Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600463 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
Anno 8 - Numero 12 / 2015
Anno 8 - Numero 12 / 2015
COVER STORY /
redazione@outdoormag.it
La campagna contro l’uso dei PFC nell’abbigliamento outdoor
lancia il grido “DETOX OUTDOOR” 12-13
INTERVIEW /
20-21
La nota associazione (ri)lancia il suo appello all’industria outdoor. Ecco la prima puntata dedicata a questo tema, che approfondiremo anche sui prossimi numeri
FOCUS ON /
22
FOCUS ON /
14-15
Quei “pazzi” su due ruote che ai piedi hanno... Scarpa
Originale partnership tra Scarpa e il team di ciclismo Tinkoff-Saxo
EVENTI /
30-31
Un po’ di Svizzera nella Karpos family L’alpinista Simon Anthamatten e il forte climber Cédric Lachat nuovi ambassador del brand
Salewa: quando la presentazione (in store) conta
Valtellina Wine Trail 2015: un tris da record
Parlano Luca Dragoni (responsabile marketing Salewa) e Andrea Ranalletti (trade marketing manager Oberalp)
PREVIEW /
Uno sguardo alle novità della prossima edizione (24-27 gennaio)
Ispo 2016: nuovo look e strategie Nuove date e rinnovata disposizione dei padiglioni tra i principali cambiamenti
C’eravamo anche noi alla terza edizione della gara ideata dal campione Marco De Gasperi 32
FOCUS SAFETY /
24-28
Eventi, prodotti e appuntamenti da non perdere su freeride e sicurezza
EDITORIALE /
/ in primo piano
a cura di Benedetto Sironi
E se anche Amazon… Numerosi e interessanti i commenti suscitati dall’editoriale dello scorso numero, intitolato “Se anche Facebook e Twitter investono nei negozi fisici” e dedicato al ruolo dei negozi cosidetti “brick and mortar” in una società sempre più digitale nonché alle nuove frontiere aperte dal proximity marketing. In particolare in questo ultimo mese, infatti, abbiamo avuto modo di parlare e confrontarci con molti negozianti, incontrati a meeting di importanti aziende del settore outdoor e running. Sicuramente il tema li ha toccati da vicino e ha generato un dibattito molto stimolante. Ci torneremo approfonditamente durante il prossimo anno, nel quale non mancheranno nuovi spunti e dati da analizzare soprattutto riferiti al consuntivo 2015 e ai primi mesi 2016. Ma qualche elemento in più lo possiamo mettere sul tavolo subito, visto che anche nelle scorse settimane non sono mancate emblematiche novità. La principale riguarda Amazon, il celebre portale di e-commerce che nel 2014 ha superato per la prima volta Microsoft diventando il primo per fatturato tra i big del web & software con 73 miliardi di euro e il 20% di mercato nelle vendite online mondiali (da questa classifica è esclusa Apple in quanto più orientata sull’hardware). Ma non è questo in realtà che più ci interessa riguardo la società di Jeff Bezos: l’evento su cui desideriamo porre l’attenzione ha in realtà un’entità apparentemente modesta ma un grande significato. Si tratta infatti dell’apertura del primo negozio fisico di Amazon, inaugurato poche settimane fa presso l’University Village di Seattle. “Amazon Books è un’estensione fisica di Amazon.com. Abbiamo messo a frutto 20 anni di esperienza nel settore per mettere insieme i benefici dello shopping online e di quello offline”, ha dichiarato la vice presidente Jennifer Cast. Il punto vendita vende per ora solo libri. Ma chi può escludere che prima o poi Amazon non incominci a vendere fisicamente anche altre tipologie di prodotti e soprattutto che questo non sia la prima di una lunga serie di aperture? Se poi così non fosse, a supporto della nostra tesi basta in realtà prendere la dichiarazione di Mrs Cast e porre l’attenzione sulla parte finale nella quale parla di “benefici dello shopping online e di quello offline”. Riconoscendo di fatto i valori aggiunti che, almeno per ora, solo un’interazione con i punti vendita fisici possono portare al cliente. Quali? Esperienza, consulenza, formazione, condivisione, empatia, confidenza, emozione, a volte perfino amicizia. Tutti “plus” sui quali i punti vendita fisici – a condizione naturalmente di farlo con professionalità, dinamismo e brillantezza – possono puntare per proporsi ai clienti come un luogo unico e speciale. Dove non a caso avvengono ancora il 91% delle vendite in generale (dato USA) e l’82% di quelle sportive (in Europa). Attenzione: questo non significa sottostimare l’importanza dell’e-commerce, che continuerà a consolidarsi e crescere, anche in Italia (con particolare riferimento alle transazioni tramite dispositivi mobili). Bensì essere consapevoli dell’importanza dei due canali che, come abbiamo già detto e ribadiamo, stanno emergendo come sempre più complementari e “connessi”. Ecco perché puntare solo su uno dei due potrebbe risultare nel prossimo futuro limitante, se non addirittura controproducente.
Editore: Sport Press Srl Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362.600463 Fax 0362.600616 Email: redazione@outdoormag.it Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 redazione@outdoorusa.net - www.outdoorusa.net Anno 8 - N.12 / 2015 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Sport Press S.r.l. Responsabile dati: Benedetto Sironi Chiuso in redazione il 14 dicembre 2015
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Sport Alliance sempre più internazionale con l’ingresso in Sport 2000 Sport Alliance International, il noto network di negozi di articoli sportivi in Italia, ha scelto di aggregarsi a Sport 2000 International, il grande gruppo d’acquisto europeo che raggruppa numerosi retailer di prodotti sportivi. Fondata nel 2003 da Sportler e Sportland, Sport Alliance conta 265 punti vendita in Italia e ha raggiunto un fatturato di 275 milioni nel 2014. Sport 2000 International è invece la seconda maggior catena d’acquisto di dettaglianti sportivi con 3.854 negozi in 23 Paesi e un fatturato complessivo di oltre 6.335 miliardi euro nel 2014. “Riteniamo che Sport Alliance ci darà un grande aiuto per raggiungere i nostri obiettivi come gruppo globale” spiega Harold Rubrech, ceo Da sinistra: Jakob Oberrauch, ad Sportler, Harold J. Rubrech, ceo di Sport di Sport 2000. “Particolarmente interessante sarà la possibilità di diffondere 2000, e Andrea Morino, commercial in modo unitario su tutto il territorio europeo le nostre campagne di markedirector di Sport Alliance International ting verso i negozi specializzati, anche in collaborazione con marchi di punta internazionali”, replica Andrea Morino, commercial director di Sport Alliance International. “Come partner di Sport 2000 International ora abbiamo un maggior peso nel mercato e nella collaborazione con i nostri partner commerciali, in quanto membri di una più ampia associazione. Soprattutto il nostro focus sui mondi neve, alpinismo, running, calcio e training si adatta perfettamente al posizionamento strategico di Sport 2000 International con gli specialisti multicategory in questi ambiti”.
Snow Shop Test 2016 a Bardonecchia: ora c’è anche lo sci alpinismo Tre giorni di eventi esclusivi, dal 31 gennaio al 2 febbraio 2016, volti a offrire una preziosa e unica occasione di networking per aziende, negozianti, media e addetti al settore. Tornano inoltre, insieme allo Snow Shop Test, gli awards (ovvero i riconoscimenti a quelle realtà che hanno saputo più di altre distinguersi) e gli interessanti incontri formativi. L’evento, considerato ormai un vero riferimento per aziende e negozi del mercato sci e snowboard, in occasione della sua sesta edizione rilancia la centralità dell’elemento neve e si potenzia ulteriormente con il nuovo comparto dedicato allo ski alp, anche grazie al contributo del nostro gruppo editoriale, partner attivo dell’evento, nonché dei media partner tra i quali Ski Alper. Già a inizio dicembre erano oltre 100 i negozi iscritti, che potranno quindi testare in anteprima e direttamente sulla neve i materiali della prossima stagione, proprio nel corso della campagna vendite. Numeri destinati sicuramente ad aumentare ancora: la prossima edizione dell’evento, che fa parte del progetto Pro Shop Test promosso proprio da Sport Press e dall’agenzia Moon, si preannuncia quindi tra le più partecipate di sempre.
Addio a Douglas Tompkins, fondatore di The North Face Era impegnato a fare kayak per il Cile con un gruppo di amici, tra cui il compagno di quella grande avventura che fu il viaggio di surf e alpinismo dalla California al Fitz Roy, il fondatore di Patagonia, Yvon Chouinard. Secondo le fonti Doug Tompkins, 72 anni, fondatore del marchio The North Face, è morto di ipotermia dopo che il suo kayak si è ribaltato durante la gita sul lago General Carrera, nella Patagonia cilena. Già proprio quella Patagonia che, dopo quell’epico viaggio e la scalata del Fitz Roy, gli era rimasta nel cuore, tanto da dedicarsi insieme a Chouinard alla sua protezione, acquistando vasti appezzamenti di terra per farne parco nazionale. “Siamo tutti profondamente addolorati dalla notizia della scomparsa di Doug”, hanno dichiarato i vertici di The North Face. “Era un appassionato difensore dell’ambiente e la sua eredità aiuterà ad assicurare che ci siano ancora spazi aperti da esplorare per le generazioni a venire. Mancherà molto a ognuno di noi, e vogliamo esprimere la nostra vicinanza alla famiglia. Douglas Tompkins è stato parte della nostra azienda sin dai suoi primi giorni, quando, nel 1966, aprì il suo negozio di sci e zaini The North Face, nel quartiere North Beach di San Francisco, e ha contribuito a formarla fino alle sue dimensioni attuali, perfetto portabandiera della nostra filosofia Never Stop Exploring”.
Prowinter si rinnova e apre all’estate tra montagna e bike Da evento unico per il B2B in Italia e in Europa per il mondo degli sport invernali, Prowinter si rinnova e allarga il proprio programma con alcune iniziative molto importanti. L’appuntamento è per i giorni 6-8 aprile. Fra le novità principali, la piattaforma “Forum Alpitec - Connecting Knowledge”, che sarà dedicata a meeting, convegni, workshop tecnologici e non solo per mettere in evidenza le innovazioni e le tendenze più interessanti. Inoltre sarà un’occasione per creare momenti d’incontro e confronto sulle tematiche più attuali, per rispondere alle aspettative e alle esigenze di tutti gli attori del comparto impegnati nella ricerca e nell’attuazione delle idee migliori per il presente e il futuro del turismo
montano. Dall’altra parte si è deciso per un’apertura ai servizi estivi e all-seasons, con un primo focus su cicloturismo e mtb: il “pianeta del pedale”, che per la montagna rappresenta un’opportunità di sviluppo dell’offerta turistica strettamente legata al territorio, dalle molte analogie e sinergie con il consolidato “pianeta neve”. Il format proposto sarà quello del Bike Shop Test, organizzato da Sport Press e Moon, ma dedicato in particolare alle proposte rental e eBike. Tornano inoltre gli Snow Industry Awards, organizzati dal nostro gruppo editoriale. Dettagli e approfondimenti sui prossimi numeri. www.fierabolzano.it/prowinter
Reef guarda al mercato outdoor con una nuova linea prodotto Tra i più celebri marchi action sport e lifestyle a livello internazionale (per non parlare del famoso calendario), Reef apre la propria visione e guarda con interesse al settore outdoor offrendo una collezione specifica per viaggi e avventura. Pensata per chi va in cerca degli spot più remoti per surfare, la linea presenta uno stile molto legato alla tradizione Reef, ma con un’attenzione superiore alla funzionalità nei materiali e nella costruzione. Tra i prodotti di punta la nuova calzatura Reef Rover XT con suola strutturata per offrire grande grip sui sentieri durante le escursioni caratterizzata da tecnologia Reef Swellular Technology. “Il surf rimane la nostra priorità nel lungo termine”, ha spiegato il vice presidente marketing di Reef Mike Matey. “Per crescere dobbiamo espanderci in altre categorie che abbiano un senso per l’azienda e pensiamo che la cosa più vicina sia quel mondo outdoor”. Quest’anno il comparto outdoor per Reef ha segnato un 30% di crescita, aiutato dalla presenza del marchio in importanti outdoor retailer quali Snow and Rock, AS Adventure, Sportscheck, Blacks e Vieux Campeur, cui se ne aggiungono numerosi indipendenti.
NEWS
/ iniziative
La Sportiva si racconta attraverso i suoi suoni
Clicca il qr per vedere il video
“La Sportiva: sounds of a brand”: è questo il titolo di un video girato all’interno della fabbrica La Sportiva in Val di Fiemme. I suoni propri dell’azienda che quotidianamente produce calzature tecniche di altissima qualità raccontano il marchio trentino. Perché questa originale e (a nostro parere) interessante scelta? Perché ci sono storie che meritano di essere raccontate e fanno parte della tradizione di un territorio. A volte bastano poche parole per farlo, sono le immagini e i suoni a evocare i momenti, le azioni, le persone che sono protagoniste di questo mondo. Nel video si narra che cosa succede dietro le quinte di una realtà
che dal 1928 produce calzature tecniche per vivere la montagna, nel suo quartier generale nel cuore delle Dolomiti, a Ziano di Fiemme in Trentino. La Sportiva apre così le porte della propria fabbrica dove si producono ancora oggi le scarpette d’arrampicata e gli scarponi da alpinismo più tecnici. L’essenza del brand La Sportiva nasce qui, tra le mani di 240 persone che ogni giorno hanno l’obiettivo di migliori prodotti per chi va in montagna. Mani che scorrono sui pellami, ago e filo che danno vita a una tomaia: sono questi i suoni di un brand che produce prodotti per la montagna in montagna. Dal 1928.
Nuovo corso di specializzazione per le Guide Alpine Il Collegio Nazionale delle Guide Alpine Italiane ha istituito la specializzazione “Allestimento sentieri attrezzati, vie ferrate e siti d’arrampicata”. Il primo corso formativo della specializzazione si è svolto da mercoledì 18 a venerdì 20 novembre sulle pareti delle Piccole Dolomiti intorno al Rifugio Campogrosso, a Recoaro Terme. L’allestimento di vie ferrate, sentieri attrezzati o siti di arrampicata è una delle pratiche che rientrano nel bacino di competenza delle Guide Alpine. Per questa ragione il collegio nazionale ha voluto istituire un corso formativo incentrato su questa attività, nella quale la Guida ha il compito di identificare e tracciare un itinerario d’arrampicata. L’oPosa degli biettivo di questa nuova specializzazione è stato non solo quello di approfondire aspetti tecnici ancoraggi in parete. sui materiali e sulla posa degli ancoraggi nella roccia, ma anche quello di mettere in relazione (ph: Ugo Pegurri) le guide con gli altri professionisti che partecipano a questo tipo di progetti: geologi, ingegneri e ditte del settore. Emanuele Gerli, direttore commerciale di Climbing Technology, una delle aziende che ha partecipato al corso ha dichiarato: “Essere presenti è stato per noi interessante per vedere come i professionisti si muovono in questo campo. Il nostro obiettivo è quello di trovare delle soluzioni per il consumatore finale, che in questo caso coincide con le guide alpine, è stata quindi un’occasione per capire quali possono essere le loro necessità”.
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Un winter camp in rosa firmato Marmot e K2 Sport, divertimento, passione e benessere “solo per donne”: è questa la formula vincente del nuovo winter camp in rosa organizzato da Marmot in collaborazione con il rinomato marchio di sci K2 per l’inverno 2016! L’esperienza, che si preannucia bella ed emozionante, ma soprattutto piena di powder, si svolgerà dal 10 al 13 aprile e a fare da cornice saranno le bellissime montagne che incoronano il comprensorio sciistico di Solda. La collaborazione poi di aziende quali Marmot e K2, è garanzia di successo. Pertanto se siete donne (questo è il requisito indispensabile), amate lo sport e volete accendere la vostra passione per il freeride e lo sci alpinismo; se desiderate migliorare le vostre abilità oppure testare i prodotti migliori della stagione, questa occasione è qualcosa di unico e irripetibile! www.marmot.de
Reda Rewoolution OUT: aperte le iscrizioni per il 2016 Ritorna l’avventura che dalle più selvagge Orobie vi porterà nel cuore medievale della città di Bergamo: si sono aperte infatti il 1° dicembre 2015 le iscrizioni per la II edizione del Reda Rewoolution Orobie Ultra-Trai in programma dal 29 al 31 luglio 2016. Anche per il 2016 saranno due le ultra distanze proposte: 70 km per il Gran Trail Orobie e 4.200 m d+, con partenza da Carona sabato 30 luglio e 24 ore di tempo massimo, e 140 km e 9.500 m d+ per l’Orobie Ultra-Trail invece, con partenza da Clusone venerdì 29 luglio (46 ore di tempo massimo). L’organizzazione di Spiagames Outdoor Agency ha messo a punto questa II edizione dopo una scrupolosa analisi di tutti i suggerimenti raccolti dai questionari inviati a tutti i partecipanti. Una delle principali novità sarà appunto la presenza di un servizio navetta sulla tratta
Città Alta/Race Office, sono state aggiunte poi clausole che permetteranno il cambio nominativo dei pettorali, così come la possibilità di post-porre l’iscrizione al 2017 ed eventuali rimborsi legati a ripensamenti. Dal 1° dicembre 2015 sono state ufficialmente aperte le iscrizioni, sebbene i quasi 200 pre-iscritti hanno avuto un accesso esclusivo alle iscrizioni a partire già dal 24 novembre. La partecipazione alla grande avventura è vincolata alla presentazione di una certificato medico, al quale si aggiunge, e solo per la competizione di 140 km, anche lo status di finisher in gare analoghe. Le quote d’iscrizione fino al 31 dicembre saranno di 110 euro per iscriversi all’Orobie Ultra-Trail e 60 euro per il Gran Trail Orobie. Il numero massimo di iscritti previsto è di 700 atleti per Orobie Ultra-Trail e 1.300 per Gran Trail Orobie.
/ partnership Una nuova agenzia per i mondiali climbing
Gli operatori del “servizio di Agricoltura, Caccia e Pesca” di Biella scelgono Lowa
Intesa siglata fra Mangia Trekking e il comune di Collagna
Fondata nel 2008 da Christian Pirzer, Tridem Sports è un’agenzia che cura le pr per numerosi eventi, società e atleti del panorama sportivo internazionale. In virtù del suo portfolio e del suo vasto brackground sotto questo aspetto, in vista dei campionati del mondo di arrampicata la IFSC ha deciso di affidarle anche il mandato per le attività di sponsoring dell’importante rassegna che si svolgerà a Innsbruck nel 2018. Come ha spiegato Marco Scolaris, presidente della federazione: “L’arrampicata sportiva ha registrato una rapida e imponente crescita negli ultimi anni a livello urbano e si è allo stesso tempo confermata come una delle pietre miliari del panorama outdoor. La nostra esposizione in campo internazionale è sempre più forte e la candidatura per un posto alle Olimpiadi di Tokyo 2020 ci sta regalando una straordinaria visibilità e importanti riconoscimenti. L’esperienza di Tridem ci darà una notevole spinta per esaltare le nostre potenzialità”. Christian Pirzer, ceo dell’agenzia, ha replicato: “Siamo onorati di questo mandato esclusivo e crediamo nel grande potenziale di questo sport: siamo felici di poter contribuire allo sviluppo del programma commerciale del climbing in tutto il mondo”.
L’esigenza era quella di una scarpa robusta, di qualità, adatta al duro e impegnativo lavoro di tutelare la fauna selvatica e l’ambiente, gestione e sorveglianza del territorio. La scelta è caduta su Lowa Renegade Gtx Mid TF (in foto). Per effettuare compiti così impegnativi in ambienti spesso umidi, è necessario che gli addetti alla manutenzione della fauna e pesca utilizzino scarpe assolutamente affidabili, con una buona suola, come la Vialta Work di Vibram, che garantisce un’ottima tenuta su terreni sconnessi e un eccellente resistenza all’abrasione. Inoltre per garantire l’impermeabilità, questa scarpa è dotata della fodera Gore-Tex impermeabile e traspirante. Renegade offre anche una tomaia con poche cuciture e garantisce un comfort eccezionale grazie lla produzione esclusivamente Europea, incluse le materie prime e i componenti utilizzati, secondo le rigide normative europee in materia di salute per il consumatore finale. La fornitura è stata resa possibile grazie alla collaborazione con Bruno Sport di Biella.
È stato ratificato negli scorsi giorni un accordo di collaborazione tra il Comune di Collagna (RE), sull’Appennino tosco emiliano, e l’associazione Mangia Trekking. In base al protocollo d’intesa firmato nella sala comunale della stazione sciistica di Cerreto Laghi dal sindaco Paolo Bargiacchi e dal presidente di Mangia Trekking Giuliano Guerri, l’associazione nei prossimi anni perseguirà lo sviluppo e la promozione sul territorio dell’alpinismo lento e orizzontale, come già efficacemente fatto fino ad ora nelle medesime zone. Un nuovo riconoscimento per questa associazione, che da anni si impegna nella valorizzazione di un turismo responsabile, sostenibile e attivo, attraverso il quale gli operatori locali possano trovare un interessante ritorno economico.
Presentato il Comitato FISI Alto Adige di Scialpinismo
Da sinistra: Johanna Unterer, Heiner Oberrauch, David Frena, Hermann Ambach, Vivien Senn e Harry Telsfer
A inizio dicembre l’ufficialità: si è costituito il Comitato FISI Alto Adige di SciAlpinismo. L’iniziativa è pensata per seguire e aiutare i giovani talenti della regione durante la preparazione e le gare che li vedranno impegnati durante la stagione sportiva. Gli atleti coinvolti in questa fase iniziale sono tre. Vivien Senn, ex atleta di sci di fondo e atletica leggera classe 1998, è alla sua seconda stagione nello ski alp. La diciottenne Johanna Unterer, alla sua prima esperienza con le pelli. E David Frena, 19 anni, il più esperto in quanto ha già partecipato a molte gare anche a livello internazionale con ottimi risultati. I tre saranno supportati a livello tecnico dal nazionale Manfred Reichegger e dall’allenatore designato per il team: Harry Telsfer. La presentazione si è tenuta all’interno dell’headquarter Oberalp a Bolzano, con la presenza di Hermann Ambach, presidente del Comitato Alto Adige della Federazione Italiana Sport Invernali, e di Heiner Oberrauch, presidente del Gruppo Oberalp. Cerimoniere d’eccezione Oscar Angeloni, ex direttore agonistico della nazionale di sci alpinismo e attuale responsabile atleti ed eventi Dynafit, che ha dichiarato: “La nostra filosofia è quella di incentivare la pratica dello scialpinismo anche tra i più giovani, dando loro tutti gli strumenti per gareggiare al top. È un piccolo ma importante aiuto nei confronti delle nuove generazioni che amano come noi questa disciplina”.
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/ green Vaude brand tedesco più sostenibile Vaude si è aggiudicata il primo premio al German Sustainability Award 2015, riconoscimento al quale sul numero 10 del nostro magazine vi avevamo anticipato come tra i finalisti, nella categoria “brand tedesco più sostenibile”. L’azienda ormai persegue da anni un filosofia aziendale sostenibile, incorporandola con passione in tutti i segmenti del proprio business. “È un meraviglioso riconoscimento per noi e al tempo stesso un incentivo a fare ancora meglio. Come brand outdoor vogliamo continuare a promuovere l’armonia tra persone e natura all’interno di questo business” ha detto la CEO di Vaude Antje von Dewitz. La giuria, composta da affermati esperti del mondo della politica, dell’imprenditoria, della ricerca e della società civile, ha lodato il forte impegno nella sostenibilità così come quello verso il continuo sviluppo, dichiarando “a dispetto della piccola dimensione, il brand Vaude è forte, di successo, e fidato tra tutti gli gli stakeholder”. Il premio è un’iniziativa dello Stiftung Deutscher Nachhaltigkeitspreis e in collaborazione con il governo federale, le associazioni municipali, quelle di imprenditori, varie organizzazioni della società civile e istituti di ricerca. Viene assegnato in otto categorie diverse e il suo obiettivo è promuovere lo sviluppo sostenibile in Germania e incrementare l’attenzione dell’opinione pubblica verso i principi di responsabilità sociale. L’idea alla sua base è che la corporate responsibility non solo aiuti a risolvere problemi sociali e ambientali, ma incrementi anche i margini e la competitività delle imprese.
Stop ai trattamenti antibatterici per Norrøna Norrøna ha deciso di eliminare l’uso di trattamenti antibatterici nei suoi prodotti. L’azienda norvegese stava utilizzando in alcuni dei suoi capi d’abbigliamento uno speciale trattamento con nitrato d’argento, volto a prevenire la crescita batterica. La decisione di mettere fine all’utilizzo del nitrato d’argento arriva dopo l’intervista fatta all’azienda, da parte dell’agenzia stampa norvegese NRK, nella quale ha deciso di focalizzare la propria attenzione sui possibili problemi alla salute connessi all’utilizzo di nanotecnologie. Tuttavia la dannosità del nitrato d’argento, sebbene certificata da Bluesign e Oeko-Tex, non è ancora stata definitivamente accertata. Nonostante ciò, in base al feedback da parte dei clienti e delle parti interessate, la società ha deciso di fermare questo trattamento. Il nitrato d’argento, ha comunque dichiarato Norrøna, è stato utilizzato solamente nel 4% dei propri capi, pari al 6% delle vendite nel 2014.
Ogio inaugura nuovi uffici eco-friendly nello Utah È uno dei risvolti più evidenti e lodevoli della crescita del brand nel corso degli ultimi cinque anni. Il 16 novembre Ogio ha inaugurato la sua nuova sede a Draper, nello Utah, che occupa una struttura grande circa il doppio della precedente. I nuovi uffici occupano oltre 7.500 metri quadri di superficie e si presentano con interni futuristici e numerose aree di incontro pensate per creare un ambiente di lavoro vivace e stimolante, favorendo il contatto e l’interazione fra i dipendenti. “Il progetto è stato ideato per seguire il DNA creativo e lo spirito di collaborazione che ci contraddistinguono” ha commentato Tony Palma, ceo di Ogio. “Concetti di architettura e materiali di costruzione sostenibili sono il fiore all’occhiello del nostro nuovo headquarter”. All’interno del centro è allestito anche uno showroom, dove sono presentate le collezioni sia per la divisione sportiva sia per il lifestyle. La cultura per l’attività fisica e il benessere, tipica del marchio, infine è favorita dalla presenza di una palestra.
Patagonia tra mute “eco” e attenzione al riutilizzo Il neoprene, materiale da sempre utilizzato per le mute, è un prodotto derivato dal petrolio, dunque non rinnovabile e con un processo di lavorazione dal forte consumo energetico. La grossa novità per l’autunno 2016 riguarda la presentazione da parte di Patagonia delle prime mute realizzate senza neoprene, con l’impiego di un materiale di origine vegetale. Un lancio che da una parte segue l’ingresso dello scorso anno dell’azienda californiana nel campo della gomma naturale, dall’altra porta all’ampliamento della sua collezione di mute. La linea completa di nuove mute intere ad alta performance di Patagonia è realizzata con una gomma naturale sviluppata dalle aziende partner Yulex e Forest Stewardship Council (FSC), e certificata dal Rainforest Alliance che garantisce una produzione basata su pratiche eco-responsabili. Questo materiale offre performance superiori rispetto al neoprene, dimostrandosi inoltre incredibilmente resistente. Impiegando gomma naturale, il brand fondato da Yvon Chouinard è in grado di ridurre addirittura dell’80% le emissioni di CO² mentre la gomma con certificazione FSC viene mescolata con il 15% di gomma sintetica priva di neoprene, a vantaggio di una maggiore resistenza all’ozono e ai raggi UV. Sempre a proposito di sostenibilità, Patagonia a fine novembre, proprio in prossimità delle festività natalizie, ha diffuso un editoriale a firma del proprio Ceo Rose Marcario che invita a riparare. Marcario dichiara che “Come singoli consumatori, una delle cose più responsabili che possiamo fare per tutelare il Pianeta è prolungare la vita delle cose che già utilizziamo”. Proseguendo: “Per molte persone, riparare qualcosa che si potrebbe anche scegliere di buttare è un’idea quasi inconcepibile, soprattutto in quest’epoca che celebra moda e sviluppi tecnologici a getto continuo”. Marcario ha poi elencato numerose condizioni della cultura moderna che rendono la nostra una società di consumatori di prodotti, non di proprietari di prodotti. “Chi è proprietario di qualcosa ha la responsabilità di averne cura al meglio” ha proseguito il numero uno di Patagonia. Qual è allora l’antidoto? Per ridurre la nostra impronta in termini di consumismo collettivo è indispensabile che le aziende e i consumatori condividano le medesime responsabilità. Patagonia offre una garanzia che copre l’intera vita dei prodotti e gestisce lo stabilimento per riparazioni più grande del Nord America. Per l’imminente stagione delle festività natalizie, abbiamo chiesto aiuto a iFixit, pubblicando sul nostro sito Web più di 40 guide gratuite dedicate alle riparazioni dei prodotti Patagonia.
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/ people Stefano Caroti è il nuovo presidente omni-channel di Deckers Esperto dell’industria legata al mondo dello sport, ha trascorso 23 anni in Nike e sei in Puma, dove ha ricoperto l’importante ruolo di responsabile commerciale. In Deckers, dal 2 novembre, Caroti ha assunto l’incarico di presidente omni-channel, con sede presso la società di sede a Goleta (California). Questo per volere di Dave Powers, presidente dell’intero gruppo. La sua nomina è cruciale in un momento come questo, nel quale l’azienda si sta trasformando in un operatore globale del mondo delle calzature. Deckers sta alla testa di società come Ugg, Teva, Sanuk, Hoka One One e altri marchi minori. Nel secondo trimestre del 2015, i ricavi sono aumentati del 2,1 per cento, con un incremento del 7,5 per cento. La crescita è stata guidata da Hoka, Sanuk e Teva. Le vendite sono invece diminuite del 5,2 per cento, e questo è attribuibile al minor traffico turistico negli Stati Uniti.
Eric Bascle nominato CEO di Black Crows Da ex vice presidente di Lacoste, ad amministratore delegato di Black Crows. Da inizio dicembre, infatti, Bascle ha preso il posto di Cedric Charbin. Dopo l’esperienza come consulente a Carrefour, Bascle ha lavorato con Lacoste per diversi anni, a partire dal 2009. Circa cinque anni fa è diventato presidente e amministratore delegato a Devanlay, produzione e divisione approvvigionamento di Lacoste, fino a ricoprire l’importante ruolo di responsabile del gruppo per le operazioni globali e di supply chain. Bascle è inoltre un ottimo sciatore e un fervido appassionato di outdoor. Come già noto, Black Crows si sta espandendo rapidamente in termini di mercati e di prodotti. Anche sul mercato statunitense il marchio sta superando la quota dei 30 punti vendita. Altra area di forte sviluppo è la linea di abbigliamento tecnico, Black Crows ha affermato che l’ esperienza di Bascle nel commercio al dettaglio sosterrà ulteriore l’espansione del marchio.
Mondazzi responsabile scientifico Enervit Da circa un decennio collaborava con l’Equipe Enervit come specialista in scienza dell’alimentazione e a novembre scorso è stato nominato Responsabile Scientifico del pool di ricerca affiliato al brand specializzato nell’integrazione sportiva. Gli esperti, medici, ricercatori, atleti e tecnici che collaborano al progetto, operano in team al fine di sviluppare e diffondere moderne ed efficaci strategie alimentari promuovendo uno stile di vita all’insegna del benessere e dell’alimentazione. Attraverso il suo mandato, il dottor Mondazzi contribuirà a coordinare le attività del pool, per applicare le più recenti conoscenze scientifiche allo sviluppo di prodotti sempre più rispondenti alle esigenze degli sportivi.
Gediminas Grinius entra nel team Vibram Lasciato alle spalle il 2015 davvero importante, durante il quale nuovi importanti risultati sportivi sono stati messi nella bacheca dell’ottagono giallo (su tutti spiccano il secondo posto all’UTMB di Uxue Fraile), il Trailrunning Team Vibra si prepara alla sua sesta stagione. E come sempre lo fa annunciando importanti novità, a partire dall’ingresso del nuovo membro Gediminas Grinius. Il fortissimo atleta lituano è un grandissimo specialista di ultra trail. Quest’anno ha messo a segno una doppia, prestigiosa vittoria all’Ultra Trail Mont Fuji e alla Transgrancanaria. Oltre a una serie di importanti piazzamenti internazionali che gli sono valsi il secondo posto in classifica nell’Ultra Trail World Tour 2015. “È con grande soddisfazione che do il benvenuto nel Trailrunning Team Vibram a un campione come Gediminas Grinius” commenta Jerome Bernard, marketing & communication director Vibram. “Siamo convinti che saprà regalarci tante soddisfazioni. Lo vedremo già all’opera insieme ai suoi nuovi compagni di squadra a partire da gennaio in occasione della Vibram Hong Kong100”.
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@ WEB & SOCIAL ANCHE SALEWA AL SOCIAL CASE HISTORY FORUM 2015
PLAYALPINISMO, LA NUOVA PIATTAFORMA VIDEO DI GAZZETTA
Anche nel settore outdoor, e la nostra rivista da sempre tramite la rubrica web news non smette mai di sottolinearlo, sempre maggior importanza sta assumendo per i brand la capacità di coinvolgere il pubblico sui canali web e social, attraverso contest e online game. A questo proposito abbiamo scoperto con sorpresa che tra i numerosi casi aziendali presentati al Social case History Forum tenutosi a Milano presso il Centro Congressi Palazzo Stelline di Corso Magenta era presente anche il progetto Get Vertical by Salewa. Andrea Sportillo di Moca Interactive, agenzia di performance
Presentata lo scorso 23 novembre a Milano, alla presenza di alpinisti come Simone Moro e Hervè Barmasse, è nata la nuova piattaforma di video on demand de La Gazzetta dello Sport. Si chiama PlayAlpinismo e, come suggerisce il nome, vuole essere un occhio puntato sul mondo verticale. Le sezioni del canale saranno cinque: Alpinismo Contemporaneo, i Grandi dell’Alpinismo, Storia, Le Grandi Montagne, Climbing. Parte con un catalogo di 140 titoli di grande cinema e documentari sull’alta quota, che verrà arricchito e aggiornato continuamente. Il canale sarà inizialmente
marketing di Treviso, ha illustrato molto bene come sono riusciti a implementare il progetto e a ottenere ottimi risultati. Get Vertical funziona in questo modo: gli utenti partecipano caricando una foto che esprime il loro concetto di verticalità. Le foto vengono poi valutate da una giuria, e i premi messi in palio sono: un’esperienza alpina con gli atleti Salewa in Germania, Italia e Francia; dei prodotti Salewa (giacche, scarpe, zaini); dei test drive esclusivi con BMW (per provare la Serie 2 Active Tourer e le nuove Gran Tourer) e un viaggio in Australia. I risultati ottenuti sono stati: 27 milioni di impression, 230mila visite, 52mila partecipanti, 18mila foto caricate e 37mila iscritti. Ora è in pieno svolgimento la campagna invernale Get Vertical, sempre a cura di Moka.
PRIMUS: QUANDO PER VINCERE BASTA UN CAFFÈ Iniziata lo scorso 7 dicembre e attiva per due settimane consecutive, la nuova campagna social di Primus ha riscosso un successo quasi inaspettato. Si è trattato di un’operazione condotta tramite Instagram, nella quale la compagnia svedese ha invitato gli utilizzatori dei propri thermos a scattarsi (o farsi scattare) una foto mentre si prendevano un “caffè outdoor” e a postarlo aggiungendo l’hashtag #coffeelove e la citazione @primusequipment. Ogni settimana sono stati estratti 5 vincitori che hanno ricevuto in omaggio la bellissima e funzionale TrailBreak Vacuum EX Bottle.
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fruibile sul web all’indirizzo www.PlayAlpinismo. com e tramite Google Chromecast, a seguire su Samsung Smart TV mentre a dicembre verranno rilasciate le app di GazzaPlay per tablet e smartphone, iOS e Android. L’offerta prevede un abbonamento mensile a 9,99 euro e una modalità on demand a partire da 0,99 euro a prodotto richiesto.
REDA REWOOLUTION LANCIA LA CAMPAGNA “LUSSO DI NATURA” Reda Rewoolution ha lanciato una nuova campagna di comunicazione dedicata alla collezione skiwear FW 2015/16: “Lusso di Natura”. Il progetto web e social si incentra dunque sui nuovi completi da sci realizzati in pregiata lana Merino. Una serie di close up fotografici mostra i dettagli di stile e tecnologia delle esclusive giacche Echoes e Roxanne, esaltandone le linee raffinate ed essenziali. Il video emozionale d’apertura cattura il panorama di vette innevate: una natura inesplorata, come inesplorato era stato fino ad ora il concetto di completo da sci in lana. La campagna è stata curata da Digital Entity, unit di NTT DATA dedicata alla digital business innovation, creatività e tecnologia. Il concept creativo gioca sul doppio significato della montagna come lusso estremo e il lusso come sinonimo della natura di Reda Rewoolution.
“Abbiamo voluto raccontare l’emozione della montagna”, spiegano Valeria Allievi e Andrea Abascià, direttori creativi di Digital Entity. “Attraverso immagini che ritraggono il prodotto in maniera teatrale e aggiungendo viste aeree mozzafiato, privilegiate, in grado di esaltare la poetica che contraddistingue un ambiente unico dove il prodotto s’inserisce. Reda rappresenta appieno questo significato di esclusività e il concept dà una nuova voce al brand”.
FOCUS ON / LA CAMPAGNA CONTRO L’USO DEI PFC NELL’ABBIGLIAMENTO OUTDOOR Laghi di Macun (Svizzera)
a cura di: Paolo Grisa
Monti Kaçkar (Turchia)
Monti Haba (Cina)
Greenpeace lancia il grido “DETOX OUTDOOR” La più famosa associazione ambientalista denuncia (e non è la prima volta) che alcuni prodotti utilizzati nella realizzazione di capi outdoor sarebbero (il condizionale è d’obbligo) inquinanti per l’ambiente e la nostra salute. E lo fa dopo aver portato a termine 8 spedizioni in alcuni degli ambienti naturali estremi sparsi per il mondo e dopo aver raccolto campioni di neve e acque. La notizia è rimbalzata su media di spicco e il tema è destinato a far discutere a lungo. Nel giugno di quest’anno l’Ong ambientalista internazionale Greenpeace ha rilasciato alla stampa un report accompagnato da una campagna sul web dal nome di “Detox Outdoor” con i quali denunciava l’utilizzo, da gran parte dei principali brand di abbigliamento nel nostro settore, di sostanze nocive per l’ambiente e dunque per le sue forme di vita, uomini compresi. Queste sostanze rientrano nell’ampia categoria dei PFC, alcuni dei quali (vedi PFOA, di cui vi abbiamo parlato in altri articoli, ad esempio a proposito della loro abolizione nei capi di abbigliamento in Gore-Tex), sono già stati banditi dalla produzione delle aziende. La campagna di Greenpeace mira a dimostrare che molte altre sostanze di questa famiglia hanno questi problemi e che la via dell’eliminazione totale di questi elementi dall’abbigliamento outdoor (mantenendo inalterate le performance) è possibile. In effetti alcuni marchi hanno proposto collezioni prive di PFC. Outdoor Magazine, da sempre attenta ai temi della sostenibilità, riporta qui le informazioni contenute nel report, con l’idea di avviare un dialogo costruttivo su questi temi,
dando la parola a tutti i soggetti chiamati in causa e affidandosi a pareri autorevoli. Nella convinzione che un ambiente naturale, sano e incontaminato sia molto più importante di ciò su cui si basa l’intero nostro settore produttivo, bensì la garanzia di un futuro possibile per le prossime generazioni su questa nostra terra. LA CAMPAGNA - Il focus di Greenpeace su questo tema non è storia recentissima, infatti i primi appelli erano stati lanciati già nel 2009 e il primo report riguardante l’outdoor fu pubblicato nel 2012, quest’ultimo è di fatto il terzo relativo al nostro settore. A fianco del report come detto è stata lanciata una campagna web al grido dell’hashtag #detoxoutdoor, come già era stato fatto per #detoxfashion. Il report conclusivo è stato reso pubblico l’8 settembre insieme a un video post sul blog dell’associazione e un sito web dedicato. Rispetto ai precedenti report di Greenpeace questa volta il bacino di risonanza della notizia è apparso più ampio. Non più limitata ai mercati di lingua germanica è stata infatti riportata su molte testate
finanziarie (oltre che alcuni quotidiani) come Financial Times, La Stampa, Finanzen.net e Der Standard. IL RAPPORTO DI GREENPEACE - La tesi che emerge dal rapporto è che ci sia un’incoerenza di fondo nell’atteggiamento dei grandi brand dell’outdoor nel pubblicizzare i propri prodotti attraverso immagini di wilderness e al tempo stesso utilizzare le sostanze chimiche denominate PFC (poli e per-fluorati) per la produzione dei propri capi, nello specifico per i trattamenti di DWR. A supporto di questa tesi Greenpeace ha effettuato otto spedizioni in aree montuose remote di Asia, Europa e Sud America, per raccogliere campioni di neve e acqua e verificarne la presenza di PFC. All’interno del rapporto elenca quindi i risultati, che paiono confermare l’ipotesi iniziale. I PFC NELL’INDUSTRIA TESSILE OGGI - Negli ultimi anni, numerosi PFC a catena corta sono stati impiegati nei più comuni capi impermeabili prodotti dai principali brand internazionali perché considerati un’alterna-
tiva più sicura rispetto ai composti a catena lunga. I PFC a catena corta, in realtà, condividono con i PFC a catena lunga le stesse caratteristiche di persistenza e sono inoltre sostanze estremamente volatili con una notevole capacità di disperdersi su scala globale: durante le fasi di trasporto in atmosfera possono andare incontro a processi ossidativi che li trasformano in PFC molto più pericolosi. Fin dall’inizio della campagna Detox nel 2011, Greenpeace ha sfidato le industrie dell’abbigliamento a eliminare tutte le sostanze chimiche pericolose dalla propria filiera produttiva e di vendita entro il 2020. Con questa campagna Greenpeace vuole spingere l’industria dell’outdoor ad avviare con urgenza azioni concrete per ridurre drasticamente l’uso di PFC, mirando a una loro completa eliminazione dai processi produttivi. Più di 200 scienziati provenienti da 38 Paesi hanno firmato la “Dichiarazione di Madrid” che chiede l’eliminazione dei PFC dalla produzione di tutti i beni di consumo in cui l’utilizzo di tali composti non è necessario e laddove esistano alternative sicure. LE SPEDIZIONI DI GREENPEACE - Nei mesi
MA COSA SONO I PFC? Come si legge anche nel rapporto citato i PFC sono composti organici di sintesi che non esistono in natura e sono caratterizzati da un’elevata persistenza nell’ambiente, generata dal forte legame chimico tra atomi di fluoro e carbonio che è alla base della loro struttura molecolare. Possono essere suddivisi in due gruppi: a catena lunga e a catena corta, in base al numero di atomi di carbonio. Queste sostanze sono largamente usate, da più di sessant’anni, in numerosi processi industriali, tra cui per la produzione dei più comuni capi di abbigliamento e attrezzature outdoor e nelle finiture impermeabilizzanti e antimacchia. Secondo il rapporto sono sostanze pericolose, in quanto una volta rilasciate, si degradano molto lentamente in natura (diversi anni), disperdendosi su tutto il globo. Queste sostanze possono essere rilasciate nell’ambiente durante le fasi di produzione, trasporto e stoccaggio ma
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anche dai prodotti finiti. Possono essere presenti sia negli scarichi industriali sia in quelli domestici, e, inoltre, non tutti i PFC possono essere rimossi tramite impianti di depurazione. Quando i prodotti contenenti PFC vengono smaltiti in discarica, tali sostanze possono contaminare le falde acquifere e le acque di superficie. Alcuni di essi sono estremamente volatili: è così che la contaminazione arriva ovunque, aree remote comprese. Così, si accumulano nei tessuti degli organismi viventi e alcuni PFC generano effetti negativi sia sul sistema riproduttivo sia ormonale e favoriscono la crescita di cellule tumorali. In vari rapporti, tra il 2012 e il 2013, Greenpeace ha mostrato che i PFC sono regolarmente presenti in abbigliamento e scarpe outdoor, e ha sostenuto che questi composti possono evaporare, non solo durante le fasi di lavorazione, ma anche dal prodotto finito.
PFC I PFC sono sostanze pericolose caratterizzate da un’elevata persistenza e difficile biodegradibilità. Una volta rilasciati nell’ambiente possono restare nella forma originale per diverse centinaia di anni, diffondendosi così in tutto il globo.
Industrie I PFC sono usati in molte attività industriali. Vengono rilasciati nell’ambiente durante i processi produttivi e con l’uso e lo smaltimento di prodotti contenenti queste sostanze. Una volta nell’ambiente i PFC si diffondono globalmente.
IL CICLO DEL PFC
Ambiente I PFC possono essere trasportati per lunghe distanze insieme agli agenti atmosferici, contaminando le aree più remote del pianeta. Queste sostanze possono arrivare nel nostro organismo quando respiriamo aria contaminata o quando ingeriamo cibo e acqua, o con l’esposizione alla polvere.
Abbigliamento e attrezzature Outdoor Oltre che nei prodotti outdoor i PFC vengono usati in una vasta gamma di altri beni di consumo, tra cui numerosi prodotti tessili.
Località di Treriksroset (Finlandia)
Parco Nazionale di Torres del Paine (Cile)
di maggio e giugno 2015, otto team di Greenpeace equipaggiati con capi di abbigliamento privi di PFC, hanno raggiunto aree montuose del pianeta, per raccogliere campioni di neve, e in molte località anche di acqua, da analizzare successivamente in laboratorio. Il campionamento è avvenuto in zone remote ma comunque accessibili e i campioni di neve sono stati prelevati tenendo in considerazione due aspetti chiave: per la neve che si fosse depositata nel corso dell’ultimo inverno, in assenza di tracce di contaminazione locale; e per il campionamento dell’acqua sono stati selezionati laghi che avessero basse probabilità di contaminazione da fonti locali. Queste le aree della raccolta dei campioni di acqua e/o di neve: Monti Haba (Cina), Monti Altai (Russia), Laghi di Macun (Svizzera), Alti Monti Tatra (Slovacchia), Parco Nazionale di Torres del Paine (Cile), Monti Kaçkar (Turchia), nella località di Treriksroset (Scandinavia, al confine fra Svezia, Finlandia e Norvegia) e sui Monti Sibillini (Italia). Per quel che riguarda la spedizione italiana, campioni di neve e acqua sono stati raccolti presso il lago di Pilato, situato all’interno del parco nazionale dei Monti Sibillini, tra Umbria e Marche, habitat in cui vive una specie endemica di crostaceo, il chirocefalo del Marchesoni (Chirocephalus marchesonii). Solo dopo aver consultato le autorità competenti e aver ottenuto le necessarie autorizzazioni, il team italiano ha proceduto a effettuare la raccolta dei campioni, garantendo che i campionamenti avvenissero in assoluta sicurezza e senza arrecare alcun disturbo al chirocefalo e al sito stesso. RISULTATI - Le indagini di Greenpeace hanno mostrato la presenza di PFC nei campioni prelevati da tutti i siti di campionamento. Anche quelli di uno dei siti più remoti in assoluto: i 5.000 m dei monti Haba in Cina sebbene abbiano registrato i livelli di contaminazione più bassi, hanno evidenziato la presenza di tracce di PFC. Le concentrazioni più elevate sono state riscontrate nei campioni prelevati sui monti Tatra in Slovacchia, sui monti Sibillini (lago di Pilato, Italia) e sulle Alpi (la regione dei laghi di Macun in Svizzera). Il composto registrato in maggiori concentrazioni nei campioni di neve è stato il PFNA (PFC a catena lunga), i cui valori erano compresi tra il limite minimo di rilevabilità delle apparecchiature e 0,755 ng/l: questo massimo è stato riscontrato nei campioni provenienti dal lago di Pilato. La località di campionamento italiana si caratterizza, inoltre, anche per il più alto contenuto di altri PFC nei campioni di neve. Infatti, dei diciassette composti individuati in tutti i campioni, ben quattro (PFHxA, PFNA, PFUnA e PFOS) hanno mostrato le concentrazioni massime nei campioni prelevati proprio nei pressi del lago di Pilato. Inoltre due composti appartenenti al gruppo dei PFC molto noti per la loro pericolosità, il PFOA e il PFOS, hanno mostrato alcuni tra i valori più elevati nei campioni di neve raccolti in Italia (0,209 ng/l per il PFOA e 0,024 ng/l per il PFOS). Sette degli otto team di Greenpeace hanno prelevato anche campioni di acqua da laghi di montagna. La presen-
Monti Sibillini (Italia)
L’homepage del sito di Greenpeace Italia, dove tra le top news negli scorsi mesi appariva l’appello “Detox Outdoor”, che al 14 dicembre 2015 era stato firmato online da 65.459 persone
za di PFC è stata riscontrata in sei dei sette campioni analizzati ed è la conseguenza di processi di accumulo avvenuti nel corso degli anni, che determinano concentrazioni di alcuni ordini di grandezza superiori rispetto ai campioni di neve. La concentrazione dei PFC a catena corta presenti nell’acqua dei laghi oggetto d’indagine è risultata superiore a quella dei PFC a catena lunga. Anche i campioni d’acqua raccolti nel lago di Pilato hanno mostrato lo stesso trend. Nei campioni d’acqua provenienti dalla Patagonia Cilena, dalla Russia e dalla Svizzera, i composti a catena corta erano presenti in concentrazioni addirittura fino a 1,1 ng/l. I risultati delle analisi di laboratorio mostrano chiaramente che i composti poli- e per-fluorurati sono ampiamente diffusi in aree remote del pianeta e che la contaminazione di tali località è avvenuta anche nel corso dell’inverno del 2015. I PFC non esistono in natura, ma possono fare il giro del mondo muovendosi nell’atmosfera, sia in forma gassosa sia legati alle particelle che costituiscono il pulviscolo atmosferico, fino a depositarsi sulla terra con la pioggia e la neve. RILASCI DI PFC IN CRESCITA? - Greenpeace nel report presenta il settore abbigliamento outdoor come il segmento in più rapida crescita nel mercato globale dell’abbigliamento sportivo e dichiara che i produttori di attrezzatura outdoor sono consapevoli della contraddizione legata all’utilizzo di sostanze pericolose. Secondo il parere dell’associazione i Monti Altai (Russia)
brand sostengono di aver dato una risposta adeguata al problema della contaminazione ambientale da PFC sostituendo alcuni dei composti più nocivi come i PFC a catena lunga (tra cui i PFOA e i PFOS) con quelli a con catena corta. Purtroppo, anch’essi possono ulteriormente aggravare il problema legato all’inquinamento da PFC. Tra l’altro, per garantire le stesse prestazioni “tecnologiche” dei composti a catena lunga, si usano quantità maggiori di PFC a catena corta e siccome alcuni di essi sono particolarmente volatili, ne deriva che il settore sta disperdendo, nell’acqua e nell’aria di tutto il globo quantitativi notevoli di queste sostanze. LA RICHIESTA DI GREENPEACE - I progressi compiuti dalle industrie del settore outdoor secondo l’avviso di Greenpeace non sono minimamente sufficienti a proteggere l’ambiente. Finora i produttori hanno trascurato la necessità di sostituire tutti i composti poli- e per-fluorurati (PFC) nei trattamenti impermeabilizzanti e antimacchia. La diffusione di sostanze chimiche tossiche utilizzate nell’industria tessile è al centro della campagna “Detox My Fashion” di Greenpeace. Le aziende di abbigliamento che hanno sottoscritto l’impegno Detox si sono impegnate pubblicamente a eliminare le sostanze chimiche pericolose dai processi produttivi entro il 2020. Più di 30 marchi internazionali della moda (ad esempio H&M e Mango), di abbigliamento sportivo (come Puma e adidas) e discount (ad esempio Lidl e Penny), che rap-
presentano circa il 15% della produzione tessile globale, hanno preso con i consumatori impegni Detox seri e credibili. Alcune aziende outdoor più piccole come Paramo, Pyua, Rotauf, Fjällräven e R’ADYS hanno già lanciato intere collezioni di abbigliamento impermeabile prive di PFC. Al contrario, aziende leader del mercato globale come The North Face, Columbia, Patagonia, Salewa e Mammut hanno dimostrato, secondo le parole di Greenpeace, “scarso senso di responsabilità” e fabbricano prodotti che sono resi idrorepellenti utilizzando, quasi esclusivamente, grandi quantità di PFC. Marchi come Jack Wolfskin e Vaude hanno solo una piccola selezione di prodotti privi di PFC. Secondo l’associazione è quindi urgente che le industrie dell’outdoor, ma anche i politici, garantiscano che i ben noti e problematici PFC a catena lunga non vengano sostituiti con la vasta gamma dei meno noti PFC volatili o a catena corta. Secondo Greenpeace non c’è bisogno di rischiare un’ulteriore contaminazione dell’ambiente con PFC alternativi, quando è possibile evitarne completamente l’uso, dato che sono già disponibili trattamenti alternativi ed efficaci per l’abbigliamento outdoor, e i capi utilizzati nelle spedizioni ne vogliono essere la dimostrazione. Greenpeace chiede dunque che i marchi dell’outdoor sottoscrivano al più presto un credibile impegno Detox, con scadenze ambiziose e misure concrete, in cui si impegnano a eliminare i PFC dai prodotti e dalle fasi produttive. Ciò costituirà un segnale importante per l’industria chimica affinché intensifichi gli sforzi sull’ulteriore sviluppo di alternative non pericolose. Per essere credibile, l’impegno a eliminare i PFC deve includere la trasparenza, con la garanzia che i dati sullo scarico di sostanze chimiche pericolose nei corsi d’acqua da parte dei fornitori siano pubblicati su una piattaforma globale online, a dimostrazione della progressiva riduzione del loro uso. Questi dati sono abitualmente pubblicati dai fornitori dei brand già impegnati nella sfida Detox. Anche le autorità politiche devono agire attuando in toto il principio di precauzione, con una progressiva eliminazione dell’intero gruppo dei composti poli- e per-fluorurati. Insomma, Greenpeace ha (ri)lanciato il suo appello, questa volta in modo ancora più forte e chiaro. Facendo anche nomi e cognomi. Anche per questo non sono mancate le prese di posizioni e le reazioni ufficiali da parte delle aziende citate e non solo. Di queste e di altri eventuali sviluppi vi parleremo nella prossima puntata.
Alti Monti Tatra (Slovacchia)
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FOCUS ON / ORIGINALE PARTNERSHIP TRA SCARPA E IL TEAM DI CICLISMO TINKOFF-SAXO a cura di: Paolo Grisa
Quei “pazzi” su due ruote che ai piedi hanno... Scarpa Simone Favero
Simone Favero, responsabile marketing dell’azienda ci racconta com’è nata l’idea di sponsorizzare una delle squadre più forti del ciclismo internazionale, che annovera tra le sue file il campione del mondo Peter Sagan, e i plurivincitori del Giro d’Italia Alberto Contador e Ivan Basso. Si sente spesso parlare di co-marketing tra aziende outdoor che realizzano prodotti complementari e scelgono di collaborare nella comunicazione, ma in questo caso Scarpa si spinge fino a un altro universo sportivo. Che sia il primo passo verso un nuovo approdo? Come un fiume in piena, Simone risponde alle nostre domande e ci svela una serie di informazioni interessanti e aneddoti divertenti su questa insolita collaborazione. E pungolandolo un po’ ci racconta anche del suo, personalissimo, rapporto con i pedali. • Ultimamente stiamo notando che stanno sempre più nascendo iniziative di co-marketing verso “altri mondi” rispetto all’outdoor, altri sport insomma. Nel vostro caso lo sguardo si è rivolto verso il ciclismo. Quest’anno avete rinnovato per altri due anni la partnership con il Pro Cycling Team Tinkoff-Saxo, ci racconti com’è nata quest’idea? Ciao Paolo e un caro saluto a tutti i lettori di Outdoor Magazine. Sì, le attività comarketing extra settore sono un trend in
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Il campione del mondo Peter Sagan
crescita. Onestamente non saprei risponderti a livello generale, possi dirti perché, come Scarpa, abbiamo intrapreso questa strada con la Tinkoff-Saxo Pro Cycling Team. Tutto nasce dal legame che abbiamo con questo sport, soprattutto qui in Scarpa. Il Veneto è la patria del ciclismo, quindi ci siamo avvicinati a questa squadra attraverso un altro loro sponsor tecnico, che è Sportful-Karpos. Da lì è nata questa importante collaborazione, che quest’anno si è consolidata ancora di più, diventando anche un sincero rapporto di amicizia con tutti i ragazzi del team.
Alberto Contador indossa le “sue” Mojito rosa (vedi anche foto sotto)
• L’outdoor e il ciclismo su strada sono due mondi estremamente diversi. Quali pensi che siano i valori comuni e come questi due mondi possono rappresentare una vetrina reciproca? Innanzitutto la fatica. Penso ad alcuni sport come lo sci alpinismo (gli atleti, tra l’altro, prediligono il ciclismo su strada come allenamento a secco nella maggior parte dei casi perché più si avvicina a livello di cadenza e wattaggio). Poi credo che la popolarità del ciclismo sia su un altro pianeta rispetto alla qualsivoglia attività outdoor, anche se prendessimo la più seguita dal mass-market. Credo però che lo sport, ai suoi massimi livelli, abbia sempre dei punti d’intersezione. • Entrando nel merito dell’accordo, come si attua questa collaborazione? Il vostro logo comparirà sulle magliette di gara? La partnership è di tipo tecnica, il logo Scarpa è presente in tutti i mezzi del team
e in tutta la loro comunicazione. Non è prevista per ora la presenza sul completo da gara o post gara. • Quali sono i modelli individuati come funzionali alla vita pre e post gara dei corridori su due ruote? Per il prossimo anno, abbiamo selezionato tre modelli durante il team meeting di Porec, in ottobre. Il modello Atom, che nasce per le esigenze di tutti gli skyrunners e verticalisti, è perfetto anche per le attività post gara. Ottimo per il training in palestra, per la corsa in ambiente che fa parte del loro allenamento, e anche per… la colazione (Ivan Basso la adora, me ne ha chiesto un secondo paio da poter usare in albergo senza sporcarle, quindi l’ha eletta la sua “scarpa da colazione”). Abbiamo poi optato per un secondo modello che fosse ideale per le tappe estive, e la scelta è caduta su Iguana, quella che è stata definita come scarpa da podio. La terza scarpa, come l’anno scorso è stata un modello ad hoc, il nostro prodotto artigianale; così dopo la Mojito Team Edition dello scorso anno, ci sarà la R5T Team Edition nei colori del team. Non possiamo ancora divulgare la foto del progetto, state però sintonizzati per ISPO, e saremo felici di presentare ad Outdoor Magazine questo modello. Forniamo poi dei prodotti foderati con membrana impermeabile a tutti i tecnici impegnati durante le classiche del nord. Lassù, lo scorso anno, tra fango e freddo, si sono innamorati della Mojito GTX: piedi sempre caldi e asciutti, e comodi soprattutto.
• A proposito di Mojito e degli atleti top del team Saxo-Tinkoff, ne abbiamo già parlato sul numero 9 della rivista, agli Outdoor Industry Awards vi siete aggiu-
dicati un premio come miglior iniziativa di partnership, giusto? Sì esatto, in questo caso il protagonista con ai piedi le Mojito, è Alberto Contador, che, in occasione della sua seconda vittoria al Giro d’Italia, ottenuta quest’anno, abbiamo voluto festeggiare realizzando una versione con uno special make up. Una Mojito rosa, una “chicca” che Alberto ha decisamente apprezzato. • A proposito di commistioni, ho visto in un video che il team Saxo-Tinkoff oltre che contare alcuni tra i ciclisti più forti del momento, è una squadra di alpinisti! Ci racconti a chi è venuta l’idea del team building in Africa a scalare il Kilimanjaro? In realtà credo abbiano organizzato tutto molto velocemente l’anno scorso. Abbiamo messo in piedi subito la fornitura dei Rebel Lite GTX, per dargli la scarpa giusta per salire fino ai 5.895 metri sul livello del mare. Ma non finisce qua. Siamo partner anche per i loro eventi sulla neve, sia per le presentazioni (quest’anno a Courchevel) sia per le attività singole. Abbiamo equipaggiato Stefano Feltrin, ceo del team e Oleg Tinkoff (a proposito, potremmo scrivere un libro parlando di lui, un “matto” vero, un appassionato incredibile), con dei Freedom SL per una loro spedizione freeride in Kamčatka lo scorso anno: ne sono stati entusiasti. • È possibile che in futuro Scarpa scelga di sviluppare modelli specifici per il bike, partendo da quelli da downhill (tipo Five Ten) e magari anche più tecnici da mtb e strada, visto che di competenze in fatto di calzature ne avete e all’interno del distretto di certo non mancano? Facciamo scarpe per tutte le tipologie di attività outdoor e anche oltre. Abbiamo la più vasta collezione outdoor footwear in termini di segmentazione, tecnologia applicata e innovazione. Di certo il know-how non manca, in settantasette anni qualcosa abbiamo assimilato diciamo. Per tornare alla tua domanda, Lorenzo de’ Medici
Tinkoff sceglie Rebel per la salita del team building al Kilimanjaro
Tinkoff in vetta al Kibo
I MODELLI ADOTTATI DAL TEAM TINKOFF-SAXO diceva “…del doman non v’è certezza”, quindi chiedo in prestito le sue parole per risponderti. • Una delle punte di diamante del team è Peter Sagan, che tipo è l’attuale campione del mondo? Come avete festeggiato il suo risultato? Se ho utilizzato il termine pazzo vero per Oleg, Peter è un pazzo autentico. Un autentico fuoriclasse. Un esempio di simpatia ed educazione. Con il suo italiano perfetto, sa mettere a suo agio chiunque. Il giorno in cui gli abbiamo dedicato la sua personale Mojito iridata, consegnata direttamente dal nostro presidente, lui ha voluto farci omaggio della maglia di campione del mondo firmata. L’abbiamo noi e ce l’ha Oleg, basta. Questo perché lui adora i nostri prodotti e, da quando ci siamo conosciuti si è appassionato tantissimo a Scarpa. Andare sul podio di Richmond con le Mojito Team Edition è stato un orgoglio per lui. Una sorpresa che ha voluto farci e che ci ha meravigliato. Con Peter il problema è che devi triplicare la sua personale scorta di scarpe, non perché le consuma prima… semplicemente le perde! Non so quanta roba ha seminato in tutto il mondo, leggenda narra che ogni tappa perda almeno un calzino (e finché è un calzino), fossi in Sportful non dormirei sonni tranquilli. • Infine una domanda personale: tu che vieni dall’alpinismo, che ti sei dato alla corsa trail perché si concilia meglio con gli impegni professionali, non vorrai dirci che adesso ti dedichi anche alle due ruote? E se sì, preferisci le grasse o le tubolari lisce? Sono stato “costretto con la forza”, a ri-
ATOM Reattiva, dal peso e dalla struttura contenuti, questa scarpa è destinata agli allenamenti con ritmi veloci e alle gare corte e intense. Pensata per atleti con ottima biomeccanica di corsa nella postura e preferibilmente con peso inferiore ai 70 kg, può essere apprezzata anche dai runner esperti che hanno un appoggio con l’avampiede. Traspirante e confortevole grazie alla tomaia in mesh a cellula aperta, garantisce stabilità, precisione e feeling con il terreno grazie al tenser perimetrico contentivo. Suola: Genetic Lite by Vibram. È disponibile anche nella variante donna, con la peculiare morfologia del piede femminile.
IGUANA
Peter Sagan e Sandro Prisotto mostrano le Mojito con i colori della maglia iridata
prendere la bicicletta quest’estate; la mia fidanzata non poteva correre in discesa per un problema temporaneo, quindi mi ha strappato dai sentieri e mi sono ritrovato a pedalare su ruote artigliate dopo forse dieci anni. Il risultato è che sono finito su quei sentieri con la MTB, la salita con la bici in spalla non è proprio raccomandabile, e di sicuro ho fatto qualche cima e cresta in meno rispetto al solito ma… in discesa ritorni ragazzino e il concetto di pericolo torna quello di quando avevi quattordici anni, fantastico! A parte tutto, continuo a preferire la corsa per i sentieri, e le lunghe carrarecce e strade forestali le dedico alla MTB. Con la bicicletta si fa più strada e si vedono più cose, ma correre sul filo di cresta rimane la cosa che preferisco fare.
All’apparenza potrebbe sembrare una scarpa tipicamente lifestyle, ma in realtà è una calzatura molto vicina al mondo dell’arrampicata. Grazie alla grande climbing zone, alla suola Reptilia MG by Vibram, alla tomaia Fabric, alla fodera Stretch Texile e al profilo basso sull’avampiede, Iguana è perfetta per il climbing urbano, ma anche per l’avvicinamento in falesia e perché no, per un aperitivo con gli amici! Tomaia Stretch Textile super traspirabile e ben sei diverse varianti di colore disponibili. Taglie dalla 36 alla 48 (comprese mezze taglie).
MOJITO GTX Nelle giornate piovose, Mojito GTX, con fodera in Gore-Tex e suola Spyder Trek, è la vostra scelta. Impermeabile, colorata come da tradizione Mojito, questa GTX version sarà la scarpa per ognuno dei prossimi 365 giorni, e oltre.
REBEL LITE GTX Calzatura ideale per i tecnici del soccorso alpino e attività che richiedono saltuariamente l’uso dei ramponi. Rebel Lite GTX è la risposta alle mutate esigenze degli appassionati della montagna alla ricerca di un prodotto innovativo: una calzatura di media flessibilità, alta dinamicità e reattività. Rebel Lite GTX, rappresenta la transizione tra le categorie Mountain Elite e Backpacking. Tomaia in tessuto L-Tech, Microtech waterresistant e pelle scamosciata 1,8 mm, Sock-Fit XT by Scarpa in tessuto elastico S-Tech, fascione in gomma, Heel Tension con fascia contenitiva revisionata. Fodera in Gore-Tex Performance Comfort. Nella parte della lingua il Gore-Tex è elastico. Sottopiede di montaggio Pro+Rubber, di media flessibilità in polipropilene e gomma. Suola Re-Active XT adatta all’uso dei ramponi semi-automatici.
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DATI & STATISTICHE / I FATTURATI DEI RIVENDITORI SPORTIVI EUROPEI NEL 2014 a cura di: Simone Berti
Catene sportive in Europa chi sale e chi scende Con qualche differenza più o meno sostanziale fra aree geografiche, come fra le diverse catene di negozi, il mercato europeo sportivo ha registrato un buon risultato nel 2014 nei 15 principali Paesi, l’Italia non fa eccezione con Décathlon in prima fila.
Dando infine un’occhiata al periodo più recente, notiamo un inizio positivo del 2015 per diversi protagonisti di mercato, su tutti Intersport, grazie in particolar modo alle buone condizioni della neve nello scorso inverno e all’economia generale in miglioramento. Le condizioni meteorologiche tuttavia sono state instabili nei Paesi nordici e in altre zone d’Europa durante la primavera. In assenza dei mondiali di calcio FIFA non è chiaro se il mercato europeo riuscirà a crescere allo stesso modo.
Germania Francia Italia Spagna Austria Finlandia
2014 al Quota Tasso netto dell’IVA di IVA (milioni di €) mercato
2014 al % rispetto lordo dell’IVA al 2013 (milioni di €)
INTERSPORT (1) 2.392 21% 19% 2,846 SPORT 2000 (2) 1.030 9% 1,226 KARSTADT (D) (EST) 481 4% 572 METRO-KAUFHOF (D) (EST) 420 4% 500 SPORT-SCHECK (F) 296 3% 352 GLOBETROTTER EST) 196 2% 233 RUNNERS POINT (EST) 192 2% 229 DIMENSIONE DEL MERCATO 11.254 13,392 CONSUMO PRO CAPITE (€) 165.93 DÉCATHLON (C) (*) (restated) 3.239 43% 20.00% 3,887 INTERSPORT (1) 1.289 17% 1,547 GROUPE GO SPORT (incl. Courir) (*) (c) (est) 496 7% 595 SPORT 2000 (2) 474 6% 569 DIMENSIONE DEL MERCATO 7.533 9.040 CONSUMO PRO CAPITE (€) 136,61 DÉCATHLON (RESTATED) 1.049 24% 22% 1,280 INTERSPORT (1), INCL CISALFA 840 19% 1,025 CISALFA SPORT, excl. Intersport (f) (C) (restated) 330 8% 403 SPORT ALLIANCE (2) (V) (EST) 229 5% 279 DIMENSIONE DEL MERCATO 4.393 5.360 CONSUMO PRO CAPITE (€) 87,95 DÉCATHLON (C) (*) (EST) 1.437 32% 21% 1,739 EL CORTE INGLÉS (D) (*) (EST) 379 8% 458 INTERSPORT (1) (RESTATED) 207 5% 250 BASE DETALL SPORT (V) 157 3% 190 FORUM SPORT ( C ) 107 2% 130 TWINNER IBERIA (V) (EST) 69 2% 84 SPORT ZONE ( C ) (*) (EST) 55 1% 66 DIMENSIONE DEL MERCATO 4.496 5.440 CONSUMO PRO CAPITE (€) 117,27 SPORT 2000 (2) (*) 4 56 23% 547 INTERSPORT (1) (*) (EXCL. EYBL) 397 20% 20% 476 HERVIS (*) 251 114% 301 EYBL (C) (EST) 221 11% 265 DIMENSIONE DEL MERCATO 1.986 2.383 CONSUMO PRO CAPITE (€) 278,68 KESPORT / INTERSPORT (1) (RESTATED) 254 26% 24% 315 PRISMA AND S GROUP 132 13% 164 STADIUM (*) 90 9% 111 SPORTIA (2) 53 5% 65 CITYMARKET (D) 48 5% 60 TOP-SPORT 38 4% 47 DIMENSIONE DEL MERCATO 992 1,230 CONSUMO PRO CAPITE (€) 224,53 SPORTS DIRECT (2) (*) (EST) 2.322 37% 20.00% 2,786 JD SPORTS FASHION (*) (c-sport only) (est) 1.123 18% 1,348 STAG (V) 277 4% 333 INTERSPORT (1) 251 4% 301 DIMENSIONE DEL MERCATO 6.217 7.461 CONSUMO PRO CAPITE (€) 96 115,42 STADIUM (C) (*) 434 16% 25% 542 INTERSPORT (1) 385 14% 481 TEAM SPORTIA (2) (EST) 229 8% 286 XXL 174 6% 217 SPORTRINGEN 63 2% 79 DIMENSIONE DEL MERCATO 2.734 3.417 CONSUMO PRO CAPITE (€) 281 351,50 OCHSNER / DOSENBACH (D) (RESTATED) 431 20% 8.00% 465 INTERSPORT PSC (1) 390 18% 422 SPORT XX (D) 213 10% 230 ATHLETICUM (C) 156 7% 169 DIMENSIONE DEL MERCATO 2.182 2.357 CONSUMO PRO CAPITE (€) 265 286,61 XXL (C) 399 24% 498 G SPORT (1) (RESTATED) 356 21% 25% 444 SPORT 1 (V) 245 15% 306 INTERSPORT (1) (RESTATED) 124 7% 154 STADION (V) 106 6% 132 MX SPORT (2) 100 6% 125 DIMENSIONE DEL MERCATO 1.677 2.097 CONSUMO PRO CAPITE (€) 324 405,02
Source: SGI - www.sgieurope.com
2,0% 3,9% -2,3% 0,0% -7,2% -5.0% 9,0% 4,7% 4,3% 6,0% 2,0% 1,8% 3,5% 9,0% 1,0% 4,8% 1,5% 3,0% 3,8% 2,4% 0,8% -2,0% 2,0% 0,0% 6,1% 5,4% 4,0% 7,0% 2,4% -28,0% 0,6% -7,4% -3,0% 15,1% -10,5% -10,2% 1,3% 13,9% 12,8% 8,8 22,2% 11,7% -2,6% -3,9% -4,7% 33,8% 5,0% -0,2% 9,5% 1,3% 0,7% 1,3% -0,1%
NON-EURO ZONE
LA LENTE SULL’EUROPA Dando un’occhiata a quanto succede nel Vecchio Continente, notiamo come XXL rappresenti la catena di rivenditori con la crescita più rapida in terra scandinava, Norvegia e Svezia per la precisione. In Olanda sono stati conseguiti grandi risultati da Décathlon e Sport 2000, in Belgio da United Brands, in Gran Bretagna da Intersport, in Finlandia da Stadium, e infine in Svezia da Sportringen e in Norvegia da Stadion. Décathlon vede aumentare le proprie fette di mercato in ogni Paese a eccezione della Spagna, mentre Intersport e i suoi affiliati sono cresciuti molto bene in Francia, Austria e Gran Bretagna, ottenendo però scarsi risultati nel resto d’Europa.
Regno Unito
IN ITALIA Nel nostro Paese più della metà del mercato è tenuta in mano da quattro catene: Décathlon, con la fetta maggiore pari al 24% nazionale, poi Intersport al 19% (incluso Cisalfa), Cisalfa (separato da Intersport) al 8% e Sport Alliance al 5%. La crescita più evidente è stata ottenuta da Décathlon, +9%, seguita da Cisalfa con il +4,8%. Intersport e Sport Alliance hanno invece segnato un più modesto +1% e +1,5% rispettivamente. Nel complesso hanno segnato a livello nazionale un +3%, pari a 5 miliardi e 360 milioni di euro tasse incluse. A livello di consumo pro capite, come già detto sopra, siamo tra i più bassi in Europa: in media ogni persona spende 87,95 euro.
Svezia
Gli schemi presentati fanno riferimento alle vendite nei principali rivenditori di ogni Paese e stimano crescite e cali del mercato basandosi sull’indagine online condotta da NPD e su quanto stimato dalle associazioni nazionali e dagli osservatori di settore. La definizione di articoli sportivi include golf e biciclette sportive. Molti dati riportati relativi ai maggiori rivenditori di ogni Paese, come ad esempio Karstadt o Sports Direct, sono stimati e si riferiscono alle sole vendite di articoli sportivi, come quelli outdoor.
Svizzera
La crescita più forte è stata registrata in Gran Bretagna, Germania, Spagna, Svezia e Norvegia. Anche il mercato italiano si è ripreso dopo una lunga depressione (+3% rispetto al 2013). Solo la Svizzera è andata calando, poiché i consumatori preferiscono fare shopping nei Paesi confinanti a causa della persistente forza del franco. Il mercato rimane piatto in Austria e Danimarca. A livello di consumi pro capite, il grado più alto lo troviamo in Norvegia, quello più basso in Portogallo (a seguire Olanda, Belgio e Italia).
IL MERCATO SPORTIVO EUROPEO NEL 2014 A LIVELLO RETAIL
Norvegia
Il mercato occidentale europeo di articoli sportivi ha vissuto una discreta ripresa nel 2014, arrivando a crescere del 3,8% in valuta locale dopo il calo dello 0,9% dell’anno precedente, come stabilito dall’analisi esclusiva annuale dei punti vendita dei 15 principali Paesi realizzata da SGI Europe (Sporting Gods Intelligence). Ragionando in euro, risulta perciò che il consumo sia fiorito del 4% per 56,1 miliardi di euro, tasse di vendita incluse. Nel complesso sembra che i negozi reali abbiano perso qualche fetta di mercato rispetto ai crescenti marchi che vendono direttamente al consumatore, alle realtà puramente online e alle catene non specializzate come Zara o H&M. Un esempio pratico viene dalla Germania (ma riguarda anche Svezia e altri Paesi), dove i principali punti vendita sportivi hanno perso quote di mercato, a eccezione di Runners Point, in favore di Zalando e Amazon.
8,1% -1,8% -2,0% -20,3% 2,7% -9,4% -1,9%
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FOCUS ON / INTERVISTA A LUCA DRAGONI RESPONSABILE MARKETING SALEWA a cura di: Paolo Grisa
Salewa: quando la presentazione (in store) conta Il team trade marketing & visual Salewa. Da sinistra in senso orario: Andrea Ranalletti, Antonella Cantelli, Luca Dragoni, Federica Cannata, Manlio Pollutri, Isabella Guerra
Se è vero che (per fortuna) il nostro mondo è un settore in cui ancora ciò che conta è “il concreto”, la funzionalità reale, la resistenza e la performance dei prodotti, più che l’apparenza e la vacuità, è innegabile che anche l’aspetto comunicativo voglia la sua parte. I prodotti devono essere sempre perfetti, ma nello stesso tempo hanno bisogno di una degna presentazione! Lo sapete bene voi negozianti che avete premiato con i vostri voti l’iniziativa shop in shop di Salewa come la “Miglior attività e materiale in-store” alla prima edizione degli Outdoor Industry Awards. Ne abbiamo parlato con Luca Dragoni, responsabile marketing dell’azienda.
ALCUNI SHOP IN SHOP SALEWA
Il concetto di shop in shop nasce più da una necessità dell’azienda o del negozio ospitante? Qual è il valore aggiunto che lo shop in shop garantisce al brand e al negoziante? Il nuovo concetto shop in shop Salewa permette di presentare al meglio la collezione, questo sia in termini di esposizione qualitativa dei prodotti sia di redditività dell’area, con vantaggi evidenti per entrambe le parti. Inoltre, puntiamo molto a collegare il mondo digitale web e social con tutti gli altri “touch points” offline. In
Faletti Sport di Darfo Boario (BS)
Con l’iniziativa “Salewa shop in shop concept” che propone un modo moderno, accattivante e pratico per presentare la vasta gamma dei propri prodotti, l’azienda ha vinto il premio per la “Miglior attività e materiale in-store” ai primi Outdoor Industry Awards organizzati lo scorso settembre dalla nostra testata.
questo possiamo dire che il canale retail e i negozi partner in cui Salewa è presente con aree brandizzate sono ottimi strumenti per veicolare la comunicazione. Il concetto è semplice: amplificare la portata della seasonal campaign del brand all’interno del punto vendita e nel piano vetrine, per massimizzare l’efficacia del sell-out. Quali negozianti possono fare richiesta di ospitare un soft shop? Il negozio ha poi delle indicazioni precise/doveri nella gestione dello stesso? Il country manager valuta la proposta, si tratta in ogni caso di una collaborazione con Salewa a medio lungo termine, in cui oltre a un accordo di natura strettamente commerciale, l’azienda mette a disposizione la struttura soft shop e i vari complementi d’arredo in comodato d’uso con un contratto specifico che pone delle condizioni chiare su come deve essere gestito lo spazio. Da quando sei in Oberalp si è modificato/evoluto in qualche modo il concept degli shop in shop Salewa? Il nuovo concept è frutto dell’eccellente lavoro svolto dal responsabile trade marketing Salewa e del suo staff. Rispetto a qualche anno fa, abbiamo fatto un bel passo in avanti. Il logo necessitava di un
nuovo linguaggio di design, più moderno, stilizzato, che richiamasse nel contempo un simbolo di Salewa: il nostro headquarter. Ecco quindi, la presenza di alcune strutture con lamiere forate, molto simili a quelle utilizzate a Bolzano. Siamo inoltre nell’era digitale: tutti i monitor utilizzati per illustrare attraverso i filmati le tecnologie costruttive degli “Icon Products” e relativi campi di azione, sono collegati in rete in modo da poter essere aggiornati direttamente da Bolzano. Abbiamo già detto che l’illuminazione è fondamentale. Per questo motivo, oltre al giusto quantitativo di faretti, abbiamo previsto l’impiego dei “Light Box”, di grande impatto, in punti strategici, come veri e propri “eyecatcher”. Si tratta di un’iniziativa più funzionale ai piccoli negozianti o egualmente anche alle grandi catene? In realtà abbiamo realizzato progetti shop in shop con partner che hanno deciso di lavorare in maniera qualitativa con il nostro brand. Ciò vale sia per le grandi catene sia per i singoli negozianti, ciascun progetto è a sé stante, puntiamo a scegliere le aree più adatte per far ottenere al negoziante il miglior rendimento possibile. Sono previste nuove aperture nei pros-
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Sportrage di Alessandria
Micarelli Sport di Camerino (MC)
Mancini Store di Castel di Sangro (AQ)
Sportland di S. Eufemia (BS) Turnover di San Martino Buon Albergo (VR)
Tempo libero di Borgosesia (VC)
simi mesi e nel 2016? Sì, prevediamo nuove aperture e anche ristrutturazioni totali di shop in shop datati. Gli allestimenti e l’immagine di un vostro monomarca sono gli stessi che, in spazi minori, ritroviamo negli shop in shop o ci sono significative differenze? Salewa è un brand completo, valorizzato all’interno dello shop in shop con alcune linee guida molto chiare, a prescindere dall’area espositiva. Le pareti scure, con un’illuminazione adeguata, fanno risaltare ancor di più il prodotto. L’impatto visivo è molto importante, l’esposizione deve sempre essere curata fin nei minimi dettagli. Il nostro team visual si occupa anche della formazione del personale preposto del punto vendita. Possiamo senz’altro affermare che questo servizio è molto apprezzato, riconosciuto dai nostri partner come uno dei punti di forza di Salewa. Riguarda anche gli altri brand del gruppo ed è gestito in parte dalle stesse persone oppure ogni marchio ha un team dedicato anche per questo aspetto? Per i vari brand è previsto un responsabile marketing, con una struttura di supporto, brand reps inclusi. Il team visual lavora trasversalmente sia per Salewa sia per Dynafit.
Free Time di Cencenighe (TN)
King Line di Pescara
Sportler di Innsbruck
La targa esposta nello showroom Salewa
INTERVISTA AD ANDREA RANALLETTI, TRADE MARKETING MANAGER OBERALP
“Plasmato su misura delle esigenze dei negozianti” Qual è il tuo ruolo in Salewa/ Oberalp e da quanti anni sei in azienda? Sono nel gruppo Oberalp da tre anni come trade marketing manager e group visual merchandising manager Oberalp. Com’è nato il concetto di soft shop? Qual era l’esigenza dietro a questa domanda? Come mai questo nome particolare per lo shop in shop Salewa? Il concetto nasce dall’analisi delle reali esigenze dei negozianti. Il design, coerente con il format dei negozi monomarca, è ispirato alle linee essenziali e angolari del nuovo logo. La struttura modulare, facilmente adattabile ad ogni superficie è studiata per poter esporre con efficacia tutte le categorie merceologiche che produciamo. Salewa offre soluzioni per ogni tipo di retailer: il format dei negozi monomarca, che è declinato su ampie superfici in negozi multibrand, rappresenta quello che è lo shop in shop. Il soft shop invece è la struttura self standing. Quali sono le professionalità coinvolte per la realizzazione di uno shop in shop (visual merchandiser e designer d’interni)?
Faletti Sport di Darfo Boario (BS)
IL RENDERING DI UN SOFT SHOP
In qualità di responsabile internazionale del progetto ho redatto un processo che coinvolgesse le specifiche professionalità in ogni Paese dove si implementa un soft shop: il reparto commerciale per un’analisi di fattibilità e definizione di condizioni commerciali agevolate; il marketing, responsabile dell’intero processo, dal contatto con il cliente allo sviluppo
del progetto con il contraente alla verifica della corretta implementazione della struttura e il reparto visual, che assicura la corretta esposizione del prodotto mediante training allo staff e regolari e visite stagionali per allestimenti e sostituzione immagini. In cosa il concetto di shop in shop si differenzia da quello di altri brand? E come si impone il concept del soft shop? Ha
un’impostazione fissa oppure è modulabile a seconda del negozio ospitante (punto vendita ampio o con spazi ristretti)? Ci sono una serie di caratteristiche che rendono la struttura unica nel suo genere. Spesso l’illuminazione dei negozi non è ottimale pertanto si è pensato di integrare direttamente nella struttura la luce a led per una corretta presentazione
dei capi. Un’altra caratteristica molto importante è l’integrazione diretta nell’area vendita di parte delle riserve di magazzino. All’interno della struttura sono presenti box contenitori funzionali sia per immagazzinare taglie doppie dei prodotti alto vendenti (evitando così il continuo recarsi in magazzino e assicurando la giusta quantità di prodotto esposta), sia per la comunicazione poiché sono facilmente personalizzabili con grafiche magnetiche. I moduli tagliati diagonalmente, che caratterizzano lo stile della struttura, diventano spazi ideali per esporre i manichini. Completano la struttura immagini retroilluminate molto impattanti e semplici da sostituire.
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ATLETI / UNA GUIDA ALPINA E UN CAMPIONE DEL MONDO CHE ORA SI DEDICA ALLE GRANDI PARETI a cura di: Paolo Grisa • foto: Manrico Dell’Agnola
Un po’ di Svizzera nella Karpos family con Anthamatten e Lachat Il marchio italiano, entrato da poco nel mercato svizzero, ha aggiunto due atleti di nazionalità elvetica tra i suoi ambassador. Passo dopo passo, appiglio dopo appinando risultati e ottenendo rispetto tra la glio, continua la progressione di Karpos, stretta cerchia dei più forti arrampicatori al che grazie all’ottima collaborazione inmondo. Mi piace la sfida di scalare un 9a+ staurata con New Rock, distributore escluin arrampicata sportiva, così come salire sivo per il mercato svizzero di Karpos, inin libera una bigwall in Yosemite o aprire serisce due punte di diamante fra i suoi nuove vie in giro per il mondo.” A 17 anni ambassador. Simon Anthamatten e Cédric è già campione del mondo. Mitico il duello Lachat, fortissimi alpinisti svizzeri, saranno vinto contro Adam Ondra nella finale al un punto di riferimento per le attività di Rock Master di Arco del 2009. Indubbiacomunicazione di Karpos a livello internamente Cédric Lachat ha lasciato il segno zionale. Ma non solo, la loro grande especon il suo stile inconfondibile, forgiandosi rienza sarà sicuramente d’aiuto allo staff un carattere che oggi lo spinge a cercare R&D dell’azienda per realizzare soluzioni nuove sfide sulle più grandi pareti ancora sempre più innovative. La continua creinviolate di tutto il mondo. scita di Karpos, sia da un punto di vista di struttura sia di distribuzione, trova in partner come New Rock (distributore svizzero del brand) un punto di riferimento che la sta portando a conquistare gruppi di appassionati sempre più numerosi e soprattutto una distribuzione territoriale sempre più ampia. Una nuova sfida, che si aggiunge a tutte quelle In primo piano affrontate dal marchio nato ai Simon Anthamatten piedi delle Dolomiti, che da oggi si affiancherà a compagni d’avventura ancor più forti. Simon Anthamatten “Se decidessi di puntare ancora di più Cédric Lachat sulla mia immagine, potrei già vivere del“Al di là delle competizioni, ho sempre avule mie imprese, ma non è ciò che voglio. to una grande passione per tutti i tipi di Sono nato e vivo a Zermatt, e mi senarrampicata su roccia. A 10 anni, seguento soprattutto una guida alpina. Ho un do mio fratello maggiore, scoprii l’arramprofondo legame con questa professiopicata. Tutto iniziò con la prima via, che ne che esercito regolarmente”. Questo salii facilmente, quasi senza fatica. Ricoè Simon Anthamatten: modesto, chiaro e nobbi subito che la dimensione verticale diretto. Impersona una nuova generaziosarebbe stato il modo a me più congeniane di fuoriclasse orientati a un alpinismo le per evolvere nella vita. Dopo un anno d’avanguardia e di ricerca: velocità, legdi preparazione, partecipai alla mia prima gerezza e difficoltà - in puro stile alpino competizione. Gareggiare risultò naturale su pareti e creste inviolate. È considerato e senza troppi sforzi arrivai al podio. Da uno dei migliori alpinisti contemporanei. quel momento realizzai di poter affrontare Nell’inverno 2008 ha vinto la Coppa del qualsiasi sfida e cominciai a competere nel Mondo Lead di arrampicata su ghiaccio, circuito della Coppa del Mondo, collezioil primo Piolet d’or e il Prix Courage per il tentativo di salvataggio di Ochoa sull’Annapurna. Nel 2009 ha aperto una nuova magica linea sul Jasemba (7.350 m) ed è stato premiato con il Karl Unterkircher Award. Con Il fratello Samuel (nel 2011) in pochi giorni ha scalato 10 vie sul Capitan. È recente la prima ascensione della parete sud-ovest del Khunyang Chish East (7.400 m), una In primo piano delle imprese più importanti del Cédric Lachat 2013 in alta quota.
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Cédric e Simon… nell’obiettivo di Manrico
“
Premetto che non ho mai seguito le gare, ma ho passato una vita tra montagne e falesie e in trentacinque anni di fenomeni “rampicanti” ne ho visti tanti. La falesia di Erto è un luogo particolare: particolare e tragica la sua esistenza in veste attuale, strana e unica la sua arrampicata capace di mettere in crisi anche i migliori. Oggi mi trovo appeso come un pipistrello sul bordo dello strapiombo che, su 20 m di altezza, credo ne butti fuori quasi altrettanti: jumar e autobloccanti, sacco con gli obiettivi appeso all’imbrago e macchina fotografica in mano, pesante, goffo e infreddolito. I protagonisti di oggi sono Cédric Lachat e Simon Anthamatten, tutti due non troppo alti. Il primo con pochi capelli, magrissimo e con spalle larghe; il secondo biondino, dal fisico più da alpinista che da arrampicatore sportivo. Si scaldano su Lucrezia (7b+)… neanche una piega. Scatto senza farci troppo caso, in fondo sono dei fuoriclasse. Alla vista della roccia si sono trasformati, da tipi tranquilli quali sembravano, ora sono veloci, carichi, si capisce che vogliono arrampicare; arrampicare per loro stessi e non solo per la posizione che oggi si trovano a rivestire. Per questioni coreografiche (mi servono semplicemente più di profilo), chiedo se possono salire più alla mia sinistra. Senza batter ciglio si fiondano su ‘Mister Rase’ 8a+/8b, Simon cigola un po’, ma il suo amico passa con ‘le mani in tasca’. Da arrampicatore, ma anche da fotografo,
noto che, specialmente Cédric, non ‘perde’ mai i piedi. Addirittura alcuni fotogrammi mi sembrano quasi falsi, perché lui è sempre appiccicato alla parete; anche nei tratti orizzontali, dove le gambe nel vuoto mi avrebbero dato il senso della verticale, facilitando la lettura dell’immagine. All’esterno della grande grotta perennemente asciutta dove, sugli appigli, potrebbe esserci ancora la pelle di Manolo di Glowacz o di Horager, continua a piovere. La temperatura è bassa e c’è una grande umidità, ciò nonostante la palestra continua a popolarsi di ‘forzati delle rocce’ che, senza darci troppa soddisfazione, spiano le evoluzioni di Cédric. Il freddo, in teoria, dovrebbe favorire l’aderenza, ma su quegli appigli, unti e piccoli, l’umidità certo non aiuta. Mi fissano la corda su Pole Position per fotografare Cédric sulla via ‘mito’ di Erto. È fantastico vederlo scalare Sogni di Gloria: leggero e preciso, dà una grande dimostrazione di potenza, equilibrio e tecnica… oggi c’è solo da imparare!”. Manrico Dell’Agnola In pagina alcune foto dei due nuovi ambassador Karpos, scattate da Manrico sulla falesia di Erto
Il video di Cedric e Simon della prima giornata con Karpos
Ecco l’offerta
di prodotti per le uscite sulla neve senza rischi by
CAMP
La funzionalità al servizio della sicurezza Dalle piccozze agli zaini, passando per le giacche e i guanti e senza dimenticare l’attrezzatura per il soccorso, il brand di Premana ha curato nei minimi dettagli la sua collezione al fine di offrire leggerezza, tecnicità e praticità sempre al top. Corsa Nanotech
Xlc Nanotech Semi-Automatic
È la più avanzata piccozza da alpinismo della collezione CAMP. Costruita in lega d’alluminio 7075-T6 come la leggerissima Corsa, si differenzia per gli innovativi inserti in lega d’acciaio Sandvik Nanoflex su testa e puntale: punti critici che risultano così molto più resistenti e di lunga durata senza compromettere la leggerezza. Il modello è inoltre caratterizzato da un design con aggressiva curvatura del manico per un utilizzo più tecnico, senza tuttavia svantaggi per la camminata e la penetrazione nella neve. Può essere equipaggiata con una dragonne scorrevole Touring, ideale per le escursioni su ghiacciaio, o con la dragonne Alpina adatta a percorsi più alpinistici. Disponibile in 3 lunghezze: 50, 60 e 70 cm. Peso 250 g (50 cm). Prezzo consigliato: 118 euro.
Versione con allacciatura semiautomatica del modello XLC Nanotech, questo rampone è caratterizzato dalla medesima struttura e dagli stessi leggerissimi materiali degli altri ramponi XLC, da cui si differenzia per gli inserti in acciaio Sandvik Nanoflex sulle punte frontali. Risultano così incrementate la resistenza, la durata e la capacità di penetrazione nel ghiaccio duro. L’allacciatura semiautomatica garantisce un solido fissaggio anche sugli scarponi semirigidi. Per gli scarponi da scialpinismo e da telemark è consigliabile il modello XLC Nanotech, con allacciatura automatica. Peso 558 g. Prezzo consigliato: 139,80 euro.
Blitz Sviluppata in collaborazione con Simone Moro, presenta un anello di servizio particolare, sganciabile dalla cintura. I cosciali con la parte anteriore apribile permettono di indossarla o toglierla con gli sci o i ramponi ai piedi. Realizzata in materiali morbidi, leggeri e idrorepellenti, è caratterizzata da un taglio ergonomico che la rende estremamente comoda in tutte le situazioni. L’imbottitura è in polietilene espanso da 4 mm, abbinato a un tessuto in poliestere superleggero e traspirante che ne facilita l’asciugatura mantenendo così il comfort. Disponibile in due misure che coprono tutte le taglie dalla S alla XL. Peso 219 g. Prezzo consigliato: 59 euro.
X3 Backdoor Rinnovato nella grafica e nei colori, questo zaino per sci alpinismo e alpinismo è ideale per le uscite “fast and light”. L’apertura Backdoor sullo schienale consente un facile e immediato accesso a tutto il materiale, anche se posto sul fondo. Realizzato in tessuto leggero e resistente, con ampie tasche esterne laterali in rete, capiente tasca sul cappuccio e tasca sul cinturone per avere a portata di mano l’equipaggiamento essenziale. Il sistema Xpress permette di agganciare e rimuovere gli sci dallo zaino senza toglierlo. Il cinturone e la cinghia pettorale presentano fibbie EZ OP (esclusiva C.A.M.P.) ad apertura facilitata. Con le fibbie EZ OP basta tirare il perno rosso, comodo da azionare anche indossando i guanti, per far scattare immediatamente l’apertura. Peso 751 g. Prezzo consigliato: 99,90 euro.
Nivix Jacket Giacca adatta anche allo sci, derivata dall’ED Protection Jacket ma più calda e resistente grazie ai 200 grammi di imbottitura in piumino d’anatra di prima qualità (filling power 700 cuin) e al nuovo tessuto Nivix (Nylon Ripstop 70/90D). È il capo più indicato per le situazioni di freddo intenso, dalle piste allo scialpinismo fino all’alpinismo, dove la robustezza del tessuto Nivix può fare la differenza. Il taschino nella parte anteriore della manica sinistra è pensato per lo skipass o altri piccoli accessori. La vestibilità Regular Fit contribuisce al mantenimento del calore mentre gli inserti stretch sui fianchi, estesi dal girovita a buona parte dell’attaccatura delle maniche, assicurano il comfort e un’ottima mobilità delle braccia e spalle. Peso 700 g (taglia L). Prezzo consigliato: 255,90 euro.
Speed 2.0 Un casco al top, progettato e curato nei minimi dettagli specificamente per le competizioni di sci alpinismo e per l’arrampicata. Si presenta rinnovato nella grafica e nella costruzione della calotta esterna che lo rende ancora più durevole, ed è uno dei caschi più leggeri sul mercato. Oltre alla leggerezza offre un comfort eccezionale grazie alle 22 aperture di ventilazione aerodinamiche, che lo rendono straordinariamente fresco anche durante le attività più intense e nei giorni più caldi. Peso 268 g. Prezzo consigliato: 99,90 euro.
Geko Hot Guanto da alpinismo caratterizzato da un grande isolamento termico. Il GeKO Hot, che presenta inserti in pelle di capra che migliorano la presa e rinforzi nei punti di maggiore usura, è realizzato in Durastretch con imbottitura in PrimaLoft One per assicurare la migliore combinazione di termicità e sensibilità. Disponibile in 5 taglie dalla S alla XXL. Peso 140 g (taglia M). Prezzo consigliato: 77,80 euro.
Rocket Studiata nei minimi dettagli, con particolari innovativi volti alla massima funzionalità, è una pala di alto livello e prestazioni. Molto robusta, permette di spostare tanta neve in poco tempo ed è quindi ideale per le operazioni di soccorso. Il segreto sta innanzitutto nella lama in alluminio 6061 T6, dal profilo particolarmente aggressivo – non lineare ma segmentata e con punta centrale – che facilita la penetrazione nella neve dura e compatta. Anche il bordo superiore, ai lati del manico, è stato studiato e provvisto di speciali dentellature: in questo modo è assicurato il miglior grip scarponelama durante le operazioni di scavo, con un conseguente incremento della resa. Ma non è finita: la lama della Rocket è di dimensioni superiori (24 x 28 cm) rispetto alle normali lame in alluminio e vanta quindi una maggiore portata. Il manico presenta una piegatura ergonomica che favorisce il movimento di taglio del manto nevoso. Questo concetto, seguendo la curvatura della lama, assicura il minimo ingombro dell’attrezzo quando lo si chiude per riporlo nello zaino. Il manico presenta inoltre una sezione a goccia, che impedisce di montare la lama in posizione rovesciata. L’impugnatura è caratterizzata da una costruzione forata a vantaggio della leggerezza. Peso 650 g. Prezzo consigliato: 55,80 euro.
DISTRIBUITO DA:
C.A.M.P. - 0341.890117 - contact@camp.it
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FOCUS ON / EVENTI E APPUNTAMENTI DA NON PERDERE SU FREERIDE E SICUREZZA
ph: Thomas Monsorno
Mammut Safety Tour – Retailer Session Si è svolto domenica 29 e lunedì 30 novembre a Passo del Tonale l’appuntamento riservato ai rivenditori autorizzati Mammut. Tema delle due giornate sono stati i prodotti del pacchetto safety: artva, sonda, pala e zaini airbag. Dopo una prima giornata teorica, durante la quale sono stati approfonditi sia gli aspetti tecnici sia quelli strettamente commerciali, si è passati alla parte pratica. Saliti sul Ghiacciaio del Presena, i vari negozianti hanno potuto testare, su 3 campi artva con livello crescente di difficoltà, gli apparecchi nello loro varie configurazioni, al fine di avere un quadro completo circa il loro funzionamento e le varie
strategie d’utilizzo, effettuando più prove di ricerca, terminando poi il test con l’utilizzo di sonda e pala. L’approfondimento sugli zaini airbag, passando in rassegna i vari modelli, è stato l’ultimo argomento pratico della giornata, che ha lasciato posto al pranzo in rifugio e alle ultime considerazioni su questa sessione invernale. Grande soddisfazione da parte del team Mammut Italia, presente al Tonale al gran completo, per l’ottima riuscita della due giorni. Entusiasti anche tutti i negozianti intervenuti, che hanno potuto accrescere le loro conoscenze, consapevoli sempre più di quanto sia importante consigliare l’articolo giusto soprattutto quando si tratta di apparecchi artva e zaini airbag. Le prossime tappe della Mammut Safety Tour 2016: 16-17/01 Val Gardena (BZ) 13-14/02 S. Caterina Valfurva (SO) 12-13/03 Staffal/ Gressoney (AO)
ABS partner della prima edizione Dolomiti Winter Fest La manifestazione che si terrà a Sappada dal 12 al 14 febbraio prossimi, sarà un’occasione da non perdere per gli appassionati di freeride, per conoscere le ultime novità che l’azienda sta sviluppando nel campo della sicurezza sulla neve. Ci è stato infatti già anticipato che in occasione del prossimo Ispo, ABS porterà una grossa novità, “un altro grande passo in avanti”, ma per sapere qualcosa di più bisognerà aspettare l’11 gennaio.
Black Diamond e Pieps scaldano i motori All’European Freeride Festival di Livigno, che si svolgerà dal 14 al 17 gennaio, Black Diamond e Pieps, oltre ad essere presenti come sponsor, hanno in programma delle uscite con le Guide e la proiezione di alcuni video tutorial incentrati sulla sicurezza su neve. I due marchi saranno di casa a Livigno anche in occasione della Skieda, la manifestazione che si svolgerà dal 2 al 9 aprile e dedicata ai praticanti o anche ai semplici curiosi del mondo dello sci “a tallone libero”. Ma non si escludono ulteriori eventi per il prossimo inverno ormai alle porte.
Le iniziative safety targate Ortovox Ferrino si prepara per un inverno a tutta powder Il 27-28 febbraio 2015 Ferrino sarà presente al Free Turing weekend con Black Crows, il marchio di sci specializzato nel freeride. Reduci del successo della prima edizione, Asd Mucrone Local, in collaborazione con le Funivie di Oropa, Sensa Cunisiun, La Bufarola e Mountain Kingdom, si appresta a organizzare la seconda edizione di questa manifestazione interamente dedicata al mondo del freetouring e della sicurezza in montagna. Un Safety Camp gestito dal Soccorso Alpino della sezione di Biella, coadiuvato dalle locali Guide Alpine che interverranno alla manifestazione, attenderà tutti i partecipanti che vorranno sperimentare e approfondire le tecniche di ricerca e soccorso in montagna. Sarà inoltre possibile visionare le ultime novità tecniche nel campo della sicurezza e prevenzione grazie alle aziende partner. Pernottamento in quota: al Rifugio Savoia (1.950 m), al Rifugio Rosazza (1.910 m), a Capanna Renata (2.350 m) previa comunicazione ai rispettivi Rifugi entro il 1 febbraio 2016.Pernottamento a Oropa: presso le
camere del Santuario Oropa a un prezzo convenzionato per la manifestazione. Il programma di sabato prevede villaggio test dalle 10 alle 16, alle 10,30 safety camp presso il rifugio Savoia a cura del soccorso alpino di Biella, dalle 17 aprés ski e ice bar presso Rifugio Savoia. Ore 20 cena e alle 24 discesa in funivie a Oropa. La domenica prevede villaggio test nel piazzale antistante il Rifugio Savoia dalle 10 alle 16, alle ore 10:30 partenza dei gruppi guidati per le diverse tipologie di escursione. Ore 16:00 Après ski e ice bar fino al tramonto, dj set in quota durante tutto l’evento. Ferrino ha inoltre organizzato un clinic a Courmayeur con la partecipazione di Bruno Compagnet (“sciatore e avventuriero, il ragazzo dei Pirenei ha sciato in ogni angolo del pianeta ed è diventato un riferimento nel mondo del freeride”) che il 27 e 28 febbraio sarà aperto al pubblico, mentre il giorno 29 ai rivenditori. Uno skitest Black Crows per il pubblico si svolgerà anche a Cervinia il 19 e 20 marzo. Ferrino farà tappa anche al White weekend di Canazei in programma il 5 e 6 marzo. Inoltre l’azienda piemontese parteciperà al Pro Shop Test di Bardonecchia dal 31 gennaio al 2 febbraio e al Madesimo Freeride Festival dal 18 al 20 marzo.
Per tutti gli appassionati di freeride che vogliano approfondire le proprie conoscenze in tema di neve, valanghe e prevenzione del rischio, tre weekend da segnare sul calendario: 9-10 gennaio, 23-24 gennaio e 12-13 marzo 2016. In queste date la scuola di sci Monte Bianco di Courmayeur, in collaborazione con le Guide Alpine di Courmayeur, organizzerà corsi base Safety Academy pensati espressamente per chi pratica freeride. Conoscenze base di nivologia, dei materiali di sicurezza, regole base di comportamento in neve fresca e tutto quel che può servire per ridurre il più possibile i rischi delle discese fuori pista. Ortovox inoltre ha organizzato le seguenti tappe del Safety Academy: • Con Guide di Alagna Training Basic (approccio alla sicurezza / un giorno). Date: 06.12.2015 e 14.02.2016. Tour and Training Basic (avviamento / 2 giorni). Date: 16-17.01.2016, 6-7.02.2016, 12-13.03.2016. • Con Guide abruzzesi di Mountain Evolution in queste date- Training Basic (Livello Base) Durata 1 giornata. 20 dic 2015: Campo Imperatore (Parco Nazionale Gran
Sasso). 17 gen 2016: Campo Imperatore (Parco Nazionale Gran Sasso). 05 mar 2016: Campo Imperatore (Parco Nazionale Gran Sasso). SA - Tour & Training Basic (Livello Intermedio) Durata 2 giorni. 9/10 gen 2016: Campo Felice (Parco Nazionale Velino Sirente). 13/14 feb 2016: Pescasseroli (Parco N. Abruzzo Lazio e Molise). 19/20 mar 2016: Campo Imperatore (Parco Naz. Gran Sasso). SA - Tour & Training Advanced (livello avanzato) Durata 2,5 giorni. 15-17 gen 2016: Prati di Tivo (Parco Naz.Gran Sasso). 26-28 feb 2016: Campo Imperatore (Parco Naz. Gran Sasso). 1-3 apr 2016: Ovindoli (Parco Nazionale Velino Sirente). • Con Guide di Mountain Experience vengono organizzati tre corsi: Training Basic (livello base) Durata 1 giornata. 30 gennaio e 31 gennaio 2016, Tour & Training Basic (livello intermedio) Durata 2 giorni. 13/14 febbraio e 12/13 marzo 2016, Tour & Training Advanced (livello a avanzato) Durata 2,5 giorni. 8-10 aprile 2016. • A richiesta, tutti i giorni dal 26 dicembre 2015 con le Guide Alpine di Madonna di Campiglio.
Sono passati poco più di due anni da quel 12 agosto 2013, quando due righe d’agenzia annunciarono al mondo alpinistico la scomparsa di Corrado De Monte, per tutti Zio Icaro. Lui, esperto alpinista, speleologo e guida alpina, se ne è andato così, in una giornata come tante, mentre si recava all’attacco della Torre Iolanda in Moiazza (Dolomiti). Lasciando il vuoto tra amici e conoscenti. Un vuoto che pareva incolmabile. Ma come nelle storie più belle, quelle in cui dal buio e dalla disperazione scaturisce un raggio di luce, la scomparsa di Icaro ha dato vita a qualcosa di grande. Un’associazione, un progetto, portati avanti dalla compagna di Corrado (ora presidente dell’associazione “Progetto Icaro”) Karin Pizzinini e dai numerosi amici che, in questo modo, tengono vivo il suo ricordo. Il sogno di Icaro era avvicinare i giovani alla pratica del freeride in modo “sicuro”, puntando sull’educazione alla
Skipass 2015: Progetto Icaro vince per la seconda volta il Best Safety Act
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prevenzione piuttosto che sui divieti. Ed è questo il leitmotiv dell’associazione che, a due anni di distanza dalla sua nascita, è già stata insignita di due prestigiosi riconoscimenti (ha vinto infatti il premio Best Safety Act agli Italian Freeride Awards sia nel 2014, sia nel 2015). “Icaro voleva riunire, in maniera privata e senza chiedere denaro, i ragazzini che già conosceva e portarli a sciare, insegnare loro a leggere i pendii innevati ed i relativi rischi. Noi lo abbiamo fatto per lui. Perché prevenire è meglio che vietare, questo è il nostro motto!”. A parlare è la presidente Karin Pizzinini. Da due stagioni l’associazione organizza, in maniera continua, con impegno e grandissimo entusiasmo, delle giornate di formazione, chiamate freeride camps. Proprio come avrebbe voluto Icaro, senza chiedere alcun compenso economico, i ragazzi vengono istruiti su come comportarsi in ambiente. Lontano dalle piste, infatti, il pericolo potrebbe trovarsi dietro l’angolo e per questo motivo, assodata la ridotta utilità dei divieti e delle sanzioni, è bene che chi pratica questa bellissima ed emozionante disciplina sappia come comportarsi. Una giornata insieme alle guide alpine qualificate UIAGM di Progetto Icaro si divide in diverse parti: dapprima una spiegazione su cosa portare con sé durante le uscite, come valutare le condizioni nelle zone dove si vuole sciare, come comportarsi sia singolarmente che in gruppo. La seconda parte è l’autosoccorso, perché può comunque sempre succedere qualcosa e, diceva Icaro, i ragazzi devono saper far fronte anche ad
ph: Michele Galli
PROGETTO ICARO: L’EREDITÀ DI CORRADO “ICARO” DE MONTE
L’abbraccio collettivo per ricordare “zio Icaro” una situazione di pericolo. E poi, ovviamente, si va a sciare tutti insieme! Non vengono tralasciate le prove di ricerca con l’artva, il sondaggio e lo scavo. Per le tappe della prossima stagione 2015/16 (tra le quali ci saranno sicuramente La Skieda a Livigno, le zone di Moena, San Pellegrino, Falcade, Alta Badia, Bormio, Cortina, San Martino di Castrozza, Polsa - San Valentino) consultare la pagina Facebook dell’associazione oppure cercare Progetto Icaro su www.planetmountain.com Prove di utilizzo della sonda
Mysticfreeride rinnova i Safety Camp Nella stagione 2016 Mysticfreeride amplia l’offerta dei suoi Safety Camp. Viene abbandonato il calendario fisso che viene sostituito da un calendario aperto con il Safety Camp declinato in diverse modalità per rispondere alle diverse esigenze dei rider. La sicurezza rimane il cuore di ogni Camp, ma tutta l’organizzazione viene disegnata intorno al rider per avere la migliore esperienza di freeride possibile. Il Mysticfreeride Safety Camp offre l’opportunità di acquisire tutte le basi teorico-pratiche di un freeride senza rischi, raccogliendo al contempo gli spunti per organizzare future spedizioni in totale libertà, senza mai tralasciare l’aspetto più importante: la sicurezza. A seconda del proprio livello tecnico e pratico sono stati studiati quattro format. Mysticfreeride Safety Camp - Sulla montagna più eccitante dell’Engadina, il Corvatsch, a gennaio si svolgerà il primo Safety Camp in calendario. Un vero paradiso del freeride con ampissime aree facilmente accessibili con gli impianti. La data è tra il 23/24 o il 30/31 gennaio. Due giorni di freeride, con Guide Alpine e i rider di Mysticfreeride a disposizione tutto il giorno. Si scierà, tanto, mentre si parlerà di prevenzione, attrezzatura, tecnica. Si svolgeranno simulazioni di ricerca e soccorso ma soprattutto si imparerà sul campo a muoversi in sicurezza in gruppo. Mysticfreeride Safety Camp 2.0 - Al Passo del Tonale a metà marzo (data in via di definizione) si svolgerà il Safety Camp 2.0. Con un approccio “freeride alpinistico” si svolgeranno gite che richiedono anche l’uso di imbraghi, corde, pelli. L’obiettivo di questo format è insegnare l’uso di questa attrezzatura per svolgere correttamente le manovre base di sosta in sicurezza, calate in corda, tecnica di sciata sul ripido. Il tutto condito sempre da simulazioni di ricerca e primo soccorso. Mysticfreeride Safety Workshop - In occasione del Madesimo Freeride Festival, in programma dal 18 al 20 marzo 2016, svolgeremo lezioni in aula gratuite aperte a tutti i partecipanti del Festival. Mysticfreeride Safety Camp on demand - Infine se siete un gruppo di cinque amici e volete acquisire nozioni di sicurezza sciando con Mysticfreeride, siamo a disposizione muovendoci dove la neve cade più abbondante! www.mysticfreeride.com
DA DICEMBRE AD APRILE
Ad Alagna l’Academy per il backcountry in sicurezza Imparare ad affrontare in modo corretto le escursioni invernali anche nelle zone “non controllate” è fondamentale sia per se stessi sia per la sicurezza altrui. Spesso l’errore del singolo, poco capace di valutare le condizioni e la rischiosità di un pendio innevato, piuttosto che lo stato della neve, può costare la vita a più di una persona. Quindi perché rischiare? Negli ultimi anni sono nati corsi specifici, organizzati da associazioni e professionisti della montagna e dedicati proprio al tema della sicurezza su neve e in fuori pista. Entra quindi in scena, a partire dall’imminente stagione invernale, “Backcountry academy” che, con i suoi corsi intensivi pensati per sciatori, snowboarders e trekkers con racchette da neve, aiutano anche i più avventurosi (ma pur sempre con la “testa sulle spalle”) a comprendere come ridurre al minimo l’esposizione al rischio. La proposta consta di corsi intensivi full-immersion, progettati e coordinati da un team di professionisti, che attraverso esercitazioni pratiche sul campo alternate a sessioni di formazione teoriche in “aula”, offrono un percorso formativo accelerato, senza trascurare il divertimento e l’avventura. Tra gli argomenti trattati: la pianificazione dell’escursione, l’equipaggiamento tecnico, l’uso del safety kit, nonché le nozioni chiave sulla neve, la
formazione delle valanghe, le tecniche di soccorso in caso di incidente. La base operativa è un’autentica chicca: un’isolata baita in antico stile Walser, recentemente ristrutturata per offrire il massimo comfort e relax, immersa nella selvaggia ed incontaminata Valle Vogna, ad un’ora di “powderwalk” da Alagna. Il calendario di backcountry academy prevede corsi della durata di 3 giorni, differenziati per livello e specialità: “intro to backcountry” e “advanced backcountry” (rivolto a sciatori e snowboarders) e “snowshoe clinics” (specifico per i ciaspolatori). Tutte le offerte includono la formazione teorica e pratica, 2 escursioni guidate, la sistemazione in baita con trattamento di pensione completa (3 giorni, 2 notti). Corso intro to backcountry Date: 6-8 dicembre | 15-17 gennaio | 19-21 febbraio. Prezzo per persona: 350 euro Corso advanced backcountry Date: 22-24 gennaio | 26-28 febbraio | 18-20 marzo. Prezzo per persona: 390 euro Corso snowshoe clinics Date: 4-6 gennaio | 12-14 febbraio | 4-6 marzo | 1-3 aprile. Prezzo per persona: 290 euro www.backcountry-academy.com
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12 / 2015
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FOCUS ON / ALCUNI DEI PRODOTTI DEI MIGLIORI MARCHI PER LA SICUREZZA ABS Abs Powder Base Unit
BCA Tracker 3
PIEPS DSP Pro
Lo zaino Base Unit è leggero e compatto, ideale per freeride
Dotato di custodia protettiva porta rice-
Ideale per professionisti del set-
e piccole escursioni da sci alpinismo. Integra un valido sistema
trasmettitore, Tracker 3 è caratterizzato
tore, date le elevate prestazioni.
ABS TwinBag con una 8l Powder zip-on ocean blue. Grazie al
dalla stessa facilità d’uso e visualizzazione
Capacità di ricezione del primo segnale con
piano dorsale più sottile, agli spallacci ergonomici
in tempo reale di Tracker 2 ed è il 20% più
un range massimo circolare di 60 m, dotato
e all’attillata cintura in vita in neoprene, offre
piccolo e leggero. Pensato per essere tasca-
di 3 antenne, marca fino a 4 travolti contem-
una buona vestibilità particolarmente per le donne e i ragazzi. Le fibbie per gli sci e lo
poraneamente. Consente una perfetta lettura
bile, T3 è il ricetrasmettitore multi-antenna più della
del display anche con il sole o con lenti po-
snowboard della linea Powder sono fissa-
direzione e della distanza. Spie luminose rosse (diodi a emissio-
larizzate, battery lifetime 400 h in modalità
te direttamente allo zaino, in modo che
ne luminosa), usa tre batterie alcaline di tipo AAA. Tre antenne,
trasmissione, self-check quando si accende
il baricentro sia molto vicino al corpo e
sistema di soppressione dei segnali e modalità Big Picture per
e auto-antenna-switch (quando l’artva in
la vestibilità risulti ancora più comoda. È
ricerca di più vittime contemporaneamente. Peso: 215 g batterie
funzione trasmissione riceve un segnale che
disponibile in una sola misura ed è com-
incluse, senza cinghia. Dimensione: 11.5 x 7.1 x 2.4 cm. Prezzo:
disturba il proprio, in uscita cambia l’antenna che invia il se-
binabile con il Powder 8 L, 15 L e 26 L.
299,95 euro.
gnale), iProbe
sottile che ci sia. Visualizzazione digitale in tempo
reale
Support, funzione test di gruppo e possibilità
La maniglia di sgancio é regolabile in
di controllare la frequenza degli altri artva. Auto conversione
altezza e perfettamente adattabile per
da ricerca a trasmissione in caso di seconda valanga. Scan
i mancini.
function, inclinometro e TX600 support (il TX600 è il trasmettitore
Float 27 tech
per cani e con il DSP Pro si può commutare la frequenza di ricezione dalla 457 kHz, in quella per il TX600). Funziona con tre
“Blue Edition” Il popolare peso piuma è disponibile anche in “Blue Edition”, nello sgargiante “Ocean Blue” vanta le stesse dotazioni anche nel colore grigio. Prezzo: 589 euro.
Il pacchetto di airbag più
batterie alcaline AAA e in un range di temperatura da -20°C
tecnico, per lo scialpinismo e
a +45°C. Pesa 198 g batterie incluse. È possibile aggiornalo ed
le camminate su terreni com-
estenderne la garanzia.
plessi. Include accesso dallo schienale, compartimento strumenti con cerniera a lampo, tasca fodera-
iProbe
ta per occhiali protettivi, fascia in vita con tasche, sistema di trasporto casco,
Abs Powder Zip-Ons
sollevatori di carico, asola diagonale porta sci, doppio cordino
Sonda elettronica con ricevitore integrato,
porta piccozza, cinghie di compressione, e di attivazione inter-
in grado di captare il segnale di tutti gli
Con la linea Powder si è
cambiabile sul lato sinistro o destro, impugnatura regolabile in
artva presenti sul mercato. Significativa ri-
sempre ben equipaggia-
base all’altezza, daisy chain, cosciale fisso, manicotto d’idrata-
duzione del tempo di sondaggio: il 60% in
ti, indipendentemente che
zione e attacco snowboard opzionale. La capacità dello zaino
meno rispetto alle sonde tradizionali (con
si combini l’unità di base
è di 1,650 / 27 litri. Pesa 3,074 g con sistema completo (bombola
la iProbe quando si è a 50 cm si ha un
Powder con il leggero e
inclusa), 2,450 g (zaino, airbag, motore, senza bombola) e 1,720
segnale pieno, evitando il rischio di scam-
sottile Powder 8 L, il model-
g (solo pack, no airbag, no motore, no bombola). U.S. patent:
biare il terreno per il travolto e viceversa). Si attiva semplice-
lo da freeride Powder 15 L
#7,878,141. Le bombole e il sistema di fissaggio snowboard op-
mente premendo tre volte il tasto ON/OFF. In caso di più vittime,
o lo zaino da escursione
zionale sono venduti separatamente.
è in grado di marcare automaticamente gli artva con supporto iProbe (DSP Ice, Pro, Sport, Freeride, DSP e DSP Tour) dopo 8”.
Powder 26 L.
DISTRIBUITO DA:
The Group Distribution +39.059.744024 info@thegroupdistribution.it
Powder 8 Lo zip-on Powder più piccolo contiene abbastanza spazio per l’equipaggiamento di emergenza, è molto leggero e si limita allo stretto essenziale. È particolarmente piatto e non occorre
DISTRIBUITO DA:
Fischnaller Tobias Outdoor Consulting 0472.869368 info@tofisch.com tf@mts-italia.it
SCOTT Kit Air Free Ap 32
Kit Air Free Ap 24
Ideale per i fuoripista, Air
Versatile zaino antivalanga di medie dimensioni, Air Free Ap 24
Free AP 32 è lo zaino
è ideale per tutte le avventure in fuoripista. Questo zaino rap-
Il Powder da 15 L è lo zip-on perfetto per bre-
perfetto per soccorrito-
presenta la soluzione perfetta per una gita backcountry di una
vi escursioni backcountry. L’equipaggiamento di
ri e assistenti alle piste
giornata. Costruzione: 420 d nylon plain water repellent 1.500
emergenza può essere sistemato in uno scom-
da sci. Questo zaino
mm, 210 d nylon double water repellent 1.000 mm. Dimensioni:
parto apposito, per accedervi in pochi secon-
da 32 litri è il compagno
altezza 54 cm, larghezza 28 cm, profondità 18 cm, volume 24
di. È possibile fissare sci, snowboard o scarponi
ideale per qualsiasi avven-
L. Peso approssimativo: zaino 1.530 g, alpride system 800 g,
direttamente all’unità di base Powder. Una rete
tura sulla neve. Quando si parla di
cartucce 440 g per un totale di circa 2.770 g. Zaino com-
portacasco rimovibile consente inoltre di sistema-
sicurezza, non ci sono compromessi.
patibile con Scott Alpride Airbag system, dotato di scomparto
re agevolmente il casco. È possibile integrare un
Se gli ski patrol di Chamonix si fidano dell’Air
principale per l’attrezzatura antivalanga. Presenta un sistema
sistema portabevande; mentre chiavi, denaro e
Free AP 32, tanto da inserirlo nella loro attrezzatu-
diagonale di carico sci e anche a frame oltre a un fissaggio
cellulari possono essere riposti in uno scomparto
ra ufficiale, è certo che sia stato realizzato con un
rimovibile per lo snowboard. La tasca superiore con chiusura a
per oggetti di valore supplementare. Disponibile
alto livello di qualità e una sicurezza ineguagliabile.
zip e rivestimento in pile è pensata per la maschera. Non manca
nelle colorazioni: purple orange, lime green, oce-
Loro, che trascorrono più tempo sulle montagne di qualsiasi altra
un fissaggio (rimovibile) per piccozza/bastone. La cintura ana-
persona, necessitano di una buona protezione. Hanno parlato.
tomica e imbottita con anello portattrezzi sulla parte destra
Li abbiamo ascoltati: un sistema di gonfiaggio completamente
e tasca sulla parte sinistra. Cintura con cosciale di sicurezza.
nuovo e un design tecnico e leggero fanno di questa la prossima
All’interno etichetta sos con istruzioni di emergenza, fissaggio
Lo zaino intelligente per le escursioni giornaliere. Il Powder 26
generazione di zaini antivalanga. Vediamone le caratteristiche:
rimovibile
L è dotato di uno scomparto di emergenza, due scomparti
costruzione in 420 d nylon plain water repellent 1.500 mm e 210
strap
laterali ad accesso rapido che offrono un posto per una bor-
d nylon double water repellent 1.000 mm. Dimensioni: altezza: 55
con
raccia fino a 1,5 litri o pelli e un accesso laterale allo scom-
cm, larghezza: 32 cm, profondità: 22 cm, volume: 32 L. Peso ap-
emergenza. Certi-
parto principale. Nello scomparto frontale è possibile sistemare
prossimativo: zaino 1.620 g, alpride system 800 g, cartucce 440
ficato TÜV. Dispo-
cartine, GPS o snack. Il portasci diagonale e il fissaggio per
g per un totale di circa 2.860 g. Zaino compatibile con Scott Al-
nibile nelle varianti
snowboard o racchette da neve offrono ottime opzioni per il
pride airbag system, certificato TÜV, dotato di sistema diagonale
colore black e ci-
trasporto direttamente sullo zaino base Powder. Il set compren-
di fissaggio degli sci e a-frame oltre al fissaggio rimovibile per lo
trus
de una rete portacasco rimovibile. È possibile fissare e traspor-
snowboard. È dotato di una tasca separata per l’attrezzatura di
blue. Prezzo al pubblico
tare con la massima stabilità e sicurezza due piccozze. Il fondo
sicurezza (pala, sonda ecc.) e una tasca superiore per maschera
consigliato 719 euro.
dello zip-on può essere compresso quando occorre un minore
con chiusura a zip e rivestimento in pile. Fissaggio rimovibile per
volume di carico. Disponibile nelle colorazioni: purple orange,
piccozza/bastone. Comoda cintura anatomica imbottita con
lime green e ocean blue. Prezzo: 79,90 euro.
anello con portattrezzi sulla parte destra e tasca sulla parte si-
toglierlo sullo skilift. Il materiale in neoprene gli conferisce elasticità consentendo di ripiegarlo senza problemi. Disponibile nelle colorazioni: red orange e ocean blue. Prezzo: 39,90 euro.
Powder 15
an blue e red orange. Prezzo: 59,90 euro.
Powder 26
per
sullo
casco,
sterno
fischietto
di
yellow/eclipse
nistra. Cintura con cosciale di sicurezza e all’interno etichetta sos
DISTRIBUITO DA:
HELIUM Research Development Sales +39.39.2738873 stefan@helium-rd.com
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con istruzioni di emergenza. Non manca poi il fissaggio rimovibile per casco e uno strap sullo sterno con fischietto di emergenza. Disponibile nelle varianti colore black e burnt orange, eclipse blue. Prezzo al pubblico consigliato 739.00 euro.
DISTRIBUITO DA:
Scott Italia 035.756144 infosport@scott-sports.it
ORTOVOX Free Rider 24 W Abs Avalanche Airbags
ARVA Evo 4
Per questo zaino Ortovox si affida ai 28 anni di esperien-
sentato dalla nuova protezio-
Si tratta di un dispositivo di ultima generazione, che va a sostituire
za di ABS e alla sua comprovata tecnologia twinbag. In-
ne dorsale rimovibile SPS PRO²,
il già collaudato ed efficiente Evo 3 e, per quanto riguarda casa
novativa ed esclusiva è la versatilità che l’azienda è sta-
che offre sicurezza certificata
Arva, è la grande novità del 2015. Nuovo nel design, nella schermata
ta in grado di conferire al sistema: bastano pochi gesti
TÜV e può addirittura essere
e ancora più facile da usare. Completo di 3 antenne, con un raggio di
e appena tre minuti di tempo per installare il dispositivo
utilizzato separatamente gra-
ricerca che va da un minimo di 40 ad un massimo di 60 metri, permette di indi-
M.A.S.S. in uno dei cinque modelli di zaino. Se le condizio-
zie alle cinghie di fissaggio
viduare anche più vittime contemporaneamente. Inoltre è fatto per durare fino a
ni lo permettono è possibile rinunciare completamente al
in dotazione. Disponibile in
250 ore (nella funzione di trasmissione) e circa 40 nella funzione di ricerca. Con
sistema airbag, in questo modo gli zaini diventano fino a
tre dimensioni, la protezione
i suoi 220 grammi di peso, compatto e facile da indossare, questo dispositivo
1.880 g più leggeri e guadagnano diversi litri in volume
pesa appena 300 grammi
rende più facile la ricerca e l’individuazione di vittime in caso di valanga.
supplementare, rendendoli utilizzabili per più attività. Al-
ed è areata alla perfezione
trettanto versatili sono le sue possibilità di regolazione. La
grazie ai fori di ventilazione.
maniglia di attivazione può essere installata a scelta per
spallacci ergonomici e l’ampia cintura addominale ela-
l’uso da parte di mancini e destrorsi, mentre altezza e an-
stica con un innovativo fermaglio in alluminio garantisco-
golazione sono regolabili liberamente. Il sistema-maniglia è protetto da un gancio in alluminio ripiegabile, che ne impedisce l’attivazione involontaria.
G l i
Pala Ovo Pro
Zaino Freerando 28L
no vestibilità ottimale. Esso fornisce una maggiore sicu-
Superleggera
Disponibile anche leggermente più
rezza e un’estrema semplicità d’uso, anche con i guanti.
(soli 750 g) e
piccolo, nella versione da 24 litri, la
È stato impiegato robusto alluminio e Hypalon resistente
super-resistente,
gamma di zaini Freerando è pensata
alle abrasioni nel nuovo sistema di fissaggio multifunzio-
la Pala Ovo Pro
per costituire una valida via di mez-
La tecnologia Free Rider ABS: Ortovox ha sviluppato
nale degli sci «X-SKIFIX». Sia gli sci sia lo snowboard (o le
è una soluzione ef-
zo tra freeride ed escursionismo ed
tre diversi modelli appositamente per il freeride. Oltre alla
racchette da neve) possono essere fissati a piacimento,
ficiente e comoda
è specialmente destinata a chi vuole
sua silhouette inconfondibile, il punto di forza è rappre-
diagonalmente o a croce.
da
cercare belle linee sulla neve farinosa, lon-
trasportare.
al-
tano dalle risalite meccaniche. Per questo lo
luminio, motivo per
schienale è realizzato comodo, regolabile e
il quale né la pala
imbottito (per essere confortevole ma anche
né il manico vanno
in grado di garantire una portata ottimale).
dubbio alla localizzazione della vittima. La localizzazione
incontro a usura. È
Dispone inoltre di porta-picozze e tasca per
è confermata poi con la marcatura (ed esclusione del
disponibile nelle due
il materiale di sicurezza, il tutto a un peso ra-
varianti da 76 op-
gionevole. La forma del Freerando 28L è ispi-
interamente
Ortovox 3+ Avalanche Transceivers Con il 3+ la ricerca in valanga non avrà più segreti. La tecnologia Smart-Antenna (brevetto Ortovox) con identificazione della posizione del travolto, seleziona
È
segnale). Per ulteriore sicurezza, è presente in
in
automaticamente l’antenna di trasmissione migliore.
3+ la commutazione automatica in trasmissione
pure da 97
rata agli zaini di alpinismo, con un volume
Anche in “ricerca” non ci sono compromessi. 3+
(in caso di valanga secondaria). Ortovox ha
cm
sottile che permette di scalare facilmente.
è dotato di tutte le caratteristiche di un mo-
anche pensato al futuro: 3+ è dotato di softwa-
di
ghezza.
lun-
Infine le comode cinghie permettono di
derno apparecchio digitale a 3 antenne. Il
re aggiornabile e contribuisce alla salvaguardia
trasportare sia sci sia snowboard. Gli sci
display illuminato con informazioni in tempo
dell’ambiente utilizzando una sola batteria di ali-
possono essere fissati lateralmente oppu-
reale, indica direzione, distanza e numero
mentazione.
re in diagonale.
dei travolti analizzati. La ricerca di precisione con l’indicatore di tendenza supportato da segnalazione acustica intuitiva a variazione di toni, non lascia alcun
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Outback ‘97 - 035.361103 - info@outback.it
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Panorama - 0472.201114 - info@panoramadiffusion.it
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FOCUS ON / ALCUNI DEI PRODOTTI DEI MIGLIORI MARCHI PER LA SICUREZZA BLACK DIAMOND Mission Ski Pants
FERRINO Safe 30
Per quei giorni in cui la tua parte inferiore passa più tempo
Un nuovo prodotto arricchisce ulteriormente la Safe Collection e sarà
immersa nella neve che sopra di essa, i Black Diamond Mis-
presentato a ISPO 2016. Safe 30, zaino con capacità di 30 litri per
sion pro Pants forniscono dettagli innovativi, impermeabili-
utilizzo invernale con sistema Airbag Alpride e riflettore Recco integrati.
tà e traspirazione senza compromessi. Realizzati in Gore-Tex Pro Shell, sono tra
In abbinamento al kit da autosoccorso in valanga (artva, pala e sonda)
i pantaloni da sci più protettivi e resistenti e offrono ampie tasche per riporre
l’airbag aumenta le probabilità di sopravvivenza in caso di incidente. Al-
tutto ciò di cui si ha bisogno. Sono completi di Pieps Pocket: la tasca sicura e di
pride ha studiato un airbag che grazie alla sua forma arrotondata per-
facile accesso per ospitare l’artva, dotata di una imbragatura interna come al-
mette, in caso di travolgimento, la massima protezione da eventuali
ternativa a quella classica e più ingombrante da petto. Integrano inoltre la tec-
traumi della parte superiore del corpo e della testa e un ottimale
nologia Recco per completare il kit di sicurezza, mentre la zip sul fondo gamba
galleggiamento nella valanga, evitando un seppellimento profondo.
permette di accedere rapidamente al gancio dello scarpone per il passaggio
Tirando la maniglia viene azionato l’airbag liberando il gas dalla cartuccia
da modalità ski a walk. Le aperture di ventilazione asimmetriche permettono la
che, con l’ausilio della valvola interna, gonfia l’airbag in tre secondi. Si tratta
fuoriuscita del calore durante la salita senza lasciar entrare la neve, e le toppe
del sistema airbag più leggero attualmente proposto sul mercato grazie a un
in Keprotech proteggono da ramponi e lamine degli sci. Il fitting è molto tecnico.
peso pari a 1,2 Kg. Progettazione, sviluppo e test sul campo sono raccontati
Sono dotati di cintura rimovibile. Costruzione delle ginocchia articolata per una
nel video che potete visionare cliccando sul qr code qui a fianco.
maggior libertà di movimento. Ghette interne con elastico e bordo siliconato.
TECNOLOGIA ALPRIDE SET CARTRIDGE
Pilot 11 Jetforce Avalanche Airbag Pack
Ogni airbag è equipaggiato con due cartucce: una con Argon, per garantire velocità di gonfiaggio e una con CO2, per l’ottimale espansione e volume dell’airbag. È proprio il mix di questi due
La neve polverosa e il terreno ripido portano anche il rischio di valanghe. Lo zaino Pilot 11 JetForce è perfetto per stivare il materiale essenziale e fornire una vera arma segreta in più al kit di sicurezza. Lo zaino con tecnologia JetForce per il back country minimalista è perfetto per il freeride nei pressi di impianti di risalita o con gatto delle nevi o heliski. La tecnologia JetForce è frutto di una collaborazione pluriennale tra Black Diamond e Pieps, ed è il primo airbag system che sfrutta, per il gonfiaggio, un getto di aria esterna. L’airbag JetForce è riutilizzabile e ricaricabile elettronicamente a costo zero oltre ad essere comodo durante i viaggi. Il Pilot 11 JetForce offre inoltre una tasca dedicata al kit di soccorso, la possibilità di attaccare gli sci in diagonale, un
gas che assicura velocità di gonfiaggio pari a tre secondi. È consentito il trasporto aereo in stiva di questo zaino perché conforme Iata (International Air Transport Association). Caratteristiche tecniche: peso 1,50 kg, tessuto double nylon, cordura e rinforzi in dupont hypalon, sistema di trasporto con dorso e spallacci imbottiti e trapuntati in tessuto reticolare traspirante. Fascia vita imbottita ed ergonomica in tessuto reticolare traspirante amovibile, nastro cosciale amovibile utilizzabile a destra e sinistra, pannello dorso amovibile, regolazione, superiore spallacci, fibbia in alluminio di sicurezza su cintura vita, spallacci e cinturino pettorale. Tasche porta sonda / pala, tasca interna di sicurezza, tasca imbottita porta maschera, taschino su fascia vita. Porta sci frontale, compressioni frontali/laterali porta snowboard/racchette, porta piccozza. Compatibile h2bag.
portapiccozza e un portacasco.
Gli altri modelli della collezione Safe di Ferrino: da sinistra Glide Safe 20, Breath Safe 25, e Full Safe 30
JETFORCE TECHNOLOGY • Un sistema di self-diagnosi by Pieps controlla che tutto funzioni a ogni accensione • La batteria al litio che supporta 4 ricariche rende meno problematico viaggiare con un sistema airbag • L’airbag, realizzato in cordura è facile da re-impacchettare nello zaino per proseguire nella discesa dopo l’incidente • Il getto d’aria gonfia l’airbag in 4 secondi e si sgonfia automaticmanete dopo tre minuti
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per creare una potenziale sacca d’aria.
Ferrino & C. 011.2230711 info@ferrino.it
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Black Diamond Equipment +41.61.5643333 - climb@blackdiamond.eu
DISTRIBUITO DA: Panorama 0472.201114 - info@panoramadiffusion.it
IL MODELLO SUPERFUNZIONALE UPSLOPE NELLE VERSIONI DA 20 LT E 35 LT
Nella powder con Thule Dettagli che fanno la differenza e alcuni importanti accorgimenti per l’autosoccorso rendono questo zaino un compagno ideale per le proprie uscite in neve fresca. Per le giornate di freeride sono ovviamente indispensabili tutti i prodotti legati alla sicurezza che abbiamo descritto e approfondito nelle specifiche tecniche alle pagine precedenti e qui sopra. In questo caso vi proponiamo invece un modello di zaino per lo sci in neve fresca che, pur non dotato di sistema abs, è altamente efficiente e presenta funzionalità utili per l’autosoccorso. Si citi a titolo di esempio lo scomparto valanga con sonda dedicata e custodie per la pala, che separano gli strumenti dall’attrezzatura asciutta nello scomparto principale nella versione da 35 litri.
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• Upslope 35L Dedicato a chi pratica backcountry, è stato progettato per evitare di dover togliere e rimettere lo zaino ogni volta che si ha bisogno di prendere o riporre l’acqua, il casco o i vari accessori. È provvisto di un compartimento specifico dedicato ai sistemi di sicurezza come sonda e pala, mentre i ganci porta-sci sono regolabili per trasportare sci e tavole di ogni tipo di ampiezza. L’anello porta piccozze può essere stivato intelligentemente per evitare imprevisti. Le tasche laterali sono molto capienti e consentono di avere facile accesso alle riserve idriche o ai guanti. Diverse opzioni di trasporto per gli sci, in diagonale o in orizzontale, e il trasporto verticale dello snowboard. Il casco può essere riposto nella parte bassa dello
A sinistra Upslope 35L a destra Upslope 20L
zaino per un facile accesso o nella parte frontale. Il pannello schienale è dotato di un accesso pensato per avere facilmente sottomano tutta l’attrezzatura all’interno dello scomparto principale. Le tasche adibite al sistema di idratazione sono protette da materiale isolante per evitare il congelamento dei liquidi. La tasca rigida porta-maschera è dotata di un’imbottitura morbida. La cinghia di chiusura è studiata per evitare anche il minimo spostamento del carico.
• Upslope 20L Questo zaino consente di accedere allo scomparto principale da tre vie, per un facile stivaggio e un rapido recupero di tutti gli oggetti utili. Offre diverse opzioni di trasporto per gli sci, in diagonale o in orizzontale, e il trasporto verticale dello snowboard, e grazie al gancio facilmente regolabile consente un perfetto fissaggio di attrezzatura di ogni tipo di ampiezza. Il gancio porta piccozza e porta strumenti può essere riposto per evitare che si impigli durante le manovre. L’accesso allo scomparto principale è tramite una pratica e ampia zip che permette di non togliere lo zaino per svolgere l’operazione; inoltre ci sono altre due vie di accesso: dall’alto e dal lato. Le tasche del sistema di idratazione sono protette da materiale isolante per evitare il congelamento dei liquidi. La cinghia di chiusura è studiata per evitare anche il minimo spostamento del carico.
EVENTI / SI È SVOLTA LA TERZA EDIZIONE DELLA GARA IDEATA DAL CAMPIONE MARCO DE GASPERI ph: Jacopo Cairati
ph: Jacopo Cairati
dalla nostra inviata: Tatiana Bertera Partenza della mezza maratona da Chiuro
Ben 1.600 runner, tre gare e tre differenti percorsi, undici comuni toccati, duecento volontari, venticinque nazioni partecipanti. Sono questi i numeri del Valtellina Wine Trail 2015: un’edizione da record, giunta quest’anno al terzo appuntamento. E noi di Outdoor Magazine abbiamo avuto l’occasione, nonché l’onore, di prendere parte a questa bellissima esperienza, invitati direttamente dal mitico Marco De Gasperi. Marco, quel “boy” ancora pieno di “mountain dreams” (vi consigliamo vivamente di visitare il sito http://www.boymountaindreams. com/) che, passo passo, sta cercando di realizzare. A partire dai due record portati a termine durante il periodo estivo: dapprima l’ascesa all’Ortles partendo da Solda e ritorno in poco più di due ore e mezza, poi quella al Bianco, la cui salita e discesa hanno richiesto 6h 43’ 52’’, con partenza e arrivo da Courmayeur, lungo la via Ratti dal Rifugio Gonella (51,8 km e 3.750 m D+). Tempi disumani, o quasi, quelli di questo Valtellinese doc che, oltre a scrivere il proprio nome nella storia dello skyrunning e del Monte Bianco, ha anche a cuore la sua terra d’origine. Sì, perché la Valtellina merita di essere conosciuta, per i suoi scorci da cartolina, oltre che per le sue eccellenze. Vini, formaggi, salumi e, ovviamente, gli onnipresenti pizzoccheri, piatto forte del “dopo gara”. UN COMITATO ORGANIZZATIVO A KM 0 Abbiamo detto che ideatore della manifestazione è lui, Marco De Gasperi (Dega per gli amici). Ma sono altri quattro, tutti rigorosamente local, i cuori pulsanti che stanno dietro, insieme a Marco, alla sua organizzazione. Si tratta di Emanuele Manzi, Fabio Cometti, Michele Rigamonti e Giorgio
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Outdoor Magazine ha partecipato alla mezza maratona e vissuto dal vivo questa bellissima esperienza, fortemente consigliata sia ad agonisti sia ad amatori. Tre i percorsi per mettersi alla prova tra vigneti, castelli e cantine.
ph: Jacopo Cairati
Valtellina Wine Trail ‘15: l’edizione dei record In questa pagina e in quella accanto alcuni scorci caratteristici del tracciato di gara
volte si è fermato a scattare foto perché incantato dalle bellezze della nostra valle”. Già, perché alla competizione ha partecipato anche l’assessore regionale lombardo Rossi, al via del Sassella Trail (12,5 km, con partenza da Castione Andevenno).
Bianchi: capofila di questo evento e membri dell’ASD Valtellina Wine Trail. La formula di quest’anno, con expo in zona arrivo (Piazza Garibaldi a Sondrio), gare il sabato aperte ad agonisti e amatori, oltre al gran finale domenica con gara giovani e tour delle cantine, pare aver fatto felici davvero tutti! “È stata la migliore edizione di sempre”, ha
commentato Rigamonti. “Il meteo ci ha dato una mano, ma il valore aggiunto è stato il pubblico; mai così numeroso e mai così caldo. Un grazie di cuore va a tutti i volontari che ci hanno dato una mano. Agli sponsor e agli enti pubblici che ci sostengono. La soddisfazione più grande? Quando l’assessore Antonio Rossi mi ha confidato che più
SCOTT E VALTELLINA WINE TRAIL, UN BINOMIO PERFETTO Quattro giorni di eventi e competizioni: una vera e propria festa dello sport e del territorio valtellinese. Anche in quest’edizione numero tre, Scott è stata sponsor dell’evento, presente dal giovedì con il big truck in cui è stata presentata la collezione running. Ma ciò che lega Scott a questo evento è anche la collaborazione con Marco De Gasperi, da anni atleta di punta del team e anima di questa gara. Per affrontare al meglio questa competizione la scarpa perfetta e proposta da Scott è la Kinabalu 3.0. Una scarpa da running molto versatile e con un’ammortizzazione moderata. La tomaia composta da sottili strati Rubber offre un supporto adeguato alle prestazioni impegnative seppur non estreme. La limitata altezza dell’intersula e la geometria eRide mantengono il piede aderente al terreno, offrendo altresì la spinta ottimale per una corsa ancora più veloce.
HALF MARATHON: PER INIZIARE A CORRERE IN MONTAGNA - Con i suoi 21,7 km e 780 m D+, questa è la gara a cui abbiamo partecipato e anche quella consigliata per chi vuole approcciarsi alla corsa in montagna. Perché non è né troppo corta né troppo lunga: in altre parole permette di mettersi alla prova su una distanza ragguardevole senza però arrivare al chilometraggio delle maratone, che richiede una seria preparazione. Perché il dislivello esiste, senza però raggiungere le “quattro cifre”. Perché le salite sono intervallate sia da discese sia da tratti pianeggianti, dove è possibile correre. Perché i ristori sono parecchi e forniscono ogni tipo di integrazione (dalla classicissima acqua con aggiunta di sali minerali, a Coca-Cola, the caldo e freddo, cioccolato, biscotti, datteri e frutta secca). Perché è teoricamente possibile e anche agevole il ritiro dalla gara in ogni punto del percorso, senza incontrare difficoltà. Perché, se non si è abituati a vita da divano, è sufficiente uscire a correre un paio di volte a settimana nei tre mesi che precedono la gara per avere quasi la certezza di tagliare in traguardo. Perché una volta terminata la gara, il pasto a base di prodotti tipici locali è veramente “da leccarsi i baffi” e ricompensa della fatica fatta. Come anche per le altre due gare (la 42 e la 10 chilometri) i paesaggi sono davvero da cartolina e, tempo permettendo, il clima è mite in quanto il percorso è interamente in zone baciate dal sole. Il fatto che l’evento sia molto “sentito”, lo si capisce anche dal tifo a bordo strada e dai punti
ristoro improvvisati, dove è possibile bere un sorso di acqua fresca dai bambini che, fuori dalla loro abitazione, si divertono ad allestire la loro personale bancarella e a “battere il cinque” ai runner. Per non parlare dell’arrivo a Sondrio, tra due ali di folla e un tappeto che porta fino all’arrivo. E così anche noi, dopo 2 ore e 43 minuti di pura adrenalina, con il sole sul volto e il vento tra i capelli, abbiamo tagliato il traguardo. Ad attenderci la medaglia (in serpentino, quindi anche questa a km 0 o quasi) data i finisher. A vincere la competizione sono stati due campioni di caratura mondiale come Xavier Chevrier e Emmi Collinge. Per il valdostano del Valli Bergamasche Leffe, iscritto alla marathon, la scelta di correre su una distanza inferiore è stata obbligata da un attacco influenzale che a metà settimana aveva messo a serio dubbio la sua presenza. Per lui cavalcata trionfale coronata da applausi in zona traguardo e orologio stoppato sul tempo di 1h 33’ 17”. Nella gara in rosa importante riconferma per la vicecampionessa mondiale di corsa in montagna Emmie Collinge, regina del Wine Trail in 1h 38’ 50”.
Selfie di Marco De Gasperi con la nostra inviata Tatiana Bertera
MARATHON: LA REGINA DEL WINE TRAIL Griffe importanti anche sulla 42km. Con partenza da Tirano e arrivo a Sondrio, la maratona è la gara regina di questa manifestazione. A incidere il loro nome nell’albo d’oro il britannico Martin Cox (3h 29’ 28”) e la bormina d’adozione Elisa Desco (3h 45’ 50”).
tanto successo da avere grosse possibilità di essere riproposto nel 2016. Qui, a primeggiare, è stato Enzo Vanotti. Successo al femminile per l’azzurra di corsa in montagna e neo mamma Valentina Belotti (1h 06’ 01”).
SASSELLA TRAIL - Tanti agonisti, moltissimi amatori e una guest star come l’assessore Antonio Rossi al via di questa inedita competizione con partenza da Castione Andevenno e un format che ha riscosso
“GRANDI NUMERI, MA NON CI SEDIAMO SUGLI ALLORI” - Marco Dega, intervistato a fine gara, ha commentato con soddisfazione questa terza edizione. “Un successo in termini di numeri e di partecipazione
anche da parte del pubblico. Mai, prima d’ora, c’erano state così tante persone ad assistere alla gara. Al via ci sono stati, tra i 1.600 partecipanti totali, oltre 200 stranieri. La cosa ci fa enormemente piacere, ovviamente. Ma quello che è sicuro che non ci sediamo sugli allori. Di errori se ne fanno sempre, anche se magari sono piccoli e passano inosservati: ma dagli errori bisogna imparare e quindi migliorarsi”. Marco è un perfezionista!
ph: Jacopo Cairati
ph: Jacopo Cairati
Marco De Gasperi con la vincitrice della maratona Elisa Desco
L’arrivo in piazza Garibaldi a Sondrio
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FOCUS ON / UNO SGUARDO ALLE NOVITÀ DELLA PROSSIMA EDIZIONE DAL 24 AL 27 GENNAIO a cura di: Simone Berti
Ispo 2016: nuovo look e strategie La fiera di Monaco si propone con cambiamenti di alto profilo. Il ritorno alle vecchie date, da domenica a mercoledì, ma soprattutto la rinnovata disposizione dei padiglioni rappresentano un mutamento sostanziale della manifestazione, con l’obiettivo di adeguarsi a quello che è diventato il mercato sportivo. Un rinnovamento era forse auspicabile sotto certi punti di vista, non prevedibile però in tali proporzioni. Ispo 2016 si presenterà agli operatori di settore e ai negozianti in una veste completamente rinnovata a livello strutturale, per venire meglio incontro alle esigenze del mercato sportivo in perenne rinnovamento. Che non vuol dire semplicemente che i padiglioni saranno organizzati diversamente come non succedeva da sei anni a questa parte, ma significa un vero e proprio mutamento della stessa manifestazione, che si allontana ulteriormente del predominante mondo neve per aprirsi ai settori emergenti dell’industria sportiva (o forse è meglio dire ai nuovi solidi fattori nello sportsystem), ai quali inevitabilmente si arriva a guardare. Senza contare poi il ritorno alle date originarie, ovvero da domenica a mercoledì, dopo l’esperimento dello scorso anno (in realtà poi neanche fallimentare). LA NUOVA HALL PLAN DELLA FIERA - Così la nuova edizione di Ispo, in calendario dal 24 al 27 gennaio, vedrà riorganizzata completamente l’area espositiva, con l’obiettivo affatto nascosto da parte dell’organizzazione di offrire ai visitatori una più efficiente dislocazione delle aree e soprattutto, come già ribadito, adeguarsi alla trasformazione del mercato sportivo. “In quanto fiera multisettoriale, Ispo Munich non solo deve riflettere l’industria, ma anche richiamare l’attenzione ai nuovi potenziali business. Per questo, nonostante la sfida che ci si pone innanzi, ridistribuiremo 11 dei 16 padiglioni, convinti che il nuovo posizionamento offrirà ulteriori potenzialità e creerà sinergie tra i segmenti già stabiliti”, spiega Klaus Dittrich, ceo di Messe München.
La
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RIDISTRIBUZIONE DEI PADIGLIONI - Andando nello specifico, la sezione Health & Fitness godrà di maggior spazio nel padiglione B4, mentre il segmento Performance nel vicino C4 renderà più efficiente la visita e l’interscambio fra i due settori, sottolineando l’importanza che stanno assumendo in chi pratica attività sportive. Gli action sport saranno riallocati nei padiglioni B5, B6 e A6, per poter così sfruttare l’accesso dall’entrata est che fornirà spazio a eventi legati al settore. Il segmento outdoor invece troverà una nuova “casa” nei padiglioni A1, A2 e A3, direttamente connessi all’area sci nei consueti A4 e A5. I fornitori di materie prime potranno presentare le proprie novità nelle hall C1 e C2, mentre al mondo tessile sarà riservato la hall C3. Ispo Vision rimarrà al B1, mentre il segmento sportstyle avrà i suoi spazi in B2 e B3. LE ALTRE NOVITÀ - Ma le novità non finiscono qui. Da segnalare infatti che la nuova area Health & Fitness offrirà ampio spazio a due temi fondamentali in questo settore: la nutrizione e la connettività grazie alle wearable technologies. all’interno del padiglione A2 invece Sneakology sarà la piattaforma dedicata alle sneakers e questo business in grande espansione che sta influendo in maniera sempre più significativa anche nel mondo outdoor. Non mancheranno inoltre le opportunità di visibilità per le migliori start-up dello sportsystem, anche perché questa sarà la quindicesima edizione di Ispo Brandnew. Ricordiamo infine la vasta area espositiva in riferimento alla sostenibilità che sarà allestita nel padiglione B6 e che sarà ribattezzata GreenroomVoice and Brands for Good. Per tutti i dettagli vi rimandiamo all’approfondimento sul prossimo numero.
nuova configurazione della fiera
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Panoramica
sui prestigiosi premi
ISPO Award: è iniziata la corsa Consuetudine e parte fondamentale della fiera di Monaco, gli Ispo Award premiano la qualità e l’innovazione dei migliori prodotti per la stagione invernale nei segmenti Action, Outdoor, Ski, Performance e Health&Fitness, a loro volta suddivisi nelle sottocategorie attrezzatura, calzature, abbigliamento e accessori. I vincitori, come sempre, verranno selezionati da una giuria indipendente di esperti e potrà godere di una serie di supporti e servizi da parte dell’organizzazione a livello espositivo e di comunicazione. Il gruppo di atleti, rivenditori, designer, giornalisti di settore e consumatori si ritroverà a metà gennaio a Monaco per il meeting decisivo, avendo l’importante compito di valutare le centinaia di prodotti candidati che potranno vantare questo riconoscimento internazionale. La possibilità di candidarsi è valida ancora fino al 7 gennaio.
Alla ricerca di candidati qualificati… Quest’anno Ispo offre ancora la possibilità di candidarsi e prendere uno dei quattro posti dIsponibili nella giuria degli Ispo Award. Si tratta di un’occasione speciale per gli amanti dello sport, quella di poter toccare per mano e in anteprima le migliori novità per l’inverno 2016/17, valutando i prodotti più innovativi in assoluto nei quattro segmenti Action, Outdoor, Ski, Performance/ Health & Fitness. Per partecipare è necessario rIspondere a un questionario sul sito di Ispo Community e sperare di essere scelti dalla community. I quattro vincitori potranno partecipare alla scelta dei prodotti che verranno insigniti degli award nel corso del meeting della giuria, il 12 e 13 gennaio, a Monaco, per il quale verrà offerto loro il viaggio, l’alloggio e la cena con i giudici.