10 I L’identikit del trail runner francese INCHIESTA ESCLUSIVA
12 I La Carica dei 101, prima puntata INTERVISTA
22 I Denis Lunardon, nuovo direttore commerciale Montura #MONTURAPEOPLE
24 I Al fianco di eventi e istituzioni culturali COMUNICAZIONE
25 I Beyond Begins Today di Polartec: terzo capitolo EVENTI
26 I Adam Ondra da DF Sport Specialist di Lissone
27 I Team building outdoor: parla Davide Terraneo, A. Guida Alpina BRAND PROFILE
40 I Le filosofia avventuriera di Icepeak FOCUS COLLEZIONI
41 I Le calzature di Jek & Ale VETRINE FW 25/26
42 I Dolomite, Osprey
SPECIALE PROWINTER
PUNTO IOG
28 / I feedback dall'Italian Outdoor Village
AWARD RETAIL
30 / I vincitori della categoria outdoor INCHIESTA AZIENDE
31 / AKU, La Sportiva, Rab
32 / Ande, Dynafit, Luhta, Polartec
33 / Cober, Ferrino, Lowa, Ortovox, SCARPA
34 / C.A.M.P., Great Escapes, Kayland, Ski Trab, Ternua
CONVEGNO
36 / Il consumatore outdoor
NEXTGEN RETAILPRO
38 / I negozianti del futuro
GARE
39 / SellaRonda Skimarathon
Un nuovo inverno
Ne abbiamo già parlato più di una volta ma non possiamo fare a meno di tornarci. Perché è uno degli argomenti più “caldi” del nostro presente e recente passato. Caldo, in tutti i sensi, come sempre di più lo è il clima a livello mondiale e, di conseguenza, lo sono le stagioni invernali. È peraltro il tema del sempre atteso e seguito “Lafuori” in terza di copertina, firmato dal pungente e misterioso Marrano, con i suoi brillanti guizzi polemico-poetici.
Qui più prosaicamente ci colleghiamo al tema con una serie di fatti e considerazioni che lo vanno a rafforzare e amplificare. Innanzitutto è ormai assodato come l’inverno già da qualche anno non sia più associato e associabile quasi unicamente allo sci, ma vede e vedrà una crescente diversificazione delle attività praticabili e dell’offerta turistica. Dettata in primis proprio dal cambiamento climatico e di conseguenza dalle mutate abitudini del pubblico di sportivi, appassionati o “semplici” visitatori. Con sullo sfondo il non trascurabile dettaglio di come lo sci alpino rappresenti oggi un’attività ancora più impegnativa sul piano economico. Ecco perché sempre più destinazioni stanno ripensando la propria strategia per la stagione fredda con proposte articolate e trasversali.
Non è altresì un caso che il progetto Prowinter Outdoor, di cui abbiamo già tanto parlato e che si è svolto con grande successo dal 13 al 15 gennaio, abbia preso vita proprio quest’anno. Rappresentando sia il culmine della mutevole situazione di cui sopra, nonché un nuovo inizio per l’industry italiana (e in prospettiva anche internazionale) dell’outdoor e dei winter sport. Di come è andata la fiera e degli ottimi feedback di alcuni dei brand più rappresentativi che vi hanno partecipato vi raccontiamo nelle prossime pagine. Tra le tante note positive emerse, la possibilità di ampliare la tipologia di negoziante, l’unione e il dialogo virtuoso tra mondo sci e outdoor, una location ideale e strategica, la giusta formula e la qualità e quantità di marchi presenti, incontri di valore e notevoli prospettive di consolidamento future sotto molteplici aspetti.
Riscontri che non possono che farci piacere considerando che il nostro gruppo è stato tra gli artefici del progetto insieme a Fiera Bolzano e all’Italian Outdoor Group di
Assosport. Con l’obiettivo di lavorare fin d’ora per crescere e migliorare ulteriormente le prossime edizioni. Se lo sguardo è già ben orientato quindi verso il futuro, passando ovviamente prima per l’undicesima edizione degli ORBDAYS di Riva del Garda (25-26 maggio 2025), è doveroso mettere agli atti un bilancio del 2024. Tre le fotografie più nitide ed esemplari ci sono quelle scattate dalla nostra attesa e consueta inchiesta su 101 punti vendita rappresentativi del settore outdoor, della quale trovate su questo numero la prima puntata. Il primo bilancio, come da previsioni, è quello di un anno complicato e in chiaroscuro. Con qualche segnale di piccolo miglioramento rispetto al 2023, ma ancora tante difficoltà e rallentamenti nel mercato.
A maggior ragione, pur confidando giustamente in un fisiologico ritorno se non alla crescita, almeno alla stabilità tra il 2025 e il 2026, è doveroso darsi da fare per portare avanti iniziative concrete che possano dare una scossa benefica al nostro mondo. Un recente esempio di rilievo, arrivato dopo tanti anni di lavoro e confronto non sempre facile tra le parti in causa, è quello degli Stelvio Natural Skimo Trails, in Alta Valtellina, realizzati in collaborazione con le Società Impianti del comprensorio di Bormio. Il nuovo progetto racchiude quattro itinerari gestiti, con coefficienti di difficoltà che rispondono alle esigenze degli scialpinisti principianti come dei più esperti. Una bellissima notizia che approfondiamo in un articolo dedicato all’interno dello speciale scialpinismo in allegato a questo numero di Outdoor Magazine e che sarà distribuito anche alla seconda edizione di Skimofestival: l’evento da noi organizzato proprio nel suggestivo e iconico contesto valtellinese di Santa Caterina Valfurva. Iniziative come queste rappresentano un contributo importante e un esempio virtuoso in un Paese come l’Italia dove un gran numero di località è ancora troppo poco sensibile alla pratica dello scialpinismo regolamentato in pista o in appositi itinerari, appunto. Fenomeno che se correttamente gestito, comunicato e promosso non va certo a inquinare la vera essenza dello skialp, che rimane pur sempre quella più pura legata alla montagna. Bensì potenzialmente a rafforzarla e alimentarla con una parte di questo nuovo pubblico che risulterà comunque più allenato, consapevole, interessato a mettersi in gioco anche su terreni più impegnativi e incontaminati.
Benedetto Sironi benedetto.sironi@mag-net.it
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Chiuso in redazione il 4 febbraio 2025 Outdoor Magazine @outdoormag_ mag-net-srl
The mountain people.
Al diradarsi delle nubi e allo sciogliersi del paesaggio, le montagne diventano il nostro punto d’incontro.
Dove scopriamo insieme nuovi percorsi e si creano legami sulla vetta.
DOPO 28 ANNI IL RESPONSABILE DI ISPO TOBIAS GRÖBER
LASCIA MESSE MÜNCHEN
Gröber lascerà l’azienda alla fine di aprile 2025 e intraprenderà una nuova e importante sfida all’interno dell’industria delle fiere. Fino ad aprile, Tobias resta il responsabile della divisione delle fiere dedicate ai beni di consumo. Come direttore esecutivo, è responsabile del Gruppo ISPO internazionale, inclusi l’OutDoor, INHORGENTA, la fiera leader in Europa per gioielli, orologi e pietre preziose, e dal 2020 anche del team di IAA MOBILITY a Monaco. Ora, la responsabilità della continuazione di successo del Gruppo ISPO a Monaco e all’estero verrà affidata alla direttrice delle esposizioni Lena Haushofer, con il suo team di gestione.
FJÄLLRÄVEN NOMINA TINA ROLÉN
MARKETING DIRECTOR
BURTON PUNTA ALLA CRESCITA CON L’ASSUNZIONE DI DUE NUOVE DIRIGENTI
Burton ha annunciato l’ingresso di Jennifer Valentine, chief merchandising officer e Debbie Lee, chief marketing officer. Opereranno presso il quartier generale di Burton, riportando direttamente al ceo John Lacy e collaborando con Donna Carpenter, unica proprietaria del brand. Queste assunzioni strategiche sottolineano l’impegno di Burton nel promuovere l’innovazione e la leadership nel settore dello snowboard, dallo sviluppo dei prodotti allo story telling del marchio. Jennifer e Debbie si sono recentemente trasferite a Burlington, Vermont, dove operano presso il quartier generale di Burton.
Tina Rolén succede ad Alexander Matt che negli ultimi anni ha avuto un ruolo chiave nella crescita e nel successo del marchio. Rolén porta con sé una vasta esperienza nel marketing, maturata con alcuni dei brand globali più rinomati nei settori degli articoli sportivi e dell’outdoor. La sua carriera di successo include ruoli come quello di marketing director per i paesi nordici presso adidas, VP of marketing per l’area EMEA presso The North Face e Vans, e la guida del lancio e dello sviluppo del team marketing globale di H&M Move. Più recentemente, ha ricoperto il ruolo di VP marketing presso Peak Performance, dove ha stabilito con successo una nuova direzione per il brand, incrementandone presenza e rilevanza tra i consumatori.
MILLET MOUNTAIN GROUP AFFIDA LA RAPPRESENTANZA ITALIANA DEL MARCHIO A URSUS SPORT
La decisione segna un passo significativo nella strategia di espansione e consolidamento del marchio sul territorio italiano e arriva dopo una collaborazione più che ventennale con Ursus Sport, iniziata nel 2000 con la rappresentanza del marchio nel Triveneto. “In tutti questi anni, Ursus Sport si è dimostrato per noi un punto di riferimento affidabile e vincente che ha contribuito in maniera significativa alla crescita del marchio in Veneto, Trentino, Alto-Adige e Friuli-Venezia Giulia. Ampliare a tutto il territorio italiano la collaborazione con questa agenzia di rappresentanza è stata quindi per noi una scelta naturale e fortemente premiante di una strategia aziendale di lungo termine”, afferma Hervé Locatelli, Millet sales & marketing director per l’Europa del Sud e DACH.
SPORTSYSTEM SUSTAINABILITY NETWORK: L’UNIONE FA LA FORZA
Una nuova iniziativa congiunta di AKU, Alpinestars, La Sportiva, SCARPA e Tecnica che si concentrerà su tematiche legate alla sostenibilità ambientale. L’industria dello sportsystem sta attraversando una fase di transizione complessa, mirando verso un’economia più sostenibile. Le rigide normative europee per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, unite alla crescente attenzione dei consumatori sulla sostenibilità, pongono le aziende di fronte a sfide inedite che richiedono collaborazione e coordinamento. In questo scenario, prende forma un’iniziativa che segna una svolta importante: la creazione di un network di collaborazione tra cinque aziende leader nel settore, per sviluppare progetti sostenibili nel campo della calzatura tecnica e sportiva.
SCARPA SELEZIONA
SPORT MARKETING SPECIALIST – MOUNTAINEERING & TREKKING
La figura si occuperà della pianificazione del calendario fiere ed eventi sportivi e gestione dei relativi aspetti logistici, partecipazione agli eventi sportivi della categoria come rappresentante aziendale, coordinamento con la funzione vendite per l’organizzazione di eventi relativi alla categoria in partnership con agenti e clienti, relazione costante con il pool di atleti e ambassador, dalla gestione degli aspetti contrattuali e la fornitura dei materiali, al coinvolgimento degli stessi per collaborazioni social e partecipazioni agli eventi sportivi, gestione del parco test materiali necessari per gli eventi e della fornitura degli stessi nel rispetto del budget assegnato, creazione di contenuti e strategie di comunicazione, in collaborazione con la funzione marketing e con i partner, per i lanci di prodotto e i comunicati stampa volti a valorizzare il brand. Per info scrivere a: info@mag-net.it
Tobias Gröber, responsabile ISPO
Tina Rolén, marketing director Fjällräven
Da sinistra: Alberto Zanatta, presidente Tecnica Group, Andrea Piras, ceo & general manager Alpinestars, Lorenzo Delladio, ad & presidente La Sportiva, Gianni Frasson, presidente Fondazione Sportsystem, Paolo Bordin, ad & general manager AKU, Diego Bolzonello, ad SCARPA
Hervé Locatelli, Millet sales & marketing director per l’Europa del Sud e DACH
Jennifer Valentine, chief merchandising officer Burton
Debbie Lee, chief marketing officer Burton
OBERALP E BOLLÉ BRANDS ANNUNCIANO UNA COLLABORAZIONE
I brand Bollé e SPY+ entrano nella famiglia dei brand per i quali Oberalp gestisce la distribuzione nel mercato italiano, grazie alla sua solida rete di distribuzione già consolidata con i marchi di proprietà. La nuova partnership rappresenta un passo avanti strategico per Oberalp, che va ad ampliare in modo significativo la propria offerta nel settore dell’outdoor, offrendo ai consumatori un’esperienza ancora più completa e soddisfacente. L’approccio distintivo di Oberalp consiste nell’agire non solo in qualità di partner di vendita e distribuzione, ma di fornire soluzioni che dimostrano la competenza del gruppo nella selezione di marchi partner e che può offrire al commercio al dettaglio un unico punto di contatto per marchi sportivi rinomati.
GARMONT RAFFORZA
LA PROPRIA RETE VENDITE NEL NORD ITALIA
Il brand ha annunciato nuove collaborazioni nella rete vendite Italia con effetto immediato. L’agenzia di rappresentanza OUTBACK 97 ha ricevuto il mandato per le regioni di Lombardia ed Emilia Romagna, con responsabili di territorio Piero Berbenni (pberbenni@ outback.it) per la Lombardia e Simone Sciolette (simone@outback.it) per l’Emilia-Romagna. La regione Toscana è stata affidata all’agenzia di rappresentanza MEK Snc (mek.prato@gmail. com) con referenti Kristian Vitagliano ed Emanuele Selmi. All’agenzia di rappresentanza Riccardo Ferrein (agenzia.ferrein@gmail.com) viene affidato il mandato per le regioni di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
PANORAMA DIFFUSION TERMINA LA DISTRIBUZIONE DI KÄSTLE E ACQUISISCE QUELLA DI MAJESTY
A partire dal 1° gennaio 2025, Panorama Diffusion ha cessato la distribuzione del marchio di sci Kästle per il mercato italiano e, parallelamente, ha annunciato l’inserimento nel proprio portafoglio di Majesty. Fondata nel 2007 da Janusz Borowiec, è un’azienda indipendente nata nei Monti Tatra, al confine tra Slovacchia e Polonia, e guidata da sciatori appassionati, nota per l’innovazione e il design ispirato all’arte. Nato come brand focalizzato sul freeski ma, grazie a una rapida evoluzione, ha ampliato il proprio orizzonte, concentrandosi sui segmenti freeride e scialpinismo, che oggi rappresentano il cuore della sua offerta.
TUTTI I VINCITORI
DI CORTALP 2024
CortAlp è il Festival del Cortometraggio di Montagna Milano dedicato agli studenti e organizzato dal Politecnico di Milano e dal Club Alpino Italiano con il supporto di ALPI+MILANO Aps e Regione Lombardia. La terza edizione, che si è tenuta l’11 dicembre 2024, ha sancito i vincitori: “Effimero” di Gianluca Zoni e Eleonora Morea per la categoria Ambiente e Paesaggio; “Vittorio” di Anna Checola, Benedetta Cabras e Alessio Zamproni per la categoria Comunicazione e Servizi; “Carsica” di Vincenzo Vavalle, Giuseppe Martiradonna e Graziano Montel per la categoria Sport e Innovazione. Il Premio CAI CortAlp+ è stato dato a “Ritmi Spezzati” di Elisa Monti, Domitilla Perrone e Ottavia Rollini. Infine, menzione speciale a “Sulle Orme del Cuore” di Enrico Virgili.
REDELK AL FIANCO DE LA CIASPOLADA
Dal 1973, l’inverno in Val di Non, in Trentino, ospita La Ciaspolada: la corsa con le ciaspole che si svolge da più di 50 anni a inizio gennaio. E si articola in due sezioni: una gara agonistica, dedicata agli atleti, e una ludico motoria aperta a tutti. Ogni anno il percorso varia a seconda dell’innevamento e si definisce nell’ultimo periodo, ma in generale è lungo circa 7 km che si sviluppano su un percorso prevalentemente pianeggiante o con lievi dislivelli. La manifestazione è passata dai 18 concorrenti della prima edizione agli oltre 6.000 provenienti da 19 nazioni durante le ultime. A fianco de La Ciaspolada, in qualità di official sponsor, vi è Redelk, che si conferma il partner ideale per questa manifestazione.
SCARPA ICE DAYS 2025: A FINE GENNAIO DUE GIORNI DI TEST, WORKSHOP E TALK
Gli SCARPA Ice Days sono tornati a Cortina nel weekend del 24 e 25 gennaio, regalando agli appassionati di montagna un’esperienza tra le nevi delle Dolomiti. Presenti anche atleti di fama internazionale che si sono cimentati in discipline come scialpinismo, freeride, telemark e ice climbing. Tra questi: Hervé Barmasse, Nikolai Schirmer e Marco Confortola, oltre a tanti altri interpreti dell’outdoor che hanno condiviso la loro passione ed esperienza con il pubblico. La Baita Resch, trasformata per l’occasione in un vero campo base, ha ospitato workshop, incontri e momenti di convivialità. Non è mancata la serata dedicata ai talk, dove gli atleti hanno raccontato le loro imprese attraverso immagini e racconti, tra creste, pareti di ghiaccio e discese mozzafiato.
LA SPORTIVA È SPONSOR
DI BANFF MOUNTAIN FILM FESTIVAL
La Sportiva ha confermato il ruolo di sponsor nelle tappe italiane di Banff Mountain Film Festival, la rassegna cinematografica che propone film di avventura, esplorazione e sport outdoor. L’evento è un appuntamento irrinunciabile per coloro che condividono con La Sportiva valori come la passione gli sport di montagna e il rispetto per l’ambiente. Si tratta di un’occasione per condividere esperienze e visioni legate all’ambiente outdoor tramite corto e mediometraggi selezionati da Banff Centre Mountain Film Festival. Martedì 4 febbraio 2025, al Teatro Carcano di Milano, il tour ha fatto il suo debutto e proseguirà poi in altre 40 città della penisola. Ospite della serata inaugurale è stata l’atleta Federica Mingolla, climber professionista, guida alpina e tecnica federale FASI.
Il territorio di Terres Monviso si prepara a una stagione ricca di eventi che celebrano lo sport, l’ambiente e la natura. Appuntamento tra il 14 e il 16 marzo per il Terres Monviso Outdoor Festival, evento ideato nel 2022 da Ermanno Bressy – Compagnia del Buon Cammino e dalla stessa associazione dell’area. La kermesse promuove decine di strutture, le professioni della montagna, grandi marchi del trekking e dello sport outdoor in un laboratorio di tre giorni incentrato sul territorio e le sue caratteristiche, per raccontare un progetto e costruire una destinazione turistica riconosciuta. Dedicato a famiglie, studenti, al pubblico del turismo slow, agli sport invernali ed estivi, sarà un momento di vetrina per i protagonisti economici della montagna. Dal 18 al 20 luglio, invece, torna la 100 Miglia del Monviso, nata nel 2020 e ora giunta alla sua quinta edizione. Accanto alla regina, la 100 Miglia Monviso – M160K, altre tre sfide accenderanno i riflettori sulla corsa in montagna: da un lato le gare collaterali M50K da 50km e M20K da 20km, dall’altro lo storico Monviso Trail, il 24 agosto, un concentrato di vedute mozzafiato ai piedi del Re di Pietra, con partenza da Crissolo. Il tutto coinvolgendo due vallate, 18 Comuni, oltre 500 volontari, 30 associazioni, migliaia di spettatori. Per il quarto anno, la 100 Miglia Monviso rinnova inoltre la sua partecipazione al Campionato Mondiale di Plogging. LE TERRES MONVISO SI PREPARANO ALL’OUTDOOR FESTIVAL E ALLA 100 MIGLIA
ELIAS IAGNEMMA CHIUDE
THE BIG SLAMM, IL PRIMO 9A BOULDER IN ITALIA
La Sportiva ha annunciato che l’atleta Elias Iagnemma, climber abruzzese classe 1995, ha portato a termine The Big Slamm, il primo blocco 9A sul suolo italiano a Tintorale, in Abruzzo. Dopo circa un anno e mezzo di tentativi, che hanno visto Elias protagonista di 35 sessioni di arrampicata, l’atleta è riuscito a chiudere con successo la “King Line”: un boulder d’arenaria altamente impegnativo, complicato da condizioni di umidità e aderenza spesso molto difficili, date dalla collocazione geografica. Il traguardo rappresenta il secondo 9A nella carriera del climber, dopo il successo ottenuto con la chiusura di Burden of Dreams, in Finlandia, dove si è aggiudicato il titolo di primo atleta italiano a completare un blocco di questa difficoltà.
CRAFT SPORTSWEAR:
L’ÉLITE RUN TEAM SI AMPLIA CON NOVE NEW ENTRY
Craft Sportswear annuncia nuovi importanti ingressi nel suo Elite Run Team. Si tratta di nove atleti che portano talento, passione e determinazione segnando un nuovo eccitante capitolo nel percorso del brand sul palcoscenico globale del trail running d’eccellenza. Si tratta di: David Sinclair (USA), Tommy Sullivan (USA), Mary Denholm (USA), Grant Barnette (USA), Jupiter Carera (Messico), Linus Hultegård (Svezia), Johan Lantz (Svezia), Joacim Lantz (Svezia), Elov Olsson (Svezia). Ciascuno di questi atleti porta uno straordinario impegno nell’affrontare le prossime sfide, nella preparazione e nella ricerca di risultati significativi nel trail. Con l’arrivo di questi eccezionali atleti, Craft Sportswear sottolinea il suo contributo alla crescita degli atleti d’elite e di un’intera comunità di runner.
FRANCESCO PUPPI NEL TEAM
ÉLITE TRAIL RUNNING DI HOKA
HOKA annuncia l’ingresso di Francesco Puppi nel suo team di atleti élite. Classe 1992, è considerato uno dei migliori atleti di trail running e vanta per due volte il secondo gradino del podio nella competizione OCC targata UTMB. Tra gli altri successi della sua carriera figurano il 1° posto ai Campionati nazionali di trail running UTLO 75 km e il 1° posto nella 50 km della Julian Alps Trail Run by UTMB nel 2024. Nato vicino al lago di Como, in un’area che offre varietà di terreni e dislivelli, dai sentieri all’asfalto, montagne e percorsi suggestivi insieme a condizioni ideali di allenamento, Francesco Puppi ha potuto sviluppare velocità, resistenza e agilità nella corsa su qualsiasi tipo di terreno.
L’Observatoire du trail offre un quadro approfondito delle tendenze emergenti nel mondo della corsa off-road in Francia di Manuela Barbieri
Disciplina in rapida crescita un po’ ovunque, il trail running anche in Francia sta registrando un’espansione significativa. A fornire un quadro dettagliato di questo fenomeno è Media Filière, l’ente di ricerca dell’Union Sport et Cycle che ha condotto uno studio approfondito per tracciare il profilo dei trail runner francesi le cui scelte influenzano non solo il mercato sportivo nazionale, ma anche le tendenze globali del settore.
L’indagine – condotta tra il 1° luglio e il 19 agosto 2024 – ha coinvolto un campione di 577 trail runner d’Oltralpe attraverso un sondaggio online sulla piattaforma Surveymonkey. Lo studio integra anche dati provenienti dall’Osservatorio del Running 2024, offrendo così una visione più ampia e completa delle abitudini di questa comunità in costante crescita.
LE NOMBRE DE PAIRES ACHETÉES
Une paire de chaussures renouvelée en moyenne tous les 6 mois
Il numero di paia di scarpe acquistate
2
Nel 2023 quante ne hai comprate?
I dati mostrano che, in media, i trail runner acquistano due paia di scarpe all’anno, con un ritmo di rinnovo di ogni sei mesi. Questo dato sottolinea l’importanza, per affrontare i percorsi off-road, di avere calzature sempre performanti e in buone condizioni.
I brand preferiti
Le nombre moyen de paires achetées au cours de l’année
LES MARQUES DE CHAUSSURES DE TRAIL
Les choix des traileurs
HOKA domina il mercato francese delle calzature da trail running con il 26%, seguita da Brooks (22%) e Salomon (20%) che completano il podio. Si collocano appena sotto ASICS (18%) e Saucony (17%). Nella parte inferiore della classifica troviamo marchi come Merrel, On Running e NNormal. La categoria “altri” che raccoglie una moltitudine di brand con quote inferiori allo 0,5% ciascuno, rappresenta complessivamente il 6% e include nomi come Raidlight, Millet, Columbia, Veja, Lafuma.
I più utilizzati durante le gare
Il grafico mette in evidenza gli accessori più utilizzati dai trail runner francesi. Nella pratica di questa disciplina, il 91% degli intervistati ritiene che lo zaino sia indispensabile.
Tra coloro che utilizzano le solette, inoltre, una larga maggioranza (il 91%) preferisce modelli ortopedici prescritti da un podologo.
Quali marchi di calzature utilizzi? Sono possibili più risposte
Tra questi prodotti, quali utilizzi? Sono possibili più risposte
LES GILETS D’HYDRATATION
Salomon et Evadict sont les marques les plus prisées par les traileurs
Les
I gilet per l’idratazione
I dati rivelano che Salomon ed Evadict sono i marchi più apprezzati dai trail runner francesi, rispettivamente con il 47% e il 36% di preferenze. In media, ogni trail runner possiede due sacche da trail, gilet d’idratazione o cinture. Marchi come Kiprun (16%), Compressport (10%) e altri come Oxsitis, Raidlight e Camelbak hanno un livello di penetrazione inferiore ma comunque significativo.
Le calze
C’est le nombre moyen de sacs de trail / de gilets d’hydratation / ceintures possédés
I brand preferiti di zaini/cinture Sono possibili più risposte
LES CRITÈRES D’ACHATS - CHAUSSETTES
Le confort est l’argument le plus important lors de l’achat de la chaussette
Quando si tratta di scegliere un paio di calze, i consumatori francesi non hanno dubbi: il comfort è il fattore decisivo, con il 75% delle preferenze. Seguono il prezzo (48%) che resta sempre un elemento determinante, e la tecnicità (43%), un aspetto rilevante per chi ricerca la performance. Meno importanti, ma non trascurabili, sono invece criteri come la marca (36%) e l’estetica (20%), mentre caratteristiche come la durata di vita (18%), la solidità (16%) e il made in France (14%) sembrano interessare solo a una parte più ristretta di pubblico. Le qualità eco-sostenibili, infine, raccolgono solo il 7% delle preferenze, suggerendo che la sostenibilità, pur importante in altri ambiti, non è ancora un criterio prioritario per l’acquisto di calze da running.
Per l’abbigliamento
Decathlon e i negozi/siti specializzati sono i luoghi di acquisto preferiti. L’usato rappresenta solo il 2%, considerata la necessità di affidabilità e durata degli articoli utilizzati.
Critères de choix de la chaussette
I criteri di scelta e acquisto Sono possibili più risposte
Per l’equipaggiamento
I dati indicano che Decathlon e i negozi/siti specializzati si confermano i canali preferiti dai trail runner francesi anche per l’acquisto di attrezzature.
Anche l’usato rimane sempre marginale: la maggior parte degli intervistati preferisce infatti attrezzature nuove e affidabili in termini di sicurezza e prestazioni.
LIEUX D’ACHATS - TEXTILE
Décathlon et les magasins/sites spécialisés sont les lieux d’achats privilégiés
Dove hai effettuato i tuoi ultimi acquisti? Sono possibili più risposte
LIEUX D’ACHATS – EQUIPEMENT TRAIL
Décathlon et les magasins/sites spécialisés sont les lieux d’achats privilégiés
Quel sont les lieux d’achats de vos derniers équipements ?
Dove hai effettuato i tuoi ultimi acquisti? Sono possibili più risposte
L’ADOPTIION D’UN COMPORTEMENT
Les traileurs commencent à acheter moins et
mais n’achètent pas encore d’occasion
Abitudini di acquisto più responsabili
Il grafico evidenzia il lento ma crescente interesse dei trail runner verso comportamenti di acquisto più sostenibili, anche se non comprano ancora prodotti usati. Ridurre le occasioni di spesa è la scelta più comune: il 24% infatti limita spesso i propri acquisti e un altro 38% lo fa “a volte”. Solo il 28% degli intervistati dichiara di non adottare questa pratica. I dati dimostrano che, sebbene ci siano segnali incoraggianti e l’interesse verso la sostenibilità ambientale stia crescendo, ci sono ancora barriere significative che impediscono un cambiamento più diffuso.
BILANCIO DI FINE ANNO
• Qual è stato l’andamento delle vendite?
• Quali sono i tre fattori che hanno influenzato l’andamento del 2024 in modo positivo?
• Quali sono i tre fattori che l'hanno influenzato in modo negativo?
• Voto complessivo al 2024
TREND D'ACQUISTO
• Vendete anche online?
• Quanto incidono in percentuale sul totale le vendite online?
CATEGORIE MERCEOLOGICHE
• Quali sono state le categorie merceologiche più acquistate?
TREND NELLE DISCIPLINE
• Per quali discipline avete avuto maggiori acquisti di prodotto?
LE DOMANDE
CARATTERISTICHE PRODOTTI
• Quali sono le caratteristiche dei prodotti che hanno maggiormente inciso nella scelta del cliente?
ANDAMENTO DELLA DOMANDA D'ABBIGLIAMENTO
• Avete notato un aumento o diminuzione della richiesta di abbigliamento rispetto agli anni scorsi? RESPONSABILITÀ
• Avete richiesta di prodotti sostenibili?
• Il cliente è disposto a spendere di più per un prodotto sostenibile?
SOCIAL MEDIA
• Quali social media utilizzate di più?
• Avete notato un incremento di engagement o vendite provenienti da queste piattaforme nel 2024?
MARCHI PIÙ VENDUTI NEL 2024
Quali sono in ordine i vostri tre top brand di*:
A. Calzature hiking-trekking
B Calzature mountain lifestyle
C. Calzature climbing
D. Calzature trail running
E. Scarponi da scialpinismo/freeride
F. Sci
G. Abbigliamento outdoor
H. Abbigliamento intimo tecnico
I. Accessori (bastoncini, occhiali, caschi)?
L. Attrezzatura climbing
(*+ in crescita, = stabile, - in calo)
BRAND RIVELAZIONE DEL 2024
ALTRE OSSERVAZIONI / COMMENTO FINALE
1a PUNTATA
LA CARICA DEI 101
Torna anche quest’anno l’inchiesta esclusiva di Outdoor Magazine sull’andamento delle vendite del mercato nel 2024. Parola ai negozianti a cura della redazione
La nostra rivista è sempre attenta al negoziante e alle sue necessità. I retailer rappresentano l’anello fondamentale della filiera distributiva e, proprio per questo, è importante raccogliere il loro punto di vista, ascoltarne le richieste e considerarne i bisogni. I primi numeri del nuovo anno raccolgono la consueta “Carica dei 101” (diventata ormai un marchio di fabbrica di MagNet), con essa realizziamo una vera e propria indagine di mercato a 360 gradi, con un bilancio dell’annata appena conclusa e prospettive per quella appena iniziata, novità, trend, problematiche, opportunità e proposte: archiviato il 2024 nei bilanci dei punti vendita, qual è il sentiment dei negozianti? Ecco la prima puntata della nostra inchiesta con interessanti spunti di riflessione per tutti gli operatori del mercato outdoor.
SCAINI SPORT ARCENE (BG)
VITTORIO SCAINI - TITOLARE
BILANCIO DI FINE ANNO
• +5%.
• La consapevolezza delle persone che lo sport fa bene.
• Il rialzo eccessivo dei prezzi.
• Voto 2024: 8
VENDITE ONLINE
• No, non vendiamo online.
• / CATEGORIE MERCEOLOGICHE
• Calzature.
TREND DELLE DISCIPLINE
• Running, camminata in pianura e trail running.
CARATTERISTICHE PRODOTTI
• Comfort e prezzo.
DOMANDA D’ABBIGLIAMENTO
• È diminuita.
RESPONSABILITÀ
• No, non abbiamo richiesta di prodotti sostenibili.
• Come problematiche sicuramente il meteo, la concorrenza sleale delle aziende e una minore capacità di spesa.
• Voto 2024: 5
VENDITE ONLINE
• Sì, vendiamo anche online.
• Da 0 a 5%.
CATEGORIE MERCEOLOGICHE • Calzature.
TREND DELLE DISCIPLINE • Scialpinismo, arrampicata e trekking.
CARATTERISTICHE PRODOTTI • Prezzo, comfort e estetica. DOMANDA D’ABBIGLIAMENTO • È diminuita.
RESPONSABILITÀ
• No, non abbiamo richiesta di prodotti sostenibili.
• No, non è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili. SOCIAL MEDIA
• Instagram.
• No, non abbiamo notato un incremento.
MARCHI PIÙ VENDUTI
• Calzature hiking-trekking: LA SPORTIVA (-) THE NORTH FACE (-)
• Calzature mountain lifestyle: LA SPORTIVA (-)
• Calzature climbing: LA SPORTIVA (-)
• Calzature trail running: LA SPORTIVA (-) THE NORTH FACE (-)
• Scarponi da scialpinismo/freeride: SCARPA (-) TECNICA (+)
• Sci: ATOMIC (-) BLACK CROWS (-) BLIZZARD (+)
• Abbigliamento outdoor: KARPOS (=) ORTOVOX (=)
• Abbigliamento intimo tecnico: ORTOVOX (=)
• Accessori: JULBO (=)
• Attrezzatura climbing: PETZL (+) EDELRID (=)
BRAND RIVELAZIONE
• BLIZZARD TECNICA ALTRE OSSERVAZIONI
• Le politiche di vendita online a prezzi molto scontati direttamente dalle aziende penalizzano molto il business in negozio. Altri fattori come il meteo piovoso del primo periodo estivo non hanno certamente aiutato.
ZENDRI SPORT
RIVA DEL GARDA (TN) STEFANO ZENDRI - TITOLARE
BILANCIO DI FINE ANNO
• +5%.
• L'incremento è stato minimo, perciò è difficile stabilire su numeri piccoli quali siano stati i fattori coinvolti. Forse il maggior assortimento dei magazzini ci ha aiutato nelle vendite.
• Sicuramente l'incertezza internazionale e la diminuzione di clientela tedesca, per noi molto importante, è probabilmente un effetto rimbalzo post-Covid (armadi ancora pieni di abbigliamento e attrezzatura outdoor).
• Voto 2024: 6
VENDITE ONLINE
• No, non vendiamo online.
• /
CATEGORIE MERCEOLOGICHE • Calzature e accessori.
TREND DELLE DISCIPLINE
• Camminata in pianura, trail running, multisport e trekking.
CARATTERISTICHE PRODOTTI
• Camminata in pianura, trail running, multisport e trekking.
DOMANDA D'ABBIGLIAMENTO • È diminuita.
RESPONSABILITÀ
• No, non abbiamo richiesta di prodotti sostenibili.
• Scarponi da scialpinismo/freeride: SKI TRAB (-) K2 (-) BLACK CROWS (-)
• Sci: K2 (-) SKI TRAB (=) BLACK CROWS (-)
• Abbigliamento outdoor: ORTOVOX (=)
• Accessori: SUMMIT POLES (=) BLACK DIAMOND (=)
• Attrezzatura climbing: PETZL (=) BLACK DIAMOND (=)
BRAND RIVELAZIONE
• NORDA
ETNA WALL NICOLOSI (CT)
ANTONINO MAZZAGLIA - TITOLARE
BILANCIO DI FINE ANNO
• C’è stato un decremento del 40%.
• Nessuno.
• Sconti esagerati da parte delle aziende produttrici e della grande distribuzione, il meteo, la crisi economica.
• Voto 2024: 1
VENDITE ONLINE
• Sì, l’online conta dallo 0 al 5%.
CATEGORIE MERCEOLOGICHE
• Calzature, abbigliamento, accessori.
TREND DELLE DISCIPLINE
• Trekking e alpinismo.
PREFERENZE DEI CLIENTI
• Comfort, prezzo e più possibilità d’uso/multisport.
DOMANDA D’ABBIGLIAMENTO
• È diminuita.
RESPONSABILITÀ
• Sì, abbiamo richiesta ma dipende se è disposto a spendere di più: se il prodotto è valido e sulla rete non si trova a un prezzo più basso, il cliente lo acquista.
SOCIAL MEDIA • Instagram e Facebook. No, non abbiamo notato un incremento. Di fatto, i prezzi scontati di altri negozi e delle stesse aziende produttrici non agevolano la vendita.
Scarponi da scialpinismo/freeride: non li trattiamo più a causa dei cambiamenti climatici.
Sci: non li trattiamo più a causa dei cambiamenti climatici.
Abbigliamento outdoor: MONTURA (=) JACK WOLFSKIN (=) FJÄLLRÄVEN (-)
Abbigliamento intimo tecnico: LIOD (+) DEVOLD (+)
Accessori: LEKI (-) ITALBASTONI (=) OAKLEY (-)
Attrezzatura climbing: non la trattiamo.
BRAND RIVELAZIONE
• Nessuno.
ALTRE CONSIDERAZIONI
• Il settore outdoor in generale non ha più una sua identità: le aziende ormai sono per la maggior parte state acquisite dai gruppi di investimento e la logica di vendita e salvaguardia del prodotto non ha più lo stesso valore che aveva prima, a favore invece delle statistiche di vendita e basta. Diventa dunque difficile la gestione delle vendite quando lo stesso prodotto viene svenduto e rinnovato da stagione a stagione. Ciò avveniva nel settore moda, ora anche in questo più di nicchia...
MAXIME SUSA (TO)
MASSIMO GARAGOZZO - TITOLARE
BILANCIO DI FINE ANNO
• +1%.
• Ha influito positivamente il clima favorevole.
• I prodotti venduti con forti sconti da aziende e catene sono stati un punto a sfavore.
• Voto 2024: 6
VENDITE ONLINE
• Non vendiamo online.
• /
CATEGORIE MERCEOLOGICHE
• Calzature, abbigliamento, accessori.
TREND DELLE DISCIPLINE
• Lifestyle, camminata in pianura e trekking.
CARATTERISTICHE PRODOTTI
• Prezzo, leggerezza e più destinazioni d’uso/multisport.
DOMANDA D'ABBIGLIAMENTO
• È rimasta stabile.
RESPONSABILITÀ
• No, non abbiamo richiesta di prodotti sostenibili.
• No, non è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili.
SOCIAL MEDIA
• Instagram e Facebook.
• No, non abbiamo notato un incremento.
MARCHI PIÙ VENDUTI
• Calzature hiking-trekking: CMP (=) ASOLO (-) AKU (+)
• Calzature trail running: LA SPORTIVA (+) SCARPA (-)
• Scarponi da scialpinismo/freeride: non li trattiamo.
• Sci: non li trattiamo.
• Abbigliamento outdoor: MONTURA (-) C.A.M.P. (+)
• Abbigliamento intimo tecnico: MICO (=)
• Accessori: C.A.M.P. (+)
• Attrezzatura climbing: non la trattiamo.
BRAND RIVELAZIONE
• DOLOMITE
OUTDOOR
ROMA
FABRIZIO FARINA – CEO
BILANCIO DI FINE ANNO
• -10%.
• Hanno giocato a favore la nostra crescita sulle piattaforme online, un’ulteriore espansione del settore arrampicata e la nostra presenza sul campo con attività, eventi e corsi.
• Sono stati negativi l’inverno caldo e, da noi, senza neve; una minore propensione all’acquisto da parte dei clienti e un surplus di offerta di prodotti sia online che nei negozi fisici, con conseguenti prezzi da svendita.
• Voto 2024: 5 VENDITE ONLINE
• Sì, da 11 a 20%.
• Dall’11 al 20%.
CATEGORIE MERCEOLOGICHE
• Calzature, abbigliamento, accessori, attrezzatura climbing e zaini.
TREND DELLE DISCIPLINE
• Climbing, trekking, alpinismo, camminata, viaggio e campeggio.
CARATTERISTICHE PRODOTTI • Comfort, prezzo e leggerezza.
DOMANDA D'ABBIGLIAMENTO • È diminuita.
RESPONSABILITÀ
• No, non abbiamo richiesta di prodotti sostenibili.
• No, non è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili.
SOCIAL MEDIA
• Instagram.
• Sì, abbiamo notato un incremento. MARCHI PIÙ VENDUTI NEL 2024
• Calzature hiking-trekking: LA SPORTIVA (+) LOWA (+) KAYLAND (+)
• Scarponi da scialpinismo/freeride: non li trattiamo.
• Sci: non li trattiamo.
• Abbigliamento outdoor: PATAGONIA (+) ARC’TERYX (+) THE NORTH FACE (+)
• Abbigliamento intimo tecnico: ORTOVOX (=)
• Accessori: non li trattiamo.
• Attrezzatura climbing: non la trattiamo.
BRAND RIVELAZIONE
• ARC’TERYX
K&K SPORTS SIUSI (BZ)
MARKUS KARBON - TITOLARE
BILANCIO DI FINE ANNO
• +5%.
• Dopo il Covid, la ripresa dei viaggi in giro per il mondo, così come i migliori collegamenti aerei e campagne promozionali mirate, hanno attirato molti turisti americani e asiatici.
• Un'estate 2024 caratterizzata da maltempo, l’aumento dei costi dei viaggi e una concorrenza crescente da altre destinazioni hanno influenzato negativamente il turismo.
• Voto 2024: 8
VENDITE ONLINE
• No, non vendiamo online.
• /
CATEGORIE MERCEOLOGICHE
• Calzature, abbigliamento, accessori, sci e scarponi.
TREND DELLE DISCIPLINE • Trekking, multisport e trail running.
CARATTERISTICHE PRODOTTI
• Di tendenza, comfort ed estetica.
DOMANDA D’ABBIGLIAMENTO • È rimasta stabile.
RESPONSABILITÀ
• No, non abbiamo richiesta di prodotti sostenibili.
• Dipende.
SOCIAL MEDIA
• Instagram e Facebook.
• Sì, abbiamo notato un incremento.
MARCHI PIÙ VENDUTI
• Calzature hiking-trekking: LA SPORTIVA (=) MEINDL (=) SALEWA (=)
• Calzature mountain lifestyle: ON (=) LA SPORTIVA (=) SALEWA (=)
• Calzature climbing: non le trattiamo
• Calzature trail running: LA SPORTIVA (=) ON (=)
• Scarponi da scialpinismo/freeride: non li trattiamo
• Sci: non li trattiamo
• Abbigliamento outdoor: SALEWA (+) KARPOS (=) THE NORTH FACE (+)
• Il mercato outdoor si è un po’ ridimensionato rispetto al post-Covid, purtroppo c'è troppa concorrenza sleale online e poco controllo da parte delle aziende fornitrici. Il cliente, spesso abbagliato dal prezzo, rinuncia a un approccio più consapevole presso il punto vendita. Noi ci sforziamo di fornire massima consulenza e professionalità, che alla fine ripagano.
BILANCIO DI FINE ANNO
• +5%
• La fidelizzazione, una varietà di prodotto e l’affidabilità.
• L’incremento di prezzo e un potere di acquisto ridotto.
• Voto 2024: 8
VENDITE ONLINE
• Sì, vendiamo anche online.
• Da 0 a 5%.
CATEGORIE MERCEOLOGICHE
• Calzature, abbigliamento e accessori.
TREND DELLE DISCIPLINE
• Trekking, trail running e multisport.
CARATTERISTICHE PRODOTTI
• Prezzo, comfort, tendenza ed estetica.
DOMANDA D’ABBIGLIAMENTO
• È rimasta stabile.
RESPONSABILITÀ
• No, non abbiamo richiesta di prodotti sostenibili.
• Dipende se è disposto a pagare di più per prodotti green.
CRESPI SPORT LUINO (VA)
SILVIA MERONI - TITOLARE
BILANCIO DI FINE ANNO
• -10%
• Le scelte commerciali, l’affidabilità e la competenza.
• La poca affluenza, alcune consegne e poca elasticità da parte di alcuni fornitori.
• Voto 2024: 6
VENDITE ONLINE
• Sì, vendiamo anche online.
• Da 0 a 5%.
CATEGORIE MERCEOLOGICHE
• Abbigliamento.
TREND DELLE DISCIPLINE
• Trekking, lifestyle e camminata in pianura.
CARATTERISTICHE PRODOTTI
• Seasonless, più destinazioni d’uso (multisport) e sostenibilità.
DOMANDA D’ABBIGLIAMENTO
• È diminuita.
RESPONSABILITÀ
• No, non abbiamo richiesta di prodotti sostenibili.
• Dipende se è disposto a pagare di più per prodotti responsabili. Noi trattiamo diversi brand green e B Corp ma non c'è richiesta precisa, al momento è un valore aggiunto.
SOCIAL MEDIA
• Instagram, Facebook e mailing.
• Sì, abbiamo notato un incremento.
MARCHI PIÙ VENDUTI
• Calzature hiking-trekking: LA SPORTIVA (=)
• Calzature mountain lifestyle: LA SPORTIVA (=)
• Calzature climbing: non le trattiamo
• Calzature trail running: LA SPORTIVA (=) NEW BALANCE (=)
• Scarponi da scialpinismo/freeride: non li trattiamo
• Sci: non li trattiamo
• Abbigliamento outdoor: MONTURA (=) PATAGONIA (=) 2117 OF SWEDEN (=)
• Abbigliamento intimo tecnico: FALKE (=)
• Accessori: GIPRON (=)
• Attrezzatura climbing: non la trattiamo
BRAND RIVELAZIONE
• Ci fosse stato!
ALONZI OUTDOOR
SORA (FR)
ARMANDO ALONZI - PROPRIETARIO
SOCIAL MEDIA
• Instagram e Facebook.
• No, non abbiamo notato un incremento.
MARCHI PIÙ VENDUTI
• Calzature hiking-trekking: AKU (=) LA SPORTIVA (=)
• Calzature mountain lifestyle: AKU (=) LA SPORTIVA (=) ALTRA RUNNING (+)
• Calzature climbing: c’è scarsa richiesta ed è difficile reperire il prodotto.
• Calzature trail running: LA SPORTIVA (+) ALTRA (+) SCARPA (-)
• Scarponi da scialpinismo/freeride: non li trattiamo
• Tutto sommato è stato un anno positivo: la conquista di un altro spazio per raggiungere nuovi clienti dato dal ripristino del sito e-commerce ci ha aperto nuove porte. Quando ciò accade, bisogna accompagnarle con coraggio.
STEP OUTSIDE ADVENTURE AWAITS
NEW GERRY SPORT
DARFO BOARIO TERME (BS) NATALE GIRELLI - TITOLARE
BILANCIO DI FINE ANNO
• +5%
• La fidelizzazione dei clienti, la nostra storicità e la posizione delle nostre attività.
• Le promozioni selvagge, la concorrenza online e il clima piovoso di inizio stagione.
• Voto 2024: 8
VENDITE ONLINE
• No, non vendiamo online.
• Da 6 a 10%.
CATEGORIE MERCEOLOGICHE
• Calzature e abbigliamento.
TREND DELLE DISCIPLINE
• Trail Running, camminata in pianura, multisport e trekking.
CARATTERISTICHE PRODOTTI
• Prezzo, comfort e più destinazione di uso/multisport.
DOMANDA D’ABBIGLIAMENTO
• È cresciuta.
RESPONSABILITÀ
• No, non abbiamo richiesta di prodotti sostenibili.
• No, non è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili.
SOCIAL MEDIA
• Instagram, Facebook e TikTok.
• Sì, abbiamo notato un incremento.
MARCHI PIÙ VENDUTI
• Calzature hiking-trekking: AKU (+) LOWA (=) LYTOS (-)
• Calzature mountain lifestyle: AKU (+) LOWA (-) LYTOS (+)
• Attrezzatura climbing: non la trattiamo. BRAND RIVELAZIONE
• KAILAS
ALPEN SPORT
REGGIO EMILIA
STEFANO CANUTI - TITOLARE
BILANCIO DI FINE ANNO
• -5%
• Nessuno.
• La crisi delle aziende fornitrici, la crisi italiana e l'alto costo dei dipendenti.
• Voto 2024: 5
VENDITE ONLINE
• No, non vendiamo online.
CATEGORIE MERCEOLOGICHE
• Calzature e abbigliamento.
TREND DELLE DISCIPLINE
• Trekking, camminata in pianura e trail running.
CARATTERISTICHE PRODOTTI
• Comfort.
DOMANDA D’ABBIGLIAMENTO
• È diminuita.
RESPONSABILITÀ
• No, non abbiamo richiesta di prodotti sostenibili.
• No, non è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili.
SOCIAL MEDIA
• Instagram e Facebook.
• No, non abbiamo notato un incremento.
MARCHI PIÙ VENDUTI
• Calzature hiking-trekking: SAUCONY (+) BROOKS (+) NEW BALANCE (=)
• Calzature mountain lifestyle: non le trattiamo.
• Calzature climbing: non le trattiamo.
• Calzature trail running: SCOTT (+) SAUCONY (+) BROOKS (+)
• Scarponi da scialpinismo/freeride: non li trattiamo.
• Sci: non li trattiamo.
• Abbigliamento outdoor: MONTURA (-) SCOTT (-) ROCK EXPERIENCE (-)
• Abbigliamento intimo tecnico: CRAFT (=)
• Accessori: LEKI (=) SCOTT (=)
• Attrezzatura climbing: non la trattiamo.
BRAND RIVELAZIONE
• SCOTT ALTRE OSSERVAZIONI
• Facciamo parte della rete di imprese dei Negozi Sportivi Indipendenti, in cui proviamo a relazionarci con molti sforzi direttamente con le aziende produttrici.
BOCCHI SPORT ROVATO (BS)
ALDO BOCCHI - TITOLARE
BILANCIO DI FINE ANNO
• -15%
• Una migliore comunicazione con i clienti, l’aumento della promozione delle attività outdoor e una migliore comunicazione con i fornitori.
• La crisi italiana, la concorrenza online e il mercato saturo.
• Voto 2024: 6
VENDITE ONLINE
• No, non vendiamo online.
CATEGORIE MERCEOLOGICHE
• Calzature, abbigliamento, accessori e noleggio.
TREND DELLE DISCIPLINE
• Camminata in pianura, trekking e noleggio.
CARATTERISTICHE PRODOTTI
• Prezzo, seasonless, più destinazione d’uso/multisport e comfort.
DOMANDA D’ABBIGLIAMENTO
• È diminuita. RESPONSABILITÀ
• No, non abbiamo richiesta di prodotti sostenibili.
• No, non è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili. SOCIAL MEDIA
• WhatsApp.
• Sì, abbiamo notato un incremento.
MARCHI PIÙ VENDUTI
• Calzature hiking-trekking: AKU (-)
• Calzature mountain lifestyle: AKU (-)
• Calzature climbing: non le trattiamo.
• Calzature trail running: non le trattiamo.
• Scarponi da scialpinismo/freeride: non li trattiamo.
• Calzature trail running: SALOMON (-) SCARPA (=) SCOTT (-)
• Scarponi da scialpinismo/freeride: non li trattiamo.
• Sci: non li trattiamo.
• Abbigliamento outdoor: CMP (+) FERRINO (=) COLUMBIA (=)
• Abbigliamento intimo tecnico: MICO (=) CMP (=)
• Accessori: GABEL (=) FERRINO (=) POLAROID (=)
• Attrezzatura climbing: non la trattiamo.
BRAND RIVELAZIONE
• CMP
RICO RUNNING
LIVORNO
MASSIMO MANGINO - TITOLARE
BILANCIO DI FINE ANNO
• +10%
• Un maggiore controllo delle vendite online da parte delle aziende fornitrici, più informazione e pubblicità da parte di esse e prodotti come scarpe, abbigliamento e accessori sempre più all'avanguardia.
• Prima di tutto la mentalità dei (vecchi) negozianti che pensano di attirare i clienti con gli sconti e così facendo inquinano le vendite in maniera parecchio negativa. A questo si aggiungono tre o quattro siti online italiani che rovinano il mercato nazionale e a breve internazionale
• Voto 2024: 8
VENDITE ONLINE • No, non vendiamo online.
CATEGORIE MERCEOLOGICHE • Calzature e abbigliamento.
TREND DELLE DISCIPLINE • Camminata in pianura e trail running.
CARATTERISTICHE PRODOTTI
• Comfort, più destinazioni d’uso/multisport, estetica.
DOMANDA D’ABBIGLIAMENTO • È diminuita.
RESPONSABILITÀ
• No, non abbiamo richiesta di prodotti sostenibili.
• No, non è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili.
• Avere creato una community di clienti soddisfatti ci ha tenuto in vita. Aggiungo anche la determinazione a non mollare tipica della nostra generazione Anni Sessanta che ci ha fatto assorbire il contraccolpo del post-Covid. L'elasticità e le aperture offerte da alcune aziende ci hanno inoltre dato ossigeno.
• I clienti sono disorientati per i troppi brand sul mercato, e i fatti mondiali e le notizie passate dai media non hanno certamente aiutato. Ancora una volta, poi, l'online troppo aggressivo non ha fatto che peggiorare l'agonia dei negozi tradizionali come il nostro.
• Voto 2024: 6
VENDITE ONLINE • No, non vendiamo online.
CATEGORIE MERCEOLOGICHE • Calzature.
TREND DELLE DISCIPLINE • Trekking e lifestyle.
CARATTERISTICHE PRODOTTI
• Più destinazione di uso/multisport, comfort, estetica, seasonless (trasversali per le varie stagioni).
DOMANDA D’ABBIGLIAMENTO • È diminuita.
RESPONSABILITÀ
• No, non abbiamo richiesta di prodotti sostenibili.
• Dipende se è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili. Se il cliente è personalmente predisposto a essere green, a quel punto il rapporto prezzo/ prodotto non influisce sulla diversificazione e il prezzo.
SOCIAL MEDIA
• Instagram.
• No, non abbiamo notato un incremento.
MARCHI PIÙ VENDUTI
• Calzature hiking-trekking: AKU (+) FITWELL (-) ZAMBERLAN (=)
• Calzature mountain lifestyle: AKU (+) ZAMBERLAN (=) FITWELL (=)
• Calzature climbing: non le trattiamo.
• Calzature trail running: non le trattiamo.
• Scarponi da scialpinismo/freeride: non li trattiamo.
• Ha sicuramente influito un rinnovamento del locale, averlo reso più accattivante e coinvolgente. Ma anche aver collaborato con le varie associazioni di zona tipo CAI, Circolo Esploratori ecc., aver eliminato grandi marchi sovraesposti e aver cominciato a lavorare con nuove aziende e piccole realtà anche made in Italy.
• I grandi sconti che fanno i marchi online, il Black Friday e i negozianti che non rispettano le tempistiche dei saldi e che fanno promo tutti i mesi.
• Voto 2024: 8
VENDITE ONLINE • No, non vendiamo online.
CATEGORIE MERCEOLOGICHE • Abbigliamento, accessori e upcycling.
TREND DELLE DISCIPLINE • Lifestyle, trekking e climbing.
CARATTERISTICHE PRODOTTI • Prezzo, seasonless e sostenibilità.
DOMANDA D’ABBIGLIAMENTO • È rimasta stabile.
RESPONSABILITÀ
• Sì, abbiamo richiesta di prodotti sostenibili.
• Sì, è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili.
• Scarponi da scialpinismo/freeride: non li trattiamo.
• Sci: non li trattiamo.
• Abbigliamento outdoor: COLUMBIA (=) ROCK EXPERIENCE (+) LUHTA (+)
• Abbigliamento intimo tecnico: MICO (+)
•Accessori: GABEL (-)
• Attrezzatura climbing: non la trattiamo.
BRAND RIVELAZIONE
• RUPE CLOTHING
CINQUANTAQUATTRO
HIGH DUST GTX -
ISPIRATA ALLE DOLOMITI, CREATA DAI PIONIERI E INDOSSATA DAGLI AVVENTURIERI, DAL 1897.
DAL PRODOTTO ALL’ESPERIENZA
Questa la futura strategia di Montura in linea con il motto “Searching for a new Way” e guidata da Denis Lunardon, nuovo direttore commerciale di Karen Pozzi
Montura è un brand riconosciuto nel mondo dell’outdoor per qualità, innovazione e autenticità. In un contesto di mercato in continua evoluzione, l’azienda punta a rafforzare la propria presenza internazionale e a consolidare il suo ruolo di riferimento nel settore.
A guidare questa fase di crescita c’è Denis Lunardon, nuovo direttore commerciale, che porta con sé un’esperienza consolidata nel settore tessile e una visione strategica chiara e ambiziosa. Dopo l’intervista al ceo Marco Busa, pubblicata sul numero 10 di Outdoor Magazine, abbiamo deciso di conoscere meglio Lunardon e fargli qualche domanda rispetto al suo percorso lavorativo e ai prossimi passi nell’azienda.
Raccontaci del percorso lavorativo che ti ha portato fin qui. Com’è avvenuto l’incontro con Montura?
La mia forte passione per il settore tessile, soprattutto nel mondo sportivo, mi ha portato a ricoprire diversi ruoli strategici in aziende di rilievo, sviluppando una visione orientata alla crescita e all’innovazione. Il periodo trascorso nel gruppo F.lli Campagnolo è stato cruciale per la mia crescita. Li considero un punto di riferimento, poiché mi hanno offerto l’opportunità di conoscere a fondo mercati e prodotto. Successivamente, ho maturato una significativa esperienza commerciale e manageriale in un altro settore, lavorando per diversi anni nella direzione sales di una multinazionale americana, per poi approdare in Siretessile, azienda leader nel mondo tessile della grande distribuzione. L’incontro con Montura è avvenuto grazie a Marco Busa, che già conoscevo. Mi ha chiamato illustrandomi la sua visione e la sua strategia. La condivisione di valori comuni e una sintonia commerciale immediata mi hanno convinto a intraprendere questa nuova avventura. Ho visto in Montura un’azienda con un’identità forte e un enorme potenziale di sviluppo.
Quali sono gli insegnamenti delle esperienze passate che ti guideranno nel nuovo ruolo?
Le mie esperienze passate mi hanno insegnato l’importanza dell’ascolto delle persone e del mercato, della flessibilità nelle strategie commerciali e della valorizzazione del brand attraverso una gestione oculata della distribuzione. Do molta importanza anche all’approccio strutturato basato sui numeri, perché solo quelli possono darci la fotografia su dove siamo e dove vogliamo arrivare.
Inoltre, ho imparato che innovazione e qualità del prodotto devono sempre andare di pari passo con una strategia commerciale solida e sostenibile.
Cosa ti porta nel mondo outdoor e cosa significa per te lavorare in questo mercato?
Ho sempre vissuto il mondo outdoor da consumatore, mantenendo un occhio attento al prodotto, in particolare quando si tratta
di tessile. Quando Marco mi ha contattato, ho subito capito che sarebbe stata un'ottima opportunità professionale e al contempo una sfida. L’outdoor è un mercato affascinante che richiede autenticità, qualità e la capacità di interpretare i bisogni di un pubblico esigente e competente. Lavorare in questo settore significa contribuire a sviluppare prodotti che accompagnano le persone non solo nelle loro avventure, ma anche nella vita di tutti i giorni, offrendo loro il meglio in termini di performance e affidabilità.
Quali attività prevede il tuo nuovo ruolo in Montura?
Sono entrato in Montura con il ruolo di direttore commerciale per il mondo “wholesale” con l’obiettivo di farlo crescere a livello globale, consolidare la rete distributiva e sviluppare nuove opportunità di mercato. Dato il posizionamento del brand sul mercato, la mia visione mi porterà a individuare nuovi partner commerciali e rafforzare i rapporti con quelli esistenti, supervisionando al contempo l’espansione internazionale.
Dal punto di vista commerciale, come sta Montura? Qual è il tuo giudizio e punto di vista su questo aspetto dell’azienda?
Montura è un marchio solido e riconosciuto nel suo settore. In Italia ha una forte identità e una base clienti molto fidelizzata. Anche in un periodo di forte crisi globale del settore, l’azienda ha saputo costruire un posizionamwento distintivo grazie alla qualità dei suoi prodotti. Tuttavia, ritengo che ci siano margini di crescita importanti, specialmente in termini di internazionalizzazione e diversificazione dei canali di vendita.
Sulla base di questo, quale strategia commerciale seguirai?
Sicuramente il consolidamento della presenza nei mercati chiave come l’Italia, l’espansione internazionale mirata e l’innovazione nei modelli di distribuzione. Con Marco abbiamo preparato un business plan per i prossimi cinque anni. Lavoreremo per rafforzare il brand nei mercati maturi e, al contempo, esplorare nuove opportunità in aree geografiche strategiche.
Quali sono gli obiettivi prioritari? C’è qualche area che necessita di essere rinnovata per supportare il tuo approccio commerciale?
Per centrare gli obiettivi sopracitati, avremo bisogno di rafforzare la rete di distribuzione e consolidare il rapporto con il cliente. Sarà importante far crescere un team di persone motivate, anche se in Montura il livello è già molto alto. Ci concentreremo nel migliorare l’organizzazione interna, innovare i canali di vendita wholesale e retail.
Rispetto ai rivenditori Montura, quale sarà il tuo approccio nella selezione e nello sviluppo dei rapporti commerciali?
Il rapporto con i nostri rivenditori è molto forte e rimarrà basato su una strategia selettiva, mirata a valorizzare il brand e
garantire una distribuzione coerente con il posizionamento di Montura. Abbiamo già iniziato a pensare e lavorare a stretto contatto con i nostri partner per creare sinergie vincenti e assicurare un’offerta distintiva e unica ai clienti finali.
Per quanto riguarda invece i Montura Store, qual è la strategia futura nella loro gestione? Ci sarà qualche cambiamento?
I Montura Store rappresentano un asset strategico per il marchio. L’obiettivo sarà rafforzarne e innovarne l’identità e il ruolo nell’ecosistema di vendita, migliorando l’esperienza in-store e sviluppando nuove iniziative di engagement e fidelizzazione con i clienti. Nuove aperture sono già previste in città strategiche anche all'estero nella visione a tre-cinque anni.
Nell’ultima intervista, Marco Busa mi parlava di un’importante spinta all’internazionalizzazione. Quali sono ad oggi i primi mercati mondiali per Montura? Quali invece i più promettenti e dove vorreste crescere?
Il primo mercato per Montura è ovviamente quello domestico, dove il brand è molto riconosciuto. Anche l’area DACH e i Paesi nordici sono molto importanti, e dovremo rafforzare da subito la rete distributiva. Lo sviluppo del marchio, la forte espansione della rete vendita e l’ottimizzazione dell’esperienza cliente su queste regioni sono prioritari. Anche Cina, Corea e Giappone sono mercati ormai maturi per un brand di alto livello come Montura.
Per quanto riguarda il prodotto e le collezioni, pensi che l’assortimento sia in linea con i tuoi obiettivi e soprattutto con la domanda del mercato outdoor?
L’assortimento di Montura è caratterizzato da un’altissima qualità e da un’identità distintiva. Tuttavia, è sempre fondamentale monitorare l’evoluzione delle esigenze del consumatore e adattare l’offerta di conseguenza. Non stravolgeremo le collezioni per entrare in nuovi mercati, come hanno fatto alcuni concorrenti. La forza del Brand deve rimanere il prodotto. Il nostro obiettivo sarà garantire un equilibrio tra tradizione e innovazione, ampliando le linee senza grossi stravolgimenti, in risposta alle nuove tendenze del mercato. Continueremo a essere diversi e innovativi, sempre "Searching for a new Way"!
Montura fa rima con Cultura e, anche nel 2025, prosegue la collaborazione del brand con grandi eventi e istituzioni che hanno tra i propri fini l’esplorazione degli ambienti naturali e l’avventura dell’uomo sulle montagne del mondo
a cura della redazione
Si parte all’estero, ma non lontano dai confini italiani, con il Gorniskega Filma, il festival del cinema di montagna (e non solo) che da 19 anni vivacizza le giornate di una delle città che possiamo annoverare tra le “capitali delle Alpi”, vale a dire Lubiana, capitale della Slovenia. Ideato e diretto da un grande alpinista e ambassador Montura, Silvo Karo, il festival aprirà nella seconda metà di febbraio la serie degli oltre 20 appuntamenti in giro per il mondo dell’International Alliance for Mountain Film. A breve sarà diramato il programma, ma in cartellone saranno sicuramente presenti alcuni dei film sostenuti da Montura che più hanno impressionato il pubblico e le giurie dei festival internazionali nella seconda parte del 2024, tra cui “Sadpara” di Gabriele Canu, premiato a Banff e in altri festival di settore.
Restiamo nel campo della cinematografia di montagna, settore nel quale Montura ha un nome ormai molto consolidato, avendo sostenuto oltre 100 opere – eccellenti i risultati in sala e di critica anche per “Fiore Mio”, primo film scritto e diretto da Paolo Cognetti, uscito a fine novembre dopo la premiere di Locarno – per confermare la main sponsorship del Trento Filmfestival, il più longevo a livello mondiale, essendo nato nel 1952. Montura affianca Trento ormai da 15 anni e in questo appuntamento coglie sempre l’occasione per presentare le proprie novità culturali – film, libri, mostre, progetti – e i propri ambassador. Il festival si terrà come da tradizione a cavallo del 1° maggio e Montura ha in cantiere il lancio di almeno quattro-cinque nuovi film, tra i quali spiccano “La mia vita finché capita” di Niccolò Maria Pagani, co-prodotto da Ushuaia e Wanted, che ha al centro un personaggio molto amato e altrettanto discusso, Mauro Corona, da sempre “amico” del brand. Altro film molto atteso, “Solace” di Marco Zingaretti, prodotto da Soul Film su iniziativa di POW-Protect Our Winters: in questo caso il protagonista è il clima che cambia, nell’allarme sollevato dal collettivo di protezionisti. Altra novità attesa è “Giacomo Bagnato, Bagnin” di Emanuele Confortin, regista già vincitore del premio del pubblico al Trento Filmfestival. In campo letterario via libera invece a tre nuovi libri: la guida trekking del Sentiero della Pace (vedi riquadro), realizzata per Rizzoli da Và Sentiero con il sostegno di Montura e Trentino Marketing; la guida ai “Sentiero Frassati” di Antonello Sica, nel centenario della nascita del Santo; è una nuova “chicca” di “Montura Editing”, il viaggio in bicicletta in Dancalia di Caterina Borgato.
_“SENTIERO DELLA PACE”: A TRENTO LA NUOVA GUIDA TREKKING
Dalla primavera all’estate, tornano al centro della scena i festival valdostani, “Gran Paradiso Filmfestival” con fulcro a Cogne e “Cervino Cinemountain”, con sede a Valtournenche. Festival diversi, dedicato il primo al cinema naturalistico, a quello alpinistico il secondo, ma di crescente valore anche a livello internazionale. Anche per questo Montura ha voluto confermare una collaborazione che, in entrambi i casi, è ormai prossima al decennio.
Cambiamo tipo di festival e montagne, dai 4.000 della Vallee alle Dolomiti per la trentesima edizione del festival di musica in quota più celebre al mondo, “I Suoni delle Dolomiti”. Anche in questo caso la collaborazione tra Trentino Marketing e Montura è di lunga data – parliamo di 20 anni e più – ed è ricca di perle, così come è di respiro mondiale il programma 2025, definito dal direttore artistico Mario Brunello, violoncellista e grande amico del brand.
Dai festival alle istituzioni culturali l’impegno di Montura si consolida, poiché continuerà anche nel 2025 la collaborazione con realtà di prestigio nel settore dell’educazione, della formazione scientifica e artistica, della divulgazione. Dopo aver celebrato i 10 anni dalla sua fondazione, il MUSE di Trento, primo museo delle scienze a livello italiano con oltre 500 mila visitatori annui, è ancora una volta partner di Montura, con la quale porterà avanti diversi progetti. Un prestigio, per il brand, riguarda anche la possibilità di vestire i ricercatori del museo delle scienze, impegnati in ricerche in ambiente naturale. Altro luogo di enorme fascino e impatto culturale è il Forte di Bard, all’ingresso della Val d’Aosta, sempre di più un contenitore per una miriade di eventi culturali con al centro la montagna. E straordinaria rimane la collaborazione con Arte Sella, il grande parco artistico posto nella laterale della Valsugana, in Trentino, che da circa 30 anni ospita migliaia di visitatori – oltre 100 mila l’anno negli ultimi tempi – e l’unico Sentiero Montura esistente al mondo, un percorso facile per avvicinare i visitatori alla valle in maniera dolce e a basso impatto.
L’impegno culturale di Montura non si esaurisce con le iniziative sopra riportate, ma si esplica anche in numerose altre attività di cui ci occuperemo anche nei prossimi numeri.
Sarà presentata il 3 maggio 2025, nella cornice di MontagnaLibri, il contenitore culturale del Trento Filmfestival dedicato all’editoria di montagna, e successivamente al Salone del Libro di Torino, il nuovo libro edito da Rizzoli e dedicato interamente al Sentiero della Pace. Curata in tutte le sue parti, comprese le immagini e la parte cartografica, da Sara Furlanetto e Yuri Basilicò del collettivo giovanile “Và Sentiero”, la guida trekking descrive l’intero itinerario di lunga percorrenza di oltre 500 chilometri che segue il confine italo-austriaco della Prima Guerra Mondiale. Dall’Adamello al Garda, dagli Altipiani di Folgaria-Lavarone alla Marmolada, passando per le foreste dei Lagorai, si tratta di un percorso straordinario, strutturato su 25 tappe, che Trentino Marketing ha voluto rilanciare dopo alcuni anni di oblio. Realizzato grazie all’impiego di “lavoratori socialmente utili” nel corso di alcuni decenni sulla base dell’idea e del progetto dell’ingegner Claudio Fabbro, permette di accedere a forti, camminamenti, trincee dove ora il silenzio ha preso il posto degli scoppi e spari che nella Grande Guerra hanno visto contrapposti i giovani di mezza Europa. Un sentiero bellissimo, ricco di aspetti naturalistici e paesaggistici oltreché storici e umani, che con la nuova guida-trekking di Và Sentiero attende ora di essere meglio conosciuto dal popolo dei camminatori. Al fianco della guida, Trentino Marketing presenterà anche un calendario di eventi culturali che nel corso dell’estate e dell’inizio di autunno affiancheranno la percorrenza di alcune parti del sentiero.
IL PRODOTTO AL CENTRO
Il terzo episodio della campagna Beyond Begins Today di Polartec celebra l'outdoor esaltando design iconici e ricordando quanto durabilità e sostenibilità siano valori imprescindibili di Sara Canali
Polartec presenta il terzo e ultimo capitolo di "Beyond Begins Today", la campagna attraverso la quale il brand vuole rafforzare la consapevolezza e l’unità su temi universali importanti come la sostenibilità, la diversità e il cambiamento positivo. La serie si basa su contenuti tradizionali e multimediali dalle molteplici sfaccettature, tra cui cortometraggi che sono stati condivisi nel corso dell'anno su diversi touchpoints e canali.
In questo ultimo lavoro dal titolo Product, le immagini video vanno a celebrare l'outdoor partendo da una conversazione tra Paul Cosgrove, chief product officer di Mammut, Sachiye Koide alpinista e ingegnere di prodotto ed Eric Yung managing director di Polartec. Ne è nato un tributo ai design iconici di brand come Mammut e ai pionieri che li hanno indossati. Il video di questo terzo capitolo unisce le vite ai paesaggi e le passioni agli obiettivi, guardando a un’eredità che lega la promessa di Polartec, ovvero migliorare la vita delle persone, alla durabilità delle sue soluzioni tessili.
La campagna Beyond Begins Today esplora come i tessuti Polartec siano fatti per durare, per essere utilizzati e sfruttati da una generazione dopo l’altra, e oltre. Esplora gli innovativi monomateriali, la plastica riutilizzata e le membrane di nylon di origine vegetale che il marchio utilizza per stabilire nuovi standard per i tessuti ad alte prestazioni. Questa strategia olistica consente a Polartec di essere all'avanguardia nel proprio settore, producendo tessuti di alta qualità che promuovono la gestione ambientale e aprono la strada a un domani più responsabile.
I PRIMI DUE CAPITOLI
La campagna “Beyond Begins Today” ha già presentato i suoi primi due capitoli, dedicati rispettivamente al Pianeta e alle Persone. Considerati singolarmente o come un insieme, tutti i contenuti sono radicati nel principio fondamentale che il futuro è ciò che scegliamo di creare: cambiando i nostri comportamenti, possiamo cambiare la narrazione. Per il Pianeta. Per le Persone. Per i Prodotti.
PLANET - Il primo corto è stato presentato in occasione della Giornata Internazionale della Terra nel 2024, per trasmettere il messaggio fondamentale che "è ciò che facciamo ora a determinare il nostro futuro". Infatti questo capitolo esplora il Pianeta e il valore
intrinseco del nostro mondo naturale, vedendo come protagonisti il ceo di Houdini Eva Karlsson, il fotografo naturalista Chris Parkes e Karen Beattie, director of product management di Polartec.
PEOPLE - People è il secondo capitolo della poliedrica campagna e i suoi protagonisti sono la sciatrice professionista, influencer e attivista ambientale Sierra Quitiquit, il ceo di 66°North Helgi Oskarsson e il senior account manager di Polartec Tyler Maheu. Questo secondo contenuto esamina il ruolo delle persone e di come ognuno di noi abbia una voce per costruire un futuro più sostenibile.
“Il viaggio di Polartec nel mondo della sostenibilità è iniziato nel 1993 con l'introduzione sul mercato dei primi pile con contenuti riciclati. Un percorso fatto di continui miglioramenti e instancabili innovazioni. Perché nell'innovazione vediamo la base di tutto ciò che facciamo e i risultati di oggi ci servono come base per gli obiettivi che abbiamo come azienda, ma soprattutto come ispirazione e aspirazione futura. Beyond Begins Today è un tributo ai valori di Polartec che si basano sul Pianeta, sulle persone e sul prodotto e che ci porta a scoprire molto di più sull'azienda che ha inventato, negli Anni '80, il pile. Un insieme di contenuti che ci fa apprezzare tutto quello che Polartec fa per ridurre l'impatto sul Pianeta, per mettere sul mercato prodotti innovativi, performanti e duraturi, con grande attenzione ai bisogni del consumatore finale ma soprattutto che facciano uso di materiali che siano sempre più legati a contenuti sostenibili, riciclati, fibre naturali o planted based”. Alessandro Perseo, global marketing director di Polartec
Più di 850 iscritti all’evento “diffuso” The Smedging Revolution Tour di La Sportiva e sold out alla serata conclusiva con Adam Ondra e Pietro Dal Pra da DF Sport Specialist
di Tatiana Bertera
Un Adam Ondra inedito quello salito sul palco di Lissone nel mese di dicembre 2024, a conclusione del tour invernale The Smedging Revolution Tour organizzato da La Sportiva in cinque palestre del nord Italia per presentare al popolo degli appassionati di arrampicata boulder Ondra Comp, il risultato del sodalizio tra l’azienda della Val di Fiemme e il più forte e noto scalatore del mondo. Apprezzamento per l’intero tour ma anche (e soprattutto) per la bellissima serata nel Palazzo dello Sport di Lissone, che ha letteralmente riempito il primo piano dello stabile. Appassionati di arrampicata per lo più, ma anche curiosi e fan di Adam, che al termine hanno potuto anche scambiare due chiacchiere con lui, che non si è tirato indietro alle richieste di selfie o di un autografo con dedica. Un dialogo spontaneo tra Adam e Pietro Dal Pra, da sempre carissimo amico del forte scalatore, nel quale i due hanno ripercorso attraverso la proiezione di foto e brevi video l’evoluzione di quel ragazzino che aveva fame di scalare e di farlo sulle grandi vie. Grazie alla simpatia di Adam e all’indiscutibile carisma di Pietro, che abbiamo intervistato, possiamo davvero dire “Good job guys!”.
Ciao Pietro, partiamo dal tour. Quanta affluenza?
Con The Smedging Revolution Tour abbiamo raggiunto più di 850 iscritti in cinque appuntamenti nelle palestre di Milano, Bergamo e Bologna. Sin da quando abbiamo concepito questo progetto l’obiettivo era chiaro: celebrare la presentazione di Ondra Comp permettendo a tutti i boulderisti più appassionati di testare il prodotto all’interno di alcuni templi del climbing in Italia.
Quali sono gli aspetti del tour che più sono piaciuti ai partecipanti?
All’interno di questo tour, così come in molti degli eventi che organizziamo nelle palestre e in cui permettiamo di testare i nostri attrezzi, c’è sempre un referente aziendale capace di spiegare gli aspetti tecnici dei prodotti. Credo che i partecipanti apprezzino molto la possibilità di poter provare un prodotto specifico prima di affrontare l’acquisto. Quello dei tour è un approccio La Sportiva molto concreto e democratico: un modo di essere vicini agli utenti finali nel modo più semplice e trasparente.
Solo appassionati di boulder o anche altre categorie di climber?
Uscendo dal discorso The Smedging Revolution Tour, le Ondra Comp sono state concepite per il boulder moderno indoor. C’è da dire però che alcuni modelli particolarmente riusciti scavalcano spesso l’obbiettivo per cui sono stati concepiti e diventano vincenti anche per altri terreni di arrampicata che non sono nel loro focus. Per ora posso dire che la Ondra Comp è il massimo dello stato dell’arte per la scarpetta da boulder indoor. Tuttavia, il prodotto è talmente ben riuscito che non mi stupirei in futuro di vederle ai piedi anche di arrampicatori (magari quelli fisicamente più leggeri, come donne e giovanissimi) nella lead. Mi è più difficile pensarla per il terreno outdoor.
Adam è un "fenomeno mondiale". Da quanti anni vi conoscete, da quanti è con La Sportiva e, a tuo parere, perché piace così tanto?
LE TAPPE DEL TOUR
In La Sportiva abbiamo conosciuto Adam nel febbraio del 2007. Aveva appena compiuto quindici anni ed entrando in azienda con il suo atteggiamento così educato e trasparente, che in tutto trasudava una passione totale per la scalata, ci aveva conquistato tutti. Da quel momento si è creato un ottimo rapporto che, dopo anni, ci ha portato a lavorare insieme per la creazione di un prodotto specifico. Con Adam c’è poi stato un rapporto di amicizia personale, nato quando, io adulto e lui ancora ragazzino, lo avevo accompagnato a fare delle vie su grandi pareti. Questa amicizia ci ha portato perfino a scrivere un libro insieme, quindi posso dire di conoscerlo bene. Mi piace dire che Adam è quello che è in quanto “prodotto di sintesi”, un insieme di diversi fattori fortunati che si sono amalgamati in una magica alchimia. E perché piace così tanto? Perché prima del talento c’è la capacità di impegnarsi a fondo in quello che fa, mantenendo sempre un atteggiamento umile e aperto. Prima del campione sportivo, quando si esprime si percepisce la pulizia, la trasparenza e lo spessore della persona. Una persona che è restata sempre “normale”: Adam non è mai diventato un divo, perché nel suo intimo non lo è. Te lo dico con un aneddoto: in falesia spesso capita di vederlo fare da cicerone ad arrampicatori (magari anche alle prime armi) sulle vie più facili e più belle della falesia. E sempre mi stupisce che dopo tanti anni sappia sempre sorridere sinceramente ed essere disponibile quando qualcuno gli chiede un selfie con lui.
Quanto c'è, davvero, di Adam in Ondra Comp?
Quali sono gli aspetti su cui, magari, lui ha insi stito di più a livello tecnico?
• URBAN WALL, Milano
• SOLID CLIMBING CLUB, Milano
• ROCKSPOT, Milano
• OROBIA CLIMBING, Curno (BG)
• LEVEL24, Casalecchio di Reno (BO)
Le Ondra Comp sono il risultato di un gruppo di lavoro, ma posso affermare che nella loro progettazione c’è davvero tanto di Adam. È stato lui a fissare l’obiettivo di un prodotto desti nato al bouldering moderno, a testare tutti i prototipi e a darci la direzione da seguire per la progressione. Noi abbiamo interpretato le sue esigenze e le abbiamo tradotte in prodotto. L’aspetto tecnico su cui ha insistito di più è l’equilibrio fra la capacità della scarpetta di essere supportiva su appoggi piccoli e svasati e quella di spalmarsi, copiando al meglio la forma dell’appoggio. Un equilibrio sempre delicato che su questo prodotto abbiamo trattato con nuove soluzioni tecniche, tanto da raggiungere un ottimo grado di supporto su piccoli appoggi quanto, soprattutto, una super adattabilità della scarpetta. Oltre a questo bilanciamento fra edging e smearing (che Adam definisce smeadging), Adam stesso ha insistito particolarmente sulla qualità dell’aggancio di punta. Anche qui sono state adottate soluzioni tecniche completamente nuove, per un risultato che è davvero il nuovo punto di riferimento.
Adam Ondra, intervistato da Pietro Dal Pra, product specialist La Sportiva
TEAM BUILDING OUTDOOR
I benefici di esperienze con i colleghi in un posto alternativo a quello di lavoro sono ormai assodati.
Ancor meglio praticando le proprie passioni e al fianco di un esperto come una Guida Alpina
di Karen Pozzi
Letteralmente “costruzione della squadra”, con Team Building si intende l’insieme di attività e procedimenti che servono a far interagire un gruppo di persone allo scopo di migliorarne la capacità di lavorare insieme. Le attività possono essere formative ed educative, ma anche esperienziali in qualsiasi ambito: in contesti aziendali per motivare e incentivare un team di lavoro, migliorarne la comunicazione e la collaborazione o ancor meglio durante un viaggio per premiare i partecipanti. L’ambiente esterno è quello a cui dipendenti o collaboratori di un’azienda outdoor si ispirano per ideare e promuovere nuovi prodotti, progetti o iniziative. Riunirli in un contesto all’aria aperta ha sicuramente dei benefici sia in termini di benessere che di produttività. Il coinvolgimento di una Guida Alpina può essere determinante per la buona riuscita dell’evento.
Rispetto a questo tema abbiamo intervistato Davide Terraneo, aspirante Guida Alpina e co-fondatore di Guide Alpine Milano, un gruppo di guide esperto nell'organizzazione a tutto tondo di eventi per le aziende.
Quali sono secondo te i benefici di un team building in ambiente per un’azienda outdoor?
Una grande percentuale dei dipendenti o collaboratori delle aziende sportive è costituita da appassionati di varie discipline e l’azienda deve avere come missione quella di alimentare la loro passione. Il team building è un momento di svago che può diventare anche costruttivo dal punto di vista del test materiale e del confronto su tematiche di lavoro in un contesto informale, prodotti e nuovi progetti.
Qual è il ruolo di una Guida Alpina per un team building in ambiente?
Nel momento in cui un brand decide di organizzare un team building di questo tipo è necessario che si avvalga di una Guida Alpina, un professionista abilitato all’accompagnamento su terreno d’avventura, che possa guidare l’uscita. I motivi sono tanti a partire dalla conoscenza dei vari luoghi in cui poter praticare l’attività. Inoltre, la guida alpina si fa carico, grazie alla sua esperienza, della mitigazione dei rischi e delle problematiche che potrebbero sorgere durante la giornata in ambiente montano. In genere, nell’organizzazione di un team building di questo tipo, la Guida Alpina viene contattata per fare solo il lavoro di accompagnamento, ma può anche fornire un servizio più completo. Questo è il caso di Guide Alpine Milano: un’organizzazione completa dell’evento nel ruolo di intermediario tra i fornitori dei vari servizi necessari e il brand. Quali sono gli aspetti dell’uscita che potete gestire nello specifico?
Innanzitutto individuiamo l’attività più corretta in base al periodo dell’anno, alla tipologia di prodotto distribuito dall’azienda e al livello dei partecipanti. In secondo luogo si definisce il luogo che abbia le condizioni per svolgere l’attività, quindi valutiamo se ci sono le condizioni nevose nel caso in cui si volesse fare un’attività di scialpinismo e che ci siano spazi adeguati anche in funzione al numero di dipendenti. Capita infatti di avere numeri importanti ed è quindi necessario avere un luogo di incontro adeguato, con posti per il parcheggio e con lo spazio per gli eventuali stand dell’azienda dove distribuirà il prodotto da utilizzare durante la giornata. Se necessario, parliamo con i gestori degli impianti per biglietti agevolati. Tutti
i team building culminano con un pranzo di svago ed è importante che il luogo prescelto ne abbia a disposizione uno con cui noi definiamo le condizioni economiche e ci occupiamo di prenotare. Poi pensiamo alla gestione e organizzazione dei colleghi soprattutto per gruppi numerosi, se ci sono 100 partecipanti bisogna trovare almeno 10 guide disponibili per quella giornata, avvisandole con preavviso e coordinandole. Infine, se necessario, possiamo reperire, ritirare e far trovare il materiale a noleggio per i partecipanti. Puoi raccontarmi un evento in cui hai svolto questo ruolo?
Per due anni abbiamo condotto un team building per una multinazionale outdoor. Ti racconto di quello al quale hanno partecipato 160 dipendenti al San Bernardino. Li abbiamo divisi in tre gruppi: quelli che si muovevano a piedi, quelli con sci d’alpinismo e quelli splitboard. In ogni gruppo c’erano degli atleti ufficiali del brand con cui i dipendenti potevano scambiare racconti e opinioni. L’attività è finita con un pranzo. Da Guide Alpine abbiamo fornito informazioni legate al luogo in cui eravamo, al muoversi su terreno innevato e qualche nozione di sicurezza con un accenno all’uso del kit artva pala sonda e all’autosoccorso in valanga.
Perché un brand dovrebbe avvalersi di una guida quando potrebbe avere a disposizione degli ambassador?
Prima di tutto, sembra banale ma non lo è, non tutti gli ambassador sono Guide Alpine che possono condurre gruppi in ambiente. In ogni caso, uno non esclude l’altro. Ideale sarebbe coinvolgere i propri atleti e ambassador per condividere del tempo con i dipendenti e anche i valori dell’azienda e avvalersi della guida per l’accompagnamento e per sgravarsi da ogni dettaglio organizzativo.
Oltre ai team building quali sono le altre iniziative aziendali in cui una guida può fare la differenza?
Ci sono diversi momenti in cui avvalersi di una guida, tra questi per la nostra esperienza proponiamo i media day, ovvero quegli eventi in cui un’azienda invita i media a conoscere e testare i nuovi prodotti in ambiente. La formazione per i negozianti rispetto a un nuovo prodotto che dovranno rivendere dove oltre al product manager ci siamo noi guide che offriamo un’opinione sul prodotto o delle leve di vendita. Oppure un test prodotto per il consumatore finale, magari in collaborazione con qualche negozio, dove la guida conduce i partecipanti sul terreno prescelto per la prova prodotti.
_GUIDE
ALPINE MILANO
Guide Alpine Milano è un’organizzazione di Guide gestita da Andrea Bormida, Guida Alpina e maestro di alpinismo, Davide Terraneo, A. Guida Alpina e, Niccolò Mazzola, A. Guida Alpina. "Come professionisti operiamo nell’ambito dell’outdoor alpino, con attività che spaziano dall’arrampicata, allo sci, al freeride, ai 4000 delle Alpi e ai viaggi e corsi di scialpinismo e alpinismo. Svolgiamo attività di accompagnamento e organizziamo viaggi e stage formativi su più giorni. Siamo inoltre specializzati nell'organizzazione di eventi di welfare aziendale. Se ci chiedete perché lo facciamo, la risposta è sempre la stessa: vi portiamo in montagna perché è bello”.
Se foste interessati a entrare in contatto con Guide Alpine Milano per l’organizzazione di un evento scrivete a redazione@outdoormag
Sopra, Davide Terraneo, A. Guida Alpina di Guide Alpine Milano
A sinistra, Davide conduce un gruppo a Skimofestival
BUONA LA PRIMA
Più di 70 brand dal mondo montagna hanno celebrato l’ottima riuscita della prima edizione di Prowinter Outdoor. Il parere dell’Italian Outdoor Group e di alcune aziende presenti _ a cura dell'Italian Outdoor Group
Si è svolta dal 13 al 15 gennaio scorsi Prowinter 2025 che ha visto l'esordio positivo di Prowinter Outdoor: il nuovo progetto nato dalla proficua collaborazione tra l'Italian Outdoor Group, Fiera Bolzano e MagNet, che ha visto la partecipazione di oltre 70 brand. I feedback raccolti dagli organizzatori e da tutti i partecipanti sono stati estremamente positivi, trasmettono grande entusiasmo per l’edizione appena conclusa e l’auspicio di rendere questo appuntamento sempre più significativo in futuro.
I FEEDBACK
"Prowinter Outdoor è un progetto che abbiamo voluto fortemente, con grande supporto da parte della fiera di Bolzano e di MagNet. Già dopo il primo giorno, la preoccupazione di tutti noi su come sarebbe stato accolto questo ampliamento del settore in una fiera tradizionalmente invernale è svanita, lasciando il posto a un po' di orgoglio. Finalmente si è percepita di nuovo un'energia positiva e si è respirata un'aria quasi euforica, come ai tempi migliori delle fiere di settore. Siamo sulla strada giusta? Sì, l'outdoor è ormai una parte insostituibile nel mondo economico-sportivo, e anche nei periodi invernali è fondamentale avere due fiere nazionali di riferimento, una estiva e una invernale. Il mio augurio è di vedere alla prossima edizione del 2026 anche coloro che quest'anno, per un motivo o per l'altro, non hanno partecipato. Ora, più che mai, dobbiamo fare sistema. Ai negozianti vorrei lanciare un appello: visitate le fiere nazionali, utilizzandole come uno strumento di lavoro. L'industria è in fiera per voi e la vostra presenza giustifica gli investimenti".
Günther Acherer, presidente di Italian Outdoor Group
“Questo può essere fatto anche online: le fiere sono ancora aggiornate oggi? La gente non vuole fiere, vuole eventi. Fiera: un concetto del passato senza giustificazione in un mondo digitale? La pandemia ha inferto il colpo di grazia al concetto di fiera? Si continua a sentire e leggere titoli e opinioni simili, ripetuti frequentemente. Il mio punto di vista è chiaro: l'industria e il commercio necessitano di fiere, che restano ancora al passo con i tempi, a condizione che vengano organizzate in modo moderno e al passo con le esigenze del mercato. L'industria e il commercio richiedono un contatto diretto, scambi di idee e feedback immediati. In quale altro contesto i rivenditori possono ottenere una panoramica così completa del settore, dei prodotti e dei servizi in un solo giorno? Un esempio esemplare di questo approccio è la fiera Prowinter di Bolzano. Desidero esprimere un sentito riconoscimento a Fiera Bolzano, ad Assosport e a tutti i marchi che hanno partecipato. Tuttavia, colgo l'occasione per lanciare un appello: operiamo in uno dei settori più affascinanti e promettenti, ma è fondamentale che ci siano visioni lungimiranti e la volontà di innovare. Le fiere rappresentano un contributo essenziale in questo processo. Cari partner industriali, credete nel valore delle fiere e investite in esse. Cari colleghi del commercio, sfruttate appieno le opportunità che le fiere offrono: partecipate! Ci vediamo alla Prowinter 2026 a Bolzano”.
Christoph Werth, chief assortment & service officer di Sportler
“Il nostro feedback su Prowinter Outdoor è sicuramente positivo. Credo sia necessario organizzare appuntamenti costanti per avere modo di parlare al pubblico B2B e approfondire i percorsi di sviluppo che stiamo intraprendendo. Attraverso la visione dei prodotti e dei progetti per le stagioni a venire, possiamo lavorare insieme per stimolare l'intera filiera, trovare partnership e sinergie e, soprattutto, confrontarci. Un utente finale sempre più consapevole e preparato e negozianti che devono scegliere quali marchi selezionare per servirlo al meglio generano la necessità di un confronto costante e l'esigenza di approfondire i percorsi di ricerca e sviluppo e marketing che sfociano in determinate soluzioni tecniche. Solo attraverso appuntamenti approfonditi come questi possiamo fare un lavoro di qualità nel trasferire tutto ciò”.
Giulia Delladio, corporate marketing director di La Sportiva
“I numeri in crescita di brand presenti e soprattutto di visitatori hanno confermato la validità della formula di "Prowinter & Outdoor" quale manifestazione specializzata per il retail degli articoli sportivi della montagna. IOG ha reso possibile mediante l'allestimento del village e l'organizzazione di conferenze tematiche un maggiore coinvolgimento delle aziende associate”.
Marco Sempreboni, responsabile commerciale & marketing di Brugi
“È stata una scommessa a cui abbiamo voluto dare il nostro contributo: la prima edizione di Prowinter 'allargata' al settore outdoor è per noi positiva. È una dimensione di evento che permette di mantenere un equilibrio tra i contatti raggiunti e gli investimenti necessari per essere presenti come brand, in termini sia economici che di risorse umane investite nella preparazione e nella presenza”.
Massimo Brini, sales manager outdoor di C.A.M.P.
“L’area outdoor era ben organizzata. Credo che Prowinter sia ancora una fiera molto incentrata sullo sci ma essendo la prima edizione deve ancora ingranare per diventare punto di riferimento anche per l’ambito outdoor. Una ancor maggiore comunicazione con i negozianti outdoor sarà focale per la prossima edizione”.
Cristina Bonora, marketing manager di Dolomite
“L'edizione 2025 di Prowinter si è confermata, come da aspettative, molto positiva! Ottima l'organizzazione, con la collaborazione di IOG e Outdoor Magazine, che ha prodotto un incremento di espositori di alto livello e conseguente aumento di flusso di visitatori. L'occasione di avere finalmente una fiera di settore degna di questo nome in Italia è grande. Serve ora coinvolgere anche brand internazionali”. Fabrizio Zotta, sales manager di F.lli Campagnolo
“Avevamo bisogno di questo momento per le aziende outdoor italiane. L’attenzione infatti era finora concentrata sull’evento estivo e ci mancava il bilanciamento sull’invernale. Aziende come la nostra hanno fame di bilanciare le due stagioni e Prowinter ci sta dando quest’anno una bella opportunità”.
Halinka Fietta, marketing manager di MGM
italianoutdoorgroup.it
PUNTO IOG
I vincitori dei Prowinter Award Retail 2025
WINNERS MAKE HISTORY
Durante la cerimonia di inaugurazione, sono stati annunciati i vincitori del Prowinter Award Retail, il premio dedicato a sci e scarponi dello sci alpino e scialpinismo, e zaini e calzature del segmento outdoor
di Pietro Assereto
Lunedì 13 gennaio si è aperta la 25esima edizione di Prowinter, l’evento di Fiera Bolzano che rappresenta il momento di incontro annuale degli addetti del settore skibusiness e del segmento montagna e outdoor. Durante la tradizionale cerimonia di inaugurazione sono stati annunciati i vincitori del Prowinter Award Retail, il premio dedicato a sci e scarponi dello sci alpino e scialpinismo, e zaini e calzature del segmento outdoor. Segmento outdoor perché, con la nuova estensione della fiera altoatesina, sono state introdotte quattro nuove categorie: presenti alla premiazione i giurati Giovanni Viganò, presidente di giuria, e Fabio Deon, designer, che hanno premiato, sulla base dei criteri utilizzati dai colleghi sciatori, zaini e calzature. Lasciando spazio allo sci alpino sul nostro allegato SnowBusiness Magazine, vediamo i vincitori per la categoria outdoor.
CATEGORIA SCI DA SCIALPINISMO
Ski Trab Mistico 2.0
Si distingue per la sua estrema leggerezza e una larghezza ottimale per lo scialpinismo moderno. Questo sci versatile e ricco di tecnologie garantisce un equilibrio eccellente tra prestazioni in salita e in discesa.
CATEGORIA SCARPONE DA SCIALPINISMO
La Sportiva Kilo XTR
È stato premiato per la sua elevata versatilità pensata per eccellere sia in salita, sia in discesa. Questo scarpone combina leggerezza e rigidità, promettendo prestazioni elevate senza compromettere i volumi contenuti, tipici dello scialpinismo.
CATEGORIA SCARPE WINTER EXPERT
Millet Trilogy Jorasses 4S GTX
Questa scarpa si distingue per l'elevato livello di isolamento e protezione, realizzata con materiali resistenti e adatti a condizioni climatiche anche estreme. Rispecchia pienamente i requisiti richiesti per la categoria.
CATEGORIA ZAINI MULTIFUNZIONALI
Vaude Monviso 32L
Si distingue per la sua versatilità, consentendo utilizzi in diverse attività invernali.
La presenza di numerosi accessori lo rende estremamente funzionale e adattabile a molteplici esigenze.
CATEGORIA SCARPE WINTER ACTIVE
Dolomite Saxifraga 2.0 HIGH
Questo modello rappresenta un'innovazione significativa, offrendo un collegamento ideale tra il mondo outdoor naturale e quello urbano invernale. Il progetto si distingue per uno storytelling forte e coerente, che valorizza il concetto rappresentato dal prodotto.
CATEGORIA ZAINI AIRBAG
Ortovox Avabag Litric Tour 30
Questo zaino si distingue per l'adozione di una tecnologia avanzata che ne esalta l'efficienza e l'affidabilità in ambito outdoor invernale. La varietà di accessori integrati consente di rispondere a diverse esigenze degli utenti, migliorando l'organizzazione e la versatilità del prodotto.
FEEDBACK DA PROWINTER OUTDOOR
La novità assoluta della venticinquesima edizione della Fiera di Bolzano è stata sicuramente
l’ingresso dell’area outdoor che ha riunito più di 70 brand, rappresentati da 45 aziende.
Abbiamo intervistato alcune di loro per fare un bilancio dell’evento e, più in generale, sulla stagione invernale
Prowinter Outdoor è stata la risposta a una nuova e aggiornata estensione della fruibilità della montagna, che si spinge oltre l’offerta di sci alpino e che contempla anche attività di più ampio respiro, con o senza neve. Con i cambiamenti climatici in atto e la rivoluzione della programmazione industriale dell’articolo sportivo, la montagna invernale è infatti scelta anche da nuovi utenti, non necessariamente legati alla tradizione degli sport invernali.
Questa sezione della fiera nasce anche dall’esigenza del settore outdoor di avere una “nuova” fiera di riferimento per la stagione invernale, momento in cui le aziende di questo mercato, oggi più che mai, sono protagoniste. Le aspettative sono state superate e Prowinter si afferma meta per eccellenza b2b per i negozi non solo neve ma anche outdoor.
AKU FABIO FURLANETTO - SALES MANAGER
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024?
È stato un anno in calo rispetto agli ultimi due che però sono da considerare fuori scala. Non è mai bello scendere però, tolti appunto il 2022 e il 2023, il 2024 è il quarto anno migliore di sempre per l’azienda.
2. Qual è il tuo feedback su Prowinter Outdoor?
C’è stato un flusso a onde: la mattina c’è stata gente, il pomeriggio meno. Tutto sommato siamo soddisfatti.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
La campagna vendite delle scarpe dobbiamo ancora iniziarla però le previsioni sono positive. C’è stato movimento nei negozi, si è liberato anche un po’ di stock che è stato uno dei principali motivi di freno quest’anno.
LA SPORTIVA
GIULIA DELLADIO – CORPORATE MARKETING DIRECTOR
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024?
Per quanto riguarda il bilancio del 2024, posso dire che è stato un anno positivo per noi. La forza del nostro marchio e le politiche commerciali degli anni precedenti, in cui il mercato outdoor ha visto una flessione, ci hanno premiati. Siamo convinti che stia iniziando un nuovo ciclo per il nostro settore, caratterizzato da scelte consapevoli degli utenti finali e da un ruolo sempre più rilevante dei negozianti nel selezionare tra le proposte tecniche offerte dalle aziende. Il nostro focus nel realizzare attrezzi ad alto contenuto tecnico riducendo al minimo l’impatto ambientale, unito alla volontà di spingere la leva della ricerca di nuove soluzioni, ci permette una continua innovazione sia sul prodotto che sulla possibilità di allungarne la vita utile. Questo è un ingrediente fondamentale per la competizione e la soddisfazione dei nostri utilizzatori finali. 2. Qual è il tuo feedback su Prowinter Outdoor?
Per quanto riguarda il feedback su ProWinter Outdoor, lo ritengo sicuramente positivo. Credo sia necessario organizzare appuntamenti costanti per avere modo di parlare al pubblico b2b e approfondire i percorsi di sviluppo che stiamo intraprendendo. Attraverso la visione dei prodotti e dei progetti per le stagioni a venire, possiamo lavorare
RAB HERVÉ DOMENIGHINI - EUROPEAN SALES DIRECTOR
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024?
Il 2024 è stata un’annata non facile per il settore dell’outdoor e ci riteniamo soddisfatti dei risultati ottenuti. Il mercato è stato influenzato da una serie di fattori tra cui il meteo che, ogni volta sembra una scusa, ma influenza davvero: abbiamo visto vendere meglio alcune categorie di prodotto in base a periodi più o meno piovosi o freddi o a mezze stagioni più miti. Questo in linea generale, il mercato italiano nello specifico, invece, è stato più complicato rispetto ad altri Paesi europei però in ripresa con meno situazioni di overstock rispetto al passato.
2. Qual è il tuo feedback su Prowinter Outdoor?
Positivo, ho visto passare diversi clienti attivi sul nostro stand, molti che conoscevano il marchio e fino a oggi non avevano ancora lavorato con noi oppure partner di B-Factory, la nostra nuova agenzia che ci
insieme per stimolare l'intera filiera, trovare partnership e sinergie e, soprattutto, confrontarci. Un utente finale sempre più consapevole e preparato e negozianti che devono scegliere quali marchi selezionare per servirlo al meglio generano la necessità di un confronto costante e l'esigenza di approfondire i percorsi di ricerca e sviluppo e marketing che sfociano in determinate soluzioni tecniche. Solo attraverso appuntamenti approfonditi come questi possiamo fare un lavoro di qualità nel trasferire tutto ciò.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
Per quanto riguarda la stagione invernale e le previsioni per i prossimi mesi, siamo ottimisti. Il biennio post-pandemia ha insegnato all'industria outdoor a essere più selettiva e a concentrarsi su innovazioni rilevanti. Abbiamo rilasciato delle novità importanti su skimo boots e apparel, così come su tutto il comparto running, e stiamo raccogliendone i frutti sia in termini di interesse dei negozianti che di ritorno sul pubblico finale. Questo ci dà un segnale forte di essere sulla giusta strada, con una marca proiettata in avanti ma saldamente ancorata alle radici autentiche di brand di montagna.
distribuirà in Italia a partire dalla FW25. Tutti hanno mostrato il loro interesse e questo ci conferma la crescita del brand anche in funzione degli investimenti fatti e il suo potenziale in questo mercato.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
Dai feedback dei nostri negozianti, la stagione FW è partita abbastanza bene a settembre e ottobre, novembre è stato un mese complicato, ma in ripresa a dicembre dalle vacanze in poi. Ora si spera in qualche nevicata in più per continuare al meglio. Quindi un sell out positivo ma partito in ritardo e che speriamo si concluda altrettanto in ritardo. Per il prossimo anno abbiamo già segnali positivi: i preordini sono in linea con le aspettative di crescita e, essendo un marchio con focus b2b, non vediamo l’ora di continuare a collaborare con i nostri retail partner.
ANDE ORIANO GILARDONI – RESPONSABILE COMMERCIALE
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024?
Il 2024 è stato un anno abbastanza difficile per il nostro settore. Noi siamo tutto sommato soddisfatti, abbiamo chiuso più o meno come nel 2023, nonostante la stagione non fosse partita molto bene. Però, rispetto agli anni precedenti, con il post-Covid che ha dopato il mercato e il 2022 che si era abbastanza stabilizzato, il biennio 23/24 è stato un po’ difficile. Ora il 2025 sembra partito bene.
2. Qual è il tuo feedback su Prowinter Outdoor?
Per noi è il primo anno che veniamo ed esponiamo. La fiera è bella, è la prima “vera” e che si può definire come tale dopo anni dove in Italia
DYNAFIT
MARCO NICOLI - SALES MANAGER ITALIA OBERALP
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024?
È andato bene se lo contestualizziamo a com’è andato il mercato in generale, perché la stagione dello scialpinismo ha sofferto la mancanza di neve sin dall’inizio dell’anno fino a questo momento. Bilanciamo bene la perdita nel settore skialp con il mondo estivo, come la calzatura da running. Essendo Dynafit una marca che tratta tutte le categorie, con prodotti head to toe per 365 giorni all’anno, comunque riusciamo a compensare dove serve. Alla fine siamo soddisfatti se appunto ci inseriamo nel contesto di un mercato che sta soffrendo.
2. Qual è il tuo feedback su Prowinter Outdoor?
È bella, credo che sia ben centrata. Siamo tornati in fiera perché ci sono tante aziende dello sci alpino che sono entrate nello scialpinismo ed essendo noi leader dello skialp, o almeno il brand che sto-
LUHTA
MARCO BAVA – COUNTRY MANAGER
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024?
A livello di Luhta Italia, il 2024 si è chiuso sostanzialmente alla pari rispetto al 2023. Per il Gruppo Luhta internazionale c’è stato un aumento del fatturato del 5% grazie ad alcuni mercati come il Giappone, che è cresciuto bene, ma anche Francia e Germania.
2. Qual è il tuo feedback su Prowinter Outdoor?
Il feedback è molto positivo, siamo contenti e siamo finalmente riusciti a incontrare dei clienti. È una fiera che mancava: ISPO è cambiato a partire dal post-Covid, e quindi c’era la necessità per aziende e clienti di avere un contatto diretto. Questa ci sembra un’ottima
POLARTEC
non c’era niente, sembra una “piccola ISPO”. È chiaro che bisogna darle ancora un po’ di credibilità, ma noi speriamo che ci sia comunque continuità e per fare ciò è necessario che cresca.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
La stagione invernale sta andando abbastanza bene. Noi abbiamo anche 12 negozi di proprietà e da quel fronte abbiamo buoni feedback Poi ora sono partiti gli sconti, e in quanto azienda è un momento sempre un po’ difficile perché a gennaio, con la stagione invernale appena iniziata che dovrebbe essere il momento migliore, siamo pur sempre in saldo. Ma è così da sempre e attualmente non ci possiamo lamentare.
ricamente l’ha creato, vogliamo farci sentire e testimoniare la nostra presenza. C’è comunque molto interesse e si vede che la montagna invernale sta diventando trasversale: non c’è solo lo sci, ma sulle piste c’è anche chi cammina, chi slitta, chi fa scialpinismo, chi fa la passeggiata. Credo quindi che sia una fiera molto tarata su quello che oggi è l’inverno in montagna.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
I negozianti ci dicono che hanno delle vendite più o meno in linea con l’anno scorso, anche se è una stima sempre legata al discorso su dove c’è o non c’è la neve. Dicono che lo sci alpino vada molto bene e quindi la gente ancora va in montagna. Noi abbiamo una previsione di un anno simile all’anno scorso, se non leggermente migliore.
occasione e una location perfetta, anche le dimensioni della fiera sono giuste. Si può forse ampliare al secondo padiglione, ma per questa attività, la grandezza attuale trovo vada ugualmente bene.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
La fine del 2024 in quanto a sell-out non è stata il massimo. C’è stato un novembre-dicembre non performante, in compenso l’anno 2025 è iniziato molto bene. Adesso speriamo che venga un po’ di neve anche qua nelle montagne del nord e non penso che ci saranno dei problemi.
MATTEO TOLIO - SALES & MARKETING MANAGER ITALY, UK AND CYCLING EUROPE
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024?
Il 2024 non è stato un anno semplice. Dopo l’andamento del 2023, molte aziende comprese noi, si aspettavano che fosse l’anno di rilancio post-Covid. Tuttavia, se consideriamo l’instabilità geopolitica, l’inflazione, il meteo incerto e lo stock consistente presso i negozianti che sono ancora molto prudenti nel fare nuovi ordini, non è stata una stagione semplice. Si sono però poste le basi per un buon 2025. Diverse aziende sono riuscite a ripulire i magazzini e hanno intrapreso diverse azioni commerciali per aumentare le vendite, quindi abbiamo buone prospettive.
2. Qual è il tuo feedback su Prowinter Outdoor?
Per noi, gennaio è un periodo nel mezzo tra due fiere: ISPO di dicembre e Performance Days di marzo, quindi Prowinter è un’ottima opportunità per dare continuità ai rapporti con i clienti, fare un follow up con loro e capire come sta andando il sell in 2025 e il sell out
2024 e tarare le nostre aspettative della stagione. L’unione in una fiera di outdoor e mondo neve è per noi molto strategico. Quest'ultimo è un mercato su cui vogliamo investire nei prossimi anni e in questo evento possiamo iniziare a entrare in contatto con i numerosi player presenti.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
Come accennato, ci sono segnali positivi. La situazione per molti brand non è ancora quella pre-Covid, ma in miglioramento soprattutto lato magazzini. Dai feedback dei nostri brand partner, i forecast e gli ordini 2025 sono buoni. Ora dobbiamo solo sperare in qualche nevicata in più, anche se in generale bisognerebbe adattarsi a questi nuovi inverni, con giornate miti e non troppo fredde, ragionando a delle collezioni all season o mid season. Un trend che già diversi nostri brand partner stanno seguendo.
SCARPA JODY BARATTIN - SALES DIRECTOR WW
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024? Il 2024 si è rivelato un anno particolarmente sfidante, caratterizzato da dinamiche economiche complesse che hanno richiesto un approccio strategico e flessibile. L’inflazione persistente, le difficoltà economiche in alcuni mercati chiave, la chiusura di alcuni partner commerciali importanti e la presenza di stock elevati nei territori hanno influenzato il contesto commerciale. Per rispondere a queste sfide, SCARPA ha adottato misure mirate per rafforzare le relazioni con i partner, ottimizzare la gestione delle scorte e preservare la competitività. Inoltre, abbiamo arricchito il nostro portafoglio con una serie di nuovi prodotti, che hanno contribuito a mitigare il rallentamento della crescita, mantenendo al contempo l’immagine premium del brand. Crediamo che questo approccio ci possa aiutare a consolidare il nostro posizionamento e di creare le basi per una crescita sostenibile nel medio-lungo termine.
2. Qual è il tuo feedback su Prowinter Outdoor?
Per quanto mi riguarda, non possiamo che esprimere un feedback positivo su Prowinter. In un periodo in cui molte fiere hanno visto diminuire la loro importanza, Prowinter si è distinta come un buon successo. Ho
COBER
COSTANZA BACCHI - GLOBAL MARKETING MANAGER
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024?
Bene. Abbiamo notato una ripresa del mercato dopo un periodo un po' sottotono: rispetto allo scorso anno abbiami chiuso l'anno in crescita. Questo è merito sia della stagione invernale, con il freeride e lo sci alpino, che di quella estiva con il trekking.
2. Qual è il tuo feedback di Prowinter Outdoor?
Sicuramente un miglioramento rispetto all'anno scorso: più visitatori e più brand, una cosa positiva per il networking, ma ci aspettavamo più di clienti. Lato nostro, la grandissima maggioranza di clienti sono venuti per lo sci.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
Ora che nevica sta andando bene, quindi in crescita rispetto a novembre. Per quanto riguarda i prossimi mesi, dipende da come le varie stazioni sciistiche riescono a gestire la stagione. Dipendiamo ancora molto dalla neve.
FERRINO
GIORGIO RABAJOLI - SALES DIRECTOR ITALY
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024?
Noi abbiamo l’anno sociale che parte dal primo settembre e termina il 31 agosto. Però convertendo le percentuali per fare riferimento solo al 2024, abbiamo chiuso con un +5%. Ha pesato molto il calo di Black Crows su FW 24, con il quale abbiamo registrato un -14% per via degli scarsi riassortimenti e delle condizioni meteo con poca neve prima di Natale. 2. Qual è il tuo feedback su Prowinter Outdoor?
Siamo sicuramente soddisfatti, abbiamo visto clienti grossi e molti hanno detto che torneranno. Forse tre giorni sono troppi. Ero dubbioso a essere sincero sulla nuova formula: mi sono confrontato sia con Gün-
GIAN LUCA FARINAZZO - HEAD OF SALES ITALY & EXPORT MANAGER
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024?
È stato un anno difficile dal punto di vista gestionale: abbiamo avuto diversi cambi interni, però i risultati sono nel complesso positivi. In termini di risultati raggiunti, abbiamo avuto comunque un anno buono, con una leggera crescita. Il mercato è difficile, vuoi per la situazione del settore, vuoi per quella generale economica. Dopo anni di fortissima crescita, ci sta che si rallenti un po’. Può essere che sia anche positivo questo riassestamento della situazione del mercato.
2.Qual è il tuo feedback su Prowinter Outdoor?
riscontrato una partecipazione significativamente più alta rispetto agli anni precedenti, sia in termini di presenza di marchi che di affluenza di negozianti. Un plauso va quindi agli organizzatori, che sono riusciti a rilanciare l’evento con grande efficacia, restituendogli un ruolo centrale nel settore.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
La stagione invernale mostra segnali di ripresa rispetto alle ultime caratterizzate da una contrazione del mercato. I dati evidenziano un incremento nelle diverse categorie di prodotto, seppur con variazioni tra i segmenti, indicando una ripresa del settore. Lo stesso vale per i canali distributivi: in genere si intravede un recupero ma non uniforme né a livello di Paese né di singolo punto vendita, segno di un contesto ancora in evoluzione e influenzato da dinamiche locali specifiche. Nota a parte per lo ski touring che, nonostante numeri in crescita, continua a risentire delle condizioni meteo sfavorevoli, con un altro inverno segnato dalla carenza di neve in molti Paesi, rappresentando una sfida per la crescita di questa categoria.
ORTOVOX SIMONE FINAZZI - CEO
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024?
In contrazione, non grandi numeri in meno ma non siamo cresciuti. Meglio comunque del 2023, ci sono dei segnali di ripresa e, se parliamo in proiezione, nettamente meglio perché la stagione Summer '25 ha dato segnali positivi.
2. Qual è il tuo feedback su Prowinter Outdoor?
La fiera ha dato importanza all’outdoor e quindi complimenti per la sinergia e per la presa di posizione chiara. Gli sviluppi sembrano molto belli.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
Il sell out sta andando bene, nonostante il meteo. In particolare abbiamo dei segmenti che performano sempre molto bene, come gli zaini, intimo e tutti prodotti sicurezza. Abbigliamento un filo meno. Previsioni sell in ottime, i primi risultati di pre order e appuntamenti con clienti sono buoni grazie anche al fatto che abbiamo rinnovato le collezioni.
ther (Acherer, ndr) sia con Benedetto (Sironi, ndr) ai quali ho espresso le mie perplessità. Per me era imprescindibile esserci perché comunque l’attrezzo è importante per noi. Ma ripeto, i clienti sono contenti, hanno detto che tornano e quindi è una sfida vinta. Siamo tutti contenti.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
Sono ottimista per i prossimi mesi, se facciamo un +3% sono contento, +10% e sono entusiasta. Per noi Gruppo Ferrino, l’attrezzo è molto importante: digerire il cambio Black Crows non sarà facile né indolore ma abbiamo acquisito Faction Skis che è un super marchio.
Siamo contenti perché forse abbiamo trovato la formula giusta: abbinare al mondo dell'attrezzo sportivo invernale anche una parte outdoor è estremamente positivo. Ha portato sia clienti che hanno entrambe le tipologie di prodotti, sia chi non ha nel negozio l’attrezzatura. Ci sono chiaramente degli aspetti da migliorare però siamo soddisfatti anche perché venivamo da ISPO dell’anno scorso che non è stato proprio positivo.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi? È ancora presto per giudicarlo, perché siamo all'inizio della campagna vendita. I riscontri che ho avuto in termini di sell out dell'invernale sono comunque generalmente abbastanza positivi, anche se l'inverno non è stato freddissimo. Per noi il sell out è un po' il termometro di come sta andando la stagione e quindi ci aspettiamo un leggero incremento rispetto all'anno precedente sull'invernale. Non dipende solo da noi, ma anche da situazioni climatiche ed economiche in generale.
LOWA
GREAT ESCAPES
ARTURO MILANI - PROPRIETARIO
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024?
È andata discretamente bene, ma con fatica. In primis, per il meteo non favorevole. Poi, sicuramente la situazione generale finanziaria incerta non ha aiutato.
2. Qual è il tuo feedback su Prowinter Outdoor?
Abbiamo apprezzato molto il format: semplice ma buono per l’interazione con i clienti perché è una fiera non dispersiva. Se in
C.A.M.P
GIOVANNI CODEGA - RESPONSABILE COMMERCIALE ITALIA
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024?
È stato un chiaroscuro, nel senso che dopo il biennio 2021/22 abbiamo avuto effettivamente anni un po’ più difficili. Però, anche se con una partenza molto difficoltosa, il 2024 si è concluso con un buon recupero in modo quasi sorprendentemente positivo. Di certo meglio di quanto ci aspettassimo.
2. Qual è il tuo feedback su Prowinter Outdoor?
Queste fiere mi piacciono molto perché, dopo anni di eventi più grandi, le trovo sia a misura di espositore che di cliente. Sono molto semplici da organizzare, relativamente economiche e fruibili da tutti. E sono anche efficaci, perché in due giorni abbiamo avuto dei buoni passaggi.
SKI TRAB
CINZIA SERTORELLI - VENDITE ITALIA
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024?
È stato un anno complicato e con poca neve, cosa che per lo scialpinismo impatta in maniera determinante sulle vendite. Il marchio però resta ancora un riferimento, quindi tutto sommato siamo soddisfatti.
2. Qual è il tuo feedback su Prowinter Outdoor?
Il feedback è positivo, ci sono stati tanti presentatori ed espositori. Molto meglio rispetto all’anno scorso.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
È una stagione difficile con poche precipitazioni nevose. Tutti i negozianti si sono lamentati delle scarse vendite, in particolare dell’attrezzo. Speriamo che ne arrivi un po’ per smuovere l’inverno.
KAYLAND
HALINKA FIETTA - RESPONSABILE MARKETING GRUPPO MGM
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024?
Il 2024 è stato un anno molto impegnativo per noi. Come tanti altri brand outdoor, abbiamo subito il periodo post-Covid: presi dall’entusiasmo, i clienti hanno iniziato, infatti, ad acquistare grosse quantità di prodotto senza che le aziende avessero disponibilità per tutti. Ciò ha creato una “bolla” che poi è ovviamente esplosa. Solo in seguito siamo riusciti a tornare su abitudini e consumi in linea con i periodi pre-pandemici, smaltendo le scorte e riassestando i magazzini. A cavallo tra la fine del 2024 e i primi mesi del 2025, gli incontri con la clientela sono stati positivi e hanno lasciato trasparire un senso di ripresa che non si lascia scoraggiare dalle condizioni climatiche. Credo che le aziende e i clienti stiano tornando a fare squadra tra di loro. Per questo noi non ci siamo fermati e abbiamo presentato delle collezioni invernali con interessanti novità.
2. Qual è il tuo feedback su Prowinter Outdoor?
Il feedback è positivo, le aziende outdoor italiane avevano bisogno di un momento come questo. Il periodo post-Covid ha inevitabilmente frenato alcune fiere internazionali, mentre al contrario gli eventi dalle dimensioni più locali hanno preso piede. Finora, in Italia l’attenzione era per lo più spostata sul momento estivo e mancava un’alternativa invernale. Le aziende come la nostra hanno
futuro aumenteranno gli espositori diventerà la fiera di riferimento del settore.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
La mancanza di neve al Nord sta penalizzando pesantemente il mondo dello scialpinismo e delle ciaspole. Per il momento i valori si stanno mantenendo in linea con quelli dello scorso anno.
La sensazione dunque è positiva. Erano tanti anni che non facevamo più Prowinter e questa edizione ci ha lasciato contenti.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
Purtroppo l’inverno dipende molto dalle condizioni metereologiche. Se fa freddo e nevica, le attività vanno tutte a mille, dallo sci allo scialpinismo, le cascate di ghiaccio e le escursioni con le ciaspole. Se però non accade è un disastro, e quest’anno l’inizio non è stato certo entusiasmante. Vediamo se la stagione volgerà per il meglio. Noi continuiamo comunque a fare novità e presentare prodotti perché è il nostro dna, ma sull’inverno subiamo veramente tanto questo aspetto.
TERNUA GIOVANNI SANELLI - COUNTRY MANAGER
1. Mi fornisci un rapido bilancio del 2024?
È stato un anno di transizione e assestamento abbastanza complesso. I sell-out sono stati decorosi e noi siamo contenti di aver mantenuto i numeri senza arretrare.
2. Qual è il tuo feedback su Prowinter Outdoor?
Secondo me bilancia bene l'evento di Riva dell’estate. Ovviamente la concorrenza sta soffrendo molto di più, però per tempistica, modalità e dimensione è una buona proposta per il mercato italiano in questo momento. Speriamo in futuro per quello alpino, come Svizzera, Austria e Germania del Sud.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
Siamo ancora in fase interlocutoria, ma di fatto i nostri clienti hanno tutti confermato gli appuntamenti e le previsioni. Il nostro desiderio è ovviamente di crescere, ma questo lo sapremo solo a fine febbraio.
fame di bilanciare le due stagioni: con i nostri prodotti siamo fisiologicamente più spostati sull’estate e ogni anno lavoriamo per creare maggiore equilibrio. Quest’anno Prowinter ci ha dato una bella opportunità: troviamo la fiera molto elegante, completa e ordinata, le aziende presenti secondo noi sono quelle giuste e siamo inseriti in un contesto interessante. Inoltre, abbiamo incontrato una clientela di qualità, non abbiamo perso tempo e abbiamo lavorato bene. Vedo che sono presenti tutti gli addetti ai lavori, a riprova del fatto che forse si tratta di un’impressione condivisa.
3. Come sta andando la stagione invernale e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
Senza eccessi, ma siamo soddisfatti di questo inizio di stagione. Ci auguriamo che, con la ripartenza generale del settore, ogni anno l’andamento del mercato dipenda sempre meno dalle condizioni climatiche e che ci sia più voglia di fare business. Speriamo, inoltre, che le persone riprendano ad andare in montagna un po’ più a cuor leggero e mettano mano al portafogli con più tranquillità; dinamica, questa, che aiuta le aziende come la nostra che offrono prodotto tecnico di alta qualità e valore manifatturiero. Speriamo che si incastrino i meccanismi giusti, ma la prospettiva dei prossimi mesi è positiva.
CONOSCERE IL CONSUMATORE OUTDOOR PER CAPIRE IL FUTURO
Prowinter è stato il contesto ideale per fare una riflessione sull’evoluzione del mercato e le nuove abitudini di chi compra, grazie a un convegno per prepararsi alle sfide del settore
di Benedetta Bruni
A Prowinter si è tenuto il convegno “Il consumatore outdoor: conoscerlo è la chiave per il futuro”, che ha indagato la metamorfosi del cliente di montagna e ha cercato di trovare un modo per anticipare i cambiamenti del settore. Il panel è stato moderato da Alfredo Tradati, responsabile di Outdoortest, e ha visto gli interventi di Jérôme Bernard (Vibram Group), Luca D’Angelo (Dolomiti Paganella), Günther Acherer (Italian Outdoor Group) e Thomas Aichner (Sportservice Erwin Stricker), ognuno dei quali ha portato la propria esperienza per definire l’evoluzione del consumatore outdoor.
I NUMERI DI PROWINTERLAB
Prima di entrare nel vivo del convegno, Alfredo Tradati ha presentato i numeri di ProwinterLab ottenuti dalle interviste a 150 negozi specializzati in articoli sportivi invernali. I risultati hanno stilato una prima analisi sulle tendenze di mercato per la stagione invernale 24/25. Nel complesso il sentimento è positivo: il 43,7% valuta buono l’inizio della stagione, il 9,3% molto positivo e il 36,4% stabile. Solo il 9,3% giudica il trend negativo e l’1,3% molto negativo, confermando comunque una base solida per i mesi a seguire. Anche per il fatturato si prevede un andamento stabile per la maggior parte dei rispondenti (68,2%), in aumento per il 17,2% e in calo per il 14,6%, con una tendenza certamente
QUALI SONO I PRINCIPALI PRODOTTI CHE STAI PROMUOVENDO PER LA FW 24/25?
57 SU 151 PERSONE HANNO RISPOSTO
SCI E SCARPONI
ABBIGLIAMENTO
CALZATURE
ACCESSORI
ZAINI
ALTRO
cauta ma che registra un pessimismo in diminuzione. Il 58%, inoltre, ha confermato di aver aumentato i prezzi a causa dell’inflazione e dell’aumento dei costi di produzione. Per quanto riguarda i prodotti promossi, il 73,7% punta su sci e scarponi, il 71,9% sull’abbigliamento e il 38,6% sulle calzature. Il 43,9% afferma inoltre di aver ampliato il proprio assortimento con nuovi brand o categorie, sintomo di un rinnovato dinamismo e voglia di esplorazione. A conferma, il 90% dice di aver acquistato nuovo materiale per la stagione, sebbene il 33% di questi abbia riscontrato ritardi nelle consegne. I clienti, dal canto loro, apprezzano la versatilità degli articoli (56,1%) e le tecnologie innovative (42,1%), mentre solo il 7% dei rispondenti ha indicato la sostenibilità come un fattore che influenza l’acquisto di un prodotto. A sostegno di questo dato, il 57,9% dei negozianti ha risposto che questo fattore, per i loro consumatori, conta poco e il 10,5% per nulla (per il 29,8% abbastanza e per l’1,8% di molto). Segno che, per quanto sia apprezzata la natura multisport di un articolo, implicando una componente di risparmio di risorse e denaro, questa preferenza non trova riscontro anche nella ricerca di materiali più responsabili ottenuti con minor impiego di energie. A livello di marketing, infine, gli sconti pre-stagionali (43,9%) e i social media (89,5%) rappresentano i mezzi più utilizzati dagli intervistati per la promozione della propria merce.
QUALI SONO I PRINCIPALI TREND DI ACQUISTO DEI TUOI CLIENTI PER IL 24/25?
57 SU 151 PERSONE HANNO RISPOSTO
VERSATILITÀ DEI PRODOTTI (USO MULTISPORT)
TECNOLOGIE INNOVATIVE (ES. BOA, NUOVI MATERIALI)
PRODOTTI PER L'OUTDOOR
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
ALTRO
Da sinistra, Thomas Aichner, Sportservice Erwin Stricker, Günther Acherer, Italian Outdoor Group, Jérôme Bernard, Vibram Group e Luca D’Angelo, Dolomiti Paganella
IMPARARE A GUIDARE IL CONSUMATORE
Il panel è poi passato alle testimonianze dei partecipanti. Il primo contributo è stato quello di Jérôme Bernard, sport innovation marketing global director di Vibram. Entrando nello specifico del profilo del climber, ha portato avanti una riflessione basata sul fattore “velocità”. Di imparare, di essere subito bravi, di poter performare abbastanza da accedere a uno spettro più ampio di attività. In questo contesto hanno giocato un ruolo decisivo le palestre indoor: se prima scalare era un’abilità appresa per necessità di raggiungere una vetta, oggi è diventata un gesto fine a se stesso con l’approdo dell’arrampicata sportiva. Il frequentatore delle palestre era, allora, già un esperto di montagna e perciò entrava con una certa esperienza. Oggi la situazione si è capovolta e sempre più spesso il bacino è di estrazione cittadina e parte da un approccio indoor prima di poter provare una falesia. Questo ha portato a un ampliamento del parco dei consumatori outdoor, che rispetto a prima bruciano le tappe, non aspettano di essere bravi fuori per allenarsi in palestra. Al contrario, hanno più voglia di fare, sono trasversali e cercano risultati immediati. Bisogna quindi assecondare, guidare questo nuovo pubblico, che non ha conoscenze a sufficienza ma vuole comunque imparare in fretta. Per questo il prodotto diventa importante, perché educa il consumatore senza expertise, lo aiuta a essere subito autonomo e al sicuro. Per farlo, il marchio dell’ottagono giallo ha conosciuto in prima persona questo nuovo bacino grazie al Vibram Innovation Mobile Lab, un truck che, offrendo servizi di risuolatura gratuiti, ha potuto instaurare un dialogo e un senso di vicinanza fisica con il proprio consumatore.
L’IMPORTANZA DI ESTRAPOLARE DATI
Luca D’Angelo, direttore dell’Azienda per il Turismo Dolomiti Paganella
La tendenza al multisport e a volersi sentire esperti in breve tempo viene confermata da Luca D’Angelo, direttore dell’Azienda per il Turismo Dolomiti Paganella e coordinatore del progetto Dolomiti Paganella Bike. Anche nel caso delle ruote grasse, infatti, le persone tendono a saltare qualche passaggio servendosi degli impianti di risalita per praticare gravity, che si svolge a capofitto in discesa. E non si tratta di consumatori giovanissimi: grazie ai dati estrapolati da Movibike, un’applicazione nata da una startup nell’ambito di Paganella Bike, si scopre così che il 47% dei praticanti ha un’età compresa tra i 31 e 45 anni e il 19% tra i 46 e 59. Ci troviamo tendenzialmente su una fascia che ha una capacità di spesa rilevante e si può permettere un bike pass a 150 euro. L’individuazione di questi dati, quindi, permette di fare scelte oculate nei confronti del target conosciuto per rendergli l’esperienza quanto più entusiasmante; inoltre, stimola l’organizzazione a capire come attrarre nuova clientela, soprattutto donne, giovani e bambini, che frequentano di meno il parco.
COMPRENDERE IL SETTORE PER CONOSCERE IL TARGET
Günther Acherer, presidente IOG, si è soffermato invece su una questione che sta all’origine del discorso: cosa identifica, nel concreto, il concetto di “outdoor”?. Saper rispondere a questa domanda aiuta a interpretare il consumatore e inserirlo all’interno di un contesto geografico, sociale e ambientale. Nello specifico dell’Italia, l’outdoor è per esempio uno stile di campeggio in tenda, dove l’auto è solo un mezzo di trasporto, diverso da quello che si intende all’estero che spesso si svolge in camper. Anche la difficoltà di una passeggiata può essere vista in modi diversi a seconda di chi la interpreta. Di conseguenza anche il significato di outdoor può mutare e passare dal trascorrere settimane intere in montagna alla fuga dalla città solo nel weekend. Si trasformano quindi anche i consumi, l’equipaggiamento, persino le abitudini e il rapporto con la sostenibilità. L’auto, per esempio, viene accettata seppur inquinante perché è un mezzo che serve per la propria libertà, per raggiungere la montagna. I rifiuti e il deturpamento dell’ambiente invece rimangono un problema urgente da affrontare. Perciò, anche l’interpretazione del concetto di sostenibilità deve essere compresa nelle sue sfaccettature per comprendere cosa offrire ai consumatori.
ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITÀ
Se cambia il concetto di outdoor, è perché muta il modo in cui si fruisce della montagna e del proprio tempo libero; le aziende questa evoluzione la recepiscono e adattano i propri prodotti a un consumatore nuovo, e così facendo si entra in un circolo che si autoalimenta. Come ha detto infatti Thomas Aichner di Sportservice Erwin Stricker, non sono i desideri dell’uomo a essere cambiati nel tempo, bensì le sue possibilità, le tecnologie e la velocità con la quale arriviamo nella natura. Lo sport e il modo in cui lo si pratica hanno creato nuovi mondi che ora contaminano anche la dimensione più quotidiana della vita di ognuno, più “lifestyle”. Per Aichner, oggi il consumatore viene descritto da tre concetti chiave: centralità, ibridità e mobilità. Dunque è una persona che mette se stessa al centro di un’esperienza che poi deve condividere, e lo fa mostrando i capi e gli accessori giusti che attestano il suo far parte di una comunità “outdoor”. È multisportiva, non si limita a una disciplina e anzi usa metodi alternativi – come una mountainbike elettrica – per accedere a uno sport che altrimenti non avrebbe potuto praticare, anche in questo caso bruciando le tappe. Infine è mobile, abita in posti urbani e non ha problemi a spostarsi spesso e in località diverse a seconda del meteo, con tutte le conseguenze ambientali del caso. Questa multidimensionalità del consumatore è una grande sfida per le aziende, che possono aprire settori di business prima inesplorati. Dall’altra parte, le sue abitudini vengono fortemente influenzate anche dalle scelte di marketing dei brand. A conti fatti, la responsabilità finale sulle scelte che fanno i clienti ce l’hanno le destinazioni, le istituzioni e le aziende. Come anche per la sostenibilità, devono essere i grandi attori a proporre modelli alternativi di esperienze o articoli. A quel punto, anche gli appassionati outdoor potranno seguire quel tracciato.
Thomas Aichner di Sportservice Erwin Stricker
Jérôme Bernard, sport innovation marketing global director di Vibram
Günther Acherer, presidente IOG
I NEGOZIANTI DEL FUTURO
Con il progetto NextGen RetailPro, Prowinter ha dedicato una giornata in fiera agli under 25 che lavorano nel settore, un'occasione per coinvolgere le nuove leve di domani di Sara Canali
Guardare al futuro del settore degli sport invernali vuol dire anche coinvolgere le nuove generazioni di retailer che fanno il loro ingresso nel mercato. Lo sa bene Prowinter che, per la sua edizione 2025, ha promosso l'evento NextGen RetailPro, una giornata che ha fornito l'occasione a negozianti under 25 di scoprire tutte le aziende presenti a Fiera Bolzano, di fare networking e di entrare a far parte della community. Lunedì 13 gennaio 2025, le giovani leve sono state accompagnate in una visita guidata alla kermesse e poi hanno avuto l’opportunità di assistere all'intervento di due key note speaker d’eccezione: Vittorio Forato, marketing manager di AKU e vice presidente di Italian Outdoor Group in un intervento sul futuro del trade e poi quello di un rappresentante del Pool Sci Italia per parlare delle dinamiche che si celano dietro la sponsorizzazione degli atleti.
LA GENESI
A raccontare il progetto è Anna Cavicchiolo dell'agenzia COMMUNICO GmbH che ha una sede in Germania, vicino a Monaco, e una anche in Italia, a Trento. È con lei che abbiamo fatto un punto sulla giornata. “Insieme a Geraldine Coccagna, brand manager di Prowin-
ter, abbiamo pensato fosse arrivato il tempo di aprire le porte ai retailer del futuro. Riteniamo che sia un'iniziativa di grande valore , in primo luogo, per i ragazzi e poi, in generale, per l'industria, visto che loro sono la futura generazione”, dice Anna. “Restando in negozio finiscono per subire in modo passivo l'evoluzione del mercato, mentre è importante non solo che siano partecipi, ma che possano apportare anche il loro contributo e la loro visione”. Obiettivo di questo progetto, dunque, è quello di coinvolgere i ragazzi in un contesto ad hoc che sia anche in parte formativo per capire e comprendere al meglio il network tra fiera, rivenditori, espositori. Come si crea, come funziona, e quali le direzioni future del settore, sono alcuni degli argomenti trattati durante la giornata. A partecipare, sono stati sei negozianti under 25.
DUE TESTIMONIANZE RACCOLTE TRA I SEI NEGOZIANTI UNDER 25 CHE HANNO PARTECIPATO
ANNA CAINELLI, 22 ANNI, DIPENDENTE DEL NEGOZIO ROCK AND ICE DI TRENTO
Da quanto tempo lavori in negozio?
Lavoro per Rock and Ice da giugno 2024, ho 22 anni e sono molto appassionata di sport e outdoor. Sono dipendente della sede di Trento, ma in realtà facciamo parte di una rete più ampia con quattro store ad Arco di Trento, Red Point 1, Red Point 2, Red Point Outlet and Climbing Village shops e un negozio aperto da poco, il Rock & Ice shop a Cortina d'Ampezzo
Cosa significa aver partecipato al progetto NextGen RetailPro di Prowinter?
L'ho trovata assolutamente una bella idea perché ha permesso a noi giovani di sentirci parte del sistema, ma soprattutto è stato interessante sentirci presi in causa, ascoltati. Il fatto di aver conosciuto altri colleghi coetanei mi ha fatto capire come questo lavoro sia prima di tutto una passione e che
PIETRO POLATO, 21 ANNI, DIPENDENTE DEL NEGOZIO ISSIMO SPORT DI PADOVA
Da quanto tempo lavori in negozio?
Lavoro nel negozio di famiglia e l'idea è quella che poi lo store passerà a me. Siamo aperti da 38 anni ed è proprio un progetto nato e cresciuto con mio mio padre e mio zio che lo hanno sempre gestito. È stata una mia volontà quella di entrare a lavorare qui, di chiedere di far parte di questo mondo, perché per me la montagna è una grande passione che ho ereditato sicuramente da loro.
Che tipo di sport pratichi in montagna?
Un po' tutti in realtà. Noi come Issimo Sport siamo concentrati su sport di mare e montagna, quindi sci, snowboard, ma anche kitesurf, subacqua e via dicendo, e bene o male li pratico tutti. Quello con cui ho iniziato prima è stato lo sci, avevo due anni e mezzo, quindi è anche l'attività che sento più mia, tra virgolette. Per questo motivo è molto stimolante per me essere qui a Prowinter, la vedo come una bellissima opportunità per entrare meglio nel mondo dello sci, ma anche della parte commerciale dello sci, ecco.
la viviamo tutti allo stesso modo, ne parlavamo proprio questa mattina. Al contempo, è importante capire che oltre al lato del divertimento, ci sono aspetti più “business” che magari al primo sguardo non cogli. È stato bello vedere i meccanismi che ci sono dietro a una singola vendita. Fino ad ora questa giornata come è andata?
È andata bene, è stato interessante vedere le premiazioni e capire perché un prodotto è più meritevole di un altro. Inoltre, mi è piaciuto il fatto di essere stata in grado di fare dei pronostici sui vincitori: leggendo le varie caratteristiche mi sono fatta delle idee e alcuni podi li ho proprio azzeccati. E questo mi fa dire “dai, allora forse qualcosa ci capisco”. Inoltre questo tour mi ha permesso di ampliare la mia conoscenza dei brand presenti sul mercato allargando rispetto alla proposta che abbiamo in negozio. E questo è arricchente.
Avere un negozio oggi, soprattutto per una generazione come la tua che compra molto online, che tipo di sfida è?
La sfida è quella di riuscire, a vendere il prodotto offline. Perché ciò sia possibile, bisogna essere bravi, esaustivi, dare fiducia all'acquirente e fargli capire che sai consigliargli davvero il prodotto giusto. Non solo verso i giovani, ma anche verso i clienti più grandi che entrano in negozio e si vedono serviti da me. Insomma, far vedere che sono preparato è una bella sfida. Una sfida generazionale che vivi anche con tuo padre e tuo zio?
Diciamo che abbiamo dei modi di agire differenti perché, giustamente, abbiamo anche dei modi di pensare diversi. In ogni caso, poter raccontare un prodotto e gestire i clienti mi dà molta soddisfazione. Soprattutto quando illustro qualcosa che ho testato io stesso in prima persona per poterla mettere a paragone con un'altra. Riuscire a rispondere alle domande anche più tecniche e dare le giuste informazioni per un acquisto consapevole e giusto. Fino ad ora questa giornata come è andata?
Sono molto contento, perché ho potuto confrontarmi direttamente con le aziende e soprattutto vedere in esclusiva tutti i prodotti degli anni prossimi e le caratteristiche innovative. Questo mi sta piacendo molto.
A GARA SUI QUATTRO PASSI
A due mesi esatti dalla data di svolgimento della prossima edizione, la numero 31, gli organizzatori della SellaRonda Skimarathon hanno presentato le novità presso la Fiera di Bolzano di Pietro Assereto
Secondo l’annuale rotazione, nel 2025 sarà la Val Gardena a ospitare partenza e arrivo della celebre maratona in notturna a coppie. Gli atleti prenderanno il via da Selva di Val Gardena/Wolkenstein, dove termineranno anche le loro fatiche: nel mezzo, come tradizione comanda, ci saranno da affrontare le ascese verso Passo Gardena, Passo Campolongo, Passo Pordoi e Passo Sella, per i totali 42 chilometri del percorso, con 2.700 metri di dislivello positivo. Come sempre, ci saranno anche i caratteristici transiti nei centri abitati di Corvara, Arabba e Canazei. Ciò avviene anche grazie alla disponibilità di Dynafit, che da ben 15 anni si affianca all’evento che ha come teatro le quattro valli ladine dolomitiche. A raccontare la sfida in notturna del prossimo venerdì 14 marzo ci hanno pensato a Prowinter il direttore tecnico della SellaRonda Skimarathon Oswald Santin, il segretario generale della manifestazione Cristoforo Debertol, assieme ad Alessia Debertol di Val di Fassa Grandi Eventi, mentre il direttore marketing di Dynafit Alexander Nehls ha evidenziato il profondo valore che lega l’evento sportivo al brand specializzato nell’outdoor. Hanno invece raccontato la gara dal punto di vista agonistico l’atleta Alba De Silvestro, vincitrice di ben tre edizioni della SellaRonda Skimarathon e l’altro skialper Dynafit Andrea Prandi, che ha annunciato la propria partecipazione alla sfida, per la prima volta, con un compagno ancora da definire. In rappresentanza delle numerose realtà che supportano la SellaRonda Skimarathon sono intervenuti il responsabile media e pubbliche relazioni di Dolomiti Superski Diego Clara, che ha ricordato i valori del comprensorio sciistico più grande al mondo, un brand che quest’anno ha festeggiato i 50 anni dalla fondazione, e Paolo Beltrami, responsabile sviluppo del Gruppo Itas zona Alto Adige, altro partner della Val di Fassa Grandi Eventi, la società che da pochi mesi è salita in cabina di regia.
LE NOVITÀ DEL 2025
È toccato a Oswald Santin, prima atleta, poi presidente del Comitato organizzatore per 15 anni e ora nel ruolo di direttore tecnico, indicare cosa bolle in pentola per l’edizione 2025. “Per quanto mi riguarda era giunto il momento di operare un passaggio di consegne per una gara che ho profondamente nel cuore come la famiglia Perathoner. Fra le novità dell’edizione del 14 marzo è da evidenziare che per il principio di rotazione partenza e arrivo saranno a Selva di Val Gardena, in una location leggermente più a monte rispetto alle precedenti, ma logisticamente più completa e versatile. Il percorso sarà lo storico con 42 km di lunghezza e 2.700 metri di dislivello, affrontando i quattro passi Gardena, Campolongo, Pordoi e Sella e attraversando le valli Badia, Fodom, Fassa e Gardena”.
Cristoforo Debertols invece si è soffermato su alcuni aspetti importanti, su tutti la data di apertura delle iscrizioni. “Essendo una competizione in notturna e complessa come lunghezza e dislivello, abbiamo
fissato in 550 il numero di coppie massime ammesse, per gestire al meglio servizi e sicurezza. Iscrizioni che ogni anno si bruciano in poche ore".
Significativo poi l’intervento del direttore marketing di Dynafit Alexander Nehls, che si è soffermato sull’aspetto strategico di questa partnership. “SellaRonda Skimarathon è una gara con una formula originale nel calendario delle competizioni di skialp, particolarmente suggestiva e coinvolgente. Piace molto anche ai nostri dipendenti, che partecipano sempre volentieri per sfidare sé stessi e i record personali. Come Dynafit per il mondo skialp abbiamo creato una linea di prodotti tecnici denominati DNA altamente performanti, particolarmente indicati per una competizione come la SellaRonda Skimarathon”.
L’ULTIMA EDIZIONE
Nell’ultima edizione dello scorso marzo a vincere in campo femminile furono le azzurre Alba De Silvestro e Giulia Murada. Il valore del successo in questo evento lo ha evidenziato l’atleta di Padola: “La SellaRonda ha un fascino indiscusso, poi mi esalto sempre a gareggiare in notturna. Non ha un percorso difficile, ma bisogna dosarsi per la lunghezza del tracciato, porre la massima attenzione gareggiando in notturna e poi spesso è freddo e c’è vento. È necessario partire piano e tenere sempre un po’ di energie da parte".
Nel 2024 in campo maschile vinse invece il duo composto dall’altoatesino Alex Oberbacher e dal belga Maximilien Drion, alla prima affermazione, mentre i record da battere, realizzati nel 2019, anche in quel caso con partenza e arrivo a Selva di Val Gardena in condizioni di innevamento ottimali, appartengono al team formato da Filippo Barazzuol e William Boffelli che stabilirono il tempo di 2h56’59”, quindi in campo femminile alla coppia formata dalla francese Laetitia Roux e dalla bellunese Martina Valmassoi con la prestazione di 3h32’37”.
Mediaticamente anche quest’anno la SellaRonda Skimarathon godrà di una diretta streaming sul sito sellaronda.it e nei giorni successivi lo svolgimento è pure prevista una sintesi di 30 minuti su Rai Sport HD.
Da sinistra: Alessia Debertol, Val di Fassa Grandi Eventi, Alba De Silvestro, vincitrice di tre edizioni, Andrea Prandi, alteta Dynafit, Oswald Santin, direttore tecnico SellaRonda Skimarathon, Cristoforo Debertol, segretario generale SellaRonda Skimarathon
LA PORTA VERSO INFINITE AVVENTURE ALL'ARIA APERTA
Icepeak è il marchio di chi non prende la vita troppo sul serio e non accetta compromessi sull’abbigliamento outdoor. La sua filosofia traduce la gioia dell’attività fisica in capi a prova di meteo avverso a cura della redazione
Icepeak è stata fondata in Finlandia nel 1996, nata dall'amore per la natura e spinta dal desiderio di rendere le attività outdoor accessibili a tutti. Per il marchio, stare all’aperto è una forma di intrattenimento. Disconnettersi dalle responsabilità quotidiane per trovare la vera gioia fuori dalle mura di tutti i giorni, in ambienti selvaggi e incontaminati. Ascoltare le risate degli amici che riecheggiano tra gli alberi mentre si respira aria fresca. Icepeak vuole aiutare le persone a scoprire questi preziosi momenti nella natura. Per questo motivo il brand produce un’ampia selezione di abbigliamento tecnico e calzature per tutta la famiglia, per incoraggiare uno stile di vita attivo e piacevole e non lasciarsi scoraggiare da nessuna condizione atmosferica. Che siano escursioni in montagna, una gita in campeggio di più giorni o una sciata in downhill, Icepeak ha quello che serve all’appassionato outdoor.
I PRODOTTI
L’attrezzatura di alta qualità e l’abbigliamento tecnico sono solo
uno dei modi di mantenere attivi e in movimento gli utilizzatori, indipendentemente dal meteo. Basta equipaggiarsi con l’attrezzatura adeguata – senza dimenticare una mentalità positiva – e si è pronti: lo stesso Icepeak incarna questa filosofia adottando un atteggiamento spensierato in sintonia con il suo spirito libero. Questo si riflette anche nei prodotti; di fatto, pur prendendo molto seriamente la sicurezza e le caratteristiche tecniche, il marchio non si perde in design senza anima o colore. Punta invece a utilizzare tonalità vivaci e motivi di tendenza per tradurre la passione dell’azienda per le attività all’aperto nei capi che produce. Icepeak, infatti, è sinonimo di autoespressione e di divertimento e i suoi prodotti riflettono questo concetto. Il risultato sono collezioni energiche e altamente personalizzabili, che danno la carica anche nelle giornate grigie. Nulla sembra così difficile quando lo si affronta con i prodotti giusti: il marchio finlandese spinge le persone a lasciarsi alle spalle lo stress quotidiano per riconnettersi con se stessi nel profondo della natura, con il fruscio delle foglie che accompagna il viaggio e crea ricordi indimenticabili con gli amici e la famiglia.
I titolari, Giacomo Cortellazzi con la moglie Alessandra Tarabini
ANCHE BELLI
L’artigianalità tramandata da padre in figlio che si lega alla passione per la montagna: nasce così Beidaa, il brand di calzature creato nel negozio valtellinese di Jek & Ale
di Sara Canali
“Anche belli”. È questo il significato di Beidaa, il nome scelto da Giacomo e Alessandra come marchio per le loro scarpe da montagna pensate in Valtellina, semilavorate in Veneto, terminate e confezionate a Morbegno. Un progetto fortemente voluto dalla coppia che, nelle due sedi del loro negozio Jek & Ale, hanno dato vita a un sogno capace di incarnare la storia a tradizione tutta famigliare di un’attività inaugurata nel 1902 come calzoleria. Giacomo Cortellazzi (in arte “Jek”) ha appreso l’arte della manualità dal padre Angelo e dal nonno Giacomo. La moglie Alessandra (in arte “Ale”), anch’essa artigiana dalle mani d’oro, si è affiancata a lui occupandosi della parte sartoriale: da qui il nome “Jek & Ale uniti per la pelle”. Il grande cambiamento è avvenuto nel 2010 quando i due hanno integrato la vendita di calzature da montagna dando anche un nuovo volto al negozio e tramutando il nome in Jek & Ale scarpe da montagna e oltre… Diventano così negozio di riferimento in Valtellina per gli amanti della natura. A completamento del servizio di vendita, nell’attiguo laboratorio vengono eseguite riparazioni su qualsiasi genere di calzature ed è oggi il riferimento chiave per le risuolature specifiche di scarponi, scarpette da arrampicata e stivali da moto. Ed è proprio in questo laboratorio che è nata l’idea di creare una linea di calzature fatte a regola d’arte. “L’idea è nata nel 2010: volevo creare una linea di scarpe da montagna mettendo a disposizione la mia ampia esperienza nel settore”, racconta Giacomo.
L’EVOLUZIONE
Non è semplice comunicare e spiegare il progetto, nemmeno trovare aziende in grado di tramutare in realtà le sue idee. Passano gli anni finché, nel 2022, avviene l’incontro inatteso. “Dopo più di 20 viaggi in Veneto nella zona di Montebelluna, per un totale di circa 15.000 Km percorsi, finalmente incontro un'azienda che dà ascolto al mio progetto. Insieme diamo vita ai primi prototipi e così nasce Beidaa”, racconta Giacomo. “L’idea nasce da me e poi, insieme all’azienda veneta, concordiamo il materiale e la suola da utilizzare. Nasce così un prototipo del mio numero che mi dà la possibilità di fare tutte le prove e i test del caso per capire se e quali migliorie apportare, oppure se si può andare direttamente in produzione”. La rifinitura di ogni calzatura viene fatta in loco a Morbegno dove, grazie a macchinari tradizionali di calzolaio, viene rifinita la suola, inseriti solette specifiche su misura e vengono messi i lacci. Il risultato è quello delle scarpe di una volta, con magari anche alcuni segni di colla visibili che sono sinonimo di sartorialità”. Si tratta di una piccola produzione che però vuole rispondere alle esigenze più profonde degli amanti della montagna con modelli che arrivano anche al numero 51 di piede. Oggi, grazie anche all'azienda spagnola di suole Andes, con cui collaboriamo, siamo giunti al risultato che speravamo.
LA LINEA
Oggi Beidaa conta cinque modelli tra cui uno scarponcino da trekking, uno scarpone d'alta montagna alpinistico e uno da lavori in sospensione, uno da alpeggio/caccia e un modello più lifestyle, tutti riparabili e risuolabili tanto da dare vita al motto: "Jek & Ale, Soddisfatti o Risuolati". I nomi dei modelli sono derivati come il brand da termini dialettali del comune di Talamona (comune di residenza), che stanno a indicare località, oppure traduzione di modi di dire: Scalubi, Firem, Zoch e Dos, Belebee Firem, Nudrin. “Chi si avvicina a Beidaa è un cliente a cui piace la scarpa da montagna, capace di andare oltre. È un cliente curioso, che ha voglia di fare due chiacchiere e che si lascia consigliare. Perché ovviamente quando acquisti un modello del genere, non stai comprando solo un paio di scarpe, ma una vera e propria filosofia che racchiude una capacità artigianale importante”. Ma come ha fatto un negozio di 60 metri quadri a creare un brand suo? “Prima di tutto l'entusiasmo, la voglia di fare, il fatto di non sedersi ad aspettare. Poi la fortuna di avere trovato un’azienda italiana che ha creduto in noi”.
L’IMMAGINE
Il logo di Beidaa è il risultato di una riflessione: cosa pensiamo quando vogliamo immaginare qualcosa di davvero prezioso? “Ad Alessandra è venuto in mente un diamante. Lo abbiamo porzionato, ci abbiamo lavorato e abbiamo creato un logo che può sembrare anche una pigna che rappresenta la natura e la montagna”. E quando guardano al futuro, Jek & Ale hanno un altro desiderio. “Senza ambizioni di superare altri marchi, il nostro obiettivo è quello di essere riconosciuti, perché c'è ovviamente tanto impegno, tanta dedizione ed entusiasmo che vorremmo raccogliere. Sono 40 anni che lavoriamo in questo settore e ci piacerebbe riuscire, con la nostra nicchia di clienti, a crearci un piccolo business in attivo”. Intanto le idee non si fermano e crescono sempre più, sempre in sinergia con l’azienda di Montebelluna e con l’azienda spagnola fornitrice di suole con cui Giacomo lavora fin dall’inizio. “L'idea è arrivare a fare anche dei test sulle scarpe, di trovare alcuni ambassador e, nel frattempo, cominciare a sviluppare un piano via social. È un work in progress che però ci sta dando tante gioie”, conclude Giacomo.
MIGLIORARSI SEMPRE
Dolomite ha annunciato l’ultima evoluzione della sua iconica
Cinquantaquattro: la 54 High Dust GTX
Questa nuova calzatura unisex rappresenta una fusione perfetta tra l’heritage del brand e un’estetica contemporanea; un vero e proprio game changer per chi vive la città con spirito outdoor. Le linee classiche di 54 High Dust GTX riprendono l’iconica silhouette della famiglia 54 e si arricchiscono grazie all’effetto dusty della tomaia, realizzata in pelle scamosciata e certificata LWG (Leather Working Group). Il twist originale è sancito da una struttura più snella e leggera, anche grazie ai dettagli in gomma vulcanizzata che nei pattern e colori richiamano l’asfalto. La fodera in pelle pieno fiore e Gore-Tex garantisce comfort e protezione. La suola Vibram con mescola Ice Trek 2 offre grip eccellente su superfici bagnate e ghiacciate, andando così a completare il prodotto, capace di passare in maniera fluida dal mondo outdoor agli outfit più urban. La 54 High Dust GTX è disponibile in sei colori, ispirati ai toni naturali, distinti dalle originali strutture polverose.
DOLCEMENTE VIAGGIARE
Dal 1974, Osprey è sinonimo di innovazione, performance e sostenibilità: ogni prodotto è realizzato con attenzione ai dettagli, utilizzando materiali durevoli e rispettosi dell'ambiente
BOOT PACK
Per vivere al massimo il comfort e la praticità, Osprey propone i Boot Pack e Boot Pack Plus, progettati con tecnologia NanoTough. Questi zaini combinano il sistema AirScape con spallacci imbottiti per una comodità superiore. Ideali per trasportare gli scarponi, sono dotati di maniglie multiple che li rendono facili da maneggiare in ogni situazione. Con una cerniera per un accesso principale, uno scompartimento dedicato a guanti, maschere e casco, i Boot Packs sono pronti a rendere ogni viaggio più comodo. Entrambi includono un tappetino per togliere gli scarponi comodamente nel parcheggio. Offre un pratico accesso laterale singolo al vano principale, mentre il Boot Pack Plus va oltre, con doppio accesso laterale e porta sci a telaio per un'organizzazione ancora più efficiente.
MOUNTAIN BOUND ROLLER
Il Mountain Bound Roller è una delle grandi novità della collezione Osprey Winter Travel, la soluzione perfetta durante i viaggi con la propria attrezzatura da sci. L’utilizzo del tessuto Nano Tough conferisce eccellente resistenza al prodotto mentre il robusto telaio e la presenza di ruote, offrono un trasporto facile e sicuro in ogni viaggio anche su terreni difficili. Completamente imbottito, è progettato per tenere due o tre paia di sci fino a 195 cm, con un accesso principale tramite cerniera. Le cinghie verticali regolabili consentono di adattare la lunghezza della sacca, mentre le cinghie di compressione orizzontali stabilizzano e fissano perfettamente l’attrezzatura. Mountain Bound Roller: funzionalità, resistenza e protezione per ogni viaggio
SCOTT SPORTS Italia - info@dolomite.it - dolomite.it
Boot Pack
Mountain Bound Roller
Trento Today
LA SETTIMANA BEIGE
Quando l’inverno cambia colore
a cura di Marrano
Eravamo partiti bene, con un bianco e fresco Natale che aveva riscaldato gli animi di molti operatori turistici, sia a sud che a nord delle Alpi. Meno bene nell’Appennino, ma tanto loro sono abituati a vedere le margherite a dicembre, salvo poi registrare un carico esagerato di neve magari fra gennaio e febbraio, quando si apre la porta della Bora e scende la bava gelida di nord est che scatena bufere leggendarie lungo tutta la dorsale adriatica, con fiocchi sulla costa e metri di neve nell’entroterra. Luoghi mitici come Capracotta o Campo Imperatore annoverano inverni con accumuli da paura. Roba tipo Hokkaido in Giappone dove i fenomeni europei del freeride si danno convegno ormai regolare, infischiandosene allegramente, birretta alla mano, delle emissioni prodotte dal jumbo jet che li scarrozzano fino a lì per una instagrammabile sciata intercontinentale. Poi, verso la fine di gennaio, le cose sono cambiate. È entrata una robusta alta pressione di origine nordica e il freddo secco con cieli turchesi ha dominato impietoso lo scenario alpino limando, poco per volta ma inesorabilmente, le modeste riserve bianche accumulate nel corso della prima parte dell’inverno. Con i cannoni caricati ad acqua cristallizzata a pieno regime, corroborati da temperature più o meno prossime alla media stagionale, si è tirato avanti con le piste bianche fino all’arrivo della desiderata e temutissima prima perturbazione atlantica del 2025. Una specie di gratta e vinci meteorologico che può farti svoltare o metterti con il sedere per terra, anche solo per effetto di uno o due numeri, anzi gradi di temperatura in questo caso, capaci di trasformare l’umidità in pioggia o in neve e le lacrime in euro, a seconda da che parte tiri il vento. E il vento, a sud delle Alpi ha tirato dalla parte sbagliata, creando le condizioni perfette per il drammatico (ripetersi) della settimana beige.
Se si escludono infatti il caso dell’Engadina, di qualche fortunata zona di cerniera fra Lombardia e Trentino e di alcune località francesi sopra i 2.500 metri, dove hanno sede impianti di risalita e ski resort in calcestruzzo massiccio... su buona parte delle Alpi, sia a nord che a sud e in particolare sulle celebri Dolomiti, il periodo a cavallo di gennaio e febbraio ha mostrato una deprimente dominanza cromatica beige, con temperature che nell’ultima settimana del mese, in alcuni fondovalle, sono risultate quasi primaverili, portando la pioggia fino a circa 2.000 metri. Hanno fatto rabbrividire, e non per il freddo, le immagini di una Marcialonga disputata lungo un’unica striscia bianco grigiastra circondata da prati beige, sotto un cielo plumbeo e carico di pioggia, mentre per contrasto, negli stessi giorni, nella dannata Engadina, gli abeti rossi indossavano la migliore veste invernale, prima che un cielo azzurro e un sole accecante, come solo il sole
alpino invernale può essere, completassero il quando idilliaco di un paesaggio che è nei sogni di tutti noi, amanti della montagna d’inverno, magari senza cubi di calcestruzzo a 30.000 CHF per metro quadro.
Auto di grossa cilindrata, cariche di sci e di ogni altro bendidio familiare, si sono quindi approssimate a molte località di montagna in grado di offrire comunque piste tirate a lucido dalla moderna tecnologia, ma prati di fondovalle e tetti delle case in opache condizioni autunnali, mostrando ancora una volta quella condizione ibrida che caratterizza ormai la stagione invernale alpina con impietosa regolarità.
La fortunata combinazione meteorologica di cui beneficiano a rotazione alcune aree alpine, è bene ricordarlo, non cancella il problema dell’inverno tiepido a cui ci stiamo di fatto abituando. Uno scenario beige appunto che fa male al business del turismo, ma soprattutto all’ambiente. Ovvietà certo, rispetto alle quali sono già pronte una raffica di obiezioni, la prima delle quali è che bisogna pensare e agire in forma pragmatica, organizzandoci per cogliere nuove opportunità e soddisfare nuovi bisogni. Tutto giusto, tutto vero. Ma per chi vive e lavora in montagna, traendo da quell’ambiente naturale il proprio sostentamento o riferendosi a esso come luogo della propria memoria, le cose suonano in maniera diversa. Una montagna invernale senza freddo e neve fa male all’anima dei montanari (o almeno di quelli che ancora si ritengono tali) e predispone in modo terribile alle insidie di estati che vanno dal caldo anomalo al torrido a tutte le quote. Per le coltivazioni, la biodiversità dei prati pascoli, il vigore delle foreste e l’assetto dei versanti cui l’innalzamento delle temperature ha estirpato quella fibra interiore fredda, compatta e forte chiamata permafrost, indebolendone la struttura e l’indole, così simile a quelli delle persone che da secoli li abitano.
Dispiace e preoccupa quindi il beige che priva i villeggianti della gioia di una story con le Tre Cime nel tradizionale costume bianco rosa, ma questo è un problema facilmente risolvibile con un po’ di pratica nell’uso dei filtri bellezza in dotazione ormai genetica per le nuove generazioni digitali. Quello che non risolveremo con altrettanta facilità da qui in avanti, neanche con l’insopportabile AI, è la grave carenza d’acqua sempre più frequente, associata all’inarrestabile crescita dei consumi, spesso superflui, figli dell’ignoranza che si manifesta prepotente e arrogante a tutte le quote e non solo in tema consumo idrico e non solo da parte dei cittadini dell’overturism. Ma questa è un’altra storia. Per il momento ci salutiamo così, mentre qui fuori, a circa 1.000 metri di quota, il termometro segna +3 e il prato che mi circonda risulta morbido e beige, da circa una settimana.
*Lafuori. Una pagina pubblicitaria in meno, uno spunto di riflessione in più. Lafuori non è un nuovo brand outdoor fondato da due giovani mountain runners appassionati di climbing. Non è l’account Instagram di un influencer. Non è nemmeno il nome di una falesia segreta di un’isola sconosciuta del Mediterraneo o di un hotspot di Hokkaido dove cade la neve più polverosa del mondo. Lafuori è il titolo del contro editoriale di Outdoor Magazine. Un racconto libero e disincantato dell’outdoor scritto sotto mentite spoglie.
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