ANNO 12 - NUMERO 5 - 2024 bikefortrade
Ibis
FSA
Credits:
FIERE
BIKE FESTIVAL: WIND OF CHANGE
DOPO I NEGOZI, PARLANO LE AZIENDE SPECIALE EVERYBODY LOVES GRAVITY FACTORY PROFILE PIRELLI: LA “CUCINA” DEGLI PNEUMATICI GOURMET Periodico mensileRegistrazione al Trib. di Milano n. 39 dell’8 febbraio 2013Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1LO/MIIn caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
INCHIESTA ESCLUSIVA
6 MERCATO, POLTRONE
7 INIZIATIVE
8 PARTNERSHIP, EVENTI
9 DAL MONDO DEL LAVORO
DATI&STATISTICHE
10 VIAGGI IN BICI: UN FENOMENO (NON PIÙ) EMERGENTE
FIERE
12 FSA BIKE FESTIVAL: WIND OF CHANGE
13 VISTO E PIACIUTO!
INCHIESTA ESCLUSIVA
14 LA CARICA DEI 101: DOPO I NEGOZI, PARLANO LE AZIENDE
SPECIALE GRAVITY
20 EVERYBODY LOVES GRAVITY
20 LAPIERRE, SPECIALIZED
21 BH, IBIS, MERIDA, OLYMPIA
22 RANSOM DI SCOTT
23 NEAT DI MONDRAKER
24 GIRO, KASK, LEATT, TSG, DAINESE, ENDURA
26 LA GAMMA GRADIENT DI FSA
FOCUS PRODOTTO
28 ATLANTIS DI PERUZZO
30 WAG: TRE SERVIZI, UN UNICO OBIETTIVO
31 C-ICARUS DI BOLLÉ
32 LA GAMMA DI PRODOTTI DR.BIKE
FACTORY PROFILE
34 PIRELLI: LA “CUCINA” DEGLI PNEUMATICI GOURMET
SOTTO LA LENT E
36 X-BIONIC COREFUSION: LA LINEA TESTATA DAL FALCO
RESPONSABILMENTE
37 SCHWALBE: COME SMALTIRE LE VECCHIE CAMERE D’ARIA
TURISMO
38 LA BICI GRAVEL? PROVALA A BORMIO!
DIGITAL BUSINESS
40 QUANDO I MARGINAL GAIN NON RIGUARDANO SOLO I CORRIDORI
STORIE
42 COME UNA FORMICHINA ATTRAVERSO L’ASIA
PROGETTI
43 CICLO ESPLORANDO IL BASSO GARDA
FOCUS SHOP
44 CENTOGIRI DI PORTOGRUARO (VE)
TRAVEL DESTINATION
46 BRUNICO: LA STELLA NASCENTE DEI BIKE RESORT
38 42
NEWS
ANNO 12 - NUMERO 5 - 2024
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DI BENEDETTO SIRONI
benedetto.sironi@mag-net.it
SÌ, (CICLO)VIAGGIARE
Questo titolo che richiama, con una piccola ma per noi significativa aggiunta, una delle più belle canzoni di Battisti, ci pareva ideale per introdurre, nell’ordine: uno dei focus di questo numero; una delle tendenze più significative e in crescita degli ultimi anni per il settore della bicicletta italiana (e globale); una delle chiavi possibili per “scardinare” quest’aura di pessimismo e negatività che da un po’ di mesi pervade il mercato se guardiamo ai “freddi” ma, ahinoi, irrinunciabili numeri di vendita di aziende e negozi. Parliamo ovviamente del cicloturismo. In uno scenario in cui la domanda turistica è sempre più caratterizzata dal desiderio di vivere esperienze a forte impatto emotivo, questa attività si caratterizza come uno dei segmenti a forte trend di crescita, nell’ambito più ampio della vacanza attiva. Un trend che è stato confermato anche nel 2023, come dimostrano i dati pubblicati nella quarta edizione del Rapporto “Viaggiare con la bici” che analizziamo e commentiamo su questo numero di Bikefortrade
Quello che nel 2019 era un fenomeno dirompente ed emergente, oggi ha trovato una sua propria dimensione e rappresenta un punto di forza dell’offerta turistica del nostro Paese, innescando un circuito virtuoso tra una domanda sempre più attenta, caratterizzata da interessi trasversali, e un’offerta di servizi che vanno via via specializzandosi. Una tendenza positiva che trova riscontro anche nei dati dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio che restituisce la stima di oltre 56 milioni di presenze cicloturistiche nel 2023, il 6,7% di quelle turistiche complessive registrate nel nostro Paese. L’elemento interessante è la crescita del 4% rispetto ai 54 milioni del 2019, anno che ha rappresentato il picco nell’ultimo decennio. Inoltre, l’impatto economico diretto stimabile è stato di oltre 5,5 miliardi di euro nel 2023, in crescita del 35% sul 2022 e del 19% sul 2019 (4,6 miliardi).
I dati permettono anche di definire il profilo della domanda: il cicloturista in Italia è, in prevalenza, un Millennial (47%), con un livello di istruzione medio-alto, svolge una professione (86%) e dichiara un reddito medio (52%) o addirittura medio-alto (24%), il che lo rende un target economicamente molto appetibile per i territori. Percentuali che riguardano in maniera similare sia gli italiani che
gli stranieri. Elemento da tenere in considerazione è che il cicloturista in Italia viaggia quasi sempre in compagnia: del proprio partner (41%), della famiglia (26,7%) o degli amici (17%). Chi viaggia nel Belpaese “su due ruote” mostra una propensione alla trasversalità di interessi e motivazioni più accentuata rispetto al semplice turista. Il ciclo viaggiatore è interessato al patrimonio artistico-monumentale (37,1%) e a quello naturalistico (36,4%), spesso in un unico contesto ambientale godibile attraverso strategici percorsi ciclabili.
Come detto, i dati di cui sopra sono certamente incoraggianti e fanno ben sperare per una sempre maggior diffusione nell’utilizzo della bici legata al viaggio e alle esperienze. Ma certo non possono farci dimenticare le altre questioni che attanagliano il settore e soprattutto sulle possibili soluzioni da adottare. Di questo abbiamo parlato con le aziende nella nostra inchiesta “in risposta” a quella dove abbiamo coinvolto i negozianti (la celebre Carica dei 101) pubblicata sugli scorsi numeri. Ne emerge un quadro sincero nel quale non si negano certo le difficoltà, le sensibili flessioni di fatturato e una perdurante situazione di over-stock generale. Ma altrettanto lucidamente molti esponenti della bike industry sottolineano che non si tratti di un calo in termini di domanda o di praticanti. I quali anzi sono probabilmente anche in crescita, seppure manchi ancora molto da fare per aumentare l’utenza e la cultura delle due ruote a pedali. Anche nella nostra classe dirigente e nelle pubbliche amministrazioni, troppo spesso davvero “su un altro pianeta” da questo punto di vista.
Addirittura si fa notare come, svolgendo un’analisi sui volumi di ricerca nei canali online nei primi mesi del 2024, la domanda sia salita di oltre un 20% rispetto allo stesso periodo del 2023 (che era stato tutto sommato positivo ed era peggiorato notevolmente soprattutto nel secondo semestre). Altre considerazioni importanti e condivisibili riguardano la necessità di innalzare la percezione e la reale qualità dei prodotti, investendo in modo costante e corretto nell'innovazione, nella ricerca e nello sviluppo. Oltre che nella comunicazione e nel valore emozionale ed esperienziale della bicicletta. Che, se ci pensiamo, è davvero speciale se non unico rispetto a tante altre attività sportive e non solo.
Editore: MagNet Srl SB - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Direttore editoriale: Benedetto Sironi
Editors: Davide L. Bertagna, Benedetta Bruni, Daniele Pansardi, Karen Pozzi, Nicola Sonzogni, Gabriele Vazzola
Art Director: Simone Comi
Redazioni: Corso della Resistenza, 23 - 20821 - Meda (MB) Via Tertulliano, 68 - 20137 - Milano - Tel. 02.87245180-1-2 - Fax 02.87245182 redazione@bike4trade.it - bikefortrade.it Anno 12 - Numero 5 - 2024 - Periodico mensile
Registrazione al Trib. di Milano n. 39 dell’8 febbraio 2013 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale
D.L. 353/2003 - Conv. in Legge 46/2004 - Art.1 Comma 1 LO/MI Iscrizione al ROC n.16155 del 23 Novembre 2007 Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - Una copia 1,00 euro
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Chiuso in redazione il 24 maggio 2024
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EDITORIALE
MagNet srl SB @bikefortrade
MERCATO
ORBEA: PROSPETTIVE POSITIVE NONOSTANTE UN -6,4% NEL FATTURATO
Le turbolente condizioni di mercato del 2023 hanno deteriorato i margini e, in alcuni casi, messo in discussione la sostenibilità del business, scrive Orbea nel suo report annuale, segnando un -6,4% del fatturato. Durante l’assemblea generale del 4 maggio, il marchio ha però anche confermato il successo di una strategia che ha raddoppiato la propria forza lavoro negli ultimi tre anni, superando i mille dipendenti, l’80% dei quali con base nei Paesi Baschi. La strategia ha portato nel 2022 a un turnover record di € 400 milioni. Tuttavia, per via delle attuali condizioni di mercato, la cifra è leggermente calata a € 374,4 milioni nel 2023.
GARMIN: NEL Q1 TURNOVER RECORD SU TUTTI I SEGMENTI
Il fatturato del Q1 di Garmin è cresciuto del 20% anno su anno – con numeri da record su tutti i segmenti – mentre il reddito operativo è aumentato del 51%. I ricavi consolidati hanno raggiunto i $ 1,38 miliardi, un record per il periodo, rispetto ai $ 1,15 miliardi dell’anno scorso. Anche i proventi operativi di $ 298 miliardi sono stati una cifra senza eguali anno su anno, aumentando dai $ 197 miliardi del 2023. Le vendite nette del settore fitness, che includono anche i prodotti bici, sono aumentate del 40%, toccando i $ 343 milioni. Il fatturato netto per il primo trimestre è aumentato del 37%, da $ 202 milioni a $ 276 milioni.
I FONDATORI DI KONA BICYCLES RICOMPRANO IL BRAND
I fondatori di Kona Bicycles Jake Heilbron e Dan Gerhard (in foto) hanno ricomprato il brand che avevano precedentemente venduto a Kent Outdoors a dicembre 2021. Inoltre, hanno messo in pausa le vendite d2c e fatto la promessa di limitare le grandi scontistiche “paghi uno, prendi due” che Kona aveva messo in atto nel 2023, favorendo invece le vendite nei negozi di bici. Secondo le dichiarazioni di Heilbron a Bicycle Retailer, i partner avevano deciso di vendere a Kent nel 2021 per fiducia nei confronti del ceo Ken Meidell. Tuttavia, Meidell ha lasciato Kent nel 2023 e Kona ha avuto difficoltà nella leadership, culminate nella vendita ai co-fondatori.
SCHWAN-STABILO OUTDOOR ITALIA RAFFORZA LA SUA PRESENZA CON GONSO E MAIER SPORTS
Schwan Stabilo Outdoor Italia rafforza la propria presenza sul mercato italiano con la gestione, in aggiunta a Ortovox, di altri due brand del gruppo Schwan-Stabilo Outdoor come Maier Sports e Gonso. La filiale italiana ha accolto con entusiasmo la decisione del gruppo di affidarle, a soli due anni dalla fondazione (aprile 2022), anche questi due ulteriori marchi. Gonso, brand di bikewear, è completamente nuovo nel mercato italiano. Acquisito da Maier Sports anni fa, presenta un prodotto che punta tutto sulla vestibilità, la specificità dei fondelli e sulla trasversalità, grazie a collezioni che coprono la richiesta road, trail e gravel.
BAFANG RIPORTA UN 2023 IN CALO
Secondo il report finanziario di Bafang Electric, il 2023 riporta una riduzione del 42,2% nel reddito operativo da € 360 milioni nel 2022 a € 206 milioni l’anno scorso, mentre il profitto netto è calato da € 66 milioni nel 2022 a € 16 milioni nel 2023, dovuto in parte alla contrazione delle vendite di eBike in Paesi chiave come Germania e Olanda, dove tuttavia sembra che le vendite di bici elettriche stiano superando le muscolari. Nel 2023, l’azienda ha generato il 66% del suo turnover nel mercato locale in Cina, circa lo stesso del 2022, ma la maggior parte dei prodotti del marchio viene esportato. Si stima che circa 130.000 eBike sono state esportate in UE nel 2023.
POLTRONE
3T ANNUNCIA EDI JARECI COME NUOVO CEO
Il brand italiano 3T annuncia la nomina di Edi Jareci (in foto al centro) nel ruolo di nuovo ceo. A 42 anni, Jareci porta con sé una vasta esperienza e un legame profondo con il brand, avendo servito all’interno dell’azienda per 16 anni. Uturn Investments, il family office degli investitori di 3T, dimostra così la sua fiducia verso Jareci. Sotto la sua guida come sales & marketing director, Jareci è stato fondamentale nell’espandere la presenza di 3T nell’area EMEA. Luca Mongodi (in foto a sinistra), ex ceo di 3T, e Alberto Nicoli (a destra), entrambi parte del gruppo di investitori, continueranno a contribuire come membri del consiglio per sostenere il neo promosso mentre assume le sue nuove responsabilità.
GREGORY GIRARD NOMINATO AMMINISTRATORE DELEGATO DI MICHE
Il cda di Miche ha annunciato l’arrivo di Gregory Girard nel ruolo di amministratore delegato. Un passaggio di consegne storico per il marchio di San Vendemiano: Luigi Michelin ha guidato l’azienda, fondata dalla propria famiglia, lasciando un’impronta indelebile nel tessuto della storia del ciclismo. Girard porta con sé oltre 15 anni di esperienza nel settore ciclistico, arricchendo la squadra con una conoscenza verticale del settore. La sua nomina riflette la determinazione di Miche a consolidare la sua posizione di eccellenza nel mercato e ad affrontare le sfide future con grande apertura alle innovazioni tecnologiche.
SPECIALIZED: ARMIN LANDGRAF SOSTITUIRÀ
SCOTT MAGUIRE ALLA GUIDA DEL MARCHIO
Specialized ha nominato l’ex ad di Pon.Bike e Canyon Bicycle Armin Landgraf come ceo rimpiazzando Scott Maguire, che guiderà ora la nuova divisione di innovation and technology del brand. Landgraf è entrato in Specialized nel 2022 come chief of worldwide markets. Finora ha riportato a Maguire, che era stato nominato amministratore delegato dal fondatore di Specialized Mike Sinyard nel 2022. Attualmente, Sinyard è presidente e chief rider advocate, mentre Landgraf e Maguire faranno parte del cda. Prima di arrivare a Specialized, Maguire è stato in Dyson per 18 anni in varie posizioni di leadership, incluso svp engineering and operations, fino a diventare ceo.
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BRIKO ANNUNCIA
IL PROGETTO “UPCYCLING” PER LA ROTTAMAZIONE DEI CASCHI
Briko annuncia la campagna di rottamazione e recupero dei caschi da bici “UpCycling”. L’iniziativa, attiva dal 15 aprile, permette ai clienti Briko di ricevere un bonus fino a 30 euro valido per l’acquisto di un nuovo modello, rottamando il proprio vecchio presso uno dei negozi che aderiscono all’iniziativa. Il marchio del casco rottamato non ha importanza: ogni pezzo verrà recuperato, e sarà valido per riscattare il bonus. I caschi rottamati all’interno delle apposite Briko UpCycling Box verranno poi raccolti e avviati al riciclo da esosport, brand di Eso Recycling attivo dal 2009 nel recupero di materiale sportivo a fine vita, al quale l'azienda italiana ha scelto di rivolgersi per massimizzare l’efficienza di questa iniziativa.
POLARTEC PRESENTA IL REPORT DI SOSTENIBILITÀ 2023 DI MILLIKEN & COMPANY
Polartec, un marchio di Milliken & Company, presenta il sesto report annuale di responsabilità ambientale del gruppo. Il Rapporto di Sostenibilità 2023 di Milliken & Company svela le prestazioni ottenute rispetto agli Obiettivi di Sostenibilità 2025 e agli Obiettivi Net-Zero del gruppo che opera a livello globale in mercati diversificati, illustrando i principali impatti dell’azienda in termini di persone, prodotti, pianeta e le misure adottate in ambito di emissioni zero. Include, inoltre, aggiornamenti su ciascuna delle aree di impatto chiave a cui Milliken e Polartec aderiscono, come la sicurezza dei propri dipendenti, valutazioni di sostenibilità, i prodotti, investimenti nell’efficienza energetica e diminuzione delle emissioni entro il 2030.
INIZIATIVE
TORNA BRYTONSWITCH DI CICLO PROMO COMPONENTS
In occasione della Grande Partenza del Giro d’Italia, è possibile approfittare della promo Rottamazione BrytonSwitch e ricevere fino a 120 euro di sconto sull’acquisto di un ciclo computer Bryton S500 o S800 nella versione che si desidera. La promo Rottamazione BrytonSwitch è valida in tutti i negozi aderenti all’iniziativa dal 4 maggio al 31 luglio 2024 e fino a esaurimento scorte. Bryton Rider S500 presenta un hardware dal design efficiente ed elegante, con un nitido schermo da 2,4″, quattro pulsanti e nuove funzionalità incluse come Live Tracking, Climb Challange, sensore di luminosità ambientale e registrazioni senza interruzioni. Bryton Rider S800 è il modello top di gamma utilizzando materiali leggeri e di prima qualità accuratamente selezionati ed è dotato di un ampio display touchscreen a colori ad alto contrasto da 3.4″ ottimizzato per l’utilizzo all’aperto e di una batteria con una durata fino a 36 ore.
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PARTNERSHIP
DEDAINDUSTRIE NOMINA SPINCYCLE LLC PER LA GESTIONE DEL MERCATO OEM IN NORD AMERICA
Dedaindustrie S.r.l., azienda a capo di Deda Elementi e di Dedacciai, amplia il proprio raggio d’azione con la nomina di SpinCycle LLC come agenzia vendite per il marchio. Situata nel nord della California e con una vasta esperienza nella collaborazione con distributori e marchi OEM, SpinCycle LLC, guidata dal veterano del settore Kendall Young, si occuperà della gestione del mercato OEM e After Market e riferirà direttamente al general manager Gianluca Cattaneo, secondo il quale “questa alleanza fa parte di un piano più ampio di espansione di Deda nel mercato nordamericano a tutti i livelli di vendita, distribuzione e supporto tecnico”.
NALINI E PROSECCO CYCLING PEDALANO INSIEME
Nalini sposa l’evento di Valdobbiadene Prosecco Cycling, in programma il 29 settembre. Nalini fornirà per tutti i partecipanti Gold la maglia o il completo tecnico, realizzato con tessuti ottenuti dal riciclo di materiale di scarto e utilizzando energia rinnovabile. Di fatto, Nalini da anni ha ricevuto e rinnova la prestigiosa certificazione OekoTex. La grafica della maglia e del completo tecnico si richiamerà ai 100 anni dalla morte di Giacomo Puccini. Dal 2004, anno della prima edizione dell’evento, si suona infatti, poco prima della partenza, il “Nessun dorma” del compositore toscano.
GOODYEAR CON ZIPP
PER LA GAMMA VECTOR R FITMENT
Goodyear ha presentato gli pneumatici della serie Vector R Fitment, l’ultima novità della gamma da strada UHP (Ultra High-Performance). Le gomme partono da un approccio basato su un sistema in cui gli pneumatici vengono sviluppati e ottimizzati per uno specifico utilizzo, in modo da massimizzare le prestazioni in base all’uso previsto. Questi sono stati sviluppati in collaborazione con SRAM nel corso di due anni: lo studio considera la ruota e lo pneumatico come un sistema unico. Sono ottimizzati per l’uso sulle ruote 353 e 303 di Zipp e vogliono portare nuovi standard in termini di resistenza al rotolamento, aderenza e aerodinamica.
MICHELIN DIVENTA PARTNER
DELLA WHOOP UCI MTB WORLD SERIES
Michelin diventa partner principale della WHOOP UCI Mountain Bike World Series fino alla stagione 2028. Il brand otterrà grande visibilità durante i 15 fine settimana di gara in tre continenti, compresa un’esclusiva sezione lungo i tracciati di gara espressamente dedicata al marchio francese. Michelin porta dunque la sua esperienza nella mtb, dove offre già una gamma completa di pneumatici, sviluppati utilizzando la tecnologia più recente. Durante la stagione 2024, diversi atleti già sul podio della Coppa del Mondo UCI gareggeranno con pneumatici Michelin, tra
come Camille Balanche (downhill), Benoît Coulanges
FIZIK E PNS: UNA COLLABO PER LANCIARE LA NUOVA SCARPA
Dalla collaborazione tra Fizik e Pas Normal Studios è nata una nuova scarpa da ciclismo su strada ad alte prestazioni: la Mechanism PNS x Fizik, pensata per i ciclisti che vogliono ottenere il massimo da ogni corsa. Grazie alla suola R2 Carbon e al BOA Li2 Dual Dial, questa scarpa è stata progettata per le performance più elevate. La nuova Mechanism PNS x Fizik è dotata del Dual Dial Li2, la tipologia di rotore più avanzata nel ciclismo. Questa offre un design elegante e a basso profilo e una durata senza precedenti. Grazie alla microregolazione incrementale, la Li2 rappresenta il massimo in termini di vestibilità veloce, senza sforzo e di precisione.
NICOLAS ROCHE ANCORA AL FIANCO DI BIANCHI COME GLOBAL AMBASSADOR
Anche per il 2024 si rinnova il rapporto di collaborazione con l’ex professionista irlandese Nicolas Roche e Bianchi, di cui è oggi global brand ambassador. Con la sua dinamicità abbinata a uno stile elegante e professionale, Roche incarna gli elementi che caratterizzano il marchio italiano, tra performance sportiva, ricerca tecnologica, anima racing e attenzione allo stile. La collaborazione proseguirà anche nei principali eventi agonistici del calendario gravel mondiale, nei quali Roche sarà equipaggiato con la nuova Impulso RC, modello che lui stesso ha contribuito a sviluppare grazie a un costante scambio con l’headquarter italiano di Bianchi.
EVENTI
A SETTEMBRE LA PRIMA EDIZIONE DELLA GRAVELLINA NELLA PROVINCIA DI SONDRIO
Gravellina è il nuovo evento cicloturistico non competitivo della provincia di Sondrio in calendario nella sua prima edizione sabato 21 e domenica 22 settembre 2024. Per creare un evento di qualità anche in termini di accoglienza, quest’anno ospiterà solo 300 appassionati. I nomi dei tour richiamano le misure del tradizionale bricco valtellinese utilizzato in passato per “assaporare” il vino in compagnia: 1/2 Gravellina – Est, 75 km e 1.900 m D+; 1/2 Gravellina – Ovest, 55 km e 1.300 m D+; 1/4 Gravellina, 35 km e 800 m D+. L’evento è supportato da tutte le istituzioni locali e da partner di settore come Bergamont, Slopline e Silverskin.
ENDURA FOR GIRLS: UN WEEKEND DI FORMAZIONE PER RAGAZZE AL PAGANELLA BIKE PARK
Nasce Endura for Girls, un fine settimana di formazione che si tiene al Paganella Bike Park nelle mattine dell’1 e 2 giugno, dalle 10 alle 12, sotto la guida dei maestri di mtb locali. L’iniziativa è organizzata da Paganella Bike Academy e da Francesca Lucchini, biker specialista nel gravity nonché ambassador del brand scozzese, ed è promossa da B-Factory, agenzia di rappresentanza per l’Italia di Endura. È inoltre inserita nell’ambito del Dolomiti Paganella Bike Opening, l’evento che apre la stagione della mtb nel bike park. Nel weekend gli appassionati potranno
ambassador del brand tra cui i fratelli Alex e Denny Lupato e Francesco Colombo.
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cui atleti di primo piano
(downhill) e Hugo Pigeon (eEnduro).
incontrare altri
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JOB OPPORTUNITIES
EVENT MANAGER
MagNet srl SB, per azienda specializzata nel settore Bike su Milano, è alla ricerca di un/a event manager, con almeno 3 anni di esperienza e con provenienza dal mondo Bike.
Mansioni:
• Coordinare e gestire tutte le fasi di pianificazione degli eventi e sviluppare e gestire budget, monitorare le spese, garantire il rispetto delle limitazioni finanziarie
• Sopralluoghi presso strutture ospitanti e presidio di supervisione/coordinamento
• Monitorare costantemente lo stato di avanzamento degli eventi
• Assicurare il rispetto di tutte le normative e procedure di sicurezza
• Valutare le performance degli eventi e fornire raccomandazioni per migliorare e ottimizzare le future edizioni
Competenze soft e hard:
• Laurea o diploma in Event Management, comunicazione, marketing o campo correlato
• Almeno 5 anni di esperienza lavorativa nell’ambito della gestione e pianificazioni di eventi
• Forti capacità organizzative e leadership, con attenzione ai dettagli
• Competenze di project management
• Buona conoscenza della lingua inglese
• Passione per lo sport
Si offre contratto a tempo indeterminato
DUE FIGURE JUNIOR
PER LA DIVISIONE SALES
Per brand internazionale di calzature tecniche per alpinismo, escursionismo e altre attività all’aperto, siamo alla ricerca di due figure junior da inserire nella divisione sales. Le risorse, una volta formate, dovranno vendere i prodotti del brand ai negozianti del nord e centro Italia. Le regioni/città interessate saranno: Bergamo, Brescia, Tre Venezie, Friuli, Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lazio.
Requisiti preferibili:
• Interesse per il mondo sportivo e nello specifico forte passione per la montagna, oltre ad avere un’attitudine commerciale
• Ha appena terminato gli studi o ha avuto una breve esperienza lavorativa
• è disponibile per il primo anno ad andare almeno 2-3 volte a settimana presso la sede italiana del cliente in provincia di Treviso
• Dopo il primo anno, invece, si chiederà disponibilità a viaggiare dal centro al nord d’Italia Cosa offre il nostro cliente:
• contratto di assunzione, idealmente in apprendistato, ma verranno prese in considerazione eventualmente anche assunzioni a tempo indeterminato in base all’esperienza e competenza del/la candidato/a
• compenso fisso + bonus (in relazione alle vendite), rimborso spese di trasferta e macchina aziendale
VUOI CANDIDARTI?
Scrivi a jessica.conte@mag-net.it
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gli altri annunci di lavoro
DAL MONDO DEL LAVORO
LE LAUREE PIÙ RICHIESTE
DALLE AZIENDE NEI PROSSIMI ANNI
Secondo il Sistema informativo Excelsior di Unioncamere nel recente report “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine”, tra il 2024 e il 2028 quasi 4 posti di lavoro su 10 saranno rivolti a personale con un titolo di studio di livello terziario (1,2 – 1,3 milioni di lavoratori). Alcune lauree però presentano un fabbisogno di lavoratori più elevato di altri. Tra i percorsi STEM, spiccano gli indirizzi ingegneristici (36 e le 41mila unità all’anno, ingegneria civile esclusa); segue l’ambito strettamente scientifico come matematica, fisica, informatica (12-14 mila nuove unità). I numeri più alti in termini prospettici si registrano però nei percorsi non-STEM, tra le discipline economico-statistiche (44-50 mila), l’insegnamento e la formazione (42-45 mila), l’indirizzo-medico sanitario (38 mila). Non male anche le performance dell’area giuridica e politico-sociale (27-28 mila assunzioni).
TWO WHEELS, ONE PASSION.
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LA PASSIONE CI SEGUE SEMPRE A RUOTA AMOREINFINITO
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CICLO PROMO COMPONENTS SPA distribuisce i prodotti dei marchi leader nel settore del ciclismo ai migliori rivenditori, scelti in tutta Italia. Grazie al suo incessante lavoro di ricerca e l’ottima cura nella selezione dei prodotti, è sempre al fianco di ogni ciclista, proponendo solo l’eccellenza.
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CICLO PROMO COMPONENTS SPA is focused on distributing high-quality products of the leading brands in the cycling industry to the best retailers, selected through Italy. In order to provide only excellence, it is always committed to selecting the best products in the market for every cyclist.
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Ciclo Promo Components SPA Viale Marco Biagi, 22 Loc. Castione - 31037 LORIA (TV) Tel +39.0423.1996363 - Fax: +39.0423.19966364 ciclopromo. com - info@ciclopromo.com ciclopromo.com © Sprint Cycling Agency NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS
VIAGGI IN BICI: UN FENOMENO (NON PIÙ) EMERGENTE
Il quarto Rapporto Nazionale sul Cicloturismo a cura di Isnart e Legambiente ha messo in luce come in Italia il settore sia stato in grado di attirare nel 2023 oltre 56 milioni di presenze. Con un impatto economico diretto di 5,5 miliardi di euro, in crescita del 35% rispetto al 2022 di Davide L. Bertagna
Il cicloturismo, in aumento costante negli ultimi anni, è un “movimento” capace di coniugare sviluppo economico e qualità dell’ambiente e della vita. Mai come in questo periodo storico la bici ha goduto del favore degli italiani: tanti sono infatti coloro che hanno iniziato a pedalare o si sono avvicinati (soprattutto dopo lo scoppio della pandemia) alle due ruote e che prima invece non pensavano neanche lontanamente di saltare in sella. E dall’iniziare a pedalare al decidere di “ciclo viaggiare” il passo non è stato per molti così lungo come può apparire. In uno scenario in cui la domanda turistica è sempre più caratterizzata dal desiderio di vivere esperienze a forte impatto emotivo, il cicloturismo si caratterizza come uno dei segmenti a forte trend di crescita, nell’ambito più ampio della vacanza attiva.
Un trend che è stato confermato anche nel 2023, come dimostrano i dati pubblicati nella quarta edizione del Rapporto “Viaggiare con la bici”, realizzato da Isnart e Legambiente in collaborazione con Bikenomist. Quello che nel 2019 era un fenomeno dirompente ed emergente, oggi ha trovato una sua propria dimensione e rappresenta un punto di forza dell’offerta turistica del nostro Paese, che sta innescando un circuito virtuoso tra una domanda sempre più attenta, caratterizzata da interessi trasversali, e un’offerta di servizi che vanno via via specializzandosi.
I DATI DEL SETTORE
Una tendenza positiva che trova riscontro nei dati dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio che restituisce la stima di oltre 56 milioni di presenze cicloturistiche nel 2023, il 6,7% di quelle turistiche complessive registrate nel nostro Paese. L’elemento interessante è la crescita del 4% rispetto ai 54 milioni del 2019, anno che ha rappresentato il picco nell’ultimo decennio. Inoltre, l’impatto economico diretto stimabile è stato di oltre 5,5 miliardi di euro nel 2023, in crescita del 35% sul 2022 e del 19% sul 2019 (4,6 miliardi).
I numeri del report ci dicono che il ciclo viaggiatore spende in media 95 € al giorno per l’acquisto di beni e servizi, un importo che per gli stranieri sale a 104,5 €: cifre che appaiono rilevanti, se consideriamo che la spesa media giornaliera dei turisti generalisti in visita nel nostro Paese è pari a 59,6 €. Il viaggio è, naturalmente, la voce più consistente nel budget dei cicloturisti, (159,6 € in media); valore che risente dell’influenza dei flussi dall’estero, la cui spesa si attesta sui 267,7 € a causa dei maggiori costi sostenuti per il trasporto e le relative attrezzature sportive. Facendo un confronto temporale con il periodo pre-pandemico è inoltre
ANDAMENTO DELLE PRESENZE 2019-2023
ANDAMENTO DELLA SPESA TURISTICA 2019-2023
830.000.000 850.000.000 870.000.000 890.000.000 910.000.000 930.000.000 950.000.000
810.000.000
852.112.000 790.000.000 810.000.000 830.000.000 850.000.000 870.000.000 890.000.000 910.000.000 930.000.000 950.000.000
4° RAPPORTO ITALIANO SUL CICLOTURISMO 6 Fonte: Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio 54.654.000 33.128.000 56.851.000 928.284.000 828.587.000 852.112.000
790.000.000
10.000.000 20.000.000 30.000.000 40.000.000 50.000.000 60.000.000 2019 2022 2023 Cicloturismo Totale Italia 10
Viaggiare con la bici 2024 Fonte: Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio Parlando di valore, più precisamente di spesa turistica nella località di vacanza scelta, è da notare che il cicloturista in Italia, nell’estate 20231, spende in media 95 euro al giorno per l’acquisto di beni e servizi; un importo che per gli stranieri sale a 104,5 euro. Un dato che appare rilevante, se consideriamo che la spesa media giornaliera del totale dei turisti in visita nel nostro Paese è pari a 59,6 4.658.231.000 4.103.854.000 5.549.964.000 84.215.502.000 82.085.510.000 84.613.571.000 81.000.000.000 81.500.000.000 82.000.000.000 82.500.000.000 83.000.000.000 83.500.000.000 84.000.000.000 84.500.000.000 85.000.000.000 1.000.000.000 2.000.000.000 3.000.000.000 4.000.000.000 5.000.000.000 6.000.000.000 2019 2022 2023 Andamento della spesa turistica 2019-2023 Cicloturismo Totale Italia DATI&STATISTICHE Viaggiare con la bici 2024 4° RAPPORTO ITALIANO SUL CICLOTURISMO 6 Fonte: Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio 54.654.000 33.128.000 56.851.000 928.284.000 828.587.000 852.112.000 790.000.000 810.000.000 830.000.000 850.000.000 870.000.000
10.000.000 20.000.000 30.000.000 40.000.000 50.000.000 60.000.000 2019 2022 2023 Cicloturismo Totale Italia Viaggiare con la bici 2024 4° RAPPORTO ITALIANO SUL CICLOTURISMO 6 Fonte: Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio 54.654.000 33.128.000
928.284.000
10.000.000 20.000.000 30.000.000 40.000.000 50.000.000 60.000.000 2019 2022 2023 Cicloturismo Totale Italia
890.000.000 910.000.000 930.000.000 950.000.000
56.851.000
828.587.000
Nel dettaglio i cicloturisti spendono in media 36,5 euro per le attività, 28,7 euro per le attrezzature, 18,2 euro per l’abbigliamento.
Il cicloturista in Italia viaggia in compagnia: del proprio partner (41%), della famiglia (26,7%) o degli amici (17%); da notare, però, un 12,4% che viaggia in solitaria.
LA SPESA TURISTICA DEI CICLOTURISTI IN ITALIA
(AGOSTO 2023)
Cicloturisti Turisti generici
ITALIA
Fonte: Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio
aumentata la spesa per i prodotti “cultura” come le attività ricreative e biglietti/ card, musei e monumenti, dati che sottolineano il margine di vantaggio che le destinazioni multiprodotto possono ottenere.
Una voce di spesa che si può considerare trasversale allo sport è quella legata al concetto di wellness che arricchisce il ventaglio di opportunità domanda-offerta del cicloturismo: l’8% degli intervistati spende in media 32,2 euro in servizi benessere (sauna, bagno turco, ecc…)
L’IDENTIKIT DEL CICLO VIAGGIATORE
Un invito a riflettere sul concetto più avanzato di wellbeing ossia equilibrio psico-fisico alla base dell’attività sportiva, nella logica del “recupero” fisiologico dopo le fatiche fisiche che apre le porte ad interessanti integrazioni nell’offerta di servizi e quindi di introiti.
I dati dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio permettono anche di definire il profilo della domanda: il cicloturista in Italia è, in prevalenza, un Millennial (47%), con un livello di istruzione medio-alto, svolge una professione (86%) e dichiara un reddito medio (52%) o addirittura medio-alto (24%), il che lo rende un target economicamente molto appetibile per i territori. Anche per la componente straniera vi è una prevalenza di Millennial (52%) e Centennial (14%), con una quota maggiore di laureati (37,2%) e una situazione economica medio-alta (25,4%) o alta (14%).
Dall’analisi del comportamento di spesa del cicloturista, rispetto al turista “generalista”, emerge poi una minore spesa per l’alloggio e la ristorazione, mentre si spende di più per le voci “agroalimentareprodotti enogastronomici locali” e “attività ricreative”.
Elemento da tenere in considerazione è che il cicloturista in Italia viaggia in compagnia: del proprio partner (41%), della famiglia (26,7%) o degli amici (17%). Chi viaggia nel Belpaese “su due ruote” mostra una propensione alla trasversalità di interessi e motivazioni più accentuata rispetto al turista che visita lo Stivale. Il ciclo viaggiatore è interessato al patrimonio artistico-monumentale (37,1%) e a quello naturalistico (36,4%), spesso in un unico contesto ambientale godibile attraverso strategici percorsi ciclabili. Inoltre, l’enogastronomia tipica locale funge da “collante tra turismi” (26%).
LA METODOLOGIA UTILIZZATA
Per la stesura del Rapporto sono stati utilizzati i risultati delle indagini campionarie realizzate nell’ambito dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio che monitora la domanda turistica, sia a livello nazionale che a livello regionale. Nel corso del 2023, sono state fatte oltre 30 mila interviste a turisti italiani e stranieri che hanno soggiornato per almeno due notti, presso strutture alberghiere, extra-alberghiere e abitazioni private italiane. L’indagine ha voluto conoscere le motivazioni alla base della scelta della destinazione, le attività svolte durante il soggiorno, i dati relativi al consumo dei turisti e la valutazione dell’esperienza di vacanza nel Belpaese. Per l’analisi della spesa turistica e la quantificazione delle presenze, il campione è stato costituito da 2.800 soggetti che, come principale motivazione di vacanza e di attività svolte, hanno risposto “l’andare in bicicletta”.
La bicicletta non è da intendersi, in tal senso, come un mero mezzo per tenersi in forma e basta ma, pensando al concetto di slow tourism, un modo congeniale per spostarsi sul territorio e vivere un’emozione lungo percorsi suggestivi, in compagnia delle persone care o in piena comunione con se stessi.
La bici permette allo sportivo di scegliere dove andare e cosa fare in autonomia, passando facilmente “da un turismo all’altro” e vivendo una vacanza trasversalmente ricca e soddisfacente.
Chi viaggia in Italia “su due ruote” è interessato al patrimonio artistico -monumentale (37,1%) e a quello naturalistico (36,4%), spesso in un unico contesto ambientale godibile attraverso strategici percorsi ciclabili; l’enogastronomia tipica locale funge da “collante tra turismi” (26%).
Come si evince dal grafico riportato di seguito, il cicloturista mostra una propensione alla trasversalità di interessi e motivazioni più accentuata rispetto al turista che visita l’Italia.
Infine, merita evidenziare come il cicloturismo appaia associabile anche all’aspetto religioso del patrimonio culturale (17%) in un interessante connubio tra il benessere fisico derivante dalla pratica sportiva e quello spirituale
LE PRINCIPALI MOTIVAZIONI DI VACANZA DEI CICLOTURISTI IN ITALIA
PRINCIPALI MOTIVAZIONI DI VACANZA DEI CICLOTURISTI IN ITALIA (% - AGOSTO 2023) Totale turisti Cicloturisti
Una volta a destinazione tra le attività svolte: escursioni e gite (83%; +23,2 p.p. rispetto al totale turisti) in bici, anche magari lungo ciclabili litoranee (22%), e abbinandovi spesso altre attività sportive (66%) tra cui il trekking; scelta ancora più marcata se si guarda ai flussi turistici dall’e stero (69,2%). Seguono le visite ai Centri Storici (36%) e le degustazioni di prodotti tipici locali (24%).
Se da un lato c’è una conferma del fatto che le esperienze enogastronomiche, richiedendo un ruolo più attivo all’individuo, determinino associazioni maggiormente positive, dall’altro fa riflettere su come l’offerta turistica possa e debba essere potenziata in chiave esperienziale, senza limitarsi alla sola e tradizionale visita a monumenti e musei, andando invece a sviluppare un’offerta diversificata di tour ed activities, che facciano leva sulla partecipazione attiva. La domanda di servizi di bike tourism è fortemente correlata alla crescita di forme contemporanee di turismo culturale, spesso lontane dai luoghi “noti”. Ed è adatta anche ad una modalità di vacanza frammentata, sporadica, attenta ai costi che può agire come uno strumento per ampliare e arricchire diversi tipi di esperienza turistica.
Il fatto che il 16% del totale dei turisti pratichi sport una volta a destinazione suggerisce spazi di “domanda latente” per il cicloturismo, ben oltre i soli “cultori” della bici. La quota di “nuovi cicloturisti” potrebbe aumentare ulteriormente, ad esempio, se si riuscisse a raggiungere i vacanzieri interessati al turismo balneare (36,3%), sfruttando strategicamente la presenza di ciclabili sul lungomare.
Fonte: Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio
LE PRINCIPALI ATTIVITÀ SVOLTE DAI CICLOTURISTI IN
Escursioni e gite LE PRINCIPALI ATTIVITÀ SVOLTE DAI CICLOTURISTI IN ITALIA (% - AGOSTO 2023) Totale turisti Cicloturisti
Attività sportive
Centri Storici
Degustazioni
Mare/lago
LE GENERAZIONI DI TURISTI IN
11
ITALIA
LA SPESA TURISTICA DEI CICLOTURISTI IN
ITALIA
4°
12
Viaggiare con la bici 2024
RAPPORTO ITALIANO SUL CICLOTURISMO
21,7 23,8 35,7 65,9 82,8 36,3 19,1 35,4 15,8 59,6
Viaggiare con la bici 2024 4° RAPPORTO ITALIANO SUL CICLOTURISMO 8
159,60 € 67,00 € 95,00 € 268,90 € 71,70 € 59,60 €
VIAGGIO A/R ALLOGGIO SPESA MEDIA GIORNALIERA
con la bici 2024 4° RAPPORTO ITALIANO SUL CICLOTURISMO 11
Viaggiare
Fonte: Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio 17 17,1 25,9 36,4 37,1 1,4 2 13,5 16,6 31 Religione Benessere
Natura Cultura
con la bici 2024 Con un livello di istruzione medio-alto, svolge una professione (86%; +7,5 p.p. sul totale turisti) e
reddito tendenzialmente medio (52%) superiore di 10 punti percentuali rispetto alla rilevazione del 2022, o addirittura medio -alto per il 24%, il che lo rende un target economicamente interessante. Anche per la componente straniera vi è una prevalenza di Millennials (52%) e Centennials (14%); con 7,1 15 34,3 29,1 46,8 39,8 11,2 14,1 0,6 1,9 CICLOTURISTI
LE GENERAZIONI DI TURISTI IN IT ALIA (% - AGOSTO 2023) Baby
Senior
Enogastronomia
LE
Viaggiare
dichiara un
TOTALE TURISTI
Boomers Generazione X Millenial Generazione Z
la
2024 Con un livello di istruzione medio-alto, svolge una professione (86%; +7,5 p.p. sul totale turisti) e dichiara un reddito tendenzialmente medio (52%) superiore di 10 punti percentuali rispetto alla rilevazione del 2022, o addirittura medio -alto per il 24%, il che lo rende un target economicamente interessante. Anche per la componente straniera vi è una prevalenza di Millennials (52%) e Centennials (14%); con 7,1 15 34,3 29,1 46,8 39,8 11,2 14,1 0,6 1,9 CICLOTURISTI TOTALE TURISTI LE GENERAZIONI DI TURISTI IN IT ALIA (% - AGOSTO 2023) Baby Boomers Generazione X Millenial Generazione Z Senior Viaggiare con la bici 2024 4° RAPPORTO ITALIANO SUL CICLOTURISMO 6 Fonte: Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio 54.654.000 33.128.000 56.851.000 928.284.000 828.587.000 852.112.000 790.000.000 810.000.000 830.000.000 850.000.000 870.000.000 890.000.000 910.000.000 930.000.000 950.000.00010.000.000 20.000.000 30.000.000 40.000.000 50.000.000 60.000.000 2019 2022 2023 Cicloturismo Totale Italia 4° RAPPORTO ITALIANO SUL CICLOTURISMO 6 Fonte: Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio 54.654.000 33.128.000 56.851.000 928.284.000 828.587.000 852.112.000 790.000.000 810.000.000 830.000.000 850.000.000 870.000.000 890.000.000 910.000.000 930.000.000 950.000.00010.000.000 20.000.000 30.000.000 40.000.000 50.000.000 60.000.000 2019 2022 2023 Cicloturismo Totale Italia Viaggiare con la bici 2024 4° RAPPORTO ITALIANO SUL CICLOTURISMO 6 Fonte: Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio 54.654.000 33.128.000 56.851.000 928.284.000 828.587.000 852.112.000 790.000.000 810.000.000 830.000.000 850.000.000 870.000.000 890.000.000 910.000.000 930.000.000
10.000.000 20.000.000 30.000.000 40.000.000 50.000.000 60.000.000 2019 2022 2023 Cicloturismo Totale Italia Viaggiare con la bici 2024 4° RAPPORTO ITALIANO SUL CICLOTURISMO 6 Fonte: Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio 54.654.000 33.128.000 56.851.000 928.284.000 828.587.000 852.112.000 790.000.000 810.000.000
10.000.000 20.000.000 30.000.000 40.000.000 50.000.000 60.000.000 2019 2022 2023 Cicloturismo Totale Italia DATI&STATISTICHE
Viaggiare
con
bici
950.000.000
830.000.000 850.000.000 870.000.000 890.000.000 910.000.000 930.000.000 950.000.000
WIND OF CHANGE
FSA Bike Festival cambia tutto per non cambiare nulla. E fa bene. La formula è quella di sempre, anche se la trentesima edizione è stata la prima organizzata dalla crew di Garda Dolomiti. Con una mission: coinvolgere tutto il territorio
di Gabriele Vazzola
Quando si parla di Alto Garda, una delle prime cose che vengono in mente è il vento. Questo elemento, insieme alla terra, di cui sono fatte le sue belle montagne e l’acqua del lago che da esse sono lambite, generano uno scenario unico e danno vita a una terra che sembra fatta per lo sport. Questo è uno di quei luoghi speciali, dove si crea un'ecosistema turistico unico, che ha come pubblico privilegiato gli appassionati di discipline la cui fan base è sfegatata e soprattutto non si spaventa di viaggiare qualche ora per raggiungere la propria destinazione preferita. Negli anni questa zona è diventata il paradiso del windsurf, dell’arrampicata, ma anche e soprattutto della mtb. Per questo, trent’anni or sono, la rivista tedesca Bike scelse l’Alto Garda per istituire la propria fiera/raduno annuale. Il resto è storia.
La parabola del Bike Festival di Riva del Garda sembra non avere ancora toccato ancora l’apice. Il villaggio cresce, le attrattive aumentano, ma l’atmosfera è sempre la stessa, quella di una festa dedicata alla bici off-road. Anche quest’anno, quando i punti di domanda a precedere l’evento sono stati molti. Uno su tutti: come andrà la prima edizione a trazione “Garda Dolomiti”? L’azienda turistica locale, infatti, dal 2024 ha fatto proprio l’evento rilevandolo dalla precedente organizzazione teutonica. Una vera sfida se si pensa che il 50% di coloro che prenotano una vacanza a Riva del Garda sono tedeschi, e solo un 25% italiani. Una sfida che sembra vinta, tanto che, ne siamo certi, la maggior parte degli astanti nemmeno si è accorto del cambiamento ai piani alti. Ci sono stati anni di avvicinamento, in cui l’APT locale è sembrata essere sempre più coinvolta nell’evento e forse l’impatto, anche estetico, non è poi stato così traumatico.
Promossa quindi la nuova gestione, che ha avuto la grande idea di non strafare e di traghettare un cambiamento che in realtà ha puntato a mantenere la formula simile all’originale, gettando però le basi per un ulteriore sviluppo futuro. Si sono viste infatti nuove aree espositive, nuovi servizi per il pubblico e la stampa, e una diversa attenzione verso temi come l’accessibilità e la sostenibilità. Si è visto come mai quest’anno anche il superamento del tabù di presentare le novità del mondo road, e sicuramente il gravel ha contribuito a mettere il piede nella porta a favore della bdc. C’è stata molta attenzione agli eventi collaterali, sia quelli sportivi che quelli da “terzo tempo”, che prevedono musica e aperitivi, ma da cui passa per forza di cose il lato più giovane, social e scanzonato di quella che è, e comunque deve restare, una festa. C’è bisogno di unità, ottimismo e leggerezza, anche e soprattutto in un periodo non troppo felice per la bike industry, che sta subendo colpi pesanti dalla “real economy”. Insomma, FSA Bike Festival promosso anche quest’anno, nonostante il tempo atmosferico dei primi due giorni che non ha lasciato scampo a spiragli di sole, per poi migliorare nel weekend e subire finalmente l’assalto del pubblico che si meritava. Se proprio dobbiamo muovere delle critiche costruttive, qualcosa di meglio potrebbe essere fatto per migliorare l’accessibilità a tutte le aree espositive e magari eliminare i percorsi forzati stile “autogrill”. Questi ci sono sembrati per la verità un po’ old school, scomodi e fuori luogo, oltre che a nascondere e limitare in parte l’accesso alle aree espositive più defilate, ma sappiamo che l’organizzazione già ci sta lavorando, proprio come ci ha spiegato anche Silvio Rigatti, presidente di Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A. nell’intervista a seguire.
Silvio Rigatti presidente Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A
Silvio Rigatti, presidente di Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A. ci parla del nuovo corso di FSA Bike Festival. Ora che è nelle mani dell’APT locale, sempre più attenzione ai servizi e al territorio sembrano essere la formula vincente per traghettare questa manifestazione verso un nuovo, promettente futuro di successi.
La nuova gestione punta più sul cambiamento o sulla continuità?
Subentrare in un evento di successo dopo 29 anni è stata una bella sfida. Crediamo che chi è partito abbia scritto la storia della mtb nel Garda Trentino. Nel nostro piccolo, coinvolgendo di più il territorio e innovando scriveremo un altro pezzo di questa storia. Sono aumentati gli spazi e l’attenzione alla sostenibilità: dalla gestione dei rifiuti, a cercare di rendere disponibile l’acqua ovunque. Ci fa piacere che l'evento guardi sempre verso la Germania, e che siano presenti quasi tutte aziende tedesche. Vogliamo continuare su questa linea perché ci garantisce tanta affluenza di turisti. La maggior parte di essi arrivano da lì e spesso si fermano anche qualche giorno in più. Bike Festival è servito a immettere nell’immaginario collettivo l’idea che noi siamo la Mecca della mtb, il “place to be”. Puntiamo però anche a un turismo che prosegua per tutto l’anno. Abbiamo una località in cui si può andare in bici sempre grazie al clima mite del lago.
Quali sono i punti di forza del Garda Trentino?
I sentieri. Sono 1.600 i km dedicati alla mtb, la gran parte vista lago, caratteristica che sicuramente fa la differenza. Tutti viviamo anche di emozioni e la vista del Garda dall’alto è molto coinvolgente. Inoltre, puntiamo a sviluppare anche l’entroterra come la Valle dei Laghi, con eventi paralleli e tour per coinvolgere tutti i territori come un ulteriore valore aggiunto. Teniamo molto ai nostri sentieri e curiamo la cartellonistica in modo dettagliato. Abbiamo creato a tale scopo i Garda Rangers: operatori che stanno tutto il giorno sui trail per sistemarli e migliorarli. Ci stiamo strutturando come una vera e propria azienda di servizi al territorio. Un caso unico in Italia che potrà essere d’esempio per tutti.
Come vi siete strutturati?
Ci sono 15 amministrazioni comunali che ci supportano e ci lasciano operare sul loro territorio. Abbiamo un contratto con loro di Outdoor Park, che ci dà la concessione di poter lavorare a livello sovracomunale sul territorio esterno ai centri abitati. Un trail abbraccia varie amministrazioni comunali e non sempre è facile lavorare in questi casi. Inoltre, collaboriamo con le associazioni di categoria. La nostra azienda è una spa, alcune quote sono dei comuni e altre delle associazioni di categoria del turismo, dell’artigianato e del commercio. Con loro cerchiamo di fare programmi specifici per valorizzare il prodotto della nostra terra.
Chi è il turista tipo del vostro territorio?
Facciamo più di quattro milioni di presenze, il 50% arriva dal mondo DACH (Germania, Austria, Svizzera), il 20% dall’Italia, il 30% dal resto del mondo. La nostra grande internazionalità è la nostra forza. Gli italiani ci hanno ri-scoperti dal 2020, purtroppo spesso per l’italiano medio la vacanza al lago è ancora di relax e riposo, invece da noi è tutt’altro. Puntiamo al massimo sulla vacanza attiva anche grazie ai tedeschi che prima di noi hanno saputo avere una visione di quanto il Garda sia bello per andare in bici.
Quali saranno i vostri prossimi passi?
Vogliamo migliorare il Bike Festival, più che farlo crescere. Abbiamo già tante idee e suggerimenti. Prima cosa: la location, abbiamo dei progetti in ballo, magari anche coinvolgendo la città. Ciò che abbiamo voluto fare fin da subito è coccolare gli allestitori, creando serate a tema per loro e subito hanno notato il cambio di passo. Su quest’onda ci piacerebbe, a tendere, lavorare su un “Fuori Bike Festival”, ma tutto va fatto step by step, senza bruciare le tappe.
12
FIERE
VISTO E PIACIUTO!
Molte sono state le novità (o quasi) in questa edizione. Salta subito all’occhio che, grazie anche al mondo gravel, la bdc non è più un tabù. Che si sia aperta la strada per un evento omnicomprensivo? Ecco alcune proposte selezionate dalla redazione
di Gabriele Vazzola
FORMULA
NEBBIA
L’azienda toscana di freni e sospensioni presenta il suo primo ammortizzatore posteriore ad aria. Un prodotto versatile adatto a tutte le discipline, disponibile anche in una variante gravity senza il lock out. Punta tutto sulla semplicità d’uso e sulle prestazioni, grazie a una molla negativa pneumatica offre ottimi livelli di sensibilità, mentre il sistema Neopos consente una regolazione rapida e semplice per la corsa centrale e finale. Un semplice dispositivo antiurto in poliuretano previene i fondo corsa violenti senza la necessità di complicarne ulteriormente l’architettura.
EDINAMIC
EDC1 è il primo motore al mondo per eBike costruito in carbonio. Visto come novità assoluta a Riva del Garda, è stato progettato da un’eccellenza made in Italy. Il suo peso è di 2,85 kg, la potenza di 250 watt e il livello di assistenza è del 400%. La produzione in serie è attesa per il 2025 con un partner d’eccezione: Olympia, azienda che negli ultimi anni ha vissuto una seconda giovinezza proprio grazie all’approccio innovativo verso le eBike.
BIANCHI
IMPULSO RC
Dopo la sperimentazione di linee più particolari delle ultime realizzazioni (Oltre e Specialissima) Bianchi torna a forme più tradizionali, e fa subito centro. Questa gravel colpisce per l’estetica e le caratteristiche race oriented del rigido telaio full carbon. Una bici cattiva (e accattivante) ma versatile; pensata per fare la felicità degli atleti più performanti e che cercano velocità in tutte le condizioni, dai single track ai trasferimenti in asfalto.
DMT
KRSL POGI’S
In concomitanza con la partenza del Giro d’Italia, DMT presenta l’ultima versione della scarpa dedicata al campione Tadej Pogačar, vincitore a soli 25 anni di due Tour de France e molto legato all'Italia come dimostrato nell'ultima Corsa Rosa. I punti di forza della KRSL Pogi’s sono la suola in carbonio Super Light, la tasca AeroSafe integrata per posizionare i lacci e una tomaia traspirante AeroFlex con tecnologia knit di DMT. Leggerezza e performance per chi cerca una scarpa da “pro”.
L’azienda spagnola, presente ora anche in Italia, sta avendo grande successo grazie a prodotti performanti e intelligenti, come la road Adrenaline. Nel campo delle eMtb spicca la “light” denominata Kaizen, con drive unit Performance Line SX, la più sportiva e leggera di Bosch che eroga 55 Nm di coppia. Con 16.7 kg nella versione "00", consente di godere di una eBike che si guida come una mtb tradizionale per il massimo divertimento in discesa grazie anche alla corsa progressiva di 140 mm al posteriore.
EL CAMÖS
bresciana presenta una mtb in carbonio dedicata all'endurance, ma dalle
doti discesistiche. A seconda dei montaggi permette di essere utilizzata anche in ottica all mountain e trail. Stupisce per l’estetica non convenzionale che recupera stilemi del passato glorioso della mtb, come il telaio a Y e il carro posteriore full pull. El Camös 00 rompe gli schemi grazie anche alla finitura carbon look senza trattamento superficiale. Il
posteriore, con escursione 120 mm.
13 VISTI IN FIERA
L’azienda
grandi
telaio pesa solo 1.750 g senza ammortizzatore e asse
00
EDC1 MMR KAIZEN
DOPO I NEGOZI, PARLANO LE AZIENDE
Completata "La Carica dei 101", la nostra indagine di mercato si è concentrata sui brand. Scopriamo come hanno reagito alle difficoltà e quali strategie stanno adottando per sfruttare le grandi potenzialità del settore di Davide L. Bertagna, Benedetta Bruni e Daniele Pansardi
Le domande
1. Più della metà dei negozianti intervistati ha fatto registrare vendite in calo rispetto al 2022, lamentando problemi soprattutto di magazzino (overstock di prodotto). Cosa può fare nel concreto l’azienda per sostenere il retailer in questo momento e come avete gestito i rapporti con i negozianti negli ultimi mesi?
2. Tanti store intervistati si sono lamentati di forti sconti applicati da alcune aziende per sostenere le vendite e alleggerire magazzini sempre più pieni. Come rispondete a queste considerazioni?
3. Come reagire a questa situazione di calo generale del mercato che sta colpendo sia le aziende sia i retailer?
4. Su quali tipologie di prodotti e di gamme avete riscontrato maggiori difficoltà in termini di sell in e sell out? E quali invece hanno ottenuto risultati migliori?
5. Come sono andati i primi mesi del 2024? Che feedback avete avuto dai negozianti?
6. Che previsioni vi aspettate per il prossimo biennio?
7. Tradizionali ed elettriche: quanto hanno pesato in percentuale i due segmenti per il vostro brand in Italia nel 2023?
8. Quali azioni di marketing e pubblicità state attuando per promuovere il prodotto in chiave b2b e b2c?
Edoardo Girardi
general manager Europe – FSA-VISION
1. Premettendo che non abbiamo rapporti diretti con i rivenditori, riceviamo queste problematiche in maniera indiretta dai nostri distributori, ai quali è affidato il nostro canale commerciale AM. Questa è una questione ormai capillare che si manifesta non solo in Italia, ma quasi in tutto il mondo e ha reso meno aggressive le politiche di tutte le aziende che non sono più in grado di vincolare nessun rivenditore con contratti finalizzati a muovere sempre più materiale nei negozi. Che siano aziende di bici, parti e accessori o softgoods oggi la soluzione concreta che queste possono offrire è un approccio diametralmente opposto a prima, ossia la condivisione dello stock e l’utilizzo dei retailer come vetrina per stimolare vendite di materiale senza muover la merce dal magazzino del fornitore. In questo modo il negoziante può garantire ampiezza di gamma nella sua offerta senza appesantire un magazzino già al collasso.
2. Ognuno applica le politiche commerciali che reputa opportune a seconda della situazione e della gravità. Quello che vediamo oggi testimonia che sono molte le aziende che stanno subendo particolarmente questo contraccolpo.
3. Bisognerebbe guardare il quadro da più lontano e analizzare il mercato negli ultimi cinque anni: di sicuro non si può parlare di calo, anzi al contrario il mercato è cresciuto con molti nuovi utilizzatori. In generale parlerei di fase di stallo, di lunghezza proporzionale dal livello di stock è molto alto a per tutti: dealer, distribuzione, costruttori.
4. Le linee di prodotto più affette da questo calo sono state le bici più vendute durante il boom per la pandemia: mtb entry level ed eBike. Le gamme che sembrano non subire alcuno stallo e che continuano ad avere una buona domanda sono il road e il gravel high level.
5. Abbiamo input confortanti dai distributori e dal mercato. La gente sta pedalando nonostante la primavera non stia aiutando con il tempo incerto e spesso piovoso. Come detto, i segmenti road e gravel sembrano in crescita, mentre gli altri fanno fatica.
6. Sicuramente il mercato tornerà a crescere una volta usciti da questa situazione di stallo. Quello che resta da capire è quando realmente si vedrà questa svolta, sei mesi o un anno, ancora non si sa.
7. L’elettrico ha avuto una forte spinta come ormai noto. Come fornitori di componentistica abbiamo molti prodotti che si prestano bene per l’utilizzo su entrambi i segmenti, quindi, è difficile se non impossibile fare questa analisi nel dettaglio. Vediamo tuttavia una crescente richiesta di ricambi per il mondo eBike, segnale che ci sono sempre più utenti su “elettrici” e questa tendenza non può che aumentare in futuro.
8. Crediamo fortemente che la distinzione b2b e b2c oramai si addice sempre di più al comparto commerciale rispetto al marketing e comunicazione. Per FSA e Vision l’anno solare 2024 è particolarmente ricco di novità considerando tutti i livelli e discipline. Sulla base di ciascuna categoria di prodotto, FSA-Vision ha definito un piano ad-hoc: il nuovo Metron 5D ACR EVO ha vissuto, e tuttora vive, un’ottima copertura da tutti i team con i quali è stato sviluppato il prodotto fin dalle origini con un design ispirato dai feedback dei più importanti atleti del peloton. Da questa situazione è nata la nostra campagna Life Behind Handlebars che ci ha permesso di portare questo concetto e il loro contributo nel cuore di tutti gli appassionati attraverso le interviste a Jonaas Vingegaard, Wout Van Aert e Sepp Kuss, oltre ad Alberto Bettiol e Pello Bilbao. In seguito, abbiamo visto ad aprile il lancio delle SC45 – SC60, a rinnovo della nostra linea ruote di media gamma con una campagna completamente indirizzata e focalizzata al prodotto. Infine, a inizio maggio, in concomitanza della Traka è stato lanciato il primo manubrio gravel al mondo con estensioni integrate. Studiato, disegnato e pensato per il mondo gravel packing e adventure e a tutti gli amanti di lunghe esperienze in sella equipaggiati da borse a corredo. Abbiamo collaborato con diversi atleti partecipanti alla competizione e dai quali abbiamo raccolto ulteriori feedback positivi. I prossimi mesi ci aspettano altre interessanti novità che ci proietteranno in modo più consistente e importante nei diversi segmenti che il nostro portfolio prodotti è in grado di coprire.
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INCHIESTA ESCLUSIVA
FSA
Paolo Mauri marketing manager
1. Il post Covid ha creato dell’over-stock a tutte le aziende con un disagio ancor più accentuato per quelle che producono e sviluppano diverse famiglie merceologiche. Nel caso di Specialized si consideri che il catalogo spazia dal downhill al road diversificandosi tra pedalata assistita e tradizionale. Per fortuna il nostro brand sulla media-alta gamma ha una richiesta maggiore rispetto all’offerta. Sulle famiglie di prodotto dove il mercato è in over-stock abbiamo incentivato delle attività promozionali in condivisione con i nostri retailer. Il nostro supporto consiste inoltre nel dare un importante ausilio pubblicitario sui media e social media nazionali senza scordare che a livello mediatico la presenza di biciclette e accessori con più importanti atleti road e mtb di livello mondiale sono un importante sostegno d’immagine a beneficio delle vendite.
2. Le nostre attività promozionali vengono sempre condivise con i nostri partner sul territorio (in anticipo rispetto alle azioni dedicate al b2c).
3. Attenzione, il problema non sta nel calo di mercato, ma nella situazione di over-stock generale precedentemente evidenziata. Per migliorare la situazione bisognerebbe mettere in pratica un mix di azioni, non basta vendere con sconti folli. Al nostro mercato italiano occorre aumentare l’utenza. Innanzitutto bisognerebbe creare cultura nello sport e nella mobilità sostenibile per aumentare il numero dei ciclisti, siano essi ciclisti per passione dello sport che “commuter”. Sarebbe utile avere delle agevolazioni fiscali per l’acquisto di bici, con benefici sia dal punto di vista commerciale per il nostro settore, per la salute. Non scordiamoci che lo sport e il movimento sono le basi per mantenere un valido livello benessere, che ricadrebbe anche sui costi della sanità. Non per ultimo, le pubbliche amministrazioni più “visionarie” dovrebbero cercare di migliorare, tramite opere di urbanizzazione, la
TANNUS
Alessandro Coianiz sales manager Tannus Europe
1. Come brand sosteniamo tutti i retailer e le officine al massimo delle nostre possibilità, attraverso una politica che consenta l’accesso ai prodotti Tannus senza imposizione di minimi di acquisto, con bassi costi di spedizione e consegne veloci. In questo modo permettiamo anche ai dealer più piccoli di ricevere materiale a richiesta, direttamente attraverso il nostro portale b2b, senza dover subire overstock. Inoltre, da quest’anno, abbiamo deciso di dedicare una parte maggiore del budget marketing per aumentare la visibilità e la facilità di vendita dei prodotti Tannus In-Store.
2. Purtroppo l’overstock generalizzato di merce ha creato questa situazione. Nonostante sia una occorrenza sicuramente transitoria e dettata dal momento, i forti sconti applicati da grossisti e rivenditori specializzati nell’online hanno impattato molto gli store fisici e noi come Tannus lo capiamo. Abbiamo lavorato quindi per evitare e tamponare questo effetto con un maggior controllo sulla supply chain e monitorando i prezzi, soprattutto del mercato online.
3. Direi anticipandola, in Tannus non abbiamo mai scommesso su una crescita eterna del mercato nel post pandemia. Abbiamo quindi reagito soppesando con maggior cura le spese programmate ed evitando quelle che potevano essere evitate, abbiamo cercato poi di rendere i processi e gli investimenti in generale più efficienti ed efficaci senza però mai trascurare il brand e il livello dei servizi e prodotti offerti dal nostro marchio.
4. Noi ci occupiamo di gomme piene, inserti e sistemi antiforatura e direi che non ci sono state difficoltà diverse dagli anni passati se non la situazione internazionale che ha contribuito a un generale rialzo dei prezzi di materie prime e trasporti. Questo ha inciso in parte anche sulle azioni di vendita in termini di problemi legati alle tempistiche di approvvigionamento, ma siamo sempre riusciti a mantenere i prodotti Tannus accessibili grazie a un’attenta pianificazione. Riguardo i trend di mercato, abbiamo
viabilità a due ruote, garantendo strade percorribili in maniera sicura.
4. Il nostro per dna ha valori crescenti nel segmento racing quindi nelle fasce di media-alta gamma. Le nostre performance migliori e maggiori provengono dai prodotti più elitari, gli stessi utilizzati dai nostri atleti. In Italia riscontriamo più difficoltà nei prodotti che chiamiamo “linea Active”, le biciclette e gli accessori per il tempo libero e la mobilità urbana. Un forte disincentivo nasce dal problema dei furti, che in Italia, purtroppo, sono una piaga. Siamo infatti la nazione con il numero più elevato in tutta Europa.
5. Siamo leggermente sopra al 2023, i risultati dei nostri clienti sono molto differenti da negozio a negozio. Un dato è certo: chi si è “strutturato” nelle ultime stagioni, con spazi e servizi a favore del consumatore, sta crescendo sia in fatturato che in numero di biciclette e accessori venduti.
6. Per il nostro brand ci aspettiamo una crescita, anche se non esponenziale.
7. I valori in fatturato si equivalgono. In numero di pezzi siamo al 40% con la pedalata assistita.
8. Investiamo molto a livello digital, ma anche nel settore racing; i nostri team sono il top in ogni esperienza e competizione. Da lì nascono le attività R&D che ci portano a essere uno dei top brand a livello mondiale. Si investe molto anche nel settore customer care a beneficio dei nostri retailer e consumer. Oggi il servizio vale il 50% della qualità della vendita. Siamo presenti a diverse manifestazioni, a supporto di chi organizza eventi, GF e gare che in Italia, per il 90% dei casi, sono attività “no profit” bisognose di supporto per sostenersi. Inoltre, con diversi rivenditori organizziamo bike-test con una nostra flotta di biciclette a beneficio dei consumatori finali affinché si possano testare per valutarne i benefici ed essere certi di fare un acquisto consapevole.
ricevuto feedback molto positivi sul nuovo inserto tubeless componibile presentato lo scorso anno, poi vi è la costante tendenza degli utenti a virare su misure per cerchi da 29” rispetto alle 27.5” e un aumento sostanziale delle misure da 700 Gravel e 20 Fat. Questo lo vediamo soprattutto in termini di sell in, dove aumentano le richieste b2b per il mondo gravel, cargo e mobilità urbana grazie all’espansione della rete di aziende coinvolte, ma per vederne gli effetti tangibili dal punto di vista del sell out e dagli utenti finali ci vorrà ancora del tempo. Ovviamente parlo solo del mercato italiano, dove il settore cargo e mobilità non è ancora sviluppato come nei Paesi del nord Europa.
5. In linea con le aspettative: il brand Tannus non ha perso appeal ma, complice il rallentamento del mercato, i primi mesi sono in leggero calo rispetto al 2023. In Europa stiamo crescendo meglio rispetto al mercato nazionale se lo compariamo allo scorso anno, ma questo è anche frutto delle nostre strategie e investimenti. I negozianti italiani sono tutti molto cauti, bisogna giustamente navigare a vista senza commettere errori impattanti sul cash flow e ci vuole maggiore accortezza rispetto al passato nello scegliere partner affidabili.
6 . Ritengo che vi sarà una ripresa del settore in generale, ma ci sono tante variabili dal punto di vista della situazione internazionale che potrebbero nuovamente impattare sulla supply chain. Inoltre, sarà da valutare il trend che emergerà anche dalle politiche nazionali ed europee che verranno messe in campo dopo le prossime elezioni EU. È troppo presto per fare una previsione realistica o attendibile. Sicuramente servirà un periodo transitorio, che sarà più o meno lungo, per ribilanciare lo stock alla domanda.
8. Mi ricollego alla prima domanda di supporto al mondo retail in difficoltà. Abbiamo sviluppato diversi strumenti e materiali legati alla presentazione del prodotto forniti gratuitamente ai rivenditori b2b che nelle intenzioni servono come strumento per aumentare e semplificare le azioni di vendita in-store ai nostri rivenditori. Il processo di investimenti nei punti vendita sarà un approccio che porteremo avanti anche nei prossimi anni e sarà volto a consolidare il brand e facilitare i negozi nella vendita di prodotti Tannus. Per il settore b2c è stato appena lanciato il nuovo sito web (tannus.eu) che permetterà di educare meglio il pubblico finale anche attraverso campagne di brand awareness sui diversi social media.
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SPECIALIZED
INCHIESTA ESCLUSIVA
SELLE ITALIA
Alberto Curtolo sales & marketing director Selle Italia - Selle San Marco - idmatch
1. Ritengo che il problema delle vendite e il conseguente calo delle performance nella bike industry siano più legate all’aspetto b2b che b2c. L’eccessivo stock di prodotto basso-rotante, e mi riferisco soprattutto a bici che stanno al di sotto dei 1.500/2.000 €, ha generato problemi legati ai flussi di cassa, ma non ha alcun impatto nella reale domanda di mercato. Se facciamo quindi un’analisi sui volumi di ricerca nei canali online (indice di valutazione della domanda di mercato), scopriamo infatti che nei primi tre mesi del 2024 la domanda è salita di oltre un 20% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il 2023 ha segnato un calo generale di un 5% della domanda, ma venivamo da due anni molto positivi; possiamo quindi dire che la tendenza della bike industry, in base anche al numero di ricerche online nel settore, è decisamente in crescita. Ciò fa supporre che il numero di consumatori sia aumentato rispetto al 2020. Detto questo, il problema della vendita e dei risultati economici delle aziende non cambia: stiamo tutti soffrendo. La cosa positiva è che è solo questione di tempo. L’obiettivo principale è ridurre gli stock.
Analizzando nel dettaglio i dealer, possiamo confermare che molti negozi non stanno acquistando per problemi di liquidità dati da stock di bici invendute e ordinate in un momento dove i tempi di consegna erano arrivati a condizioni insostenibili, anche per i più bravi pianificatori. Se però ci soffermiamo sui clienti stabili (coloro che stanno continuando ad acquistare), i risultati sono tutt’altro che negativi. Infatti, questi stanno performando decisamente meglio rispetto al 2023, anche se non a sufficienza per colmare quanto si sta perdendo con il resto dei clienti. Concludo dicendo che, per supportare al meglio i clienti, dobbiamo aiutarli con quanto appena descritto: dobbiamo spingerli a vedere le opportunità, dobbiamo sensibilizzarli sul fatto che ci sono degli argomenti che sicuramente possono essere sfruttati, come il servizio di officina, l’assistenza al cliente, il supporto alla vendita con il conseguente commercio di accessori e ricambistica. Più bici nel mercato equivale a più ricambi e assistenza.
2. Sicuramente questa situazione di overstock non fa del bene al posizionamento dei marchi. Tutti siamo costretti a sopravvivere e far sopravvivere i fornitori, altrimenti la catena si spezza. Riuscire a garantire una stabilità nel mercato è sicuramente il sogno di tutti, ma purtroppo ci sono delle situazioni che sono fuori controllo delle aziende o addirittura provocate da loro stesse che non ci sono d’aiuto. La parola chiave in questo caso è “coerenza”. Quello che l’azienda decide di fare con il proprio brand deve riuscire a garantirlo in tutti i passaggi prima di arrivare al consumatore finale. Se ad esempio decidesse di scontare un prodotto nel proprio canale e-commerce, dovrebbe essere in grado di pianificarlo in termini di tempi e rispetto delle dinamiche legate alla multicanalità. Tutti gli
SCHWALBE
Elisabetta Dell’Orto sales manager Italy
1. La nostra azienda ha contribuito negli ultimi mesi a posticipare le consegne. Abbiamo visitato la clientela, approfondendo la loro formazione tecnica sui prodotti, senza minimamente forzare gli acquisti. Il momento è delicato per tutti. Il nostro impegno in questo momento si focalizza sull’ascolto delle necessità del cliente.
2. Abbiamo sentito diverse versioni inerenti agli sconti. La nostra azienda non ne ha applicati. Abbiamo rispettato le tempistiche di ordine dei clienti, accollandoci in parte i costi del fermo merci a magazzino.
3. Semplicemente una richiesta inferiore, rispetto all’elevata aspettativa a cui aspiravamo. I dati di vendita degli anni 2020-2022 non erano reali, ma dettati da una situazione “anormale”, che il nostro settore non è stato in grado di analizzare. Tuttavia, i nostri numeri e fatturati, ora, sono molto simili, se non leggermente migliori rispetto al 2019, anno che la nostra azienda prende come riferimento.
4. Le vendite dei prodotti per le mtb muscolari thanno subito le difficoltà
anelli della catena devono riuscire a essere competitivi nel mercato e nel tempo di promozione, suddividendo la riduzione del margine che viene richiesta. Per un’azienda potrebbe essere una buona azione il recupero di parte del margine perso (ovviamente seguendo delle strategie di rivendita consigliate).
3. Essere positivi aiuta molto, mentre focalizzarci sulle problematiche è sicuramente una perdita di tempo. In questi casi i problemi sono alla luce di tutti, è inutile continuare a parlarne. Quello che invece non conosciamo e su cui ci dobbiamo concentrare sono le soluzioni. Servono sicuramente delle capacità analitiche per individuare gli argomenti che possono rivelarsi delle opportunità. Ora dobbiamo solamente agire.
4. Come sempre, il continuo aumento dei costi provoca una netta spaccatura tra chi può e chi non può. Anche nel piccolo mondo della bici, questo ha contribuito a limitare i danni su tutto quello che viene considerato “alto di gamma”, mentre la sofferenza si è decisamente spostata e concentrata nel “basso di gamma”. Il problema è che i volumi nel basso di gamma sono decisamente maggiori rispetto a quelli meglio posizionati. Questo “blocco” ha penalizzato anche l’alto di gamma, che non si trova nei negozi: non perché non ci siano richieste, ma piuttosto perché il budget è impegnato dove il prodotto non gira. C’è anche da dire che chi ha acquistato i prodotti di basso di gamma nel momento apice del mercato ora comincia ad aver bisogno di assistenza e cambio di qualche accessorio: dobbiamo farci trovare pronti.
5. Dire che il mercato è ripartito non sarebbe credibile. Dire che la situazione ora è sana non sarebbe credibile. Siamo in lentissima ripresa, ma come si dice: si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel. Vivere la bici significa vivere all’aria aperta, quindi il meteo può variare gli umori, soprattutto nei primi mesi dell’anno. Possiamo dire però che ci sono dei piccoli segnali di ripresa che beneficiano lo stato d’animo e i numeri a cui tutti noi ormai siamo affezionati.
6. Il 2024 sarà ancora un anno difficile, ma come abbiamo già detto ci saranno le prime timide riprese. Il 2025, invece, dovrebbe essere l’anno della rinascita, ma dimentichiamoci le scalate del Mortirolo che abbiamo vissuto negli anni precedenti. Andremo incontro a un periodo di crescita che può essere paragonato al “Passo Humber”, che nel gergo dei ciclisti (almeno quelli di una volta) è quel rapporto che non è né troppo duro per non fare fatica, né troppo agile per non sentirlo. La risalita sarà quindi leggera e costante, ma richiederà importanti energie.
8. L’approccio che più ci piace viene definito come “bottom-up”: dai bisogni del consumatore, alle strategie di brand, cercando di portare innovazione nel rispetto della sostenibilità dell’azienda e dell’ambiente in cui viviamo. Solo in questo modo potremo trasformarci da venditori a consulenti.
maggiori. Anche il segmento elettrico ha rallentato. Il gravel e l’urban stanno dando maggiori soddisfazioni.
5. Durante le nostre visite ai dealer, abbiamo riscontrato che il mercato è piuttosto fermo e i magazzini sono pieni di merce. I consumatori acquistano solo se strettamente necessario.
6. Vogliamo essere positivi e quindi pensare che ci saranno ancora dei mesi di “sofferenza”, ma già nel 2025 potremo vedere dei netti miglioramenti. Il mercato della bicicletta, con il suo messaggio di sostenibilità, leggerezza, divertimento e benessere può solo essere positivo.
7. Producendo pneumatici, i nostri prodotti sono utilizzabili sia sulle biciclette elettriche che su quelle tradizionali. Pertanto, è difficile dare una percentuale certa. Possiamo ipotizzare che attualmente le tradizionali sono state il 65%, mentre le elettriche sono state il 35%.
8. In attesa di Eurobike, dove presenteremo dei prodotti nuovi, attualmente ci stiamo concentrando su azioni di sponsorizzazione e partecipazione a eventi. Abbiamo lanciato il nostro sistema di riciclo delle camere d’aria, che sta coinvolgendo un ampio numero di dealer e di conseguenza i consumatori.
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INCHIESTA ESCLUSIVA
LOMBARDO
Emilio Lombardo amministratore delegato
1. Abbiamo aiutato i nostri negozianti attraverso promozioni, attività di marketing, supportandoli nel sell out mediante credito al consumo a tasso zero.
2. Consideriamo questo aspetto destabilizzante per i negozianti e per il mercato stesso facendo perdere valore al settore. Gli sconti ci possono stare purchè non siano operazioni fortemente sottocosto.
3. Producendo prodotti di qualità e valorizzando il made in Italy.
DEDA ELEMENTI
Gianluca Cattaneo general manager
1. In realtà il settore dei componenti e il segmento in cui si posiziona Deda è stato tutto l’anno scorso in contro tendenza rispetto all’andamento del mercato. I prodotti di fascia medio-alta hanno sostanzialmente riconfermato i numeri degli anni precedenti, grazie alla tenuta delle bici da corsa e al consolidamento delle gravel. Come azienda siamo sempre stati dalla parte dei negozi e tuttora cerchiamo di offrire il miglior servizio possibile, che eviti allo store eccessivi immobilizzi di magazzino.
2. Questo fenomeno ha colpito più i marchi di bici che quelli di componenti e in effetti come Deda non abbiamo applicato alcuno sconto sulla nostra gamma di prodotti. Da sempre cerchiamo di evitare sconti eccessivi che portano solo vantaggi sul breve termine, mentre penalizzano l’immagine e il posizionamento del brand sul mercato.
3. Il calo generale del mercato, soprattutto delle mtb muscolari e del segmento urban, era in qualche modo fisiologico dopo due anni di forti vendite. Aziende e negozi hanno sofferto non per colpa del calo del mercato ma a causa di una errata programmazione. Credo sia importante sottolineare come l’outlook per il 2024 e per
SCOTT
Gabriele Vogini sales manager Scott Bike Division
1. Non si può dare una risposta univoca a questa domanda, perché la situazione è molto frammentata e ogni dealer ha delle esigenze diverse in termini di stock a terra, volumi generati, modelli trattati, cash flow, affidamenti e zona geografica, solo per citare alcuni parametri. Scott Italia ha attivato un rapporto one-to-one con il dealer. È un approccio molto impegnativo in termini di risorse umane e di tempo, ma crediamo che sia la soluzione migliore per sostenere i nostri rivenditori in questo momento.
2. Faccio una premessa, gli sconti non sono applicati da alcune aziende, ma da tutte le realtà del settore, noi inclusi. Siamo nel pieno di una crisi di sovraproduzione che coinvolge l’intero mercato mondiale della bicicletta e tutti siamo alle prese con lo smaltimento degli stock. Il livello degli sconti varia in base al singolo brand e al segmento di prodotto, ma siamo tutti sulla stessa barca. Questa premessa era doverosa per anticipare la risposta: a cosa serve lamentarsi? Poco o niente, in quanto non porta a una risoluzione rapida di un problema internazionale. I dealer che ne stanno uscendo meglio sono quelli che stanno lavorando per gestire la situazione, colgono le opportunità (che comunque ci sono) e gestiscono gli imprevisti e i problemi del momento con spirito di resilienza e una stretta collaborazione con le aziende, con l’obiettivo di sostenersi a vicenda. Il nostro focus, e quello che vogliamo trasmettere ai nostri dealer, è di mantenere un atteggiamento propositivo e dinamico.
3. Lato aziende si lavora per stabilizzare le produzioni e il cash flow, cercando di produrre meno e meglio, mentre nel frattempo si smaltiscono le eccedenze. L’obiettivo è riportare stabilità al settore. I rivenditori hanno problemi simili, devono evitare di caricare ulteriormente i magazzini e cercare di muoversi in modo più agile, sfruttando
4. Le difficoltà principalmente sono state legate al mtb e alle bici di fascia medio/alta di prezzo. Gli ottimi risultati invece li abbiamo raccolti sui modelli trekking e bimbo.
5. Sicuramente in questi primi mesi del 2024 iniziamo a intravedere la luce fuori dal tunnel.
6. Per il prossimo biennio ci aspettiamo una crescita riservata a chi saprà ben interpretare le esigenze del mercato e offrire un ottimo prodotto e servizio.
7. Nel nostro caso possiamo dire che l’elettrico ha superato di poco il muscolare.
8. Abbiamo deciso di partecipare a eventi b2b e b2c oltre che essere presenti con campagne social e sulle riviste di settore.
i prossimi anni resti comunque positivo. Sarà fondamentale per tutte le aziende del settore investire in professionalità e capacità di gestione della propria attività per farsi trovare pronte a un mercato che inizia a dare segnali di ripresa.
4. Sui prodotti di alta gamma continuiamo a riscontrare ottimi risultati in termini di sell in e sell out. Infatti, distributori e negozi hanno un livello di stock mediamente basso, mentre i prodotti di fascia medio-bassa sono quelli che hanno pagato di più in termini di sell out.
5. Sui primi quattro mesi dell’anno, come Deda abbiamo visto una crescita del 10% rispetto al 2023 e lo stesso dato è confermato dal sell out da parte dei negozi.
6. Riteniamo che il settore vedrà una sostanziale ripresa nel secondo semestre 2024 e consolidamento nel 2025 trainato soprattutto dal mercato delle bici gravel.
7. Il nostro mercato di riferimento resta comunque quello muscolare, con una crescita interessante della quota bici elettriche legate per lo più al mondo road e gravel.
8.Rispetto agli anni scorsi, abbiamo concentrato gli investimenti di marketing sulla presenza a eventi e fiere b2c/b2b per lo più outdoor, che restano gli appuntamenti principali per incontrare la nostra rete di negozi e consumatori. A questo vanno aggiunte tutte le altre attività di branding che facciamo con campagne mirate su carta, digital e social.
anche canali di vendita alternativi, spesso legati al mercato dell’online e dei social. Un altro punto difficile da accettare ma rilevante in questo contesto è la svalutazione dei magazzini esistenti, meglio accettare un piccolo guadagno o una leggera perdita ora che dover svendere con una perdita importante nel prossimo futuro.
4. È chiaro che la bassa gamma mtb è il mercato più in sofferenza, seguito a ruota dal mercato delle trail ed enduro muscolari, che ormai è stato mangiato dalle eBike mtb. Le bici elettriche sono stabili, vanno bene corsa e gravel.
5. L’uscita dai mesi invernali non è stata fra le più facili, ma d’altronde nel nostro settore raramente lo è. È andata bene la primavera, vediamo una buona tenuta del mercato, soprattutto lato consumatore finale.
6. Il 2025 sarà ancora complicato e caratterizzato dagli strascichi degli overstock, soprattutto nella prima metà dell’anno. La produzione di nuovi prodotti sarà ancora rallentata e si cercherà di ritornare verso un mercato più sostenibile, sperando di contenere gli sconti con l’obiettivo di ripristinare un flusso di margine corretto per i rivenditori e l’azienda. Più difficile parlare di 2026, ma siamo convinti che i macro trend della mobilità e dell’utilizzo della bike in generale resteranno trainanti per il settore.
7. La vendita di bici tradizionali è attualmente bilanciata fra entrambi i segmenti, ma è ragionevole ipotizzare che le eBike supereranno le quote delle muscolari in termini di valore. Sulle quantità è più difficile, dato il peso che le tradizionali di fascia bassa hanno nel nostro mercato.
8. I team marketing e sales stanno lavorando a stretto contatto al fine di individuare le migliori strategie di promozione. È stata posta grande attenzione sulla realizzazione di contenuti e asset comunicativi dedicati alle campagne vendita. In generale è cambiato l’approccio del marketing che ora punta di più alla conversione e alla vendita.
17 INCHIESTA ESCLUSIVA
Mirco Gualdi responsabile commerciale Italia
1. Consapevoli del momento complesso che il settore sta vivendo, come azienda ci siamo attivati per garantire vicinanza ai negozianti sia alimentando una presenza costante, grazie al supporto della nostra rete vendita, sia con un dialogo costruttivo volto a definire soluzioni personalizzate e incentivanti. Abbiamo continuato a lavorare con una visione di medio-lungo periodo e siamo certi che questo nel tempo possa dare i suoi frutti.
2. In questo ultimo anno in effetti è stata attuata una politica di sconti importante e non escludo che verranno fatte ancora scelte promozionali di questo tipo da parte delle aziende. Credo che la capacità dei negozianti possa essere quella di valutare l’efficacia delle proposte e scegliere le aziende che si mostrano in grado di garantire vantaggi commerciali anche a loro nell’attuale mercato.
3. Il calo di vendite del nostro comparto si contestualizza in una crisi economica più ampia, multi-settoriale, che non riguarda solo l’Italia. Reputiamo essere molto importante creare le condizioni per incentivare più l’utilizzo delle bici rispetto all’acquisto fine a se stesso. Indurre sempre più persone a usare la bicicletta nella quotidianità può risultare vincente in un’ottica temporale di medio-lungo periodo… cercando al tempo stesso di soddisfare le esigenze di vendita più urgenti. Non è facile ma credo che questa sia la strada.
THOK
Stefano Migliorini ceo
1. Con Thok si lavora sul venduto. Per diventare un nostro dealer non è necessario investire ingenti somme di danaro, è sufficiente avere due bici expo da mostrare ai clienti. Questo evita magazzini pieni, assicura un basso impegno finanziario e riduce il rischio di impresa. I nostri dealer sono sempre coinvolti nel business di Thok, sia attraverso le vendite tramite negozio sia tramite le vendite online. Cerchiamo continuamente di fornire soluzioni per ovviare al periodo sfidante che stiamo vivendo, siamo da sempre sostenitori dello slogan: “Tua da…” anziché “Tua a meno del…%” sensibilizzando sull’importanza del finanziamento come strumento di vendita e dell’abbandono delle politiche dello sconto.
2. Thok non ha mai attuato la politica degli sconti, per colpa della quale la situazione della bike industry versa nelle condizioni odierne. È comprensibile che i negozianti si lamentino. Lamentarsi è anche poco.
3. Cerchiamo di restare in movimento, non cedere alla tentazione di rallentare e fermarci. Rimaniamo attivi su più fronti, come ricerca e sviluppo, marketing e comunicazione. Facciamo molto brainstorming per trovare soluzioni vantaggiose
Le domande
4. Per quanto ci riguarda le gamme si sono mosse in maniera abbastanza uniforme, forse qualche difficoltà in più nel comparto delle eMtb.
5. Il 2024 è iniziato per il nostro brand in maniera positiva tanto da poter dichiarare per il primo trimestre 2024 un +20% di fatturato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le vendite sono però ancora altalenanti, senza poter intravvedere una logica di area e/o di tipologia di prodotto, credo abbiano negativamente influito il meteo e l’incertezza del futuro. Ci auguriamo dunque che il meglio debba ancora venire.
6. Nell’ipotesi più moderata ci aspettiamo stabilità nelle vendite con conseguente svuotamento dei magazzini. Qualora invece la situazione geopolitica dovesse migliorare, con la conseguente definizione di adeguate misure strutturali, auspichiamo una crescita della fiducia generale e dunque una vera ripartenza.
7. Noi operiamo solo nel segmento eBike per le categorie mtb, trekking e city bike.
8. Lavoriamo in ottica omnicanale implementando dunque sia azioni di marketing tradizionale sia soprattutto digitale, nella volontà di continuare ad aumentare l’awareness e l'appeal di un marchio come il nostro, che è cresciuto davvero tanto in questi anni ma che può fare ancora molto. La nostra comunicazione è declinata su diversi pubblici, distinguendo non solo tra b2b e b2c ma anche tra le diverse tipologie di ciclisti: i rider, i cicloturisti e i pendolari sulle due ruote.
nell’acquisto dei nostri prodotti senza cedere agli sconti
4. In generale il sell out delle biciclette è particolarmente difficile, e in automatico anche il sell in.
5. Tutti molto scoraggiati. C’è da dire che in pochi cercano di reagire e di attuare strategie per affrontare e cercare di superare il periodo che stiamo vivendo. Molti hanno chiuso, altri non sopravviveranno.
6. La speranza è che gli stock e i magazzini dei grandi brand si esauriscano e si possa così tornare a una situazione meno impegnativa, permettendo al mercato di ripartire. Il settore dal 2019 è comunque in crescita, ritengo che il trend continuerà fino al 2030.
7. Produciamo solo biciclette a pedalata assistita, quindi 100% elettrico.
8. Siamo un’azienda dinamica e attiva, sfruttiamo il marketing a 360° in tutte le sue forme: press, social media, partecipazione a fiere, organizzazione eventi. Per attitudine, siamo molto bravi nel marketing tribale, abbiamo una community fidelizzata che ci segue e sostiene. Dopo il trauma del Covid la gente aveva voglia di incontrarsi e le social ride hanno avuto un boom. Ora l’interesse è calato, ciononostante ai nostri eventi registriamo sempre grandi numeri.
1. Più della metà dei negozianti intervistati ha fatto registrare vendite in calo rispetto al 2022, lamentando problemi soprattutto di magazzino (overstock di prodotto). Cosa può fare nel concreto l’azienda per sostenere il retailer in questo momento e come avete gestito i rapporti con i negozianti negli ultimi mesi?
2. Tanti store intervistati si sono lamentati di forti sconti applicati da alcune aziende per sostenere le vendite e alleggerire magazzini sempre più pieni. Come rispondete a queste considerazioni?
3. Come reagire a questa situazione di calo generale del mercato che sta colpendo sia le aziende sia i retailer?
4. Su quali tipologie di prodotti e di gamme avete riscontrato maggiori difficoltà in termini di sell in e sell out? E quali invece hanno ottenuto risultati migliori?
5. Come sono andati i primi mesi del 2024? Che feedback avete avuto dai negozianti?
6. Che previsioni vi aspettate per il prossimo biennio?
7. Tradizionali ed elettriche: quanto hanno pesato in percentuale i due segmenti per il vostro brand in Italia nel 2023?
8. Quali azioni di marketing e pubblicità state attuando per promuovere il prodotto in chiave b2b e b2c?
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INCHIESTA ESCLUSIVA
BRINKE
OFFICINE MATTIO
Giovanni Monge Roffarello ceo e founder
1. L'azienda ha agito per sostenere i rivenditori implementando un miglioramento del servizio, assicurando tempi di consegna puntuali, monitorando i prezzi globali e offrendo un'assistenza post vendita tempestiva. Queste azioni hanno contribuito a rafforzare i rapporti con i negozianti negli ultimi mesi.
2. Siamo consapevoli delle preoccupazioni sollevate dai rivenditori riguardo ai forti sconti praticati da alcune aziende per stimolare le vendite e ridurre i magazzini sovraccarichi. Riconosciamo che è importante imparare dagli errori del passato e non cadere nello stesso tranello. Vorremmo rassicurare i negozianti sul fatto che il nostro approccio si basa sulla solidità a lungo termine e sulla creazione di rapporti di fiducia reciproca. Continueremo a lavorare per offrire valore aggiunto ai nostri rivenditori, evitando strategie che possano compromettere la loro sostenibilità economica.
3. Per affrontare il calo generale del mercato che sta coinvolgendo sia le aziende che i rivenditori è fondamentale concentrarsi sull'innalzare la percezione e la qualità dei prodotti. Investire nell'innovazione, nella ricerca e nello sviluppo per offrire articoli di alta qualità e valore aggiunto può contribuire a mantenere la competitività sul mercato e a stimolare le vendite. Inoltre, è importante adottare strategie di marketing mirate e un servizio clienti eccellente per consolidare la fiducia dei consumatori e dei rivenditori.
4. Nel contesto del sell in e del sell out, abbiamo riscontrato maggiori difficoltà nella fascia di prodotti di media gamma. Al contrario, abbiamo osservato una
TREK
Ambrogio Grillo sales manager Italy
1. Trek, oltre ai migliori prodotti sul mercato, offre una serie di servizi e strumenti con lo scopo di migliorare il lavoro dei nostri partner e quindi il loro business. Puntiamo molto sulla formazione attraverso la Trek University Pro, inoltre offriamo anche un servizio unico di analisi del bilancio e definizione di strategie e azioni volte a migliorare il benessere finanziario del negozio.
2. La svalutazione dello stock è una condizione temporanea che tocca tutte le aziende del settore, dai marchi ai rivenditori. Purtroppo è una situazione guidata da aziende che hanno più necessità di liquidità e a cui bene o male ci stiamo adeguando tutti attraverso promozioni mirate. Noi di Trek da fine 2023 tuteliamo i rivenditori con grossi sforzi economici e organizzativi. Nel mese di aprile abbiamo attivato una campagna sui prodotti delle stagioni precedenti (Trek Fest), che ha portato traffico negli store e incrementato anche le vendite dei modelli attuali.
3. La missione di Trek, e cito testualmente: è “Costruiamo solo prodotti che amiamo, offriamo la miglior ospitalità possibile ai nostri clienti e cambiamo il mondo mettendo in bici più gente possibile”. Questo per noi riassume il comportamento vincente per superare questi momenti di crisi, e aggiungerei anche una gestione attenta dei costi e del magazzino, che in questo momento sono fondamentali. Ogni giorno abbiamo testimonianze di rivenditori che, grazie alla loro ospitalità, una adeguata gestione finanziaria e una attenta selezione di
crescita nelle vendite di prodotti di facia alta, in particolare le biciclette di elevata qualità. Gli accessori e i ricambi hanno mantenuto una buona performance, continuando a essere richiesti dai consumatori.
5. I primi mesi del 2024 sono stati positivi per noi. Abbiamo ricevuto feedback incoraggianti dai negozianti. È evidente che molti di loro si trovano di fronte a una necessità urgente di rivedere il loro approccio al mercato e le loro strategie di gestione delle scorte. Coloro che hanno avuto il coraggio di adattarsi e di apportare cambiamenti stanno sperimentando buoni risultati. Purtroppo, molti altri che hanno resistito al cambiamento stanno risentendo delle difficoltà. Fortunatamente, il nostro brand si rivolge a una nicchia selezionata di rivenditori, il che ci ha permesso di ottenere risultati positivi nei primi mesi del 2024.
6 . Per il prossimo biennio, ci aspettiamo una leggera crescita e consolidamento rispetto al periodo 2023-2024. Questa crescita sarà guidata dalle realtà che adottano logiche di mercato realistiche e non "gonfiate". Tuttavia, non prevediamo performance di mercato eccezionali come quelle osservate durante il periodo di Covid.
7. Nel 2023, per il nostro brand in Italia, i segmenti tradizionali hanno rappresentato approssimativamente il 95% delle vendite, mentre le biciclette elettriche hanno contribuito per circa il 5% delle vendite totali.
8. Per promuovere il nostro prodotto sia nel contesto b2b sia b2c, privilegiamo gli investimenti in eventi ludico-sportivi rispetto alla pubblicità tradizionale. Per noi è fondamentale che il nostro prodotto non solo venga visto, ma anche provato e vissuto. Gli eventi ci permettono di trasmettere i nostri valori in modo autentico e coinvolgente, creando esperienze che lasciano un'impressione duratura sui nostri potenziali clienti.
prodotti, stanno incrementando il loro business.
4. I prodotti premium che offriamo sono quelli che hanno subito meno o per nulla la contrazione del mercato, a differenza dei prodotti entry level, dove l’offerta e la guerra degli sconti è decisamente più accentuata. Tutti i prodotti presentati negli ultimi mesi, dalle bici agli accessori, stanno andando molto bene, in alcuni casi sono già sold out. Il pubblico recepisce in maniera molto positiva i nostri nuovi prodotti.
5. Da quello che vediamo sui dati della nostra rete di concessionari, il sell out sta aumentando di mese in mese, non solo per la stagionalità ma anche per fattori di maggior fiducia dei consumatori. Per quanto riguarda Trek, siamo in linea e in alcuni casi anche sopra i nostri obiettivi. Stiamo riscontrando una ripresa costante, infatti i livelli del nostro stock si stanno abbassando più velocemente del previsto.
6. Un consolidamento generale del mercato e una ripresa che accelererà già dalla seconda metà del 2025. Un periodo di scarsa disponibilità è verosimile.
8. Siamo molto attivi con la formazione dei nostri partner tramite strumenti come la Trek University Pro e gli eventi Win the Season, ma anche tramite la nostra forza vendite. I nostri territory manager hanno l’obiettivo di aiutare i rivenditori a diventare i migliori negozi di biciclette del mondo. Per quanto riguarda le attività b2c, aiutiamo la progressione dello sport tramite i team il Lidl Trek per la strada e il Trek Factory Racing per la mountainbike, ma siamo impegnati in tutte le discipline, triathlon, gravel fino al freestyle. Senza dimenticare tutta l’attività marketing su media e social.
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INCHIESTA ESCLUSIVA
EVERYBODY LOVES GRAVITY
Il mondo delle discipline adrenaliniche della mtb si sta allargando.
I resort migliorano le piste e le rendono sempre più accessibili, mentre i produttori sfornano bici dalla grande versatilità. Facciamo il punto all'inizio della stagione 2024
a cura della redazione
Per gli appassionati di gravity mtb è arrivato finalmente il momento più bello dell'anno, quello in cui la stagione delle gare e della coppa del mondo sono entrate nel vivo. Le novità sono già state presentate e si sbirciano i prototipi nelle mani dei professionisti. Non solo, i bike park aprono i battenti, nonostante la neve caduta fino a poche settimane fa, cercando di migliorare sempre di più l'offerta coadiuvati da coloro che beneficiano dell'indotto che ne deriva (bike hotel, ristoranti, negozi). Infatti, la spinta del mondo gravity sembra non esaurirsi mai, nonostante in parte venga percepito ancora come una nicchia, ma che di anno in anno raccoglie sempre più appassionati da tutto il mondo off-road. Tutti, in un modo o nell'altro, sembrano voler assaggiare una fetta di una torta che da fuori sembra così complicata da tagliare. Nella realtà non è proprio così. Non più. Per vari motivi si sta aprendo a un pubblico sempre più ampio, fino ad arrivare addirittura alle famiglie. Partiamo prima di tutto dal netto miglioramento delle bici. A oggi chi possiede una mtb, muscolare o a pedalata assistita che sia, può approcciarsi senza problemi a questo mondo. Questo perché le geometrie, le sospensioni, i freni, gli
pneumatici e in generale le bici sono migliorate e sono giunte a un compromesso del tutto accettabile tra efficienza della pedalata e sicurezza in discesa; non è più così raro vedere girare per i resort più rinomati le varie bike da down country, trail, enduro, tutte rigorosamente con forcella ammortizzata mono piastra. Mentre fino a pochi anni fa senza sospensioni da 200 mm difficilmente si osava sfidare i trail di un bike park. Proprio di questi ultimi parliamo ora: da quanto ci è dato da vedere in questo scorcio di inizio stagione e dalla tendenza degli ultimi anni, si stanno impegnando per essere sempre più "inclusivi". Se da un certo punto di vista è per loro una mossa conveniente dal punto di vista di ritorno economico e d’immagine, dall'altro porta molti vantaggi a tutto il movimento. L'apertura di trail più semplici e in cui servono meno capacità tecniche di guida permette a tutti di divertirsi e avvicinarsi in maniera sicura e progressiva a questo bellissimo sport. Questi percorsi d’approccio alla disciplina sono in grado di accogliere tutti, dai bambini ai neofiti, ma spesso non scontentano anche i biker più esigenti, proprio come i prodotti che di seguito vi presentiamo. A presto, ci vediamo in seggiovia!
IN COVER
LYNX TRAIL 9.9 IBIS
Una mtb progettata per affrontare ogni tipo di sentiero, perfetta per conquistare le salite e trarre il massimo divertimento in discesa. Lynx Trail offre un'escursione di 150 mm, gestita dallo schema Split Pivot e presenta un telaio dal peso di 2.200 grammi (ammortizzatore incluso). Il frame integra tutto il know-how del brand spagnolo sulla lavorazione del carbonio. Grazie alla tecnologia Ballistic Carbon Layup (la bici integra fibre di carbonio ad alto modulo) Lynx Trail offre un'elevata resistenza agli impatti e la produzione tramite il processo Hollow Core Internal Molding consente di ridurne il peso al minimo. La bici ha una lunghezza del carro di 435 mm, mentre il reach allungato si abbina a un angolo sterzo di 65° e all'inclinazione del piantone di 77°. È disponibile in quattro taglie e in cinque colori di serie. È inoltre possibile creare un design completamente personalizzato grazie al programma BH Unique. BH - 335.6442523 - g.orsi@bhbikes.com
Telaio: Lynx Trail Carbon 150 mm
Ammortizzatore: Fox X2 Evol LV, Factory
Forcella: Fox 36 Factory Grip 2 Kabolt
150 mm
Gruppo: Shimano XTR 9100, 12v
Freni: Shimano XTR Enduro 180 mm
Ruote: Race Face Next R Carbon, 31mm, SuperBoost
Gomme: Maxxis High Roller EXO, 3C, 2.35
Progettata con il contributo del team di Enduro World Cup e basandosi sulle linee Ripmo e HD, HD6 è una mtb mullet, con uno schema di sospensione completamente rinnovato. Con 180 mm di escursione e ruota da 29” all’anteriore, questa bici offre una confidenza immediata. La posteriore da 27.5” e i 165 mm dietro garantiscono un’efficienza unica. Il nuovo layout della sospensione è progressivo e ciò assicura sensibilità e stabilità sui terreni più duri. È inoltre possibile montare un ammortizzatore a molla, per avere prestazioni ottimali sulle prove speciali di lunga durata. L’angolo di sterzo a 64° è più aperto di 1° rispetto all’attuale Ripmo, ma un’altezza del movimento centrale simile e la stessa lunghezza del fodero basso (nonostante la ruota posteriore da 27.5”) garantiscono equilibrio tra agilità e stabilità. La HD6 è una bici dal look aggressivo con un frame che pesa meno di 2.8 kg (senza ammortizzatore), coperto da garanzia a vita. Infine, il telaio accoglie gomme con sezione da 2.5” e c’è spazio per una borraccia da 750 ml, un porta attrezzi sul top tube e un batticatena in gomma. 4Guimp - 010.8935035 - info@4guimp.it
Telaio: in carbonio
Forcella: Fox Float 38 Factory Series, 180mm, 29”, 110×15
Ammortizzatore: Fox Float X2 Factory Series with EVOL, 230mm x 65mm
Gruppo: SRAM GX Eagle
Freni: SRAM Code RSC, 4 pistoni
Ruote: Blackbird Send Alloy
Gomme: Maxxis Assegai, 29” x 2.5” / Maxxis DHR, 27.5” x 2.4”
20
BH
HD6
SCHEDA TECNICA
SCHEDA TECNICA
SPECIALE GRAVITY
LAPIERRE
OVERVOLT GLP III TEAM
Una bici che rappresenta la massima espressione del gravity "elettrificato" del brand francese. Un modello che si discosta dai soliti paradigmi per i rider che sono alla ricerca di un prodotto unico, studiato per distinguersi nei trail alpini, come nelle sempre più selettive gare di eEnduro. Progettata nei laboratori r&d di Lapierre e testata dai più forti atleti, GLP III è una eBike capace di affrontare con successo salite ripide e sconnesse, singletrack tecnici, grazie a una fluidità di guida superiore. GLP sta per "Gravity Logic Project", nome immaginato nel 2017 che porta con sé l'ambizione di rivoluzionare la pratica dell’eMtb. La cinematica unica consente di accentrare i pesi, il blocco motore è posizionato più in basso e vicino ai pedali abbassando il baricentro e distribuendo le masse in maniera ottimale. Ciò le consente di sfidare ogni terreno senza compromessi. Un progetto che si basa sui feedback di atleti come la leggenda del downhill Nicolas Vouilloz. La versione di punta è il modello "Team", dotata di componentistica high end per ottenere il massimo in gare, come il comparto sospensioni Rock Shox con forcella ZEB Charger 3 e ammortizzatore Super Deluxe RC2T. lapierrebikes.com
Telaio: Overvolt GLPIII carbon, 170mm travel
Forcella: RockShox ZEB Charger 3 RC2
Ultimate, 170mm
Ammortizzatore: RockShox Super Deluxe
RC2T Ultimate Trunnion
Gruppo: SRAM XX1, X01 Eagle
Freni: SRAM Code RSC 4 pistoni
Ruote: Lapierre eAM+ carbon
Gomme: Schwalbe - ant. Magic Mary
Mary Evo/ post.Big Betty
Specifiche eBike
Motore: Bosch Performance line CX
Batteria: Powerpack battery 725Wh
Display: Mini remote + integrated KIOX 300
MERIDA
EONE-SIXTY 10K
L’eONE-Sixty 10K è una eMtb in carbonio con una geometria moderna, votata alla massima leggerezza e reattività. È equipaggiata con componenti di prima qualità, tra cui le sospensioni Fox Factory, set di ruote DT Swiss in carbonio e motore Shimano EP8. È ideale per affrontare qualsiasi terreno grazie all’escursione anteriore di 170 mm, posteriore di 174 mm (ruota da 27,5") e batteria integrata da 600 Wh (estendibile a 960 Wh con range extender). Lo schema delle sospensioni si basa su una cinematica Fast con un triangolo posteriore privo di pivot, ma con un funzionamento che sfrutta la deflessione dei foderi con la tecnologia P-Flex. Con questo schema Merida riesce a personalizzare il funzionamento della sospensione calibrato per ogni taglia. In sintesi si tratta di un’eBike dalle prestazioni elevate in termini di maneggevolezza e stabilità, quest’ultima ottenuta abbassando il baricentro grazie alla particolare posizione della batteria nel tubo obliquo. Merida Italy - 0522.1825611 - meridaitaly.it
Telaio: in carbonio
Forcella: Fox 38 Factory eMTB+ 170 mm
Ammortizzatore: Fox Float X2 Factory
Gruppo: SRAM XX Eagle Transmission
Freni: SRAM Code Ultimate Stealth
Ruote: DT Swiss Spline
Gomme: Maxxis Assegai/Maxxis DHR
Specifiche eBike
Motore: Shimano EP801
Batteria: Trendpower Internal Battery 600 Wh
Display: Shimano SC-EM800
SPECIALIZED
Con telaio in carbonio, allestimento mullet e componenti di alta qualità come comandi SRAM GX Eagle e freni SRAM Code RS, Specialized Levo SL è l’eMtb pronta per i tracciati più duri. Rispetto ai modelli precedenti è stato eliminato ogni grammo superfluo per mantenere la Levo SL agile e reattiva. Nonostante la sua robustezza, la sua leggerezza la rende capace di affrontare le sfide più impegnative. Con una ruota anteriore da 29 pollici per la stabilità e una posteriore da 27,5 per la reattività, la Levo SL offre il meglio di entrambi i mondi. Silenzioso e potente, il nuovo motore SL 1.2 offre il 43% in più di coppia (50 Nm) e il 33% in più di potenza rispetto al suo predecessore. Con una batteria integrata da 320 Wh, la Levo SL offre fino a cinque ore di autonomia in modalità Eco e basta aggiungere il Range Extender da 160 Wh per aumentarla del 50%. Infine, l'unità di controllo Mastermind e l'app Specialized permettono di personalizzare le impostazioni del motore e gestire l'autonomia in modo intelligente, garantendo un'esperienza su misura. specialized.com
Telaio: in carbonio
Forcella: Fox 36 Rhythm, 29", S1: 150mm, S2-S6: 160mm
Ammortizzatore: S1 Fox Float Performance Series
Gruppo: SRAM GX Eagle, 12 v Freni: SRAM Code RS, 4 pistoni, 200mm
Ruote: Traverse alloy rims
Gomme: Butcher GRIPTON T9 compound 29x2.3" (ant), Eliminator GRIPTON T7 compound 27.5 x 2.3" (post)
Specifiche eBike
Motore: New Specialized 1.2 SL
Batteria: Specialized SL1-320, 320 Wh
OLYMPIA
MURDOK
Alte performance e un setup d’impronta race caratterizzano questa nuova eMtb creata per appagare gli enduristi dallo stile più adrenalinico. Se il telaio in carbonio monoscocca T800 riprende i concetti del modello Hammer, grandi novità riguardano il settore propulsivo, composto dal motore Polini E-P3+ MX da 90 Nm e dalla nuova batteria Olympia PowerSlim 8 da 820 Wh di grande autonomia. Murdok dispone di una drive unit potente e affidabile, costruita da un marchio ampiamente affermato nel settore delle competizioni. Cambia anche la sospensione centrale ad azione progressiva, che arriva a 180 mm di escursione (la stessa dell’anteriore) per garantire linearità all’avanzamento anche sui terreni più accidentati. Il modello è equipaggiato con freni Formula, ruote Mavic Deemax in configurazione mullet e coperture Vittoria.
Cicli Olympia - info@olympiacicli.it - olympiacicli.it
Ruote: Mavic Deemax DH
Telaio: in carbonio Toray T800 Latex EPS
Forcella: RockShoxZEBULTIMATE29"GLB180mm
Ammortizzatore: Rock Shox Super Deluxe Ultimate Trunnion
Gruppo: SRAM GX Eagle 12v
Freni: Formula Cura 4
Gomme: Vittoria Mazza 29x2,4 TNTVittoria Mazza 27,5x2,6 TNT
Specifiche eBike
Motore: Polini E-P3+ MX (90Nm)
Batteria: Olympia PowerSlim 8
21 SPECIALE GRAVITY e MTB
SCHEDA TECNICA
SCHEDA TECNICA
LEVO
SL
SCHEDA TECNICA
SCHEDA TECNICA
MAKE MOUNTAINS MOVE
Ransom è l’esponente della nuova generazione di bici da enduro di Scott. Sviluppata in collaborazione con i rider della Coppa del Mondo, il modello dà il suo meglio quando sale l’adrenalina
Ideale per le gare, a suo agio nei bike park, versatile come all-mountain: la nuova Ransom di Scott è una “race machine” votata all’avventura, progettata per le massime prestazioni in discesa e per una guida che ispira sicurezza. La geometria è abbinata a una cinematica delle dimensioni messa a puntino, dando vita a una bici senza compromessi. Sviluppata sfruttando i feedback dei rider Scott della Coppa del Mondo Enduro e di freerider di alto livello, la bici è dotata della tecnologia di sospensione integrata (IST) brevettata dal brand, con la nuovissima cinematica a sei link che offre un’esperienza di guida inedita.
La Ransom viene fornita in cinque diversi modelli tra cui la Ransom 900 RC (Racing Concept) in carbonio HMX, nonché una gamma di ibridi (telaio principale in carbonio HMF/ triangolo posteriore in lega) inclusa una versione Contessa dedicata al mondo woman.
TECNOLOGIA DELLA SOSPENSIONE INTEGRATA | 6‑BAR LINKAGE
Le caratteristiche delle sospensioni sono state il fattore chiave nello sviluppo di questa bici. Al centro della Ransom si trova un carro con sei link abbinato al sistema di sospensione integrato del brand. Con questa architettura, è possibile ottenere un ottimo sviluppo di pedalata, aderenza in frenata e garanzia di supporto quando si spinge al massimo.
Tutto il design delle sospensioni è un gioco di equilibri. Tradizionalmente ci sono dei
compromessi da mettere in conto tra rapporto di leva, Anti Squat e Anti Rise e come questi influenzano la struttura del telaio e il suo layout. Il link a sei barre permette di scegliere esattamente come si comporta la sospensione, fornendo un maggiore controllo per regolare ogni parametro. Questa flessibilità consente di progettare il punto ottimale tra prestazioni delle sospensioni, trasferimento efficiente del carico e una disposizione del telaio ottimizzata.
La bici è dotata della tecnologia Nude con l’ammortizzatore FOX Float-X NUDE tarato su misura per la cinematica della Ransom e dotato di cuscinetti. Inoltre, il modello è totalmente compatibile con un’ampia gamma di ammortizzatori con molla elicoidale e ad aria, che sono allineati all’interno del tubo obliquo per offrire un baricentro bassissimo, particolarmente importante per l’enduro dove sono comuni ammortizzatori più grandi e pesanti.
Shock Access – L’accesso all’ammortizzatore integrato è azionato tramite un pulsante. La copertura del tubo obliquo presente su tutti i modelli Ransom fornisce accesso e protezione allo stesso modo. La copertura è facilmente rimovibile: basta premere il pulsante, togliere la copertura e l'accesso all’ammortizzatore è garantito. L’apertura è spaziosa, facilitando il passaggio dei cavi e tutto ciò che riguarda la manutenzione.
COSTRUZIONE
La capacità di distribuire uniformemente il trasferimento del carico in ciascun elemento del telaio conferisce alla Ransom una forza naturale e offre una sensazione di guida ben bilanciata per un uso intensivo nelle discipline gravity. La nuova geometria combina vari aspetti per una guida che ispira fiducia nelle sezioni downhill più difficili e veloci, ma senza compromettere l’agilità e la precisione della bici quando necessario nelle curve strette e su terreni tecnici. Dotata di ruote da 29” di serie, la Ransom può essere guidata con una configurazione della ruota posteriore da 27,5” grazie a un semplice flip chip.
L’angolo del tubo sterzo è regolabile, mentre la posizione orizzontale dell’ammortizzatore permette un accesso semplificato del reggisella telescopico e ciò consente la presenza di modelli ancora più lunghi (180 mm per la misura M). Infine, completamente integrato nel tubo obliquo è il Syncros Matchbox Kit, che contiene una camera d’aria, leve per pneumatici, uno strumento smagliacatena e un multi-tool. Questa soluzione è molto funzionale e permette di avere sempre con sé gli oggetti necessari in caso di un problema meccanico.
22
Scott Italia – 035.756000 – marketing@scott-sports.it
SPECIALE GRAVITY
© Daniel Geiger
LEGGERA COME UNA MUSCOLARE, AGGRESSIVA COME UNA NEAT
Mondraker punta con decisione nel segmento delle light eMtb.
Lo fa con un’enduro che pesa meno di 18 kg, con una nuova cinematica che garantisce un design più compatto e rigido
Mondraker è una delle case produttrici più attive per le eMtb light, che hanno fatto il loro ingresso sul mercato suscitando grande interesse. La prima bici dell’azienda in questo segmento è la Neat, che riprende il meglio della muscolare Foxy e della full power Crafty, due dei suoi modelli di maggior successo. Il risultato è un’enduro dalle grandi prestazioni ma senza compromessi, dal peso di 17,9 kg nella configurazione top di gamma e con escursione di 160 mm davanti e di 150 al posteriore. Chi si approccia per la prima volta alle eBike potrà beneficiare del sostegno del motore in salita ma senza le sensazioni di una bici tradizionale, mentre chi proviene da una full power potrà contare su una maggiore maneggevolezza. Il telaio adotta una nuova cinematica aggiornata dello Zero Suspension System, in cui la sospensione è ribassata per un design più compatto, rigido e leggero, con la possibilità di utilizzare reggisella più lunghi e avere più spazio per borracce, attrezzi e range extender. La drive unit scelta è la TQ-HPR50 con batteria integrata e rimovibile da 360 Wh; i livelli d’assistenza sono tre, con un picco di 300 W e 50 Nm di coppia massima. Il display da 2” è integrato nel tubo orizzontale, mentre dall’app dedicata è possibile regolare parametri come la potenza massima, l’assistenza e la risposta fornita dal motore. Neat è disponibile in tre configurazioni: RR SL, RR e R.
Telaio: Stealth Air full Carbon, Forcella: Fox 36 29 Float GRIP2 Factory Kashima 160 mm
Ammortizzatore: Fox Float X Factory
Kashima EVOL 150 mm
Gruppo: SRAM XX Eagle AXS 10-52T
Freni: SRAM Level Ultimate Stealth 4 pistoni 200 mm
Ruote: Mavic E-CrossMax Carbon XL R 29 Boost, 30 mm, hookless
Gomme: Maxxis Minion
Reggisella: RockShox Reverb Stealth AXS, diametro 31,6 mm
Componentistica: Acros, Fizik, OnOff
Specifiche eBike
Motore: TQ HPR-50
Batteria: TQ HPR-50 360 Wh integrato e rimovibile
Display: TQ HPR display V01
Assessment
• Valutazione ESG
• Analisi dei risultati
• Stakeholder engagement
• Analisi di materialità
• Analisi dei rischi
• Bilanci e report di sostenibilità
• Report d’impatto
• Sviluppo del Manifesto ESG
• Strategie di comunicazione ESG
• Analisi dei Green Claims
• Consulenza strategica ESG • Supporto per certificazione B Corp • Passaggio a Società Benefit • Piano di decarbonizzazione • Consulenza sugli SDGs Strategia
• Piano operativo e supporto • Formazione ESG • Coinvolgimento dei dipendenti e volontariato aziendale • CdA e Comitato ESG
SPECIALE GRAVITY
DHF 29x2.5 WT
Maxxis Minion DHR II 29x2.4 WT
(ant.),
(post.)
SCHEDA TECNICA - NEAT RR SL
supporta le aziende nel loro percorso di responsabilità sociale e ambientale
a supporto delle imprese per sviluppare modelli di business più sostenibili e virtuosi in partnership con About: MagNet Srl SB è il gruppo editoriale che, dal 2004 a oggi, si è imposto come leader nell’editoria trade sportiva in Italia, allargando negli anni la sua attività anche verso il mondo fashion, il pubblico finale, gli eventi B2B e B2C, oltre che nel settori della consulenza, talent acquisition, data & research. Già Società Benefit dal 2020 e parte del Global Compact delle Nazioni Unite dal 2021, MagNet nel 2022 ha ottenuto la certificazione B Corp.
Progettiamo strategie
Comunicazione
Implementazione Contattaci per saperne di più 02.87245180 info@mag-net.it I nostri eventi I nostri media mag-net.it
Il Coalition Spherical di Giro è un casco integrale di soli 800 grammi in taglia media. Include la Spherical Technology di Mips, che integra quest’ultimo tra due strati di schiuma di diverse densità che lavorano in maniera indipendente, progettati per ottimizzare la gestione di impatti sia ad alte sia a basse velocità. Le prese d'aria distribuite lungo tutta la costruzione del casco permettono un’adeguata ventilazione, in particolare grazie a una canalizzazione interna che aiuta a dissipare l’aria verso la parte posteriore, senza surriscaldare troppo l’interno. Con il sistema Halo, inoltre, Giro ha aumentato la resistenza della mentoniera, costruita in Pebax per aumentare flessibilità e rigidità; è integrata nel casco grazie a delle boccole apposite, per un sistema che aiuta a ridurre la forza trasmessa in un eventuale impatto.
Cicli Bonin - 049.8702080 - info@ciclibonin.it
GRAVITY 6.0 CARBON
Un ulteriore passo avanti verso la sicurezza e le prestazioni. L'ultimo modello di Leatt vuole essere un punto di riferimento in termini di design e tecnologia. Garantisce ampia ventilazione con 22 prese d'aria, mentre il comfort è garantito dalla fodera interna Dri-Lex traspirante, antiodore e lavabile che include anche un paranuca. Come ogni casco Leatt, il Gravity 6.0 Carbon utilizza la 360° Turbine Technology, design proprietario che presenta due vantaggi in particolare: aiuta a ridurre l'accelerazione rotazionale sulla testa e sul cervello e contribuisce a dissipare le forze in caso di impatto per ridurre il rischio di commozione cerebrale. Inoltre, questo casco impiega due tipi di schiuma per la gestione degli impatti (EPS + EPO) in due densità per affrontare più casistiche di impatti, dalle cadute a bassa velocità a quelle più violente.
Athena - 0444.727272 - athena@athena.eu
Una scarpa da mtb con suola flat e siste ma di chiusura a speedlace. La HgACTO PRO di Dainese è dotata di una tomaia con pattern auxetico, rinforzi su punta e tallone e di suola XS Ride di Vibram per il massimo grip sul pedale. La protezione del piede è garantita dallo speciale inserto Z-Plate Bike, che coniuga rigidità trasversale per la massima sicurezza e flessibilità longitudi nale, aumentando la sensibilità di controllo sulla bici. Alla qualità e alla sicurezza si ag giunge un comfort conferito dall’intersuola in EVA, studiata per offrire maggiore sensi bilità sui pedali e dalla presenza di un rapi do e innovativo sistema di allacciamento chiamato dall’azienda PER-FIT System, acronimo di Precision Elasticated Retaining System. Oltre ai lacci, il sistema di chiusura prevede anche un cinturino in velcro.
Dainese - 0444.224100 - info@dainese.com
KASK
Il casco Rex si caratterizza per un'ottima ventilazione interna anche a basse velocità e ad alte temperature, grazie alle 20 prese d’aria. L'evaporazione del sudore è assicurata dell’imbottitura interna realizzata in Coolmax, che favorisce il massimo del comfort e della gestione della temperatura. Al termine della propria uscita, l’imbottitura è asportabile e lavabile. Il sistema di regolazione posteriore Octofit dispone di un'ampia gamma di opzioni che garantiscono una vestibilità ottimale per teste di qualsiasi forma e dimensione. Il design del Rex presenta altri dettagli funzionali come la visiera con chiusura a cricchetto multi posizione rimovibile e una clip per la maschera nella parte posteriore. In più, grazie agli specifici supporti, è possibile montare facilmente accessori come maschera, luci o action cam.
Kask - 035.447497 - info@kask.com
TSG
Il protagonista della linea estiva di guanti di TSG è il guanto da trail leggero Easy Glove (in basso). Ha una struttura 4-way stretch che garantisce grande ventilazione, mentre il palmo è in un pezzo unico molto leggero in silicone. Sull’indice sono presenti degli adesivi in silicone per offrire una presa e un controllo sicuro in fase di frenata. Per chi cerca un prodotto più versatile, invece, c’è il Good Glove (in alto), progettato per dare il massimo comfort in tutte le condizioni e in tutte le stagioni. Ha una comoda struttura elasticizzata e ventilata, mentre il palmo è in pelle scamosciata sintetica senza cuciture. Anche in questo caso le dita per la frenata presentano delle piccole stampe in silicone per aumentare la sicurezza nella presa. Per un maggiore comfort, il Good ha anche inserti elasticizzati tra le dita, e una chiusura in velcro al polso.
Panorama diffusion - 0472.201114 - info@panoramadiffusion.it - panoramadiffusion.it
ENDURA
WOMEN’S MT500 BURNER LITE PANTS
WOMEN’S CLOUD TEE - WOMEN’S MT500 WATERPROOF JACKET
La collezione femminile del brand vede i nuovi Women’s MT500 Burner Lite Pants progettati per offrire comfort e durabilità come il Burner standard più venduto, ma in una veste più leggera e aerata, da indossare in climi più caldi. La prima scelta per le atlete di livello mondiale. Un nome su tutti? Rachel Atherton. Per la stagione estiva si può abbinare la Women’s Cloud Tee, t-shirt tecnica dal tessuto leggero e resistente e che si asciuga rapidamente. La proposta è completata dalla Women’s MT500 Waterproof Jacket, per pedalate divertenti anche sotto la pioggia. Una giacca già molto apprezzata dagli utilizzatori del brand, che Endura ha migliorato in vestibilità, stile e durata per continuare a essere un punto di riferimento.
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GRADIENT: LA DOSE COSTANTE DI ADRENALINA
Sin dalla nascita la gamma gravity di FSA ha sempre elevato gli standard di qualità per resistere alle alte sollecitazioni e offrire ottime performance. In occasione dello scorso Bike Festival di Riva del Garda, Gee Atherton ci ha spiegato quali sono le peculiarità della linea, sviluppata anche grazie ai suoi feedback
Sin dall'introduzione della linea Gradient nata con l’obiettivo di sfruttare tutto il know-how di FSA e applicarlo alle discipline off-road più orientate verso il gravity, il brand ha migliorato anno dopo anno i prodotti anche grazie al contributo di pro-team di primo livello, come la famiglia Atherton, per unire grandi prestazioni a un peso contenuto. La gamma Gradient oggi è composta da manubri e ruote sia in carbonio che alluminio, oltre che di attacchi manubrio sia per forcelle tradizionali che direct mount per i modelli a doppia piastra. In occasione dell’ultimo Bike Festival di Riva del Garda, allo stand di FSA abbiamo
MANUBRIO GRADIENT
Il manubrio Gradient Alloy da 35 mm, realizzato in lega leggera, è stato progettato per offrire una combinazione ottimale di resistenza e controllo. Gee Atherton ci ha spiegato che questo manubrio è in grado di offrire una guida stabile anche sui terreni più accidentati per la sua capacità di assorbire vibrazioni e impatti. I rider cercano in questo prodotto un equilibrio tra leggerezza e durabilità, e la sua costruzione assicura che si possano affrontare le condizioni più difficili senza compromettere le performance.
Ø35 Riser 40
• Ø35 x 40mm rise x 800mm di larghezza
• 8° back sweep x 5° up sweep x 10mm setback
• Peso: 335 grammi
Ø35 Riser 25
• Ø35 x 25mm rise x 800mm di larghezza
• 8° back sweep x 5° up sweep x 10mm setback
• Peso: 330 grammi
Riser 40
• Ø31.8 x 40mm rise x 800mm di larghezza
• 9° back sweep x 6° up sweep x 15mm setback
• Peso: 315 grammi
Riser 25
• Ø31.8 x 25mm rise x 760 o 800mm di larghezza
• 9° back sweep x 6° up sweep x 15mm setback
• Peso: 290 grammi (25mm x 760mm) o 295 grammi (25mm x 800mm)
L'attacco manubrio Team Edition, con un diametro di 35 mm, è pensato per offrire una rigidità superiore e un'ergonomia avanzata. Gee Atherton ci ha spiegato che si tratta di un prodotto consigliato per coloro che necessitano di una connessione solida e precisa tra manubrio e forcella, elemento che permette di avere un controllo migliore e una bici più reattiva. Un biker sceglie questo prodotto per la sua affidabilità nelle discese ripide e tecniche, dove ogni movimento deve essere eseguito con estrema precisione.
• Lavorato 100% a macchina CNC
• Frontalino a CNC
• No Gap design
• Viteria Cr-Mo
• 0° rise, L32, 40, 50mm
• Diametro del morsetto Ø35mm
• Altezza dell'attacco: 35mm
• Superficie "Oil slick"
• 123 grammi (L35mm), 157 grammi (L50mm)
Disponibile anche in versione Direct Mount per forcelle doppia piastra, dove presenta un esclusivo design a "farfalla" per fissare il manubrio e l'attacco manubrio direttamente, al fine di ridurre il materiale non necessario e ottimizzare la forza di bloccaggio. Il risultato è un prodotto robusto e rigido. C’è inoltre la possibilità
avuto la possibilità di incontrare il pluricampione Gee Atherton che ci ha raccontato le peculiarità dei prodotti che il marchio taiwanese ha sviluppato con la sua collaborazione e che vengono montati sulle bici del team. La partnership con Atherton Racing ha permesso a FSA di perfezionare ogni componente della gamma Gradient, garantendo che soddisfi gli standard più elevati di qualità e performance. I prodotti che presentiamo di seguito non solo migliorano l'esperienza di guida, ma offrono anche ai biker la fiducia necessaria per affrontare con sicurezza ogni sfida e discesa.
RUOTE GRADIENT I29
Le ruote Gradient i29 in carbonio combinano leggerezza e robustezza, offrendo un'accelerazione rapida e un’ottima resistenza agli impatti. Sono ideali per affrontare i percorsi più tecnici e impegnativi e sono disponibili anche in alluminio con canale interno 30 mm.
• Cerchio asimmetrico hookless in carbonio compatibile tubeless
• Altezza cerchio - 30mm • Canale esterno - 35mm • Canale interno - 29mm
• Disponibile in 650B (27, 5”) e 700C (29”)
• Mozzi in alluminio P.R.A. per raggi a testa dritta
• Montaggio rotore ISO 6 fori
• Mozzo anteriore compatibile TA-15 x 110 mm, posteriore compatibile TA-12 x148mm
• Sei cuscinetti a cartuccia
• Corpetto ruota libera a sei cricchetti in alluminio per SMN 9-11 v o SRAM XD a 10-12 v
d’inserire dei distanziali tra la piastra superiore e l'attacco manubrio per regolare l'altezza dello stack. Infine, il morsetto manubrio da 35 mm di diametro è in grado di offrire maggior controllo e rigidità.
• Il design della piastra frontale combina le superfici di bloccaggio del manubrio e della forcella
• Lunghezza: 45mm
• Diametro morsetto Ø35mm
• Morsetto "Extra wide" 68mm
• Rise di 15°
• Attacco Direct mount
• Superficie "Oil slick"
• Superficie lavorata a CNC
• Grafica laserata
• 173 grammi (spacer) Ø35 x 45mm
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FSA
- fullspeedahead.com
- 039.6885265
SPECIALE GRAVITY
ATTACCO MANUBRIO GRADIENT TEAM EDITION
Costituita nel 1977, Sea Shepherd è un’organizzazione internazionale senza fini di lucro, la cui missione è quella di fermare la distruzione dell’habitat naturale e il massacro delle specie selvatiche nei mari del mondo intero, con l’obiettivo di conservare e proteggere l’ecosistema e le differenti specie.
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FUGA CON ATLANTIDE
Giungere alla partenza della traccia è talvolta un’impresa più ardua del dislivello che ci si prepara ad affrontare. E il trasporto della propria bici ne è il primo responsabile. Il gancio da traino Atlantis di Peruzzo ovvia al problema con un carico massimo di 60 kg e 135 cm di interasse
Un aspetto piuttosto gravoso nel mondo bici è spesso il trasporto. Riuscire a pianificare giri di uno o più giorni è già da sé un’opera complicata, ma diventa ancora più ostica quando si deve capire come raggiungere la partenza della traccia. Si tratta di una questione che richiama e accomuna in generale tutti i biker, siano essi appassionati road che vogliono ripercorrere le tracce dei grandi campioni, bikepacker su gravel che vogliono scoprire l’Italia lentamente o amanti delle ruote grasse che vivono in città. E non sempre è possibile utilizzare le due ruote per raggiungere la propria meta. Se la macchina finisce per diventare l’unico mezzo disponibile, è necessario avere gli strumenti adatti al trasporto delle proprie bici. Senza trascorrere un viaggio nell’ansia che siano salde e debitamente legate. Per questo Peruzzo si può dire dalla parte dei ciclisti, perché i suoi prodotti sono il punto di giuntura tra una pianificazione perfetta del giro e l’effettivo viaggio verso la sua realizzazione.
Numero max bici: 2+1 con accessorio 3° bici art 1002
Materiale: alluminio
Colore: grigio artico
Carico massimo totale: 60 kg
Tipologia montaggio bici: telaio e ruota
Dimensioni max sezione telaio bici: 5 cm
Dimensione bici: da 12" a 29''
Larghezza max ruote bici: 12,7 cm
Interasse max bici: 135 cm
Distanza tra i binari: 25 cm
Sistema di protezione del telaio: sì
Fissaggio con chiave bici-portabici: sì
Fissaggio con chiave portabici-auto: sì
Inclinabile: sì
Peso prodotto: 18.2 kg
Testato secondo: Tuv-GS
Omologazione europea: sì
City crash test: sì
eBike: sì
Fat bike: sì
Dimensioni prodotto: 77*110*89 cm
Compatibile con ganci rmc: sì
GANCIO DA TRAINO ATLANTIS
Un esempio è il gancio da traino Atlantis, che permette il trasporto di due bici elettriche nel retro della propria auto. Grazie al nuovo sistema di aggancio rapido frontale permette una veloce e pratica applicazione al gancio di traino. È dunque possibile trasportare le proprie eBike con tranquillità, grazie al carico massimo di 60 kg e la possibilità di portare bici con interasse fino a 135 cm. Questo aspetto apre infatti la possibilità di fissare mezzi di diverse tipologie ed entità. Il tutto lasciando a casa ogni preoccupazione in termini di peso e dimensioni, anche nel caso di due fat bike.
Il portabici è inoltre dotato di tutti i braccetti per distanziare le bici e una chiusura a chiave sia tra bici e portabici che tra portabici e auto. Le nuove cinghiette dotate di crick permettono di fissare con facilità le ruote. In più, è possibile aggiungere un posto bici, dunque per un totale di tre, grazie a un kit optional. È bene notare che questo binario porta un interasse massimo di 115 cm e un carico di 15 kg, dunque il peso che può sostenere Atlantis rimane 60 kg totali.
CARATTERISTICHE
• universale per tutti i ganci traino standard europeo, anche ganci RMC
• completamente assemblato
• verniciatura antigraffio
• sistema di sgancio rapido con chiusura a chiave
• inclinazione mediante un comodo pedale
• poggiaruota ampio
• cinghietta con sistema a crick
• completo di pomelli con chiave per chiusura bici
• trasformabile in un portabici a tre posti grazie all'apposito accessorio
• compatibile con ganci RMC
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SCHEDA TECNICA
peruzzosrl.com
FOCUS PRODOTTO
TRE SERVIZI, UN UNICO OBIETTIVO
Dopo aver lanciato nel 2023 "Una Mano in Officina" e "Supporto 100%”, Wag ha deciso di ampliare ulteriormente la propria offerta con "Una Mano in Negozio" per un’assistenza a 360 gradi ai negozianti
Il marchio Wag si è fatto largo nel panorama della bike industry in questi anni per essere una delle realtà che ha sviluppato prodotti di qualità a costi accessibili dedicati alla cura della bicicletta. In realtà, il brand della galassia RMS mira a essere molto di più, grazie a una ricca offerta di servizi in grado di supportare al meglio il negoziante nel suo lavoro quotidiano e di conseguenza aiutarlo a offrire alla propria clientela un servizio sempre più completo ed efficiente. Nel 2023 Wag ha inaugurato i suoi primi due servizi e quest'anno si è aggiunto un terzo: "Una Mano in Negozio". Quest’ampliamento consente di comprendere appieno la finalità dietro il progetto avviato da Wag dodici mesi fa, ossia quella di fornire un supporto completo adattato alle diverse tipologie di attività o lavoro svolto.
I tre servizi ("Una Mano in Officina", "Una Mano in Negozio" e "Supporto 100%”) offrono un aiuto su misura, modellato sulle esigenze specifiche. Per le ciclofficine che si concentrano principalmente sulla riparazione, "Una Mano in Officina" fornisce strumenti essenziali per il lavoro quotidiano, come pavimenti gommati professionali, grembiuli e materiali di consumo comuni tra i meccanici come guanti, carta e schede
di riparazione. Per i negozi con uno spazio espositivo per la clientela, il servizio "Una Mano in Negozio" offre espositori da terra e da banco per ottimizzare gli spazi, organizzare i prodotti in modo efficace e facilitare la scelta degli utenti. Inoltre, vengono forniti penne e sacchetti, sempre indispensabili dietro la cassa. Infine, per le attività che organizzano eventi sportivi e ludici legati alla bicicletta, Wag offre il servizio "Supporto 100%", che assiste completamente il cliente nell'organizzazione dell'evento, dall'allestimento ai pacchi gara per i partecipanti.
L’INDAGINE PER OTTIMIZZARE E MIGLIORARE L’OFFERTA
Bisogna anche capire se l'offerta è allineata alle richieste e alle aspettative: "Il feedback dei clienti è un importante indicatore per valutare l'efficacia e la soddisfazione riguardo a un servizio. Fornisce preziose indicazioni per ottimizzare e migliorare l'offerta, garantendo una maggiore soddisfazione e fidelizzazione dei clienti", ha spiegato Marco Ferretti, brand manager di Wag.
I tre servizi sono stati messi alla prova con un'indagine approfondita, dove è stato chiesto ai clienti che ne avevano attivato almeno uno di esprimere tutto ciò che pensavano senza remore. L'indagine si è concentrata sulla completezza dell'offerta dei tre servizi di supporto, sulla facilità o difficoltà riscontrate nell'attivazione e sulla comunicazione degli stessi. Wag ha veicolato la comunicazione non solo attraverso i canali multimediali come il b2b, ma anche tramite i referenti commerciali, i quali hanno contribuito a trasmettere il valore dei servizi offerti. Il giudizio finale ha superato le aspettative ed è emerso che Wag ha un’offerta che risponde bene alle esigenze dei clienti. Questi feedback forniranno spunti interessanti per migliorare ulteriormente i servizi.
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Wag è un marchio distribuito da RMS - 0362.27301 - info@rms.it FOCUS PRODOTTO
C-Icarus è il nuovo occhiale ultra-performante di Bollé. Un modello con la montatura a giorno che garantisce sempre la massima leggerezza e comfort. Il design audace e cilindrico racchiude tutta l’esperienza di Bollé con inserti in gomma Thermogrip sulle aste curve e sui naselli. Dettagli che offrono stabilità in qualsiasi condizione, anche sotto il casco: la gomma termoplastica Thermogrip è infatti specificamente progettata per migliorare le qualità di presa a contatto con acqua e sudore. Inserita su aree strategiche, la gomma assicura una vestibilità perfetta qualunque sia l’intensità dell’attività svolta. Lo schermo base 6 è disponibile con lenti fotocromatiche e Volt, la lente colorata ad alto contrasto del
CARATTERISTICHE C ICARUS
• Leggerezza
• Stabilità
• Nessun punto di pressione
• Lente cilindrica
CARATTERISTICHE LENTI VOLT
• Protezione UV totale
• +30% visione dei colori
• Migliora la profondità
• Per neve fresca e compatta
brand che permette di migliorare la percezione dei colori fino al 30% mantenendo al contempo il punto di bianco naturale. Si tratta delle prime lenti da sole del marchio create con un’intelligenza artificiale, per la cui realizzazione Bollé ha testato oltre 20 milioni di combinazioni al fine di sviluppare una soluzione brevettata in grado di offrire un’esperienza quanto più colorata possibile. Inoltre, Volt offre una visione ad alto contrasto, una migliore percezione della profondità e una polarizzazione ad alte prestazioni. L’ideale per non perdere neanche un dettaglio nelle uscite che prevedono la presenza di neve fresca e compatta. Insomma: C-Icarus ha tutte le carte in regola per fare la differenza.
IL DOTTORE PER UN CHECK UP COMPLETO
La gamma di prodotti Dr.Bike è pensata per soddisfare tutte le esigenze di manutenzione: dalla riparazione di forature con i sigillanti per pneumatici tubeless alle operazioni ordinarie di pulizia, fino alla lubrificazione di ogni componente o accessorio
Dr.Bike è la linea di ricambi e accessori pensata dal team di Mandelli con una particolare attenzione alla qualità dei materiali, in linea con le richieste sempre più esigenti degli utilizzatori, ma sempre al giusto prezzo. Il design della gamma è facilmente riconoscibile dal logo “Dr.Bike” in 3D, e presenta colori accesi e diversi a seconda del tipo di prodotto da identificare, lasciando spazio alla scritta, sul fronte, che mette in risalto il modello. I prodotti chimici del brand si dividono in otto aree, per garantire un’offerta completa che va dalla lubrificazione
delle parti meccaniche alla riparazione delle forature, dalla manutenzione fino alla pulizia di ogni componente della bici, sia da strada sia mtb.
Tutti i prodotti Dr.Bike si distinguono per:
• la grafica vistosa che richiama l'attenzione e i colori accesi, diversi a seconda del tipo di prodotto da identificare;
• la qualità delle materie prime;
• un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Tra i lubrificanti spicca, oltre ai due best seller dedicati alla lubrificazione delle parti in movimento per bici corsa o mtb/ eBike, un super-lube ad alta viscosità, a base ceramica, ideale per preservare la componentistica dagli agenti atmosferici, senza rinunciare alle prestazioni di massima scorrevolezza su catene/pacchi pignone. L’offerta dei fluidi per gli impianti frenanti, lascia spazio a due formati per il minerale, ormai “padrone” della maggior parte dei sistemi presenti sul mercato. A questo si affiancano i classici oli sintetici D.O.T, oltre a quelli per forcelle, a differente indice di viscosità.
SIGILLANTI DETERGENTI GRASSI INFO: Mandelli srl - 0362.1797888 - info@mandelli.net - mandelli.net
Per quanto riguarda l’ambito riparazione forature, si segnala il sigillante Ready Plus ad alta viscosità che, grazie a una nuova formula, è in grado di agire fino a due volte più rapidamente dei normali prodotti in commercio. La gamma “gonfia e ripara” si allarga a quattro differenti formati: 75, 100, 125 e 200 ml, anche con attacco rapido, per ogni esigenza.
La gamma grassi vanta differenti tipi di prodotti: da quelli al litio, sia in aerosol che in vasetto, passando per quelli al ptfe fino a quello per preservare gli steli forcella, anche questo in due differenti soluzioni, aerosol e vasetto. LUBRIFICANTI
La gamma dei prodotti Dr.Bike si completa con quelli destinati alla cura estetica della bicicletta, detergenti per bici a base “bio”, anche nel formato officina da 10 l, shampoo e cera protettiva per far brillare sempre il proprio telaio.
Dr.Bike ha pensato anche a chi lavora nelle officine, con una serie di prodotti per la pulizia personale, come crema pasta lavamani e salviette detergenti, nonché ad articoli utili per i lavori quotidiani, come il frena filetti o il detergente per vasche a ultrasuoni.
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LA “CUCINA” DEGLI PNEUMATICI GOURMET
Pirelli ci ha aperto le porte della sua nuova casa di Bollate, nell’hinterland milanese. Uno stabilimento riconvertito dove presto verrà portata l'alta gamma cycling. Sicurezza, controllo qualità e sinergia con l’r&d al servizio del prodotto premium, race oriented e made in Italy
di Gabriele Vazzola
Bollate, hinterland milanese. In un insospettabile quartiere residenziale, tra condomini ben tenuti e attività commerciali, sorge quasi timidamente e rispettoso del contesto uno stabilimento industriale che dal 1960 sforna i prodotti di una delle più importanti e riconosciute eccellenze italiane. Parliamo di uno degli impianti produttivi di Pirelli: 65 mila metri quadrati, ampliato nel 1985 e che fino al 2018 ha portato avanti concetti di automazione e digitalizzazione all’avanguardia nel mondo automotive. Proprio questo comparto recentemente è stato riconvertito dopo un lungo processo di lavoro sulle strutture, sui macchinari e sulle risorse umane. Obiettivo? Installare qui il prodotto high end cycling sostituendo una produzione divenuta oramai obsoleta rispetto al business model aziendale. Il processo è a buon punto, la linea top di gamma road è già tutta qui e a breve si completerà anche il processo di integrazione interna del mondo off road. Lo scopo
Samuele Bressan global marketing manager di Pirelli Cycling
Stefano Gadda
ceo e plant manager dello stabilimento di Bollate
Per quale motivo avete scelto Bollate per riportare in Italia la produzione delle gomme dedicate al cycling?
S.G. Bollate è sempre stato uno stabilimento tecnologicamente avanzato, ma aveva delle problematiche. Ciò che veniva prodotto qui a un certo punto è entrato in contrasto con il business plan dell’azienda che prevedeva di "salire di gamma" e di concentrarsi sulle fasce premium. Si è quindi deciso di convertire lo stabilimento per il cycling mantenendo lo stesso approccio di fabbrica automatica e digitale che sempre l’ha contraddistinta. Abbiamo adottato un sistema di produzione adeguato a quello che Pirelli vuole fare nel ciclismo: pneumatici di gamma alta, realizzati secondo concetti di qualità elevati. Il nostro è un Paese ad alto costo di produzione per vari motivi. Questo business model è l’unico sostenibile se vogliamo produrre in Italia. Ad oggi questo processo è quasi del tutto completato e ci sono spazi per crescere.
Lavorano qui le stesse persone che prima si occupavano dell’automotive?
S.G. Si, non è stato fatto un revamping solo a livello di hardware ma anche di software (manodopera specializzata). Le persone sono state educate per passare da prodotti che pesavano 15 chili a prodotti da 200 grammi, in parte più complessi da maneggiare per via anche delle diverse tolleranze e materiali. Gli operatori sono stati formati adeguatamente per adattarsi e hanno avuto la capacità di riuscire ad appassionarsi al nuovo prodotto e cambiare il loro metodo di lavoro. Una piccola rivoluzione anche culturale che hanno tutti affrontato con grande entusiasmo.
Questo è stato percepito come una sfida o come un downgrade?
S.G. Sicuramente una sfida. Non hanno percepito i nuovi prodotti come meno nobili. Questo grazie anche a un processo di comunicazione e di gestione interna. Abbiamo fatto capire loro che questo cambio è una sfida per loro e per l’azienda. Bollate è l’unica fabbrica nel mondo di Pirelli che ha ripreso a produrre gomme cycling dopo molti anni di stop. C’è una sfida di prodotto e di servizio al cliente che già precedentemente loro avevano come mindset. Per le auto non era diverso l’approccio, ma qui abbiamo
di portare in casa la produzione è anche quello di sviluppare prodotti con qualità sempre maggiore, che coniughino know how, flessibilità, r&d e sviluppo continuo, in sinergia con gli altri rami dell’azienda. Pirelli Cycling non è più la start-up di sette anni fa, quando rientrò con l’ambiziosa linea Velo nel mondo della bici. Ora è una struttura matura che fa dell’innovazione e della performance race non solo una missione, ma un vero e proprio mezzo di sussistenza.
Stefano Gadda, ceo e plant manager dello stabilimento di Bollate, e Samuele Bressan, global marketing manager di Pirelli Cycling ci hanno svelato i segreti che stanno dietro alle nuove linee produttive. Spiegandoci quanto lavoro è servito per riportare in Italia, dopo decenni, il prodotto cycling, e perché è stato così importante per lo sviluppo futuro del marchio.
alzato l’asticella ulteriormente. La credibilità del nome di Pirelli nel mondo bike da ora in poi passerà solo da qui e dipenderà dal lavoro di tutti. La costruzione di ciò è passata attraverso un percorso formativo, sfruttando anche la metafora del ciclismo come un viaggio di formazione e di cultura sulla bici. Fermo restando che per noi ogni cosa passa in secondo piano rispetto alla sicurezza dei lavoratori. Elemento che non è un argomento di discussione, ma un target inderogabile.
Quale è stata la cosa più complessa da gestire?
S.G. La nostra storia come produttori di gomme è iniziata 150 anni fa. Abbiamo quindi un’esperienza che fa parte del nostro know how aziendale. È anche vero però che erano tanti anni che non facevamo gomme per le bici. Il cambio più complicato è stato ridefinire un prodotto nuovo portandosi dietro tutta l’esperienza acquisita anche dal mondo auto e moto, applicando le conoscenze acquisite e portandole su qualcosa di nuovo per noi. Per questo abbiamo voluto applicare tutte le guideline sviluppate nel motorport dove siamo leader. Del resto siamo un azienda product driven; per noi il riferimento è il prodotto. Tutto il resto è gestione, lo sappiamo fare e abbiamo esperienza nel farlo.
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FACTORY PROFILE
Pirelli si nutre di corse. Come avete portato la vostra anima racing anche nella bici?
S.G. Bisogna capire una cosa: la differenza sostanziale tra bici e auto nel racing è molta. Sulla vettura si sviluppano e si producono gomme dedicate solamente alla pista, sulla bici no. Nel mondo bike in negozio si trovano gli pneumatici che "corrono" il Tour de France. Già questo approccio cambia completamente e si deve fare un prodotto che sia adatto anche all’uso quotidiano e non per una gara singola, senza però sacrificarne il feeling, le prestazioni e la durata. Dal nostro punto di vista questa è stata una novità.
Che differenza c’è tra gomme auto e bike?
S.B. La differenza sta tanto nel rapporto tra i tessuti e le gomme. Si è passati dal mondo automotive, dove lo pneumatico è principalmente fatto di gomma e la performance è guidata dalla proprietà della mescola, a quello cycling che è più vicino a un’industria tessile anche a livello di gestione di pesi e tolleranze in fase di produzione. Noi qui abbiamo un modello focalizzato sull’alto di gamma, ma non è l’unico. Il nostro modello di business è piuttosto singolare nel settore, qui lo immaginiamo come fosse una piramide rovesciata, perché siamo più presenti come volumi e offerta nella fascia premium, il contrario di ciò che fanno solitamente gli altri competitor.
Spiegaci perché è così importante per voi produrre in casa. S.B. A livello tecnologico per spiegare l’industria della gomma faccio sempre un paragone “alimentare”. Si tratta infatti di un processo di trasformazione della materia, dove gli strumenti che uso mi permettono di ottenere un risultato più o meno performante. Se avessimo lo chef più bravo del mondo (know how) e le materie prime migliori per cucinare un menù complesso, sarebbe meglio prepararlo con un fornelletto da campeggio o con una cucina professionale? L’impianto produttivo per noi è una variabile che influenza pesantemente il risultato finale. La parte produttiva, i processi e i macchinari determinano la complessità e la qualità degli ingredienti che si possono usare e quindi del risultato finale. Per fare un esempio di quanto teniamo a questo aspetto, basti pensare che dentro al mondo Pirelli, le aree di r&d comprendono anche un comparto chiamato “Process & Equipment". Qui ci si occupa di progettare i processi di produzione e le macchine per poterlo mettere in pratica nella maniera migliore. Questo perché la relazione tra quello che vogliamo fare e la complessità del processo produttivo genera la qualità del prodotto. Il nostro modello di business ci obbliga a gestire complessità e performance alte. C’è bisogno di un impianto industriale appositamente progettato per far sì che i prodotti premium che sviluppiamo siano: complessi, performanti, fatti in piccoli lotti, in tempi brevi e, non dimentichiamocelo, devono generare un profitto.
Quindi con la produzione made in Italy dobbiamo aspettarci anche prodotti più performanti?
S.B. Il risultato del lavoro di questa parte di azienda è un cambio sostanziale di
passo rispetto ai prodotti bici creati nella nostra fase di start-up. Essi risultavano comunque molto validi, ma non avevamo il controllo sulla totalità del processo. Erano figli del nostro r&d e le mescole sono sempre state di produzione interna, ma venivano spedite direttamente ai fornitori. Lì le famose “cucine” non erano le nostre e quindi ci siamo spesso dovuti adattare. Adesso abbiamo i nostri processi e possiamo usare tutto il nostro know how appieno. Se una mescola molto performante è difficile da processare ora possiamo intervenire direttamente su questo aspetto e sul macchinario e questo fa una differenza enorme.
Come vi interfacciate con i tester e le squadre?
S.B. Per Pirelli il prodotto che viene dato ai team non sempre è già industrializzato, abbiamo pertanto la possibilità di modificare i parametri secondo quelli che sono i loro feedback. Non è solo un aspetto di marketing per noi, ma un asset al servizio dell’r&d. Per il nuovo PZERO Velo sono state testate cinquanta diverse specifiche prima di arrivare alla produzione di serie. Un metodo figlio della ricerca della massima performance in gara. Facciamo gomme race oriented dal 1920, è un pezzo di cultura aziendale. Quando si parla di racing, anche per i manager ai piani più alti, la parte economica passa in secondo piano. Pirelli è legata a doppio filo alle gare, sarebbe facile usare la Formula Uno come paragone, ma in realtà dietro c’è una storia costruita negli anni.
Come gli altri settori hanno influenzato lo sviluppo del prodotto bike?
S.B. Un esempio sono i collaudatori. Nell’auto sono scontati, nelle moto siamo tra i pochi ad averli, ma nella bici siamo gli unici. I loro test servono per affiancare i dati di laboratorio con l’effettivo percepito dell’utente finale. Mettiamo insieme prove di laboratorio, esperienze sul campo e gare professionistiche durante lo sviluppo. A volte i dati positivi che estrapoliamo dai nostri test “in laboratorio” non restituiscono un feeling apprezzato anche nella prova su strada, come capita talvolta per la rolling resistance. Questo metodo di lavorare ci ha permesso di essere apprezzati sul mercato fin dai primi PZERO Velo; è stato un passaggio molto importante, perché sapevamo benissimo che il primo impatto avrebbe contato parecchio. Al lancio della gamma avevamo tutti gli occhi putati addosso, ma le reazioni di stampa e pubblico sono state da subito positive.
Quale è il vostro prossimo passo e la vostra visione sul futuro?
S.B. Con aziende blasonate come Lamborghini o Porsche abbiamo studiato gomme dedicate alle specifiche anche di un singolo veicolo. La speranza è che un giorno questa cosa possa capitare anche nel mondo bici. Qualche progetto particolare si è fatto, ma c’è ampio margine per customizzare la bici insieme alla gomma in termini di assorbimento geometrie e prestazioni. Si potrebbe arrivare con noi al punto di progettare la bici in combo con le caratteristiche dinamiche della gomma per adattarsi a diverse discipline e diversi telai. Siamo solo agli inizi di questo processo.
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COREFUSION: LA LINEA TESTATA DAL “FALCO”
La nuova collezione di X-Bionic è il punto d’incontro tra i tessuti performanti e la sua celebre tecnologia di termoregolazione. L’ambassador Paolo Savoldelli ci ha raccontato le peculiarità della gamma e come è cambiato oggi l’abbigliamento nel ciclismo rispetto a quando era un "Pro” di Davide L. Bertagna
Per rispondere a una domanda sempre maggiore di capi altamente performanti, X-Bionic ha sviluppato CoreFusion, una proposta capace di unire le tecnologie di termoregolazione che contraddistinguono i propri prodotti con i migliori tessuti in Lycra, in un connubio per garantire comfort e massima prestazione al ciclista. I laboratori di ricerca svizzeri del brand da anni trasferiscono la conoscenza del corpo umano dalla natura all’abbigliamento funzionale, con l'obiettivo di aumentare le prestazioni e il benessere degli atleti. Ciò ha prodotto oltre 800 brevetti internazionali come il principio, per esempio, che consente allo sportivo di recuperare riserve energetiche grazie alla termoregolazione del proprio corpo (3D Bionic Sphere).
LA PROPOSTA COREFUSION
La collezione CoreFusion si compone di due differenti proposte di maglia (Aero e Merino Jersey), entrambe dotate del sistema 3D Bionic Sphere e della tecnolgia ThermoSyphon all’altezza della schiena. Elemento caratterizzante è l’innesto tessile tridimensionale tra le scapole (punto in cui si ha più bisogno di dissipare
il calore) che agevola il trasporto del sudore durante l’attività e isola dal freddo durante il riposo. L’Aero Jersey ha una vestibilità molto aderente ed è disponibile in due colorazioni a tinta unita e una stampa che rappresenta una mappa termica del corpo. Per chi invece cerca un capo più morbido è stata pensata la Merino Jersey, disponibile in due colorazioni.
X-Bionic ha introdotto anche i bib shorts con fondello a quattro densità, foderato e imbottito in schiuma, adatto alle lunghe distanze. Il modello presenta bretelle nelle due versioni da uomo e da donna, entrambe caratterizzate dal sistema 3D Bionic Sphere sulla schiena, che lavora in sinergia con la jersey. Per il modello da uomo è disponibile anche una versione con tecnologia Partialkompression, che applica una pressione mirata lungo canali larghi un millimetro che si alternano a zone “vuote”, per riceverne i benefici senza avere effetti negativi sulla circolazione sanguigna. Per capire meglio la collezione CoreFusion, abbiamo intervistato Paolo Savoldelli (oggi ambassador X-Bionic) che ci ha raccontato le peculiarità e i punti di forza della linea, cosa caratterizza il brand rispetto ad altri player del settore e come è cambiato l’abbigliamento tecnico nel ciclismo.
Paolo Savoldelli è un commentatore televisivo ed ex ciclista su strada. Professionista dal 1996 al 2008, è stato soprannominato "Falco" per le sue doti di discesista, aveva caratteristiche di passista-scalatore e anche ottime qualità da cronoman. Vincitore per due volte del Giro d'Italia (2002 e 2005), si è aggiudicato negli anni quattro tappe della Corsa Rosa.
Come sei entrato in contatto con X-Bionic e cosa caratterizza il brand rispetto al resto dei competitor?
Sono in ottimi rapporti da anni con Migidio Bourifa (product manager X-Bionic) e sono entrato in contatto con il marchio al Colnago Cycling Festival nel 2022. Avevo avuto modo di provare precedentemente i loro prodotti e ritengo che la forza di questo brand sia stata quella di presentarsi sul mercato proponendo tecnologie un po' diverse da tutti gli altri. Sono stati bravi perché in poco tempo sono riusciti a farsi conoscere dagli appassionati per la peculiarità dei propri modelli.
Quali sono i punti di forza a tuo avviso della linea CoreFusion?
La cosa che noti subito è che i capi sono altamente performanti e in grado di garantire comfort. Soprattutto il pantaloncino dove il fondello è un tutt’uno con il corpo e non dà assolutamente fastidio. L’elasticità dei bib shorts e la comodità della maglia sono i punti di forza assoluti. Quando indossi i capi della linea CoreFusion ti sembra di non averli addosso da quanto sono confortevoli.
Hai dato qualche feedback nello sviluppo della linea di X-Bionic?
Avevo dato qualche suggerimento e indicazione tempo fa legati allo sviluppo dei nuovi prodotti della linea. Devo dire che i feedback una volta provati i capi sono stati tutti positivi.
Come è cambiato l’abbigliamento tecnico nel ciclismo di oggi rispetto a quando eri un professionista?
È evoluto tantissimo rispetto a una quindicina di anni fa. Un tempo non si guardava molto all’aerodinamica per l’abbigliamento. Poi sono arrivati i capi su misura. C’è
stato un innalzamento generale nella qualità dei materiali, con un’attenzione via via maggiore al peso dei tessuti e al coefficiente di penetrazione dell’aria. Oggi niente viene lasciato al caso e la gran parte delle aziende sceglie di fare dei test in galleria del vento per sviluppare i migliori tessuti. Quando ho iniziato a gareggiare per le cronometro utilizzavamo body a manica corta. Sul finire della carriera invece, per le prove contro il tempo, avevamo a disposizione kit a manica lunga, perché gli ingegneri si erano accorti che la pelle creava più attrito. Oggi inoltre le aziende si affidano maggiormente ai consigli e ai suggerimenti di professionisti o ex pro.
Quanto un kit d’abbigliamento di alto livello può migliorare le performance in allenamento e in competizione?
A livello percentuale non so dirti quanto miglioramento porti. Ho avuto però occasione di rimettere per caso delle maglie che utilizzavo anni fa quando ero professionista e mi sono accorto che non “traspiravano”. Erano dei kit davvero belli, ma paragonarli a quelli di oggi è impossibile. Nelle maglie attuali non sembra di indossare nulla tanto sono confortevoli.
Parliamo del fondello e del pantaloncino. Quali feedback hai avuto quando l’hai provato e cosa ti ho sorpreso maggiormente?
Il pantaloncino è qualcosa con cui ho sempre avuto dei problemi nel corso della mia carriera, perché se c’era qualcosa che non andava mi muovevo di continuo sulla sella e di conseguenza si creavano problemi e irritazioni. L’elemento che mi ha sorpreso è che al primo test con la linea CoreFusion mi sono trovato subito a mio agio con il fondello. Questo è sintomo che siamo arrivati a un livello altissimo di tecnologia, di posizionamento del fondello e di spessore.
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SOTTO LA LENTE
COME SMALTIRE LE VECCHIE CAMERE D’ARIA
In Italia si può fare in pochi e semplici passi grazie all’iniziativa di Schwalbe. L’azienda tedesca ora le ritira gratuitamente dai negozianti, per poi riciclarle e crearne di nuove. Ecco come partecipare al programma di Daniele Pansardi
Dal 2015 Schwalbe ha implementato un sistema per riciclare le camere d'aria, utilizzando il materiale ottenuto per produrne di nuove. Il processo di devulcanizzazione sviluppato dall’azienda tedesca avviene direttamente nei propri stabilimenti: il risultato è che oggi ogni camera d’aria standard del marchio contiene già circa il 20% di materia prima recuperata. Il bilancio energetico del processo di riciclo, compreso il trasporto, è estremamente positivo. Rispetto alla produzione della stessa quantità di butile nuovo, infatti, è stato calcolato un risparmio dell‘80% di energia. Per ritirare le camere d’aria usate, Schwalbe ha organizzato in diversi Paesi un programma apposito per la loro raccolta. Da poche settimane è attivo anche in Italia, e dunque anche nel nostro Paese i consumatori finali possono restituire ai rivenditori specializzati le camere d‘aria usate. Una volta ritirate, i negozianti possono spedirle gratuitamente all’azienda tedesca. Al momento, circa una ventina di dealer hanno aderito al progetto.
COME FUNZIONA?
Il processo è molto semplice. Le vecchie camere d‘aria, indipendentemente dalla marca, possono essere raccolte in un singolo pacco, dal peso minimo di 15 kg e massimo di 18 kg. I rivenditori possono quindi accedere al portale UPS con il proprio codice utente Schwalbe, stampare l‘etichetta di spedizione gratuita e allegarla alla scatola. Quest'ultima può quindi essere consegnata a un punto di ritiro UPS o direttamente ai corrieri UPS; in alternativa, è possibile organizzare un ritiro presso il negozio.
Il pacco
Raccogliere le camere d'aria in un’unica scatola. Il peso minimo deve essere di 15 kg (circa 90 camere d'aria), mentre quello massimo di 18 kg (circa 110).
Il contenuto
Sono consentite camere d’aria di tutte le marche. Schwalbe richiede di non inserire nel pacco camere d'aria riempite con liquido sigillante, poiché rischia di fuoriuscire e bagnare le scatole durante il trasporto.
È fondamentale, inoltre, inserire solo camere d’aria in butile. L’azienda tedesca invita a non consegnare prodotti in Aerothan o TPU.
Spedizione
Una volta raccolte un numero sufficiente di camere d'aria, è possibile stampare l’etichetta del ritiro e fissarla sul pacco in modo che sia chiaramente visibile. L'invio delle vecchie camere d'aria è gratuito. Tuttavia, se viene inviata una scatola di cartone che supera il peso di 18 kg o la dimensione di 300 cm, potrebbero esserci degli addebiti, che Schwalbe si riserva il diritto di segnare a carico del mittente.
Ritiro I negozianti che non hanno un centro di ritiro UPS a poca distanza, o chi non riceve consegne UPS con regolarità, hanno la possibilità di prenotare un ritiro. Il corriere preleverà il pacco il giorno lavorativo successivo alla richiesta.
Per qualsiasi domanda vi invitiamo a contattare recycling@schwalbe.it Schwalbe Italia - 039.6058078 - info@schwalbe.it
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RESPONSABILMENTE
IL GRAVEL? PROVALO A BORMIO!
La bici da ghiaia ha rivoluzionato il mondo della bike.
Telaio leggero che monta due tipologie di ruote: grasse per sterrato, strette per strada. Un connubio che riassume bene l’anima del Parco Nazionale dello Stelvio
a cura della redazione
Il gravel è una piacevole opportunità che si è fatta largo nel mondo del cicloturismo in questi ultimi anni. Il vantaggio esclusivo risiede nel duplice impiego che si può ottenere con un solo telaio. Ruote grasse per affrontare sterrati e strade bianche, copertoni più stretti per il classico utilizzo su quelle normali. Bormio ha la peculiarità di avere nelle valli circostanti diversi percorsi carrabili che si prestano perfettamente all’utilizzo di queste bici. Sono le antiche “strade del sale e del vino”, quelle che un tempo collegavano la Magnifica Terra con il nord Europa. La salita ai Laghi di Cancano è una di queste. La sterrata larga e perfettamente pianeggiante che li circonda permette di utilizzare bici
gravel anche senza troppo allenamento sulle gambe. Inoltre, i Laghi di Cancano sono il punto strategico da dove poi partono tutte le strade di alta montagna. Da Cancano è infatti possibile arrivare al Passo Stelvio, a Livigno e fino in Svizzera, passando per valichi alpini, zone di alpeggio e baite tipiche dell’alta montagna. Possiamo definirlo “gravel alpino”. Proprio perché alpino, è importante ricordarsi di avere rapporti adeguati e abbigliamento consono. Di fatto, sarà necessario superare pendenze spesso in doppia cifra ed essere preparati a un clima di alta quota che cambia rapidamente.
TRA LE ALPI SVIZZERE E IL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO
Laghi di Cancano – Alpe del Gallo – Val Mora
PUNTO DI PARTENZA: TORRI DI FRAELE NEL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO
Per raggiungere le Torri di Fraele bisogna percorrere la salita che porta ai Laghi di Cancano. Raggiunta la loc. Premadio - Valdidentro si inizia a salire lungo la strada asfaltata percorribile sia in bicicletta che in automobile (in questo caso la strada è soggetta a pedaggio da pagare lungo le colonnine poste lungo il percorso).
DESCRIZIONE
Dopo aver ammirato il paesaggio e i tornanti che hanno visto protagonista la Corsa Rosa del 2020, si prosegue verso i Laghi di Cancano e si percorre il lato sinistro (sia del primo che del secondo lago). Questi bacini artificiali, realizzati tra l'inizio e la metà del '900, costituiscono un’importante fonte di energia rinnovabile per il nord Italia e durante l'estate sono interdetti al traffico delle automobili. Giunti all'area attrezzata al termine del secondo lago in località Passo di Fraele, si prosegue seguendo le indicazioni verso Pra Grata e poi Alpe del Gallo lasciando sulla sinistra la coda finale del Lago di Livigno. La strada da qui inizia a salire con dei tornanti stretti e mediamente impegnativi fino a raggiungere l'alpeggio ormai abbandonato. Qui è bene prestare molta attenzione ai punti in single track dove potrebbe essere necessario portare la bicicletta a mano per brevi tratti. Giunti in territorio elvetico si percorrerà ancora per poco un sentiero stretto per poi raggiungere una strada forestale sterrata che porta sino al Passo del Forno - Boffalora. Mantenendo la direzione S. Maria, senza raggiungerla, si percorrerà anche qui una strada forestale attraverso piccoli paesi delle Alpi svizzere. Prima della
loc. Valchiana, si prenderà a destra lo svincolo che porta verso la Val Mora. Un paesaggio incontaminato gremito di pascoli e alpeggi che riporterà verso il confine italiano. Una volta abbandonata la strada principale per fare ritorno verso i Laghi di Cancano, sarà necessario percorrere un single track di 3 km sino al passo di Val Mora in cui va prestata particolare attenzione. Giunti in Italia si torna verso i Laghi di Cancano percorrendo al ritorno il lato opposto a quello già percorso all' andata. Si consiglia di tenere gli occhi alti verso il cielo: non è raro avvistare aquile o gipeti in questa zona.
DIFFICOLTÀ
Si tratta di un percorso di medio-alta difficoltà con un paio di tratti (prima dell’Alpe del Gallo e l'ultimo tratto prima di arrivare in Italia dalla Val Mora) con tratti in single track. Va prestata molta attenzione e in alcuni casi potrebbe essere necessario portare a mano la bicicletta per brevi tratti.
Consigliamo di portarsi una merenda valtellinese a base di pane di segale con bresaola e formaggio casera.
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bormio.eu – 0342 903300 – info@bormio.eu TURISMO
Hello Future
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July 3 – 7, 2024
Messe Frankfurt, Germany
Festival Days: July 6 –7
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QUANDO I MARGINAL GAIN NON RIGUARDANO SOLO I CORRIDORI
La situazione del mercato ciclistico è tutt’altro che rosea, ma c’è qualcuno che nonostante il vento a sfavore sta comunque correndo spedito nel raggiungimento dei propri obiettivi. In un momento di difficoltà per i negozi, cosa può fare la differenza?
di Nicola Sonzogni
Che la situazione nel mercato bici sia difficile è risaputo. Per trovare una similitudine nel mondo racing, potremmo paragonare il momento attuale a una fuga che sta prendendo il largo: il gruppo cerca di controllare una corsa che, per un motivo o per l’altro, è diventata ingestibile. Alcuni dealer, in fuga, stanno prendendo vantaggio; altri, invece, si ritrovano costretti a inseguire.
Quali differenze tra i fuggitivi e gli inseguitori?
Potremmo parlare di fortuna, furbizia, sesto senso… invece no. Parliamo di sottigliezze, dettagli… marginal gain, appunto. Quali sono i marginal gain in questo caso? Organizzazione, strategia, impegno e costanza. Ovviamente, in mezzo a queste qualità, risiede anche l’aver focalizzato il digitale come un potentissimo mezzo per fare la differenza rispetto ai competitor e averlo implementato nella propria strategia. L’attività digitale è diventata di estrema importanza: ormai i clienti sono super-informati e super-esigenti e sapersi far trovare online è una mossa di estrema importanza. Questo discorso non riguarda solo gli e-commerce, ma tutte le attività: dalla piccola officina ai grandi store, ciò che cambia veramente, tra una realtà più semplice e una più evoluta, sono le risorse a disposizione da investire in questo tipo di attività.
Da dove si comincia?
Il primo passo è quello di individuare le buyer personas che frequentano il proprio negozio/ciclofficina. Quanti anni hanno? Come si comportano? Che tipo di disciplina prediligono? Come passano maggiormente il loro tempo? Sono online? Dove li
posso individuare? Che gruppi Facebook frequentano? Che passioni hanno oltre alla bicicletta? Che capacità di spesa hanno? Hanno famiglia? È importante sapere che non necessariamente bisognerà individuare un solo tipo di buyer personas: anzi, è giusto che ve ne sia più di uno. Ciò significherà che si è stati bravi ad allargare la propria offerta a un pubblico ampio. Ma anche avere un pubblico troppo ampio può essere un errore: essere verticali rispetto a una nicchia è un modo per distinguersi e per aumentare la propria autorevolezza. Una volta individuato il tipo di buyer personas, la parte più consistente del lavoro è già stata fatta. Rispondendo alle domande relative all’attività digitale dei propri clienti, ci si farà già una prima idea rispetto ai canali e agli strumenti da prediligere. Instagram? Facebook? Mail marketing? WhatsApp? Google Business? Sito internet? Sono molte le possibilità. Difficilmente si arriverà a sfruttarle tutte, a patto di non avere un reparto interno che svolga solamente questo tipo di attività. Per scegliere la giusta via, quindi, ci si potrà rifare al caro e vecchio “Principio di Pareto” secondo cui il 20% delle attività svolte portano l’80% dei risultati. Bisogna chiedersi da dove deriva questo 80%. È importante analizzare le proprie attività, e scegliere di investire su quel 20% che porta più risultati. Una volta chiara la strategia da utilizzare, è fondamentale adeguare il proprio stile comunicativo rispetto al pubblico che si ha di fronte: linguaggio, termini utilizzati, tipologia di contenuti. L’attenzione è sempre meno e utilizzare parole e contenuti a forte impatto è l’unica strategia che funziona.
Cosa pubblicare?
Questo è un punto fondamentale. Molti negozianti fanno l’errore di pubblicare contenuti relativi alla sola vendita di prodotti e servizi: nulla di più sbagliato. Il pubblico va conquistato con dei contenuti di intrattenimento, che siano belli, simpatici e anche educativi. Un esempio facilissimo ma molto apprezzato, è quello di rivelare alcune “tips” ai propri clienti: come si cambia la catena? Come si cambiano le pastiglie? Come si fa lo spurgo a un impianto frenante? Il segreto è rivelare il cosa, ma non il come. Non si tratta di creare un corso completo sulla manutenzione della bici; si tratta di dare qualche consiglio a un pubblico che, nel 99% dei casi, porterà comunque la bicicletta in negozio per eseguire i lavori di cui bisogna.
Come analizzare i dati?
Ora che è chiaro come scegliere i contenuti e che si è iniziato a pubblicare, è arrivato il momento di raccogliere i primi dati ed analizzarli. Copertura, views, click, visite al profilo, riproduzione di video, tipo di pubblico raggiunto. Le piattaforme, che siano social, e-mail, sito web o altri canali danno la possibilità di analizzare gli insights: questo è un passo fondamentale per poter analizzare la propria strategia e intervenire in caso di bisogno. Ultima, ma non per importanza, è la continuità: come un atleta professionista si allena duramente tutti i giorni per molte ore, anche il marketing digitale richiede studio e perseveranza. I risultati non arriveranno subito. Altrimenti, se fosse facile, saremmo tutti sempre in fuga. No?
Nicola Sonzogni è un ciclista che ha unito due passioni, quella per le biciclette e quella per il digitale, per dare vita a un’attività che si pone come obiettivo principale quello di aiutare i negozi a promuoversi online. Nato a San Giovanni Bianco (BG), ottiene il diploma di perito meccanico con una tesina, guarda caso, sulla bicicletta. I primi anni lavorativi in officina non fanno altro che rafforzare la passione per la meccanica e gli conferiscono un bagaglio d’esperienze e conoscenze tecniche che, unite a un corretto utilizzo degli strumenti digitali, gli permettono di creare un servizio cucito su misura per negozi medio/piccoli. La pratica ciclistica, invece, arriva solo in tarda adolescenza: è per questo che, tra consulenze, attività social, e-mail marketing e advertising, Nicola riesce anche a ritagliarsi il tempo per allenarsi e partecipare a varie Granfondo. La costante pratica sportiva, anche se a livello amatoriale, risulta decisiva nel comprendere le problematiche dei negozi e soprattutto dei clienti, ormai sempre più informati ed esigenti, favorendo una comunicazione adeguata al tipo d’utente.
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DIGITAL BUSINESS
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COME UNA FORMICHINA ATTRAVERSO L’ASIA
Alessandro de Bartolini, insieme a Montura, ha percorso in bicicletta 7.500 chilometri in 75 giorni: da Ulan Bator, in Mongolia, a Kathmandu, in Nepal
a cura della redazione
“Mongolia, Cina, Tibet e Nepal sono infinitamente grandi. L’Asia è infinitamente grande. Quando la percorri da solo in bicicletta sei una formica magrolina con una tenda e un sacco a pelo”.
Inizia con queste parole il libro “Like a skinny ant” scritto dal cicloviaggiatore e ricercatore Alessandro de Bertolini per raccontare con Montura Editing un viaggio straordinario, compiuto lo scorso anno: 7500 chilometri in 75 giorni per collegare Ulan Bator, capitale della Mongolia, a Kathmandu, capitale del Nepal, attraverso Cina e Tibet, campo base dell’Everest. Una traversata complessa da organizzare e gestire, per le enormi difficoltà burocratiche, decisamente impegnativa sul piano fisico ed emotivo, ma che aveva alla base due finalità. La prima di solidarietà: collegare i due principali progetti sostenuti da Montura, vale a dire la Ger Camp ideata dal professor David Bellatalla insieme con Need You e Croce Rossa per ospitare ragazze madri con figli disabili; e la scuola ideata dall’alpinista e naturalista Fausto De Stefani, che offre percorso formativo a circa mille giovani nepalesi. La seconda finalità era quella scientifica. Con il patrocinio del CNR-Consiglio Nazionale delle Ricerche, de Bertolini ha portato attraverso l’Asia un piccolo apparecchio sviluppato dagli scienziati italiani per monitorare alcuni parametri atmosferici. Il superamento dei numerosi ostacoli formali che hanno tenuto in sospeso questo viaggio per alcuni anni è stato possibile anche grazie alla collaborazione delle Ambasciate d’Italia in Mongolia e
EMERGENZA CLIMATICA IN MOSTRA AL FORTE DI BARD
in Cina e al sostegno di alcune aziende ed enti di ricerca italiani, tra i quali il Centro Studi Martino Martini dell’Università di Trento.
De Bertolini ha viaggiato fuori dalle rotte più comuni, incontrando varia umanità, paesaggi indimenticabili, dalle vaste praterie al deserto del Gobi, dalle rive del fiume Giallo al celebre monastero di Rongbuk, in Tibet, in prossimità del campo base nord dell’Everest ben oltre i 5.000 metri. Per giungere infine alle fertili campagne nepalesi e alla caotica capitale.
“Like a skinny ant” è un racconto di 96 pagine, testi scritti con il cuore e immagini scattate con discreta maestria da un cicloviaggiatore con lunga esperienza. Con Montura e Montura Editing de Bertolini aveva già attraversato il Nordamerica, dando alle stampe “It’s my home for three months”, proposto anche sugli schermi e diversi altri viaggi in luoghi affascinanti delle Alpi e del pianeta. Sempre con lo scopo di raccogliere fondi, tramite i libri e le conferenze, per i progetti di solidarietà, in pieno “spirito Montura”.
Presentato in occasione di “Montagnalibri” al Trento Filmfestival, il libro sarà prossimamente visualizzabile e scaricabile online dal sito Montura e, nella sua versione cartacea, potrà essere richiesto nei Montura Store, sempre a fronte di una donazione “libera e responsabile” a favore dei progetti citati. I volumi sostenuti da Montura o pubblicati direttamente con il marchio editoriale “Montura Editing” hanno superato ormai quota 100. E oltre 200 mila sono le copie distribuite in meno di vent’anni. Un traguardo unico e invidiabile per un’azienda di abbigliamento, che ha contribuito a consolidare la sua reputazione.
Completato con la pubblicazione del prestigioso volume “Monte Bianco” il percorso quadriennale de “L’Adieu de glaciers”, il tema del clima è ancora al centro dell’attenzione al Forte di Bard. La mostra "Non c’è più tempo” promossa da Forte di Bard e Agence France-Presse (AFP), allestita nelle sale dell’Opera Mortai della fortezza dal 29 marzo al 21 luglio 2024, è un progetto espositivo inedito, curato da Pierre Fernandez, che non vuole limitarsi a presentare un’istantanea sulle diverse emergenze climatiche mondiali ma a promuovere una vera e propria azione di sensibilizzazione su tematiche non più rinviabili e che coinvolgono tutti, con un focus che analizza e documenta per la prima volta il fenomeno dei migranti climatici. Le oltre 80 immagini selezionate dagli archivi AFP sono suddivise in quattro tematiche, una per elemento, integrate da una sezione video che racconta come l’emergenza climatica influisca sempre maggiormente sui flussi migratori odierni, supportata da cifre fornite dal Global Report on Internal Displacement 2023 e dal Ministero dell’Interno della Repubblica Italiana.
Info: fortedibard.it
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STORIE
CICLO ESPLORANDO IL BASSO GARDA
Sette aziende veronesi con un obiettivo comune: il sostegno e la promozione del turismo attivo sulle sponde del lago. Questo è Verona Garda Bike. Intervista a David Berti, vice presidente del progetto
di Karen Pozzi
La Rete d’Impresa Verona Garda Bike nasce nel 2012 con il supporto di Confindustria Verona attraverso il Consorzio Coverfil, la collaborazione della Provincia di Verona, degli enti locali interessati, delle associazioni di categoria e della Camera di Commercio.
I sette soci rappresentano delle importanti realtà nel campo del turismo e dell’enogastronomia locale: Europlan SpA, Bellatrix Srl, Lamacart SpA con il Museo Nicolis, Turri Fratelli Srl, Masi, Gardaland e Parco Natura Viva. La Rete si pone come
David Berti
vice presidente di Verona Garda Bike
Cosa unisce i sette imprenditori della Rete?
Conosco tutti di persona e siamo affini dal punto di vista delle passioni, dato che ci piace andare in bici. Dodici anni fa ho fatto da aggregatore condividendo la mia idea. A quel tempo parlare di bicicletta sul basso Garda era difficile, ma essendoci oltre 600 km tra ciclabili e strade secondarie, ho colto l’opportunità e con la forza del gruppo ci siamo proposti a Confindustria cercando un dialogo che potesse far divenire realtà il progetto di Verona Garda Bike, dove loro avrebbero dovuto mappare e noi avremmo promosso questa offerta turistica. Nessuno di noi avrebbe ottenuto un riscontro economico diretto da questo progetto, ma avevamo un interesse comune, ovvero promuovere il territorio in cui si ergono le nostre attività.
Quindi l'obiettivo di questo progetto è quello di una promozione turistica che apporti beneficio a tutte le attività dei sette imprenditori? Sì, perché tutti noi, in modi diversi, lavoriamo con il turismo. Se prima il ciclismo era la passione di una nicchia, dopo la pandemia è esploso, quindi promuovere il territorio come un luogo in cui poter vivere questa passione ci porta un ritorno indiretto anche se al momento incalcolabile. La ricchezza della nostra rete di strade è, rispetto all’alto Lago, quella di essere dolce e lievemente collinare quindi adatta a tutti,
CELESTE DEL GARDA BIKE TOUR
Un percorso cicloturistico che si sviluppa per 98 km tra i luoghi più rappresentativi e suggestivi del basso lago di Garda veronese. Un viaggio sulle due ruote nello splendore e nell'armonia del paesaggio gardesano, tra le eccellenze dell'entroterra, attraversando lago e collina, pianura e dolci declivi con un dislivello di 520 m. Il tour si può fare con ogni tipo di bicicletta (elettrica o muscolare, mtb o gravel, cargo e a tre o quattro ruote) poiché non presenta particolari dislivelli, e può essere percorso tutto d’un fiato o frazionato in più giorni. Il tour parte dalle sponde del Lago di Garda, dal comune di Bardolino e Garda, e si estende nell’entroterra verso Albarè, Rivoli e Affi per poi scendere passando da Lazise e Cavaion; da qui il tracciato si collega con la città di Bussolengo, per giungere a Sommacampagna, Villafranca, Valeggio sul Mincio e tornare sulla sponda del lago nei comuni di Peschiera e Castelnuovo del Garda.
obiettivi la promozione dell’utilizzo della bicicletta e della mobilità alternativa, la diffusione della cultura dell’uso sostenibile del territorio e l’incremento del turismo durante tutto l’arco dell’anno. L'ambito veronese e gardesano, con la propria ricchezza di risorse artistiche, culturali, turistiche ed enogastronomiche, rappresenta un patrimonio di altissima qualità che si presta a essere scoperto in bicicletta. Per conoscere meglio i retroscena del progetto abbiamo intervistato David Berti, vice presidente di Verona Garda Bike.
anche alle famiglie. Inoltre, vi è molto verde e questa è una ricchezza enorme.
Di cosa vi occupate nello specifico?
La Rete interviene nella valorizzazione dei percorsi e itinerari ciclabili. Abbiamo iniziato producendo materiale informativo, a partire dalla cartina stampata, evolvendoci poi con un’app pubblicizzandola con un QR code nelle varie strutture turistiche dove indicavamo anche cosa si poteva incontrare sul percorso: chiese, musei, ristoranti e altro. Inoltre, sponsorizziamo eventi e iniziative che promuovono la visibilità di Verona Garda Bike coinvolgendo ogni anno target differenti. Per esempio quest’anno ci siamo focalizzati sulle famiglie con il Family Bike Trip, in collaborazione e con il supporto di REMOOVE, sul nostro Celeste del Garda Bike Tour che collega tutte le sette strutture che formano la Rete. La manutenzione invece è gestita dai singoli comuni, come da decreto, e questo è un po' il nostro problema perché non possiamo avere controllo diretto su ognuno di loro. Avevamo provato a creare un'associazione di volontari per la cura dei percorsi, ma poi il confronto con il volere dei comuni non permetteva di agire in libertà e quindi siamo tornati nelle loro mani con casi più o meno virtuosi di manutenzione. Una situazione che comunque si ripete in tutta Italia.
Che tipo di ciclista frequenta Verona Garda Bike?
Il territorio accoglie sia l’utente con lo smartwatch che calcola la sua andatura, ma che la sera si vuole fermare in un posto dove mangiare e bere bene e desidera rilassarsi, e anche un tipo di ciclista che preferisce andare sulle ciclabili a un’andatura più lenta.
Tante le famiglie che hanno partecipato ad aprile al Family Bike Trip
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PROGETTI
LA BOUTIQUE PER CHI NON SI ACCONTENTA
Ricercatezza nella proposta, servizi su misura del cliente e una naturale passione per la bici. Aperto dal 2020, in poco tempo Centogiri ha saputo costruirsi un’identità precisa e ben definita.
Ne abbiamo parlato con lo store manager Mattia Rui di Daniele Pansardi
Al centro di tutto c'è il Velodromo di Portogruaro. Una delle ragioni dell’esistenza stessa di questo store. La storia di Centogiri parte proprio da quella pista, e si sviluppa con l’apertura di un negozio che fin da subito ha voluto caratterizzarsi per un’identità molto ben definita. È uno store che punta con decisione a una fascia ben precisa di mercato e clienti, e che per questo lavora in modo certosino nella scelta
Quando è nato il negozio e da dove deriva il nome?
Centogiri apre i battenti nell'ottobre 2020, frutto di un'idea maturata nel tempo. Anche se quel periodo era un po' complicato per i noti motivi, abbiamo voluto iniziare lo stesso. Il nome deriva dal fatto che il negozio si trova di fronte al velodromo di Portogruaro, dove si organizza un evento che si chiama per l'appunto 100 Giri. Ci sembrava, inoltre, che mancasse un negozio di ciclismo più strutturato e ricercato. Siamo aperti da tre anni e mezzo e abbiamo portato le nostre precedenti esperienze lavorative (che non erano legate al commercio) in quest'attività.
Qual è il vostro pubblico di riferimento?
Fin dall'inizio avevamo un'idea chiara sulle persone da raggiungere, e ci abbiamo lavorato in questi anni cercando di targettizzare un pubblico adeguato in termini di bisogni e disponibilità. Abbiamo clienti che ci riconoscono un servizio di qualità sia nella vendita sia nell'assistenza, perché cerchiamo di seguirlo sotto tutti i punti di vista, compreso il bike fitting. Vorremmo definirci il medico di base del ciclista.
Su quali segmenti siete più specializzati?
I nostri segmenti principali sono strada e gravel, pur non sottovalutando la potenzialità della mtb, per la quale siamo altrettanto strutturati. I prodotti più venduti partono dalla media gamma a salire, e sono quelli che ci consentono di reggere in periodi più difficili del mercato come l'attuale. Un esempio molto chiaro è la gravel in alluminio, prodotto ricercatissimo negli anni dell'esplosione del mercato, ora non più richiesta da nessuno.
Come avete gestito quest’ultimo anno piuttosto complicato per tutto il mercato della bici?
Credo che siamo stati bravi a non ascoltare i canti delle sirene. Abbiamo la fortuna di avere un amministratore impegnato in una grande multinazionale, che si occupa di approvvigionamento di materie prime a livello globale, e che è molto attento sul magazzino. Non abbiamo avuto problemi di stock e questo ci ha permesso di avere
dei brand da proporre e nel “coccolare” il pubblico investendo tempo e risorse nei servizi al consumatore finale. Ma Centogiri, fondato da Michele Zanet e Luca Valerio, è conscio di non potersi limitare alla sola vendita, ed è molto attivo anche con altre iniziative collaterali all’attività dentro il negozio. Una su tutte? Un’academy di bmx. Ne abbiamo parlato con lo store manager Mattia Rui.
una situazione più snella, al netto del nostro storico di pochi anni. L'assistenza poi ha contribuito a sopperire ai momenti di maggiori flessioni nelle vendite. Inoltre, cerchiamo di promuovere una personalizzazione della bici in modo da offrire qualcosa in più, in cui investiamo tempo e risorse. Ed è molto apprezzato.
Hai accennato all’importanza dell’officina e dell’assistenza: quanto incide sul vostro volume d’affari e sull’impegno lavorativo totale?
Ci tiene occupati per circa il 60% del tempo, mentre pesa circa per il 30-40% del fatturato. Ma è un volano importante anche per la vendita delle biciclette.
Quali criteri adottate nella scelta dei brand da esporre in negozio?
L’aspetto di primaria importanza è il rapporto con l'azienda. È necessario soprattutto avere risposte rapide. Se non ci sono una comunicazione efficace e l'assistenza che poi vogliamo avere per i nostri clienti, non ha senso mandare avanti una collaborazione. Cerchiamo, inoltre, di fare sempre un lavoro di ricerca, testando i prodotti prima di proporli al pubblico. Faccio un esempio: Push Hard Apparel è un marchio italiano di abbigliamento che vende perlopiù online, e avere la loro collezione in negozio ci rende un po' quella boutique che vorremmo essere anche nell'abbigliamento. Da noi non entra chi vuole accontentarsi di un pantaloncino qualsiasi, ma chi cerca un prodotto di grande qualità e stile al prezzo corretto. In questo senso, entra in gioco la capacità del negoziante di offrire l'assistenza e il servizio adeguato, che il consumatore comprando online non potrà avere né prima né dopo la vendita. La differenza, spesso e volentieri, è anche la passione che mettiamo nel nostro lavoro.
Parliamo anche del vostro servizio di noleggio: quali sono i riscontri sul pubblico? Il noleggio gravel è il più redditizio ed è anche uno dei migliori veicoli per la vendita. Puntiamo anche in questo caso soprattutto sulle muscolari piuttosto che sulle eBike, che richiedono anche un'assistenza più strutturata e non solo meccanica. Preferiamo restare specializzati su quello che ci sentiamo di far bene.
Quali iniziative portate avanti in parallelo all’attività del negozio?
Lavoriamo con alcune squadre amatoriali, abbiamo organizzato degli eventi gravel, di cui uno in notturna molto apprezzato, e legati alla bmx perché gestiamo l'academy di H-Farm, un campus universitario all'avanguardia, incubatore digitale fra i primi, con sede a Roncade (TV).
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Mattia Rui store manager Centogiri
FOCUS SHOP
SCHEDA NEGOZIO Centogiri
Indirizzo: viale Cadorna, 15Portogruaro (VE) 30026
Telefono: 0421.566553
Mail: info@centogiri.com
Sito: centogiri.com
Facebook: centogiri
Instagram: @centogiri
Numero titolari: 2
Numero dipendenti: 2 + 2 collaboratori
Grandezza negozio mq: 150
Grandezza officina mq: 25
Servizi offerti: vendita biciclette, assistenza meccanica, bike fitting, noleggio eBike e gravel,
academy bmx
Marchi: Colnago, Cervélo, Cannondale, Cinelli, Focus
Marchi accessori: Abus, Craft, Fizik, Out Of, POC, Push Hard
Apparel, Rewoolution, Wahoo
Marchi componenti: Campagnolo, Continental, Fulcrum, Continental, Garbaruk, Leonardi Racing, Shimano, Vap
Cycling
Altri servizi: Fox Point, Fulcrum Store, Lefty Center, Leonardi Center, Shimano Service, SRAM Service
Blob - camera d’aria in TPU con sigillante Benvenuti nella rivoluzione delle camere d’aria NXT! Siamo entusiasti di presentarvi le nuove camere d’aria in TPU con sigillante BLOB NXT, un’innovazione senza precedenti nel mondo del ciclismo. Con un’incredibile riduzione del peso fino all’80% rispetto alle camere in butile e il liquido sigillante integrato per una maggiore protezione contro le forature, queste camere d’aria offrono una leggerezza senza rivali senza compromettere la resistenza e la prestazione.
ROAD 45 65 75
NXT/BLOROAD Road 700x23-33:
Con soli 59g di peso, queste camere d’aria sono l’ideale per le strade veloci, offrendovi una sensazione di leggerezza e agilità senza pari.
VIDEO:
GRAVEL
NXT/BLOGRA Gravel 700x35-45:
Con soli 99g di peso, queste camere d’aria sono pronte per affrontare i terreni più impegnativi, offrendovi prestazioni elevate su percorsi off-road e gravel.
MTB 27 29
queste camere d’aria sono progettate per soddisfare le esigenze dei ciclisti di mountain bike più esigenti, offrendo leggerezza e durabilità.
FOCUS SHOP
barbieribike.it
NXT/BLO29 MTB 29x2.0-2.6 e NXT/BLO27 MTB 27.5x2.0-2.6: Con pesi rispettivamente di 159g e 149g,
Da sinistra Andrea Pinos, Luca Valerio, Michele Zanet e Mattia Rui
LA STELLA NASCENTE DEI BIKE RESORT
Brunico Bike Opening, per gli amici BBO, è l’evento di apertura della stagione ciclistica nella nota località dolomitica. Una prima edizione che punta a lanciare questo territorio come una tra le mete più desiderate da tutti gli appassionati
di Gabriele Vazzola
Brunico è una meta conosciuta soprattutto per gli sport invernali grazie al meraviglioso comprensorio di Plan de Corones, che fa parte del più allargato e celeberrimo Dolomiti Superski. L’APT locale punta ora a promuovere anche il mondo bike, decisa a colmare il gap con altre località che già da molti anni spingono forte anche nella nostra direzione. Per farlo ha creato un evento di promozione in concomitanza con quello che è l’inizio della stagione dedicata al bike: il BBO (Brunico Bike Opening). La manifestazione svoltasi il 18 maggio nella Piazza del Municipio comprendeva uno spazio espositivo per la presentazione di prodotti e novità, un
percorso di prova molto apprezzato dai più giovani biker in erba e stand dedicati dove è stato possibile scoprire tutte le attrazioni e le attività che sono parte di questo territorio, entrato di prepotenza nella galassia dei migliori bike resort italiani. L’Outdoor Center Kronplatz, la Bike School Kronplatz e il Vitamina F Bike Club hanno messo a disposizione un programma gratuito di tour pensati per tutti. Tra i partner d’eccezione anche la nuovissima struttura dell’hotel Falkensteiner Kronplatz. Georg Comis, communication & marketing Bruneck Kronplatz Tourismus, ci racconta di questo evento e dell’importanza che l’offerta bike rivestirà d’ora in avanti nel panorama turistico di Brunico (BZ).
Georg Comis
communication & marketing Bruneck Kronplatz Tourismus
Cosa offre il territorio di Brunico agli amanti della bici?
Il settore qui è sempre più importante e in crescita, abbiamo una grande offerta a Plan de Corones con il bike park ma non solo. Siamo circondati da una natura bellissima dove si può girare ed esplorare. Inoltre, da qui passa l’itinerario della Monaco-Venezia. Per mettere tutto questo insieme e mostrare la nostra offerta completa nasce Brunico Bike Opening. Vogliamo migliorare e portare avanti i servizi per gli amanti della bici. Questo evento ha segnato anche l’inizio della stagione ciclistica in concomitanza con l’apertura del Bike Park.
Raccontaci chi c’era al BBO e quali obiettivi vi siete prefissati. Abbiamo coinvolto aziende locali e internazionali che qui potevano mostrare le loro novità. Puntiamo a far crescere questo evento. Abbiamo coinvolto anche l’Outdoor Center Bike School di Riscone con il loro programma estivo di tour studiati per tutti i livelli. Al BBO ne abbiamo offerto gratuitamente un assaggio con piccoli tour di un’ora e mezza. A questo evento si è parlato anche di tecnica di guida. Questo anche per migliorare la convivenza tra hiker e ciclisti nei trail: vogliamo che convivano negli stessi percorsi con rispetto e sicurezza. È stato importante per noi promuovere la cultura della coesistenza dei sentieri, questo anche e soprattutto dopo l’avvento massivo delle eBike: danno grandi possibilità ma non tutti le sanno utilizzare a dovere.
Abbiamo visto che qui c’è molto da fare anche quando si scende dalla bici… Certo, c’è anche molta cultura: borghi, chiese, castelli e musei. Non solo il Messner Mountain Museum. Qui si mangia bene e si può fare una vacanza all’insegna della bici, delle escursioni, del parapendio e del golf. Un soggiorno di sport e relax quindi grazie anche a strutture come l’hotel Falkensteiner che ha una bike room attrezzata e il servizio noleggio e riparazione. Tutto questo sistema già esiste sul territorio, occorre solo presentarlo nel modo corretto per poter entrare nell’immaginario dei biker come una delle mete più interessanti dove passare una vacanza in sella.
BIKE HOTEL E NON SOLO...
Tra i partner d’eccezione anche il nuovissimo hotel Falkensteiner Kronplatz. Una struttura progettata dal noto architetto Matteo Thun, che si colloca a poche decine di metri dagli impianti di risalita a Plan de Corones. Una posizione strategica da cui poter godere anche delle bellezze paesaggistiche della valle. Una struttura dove tutto gira intorno al mondo dello sport, che viene richiamato anche nei dettagli del design degli interni. Si pone come eccellenza nell’ampia galassia dei bike hotel delle Dolomiti con una serie di servizi premium che non lasceranno scontenti i biker più esigenti. Si va dall’ampia bike room, completa di tutti i servizi, fino al noleggio sul posto di bike ed eBike Cube. Inoltre, sono presenti al suo interno anche una palestra di arrampicata indoor, una grande spa e un ristorante dove è possibile degustare una selezione dell’enogastronomia locale presentata in maniera creativa e contemporanea.
kronplatz.falkensteiner.com
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TRAVEL DESTINATION
© Matteo Mangano
A PLACE WHERE ATTITUDE MEETS ALTITUDE
getthere.schwalbe.com ��
— Get there
LA NUOVISSIMA RANSOM
NO SHORTCUTS
La race machine per l'enduro, l'all mountain e l'avventura. Ransom è stata progettata per le massime prestazioni in discesa e o re una guida che ispira sicurezza in ogni momento. La sua geometria aggressiva è abbinata a una cinematica delle sospensioni soprannaturale, dando così vita a una bici che non accetta nessun compromesso.
RANSOM – MAKE MOUNTAINS MOVE.
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