Bikefortrade #06-2024 / International Issue

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In foto: Matteo FontanaCredits: Simone Nespoli

ESCAPE THE ORDINARY

6 MERCATO, PARTNERSHIP

7 INIZIATIVE

8 EVENTI, PEOPLE

9 DAL MONDO DEL LAVORO

DATI&STATISTICHE

10 È STATO DAVVERO UN “ANNUS HORRIBILIS”?

NEW BRAND

12 GONSO: LA “DOLCE VITA” TEDESCA

INCHIESTA ESCLUSIVA

14 LA CARICA DEI 101: DOPO I NEGOZI, PARLANO I DISTRIBUTORI

SPECIALE GRAVEL

18 L’ESSENZA DI ANDARE IN BICI

19 OLYMPIA, EXEPT, BH, KROSS

20 BASSO, LIV, MERIDA, VITORIA

21 LA LINEA GRANDURANCE SERIES DI BERGAMONT

22 CRANKBROTHERS, GIVI, CAMELBAK, THULE, VAUDE

BRAND PROFILE

24 SOLAR RETROFIT: “LET NATURE DO THE WORK”

PRODOTTO DEL MESE

26 IL PIATTO FORTE DI PIRELLI

FOCUS PRODOTTO

28 LA PRIMA GAMMA DI CASCHI TAAC

29 DIAMANA DI TUBOLIGHT

30 ALANERA RS DI DEDA

32 GT-1 DI SELLE ITALIA

RESPONSABILMENTE

33 LA GUIDA DI SCHWALBE PER LE CAMERE D’ARIA USATE

FOCUS ON

34 RT SUSPENSION CENTER: PIÙ DI UN CENTRO ASSISTENZA PER SOSPENSIONI

PARTNERSHIP

36 SQUADRA VINCENTE… NON SI CAMBIA

INAUGURAZIONI

38 BIANCHI: GUARDARE ALLA STORIA PER COSTRUIRE IL FUTURO

PROGETTI

40 LA "PARIGI-DAKAR" CON LE EBIKE NOVITÀ

42 CIPOLLINI ITACA E DMT POGI'S EVENTI

43 SANTINI X POLARTEC = INNOVAZIONE E PROTEZIONE

IMPRESE

44 ESPLORA.CC: UNLEASH THE ADVENTURE

RETAIL COACHING

46 “APERTI PER FERIE”

FOCUS SHOP

48 BASSANO CLUB HOUSE

TRAVEL DESTINATION

50 A PAGANELLA FAR FESTA È “SUPERNATURAL"

EDITORIALE

DI BENEDETTO SIRONI

benedetto.sironi@mag-net.it

ALIMENTARE LA COMMUNITY

Se ci pensiamo è proprio questa una delle chiavi per un’evoluzione sana e duratura di ogni sport e attività. Ma ce ne sono alcune che si prestano più di altre a creare e stimolare gruppi che condividano la propria passione. Sia essa durante la pratica sportiva, sia nel partecipare a gare, eventi, raduni, fiere, festival, feste e ogni tipo di happening possibile. Tra queste la bicicletta è per sua natura indubbiamente uno dei mondi che meglio si presta a una fruizione condivisa e partecipata. Ma questa predisposizione va comunque sempre alimentata e arricchita di nuovi stimoli.

Uno dei più forti ed eclatanti degli ultimi anni è stato senz’altro quello del gravel. Un segmento sempre più importante, entrato definitivamente nel cuore di un numero crescente di praticanti. Ghiaia, asfalto, terra battuta, single track. In tanti in questi anni stanno scoprendo la propria anima gravel, dando un’identità precisa alla passione per il ciclismo e gli sport all’aria aperta anche grazie a questa disciplina. Forse perché in essa risiede “l’essenza stessa dell’andare in bici” (titolo che abbiamo voluto dare allo speciale): ossia scoprire posti nuovi, godendo del territorio sempre alla velocità e all’intensità che si preferisce. Ma soprattutto apprezzando il gusto per l’esplorazione che ci fa tornare anche un po’ bambini e al contempo ci fa sentire grandi e maturi nel poter disporre in modo costruttivo del nostro tempo libero.

Negli ultimi anni il mondo gravel ha in qualche modo “bruciato le tappe”. Le aziende se ne sono accorte da tempo e hanno diversificato le gamme, spesso giunte oramai alla seconda o terza generazione. Il bello è che in un mondo tanto sfaccettato come questo, ogni brand può por-

tare la propria interpretazione senza troppa paura di sbagliare. Tante, infatti, le sfaccettature all’interno del gravel: bikepacking, utracyclist, senza dimenticare il mondo in forte crescita del racing con sempre più eventi che nascono in tutto il mondo. Uno su tutti è la Traka, uno dei principali d’Europa, che si svolge in Spagna, a Girona, una città diventata negli ultimi anni una delle capitali del ciclismo. Alla Traka partecipano persone da ogni angolo del mondo e, oltre alla performance pura, si dà molta importanza ai materiali, all’estetica, al lifestyle e ovviamente allo stare insieme.

A proposito di eventi: in attesa di vedere cosa ci offriranno in fatto di novità le fiere estive, tra cui Eurobike e Italian Bike Festival, già nelle prossime pagine vi proponiamo una selezione di importanti novità da parte di alcuni brand di riferimento. Oltre a una ricca rassegna di prodotti gravel (bici, eBike, accessori). Il tutto nella cornice di un numero che, come avete già intuito dalla copertina, si presenta in versione internazionale con una selezione di contenuti in doppia lingua, visto che sarà distribuito ad alcuni dei prossimi appuntamenti internazionali del settore, in primis la fiera di Francoforte. In generale ci aspetta un’estate caldissima con un trittico da urlo per tutti gli appassionati, che sarà comunque in grado di catturare probabilmente anche una buona fetta di pubblico “extra”. Parliamo di Tour e Olimpiadi tra luglio e agosto, naturalmente, con la ciliegina finale dei Mondiali di Zurigo (21-29 settembre). Insomma, a proposito di stimoli per la community, quest’anno non ci faremo mancare proprio nulla. E chissà che sia anche il miglior viatico per tornare definitivamente nei prossimi mesi a una situazione di mercato più sana e stabile.

FOSTERING THE COMMUNITY

This is one of the keys to a lasting evolution for any activity. But there are some, and more than others, more suitable to create groups who share the same passion. Be it during sports practice, participation to competitions, events, fairs, festivals. For its nature, the bike is better suited to a shared and engaged fruition. But this predisposition is always to be fed with new stimuli. One of the strongest in recent years has been gravel. A segment that has definitely entered the heart of an increasing number of people. Many are discovering their gravel soul, giving a precise identity to their own passion. In gravel, lies the “real essence of riding a bike”: that is, discovering new places, enjoying the territory with one’s preferred speed and intensity. A multi-faceted discipline: bikepacking, ultracyclist, not to mention

the growing racing world with more and more events that are born around the world. One of these is Traka, a manifestation taking place in Girona, a city that has become one of the capitals of cycling. While waiting for the summer fairs, we suggest a selection of important news shared by a few brands. Everything framed within an issue presented in its international version, for it will be distributed to some of the next international events of the industry. More in general, a hot summer awaits, together with an incredible triptych. We’re talking about the Tour and the Olympics and, cherry on top, Zurich’s Championship finals. In short, this year we won’t be missing a thing. Who knows it’s going to be the best way to help and go back to a healthier and more stable market situation.

Editore: MagNet Srl SB - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Direttore editoriale: Benedetto Sironi

Editors: Davide L. Bertagna, Benedetta Bruni, Daniele Pansardi, Riccardo Penna, Gabriele Vazzola

Art Director: Simone Comi

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Anno 12 - Numero 6 - 2024 - Periodico mensile

Registrazione al Trib. di Milano n. 39 dell’8 febbraio 2013 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - Conv. in Legge 46/2004 - Art.1 Comma 1 LO/MI Iscrizione al ROC n.16155 del 23 Novembre 2007 Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - Una copia 1,00 euro

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IL BRAND RH+ ACQUISISCE ROSTI

MERCATO

Il brand italiano rh+ acquisisce Rosti Maglificio Sportivo con l’obiettivo di rafforzare la propria proposta sul mercato. Giovanni Alborghetti (in foto a destra) prenderà la direzione creativa di rh+, di cui arricchirà l’offerta della prossima SS 26. Per Luigi Cagnoli, general manager di rh+ (in foto a sinistra), “questa acquisizione testimonia l’ambizione del brand di creare una realtà al 100% italiana, che possa competere sul mercato internazionale”. Rosti entra quindi a far parte di Carisma, holding di partecipazioni industriali dedicata allo sviluppo di piccole e medie aziende italiane. Per la prima volta insieme, i brand danno appuntamento a Misano per IBF.

CAMBOGIA: ESPORTAZIONI DI BICI IN CALO DEL 37%

Le esportazioni di bici in Cambogia sono crollate del 37% anno su anno nei primi cinque mesi del 2024, riporta il General Department of Customs and Excise (GDCE) del Paese. Le bici ed eBike esportate pare abbiano raggiunto i $ 169 milioni (€ 157 milioni) durante il periodo compreso tra gennaio e maggio di quest’anno. Nel 2023, il totale ammontava a $ 271 milioni (€ 252 milioni): un calo del 37,6%. Tale crollo sembrerebbe dovuto a una diminuzione della domanda nei mercati principali come l’EU. In termini di volume, le esportazioni sono scese del 69% anno su anno, passando da 375.525 unità tra gennaio e maggio del 2023 a 116.980 di quest’anno.

PARTNERSHIP

IL RAPHA CYCLING CLUB AVRÀ A DISPOSIZIONE

LA OSTRO VAM DI FACTOR

Rapha e Factor Bikes, brand di bici performance, hanno annunciato una partnership di noleggio bici che porterà la nuova Ostro Vam di Factor ai membri del Rapha Cycling Club (RCC) in tutto il mondo. RCC è una riding community per tutti i ciclisti del globo, e da ora i membri beneficeranno di un noleggio bici esclusivo dai Rapha Clubhouse. Il direttore creativo di Factor, Jay Gundzik, e il team creativo di Rapha hanno lavorato insieme per sviluppare una colorazione unica dell’edizione RCC della Ostro Vam, unendo l’iconico rosa con accenni di nero di Rapha con le texture in fibra di carbonio grezzo tipici di Factor.

THOK AL FIANCO DEL PROGETTO “FROM ZERO TO ATLAS” DI NICO VALSESIA

Thok E-Bikes ha annunciato l’avvio di una collaborazione con l’ultra atleta italiano Nico Valsesia, detentore del record mondiale di massimo dislivello attivo bike+ultratrail, ottenuto raggiungendo la cima del Monte Bianco con partenza in bici al livello del mare, da Genova. Questa passione si è nel tempo trasformata in una missione: Valsesia organizza avventure in Marocco e ha creato il progetto “From Zero to Atlas” che ora, a seguito della collaborazione con Thok, esiste anche nella forma di eMtb tour. Il Thok Moroccan Tour consiste in quattro giorni in bici ed è lo stesso Valsesia a fare da guida e fornire le Thok MIG e le Ducati MIG S in dotazione.

BASSO PRESENTE ALLA 24 ORE DI LE MANS CON LA DIAMANTE SV UN NUOVO CAPITOLO PER OFFICINE MATTIO

Dopo poco più di un anno dalla partnership con la Scuderia Alpha Tauri in occasione della F1, Basso continua a "correre" nei circuiti internazionali più prestigiosi. Alla 24 Ore di Le Mans, il quarto evento del FIA World Endurance Championship 2024, l’azienda di Stardue Group ha messo a disposizione del team Isotta Fraschini Duqueine la sua Diamante SV, ammirata tra il paddock e le aree del circuito. Per l’occasione la Diamante SV ha sfoggiato una livrea con una vernice che mischia i colori del blu chiaro – per ricordare quelli originari delle auto storiche di Isotta Fraschini – con sfumature che cambiano tonalità a seconda della luce sul telaio.

Officine Mattio ha annunciato un accordo con Officine Mattio Holding Limited (OMHL), società di investimento con sede ad Abu Dhabi, che acquisirà una quota del 20% in Officine Mattio, fornendo fondi per lo sviluppo della realtà cuneese. Quest'intesa sosterrà l’espansione e diversificazione dei prodotti del marchio attirando investimenti internazionali e partnership strategiche in Italia. La collaborazione migliorerà la competitività dell’azienda, consentendole di concentrarsi su progettazione e produzione. Per Giovanni Monge Roffarello, fondatore e ad di Officine Mattio, “questo ingresso ci permette di accelerare la crescita nel mercato ciclistico”.

Deity Supervillain è il pedale moderno che amplia la prima linea flat Deity, che ha lasciato il materiale all’essenziale, raschiando ogni grammo fino ai singoli dettagli smussati attorno a ogni perno e a ogni angolo. Deity è conosciuta per aver creato tra i pedali concavi più grandi del mondo e con Supervillain vuole alzare ancora di più l’asticella. Unificando lo stile Deity intorno al caratteristico design del profilo del pedale non offset, Supervillain condivide lo stesso costrutto simmetrico che può essere trovato sui pedali TMAC e Deftrap. Con un maggiore supporto sulla parte posteriore del perno, il ciclista è in grado di trovare più rapidamente il corretto posizionamento del piede e di sentire più appoggio sul pedale, massimizzando i vantaggi del profilo concavo profondo 2,5 mm (per lato). Caratterizzato da un’ampia piattaforma da 113 mm x 105 mm e 14 pin per lato, Supervillain trasmette la sensazione di sicurezza e stabilità che le persone si aspettano da un pedale Deity. Con l’obiettivo di limare ogni grammo possibile, la struttura scheletrica è un’opera d’arte con bordi smussati a ogni angolo e bordi esterni lisci per ridurre il rischio di rimanere impigliati nelle rocce. Il Supervillain porta al livello successivo la prima linea di pedali flat Deity e prende ciò che ha fatto la fortuna del TMAC migliorandolo ulteriormente. Con l’attenzione sullo sviluppo di un pedale che sia elegante e moderno, Deity vuole stupire dal livello di dettaglio di questo pedale. I Deity Supervillain sono distribuiti in esclusiva per l’Italia da Ciclo Promo Components.

In foto Scott McGuigan, presidente OMHL

SCOTT PRESENTA IL FONTANAPRORIDER TRAINING CAMP 2024

Marco Aurelio Fontana, brand ambassador di Scott Italia, presenta il Fontanaprorider Training Camp powered by Scott, un progetto che punta a essere riferimento per gli appassionati della mtb, offrendo un training e un’esperienza dedicata ai biker del mondo xc e xcm. Cinque giorni di avventure, workshop, formazione ed experience dal 23 al 27 luglio a Livigno (SO) che includeranno l’alimentazione, il mezzo meccanico e l’approccio alla mtb. Il Camp si propone ai biker che sanno già andare in mtb e che vogliono migliorarsi, conoscere la tecnica, capire la fisica della bici. Scott Italia, oltre a sposare al 100% il progetto, metterà a disposizione un numero limitato di bici test che potranno essere utilizzate durante l’evento.

PROCLAMATI I VINCITORI DELL’OSCAR ITALIANO DEL CICLOTURISMO 2024

La regione Friuli-Venezia Giulia con la Ciclovia Pedemontana vince la nona edizione del Green Road Award, l’Oscar Italiano del Cicloturismo, il premio che viene assegnato ogni anno alle ciclovie verdi delle Regioni che promuovono la vacanza su due ruote con servizi mirati al turismo lento. Il secondo posto va alla Regione Calabria per la Ciclopedonale della Val di Neto, mentre al terzo posto si posiziona la Provincia Autonoma di Trento con la Green Road dei Fiori. Menzione speciale della Giuria di Appennino Bike Tour presentato dalla Regione Liguria, mentre la Menzione Legambiente premia la Regione Sardegna, alla sua prima vittoria, per Il Cammino Minerario di Santa Barbara. Infine, la Menzione speciale della Stampa va alla Campania per La Via Silente.

INIZIATIVE

THE SOSTAINABLES: IL CONTEST CHE PREMIA I TALENTI DELLA SOSTENIBILITÀ, IDEATO DA GREEN MEDIA LAB

Il 30 maggio si è tenuta la prima edizione di The SOStainables, il concorso indetto da Green Media Lab. Otto finalisti di età compresa tra i 18 e i 30 anni hanno presentato altrettanti progetti volti a cogliere le sfide ambientali e sociali del nostro tempo. A valutare i lavori una giuria d’eccezione: il botanico e saggista Stefano Mancuso, l’attore comico Giovanni Storti, Francesca Romana Rinaldi, direttrice del “Monitor for Circular Fashion”, e Sciakè Bonadeo, co-founder di One Ocean Foundation. A spuntarla su tutti è stata la 22enne Carlotta “Lotta” Sarina, attivista-musicista premiata per l’originalità con cui utilizza i social media nella sua battaglia ambientalista. Secondo posto per Mangrovia, marketplace che offre prodotti sostenibili per l’utilizzo quotidiano di differenti categorie di prodotti.

DO THE EVOLUTION

Fedele al nostro DNA. Il nostro sistema di sospensione ZERO è stato completamente aggiornato, migliorato e progettato per i percorsi più impegnativi. Divertimento, velocità, design.

Nessun sacrificio. Nessun compromesso. In un gioco in cui siamo avanti, unisciti alla nostra evoluzione. Ti presentiamo la nuova F-PODIUM.

TORNANO GLI MTB TALKS

L’11 E 12 OTTOBRE A MOLVENO

EVENTI

Gli MTB Talks 2024 sono in programma per l’11 e 12 ottobre a Molveno (TN), un gradito ritorno per questa località come sede del primo convegno sul turismo mtb in Italia, ideato e organizzato da Dolomiti Paganella Bike. Sono stati inoltre presentati i primi due dei numerosi relatori della prossima edizione di MTB Talks: Karen Eller racconterà dell’evoluzione di una famiglia di biker, attraverso la sua esperienza personale e quella delle migliaia di persone che partecipano ai suoi corsi e camp, mentre i ragazzi di North N Line condivideranno la loro esperienza di giovane e dinamica realtà del turismo in mtb nel territorio del Lago di Como.

BIKE PARK PLAN DE CORONES: UN’ESTATE ALL’INSEGNA DELL’ADRENALINA

Il Bike Park Plan de Corones presenta il programma di eventi e competizioni per la stagione estiva 2024. Tre saranno gli appuntamenti principali per gli appassionati di mtb. Si parte sabato 29 giugno con la carovana goliardica Partyride di CP Gang. Tra gli ospiti anche il pro-rider Torquato Testa. Si passa al 31 agosto per Kronplatz MTB Marathon, con i percorsi King Marathon (64 km e 3.150 m di dislivello) e Prince Classic (49 km e 2.160 m di dislivello). Si chiude il weekend dal 20 a 22 settembre con il circuito austriaco Enduro Tirol, che ha scelto la destinazione altoatesina per l’unico evento del 2024.

A GEMONA DEL FRIULI UNA MOSTRA PER CELEBRARE LA VITA DI OTTAVIO BOTTECCHIA

A Gemona del Friuli (UD), Bottecchia Cicli è stata ospite all’inaugurazione della mostra dedicata alla vita e ai successi di Ottavio Bottecchia e alla prima del docufilm prodotto da RaiSport “Ottavio Bottecchia el furlan de fero”. Si tratta di un percorso espositivo a tappe che celebra la carriera e il coraggio di Ottavio Bottecchia. La mostra, che sarà aperta al pubblico fino al 29 settembre, si declina in tre tappe fondamentali: gli esordi, la vittoria al Tour de France, la tragica morte, avvenuta proprio a Gemona. Dopo la visita alla mostra, al Cinema Teatro Sociale di Gemona ha avuto luogo la prima proiezione nazionale del docufilm.

LA DECIMA EDIZIONE DI BAM! CONFERMA LA CRESCITA DEL TURISMO SLOW

Per la decima edizione di BAM!, andata in scena a Mantova dal 7 al 9 giugno, la quasi totalità dei partecipanti è arrivata in bici percorrendo centinaia o, talvolta, più di 1.000 km in sella. Una stima al ribasso suggerisce oltre 300.000 km totali per raggiungere l’evento. I numeri non si fermano qui: oltre 30 talk, 8 workshop, 10 ride, 3 concerti, 6 dj set, 40 aziende presenti, 2 sessioni di yoga e tante ore passate a conoscersi e incontrarsi. Un bilancio positivo che va oltre i numeri in crescita e si basa sulla community, sempre più internazionale, mentre Mantova si conferma la città d’eccellenza per accogliere il turismo slow.

BIKEUP CHIUDE I SUOI PRIMI 10 ANNI CON GRANDE SUCCESSO

Si è conclusa la decima edizione di BikeUP, andata in scena a Bergamo e Torino con numeri da record. Dopo le oltre 40.000 presenze bergamasche, anche nel capolougo piemontese se ne sono registrate oltre 30.000. Torino ha risposto in modo positivo per il secondo anno consecutivo sottolineando la sensibilità della città alle tematiche green e di urban mobility. Oltre ai 53 brand presenti, è stato possibile partecipare a numerose attività: sono stati effettuati 600 eBike tour del gusto, 3.500 test ride, 100 persone hanno preso parte ai corsi di ciclofficina e 500 bambini alle iniziative a loro dedicate nell’area kids.

PEOPLE

BRIKO SCEGLIE NIKI TERPSTRA COME AMBASSADOR

Il brand italiano Briko sceglie un nuovo volto per rappresentare i propri prodotti cycling: si tratta di Niki Terpstra, campione olandese già professionista del ciclismo su strada dal 2007 e protagonista di grandi vittorie come una Parigi-Roubaix nel 2014 e un Giro delle Fiandre nel 2018. Dal 2023 ha intrapreso un nuovo percorso nel mondo off-road, che lo vede impegnato come atleta alle UCI Gravel World Series, il circuito principale firmato UCI. Tra i prodotti in dotazione a Niki Terpstra ci sono due caschi leggeri, robusti e ventilati come Mach 4, ideale per il ciclismo su strada e Aero Plus, per qualunque tipo di terreno, ma anche gli occhiali Detector e Taiga.

ROB ROSKOPP, FONDATORE DI SANTA CRUZ, LAVORERÀ COME CONSULENTE PER SPECIALIZED

Rob Roskopp, fondatore di Santa Cruz, comincerà a lavorare con un ruolo di consulenza in Specialized. Sarà coinvolto in tutto ciò che riguarda le innovazioni dei prodotti, fornendo indicazioni laddove necessario. Come riportato da Pink Bike, che lo ha intervistato, non si tratterà di un lavoro quotidiano, ma di una posizione di advisor che gli consentirà di fornire un feedback su alcuni progetti e di proporre le proprie idee ai team di r&d. “Volevo restare dentro la bike industry, avere il polso della situazione ed essere collegato al resto del mondo”, ha spiegato Roskopp. “Specialized ha la potenza necessaria per sviluppare grandi prodotti e fare la differenza in molti modi”.

CONEBI NOMINA IL CEO DI ATALA MASSIMO PANZERI COME NUOVO PRESIDENTE

La recente Assemblea Generale di Conebi è stata presieduta dal nuovo presidente della confederazione, il ceo di Atala Massimo Panzeri, già membro del consiglio di amministrazione e vice presidente di Conebi prima di essere eletto nel ruolo attuale. Durante l’Assemblea Generale è stato reso omaggio all’ex presidente Erhard Büchel e al presidente della European Bicycle Manufacturers Association (EBMA), Moreno Fioravanti, che ci hanno lasciato entrambi negli ultimi mesi. Un nuovo membro del board appena eletto è Sylvain Lemenand, da Decathlon, e candidato dell’associazione francese di Conebi Union Sport & Cycle. Succede a Didier Morelle.

JOB OPPORTUNITIES

EVENT MANAGER

MagNet srl SB, per azienda specializzata nel settore Bike su Milano, è alla ricerca di un/a event manager, con almeno 3 anni di esperienza e con provenienza dal mondo Bike.

Il ruolo:

• Coordinare e gestire tutte le fasi di pianificazione degli eventi e sviluppare e gestire budget, monitorare le spese, garantire il rispetto delle limitazioni finanziarie

Competenze soft e hard:

• Laurea o diploma in Event Management, comunicazione, marketing o campo correlato

• Almeno 5 anni di esperienza lavorativa nell’ambito della gestione e pianificazioni di eventi

SPORTS MARKETING & EVENT SPECIALIST

– MOUNTAIN RUNNING

Per La Sportiva siamo alla ricerca di persone appassionate di montagna che abbiano entusiasmo nel portare il proprio valore aggiunto all’interno di una realtà dinamica, caratterizzata da un’importante tradizione. Il/La candidato/a ideale sarà inserito/a nel team brand and communication marketing per garantire la presenza del marchio La Sportiva in tutti i mercati, attraverso la pianificazione di sponsorizzazione eventi, attivazioni sul territorio e coordinamento atleti.

Mansioni:

• affiancare il team nello sviluppo di piani operativi per la valorizzazione del brand attraverso strategie di sponsorizzazione di atleti, eventi e relazioni con partner tecnici

• assicurare la corretta gestione della relazione diretta con il pool atleti: dalla stipulazione, rinnovo e gestione del contratto al monitoraggio delle performance sportive e la cura dell’immagine

• garantire la collaborazione con i key player della community mountain running assicurando la gestione degli aspetti contrattuali e dei materiali di cui rifornirli

• elaborare il forecast dei prodotti destinati a uso parco test materiali e garantirne un uso organizzato e calendarizzato in base agli eventi sponsorizzati

• contribuire all’organizzazione di grandi eventi sportivi in linea con le strategie e budget assegnati

• supportare operativamente l’ufficio sales per attivazioni e gestione degli eventi in partnership con i clienti

Requisiti preferibili:

• laurea in discipline economiche o diploma supportato da comprovata esperienza nel ruolo

• buone doti organizzative e time management

• ottima conoscenza della lingua inglese

• ottima conoscenza del pacchetto Office

• passione per il prodotto e le discipline outdoor, preferibile conoscenza e/o appartenenza al mondo mountain running

• buona capacità di lavoro in team

• disponibilità a trasferte nazionali e internazionali

Sede di lavoro: Ziano di Fiemme (TN)

VUOI CANDIDARTI?

Scrivi a jessica.conte@mag-net.it

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DAL MONDO DEL LAVORO

GIOVANI E LAVORO, SETTE SU DIECI PREOCCUPATI PER IL PROPRIO FUTURO

Oggi, quando i giovani si affacciano al mondo del lavoro, le loro principali preoccupazioni sono di ritrovarsi sottopagati, precari, dequalificati o addirittura maltrattati (soprattutto il campione femminile). Questo è quanto emerge da un’indagine fatta su oltre 1.700 persone tra i 15 e i 35 anni interpellate dal Consiglio Nazionale dei Giovani e dall’Agenzia Italiana per la Gioventù attraverso il rapporto “Giovani 2024: Bilancio di una Generazione”. Nello specifico, da un’analisi del report effettuata dal portale Skuola.net, la preoccupazione di rimanere delusi sul fronte lavorativo riguarda circa 7 intervistati su 10. Un timore in linea con l’attenzione della Gen Z a tematiche quali le tutele e i diritti dei dipendenti, il rispetto per le pari opportunità, il contrasto alla violenza e l’attenzione alla sicurezza sul lavoro. Un salario decente, la stabilità contrattuale e un maggiore riconoscimento del merito arrivano solo secondariamente.

BATTISTRADA VINCENTE

@ Giacomo Podetti

È STATO DAVVERO UN “ANNUS HORRIBILIS”?

I dati raccolti dalle associazioni di categoria offrono una panoramica del mercato bici 2023. Il Vecchio Continente ha fatto registrare numeri in calo sia per le muscolari sia per le elettriche in termini di produzione e vendita.

Analizziamo le differenze tra i vari Paesi, con alcuni spunti che fanno ben sperare sul futuro del comparto di Davide L. Bertagna

Èinnegabile affermare che le vendite di eBike in Europa abbiano fatto un passo indietro nel 2023 rispetto al 2022. Lo si poteva immaginare ascoltando i vari pareri raccolti nelle fiere internazionali a cui abbiamo partecipato negli ultimi 12 mesi e ora i numeri confermano ciò che già si pensava. I dati riportati da Bike Europe ci dicono infatti che nei sette principali mercati nel Vecchio Continente, che hanno già comunicato le statistiche per quanto riguarda il 2023, i volumi totali sono diminuiti dell’8%, da 4.555.264 unità vendute nel 2022 a 4.178.713 dell’anno scorso. Notevoli però sono state le differenze tra i Paesi coinvolti nell’analisi. Ad esempio, se l’Italia e l’Austria hanno registrato un calo del volume di vendita di eBike del 19%, il mercato in Germania è sceso solo del 5% a 2,1 milioni di unità, mentre il comparto nei Paesi Bassi nel 2023 si è fermato a 453.000 unità (-7%). L’unico mercato tra i big “mancante” in questa panoramica è la Spagna poiché

CALO DELLE VENDITE DI EBIKE NEL 2023

(anno su anno percentuale di differenza con il 2022)

l’organizzazione di settore non ha ancora pubblicato i dati del 2023.

MOMENTO DI STABILIZZAZIONE DEL MERCATO DELLE EBIKE?

Sebbene il prezzo medio dei modelli sia aumentato nella maggior parte degli stati, in particolare in Germania e nei Paesi Bassi, ciò non è stato sufficiente a compensare la perdita del valore di mercato totale. Dopo oltre un decennio di espansione sfrenata delle vendite di bici a pedalata assistita, era chiaro agli operatori del settore che si dovesse arrivare a un momento di stabilizzazione del mercato. Abbiamo osservato nell’ultimo lustro come i consumatori abbiano adottato in maniera massiccia l’eBike, con la pandemia che ha addirittura accelerato questo processo. Processo che ora sta entrando nella cosiddetta fase di consolidamento e che secondo diversi forecast continuerà a crescere, anche se più lentamente rispetto a prima, almeno fino al 2030.

MUSCOLARI: SI TRATTA DI UN MERCATO DI SOSTITUZIONE?

Ciò che emerge dai dati raccolti è che la situazione del mercato delle bici muscolari è completamente diversa rispetto a quella citata per le eBike. Il calo dei volumi di vendita è così grande che ci si chiede se tutto ciò sia legato solamente a problemi di over stock di prodotto nei magazzini dei bike store. I numeri in questo caso sono inequivocabili. Nel 2023, le vendite di muscolari hanno subito un forte rallentamento: in Austria, Italia e Belgio il mercato ha perso quasi un quarto del suo volume e anche gli altri Paesi hanno registrato cali consistenti. Germania -21%, Francia e Svizzera entrambe -16%, solo i Paesi Bassi si sono “salvati” con un -5%. In tutti i Paesi considerati, il volume totale del mercato è sceso del 19%, passando da 6.950.000 unità vendute nel 2022 a 5.600.000 l’anno scorso. Ciò che appare chiaro è che i brand in primis vogliano provare a “spingere” su un mercato di sostituzione con politiche di marketing volte a incentivare e invogliare i consumatori all'acquisto di beni sempre più evoluti e aggiornati (come nel caso anche delle eBike). Spesso una scelta del genere è però legata a un miglioramento del potere d’acquisto del compratore, che a nostro avviso non sempre decide di investire importanti somme di denaro per un modello a pedalata assistita. Andremo ora ad analizzare più nel dettaglio i dati registrati in Germania, Paesi Bassi e Francia considerati mercati chiave per lo sviluppo della mobilità in generale in Europa.

GERMANIA

Nel 2023 i livelli di produzione e di vendite di bici in Germania sono stati molto elevati, paragonabili a quelli del 2020. Nonostante una generale riduzione dei consumi nel Paese, il valore di vendita combinato (bici+eBike) è diminuito solo del 4% rispetto ai 7,36 miliardi di euro del 2022 (7,06 miliardi lo scorso anno). Il principale motivo di questo leggero calo è legato alle muscolari, scese da 2,4 milioni di unità nel 2022 a 1,9 lo scorso anno. Il mercato delle eBike è rimasto

MERCATO TEDESCO DI EBIKE E MUSCOLARI (volume in milioni di unità, valore in miliardi di euro)

piuttosto stabile a 2,1 milioni di unità l'anno scorso rispetto a 2,2 milioni di unità nel 2022. Elemento interessante è che, per la prima volta, la quota di mercato delle eBike (53%) è stata maggiore di quella delle muscolari. È importante ricordare che, negli ultimi quattro anni, il volume di mercato dei modelli a pedalata assistita ha oscillato tra 2 e 2,2 milioni di unità, sebbene il prezzo medio sia aumentato da 2.600 nel 2020 ai 2.950 euro nel 2023.

TREND DELLA PRODUZIONE TEDESCA DI EBIKE E MUSCOLARI (in milioni di unità)

Nel 2023 il mercato olandese ha registrato un leggero calo in termini di vendite del 6% passando da 833.366 unità nel 2022 a 804.101. Grazie a un prezzo medio più elevato, il fatturato è sceso solo del 3,7% dal 2022 a 1,4 miliardi di euro nel 2023. Nei Paesi Bassi, l’eBike ha generato l’80% del fatturato totale. Su un valore di mercato totale di 1,46 miliardi di euro, i modelli a pedalata assistita hanno fatto segnare

MERCATO OLANDESE 2014 - 2023

Nel 2023 il mercato totale in Francia ha fatto registrare vendute per 3,4 miliardi di euro, in calo del 5,5% rispetto al 2022. Sono state vendute 2.231.000 bici, con un -14% rispetto all’anno precedente. La forte e improvvisa domanda registrata tra il 2020 e il 2021 si è esaurita e, per la prima volta dopo cinque anni, le vendite di eBike hanno fatto segnare un calo (-9%). Al di là del volume, la quota dei modelli a pedalata assistita ammonta al 61% del mercato (era il 45% nel 2019). L’eBike è oggi il mezzo di trasporto elettrico più venduto in Francia, rappresentando il 43%

MERCATO FRANCESE (volume e valore totali delle vendite di eBike e bici)

1,17 miliardi nonostante un calo delle unità totali vendute del 7% (da 486.000 nel 2022 a 453.219 l’anno scorso). Il prezzo medio di un’eBike è aumentato del 3,4% (il consumatore ha pagato in media 2.574 euro). Tra le eBike la categoria eCity è leader con una quota di mercato dell'84% (380.704 unità). Il restante 16% è suddiviso tra ibride, cargo bike (ne sono state vendute 9.000 nel 2023), eRoad e S-Pedelec.

delle vendite di veicoli a batteria. Guardando il comparto nel suo complesso, le vendite stanno rallentando in tutti i settori di mercato, a eccezione delle road e delle gravel. Questo rallentamento della domanda ha creato come effetto quello di un aumento delle scorte tra i retailer e, di conseguenza, di un calo degli ordini da parte dei brand, il cui volume di produzione è diminuito del 24% a 645.436 unità nel 2023. Interessante come Oltralpe il prezzo medio di una bici muscolare sia di 553 euro, mentre quello delle eBike rimanga stabile a 1.967 euro.

In Europe, eBike sales took a step back in 2023 compared to 2022 (although they performed better than traditional bikes’ results). A situation easily predictable when considering the different opinions we gathered during the international exhibitions we have attended to over the last 12 months, and now numbers confirm what people have been thinking. The data collected by Bike Europe show that in the Old Continent’s seven main markets that already reported 2023 statistics, their total volumes have decreased by 8%, from 4.555.264 units in 2022 to last year’s 4.178.713. Differences among the countries of this analysis have however been remarkable. For instance, Italy and Austria registered a drop in eBikes sales volumes by 19%, the German market has just fallen by 5% to 2,1 million units, whereas The Netherland’s sector has stopped at 453.000 units (-7%). After over a decade of unrestrained expansion of eBike sales, it was clear that somehow a period of stabilisation was about to come. Now, we are entering a so-called consolidation phase that, according to different forecasts, will keep growing, even though slower than before, at least until 2030.

FRANCIA
PAESI BASSI
VENDITA DI EBIKE E BICI IN FRANCIA
VALORE DI MERCATO DI BICI ED EBIKE IN OLANDA

LA “DOLCE VITA” TEDESCA

Quella di Gonso è la storia rivoluzionaria dell’azienda che ha ideato i primi fondelli sintetici, una novità assoluta per gli Anni ’70. Oggi il brand è entrato sul mercato italiano per riaffermare il suo nome. E vestire il ciclista rilassato, che della bici ama anche la pausa caffè

Incastonata tra le colline e la campagna del sud della Germania si trova Onstmettingen, una città apparentemente come tante altre, in realtà culla di una delle innovazioni più importanti degli Anni ’70 e del ciclismo in generale. È infatti questo contesto tranquillo e rilassato che nel 1926 dà i natali a Gonso, laboratorio di sartoria fondato da Johannes Gonser che 50 anni dopo, sotto l’egida del nipote Hans, si converte in fabbrica di abbigliamento da ciclismo specializzata nell’indumento forse più importante di tutti: i pantaloncini. Fu Hans infatti a intuire la scomodità dell’imbottitura in cuoio, tipica del tempo, e realizzare i primi con fondello cucito e, successivamente, con pad sintetico, aprendo a una concezione completamente nuova di comfort e utilizzo della

bici. Più gradevole, rilassato, esperienziale. Oggi Gonso, distribuito in Italia da Schwan-Stabilo Outdoor, sta attraversando un periodo di rebranding incentrato proprio su questo modo di andare in biciletta. Una rivisitazione della “Dolce Vita” italiana, che non guarda al cronometro ma strizza l’occhio alla pausa caffè o alla tappa al ristorante. E senza cambiarsi d’abito: l’abbigliamento da ciclismo del marchio è infatti anche molto casual, adatto a tutte le situazioni e tutti i tipi di ciclista, che può scegliere addirittura tra 50 taglie. Perché il piacere di andare comodamente in bici deve essere accessibile e alla portata di tutti. Ne abbiamo parlato con Andrea Spilotro, account sales manager Italy.

Quando nasce il brand e su quali premesse?

Gonso nasce in Germania all’inizio degli Anni ’20, in una sartoria di Onstmettingen, per la precisione nella regione dove venivano tradizionalmente prodotte le mutande per i tedeschi. L’azienda ha però cambiato rotta dopo che è stata presa in mano da Hans Gonser, il nipote del fondatore Johannes Gonser. Di fatto, Hans iniziò a usare la bici dopo che il suo medico gli consigliò di svolgere attività fisica, e ben presto si rese conto della scomodità dei pantaloni usati all’epoca. Da cui il colpo di genio: realizzare i primi fondelli sintetici, senza imbottitura in cuoio. Da lì parte la lunga storia dell’azienda nella lavorazione di questo articolo, arrivando a realizzare prodotti di alto livello, tanto che dall’inizio erano le squadre professionistiche a cercare sponsorizzazioni da Gonso. Purtroppo, però, essendo una realtà molto legata al proprio territorio, quando c’è stato il boom di produzione a livello internazionale è stata tagliata fuori dal mercato per via dei costi non sostenibili, e altri brand hanno preso il sopravvento.

La vostra storia comincia quasi 100 anni fa. Come siete riusciti a mantenere la vostra identità in tutto questo tempo?

Gonso ha voluto guardare meno all’estetica per concentrarsi fino in fondo sulla qualità del prodotto e la sua vestibilità, e così è rimasto fedele alla sua identità originaria. A testimonianza di questo, la gamma propone tutte le taglie, dalla S alla 6XL. Questo perché crediamo che tutti debbano avere la possibilità di andare in bici. È un approccio diverso rispetto ad altre aziende che si indirizzano prevalentemente alla performance. Gonso invece vuole rendere accessibile a tutti la qualità dei propri prodotti, sia dal punto di vista della vestibilità che del prezzo.

Accessibilità, vestibilità e prezzo quindi sono i punti di forza della linea. Quali

sono gli altri vantaggi dell’abbigliamento Gonso?

Trovo che nessun brand di abbigliamento regga il rapporto qualità-prezzo di Gonso, ed è lo stesso motivo per il quale ci stiamo mobiliando a far conoscere il marchio alle persone: siamo convinti che, una volta provati questi articoli, è impossibile dire che non sono validi. Inoltre, si tratta di una gamma completa divisa in tre categorie: road, trail e adventure. È un tipo di abbigliamento pensato per la persona che si vuole godere la bici, si sente a suo agio nei propri pantaloni e non ha problemi a fermarsi per una pausa – per un caffè, al ristorante – vestita da biker. E senza preoccuparsi della performance o di avere i classici dolori da pedalata.

Cosa mi sai dire del grado di ricercatezza e qualità dei vostri prodotti?

Il responsabile delle vendite è un ex ciclista professionista. È stato nella nazionale tedesca e sa cosa vuol dire indossare un paio di pantaloni che possano aiutarlo a pedalare meglio. Oltre a questo, lavoriamo tantissimo sul fitting, trattando ogni singolo componente dal cartamodello del pantalone. Questa è un’esperienza che Gonso porta avanti insieme ai team di Maier Sports, un altro brand distribuito da Schwan-Stabilo Outdoors. Anche loro hanno come punto di forza il taglio dei pantaloni, e perciò sanno bene che a ogni misura corrisponde una corporatura diversa, che non cresce in modo proporzionale alla taglia. Per questo è fondamentale non lavorare semplicemente allargando o stringendo i pantaloni, ma trattando appunto ogni componente per dare alle forme del corpo il giusto spazio. Ciò viene realizzato inizialmente a computer o con dei modelli nella sala prototipi, lì poi vengono sviluppate le forme per le varie taglie.

Come siete arrivati, poi, alla vostra attuale offerta?

I prodotti, oltre alle tre categorie road, trail e adventure, hanno una peculiarità che è l’imbottitura. Fondamentalmente vengono prodotte due linee di pad. Una di questa si chiama Sitivo, nella quale è possibile inserire tre fondelli diversi all’interno di ogni pantalone. È poi il negoziante che propone quello più adatto al ciclista in base al tipo di uscite che è solito fare. Queste imbottiture sono pensate per tre posture diverse

Schwan Stabilo Outdoor Italia srl - GONSO - Zona Produttiva Vurza 43, 39055 Laives (BZ)

• Stefano Finazzi, general manager, responsabile amministrativo e key accounts - M: stefano.finazzi@schwan-outdoor.com - T: +39 333 6091319

THE GERMAN “DOLCE VITA”

Onstmettingen is a small town placed in the South of Germany and the cradle for one of the most important innovations of the 70s and the bike industry in general. It was in this quiet place that Gonso was born, a tailoring workshop founded by Johannes Gonser that 50 years later was converted in a cycling apparel factory with a focus on the most important piece of them all: bike shorts. It was Hans, Johannes grandson, who intuited the discomfort of the leather padding, typical of the time, and produced the first sewn seat pad and, later on, the first synthetic one. Hence opening to a whole new understanding of

being comfortable and riding one’s own bike. More pleasant, relaxed, engaging. Today Gonso, distributed in Italy by Schwan-Stabilo Outdoor, is undergoing a rebranding period revolving around this way of riding. A revisitation of the Italian “Dolce Vita”, with no pressure on time but appreciating of the coffee break or a stop at the restaurant. With no need to change one’s clothes. Gonso’s apparel range is indeed a cycling-casual look, suited to any situation – and any cyclist, who can choose among 50 different sizes. Because the pleasure of riding a bike should be accessible to all.

sulla bicicletta: dal cicloescursionista, che rimarrà seduto col busto dritto, a chi non vuole fare gare ma non disdegna la velocità, fino al corsaiolo proiettato sul manubrio. Per ottenere la resa migliore, è sufficiente cambiare il tipo di imbottitura e spessore e la posizione del Poron, una schiuma italiana di altissima qualità. L’altra linea top di gamma di Gonso è quella che nasce in collaborazione con SQLab, azienda tedesca specializzata sull’ergonomia che produce sellini e manubri da laboratorio.

Ci sono stati dei passaggi chiave che vi hanno portato al livello attuale? È stato per lo più un processo che ha richiesto del tempo, durante il quale Gonso ha man mano affinato il suo spirito e ha capito che voleva creare un pantalone adatto ai diversi tipi di ciclista. Lo sviluppo di questo prodotto è stato fatto partendo dalle necessità del mercato e degli utilizzatori, tendendo in considerazione anche chi esce in bici per piacere e non per preparare delle gare. È a loro che il brand si indirizza: Gonso vuole dare ciò di cui si ha bisogno nel contesto in cui ci si vuole sentire bene.

Dove risiede la parte di sostenibilità all’interno del vostro processo produttivo e nella realizzazione dei vostri prodotti?

Le sedi di produzione sono due, una in Turchia e una in Cina. La prima è di proprietà, mentre quella in Asia è una joint-venture che lavora praticamente solo per Gonso. Questo significa massimo controllo sulle condizioni di lavoro. Di fatto, il marchio fa parte della Fair Wear Foundation: ancora prima che l’ambiente, l’azienda guarda alle persone. Poi, gran parte della collezione è realizzata con prodotti riciclati, come vecchie reti da pesca da cui vengono prodotti nuovi filati che poi compongono i capi di abbigliamento finiti. Si lavora anche dal punto di vista delle spedizioni e degli imballaggi, tutti PFC-free. Oltre ovviamente a garantire il massimo sforzo di utilizzare quanti più prodotti riciclati possibili.

In cosa consiste il riposizionamento che avete in atto per il 2025? Verrà riproposto un nuovo logo e per i commercianti nuove etichettature al fine di

esaltare la qualità dei prodotti e allineare le collezioni ai tempi attuali. Da un logo e nomi datati c’è stata quindi una rivisitazione dell’immagine, delle linee e dei colori per rispondere alle esigenze di mercato. Per andare incontro ai gusti della clientela, pur mantenendo l’anima Gonso, ovvero estrema qualità senza scendere a compromessi.

Cosa significa per voi essere entrati ufficialmente nel mercato italiano? Noi crediamo tanto nei nostri prodotti. Non sarà facile farci posto perché il mercato è pieno di marchi italiani con una lunga storia, ma i nostri articoli hanno un rapporto qualità-prezzo incredibile. Il popolo dei ciclisti sta aumentando e si popola sempre di più, soprattutto di chi ha voglia di prendere la bici per godersi l’aria aperta e non solo per preparare una granfondo. È a loro che ci rivolgiamo, a quelle persone che hanno bisogno di un pantalone da bicicletta in quanto indumento essenziale. A loro vogliamo portare un prodotto di altissima qualità, dal bel design e dal prezzo giusto.

A proposito, come siete arrivati al sodalizio con Schwan-Stabilo Outdoor?

È nato perché il gruppo ha acquisito Maier Sports che ha poi acquisito Gonso. Anche Maier produce pantaloni e il loro punto di forza è il fitting. Questo mix di competenze, materiali, escursionismo e ciclismo si è fuso in due marchi completamente diversi ma che respirano la stessa aria dentro lo stesso edificio, e dunque si scambiano conoscenze per creare i migliori prodotti possibili.

Come vedete il vostro futuro in Italia?

All’inizio adotteremo un approccio più b2b dove cercheremo di crearci spazio a partire dalla distribuzione. Ci piacerebbe riuscire a fornire qualche team di ciclisti o dei gruppi che si ritrovano nel fine settimana come primo target da raggiungere. E poi inizieremo con la presenza a qualche evento per farci conoscere al grande pubblico e far capire che in Italia c’è anche Gonso.

• Andrea Spilotro, sales account manager Italia - M: andrea.spilotro@gonso.de - T: +39 342 1709961

• Katia Falezza, marketing manager Italia - M: katia.falezza@schwan-outdoor.com - T: +39 340 8302352

Foto d'archivio degli Anni '20

LA PAROLA AI DISTRIBUTORI

La nostra inchiesta di mercato si conclude con l’intervento delle aziende che rappresentano l’anello di congiunzione tra produttori e negozianti. Come stanno affrontando le incertezze del presente? Come è andata la prima metà del 2024 e quali sono le principali sfide del futuro?

Le domande

1. Più della metà dei negozianti intervistati nella nostra inchiesta ha fatto registrare vendite in calo nel 2023 rispetto al 2022, lamentando problemi soprattutto di magazzino (overstock di prodotto). Quali strategie avete attuato per affrontare questa situazione nel migliore dei modi? E in che modo avete provato a supportare i retailer?

2. Come sono andati i primi mesi del 2024? Che feedback avete avuto dai negozianti?

3. Su quali tipologie di prodotti avete riscontrato un rallentamento e quali invece continuano a funzionare?

4. Quali iniziative avete attuato per rimanere competitivi nel mondo della distribuzione negli ultimi anni? E quali sono le principali sfide del prossimo futuro?

5. Quanto e come la concorrenza online ha interferito sul vostro business nell’ultimo anno?

6. Altre eventuali considerazioni.

1. Abbiamo cercato di supportare i dealer aumentando la nostra flessibilità, ben consci del fatto che le vendite non sono andate bene nell’ultimo periodo e che non avrebbe avuto senso provare a spingere troppo per riempire i negozi di merce in un momento così delicato. Abbiamo cercato invece di dare loro strumenti utili alle vendite e di supportarli con il marketing.

2. Le vendite sono state molto altalenanti ed estremamente condizionate dal meteo, che nella primavera è stato pessimo, specialmente nel Nord Italia. Questo non ha di certo aiutato e la stagione è stata stoppata proprio alla partenza.

3. Funzionano sempre i consumabili come componenti della trasmissione (corone ad esempio) o i prodotti per la pulizia della bici. Faticano di più abbigliamento e

accessori, articoli che molti clienti già possiedono e che in molti casi tengono ancora per una stagione se ancora efficienti.

4. Cerchiamo sempre di ascoltare i dealer e i clienti finali. Crediamo che il rapporto umano sia ancora molto importante e che possa fare la differenza in un settore guidato dalle emozioni come il nostro.

5. La concorrenza online è un problema, specialmente per certi tipi di prodotto. I negozi spesso si trovano a dover acquistare da grandi store online esteri per una mera questione di prezzo e disponibilità. Questo purtroppo è un problema dalla difficile soluzione.

6. Stiamo ancora pagando lo scotto del biennio 2020/2022 in cui il mercato è stato falsato dal Covid prima, dagli incentivi (per le bici) e successivamente da un’euforia negli ordini da parte dei clienti finali e di conseguenza dei negozi, che poi però si sono trovati di fronte a migliaia di cancellazioni. Stefano Bertuccioli service manager / marketing

MANDELLI

1. Per il secondo anno consecutivo assistiamo a un ridimensionamento dei volumi che ritornano quasi ai livelli pre-pandemia. Il problema di over stock che riguardava i nostri prodotti è sostanzialmente terminato. Le azioni attuate a supporto della nostra rete vendita si sono maggiormente concentrate in aiuti finanziari, supportando i nostri clienti nella gestione del loro circolante.

2. Il 2024 mostra certamente dei segnali positivi, ma ci sono ancora degli elementi di disturbo sul mercato dovuti maggiormente alle aziende produttrici che hanno ancora prodotti in eccedenza nei magazzini. I negozianti sono (giustamente) molto cauti negli acquisti: se da un lato i prezzi si sono abbassati, dall’altro le occasioni per comprare merce “a stock” non mancano.

3. Nel 2023 il rallentamento ha investito tutte le tipologie di prodotto, in particolare

l’accessoristica, senza distinzioni fra articoli di alta o bassa gamma. La ricambistica invece ha subito cali di domanda meno repentini.

4. Proseguiamo sulla strada degli investimenti: dopo aver implementato la logistica con nuovi impianti automatizzati ci siamo focalizzati sullo sviluppo di nuovi prodotti, in particolare quelli ad alto valore aggiunto, ovvero frutto della creatività del nostro reparto R&D rinominato “Mandelli Lab”. La gamma di bici elettriche a marchio Brera Cicli è stata completamente rinnovata (10 nuovi modelli nel corso dell’anno) ed è stato creato un nuovo catalogo di abbigliamento ed accessori tessili (per la maggior parte Made in Italy) sotto il brand Taac; i clienti hanno da subito apprezzato queste novità e i risultati sono stati immediati. La sfida consiste nel consolidare il mercato nazionale e proseguire lo sviluppo all’estero.

5. Fortunatamente subiamo poco le “turbolenze” del mercato online. La nostra selezione di prodotti in distribuzione si basa su pochi e importanti brand capaci di gestire questo canale, inoltre il nostro catalogo si completa con prodotti in esclusiva sul mercato nazionale e a marchio proprio, per cui siamo noi stessi a tenerli sotto controllo.

BONIN BIKE ACCESSORIES

Maria Mansutti ceo

1. Lo scorso è stato un anno complicato, abbiamo dovuto fronteggiare i tanti problemi trovandoci come sempre “nel mezzo”. In quanto distributori subiamo la pressione dei produttori da un lato e dei retailer dall’altro. Abbiamo cercato di mettere per un attimo in secondo piano l’espansione. Abbiamo ridotto i nostri margini (dove possibile) per abbassare i prezzi e allo stesso tempo abbiamo provato a smaltire gli stock senza inserire troppe novità. Siamo riusciti a fronteggiare la situazione ridimensionando acquisti e in parte anche la nostra struttura alleggerendoci il più possibile in attesa di una nuova ripartenza.

2. Si respira una fiducia crescente. Le vendite sono più alte del periodo pre-Covid perché è aumentata la platea di biker e appassionati. Soprattutto per quanto riguarda la ricambistica notiamo una ripresa della domanda da parte dei negozianti e dei loro clienti. Il 2024 si prospetta comunque un anno impegnativo per via dei grandi stock di materiali che ancora “pesano” sulle spalle di tutti (dai brand ai retailer), ma crediamo sarà più positivo dello scorso.

3. L’aumento dell’inflazione e la situazione economica complicata hanno scoraggiato forse i nuovi investimenti da parte dei consumatori finali. Pertanto sulle bici “finite” ancora la ripresa stenta a ripartire anche se ci sono i primi buoni segnali. Ci sembra

che vada bene invece la ricambistica e la gomma. La gente pedala e lo fa più di prima, occorre solo pazientare che il mercato si stabilizzi.

4. La nostra strategia è ottimizzare sempre. Migliorare l’offerta, il servizio e l’attenzione al cliente, così come l’operatività. Tutto ciò è possibile grazie ad aggiornamenti informatici sui quali investiamo continuamente. Oggi il consumatore chiede velocità, ma anche tante informazioni che solo se supportati dalla tecnologia siamo in grado di dare. I nostri clienti cercano di ridurre il proprio magazzino interno per fare affidamento sul nostro. La nostra attenzione è di essere sempre riforniti per garantirgli il miglior supporto, ma senza rischiare gli over stock.

5. I confini degli Stati si stanno rapidamente vanificando grazie a Internet per cui è difficile mantenere il controllo sui mandati di agenzia esclusivi. Capita di essere distributore esclusivo di un brand per il territorio italiano e trovare siti online esteri che vendono il tuo stesso prodotto a prezzi ribassati perché magari acquistano con diverse condizioni in altri Paesi. La sfida non è semplice e queste situazioni richiedono un costante impegno di monitoraggio, controllo e mediazione con i brand. Un nuovo impegno che si aggiunge alle mansioni dei distributori.

6. Crediamo nell’importanza chiave dei distributori e del nostro lavoro. Siamo sempre più un importante cuscinetto tra i brand (con le loro richieste) e i clienti, con le loro capacità e possibilità. Come Bonin la nostra bussola restano i valori che ci hanno sempre contraddistinti, che ci impegniamo ad adattare a un mercato sempre più complesso e articolato.

BARBIERI

Kalman Barbieri socio titolare

1. Abbiamo aiutato i negozi contenendo i prezzi e innovando i prodotti, così da stimolare le richieste dei ciclisti. Abbiamo fatto pubblicità su questa rivista e su Internet per far conoscere soprattutto le nuove produzioni originali 100% Barbieri, come la pinza levagomma Piranha e tutte le nuove camere in TPU prodotte da noi 100% a Funo, Bologna.

2. I primi mesi sono stati leggermente in calo confronto al 2023. Ma già ora a giugno stiamo vedendo un miglioramento che ci ha portato allo stesso fatturato del 2023, speriamo continui questa tendenza alla crescita in modo di avere un miglior risultato del 2024 sul 2023. Sicuramente l’uscita entro fine mese del nuovo catalogo 2025 Barbieri di 306 pagine, con tante novità, aiuterà a far crescere il lavoro. Così come la fiera Eurobike di Francoforte dal 3 al 7 luglio e l’Italian Bike Festival di Misano a settembre, nelle quali esponiamo le novità Barbieri.

3. Sui prodotti di consumo come gomme, catene, pedali, componenti vari e anche accessori come pompe officina, borse etc. c’è stato un discreto calo dato dai magazzini pieni. Mentre i prodotti nuovi e quelli storici Barbieri come mousse Anaconda, dosatori Mikrobo e lavacatena sono stati sempre molto richiesti.

4. Pensiamo che sia importante l’innovazione e lo sviluppo dei prodotti. Siamo sempre più concentrati sulla produzione di nuovi accessori e componenti originali Barbieri prodotti 100% da noi, piuttosto che sulla commercializzazione di articoli standard, che sta diventando sempre più difficile.

5. Internet è sempre più importante come mercato anche nel campo bici, i prezzi sono difficilmente controllabili. A nostro avviso bisogna concentrare i propri sforzi nel dare un servizio al cliente che Internet non può dare. Riparazione, conoscenza del settore, consigli ai clienti, selezione dei prodotti con miglior rapporto qualità-prezzo e molto altro.

6. Speriamo in una pace duratura in tutto il mondo, specialmente in Ucraina e Medio Oriente. Perché finisca la sofferenza di quei popoli.

1. La nostra fortuna è quella di essere collocati nella fascia molto alta del mercato, dove ci sono state alcune problematiche di prodotti in overstock ma in realtà per moltissimi articoli accadeva l’esatto opposto: ovvero disponibilità insufficiente rispetto alla domanda. Questo ci ha permesso di gestire gli eventuali overstock con più serenità, senza dover deprezzare il prodotto. Politica che, tra l’altro, non ci appartiene non essendo noi un azienda “da prezzo”.

2. Per quanto ci riguarda, a eccezione del mese marzo che ha fatto registrare una leggera flessione, i primi cinque mesi del 2024 (aprile e maggio in modo particolare) sono per noi molto soddisfacenti, sia per le vendite sia dal lato finanziario. Abbiamo un livello degli insoluti storicamente tra i più bassi. Questo ci dice anche che, seppure partiti in modo più lento, i negozianti stanno lavorando (almeno quelli con cui collaboriamo), nonostante un meteo decisamente sfavorevole a un prodotto il cui utilizzo si svolge outdoor. Tutto questo ci lascia sicuramente dire che non tutte le problematiche dei mesi scorsi sono state risolte, e questo è certo, ma che c’è una ripresa importante quantomeno nel settore di mercato dove noi siamo posizionati come azienda.

3. I prodotti innovativi, ad alto contenuto tecnologico e nella fascia di prezzo medio-

RMS

1. Come RMS ci “vantiamo” di essere “il miglior partner di chi ripara le biciclette”. Lo scriviamo anche in copertina e quindi non potevamo tirarci indietro di fronte a dei “partner”, appunto, in difficoltà. Abbiamo sviluppato molteplici servizi che andassero oltre alla semplice “offerta speciale” e ci permettesse di superare il classico rapporto distributore-cliente cercando di dimostrare la nostra vicinanza al mercato. Abbiamo agito quindi con servizi accessori di supporto fornendo strumenti di lavoro per i negozi, per l’officina o per gli eventi organizzati dai nostri clienti ed abbiamo strutturato una gestione del credito molto elastica che desse respiro alle attività in difficoltà, permettendo loro di lavorare in serenità e senza l’assillo dei pagamenti stringenti.

2. Incrociando tutte le dita che possiamo, si può forse dire che sembrerebbe di intravedere un po’ di luce in fondo al tunnel. Alcune categorie merceologiche sono ancora in difficoltà, l’overstock non è stato smaltito del tutto, ma l’officina, che per noi rappresenta il cuore pulsante del negozio, sta lavorando, le riparazioni arrivano e le persone stanno andando in bicicletta. Il feedback è sicuramente incoraggiante,

CICLO PROMO COMPONENTS

Massimo Pivato responsabile commerciale

1. Nel nostro caso, essendo noi distributori di componenti e accessori bici, non abbiamo rilevato particolari criticità di overstock all’interno dei negozi. Pertanto, le nostre azioni commerciali non sono cambiate. A oggi, il tema dell’esubero dei magazzini riguarda principalmente il mondo della bici finita.

2. A inizio anno abbiamo registrato una ripresa delle vendite, in particolar modo a partire dal mese di aprile.

3. I prodotti di consumo, e in generale tutti quelli per la manutenzione della bici,

alta se non altissima, non hanno riscontrato flessioni. Abbiamo diversi esempi di brand del nostro catalogo che stanno registrando delle crescite molto importanti, ma questo non è casuale: laddove c’è dinamismo, ricerca e sviluppo continui, innovazione e un marketing adeguato a supporto del prodotto, si lavora molto bene anche oggi.

4. In realtà stiamo proseguendo un percorso iniziato più di 10 anni fa, in cui le competenze, la capacità di creare servizio su diversi fronti (formazione, dealer training, post vendita, etc.) unita a un catalogo tecnico, sono fondamentali. Tutto ciò, unito alla capacità di adattarsi rapidamente al mercato e di investire anno dopo anno per rimanere “attuali” e “interessanti”, erano, sono e saranno la nostra strategia per il futuro.

5. Sicuramente il mondo online oggi impatta in modo pesante sulle scelte del consumatore. Negli ultimi due anni, il problema non era solo il mondo online quanto l’overstock che in determinate categorie merceologiche ha generato una corsa al ribasso, ancora oggi non terminata, e con scontistiche sotto i costi di acquisto che hanno distrutto le marginalità, con conseguenti problematiche di cash flow per moltissime aziende. Per quanto ci riguarda, la strategia rimane quella della differenziazione e della capacità di creare valore attraverso i servizi. In questo noi crediamo al 100%, è quello che ci fa fare la differenza anche in momenti come questi in cui l’industria della bici, i grandi player online, e non solo, sono oggettivamente in grande sofferenza.

quindi siamo positivi sia di umore che di segno a bilancio.

3. L’officina come detto è la parte del catalogo che è ripartita meglio, quindi tutto quanto concerne la riparazione sta tornando a girare su buoni livelli, la parte apparel invece è ancora in difficoltà, gli stock dei grandi brand hanno riempito i magazzini di tutti, online compresi, per cui è molto complesso oggi essere competitivi per i negozianti di fronte ad offerte aggressive.

4. Come detto, la gestione del credito è stata centrale nella nostra strategia di supporto ai dealer, insieme ai servizi accessori. La sfida al futuro per noi sarà sicuramente quella di confermarci come “il miglior partner di chi ripara le biciclette”. È ambiziosa, ma ce la metteremo tutta.

5. Credo che oggi parlare di “concorrenza online” sia abbastanza anacronistico: l’online è un canale che tutti percorriamo o dovremo percorrere prima o poi. La sfida è competere in maniera sostenibile, gestendo i canali affinché tutta la filiera cresca in maniera sostenibile. Per RMS possiamo dire che l’online non è stato il problema, così come non è stato la soluzione, è una parte del mercato che esiste e che non può essere ignorata; una volta metabolizzata questa cosa, per tutti sarà più facile continuare a lavorare in serenità.

hanno avuto un buon incremento. Sta invece rallentando la richiesta di attacchi manubrio, pieghe, reggisella e in parte anche di ruote, ovvero di quei componenti che permettono l’effettivo upgrade della bici.

4. Il servizio post-vendita rimane il nostro punto di forza e il suo ulteriore potenziamento sarà l’arma vincente anche per il futuro.

5. Chiaramente il mondo online è una parte di business che va gestita e, dove possibile, implementata supportando i negozi ad aprire un loro e-commerce, in modo tale da affrontare attivamente le relative sfide e raggiungere un target potenzialmente più ampio.

6. La platea di utilizzatori/ciclisti è sicuramente aumentata rispetto al periodo preCovid. Pertanto, bisogna creare servizi e assistenza per questi nuovi utenti.

L’ESSENZA DI ANDARE IN BICI

Il gravel è entrato definitivamente nel cuore degli appassionati. Lo testimonia il fatto che quasi tutti i brand negli ultimi anni hanno deciso di diversificare le proprie gamme. Ma non solo. Alla disciplina si lega il bikepacking, così come la nascita in giro per il mondo di tante gare sempre più partecipate

a cura della redazione

Ghiaia, asfalto, terra battuta, single track. In tanti in questi anni stanno scoprendo la propria anima gravel, dando un’identità precisa alla propria passione per il ciclismo e gli sport all’aria aperta anche grazie a questa disciplina. Forse perché in essa risiede l’essenza stessa dell’andare in bici, ossia scoprire posti nuovi, godendo del territorio sempre alla velocità e all’intensità che si preferisce. Ma soprattutto apprezzando il gusto per l’esplorazione che ci fa tornare bambini e al contempo ci fa sentire grandi e maturi nel poter disporre in modo costruttivo del nostro tempo libero. Negli ultimi anni il mondo gravel ha bruciato le tappe. Le aziende se ne sono accorte da tempo e hanno diversificato le gamme, spesso giunte oramai alla seconda o terza generazione. Il bello è che in un mondo tanto sfaccettato come questo, ogni brand può portare la propria interpretazione senza troppa paura di sbagliare.

CICLOTURISMO E BIKEPACKING

La tendenza più “cool” all’interno del macro mondo gravel è quella del cicloturismo e del bikepacking, ovvero quella di viaggiare portando con sé il minimo indispensabile in apposite borse fissate al telaio. Una disciplina nata tra i ciclisti più radicali e divenuta in poco tempo un fenomeno di culto (come testimonia l’evento BAM! giunto quest’anno alla sua decima edizione). Un settore quello del cicloturismo che nel suo complesso nel 2023, come spiegato sullo scorso numero di Bikefortrade, ha

fatto registrare un impatto economico diretto di 5,5 miliardi di euro. I dati pubblicati nella quarta edizione del Rapporto “Viaggiare con la bici” ci raccontano di una tendenza positiva con la stima di oltre 56 milioni di presenze cicloturistiche lo scorso anno in Italia, il 6,7% di quelle turistiche complessive registrate nel nostro Paese. L’elemento interessante è la crescita del 4% rispetto ai 54 milioni del 2019, anno che ha rappresentato il picco nell’ultimo decennio.

GRAVEL RACING

Un settore così tanto in espansione non ha potuto non attirare le attenzioni anche di chi organizza gare. Nell’ultimo lustro sono arrivate le competizioni, sfociate nel 2021 nella prima gara gravel per professionisti in Veneto, seguita a ruota nel 2022 con l’annuncio da parte dell’UCI di un Campionato del Mondo di specialità e con la crescita di tante kermesse in giro per il mondo. Una su tutte è la Traka, uno degli eventi gravel più importanti d’Europa che si tiene in Spagna, a Girona, una città diventata negli ultimi anni una delle capitali del ciclismo e il luogo di ritiro di tanti professionisti e squadre. Alla Traka partecipano persone da ogni angolo del mondo e dove, oltre alla performance pura, si dà importanza ai materiali, all’estetica, al lifestyle e, soprattutto, allo stare insieme. Perché il gravel in fondo non è più una tendenza, ma un altro modo di fare ciclismo.

OLYMPIA

Una delle principali novità nella gamma 2024 di Olympia è Sled, una eGravel con telaio in lega di alluminio 6061 e forcella in fibra di carbonio che unisce comfort, potenza del motore ed elevata capacità della batteria. La geometria è stata sviluppata con una particolare attenzione al comfort del ciclista nelle lunghe percorrenze. Lo stack elevato, l’ampio reach e l’inclinazione pronunciata dell’asse sterzo-forcella consentono di mantenere una posizione in sella comoda e di avere un perfetto controllo anche nei tratti di discesa sconnessi. Il motore Polini E-P3+ da 250 Watt e 75 Nm di coppia è una garanzia di potenza e affidabilità ed è adatto a percorrere lunghi viaggi in sicurezza. Le prestazioni del motore vanno di pari passo con l’ampia autonomia di utilizzo offerta dalla batteria Olympia PowerSlim 8 da 820 Wh. Sled è provvista dei supporti per portapacchi e parafanghi ed è predisposta per il montaggio di un reggisella telescopico. Cicli Olympia - info@olympiacicli.it - olympiacicli.it

TECNICA

Telaio: alluminio 6061

Forcella: in carbonio

Gruppo: Shimano GRX812 11 v

Freni: a disco Shimano

Ruote: Miche Race Pro DX o Fulcrum ERacing 900

Gomme: Schwalbe G-One Bite 50-622 o CST Convoy 50-622

Specifiche eBike

Motore: Polini E-P3+ 75 Nm

Batteria: Olympia PowerSlim8 820 Wh

BH

GRAVEL X AT

Gravel X è una bici caratterizzata da uno stile aerodinamico che ricorda per l’eleganza delle geometrie e del design le road del brand spagnolo. Il modello è dotato del Sistema SRS, con un triangolo posteriore appositamente progettato per assorbire le vibrazioni del terreno, per combinare comfort e prestazioni in modo efficace. Infatti, grazie al Sistema SRS si ottiene una zona di flessione controllata, in grado di gestire al meglio percorsi sconnessi anche offroad. Per il telaio è stata utilizzata la tecnologia Hollow Core Internal Moulding (HCIM), che consente di minimizzare il peso del frame, che si attesta a 1.050 grammi per la taglia M. La forcella Air Bow dona maggiore efficienza aerodinamica e permette il passaggio di pneumatici fino a 45 mm di larghezza. Gravel X AT è disponibile in tre colorazioni e quattro montaggi differenti.

BH - 335.6442523 - g.orsi@bhbikes.com

TECNICA - GRAVELX AT 6.0

Telaio: in carbonio monoscocca

Forcella: Gravel X Evo Carbon 1.5

Gruppo: Shimano GRX 825 DI2 12 v

Freni: Shimano GRX hydra

Ruote: Vision SC45

Gomme: Hutchinson Touareg Tan 700x40

La gravel elettrica allroad del brand di Finale Ligure è un prodotto pensato per chi vuole passare del tempo immerso nella natura o dedicarsi al cicloturismo. Il telaio, cosi come l’attacco del manubrio e la forcella, sono in full carbon monoscocca, che garantisce maggiore flessibilità per un migliore assorbimento degli urti e delle vibrazioni, adatta a un utilizzo misto consente uscite agevoli fino a 100 km, ma se si attiva la modalità Eco le distanze possono raddoppiare. L’assistenza è targata Polini, con il motore EP3+ MX che lavora insieme a una batteria da 504 W. Il modello, dal peso di 17 kg, è equipaggiato con gruppo SRAM Force 1×12 V Disc, mentre i cerchi Ryde e i copertoni Vittoria permettono di poter viaggiare su sterrati anche pesanti assicurando comunque comfort e scorrevolezza. La Ponente, infine, prevede dei punti di attacco per borse e borracce integrati alla forcella e al telaio: dei plus preziosi che migliorano l’esperienza dei percorsi.

Exept - 019.681057 - info@exept.it

SCHEDA TECNICA

Gomme: Vittoria Terreno 700 x 38

Telaio: monoscocca in carbonio

Forcella: carbonio con predisposizione al bikepacking

Gruppo: SRAM Force 1×11, cassetta 11-42

Ruote: Mozzi Novatec / Cerchi Ryde

Specifiche eBike

Motore: Polini EP3+MX

Batteria: 500 Wh

KROSS

ESKER RS 3.0

Esker RS 3.0 è una bici versatile pensata per scoprire posti nuovi e godere del territorio alla velocità che si preferisce. Il telaio è stato progettato da Kross nella galleria del vento dell’istituto dell'aviazione Lukasiewicz in Polonia. Il design con passaggio cavi completamente interno è studiato per assicurare una resistenza aerodinamica minima per l'intera bicicletta senza compromettere il comfort complessivo. Il modello è dotato del sistema “flip chip” sul carro posteriore che ne modifica l’assetto e l'interasse. La Esker RS 3.0 presenta telaio, forcella e reggisella in carbonio, trasmissione SRAM Rival XPLR AXS e ruote FSA SL-K AGX I25. Le gomme Schwalbe G-ONE RS 45c permettono di affrontare anche terreni sconnessi senza particolari preoccupazioni. Disponibile in quattro diverse taglie S, M, L e XL.

Cicli Bonin - 049.8702080 - info@ciclibonin.it

TECNICA

Telaio: in carbonio

Forcella: in carbonio

Gruppo: SRAM Rival XPLR ETAP AXS

Freni: SRAM Centerline 160 mm CL

Ruote: FSA SL-K Carbon i25

Gomme: Schwalbe G-One RS TLE 700X45C

SCHEDA
SCHEDA

BASSO

Partendo dalla geometria del primo modello Palta sono stati perfezionati alcuni aspetti: è stato incrementato il valore dello sloping per favorire la flessione del reggisella su terreni accidentati. Il tubo sterzo, invece, ha un’altezza aumentata per poter ottenere una corretta posizione in sella, minimizzando il numero di spessori necessari. Particolare attenzione anche alla forcella che, grazie alla sua forma avanzata, garantisce precisione di guida e comfort. Per quanto riguarda le ruote, invece, i passaggi sono stati realizzati per migliorare l’aerodinamica ed evitare il bloccaggio in terreni fangosi. Inoltre, il tubo obliquo è provvisto di una protezione removibile in gomma per quando l'off road diventa più impegnativo. Palta presenta anche comodi supporti in cui poter sistemare le borse e le borracce.

Bassobikes - 0444.590033 - info@bassobikes.com

SCHEDA TECNICA

Telaio: Palta Carbon

Forcella: Basso Carbon

Gruppo: Campagnolo Ekar 1x13 v

Freni: Campagnolo Ekar

Ruote: Campagnolo Levante

Gomme: Continental Terra Trail 700x 40mm

MERIDA

SILEX 4000

Silex 4000 è la bici gravel di Merida che abbina un telaio leggero e una forcella interamente carbonio a componenti di alto valore come la trasmissione Shimano GRX a 10 velocità. I robusti pneumatici Maxxis Rambler tubeless-ready e la particolare geometria scelta dal brand taiwanese forniscono un grip prevedibile e stabilità fuoristrada, anche grazie a un angolo di sterzo più aperto e a un maggiore spazio per gli pneumatici rispetto alla precedente gamma Silex. Il passaggio interno dei cavi Wire Port conferisce un design pulito e moderno, mentre la forcella in fibra di carbonio dispone di diversi supporti per il carico e di un passaggio interno predisposto per eventuale dinamo. I molteplici punti di montaggio, inoltre, consentono di equipaggiare la Silex 4000 con gabbie, borse e parafanghi.

Merida Italy - 0522.1825611 - meridaitaly.it

Freni: Shimano GRX400

Telaio: carbon Silex CF2 II

Forcella: carbon Silex CF2 II

Gruppo: Shimano GRX400

Ruote: Merida Expert SL II

Gomme: Maxxis Rambler 700x45C

LIV

DEVOTE ADVANCED 0

La nuova bici gravel di Liv versatile e robusta è pronta per affrontare un giro breve così come avventure di più giorni. Il telaio e la forcella in carbonio la rendono scattante, mentre il passaggio cavi interni semplifica il cockpit e fa spazio agli accessori indispensabili. L’attacco manubrio

Contact Aerolight permette di avere il passaggio cavi interno, elemento che regala al modello nel suo complesso un’estetica e un design ottimali. La geometria ridisegnata permette di avere una posizione in sella più aggressiva, aumentando al contempo la trazione e la stabilità e consentendo un maggiore controllo anche in discesa. Il manubrio Contact XR D-Fuse è dotato di un angolo posteriore di cinque gradi e di un flare maggiore per una presa confortevole ed ergonomica. Inoltre, un pratico vano nel tubo obliquo è utile per riporre barrette, multitool, cartuccia CO2. Il coperchio serve anche come supporto per il portaborraccia. Giant Italia - info@giant-italia.it - giant-bicycles.com/it

SCHEDA TECNICA

Telaio: in carbonio Advanced-grade

Forcella: in carbonio Advanced-grade

Gruppo: Shimano GRX RX-820, 2x12

Freni: Shimano GRX RX-820 idraulici

Ruote: Giant CXR 2 Carbon Disc WheelSystem

Gomme: Cadex AR, 700x40c, tubeless

VITORIA

PATAGONIA EXPLORER

Questa bici combina leggerezza, agilità su terreni sterrati e velocità sull'asfalto. Il telaio e la forcella sono realizzati in fibra di carbonio Toray. Con un peso di 1,1 kg, il frame della Patagonia Explorer la rende una bicicletta leggera e ideale per lunghi percorsi. Le prestazioni sono assicurate grazie all’ottimale assorbimento delle vibrazioni e al montaggio di componenti e parti di alta gamma. Il telaio e la forcella sono dotati di attacchi in diversi punti, che permettono di montare borse e di usarla per il cicloturismo. Il cablaggio è completamente interno, conferendo un aspetto pulito all’insieme. La larghezza massima consentita dello pneumatico arriva fino a 700 x 45c. Il modello può essere montato sia con mono che con doppia corona, con diverse opzioni di trasmissione. Patagonia Explorer è disponibile in tre colorazioni (Blue Chameleon, Siver Chrome e Violet).

Vitoria Bikes – info@vitoriabikes.es

Telaio: fibra di carbonio Toray

Forcella: fibra di carbonio Toray

Gruppo: diverse opzioni Shimano GRX,

SRAM Apex e SRAM Rival

Ruote: SL-K AGX I25

Gomme: Continental Terra Trail

SCHEDA TECNICA
SCHEDA TECNICA

ALL-ADVENTURER

Bergamont propone la nuova Grandurance Series, la linea di gravel pensata per le escursioni sia su asfalto sia su sterrato. E promette un’esperienza di guida senza pari anche su fondo sconnesso

Trovarsi sulle colline verdi e spettacolari di un paesaggio rurale, immersi nella natura e nel silenzio. In sella a una bici, ma non la solita bicicletta da strada: anzi una gravel, che permette di esplorare quasi tutti i tipi di terreno senza problemi. Non importa se sarà necessario affrontare strade sterrate, sentieri boschivi o percorsi accidentati, questo mezzo è progettato per far fronte a qualsiasi sfida.

È a questo impavido ciclista e fervido viaggiatore che Bergamont si rivolge nella sua gamma Grandurance Series, composta da bici capaci di affrontare ogni fondo, garantendo al contempo una guida versatile e sicura su una geometria all-round collaudata e un design che è anche una dichiarazione di stile.

GRANDURANCE SERIES

Le bici della Grandurance Series permettono di montare copertoni fino a 50 mm che permettono di affrontare terreni irregolari con facilità e sicurezza. Le geometrie di nuova concezione con un angolo sterzo più aperto portano a una maggiore facilità di guida che si trasforma in divertimento appena si inizia la

Freni: Shimano GRX, disco idraulico

Ruote: Syncros Capital 2.0

Gomme: Schwalbe G-One Bite, RaceGuard

discesa. Grazie agli innumerevoli punti di attacco per porta borraccia e accessori, non è più necessario preoccuparsi di rimanere senza acqua durante il viaggio. Tutto ciò che serve è sempre a portata di mano.

La Grandurance Series è disponibile in alluminio o in carbonio. Su tutti i modelli l’integrazione dei cavi è un must. Per Bergamont, avere delle linee lineari è pulite è fondamentale per regalare un look aggraziato alle bici. L’integrazione dei cavi permette inoltre una migliore protezione dagli agenti esterni che possono interferire con il funzionamento della parte meccanica.

L’aspetto della personalizzazione è fondamentale. Sulla gravel del marchio è possibile montare ogni tipo di optional come borse da bikepacking, da riempire con tende, sacchi a pelo, vestiti, cibo e acqua. Questo mezzo offre quindi l'opportunità di esplorare e viaggiare in completa autonomia, senza dover dipendere da servizi lungo il percorso. Per ritrovarsi a pedalare lungo sentieri incontaminati, attraversando fiumi e boschi, esplorando paesaggi incantevoli. E trovare nella propria bici la perfetta compagna di viaggio.

Telaio: 28", ultra lite HSC Carbon
Forcella: BGM Allroad Carbon
Gruppo: Shimano GRX, 2x10
SCHEDA TECNICA - GRANDURANCE EXPERT

Candy Lace è la scarpa di Crankbrothers per le lunghe uscite su gravel o per avventure in bikepacking. Presenta una suoletta interna in fibra rinforzata di nylon, mentre la suola ha dei tasselli distanziati in modo strategico su punta e tallone per offrire trazione ideale nei tratti a piedi. La pista per i tacchetti estesa è stata aumentata di 35 mm, permettendo un’ampia scelta nel loro posizionamento. La calzata rilassata, unita alla soletta in EVA per l'assorbimento delle vibrazioni, garantisce un comfort anche sulle lunghe distanze. Uno strato in pelle sintetica sulla tomaia è stato pensato invece per rendere la scarpa maggiormente resistente alle abrasioni e più facile da pulire. Il sistema di chiusura prevede i lacci, che possono essere bloccati in sicurezza sotto una linguetta.

Distribuito in Italia da A4 Selection - 0444.461100 - info@a4selection.com

CAMELBAK

QUICK STOW BIKE RESERVOIR

Costruita per le lunghe distanze, la nuova serie M.U.L.E. On-Bike si compone di cinque zaini/borse. Il Frame Pack, la borsa da manubrio Handlebar Pack, il porta borraccia Stem Pack e due borse da sella: Saddle Pack 9 l e 1 l. Il Frame Pack include una nuova sacca idrica, la Quick Stow Bike Reservoir, realizzata per il bikepacking, disponibile all’interno della borsa ma anche come accessorio a parte. Versatile, compatto e compatibile con la maggior parte degli zaini di altre marche, il serbatoio idrico è dotato di una grande imboccatura per una facile idratazione in movimento. La linea M.U.L.E. On-Bike è dotata di punti di aggancio regolabili, per tenere al sicuro l'attrezzatura, dettagli riflettenti per la visibilità, tasche resistenti all'acqua, chiusura roll-top espandibile e cinghie di compressione per impacchettare facilmente tutto ciò che serve per il viaggio.

THULE

SHIELD PANNIERS

Per le proprie avventure in bicicletta, le borse Thule Shield Panniers da 25 litri sono progettate per facilitare il proprio viaggio su due ruote. Per montarle non c’è bisogno di alcun adattatore, si agganciano facilmente a portapacchi da 8-16 mm, e riporvi dentro tutto il necessario per la giornata è un’azione veloce e comoda. Le borse sono impermeabili, grazie allo speciale design rolltop che mantiene l'attrezzatura protetta in caso di forti piogge e spruzzi d'acqua. Queste borse del marchio svedese sono l’ideale per le avventure itineranti: sono dotate di tasche interne e pannelli riflettenti per viaggiare in sicurezza. Le tre tasche interne presenti permettono di mantenere in ordine e proteggere documenti e piccoli oggetti, mentre delle asole su entrambi i lati della borsa permettono di fissare delle luci per garantirsi maggiore visibilità.

Refuel è il borsello porta borraccia pratico e ideale per riporre cibo, occhiali da sole, guanti, manicotti o una bevanda fresca. Si fissa saldamente con un versatile sistema a tre punti e si adatta facilmente a entrambi i lati del manubrio. Le spugne in dotazione permettono di salvaguardare le superfici di contatto da eventuali graffi e la flap in TPU isola la fibbia per il fissaggio alla forcella della bici, evitandone il contatto. Il tessuto del corpo della sacca è seamless 100% impermeabile, e il sistema di chiusura garantisce che l’acqua non penetri all’interno. Nell’eventualità che questo possa accadere, è previsto un foro di scolo dell’acqua nel fondo della borsa.

VAUDE

SET BIKEPACKING

GIVI-bike - info@givi-bike.com

I prodotti di Vaude rappresentano una soluzione efficace per un viaggio in bikepacking. Tra questi c’è la Trailsaddle II, borsa sottosella dal volume di 10 l. La staffa per il montaggio si fissa al reggisella e viene mantenuta in posizione con una fibbia che passa attraverso il telaio della sella. A questa si affianca la Trailguide II, borsa da 3 litri che trova il suo alloggio ideale sopra il tubo orizzontale. È l’ideale per oggetti di valore come portafoglio, telefono e chiavi. Si può rimuovere dal suo supporto e utilizzarla anche come tracolla. Per il manubrio, invece, la proposta di Vaude è la Trailfront II da 13 litri. È accessibile da entrambi i lati, le sue cinghie di fissaggio si adattano a tutti i manubri, sia mtb sia road/gravel. Un distanziale garantisce sempre spazio sufficiente per la frenata e la cambiata, mentre le cinghie di compressione orizzontali in velcro e la doppia cinghia verticale mantengono la borsa ferma in modo che resti stabile lungo i sentieri.

“LET NATURE DO THE WORK”

È questo il claim di Solar Retrofit, realtà attiva da anni nel settore del fotovoltaico.

Sfruttando sempre l’energia del sole, ha deciso di spingersi anche nel campo delle eBike e della mobilità elettrica e ora guarda con grande interesse al mercato europeo

Quante volte negli ultimi anni abbiamo sentito parlare di nuove sfide per la mobilità? Tante, forse a volte troppe. Ciò che è certo è che nel momento storico attuale tutti si sono accorti che è fondamentale provare a cambiare il modo di muoversi. Uno dei macro obiettivi di classi dirigenti, comuni, aziende, privati, associazioni in questi anni è stato quello di tentare di trasformare gli spostamenti, all’insegna della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica, riducendo al minimo le emissioni di gas serra e ottimizzando l’impatto sia in termini sociali che economici. Nell’ultimo lustro

Emanuele Lanteri amministratore Solar Retrofit

Solar Retrofit è un’azienda attiva da oltre 10 anni nel settore del fotovoltaico.

Quando avete deciso di spingervi sul mercato delle eBike e con quale esigenza?

Abbiamo valutato circa tre anni fa l’ipotesi di realizzare una pensilina per le biciclette a pedalata assistita. Abbiamo collaborato con vari architetti e abbiamo stabilito che la soluzione secondo noi più flessibile era quella di fare una struttura per la ricarica delle eBike collegata al fotovoltaico, in modo da coniugare la coerenza della mobilità sostenibile con la fonte solare. Siamo quindi partiti con il progetto nel 2021, abbiamo realizzato vari prototipi e da agosto del 2023 siamo operativi sul mercato.

Quali sono i vostri mercati di riferimento in questo momento oltre alla Svizzera? L’obiettivo è quello di vendere in tutta Europa. Il settore è più ampio di quello che immaginiamo. Abbiamo venduto ad aziende che consentono a clienti e fornitori di recarsi sul luogo di lavoro in bici, così come ai comuni che hanno deciso di investire sulle piste ciclabili e sull’arredo urbano. La nostra utenza però è molto ampia: possono essere interessati ai nostri prodotti i bike store o le grandi catene alimentari. Stiamo valutando il mercato delle multi utility e della grande distribuzione. In questo momento siamo attivi in Italia e Svizzera, anche se l’obiettivo è quello di raggiungere Germania, Austria, Spagna e Francia. Ci interessa anche tutto il nord Europa dove la bicicletta è molto utilizzata, in particolare Copenaghen che è diventato un case study virtuoso che viene utilizzato come termine di paragone nel resto del mondo. Lì la mobilità è completamente diversa perché le pubbliche amministrazioni hanno spinto in quella direzione. Riteniamo che in Italia, per far sì che il settore esplodi in modo definitivo, si debba investire in stazioni di ricarica o in hub dove riparare la bici in caso di inconvenienti mentre si pedala.

A chi vi siete rivolti nello sviluppo della gamma?

I nostri prodotti si caratterizzano per stile e qualità di costruzione. Sono stati progettati e disegnati da Frank Ruga, un designer molto giovane, maestro di sci e appassionato di sport a 360 gradi.

Come è composta la vostra prima linea di prodotti?

I nostri prodotti si contraddistinguono per il fatto di essere in acciaio inox elettrolucidato

sono nate tante realtà che hanno provato a presentare la propria idea di mobilità 2.0. In quest’ottica rientra anche Solar Retrofit, con sede a Locarno - Muralto (Svizzera) e a Verbania, realtà attiva da anni nel mondo del fotovoltaico, che nel 2021 ha deciso di sviluppare e realizzare delle pensiline dove ricaricare le eBike. Per conoscere meglio l'azienda abbiamo intervistato Emanuele Lanteri, amministratore Solar Retrofit, che ci ha spiegato le peculiarità dei loro prodotti, le sfide e le prospettive future e le partnership siglate con altri operatori della bike industry.

anti-graffio, perché riteniamo che un modello progettato per rimanere all’esterno 24 ore al giorno, in estate e in inverno, per diversi anni, debba avere delle caratteristiche di resistenza e solidità inattaccabili. Attualmente il nostro prodotto di punta è SOLAR E-CHARGER disponibile in due declinazioni:

• Connesso alla rete (versione plug&play)

• Non connesso alla rete (versione stand alone)

Nel primo l’energia non autoconsumata viene immessa in rete e remunerata in modalità “scambio sul posto”. Si tratta di un prodotto ideale per aree pubbliche, parcheggi, supermercati, alberghi e condomini. La seconda versione è dotata di una power station Bluetti integrata (potenza 2.4 kW e voltaggio 230 V) ed è perfetta per zone isolate e senza elettricità come rifugi, alpeggi, parchi e piste ciclabili. Un’altra caratteristica essenziale di SOLAR E-CHARGER è che le rastrelliere sono dotate con dei caricabatteria originali di Bosch, Shimano e Yamaha. È importante ricordare che ogni produttore ha un charger con un suo connettore. In questo modo garantiamo che la ricarica venga fatta nel modo corretto, senza che si possano arrecare danni alla batteria e di conseguenza anche all’eBike. Abbiamo poi sviluppato una rastrelliera con cinque postazioni, in due versioni: una con e una senza prese di ricarica. Abbiamo deciso di dotarla con tool e strumenti per la manutenzione delle bici (cacciaviti, brugole, una pompa per il gonfiaggio degli pneumatici).

Avete già attivato qualche partnership con realtà che operano nella bike industry? Abbiamo siglato partnership con Yamaha, Bluetti (per quanto riguarda le power station) e con Officine Parolin, un accordo a cui teniamo molto perché riteniamo che sviluppino le rastrelliere più comode e robuste sul mercato. Collaboriamo inoltre con Bike Facilities e SolareOO, rivenditori nel segmento dei sistemi di ricarica di eBike. Un altro aspetto importante della nostra gamma è, che attraverso la collaborazione con Sun Speaker, abbiamo la possibilità di “logare” il modulo fotovoltaico. In questo modo il nostro sistema può diventare un veicolo pubblicitario per aziende o pubbliche amministrazioni. Stiamo cercando comunque altri possibili rivenditori dei nostri prodotti per aumentare le vendite b2b.

Quali sono le vostre prospettive nei prossimi tre-cinque anni?

Sinceramente la nostra intenzione non è quella di vendere milioni di pezzi. Il nostro obiettivo è quello di crescere sui mercati europei e incominciare ad avere una rete commerciale soddisfacente. Partendo dalla nostra prima linea di prodotti vorremmo sviluppare altri strumenti, che riescano sempre a unire il fotovoltaico alla mobilità elettrica e sostenibile.

NON CONNESSO ALLA RETE (VERSIONE STAND ALONE)

• CARICABATTERIE INTEGRATO

Non è necessario avere il proprio caricabatterie in quanto ogni postazione è predisposta con quelli originali.

• POWER STATION INTEGRATA

Potenza: 2.4 kW

Capacità: 2 kWh

Voltaggio: 230 V

Batterie: litio fosfato

Ricarica veloce: 3,5 ore

• È possibile ricaricare quattro eBike contemporaneamente

• Due prese 230 V c.a.

• Struttura in acciaio inox AISI 304 resistente alla corrosione

• Ideale per zone isolate e senza elettricità, rifugi, alpeggi, parchi, piste ciclabili

• Peso: 140 kg

VERSIONE CON PRESE ELETTRICHE

• Struttura in acciaio inox elettrolucidato

• Cinque postazioni

• Cinque prese elettriche 230 V

• Rastrelliere Stabilus di Officine Parolin

L’energia elettrica non autoconsumata viene immessa in rete e remunerata in modalità “scambio sul posto”

• CARICABATTERIE INTEGRATO

Non è quindi necessario avere il proprio caricabatterie in quanto ogni postazione

è predisposta con quelli originali.

• È possibile ricaricare quattro eBike contemporaneamente.

• Inverter certificato Norma CEI 0-21

• Struttura in acciaio inox AISI 304 resistente alla corrosione

• Ideale per aree pubbliche, parcheggi, supermercati, alberghi, scuole, condomini

• Peso: 100 kg

• Struttura in acciaio inox elettrolucidato

• Cinque postazioni

• Rastrelliere Stabilus di Officine Parolin

Solar Retrofit is a Swiss entity with many years' experience in the world of photovoltaics and that, in 2021, has decided to create eBike-charging platforms. Emanuele Lanteri, ceo of Solar Retrofit, explained that the main characteristic of the products is that they are in electropolished scratch-resistant stainless steel, ideal for staying outdoor 24 hours a day, winter and summer, for several years. At the moment, the top product is the Solar E-Charger, available in two versions:

• Connected to the Plug&Play, network version

• Not connected to the network, standalone version

In the first one, non-self-consumed electricity is fed into the grid and remunerated in "on-site exchange" mode. It’s the ideal product for public areas, parkings, supermarkets, hotels and condominiums. The second version is perfect for isolated

areas with no electricity such as lodges, parks and cycle tracks. Moreover, the Swiss brand has developed a rack (equipped with bike maintenance tools) with five spots in two versions: with and without charging sockets.

The Swiss company signed partnerships with Yamaha, Bluetti (especially regarding power stations) and Officine Parolin, which develop the most comfortable and solid racks on the market. Another important feature of the range is that, through collaboration with Sun Speaker, it’s possible to put a logo on the photovoltaic module. In this way, the Solar Retrofit system can become an advertising vehicle for companies or public administrations. However, the Swiss company is always looking for other possible dealers to increase b2b sales.

CONNESSO ALLA RETE (VERSIONE PLUG&PLAY)
SOLAR E-CHARGER
SOLAR BIKE PARKING
“LET NATURE DO THE WORK”

IL PIATTO FORTE DI PIRELLI

Sullo scorso numero vi abbiamo parlato della nuova sede di Bollate come di una cucina made in Italy. Ora vi presentiamo finalmente l'ultima fatica dello chef: la gomma road P ZERO Race TLR RS

Sullo scorso numero vi abbiamo portato a curiosare dentro la nuova "cucina" di Pirelli, spiegandovi l'importanza che ha per il brand milanese controllare direttamente il processo produttivo. Dentro lo stabilimento di Bollate, convertito alla produzione dell'alta gamma bike, infatti avviene la produzione interna e made in Italy della P Lunga, in diretto contatto con l'r&d e con chi progetta le mescole. Come ci hanno spiegato durante la nostra visita, questo cambia tutto. Perché sono i processi produttivi che ora si devono adattare al risultato finale che si vuole ottenere e non il contrario. Ciò aggiunge un quid che permette a una gamma, già apprezzata e sviluppata negli anni, di fare un ulteriore salto di qualità verso l'eccellenza. Di questo balzo in avanti di Pirelli ne beneficiano sicuramente i professionisti, che già utilizzano i prodotti made in Bollate dall'inizio del World Tour 2024, ma anche e soprattutto l'utente finale. Parliamo qui della punta di diamante della gamma, l'ultima evoluzione di una gomma che in pochi anni è già divenuta un classico: P ZERO Race TLR RS (Racing Speed). Il top di gamma per la strada, studiato con e per i professionisti. Uno pneumatico progettato per le corse, ma con un feeling apprezzabile da tutti i ciclisti sulle strade di tutti i giorni (di gara e non).

oltre 70 podi, tra cui un 2° posto alla Strade Bianche e alla Strade Bianche Donne, un 2° posto alla Liegi-Bastogne-Liegi Femmes e un 2° e un 3° posto rispettivamente alla Paris-Roubaix Femmes e alla Paris-Roubaix, oltre alle tre vittorie di tappa al Giro d'Italia e la maglia ciclamino di Jonathan Milan.

PIRELLI CONTINUA AD ALZARE L'ASTICELLA

P ZERO Race TLR RS è dedicato quindi alle bdc più performanti e a quei ciclisti che chiedono al loro mezzo il massimo, al livello dei professionisti. Questa gomma ha fatto il suo debutto ufficiale al Giro d'Italia 2024, adottata dalla squadra Lidl-Trek sia maschile che femminile. I più attenti si saranno accorti però che già da qualche mese solcano le strade del World Tour sotto le mentite spoglie della label "Prototype". Ha già conquistato

MENO PESO E PIÙ

SCORREVOLEZZA PER

PRO E AMATORI ESIGENTI

di Gabriele Vazzola

Samuele Bressan global marketing manager di Pirelli Cycling

Samuele Bressan, global marketing manager di Pirelli Cycling, ci racconta in esclusiva i segreti del nuovo P ZERO Race TLR RS, non solo uno pneumatico al top per la performance, ma anche al passo con i tempi, studiato per essere utilizzato sui materiali più prestazionali e contemporanei.

Quali sono le principali novità di questa gomma rispetto ai modelli precedenti? Lo pneumatico presenta una struttura sempre basata sul brevetto SpeedCORE, ma alleggerita e su un aggiornamento della mescola SmartEVO2. Entrambi i fattori contribuiscono a una riduzione del peso dell’8%, una scorrevolezza aumentata del 16% e più grip, sia su asciutto sia su bagnato, rispetto alla versione “all-round” del P ZERO Race TLR. Quest'ultimo resta comunque in gamma come modello più bilanciato sempre dentro la famiglia “performance” dei P ZERO Race.

Quali sono le caratteristiche peculiari riferite ai materiali, alle tecnologie utilizzate e alla mescola?

A livello di materiali in sé, sicuramente la mescola aggiornata è al centro del miglioramento di grip: la formulazione chimica non differisce sostanzialmente dalla

La nuova gomma ha una forte personalità “racing”, con caratteristiche focalizzate su aderenza in ogni contesto meteo, ottima tenuta di strada in frenata, accelerazione e curva, bassissima resistenza al rotolamento e minor peso. P ZERO Race TLR RS utilizza la mescola SmartEVO2 di cui riprende la formulazione originaria, evolvendo dal lato chimico e di processo. Realizzata negli stessi stabilimenti Pirelli che mettono a punto i compound per il motorsport, SmartEVO2 deriva da una miscela di polimeri trattati chimicamente per potenziare le funzioni delle varie catene polimeriche. Questo permette a Pirelli di riuscire nella classica "quadratura del cerchio", restituendo uno pneumatico che combina aderenza e velocità. La tecnologia di carcassa brevettata SpeedCORE viene qui declinata in versione alleggerita. Gli spessori del battistrada e gli strati di tessuto della struttura sono stati rivisti con l’obbiettivo di ridurre il peso (-8% rispetto al P ZERO Race TLR) e contribuiscono, insieme alla mescola, a una diminuzione rilevante della rolling resistance (-16% di resistenza rispetto al già performante P ZERO Race TLR). È una gomma tubeless ready dotata di un nuovo tallone, la cui geometria e struttura interna, realizzata con una differente disposizione dei filamenti di Kevlar, è stata re-ingegnerizzata per favorire il miglior accoppiamento con i cerchi di ultima generazione, siano essi con uncino oppure hookless.

sorella SmartEVO, ma il processo di mescolamento, estrusione e vulcanizzazione ora è completamente “made in Italy” presso i nostri stabilimenti. Il fatto di poter controllare direttamente la fase di produzione ci ha permesso di farne aumentare le proprietà sia di aderenza, sia di minor dissipazione di energia (ovvero miglior scorrevolezza).

Quanto tempo ha impiegato lo sviluppo e quali figure sono state coinvolte?

Lo sviluppo della nuova gomma è partito a fine 2023 e ha coinvolto sia la squadra Lidl-Trek sia tutti i reparti interni di R&D, collaudo e testing in laboratorio. Grazie poi alla vicinanza con la fabbrica di Bollate (MI) questo processo ha beneficiato anche della velocità di produzione dei prototipi in differenti soluzioni, da cui si è poi man mano selezionato la migliore per arrivare a quella finale che ha iniziato a correre nel World Tour dal 2024.

Con quali tipologie di ruote si ha la miglior resa di questa copertura racing oriented? E in quale dimensione?

La risposta qui è generica e non si applica solo all’RS per quanto riguarda le misure: “largo è meglio” vale per la maggioranza degli utilizzi e dei ciclisti, con gli ovvi limiti di capacità del telaio (tyre clearance). L’RS in particolare è una gomma solo TLR (Tubeless Ready) e pensata per il racing, quindi la vediamo bene su ruote leggere e performanti, siano esse ad alto o basso profilo. Sono sviluppate secondo gli standard ISO/ETRTO quindi compatibili con le relative larghezze e pressioni

Lo strato di gomma più sottile aumenta la maneggevolezza, mentre le fibre aramidiche migliorano la sua resistenza

Una miscela di polimeri intelligenti eraditati dall'esperienza nel motorsport, permette alla gomma di essere al contempo più veloce e più aderente

Le misure sopra al 28-622 sono compatibili con cerchi hookless nel rispetto delle limitazioni di pressione massima ETRTO di 5 bar - 73 psi.

L'IMPORTANZA DI UN PROCESSO 100% "IN HOUSE"

La vicinanza tra il reparto di R&D Pirelli, a Milano Bicocca, e la rinnovata fabbrica di Bollate ha consentito il rapido ed efficiente sviluppo di questa nuova gomma, che ha richiesto meno di sei mesi di progettazione nonostante la grande quantità di miglioramenti apportati. I prototipi sono stati testati e validati sia in laboratorio sia utilizzando modelli di sviluppo e progettazione

virtuale (gli stessi ereditati dal settore automotive della P Lunga), nel centro Indoor Testing Pirelli, sia su strada, grazie a prove congiunte tra il team di collaudatori Pirelli e gli atleti della Lidl-Trek, tra le discese dell’Etna in Sicilia e la foresta di Arenberg in Francia. P ZERO Race TLR RS è disponibile in quattro diverse misure (26, 28, 30, 32), tutte con 120 TPI e carcassa Speed Core.

ammesse, hookless incluso. Dal lato pratico e di feeling, sappiamo poi come cerchi più larghi (23c) facciano rendere al meglio un po’ tutti gli pneumatici moderni, e l’RS non fa differenza in questo.

Quanto è importante essere impegnati sui campi di gara per sviluppare un prodotto che possa primeggiare in termini di prestazioni per l'utente finale? Nel ciclismo i professionisti corrono sulle strade comuni, aperte al traffico e percorse da qualsiasi mezzo a motore e non. Questo crea una differenza sostanziale con quasi tutte le gomme “da corsa” che Pirelli progetta, che solitamente sono pensate per correre nei circuiti chiusi al traffico. Quindi le P ZERO Race TLR RS devono essere in grado di affrontare qualsiasi tipo di condizione, dall’asfalto del Tour de France allo sterrato della Strade Bianche fino al pavé della Roubaix, garantendo sicurezza, comfort e controllo per tutti, e anche farlo con le massime prestazioni possibili. Peso, grip, scorrevolezza devono essere validate e confermate dai risultati sportivi nelle gare World Tour e da atleti professionisti, ma allo stesso tempo devono essere fruibili ed apprezzabili dall’utente comune, su strade comuni, a velocità e livello di preparazione fisica ben al di sotto di quelle dei pro. Questo è l’aspetto che rende fondamentale, per Pirelli, l’affiancamento al test del prodotto da parte dei pro di quello di un reparto di collaudatori interni: ciclisti che provino su strade aperte le caratteristiche dello pneumatico; con bici strumentate e non, in condizioni sia normali sia di limite, per garantire che non solo le esigenze dei pro siano soddisfatte, ma anche quelle dell’utente finale a prescindere dal suo livello di preparazione.

The new tyre has a strong “racing” personality, with characteristics that enhance traction regardless of any weather condition, great grip when braking, speeding and steering, very low rolling resistance and lighter weight. P ZERO Race TLS RS uses the SmartEVO 2 compound, set back to its original formula, yet evolving from the chemical and processing side. Developed in the same Pirelli site where motorsport compounds are made, SmartEVO 2 derives from a mix of chemically treated polymers to boost the functions of the different polymer chains. This allows Pirelli to succeed in the classic “squaring of the circle”, hence producing a tyre that manages to combine adherence and speed. Here, the patented SpeedCORE technology is declined in a lightweight version. The depth of the tread and the fabric layers of the structure have been revisited to reduce weight (-8% compared to the P ZERO Race TLR tyre) and contribute, together with the compound, to a significant reduction of the rolling resistance (-16% of resistance compared to the already performing P ZERO Race TLR). P ZERO Race TLR RS is a tubeless ready tyre with a new heel, whose geometry and internal structure, made with a different disposition of Kevlar filaments, has been re-engineered so as to favour a better pairing with latest generation rims, be them hookless or not.

PIRELLI’S MAIN DISH

A CIASCUNO IL SUO

Prendiamo in prestito il titolo di uno dei romanzi più belli di Leonardo Sciascia per presentare la prima gamma di caschi Taac. Progettati dal reparto di R&D “Mandelli Lab” per venire incontro a ogni esigenza: dal road alla mtb, passando per il gravel fino al commuting

Taac è il marchio del gruppo Mandelli nato nel 2023 che mira a fare della praticità il cardine di una vasta gamma di prodotti funzionali a rendere più semplice la vita di chi si muove in bici. Il brand ha debuttato ufficialmente a Eicma lo scorso anno, dove ha catturato l’attenzione di addetti ai lavori e pubblico finale per l’originalità e le peculiarità dei propri modelli. L’esperienza accumulata negli anni dai progettisti di Tucano Urbano nel mondo delle due ruote, abili non solo a disegnare capi tecnici, comodi e innovativi, ma anche a realizzarli in modo da renderli alla portata di tutti, ha convinto Mandelli a dare il via a questo progetto. Taac ha alle spalle progettisti e designer con un ampio know-how e che gravitano nella galassia del distributore brianzolo da molti anni. Il reparto R&D definito “Mandelli Lab” lavora alla realizzazione e allo sviluppo dei prodotti (che spaziano dalle borse all'abbigliamento) ideati da gente che va in bici per gente che va in bici. Tra questi rientra la linea di caschi pensata per coprire le esigenze di tutti: i modelli infatti sono progettati per il road, gravel, mtb, urban e commuter. A ciascuno il suo, quindi.

CENTRO

• Sviluppato con tecnologia in-moulding

• Calotta in policarbonato e regolatore micrometrico

• Cinturino sottogola regolabile

• Airflow System: otto prese d’aria

• Interno removibile e lavabile

• Inserti riflettenti sul cinturino per una migliore visibilità

• Luci di sicurezza integrate (fronte e retro) con cinque modalità

• Cavo USB-C di ricarica incluso

• Certificato NTA specifico per S-Pedelec

• Peso: 360g ± 50g (taglia L)

• Sviluppato con tecnologia in-moulding

• Calotta in policarbonato e regolatore micrometrico

• Cinturino sottogola regolabile

• Airflow System: 24 prese d’aria

• Interno removibile e lavabile

• Inserti riflettenti sul cinturino per una migliore visibilità

• Peso: 200g ± 50g

• Sviluppato con tecnologia in-moulding

• Calotta in policarbonato e regolatore micrometrico posteriore

• Profilo del casco stampato in policarbonato a protezione del bordo dell’EPS

• Cinturino sottogola regolabile

• Airflow System: 19 prese d'aria

• Interno removibile e lavabile

• Inserti riflettenti sul cinturino per una migliore visibilità

• Peso: 200g ± 50g

• Sviluppato con tecnologia in-moulding

• Calotta in policarbonato e regolatore micrometrico

• Profilo del casco stampato in policarbonato a protezione del bordo dell’EPS

• Cinturino sottogola regolabile

• Airflow System: 17 prese d’aria

• Interno removibile e lavabile con retina anti insetti integrata

• Visiera sostituibile

• Inserti riflettenti sul cinturino per una migliore visibilità

• Peso: 345g ± 50g

INFUGA
CIMA
INTESTA
GRAVEL
URBAN - COMMUTER

"UN VANTAGGIO IMBARAZZANTE"

Queste le parole con cui i professionisti hanno definito Diamana, l’inserto per pneumatici più avanzato mai creato da Tubolight. Che per la prima volta ha studiato come le molecole d’aria si muovono all’interno delle coperture durante la deformazione della carcassa

Tubolight Diamana è l'inserto pensato per dare supporto incondizionato ai professionisti e agli amatori che ricercano massime performance. Tubolight ha ideato una soluzione che permette di lasciare lo pneumatico a pressione costante sul terreno, anche quando si comprime e rimbalza durante un urto. Di fatto, i canali laterali degli inserti Diamana sono sagomati per creare un effetto Venturi, il che significa che il flusso d’aria che li attraversa aumenta la velocità man mano che i canali si restringono. Questo è lo stesso principio dell’effetto suolo delle auto di Formula 1, ed è necessario per accelerare l’aria dalla porzione esterna dell’inserto alla porzione interna, tra l’inserto e il cerchio. L’aria rimane intrappolata nella porzione interna e impiega molto più tempo per tornare in quella esterna, lasciando per l’intera fase di ammortizzazione meno aria nell’area coinvolta. Ciò crea il duplice vantaggio di rallentare il rimbalzo locale del copertone con una pressione esterna inferiore vicino al punto di impatto e di distribuire ulteriormente la forza attorno al cerchio per migliorare la protezione dagli urti con una zona di pressione più elevata vicino al cerchio.

Le fossette sulla parte superiore, che prendono ispirazione da quelle delle palline da golf, insieme alla forma ondulata dell’inserto aiutano l’aria a non rimbalzare sullo pneumatico (e provocare così un forte effetto), ma piuttosto a

fluire nei canali laterali. Tubolight è un marchio distribuito in esclusiva per l'Italia da Ciclo Promo Components.

RISULTATI E VANTAGGI

• Test effettuati da terze parti hanno dimostrato che la resistenza al rotolamento su superfici ruvide è ridotta fino al 9%.

• Anche tenendo conto del peso aggiunto degli inserti, ciò si traduce sempre e comunque in una maggiore velocità di salita.

• Pressione degli pneumatici al suolo: superiore del 60%, portando la trazione a un nuovo livello.

• Smorzamento delle vibrazioni: 55% in più. Meno fatica e guida più stabile.

• Durata: Tubolight Diamana è realizzato in schiuma EVA a cellule chiuse e ad alta densità. La densità e la durezza devono essere molto elevate per mantenere la forma durante l’uso e garantire un flusso d’aria costante tra i canali. Ciò ha portato alla realizzazione dell’inserto per pneumatici più duraturo mai realizzato da Tubolight.

• Facilità d’uso: Diamana è un dispositivo molto semplice con cui convivere.

• L’installazione è abbastanza semplice, al pari delle versioni EVO, è garantito al 100% senza assorbimento con tutti i sigillanti in commercio e non sono necessarie valvole specifiche.

ciclopromo.com - info@ciclopromo.com - 0423.1996363

In un momento storico in cui le metodologie d’allenamento evolvono continuamente e, in modo analogo, la ricerca tecnologica e lo sviluppo dei prodotti corrono velocemente, è importante saper gestire al meglio l’insieme di questi due elementi per fare la differenza e raggiungere grandi performance. In quest’ottica rientra la scelta di Deda di progettare Alanera RS, il nuovo manubrio sviluppato per continuare a regalare emozioni e prestazioni agli appassionati e garantire le migliori sensazioni possibili mentre si è in sella. Da sempre l’azienda cremasca è in prima linea tra i pro come testimonia il ricco palmarès, che fino a ora vanta il successo in 17 edizioni tra Tour de France e Giri d’Italia, tre Vuelte a España, due Olimpiadi (strada e mtb) oltre alle vittorie in tutte le più prestigiose manifestazioni del calendario. Per lo sviluppo di Alanera RS, Deda ha collaborato con il Laboratorio di Aerodinamica dell’Università Politecnico di Milano (soprattutto per quanto riguarda l’ottimizzazione della struttura tramite simulazione CFD). Nel Laboratorio di Aerodinamica, dotato di una galleria del vento, Deda ha raccolto informazioni fondamentali per la verifica degli studi di fluidodinamica nello sviluppo di Alanera RS, un prodotto progettato per offrire il miglior rapporto rigidità/peso nella categoria dei manubri integrati. Incrociando i dati di velocità e pressione dell'aria è stato studiato il comportamento aerodinamico dell'Alanera RS, affinando il design.

CARATTERISTICHE

• Ampia serie di compatibilità con tutti i più importanti marchi di bici sul mercato tramite una serie di top cover custom della serie sterzo

• Il design di Alanera RS consente la perfetta integrazione dei cavi con: - telai compatibili DCR (Gruppo elettronico e cavi freni idraulici) - telai con forcella D-Shape (Gruppo meccanico 1× e cavi freni idraulici)

• Aperture di 6 gradi sui drop: il design del manubrio migliora il controllo e fornisce più spazio e maggiore sostegno per gli avambracci in presa bassa

• Ergonomia migliorata: la forma RHM-EVO non consente spazi vuoti tra il cappuccio del cambio e il manubrio. Il design consente inoltre un maggior sostengno per l'avambraccio in presa sulle leve

• Aerodinamica migliorata: la sezione trasversale superiore presenta un design estramamente aero ottimizzato in galleria del vento

• Struttura monoscocca: non ci sono strati sovrapposti (e colle) nella struttura interna. È quindi leggero ma allo stesso tempo rigido

• Inserimento di un tag RFID sul prodotto che permette in semplici passaggi di attivare la garanzia e verificare l’originalità

• Compatibile anche per l’utilizzo gravel

• Supporto computer in alluminio incluso: compatibile con Garmin tutte le serie, Bryton, Wahoo e GoPro

ALANERA RS: AERODINAMICA A UN LIVELLO SUPERIORE

Il nuovo manubrio di Deda, in monoscocca di carbonio, è stato sviluppato nella galleria del vento del Politecnico di Milano. Un prodotto con un’ergonomia migliorata e più leggero del modello precedente

ALANERA RS: AERODYNAMICS TO THE NEXT LEVEL

In order to develop the Alanera RS handlebar, Deda has collaborated with the Aerodynamics Labs of the Polytechnic University of Milan, equipped with a wind tunnel. This is precisely where Deda collected the fundamental information to check on fluid dynamics studies while developing Alanera RS, a product designed to offer the best stiffness-weight ratio in the integrated handlebars category. By cross-checking speed and air pressure data, the aerodynamics of the Alanera RS has been studied, hence refining its design.

TECNOLOGIA

Sono necessari oltre 180 strati di carbonio per produrre questo manubrio

Area interna ampia per facilitare il passaggio interno dei cavi

Per diversi brand di bici sono stati disegnati specifici adattatori

Due tessuti in carbonio UD e 3K 6% più leggero del modello precedente

Costruzione in monoscocca (un unico pezzo con nessuna sezione incollata o strati sovrapposti)

Leggero e allo stesso tempo rigido grazie alla costruzione monoscocca

• Monocoque construction (a single piece with no glued section or overlapping layer)

• 6% lighter compared to the previous model

• Wide internal area to facilitate the passage of cables

• The production of this handlebar required 180 layers of carbon

• Two carbon fabrics: UD and 3K

• Light but stiff at the same time

SCHEDA TECNICA

za dell'attacco.

Forma: RHM EVO

Materiale: struttura full carbon UD

Canotto forcella: 1 1/8” (28,6 mm)

Altezza morsetto: 43,5 mm

Angolo: 82°

Reach: 75 mm

Drop: 120 mm

Apertura: 6° (+2,5 cm)

Misure: larghezza del manubrio; lunghez-

40 cm → 80, 90, 100, 110 mm (120, 130 & 140 mm on demand)

42 cm → 90, 100, 110, 120, 130 mm (80 & 140 mm on demand)

44 cm → 100, 110, 120, 130 mm (80, 90 & 140 mm on demand)

Peso: 340 g (110×42)

IL COMMUTING SECONDO SELLE ITALIA

L’azienda trevigiana ridefinisce la propria linea dedicata all’urban con la GT-1. I punti di forza? Comfort, prezzo ed ecologia, perché il prodotto non prevede alcun tipo di collante o solvente

Con la sella GT-1 Selle Italia ridefinisce la proposta per il mondo urban e presenta la prima nata della famiglia GT, che sarà per l’appunto dedicata a questo segmento. È un prodotto pensato per coloro che utilizzano la bicicletta per muoversi in città o per gli spostamenti casa-lavoro: infatti, la forma di questa sella è progettata per garantire comfort su una bicicletta urbana, che sia elettrica o muscolare. La sella è formata da tre sole componenti- il telaio in Fec Alloy, la scocca e l’imbottitura, e la cover è integrata in quest’ultima. Il Lock-On System, il nuovo sistema di innesco meccanico di scocca e imbottitura, permette di non usare collanti

o solventi per l’assemblaggio delle componenti, riducendo così l’impatto ambientale nella produzione. L’imbottitura è realizzata in EVA (Etilene Vinil Acetato), un materiale plastico che la rende leggera, ma anche morbida e ammortizzante, garantendo un ottimale sostegno anche nel lungo periodo. Il comfort è inoltre garantito dalla presenza della scocca aperta, che allevia la pressione sulla zona perineale, e dalla larghezza della sella, di 250 millimetri. Il rivestimento della sella risulta totalmente chiuso. Per saperne di più, abbiamo rivolto alcune domande a Enrico Grando, marketing manager di Selle Italia.

GT-1 è la prima sella della famiglia GT. Da dove nasce l’esigenza di sviluppare questa nuova linea?

Da tempo stavamo lavorando a una nuova sella urbana, con il desiderio di rinnovare la nostra gamma commuting. Volevamo creare una famiglia di selle nuove con una tecnologia innovativa e che avessero a cuore l’ambiente, ecco perché abbiamo posto una particolare attenzione alla sostenibilità del processo produttivo.

Quali sono le differenze rispetto agli altri prodotti di Selle Italia dedicati a questo segmento?

Una delle principali differenze è il sistema produttivo delle selle GT. Partiamo dal fatto che uno degli obiettivi primari che ci siamo posti nello sviluppo di questo nuovo modello è la riduzione dell’impatto ambientale, e quindi la rimozione della fase di incollaggio, molto impattante nel processo tradizionale di produzione di una sella. Se elimini gli incollaggi, elimini una fetta considerevole dei materiali potenzialmente inquinanti. Questo ci ha portato a sviluppare un nuovo metodo produttivo che consentisse di rimuovere l’uso di

colle e quindi di solventi, utilizzati normalmente per facilitare l’incollaggio stesso. Abbiamo quindi brevettato il Lock-On System: dopo lo stampaggio dell’imbottitura questa viene “agganciata” meccanicamente alla scocca. Un’altra differenza rispetto agli altri prodotti Selle Italia dedicati al commuting è la scelta dell’EVA per l’imbottitura. L’Etilene Vinil Acetato è un materiale ben noto e ampiamente usato nella produzione di imbottiture in generale e di selle per bici in particolare. Il comfort che offre è riconosciuto così come i vantaggi in termini di peso rispetto ad altri materiali schiumati per imbottitura, principalmente il poliuretano (PU). L’EVA permette di mantenere la sella particolarmente leggera e, allo stesso tempo, offre un ottimo livello di comfort.

In base alla vostra grande esperienza, cosa avete cercato di offrire all’utenza urban/commuting con questa nuova sella?

Per chi usa la bici per gli spostamenti in città, o per andare al lavoro, il comfort immediato è una caratteristica fondamentale. La GT-1 punta proprio a questo, grazie alla sua imbottitura generosa, e alla scelta del materiale EVA che mantiene inoltre ottime performance a livello di peso e di resistenza. GT-1 è inoltre una sella larga e anche questo è un fattore di comfort importante per il ciclismo urbano. Infine, anche il prezzo è decisamente interessante: 34,90 euro.

Quando sarà disponibile sul mercato?

La sella è disponibile sul sito selleitalia.com e nei negozi a partire dal 24 giugno.

GUIDA ALLO SMALTIMENTO DELLE CAMERE D’ARIA USATE

Se ne occupa Schwalbe, con un’iniziativa aperta a tutti i rivenditori di bici in diversi Paesi europei. L’adesione è gratuita: per partecipare al programma basta seguire pochi e semplici passi di Daniele Pansardi

Schwalbe ha organizzato in diversi Paesi, tra cui l’Italia, un programma per la raccolta gratuita delle camere d’aria usate da tutti i rivenditori bici. Una volta ritirate, l’azienda tedesca le inserisce all’interno del proprio processo di devulcanizzazione che consente di avere del materiale pronto per essere riutilizzato. Un processo virtuoso sviluppato internamente da Schwalbe, grazie al quale oggi ogni camera d’aria standard del brand contiene circa il 20% di materia prima riciclata. Il bilancio energetico del processo di riciclo, compreso il trasporto, è estremamente positivo e, rispetto alla produzione della stessa quantità di butile da zero, si risparmia l‘80% di energia. La partecipazione al programma è gratuita per tutti i rivenditori di biciclette. Chi

SCHWALBE RECYCLES USED INNER TUBES

Schwalbe has organised in different countries, including Italy, a free collection programme of used inner tubes by all bike dealers. Once collected, they enter the German factory’s de-vulcanisation process, so as to obtain ready-to-reuse material. A virtuous process internally developed by Schwalbe, thanks to which every standard inner tube contains about 20% of recycled raw material. The energy balance of the recycling process, transport included, is extremely positive and, compared to the production of the same quantity of butyl from scratch, it results in 80% of energy saving.

vuole aderire, dovrà raccogliere le vecchie camere d‘aria per bici (di qualsiasi marca) e inserirle in una scatola, seguendo le istruzioni che si trovano nello schema di seguito. Dall’avvio del programma di riciclo delle camere d’aria nel 2015, sono già stati riciclati più di dieci milioni di camere d’aria. Con l’aggiunta di Italia e Francia, il numero di Paesi partecipanti di recente è salito a undici, numero destinato ad aumentare. La gratuità del servizio, insomma, è solo uno dei punti a favore per il negoziante. I rivenditori, infatti, hanno la possibilità di smaltire facilmente del materiale che, come sappiamo, non è semplice da trattare una volta arrivato a fine vita. L’alternativa, infatti, sarebbe portare le camere d’aria in discarica con i relativi costi a proprio carico.

COME FUNZIONA?

Il processo è molto semplice. Le vecchie camere d‘aria, indipendentemente dalla marca, possono essere raccolte in un singolo pacco, dal peso minimo di 15 kg e massimo di 18 kg. I rivenditori possono quindi accedere al portale UPS con il proprio codice utente Schwalbe, stampare l‘etichetta di spedizione gratuita e allegarla alla scatola. Quest'ultima può quindi essere consegnata a un punto di ritiro UPS o direttamente ai corrieri UPS; in alternativa, è possibile organizzare un ritiro presso il negozio.

Il pacco

Raccogliere le camere d'aria in un’unica scatola. Il peso minimo deve essere di 15 kg (circa 90 camere d'aria), mentre quello massimo di 18 kg (circa 110).

Il contenuto

Sono consentite camere d’aria di tutte le marche. Schwalbe richiede di non inserire nel pacco camere d'aria riempite con liquido sigillante, poiché rischia di fuoriuscire e bagnare le scatole durante il trasporto.

È fondamentale, inoltre, inserire solo camere d’aria in butile. L’azienda tedesca invita a non consegnare prodotti in Aerothan o TPU.

Spedizione

Una volta raccolto un numero sufficiente, è possibile stampare l’etichetta del ritiro e fissarla sul pacco in modo che sia chiaramente visibile. L'invio delle vecchie camere d'aria è gratuito. Tuttavia, se viene inviata una scatola di cartone che supera il peso di 18 kg o la dimensione di 300 cm, potrebbero esserci degli addebiti, che Schwalbe si riserva il diritto di segnare a carico del mittente.

Ritiro

I negozianti che non hanno un centro di ritiro UPS a poca distanza, o chi non riceve consegne UPS con regolarità, hanno la possibilità di prenotare un ritiro. Il corriere preleverà il pacco il giorno lavorativo successivo alla richiesta.

Schwalbe Italia - 039.6058078 - info@schwalbe.it

MOLTO PIÙ DI UN CENTRO ASSISTENZA PER SOSPENSIONI

RT Suspension Center è un hub specializzato multimarca, in grado di soddisfare le richieste degli utenti più esigenti. Tra le diverse attività, ha sviluppato un proprio brand che raggruppa componenti e prodotti per offrire una manutenzione completa

Dopo un anno di attività, il centro tecnico di assistenza di RMS continua a offrire un servizio specializzato e puntuale ai professionisti che operano nella bike industry. Nello specifico, RT si configura come un punto di riferimento, nonché un hub professionale votato alla manutenzione, riparazione, assistenza e tuning di alcuni dei migliori brand di sospensioni presenti sul mercato. In una realtà in cui professionalità, qualità e tecnica sono all’ordine del giorno, non può mancare di certo l’ambizione di assicurare un servizio capillare e specializzato sul maggior numero di marchi. Ed è proprio per questo motivo che tutto il team e, in particolare il tecnico Ivan Dander, hanno lavorato sodo per ampliare la famiglia di brand gestiti. Ad oggi RT è garanzia ufficiale per SR Suntour e Hiride Suspension. In aggiunta, vanta di essere assistenza ufficiale per Canecreek, Fox e Formula.

I BRAND TRATTATI

• RockShox

• Ohlins

• Specialized Brain

• Marzocchi

• DVO Suspension

• Magura

• XFusion

LE GARANZIE

UFFICIALI

Sr Suntour, Hiride Suspension, Promax

LE ASSISTENZE UFFICIALI

Canecreek, Fox e Formula

A questi, si affianca inoltre la garanzia ufficiale Promax su reggisella e freni. Ciò lascia chiaramente intravedere l’intenzione di diventare in futuro un punto

d’appoggio atto a fornire interventi di assistenza su altri componenti di bici muscolari o a pedalata assistita. Insomma, tanto lavoro e tanto margine di crescita per un servizio specializzato sempre di più a 360°.

LE ATTIVITÀ COLLATERALI

Oltre agli interventi sulle sospensioni che indubbiamente rappresentano l’anima di RT, è sembrato opportuno cimentarsi in attività collaterali che possano in qualche modo arricchire e rendere più completo il servizio offerto all’operatore della bike industry. Per questo motivo, il centro ha voluto sviluppare il proprio brand (RT Parts) che raggruppa componenti e singoli prodotti che non vengono proposti nei cataloghi delle aziende o sono fuori produzione per offrire un’ampia manutenzione. In altri termini, i professionisti che già mettono mano sulle sospensioni possono trovare ricambi e tool per svolgere un lavoro da manuale.

Oltre a ciò, il tecnico Ivan Dander è stato protagonista di veri e propri corsi formativi sulle sospensioni. In qualità di docente presso la società Bicycle & Business Academy (sempre parte del gruppo RMS) ha saputo condividere il proprio know-how attraverso dei training formativi di alto livello. Grazie alla vincente sinergia tra la BB Academy e RT Suspension Center, le sospensioni non sono più un tabù agli occhi dei meccanici di bici. A fianco di queste attività, RT Suspension si impegna a garantire supporto nei campi gara attraverso interventi di natura tecnica come riparazioni, regolazioni e ricambi. A impreziosire ulteriormente l’ampio ventaglio di servizi offerti vi è anche quello legato al tuning e upgrade delle sospensioni fatto su misura con il cliente.

Il tecnico Ivan Dander

SQUADRA VINCENTE… NON SI CAMBIA

FSA è legata da più di 25 anni a Cannondale.

Un sodalizio pieno di successi e prodotti all’avanguardia, di cui beneficiano gli atleti, ma anche tutti gli amatori, dal ciclista della domenica agli agonisti

Nel mondo delle competizioni, soprattutto quelle ai massimi livelli, non è possibile arrivare alla vittoria da soli. Serve una squadra competente e motivata. Tanto sui campi di gara, durante la stagione, quanto al di fuori di essi. Dietro i successi di un team di livello internazionale infatti ci sono gli atleti, le persone che si occupano della loro gestione, ma anche i partner che permettono di avere sempre il massimo in termini di performance, in un ambiente, quello delle competizioni più importanti a livello mondiale, dove sempre più il marginal gain e la possibilità di utilizzare prodotti all’avanguardia fanno la differenza. Il mondo dell’endurance mtb (di cui fa parte anche il cross country che, ricordiamolo, è anche disciplina olimpica) ha raggiunto livelli di difficoltà, competizione e tecnicità che necessitano di una continua evoluzione dei mezzi in modo da regalare ai biker un’arma vincente che possa fare la differenza quando serve. Una delle partnership di più lungo corso in questo mondo è sicuramente quella che dura da più di 25 anni tra Cannondale e FSA. Questo sodalizio

LE NOVITÀ PER IL CANNONDALE FACTORY RACING

L’ultimo tassello di questa collaborazione vincente riguarda l'integrazione delle ruote KFX, progettate appositamente per il Cannondale Factory Racing, che aggiunge così un tassello importante verso la competitività delle Scalpel in uso al team. Questo set è realizzato con la massima attenzione ai dettagli, e progettato appositamente per soddisfare le esigenze della guida xco, offrendo resistenza, rigidità e reattività ai massimi livelli della categoria. Adatte a terreni accidentati oppure ad affrontare a tutta velocità un singletrack, questi modelli sono pensati per offrire la giusta combinazione tra velocità e controllo. Oltre alle ruote, il Cannondale Factory Team sceglie anche il cockpit KFX di FSA, completando un pacchetto racing ready sviluppato anche grazie ai feedback continui che arrivano dai campi gara e dal gruppo di atleti di carattere internazionale che lo compongono. Manuel Fumic, ex professionista e ora team manager della squadra, parla così di questa collaborazione: "Come team abbiamo alcuni dei migliori atleti al mondo che competono ai massimi livelli con l'obiettivo di vincere le gare. Raggiungiamo questi obiettivi solo con partner che forniscono prodotti all'avanguardia e collaborano con il team per migliorare le prestazioni. FSA ha sempre sviluppato tecnologie e prodotti che hanno portato il nostro team a un livello superiore,

si manifesta anche nella partnership, ripresa in grande stile nel 2023 con il forte Team Factory Racing del brand americano. Anni in cui la mtb era un affare da pionieri, e in breve aveva catalizzato l’attenzione delle masse, diventando nel giro di poco tempo uno sport tra i più praticati soprattutto dai giovani e dagli amanti dell’outdoor. Proprio queste due aziende, Cannondale e FSA, hanno fatto parte dell’evoluzione costante delle discipline off-road fin dagli inizi con prodotti che hanno fatto epoca. Oggi, a più di 25 anni di distanza, le cose sono cambiate parecchio, ma tra queste alcune sono rimaste uguali: come la passione degli addetti ai lavori oppure questo importante sodalizio, che ora, alla vigilia delle Olimpiadi di Parigi 2024, ancora si rinnova e porta a equipaggiare le Cannondale Scalpel della componentistica in grado di alzare il livello sia in gara sia nelle uscite di allenamento degli amatori. La missione è quella di superare i limiti, abbracciare nuove tecnologie e creare partnership che portino le prestazioni sempre più in alto.

in modo da soddisfare ogni biker sulle specifiche richieste del CFR in termini di ruote, cockpit e integrazione”. I vantaggi prestazionali e di sviluppo di prodotto derivati da questo sodalizio non sono unicamente per i campioni del team CFR, ma per tutti gli appassionati di mtb che decidono di affidarsi a FSA per la componentistica sulle proprie bici. “I prodotti sviluppati insieme al team sono parte della gamma high end di FSA, e non potrebbe essere altrimenti”, ci ha spiegato Claudio Marra, global vice president di FSA–Vision. “Ma le tecnologie sviluppate e testate sui campi di gara, ai massimi livelli, presto vengono applicate anche alle gamme intermedie permettendo a tutti di poterne beneficiare”.

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GUARDARE ALLA STORIA PER COSTRUIRE IL FUTURO

Dopo più di due anni di lavori, Bianchi inaugura la sua nuova casa. Un moderno impianto, anzi, il più moderno. Una tra le poche "Industrie 5.0". Presentato dal patron Salvatore Grimaldi anche il nuovo ceo Marco Gentili

La nuova casa di Bianchi non poteva che essere "Celeste". Questo anche per riallacciarsi a un heritage da cui la casa lombarda è sembrata un po' discostarsi nel suo recente passato. Forse si è pensato alla ricerca dei numeri, delle mode, dei trend del momento, determinando quello che è sembrato un certo allontanamento da un percorso ultracentenario di continuità e tradizione. Mantenere la rotta forse avrebbe potuto esprimere meglio l'autorevolezza che l’eredità e il patrimonio della casa lombarda è in grado di esprimere. Di recente le cose sembrano essere cambiate, e dalle parti di Treviglio si respira una nuova aria. L'ottimismo è dato da una serie di novità, a partire dall'inaugurazione in pompa magna della rinnovata sede, che apre i battenti in via ufficiale dopo due anni di intenso lavoro, fino alla nomina del nuovo ceo.

INDUSTRIA 5.0: QUANDO AL CENTRO C'È LA PERSONA

Non si è trattato solo di un make up, ma di un vero e proprio cambiamento che ha investito l'edificio e il suo aspetto, ma anche quello che è il cuore pulsante di un'azienda manifatturiera, ovvero le linee produttive. Le bici vengono qui assemblate secondo i concetti di Industria 5.0, e la sede di Bianchi è uno tra i primi impianti in Italia di questo tipo. Ma cosa significa? Si parla di un modello di impresa caratterizzato dalla cooperazione uomo-macchina, con l’obbiettivo di dare un valore aggiunto alla produzione. Vuol dire che i processi hanno al centro l'uomo e la sua interazione con le linee di produzione, puntando tutto sull'ergonomia migliorata e sul benessere della persona. Grande è anche la capacità produttiva prevista in fase di progetto. Secondo quanto comunicato durante l'inaugurazione, avrebbe un potenziale fino a 500 bici a turno che, distribuito su due da otto ore ciascuno, darebbe la possibilità a Bianchi di produrre direttamente presso la propria sede ben 1.000 pezzi al giorno. Numeri parecchio ambiziosi, che esplicitano anche tutto l'ottimismo che si è respirato durante l'opening della nuova sede. E che rendono Bianchi pronta ad affrontare le sfide del mercato presente e futuro. Il progetto ha previsto anche una rivisitazione ergonomica delle postazioni di lavoro, uno studio delle fasi di produzione con ausilio di tecnologie avanzate e, non ultimo, la creazione di un’Academy interna per la formazione continua del personale. Questo fattore risulta particolarmente importante per garantire un turnover nelle varie postazioni di ogni singolo operaio, al fine di prepararlo a lavorare su differenti prodotti e processi. Un approccio di questo tipo è in grado di ridurre anche il rischio di alienazione proprio delle catene di montaggio. La capacità di 500 biciclette per turno è stata pensata secondo logiche di funzionamento e processi di produttività innovativi, sviluppati internamente da Bianchi. Ciascuna posizione della linea è stata completamente digitalizzata, eliminando tutte le fasi di movimentazione del materiale a favore di una maggiore efficienza.

TUTTI I COMFORT DELLA NUOVA CASA DI BIANCHI

La nuova fabbrica è stata progettata dallo Studio Domus di Seriate (BG) e completata in 24 mesi. È stata pensata secondo i più avanzati criteri di sostenibilità, grazie anche all’impiego di soluzioni innovative e all’avanguardia a livello architettonico e tecnologico che mettono sempre e comunque la persona prima di tutto. L'edificio ha una facciata "Celeste Bianchi", ma un’anima green. Grazie a un impianto fotovoltaico da 500 Kw, garantisce autonomia energetica durante il periodo estivo diminuendo in maniera consistente consumi ed emissioni. La temperatura viene mantenuta costantemente intorno ai 23°C, per garantire un perfetto comfort agli addetti durante il lavoro e tutte le funzioni di gestione dell’impianto sono controllate automaticamente. Inoltre, all’interno della sede trova spazio anche il nuovo showroom espositivo di Bianchi, in cui è possibile ammirare la gamma attuale ma anche alcuni dei modelli storici. Soprattutto quelli che hanno rappresentato delle pietre miliari del brand, come la famosa Specialissima che vinse con Gimondi nei primi Anni '70, oppure le bici del Pirata Marco Pantani quando, in forza alla Mercatone Uno, fece sognare tutta Italia. Queste contribuirono a creare il suo mito scrivendo una pagina importante nell'evoluzione del brand, da sempre legato al mondo delle corse.

NOMINATO UFFICIALMENTE IL NUOVO CEO

Durante l'inaugurazione di martedì 4 giugno 2024, è stata anche ufficializzata alla stampa la nomina del nuovo ceo Marco Gentili. Presentato dall'istrionico Cavalier Salvatore Grimaldi, patron, presidente e proprietario dell'azienda: “Ho avuto il privilegio di lavorare con Marco Gentili per alcuni anni ed è stato un consulente molto apprezzato da Grimaldi Industry AB. Marco ha fatto un ottimo lavoro per me in Cina, conosce bene il Paese e parla fluentemente il mandarino. È in Bianchi dal 20 dicembre 2023 ed è pienamente coinvolto nei processi decisionali dell’azienda, che già conosce molto bene. Ora è stato nominato ceo di Bianchi e sono certo farà un ottimo lavoro, contribuendo a sviluppare ulteriormente l’azienda”. Gentili è nato a Roma il 3 luglio 1963, ha un curriculum di valore globale e vanta una vasta esperienza manageriale sia a livello nazionale che internazionale nel mondo dell’industria. Nella sua carriera ha ricoperto il ruolo di presidente e amministratore delegato del Gruppo WAM per la Cina e la Corea del Sud, nonché quello di Koerber Schleifring China. Tornato al Gruppo WAM, Gentili è stato vicepresidente dello sviluppo commerciale per i Paesi nordici e

"VALORIZZARE

IL NOSTRO HERITAGE E PORTARLO AI GIOVANI"

Marco Gentili ceo Bianchi

Marco Gentili, nuovo ceo di Bianchi, ci parla in esclusiva della sua visione del futuro di Bianchi. Partendo dal passato, secondo lui è possibile ricreare l'appeal del brand, anche verso nuove categorie di consumatori. Per farlo occorre però mettere a sistema quelle che sono le richieste e le necessità del mercato, con la capacità di innovazione e le qualità che da sempre vengono riconosciute a Bianchi che, ricordiamo, è l'azienda più antica di bici presente oggi sul mercato.

La tua guida sarà all'insegna della continuità o della rottura con il passato? Dipende di cosa parliamo. Occorre fare un ragionamento più ampio in questo caso. Dobbiamo sicuramente proseguire nelle cose positive che abbiamo ereditato dalla gestione precedente e continuare a migliorarle, ma non nascondo che ci siamo subito resi conto che alcune scelte non sono state centrate con il mercato. Queste andranno di sicuro modificate cercando di non commettere errori. Siamo consapevoli che la nostra storia è un patrimonio che occorre valorizzare e stiamo cercando di trovare la chiave giusta per trasmetterlo alle nuove generazioni di ciclisti. Bianchi è già sinonimo di innovazione e tecnologia nel muscolare di alta gamma, ma dobbiamo fare in modo che questa percezione sia trasmessa da tutti i nostri prodotti.

Facci un esempio pratico.

A mio avviso le bici muscolari, anche e soprattutto i nuovi modelli, sono state centrate. Il mercato ci ha premiato e dato ragione. In questo segmento Bianchi propone il prodotto giusto, al punto prezzo giusto, con le tecnologie giuste e ne vediamo i risultati tutti i giorni. I maggiori problemi individuati sono sulle eBike. Secondo me abbiamo un po' confuso il mercato e i nostri clienti pagandone le conseguenze. Ci stiamo già lavorando. Arriviamo però da una situazione in un segmento di mercato specifico in cui ci sono a catalogo ben 18 modelli diversi. Con un'offerta di questo genere, è chiaro come per noi sia difficile presentare la gamma in modo esaustivo ai dealer e loro presentarle chiaramente al consumatore finale, che rimane per forza di cose confuso. Stiamo quindi rivisitando il brand tramite una nuova mappatura dei nostri prodotti e del nostro posizionamento. Inoltre, mentre il muscolare è il core business di Bianchi dal 1885, la parte elettrica non ha caratteristiche ben specifiche e individuabili con il nostro dna. Questo va ridefinito sicuramente.

Le bici tradizionali nell'off road fanno spesso da driver anche alle vendite delle eBike. Pensate di tornare in quel segmento? Sono usciti nuovi modelli eMtb ma non di mountainbike tradizionali, questo è vero. Ci stiamo già lavorando e stiamo ripensando anche questo settore. Probabilmente Bianchi è arrivata un po' tardi e in maniera poco organica nel campo delle eBike e per riprendere il passo c'è stata una focalizzazione in quella direzione. Ne ha sofferto lo sviluppo di nuovi modelli muscolari. Ora ci stiamo lavorando, la mtb elettrica ha il traino dei modelli tradizionali e stiamo ritornando alle nostre origini migliorandole e adattandole a un nuovo mercato.

la regione baltica, e poi ceo per il Nord America. Dal 2016 è fondatore e managing partner di Deucalion Management Consulting. Sappiamo che ha già iniziato da tempo a influire in maniera proattiva nel suo importante ruolo, e si esprime così riguardo alla propria nomina: “Sono orgoglioso di entrare a far parte della famiglia Bianchi in questa fase così significativa, quella in cui nasce una Bianchi 5.0. Sarà un privilegio guidare questa azienda verso il futuro. La nuova fabbrica rappresenta non solo un simbolo di ispirazione e innovazione, ma ci consentirà di competere ai massimi livelli di mercato grazie all’efficientamento dei processi. Abbiamo obiettivi ambiziosi e questo nuovo stabilimento ci aiuterà a raggiungerli”.

TO LOOK AT THE HISTORY TO BUILD THE FUTURE

After two years of work, Bianchi inaugurates its new home. A modern plant, or better: the most modern of them all. It wasn’t just a simple make-up, but a real change of the building and its looks, and of any manufacturing company’s beating heart, that is the production lines. Bikes are assembled following Industry 5.0 concepts, and Bianchi’s headquarter is one of the first plants in Italy of this kind. A great production capacity has been provided for in the design stage. According to what the company communicated during the inauguration, it should have a potential of up to 500 bikes per shift. The new factory has been designed by Studio Domus in Seriate (BG) and was completed in 24 months. It was conceived following the most advanced sustainability criteria, also through use of innovative and cuttingedge architectural solutions, always putting people first. The building has a “Bianchi Blue” facade but a green soul. Thanks to a 500-kW photovoltaic installation, it guarantees energetic autonomy during the summer period decreasing consistently with consumption and emission reduction. Temperature is always kept around 23°C and all plant management functions are automatically controlled. Also, inside the renovated location the new Bianchi exhibiting showroom finds its space. Here one can admire both the current range and some historical models. During the inauguration on June 4th, 2024 the appointment of the new ceo Marco Gentili has been made official too.

Bianchi - 0363.3161 - info@bianchi.com

Il Cavalier Salvatore Grimaldi visita l'impianto produttivo realizzato secondo i dettami dell'Industria 5.0
Fotocredit new factory - @Baraclit

LA "PARIGI-DAKAR" CON LE EBIKE

Si chiama Tembaine Desert Rally, si correrà dal 30 novembre al 7 dicembre nel sud della Tunisia. Tra scenari mozzafiato e paesaggi lunari.

Una gara così ancora non c’era

di Daniele Pansardi

Avete presente la Parigi-Dakar? Deserti infiniti, dune sabbiose, bellezze paesaggistiche e la fama di una corsa implacabile. Ora sostituite auto, motociclette, camion e quad con le eBike. Aggiungete lo scenario del Sahara tunisino ed ecco che avrete tutti gli ingredienti per il Tembaine Desert Rally, un evento dedicato alle bici elettriche più unico che raro, che vuole riprendere per l’appunto lo spirito e il format della Dakar e traslarlo nel ciclismo off-road. Trasferimenti in gruppo, prove speciali individuali cronometrate e sei tappe tra gli 80 e i 140 km: si corre dal 30 novembre al 7 dicembre. A chi si iscrive sono richieste ottime doti fisiche, solida tenuta mentale, ma soprattutto delle eccezionali abilità nella navigazione e intelligenza nella gestione della batteria. A capo di questo audace e affascinante progetto c’è Alessandro Bettini, cuore pulsante del Tembaine Desert Rally. Un passato da agonista nei rally africani in moto, e un presente da viaggiatore in bicicletta (ha attraversato l’intero deserto del Gobi in Mongolia in solitaria) oltre che da imprenditore, con il negozio Logic Bike a Fiumicino (RM). La sua naturale predisposizione per le avventure è la garanzia per l’organizzazione di questo evento, in cui è affiancato da Daniele Lorenzetti (responsabile logistica e percorsi), Roberto Gallo (relazioni con i concorrenti) e Nicolangiolo Zoppo (direttore di gara). Forte delle sue conoscenze sul territorio accumulate nel corso di altre imprese, Alessandro ha puntato sui suggestivi scenari del sud della Tunisia, ricevendo il pieno supporto del Ministero dello Sport locale (fondamentale anche per sbrigare le varie pratiche burocratiche e doganali). Pianificare i percorsi e gestire la logistica non sono stati un

problema per lui. "Conosco le tracce a memoria", ci racconta nel corso della nostra chiacchierata. "Le dune non sono insormontabili come in Libia o a Dubai, perché siamo nel pre-Sahara, ma sono alte una o due metri. “Ho visto grande disponibilità da parte di tutti nel voler organizzare quest'evento, perché sanno di poter avere un ritorno economico importante. Non andiamo in una landa desolata, perché il turismo in quei luoghi esiste ed è molto importante”, continua Alessandro. “Penso a luoghi come Tozeur, Ksar Ghilane con la sua stupenda oasi, Nefta (dove sono state girate delle scene di Star Wars), Chott El Jerid e le sue distese di sale e per l'appunto Tembaine". La corsa, infatti, si chiama così in onore dell'omonimo luogo che ospiterà l'arrivo di una delle sei tappe in programma. "Avremo modo di alloggiare in posti stupendi, come l'hotel Anantara a Tozeur, un posto da mille e una notte. Vogliamo cercare di rendere il più piacevole possibile il soggiorno ai partecipanti. Trascorreremo poi anche delle notti nel deserto, ma in accampamenti comunque di alto livello, con casette a forma di tenda che per esempio sono fornite di aria condizionata".

LASCIARE UN SEGNO SUL TERRITORIO

L’organizzazione di un evento del genere spesso può far distogliere l’attenzione dall’ambiente che lo ospita. Il Tembaine Desert Rally proverà anche a rispettare il deserto, il suo habitat e a cancellare il più possibile le impronte lasciate dal transito della manifestazione. “Vogliamo che il nostro passaggio sia in qualche modo migliorativo”, ha spiegato Alessandro. “Faremo una campagna di sensibilizzazione per l'immondizia, che è un problema molto grave in quei luoghi dell'Africa. Tutto il materiale che useremo sarà compostabile, per cercare di dare un piccolo esempio su un tema su cui sono ancora molto indietro”. Saranno utilizzati, inoltre, dei pannelli solari amovibili di un'azienda tedesca che permetteranno all’organizzazione di ricaricare durante il giorno dei pacchi batterie, che poi di notte ricaricheranno a loro volta le batterie delle eBike.

CHI CERCA L’AVVENTURA?

La maggioranza dei 50 partecipanti che saranno al via arriva dal nord Europa. Tra questi, uno dei nomi di spicco è senz’altro quello di Joris Ryf, vincitore in eMtb nella gara élite dei Mondiali 2023 a Glasgow. Sulle tipologie di biker iscritti alla gara, Alessandro ci spiega che ci sono due categorie. “E sono abbastanza distanti l'una dall'altra. C'è chi cerca la competizione e chi è ispirato dall'idea della grande avventura, ma non dimentichiamo che bisogna essere molto intelligenti nella gestione della navigazione e della fatica. Per le prove speciali, alla partenza ci sono solo due waypoint: uno ogni circa 40 km, con l'indicazione di una linea ideale da seguire per raggiungerlo. In mezzo ci sono dune, uadi e canyon, per cui la bravura sta soprattutto nella navigazione. Aggiungo, inoltre, che i partecipanti scopriranno il percorso dettagliato solo la sera prima di ogni tappa, durante il briefing. Forniamo in anticipo solo alcuni punti salienti”. La magia del deserto, del resto, è anche la sorpresa di scoprire cosa si cela dietro ogni duna.

mmrbikes.com/it

IL MITO CHE VIAGGIA SU DUE RUOTE

Itaca è la patria dell'eroe greco Ulisse. Il personaggio è sinonimo di grandi avventure su lunghe percorrenze, un nome perfetto per la nuova nata in casa Cipollini. Una bici che promette comfort da endurance e prestazioni racing, grazie a geometrie e scelte indovinate

Cipollini presenta in grande stile un'importante novità che va a riempire un vuoto nel proprio catalogo. Parliamo del segmento endurance. Itaca è il nome di questo nuovo modello, ed è stato presentato in un evento test che ha coinvolto la stampa internazionale più autorevole. Il progetto Itaca nasce per evolvere anche l'immagine del brand, che è riconosciuto più per le bici aggressive aero e si inserisce in un processo di rinnovamento della linea iniziato con il modello Dolomia, adatto agli scalatori più incalliti. Nella gamma muscolare Itaca riempie la casella endurance. Si tratta di una bici adatta a lunghe percorrenze e votata al comfort ma con il dna racing e le doti dinamiche di tutte le Cipollini. Il cuore di Itaca è il telaio con tecnologia TCM (True Carbon Monocoque), realizzato negli stabilimenti di proprietà. Il frame ottenuto da un unico stampo in un’unica cottura, quindi un vero monoscocca realizzato a pressione e temperatura controllati. La qualità della realizzazione è esplicitata anche dalle scelte di design di Itaca, che prevedono un ampio utilizzo di carbonio a vista.

Le geometrie sono un altro punto fondamentale di questa bici. Sono studiate per lunghe percorrenze, con maggiore altezza del tubo sterzo, avantreno più lungo e un carro allungato, prendendo come riferimento il modello Dolomia, questo per permettere più stabilità e comfort pur non compromettendo per il ciclista medio la percezione di rigidità e handling. Ma anzi, regalando sicurezza, stabilità e meno affanno anche dopo molte ore in sella; valori che per l'amatore si traducono in prestazioni migliori in una lunga e variegata ride. Il telaio offre una clearance fino a 40 mm, permettendo di montare coperture generose, anche se a detta dei progettisti Itaca rende al massimo con coperture da 32 mm. Altre caratteristiche sono i dischi da 160 mm con ancoraggio diretto al telaio, quindi senza adattatori, e il reggisella studiato per assorbire gli urti e smorzare le vibrazioni, tramite le sue doti di flessione longitudinale. Questo avviene anche grazie all'inserimento tra il carbonio

della fibra di lino. La bontà di questa soluzione è percepibile fin dalle prime pedalate, e permette di avere maggiore comfort (abbinato alle geometrie azzeccate) pur mantenendo un telaio stabile, scattante e preciso, proprio come per il resto della gamma Cipollini.

Per ora sono tre le colorazioni base, sui toni del verde, dell'oro rosa e del grigio, tutte con elementi in carbonio a vista. Tre anche i montaggi disponibili: il top di gamma con Dura Ace, piega integrata e ruote Campagnolo Bora WTO 45; uno con gruppo Ultegra e un altro con Rival, entrambe con ruote Fulcrum. Inoltre, vi è la possibilità di scegliere il colore della propria Itaca tramite il configuratore online.

mcipollini.com

BIANCA E NERA. OPPURE ROSA E GIALLA?

Due sono le varianti di colore per le nuove DMT Pogi's. La scarpa che ha accompagnato Tadej Pogačar alla vittoria del Giro e che utilizzerà per cercare l'ambita doppietta con il Tour.

Struttura in knit e suola full carbon per prestazioni da campione

Il nuovo modello 2025 è l'evoluzione del precedente, ancora più leggero e performante. La Pogi's nasce dalle esigenze dirette di Tadei che da subito ha richiesto a DMT una scarpa con i lacci. Grazie all'applicazione diretta delle proprie tecnologie proprietarie, ha una struttura interna scorrevole che ha lo scopo di fasciare il piede in maniera uniforme. Un obbiettivo spesso ricercato quando di parla di scarpe da ciclismo, ma che DMT ha centrato in pieno. Pogacar vinse il Tour quattro anni fa con la prima evoluzione della Pogi's e da allora questo modello ha accompagnato il campione sloveno in un’inarrestabile infilata di successi. Il nuovo modello è costituito da una tessitura di tre tipologie di fili in poliestere con diverse caratteristiche a seconda della funzione specifica che devono assolvere. Ciò le rende più leggere e areate ma anche meno sporchevoli e più durevoli. La chiusura avviene tramite un sistema di carrucole che elimina gli attriti sulle stringhe e un blocco con levetta permette le microregolazioni istantanee. Un blocca lacci a tasca serve per posizionarli in sicurezza, ma ha anche una funzione aerodinamica. Nuovo anche il tallone ridisegnato più rigido e alto per evitare lo spostamento del piede. La suola è in carbonio unidirezionale con areazione e sostegno nella parte cava del piede, e nella tomaia è inserito un chip NFC in cui il ciclista può inserire i propri dati biometrici in caso di incidente.

dmtcycling.com

SANTINI X POLARTEC: PIÙ INNOVAZIONE, PROTEZIONE E PERFORMANCE

In occasione de La Stelvio Santini, abbiamo partecipato a un press trip organizzato dai due brand a Bormio, per testare l'ultima novità prodotto.

La maglia unisex Ombra dalla vestibilità confortevole

di Davide L. Bertagna

Partecipare a un viaggio stampa rappresenta a nostro modo di vedere sempre un valore aggiunto. Lo diciamo perché è uno strumento che ci consente di conoscere la storia dei brand, di scoprire retroscena, di capire chi lavora dietro le quinte di un determinato marchio o di entrare in contatto con chi è in prima linea e ci mette la faccia. Spesso si pedala fianco a fianco con i protagonisti del settore e questo ci permette di sperimentare prodotti e servizi. In occasione de La Stelvio Santini siamo stati invitati a un press trip organizzato da Polartec e Santini a Bormio, dove abbiamo avuto modo di testare su alcune salite suggestive (Laghi di Cancano e i primi km del Passo dello Stelvio), condotti da una guida d’eccezione come l’ex pro Alessandro Vanotti, l'ultima novità prodotto dei due brand.

Stiamo parlando della maglia unisex Santini Ombra, ancora una volta frutto della collaborazione con Polartec. Una partnership iniziata nel 2018 (come spiegato nel corso dell’evento dalla global marketing coordinator di Polartec Gaia Ferrazzi e dalle sorelle Monica e Paola Santini) per le collezioni invernali e che si è ampliata a quelle estive, continuando a lanciare sul mercato capi unici e altamente performanti. L’idea di fondo di questa maglia è quella di riuscire a vestire uomini e donne indistintamente, garantendo un fit ottimale. Dopo averla testata, dobbiamo dire che Ombra è un prodotto in grado di soddisfare pienamente le esigenze dei ciclisti moderni. È realizzata con Polartec Power Stretch, un tessuto tecnico dotato di fibre che creano un’elasticizzazione in quattro direzioni in grado di rispondere alle esigenze di spinta e trazione durante l’attività fisica più

intensa. Ha caratteristiche di assorbimento dell’umidità della pelle, trasportandola continuamente verso lo strato esterno per una rapida traspirazione. Polartec DeltaTM, inoltre, posizionato ai lati offre un effetto cooling, sfruttando al meglio il sudore, il naturale raffreddamento del corpo. Questa tecnologia opera in maniera più efficiente aumentando i punti di contatto per un migliore flusso dell’aria, una più rapida dispersione dell’umidità e una riduzione dell’effetto di adesione alla pelle dei tessuti bagnati. La combinazione di questi due tessuti ha portato alla creazione di un prodotto tecnico performante, in grado di garantire un comfort incredibile, aumentando le prestazioni. Ombra è caratterizzata da una vestibilità slim e presenta una tripla tasca posteriore per riporre tutto il necessario. Le maniche a taglio vivo aggiungono un tocco di stile moderno, mentre il grip in silicone, internamente posizionato sul girovita, impedisce alla maglia di muoversi durante l'attività fisica anche quando ci si alza sui pedali. Ombra è prevista in sei diverse colorazioni: turchese, arancio, bianco, blu nautica, verde acqua e viola.

Abbiamo avuto modo di testare sulle strade intorno a Bormio anche un prodotto iconico come la maglia intima Santini Alpha, calda e confortevole, ideale baselayer per il clima freddo. Realizzata con il tessuto Polartec Alpha, la tecnologia active insulation che regola la temperatura corporea, mantiene il calore e permette nello stesso momento all’umidità di fuoriuscire, garantendo quindi un’ottima traspirabilità in qualsiasi momento. Disponibile in due varianti colore, nero e bianco, è l’ideale per mantenere il corpo all'asciutto anche dopo tante ore in sella.

Da sinistra: Monica Santini, Gaia Ferrazzi e Paola Santini intervenute nel corso della presentazione

UNLEASH THE ADVENTURE

Un viaggio in bikepacking di 45 giorni per conoscere a fondo il Nepal, un Paese diviso tra il timore reverenziale delle vette più alte del mondo e la calda accoglienza dei suoi abitanti. Il team di Esplora ci ha raccontato cosa gli è rimasto da questa esperienza dal carattere introspettivo e spirituale

di Benedetta Bruni e Daniele Pansardi

L’ultima volta che li abbiamo incontrati, Marco Ricci e Davide Ciarletta, il team di Esplora, stavano per prendere un aereo per Katmandu per raggiungere il loro compagno di viaggio Giuseppe Papa, guida cicloturistica e già a sua volta impegnato in una traversata della vicina India. Una volta atterrati, hanno preso un autobus che in 24 ore li ha portati a Mahendranagar, al confine tra i due Paesi, dove i tre avventurieri si sono ricongiunti e hanno dato il via alla loro spedizione. Un’esplorazione

Da sinistra: Marco Ricci, Giuseppe Papa e Davide Ciarletta

di 1.300 km in 45 giorni fatta di tigri, benedizioni e della maestosità delle montagne. Ma anche e soprattutto di persone, di storie che travalicano i confini linguistici e spirituali, di gentilezza e accoglienza, anche quando si ha poco o nulla da offrire. Tutto questo in bici, un mezzo che permette di prendersi il proprio tempo e indugiare dove serve. Abbiamo fatto un’altra chiacchierata con Marco e Davide, ora impegnati a portare il docu-film sulla loro esperienza “Lung Ta – Cavalli al Vento” in giro per l’Italia.

Davide Ciarletta e Marco Ricci co-fondatori Esplora

Com’è andato il vostro viaggio in Nepal?

Il viaggio è stato molto intenso ma ci ha fatto conoscere tantissime persone. Nelle prime due settimane e mezzo abbiamo attraversato il su del Nepal, la zona della giungla del Terai. Lì c’è solo turismo interno, quindi la gente non aveva mai visto degli Occidentali dal vivo. Per loro eravamo come degli alieni, ma ci hanno accolto ugualmente a braccia aperte. Nella seconda parte del viaggio, quando abbiamo iniziato a salire l’Himalaya e il circuito dell’Annapurna, abbiamo incontrato tanti trekker e una popolazione abituata e pronta al turismo. Sono stati sempre molto accoglienti e ospitali, ma l’impatto è stato diverso. Gli è solo sembrato strano che fossimo in bici, anche se non eravamo gli unici.

Come vi siete adattati a un viaggio in bici così lungo? E quali sono stati i vantaggi di utilizzare questo mezzo?

Sebbene avessimo esperienza per i viaggi in bikepacking, non avevamo mai fatto 45 giorni dall’altra parte del mondo. Non è stato particolarmente difficile in realtà. Avevamo comunque delle bici che pesavano 30 kg tra attrezzatura e abbigliamento, che era adatto sia al caldo della giungla che ai 5.000 dell’Himalaya. Dall’altra parte, il Nepal non è un Paese così remoto e isolato, e in un certo senso era una sicurezza sapere che bene o male potevamo sempre trovare qualcuno. Secondo noi, il vantaggio della bici è che è un mezzo che permette di andare alla velocità giusta per godere di ciò che si ha intorno. Inoltre, ti fermi quando vuoi, e questo non rischia di intaccare sulla tua tabella di marcia perché si può sempre andare più veloci dopo. In generale, permette di essere più liberi.

Ci raccontate qualche episodio curioso vissuto durante il viaggio?

Ci sono stati in particolare tre momenti piuttosto curiosi nel nostro viaggio. A Katmandu, un giorno io (Marco) e Davide camminando per strada siamo stati chiamati da una signora anziana che ci faceva segno dalla sua finestra al terzo piano di salire in casa

sua. E lei, pur non parlando nessuna lingua oltre il nepalese, ci ha fatto un rituale di benedizione con la tikka, il caratteristico simbolo sulla fronte, e ci ha regalato dei doni, tra cui i frutti guava, che vedevamo per la prima volta. È stato un momento bizzarro e inatteso, e ci ha augurato un buon viaggio per tutto il percorso.

Il secondo riguarda delle tigri. Pedalando nella giungla abbiamo incontrato un posto di blocco dove ci hanno intimato di non proseguire perché il pericolo di attacco delle tigri era molto alto. Non ci abbiamo creduto subito, ma dopo un po’ si è fermata una camionetta militare e ci ha caricato su insieme alle bici, portandoci per 22 km, ovvero lungo il tratto che non potevamo attraversare da soli, fino al posto di blocco successivo, dove il rischio attacchi era più basso.

Il terzo è avvenuto verso la fine del viaggio, la notte che abbiamo lasciato Campo Alto a 4.900 m per raggiungere il Thorong-La a 5.416 m. Siamo partiti alle 2 del mattino, con -20 gradi, e nel buio abbiamo scorto una lucina in mezzo alla montagna. Era una piccolissima capanna con dentro Aide, nepalese, che gestiva questo bivacco per sei mesi l’anno senza mai scendere. Ci ha accolto dandoci dell’acqua calda e noi, per ringraziarlo anche se avevamo finito i soldi, gli abbiamo regalato delle batterie, una torcia da testa e un paio d’occhiali. Forse ci ha preso per pazzi, ma per noi quell’acqua calda aveva un valore inestimabile.

Come è stato accolto il documentario Lung Ta – Cavalli al vento?

Abbiamo fatto la prima proiezione domenica 2 giugno presso la Società Agricola La Macina (CO), con una social ride, una mostra fotografica con alcuni scatti del Nepal, live set e dj set con musica del documentario prodotta e creata ad hoc. È stato un bel momento: c’erano più di 100 persone, tutte molto entusiaste. Abbiamo in programma anche altre proiezioni: fino a dicembre lo porteremo in vari contesti e nel frattempo lo candideremo ai film festival come il Banff e il Trento Film Festival, poi lo caricheremo online. Il 15-16 giugno abbiamo organizzato un evento insieme a Wizard Cycling Crew dove abbiamo pedalato fino al Rifugio Nicola, ai Piani di Artavaggio (LC), con proiezione di Lung Ta e una notte in tenda. Poi sarà la volta di Chamonix e Courmayeur e a luglio dell'Upcycle Café Milano.

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“APERTI PER FERIE”

In un periodo stagionalmente molto intenso per i bike store come l’estate, in particolare il mese di agosto vede la maggior parte dei negozianti in Italia andare in vacanza. Una mancata opportunità per provare a conquistare nuovi clienti e renderli fedeli alla propria attività

Nel business del ciclismo ma non solo, la fedeltà dei clienti è assai preziosa. Non ci si può illudere che un utente resterà sempre al nostro fianco. Ogni relazione ha il suo tempo e le sue stagioni e bisogna accettare quando un cliente decide di prendere un'altra strada, ma perché indicargliela voi stessi? La legge di Murphy dice: se qualcosa deve rompersi alla bici del vostro cliente, accadrà proprio nel periodo in cui siete chiusi per ferie. Tutti abbiamo provato la frustrazione di non sapere come risolvere un problema durante le vacanze e l'ansia di non poter praticare la nostra passione. Ma cosa accade se il cliente dovrà cercarsi un nuovo store? Ci sono strategie vincenti per sfruttare al meglio il periodo estivo, evidenziando come la presenza e la disponibilità possano trasformarsi in vantaggi significativi. Questo argomento è cruciale ma ancora sottovalutato dagli imprenditori che desiderano distinguersi e prosperare in un mercato sempre più competitivo. Essere "aperti per ferie" non è solo uno slogan, ma una strategia di successo, a patto di far sapere che siete aperti.

LA FINE DELLE VACANZE TRADIZIONALI

Un tempo agosto era il mese sacro delle vacanze per tutti. Oggi, però, il mercato è cambiato. La globalizzazione, la flessibilità del lavoro e il crescente turismo internazionale lo hanno trasformato in un mese di opportunità per molti settori commerciali. Per i negozi di biciclette, questo significa un aumento della domanda: i ciclisti, sia esperti che amatori, cercano nuovi modelli, accessori, riparazioni e consigli. Non essere “presenti” in questo momento critico significa abbandonare i clienti proprio quando potrebbero avere più bisogno.

LA FINESTRA DI OPPORTUNITÀ

Rimanere aperti durante agosto offre l’opportunità di fidelizzare la clientela. I biker apprezzeranno la vostra disponibilità e dedizione. Essere lì per loro, anche quando molti altri sono chiusi (prima regola del marketing moderno), costruisce fiducia e un rapporto duraturo. Questo non solo migliora l’immagine del vostro negozio, ma può anche tradursi in vendite immediate e in un incremento di guadagni che continuerà nella stagione autunno/inverno. Chiudere può essere un errore strategico perché si

rischia di perdere non solo vendite immediate, ma anche la fiducia dei vostri clienti: gli utenti che si trovano di fronte a un negozio chiuso cercheranno altrove. Potrebbero trovare un concorrente che soddisfa le loro esigenze e, in futuro, preferire quel tipo di esperienza provata. Qualche domanda da porsi deve essere:

• Quale è il disservizio che potrete causare ai vostri clienti?

• Quanti potenziali clienti e quindi quante potenziali vendite potrete perdere in questo periodo?

• Quale è l’impatto che questa chiusura potrebbe avere sui vostri numeri, sul vostro conto economico e sul rendiconto finanziario?

QUALCHE SUGGERIMENTO PER MASSIMIZZARE L’APERTURA ESTIVA È fondamentale offrire servizi che rispondano alle esigenze dei ciclisti estivi, come riparazioni rapide, dove si promuove un servizio veloce per le emergenze, e creare promozioni speciali per attirare i clienti durante i mesi più caldi, organizzando per esempio un calendario di eventi con cadenza quotidiana come tour locali e momenti di aggregazione per condividere insieme a loro la passione per la bici. Ma anche collaborare con strutture turistiche come hotel, agriturismi e agenzie di viaggio per offrire pacchetti speciali e promozioni incrociate. È importante concentrarsi su una comunicazione realmente efficace assicurandoci che i clienti sappiano dell’apertura, utilizzando tutti i canali disponibili per comunicare l’orario estivo con post regolari per informare i follower.

Purtroppo, la scelta di fare le ferie o meno è molto spesso una vostra valutazione, ma evitate di scrivere “abbiamo bisogno di staccare perché abbiamo lavorato tanto e ce lo meritiamo”: questa è la classica motivazione per non sentirsi in colpa. Non lasciate che quest'anno l'opportunità estiva vi sfugga. Sfruttate questo periodo per consolidare la vostra presenza sul mercato e per costruire un legame solido con la clientela. In definitiva, essere "aperti per ferie" può fare la differenza tra un’estate di successo e una di opportunità perse. Ricordate che acquisire clienti ha un costo significativo. Chiudendo ad agosto, non solo perdete guadagni immediati, ma dovrete anche investire di nuovo per riacquisirne di nuovi al vostro rientro. Riflettete bene su questa decisione!

RICCARDO PENNA è un executive business e sport coach nato a Torino nel 1957, con una lunga esperienza nel settore delle vendite e del marketing, avendo lavorato come responsabile della Formazione Commerciale Worldwide per Alfa Romeo in FCA. Offre gratuitamente alle aziende della bike industry un check-up iniziale per valutare i punti di forza e di debolezza, identificare opportunità e minacce e sviluppare azioni mirate per migliorare le potenzialità aziendali e risolvere problemi specifici. Docente in diversi master e atleta-manager in gare di triathlon e rally, ha scritto “Performance Sportiva-Performance di vendita”, applicando le tecniche degli atleti olimpici alla vendita.

IL SANTUARIO DELLA BICI

Bassano Club House è un’entità che va oltre il semplice concetto di bike shop. È un rifugio per il ciclista, un bar di quartiere, il punto di incontro di una ride, un hotel per cicloturisti. In questo luogo che fonde moda e due ruote, appassionati e curiosi trovano ben oltre ciò che gli suggerisce l’immaginazione

Un progetto, più che un negozio. Un luogo di culto dove elevare il concetto di bicicletta a un livello superiore. Bassano Club House, insomma, non è solo un bike store: è un vero e proprio santuario della bici, un’oasi nel deserto dove il viandante, già lo sa, troverà tutto ciò che gli potrebbe servire. La realtà nata da Stardue Group, azienda produttrice di biciclette con i marchi Basso e Lee Cougan, accoglie tutti i visitatori in un abbraccio ampio 800 mq, all’interno di uno spazio dove moda e ciclismo si uniscono in un connubio tanto inaspettato quanto riuscito. Un visual concept curato,

Ci racconti come ti è venuta l’idea di Bassano Club House?

Nella mia vita ho lavorato nella moda, nell’abbigliamento e nel ciclismo. Ho vissuto a Londra e Dubai finché, circa sette, otto anni fa, mi sono trasferito a Bassano del Grappa, e me ne sono innamorato subito. Nei primi anni però ho viaggiato molto, ma più giravo e più mi sembrava che fossi in debito con Bassano, che mi aveva dato molto più di tutti gli altri posti in cui ho vissuto. Così, una volta rientrato, ho parlato con la famiglia Basso con cui sono molto amico e gli ho proposto il progetto di Bassano Club House come modo per restituire qualcosa alla città. I ragazzi mi hanno dato fiducia e per 18 mesi ho lavorato di nascosto nei loro uffici. Così è nato lo store: l’idea era quella di creare un “Dover street market” per il ciclismo, ovvero un negozio multi-brand declinato in ottica di alta moda come può essere Harrods.

Il link tra ciclismo e moda in effetti è evidente. Si ritrova anche nella filosofia di Bassano Club House?

Assolutamente sì, sin dall’inizio non volevo avere un bike store tipico. Il brand, il logo e il design sono stati e realizzati da Mirko Borsche, un mio amico e uno dei nomi più noti nel settore. Inoltre, volevamo avere i brand migliori per ogni comparto. Abbiamo stilato una lista dei più validi dal nostro punto di vista e siamo andati a presentargli il progetto. Convincerli a salire a bordo non è stato tanto difficile, altro discorso è stato chiedergli di immaginarsi un modo di esporre i loro prodotti e portare questo visual a un livello ancora più alto per le nostre vetrine.

La scelta dei brand dunque era volta a quelli che consideravate migliori o c’era dell’altro?

Per me c’erano due fattori chiave nella scelta dei brand. Il primo era avere i migliori in

che deriva chiaramente dal mondo del design – grazie al contributo di Mirko Borsche – e dove i mezzi, l’abbigliamento e gli accessori trovano una sistemazione degna del loro valore. La club house, inaugurata ufficialmente a fine maggio, è tutto questo e non solo. È anche un programma intrapreso con il comune di Bassano del Grappa volto al miglioramento della viabilità ciclistica cittadina e allo sviluppo di una cultura delle due ruote che comprenda sicurezza, libertà, gioia di pedalare. Ne abbiamo parlato con Andrew Montgomery, manager e ideatore di Bassano Club House.

termini di prodotti, qualità e design; il secondo riguardava anche le persone. Per me era importante che l’altra parte ci credesse quanto me, sebbene fosse consapevole che quello che volevamo creare avrebbe superato i limiti dell’industry, di certo in Italia, ma anche in Europa. Per capirci, noi non facciamo stock di prodotti, sono i brand stessi che scelgono di prendere parte al progetto. E questa visione capovolge completamente il settore. Il mio pensiero di partenza deriva dallo stato attuale del comparto: non volevo assecondare un mercato piuttosto instabile in cui i bike shop spesso hanno un esubero di magazzino e i negozianti spendono anche un’ora a consigliare il cliente che poi acquisterà lo stesso prodotto online perché scontato del 50%. Ciò che i marchi ottengono in cambio è far parte di uno dei migliori bike store del mondo.

In effetti è un bike shop molto diverso da quelli “classici”. In cosa consiste principalmente?

Sì, la nostra idea non è mai stata quella di un negozio di biciclette tradizionale. La gente ci chiede se il nostro sia un café con le bici o un bike store con il bar. Ma non è nessuno dei due. È un “pezzo unico”, una casa che tutti possono usare come desiderano. Per entrare e bere un espresso mentre guardano il Giro e si sfogliano un giornale. O per cercare consiglio se si sta considerando l’acquisto di una Basso. Addirittura per farsi solo una doccia. Noi vogliamo avere il controllo su tutto ciò che può far passare del tempo di qualità al cliente: dal caffè, ai brand esposti, i letti dove dormono, le bici che noleggiano. Possono scegliere un’esperienza in un albergo che non li costringe poi a uscire per fare colazione o sistemare la bici. Così facendo, una volta tornati a casa diranno che Bassano del Grappa è il posto migliore del mondo per le due ruote.

Organizzate anche eventi con i brand?

Sì, tutti i brand che trovano spazio nella nostra parete possono anche usare una parte o tutti i nostri locali per organizzare eventi aperti al pubblico o agli addetti ai lavori. Una buona fetta del progetto Bassano Club House è che si può mostrare a quale livello si può apparire all’interno di uno store. Credo infatti che un problema della cycling

industry sia che è molto diversa dalla moda. In un negozio fashion non si vedrà mai esposta sommariamente una giacca da 3.000 euro, ma la si troverà in uno spazio adeguato con l’immagine che si merita. Questo però non accade nei negozi di bici, dove spesso ci sono ruote da 250 euro esposte in un modo che non le rende giustizia. E io, come ormai tanti consumatori odierni, non sono disposto a comprare un articolo a cui non viene dato il suo reale valore. Il nocciolo del progetto è elevare il modo in cui i brand possono dare un’immagine degna dei loro prodotti.

Quando hai realizzato l’idea di Bassano Club House avevi chiaramente in mente un visual concept. Ma sapevi a che tipo di ciclista rivolgerti?

In realtà no, è aperto a tutti. Dall’85enne catalano che entra alle 7.30 per un caffè e si ferma a leggere un libro su Fausto Coppi da cima a fondo, alla bikepacker che si porta a casa un magazine per poterlo consultare a dovere. Per me, chiunque ami la bicicletta è il cliente ideale. Ma anche chi abita a Bassano e viene da noi solo per fare aperitivo.

SCHEDA NEGOZIO Bassano Club House

Indirizzo: via Angarano 36, Bassano Del Grappa (VI), 36061

Mail: ciao@bassanoclubhouse.com

Sito: bassanoclubhouse.cc

Instagram: @bassanoclubhouse

Numero titolari: 1

Numero dipendenti: 12

Grandezza negozio mq: 800

Servizi offerti: café, eventi, workshop, hotel, noleggio

Marchi: Alba Optics, Basso, Castelli, Fizik, Fulcrum, Lee Cougan, Pas Normal Studios, Pedaled

Marchi accessori: Aveo, Dynamic Bikecare, Knog

Altri servizi: parco noleggio di 45 bici, social ride road/gravel ogni mercoledì

È comunque un modo per educare le persone al nostro negozio, anche perché per quanto io possa avere chiaro il concetto di Bassano Club House non è sempre facile far capire cosa stiamo cercando di costruire.

Avete degli altri progetti in programma? Lavoreremo molto da vicino con il Comune e il sindaco perché vogliamo cambiare il modo in cui si vive la città. Bassano ha un grande problema di traffico: la strada principale è pienissima sia la mattina che la sera. Il mio sogno è che quando mia figlia andrà a scuola potrà scegliere di usare la bici in tutta sicurezza. Affinché avvenga però è necessario che ci sia una cultura, che i bambini pensino che sia figo andare in bicicletta e che si sentano sicuri sia loro che i genitori. Per noi, Bassano Club House è importantissima per sviluppare la città e far sì che diventi la Girona d’Italia, lavorando nella relazione tra macchine e ciclisti, migliorando le strade e sviluppando la presenza di Bassano come riferimento per il ciclismo a livello nazionale.

Blob - camera d’aria in TPU con sigillante Benvenuti nella rivoluzione delle camere d’aria NXT! Siamo entusiasti di presentarvi le nuove camere d’aria in TPU con sigillante BLOB NXT, un’innovazione senza precedenti nel mondo del ciclismo. Con un’incredibile riduzione del peso fino all’80% rispetto alle camere in butile e il liquido sigillante integrato per una maggiore protezione contro le forature, queste camere d’aria offrono una leggerezza senza rivali senza compromettere la resistenza e la prestazione.

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Con soli 59g di peso, queste camere d’aria sono l’ideale per le strade veloci, offrendovi una sensazione di leggerezza e agilità senza pari.

VIDEO:

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Con pesi rispettivamente di 159g e 149g, queste camere d’aria sono progettate per soddisfare le esigenze dei ciclisti di mountain bike più esigenti, offrendo leggerezza e durabilità.

A PAGANELLA FAR FESTA È “SUPERNATURAL”

L’evento di apertura del park che si snoda tra Andalo, Fai e Molveno stupisce anche quest’anno. Più di 1.200 i rider accorsi dall’Italia e dal mondo DACH per tre giorni di riding e divertimento

Il park Dolomiti Paganella Bike è uno dei più attivi su vari fronti nel panorama italiano. Coinvolge tre diverse località, collegate tramite una rete di sentieri, pertanto è possibile prendere gli impianti o i trail da Fai della Paganella, Andalo, oppure da Molveno, tutte facilmente raggiungibili da Trento e dall’autostrada del Brennero. Ciò amplia la scelta e la possibilità di sfruttare il park, che è sicuramente una delle mete immancabili durante la stagione estiva da ogni amante del gravity. Nel corso degli anni Dolomiti Paganella Bike ha cercato di caratterizzarsi in maniera peculiare, rivolgendo le proprie attenzioni a un pubblico vario e sviluppando i versanti in maniera differente ma coesa, in modo da accontentare tutti, dagli amanti del downhill a chi preferisce percorsi più rilassati e costruiti ad hoc. Sicuramente i trail più iconici sono quelli raggiungibili con la cabinovia di Andalo. Questi sono adatti a tutte le tipologie di biker: dai kids, fino ai rider più incalliti che possono sperimentare in sicurezza su salti e passerelle. Siamo stati all’apertura della stagione, festeggiata con la terza edizione di un evento unico e molto partecipato da parte di biker provenienti da tutta Italia, ma non solo. Tantissimi anche gli stranieri, tra svizzeri, tedeschi, austriaci, e di tante tipologie, comprese le famiglie intere. Al Dolomiti Paganella Bike non è raro infatti vedere scorrazzare per i sentieri giovani rider armati di tutto punto. L’evento di apertura tenutosi tra il 31 maggio e il 2 giugno è stato caratterizzato dalla presenza

Luca D’Angelo

destination manager Dolomiti Paganella

Deus ex machina dell’evento e padrone di casa è stato Luca D’Angelo. Una personalità importante per Dolomiti Paganella, ma anche per tutto il movimento della mtb in Italia.

Cosa è DP Bike Opening?

L’Opening per noi rappresenta l’inizio della stagione, anche se in realtà molti trail aprono prima. Con Andalo c’è l’apertura totale al netto dei nuovi tracciati sulla cima Paganella, per questi dovremmo aspettare ancora un po’ causa neve e pioggia. Paganella DP Bike Opening è un evento lifestyle per la community, non ci sono gare

delle aziende partner che hanno animato i villaggi alla partenza della cabinovia di Andalo e all’intermedio Uphill Camp, dalle serate con tre concerti e dj set e dalla possibilità di cenare agli street food.

Una vera e propria festa che ha coinciso anche con la ride di apertura del nuovo trail “Supernatural” che collega la Fai Zone con la Andalo Zone. Un centinaio di partecipanti e invitati all'Opening si sono radunati alla partenza del nuovo percorso, un sentiero che ha grandi possibilità di diventare uno dei più popolari della regione grazie a caratteristiche uniche nel suo genere. Insieme a questa ride inaugurale il weekend è stato animato anche dai tour di Merida, dagli Endura-Crankbrothers Game allo Chalet Dosson (intermedio della telecabina) e da altre iniziative altrettanto coinvolgenti e spettacolari. Le tre giornate di apertura intorno al Lago di Molveno sono state una vera sorpresa, sia per la grande partecipazione sia per l’atmosfera e la grande offerta di eventi. Questa terza edizione dell'evento è stata seguita, oltre che dai media tradizionali, anche da alcuni rider e creator molto conosciuti nell’ambiente, come: Andi Binder, Sandra Mertl, Felix & Julia Schafberger, Andrea Ziliani, Jasper Jauch e Lukas Knopf (solo per citarne alcuni), che hanno partecipato all'Opening, insieme ai circa 1.200 visitatori.

qui. Siamo contenti di come è andata e una grossa parte dell’evento è legata anche al party serale, lo definiamo un bike music festival con band di alta qualità. Questo fa parte del concept e per noi è molto importante.

Come è andata quest’anno? Quali sono state le novità?

C’è stata una presenza impressionante di persone, siamo contenti per la risposta del pubblico e ora aspettiamo le novità. Abbiamo effettuato l’apertura della nuova pista Supernatural, un trail nuovo come concept perché abbiamo costruito in situazioni difficili in quota. L’abbiamo realizzato in roccia ed è più stretto rispetto ai nostri normali tracciati flow, con un touch più naturale e più pendenza, soprattutto nella prima parte e l’utilizzo di pietre per armare le curve e linee diverse. Qui a volte bisogna anche pedalare e ha un carattere un po’ più enduristico. Dal Supernatural al fondo valle, quando aprirà anche il trail Interstellar, che parte da cima Paganella avremo ben 1.100 metri di percorsi per la lunghezza di circa 11 chilometri di riding continuo.

dolomitipaganellabike.com

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