paese e sviscerato a partire da punti concreti e problematiche reali. Approfondendo anche il tema del turismo, anch’esso spesso citato in termini di straordinaria opportunità in fatto di risorse che il nostro Paese possiede e sfrutta malamente. Un dialogo che certamente iniziative come quella che è stata lanciata quest’anno, il festival Milano Montagna, possono aiutare ed incrementare. Il festival è stato promosso da Mountain in the City, Università della Montagna (Università degli Studi di Milano), Misiad (associazione culturale Milano Si Autoproduce Design) e si è svolto dal 16 al 18 ottobre nell’Aula Magna dell’Università Statale di Milano. Nasce per promuovere cultura, tecnologia e design della montagna invernale a tutti gli amanti della neve, camminatori, sciatori, freerider, scialpinisti, snowboardisti, guide alpine, operatori del settore. All’inaugurazione sono intervenuti il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, il Rettore dell’Università degli Studi di Milano, Gianluca Vago, l’assessore allo Sport del Comune di Milano, Chiara Bisconti, e il Sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega alla Montagna, Ugo Parolo: un segnale importante che le istituzioni hanno voluto riconoscere a una manifestazione con un forte potenziale per la città. Il festival si è composto da cinque momenti principali: l’esposizione di nuove attrezzature e tecnologie per la montagna; i dibattiti, gli incontri e le tavole rotonde; le mostre di carattere culturale; il festival dei video di montagna; i Milano Montagna Awards. Il comitato organizzatore era formato da Laura Agnoletto, Francesco Bertolini, Marco Mirabella Roberti di Mountain in the City e Carlo Lozzia e Anna Giorgi di Unimont. Da sottolineare il supporto dell’agenzia bergamasca Spia nel coinvolgimento delle aziende.
Hervè Barmasse - Luca Biagini - Franco Brevini - Davide Capozzi - Giulio Caresio Francesco Civra Dano - Martino Colonna - Laura Corti - Lorenzo Cremonesi Agostino Da Polenza - Roberto De Martin - Michele Freppaz - Marco Garbin - Alessandro Gogna - Endre Hals - Mara Lacchia - Damiano Lenzi - Silvio (Gnaro) Mondinelli Giulia Monego - Fabiano Monti - Daniele Moretti - Alessandra Nicoletti Norbert Niederkofler - Franz Perini - Ettore Pettinaroli - Nicola Pugno - Luca Rolli -
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Franz Rossi - Claudio Smiraglia - Alberto Meda Riccardo Blumer - Silvia Nani - Marc Sadler - Mario Varesco In foto il prof. Francesco Bertolini illustra uno dei prodotti
back2backcountry), un innovativo attrezzo per la mobilità su neve. INCONTRI E TAVOLE ROTONDE - Nei tre giorni di festival ci sono stati incontri con i freerider e gli alpinisti che oggi stanno ridisegnando i confini delle loro discipline come Marco Confortola, Markus Eder ed Emilio Previtali. Martino Colonna, freerider, scrittore e ricercatore all’Università di Bologna, ha realizzato un workshop sulle nuove tecnologie. Figure di spicco dell’esplorazione come Agostino da Polenza (presidente di Ev-K2-CNR) e dell’alpinismo come Hervé Barmasse hanno raccontato le loro imprese. Ecco alcuni degli incontri che hanno caratterizzato la manifestazione: “Ghiacciai e riscaldamento globale” coordinato dal Prof. Claudio Smiraglia; “Meteo e sicurezza in montagna” coordinato dal Prof. Michele Freppaz; “La montagna come opportunità di lavoro” coordinato dal Prof. Carlo Lozzia. Infine Max Sacchi, research manager di Vibram, ha parlato del tema “Vibrazioni e snowboard. Influenza della suola nella conduzione della tavola”.
NUOVE TECNOLOGIE - Nella categoria sci, il maggior riconoscimento è stato attribuito agli sci Prog/EVI ai quali, con un sistema presentato in anteprima a Milano Montagna, si può aggiungere e levare peso per poterli utilizzare al meglio sia in salita che in discesa. Il progetto Prog/EVI è stato inoltre premiato per la realizzazione di un apparecchio per standardizzare la misurazione del flex degli sci. Menzioni speciali sono state ottenute dagli sci Spoon di DPS, caratterizzati dalla soletta con una particolare forma a cucchiaio per una maggiore portanza di neve fresca, e dal marchio Down, per il particolare sistema di progettazione e di vendita. Nella categoria scarponi, a vincere è stato F1 Evo di FESTIVAL VIDEO DI MONTAGNA Scarpa: lo scarpone con innovativo blocTutti i giorni si sono svolte proiezioni di vico e sblocco automatico della modalità deo con la partecipazione dei protagoski/walk. Da segnalare anche lo scarpone nisti che hanno raccontato al pubblico le Transalp di Fisher, sul quale l’azienda ha loro avventure. In particolare il 16 e il 17 i applicato la propria tecnologia Vacuum video proiettati hanno concorso ai “Milano Fit allo scialpinismo. Nella categoria atMontagna Awards”, in partnership trezzature di sicurezza, il premio con Freeride World Tour. Molto inteè andato al nuovo zaino-airbag resse hanno suscitato i due film proAlpride creato da Scott e moldotti da Sportmaker Entertainment, to curato sia dal punto di vista azienda milanese specializzata ergonomico sia da quello granella progettazione e nella produfico. Nella categoria abbigliaUna preview di “The mento, massimo riconoscimento a Extraordinary Story” zione di video nel settore sportivo. Uno è “The Extraordinary Story” Polartec per aver concepito la di Alessandro Beltrame, realizzato membrana Neoshell e per il siper Vibram seguendo le avventure stema d’imbottitura Alpha. Ma il del Team Vibram durante la cor“Best of” è stato attribuito all’ATK sa dell’Ultra-Trail Du Mont Blanc. Il Raider 14, un attacco estremasecondo, presentato in anteprima mente leggero, performante in Il video promo di “The Days of Giants” internazionale, è il film “The Days of salita, sicuro in ogni condizione Giants” di Alessandro Melchionda realiz(freeride incluso) e utilizzabile anche sugli zato per la Rai: 52 minuti di pura adresci larghi da neve fresca. In anteprima asnalina che raccontano l’edizione 2013 soluta è stata presentata un’attrezzatura del Tor des Géants, lungo 330 km e con destinata a sorprendere anche i cono24.000 metri di dislivello positivo. Insomma, scitori più esperti: lo Snowfoot (azienda evento promosso? Per quanto riguarda l’iniziativa in sé, oltre che per la comunicazione e la visibilità mediatica, diremmo di sì. Da rivedere invece la parte espositiva, di certo un po’ sacrificata e decentrata, con solamente i prodotti (non le aziende) presenti. Sarebbe stato ideale posizionarla ad esempio nel bel mezzo dei chiostri dell’università. Così come coinvolgere più attivamente studenti e visitatori. Spunti che sicuramente possono tornare utili per l’edizione 2015, in concomitanza con Expo.
EVENTI / a cura di: Simone Berti
PROPOSTE ICE & SNOW IN VAL GARDENA
ECCO LE DATE DELLA NUOVA EDIZIONE
Move-Feel: “vivere” le Dolomiti Il progetto è partito quest’estate con un’iniziativa dedicata al climbing. Per l’inverno continua e si rinnova con una serie di eventi di arrampicata su ghiaccio e scialpinismo, supportati da Mammut Un collettore di discipline outdoor nella Val Gardena, durante tutto l’anno. Move-Feel the Dolomites è un progetto nata su iniziativa di Ellis Kasslatter Mussner, project manager dello stesso, che insieme alla Val Gardena ha deciso di farlo partire con il prezioso supporto di Mammut. Per ogni disciplina outdoor viene presentato e organizzato un evento e un camp. L’inizio si è avuto quest’estate, nel mese di luglio, con il Climbing Move: ottimi i riscontri nonostante il tempo pessimo. “Il concetto di base è quello di avvicinare le persone agli sport dando l’occasione di provare materiali e imparare la tecnica”, spiega Ellis
(che da quest’anno è anche responsabile marketing Mammut Italia). “Certamente miriamo anche a comunicare che questi sport non sono pericolosi, se praticati con l’insegnamento della tecnica giusta”. In tal senso un aspetto fondamentale rappresenta la stessa Val Gardena, “per rinforzare la comunicazione della varietà di sport outdoor che si possono praticare nelle Dolomiti”.
Neve e ghiaccio Ora l’attesa è tutta rivolta agli eventi invernali, per i quali sono state fissate le date. Si parte con l’Ice Move-Camp, dal
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15 al 18 gennaio 2015. Si tratta di un corso di arrampicata su ghiaccio rivolto per lo più ai principianti e a chi vuole scoprire la bellezza delle cascate della Val Gardena. Il prezzo di 390 euro include la guida alpina per 3 giorni, che insegnerà tutto quello che riguarda le tecniche di sicura, di arrampicata, l’uso di ramponi e dell’attrezzatura e infine la gestione dei rischi, 2 notti di pernottamento in una delle Alpine Friendly Accomodations e 1 notte in un biwak costruito appositamente. Nel corso del camp si svolgerà anche, il 16 gennaio, una festa di arrampicata su ghiaccio con musica live sulla cascata Tervela a S. Cristina.
Skitouring Move-Camp Rappresenta il secondo appuntamento invernale, dal 31 gennaio al 6 febbraio. Il corso di 5 giorni intende fornire e migliorare la teoria e la pratica della disciplina a principianti ed esperti, arrivando a parlare anche di orientamento e di sicurezza in caso di valanghe. È prevista anche una giornata di freeride nel Gruppo del Sella. Il 6 febbraio invece offrirà l’opportunità di partecipare a una serata scialpinistica sull’Alpe di Siusi (partenza in centro a Ortisei e salita per la pista Pilat) con musica live. Elan, Diamir e Montana daranno la possibilità di testare i loro prodotti. Da ultimo infine è da segnarsi in calendario il Move 24h-Winter, la prima e unica gita scialpinistica della durata di 24 ore. La partenza è prevista per il 27 marzo alle 18 da Ortisei, con arrivo nella medesima località. Ci si fermerà a cena, colazione e pranzo in baite lungo il percorso, ma non ci saranno pause durante la notte. La partecipazione è aperta a tutti coloro che sono mediamente allenati e buoni sciatori.
www.move-dolomites.it
Sinfonia sulla neve: riparte il circuito del Pool Sci Italia Annunciato il calendario con le 16 tappe del Prove Libere Tour 2014/15. L’iniziativa ha preso il via il 29 novembre a Cervinia e si concluderà il 22 marzo a Madonna di Campiglio. Le “magnifiche dieci”: chi sono? Si tratta delle dieci più importanti aziende a livello mondiale, capaci di conquistare, a livello di Coppa del Mondo di sci alpino, più del 95% dei punti disponibili: Atomic, Blizzard, Dynastar, Elan, Fischer, Head, Nordica, Rossignol, Salomon e Völkl. Prime della classe quindi, che sotto l’egida di POOL Sci Italia, il consorzio che dal 1974 mira a promuovere la pratica dello sci in ambito nazionale, viaggeranno in lungo e in largo attraverso sette regioni italiane: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino, Veneto, Emilia Romagna, Abruzzo.
Gli appuntamenti -
22 giornate in
tutto durante le quali il pubblico, previa una snella registrazione, avrà modo di scegliere e testare, grazie alla presenza di esperti skiman, il modello più adatto alle proprie esigenza. Scelta che non sarà affatto facile, visto che l’iniziativa metterà a disposizione in maniera gratuita e per alcune ore oltre 400 paia di sci. Agli appuntamenti precedentemente detti si affiancheranno inoltre altre 6 giornate, distribuite fra Folgaria, Pila, Abetone e Ovindoli, appannaggio esclusivo dei retailer invitati. Questa ristretta cerchia di utenti avrà il privilegio di vivere un ulteriore momento di approfondimento volto a conoscere in maniera concreta e ancora più approfondita materiali e know-how adottati dalle diverse aziende del settore.
La visione -
La strategia di questa iniziativa mira a portare, direttamente sulle piste di sci, il meglio che il mercato è in grado di offrire in questa stagione. E lo fa grazie a un’offerta molto variegata che non metterà in gioco solo sci molto diversi, ma anche numerosi professionisti
impegnati a esprimere e condividere le particolarità di ogni singolo modello esposto. Senza trascurare poi che il Prove Libere Tour intende altresì essere un’occasione per i brand di incontrare i loro utenti nel loro ambiente più congeniale. Condividere con loro le ski-area che più amano permetterà infatti ai tanti marchi presenti di incontrare e strizzare simbolicamente l’occhio al popolo degli sciatori, in una modalità che altrimenti sarebbe impossibile. In simili contesti inoltre la competitività legata alla presenza di altri marchi diverrà un valore aggiunto: la concorrenza non potrà fare altro che valorizzare la peculiarità di ciascun brand, garantendogli quell’aspetto particolare in grado di differenziarlo da tutti gli altri.
Stile inconfondibile -
Il Prove Libere Tour è quindi pronto a vivere un’edizione che, per date e location, risulta essere la più ricca di sempre. Ricchezza che si accompagnerà all’eleganza di un villaggio, nel quale tutti gli espositori indosseranno una identica livrea (vedi anche rendering nella foto in basso). Una formula che all’esordio di Cervinia, lo scorso 29 novembre, ha convinto aziende e pubblico: tanti utenti infatti hanno affollato il villaggio desiderosi di testare i prodotti e avere un contatto diretto con le aziende.
www.poolsciitalia.com
FOCUS PRODOTTO / NON UN SEMPLICE TRAVE MA UN’OFFERTA COMPLETA PER IL CLIMBER a cura di: Paolo Grisa - foto: Vertical-Life
Patxi Usobiaga: il noto climber è anche lo sviluppatore dei programmi di allenamento Zlagboard
Zlagboard, il climbing training non è mai stato così “social...” Dopo essersi aggiudicati un Award all’OutDoor Show, una delle loro prime uscite ufficiali è stata al Rock Master Festival: con un crescente coinvolgimento del pubblico, off e online. Li abbiamo conosciuti durante OutDoor 2014 a Friedrichshafen, ma la vera prova del Contest Zlagboard l’abbiamo fatta al Rock Master Festival di Arco, la più importante e storica competizione di arrampicata al mondo. GRANDE SUCCESSO AD ARCO - All’interno del Climbing Village infatti, posto quest’an-no per la prima volta nel centro storico di Arco, il cuore pulsante della città, i ragazzi di Zlagboard erano presenti allo stand Vertical Life (casa editrice di guide di arrampicata ma non solo) con il loro contest, invitando i passanti a mettersi alla prova. E il risultato è stato subito un successo. Diciamolo, ogni climber almeno una volta della vita ha voluto mettere in mostra le doti dei propri dorsali appendendosi a qualsiasi oggetto o monumento che offrisse una qualche possibilità di presa orizzontale. Quindi come resistere alla tentazione di mettersi in coda, la sera, dopo aver assistito alle prove dei grandi campioni, davanti alla casetta dello stand di Zlagboard e dare prova della propria resistenza in punta di avambracci - piedi rigorosamente sollevati da terra - cronometrando la propria presa tramite l’apposita applicazione per smartphone?
Christian Oberhuber, Günther Obergasser, Matthias Polig, Patxi Usobiaga
processo, uscire “là fuori”, in quella falesia o su quel blocco dove vi attende il vostro sospirato progetto, e chiuderlo definitivamente raggiungendone il top. Zlagboard è quindi in grado di creare un vero e proprio ranking mondiale di “tenenza” che, sebbene non sia tutto in arrampicata se non accompagnata dalla giusta tecnica, agli alti livelli certamente “fa molto”. Ah giusto per la cronaca, attualmente il record Zlagboard è deteneuto da un certo Ramon Julian Puigblanque, detto “Ramonet”, pare che ad Arco lo conoscano bene (7 Rock Master vinti). Il pacchetto dell’offerta Zlagboard si compone di trave per l’allenamento con molteplici possibilità di prese, dotato di attacco per smartphone sul quale potrete caricare l’apposita app che vi conterà le trazioni e i tempi di sospensione. Inoltre avrete accesso alle schede di allenamento personalizzate sull’analisi dei vostri risultati, realizzate
e amministratore delegato della giovane dit-ta Vertical-Life che, oltre a redigere guide d’arrampicata, sviluppa applicazioni per l’arrampicata e videoproduzioni. Il team di Vertical-Life ha poi disegnato e sviluppato il trave. Sono state poi coinvolte due imprese artigianali locali, Günther Obergasser e Christian Oberhuber, che producono lo Zlagboard proprio a Bressanone. La stessa applicazione per iOS e Android è stata programmata dal team di Vertical-Life. Mammut e Mastertent sono stati partner dello Zlagboard Contest sostenendo il team nell’organizzazione degli eventi, e hanno permesso di presentare il nuovo trave e fare vari contest, a cui hanno partecipato in totale più di 1.200 persone.
UN CRESCENTE SUCCESSO - Di seguito tutti gli eventi dove sono stati presenti a oggi: OutDoor 2014 a Friedrichshafen, Poolder MOVE 2014 a Ortisei, IFSC Boulder Worldchampionships a Monaco, Rock Master Festival ad Arco, IFSC Lead & Speed World Championships a Gijon, Dolorock Climbing Festival a Dobbiaco, Finale for Nepal a Finalborgo, Italian ChamCOS’È ZLAGBOARD - Cos’è quindi esattapionships a Bolzano (dove mente Zlagboard? Certamente molto più Stefano Ghisolfi nonostandi una normale tavola da allenamento per te lo sforzo della vittoria è il climber come ce ne sono molte sul merstato in grado di migliorare cato. Piuttosto è un’offerta completa, inteil suo record personale) e rattiva, per l’allenamento del climber. Dire IMS - International Mountain Ramon Puiqblanque (detentore del record) e a destra il paraclimber Urko Karmona Barandiaran alla prova semplicemente allenamento Summit a Bressanone. Il sucperò è riduttivo. Zlagbocon la collaborazione di Patxi Usobiaga cesso di Zlagboard è stato decretato Alex Megos e il suo risultato ard vi permette di misurare che, giusto per la cronaca, oltre che un alla recente fiera di OutDoor 2014 dove allo Zlagboard il vostro livello di forza e fortissimo climber, è l’allenatore personale ha ottenuto un Award. Di recente l’offerta Contest resistenza, analizzare i vodi Adam Ondra. Zlagboard non è quindi Zlagboard è stata resa disponibile anche stri risultati confrontandoli solo un prodotto che ogni climber vorrebsu Amazon.com. con quelli dei vostri amici be nel suo garage o nella sua cantina o dei climber professionisti, iniziare una gara di forza con altri climber, condividere i progressi del vostro allenamento con gli amici e, alla fine di tutto questo
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per migliorare in forza e resistenza, ma è un oggetto che non può mancare nelle migliori sale di arrampicata. L’IDEA E I CONTEST - L’idea è stata inizialmente di Matthias Polig, socio fondatore
www.zlagboard.com