Outdoor Magazine n°10

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Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

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Anno 5 - Numero 10 / 2012

FOCUS ON

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Nella 2a tappa di Nago Torbole l’evento multidisciplinare ha coinvolto ben 57 team. Con un nuovo percorso e tante novità. Dalla prova in kayak fino alla classifica Shop “Un evento che rappresenta il giusto punto di contatto tra l’outdoor autentico - quello della passione per l’ambiente e del confronto con se stessi e la natura e il mondo più standardizzato ed estremizzato delle competizioni”

SALVA CON NOME

EOFT, outdoor e molto altro Adrenalina ed emozioni assicurate dagli 8 film della rassegna itinerante, sponsorizzata Mammut e Gore-Tex. Tra alpinismo, climbing, snowboard, freeride, BASE jump e slackline. Ben 11 le tappe italiane in collaborazione con i punti vendita Sportler e Sportland.

Rewoolution Raid sempre più in grande pagina 12

pagine 30 - 31

COMPANY PROFILE

Greeenr corn

PRODOTTO DEL MESE

la nuova rubrica

Il business sostenibile secondo LifeGate Nato nel 2000 su iniziativa di Marco Roveda, è il primo network media e advisor per lo sviluppo eco-compatibile in Italia. Con servizi dedicati anche alle aziende.

Outdoor con Alpha SV Jacket pagina 22

pagine centrali

trend

Preparazione, armonia, equilibrio: a lezione di slack Supportati da CMP, Scarpa e SlackPro, gli “Arcieri” promuovono l’attività e organizzano corsi secondo il metodo Slack Balance. A settembre hanno presentato il primo meeting internazionale della disciplina. paginA 14

pagine 20 - 21

iniziative

in questo numero anche

Summit Series Specialist Dealers: negozi “al top” con The North Face

• Le molteplici facce dei Ragni di Lecco • Mercato outdoor USA: ecco i dati 2011 • Desmotec, un ‘moderno’ preparatore atletico

L’iniziativa in collaborazione con le Guide del Cervino per presentare la collezione SS 2013 a 22 top clients italiani, condotti sul Breithorn e supportati durante l’anno con iniziative di marketing dedicate.

• Scoprendo l’Italia con il Nordic Walking pagine 28-29

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EDITORIALE

di Benedetto Sironi

Il ruolo dei negozi fisici in una società sempre più digitalizzata Sono fresco reduce della terza edizione dell’EOF (European Outdoor Forum) di Annecy, 16-17 ottobre. Ve lo avevamo presentato sullo scorso numero mentre vi rimandiamo alla prossima uscita per il report. Vale comunque la pena di anticiparvi alcuni spunti di questo importante forum, che ha radunato oltre 200 rappresentanti dell’outdoor industry mondiale per ascoltare 10 autorevoli speakers e confrontarsi su svariati temi. Innanzitutto, a dispetto della crisi, che nel 2012 ha toccato anche il mercato outdoor europeo (fortunatamente non in misura eccessiva), i messaggi emersi sono stati per lo più positivi. Su tutti: l’outdoor in molti suoi aspetti è un settore tutto sommato ancora giovane e in crescita. Dove le opportunità non mancano e non mancheranno. L’importante è saperle cercare e trovare al momento giusto. Parliamo in particolare dei negozi. Certo, per molti di essi non è un momento dei più facili, tra cali di vendite e concorrenti sempre più agguerriti, dalla grande distribuzione alle vendite online. Ma uno degli aspetti messi in luce nel forum è che proprio nell’e-commerce, ad eccezione di Amazon che primeggia nella maggior parte dei mercati, sono i cosiddetti “click & mortar” website (con brick & mortar si intendono i negozi fisici tradizionali) quelli di maggior successo: vale a dire i siti di e-commerce legati a insegne fisiche. Questione soprattutto di credibilità e autenticità. Valori che il consumatore outdoor e sportivo in generale associa più ai punti vendita tradizionali che ai cosiddetti “pure players”, ossia siti appositamente nati solo per la vendita online. Se approcciato correttamente e in modo professionale, quindi, l’e-commerce può diventare non tanto un pericolo quanto una preziosa risorsa per gli stessi negozi fisici. Del resto, che il ruolo del punto vendita in una società sempre più digitalizzata continui ad essere centrale è una certezza. A precise condizioni però. Prendete il caso di Apple. La nota azienda americana ha raggiunto ormai la più alta capitalizzazione mondiale (oltre 620 miliardi di dollari). Ebbene, avrebbe potuto in questi anni spingere sulle vendite online dei propri prodotti, ricavandone del resto un margine ancor più elevato. Ha deciso invece di puntare maggiormente sullo sviluppo dei propri negozi fisici. Ad oggi sono ben 377 gli Apple Store in tutto il mondo, con vendite per 11 miliardi di dollari generate nel 2011. Con una rendita al metro quadro elevatissima e una maniacale attenzione al servizio. “Le persone non vogliono semplicemente comprare un personal computer, ma vogliono anche sapere ed imparare cosa possono farci”, diceva Steve Jobs. Un ottimo metro di paragone anche per i negozi specializzati dell’articolo sportivo e dell’outdoor. Cosa c’è di meglio per un consumatore che acquisire familiarità con un prodotto già all’interno di un punto vendita e trovare persone disponibili e preparate che lo sappiano assistere e consigliare nell’acquisto? “Abbiamo ogni giorno migliaia di conversazioni e interazioni con i nostri clienti finali”, affermava sempre Jobs. “E queste conversazioni avvengono con lo staff dei nostri store”. Insomma, oltre ad avere chiaramente un buon, o meglio un ottimo prodotto, una delle chiavi del successo è quella di sviluppare una personale, frequente e fruttuosa interazione con i propri clienti all’interno dei punti vendita. Centrando questo obiettivo, è certo che un negozio fisico continuerà ad avere un ruolo centrale anche in una società sempre più digitalizzata e web-dipendente.

Editore Sport Press Srl Presidente: DANIELE DE NEGRI Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: RICCARDO COLLETTI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) - Tel. 0362.600469 - Fax 0362.600616 Email: redazione@outdoormag.it Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 - Email: redazione@outdoorusa.net Website: www.outdoorusa.net Anno 5 - N.10 / 2012 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti. Questo numero è stato chiuso in redazione il 18 ottobre 2012

TRATTATIVE

MARKET

Lafuma conferma l’apertura di un tavolo di trattativa con la sudcoreana E-Land

Black Diamond acquisisce Pieps e lancia l’apparel con Schoeller

In risposta alle recenti indiscrezioni riferite a una potenziale acquisizione di Lafuma Group da parte di un conglomerato sudcoreano, E-Land, il gruppo francese ha confermato di aver aperto un tavolo di trattativa con lo stesso. Lafuma ha però aggiunto di essere solo a una fase preliminare della discussione e che è probabile non si arrivi ad alcun compromesso. La società possiede i marchi Lafuma, Millet, Eider, Le Chameau e Oxbow. Dopo le varie acquisizioni, Lafuma è tornata a registrare un segno positivo nell’anno finanziario terminato a settembre 2011. Il gruppo è attualmente posseduto da diverse istituzioni e individui, ma nessuno ne detiene le quote di maggioranza. Circa il 31,3% delle quote sono libere nella borsa di Parigi mentre il 20% è di proprietà di Comir (holding company legata alla famiglia Baur). La famiglia fondatrice del

gruppo possiede il 15,4% del gruppo; Jean-Pierre Millet l’11; CDC, gruppo di investimento francese, il 14,6% e BNP Paribas Fortis il 7,7%. Il gruppo sudcoreano E-Land possiede aziende di brand fashion, opera come licenziatario per diversi marchi sportivi e gestisce un network di retail su larga scala. È stato licenziatario e distributore esclusivo di Berghaus nel Paese per diversi anni e ha già dimostrato la sua fama di crescita all’estero: dopo aver rilevato una società di scarpe nostrana, l’anno scorso ha acquistato il brand italiano di accessori e prodotti in pelle Mandarina Duck. Ha anche fatto un’offerta, non andata poi a buon fine, per il grande conglomerato calzaturiero americano Collective Brands. Lafuma ha già una forte partnership in Cina con l’azienda coreana LG Fashion, che ha acquisito i diritti del brand qualche anno fa.

distribuzione Garmont negli USA con Scott e OTE nei mercati outdoor, armi e caccia Scott Sports, marchio svizzero specializzato nel bike, nei winter sport e nel running, ha deciso di ampliare il proprio portafogli di prodotti in Nord America acquisendo la distribuzione delle linee di scarponi da sci e calzature outdoor Garmont negli USA. L’accordo è diventato effettivo a fine settembre e, oltre alla distribuzione di scarponi estivi e invernali del calzaturificio italiano, include anche il brand Life-Link specializzato nell’abbigliamento da viaggio backcountry. Scott in tal modo intende valorizzare Life-Link

nel mondo e distribuire i prodotti Garmont nel Nord America e nel Messico, come anche le calze Bridgedale sempre nel mercato USA. Sempre Garmont ha affidato la distribuzione n o rd a m e r i cana delle calzature specifiche per le forze armate, gli operatori professionali e la caccia alla società Outdoor Tactical Enterprises (OTE). Quest’ultima sarà responsabile di distribuzione, product placement e supporto al marchio e continuerà ad assistere Garmont nello sviluppo, nell’innovazione e nei test di prodotto.

Il marchio americano Ruffwear distribuito in Italia da Kong A partire dal 26 settembre Kong diventa distributore esclusivo per l’Italia del marchio Ruffwear, una delle aziende leader nel settore dell’abbigliamento tecnico per cani. I negozi nuovi ed esistenti che vendono Ruffwear in Italia potranno così godere di un servizio clienti locale e il supporto fornito da un team dedicato di professionisti. Questa partnership è in linea con la visione Ruffwear di diventare il primo marchio mondiale di prodotti di qualità per cani. “Con l’esperienza nel settore outdoor, il marchio forte e l’impegno eccellente nel servizio ai clienti, Kong è un ottimo partner per Ruffwear. Siamo entusiasti di lavorare con una società italiana per aiutare i rivenditori locali a raggiungere il successo con il nostro marchio. Non vediamo l’ora di costruire una partnership di successo e duratura”, ha commentato Dove Gibson, direttore vendite

Ruffwear. Questo marchio, che ha sede a Bend (Oregon), realizza prodotti a elevate performance per migliorare le attività all’aria aperta per i cani e i loro compagni. Ruffwear Performance Dog Gear combina tecnologia, qualità, forma, funzione e sicurezza per soddisfare le esigenze di cani attivi e avventurosi e dei loro proprietari. Da segnalare poi che Ruffwear si impegna a preservare gli spazi aperti e i corsi d’acqua. È pertanto partner della Conservation Alliance per proteggere questi luoghi ed è stata elencata ad aprile 2010 per il terzo anno dalla rivista Outside (www.outsideonline. com) nella lista dei “Best Places to Work”. I prodotti Ruffwear sono disponibili in negozi di animali specializzati, negozi outdoor e direttamente online. www.ruffwear.com Kong - 0341.630506 - info@kong.it

Due importanti novità hanno segnato Black Diamond nell’ultimo periodo. Anzitutto è stato raggiunto un accordo definitivo per l’acquisizione di Pieps Holding GmbH e della sua filiale operativa Pieps GmbH. Black Diamond acquisirà Pieps per 8 milioni di euro in contanti e si prenderà carico di circa 2,1 milioni di euro di debito. Black Diamond si è impegnato a versare altri 2,3 milioni di euro a fronte del raggiungimento da parte di Pieps di alcuni obiettivi di vendita tra la chiusura della transazione (1 ottobre 2012) e il 31 marzo 2015. Fondata nel 2006, l’azienda austriaca è riconosciuta in tutto il mondo per l’innovazione tecnologica nell’attrezzatura di sicurezza alpina. L’ampia gamma di prodotti comprende sonde, pale, trasmettitori antivalanga, attrezzatura di sicurezza, zaini e strumenti connessi a satellite per messaggeria, tracciamento vie e navigazione. È inoltre l’unico partner europeo del network di satelliti Iridium all’interno dei settori outdoor e alpino. “L’acquisizione di Pieps segue la nostra strategia di voler accorpare società all’avanguardia concentrate nella creazione di strumenti che rendano le avventure backcount-

ry e i viaggi più sicuri”, ha commentato Peter Metcalf, ceo e presidente di Black Diamond. Inoltre l’azienda tedesca ha annunciato la partnership con Schoeller Textiles in occasione del lancio della nuova collezione apparel FW 2013. “Una decina di anni fa abbiamo aiutato Schoeller a entrare nel mercato nord americano con prodotti per alpinisti, climber e scialpinisti”, ha spiegato Tim Bantle, direttore dell’apparel per Black Diamond Equipment. “Con il lancio della nostra collezione per quest’inverno, stiamo ‘risvegliando’ questo rapporto che provvederà a fornire ai nostri clienti core i prodotti softshell più performanti sul mercato”. La nuova collezione è costruita intorno a due materiali chiave: Schoeller Textiles e Nanosphere Technology. I tessuti Schoeller sono creati per le situazioni più dinamiche, mentre la Nanosphere Technology garantisce una efficace impermeabilità ed è certificata bluesign. In aggiunta alla Schoeller Collection, Black Diamond introdurrà due ulteriori categorie di prodotti con Polartec e PrimaLoft. www.blackdiamond-inc.com

PrimaLoft entra nel segmento fashion e stringe nuovi accordi nello sport Il settore fashion ha spesse volte dimostrato un certo interesse verso il tessile ad alta tecnologia e il marchio PrimaLoft ha deciso di entrarvi con maggior vigore, acquisendo nuovi partner di prestigio mondiale. Già fornitore di marchi quali Laurel, Bench, Adidas Originals, Manderley o Mini-A-Ture, il brand americano ha ulteriormente rafforzato la sua presenza nel mondo della moda con l’acquisizione di alcuni clienti di rilievo internazionale simbolo dell’innovazione stilistica: Prada, Toni Sailer, Christian Dior, Louis Vuitton, Hermes, Chanel, Paul&Shark, Stella McCartney, Fay Trussardi. Un chiaro segnale della sensibilità dei marchi fashion verso i materiali ad alto contenuto tecnologico, garantiti da standard qualitativi esclusivi, oltre che segno dell’ampia versatilità dei prodotti PrimaLoft. Sono davvero molti i vantaggi offerti dal marchio americano: leggero, caldo e soffice, offre gli stessi benefici della piuma e un comfort impareggiabile. Diversamente dalla piuma d‘oca, mantiene le sue proprietà idrorepellenti anche in condizioni di bagnato, si lava facilmente in lavatrice e conserva le sue proprietà inalterate nel tempo. In aggiunta ai nuovi marchi moda, anche il settore sportivo vede crescere PrimaLoft grazie all’ingresso di nuovi partner di riferimento nei rispettivi settori: O’Neill, Maloja, Jack Wolfskin, Oakley, Maier Sports, Löffler, Bench e Nike, che si aggiungono a La Sportiva, Odlo,

Dynafit, Salewa, Vaude, Bergans e Patagonia. Da segnalare infine che PrimaLoft ha ottenuto la certificazione bluesign anche per i prodotti a filo continuo PrimaLoft Synergy e PrimaLoft Infinity fabbricati a Taiwan. Questa certificazione assicura ai partner, ai dettaglianti e ai consumatori che i prodotti per l’isolamento PrimaLoft sono eco-compatibili. “L’impegno etico verso l’ambiente è molto forte per PrimaLoft”, ha affermato Vanessa Mason, direct global business development per l’azienda statunitense. “L’adesione agli standard bluesign è oggi una componente importante della nostra cultura aziendale”.

www.primaloft.com



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people Arc’teryx Equipment dà il benvenuto a due nuovi top manager Due nuovi top manager entrano a far parte dello staff canadese di Arc’teryx Equipment. Si tratta di Jon Hoerauf, nuovo vice presidente e senior director delle vendite mondiali, e di Adam Ketcheson, vice presidente e senior director del global marketing e del B2C. Entrambi riportano al general manager Vincent Wauters. Hoerauf ha alle spalle diverse esperienze nel mondo outdoor tra cui anche una come global product director per la linea Summit di The North Face. Per Arc’teryx supervisionerà la strategia e la pianificazione di vendita e i servizi ai dealer. Si occuperà anche di far crescere il marchio in America, Europa, Middle East, Africa e Asia Pacifica. Anche Ketcheson ha in passato lavo-

Jon Hoerauf

rato per The North Face, ricoprendo diversi ruoli nelle vendite e nel marketing. In Arc’teryx cercherà di

Adam Ketcheson

accrescere la riconoscibilità aziendale e di migliorare la connessione con il consumatore finale.

Vibram e Vibram FiveFingers tra cambi di poltrona e new entry Lo scorso settembre Vibram ha visto alcuni cambiamenti all’interno del suo staff. Innanzitutto Michael Martin è stato promosso a general manager Vibram FiveFingers e Finished Goods per il Nord America. Martin ha in precedenza operato come vice presidente vendite. In questa sua nuova posizione supervisionerà le vendite, gli introiti, il design, lo sviluppo, il marketing, la distribuzione e la ricerca. Altra promozione ha riguardato Michael O’Brien che è stato nominato marketing manager Usa dopo aver lavorato come senior retail marketing association. Michael si occuperà di allineare il business di Vibram e di Vibram FiveFingers così come di sviluppare un’unica immagine globale del marchio Vibram. Più

Michael Martin

Michael O’Brien

di recente, a inizio ottobre, c’è stato un ultimo importante cambiamento. Antonio Dus è infatti stato nominato consulente dell’amministratore delegato. Antonio ha maturato una lunga esperienza nell’industria calzaturiera ricoprendo molteplici ruoli di livello internazionale prima in Garmont e

Antonio Dus

poi in OberAlp/Salewa. Ha inoltre acquisito una profonda conoscenza dei processi e delle attività di marketing lavorando per società in Usa e in Australia. Antonio riporterà direttamente a Marco Bramani, presidente e amministratore delegato dell’azienda.

Il progetto 7Summits di Danilo Callegari continua in Europa Prosegue il 7Summits Project Solo di Danilo Callegari (che avevamo intervistato proprio prima della partenza su Outdoor Magazine di luglio), un’iniziativa che prevede la conquista delle 7 vette più alte di ogni continente (Aconcagua, Elbrus, Kilimanjaro, Monte Kosciuszko, Monte Vinson, Everest, McKinley). La particolarità di questo progetto è poliedricità. L’ascesa di ogni vetta, compiuta in solitudine e senza ossigeno supplementare, è accompagnata dall’esplorazione dei paesaggi naturali incontrati in ogni continente. L’ascesa di ogni vetta si inscrive dunque in un viaggio vasto affrontato a piedi, in bici, a nuoto o in canoa a se-

conda delle circostanze. Dopo la buona riuscita della spedizione in Sud America - che lo ha visto attraversare in bicicletta montagne e deserti in quota per un totale di 4500 km, percorrere in canoa per 280 km il lago Titikaka e infine conquistare il Cerro Aconcagua l’alpinista e atleta friulano ha dato il via alla fase europea del progetto. Che è partita con la scalata dell’Elbrus (5.642 mt) conclusa con successo il 14 ottobre scorso. Ora l’esploratore tornerà in Italia in bicicletta attraverso Russia, Ucraina, Romania, Ungheria o Serbia, Croazia e Slovenia coprendo circa 3.800 km in solitaria. In questa esperienza Danilo è accompagnato da partner di prestigio,

come Mountain Hardwear, La Sportiva e Garmin. Il rientro in patria è previsto entro Natale. www.danilocallegari.com

Movement, ecco il team italiano dedicato allo ski alp race Boardcore ha annunciato per la stagione invernale ormai alle porte il suo nuovo Team Italia Movement Freeski Company dedicato allo ski alp race. Ne fanno parte alcuni tra i migliori rappresentanti di questa disciplina sia a livello nazionale che internazionale: il plurimedagliato e più volte campione mondiale Dennis Brunod, Alain Seletto (atleta polivalente e protagonista dell’ultimo Mezzalama, foto a destra), Franco Collè (primo italiano al Tor des Géants 2012), Tadei Pvik (fortissimo verticalista friulano), lo skyrunner trentino Daniele Cappelletti e l’atleta di Sondrio Paolo Moriondo, detto “il tigre”. Fa parte del team anche Andrea Basolo (foto a sinistra), responsabile tecnico del settore giovani del comitato AOC (reg. Piemonte) e collaboratore tecnico della rivista Ski Alper. Mentre non mancano alcuni atleti

giovani ed emergenti come il piemontese Filippo Barazzuol, il fortissimo Nadir Maguet, la guida alpina Francois Cazzanelli e i cadetti di belle speranze Alessandro Saravalle, Matteo Gottardelli, senza dimenticare la brava Giorgina Dalla Zanna. Sotto l’oc-

chio vigile di Chicco Gillio (valdostano e tester Movement) e coordinati da Boardcore, gli atleti daranno sfoggio di una nuova linea tecnica di abbigliamento race dedicata alla mela rosso crociata e calzeranno i super performanti e leggerissimi Fish Pro.


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partnership Accordo triennale tra Scarpa e la Ski Touring World Cup

Il 6-7 ottobre si è tenuto il consueto ISMF Forum a Pelvoux, Francia, località che ospiterà dal 9 al 15 febbraio 2013 i campionati mondiali di sci alpinismo. Il Forum dell’International Ski Mountaineering Federation (foto sopra) è un’occasione importante per introdurre il calendario della stagione, le variazioni e le novità. Una delle più importanti è certamente l’introduzione del nuovo progetto Marketing and Communications, che ha portato alla title sponsorship dell’intero circuito di Coppa del Mondo per i prossimi 3 anni da parte del marchio Scarpa. Anche Montura farà la sua parte, fornendo le uniformi ufficiali ISMF e partecipando ai progetti di comunicazione. Grande soddisfazione è stata espressa in merito alle novità di quest’anno dal presidente Armando Mariotta, che sta inoltre curando i rapporti con il Comitato Olimpico per avvicinare la disciplina sci alpinistica alle Olimpiadi. La Coppa del Mondo 2013 partirà il 12-13 gennaio in Valle Aurina (Ahrntal), in Italia, proseguendo poi in Svizzera, ancora Italia, Andorra e la finalissima a Tromsø, in Norvegia, il 13-14 aprile.

I bastoncini Masters con ANI alla cicloturistica L’Eroica

Dal 4 all’8 ottobre un esercito di appassionati di ciclismo storico ma anche molte persone che amano le colline toscane del Chianti si sono trovati in occasione di L’Eroica, una cicloturistica d’epoca su strade prevalentemente sterrate. Quest’anno l’evento ha inserito il nordic walking, invitando l’ANI (Associazione Nordic Fitness Italiana) a presentare la propria attività che ben si allinea con l’ottica di movimento all’aria aperta. I rappresentanti ANI hanno per l’occasione proposto al pubblico lezioni dimostrative utilizzando i bastoncini Masters. L’associazione dà ora appuntamento a tutti gli appassionati per lo stage nazionale ANI sul Monte Amiata, previsto dall’1 al 3 novembre. Il 4 novembre, invece, si svolgerà L’Eroica Running che ospiterà i gruppi di nordic walking in alcuni percorsi caratteristici, tra cui uno che va da Gaiole in Chianti fino al Castello di Brolio attraversando le vigne e i boschi del territorio. Anche in questa occasione saranno utilizzati bastoncini Masters.

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Collaborazione e importanti sinergie tra Mentalitasportiva.it e le nostre testate Ufficializzata la collaborazione tra mentalitasportiva.it (quotidiano sportivo online di informazione secondo i valori dello sport e di uno stile di vita vincente) e le nostre riviste “Outdoor Magazine” e “Running Magazine”. I principali punti di forza della partnership si focalizzano sull’impegno di mentalitasportiva.it ad integrare le pagine delle testate di nuovi e originali contenuti, ospitando storie di campioni e atleti che hanno contraddistinto lo sport attraverso le loro imprese, la loro passione, i loro sogni, gli insuccessi e, soprattutto, le grandi vittorie. Si parlerà di atleti che hanno dimostrato coraggio e che hanno affrontato sfide importanti, ma anche sportivi che si mettono alla prova ogni giorno per vivere ciò che più li entusiasma. “Outdoor Magazine” e “Running Magazine” avranno l’opportunità di contare su interessanti approfondimenti e notizie legate agli aspetti etici dello sport, vissuti come insegnamenti per la vita e temi correlati allo sport sostenibile e a una mentalità sostenibile, tema diventato protagonista di una vera e propria rubrica su mentalitasportiva.it, visibile anche dall’omonima community su Facebook.

Grazie alle pagine di mentalitasportiva.it, alcuni contenuti delle due riviste cartacee “Outdoor Magazine” e “Running Magazine” potranno raggiungere anche l’utente finale, dando vita ad una sinergia tra target istituzionale e il grande pubblico del 2.0 appassionato delle news di mentalitasportiva.it. Sulle nostre due testate sarà dato spazio a una rubrica mensile riservata a mentalitasportiva.it, dedicata a news e contenuti della testata online suddivisi per sezioni collegate allo sport, ai viaggi, alla salute e benessere, alle interviste, alle novità, agli eventi e alle notizie di sport business, calamitate attorno a brand noti del mondo sportivo nazionale e internazionale. A proposito, a pagina 22 trovate la prima puntata di questa rubrica. La triade editoriale si prefigge l’obiettivo di condividere sinergie in un’ottica di reciproca visibilità, sui canali tradizionali e sul mondo dei social network, dove le informazioni viaggiano a ritmi incalzanti e con linguaggi immediati. Lo spirito di collaborazione, in linea con i valori promossi da mentalitasportiva.it, è un volano per aggregare opportunità, condividere progetti e iniziative e per rendere interscambiabili le potenzialità di media autorevoli nella diffusione e promozione di grandi “gesta” e numerose attività accomunate sotto il segno dello sport.


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EDITORIA DI ROCCIA DI SOLE Arrampicate in Sicilia di Massimo Cappuccio, Giuseppe Gallo Edizioni Versante Sud

RICONOSCIMENTI Scarpa: pluripremiata negli USA la collezione di scarponi Il Guides Choice Award 2012 a tre prodotti Camp

ALIEN

Meno di dieci anni fa la Sicilia verticale era una terra tutta da scoprire, pochissime aree erano esplorate e poche le pareti salite, per lo più da un pugno di scalatori locali o giunti dal continente. Oggi questa meravigliosa isola è diventata una delle mete preferite dai climber di tutto il mondo e un punto di riferimento per l’arrampicata attorno al Mediterraneo. In questa terza edizione le aree proposte sono lievitate sfiorando il centinaio. Un’autentica evoluzione rispetto al 1994, quando ce n’erano solo 43. Le novità riguardano principalmente la zona attorno a San Vito Lo Capo, nel trapanese, che grazie anche all’impulso dato dall’ormai celebre raduno internazionale si colloca tra le aree europee più importanti. Ma la Sicilia arrampicatoria non è solo San Vito. Ogni anno, sempre più giovani siciliani scoprono e attrezzano nuove aree come per esempio Contrada Alfano, vicino a Siracusa, o le nuove falesie del ragusano. Non manca poi il contributo di diversi climber provenienti da altre regioni italiane o dall’estero, che insieme ai locali continuano a regalare nuove falesie e bellissime vie che salgono le pareti più alte. Pagine: 456. Prezzo di copertina: 34 euro.

MAESTRALE RS

Sono diversi gli awards ricevuti negli States per 5 modelli di scarponi ski alp Scarpa della collezione FW 2012/13. A consegnarli alcune delle più rinomate riviste di settore oltreoceano: Backpacker, Skiing Magazine, Powder Magazine, Backcountry Magazine. Il modello Alien si è aggiudicato il riconoscimento come Editor’s Choice Snow dalla rivista Backpacker per le qualità messe in evidenza di versatilità, leggerezza (solo 700 gr), design esclusivo dello scafo, materiali e per l’innovativo sistema di chiusura Boa che offre una chiusura e un fit personalizzato senza punti di pressione. Ogni clic equivale a 1 mm di regolazione della tensione. Quattro awards sono stati invece conquistati dalle new entries della collezione Phanta Plastic 12/13: Maestrale RS e Gea RS. Entrambi hanno vinto un Editor’s Choice Snow da Backpacker, un Editor’s Choice da Backcountry, uno Skier’s Choice da Powder Magazine e un

GEA RS

MOBE

TERMINATOR X

Official Ski Test Selection da Skiing Magazine. Premi assegnati ai due modelli per la loro vocazione freeride/alpine touring, il design di elevata funzionalità, l’eccellente compromesso di leggerezza, l’ampio movimento e le performance ottimali in discesa. Lo scarpone Mobe invece è stato insignito da Powder Magazine con lo Skier’s Choice Award per le sue peculiari caratteristiche che lo rendono ecologico e grintosissimo. Mobe garantisce un alto standard di performance, combinando potenza, precisione e leggerezza elevati. Per Backcountry Magazine la scelta nella categoria telemark è andata al Terminator X. Affidabile in ogni condizione, è uno scarpone versatile disegnato espressamente per lo sciatore a tallone libero. Ha il telaio perfezionato per la massima stabilità laterale con lo scafo a tripla iniezione e gambetto a doppia iniezione a protezione del soffietto. Compatibilità con tutti gli attacchi TLT.

L’American Alpine Institute ha premiato l’eccellenza di Camp assegnando per il 2012 il prestigioso Guides Choice Award a tre prodotti. In particolare sono stati premiati l’imbragatura Blitz, la piccozza Corsa Nanotech e il moschettone Photon Wire. Il riconoscimento viene attribuito da una commissione di esperte guide alpine che, dopo aver testato gli attrezzi per mesi, comparandoli tra loro in ogni condizione e in diverse parti del mondo, individua i migliori di ciascuna categoria e assegna loro il premio. L’imbragatura Blitz ha colpito le guide americane per il suo perfetto connubio di leggerezza e prestazioni che la rende ideale per spedizioni e ascensioni alpine “fast and light”. La Corsa Nanotech è invece risultata l’attrezzo perfetto per sci alpinismo, ascensioni all’insegna della leggerezza e spedizioni. Il Photon Wire infine, che con i suoi 29 gr è il moschettone full-size più leggero al mondo, si è imposto sugli altri sia per le sue dimensioni, superiori a quelle di altri modelli, sia per l’eccellente azione della leva a filo. Nella foto il premio conferito all’azienda lo scorso agosto durante la fiera OR di Salt Lake City (Usa).

Bis di premi per il completo La Sportiva Storm Fighter

La giacca e i pantaloni Storm Fighter GTX firmati La Sportiva si sono aggiudicati i più importanti riconoscimenti editoriali del settore già nella loro stagione di debutto. La rivista americana Outside Magazine ha infatti insignito la Storm Fighter GTX Jacket con il premio Gear of the Year, mentre gli Storm Fighter GTX Pants si sono aggiudicati il Backpacker 2012 Editors’ Choice Snow Award. Il processo di test per il premio di Outside Magazine ha preso in esame oltre 30 giacche, messe alla prova nelle situazioni più estreme: scalate lungo la costa della California del Nord, gare di sci alpinismo sulle montagne del Colorado, gite invernali in bicicletta e soste in campeggio. I principali tester di Outside sono stati colpiti dalle prestazioni del prodotto. Quando è stato chiesto loro perché hanno scelto la Storm Fighter GTX Jacket come Gear of the Year, hanno risposto: “La Storm Fighter Jacket ha superato tutte le aspettative. Il suo design semplice ma efficace funziona, è leggera, veste bene e tiene fuori gli agenti climatici. È comoda, fashion e performante; che cos’altro si

può chiedere a un active shell?”. Anche i vincitori del premio Backpacker 2012 Editor’s Choice Snow Awards sono stati sottoposti a un’approfondita verifica condotta dal team dei redattori della rivista, che ha testato centinaia di nuovi prodotti in un ambiente controllato. Questo rigoroso processo garantisce che le prestazioni dei prodotti premiati siano veramente le migliori. “Abbiamo disegnato i due capi Storm Fighter per soddisfare le esigenze di chi pratica lo sci alpinismo, attività che richiede un tipo di abbigliamento che garantisca la protezione dagli elementi più estremi e la possibilità di ridurre al minimo peso e ingombro”, ha spiegato Lorenzo Delladio, CEO La Sportiva. “Gore-Tex ci ha aiutato a vincere la sfida con un tessuto molto tecnico, che ci ha permesso di rendere i due articoli Storm Fighter la punta di diamante della nostra nuova collezione di abbigliamento invernale”. Entrambi i capi sono disponibili per la stagione invernale 2012/13 presso i rivenditori specializzati, nella collezione abbigliamento ski mountaineering La Sportiva.


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il gruppo si conferma molto attivo su svariati fronti. tra spedizioni, editoria, palestra, scuola di alpinismo del CAI e molto altro

Le molteplici facce dei Ragni di Lecco La storia che hanno alle spalle ha più di 60 anni e racconta di una città, delle sue montagne e dei suoi uomini. I Ragni di Lecco furono fondati nel 1946 dai fratelli Bartesaghi (Giulio e Nino) con Franco Spreafico, Emilio Ratti e Gigino Amati, e hanno annoverato alcuni dei più celebri alpinisti e arrampicatori italiani: basti citare Riccardo Cassin e Carlo Mauri, ma la lista è ben più lunga. Fin dalla fondazione, i Ragni sono stati grandi protagonisti sulle montagne nostrane e in giro per il mondo e l’apertura di nuove vie in tutto il pianeta è un marchio distintivo del gruppo. Tantissime le imprese in parete (per le quali rimandiamo al sito, sempre aggiornato e ricco di contenuti) e le iniziative giustamente evidenziate dai media che vedono protagonisti i suoi componenti. Attualmente possiedono una palestra a Lecco, dove è possibile partecipare a corsi di arrampicata, gestiscono una scuola di alpinismo, dirigono Stile Alpino, una rivista a distribuzione internazionale, e dispongono di una squadra giovanile di talenti in erba fra i quali spicca il piccolo fenomeno Stefano Carnati. Sono sponsorizzati da adidas.

UN NUOVO PRESIDENTE - In seguito alle

dimissioni di Daniele Bernasconi, il 4 ottobre si è tenuta presso la sede dei Ragni un’assemblea straordinaria per l’elezione del nuovo Presidente. L’atto ha visto l’elezione di Fabio Palma (foto a destra) che, dopo circa sei anni da Consigliere, guiderà lo storico gruppo per il prossimo triennio. Si è successi-

vamente designato il Consiglio: accanto ai confermati Carlo Aldè, Luca Passini, Paolo Spreafico e Silvano Arrigoni, si sono aggiunti Andrea Pavan e Pino Floccari, al posto del neopresidente e di Dario Cecchini, che ha deciso di dedicarsi interamente alla gestione della palestra di arrampicata. Fabio ha voluto ribadire ufficialmente la sua linea d’intenti per il futuro: “La mia elezione è un normale avvicendamento, il ruolo di Presidente dei Ragni di Lecco è grandemente sopra-valutato anche perchè, senza un adeguato Consiglio, risulterebbe svuotato e addirittura inutile. I Ragni sono un grande gruppo di alpinisti e arrampicatori di varie generazioni, molto unito e coeso, come dimostrano le mille attività alpinistiche e culturali prodotte negli ultimi tempi. Voglio proseguire nel segno della continuità col lavoro del

precedente Consiglio. Abbiamo perfino troppe idee ma coinvolgendo tutti vorremmo realizzarne il più possibile. Questo periodo di grande vitalità deve proseguire, anzitutto con la ricerca di giovani capaci di tenere ad alto livello l’attività del gruppo, poi con la prosecuzione di progetti culturali che vedranno tutte le generazioni coinvolte”.

INTERNET E LOOKBOOK - Ogni attività e

impresa viene raccontata in maniera approfondita attraverso il sito internet, mentre un Lookbook annuale (scaricabile gratuitamente dal portale) riporta i resoconti, in italiano e inglese, più belli delle scalate compiute dai Ragni, insieme a foto d’autore veramente spettacolari. L’interesse che il Gruppo riscuote è facilmente verificabile dagli appassionati di montagna che visitano la pagina web. A fine settembre è stato sfondato il muro delle 250.000 visite dal primo maggio 2011, data dell’ultimo restyling. Mentre la pagina Facebook della rivista Stile Alpino è stabilmente sopra le 10.000 visite settimanali, con un record di 19.450.

COPERTINE - Negli ultimi due anni i Ragni di Lecco sono stati protagonisti di molti articoli e interviste sulla stampa specializzata: Alp, Pareti, Meridiani Montagne, riviste spagnole, tedesche e inglesi. In particolare nell’ultimo periodo sono state dedicate per la prima volta delle copertine: su Alp, con Luca Passini e articolo di Fabio Palma, su AAJ (American Alpine Journal), la Bibbia

La cover del bellissimo Look Book 2012. A destra la copertina di Stile Alpino di settembre.

dell’alpinismo extraeuropeo, riguardo alla grande avventura sulla Ovest della Egger, e infine sulla rivista tedesca Klettern. Pubblicazioni che danno grande soddisfazione a tutti i componenti del Gruppo.

LA PALESTRA - La palestra dei ragni, sita

non a caso in via Carlo Mauri a Lecco, ha visto nell’ultimo periodo una frequentazione sempre maggiore, tanto che già due anni fa venne programmato un ampliamento della struttura e alcune migliorie gestionali. Così, durante la stagione estiva, grazie anche all’appoggio della Comunità Montana e del Comune di Lecco, è stata creata una nuova struttura che presenta una superficie scalabile di ben 150 mq, con un’inclinazione adatta a tutti i livelli tecnici. In aggiunta sono state montate attrezzature sofisticate per allenamenti ad alto livello come il System Wall, che racchiude in sè la classica trave, il pan gullich e un piccolo muro per appren-

dere la tecnica, strumento dalle caratteristiche molteplici per un allenamento completo da ogni punto di vista.

SCUOLA NAZIONALE ALPINISMO - Da oltre 50 anni i corsi organizzati dal Gruppo Ragni della Grignetta preparano diversi alpinisti lecchesi, tanto che la maggior parte degli stessi componenti ha un passato come allievo della scuola. Uno spirito di condivisione della propria storia ed esperienza spinge i Ragni in attività a prestare il proprio tempo, nell’intento di trasmettere le tecniche e soprattutto la passione per la montagna a loro tramandata, educando i più giovani. Al termine dei corsi gli allievi possono continuare a frequentare la sede dei CAI Lecco dove si ritrova il Gruppo. In questo ambiente i futuri alpinisti potranno maturare le prime esperienze da capocordata, potendo sempre contare sui consigli dei più esperti. www.ragnilecco.com

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INIZIATIVE L’Intimo Sportivo ASA tra bike, alpinismo e tattoo È un periodo di grande fermento per l’azienda Intimo Sportivo ASA, che supporta attivamente diverse iniziative. Solo nel mese di ottobre ha sponsorizzato la decima edizione della Selle Italia Granfondo Italia, 135 km di Granfondo e 93 km di Mediofondo, con partenza e arrivo da Carpi (MO) andata in scena il 13 ottobre in occasione della Maratona Enzo Ferrari. ASA ha tra l’altro vestito Silvio Gradellini (Pedale Bellariese) che ha vinto la mediofondo di 93 km. Prossimamente, il 20 e il 21 ottobre, supporterà insieme a Virgin Radio la raccolta fondi per i terremotati dell’Emilia “Alle Tattoo no stop for Emilia”. Alessandro Bonacorsi, titolare dello studio Alle Tattoo e detentore di quattro Guinness World Record, si cimenterà nel suo 5° Guinness in una sessione 48 ore no-stop. Il ricavato dei tatuaggi sarà utilizzato per acquistare un autocarro per il Gruppo Comunale Volontari Protezione Civile di Soliera (MO). Intimo Sportivo ASA venderà i suoi capi con il 15% di sconto. Il ricavato sarà devoluto alla raccolta per l’acquisto dell’autocarro. Da ultimo dal 21 ottobre al 10 novembre l’azienda sarà sponsor della spedizione “Bolivia Mashipura Expedition 2012” dalle Alpi alle Ande boliviane. Un gruppo di alpinisti del CAI viaggerà ad alta quota per conoscere nuove culture e nuovi terreni di gioco.

The North Face Speaker Series, 5 le tappe europee The North Face Speaker Series, presentato da Gore-Tex in collaborazione con Jeep e Primaloft, rappresenta un’occasione unica per rivivere le spedizioni compiute da alcuni dei più grandi alpinisti internazionali. Il tour coinvolgerà cinque città europee: Milano, Barcellona, Monaco, Parigi e Londra. Ogni tappa ospiterà alcuni dei migliori atleti The North Face, pronti a coinvolgere la platea con i propri racconti, condividendo successi e difficoltà delle loro spedizioni: Simone Moro (ITA), Denis Urubko (KAZ), Hervé Barmasse (ITA), Iker ed Eneko Pou (ESP), Conrad Anker (USA). Questa seconda edizione del Tour segue il successo ottenuto nel 2011, quando più di 2000 spettatori hanno vissuto le incredibili emozioni della prima invernale compiuta da Simone Moro, Denis Urubko e Cory Richards sul Gasherbrum II. Le tappe di Milano (Triennale, 5/11), Monaco (13/11) e Parigi (15/11) vedranno il contributo di Simone Moro e Denis Urubko sul tema “L’Alpinismo ai giorni nostri”, arricchito con racconti di ascese invernali e sopravvivenza in ambienti e condizioni atmosferiche estremi. A Barcellona (8/11) invece, Hervé Barmasse, insieme ai fratelli Pou, illustrerà la sua avventura “Exploring The Alps”, una straordinaria trilogia che ha portato all’apertura di tre nuove vie in tre differenti stili di ascesa su tre delle più alte cime alpine nell’estate 2011. Londra (20/11), che ospiterà la tappa finale del tour, vedrà l’alpinista americano Conrad Anker raccontare la prima ascesa di successo dell’inesplorato Shark’s Fin sul Meru (4.565 mt) nel Garhwal, in Himalaya. Per partecipare è necessario iscriversi al link sottostante. thenorthfacejournal.com/speaker-series-2012/

Polartec Challenge supporta le spedizioni “minori” Polartec da oltre vent’anni continua a sostenere gli appassionati outdoor attraverso il Polartec Challenge, contribuendo alla realizzazione di avventure importanti. Si tratta di un programma internazionale nato nel 1991 per incoraggiare lo sviluppo di un’avventura all’aria aperta ispirata dal più autentico spirito outdoor. In pratica vengono sostenute le piccoli spedizioni portate avanti con volontà e scarsi mezzi, dunque rispettose delle culture locali e dell’ambiente. Le richieste di sponsorizzazione vengono valutate in base all’autenticità del respiro outdoor di cui sono portatrici, al loro valore educativo, culturale e ambientale. Sono molti i nomi illustri che hanno trovato nel Polartec Challenge un aiuto alla realizzazione dei loro progetti outdoor. Tra essi Con-

rad Anker, Jimmy Chin, Steve House, Marko Prezelj, Simone Moro, Andrew McLean e John Shipton. Oltre a numerosi piccoli team a molti sconosciuti, ma dotati di serietà e motivazione. Sul sito dell’iniziativa è possibile scaricare la domanda di sponsorizzazione utile per partecipare al programma. La deadline per partecipare all’edizione 2013 è il 05 gennaio 2013.

polartec.com/polartecchallenge/

Si chiude con cinque premiati il primo Blogger Contest Dopo l’esito dato dalla giuria tecnica, che ha scelto 3 vincitori su 23 partecipanti, il 25 settembre la parola è passata al popolo del web. A loro il compito di assegnare il titolo di Best Blogger LDB al post capace di ottenere il maggior numero di commenti. Che sono giunti immediatamente a centinaia (in totale sono stati 929 per 20.000 pagine visualizzate). Negli ultimi giorni sono emersi i veri pretendenti al titolo e per “L’inizio di un trekking” (Stefano Gandolfi, Alessandria, a destra una foto del post) e “In beata solitudine” è stato un continuo testa a testa. Il 5 ottobre, a tre ore dalla scadenza del concorso, “L’inizio di un trekking” si è messo nettamente in testa. Allo scoccare della mezzanotte il contatore dei commenti del post si è fermato a quota 297, superiore a qualsiasi altro in concorso. Questo dunque il post vincitore della 1ª edizione del concorso Blogger Contest.2012. “L’inizio di un trekking” si aggiunge così ai 3 post premiati in precedenza dalla giuria tecnica: “Il Corvo a tre zampe…” (Lorenzo Filipaz, Trieste) al 1° posto, “La montagna senza la morte” (Federico Balzan,

Belluno) e “L’ultimo tabù delle Dolomiti” (Massimo Bursi Buttapietra, VR) 2° a pari merito. Premio speciale Cortina’s Story: “In beata solitudine” (Alberto Piovesan, Breda di Piave, TV). I vincitori sono stati premiati a Belluno il 9 ottobre. Il concorso “Blogger Contest.2012 racconta la tua montagna” è stato ideato dalla rivista Le Dolomiti Bellunesi ed è stato supportato da Suunto, GoPro, Dolomite, Gabel e Karpos.

Un fondo di previdenza Adidas contro la crisi Il prossimo mese Adidas AG ha intenzione di organizzare un meeting in Svizzera con produttori, istituzioni ed esperti di assicurazioni per discutere della creazione di un fondo di sicurezza privato per lavoratori colpiti dalla chiusura delle imprese. L’evento, coordinato con l’associazione The Global Forum for Sustainable Supply Chains, intende colmare una mancanza istituzionale e mettere il fondo di previdenza a disposizione di lavoratori che perdono il lavoro o non ricevono retribuzioni o benefit. L’azienda lavora dal 1997 all’identificazione delle principali cause di violazione dei diritti dei lavoratori in collaborazione con centinaia di aziende parte della sua catena di rifornimento. Il tutto per assicurare condizioni di lavoro decenti, sicure e salutari. Oggi le principali difficoltà si riscontrano nei pagamenti dei trattamenti di fine rapporto. Ne è un esempio la chiusura dello scorso anno dell’azienda indonesiana PT Kizone, che non ha pagato la buonuscita a 2.800 lavoratori. Per queste persone Adidas, che comunque non ha avuto rapporti con l’azienda per oltre 6 mesi prima della chiusura, ha creato un programma di ricollocamento nel mondo del lavoro oltre a un programma di aiuto alimentare di 250.000 dollari. A questo l’azienda ha aggiunto aiuti umanitari per 275.000 dollari per aiutare i lavoratori e le loro famiglie a fronteggiare le difficoltà economiche.

80mila euro per il progetto “Dote InMovimento”

Il 10 settembre a Treviso, presso la sede di Assosport, è stato firmato il Protocollo d’Intesa tra l’Associazione Nazionale dei produttori di articoli sportivi, la Regione del Veneto e il Miur Veneto (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) per l’avvio di “Dote InMovimento”. Con il patrocinio del CONI e grazie al contributo dei partner sponsor sono stati stanziati 80 mila euro per sostenere i costi affrontati dalle famiglie per iscrivere i propri figli di età compresa tra i 6 e gli 11 anni nelle società sportive. Questo consentirà di promuovere lo sport contro i principali problemi di salute dei giovani d’oggi, tra i quali spicca l’obesità. Più di 500 bambini potranno così iscriversi alla stagione sportiva 2012/13 gratuitamente: il buono “Dote Sport” del valore massimo di 150 euro può essere speso in una delle circa 250 società sportive che partecipano all’iniziativa. Per incrementare il fondo a disposizione il 24 settembre è stata aperta un’asta online su eBay di prodotti messi a disposizione dalle aziende associate ad Assosport. In palio numerosi “must have” autografati e/o utilizzati da grandi campioni tra cui anche la cuffia di Filippo Magnini. A dicembre sarà riproposta un’altra asta online che comprenderà, tra gli altri, anche cinque maglie da corsa Dryarn autografate da Marco Olmo (foto sopra). www.doteinmovimento.com


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Festival del Camminare insieme ad Aku e Amorini

Conclusa positivamente la 1a edizione del Festival del Camminare, ideato dall’Associazione Culturale Monti del Tezio in collaborazione con il CAI Perugia e con la partnership di Aku e Amorini. La manifestazione ha coinvolto un largo pubblico di camminatori e non, grazie al ricco programma di eventi comprendente demo di nordic walking, spettacoli, incontri, proiezioni di documentari sul territorio, escursioni, visite guidate, degustazioni e tanto altro. Svoltasi dal 7 all’8 settembre a Colle Umberto (PG), il Festival ha voluto essere un’occasione per la diffusione dell’attività fisica, offrendo l’opportunità di promuovere e valorizzare il territorio. Inaugurata con l’intervento di Mirco Battaglia, sales manager di Aku, la kermesse, a detta di Andrea Meattelli, responsabile commerciale di Amorini, “presenta notevoli margini di miglioramento e di crescita ed è potenzialmente destinata a diventare uno degli appuntamenti più importanti a livello nazionale, anche perché nel programma l’Associazione Culturale ha saputo fondere sapientemente il programma tecnico con quello culturale”.

A Skipass il primo convegno nazionale sul telemark Il 1° novembre, durante la fiera Skipass di Modena, si terrà il primo Convegno Nazionale sul Telemark intitolato “Telemark, idee e progetti per il futuro”. L’appuntamento è per le ore 14 presso la sala 100 e sarà dettagliatamente descritto sul primo numero della rivista digitale TelemarkMag. Questo convegno anticiperà l’apertura ufficiale della stagione del telemark, prevista il 22-25 novembre in Val Senales con l’evento Telemark Opening. L’associazione Telemark Snow Events, che sul suo sito ha pubblicato un elenco di corsi e relativi costi, ha anche annunciato il futuro lancio del TelemarkStage di Roberto Parisi. www.telemarksnowevents.it

Disegna il table boulder ufficiale per Salewa

Il boulder da tavolo, che si pratica appunto su un classico tavolo da sagra di paese fissato al suolo, è diventato negli ultimi tempi una vera e propria tendenza, non solo nelle sagre altoatesine. Il fattore divertimento è assicurato ma va ricordato che tecnica, forza e coordinazione rimangono requisiti fondamentali. Il concorrente deve infatti ruotare intorno al tavolo senza mai toccare terra, compiendo una rivoluzione di 360° lungo l’asse più lungo del tavolo o anche lungo l’asse più breve. Salewa lancia il concorso per disegnare il table boulder ufficiale per la stagione 2013. Nel mese di ottobre i fan della disciplina potranno scaricare dal sito aziendale l’immagine del tavolo priva di grafica e su questa disegnare la propria interpretazione del table boulder. Tutti i progetti caricati sul sito entro il 31 ottobre potranno essere votati e, tra le cinque creazioni che avranno ricevuto il maggior numero di gradimenti, una giuria interna a Salewa sceglierà alla fine di novembre il design migliore. Il progetto vincitore diventerà table boulder ufficiale di tutte le iniziative Salewa previste per l’estate 2013. Al link seguente, un video esplicativo del concorso: http://goo.gl/0Zu3D. www.salewa.com

La sfida italiana di geocaching firmata Garmin Una caccia al tesoro satellitare rivolta tutti gli appassionati di outdoor e della vita all’aria aperta, per mettersi alla prova in modo divertente ed esplorando le bellezze del nostro territorio. Quello che viene richiesto è spirito di avventura, amore per la natura e un GPS Garmin. Lo staff dell’azienda ha nascosto 20 cache in alcune regioni italiane (Lombardia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Valle d’Aosta, Sicilia, Lazio e Toscana), ognuna delle quali contiene alcuni gadget Garmin e dei partner dell’iniziativa (sezioni del CAI, professionisti del territorio e alcuni rilevatori), oltre a un coupon con un numero di serie legato al premio, ovvero un buono per il ritiro gratuito di una TrekMap Italia v3. Dal 15 settembre al 31 ottobre è possibile scaricare dal

sito, a seconda della zona d’interesse, le coordinate delle cache per poi caricarle sul proprio dispositivo portatile Garmin e partire alla loro ricerca. Tutte le posizioni sono inoltre pubblicate su www.opencaching. com, il portale Garmin del geocaching, accessibile a chiunque e gratuito, che già conta oltre 500 cache in Italia. Una volta trovato il tesoro, si dovrà prelevare il tagliando e accedere al sito inserendo il numero di serie con i propri dati personali. Non tutte le cache contengono i coupon vincenti. Al termine del concorso, Garmin svelerà i 10 coupon validi e verrà estratto un undicesimo premio tra i non vincenti. www.garmin.it/trekmapitalia

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Come dare una seconda vita ai vecchi capi Haglöfs Piuttosto che lasciare i vecchi prodotti Haglöfs nel fondo degli armadi, l’azienda scandinava propone ai propri clienti di portarli in un negozio di vestiti usati all’interno del flagship store di Stoccolma. Una volta portati i propri vecchi indumenti, verrà chiesto agli utenti di raccontare per iscritto la propria esperienza riguardo all’utilizzo dei prodotti e in cambio riceveranno uno sconto del 20% su ogni nuovo articolo nello store. Lo scopo dell’iniziativa, parte del progetto Swapstories, è caritatevole. Infatti i proventi dalla vendita dei prodotti usati andranno direttamente in beneficenza. Haglöfs ha descritto il progetto come un mezzo per diffondere storie ed esperienze outdoor, per fare in modo che i prodotti siano utilizzati sempre e per supportare 2 organizzazioni svedesi che sostengono i contadini poveri intorno al lago Vittoria, in Africa, e alcune famiglie in difficoltà in Romania.


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Salva Focus con on nome

Grande attesa per l’edizione 2012 del tour: 11 le tappe italiane organizzate in collaborazione con Sportler e Sportland

EOFT, outdoor e molto altro Adrenalina ed emozioni per questa rassegna itinerante sponsorizzata da Mammut e Gore-Tex: 8 i film tra alpinismo, climbing, snowboard, freeride, BASE jump e slackline.

Photo: Damien Dykman

Birdmen - “Per anni noi

B.A.S.E. Jumper ci lanciavamo semplicemente dalle pareti rocciose. Non si volava, si cadeva“, ricorda Matt Gerdes. “Con Wingsuits siamo finalmente riusciti a volare per chilometri. All’inizio l’obiettivo era appunto quello di volare il più a lungo possibile, ma poi anche questo è diventato noioso”. A quel punto è arrivata Wingsuit Proximity Flying. Più adrenalina di così non si può. Durata: 12 minuti. Direzione: Matt Sheridan, Team Thirteen. Attori: Ellen Brennan, Matt Gerdes, Mike Steen. Produzione: Proximity Productions – USA – 2012

Photo: Forge Motion Pictures

Auditorium Zanon Multisala Corso Cinema Ambasciatori Auditorium Balestrieri Teatro Erba Cinema Nuovo Roma Auditorium Bolzano Auditorium Bolzano Kurhaus Meran Michael Pacher Haus Forum Brixen/Bressanone

Sketchy Andy - Il portrait dello

slackliner più pazzo del mondo: Andy Lewis. Ha inventato il salto alla rovescia sulla slackline, ora sull’highiling rinuncia anche alla fune di sicurezza e a ogni tipo di abbigliamento. È stato lui stesso a darsi il nome di Mr. Slackline e chi lo ha visto in azione capisce perchè. Da sette anni passa gran parte della sua vita stando in equilibrio su di un nastro e a soli 26 anni è considerato “Father of Modern Slacklining”. Durata: 20 minuti. Direzione: Peter Mortimer e Nick Rosen. Attori: Andy Lewis. Produzione: Sender Films – USA – 2011

The crossing - Victoria Island

è un’isola artica canadese che conta pochissimi abitanti nella zona meridionale. Il resto è regno di orsi, lupi polari e buoi muschiati. è proprio questa parte dell’isola che hanno voluto attraversare Chris Bray e Clark Carter, rispettivamente 22 e 21 anni. Per un’avventura di questo tipo scarponi e zaino non sono sufficienti. Ciò che serve è il PAC: Paddleable Amphibious Cart. Una sorta di macchina che si muove su quattro ruote sovradimensionali foderate con un tessuto aureo rilucente (Kevlar), ovvero il materiale con il quale si realizzano i giubbotti antiproiettile.

Una costruzione geniale che ha senza problemi superato massi, ghiaccio, fango profondo e pozze d’acqua. A bordo di questa trovata, i due hanno percorso oltre 1000 chilometri. Durata: 20 minuti. Direzione: Julian Harvey. Produzione: Distracted Media – Australia – 2012

The shark’s fin - Shark’s Fin sul Mount Meru, Himalaya, è un leggendario pilastro di granito. Conrad Ankers e i partner di cordata Jimmy Chin e Renan Ozturk cercano di conquistarlo senza successo nel 2008. Quattro anni più tardi ritornano di nuovo in India. Per Renan il secondo tentativo di vincere i 900 mt di granito rappresenta anche un ritorno alla vita: sei mesi prima è stato infatti vittima di un grave incidente sugli sci che gli ha procurato fratture alla testa e a una vertebra. La dichiarata intenzione di voler scalare una montagna di 6.310 mt non è stata accolta positivamente dai medici. Ciononostante Ronan ha continuato ad allenarsi con disciplina, confidando nell’aiuto di Conrad e Jimmy. Durata: 22 minuti. Direzione: Jimmy Chin & Renan Ozturk. Attori: Conrad Anker, Jimmy Chin, Renan Ozturk. Produzione: Camp 4 Collective – USA – 2012

The shapeshifter - I kayaker

hanno girato il mondo intero alla ricerca della migliore Whitewater. Ben Marr l’ha trovata, in Quebec. Ed è riuscito a vincerla con fuoco e luce. Durata: 5 minuti. Direzione: Skip Armstrong. Produzione: Forge Motion Pictures – USA – 2012

Photo: Jimmy Chin

anni David Lama ha dominato i campionati internazionali di arrampicata, fino a quando ha deciso di provare qualcosa di nuovo: l’arrampicata alpina. A luglio del 2012 è partito assieme al suo compagno d’arrampicata Peter Ortner per raggiungere il Nameless Tower/ Trango Tower in Pakistan. L’intenzione era quella di affrontare in arrampicata libera la Route Eternal Flame. Un’impresa audace a un’altitudine di più di 6000 mt. Attrezzati solo con lo stretto necessario, sono partiti insieme al cameraman Corex Rich e muniti di una telecamera telecomandata per riprese panoramiche delle montagne pachistane. Durata: 8 minuti. Direzione: Corey Rich. Attori: David Lama e Peter Ortner. Produzione: Corey Rich Productions USA, special edited E.O.F.T. Version by Niko Jaeger & Max Fey – USA – 2012

Udine Treviso Trieste Brescia Torino Trento Bolzano Bolzano Merano Bruneck Brixen

Where the trail ends - Per tre anni Darren Berrecloth, Cameron Zink, Kurt Sorge e circa 6 altri rider professionisti hanno esplorato nuovi percorsi per ridefinire il concetto di Big Mountain Freeriding. Quest’avventura, la più dura della loro carriera, ha inizio proprio al termine del sentiero tracciato. L’EOFT presenta la speciale edizione festival di questa pellicola. Durata: 12 minuti. Direzione: Jeremy Grant. Attori: Darren Berrecloth, Cameron Zink, Kurtis Sorge. Produzione: Freeride Entertainment/Red Bull Media House – USA – 2012

Photo: John Wellburn

Photo: Corey Rich

A new perspective - Per molti

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Photo: Sender Films

2112 - L‘Alaska è la Mecca del Big Mountain Snowboarding. Una meta da non perdere per gli snowboarder professionisti Xavier de Le Rue e Ethan Morgan. 2112 li accompagna durante l’intera avventura. Durata: 8 minuti. Direzione: Travis Robb. Attori: Xavier de Le Rue e Ethan Morgan. Produzione: Standard Films – USA – 2012

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Photo: Chris Bray &Clark Carter

Photo: Tero Repo

Torna anche questo autunno il celebre European Outdoor Film Tour promosso da Mammut e Gore-Tex in collaborazione con Moving Adventures Medien GmbH. Si tratta di uno dei più grandi eventi cinematografici del mondo outdoor e action sport per il Vecchio Continente, che per oltre 10 anni ha ospitato le proiezioni dei più attuali film e documentari d’avventura. Quest’anno il circuito ha preso il via l’11 ottobre e conterrà in tutto più di 200 eventi in 9 Paesi. In particolare tra ottobre e dicembre l’iniziativa sbarcherà in Belgio, Germania, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svizzera, Austria e persino Italia. Ben 11 gli stop previsti nel nostro paese (vedi a fianco) in collaborazione con Sportler e Sportland. Da segnalare la prima volta del tour in Gran Bretagna, con 4 tappe a novembre tra Manchester, Glasgow, Bristol e Londra.

Photo: Forge Motion Pictures

LE TAPPE ITALIANE

A cura di MONICA VIGANò



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Company profile

Greeenr corn

Intervista all’ingegnere Simone Molteni, direttore scientifico del noto green network italiano

Marco Roveda, fondatore e presidente di LifeGate.

LifeGate.it, punto di riferimento sul web per le tematiche della sostenibilità.

Attraverso il progetto Impatto Zero, LifeGate tutela alcune aree verdi nel mondo. Nelle foto sopra e sotto una delle riserve in Costa Rica dove interviene LifeGate.

Il business sostenibile secondo LifeGate Nato nel 2000 su iniziativa di Marco Roveda, è il primo network media e advisor per lo sviluppo green friendly in Italia. L’obiettivo è promuovere un nuovo stile di vita e un modello economico dove le persone, il pianeta e il profitto vivano in armonia. A cura di SIMONE BERTI Alla maggior parte di noi LifeGate fa venire subito in mente l’omonima radio, la prima in Italia dedita alla promozione di uno stile di vita rispettoso dell’uomo e dell’ambiente attraverso i propri programmi musicali e culturali. Ma LifeGate non è solo un network media. Oltre infatti all’iMagazine disponibile in forma elettronica e sfogliabile anche su iPad, al portale web dedicato a temi green e uno stile di vita sostenibile, propone, in qualità di advisor, una serie di attività e progetti di sostenibilità rivolte alle aziende. Non a caso la mission LifeGate è quella di promuovere un nuovo stile di vita e un modello economico “People, Planet e Profit” (payoff del network), dove le persone, il pianeta e il profitto vivono in armonia. Per saperne di più abbiamo posto qualche domanda a Simone Molteni, ingegnere e direttore scientifico di LifeGate. Quando nasce, come e perché il progetto LifeGate? LifeGate nasce nel 2000 su iniziativa di Marco Roveda, con l’obiettivo di promuovere un nuovo stile di vita e di business sostenibile, diffondendo consapevolezza a tutti i livelli, dal singolo alle aziende, dagli enti alle istituzioni politiche. Oggi si può dire che LifeGate abbia tre anime… Sì, è vero. L’anima People per parlare alla gente e per coinvolgere sempre di più le persone, diffondendo consapevolezza sugli stili di vita sostenibili. Poi l’anima Planet per promuovere progetti a favore dell’ambiente, ovvero il fine ultimo per cui Marco Roveda e il grande filosofo ungherese Ervin Laszlo hanno fondato l’associazione LifeGate Planet Onlus. Infine l’anima Profit, grazie alla quale seguiamo le aziende che vogliono ridurre il loro impatto ambientale per essere sempre più competitive nel rispetto dell’ambiente. Queste tre anime sono il modello di azienda che noi cerchiamo di esportare. Quindi, quando andiamo a fare consulenza a un’impresa, piccola o grande che sia, quello che proponiamo è di applicare questo modello, che ha come scopo il raggiungimento degli obiettivi nel rispetto delle tre “P”

(people, planet e profit), ovvero persone, ambiente e business sostenibile. Le attività quindi sono di tipo B2C e B2B. Esatto. Con l’anima people parliamo alle persone, cercando di diffondere consapevolezza e promuovere i temi della sostenibilità attraverso un network di comunicazione che conta oggi un portale web (LifeGate.it), una radio (LifeGate Radio), un magazine digitale (iMagazine) e i principali social media. Con l’anima profit invece, attraverso la divisione LifeGate Ecopartners, supportiamo le aziende nello sviluppo di strategie sostenibili. In cosa consiste nello specifico l’attività per le aziende? LifeGate, in qualità di advisor per lo sviluppo sostenibile, affianca le aziende fornendo anzitutto un assessment dell’azienda in termini di sostenibilità, di modo da stabilire una baseline da cui partire per individuare le possibili aree di miglioramento. Poi fornisce consulenza e servizi specifici per favorire l’adozione di un modello innovativo di impresa a 3P (people, planet e profit) che persegua il profitto nel rispetto dell’ambiente e delle persone. Inoltre affianchiamo le aziende attraverso progetti di comunicazione per valorizzare i percorsi di sviluppo sostenibile intrapresi e attraverso l’implementazione di progetti sostenibili quali Impatto Zero, LifeGate Energy ed Engineering. Quali vantaggi potrebbe avere il mondo dello sport a collaborare con LifeGate? Chi pratica sport - in particolare se si tratta di sport all’aria aperta - è generalmente attento anche alla sostenibilità e alla salute del pianeta. Lo vediamo negli interessi e negli scambi di opinione della community LifeGate: chi ha un occhio di riguardo all’ambiente ama fare sport nella natura e viceversa chi ama fare sport nella natura impara ad amarla. Ecco perché il mondo dello sport dovrebbe porsi come paladino della sostenibilità e dimostrare nelle proprie attività una sensibilità particolare. LifeGate ha un’esperienza unica in questo settore e può aiutare a valutare e ridurre il proprio impatto ambientale (e soprattutto ad esserne consapevoli), ma può anche fare in modo che il brand si distingua e comunichi in maniera credibile i propri valori al cliente finale. In particolare per le aziende del mer-

cato outdoor quali potrebbero essere le sinergie? La collaborazione con LifeGate viene definita con ogni cliente a seconda delle sue peculiarità. Il percorso verso la sostenibilità non può essere affrontato con la strategia del “tutto e subito”. L’importante è dimostrarsi seri nell’intraprendere una direzione: i passi possono essere anche piccoli ma devono essere tutti coerenti. Alcuni progetti è possibile attuarli immediatamente: dall’acquistare LifeGate Energy (energia elettrica rinnovabile e a impatto zero), fino al compensare le emissioni di CO2 di prodotti e punti vendita con il progetto Impatto Zero (contribuendo anche alla creazione e tutela di nuove foreste si vanno a riassorbire le emissioni di gas a effetto serra generate dalle proprie attività). Altri percorsi possono avere tempi più lunghi, come le consulenze di efficienza energetica e green design di un prodotto o un punto vendita. Ma la sinergia più efficace potrebbe essere con il network e la community LifeGate: si potrebbero infatti organizzare un evento o una campagna di sensibilizzazione che vadano a unire sport e sostenibilità, con la possibilità di illustrare e coinvolgere anche il grande pubblico su questi temi. Quali i prossimi passi di LifeGate? Grazie ad alcune aziende sponsor abbiamo terminato i lavori di riqualificazione di un primo tratto delle alzaie del Naviglio Grande di Milano. L’alzaia è chiusa al traffico ed è uno dei posti migliori per correre o pedalare a Milano: pur essendo in città permette di trovarsi a contatto con il verde dell’alzaia e l’acqua del Naviglio. LifeGate ha scelto di riqualificare, piantumare e tutelare quest’area sia per la valenza naturalistica che per quella comunicativa della location: nei prossimi 3 anni i navigli saranno il nostro biglietto da visita internazionale per l’Expo. Proprio qui il mondo dello sport potrebbe fare una partnership con LifeGate: stiamo ragionando a una giornata di manifestazione in cui sia possibile correre, pedalare, provare nuovi prodotti e passare del tempo con persone affini. In poche parole far vivere e tutelare un pezzo prezioso della nostra città. www.lifegate.it

Simone Molteni, ingegnere e direttore scientifico di LifeGate.

Inaugurato nel 2008, il parco fotovoltaico di LifeGate è stato il primo a “girasoli” del Nord Italia. Genera una potenza installata di 50 kWp e una capacità produttiva annuale di oltre 75.000 kWh.




editoria

Greens new

Patagonia Books pubblica il libro “The Responsible Company” Patagonia Books, divisione di Patagonia Inc, pubblica libri su temi legati a natura, aree selvagge e sport outdoor, oltre che testi sulle pratiche di business rispettose e consapevoli dal punto di vista ambientale. La divisione ha pubblicato il volume “The Responsible Company: che cosa abbiamo imparato dai primi 50 anni di Patagonia”. Il testo è stato scritto da Yvon Chouinard, fondatore e proprietario di Patagonia Inc, e Vincent Stanley, responsabile marketing dell’azienda. Yvon Chouinard ha dichiarato: “Il libro è stato scritto per le persone e le imprese che vogliono smettere di causare danni inutili. Include una serie di checklist di attività verso cui ogni società – inclusa la nostra – deve indirizzarsi negli anni a venire”. Con un linguaggio scorrevole e coinvolgente, gli autori spiegano come le aziende possono ridurre i danni causati all’ambiente e migliorare la qualità del proprio business. Il volume, che conta 150 pagine, è disponibile in lingua inglese al prezzo di 20 euro. www.patagonia.com

anniversari Timberland Path Of Service, 20° anniversario in grande stile

Nel 1992 l’ex ceo Timberland Jeff Swartz ha proposto un innovativo programma denominato Path of Service. Attualmente questa iniziativa è sostenuta da VF Corporation e permette a ogni impiegato Timberland di disporre di 40 ore annuali retribuite da dedicare ad azioni di volontariato a livello locale. Il progetto prevede inoltre l’organizzazione e la realizzazione di appuntamenti a livello globale, tra i quali l’Earth Day di aprile e il Serv-a-Paaloza di ottobre.

I NUMERI DEL PROGETTO - Attraverso il programma

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market

INIZIATIVE

Haglöfs e Outdoor and Sports Company aderiscono agli standard FWF Il distributore britannico Outdoor and Sports Company Ltd (OSC) e il marchio svedese Haglöfs sono ufficialmente entrati a far parte della Fair Wear Foundation (FWF). OSC, che annovera al suo interno anche il marchio Mountain Equipment, coinvolgerà in questa iniziativa tutti i brand di proprietà e risulta essere la prima azienda outdoor UK diventata parte della Fair Wear Foundation. La FWF è un’organizzazione indipendente che intende migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti dell’in-

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dustriva dell’abbigliamento sulla base di otto standard approvati da accordi internazionali sui diritti umani e lavorativi, FWF Code of Labour Practices: il lavoro è scelto liberamente, non c’è discriminazione nè sfruttamento minorile, c‘è invece libertà di associazione e correttezza nella contrattazione collettiva, pagamento del minimo salariale, niente ore lavorative eccessive, condizioni di lavoro sane e sicure, rapporto di lavoro legalmente vincolante. Questa collaborazione inoltre implica che tutti i

fornitori delle due aziende seguano le linee guida dell’FWF e che i rappresentanti di questa associazione visitino e ispezionino periodicamente le loro aziende.

Polartec, Unifi e Norrøna presentano i primi capi riciclati al 100% Norrøna, partner di Polartec, ha annunciato il lancio dei nuovi capi riciclati al 100% /29 warm4 up-cycled Jackets per uomo e donna (in foto), realizzati con tessuto Polartec Wind Pro interamente costruito con filato Repreve 100.

IL PRODOTTO IN DETTAGLIO - Polartec utilizza per oltre il 50% della sua produzione domestica il filato Repreve 100 di Unifi, che è stato ottenuto da bottiglie di plastica raccolte in Norvegia, paese d’origine di Norrøna. Per costruire ogni giacca /29 warm4 up-cycled sono state utilizzate circa 40 bottiglie, raccolte in collaborazione con Tomra e Norsk Resirk. L’utilizzo di bottiglie di plastica ha sostituito l’impiego di petrolio greggio durante il processo produttivo (in genere per produrre 1 kg di materiale grezzo è necessario utilizzare circa 2 kg di petrolio greggio), permettendo a Norrøna di compiere un importante passo verso la riduzione dell’impatto ambientale. Il tessuto riciclato Polartec Wind Pro offre un morbido

interno high loft, in grado di incrementare il calore senza aggiunta di peso. Polartec Wind Pro è quattro volte più resistente al vento del fleece tradizionale, oltre a essere altamente traspirante, tenace e idrorepellente. Le performance di questo tessuto rendono le giacche /29 warm4 up-cycled versatili e adatte a un utilizzo multi stagionale.

LE VOCI DAI VERTICI - “Stiamo per lanciare il nostro primo capo sportivo realizzato esclusivamente con bottiglie di plastica”, ha affermato Jørgen Jørgensen, chief executive e proprietario di Norrøna. “L’obiettivo è di riciclare su tutta la catena, permettendo a semplici bottiglie di trasformarsi in abbigliamento sportivo avanzato”. “Per lungo tempo è stata utilizzata una percentuale di materiale riciclato piuttosto bassa, circa il 10%”, ha commentato Chuck Haryslak di Polartec. “Tuttavia, dopo un certo periodo, siamo stati capaci di incrementare in modo continuo questa percentuale e oggi possiamo produrre tessuti senza aggiunta di poliestere vergine, con nessuna rinuncia alla qualità”.

Entro il 2015 almeno l’80% dei prodotti firmati Vaude saranno “verdi”

sono stati realizzati programmi e attività di salvaguardia e recupero urbanistico/ambientale in zone dismesse o colpite da calamità naturali. Il tutto per un totale di 844.955 ore di lavoro volontario, operando in più di 30 Paesi dove è presente il brand e coinvolgendo più del 79% dei dipendenti. Il marchio quest’anno celebra il 20° anniversario del progetto con diverse iniziative speciali in tutto il mondo, anche in Italia.

Un contest fotografico sui social network Instagram e Pinterest

Tra il 6 agosto e il 23 settembre gli appassionati di fotografia hanno potuto partecipare al contest fotografico “Natura e Sostenibilità” indetto da Fondation Grand Paradis. Si è trattato del primo concorso virtuale firmato dall’associazione e promosso sui social network Instagram e Pinterest. Tema del concorso era il rispetto della natura e la sostenibilità. Tra le foto pubblicate su Instagram, il primo premio è andato a “Cucù” di Andrea Zannella (foto sopra). L’immagine è stata scelta tra le 40 foto postate per “aver saputo cogliere la complessità e la ricchezza dell’ambiente naturale in cui il soggetto è inserito”. La proposta di Grande Nico ha invece vinto il premio per Pinterest “per la nitidezza dell’immagine e le ricche tonalità dei colori della natura”. Gli autori delle due opere hanno ricevuto un weekend per due persone presso l’hotel Bouton d’Or di Cogne per il contest di Instagram e un weekend per una persona presso l’hotel Saint-Pierre per il concorso su Pinterest. Le fotografie sono visibili sui due social network e sul sito internet di Fondation Grand Paradis. www.grand-paradis.it

Keen impegnata a ripulire le montagne in Gran Bretagna Respect the Mountains Envirotrek Mountain Clean Up. È l’iniziativa ambientale sponsorizzata da Keen che ha preso il via per la prima volta in Gran Bretagna il 5 agosto nel Peak District. I partecipanti hanno ripulito dalla spazzatura il sito di Bamford. Dopo il clean-up, hanno partecipato a diverse attività outdoor quali mountain bike, canyoning, climbing e caving. Envirotrek è una joint venture creata da Respect The Mountains e Keen che dal 2009 organizza eventi lungo le destinazioni montane europee, in Germania, Olanda, Austria e Francia. Più di 550 kg di spazzatura sono stati raccolti in 445 ore durante le iniziative Envirotrek dello scorso anno.

Ben 15 interventi in tutta Italia all’8ª edizione di “Puliamo il buio”

le iniziative italiane - Il 30 settembre e il 1° ottobre Timberland, in collaborazione con Legambiente, ha lavorato in Liguria al risanamento del territorio nel borgo di Porto Venere e sull’Isola Palmaria, inseriti nel 1997 tra i Patrimoni dell’umanità UNESCO. Il 19 ottobre, sempre insieme a Legambiente e in occasione del Serv-A-Palooza, ha portato a termine con ulteriori 1.500 alberi i lavori di piantumazione iniziati l’autunno scorso a Bergamo per un totale di 4.000 alberi a copertura dell’area di 2 ettari del Parco Ovest. Durante la giornata è stata presentata l’iniziativa “Earthkeepers On The Road. Storie di gente fuori”, primo progetto d’interazione a 360° con i consumatori. Dal 29 ottobre, per 5 settimane, due reporter viaggeranno in tutta Italia alla ricerca di persone che hanno scelto di essere Earthkeepers. Saranno loro i protagonisti delle storie postate sul network earthkeepers.it. Sarà possibile contattare i reporter per raccontare la propria storia e partecipare alla crescita del progetto tramite la registrazione al sito. responsibility.timberland.com/service

Green Shape è la garanzia firmata Vaude per i prodotti ecologici realizzati con materiali sostenibili e risorse-friendly. Come valutare se un prodotto è eco se non esiste uno standard uniforme in tutto il mondo? L’azienda tedesca ha sviluppato e collaudato un proprio sistema di rating: il Green Shape Mountain. In questo modo gli standard per la realizzazione dei prodotti seguono un percorso rigoroso con parametri di verifica molto alti per garantire la massima affidabilità. L’obiettivo entro il 2015 è quello di

raggiungere almeno l’80% della quota dei prodotti verdi Vaude. Attualmente la percentuale di prodotti verdi inseriti nella collezione di abbigliamento è pari al 73%. Tra questi anche tutti i capi e gli accessori dedicati ai più piccoli, che per il loro ritorno a scuola dalle vacanze hanno potuto contare su giacche, zaini e borse, sciarpe, berretti e guanti tutti certificati Green Shape. In foto la giacca Kids Escape e lo zaino Gonzo. www.vaude.com

Tra il 28 e il 30 settembre in tutta Italia sono state organizzate diverse iniziative per la bonifica degli ambienti ipogei, spesso utilizzati come discariche abusive. La Società Speleologica Italiana ha così indetto per l’8° anno l’iniziativa “Puliamo il buio”, realizzata in collaborazione con Legambiente e Puliamo il Mondo. Obiettivo del progetto è quello di bonificare almeno in parte le discariche abusive sotterranee o quantomeno di documentarle per poi individuare i possibili rimedi (il censimento delle cavità a rischio ambientale è attivo dal 2005). Ben 15 gli interventi programmati lo scorso settembre. Negli ultimi 8 anni, contando esclusivamente sull’opera volontaria di centinaia di speleologi, si è provveduto alla bonifica di vari siti portando alla luce più di 100 tonnellate di rifiuti. Importante il crescente coinvolgimento di scolaresche attraverso mostre ed eventi. www.puliamoilbuio.it


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Prodotto del mese / Alpha SV Jacket informazioni base Peso: 491,8 gr Fit: Expedition con e3D, lunghezza vita Colori UOMO: Nero, brimstone, cayenne, dark olympus e summit sky Colori DONNA: Cayenne, calypso e blackberry Uso: Alpinismo, climbing e spedizioni Collezione: FW 2012/13

Tessuto esterno

Cerniera

Tessuto esterno N80p-X Gore Pro 3L in grado di offrire resistenza eccezionale anche all’acqua

Centrale WaterTight Vislon

tasche • Tasca nella manica con zip laminata WaterTight

• Tasche trasversali di ventilazione

History behind Lanciata per la prima volta nel 1998, Alpha SV Jacket è stata progettata per soddisfare i climber alla ricerca di una protezione superiore dagli elementi senza aggiunta di peso o compromissione della libertà di movimento. Oggi Arc’teryx – come sempre spinto dalla continua ricerca del mix ottimale di materiali, costruzione, design – ha deciso di rivisitare questo standard. La Alpha SV Jacket è incredibilmente resistente, morbida e flessibile.

• Tasche pettorali crossover

LA PRIMA VERSIONE – Paragonata alla Alpha SV Jacket attuale, il flap frontale della prima versione del 1998 (vedi foto sopra) poteva sembrare imperfetto. Tuttavia la silhouette senza tempo evidenziava già allora l’intento performante di questo prodotto. Già nel 1998 la giacca presentava dettagli innovativi, zip WaterTight (utilizzati per la prima volta) e un fit anatomico. Pesava 650 grammi ed era considerata estremamente leggera considerando la sua completezza. In termini di qualità e durabilità, basta dire che ancora oggi molti appassionati outdoor stanno utilizzando le Alpha SV Jacket originali. Il modello originale è stato disegnato da Mike Blenkarn (designer), Cheryl Knopp (vice president of product development) e Jeremy Guard (founder of Arc’teryx). Il cappuccio è stato infine aggiunto da Tom Fayle (director, advanced research and development). L’ALPHA SV JACKET OGGI – Attualmente, a 14 anni dal suo esordio, il peso è stato ridotto circa del 25%. Tutto ciò senza rinunciare a dettagli tecnici e funzionalità. Il tessuto Gore-Tex sviluppato dopo 5 anni di studio rende il modello ancora più resistente. Si tratta del tessuto N80p-X, che rispecchia gli alti standard Arc’teryx in quanto a resistenza all’abrasione, idrorepellenza e traspirabilità. Al contempo è elastico e più leggero del 10% rispetto al tessuto utilizzato lo scorso anno. Il peso totale della giacca, che ha gli stessi dettagli tecnici oltre a maggior resistenza e idrorepellenza, è sceso da 541 gr dello scorso anno a 491,8 gr. Il modello è caratterizzato anche da una circonferenza ridotta sul petto che accentua la libertà di movimento delle braccia. Presenti inoltre tradizionali tasche crossover, Storm Hood compatibile con l’uso del casco e inserti HemLock rimovibili.

• Due tasche interne laminate e con zip

POLSINI REGOLABILI

DUE PAROLE SUL TESSUTO – Il tessuto è un componente critico nella realiz-

zazione di un capo traspirante e idrorepellente. Una costruzione con tessuto ad alta densità aumenta la forza e la resistenza delle fibre, evitando che l’umidità venga assorbita. Questo di conseguenza impedisce la perdita di calore, conserva la traspirabilità e massimizza il comfort dell’utente. Realizzato con una fibra di nylon 6.6 ad alta tenacità, di 80 denari e con texture “false twist”, la costruzione a tessitura piana dell’N80p-X Gore Pro 3L è bilanciata e resistente in tutte le direzioni. Ciò significa che il tessuto è resistente, sottile e al contempo idrorepellente, duraturo ed evita l’attaccamento della neve.

uomo

versioni colore

summit sky (foto grande)

Nero

brimstone

cayenne

dark olympus


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Cappuccio Storm Hood compatibile con il casco

riconoscimenti Lo scorso febbraio questa giacca è stata insignita del prestigioso Ispo Award 2012 nella categoria apparel. Funzionalità, peso ridotto, lavorazione particolarmente pregiata, elevata robustezza e libertà di movimento. Tutto quello che offre la nuova giacca Alpha SV di Arc’teryx, per la quale è stato utilizzato il nuovo materiale N80p-X Gore-Tex Face. “Alpha SV convince per la sua ottima traspirabilità e protezione contro le intemperie. Inoltre il materiale della giacca è estremamente resistente”, ha dichiarato la giuria.

CUCITURA NASTRAtA Di 13 mm e inlay di 1/16”. Patern E3D che massimizza l’articolazione

Circonferenza torace In misura ridotta, importante dettaglio stilistico studiato per incrementare la libertà di movimento delle braccia

la parola a MIKE BLENKARN (original designer) e tanya hall (latest designer) Dal 1998 a oggi quante rivisitazioni sono state proposte? Abbiamo proposto circa 5 versioni negli anni. I miglioramenti apportati hanno riguardato il fit, l’evoluzione dei materiali, la costruzione e la riduzione del peso. In particolare, oltre all’innovativo tessuto Gore-Tex N80PX, il modello del 2012 rispetto a quello originale del 1998 presenta un peso ridotto del 25%, una resistenza maggiorata e una circonferenza sul petto ridimensionata che accentua la libertà di movimento delle braccia. Quando avete iniziato a lavorare al modello dedicato all’inverno 2012/13 qui proposto? In termini di design non abbiamo apportato molti cambiamenti. I designer hanno pertanto iniziato a lavorare sull’estetica del prodotto nel gennaio 2011 migliorando il fit. Al contrario lo sviluppo del nuovo material Gore-Tex ci ha tenuti impegnati per anni. Per la sua realizzazione avete coinvolto atleti o testimonial? Gli atleti sono stati coinvolti nel processo di sviluppo. In particolare hanno effettuato test di resistenza del materiale Gore. Oltre ai numerosi atleti Arc’teryx, hanno contribuito allo sviluppo del prodotto anche diverse guide alpine professioniste. Come l’avete poi presentata al mercato? Abbiamo realizzato campagne pubblicitarie per social media e iniziative di gestione delle relazioni con i clienti, oltre a tradizionali pubblicità sui magazine.

cordini

Ci sono eventuali testimonial/atleti che usano questa giacca? Sì. Possiamo contare sul supporto di diversi atleti nazionali e internazionali che ci forniscono continuamente feedback sul prodotto. La giacca a oggi è stata testata in diverse spedizioni d’alpinismo in tutto il mondo sia da atleti professionisti (in foto due esempi) che da alpinisti amatoriali.

Di regolazione interni

inserti

Frendo Spur, Chamonix, Tanja Schmitt (Alpha SV Blueberry)

Photo: Tanja Schmitt

Photo: Matthias Scherer

Rimovibili HemLock che tengono la giacca nella corretta posizione in caso di utilizzo con imbracatura

Pattinaggio Artistico Direct, Cogne, Matthias Scherer (Alpha SV Cayenne)

donna

Quali feedback avete raccolto dagli atleti che la utilizzano? Gli atleti sono sorpresi della resistenza di questa giacca, soprattutto se paragonata al suo peso contenuto. Tra i dettagli più apprezzati spicca l’HemLock, presente anche su altre nostre giacche d’alpinismo. In generale negli anni non abbiamo ricevuto feedback negativi su questo prodotto. Per cui il design non è stato modificato più di tanto.

Blackberry

Calypso

Cayenne

È già disponibile nei negozi? Quali dati di vendita state registrando? È disponibile da questo autunno. È un prodotto iconico della nostra collezione. La protezione da qualsiasi condizione climatica in un peso contenuto e senza compromettere la libertà di movimento ne fanno un pezzo senza tempo, che negli anni è rimasto fedele alle sue origini. Anche per questo viene sempre venduto bene. I primi dati del sell-through della versione 2012 sono i migliori mai registrati per questo modello. Dal suo lancio, le vendite di questo prodotto sono cresciute di anno in anno in media del 21%. Questo dimostra che la clientela in cerca di innovazione, qualità e performance nell’abbigliamento tecnico è in costante crescita.


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Interviste Focus on

La parola a Damiano Zara, ideatore e fondatore di “Arcieri della Slack”, realtà nata nel 2009

Preparazione, equilibrio, armonia: a lezione di slack Supportata da CMP, Scarpa e SlackPro, l’associazione promuove l’attività e organizza corsi formativi secondo il metodo statico-dinamico Slack Balance. A settembre ha presentato il 1° meeting internazionale della disciplina.

Highline - Valle S. Felicita Bassano del Grappa (VI)

A cura di MONICA VIGANò Sono slackliner, artisti, funamboli. Ma sono anche istruttori e formatori. Sono gli “Arcieri della Slack”, testimonial di un movimento goliardico che sono riusciti a trasformare in strumento educativo. Tira le fila di questo gruppo Damiano Zara, fondatore dell’associazione e ideatore del metodo di equilibrio statico-dinamico “Slack Balance”. Che ci spiega, insieme a tanti altri concetti, in questa interessante chiacchierata. In primis, un tuo breve profilo. Per 15 anni ho praticato arti marziali come Aikido e Kenjutsu, raggiungendo alti livelli sia nella preparazione fisica che in quella teorica. Da 11 anni, poi pratico slacklining durante i quali ho avuto modo di acquisire una profonda conoscenza dei materiali e delle necessarie regole di sicurezza. Ho inoltre conoscenze teoriche di anatomia/fisiologia sviluppate attraverso corsi di Shiatzu. Il mio obiettivo è quello di far confluire le varie conoscenze in percorsi di formazione al senso dell’equilibrio e alla coordinazione motoria. Ed è lo stesso obiettivo dell’associazione “Arcieri della Slack”. A proposito, quando nasce e qual è la sua storia? L’associazione “Arcieri della Slack” è nata nel 2009 e per raccontare la sua storia devo parlare di Philippe Petit, l’artista del funambolismo che la mattina del 7 agosto 1974 ha compiuto l’attraversata fra quelle che allora erano le Torri Gemelli del World Trade Center a New York. Philippe ha scritto: “Chi è fiero della propria paura osa tendere cavi sui precipizi; si lancia all’assalto dei campanili; allontana e unisce le montagne. Ecco il viaggio da fare: alzati quando il filo si mischia alla carta del cielo”. Questa dichiarazione riflette l’animo della nostra associazione.

Highline - Valle S. Felicita - Disteso

Da dove viene il suo nome? Il problema di chiunque si approcci a imprese simili è quello di come portare il capo della fettuccia nel nostro caso, o del cavo di acciaio nel caso di Petit, nel vuoto da una parte all’altra di ciò che si vuole “unire”. Le tecniche sono varie. Ci si può calare a fondo valle per poi risalire arrampicando dalla parte opposta, metodo però molto rischioso perché non si sa a che cosa si va incontro arrampicando in posti dove mai nessuno prima è passato. Si può utilizzare un velivolo, metodo però molto costoso. O si può lanciare una freccia a una velocità di 300 km/h con una

Damiano Zara in azione

Ecco come gli Arcieri della Slack ancorano le estremità della fettuccia

lenza avvolta in un specifico contenitore a cilindro perché, all’uscita, deve scorrere senza attriti per uno sviluppo di 120 mt pari alla parabola di ascesa della freccia. A passaggio avvenuto, si recupera la lenza e di conseguenza la fettuccia e la corda di sicura. Questo è il metodo che usiamo noi. Da qui il nome “Arcieri della Slack”. Da chi è composto lo staff? Oltre al sottoscritto fanno parte dell’associazione 5 membri, ciascuno con una competenza specifica in materiali, attrezzatura delle soste (per quanto riguarda le highlines), formazione e didattica, scienze forestali, traumatologia sportiva. Grazie all’esperienza e alla professionalità dei nostri soci, siamo in grado di effettuare installazioni di linee anche molto lunghe che difficilmente vengono proposte perché necessitano di grande conoscenza dei materiali e dei sistemi di ancoraggio e tensionamento. La vostra attività è supportata da brand di settore? Attualmente siamo supportati da Fratelli Campagnolo. Hanno una nuova linea di capi tecnici che viene ben promossa da un’attività altrettanto nuova come la slackline. Stiamo inoltre testando delle calzature Scarpa che potenzialmente potrebbero diventare specifiche per questa attività. Infine l’azienda tedesca SlackPro ci fornisce materiale per le installazioni. Quali sono le finalità dell’associazione? È la prima associazione in Italia che intende promuovere lo slacklining. Affiliata al CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale, ente riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno), propone corsi di formazione tecno-pratica rivolti allo sviluppo dell’equilibrio psico-fisico per adulti e bambini basati sul metodo “Slack Balance”. Di cosa si tratta? Questo metodo, ideato da noi arcieri, nasce dall’incontro con altre discipline quali le arti marziali e l’arrampicata sportiva. Si tratta di un percorso di equilibrio che utilizza tavole oscillanti,

assi, pedane in ferro basse e alte, tabular (pedana con rullo) e combinazioni cubi. La formazione e la preparazione atletica sono parte integrante del metodo Slack Balance al fine di portare armonia ed equilibrio interiore. Quali sono i benefici di questo metodo? Miglioramento della sensibilità all’equilibrio statico/dinamico, resistenza cardio vascolare, tonicità e resistenza muscolare, miglioramento della reattività generale, mobilità articolare e flessibilità muscolare, coordinazione motoria, propriocezione e miglioramento della stabilizzazione posturale. Parlaci dei corsi che organizzate. L’associazione organizza corsi di formazione all’equilibrio psico-fisico come attività affine alle arti marziali e all’arrampicata sportiva. L’obiettivo è quello di portare al limite il senso dell’equilibrio e la coordinazione motoria nel massimo divertimento. In questo caso lo slacklining si pone come esercizio propedeutico e affine a diverse attività sportive e riabilitative, impegnando il fisico in un’attività isometrica propriocettiva all’intero apparato locomotorio. Camminare sulla slack dà soddisfazione perché si sente il proprio sistema nervoso che va a pieno regime in un flusso torrenziale di segnali tra centro e periferia. È una sfida alla gravità, è meditazione pura. L’attività è rivolta a tutti, in particolare ad anziani e bambini. Come sono organizzati? I corsi vengono organizzati a richiesta sia per singoli che per gruppi. Si distinguono fra corsi di avvicinamento e corsi per persone che già praticano l’attività e intendono approfondire alcuni aspetti. Durano dalle 4 alle 6 ore e comprendono: formazione teorica, preparazione atletica, percorso “slack balance”, pratica di slacklining, tecniche di tensionamento, tecniche di rilassamento. In caso di praticanti esperti si parla di come approcciare una highline e una longline e vengono affrontate problematiche relative alle tecniche di tensionamento e conoscenza dei materiali. Dove si svolgono? Si svolgono abitualmente nella Valle Santa Felicita nel Comune di Romano d’Ezzelino (VI) che

nel raggio di 2 km offre la possibilità di praticare tutte le discipline dal freestyle alle long- e highlines. Lo scorso luglio abbiamo organizzato in collaborazione con il B&B “Colcerver” la seconda edizione di un seminario nell’area dell’Agordino di ColCerver. Anche quest’anno il seminario ci ha dato delle immense soddisfazioni in termini di partecipazione e di risultati di apprendimento. Organizzate anche lezioni per le scuole. In cosa si differenziano da quelli sopra esposti? Fin dall’anno della nostra fondazione abbiamo riscontrato un grande e inaspettato interesse da parte delle realtà scolastiche locali e svolgiamo regolarmente corsi nelle scuole elementari e medie. Purtroppo in conseguenza della vita sempre più sedentaria condotta dai bambini, spesso viene a mancare l’addestramento motorio. I nostri corsi hanno quindi come scopo quello della rieducazione motoria al fine di aiutare a raggiungere, anche in età adulta, la qualità e la sicurezza nel movimento. Oltre ai corsi organizzate anche eventi, vero? Sì. Abbiamo alle spalle esperienze in Veneto, Trentino Alto Adige e Lombardia. Siamo quindi capaci di garantire un servizio a livello nazionale. Uno dei nostri punti di forza è che i nostri eventi sono sempre anche occasione per fare partecipare il pubblico. Durante le nostre esibizioni infatti viene proposto il percorso di equilibrio “Slack Balance” e la possibilità di praticare accompagnati dagli istruttori. Quali sono gli eventi in programma per il prossimo futuro? Il programma è in costante divenire. In ogni caso trovate tutte le informazioni sul nostro blog che è sempre aggiornato. Tra gli appuntamenti più importanti dell’anno ricordiamo il 1° meeting internazionale di slackline che si è svolto a settembre in Valle Santa Felicita (vedi box dedicato). La partecipazione a questo evento era aperta a chi già pratica, anche se in aree separate sono state installate linee e il percorso di equilibrio “Slack Balance” su cui tutti, anche i neofiti, hanno potuto cimentarsi seguiti dai nostri istruttori. www.arcieridellaslack.it


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DAL 7 AL 9 SETTEMBRE IN VALLE SANTA FELICITA (VI)

Un vero e proprio festival della slackline Un evento aperto a tutti (circa 1.000 le presenze registrate) che ha coniugato freestyle, longline e highline e si è rivolto anche a beginners e bambini.

Dal 7 al 9 settembre nella cornice della Valle Santa Felicita nel Comune di Romano d’Ezzelino (VI) si è svolto il “ValBrenta SlackLife”, 1° Meeting Internazionale di Slacklining. I commenti degli organizzatori a chiusura dell’evento sono eloquenti: “Il meeting è andato molto bene. Per essere il primo l’affluenza sia di partecipanti che di visitatori è stata buona e tutta l’organizzazione ha funzionato a meraviglia”.

IL FORMAT DEL MEETING - L’evento ha voluto differenziarsi dal mondo contest, dove ci si cimenta su linee da freestyle in esibizioni al limite ma per pochi. In questo caso l’intento è stato quello di coniugare le tre discipline freestyle, long e highline in un’ottica di condivisione e scambio di esperienze e conoscenze. Sono state installate 6 linee da freestyle (con lunghezza tra i 15 e i 40 mt), 3 longline (da 60, 75 e 125 mt) e 2 highline (alte dai 40 ai 70 mt e lunghe dai 50 ai 65 mt). Il meeting si è in realtà rivelato un vero festival, coinvolgendo diverse attività oltre alla slackline. Tra esse bio danza, aikido, uguale od opposto (www.ugualeodopposto.it), neuro training (http://neuro-pepe.blogspot.it), tabule oscillanti (www.tabulasoluta.it) e monocicli acrobatici. SUPPORTER E PROGRAMMA - La kermesse è stata patrocinata da CSEN, Club Alpino Italiano sezione di Marostica, Consorzio “Vivere il Grappa” e dalla guida alpina Gian Luca Bellin. Hanno poi collaborato il SUEM 118 di Crespano, il Soccorso Alpino e il progetto Climb for Life con il suo rappresentante Giovanni Spitale per l’informazione sulla donazione del midollo osseo. Inoltre una equipe dell’unità cardiologica dell’Università di Padova coordinata dal dott. Andrea Ponchia ha monitorato gli atleti con l’Holter per verificare l’attività cardiaca soprattutto nella pratica di highlines (www. medicinadimontagna.it/staff.php). Non sono poi mancati sponsor di settore con i quali gli Arcieri collaborano costantemente (vedi intervista). In quanto al programma, il 7 settembre l’attività sì è svolta dalle 10 alle 18. In seguito si è poi tenuto il concerto del Gruppo Canvas condito dall’esibizione acrobatica di freestyle del gruppo di Milano con Siro Izzo & Company. Sabato sera invece è stata la volta dello spettacolo di giocoleria di Enrico Rizzolo (tra gli organizzatori del “Malo Juggling Festival” che si tiene ogni anno a Malo a giugno www.malojugglingfestival.it). Il 9 il sipario si

è chiuso alle 16. Per i bambini e coloro che si approcciavano per la prima volta all’equilibrio è stata allestita un’area dove era possibile provare il percorso di equilibrio basato sul metodo Slack Balance e compiere i “primi passi” su una breve fettuccia.

I FEEDBACK - La 3 giorni ha contato una trentina di iscritti, un numero che può sembrare ristretto ma che per una prima assoluta è invece da considerarsi di tutto rispetto. “Anche perché – hanno aggiunto gli organizzatori – lo slacklining è agli albori in Italia”. Agli iscritti ai vari eventi sono da aggiungere circa 1000 visitatori, provenienti anche da Lombardia, Piemonte, Trentino, Friuli. Alla luce di tutto ciò si può sicuramente dire che sono stati ampiamente compresi gli obiettivi di condivisione e reciproco scambio dell’iniziativa. Lo dimostrano anche le parole di ringraziamento che l’associazione sta ricevendo sulla pagina Facebook. I COMMENTI DI CHI C’ERA - Ad esempio Nazareno Marcantoni ha scritto: “Volevo ringraziarvi veramente di cuore per la possibilità che avete dato a me e a chi ha voluto e saputo sfruttare questa occasione unica! Sono veramente soddisfatto di quello che mi avete trasmesso tutti voi e questo festival”. Elisabetta Pevarello invece ha commentato: “Vi voglio ringraziare per l’opportunità che mi avete dato di far conoscere ciò che amo in un posto così meraviglioso: accerchiata dagli alberi che al vento parlavano e con le slack che al vento cantavano, è stata un’esperienza non da poco! Credo siano in molti a sperare che ripetiate il prossimo anno”. Sirio Izzo ha invece postato sul blog degli Arcieri: “Tre giorni che lasciano un’impronta nella memoria; bello il posto, bello l’evento, belle le persone. Il posto perché, per noi che veniamo da una città dove regna il casino (Milano), sembra un’oasi di slackline nel nulla della natura. L’evento perché, seppur le linee (long ma soprattutto high) fossero al di sopra della mia portata, mi è servito e mi ha formato parecchio. Le persone perché, come ho già notato altrove, quando conosci gente che ama la slack puoi essere certo che si tratti di persone particolari, di spirito nobile. E allora ci si chiede: è la slackline che attira persone di un certo tipo, oppure solo chi ha lo spirito elevato può accedere a questo mondo?”.

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Inauguriamo una nuova interessante rubrica, che ospiterà articoli e interventi in collaborazione con mentalitasportiva.it, quotidiano online di informazione dedicato ai valori dello sport

Orienteering, attività a “valore” aggiunto Il Trofeo delle Regioni, organizzato a metà settembre in Val Badia, si è rivelato un grande evento aggregativo e una preziosa opportunità di scoprire questa splendida disciplina. Ecco la nostra esperienza. A cura di Maria Cristina Caccia Il “Trofeo delle Regioni” più che una gara si potrebbe definire un grande evento aggregativo. A guardare la Pineta di Corvara, punto di ritrovo di tutta l’organizzazione, sembra di tornare indietro con la memoria a quando si saliva in montagna con mamma e papà e si faceva amicizia al parcheggio gremito di auto e camper. Un’area che si trasformava in un’immensa “agorà” in cui scambiarsi un saluto e condividere un pic-nic all’aperto. E la memoria, così solleticata, va agli anni in cui giocavi con la tutina rossa e i guanti felpati d’inverno, rotolando sulla neve che da queste parti sembra provenire da un deposito di cristalli. Non l’ho vista cadere, ma l’armonia del paesaggio lascia pensare che il momento in cui le dorsali degli altipiani si vestono di bianco rappresenti una parentesi di poesia e di ovattato silenzio.

un prato fino a riprendere la stradina che costeggia il fiume. Un percorso in solitaria, accompagnato dallo scrosciare dell’acqua che discende verso valle, tra gli odori del bosco e il profumo di pino silvestre. Un po’ di coraggio, una corsetta e una passeggiata fino all’arrivo al centro abitato di Corvara, salutato con piacere perché ho temuto di replicare il destino di Cappuccetto Rosso e di perdermi nel bosco.

LA PROVA DI STAFFETTA - Nel frattempo, gli atleti erano tutti pronti per la partenza. Abbiamo alzato gli occhi al cielo terso come non lo avevamo mai visto e così, totalmente libero da nubi, è rimasto per tutta la durata della manifestazione, spettatore in prima fila. Chi pratica l’orienteering si stanca, si affatica, si affanna, si fa forza per essere il più scaltro e il più veloce. Si impegna per essere e rimanere concentrato ma, soprattutto, si diverte con spirito appassionato, dotato soltanto di un buon paio di scarpe e di abbigliamento comodo per correre. Il resto, gloria di sponsor e FORMAT DI GARA - La mente si ridesta luci della ribalta, tutto lasciato in dispare ci si rende conto di essere capitati te: l’orientamento riscopre la genuinità al centro di una manifestazione coindi fare sport pur in ottica agonistica, con volgente. Per l’appunto il “Trofeo delle le vene gonfie di adrenalina e di semRegioni”, in scena dal 14 al 16 settemFoto di gruppo di alcuni partecipanti plicità. I primi atleti arrivano stanchi e bre e organizzato da Alta Badia Events madidi di sudore, curiosi di conoscere l’esito della prova e pronti a in collaborazione con IKP Prato. Lo si coglie dall’entusiasmo dei rifocillarsi per riprendere le energie. A poco a poco la gara giunge partecipanti, dalla loro voglia di cimentarsi nelle diverse prove di al termine e il pomeriggio la banda locale riunisce tutti, orientisti orienteering a programma. Nel dettaglio, venerdì 14 settembre e spettatori, in un momento di folklore tradizionale. Una parentesi si è svolta una gara sprint non competitiva. Il giorno seguente è musicale tra risultati, pettorali e classifiche. stata la volta dell’esordio della staffetta a coppie in diverse categorie e su percorsi differenziati, tra lunghezze minime di 2 km a IL TROFEO DELLE REGIONI - Queste note d’altri tempi riecheggialunghezze massime oltre i 5 km, alternando aree urbane a zone no ancora nella nostra mente mentre saliamo, il terzo e ultimo boschive secondo il criterio di difficoltà. Da ultimo domenica 16 giorno, verso la vetta del Piz Sorega per assistere alla gara finale settembre si è svolto il gran finale: il vero e proprio Trofeo delle del “Trofeo delle Regioni”, che vedrà sul podio il Trentino seguito Regioni con la finale di gara individuale Long valida per il World al secondo posto dal Veneto. In gara anche gli amici dell’Abruzzo Ranking Event. Questa gara è stata organizzata a quota 2.073 mt e della Puglia, che hanno attraversato la Penisola per seguire la sul Piz Sorego, sopra San Cassiano. loro passione sportiva. Giunti a destinazione si vedono i gonfiabili, zona di arrivo degli atleti. L’area è animata da centinaia di persone TRA PARAPENDIO E SPRINT - “L’occasione fa l’uomo ladro”, recita sparse sull’erba o assiepate vicino al rifugio, altre zigzaganti tra il vecchio proverbio popolare. Così mentre gli orientisti, compreso il percorso di benessere costruito ad hoc per una passeggiata a l’amministratore di mentalitasportiva.it Lorenzo Orlandi, si cimenpiedi in ammollo e la zona ricreativa bimbi, molto ben attrezzata. tavano con mappa e percorso, mi sono ritagliata un paio d’ore in Un’oasi di verde, un angolo di paradiso ritagliato dall’album di foto quel meraviglioso trancio di natura per guardare il panorama da delle meraviglie del mondo. Un luogo che ti immagini vuoto, senmolto più in alto, appesa a una vela di parapendio. L’istruttore di za suoni, senza parole che rimbalzano sulle pareti rocciose, senza parapendio Alex mi ha accompagnata sulla vetta del Piz La Ila a musica se non quella che nasce dalle corde dell’anima. 2.078 metri e, in tandem, abbiamo volato tra i falchetti e il vento che, alle quattro del pomeriggio, era arzillo e scoppiettante. Da I NOSTRI FEEDBACK - È stato bello descrivere le gesta di questi lassù, il paesino La Villa sembrava una costruzione di legno e le sportivi ed è stato bello incontrare gli organizzatori e tutto lo staff vette intorno parevano dei grandi ventagli di carta pesta. Un volo del Consorzio di Promozione Turistica di Corvara e dell’Alta Babreve ma intenso e poi giù di corsa alle premiazioni della prima dia e i ragazzi di Alta Badia Events. L’evento Orienteering 2012 prova sprint non competitiva, svolta all’ombra di un sole ormai è stato, per noi, un’esperienza non solo professionale, ma di vita nascosto dietro le montagne. vissuta e di forti emozioni che non ci hanno abbandonati. Toccando il culmine quando quel mondo abbiamo potuto osservarlo FUORI PROGRAMMA… - Il secondo giorno, dedicato alla stafstando vicini al cielo. Il giornalismo è anche questo, una semplice fetta con doppio frazionista, è incominciato con una mia prova e fortunata combinazione di eventi che, dismessi gli abiti dell’obdi orienteering estemporanea alla gara e improvvisata quando bligo professionale, indossano quelli della passione in nome della abbiamo deciso di percorrere a piedi il tratto che da La Villa quale la realtà contingente diventa semplicemente una lavagna scende a Corvara. Lungo la strada, a un certo punto, ci siamo su cui scrivere ogni giorno una storia da raccontare. dovuti arrendere: non c’era spazio per il pedone e ho deviato su



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Data & statistics

Oltre 140 milioni di praticanti negli States Nel 2011 sensibile aumento delle uscite a quota 11,5 miliardi, con un saldo attivo di 3,2 milioni di persone rispetto al 2010. Running e bike confermate prime attività. A cura di MONICA VIGANò Nel 2011 la partecipazione nelle attività outdoor tra gli americani ha segnato una nuova crescita sia a livello di praticanti che come numero di uscite (vedi i grafici in alto). Il 49,4% degli americani con più di 6 anni di età (141,1 milioni di persone) ha praticato un’attività outdoor almeno una volta durante l’anno, per un totale di 11,5 miliardi di uscite (81,9 uscite in media per persona). Ovvero 1,4 miliardi più dell’anno precedente per 3,2 milioni di praticanti in più. Da sottolineare che la concezione di outdoor americana è molto ampia e comprende attività quali pesca, caccia e molto altro. Le fasce d’età più giovani - La partecipazione tra i giovani e i giovani adulti ha proseguito nel suo trend positivo, con un punto percentuale di crescita in ogni fascia d’età (6-12, 13-17 e 18-24). Il tutto per un totale di 4,2 miliardi di uscite con una media annuale di 87,2 uscite a testa (vedi anche istogrammi a fondo pagina). Le attività più popolari tra i giovani, in termini di partecipazione, sono corsa (26,2%), bike (21,9%), camping (20,6%), fishing (18,8%) e hiking (12,9%). In quanto invece a frequenza di pratica, oltre a running (media di 86,8 uscite a testa) e bike (61,6 uscite a testa), rientrano nelle 5 attività preferite dai giovani skate (56,1 uscite medie), triathlon (50,2 uscite medie) e birdwatching (22,2 uscite medie). Da segnalare una sostanziale parità di sesso nella pratica outdoor, che nel 2011 ha attirato per il 53% maschi e per il 47% femmine (stesse percentuali del 2010). Rimane infine elevata la partecipazione di giovani caucasici/bianchi e non ispanici (76%), in netta maggioranza rispetto a tutte le altre etnie considerate: ispanici 8%; africani d’America/neri 7%; asiatici/abitanti del Pacifico 6%; altri 4%. La partecipazione tra gli adulti - Considerando i praticanti di attività outdoor con più di 25 anni di età, è stata segnata una crescita di un punto percentuale nella fascia 25-44 anni (dal 54% nel 2010 al 55% nel 2011). È rimasta invece stabile al 38% la partecipazione di chi ha più di 45 anni. In totale al di sopra dei 25 anni di età sono state contate 7,3 miliardi di uscite, per una media individuale di 79,2 uscite all’anno. Le attività più popolari sono fishing (15,1%), running (14,8%), camping (12,7%), bike (12,4%) e hiking (11,8%). In termini di partecipazione la classifica delle prime 5 attività comprende invece running (93,5 uscite medie), bike (52,2 uscite medie), triathlon (48,3 uscite medie), birdwatching (39,1 uscite medie) e skate (32,9 uscite medie). I trend del 2011 - Negli ultimi tre anni abbiamo notato un notevole incremento di partecipazione negli sport da neve come telemark (+46%), ciaspole (+41%) e sci freestyle (+34%). Seguono nella classifica degli sport più in crescita il kayak ricreazionale (+32%), il triathlon tradizionale (+28%), il kayak in acque bianche (+24%), la caccia con l’arco (+24%) e il running (+23%). Da ultimo crescono i partecipanti al triathlon non tradizionale e offroad (+18%) e i praticanti di adventure race (+16%). Considerando invece l’arco temporale tra il 2010

e il 2011, il maggior incremento di partecipazione è stato registrato dal kayak ricreazionale che ha segnato +27% in un solo anno. Seguono la caccia con l’arco (+19%), il SUP (+18%), il telemark (+15%), il trail running (+9%), la caccia con pistola e le ciaspole (+8%), la caccia con fucile, il camping e l’hiking (+6%). il metodo valutativo - Tra gennaio e febbraio 2012 sono state realizzate 38.172 interviste online su un campione rappresentativo l’intera popolazione americana con più di 6 anni di età. In totale sono state portate a termine 11.113 interviste individuali e 23.059 interviste familiari. Questo assicura un elevato grado di accuratezza statistica. Da segnalare inoltre che è stata utilizzata una tecnica di bilanciamento per fare in modo che i dati riflettano effettivamente il totale della popolazione US con più di 6 anni di età che si aggira intorno ai 285.753.000 di unità. Quest’ultimo dato è in crescita rispetto al passato. Nel 2006 la popolazione totale era infatti intorno ai 273 milioni di unità. La crescita del bacino di utenza al quale si riferisce la ricerca spiega il sensibile incremento di praticanti nel 2011 nonostante le percentuali riportate sopra siano abbastanza stabili negli anni (49,1% nel 2006 rispetto a 49,4% nel 2011).

Riflettori puntati sul mercato outdoor a stelle e strisce attraverso l’annuale report dell’Outdoor Foundation la partecipazione degli americani alle attività Outdoor tra il 2006 e il 2011

partecipazione Outdoor per attività - tutti gli americani dai 6 anni di età Adventure Racing Backpacking Bicycling (BMX) Bicycling (Mountain/Non-Paved Surface) Bicycling (Road/Paved Surface) Birdwatching (More Than 1/4 Mile of Home/Vehicle) Boardsailing/Windsurfing Camping (Recreational Vehicle) Camping (Car. Backyard. or RV) Canoeing Climbing (Sport/Indoor/Boulder) Climbing (Traditional/Ice/Mountaineering) Fishing (Fly) Fishing (Freshwater/Other) Fishing (Saltwater) Hiking Hunting (Bow) Hunting (Handgun) Hunting (Rifle) Hunting (Shotgun) Kayak FISHING Kayaking (Recreational) Kayaking (Sea/Touring) Kayaking (Whitewater) Rafting Running/Jogging SAILING SCUBA DIVING Skateboarding Skiing (Alpine/Downhill) Skiing (Cross-Country) Skiing (Freestyle) Snorkeling Snowboarding Snowshoeing Stand Up Paddling Surfing Telemarking (Downhill) Trail Running Triathlon (Non-Traditional/Off Road) Triathlon (Traditional/Road) Wakeboarding Wildlife Viewing (More Than 1/4 Mile of Home/Vehicle)

partecipazione alle attività outdoor per fascia di età

2009 in migliaia

2010 in migliaia

2011 in migliaia

cambiamento nei 3 anni

1.089 7.647 1.811 7.142 40.140 13.294 1.128 17.436 44.034 10.058 4.313 1.835 5.568 40.961 12.303 32.572 4.226 2.276 11.114 8.490 n/a 6.212 1.771 1.369 4.318 43.892 4.342 2.723 7.352 10.919 4.157 2.950 9.358 7.421 3.431 n/a 2.403 1.482 4.833 666 1.208 3.577

1.339 8.349 2.369 7.161 39.320 13.339 1.617 15.865 42.301 10.553 4.770 2.198 5.478 38.860 11.809 32.496 3.908 2.709 10.150 8.062 1.044 6.465 2.144 1.842 4.460 49.408 4.869 3.153 6.808 11.504 4.530 3.647 9.305 8.196 3.823 1.050 2.767 1.821 5.136 929 1.978 3.645

1.065 7.095 1.547 6.816 40.349 12.794 1.151 16.698 32.925 9.787 4.119 1.609 5.683 38,868 11.983 34.491 4.633 2.671 10.807 8.678 n/a 8.229 2.029 1.546 3.821 50.713 3.725 2.579 5.827 10.201 4.318 3.641 9.318 7.579 4.111 1.242 2.195 2.099 5.610 709 1.393 3.389

15.8% -9.8% -18.8% -10.2% 5.9% -11.2% -11.9% -1.1% -2.3% -1.5% -13.6% -29.7% -4.3% -3.6% -13.2% 6.1% 24.5% -7.0% 4.5% -0.6% n/a 31.9% 14.0% 24.5% -17.9% 23.3% -11.9% -19.8% -25.4% -1.4% 12.2% 34.3% -9.5% 5.9% 40.7% n/a -15.8% 46.3% 15.5% 17.8% 28.3% -4.4%

21,291

21,025

21.964

-8.9%

FONTE: Outdoor Recreation Participation Topline Report by Outdoor Foundation

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Tech Focus on

Un macchinario per migliorare le proprie prestazioni e ridurre i tempi di recupero in caso di infortunio

Desmotec, l’evoluzione del preparatore atletico Partendo dall’analisi del gesto atletico, la D.11 sviluppa l’allenamento resistivo aumentando l’attivazione della muscolatura interessata. Uno strumento utile anche per il recupero conseguente a traumi, valido per qualsiasi attività, sky running compreso. A cura di ANDREA FACCHINETTI Si scrive allenamento desmodromico isoinerziale, si legge Desmotec. È questo l’innovativo sistema di training introdotto sul mercato dall’omonima azienda biellese e destinato a rivoluzionare la preparazione nel mondo dello sport, a cominciare dal calcio per finire con la montagna. Il progetto nasce dall’analisi del gesto atletico in termini teorici, che consta alternativamente di due azioni base: una contrazione muscolare concentrica e il successivo allungamento eccentrico. LA TENDENZA ATTUALE - La preparazione nello sport agonistico degli ultimi anni opera sulla strada dello sviluppo della forza eccentrica in quanto capace di generare forze più alte rispetto alle altre modalità tradizionali di allenamento. Ed è la stessa forza eccentrica a consentire una più alta efficienza, attraverso maggiore lavoro meccanico per la stessa spesa energetica. Richiedendo nello stesso tempo al corpo un minor impegno cardiopolmonare e favorendo un’attivazione neuromuscolare unica che comporti un minor affaticamento e possa essere istruita in modo mirato stimolando adattamenti specifici e rigenerando il tessuto muscolare. LA SOLUZIONE DESMOTEC - Alberto Bertagnolio, titolare di Desmotec, ci spiega come è nata la macchina D.11, frutto della tecnologia isoinerziale che sviluppa l’allenamento resistivo: “Nel caso dello sci alpino, abbiamo analizzato in ogni singolo aspetto il gesto dello sciatore e ci siamo

accorti che subisce non solo una pressione che lo schiaccia verso il basso. Egli è pure chiamato a dare pressione al terreno per gestire l’attrezzo e sviluppare velocità. In questo senso nasce la necessità di allenare i muscoli sia nella parte dove si contraggono, sia quando c’è un allungamento che provoca una forte tensione muscolare. L’obiettivo finale è quello di ricreare le condizioni di gravità esistenti in curva attraverso un sistema meccanico. Da tale esigenza è nata D.11, costituita da un’asse con due volani e una cinghia attaccata al bacino, la quale con piegamenti e distensioni permette continuità di carico e forza, stimolando la muscolatura sia in modo concentrico che in modo eccentrico”. LA TECNOLOGIA ISOINERZIALE - Si ottiene così un allenamento resistivo che funziona indipendentemente dalla forza di gravità. Questa tecnologia, nota come isoinerziale, è stata sperimentata da numerosi studi di laboratori indipendenti e da oltre 100 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, che ne hanno certificato la massimizzazione dell’allenamento della forza eccentrica e al tempo stesso la misurazione e il monitoraggio del tipo di forza che il singolo movimento esprime. Il lavoro prodotto durante la fase concentrica si trasforma in energia cinetica e viene dissipato nella fase eccentrica, ottenendo una maggiore espressione di potenza eccentrica e quindi una maggiore attivazione della muscolatura interessata rispetto a quanto non sia possibile con la metodologia isotonica. E c’è pure un ulteriore aspetto per cui la macchina D.11 è particolarmente utile. Riguarda la fase di riabilitazione dopo un infortunio: le apparecchiature isoinerzia-

IL SOFTWARE D-SOFT USB Nel grafico qui proposto viene riportata una schermata del software della macchina D.11, dove a ogni azionamento sono messe a confronto la forza concentrica (giallo) con cui l’atleta mette in movimento il macchinario e la forza eccentrica (rosso) che viene esercitata come forza di trazione verso l’arto dell’atleta. Si può notare come alle forze concentriche impresse (giallo) corrispondano forze eccentriche (rosso) più alte. In ogni caso le due forze saranno sempre proporzionali e l’atleta sarà in grado, imprimendo il movimento sul volano, di controllare e ottimizzare l’esercizio eccentrico e volontariamente ottenere curve eccentriche sempre più alte a parità di input. Una seconda schermata riporta l’andamento della forza nel corso della seduta di allenamento. È importante ricordare come a ogni esercizio si riesce sempre a massimizzare lo sforzo e a fare dei massimali anche in serie fino ad esaurimento.

li permettono di ricreare situazioni di attivazione muscolare direttamente legate alle accelerazioni dell’atleta, modulabili e direttamente proporzionali alla forza espressa, raggiungendo più facilmente maggiori carichi di lavoro e un miglior condizionamento muscolare, il tutto riducendo i tempi di recupero. IL D.11 APPLICATO AD ALTRI SPORT - Nel mondo degli sport invernali il D.11 è ormai un punto fermo della preparazione, come dimostrano le collaborazioni con la Federazione Italiana Sport Invernali e la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio. Ma anche nelle altre discipline la macchina isoinerziale sta prendendo piede. Andrea Pirlo, anima del centrocampo della Juventus campione d’Italia e della Nazionale di Cesare Prandelli medaglia d’argento nei recenti Campionati Europei, ha confessato durante la scorsa stagione di annoverarne l’utilizzo fra i segreti della sua longevità atletica. Nonostante i 33 anni e una lunghissima carriera sui campi di serie A, Pirlo continua a essere tra i migliori calciatori italiani. Numerose sono le società professionistiche di serie A e B che traggono quotidianamente beneficio dall’uso di questa macchina, come conferma lo stesso Bertagnolio: “Desmotec punta a mettere l’atleta nelle condizioni di allenare il proprio corpo nella maniera più utile possibile, credo che gli apprezzamenti ricevuti dalla nostra azienda siano la testimonianza più efficace dell’utilità della D.11. E soprattutto non fa distinzione fra nessuno sport, per cui è particolarmente adatto a chiunque si cimenti in qualsiasi attività fisica”. www.desmotec.it

Marc Pellettier, distributore per il Canada, durante una presentazione della D.11.

“UN SISTEMA IDEALE ANCHE PER LO SKY RUNNING” Davide Susta, membro della Commissione Medica Sky Running, commenta l’utilità della D.11: “Per coloro che si cimentano nella corsa in montagna, la macchina insegna a muscoli e cervello a svolgere un compito eccentrico e nello stesso tempo esercita un miglior controllo neuromuscolare. Lo sky running allena tutta la catena cinetica degli estensori, producendo lo stesso movimento del flessore in concentrico. Nella corsa in discesa, ogni volta che si atterra si usa la gamba come ammortizzatore, ma occorre agire pure sul tronco. Attualmente sulla base della D.11 stiamo procedendo allo sviluppo di un protocollo per l’attività incrementale della potenza aerobica”.



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Iniziative

L’iniziativa in collaborazione con le Guide del Cervino (sponsorizzate dal brand) per presentare e far testare la collezione SS 2013 ad alcuni selezionati negozianti

Summit Series Specialist Dealers: negozi “al top” con The North Face “Abbiamo invitato i nostri 22 top clients italiani, che supportiamo durante l’anno con attività di marketing dedicate. Un progetto che riguarda 150 dealer in tutta Europa”. Dal nostro inviato a Cervinia DANIELE DE NEGRI Tra le aziende del mondo outdoor più attente al rapporto con i propri rivenditori spicca certamente The North Face, che da tempo riconosce l’importanza dei suoi core shop. Ai migliori di loro dedica l’ambito riconoscimento di Summit Series Specialist Dealers. Proprio per presentare a questi negozianti le novità delle categorie footwear ed equipment dedicate alla primavera 2013, l’azienda li ha invitati lo scorso 24 luglio presso la Casa delle Guide Alpine di Cervinia. L’evento ha coinvolto le Guide del Cervino (sponsorizzate The North Face) e ha visto la partecipazione anche di Outdoor Magazine, che ha colto l’occasione di intervistare subito dopo l’iniziativa Andrea Ruota (country manager) e Francesca Nalesso (marketing manager Italy). Quali sono gli obiettivi di questo evento? Abbiamo invitato i clienti Summit Series Specialist Dealers per aumentare il sell-in della collezione Summit Series, presentare le novità delle categorie Footwear ed Equipment Spring 13 e ricevere commenti per migliorare la collezione. Per questo ha presenziato anche il product team europeo. Da ultimo volevamo fare Team Building e fidelizzare il cliente, oltre a rafforzare la partnership The North Face con le Guide del Cervino. Quale il programma? Abbiamo aperto con una presentazione tecnica del prodotto con supporto del product team Europa e del tech rep Italia. È stato un momento costruttivo perché i clienti – che hanno accolto con tanto entusiasmo le novità della prossima primavera – hanno fornito i loro commenti sul fit, lo stile e l’utilizzo dei vari capi. Abbiamo anche presentato il nostro nuovo atleta, il climber Jacopo Larcher, e l’evento Climbing Festival in Kalymnos (26/30 settembre). Il secondo giorno è stata effettuata una salita al Breithorn (4000 mt). Quali prodotti sono stati presentati, per l’esattezza? Abbiamo presentato i prodotti considera-

Veduta dalla cima del Breithorn (4.000 mt).

Sopra e a fianco due fasi della salita al Breithorn.

ti “aggressive”, ovvero gli stili che vengono spinti attraverso tutte le iniziative marketing dell’azienda. In tutto quante persone erano presenti? Una selezione di 22 top clients che vendono esclusivamente la collezione Summit Series provenienti da Piemonte, Valle D’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto. Oltre a loro e a voi di Outdoor Magazine, abbiamo potuto contare sulla presenza del climber The North Face Jacopo Larcher. Infine, per quanto riguarda l’azienda, a parte noi due erano presenti Mark McCarthy (responsabile prodotto EMEA), Alberto Hirschler (sales rep. The North Face Italy), Matteo Loda (tech rep The North Face Italy) e alcuni rappresentati della forza vendita Italia. In tutto 30 persone. Alle quali dobbiamo aggiungere quattro Guide del Cervino. Qual è stato il loro ruolo in questa due giorni?

Le Guide hanno collaborato nello svolgimento dell’evento supportando i partecipanti nella salita al Breithorn. Inoltre hanno messo a disposizione la loro sede storica per la presentazione e l’aperitivo. Sappiamo che queste Guide sono sponsorizzate The North Face. Quali sono i capi in loro dotazione? Le Guide di Cervinia sono partner di The North Face e hanno in dotazione capi selezionati della Summit Series Collection. Tra cui spiccano Spineology Jacket, Enzo Pant, Point Five Jacket, Diez Jacket e Mountain Guide Jacket. Quali esiti sta dando questa operazione di immagine? La partnership con le Guide Alpine di Cervinia è in atto da alcuni anni e l’azienda è intenzionata a mantenerla in futuro rafforzandola ulteriormente. Questa collaborazione rappresenta un ottimo strumento per incrementare la visibilità e la notorietà della collezione Summit Series presso i clienti finali. Al momento però non sono disponibili dati relativi all’impatto diretto che questa attività può avere sui risultati di vendita, ma la messa a punto di un mix strategico di operazioni di marketing che unisce la collaborazione con le Guide a molte altre attività (come gli eventi, le campagne pubblicitarie o quelle ad hoc dedicate ai negozi Summit Series) ha portato a un incremento del 20% del sell-in nel segmento Summit Series nel 2012. L’azienda sponsorizza Guide in altre località? The North Face sta facendo testare una fornitura di prodotti a un gruppo di guide alpine indipendenti. Le guide ricevono in prova una selezione degli articoli più rappresentativi della Summit Series. In cambio viene loro chiesto di promuovere i prodotti The North Face e indirizzare i propri clienti verso il negoziante affiliato, che è sempre un Summit Series Specialist Dealers. Parlando invece dei Summit Series Specialist Dealers, è un’operazione nazionale o internazionale? Si tratta di un’operazione internazionale che premia i migliori negozi che hanno a scaffale

la collezione tecnica Summit Series con dedicate attività di supporto marketing (pubblicità, POS, divise per lo staff). Il progetto coinvolge Italia, Francia, Spagna, Regno Unito, Austria, Svizzera, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia. Ha preso il via più di 4 stagioni fa e, per quanto riguarda l’Italia, sta dando buoni risultati. I Summit Series Specialist Dealers stanno incrementando l’ordinato e si stanno affermando sul mercato. Questo ci sta aiutando ad affrontare con più forza il periodo economico incerto. Quali sono i criteri secondo i quali nominate un negozio Summit Series Specialist Dealer? Valutiamo innanzitutto la tipologia di marchi presenti nel punto vendita. Sicuramente il negozio deve avere a scaffale la nostra collezione Summit Series, che è la proposta più tecnica di The North Face. Da ultimo lo shop deve avere una certa immagine in termini di tecnicità nei confronti del cliente finale. In tutto ne contiamo 22 in Italia (soprattutto nel Nord ma anche nel Centro Italia) e circa 150 in Europa. Quale iter deve seguire un negozio per diventare un Summit Series Specialist Dealer? È necessario l’inserimento di un pacchetto prodotto Summit che varia di stagione in stagione e in quantità minime via via definite dalla direzione commerciale. Inoltre è importante il raggiungimento dell’ordine netto almeno pari o superiore a quello della stagione precedente. Quanto contribuiscono questi negozi al turnover annuale di The North Face? Fanno crescere del 20% il turnover aziendale. Pertanto, anche se rappresentano una nicchia a livello di fatturato, sono fondamentali per mantenere l’autenticità del brand. A proposito, come sta andando la campagna vendite della SS 13? È stabile rispetto ai dati della SS 12. Quali sono le vostre previsioni di chiusura anno? L’andamento dei fatturati rimarrà stabile e questo grazie alla leadership consolidata nel settore outdoor e a continui investimenti in ricerca e sviluppo, volti a proporre prodotti sempre più innovativi.

Alcuni partecipanti davanti alla Casa delle Guide.


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I prodotti della collezione Summit Series SS 2013 presentati a Cervinia Men’s Verto Plasma

Men’s Anti-Matter Jacket

Calzatura pensata per alpinisti, climber e per chi pratica le vie ferrate con carichi pesanti e su terreni accidentati. Sfrutta l’esperienza calzaturiera europea e offre in fase di impatto il controllo di uno scarpone da montagna, insieme alla protezione leggera necessaria per una via ferrata. La tecnologia brevettata Cradle (vedi a fianco) garantisce perfetto equilibrio e stabilità, oltre a un’imbottitura studiata per affrontare anche situazioni imprevedibili.

Progettata in collaborazione con il team di climber The North Face per ridurre il peso e le dimensioni, questa giacca garantisce durabilità, resistenza alle abrasioni e massima libertà di movimento anche su vie multipitch. La tecnologia Hybrid Gore Windstopper offre un tessuto con cuciture termonastrate 3L sulle spalle e sulle maniche, 2L sul busto per aumentare la traspirabilità e la protezione dal vento e dall’acqua. Questa giacca dal design specifico per il climbing presenta un cappuccio compatibile con il casco, tasche con pratiche cerniere e polsini ergonomici non abrasivi.

Men’s Verto Micro Hoodie

Verto 32 Pack

Una down-jacket con un grado di isolamento unico per un peso così ridotto. Il taglio minimalista e l’imbottitura in piuma d’oca 800 fill con tessuto Pertex QuantumM GL garantisce calore senza ingombro per le salite più impegnative. Gli inserti aderenti sotto le braccia in FlashDryM migliorano la traspirabilità. Il cappuccio elastico fornisce al collo isolamento extra per il massimo comfort e le tasche garantiscono praticità.

Leggero, durevole e comprimibile, questo zaino può essere richiuso all’interno dell’apposita tasca con zip e riposto per le escursioni più lunghe. È uno zaino da alpinismo avanzato, grazie al robusto ma leggero nylon per paracadute cargo. Aperto, Verto ha una capacità che arriva a 32 litri. Il sistema di compressione a tre punti consente di raddoppiare le sue dimensioni trasformandolo in zaino per sacco a pelo.

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LA TECNOLOGIA CRADLE Una soluzione in grado di assorbire gli urti, stabilizzare il piede e rilanciare la camminata

Questa tecnologia è stata sviluppata da The North Face per assorbire naturalmente gli impatti e stabilizzare il piede, consentendo di effettuare un passo biomeccanicamente corretto. Tutto ciò supportando il perimetro del tallone e garantendo un giusto posizionamento dei tessuti molli del piede. Al contempo questa soluzione agevola il rilancio del piede. In pratica tallone e caviglia beneficiano di un supporto permanente che ammortizza gli urti e garantisce il massimo del comfort.

Tra i compiti della tecnologia Cradle, il rilancio del piede.


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Eventi

Anche i nostri team Outdoor e Running Magazine in gara. In palio come sempre due ambitissimi viaggi in Nuova Zelanda

Rewoolution Raid sempre più in grande Dopo la prima di Bergamo, a Nago Torbole l’evento multidisciplinare ha raggiunto il suo culmine: ben 57 team di 3 persone al via. Con un nuovo percorso e tante novità rispetto al 2011. Dalla prova in kayak per i Pro fino alla speciale classifica Shop. A cura di SIMONE BERTI e benedetto sironi In seguito alla prima tappa estiva svoltasi il 21-22 luglio a Bergamo, di cui abbiamo fornito un ampio report nello scorso numero, la trepida attesa da parte dei partecipanti al Rewoolution Raid Summer ha finalmente trovato sfogo nel secondo e ultimo appuntamento a Nago-Torbole, il 22-23 settembre. Nel Garda Trentino, armati di road book, si sono infatti presentati 57 team, 23 della categoria Pro e 34 del gruppo Amateur, pronti a conquistare l’agognato viaggio in Nuova Zelanda, terra dei maori, dei kiwi e della lana merino. Ma anche soltanto per divertirsi nel bellissimo territorio del Garda, mettendosi alla prova nel percorso in orienteering preparato dal direttore tecnico Luca Lamperti (vedi intervista). Il format è conosciuto: due percorsi differenziati per livello di intensità che prevedono diverse discipline, come mountain bike, trail running, roping down e la novità per i team Pro, un emozionante segmento di gara da svolgere in kayak. La Colonia Pavese a Nago Torbole ha ospitato il Race Office per tutta la durata della manifestazione, con l’annesso Campo Base dove i partecipanti hanno pernottato nelle tende fornite dallo sponsor tecnico Ferrino. Il viaggio, messo in palio da Rewoolution e ZQ, è stato vinto dal team Pedini-Iret, composto da R. Mattioli, A. Visioli e M. Sartor, insieme al trio estratto a sorte tra quelli che hanno partecipato a entrambe le tappe, il team Firefox (C. S. Fossati, U. Rossoni, G. Semperboni). DAY 1 - La mattina del 22, presso il campo base, i 57 team si sono schierati sulla linea di partenza per la prima giornata dei Rewoolution Raid Summer. Dopo la consegna dei pacchi gara e il briefing di rito per tutti, i team Pro sono partiti alle 11 in punto, raggiungendo Malcesine (località Navene) con i kayak e proseguendo poi la raccolta punti grazie ai vari check point posti lungo la strada verso il rifugio Altissimo (2.090 mt), dove hanno passato la notte in tenda. La partenza dei team Amateur, prevista per le 14, li ha visti impegnati nel trail running verso altezze degne delle migliori competizioni (2000 mt di dislivello positivo), fino a raggiungere anch’essi il medesimo rifugio.

DAY 2 - Particolarmente emozionante nel secondo giorno di gara è stata la prova di calata affrontata dai concorrenti: una discesa di oltre 60 mt, subito dopo aver completato la sezione di percorso in mountain bike. Alla fine, ad aggiudicarsi la seconda tappa Raid Summer per la categoria pro è stato il Tendaggi Fariello Team 2, composto da R. Zanolli, T. Valduga, G. Banal, che ha ritirato anche il primo premio per la categoria shop (novità di questa edizione), mentre per la categoria amatori il momento di gloria è stato tutto per il team Carpentari by Fabio e per i suoi componenti. Il primo team femminile a completare il percorso nella categoria pro è stato invece il Pedini-Iret Women (S. Zarotti, S. Varotti, F. Zacchia). Ad aggiudicarsi il viaggio in Nuova Zelanda la squadra in testa alla classifica globale nelle due tappe estive, il Team PediniIret (R. Mattioli, A. Visioli, M. Sartor), insieme a un altro estratto a sorte tra quelli che hanno partecipato a entrambe le tappe, il team Firefox (C. S. Fossati, U. Rossoni, G. Semperboni).

tecipare direttamente. Un nostro team ha infatti gareggiato all’evento, raccogliendo e quindi raccontandoci le proprie impressioni: Nicola Pievani, Federica Guerini e Paolo Grisa. Paolo e Federica erano alla loro prima partecipazione, mentre Nicola è una sorta di veterano della competizione, dato che si è distinto sia alla passata edizione di Nago Torbole che alla tappa di luglio a Bergamo.

IL FORMAT DI GARA Nicola - In generale ci è davvero piaciuto, è stata un’esperienza coinvolgente e completa. Rispetto all’anno scorso è stato modificato, mentre le giornate di gara da una sono passate a due, rendendo così importante anche la capacità della squadra di sapersi gestire. Bisogna fare davvero i complimenti all’organizzazione (l’agenzia bergamasca Spia Games) per come ha saputo gestire un evento tanto complesso senza compiere errori. Paolo - Premesso che è il primo evento di questo tipo a cui partecipo e non posso fare quindi raffronti, mi sono proprio divertito. Montare la tenda in cima al Monte Altissimo, dopo 2.000 mt di dislivello di salita, e la notte sotto le stelle hanno creato il giusto punto di contatto tra l’outdoor autentico, quello della passione per l’ambiente, del confronto solo con sé stessi e la natura, e il mondo più standardizzato ed estremizzato delle competizioni, dove a far da re è in primis il cronometro. Certamente una delle cose che me l’ha fatta apprezzare di più è il gareggiare in team, in cui di fronte all’obiettivo comune ognuno cerca di fare la propria parte e dopo i primi km iniziano a nascere gli automatismi con cui muoversi. Ho inoltre notato che la competizione è vissuta dai vari team in modo comunque positivo e più di una volta in gara ho visto squadre diverse darsi una mano in particolari frangenti. Il tracciato mi è piaciuto molto.

“Questo evento rappresenta il giusto punto di contatto tra l’outdoor autentico, quello della passione per l’ambiente, del confronto solo con sé stessi e la natura, e il mondo più standardizzato ed estremizzato delle competizioni.”

IL TEAM OUTDOOR MAGAZINE - Questa volta all’appuntamento del raid abbiamo voluto par-

la classifica dei team dei negozianti Introdotta per la prima volta a Nago Torbole, la categoria shop è stata promossa attraverso i nostri magazine e verrà riproposta nelle prossime tappe. Grazie alla stretta collaborazione con Rewoolution, Spia Games Running e Outdoor Magazine hanno promosso presso i negozianti la partecipazione ai Rewoolution Raid Summer. Risultato: 13 team che hanno preso parte all’evento per la categoria Shop attraverso lo staff del punto vendita o con un trittico di clienti affezionati… un vero premio alla fedeltà! Più che entusiasti i commenti di chi ha partecipato e sorprendenti

TENDAGGI FARIELLO TEAM 2

PIACENZA TRIATHLON VIVO

anche i risultati riscontrati in classifica generale, se si conta che le prime posizioni sia per la categoria Pro che Amateur risultano occupate da due terzetti di negozianti. Nostro obiettivo futuro è quello di coinvolgere sempre più partecipanti anche per le edizioni invernali. Cominciate dunque a prepararvi per i prossimi Rewoolution Raid Winter... A breve le nuove date e relative informazioni.

POSIZIONE

TEAM del negozio

CATEGORIA

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

TENDAGGI FARIELLO TEAM 2 PIACENZA TRIATHLON VIVO VENETO TRIATHLON TEAM-SPIA SHOP TEAM CARPENTARI BY FABIO ESSENCE OF FREEDOM (JACK WOLFSKIN STORE) SHERPAONLINE.IT BE WILD ARCO TEAM DIMENSIONE SPORT UNICO SPORT LOCO MOSQUITO SURF SHOP SPORT 90 DALMINE ARY SPORT UNIVERSO SPORT

PRO PRO PRO AMA AMA PRO AMA AMA AMA AMA AMA AMA AMA

VENETO TRIATHLON TEAM-SPIA SHOP In questa pagina alcuni scatti della presentazione. In mezzo a Elmar e Bruno, Paola Zotta, dg Bailo.


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Alcuni episodi Dopo un giro di ricognizione prima della partenza, pensavamo di essere gli unici ad aver pensato di tagliare la strada asfaltata per le scalette e poi ci siamo ritrovati incolonnati con l’intero gruppo che aveva adottato la stessa strategia. Oppure quando, costeggiando il Sarca, ci siamo tenuti a livello dell’alveo e i fotografi ufficiali, appostati sull’argine, vedendoci passare sotto di loro invece che sulla ciclabile, ci hanno urlato scherzosamente “Cosa pensavamo fossero lì a fare loro!”. Nicola - Il secondo giorno lungo il tratto più ripido della discesa ho avuto problemi al disco del freno e ho dovuto vuotarci sopra l’intera bottiglietta d’acqua per tentare di raffreddarlo.

Preparazione del campo al rifugio Altissimo.

Paolo - Io mi sono ribaltato nei rovi scendendo dall’argine verso il bagnasciuga del Sarca, inoltre durante la calata dalla parete rocciosa, una cosa quasi banale per noi, abituati a discese ben più impressionanti, ho avuto un piccolo inconveniente. Mentre scattavo delle foto sono rimasto con una gamba incastrata nell’asola di avanzo della corda di calata e per alcuni secondi mi sono ritrovato a testa in giù! Fede - Eravamo convinti che l’arrivo fosse dove eravamo partiti il giorno prima, ovvero sulle riva del lago, così Nicola gli ultimi metri pensava di buttarsi in acqua e si era tolto le scarpe. Una volta lì abbiamo scoperto che era invece al race office. Non so cos’abbia pensato chi lo ha visto tagliare il traguardo a piedi nudi e con le scarpe in mano!

Parla il direttore tecnico Luca Lamperti

“Autostima, forza mentale e coesione” “Questi i valori che iniziative come i Raid portano a un team. Il percorso di Torbole più impegnativo degli altri? Volevo che tutti i partecipanti si mettessero in gioco e accettassero la sfida… soprattutto con se stessi”. È stato il direttore tecnico di questa edizione estiva dei Rewoolution Raid e per entrambe le tappe ha messo a punto un percorso seguendo un format che è risultato molto apprezzato. Tanto che potrebbe disegnare il percorso anche delle prossime tappe invernali. Bergamasco, 42 anni, un curriculum lungo il suo, ricco di episodi e aspetti di vario tipo sia dal punto di vista umano che sportivo. Triatleta, raid man e non solo: com’è cominciata la tua esperienza come atleta e come si è evoluta? A un certo punto il calcio non era più un divertimento quindi sono passato al triathlon, per curiosità di mettermi alla prova. Poi sono arrivati i Raid: mi piaceva l’idea di affiancare il concetto di multi disciplina con quello di un lavoro di squadra. Da li in poi è stato tutto una scalata per mettermi sempre più in gioco: il risultato non contava, soltanto dove sarei arrivato... Il Tor des Geants è stata la scoperta più bella: portare mente e corpo a un punto in cui riesco a scollegarmi da tutto, sentire solo il battito del mio cuore echeggiare nella mia mente... è lì che ritrovo serenità con me stesso, dove le cicatrici che mi porto dentro non fanno più male... Il messaggio che cerco di trasmettere attraverso i miei raid potrebbe essere riassunto così: “La gara è solo un pretesto per capire chi realmente siamo e dove possiamo arrivare, ma soprattutto per accettare i nostri limiti”. Come vivi e pratichi il running? Per me sono bisogno di staccare dalla quotidianità e benessere fisico. Più trail o strada? Trail! Le montagne mi trasmettono sempre tantissimo, posso vivere la natura in solitudine...

Come è nato il tuo rapporto con Spia Games, agenzia che ha organizza i Rewoolution Raid? Ho conosciuto Tommaso Luzzana di Spia tramite un’amica. Parlando di sport gli ho raccontato la mia passione e ci siamo chiesti perché non organizzare un evento come il Raid anche da noi. Come hai studiato il percorso di Nago Torbole e con quali criteri? Il concetto di base era quello di creare un evento che mettesse alla prova i concorrenti sia fisicamente che mentalmente, senza tralasciare il fattore divertimento e di condivisione dell’esperienza: “nulla è più forte della dedizione di un volontario”. Per questo ho scelto un percorso di 9,5 km con un dislivello di 2.000 mt da percorrere a piedi o la traversata in canoa. Affrontare esperienze mai fatte accresce l’autostima. Il pernottamento al rifugio Altissimo, in tenda e con quelle condizioni, è stata la “ciliegina sulla torta”. Ti sono stati dati in precedenza degli input o hai agito con massima libertà nella creazione del percorso? Tommi mi ha lasciato carta bianca e di questo gli sono grato. Rispetto a Bergamo i due percorsi, sia amatour che pro, erano certamente più impegnativi. La scelta di renderli più duri a Nago-Torbole è dovuta al fatto che volevo che gli atleti rimanessero completamente soddisfatti dal risultato e da ciò che avrebbero visto. Ma soprattutto sapevo che innalzando la difficoltà gli atleti avrebbero accettato la sfida: con se stessi. Ci sono stati team che hanno sottolineato l’eccessiva difficoltà del percorso di Nago-Torbole o la maggior parte ha semmai apprezzato? A un evento con 180 atleti non è poi così difficile trovare chi rimane deluso. Ma come ho già detto, penso che tutti abbiano respirato fatica, sacrificio, dolore, ma anche un clima di grande festa. Dal

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Sport praticati / preferiti: Calcio, triathlon, corsa su strada, sky marathon, ultra trail, arrampicata, adventure race, telemark, snowboard, sci alpinismo, fondo, mtb, bici corsa, paracadutismo… Esperienze lavorative e sportive: ironman (4), ultra trail (2), Tor des Geants 2011, maratone (2), mezze maratone (7), adventure race (in Scozia, Corsica, Mountain xrace - 2 volte -, Nunavik Quebec), mtb (9), bici corsa (15)… Ultimamente ha collaborato per i tre eventi di Spia Games e per il The North Face festival Kalymnos Professione attuale: Artigiano edile Dennis (rifugio Altissimo) si è creato un ambiente dove ogni parola detta veniva direttamente dal cuore e negli occhi di ognuno potevi scorgere quello che c’era nel suo animo. Qual è la disciplina che fa maggiormente la differenza? Penso che sia stata la mountain bike. Aneddoti particolari da raccontare? Ho vissuto la gara da “scopa”, vicino a chi fa veramente fatica. Il momento più divertente è stata la traversata in canoa del Team Pedini Woman. Quello meno, osservare un atleta preso da crampi che risale il sentiero per la bocchetta di Navene, con le gambe completamente irrigidite dal male. E poi vedere osservare un minuto di silenzio al cospetto delle trincee: il più inaspettato, ma per me il più bello! Realizzerai anche i percorsi per le due tappe invernali? Non lo so ancora, anche se ho fatto una proposta a Spia Games per l’invernale. Puoi anticiparci qualcosa? Mi piacerebbe che una delle due tappe fosse in stile più raid che fun. Cosa serve in particolare per partecipare a un evento multidisciplinare come questo? Voglia di mettersi alla prova e divertirsi, senza troppe ambizioni e soprattutto pretese. Quali sono gli aspetti più positivi che una persona acquisisce e perché consiglieresti a qualcuno di partecipare ai Rewoolution Raid? Gli aspetti positivi sono: autostima, forza mentale e fisica, coesione. Consiglierei a chiunque di provarci perché purtroppo nella nostra società certe emozioni e sensazioni sono difficili da trovare.

TEAM CARPENTARI BY FABIO

ESSENCE OF FREEDOM (JACK WOLFSKIN STORE)

SHERPAONLINE.IT

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DIMENSIONE SPORT

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Eventi

Riflettori puntati sull’iniziativa che da quattro anni muove migliaia di persone da tutta Italia

Nordic Walking in Tour: viaggio alla scoperta dei tesori d’Italia Un circuito che abbraccia eventi Sprint e Trail per un totale di circa 20 tappe. Obiettivo: promuovere l’attività scoprendo preziosi scorci poco noti al turismo. A cura di MONICA VIGANò

sere scoperti anche nella specificità delle loro attività produttive.

Qualche anno fa alcuni istruttori di camminata nordica, con la collaborazione di società sportive bellunesi, hanno pensato di riunire diversi eventi dedicati a questa attività in un unico circuito. Erano gli albori del Nordic Walking in Tour, presentato alla Fiera dell’Outdoor di Longarone nel 2008. Pochi mesi dopo, l’idea poteva contare già su un calendario di 11 appuntamenti grazie all’interesse dimostrato da associazioni sportive trevigiane, veneziane e vicentine. Sin dall’inizio, dunque, il Nordic Walking in Tour ha avuto un’impronta regionale. Ma ben presto si è allargato fino ad abbracciare il Trentino e altre regioni d’Italia, tra cui Lazio e Sardegna.

IL TARGET DI RIFERIMENTO - Normalmente si è portati a credere che il più nutrito gruppo di praticanti di nordic walking sia costituito da signore di mezza età un po’ fuori forma. In realtà il tour, grazie alla formula Sprint, ha saputo coinvolgere un’utenza giovane e maschile, costituendo una realtà variegata. Seguono il circuito anche runner agonisti che utilizzano il nordic walking nei periodi di recupero da traumi, oltre a ragazze giovani che lo praticano per tenersi in forma. Molte poi sono le persone che attraverso questa pratica sportiva hanno scoperto il semplice piacere di muoversi all’aria aperta. Da non sottovalutare la valenza sociale di questa attività, rappresentata dal conoscere nuove persone e dal fare gruppo.

TIPOLOGIA DI GARE - Le manifestazioni sono spesso legate a eventi di running che vedono nel nordic walking la possibilità di coinvolgere quegli sportivi meno agonisti, ma che non si accontentano di vivere l’evento come meri spettatori. Da qui la collaborazione con realtà importanti come X-Terra Italy Sardegna, Due Rocche, Belluno-Feltre Run, Treviso Marathon, Transcivetta, Prealpi BikeRun Marathon e il progetto regionale Veneto Top Walk, che realizza percorsi di nordic walking utilizzando impianti di risalita invernali. IL FORMAT DEL TOUR - Il primo anno il circuito ha proposto 11 gare. È stata però subito evidente l’incongruenza tra la filosofia del camminare per benessere e il premiare coloro che arrivavano tra i primi, quasi sempre correndo e tralasciando la tecnica, elemento determinante nel generare i benefici. Da qui è nata l’esigenza di regolamentare la partecipazione, prevedendo una squalifica in caso di corsa evidente. Considerando l’insufficienza di questa norma, gli organizzatori hanno rivisto in toto la formula del tour. Oggi esso suddivide gli eventi in formula Sprint (dove esiste un cronometro ma vengono premiati coloro che coprono il percorso in un tempo ideale, tenuto segreto e stabilito da istruttori che coprono il percorso con passo sostenuto e tecnica corretta) e in formula Trail (vere e proprie passeggiate senza cronometro accompagnati da istruttori, guide ambientali, storico-culturali). Questo tipo di organizzazione ha permesso di accontentare una più ampia fetta di praticanti, anche se i più continuano a preferire il confronto con il tempo. TRA PREMI FEDELTÀ E GRUPPI - A queste due formule sono stati aggiunti i Premi Fedeltà, che a fine anno premiano i più fedeli alle tappe Sprint e i 10 walker che nel circuito Trail totalizzano il maggior chilometraggio. Anche i gruppi hanno grande importanza e in questi anni se ne sono costituiti molti con nomi originalissimi. Al termine di ogni tappa viene premiato il gruppo più numeroso e a fine tour viene invece dato un riconoscimento a quelli che hanno totalizzato il maggior numero di atleti arrivati. Grazie a questi accorgimenti e all’ottima accoglienza che tutte le località coinvolte riservano ai camminatori, l’edizione 2011 ha portato a camminare 2.300 persone. L’edizione 2012, che ha preso il via a marzo, sta proponendo 10 tappe Sprint e 9 tappe Trail tra Trentino, Veneto e Lazio. Rispetto al calendario originale, sono state apportate delle modifiche alle tappe finali. Il circuito Trail si chiuderà il 21 ottobre a

Desenzano sul Garda, quando verranno nominati i 10 vincitori. Mentre quello Sprint culminerà il 9 dicembre (data da confermare), in occasione della Santa Klaus Run a Belluno. “A meno di tre tappe dalla chiusura del Tour 2012 – ha dichiarato Antonella Giacomini dell’ufficio stampa Nordic Walking in Tour – contiamo un coinvolgimento di circa 2000 persone. Quindi in previsione crediamo di superare i numeri registrati lo scorso anno, pur avendo un calendario con due appuntamenti in meno (19 invece di 21)”. Importanti i feedback soprattutto della categoria Sprint, che quest’anno ha quasi raddoppiato le presenze. NUOVE PROPOSTE - Nel 2012 il tour ha organizzato per la prima volta un Trail sulla neve con le ciaspole. Questo evento, proposto in via sperimentale e pertanto non inserito in nessun calendario ufficiale, si è svolto a gennaio ed è stato un grande successo. Per questo gli organizzatori si dicono intenzionati a riproporre qualcosa di analogo ma, a loro detta, dipenderà dalle condizioni nevose. Al momento quindi non esiste ancora una data ufficiale.

PREVIEW DELL’EDIZIONE 2013 - Al di là dell’intenzione di riproporre un evento con le ciaspole, gli organizzatori hanno espresso la volontà di prevedere novità e migliorie per l’edizione 2013. Antonella Giacomini ha infatti spiegato: “Il Tour per il 2013 punterà a ridurre gli appuntamenti per aumentarne la qualità, proponendo dei trofei. Stiamo pensando ad esempio all’AlpeAdria (una tappa dolomitica, una collinare e una al mare) e al trofeo Triveneto. Le idee sono molte, ma resteranno tali fino a chiusura dell’edizione 2012”. LE FINALITÀ TRASVERSALI - Oltre al far conoscere la camminata nordica, questo circuito sin dall’inizio si è proposto di utilizzare il nordic walking come veicolo di promozione turistica: paesaggistici e naturali, storici, culturali, artistici e anche culinari, grazie ai ricchi ristori che vengono offerti e che spesso propongono la degustazione di prodotti locali. In particolare l’attenzione è stata rivolta a località poco note e che non rientrano negli affollati circuiti turistici. Piccoli scrigni nascosti che impreziosiscono il Triveneto e che meritano di es-

DIETRO LE QUINTE - Il circuito viene gestito dall’Associazione Nordic Walking in Tour, costituitasi come asd nel 2011. Essa ha riunito quelle realtà sportive come il NW Montegrappa e l’AIEF (associazione insegnanti educazione fisica Belluno) che per prime hanno creduto nella validità della pratica del nordic walking con fini non solo sportivo-salutistici, ma anche culturali e turistici. Sottolineiamo comunque che la maggior parte degli eventi rientranti nel circuito viene organizzata in via indipendente dalle varie associazioni sportive. In quanto a supporter del circuito, ci sono molti sponsor che in questi quattro anni hanno seguito l’intero tour o parte di esso. In particolare hanno creduto nell’iniziativa aziende come Fizan e Gabel che da sempre forniscono sostegno economico, premi e i bastoncini necessari ad avviare i neofiti. L’abbigliamento è stato curato nella veste estiva da Odlo e in quella invernale da Karpos, che ha rifornito gli istruttori durante le uscite invernali. Da ultimo, sul fronte calzature, 10 istruttori di nordic walking hanno quest’anno in dotazione il modello Aria firmato Dolomite, sviluppato specificatamente per la disciplina. I 10 walker che nei Trail avranno totalizzato il maggior chilometraggio, la riceveranno tra l’altro in premio. www.nordicwalkingintour.it



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