Padelbiz 01-2024

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Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 6796/2023 del 12 giugno 2023 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 - LO/MI - In caso di mancato recapito, inviare all'ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

Allegato redazionale a Running Magazine n. 7-8 - Anno: 2023

R E P O R TA G E

MILANO PREMIER SHOW

PRODOTTO DEL MESE W I L S O N B E L A TO U R

CENTRO DEL MESE

E U R O I N D O O R PA D E L C A S E R TA

RESPONSABILMENTE PA D E L S E N Z A B A R R I E R E

VISTO DAL COACH N E L L E M A N I D E I G I O VA N I

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Nella foto: da sinistra Delfi Brea, Bea González, In foto: Arturo Momo Coello González e Agustín - Foto Tapia credits: vittoriosi Premier al Premier Padel Padel di Madrid

@padel.biz

N. 1/2024 - ANNO 3

D AT I & S TAT I S T I C H E I L P R O F I LO D E L G I O C ATO R E


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N. 1/2024 - ANNO 3

C A L E N DA R I 1 0 PREMIER PADEL: L'INIZIO DI UNA NUOVA ERA

D AT I & S TAT I S T I C H E 1 2 IL PROFILO DEL GIOCATORE

R E P O R TA G E 1 4 MILANO PREMIER SHOW

COMMUNITY 1 6 “ISLA PADEL”: SUONA LA PALA COME PAQUITO

V I S TO D A L C O A C H 1 8 NELLE MANI DEI GIOVANI

AT L E T I 2 0 PIETRO GIOVANNINI E NOA BONNEFOY

CENTRO DEL MESE 2 2 EUROINDOOR PADEL CASERTA

P R O D OT TO D E L M E S E

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24 WILSON BELA TOUR

FO C U S P R O D OT TO 2 6 LA LINEA DI PALE IONIC DI BULLPADEL 2 8 LA CAPSULE COLLECTION DI HYDROGEN E HEROE'S 3 0 HIROSTAR, !KONEEC, PUMA , SIUX

FO C U S O N 3 1 COVER PADEL: ARTIGIANATO, FASHION, MADE IN ITALY

BRAND PROFILE

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3 2 MALONA: PLAY THE FUTURE

“Per me la magia è stare 90 minuti in campo senza pensare, senza preoccuparmi dei problemi che mi occupano la mente”

INTERVISTE 3 4 KARIN CAPPELLETTI, IDEATRICE DI PADEL WOOD

PA D E L L E G A L 3 6 EDIFICABILITÀ DI CAMPI TRA DISTANZA

Junior Cally, pag 16

DAI CONFINI E INQUINAMENTO ACUSTICO

EVENTI

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3 8 CUPRA: FATTORE “C ” 4 0 BABOLAT TEST EXPERIENCE

I N TO U R C O N PA D E L N U E S T R O 4 1 TORINO: AUTOREVOLEZZA SABAUDA

RESPONSABILMENTE 4 2 PADEL SENZA BARRIERE: L'INCLUSIVITÀ PASSA ANCHE DA QUI

S OT TO L A L E N T E 4 4 ALLA RICERCA DEL PARTNER IDEALE

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PA D E L S H O P 4 6 SPORT K2 DI PERUGIA

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EDITORIALE

CARA SANTA LUCIA… di Benedetto Sironi

Salve, sono la mamma di un bambino che ha da poco iniziato a giocare a padel nel Circolo Tennis Correggio (RE). Ieri sotto all'albero di Natale ho trovato questa letterina scritta a mano e destinata a Santa Lucia. Al posto di un gioco per la Nintendo Switch, mio figlio ha chiesto di poter ricevere una racchetta da padel. Allego l'immagine della letterina e la condivido con la FITP e con voi non solo perché "fa simpatia", ma perché credo sia importante condividere il bello che sta crescendo. Osservare il valore che uno sport emergente come il padel può dare alla vita di un bambino. Un'attrazione che supera quella di videogiochi e tablet... Sicuramente, se c'è una vittoria, è di squadra. Al Circolo Tennis Correggio si sta mettendo molto impegno nel promuovere le attività giovanili insieme all'istruttore FITP di secondo livello Marcello Ferrarini, organizzando corsi, tornei giovanili o genitore-figlio e tante altre attività anche per le scuole, che oltre a promuovere seriamente questo sport offrono un luogo positivo e sano di incontro e relazione. Speriamo davvero che stanotte Santa Lucia porti più PADEL PER TUTTI ;) Grazie, Una mamma

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he dire, questo editoriale avremmo forse potuto chiuderlo così… pubblicando per intero questo bellissimo e commovente messaggio, al quale peraltro era allegata anche la foto della suddetta letterina. Scritta di proprio pugno dal bambino in questione dopo aver effettivamente cancellato il nome del regalo prima prescelto (un videogioco) sostituendolo con quello di una racchetta da padel, appunto. Ci è stato inoltrato in redazione da una nostra lettrice il 12 dicembre (il giorno prima di Santa Lucia). Non nascondiamo che una mezza lacrimuccia, ovviamente di gioia, ci stava per scendere sul viso. Se alla commozione facciamo poi seguire un'analisi più razionale, è chiaro che - pur nella loro quasi ingenua semplicità - quelle poche righe scritte ancora con fare incerto per via della giovanissima età assumono un significato davvero potente e intenso. Facendo emergere idee, suggestioni e conferme. Anzitutto di come lo sport in generale, in particolare il padel in questo caso, possa davvero essere una valida alternativa al “rincoglionimento” (perdonate il francesismo) digitale che - ahinoi - obnubila ormai un numero crescente di giovanissimi fin dalla più tenera età. Si badi bene, non saremo certo noi a condannare smartphone, tablet, videogiochi, social, web, intelligenza artificiale e affini. Tutte conquiste tecnologiche che spesso semplificano, allietano, arricchiscono la nostra vita personale o lavorativa. A patto, però, che non se ne abusi. Come, purtroppo, spesso capita. E soprattutto che vengano utilizzati con i tempi corretti e la giusta consapevolezza. Evidentemente diffi-

cile da avere per i più giovani, figurarsi per i bambini. Lo sport invece non ha età e non è (quasi) mai troppo. Ci piace pensare, inoltre, che dietro queste parole possa nascondersi uno dei campioni del futuro. Già, perché sappiamo bene che evoluzione ha avuto il settore padel in Italia negli ultimi quattro anni (diciamo da inizio 2020 fino a oggi) e su ogni numero di Padelbiz ne trovate numerose conferme. Ma dobbiamo altresì essere consapevoli che dal punto di vista dei top player siamo ancora lontani dai migliori. E che prima di vedere stabilmente nostri connazionali nelle classifiche maschili e femminili, diciamo perlomeno nella top 20, passeranno ancora un po' di anni. A maggior ragione se pensiamo ai vertici mondiali della disciplina, sognando qualcuno che, magari, sappia emulare quello che Sinner sta facendo nel tennis. Prima o poi, però, molto probabilmente accadrà. A patto di creare, sia da parte della Federazione ma anche di qualsiasi altro attore interessato alla crescita sana del movimento, quel terreno fertile per far germogliare campioni e campionesse del futuro. Fatto di iniziative nelle e per le scuole, buona formazione di base, accademie giovanili sempre più specializzate e alla portata di molti, coach sempre più preparati e “nati” direttamente dal padel, eventi, iniziative e tornei dedicati ai più giovani. Con la ragionevole prospettiva che, così facendo, proprio una racchetta, un accessorio o un capo di abbigliamento da padel possano essere tra i regali più citati nelle future letterine di Natale. Con la benedizione di Santa Lucia.

Editore: MagNet srl SB - Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO - Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI Editors: MANUELA BARBIERI, DAVIDE L. BERTAGNA, BENEDETTA BRUNI, SARA CANALI, KARIN CAPPELLETTI, PAOLO CASSANO, ANDREA FARANO, ANDREA FIERRO, DANIELE PANSARDI, ADELIO ROSATE, CRISTINA TURINI Art director: SIMONE COMI Redazione: via Tertulliano 68, 20137 Milano Tel: 02.87245180 - Fax: 02.87245182 Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Email: redazione@padelbiz.it Website: padelbiz.it Anno 3 - Numero 1/2024 - Periodico mensile Registrazione al Trib. di Milano n . 6796/2023 del 12 giugno 2023. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI. Iscrizione al ROC n. 16155 del 23 novembre 2007 Stampa: Gierre Print Service Srl Una copia 1.00 euro. L'editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l'invio di informazioni commerciali. In base all'Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: MagNet srl SB Responsabile dati: Benedetto Sironi Questo numero è stato chiuso l'11 gennaio 2024 @padel.biz

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MagNet srl SB


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NEWS

PEOPLE

CAROLINA ORSI ENTRA A FAR PARTE DELLA FAMIGLIA BULLPADEL

LA CARRIERA LEGGENDARIA DI JUAN MARTÍN DÍAZ SI CHIUDE A 48 ANNI

Bullpadel ha ufficializzato nelle scorse ore che Carolina Orsi quest'anno utilizzerà nei più importanti tornei del mondo le pale del brand spagnolo. Orsi è stata la prima giocatrice italiana a competere nei quarti di finale in un torneo internazionale (Marbella 2023 e Copenaghen 2023) e ha raggiunto la scorsa stagione la posizione numero 25 nel ranking del Premier Padel. Inoltre, è stata campionessa agli Europei di Cracovia. Nell'ultima stagione Carolina Orsi ha giocato la finale del FIP Platinum in Sardegna, e ha anche disputato i sedicesimi di finale per 11 volte in un torneo del World Padel Tour. Per il 2024 Orsi ha scelto la nuova Elite, pala a forma di goccia. Oggi gioca in coppia con la spagnola Carla Mesa.

Dopo una carriera leggendaria, con 14 anni da numero uno del mondo, 170 trofei vinti e i titoli di campione del mondo a squadre e a coppie, Juan Martín Díaz a 48 anni ha appeso ufficialmente la racchetta al chiodo. L'ultimo torneo giocato dal “Galleguito” è stato il Mexico Open, che ha chiuso un'era per il padel che lui stesso ha contribuito a portare in una nuova dimensione. Il mancino passerà alla storia soprattutto per il suo sodalizio con Fernando Belasteguín, con cui ha raggiunto tutti i traguardi più importanti. A salutarlo pubblicamente, tra gli altri, il presidente della FIP Luigi Carraro, che l'ha ringraziato a nome della Federazione, e Sanyo Gutiérrez, che desidera che “sportivi come Juan Martín Díaz siano eterni”.

PATRICK RAFTER TORNA AGLI AUSTRALIAN OPEN, MA DI PADEL A 51 anni l'ex tennista Patrick Rafter, vincitore di due edizioni consecutive degli US Open e protagonista di due finali a Wimbledon, ha deciso di cimentarsi col padel a partire dal FIP RISE Australian Open di Sydney, il torneo che si è svolto dal 3 al 7 gennaio e ha aperto il Cupra FIP Tour 2024. Dopo aver chiuso la sua carriera agonistica, Rafter (ex numero uno ATP per una settimana) ha vissuto lontano dai riflettori, anche se gli appassionati non avranno certo dimenticato il suo stile d'attacco in campo. Non è il primo giocatore di tennis arrivato in fondo a uno Slam a cimentarsi con la 'pala': è già successo con il polacco Jerzy Janowicz, semifinalista a Wimbledon nel 2013 e stabilmente nel circuito FIP. Rafter ha giocato in coppia con il connazionale Luke Morland, salvo poi perdere al primo turno contro l'italiano Andrea Melisi, che da un anno vive a Sydney. In coppia con l'australiano Timothy Brown, Melisi ha lasciato quattro game a Rafter: “Si vedeva che era alle prime armi con il padel, ma è uno che con la racchetta ci sa fare. Lo smash e le volée sono quelle che tutti noi ci ricordiamo: se gioca sei mesi, ci supera tutti”.

TORNEI

IL WORLD PADEL TOUR REGISTRA IL RECORD DI SPETTATORI NEL MASTER FINAL

LA FIP COLLABORERÀ CON LA FEP PER PORTARE I TORNEI PLATINUM E GOLD IN TUTTA SPAGNA

La giornata delle semifinali del Master Final di Barcellona, l'ultimo torneo nella storia del World Padel Tour, ha fatto segnare il record per il maggior numero di persone presenti a un torneo di padel. Al Palau Sant Jordi, sabato 16 dicembre si sono radunati 15.779 spettatori, cifra che ha superato il record di marzo detenuto da La Rioja Open con 13.723 persone. Chingotto e Navarro, nel loro ultimo torneo in coppia, hanno prima battuto Coello e Tapia in semifinale per 4-6 6-4 6-4, e poi hanno trionfato su Lebrón e Galán per 6-4 6-2. Tra le donne, González e Brea hanno battuto le sorprese del torneo, Osoro e Castelló, con il punteggio 6-4 6-1, dopo aver scalzato Sanchez e Josemaría in semifinale (7-6 3-6 6-2).

La Federazione Internazionale Padel e la Federazione Spagnola di Padel lavoreranno insieme, in collaborazione con gli organizzatori riconosciuti dalle stesse federazioni, per portare i tornei FIP Platinum e FIP Gold in tutta la Spagna. Il rinnovato tessuto dei tornei FIP in Spagna non perde di vista un obiettivo primario per FIP, FEP e l'intero movimento: dare ai giovani l'opportunità di competere nel circuito, garantendo così un ricambio generazionale nella disciplina. I nuovi talenti avranno ora un'ampia gamma di opzioni per poter gadagnare punti nella classifica mondiale FIP. Tutti i tornei a FIP Tour organizzati in Spagna si svolgeranno in coordinamento con le diverse Federazioni Autonome.

A PADEL TREND EXPO UN CONVEGNO SULLA TRAUMATOLOGIA La seconda edizione di Padel Trend Expo (19-21 gennaio 2024 – Allianz MiCo) sarà l'occasione per organizzare il primo convegno nazionale di traumatologia legato al padel sabato 20 gennaio. Un evento che non si concentrerà solo sugli aspetti legati alla traumatologia, ma affronterà ogni tema correlato alla disciplina. Sarà un'opportunità per confrontarsi con professionisti del settore, al fine di promuovere una pratica sicura e consapevole di questo sport. La redazione di Padelbiz, come lo scorso anno media partner di Padel Trend Expo, sarà attivamente coinvolta nell'organizzazione del convegno, e sarà impegnata nella moderazione dei panel fissati lungo tutta la giornata. Interverranno esperti e aziende leader del settore, che avranno modo di confrontarsi sabato dalle ore 10 nell'Inspiration Hub di Padel Trend Expo. Il convegno nasce dalla necessità di divulgare al meglio tutte le dinamiche legate alla prevenzione degli infortuni, che possono interessare soprattutto chi si avvicina da poco al padel, sport capace di attirare negli ultimi anni anche le persone più sedentarie, e per questo più a rischio. Per ridurre quindi al minimo gli infortuni, è necessario conoscere bene tutte le dinamiche legate alla prevenzione, scegliere adeguatamente scarpe, racchetta e abbigliamento, seguire una corretta alimentazione e dedicarsi ad allenamenti e formazione specifici. Il convegno sarà diviso in cinque sessioni: prevenzione degli infortuni nel padel e aspetti biomeccanici del movimento; allenamento specifico, biomeccanica, attrezzatura sportiva e performance; novità e avanzamenti nel campo della traumatologia sportiva e recupero funzionale; nutrizione e integrazione nel padel; formazione, esperienza e testimonianze di atleti di successo. Sul prossimo numero ci sarà un ampio report del convegno e di tutta la fiera.

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NEWS

PEOPLE

NEL 2023 IN LOMBARDIA I CAMPI SONO AUMENTATI DEL 33% Tra il 2022 e il 2023, in Lombardia c'è stato un aumento dei campi del 33%. Secondo i dati dell'Osservatorio Mr Padel Paddle, a oggi i campi hanno toccato quota 1160, che si trovano in 376 strutture sportive dedicate al padel (+25%). Quelli indoor sono 857 su 1160, toccando il 73,6%. Nel bilancio regionale, dopo Milano troviamo Brescia, con 55 strutture e 153 campi, seguita da Bergamo (38/114). La media regionale di campi per struttura (3,1) è superiore a quella nazionale (2,6), anche se a Milano si arriva a una media di 4 per circolo. Chi ne ospita di più è il Country Sport Village di Paderno Dugnano con 21 campi, seguito dal Padel Zenter Segrate con 13 “piste”, e a pari merito Kira Padel di Bergamo, Elle Padel Club e Mariano Sports Arena di Como con 11 campi.

GOLDEN GOOSE: NUOVA LINEA STAR E COLLABO CON PADEL PAVILION Il marchio di sneaker Golden Goose entra nel mondo del padel per celebrare la sua storia e la sua community, presentando la linea Star pensata in maniera specifica per la disciplina. Inoltre, con la futura apertura dell'Atlante Arena di Milano, il Padel Pavilion a CityLife – la cui inaugurazione è prevista per l'ultimo trimestre del 2024 – Golden Goose ha avviato una collaborazione con Demetrio Albertini e Lorenzo Alfieri. L'Atlante Arena ospiterà un concept store del brand di moda innovativo, con un'offerta esclusiva che comprenderà sneaker e abbigliamento insieme a una serie di articoli sportivi dedicati al padel. Ogni prodotto sarà personalizzabile attraverso un esclusivo servizio di co-creation del marchio.

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“TUTTO NELLE TUE MANI” È LA CAMPAGNA TESSERAMENTO FITP 2024 La nuova campagna affiliazione e tesseramento della FITP quest'anno prende il nome di “Tutto nelle tue mani”. Le società e i singoli tesserati nel 2024 avranno l'opportunità di beneficiare di sconti, agevolazioni, esperienze e opportunità come mai accaduto in precedenza. Il consiglio federale ha deliberato un consistente pacchetto di interventi in favore delle società, come l'azzeramento della quota di affiliazione (per quelle che dichiarano tutti i campi disponibili all'interno del perimetro dell'impianto sportivo) e della tassa campo (al raggiungimento di 25 tessere per campo). Inoltre, sono state abolite le tasse di approvazione tornei e le tasse di iscrizione ai campionati a squadre federali e restano invariate le quote di tesseramento 2024.

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NEWS

A SCOTTSDALE (USA) NASCE CRUSH, NUOVO BRAND DI ATTREZZATURA E ABBIGLIAMENTO

MLP E PPA TOUR RILASCIANO IL CALENDARIO 2024 DI EVENTI COMBINATI

A Scottsdale, negli Stati Uniti, nella mecca del pickleball, è nato un nuovo brand: si tratta di Crush, la cui mission è fornire equipaggiamento e attrezzatura della disciplina a un prezzo abbordabile. L'azienda fondata dagli imprenditori Pete e Richelle Nassos insieme al giocatore professionista Brett Warner non offre solo pale premium a una fascia di prezzo inferiore ai 100 dollari, ma comprende anche abbigliamento, zaini, accessori e molto altro. Ad agosto 2023 ha lanciato due delle pale più richieste sul mercato: la Freestyle Pro Paddle e la Fearless Hybrid Paddle. Il brand però non si ferma solo alla realizzazione di prodotti per il pickleball: intende anche creare un movimento con cui condividere la gioia del gioco tramite la propria community.

Il PPA Tour (PPA) e la Major League Pickleball (MLP) hanno annunciato in autunno la loro imminente fusione. Contestualmente Steve Kuhn, il fondatore della MLP, ha dichiarato che avrebbe lasciato il suo posto ai vertici del circuito. Per quanto non ci siano dettagli sullo stato della trattativa, le organizzazioni hanno ugualmente rilasciato il loro primo annuncio congiunto. Ovvero: un calendario 2024 che include un totale di 34 eventi combinati e in singolo attraverso 25 città statunitensi e 18 Stati. Sia PPA che MLP disporranno di campionati di fine stagione che saranno l'apice dei risultati degli atleti e delle squadre durante tutto l'anno. Inoltre, ci sarà una off-season per garantire un recupero ottimale ai giocatori dopo l'evento finale del 2024.

ALCUNI PROFESSIONISTI CHIEDONO CHIAREZZA SUGLI STIPENDI Secondo il sito di news The Dink Pickleball, “The Player Collective”, un gruppo di professionisti che lavora con gli agenti per “rappresentare e supportare tutti i giocatori iscritti al circuito MLP”, ha proposto un sondaggio ai giocatori stessi sulla recente richiesta di MLP e PPA di accettare un taglio della paga per permettere alle leghe di continuare a essere stabili dal punto di vista finanziario. A quanto è emerso, sembrerebbe che ai pro della MLP sia stata chiesta una riduzione del 40%, a fronte dello 0-10% della PPA, senza fornire spiegazioni esaustive. I due enti hanno risposto con un comunicato congiunto dove confermavano che molti giocatori MLP hanno accettato la riduzione, e che non ci sarà nessuna conseguenza per chi deciderà invece di non acconsentire.

GRANDE SUCCESSO PER L'USA PICKLEBALL DIAMOND AMATEUR CHAMPIONSHIP USA Pickleball, l'ente governativo nazionale per tale sport negli Stati Uniti, ha ospitato il secondo Diamond Amateur Championship annuale, presentato da Fortune Tires, dal 3 al 10 dicembre 2023 a Holly Hill, in Florida. I risultati sono un'ulteriore conferma dello stato di salute della disciplina: 1.082 giocatori hanno disputato 2.945 match, in cui sono state assegnate 675 medaglie, di cui 250 d'oro – cosa che ha garantito loro il Golden Ticket e la pre-registrazione per i Biofreeze USA Pickleball National Championships 2024. I partecipanti, compresi in una fascia d'età tra i 12 e gli 84 anni, provenivano da 48 stati e dal Distretto della Columbia, ma anche dal Canada, da Puerto Rico e dalla Costa Rica. Il 54% era uomo e il 46% donna.

IL PICKLEBALL POTREBBE PORTARE BENEFICI A CHI SOFFRE DI PARKINSON

“BE PICKLEBALL BE PICKLE!”, IL FORMAT CHE UNISCE IL CIBO ALLO SPORT

Secondo la Parkinson's Foundation, sebbene chi soffra di questo morbo non abbia mai gli stessi sintomi di un'altra persona, si raccomanda a tutti coloro che ne sono affetti di seguire dei programmi che comprendono attività aerobica, esercizi di rafforzamento e stretching. E il pickleball potrebbe essere la risposta. A quanto sembrerebbe, questo sport fornisce i tipi di esercizio a cui dovrebbero sottoporsi molte persone colpite dal morbo. Secondo alcuni membri del Center for Movement Challenges – CFMC di Atlanta, nonché del program director Day'Troy Lyons-Lee, la disciplina permetterebbe di concentrarsi sul processo e i propri dintorni, portando benefici in termini di equilibrio e coordinazione mano-occhio.

Continua il processo di espansione di questa nuova disciplina in Italia: Irene Pagnini e Fabio Piacentini, referenti del settore nazionale MSP Italia pickleball, hanno lanciato il format “Be Pickleball Be Pickle!”, che affianca al tema del benessere che questo sport sa portare anche quello legato al food & beverage. Al termine dei corsi di formazione organizzati da MSP – tra cui si annoverano le “Pickleball Clinic” e i “Pickleball Days”, nonché un nuovo corso nazionale a Ravenna il 13 e 14 gennaio 2024 – verrà dunque consegnato un omaggio agli iscritti grazie al contributo di aziende come I Love Slow Coffee e Cantine Bonacchi. La cornice è un kit “food and wine” composto da un vasetto di cetriolini sottaceto e una bottiglia di vino.

UN ITALIANO ALLA CONQUISTA DEGLI STATI UNITI Una bella notizia arriva in questi giorni dagli Stati Uniti. Il pescarese Federico Pasquali ha conquistato la medaglia d'oro nel singolare all'Open Chicago APP (Association of Pickleball Players, l'equivalente dell'ATP per il tennis), il più importante torneo indoor dell'anno in America. Si tratta anche del primo oro italiano nella storia della disciplina in terra USA. Pasquali ha 50 anni ed è farmacista, anche se negli ultimi mesi si sta dedicando al pickleball, a caccia di punti per la classifica. E infatti nel ranking mondiale della sua classe di età Pasquali è salito al numero 1 nel singolare. Nel mese di novembre, la sigla europea Pickleball Leagues (PEAK) ha diffuso le sue graduatorie, in cui Pasquali risulta al primo posto nel doppio. pickleballnet.it

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NEWS

PEOPLE

LE PALE IN MONOSCOCCA IN CARBONIO DI DOPE A PADEL TREND EXPO

LA FITP ANNUNCIA UNA NUOVA PARTNERSHIP CON AXA SPORT EQUIPMENT La FITP ha annunciato una nuova partnership con Axa Sport Equipment, specializzata nella realizzazione completa di centri sportivi. La partnership è orientata a creare prodotti su misura per i clienti, attraverso un processo che contempla l'attenzione diretta sul campo. “Durante i convegni federali con gli istruttori e con i centri abbiamo la possibilità di vedere e ascoltare in prima persona quello che succede e di conseguenza possiamo sviluppare dei nuovi prodotti”, hanno dichiarato Beniamino Giampaolo e Fabrizio Tartaglia, fondatori di Axa Sport Equipment. L'azienda ha come punto forte la realizzazione delle tensostrutture, ma si occupa di tutto ciò che serve per l'iter del progetto, avendo come riferimenti l'edilizia libera e la sostenibilità.

Dope Rackets è il marchio che ha sviluppato, dopo due anni di test, la prima racchetta al mondo in monoscocca di carbonio totalmente made in Italy. La mission è semplice: fornire modelli di alta qualità, progettati per soddisfare ogni tipo di esigenza, dal giocatore professionista all'amatoriale. Questo è possibile grazie all'impegno quotidiano nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e materiali all'avanguardia. Tutte le racchette sono ideate e realizzate in serie in Italia. Le pale si caratterizzano per il peso leggero, mantenendo inalterata la potenza di uscita palla. L'utilizzo di un telaio in monoscocca di carbonio con doppio ponte aperto e il manico integrato permettono di ridurre drasticamente le vibrazioni. L'azienda pone la sostenibilità ambientale tra gli elementi fondanti. Le racchette Dope, infatti, non hanno bisogno di essere verniciate. Le vernici per la finitura dei prodotti possono essere molto tossiche per l'ambiente e per la salute umana e difficilmente riciclabili. Ultimato il processo di realizzazione, le pale vengono tolte dallo stampo e risultano già pronte per essere forate, preparate con grip e imballate per la spedizione. Sarà possibile conoscere i prodotti Dope a Padel Trend Expo dal 19 al 21 gennaio. Per maggiori info: dope-rackets.com.

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EVA

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LA HEXAGON CUP SARÀ TRASMESSA SU DISCOVERY+ ED EUROSPORT Warner Bros. Discovery Sports ha annunciato l'acquisizione dei diritti televisivi dell'Hexagon Cup, torneoesibizione che si terrà dal 31 gennaio al 4 febbraio 2024 alla Madrid Arena. I due gruppi di qualificazione saranno in streaming solo su Discovery+, mentre la fase finale del torneo sarà trasmessa anche dai canali Eurosport. In totale, potrà raggiungere un potenziale pubblico di 160 milioni di spettatori in 64 mercati. Confermate le sei squadre del torneo: Rafa Nadal Academy by Richard Mille, Team AD/vantage del tennista Andy Murray, ElevenEleven Team USA dell'attrice Eva Longoria, Team Bella Puerto Rico di María Esteve e Carlos López-Lay, una squadra Hexagon Cup guidata dai fan, con Paquito Navarro e Alejandra Salazar.

ULTrasPIn

HyperControL

vibRazEro

Sei pronto a dominare la bestia? È arrivata Black Ace e il padel non sarà più lo stesso. 3 layer di carbonio Spiral Tech Carbon® uniti e alla nuova Soft EVA®16° creano un’uscita di palla micidiale, il PK-Bridge® garantisce solidità nei colpi dal basso e l’esclusivo Kinetic System® inserito nella racchetta stabilizza il telaio e riduce le vibrazioni durante l’esecuzione dei colpi, per ottenere massima precisione e pulizia di impatto.

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CALENDARI

PREMIER PADEL: L'INIZIO DI UNA NUOVA ERA Dopo tanta attesa, è stato annunciato il calendario 2024 di quello che sarà l'unico circuito mondiale di riferimento, con 25 tornei in 18 Paesi. Il tour partirà a febbraio a Riyadh e si concluderà a Barcellona a dicembre per le Finals, con ben tre appuntamenti in Italia e quattro Major. Tanta euforia e qualche polemica di Davide L. Bertagna

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'inizio senza dubbio di una nuova era. È questo ciò che aspetta giocatori, tifosi, appassionati e addetti ai lavori nel 2024. Il Premier Padel, dopo tanta attesa, a fine dicembre ha mostrato a tutti il nuovo calendario. La notizia più bella è che per la prima volta nella storia di questo sport ci sarà un solo circuito e un solo ranking, ben strutturato, con un programma di appuntamenti definito. In totale saranno 25 tornei, Finals comprese, sparsi in 18 Paesi, con tanti nuovi appuntamenti tra Medio Oriente, Europa e Sud America. Pur non essendo ancora stato specificato, è lecito pensare che tutte le tappe ospiteranno sia il tabellone maschile sia quello femminile. IN GIRO PER TUTTO IL MONDO La stagione inizierà il 26 febbraio 2024 con il Riyadh P1, che si svolgerà nell'ambito della Saudi Arabia's Riyadh Season, e sarà immediatamente seguito dal Qatar Major. Il tour si sposterà poi in Messico e Venezuela prima di arrivare a Bruxelles e in Andalusia ad aprile e maggio. In seguito, il tour tornerà in Sud America, con la prima visita del Premier Padel in Paraguay e Cile. Il tour tornerà poi in Europa a giugno e luglio, con le tappe italiane di Roma e (grande novità) Genova, prima di una pausa in agosto. La stagione riprenderà in Europa e nel Medio Oriente, con le nuove sedi Rotterdam, Dusseldorf, Svezia, Dubai e Kuwait City, e altri tornei previsti in nuove località, prima del Milano P1 che chiuderà la parte principale della stagione, come fatto negli ultimi due anni. Il calendario si concluderà con la prima edizione in assoluto delle Premier Padel Tour Finals, che si svolgeranno a Barcellona dal 18 al 22 dicembre 2024 e vedranno le coppie meglio classificate contendersi il trofeo finale della stagione. LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI Tra i grandi artefici di tutto questo ci sono soprattutto il presidente del Premier Padel Nasser Al-Khelaïfi e il presidente FIP Luigi Carraro. Al-Khelaïfi ha dichiarato: “Quest'anno sarà la prima stagione del nuovo tour unificato Premier Padel, che porterà questo sport a un livello superiore, sia per i giocatori, che poniamo al centro del nostro tour, sia per l'intero ecosistema del padel. Non vediamo l'ora di vedere Premier Padel entusiasmare e ispirare i fan nelle nostre fantastiche località consolidate, ma anche nei mercati emergenti di tutto il mondo, mentre cerchiamo di far crescere questo sport in ogni modo. Il 2024 sarà un anno di riferimento per Premier Padel, mentre continuiamo con orgoglio a costruire uno dei tour più emozionanti dello sport globale”. Luigi Carraro ha aggiunto: “La stagione 2024 segna l'inizio di una nuova era per il Premier Padel, in quanto si espande a 25 tornei che si svolgono in cinque

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continenti, diventando realmente il primo tour professionale globale del padel. Insieme alle nostre Federazioni nazionali, siamo lieti di vedere questo sport aumentare il pubblico e i partecipanti in tutto il mondo, mentre il circuito visita nuove città e Paesi ispirando le nuove generazioni. Siamo orgogliosi di creare un'eredità straordinaria e di costruire un futuro fantastico per il nostro sport, con i giocatori al centro dell'organizzazione. Ci auguriamo che il 2024 sia la stagione più emozionante per il Premier Padel e anche per la disciplina". TRA SODDISFAZIONE E QUALCHE POLEMICA In un contesto di soddisfazione generale per la creazione appunto di un unico circuito di riferimento per il padel mondiale, non sono mancate alcune inevitabili polemiche di qualche "nostalgico" del World Padel Tour (che ha pur sempre avuto il merito di avviare la disciplina alla visibilità internazionale) e in particolare di alcuni appassionati soprattutto spagnoli e argentini, che si aspettavano magari più tappe nei rispettivi Paesi (quattro comunque quelle in Spagna, una in Argentina), riconosciute come le culle della disciplina. Ma dobbiamo dire che la scelta di distribuire il più possibile i tornei in giro per il mondo ci pare quella corretta se si punta a una crescita davvero globale per questo sport. C'è poi da dire che ovviamente il nuovo calendario si preannuncia abbastanza impegnativo per i giocatori, con per esempio tre trasferte in Sud America in tre momenti diversi, una nella settimana precedente al P1 di Milano. Non bisogna dimenticare poi che ci saranno anche Europei e Mondiali. Con uno schedule così ravvicinato il rischio (come accaduto lo scorso anno) di defezioni eccellenti in qualche torneo è alto. Ma del resto il padel potrebbe e dovrebbe seguire le orme del tennis, dove i big sono abituati sia a muoversi in tutto il mondo e anche talvolta a dover rinunciare ad alcuni tornei privilegiandone altri. Infine, è evidente come nel calendario sia stato dato grande spazio a tutti i Paesi mediorientali (quattro tappe in totale). Anche qui senz'altro il padel è uno sport in crescita ma come ben sappiamo il pubblico è meno numeroso e ricettivo (perlomeno così è accaduto nella scorsa stagione). Ma è ovvio che ci sono anche questioni economiche e di sponsor, senza dimenticare che a fianco del presidente Luigi Carraro dietro tutto il circuito Premier Padel c'è fin dall'inizio il Qatar Sports Investments, presieduto dal presidente del Psg Nasser Al-Khelaïfi, che sta investendo notevoli risorse nel progetto. È quindi comprensibile, e dobbiamo dire probabilmente anche giusto, che anche quest'area geografica abbia la sua parte di show. Ciò che è sicuro è che quella che ci apprestiamo a vivere sarà la stagione che scriverà il primo capitolo di una nuova era per la disciplina.


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DAT I & S TAT I S T I C H E

CHI È IL GIOCATORE DI PADEL? E come si diventa tale? Con che frequenza va in campo ogni settimana? I risultati di un'indagine condotta da O&B Padel mettono a fuoco le abitudini dei padelisti, a partire da come hanno conosciuto la disciplina

da quando gioco a padel

di Adelio Rosate, team e marketing manager di O&B Padel

UN'ESPANSIONE CONTAGIOSA Tutte le considerazioni raccolte sono suffragate dai dati empirici dello studio. Più di tre amatori su cinque, infatti, (oltre il 60%), si sono fidelizzati, visto che giocano da oltre un anno. Tra loro, ben il 39% si è avvicinato al padel da oltre due anni. Fattore che trova continuità dal dato di chi l'ha approcciato più recentemente. Il 29% l'ha scoperto da meno di un anno, e solo il 10 % del totale campione lo gioca da meno di tre mesi. Quest'ultimi indicatori inoltre confermano l'estensione del “contagio padel” verso nuovi sportivi e proiettano un numero altrettanto elevato di new entry su base annua. Che questa espansione abbia caratteristiche particolari, se non uniche, è confermato anche dal come si è diffusa la conoscenza del padel. In un'epoca invasa dai social e pervasa dai media, è indicativo che oltre quattro giocatori su cinque sono stati contaminati dall'entusiasmo degli amici che l'avevano provato. Solo il 7% ne hanno appreso l'esistenza dai social. Ovviamente da qui in avanti il ruolo di social e mezzi d'informazione può solo crescere. Nel frattempo, le tv hanno aumentato la loro copertura mediatica dei tornei internazionali più importanti, mentre in Italia abbiamo assistito per due anni consecutivi a due eventi di grande impatto del Premier Padel a Roma e a Milano (e dal 2024 ce ne sarà un terzo a Genova). In questo modo, gli appassionati e i più curiosi possono godere delle qualità dei migliori professionisti al mondo: i lossodromici globo di Belasteguín, i taglienti back di Paquito, gli imprendibili smash in kick di Galán… Tutto questo accresce comprensibilmente entusiasmo e innesca un'ulteriore diffusione della disciplina.

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Non indica 0% 2 da quanto tempo gioco

L

a dimensione del fenomeno padel è generalmente focalizzata sul trend delle strutture sportive diffuse sul territorio nazionale. Quali e quanti i centri ospitanti campi di padel, quanti quelli coperti. Ma chi gioca a padel? Come si diventa padelisti? Cosa li ha attratti? In più casi, come vedremo, vi è una migrazione da altri sport. In altri, un'occasione per iniziare a praticarne uno (dato riscontrato non solo per giovani in più casi). A queste e ad altre domande ancora abbiamo provato a dare risposta, tracciando un primo profilo del giocatore e al tempo stesso cercando di analizzarlo come “consumatore” del prodotto padel. L'indagine ha avuto una prospettiva omnicomprensiva ed eterogenea. Ha osservato i comportamenti non solo dell'agonista emergente o del maestro, ma anche di chi ha cominciato a giocare più di recente di chi lo pratica a livello amatoriale. I dati emersi dal sondaggio, primo e unico a oggi e che in O&B Padel abbiamo promosso con il nostro osservatorio, derivano da un campione di oltre 300 sportivi, concentrato principalmente in Lombardia ma comprendente altre regioni d'Italia. Entrando nel merito, uno dei primi dati che abbiamo riscontrato è che il rapporto di praticanti per genere non è così diverso da quello di altri sport. Le donne sono circa un sesto dei maschi (circa il 15%). Il sondaggio, invece, ci restituisce una conferma: non è una moda.

DA QUANDO GIOCO A PADEL

39%

> 2 anni

22%

< 2 anni

29%

< 1 anno

10%

< 3 mesi 0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

COME COMEL'HO L'HO CONOSCIUTO CONOSCIUTO

COME L'HO CONOSCIUTO

1% 1%

7%

7%

3% 3%

3% 3% 3% 3%

83% 83%

Amici amici

Media stampa

Social centro vicino indica social Un nex centro vicino Ci lavoro ci lavoro Nonnon indica


DAT I & S TAT I S T I C H E

Ha preso lezione

HA PRESO LEZIONI

Ha preso lezione

105

FREQUENZA DIGIOCO GIOCO ( SETTIMANALE) indice settimanale) FREQUENZA DI (INDICE

195

1% FREQUENZA DI GIOCO ( indice settimanale) 29% 29%

65%

16%

12%

12%

43%

65%

43% Non ha preso lezioni Hai Fatto Lezione no

Hai Fatto Lezione no

<<11volta volta

- 1 v. W.

1-2 1-2volte volte

1- 2 v. W.

33volte volte

3 v. W.

>>3 3 volte volte

35%

105 195

16%

1%

35%

Ha Haipreso Fattolezioni Lezione si

Hai Fatto Lezione si

Non Nonindica indica

> 3 v. W.

non indica

WFI (WEEKLY FREQUENCY INDEX) La frequenza di gioco, da noi identificata con l'acronimo WFI, è un'ulteriore conferma di quanto il padel sia entrato nella cultura sportiva degli italiani. Come ci mostra il grafico sopra, oltre l'80 % dei praticanti lo gioca almeno una volta la settimana. Ben la metà di questi (il 41%) lo pratica tre o più volte la settimana. LE LEZIONI Il padel è uno sport piuttosto complesso, e per questo anche molto affascinante. Spesso chi lo descrive come facile non lo conosce o confonde divertimento e difficoltà. A questo proposito, è interessante utilizzare una metafora che aiuta a comprendere quello che si vuole spiegare in queste righe. Prendiamo spunto da Maurizio Pollini, pianista milanese di fama internazionale: per lui il pianoforte è il più facile da suonare male tra gli strumenti musicali. È semplice individuare le note e le ottave sulla tastiera, ma allo stesso tempo, se si vuole cogliere tutta l'ampiezza musicale e le sue potenzialità, il più difficile. Facendo le dovute proporzioni, riteniamo che per il padel valga un ragionamento simile. È divertente da giocare fin da subito, ma può essere estremamente complicato se si vuole acquisire l'intero bagaglio tecnico-tattico necessario. Qualcuno lo ha paragonato agli scacchi, perlomeno per sottolinearne la necessaria concentrazione e l'attesa nel perseguire il punto. Come e più di altri sport, dunque, necessita di uno studio tattico (posizioni e scelta dei colpi), tecnico (esecuzione degli stessi) e di concentrazione che si possono acquisire solo attraverso ore di lezione. Tesi che trova riscontro nel numero di neofiti che hanno sentito la necessità di rivolgersi a un istruttore. Oltre il 65% degli intervistati ha fatto più di 10 ore di lezione e (dato davvero soprendente) ben il 65% è propenso a fare lezione in aula, in modo da approfondire gli aspetti fondamentali. Per esempio, i sincronismi di coppia e le relative posizioni sul campo, lo sviluppo della difesa e l'uso diverso dei colpi a seconda della zona occupata. IN (INTER)MEDIO STAT VIRTUS Pur tenendo conto di una certa “generosità” nell'auto valutazione di ciascuno, dalle interviste è emerso che il 43% si pone a un livello intermedio. Il 24% si attesta sul principiante-avanzato, mentre il 12% come principiante. L'indagine ci ha consegnato anche altre interessanti indicazioni, quali per esempio quella del variegato numero di brand di racchette in uso, le differenti scelte nei canali di acquisto e dei centri padel in cui giocare. Aspetti che meritano analisi più specifiche e maggiormente approfondite, a cui vi diamo appuntamento per le prossime uscite.

livello di gioco (auto dichiarato)

LIVELLO DI GIOCO (AUTO DICHIARATO)

2%

11% 9%

12%

livello di gioco (auto dichiarato)

24%

11% 2% 9%

12%

43%

24% 43%

Principiante Principiante

Principiante-Avanzato Principiante avanzato

Intermedio Intermedio

Agonistico Agonistico

Non Nonindica indica

Intermedio-Avanzato Intermedio-avanzato principiante princ.te avanzato intermed. Avanzato agonistico

interm non i

Osservatorio specializzato nel marketing legato al padel. Effettua indagini e sondaggi mirati a mercati nazionali e internazionali.

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R E P O R TA G E

MILANO PREMIER SHOW L'Allianz Cloud ha accolto il meglio del padel a livello mondiale, offrendo a un pubblico caldo e appassionato una settimana di grande spettacolo. Con la ciliegina sulla torta di una finale maschile entusiasmante. Cosa ci ha lasciato la seconda edizione del torneo? di Daniele Pansardi

U

n crescendo di entusiasmo, calore e spettacolo, culminato con una finale maschile epica come poche altre partite del 2023. La seconda edizione del Milano Premier Padel ha ricevuto di nuovo una risposta di grande passione da parte del pubblico italiano (definirlo meneghino sarebbe riduttivo), restituendo in cambio un torneo di alto livello per prestazioni e pathos di molti degli incontri. Il dato su spettatori e spettatrici, secondo l'organizzazione, ha superato i 27 mila dello scorso anno: non c'è stata una comunicazione ufficiale sul numero preciso, ma si può affermare con pochi timori di smentite che da questo punto di vista le aspettative sono state confermate, nonostante la collocazione scomoda in calendario a cavallo del ponte di Sant'Ambrogio e dell'Immacolata. La domenica conclusiva è stata poi l'ideale ciliegina sulla torta. L'esito della finale femminile era piuttosto scontato fin dal principio, eppure la seconda parte del secondo set è riuscita comunque a regalare una certa suspense. La coppia formata da Delfina Brea e Bea González non è solo una delle più divertenti del circuito, ma ha ormai tutte le carte in regola per aspirare al primo posto nel ranking mondiale e diventare il riferimento del padel femminile. Senza nulla togliere alle donne, tuttavia, lo show vero e proprio è arrivato con la finale degli uomini. Juan Lebrón e Ale Galán hanno bissato il titolo dello scorso anno sul filo del rasoio, tanto da aver vinto un solo punto in più rispetto a Martin Di Nenno e Franco Stupaczuk: tutti e quattro però si sono esibiti in tre ore di padel superlative, con scambi da cineteca che hanno infiammato in continuazione un estasiato e a tratti incredulo Allianz Cloud. Non si poteva giocare a padel meglio di così. “Abbiamo assistito a un grande spettacolo di sport. Credo che non ci fosse modo migliore di chiudere un anno straordinario per il circuito”, ha dichiarato Luigi Carraro, presidente della FIP. “I numeri positivi di questo torneo si riflettono in maniera eloquente nei numeri dell'intero movimento, confermando la crescita di interesse e passione del pubblico e dei praticanti a livello mondiale”.

DENTRO E FUORI L'ALLIANZ CLOUD La scenografia del Milano Premier Padel non può passare inosservata: l'organizzazione è riuscita a curarla al meglio, per un risultato complessivo di grande impatto. L'ex Palalido è un piccolo gioiello dell'impiantistica sportiva milanese ed è l'ideale per eventi sportivi di queste dimensioni, sia per la capienza (poco più di 5mila posti a sedere) sia per l'ottima visuale di cui si può godere da ogni angolo. Per un evento dalla cornice così esclusiva, che arriva in città una volta all'anno portando i migliori al mondo di una disciplina sempre più popolare, l'Allianz Cloud ha tuttavia un limite piuttosto evidente: la location. Attorno al palazzetto, lo spazio per allestire una zona commerciale o un village adeguato semplicemente non c'è. Ed è un peccato, perché con un'area solo un po' più ampia non sarebbe stato complicato pensare a delle attività più coinvolgenti e interattive per il pubblico. Il torneo, insomma, meriterebbe forse una cornice esterna migliore, ma le soluzioni non sono così semplici. Spostare l'evento in una struttura più grande potrebbe

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far perdere quel colpo d'occhio così apprezzato nelle giornate conclusive, con l'ulteriore azzardo di ritrovarsi in palazzetti forse troppo grandi come il Mediolanum Forum o il prossimo PalaItalia a Santa Giulia, entrambi da circa 15mila posti. GUARDANDO AL FUTURO Il Milano Premier Padel è un torneo giovane e lo si vede da pregi e difetti emersi nel corso della settimana. A Roma come a Milano, l'Italia si è distinta per un pubblico caldo, assai coinvolto dai giocatori o dalle rivalità del weekend, e molto competente, come avevamo avuto modo di notare anche lo scorso anno. I peccati di gioventù più evidenti si sono visti, invece, soprattutto in alcune scelte di programmazione: nel pomeriggio delle semifinali, molte persone si sono ritrovate a dover aspettare circa un'ora fuori dall'Allianz Cloud prima di poter entrare, perché nel frattempo la sessione mattutina si era prolungata oltre le 15, orario in cui era previsto l'inizio di quella pomeridiana. Al Master Final di Barcellona, per prendere come esempio un torneo con maggior tradizione, il biglietto per le quattro semifinali è unico, il che permetterebbe senz'altro di poter gestire al meglio i flussi delle persone in entrata e in uscita. Non possiamo non parlare anche dell'area expo. Lo spazio, come detto, è piuttosto limitato e quest'anno si è optato per distribuire gli stand delle aziende lungo il perimetro dell'Allianz Cloud, piuttosto che concentrarli tutti in un'unica area come nel 2022. Alla fine della settimana, tutti i brand si sono detti soddisfatti dell'attenzione ricevuta, anche se dopo un avvio farraginoso e che ha portato a qualche lamentela tra le aziende per la poca chiarezza nelle indicazioni offerte al pubblico. Dettagli su cui si potrà sicuramente migliorare già dal prossimo anno.


R E P O R TA G E

LE STAR

Franco Stupaczuk

Bea González

Elettrizzante. È stato pressoché perfetto durante tutta la settimana, tanto da essere scelto come miglior giocatore del torneo. Il termometro tecnico ed emotivo della coppia è lui: quando è in gran forma, come ha detto lo stesso Di Nenno dopo la semifinale, è quasi impossibile che i Superpibes perdano, chiunque ci sia davanti. Durante il terzo set della finale, nonostante cominciasse ad avvertire un po' di stanchezza, ha sempre mantenuto un livello altissimo.

Al momento non c'è una giocatrice più spettacolare ed esplosiva della 22enne di Málaga. Ha le potenzialità per portare il padel femminile in una nuova dimensione con il suo stile aggressivo e la potenza dei suoi colpi dall'alto. In finale, soprattutto nei primi 45' di gioco, ha dominato a tutto campo mettendo in mostra l'intero repertorio sia in attacco sia in difesa.

Ale Galán

Paquito Navarro

Lebrón è un giocatore un po' meno appariscente rispetto al periodo preinfortunio, e allora tocca a Galán prendere per mano il compagno di squadra e trascinarlo anche nei momenti di maggiore difficoltà. Lui stesso, nella conferenza stampa dopo la semifinale, ha riconosciuto che sta giocando probabilmente come mai in carriera. In finale non ha fatto altro che confermarlo.

È una fortuna che il padel sia esploso in tempo per far diventare Paquito Navarro il giocatore più popolare in assoluto. Nonostante l'atleta non sia all'altezza delle tre coppie più forti del momento, il braccio d'oro rimane sempre ed è sufficiente per continuare a esaltare il pubblico e a crearsi delle chance di lottare per i tornei più prestigiosi. Godiamocelo finché dura.

THE PLACE TO BE Come sappiamo, tanti ex calciatori (ma non solo) hanno ormai adottato il padel nella loro seconda vita sportiva. Nel corso della settimana, all'Allianz Cloud si sono visti grandi nomi del recente passato come Diego Milito, Rodrigo Palacio, Lucas Biglia, Esteban Cambiasso, Gabriel Paletta e “il Papu” Gomez, che si sono alternati tra il tifo in tribuna e una chiacchierata sul piazzale dell'Allianz con il connazionale Bela. Non sono mancati neanche Antonio Cabrini, Beppe Bergomi, Serginho, Francesco Coco e Nicola Amoruso, mentre giovedì è stato il turno dei due giocatori dell'Atalanta Juan Musso e Luis Muriel. Sabato è stata la volta dell'ospite più atteso, ovvero Zlatan Ibrahimović , che ha incontrato anche Carraro e Nasser Al-Khelaïfi, oltre ad Ale Galán. Domenica, infine, è stato il turno dei calciatori del Milan Olivier Giroud, Ismael Bennacer, Ruben Loftus-Cheek, Tijjani Reijnders e Yunus Musah. L'Allianz Cloud, insomma, era il vero place to be della settimana di Sant'Ambrogio.

Da sinistra: Luigi Carraro, Nasser Al-Khelaïfi e Zlatan Ibrahimović

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COMMUNITY

SUONA LA PALA COME PAQUITO “Isla Padel”, il lavoro a quattro mani del telecronista Gianluigi Bagnulo e del rapper Junior Cally, è diventata la canzone del Premier Padel e di un popolo. Già dal primo ascolto, anche noi ci siamo sentiti a “fine partido, nel chiringuito” di Benedetta Bruni

I

l Milano Premier Padel è stato molto più della conferma di una manifestazione sportiva di rilievo in suolo italiano. È stato anche il palcoscenico del nuovo inno realizzato per celebrare i valori di una disciplina energica, coinvolgente e dal sempre maggiore appeal. “Isla Padel” è la classica canzone estremamente orecchiabile che una volta entrata in testa non ne esce più; che piace sia agli appassionati per i giochi di parole – come il nostro preferito “Stupa-facente” –, sia ai meno esperti per il ritornello indubbiamente simpatico e facile da canticchiare.

Scritta a quattro mani dal rapper e imprenditore Junior Cally e dal giornalista e telecronista di Sky Sport Gianluigi Bagnulo (presente nell'intro della canzone), oltre a essere stata riprodotta tutti i giorni all'Allianz Cloud Isla Padel è stata presentata dal vivo con un'esibizione del cantante stesso tra la finale femminile e quella maschile. I due autori si sono conosciuti proprio sui campi, la loro “isola felice”, per cui, quando il giornalista ha maturato l'idea di una canzone dedicata al padel, non ha avuto dubbi su chi chiamare.

L'intervista Junior Cally RAPPER

Qual è stato il processo di creazione della canzone e come hai collaborato con Gianluigi Bagnulo? I giocatori hanno apprezzato questa canzone? C'è stato qualche feedback particolare a riguardo e da chi?

Ho sempre voluto fare una canzone a tema padel ma temevo fosse un rischio, avevo paura che ne uscisse una canzone a metà. Quando però mi ha scritto Gianluigi ho preso coscienza del fatto che, qualora fosse stata incompleta, con una seconda persona in studio l'errore non poteva essere commesso. Quindi ho accettato e in due giorni abbiamo fatto tutto, salvo qualche modifica nei giorni seguenti. Anche i giocatori l'hanno ascoltata e apprezzata: Bea mi ha fatto i complimenti, così come Paquito che l'ha anche condivisa nelle storie di Instagram, e da quello che mi hanno detto è piaciuta anche a Lebrón. Dopo il Milano Premier Padel, nelle stories di Instagram hai raccontato che questo sport ti ha aiutato molto in un periodo per te complicato. Quale pensi che sia la magia del padel?

Per me la magia è stare per 90 minuti in campo senza pensare, senza

preoccuparmi dei problemi che mi occupano la mente. In più, credo che la sua forza sia il carattere così sociale che permette di fare nuove amicizie, nuovi incontri. Ho conosciuto tantissime persone grazie a questo sport e ho instaurato rapporti che continueranno negli anni. Il tuo centro sportivo Padel Palace in viale Monza è aperto ormai da un anno. Ci racconti del progetto?

Il team è composto da me, Diletta Leotta, Max Giusti, Gabriele Corsi e Alessandro Borghese, di cui nel 2024 inaugureremo il bistrot sempre nell'ambito del club. Padel Palace ha tre campi da doppio e due da singolo e rientra già nei centri più prestigiosi d'Italia dopo un solo anno di apertura. Oltre a essere socio sono anche gestore: organizzo tutto, dai tornei alle lezioni che poi tengo io stesso. Sono contento che questo sport faccia parte della mia vita anche a livello di business. Ho sempre voluto fare l'imprenditore, e il padel e la mia squadra hanno fatto sì che questo accadesse. L'idea è di aprirne tanti altri in Italia, sempre con lo stesso team.

Inquadra il QR Code per leggere il testo integrale della canzone Da sinistra: Paquito Navarro e Junior Cally

Da sinistra: Gianluigi Bagnulo e Franco Stupaczuk

L'intervista Gianluigi Bagnulo GIORNALISTA E TELECRONISTA

Cosa ti ha convinto che fosse proprio Junior Cally la persona giusta per realizza-

premiato dalla finale più bella della stagione.

re la canzone che avevi in mente?

Perché Junior è un “senior” del padel milanese, un “malato” vero che passa 7-8 ore in campo ogni giorno a giocare o insegnare e le altre davanti a Sky Sport a guardare e commentare padel in tv. Solo lui poteva lanciarsi con me in questa cosa, è l'anello di congiunzione tra i due mondi: musica e padel. Questa non era per te la prima volta al Premier Padel. Hai trovato differenze rilevanti dall'anno scorso in termini di coinvolgimento del pubblico?

Sì, c'era una canzone dedicata al padel che faceva cantare e ballare la gente! A parte gli scherzi, il pubblico è sempre più appassionato giorno dopo giorno, quindi quest'anno lo era più dell'anno scorso ed è stato

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Il padel e il calcio hanno un potere aggregante analogo. Dalla tua esperienza da cronista, trovi che il padel abbia il potenziale di attrarre un pubblico simile a quello del calcio, anche grazie alla sua facilità di gioco?

Credo sia un gap quasi impossibile da colmare, c'è bisogno di troppo tempo. Il calcio è infinitamente radicato in Italia, il padel è una scoperta. È giusto tenere ben distinti i due mondi e mixarli solo ogni tanto per arricchire l'uno con l'altro, ma senza paragoni. Non c'è bisogno di raggiungere il calcio, quanto più di creare un cerchio sempre più ampio di persone che si innamorano del padel, da allargare continuamente. Una grande famiglia insomma, provando ad abbattere i pregiudizi di tanti. Questo è uno degli obiettivi di Isla Padel.


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VISTO DAL COACH

NELLE MANI DEI GIOVANI: PARTE I Qual è lo stato dell'arte del movimento juniores in Italia? Abbiamo fatto il punto della situazione con tre maestri, responsabili della formazione degli atleti nei loro rispettivi centri di Andrea Fierro

D

i qualsiasi sport si parli, uno dei temi che stanno più a cuore a maestri, istruttori e coach è senza ombra di dubbio quello di appassionare il maggior numero di giovani atleti e di scovare i prossimi campioni. La crescita del padel in Italia, sia per numero di giocatori a lungo termine, ma soprattutto per qualità e livello di gioco generale, deve necessariamente passare dallo sviluppo di buone scuole padel. Maestri e istruttori, insieme alla Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP), si impegnano ogni giorno per far conoscere questo bellissimo sport alle nuove leve ma spesso, a livello locale, tutta la responsabilità ricade nell'attività di promozione che ogni centro riesce a sviluppare. Portare avanti una buona scuola non è certamente un lavoro

semplice. Gli istruttori, solitamente diretti da un Maestro Nazionale, devono infatti avere grande competenze di gioco sia tattiche sia tecniche mescolate a passione e pazienza. Tutte qualità che richiedono una formazione approfondita di questo sport. Fortunatamente, molti giovani atleti si lasciano coinvolgere grazie all'entusiasmo del proprio istruttore e i loro progressi sono fortemente legati al divertimento e alla complicità con i loro compagni di gioco, cosa che risulta semplice fin dalle prime 'spadellate'. In questa rubrica, ho deciso di intervistare tre colleghi Maestri Nazionali della FITP che gestiscono la crescita dei giovani atleti nei rispettivi circoli per capire la situazione del padel giovanile nella loro zona.

L'intervista Sara Dina

MAESTRA NAZIONALE PRESSO SPECTOR PADEL HOUSE DI MILANO BARONA Come ti sei avvicinata al padel?

Ho iniziato a giocare a Padova, per puro caso. Stavo lasciando il tennis a causa di problematiche alla spalla, e il Centro Sportivo Plebiscito mi chiese di partecipare al campionato di Serie C a squadre senza sapere neanche le regole del gioco. Mi divertii da subito, anche senza conoscere il corretto utilizzo delle pareti, o la tecnica dei colpi come la bandeja o la vibora. In realtà per parecchi mesi ho solo giocato delle partite. Iniziando a prendere lezioni, ho potuto apprezzarne anche le dinamiche di gioco e soprattutto la tattica, tanto che decisi dopo un paio di anni di intraprendere la formazione FITP per istruttori.

invece a organizzare quattro competizioni non agonistiche insieme ad altri centri vicino a noi. È molto importate riuscire a far giocare il maggior numero di partite ai nostri atleti. Anche se non sono tornei, vogliamo dare loro la possibilità di mettersi alla prova contro la più ampia varietà di giocatori possibile, almeno a Milano e dintorni. Quali obiettivi avete per il 2024?

Vogliamo far crescere il numero di giovani, proponendoci direttamente nelle scuole con un programma più ampio e più orari disponibili. Vorremmo anche aumentare le proposte nei fine settimana con competizioni agonistiche e non tra club e prove gratuite.

Che ruolo ricopri attualmente presso Spector Padel House?

Sono responsabile settore Under e lavoro anche come maestra per i corsi adulti serali. Quanti giovani sono attualmente iscritti ai vostri corsi?

Contiamo all'incirca 60 giovani atleti che organizziamo in campo per fascia di età e livello di gioco. Quanti anni ha l'atleta più giovane?

La nostra atleta più giovane si chiama Ginevra e ha otto anni. Un dato interessante, che abbiamo notato soprattutto quest'anno, è che moltissimi nostri giocatori sono nati nel 2013. Proponete dei corsi per agonisti Under 21?

Sì, abbiamo un bel gruppo di 15 atleti nati tra il 2002 e 2007 che è in espansione. Ogni settimana abbiamo ragazzi e ragazze che si approcciano al padel anche solo per provare uno sport alternativo alle solite scelte. Quante competizioni giovanili FITP siete riusciti a organizzare nel 2023?

Molte meno di quanto ci sarebbe piaciuto. Non è semplice organizzarle ma soprattutto promuoverle adeguatamente in modo che non combacino con altri impegni degli atleti. Abbiamo ospitato una tappa del Master Regionale Circuito Giovanile Lombardia a ottobre, e siamo riusciti

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Che tipo di programmazione di allenamento proponete agli atleti agonisti Under 21?

Proponiamo un bisettimanale suddiviso in: • lunedì con 60 minuti di lezione + 30 minuti partita tra di loro; • mercoledì 90 minuti lezione + 30 minuti partita tra di loro. A breve inseriremo una figura professionale che seguirà anche la preparazione atletica dei ragazzi. Oltre a imparare a giocare, quali aspetti comportamentali reputi che vengano sviluppati grazie al padel?

A parte la coordinazione e la motricità generale, che oggigiorno non sono affatto banali da sviluppare, ho notato che i ragazzi imparano a socializzare con loro coetanei attraverso il gioco e la comunicazione. Il dover rispettare le regole che il gioco impone li porta a essere più disciplinati e a rispettarsi a vicenda. Affrontandosi sul campo, inoltre, imparano a gestire emotivamente le vittorie e le sconfitte che non sono sempre facili da 'digerire'. Il padel è un gioco divertente fin da subito. È questo che mi ha fatto appassionare a questo sport, ed è quello che cerco di trasmettere a tutti i miei allievi. L'altro importantissimo aspetto è quello di condividere il campo con un compagno o una compagna di gioco. Il concetto di squadra è preponderante, ma le qualità individuali (per esempio la leadership) vengono spesso a galla durante le partite.


VISTO DAL COACH

L'intervista Valentina Azzali

MAESTRA NAZIONALE PRESSO IL K-PADEL & TENNIS DI NOVARA

otto allievi per campo per sviluppare la motricità con la racchetta da padel.

Come ti sei avvicinata al padel?

Come moltissimi miei colleghi, dopo aver “concluso” la mia carriera tennistica, ho scoperto il padel. Per me era come giocare a tennis in un campo più piccolo, e quindi sinceramente non mi divertivo molto. È stata la curiosità per questo sport che mi ha portato a specializzarmi e prendere lezioni da Gustavo Spector, che mi ha mostrato la via nel mondo del padel. Ho intrapreso subito dopo la pandemia la carriera di istruttrice e poi di maestra con la formazione della FITP. Attualmente insegno sia tennis sia padel, ma partecipo solo a competizioni di quest'ultima. La nostra squadra ha vinto il campionato ragionale di Serie C e nel 2024 parteciperà al campionato nazionale di Serie B.

Proponete dei corsi per agonisti Under 21?

Il gruppo sopra i 14 anni di età partecipa al corso denominato Vibora, che prevede una frequenza bisettimanale con sessioni da 90 minuti + preparazione atletica da 60 minuti. I gruppi sono al massimo da quattro giocatori per campo. Quante competizioni giovanili FITP siete riusciti a organizzare nel 2023?

Abbiamo partecipato alla competizione a squadre Under 14 con una squadra maschile. In concomitanza con il raduno nazionale degli agonisti Under del Piemonte, inoltre, abbiamo ospitato la tappa del torneo FIP Promises a giugno 2023.

Che ruolo ricopri attualmente presso il K-Padel?

Sono co-responsabile della scuola tennis e padel insieme al Maestro Nazionale Luca Bottini, che è anche Fiduciario della FITP per la Regione Piemonte.

Quali obiettivi avete per il 2024?

Vogliamo sicuramente aumentare i numeri della scuola padel, e ci piacerebbe pareggiare i numeri del tennis. Puntiamo a diventare il centro padel di riferimento del Piemonte.

Quanti giovani sono attualmente iscritti ai vostri corsi?

Il gruppo ha un'età compresa tra i cinque e i 18 anni ed è formato da circa 40 giocatori. La nostra ciliegina sulla torta è la campionessa italiana Under 12 Sophie Caruso. Quanti anni ha l'atleta più giovane?

Abbiamo un bel gruppo di giovani promesse di cinque anni, grazie all'iniziativa che abbiamo denominato “Start of Racket” che raggruppa dai cinque agli

Oltre a imparare a giocare, quali aspetti comportamentali reputi che vengano sviluppati grazie al padel?

Vediamo che allievi e allieve sviluppano sempre di più serietà, sacrificio, puntualità, perseveranza e soprattutto il rispetto per se stessi, per i compagni e per gli avversari. Maestri e istruttori diventano dei veri e propri mentori per i nostri giovani atleti, e la professionalità del nostro staff si riflette sulla professionalità in campo dei giocatori.

L'intervista Lucian Marian Lazarenco

MAESTRO NAZIONALE E FIDUCIARIO FITP DELLA REGIONE VENETO PRESSO IL GUIZZA PLUS CENTER DI PADOVA Come ti sei avvicinato al padel?

Come quasi tutti i miei colleghi, ho conosciuto il padel dopo una lunga esperienza tennistica. Nel 2020, durante la pandemia, ho iniziato a giocare per svago insieme ad altri colleghi. Questo sport mi ha coinvolto subito e mi iscrissi al primo corso di formazione per istruttori di padel della FITP disponibile. Non pensavo di renderlo una professione in breve tempo, invece da lì a poco iniziai subito a fare lezioni e a organizzare corsi.

Nel nostro centro non abbiamo organizzato competizioni agonistiche FITP, ma per il prossimo anno ne vorremmo organizzare almeno cinque. Quali obiettivi avete per il 2024?

L'obiettivo principale è quello di creare almeno due squadre agonistiche da poter presentare al campionato Under. Oltre a questo, vogliamo chiaramente aumentare il numero di giocatori in tutte le fasce Under. Che tipo di programmazione di allenamento proponete agli atleti agonisti

Che ruolo ricopri attualmente presso il Guizza Plus Center?

Under 21?

Il team è composto da quattro istruttori e io svolgo il ruolo di direttore tecnico del padel. Principalmente organizzo i corsi per adulti e ragazzi, seleziono e gestisco i tornei e gli eventi del circolo e mi occupo nello sviluppo del padel nel suo complesso.

Abbiamo sviluppato un programma suddiviso in tre aree: lezione tecnico-tattica, preparazione atletica e competizione. Il gruppo si allena quindi tre volte a settimana in campo per una sessione di 90 minuti, poi due volte a settimana in giorni diversi dal campo per la preparazione atletica, e per finire cerchiamo sempre di organizzare dei match con altri giocatori del centro nel fine settimana.

Quanti giovani sono attualmente iscritti ai vostri corsi?

A oggi contiamo circa 15 allievi. Oltre a imparare a giocare, quali aspetti comportamentali reputi che vengano sviQuanti anni ha l'atleta più giovane?

luppati grazie al padel?

Il più piccolo ha otto anni.

L'aspetto che più viene sviluppato nei ragazzi, con l'avanzare dei corsi, è il gioco di squadra. Chi arriva da contesti sportivi individualisti come il tennis, per esempio, fa inizialmente fatica ad abituarsi al concetto che il rendimento è vincolato a quello del compagno. Chi arriva da sport di squadra, invece, impara presto a subire la pressione di essere al centro dell'attenzione quando commette un errore o anche un bel punto.

Proponete dei corsi per agonisti Under 21?

Sì, al momento, di tutto il gruppo Under, quattro di loro sono prossimi all'agonismo e uno in particolare è attualmente campione regionale Under 14. Quante competizioni giovanili FITP siete riusciti a organizzare nel 2023?

ANDREA FIERRO Sono nato e cresciuto sui campi da tennis a Milano, grazie alla passione di mio padre per questo sport, ed è diventata la mia professione intorno al 2005. Ho maturato molte esperienze all'estero (USA, UK, Spagna) lavorando anche nella prestigiosa Academia Sanchez-Casal di Barcellona. Proprio qui ho iniziato a giocare a padel per divertimento, senza sapere che da lì a pochi anni sarebbe diventata la mia professione una volta tornato in Italia. Sono Maestro Nazionale di padel della FITP e ricopro la posizione di direttore tecnico del The Padel Hub con base a Desenzano del Garda.

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AT L E T I

SOGNI DI GIOVENTÙ Una coppia promettente in campo, ma grandi amici anche fuori dai vetri. Alla scoperta di Pietro Giovannini e Noa Bonnefoy, due tra i talenti più interessanti nel panorama nazionale di Karin Cappelletti

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ell'ultimo anno, abbiamo assistito a un crescente numero di giovani che si sono avvicinati al padel. Alcuni di loro, in particolar modo, hanno messo in mostra un'attitudine e un livello tecnico molto interessanti, tali da essere tra i convocati nella nazionale italiana che si è distinta in diverse occasioni. In questa sede, mi riferisco soprattutto a Pietro Giovannini e Noa Bonnefoy, due tra i giovani italiani sicuramente più promettenti del panorama italiano e grandi amici fraterni, dentro e fuori dal campo. Pietro nasce a Imperia l'1 maggio del 2008 dove tuttora vive, mentre Noa il 20 dicembre del 2005 a Lodi: vive a Paullo, ha doppia nazionalità poiché il papà è francese e mamma italiana. Due giovani allegri e simpatici che si allenano ogni giorno per inseguire un sogno: diventare da grandi dei giocatori professionisti. In una chiacchierata amichevole mi sono fatta raccontare un po' di loro e delle loro aspettative future. La passione di Pietro per il padel nasce cinque anni fa, quando frequentava ancora le scuole elementari, dopo esser andato a vedere la partita di suo padre Giorgio con un amico. Quella di Noa, invece, in una giornata piovosa di 7-8 anni fa, quando “casca” in un campo da padel coperto, visto che il campo da tennis sul quale avrebbe dovuto allenarsi era all'aperto e inagibile. Il suo è stato un amore a prima vista. Oggi sono due atleti completi, anche se ancora in crescita: guardandoli in campo si comprende già una certa intelligenza nel gioco. Pietro preferisce giocare lo smash del quale ha piena padronanza, e che sovente utilizza anche da posizioni del campo non proprio consigliate, mentre Noa predilige la vibora, che esegue in modo pressoché perfetto e che spesso ha portato entrambi a raggiungere ottimi risultati. Tra le migliori vittorie di Pietro, al momento, c'è una “tappa de oro” al Foro Italico di Roma, i campionati italiani ad Aprilia, il FIP Promises di Novara e l'Open Pietra Ligure. Il classe 2008, inoltre, è stato convocato in nazionale juniores lo scorso anno agli Europei di Valencia e ai Mondiali

in Paraguay quest'anno, e ha anche preso parte a diverse finali FIP Promises e al Master Finale Under 18 allo Star Padel di Legnano. Si ispira al suo giocatore preferito, Javi Garrido, che è per lui un punto di riferimento. Noa invece vanta la vittoria ai campionati italiani under 18 e all'Open di Treviso, e inoltre ha contribuito alla salvezza in Serie A della sua squadra, oltre ad aver vinto il Master Finale under 18 proprio in coppia col suo amico Pietro. È stato convocato in nazionale lo scorso anno a Valencia, dove ha partecipato agli Europei e, come Pietro, anche ai Mondiali in Paraguay dove l'Italia è arrivata sesta. I PROSSIMI PROGETTI Tra i progetti futuri di entrambi c'è sicuramente la Spagna, dove si allenerebbero e si confronterebbero con chi il padel lo vive e lo gioca da almeno un trentennio. Pietro vorrebbe confermare i risultati ottenuti nel corso del 2023 e tornare in nazionale, ma anche programmare una maggiore attività nei tornei più importanti in modo da affacciarsi ancor più sul panorama internazionale. Noa punta invece alla partecipazione nei tornei FIP, per tentare di entrare nelle qualificazioni del Premier Padel, e come detto al trasferimento in Spagna. Questo gli consentirebbe di fare un salto decisivo per il prosieguo della sua carriera e, perché no, potrebbe portarlo ad allenarsi o addirittura a giocare con il suo campione preferito: Miguel Yanguas. Entrambi nutrono grande stima reciproca e affetto. In campo, Pietro gode della tranquillità di Noa e del fatto che lo faccia comunque sorridere anche nei momenti del match più difficili, mentre Noa apprezza la grande grinta che Pietro sa esprimere in ogni istante. Quando i match finiscono e i due si ritrovano fuori dai vetri, la loro amicizia rimane salda anche nei momenti di svago. Dal punto di vista personale, posso solo ringraziare questi due ragazzi che potranno presto essere da esempio per molti giovani che si stanno affacciando a questo meraviglioso sport. E se il padel crea non solo giocatori, ma anche amici… Che ben venga per tutti!

Pietro Giovannini

A sinistra Noa Bonnefoy e, primo da destra, Pietro Giovannini

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Noa Bonnefoy


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CENTRO DEL MESE

EUROINDOOR PADEL CASERTA: SULLE SPALLE DEI GIGANTI Ai margini di Caserta, in una zona a forte vocazione padelistica, da un'idea di due giovani imprenditori sorge un club dove si fondono l'esperienza e la qualità spagnola, con un cuore tutto italiano di Andrea Farano

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n aforisma di incerta attribuzione dice che sedendosi sulle spalle dei giganti si riesce a vedere più lontano, intendendo che prima di noi ci sono stati alcuni geni visionari, del cui sapere possiamo tutti trarre vantaggio. È questa l'immagine che ci pare tradurre al meglio l'intuizione che ha felicemente contraddistinto l'iniziativa di una coppia di imprenditori campani: affidarsi al know-how di una realtà spagnola più che consolidata – quella Euroindoor che in terra iberica ospita gli allenamenti degli atleti migliori al mondo – per offrire sul territorio italiano un'esperienza di gioco di livello

decisamente superiore. Nasce così a Caserta, sotto l'egida del brand spagnolo, un club che in soli tre mesi è diventato punto di riferimento per l'intero movimento padelistico campano, grazie all'estrema qualità delle dotazioni e a un'offerta di servizi complementari che ha pochi eguali a livello nazionale. Ascoltiamo dalla voce del management la genesi, il percorso e i progetti di sviluppo di questa giovane realtà, in cui − come raramente accade − il concetto di “padel club” è un modello gestionale inseguito e applicato, e non una semplice insegna all'ingresso.

L'intervista Carmine Pappagallo PRESIDENTE

Quando e come nasce questo importante progetto?

Il progetto nasce su impulso mio e di Javier Roman Ponce, quali soci fondatori, quando circa due anni fa abbiamo cominciato a valutare quest'avventura imprenditoriale con l'intento di distinguerci da tutti i competitor già presenti sul territorio. È stato per noi quasi un obbligo guardare alla Spagna come benchmark di riferimento e in questo modo abbiamo potuto sfruttare le conoscenze di Javier con i referenti del centro padel Euroindoor, realtà di fama internazionale che ospita i migliori giocatori del mondo. Il nostro primo viaggio a Madrid mi ha aperto gli occhi su cosa significa davvero “fare padel” e il naturale punto d'approdo di questo percorso è stato portare questo brand con noi in Italia. In cosa consiste, nel dettaglio, la vostra collaborazione con un operatore così prestigioso?

Innanzitutto abbiamo ottenuto, a fronte del riconoscimento di una royalty alla casa madre, l'utilizzo per dieci anni del loro marchio in esclusiva per l'Italia, dove oltre al centro casertano abbiamo già aperto un secondo circolo a San Donà di Piave, nei pressi di Venezia. Poterci fregiare del loro nome è stato di enorme aiuto perché ci ha consentito di presentarci qui con il supporto, anche a livello d'immagine, di un brand spagnolo: di per sé è stato percepito come una garanzia della qualità della nostra proposta. A questo si aggiungono vantaggi di marketing come il video di presentazione di Juan Lebrón e l'hype consequenziale, ma

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ovviamente la bellezza della struttura ha poi confermato le aspettative del pubblico. Euroindoor Spagna interviene in qualche modo nel vostro processo decisionale o gestionale?

Non c'è nessuna interferenza diretta da parte loro: operiamo in totale autonomia, ma possiamo sempre contare sulla condivisione della loro esperienza trentennale. Dalla Spagna ci forniscono risposte a ogni nostra esigenza e consigli su tutte le attività che possiamo introdurre nel centro o implementare, oltre al fatto che, per esempio, ci hanno inoltrato i loro contatti con i produttori di campi che poi abbiamo scelto. Da un punto di vista sportivo la collaborazione è e sarà ancor più preziosa: considera che i centri Euroindoor di Madrid ospitano le due migliori academy al mondo − M3 e Diagonal − e nel corso del 2024 potremo sfruttare questa partnership per concepire e strutturare al meglio la nostra scuola tecnica. Mi spingo ad affermare che la vostra struttura spicca oggi tra le più belle di tutta la Campania: come ci siete arrivati?

Abbiamo impiegato quasi un anno solo per l'individuazione della location adatta alle nostre esigenze: cercavamo un'area che consentisse l'edificazione di un capannone da almeno 4 mila mq e altezze adeguate al gioco (e qui siamo a quasi 10 metri), ma anche comodamente raggiungibile dal centro


CENTRO DEL MESE

IN BREVE Via San Giovanni snc, Casapulla, Caserta (CE) − 81020 Campi 7 campi super panoramici indoor (con possibilità di videoregistrazione) Servizi Clubhouse Bar Pro Shop Spogliatoi Area fitness con personal trainer Osteopata e posturologo Trattamenti fisioterapici Consulenze nutrizionali Parcheggio Orari di apertura Lunedì – Domenica 07-23 Da sinistra: i soci Javier Roman Ponce e Carmine Pappagallo il giorno dell'inaugurazione

cittadino. Il luogo prescelto − che appariva come un arido terreno con qualche colonna in cemento e nulla più − si è rivelato un elemento fortemente strategico nel successo dell'iniziativa: è vicino al casello di Caserta Nord e prossimo all'asse che collega tutti i grandi centri del casertano, zona con una forte vocazione al padel. Il pubblico ha risposto immediatamente: nelle prime otto ore dall'apertura avevamo già registrato 100 prenotazioni e a oggi, in soli tre mesi, sono già più di mille ad aver calcato i nostri campi, di cui tantissime donne.

Quali sono le iniziative indirizzate al pubblico dei giovanissimi?

Da gennaio prenderà avvio il nostro progetto dedicato alle scuole, grazie al contratto di esclusiva sottoscritto con Decathlon, che per nostro conto e in nostro nome entrerà nelle aule per attività promozionali e introduttive al padel. Il secondo step prevede giornate formative delle classi all'interno della nostra struttura, insieme al personale di Decathlon, per cercare di plasmare i giocatori di domani.

Il centro è aperto dal 15 settembre scorso ma è già completamento allestito e fun-

Quali sono i vostri sponsor?

zionante in ogni aspetto: quali servizi offrite al giocatore?

Tra gli sponsor che ci hanno da subito supportato c'è Cupra − attraverso il concessionario campano Del Priore Cupra Garage, che ha brandizzato tre campi − ma anche Pepsi, Decathlon e Arianuova, azienda locale di climatizzazione, tutti con un campo intestato.

I nostri sette campi, dotati di climatizzazione caldo/freddo per una migliore esperienza di gioco in ogni periodo dell'anno, sono il cuore del club, ma ciò che ci contraddistingue davvero sono i nostri servizi complementari e accessori. Gli spogliatoi sono decisamente curati e qualitativamente differenti dagli altri, e chi ci sceglie può usufruire del noleggio di qualsiasi componente di gioco, dall'abbigliamento alle racchette, sino all'occorrente per la doccia post partita. Senza dimenticare il servizio di lavanderia per chi decidesse di affidarci il proprio materiale e gli armadietti per la conservazione delle dotazioni personali. La nostra offerta comprende anche la possibilità di visite con osteopata e posturologo, trattamenti fisioterapici, personal trainer e consulenze nutrizionali, e mettiamo a disposizione ampi spazi già allestiti per il coworking ed eventi aziendali di ogni tipo.

E i vostri fornitori nella costruzione del club?

I campi sono stati forniti e posati da Jubo Padel, con manti texturizzati di ultima generazione Mondo Supercourt: di fatto è l'azienda partner del circuito A1 Padel (ex ATP), il torneo internazionale che affianca il WPT/Premier. Joma, Mizuno e Babolat sono i nostri fornitori di attrezzatura e abbigliamento, e ci supportano anche in occasione delle premiazioni dei nostri tornei e delle nostre attività di beneficenza o a scopo sociale. L'app di prenotazione è Sportclubby.

Mi sembra che la vostra struttura, per come è stata concepita e oggi viene gesti-

Settore agonistico: quali prospettive?

ta, ambisca a definirsi un vero e proprio “Club”, all'opposto di chi si propone come

Da gennaio ci focalizzeremo anche sulla creazione di una squadra agonistica che difenda i colori e il nome di Euroindoor a livello regionale e in futuro nazionale, grazie anche al supporto dello staff proveniente dalla Spagna che ci affiancherà nel processo di selezione e formazione del team. Siamo comunque affiliati alla FITP e abbiamo già ospitato i due tornei federali più grandi della regione Campania, con presenze internazionali e un'enorme affluenza di pubblico.

semplice “affittacampi”.

L'idea di creare un Club − con tutto l'immaginario che questo termine porta con sé − è stata sin dal primo giorno il nostro principale obiettivo, che possiamo dire oggi realizzato, perseguito anche attraverso dei progetti di fidelity che hanno contribuito a coinvolgere ed affiliare da subito la nostra clientela. Le tessere premium ed exclusive, a fronte di un contributo annuale, garantiscono ai loro possessori una decina di benefit reali, tra cui la scontistica su ore di gioco, consumazioni al bar e acquisti al pro-shop, ma anche la prenotazione anticipata dei campi. Al concetto di club si collega quello di appartenenza e fidelizzazione, e siamo orgogliosi quando i giocatori ci chiedono di personalizzare le divise del centro con il loro nome: indossare la nostra maglia significa considerarsi a pieno titolo parte di questa famiglia e di questa comunità. Da chi è composto il vostro staff tecnico?

Abbiamo voluto che la guida tecnica del club fosse affidata a dei maestri spagnoli, i fratelli Kevin e Fernando Aguilar − già campioni giovanili in Extremadura − perché la loro mentalità è stata fondamentale per aiutarci nella configurazione del progetto. Al momento il ruolo di direttore sportivo è ricoperto ad interim da Javier Roman Ponce, in attesa di incaricare a un professionista in corso di selezione.

Per finire, vorrei che mi dicessi quali sono i progetti nel prossimo futuro di Euroindoor Caserta.

Sembra strano a soli tre mesi dall'inaugurazione, ma posso già dire che abbiamo programmato per l'inizio del 2024 un importante ampliamento della struttura, con l'edificazione di altri tre campi − di cui uno dedicato al “padel ghost” per accrescere ancor di più il fattore esperienziale del club − oltre al raddoppio degli spogliatoi. Seguirà un ulteriore investimento che vedrà la trasformazione della palazzina adiacente al capannone: al piano terra ospiterà delle suites con spa e alloggi per giocatori, e al piano superiore verrà allestita una palestra. Sul tetto dell'edificio troverà spazio una terrazza con cocktail bar per eventi esclusivi e un terzo tempo ancora più sviluppato. Non escludiamo, infine, l'apertura di un nuovo centro Euroindoor in Campania, in un'area ad alta densità abitativa da individuarsi e che possa accogliere con favore il nostro progetto.

Euroindoor − 375.5844866 − euroindoorpadel.it Facebook: euroindoorpadelcaserta − Instagram: euroindoorpadelcaserta 23


PRODOTTO DEL MESE

AI PIEDI DELLA “LEYENDA” Le Bela Tour sono le ultime calzature di Wilson progettate per giocatori esperti in grado di assicurare stabilità e agilità su tutte le superfici. Il modello, sviluppato in collaborazione con Fernando Belasteguín, è caratterizzato per l'uso di nuove tecnologie ed elementi riciclati e sostenibili

ENDOFIT Fornisce maggiore comfort, stabilità e una vestibilità intuitiva attraverso una costruzione completamente interna della calza.

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n occasione della tappa conclusiva di Milano del Premier Padel 2023, Wilson ha presentato le sue nuove calzature Bela Tour, indossate nel corso del torneo dalla leggenda Fernando Belasteguín, che è stato uno dei protagonisti della manifestazione (salvo arrendersi per colpa di un infortunio al gomito). Sono il modello di più recente produzione sul mercato e offrono libertà di movimento senza sacrificare grip e stabilità. Progettate e collaudate dallo stesso Bela, sono ideali per gli esperti che vogliono portare il loro gioco a un livello ancora più elevato. Il modello si caratterizza per l'uso di nuove tecnologie ed elementi sostenibili, tra cui una suola specifica per il padel a 360°, che rende queste scarpe più comode e stabili nello sprint e nei rapidi cambi di direzione in campo. Il tutto senza limitare i movimenti e assicurando grande agilità. Nello sviluppo del prodotto grande attenzione è stata posta al tema della sostenibilità. Sia il design che la tecnologia sono stati aggiornati, mentre il telaio di un solo pezzo offre grande stabilità e controllo dei movimenti. La tomaia, composta da una sottile pellicola in TPU e dal 55% di materiale riciclato, è posizionata strategicamente per migliorare il supporto e la durata. Il tessuto in rete mesh ingegnerizzato è costituito al 100% da materiale riciclato nella tomaia e nella linguetta, in modo da ottimizzare la traspirazione e la calzata. Inoltre, la soletta Ortholite Hybrid 3D sagomata, in combinazione con l'intersuola in schiuma EVA reattiva, fornisce un comfort eccellente.

DESIGN MINIMAL La scarpa è caratterizzata da una base bianca con inserti rossi (il colore preferito di Bela) nei supporti laterali, sulla suola e per la firma della Leyenda, in contrasto con la W in nero.

Il composto di gomma Duralast della suola ha un design a vortice, progettato bio-meccanicamente nell'avampiede e nel tallone, che ottimizza i movimenti di rotazione per facilitare i cambi di direzione in campo e gli scatti.

HIGHLIGHTS La tomaia Sensifeel 2.0, dalla stratificazione minima, presenta una sottile pellicola in TPU composta al 55% da materiale riciclato. Inoltre, il tessuto in rete mesh ingegnerizzato, presente sia sulla tomaia che sulla linguetta, offre traspirabilità e comfort. La schiuma Fused 8 EVA dell'intersuola integra materiali riciclati per garantire grande comfort e reattività. Il telaio di supporto 4D, realizzato in un unico pezzo, ottimizza la stabilità. Inoltre, la soletta Ortholite Hybrid stampata in 3D rende la scarpa molto comoda.

ABOUT T

Spin & Rotat

Vortex desig

Upgraded fo

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PRODOTTO DEL MESE

“Nel corso della mia carriera le calzature nel nostro sport sono diventate sempre più importanti. La prima cosa che mi aspetto da una scarpa da padel è la stabilità. Le superfici di gioco oggi offrono sempre più grip e spesso si incorre in problematiche alle caviglie. Per questo, il comfort e la flessibilità sono due elementi fondamentali”. Fernando Belasteguín

DURALAST Mescola di gomma ad alta densità fortemente durevole che fornisce resistenza all'abrasione e massima trazione su tutte le superfici.

TELAIO DI SUPPORTO 4D Telaio torsionale creato in un unico pezzo per offrire maggiore stabilità in ogni situazione di gioco.

PIÙ CONFORTEVOLE È stata allargata la calzata ed è stata progettata dai tecnici Wilson una tomaia in mesh molto traspirante, con una sottile pellicola in TPU, per rendere la scarpa resistente nel lungo periodo.

ORTHOLITE HYBRID 3D MOLDED INSOLE Formula che unisce gomma riciclata e schiuma di scarto di produzione per lo sviluppo di una soletta con prestazioni senza compromessi e con un minore impatto sul pianeta.

THE LAST DANCE In occasione di una conferenza stampa al Milano Premier Padel è arrivata l'ufficialità che tanti fan in un certo senso temevano. Il 2024 sarà l'ultimo anno di Fernando Belasteguín da giocatore professionista. Dopo 27 stagioni al top, la “Leyenda” dice stop. Sul suo futuro ha dichiarato: “Rimarrò sicuramente nel mondo del padel, innanzitutto con i miei club. Dovremmo aprire un centro a Barcellona nei prossimi anni e voglio aiutare i giovani a sviluppare la loro carriera. Io non sarei mai diventato quello che sono se non mi avessero aiutato. Ho un'agenda di contatti importanti conosciuti praticando questo sport che non ho mai chiamato. Ma per aiutare i giovani a crescere e a diventare campioni li chiamerò uno a uno”.

wilson.com

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FOCUS PRODOTTO

LE PALE PER LA NEXT GEN Per il 2024 Bullpadel presenta la nuova linea Ionic sviluppata anche grazie ai feedback di giovanissimi atleti del calibro di Alex Arroyo e Claudia Jensen: racchette di livello avanzato con un ottimo mix tra potenza e maneggevolezza, caratterizzate da un materiale che mescola fibra di vetro e carbonio

IONIC LIGHT 24 Questa racchetta si distingue per la sua maneggevolezza ed efficacia. Ha una forma a goccia con bilanciamento medio e dispone del sistema XForce. È progettata per i giocatori di livello avanzato che cercano un modello leggero. Il suo nucleo esterno è rifinito con Glaphite, una speciale treccia sviluppata da Bullpadel che mescola fibre di vetro elastiche con fibre di carbonio per ottenere un tocco confortevole, ma allo stesso tempo abbastanza reattivo per chi ricerca un gioco veloce. Il modello incorpora la superficie ruvida 3D Grain dalla forma poligonale, che favorisce lo spin quando vuole dare effetto alla palla. Il nucleo interno è realizzato in MultiEva e il telaio CarbonTube è realizzato al 100% in carbonio. È la pala che verrà utilizzata da Claudia Jensen (nella foto in apertura), numero 16 nella classifica del World Padel Tour. SCHEDA TECNICA Peso: 350-360 grammi Profilo: 38 mm Bilanciamento: medio Forma: a goccia Composizione esterna: Glaphite Composizione interna: MultiEva

IONIC PWR 24 La Ionic Power è una racchetta, equipaggiata con il nuovo sistema XForce, molto maneggevole, con una forma a diamante e un bilanciamento medio alto. È progettata per giocatori di livello intermedio o avanzato. Il piatto è costituito da una miscela di fibra di carbonio e fibra di vetro, mentre il nucleo interno è composto da MultiEva. Si tratta della pala che verrà utilizzata da Alex Arroyo, numero 31 nella classifica del World Padel Tour. Inoltre, il telaio CarbonTube è realizzato al 100% in fibra di carbonio.

IONIC CTR 24 Progettata per giocatori di livello intermedio o avanzato, Ionic Control è una racchetta molto maneggevole, con una forma rotonda e un bilanciamento basso che dispone anch'essa del sistema XForce. Il piatto è costituito da una miscela di fibra di carbonio e fibra di vetro (la combinazione di entrambe rende la superficie della pala flessibile e resistente allo stesso tempo, offrendo grande comfort durante i colpi), mentre il nucleo interno è realizzato in MulitEva. Il telaio è realizzato al 100% in fibra di carbonio CarbonTube.

SCHEDA TECNICA Peso: 365-375 grammi Profilo: 38 mm Bilanciamento: alto Forma: diamante Composizione esterna: Glaphite Composizione interna: MultiEva

SCHEDA TECNICA Peso: 365-375 grammi Profilo: 38 mm Bilanciamento: basso Forma: rotonda Composizione esterna: Glaphite Composizione interna: MultiEva bullpadel.com

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LUXURY TRA LE PARETI La creatività di Hydrogen e l'energia di Heroe's hanno dato vita a un'esclusiva capsule collection. Un total look dal grande impatto estetico e una nuova sfida per il brand dell'iconico teschio, che vuole affermare il proprio carattere distintivo anche nel mondo del padel

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a una parte estro, creatività e stile. Le caratteristiche che hanno differenziato Hydrogen nel corso degli anni, e che hanno consentito al marchio di distinguersi nel mondo del tennis con un posizionamento unico nel luxury sportswear. Dall'altra l'anticonformismo, l'energia e la sfrontatezza di Heroe's, giovane azienda emiliana che si sta facendo sempre più strada nel mercato del padel. Unendo le proprie forze, i due brand hanno dato vita a un'esclusiva capsule collection tra completi d'abbigliamento e racchette da padel, frutto del know-how di entrambe le parti. Una sfida significativa per Hydrogen, che vuole replicare anche nel padel il percorso di successo compiuto nel tennis. Dopo aver parlato nel dettaglio delle racchette sul numero 11-12/2023 di Padelbiz, in questa sede ci concentriamo sull'abbigliamento, per il quale Hydrogen propone un mix di materiali che, combinati nelle divise, assicurano leggerezza, traspirabilità e un design ergonomico che si adatta fluidamente ai movimenti del corpo. PER VERI PADEL ADDICTED La partnership tra i due brand si riferisce esclusivamente alla proposta commerciale di un mix di prodotti i per un pubblico padel addicted. Hydrogen e Heroe's hanno mantenuto le proprie competenze distinte nelle aree interessate dalla

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collaborazione, dedicandosi al design e alla produzione dei prodotti nei rispettivi ambiti. Hydrogen si è occupato della progettazione, l'ideazione, lo sviluppo e la produzione delle uniformi da gioco per uomo e donna (magliette e pantaloncini) e accessori (polsini e cappellini), mentre Heroe's ha gestito la progettazione, l'ideazione, lo sviluppo e la produzione di racchette, borsoni e zaini. Le anime dei due brand si sono intrecciate poi nell'uso di un logo unificato, con l'iconico teschio di Hydrogen integrato all'interno del marchio di Heroe's, e nella scelta dello stile per personalizzare i prodotti. “Hydrogen vede nel padel una possibilità di business importante, dall'enorme potenzialità”, ha spiegato la dottoressa Lee Jin Hee, ceo di Hydrogen. “Un investimento in cui impegneremo tutto il know-how che ci contraddistingue, dal design alla ricerca nei materiali, con l'obiettivo di differenziarci dai competitor, come abbiamo fatto nel mondo del tennis di cui siamo diventati importanti player. Per la collaborazione tra Hydrogen e Heroe's ci siamo avvalsi di tessuti tecnici e stampe ricercate impiegando tutta la nostra esperienza in ambito sportswear. Si tratta di una sfida che siamo felici e onorati di affrontare con un partner come Heroe's, conosciuto e fortemente apprezzato nell'ambito del padel“. “Per noi questa collabo è qualcosa che lega orgoglio e curiosità”, ha com-


FOCUS PRODOTTO

In foto: Emily Stellato

mentato Andrea Brunelli, ceo dell'azienda emiliana. “Orgoglio perché per un brand giovane come il nostro, nato nel 2018, costruire una partnership con un marchio posizionato e rinomato per la qualità dei suoi prodotti come Hydrogen è motivo di grande soddisfazione. Curiosità poiché sarà entusiasmante capire dove ci porterà, sperando possa essere il primo di tanti progetti da vivere insieme”. STILE E FUNZIONALITÀ IN CAMPO I completi padel pensati da Hydrogen sono caratterizzati dall'impiego di due materiali diversi: il jersey di poliestere per la parte frontale dei capi e il poliestere in rete traspirante con trattamento Sanitized per il retro. La combinazione dei due materiali garantisce massima leggerezza e traspirazione, visto che è in grado di rimuovere il sudore velocemente, mentre la costruzione ergonomica consente di seguire i movimenti del corpo. Il girocollo delle maglie, inoltre, è stato realizzato in tape per evitare le irritazioni. L'abbigliamento della collaborazione Hydrogen x Heroe's unisce design all'avanguardia e tecnologie avanzate. Tra le texture delle t-shirt è possibile trovare quella con i pixel sfumati e una grafica vibrante sul fronte, stampe caleidoscopiche Diagonal fronte e retro nelle vibranti

tonalità del blu elettrico e giallo fluo. Grafiche sfumate e pattern camouflage, inoltre, rappresentano lo stile iconico del dna Hydrogen. Nella collezione di abbigliamento femminile, oltre a t-shirt e canotte, sono presenti anche gli abiti tecnici da padel. I pantaloncini hanno un design elegante con dettagli tono su tono. Presentano la scritta Hydrogen in mesh forato sul lato destro e il logo della collaborazione sulla gamba sinistra. Hanno tasche ampie per posizionare agevolmente le palline durante il servizio e un comodo laccio in vita per regolarne la vestibilità Le tute (felpa più pantalone) Off Time/Off Court della collaborazione, invece, sono realizzate nel tessuto Revolutional Energy. Sono creati e prodotti in Italia e sono 100% Made in Italy e sono protetti da due brevetti internazionali: uno per la costruzione innovativa e uno per il processo produttivo. Anche le felpe full zip sono realizzate nel tessuto Revolutional Energy. La proposta degli accessori comprende un immancabile cappellino, che combina il look strutturato della classica visiera piatta a pannelli in mesh e presenta il logo della collaborazione a contrasto sul davanti. A completare la collezione anche una coppia di polsini di cotone, le cui qualità della spugna utilizzata permette che il sudore venga assorbito in misura maggiore. Il materiale, un misto di cotone e tessuto elasticizzato, consente la massima adattabilità al polso di qualsiasi giocatore.

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NEWS PRODOTTO

!KONEEC D-Carbon !KONEEC è un nuovo brand 100% padel che da dicembre è presente in una serie di negozi selezionati e specializzati. Particolari sono la scelta del nome, il logo e il lettering di !KONEEC, di cui fa un uso non convenzionale per richiamare la parola “Iconic” in un modo nuovo e coerente con i valori e la filosofia dei soci fondatori, Carlo Alberto Romiti e Giovanni Pietra (intervistati nel numero 11-12/2023 di Padelbiz). Una delle quattro linee del brand è la Full Carbon che, come tutta la gamma !KONEEC, è declinata nelle versioni a diamante, tonda e a goccia. La linea Full Carbon è rivolta a giocatori di livello avanzato e, in generale, dotati di un'ottima tecnica per poter manovrare una racchetta che non si presta a molti compromessi. Il diamante D-Carbon, per esempio, ha un peso di 370 g (con tolleranza di 5) e un bilanciamento alto di 270 mm ed è studiata per dare il massimo in attacco e nei colpi dall'alto. Il nucleo in EVA Black 13 ha una durezza media, mentre la superficie ruvida garantisce un adeguato spin. Non è la racchetta più versatile della gamma: per avere più controllo e polivalenza, infatti, meglio guardare alle T-Carbon e alle R-Carbon (a goccia e rotonda). ProKennex Italia - 030.3546614 - info@prokennex.it

PUMA Collezione Play Faster 2024 Puma lancia la nuova racchetta Nova Elite Momo insieme alle scarpe e all'abbigliamento Nova Elite, disegnate con Momo González. Entrambe fanno parte della collezione Play Faster per la stagione 2024, che si è affidata ai feedback dello spagnolo per le sue ultime realizzazioni. La Nova Elite Momo è l'evoluzione avanzata del modello SolarAttack ed è la racchetta più tecnica della collezione, pensata per i giocatori professionisti e di livello avanzato. È dotata di un telaio in fibra di carbonio 3k con un doppio cerchio tubolare, mentre la forma rotonda garantisce soprattutto controllo e precisione. La pala presenta la firma e il logo Momo González in un'esclusiva combinazione di colori. I prodotti che l'iberico utilizzerà nella stagione 2024 includono le esclusive scarpe Nova Elite, progettate con la tecnologia Webcage per un maggiore sostegno del mesopiede e una calzata personalizzata, l'intersuola in schiuma Profoam Lite per ottenere più leggerezza e assorbimento degli urti e rimbalzo, una soletta Ortholite e la tecnologia Pwrprint sul lato interno della tomaia della scarpa per una maggiore resistenza all'abrasione durante i movimenti laterali. Il modello presenta anche una suola con scanalature speciali da 3,5 mm per una migliore trazione nei movimenti verticali e multidirezionali. L'abbigliamento di questa linea presenta due diversi modelli di t-shirt, una polo, un hoodie e due paia di short. Puma - 06.89970526 - service@puma.com

HIROSTAR Alien Alien è la prima racchetta di Hirostar prodotta in collaborazione con il suo testimonial più famoso e iconico, Tolito Aguirre. Una partnership ben rappresentata dal claim che accompagna la nuova campagna pubblicitaria del brand italiano, girata a New York: El que tiene magia no necesita trucos (Chi fa magie non ha bisogno di trucchi), a identificare lo stile di gioco unico e inconfondibile dell'argentino. L'Alien è realizzata con carbonio 24k e gomma EVA Black Xtreme, che la rendono una racchetta dura e con un'uscita di palla sorprendente. L'estetica riprende fedelmente due tatuaggi di Tolito: l'Alieno sul piatto e il testo del claim sul telaio. La finitura con effetto sabbia rende la superficie ruvida al tatto, per garantire effetti sempre più performanti, anche qui in linea con quanto propone Tolito sul campo. La racchetta Hirostar Alien sarà in vendita da fine gennaio. info@hirostarpadel.com - 329.9344757

SIUX Electra Pro ST3 Nell'ultimo Milano Premier Padel P1, Franco Stupaczuk ha giocato per la prima volta con la nuova racchetta Electra Pro ST3, terza evoluzione della linea Electra studiata da Siux. La ST3 sarà la pala dell'argentino anche per la stagione 2024, e ben si adatta a un giocatore come Stupaczuk, che fa della fase offensiva e dell'esplosività nei colpi dall'alto le sue caratteristiche principali. La racchetta, dalla forma ibrida, è realizzata in gomma Eva dura con una superficie in carbonio 15k, per una combinazione che (come ha riconosciuto lo stesso Stupa) la rende ancor più dura rispetto alla versione precedente. Il piatto ha una finitura sabbiata e lucida, per garantire più spin ed effetti. Oltre alla Electra Pro 3, la linea del brand spagnolo è completata anche dall'Electra Lite 3 e dalla Electra GO 3. L'Electra Lite 3 ha una forma tonda e non ibrida, che fornisce maggiore controllo in ogni colpo. Il nucleo della racchetta è sempre in gomma Eva dura, ma con carbonio 12k. Anche la superficie ha finiture sabbiose, ma in questo caso è opaca. L'Electra GO 3 è invece una racchetta pensata per i principianti, con forma ibrida e la gomma Eva dura, ma in carbonio 3k. siux.com

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FOCUS ON

ARTIGIANATO, FASHION, MADE IN ITALY Cover Padel è un marchio che dal 2020 si distingue per la produzione di borse e zaini di alta qualità, sfruttando il know-how acquisito nel mondo della tappezzeria di auto d'epoca e moderne di Daniele Pansardi

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l distretto tessile abruzzese è senz'altro uno dei più importanti e floridi d'Italia, con oltre 350 imprese attive sul territorio. Le tradizioni di settore in quest'area della penisola partono da lontano e si sono rinforzate nel corso degli anni, creando un tessuto socio-economico che è diventato sinonimo di qualità anche a livello internazionale. Uno dei protagonisti di questa storia di successo è la Tappezzeria Fausto 2.0 ad Avezzano (AQ) che dagli Anni '60 è attiva nella tappezzeria per auto d'epoca e moderne, per le prime, sia per la produzione dei telai sia per il restauro dei sedili. Tutto rigorosamente made in Italy. Un valore fondamentale per la famiglia Di Berardino, che di generazione in generazione continua a proporre articoli capaci di distinguersi sul mercato. La nuova sfida di Stefano e Susanna, figli di Fausto, è stata quella di replicare lo stesso modello anche nel padel, tutto nasce dalla passione per lo sport di Stefano, che da ex calciatore ha militato nelle giovanili della Juventus e si è poi costruito una carriera professionistica in Serie C. Appesi gli scarpini al chiodo ed essendo divenuto titolare della Tappezzeria Stefano ha investito sul padel. Nel 2020 è nato così Cover Padel, che all'interno dello stabilimento da 500 mq di Tappezzeria Fausto 2.0 si occupa della produzione di cover e borse per le racchette. I princìpi su cui si fonda sono quelli che caratterizzano anche la casa madre: l'italianità e l'alta qualità dei prodotti. Cover Padel utilizza materiali di ultima generazione. Tutte le realizzazioni sono personalizzabili: questo permette all'azienda di collaborare con i maestri e centri di tutta Italia e di proporre articoli ad hoc anche per tornei, come già accaduto per alcuni eventi TPA, e squadre amatoriali. Ai giocatori di un team, infatti, Cover Padel può

fornire una linea completa customizzata con zaini, borsoni e beauty case. Per tutti i prodotti è possibile scegliere un'ampia varietà di colori, tessuti, trame e texture, grazie alla quale il marchio è già riuscito a distinguersi sul mercato nazionale e ad affacciarsi anche su mercati esteri. Il marchio avezzanese, infatti, sta portando avanti delle collaborazioni in Inghilterra, Spagna, Emirati Arabi e Australia.. LE PROSSIME NOVITÀ Uno dei prodotti più apprezzati dal pubblico è sicuramente il back pack, uno zaino con cover integrata essenziale per portare con sé la propria attrezzatura comodamente. Nella nuova versione, che il brand sta lanciando in queste settimane, la cover si potrà poi anche staccare dallo zaino (o dal borsone, per cui vale lo stesso concetto), per un utilizzo ancora più pratico. Tra le novità di Cover Padel, inoltre, c'è una Coach Balls Bag pensata per istruttori e maestri, che potranno vederla da vicino al Padel Trend Expo. Il marsupio è pensato per integrare o sostituire il cesto porta palline durante le lezioni ma, allo stesso tempo, per diventare una borsa a tutti gli effetti. Un prodotto inedito, con cui il marchio punta a una delle categorie chiave nel settore: i maestri, per l'appunto, a cui Cover Padel vuole offrire maggior libertà di movimento all'interno del campo, avendo sempre a disposizione le palline. È progettata con un ecopelle idrorepellente lavabile; la texture black carbon è un materiale di ultima generazione che la rende morbida, confortevole e leggera. La borsa è stata già testata da diversi maestri nei rispettivi circoli, e sarà in esposizione allo stand J03 di Padel Trend Expo.

Stefano Di Berardino con la nuova Coach Balls Bag

Cover Padel - 331.4835154 - info@coverpadel.it

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BRAND PROFILE

PLAY THE FUTURE Presente e futuro di Malona, giovane brand dal cuore italiano che punta sulle nuove promesse del padel nostrano e annuncia un 2024 ricco di novità di Andrea Farano

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econdo una nota canzone di Enrico Ruggeri, “il futuro è un'ipotesi”. Secondo Malona, il futuro è un sentiero che conduce a territori sportivi tutti da esplorare, un traguardo da conquistare con impegno e dedizione, un viatico in cui accompagnare giovani atleti che coltivano il sogno del professionismo. Il neonato brand italiano ha scelto di farsi largo in un contesto iperaffollato con politiche di vendita intelligenti e sostenibili, affidando la diffusione della propria im-

magine a una cantera di promesse, che, imbracciando la M100, si giocano il loro avvenire agonistico. Con lo sguardo rivolto alla comunicazione social e alle ultime frontiere del mondo digitale, Malona non dimentica che la qualità e l'estrema cura per il prodotto restano i principali ingredienti per consolidare la propria posizione di mercato. Abbiamo incontrato Jacopo Levi, anima di un'azienda che orgogliosamente preserva la sua identità italiana e si prepara al lancio di una nuova pala.

L'intervista Jacopo Levi SOCIO FONDATORE

Quando nasce Malona? Di chi è l'idea?

L'idea di Malona nasce nel gennaio 2021, dal connubio tra me e Matteo Borromini quali soci fondatori: io ho apportato al progetto la mia visione e le mie competenze finanziarie e aziendalistiche, e lui ha curato maggiormente la genesi e lo sviluppo del prodotto da un punto di vista tecnico, essendo più introdotto al gioco e al mondo del padel.

profilo già consolidato, ma la scelta che difendiamo con orgoglio è quella di aver preferito una nidiata di ragazzi talentuosi, per accompagnarli nel loro percorso di crescita, e per crescere noi con loro. Mi vengono in mente, tra gli altri, Chiara Giaquinta, prossima a debuttare tra i professionisti, e Riccardo Merli, classe 2005: tutti i nostri atleti giocano con il prodotto che si trova in vendita, senza alcuna modifica, per una precisa scelta aziendale e di serietà verso la nostra clientela.

Il nome scelto a cosa si riferisce?

Non c'è un riferimento preciso: lo abbiamo adottato fondamentalmente per il suo sound, che sottintende un lontano richiamo al mondo spagnolo. Cercavamo un nome che fosse innanzitutto riconoscibile, e ci aiutasse così a ritagliare il nostro spazio in un mercato evidentemente affollato e ultracompetitivo. Come si potrebbe spiegare la vostra filosofia aziendale?

Le nostre risorse ci hanno indirizzato verso la produzione di una pala che definisco “di nicchia”, che fosse qualitativamente curata per materiali ed estetica, e che si contraddistinguesse per un'immagine fresca. Per promuoverla abbiamo puntato su una fascia di giocatori giovani e per lo più provenienti dal territorio che sentiamo più vicino per estrazione, come la Lombardia e la Svizzera, investendo in queste promesse con un contratto di sponsorizzazione. A loro si affiancano dei maestri - fondamentali per lo sviluppo commerciale del brand - che portano sul campo le nostre racchette e contribuiscono a diffonderle. Si spiega così il claim “Play the Future”?

Esattamente: avremmo potuto scegliere come testimonial un giocatore dal

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Qual è il vostro posizionamento e l'evoluzione in termini di penetrazione del mercato italiano ed estero?

Il mercato italiano - per numeri secondo in Europa, e comunque tra i primi al mondo - è per certi versi saturo di proposte, eppure in continua e inesorabile crescita: è stato questo il primo contesto di diffusione, ma abbiamo già piazzato il nostro prodotto in ambiti internazionali come Svizzera, Bahrain e Kuwait. Siamo pienamente soddisfatti dei risultati di vendita del primo anno, considerato che nella fascia di prezzo in cui ci collochiamo possiamo distinguerci per le dotazioni accessorie come il fodero e l'NFT. Il canale principale resta il nostro shop online, ma siamo presenti anche all'interno di alcuni circoli lombardi e svizzeri. Hai citato l'NFT come elemento distintivo di Malona, azienda che crede fortemente nel digitale: spiegaci di cosa si tratta

Non esiste a oggi un'altra azienda che, come Malona, doti la propria pala di un codice univoco NFT: in parole semplici potremmo definirlo come un certificato digitale, corrispondente al numero seriale del prodotto e che lo segue a ogni cessione, garantendone innanzitutto l'autenticità, ma che po-


BRAND PROFILE

trebbe - per ipotesi, magari in futuro - essere lui stesso oggetto di vendita o scambio. All'atto pratico, all'NFT è collegata una card che consente al suo possessore di accedere a una serie di servizi esclusivi, come la partecipazione a eventi dedicati o l'assegnazione di biglietti per manifestazioni padelistiche e clinic, ma anche la proposta in anteprima delle nostre nuove uscite. Abbiamo notato particolare cura per la comunicazione e l'utilizzo dei social: è una scelta che ritieni obbligata?

Prima di presentarci al mercato abbiamo speso tempo ed energie in uno studio accurato sulla parte grafica ed estetica del prodotto, che va dal logo alla definizione della bicromia che ne completa l'immagine. A questo è seguita un'attenzione che direi maniacale per la comunicazione e la presenza in rete e sui social, che consideriamo un'imprescindibile vetrina. È vero che questo richiede un investimento a volte economicamente oneroso, ma lo riteniamo un processo organico alla nostra crescita, che - seppur lenta - auspichiamo e vogliamo costante e sempre più consolidata.

Per che tipologia di giocatore è pensata la M100?

La M100 è un prodotto che sposa appieno la nostra filosofia del “Play the Future”, nel senso che non è una racchetta per principianti, ma è stata concepita proprio per dotare la nostra “cantera” di un attrezzo di livello intermedio/avanzato, funzionale a un percorso tecnico che punta all'agonismo. Realizzata totalmente in carbonio 18K, con all'interno una gomma eva soft bianca, di certo è una pala estremamente maneggevole e versatile, leggermente più orientata al controllo. Puoi svelarci qualche segreto sui processi di ricerca e sviluppo della vostra racchetta?

La pala nasce su progetto esclusivo di un nostro designer italiano, e non è un assemblato di componenti preesistenti, come sovente accade. È l'elemento “made in Italy” del nostro processo produttivo, di cui andiamo particolarmente fieri e che è sempre motivo di apprezzamento all'estero. Posso aggiungere che l'attrezzo è pienamente conforme al regolamento internazionale e rispetta tutti i parametri costruttivi (altezza, larghezza e spessore), rendendolo quindi omologato per giocare in tutte le competizioni.

Il vostro catalogo comprende un insieme di accessori coordinati (abbigliamento e zaino) dal design decisamente accattivante: una proposta così completa

Collezione 2024: quali le novità all'orizzonte per Malona?

interessa anche il giocatore amatoriale?

Non voglio rivelare troppo ma posso già dire che è in arrivo una nuova pala: in anteprima a PadelBiz svelo l'arrivo della M200, frutto di un grande sforzo dal punto di vista estetico e di design. Avrà caratteristiche maggiormente offensive rispetto alla M100 - modificando la combinazione di carbonio e gomma, pur mantenendo la stessa qualità costruttiva della sorella - così da offrire un'alternativa d'acquisto ai nostri clienti, ma anche ai nostri atleti. Al momento il prodotto è in fase prototipale di test, e puntiamo alla commercializzazione a inizio dell'anno.

Sicuramente la disponibilità del corredo coordinato in qualche modo favorisce la vendita della pala, anche perché nel nostro caso registriamo frequenti apprezzamenti sull'intera gamma, tanto che non sono affatto rari i giocatori che ci scelgono per il borsone o la maglia, indipendentemente dalla racchetta poi impugnata in campo. Sull'abbigliamento abbiamo corso il rischio consapevole di collocarci in una fascia di prezzo premium, perché offriamo alta qualità per design e materiali, mantenendo sempre l'impronta stilistica che ci identifica.

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INTERVISTE

PADEL WOOD GUARDA AL FUTURO Il progetto didattico di Karin Cappelletti continua a crescere ed espandersi. Abbiamo parlato con l'ideatrice dell'iniziativa dei prossimi step per la diffusione delle sue particolari racchette di legno (che ora saranno anche in carbonio) a cura della redazione

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n anno fa, di questi tempi, Karin Cappelletti si lanciava in un progetto unico nel suo genere. Attingendo dalla sua esperienza nell'insegnamento e da una notevole dose di creatività, Karin presentava delle speciali racchette di legno con l'obiettivo di migliorare la tecnica e l'impatto con la pallina. Il nome? Padel Wood. La pala ha una grandezza contenuta, che corrisponde

al punto dolce di una tradizionale. È una racchetta che “non perdona”, come si legge sul sito ufficiale, che punta a stimolare la concentrazione in allenamento per ottenere risultati e diventare uno strumento didattico imprescindibile per i maestri. Abbiamo parlato con Karin per avere degli aggiornamenti a riguardo, e per scoprire la grande novità pronta a essere lanciata sul mercato.

L'intervista Karin Cappelletti MAESTRA NAZIONALE FITP

Ci ritroviamo dopo quasi un anno dalla prima edizione di Padel Trend Expo,

Quali sono i tuoi progetti futuri legati a Padel Wood?

dove abbiamo avuto modo di conoscerci. Cosa ci racconti di Padel Wood?

Il primo e più importante è cercare di instaurare delle collaborazioni con grandi brand in modo da aumentarne la visibilità, oltre che poter aiutare sempre più maestri e istruttori. Ho diversi stage già programmati e nuovi da programmare, sia in Italia sia all'estero, in modo da far calcare a Padel Wood più terreni possibili. Nel 2024 ci saranno almeno due grandi incontri, al nord e al centro-sud, che richiameranno molti insegnanti, durante i quali potranno provare l'utilizzo e la validità di Padel Wood. Andrò anche all'estero a presentare la mia racchetta, anche per testare i mercati di altri paesi. Continueremo a ricercare i partner che vorranno sostenere i grandi progetti legati a Padel Wood, mentre punteremo anche alla sponsorizzazione di giovani promettenti che prendano a cuore questa formidabile racchetta e la utilizzino per allenarsi. Il progetto infatti guarda ai giovani e li sostiene nel loro cammino.

Grazie per questa nuova e preziosa possibilità di parlarvi della mia creazione, della quale vado particolarmente fiera. Ci tengo innanzitutto a precisare ancora che Padel Wood è la prima racchetta didattica interamente made in Italy, quindi con un bel certificato di garanzia, e che sta andando molto bene. La racchetta, inoltre, può essere anche personalizzata. A essa sono legate progressioni didattiche di ogni colpo con immagini, descrizioni e video dettagliati. Inoltre, è uscito di recente un prontuario di esercizi da utilizzare con Padel Wood, in modo da supportare gli istruttori nel loro prezioso lavoro. Padel Wood è legato a te in quanto ideatrice del progetto, ma anche alla tua grande esperienza come maestra di padel.

Utilizzo questo attrezzo quotidianamente con i miei allievi durante le lezioni, riscontrando miglioramenti immediati nell'esecuzione dei colpi, nel mantenere il focus sulla palla e nel movimento di gambe che li sprona a una migliore ricerca della corretta distanza. Oltre al fatto di rendere le lezioni certamente più divertenti e stimolanti. In particolare, per i bambini e i ragazzi mi piace ricordare che Padel Wood copre l'intera progressione didattica: esiste infatti una racchetta che abbraccia tutte le fasce d'età. Mentre si divertono, possono migliorare sotto vari punti di vista, tanto che molto spesso a ogni lezione sono loro a richiedere l'utilizzo di Padel Wood.

Sarai presente anche quest'anno a Padel Trend Expo?

Ci sarò con il mio stand e soprattutto con una grossa novità: la Padel Wood in carbonio. All'interno dello stand saranno disponibili tutti i modelli della mia racchetta: bambino, junior e adulto, compresa una edizione limitata e numerata in legno. Non mancheranno gadget e una lotteria che metterà in palio racchette, cappellini e magliette autografate dai giocatori. Durante la fiera, sarò in campo per un'ora al giorno in cui farò provare la mia racchetta, con sfide a premi. Vi aspetto tutti allo stand I15!

padelwood.it - Instagram: padel.wood - Facebook: Padel Wood - LinkedIn: Padel Wood IL NUOVO CLUB PADEL8 Karin Cappelletti sarà anche la direttrice sportiva del nuovo centro Padel8, che aprirà a Milano tra fine gennaio e inizio febbraio all'interno dell'Ippodromo Snai San Siro. Una location senz'altro unica nel suo genere, immersa nel verde del parco e di fianco alla pista del galoppo utilizzata per le corse dei cavalli. I campi saranno cinque: quattro super panoramici all'interno di una singola struttura progettata e realizzata da Italgreen, e uno outdoor che sarà coperto in un secondo momento. Wilson sarà il partner tecnico del centro, sostenuto anche da Snai che è proprietaria dell'Ippodromo. Nei progetti di Padel8, che approfondiremo nei prossimi numeri di Padelbiz, c'è l'apertura di una scuola con percorsi rivolti a tutte le fasce d'età.

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padeLegal pillole di padel e diritto

EDIFICABILITÀ DI CAMPI TRA DISTANZA DAI CONFINI E INQUINAMENTO ACUSTICO Una sentenza del TAR Toscana (sezione Firenze) si esprime sul rispetto delle distanze tra le costruzioni e sulla necessità del preliminare rilievo dell'impatto acustico del campo di Andrea Farano, avvocato in Milano

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ncora una volta passiamo in rassegna la produzione giurisprudenziale dei Tribunali Amministrativi Regionali per offrire ai nostri lettori una panoramica il più ampia possibile sulle questioni giuridiche correlate all'edificazione di campi padel e strutture accessorie al gioco, ritenendolo tema di interesse per chiunque debba valutare la realizzazione di un centro sportivo e necessiti, quindi, di vagliare le soluzioni migliori per la sua costruzione. Lo ripetiamo anche in questo caso: ogni sentenza è resa con riferimento a vicende locali con caratteristiche estremamente specifiche, ma da ogni pronuncia si può - e anzi, si deve - trarre indirizzi interpretativi che contribuiscono a tratteggiare una prima visione sistematica delle prescrizioni legali applicabili al settore.

L'ANTEFATTO La vicenda trae avvio dalla realizzazione, all'interno di un centro sportivo sito nel Comune di Forte dei Marmi (il Tennis Europa, per la cronaca), di due campi da padel coperti in luogo di uno dei campi da tennis preesistenti, nell'area immediatamente prospiciente all'abitazione di soggetti privati. Il progetto, munito di permesso di costruire n. 58 del 4 aprile 2022, prevedeva l'installazione di “una copertura geodetica comune ai due campi, alta al colmo poco meno di dieci metri e rivestita in teli di pvc sfilabili, circondata da una barriera antirumore schermata con essenza vegetali sempreverdi”. Proprio il titolo edilizio è stato impugnato dai residenti nelle immediate vicinanze del circolo, i quali - sulla scorta di sei motivi - hanno chiesto che il Tar ne pronunciasse l'annullamento, lamentando le ricadute negative della presenza di una struttura così impattante a ridosso del confine stradale e della loro proprietà. LE CONTESTAZIONI DEI RESIDENTI E LE DIFESE DELLE PARTI IN CAUSA Il contenzioso si è sviluppato in maniera alquanto complessa e articolata: per esigenze editoriali presteremo qui particolare attenzione ai due principali motivi di ricorso. Innanzitutto i cittadini hanno dedotto la violazione delle norme tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico comunale (dell'art. 16, comma 2 in particolare), che prescrive per la realizzazione di nuovi impianti, nella zona interessata, il rispetto della distanza minima di cinque metri dai confini, misura che nell'occasione non sarebbe stata osservata. Nella relazione istruttoria del tecnico comunale, propedeutica al rilascio del permesso di costruire - assodato che la struttura sorge a 3 metri dal confine - il mancato rispetto delle distanze imposte dallo strumento urbanistico sarebbe invece giustificato “dall'irrilevanza dell'intervento”, in quanto avente caratteristiche di “facile amovibilità”. In altre parole, la copertura dei campi da padel non sarebbe stata ritenuta equiparabile a un vero e proprio edificio, “perché non capace di offrire stabile riparo dagli agenti atmosferici”. Quindi secondo il Comune - una volta stabilito che i nuovi campi, con relativa copertura, non costituiscono superficie coperta - non sarebbe operativa la prescrizione circa la distanza minima del manufatto dal confine; tesi, questa, ovviamente fatta propria dal centro sportivo. Tale interpretazione veniva confutata dai ricorrenti, secondo i quali l'impianto non avrebbe affatto natura temporanea e la sua pretesa amovibilità sarebbe di fatto rimessa al gestore dal circolo, senza considerare che l'imponente intelaiatura fissata alla platea di fondazione in cemento armato era destinata a rimanervi permanentemente. La seconda ragione di lamentela mossa all'impianto afferisce al “pregiudizio ambientale”, inteso in senso lato, costituito dalla presenza ravvicinata - a distanza inferiore a quella consentita - di un'attività fonte sicura di immissioni rumorose, che non avrebbero formato oggetto di idonea valutazione da parte del Comune. Secondo i ricorrenti, infatti, “lo sport del padel, che prevede l'utilizzo delle pareti laterali del campo per farvi rimbalzare la palla colpita dalle racchette dei giocatori costituirebbe una disciplina per definizione rumorosa e non avrebbe pertanto potuto essere assentita per espressa scelta dello strumento urbanistico”. LA DECISIONE DEL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE Il Tar della Toscana, sezione di Firenze, nel dirimere la controversia sottopostagli ha accolto la tesi dei ricorrenti, per l'effetto annullando il permesso di costruire oggetto di impugnativa. Con la sentenza n. 298 del 22 marzo 2023 il Tribunale ha infatti considerato ampiamente condivisibile la posizione dei cittadini già resi-

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denti nei pressi dei nuovi campi padel, sancendo innanzitutto il mancato rispetto della distanza minima per la loro edificazione. Il Collegio - premesso che, in questo caso, trattavasi di “un'intelaiatura in alluminio ancorata al suolo tramite bulloni e rivestita da teli mobili in pvc, delle dimensioni di oltre quaranta metri in lunghezza e oltre dieci in larghezza, con altezza al colmo di circa dieci metri” - ha infatti precisato che la precarietà di un manufatto edilizio non dipende dalla tipologia di materiali usati per la sua realizzazione (e, più in generale, dalle caratteristiche costruttive e di ancoraggio al suolo), quanto piuttosto “da un profilo funzionale che si identifica con l'uso cui il manufatto stesso è destinato, nel senso che, se le opere sono dirette al soddisfacimento di esigenze stabili e permanenti, la natura precaria dell'opera va comunque esclusa, a prescindere dai materiali utilizzati e dalla tecnica costruttiva applicata”. Conseguentemente, la circostanza che la tecnologia impiegata dal centro sportivo renda di facile rimozione la copertura dei campi non toglie che, a fronte della sua destinazione a un utilizzo stabile e non limitato nel tempo, l'impatto territoriale dell'intervento debba considerarsi definitivo. Cosicchè l'intervento edilizio è stato ritenuto assoggettato alla disciplina delle distanze minime come previste dal Regolamento Comunale in quanto pienamente rispondente alla nozione di “costruzione”, “tanto più che - apprezzando nella loro unitarietà le opere autorizzate - il permesso impugnato non si riferisce alla sola copertura geodetica, ma anche ai campi da padel, i quali di per sé comportano una permanente trasformazione del suolo”. Interessante la considerazione espressa a margine del Tribunale, laddove ha individuato l'interesse ad agire dei vicini nel pregiudizio prodotto dalla presenza del manufatto che, per la sua considerevole altezza, “occlude la visuale che si godeva dal fronte della proprietà dei ricorrenti, precedentemente libera se non per la presenza di alcuni alberi, oltre ad apparire distonico dall'insediamento circostante per dimensioni complessive e caratteristiche costruttive.” LA QUESTIONE ACUSTICA Anche il secondo motivo di opposizione è stato ritenuto ammissibile e fondato. Premesso che il piano comunale di classificazione acustica inserisce il centro Tennis Europa e l'abitazione dei ricorrenti in un'area in cui i valori limite di emissione nell'orario diurno di apertura del circolo sono pari a 55 dB (mentre i decibel rilevati sono 60), la motivazione del Tribunale richiama, in sostanza, un difetto di istruttoria al momento della concessione del titolo edilizio da parte del comune versiliano, che non avrebbe adeguatamente escluso il verificarsi di una situazione di inquinamento acustico. Senza entrare nel dettaglio degli aspetti tecnici della sentenza, chi scrive ritiene invece utile soffermarsi sul richiamo operato dal giudice alla previsione delle Legge n. 447/1995, valorizzando il principio secondo cui i valori di immissione acustica vanno rilevati in prossimità dei ricettori (mentre, in questo caso, le misurazioni del centro sportivo erano state effettuate lungo la viabilità, e quelle del Comune al confine della proprietà dei ricorrenti e non in prossimità della loro abitazione). Per la cronaca, il centro Tennis Europa ha annunciato il ricorso al consiglio di Stato per la riforma della sentenza, al fine di far accertare la piena legittimità del titolo.


PROGETTATO PER IL PADEL. APPROVATO DA BELA. Caratteristiche e tecnologie specifiche per il padel si uniscono in una scarpa leggera e rivoluzionaria costruita per completare le alte prestazioni. 37


EVENTI

FATTORE “C” “C” come Cupra ma anche come Community: fin dal suo lancio avvenuto nel 2018 il brand ha sposato questo sport condividendone i valori e comunicando in particolare al pubblico degli appassionati. L'azienda automobilistica ha rinnovato la partnership con il Milano Premier Padel P1, con un'attivazione speciale che ha coinvolto la stampa specializzata di Cristina Turini. A cura di Benedetto Sironi

I giornalisti presenti insieme al brand director Pierantonio Vianello e al noto ex calciatore e titolare del Padel Club Tolcinasco Nicola Amoruso

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egli ultimi anni il padel è esploso in tutto il mondo, con una rapida crescita in Europa. Una storia e un'evoluzione che rispecchiano anche il percorso di Cupra. L'azienda automobilistica, fin dal suo lancio, ha sposato questo mondo, ritrovandone nella performance e nella passione il comune denominatore che li unisce. Non a caso Cupra predilige da sempre accostare il proprio nome a brand e realtà che amano mettersi in gioco innovando e uscendo dagli schemi. Basti pensare alle recenti connessioni con il mondo della moda. Lo scorso ottobre infatti presso il Cupra Garage (hub milanese inaugurato nel 2021) è stato lanciato un nuovo appuntamento, “Sneakers Unleashed”, un progetto che unisce la creatività e l'innovazione della street culture con l'automotive, come espressione di contemporaneità. All'interno di questa iniziativa si inseriscono diversi marchi, come Mikakus con una capsule collection di calzature dedicata o Hevō x Cupra, con una linea di capi che il brand pugliese ha sviluppato per la casa automobilistica. Ma il padel rimane ancora la migliore espressione con cui l'azienda spagnola vuo-

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le comunicare le sue ambizioni al mercato. Negli anni la partnership con Wilson ha visto ad esempio la realizzazione di prodotti in co-branding (come nel caso della pala Wilson Bela Cupra). Inoltre, tra le iniziative messe a punto come official partner del Premier Padel P1 svoltosi a Milano a dicembre, il marchio ha organizzato una serata inaugurale proprio al Cupra Garage, che ha visto sfilare le aziende sponsor della manifestazione e i migliori player mondiali. Inoltre, in concomitanza con lo svolgimento del torneo, la stampa nazionale selezionata, tra cui anche noi di Padelbiz, ha avuto l'occasione di testare in anteprima la nuova Cupra Formentor VZ5 BAT Limited Edition, con partenza dal CityLife e arrivo al Padel Club di Tolcinasco. Dove siamo stati accolti dai titolari del centro, due volti molto noti per tutti gli appassionati di calcio. Nonché, come tanti “colleghi”, grandi appassionati e praticanti di padel di buon livello: Nicola Amoruso e Alessandro Budel, con i quali abbiamo passato una piacevole giornata e partecipato a una clinic speciale con i maestri del centro.


EVENTI

La dichiarazione Pierantonio Vianello BRAND DIRECTOR

"Il nostro marchio è sempre stato legato alle competizioni, ma anche alla performance intesa come una mobilità che possa ancora divertire nel rispetto delle regole e della sostenibilità. Il padel è un gioco facile, ha origine latine come Cupra. In Spagna è una realtà che spopola da oltre 20 anni e in Italia è cresciuto molto nell'ultimo periodo, così come la nostra azienda. Siamo stati la prima azienda che ha creduto fortemente in questa grande comunità che ci ha permesso di arrivare alle persone, non solo con sponsorizzazioni a livello globale, ma entrando in maniera più capillare nei centri, attraverso le nostre concessionarie che hanno siglato le partnership, al momento con 88 club. In questo modo siamo arrivati anche nelle province, condividendo i valori e la passione di questo sport. Il 2023 per Cupra è stato un anno di successi. A ottobre abbiamo venduto 485mila automobili, un numero elevato per un marchio che di fatto non esisteva. Siamo il brand automotive che è cresciuto di più in Europa e anche quest'anno in Italia avremo un incremento che si avvicina al 50% in più rispetto all'anno precedente. Questo grazie a una gamma ampia. Il prossimo anno introdurremo nuovi modelli, lanceremo Cupra Terramar, questo nuovo suv che ci porta in una dimensione nuova per noi con l'ibrido, quindi manterrà sia l'alimentazione termica che elettrica e la produrremo in collaborazione con Audi. Un altro lancio importante sarà quello di Tavascan, che rappresenta l'essenza di Cupra, con un'espressione nuova di design su una vettura totalmente elettrica, con una potenza ma anche con un'autonomia superiore. "

CUPRA FORMENTOR VZ5 BAT LIMITED EDITION Formentor VZ5 BAT è in edizione limitata a 500 esemplari e integra una varietà di dettagli esterni e interni che esaltano l'essenza del suv coupé ad alte prestazioni. Il design esterno è composto da esclusivi dettagli a partire dal colore metallizzato Nero Midnight e dai cerchi in lega neri da 20”. I mancorrenti sul tetto e la calandra - cornice compresa -, presentano una finitura nera lucida, i gusci degli specchietti laterali sono realizzati in fibra di carbonio di colore nero così come le rifiniture dell'estrattore posteriore e dei quattro terminali di scarico (Cerakote). I fari Matrix led, il logo sulla parte anteriore e posterio-

re di colore nero e il lettering Cupra cromato in scuro sul retro, aggiungono un tocco distintivo al design. All'interno, VZ5 BAT Limited Edition mantiene la sportività che contraddistingue Formentor, integrando alcuni nuovi elementi che ne esaltano l'audacia e il carattere deciso. Non appena il conducente si accomoda sui sedili avvolgenti e sportivi (CUP Bucket in pelle nera) di serie e impugna il volante racing con il logo nero, scopre la forte personalità di questa versione, esaltata da dettagli come le cornici cromate nere che delimitano sia le bocchette dell'aria che la console centrale e dal sistema di navigazione con display touch da 12”.

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EVENTI

TRIS D'ASSI Lo scorso 4 dicembre Babolat ha presentato la nuova gamma di racchette Technical creata in collaborazione con “El Lobo”. Al Padel Club di Tolcinasco si sono sfidati ex calciatori, ambassador e un gruppo selezionato di media di Cristina Turini

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'azienda francese ha concretizzato l'obiettivo di coniugare l'innovazione del prodotto con pale performanti e di fascia alta con il lancio dei tre nuovissimi modelli della gamma Technical, creata in collaborazione con il numero uno del mondo Juan Lebrón. E proprio nei giorni “calienti” del Milano Premier Padel P1, conquistato proprio da El Lobo in coppia con Ale Galán, Babolat ha organizzato una test experience al Padel Club di Tolcinasco (già teatro dell'evento Cupra che trovate a pag. 36), dove i padroni di casa, Nicola Amoruso e Alessandro Budel, hanno accolto un gruppo di media selezionati, tra cui anche noi di Padelbiz, alcuni atleti ambassador del brand, ex calciatori tra i quali Milito, Cambiasso, Vieri, Borriello e personaggi di spicco “padel addicted” come il rapper Junior Cally e l'atleta paralimpico Alessandro Ossola. Il torneo speciale ha decretato vincitori la coppia argentina Milito e Cambiasso, che si sono aggiudicati un weekend all'Academy Rafael Nadal di Manacor, a Palma di

Maiorca, per partecipare a una clinic di padel. Ma vediamo nel dettaglio le vere protagoniste dell'experience. La gamma comprende tre nuovi modelli di racchette e una borsa e nasce dall'esclusiva collaborazione con il quattro volte numero uno del mondo: la Technical Viper Juan Lebrón, la Technical Vertuo Juan Lebrón e la Technical Veron Juan Lebrón sono progettate per fornire a tutti gli appassionati la possibilità di giocare con la racchetta firmata dal campione, indipendentemente dal livello. Ognuno di questi modelli infatti ha caratteristiche specifiche che si adattano a tutti i tipi di giocatori: potenza esplosiva e precisione nei colpi d'attacco per la Viper, potenza dinamica per la Veron grazie al carbonio e alla fibra di vetro flessibile, potenza e maneggevolezza per la Vertuo. In linea con questo nuovo lancio, Babolat ha presentato anche una borsa: si tratta di un modello unico, che condivide lo stesso dna della racchetta e riflette lo spirito di Juan Lebrón.

TECHNICAL VIPER JUAN LEBRÓN Peso: 365 g Punto di bilanciamento: 270 mm Spessore: 38 mm Grip: Syntec Pro MASSIMA POTENZA PRECISIONE

SPIN TOLLERANZA MANEGGEVOLEZZA

Da sinistra: Dario Marcolin, Christian “Bobo” Vieri, Luigi di Biagio, Nicola Amoruso e Germán Denis

TECHNICAL VERTUO JUAN LEBRÓN Peso: 365 g Punto di bilanciamento: 270 mm Spessore: 38 mm Grip: Syntec Pro

TECHNICAL VERON JUAN LEBRÓN Peso: 355 g Punto di bilanciamento: 265 mm Spessore: 38 mm Grip: Syntec Pro MASSIMA POTENZA

MASSIMA POTENZA PRECISIONE

PRECISIONE

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SPIN

TOLLERANZA

TOLLERANZA

MANEGGEVOLEZZA

MANEGGEVOLEZZA

babolat.com

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I N TO U R P E R L ' I TA L I A C O N PA D E L N U E S T R O

AUTOREVOLEZZA SABAUDA A Torino, il gruppo spagnolo presidia una zona strategica grazie all'investimento di cinque soci, capaci di creare fin da subito una rete di sinergie e collaborazioni sul territorio di Daniele Pansardi

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ell'espansione di Padel Nuestro in Italia, una parte del nord-ovest della penisola era ancora un'area da presidiare. Una lacuna colmata con uno store alle porte di Torino, a Moncalieri, che si propone di intercettare un ampio bacino d'utenza. Il negozio nasce dall'iniziativa di cinque persone: Francesco Bianchi, Antonino Labate, Carlo Manzani, Roberto Morra e Claudio Spagnotto. Come per gli altri store Padel Nuestro, punta a integrarsi con la realtà che lo circonda e a diventare un punto di riferimento non solo per la vendita. “All'interno del negozio, per esempio, abbiamo allestito un'area lounge in cui i clienti possono fermarsi a guardare le partite, fare un aperitivo o commentare insieme i match”, ci ha raccontato Carlo Manzani. Nelle intenzioni dei soci, insomma, l'obiettivo è formare una vera e propria community. Non a caso, nel calderone di idee ce n'è una piuttosto singolare: “Vorremo creare anche un Coello Fan Club, perché è il giocatore preferito di molte delle persone che frequentiamo. Sarebbe un'iniziativa unica nel suo genere”. Venendo ai progetti più tradizionali, invece, Padel Nuestro Torino ha già messo il proprio nome su un torneo che sarà organizzato nelle prime battute del 2024, in cui sarà possibile testare le nuove collezioni adidas e Nox. Nella costruzione di sinergie con il territorio, lo store torinese è avvantaggiato dalla reputazione acquisita dal marchio Padel Nuestro. Carlo ci spiega che sono state già strette delle partnership con alcuni centri, porta d'ingresso principale per aumentare la propria influenza nel tessuto sociale circostante. Lo status raggiunto dal brand Padel Nuestro, tuttavia, è stato evidente anche in un altro ambito: le

richieste del pubblico. “Abbiamo notato che le persone si informano molto prima di andare in negozio, per poi aspettarsi da Padel Nuestro il consiglio giusto per l'acquisto. In store c'è chi è disposto anche a fare la fila per parlare con Claudio, socio e anche maestro nazionale FITP. Ci viene riconosciuta una grande competenza e questo è merito degli altri store che hanno aperto prima di noi, perché ci hanno permesso di avere subito autorevolezza”.

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RESPONSABILMENTE

PADEL SENZA BARRIERE: L'INCLUSIVITÀ PASSA ANCHE DA QUI Un progetto di eccellenza, finanziato dall'Unione Europea, si propone di sviluppare le competenze sportive sul territorio attraverso la promozione del padel in carrozzina di Andrea Farano

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rutto della sinergia vincente tra sport e impegno sociale, il progetto “Padel senza barriere” – presentato dall'A.S.D. For Tennis Team di Pineto (TE) del presidente Alessio Pistilli, e ideato dal tecnico Marco Ciafardoni insieme all'esperto in pianificazione Eugenio Maglia – è stato accolto con favore dall'Unione Europea nell'ambito del bando promosso dall'Agenzia Italiana per la Gioventù e denominato “Erasmus+|Gioventù e Sport”, ottenendo il massimo cofinanziamento possibile.

L'iniziativa ha trovato il proprio alveo ideale nella cosiddetta “azione chiave KA182”, espressamente concepita dall'organismo governativo per offrire al personale delle organizzazioni sportive l'opportunità di acquisire nuove abilità e migliorare le proprie competenze attraverso la cosiddetta “mobilità a fini di apprendimento”, vale a dire trascorrendo un periodo formativo all'estero e contribuendo, in tal modo, allo sviluppo e al rafforzamento delle loro capacità sul territorio di appartenenza. Il progetto premiato, unico nel suo genere per quanto riguarda il mondo del padel, si prefigge l'obiettivo di abbattere le barriere sia sociali che geografiche, in linea con l'intento dell'Unione Europea di accorciare le distanze tra i Paesi membri e di favorire processi di innovazione in ambito sportivo a livello di realtà di base. L'iniziativa prevede diverse fasi attuative, a cominciare dall'interazione telematica con le società sportive dello stato ospitante e proseguendo con una visita propedeutica in loco, ma il fulcro dell'esperienza risiede nei 14 giorni di “job shadowing”: è questo il periodo di attività intensiva pensato per lo scambio e la condivisione di conoscenze e competenze tra l'A.S.D. For Tennis Team e due club spagnoli (il Club Andres Gimeno Castelldefels e il BaPadel Barcelona), con un'attenzione particolare all'esercizio del padel in carrozzina, ovvero il “Padel en silla de ruedas”. L'obiettivo di “Padel senza barriere” è quindi ambizioso e nobile, laddove mira a demolire quei muri invisibili che, anche involontariamente, la società erige nei confronti dei diversamente abili, tanto nel quotidiano e ancor più nei campi da

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gioco. Lo scopo primario del momento formativo è acquisire e riportare in patria un approccio gestionale e un metodo didattico fortemente inclusivo e aperto a tutti, senza distinzioni di sorta, quale fattore contributivo alla crescita delle comunità sul territorio. La A.S.D. For Tennis Team, realtà da sempre sensibile al ruolo sociale dello sport, ha saputo sfruttare appieno questa opportunità dal sapore internazionale, attingendo a competenze e abilità sviluppatesi nella terra d'elezione del padel, attraverso la collaborazione con due fra i più prestigiosi e competenti centri catalani nel settore del “padel adaptado”, dove lo staff italiano lo scorso novembre ha brillantemente concluso il periodo di apprendistato programmato. Le attività che seguiranno il rientro del personale sportivo in Abruzzo saranno il più possibile ampie e variegate, con un invito aperto a tutti per proposte e suggerimenti, e iniziative mirate a intercettare e soddisfare le esigenze provenienti dal tessuto locale. Già nel corso del prossimo mese di febbraio, il progetto prevederà ulteriori sviluppi che coinvolgeranno attivamente la platea sportiva e non solo, creando così un raccordo diretto tra lo scopo mutualistico dell'iniziativa e le reali esigenze della società civile. L'obiettivo dichiarato dell'ente di base è la formazione di un corpo docente di eccellenza, così da costituire un presidio sportivo stabile e che sia punto di riferimento per la specifica disciplina a livello regionale – e, perché no, finanche nazionale – in nome di un processo inclusivo che non può e non deve arrestarsi. “Padel senza barriere” rappresenta – per chi lo ha ideato e per chi ne beneficerà – un'opportunità di crescita anche personale, un fiore all'occhiello per il territorio teramano e un piccolo grande baluardo per la diffusione di questa emozionante disciplina, in tutte le sue possibili modalità d'esercizio, perché, non dimentichiamolo… lo sport è di tutti.

In alto, da sinistra: Simone Di Marco, Segretario A.S.D. For Tennis Team; Eugenio Maglia, collaboratore esperto in pianificazione; Monty, campione nel circuito catalano di Padel En Silla De Ruedas e ambasciatore Babolat; Marco Ciafardoni, istruttore A.S.D. For Tennis Team e responsabile del progetto


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SOTTO LA LENTE

ALLA RICERCA DEL PARTNER IDEALE Dietro le prime tre coppie, sia al maschile sia al femminile, ci sono stati diversi cambiamenti che hanno scombussolato la Top 10. La conferma di un trend che ha portato a continue evoluzioni negli ultimi due anni di Daniele Pansardi

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l 2023 del padel professionistico si è chiuso con una notizia quasi inaspettata: il rinnovo della liaison tra Juan Lebrón e Alejandro Galán, proprio quando tutti davano per scontata una separazione. Attorno alla notizia del loro addio si erano create non poche aspettative nei mesi precedenti, a testimonianza di quanto il “mercato” delle coppie sia diventato un argomento tanto appassionante quanto morboso. Rispetto alla gran parte dei colleghi, i due iberici hanno scelto di andare controcorrente, preferendo continuare a lavorare insieme nonostante entrambi avessero tentato di seguire altre strade. Nei mesi scorsi, infatti, sia Lebrón sia Galán avevano contattato Martin Di Nenno e Franco Stupaczuk per proporre uno scambio di coppia, come ha rivelato il Rengo in un'intervista al programma spagnolo El Larguero. “È chiaro che davanti a richieste del genere puoi avere dei dubbi”, ha dichiarato Di Nenno. “Ma le mie intenzioni e quelle di Franco sono sempre state quelle di continuare a giocare insieme a lungo”. Un proposito tutt'altro che scontato nel panorama attuale, dove tutti sembrano perennemente alla ricerca del compagno perfetto, senza trovarlo mai. Anche per questo motivo, si può supporre che la stagione 2024 sarà soprattutto una sfida a tre fra chi ha scelto la fedeltà: Lebrón-Galán, Stupaczuk-Di Nenno e ovviamente Coello-Tapia che, nonostante una seconda metà di 2023 in calo, è la coppia a cui tutti guardano con maggior attesa.

TRA RITORNI E NOVITÀ Per tutte le altre partnership c'è allo stesso modo grande curiosità, ma anche diversi punti interrogativi. La più intrigante è senza dubbio quella formata da Sanyo Gutiérrez e Paquito Navarro: 75 anni in due, una classe e una fantasia difficilmente eguagliabile dagli altri big, ma anche tante incognite sul rendimento fisico e atletico nel corso di una stagione. Non è una coppia inedita, visto che l'argentino e l'andaluso hanno giocato fianco a fianco tra il 2016 e il 2017 vincendo otto trofei. Una cosa è certa: quando saranno al loro massimo, potranno essere in grado di battere chiunque. Chi potrebbe avere ampi margini di crescita è invece il duo Federico Chingotto-Momo González, ovvero uno dei giocatori più solidi del circuito e fra i più fantasiosi ed estrosi. Se sui risultati non si possono fare grandi previsioni, si può facilmente presumere che sarà da subito una delle coppie più amate dal pubblico. Sulla griglia di partenza del P1 di Riyadh, che il 26 febbraio aprirà la stagione, le altre coppie sembrano partire un passo indietro, ma con le potenzialità per poter garantire diversi upset di tanto in tanto. Una delle più interessanti è quella formata da Coki Nieto e Jon Sanz, anche questa confermata, mentre tra le novità un occhio di riguardo sarà per Mike Yanguas e Javi Garrido. Il duo argentino Bela-Lucho Capra, invece, dipenderà molto dalle condizioni fisiche del Boss, all'ultima stagione della sua leggendaria carriera.

Alejandra Salazar giocherà con Tamara Icardo nel 2024

LO SCENARIO FEMMINILE La situazione che si è delineata nel circuito femminile è di fatto simile a quella maschile, ma il dislivello tra le prime tre coppie e tutto il resto rischia di essere ancor più accentuato. Anche per questi motivi, soprattutto per SánchezJosemaría e Brea-González nessun cambio avrebbe potuto rappresentare un upgrade rispetto alla situazione attuale, se non uno scambio fra di loro. Il duo Triay-Ortega al momento è un gradino più in basso, ma rappresenta senza alcun dubbio la terza forza del Premier Padel 2024 sulla carta. Alle loro spalle, è tutto in divenire. L'ex numero uno Alejandra Salazar, dopo la parentesi con Sofia Araujo, ripartirà da Tamara Icardo per tentare di risalire la china, mentre Aranzazu Osoro e Jessica Castelló (arrivate insieme in finale al WPT Master Final) ripartiranno rispettivamente con Veronica Virseda e la classe 2005 Claudia Jensen. È difficile stabilire quali strade possano percorrere queste coppie, formate da giocatrici solide e regolari ma che non hanno dimostrato di poter impensierire stabilmente le big, se non qualche exploit. Virginia Riera e Sofia Araújo, allo stesso tempo, sembrano poter puntare a una posizione saldamente all'interno della top 10, ma poco più.

LE NUOVE COPPIE

UOMINI Sanyo Gutiérrez - Paquito Navarro Federico Chingotto - Momo González Mike Yanguas - Javi Garrido Fernando Belasteguín - Lucho Capra DONNE Aranzazu Osoro - Veronica Virseda Jessica Castelló - Claudia Jensen Alejandra Salazar - Tamara Icardo Federico Chingotto, di spalle, e Paquito Navarro

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Virginia Riera - Sofia Araújo


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PA D E L S H O P

DALLO SLALOM ALLA VIBORA Sport K2 di Perugia è riuscito a trovare il suo spazio anche nel padel, a testimonianza di una crescita vertiginosa come poche nel mondo sportivo. E che non si lascia perdere d'animo neanche di fronte ai naturali assestamenti di mercato di Benedetta Bruni

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a storia di Sport K2 di Perugia ricalca quella di tanti negozi di lunga data che sono stati capaci di reinventarsi per stare al passo con i tempi. Anche lo store di Elisabetta Stivalini, infatti, è approdato al padel, introdotto nel 2017, ben prima della fama che avrebbe conosciuto pochi anni dopo in Italia. E, come tanti altri negozi, ha cavalcato quest'onda almeno fino al 2022, quando ha

poi risentito della frenata generale e dell'assestamento del mercato, stracolmo di merce proveniente dagli esuberi esteri e nazionali. Ciononostante, la prospettiva resta ottimista: un potenziale così ampio merita che venga esplorato in maniera approfondita, senza lasciarsi abbattere dalle oscillazioni di settore. Di questo abbiamo parlato proprio con Elisabetta Stivalini.

L'intervista Elisabetta Stivalini TITOLARE

Quando è stato aperto il negozio e quali discipline sono presenti?

Il nostro è un vecchio negozio “storico” aperto da mio padre nel 1968. Da sempre, oltre al tennis, c'è stata una specializzazione nello sci alpino e, anche se con minore profondità, anche nelle arti marziali, nel nuoto, nel running e nella palestra. Da sempre avete prodotti legati agli sport di racchetta, a partire dal tennis. Quando avete deciso di introdurre il padel e perché?

Il padel è entrato nel nostro catalogo nel 2017, a seguito dell'apertura del primo campo della zona (oggi tutt'ora in funzione), fortemente voluto dal gestore del circolo dove già si poteva praticare tennis. Servendo il club proprio per questa disciplina, è venuto spontaneo seguire anche il padel di cui quasi nessuno all'epoca aveva ancora sentito parlare. In cosa si differenzia il padelista che entra nello store rispetto agli altri appassionati?

L'appassionato di padel è in genere molto informato perché segue i blog di settore e ha una conoscenza soprattutto teorica – o per “sentito dire” – dell'attrezzo. Il tennista o lo sciatore si affidano molto di più al nostro consiglio, sono meno attenti alle mode e all'attrattiva dell'ultima uscita.

Che andamento ha assunto questo sport negli ultimi tempi, invece? La tendenza va per il consolidamento dei giocatori, che dunque prima o poi vorranno cambiare attrezzatura, o si procede piuttosto verso un rallentamento generale?

Non si assiste più a un aumento delle vendite da almeno due anni. Il 2021 ha appunto registrato una crescita esponenziale, nel 2022 la frenata è stata abbastanza decisa ma nell'insieme il comparto padel ha tenuto, finché nel 2023 c'è stato un decremento soprattutto nella vendita racchette, mentre le scarpe sono rimaste stabili. Qual è il vostro rapporto con il territorio di Perugia? C'è ancora margine di crescita, sia in termini di campi che di appassionati?

Non credo che possano esserci margini di crescita, mi sembra un mercato saturo per quanto riguarda gli acquisti e anche per il numero di appassionati adulti. L'unico comparto che potrebbe, ma uso il condizionale, presentare un aumento è quello dei bambini. Le scuole sono poche e non sono tantissimi i più piccoli che si cimentano in questa disciplina sportiva. Molto differente è la situazione per il tennis, dove "l'effetto Sinner" è importantissimo. Che progetti avete per il futuro?

Quando entrano in un negozio che offre anche prodotti di questa disciplina, i clienti che non giocano a padel sono incuriositi e tendono a provarlo?

In genere il padelista proviene da altri sport, che possono essere il calcio, la palestra o il nuoto. A volte anche dal tennis, ma meno di quello che si potrebbe pensare. Raramente un tennista smette di giocare per passare esclusivamente al padel, molto più spesso alterna le due attività. Nel 2021 il padel è esploso nella maggior parte d'Italia. Per voi come si è tradotto?

Sicuramente, almeno all'inizio, c'è stato un boom di vendite impressionante. Mai, in quasi quaranta anni, avevo visto un incremento tale di vendite legate a un solo sport. In seguito questa escalation si è placata, purtroppo.

La nostra intenzione è continuare a investire in questo sport, sperando che il mercato globalizzato non rovini completamente il settore. Dall'estero (ovvero dalla Spagna) sono arrivate una quantità impressionante di pale a prezzi stracciati a causa di un mercato interno quasi impazzito, che ha prodotto molti più pezzi di quanto fosse in grado di assorbire. Questo surplus si è riversato nel nostro comparto, provocando sia un crollo dei prezzi sia un'offerta non calibrata sull'utente. Ossia: se arrivano racchette a metà prezzo io, utente medio, tendo ad acquistarle, anche se non sono adatte alle mie caratteristiche. La conseguenza finale è l'acquisto di un attrezzo sovradimensionato che non mi aiuta e, anzi, spesso mi complica la vita padelistica.

SCHEDA NEGOZIO Sport K2 Indirizzo: via Campo di Marte 113, 06124 - Perugia Numero di telefono: 075.30744 E-mail: sportk2@libero.it Pagina Facebook: Sportk2 Perugia Traditional Sports Shop Pagina Instagram: @sportk2_perugia Numero sedi: 1 Titolari: Massimo ed Elisabetta Stivalini Anno di nascita negozio: 1968

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Numero vetrine: 3 Metri quadrati totali: 140 Discipline trattate: tennis, sci, padel, palestra, nuoto, arti marziali Marchi racchette trattati: adidas, Babolat, Dunlop, Head, Nox, Wilson Marchi calzature trattati: adidas, ASICS, Babolat, Head, K-Swiss, Mizuno, Nike, Wilson, Yonex Marchi abbigliamento trattati: adidas, ASICS, Head, Nike, Under Armour, Wilson, Yonex Altri servizi: riparazione pale


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