MERCATO IBRIDO
HUB Style di questo mese si concentra sulle “giacche ibride”, in un interessante e moderno mix and match di materiali nobili e pregiati assieme a tessuti e tecnologie avanzate. Per l’occasione abbiamo intervistato marchi importanti del settore, che ci confermano come questo segmento non sia solo un semplice trend, ma una risposta concreta alle esigenze di un guardaroba versatile e responsabile. Negli ultimi anni le giacche ibride hanno conquistato infatti una posizione di rilievo nel panorama della moda contemporanea, rappresentando un connubio perfetto tra funzionalità, stile e sostenibilità.
In un’epoca in cui le condizioni meteorologiche si fanno sempre più imprevedibili e le aspettative dei consumatori evolvono rapidamente, i brand si trovano a dover ripensare la loro offerta, cercando di unire l’estetica all’efficacia. L’obiettivo è mettere insieme eleganza e funzionalità, senza compromessi, creando capi che si adattano all’outdoor così come a contesti urbani. In un interessante e continuo laboratorio creativo, basato sulla sapiente fusione di materiali nobili e tecnologie avanzate.
Nelle prossime pagine troverete anche dei richiami alle tendenze dell’inverno, con particolare attenzione ai capispalla. Non manca poi la consueta attenzione all’analisi dei dati, grazie anche alla partnership con Fashion Bank. Una grande banca dati con oltre 120.000 punti vendita in Italia e 4 milioni nel mondo, che ci permette di delineare una panoramica aggiornata sulla moda italiana, che si appresta, pur tra non poche difficoltà, a chiudere l’anno con una sostanziale stabilità e un fatturato poco al di sotto dei 100 miliardi di euro (considerando ovviamente anche l’export).
Nel 2025 si dovrebbe tornare a una crescita, seppur senza particolare enfasi, supportata auspicabilmente da un miglioramento del contesto internazionale e dalla discesa dell’inflazione. Tuttavia, si prevede che la domanda interna rimarrà debole nel primo trimestre, mentre il mercato estero mostra segni più positivi. Sul fronte retail, ben il 67% dei negozi analizzati è considerato affidabile, segnando un netto miglioramento rispetto al periodo pre-pandemia. I tempi di pagamento medi sono di 106 giorni, con una diminuzione del 6% rispetto ai primi mesi del 2023. Tuttavia, si registra un calo del 18% nelle nuove costituzioni di moda multimarca nel semestre maggioottobre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Mentre le cessazioni, inclusi liquidazioni e fallimenti, sono aumentate del 30%.
A proposito di trend: stiamo assistendo anche a un aumento delle collaborazioni tra le aziende del fast fashion e i player del lusso. E nell’articolo dedicato proviamo ad analizzare motivazioni e ricadute di questo fenomeno. Continua e si intensifica, inoltre, la commistione tra moda e musica, altro spunto di analisi che troverete su questo numero autunnale di Hub Style. Non è un caso che alcuni dei nomi più importanti della musica internazionale siano stati scelti come simboli di nuove collezioni o sfilate. Pop star e icone tornano a calcare il palcoscenico della moda con collaborazioni capaci di creare un impatto mediatico e culturale di grande rilievo, spesso a livello globale. Anche questo, se ci pensiamo, è in qualche modo un “ibrido” che contribuisce a portare vivacità e visibilità al mondo fashion. Elementi che, in periodi di rallentamento del mercato, possono risultare ancor più importanti e risolutivi.
BENEDETTO SIRONI
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Anno 08 - N.06 / 2024 Periodico bimestrale - Registrazione al Trib di Milano n° 178 del 9 giugno 2017 - Iscrizione al ROC n. 16155 del 23 Novembre 2007
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SNOOPY TENNIS STYLE
La capsule collection In The Box x Peanuts AI 24 unisce lo stile retrò dei tennis club esclusivi di Soho con l’ironia di Snoopy, protagonista dei capi. La collezione include felpe, t-shirt, calze e accessori caratterizzati da stampe e ricami del famoso beagle. Il design si ispira all’abbigliamento vintage, con dettagli moderni e un packaging ecosostenibile.
LA RAFFINATEZZA DELLA SEMPLICITÀ
La nuova capsule collection di Dockers e Transnomadica, progettata da Maurizio Donadi, celebra l’eleganza della semplicità, combinando artigianalità e uno stile senza tempo. I capi, caratterizzati da tonalità terrose, richiamano le origini militari del khaki, simbolo di utilità e comfort. Con pantaloni, shorts, camicie e giacche che presentano dettagli pratici, questa collezione riflette una transizione dal passato militare a un’estetica casual e raffinata, rendendo omaggio alla versatilità e alla storia di questo iconico colore.
PER LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE
Diesel e Savage x Fenty annunciano la loro primissima collaborazione con una capsule di lingerie e abbigliamento in edizione limitata, disponibile dall’8 ottobre. Ispirata all’approccio audace di Rihanna verso la moda, la collezione celebra inclusività e amore per sé stessi. Con pezzi che spaziano da bustier a bikini, ogni articolo è caratterizzato da dettagli distintivi e un logo co-brandizzato. La campagna fotografica, ambientata nelle splendide spiagge della Toscana, rappresenta una giornata di accettazione e libertà, mostrando la bellezza di corpi e identità diverse.
RETROFUTURISMO
EMANCIPATO
Desigual presenta la sua seconda collaborazione con Alphonse Maitrepierre, svelando una collezione audace che fonde retrofuturismo e femminilità emancipata. La maestria francese di Maitrepierre si riflette in forme e stampe che evocano l’immaginario degli Anni ‘90, senza rinunciare a eleganza e raffinatezza. La varietà della collezione spazia da un grunge audace a una femminilità fluida, con pezzi distintivi come robusti stivali neri e maglie con stampe spray, affiancati da articoli delicati come t-shirt bolero in una palette di colori pastello.
UNA COLLABORAZIONE VISIONARIA
Antik Batik, celebre marchio parigino dallo stile bohémien-chic, lancia una capsule collection in esclusiva con Cabana Magazine, dedicata alla Via della Seta. Questa collaborazione segna il 700° anniversario della morte di Marco Polo e celebra il patrimonio e il mistero di questa storica via commerciale. Martina Mondadori, fondatrice di Cabana, ha collaborato con Gabriella Cortese, fondatrice di Antik Batik, per creare sei pezzi unici ispirati ai viaggi e all’artigianato tradizionale. Ogni articolo è caratterizzato da ricami complessi e motivi vibranti, riflettendo l’opulenza e la cultura della Via della Seta.
TRA CLASSICO E INNOVAZIONE
La collezione autunno-inverno 2024 di Carhartt WIP presenta reinterpretazioni dei classici del brand, ispirandosi a stili varsity e abbigliamento militare. Caratterizzata da tre consegne tematiche, la collezione include giacche, pantaloni e felpe con il logo Script, insieme a capi in chenille e tute Anni ‘70. Iconiche silhouette come l’Active Jacket e il Double Knee Pant sono reinterpretate in nuovi tessuti e colori, affiancate da bomber satinati e giacche con dettagli funzionali. Anche la collezione femminile si distingue con capi eleganti e pratici, riflettendo un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione.
LA COLLABO CHE UNISCE STILE E INNOVAZIONE
Aimé Leon Dore, il marchio di lifestyle newyorkese, annuncia con entusiasmo la sua prima collaborazione con GORE-TEX, leader nella tecnologia impermeabile. Questa attesa collezione, presentata con la prima delivery AI 24, include la giacca GORE-TEX Shell e i pantaloni GORE-TEX Double Knee Shell. Realizzati con l’innovativa membrana ePE di GORE-TEX, questi capi sono impermeabili, antivento e offrono una traspirabilità affidabile, progettati per affrontare le condizioni meteo più difficili. La collezione combina prestazioni innovative con l’estetica distintiva di Aimé Leon Dore, garantendo comfort e stile in ogni situazione.
ALLA RISCOPERTA
DELLE PROPRIE RADICI
La Signature Collection di Weekend Max Mara per la stagione autunno-inverno 2024 è frutto di una collaborazione con l’attrice americana Lucy Hale, famosa per il suo ruolo in Pretty Little Liars. La collezione, dal titolo JoyRoad, incarna un’autenticità solare e un’anima western, rendendola adatta a tutte le donne. Ispirata a un viaggio simbolico alla riscoperta delle proprie radici, Lucy Hale reinterpreta lo stile del brand fondendo l’estetica cowboy con la versatilità dell’outdoor, creando capi easy chic che riflettono la sua personalità e il suo stile unico.
LA FUSION TRA DESIGN
URBANO E SPIRITO OUTDOOR
Una collab che incarna l’incontro tra la tradizione artigianale italiana di Diemme e l’approccio innovativo di Ten C. La nuova Anterselva rappresenta un perfetto equilibrio tra stile urbano e funzionalità outdoor. Ispirata al classico modello Rosset, questa scarpa presenta un’estetica robusta, tipica delle calzature da montagna, senza rinunciare a un design minimalista e ai colori neutri che si adattano all’eleganza urbana. Realizzata in pelle e completamente made in Italy, l’Anterselva vanta finiture in OJJ (Original Japanese Jersey) e una suola robusta con fascia in gomma sovradimensionale, che unisce funzionalità e protezione.
IL RITORNO DELLE SNEAKER VOLLEY IN STILE ANNI ‘70
Per la loro seconda collaborazione, Veja e Make My Lemonade reinventano il modello Volley, presentando tre stili esclusivi in colori vivaci. Ispirate agli Anni ‘70, le nuove sneaker sono caratterizzate da temi bicolor e lacci bold XL, unendo un design retrò a un tocco moderno. Realizzate in pelle scamosciata, pelle convenzionale e pelle O.T. (tracciata organicamente), queste calzature offrono una combinazione di comfort e sostenibilità. La pelle O.T., proveniente da fattorie biologiche in Uruguay, è trattata per essere morbida e flessibile, con un uso ridotto di coloranti rispetto a quella tradizionale.
NUOVI ORIZZONTI
Frère segna l’esordio della capsule collection maschile di Soeur, il noto brand parigino di preta-porter femminile, riconosciuto per il suo stile mascolino e minimale. Composta da 20 pezzi, rappresenta un naturale prolungamento della filosofia del marchio, che da sempre abbraccia un’estetica genderless. Disponibile in 11 store fisici in Europa e online negli Stati Uniti, la collezione è un omaggio all’ispirazione che l’abbigliamento maschile ha sempre fornito a Soeur. Frère, il “fratello” di Soeur, nasce così per soddisfare una domanda crescente di stile maschile.
LA LIBERTÀ DEL RAMBLING
La collezione “Mount Rambler” di END. e Levi’s celebra l’arte del rambling e l’amore per la natura attraverso sei capi ispirati ai paesaggi montani. La capsule include una reinterpretazione della Type II Trucker Jacket, disponibile in off-white con dettagli personalizzati come passanti con anello a D e cuciture a forma di montagna. I jeans Levi’s 568, dalla vestibilità ampia e disponibili in lavaggio chiaro e off-white, completano il look. Ogni elemento della collezione è progettato per raccontare una storia personale, riflettendo lo spirito avventuroso di chi ama esplorare gli spazi aperti.
FILIPPO DE LAURENTIIS
DEBUTTA A MILANO
Il brand di maglieria di lusso Filippo De Laurentiis inaugura il suo primo monomarca nella città meneghina. Lo store, situato in via Marsala 13, si chiamerà Spazio Effimero, per porre attenzione sul valore senza tempo che caratterizza la maglieria made in Italy del marchio, in contrapposizione con la fluidità dell’ambiente esterno. L’apertura si inserisce in un piano di espansione strategico nazionale e internazionale. Il nuovo spazio, che si estende su una superficie di 100 metri quadrati, ospiterà le collezioni uomo e donna.
AQUAZZURA VOLA A NEW DELHI
Il marchio di calzature Aquazzura guarda all’Oriente con una nuova boutique situata all’interno del Chanakya mall di New Delhi. Il negozio è stato progettato in collaborazione con l’interior designer olandese Marie Anne Oudejans. L’ispirazione evoca l’atmosfera di un giardino italiano: sul soffitto compare un’opera d’arte murale con rami colorati pieni di fiori, arance e limoni. Sui lati, quattro ananas, simbolo del mondo di Aquazzura.
MANZONI 24 RIAPRE LE PORTE
DELLA STORICA BOUTIQUE
Con un’estetica contemporanea in linea con la filosofia del brand, Manzoni 24 riapre le porte della storica boutique in via Manzoni 24, da cui il nome del marchio ha avuto origine. Lo spazio, suddiviso su due piani, è sviluppato in un’atmosfera soft sui toni chiari, dal sabbia all’avorio e al tortora, evidenziando i toni pastello della collezione. Il restyling dello store è parte di un programma di valorizzazione e ampliamento della distribuzione.
AMI PARIS SI ESPANDE IN ASIA CON UN NEGOZIO A PECHINO
In concomitanza con l’apertura del Café AMI, la maison inaugura un nuovo punto vendita adiacente al caffè. Il negozio, che si estende su una superficie di 100 mq, è progettato per riflettere il suo dna: uno stile intimo, senza tempo e romantico, che richiama l’essenza dello spirito parigino. La boutique AMI Paris di Sanlitun offre una selezione completa di abbigliamento e accessori per uomo e donna, con una particolare attenzione alla collezione autunno-inverno 2024. Il design dello store è studiato per creare un’atmosfera luminosa e accogliente, grazie all’uso di materiali pregiati come il parquet in rovere chiaro, travertino bianco sabbiato, verniciatura beige a calce, specchi e dettagli in metallo dorato.
MONCLER RAFFORZA LA SUA PRESENZA
NEGLI STATI UNITI
Moncler, il brand nato nel villaggio di montagna Monestier-de-Clermont, ha annunciato l’apertura di un nuovo flagship store prevista per l’inizio del 2026. Situato nel celebre General Motors Building al 767, il nuovo punto vendita ha l’obiettivo di consolidare ulteriormente la presenza del marchio negli Stati Uniti. Uno spazio di oltre 2.200 metri quadrati, distribuiti su due piani, che costituisce lo store monomarca globale più grande della catena retail Moncler.
BLAUER USA RAGGIUNGE TORINO
Blauer USA inaugura il suo nuovo store a Torino, in via Andrea Doria. La città dove tutto ha avuto inizio rappresenta non solo un obbiettivo commerciale, ma anche un profondo significato personale per la famiglia Fusco. Il nuovo shop, ideato e realizzato dall’architetto Fossati insieme ai suoi soci dello studio di architettura 3-studio, si estende su una superficie di circa 250 mq, offrendo uno spazio che unisce tradizione e modernità. Le luci nascoste creano un senso di slancio verso l’alto, evocando la ricerca del futuro, ma con un richiamo orizzontale che mantiene il contatto con il presente.
SCAGLIONE: IL NUOVO FLAGSHIP
A MILANO
Scaglione annuncia l’apertura del suo terzo flagship store in piazza Wagner 1 a Milano. Il progetto architettonico, realizzato dallo studio CARA \ DAVIDE, presenta uno spazio dal design essenziale e accogliente, caratterizzato da un binario in legno duro rosso che avvolge il negozio. La selezione di materiali morbidi e superfici tattili rispecchia l’artigianalità del brand. Elementi architettonici su misura, realizzati in maglia dall’azienda stessa, mettono in risalto il savoir-faire e la qualità delle creazioni del brand.
FILSON ARRIVA A MILANO
Filson apre finalmente le sue porte a Milano, in corso Garibaldi 123. Con una superficie di circa 200 metri quadri, il negozio è parzialmente rivestito in legno e segue un format che sarà applicato in tutti gli store europei del brand. L’ispirazione proviene dagli elementi naturali e urbani dello stato di Washington, dove si trova ancora oggi la fabbrica che produce i celebri capispalla e borse.
GOLDEN GOOSE APRE UNO STORE A ROMA
Golden Goose celebra una nuova era con l’apertura del suo flagship store a Roma, situato in via Borgognona, a pochi passi da piazza di Spagna. Il nuovo spazio è un perfetto connubio tra la storicità dell’edificio e il design distintivo di Golden Goose, che trae ispirazione dalla sua sede veneziana. Gli interni, caratterizzati da pareti grezze e superfici specchiate, offrono un’atmosfera unica che celebra l’autenticità del marchio. Il pavimento alla veneziana e i mobili vintage in legno di recupero sono dettagli che arricchiscono l’esperienza di acquisto, evidenziando le collezioni più recenti, tra cui le linee Sunframes, Jewelmates ed Essences.
CIESSE PIUMINI INAUGURA
IL NEGOZIO MENEGHINO
Nel nuovo flagship store di Ciesse Piumini in corso Europa 15, Milano, la fusione di luce e materia invita a esplorare un’area di 350 mq. Suoni e immagini 3D creano un’atmosfera evocativa, immersa in una palette cromatica solare che esalta il giallo del logo, mentre il nero spazzolato e il grigio neutro offrono un’accogliente contemporaneità.
L’ARTE DEL CASHMERE
Da più di 50 anni Malo esprime uno stile sobrio e sofisticato, creando capi raffinati, realizzati a mano in Italia nel rispetto dell’ambiente, pensati per chi cerca qualità, artigianalità e un lusso senza tempo
di Valeria Oneto
Fondata a Firenze nel 1972, Malo è sinonimo di eccellenza nella lavorazione del cashmere e nel mondo della moda di lusso. Il nome “Malo”, dal latino “ego malo” “io preferisco”, riflette l’essenza del brand: la preferenza per la qualità superiore, l’artigianalità italiana e uno stile oltre le mode effimere. Specializzata in capi di cashmere, la realtà è diventata un riferimento per il lusso sensoriale, creando indumenti che avvolgono il corpo come una seconda pelle. Con una lunga tradizione di qualità e artigianalità, il brand lavora come un tempo, selezionando a mano i migliori filati in Mongolia e affidandosi all’esperienza delle proprie maestranze per realizzare capi unici. Ogni fase della produzione segue standard rigorosi, combinando macchinari d’epoca e nuove tecniche, con molte operazioni eseguite a mano. Malo punta su un lusso timeless, incarnando il concetto di “quiet luxury” e realizzando capi innovativi e contemporanei pensati per durare nel tempo, come il maglione girocollo in cashmere, un vero passe-partout del guardaroba. La sostenibilità è parte integrante della sua filosofia: il brand promuove una produzione etica e rispettosa dell’ambiente, utilizzando materiali certificati come il cashmere ICEA e il cotone biologico GOTS. Progetti di riforestazione, capsule collection in cashmere rigenerato e un impegno concreto verso l’economia circolare completano la sua missione. Con boutique in Italia, Europa e Asia, Malo consolida il suo stile chic e senza tempo, destinato a essere tramandato di
A destra: un’immagine emozionale della produzione di Malo.
A sinistra: una foto della collezione FW 24/25
generazione in generazione. Ne abbiamo parlato con Marchini, direttore marketing del brand.
Malo ha una storia lunga e ricca, nata negli Anni ‘70 e consolidata nel tempo. Quali sono i valori fondanti del brand che ancora oggi lo distinguono nel mercato del ca shmere di lusso?
Malo ha una lunga tradizione nata negli Anni ‘70, fondata su qualità e artigianalità. Allora, il lusso non si misurava dal prez zo, ma dalla cura e dalla perfezione di ogni capo. Non c’era fret ta, ogni creazione puntava all’esclusività. Ed è proprio questa filosofia che ci guida ancora oggi. Lavoriamo come un tempo, selezionando i migliori filati e affidandoci all’esperienza del le nostre maestranze per creare capi unici. Siamo una piccola comunità, conosciamo chi lavora con noi, festeggiamo insieme matrimoni nascite e pensionamenti, condividendo la stessa passione per l’eccellenza. Certo, i tempi sono cambiati: le capre Hircus della Mongolia, da cui ricaviamo il nostro cashmere, soffrono meno il freddo, e questo rende il loro vello diverso rispetto a 30 o 40 anni fa. Per questo motivo, ci adattiamo e innoviamo continuamente per mantenere alta la qualità che ci caratterizza, senza mai perdere di vista la nostra identità. Malo è stato un precursore nel mondo del cashmere e continua a rinnovarsi, senza eccessi o sovraproduzione, offrendo ai veri intenditori un lusso di nicchia, discreto e autentico.
La collezione AI 24/25 riflette la filosofia timeless e “quiet luxury”. Come descrivereste il vostro “linguaggio del lus so soffuso”? Quali sono i capi must-have di questa stagio ne e come rispecchiano l’equilibrio tra innovazione e tra dizione artigianale?
Il quiet luxury viene talvolta considerato noioso, ma per noi
Il servizio “Malo Forever” offre la possibilità di rigenerare capi in cashmere, anche di decenni fa. Come è nata l’idea di questo progetto e quali riscontri avete avuto dai vostri clienti, anche a livello internazionale?
“Malo Forever” è nato dai commenti entusiasti dei clienti sulla durata dei nostri capi in cashmere. Abbiamo deciso di offrire un servizio che permette di rigenerare i maglioni, rimuovendo il naturale peeling o riparando piccoli difetti del tempo. È un “refresh” stagionale che consente di mantene
ci conosce capisce il valore intrinseco dei nostri prodotti, che va oltre il prezzo. La nostra rete commerciale si sta espandendo grazie a una nuova strategia, permettendoci di raggiungere paesi in cui non siamo ancora presenti e conquistare estimatori delle cose speciali.
Con l’apertura della nuova boutique in via della Spiga a Milano e lo store a Marbella, il retail sembra essere un’area chiave per il vostro sviluppo. Qual è la vostra visione
Le boutique sono punti di incontro fondamentali, dove i clienti possono toccare i nostri prodotti e immergersi nel mondo Malo, seguendo il claim “Please touch” per un’esperienza sensoriale di benessere. Il retail ha un grande valore, ma il nostro sito e-commerce ci permette di raggiungere un pubblico più ampio e far apprezzare i nostri prodotti. Crediamo nell’omnichannel come una simbiosi necessaria nell’era digitale, che soddisfa le esigenze della clientela. Investiamo per rendere gli ambienti accoglienti e gestiamo il flusso con appuntamenti personalizzati, supportati da personale appassionato e preparato che trasmette i valori del brand.
Guardando avanti, quali sono i progetti più significativi che vedono impegnato
Vogliamo realizzare prodotti sempre meno impattanti sull’economia del pianeta, offrendo capi preziosi e curando ogni aspetto della filiera per garantire un prodotto d’élite, anche su misura. Chi apprezza il lusso artigianale cerca creazioni che uniscano tradizione e innovazione. Rimarremo sempre quell’azienda incipriata dal mpo, con basi che affondano nella tradizione, ma con uno sguardo rivolto all’avanguardia. Prevediamo novità significative per il 2025 e oltre, in termini di socomunicazione.
NEW WAVE
I nuovi designer emergono con audacia per dar voce a stili freschi e a un’estetica che celebra la diversità e la creatività. Reinterpretando le tendenze
di Sara Fumagallo
SAGIO
Nella vibrante scena della moda contemporanea, SAGIO emerge come un nome fresco e audace, grazie alla visione innovativa del founder Alexander Sagio. Originario di Baku, capitale dell’Azerbaigian, e ora radicato a Budapest, propone una collezione che esplora le complessità dell’identità femminile attraverso un connubio di sartorialità e sensualità. Ispirato da icone come Sophia Loren e Loulou de la Falaise, il designer crea capi che sfidano i confini di genere, celebrando una femminilità emancipata e sofisticata. L’impiego di materiali pregiati come seta e lino, insieme a una palette che varia dal classico nero all’azzurro, riflette un approccio contemporaneo e senza tempo.
Instagram. @sagio_official thesagio.com
TAKATURNA
Fondato da Francesca Comino, il brand Takaturna ha saputo coniugare l’arte sartoriale con un forte impegno per la sostenibilità. La collezione FW 24/25, intitolata “Ancestral Dreamscape”, si ispira alle origini dell’umanità, esplorando l’innocenza e la creatività infantile. I capi, realizzati con tessuti eco-friendly e tecniche tradizionali, sono progettati per garantire comfort e vestibilità genderless, rompendo le barriere delle taglie e delle forme. Takaturna non è solo moda, ma un manifesto di cambiamento: un viaggio verso un futuro inclusivo e sostenibile, dove ogni prodotto racconta una storia di connessione tra passato e presente.
Instagram. takaturna takaturna.it
C’ERA UNA VOLTA
La storia di Bulla ha inizio nel 1980 come negozio sportivo, diventando con il passare degli anni un punto di riferimento nella moda, espandendo la propria presenza anche nel mercato digitale
Bulla è molto più di un semplice store. È il racconto di un’intuizione che ha preso forma quasi mezzo secolo fa grazie a una visione innovativa di Valter Bulla. Nato come un negozio di articoli sportivi, il brand ha saputo evolversi, abbracciando il mondo della moda e delle tendenze. Dalla sua umile origine, il cammino di Bulla è stato un crescendo costante, raggiungendo diversi traguardi importanti: come nuove aperture in zone strategiche della città di Piacenza. L’espansione ha continuato a prosperare con l’adozione dell’e-commerce e un ampliamento significativo degli spazi. Oggi Bulla è una realtà dinamica, capace di affrontare le sfide del mercato, puntando a un digitale sempre più influente. Ma, al di là del business, si distingue per il suo impegno sociale, testimoniato dalla cittadinanza onoraria conferita a Valter, simbolo di generosità e coesione nella comunità. Ne abbiamo parlato con Filippo Bulla, titolare e ad.
di Sara Fumagallo
Raccontaci la storia di Bulla. Come è nato il negozio e qual è la vostra missione?
Bulla, store fondato da mio padre Valter quasi 50 anni fa, ha evoluto la sua offerta, passando da uno store sportivo a un punto di riferimento per articoli di moda. Grazie a una rete di piccoli negozi in provincia, il marchio ha consolidato la sua crescita, approdando nel 2015 in un locale di 450 mq adiacente a una delle rotonde più trafficate di Piacenza. In breve tempo, l’azienda ha raddoppiato lo spazio e, successivamente, ha acquisito anche un terzo piano. Con l’espansione dell’online, la maggior parte del fatturato è arrivata da oltre i confini piacentini. Durante la pandemia, Bulla ha colto l’opportunità di aprire un punto vendita in piazza centrale. Nel 2023, ha ampliato il magazzino di 1.000 mq e inaugurato un outlet per gestire le rimanenze. I due store si sono specializzati: il centro storico offre linee più fashion, mentre il negozio principale mantiene la sua tradizione.
Il negozio si distingue per la sua specializzazione nei capispalla. Come avviene il processo di selezione?
Da decenni, Bulla è conosciuto in zona (e non) per l’elevata quantità di capispalla disponibili. La selezione segue due strade ben distinte: la prima via è quella dell’acquisto di capi già affermati e consolidati
che ci garantiscono una risposta alla vendita quasi certa, la seconda si rivolge a quei marchi e capi meno commerciali e più ricercati. Fortunatamente proponiamo brand che ci permettono una vendita quasi certa.
Quali sono le tendenze attuali nel mondo dei capispalla?
La tendenza attuale nel mondo dei capispalla si sta modificando del corso degli anni: il cliente ricerca sempre meno il brand, puntando sulla pura ricerca di comfort ed estetica.
Quali sono i vostri progetti futuri?
Oggi, pur essendo soddisfatti dei risultati ottenuti, non ci sentiamo arrivati. La continua crescita rimane un obiettivo, ma va gestita con attenzione per evitare rimanenze difficili da controllare, nonostante l’outlet. A breve termine, puntiamo a incrementare il mercato digitale fino al 40% del nostro fatturato annuo, attualmente al 25%. Per raggiungere questo scopo, aumenteremo l’offerta di brand con un buon mercato online e abbandoneremo quelli meno richiesti. Siamo altresì orgogliosi del nostro impegno sociale, che ci ha permesso di ottenere riconoscimenti significativi, tra cui la cittadinanza onoraria per mio padre per il suo ruolo nelle iniziative benefiche e nella coesione sociale.
PANORAMICA
Nome boutique: Bulla
Titolari: Valter e Filippo Bulla Indirizzo: via Cristoforo Colombo, 85 (29122) corso Vittorio Emanuele II, 18 (29121) Piacenza
Mq: 800 - 300 Sito web: bulla.store
Tra i marchi più venduti: Briglia 1949, Canada Goose, Circolo 1901, Colmar, C.P. Company, Doucal’s, Flower Mountain, GCDS, K-Way, Lacoste, Levi’s, L.B.M. 1911, Mason’s, MC2 Saint Barth, New Balance, On, Premiata, Roy Roger’s, RRD Roberto Ricci Designs, Sebago, Timberland, Vans
OVER THE SHOULDER
Per questa stagione fredda i capispalla non sono solo necessità, ma anche un modo per esprimere la propria identità, mescolando comfort, eleganza e creatività. Dal maxi coat alla faux fur, passando per la pelle e la barn jacket
di Valeria Oneto
Dei look di sfilata della stagione FW 24/25 di Ferrari, Dsquared2 e Miu Miu
Sarà un inverno all’insegna della varietà e della sperimentazione. Dallo stile sartoriale al comfort dei piumini, le tendenze outerwear per l’AI 24/25 offrono soluzioni per ogni personalità femminile. Le sfilate evidenziano i veri protagonisti della stagione: i capispalla, in una varietà di stili che celebrano l’eclettismo e la seduzione contemporanea. Ecco le principali tendenze da tenere d’occhio.
Silhouette XL
L’oversize continua a dominare, con cappotti extra-large che evocano comfort e lusso rilassato. Moschino, Calcaterra e Max Mara puntano su lunghezze esagerate e volumi abbondanti, creando capi strutturati e imponenti che avvolgono la figura con eleganza. Del Core presenta blazer squadrati con spalle forti, abbinati a scialli drappeggiati per un look chic e scultoreo. Questi sono ideali per chi cerca un equilibrio tra funzionalità e statement fashion.
Effetto seconda pelle
La pelle si conferma un materiale chiave, con un ritorno a linee aderenti che scolpiscono il corpo come una seconda pelle. Ferragamo, Loewe e JW Anderson sfoggiano giacche e abiti in pelle nera dal taglio impeccabile, mentre Givenchy e Marni giocano con forme volumetriche. Quest’anno, la pelle si declina in tinte pastello e colori vivaci, aggiungendo audacia ai look invernali. Che sia vera o sintetica, la pelle è simbolo di seduzione e forza, un’armatura moderna per affrontare il freddo.
Faux fur
La pelliccia sintetica è la regina dei capispalla, proposta in versioni avvolgenti e spettacolari, come quella in rosso di Ferrari. Saint Laurent, Burberry e Dsquared2 presentano cappotti in eco-pelliccia che sembrano abbracciare chi li indossa, mentre Marni opta per silhouette audaci con pellicce lunghe e scultoree. Non solo un’alternativa sostenibile, ma anche una dichiarazione di stile, la faux fur aggiunge glamour ai look, garantendo calore senza sacrificare l’eleganza.
Maxi piumini e trapuntati
I piumini evolvono, diventando ancora più voluminosi e scenografici. Balenciaga sfoggia piumini giganteschi sovrapposti a completi sartoriali, mentre Ferragamo propone modelli tecnici e ultra-leggeri. Dsquared2 punta su piumini super-cocooning con inserti in pelliccia. Questa tendenza riflette il desiderio di comfort e protezione, con un tocco stilistico che rende questi capi ideali per le giornate più rigide.
Giacca barn
La giacca barn, classico della moda anglosassone, torna come musthave. Barbour e Carhartt ispirano versioni moderne, rivisitate anche da Gucci e Fendi in pelle e denim oversize, senza dimenticare Miu Miu. Questo capo, simbolo di praticità e versatilità, si abbina perfettamente a look urbani e contemporanei, adattandosi a ogni occasione.
Cappotto tailoring
La sartorialità è centrale: i cappotti si rinnovano con tagli innovativi. Giorgio Armani presenta modelli fluidi e sofisticati, mentre Ferragamo introduce un tailoring militare con dettagli utilitaristici. Dolce & Gabbana gioca con silhouette che esaltano le forme femminili, mentre Prada propone cappotti dalle linee nette. La sartorialità si evolve per rispondere alle esigenze della donna contemporanea, in cerca di capi formali ma con personalità.
L’eleganza della cappa
Infine, la cappa si afferma come il capospalla più chic della stagione, alternativa a cappotti e giacche. Bottega Veneta e Jil Sander presentano mantelle eleganti e strutturate, mentre Burberry gioca con lunghezze e volumi per un effetto teatrale. Perfette sia di giorno che di sera, le cappe aggiungono un tocco sofisticato ai look, mantenendo un’aria di mistero e raffinatezza.
HYBRID REVOLUTION
Le giacche ibride non sono solo un semplice trend, ma una risposta concreta alle esigenze di un guardaroba versatile e responsabile. Destinate a diventare un pilastro del vestire contemporaneo
di Valeria Oneto
Negli ultimi anni, le giacche ibride hanno conquistato una posizione di rilievo nel panorama della moda contemporanea, rappresentando un connubio perfetto tra funzionalità, stile e sostenibilità. In un contesto di cambiamenti climatici e stili di vita sempre più frenetici, queste giacche offrono versatilità, comfort e una risposta alle nuove esigenze del consumatore. Una vera e propria rivoluzione in cui il classico incontra l'innovativo. In un'epoca in cui le condizioni meteorologiche si fanno sempre più imprevedibili e le aspettative dei consumatori evolvono rapidamente, i brand si trovano a dover ripensare la loro offerta, cercando di unire l'estetica all'efficacia. Secondo Claudio Marenzi, presidente di Herno, l'obiettivo è "Unire eleganza e funzionalità, senza compromessi", portando alla creazione di capi che si adattano a contesti urbani, ma anche outdoor. La sfida non è solo creare un capo d'abbigliamento che
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La tendenza delle giacche ibride sta guadagnando sempre più popolarità. Qual è stata la visione iniziale del vostro brand nell'introdurre questo tipo di capo?
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Quali sono le sfide e come riuscite a bilanciare l’utilizzo di materiali nobili, come lana o cashmere, con
tessuti tecnici avanzati e processi tecnologici?
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La sostenibilità è un tema sempre più rilevante nella moda. In che modo il vostro brand affronta questa sfida nel contesto di questi capispalla innovativi?
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Come pensate che le giacche ibride possano rappresentare
CLAUDIO
MARENZI president HERNO
1 La maglieria è stata la prima implementazione merceologica nel 2019, quindi, volendo mantenere un legame con il nostro dna aziendale, abbiamo realizzato capi dal duplice contenuto sintetizzando il meglio del tessuto a navetta e del filato pregiato.
2 Bisogna partire da uno studio ergonomico, fisionomico e funzionale bilanciandolo a una estetica contemporanea. Più facile farlo che scriverlo, comunque sfidante.
3 Nel modo più serio possibile, abbattendo i consumi energetici e di materia prima,
soddisfi le necessità, ma anche farlo in modo sostenibile. La responsabilità è ora un tema centrale, con i brand sempre più impegnati nell'uso di filati naturali certificati e tessuti tecnici riciclati e biodegradabili. L'innovazione è fondamentale, e viene integrata a tecnologie avanzate per realizzare capi leggeri e performanti. Con una percentuale di fatturato in continua crescita, le giacche ibride rappresentano un investimento nel presente, ma anche nel futuro della moda. Con la consapevolezza che un approccio ibrido non riguarda solo l'estetica, ma anche la funzionalità e la sostenibilità. Attraverso le testimonianze e le visioni dei protagonisti di questo affascinante settore, abbiamo approfondito ed esplorato le sfide e le opportunità che si presentano nel panorama della moda ibrida dove la fusione di materiali nobili e tecnologie avanzate garantisce non solo performance elevate, ma anche un impatto ambientale ridotto.
una risposta al cambiamento climatico e alle esigenze di un abbigliamento sempre più versatile?
5 L'innovazione gioca un ruolo chiave nella creazione di questi capi particolari. Potreste raccontarci come integrate le tecnologie più recenti nei vostri prodotti?
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Quali sono i feedback principali che ricevete dai consumatori sulle vostre giacche ibride? In che direzione pensate che evolverà il design di questa tipologia di outerwear nei prossimi anni?
7 Quanto è importante l'artigianalità nella creazione di questi capi
durante il processo produttivo. Riguardo allo studio realizzativo dei modelli cerchiamo di ottimizzare il riciclaggio degli stessi attraverso la facilitazione nel disassemblaggio dei diversi materiali.
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La versatilità sta nell’ibridazione stessa. Ad esempio capi caldi ma leggeri oppure che riparano dall’aria sul davanti ( , con tessuti tecnici. E più traspiranti sul dietro, con la parte in maglia. La versatilità è la risposta al cambia mento climatico.
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Il team tecnologico studia in autonomia, ovviamente da suggestioni del team de sign, processi produttivi innovativi che ver ranno applicati dal team design con la stes sa autonomia su capi nuovi. Questa osmosi porta i migliori risultati!
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Prima di tutto le percentuali di sell-out che si assestano nella parte alta della forchetta. Viene apprezzata la loro versati lità, il comfort nell’indossarli, la facilità nel riporli senza sgualcirli ma soprattutto, piace l’estetica e la modernità che esprimono. L’e voluzione continuerà ancora diversi anni in questa direzione
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“Senza coscienza del passato non si proget ta il futuro”. In questo assioma c’è la rispo sta alla domanda.
rispetto all'influenza della tecnologia? Come riuscite a mantenere la vostra identità artigianale in questo contesto?
8 Quale percentuale del vostro fatturato totale è rappresentata dalle giacche ibride? Prevedete che questa categoria crescerà nel futuro?
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Diciamo che la crescita dei capi ibridi è due volte superiore al resto della collezione e
FRANCO LORO PIANA founder & ceo SEASE
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Sease nasce come un brand ibrido in tutte le sue forme. La sua forte identità deriva dalla capacità di fondere l’eleganza sartoriale della tradizione con la modernità del design e la performance. La giacca ibrida rispecchia perfettamente il nostro modo di operare. Ricerchiamo un mix di tessuti morbidi, come le flanelle di cashmere, e tessuti puliti e performanti, come il nylon, combinati con elementi sartoriali, come fantasie gessate e tessuti più piani. È interessante anche l’ibridazione tra categorie, con jersey e maglieria che si contaminano con il navetta.
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Le fibre naturali come lana e cashmere non raggiungeranno mai lo stesso livello di performance e leggerezza dei polimeri. Tuttavia, abbiamo sviluppato queste famiglie con ottimi risultati in termini di performance e funzionalità, utilizzando tessuti in lana bi-stretch, easy care e resistenti, grazie a costruzioni rip-stop e blend di cordura e nylon. Nella costruzione dei capi, quando la fibra naturale non può sod-
MARIA GIOVANNA PAONE president & women’s creative director
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Circa 20 anni fa abbiamo iniziato a riconoscere i cambiamenti negli usi e nei costumi, rilevando la necessità di creare capi che conservassero la qualità tipica di un prodotto sartoriale, ma con caratteristiche più adatte alle nuove esigenze. I tessuti tradizionalmente utilizzati per la confezione di giacche sono stati così impiegati in diverse categorie merceologiche .
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L’utilizzo di materiali pregiati, quali cashmere, vicuña e lane superfini, è frequentemente accostato a tessuti tecnici, non mediante processi tecnologici, ma nel rispetto della manifattura artigianale. Questa combinazione conferisce ai capi un carattere unico ed esclusivo.
disfare le necessità tecniche, lavoriamo con inserti in tessuti sintetici. Bilanciare il capo per quanto riguarda resa e caduta del tessuto è spesso complesso quando si ibrida lana e polimero.
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Parlare di sostenibilità è quasi controproducente. È necessario adottare un approccio consapevole al fare impresa. A mio avviso, gli sforzi dovrebbero essere maggiormente rivolti all’educazione del cliente finale. Per quanto riguarda il prodotto, l’utilizzo di fibre naturali attraverso una filiera corta made in Italy, con partner sostenibili per le emissioni di CO₂ e l’utilizzo di risorse naturali (come l’acqua), è già un approccio green. Inoltre, ci dedichiamo spesso a progetti con colori naturali che evitano l’uso di coloranti chimici. Praticamente tutti i polimeri che utilizziamo sono riciclati e bio-based.
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Sicuramente. Il guardaroba dell’uomo contemporaneo di Sease è focalizzato sulla versatilità e sulla destinazione d’uso. È sempre più necessario proporre look a strati, effetto cipolla, che possano adattarsi a più stagioni e affrontare l’imprevedibilità climatica. Purtroppo, a mio avviso, i pesi molto pesanti, sebbene preziosi ed eleganti, stanno per scomparire.
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Stiamo lavorando molto su maglie e jersey, in termini di struttura e accoppiamento con altri strati/membrane, per adattarli al mondo outerwear. La costruzione del capo viene studiata in base alle esigenze. Ad esempio, strati di nylon con membrane leggere sul fronte per proteggere dal vento, mentre nelle zone soggette a maggiore sudorazione creiamo fori e aperture per favorire l’evaporazione. Inseriamo cordura e nylon strutturati dove è necessaria maggiore resistenza.
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Il nostro brand si avvale per il 90% di una supply chain sviluppata internamente nel corso del tempo, garantendo così un modello sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale.
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Riteniamo che le giacche ibride possano diventare sempre più versatili attraverso l’applicazione di diverse tipologie e pesi di tessuti. Ad esempio, una camicia in cashmere pesante può fungere da valida alternativa a un capo di outerwear, mentre un pantalone in cotone di gabardine può essere impiegato anche durante la stagione invernale. In questo contesto, la composizione e il peso del tessuto rivestono un'importanza fondamentale.
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Il nostro prodotto parte dalla selezione del tessuto, ma è altrettanto cruciale sviluppare modelli che si adattino a tali materiali. Pertanto, stiamo intensificando la ricerca per accelerare il processo di sviluppo della modellistica. Essendo il nostro prodotto di natura artigianale, la tecnologia viene integrata nelle fasi di preparazione alla produzione, attraverso l’adozione di sistemi per la gestione della modellistica, gli ordini, il CRM, la gestione dei magazzini, la logistica e il servizio clienti.
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Riceviamo feedback positivi, i quali avvicinano un numero crescente di consumatori alla qualità. Siamo convinti che il design dell›outerwear sarà sempre più orientato in questa direzione.
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A livello estetico e di comfort, il feedback è sempre molto positivo. Onestamente, non credo che i consumatori siano così esperti e consapevoli di cosa ci sia dietro un capo e la sua costruzione. C’è ancora molto da fare nel trasmettere queste informazioni al cliente finale.
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Questi elementi devono sempre essere presenti in Sease, facendo parte del nostro dna. Ogni capo ad alta tecnologia ha dettagli che richiamano l’artigianato: calature, punti cavallo a mano, asole a mano, dettagli in pelle, e così via.
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Crescerà sempre di più nel futuro, e su questo puntiamo molto. Non ho dati precisi, ma credo che rappresenti circa il 20/25% del nostro outerwear.
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L’artigianalità ci consente di realizzare capi esclusivi e unici, in risposta alle richieste personalizzate dei clienti. Ciò è possibile esclusivamente attraverso la lavorazione di un capo per volta all›interno di una filiera artigianale, anziché industriale. La nostra identità viene sostenuta dalla nostra scuola di alta sartoria, che offre ai giovani, dai 16 ai 21 anni, l'opportunità di apprendere, apprezzare e coltivare la passione per il prodotto sartoriale.
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Attualmente, questa categoria rappresenta il 20% del fatturato e riteniamo che possa crescere ulteriormente in futuro.
CARLO DI STEFANO
brand manager GRAN SASSO
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La nostra visione era offrire un capo versatile che rispondesse ai bisogni dell’uomo moderno, unendo l’eleganza sartoriale tipica della giacca con la funzionalità dei nostri filati. Un capo adatto a diverse occasioni, dal lavoro al casual, senza rinunciare alla raffinatezza.
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Le principali sfide nel bilanciare lana e cashmere con tessuti tecnici avanzati sono mantenere la qualità artigianale e il comfort dei materiali naturali, sfruttando i benefici tecnologici. Il nostro successo sta nell’usare tecnologie avanzate senza rinunciare alla manualità e alla tradizione artigianale.
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La sostenibilità è una priorità fondamentale per il Maglificio Gran Sasso. Affrontiamo questa sfida con l’uso responsabile delle risorse e la riduzione dell’impatto ambientale in ogni fase produttiva. Selezioniamo materie prime come lana, cashmere e cotoni certificati da fonti responsabili, scegliendo fornitori che rispettano alti standard etici e ambientali. Ottimizziamo i processi produttivi per ridurre sprechi e aumentare la durata dei capi, promuovendo un consumo consapevole. L’arti-
gianalità e la produzione locale in Italia sono centrali per ridurre l’impronta di carbonio e sostenere le comunità locali.
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Le giacche ibride rispondono alle sfide del cambiamento climatico, offrendo versatilità per condizioni meteorologiche variabili. La combinazione di materiali tecnici e naturali garantisce comfort termico, traspirabilità e protezione, senza sacrificare l’eleganza. Il design funzionale le rende ideali per diverse stagioni e contesti, riducendo la necessità di acquistare più capi. La nostra gamma offre varie combinazioni di tessuti e filati, adattandosi alle esigenze quotidiane.
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L’innovazione è al centro delle nostre giacche ibride. Integrando tecnologie avanzate, ricerca e tessuti tecnici, offriamo impermeabilità, traspirabilità ed elasticità. Tecniche come la termo-saldatura e la lavorazione senza cuciture garantiscono comfort e leggerezza, mantenendo un equilibrio con la tradizione artigianale, la qualità e l’eleganza del marchio.
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I feedback sulle nostre giacche ibride sono estremamente positivi: i clienti apprezzano stile, funzionalità, comfort e versatilità. In futuro, evolveremo verso materiali sostenibili e tecnologie smart, creando capi più leggeri, resistenti e performanti, senza rinunciare all’estetica raffinata.
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L’artigianalità è essenziale per l’identità del Maglificio Gran Sasso, assicurando qualità e unicità. Pur utilizzando tecnologie avanzate, il tocco umano e l’attenzione ai dettagli rimangono centrali, riuscendo a unire l’innovazione e tradizione in un equilibrio tra intelligenza artigianale e artificiale.
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Le giacche ibride costituiscono circa il 10% del nostro fatturato, con un incremento previsto nei prossimi anni, grazie alla crescente domanda di capi versatili, funzionali e sostenibili, che soddisfano un consumatore moderno, attento alla qualità, e che si adattino a condizioni.
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La nostra visione è sempre stata quella di unire eleganza e funzionalità. Le giacche ibride nascono per rispondere alle esigenze estetiche e pratiche dei nostri clienti, che affrontano condizioni meteo imprevedibili o uno stile di vita dinamico. Abbiamo creato un capo trasversale, adatto sia alla città che all’outdoor, combinando materiali pregiati e soluzioni tecniche avanzate.
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L’equilibrio tra materiali nobili e tessuti tecnici è frutto di ricerca e innovazione. Ogni materiale nobile ha proprietà da rispettare, mentre i tessuti tecnici garantiscono resistenza, traspirabilità e leggerezza fornendo performance essenziali contro gli agenti atmosferici. La sfida è far convivere questi mondi. Collaboriamo con laboratori avanzati per integrare tecnologia e artigianalità, ottenendo un prodotto bilanciato di altissima qualità.
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La sostenibilità è centrale nella nostra filosofia aziendale. Valutiamo l’impatto ambientale di ogni fase della produzione, dalla scelta dei materiali fino ai metodi di lavorazione e confezionamento, scegliendo materiali naturali e partner eco-sostenibili. Stiamo investendo in tessuti tecnici ottenuti da fibre riciclate e biodegradabili, garantendo durabilità e riducendo l’impatto. Il nostro impegno verso una moda più sostenibile è un cammino continuo e siamo consapevoli che l’innovazione può svolgere un ruolo fondamentale in quest’ambito.
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Le giacche ibride rispondono alle nuove esigenze dettate dal cambiamento climatico. Offrono versatilità e adattabilità, combinando protezione e comfort in condizioni variabili. I materiali performanti migliorano la capacità termica, riducendo la necessità di acquistare più capi differenti
ROBERTO BARDINI ceo RRD
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Sono ormai diversi anni che presentiamo capi ibridi, nati dalla volontà di creare prodotti versatili, né piumini né giacche leggere, che ci permettono di sperimentare combinazioni creative, con mix di tessuti e design, scomponendone le diverse parti.
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È quello che RRD fa da sempre. Non trattiamo i materiali nobili con metodi tradizionali, preferiamo integrare innovazione e creatività.
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La sostenibilità è fondamentale, ma tutti i prodotti inquinano, con i loro processi di realizzazione. Cerchiamo di essere virtuosi evitando over production e puntando su materiali durevoli e più sostenibili, come il Surflex, una poliammide riciclata e tinta in pasta ottenuta con poco utilizzo d’acqua, meno di quella necessaria al cotone che è un tessuto
naturale. C’è ancora una grande disinformazione sui materiali. Anche le imbottiture sintetiche sono meno ecologiche della piuma d’anatra, per esempio, che è parte di un’economia circolare, perché prodotto di scarto dell’industria alimentare, ma con un potere termico superiore pari al doppio rispetto all’imbottitura sintetica.
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Le giacche ibride combinano caratteristiche di prodotti diversi: sono una via di mezzo che meglio si adatta alle condizioni climatiche imprevedibili di oggi, non più legate a stagioni ben definite.
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L’innovazione è alla base della progettualità di ogni nostro capo, che sia ibrido o meno. Sperimentiamo con nuovi materiali e tecniche di assemblaggio che riducono l’uso di ago e filo.
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Le giacche ibride stanno riscuotendo grande successo, grazie alla loro capacità di rispondere alle esigenze climatiche attuali e godono ancora di un effetto “novità” sul mercato.
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Il nostro brand è noto per l’innovazione, non per l’artigianalità. La nostra forza risiede nell’offrire nuove tecnologie e metodi costruttivi all’avanguardia.
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Attualmente rappresentano una piccola percentuale sulla proposta complessiva dei capi, ma prevediamo una buona crescita, già a partire dalla nostra prossima collezione invernale, che presenteremo il
per ogni stagione e promuovendo un consumo più consapevole e responsabile.
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L’innovazione è il cuore del nostro processo creativo. Dalla ricerca sui tessuti tecnici ai trattamenti che migliorano traspirabilità e protezione, integriamo tecnologie avanzate senza compromessi. La ricerca è continua: dai tessuti tecnici che offrono proprietà termiche e idrorepellenti, ai trattamenti di laminazione che migliorano traspirabilità e protezione dagli agenti atmosferici. Utilizziamo tecniche di cucitura per eliminare i punti deboli nelle cuciture tradizionali, e processi di imbottitura con materiali riciclati che mantengono la leggerezza e il comfort senza compromettere l’efficacia termica.
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I feedback dei clienti sono molto positivi. Apprezzano la versatilità, il comfort e la rifinitura artigianale delle giacche ibride, adatte a diversi contesti. Guardando al
futuro, il design sarà più essenziale e perfor mante, con soluzioni tecnologiche e materiali eco-friendly sempre più avanzati.
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L’artigianalità è il dna del nostro brand. Nonostante l’uso sempre crescente della tecnologia, ogni giacca è rifinita a mano da artigiani esperti, per garantire qualità impeccabile e unicità. Per noi, tecnologia e tradizione si integrano. E continueremo a far dialogare queste due forze senza perdere la nostra identità.
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Le giacche ibride rappresentano attualmente il 30% del nostro fatturato totale, una percentuale in aumento. Prevediamo che nei pros simi cinque anni questa categoria possa raggiungere il 40/50%, in li nea con la crescente domanda di capi versatili adatti a vari contesti climatici e stilistici.
TESSUTI CHE RACCONTANO
Con l’obiettivo di estendere la versatilità dell’AēroTwill a un Montecore punta a un equilibrio tra innovazione tecnica e artig
Una risposta attenta alla crescente domanda del mercato
Montecore si distingue per la sua capacità di esplorare nuove opportunità nell’ibridazione di tessuti e tecniche, un obiettivo che guida il brand marchigiano fin dalla sua fondazione. Sotto la direzione creativa di Fabio
Peroni, ogni collezione non è solo un insieme di capi pratici, ma anche un’occasione per esprimere l’identità individuale. La visione di Peroni è profondamente ispirata dalla bellezza del mondo naturale, trasformando l’osservazione in innovazione. Ogni collezione si configura come un’opportunità per raccogliere idee e proiettarle in soluzioni innovative. Un concetto fondamentale della filosofia del brand è il tempo: ogni capo diventa un mezzo per raccontare una visione del mondo e uno stile di vita. Le collezioni sono concepite secondo criteri di sostenibilità, mirando a creare pezzi destinati a essere tramandati di generazione in generazione, offrendo così un racconto che va oltre il semplice atto dell’acquisto.
AēroTwill: la nuova frontiera del tessile
Tra tradizione e modernità, Montecore svela AēroTwill. Non un semplice tessuto, ma una dichiarazione di intenti per chi vive la
Alcune immagini della collezione Montecore realizzata in tessuto tecnico AēroTwill
moda con un occhio al passato e uno al futuro, incapsulando una raffinatezza senza tempo. Questo materiale nasce da un’armonia tra innovazione e tradizione, frutto della tecnologia SPUN. I filati corti si uniscono in una morbidezza e tattilità uniche, mentre l’aggiunta di Elastan permette al tessuto di adattarsi con grazia ai movimenti del corpo. Pensato per un pubblico dinamico, offre una vestibilità su misura e un’elasticità eccezionale, catturando l’essenza di uno stile di vita in continuo movimento. Lanciato per la prima volta nella collezione FW 22/23, ha subito riscosso successo grazie al suo comfort e alla perfetta sinergia tra la morbidezza della lana e l’eleganza intrinseca. Con un rivestimento idrorepellente di soli 1,5 micron, ogni creazione è protetta dagli agenti atmosferici, garantendo una funzionalità adatta a qualsiasi condizione climatica.
L’innovazione che conquista Inizialmente, AēroTwill non era concepito per i capispalla. Grazie all’intuizione di Fabio Peroni, dopo un lungo periodo di sperimentazione, è stata trovata la formula perfetta per adattarlo a questi capi. Oggi, questo tessuto rappresenta il signature fabric del brand, con l’ambizione di estenderne l’uso a un total look, creando collezioni che simboleggiano un equilibrio tra innovazione tecnica e sartorialità. Per rispondere alla crescente domanda, Montecore ha implementato una strategia di stock service su modelli iconici, assicurando un servizio tempestivo e attento alle esigenze dei clienti. Con la sua proposta innovativa, AēroTwill continua a tessere la narrazione di un marchio che sfida i confini della moda contemporanea.
IL CAOS CREATIVO
CHE TRASFORMA
LE MAISON
Quando le passerelle tacciono, il vero spettacolo inizia: cambi di direttori creativi e nuove strategie rivoluzionano il panorama fashion
di Angelo Ruggeri
La stagione delle sfilate, con la sua esplosione di creatività, glamour e tendenze, è sempre uno dei momenti più attesi nel mondo della moda. Tuttavia, chi pensava che l’ultima sfilata della Paris Fashion Week avrebbe segnato una pausa si sbagliava. Negli ultimi anni, la conclusione delle fashion week non ha mai significato la fine del fermento creativo, anzi: è solo l’inizio di un nuovo spettacolo dietro le quinte, fatto di cambi di poltrone, nuovi nomi e rivoluzioni inaspettate. E questa stagione non è stata diversa. A poche ore dall’ultima sfilata di Coperni, ambientata sotto il castello iconico a Eurodisney, è arrivata una notizia tanto attesa quanto inevitabile: Hedi Slimane lascia Celine. Al suo posto, la maison ha ufficializzato l’arrivo di Michael Rider, ex-responsabile di Polo Ralph Lauren. Questa decisione, benché ampiamente pronosticata, ha suscitato un misto di sorpresa e attesa. Slimane, che ha segnato un capitolo importante nella storia di Celine, ha presentato la sua ultima collezione solo tre giorni prima del suo addio, e molti l’hanno considerata come una delle migliori Paris Fashion Week.
Celine: un cambio atteso ma di impatto
Il passaggio da Hedi Slimane a Michael Rider rappresenta molto più di un semplice cambio di direzione creativa. Slimane ha trasformato Celine con il suo stile minimalista e rigoroso, attirando una schiera di fan fedeli e dando al marchio una nuova identità estetica. Ora, con Rider, c’è grande attesa per capire quale sarà il futuro del brand. Proveniente dall’esperienza americana di Polo Ralph Lauren, Rider potrebbe portare una ventata di novità, mescolando lo stile preppy e classico con
il savoir-faire parigino di Celine. La domanda ora è: Celine manterrà quella rigida eleganza parigina imposta da Slimane o si lascerà andare a un’impronta più rilassata e versatile con Rider? Il settore è in attesa di scoprire come l’ex designer di Ralph Lauren si muoverà all’interno del gruppo LVMH, adattandosi alle esigenze di un marchio che negli ultimi anni ha visto un’impennata di popolarità e profitti.
Il Gruppo LVMH: strategia e cambiamenti continui
Se Celine ha catalizzato l’attenzione con la partenza di Slimane, il Gruppo LVMH, di cui Celine fa parte, ha dimostrato di non essere da meno in termini di scelte strategiche audaci. Prima delle sfilate, un’altra notizia ha fatto scalpore: l’arrivo di Sarah Burton, ex Alexander McQueen, alla guida di Givenchy. Burton, celebre per il suo tocco gotico e drammatico, è chiamata a dare nuova linfa a un marchio che negli ultimi anni ha cercato di rinnovarsi, senza perdere la sua identità storica. La mossa è stata accolta con grande interesse, soprattutto perché Burton è una designer che, grazie al suo passato, porta con sé un equilibrio tra innovazione e rispetto per la tradizione sartoriale. E poi c’è Off-White, il marchio di culto fondato da Virgil Abloh. L’annuncio della sua cessione al fondo Bluestar Alliance ha scatenato discussioni e polemiche, in particolare per il giorno scelto per comunicare la notizia: il compleanno del compianto Abloh, scomparso nel 2021. Questa scelta di tempismo ha sollevato interrogativi sulla sensibilità del Gruppo verso l’eredità lasciata dal designer, ma allo stesso tempo ha fatto capire quanto LVMH sia determinato a evolvere costantemente i propri marchi, anche a costo di rischiare scelte controverse.
Milano: Missoni e i ritorni di fiamma
Anche a Milano, la capitale del fashion italiano, non sono mancate le sorprese. Missoni, un’icona del made In Italy, ha deciso di concludere la collaborazione con il direttore creativo Filippo Grazioli, affidando nuovamente il marchio ad Alberto Caliri. Questo ritorno rappresenta un “back to origins” per la maison, con Caliri che aveva già guidato il brand dopo l’uscita di Angela Missoni. La nomina di Caliri sembra una scelta dettata dalla volontà di preservare l’identità familiare e l’artigianalità del marchio, elementi che Missoni ha sempre incarnato. Il ritorno di un volto noto è stato accolto con favore dagli appassionati del brand, che vedono in Caliri una figura capace di portare stabilità e continuità.
Le indiscrezioni
Se questi cambiamenti sono ormai ufficiali, i rumors su altri spostamenti nel mondo della moda non smettono di affascinare e animare il settore. Si parla con insistenza di Pierpaolo Piccioli, attualmente direttore creativo di Valentino, come probabile nuovo arrivo da Fendi, dove affiancherebbe Silvia Venturini Fendi. Una collaborazione di questo tipo sarebbe rivoluzionaria per il brand, ma Piccioli non è l’unico nome a circolare. Jonathan Anderson, geniale direttore creativo di Loewe, è un altro dei protagonisti di questa stagione di voci e ipotesi. Si mormora che Anderson potrebbe passare a Dior, con Maria Grazia Chiuri pronta a fare il grande salto verso Gucci, nonostante la recente nomina di Sabato De Sarno. Anderson, acclamato per la sua estetica surreale e la sua capacità di ridefinire l’immaginario del lusso contemporaneo, sarebbe una scelta strategica per Dior, uno dei brand più importanti della galassia LVMH. Questa mossa potrebbe creare un effetto domino che coinvolgerebbe diversi altri marchi di lusso, innescando ulteriori cambiamenti.
Chanel: il mistero del nuovo direttore creativo Ma il vero enigma di questa stagione è rappresentato da Chanel. Con l’uscita ormai certa di Virginie Viard, il posto di direttore creativo della maison parigina è attualmente vacante. I candidati? I nomi che circolano sono di altissimo livello: Hedi Slimane, Marc Jacobs, Simon Porte Jacquemus
e Pieter Mulier. Ciascuno di questi designer porterebbe una visione radicalmente diversa al brand, ma la scelta definitiva resta un mistero. Slimane, con il suo stile androgino e punk, rappresenterebbe una rivoluzione per Chanel, storicamente associata a un’estetica più classica e femminile. Marc Jacobs, invece, porterebbe il suo approccio teatrale e irriverente, mentre Simon Porte Jacqumus e Pieter Mulier potrebbero offrire una visione più contemporanea e minimalista. Chi sarà il prescelto? Il mondo della moda attende con il fiato sospeso.
Dior e Jonathan Anderson: un’accoppiata vincente? Tornando a Dior, le voci su Jonathan Anderson sembrano sempre più fondate. Secondo fonti attendibili, Bernard Arnault, il magnate di LVMH, sarebbe convinto che il talento visionario di Anderson sarebbe più valorizzato a Dior, uno dei brand più prestigiosi del suo impero. Anderson, che ha trasformato Loewe da un marchio secondario a uno dei più importanti del panorama contemporaneo, potrebbe portare a Dior una nuova era di creatività. L’idea di unire l’universo raffinato e storico di Dior con la visione immaginifica di Anderson rappresenterebbe una combinazione esplosiva, in grado di dare al brand una spinta sia sul piano commerciale che artistico. Tuttavia, questa mossa solleva un altro interrogativo: chi prenderà le redini di Loewe? Dopo anni di crescita sotto la guida di Anderson, il marchio ha raggiunto un’estetica unica, fatta di sperimentazione e surreale eleganza. Sostituire Anderson non sarà facile, e la scelta del nuovo direttore creativo sarà cruciale per non interrompere il momentum del brand.
Se c’è una lezione da imparare dai recenti giri di valzer nella moda, è che questo settore è in costante trasformazione. I marchi, grandi o piccoli, non possono permettersi di fermarsi. Ogni cambio di direttore creativo, ogni nuova strategia, ogni indiscrezione su chi guiderà una maison, è una parte fondamentale di un sistema in continua evoluzione.
La moda è, in fondo, un grande gioco di scacchi, dove ogni mossa può cambiare le sorti di un brand. E se oggi siamo spettatori di una partita che coinvolge alcuni dei più grandi nomi della moda contemporanea, possiamo solo immaginare cosa ci riserverà il futuro.
I TREND DI SETTORE
Con l’anno che volge al termine, diamo uno sguardo al settore moda nel 2024. Un contesto caratterizzato da stabilità, ma anche da sfide significative da superare
Prosegue la nostra partnership con Fashion Bank, la più grande banca dati della moda con oltre 120.000 aziende in Italia e 4 milioni nel mondo, specializzate nei settori abbigliamento, calzature, accessori, intimo, mare, sport e attrezzature sportive. A pochi mesi dalla fine dell’anno, ecco qui una fotografia del settore moda nel 2024: un panorama complesso, con segnali di stabilità ma anche sfide significative.
Trend e performance nel 2024
Per il 2024, le previsioni indicano un fatturato che chiuderà sotto i 100 miliardi di euro, mantenendo una certa stabilità rispetto all’anno precedente. Il trend di crescita è atteso per il 2025, sostenuto da un auspicato miglioramento del contesto internazionale e dalla progressiva discesa dell’inflazione. Tuttavia, la domanda interna rimarrà debole nel primo trimestre, mentre il mercato estero mostra segnali più positivi. Il 67% dei negozi moda in Italia monitorati da Fashion Bank è considerato comunque affidabile: un netto miglioramento rispetto al periodo Covid ma in calo rispetto al 2023. I tempi di pagamento medi dei negozi italiani sono attualmente di 106 giorni. Si osserva un calo del 18% nelle nuove costituzioni nel settore moda multimarca nel semestre maggio-ottobre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Le cessazioni nello stesso periodo hanno registrato un aumento del 30%, includendo liquidazioni e fallimenti. Questa analisi, condotta su un campione di 15.000 negozi wholesale del segmento medio-fine (high, best, premium, good), evidenzia le sfide attuali del settore, mentre la congiuntura internazionale continua a influenzare i comportamenti di acquisto.
QUANDO IL FAST FASHION
INCONTRA IL LUSSO
Negli ultimi anni si è assistito sempre più a una maggiore collaborazione tra i colossi del fast fashion e i player del lusso. Quali sono i fini di queste partnership?
di Maria Pina Ciuffreda
Cosa spinge le grandi maison che fondano le loro radici su ricerca, qualità dei materiali e durevolezza dei prodotti a lavorare a fianco di brand che puntano sul cambio repentino di stagioni e materiali mediocri, con l’obiettivo di incanalare nelle vendite un bacino di utenti sempre maggiore? Da un lato c’è il desiderio dei brand di fast fashion, etichettati come una delle principali cause dell’inquinamento ambientale e sociale, di elevarsi, abbracciando metodi di produzione più sostenibili interfacciandosi, allo stesso tempo, con un pubblico sempre più consapevole. La democratizzazione della moda, di cui i brand di fast fashion si fanno portavoce, è stato il complemento decorativo per rendere più appetibile questo panorama. Per democrazia della moda non si può intendere la produzione di un capo, che sia un maglione o un abito, venduto a basso costo, in modo da essere accessibile a più acquirenti, se dietro le quinte si cela lo sfruttamento e la salute della manodopera, senza tralasciare l’impatto ambientale. Per chi è realmente democratica questa scelta? Queste collaborazioni nascono dall’esigenza dei grandi player della moda del lusso di diversificare mercati e target di riferimento, svincolandosi da quell’esclusività che li ha da sempre contraddistinti. H&M è stato il precursore di questo tipo di partnership, creando delle capsule collection esclusive e limitate che seguono il design delle grandi case di moda, aumentando non solo l’hype del brand ma scaturendo una corsa dei clienti in negozio per non restare a mani vuote. Nel 2004 ha collaborato con Karl Lagerfeld, nel 2008 con Comme des Garçons e successivamente con Lanvin, Maison Margiela, Balmain, Kenzo, Versace, Moschino, Giambattista Valli e Mugler. O ancora, la collaborazione tra Mango e Victoria Beckham,
Uniqlo con Jil Sander fino alla recentissima partnership tra Zara e lo stilista milanese Stefano Pilati.
La responsabilità è un lusso Secondo uno studio di Sace, il gruppo assicurativo-finanziario italiano, direttamente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, intitolato “Sostenibilità e digitale, le chiavi di volta della moda italiana nel mondo”, il Sistema Moda è un settore chiave per l’economia italiana. Con un fatturato di 100 miliardi di euro e un universo di circa 53.000 aziende, di cui il 20% rappresentato da piccole e medie imprese, che contribuiscono alla metà del fatturato complessivo del settore. Entrambe le parti, l’alta gamma e la media-bassa, sono state penalizzate in varia misura dalla minore domanda di geografie storicamente fondamentali per il comparto come ad esempio il mercato russo. Ciò ha spinto i brand a creare sempre più strategie per arginare queste perdite. Come riportato da Greenpeace, associazione che promuove alternative responsabili per un futuro migliore, l’industria del fast fashion produce una quantità significativa di indumenti, incrementando non solo l’acquisto di essi ma anche il conseguente abbandono, generando enormi quantità di rifiuti. Ogni anno nell’Unione Europea vengono gettate via 5 milioni di tonnellate di vestiti e calzature, di cui l’80% finisce in inceneritori o discariche a cielo aperto. Il 25% dei capi di abbigliamento prodotti in tutto il mondo rimane invenduto e meno dell’1% dei vecchi abiti viene riutilizzato per la nuova produzione.
M’ama o non m’ama?
Questo tipo di strategia crea prima di tutto uno stato di di-
sorientamento per i consumatori nel momento dell’acquisto. Come già detto il cliente oggi è più consapevole rispetto al passato, ma non è ancora abbastanza. Un fattore fondamentale da considerare è che attualmente il consumatore più attivo è rappresentato dalla Gen Z, più sensibile alle tematiche ambientali. Ma, allo stesso tempo vive in apnea immerso in un mondo digitale in cui la gratificazione immediata la fa da padrona. Questa iper velocità del “vivere” si riflette anche nella vita reale. Tutto è progettato con lo scopo di non perdere tempo, mentre le app sono diventate le protesi del muscolo che sempre meno alleniamo, il cervello. Secondo una ricerca riportata da Shakaila Forbes-Bell nella sua piattaforma “Fashion is psychology”: “la preferenza di un prodotto e il prezzo influenzano inconsciamente la decisione di un acquirente di comprare un prodotto”. L’idea di possedere l’oggetto del desiderio infatti eccita il cliente ma, appena legge il prezzo sul cartellino, entra in gioco il pensiero intrusivo e razionale a rovinare la festa. Questo meccanismo nel sistema fast fashion non si riscontra perché i prezzi bassi permettono al cliente di acquistare l’oggetto che desidera senza scaturire il senso di colpa per la spesa, generando esclusivamente una sensazione di grande soddisfazione. Un punto importante da considerare, come riportato da una ricerca condotta da 4sustainability, è che la Gen Z non ha un proprio stipendio o, se ne dispone, non è sufficiente per soddisfare le proprie aspettative. Comprare un abito di produzione sostenibile è più costoso perché il valore dell’abito include una serie di caratteristiche come tracciabilità, qualità, rispetto per l’ambiente e per le persone. Senza contare che quell’abito resterà nell’armadio più a lungo perché considerato di maggiore valore. Un pensiero in netta contrapposizione con il fast fashion: la velocità e il cambiamento repentino in cui siamo abituati a vivere, provocando al consumer un altro tipo di insoddisfazione, più intima e personale, che tocca le corde dell’ego. Questo è anche uno dei motivi per cui la moda second-hand ha scalato la vetta delle scelte di acquisto: comprare un abito a un prezzo modico, senza incentivare l’inquinamento ambientale e sociale, è il giusto compromesso. Creare l’illusione nel consumatore di acquistare un capo “ben fatto” in una “fabbrica di sogni interrotti” è la scelta giusta per educare il consumato-
re all’acquisto responsabile? La sinergia è un elemento fondamentale per crescere, innovarsi e sviluppare nuove idee. Queste partnership non sono da condannare solo nel momento in cui sono di aiuto allo sviluppo di un sistema moda sempre più responsabile, per creare un progetto a lungo termine che mira ad aiutare il settore del fast fashion ad allontanarsi da metodi di produzione nocivi e irresponsabili. Ciò che non va alimentata è l’idea di far crescere i propri introiti a discapito di chi è esclusivamente vittima di questo sistema. L’optimum di questo scenario si verificherebbe nel momento in cui il fast fashion cavalcasse una transizione etica e consapevole, dove il semplice aspetto estetico non costituisce l’unico criterio della scelta di acquisto. Sarà per sempre una bella favola da raccontare? O da vivere?
MODA & MUSICA: IL RITORNO
DELLE POP STAR SULLE PASSERELLE
Da Mina a Britney Spears, fino a Madonna: i giganti della moda riscoprono il fascino delle leggende musicali per collezioni e sfilate che lasciano il segno
di Angelo Ruggeri
Negli ultimi anni, la moda ha intensificato il suo legame con la musica, e non è un caso che alcuni dei nomi più iconici del pop e della musica internazionale siano stati scelti come simboli di nuove collezioni o sfilate straordinarie. Da Mina a Britney Spears, fino a Madonna, le pop star e le icone musicali tornano a calcare il palcoscenico della moda con collaborazioni capaci di creare un impatto mediatico e culturale senza precedenti.
Mina e Balenciaga: il fascino della voce leggendaria che incontra la moda deluxe Quando si pensa a Mina, è impossibile non evocare un'immagine di eleganza senza tempo e di unicità. Nonostante il suo ritiro dalle scene negli Anni ‘70, l'influenza di Mina non ha mai smesso di crescere e oggi, per la prima volta, la leggendaria cantante italiana si lancia nel mondo della moda con una collaborazione esclusiva con Balenciaga. È nata così la capsule collection Balenciaga Music | Mina, un progetto visionario che celebra sia la moda che la musica. Sotto la direzione di Demna Gvasalia, direttore creativo della maison francese, questa collezione ha unito l’iconografia visiva della cantante con l’estetica audace del marchio. La collezione include t-shirt con il volto della cantante e occhiali da sole che richiamano il suo inconfondibile trucco. Ogni capo è arricchito da dettagli innovativi, come un QR Code che permette di ascoltare in anteprima il singolo “L'amore vero”, che anticipa l’uscita del nuovo album di Mina. Un progetto che non solo fonde musica e moda, ma apre le porte a nuove forme di interazione e coinvolgimento del pubblico. Demna Gvasalia ha descritto questa partnership come un omaggio alla voce unica e all'immaginario rivoluzionario di Mina, trovando in lei una musa contemporanea capace di incarnare la stessa audacia pionieristica che caratterizza il suo lavoro per Balenciaga.
Britney Spears e Balenciaga: la pop star che accende la passerella
Non solo Mina ha lasciato un segno nella visione creativa di Balenciaga. Durante la sfilata primavera-estate 2025, il marchio ha portato sulla passerella una delle icone più riconoscibili della musica pop degli ultimi decenni: Britney Spears. Le
modelle hanno sfilato a ritmo del suo celebre brano “Gimme More”, creando un’atmosfera elettrica e nostalgica. Con la voce di Britney che intonava "dammi di più", il messaggio della collezione è stato chiaro: la moda, come la musica, è in continua evoluzione e richiede sempre qualcosa di nuovo e sorprendente.
Madonna e Dolce&Gabbana: un tributo alla regina del pop
Se c'è una pop star che ha plasmato la moda tanto quanto la musica, quella è senza dubbio Madonna. La sua immagine è stata, ed è tuttora, un punto di riferimento per designer e stilisti di tutto il mondo. Dolce&Gabbana, noti per le loro collezioni che celebrano l’eleganza e l’italianità, hanno deciso di rendere omaggio alla "Regina del Pop" con la loro collezione primavera-estate 2025. La sfilata, intitolata "Italian Beauty", ha reso un chiaro tributo allo stile inconfondibile di Madonna, sin dal suo debutto iconico nel mondo della moda negli Anni '90, con il celebre reggiseno a cono disegnato da Jean-Paul Gaultier per il Blonde Ambition Tour. Ogni look ha riecheggiato momenti leggendari della sua carriera, da quelli ispirati a Marilyn Monroe agli abiti audaci che la pop star ha sfoggiato sui palchi di tutto il mondo. Madonna stessa ha assistito alla sfilata in prima fila, un evento straordinario per la diva, solitamente lontana dai riflettori della moda durante le Fashion Week. Il suo abito nero in pizzo Chantilly, abbinato a una corona d'oro, ha riaffermato il suo status non solo come icona della musica, ma anche come figura centrale nel mondo della moda.
Queste collaborazioni non sono solo esperimenti creativi, ma veri e propri manifesti culturali. Mina, Britney Spears e Madonna rappresentano tre epoche diverse della musica pop, ma tutte condividono una caratteristica comune: la capacità di trasmettere un’immagine forte e dirompente, che va oltre il semplice ascolto musicale e diventa un riferimento visivo e simbolico. Il ritorno dei marchi di moda verso queste icone dimostra che la musica è ancora uno degli strumenti più potenti per connettersi con il pubblico, suscitare emozioni e raccontare storie. Sia che si tratti di una canzone classica di Mina, di un ritornello orecchiabile di Britney Spears o di un look provocatorio di Madonna, la moda e la musica continueranno a intrecciarsi, creando momenti indimenticabili.
UN CALDO ABBRACCIO
L’eccellenza artigianale e lo stile senza tempo di Kangra tornano sotto i riflettori anche per la stagione fredda attraverso nuovi volumi con calde e nobili fibre invernali
L’autunno-inverno 2024/2025 firmato Kangra si distingue per la sua ricerca e attenzione verso la qualità delle materie prime e delle tecniche artigianali. Rivolta a un pubblico colto e consapevole, questa proposta invita a un distacco dallo slancio consumistico, senza compromettere il rigore stilistico e la purezza delle linee. La nuova collezione è un caldo abbraccio, elegante e raffinato, grazie all’utilizzo di fibre nobili, e rappresenta un equilibrio perfetto tra artigianato di alta qualità e design moderno.
Inside the collection
La nuova collezione donna di Kangra si presenta come un vero e proprio tributo all’eleganza e alla luce. Tra le novità spiccano materiali pregiati come cashmere, alpaca e lane extrafini, trattati come tesori. Questi filati si intrecciano con fili luminosi, creando bagliori scintillanti che esaltano ogni capo. La seta e il cashmere si distinguono per la loro femminilità, mentre le lane extrafini garantiscono comfort e versatilità. I capi sono caratterizzati da stoppini ritorti, in cui il cashmere si fonde con le lane, offrendo un aspetto soffice e avvolgente. Maglie con effetti sfumati e grossi soffili malfilé sono ideali per maglioni caldi e protettivi, mentre nuove silhouette rilassate si affiancano ai classici della maglieria. Tra i pezzi iconici troviamo maglie boxing, colli alti, abiti scivolati avvolti in generose cappe, cardigan over e giacche artigianali, che combinano comfort e stile. La palette, ispirata alla natura, include tonalità calde come orzo e camel, affiancate da rossi e burgundy. Accanto a queste, la collezione maschile si distingue per l’equilibrio tra tradizione, artigianalità e innovazione. I capi, incredibilmente confortevoli, sono realizzati con filati di alta qualità che offrono una morbidezza senza pari. Ispirata all’eleganza senza tempo, la proposta si rivolge a un uomo sofisticato e attento ai dettagli. Lane extrafini, cashmere pregiato e seta lucente garantiscono comfort e vestibilità superiori, ideali per affrontare le sfide quotidiane con stile. Ogni pezzo presenta linee eleganti e dettagli distintivi, come trecce intricate, che donano carattere e profondità. La versatilità consente abbinamenti originali, rendendo la collezione perfetta per l’uomo moderno che desidera esprimere la propria personalità.
Alcune immagini della collezione autunno-inverno 24/25 di Kangra
FROM LAND TO SEA
Cupra ha sfidato ancora una volta i limiti del mondo automobilistico con Terramar, il suv innovativo, imponente e audace. Abbiamo avuto l’occasione di assistere al reveal mondiale durante la Louis Vuitton 37a America’s Cup
di Cristiano Zanni
La Cupra Terramar
Il nuovo modello di Cupra, il suv sportivo elettrificato, con tecnologie all’avanguardia e un design imponente, rende omaggio alla città natale del brand: Barcellona. Prendendo il nome proprio dal suo circuito Terramar. Un’innovazione automobilistica che rappresenta un ulteriore passo in avanti per il marchio che ha scelto la Louis Vuitton 37ª America’s Cup per il lancio mondiale. Un lavoro di squadra, frutto della sinergia tra gli ingegneri delle label, Brava Boats e la collaborazione
E23 TERRAMAR
Cupra e De Antonio Yachts tornano a collaborare per realizzare l’E23 Terramar, grazie alla Cupra Design House: un’edizione speciale che unisce design e comfort. Si tratta della prima barca 100% elettrica di De Antonio Yachts, ispirata al Cupra Terramar, il suv sportivo elettrificato e Official Car della 37ª edizione della regata più prestigiosa al mondo.
con il Porto di Barcellona e il Port Vell, che ha reso possibile la presenza di Cupra alla Louis Vuitton 37ª America’s Cup. Proprio in occasione di questo prestigioso evento abbiamo partecipato al test drive dell’intera flotta della casa automobilistica per le strade della città catalana. Altre due novità che celebrano lo spirito della competizione sono state annunciate durante il reveal: la E23 Terramar, barca 100% elettrica, e una capsule collection in partnership con l’America’s Cup.
CAPSULE COLLECTION
Nata dallo spirito mediterraneo del marchio e dal legame con il mare, la nuova capsule collection in collaborazione con l’America’s Cup incarna i valori di entrambi. Una linea di abbigliamento e accessori che mira a evidenziare l’ambizione di Cupra di andare oltre l’automotive attraverso la sua design obsession.
MINIMALIST ADVENTURE
Unisce eleganza e funzionalità la collezione SS 25 di Bomboogie, dal design innovativo e urbano, esaltata dai toni neutri dei capispalla versatili e dei materiali naturali
La nuova collezione estiva di Bomboogie celebra l’audacia minimale, un sodalizio tra easywear e raffinatezza, con capispalla che uniscono eleganza e funzionalità.
I toni neutri, come l’off white, il sand, l’avana e il caramel, amplificano l’armonia degli outfit, rendendoli versatili e contemporanei. Il brand italiano, specializzato nell’outerwear, si distingue per la sua capacità di coniugare energia, determinazione e spirito d’avventura. Ogni capo racconta una storia di movimento ed evoluzione, riflettendo la filosofia di un design che non conosce confini.
Tra performance e comfort
Nella collezione maschile, i trench e le giacche in pelle nappata si inseriscono perfettamente in un habitat urbano, mentre la silhouette minimalistica dei capi esprime un’eleganza senza tempo. Mentre ariosità e leggerezza delineano i pantaloni parachute, dal dna utility. La collezione femminile è caratterizzata invece da forme ariose e volumi confortevoli. I capi sono realizzati in materiali naturali come cotone e lino, che esaltano la raffinatezza dei dettagli. L’attitudine militare e la capacità di adattamento si manifestano attraverso capispalla funzionali e durevoli, ideali per affrontare ogni avventura. Senza dimenticare gli indispensabili “ultra light”. L’insieme della collezione trasmette un’energia vibrante, invitando a esplorare il mondo con stile e sicurezza.
Alcuni scatti della collezione SS 25 di Boombogie
L’ARTE DI ESSERE PRONTI
I capispalla sono l’incarnazione della versatilità contemporanea, unendo stili e materiali in un abbraccio elegante e funzionale.
Giacche, bomber e cappotti si adattano con grazia a ogni clima e occasione, come un chameleon stiloso
SOTTO IL MANTELLO
DELL’ELEGANZA
La collezione FW di Brunello Cucinelli esplora il fascino dello stile maschile, reinterpretandolo nella sua forma più pura e definita. Elementi iconici dell’eleganza maschile si rinnovano con un’anima contemporanea: le forme importanti e vigorose degli Anni ‘80 ispirano un gusto ricercato e fluido, mantenendo sempre il massimo comfort massimo.
GIOCHI MATERICI
Colmar è l’essenza della funzionalità unita a uno stile contemporaneo, offrendo protezione e comfort senza compromettere l’estetica. Il design elegante è arricchito da dettagli distintivi, rendendo questa giacca ideale per affrontare l’inverno con classe, sia in città che in montagna
UN INCONTRO
SOTTO
LA NEVE
Con un design che unisce audacia e comfort, Woolrich rappresenta un manifesto di stile per chi cerca un equilibrio tra dinamismo e tranquillità, esplorando il mondo con eleganza e sicurezza. Ogni dettaglio racconta una storia di avventura e autenticità, riflettendo un’estetica minimalista che risponde alle esigenze del quotidiano.
CALORE SOTTO IL GELO
Per la collezione FW 24 YC WHYCI realizza un bomber color block in cotone nylon water repellent. Questo capo è perfetto per affrontare ogni condizione climatica. I dettagli in lana aggiungono un tocco di
SFUMATURE DI LIBERTÀ
Il giubbino in suede di shearling di Tagliatore è caratterizzato da maniche e retro in maglia a costa inglese. Questo capo unisce eleganza e comfort, offrendo uno stile raffinato e una vestibilità versatile.
RACCONTI INVERNALI
Blauer USA è l’emblema di uno stile urbano e funzionale, pensato per affrontare le sfide della vita quotidiana con eleganza. Realizzato con materiali di alta qualità e tecnologie innovative, offre protezione dalle intemperie senza compromettere il design. Le linee moderne e i dettagli distintivi riflettono un’estetica audace, ideale per chi cerca un equilibrio tra comfort e stile.
IL FRESCO RESPIRO
Eleventy offre un’esperienza di benessere che unisce corpo e mente, con ogni capo progettato per garantire comfort e positività. La filosofia del brand si riflette nell’attenzione ai dettagli e nell’uso di materiali pregiati, con un forte impegno
ECHI DI ELEGANZA
L’energia e la chiarezza caratterizzano la collezione principale di ICEBERG, con pezzi audaci che reinterpretano le ultime tendenze delle pas
RIFLESSIONI
Gran Sasso unisce l’eccellente qualità delle fibre provenienti dalla Mongolia all’abilità di artigiani esperti, creando capi in cashmere unici e pregiati, ideali per valorizzare lo stile di ogni uomo. Il capospalla è realizzato in puro cashmere 2 fili, con una raffinata lavorazione a costa inglese e chiusura con zip in metallo a doppio cursore.
TRAME DI STAGIONE
La giacca con cappuccio 3L G9 Fraser di Baracuta è realizzata in tessuto idrorepellente a tre strati e presenta le iconiche caratteristiche G9. Il motivo a ombrello sulle spalle consente
LEGAMI
Pal Zileri è un brand di abbigliamento maschile made in Italy, che unisce design moderno e tradizione sartoriale. Con un’attenzione particolare ai dettagli e ai materiali di alta qualità, il marchio rappresenta l’eccellenza italiana nel mondo della moda maschile.
VENTI DI CAMBIAMENTO
John Richmond realizza un cappotto lungo in lana con collo a revers e maniche in contrasto impreziosite da cerniere. Le silhouette è classica e pulita, con tasche frontali offrono praticità e un dettaglio estetico. Un capo sofisticato, perfetto per look formali o per dare un tocco ricercato al guardaroba invernale.
STIVALI IN FUGA
Il 1460 Sub Boot non è semplicemente un altro stivale; rappresenta una rivoluzione nel panorama della calzatura streetstyle. Progettato per affrontare le intemperie, questo modello incarna la cultura dell’abbigliamento utilitaristico che contraddistingue la storia di Dr. Martens , offrendo funzionalità avanzate e resistenza.
ORIGINI RIVOLUZIONARIE
Pollini presenta una raffinata selezione ideale per completare il guardaroba di ogni donna. Le tre varianti iconiche del brand uniscono tradizione e innovazione, garantendo comfort ed eleganza da mattina a sera.
INDISTRUTTIBILI
Ideali per il lavoro e il tempo libero. Conosciuti per la loro straordinaria durata, qualità artigianale e design sobrio, gli stivali Blundstone sono la scelta perfetta per chi cerca prodotti che resistano alla prova del tempo, mantenendo sempre stile e comfort.
IN CONTINUA EVOLUZIONE
3JUIN è pensato per una donna dinamica e cool. Il design minimalista si esprime in linee pulite e dettagli ricercati, perfetti per ogni occasione. La palette di colori caldi e terrosi si arricchisce di tocchi invernali, mentre i pellami variano da texture lisce a opache, per un look versatile e glamour.
UN MANIFESTO DI VISIONE
Gucci osserva il mondo da nuove angolazioni, rifiutando le convenzioni. Una delle caratteristiche della collezione invernale è la capacità di combinare
DOVE AVVENTURA E STILE SI INCONTRANO
L’eredità di Timberland torna sotto i riflettori della moda, unendo design innovativo e praticità e diventando un simbolo di avventura e resistenza. Con Timberland, ogni passo è una dichiarazione di stile e responsabilità ambientale.
INNAMORATI DELLA DIFFERENZA
Pratici e giocosi, i pezzi della collezione di Fendi riflettono una duplicità, una caratteristica distintiva del brand. Si percepisce una sensibilità femminile che abbraccia l’austerità delle linee sinuose, sovvertendo le aspettative legate alla tradizione.
UNICITÀ FEMMINILE
Con un occhio attento ai dettagli, AGL celebra la femminilità in tutte le sue sfumature, rendendo ogni passo un’esperienza di stile e grazia. È un viaggio attraverso il mondo della moda, dove la bellezza incontra la funzionalità, offrendo a ogni donna la possibilità di esprimere la propria unicità.
L’ARTE DI DISTINGUERSI
Realizzati in pelle stretch, gli stivali alti di sono pensati per definire un look audace e con temporaneo. Con un design pulito e minimal, si estendono sopra il ginocchio e presentano como de suole in EVA con punta arrotondata. Le prati che zip laterali aggiungono funzionalità, renden do questo modello super confortevole.
L’ESSENZA DEL CAMMINO
Gli stivali Rosetta in pelle nera di Gioseppo x Marìa Escoté, caratterizzati da punte e borchie, rendono omaggio a una delle pioniere della musica: Rosetta Tharpe. Questo modello cattura l’essenza esplosiva e sfaccettata di un genere musicale rivoluzionario, offrendo uno stile audace e distintivo per chi ama esprimere la propria personalità attraverso la moda.
SOGNI CALZATI
presenta lo stivale Cavallerizzo, realizzato in pregiata pelle e disponibile nelle tonalità nero, marrone cioccolato e bordeaux, questo modello alto fino al ginocchio trae ispirazione dal mondo equestre. I pellami di alta qualità avvolgono la gamba, offrendo un comfort e un’esteti-
A PASSO DI ELEGANZA
Sebago racconta storie di avventura e libertà. Le sue calzature, simbolo di eleganza informale, uniscono tradizione e innovazione. Ogni paio è un invito a esplorare, realizzato con materiali di alta qualità e rifinito con cura. Ogni cammino diventa un viaggio, e ogni passo un’esperienza di stile senza tempo.
TRA STILE E PRATICITÀ
Duno presenta un cappotto monopetto imbottito, realizzato in una pregiata miscela di lana e cashmere. Caratterizzato da un collo a camicia e una chiusura con bottoni nascosti, il capo offre una pettorina staccabile in tessuto tecnico superlight, completa di cappuccio e zip doppio cursore.
ELEGANZA SENZA TEMPO
In un mondo frenetico, Barba Napoli celebra l’eleganza perenne, offrendo capi dall’heritage sartoriale partenopeo. Con colori neutri, tagli impeccabili e linee essenziali, ogni pezzo rappresenta una silhouette che incarna l’eleganza maschile, reinterpretando classici come la giacca doppio e mono petto secondo i distintivi codici stilistici del brand.
UN TRIBUTO ALL’ARTIGIANATO
Ogni scarpa Ama-Brand è un pezzo unico, realizzato con passione e dedizione dagli artigiani del brand. Ama-Brand si impegna a preservare e valorizzare l’eredità dell’artigianato italiano, unendo ingegno e maestria per offrire prodotti che raccontano una storia di qualità e tradizione.
THE PERFECT DAY
La giacca ibrida in tessuto Superroubaix con collo alto di Jeanne Baret è la scelta perfetta per chi desidera unire eleganza e prestazioni. Realizzata in un tessuto termico altamente performante, offre un’eccezionale elasticità, traspirabilità e facilità di manutenzione. La vestibilità slim esalta la silhouette femminile, mentre il collo alto garantisce calore durante le giornate più fredde.
INNOVAZIONE
SOSTENIBILE
Aesse si impegna a sviluppare capi outerwear che riflettono le sue radici tecnico-sportive, reinterpretandole in un contesto urbano. Attraverso l’uso delle migliori tecnologie disponibili, l’azienda crea una sinergia tra sostenibilità, alta qualità e funzionalità.
SFIDARE I PROPRI LIMITI
La linea “Clubhouse” di Macron si distingue per la sua dedizione all’abbigliamento sportivo di alta qualità. Con un’ampia gamma di prodotti, il brand combina tecnologie avanzate e design funzionale per garantire prestazioni eccellenti, identificandosi come la scelta ideale per chi cerca stile e funzionalità in ogni attività sportiva.
LA MAGIA DELLA MAGLIERIA
Daniele Fiesoli ha una visione chiara: creare una linea di abbigliamento che unisce passione, conoscenza e abilità nella maglieria, dando vita al capo perfetto. Il marchio si distingue per la sua filosofia “Absolutely made in Italy”: tutte le lavorazioni e i filati provengono dall’Italia, in particolare dalla Toscana, un vero e proprio distretto industriale per la maglieria.
OLTRE OGNI CONFINE
Guvet si distingue per la sua capacità di integrare l’estetica della scienza e della tecnologia con materiali di alta qualità, creando prodotti di lusso e ingegnosi, progettati per affrontare le dure condizioni meteorologiche e soddisfare le esigenze della vita urbana.
MINIMALISMO FRIENDLY
Unity trae ispirazione dagli scenari urbani contemporanei, riflettendo lo spirito dinamico delle metropoli moderne in continua evoluzione, trasformando ogni capo in un pezzo unico di design e in un’espressione di adattabilità, prontezza e innovazione.
CONTAMINAZIONI
PER UN DESIGN DISTINTIVO
È un parka innovativo quello realizzato da Canada Goose in tessuto EnduraLuxe, un nylon 100% riciclato che offre leggerezza, impermeabilità e protezione dal vento. Le
ATTENZIONE AL DETTAGLIO
Moncler lancia la collezione Moncler Lunettes: una linea unisex di occhiali da sole e da vista che unisce spirito outdoor e un design avanguardistico, con costruzioni in acetato trasparente e montature ultra-leggere. Le silhouette eleganti, caratterizzate da dettagli audaci e tonalità iconiche, richiama-
UN’ODISSEA DI TEXTURE
La collezione di Scaglione presenta capi classici reinterpretati utilizzando filati pregiati come Cashmere e Merino. Con una gamma di pesi che si adatta a ogni stagione, i capi riflettono un design timeless e contemporaneo, offrendo un’eleganza sottile. L’attenzione ai materiali naturali e le tecniche innovative danno vita a capolavori di maglieria unici.
Diktat si distingue per il suo stile casual e contemporaneo, unendo il comfort a un design moderno e versatile. I suoi capi sono caratterizzati da una combinazione di tessuti naturali e una palette di colori neutri, perfetti per chi cerca un look rilassato ma curato.
TRA MARKETING E PASSIONE
Da mercatini per collezionisti a fiere di settore: come sono cambiati gli sneaker event?
di Marco Rizzi
Nel mondo delle sneaker, come in altri contesti, una delle grandi paure di cui si è ampiamente discusso durante i mesi del Covid era che il pubblico si sarebbe disabituato agli eventi in presenza, finendo per rifugiarsi online per ogni cosa. Almeno per quanto riguarda il primo settore citato, questo timore è stato rapidamente archiviato, come hanno dimostrato i dati dell’affluenza relativi agli sneaker event non soltanto in Italia e in Europa, ma anche nel resto del mondo. Negli ultimi due anni le realtà più longeve hanno consolidato la loro posizione e nuove realtà grandi e piccole si sono affacciate sul mercato proponendo eventi più tradizionali basati sulla compravendita, ritrovi per appassionati o weekend interamente dedicati allo streetwear o ai brand emergenti. In Italia il team di Ginnika ha momentaneamente accantonato le sneaker per dedicarsi al mondo della musica, Kick-It Market ha ampliato il suo tour attraverso lo stivale aggiungendo Bari, Venezia, Firenze e Bologna alle classiche Roma e Milano, location su cui ha invece deciso di focalizzarsi Sneakerness: giunto alla quinta edizione nel capoluogo lombardo, il principale evento europeo ha deciso di aggiungere anche Roma al suo calendario a partire dal 2025. Un elemento comune a tutti, grandi e piccoli, è un radicale cambiamento nel format dell’evento: le kermesse “vecchia scuola”, basate sulla compravendita di sneaker tra privati che proponevano le loro collezioni sul modello delle fiere dedicate ai dischi in vinile, sono sempre più rare, soppiantate da un modello importato dagli Stati Uniti d’America molto più simile a quello di una vera e propria fiera di settore: le sneaker rimangono il tema principale, ma i piccoli collezionisti vengono pian piano messi da parte per lasciare spazio a grandi sponsor, allestimenti finanziati dai brand, presentazioni roboanti ed
eventi collaterali tra musica, arte e cibo. Questo cambiamento ha di sicuro facilitato un rapido cambiamento generazionale nel pubblico pagante, ormai abituato a rimanere online per cercare e acquistare le ultime sneaker e sempre più disinteressato dal mondo dell’usato, dalle rarità o dalla ricerca del pezzo unico. Senza considerare una maggiore fruibilità degli eventi da parte di chi è un utente più “casuale” o vuole semplicemente approfittare della presenza in città di qualche grande evento per offrirsi un weekend diverso dal solito. Da un certo punto di vista si potrebbe dire che “non ci sono più gli sneaker event di una volta”, che la passione è ormai un elemento marginale e i collezionisti di una certa età faticano sempre di più a sentirsi a casa durante gli eventi. Più semplicemente gli sneaker event sono cambiati insieme al loro pubblico, adattandosi per non sparire com’è capitato a fin troppi appuntamenti di settore: i tavoli pieni di rarità e intere collezioni private hanno lasciato rapidamente spazio a reseller professionisti, spesso giovanissimi, pronti a esporre decine di paia dell’ultima uscita più richiesta insieme a pezzi da migliaia di euro in bella vista per essere fotografati. Per molti di loro lo scopo di queste fiere non è quasi più vendere a clienti e visitatori, quanto crearsi una vetrina mostrando alle persone selezioni incredibili e, spesso, impossibili da acquistare. È normale, forse anche giusto, che chi sia cresciuto con gli sneaker event come un ritrovo intimo per appassionati in viaggio per l’Europa possa trovarsi un po’ spaesato nei grandi eventi di oggi. Un nuovo modo di vivere le sneaker è arrivato ed è giusto che anche i luoghi di aggregazione si adattino; con un po’ di pazienza anche gli “OG” potranno trovare qualcosa di interessante per loro, o qualche acquisto interessante vagando tra i banchi dei venditori.
PRIMO PRO MODEL PER PAIGE BUECKERS
Paige Bueckers scrive una nuova pagina del College Basket, diventando la prima atleta NCAA a indossare un paio di Nike a lei dedicate. Bueckers, stella delle UConn Huskies, è ampiamente considerata uno dei principali talenti della sua generazione e sono in molti a dare per certo il suo arrivo in WNBA come prima scelta al prossimo Draft. Negli ultimi mesi l’atleta è stata tra le prime ad approfittare delle nuove regole NCAA che consentono agli atleti collegiali di firmare contratti di sponsorizzazione e, grazie al rapporto trentennale che unisce l’Università del Connecticut a Nike Basketball è stata anche la prima giocatrice a calcare il parquet con un paio di G.T. Hustle 3 realizzate appositamente per lei, diventando il volto della successiva release al pubblico.
ELLIOTT HILL SARÀ
IL NUOVO CEO DI NIKE
Negli ultimi anni Nike è stata al centro di molte critiche riguardo la gestione dell’azienda e la distribuzione del prodotto, spesso rivolte direttamente al ceo John Donahoe, giunto alla guida dell’azienda nel gennaio 2020 con il gravoso compito di sostituire una leggenda come Mark Parker. Donahoe è stato senza dubbio una figura di rottura rispetto alla tradizione dello Swoosh: l’ex chairman di PayPal rappresentava una figura corporate più tradizionale chiamata a rimpiazzare Parker - dipendente Nike dal 1979, ceo dal 2006 e allievo del fondatore Phil Knight. Questa lontananza dal brand è stata spesso citata da chi l’ha considerato inadatto per il ruolo, un’esperienza iniziata pochi mesi prima dell’inizio dell’emergenza Covid e attraversata da un periodo di grande difficoltà per l’azienda. Nelle scorse settimane Donahoe è stato sostituito da Elliot Hill, una figura più vicina alle precedenti guide di Nike, con un’esperienza trentennale in vari settori dell’azienda, un legame che potrebbe presto tornare utile per dettare un cambio di tendenza mirato a recuperare il terreno perso.
SNEAKERNESS SBARCA A ROMA
Il 5 e 6 ottobre Sneakerness, la principale kermesse europea dedicata alle sneaker, è tornata agli East End Studios di Milano per una quinta edizione carica di attese. Come al solito la fiera ha offerto ai molti appassionati arrivati nel capoluogo lombardo dall’Italia e dall’Europa un’ampia selezione di sneaker dalle più comuni alle più ricercate e costose, oltre a un gran numero di contenuti culturali e attività organizzate dagli sponsor. L’organizzazione italiana di Sneakerness ha approfittato dell’evento milanese per fare un grande annuncio: a partire dal 2025 anche Roma entrerà a far parte del calendario, aggiungendosi così appunto a Milano, Zurigo, Amsterdam, Rotterdam, Atene e Budapest. Per ora sappiamo soltanto che il mese scelto è giugno, maggiori informazioni riguardo date e location sono attese per i primi mesi del prossimo anno.
CLARKS RACCONTA
IL SUO LEGAME CON TOKYO
“Clarks and Tokyo” è l’attesissimo contenuto con cui lo storico marchio inglese ha volute raccontare parte della sua storia attraverso il racconto del movimento “Ura-Hara”, il fermento della capitale giapponese tra fine Anni ’80 e ’90 e il modo in cui Tokyo ha influenzato le sottoculture di tutto il mondo. Dopo essere stato presentato con un piccolo tour il documentario è ora disponibile gratuitamente per la visione: tra gli ospiti anche W. David Marx, autore, storico della moda e membro del board of directors di Human Made, Shoji Uchiyama ed Eriko Yoshida di United Arrows e molte altre delle figure chiave della rivoluzione culturale di cui Tokyo è stata protagonista, dettando le regole per la genesi dello streetwear come lo conosciamo oggi.
THIBO DENIS PASSA DA DIOR
A LOUIS VUITTON
Thibo Denis, il talentuoso footwear designer che ha guidato la produzione calzaturiera di Dior Homme negli ultimi nove anni, ha stupito molti annunciando lo scorso luglio il suo addio alla maison francese. A inizio ottobre sono arrivate dai social le prime indiscrezioni riguardo un passaggio di Denis a Louis Vuitton, confermate dal designer prima ad Highsnobiety e, successivamente, con una foto del suo nuovo badge identificativo. Negli scorsi anni, in particolare sotto la guida di Kim Jones, Denis ha contribuito fortemente ad accrescere il ruolo delle sneaker nel mondo dell’alta moda curando direttamente importanti progetti collaborativi tra cui quelli con Air Jordan, Birkenstock e Stone Island, oltre ad aver seguito lo sviluppo di modelli come la B23 o le più recenti silhouette stampate in 3D. Ora sbarca al servizio di Pharrell Williams, non resta che attendere per scoprire cos’hanno in serbo.
UN PACK “GHOST” PER NEW BALANCE E STONE ISLAND
Stone Island torna a lavorare con New Balance e sceglie nuovamente la 991v2, modello presentato dal brand inglese lo scorso anno proprio con il contributo del marchio di Ravarino. Questa volta le colorazioni speciali sono ben tre, presentate in versione tonal e monocromatica realizzate con la tradizionale qualità e cura per il dettaglio del “made in UK” basandosi sui colori identificativi della collezione Ghost di Stone Island: sail, nero e verde oliva. Dopo un lancio anticipato dedicato al mercato giapponese il 18 settembre, le New Balance 991v2 x Stone Island sono arrivate online e nei negozi la settimana successiva, il 26.
ONE BLOCK DOWN “RIBALTA”
L’AIR MAX PLUS
Per la sua prima collaborazione con Nike il negozio milanese One Block Down ha deciso di mettere mano a uno “street classic” come l’Air Max Plus TN, proposta in tre colorway inedite realizzate invertendo le tonalità di tre grandi classici, oltre a una collezione composta da 24 capi d’abbigliamento. Le tre colorazioni sono state dedicate rispettivamente a Casablanca, Marsiglia e Milano, città legate a doppio filo alla TN e alla sua storia. Al suo debutto con lo Swoosh One Block Down ha stupito molti con scelte audaci a livello creativo e con un’imponente campagna di comunicazione che ha visto il coinvolgimento di appassionati, influencer e comunità provenienti da tutto il mondo oltre all’allestimento di due eventi di raccolta fondi a scopo benefico a Marsiglia e Milano in cui le sneaker sono state rilasciate al prezzo di 49 euro, ribaltando il retail price originale proprio come le colorway realizzate per l’occasione.
RITORNO ALLE ORIGINI PER VANS, FUCT E SLAM JAM
Vans, il marchio streetwear californiano FUCT e il leggendario store ferrarese Slam Jam hanno giocato un ruolo importante nello sviluppo della street culture per come la conosciamo oggi. Per questo la loro collaborazione “a sei mani” ha riacceso la nostalgia di molti appassionati, attirati dall’approccio old-school con cui è stata realizzata. L’intera collezione include cinque paia di Vans: due LX Old Skool Reissue 36, realizzate in rosso e blu con una combinazione di suede e canvas con stampa all-over del logo FUCT, e tre LX Authentic Reissue 44, che hanno subito lo stesso trattamento in rosso, blu e nero. Tutte le Vans x FUCT x Slam Jam sono state rilasciate in anteprima per il mercato statunitense da FUCT e, successivamente, presentate al pubblico europeo con un grande evento ospitato a Milano da Spazio Maiocchi.
SNEAKERSNSTUFF E ASICS
DI NUOVO INSIEME
La partnership che unisce ASICS e il negozio svedese Sneakersnstuff dura ormai da più di dieci anni e si è recentemente arricchita di una nuova release: si tratta di un’edizione limitata della GEL-Quantum 360 VIII, modello lifestyle influenzato dalle nuove tecnologie performance tenuto a battesimo a inizio anno da C.P. Company. Sfruttando al meglio la tomaia della scarpa, realizzata in mesh e overlay sintetici, il team di SNS ha sviluppato una colorway inedita con base scura nera e marrone, da cui spiccano accenti arancioni e azzurri. L’ASICS GEL-Quantum 360 VIII x Sneakersnstuff è stata presentata inizialmente attraverso una raffle ed è ora disponibile online e nei negozi SNS di Stoccolma, Parigi, Londra, Berlino, New York e Los Angeles.
ADIDAS SPEZIAL SBARCA
NEL MONDO DEL CALCIO
Il 2024 segna il decimo compleanno di Spezial, la linea curata da Gary Aspden per adidas Originals dedicata alla storia dello sportswear e alla valorizzazione dell’archivio del marchio a tre strisce. Nell’ambito delle celebrazioni per questo importante traguardo Spezial ha fatto il suo debutto ufficiale nel mondo del calcio con il lancio di Spzl F.C., una capsule collection che comprende restyling della leggendaria Copa Mundial, della Mundial Team e della Lothertex. Volto della campagna con cui adidas ha presentato la collezione è Jürgen Klopp, allenatore tedesco che fino a pochi mesi fa sedeva sulla panchina del Liverpool. L’intera collezione adidas Spzl F.C., che include anche diversi capi d’abbigliamento, è stata presentata in anteprima nel negozio londinese Originals di Carnaby Street e, successivamente, resa disponibile attraverso la Confirmed app.
ARISE METTE MANO ALL’ARCHIVIO DI PUMA
Nelle scorse settimane la label londinese Aries ha rilasciato il nuovo pack collaborativo realizzato con Puma, che comprende due rework inediti di Suede e Mostro. Entrambi i modelli sono stati modificati nelle linee e nei materiali per l’occasione, creando due modelli completamente nuovi: la Suede è stata realizzata con una particolare tomaia one-piece con toecap a contrasto, il Formstrip è soltanto ricamato e punta e occhielli “rubano” il loro aspetto a modelli più tecnici, la Mostro è stata totalmente rivoluzionata sostituendo l’iconico strappo a “zig-zag” con una chiusura a lacci, mentre la tomaia è stata alleggerita con degli inserti in mesh. Proprio il secondo modello ha attirato molte attenzioni, essendo la Mostro al centro di un importante piano di rilancio da parte del marchio tedesco questa nuova versione senza strap curata da Arise potrebbe aiutare Puma ad ampliarne il pubblico potenziale.
WHITE MOUNTAINEERING X MERRELL 1TRL
Prosegue la collaborazione tra White Mountaineering e il dipartimento 1TRL di Merrell che, dopo aver rilasciato edizioni limitate della Moab 3 e della Wrap Mid, per la F/W 2024 hanno firmato una nuova colorway della Moab Speed 2, moderno modello di derivazione trail running. I pattern e la palette di colori scelta traggono ispirazione dallo snow camo e dai disegni pensati per la mimesi in ambiente polare, una decisione molto particolare raramente applicata nel mondo delle sneaker. Il branding Gore-TEX presente sul pannello laterale nella versione in-line del modello è stato in questo caso sostituito da quello White Mountaineering, ma i due brand si sono comunque avvalsi del marchio statunitense per rendere la scarpa impermeabile. Parte del progetto anche Vibram, che da qualche anno lavora a stretto contatto con Merrell 1TRL per disegnare e sviluppare le suole trail utilizzate per i nuovi modelli.
MIZUNO E BSTN PRONTI PER L’INVERNO
Il negozio tedesco BSTN e i giapponesi di Mizuno hanno unito le forze per realizzare una versione speciale della Wave Rider β pensata per il meteo avverso del periodo invernale in arrivo. Il modello, ideato come una celebrazione della linea Wave Rider nel catalogo lifestyle, è stato presentato lo scorso anno insieme a BEAMS e fa ora il suo ritorno arricchito di una fodera imperemabile Gore-TEX che lo rende perfetto per l’utilizzo giornaliero durante la stagione fredda. BSTN ha pensato per la sua Wave Rider β una colorway pulita: bianco, grigio, piccoli accenti azzurri e loghi appena accennati, un bel contrasto con l’ispirazione trail e outdoor dietro all’utilizzo di materiali tecnici impermeabili come Gore-TEX. La Mizuno Wave Rider GTX x BSTN è per ora un’esclusiva del negozio tedesco, disponibile in store e online.
PRIMA COLLEZIONE LIFESTYLE
PER ANTA E KYRIE IRVING
Si avvicina l’inizio della nuova stagione NBA e Kyrie Irving, star dei Dallas Mavericks con cui è stato protagonista delle ultime Finals, ha voluto mostrarci con una diretta online parte della line-up di modelli ANTA che indosserà in campo e fuori nei prossimi mesi. Dopo l’interruzione del suo contratto con Nike, che durava fin dall’inizio della sua carriera professionistica, Irving a deciso di firmare con ANTA, ottenendo tra i suoi benefit come atleta sponsorizzato anche il ruolo di direttore creativo per la linea basketball del marchio cinese. Nasce così la collezione Hélà che include la KAI 1, il modello tecnico indossato da Irving durante le partite NBA, e una silhouette lifestyle basata sui classici modelli court Anni ’80, presentata in diverse coloratissime versioni proprio nei mesi scorsi. Per il momento non sono disponibili dettagli riguardo uscita e distribuzione dei nuovi modelli, ma negli ultimi anni ANTA ha lavorato molto per consolidare la sua rete di retailer in Europa e negli Stati Uniti.
ECCO LA FUSION XT DI KARHU
Giusto in tempo per l’inverno, Kharu ha recentemente introdotto un nuovo modello nel suo catalogo lifestyle: si tratta della Fusion XT, una sneaker sviluppata traendo ispirazione dal vasto archivio del marchio finlandese, in particolare dai modelli XT di metà Anni ’90 pensati per il cross training. Ancora una volta la storia del brand ha avuto grande impatto sul processo di design e sviluppo del modello, offrendo preziosi spunti che hanno dato vita a una nuova sneaker da cui traspare l’heritage e la tradizione sportiva di Karhu. Il posizionamento del logo laterale è ripreso dall’iconica Fusion del 1996, mentre il sistema di cushioning replica quello Twin System Air della Ultra, lanciata nel 1993. Con la presentazione della XT non è solo il catalogo in-line di Karhu ad arricchirsi, ma anche la lista di possibili “tele” per future collaborazioni e special projects.
WOK RADDOPPIA
Nuovi brand e proposte inedite rimangono centrali per il negozio milanese, che ha da poco inaugurato uno spazio nel capoluogo lombardo
di Marco Rizzi
Inaugurato nel 2007, Wok è ormai un punto di riferimen to per gli appassionati di moda e design a Milano e non solo, posizione guadagnata grazie alla continua ricerca, una proposta sempre attuale e un ottimo rapporto con la sua community. Quest’anno ha inaugurato un nuovo spazio nel capoluogo lombardo e Federica Zambon, la fondatrice, ci ha parlato di questi progetti.
Sono passati cinque anni dall’ultima volta in cui abbiamo ospitato Wok sulle pagine di HUB Style. Come si evoluto il vostro modello di retail in questo periodo, soprattutto per far fronte alle difficoltà della pandemia e alla successiva ripresa? Il tempo vola, e con esso evolvono anche le dinamiche d’acquisto, che sono diventate più attente e mirate. Nel 2022, l’ingresso del gruppo Underscore District come partner di Wok ha portato una ventata di freschezza e una rinnovata voglia di ripartenza. Abbiamo incrementato gli acquisti, dando però maggiore rilevanza ai brand consolidati e limitando le introduzioni. Tuttavia, per i nuovi inserimenti, ci siamo concentrati sulle esigenze dei clienti e sull’esplorazione di altre categorie merceologiche.
Ricerca e nuove proposte rimangono due degli elementi più importanti di Wok: com’è cambiato il vostro modo di fare ricerca? Riesci a trovare ispirazione anche dai social media?
La ricerca è il pilastro fondamentale del nostro lavoro. Insieme al mio team, ci dedichiamo costantemente all’analisi, sia attraverso i social media che ascoltando attentamente i nostri clienti, i quali sono molto consapevoli di ciò che il mercato offre. Leggo quasi tutte le e-mail che ricevo e, durante le campagne vendita, cerco di visionare tutto ciò che ritengo interessante. La curiosità non manca mai, ma ciò che apprezzo di più è instaurare un rapporto diretto con i brand e comprendere a fondo le loro intenzioni e direzioni future.
Tra gli inserimenti degli ultimi anni c’è qualche scommessa che vi ha dato grandi soddisfazioni? Quali sono, invece, i marchi di abbigliamento o calzature che vi piacerebbe poter inserire nella brand list in futuro?
Ci sono alcuni brand che, inizialmente, sono stati delle vere e proprie scommesse, ma che oggi ci regalano grandi soddisfazioni. Come sai, Wok è un negozio che si dedica a una ricerca continua e mirata, sempre attento alle esigenze del suo pubblico. Durante il processo di buying, facciamo del nostro meglio per metterci nei panni dei clienti. Questo approccio ci consente di lavorare a 360 gradi, mantenendo sempre il nostro gusto personale come guida. Se oggi potessi scegliere, mi piacerebbe inserire Miu Miu. Non ho altri sogni al momento.
A partire dallo scorso mese di giugno al vostro primo negozio, quello di viale Col di Lana, avete affiancato un secondo spazio, Wok Gallery in via Lecco 20. Puoi parlarci un po’ di questo nuovo progetto?
Come ti dicevo all’inizio dell’intervista, il gruppo Underscore District è diventato partner del progetto Wok. Insieme è nata l’idea di aprire un nuovo spazio a Milano, un’estensione del Wok di viale Col di Lana, mantenendo la stessa anima e lo stesso approccio al buying. Il nome “Wok Gallery” deriva dalla precedente attività, una galleria d’arte, e abbiamo subito ricevuto ottimi riscontri dai clienti locali, sia da chi ci conosceva già, sia da chi ci ha scoperti per caso, innamorandosi della nostra selezione accurata e dell’atmosfera dello spazio. Wok Store e Wok Gallery condividono la stessa visione: far conoscere e valorizzare sia designer emergenti che affermati, attraverso attività ed eventi che ci permettono di rimanere sempre uniti alla nostra community.