DR.BIKE: il brand per la cura della bici che pedala al ritmo del tuo cuore. Creato dalla visione innovativa del team Mandelli, ogni prodotto è studiato per rispondere alle richieste sempre più esigenti dei ciclisti, con una particolare attenzione alla qualità e al prezzo
Ogni prodotto DR.BIKE si distingue per il suo logo “tridimensionale”, un marchio distintivo che spicca su colori accesi e vivaci, diversi a seconda della linea del prodotto. La scritta in primo piano non è solo un nome, ma una promessa di prestazioni per garantire una bicicletta sempre al top
TECHNICAL EQUIPMENTS
Con MVTEK la passione per il ciclismo si fonde con l’innovazione e la convenienza, per accompagnarti in ogni pedalata con accessori e ricambi di alta qualità.
Una vasta gamma di ricambi e accessori progettati per trasformare ogni uscita in un’esperienza di puro piacere: selle, ruote, pedali, fanali, nastri manubrio... per assicurare il massimo comfort a ogni uscita; attrezzi per la manutenzione, per prenderti cura della tua bici come un professionista; lucchetti, borse e caschi, per garantire sicurezza e praticità combinando funzionalità e stile
6 MERCATO
7 EVENTI
8 POLTRONE, ATLETI
DATI E STATISTICHE
10 VERSO UN “RESET” PER IL MERCATO?
FIERE
12 IBF: BIKE INDUSTRY A FULL GAS
13 VISTI IN FIERA
FORMAZIONE
14 IL LABORATORIO DEL FARE AL SERVIZIO DELLA CYCLING ECONOMY
SPECIALE TRIATHLON
16 UN SUCCESSO (NON PIÙ) DI NICCHIA
17 INTERVISTA A MAX ROVATTI, ORGANIZZATORE IRONMAN DI CERVIA
18 VISION: IRONMAN STARTER PACK
19 WINGDREAM DI RUDY PROJECT
20 WILIER TRIESTINA, FFWD, MICHE, DEDA, 226ERS
COMING SOON
22 PROGETTO ITALIA: IL NUOVO MODO DI COMUNICARE LA BICI TRICOLORE
FOCUS PRODOTTO
24 ONE KEY DI ABUS
25 BIKE-SACK
26 SLY DI MONDRAKER
27 LA NUOVA GAMMA DI LUBRIFICANTI HALO
28 LA FAMIGLIA AVENTURA DI VREDESTEIN
29 LA TECNOLOGIA RADIALE DI SCHWALBE
FOCUS MOTORI
30 NON È SOLO UNA QUESTIONE DI WATT!
BIKEFORTRADE X RMS
32 TRA LAVORO E CASA: L’AIUTO CONCRETO DI RMS
ATLETI
34 ANDREA PILO: TRA OSTACOLI E AMBIZIONI MONDIALI
RETAIL COACHING
36 L’OFFICINA DEL FUTURO TRA TECNOLOGIA E RELAZIONI UMANE
STORIE
37 BE DIFFERENT, RIDE BAMBOO
RESPONSABILMENTE
38 LA CAMPAGNA BEYOND BEGINS TODAY DI POLARTEC
FOCUS SHOP
40 CICLISPORT 2000 DI GROTTAGLIE (TA)
TRAVEL DESTINATION
42 FAMILY TRIP A VILLACH E DINTORNI
EDITORIALE
DI BENEDETTO SIRONI
benedetto.sironi@mag-net.it
COME ROMAGNA INSEGNA
Spettacolari eventi mtb, dati di mercato, fiere, l’eccellenza (e la crescita) del triathlon in stile italiano e molto altro. È quello che troverete in questo numero di Bikefortrade, come di consueto particolarmente ricco e vivace, grazie al lavoro della nostra redazione e alla sua presenza sul campo (unita a quella sui pedali) in tutti i più importanti appuntamenti di questo finale di stagione. Innanzitutto una citazione doverosa va sempre a lui: il marziano Tadej, che ha concluso la sua incredibile annata con le dolci ciliegine delle vittorie al Mondiale di Zurigo e poi al Lombardia. Sul fronte delle ruote grasse vale la pena evidenziare la tappa di Genova del Red Bull Cerro Abajo 2024, la prima in assoluto in Europa per il circuito di urban downhill più estremo e spettacolare al mondo, che ha emozionato e esaltato il pubblico in uno scenario suggestivo e inedito tra creuze e caruggi.
Certamente meno “spettacolari” sono invece i dati di mercato che commentiamo grazie all’analisi dell’European Bicycle Industry and Market Profile firmato da Conebi (la Confederazione Europea della bike industry). Una fotografia sull’andamento del mercato bici a livello continentale che conferma le difficoltà del settore. Anche il 2023 si è rivelato un anno complicato. Con un calo significativo delle vendite di bici tradizionali (11,7 milioni di unità contro 14,7 milioni del 2022) e di eBike (5,1 milioni di unità contro 5,5 milioni). Le vendite combinate di muscolari ed elettriche sono state pari a 19,3 miliardi di euro, con una flessione dell'8,9%. Il comparto (che comprende ad oggi oltre 1.200 aziende in tutta Europa) ha registrato anche una diminuzione dei dati sull'occupazione rispetto al 2022 (-5,5%). Conebi rimane in ogni caso ottimista sul fatto che il mercato europeo continuerà a crescere fino al 2030, prevedendo un aumento significativo della domanda soprattutto per quanto riguarda le bici a pedalata assistita.
Che però si debba attendere un po’ più del dovuto per una piena ripresa (forse il 2026) ce lo hanno confermato molti brand che abbiamo incontrato nelle ultime set -
timane. Molti dei quali alla settima edizione dell’Italian Bike Festival di Misano (13-15 settembre). Che si è confermata un successo, più forte anche di un primo giorno impegnativo per le avverse condizioni meteo. Sono state giornate ricche di novità, gare, talk ed eventi, che hanno contribuito a rendere questo appuntamento unico e interessante, come nelle passate edizioni. Bikefortrade ovviamente non poteva mancare e quest’anno la nostra presenza è stata ancor più strutturata e qualitativa, con uno stand visitato da migliaia di operatori e appassionati nell’arco dei tre giorni.
È grazie ad appuntamenti come IBF che è possibile avere la conferma o l’intuizione delle dinamiche e dei trend di mercato, fondamentali da intercettare nei giusti tempi (meglio se in anticipo) per chi lavora in questo settore. Tra questi, per la verità già da un po’ di tempo, c’è il triathlon. Disciplina in costante crescita a livello di praticanti ma pure dal punto di vista mediatico. Anche il prossimo futuro pare essere roseo, grazie alle nascenti scuole di triathlon. Come ci conferma Max Rovatti, deus ex machina dell'Ironman di Cervia che intervistiamo nelle prossime pagine. Sfatando il mito che il triathlon sia per pochi super atleti. Certo l’Ironman è la sua massima espressione e non si può certo improvvisare, ma se pensiamo che ben il 50% dei partecipanti a Cervia quest’anno era al primo tentativo sulla distanza lunga, capiamo come sempre più gente accetti questa sfida in primis personale e si metta alla prova. Eventualmente anche sulle altre due distanze (70.3 e olimpica) per un totale di 6.000 partecipanti da più di 80 nazioni diverse. Un pubblico eterogeneo che arriva da ogni parte del pianeta e trova una logistica molto semplice e un’ottima ricettività alberghiera, il tutto nella cornice della proverbiale accoglienza della Romagna. Case history di successo, insomma, quella di IBF a Misano e dell’Ironman a Cervia, guarda caso entrambe romagnole. Un ulteriore conferma dell’enorme potenziale - ancora per buona parte da valorizzare adeguatamente - della troppo spesso bistrattata e criticata Italia, in riferimento al binomio turismo e sport.
Redazioni: Corso della Resistenza, 23 - 20821 - Meda (MB) Via Tertulliano, 68 - 20137 - Milano - Tel. 02.87245180-1-2 - Fax 02.87245182 redazione@bike4trade.it - bikefortrade.it Anno 12 - Numero 10 - 2024 - Periodico mensile
Registrazione al Trib. di Milano n. 39 dell’8 febbraio 2013 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale
D.L. 353/2003 - Conv. in Legge 46/2004 - Art.1 Comma 1 LO/MI Iscrizione al ROC n.16155 del 23 Novembre 2007 Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - Una copia 1,00 euro
L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati personali in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge nº 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: MagNet Srl SB Responsabile dati: Benedetto Sironi - Corso della Resistenza, 23 - 20821 - Meda (MB) Chiuso in redazione il 4 novembre 2024
MERCATO
BREMBO ACQUISISCE IL 100% DEL CAPITALE DI ÖHLINS RACING
Brembo ha siglato un accordo con Tenneco, società nel portafoglio di fondi gestiti da Apollo Global Management, per l’acquisizione del 100% del capitale di Öhlins Racing, leader nella produzione di sospensioni premium ad alte prestazioni per bici, moto e auto nei segmenti del primo equipaggiamento, del motorsport e dell’aftermarket. Questa operazione è la più grande acquisizione nella storia di Brembo. Il corrispettivo della transazione è 405 milioni di dollari (che corrispondono a circa 370 milioni di euro al tasso di cambio odierno) in assenza di cassa o debito finanziario, ed è soggetto ai consueti meccanismi di aggiustamento previsti per operazioni simili.
LOOK CYCLE GROUP
ANNUNCIA LA VENDITA DI CORIMA
Look Cycle Group ha annunciato la vendita della business unit Corima, brand specializzato nella progettazione e nella produzione di ruote in carbonio high end. Corima è stata fondata nel 1973 da Pierre Martin e Jean-Marie Riffard a Loriol-sur-Drôme: inizialmente focalizzata sulla progettazione e produzione di parti in composito ad alte prestazioni, dal 1988 si è concentrata sulle ruote. La gestione di Corima sarà rilevata dai suoi co-fondatori, che proseguiranno il lavoro svolto in questi anni promuovendo al contempo nuovi sviluppi e innovazioni per soddisfare le sfide di un mercato in rapida evoluzione.
IL PRODUTTORE TEDESCO FIDLOCK DISTRIBUITO IN ITALIA DA 4GUIMP
Fidlock è entrato a far parte del catalogo di 4Guimp. Produttore tedesco di soluzioni innovative per diverse pratiche sportive e per la vita di tutti i giorni, Fidlock è un marchio noto per i suoi sistemi di chiusura magnetici combinati con il bloccaggio meccanico. Il marchio tedesco è cresciuto rapidamente, sviluppando una vasta gamma di chiusure magnetiche per vari utilizzi, tra cui caschi, borse e accessori per bici. 4Guimp includerà nella sua offerta cinque famiglie di prodotti, il cui nome richiama la tecnologia principale applicata: Twist –
tic - Pinclip – Fidguard.
IL MARCHIO D’ABBIGLIAMENTO GOBIK APPRODA NEL REGNO UNITO
Gobik, il fornitore dei kit per Ineos Grenadiers, Movistar e FDJ Suez, è approdato ufficialmente nel Regno Unito con un’esclusiva collaborazione con VIA Atelier, esponendo la sua gamma di abbigliamento Unity Cold25 Advanced Season. Il brand vede quindi l’ingresso ufficiale nel mercato UK come un’ulteriore mossa per rafforzare la sua presenza internazionale. In seguito alla partnership di successo con Ineos Grenadiers, Gobik è adesso disponibile sia online che in punti vendita selezionati nel Regno Unito. Come parte di questa espansione, Gobik ha aperto un corner a VIA Atelier, lo store londinese di ciclismo di alta gamma che si trova nel cuore della città. La collaborazione è partita con una social ride guidata dall’ambassador Gobik ed ex ciclista professionista Juan Antonio Flecha.
SWISSSTOP ENTRA A FAR PARTE DEI BRAND
GESTITI DA MODOLO ITALIA
Modolo ha comunicato che il marchio svizzero SwissStop da questo settembre è entrato a far parte della paletta di brand gestiti in agenzia/distribuzione dalla Modolo Italia. SwissStop ha sede a Mendrisio (CH) e ha un’esperienza di 50 anni nella progettazione e formulazione di composti per pastiglie freno, che garantiscono un preciso equilibrio tra potenza frenante e modulazione, tolleranza al calore e durata. L’offerta ciclistica di pastiglie prodotte accontenta una vasta gamma di ciclisti; dai pendolari ai professionisti delle competizioni di alto livello. I negozianti italiani possono ora avere una rapida fornitura di pattini, pastiglie e dischi SwissStop direttamente dal magazzino di Modolo Italia.
NALINI RESTA NEL WORLD TOUR CON IL TEAM DSM-FIRMENICH POSTNL
Nalini e il Team dsm-firmenich PostNL hanno confermato la collaborazione che va avanti da diversi anni, che vedrà il marchio lombardo continuare a fornire al team olandese World Tour abbigliamento da gara ad alte prestazioni. “La nostra missione è sempre stata quella di fornire abbigliamento ad alte prestazioni che soddisfi le esigenze di ogni singolo atleta”, ha dichiarato Giuseppe Bovo, direttore generale di Nalini “La rinnovata partnership con il Team dsm-firmenich PostNL riconferma la nostra dedizione all’innovazione e all’artigianalità, sotto il segno del made in Italy. Siamo entusiasti di continuare a lavorare insieme al Team e di vedere dove ci porterà questo importante sodalizio nei prossimi anni”.
BRN SIGLA UN ACCORDO CON SCHWALBE PER L’ITALIA
BRN ha siglato un accordo di distribuzione con il brand tedesco Schwalbe. Il marchio verrà quindi inserito all’interno del nuovo catalogo BRN 2025, presentato al pubblico a fine di settembre. L’offerta di Schwalbe diventa dunque centrale all’interno del catalogo di BRN, con oltre 400 nuove referenze che vanno dalle coperture city tour a quelle mtb, gravel, cross, road race fino ad arrivare a quelle per carrozzine e sedie a rotelle. Un accordo che va oltre la semplice distribuzione e che poggia anche sulla sensibilità che entrambe le aziende nutrono nei confronti della sostenibilità ambientale. Su questo terreno infatti si colloca l’importante progetto di riciclo camere ideato da Schwalbe che, da quest’anno, trova in BRN un partner operativo in grado di espandere ulteriormente l’orizzonte di questa iniziativa.
Vacuum – Herme -
RED BULL CERRO ABAJO: ESORDIO IN GRANDE STILE A GENOVA
La tappa di Genova del Red Bull Cerro Abajo 2024, la prima in assoluto in Europa per il circuito di urban downhill più estremo e spettacolare al mondo, ha emozionato e esaltato il pubblico in uno spettacolo inedito tra creuze e caruggi. I 32 concorrenti, tra i migliori al mondo nell’urban downhill, si sono sfidati su un percorso di 2,2 km che si è snodato da Monte Peralto fino a Largo della Zecca, passando per alcuni dei luoghi più iconici della città, affrontando un dislivello totale di 279 metri e raggiungendo fino a 80km/h di velocità. Al termine della gara, tra i 16 finalisti, la vittoria della tappa è andata al rider ceco Tomáš Slavík, veterano del Red Bull Cerro Abajo, che ha completato il percorso in 2:42.505. Alle sue spalle i colombiani Juanfer Velez, secondo, a 0.477 secondi di distacco, e Sebastian Holguín, con 3.383 secondi dal primo.
GIÀ MILLE GLI ISCRITTI PER LA HERO SÜDTIROL DOLOMITES 2025
A pochi mesi dalla conclusione dell’edizione 2024, sono già 1.000 gli iscritti alla HERO Südtirol Dolomites 2025 pronti a mettersi alla prova su uno dei tre percorsi della maratona di mountainbike più dura al mondo. Il comitato organizzatore ha comunicato che le registrazioni verranno chiuse al raggiungimento dei 3.025 pettorali, per quella che si preannuncia essere non solo una manifestazione sportiva di alto livello, ma una vera e propria festa della mtb e che dal suo esordio riunisce tanti appassionati da tutto il mondo. In 15 edizioni, infatti, sono stati oltre 40mila i biker che hanno preso parte a HERO Südtirol Dolomites. Un numero incredibile, che ha portato professionisti di fama internazionale e amatori provenienti dai cinque continenti ai piedi delle Dolomiti. Le iscrizioni sono aperte al sito herodolomites.com e lo saranno fino a esaurimento posti.
EVENTI
L’EROICA 2024: 9 MILA PERSONE
SULLE STRADE DELLA VAL D’ORCIA
I numeri de L’Eroica 2024 raccontano di un grande successo: 9016 iscritti, 8331 effettivamente a pedalare, il 41% stranieri, più di mille donne al via. Senza contare le migliaia di ribollite, pappe al pomodoro e uova fritte servite nei vari ristori. Sabato 5 ottobre, sui due percorsi più lunghi, hanno pedalato 3618 ciclisti, mentre domenica sui tre percorsi 4713 ciclisti, vale a dire il 57% del totale. Un mare di felicità mondiale (sono ben 52 i Paesi contati nell’elenco generale). “Non avevamo bisogno di conferma”, spiega Giancarlo Brocci. “Non è solo la riprova del nove ma la riprova del 27, tante quante le edizioni de L’Eroica disputate finora. L’entusiasmo della gente è contagioso e noi organizzatori siamo prigionieri di questa meravigliosa creatura e di questo mondo che si è creato attorno a Gaiole in Chianti. Dobbiamo troppo a questa gente
LEARN MORE
JULBO AFFIDA A DAMIEN GUILLOBEZ LA CARICA DI AMMINISTRATORE DELEGATO
Julbo ha nominato Damien Guillobez nuovo amministratore delegato dopo Christophe Beaud, che si ritira dopo quarant’anni trascorsi alla direzione del marchio. Fondata nel 1888 nella regione del Giura e acquisita nel 2022 dal gruppo Peugeot Frères Industrie, Julbo è un’azienda francese specializzata nella produzione di occhiali, maschere e caschi sportivi, conosciuta per i suoi prodotti innovativi e di alta qualità. Guillobez garantisce una continuità culturale essenziale per il team Julbo e gli atleti che collaborano con il marchio, grazie a un background tecnico nel mondo dell’eyewear che poggia le basi nella sua laurea in Ottica e Optometria conseguita a Morez. Nel corso di oltre venticinque anni di esperienza nel comparto, Damien Guillobez ha lavorato nei punti vendita prima di entrare in gruppi prestigiosi come Essilor e Bollé, e ha maturato una conoscenza approfondita degli operatori del settore, dei canali di distribuzione e dei prodotti.
FRANÇOIS JOLY NUOVO DIRETTORE VENDITE DI MAVIC
Mavic ha annunciato la nomina di François Joly come direttore delle vendite. Nel suo nuovo ruolo, sarà responsabile di tutte le attività commerciali dell’azienda francese. Joly è entrato in Mavic nel settembre del 2023, dopo aver lavorato in precedenza per otto anni come responsabile sales/marketing e membro del consiglio di amministrazione per un’altra azienda transalpina produttrice di ruote, Mach 1 Wheel Components. Alberto Morgando, amministratore delegato di Mavic, ha dichiarato: “Siamo lieti di affidare questa posizione chiave a François Joly. La sua esperienza e la conoscenza approfondita del settore lo rendono una risorsa inestimabile nel guidare la nostra strategia aziendale. Siamo fiduciosi che continuerà a sviluppare le nostre partnership con i distributori, guidando al tempo stesso la crescita dell'attività aftermarket”.
PROPAIN NOMINA
LA TEDESCA STEPHANIE HOFFEND CCO
Propain Bicycles ha nominato Stephanie Hoffend nuova chief customer officer. Stephanie porta una ventata di aria fresca al team di gestione: è la prima donna nella storia dell’azienda a ricoprire questa posizione e nel suo nuovo ruolo sarà responsabile delle vendite, del servizio clienti, del marketing e dell’e-commerce. Hoffend, nativa di Coblenza, vanta titoli accademici in Amministrazione aziendale e Gestione delle risorse umane e non è non è nuova del settore. “Siamo entusiasti di accogliere Stephanie in questa posizione chiave. La sua esperienza e il suo impegno faranno progredire ulteriormente la nostra azienda. Siamo impazienti di vedere l’impatto che avrà sulle proprie aree di competenza”, ha affermato Robert Krauss, co-ceo di Propain Bicycles.
JÉRÔME CLEMENTZ ENTRA A FAR PARTE DEL TEAM SIDI
Jérôme Clementz, icona mondiale delle discipline enduro, xc e downhill, entra a far parte del team Sidi con il doppio ruolo di consulente tecnico per lo sviluppo delle calzature all-terrain e di talent scout nelle categorie menzionate. Clementz, già conosciuto a livello internazionale per i suoi successi in competizioni di alto profilo, porta con sé un bagaglio unico di esperienze e passione. “Sono davvero onorato di far parte della storia di Sidi e di contribuire al suo futuro. Da appassionato di ciclismo di lunga data, l'ho sempre visto come un marchio premium, sinonimo di qualità e performance. Mi piace che con Sidi possiamo pensare fuori dagli schemi ed essere creativi per sviluppare prodotti innovativi che rispondano alle esigenze di tutti i ciclisti off-road”, ha dichiarato Clementz.
RICHARD TODD DIVENTA RESPONSABILE EUROPEO DELLA DIVISIONE BICI DI HJC
LAPIERRE OMAGGIA CASSANDRE BEAUGRAND CON UN TELAIO SPECIALE
Sull’onda dei suoi straordinari risultati ottenuti alle Olimpiadi di Parigi, dove ha conquistato l’oro nel triathlon individuale in sella alla nuova Lapierre Xelius DRS, Cassandre Beaugrand ha ricevuto un telaio personalizzato di questo modello, decorato con un’elegante combinazione di marmo e foglie d’oro. Questo nuovo frame, pensato per celebrare il suo trionfo olimpico, è arricchito da dettagli dorati che simboleggiano la sua medaglia e la maestosità delle sue imprese. Tra le particolarità estetiche della bici, spicca la scritta “Queen Cass” sul tubo orizzontale, un tributo al suo nuovo status di regina del triathlon mondiale.
HJC Europe ha annunciato la nomina di Richard Todd come brand & sales director per i caschi bici. Si tratta di una posizione di nuova creazione a cui spetta la supervisione di tutte le attività commerciali e di marketing per il marchio sul mercato europeo. Richard lavorerà a stretto contatto con la sede centrale coreana. Todd è un veterano del settore: arriva in HJC dopo aver ricoperto precedenti incarichi presso Play Sports Network. È stato responsabile del mercato UK per Assos mentre in Ergon ha ricoperto il ruolo di capo delle vendite internazionali e OEM. Per HJC Sports supervisionerà la direzione strategica. Dal 2017, HJC Sports sviluppa una linea di caschi da bici. L’azienda, che ha la sua sede europea a Strasburgo, ha collaborato con squadre del World Tour e da gennaio 2024 è il fornitore del team TotalEnergies.
ATLETI
GIANNI BUGNO
NELLA HALL OF FAME DEL GIRO D’ITALIA
È stato annunciato l’ingresso di Gianni Bugno nella Hall of Fame del Giro d’Italia. Classe 1964, Bugno ha segnato un’epoca del ciclismo italiano grazie alle sue doti da corridore versatile, capace di dire la sua sia nei Grandi Giri che nelle corse di un giorno. Delle sue quattordici stagioni da professionista rimarrà impresso soprattutto il triennio che va dal 1990 al 1992 dove riuscì a imporsi al Giro, con una prova di forza maestosa che lo vide vestire la Maglia Rosa dal primo all’ultimo giorno, e in due edizioni dei Campionati del Mondo. Bugno diventa così il dodicesimo corridore a entrare nella Hall of Fame del Giro.
IL
SANTINI E UCI RINNOVANO
LORO ACCORDO FINO AL 2031
PINARELLO APRE UN FLAGSHIP STORE A ZURIGO
Pinarello ha aperto un flagship store a Zurigo, continuando a rafforzare la sua presenza in Svizzera, un paese rinomato per la sua tradizione ciclistica. La nuova “Bottega di Pinarello” si trova in Bärengasse 10, nel cuore della città, a solo un chilometro dalla Sechseläutenplatz, dove si sono concluse le gare dei Campionati del Mondo su strada di quest’anno. Il campione olimpico Tom Pidcock è stato tra le star presenti alla cerimonia di apertura, firmando la Dogma XC con cui ha vinto la gara di mountainbike XC a Parigi. Il presidente Fausto Pinarello ha dichiarato: “Siamo entusiasti di aver aperto il nostro nuovo flagship store a Zurigo, una località che ha un amore di lunga data per il ciclismo. I Campionati del Mondo su strada dell’UCI si sono svolti in città e ci è sembrato il momento perfetto per aprire le nostre porte”.
COLNAGO CERTIFICA I TELAI VINTAGE CON IL RETROFITTING UFFICIALE
Colnago presenta un’iniziativa che ridefinisce il concetto di proprietà nel mondo delle bici vintage: il Retrofitting, che permette di certificare l’autenticità dei telai storici Colnago. In occasione de L’Eroica è stato presentato ufficialmente questo nuovo servizio. Registrando la propria bici tramite il programma Colnago Retrofitting, l’utente ottiene un certificato di autenticità che conferma l’originalità del frame, rafforzando il valore legale della proprietà e proteggendola da contraffazioni. Questo certificato facilita anche la vendita della bici, rispondendo alle richieste di acquirenti con garanzie di valore. Inoltre, gli utenti possono beneficiare di servizi legati alla tecnologia blockchain e accedere a eventi e vantaggi esclusivi riservati ai proprietari certificati Colnago.
Una partnership trentennale quella tra Santini e l’UCI: dal 1988 l’azienda italiana è responsabile della fornitura dell’iconica maglia iridata, che incorona i Campioni del Mondo in tutte le discipline ciclistiche. Un accordo che si rinnova per altri sette anni, dal 2025 al 2031, sancendo un nuovo capitolo di questa collaborazione. Santini fornisce anche le maglie dei leader per le varie classifiche all’interno dell’UCI Women’s WorldTour, riconoscendo le migliori prestazioni in questa categoria. Il presidente dell’UCI, David Lappartient, ha dichiarato: “Siamo lieti di rinnovare la storica partnership tra la nostra Federazione e Santini, e rendiamo omaggio al supporto che questo marchio di fama mondiale ha dato all’UCI e al ciclismo sin dalla fine degli Anni ’80. Le maglie prodotte da Santini sono il sogno di campioni
VERSO UN “RESET” PER IL MERCATO?
Conebi nel suo report annuale ha analizzato l’andamento europeo del comparto bike. I dati mostrano come nel 2023 ci sia stato un calo delle vendite di muscolari ed eBike, una flessione in termini di produzione ed export e una diminuzione dell’occupazione. Una situazione che dovrebbe però “rientrare” nel 2025
di Davide L. Bertagna
Come ogni anno Conebi ha pubblicato l’European Bicycle Industry and Market Profile, report che permette di avere una fotografia sull’andamento del mercato bici a livello continentale. Come abbiamo già avuto modo di raccontare sui numeri precedenti di Bikefortrade, anche i dati raccolti da Conebi confermano che il 2023 non è stato un anno semplice per il nostro settore. Un periodo complicato (e in parte inaspettato) che secondo diversi analisti ha portato a una specie di “reset” per il comparto, adattandosi a una realtà economica più ampia, alle vendite fin troppo positive durante il Covid, a ordini incontrollati da parte dei negozianti e alle interruzioni delle catene di fornitura. Vendite che sono diminuite lo scorso anno a causa di molteplici fattori: se dovessimo indicarne due in particolare sicuramente sceglieremmo l'aumento del costo della vita generalizzato e la diminuzione del potere d'acquisto dei consumatori europei. Nonostante ciò, il settore in questa prima metà di 2024 sembra dimostrare una buona capacità di recupero. Per Conebi, infatti, "i problemi di overstock che hanno messo in crisi l’intero comparto
SALES OF BICYCLES AND
potrebbero risolversi nel 2025”, aspetto questo condiviso all’ultimo Italian Bike Festival da tanti addetti ai lavori.
VENDITE IN CALO
Entrando nel vivo dei dati di mercato, il report Conebi evidenzia un calo delle vendite di bici tradizionali (11,7 milioni di unità contro 14,7 milioni del 2022) e di eBike (5,1 milioni di unità contro 5,5 milioni). Le vendite combinate di muscolari ed elettriche sono state pari a 19,3 miliardi di euro, con una flessione dell'8,9%. Per essere corretti fino in fondo dobbiamo ricordare che i numeri del 2022 devono essere presi un po' con le pinze, dato che in quel periodo si godeva ancora dell’onda lunga e delle vendite eccezionalmente positive dell’ormai celebre bike boom. Una situazione che, dopo una prima fase di euforia collettiva, ha “dopato” il mercato e lo ha condotto verso ciò che vediamo ormai da 24 mesi. Quel che è certo è che la produzione nel 2023 ha subito un calo marcato in risposta alla riduzione generale degli acquisti e all'eccesso di scorte di magazzino.
TURNOVER OF BICYCLES AND EPACs SALES IN THE EU27 IN 2023
VOLUMI DI VENDITA DI BICI E EBIKE NEL 2023 IN EU
EVOLUZIONE IMPORT DI BICI IN EU (2014-2023)
CONEBI Market Report - Do not share this information without explicit consent of the CONEBI Secretariat
PRODUZIONE DI BICI E EBIKE NEL 2023 IN EU
CONFEDERATION OF THE EUROPEAN BICYCLE INDUSTRY
PRODUCTION OF BICYCLES AND EPACs IN THE EU27 (+UK) 2023
WWW.CONEBI.EU 4
EVOLUZIONE IMPORT DI EBIKE IN EU (2014-2023)
Source: CONEBI Market Report - Do not share this information without explicit consent of the CONEBI Secretariat
CONEBI - CONFEDERATION OF THE EUROPEAN BICYCLE INDUSTRY
FLESSIONE ANCHE DELL’OCCUPAZIONE
WWW.CONEBI.EU 5
Nel report di Conebi emerge che nel 2023 sono stati effettuati investimenti significativi per quanto riguarda la capacità produttiva, con la costruzione di nuove fabbriche e stabilimenti in vari Paesi dell'UE. Anche gli investimenti si sono mantenuti elevati, con oltre 1,9 miliardi di euro, leggermente al di sotto dei 2,1 miliardi registrati nel 2022. Dall'altro lato, il settore (che comprende ad oggi oltre 1.200 aziende in tutta Europa) ha registrato una diminuzione dei dati sull'occupazione rispetto al 2022 (-5,5%). Conebi rimane ottimista sul fatto che il mercato europeo continuerà a crescere fino al 2030, prevedendo un aumento significativo della domanda soprattutto per quanto riguarda le bici a pedalata assistita.
“I dati del mercato europeo sono leggermente migliori rispetto alle tendenze nazionali che abbiamo delineato attraverso le nostre stime. E questo impone un impegno ancora più significativo nel nostro Paese per promuovere la cultura della bici e, soprattutto, lo sviluppo di un’infrastrutturazione ciclabile più consona. È presente ancora un grande potenziale di crescita in Italia, che ha solo bisogno di essere liberato completamente e accompagnato in maniera sussidiaria dalle istituzioni”, ha dichiarato il presidente di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) Mariano Roman.
EVOLUZIONE EXPORT DI BICI IN EU (2019-2023)
EU27 (+UK) BICYCLE INDUSTRY EMPLOYMENT 2023
OCCUPAZIONE NELL’INDUSTRIA DELLA BICICLETTA NELL’UE (+ UK) NEL 2023
P Più di 1200 a aziende (d di cui la maggior parte PMI)
Source: CONEBI Market Report - Do not share this information without explicit consent of the CONEBI Secretariat
WWW.CONEBI.EU 6
EVOLUZIONE EXPORT DI EBIKE IN EU (2019-2023)
CONEBI - CONFEDERATION OF THE EUROPEAN BICYCLE INDUSTRY
BIKE INDUSTRY
A FULL GAS
L’autodromo di Misano ha ospitato la settima edizione di Italian Bike Festival. Forte di un nuovo record di presenze, l’evento si propone sempre di più come uno dei “place to be” a livello mondiale per gli amanti della bici
di Gabriele Vazzola
IBF continua a sfatare miti. Primo fra tutti quello che le fiere del settore bike negli autodromi non funzionano. Secondo, quello per cui il buongiorno si vede dal mattino. Stando alla mattinata del venerdì d’apertura, a occhio si poteva pensare a un disastro completo. Vento, gazebi divelti e alcuni espositori (per la verità poco lungimiranti, se non poco professionali) che hanno addirittura abbandonato la nave. Invece così non è stato. Il freddo e la pioggia sono durati solo nella giornata di venerdì e hanno tenuto in parte lontano dagli stand il pubblico consumer. Come Bikefortrade, presente per la prima volta con un proprio stand all’interno della fiera, abbiamo apprezzato la possibilità di avere “tutti per noi” i rappresentanti delle aziende. Fortunatamente, il sabato ha visto un netto miglioramento delle condizioni con conseguente assalto in massa del pubblico che anche quest’anno si è riversato all’autodromo di Misano. Sabato e domenica sono stati due giorni ricchi di novità, gare, talk ed eventi, che hanno contribuito a rendere questo appuntamento unico e interessante, come nelle passate edizioni.
Oramai non c’è paragone con altre fiere sul territorio nazionale (e in parte anche europeo). IBF è la più grande, la più completa, quella che tutti gli appassionati vorrebbero visitare. La mattina di sabato per noi è iniziata presto. Abbiamo infatti avuto modo anche quest’anno di fare il nostro bel tour in bici all’interno dell’autodromo, questa volta insieme ai ragazzi di Assos. Una ride che non ha fatto sconti a nessuno, grazie anche alla partecipazione di alcuni ambassador del brand dalla gamba non indifferente. L’ora passata a girare ell'autodromo ci ha fatto capire come mai così tanta gente si metta in coda per effettuare i test al suo interno. La mancanza di vere salite viene compensata da un’atmosfera unica e da un asfalto liscio come un tavolo da biliardo. Finita questa breve ma intensa ride, ci siamo immersi nuovamente all’interno dei padiglioni, cercando di scovare le novità e parlare con quanti più protagonisti per cercare di tastare il polso della bike industry.
I problemi di salute ci sono, inutile negarlo. C’è però una presa di coscienza legata alle difficoltà e aleggia un vago sentimento di ottimismo per il 2025. Ancora siamo lungi dall'annullare gli overstock presenti sul mercato, ma sembra che la via della
guarigione sia stata tracciata e che ci sia anche una voglia di non cadere più negli errori del passato. Non troppe sono state le novità presentate in fiera e si è visto un cauto attendismo. Di certo c’è che al pubblico poco interessano i problemi, tanto che la passione (e l’attenzione) verso il mondo della bici non accenna a scemare. A prova di ciò c’è il counter delle presenze; 57 mila sono stati i visitatori, il 7,5% in più dello scorso anno.
L’evento organizzato da Movestro con il supporto di APT Servizi Emilia-Romagna e Visit Romagna si è tenuto per la terza volta al Misano World Circuit “Marco Simoncelli”, in tre giorni sono stati protagonisti le aziende del settore bike con oltre 600 brand, con le anteprime dei prodotti e i test bike, insieme a un ricco programma di gare e attività entertainment per i rider più appassionati e per le famiglie. Quest’anno IBF ha ospitato anche numerosi meet & greet con i grandi protagonisti del mondo cycling, incontri, convegni e 17 talk di approfondimento incentrati sul ciclismo slow che hanno visto protagoniste le regioni e le destinazioni per parlare di cicloturismo e mobilità urbana. Gli organizzatori hanno dichiarato: “È stato un risultato oltre le aspettative quello registrato quest’anno e che attesta sempre più IBF come l’evento di riferimento in Italia, e in Europa, per gli appassionati, i buyer e gli operatori del settore”.
A Misano si sono visti anche grandi del settore che in passato, peccando forse di hubris, avevano disertato ogni kermesse. In grande fermento sembra essere il mondo della bici iberico, con il proliferare di aziende spagnole di tutto rispetto a proporre prodotti di qualità a un prezzo interessanti e che ci sia lo zampino di manovre governative di alleggerimento fiscale per gli operatori del settore lo sappiamo, queste vanno però sfruttate, e sembra che oltre i Pirenei abbiano imparato a farlo egregiamente. In ultimo, come si può vedere anche dai nostri “Visti in fiera” nella pagina successiva, gli italiani non sono certo stati a guardare. Tra realizzazioni di alta gioielleria e componenti di alta qualità continuiamo a dire la nostra, nonostante il nostro governo sia più impegnato su altri “fronti” che ad aiutare l’industria nostrana.
LE AREE TEST INTERNE, TRA LE MIGLIORI A LIVELLO MONDIALE
• La “Yamaha Off Road Arena” per mtb, eMtb, ciclocross e gravel: un tracciato di due chilometri con ostacoli artificiali e naturali.
• La “Campagnolo Road Circuit” nella pista internazionale del circuito di Misano, dedicata ai test-bike per bici da corsa di ogni tipo, bici urban e tutti i mezzi per la mobilità dolce.
• Il Bike Park “al Campetto”, area speciale per i ciclisti di tutte le età e di tutti i livelli per esercitarsi con il salto con atterraggio su un airbag con rampe e ostacoli per migliorare le abilità di guida in bici in un ambiente controllato e sicuro.
• La “Skills Pump Track”, una pista progettata per bmx e dirt bike per eseguire trick aerei.
• La “Kids Pump Track”, dove i bambini dai 2 ai 12 anni possono sviluppare coordinazione e tecnica con le balance bike.
La partenza de La Gialla Cycling 2024 domenica 15 settembre, evento di punta del palinsesto di IBF
BAC MILANO
Conosciuta da tempo per i portapacchi, BAC Milano entra nel mondo del bikepacking con una serie di prodotti già disponibili e altri in arrivo, tra cui un interessante sistema a manubrio con una borsa dedicata. A catturare la nostra attenzione è stato il capiente seat pack da 17 litri con un inedito aggancio ispirato all'allacciatura degli scarponi da sci e adatto alla maggior parte dei profili di tubo sella presenti sul mercato. Si fissa tramite una leva che spinge una fettuccia di plastica e una slitta da posizionare nel sottosella. Niente velcri e massima semplicità e velocità. Senza contare un impatto minimo sul telaio. Per il resto è una borsa classica con chiusura arrotolabile e impermeabile. Realizzata con materiali di qualità, ha un design elegante e pulito e cattura per l’attenzione alle finiture.
HERSH ORO
Una vera bici da corsa con pochi fronzoli e telaio fasciato (anche su misura) made in Italy. Il prezzo è davvero molto interessante e l’estetica classica ma raffinata. Hersh è una piccola realtà comasca che nel tempo si è fatta un nome nell’ambiente della bdc grazie anche alla passione del fondatore Raffaele. A Misano la Oro presentata con due allestimenti diversi, ha catturato l’attenzione dei veri appassionati, in cerca di una bici distintiva e di qualità. Le linee tradizionali, ma con i foderi obliqui ribassati, si accompagnano alla finitura trasparente che lascia intravedere la fibra di carbonio. Una bici che ha l’aria dell’instant classic con quel tocco di ricercatezza in più che fa la differenza.
LAPIERRE
SPICY CF
Non è passata certo inosservata la nuova enduro di Lapierre sviluppata con l’apporto di Nicolas Vouilloz per le gare, il park e l’all-mountain più aggressivo e resa ancora più versatile dall’high pivot che ne migliora le performance. Rivista anche la cinematica del carro posteriore con uno spostamento dei pesi verso il basso per migliorare la stabilità e la guidabilità nei tratti più tecnici. Diverse sono anche le possibilità di personalizzazione e setting, tra high e low pivot e un flip-chip in tre posizioni, per soddisfare tutte le esigenze dei rider moderni, oppure la possibilità di montaggio mullet o full 29”. Il telaio è in carbonio, l'angolo sterzo è di 63,5° e il peso è intorno ai 16 kg.
3T
STRADA ITALIA
Sono passati alcuni anni oramai da quando 3T stupiva tutti e presentava la prima versione di Strada, disponibile dapprima solo in versione con cambio 1. Ora il prodotto è più maturo, ha guadagnato la possibilità di montare la guarnitura 2x e in questa versione anche un raffinato telaio costruito a Bergamo utilizzando un esclusivo metodo proprietario. Salta subito all’occhio, in aggiunta alla trama del carbonio intrecciata sui tubi, anche l’imponente blocco sterzo che, oltre alla rigidità, migliora anche l’aerodinamica e le performance nelle curve a percorrenza veloce. Strada è pensata come una bici all-road, ma dalle prestazioni da purosangue. Disponibile anche con finiture personalizzate.
RDR ITALIA
DEUS 3.0
Ancora un prodotto made in Italy, ma questa volta relativo al settore mtb. Parliamo della nuova realizzazione di RDR Italia, che propone bici su misura e dalle prestazioni elevate per chi cerca un prodotto unico e personalizzato. Il telaio è un soft tail che sfrutta una particolare metodologia di laminazione del carbonio per ottenere un’escursione tra i due e tre centimetri. Questo senza snodi e quindi con un peso record. Il telaio in taglia M pesa 1,2 kg e la bici completa, a seconda degli allestimenti, scende facilmente sotto i nove chili. Adatta alla marathon e ai percorsi xc più scorrevoli, a pensarci bene meriterebbe anche la possibilità di essere vista e provata con un montaggio hard gravel per i viaggiatori più avventurosi.
CAMPAGNOLO
SUPER RECORD S WIRELESS
Lo storico brand di Vicenza propone il suo prodotto di punta in una versione meno estrema denominata “S”. Questo gruppo perde alcune raffinatezze da fuoriserie come le componenti in titanio e i cuscinetti ceramici, per guadagnare in versatilità e in convenienza. Infatti, viene proposto a un prezzo concorrenziale con gli altri competitor e amplia la gamma di rapportature per accontentare una maggiore platea di ciclisti. La colorazione non è più lucida come il fratello maggiore, ma è matte black. Un gruppo elegante, fascinoso e dalle prestazioni high end.
LYNX SLS
Quando l’abbiamo vista a Misano ancora non aveva un nome. Parliamo della nuova arma da xco della spagnola BH. Ora sappiamo che il nome scelto per questa racing bike è Lynx SLS. Il telaio non nasconde certo le sue doti corsaiole, e appare come una xc race senza compromessi. L’esclusivo nuovo linkage posteriore ha un’escursione alla ruota di 80 mm ed è compatibile con gli ammortizzatori standard. Questo sistema chiamato Split Pivot dà trazione in salita e stabilità in discesa, mantenendo le stesse geometrie scattanti e performanti del modello front suspended. Il telaio è costruito con fibre di carbonio Toray 1100, che porta il peso della bici nella sua versione top di gamma a 9,6 kg.
IL LABORATORIO DEL FARE AL SERVIZIO
DELLA CYCLING ECONOMY
La Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi con Formaper organizza corsi gratuiti per preparare profili specializzati richiesti oggi dalle imprese della filiera bike italiana. Un’opportunità anche per le aziende di trovare giovani già formati di Davide L. Bertagna
In un settore che pedala sempre più velocemente, quali competenze sono necessarie (e quali lo saranno in futuro) per lavorare al meglio nel mondo della bicicletta? Purtroppo, non esiste una risposta definitiva. Ciò che è certo, però, è che il comparto ciclo sta diventando sempre più complesso rispetto a qualche anno fa, complici le costanti evoluzioni normative, economiche e digitali. In questo contesto, l’aggiornamento e la formazione diventano fondamentali per garantire un servizio di qualità, poiché le skills richieste a negozianti, manager, operatori e tecnici crescono rapidamente. A supporto di questo cambiamento, la Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, insieme a Formaper, ha messo a disposizione corsi manageriali gratuiti per imprese e professionisti del settore ciclistico, proseguendo il lavoro già avviato con una serie di iniziative precedenti.
FORMARE PROFILI QUALIFICATI E SPECIALIZZATI
L’obiettivo del competence center di Camera di commercio e Formaper (denominato “Bike Factory”) è quello di preparare e formare profili professionali qualificati e specializzati maggiormente ricercati oggi dalle imprese della composita filiera della bike economy italiana, un comparto che, dati Ancma alla mano, è formato oggi da circa 250 aziende con un’occupazione di 20.000 persone. Lavorare o fare impresa nel settore bike è lo scopo della partecipazione ai corsi: opportunità gratuite che prevedono lezioni teoriche, laboratori, ma anche testimonianze dirette da parte delle imprese. È inoltre un’occasione per gli imprenditori, che permette di rafforzare le competenze gestionali e di specializzare i propri dipendenti. Viene data anche la possibilità alle imprese del settore che cercano giovani già formati di incontrare e selezionare i partecipanti ai corsi. Questa la strategia che ha messo in pista la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, nel quadro di un complessivo programma di sostegno, formazione, networking e sviluppo delle competenze per l’industry.
I NUOVI CORSI GRATUITI
CONOSCERE, CONSIGLIARE E MANUTENERE UN’EBIKE (CORSO AVANZATO)
Obiettivi: fornire una panoramica dettagliata delle caratteristiche tecniche, delle differenze tra i vari modelli e delle innovazioni tecnologiche presenti nel mercato delle eBike.
Tematiche del corso:
- quadro normativo e funzionamento dei motori di una eBike; - sensoristica, display e batterie: caratteristiche tecniche e precauzioni da adottare;
- principali sistemi in commercio;
- diagnostica e manutenzione di una eBike.
Destinatari: operatori e tecnici del mondo bike (maggiorenni), che operano in aziende con sede legale e/o operativa nelle province di Milano, Monza Brianza, Lodi
Durata e modalità di svolgimento: corso breve di 24 ore in presenza, con alternanza tra lezioni teoriche e laboratori pratici
Sede: Velodromo Vigorelli – via Arona, 9 – Milano
DIGITAL MARKETING PER IL SETTORE BIKE
Obiettivi: fornire una formazione approfondita e specialistica nel campo del digital marketing applicato al settore bike, potenziare le competenze digitali e incrementare la competitività aziendale attraverso l’innovazione e la digitalizzazione.
Tematiche del corso:
- scenario digitale: evoluzione della comunicazione, delle vendite, del cliente;
- inbound marketing e uso di Google Business Profile per l’attività;
- i social network adatti al business;
- la gestione della relazione con l’utente sui social network;
- social customer care;
- brand journalism;
- content marketing, smile marketing, real time marketing;
- basi di SEO e SEA;
- stesura di un piano di comunicazione e di uno editoriale, utilizzando anche strumenti di IA.
Destinatari: titolari di laboratori artigianali o piccoli rivenditori di bici e accessori e loro collaboratori di imprese con sede nelle province di Milano Monza Brianza
Lodi
Durata e modalità di svolgimento: corso breve di 24 ore in presenza
Sede: Formaper – via Santa Marta, 18 – Milano
SAPER LEGGERE I NUMERI DI UN’IMPRESA DEL SETTORE BIKE
Obiettivi: rafforzare le competenze gestionali di titolari, soci, dipendenti o stretti collaboratori d’aziende operanti nella bike industry; interpretare i dati economici e finanziari di un bilancio e utilizzare i principali indicatori per l’analisi dello stato di salute dell’impresa.
Tematiche del corso:
- ricavi: la definizione del prezzo di vendita;
- costi: le diverse tipologie e il loro controllo;
- entrate e uscite: l’importanza del cash flow;
- introduzione al bilancio d’impresa;
- differenze tra contabilità ordinaria e semplificata;
- i principali indicatori di performance: finalità e modalità di calcolo
Destinatari: titolari di laboratori artigianali o piccoli rivenditori di bici e accessori e loro collaboratori di imprese con sede nelle province di Milano Monza Brianza
Lodi
Durata e modalità di svolgimento: corso breve di 12 ore in presenza
Sede: Formaper – via Santa Marta, 18 – Milano
Tutte le informazioni di dettaglio sulle proposte e iniziative si trovano qui: milomb.camcom.it/bike-factory
UN SUCCESSO (NON PIÙ) DI NICCHIA
In bilico tra attrattività e complessità, la triplice continua a fare grandi numeri.
Il futuro è affidato a una crescita lenta ma inesorabile e alle nascenti scuole di triathlon.
Parola di Max Rovatti, deus ex machina dell'Ironman di Cervia
di Gabriele Vazzola
Nato nel 1977 da una scommessa tra un gruppo di amici su una spiaggia di Honolulu (Hawaii), quando il comandante della marina John Collins suggerì di combinare nuoto, bici e corsa per stabilire quale fosse la disciplina più dura, si è presto evoluto a fenomeno mondiale. Tutti gli sportivi ne parlano e vorrebbero partecipare almeno una volta nella vita a un Ironman, la verità è che si tratta di qualcosa di difficile, impegnativo e che richiede molto tempo e abnegazione. Raccogliere la sfida di portare a termine un Ironman è un’impresa estrema: la massima espressione del triathlon, oppure una competizione dalle distanze inferiori non fa molta differenza. Le discipline da preparare sono sempre tre, tutte tecniche a loro modo, tutte che necessitano di una preparazione adeguata. Senza tener conto di quella che è una vera e propria prova a sé, quella dei cambi in corsa. Dall’acqua alla bici, e dalla bici al running, queste fasi sono cruciali e, a detta di tutti i più esperti triatleti, sono un momento chiave che può fare la differenza tra migliorare il proprio best o abbandonare la competizione prima di averla portata a termine. Perché questa è la vera sfida per le migliaia di appassionati che affollano le competizioni: arrivare al traguardo, se possibile andando oltre i propri limiti. L’essenza del triathlon è quella di una challenge con sé stessi. Il fatto che sia uno sport così duro e complesso, è un po’ croce e delizia di questa (triplice) disciplina, definita estrema nel caso della distanza da coprire nell’Ironman. Se l’attenzione del pubblico è sempre alta, dopo anni di crescita inesorabile, pare che i numeri dei praticanti si siano stabilizzati e la crescita sia ora costante ma più lenta.
Questo fatto certifica che chi entra nel loop del triathlon non ne esce facilmente, ma entrarvi è complicato, comporta delle scelte di vita e degli investimenti che non tutti possono o sono disposti a fare. Chi lo fa però rivendica con orgoglio la propria scelta: essere un triatleta o entrare a far parte dell’olimpo di questo sport finendo un Ironman è qualcosa di cui essere fieri, da ostentare, da ricercare con ogni sforzo per dimostrare di avercela fatta.
A riprova di questo c’è un dato ben preciso. Il 50% degli iscritti all’Ironman di Cervia era lì per provare per la prima volta la distanza più lunga. Un bel risultato per uno sport che è continuamente in bilico tra una nicchia di partecipanti e la grande attenzione e il fascino che esercita su ogni sportivo. Per meglio spiegarne l'anima e l’essenza, a poche settimane dal main event di Cervia (Ironman, Ironman 70.3 e 5150), abbiamo intervistato uno dei protagonisti, lato organizzazione, del triathlon in Italia: Max Rovatti. Dal 2011 si occupa di eventi triathlon e nuoto in acque libere, dal 2021 organizza l’edizione dell’Ironman di Cervia, per poi diventare country manager di Ironman in Italia. Come se non bastasse è anche founder del brand TriO Events con cui organizza competizioni come la DeeJay Tri di Milano. Non potevamo chiedere a persona più adatta di parlarci dello stato dell’arte del triathlon sotto vari punti di vista. Nell’intervista che segue parleremo dell’organizzazione e della disciplina, ma anche del turismo e soprattutto del ruolo del ciclismo nella triplice.
Che ruolo riveste Cervia nel panorama internazionale di Ironman e del triathlon in generale?
Ironman è la massima espressione del triathlon inteso come lunghe distanze. Oggi è vissuto dai partecipanti come una grande impresa personale. Quest’anno il 50% dei partecipanti era al primo tentativo e sempre più gente accetta questa sfida e vi si cimenta. Cervia è considerata una gara veloce, non vi sono grandi dislivelli, quindi in molti vi partecipano anche per fare il proprio best. Detto questo è l’evento Ironman più importante al mondo, qui si possono correre le tre distanze e sommate fanno sì che siano 6.000 gli atleti partenti provenienti da più di 80 nazioni diverse. Un pubblico eterogeneo che arriva da ogni parte del pianeta. Il luogo è perfetto, qui c’è la proverbiale accoglienza della Romagna, grande ricettività alberghiera, una logistica molto semplice e questo concorre a fare in modo che sia un evento estremamente partecipato.
Che ritorno c’è in termini di indotto?
Per un posto come Cervia è importante, allunga la stagione estiva ed è un investimento per il territorio con una ricaduta economica significativa. Il 70% dei partecipanti viene dall’estero, ogni atleta si porta in media 2,3 accompagnatori e stanno per almeno tre notti. Sono 15.000 persone che dormono, mangiano, fanno shopping, vivono la città e visitano il territorio. Una ricaduta davvero importante in un momento che si considera già di calo del turismo. Inoltre, parliamo di un target alto spendente; lo vediamo anche dalla semplicità con cui si approcciano ai servizi offerti.
Quali sono le nazionalità più rappresentate?
Italia, Germania, Francia e Inghilterra per l’Europa. C’è però anche una bella presenza di sudamericani tra cui brasiliani e colombiani e tante persone dal far east, spesso giapponesi e cinesi.
Quali sono gli aspetti più delicati da gestire a livello organizzativo?
Prima cosa la parte burocratica. C’è un livello di permessistica da attivare che necessita di una persona dedicata che vi lavora per alcuni mesi prima dell’evento. Poi c’è un enorme distinzione tra una prima edizione e quelle successive. È una macchina che necessita di un paio di anni per andare a regime. Molti temi sono complessi, come la chiusura delle strade che va fatta digerire alla popolazione locale. Organizzazione e istituzioni devono remare dalla stessa parte, occorre trovare un equilibrio e bisogna instaurare relazioni. Poi c’è la gestione del team, ci sono vari referenti per ogni frazione cui viene delegato questo aspetto. Io lavoro principalmente sulla gestione dell'imprevisto, bisogna essere in grado di gestire anche problematiche inaspettate. Questa è la forza di un'organizzazione che deve lavorare con passione e abnegazione, a volte anche sacrificandosi.
Quanto tempo occorre per organizzare un evento?
Dipende dall’edizione e dal tipo di evento. Più una gara è giovane più richiede tempo. Per l’edizione “uno” di Ironman ci è voluto un intero anno di lavoro, per quelle successive il meccanismo è già rodato e quindi i tempi si accorciano. Per gli eventi consolidati si inizia quindi qualche mese prima. Se ci sono dei cambiamenti previsti però occorre anticipare.
Chi diventa triatleta? E come?
In molti sono ciclisti che d’inverno integrano già la preparazione con la corsa. Principalmente parliamo comunque di un ciclista o di un podista, difficilmente di un nuotatore. Anche se la grande difficoltà tecnica è la frazione in acqua. La capacità nel nuoto si costruisce fin da piccoli e non ci si può inventare, occorre allenarsi anni.
Qual è il ruolo della frazione in bici?
Il ciclismo ha un ruolo fondamentale sia in termini di preparazione sia dal punto di vista tecnico. Solo recentemente le scarpe da corsa si sono molto evolute, ma il ciclismo è quello dove c’è più investimento su un mezzo che può fare la differenza. Solitamente si inizia con una normale road per poi avvicinarsi sempre di più al mondo della bici crono, è una scelta da cui, chi approccia seriamente questo sport, non si può esimere. La frazione di bici non prevede la
scia e quindi la posizione aerodinamica è fondamentale per fare meno fatica e generare più velocità. Nella bici si investono la maggior quantità di soldi, anche se non ci credono moltissime aziende. Forse servono più numeri. Cinque anni fa sembrava che la disciplina dovesse esplodere, in realtà è piuttosto stabile, la crescita c’è ma rimane pur sempre uno sport di nicchia.
Avete una ricetta per aumentare il numero dei triatleti?
Per crescere dobbiamo imparare da alcune discipline parallele. Il nuoto e il running sono riusciti a essere attraenti anche per il pubblico femminile. Qui le donne sono il 50% dei praticanti, mentre il ciclismo è un mondo ancora prettamente maschile. Il triathlon va un po’ meglio, le donne che partecipano ai nostri eventi non sono poche, ma non ci sono azioni specifiche in atto per incentivare il mondo femminile. A Cervia i partenti avevano dai 18 agli 82 anni, sbilanciati verso gli over 35. Ultimamente per fortuna stanno crescendo anche delle società che gestiscono squadre giovanili di triathlon. È importante che nascano dei triatleti e che non siano persone “travasate” da altri settori. Il nostro è uno sport completo e vario e coinvolge tutta la muscolatura dei ragazzi senza sovraccaricare una parte. Purtroppo, come sempre in Italia, si tende a stressare molto la parte agonistica facendo spesso scappare i ragazzi.
Quale è la più grande difficoltà per un “newcomer”?
La più grande barriera di accesso si chiama “zona cambio”. Una gran percentuale di chi si approccia al triathlon prova sempre un senso di inadeguatezza ad entrarvi. Il triatleta in generale non mette a proprio agio i newcomer, come avviene per esempio nel mondo della corsa. C’è una percezione di persone molto in forma, che sanno il fatto loro con bici molto costose.
Quali sono le principali insidie di ogni diversa disciplina? E i pericoli?
Ogni frazione ha le sue insidie. Il triathlon non è uno sport pericoloso, ma come sempre quando si stressa il fisico gli incidenti possono avvenire. I pericoli più grandi sono nel nuoto e spesso nei primi metri. Il problema nasce dalla tensione pre-gara, dalla sovraeccitazione, addirittura il 90% degli incidenti fatali avvengono nella prima frazione. A differenza di quello che si possa pensare non avvengono per annegamento, ma per panico. La partenza crea molta ansia e agitazione, in tutte le distanze, spesso si parte dalla spiaggia troppo forte e si nuota i primi metri sopra la propria soglia e purtroppo capita che questo possa comportare problemi. La frazione in cui si ritira più gente invece è la corsa, con la bici in qualche modo si arriva alla fine della frazione, ma nel running quando le gambe non ce la fanno più è la fine. Anche la bici non è esente da insidie però, spesso si arriva impreparati a gestire un guasto, i mezzi non sono controllati e in molti non sanno nemmeno cambiare una camera d’aria.
Quali sono i consigli che vuoi dare a un ciclista che vuole impegnarsi nella triplice?
Sicuramente di non iniziare con l’Ironman ma con distanze più brevi. Inoltre, non bisogna sottovalutare la frazione di nuoto, per chi non ha una buona tecnica consiglio vivamente di fare un corso, occorre arrivare ad avere una certa confidenza con l’acqua anche perché il ciclista ha le gambe molto pesanti e necessita di tecnica per avere una “bracciata” efficace. In fase di allenamento invece consiglio di fare molte combinate per allenare la fase di cambio, questa provoca sempre molto stress ai muscoli (e anche alla testa).
IRONMAN STARTER PACK
Aerodinamica è la parola chiave nel progetto di Vision sin dalla sua nascita a Kona.
Un’evoluzione continua che ha reso i prodotti del brand tra i più importanti e ambiti sul mercato
Il legame tra Vision e il triathlon affonda le sue radici proprio a Kona, la patria dell'Ironman e il teatro delle competizioni di endurance più impegnative del mondo. È qui che negli Anni '90 Vision ha preso vita, influenzato dalle esigenze degli atleti che cercavano soluzioni innovative. Da allora, Vision ha mantenuto un focus costante sulla ricerca aerodinamica, pionieristica già all’epoca, perfezionando ogni dettaglio grazie all’analisi in galleria del vento e alle simulazioni CFD (fluidodinamica computazionale).
LA RICERCA AERODINAMICA: UN APPROCCIO SISTEMICO
La filosofia di Vision si basa sull’aerodinamica dell’intero sistema atleta-bici. Grazie alla collaborazione con ciclisti professionisti, Vision ha sviluppato una gamma di prodotti ad alte prestazioni, progettati per affrontare le sfide più estreme.
METRON TTW la ruota lenticolare per prestazioni estreme
Un altro fiore all’occhiello di Vision è la ruota lenticolare Metron TTW, un’evoluzione della precedente Disc. Costruita sulla base delle Metron 45, presenta due fairing in carbonio che riduce rispetto al modello precedente il peso, abbattendolo fino a 1 kg pur mantenendo un'affidabilità strutturale eccellente. Il design del mozzo PRS, con un sistema ratchet da 72 denti, garantisce innesti il 20% più rapidi rispetto ai mozzi tradizionali, offrendo una marcia fluida anche nelle condizioni più estreme. La Metron TTW esprime il massimo delle sue potenzialità con pneumatici da 25 o 28 mm.
SCHEDA TECNICA
• Costruzione in carbonio
• Fairing in carbonio
• Tubeless ready o per copertoncino
METRON 91 per le condizioni ventose di Kona
Kona è famosa per i suoi forti venti laterali, motivo per cui le ruote lenticolari sono vietate. In queste condizioni, Vision propone le Metron 91, un set di ruote con un profilo da 91 mm e canale interno da 21 mm. Lo shape a goccia del profilo aiuta a mitigare gli effetti del vento laterale, offrendo allo stesso tempo una guida dinamica e sicura. Anche queste ruote sono dotate del mozzo PRS, mentre il peso è 950 g (singola). La versione anteriore della Metron 91 può essere accoppiata con la lenticolare posteriore per chi cerca la massima efficienza aerodinamica.
SCHEDA TECNICA
• 4 cuscinetti a cartuccia sigillati in acciaio cromato
• Sistema centerlock
• Mozzo ratchet in alluminio
• Peso 1.008 g
TFE TEAM EDITION comfort ed efficienza in un unico pacchetto
Tra le novità più interessanti della gamma Vision troviamo le estensioni TFE TEAM EDITION, derivate dalle esigenze del World Tour. Il design ergonomico modellato in 3D permette un perfetto adattamento all’avambraccio dell’atleta, garantendo anche un comfort cruciale per competizioni di endurance. I pad ampliati e ridisegnati offrono una posizione più comoda e stabile, ideale per affrontare lunghe sezioni in sella. Le estensioni sono disponibili in tre misure e sono personalizzabili nel posizionamento, per adattarsi alle preferenze di ogni ciclista.
SCHEDA TECNICA
• Costruzione in carbonio
• Design ergonomico e aerodinamico
• Pad integrati per migliori adattabilità ed ergonomia
• Lunghezza: 300 mm (S), 320 (M), 340mm (L)
• 380 g la coppia (S)
• 386 g la coppia (M)
• 392 g la coppia (L)
SOLUZIONI COMPLETE PER OGNI ATLETA
La gamma dedicata al triathlon include anche la guarnitura Metron TT in carbonio, progettata per offrire la massima rigidità e trasferimento di potenza, e il Drinking System, un sistema di idratazione integrato da fissare direttamente sulle estensioni e dal design aerodinamico. Infine, Vision propone una vasta gamma di estensioni universali, in carbonio e alluminio, per soddisfare le esigenze di tutti i triatleti, dal neofita al professionista.
• Cerchio in carbonio con profilo da 90 mm
• Mozzi PRS con raggi
• Costruzione a mano artigianale
• Disponibile come ruota anteriore o posteriore
• Sistema centerlock
• Peso 950 g singola con copertoncino
IL CASCO CHE METTE LE ALI
Il Wingdream di Rudy Project si propone di elevare le performance su un livello mai raggiunto prima. Sviluppato in galleria del vento e già utilizzato dal team Bahrain Victorious, consente di gestire al meglio le turbolenze e ridurre il drag, senza inficiare su sicurezza e comfort
Wingdream è il nuovo casco da cronometro di Rudy Project utilizzato quest’anno per la prima volta dai professionisti al Giro d’Italia nella prova contro il tempo Foligno-Perugia. In quel caso il modello è stato visibile nella sua versione finale con i colori del team Bahrain Victorious. Frutto di due anni di sviluppo e numerosi test sia indoor sia outdoor, il Wingdream porta gli studi di aerodinamica applicati ai caschi a un nuovo livello rispetto a prima, migliorando la gestione delle turbolenze sulla schiena dell’atleta, così come il suo coefficiente di penetrazione dell’aria.
I VANTAGGI AERODINAMICI
Da studi eseguiti in galleria del vento, Wingdream consente un risparmio energetico di quasi 10 watt, se comparato con il Wing, il precedente modello da crono della casa italiana; si tratta di circa quattro secondi di risparmio ogni 10 km, pari a più di un minuto, per esempio, su una distanza Ironman. Comparato con un modello da strada tradizionale, il nuovo Wingdream permette di guadagnare 306 secondi sui 180 km dell’Ironman, calcolando una potenza costante di 200 W.
SICUREZZA E CERTIFICAZIONI
Gli studi effettuati sull’aerodinamica non hanno messo in secondo piano le caratteristiche di sicurezza che sono centrali per il dipartimento di Ricerca & Sviluppo di Rudy Project. Wingdream beneficia delle certificazioni rilasciate da Dolomiticert, SIRC e NEWTON, risultando sicuro in ogni aspetto, a partire dai test d’impatto fino a quelli rotazionali. Infine, l’autorizzazione UCI ne consente l’utilizzo in qualsiasi evento ciclistico professionistico e amatoriale.
Norberto Fava, responsabile della produzione e industrializzazione dei caschi di Rudy Project: “Quello dello sviluppo dei caschi è un mondo simile alla Formula Uno: richiede creatività ingegneristica, studi 3D, prototipi, test in galleria del vento e con gli atleti.
C’è tantissima ricerca, dietro a un prodotto come questo, che viene sottoposto a verifiche continue dall’UCI e da enti di certificazione. Molti modelli oggi disponibili sul mercato non presentano fori. Sia Wing che Wingream, invece, presentano dei fori centrali per areare la zona della calotta cranica. La nostra sfida è stata quella di realizzare un casco che consentisse un buon risparmio aerodinamico, ma che allo stesso tempo fosse anche confortevole. La gestione della temperatura della testa è fondamentale: i ciclisti durante una crono spingono a velocità superiori ai 45 km/h per 40 minuti, i triatleti ancora più a lungo. I vantaggi della penetrazione aerodinamica vengono, quindi, velocemente annullati se è presente un eccessivo riscaldamento del capo”.
Martin Toft Madsen, aero & material consultant del team Bahrain Victorious: “Con Wingdream, abbiamo focalizzato l'attenzione sull'aumentare l'efficienza aerodinamica. Insieme a Rudy Project, abbiamo ampliato la sua struttura per consentire al flusso d'aria di scorrere più fluido dalla testa alle spalle e sulla schiena dell'atleta. La parte posteriore è stata leggermente allargata per una forma complessivamente più aerodinamica. Consapevoli che la posizione della testa varia, abbiamo ottimizzato il design per la postura più comune, garantendo comunque prestazioni elevate anche in condizioni meno frequenti, come con forti venti trasversali. Wingdream incorpora tutto ciò che, con Rudy Project, abbiamo appreso da atleti professionisti e cronoman, offrendo un prodotto che può fare la differenza in gare come l’Ironman, con un potenziale risparmio di minuti preziosi”. Wingdream è disponibile al pubblico in due taglie e due colorazioni da ottobre. Si aggiunge agli altri caschi che il brand mette a disposizione della Bahrain Victorious: l’Egos, un modello dall’innovativa struttura interna disegnato per massimizzare la ventilazione e destinato alle giornate più calde, il Nytron, aero-ventilato capace di ridurre la temperatura della testa e il Nytron Pro, più focalizzato sull’efficienza aerodinamica.
WILIER TRIESTINA
SUPERSONICA SLR
FFWD
RYOT77 E FALCON DISC
Fast Forward, avanti veloce. È l’identità dell’azienda olandese FFWD, che per crono e triathlon propone una coppia di ruote di alto livello. Per l’anteriore uno dei prodotti top di gamma è la RYOT77, con profilo da 77 mm e con costruzione LAW per ridurre il drag e fare un salto in avanti nell’aerodinamica. L’abbinamento al posteriore è con il Falcon Disc, lenticolare da 1040 g (versione con freni a disco), con canale interno da 21 mm hookless. FFWD suggerisce pneumatici non inferiori ai 25 mm, mentre la larghezza esterna della ruota è di 28 mm, adatta alla maggior parte delle moderne bici da crono.
greenlife-mobility.com
DEDA
JET TWO + KIT SPESSORI COLNAGO TT1
Le Jet Two sono tra i fiori all’occhiello di Deda nel reparto crono/triathlon, realizzate in carbonio monoscocca. Per il montaggio su Colnago TT1, Deda ha progettato un kit spessori ad hoc che ottimizza la posizione di guida sul telaio. Il kit include una piastra in alluminio e spessori in nylon rinforzato con fibra di carbonio, che permettono regolazioni precise dell'altezza del manubrio per adattare la posizione di guida a seconda delle esigenze personali. Il kit Jet Two + spessori TT1KIT è una soluzione interessante per i rivenditori Colnago, che possono abbinare questo pacchetto alla bici.
info@dedaelementi.com - dedaelementi.com
Supersonica SLR è il frutto di mesi di lavoro insieme a Stefan Küng e allo staff della Groupama – FDJ. Secondo i dati registrati da Wilier, il nuovo telaio da crono migliora di quasi il 16% l’efficacia aerodinamica rispetto al modello precedente, a parità di condizioni registrate in galleria del vento. La realizzazione della Supersonica SLR è partita dai primi prototipi stampati in 3D, per poi passare ai test su bici in carbonio su cui veniva messo in sella un manichino delle stesse dimensioni di Stefan Küng, in modo da accelerare i tempi di produzione. Il telaio è in monoscocca con reggisella integrato ed è la dimostrazione del know-how raggiunto da Wilier con questa lavorazione. Il montaggio di una monocorona all’anteriore permette di avere una guarnitura fino a 70 denti. Wilier Triestina – 0424.540442 – info@wilier.it
In questa coppia pensata per crono e triathlon, la ruota anteriore è la Kleos RD SPX3, modello a tre razze realizzata in fibra di carbonio T700 UD. La larghezza del canale interno è di 21mm con mini hook TC ed è compatibile con sistemi tubeless. Il peso è di 850 g. La posteriore Kleos RD Crono è una struttura modulare hollowtech, con un’anima costituita da una ruota a razze e composta da diverse texture di fibra di carbonio, con un peso di 990 g. È compatibile con sistemi tubeless. Presenta un corpo ruota libera in alluminio 7075 - T6, con componenti in titanio.
Miche -0438.400345 - info@miche.it
226ERS
HIGH ENERGY GEL
226ers è un’azienda spagnola specializzata in nutrizione per lo sport. Tra i suoi prodotti troviamo l’High Energy Gel, in cui la fonte di carboidrati è la ciclodestrina, che fornisce un rifornimento di glicogeno più efficiente e un rilascio energetico prolungato. Provoca un picco insulinico più basso, favorendo l'utilizzo del glucosio a livello cellulare in un arco di tempo più breve e mantenendo il livello di zucchero nel sangue più a lungo. High Energy Gel è vegano e senza glutine, come la maggior parte dei prodotti di 226ers, e non utilizza zuccheri aggiunti.
0444.727272 - athena@athena.eu
PROGETTO ITALIA
IL NUOVO MODO DI COMUNICARE LA BICI TRICOLORE
Il gruppo MagNet presenta “Progetto Italia”, il nuovo prodotto editoriale a supporto delle aziende e degli operatori della bike industry italiana. Un magazine unico e senza precedenti che tratta delle persone, delle factory e dei prodotti. Lo scopo è raccontare l’industria della bicicletta italiana, la passione dietro a un business che è sempre più internazionale.
Il connubio tra la bicicletta e l’Italia è un punto fermo per tutti gli appassionati internazionali che sempre più percepiscono come un valore aggiunto il fatto che un prodotto sia realizzato, progettato o pensato nel nostro Paese. Questo nuovo magazine nasce proprio dall’idea di far conoscere in maniera approfondita al retail estero le storie, le persone e le opportunità che stanno dietro all’industria italiana del ciclo. Questo magazine avrà una doppia anima b2b e b2c, con un tone of voice in grado di destare l'attenzione degli appassionati e degli operatori del settore favorendo un viaggio unico nel mondo della bicicletta, della componentistica e dell’abbigliamento rigorosamente pensato o prodotto nello Stivale. “Progetto Italia” vuole supportare tutte quelle realtà che hanno base nel Belpaese al fine di presentarsi in grande stile ai migliori retailer europei. Negozi di sport, bike boutique, bike cafè. Il magazine verrà spedito gratuitamente in tutti gli store più influenti del panorama continentale raccontando quello che è il mondo della bike industry in Italia e suoi protagonisti.
Un nuovo modo per favorire la presenza degli operatori italiani sulle più importanti piazze internazionali in un mercato in evoluzione, ma sempre più competitivo e in cui essere nel posto giusto al momento giusto è sempre più importante.
Scarica il mediakit
Formato: 23x31 cm
Carta: usomano
Rilegatura: brossura
Lingua: inglese
Distribuzione: dealer europei IL MAGAZINE
Siamo il vostro esperto di soluzioni eDrive complete.
Ci concentriamo sullo sviluppo, produzione e vendita di sistemi di trasmissione elettrica intelligenti per affermarci come azienda leader nell’eMobility e promuovere globalmente applicazioni di sistemi di trasmissione più ecologici. Ci piacciono tutti i tipi di ciclismo e offriamo sistemi eBike per tutte le applicazioni.
Siamo Ananda.
www.ananda-drive.com
LA CHIAVE DI TUTTO
Un passepartout per antifurti e cilindro batteria. È il sistema One Key di Abus, che vuole semplificare la vita agli utenti e rendere più semplice proteggere la propria eBike
Il sistema One Key è il punto d’incontro tra la sicurezza e l’affidabilità di Abus e la capacità dell’azienda di semplificare la vita ai propri utenti. È la rappresentazione ideale del concetto “less is more”, che va incontro a chi sceglie di proteggere la propria eBike in modo adeguato. Con One Key, è possibile infatti aprire tutti gli antifurti Abus e persino un cilindro per la batteria di una bici con un’unica chiave. Tutto ciò è possibile grazie al codice chiave individuale di ciascun antifurto Abus, con il quale possono essere prodotti duplicati o lucchetti abbinati, anche anni dopo l’acquisto. È essenziale che i prodotti del marchio tedesco abbiano lo stesso tipo di cilindro installato e che i dispositivi siano compatibili fra di loro. Un vantaggio notevole per evitare il classico caos nella ricerca delle chiavi: batteria e dispositivi di protezione possono essere quindi gestiti con più facilità. Per Abus si tratta di un’opportunità di mercato unica, in quanto l’azienda tedesca produce circa l’80% delle chiavi per batterie di eBike in tutto il mondo.
COME FUNZIONA ONE KEY: I VANTAGGI PER I NEGOZIANTI
Il servizio One Key non è disponibile online, per cui il negoziante assume un ruolo fondamentale per le richieste degli utenti. Il dealer, infatti, diventa il punto di riferimento per chi vuole ordinare più dispositivi Abus con la stessa chiave, con l’opportunità di arricchire l’offerta e garantire un servizio in più al proprio cliente, soprattutto nel caso in cui ci sia la necessità di abbinare un antifurto all’acquisto di una nuova bici.
Ecco gli step da seguire per usufruire del sistema One Key:
1. lettura del codice della chiave dalla scheda;
2. seleziona i prodotti adatti e compatibili;
3. attesa di una sola settimana di produzione;
4. ritiro presso il rivenditore.
Il sovrapprezzo per la produzione è solo del 10% sul dispositivo.
• Una sola chiave per antifurto al telaio, antifurto di collegamento e batteria eBike
• Comodità e semplicità d’uso per singoli utenti e famiglie
• Evita il caos della continua ricerca di chiavi
• Opportunità per i negozianti di modulare l’offerta al cliente ONE KEY IN PILLOLE
GRANIT CITYCHAIN XPLUS 1060
Uno dei prodotti compatibili con il sistema One Key è il Granit Citychain XPLUS 1060, antifurto a catena che garantisce il massimo livello di sicurezza (15 su 15) secondo i parametri di Abus. La catena, l’alloggiamento e tutti gli elementi di bloccaggio sono prodotti con uno speciale acciaio temprato, che ostacola in modo significativo i tentativi di furto. È raccomandata soprattutto per bici di alto valore, in zone considerabili ad alto rischio o per lunghe soste.
• Catena da 10 mm a sezione esagonale ricoperta in tessuto per proteggere le vernici
• Copertura della serratura integrata per proteggere contro i metodi di apertura brutali
• La catena e i meccanismi di sicurezza della serratura sono costruiti in acciaio cementato
• Cilindro ABUS XPlus per unaprotezione massima contro gli attacchi con destrezza e picking
• Protezione foro della chiave automatica per limitare corrosione e sporcizia
SCHEDA TECNICA
TRE IN UNO!
Bike-Sack è una sacca impermeabile multifunzione, agganciabile sul portapacchi della bici. È utilizzabile anche come zaino e si può portare comodamente a mano come borsa d’ufficio
Dall’esigenza di un gruppo di ciclisti che si muove in città, chi per lavoro, chi per studiare, chi per divertimento, è nata Bike-Sack. Una borsa semplice e versatile da usare tutti i giorni, a piedi e in bici, agile e pratica in ogni situazione. Non necessita di alcuna regolazione o adattamento, così si può camminare, andare in bici o in ufficio senza troppi bagagli. È dotata di un sistema d’aggancio universale per il portapacchi della bici e, dal lato opposto, di un paio di spallacci imbottiti, ritirabili a scomparsa in un’apposita tasca con zip. Ha, inoltre, una maniglia laterale per reggerla comodamente in orizzontale.
ZERO PREOCCUPAZIONI
Bike-Sack è totalmente impermeabile e isola il suo contenuto da acqua, terra, polvere sabbia e fango. Dispositivi elettronici, telefoni, vestiti e qualunque attrezzatura da viaggio rimangono protetti all’interno, anche in caso di temporali improvvisi, grazie alla chiusura ermetica. Bike-Sack è realizzata con materiali di alta qualità e un design creato da StudioGuasta, specializzato in strumenti progettati e realizzati per l'outdoor e il pendolarismo. Per ottenere semplicità e agilità, sia nella giungla urbana che in campagna.
bike-sack.com - info@bike-sack.com – 347.8214078
• Capienza: 23 litri
• Dimensioni: cm 46 x 28 x 18 (chiuso)
• Materiale: PVC termosaldato waterproof
• Gancio universale per portapacchi bicicletta, con regolazione a vite
• Gancio inferiore di fissaggio al telaio con
binario di scorrimento e regolazione a vite
• Spallacci imbottiti regolabili, con dettagli rifrangenti
• Sistema di chiusura superiore a roll up, con fibbia centrale regolabile
• Maniglia laterale disposta orizzontalmente
SCHEDA TECNICA
SLY: POCO PESO, TANTA SOSTANZA
Si completa la gamma delle light eBike di Mondraker. Una bici con telaio in alluminio versatile e accessibile, adatta ai rider della prima ora come ai più esperti, che cercano un mix tra robustezza e soluzioni raffinate
Mondraker ha sempre tenuto lo sguardo ben rivolto verso il futuro, spesso tracciando una linea seguita poi da altri. Tra i pionieri nel mondo enduro e gravity ha introdotto innovazioni, come la forward geometry, che nel corso del tempo hanno fatto scuola. Il dna della casa spagnola da sempre la porta a sviluppare e credere per primi ai settori di mercato più interessanti, in ultimo a quello in forte ascesa delle light eBike. Con Sly, che si aggiunge a Dune e Neat, sono tre le elettriche leggere a catalogo; questa nuova release completa la gamma con un prodotto che punta tutto sulla versatilità derivata dalla combo tra una geometria collaudata (quella della Neat) e dell'utilizzo dell’alluminio Stealth Alloy nel telaio, che ne rende anche il prezzo più accessibile.
Mondraker con Sly torna alle sue origini con una bici destinata a ogni tipo di biker, che sarà sicuramente molto apprezzata anche dagli “hard core riders”. Questi ultimi spesso badano alla sostanza e alla robustezza di una eBike da enduro/all mountain senza fronzoli, ma cercano comunque tanta tecnologia e prestazioni. È disponibile sul mercato in due versioni, R e RR, entrambe sotto i 21 kg ed entrambe dotate di
Display/Remote: Purion 400 / Bosch Mini Remote / Bosch System Controller
motore mid-power Bosch SX Performance con 55 Nm di coppia, 600 W di potenza di picco e batteria da 400 Wh; questi dati promettono una guidabilità al pari di una muscolare con tutto il vantaggio di una drive unit di alta gamma. La ruota posteriore ha un’escursione di 150 mm e la forcella è da 160 mm. Il progetto Sly ricalca la già apprezzata Neat per la geometria e la cinematica del carro, inoltre sfrutta la Forward Geometry e il sistema di sospensione aggiornato Zero Suspension. Per aumentare ulteriormente la versatilità questo modello è disponibile in cinque taglie: S, M, ML, L e XL.
Secondo Luis Martinez, product manager di Mondraker: “Sly è la terza Light eMtb per noi e arricchisce l’offerta in un segmento di prezzo interessante. La lega (di alluminio) non è mai passata di moda. Questo è stato un progetto molto speciale per noi. Ci siamo impegnati per rendere questa bicicletta davvero bella, utilizzando tecniche di produzione all’avanguardia e conferendole una finitura raffinata che la rende uno dei nostri telai eMtb full suspension Stealth Alloy più leggeri e più riusciti”.
MONDRAKER SLY R
Telaio: 6061 Alloy Stealth Evo idroformato
Forcella: Rockshox Psylo Gold RC, 160mm
Ammortizzatore: Rockshox Deluxe Select+, Trunnion top mount
Colore: Marlin Blue / Racing Silver / Obsidian Grey
Peso: 20,9 kg
Motore: Bosch Performance Line SX GEN4
Batteria: Bosch Compact Powertube 400Wh
Display/Remote: Purion 400 / Bosch Mini Remote / Bosch System Controller
HALO: FASTER FOR LONGER
La nuova gamma di lubrificanti, sviluppata nei laboratori Finish Line e testata da importanti team professionistici, è stata progettata per migliorare le performance della trasmissione, riducendo l'attrazione di contaminanti abrasivi e l'usura della catena
Finish Line, marchio tra i leader mondiali nella produzione di lubrificanti per bici, ha annunciato il lancio di HALO, la nuova gamma di prodotti ad alte prestazioni della trasmissione. "HALO rappresenta il più grande risultato di Finish Line nella scienza della lubrificazione della bicicletta. Questi prodotti sono stati meticolosamente progettati per offrire performance superiori in tutte le discipline ciclistiche”, ha affermato Hank Krause, fondatore e ceo di Finish Line. La gamma è già disponibile nei negozi affiliati Ciclo Promo Components.
LE TRE VERSIONI
La linea comprende tre tipologie distinte di lubrificanti:
• HOT WAX utilizza una miscela di cera di paraffina altamente raffinata, tungsteno sferico e piastrine ceramiche. Quando una catena viene immersa in questa formula fusa, la persistenza della cera è immediatamente visibile. Durante le uscite in bici, la pulizia di HOT WAX è evidente, insieme all'estrema longevità che offre e alla sua capacità di funzionare in condizioni umide.
• WAX utilizza una miscela di cera di paraffina altamente raffinata, tungsteno
sferico e piastrine ceramiche, il tutto sospeso in un fluido vettore. Il liquido è dotato dell'innovativo Smart Luber per un'applicazione facile e senza sprechi. Può essere utilizzato come lubrificante autonomo o come completamento di HOT WAX.
• WET è privo di petrolio e utilizza piastrine sferiche di tungsteno e ceramica sospese in oli sintetizzati dal gas naturale liquido. È dotato dell'innovativo Smart Luber per una facile applicazione e senza sprechi. Silenziosità, cambio estremamente fluido, prestazioni superiori in condizioni di guida sul bagnato e lunghi intervalli di rilubrificazione sono i tratti distintivi di questa formula.
PUNTI DI FORZA
• Efficienza superiore della trasmissione e intervalli di rilubrificazione prolungati
• Usura estremamente bassa della catena e dei componenti
• Resistenza alle pressioni estreme
• Adattatore Smart Luber per un’applicazione rapida, uniforme e senza sprechi
• Formulati senza sostanze chimiche fluorurate o PFAS e intrinsecamente biodegradabili
La gamma di copertoni Aventura nasce dall’esigenza di far vivere il gravel senza alcuna preoccupazione. Tre le declinazioni offerte dal brand olandese, che si adattano a diverse superfici e tipologie di terreno
Protezione ottimale contro le forature, aderenza in tutte le condizioni atmosferiche e bassa resistenza al rotolamento. È questo in sintesi quello che si desidera quando si monta un copertone gravel, disciplina che grazie alla varietà delle sue forme è un inno alla libertà ed è amata allo stesso modo da stradisti e biker, dai neofiti come dai più esperti, dai più giovani alla ricerca di un’identità precisa nel mondo del ciclismo e dal pubblico femminile. In tanti in questi anni stanno scoprendo la propria anima gravel, dando un’identità precisa alla propria passione per il ciclismo e gli sport all’aria aperta anche grazie a questa disciplina. Forse perché in essa risiede l’essenza stessa dell’andare in bici, ossia scoprire posti nuovi, godendo del territorio sempre alla velocità che si preferisce.
AVENTURA SETA
(fondi compatti e strada)
L’area centrale liscia del battistrada garantisce bassi livelli di resistenza al rotolamento, mentre i tacchetti più grandi sulla spalla forniscono aderenza su superfici leggermente sconnesse o fangose.
AVENTURA
(tutti i tipi di terreno)
I tasselli centrali triangolari si adattano a diverse superfici, mentre la spalla, con tasselli di interblocco più profondi, offre stabilità in curva anche sui terreni più difficili.
AVENTURA GREZZO
(terreni cedevoli e sentieri sterrati)
Per i ciclisti che incontrano superfici sconnesse più frequentemente grazie al design del battistrada aggressivo e specifico per la ghiaia.
LA GAMMA AVENTURA
Il marchio olandese Vredestein con la nuova gamma di copertoni “Aventura” (distribuita in Italia da Mandelli) ha provato a riassumere le esigenze sopra esposte.
E ci è riuscita. Il nome è esemplificativo di ciò che il prodotto è in grado di offrire all’utente che decide di utilizzarlo. Vredestein ha scelto per la linea tre diverse declinazioni: Seta (per chi ama percorrere lunghe distanze su asfalto e/o sterrato molto fine e compatto), Aventura (per tutte le tipologie di terreno), e il più tassellato Grezzo (per chi invece predilige lunghi tratti fuoristrada e ama affrontare il fango o superfici scivolose). A partire da 54 euro.
TESTATO PER VOI
Abbiamo provato Aventura Seta e dobbiamo dire sin da subito che lo pneumatico ci ha sorpreso per le sue prestazioni, con una resistenza al rotolamento ridotta ed elevata aderenza su strada sia sull’asciutto sia sul bagnato. Quando le velocità si alzano, mostra tutte le sue doti di scorrevolezza, e allo stesso tempo garantisce un ottimale grip in curva. Anche su percorsi off-road, il modello con battistrada medio tassellato e larghezza di 38 mm permette di avere piena fiducia sull’anteriore e di poter frenare dove si desidera senza particolari paure. L’abbiamo testato anche su fondi umidi, su cui la gomma dà sicurezza e ha un comportamento prevedibile: per quanto riguarda la trazione su brevi salitelle il grip è buono. Molto apprezzata infine l’estetica nel complesso del modello che dona alla bici un look elegante, ma allo stesso tempo aggressivo.
BENVENUTI NELL’ERA RADIALE
A inaugurarla è stata Schwalbe, con la sua innovativa costruzione della carcassa per gli pneumatici mtb. Una tecnologia che garantisce miglioramenti diretti nella guida, e che può aprire nuove strade per l’intero settore
La costruzione radiale di Schwalbe per gli pneumatici mtb è destinata a fare scuola. È l’ultima grande innovazione della casa produttrice tedesca, che abbiamo potuto testare in anteprima sui trail di Finale Ligure e di cui abbiamo parlato sull’ultimo numero di Bikefortrade. Alla base di tutto, c’è il design completamente nuovo della carcassa, i cui fili sono disposti con un angolo molto più ottuso rispetto ai canonici 45 gradi dei normali pneumatici. Questa tecnologia, inaugurata sugli ultimi modelli Albert e Shredda, è stata sviluppata durante la Coppa del Mondo di downhill e vuole aprire una dimensione nuova nel settore. Nello specifico, la disposizione dei fili garantisce che il materiale della carcassa si sovrapponga più brevemente e con minore tensione. Di conseguenza, lo pneumatico si deforma in modo più mirato e può reagire in maniera molto più flessibile e adattabile alle
irregolarità, senza sacrificare la sicurezza. Il risultato è notevole: gli pneumatici radiali offrono infatti circa il 30% in più di area di contatto rispetto agli pneumatici convenzionali alla stessa pressione dell‘aria. Se si aumenta la pressione del 50%, l‘area di contatto sarebbe ancora maggiore del 15%. La maggiore area di contatto e il comportamento di risposta più flessibile garantiscono un livello superiore di grip, comfort e sicurezza. L’assorbimento degli impatti e l’utilizzo della corsa delle sospensioni, inoltre, sono più efficaci. A eccezione della mescola Addix Ultra Soft, gli pneumatici radiali sono prodotti con nerofumo riciclato (rCB), prodotto diretto del sistema di riciclo Schwalbe e che sostituisce il 100% di nerofumo di origine fossile. Vediamo ora nel dettaglio gli pneumatici Albert e Shredda, le prime due gomme dell’azienda tedesca a usufruire della costruzione radiale.
ALBERT
La base di partenza per lo sviluppo dell‘Albert è stato il Tacky Chan, copertone lanciato un anno fa da Schwalbe, da cui sono stati ripresi i tasselli della spalla. L’Albert è più compatto, presenta solo due tipi diversi di tasselli e spicca soprattutto per la sua versatilità. “Abbiamo molta più gomma sul terreno e diversi tasselli che sono costantemente a contatto con il terreno”, ha spiegato Carl Kämper, product management & development mtb. “In combinazione con l‘area di contatto più ampia degli pneumatici radiali, questo offre un controllo eccezionale durante la guida, sia in frenata che in accelerazione”. È disponibile in versione Gravity o Trail e nelle mescole Soft e Ultra Soft.
SHREDDA
Uno pneumatico più aggressivo e adatto a percorsi tecnici e impegnativi. Il battistrada della gomma anteriore, che ha un disegno diverso dal posteriore, è il più spesso che Schwalbe abbia mai prodotto con 10 mm sulla spalla e 8 mm al centro. Presenta tasselli distanziati e profondi, studiati per dare il meglio dell’aderenza, della frenata e della trazione anche su terreni molto scivolosi e inconsistenti. È stato sviluppato infatti con l’idea di offrire un vantaggio soprattutto alle eMtb full size. Lo spessore del battistrada dello Shredda Rear è invece leggermente inferiore, mentre si fa notare soprattutto per l‘estrema sporgenza dei numerosi tasselli.
Considerando la stessa pressione, gli pneumatici radiali offrono circa il 30% in più di area di contatto rispetto ai copertoni convenzionali
Lo Shredda anteriore
Lo Shredda posteriore
NON È SOLO UNA QUESTIONE DI WATT!
L’evoluzione delle eBike va di pari passo a quella dei motori. Tra i produttori c’è chi sceglie più potenza, chi punta tutto sulla leggerezza e chi sulla versatilità.
Proviamo a fare chiarezza in un settore in continua evoluzione di Davide L. Bertagna
Il settore delle eBike sta registrando negli ultimi anni una crescita costante, grazie soprattutto ai progressi tecnologici nelle power unit, che spingono costantemente ingegneri e brand a ricercare e a innovare, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni. Quando si parla di motori, è essenziale considerare alcune caratteristiche tecniche fondamentali.
• Velocità: le eDrive delle eBike sono regolate per legge in Europa. La velocità massima raggiungibile consentita è di 25 km/h per rimanere all'interno delle normative per i mezzi a pedalata assistita. Alcuni modelli, però, superano queste limitazioni, entrando nella categoria S-Pedelec, che richiedono un’assicurazione e una patente per circolare in Italia.
• Coppia: misurata in Newton-metro (Nm) indica la forza espressa dal motore.
• Efficienza: le nuove generazioni di motori sono sempre più ottimizzate per offrire una maggiore efficienza energetica. Ciò significa che la batteria dura più a lungo, consentendo di percorrere distanze maggiori con una singola carica.
Attualmente il comparto è dominato da alcuni grandi player che si sono distinti per innovazione e affidabilità, mentre altri hanno scelto di intraprendere strade diverse per coprire determinati segmenti di mercato. Tra i produttori c’è chi sta investendo nella creazione di motori più leggeri e compatti senza sacrificare la potenza e chi invece ha scelto la via dell’integrazione delle power train con sistemi intelligenti. Inoltre, l’uso di materiali più avanzati, come il magnesio e la fibra di carbonio, sta permettendo di produrre motori sempre più leggeri e compatti.
BOSCH EBIKE SYSTEMS /PERFORMANCE LINE CX
Più dinamicità in montagna, più agilità sui trail, più scorrevolezza lungo i tour: nella nuova generazione della Performance Line CX la potenza si sviluppa in modo dinamico e accurato e segue l'input del pedale. Questo è possibile grazie a sensori di ultima progettazione, in grado di misurare con precisione la spinta sul pedale. I sensori inerziali considerano anche i tassi d’accelerazione e rotazione in sei dimensioni e riconoscono gli angoli di inclinazione e di beccheggio, nonché le vibrazioni. In questo modo, la eMtb sa quanto è ripida la salita e riconosce la tipologia di trail. Grazie alla nuova interpretazione dei segnali, gli eBiker ottengono sempre la giusta potenza del motore controllata e immediata, o gentile e moderata per lunghi tour. Con 85 Nm di coppia, 600 watt di potenza massima e un'assistenza fino al 340%, la nuova Performance Line CX offre un equilibrio ideale di efficienza e autonomia. Da segnalare che il peso è stato ridotto di circa 100 grammi rispetto alla versione precedente, senza inficiare sulla robustezza (l'alloggiamento in magnesio può resistere alle condizioni più difficili).
Peso: 2,8 kg
Coppia massima: 85 Nm
Potenza nominale: 250 W
YAMAHA /PW-XM
Con una coppia massima di 85 Nm e un peso di 2,6 kg, PW-XM è l'unità motore high end prodotta da Yamaha. Dotata di un alloggiamento leggero in magnesio, questa drive unit ha il rapporto potenza/peso più elevato di qualsiasi sistema del marchio giapponese. Oltre a significare "Magnesio", la "M" nel nome è anche un riferimento al luogo in cui è stato assemblato il motore, ovvero Morimachi, una città famosa per il mtb e il cicloturismo, e quindi luogo di nascita perfetto di questo prodotto. Oltre al peso ridotto dovuto all’ampio utilizzo di magnesio per l’alloggiamento del motore, sono stati apportati miglioramenti alla dissipazione del calore, per un funzionamento a temperature più basse. PW-XM può essere montata direttamente sulle eBike compatibili con i modelli PW-X3 e PWseries S2, consentendo ai produttori di espandere la propria gamma utilizzando i design di telai esistenti.
Peso: 2.6 kg
Coppia massima: 85 Nm
Potenza nominale: 250 W
SHIMANO /EP801
Un motore compatto, leggero e intelligente che offre una potenza controllabile ad alte prestazioni con una coppia massima di 85 Nm attraverso una gamma di cadenze molto ampia. Il risultato si traduce in fluidità di pedalata e un migliore controllo lungo i trail. Shimano ha lavorato molto su una migliore gestione del calore, elemento che permette di non avere alcun calo nelle prestazioni durante le lunghe ride. EP801, dotata di una struttura in magnesio, è compatibile con i sistemi Cues, Deore XT e Deore con tecnologia Linkglide. Grazie all'uso intuitivo dei pulsanti, è possibile passare rapidamente da una modalità di servoassistenza all'altra, per una transizione fluida verso una maggiore o minore assistenza. Infine, è molto ampia la gamma di personalizzazione dell’assistenza (fino a 15 livelli).
Peso: 2,6 kg
Coppia massima: 85 Nm
Potenza nominale: 250 W
TQ /HPR50
Il sistema HPR50 presenta un motore compatto, una batteria da 360 Wh integrata e rimovibile nel tubo obliquo e la possibilità di aggiungere un range extender da 160 Wh. Il sistema pesa 3,9 kg, considerando il motore (1.850 gr) e la batteria da 360 Wh (1.830 gr). L’obiettivo di TQ, con la produzione di HPR50, è stato quello di avere il motore più silenzioso di sempre: per farlo si è affidato alla trasmissione Harmonic PinRing brevettata dalla casa tedesca, priva di ruote dentate che provocano rotture, rumore, usura e attrito. Harmonic Pin-Ring nasce dalla decennale esperienza del marchio nello sviluppo di motori elettrici per robot, satelliti e stazioni spaziali. Il quadro viene completato con il display O-LED da 2" con un comando molto minimal montato sul lato sinistro del manubrio, tramite il quale selezionare una delle tre modalità d’assistenza: Eco, Mid e High.
Peso: 1.85 kg
Potenza nominale: 300 W
Coppia: 50 Nm
FAZUA /RIDE 60
Il motore Fazua Ride 60 offre la sensazione di una pedalata naturale e garantisce tutto il supporto necessario quando la strada comincia a salire. Questa e-drive compatta e leggera ha una coppia di 60 Nm e una potenza massima di 450 W. In caso di bisogno di una spinta in più, la funzione Boost permette di affrontare anche i tratti più ripidi. È possibile personalizzare il supporto del motore in base alle proprie preferenze di guida tramite l'app Ride Fazua, che consente di impostare Max Power, Support Relation e Ramp-up in base alle esigenze personali. La batteria di Fazua per il sistema Ride 60 è aumentata in capacità rispetto alla versione precedente, ma ha mantenuto dei valori notevolmente bassi di peso e di ingombro. La nuova batteria permette, grazie ai suoi 430 Wh, di far vivere l’esperienza in sella a una light eMtb più a lungo.
Peso: 1.96 kg
Potenza nominale: 250 W
Coppia: 60 Nm
MAHLE /X20
Con 3,2 kg di peso, tra cui l’unità motrice (1.399 grammi), la batteria interna e l’unità di controllo, X20 è uno dei sistemi nel mozzo posteriore più leggeri sul mercato. I sensori di cadenza e di coppia del movimento centrale assicurano una potente assistenza del motore durante le salite, anche le più ripide. L'unità principale elabora le informazioni in arrivo da tutti i sensori (coppia, cadenza, movimento, giroscopio) adattando le prestazioni all'ambiente e ai cambiamenti imprevisti. Il sistema impara e si adatta alle esigenze dell’utente e all'ambiente in ogni momento. Le nuove batterie interne da 236 Wh e 350 Wh, che possono essere integrate con un Range Extender da 171 Wh, permettono di raggiungere un'autonomia fino a 200 km. Le dimensioni compatte consentono ai produttori di avere maggiore libertà nella progettazione del telaio, rendendolo elegante e versatile.
Peso: 1,39 kg
Potenza nominale: 250 W
Coppia: 55 Nm
LE ALTERNATIVE ITALIANE
POLINI /E-P3+
Leggero, potente e compatto il motore Polini E-P3+ eroga una coppia di 75 Nm nella versione Road e 90 Nm nel modello MX. Il peso è di 2.950 grammi e dispone di cinque mappature di cui tre prestabilite e due interamente configurabili. Il motore ha un ingombro laterale tra i più ridotti della categoria ed è disponibile in tre versioni: il modello E-P3+ che eroga una coppia di 75 Nm (per bici all terrain o trekking), il modello GP con coppia di 80 Nm (studiato appositamente per road e gravel) e il modello MX (specifico per mtb) con 90 Nm di coppia per i clienti più esigenti. Il display TFT Polini è di facile lettura grazie a uno schermo a colori da 2,5 pollici adattive light, ovvero con adattamento automatico del colore e dell’intensità in base alla luce dell’ambiente. Inoltre, mostra in maniera accurata la potenza di pedalata, la cadenza, la potenza del motore e il residual range.
Peso: 2,95 kg
Potenza nominale: 250 W
Coppia massima: 75 Nm
ASKOLL /ULTRA C90A
ULTRA C90A è un motore brushless progettato dal marchio veneto per il top di gamma del settore. Grazie alla costruzione a quattro assi che ne permette la miniaturizzazione, la power unit ha un peso di 2,9 kg, nonostante la realizzazione in alluminio. Secondo il marchio italiano, questo apre a possibili scenari di ulteriore riduzione di peso con il mantenimento delle stesse prestazioni, qualora venisse richiesto l’utilizzo di nuovi materiali per la realizzazione del carter, come per esempio il magnesio. ULTRA C90A ha una potenza nominale di 250 W (la massima è di circa 1.200 W) ed eroga una coppia di 90 Nm, che può toccare i 110 Nm in modalità Boost. I cinque livelli di assistenza supportano il ciclista dall’80% al 400% della forza espressa, a cui si aggiungono la modalità non assistita e la walk assistance mode.
Peso: 2,9 kg
Coppia massima: 110 Nm
Potenza nominale: 250 W
OLI /EDGE
Il motore Edge del brand modenese rappresenta una sintesi virtuosa di potenza e compattezza. I suoi 90 Nm sono un’erogazione elevata, in grado di cavarsela in qualsiasi situazione e garantire divertimento a chi affronta in eBike le proprie escursioni. Il tutto racchiuso in un design compatto di poco più di 3 kg. L’assistenza alla pedalata fornita è molto fluida e risponde in modo preciso alle varie modalità di utilizzo, agevolando così il biker anche sui tratti più impegnativi e riducendo il consumo di energia. I settaggi su sei diversi livelli sono tutti configurabili mediante un software fornito dal concessionario. Con il livello “R” la risposta alla pressione sui pedali è istantanea e uno sforzo contenuto è sufficiente per arrivare alla piena potenza.
Peso: 3,2 kg
Coppia massima: 90 Nm
Potenza nominale: 250 W
Nord, già nei primi anni Duemila si respirava una certa sensibilità legata alla questione, in Italia da dopo il lockdown si è vissuta la concreta e rapida diffusione di una nuova cultura di mobilità sostenibile. Anche RMS ha deciso di puntare concretamente quest’anno sul progetto "Bike to Work”, dal momento che il distributore italiano crede fermamente che la bici sia il veicolo del futuro: etico, responsabile e perfetto sia per un utilizzo sportivo, sia come mezzo di trasporto quotidiano.
È stato pensato a tutto per rendere quest’esperienza piacevole e incentivante. Gli spogliatoi allestiti in azienda permettono di arrivare freschi e pronti a iniziare la giornata con energia. Come ha affermato il product specialist Francesco M.: "Non c’è niente di meglio che una pedalata mattutina per schiarirsi le idee". Pedalare fino al lavoro non è solo un modo fantastico per tenersi in forma, ma è anche un gesto concreto per l'ambiente.
I dipendenti RMS in bici
“In Italia siamo sempre in attesa che qualcuno dall’alto cambi le cose, ma la realtà è che possiamo iniziare a cambiarle noi se lo vogliamo davvero”
Andrea Panzeri, ceo RMS
grado di rendere tutto più stimolante e motivare a pedalare di più, settimana dopo settimana. Oltre ad avere un rimborso chilometrico pari a 0.2 € al chilometro, si è deciso di premiare alla fine del mese chi usa la bici più spesso. In RMS si incentiva concretamente l'uso delle due ruote con riconoscimenti, perché pedalare non fa solo bene alla salute e all'ambiente, ma anche al portafoglio!
MYLAND: LA FLOTTA PRONTA ALL’USO
A conclusione del progetto, RMS ha integrato il servizio di noleggio e assistenza tecnica delle bici offerto dal brand proprietario Myland: i dipendenti possono usufruire di una selezione di modelli aziendali, pronti all'uso e di un servizio d’assistenza per la cura e manutenzione delle bici. Questa soluzione pratica è perfetta per chi desidera sperimentare il "Bike to Work" anche senza possederne una personale. Così si rende l'iniziativa non solo sostenibile, ma anche facile e conveniente per tutti.
Biciclette Myland messe a disposizione per il servzio "RMS Bike to work"
Spogliatoi costruiti ad hoc per il servizio
La nostra classica cremosa schiuma ora farcita di gustose scaglie di selle usate. La schiuma Stracciatella è una tecnologia proprietaria di Selle Royal che consente di creare un nuovo materiale per l’imbottitura, macinando selle di scarto o difettate. Un altro colpo di pedale verso un futuro della bicicletta più responsabile. Scopri di più visitando www.selleroyal.com
TRA OSTACOLI E AMBIZIONI MONDIALI
Andrea Pilo rappresenta una figura di spicco nel mondo del bike trial. Campione italiano nel 2016 e nel 2024, collabora da sette anni con Vibram, brand di eccellenza nel settore delle suole e realtà chiave dietro le sue vittorie di Davide L. Bertagna
In un settore di nicchia come quello del bike trial italiano c’è chi è riuscito a ritagliarsi il proprio “posto al sole”. Stiamo parlando di Andrea Pilo, classe 1996, atleta milanese che dopo aver iniziato a praticare la disciplina nel 2010 è riuscito passo dopo passo (o in questo caso forse è meglio dire ostacolo dopo ostacolo) a trovare la propria strada. È entrato a far parte nel 2014 della Nazionale, diventando poi campione italiano nel 2016 e nel 2024. Oggi Andrea è una grande personalità all’interno del mondo del trial bike e il suo obiettivo è quello di confermarsi nella massima categoria Elite a livello nazionale e conquistare un podio ai campionati del mondo. In uno sport dove il binomio suola-pedale risulta fondamentale per garantire aderenza e grip, l’atleta lombardo ha scelto Vibram in una collaborazione che va avanti dal 2017.
Andrea Pilo atleta
Vibram
Come ti sei avvicinato al mondo del trial bike?
Mi sono avvicinato nell'estate del 2010, quando ho visto due ragazzi intenti a praticare questa disciplina. È stato un colpo di fulmine. L'idea di poter superare qualsiasi ostacolo grazie alla bicicletta e alla forza del nostro corpo mi hanno subito catturato. Il mio idolo è sempre stato il pluricampione del mondo Benito Ros. Ancora oggi trovo ispirazione in lui, trascorrendo ore a guardare i suoi video. Il suo stile rappresenta un perfetto connubio di forza e precisione, un'eleganza senza pari che continua a motivarmi e a guidare il mio percorso sportivo.
Come è cambiata la disciplina rispetto a quando hai iniziato?
L'evoluzione tecnologica delle biciclette, caratterizzate da una crescente leggerezza e geometrie innovative, insieme al progresso delle tecniche degli atleti, hanno portato a una trasformazione radicale del bike trial. In passato, il superamento degli ostacoli avveniva principalmente tramite l'utilizzo della ruota posteriore. Oggi, invece, il baricentro si è spostato significativamente in avanti, e le tecniche contemporanee fanno ampio uso della forcella e della ruota anteriore come punto di pivot per raggiungere altezze maggiori. Le nuove generazioni di atleti inglesi, insieme ai talentuosi e promettenti giovani spagnoli, si sono affermati come pionieri di queste tecniche avanzate, fungendo da fonte d'ispirazione per il resto del mondo. Anche noi ci stiamo adattando a una disciplina che, negli ultimi anni, ha subito cambiamenti profondi e significativi.
Quali sono le difficoltà maggiori che affrontate in una gara di bike trial?
Una delle sfide più ardue, dal mio punto di vista, è mantenere alta la concentrazione durante l'intera gara. Immaginate un evento di bike trial: ci si trova di fronte a un percorso composto da cinque a otto zone, ognuna da affrontare per due o tre giri. Ciascuna dura al massimo due minuti, il che significa che lo sforzo è intenso e concentrato. Dopo aver completato una zona, si passa alla successiva, e ci si trova nel bel mezzo del caos degli altri atleti, ognuno con la propria determinazione. Questo crea attese che possono sembrare interminabili, a volte anche fino a 20 minuti. In quei frangenti, il momento cruciale è saper scaricare la tensione accumulata. Le pause diventano sacri attimi di respiro, in cui si cerca di alleggerire la pressione. La mente si ricarica e si è pronti a riprendere la sfida.
Sei entrato a far parte del team Vibram da dicembre 2017. Ci racconti i motivi che ti hanno spinto a “unirti” al brand italiano?
Quando ho appreso che l'azienda stava formando un team composto da atleti di diverse discipline, ho immediatamente inviato la mia candidatura e sono stato accolto con entusiasmo. Questa opportunità di collaborare con un'azienda del prestigio di Vibram, portando il loro marchio in tutto il mondo, mi ha riempito di gioia. Essendo un sostenitore dei pedali flat, considero il binomio suola-pedale fondamentale per garantire aderenza e grip. Vibram è sinonimo di eccellenza nel settore delle suole e l'ingresso nel loro team mi ha consentito di utilizzare prodotti all'avanguardia, perfettamente adatti alle mie esigenze. Così è iniziata una collaborazione fruttuosa che dura da ben sette anni.
Potremmo dire che ogni gara di bike trial è composta da tre elementi: equilibrio, forza esplosiva e agilità. Quanto incidono le suole Vibram nelle performance e dove noti i migliori benefici quando utilizzi i loro prodotti?
Concordo pienamente: hai evidenziato i tre elementi fondamentali del trial: equilibrio, esplosività e agilità, ai quali aggiungerei anche la tecnica. Come ho accennato in precedenza, l'uso di pedali flat rende la suola estremamente importante, soprattutto considerando che, durante le gare di bike trial, è frequente appoggiare un piede per facilitare la salita su ostacoli, spesso su superfici naturali e scivolose. In questo contesto, Vibram gioca un ruolo cruciale, sviluppando suole ideali non solo per i pedali, ma anche per garantire prestazioni ottimali in condizioni di scarso attrito tra il suolo e la scarpa. Ogni anno Vibram si dedica con passione a perfezionare i suoi prodotti. Con l’arrivo della nuova mescola XS Ride, ho avuto l’opportunità di metterla alla prova in condizioni davvero straordinarie. Ho attraversato terreni vari e affrontato sfide diverse, e anche il grip sul pedale si è rivelato incredibile, garantendomi maggiore stabilità e controllo. Questa esperienza ha messo in luce l’unicità e le potenzialità eccezionali di questo prodotto innovativo, che non solo resiste alle sollecitazioni, ma migliora anche la performance in ogni situazione.
Quali sono i tuoi obiettivi a breve e lungo termine a livello sportivo?
Il mio principale obiettivo è quello di riuscire a gareggiare ai massimi livelli per più tempo possibile, superando di volta in volta i miei limiti. Forse è anche questo il segreto per lavorare duramente, non mollare e continuare a spingere. Ogni stagione rappresenta un nuovo inizio, un libro bianco da scrivere. La mia ambizione è quella di confermarmi campione nella massima categoria Elite a livello nazionale e conquistare un podio ai campionati del mondo.
800S
La migliore tecnologia incontra il comfort! Sensore di coppia e motore silenzioso e progressivo.
Trasmissione a cinghia in carbonio e freni idraulici.
Forcella ammortizzata e display integrato. 19 kg e passaggio cavi interno.
L’OFFICINA DEL FUTURO:
TRA TECNOLOGIA E RELAZIONI UMANE
Con l’avvento di soluzioni smart e dell’AI, l’assistenza tecnica delle bici sta evolvendo.
Un focus su come le attività stanno integrando sistemi innovativi come diagnosi automatizzate, app di prenotazione e gestione dati per migliorare l’efficienza e le tempistiche
di Riccardo Penna
Nel mondo della bike industry, l’evoluzione tecnologica sta rivoluzionando il modo in cui le bici vengono gestite e mantenute. L’avvento di soluzioni smart e dell’intelligenza artificiale sta trasformando le officine, rendendole più efficienti e capaci di offrire migliori esperienze ai clienti. Proviamo a ragionare non per tipologia di bike, ma pensiamo agli utilizzatori indipendentemente dalla età anagrafica essendo tutti costantemente interconnessi.
DIAGNOSI AUTOMATIZZATE: EFFICIENZA E PRECISIONE
Un'importante innovazione riguarda la diagnostica delle bike. Un tempo basata esclusivamente sull’esperienza del meccanico “old school”, oggi viene supportata da strumenti automatizzati che sfruttano sensori e software avanzati per rilevare problemi in modo rapido e preciso. Questi sistemi individuano componenti usurati o malfunzionanti, riducendo i tempi di fermo bici e aumentando l’affidabilità degli interventi. Ad esempio, alcuni modelli possono connettersi a software tramite sensori, permettendo al tecnico certificato di monitorare in tempo reale l’usura della trasmissione o eventuali problemi ai freni. Questo non solo accelera la manutenzione, ma garantisce anche una maggiore trasparenza per il cliente, che può partecipare attivamente alla diagnosi. In negozi più virtuosi infatti, l’utente anche se non presente riceverà sul cellulare un piccolo video per confermare il procedere ai lavori con le integrazioni del preventivo iniziale.
APP DI PRENOTAZIONE E GESTIONE DIGITALE DEI DATI
L’innovazione si estende anche alla gestione del rapporto con il cliente. Molte officine ora offrono app per la prenotazione e gestione degli appuntamenti, eliminando la necessità di telefonate o visite in negozio. Queste applicazioni tengono traccia degli interventi precedenti, creando una “cartella clinica” della bici. Grazie a tali strumenti, il cliente percepisce un servizio personalizzato e accurato. La cronologia dettagliata permette ai meccanici di anticipare future necessità e proporre interventi preventivi, prolungando la vita della bike e migliorando la qualità dell'assistenza.
MANUTENZIONE PREDITTIVA E AI
L’AI ha un ruolo crescente nella manutenzione delle bici. Piattaforme avanzate utilizzano algoritmi predittivi per suggerire il momento migliore per sostituire componenti, basandosi sui dati di utilizzo. Integrazioni tra AI e IoT (Internet of Things) consentono di monitorare le bici e inviare notifiche in caso di necessità di manutenzione. Questo
approccio proattivo non solo riduce i rischi di guasti improvvisi, ma migliora anche l’esperienza del cliente, che può pedalare serenamente.
IL RAPPORTO UMANO RIMANE CENTRALE
La tecnologia sta ridefinendo l’operatività delle officine, ma il rapporto umano rimane centrale. Tuttavia, il cliente moderno si è abituato a dinamiche e a esperienze digitali, come la prenotazione tramite app, le notifiche personalizzate e la consultazione della cronologia delle riparazioni sullo smartphone. Ma vi sono ancora bike store che continuano a rimanere nelle proprie zone di confort dicendo: “Ma abbiamo fatto sempre così”. Le officine che ancora operano con sistemi cartacei rischiano di essere percepite come inefficaci. In un mercato in cui velocità e trasparenza sono fondamentali, la gestione manuale di appuntamenti e promemoria è superata, e spesso frustrante per clienti abituati a soluzioni digitali semplici e veloci. Oggi la rapidità con cui viene offerto un servizio è importante quanto la sua qualità. Il cliente non vuole aspettare giorni per un preventivo. Le officine che restano legate alla gestione cartacea possono risultare obsolete agli occhi di chi cerca immediatezza e controllo. Ad esempio, un sistema AI può fornire in tempo reale indicazioni su quando sostituire freni o componenti, suggerendo la finestra di manutenzione ideale in base all’utilizzo effettivo della bici.
INNOVARE PER NON SCOMPARIRE
Non si tratta solo di migliorare l’efficienza operativa, ma di rispondere alle nuove aspettative di un mercato che evolve rapidamente. Le officine che adottano queste tecnologie diventano leader del settore, capaci di offrire ma soprattutto di comunicare una premium exeperience. Ricordiamoci che la bike è principalmente passione e cosa non si fa per questa? Al contrario, chi resta ancorato a sistemi antiquati rischia di perdere clienti a favore di chi offre semplicità, velocità e integrazione digitale. L'officina del futuro non è solo un luogo dove si riparano le bici, ma uno spazio in cui tecnologia ed esperienza umana collaborano per offrire un servizio eccellente. I meccanici diventeranno anche dei “consulenti di vendita” e non verranno sostituiti dalle macchine, ma chi saprà sfruttare le nuove tecnologie potrà dedicare più tempo a costruire relazioni di fedeltà con i clienti e a occuparsi di interventi ad alto valore aggiunto. Chi invece si ostina a essere legato al passato principalmente “accontentandosi” rischia di scomparire, coinvolto ogni giorno nella guerra agli sconti, e rincorrere la concorrenza dell’e-commerce in un mondo che ormai guarda avanti.
RICCARDO PENNA è un executive business e sport coach nato a Torino nel 1957, con una lunga esperienza nel settore delle vendite e del marketing, avendo lavorato come responsabile della Formazione Commerciale Worldwide per Alfa Romeo in FCA. Offre gratuitamente alle aziende della bike industry un check-up iniziale per valutare i punti di forza e di debolezza, identificare opportunità e minacce e sviluppare azioni mirate per migliorare le potenzialità aziendali e risolvere problemi specifici. Docente in diversi master e atleta-manager in gare di triathlon e rally, ha scritto “Performance Sportiva-Performance di vendita”, applicando le tecniche degli atleti olimpici alla vendita.
BE DIFFERENT, RIDE BAMBOO
Sostituire in una bici i classici tubi con segmenti di canna di bambù? Non è una folle idea, ma è ciò che ha deciso di portare avanti l’azienda ligure BAM. Abbiamo avuto la possibilità di testare i modelli a Prato Nevoso su percorsi ghiaiosi. Ecco i feedback raccolti
Dino Bonelli
di
Cinque anni fa, più o meno, durante un viaggio in Africa, quando fui in Ghana, feci una deviazione e andai a visitare quella che era forse la prima azienda al mondo che produceva telai da bici, ma anche carrozzine per disabili, interamente in bambù. Non mi fecero fare molte foto e anche sui dettagli di costruzione furono molto avari di nozioni, probabilmente per proteggere un’idea geniale che avevano paura fosse copiata. Ma le idee geniali prima o poi sono rivisitate e riproposte e, dove all’inizio potevano esserci delle lacune, le migliorie si sono fatte strada. Di quel primo telaio africano interamente in bambù, o bamboo che scriver si voglia, ora, in un nuovo progetto totalmente made in Italy, è rimasta solo l’idea iniziale.
Sergio e Christian (in foto), due dei titolari della BAM, azienda ligure che da qualche anno produce esclusivamente bici in bambù, dal quale hanno anche facilmente estrapolato il loro nome commerciale, mi hanno portato a vedere e quindi provare un paio delle loro belle creature. Siamo a Prato Nevoso, basso Piemonte, che dalla loro casa madre è a un tiro di schioppo. La giornata è bella e le strade sterrate, piuttosto che i crinali erbosi e qualche roccia, sono il parco giochi ideale per testare al meglio il prodotto, che nello specifico è una bici gravel.
Un’oretta di pedalate facili, su percorsi ghiaiosi, per capire un mezzo che fin da subito risulta essere molto facile da guidare e ben equilibrato, per poi passare a
sentieri sempre più impervi e qualche scalino roccioso per costatare la resistenza di un materiale che storicamente ha nella robustezza e nella flessibilità, oltre che nella leggerezza, le sue virtù più evidenti. Non a caso questa pianta, originaria dell’Asia e ora coltivata anche in Europa, che tra l’altro assorbe moltissima CO2, è oramai impiegata in tantissimi campi. Le canne di bambù infatti, adeguatamente lavorate, trovano un buon impiego sia nell’ambito architettonico, che nei tanti prodotti come piatti, posate e bicchieri, derivati dalla biochimica. In tanti Paesi asiatici, vista la resistenza, è comunemente utilizzata nella costruzione di grossi ponteggi edili.
Ma a noi interessa l’uso nei telai delle biciclette. La BAM usa canne dal diametro variabile a seconda dei modelli, quindi più grandi per le mtb, leggermente più piccole per le gravel e ancor più fini per le bici da strada, provenienti esclusivamente da bambuseti italiani. Ogni canna, che grazie alla sua forma naturale creata da Madre Natura, rende singolare e unico qualsiasi telaio, una volta essiccata, tagliata e messa in dima, viene unita alle altre con una fibra di lino, elemento costruttivo questo che ha caratteristiche simili alla fibra di carbonio ma è più naturale e più in armonia col bambù. Il carro posteriore è anch’esso in bambù, mentre la forcella anteriore per ora è ancora in fibra di carbonio ma presto sarà in fibra di lino. Con componentistica e ruote anche loro 100% italiani, questo gioiello a due ruote, alla fine del nostro test, è risultato essere agile e leggero, resistente e performante, esteticamente molto bello e in piena sintonia con la natura, habitat ordinario di qualsiasi tipologia di ciclismo.
IL FUTURO DIPENDE DA NOI
Il ruolo delle persone è al centro del secondo capitolo della campagna Beyond Begins Today di Polartec. L’obiettivo? Sensibilizzare sull’importanza di proteggere e preservare l’ambiente
di Karen Pozzi
Polartec ha mantenuto il suo impegno volto a proteggere l’ambiente fin dalla sua prima invenzione che risale ormai a più di trent’anni fa: il pile sintetico realizzato con bottiglie di plastica riciclata. Il brand si è evoluto continuamente con l'obiettivo di raggiungere net-zero entro il 2050.
MADE TO GO BEYOND
Nel 2023 Polartec ha presentato il suo nuovo posizionamento nel mercato con il claim "Made To Go Beyond" per rispondere alle esigenze in continua evoluzione dei consumatori. “Made To Go Beyond è il claim con cui parleremo sia al b2b che al b2c ma con una valenza differente. Per il b2c c’è un valore di aspirazione, il brand permette di migliorare la performance. Quando parliamo al b2b ci riferiamo a quello che offriamo ai brand partner, vale a dire quello di realizzare prodotti più belli, protettivi, traspiranti e sostenibili e di conferir loro un valore più alto grazie alla presenza del nostro logo” ci aveva dichiarato Alessandro Perseo, marketing director Polartec, durante un’intervista nell’ottobre 2023.
Al Qr Code il video del capitolo due: People
BEYOND BEGINS TODAY
In questa nuova identità trova spazio la campagna “Beyond Begins Today”. Divisa in tre capitoli (planet, people, product), si basa su contenuti tradizionali e multimediali radicati nella premessa di fondo “il futuro è ciò che noi facciamo”; estendendosi alla convinzione fondamentale che se cambiamo i comportamenti, possiamo cambiare la narrazione.
PRIMI DUE CAPITOLI: PLANET E PEOPLE
Il primo corto è stato presentato in occasione della Giornata Internazionale della Terra nel 2024, esplora il nostro pianeta e il valore intrinseco del nostro mondo naturale, vedendo come protagonisti Eva Karlsson (ceo di Houdini), Chris Parkes (fotografo naturalista) e Karen Beattie (director of product management di Polartec). People esamina il ruolo delle persone e di come ognuno di noi abbia una voce per costruire un futuro più sostenibile. I protagonisti sono Sierra Quitiquit (sciatrice professionista, influencer e attivista ambientale), Helgi Oskarsson (ceo di 66°North) e Tyler Maheu (senior account manager di Polartec).
Alessandro Perseo
marketing director Polartec
In attesa dell’uscita del terzo capitolo dedicato al prodotto, siamo tornati da Alessandro Perseo per approfondire la strategia della campagna Beyond Begins Today focalizzandoci sul capitolo dedicato alle persone.
“Beyond Begins Today”: qual è il suo significato profondo?
La campagna racconta perfettamente la natura del nostro brand: Polartec è nata per andare oltre. Per trovare soluzioni che prima non esistevano, per rivoluzionare continuamente il modo in cui si praticano gli sport all’aria aperta e non solo. L’obiettivo a breve termine della campagna Beyond Begins Today è quello di parlare di sostenibilità dando voce ai nostri stakeholders in modo libero e autentico per ispirare e creare consapevolezza su quanto i comportamenti di ognuno di noi possano influenzare il futuro. L’obiettivo nel lungo periodo è quello di far diventare Polartec la by-word (parola chiave) quando si parla di sostenibilità a tutti i livelli. Per i brand partner Polartec deve essere l’ingrediente indispensabile e insostituibile per raggiungere obiettivi di sostenibilità e per il consumatore finale il driver di scelta quando è alla ricerca di un prodotto ecologico.
Come vengono veicolati i contenuti della campagna? A chi sono destinati?
Abbiamo impostato una campagna omnicanale per ognuno dei tre capitoli con l’obiettivo di rilasciare contenuti in modo graduale e continuativo per far si che il nostro pubblico possa a piccoli passi comprenderli e sentirsi parte anche a livello emozionale del cambiamento. Il target è principalmente b2c, ma è fondamentale per noi raggiungere anche designer, product manager, persone della industry che hanno il compito di scegliere i materiali con cui realizzare i loro prodotti.
Come ingredient brand, quanto è importante la comunicazione al consumatore finale e quanto necessario il supporto dei brand partner?
Direi essenziali entrambi. Da un lato per affermarsi come ingredient brand bisogna farsi conoscere al consumatore finale, far sì che sia lo stesso a ricercare prodotti sviluppati con quel particolare ingrediente, creare quella che viene in economia viene chiamata “domanda”. Dall’altro il supporto dei brand partner, coinvolti in questa occasione come protagonisti negli episodi, permette di veicolare il messaggio e il nostro valore aggiunto in maniera personalizzata e autentica per i diversi target e mercati di riferimento.
I tre valori per Polartec sono: Planet, People e Product. Mi spieghi brevemente cosa intendete e qual è il vostro impegno per ognuno di questi? Planet, People, Product identificano le cose che sono importanti per noi, un
riflesso di ciò che il brand Polatec ha di più caro. Per quanto riguarda il pianeta, il nostro è un viaggio continuo per diventare veri leader nella riduzione dell’impatto legato a materiali e ciclo produttivo. Quando parliamo di persone ci riferiamo a tutti ma con un particolare riferimento a chi lavora in Polartec: siamo instancabili, motivati, unici e con una grande passione per risolvere i problemi del consumatore attraverso l’innovazione. E, infine, nell’ideazione del prodotto, siamo guidati da un pensiero originale e dalla voglia di innovare, elemento che va oltre alla performance dei tessuti. Come marketers siamo alla continua ricerca dell’equilibrio di questi valori, cercando di farli intrecciare e vivere in simbiosi a ogni livello della nostra comunicazione.
Capitolo 2: people. Quanto credete che le persone possano influenzare il presente e il futuro del nostro pianeta?
Tanto. Abbiamo il dovere di crederci come comunità, ma soprattutto come industry. Se sei una “persona outdoor” devi assolutamente voler proteggere e preservare l’ambiente nel quale metti in pratica la tua passione. Hai un obbligo verso la natura, quello di renderle almeno in parte quanto lei stessa ti ha donato.
Qual è il messaggio principale che volete mandare con questo capitolo della campagna?
Abbiamo voluto spostare l’attenzione su quello che le persone hanno di più caro. Qualsiasi cosa essa sia, dalla passione sportiva, al proteggere una comunità o a lottare per le generazioni future. Vogliamo che tutti si sentano parte integrante del cambiamento, comprendendo quanto ogni singola azione possa valere per un futuro migliore per tutti. Ognuno deve dare il suo contributo.
Sierra Quitiquit, Helgi Oskarsson e Tyler Maheu: perché proprio loro?
Abbiamo voluto dare voce al più ampio spettro di profili possibili con un minimo comun denominatore, la passione per quello che fanno, qualsiasi esso sia. Sierra è l’essenza della Gen Z. Con una storia profonda alle spalle che nasce dall’amore per la montagna e dalla volontà di difenderla, oggi si batte come Climate Activist e per noi incarna il profilo della “combattente”. Helgi è il nostro “protettore”, è alla guida di un’azienda che getta le sue radici nelle persone e nella responsabilità di proteggere con quello che produce la propria comunità, l’Islanda, dalle condizioni climatiche più assurde. E poi c’é Tyler, che da 25 anni vive in simbiosi con il suo lavoro e la sua passione, l’outdoor. Lui incarna l’essenza del brand Polartec. Lui rappresenta per noi il profilo del “provider”, colui che riesce a trasmettere chiaramente a ogni cliente la missione di Polartec di migliorare la vita delle persone.
Quanto e come le varie persone influenzano il business di Polartec?
Il nostro è un brand continuamente soggetto a influenze da parte di tutti gli stakeholders. È nel nostro dna ricevere input sia dall’interno che dall’esterno per valorizzarli e trasformarli in soluzioni innovative per i nostri clienti.
A FAMILY AFFAIR
Ciclisport2000 nasce dalla passione di una famiglia che da tre generazioni pratica e vive il ciclismo a 360°. Il negozio è un riferimento per il sud est d’Italia, ma anche per i molti turisti che arrivano da tutto il mondo
di Gabriele Vazzola
Giuseppe Vestita, classe ’90, gestisce insieme al padre un negozio che è cresciuto negli anni e ora si propone come un punto di riferimento per gli appassionati di ciclismo. L’offerta è ampia e si concentra sulla media, alta e altissima gamma, curando al meglio la selezione dei prodotti proposti per far sentire anche la clientela premium
Giuseppe Vestita socio titolare
Come e quando nasce Ciclisport2000?
sempre nel posto giusto. Nello shop dall’arredo moderno e ricercato, anche abbigliamento e componentistica selezionati. Da Ciclisport2000 si possono trovare i brand più blasonati, insieme a un servizio di alto livello in un ambiente curato. Un business cresciuto grazie alla passione di tutta la famiglia e di collaboratori competenti e appassionati.
La storia di Ciclisport2000 è anche quella della passione della mia famiglia per il ciclismo. Già mio nonno con i suoi fratelli ha gareggiato praticamente in tutte le categorie senza arrivare al professionismo, ma raggiungendo livelli alti tra i dilettanti. Negli anni settanta è toccato a mio padre e ai miei zii. Mio nonno ha gestito anche squadre giovanili e amatoriali. Poi è giunto il mio turno di rimanere contagiato dal ciclismo. Sono nato nel 1990 e ho iniziato ad andare in bici piccolissimo, per poi giungere all'agonismo verso i 10 anni. Ho iniziato a gareggiare nelle categorie giovanili per poi diventare tesserato del settore giovanile Masciarelli-Acqua&Sapone tra il 2008 e il 2011 nelle categorie Juniores e Under23, con esperienza in corse del calendario Internazionale. Nel 2000 mio padre ha fatto il passo che ha trasformato la passione di famiglia in un business aprendo il negozio. La prima sede occupava un ambiente di 90 mq da cui siamo partiti, poi nel 2015 ci siamo spostati in un negozio di 200 mq e a maggio 2021 siamo approdati qui, nella sede attuale. Ora abbiamo molto più spazio, i locali sono più grandi e disposti su due livelli. Inoltre, abbiamo a disposizionieanche degli spazi esterni che in alcune situazioni ci fanno molto comodo. Siamo partiti da zero e siamo arrivati qui maturando negli anni le conoscenze e un bagaglio tecnico a 360°. La nostra storia è lunga, non ci siamo improvvisati.
Su che settore e clientela vi concentrate maggiormente? Sicuramente sulla bici da corsa, è da lì che ha preso il via tutto e ancora è il settore che ci dà le maggiori soddisfazioni. Poi abbiamo affiancato anche altre categorie: ad esempio negli ultimi 15 anni anche la mtb ha preso molto spazio, seguito dal gravel che sta avendo un'evoluzione e un’attenzione sempre maggiore. Abbiamo seguito con interesse anche l’avvento delle eBike, ma non è il nostro settore principale a causa anche della tipologia del nostro territorio che si presta di più a un uso della bici muscolare. Il nostro cliente tipo è un appassionato ciclista con età compresa tra i 25 e i 50 anni. Arrivano anche ragazzini sotto i 20 o persone sopra i 60. Notiamo però che il
ciclismo si sta ringiovanendo, coinvolgendo anche fasce d’età inferiori. Il cliente da noi viene consigliato e seguito “dalla A alla Z” anche dopo l’acquisto. Il nostro team ora si è trasformato in un cycling club e per loro organizziamo social ride e feste.
Noti un’evoluzione nella clientela rispetto al passato?
C’è stato un grande cambiamento. Fino a 20 anni fa il ciclismo era per lo più agonismo road. Oggi invece ci sono più gli appassionati che pedalano per piacere personale. Penso sia una cosa successa a tutti gli sport negli ultimi anni, una crescita non votata solo all’agonismo. Riscontriamo anche un aumento delle quote rosa. Sia sui campi di gara che in strada nel weekend si vedono molte più donne e ragazze.
Parlaci della realtà del vostro territorio.
Grottaglie è posizionata centralmente rispetto alla Puglia e non siamo distanti nemmeno dalla Basilicata, abbiamo a portata di mano le belle colline della valle d’Itria e due mari. Manca solo la montagna. Per quella ci dobbiamo spostare sull’appennino lucano dove possiamo fare giri anche con migliaia di metri di dislivello. C’è quindi un po’ di tutto e spazio per divertirsi 12 mesi. Inoltre, le colline dell’entroterra pugliese permettono di fare giri gravel e attirano persone e turisti non solo dall’Italia. Si sta evolvendo molto il concetto di turismo in bici e la regione sta investendo tanto. Spesso collaboriamo con strutture ben organizzate con clientela importante e offriamo un servizio anche luxury rent (per hotel, masserie, ecc…). C’è, inoltre, la possibilità per il cliente ospite straniero di mandarci le bici per fare assistenza e manutenzione.
Come vi siete attivati per fidelizzare la clientela?
Proponiamo eventi che sono votati anche a questo. Organizziamo delle social ride per il nostro cycling club o anche degli open day con aperitivi in negozio e musica. Questo per cercare di coinvolgere sempre più persone. Quando riusciamo cerchiamo di proporre anche giornate test, anche se è sempre più complesso avere a disposizione le flotte di bici. Siamo diventati con il tempo un punto di riferimento in zona. Lavoriamo con la Puglia, ma anche con le regioni limitrofe e abbiamo sempre molte visite da turisti stranieri. Tutti i giorni spediamo all’estero anche tramite il nostro shop online. Al momento la nostra piattaforma, che è attiva da solo un anno, sta avendo un discreto successo generando circa il 10/20% del fatturato.
Quali sono le bici più vendute in negozio e come affrontate il tema molto discusso della vendita dell’abbigliamento?
Media e alta gamma road la fanno da padrone. Anche se i prezzi di listino per alcuni prodotti sono arrivati a superare i 15k euro c'è una clientela che è disposta a spenderli e noi dobbiamo trovare il modo di accontentare anche loro. Il cliente deve sentirsi nel posto giusto anche per la qualità del servizio. Chi cerca la fascia bassa solitamente non entra nel nostro negozio. Abbigliamento e componentistica continuano a vendere. Sono tra i nostri business principali. In pratica abbiamo creato un negozio di abbigliamento nel negozio di bici. È un tema fondamentale per noi e proponiamo una scelta di collezioni selezionate. Bisogna essere dinamici, proporre e anticipare. Qui siamo super tecnici sulle bici e anche sul cycling apparel. Siamo attenti a proporre un personalizzato del team di un certo livello, ma solo su prenotazione e puntiamo più a vendere le collezioni, cercando di calibrare bene l’offerta. Non dimentichiamoci però di parlare anche dell’officina: senza di quella non può esistere un bike store. Produce il 20% del fatturato anche se fatichiamo a far capire quanto sia importante avere un servizio di qualità e quindi a posizionare i nostri prezzi nel modo adeguato rispetto al costo effettivo della manodopera.
Come state affrontando questo momento di difficoltà del settore?
Cerchiamo di stringere i denti e muoverci in punta dei piedi, senza strafare. Occorre fare tanta attenzione perché le aziende richiedono programmi impegnativi, vogliono vendere e piazzare ordini, ma occorre essere freddi e oculati, con i piedi per terra. In certi casi bisogna essere più imprenditori e meno appassionati. Ci piacciono le cose belle ma bisogna scollegare il cuore quando si programma per poi riattivarlo quando entra il cliente.
Quali sono i vostri obiettivi e la vostra visione futura?
Siamo contenti del livello che abbiamo raggiunto dopo anni, quindi mi accontenterei di mantenerlo costante. Per usare un termine “corsaiolo” vogliamo ora lavorare sul marginal gain perfezionando alcune lacune. Ciò potrà permetterci di aumentare ancora la qualità. Non è una questione di mero fatturato, ma vogliamo crescere come scelta dei prodotti e servizio alla clientela.
SCHEDA NEGOZIO ciclisport2000
Titolare: famiglia Vestita
Telefono: 099.5637171
Mail: venditeciclisport2000@ gmail.com
Indirizzo: via Garcia Lorca 14/15a, Grottaglie, 74023, (TA)
Dimensione negozio: 500 mq disposti su due piani
Dimensione officina: 70 mq
Dimensione show room: 430 mq
Numero di addetti: 5
Tipologie di bici trattate: road, gravel, mtb, ebike
Marchi accessori e componentistica: Shimano, SRAM, Zipp, Roval
Marchi abbigliamento: Gobik, Assos, Castelli
Marchi scarpe, occhiali, caschi: Oakley, Specialized, Kask, Met
Vendita online: ciclisport2000.it
Noleggio: road e gravel
Servizi alla clientela: Shimano service center e Shimano bike fitting
Blob - camera d’aria in TPU con sigillante Benvenuti nella rivoluzione delle camere d’aria NXT!
Siamo entusiasti di presentarvi le nuove camere d’aria in TPU con sigillante BLOB NXT, un’innovazione senza precedenti nel mondo del ciclismo. Con un’incredibile riduzione del peso fino all’80% rispetto alle camere in butile e il liquido sigillante integrato per una maggiore protezione contro le forature, queste camere d’aria offrono una leggerezza senza rivali senza compromettere la resistenza e la prestazione.
NXT/BLOROAD Road 700x23-33:
Con soli 59g di peso, queste camere d’aria sono l’ideale per le strade veloci, offrendovi una sensazione di leggerezza e agilità senza pari.
VIDEO:
NXT/BLOGRA Gravel 700x35-45:
Con soli 99g di peso, queste camere d’aria sono pronte per affrontare i terreni più impegnativi, offrendovi prestazioni elevate su percorsi off-road e gravel.
Con pesi rispettivamente di 159g e 149g, queste camere d’aria sono progettate per soddisfare le esigenze dei ciclisti di mountain bike più esigenti, offrendo leggerezza e durabilità.
FAMILY TRIP A VILLACH E DINTORNI
Con i vicini laghi di Faak e di Ossiach e una fitta rete di ciclabili, quest’area della Carinzia (Austria) si presenta come il paradiso del cicloturismo nelle sue varie forme
Karen Pozzi
di
In Austria, a pochi chilometri da Tarvisio, sul confine con l’Italia, la zona turistica di Villach propone una vasta offerta per il turismo in bici. La varietà degli itinerari accoglie sia sportivi in mtb, eBike, bici da corsa o gravel, ma anche cicloturisti alla scoperta del territorio in modo lento, divertente e sostenibile che si muovono sugli innumerevoli chilometri di ciclabili. Una volta raggiunto l’alloggio prescelto, è infatti possibile tralasciare l’uso della macchina per tutto il periodo della vacanza e spostarsi esclusivamente sulle due ruote in sicurezza.
CICLOTURISMO CON VISTA
I percorsi più belli sono le piste ciclabili lungo i fiumi e i laghi, come la ciclabile della Drava o quella del lago Ossiacher See. A Villach passano due tra le ciclovie più note del cicloturismo europeo: la Ciclovia Alpe Adria e la Ciclabile della Drava. La prima, lunga 415 chilometri, arriva da Salisburgo, la città di Mozart, e transita da Villach in direzione del confine di Tarvisio, per poi proseguire fino all’Alto Adriatico. La seconda, di 510 chilometri va da Dobbiaco, in Alto Adige, fino a Varaždin in Croazia, e la tratta tra Villach e Völkermarkt è fra le più interessanti dell’intero tragitto. Le frazioni intorno a Villach rappresentano pedalate “a misura di famiglia”, ideali per chi si avvicina al turismo in bici o voglia semplicemente programmare un’uscita poco impegnativa ma molto appagante con punti di sosta che saziano il palato e la voglia di giocare dei bambini nei numerosi parchi della zona. Per chi vuole esplorare a fondo la Carinzia, l'itinerario migliore è il giro dei laghi (Kärnten Seen-Schleife), un magnifico gran tour ciclistico di circa 400 chilometri che tocca 20 bacini fra i più belli della Carinzia.
PEDALARE IN CARINZIA È FACILE Il portale lake.bike offre tutte le informazioni su ciclabili, tour e trail, spiegandone dati tecnici, attrattive e difficoltà. In questo modo è possibile scegliere l’itinerario in base al proprio livello di preparazione, da una tranquilla pedalata in famiglia ai percorsi più emozionanti per gli sportivi.
Inoltre, tutta la regione è dotata di numerosi basecamp (hotel, alloggi e campeggi) con servizi a misura di biker e il trasporto pubblico, a prezzo ridotto, per chi possiede l'Erlebnis Card che permette di collegare le diverse vie ciclabili senza dover ricorrere all’auto. Gli itinerari sono serviti anche da parecchi punti per il noleggio di eBike, con relative stazioni per la ricarica della batteria.
IN BICI CON I BAMBINI
Chi ha detto che i bimbi sono un limite alle passioni dei genitori? Non lo sono perché basta coinvolgerli. Per farlo è necessario armarsi dei migliori mezzi e supporti utili a svolgere attività sportiva in compagnia dei più piccoli in modo comodo e sicuro. Per quanto riguarda la bici sono tantissime le modalità per portare con sé i propri figli e riuscire a percorrere diversi chilometri. Ci sono i carrellini, i sellini, le corde o le barre da traino. E poi ci sono le cargobike che rappresentano un’alternativa molto interessante per il cicloturismo in quelle località dotate di una buona rete di ciclabili. Il bambino sarà comodamente seduto nel “cassone” e i genitori potranno percorrere diversi chilometri per visitare al meglio la località in cui si trovano.
GAZELLE
MAKKI TRAVEL
La bici da carico premium di Gazelle fornita da Biga, negozio specializzato nella vendita di cargo a Pogliano Milanese
CARATTERISTICHE TECNICHE
Sistema ABS: garantisce maggiore sicurezza grazie a una frenata fluida, potente e controllata. Motore centrale Bosch: per viaggiare
senza fatica anche con carichi pesanti
Gazelle Connect: protezione antifurto per sapere sempre dove si trova la bici