32 EYES ON ICE: COME CAMBIA IL CLIMA NELLE REGIONI POLARI?
RETAIL COACHING
34 COME I NUOVI PLAYER STANNO RIMODELLANDO IL MERCATO
AVVENTURE
35 GRAVELLING SOLO: IL VIAGGIO DI NICO VALSESIA
FOCUS SHOP
36 EVOLVE SHOP DI FINALE LIGURE (SV)
TRAVEL DESTINATION
38 SLEEP ‘N’ RIDE: L’HOTEL PER BIKER PENSATO DA BIKER
EDITORIALE
DI BENEDETTO SIRONI
benedetto.sironi@mag-net.it
ANDAVO A TRENTA ALL’ORA
L’avessero scritta oggi, avrebbero fatto bene a modificare il titolo così. Gli autori in questione sono il musicista emigrante in Belgio Tony Dori e il noto autore di tanti successi italiani Franco Migliacci. La canzone, per chi non l’avesse già intuito, è “Andavo a cento all’ora” del 1962. Nientemeno che il primo singolo inciso da un certo Gianni Morandi, con l’accompagnamento dell’orchestra di un altro big della musica italiana (e mondiale) come Ennio Morricone. Un preambolo storico-musicale a sfondo emiliano che mi pareva ideale per introdurre in modo non banale uno degli argomenti più caldi del momento, per il nostro settore e non solo.
Emilia, dicevamo, più precisamente Bologna. Città alla quale proprio Morandi è strettamente legato per affetto e radici. E che è stata di fatto il primo grande centro in Italia ad applicare in modo strutturato un modello già adottato da altre realtà europee e da alcune (ancora poche) piccole o medie città italiane di differenti colori politici (tra cui Cesena, Olbia e sette comuni del litorale teramano in Abruzzo). Parliamo del tanto discusso progetto Città 30, del quale è possibile tracciare un primo bilancio significativo dopo sei mesi di sperimentazione avvenuti, appunto, nel capoluogo emiliano. Ebbene, i dati parlano di -11% di incidenti e -38% di incidenti gravi, -33% dei morti sulle strade, -12% di feriti; +12% di uso della bicicletta, raddoppio dell’uso del bike sharing (+92%) e +11% di uso dei mezzi pubblici, a fronte di un -3% di traffico auto e un -23% di inquinamento da ossidi di azoto.
Numeri che paiono emblematici e incoraggianti, anche per altre amministrazioni che dovessero decidere di adottare questo provvedimento, che non gode certo di grande popolarità e va in qualche modo spiegato e motivato. Oltre a sfatare peraltro alcuni pregiudizi sul presunto aumento dell’inquinamento e sulle possibili conseguenze negative sulla viabilità generale. Di contro si è assistito a una guida più regolare e fluida degli autoveicoli nonché a una loro diminuzione. A favore di tutte quelle forme di mobilità condivisa e leggera nella quale la bicicletta è grande protagonista. Approfondiremo comunque l’argomento in una dettagliata analisi sul prossimo numero.
E comunque diciamolo: andare a 30 all’ora (specie in città) di per sé non è “da sfigati”. Se in generale ci andiamo spingendo sui pedali è pure un bel viaggiare. Superiore, ci
si consenta la battuta, a quello in alcuni tratti di uno dei più forti, così ormai pare, ciclisti di tutti i tempi. Parliamo ovviamente di Tadej Pogačar. Peccato che la velocità media di quasi 24 chilometri orari, per esempio, il fenomeno sloveno l’abbia mantenuta per 15 chilometri a una pendenza media dell’8% e 1.250 metri di dislivello su Plateau de Beille, la salita finale della tappa del Tour lo scorso 14 luglio. Abbassando di quasi 4 minuti (!) il tempo record di scalata che Pantani deteneva dal 1998.
Abbiamo avuto la fortuna di vederlo pedalare nelle ultime settimane tante volte sulle nostre strade. Arrivando pure, guarda i casi del destino, proprio nel centro di Bologna… per conquistare alla seconda tappa della Grande Boucle quella maglia gialla che non avrebbe più mollato. In un crescendo felliniano di prestazioni sensazionali, andando a vincere il suo terzo Tour ed entrando nel novero dei “Magnifici 8” in grado di firmare una o più volte la storica doppietta Giro-Tour nello stesso anno (in compagnia, nell’ordine, di Coppi, Anquetil, Merckx, Hinault, Roche, Indurain e Pantani). Già, non è un refuso, vale la pena rimarcarlo: la 111esima edizione del Tour de France (terzo evento sportivo al mondo per copertura televisiva, dopo i Mondiali di calcio e le Olimpiadi) per la prima volta è partita dall’Italia. Con ben quattro tappe che hanno toccato tre regioni: Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte.
Di questo avvenimento storico, nonché dell’indotto che ha generato, parliamo proprio in uno degli articoli di questo ricco numero di Bikefortrade, che accompagnerà le vostre letture estive con un mix di suggestioni, filosofia, emozioni, stimoli, notizie, analisi esclusive, dati e statistiche. Come quelle sulle eBike… le cui vendite sono per la prima volta in calo in vari mercati. E questo potrebbe apparire preoccupante, se non fosse – di contro – che le prospettive a medio e lungo termine in chiave globale sono invece incoraggianti: le eBike rappresentano oggi quasi il 37% del mercato europeo e i forecast prevedono che questa quota crescerà fino al 50%, con un valore totale che supererà i 100 miliardi di euro entro il prossimo decennio. Con cinque mercati chiave entro il 2035, secondo l’analisi di McKinsey che approfondiamo nell’articolo dedicato: Germania, Spagna, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito. E l’Italia? Evidentemente deve, ancora una volta, inseguire il gruppo dei più virtuosi… con l’auspicio che abbia gambe e testa per raggiungerlo, prima o poi.
Redazioni: Corso della Resistenza, 23 - 20821 - Meda (MB) Via Tertulliano, 68 - 20137 - Milano - Tel. 02.87245180-1-2 - Fax 02.87245182 redazione@bike4trade.it - bikefortrade.it Anno 12 - Numero 7/8 - 2024 - Periodico mensile
Registrazione al Trib. di Milano n. 39 dell’8 febbraio 2013 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - Conv. in Legge 46/2004 - Art.1 Comma 1 LO/MI Iscrizione al ROC n.16155 del 23 Novembre 2007 Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - Una copia 1,00 euro
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Chiuso in redazione il 25 luglio 2024
MERCATO
SECONDO CONEBI, I PROBLEMI DI OVERSTOCK POTREBBERO RISOLVERSI NEL 2025
Conebi ha rilasciato il report relativo all’andamento dell’industry nel 2023, secondo il quale l’anno difficile appena trascorso avrebbe “resettato” il settore, ma i problemi di overstock “potrebbero risolversi nel 2025”. L’European Bicycle Industry and Market Profile (BIMP) ha notato una crescita del mercato, in particolare nell’ultimo decennio (guidato dall’infrastruttura e della popolarità delle eBike). Tuttavia, le vendite combinate di bici muscolari ed elettriche ammontavano a € 19,3 miliardi nel 2023, -8,9% rispetto al 2022, anno comunque di difficile confronto perché poteva godere ancora delle vendite eccezionali del bike boom.
ELITE ANNUNCIA UN ACCORDO CON SHIMANO ITALIA
Elite, marchio italiano specializzato nella produzione di articoli di alta qualità per il ciclismo, ha annunciato la partnership con Shimano Italia per la distribuzione in esclusiva dei propri prodotti sul mercato nazionale. A partire dal primo agosto i rivenditori italiani avranno accesso al catalogo di prodotti Elite attraverso il servizio di distribuzione del marchio. La gamma comprende alcuni tra i rulli più avanzati del panorama ciclistico degli allenamenti indoor, come Justo 2. Shimano gestirà le vendite, la responsabilità del servizio clienti per l’Italia e collaborerà con Elite nello sviluppo delle iniziative marketing locali.
MELICONI E SST INSIEME PER FAR VIAGGIARE MYBIKE
La nuova linea di supporti e accessori per biciclette MyBike di Meliconi è distribuita in esclusiva per l’Italia dal network SST. Come previsto da questo accordo, l’azienda sarà incaricata di distribuire i prodotti MyBike nei negozi di bici tradizionali in Italia: un passo fondamentale per far sviluppare tutto il potenziale di questa nuova linea Meliconi, che raggiungerà così una copertura più capillare a livello nazionale. SST, operativa a livello internazionale dal 1994, tratta alcuni tra i marchi primari nel settore automobilistico, motociclistico, sportivo ed elettronico. La sua accurata selezione dei brand lo hanno reso il partner ideale per la nuova linea Meliconi.
A GEIER DIFFUSION LA DISTRIBUZIONE DI FIRST DEGREE E NINJAZ
Novità in casa Geier Diffusion: la società, nota nel mondo outdoor e già distributrice di marchi come uvex, ha acquisito per l’Italia i brand austriaci First Degree e Ninjaz. First Degree produce scarpe da mtb partendo dai feedback dei 40 rider di 12 Paesi del suo team. Tra di loro, Gabriel Wibmer, Rob Warner, Vincent 'Vinny T' Tupin, Griffin Paulsen, Bernd Winkler e Charlotte German. Il marchio di guanti Ninjaz è nato nel 2011 da tre amici: Svetko Baltic, ex snowboarder professionista, Steven “Stoica” Stuyven e Alexandra Primig. Tra i rider del team, David Rinaldo, Alastair Sayer, Nicholi Rogatkin, Nico Vink e Edgar Torronterras. Geier Diffusion distribuirà i due marchi a partire dalla SS 2025 ed è già iniziata la campagna di pre-ordini.
LE BICI DI WHYTE BIKES IN ITALIA GRAZIE A DSB
Il brand britannico Whyte Bikes ha siglato una partnership con DSB, grazie alla quale il distributore italiano porterà la gamma Whyte nella penisola, inclusa la collezione Elyte, nell’autunno 2024 e la gamma elettrica RHeO dedicata alla città, al tempo libero e al commuting nel 2025. “DSB è un distributore proattivo e il partner perfetto con cui lavorare in Italia”, ha detto Ross Patterson (in foto a destra), international sales director, circa la collaborazione. In risposta, Davide Bonandrini (a sinistra), proprietario e fondatore di DSB, ha aggiunto: “Questo è un nuovo capitolo per DSB e sono sicuro che Whyte sarà il marchio ‘sorpresa’ per i prossimi anni”.
NASCE ELASTIC INTERFACE MADE IN MEXICO
Cytech ha annunciato di aver unificato, sotto l’egida del suo brand proprietario Elastic Interface, la produzione dei suoi stabilimenti messicani, i cui prodotti sono stati finora distribuiti sul mercato con la label BikePad. Nasce così Elastic Interface Made in Mexico. La sede manufatturiera, situata nello Yucatan, continuerà nella produzione di fondelli termoformati, da oggi marchiati Elastic Interface. I prodotti messicani saranno inseriti nelle Essential e Premium, già distintive del catalogo del brand veneto e di produzione mista. La linea top di gamma, denominata Exclusive, continuerà a essere prodotta e fornita dall’Italia. Con questa mossa Elastic Interface conclude il processo di ristrutturazione e rebranding aziendale iniziato nel 2021.
PARTNERSHIP
Recentemente il team Visma | Lease a Bike ha annunciato l’inizio di una nuova partnership con Powerade, il celebre sport drink prodotto e commercializzato da The CocaCola Company. “Siamo entusiasti di unire le forze con Powerade. La collaborazione segna un momento significativo per il nostro team, poiché consolidiamo ancora una volta i nostri legami con un marchio leader di mercato”, ha affermato Sander Kruis, direttore commerciale del Team Visma | Lease a Bike. Powerade, con il suo nuovo slogan, “Pause is Power”, sottolinea l’importanza delle pause come momenti di recupero per tutti gli atleti.
L’azienda cinese XDS ha deciso di investire nel ciclismo professionistico. La direzione ha negoziato con il Team Astana Qazaqstan del World Tour durante il Tour de France e ha raggiunto un’intesa insieme alla decisione di cooperare. L’accordo in bozza prevede un investimento a lungo termine della durata di almeno cinque anni e un finanziamento a livello dei team leader del World Tour. “È dal 2022 che cerchiamo di entrare nel World Tour. Siamo stati molto fortunati a incontrare l’Astana Qazaqstan Team quest’anno. Mentre parlavamo, sapevamo che l’Astana era la squadra che volevamo”, ha detto Yancong Tan, ceo di XDS.
IL CIRCUITO DI MISANO SI PREPARA A OSPITARE L’ITALIAN BIKE FESTIVAL
Dal 13 al 15 settembre il Misano World Circuit "Marco Simoncelli" si prepara a ospitare Italian Bike Festival, il Salone internazionale della bici nato nel 2018 ed evolutosi negli anni arrivando, oggi, a comprendere oltre 600 brand e 60 mila mq di area expo a ingresso gratuito. Sul Circuito di Misano non mancheranno le attività: dai bike test, all’area skill, le tavole rotonde, i workshop, senza dimenticare l’immancabile granfondo La Gialla Cycling. La Yamaha OffRoad Arena si sviluppa su un’area di oltre 30 mila mq, una zona interamente dedicata ai test delle mtb, eMtb, ciclocross e gravel su un tracciato di 2 km. Si aggiunge la Pista Internazionale del Circuito di Misano, denominata Campagnolo Road Circuit, dedicata interamente ai test bike su strada su un circuito di 4,2 km.
BECYCLE CONVINCE E GUARDA AL FUTURO
Realizzato in appena 100 giorni, dal 26 al 28 giugno 2024, il “pilot” di BECYCLE di Pitti Immagine ha acceso la Stazione Leopolda nelle giornate che hanno condotto alla storica partenza del Tour de France da Firenze. La prima edizione ha registrato una crescente risposta di pubblico, oltre 250 rappresentati media accreditati, e ha ospitato tanti nomi di primo piano delle due ruote, come Vincenzo Nibali, Paolo Bettini e Alessandro Ballan, icone come Sir Paul Smith e Linus e personalità del calibro di Michil Costa, Giancarlo Brocci, Gabriele Gorelli, Andrea Borchi (Tuscany Trail), Manuel Marsilio (Conebi), Piero Nigrelli (Ancma). Il futuro di BECYCLE però parte da un cambio di data quasi inevitabile, essendo coincisa quest'anno con la partenza del Tour de France proprio dalla città d Firenze.
EVENTI
ALL AROUND EMTB BOSCH EPOWERED: CHIUSA LA TERZA EDIZIONE
Si è conclusa la terza edizione dell’All Around eMTB Bosch ePowered, l’evento enduro-marathon su tre giorni dedicato alle eMtb che si è svolto in Alta Valle d’Aosta dal 12 al 14 luglio. Alla gara hanno partecipato 200 concorrenti provenienti da otto nazioni. Fisicamente impegnativo e tecnico, con moltissimi tratti in singletrack, il percorso complessivo è stato di 151 km con 7.405 m D+ e 7.900 m D-. All’interno del tracciato sono state comprese sei prove speciali cronometrate, due per ogni giorno, per un totale di 84 km e 4.720 m D+ e 5.670 m D-. La seconda giornata ha visto anche la partenza degli AA60, gara ridotta su un solo giorno, con la partecipazione tra gli altri anche del campione del mondo UCI XC e-MTB Jorys Ryf, che ha dichiarato: “È un bel modo di scoprire la Valle d’Aosta e di passare una divertente giornata in sella. Bici e attrezzatura hanno funzionato alla perfezione. Vincere è stata la ciliegina sulla torta. Tornerò sicuramente il prossimo anno”.
DO THE EVOLUTION
Fedele al nostro DNA. Il nostro sistema di sospensione ZERO è stato completamente aggiornato, migliorato e progettato per i percorsi più impegnativi. Divertimento, velocità, design. Nessun sacrificio. Nessun compromesso. In un gioco in cui siamo avanti, unisciti alla nostra evoluzione. Ti presentiamo la nuova F-PODIUM.
FIAB: “LA CITTÀ 30 È VINCENTE SU TUTTI I FRONTI”
INIZIATIVE
La FIAB ha commentato i dati ufficiali relativi ai primi sei mesi di sperimentazione della Città 30 a Bologna. Il comune ha registrato dati positivi su tutti i fronti: -11% di incidenti e -38% di incidenti gravi, -33% dei morti sulle strade, -12% di feriti; +12% di uso della bicicletta, raddoppio dell’uso del bike sharing (+92%) e +11% di uso dei mezzi pubblici, a fronte di un -3% di traffico auto. Alessandro Tursi, presidente FIAB, si è rivolto ai sindaci: “Non abbiate timore di perseguire la salute e la sicurezza dei vostri concittadini, che dimostrano poi di comprendere e apprezzare”. Sul numero 9 di Bikefortrade analizzeremo i dati relativi a questi primi sei mesi di sperimentazione a Bologna.
PON.BIKE ITALIA: UN SERVIZIO DI ASSICURAZIONE PER EBIKE FOCUS E KALKHOFF
Pon.Bike Italia ha presentato un nuovo servizio di assicurazione in collaborazione con Generali Italia, attivo da luglio 2024, dedicato alle eBike Focus (Squared) e Kalkhoff. L’Assicurazione Bike è una soluzione pensata per il furto – anche all’aperto e durante l’utilizzo – che permetterà ai rider di avere una bici completamente nuova in caso venisse rubata. Inoltre, offre copertura assicurativa Infortuni e Responsabilità Civile verso Terzi. L’assicurazione è offerta in abbinamento con l’acquisto di una eBike Focus (Squared) o Kalkhoff della gamma 2024 in via totalmente gratuita presso uno dei rivenditori autorizzati, per una durata di 12 mesi.
IL CICLISMO AD HAITI: UN PROGETTO DI SOLIDARIETÀ PER UN’ISOLA MARTORIATA
Uniti dalla comune passione per le due ruote, Massimo Stefani, executive manager della Prosecco Cycling, e Sante Chiarcosso, imprenditore friulano e patron di una società (l’Asd Chiarcosso Help Haiti) che organizza in Friuli la granfondo “Corsa per Haiti”, hanno unito le energie per un progetto ambizioso: costituire ad Haiti un team giovanile che contribuisca a diffondere la pratica di questo sport nell’isola. Nel dettaglio, la Prosecco Cycling fornirà mezzi e vestiario ai giovani haitiani. Un primo lotto di magliette è giunto nell’isola con uno dei container, contenenti vestiario, cibo e generi di prima necessità, inviati dalla Asd Help Haiti.
PEOPLE
NUOVI INGRESSI
ALL’INTERNO DI CLASSIFIED
Classified rafforza il suo team con la nomina dell’ex direttore marketing di Shimano Europe Dennis Weijers (in alto) come chief commercial officer (cco). Inoltre, entra a far parte dell azienda anche James Vickers (in basso) in qualità di head of marketing and communications. Weijers supervisionerà tutte le operazioni commerciali, comprese le strategie di vendita, marketing e customer engagement. Vickers, con quasi 20 anni di esperienza, gestirà il marketing e la comunicazione, valorizzando la brand visibility del marchio e promuovendo legami più solidi con la cycling community. Giocherà un ruolo chiave nell’espandere la portata e la comprensione della Powershift Technology.
LA DIVISIONE ITALIANA DI ABUS AMPLIA IL SUO TEAM
La divisione italiana del brand tedesco Abus ha recentemente comunicato due nuove nomine all’interno del proprio team. Si tratta di Stefano Mottin (in alto), assunto come managing director, e Gabriele Bonetti (in basso), ora marketing coordinator mobile security settore bici e moto. Mottin porta con sé ampia esperienza manageriale e una comprovata competenza soprattutto nel settore ciclo, avendo ricoperto negli ultimi due decenni ruoli di leadership in aziende di spicco, tra cui Campagnolo, Fulcrum e Mavic. Bonetti dispone di abilità comunicative sviluppate grazie alla sua pratica giornalistica triennale nelle redazioni di bici.PRO e bici.STYLE.
MIGUEL INDURÁIN RITORNA
NELLA FAMIGLIA PINARELLO
La leggenda del ciclismo Miguel Induráin “torna a far parte” della famiglia Pinarello dopo una breve pausa. Il cinque volte vincitore del Tour de France ha segnato il suo ritorno all’iconico marchio italiano utilizzando una Dogma F personalizzata all’ultima Maratona dles Dolomites. Induráin e il presidente Fausto Pinarello hanno lavorato insieme sul design unico della bici, che lo spagnolo ha ritirato di persona presso la sede di Villorba, Treviso, prima di prendere parte all’evento. La nuova Dogma F di Pinarello è stata lanciata il 20 giugno e combina prestazioni elevate, tecnologia all’avanguardia e bellezza estetica.
VINCENZO NIBALI È BRAND AMBASSADOR DI CRÉDIT AGRICOLE ITALIA
Vincenzo Nibali è il nuovo brand ambassador di Crédit Agricole Italia. Pochi giorni prima dalla partenza del Tour de France dal territorio italiano, la Banca e il campione messinese hanno siglato un accordo di collaborazione fino al 2027 per veicolare insieme i valori di sostenibilità sociale e ambientale, di innovazione e di inclusione associati al mondo della bici. Con questa iniziativa prosegue l’impegno di Crédit Agricole Italia a fianco del ciclismo, uno sport nel quale la Banca si riconosce per i valori di lealtà, correttezza, talento e determinazione di cui è portatore e che sono alla base anche del sostegno alle Classiche Italiane.
GARMIN NOMINA PATRICK DESBOIS E BRAD TRENKLE CO-CHIEF OPERATING OFFICER
Garmin ha nominato Patrick Desbois (in foto in basso) e Brad Trenkle (in alto) nei ruoli di co-chief operating officer (co-coo). Desbois era vicepresidente esecutivo di Garmin e ora sarà responsabile della supervisione esecutiva dei segmenti OEM di aviazione e automobili, della catena di fornitura e delle operazioni globali, delle tecnologie dell’informazione e delle risorse umane. Trenkle, che guidava il segmento outdoor dell’azienda, ora gestirà quelli di business consumer di Garmin, innovazione e supporto tecnico, vendite consumer globali, marketing e creatività. Entrambi riferiranno a Cliff Pemble, presidente e ceo del marchio.
JOB OPPORTUNITIES
EVENT MANAGER
MagNet srl SB, per azienda specializzata nel settore Bike su Milano, è alla ricerca di un/a event manager, con almeno 3 anni di esperienza e con provenienza dal mondo Bike.
Il ruolo:
• Coordinare e gestire tutte le fasi di pianificazione degli eventi e sviluppare e gestire budget, monitorare le spese, garantire il rispetto delle limitazioni finanziarie
Competenze soft e hard:
• Laurea o diploma in Event Management, comunicazione, marketing o campo correlato
• Almeno 5 anni di esperienza lavorativa nell’ambito della gestione e pianificazioni di eventi
SPORTS MARKETING & EVENT SPECIALIST
– MOUNTAIN RUNNING
Per La Sportiva siamo alla ricerca di persone appassionate di montagna che abbiano entusiasmo nel portare il proprio valore aggiunto all’interno di una realtà dinamica, caratterizzata da un’importante tradizione. Il/La candidato/a ideale sarà inserito/a nel team brand and communication marketing per garantire la presenza del marchio La Sportiva in tutti i mercati, attraverso la pianificazione di sponsorizzazione eventi, attivazioni sul territorio e coordinamento atleti.
Mansioni:
• affiancare il team nello sviluppo di piani operativi per la valorizzazione del brand attraverso strategie di sponsorizzazione di atleti, eventi e relazioni con partner tecnici
• assicurare la corretta gestione della relazione diretta con il pool atleti: dalla stipulazione, rinnovo e gestione del contratto al monitoraggio delle performance sportive e la cura dell’immagine
• garantire la collaborazione con i key player della community mountain running assicurando la gestione degli aspetti contrattuali e dei materiali di cui rifornirli
• elaborare il forecast dei prodotti destinati a uso parco test materiali e garantirne un uso organizzato e calendarizzato in base agli eventi sponsorizzati
• contribuire all’organizzazione di grandi eventi sportivi in linea con le strategie e budget assegnati
• supportare operativamente l’ufficio sales per attivazioni e gestione degli eventi in partnership con i clienti
Requisiti preferibili:
• laurea in discipline economiche o diploma supportato da comprovata esperienza nel ruolo
• buone doti organizzative e time management
• ottima conoscenza della lingua inglese
• ottima conoscenza del pacchetto Office
• passione per il prodotto e le discipline outdoor, preferibile conoscenza e/o appartenenza al mondo mountain running
• buona capacità di lavoro in team
• disponibilità a trasferte nazionali e internazionali
Sede di lavoro: Ziano di Fiemme (TN)
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DAL MONDO DEL LAVORO
SUPERBONUS DEL 120% PER CHI ASSUME A TEMPO INDETERMINATO
Il decreto attuativo del Ministero dell'Economia e del Ministero del Lavoro, del 26 giugno scorso, in attuazione della riforma dell'Irpef prevede per quest'anno una maggiorazione fino al 120% della deduzione ammessa in caso di incremento del numero di dipendenti con contratto a tempo indeterminato. Prevede anche un ulteriore aumento del 10% (che porta la deduzione al 130%) delle agevolazioni fiscali per imprese e professionisti nel caso in cui si assumano lavoratori provenienti da categorie svantaggiate. L'agevolazione fiscale è rivolta a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma societaria, e riguarda anche i lavoratori autonomi che assumono dipendenti. La deduzione riguarderà tutte le assunzioni a tempo indeterminato che verranno effettuate dal primo settembre del 2024 e fino al 31 dicembre 2025.
IL FUTURO SARÀ SEMPRE PIÙ EBIKE?
Secondo uno studio pubblicato da McKinsey, oggi le bici a pedalata assistita rappresentano quasi il 37% del mercato europeo della micromobilità. Il report prevede che questa quota aumenterà fino al 50%, per un valore totale di oltre 100 miliardi di euro nel prossimo decennio
di Davide L. Bertagna
Sullo scorso numero di Bikefortrade abbiamo raccontato come in Europa le vendite di eBike abbiano fatto un passo indietro nel 2023 rispetto al 2022.
I volumi totali nel Vecchio Continente sono diminuiti dell’8%, da 4.555.264 unità vendute nel 2022 a 4.178.713 dell’anno scorso. Notevoli le differenze tra i Paesi: ad esempio, se l’Italia e l’Austria hanno registrato un calo del 19%, il mercato in Germania è sceso solo del 5% a 2,1 milioni di unità, mentre il comparto nei Paesi Bassi nel 2023 si è fermato a 453.000 (-7%). Solo un inciampo secondo gran parte degli operatori del settore, per una situazione che sembra destinata nel breve termine a un cambio di passo repentino.
La conferma in questo senso arriva da uno studio pubblicato recentemente dal McKinsey Center for Future Mobility dove si spiega come il mercato delle eBike andrà incontro a una notevole crescita nei prossimi dieci anni. Nonostante la bike industry a livello mondiale stia facendo i conti con problemi di over stock di prodotto e difficoltà legate alle catene di fornitura dopo il periodo post-pandemico, il numero di spostamenti registrati effettuati con bici a pedalata assistita nell’ultimo biennio è continuato ad aumentare.
I FORECAST PARLANO CHIARO
I dati raccolti da McKinsey ci spiegano che le eBike rappresentano oggi quasi il 37% del mercato europeo della micromobilità e i forecast prevedono che questa quota crescerà fino al 50%, con un valore totale che supererà i 100 miliardi di euro entro il prossimo decennio. Il problema è che questa evoluzione avviene in un contesto di sfide di breve termine che potrebbero distrarre l’industria, ma le prospettive nel prossimo decennio per la micromobilità, e in particolare per le eBike, restano positive.
La mission del McKinsey Center for Future Mobility è aiutare aziende, investitori, governi ed enti del terzo settore a trasformare il modo in cui affrontano la mobilità in tutte le sue forme, rendendola più semplice, sostenibile, smart ed economica per tutti. Il McKinsey Center for Future Mobility (MCFM) collabora con le parti interessate dell’ecosistema della mobilità fornendo studi indipendenti e integrati sui possibili scenari: guida autonoma, mobilità elettrica e in sharing e altro ancora. Da sei anni, il MCFM monitora il settore, basando le sue ricerche su un campione di quasi 28.000 persone. Sebbene l’espansione del comparto prevista per il prossimo decennio sarà leggermente inferiore rispetto alle stime che McKinsey aveva presentato nel 2022, sarà comunque significativa. Il valore globale della micromobilità, valutato a 149 miliardi di euro due anni fa, è destinato a raggiungere i 485 miliardi di euro nel 2035. Di questa cifra, l’Europa sarà la locomotiva che trainerà l’intero comparto con la quota maggiore, con un mercato del valore di 205 miliardi.
CALO DELLE VENDITE DI EBIKE NEL 2023 (percentuale di differenza anno su anno con il 2022)
Austria Paesi Bassi
Germania Italia Belgio Francia Svizzera
EUROPA IN TESTA
Il report evidenzia come il continente europeo sia attualmente in testa nell’adozione della micromobilità, seguito dalla Cina, mentre il Nord America rimane ancora indietro. L’Europa sta vivendo una rapida transizione, favorita anche dall’attenzione di tante città sul tema e dall’implementazione di regolamentazioni volte ad accelerare la transizione verso la micromobilità, che di conseguenza porterà senza ombra di dubbio a un aumento delle vendite di eBike. McKinsey ha spiegato che i cinque mercati chiave per il futuro del settore entro il 2035 saranno Germania, Spagna, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito. Secondo lo studio questi Paesi, e insieme rappresenteranno il 50% del valore del mercato totale nel 2025, rispetto al 48% attuale.
Inoltre, nello studio emerge come le bici e le eBike siano già oggi la modalità di trasporto preferite dai consumatori di tutto il mondo. Non sorprende che secondo McKinsey si prevede che l’utilizzo di questi mezzi aumenterà di oltre il 50% nel prossimo decennio. La crescente adozione di eBike si tradurrà anche in un aumento dei prezzi e nel report emerge come gli attuali proprietari di modelli a pedalata assistita siano disposti in futuro a spendere in media il 9% in più per il prossimo acquisto di una eBike.
L'EVOLUZIONE DEL SETTORE PASSA DALLA SICUREZZA
"Veniamo da un momento di ipercrescita per il settore delle eBike in cui tutti erano impegnati nell’acquisizione di una quota di mercato quanto più grande possibile e nella creazione di nuovi modelli di business”, ha affermato Darius Scurtu, esperto del McKinsey Center for Future Mobility. “Questo periodo è ormai finito e il settore si trova in fase di consolidamento. Attualmente vediamo una maggiore attenzione all’efficienza operativa. A livello europeo ritengo si andrà incontro a una transizione rapida poiché questo tema è in cima all’agenda in molte città. Diverse pubbliche amministrazioni hanno implementato o presto implementeranno norme e regolamenti che favoriranno la transizione verso la micro mobilità. Siamo entusiasti per i futuri sviluppi del mercato, nonostante i venti contrari degli ultimi mesi", ha affermato Darius Scurtu. La sicurezza sarà uno dei temi principali nel futuro per il settore. Due aspetti cruciali per McKinsey saranno il miglioramento delle piste ciclabili e la sicurezza delle strade e degli incroci. “Per avere successo in questo mercato, sarà fondamentale adattare il design dei prodotti alle esigenze di sicurezza, in combinazione con le opzioni offerte dalle infrastrutture”, ha aggiunto Scurtu, paragonando questa evoluzione a quanto avvenuto nell’industria automobilistica negli ultimi decenni.
I 5 MERCATI CHIAVE SECONDO MCKINSEY PER LE EBIKE
LA MATURITÀ DEL MERCATO EUROPEO DELLE EBIKE
Quote di mercato (in %) eBike nei vari Paesi
MERCATI A CONFRONTO
eBike 2024
37%
del mercato europeo della micromobilità
eBike 2035 > 50%
del mercato europeo della micromobilità
Austria Paesi Bassi Germania Italia Belgio Francia Svizzera
EUROBIKE: ESSERCI O NON ESSERCI?
Questo è il dilemma. Dal nostro punto di vista meglio partecipare, almeno per ora. Nonostante sia una fiera sbilanciata a nord, sono ancora molti gli spunti che offre.
Soprattutto per i piccoli produttori e per le nuove realtà
di Gabriele Vazzola
Di anno in anno gli interrogativi che precedono Eurobike sono circa gli stessi. Vale ancora la pena andarci? Cinque giorni non sono troppi? Sarà una fiera sempre più tedesca? Quanti brand italiani saranno presenti? Ci saranno delle novità interessanti? Avranno finalmente messo la sala stampa in una posizione più facilmente raggiungibile?
Le risposte sono semplici e forse scontate: sì, dipende da cosa vai a fare, sì, sempre meno, sì, no. Potremmo chiudere qui l’articolo, ma ovviamente non lo faremo, anche perché in realtà c’è molto di più da dire su questa che continua, nonostante tutto, a essere la fiera di riferimento nel panorama europeo, e pensiamo che continuerà a esserlo ancora per un po’.
Naturale compendio occidentale a Taipei Cycle che, pur essendo più piccola in termini di numeri, di certo non lo è se si parla di business e b2b. A Francoforte se si vuole parlare di mercato, di innovazioni, di sentiment generale dell’industry bisogna esserci, questo è poco ma sicuro. Qui si scopre la direzione del mondo cycling, si fa network con le aziende e ci si fa anche un’idea di un certo numero di novità, che arrivano da Oltreoceano o dal Far East. Vediamo che un mercato in realtà molto diverso da quello europeo e che si conosce poco, quello nordamericano, sembra aver ritrovato fermento e una voglia di esserci, anche al di fuori dei soliti noti. Ritroviamo, infatti, un brand interessante come Parlee, che da Boston produrrà presto parte dei telai in Europa, oppure il produttore di calzature dello Utah Lore, che propone scarpe da bici partendo da una scansione del piede dell’atleta. Certo, "costano un rene", ma sono un prodotto interessante, che forse farà da apripista a un nuovo concetto. Purtroppo, molti che avremmo voluto vedere non c’erano, come alcuni marchi italiani che si sono affidati al loro distributore tedesco. Questa ci è parso un po’ un limite della fiera e una certificazione del fatto che il baricentro si sta spostando sempre più a nord. Infatti, nonostante i distributori teutonici avessero grande spazio e stand curati di tutto punto, per un media esterno a quel mercato risulta davvero poco interessante spendere del
tempo per una visita. Stesso discorso vale per le decine e decine di generalisti del Far East, che in gran parte propongono prodotti di scarso interesse e qualità. Nota di merito sicuramente va alle aree dedicate alle start up, alle cargo e ai piccoli produttori handmade. Si poteva fare di meglio? Sicuramente sì, ma si può sempre crescere e migliorare da questo punto di vista. Forse serve ripensare agli spazi, ai costi e alla comunicazione, ma uno sviluppo in questa direzione potrebbe alzare ulteriormente il valore generale della fiera.
Ma ora parliamo un po’ dei numeri di questa trentaduesima edizione di Eurobike. L’organizzazione dichiara 35.080 visitatori professionali (34.750 nel 2023) e altri 33.090 appassionati (31.840 nel 2023) durante il fine settimana, spesso attirati dalle molte possibilità di test.
“In tempi di tensione economica, la stabilità è la nuova crescita. In questo modo rafforziamo la nostra posizione e creiamo le basi per un futuro in cui il mercato riprenda a crescere”, afferma Stefan Reisinger, managing director della società organizzatrice di Eurobike, che riprende l’umore generale di velato ottimismo. Sarà per l’avvicinamento alla data del 2025, indicato da molti come l’anno in cui verranno riassorbite le follie delle stagioni appena trascorse e il mercato dovrebbe ritrovare un equilibrio con una crescita più costante e organica. Anche Manuel Marsilio, managing director di Conebi, vede il settore in punto di svolta: “Anche se le cifre economiche non sono soddisfacenti, stiamo vivendo un reset nel comparto della bici. Il mercato crescerà di nuovo e ci sarà un futuro in bicicletta fiorente”. Nonostante alcuni non si esprimano, per scaramanzia più che altro, tra gli stand il clima è sembrato meno teso che in altre occasioni. Sandra Wolf, managing partner di Riese & Müller, riassume: “Siamo impressionati dal continuo interesse delle persone per la bici stessa, l’impegno dei nostri rivenditori e l’umore positivo di questa fiera. Eurobike trasmette un messaggio forte e sicuro per la cultura e l’industria ciclistica nel suo complesso”.
OFFICINE BATTAGLIN /ROMA
Un oggetto a cavallo tra alta gioielleria e una bici. Roma si presenta con la particolare finitura cromovelata rosa antico delle tubazioni in acciaio, che si integrano con gli elementi in carbonio a vista e catturano subito l'attenzione per un estetica esclusiva e che non passa certo inosservata. Il telaio può essere ulteriormente personalizzato scegliendo tra 12 diverse opzioni per le parti metalliche sempre con la finitura cromovelata. Roma introduce la nuova forma delle anse dei tubi in acciaio che assicurano maggiore rinforzo mantenendo l'estetica divenuta un tratto distintivo di Officine Battaglin.
FLYER /GOROC TR
Facilità e affidabilità sono le frecce più importanti nella faretra di Goroc TR. Infatti, oltre alla grande maneggevolezza, le tecnologie applicate prevedono anche una scarsa manutenzione. Il telaio è in alluminio e le linee pulite e contemporanee, in perfetto stile urban, ben si adattano anche alle uscite trekking grazie alla forcella ammortizzata dalla generosa escursione di 100 mm. La trasmissione è Pinion MGU, un cambio automatico a 9 velocità che include anche la drive unit, e ha la batteria FIT TubePack da 800 Wh. Sono incluse anche luci integrate ed è disponibile anche con scavalco basso e medio per permettere la scelta a seconda dei gusti e delle necessità.
LORE /TWO
Una scarpa unica ed esclusiva che arriva dagli Stati Uniti, ma che è disponibile ora anche in Europa. Viene creata tramite un complesso processo di stampa 3d robotica partendo da una scansione tridimensionale del piede. La tomaia ha una struttura più rigida delle normali scarpe da ciclismo. Ciò è dovuto al perfetto studio dei punti di pressione e di comfort necessari a garantire un mix tra comodità per molte ore in sella e una trasmissione della potenza che rende l'atleta parte integrante del mezzo. Un tuffo nel futuro della biomeccanica non è per tutti. Infatti, un paio di Lore Two può costare fino a più di 1.800 dollari.
BIXXIS /FRONDA TI
Una bici che rappresenta l'apice della gamma gravel del brand brianzolo. Una novità all'interno del catalogo Bixxis adatta a un montaggio high end che permette di essere al contempo robusto e prestazionale. Il modello visto in fiera ha ruote Fulcrum Shark con gomme Pirelli Cinturato Adventure, cockpit Deda e gruppo Campagnolo Ekar a 13 velocità, il tutto impreziosito dalla serie sterzo Chris King. Fronda Ti ha un telaio in titanio con tubazioni Reynolds ed è disponibile sia in taglie standard che su misura.
PARLEE /TAOS
Il brand di Boston è conosciuto per le realizzazioni ad alta performance e specializzate verso un uso racing attento alle ultime tendenze del mondo bike. Si presenta a Eurobike con la Taos, una gravel che strizza l'occhio ai percorsi più aggressivi e alle esigenze di un mercato guidato dai trend d'oltreoceano. Punta infatti sulla qualità della guida, sul comfort e sulla trazione più che sulla pura velocità, grazie anche alla geometria con un reach più lungo, un movimento centrale più basso e angoli sterzo più rilassati. Il telaio in carbonio è pensato per smorzare le vibrazioni e concentrarsi sul percorso, che può anche essere piuttosto accidentato, vista la possibilità di montare ruote fino a 700x50 mm.
FULCRUM /SHARK
L'azienda veneta propone la propria visione delle ruote in carbonio a profilo variabile e lo fa a modo suo. Un prodotto destinato ai percorsi misti, dalla strada al gravel più veloce, frutto di un'attenta ricerca nella galleria del vento e risultato di una filiera 100% europea. Shark incorpora inoltre il meglio delle ultime innovazioni in fatto di ruote, come il canale interno da 25 mm adatte a gomme da 30 mm in su stradali che garantisce aerodinamica e bassa rolling resistance, pur permettendo supporto agli pneumatici tassellati. Il cerchio è fornito di "mini hook" per poter essere utilizzato anche con le camere d'aria e ha un ponte non forato che non necessita quindi di nastratura per il montaggio tubeless.
RETHINK NEW CON REFURBED
Il marketplace di prodotti ricondizionati in rapida crescita nel DACH si presenta sul mercato sportivo italiano. La missione è quella di modificare l’idea di consumo, creando cicli di vita aggiuntivi per prodotti già esistenti
di Davide L. Bertagna
All’interno del proprio percorso di crescita, il marketplace di prodotti ricondizionati refurbed qualche mese fa ha annunciato il debutto nel segmento “sport”, ampliando la propria offerta merceologica anche al settore delle attrezzature sportive. La linea, già attiva nel mercato DACH, guarda all’Italia con l’obiettivo di offrire ai consumatori alternative sostenibili nella scelta dei propri prodotti. Dopo il successo e l’interesse riscosso nel 2022 dall’arrivo di strumenti rigenerati per la cucina e l’abitazione, refurbed ha introdotto la categoria sport presentandosi come un e-commerce multi-categoria volto a soddisfare le richieste di una clientela variegata ed esigente. Oltre a una nuova gamma di
Cosa vi ha spinto a debuttare nel segmento sport e nel ciclismo in particolare? La decisione di debuttare nel segmento sport e, in particolare, nel mondo del ciclismo è stata guidata da diversi fattori chiave. Innanzitutto l’affinità con i valori del brand. Da sempre, la nostra missione è quella di offrire ai nostri clienti opzioni più sostenibili e convenienti rispetto al nuovo, da utilizzare in diversi ambiti della propria vita. Il ciclismo, essendo per sua natura uno sport ecologico e accessibile, si allinea perfettamente con questo principio. Siamo convinti che espandere la nostra offerta nel settore sportivo sia uno strumento in più per continuare a promuovere uno stile di vita più sostenibile e conveniente per i nostri clienti. A favore di questa idea, abbiamo osservato anche una crescente disponibilità di prodotti ricondizionati sul mercato del ciclismo, con numerosi fornitori interessati a collaborare con noi. Questo ci permette oggi di offrire una gamma di prodotti di alta qualità, capace di rispondere a un ultimo fattore decisivo per la nostra espansione, ovvero la crescente domanda da parte dei nostri clienti, sempre più propensi ad adottare uno stile di vita attivo ed eco-friendly. In sintesi, il nostro ingresso nel segmento sportivo rappresenta un passo naturale per refurbed. Siamo fiduciosi che questa mossa ci permetterà di servire meglio i nostri clienti, soddisfacendo le loro esigenze e sostenendo i nostri obiettivi di sostenibilità a lungo termine.
Quanto ritenete possa essere interessante il mercato italiano? Quali sono le differenze a vostro avviso rispetto ai Paesi DACH?
Riteniamo che l’Italia sia un Paese estremamente interessante per refurbed, non solo grazie al suo crescente interesse verso soluzioni sostenibili, ma anche per le dimensioni significative del mercato stesso. Le principali differenze che attualmente possiamo delineare rispetto ai mercati di lingua tedesca sono sicuramente relative all’interesse verso il prezzo. L’attrattività dei nostri prodotti per il pubblico italiano deriva infatti soprattutto dai prezzi accessibili: con il ricondizionato è infatti possibile risparmiare fino al 40% rispetto agli stessi prodotti nuovi, senza compromessi in termini di qualità.
Credete che l’utente bike sia propenso ad acquistare o scegliere prodotti che abbiano un impatto positivo sull’ambiente?
La sostenibilità è un elemento centrale nelle nostre scelte strategiche. Il
prodotti tecnologici che possono contare su processi di ricondizionamento, come eCity, eMtb, eBike o cyclette, refurbed offre agli utenti l’opportunità d’acquistare prodotti sportivi realizzati con materiali riciclati, con la condizione che la percentuale delle componenti di riciclo sia maggiore del 50%. Tutti gli articoli presenti sulla piattaforma sono sottoposti a un rigoroso processo di controllo qualità, a interventi di riparazione e a pulizia. L’azienda dà la possibilità di verificare lo stato del prodotto tramite una scala di valutazione che ne descrive le condizioni, oltre ad assicurarne il funzionamento ottimale al pari di un prodotto di nuova produzione. Per conoscere meglio refurbed abbiamo intervistato la marketing lead Italy Veronica Mesce.
nostro modello di business, basandosi sulla vendita di prodotti rigenerati, è già intrinsecamente sostenibile, grazie alla sua circolarità. Ogni decisione che prendiamo mira a ridurre l'impatto ambientale, promuovendo al contempo l'accessibilità economica, elemento chiave per raggiungere un target più ampio. Crediamo fermamente che l'utente del segmento bike sia particolarmente propenso a scegliere prodotti che abbiano un impatto positivo sull'ambiente, in quanto il ciclismo stesso è una pratica ecologica che si allinea perfettamente con i valori di sostenibilità e responsabilità ambientale.
Come riuscite a gestire i processi di controllo qualità e interventi di riparazione sulla vostra gamma?
Grazie a un approccio di controllo qualità su più livelli, ci assicuriamo che solo i migliori partner possano vendere sul nostro marketplace. Nel caso della categoria sportiva, i nostri prodotti provengono da ricondizionatori (la cui unica attività consiste nell'acquistare stock usati, rimetterli a nuovo e rivenderli), società di noleggio (la cui attività principale si basa sul noleggio di attrezzature sportive, ma che vedono nel mercato del ricondizionato un ottimo canale per vendere le attrezzature dopo l’utilizzo e il ricondizionamento) e marchi (la cui attività principale è la vendita del nuovo, ma che vedono nel ricondizionato un ottimo canale per vendere prodotti che non possono più essere considerati come tali). Il nostro reparto "Supplier Performance" garantisce che ogni venditore mantenga i nostri rigidi standard di qualità, assicurando una completa soddisfazione dei clienti e un processo post-vendita fluido. Tra i criteri di qualità e le linee guida legali sottoposti a costante monitoraggio ci sono, per esempio: spedizione, gestione della garanzia, servizio clienti e requisiti tecnici ed estetici dei prodotti. Oltre a ciò, per minimizzare ulteriormente ogni possibile rischio per i clienti, ogni nostro articolo è coperto da un periodo di prova di 30 giorni e da una garanzia di minimo 12 mesi.
Quali strategie avete intenzione di intraprendere per farvi conoscere maggiormente sul mercato italiano?
Abbiamo intenzione di adottare diverse strategie. In particolare, ci stiamo concentrando su un approccio multi-categoria che ci permetterà di raggiungere un pubblico più ampio e di soddisfare diverse esigenze dei nostri clienti. Inoltre, investiremo in campagne di marketing mirate, sfruttando diversi canali, collaborazioni con influencer locali e iniziative di sensibilizzazione sulla sostenibilità per rafforzare il brand e la nostra missione anche nel contesto italiano.
Veronica Mesce marketing lead Italy
ITALIA: LA GRANDE BOUCLE TI HA RESO RICCA
Terminata la 111 a edizione del Tour de France è tempo di bilanci. Quale è stato l’impatto economico per i territori attraversati dalla competizione? Quali sono state le spese per ospitare la rassegna ciclistica? Quali i benefici a medio-lungo termine? Proviamo a rispondere a queste e altre domande di Davide L. Bertagna - Photo c redit s ASO
Il mese di luglio per ogni appassionato di ciclismo è piacevolmente scandito dalle tappe del Tour de France. Non ha fatto eccezione quest’anno. La Grande Boucle 2024 ha infatti tenuto incollate ai televisori milioni di persone che hanno seguito le prodezze dei grandi atleti del pedale. Era tanta l’attesa per la 111a edizione della corsa francese, che non ha scontentato nessuno con diversi momenti e colpi di scena che rimarranno incastonati nel cassetto dei ricordi: dalla prima maglia gialla a Romain Bardet al suo ultimo Tour, passando per le sfide sulle salite pirenaiche e alpine tra Pogačar, Evenepoel, Vingegaard, fino agli sprint di Girmay, Philipsen e Cavendish (alla sua 35a tappa vinta al Tour, record assoluto).
Il terzo evento sportivo per copertura televisiva, dopo i Mondiali di calcio e le Olimpiadi, che però hanno una cadenza quadriennale, quest’anno è partito dall’Italia e ha coinvolto tre differenti regioni (Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte) nelle prime quattro tappe. Come sappiamo la competizione ha raggiunto da diverso tempo una dimensione economica significativa: per dare qualche numero è interessante scoprire che l’audience globale raggiunge i 3,5 miliardi di spettatori distribuiti in 190 Paesi, con oltre 200 emittenti televisive collegate da tutto il mondo. Andremo ora ad analizzare nel dettaglio l’indotto economico fatto registrare dalla Grande Boucle nelle prime quattro tappe sul territorio italiano.
TOSCANA
Firenze, e di riflesso la regione Toscana, ha ospitato una delle tappe più prestigiose come la Grand Départ oltre alla presentazione ufficiale delle squadre andata in scena giovedì 27 giugno nella meravigliosa cornice di piazzale Michelangelo. Il Centro Studi Turistici della città metropolitana ha effettuato una stima dell’indotto economico della prima frazione, quantificando l’importo in 20 milioni di euro. Nella culla del Rinascimento sono giunti oltre 160 mila spettatori in arrivo da fuori provincia. Nel perimetro dei 20 milioni vanno inclusi esclusivamente i turisti pernottanti, ai quali vanno aggiunti gli appassionati che si sono recati in città senza soggiornare, che hanno portato in dote una spesa di circa sei milioni di euro. Rilevante anche l’apporto generato dai consumi dei residenti (tre milioni). Le due componenti principali di spesa risultano essere i servizi legati all’ospitalità (9,6 milioni) e quelli di ristorazione (9 milioni).
EMILIA-ROMAGNA
L’Emilia-Romagna è stato il territorio italiano maggiormente coinvolto in termini di chilometraggio dal passaggio del tour. La regione è stata l’unica a organizzare una tappa che si è svolta interamente sulla sua superficie (la Cesenatico-Bologna). Inoltre, è stata designata come punto d’arrivo della Grand Départ con Rimini, e come luogo di partenza della terza tappa (Piacenza). Considerando il ruolo preminente dell’Emilia-Romagna, la regione è stata in grado di catturare la parte preponderante dell’indotto complessivo. Secondo le cifre emerse da uno studio commissionato dalla regione, dell’indotto diretto complessivo di 59 milioni di euro la stessa ha beneficiato
La presentazione dei 22 team per l’edizione 2024 ha coinvolto tutto il centro di Firenze. Da Palazzo Vecchio, i corridori hanno sfilato lungo le vie della città fino al palco in piazzale Michelangelo
Jonas Vingegaard e Tadej Pogačar, vincitori delle ultime cinque edizioni del Tour
Frank van den Broek e Romain Bardet all’arrivo della prima tappa del Tour 2024
L’ITALIA E IL TOUR DE FRANCE
28 portatori della maglia gialla
2 maglie verdi della classifica a punti
2 vittorie maglie a pois
5 vincitori della classifica del miglior giovane
269 vittorie di tappa
12 (record vittorie) per Gino Bartali e Mario Cipollini
MONTEPREMI
Il Tour de France quest’anno ha assegnato 2,6 milioni di euro di montepremi ai diversi corridori. La Grande Boucle è sicuramente la corsa mondiale più ricca da questo punto di vista, visto il paragone con le "sorelle" europee: 1,1 milioni di euro il montepremi della Vuelta e 1,6 milioni per il Giro d’Italia.
Come nella scorsa edizione, anche nel 2024 il vincitore della maglia gialla mette in tasca il premio ovviamente più consistente da 500.000 euro. Il secondo posto ne vale 200.000, mentre il gradino più basso del podio 100.000.
La vittoria della classifica a punti (maglia verde) viene premiata con 25 mila euro, stessa cifra per la maglia a pois, mentre la maglia bianca di miglior giovane torna a casa con 20 mila euro. Infine al Numero Rosso, ossia il ciclista super combattivo del Tour, viene riconosciuto un premio pari a 20 mila euro.
di 29 milioni. Rilevante anche l’impatto indiretto stimato grazie alla sua imponente visibilità internazionale: 47 milioni complessivi.
PIEMONTE
Per quanto riguarda il Piemonte, la terza frazione ha lasciato colpiti atleti e appassionati per il percorso che ha visto il passaggio per Tortona in memoria di Fausto Coppi, l’attraversamento delle Langhe, patrimonio Unesco, con l’arrivo a Torino. Oltre a essere la destinazione finale della terza tappa, la più lunga del Tour (230,5 km), il Piemonte è stato l’anello di congiunzione con il territorio transalpino dato che la quarta tappa è partita da Pinerolo e ha attraversato le Alpi presso Sestriere prima di raggiungere l’approdo situato oltreconfine a Valloire.
INVESTIMENTI
Complessivamente sono stati investiti circa otto milioni di euro tra Toscana ed Emilia-Romagna e un milione dalla regione Piemonte, oltre a due milioni stanziati dalla città di Torino e ai 250 mila di Pinerolo per organizzare la rassegna ciclistica più seguita al mondo. Di questa cifra circa 6,5 milioni sono stati corrisposti alla Amaury Sport Organisation (ASO), la società che si occupa di organizzare il Tour, secondo la seguente divisione: la Regione Emilia-Romagna ha versato il 54%; la Città Metropolitana di Firenze 30,5%; mentre alla Regione Piemonte è attribuita la quota del 15,5%.
VIVE LE TOUR!
Le previsioni prima dell’evento mostravano l’oculatezza dell’investimento, con un impatto economico complessivo, sommando indotto diretto e indiretto, di 106 milioni e un ritorno sull’investimento, che equivale a circa dieci volte gli stanziamenti previsti. Numeri che supererebbero le più rosee aspettative e i valori del moltiplicatore quantificati sulla base delle edizioni precedenti. Aspetteremo ora i prossimi mesi per capire se i forecast saranno rispettati o meno e anche per comprendere quanto inciderà l’onda lunga dell’indotto in termini turistici. Ciò che è certo è che la partenza del Tour de France da Firenze è stata una straordinaria occasione e un’opportunità unica per il territorio italiano, non solo per mettere in mostra le bellezze paesaggistiche e culturali, ma anche per promuovere il nostro ciclismo in tutto il mondo grazie alla presenza in Corsa dei più forti atleti attualmente in gruppo.
I VINCITORI ITALIANI DELLA GRANDE BOUCLE
Ottavio Bottecchia (1924 e 1925)
Gino Bartali (1938 e 1948)
Fausto Coppi (1949 e 1952)
Gastone Nencini (1960)
Felice Gimondi (1965)
Marco Pantani (1998)
Vincenzo Nibali (2014)
LA STRADA "PARLA" ANCORA ITALIANO
L’amore per la bdc nel nostro Paese continua e si reinventa. Nonostante i problemi dell’industria e il calo di attenzione delle nuove generazioni verso lo sport.
Il settore prova ad adattarsi e rinnovarsi, in attesa di un’inversione di tendenza
di cura della redazione
Lo speciale di questo numero è un po’ più speciale degli altri. Soprattutto per ciò che significa in generale per il nostro Paese e, in particolare, per le implicazioni con la nostra società e la nostra economia. È infatti dedicato al mondo della bici da corsa che, al di là di quello che possa essere il background di ognuno di noi, o la disciplina cui ci si dedica maggiormente, resta e resterà sempre legata a doppio filo all’Italia. Ciò per molti fattori, (come detto) sia sociali che economici. La storia della bdc si intreccia in più modi e in differenti fasi con quella dell’Italia, venendo così a generare una serie di storie e leggende che attraversano lo stivale e le generazioni. La bici da corsa è legata anche allo sviluppo di un glorioso passato industriale fatto d’invenzioni, brevetti e successi. Ma anche a una sua recente decadenza generalizzata, per cui però, non pare nessuno ai piani alti si sia davvero stracciato le vesti.
Non tutto comunque è andato. Alcune realtà, anche importanti, sopravvivono e prosperano. Anche se non sono state sempre in grado di restare al passo con i tempi e molte occasioni sono state perse. Nonostante tutto, l’industria nostrana della bici è ancora ai massimi livelli mondiali, anzi alcune realtà hanno preso le misure dei cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni e ora paiono apprezzate come ai “vecchi tempi”, seppur magari abbiano cambiato proprietà e ragione sociale. E questo grazie soprattutto alla bdc. Passano gli anni, le mode e i modi di pedalare, ma il fascino di otto tubi e una drop bar rimane lo stesso e tende a reinventarsi costantemente, soprattutto se da qualche parte appare la scritta “Italy” non importa se preceduta dalle parole “made in” o “designed in”. Anche guardando le statistiche di vendita riferite al nostro mercato interno che sembra non subire troppi scossoni, in mezzo al meteo più avverso, spinta di volta in volta da nuovi paradigmi ed emozioni che riesce a suscitare negli appassionati.
Se fino a pochi anni fa non si faceva altro che parlare di performance, lavori di preparazione, gare e granfondo, forse ora l’aria è un po’ cambiata. Il mondo del ciclismo amatoriale e delle granfondo, che un tempo andava per la maggiore, si sta oggi ridimensionando e a cavarsela ancora alla grande sono una manciata di eventi che hanno saputo costruirsi un’allure particolare. Il successo di un evento sembra ora
più legato alla mondanità, oppure al luogo in cui prende vita. Così abbiamo gare che finiscono i pettorali disponibili in pochi giorni, e altre che sono costrette a chiudere i battenti per mancanza di partecipanti. La gara si trasforma in un qualcosa di multicomprensivo, non basta più la corsa in sé, e prova ne sono gli esempi eccellenti della Maratona dles Dolomites, della Nove Colli, della Strade Bianche o del circuito Eroica, divenuto oramai bene d’esportazione. Ognuna di queste, per motivi diversi, è sempre sulla cresta dell’onda nonostante la crisi del settore. Sembra che gli stradisti si stiano avvicinando a un modo più scanzonato, meno impegnato e impegnativo di andare in bici. Un altro degli indizi a favore di questa tesi è riscontrabile anche nel cambiamento delle line-up dei modelli che i costruttori più importanti propongono. Aumentano quindi le bici endurance e all-road, tipologie che prima erano viste come fumo negli occhi dai ciclisti più accaniti, mentre ora rientrano tra le possibili scelte per un acquisto di certo più razionale e consapevole: dalla Pinarello Dogma X, alla nuova Cipollini Itaca, o la RS1 del brand spagnolo BH, che abbiamo visto in anteprima a Eurobike. La strada intrapresa sembra essere quella, un po’ sdoganata dal mondo gravel, che ha sicuramente condizionato questa tendenza.
Altra categoria che sembrava dover durare come un gatto in tangenziale, e che invece inizia a fare i suoi numeri, è quella delle eRoad, spinte anche dall’innalzarsi della qualità (e dal diminuire del peso) delle drive-unit che le equipaggiano. Se prima suscitavano solo curiosità, ora iniziano a vedersi anche nelle strade più battute dai ciclisti, forse grazie anche al driver del Giro-E (tra gli ospiti anche degli Emoving Days, il nostro evento sulla mobilità elettrica). Una manifestazione spin-off della Corsa Rosa che cresce sempre di più di anno in anno e che avvicina le persone "normali" alla carovana del Giro facendole sentire speciali per un giorno. Forse facendo anche amare il ciclismo a neofiti che “non se lo sarebbero mai aspettato!”. Come da tradizione per i nostri speciali, di seguito proponiamo un’overview di quello che è lo stato dell’arte del mondo della bici da corsa nelle sue varie sfaccettature, un mondo che si muove, forse più lentamente di altri, ma lo fa in maniera costante e inesorabile, senza stravolgimenti ma dove le innovazioni, quelle che attecchiscono, apportano un vantaggio reale e tangibile, vedi freni a disco o ruote tubeless con canale maggiorate, solo per dire le più macroscopiche.
OFFICINE MATTIO
LEMMA RT
Lemma RT è un mezzo estremamente performante, dove l'elevata tecnologia si unisce all'eleganza delle linee e del design. Il nome è ispirato dalla salita alpina nei pressi della sede dell’azienda cuneese sulla quale il fondatore, Giovanni Monge Roffarello, testò il primo prototipo. Maneggevolezza, leggerezza, comfort e aerodinamica caratterizzano la bicicletta. Omologata UCI, con telaio fasciato in fibra di carbonio T1100 G impregnato con una speciale resina molto performante, è montata con componentistica di alto livello. Lemma è il modello top di gamma del brand, che offre prodotti che coniugano alta tecnologia alla qualità dell’artigianalità. La bici è in dotazione al team femminile UCI Women’s Continental BePink-Bongioanni e alla compagine amatoriale OM.CC Team. Officine Mattio - 0171.322329 - info@officinemattio.com
SCHEDA TECNICA
Telaio: in carbonio 1K / UD / T1100G
Forcella: OM RT
Gruppo: SRAM FORCE eTap AXS 2*12
Disc Brake
Ruote: Officine Mattio OM Carbon Quaranta
Gomme: Pirelli P ZERO Race Black
SUPERIOR
X-ROAD 9.8 GF
Superior ha fatto molta strada nei suoi primi 30 anni di storia: da un piccolo marchio nato in Repubblica Ceca, è arrivato a fornire le bici a Ramona Forchini, vincitrice al UCI Mountain Bike Marathon World Championship nel 2020. Una lunga esperienza rivolta al futuro e all’innovazione come dimostrano le bici della gamma X-ROAD, che grazie alla loro geometria multifunzionale (perfette per il road e il gravel), presentano un design moderno e pulito. La piattaforma condivisa permette di passare da una categoria all’altra semplicemente scegliendo lo pneumatico più adatto al percorso che si vuole affrontare. La X-ROAD 9.8 GF è la bici top di gamma con telaio full carbon, trasmissione Shimano Ultegra Di2, freni idraulici Shimano Ultegra e manubrio integrato con passaggio cavi interno. Completano l’allestimento le ruote DT Swiss ERC 1400. Tribe Distribution - 0174330152 - info@tribedistribution.com
SCHEDA TECNICA
Telaio: carbonio X-Road Race Mid Modulus
Forcella: in carbonio
Gruppo: Shimano Ultegra Di2
Freni: Shimano Ultegra R8170, dischi
idraulici
Ruote: DT Swiss ERC 1400
Gomme: Schwalbe Pro One Evo, V-Guard, TL-Easy, 30-622, ADDIX Race
TREK
MADONE SL 7 GEN 8
Madone SL 7 Gen 8 è la nuova bici da corsa di Trek pronta per le gare e costruita per offrire il meglio sotto ogni profilo. La sua struttura leggera consente di sfrecciare in salita, mentre la geometria aerodinamica riduce la resistenza nei tratti piu veloci. A questo si aggiunge la tecnologia IsoFlow, capace di assicurare il massimo comfort per lunghe ride. La bici, sviluppata anche con il contributo e i feeback degli atleti del team Lidl-Trek, è realizzata in carbonio OCLV 500 Series con trasmissione elettronica wireless Shimano Ultegra Di2, per cambiate estremamente precise. Il tutto è arricchito da una coppia di ruote in carbonio Bontrager Aeolus Pro 51 in configurazione tubeless. I profili dei tubi Full System Foil migliorano il flusso d'aria su tutta la bici mantenendo la leggerezza tanto desiderata e ricercata dagli scalatori. Trek - 035.302502 - trekbikes.com
SCHEDA TECNICA
Telaio: in carbonio OCLV 500 Series
Forcella: Madone Gen 8 full carbon
Gruppo: Shimano Ultegra R8170 Di2, 12 v
Freni: Shimano CL800, centerlock, 160 mm
Ruote: Bontrager Aeolus Pro 51, carbonio OCLV
Gomme: Bontrager R3 Hard-Case Lite, Tubeless Ready, 700x28 mm
IN COVER
TITICI
Alfa, come la prima lettera dell'alfabeto greco, simbolo di un nuovo inizio e di una nuova era per Titici. dato che rappresenta la road più veloce di sempre del brand mantovano, nata a partire dal tubo PAT10, che punta su un triplice approccio: aerodinamica senza precedenti, ottima qualità di guida e un design caratterizzato da forme fluide. Il telaio monoscocca di Alfa è realizzato con il sistema EPS: durante la produzione, i fogli di carbonio vengono stratificati attorno a un'anima di polistirene espanso sinterizzato con una superficie perfettamente liscia. Gli ingegneri hanno creato un doppio canale d'aria sul tubo verticale, ottenuto grazie all'avanzato fissaggio anteriore dei foderi alti sul tubo orizzontale con tecnologia esclusiva PAT e al ponticello AFT, che serve a incanalare i flussi all'interno del telaio per una minore resistenza all'aria. Il nuovo reggisella è stato sviluppato con una forma a coltello, con una sezione estremamente sottile. Abbinato alla regolazione integrata nel telaio, è proposto in due versioni: una con offset zero e una con arretramento di 25 mm. Titici - 0376.718611 - info@titici.com
SCHEDA TECNICA
Telaio: T.E.C. monoscocca in carbonio
Forcella: Titici Alfa DCR
Gruppo: SRAM Force D2 DUB 48/35
Freni: SRAM Center Line X ROAD 160/140mm
Ruote: Vision WH set Metron 45 SL DB
Gomme: Vittoria Corsa N.EXT 28-622
DRALI
Esperienza e contemporaneità. È il principio che ispira le realizzazioni di Drali, che si poggiano sulla propria storia ma senza tralasciare le soluzioni più innovative. La Opale ne è un esempio concreto, per un’espressione di qualità, leggerezza e resistenza. È una bici da corsa con telaio in carbonio T1100 e finitura UD che consente di ridurre al minimo il peso, senza comprometterne la rigidità, risultando dunque in una delle migliori espressioni del lavoro della casa costruttrice milanese. Il particolare processo di produzione dei tubi, unito all’alta qualità del carbonio, non trascura il feeling di guida e la stabilità. Nel complesso, è l’ideale per chi cerca le migliori prestazioni possibili. Su richiesta, Drali realizza anche geometrie su misura, passaggio cavi integrato per gruppi meccanici e laminazione personalizzata del carbonio. È disponibile in quattro colorazioni. Drali - 02.84892829 - ciclidralimilano.it
SCHEDA TECNICA - GRAVELX AT 6.0
Telaio: Carbonio HM - M45J - T1100 UD finish
Forcella: Opale DB
Freni: dischi Campagnolo 03
Gruppo: CampagnoloSuperRecordWireless12v
Ruote: Campagnolo Hyperon Ultra
Gomme: Vittoria Corsa Pro
Componentistica: Vision, Selle Italia
FACTOR
OSTRO VAM
La versione 2024 della Ostro Vam è una vera all-round: dai dislivelli più impegnativi ai criterium cittadini, fino ai tracciati da classiche del Nord, l’ultimo prodotto dell’azienda inglese è molto più di una semplice bici aero. Rispetto al modello precedente, il brand dichiara di aver alleggerito il telaio di 250 grammi e di far risparmiare 7 watt a chi pedala, grazie anche alle nuove ruote Black Inc 48/58. Nella ricerca dei marginal gain, l’azienda inglese ha rivisto angolo sterzo (ora più chiuso) e rake per garantire un avantreno più stabile e preciso, e ha snellito il profilo del tubo sterzo per migliorare l’aerodinamica nell’area frontale. L’ottimizzazione ha riguardato anche il piantone, il reggisella e il tubo orizzontale, sempre con un unico obiettivo: ridurre la massa e il peso, mantenere la stessa rigidezza e aumentare l’aerodinamicità.
Beltrami TSA - 0522.300523 - beltramitsa.it
SCHEDA TECNICA
Telaio: TeXtreme, Toray, Nippon Graphite
Forcella: Ostro Wide Stance Fork
Gruppo: SRAM Force eTAP AXS w/ Power Meter
Freni: SRAM Force idraulici, rotori 160 mm
Ruote: Black Inc 48/58
Gomme: Goodyear Eagle F1R
Componentistica: Ceramic Speed, Selle Italia
DE ROSA
L’ultima creazione di De Rosa e Pininfarina è il modello 70, per celebrare i 70 anni di attività dell’azienda milanese. Il telaio pesa appena 730 grammi ed è stato sviluppato nell’arco di 22 mesi, e si è concretizzato in un prodotto curato nel minimo dettaglio e senza compromessi. Il carbonio ad alto modulo si distribuisce in maniera progressiva lungo tutto il telaio con differenti trame. Dal carbonio 5K del carro e la sua texture definita, passando all’1K che sfuma in unidirezionale sul corpo del telaio. Il risultato finale è un’eccezionale rigidezza e un’estetica appagante e che non passa inosservato, in pieno stile De Rosa. Il marchio, inoltre, ha di recente presentato la nuova colorazione Eclipse, caratterizzata da un grigio nella parte anteriore che va a sfumare poi verso il tubo verticale. Non mancano degli elementi di carbonio a vista sempre sul piantone e sui foderi alti. derosa.it
SCHEDA TECNICA
Telaio: De Rosa 70 design by Pininfarina
Forcella: De Rosa in carbonio Freni: dischi Campagnolo 03
Gruppo: CampagnoloSuperRecordWireless12v
Ruote: Campagnolo Hyperon Ultra
Gomme: Vittoria Corsa Next
Componentistica: Vision, Selle Italia
eROAD
BIANCHI E-OLTRE
La nuova e-Oltre nasce per regalare le stesse sensazioni di una road bike, offrendo un’esperienza di guida paragonabile a quella di una bici tradizionale. Con un peso complessivo di 11 kg nella versione con cambio Shimano Dura-Ace Di2, telaio e forcella full carbon e ruote in carbonio da 50 mm, la e-Oltre permette di godersi appieno l’esperienza su strada. È dotata dell’unità Mahle X30, posizionata nel mozzo posteriore, soluzione che assicura un’estetica e una pulizia del design ottimali. Inoltre, l’innovativo sensore di coppia del motore garantisce un’ottima reattività, adeguandosi al livello di sforzo in una frazione di secondo. La batteria Mahle iX2 ha una capacità di 250 Wh, con la possibilità di prolungare l’autonomia con il montaggio di un’ulteriore unità posizionata nel secondo porta borraccia. Tre sono i diversi livelli di assistenza a disposizione, che possono essere gestiti dal controller integrato nel tubo orizzontale o con i comandi da remoto sul manubrio. bianchi.com
SCHEDA TECNICA
Telaio: in carbonio
Forcella: full carbon aero road ICR
Gruppo: Shimano Dura-Ace Di2, 12 v
Freni: Shimano MT800, centerlock 160 mm
Ruote: Velomann Plutonium, carbonio
Gomme: Vittoria Rubino V 28-622
Specifiche eBike
Motore: Mahle X30 Drive Unit, 40 Nm, 250 W
Batteria: Mahle iX 250 W
Il pezzo forte della collezione SS25 di Sidi sono le scarpe Ergo 6. Grazie alla tecnologia laterale Firmor, il piede è stabilizzato anche durante le performance più intense, offrendo una sensazione di controllo totale mentre si spinge alla massima potenza. Le scarpe sono progettate per adattarsi al piede grazie alla tomaia dalla forma ergonomica, con l’obiettivo di garantire una sensazione di comfort superiore e costante. Ha un peso di soli 278 grammi e una microfibra high-tech da 1,2 mm, mentre la suola è in carbonio integrale. Le Ergo 6 sono state costruite con una maggiore adattabilità nel montaggio dei tacchetti, con sezioni da 75 mm in modo da permettere una personalizzazione totale. Il sistema di chiusura è in Dyneema, con i tradizionali rotori sviluppati proprio da Sidi.
Sidi - 0423.9241 - sidi.com
dmtcycling.com
GIRO
DMT
DMT KR4
Nella gamma entry level 2024 da strada, il modello DMT KR4 è stato rinnovato per renderlo ancora più performante. Le KR4, disponibili in bianco o nero, sono caratterizzate da una tomaia realizzata da un tessuto mesh intrecciato a maglia aperta, progettato per garantire traspirabilità e leggerezza mentre si pedala. Il mesh consente un flusso d'aria ottimale, così da mantenere i piedi freschi e asciutti anche durante le sessioni di allenamento più intense. La struttura della tomaia, inoltre, è resistente e flessibile, garantendo un comfort duraturo e una vestibilità precisa. Il sistema di chiusura è con BOA L6, che permette una migliore micro-regolazione. Le KR4 dispongono inoltre di una suola in nylon aerata con asole regolabili da 8 millimetri e il tacchetto posteriore intercambiabile.
RUDY PROJECT
EGOS
Per l’azienda trevigiana, Egos rappresenta l’élite dei caschi da ciclismo, tanto da essere utilizzato dal team pro Bahrain-Victorious. La struttura è in EPS a doppia densità, su cui è fissata la calotta esterna in policarbonato. Il casco è caratterizzato inoltre dalla tecnologia Dual Density: un secondo strato di policarbonato combinato a dell’EPS di densità più morbida rispetto alle altre zone del casco, che consente maggior ventilazione, garantendo così più comfort, e assorbimento degli urti. Una soluzione tecnica che contribuisce anche a un sensibile abbassamento del peso del casco, che pesa soli 250 g in taglia M. L’aggancio è magnetico con tecnologia FidLock, mentre il nuovo sistema antiscalzamento RSR11 consente regolazioni micrometriche sia in altezza che in larghezza.
Rudy Project - 0422.43301 - rudyproject.com
È il casco ufficiale indossato dagli atleti del Team Visma | Lease a Bike per la stagione 2024. L’Aries Spherical è il più fresco, leggero e aerodinamico sul mercato per Giro, oltre che il prodotto top di gamma dell’azienda americana. Pesa solo 265 grammi nella taglia M e offre comfort e potenza di raffreddamento di alto livello. La Spherical Technology, il design a sfera-cuscinetto sviluppato in collaborazione con Mips, aggiunge protezione negli impatti di tipo rotazionale. Sul casco sono presenti 24 prese d’aria per una ventilazione ideale, mentre la morbida imbottitura antibatterica Ionic+ e una rete di profonde canalizzazioni interne migliorano il comfort. Il sistema Roc Loc 5+ Air fit permette invece di fare le regolazioni del caso con la massima precisione.
In contemporanea con il lancio di una serie limitata di occhiali da sole, la Blaze Series, Julbo presenta anche la nuova lente Spectron HD 3. L’ultima innovazione del brand francese si distingue per il suo flash brillante rossoblu, con una leggera gradazione viola, che offre non solo un’estetica distintiva, ma anche prestazioni ottimali. La lente Spectron HD 3 ottimizza la percezione visiva e il contrasto dei colori, e l’adattamento è più rapido di fronte alle diverse variazioni di luce. Permette di vedere con precisione ogni dettaglio e di identificare meglio gli ostacoli, contribuendo così a ottimizzare le prestazioni sportive. I colori sono amplificati, e filtrando le luci indesiderate, garantisce prestazioni visive ottimali. Facilita l’individuazione di superfici diverse in condizioni di luce differenti.
I Blaze Density di Julbo con la nuova lente Spectron HD 3
KOO
ALIBI
Con un design dalla montatura half frame, che sostiene la lente nella parte superiore, Koo ha voluto disegnare un profilo che consentisse un fit adatto a tutti i tipi di viso, anche quelli più piccoli. La stabilità dell’occhiale è garantita dai punti di appoggio del nasello e delle aste che curvano verso l’interno: una soluzione che lo rende aderente al volto senza infastidire. Alibi è dotato di due fori per la ventilazione per prevenire appannamenti e fornire una visione sempre nitida. L’intera montatura è in Grilamid, con predisposizione per l’utilizzo di Optical Clip, l’accessorio proposto da Koo per coloro che necessitano dell’utilizzo di lenti correttive. Le lenti Zeiss in policarbonato sono dalla geometria cilindrica per garantire un ampio campo visivo, una buona ventilazione ed elevata protezione.
Kask - 035.4427497 - info@kooworld.cc
PROLOGO: UN’EVOLUZIONE CONTINUA
Eurobike è stato il palcoscenico ideale per presentare le ultime selle dell’azienda italiana. Dalla Dimension EVA per le donne alla linea AGX da gravel, passando per la gamma Active e la Dimension R2 fino alla rivoluzionata Tgale per la crono studiata insieme a Ganna e Pogačar
NUOVA LINEA AGX CON SLIDE CONTROL
La linea AGX di Prologo si rinnova con quattro selle dedicate a gravel, adventure e ciclocross. Due nuove Scratch M5 AGX, da 140 e 147 mm di larghezza, e due Dimension AGX, da 143 e 153 mm. Tutti i modelli presentano un foam per migliorare l’assorbimento delle vibrazioni e il comfort su terreni sconnessi. Le selle hanno su tutta la superficie della cover una grafica 3D “Slide Control”, il sistema sviluppato da Prologo per migliorare grip e stabilità quando si va off-road. Rispetto ai modelli precedenti, le nuove Scratch presentano il foro centrale di scarico. I modelli Scratch M5 AGX e Dimensioni AGX saranno disponibili in due versioni di rail: Nack, per chi cerca performance e leggerezza, e TiroX per chi cerca invece il massimo comfort. I due modelli Space, più larghi e con imbottitura maggiorata, saranno invece disponibili solo nella versione con rail in TiroX.
DIMENSION EVA: DEDICATA ALLE DONNE
Dimension EVA è la sella per le donne sviluppata con i team UAE Team ADQ, EF-Oatly-Cannondale e FDJ Suez. Presenta la caratteristica forma a V della famiglia Dimension, che favorisce una posizione in sella avanzata e aerodinamica. La forma anatomica è stata ridisegnata per adattarsi meglio al corpo femminile, mantenendo comunque una lunghezza di 245 mm. È larga 156 mm per aumentare la superficie d’appoggio per il bacino femminile, in genere più largo rispetto a quello maschile. L’imbottitura è realizzata con nuove schiume a minor densità, ed è stata aumentata nel posteriore di 8 mm per maggior comfort e stabilità durante le pedalate più lunghe. Il canale centrale è più largo del 18%, con imbottitura maggiorata ai lati per ridurre la pressione sui genitali.
DIMENSION R2: LEGGEREZZA E PERFORMANCE
Dimension R2 è la nuova sella di alta gamma di questa famiglia. È la Dimension più leggera di sempre, con un peso di soli 139 g (-13% rispetto alla Dimension 143). È perfetta per un utilizzo strada e XC/Marathon. La punta è stata ridisegnata con una larghezza di 40 mm e con un profilo laterale più arrotondato. Sia la punta che la parte centrale della sella hanno una superficie più piatta per favorire una posizione in sella più avanzata e aerodinamica. La nuova schiuma in EVA ha ridotto lo spessore dell’imbottitura nella parte posteriore di 1 mm (-20% i rispetto al modello precedente). La base è realizzata in carbonio a fibra lunga iniettato, mentre il rail è in Nack, composto da fibra di carbonio, kevlar e filamenti di alluminio.
AKERO R: LE SELLE ACTIVE
La nuova linea Active è studiata per un utilizzo su diversi terreni: dal commuting alla strada, dal gravel all’allroad meno estremo. La gamma si compone di due selle aperte, con foro di scarico, e due versioni chiuse con il sistema Active Base, una cover imbottita senza il foro che permette di distribuire le pressioni su una superficie più ampia, posta su una base che presenta comunque il foro centrale. I due modelli da 160 mm di larghezza, grazie a una maggiore imbottitura ai lati e nella parte superiore, sono ideali in particolare per ciclisti con una distanza delle ossa ischiatiche più ampia e per chi ha un alto indice di massa corporea, per una più ottimale distribuzione del peso. La base in plastica PP e il nuovo rail in acciaio sono realizzati con materiali in parte riciclati. Una scelta di eco-sostenibilità che non compromette però la qualità e la durata dei prodotti.
TGALE TT CPC: PER GLI SPECIALISTI DELLE CRONO
La sella Tgale TT di Prologo si rinnova grazie a studi aerodinamici e test su pista. È stata sviluppata grazie ai feedback di campioni come Filippo Ganna, Tadej Pogačar, Joshua Tarling, Stefan Küng e Stefan Bissegger. Lo studio della posizione dei pro ha permesso di analizzare l’area di seduta utilizzata durante le cronometro, che risulta più corta rispetto all’intera lunghezza della sella. Da questi studi e test fatti, nasce l’intuizione di Prologo: realizzare una sella da cronometro con un’imbottitura variabile più alta in punta e nella sezione centrale, dove il ciclista si posiziona, e ridotta all’estremo nella parte posteriore. In questo modo, si ottiene una riduzione del peso della sella e una migliore aerodinamicità. Tgale TT utilizza la tecnologia CPC (Connect Power Control), il sistema brevettato con nano strutture coniche tridimensionali che migliorano grip, assorbimento delle vibrazioni e massimizzano la stabilità del ciclista.
TGALE PAS: TRIATHLON ORIENTED
La nuova Tgale PAS riprende gran parte delle innovazioni introdotte nella nuova Tgale TT CPC. Rispetto al modello TT, presenta un’ampia punta di 50 mm e un centro anatomico più arretrato di 10 mm. Per migliorare la stabilità del ciclista e incrementare il grip, lasciando però una discreta libertà di movimento, invece della tecnologia CPC è stato utilizzato il sistema Slide Control, con delle linee 3D posizionate solo sulla punta della sella.
prologo.it - 039.6823507 - info@prologotouch.com
DESIGN FOR LIFE
La collezione da donna di Vaude offre una gamma adatta alle uscite comode ma pur sempre esigenti. Realizzati con materiali riciclati, elastici e traspiranti, i capi sono ergonomicamente pensati per dare il massimo delle performance senza preoccupazioni
Maglia adatta al ciclismo su strada. Il tessuto, che resta delicato a contatto con la pelle, è realizzato con poliestere riciclato, è traspirante e ad asciugatura rapida. Combinato con materiale in mesh ai lati e sul retro, è molto comodo grazie alle sue proprietà ultra elastiche. È possibile regolare la ventilazione grazie alla zip frontale. Presenta un collare appena rialzato, maniche leggermente più corte, un girovita elastico con stampa in silicone e tre comode tasche aperte e spaziose nel retro. Questa jersey è realizzata con materiali certificati bluesign in Europa.
Pantaloni con bretelle tecnici per road biking, traspiranti, a rapida asciugatura e con cuciture completamente elastiche. Le bretelle sono sagomate in lycra altamente elastico e i polsini sono realizzati con una stampa in silicone all’interno. La ventilazione è assicurata tramite inserti reticolati. L’interno coscia è senza cuciture ed è realizzato con tecnologia di saldatura a ultrasuoni. Presenta inoltre il fondello R-Pad che, grazie alla sua struttura a tre strati ad alta densità, riduce la pressione nelle posizioni di seduta sportive e dà una sensazione di stabilità migliore durante la marcia nei percorsi o viaggi a lunga percorrenza. Per un comfort maggiore, il fondello è finemente traforato per assicurare una traspirabilità elevata e una riduzione dello sfregamento.
Zaino per mountainbiking, dotato di schienale a lunghezza regolabile in rete Aeroflex 3D ventilata. Lo scomparto principale con zip ne presenta un altro interno più piccolo. Include un vano per il sistema idratante, un organizer su tasca applicata, il fissaggio per il casco e un foro per l’idratatore Aquarius. Gli spallacci sono imbottiti e le bretelle e cinghie ventrali sono appositamente formate per le donne. Concludono il tutto una cinghia pettorale con supporto per il tubo d’idratazione, il fissaggio per frecce di direzione ed elementi rifrangenti. Realizzato principalmente in poliammide riciclata.
POSTA FZ TRICOT II
FURKA BIB TIGHTS
TRAILVENT 15
THAT'S ALL ABOUT CYCLING
TAAC, il nuovo marchio di proprietà Mandelli, fonde nel suo DNA lo spirito “easy e smart” di Tucano Urbano con la concretezza del gruppo brianzolo. La prima gamma prodotti nasce con l’obiettivo di rendere più semplice e comoda la vita di chi viaggia in bici
TAAC è il nuovo brand di proprietà di Mandelli dedicato all’abbigliamento e agli accessori per la bici. Maglie, pantaloncini, salopette, antivento, manicotti, gambali, calze e caschi: una gamma completa di prodotti tecnici, per lui e per lei, in cui si ritrovano la passione, l’innovazione e il valore che costituiscono i pilastri del gruppo brianzolo. “Ci abbiamo messo tutta la nostra dedizione e determinazione: ore e ore passate a cercare i migliori materiali, i più tecnici e moderni ma anche i più confortevoli, a curare ogni minimo particolare nel nome della comodità, della funzionalità e della sicurezza, a studiare le grafiche più originali e a scegliere i colori più di tendenza”, ha spiegato Marco Biollo, ceo di Mandelli.
LA GAMMA
• Maglia tecnica da uomo a manica corta
• Tessuto principale in poliestere riciclato elasticizzato, leggero e traspirante
• Maniche in speciale tessuto in poliestere a taglio vivo anti-arrotolamento
• Ampio pannello in rete di poliestere sulla schiena
• Super confortevole grazie al filato tecnico elasticizzato e al taglio ergonomico, con cuciture minimali
• Protezione solare 30 UPF
• Cerniera rovesciata con flappa salva pantaloncino sul fondo
• Stampa rifrangente sulla manica sinistra
• Fondo elastico siliconato
• Tre tasche posteriori con bordatura riflettente
• Slim fit
• Salopette tecnica da uomo
Ed è per questo che i prodotti TAAC (che come suggerisce il nome stesso, significa “ecco qui!” o “ecco fatto!”) si distinguono per essere super smart. La scelta del nome, d’altronde, è un richiamo alla voce onomatopeica, che ricorda il rumore di quando ci si allaccia il casco, si aggancia la scarpa al pedale e la borsa al portapacchi. A curare la progettazione e lo sviluppo dei prodotti è il Mandelli Lab, composto da designer, stilisti e modellisti, tutti ciclisti e cicliste di età e stili differenti, animati da passione e spirito pratico. L’abbigliamento e gli accessori sono dunque realizzati da gente che va in bici per persone che vanno in bici. Con quella voglia di vivere le emozioni di fatica e felicità che solo questo mezzo sa dare.
I nomi scelti prendono in prestito le parole con le quali ci si incoraggia quando si esce in bici insieme agli amici, proprio a voler sottolineare lo spirito che anima il brand.
SALOPETTE MENA
• Esterno in nylon elasticizzato traspirante
• Super confortevole grazie al tessuto 4way stretch e al taglio ergonomico, con cuciture minimali
• Bretelle in rete elastica senza cuciture
• Fondello anatomico e traspirante, in schiuma ad alta densità e gel, fino a 7 ore di pedalata
• Pratica tasca in rete sulla coscia
• Inserti rifrangenti sulle cosce
• Fondo gamba con fascia elastica, grip di silicone e taglio al vivo
• QuickDry: ad asciugatura rapida
SALOPETTE VOLA WMN
• Salopette tecnica da donna
• Esterno in nylon elasticizzato traspirante
• Super confortevole grazie al tessuto 4way stretch e al taglio ergonomico, con cuciture minimali
• Bretelle in rete elastica senza cuciture
• Fondello anatomico e traspirante, in schiuma ad alta densità
• Inserti in rete sui fianchi delle cosce
• Inserti rifrangenti sulle cosce
• Fondo gamba con fascia elastica, grip di silicone e taglio al vivo
• QuickDry: ad asciugatura rapida
• Giacca tecnica, antivento e compattabile unisex
• Esterno in poliestere stretch, con trattamento Water Repellent
• Ampio pannello di ventilazione sulla schiena in rete di poliestere
• Super confortevole grazie al tessuto 4way stretch e al taglio ergonomico
• Tasca centrale posteriore trasformabile in sacchetto-contenitore di minimo ingombro
• Due aperture passanti laterali per un rapido accesso alle tasche della maglia sottostante
• Inserti rifrangenti sulle braccia e sulla zona lombare
• QuickDry: ad asciugatura rapida
• Peso: 150 g
MAGLIA GRINTA
GIACCA CONTROVENTO
• Calza tecnica, antibatterica e traspirante unisex
• Filato in poliammide con ioni d'argento Q-SKIN Flugar per una naturale azione antibatterica
• Super confortevole grazie al filato tecnico elasticizzato e al taglio ergonomico, con cuciture minimali
• Supporto dinamico dell'arco plantare
• Costruzione antishock con rinforzi in spugna su tallone e pianta del piede
• Resistente all'abrasione
• Altezza: 18 cm
• Gambali termici unisex
• Esterno in poliestere elasticizzato
• Vestibilità anatomica
• Range di temperatura: 5°-15°
• Bordi interni con bande siliconiche antiscivolo
• Zip sul fondo gamba per agevolare la vestizione
• QuickDry: ad asciugatura rapida
• Inserti rifrangenti
• Manicotti unisex
• Esterno in poliestere elasticizzato
• Vestibilità anatomica
• Range di temperatura: 5°-15°
• Bordi interni con bande siliconiche anti scivolo
• QuickDry: ad asciugatura rapida
• Inserti rifrangenti
È LA RIVOLUZIONE DELLE VALVOLE?
Schwalbe vuole cambiare tutto con la nuova Clik Valve. Le ambizioni del brand tedesco sono chiare: ridefinire gli standard attuali e sostituire sul medio termine i sistemi Presta, Schrader e Dunlop
Eliminare i problemi con le valvole esistenti. È l’ambizioso obiettivo di Schwalbe con la sua nuova Clik Valve, presentata a Eurobike dall’azienda tedesca senza mezzi termini come un prodotto rivoluzionario. La Clik Valve ha un intuitivo sistema a scatto, che nelle intenzioni del marchio dovrebbe rendere più semplice l’operazione di gonfiaggio degli pneumatici. Un deciso salto in avanti, insomma, rispetto alle valvole attuali (Presta/Sclaverand, Dunlop e Auto/Schrader), e un potenziale game changer per il mercato e per tutti gli utenti, dai più esperti ai più giovani.
Quando John Quintana, inventore della valvola che ha collaborato con Schwalbe per la realizzazione, ha avuto l’idea voleva soprattutto che i figli potessero gonfiare da soli le gomme delle proprie biciclette. Era infastidito dal fatto che fosse troppo complicato per loro con le valvole tradizionali, sia dal punto di vista tecnico sia per motivi di spazio sulla bici da bambino. Quintana ha dunque provato i prototipi del sistema a scatto con i suoi figli, che ne sono diventati dei tester molto entusiasti.
FACILE E PRATICA
Schwalbe ha realizzato una testina di gonfiaggio specifica per la Clik Valve, che si inserisce facilmente sulla valvola, rimanendo ben ferma in posizione anche con alte pressioni. Dopo aver gonfiato, la testina può essere estratta con facilità: Schwalbe assicura che non c‘è più alcun rischio di perdita d‘aria, né di eventuali segni di usura sul raccordo della pompa.
Questo perché la connessione tra la pompa e la valvola rimane costante, mentre con altre pompe si deteriora con il tempo e l‘uso. Per il tubeless, l’azienda tedesca garantisce un ulteriore vantaggio, ovvero un flusso dell’aria superiore del 50% rispetto alle valvole Presta/Sclaverand utilizzate in precedenza.
IL KIT DI CONVERSIONE
Per ovviare a eventuali difficoltà iniziali, l’azienda tedesca offre anche un kit di conversione per tutte le valvole esistenti e per la maggior parte delle pompe. È sufficiente sostituire l‘inserto della valvola (Presta, Dunlop o tubeless), mentre per le valvole AV (Auto/Schrader) c‘è anche un adattatore.
Per quanto riguarda le pompe, anche in questo caso la conversione si presenta in modo molto semplice: è possibile infatti sostituire la vecchia testina oppure si può utilizzare l’adattatore di Schwalbe che può essere installato in maniera permanente sulla propria pompa.
La Clik Valve, in ogni caso, può essere gonfiata anche con le normali pompe SV. Il kit di conversione comprende anche un tappo antipolvere di nuova concezione.
Schwalbe produrrà presto le prime camere d’aria con la Clik Valve e delle valvole specifiche per i tubeless.
COME FUNZIONA LA CONVERSIONE?
Sulla valvola
• Presta e Dunlop È sufficiente svitare l‘inserto della valvola attuale (l‘attrezzo è incluso nel kit) e avvitare manualmente la Schwalbe Clik Valve. La valvola è pronta.
• Schrader L‘adattatore per Schwalbe Clik Valve può essere semplicemente avvitato sulla valvola dell‘auto.
Sulla pompa È sufficiente integrare l‘adattatore nella testa della pompa AV (morsetto o vite).
Da sinistra: le Clik Valve per convertire le valvole Dunlop e Presta L’adattatore per le valvole Schrader La Clik Valve per tubeless
I VANTAGGI DI CLIK VALVE
• Può essere azionato con due sole dita ed è estremamente semplice per tutti.
• Non c'è più il rischio di perdita d'aria e non rimangono segni di usura sulla testa della pompa.
• Il flusso d'aria in combinazione con il tubeless è superiore del 50% rispetto alle valvole Presta/Sclaverand convenzionali.
• La Schwalbe Clik Valve può essere gonfiata anche con le normali pompe Presta/Sclaverand.
• Sono disponibili kit di conversione per tutte le più comuni valvole per bicicletta e adattatori per quelle di tipo Schrader (AV).
• Semplicità nel gonfiaggio grazie all'intuitivo sistema a scatto.
• La testa della pompa può essere facilmente collegata e rimossa dalla valvola.
Schwalbe Italia - 039.6058078 - info@schwalbe.it
IBF 2024: RMS AUMENTA L’OFFERTA
La fiera di Misano rappresenta l’appuntamento ideale per negozianti e operatori del settore per entrare in contatto con i nuovi prodotti, servizi e progetti del distributore italiano, che da oltre 30 anni è al fianco dei propri clienti
Durante l’anno, gli appuntamenti imperdibili per RMS sono due: il primo è l’evento di casa dedicato agli operatori del settore, nominato AMMIRAGLIA, tenutosi nel 2024 nella seconda metà di febbraio, mentre il secondo è la partecipazione alla fiera di ciclismo più importante sul territorio nazionale: Italian Bike Festival. IBF offre un momento d’incontro in grado di portare valore sia nelle relazioni con i clienti e fornitori, sia per le novità di prodotto e servizi; e quest’anno RMS ha tanto da raccontare. Saranno presentati gli ampliamenti di gamma dei brand in distribuzione, e anche dei marchi proprietari tra cui Wag (brand di ricambi, accessori e servizi) e Myland (brand che cavalca la filosofia di semplificare l’utilizzo della bici nella vita quotidiana).
Durante le tre giornate della fiera, tante le attività che accompagneranno i visitatori dello stand RMS, tra cui la presenza di testimonial come Marco
Il progetto di Myland nasce dall’esperienza ormai consolidata di RMS nel settore del ciclismo, ma soprattutto dalla voglia di creare un brand serio e affidabile. Un prodotto progettato in Italia, studiato per un uso ricreativo o per esigenze di commuting.
myland-bike.com
Aurelio Fontana (Kenda), Marco Melandri (DRC), Mattia Rovere (Cane Creek), Tommaso Bianchetti (Suntour), Stefano Udeschini (Wag). Vari e differenti contest renderanno divertente e ingaggiante scoprire i nuovi articoli, e ovviamente sarà possibile incontrare il team RMS al completo, con gli specialisti di prodotto e referenti commerciali. Un’attenzione particolare al servizio di formazione che l’azienda ha avviato meno di due anni fa e che oggi si può già considerare un punto di riferimento per i risultati raggiunti e l’alto livello di professionalizzazione che è in grado di offrire agli specialisti della bike industry.
Parliamo della Bike Academy, che quest’anno avrà una area dedicata (stand G10, a fianco di quello RMS) in grado di raccontare dettagliatamente il percorso formativo offerto dalla Bicycle & Business Academy. Davvero tante attività, tutte atte a rispecchiare la filosofia di RMS, ovvero essere “il miglior partner per chi ripara le biciclette”.
I BRAND RMS
Wag è il brand che, grazie al lavoro sinergico di tutto il team RMS, è in grado di offrire un ampio ventaglio di prodotti, servizi per il negozio, l’officina e per l’organizzazione di eventi.
wagbike.com
Bicycle & Business Academy è la scuola tecnica professionale della bike industry nata dall'idea di dare supporto e formazione ai meccanici di biciclette e a coloro che vogliono diventarlo. Per maggiori informazioni sulla BBA, visita il sito bbacademy.it
Lo stand Myland
Italian Bike Festival 2023
Evento realizzato
Uno dei corsi offerti dalla Bicycle & Business Academy
Feel good,
ride better.
Gonso Cycling Wear
Nessun impegno, nessuna distrazione, solo voi in armonia con voi stessi. Il cuore accelera mentre la mente si calma e non pensa a nulla. Alcuni lo chiamano flow. Noi di Gonso la chiamiamo vera felicità.
EYES ON ICE: COME CAMBIA IL CLIMA NELLE REGIONI POLARI?
A febbraio Alex Bellini e Alessandro Plona hanno percorso 1.800 km in bici in Alaska, per portare l’attenzione sulle conseguenze che il riscaldamento globale ha sulle popolazioni native dei territori più remoti. Con una fatbike dal telaio in plastica riciclata e stampato in 3D
di Benedetta Bruni
Alex Bellini è un esploratore e climate advocate impegnato nella diffusione di una maggiore consapevolezza delle conseguenze del cambiamento climatico sugli ecosistemi, sulla biodiversità, su popolazioni che nei millenni si sono adattate ad ambienti spesso anche molto ostili, ma che di recente stanno facendo i conti con stravolgimenti che mettono a repentaglio la loro stessa permanenza in questi territori. Nell’ambito del progetto “Eyes on ice”, che vuole dare voce alle comunità delle regioni polari circa tali effetti, insieme al suo amico Alessandro Plona è partito alla volta dell’Alaska, 1.800 km attraversati su una fatbike dal telaio stampato
in 3D e composto interamente di plastica riciclata: un mezzo che apre a un altro tipo di fruizione della bici, circolare e accessibile. Ma perché le regioni polari? Perché sono la sentinella di quanto può accadere anche a latitudini più basse, un po' come il canarino del minatore che, finché vivo, conferma che l’ambiente è ancora abitabile. Ma che, quando muore, è un allarme urgente di evacuazione. Ne abbiamo parlato con Bellini e con Simone Maccagnan, business development manager di GIMAC, ossia la società che ha realizzato la fatbike riciclata con l’obiettivo di divulgare un utilizzo alternativo del policarbonato per una mobilità che sia rispettosa della convivenza uomo-natura.
Simone Maccagnan business development manager GIMAC
Come è nata l’idea di realizzare una fatbike completamente sostenibile? La scelta di stamparla in 3D ha un motivo specifico?
La realizzazione della bici nasce da Alessandro Plona e Alex Bellini che, per il loro viaggio in Alaska, decidono di approcciare una fatbike perché considerata un mezzo con elevate garanzie. Circa la realizzazione in additive, Daniele Rinaldi di Rinaldi Telai ha saputo dimostrargli la robustezza del materiale. Il vantaggio della plastica, anzi, è che si poteva usare una tecnologia additiva per customizzare la forma e la dimensione in base all’utilizzatore. Per esempio, il gavone centrale è stato adibito al trasporto di oggetti utili per il viaggio. Per quanto riguarda la stampa in 3D, non c’era nessun’altra tecnologia che avrebbe permesso in tempi così brevi di realizzare una bicicletta così diversa.
Com’è nata quindi la collaborazione tra il vostro team e Bellini Plona?
La collaborazione è iniziata al Plast (mostra internazionale dedicata all'industria delle materie plastiche) dopo che Alex Bellini, che già conoscevo, ha presentato il progetto a Daniele Rinaldi. Sono saltato anche io subito a bordo. Daniele ha poi portato avanti le specifiche per i mesi successivi, definendo la connotazione del mezzo fino ad arrivare a novembre con la conferma della partenza. Da lì a poche settimane la bici è stata poi assemblata. Grazie alla collaborazione con il Politecnico di Milano, inoltre, abbiamo potuto predisporre dei test in cella a -40°C portando la bici in una condizione reale. Alla fine abbiamo superato di molto le nostre aspettative: dai 180 kg di resistenza che pensavamo di avere, siamo arrivati a ben 1.150.
Qual è stato il processo produttivo della bici e come un mezzo simile può rispettare criteri sfidanti come andare in Alaska? Quali sono i vantaggi di usare un modello del genere?
Per riuscire a progettare in tempi molto stretti un prodotto così complesso e sfidante ci vuole tanta esperienza da parte di tutti. Alex Bellini ha portato le sue impressioni sul livello di temperatura e umidità dell’Alaska (che erano le cose più pericolose, perché l’umidità entra nelle intercapedini e con il freddo rischia di spaccare i materiali), Alessandro Plona le informazioni sul ritmo di pedalata, noi la conoscenza dei materiali e i nostri fornitori la miscela perfetta, tenace e resistente al freddo. Il telaio è quindi stato realizzato con una parte di policarbonato riciclato al 100%, una parte di elastomeri per maggiore elasticità con le basse temperature e la fibra di carbonio per dare rigidità. Il vantaggio di questa fatbike è quello di essere ergonomicamente adatta alle dimensioni della persona, e questo si poteva fare solo attraverso l’artigianato o la tecnologia additive.
Questa bici può essere l’inizio di una concezione di mobilità più sostenibile?
Nella nostra azienda ci sono dei valori che ci muovono. Crediamo che l’essere umano debba ricominciare a essere un custode della natura. Bisogna professare un po’ di tecnosofia, la filosofia della tecnologia, e andare a chiederci perché, quando e dove utilizzare le cose. Noi vogliamo che il riciclo del policarbonato abbia più risonanza. Il suo problema è che pur essendo un materiale molto performante, viene bruciato come la plastica generica nonostante possa essere riciclato anche più volte, tornando in filiera. Per questo ci piacerebbe sfruttare la comunicazione per portare all’attenzione di tutti il fatto che chi si sta muovendo nell’ambito del riciclaggio deve investire, oppure deve lasciare delle valenze libere almeno a chi si muove a livello locale.
BIKE E BUSINESS: COME I NUOVI PLAYER
STANNO RIMODELLANDO IL MERCATO
Il comparto ciclo si sta preparando a un 2025 di maggiore stabilità. Sebbene ci siano questioni ancora aperte, i segnali sono incoraggianti soprattutto per i punti vendita. A patto che sappiano slegare il loro valore aggiunto dalla mera guerra dei prezzi
di Riccardo Penna
Nonostante gli sbalzi degli ultimi difficili anni, il mondo della bike industry guarda con ottimismo al futuro, prevedendo una maggiore stabilizzazione del mercato entro il 2025. Molte dinamiche sono ancora in evoluzione: sconti, overstock, rete dei dealer disorientata e concorrenza “interna” da parte delle case madri. Tuttavia, ci sono segnali incoraggianti e opportunità da cogliere. Per esempio, prendiamo il settore "del lusso" delle bici da corsa. Stanno diventando sempre più oggetti di prestigio, soprattutto nella fascia alta, con una salute economica eccellente. Il prezzo per un singolo modello può arrivare anche a 20.000 euro, con un’assenza di richiesta della media gamma e un “entry level” posto a 3.200 euro. Questo segmento premium di mercato, sebbene di nicchia, è cruciale per i marchi che puntano su innovazione, qualità e status symbol. Tali brand hanno riposizionato di conseguenza gli altri competitor che a loro volta si sono allineati, ma al contempo stanno emergendo segnali contraddittori: è la sfida dei prezzi, con concorrenti che propongono offerte molto vantaggiose, creando non poche “difficoltà” ai marchi tradizionali. Decathlon, ad esempio, con la sua politica aziendale vende la bici da corsa Van Rysel RCR Pro Replica a 8.990 euro, la stessa utilizzata dai pro nel Tour de France. Oppure si può mettere mano su quella del team Uno-X Mobility, la Dare VA-AFO, un’alta gamma che si assesta ben al di sotto dei 10.000 euro, ed entrambe sono vendute online. Questo approccio mette in discussione i criteri di prezzo e distribuzione dei costruttori storici, costringendoli a rivedere le proprie strategie.
RIDEFINIRE IL PROPRIO VALORE
Il valore per i marchi di prestigio e per chi li vende non è solo quello di competere sui prezzi, ma di ridefinire la percezione del proprio brand. Non basta più offrire un prodotto di alta qualità, è necessario garantire un'esperienza d'acquisto e di utilizzo che metta il cliente nelle migliori condizioni possibili, rispettando sempre le sue opinioni e le sue scelte. È fondamentale adattarsi al cambiamento e valorizzare il proprio ruolo di intermediari tra il produttore e il consumatore finale, anziché inseguire la corsa agli sconti o cercare altri marchi sostitutivi da rappresentare. Concentrarsi sul servizio, enfatizzando i tratti distintivi del business, sia a livello di marketing che operativo. Cosa contraddistingue un bike store da quello dei concorrenti? Questi aspetti devono essere sottolineati e ampliati per giustificare la differenza di prezzo.
La qualità dei servizi offerti può distrarre i clienti sensibili alle spese dallo stato abitudinario? Il tempo passa per tutti. Forse, forte dell’assenza di concorrenti diretti a livello locale, inconsciamente si è iniziato a “dormire sugli allori”? L’entrata in gioco di nuovi competitor con politiche low cost ma high quality può essere vista come un’opportunità di rinnovamento, per aggiornare metodi, strumenti e competenze digitali. Apre alla possibilità di ricercare servizi ancora migliori a prezzi competitivi. La lunga esperienza nel settore e la conoscenza delle aspettative dei clienti fedeli possono essere le armi vincenti.
RISPONDERE ALLE ESIGENZE DEL CLIENTE
Osserviamo un esempio di successo nel settore automobilistico: la Dacia di Renault. Anziché competere direttamente con i marchi tradizionali, Renault ha lanciato Dacia come un'opzione low cost ma di alta qualità. Questo approccio l’ha trasformato in un marchio percepito positivamente dai clienti, con margini di profitto che superano quelli della casa madre. Una strategia simile potrà essere adottata anche nella bike industry, dimostrando che con innovazione e attenzione alle nuove esigenze del cliente è possibile emergere con successo anche in un mercato competitivo. Se il comparto delle bici sta attraversando una fase di grande mutamento, questa deve essere vista come un’opportunità. Il futuro del settore è brillante per chi saprà cavalcare l'onda del cambiamento. Con la giusta mentalità e le giuste strategie, ogni difficoltà può trasformarsi in un trampolino di lancio verso nuovi successi. È il momento di rimboccarsi le maniche, innovare e mostrare al mondo il vero valore del proprio brand. La bike industry ha davanti a sé un avvenire promettente, come dimostrato anche dai dati esponenziali di crescita delle eBike, a patto di saper presidiare questo spazio, pena lasciarselo scappare a favore di altri settori imprenditoriali. Si ha ora l'opportunità di essere protagonisti di questa nuova era. Una volta, il ciclista era un cliente “solitario”. Oggi, lo stesso desidera far parte di una community, condividendo valori, viaggi, sport e interessi. Questo non è più un bisogno latente, ma una richiesta esplicita che si manifesta nell’acquisto di una bici. I consumatori cercano un senso di appartenenza e condivisione, e questo rappresenta una grande opportunità per i punti vendita. Rispondere a questa esigenza significa proporre un'esperienza di possesso diversa che va oltre al prodotto stesso, offrendo un vero e proprio stile di vita.
RICCARDO PENNA è un executive business e sport coach nato a Torino nel 1957, con una lunga esperienza nel settore delle vendite e del marketing, avendo lavorato come responsabile della Formazione Commerciale Worldwide per Alfa Romeo in FCA. Offre gratuitamente alle aziende della bike industry un check-up iniziale per valutare i punti di forza e di debolezza, identificare opportunità e minacce e sviluppare azioni mirate per migliorare le potenzialità aziendali e risolvere problemi specifici. Docente in diversi master e atleta-manager in gare di triathlon e rally, ha scritto “Performance Sportiva-Performance di vendita”, applicando le tecniche degli atleti olimpici alla vendita.
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GRAVELLING SOLO
Questo il titolo del corto ideato da Nico Valsesia per raccontare la sua traversata da Marrakech a Dakar in bici, in un gruppo di 16 persone. Tra un’accoglienza inaspettata, treni merci lunghi tre chilometri e il piacere di stare da soli, ma pedalando tutti insieme di Benedetta Bruni
"Non la chiamerei impresa: le imprese sono ben altre”. Così inizia la chiamata con Nico Valsesia dove ci racconta la sua ultima traversata da Marrakech a Dakar, di cui ha realizzato un corto insieme a una viaggiatrice che a gennaio ha deciso di partire con lui e un folto gruppo di oltre 10 persone. Non la chiameremo così, dunque, ma ci sembra ugualmente impressionante percorrere 2.700 km in bici, per 20 giorni, senza supporti, attraverso Marocco,
Mauritania e Senegal, con la responsabilità di portare tutti fino alla fine. Lo definisce, invece, un viaggio all’insegna dell’avventura – al pari di altri che ha compiuto, come i vari “From Zero To” e le sei Race Across America – ma nel vero senso della parola. E che possono fare tutti, a patto di armarsi di un forte spirito di adattamento e di partire con il desiderio di vivere un’esperienza per sé stessi, che potenzialmente ti cambia la vita, e non solo per raccontarla agli altri.
“È stata una bellissima esperienza vivere quasi un mese fuori dal mondo”
La tua ultima traversata ti ha visto partire da Marrakech e arrivare a Dakar. Come hai ideato questo viaggio e in cosa era diverso rispetto a quelli che hai fatto finora?
Questa era un’avventura che ho creato per consentire a chiunque volesse di partecipare. Ed è stato molto più difficile da gestire che non farlo in solitaria. Viaggiare in gruppo è diverso: è bello sapere di poter condividere esperienze con altri, si instaurano amicizie che poi portano ad altre avventure, ma c’è anche la responsabilità di 15 persone. E questo comprende sia la parte più pratica dell’aggiustare le bici, sia la parte psicologica. Spesso si parte con un’idea, ma strada facendo si capisce che è più impegnativa di quanto si pensava, per cui a quel punto bisogna capire i propri compagni e cercare di alleggerire un po’ la situazione per portare tutti alla fine. E nei miei 30 anni di viaggi organizzati non ho mai abbandonato nessuno. Anche quest’anno siamo partiti in 16, ma: uno era malato ed è dovuto rimanere a casa, due avevano concordato di tornare prima per mancanza di tempo, Ersilio (un viaggiatore disabile, ndr) è arrivato a metà e l’ha riaccompagnato indietro, un altro che era caduto e non se la sentiva di proseguire. È stata una bellissima esperienza, questa di vivere quasi un mese fuori dal mondo.
In effetti un mese fuori dall’Europa, oltre che passato in bicicletta, deve essere un’esperienza che distacca dalla propria realtà. Per chi non è abituato, è un’esperienza che ti cambia. In bici hai tanti momenti in cui sei in gruppo ma anche da solo. Non sei sempre affiancato ad altri a chiacchierare, ti sganci per pensare. E serve. Quando sei a casa sei preso dall’abitudine e non riesci a riflettere abbastanza. E magari non fai neanche sport perché senti che ti potrebbe distrarre dai problemi che devi risolvere, quando in realtà è utile fare attività perché ti regala del tempo da solo per pensare.
Quali consigli puoi dare a chi si avvicina per la prima volta a un’esperienza di questo tipo? Serve un certo livello di allenamento?
No, a parte un minimo di allenamento per non soffrire troppo all’inizio. Quello che è essenziale avere è lo spirito di adattamento, come in tutto nella vita. Trovo che sia inutile accanirsi su soluzioni che non esistono, mentre se mi adeguo prima alla situazione potrei anche trovarci del positivo e divertirmi. Quindi sì, per un viaggio come questo è sufficiente un allenamento medio, ma un alto spirito di adattamento e il desiderio di voler compiere questa esperienza per sé, non solo per raccontarla agli altri. Anche perché poi si rischia di diventare un problema per chi, questo viaggio, lo fa per passione. Ci racconti qualche aneddoto del viaggio, anche legato ai vostri incontri?
Mi ricordo di un episodio vissuto con Josef, in Marocco: era già buio e ci ho messo un’ora buona a convincerlo di ospitarci a casa sua. Poi era felicissimo, ci ha fatto da mangiare di tutto, la moglie ha tirato fuori i vestiti da festa e li ha fatti provare alle due ragazze con noi. Eppure la metà del gruppo era restia a entrare, ma a parti alterne aveva più ragione
lui ad avere timore, dato che si è vista entrare in casa, di notte, un gruppo di 15 persone straniere. Un altro episodio è stato il treno di ferro che abbiamo preso in Mauritania: un’esperienza pazzesca per tutti, sebbene fossero un po’ spaventati perché in effetti non sapevamo dove saremmo finiti ed eravamo nel mezzo del deserto del Sahara. In realtà, credo che questo Paese sia uno dei più ospitali dove sono stato. Le poche macchine che passavano ci offrivano sempre acqua e se ce l’avevano anche del cibo. Una si era fermata per gonfiarmi le gomme dopo avermi visto cambiare la camera d’aria, e nel frattempo mi ha offerto latte e biscotti. In questi luoghi sono abituati ad aiutare il prossimo, perché sono tutti nella stessa situazione precaria. Vederci in bici e sporchi per loro significava che “non avevamo le possibilità”, perché se le avessimo avute, saremmo stati in macchina.
Quali partner hai avuto al tuo fianco in questo progetto?
In questo progetto ci ha supportato Cinelli con la comunicazione, mentre economicamente un’azienda di zona, Metallurgica Cusiana, che è un amico e appassionato di bici e viaggi, Carlo Poletti che fa valvole per l’acqua e Rizoma che fa i pezzi delle moto customizzati.
Sappiamo che questo viaggio verrà replicato a gennaio 2025. Ci saranno delle differenze rispetto a quello di quest’anno? E hai anche altri viaggi in programma per il futuro?
Sì, ora ci stiamo strutturando anche con Ersilio nel ricreare Bike Adventure, dove inseriremo tutti i viaggi. Noi vorremmo che fossero abbordabili per tutti, specialmente a livello economico. Inoltre, il nostro obiettivo sarà quello di organizzare viaggi per disabili o per chi esce da situazioni difficili e ha bisogno di “una scrollata”. Per adesso abbiamo in programma un viaggio in Portogallo a settembre, poi in Andalusia nelle zone desertiche a fine mese. E poi la seconda Marrakech-Dakar dal 1° gennaio, che quest’anno sarà seguita con un mezzo di supporto.
GRAN FINALE!
Evolve Shop non è solo un negozio, ma una realtà che si occupa di bici, outdoor e territorio al 100% al servizio degli appassionati. Dai pezzi di ricambio agli eventi b2b “bespoke” nulla è lasciato al caso. Un hub per chi vuole scoprire la zona in mano a veri esperti del settore
di Gabriele Vazzola
Spesso si abusa del termine “Mecca” per indicare un luogo che chi è appassionato di qualcosa deve visitare per forza una volta nella vita. Nel caso di Finale Ligure (SV) invece non abbiamo affatto paura di esagerare. La storia della mtb nel territorio ligure ha radici profonde, ed è fatta di persone che hanno avuto le giuste intuizioni, ma soprattutto è fatta di passione vera per questo sport che attira molta gente, per una vacanza tra mare e trail (o solo trail), oppure per lavorare in un settore sempre in crescita. Per dirne una, l’enduro per come lo conosciamo oggi in pratica è nato da queste parti e qui si può trovare una rete di sentieri con un mix tra differenti terreni, difficoltà e panorami unica al mondo. Va da sé che intorno a questo mondo sono nate, nel corso degli anni, delle realtà dal carattere locale, ma dal respiro internazionale che sono parte integrante di questo ecosistema che si è organizzato in una realtà più allargata chiamata Finale Outdoor Region. Tra le tante, una delle più innovative e attive è sicuramente Evolve Finale. Il progetto di questo che, più che un semplice negozio, è un vero e proprio “concept hub”, nasce nel 2013 dalla mente di Stefano Tortarolo, un rider appassionato che, dopo aver scoperto l’enduro pochi anni prima, ha avuto come mission quella di creare un centro che rispecchiasse le sue esigenze di biker e fornisse tutti i servizi necessari per migliorare l’esperienza e soddisfare le richieste di ogni appassionato: noleggio, vendita, assistenza, esperienze guidate e bike shuttle . Come lui stesso ci spiega: “Sono fondatore, proprietario e amministratore delegato di Evolve Shop (dal 2013), Finale Bikers (dal 2016), Finale Services (dal 2022) e del nuovo marchio del gruppo Evolve Finale. Oggi Evolve Finale Group è il più grande e importante business direttamente legato alla bicicletta di tutta la Region. Dal 2021 sono anche membro del consiglio di amministrazione del consorzio Finale Outdoor Region. In
questi 11 anni, ho costruito un team di grandi professionisti e dal 2022 con me c’è anche Marco Marchesi come direttore generale: un esperto pilota e appassionata guida di enduro. Tutti insieme stiamo portando Evolve Finale in una nuova era, fatta di servizi di altissima qualità, in collaborazione con i principali partner e sponsor del progetto come Schwalbe, Pivot, Dainese ed Evoc”.
Stefano Tortarolo titolare
Parlaci del tuo “progetto”, a che punto siete arrivati?
Tutto è iniziato nel 2013 con il primo “Evolve Shop”, che aveva una superficie totale di 80 mq, con negozio, officina e noleggio dedicato alle enduro e alle eBike (primo negozio in assoluto in Italia con eBike full suspended a noleggio). Nel 2016 ci siamo trasferiti in via Calice 14a, per ampliare lo spazio dello store (250 mq). Nello stesso anno, abbiamo creato “Finale Bikers”, per gestire navette, esperienze guidate in mtb, scuola di bici, eventi e vacanze in bicicletta. Da marzo 2021, l'attività è situata in un negozio di 500 mq, che rappresenta uno spazio unico nella Region per superficie e posizione, con accessori, componenti e abbigliamento legati al mondo della mtb, officina meccanica professionale di 80 mq con centro sospensioni, due stazioni di lavaggio bici e un'area noleggio di oltre 200 mq con più 50 bici dei marchi Pivot, Evil e Ghost. Per completare la gamma dei servizi che offriamo, nel 2022 abbiamo acquistato una seconda sede strategica e abbiamo creato “Finale Services” (200 mq di area interna al negozio e oltre 500 mq di spazio esterno) con un'altra flotta di noleggio dedicata alla mobilità urbana, con city bike ed eBike, ciclomotori, scooter e un secondo negozio con officina, stazione di lavaggio e un distributore di carburante. Offriamo un servizio a 360° sul mondo della bici, privati e aziende si affidano a noi per le loro vacanze, eventi ed esperienze in mtb da oltre un decennio.
Come è composta la squadra di Evolve?
A pieno regime siamo 25 persone e riusciamo ad arrivare anche a 40 in caso di grandi eventi, con l’aggiunta dei freelance che fanno parte del nostro entourage. È un grande team, fatto di appassionati che amano questo mondo. Molti non sono di Finale e sono
qui apposta perché il loro sogno era di lavorare con le bici. Potete quindi immaginare l’impegno e la passione che ci mettono. Ci sono anche dei ragazzi stranieri. Alcuni possono anche ricoprire più posizioni, ma cerchiamo il più possibile di rispettare quelle che sono le loro attitudini e abbiamo anche chi fa sia la guida che il meccanico. Tutti comunque, appena è possibile, vanno in bici e parlano inglese. Questi sono i due requisiti fondamentali, perché abbiamo una clientela all’80% di area DACH. La nostra squadra è abituata a darsi una mano a vicenda e l’ambiente che si è creato è molto bello e stimolante. Ognuno vorrebbe lavorare sulle bici, anche chi si occupa di altre mansioni. C’è sempre gente che vorrebbe unirsi a noi, trasferirsi a Finale e lavorare in questo settore. Ogni settimana abbiamo nuove persone che si propongono, l’ultimo è stato un ragazzo argentino.
Tra i vostri partner c’è Pivot, un brand non scontato per il panorama italiano. Come ci siete arrivati?
Lavoriamo con un atleta Pivot che si chiama Jordi Bago. È un nostro cliente e ci ha consigliato questo brand, vista la qualità dei servizi che offriamo. Personalmente non sono mai stato un fan delle bici troppo costose, non ne capivo la necessità, quindi ho chiesto a Jordi di spiegarmi perché avrei dovuto iniziare a collaborare con un brand premium di quella fascia di prezzo invece che continuare con prodotti di fascia media. Lui mi ha lasciato due bici in negozio per potermi rendere conto delle enormi differenze. Dopo solo due settimane, sbalorditi ed entusiasmati dal prodotto, gli abbiamo chiesto di metterci in contatto con la casa madre in Arizona per poter iniziare la collaborazione. Secondo me i punti di forza principali di Pivot sono la facilità di utilizzo e l’immediatezza, dai primi metri questi mezzi facilitano e mettono a proprio agio rider di ogni livello. Anche i miei ragazzi più abili hanno riscontrato tempi decisamente più veloci sui sentieri che raidano tutti i giorni. Questo viene determinato dalla qualità costruttiva eccezionale e dalla grande ricerca e sviluppo che c’è dietro a ogni bici. Le Pivot danno confidenza fin da subito ai principianti, e migliorano le
prestazioni dei più esperti, quindi sono perfette da avere in test e noleggio. Provare per credere. Vendiamo anche la nostra flotta noleggio, totalmente ricondizionata e garantita. Siamo diventati il centro test più grande ed importante per Pivot in Europa, e è fondamentale provare queste bici, perché loro sono molto focalizzati sul prodotto e meno sul marketing.
Parlaci dei vostri servizi per le aziende del settore. Abbiamo la fortuna di essere a Finale Ligure e avere un clima favorevole, la vicinanza del mare e le montagne qui dietro. Il territorio è già votato al turismo e organizzato, abbiamo quindi sfruttato i servizi e le strutture presenti per proporre un’offerta davvero completa ai nostri clienti b2b che desiderano creare un evento, per cui organizziamo pacchetti chiavi in mano. Le aziende ci comunicano obiettivi e budget; al resto pensiamo tutto noi: transfert aeroportuali, alberghi, cibi e bevande, bici, riding, guide, shuttle, assistenza, foto
e video, ecc. Coordiniamo anche tutte le attività extra che si possono fare a lato degli eventi come visite guidate (acquario di Genova, grotte di Toirano, siti storici, musei) lezioni e classi di vario tipo (trailbuilding, cucina, yoga), altri sport (arrampicata, vie ferrate, snorkeling), spettacoli, serate a tema, e qualsiasi altra attività complementare agli eventi che organizziamo. Lavoriamo principalmente con tutto ciò che è outdoor e turismo, e siamo in grado di soddisfare tutto l’anno ogni tipo di richiesta organizzativa: test prodotto, lanci e presentazioni, meeting aziendali, corsi di formazione, team building, foto/video shooting e molto altro. Ho lavorato 10 anni nell’hotellerie, e ho quindi molta esperienza nell’organizzare al meglio questo genere di servizi. Recentemente ci siamo occupati anche di un lancio internazionale di un nuovo prodotto per Schwalbe, mentre precedentemente lo abbiamo fatto anche per Pivot, SRSuntour, Ghost. Abbiamo anche un nostro terreno “in quota” che utilizziamo come campo base alla fine dei trail, e su cui abbiamo dei progetti futuri che non possiamo ancora svelare
Blob - camera d’aria in TPU con sigillante Benvenuti nella rivoluzione delle camere d’aria NXT! Siamo entusiasti di presentarvi le nuove camere d’aria in TPU con sigillante BLOB NXT, un’innovazione senza precedenti nel mondo del ciclismo. Con un’incredibile riduzione del peso fino all’80% rispetto alle camere in butile e il liquido sigillante integrato per una maggiore protezione contro le forature, queste camere d’aria offrono una leggerezza senza rivali senza compromettere la resistenza e la prestazione.
Con soli 59g di peso, queste camere d’aria sono l’ideale per le strade veloci, offrendovi una sensazione di leggerezza e agilità senza pari.
VIDEO:
GRAVEL
NXT/BLOGRA Gravel 700x35-45:
Con soli 99g di peso, queste camere d’aria sono pronte per affrontare i terreni più impegnativi, offrendovi prestazioni elevate su percorsi off-road e gravel.
Con pesi rispettivamente di 159g e 149g, queste camere d’aria sono progettate per soddisfare le esigenze dei ciclisti di mountain bike più esigenti, offrendo leggerezza e durabilità.
L’HOTEL PER BIKER PENSATO DA BIKER
Sleep ‘N’ Ride è una nuova struttura a Massa Marittima nata per offrire servizi a 360 gradi a chi desidera visitare la Maremma in bici. Dalle camere con pedali come attaccapanni, alle ride guidate per ogni livello di allenamento, tutto è funzionale e progettato per chi ama le due ruote
di Michela Toninel
Agiugno abbiamo visitato il bike hotel Sleep ‘N’ Ride a Massa Marittima in Toscana, situato in una location con posizione perfetta per la partenza di avventure in mtb, eMtb, bici da strada o gravel. La struttura sorge nel comune in provincia di Grosseto, a circa 30 km da Punta Ala. Già dai primi momenti la sensazione di essere arrivati in un hotel per biker e pensato da biker è stata chiara e ci ha positivamente colpito. Molti sono gli alberghi in Italia con ottimi servizi per gli appassionati della bicicletta, ma l’aria che abbiamo respirato allo Sleep ‘N’ Ride e le sensazioni che sono rimaste impresse nella nostra memoria, anche a più di un mese di distanza, sono davvero uniche e particolari.
TUTTO È FUNZIONALE ALLA PASSIONE
Chi ama le due ruote non può non visitare questa struttura ricettiva. La parte esterna è decorata da graffiti che rappresentano i vari elementi delle bici, come telaio, reggisella e ammortizzatore frontale, forcella e altre componenti. Per entrare nell’hotel si spinge una porta con una particolare maniglia (la presa infatti è costituita da una forcella che dà il benvenuto all’entrata della reception e della zona lounge). Nelle camere, i porta asciugamani non sono semplici elementi di arredo bagno, ma dei veri e propri pedali (Crankbrothers) con la funzione di sostegno. L’hotel è costruito seguendo i principi della bioedilizia, usando il legno come materiale principale, e in linea con l’uso di risorse rinnovabili e non nocive. Inoltre, grazie all’utilizzo di una speciale tipologia di legno ad alto potere isolante, anche gli ambienti risultano sempre freschi in estate e caldi d’inverno, minimizzando gli sprechi di energia. La struttura è gestita dallo staff del Bike Service Massa Marittima che, oltre al servizio shuttle e al negozio, da luglio dello scorso anno offre anche un posto per pernottare vicino ai sentieri del Monte Arsenti e di questa zona della Maremma. Qui, dalla colazione alla cena, agli aperitivi nel rooftop, il team di Sleep ‘N’ Ride ci ha accolti con simpatia e professionalità.
TOUR GUIDATI MA NON SOLO
Abbiamo fatto un tour guidato e grazie alla conoscenza ed esperienza sul territorio del team del Bike Service abbiamo sperimentato una ride nella zona della Maremma Toscana. Le escursioni sono pensate per tutti i livelli di difficoltà: dal principiante che vuole imparare a gestire la sua mtb tra le strade bianche o sui percorsi facili, magari con l’aiuto di uno dei corsi di guida della bike school, al rider esperto che vuole cimentarsi nei tracciati più impegnativi e tecnici. Le famiglie qui sono più che benvenute e per loro vengono organizzati tour specifici, anche per i più piccoli. Fra le novità ci sono anche le pedalate culturali, che permettono al semplice utente non allenato e non esperto tecnicamente di scoprire le meraviglie del territorio con eBike di ultima generazione. Tra le attività da segnalare c’è anche la Build and Ride, una manifestazione che pone l’attenzione sul tema
del trade building e sensibilizza sull’importanza del lavoro sui sentieri. L’evento segue il motto “No Dig, no ride” che riprende il concetto "Se non scavi o non usi la pala non giri in bici", sulla scia di quella che è la legge del park, che sia di bici o di sci, in cui i ragazzi non imparano solo a fare salti e acrobazie, ma anche ad avere cura e rispetto per il loro “parco giochi sportivo”. Allo stesso modo, a Massa Marittima da sempre pensano che la qualità, la manutenzione e anche la costruzione di nuovi sentieri deve avere un ruolo importante. Per questo motivo, ogni anno viene organizzata una settimana in cui vengono selezionati alcuni clienti per essere ospitati e, in cambio di vitto e alloggio, è chiesto il loro contributo per la costruzione di nuove tracce sul trade park di Monte Arsenti.
BIKE SERVICE MASSA MARITTIMA
Bike Service Massa Marittima nasce all’inizio del 2021, con l’obiettivo di offrire servizi bici a 360 gradi alle varie strutture ricettive della zona. Il primo passo fu quello di aprire un bike shop, primo in città, proprio nella piazza centrale, dove i biker presenti sul territorio potessero avere anche un punto di riferimento per informazioni. Nel giugno 2022 è stata inaugurata l’officina specializzata e centro sospensioni, dove oltre alla normale manutenzione delle bici, è possibile fare la revisione e customizzazione delle sospensioni, ed è situata nella frazione di Ghirlanda. Sempre a Ghirlanda, il 15 luglio del 2023, ha aperto le porte il bike
hotel Sleep ‘N’ Ride, facendo sì che i clienti, avessero la possibilità di trovare un’offerta più completa possibile. I soci fondatori sono:
• Andrea Tiezzi, che si occupa della costruzione e manutenzione della sentieristica su Monte Arsenti, e che ha curato il design di Sleep ‘N’ Ride.
•Francesco Guidi, che si occupa della gestione di Sleep ‘N’ Ride.
•Pietro Dragoni, che si è occupato della parte burocratica per la realizzazione di Sleep ‘N’ Ride.