Padelbiz 02-2024

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@padel.biz N. 2/2024 - ANNO 3 PADEL TREND EXPO PAGELLONE E REPORT DELLA FIERA SOTTO LA LENTE PADEL MI AMOR: POKER D'ASSI E DUE JOLLY Periodico mensileRegistrazione al Trib. di Milano n. 6796/2023 del 12 giugno 2023Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1LO/MIIn caso di mancato recapito, inviare all'ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. In foto: Delfi Brea e Bea González dopo la vittoria al Milano Premier Padel P1 –Credits Premier Padel INCHIESTA ESCLUSIVA LA CARICA DEI 101: PRIMA PUNTATA DATI&STATISTICHE PADEL TRICOLORE: IL TREND DI CRESCITA IN PRIMO PIANO IL FATTORE SOCIAL
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PADEL LEGAL

10 LA COPERTURA DEI CAMPI PADEL E L’OBBLIGO DEL TITOLO EDILIZIO

DATI&STATISTICHE

12 PADEL TRICOLORE: IL TREND DI CRESCITA

INCHIESTA ESCLUSIVA

16 LA CARICA DEI 101: PRIMA PUNTATA

NEW BRAND

24 DOPE RACKETS: DIPENDENZA POSITIVA

SOTTO LA LENTE

26 PADEL MI AMOR: POKER D'ASSI E DUE JOLLY

VISTO DAL COACH

28 I COLPI DALL’ALTO: ESECUZIONE E DIFESA DELLA BANDEJA

“In campo ho conosciuto una parte di me che altrimenti non avrei mai scoperto”

Carmen Castillón,

INTERVISTE

30 ÁLVARO CEPERO, TESTIMONIAL VIENTO

31 MARIA MADERNA, FIDUCIARIA FITP LOMBARDIA

FOCUS ON

32 TPA: IL PRIMO CIRCUITO NAZIONALE PER AMATORI

FOCUS SERVIZI

33 ECOVER: LA SOLUZIONE È DIVERSIFICARE

FOCUS PRODOTTO

34 LE TECNOLOGIE DELLA LINEA VERTEX DI BULLPADEL

CENTRO DEL MESE

36 PL PADEL CLUB DI CARONNO PERTUSELLA (VA)

PADEL SHOP

38 PLAYPADEL STORE DI TORINO

PADEL TREND EXPO

40 REPORT DELLA SECONDA EDIZIONE

41 PAGELLONE: PROMOSSI E RIMANDATI

42 NEWS DALLA FIERA

44 IL PRIMO CONVEGNO NAZIONALE DI TRAUMATOLOGIA DA PADEL

N. 2/2024 - ANNO 3
giocatrice professionista Pag. 27 3 44
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IL FATTORE SOCIAL

di Benedetto Sironi

Possiamo forse dire che il padel sia lo sport “social” e digital per eccellenza? Siamo convinti di sì e ne abbiamo prove abbastanza convincenti. Innanzitutto, vale la pena ricordare che la sua grande crescita in Italia e non solo, cominciata nel 2020, è stata favorita anche da app come Playtomic e dalle chat in cui migliaia di giocatori possono connettersi fra di loro e organizzare partite, tornei ed eventi di qualsiasi genere. Come hanno capito anche gli stessi centri, alcuni dei quali infatti utilizzano in modo sempre più accurato e raffinato questi strumenti, per esempio tramite “chatbot” (in pratica risposte automatizzate, indispensabili quando i numeri iniziano a superare certe soglie critiche da gestire manualmente).

Altri indizi? Il fatto che proprio sui social network il padel sia sempre più presente in particolare da quattro anni a questa parte, con tantissimi contenuti di vario genere. Una miriade di video su YouTube e Instagram con tutorial, analisi tecniche, consigli, recensioni di prodotti e ovviamente spezzoni di match, punti e colpi spettacolari. Oltre ovviamente agli highlights delle partite o anche lunghe dirette, fruibili sia sui canali tv tradizionali ma spesso anche sul web. Il tutto per un pubblico sempre più interessato e numeroso, con filmati che spesso diventano virali. Ne abbiamo avuto prova diretta anche sul nostro canale Instagram, dove un video recentemente postato e tratto da uno spezzone di match tra Lebrón-Galán e Stupa-Di Nenno durante la Reserve Cup di Miami a inizio febbraio ha superato in pochi giorni il milione di visualizzazioni.

Serve altro? Parliamo degli stessi giocatori. Sono i primi che hanno capito quanto sia importante la loro presenza e costanza sui social per fidelizzare il pubblico, oltre che farlo crescere. La maggior parte dei top player (ma spesso anche molti altri atleti di fascia inferiore) curano con

attenzione i propri social postando non solo performance sportive, ma svariati momenti della vita quotidiana. Certo, direte voi, lo fanno ormai tutti gli sportivi di un certo livello. Vero, ma dobbiamo dire che nel padel c’è spesso un presidio maggiore e più continuo rispetto ad altri sport. Non a caso abbiamo scelto per questo numero una copertina emblematica da questo punto di vista: un bel selfie di Delfi Brea e Bea González scattato dopo aver appena vinto la finale del Milano Premier Padel 2023 e ovviamente subito postato sui relativi profili.

Del resto il senso di community è proprio una delle caratteristiche che sta contribuendo alla continua crescita del padel. Qui arriviamo a considerare un’altra sfumatura della parola “social”, quella più letterale. La socialità che questo sport ha fatto (ri)scoprire nel periodo del Covid è stato un potentissimo acceleratore che ne ha decretato il successo. Una tendenza che si è poi stabilizzata con il ritorno alla normalità, ma che non ha smesso di caratterizzare questa attività. Se ci pensate è davvero raro, se non impossibile, che - esclusi tornei o impegni agonistici - ci si metta a giocare per diletto tra sconosciuti a tennis, calcio o molte altre discipine. Nel padel è all’ordine del giorno cercare partite aperte, conoscendo altri giocatori in un circuito che si autoalimenta e cresce di continuo.

In generale chiunque giochi con una certa continuità ha avuto riprova di quanto la propria rete di conoscenze e contatti sia lievitata proprio grazie al padel. Comprese nuove amicizie e relazioni… di vario genere (specie magari per chi predilige i misti). E se più indizi fanno una prova, potremmo dire che il caso è risolto. E la tesi di partenza è confermata senza tema di smentita: il padel è lo sport “social” (in ogni sua sfumatura) per eccellenza.

4 EDITORIALE
Questo numero è stato chiuso il 27 febbraio 2024 MagNet srl SB @padel.biz Editore: MagNet srl SB - Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO - Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI Editors: MANUELA BARBIERI, DAVIDE L. BERTAGNA, BENEDETTA BRUNI, ANDREA FARANO, ANDREA FIERRO, DANIELE PANSARDI, ADELIO ROSATE, CRISTINA TURINI Art director: SIMONE COMI Redazione: via Tertulliano 68, 20137 Milano Tel: 02.87245180 - Fax: 02.87245182 Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Email: redazione@padelbiz.it Website: padelbiz.it Anno 3 - Numero 2/2024 - Periodico mensile Registrazione al Trib. di Milano n . 6796/2023 del 12 giugno 2023. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI. Iscrizione al ROC n. 16155 del 23 novembre 2007 Stampa: Gierre Print Service Srl Una copia 1.00 euro. L'editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l'invio di informazioni commerciali. In base all'Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: MagNet srl SB Responsabile dati: Benedetto Sironi

“A-PADEL”: ALPINE SVELA

LA SUA SQUADRA

A VENEZIA SI APRE

LA MEDIOLANUM PADEL CUP 2024

Alpine ha svelato la selezione della sua squadra mista “A-padel”. I giocatori, che indosseranno la maglia con il logo di Alpine per tutta la stagione internazionale del Premier Padel, hanno già avuto occasione di sfoggiarla durante l’Hexagon Cup sia sui campi di padel sia allo stand del marchio al Madrid Arena in Spagna. La squadra è composta da Arturo Coello, numero 1 al mondo, e da altre star, come Alexandra Salazar e la partner Tamara Icardo, Martin di Nenno, Alex Ruiz e Luciano Capra, nonché le giovani promesse Alejandra Alonso de Villa e Claudia Fernandez. Questi otto giocatori si aggiungono a Sanyo Gutiérrez, già sotto contratto con Alpine dal 2023.

FIP: NUOVA TABELLA PUNTI E PIÙ NAZIONI NEI MONDIALI SENIORES

A inizio febbraio la FIP ha annunciato la tabella punti per il Premier Padel e per il Cupra FIP Tour 2024. Il principale cambiamento riguarda l’aggiunta di un bonus per chi riuscirà a sconfiggere una delle prime otto teste di serie nel Premier Padel. Gli upset garantiranno +30 punti nei Major, +20 nei P1 e +15 nei P2. Nel circuito FIP sono stati aumentati i punti assegnati ai vincitori: 250 punti per i Platinum, 185 per le Finals, 125 per i Gold, 62 per gli Star, 31 per i Rise e 15 per i Promotion. Inoltre, la FIP ha aumentato da 16 a 24 le nazionali che parteciperanno ai FIP Seniors World Padel Championships 2024 in programma a La Nucia (Spagna) dal 15 al 20 aprile.

SLAM BY MINI:

TUTTE LE NOVITÀ DEL MASSIMO CIRCUITO ITALIANO

Lunedì 5 febbraio il circuito Slam by MINI è ripartito dal club Gonetto Go di San Carlo Canavese (TO). È la prima edizione senza il punto de oro nelle situazioni di parità, che la FITP ha deciso di cancellare. Le tappe dello Slam saranno sei, più il Master finale ancora da definire. Una delle novità principali sarà la divisione di ciascuna tappa in due tabelloni per sesso: non più uno solo per tutte le coppie, ma uno per quarta e terza fascia, poi quello per prima e seconda fascia. Complessivamente il circuito Slam by MINI 2024 metterà sul piatto oltre 150.000 euro, investiti dalla FITP nella crescita dei migliori giocatori del Paese e per l’intero movimento.

27PADEL: IL GIOIELLO DI BERGAMO

A FIRMA CRISTIANO DONI

Dal 26 febbraio al 3 marzo, presso il Venezia Padel Club di Mestre, si è aperta ufficialmente la prima tappa del Torneo Mediolanum Padel Cup 2024, in partnership con American Express. Un evento nel quale, alla categoria Open riservata ai migliori giocatori tesserati FITP, si è affiancata la Padel Experience per la clientela di Banca Mediolanum. La Mediolanum Padel Cup percorrerà l’Italia da Nord a Sud con l’obiettivo di coinvolgere clienti, appassionati e agonisti. A partecipare anche ospiti e celebrity che si alterneranno e sfideranno sui campi da gioco. Oltre a Venezia, il torneo toccherà anche le città di Bari, Roma, Ancona, Palermo e Milano.

SIVIGLIA E MALAGA COMPLETANO

IL CALENDARIO 2024 DEL PREMIER PADEL

Sul calendario del Premier Padel 2024 restavano ancora due buchi da colmare. Riguardavano i tornei in programma in Spagna e nello specifico in Andalusia: le sedi annunciate sono quelle di Siviglia e Malaga, le due città principali della regione più padelistica del Paese. A Siviglia si svolgerà un P2 dal 29 aprile al 5 maggio, mentre Malaga ospiterà un P1 dall’8 al 14 luglio al palazzetto Martín Carpena, sede dell’Unicaja di basket. In totale la Spagna ospiterà quattro tappe del Premier Padel: si disputeranno infatti anche un P1 a Madrid (2-8 settembre) e le Finals a Barcellona dal 18 al 22 dicembre. La stagione è iniziata il 26 febbraio con il P1 di Riyad.

CENTRI

SPECTOR PADEL HOUSE

SI ESPANDE: NASCE SPH LODI

Dallo scorso 7 febbraio l’offerta padelistica di Bergamo si è arricchita con 27Padel, un nuovo centro di 17.800 mq aperto in via Boccaleone 9 su iniziativa dell’ex calciatore Cristiano Doni. La proposta è varia: 12 campi di nuova generazione di cui due all'aperto, otto indoor, due per il singolare, un campo da tennis e due da pickleball. Il fornitore dei campi è Italgreen, mentre la struttura coperta è riscaldata in vista dei mesi invernali. A capo della scuola padel del centro c’è Luca Rovetta, che coordinerà i corsi per bambini e ragazzi. Tra gli obiettivi di 27Padel, inoltre, ci sarà l’organizzazione di tornei amatoriali e la creazione di una squadra con il proprio nome.

ARRIVA A COMO “THE PADEL RESORT”, IL PRIMO RESORT D’ITALIA DEDICATO AL PADEL

Arriva a Como The Padel Resort, primo in Italia nel suo genere con 11 campi da padel su una superficie di 17.000 mq, realizzato dalla famiglia Parolini, proprietaria anche di Iperauto S.p.a. Si tratta di un progetto di rigenerazione urbana pensato a quattro mani da Roberto Parolini e dall’architetto Vito Ruscio. La struttura propone 11 campi superpanoramici aperti tutti i giorni, a firma di Mejorset approvati FITP, di cui nove indoor e due outdoor. Inoltre, Head sarà sponsor tecnico e ci sarà una vera e propria Academy a supporto dei giocatori. Non mancheranno anche una piscina e un solarium, l’offerta food, spazi di coworking e servizi di massofisioterapia.

Spector Padel House annuncia l’apertura di SPH Lodi. Si tratta della quinta inaugurazione in due anni, seconda SPH in Lombardia. La nuova sede avrà otto campi di ultima generazione coperti da due tensostrutture. La data di apertura è 1° marzo 2024 e i campi saranno prenotabili su Playtomic. Gustavo Spector e i Coach SPH organizzeranno tutte le attività della scuola padel. Di fatto, verranno introdotti corsi di avviamento, lezioni di gruppo e programmi di allenamento innovativi. SPH Lodi nasce grazie alla visione e il lavoro di Sergio Folli, Enzo Colacrai e del loro team, con i quali è stata disegnata la partnership alla base di questa nuova apertura.

6 NEWS
TORNEI

LA CINA PRONTA

A DIVENTARE UNA POTENZA DELLA DISCIPLINA?

Lo scorso settembre, a Pechino, è stata organizzata un’esibizione di pickleball. E ad assistere c’erano anche dei funzionari statali per valutare prospettive e futuro di questo sport. Qualcuno è già convinto che la Cina possa diventare una reale potenza del pickleball. Uno di questi è Seymour Rifkind, fondatore della World Pickleball Federation (WPF), una delle tre entità in corsa per essere designate come organo internazionale di governo della disciplina. Rifkind afferma che i funzionari gli avrebbero “promesso che entro cinque anni si aspettano di avere 10.000 campi e 100 milioni di giocatori”. Quello di Pechino non era il primo evento di questo sport: altri della WPF si sono tenuti a Dong Ying e a Hebi, in un’atmosfera “di assoluto entusiasmo”.

LE PALE OWL HANNO RICEVUTO

LA CERTIFICAZIONE PER I TORNEI

La pala da pickleball Owl e i prodotti di Owl Sport hanno ricevuto la certificazione USA Pickleball (USAP), approvando quindi al 100% il loro utilizzo per eventi e tornei in tutto il mondo, sia per amatori che per professionisti. La Owl è una pala certificata USAP quiet category, con una “riduzione del 50% del profilo totale del rumore”. L’APP (Association of Pickleball Players) ha anche annunciato che Owl sarà il suo sponsor di racchette ufficiale. Come parte dell'accordo, l’azienda sarà integrata negli eventi APP Tour e sarà promossa sui social media e sui livestream APP Tour su CBS Sports ESPN e altri partner. Oltre alla riduzione del rumore, la pala presenta caratteristiche ancora in attesa di brevetto. Queste includono strati di ammortizzazione delle vibrazioni per garantire maggior comfort a braccia e gomito, una costruzione più bilanciata per una migliore manovrabilità e una superficie proprietaria in Acoustene.

Join the LEADER

THE PICKLEBALL COMMUNITY PROPONE DEI CAMPI IN STAZIONE A MILANO

Per espandere il potenziale del pickleball nella Penisola, The Pickleball Community Italia (TPCI) ha proposto di installare dei campi in Piazza Duca d’Aosta, davanti alla stazione Centrale di Milano, incubatrice di progetti come questo. Il piano nasce da una conversazione tra la TPCI fondata da Davide Rossi e Centrale District, un movimento attivo nell’organizzazione di diversi eventi e iniziative, come il Fuorisalone. E il suo obiettivo di rivitalizzare la zona della stazione ben si incastra con la voglia di far crescere il pickleball. Il “sogno” sarebbe quello di montare almeno due campi tra maggio e luglio, ma gli organizzatori sono al momento in attesa di una risposta dal comune. In caso di feedback positivo, partirebbe la ricerca degli sponsor.

7 NEWS

PADEL MI AMOR È DISTRIBUTORE ESCLUSIVO DI ROYAL PADEL

PER L’ITALIA

360 PADEL GROUP: CRESCITA DEL 20% DEL FATTURATO NEL 2023

Padelstyle, azienda proprietaria del marchio Padel Mi Amor, brand italiano di abbigliamento e accessori per il padel nato nel 2021 a Milano, ha annunciato di aver concluso un importante accordo distributivo in forma esclusiva del marchio spagnolo Royal Padel in Italia della durata di tre anni. Royal Padel era alla ricerca di un partner solido che condividesse gli stessi obiettivi di Padel Mi Amor nel supportare e rifornire negozianti e circoli prestigiosi e desiderosi di investire nella qualità. I due marchi, pertanto, uniranno ora le forze per cercare di aumentare le quote di mercato con una delineata ed efficace strategia.

MONDO SARÀ FORNITRICE UFFICIALE FIP PER I CAMPI CENTRALI

L’azienda italiana Mondo sarà official global turf partner della FIP per due anni e fornirà dunque i manti per i campi centrali durante le competizioni FIP. Con ampia esperienza nelle soluzioni per pavimentazioni di alto livello per il padel, Mondo si pone tra le aziende più all’avanguardia nel settore. I laboratori dell’azienda di Alba si concentrano sul perfezionamento dei sistemi di erba sintetica appositamente progettati per il padel, mirando a migliorare sia le prestazioni tecniche che la durata nel tempo. L’obiettivo è creare campi che ottimizzino le prestazioni dei giocatori e assicurino una qualità duratura per i gestori delle strutture.

CONFERMATE LE NUOVE COLLABORAZIONI DEL CIRCUITO

PREMIER PADEL

Negli ultimi mesi il Premier Padel ha avviato diverse collaborazioni. Di fatto, per le prossime stagioni le palline Wilson saranno le ufficiali del circuito. Il brand ha sviluppato due palline ad alte prestazioni, la Premier Padel Speed e la Premier Padel, testate tra gli altri da Belasteguín. Inoltre, è stato annunciato un accordo esclusivo di sponsorizzazione e licenza per cui MejorSet diventerà il partner ufficiale per la fornitura di campi del circuito dal 2024 al 2026, presentando quindi anche il campo Full Panoramic. Infine, anche Red Bull diventa partner strategico del PP fino al 2027 per servizi di marketing, media, streaming e di produzione.

MIKE YANGUAS SCEGLIE LÕK COME SPONSOR TECNICO

360 Padel Group ha annunciato una crescita del 20% del proprio fatturato nell’ultimo anno, superando dunque i 60 milioni di euro. Padel Nuestro, una delle principali aziende del gruppo, si è confermato come una delle forze trainanti con il 22% in più nel b2c, mentre nel b2b l’aumento registrato è stato del 12%. Vendite raddoppiate anche per Siux, marchio proprietario della società madre che si sta ritagliando uno spazio sempre più importante sul mercato. Un andamento che permette a 360 Padel Group di diversificare al meglio la propria offerta, mantenendo il giusto equilibrio strategico fra i vari marchi del proprio portafoglio.

COME VEDERE

TUTTI I TORNEI DEL 2024

Gli appassionati potranno scegliere tre strade per vedere la partite del circuito: Red Bull TV in streaming, Sky Sport sulla pay tv e SuperTennis in chiaro. Il canale della FITP trasmetterà sul canale 64 del digitale terrestre, quindi non sul sito né sull’app SuperTenniX. Sul digitale terrestre sarà disponibile anche l’HbbTV, che consentirà l’accesso a contenuti aggiuntivi premendo il tasto verde. Red Bull TV trasmetterà in diretta le partite di quarti, semifinali e finali di ogni torneo, tramite web, su app su tutti i dispositivi mobili su smart tv e anche su DAZN. Infine, Sky Sport avrà i diritti della trasmissione del Premier Padel fino al 2026.

PEOPLE

GEMMA TRIAY E MARTA ORTEGA

SI SEPARERANNO DOPO IL P1 DI RIYAD

Il nuovo sponsor tecnico del n.20 del ranking FIP Mike Yanguas, che aveva da poco chiuso la collaborazione con Varlion, è LÕK, marchio neonato che vuole parlare la lingua delle nuove generazioni. Non è quindi un caso che il primo testimonial sia il 21enne spagnolo, giocatore effervescente attorno al quale c’è grande aspettativa. Come di fatto anche per LÕK: come riporta Mundo Deportivo, il brand sarà presente in più di 10 Paesi con la sua collezione, che comprende racchette, abbigliamento, accessori e borse. La prima linea di pale si comporrà di otto modelli (quattro di attacco, Hype, e quattro di controllo, Flow) che coprono tutti i livelli di gioco.

PAQUITO NAVARRO APRE UN’ACADEMY ALLE PORTE DI MADRID

Paquito Navarro ha aperto la Paquito Navarro Academy, situata a Pozuelo de Alarcón, alle porte di Madrid. Il fuoriclasse ha realizzato quello che considerava “un suo sogno da sempre” grazie all’aiuto del suo attuale allenatore Ramiro Choya (in foto), uno dei più noti nel circuito professionistico, che è tornato al suo fianco dopo averlo seguito tra il 2016 e il 2017 e nel 2019. Il progetto nasce per concentrare nell’Academy i migliori maestri di padel in circolazione e prevederà anche un programma per i professionisti, che si alleneranno “con la supervisione e le metodologie di Paquito Navarro”. Il modello Paquito Navarro Academy si propone anche come franchising.

Gemma Triay e Marta Ortega si separeranno dopo il P1 di Riyad, primo torneo della stagione 2024 in corso fino al 2 marzo. Alla base della separazione ci sarebbero i deludenti risultati di fine 2023 e un rapporto non eccezionale. Triay ha confermato la notizia attraverso il proprio profilo Instagram, scrivendo che nessuna delle due “sta aiutando l’altra a raggiungere la propria miglior versione”. Da marzo dovremmo vederla al fianco della 17enne Claudia Fernández, mentre Ortega farà coppia con Veronica Virseda, mossa che ha scombussolato la top 10 visto che Aranzazu Osoro ha dovuto “ripiegare” sulla classe 2004 Carmen Goenaga.

8 NEWS
MERCATO

PEOPLE

DISUGUAGLIANZE DI GENERE: “LA PALLA AL PIEDE” DELLA CRESCITA ECONOMICA

JOB OPPORTUNITIES

DIGITAL

MARKETING SPECIALIST

Azienda internazionale attiva nella produzione e distribuzione di abbigliamento, calzature e accessori nei settori lifestyle e sport (in particolare running, calcio, volley, tennis e padel) è alla ricerca di una figura da inserire nel ruolo di digital marketing specialist. Il/la candidata/o sarà impegnato/a principalmente nello sviluppo della social media strategy in coerenza con le direttive marketing del brand.

requisiti preferibili:

• esperienza di almeno due anni in digital strategy o ruoli analoghi

• laurea triennale o magistrale indirizzo marketing

• buona conoscenza della lingua inglese scritta e parlata

• disponibilità a effettuare trasferte

• disponibilità a lavorare nei weekend Cosa offre l’azienda:

• contratto a tempo indeterminato

• ral commisurata all’esperienza + bonus Sede di lavoro: Milano

DUE FIGURE JUNIOR

PER LA DIVISIONE SALES

Per brand internazionale di calzature tecniche per alpinismo, escursionismo e altre attività all’aperto, siamo alla ricerca di due figure junior da inserire nella divisione sales. Le risorse, una volta formate, dovranno vendere i prodotti del brand ai negozianti del nord e centro Italia. Le regioni/città interessate saranno: Bergamo, Brescia, Tre Venezie, Friuli, Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lazio.

requisiti preferibili:

• interesse per il mondo sportivo e nello specifico forte passione per la montagna, oltre ad avere un’attitudine commerciale

• ha appena terminato gli studi o ha avuto una breve esperienza lavorativa

• è disponibile per il primo anno ad andare almeno 2-3 volte a settimana presso la sede italiana del cliente in provincia di Treviso

• dopo il primo anno, invece, si chiederà disponibilità a viaggiare dal centro al nord d’Italia Cosa offre il nostro cliente:

• contratto di assunzione, idealmente in apprendistato, ma verranno prese in considerazione eventualmente anche assunzioni a tempo indeterminato in base all’esperienza e competenza del/la candidato/a

• compenso fisso + bonus (in relazione alle vendite), rimborso spese di trasferta e macchina aziendale

VUOI CANDIDARTI?

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ANNUNCI DI LAVORO

Dallo studio della Rome Business School “Gender Gap e lavoro in Italia” emerge che le disuguaglianze di genere rischiano di essere “la palla al piede” della crescita economica italiana, nonostante i leggeri segnali positivi che sono arrivati dall’occupazione femminile che ha toccato il 52,2%, un record storico ma allo stesso tempo un livello ancora ben lontano dalla media europea che supera il 60%.

Un paio di dati su tutti danno la misura della strada ancora da percorrere verso una maggiore uguaglianza nel nostro Paese: su 17mila imprese italiane solo il 28% dei manager sono donne e solo il 19% occupa una qualifica dirigenziale, mentre a livello di ceo la quota è ferma al 24%.

Secondo Boston Consulting Group, la diversity è anche un “affare”, ossia porta effetti positivi al bilancio: le aziende con almeno il 30% dei dirigenti donne hanno una crescita del 15% della redditività.

L’Istituto Europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE) ha affermato nel Gender Equality Index 2022 che una maggiore parità di genere porterebbe entro il 2050 a un aumento del PIL pro capite dell’Unione Europea dal 6,1% al 9,6%.

9 NEWS DAL MONDO DEL LAVORO

LA COPERTURA DEI CAMPI PADEL

E L’OBBLIGO DEL TITOLO EDILIZIO

Una sentenza del TAR Lecce si esprime sulla necessità del titolo edilizio in occasione dell’edificazione di strutture atte alla protezione dei manti da gioco di Andrea Farano, avvocato in Milano

Anche in questo numero volgiamo la nostra attenzione alla produzione giurisprudenziale dei Tribunali Amministrativi Regionali, proseguendo nella rassegna panoramica dei principi giuridici in base ai quali le sentenze emanate affrontano e risolvono i contenziosi quotidianamente scaturiti dall’attività di edificazione di campi padel e strutture accessorie al gioco. Nel farlo, non ci stanchiamo mai di ripetere che ogni pronuncia è tuttavia emessa con riferimento a casistiche locali dai presupposti specifici, e quindi è bene rifuggire dal pensiero semplicistico dell’automatica applicazione di qualsiasi ordinanza a fattispecie giocoforza differenti. Allo stesso tempo, però, si può – anzi, si deve – guardare con scrupolo agli indirizzi interpretativi che si stanno via via consolidando a livello nazionale, in quanto concorrono a formare una prima visione sistematica delle prescrizioni legali applicabili al settore.

L’ANTEFATTO E LA DIFESA DELLA SOCIETÀ SPORTIVA

La vicenda trae avvio dall’esecuzione, all’interno di un centro sportivo sito nel Comune di Fasano (BR), di interventi edilizi ritenuti eccedenti rispetto alle opere originariamente progettate e assentite dagli Uffici competenti (e, quindi, tacciate di abusivismo), nonché della realizzazione della copertura di tre campi da padel, in assenza di titolo edilizio. Rilevata la difformità delle strutture e la carenza del documento abilitativo, il Settore Urbanistica del Comune emanava un provvedimento con cui ordinava la demolizione delle opere abusive, e il conseguente ripristino dello stato dei luoghi in conformità a quanto in precedenza autorizzato. È proprio l’ordinanza di demolizione a essere impugnata, dinanzi al competente Tribunale amministrativo, dalla società sportiva proprietaria del centro sanzionato. Come nota a margine, si registra la costituzione in causa – come sovente accade in questi casi – di un nutrito gruppo di terzi residenti in prossimità della struttura, per sostenere le ragioni del Comune (e, per l’effetto, la conferma del provvedimento contestato), e a difesa dei propri interessi di vicinato.

La ricorrente società ha sostenuto in causa la legittimità del proprio operato sulla scorta di una duplice serie di motivazioni, riassumibili con la pretesa esimente della parziale difformità solo volumetrica degli interventi, e con la riconducibilità di altre opere al regime dell’attività di “libera edilizia”, vale a dire per cui non necessita alcuna autorizzazione.

Con specifico riferimento alla copertura dei campi padel, questa sarebbe infatti opera rientrante nel campo applicativo dell’art. 6, comma 1, lettera e bis del DPR n. 380/2011: in altre parole, si tratterebbe di costruzione precaria ad uso transitorio e, quindi, non occorrerebbe il preventivo rilascio del titolo edilizio altrimenti prescritto.

LA DECISIONE DEL TAR

Il Tar pugliese, sezione di Lecce, nel dirimere la controversia sottopostagli ha respinto le tesi della ricorrente, per l’effetto confermando l’ordinanza di demolizione oggetto di impugnativa. Con la sentenza n. 1286 del 20 novembre 2023 il Tribunale ha infatti considerato ampiamente condivisibile la posizione assunta dal Comune di Fasano, sancendo innanzitutto il carattere abusivo degli interventi realizzati, per mancanza dell’obbligatorio permesso di costruire (se del caso “in variante”). Riservando in questa sede maggiore attenzione alla questione relativa alla struttura edificata a copertura dei campi padel, si noti come il Collegio abbia ritenuto doveroso richiamare preliminarmente la giurisprudenza formatasi appunto in tema di opera edilizia che possa definirsi “precaria”.

Il riferimento è a quanto più volte espresso dal Consiglio di Stato, laddove ha precisato che “La precarietà dell’opera, che esonera dall'obbligo del possesso del permesso di costruire, ai sensi dell’art. 3, comma 1, lettera e.5, D.P.R. n. 380 del 2001, postula infatti un uso specifico e temporalmente delimitato del bene e non ammette che lo stesso possa essere finalizzato al soddisfacimento di esigenze (non eccezionali e contingenti, ma) permanenti nel tempo. Non possono, infatti, essere considerati manufatti destinati a soddisfare esigenze meramente temporanee quelli destinati a un'utilizzazione perdurante nel tempo, di talché l'alterazione del territorio non può essere considerata temporanea, precaria o irrilevante” (in tal senso: Cons. Stato, 3 giugno 2014, n. 2842; Cons. Stato, 4 settembre 2015, n. 411).

Ciò reca con sé la conclusione che “la natura precaria di un manufatto non può essere desunta dalla temporaneità della destinazione soggettivamente data all'opera dal costruttore, ma deve ricollegarsi all'intrinseca destinazione materiale di essa a un uso realmente precario e temporaneo, per fini specifici, contingenti e limitati nel tempo, non essendo sufficiente che si tratti eventualmente di un manufatto smontabile e/o non infisso al suolo". (così Cons. Stato, 12 dicembre 2022, n. 10847).

L’APPLICAZIONE AL CASO CONCRETO

Per valutare l’applicabilità al caso di specie dei sopra richiamati principi interpretativi in tema di edilizia libera, il Collegio giudicante ha quindi esaminato non solo le caratteristiche intrinseche del manufatto contestato, ma anche e soprattutto le peculiarità del gioco del padel che si sarebbe dovuto esercitare sotto la volta edificata senza aver previamente ottenuto il permesso abilitativo.

E allora, il Tribunale nel decidere ha valorizzato la natura duratura e/o permanente di tale attività sportiva - o, per meglio dire, della relativa impiantistica - escludendone il preteso carattere di precarietà indipendentemente dalla valutazione se la copertura costruita si possa montare o smontare in maniera più o meno agevole. Le espressioni verbali adottate dal giudice appaiono chiare e di agile lettura, e meritano di essere integralmente riportate anche per l’eco registrata sulle riviste di settore: “Nel caso in esame le coperture di cui trattasi non possono certamente qualificarsi come opere precarie ad uso transitorio per l’evidente rilievo che le stesse, in considerazione della loro funzionalizzazione a soddisfare esigenze stabili -campi da padel- sono state realizzate non già per un uso per fini temporanei e contingenti bensì per un utilizzo destinato a protrarsi nel tempo”

Detto, in conclusione, che in questa vicenda non sono note le caratteristiche tecniche della copertura da demolirsi, ad avviso di chi scrive il TAR ha espresso un principio altamente condivisibile, che con ogni probabilità verrà richiamato da altre sentenze e in altre fattispecie similari: è bene tenerlo in considerazione, qualora si decida di progettare una copertura per campi originariamente edificati outdoor.

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pillole di padel e dirittopadeL egal

PADEL TRICOLORE: IL TREND DI CRESCITA

Dopo anni di dominio del Lazio, nel 2023 la regione trainante è diventata la Lombardia. Anche per numero di praticanti: 180.000 contro i 140.000 della seconda più popolata d’Italia, per diverso tempo “boost” di questo sport

Fonte dati: analisi interne Osservatorio Mr Padel Paddle (dati aggiornati al 31/12/2023)

In occasione del convegno “Il club del futuro” che si è tenuto a Milano sabato 19 gennaio, giorno di apertura di Padel Trend Expo, Carlo Ferrara - founder di mrpadelpaddle.com, nonché research and data analysis manager della FIP fresco di nomina (in foto) - ha presentato la quarta edizione del suo osservatorio sullo sviluppo del padel in Italia. Analizzando l’evoluzione del mercato nazionale e confrontandola con le esperienze internazionali, questo studio aiuta a delineare il percorso futuro dei club nel nostro Paese.

Rispetto ai dati di fine dicembre 2022 che abbiamo pubblicato sul numero 1/2 di Padelbiz dell’anno scorso, per quanto riguarda le strutture (circoli sportivi, club di padel, eccetera), in Italia nel 2023, c’è stato un incremento del 21% (da 2.792 a 3.381, 589 in più).

Per i campi, invece, l’aumento è stato del 26%: da 7.128 si è passati a 8.954, ossia 1.826 in più rispetto al 2022. Se da un lato abbiamo assistito a una fase, chiamiamola così, “di assestamento o maturazione” con tassi di crescita più moderati da parte di alcune regioni in passato trainanti (come Lazio, Sicilia e Piemonte), dall’altra si è registrata una forte crescita della Lombardia e di altre realtà.

Per il prossimo triennio ci si aspetta un incremento dei campi in un range tra 1.000/1.200 l’anno (11/13% annuo inferiore a quello mondiale del 22% previsto da Monitor Deloitte).

QUASI 9.000 CAMPI TOTALI: LOMBARDIA REGIONE TRAINANTE

L’89% delle strutture con campi da padel sono circoli multisport o club dedicati (circa 3.000 strutture). Il restante 8% sono realtà ricettive e altre tipologie minori come strutture comunali, stabilimenti balneari, palestre, piscine, negozi e altro ancora. Le regioni con il maggior numero di campi e strutture sono il Lazio seguito da Lombardia e Sicilia. In Italia il Lazio, come si vede dal grafico, possiede ancora la maggiore incidenza: il 21,4% dei campi del nostro Paese (23% nel 2022) è concentrato infatti sul territorio laziale. Ma dopo anni di dominio, nel 2023 la regione trainante è diventata la Lombardia, con 81 strutture e 311 nuovi campi. Campania e Veneto sono quelle che l’anno scorso sono cresciute di più in termini percentuali (+30% per quanto riguarda le strutture). Tassi di crescita alti si sono registrati anche per le regioni dove il padel è ancora poco diffuso come TrentinoAlto Adige e Friuli Venezia Giulia.

I ¾ delle regioni italiane (15) hanno più di 100 campi, 14 di queste superano i 200 (nel 2022 vi era solo il Lazio sopra questa soglia). Le regioni con la media di campi per struttura più alta sono il Lazio con 3,3 (3,2 nel 2022), La Lombardia con 3,1 (2,9 nel 2022) e a seguire il Veneto con 2,9 (2,7 nel 2022).

12 DATI&STATISTICHE
20 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 150 80 300 500 600 1 150 1.831 +59% +155% +53% +26% 4.669 7.128 8.954
Italia Lazio Lombardia Sicilia Piemonte Campania Toscana Emilia-Romagna Puglia Veneto Sardegna Calabria Abruzzo Umbria Liguria Marche Trentino Alto Adige Friuli Venezia Giulia Molise Basilicata Valle D'Aosta STRUTTURE 3.381 578 383 316 254 249 228 219 198 166 149 138 121 96 95 92 30 28 18 14 9 31/12/23 INCREMENTOINCREMENTO % STRUTTURE 589 59 81 41 40 58 38 35 36 38 32 29 20 13 21 10 15 10 5 3 4 STRUTTURE 21% 11% 27% 15% 19% 30% 20% 19% 22% 30% 27% 27% 20% 16% 28% 12% 100% 56% 38% 27% 80% CAMPI 8.954 1.914 1.183 821 645 540 522 566 481 486 349 268 312 267 196 211 43 75 34 25 16 CAMPI 1.826 275 311 111 126 148 103 134 93 139 67 63 57 50 44 25 20 35 9 7 7 CAMPI 26% 17% 36% 16% 24% 38% 25% 31% 24% 40% 24% 31% 22% 23% 29% 13% 87% 88% 36% 39% 78% 43 1.183 566 522 267 211 1.914 540 25 268 821 349 481 312 34 196 645 16 486 75 TrentinoAlto Adige Lombardia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Campania Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Puglia Abruzzo Molise Liguria Piemonte Valle D'Aosta Veneto FriuliVenezia Giulia N° dei campi da padel in Italia

INDOOR IN RAPIDA ACCELERAZIONE

Nel 2023 la crescita dei campi indoor è stata davvero importante: 1.279 coperture in 12 mesi, contro le 900 del 2022. Si è passati dal 23% di campi coperti del 2019 al 40% di oggi e, se consideriamo anche quelli installati nei club (escludendo le strutture ricettive), la percentuale sale addirittura al 48%. La Lombardia è la regione con il maggior numero di campi coperti (quasi 3/4 del suo territorio presenta infatti strutture indoor), rappresentando il 25% sul totale nazionale.

CLUB: LA CRESCITA STA RALLENTANDO

Sono 1.544 i comuni dove è presente almeno una struttura dove è possibile giocare a padel.

Il 50% dei comuni con una popolazione maggiore di 5.000 abitanti ha un club dedicato. Si è passati da una media campi per singola struttura del 2,1 nel 2019 al 2,6 del 2023, stazionaria rispetto al 2022. Quasi l’80% dei club ha meno di quattro. Più di 700 sono invece i circoli sportivi che ne possiedono quattro o più (tre anni fa erano solo 80, ossia nove volte di meno).

Il boom è avvenuto tra il 1° trimestre del 2021 fino al 3° trimestre del 2022, dove più di 1.830 club hanno installato al loro interno campi da padel. Dal 4° trimestre 2022 si è registrato invece un rallentamento della crescita, confermato anche dai trimestri 2023, con un rialzamento però nel periodo primaverile.

13 27% tot campi DATI&STATISTICHE
41 53 87 84 203 270 247 300 249 288 278 146 127 192 139 131 Andamento trimestrale n° strutture di padel in Italia Trim 1 2020 Trim 3 2021 Trim 4 2020 Trim 2 2022 Trim 2 2023 Trim 2 2020 Trim 4 2021 Trim 1 2021 Trim 3 2022 Trim 3 2023 Trim3 2020 Trim 1 2022 Trim 1 2023 Trim 2 2021 Trim 4 2022 Trim 4 2023 1 campo 968 1.065 639 319 280 83 27 2 campi3 campi4 campida 5 a 7da 8 a 10> 10 23% tot campi 30% tot campi 32% tot campi 40% tot campi 2019 2020 2021 2022 2023 Campi outdoorCampi indoor 265 494 1.385 2.285 3.564 886 1.337 3.284 4.843 5.390 Italia Lombardia Lazio Piemonte Emilia-Romagna Veneto Toscana Puglia Abruzzo Umbria Campania Marche Sardegna Calabria Sicilia Liguria Friuli Venezia Giulia Molise Trentino Alto Adige Basilicata Valle d'Aosta STRUTTURE CON CAMPI INDOOR 1.239 261 198 127 100 82 70 61 54 53 49 38 28 27 26 21 18 9 8 6 3 INDOOR SU TOT CAMPI 40% 74% 33% 55% 47% 57% 36% 35% 42% 54% 20% 41% 18% 25% 8% 19% 61% 62% 26% 32% 44% CAMPI INDOOR 3.564 877 641 353 267 276 186 167 131 145 107 86 64 67 67 37 46 21 11 8 7 INCIDENZA REGIONE SU ITALIA INDOOR 100% 24,6% 18% 9,9% 7,5% 7,7% 5,2% 4,7% 3,7% 4,1% 3,0% 2,4% 1,8% 1,9% 1,9% 1,0% 1,3% 0,6% 0,3% 0,2% 0,2% Winner Memorable Center Guidonia (RM) N° di campi per singola struttura

IL RAPPORTO POPOLAZIONE/CAMPI

In Italia c’è un campo da padel ogni 6.740 abitanti circa, nel 2021 era ogni 13.000. Lazio e Umbria sono le regioni con il rapporto più basso. In Spagna, dove il padel è diffuso da più di 30 anni con una crescita mediamente costante, il rapporto popolazione/campi è di 3.000 circa.

AL NORD IL MAGGIOR NUMERO DI PRATICANTI

Nel 2023 i tesserati FITP sono stati circa 70.000. Per quanto riguarda il numero dei giocatori amatoriali è ovviamente possibile solo fare delle stime. Dopo anni di crescita, il numero degli appassionati che giocano almeno una volta a settimana è rimasto pressoché invariato: circa 750.000. Se si considera poi anche chi ha giocato sporadicamente, gli amatori arrivano a essere in un range tra 1,3/1,5 milioni.

La Lombardia è diventata la regione con il maggior numero di praticanti (180.000), superando il Lazio (140.000) che per anni è stato il “boost del padel” in Italia. Fino a tre anni fa, infatti, nel nostro Paese il 50% degli appassionati era in questa regione, soprattutto a Roma.

N° di giocatori amatoriali in Italia

COSA STA INFLUENZANDO L’ANDAMENTO DEL MERCATO?

il rallentamento della crescita dei campi

Nel 2023 è continuato il trend di riduzione della crescita del numero di nuovi club iniziato nel 4° trimestre 2022.

Le cause:

• maggior burocrazia nel costruire i campi (vincoli e permessi) e limitato accesso al credito;

• lievitazione dei costi delle strutture (sia per costruire che per gestire un club);

• fine dell’”effetto Covid” (la domanda nel 2020 e 2021 era in parte gonfiata per l’impossibilità temporanea di praticare altri sport più diffusi a livello amatoriale).

il boom dell'indoor sale

Come abbiamo visto, la crescita dei campi indoor è stata molto importante: in pochissimi mesi, si è passati dal 32% al 40% di campi coperti.

Le cause:

• è diventata sempre più forte l’esigenza dei praticanti di avere la possiblità di

giocare a padel tutto l’anno e in qualsiasi condizione climatica;

• giocare al coperto non è più solo un’esigenza nel nord, ma è diventata una priorità in quasi tutta Italia.

le difficoltà dei piccoli circoli outdoor

Nascono sempre di più big club (42 club con sei o più campi a struttura nel 2023). I nuovi che stanno nascendo in metropoli come Roma e Milano hanno almeno una media di quattro campi per struttura contro i 2,4 del resto d’Italia. Nel lungo periodo, i piccoli club outdoor incominciano a non essere sostenibili.

Le cause:

• entrata nel mercato del padel di medio/grandi investitori;

• i circoli all’aperto hanno sempre più difficoltà sia a soddisfare le richieste dei giocatori (servizi di alta qualità, indoor, tornei ad alta partecipazione) che a coprire gli aumenti dei costi di gestione.

14
DATI&STATISTICHE
0 5.000 10.000 15.000 20.000 30.000 Lazio Umbria Abruzzo Sardegna Sicilia Piemonte Toscana Marche Calabria Valle d'Aosta Emilia-Romagna Liguria Puglia Lombardia Molise Veneto Campania Friuli Venezia Giulia Basilicata Trentino Alto Adige 3.072 3.303 4.204 4,698 6.090 6.754 7.145 7.229 7.265 7.854 7.879 7.911 8.376 8.502 8.989 10.094 10.744 16.203 22.215 24.937 65.000 75.000 300.000 515.000 750.000750.000 2018 20192020 2021 2022 2023-novembre
Country Sport Village di Paderno Dugnano (MI)

LA CARICA DEI 101

Torna anche quest’anno l’inchiesta esclusiva di Padelbiz con cui analizziamo l’andamento del mercato nel 2023, offrendo spunti interessanti sulle prospettive e opportunità per il futuro. Parola ai negozianti di tutta Italia

di Benedetta Bruni, Daniele Pansardi e Claudia Vai

Iretailer rappresentano l’anello fondamentale della filiera distributiva e proprio per questo è importante raccogliere il loro punto di vista, ascoltarne le richieste e considerarne i bisogni. Con le rubriche “Focus shop” e “Io apro perché” siamo soliti dare loro voce tutti i 365 giorni, ma è in occasione dei primi numeri del nuovo anno che, con la consueta “Carica dei 101” (diventata ormai un marchio di fabbrica

di MagNet), realizziamo una vera e propria indagine di mercato a 360 gradi. Bilancio dell’annata appena conclusa e prospettive per quella in arrivo, novità, trend, problematiche, opportunità, proposte: archiviato il 2023 nei bilanci dei punti vendita, qual è il sentiment dei negozianti? Ecco la prima puntata della nostra indagine con interessanti spunti di riflessione per tutti gli operatori del mercato padel.

Come è stato complessivamente il 2023 e come sono andate le vendite rispetto al 2022? Quanto incidono in percentuale sulle vendite il negozio fisico e l’e-commerce?

Quali sono state le principali problematiche riscontrate nel 2023 e come avete cercato di risolverle? Quali invece gli aspetti più positivi di quest’anno?

Ne organizzate anche voi in prima persona?

Come vi ponete nei confronti dei centri padel della vostra zona?

Avete intrapreso delle collaborazioni con i circoli?

7

6 3

4

Il mercato del padel attualmente è caratterizzato da un gran numero di marchi: quali sono i vostri criteri nella scelta dei brand che proponete in negozio?

Ci sono stati dei cambiamenti nel profilo dei consumatori?

Quali sono le loro principali richieste?

Quali social media utilizzate come canale di vendita o di promozione?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di racchette?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di scarpe?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di abbigliamento?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di borse/zaini?

(accanto a ciascuno indicare se "in crescita", "stabile" o "in calo")

Qual è stato per voi il marchio rivelazione del 2023?

Tornei ed eventi nella vostra area influenzano le vendite in negozio?

5 10

BILANCIO DEL 2023 RISPETTO AL 2022 IN CRESCITA 10 STABILE IN DIMINUZIONE 3 16

FACCI 3.0

Arzignano (VI)

Paolo Facci, titolare

1. Per il 2023 avevamo grandi aspettative, non soddisfatte però dai risultati. C’è stato un incremento del 20% rispetto al 2022, che però per noi era in pratica il primo anno. Ci aspettavamo comunque di più.

2. I prezzi che si trovano online sono spesso assurdi. Noi ci mettiamo tutta le competenze e professionalità possibili, ma sembra prevalere sempre il fattore prezzo.

3. La nostra scelta cade sui brand più noti, affidabili e con i quali abbiamo rapporti da molti anni.

4. È aumentato un po’ il livello e la capacità di scegliere anche in base alle caratteristiche tecniche dei prodotti, non solo per il loro aspetto o colore.

5. Al momento non avvertiamo grandi picchi di vendite durante gli eventi.

6. Cerchiamo di collaborare il più possibile.

7. Instagram, Facebook, TikTok

8. racchette: WILSON (+) BABOLAT (+) ADIDAS (-) scarpe: JOMA (+) LOTTO (-) BABOLAT (+) abbigliamento: ADIDAS (=) LOTTO (=) MIZUNO(=) zaini/borse: WILSON (=) BABOLAT (=) ADIDAS (=)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 6

GO4TENNIS

Torino

Lino Casoria, socio

1. Nel 2023 abbiamo registrato un decremento del 35%. Effettuiamo vendite solo in negozio.

2. Le problematiche riguardano in primis i prezzi troppo bassi che si trovano su internet, e poi il fatto che certi marchi vendono direttamente ai circoli, bypassando i negozi.

3. Principalmente trattiamo i marchi che usano i top 10 giocatori della classifica World Padel Tour.

4. No, non abbiamo riscontrato nessun cambiamento in particolare, e i clienti non hanno richieste specifiche se non quelle riguardanti il prezzo.

5. Sì, sicuramente i tornei influenzano le vendite. Noi stessi partecipiamo come negozio a manifestazioni organizzate dai nostri circoli.

6. Abbiamo delle collaborazioni con i centri di padel della nostra città.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: BABOLAT (=) HEAD (-) NOX (-) scarpe: BABOLAT (=) JOMA (-) ASICS (-) abbigliamento: BABOLAT (+) ADIDAS (-) HEAD (=) zaini/borse: BABOLAT (=) ADIDAS (-) NOX (-)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 5

16
INCHIESTA ESCLUSIVA
1
Voto complessivo a questo 2023 da 1 a 10?
2
8 9
Le domande

A TUTTO CAMPO

Carpi (MO)

Massimo Corradi, titolare

1. Le vendite sono incrementate sia per quanto riguarda lo store fisico che la parte online. Si dividono tra 70% fisico e 30% online.

2. I prezzi erano completamente fuori controllo già da giugno 2023 (inizio stagione) per colpa dei grandi negozi online spagnoli che hanno acquistato molto di più rispetto al reale fabbisogno, perciò hanno dovuto fare sconti senza senso cambiando la percezione del cliente.

3. Per noi contano fattori come qualità, visibilità, servizio.

4. Il livello di conoscenza di questo sport si alza, noi dobbiamo rimanere sempre informati per poter consigliare il cliente al meglio.

5. Sì e sono ben accolti dai clienti, sono un plus per l'immagine e le vendite.

6. Certo, abbiamo collaborazioni con tutti i circoli della zona.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: BABOLAT (+) NOX (+) ADIDAS (=) scarpe: ASICS (+) MIZUNO (+) BABOLAT (+) abbigliamento: BABOLAT (+) MIZUNO (=) KAPPA (+) zaini/borse: BABOLAT (+) NOX (+) STARVIE (=)

9. NOX

10. 9

ATHENA SPORT

Cisterna di Latina (LT)

Andrea Simonelli, addetto al reparto

1. Nel 2023 le vendite sono andate abbastanza bene, anche per il fatto che in negozio ci sono state promozioni importanti su articoli come racchette e scarpe che hanno generato offerte molto vantaggiose per i clienti. Noi trattiamo solo tre marchi di pale: Dunlop, Head e Puma. Sicuramente c'è una clientela che richiede anche altri marchi, ma non è il nostro caso. Abbiamo il nostro sito internet e vendiamo anche su Amazon, ma la maggior parte degli acquisti viene fatta in negozio.

2. Aver avviato delle promozioni importanti è stato vantaggioso, soprattutto per i clienti che cercano racchette economiche a cui non interessa il top di gamma. Se si cerca un prodotto economico, da noi lo si trova facilmente. Di negativo, c'è che purtroppo chi ha bisogno di prodotti di livello superiore potrebbe non trovarlo nella nostra offerta.

3. La proprietà ha scelto questi marchi perché sono abbastanza storici. Non punta tanto sulle novità attuali, è più legata alla storia dietro al brand.

4. Non ci sono stati cambiamenti particolari nella clientela.

5. No, tornei ed eventi non influiscono sulle vendite del negozio.

6. Abbiamo in essere una buona promozione con tre/quattro circoli che si riforniscono da noi per quanto riguarda le palline, con omaggi e vantaggi allo scalare delle quantità acquistate.

7. Instagram, Facebook, il nostro e-commerce

8. racchette: DUNLOP (+) HEAD (+) PUMA (-) scarpe: ASICS (+) MIZUNO (+) K-SWISS (-) abbigliamento: MIZUNO (+) DIADORA (+) zaini/borse: HEAD (+) PUMA (+)

9. Nessun marchio rivelazione. 10. 8

EIFFEL 59

TENNIS SHOP

Casale Monferrato (AL)

Marco Gazziero, titolare

1. Rispetto al 2022 abbiamo riscontrato un -35% sulle vendite padel. Nel 2022 queste vendite rappresentavano circa il 30% del fatturato del negozio.

2. C’è troppo materiale in giro dato da vendere a chiunque. Ci siamo ritrovati in un mercato che aveva più prodotto di quanto richiesto, con contestuale abbassamento dei prezzi e margini ridotti allo zero. Abbiamo provato a combattere con i test delle pale, ma alla fine dell'anno abbiamo chiuso in profondo rosso. Nessun aspetto positivo.

3. Mi sono stufato di 100 marchi e dei troppi modelli per ognuno, per cui mi sono ridotto a tenere due soli brand.

4. La clientela oramai si orienta dai prodotti medi in su. Non si vendono più le entry level, il mercato si sta spostando sempre più verso i top di gamma.

5. Ci sono alcune attività che organizzano tornei e dove contestualmente si trova-

no le bancarelle per far provare e vedere le pale… A 50 anni non posso permettermi di lavorare anche la domenica, anche nei confronti della mia famiglia, visto che siamo aperti già dal lunedì al sabato compresi.

6. I circoli vedono il mercato delle pale e degli accessori come un business: vogliono essere loro a venderli e fare guadagno. Sono i fornitori che non dovrebbero permetterlo, ma con tutti questi marchi, tanti dei quali economicamente alle strette, trovano sempre qualcuno disposto a "calare le braghe" e lasciargli del materiale. Peccato che molti, essendo delle ASD, non potrebbero avere un punto vendita proprio nel circolo… Ma in Italia ognuno fa quello che vuole, purtroppo.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: BABOLAT (=) ADIDAS (-) scarpe: BABOLAT (+) JOMA (=) LOTTO (-) abbigliamento: UNDER ARMOUR (+) TAP IN (=) zaini/borse: BABOLAT (=) ADIDAS (=)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 2

MEDITERRANEO SPORT

Olbia (SS)

Domenico Manchia, responsabile padel

1. Il 2023 è stato ancora un anno di crescita (+8%), ma con percentuali minori rispetto agli anni passati. Tutta la filiera era enormemente satura di attrezzature, e questo ha condizionato i margini di guadagno. Noi per ora non abbiamo un ecommerce, ma ne sentiamo comunque gli effetti “negativi” che ha sui prezzi.

2. Si è confermato un aspetto negativo: quasi tutte le aziende considerano il guadagno anche sui telai test (i quali trovo debbano essere praticamente gratuiti), almeno da quello che riscontro in Sardegna. Di positivo invece c’è sicuramente la presenza sempre più marcata di corsi per bambini e tornei FITP che garantiscono un’utenza futura in questa disciplina e una crescita sana del ramo agonistico, oggi ancora molto “fai da te”.

3. Per noi sono elementi chiave avere un aiuto quando si tratta di proporre dei test, una forma seria di garanzia post-vendita e una decenza nel far rispettare i prezzi minimi al mondo online.

4. Abbiamo visto che le vendite del prodotto economico sono state quasi nulle. Bassissime anche quelle della fascia media. Malgrado le indicazioni degli addetti principali del settore, comprese quelle degli istruttori, i clienti spesso si indirizzano su pale super, lasciandosi dietro magari delle racchette più economiche e migliori per il loro braccio. Adesso i clienti chiedono di avere la possibilità di provare prima di acquistare, cosa che noi proponiamo per tutte le pale più importanti.

5. I tornei sono importantissimi per le vendite: malgrado le difficoltà del mercato del 2023, è stato solo grazie all’aumento di queste competizioni che sono cresciute le nostre vendite.

6. Collaboriamo in maniera stretta con la maggior parte dei padel club della zona.

7. Instagram

8. racchette: HEAD (+) BABOLAT (=) ADIDAS (+) BULLPADEL (+) scarpe: JOMA (=) BABOLAT (-) MIZUNO (=) ADIDAS (=) abbigliamento: MIZUNO (-) MACRON (+) ADIDAS (+) UNDER ARMOUR (=) zaini/borse: HEAD (=) BABOLAT (=) ADIDAS (+) BULLPADEL (+)

9. ADIDAS e HEAD

10. 7

SMASH TENNIS&PADEL

Bari

Silvio di Giovannantonio, titolare

1. C’è stato un decremento generale del -12% sul 2022. Nello specifico, il padel ha registrato un -35%.

2. Tra le cose negative, c’è troppo prodotto in giro, troppi marchi e con prezzi da asta.

3. Marchi non presenti sui siti online, come !KONEEC.

4. Le principali richieste vertono soprattutto sul fattore prezzo.

5. Non in particolare.

6. No. Le vendite nel padel sembrano quasi alla stregua di quelle da mercatino a prezzi stracciati.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: BABOLAT (-) PROKENNEX (+) scarpe: BABOLAT (-) ASICS (-) abbigliamento: EA7, per il resto non trattiamo brand di abbigliamento padel zaini/borse: BABOLAT (-) HEAD (-)

9. PROKENNEX e crescerà ancora perché il padel è dannoso per il gomito. 10. 9

17
INCHIESTA ESCLUSIVA

GOALSPORT

Verbania

Cristian Manfroni, dipendente responsabile padel

1. C'è stato un buon incremento di vendite nel settore, specialmente in negozio, che vale per il 90% delle vendite totali.

2. Un problema riscontrato riguarda il mercato delle racchette. Essendo un mercato saturo di marchi, riuscire ad accontentare il cliente diventa difficile e oneroso, visti anche i prezzi sui vari siti internet. Abbiamo dunque deciso di concentrarci maggiormente su abbigliamento, accessori e scarpe.

3. Proprio per questo motivo, circa tre anni fa, abbiamo deciso di creare una nostra linea interna. Si chiama Brogs Padel Line: essendo un nostro progetto ci crediamo molto, e devo dire che i risultati che stiamo ottenendo come vendite in negozio ci stanno dando buone soddisfazioni. Un anno fa abbiamo anche intrapreso una collaborazione con 4ends Padel (produttori di racchette) per quanto riguarda la parte abbigliamento. Il nostro obbiettivo è sicuramente quello di crescere anche al di fuori del nostro territorio.

4. Non ci sono stati cambiamenti significativi, credo che il cliente guardi maggiormente la qualità del prodotto rispetto al prezzo.

5. Collaboriamo con quasi tutti i circoli della zona e questo aiuta le vendite. Nel 2024 abbiamo lanciato un mini circuito di quattro tappe (Brogs Padel Tour) che inizierà a marzo, proprio per aumentare visibilità anche a livello social/sito internet (brogs.it). Cercheremo quindi di curare meglio questa parte.

6. Come anticipato nella domanda precedente, sì: collaboriamo con quasi tutti i circoli e stiamo mettendo le basi per altri che stanno aprendo.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: non le trattiamo.

scarpe: JOMA (+)

abbigliamento: BROGS PADEL LINE (+)

zaini/borse: JOMA (=) STARVIE (=) WILSON (=)

9. BROGS PADEL LINE

10. 8

ANGELO SPORT

Piacenza

Egidio Livraghi, titolare

1. Le vendite sono leggermente calate e la richiesta si è spostata più verso il top di gamma, con i giocatori che cercano racchette di un certo livello. C'è stata meno domanda di prodotti da parte dei neofiti. Abbiamo un e-commerce, ma al momento è in rifacimento e non è online. Stiamo vendendo solo in negozio.

2. Ci sono state meno problematiche rispetto al 2022 a livello di reperimento della merce: in linea di massima, quello di cui avevamo bisogno c’era. Non abbiamo riscontrato altre criticità. Di positivo, è cresciuta (anche se di poco) la quantità di campi.

3. Tra il 2023 e la successiva stagione 2024 ci siamo orientati verso una scelta che comprendesse meno marchi, ma con brand più “famosi”, anche alla luce delle richieste del cliente che preferisce brand più conosciuti. Al di là del leggero calo nelle vendite non abbiamo comunque smesso di investire, aggiungendo nuovi marchi all’offerta.

4. Il consumatore, che raramente è agonistico, predilige il telaio dalle prestazioni molto elevate, anche sbagliando. Però la richiesta principale al momento è quella di pale di marche famose e di livello medio-alto.

5. Sono pur sempre un qualcosa che porta visibilità sull’attrezzatura utilizzata dai giocatori, che spesso e “purtroppo” è di marche famose. È anche un po’ questo aspetto che porta alla ricerca della pala di marca.

6. Abbiamo diverse collaborazioni, ma in particolare abbiamo una bella partnership con un circolo qui in zona sia a livello di sponsorizzazione, sia per quando riguarda lo shop e la fornitura.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: HEAD (=) WILSON (-) BABOLAT (=) scarpe: ASICS (+) MIZUNO (=) HEAD (=) abbigliamento: LOTTO (=) HEAD (=) AUSTRALIAN (=) zaini/borse: HEAD (=) WILSON (=) BABOLAT (=)

9. !KONEEC

10. 7

PLAYPADEL STORE

Torino

Diego Settanni, titolare

1. Il nostro incremento è stato di circa il 12%, vendiamo di più sul fisico.

2. Sicuramente per le racchette di punta c'è un problema che sussiste da tempo, ovvero quello dell'approvvigionamento: le pale dei top player sono quelle che vanno sempre di più e sono allo stesso tempo le più difficili da reperire. Dal lato prezzi, c'è stata la guerra online con i big e purtroppo questa non ha portato beneficio a nessuno a parte il consumatore, che giustamente sceglie il costo minore. Se capissero che si può produrre il giusto e avere prezzi più umani, il mercato per i negozianti andrebbe meglio. Il movimento del padel comunque è in continua crescita e questo è positivo, anche se la curva esponenziale non è come all'inizio, quindi è necessario che sia i club che i produttori e i negozianti si orientino verso prodotti di qualità maggiore. D’altronde la concorrenza è cresciuta e il circolo deve capire le varie esigenze dei clienti e portare un senso di appartenenza al club diverso. La stessa cosa cerchiamo di farla all'interno del negozio: non pensiamo al cliente come un numero, bensì come qualcuno che ha bisogno del nostro aiuto. Addirittura nel nostro più grande muro stiamo attaccando tutti i nomi di tutti i clienti, perché di fatto sono loro che ci permettono di continuare, sono più importanti dell'attrezzatura.

3. Noi store siamo degli intermediari, per cui posso anche permettermi di spingere maggiormente un brand rispetto a un altro, ma questo tipo di pensiero ha poca vita. Bisogna far capire ai marchi che chi comanda sono sempre i consumatori: se scelgo di inserire prodotti di una marca che non ha tanto appeal sul cliente finale, posso anche sforzarmi intensamente nella sua promozione, ma sarà sempre molto difficile avere buoni risultati. Dall'altra parte è il brand spesso che decide di tirare fuori dei prodotti ma allo stesso tempo di pubblicizzarli affinché io, negoziante, possa trovare un cliente che lo voglia. Finché non è il consumatore che entra a cercare un prodotto specifico, noi non possiamo prediligerne uno rispetto ad un altro.

4. Il consumatore è più consapevole, persino chi all'inizio si è fatto prendere la mano dal cambio di racchette e attrezzatura. Se il padel diventa uno sport quotidiano, il cliente sta un po’ più attento sugli acquisti e sul budget di fine anno. Notiamo che c’è una maggiore tendenza a non voler più sperperare soldi se non per articoli di qualità.

5. Sì, organizziamo degli eventi, che per lo più aiutano a farci ricordare della gente, anche perché il mercato cresce e ci sono altri player, dunque la differenziazione è essenziale. Noi siamo presenti in 18 club con dei corner, mentre 50 li forniamo in tutta Italia regolarmente. Per noi, non conta avere la parete più grande del mondo e meglio assortita, ma proprio essere presenti sul territorio.

6. Abbiamo diverse collaborazioni, poi come dicevo il padel lo si gioca sul campo e di conseguenza è essenziale esserci presenti. All'interno dei circoli non forniamo solo soluzioni relative all’attrezzatura, ma diamo anche servizio al cliente finale come materiale di consumo, test racchetta.

7. Instagram, Facebook, YouTube

8. racchette: ADIDAS (+) BABOLAT (+) NOX (+) scarpe: ADIDAS (+) JOMA (+) BABOLAT (+) NOX (+) abbigliamento: ADIDAS (-) NOX (-) EA7 (+) OXDOG (+) zaini/borse: NOX (+) ADIDAS (+) BABOLAT (+)

9. OXDOG

10. 10

Sei un negoziante che gestisce un’attività legata al mondo padel?

Padelbiz e il gruppo editoriale MagNet ti danno la possibilità di dire la tua! Inauguriamo anche su questa rivista uno dei nostri format editoriali più letti e apprezzati: “La Carica dei 101”. Per rispondere alla nostra inchiesta, inquadra il QR Code qui a fianco o richiedi un appuntamento telefonico al seguente indirizzo mail: redazione@padelbiz.it

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PARTECIPA ANCHE TU A “LA CARICA DEI 101” INCHIESTA ESCLUSIVA

UNIVERSO TENNIS

Bologna

1. Il padel nel 2023 è andato molto bene, con un netto aumento rispetto all'anno precedente. Il fatturato è praticamente raddoppiato. Siamo un punto di riferimento nel mercato locale bolognese. I buoni risultati sono dovuti sia all’aumento dei giocatori sia a quello dei prezzi del mercato.

2. Non c’è stata nessuna problematica particolare. La qualità dei prodotti è molto migliorata rispetto all'anno precedente, e anche il materiale è reperibile in modo più semplice.

3. Ci rivolgiamo ai marchi più grandi e storici del tennis, primo fra tutti Babolat, e in secondo luogo ai fornitori più importanti del mercato padel come Bullpadel, Nox, Starvie e adidas. Quello che per noi conta davvero è la capacità di un’azienda di fornire assistenza in caso di problemi.

4. Non ci sono stati grossi cambiamenti. Nel nostro store c'è una vendita maggiore di racchette di medio/alto livello. La pala sotto i 150 euro non è molto richiesta, a differenza del top di gamma.

5. Non ne organizziamo, ma partecipiamo come sponsor di alcuni circoli. Quando ci sono gli eventi, c'è una richiesta leggermente superiore per via di regali o per le vincite dei tornei.

6. Collaboriamo con circoli e maestri, cercando di venir loro incontro nelle richieste di test e di suggerimenti per i giocatori.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: BABOLAT (+) NOX (+) scarpe: BABOLAT (+) abbigliamento: UNDER ARMOUR (+) zaini/borse: NOX (+)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 8

CAPOSPORT

Roma

Fabio Caponi, titolare

1. Nel nostro negozio il padel è andato male rispetto al 2023, anche se il nostro servizio si ferma quasi del tutto al socio del Forum Sport Center in cui siamo inseriti.

2. C’è sicuramente un eccesso di offerta e lo stiamo pagando un po’ tutti. La fascia economica, inoltre, non si vende più, mentre il principiante cerca soprattutto la gamma alta. Inoltre, nel circolo mancano i campi al coperto e la gente quindi va altrove.

3. Sono rimasto legato a Head perché c'è un rapporto forte con il tennis.

4. Come dicevo, manca totalmente la vendita della fascia più economica rivolta alle persone entry level.

5 e 6. A mio avviso, il circolo dovrebbe investire di più sul padel. Faccio un esempio: avendo solo campi scoperti, l’ultima partita in estate non può essere alle ore 20, visto che da altre parti si va anche oltre quell’orario.

7. Non usiamo social media.

8. racchette: HEAD (-) BABOLAT (-)

scarpe: BABOLAT (-) HEAD (-) JOMA (-)

abbigliamento: DROP SHOT (-)

zaini/borse: HEAD (-) DROP SHOT (-) BABOLAT (-)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 3

SWAP PADEL

Roma e Corciano (PG)

Genni Eboli, titolare

1. I due negozi di Swap Padel sono stati aperti nella seconda metà del 2023 (settembre a Roma, dicembre a Corciano), quindi non abbiamo un riscontro con l’anno precedente. L’impatto è stato positivo, nonostante l’eccesso di offerta che ha riguardato il commercio del padel durante questi mesi. Siamo riusciti tutto sommato a trovare un buon equilibrio, e di conseguenza abbiamo iniziato il 2024 con poco prodotto da smaltire. In futuro c’è l’idea di aprire un franchising o dei punti noleggio, che è uno dei nostri punti di forza, una formula innovativa che frutta ora il 30-40% del nostro fatturato.

2. La problematica principale è stata l’eccesso di offerta sul mercato.

3. Le nostre scelte partono dal ragionamento che, nel giro di tre o quattro anni, il 70-80% del mercato sarà distribuito fra i tre marchi storici del tennis. Il resto sarà diviso tra Nox, Bullpadel, Siux e adidas.

4. Prima il consumatore cercava anche materiale di aziende più piccole o di nicchia. Ora entrano in negozio store solo per i marchi più importanti. Nessuno per esempio ci ha chiesto di Tactical, che ha preso parecchio piede sul mercato.

5. Abbiamo una collaborazione con Padel Lovers e a breve partiremo con un circuito della Swap Padel Experience, in cui saranno gli stessi ragazzi di Padel Lovers a organizzare l'evento. Noi inoltre aggiungiamo la Dragonet in modo da far testare le pale.

6. Collaboriamo con il circolo Padel Arena di Perugia, dove sposteremo il negozio di Corciano nelle prossime settimane. Nei vari club vorremmo organizzare dei test, ma non dei pro shop. A Roma abbiamo poche collaborazioni perché il negozio è molto commerciale e lavora di più sul cliente finale.

7. Instagram

8. racchette: NOX scarpe: JOMA, NOX, BABOLAT abbigliamento: BULLPADEL zaini/borse: NOX

Nessun riferimento all’andamento dei marchi perché il negozio è aperto dal 2022.

9. Nessuno marchio rivelazione.

10. 7

SPORT COLLECTION

Roma

Daniele Santini, amministratore

1. Il padel ha avuto un calo del 40% nel nostro negozio.

2. I prezzi troppo convenienti che si trovano su internet, soprattutto sulle pale. Siamo arrivati a un punto in cui quasi non conviene più prenderle. Se non posso guadagnarci, perché dovrei investirci? Siamo nel commercio da 30 anni, il nostro business principale resta comunque quello delle forniture alle scuole calcio e per il calcio dilettantistico. Il padel è nata come un’opportunità nel periodo del Covid, perché dovevamo pur vendere qualcosa. C’è stato un calo anche nella scarpa, mentre le vendite sono rimaste stabili su abbigliamento e accessori.

3. Ci muoviamo in base alle conoscenze dei rappresentanti e degli agenti, anche perché non veniamo direttamente dal tennis come altri negozi.

4. Non ci sono stati cambiamenti nelle richieste dei consumatori.

5. Non organizziamo eventi e non influiscono sulle vendite.

6. Non abbiamo collaborazioni con i circoli.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: STARVIE (-) SANE (-) scarpe: JOMA (-) MIZUNO (-) MUNICH (=) abbigliamento: JOMA (=) zaini/borse: STARVIE (-) SANE (-)

9. Nessun marchio rivelazione. 10. 5

NOI SPORT

Passo Corese (RI)

Fabio Ceccarelli, capo reparto settore sportivo

1. Nel 2023 il fatturato legato al padel è rimasto stabile. L’e-commerce pesa per il 60% sulle vendite complessive.

2. I prezzi alti delle attrezzature sono sicuramente una delle problematiche principali. Cerchiamo di fare regolarmente delle offerte per coinvolgere il pubblico. L’aspetto positivo è che, essendo molto specializzati, continuiamo a lavorare in maniera costante.

3. Ci basiamo anche sulle richieste dei clienti, in modo da accontentarli.

4. Ci sono stati più neofiti rispetto allo scorso anno e di conseguenza una crescita nella fascia entry level. Il top di gamma ha avuto invece risultati inferiori.

5 e 6. Ne organizziamo alcuni in prima persona in quanto soci di un circolo. Spesso gli eventi portano in negozio delle persone che hanno dei buoni da spendere come premio di un torneo.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: BULLPADEL (+) ADIDAS (+)

scarpe: MIZUNO (+) ASICS (+) JOMA (+)

abbigliamento: BULLPADEL (+) zaini/borse: JOMA (=) DROP SHOT (=)

9. FLOKY 10. 7

19
INCHIESTA ESCLUSIVA

GRAN SLAM

Parma

Romano Giovati, socio

1. L’anno scorso abbiamo registrato un 50% in meno. Dopo il boom iniziale dove tutti acquistavano racchette, ora ovviamente le cambia solo chi continua a giocare e ha bisogno di sostituirle.

2. Sicuramente il mercato online ha inciso negativamente sulle nostre vendite.

3. I brand che abbiamo scelto sono per lo più quelli con esperienza nel mondo del tennis, più qualche altro marchio aggiuntivo.

4. Sì, i primi tempi si vendevano più pale economiche, ora invece c’è maggiore richiesta per prodotti di livello medio-alto.

5. Sicuramente tutto aiuta, compresi gli eventi. Noi stessi organizziamo tornei amatoriali.

6. Poco, se vendono loro poi la gente non viene in negozio.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: BABOLAT (=) WILSON (=) PRINCE (=) scarpe: BABOLAT (=) LOTTO (=)

abbigliamento: LOTTO (=) ADIDAS (=)

zaini/borse: BABOLAT (=) WILSON (=) ADIDAS (=)

9. PRINCE

10. 4

FORTY ALL

Carrara (MS)

Simone Fini, titolare

1. Il 2023 è andato peggio, circa del 25%. Nella nostra zona sembra essersi fermata la vendita di materiale, a differenza dei giocatori ancora in crescita.

2. Abbiamo accusato la vendita online da parte di terzi, la gente che compra e vende con molta leggerezza causando un mercato dell'usato un po’ drogato, e la generale mancanza di denaro. Di positivo non abbiamo riscontrato nulla.

3. Abbiamo scelto i brand principali, più conosciuti e in vista. Anche perché li ritengo i migliori.

4. La richiesta della clientela si è spostata verso la ricerca di materiale più agonistico e performante. La racchetta basica che si vendeva due anni fa ormai non la vuole più nessuno.

5. Sì, ma non influiscono più di tanto. È un modo per far sapere che ci siamo ancora.

6. Sì, collaboriamo con diversi centri padel, per lo più in termini di sponsorizzazioni di tornei.

7. Instagram, Facebook, il nostro e-commerce

8. racchette: ADIDAS (=) BABOLAT (=) NOX (-) BULLPADEL (-) HEAD (-) scarpe: ASICS (+) HEAD (-) ADIDAS (+) BABOLAT (=) abbigliamento: BABOLAT (-) ADIDAS (-) zaini/borse: ADIDAS (+) BABOLAT (+) HEAD (=) NOX (+)

9. ADIDAS

10. 5

TENNIS CORNER

Bagnacavallo (RA)

Gianluca Ballardini, titolare

1. La vera problematica è stata che tutti volevano e hanno provato a vendere prodotti per il padel, e di conseguenza c’è stato un eccesso di offerta rispetto alla domanda. I prezzi quindi si sono abbassati drasticamente, e tutti gli store hanno provato a monetizzare quello che avevano comprato, spesso perdendoci. Pur di rientrare, hanno venduto racchette a un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto. Per noi negozianti è stato un anno veramente duro, così come per i produttori di racchette. Non solo, alcune aziende hanno pensato di fare uscire la collezione 2024 a ottobre 2023 per compensare l’eccesso con prezzi ben al di sotto del costo reale.

2. Questa sembra una soluzione irrisolvibile. Le aziende che producono racchette da padel, volendo terminare la collezione 2023, hanno a loro volta abbassato i prezzi. Siamo stati costretti a ricomprare altre racchette per un prezzo più basso. È stato la lotta dei poveri. Tutti hanno cercato di salire sul carro del padel, cosa che ha distorto il mercato e che di certo causerà che, in una stagione o due, chi si era buttato in maniera improvvisa su questo sport si allontanerà. C’è da sperare che questo cambiamento riporterà le condizioni a uno stato meno alterato da questi prezzi. Di positivo per fortuna c’è sempre la salute del movimento: a differenza di chi diceva che fosse una moda, in realtà questo sport si è consolidato. I problemi sono per lo più relativi alle vendite, ma il padel sta crescendo. Anche considerando la quantità di racchette entry level che sono state acquistate.

3. Essendo ancora uno sport relativamente nuovo per l’Italia, si va un po’ dove tira il vento. Io mi sono indirizzato verso brand importanti e grossi, non solo di nicchia, evitando per esempio gli spagnoli più piccoli e preferendo invece chi si vende più facilmente.

4. Da noi tendenzialmente viene chi ha iniziato a giocare, si è appassionato, e ora vuole passare a una racchetta di fascia media. Indubbiamente però la clientela è cambiata: fino a due stagioni fa ho venduto molte entry level tra i 50 e i 100 euro, la scorsa e in questa corrente si vendono di più le gamme alte perché il livello dell’utilizzatore sta generalmente migliorando.

5. In realtà, quello che influenza di più è la tv. In particolare le partite che trasmette Sky sono una spinta notevolissima per le vendite. Per quanto riguarda i tornei locali, contribuiscono relativamente. Tanta gente ha paura di partecipare e di fare brutte figure. D’altra parte, non esiste ancora una categoria “adeguata” entro cui sentirsi inseriti.

6. Certo, noi collaboriamo un po’ con tutti i circoli in zona. Detto ciò, loro pensano di riuscire a vendere anche per conto loro, ma con i ricavi di adesso e la tendenza sempre maggiore a comprare su Amazon non è più possibile farlo. Io ai club fornisco materiali di consumo come palline e pale test, ma è difficile pensare di riuscire a fare un fatturato decente con le racchette che fornisco ai centri. Per quanto riguarda il tennis, 25 anni fa era il maestro a dire all’allievo qual era la racchetta adatta a lui. Purtroppo adesso la gente non si affida più come prima ai propri insegnanti, è meno influenzabile da questo punto di vista. Anche perché poi basta andare su internet per vedere prezzi nettamente inferiori.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: BABOLAT (+), HEAD (+), BULLPADEL (+) scarpe: ASICS (+), BABOLAT (-), JOMA (-) abbigliamento: JOMA (=), BABOLAT (+), ADIDAS (-) zaini/borse: BABOLAT (+), BULLPADEL (=), ADIDAS (=)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 8

Le domande

Come è stato complessivamente il 2023 e come sono andate le vendite rispetto al 2022? Quanto incidono in percentuale sulle vendite il negozio fisico e l’e-commerce?

2

6 3

Quali sono state le principali problematiche riscontrate nel 2023 e come avete cercato di risolverle? Quali invece gli aspetti più positivi di quest’anno?

Il mercato del padel attualmente è caratterizzato da un gran numero di marchi: quali sono i vostri criteri nella scelta dei brand che proponete in negozio?

7 4

5

Ci sono stati dei cambiamenti nel profilo dei consumatori? Quali sono le loro principali richieste?

Tornei ed eventi nella vostra area influenzano le vendite in negozio?

8 9 10

Ne organizzate anche voi in prima persona?

Come vi ponete nei confronti dei centri padel della vostra zona?

Avete intrapreso delle collaborazioni con i circoli?

Quali social media utilizzate come canale di vendita o di promozione?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di racchette?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di scarpe?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di abbigliamento?

Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di borse/zaini? (accanto a ciascuno indicare se "in crescita", "stabile" o "in calo")

Qual è stato per voi il marchio rivelazione del 2023?

Voto complessivo a questo 2023 da 1 a 10?

20 INCHIESTA ESCLUSIVA
1

SPORTONE

Buccinasco (MI)

1. Nel mio caso il 2023 non è andato benissimo per problemi legati al fattore prezzo. Le grandi catene sono molto aggressive e i negozianti come noi ne risentono. Ovviamente, poi, la gente va a comprare su internet perché trova delle scontistiche troppo alte. Sta succedendo la stessa cosa che era accaduta un tempo per il tennis, in cui c’era un grande divario tra i prezzi reali e quelli di acquisto. Nel tempo, le cose si sono sistemate. Speriamo che succeda lo stesso anche per il padel.

2. Non ci sono state problematiche particolari a parte quella relativa ai prezzi, sebbene a dicembre abbiamo venduto più racchette in concomitanza con il periodo natalizio. Non c’è stato nessun aspetto positivo.

3. Mi sono indirizzato principalmente su Head in base alle sensazioni e alle caratteristiche delle racchette. Poi, se si vogliono fare volumi e giri d’affari importanti, si è praticamente obbligati a scegliere alcuni brand che si vendono di più. Vedo che però c’è una grande richiesta delle racchette Babolat.

4. Dipende, se il cliente si sta approcciando al padel per la prima volta, cerca principalmente la pala più economica che abbiamo, se invece entra in negozio uno più esperto cerca i prodotti del campione del momento o quelle che usano i suoi soci. Sono però due fasce di clientela completamente diverse. Noi cerchiamo sempre di consigliare al meglio, quindi sia di non orientarsi sul prezzo bassissimo perché potrebbe risentirne in termini di qualità, sia di non scegliere le pale troppo costose perché altrimenti è facile spaventarsi e scoraggiarsi dall’acquisto. È più facile invece far capire che la fascia media comprende delle racchette più performanti e migliori anche a livello qualitativo.

5. No, non organizziamo eventi.

6. No, non abbiamo collaborazioni.

7. Facebook

8. racchette: HEAD (-) BABOLAT (+)

scarpe: MIZUNO (=) HEAD (=)

abbigliamento: AUSTRALIAN (+) MIZUNO (+) zaini/borse: HEAD (=)

9. BABOLAT

10. 8

DOCTOR TENNIS

Milano

Daniele Berardi, titolare

1. Il fatturato legato al padel è diminuito di circa il 20%.

2. La concorrenza dei siti internet, perché comandano loro e impongono dei prezzi bassi che per noi sono insostenibili. Il top di gamma produce buoni risultati in fase di lancio, ma dopo qualche mese inizia un gioco al massacro.

3. Scegliamo di più quelli inerenti al tennis, con l’aggiunta di marchi più legati al padel come adidas, Drop Shot e !koneec.

4. I clienti non cercano più le racchette di fascia bassa, e infatti in magazzino siamo pieno di pale tra i 70 e gli 80 euro. Si puntano direttamente all’attrezzatura di maggiore qualità, a patto che sia in sconto.

5 e 6. Siamo sponsor di vari tornei organizzati nella nostra zona e, inoltre, di club come il Piccolo Stadio San Siro. Abbiamo anche un negozio all’interno del Quanta Club.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: BABOLAT (=) HEAD (-) ADIDAS (-) scarpe: BABOLAT (=) ASICS (=) abbigliamento: DROP SHOT (=) zaini/borse: BABOLAT (+) WILSON (+) HEAD (*)

9. Nessun marchio rivelazione

10. 6

SPORT PIÙ

Teramo

Jamie Galuppo, responsabile padel

1. Le vendite sono calate rispetto al 2022 per via del fatto che dopo il Covid sono state riaperte tutte le attività e la gente è tornata a fare le cose che faceva prima. Proprio per questo motivo, i volumi che abbiamo fatto con il lavoro del 2021/22 non torneranno più, ma trovo che non siano neanche da tenere in considerazione. Quelli erano tempi eccezionali in quanto si poteva solo giocare a tennis e padel

e fare attività outdoor. Trattando tutte queste discipline, a noi infatti era andata molto bene. Abbiamo solo il negozio fisico.

2. Non ci sono state problematiche particolari: rispetto a prima il prodotto era più reperibile e le aziende avevano materiale a disposizione su richiesta. Anzi, sul padel noi abbiamo lavorato abbastanza bene perché siamo l’unico punto vendita in città. Inoltre, io stessa gioco da sempre e perciò conosco tutti i proprietari, sono spesso da loro e siamo tutti in buoni rapporti. Questo è sicuramente un punto a favore. L’aspetto positivo è stato l’aumento delle collaborazioni con i circoli, che permette al nostro marchio di girare tanto ed essere molto visibile a livello di comunicazione.

3. Scegliamo i marchi per lo più in base all’andamento del mercato e alla richiesta. Si parla di quelle quattro o cinque aziende che non si può non avere in catalogo.

4. C’è stato un cambiamento soprattutto sull’acquisto delle racchette: le entry level sono quasi ferme e il sell out si fa sulla fascia medio-alta o tanto alta. Comprando meno pale entry level le vendite sono scese, ma sono compensate dal fatto che se prima la clientela ne acquistava due a 100 euro, ora ne acquista una a 300/400 euro, quindi le cose sono bilanciate.

5. Dipende dal lavoro che fa il negozio. Se sei aperto a collaborazioni ed eventi, fai provare le racchette e organizzi test o iniziative, allora sì, i tornei possono essere un buon incentivo alle vendite. Anche perché spesso ci capita che la gente non compri i prodotti online ma preferisca acquistarli in negozio, anche spendendo quei 30/40 euro in più, perché sanno che da parte nostra ci sarà servizio e la garanzia sugli articoli.

6. Sì, i circoli con cui collaboriamo si riforniscono da noi tramite apposite scontistiche, acquistano materiale tecnico che serve ad allievi e maestri delle scuole, e comprano da noi i premi per i tornei.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: ADIDAS (+) BULLPADEL (+) BABOLAT (+) scarpe: ADIDAS (+) WILSON (+) BABOLAT (+) abbigliamento: BULLPADEL (+) DROP SHOT (+) ADIDAS (+) zaini/borse: BULLPADEL (+) NOX (+)

9. NOX

10. 8

RAPID STRING

Rivoli (TO)

Davide Bianchin, titolare

1. C’è un stato calo del 30%, che reputo fisiologico viste le tendenze del mercato.

2. Il costo del prodotto è cresciuto in maniera notevole. L’utile inoltre viene spezzettato tra tutte le aziende (e sono tante) presenti sul mercato. Dal mio punto di vista, avere tre o quattro brand in negozio è più che sufficiente, perché si riescono a coprire tutte le necessità del pubblico. Il padel, inoltre, è molto più difficile da gestire rispetto al tennis al momento, perché c’è tanta concorrenza e tanta confusione. Sta diventando complicato dare un reale valore a questi prodotti, perché dopo sei mesi dall’uscita di nuove racchette si trovano su internet al prezzo di costo per noi negozianti. È un problema enorme, che rischia di far perdere credibilità alle stesse aziende. Se a tutto ciò aggiungiamo anche la riduzione del potere d’acquisto delle persone, per via del rallentamento generale dell’economia, il quadro complessivo per il commercio del padel non si presenta così roseo. Detto questo, a mio avviso il mercato non potrà che stabilizzarsi, perché ci sono margini di ulteriore crescita. Alcuni circoli stanno iniziando a regalare le ore per far giocare le persone, perché i campi ora cominciano a essere tanti e i giocatori non aumentano con lo stesso ritmo.

3. Bisogna avere per forza i tre marchi storici del tennis, perché di fatto non si può non averli. La cosa più importante da considerare nella scelta dei brand è l'assistenza nel post-vendita, che deve essere seria.

4. In linea di massima cercano sempre la novità, perché non ci si vuole perdere il prodotto più innovativo sul mercato. Stiamo avendo ottimi riscontri per Viper di Babolat, l'Elite di Wilson, così come la Blade che ha un bilanciamento basso e molta facilità di gioco.

5. Al circolo del Monviso, con cui collaboriamo, gioca la Serie A, anche se è una vetrina per pochi perché dura una giornata.

6. Nella nostra zona aprirà un nuovo centro con tanti campi da tennis, padel e pickleball, che sicuramente ci darà lavoro perché apriremo un pro shop interno. Abbiamo delle collaborazioni con altri punti vendita che sono vicini ai circoli, in modo da coprire il territorio a 360° gradi.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: WILSON (+) BABOLAT (+) scarpe: ASICS (+) abbigliamento: WILSON (+) zaini/borse: WILSON (=) BABOLAT (=) YONEX (=)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 5

21 INCHIESTA ESCLUSIVA

LBJ SHOP

Cagliari

Pier Paolo Melis, titolare

1. C'è stato un decremento del 30/40%. L’e-commerce influisce in maniera minima. 2. C’è stato un generale calo di entusiasmo del pubblico. Inoltre, abbiamo risentito in negativo degli enormi volumi di vendita del biennio 2021/22, che non erano affatto attendibili visto che c’era stata l’esplosione della disciplina in generale e tutti di conseguenza avevano bisogno dell’attrezzatura per giocare. Ci aspettavamo numeri molto grandi, ma sappiamo che erano irreali, non sono da prendere come esempio. Ora questa disciplina si stabilizzerà come gli altri sport e probabilmente in futuro arriveremo ad avere vendite e numeri simili a quelli del 2023. Per questi motivi non ci sono stati molti aspetti positivi. Il prodotto ormai si trova dappertutto, cosa che invece negli anni passati, complici anche i problemi di produzione delle aziende e una scarsa fiducia nei confronti del mercato online, non avveniva. Tutti andavano dal negozio al dettaglio per vedere e apprezzare fisicamente il prodotto. Se non altro, la gente continua a giocare e chiede per lo più prodotti di fascia alta, mentre la gamma medio-bassa ed economica è ferma. Bisogna incentrare gli acquisti su quel target.

3. Scegliamo i brand puntando per lo più alla qualità del prodotto, concentrandoci sui marchi affermati e conosciuti che sono più facili da vendere. Ci indirizziamo principalmente su brand da tennis perché il nostro core business è quello, e in più ne abbiamo alcuni forti nel mercato padel come Starvie, Varlion e Nox, che si possono vedere spesso nei circuiti. Non meno importante, teniamo conto anche della distribuzione, dando priorità a chi lo fa in maniera meno “marcata” per evitare problematiche relative ai prezzi.

4. Abbiamo visto che, di tutti i marchi che trattiamo, ognuno ha uno o due prodotti dove c’è un sell out più importante perché sono modelli tendenzialmente più apprezzati degli altri della gamma. Ciò significa che il cliente entra con le idee molto chiare, sa già cosa vuole.

5 e 6. In zona siamo piuttosto conosciuti, e inoltre giochiamo e partecipiamo ai tornei. Abbiamo siglato dei contratti con alcuni dei migliori circoli di Cagliari e con un team di maestri. Ci appoggiamo molto ai club che fanno provare le racchette perché ci facilitano la vendita finale, e allo stesso modo anche gli allenatori di padel ci aiutano parecchio perché promuovono il prodotto.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: WILSON (-) STARVIE (-) BABOLAT (-) scarpe: ASICS (=) MIZUNO (=) BABOLAT (=) abbigliamento: ADIDAS (+) MIZUNO (+) zaini/borse: WILSON (-) BABOLAT (-)

9. ADIDAS

10. 6

DOCTOR TENNIS

Massa e Cozzile (PT)

Dino Berti, direttore negozio

1. C’è stato un decremento di circa il 20% nel 2023.

2. La crescita dei giocatori si è stabilizzata, dopo i grandi aumenti degli anni precedenti. La concorrenza della vendita online ci ostacola in maniera importante.

3. Come Doctor Tennis stiamo valutando di legarci soprattutto ai brand del tennis che lavorano anche nel padel. Head, Wilson e Babolat sono la nostra base principale.

4. Il consumatore è più consapevole dei suoi acquisti ed è più attento alle scelte da fare in base al proprio livello. Prima chi giocava un paio volte si sentiva già un professionista.

5. I club lavorano molto sull'organizzazione di tornei a livello locale, ma non influisce sulla vendita in modo particolare.

6. Sì, cerchiamo di stringere accordi con i club per le premiazioni dei tornei.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: WILSON (-) BABOLAT (-) HEAD (-) scarpe: ASICS (+) DROP SHOT (+) MIZUNO (+) abbigliamento: AUSTRALIAN (=) ADIDAS (=) LOTTO (=) zaini/borse: HEAD (+) BABOLAT (+) WILSON (+)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 7

TENNIS FUN

Rimini

Danilo Panciocco, titolare

1. Il nostro negozio è aperto da due anni, per cui la traiettoria è ancora in crescita e nel 2023 c’è stato un ulteriore aumento. Bisogna ammettere che questo è un mercato molto particolare rispetto al tennis. Nel padel ci sono più di 100 marchi diversi, mentre nel tennis sono cinque o sei brand che vanno per la maggiore e hanno conquistato il mercato. Il padelista, inoltre, è molto diverso dal tennista ed è più "fissato" per la sua disciplina.

2. I problemi sono stati soprattutto nella consegna delle racchette, avvenuta in ritardo in alcuni casi. La concorrenza di internet inoltre si fa sentire, perché le persone si rivolgono spesso agli store online per comprare le pale. Il lato positivo è che c’è sempre più gente che gioca e che si avvicina a questo sport.

3. Ci basiamo molto sulle richieste dei clienti. cercando di seguire anche le tendenze dei consumatori. Non è possibile ovviamente mettere 150 marchi dentro un negozio, anche perché ogni brand fa 20 racchette. Cerchiamo anche di vedere quali sono i marchi più usati tra le persone facendo un giro fra i circoli della zona.

4. Le persone richiedono soprattutto racchette che offrono spinta e potenza, ma il cliente deve capire che il padel è un gioco più di controllo che di potenza. Non è un caso che nell’ultimo anno siano aumentati i casi di problemi al gomito per via dell’eccessiva rigidità delle racchette. Da questo punto di vista, ci siamo adattati alla situazione proponendo anche dei dispositivi medici in negozio come manicotti, polsiere e ginocchiere che possono essere d'aiuto a giocatori e giocatrici.

5. Non ci sono tornei che influiscono in modo sensibile sul negozio. A Rimini e dintorni comunque ce ne sono diversi ogni settimana.

6. Con i circoli collaboriamo fornendo loro palline o, se necessari, completini e accessori come grip o overgrip o delle racchette in test. Ci interfacciamo anche con i maestri, stringendo degli accordi che possano portare più gente in negozio.

7. Instagram

8. racchette: NOX (+) BULLPADEL (+) BABOLAT (=) scarpe: MIZUNO (+) ASICS (+) BABOLAT (+) abbigliamento: UNDER ARMOUR (+) ADIDAS (+) LOTTO (+) zaini/borse: NOX (=) HEAD (=) WILSON (=)

9. NOX

10. 7

A-TENNIS

Lissone (MI)

Andrea Guntri, titolare

1. Il 2023 si è confermato in linea col 2022, con un incremento del 2%. Non abbiamo un e-commerce.

2. La problematica del 2023 è stata la perdita di clienti, che poi è stata sopperita con un ricambio naturale: non si sono più visti i vecchi acquirenti, ma ne abbiamo avuti successivamente di nuovi. La crescita maggiore è stata sul tennis, il padel è in secondo piano.

3. In realtà stiamo valutando di toglierne alcuni dal negozio, ci sono troppi marchi e troppi articoli, continuano a uscire modelli nuovi e così non è gestibile.

4. Cambiamenti particolari non ce ne sono stati, però ho riscontrato che vogliono i prezzi visti online. Molti addirittura vengono in negozio con la cifra stampata da internet.

5. Potrebbero influenzare positivamente, ma a mio giudizio non sono gestite bene. No, noi non li organizziamo.

6. Siamo disponibili a collaborazioni, infatti ne abbiamo intraprese con tre o quattro centri padel che non hanno shop al loro interno.

7. Instagram, Google

8. racchette: BABOLAT (=) DUNLOP (=) JOMA (=) scarpe: ASICS (+) JOMA (+) BABOLAT (+) abbigliamento: siamo monomarca JOMA (+) zaini/borse: siamo monomarca JOMA (=)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 8

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INCHIESTA ESCLUSIVA

APEX STORE

Sassari

Simone Agus, co-fondatore

1. C’è stato un leggero incremento, sebbene non troppo elevato, di circa il 5-6% rispetto al 2022. L’e-commerce incide più o meno sul 20-30%.

2. Il problema principale è stato cercare di fare fuori il materiale obsoleto del 2022, quando c’era stato il boom ed è stata acquistata l’intera gamma di tutte le aziende più importanti, salvo poi entrare in un 2023 dove la richiesta principale era per la fascia medio-alta. Di conseguenza, è subentrata la necessità di vendere gli articoli diventati per l’appunto obsoleti per via dell’evoluzione repentina del giocatore, che ormai non ha quasi più bisogno di entry level. All’inizio la clientela andava formata, adesso accettano difficilmente i nostri consigli, sanno già che vogliono acquistare la racchetta dell’amico che hanno visto usare dai campioni. Di positivo c’è stato indubbiamente l’aumento delle vendite: sebbene i numeri fossero inferiori, il fatturato è aumentato. Ciò significa che hanno comprato prevalentemente pale di fascia alta.

3. In primis valutiamo l’affidabilità del fornitore e la sua presenza in tutti i tornei internazionali, come Wilson, Head, Varlion e Bullpadel. Insomma, quelli che il cliente finale vede e riconosce facilmente. Abbiamo provato anche con marchi meno famosi, ma era più difficile in termini di mercato, perché l’acquirente medio preferisce qualcosa di noto rispetto ad altro materiale buono ma meno conosciuto. Alla fine sono i grossi marchi a farla da padrona.

4. Come dicevo, i clienti si sono evoluti e informati e dunque hanno le idee più chiare. Chiedono la pala del campione che vedono in tv. Sono talmente sicuri che non si lasciano neanche più consigliare. Siccome siamo noi stessi dei giocatori e abbiamo una certa preparazione, cerchiamo di fare consulenza in particolare a chi sta iniziando per indirizzarli verso prodotti più adatti. Tanti di questi non si lasciano comunque aiutare. Vediamo che il lato consulenza sta venendo meno, sebbene ci sia anche chi si fida di noi.

5. Sì, noi abbiamo un’associazione sportiva che si chiama A Tutto Padel che organizza l’evento più grosso della zona, che è il Torneo Città di Sassari, facente parte del calendario Sassari Estate. Solitamente si svolge nel mese di settembre e coinvolge circa 300 giocatori da tutta la Sardegna e anche da diverse parti d’Italia. L’anno scorso, per esempio, sono arrivate coppie da Roma, Milano e dalla Sicilia, oltre a giocatori internazionali.

6. Abbiamo alcune collaborazioni con vari circoli d’Italia, ma ora stiamo approfondendo il discorso anche per il prossimo evento. Di fatto ne organizziamo pochi, perché la nostra associazione si occupa per lo più del torneo di cui parlavo prima, che richiede una preparazione notevole per cui siamo impegnati praticamente per tutto l’anno.

7. Instagram, Facebook, TikTok

8. racchette: ADIDAS (+) WILSON (-) VARLION (-) HEAD (-) NOX (+) scarpe: JOMA (-) MIZUNO (+) WILSON (-) HEAD (-) abbigliamento: MIZUNO (+) MACRON (+) WILSON (-) HEAD (-) zaini/borse: ADIDAS (+) NOX (+) WILSON (=) VARLION (-) JOMA (-) 9. MIZUNO per le calzature 10. 7

LEONI SPORT & GLAM

Milano

Eugenio Marchitelli, titolare

1. C’è stato un decremento del 30% rispetto allo scorso anno.

2. Il problema principale è la concorrenza scorretta da parte di Internet. Ma sono scorrette anche le stesse aziende, che di fatto sono il nostro primo rivale. Sui prodotti vengono applicati sconti incredibili dopo poche settimane e i marchi dicono di non poterci fare nulla. Mi chiedo come facciano questi store online a guadagnare su racchette a prezzi ribassati anche del 70%. A questo punto, in maniera provocatoria, mi chiedo: perché le aziende non mettono anche noi nelle condizioni di lavorare così?

3. Cerchiamo di instaurare delle vere e proprie partnership con i fornitori, non più una semplice relazione azienda-rivenditore. Vogliamo scegliere i brand che abbiano un rapporto qualità/prezzo adeguato e un servizio post-vendita di buon livello. Al momento ci sono circa 200 marchi di padel, che sono davvero troppi. E c’è una distribuzione sotto banco davvero inaccettabile, sembra di essere negli Anni ’90.

4. Nessuno in particolare. C’è da sottolineare che nel padel non esiste l’aftermarket, a differenza del tennis. Un cliente può ripassare dal negozio dopo mesi o anni. È una disciplina in cui comanda il prezzo, spesso e volentieri vengono da noi solo per guardare. Per tutti questi motivi, cercheremo di puntare sul tennis a scapito del padel.

5. Non organizziamo tornei.

6. Lavoriamo con i circoli della nostra zona, e i maestri cercano di indirizzare anche i loro allievi verso il nostro negozio. Diamo loro le racchette in test tramite le aziende.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: NOX (+) ADIDAS (+) BABOLAT (+) scarpe: MIZUNO (=) ADIDAS (=) abbigliamento: ELLESSE (=) zaini/borse: NOX (=) BABOLAT (=)

9. NOX 10. 2

NAKE SPORT

Milano

Alberto Visentini, titolare

1. Il calo nel 2023 ha riguardato le racchette, e questo ci ha dato prova che tutto il settore stesse rallentando. Il fatturato attorno ad abbigliamento, accessori e scarpe è invece rimasto stabile.

2. L’aspetto positivo che voglio sottolineare è il ridimensionamento di molte aziende. Alcune sono sparite e questo può fare solo bene al mercato. I veri punti negativi riguardano i marchi che entrano direttamente nei circoli, ma anche la volontà di questi ultimi di fare i negozianti al posto nostro. C’è molta confusione. Le aziende dovrebbero reimpossessarsi del commercio online legato ai propri prodotti, ma soprattutto coordinarsi meglio con i rivenditori sugli sconti da applicare progressivamente sull’attrezzatura. Le persone, inoltre, comprano su internet attirate dagli sconti ma non sanno cosa ricevono realmente, perché per esempio le racchette possono differire in termini di peso rispetto a quanto scritto nelle caratteristiche.

3. Cerchiamo di trattare solo i brand più conosciuti, sia quelli legati al mondo del tennis sia quelli specializzati come gli spagnoli.

4. I primi amatori, tra il 2021 e il 2022, continuavano a cambiare racchette in continuazione. La situazione ora si è assestata, la gente riflette di più sull’acquisto da fare e tende a essere più cauta. Tra le racchette, la fascia intermedia ha ottenuto buoni risultati, mentre quella economica è maggiormente in difficoltà e forse non avrebbe nemmeno senso di esistere.

5. Quando c'è stato il Milano Premier Padel c'è stato un bel movimento di persone, anche perché avevamo anche lo stand in collaborazione con Wilson nell'area expo. Veder giocare dal vivo certi giocatori, del resto, fa venire ancora più voglia. Ci sono poi tanti tornei organizzati dai circoli ogni domenica, alcuni li sponsorizziamo in minima parte.

6. Portiamo avanti delle collaborazioni con alcuni centri, cercando di mettere in mezzo soprattutto aziende che forniscono anche palline. Procuriamo anche materiale di consumo come grip o overgrip.

7. Instagram

8. racchette: BABOLAT (=) WILSON (=) HEAD (=) scarpe: JOMA (+) ASICS (+) HEAD (+) abbigliamento: BULLPADEL (=) AUSTRALIAN (=) NOX (=) zaini/borse: BABOLAT (=) WILSON (=) HEAD (=)

9. Nessun marchio rivelazione.

10. 7

PIÙ SPORT

Padova

Cristina Martin, socia

1. Non abbiamo fatto un bilancio effettivo, sicuramente c'è stato un piccolo incremento del 5-7%. Il negozio fisico è andato meglio rispetto alle vendite online solo per una questione di rinnovo e perché l'e-commerce è diventato operativo da poco.

2. Le principali problematiche sono state le rimanenze di magazzino. Il padel si è un po’ fermato in questo 2023, e abbiamo cercato di risolvere il problema con promozioni speciali. L'aspetto positivo è la maggiore richiesta di prodotti tecnici.

3. Cerchiamo, dove possibile, di provare le racchette prima di proporle in negozio. Prediligiamo i marchi come adidas e Heroe’s.

4. Il consumatore è cambiato e richiede articoli più tecnici. Ci sono meno neofiti, mentre quelli che entrano in negozio sono già persone appassionate di padel.

5. In questo momento no. Potrebbero esserci degli effetti positivi solo attraverso l’attività dei maestri. Non organizziamo tornei in prima persona, ma collaboriamo con alcuni centri.

6. Con alcuni abbiamo organizzato un corner all'interno dei circoli, rivolgendo degli sconti speciali ai tesserati.

7. Instagram, Facebook

8. racchette: HEROE’S (=) ADIDAS (=) JOMA (=) scarpe: MIZUNO (+) ASICS (=) JOMA (-) abbigliamento: ADIDAS (=) MIZUNO (=) JOMA (=) zaini/borse: HEROE’S (+) ADIDAS (=) JOMA (-)

9. Nessun marchio rivelazione. 10. 6

23
INCHIESTA ESCLUSIVA

DIPENDENZA POSITIVA

Dope Rackets è il marchio che ha sviluppato la prima racchetta al mondo in monoscocca di carbonio. In occasione di Padel Trend Expo, dove ha debuttato, abbiamo avuto l’occasione di intervistare Cristian Trippa, il deus ex machina del progetto

di Davide L. Bertagna

L’attesa di appassionati e addetti ai lavori per vedere dal vivo e provare i prodotti Dope a Padel Trend Expo era tanta. Mai come nell’ultimo periodo c’era stata una novità così potenzialmente rivoluzionaria nel mercato della pala. Di cosa stiamo parlando? Dope Rackets è il marchio che ha sviluppato, dopo due anni di test, la prima racchetta al mondo in monoscocca di carbonio totalmente made in Italy. Sin dal mattino di venerdì alla Fiera di Milano lo stand è stato preso di mira da giornalisti, operatori, influencer, atleti: per il co-founder e i suoi soci è stato senza dubbio un gran biglietto da visita. Il team di lavoro è formato da persone appassionate di sport, tecnologia e che, grazie a una intuizione derivata dal processo produttivo di parti speciali in carbonio già utilizzate nel mondo bici alto di gamma e automotive, è riuscita a creare un procedimento innovativo per la realizzazione di pale in monoscocca di carbonio a basso impatto ambientale.

L'intervista

Cristian Trippa

Dope Rackets è il marchio che ha sviluppato la prima racchetta al mondo in monoscocca di carbonio totalmente made in Italy. Quali sono i passaggi che vi hanno portato a questo prodotto?

L’aspetto chiave nella nascita di Dope Rackets è l’experience che ho trasmesso allo staff di lavoro derivante dal comparto bici in cui già opero, dato che sono titolare di Supernova Bikes e sono un consulente nel mondo ciclo da oltre 20 anni. Ho un' expertise abbastanza avanzata soprattutto sui materiali compositivi e l’intuizione che ho portato nel padel “deriva” dal monoscocca di carbonio con cui si fanno le bici di alta gamma. In tanti hanno provato a fare pale Made in Italy, ma fino a ora nessuno ci era riuscito con una filiera produttiva totalmente interna, senza semi lavorati da Paesi asiatici. Questo monoscocca di carbonio, di cui abbiamo da poco depositato un brevetto e su cui non posso ancora sbilanciarmi, rappresenta a mio avviso la più grande novità di Padel Trend Expo 2024.

Ci racconti la scelta del nome del brand e del logo scelto?

Il nome ha diverse sfaccettature: dal nostro punto di vista lo intendiamo come “dipendenza da sport”, una dipendenza dunque sana per il beach tennis o per il padel. Nel logo abbiamo deciso di richiamare l’intreccio di una racchetta, perché alla fine nasce tutto da lì. È un pittogramma molto semplice, ma che a nostro avviso cattura e rimane in testa all’appassionato.

Quale posizionamento avete assunto per il marchio e quali sono gli obiettivi che ti sei posto nel breve-medio termine?

Vogliamo stare nell’alto di gamma, con pochi prodotti centrati e un prezzo all’altezza dello sviluppo che c’è dietro. Ci sono delle aziende che blasonano determinate tipologie di carbonio, ma tutto ciò è sbagliato. Quello che fa la differenza è la manodopera: noi lavoriamo con dei professionisti che laminano anche pezzi che vengono poi utilizzati in F1.

Quali sono i benefici concreti che una pala con telaio in monoscocca di carbonio può portare?

Uno su tutti: le vibrazioni. Sono una persona esterna fino a ora al mondo padel, ma ascolto, guardo e mi informo tantissimo. A mio avviso, i problemi principali a livello amatoriale della disciplina sono l’uscita di palla e le vibrazioni. Su questo ci siamo concentrati. Le vibrazioni sono causate dall'impatto della pallina con la racchetta: a seconda del punto in cui viene colpita viene generata un'onda d'urto che si propaga attraverso il telaio. Queste vibrazioni possono essere trasmesse al braccio del giocatore, causando disagio o dolore. Le racchette Dope in monoscocca di carbonio sono progettate per ridurle al minimo grazie ai sistemi V.D.T. (Vibration Damping Technology) e E.P.I.C. (Eva Pro Impact Control). Questo risultato è ottenuto utilizzando materiali compositi di alta qualità, costituiti da fibre, che sono molto rigide, e da un materiale matrice, che è più flessibile. Le

24 NEW BRAND
In foto, il team Dope: da sinistra, Matteo Marighella, Massimo Perelli, Cristian Trippa e Mikael Alessi Tutte le racchette in monoscocca di carbonio Dope sono ideate, realizzate e prodotte in Italia

racchette monoscocca possono aiutare a ridurre l'affaticamento del braccio, migliorando il comfort e la durata del gioco. Inoltre, sono leggermente sottopeso rispetto alla media dell’alto di gamma: la nostra pala non contiene fibra di vetro, è carbonio al 100%.

Nello sviluppo dei prodotti avete ricevuto dei feedback da qualche atleta? Assolutamente sì. In primis Mikael Alessi che da subito ha seguito lo sviluppo tecnico di questo progetto e da quest'anno anche Matteo Marighella entra a far parte della famiglia Dope Rackets. Entrambi sono stati campioni del mondo di beach tennis e la loro esperienza sarà fondamentale per il nostro futuro.

Che ruolo riveste per voi la sostenibilità nella fase di sviluppo e produzione dei modelli?

La sostenibilità è un tema con cui tutti dobbiamo fare i conti. L'azienda pone la responsabilità ambientale tra gli elementi fondanti. Già il fatto di limitare del 90% l'utilizzo di resine liquide in fase di stesura a mano e successivamente in cottura equivale a meno emissioni nocive. Inoltre, le nostre racchette non hanno bisogno di essere verniciate o stuccate. Le vernici per la finitura dei prodotti possono essere molto tossiche per l'ambiente e per la salute umana e difficilmente riciclabili. Ultimato il processo di realizzazione, le pale vengono tolte dallo stampo e risultano già pronte per essere forate, preparate con grip e imballate per la spedizione. È per noi anche importante il tema dello smaltimento: oggi il carbonio si può smaltire, ma se è verniciato è più complicato.

Cosa vorreste che il pubblico capisca del vostro brand dopo Padel Trend Expo?

Mi auguro che la gente abbia capito le peculiarità del nostro prodotto e cosa c’è dietro Dope in termini di know how. Il messaggio che vogliamo lanciare è che nel nostro Paese si possono realizzare racchette di padel e beach tennis totalmente Made in Italy di altissimo livello.

Dope Rackets - info@dope-rackets.com - dope-rackets.com

NEW BRAND
In foto, Cristian Trippa, al centro, tra Gianmarco Pozzecco e Gianluca Basile, ex giocatori della Fortitudo Bologna

POKER D’ASSI E DUE JOLLY

Grande fermento in casa Padel Mi Amor, che svela le sue carte: il team atleti si allarga con quattro top player, tra i quali Víctor Ruiz (finalista al Milano Premier Padel 2022). A questo si aggiunge un nuovo direttore generale con grande esperienza nel settore sport, oltre alla distribuzione di Royal Padel per l’Italia di Benedetta Bruni

APadel Trend Expo era facile immaginarsi che le dimensioni degli stand fossero direttamente proporzionali alla celebrità del brand espositore. Perciò, alzando gli occhi verso la gigantografia di Teo Zapata – numero 42 nel ranking FIP e ambassador del marchio – disposta a pannello in uno stand dalla metratura decisamente importante, è stata una piacevole sorpresa vederci associato il nome di Padel Mi Amor, il brand di abbigliamento milanese nato nel 2021 su iniziativa di Paolo Fina e Alessandra, legati nel business e nell’amore. La presenza in fiera ha contribuito al rafforzamento della propria immagine come attore promettente nel comparto sportswear, ma dall’altra parte gli ha permesso di muovere un passo in più nella definizione della sua brand awareness: durante i giorni all’Allianz MiCo era infatti facile incontrare persone che avessero almeno un capo firmato Padel Mi Amor. Felpe e magliette tra tutti, ma non mancavano anche i borsoni, comodissimi per portare le pale e altri prodotti acquistati direttamente in fiera. Per la gioia delle spalle del pubblico. Un’accoglienza decisamente positiva, dunque. Forse data dalla familiarità del nome, dal claim “Tu manera de vivir el padel”, molto rassicurante se inserito nel contesto sportivo che richiede performance molto elevate. Quello che sappiamo è che, oltre all’indubbia qualità del prodotto, è stato anche merito di Paolo e Alessandra, che sanno decisamente come farsi benvolere da partner e clienti.

UNA DUPLICE STRATEGIA

Il brand non ha ancora festeggiato i tre anni ma ha già le idee chiare sui suoi obiettivi. Primo fra tutti affacciarsi ufficialmente sul mercato con una capillarità più decisa a livello locale che va di pari passo con un’espansione su scala internazionale. L’azienda sta dunque lavorando su un duplice fronte: da un lato sta portando la sua immagine all’estero grazie alla sponsorizzazione di alcuni atleti internazionali, dall’altro ha assunto Fabio Maraccani come nuovo direttore generale e commerciale, che con la sua esperienza nel settore sportivo potrà dare una svolta alla riconoscibilità del brand. Oggi il marchio può quindi contare su quattro nuovi ambassador, tutti spagnoli: Teo Za- pata, Pedro Meléndez, Carmen Castillón e (breaking news arrivata poco prima di andare in stampa) Victor Ruiz, rispettivamente i numero 42, 90, 63 e 16 nel ranking FIP maschile e femminile. La partnership con Zapata e Meléndez risale a fine 2023, ma è stata rivelata a Padel Trend Expo, mentre l’entrata in “famiglia” di Castillón è leggermente successiva e di fatto conseguente all’ingresso dei due. Ultimo ma non meno importante Ruiz, che si è unito alla squadra proprio in chiusura di stagione e a cui verrà dedicato un approfon- dimento ad hoc nei prossimi numeri di Padelbiz. L’inizio di Fabio Maraccani è invece un messaggio piuttosto diretto al comparto: Padel Mi Amor c’è e si sta ritagliando lo spazio che si merita. Una dimostrazione? Da febbraio 2024 il brand è distributore ufficiale per l’Italia del marchio di racchette Royal Padel. Insomma, una strategia a tutto campo. Come ci confermano le parole dei nostri quattro intervistati.

L'intervista

Fabio Maraccani

DIRETTORE

GENERALE E COMMERCIALE PADEL MI AMOR

Quali sono state le tue esperienze precedenti e cosa ti ha convinto a lanciarti in questa nuova sfida?

Ho ricoperto ruoli di responsabile commerciale e marketing in diverse aziende di articoli sportivi e sportswear in generale. Ho iniziato in Oakley per poi passare in Umbro, Superga, K-Way e infine in Brekka. Nel corso di quest’ultima lunga esperienza sono entrato in contatto col mondo del padel diventando distributore di Siux nel 2021. Essendomi appassionato a questa disciplina, ho quindi accettato con entusiasmo di dirigere il progetto propostomi da Padel Mi Amor relativo a implementare una struttura a supporto di una linea di abbigliamento interamente dedicata al padel.

stesso tempo, la mia esperienza nel settore degli articoli sportivi mi fa credere che ci sia spazio per inserire il padel anche in contenitori più generici.

Quali sono i prossimi passi a livello di espansione?

In quali termini contribuirai alla crescita del marchio, anche alla luce della tua esperienza passata?

L’esperienza di Siux ha allargato gli “orizzonti” commerciali nel settore dell’articolo sportivo. Sono nati negozi specializzati padel e gli stessi store di tennis hanno allargato la loro offerta inserendo pale e abbigliamento. Allo

Padel Mi Amor nasce quasi tre anni fa. Ha avuto la pazienza di crescere in maniera organica attraverso l’online e grazie alla presenza alle fiere di riferimento con stand di rappresentanza che, seguendo la filosofia del progetto, premiano la qualità del prodotto. I feedback che riceviamo quotidianamente dai nostri consumatori sono in- credibilmente positivi. È giunta quindi l’ora di rivolgersi al mer- cato e pensiamo sia il momento giusto. La curva (temporanea) in leggera discesa nella vendita di pale ha portato il negoziante alla ricerca di marchi alternativi con i quali vestire il padelista. E quest’ultimo a sua volta vuole dei brand che lo caratterizzino e lo identifichino. Dal punto di vista della comunicazione, grazie al lavoro me- ticoloso di Paolo Fina, nostro co-founder e responsabile marketing e comunicazione, abbiamo appena siglato quattro importanti accordi di sponsorizzazione, che daranno al brand grande visibilità anche a livello internazionale.

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SOTTO LA LENTE
Alcune immagini dello stand di Padel Mi Amor durante Padel Trend Expo, uno dei più curati e impattanti della fiera Victor Ruiz, super new entry nel team Padel Mi Amor: nel ranking FIP si trova alla 16esima posizione

1. Quando hai iniziato a giocare a padel?

SOTTO LA LENTE

L’intervista agli atleti

2. Ormai sei in uno stadio avanzato nella tua “relazione” con il padel. Qual è il fattore principale che ancora ti fa innamorare di questo sport?

Carmen Castillón

N° 63 RANKING FIP

1. A cinque anni giocavo a tennis, ma a detta dei miei genitori avevo sempre in mano la pala da padel, quindi a otto anni ho cambiato sport e a 11 stavo già disputando il mio primo torneo che poi ho vinto in categoria maschile. Il mio punto di riferimento già ai tempi era mio padre: non mi faceva da insegnante, semplicemente giocava con me e io cercavo di ributtare indietro la pallina. Anche per questo motivo è un periodo che ricordo con gran piacere e che mi ha insegnato molto della vita e dei suoi valori.

2. A livello professionale mi ha insegnato la disciplina, la costanza, il saper sopportare la stanchezza, il dolore… insomma, mi ha resa più forte. Quando entro in campo ho voglia di lottare, dare il meglio, vedere fin dove posso arrivare. In campo ho conosciuto una parte di me che altrimenti non avrei mai scoperto. Il fattore “Amor” è proprio la professionalità che esigo da me stessa, la voglia di superarmi anche quando non è sempre facile sentirsi a proprio agio, soprattutto nei tornei. A livello non professionale questo sport mi permette di divertirmi, ridere e disconnettere. È ciò che lo rende bello.

3. Quali sono stati i momenti più emozionanti della tua carriera?

4. Com’è nata la collaborazione con Padel Mi Amor e in cosa consiste?

5. Hai altri sponsor? Che relazione hai con loro?

3. Il primo è stato il CTO Andalucía Menores che ho vinto a Malaga a 11 anni.

Teo Zapata

N° 42 RANKING FIP

1. Ho iniziato a sei anni in un circolo della mia città, Mérida, ma ho iniziato a competere a 11 anni quando ho disputato il mio primo torneo internazionale. In quell’occasione mi sono reso conto che ero portato per il padel, e già a partire dall’anno successivo ho partecipato al circuito nazionale diventando anche campione di Spagna, uno dei miei primi premi. È lì che posso dire di avere iniziato a giocare per davvero.

2. Ho 28 anni e sono professionista da circa sei. Non è tanto tempo che partecipo ai tornei a livello agonistico, ma sento di avere tantissima voglia di scoprire cosa mi riserva questo percorso. Credo di avere ancora grande margine di miglioramento, non sento di aver raggiunto il mio “picco”. E certamente sono innamorato del padel: l’emozione di giocare e di partecipare ai tornei è forte di qualsiasi cosa.

3. Penso che le fasi Juniores siano state le più belle. Da un lato perché quando arrivava l’opportunità di partecipare alle competizioni era sempre un’emozione molto intensa, e poi perché il padel non era ancora il nostro lavoro ma solo una passione. Inoltre, lì ho conosciuto tantissime persone che ora per me sono come fratelli.

Pedro Meléndez

N° 90 RANKING FIP

Non avrei mai immaginato di vincere un torneo importante a quell’età e la sensazione che ho provato è il motivo per cui ho deciso di continuare con il padel. Un altro momento topico è stato il mio primo tabellone Master al WPT Marbella, quando ho iniziato a rispettare di più me stessa e il mio gioco, riconoscendo i miei sforzi. Infine, ricordo con piacere anche l’evento benefico dell’associazione di Carolina Navarro Palas Para Todos. Aiutare quelle famiglie e rendere felici i giocatori è un’arte ed è stata una fortuna per me averlo potuto fare.

4. Ho conosciuto Padel Mi Amor tramite Instagram. Ho visto che avevano in squadra un compagno andaluso, così li ho cercati e mi sono innamorata dei loro vestiti, di cui ho effettivamente notato la qualità. Un grande punto a favore sono i loro tessuti, che permettono di sentirsi sempre comodi.

5. Collaborerò per l’intera stagione con il brand di pale Handbrok. Ciò che più mi ha colpito di questo marchio e di Padel Mi Amor è stata la comunicazione, la fiducia e il buon rapporto che esiste tra di noi. Così, dall’umiltà e dal lavoro, questi progetti riescono anche meglio di quanto sperato.

Poi, a livello più professionale, vedere per la prima volta il mio nome sul tabellone del World Padel Tour è stato indimenticabile. L’anno scorso, invece, ho fatto il mio primo ingresso ai quarti di finale, e quello è stato il mio migliore risultato.

4. È stato grazie a un amico in comune: lui mi ha messo in contatto con Paolo riguardo il progetto di Padel Mi Amor di elevare il brand a livello internazionale e non solo nazionale. In realtà con Paolo, così come con Alessandra, è stato tutto molto facile: lavoriamo insieme con grande impegno e c’è tanta passione dietro sia tutto quello che noi facciamo per il marchio, sia tutto quello che il marchio fa per noi. A me, poi, piace molto lavorare in squadra e che tra di noi ci sia interazione. È bello che il brand mi appoggi ugualmente anche quando i risultati non si vedono e che festeggi con me quando invece si vedono.

5. Uso le pale di Oxdog con cui mi trovo molto bene, anche perché posso avere contatto diretto con il team nel caso in cui abbia bisogno di qualcosa. Sono molto soddisfatto di entrambi i progetti.

1. Io sono originario di Siviglia, dove i campi sono molti ed è facile trovarne uno nel proprio quartiere. Lì, per la prima volta, ho visto mio padre giocare, e com’è normale quando si è bambini – in cui si vuole fare tutto quello che fanno i genitori – ho voluto provare anche io. Avrò avuto intorno ai 3/4 anni. Da quel momento non ho più smesso.

2. Per me la cosa più importante è il suo potere di unire la gente. È molto comune che una sessione non duri solo per l’ora e mezza di gioco, ma anzi che si passi altro tempo a chiacchierare con gli amici dopo la partita, cosa che facciamo anche dopo gli allenamenti con tutta la squadra. È questo suo aspetto di socialità che mi fa innamorare così tanto.

3. Di certo il mio primo tabellone ufficiale del World Padel Tour nel 2022, in occasione del torneo in Svezia, a Stoccolma, che era un sogno che avevo sin da quando ero molto piccolo. Poi nel 2023 ho iniziato a giocare con mio fratello, quindi è subentrata anche la parte “famigliare” di questo progetto, e insieme siamo arrivati agli ottavi di finale

al Roma Premier Padel. Il torneo successivo è stato il World Padel Tour di Malaga, dove siamo entrati nel tabellone principale, il primo di mio fratello, e questa esperienza è stata resa ancora più incredibile perché l’abbiamo fatta insieme a tutta la nostra famiglia, che ci ha raggiunto da Siviglia.

4. La collaborazione con Padel Mi Amor è nata a Roma. Stavamo giocando per l’ultima partita per essere ammessi nel tabellone e lì c’era Paolo a fare il tifo per noi. Ci ha seguito in tutte le partite: gli piaceva la nostra attitudine e il nostro modo di giocare. Non eravamo in Spagna, ci sembrava curioso che qualcuno esultasse così per noi. Da lì abbiamo instaurato un buon rapporto, Paolo poi ci ha seguiti anche al Milano Premier Padel, a fine anno abbiamo potuto parlare della possibilità di questa collaborazione e ora eccoci qui.

5. Sì, collaboro con una marca di pale messicana, Aca Padel, con cui ho firmato quest’anno. Poi ho un contratto con K-Swiss per scarpe e calze, con cui ho un accordo da quattro anni.

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I COLPI DALL’ALTO: ESECUZIONE E DIFESA DELLA BANDEJA

Controllare la posizione a rete è una delle chiavi per avere la meglio in una partita di padel. Per farlo è necessario padroneggiare questo colpo, tra i più ricorrenti durante un match di Andrea Fierro

Abbiamo appurato che le qualità richieste per battere i nostri avversari, soprattutto quelli più forti, includono non soltanto le qualità tecniche e tattiche, ma anche fisiche e mentali. Uno degli aspetti fondamentali in ogni match giocato è l’efficacia del nostro gioco a rete. Statisticamente, infatti, chi riesce a mantenere più a lungo in una partita la posizione a rete, considerata in genere la posizione offensiva, di solito vince. Le possibili soluzioni offensivi sotto rete, infatti, sono molto superiori a quelle a disposizione da fondo campo.

LA BANDEJA

Il primo dall’alto che analizzerò sarà la bandeja, perché è utile a non perdere la rete. Ma non è sempre così. Suddividerò l'analisi in cinque parti, sia dal punto di vista dell’esecuzione che del giocatore che deve difenderlo.

difesa

Chi

Entrambi i giocatori devono essere in grado di leggere l’esecuzione della bandeja, soprattutto il giocatore di destra che sarà il target principale del suo avversario incrociato (se entrambi destrorsi).

Come

Cercate di leggere rapidamente la direzione e velocità della palla così da capire il prima possibile se dovrete anticipare la palla o lasciarla rimbalzare su una o più pareti. Inizialmente cercate "solo" di rigiocare la palla, senza provare colpi tecnicamente troppo complicati. Con l’aumentare dell’esperienza, sarete in grado di leggere sempre meglio e con più anticipo la qualità della bandeja avversaria e di effettuare colpi più offensivi come una chiquita o un pallonetto.

Dove

Una volta alzata la palla, posizionatevi appena dietro alla linea del servizio ed osservate il giocatore preparare la bandeja frontalmente, bassi sulle gambe e con la racchetta all’altezza delle ginocchia. Da questa posizione potrete recuperare una palla lenta e profonda indietreggiando, anticipare una palla più corta, coprire meglio la bandeja alla griglia e gestire il rimbalzo alla doppia parete.

Quando

Ho effettuato un pallonetto non sufficientemente di qualità e vedo il mio avversario che si prepara a colpire la palla al volo.

Perché

Mantenere viva la palla contrastando la bandeja avversaria con qualità è parte essenziale del gioco per poter ribaltare la situazione di gioco e conquistare la posizione a rete.

Dalla rete, giocando al volo possiamo togliere il tempo all’avversario, obbligarlo a usare il rimbalzo al vetro, spostarlo da un angolo al centro del campo e a volte anche azzeccare un rimbalzo alla griglia “verso il basso” (leggenda narra che questo tipo di rimbalzo non capiti mai agli allievi nei match contro i loro coach). Nel gioco da fondo è quindi essenziale imparare ad alzare dei buoni pallonetti o, a volte, semplicemente alzare la palla per recuperare un po’ di tempo e aspettare di dover difendere un colpo al volo dall’alto del nostro avversario.

esecuzione

Chi

Normalmente il giocatore di destra, ma non è una regola scritta nella pietra. Anche il giocatore di sinistra può scegliere questo colpo se lo reputa una buona scelta tattica. È quindi importante che entrambi i giocatori a rete siano preparati ad eseguirla, anche se normalmente il giocatore di sinistra sceglierà più spesso la soluzione con la vibora.

Come

L’esecuzione della bandeja varia leggermente dal tipo di palla alta che ricevete, e la si può riassumere “ingloriosamente” come una volée alta di diritto. La preparazione con entrambe le braccia va eseguita subito: alzate il braccio dominante tenendolo leggermente flesso ed utilizzate il braccio non dominante per visualizzare il punto di impatto. Imparate a spostarvi lateralmente per la ricerca della palla e posizionatevi possibilmente dietro al punto di impatto. In base alla direzione che volete dare, entrate in contatto con la palla indicativamente tra sopra la spalla e poco sopra la testa. Il movimento deve essere fluido, con il braccio dominante che si distende senza piegarsi dietro la schiena (mulinello) verso il punto di impatto e prosegue in avanti senza bloccare il movimento anticipatamente.

Dove

La direzione più naturale, data la natura del colpo, è quella incrociata, ma allenatevi a poter colpire verso ogni punto del campo (sì, anche lungolinea) perché quello che farà la differenza sarà la posizione e la profondità della palla alta ricevuta.

Quando

Ogni volta che ricevete una palla alta e profonda, e che pensate di essere in grado di giocare al volo.

Perché

Nella maggior parte dei casi, giocherete la bandeja per riconquistare la posizione a rete giocando una palla profonda e bassa e "sperare" di ricevere una palla più facile per essere più aggressivi. Alzando il livello di gioco, però, noterete che i giocatori alzeranno la velocità di palla e aumenteranno l’effetto, rendendo la bandeja sempre di più un colpo offensivo.

ANDREA FIERRO

Sono nato e cresciuto sui campi da tennis a Milano, grazie alla passione di mio padre per questo sport, ed è diventata la mia professione intorno al 2005. Ho maturato molte esperienze all'estero (USA, UK, Spagna) lavorando anche nella prestigiosa Academia Sanchez-Casal di Barcellona. Proprio qui ho iniziato a giocare a padel per divertimento, senza sapere che da lì a pochi anni sarebbe diventata la mia professione una volta tornato in Italia. Sono Maestro Nazionale di padel della FITP e ricopro la posizione di direttore tecnico del The Padel Hub con base a Desenzano del Garda.

28 VISTO DAL COACH

IL NUOVO CAPITOLO DI VIENTO

La collaborazione con Álvaro Cepero porterà per la prima volta il brand nel circuito professionistico. Abbiamo parlato con lo spagnolo, n.48 al mondo, di cosa lo ha convinto dell’azienda italiana e di come si svilupperà la loro partnership

di Benedetta Bruni e Daniele Pansardi

La sponsorizzazione di Álvaro Cepero rappresenta l’inizio di un nuovo capitolo nella breve (ma già brillante) storia di Viento. Affiancando il proprio nome a quello dello spagnolo, il marchio italiano entra a tutti gli effetti nel professionismo e nel Premier Padel, aprendosi nuovi scenari e opportunità per far crescere il brand a livello internazionale. Cepero ha 32 anni e già una esperienza decennale nei circuiti maggiori, in cui ha saputo contraddistinguersi per un rendimento solido ma anche per una certa dose di schiettezza davanti ai microfoni. Parliamo di un giocatore dalla personalità piuttosto forte, che ben si sposa

L'intervista

Alvaro Cepero

Com’è nata la collaborazione con Viento e cosa rappresenta per te questo cambio di partner tecnico?

Viento per me rappresenta qualcosa di speciale, un grande cambiamento. Sono stato con un altro brand per ben otto anni, ma da adesso inizia una nuova era. Il motivo principale per il mio cambio risiede proprio in chi sono loro: oltre a essere molto amati in Italia, mi hanno fatto sentire parte della loro famiglia sin dal principio. Inoltre, apprezzo il fatto che con Viento posso avere una parabola evolutiva: posso aiutare, dare il mio apporto e le mie conoscenze per la realizzazione di racchette e altro materiale sportivo. È un’esperienza nuova per me, che vorrei sfruttare al massimo. Sono molto contento della scommessa con Viento e spero di poter ricambiare appieno. Anche perché qui non si tratta solo di mettermi in campo e giocare: loro mi danno la libertà di ideare le racchette, posso valutare cosa manca e quali caratteristiche potremmo migliorare, e per me in quanto giocatore è bello sapere di avere questa importanza. Non tutti i brand ti lasciano essere parte di loro in questo modo.

Quale racchetta userai nella prossima stagione e quali sono i feedback che hai ricevuto?

dunque con una delle più caratteristiche e riconoscibili nel panorama attuale del mercato padelistico. Per lo stesso Cepero, inoltre, sarà un’opportunità unica nel suo genere. L’iberico si ritroverà al centro del progetto tecnico di Viento e potrà collaborare attivamente con il marchio nella ricerca e nella produzione delle prossime racchette, offrendo i propri feedback dalle pareti di cristallo. E in campo – ne siamo certi – sarà senz’altro uno dei più stilosi del Premier Padel. Di questa nuova collaborazione, e delle prospettive per il prossimo futuro, ne abbiamo parlato con lo spagnolo durante il Padel Trend Expo.

grazie anche all’agenzia di comunicazione Next Gen Sports, che rappresenta anche me. L’idea è portare la distribuzione in Messico, Portogallo, Svezia, cercando di portarlo poi in tutto il mondo.

Con Viento collaborerete insieme anche allo sviluppo di nuove racchette?

Sì, svilupperemo insieme delle pale nuove consultandoci a vicenda. È anche più facile farlo perché io posso provare i prototipi per valutare cosa può andare bene e cosa può piacere al pubblico o meno. Ma lavoreremo insieme anche per realizzare pale diverse, magari una per l’estate e una per l’inverno, per gestire al meglio i cambi di temperatura. Ci sarà molto spazio per le collaborazioni nel futuro e in due annetti si potranno vedere i risultati.

Ho provato le pale del 2023 e mi piacciono molto, sono modelli ibridi che permettono di lavorare sia sul controllo che sulla potenza, ma ci stiamo concentrando sul peso e sulla durezza della pala per vedere dove si può intervenire. Quella che mi piace di più è decisamente la Maestral.

Che attività sono previste con il brand nel corso della vostra collaborazione? A parte partecipare ai tornei, essendo un nuovo brand vogliamo provare a coinvolgere sempre più persone, e non solo in Italia. L’idea è quella di spingere sull’internazionalizzazione del marchio e sulla sua distribuzione

Qual è il bilancio della stagione 2023 e quali sono le aspettative per il Premier Padel 2024?

Ho concluso l’anno al 48esimo posto sul Premier Padel. È stato un periodo pieno di viaggi, circuiti doppi e molta stanchezza. Abbiamo lavorato tanto e fatto tanti chilometri, perciò è stato difficile capire appieno quali fossero gli obiettivi da perseguire. Inoltre, io avevo firmato con World Padel Tour mentre altri col Premier Padel, quindi ognuno giocava nel suo ranking. Ora sappiamo che non sarà così. Per fortuna io sono finito in una posizione migliore rispetto a quella del WPT. L’aspettativa di quest’anno è lottare, sentirsi competitivi con la coppia che si ha davanti, nel padel, nello sport e nella vita. Nel padel, dove ultimamente è difficile fare progetti, è importante saper lavorare bene nella coppia per dare il meglio contro i propri avversari. I risultati poi dimostreranno se abbiamo fatto tutto nel modo giusto o meno.

SCHEDA TECNICA

Luogo di nascita: San Fernando (Spagna)

Data di nascita: 26/04/1991

Altezza: 167 cm

Posizione in campo: destra

Match giocati nel 2023: 61

Match vinti: 37

% match vinti in carriera: 60,65

30 INTERVISTE

MARIA MADERNA: DAL TENNIS AL RUOLO NELLA FITP

Abbiamo parlato con la fiduciaria per la Federazione italiana in Lombardia, un incarico chiave nello sviluppo e nella promozione del padel nella regione.

Ma anche della sua transizione tra gli sport di racchetta

di Adelio Rosate

Al telefono, una voce esile e fresca fa venire il dubbio di aver sbagliato numero. Sembra quella di un'adolescente. E l'impressione non muta molto neppure incontrandola. Ci si trova di fronte a un viso vivace, irradiato dagli occhi azzurro-verdi alcantara. In realtà, Maria Maderna, fiduciaria FITP per la Lombardia, ha seppur da poco "scavallato" gli anta. E ha sempre cercato di usare al meglio il tempo. Da ragazza è stata una promessa del tennis. Ma al bivio dell'età critica, dopo il liceo, ha ritenuto che i quotidiani allenamenti da professionista mal si conciliassero con gli studi universitari che avrebbe da lì a poco intrapreso di architettura. Qualche tempo prima, durante uno dei vari tornei di tennis alla Gar-

L'intervista

Maria Maderna FIDUCIARIA FITP LOMBARDIA

Cosa aveva il padel per suscitarti interesse dopo vari anni lontana dalla competizione vera, quando sembravi in procinto di appendere corde e racchetta al chiodo? Mi sono accorta che l'impegno nel dover apprendere i vari colpi, seppur in maggior parte diversi da quelli del tennis, richiedeva una concentrazione che mi assorbiva in modo sufficiente da consentirmi di staccare rispetto a impegni e apprensioni della quotidianità, riscoprendo la gioia del gioco e del divertimento. Era qualcosa che potevo comunque fare in leggerezza, senza l'alienazione che spesso gli allenamenti del tennis ormai mi producevano, dovendo ripetere i colpi in modo meccanico per migliorare.

Dall'autorevolezza della tua esperienza sportiva, quali ritieni siano le prin cipali differenze tra i due sport?

La “multidirezionalità” rispetto alla “unidirezionalità” del tennis.

Non avevo mai sentito questa descrizione. Ce la spieghi meglio?

Nel tennis devi sempre colpire con il corpo rivolto in avanti, al massimo di lato. Nel padel, invece, la presenza delle pareti posteriori, ma anche di quelle laterali, consentono di avere degli angoli molto più aperti. Per non parlare anche dell’aspetto che si gioca in coppia… Sono sempre stata un’amante del doppio, anche nel tennis.

danella, il centro dell'Idroscalo, le capita di mettere gli occhi su un campo strano. Sempre con una rete, ma con ferro e vetro a circoscriverlo. Questo campo tornerà alla mente anni dopo. Lo riconosce durante una vacanza in Spagna e successivamente, trascinata da un amico, ne varcherà la soglia proprio in Gardanella nel 2014, alla corte del maestro Gustavo Spector. A Maria manca comunque il tennis, ma decide di provare questo "strano" sport che un po’ gli assomiglia e presto ne comprende l'affascinante complessità. La mano c'è. E tanto basta per impararne i colpi fondamentali con soddisfazione. L’abbiamo intervistata per capire la sua storia e del suo ruolo all’interno della FITP.

modo da strutturare e consolidare il movimento in primis a livello regionale, e di conseguenza a livello nazionale. Sempre in sinergia con tutte le regioni.

A proposito della Lombardia, i numeri del nostro Osservatorio O&B Padel dicono che i campi sono ormai più di 1.000 (1.058 a fine 23), con due primati nazionali: il numero medio di campi per centro, pari a 3,25, e il maggior numero di campi coperti (768, quindi tre su quattro, il 73% precisamente). Come commenti questi numeri? Aggiungiamo anche che la Lombardia è la seconda regione per numero di campi dopo il Lazio, ma secondo l’indice A/C1 di O&B (numero di abitanti per campo)

Tu sei rappresentante della FITP per la Lombardia, con il ruolo ufficiale di consigliere regionale (con delega padel). Cosa comporta avere questo mandato dalla Federazione nazionale?

Faccio parte del consiglio regionale dal 2017. Mi occupo di coordinamento e di indirizzo della parte gestionale, anche in occasione di eventi organizzati dalla sede di Roma. L’obiettivo è sempre quello di promuovere lo sport in

siamo a un campo ogni 9.400 abitanti rispetto ai 3.150 della regione laziale. Quindi con ancora margine di crescita.

In Lombardia la potenzialità di questo meraviglioso sport ha incontrato la volontà e l’intento di imprenditori del settore. Grazie agli sforzi di numerosi nuovi circoli e società sportive, si può davvero sostenere lo sviluppo di tutto il movimento a partire dalle scuole, fino ad arrivare ai tanti, non più giovanissimi, con la voglia di promuovere lo sport in quanto socialità e bene condiviso.

Ultima domanda: so che hai un cagnolino che ti è più caro del tuo compagno (ma non glielo diciamo…) con un nome impegnativo: Pelé! Cosa ti ha portato a scegliere il nome di O Rei per il tuo Jack Russell?

Molto semplice. L'ho avuto da un'amica (anche ‘compañera’ padelistica, Cristina Dolce) che lo chiamò così perché qualche giorno prima era andata a vedere il film del campione brasiliano. In ogni caso, il mio Pelè, che in portoghese significa “straordinario”, straordinario lo è davvero… nel distruggermi le palline!

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INTERVISTE
Il Country Sport Village di Paderno Dugnano visto dall'alto. È il centro padel più grande della Lombardia con 18 campi Osservatorio specializzato nel marketing legato al padel. Effettua indagini e sondaggi mirati a mercati nazionali e internazionali.

IL PRIMO CIRCUITO NAZIONALE PER AMATORI

È la grande novità di TPA: una Lega della durata di un anno su base provinciale e finali nazionali a Roma. Tra ranking ufficiale, livelli e fasi preliminari, ecco tutto quello da sapere su un format che mette al centro di tutto il giocatore

Se per i più forti al mondo c’è il Premier Padel, e per i migliori d’Italia lo Slam by Mini, chi pensa ai tanti amatori che vogliono respirare quel profumo di agonismo anche sulla loro pelle? La risposta è TPA, acronimo di Tornei Padel Amatoriali, che negli ultimi anni si sta ritagliando uno spazio sempre più importante nel panorama nazionale. Scendere in campo per puro divertimento è la base di qualsiasi sport, ma nulla vieta che non possa esserci della sana competizione. TPA si occupa di incanalare questo spirito agonistico in tornei organizzati, cercando di dare uno sfogo alla passione per questo sport che attraversa tutto il Paese. “Abbiamo iniziato per gioco”, ci spiega il fondatore Omar Mulfari. “Pensavo che il padel sarebbe stata una bolla, ma poi abbiamo capito che c’erano grandi margini di crescita. Lo scorso anno abbiamo organizzato quasi 40 tornei”. Gli ottimi numeri registrati hanno portato Mulfari a lanciare quello che finora è il progetto più importante dell’associazione: la Lega TPA, un circuito vero e proprio che contribuisce anche alla definizione di un ranking per non professionisti.

COME FUNZIONA LA LEGA TPA

La Lega segue la ripartizione delle province italiane e, al momento dell’iscrizione delle coppie (maschili, femminili o miste), prevede la scelta di un livello di gioco: Entry, Medium e Pro. La registrazione avviene su AppPadel, partner di TPA e piattaforma che permette di organizzare e tracciare le partite giocate. Una volta chiuse le iscrizioni, si procede alla creazione dei tabelloni per una Pre Lega, in cui gli accoppiamenti per gli scontri diretti sono ottenuti combinando il ranking della coppia di giocatori o giocatrici. Lo scopo è quello di valutare il livello effettivo di

Come ci si iscrive?

Collegandosi al sito torneipadelamatoriali.it/lega o inquadrando il QR Code in questa pagina. Dalla mappa presente sul sito si potrà selezionare la propria provincia d’appartenenza e proseguire con la registrazione, che può avvenire solo in coppia.

Quali sono le categorie?

Ogni coppia (maschile, femminile o mista) dovrà indicare il proprio livello scegliendo fra Entry, Medium e Pro. Per ciascuna provincia, dunque, le categorie in totale saranno otto.

Come si fa a garantire che tutti siano iscritti nella categoria corretta?

TPA organizza delle partite di Pre Lega, in cui le coppie potranno affrontare due avversarie della stessa categoria d’iscrizione per valutare il livello effettivo. In base ai risultati e alla differenza game, una coppia potrà essere spostata al tabellone superiore o inferiore o rimanere nella categoria iniziale.

Quanto dura la Lega?

La Lega 2024/2025 durerà un anno, dall’1 aprile 2024 all’1 aprile 2025. Al suo interno si giocheranno più tornei della durata di circa 6-8 settimane.

Chi organizza le partite e come si gestiscono i risultati?

I partecipanti potranno accordarsi a loro piacimento sul circolo della provincia in cui giocare. I risultati saranno caricati su AppPadel, la piattaforma che sostiene TPA e permette di gestire i tornei e l’intera Lega, compreso il ranking.

Con che frequenza si giocano le partite?

Secondo gli organizzatori si giocherebbe al massimo una volta a settimana. L’obiettivo è non appesantire troppo il calendario. Per arrivare alle finali nazionali a Roma, in ogni caso, è necessario prendere parte a tutti i tornei della Lega, in modo da non perdere punti nel ranking.

chi scende in campo e, in base ai risultati ottenuti, di assegnare a ciascuna la categoria definitiva per il tabellone vero e proprio. In soldoni, se in questa fase preliminare chi è inizialmente iscritto come Entry vince le partite con una differenza game vinti/persi superiore a 12, allora salirà automaticamente tra i Medium. Questo meccanismo di promozioni e retrocessioni è stato studiato per evitare squilibri e rendere tutta la struttura meritocratica, cercando di prevenire eventuali autovalutazioni poco coerenti e corrette.

Anche perché, come spiega Omar “chi vuole ‘rubare’ delle vittorie iscrivendosi a una categoria inferiore, avrà meno premi e meno punti nel ranking”. Un sistema senz’altro innovativo, promosso da un’associazione in crescita e con il sostegno di sponsor come Bullpadel e Decathlon, in cui al centro di tutto ci sono i giocatori e le giocatrici. Saranno loro, infatti, a scegliere il circolo o il campo della propria provincia in cui disputare una partita, accordandosi direttamente con gli avversari di turno. Gli stessi giocatori sono chiamati ad aggiornare AppPadel per registrare il punteggio delle partite, in modo che possano gestire in prima persona questi aspetti operativi. TPA, del resto, non potrebbe supervisionare quello che accade in oltre 100 province d’Italia, e quindi si affida direttamente ai protagonisti. La stagione intera avrà inizio l’1 aprile 2024 e avrà la durata di un anno. Ogni torneo all’interno della Lega avrà una durata tra le sei e le otto settimane, e contribuirà a definire la classifica di volta in volta. La posizione nel ranking determinerà chi avrà accesso alle finali nazionali (Master Cup Top Players), che si svolgeranno a Roma e che metteranno in palio tanti premi in base alla categoria d’appartenenza. L’obiettivo? Almeno 5.000 iscrizioni.

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32 FOCUS ON
LA LEGA TPA IN PILLOLE Omar Mulfari, al centro, durante la premiazione di un torneo TPA

LA SOLUZIONE È DIVERSIFICARE

Il padel rappresenta una delle principali risorse per Ecover. E lo sarà anche in futuro. Ma l’eclettica azienda abruzzese ha sempre un occhio puntato sulla novità, per ampliare i propri orizzonti. Le prossime sfide si chiamano padbol, pickleball ed ecosostenibiltà di Daniele Pansardi

La storia di Ecover è stata sempre segnata da una caratteristica: la polivalenza. È grazie alla sua attenzione per le novità per esempio che, nel corso degli anni, ha deciso di investire con successo nel padel, sfruttando il know how acquisito nel settore delle tensostrutture per tennis e calcio. Oggi Ecover è a tutti gli effetti una delle principali aziende specializzate nelle coperture: uno status raggiunto con l’elevata qualità garantita in ogni fase di realizzazione dei propri impianti. I margini di crescita sono ancora ampi, sia in Italia che all’estero, soprattutto se si guarda a quante innovazioni verranno applicate a questo sport sia in termine di servizi integrati che di ecosostenibilità, tema più che mai attuale e per la quale sono in fase avanzata, realizzazioni con impianto fotovoltaico e materiali coibentanti. L’attenzione nel padel però non deve distogliere lo sguardo verso nuove opportunità. Diversificare e allargare i propri orizzonti diventa essenziale per dare nuova linfa a idee e prospettive. E come

si sta muovendo Ecover? Cercando, come nel il padel, di anticipare i tempi e arrivare prima della concorrenza. Con questi propositi l’azienda ha progettato strutture per la copertura di campi da pickleball e padbol, sport che combina calcio, tennis, pallavolo e squash. Due scommesse intriganti, in particolare per il pickleball che anche in Italia sta raccogliendo sempre più visibilità. Il prodotto in questione risulta più leggero, versatile ed economico, perché si può sviluppare in altezza anche di soli 4-5 metri. È una tendostruttura che consente di seguire un iter burocratico più snello, che fa riferimento alla normativa UNI EN 13782 e per la quale è possibile ottenere anche un’autorizzazione temporanea . Anche in questo caso, Ecover punta sullo sviluppo da sport indoor come per il padel. Esempio? Per coprire due campi da padbol, Ecover realizzerà delle strutture 12x16 e alte nove metri. Un primo passo per non farsi trovare impreparati alle nuove sfide del mercato.

FOCUS SERVIZI
Ecover srl - 085.2012216 - commerciale@ecoversrl.com - ecoversrl.com Da sinistra: i rendering per le coperture di due campi da padbol e uno di pickleball

BULLPADEL: LE TECNOLOGIE DELLA LINEA VERTEX

Il marchio spagnolo ha introdotto per la collezione 2024 sistemi innovativi per offrire prodotti bilanciati, in grado di garantire un ottimo compromesso tra controllo e maneggevolezza nei colpi aerei e potenza in quelli da fondo campo

Bullpadel ha presentato qualche mese fa la nuova collezione Vertex, composta da racchette pensate per giocatori di livello avanzato, caratterizzate da un ampio sweetspot. Questi modelli, utilizzati da campioni internazionali come Delfi Brea, Juan Tello e Martín Di Nenno, sono in grado di offrire una buona maneggevolezza senza inficiare su potenza e controllo. Sulle facce troviamo la tecnologia Top Spin, una finitura ruvida che facilita la presa della palla sulla superficie per colpirla con molto più effetto. Scopriamo insieme le tecnologie scelte dal marchio spagnolo per garantire performance di livello avanzato.

Peso: 365-375 g

Profilo: 38 mm

Bilanciamento: alto

Forma: diamante

Nucleo esterno: Xtend Carbon 12K

Nucleo interno: MultiEva

Grip Custom Weight

Il sistema Grip Custom Weight consente di modificare il peso e il bilanciamento della racchetta, ottenendo maggiore controllo, potenza o equilibrio a seconda delle esigenze di ciascun giocatore.

Air Power

Con Air Power è stato svolto un lavoro d’ottimizzazione della superficie in cui è possibile aumentare del 50% il flusso dell'aria. Ciò migliorerà tutti i vantaggi strutturali che offre l’Air React Channel, ottenendo un miglioramento aerodinamico del 23,5%.

VERTEX 04

La racchetta utilizzata da Juan Tello presenta una forma a diamante con una superficie ruvida Top Spin ed è progettata per giocatori di alto livello. Il modello ha due novità nel telaio in fibra di carbonio al 100%: il sistema Curvaktiv e la tecnologia Air Power, evoluzione dell’Air React Channel, per offrire più resistenza. Il nucleo esterno è realizzato in Xtend Carbon 12K, quello interno in gomma MultiEva. Il sistema CustomWeight può modificare il bilanciamento della racchetta in base alle esigenze di ciascuno e la tecnologia Vibradrive permette di assorbire al meglio le vibrazioni.

LE TECNOLOGIE

Hesacore

Costituito da un’impugnatura innovativa, il suo design a nido d’ape crea una maggiore superficie di contatto e si adatta inmediatamente a qualsiasi mano, consentendo di assorbire al meglio le vibrazioni. Ideale per coloro che vogliono prevenire le lesioni al braccio e ridurre l’affaticamento.

Curvaktiv

Le scanalature sul telaio laterale della pala hanno due funzioni fondamentali: insieme all’Air Power canalizzano i flussi verso i fori e servono a dare una maggiore maneggevolezza sui colpi aerei, aumentando la velocità d’impatto sulla pallina. La seconda funzione è quella di migliorare la stabilizzazione, ottendendo una trasmissione più uniforme delle sollecitazioni su tutta la racchetta.

Vibradrive

Sistema di montaggio che inserisce un pezzo di gomma molto elastico che assorbe le vibrazioni e migliora la sensazione generale del gioco, soprattutto sui colpi decentrati.

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FOCUS PRODOTTO
bullpadel.com
Juan Tello, meglio conosciuto come “El Gato”, attualmente occupa la posizione numero 10 nel ranking FIP

PROGETTATO PER IL PADEL. APPROVATO DA BELA.

Caratteristiche e tecnologie specifiche per il padel si uniscono in una scarpa leggera e rivoluzionaria costruita per completare le alte prestazioni.

PL PADEL CLUB: THE BLACK POWER

Una proprietà giovane con idee chiarissime e una forte identità visuale fanno di questa nuova apertura a Caronno Pertusella (VA) un modello da scoprire

Se qualcosa risplende al buio dell’oscurità ed è capace di emergere tra le tenebre che lo circondano, è sicuramente preziosa e dotata di una naturale energia propulsiva. Allo stesso modo, con la forza delle idee si può fare del nero il colore a cui affidare il proprio futuro, che ci si prefigura il più radioso possibile. A pochi giorni dall’apertura, siamo andati a visitare un centro che si ripromette di tracciare una nuova via nel panorama dei circoli padelistici e di radicarsi su tutto il territorio nazionale, affidandosi ad un concept che nella prepotenza estetica e nell’offerta di servizi complementari al gioco di livello assoluto riconosce la propria vocazione. Il tutto unito a un’attenzione al dettaglio che conduce per mano il giocatore in territori inesplorati: quanti club possono vantare diffusori di fragranze appositamente selezionate per profumare differentemente gli spogliatoi maschili e femminili? Tra comunicazione provocatoria e partnership prestigiose, ne abbiamo discusso con una proprietà che vive già nella nuova era di questo sport.

L'intervista

Luca Colombo, Davide De Biase e Patrizio Di Donato

Quando nasce l’idea di questo club e come si è sviluppato il percorso che ha portato all’apertura del centro?

Il progetto nasce su nostra iniziativa e viene concepito alla fine del 2021, con l’intento di creare un vero e proprio “club”: termine a volte abusato in questo settore ma che per noi, invece, costituiva un chiaro obiettivo di riferimento. Luca e Patrizio si sono conosciuti sui campi da tennis e da quell’amicizia è scaturita l’idea di concepire qualcosa di nuovo e che li legasse ancora di più. Il terzo socio Davide si è unito al gruppo in un secondo momento –credendo da subito nel progetto e sposandone anche la filosofia – e vi ha apportato la sua visione aziendalistica che ha contribuito in maniera decisiva all’effettiva realizzazione del centro.

A cosa si deve la scelta di questa soluzione immobiliare, in questa zona?

Uno dei nostri focus era quello di ottenere la massima interazione tra i campi e i servizi accessori, e per questo la scelta di un capannone ci è parsa la soluzione ideale. Il sito che abbiamo identificato ci ha consentito di configurare adeguatamente gli spazi extra campo destinati alla clientela, così da soddisfare le esigenze e le richieste che, a nostro avviso, esprime questo territorio. Siamo in un’area strategica perché collega il cosiddetto basso varesotto con la propaggine settentrionale di Milano, attirando l’utenza da entrambi i bacini.

Quale significato si cela dietro il vostro nome?

C’è una lettura più semplice e una più complessa. Innanzitutto P e L sono le iniziali di Patrizio e Luca, ma sono anche la prima e l’ultima lettera della parola “padel”, come a dire che il nostro club racchiude in sé tutta l’essenza

di questo sport. Il nome e le lettere hanno poi trovato il giusto completamento e un'adeguata veste grafica nel nostro logo, richiamando l’idea di una pallina in movimento.

Il vostro modello gestionale è sicuramente peculiare: in cosa consiste?

Nell’edificare il centro siamo partiti già con il proposito di realizzare un esemplare di club padelistico “replicabile” in altri territori e contesti. Abbiamo quindi da subito progettato questo luogo come se fosse un vero

36 CENTRO DEL MESE
SOCI
Da sinistra, Luca Colombo, Davide De Biase e Patrizio Di Donato

5 campi super panoramici, indoor

Servizi:

Area fitness

Sala eventi

Coworking

Wellness

Medical area

Snackbar

Pro shop

Spogliatoi

Parcheggio

Orari di apertura: 08:00-24:00

Lunedì - Domenica

Via Adamello, 40 - Caronno

Pertusella (VA) - 21042

e proprio prodotto: estremamente riconoscibile, caratterizzato e personale, così da poterne esportare la forte identità di brand in altre sedi. Viviamo per questo il PL di Caronno come la prima realizzazione del nostro format.

In effetti si ha da subito la percezione di una formula concettuale accattivante e ben definita. Quale la sintesi?

Il nostro concept si compone di elementi strutturali e caratteristiche estetiche. Innanzitutto si distingue per la previsione ad origine di servizi complementari di prim’ordine, gestiti da uno staff composto da professionisti - dal nutrizionista, al fisioterapista, all’osteopata - di assoluto livello. Cito uno per tutti: il dott. Simone Casalini, già collaboratore di Armani Jeans Milano e ancor prima dell’Inter. Abbiamo realizzato anche un grande spazio polifunzionale e coworking, disponibile per aziende che vogliano ambientarvi eventi promozionali, o e per privati che lo scelgano per feste, ricorrenze, o altre esigenze. E poi c’è il fattore “Total Black”: siamo il primo e unico centro totalmente nero in Italia. Non solo i campi, quindi, ma anche le pareti dell’edificio sono neri, per garantire maggior contrasto e miglior visibilità alla pallina, ma anche favorire un’esperienza di gioco rilassante grazie al superiore assorbimento della luce.

Dopo aver provato i campi, posso confermare che l'esperienza di gioco è immersiva e decisamente di alto livello.

Facci aggiungere che il colore nero ci contraddistingue non solo da un punto di vista cromatico, ma oseremmo dire anche caratteriale, diventando simbolo della nostra personalità. È percepito in generale come una tinta ingombrante o respingente, mentre per noi è sinonimo di eleganza e temperamento.

Ecco quindi spiegato il vostro claim “Innovazione, Design, Sport”.

Può sembrare strano che il fattore sportivo risulti collocato in chiusura e in una posizione quasi defilata, ma quando le persone entrano qui, i campi forse sono l’ultima cosa che notano. L’impatto visivo abbraccia il luogo nel suo insieme ed il padel è parte del progetto al pari degli altri elementi strutturali, che hanno pari dignità. A proposito consentici di nominare l’Arch. Alessandro Ferrario, dello studio EF di Origgio, la cui competenza in fase di progettazione e realizzazione – unitamente all’impresa C.S.C. Costruzioni e Ristrutturazioni di Lainate – è stata fondamentale nel tradurre in pratica le nostre idee.

Torniamo al concetto di Padel Club: in cosa si è tradotto il vostro intendimento? Proprio perché teniamo al concetto di “club”, abbiamo pensato a iniziative mirate a sviluppare la partecipazione e fidelizzazione dei clienti. A fronte di un contributo annuale, i nostri soci accedono ad una serie di vantaggi ed utilities, come – tra gli altri – sconti sulle ore di gioco, nel pro/shop e sui trattamenti wellness, prove racchette gratuite, prenotazione dei campi fino a 10 giorni prima, una nostra t-shirt brandizzata ed un’assicurazione personale. Voglio citare anche il meccanismo premiante dell’Accumulo punti Balls: ogni volta che il socio ci promuove sui suoi social o utilizza i nostri servizi,

guadagna dei punti per cui avrà diritto a premi di varia natura. L’iniziativa ha riscosso immediato apprezzamento, se consideriamo che in meno di un mese abbiamo già registrato 120 adesioni. Non ti nascondiamo che in futuro puntiamo a vedere sui nostri campi la stragrande maggioranza di giocatori tesserati, pur restando la struttura sempre aperta a tutti.

Che ruolo rivestono la comunicazione e i social nel vostro progetto? Ricordo che le vostre prime immagini, così glamour, avevano da subito destato l’attenzione della nostra redazione

Per farti capire quanto puntiamo su questo aspetto, possiamo dirti che nel nostro staff abbiamo inserito un fotografo ed un videomaker che curano i contributi grafici. Le nostre prime campagne di comunicazione miravano a creare attesa e curiosità, non a caso abbiamo cominciato a pubblicare molti mesi prima rispetto all’effettiva apertura. La scelta di uno stile anticonvenzionale negli shooting, che richiamavano mondi con un’estetica effettivamente lontana dal padel, è figlia ancora una volta della nostra voglia di differenziarci.

Quali sono i vostri sponsor e fornitori?

Innanzitutto EA7, che non solo ha realizzato l’abbigliamento per maestri e tesserati, ma ha scelto di abbinare il proprio nome a PL Padel Club a livello complessivo, collocando in punti strategici del sito dei totem retroilluminati che trasmettono immagini promozionali del brand. Possiamo dire che questo prestigioso partner ci ha chiesto una strategia comunicativa che andasse oltre il classico gonfalone sul campo, percependo questo posto come una vetrina dove sperimentare nuove soluzioni ad alto impatto estetico. Il fornitore di materiale tecnico e attrezzatura è SportIT.

Di chi si compone lo staff del club?

In aggiunta alle tre persone che si alternano alla reception, annoveriamo un direttore tecnico (Roberto Colombo, rinomato professionista del tennis lombardo) che funge da vertice di una struttura piramidale che comprende i responsabili delle aree welness e sport. Oltre al direttore, sui campi lavorano altri due istruttori, ognuno dedicato a diverse utenze: bambini e Scuola Avviamento Padel, e agonisti. Abbiamo ovviamente previsto e strutturato corsi per adulti e pacchetti lezione, ma vorremmo menzionare anche l’opportunità di lezioni di prova gratuite che offriamo ai nostri clienti ogni sabato pomeriggio.

In conclusione, cosa c’è nel vostro futuro?

Come dicevamo, l’idea alla base del nostro modello di business è quella di sviluppare una serie di centri a marchio PL, di cui il club di Caronno rappresenta il modello e una fondamentale vetrina che mostra al pubblico chi siamo e cosa vogliamo realizzare. Guardiamo già al territorio lombardo, ma anche alla Svizzera, e nel nostro futuro vediamo tanti club - tutti total black, ma ognuno con le proprie caratteristiche peculiari in base al territorio che li accoglierà - sempre all’insegna del nostro design e della massima qualità costruttiva.

Instagram: plpadelclub - facebook: PlPadelClub 351.8262553 - info@plpadelclub.com

37 CENTRO DEL MESE
IN
BREVE

PIÙ DI UN SEMPLICE GIOCO

PlayPadel Store è una realtà che nasce da una combinazione di fattori che, col tempo, è risultata vincente: uno studio accurato delle condizioni, il senso di aggregazione di uno sport così sociale, una community solida che ha dimostrato la sua fedeltà sin dagli albori del negozio di Benedetta Bruni

APadel Trend Expo c’era uno stand che si è fatto notare particolarmente.

Notare a tratti, a dire il vero, perché per la maggior parte del tempo è stato sommerso da appassionati e curiosi poi convertiti in clienti, affascinati dalle pale in esposizione e attirati dalle offerte del momento. Un’accoglienza curiosa, considerando che PlayPadel Store era uno dei pochissimi negozi presenti in una fiera molto più incentrata sui brand e sulle esibizioni dei professionisti, che con le loro “scintille” hanno tenuto col fiato sospeso un’ampia parte del pubblico presente. Ma la realtà imprenditoriale di Diego Settanni non è casuale, non è un exploit fortu-

Quando è nato il vostro negozio e quali sono state le premesse per aprirlo?

Il negozio nasce nel 2020 dietro consiglio di mia moglie, Valentina Pacifico: prima di questa esperienza, noi organizzavamo eventi e tornei senza scopo di lucro, a cadenza inizialmente mensile e poi pian piano settimanale, ed è stata proprio lei a farmi notare che, essendo ormai praticamente un lavoro, tanto valeva guadagnarci qualcosa. Per fortuna abbiamo solide basi di marketing, quindi dietro l’apertura del nostro shop c’è stato molto studio e varie analisi di posizionamento. È così che ci siamo accorti che nel padel mancava ancora un leader in Italia. Non che avessimo la pretesa di diventare migliori di altri, ma per avere successo crediamo che sia necessario avere l’ambizione di puntare in alto. Per cui, con l’obiettivo di essere molto presenti a livello locale con la parte offline e su tutto il territorio nazionale con l’online, abbiamo aperto il negozio, che ai tempi era di circa 100 mq. L’idea iniziale si concentrava molto di più sull’e-commerce: ci immaginavamo di fare l’80% dei nostri ricavi online e il 20% residuale offline, ma quando abbiamo inaugurato si è sprigionata una magia contraria. Chi già ci conosceva perché ci seguiva nei tornei si è infatti fiondato subito ad acquistare materiale in negozio, addirittura alcuni venivano appositamente da noi per cercare consiglio su cosa potessero accaparrarsi oltre quello che già possedevano. Volevano essere partecipi nel nostro percorso già dai primi passi, volevano ricreare un senso di community. Da lì in poi sono stati determinanti la passione e l’empatia verso il cliente, portando a un passaparola che ha fatto sì che il nostro focus si spostasse sullo store fisico. È seguita poi un’escalation con un fatturato già molto importante a partire dal primo anno, e successivamente un periodo di buon consolidamento.

Come avete scelto i brand che avete in catalogo?

nato frutto di circostanze favorevoli. Proviene da studi, analisi, impegno, la volontà di inserirsi in uno spazio ai tempi senza altri leader e la giusta ambizione di diventare il primo della classe. Ma proviene anche da una community solida, che non solo ha accolto con entusiasmo la nascita dello store nel 2020, ma ha voluto essere partecipe sin dai primi passi del negozio comprando, giocando, lasciandosi consigliare. E i risultati si vedono: nonostante un mercato viziato da prezzi che nuocciono gravemente alla salute dei negozianti, PlayPadel Store è stato capace di costruirsi un podio da solo. Al primo posto? I clienti, senza ombra di dubbio.

cliente. Non ci interessava avere in negozio ciò che potenzialmente poteva portarci più margine, perché il mercato è molto vario e le sue condizioni cambiano rapidamente. Per noi, il concetto primario è sempre stata la cura del cliente, l’assistenza adeguata affinché trovasse la racchetta che fa per lui e non quella che fa per noi. Per questo motivo abbiamo ritenuto fosse opportuno avere un assortimento variegato per fornire materiale di ottima qualità, che funzioni e sia in grado di accontentare i visitatori. Abbiamo quindi valutato l’inserimento dei marchi più comuni del campo tennistico, altri molto quotati anche in ambito padelistico, fino a firme meno comuni che sono state inserite in seguito a ricerche e attente valutazioni come Oxdog, Tactical e Drop Shot e Cork.

Quanto incide per voi l’online sulle vendite? Avete estensione su tutto il territorio o su un’area in particolare?

Per quanto all’inizio ci sia stato subito un aumento con numeri importanti, a oggi il margine che ci dà l’e-commerce non arriva neanche al 10% del fatturato offline. Bisogna comunque considerare che la storia dei padel store non si è fermata con noi: c’è stata una repentina evoluzione di mercato, con conseguente crescita della concorrenza, ovviamente, dove la domanda è sì aumentata tanto, ma insieme a lei anche l’offerta da parte dei competitor locali ed europei.

Avete risentito anche voi della “guerra dei prezzi” online?

Sin dall’inizio, la nostra mission era quella di porre la massima attenzione al

Sì, ne abbiamo risentito anche noi. Dopo il boom della disciplina i produttori hanno realizzato un’enorme quantità di materiale, salvo poi spaventarsi sia in tempo di Covid che di guerra per la scarsità di produzione, e chi si occupava di padel come noi ha avuto problemi notevoli. I colossi europei hanno iniziato a “mangiarsi tra di loro” abbassando sempre più i prezzi per l’esubero di materiale in magazzino, e noi negozianti almeno in parte abbiamo

38 PADEL SHOP
Diego Settanni GENERAL MANAGER L'intervista

dovuto adattarci. Anche se, come detto prima, la nostra esigenza principale è quella di accontentare i clienti, per cui con loro siamo molto trasparenti anche sul tema prezzi. Rimaniamo molto competitivi e tra i migliori sul mercato.

Com’è andato per voi Padel Trend Expo? Che ruolo hanno fiere di questo tipo per i negozi?

Dipende dai punti di vista. Secondo me la fiera dovrebbe crescere molto di più, almeno per quanto riguarda le presentazioni delle nuove collezioni e i test, cose che si trovano abitualmente in eventi simili. Per un negozio la presenza può essere vantaggiosa per allargare le proprie vedute e farsi conoscere. Noi eravamo il primo store italiano proveniente da un’altra regione. L’anno scorso è stato un successo importante anche in termini di visibilità e ritorno di immagine; poi, fornendo tanti club, ci siamo fatti conoscere anche da altri. Dall’altra parte, non mi piacerebbe se diventasse un “bazar” dove si va per vendere i prodotti. A quel punto l’ideale sarebbe dividerlo in due momenti separati, uno di fiera ed uno del mercatino di Natale.

Avete dei progetti per il futuro?

Sì, il negozio riceve ormai da due anni e mezzo parecchie richieste di nuove aperture, così come molto interesse da parte di persone che vorrebbero investire in noi e in altre filiali. Purtroppo il mercato è un po’ delicato. L’utente finale necessita di tanta competenza e supporto da parte di chi lo consiglia. Se unito al fatto che il padel ha margini molto bassi, è logico che si avrà qualche accortezza in più quando si deve decidere a chi affidare lo store e l’assistenza al cliente. Non conta solo il materiale. Quando si entra in negozio è un po’ come se si andasse dal medico, con tutte le dovute metafore: se c’è un problema da risolvere, chi ti sta aiutando deve avere le conoscenze

SCHEDA NEGOZIO PlayPadel Store

Indirizzo: via Pietro Cossa 293/3a, Torino, 10151

Numero di telefono: 011 2481218

E-mail: info@playpadelstore.com

Sito: playpadelstore.com

Pagina Facebook: playpadelstore

Pagina Instagram: @playpadelstore

Numero sedi: 1

Titolari: 3

Anno di nascita negozio: 2020

Numero vetrine: 6

Metri quadrati totali: 170

Discipline trattate: 1

Marchi racchette trattati: adidas, Akkeron, Babolat, Bullpadel, Cork, Drop Shot, Dunlop, Head, Heroe’s, Hirostar, Joma, Kappa, Kelme, Nox, Oxdog, RoyalPadel, Sane, Set, Siux, Snauwaert, Starvie, Tactical Padel, Varlion, Viento, Wilson

Marchi calzature trattati: adidas, Armani, ASICS, Babolat, Bullpadel, Drop Shot, Head, Joma, Kappa, Nox, Mizuno, Salming, Wilson, Yonex

Marchi abbigliamento trattati: adidas, Armani, Australian, Babolat, Belen Berbel, Bullpadel, Drop Shot, Endless, Head, Heroe’s, Joma, Kappa, Nox, Oxdog, Panther, Smashball, Wilson

Marchi accessori trattati: 4on, Ariv, Floky, Footgel, HoneXp, Noene, Palbea, Shockout

Altri servizi: test racchette, riparazione, forniture circoli, aperture pro shop

necessarie per saper trovare una soluzione. Nel nostro caso, quindi, il personale deve essere sempre altamente qualificato e formato per poter offrire consigli e solutzioni sulle pale e non fare incorrere i giocatori in infortuni. Se non c’è questa componente, il negozio non può funzionare. E, purtroppo, oggigiorno questa è la parte più dolente: diventa sempre più difficile trovare qualcuno. Questo vale anche per gli investitori e i soci, perché il solo desiderio di entrare nel settore padel senza sapere a chi mettere in mano il business è un modo per tirarsi la zappa sui piedi. I progetti quindi sono tanti e sono di espansione, ma è il fattore risorse umane che resta il tasto dolente per la crescita per le aziende italiane.

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Lo staff al completo di PlayPadel Store

PAROLE D'ORDINE PASSIONE E PERSONE

Padel Trend Expo, con 22 mila visitatori in tre giorni, si conferma il luogo ideale per mettere al centro i valori di questo sport. Le attività sui campi restano tra i punti di forza della fiera, che consolida anche la propria centralità nella community b2b e b2c

di Daniele Pansardi

Dopo la seconda edizione, possiamo dire che la parola Expo sembra stare un po’ stretta a Padel Trend. L’evento milanese si presenta soprattutto come una grande arena di gioco, in cui a farla da protagonista sono gli allenatori, i giocatori e le giocatrici e ovviamente le persone. Le clinic e le esibizioni organizzate sui sei campi posati all’Allianz MiCo, del resto, rappresentano un’occasione più unica che rara per amatori e istruttori. Quando potrebbe ricapitare di scambiare con Pablo Lima, Momo Gonzalez, Javi Garrido, Mike Yanguas, Gemma Triay o Veronica Virseda? O di ricevere una lezione da Gustavo Spector, Martin Etchegaray, Maxi Castillote, Manu Martin o Fernando Poggi? Per non parlare degli show messi in piedi dal solito Tolito Aguirre, in campo dal venerdì alla domenica e garanzia di pienone sugli spalti dei campi centrali. La grande forza di Padel Trend Expo probabilmente è proprio questa: riuscire a creare un legame speciale tra i nomi più importanti del settore (nonostante l’assenza dei top player) e la gente, avvicinandoli come forse pochi sport riescono a fare al momento.

LE OPPORTUNITÀ PER PUBBLICO E AZIENDE

Non è tutto qui, naturalmente. Attorno ai campi, la presenza di 120 stand e 145 marchi ha permesso a Padel Trend Expo di riproporre con buona efficacia il suo connubio tra b2b e b2c. Mentre il consumatore finale aveva la possibilità di acquistare e provare un gran numero di pale e parlare direttamente con i brand più interessanti del mercato (anche se l’assenza di big come Head, Wilson, Babolat e adidas si

fa notare da questo punto di vista) oltre che con i negozi più famosi, non mancavano le opportunità per conoscere nuove realtà, creare sinergie e avviare possibili progetti futuri, come Padelbiz (presente con un proprio stand) ha potuto vedere in prima persona. L’offerta era ampia e diversificata, dai servizi destinati ai club ai produttori di campi e coperture, passando per i sistemi di allenamento sparapalline (sempre più innovativi e tecnologici), abbigliamento e borse, senza dimenticare le diverse Academy (a queste ultime dedicheremo uno speciale sul prossimo numero). Padel Trend Expo, allo stesso tempo, è anche lo specchio di un settore giovane, e dunque in continua trasformazione con tante piccole realtà a caccia di un avamposto prezioso da occupare, che però ha ben chiaro i due target principali da intercettare: i maestri e i centri. Sono le due direttrici su cui si sta sviluppando una grossa fetta di mercato, e lo si poteva vedere per l’appunto anche curiosando tra le proposte delle varie aziende. A proposito di stand: le aziende capaci di distinguersi per la cura nell’estetica del proprio spazio sono state un po' poche, mentre la maggior parte si è accontentata di spazi più semplici e neutri. Il risultato è stata una parte espositiva un po’ basica nella forma, con le dovute eccezioni. Qualche nome? Padel Mi Amor, Hirostar, Osaka, Sane, Tactical e Viento in particolare, che hanno colorato un ambiente esteticamente talvolta un po' freddo. Anche se alla fine, per riscaldare tutti, bastano dei campi e una racchetta. In generale va dato grande merito al responsabile della fiera Luigi Spera e a tutto il team di Next Group per aver organizzato una seconda edizione comunque molto positiva.

145 espositori

Dove eravamo rimasti rispetto a un anno fa? I campi installati erano sempre due, ma nel frattempo la disciplina ha cominciato a insediarsi sempre di più nel nostro Paese. Gli investimenti sul pickleball crescono di pari passo con la curiosità delle persone, che hanno avuto modo di provarlo durante tutto il weekend con gli istruttori certificati dall’ASI e lo staff di Original Pickleball, esperti nella realizzazione dei campi. decisamente iportante e degne di nota in fiera anche la presenza di The Pickleball

120 stand

Community, realtà della quale vi abbiamo già parlato sui nostri canali. La stessa MagNet ha voluto allargare il proprio raggio d’azione per gli sport di racchetta, introducendo un’importante novità nell’ambito di questa disciplina. Per questo motivo, proprio in concomitanza dei giorni della fiera, ha lanciato il suo nuovo media Pickleballnet, un sito internet per aggiornare periodicamente i lettori appassionati, con notizie e contenuti inediti, a cui sarà affiancata anche una newsletter.

40 PADEL TREND EXPO REPORT
22.000 visitatori
Gemma Triay e Carolina Orsi prima di scendere in campo Veronica Virseda con Alessandro Lupi sul palco

PADEL TREND EXPO

PAGELLONE

PROMOSSI E RIMANDATI

Diamo i voti al Padel Trend Expo, tra aspetti positivi e (poche) insufficienze. Cosa ci hanno lasciato i tre giorni passati all’Allianz MiCo? Ecco il nostro pagellone di Andrea Farano e Daniele Pansardi

TOLITO

Chi gioca per lo spettacolo avrà sempre un posto speciale nel cuore delle persone. Tolito è uno di questi. È sceso in campo in tutti e tre i giorni dell’Expo, sempre con il sorriso e sempre pronto a divertirsi e a intrattenere il pubblico. Al momento non c’è uno showman migliore di lui con la pala in mano. Menzione speciale anche per il baby Tolito, e per i suoi tentativi di imitare già il padre.

PROGRAMMA SUI CAMPI

8,5

Tra clinic ed esibizioni la scelta era davvero molto ampia per tutti gli amatori e le amatrici: sia per chi voleva scendere in campo, sia per chi voleva gustarsi giocate spettacolari o ex calciatori e vip impegnati con la pala. Una nota di merito per l’inserimento in cartellone del “padel mixto”, con gli esponenti del padel in sedia a rotelle a mostrare a tutti il lato inclusivo di questo sport.

COMMERCIO 6

È innegabile, una grossa fetta dei visitatori raggiunge la kermesse con l’intenzione di dare sfogo a pulsioni consumistiche, immaginando che la fiera possa essere il luogo migliore per l’acquisto di attrezzature, scarpe, zaini e ovviamente pale, magari sfruttando i campi o la Dragonet per un test. L’expo non risponde con una proposta commerciale particolarmente estesa e articolata, forse nel timore che l’evento si possa trasformare in un caotico mercato. C’è sicuramente modo e spazio per trovare una formula che garantisca un miglior equilibrio tra queste contrapposte visioni e necessità.

ATTRATTIVITÀ DEGLI STAND 5,5

Una media ponderata tra quei pochi degni di nota (Padel Mi Amor, Viento, Tactical, Hirostar, Sane e Osaka, tra gli altri) e la gran parte di chi ha svolto il compitino senza provare ad allestire qualcosa di più attrattivo o innovativo. In generale, manca ancora del tutto una proposta che possa incuriosire (anche) i bambini e intrattenerli, mentre magari i genitori provano una pala o assistono a un convegno.

TORNEO GRANDI FIRME

4

L’autoreferenzialità è un classico peccato di gola del giornalismo, per cui non sorprende un’iniziativa del genere. Quello che stonava in particolar modo, tuttavia, è stata la totale assenza di donne sul campo, nonostante il gran numero di testate presenti (ben 14).

PUBBLICO

8,5

Davvero numeroso come lo scorso anno, si è confermato animato da un mix di competenza e passione, riversandosi ordinato e rispettoso sui campi e tra gli stand. Dove si può migliorare? Nella miglior distribuzione delle presenze nell’arco di tutta la fiera (soprattutto venerdì e domenica) e nell’incremento della componente femminile, che non rispecchia la grande percentuale di giocatrici che calcano i nostri campi.

ESPOSITORI

7,5

Non si può ambire a voti d’eccellenza considerata l’assenza di top brand come Head, Babolat, Wilson e adidas in primis, senza considerare i grandi nomi spagnoli come Nox e Starvie. Quando Padel Trend riuscirà a intercettarli, potrà dire di aver fatto il definitivo salto di qualità anche in termini di vetrina commerciale.

PRESENZA

7

Mancano i nomi davvero grossi al maschile, i primi 4-5 del ranking per capirsi, ma il quartetto Yanguas/Garrido/González/Aguirre è comunque bastato per tenere alto il livello di divertimento e coinvolgimento del pubblico, offrendo un padel show altamente spettacolare nella giornata di sabato. Un voto in meno per la mancanza di player femminili di grido (a eccezione di Gemma Triay): siamo così sicuri che anche loro non riempirebbero il parterre?

PALCO

7

Un netto miglioramento rispetto allo scorso anno (ma non era così complicato), con una maggiore cura nel dettaglio e diversi momenti di intrattenimento interessanti per il pubblico, grazie soprattutto al coinvolgimento delle star del mondo social legato al padel e, tra gli altri, alla verve del chiropratico Joseph Luraschi. Molti intermezzi, tuttavia, si sono un po’ persi nel vuoto per mancanza di coordinamento con le attività collaterali.

PICKLEBALL

6,5

Continua la lenta ma inesorabile ascesa di questo sport, non più percepito come il cuginetto americano del padel, ma capace di destare curiosità e interesse tra visitatori e operatori. Per ora in fiera è maggiore la gente che vi si approccia chiedendo di provare qualche scambio, rispetto a chi si ferma ad ammirare i colpi dei giocatori, segno che probabilmente occorre studiare proposte e iniziative maggiormente impattanti e degni dell’attenzione del neofita.

FITP

6

La Coppa Davis in esposizione allo stand federale ha di certo arricchito la fiera, ma allo stesso tempo bisogna sottolineare come non si sia trovato un modo per organizzare il Master dello Slam by Mini in un’altra data, evitando una spiacevole coincidenza. Non sono pochi nemmeno i maestri e gli istruttori che hanno lamentato anche la calendarizzazione di un corso di aggiornamento proprio in concomitanza dell’evento fieristico.

41
10
Il derby tra ex nerazzurri ed ex rossoneri

LE NOVITÀ DI TACTICAL

Tra i brand specializzati padel più interessanti sul mercato c’è senz’altro Tactical, che negli ultimi mesi si sta facendo notare per la qualità dei suoi prodotti e per un design elegante e minimale. Lo stesso che ha reso lo stand dell’azienda svedese uno dei più apprezzati dal pubblico a Padel Trend Expo. A Milano il marchio ha presentato la linea 2024, con due principali novità. Una è il sistema di “quick recovery”, un effetto ottenuto grazie a una schiuma con differenti livelli di densità che promette grande reattività nell’impatto con la pallina. L’altra è il Carbon Flex 12K, che consiste nel non “tirare” al massimo la fibra di carbonio al momento della costruzione della racchetta. In questo modo, si favorisce una maggiore sensibilità al momento del colpo, che dovrebbe aiutare nella gestione dei colpi. I fiori all’occhiello della nuova linea sono le due racchette firmate dai testimonial del brand: Lucas Bergamini e Cayetano Rocafort, che giocheranno rispettivamente con la El Jefe e con la El Toro Vice Versa e il cui sviluppo è stato fatto a misura dei giocatori. Tactical, inoltre, ci tiene a precisare che sia Bergamini sia Rocafort utilizzeranno esattamente la stessa racchetta che si trova in commercio, a differenza con quello che può accadere con altri marchi.

VIENTO CONTINUA A CRESCERE

Il total look di Viento non è passato inosservato negli ultimi mesi. Il giovane brand italiano ha saputo crearsi un posizionamento unico nel mercato, e lo si è visto anche in fiera con uno stand ‘open’ e minimale, che ben sfruttava la posizione tra i campi. La grande novità per il 2024 sarà la sponsorizzazione di un pro come Álvaro Cepero (di cui trovate l'intervista nelle pagine precedenti), che porterà Viento nel Premier Padel per le prossime due stagioni. "Una figata incredibile", come l’ha definita il co-founder Davide Colla. "Abbiamo in serbo diverse sorprese sia per l'abbigliamento sia per la comunicazione. Vogliamo divertirci, lavorare con un professionista ci offre davvero tanti stimoli". Viento, inoltre, ha firmato un accordo per una distribuzione del proprio marchio in Spagna, Portogallo e Stati Uniti. Nei prossimi mesi, invece, la collezione di racchette sarà arricchita dai modelli Dart e Kite. Due pale sviluppate insieme a Cepero, presenti in fiera solo con alcuni modelli. La Dart è più votata al controllo, mentre la Kite è la racchetta che mancava nella gamma di Viento, con gomma più dura e rivolta a chi ricerca più spinta e potenza. Per le novità nel lifestyle bisognerà aspettare settembre, quando sarà svelata la nuova linea Viento Padel Club, dal design vintage e che promette di arricchire ulteriormente uno stile già di per sé unico.

SOFÍA SAIZ SI AGGIUNGE ALLA FAMIGLIA HEROE’S

Il 2024 di Heroe's è iniziato all'insegna del Padel Trend Expo ma soprattutto del lancio della nuova collezione di racchette, composta da quattro modelli: Animal, Beast, Maniac e Patriot, che rispetto alle versioni precedenti hanno subito delle modifiche più o meno sostanziali a livello grafico. Negli obiettivi di Heroe's, inoltre, ci sarà la promozione di una partnership di prestigio come quella portata avanti con Hydrogen, che riguarda sia l'abbigliamento sia le pale (ne abbiamo parlato in maniera approfondita nei numeri 11/12-2023 e 1/2024). La creatività del "teschio" che si fonde con l'energia di Heroe's, per una capsule esclusiva dal grande impatto estetico. Una collezione su cui il brand è pronto a investire molto in termini di comunicazione, forte anche dei suoi ambassador italiani e internazionali. A tal proposito, la famiglia di testimonial Heroe's nel frattempo si è allargata: dopo Gonzalo Rubio, Tito Allemandi, Giulia Sussarello ed Emily Stellato, alla squadra del marchio romagnolo si è aggiunta anche Sofía Saiz, spagnola n.48 del ranking FIP classe 2003. Un investimento sul futuro dunque, che aumenta anche la presenza di Heroe's nel principale circuito mondiale di padel.

SMART PADEL TRAINER, LA RIVOLUZIONE DELL’ALLENAMENTO

Ha destato subito la nostra curiosità e quella di tanti appassionati, che si sono alternati senza sosta per provarla nel corso della tre giorni di fiera. Lo Smart Padel Trainer di Padel Training Solutions è un sistema di allenamento unico nel suo genere, perché è integrato in un campo modulabile in base alle necessità spaziali dell’utente. L’unico elemento fisso è la lunghezza di 10 metri dal lato del lancia palline, mentre la larghezza dell’intero campo e la lunghezza del lato dove insiste il giocatore possono variare in base alle esigenze. Non c’è la parete alle spalle del giocatore, ma i fondatori Andrea Casale e Simone Vellucci hanno pensato anche a un altro tipo dti sistema: lo Smart Padel Conversion. Un sistema che trasforma il campo tradizionale in uno ‘smart’, in cui il vetro centrale è sostituito da un pannello forato alle cui spalle c’è il robot lancia palle. In questo modo è possibile allenare tutti i colpi, compresa l’uscita di parete. Il sistema è di fatto un libro bianco, programmabile a proprio piacimento. Padel Training Solutions vuole rivolgersi ai centri, ma non solo, visto che un potenziale target è anche il privato che può permetterselo. Magari un professionista?

EMILIANO CARCHIA E LA ZENITH PER DOPADEL

DoPadel è un marchio nato circa tre anni e mezzo fa in Svezia, in concomitanza con la grande crescita dello sport nel Paese. Il marchio ha scelto di produrre a mano le proprie racchette in Spagna e sta pian piano creando la propria rete distributiva, costruendo una brand identity da azienda di alta qualità vicina al pubblico e ai partner b2b, senza avere le pretese di diventare un big del settore. In Italia la commercializzazione è affidata in esclusiva a Wallbang, azienda che comprende un negozio fisico, un’e-commerce e consulenza per centri sportivi. Al Padel Trend Expo le due realtà hanno infatti condiviso lo stand, dove l’attenzione era soprattutto per l’ultima novità di casa DoPadel: la Zenith Carchia Edition, progettata insieme al noto giornalista e content creator Emiliano Carchia e a Wallbang. Si tratta di una racchetta dalla forma a lacrima, con piatto in carbonio 3k e gomma IQ core intermedio-dura e un bilanciamento alto. I suoi punti di forza sono la maneggevolezza e la polivalenza tra destra e sinistra, sebbene sia maggiormente indicata per un giocatore offensivo e a cui piace aggredire dall’alto.

42 PADEL TREND EXPO NEWS DALLA FIERA
Lucas Bergamini, sponsorizzato da Tactical, con la sua El Jefe

supporta le aziende nel loro percorso di responsabilità sociale e ambientale

Progettiamo strategie a supporto delle imprese per sviluppare modelli di business più sostenibili e virtuosi

in partnership con

Assessment

• Valutazione ESG

• Analisi dei risultati

• Stakeholder engagement

• Analisi di materialità

• Analisi dei rischi

Strategia

• Consulenza strategica ESG

• Supporto per certificazione B Corp

• Passaggio a Società Benefit

• Piano di decarbonizzazione

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Comunicazione

• Bilanci e report di sostenibilità

• Report d’impatto

• Sviluppo del Manifesto ESG

• Strategie di comunicazione ESG

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COME DIMINUIRE I RISCHI DI INFORTUNIO?

È

stato

il

grande

tema del

primo Convegno Nazionale

di

Traumatologia

da

padel, organizzato durante la seconda edizione della fiera. Una giornata dedicata alla pratica sicura e consapevole di questo sport, moderata dalla redazione di Padelbiz

moderato dalla redazione di Padelbiz

La giornata di sabato della seconda edizione di Padel Trend Expo è stata caratterizzata dal primo Convegno Nazionale di Traumatologia da padel. L’organizzazione è stata a cura del comitato scientifico della manifestazione, presieduto da Marco Gesi (professore ordinario di Anatomia Umana, direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico e del Master in Fisioterapia Sportiva all’Università di Pisa). Gesi è stato a capo di un gruppo di esperti di cui hanno fatto parte il professor Cosimo Tudisco, la dottoressa Cristina D’Agostino, il dottor Marco Baldini e il data analyst Carlo Ferrara di Mr Padel Paddle. Il convegno è nato dalla necessità di divulgare al meglio tutte le dinamiche legate alla prevenzione degli infortuni, che possono interessare soprattutto chi si avvicina da poco al padel, sport capace di attirare negli ultimi anni anche le persone più sedentarie e per questo più a rischio. Per ridurre al minimo il rischio di infortuni, è necessario conoscere le dinamiche fondamentali legate alla prevenzione, scegliere l’attrezzatura più idonea e

presidente

Marco Gesi

Professore Ordinario di Anatomia Umana, Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico e del Master in Fisioterapia Sportiva, Università di Pisa

membri del comitato

Cosimo Tudisco

Professore Ordinario di Malattie Apparato Locomotore, Università Medica Internazionale di Roma UniCamillus

Cristina D’Agostino

Specialista in Ortopedia e Traumatologia. Responsabile Centro Terapia e Ricerca Onde d'Urto IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano, Milano

Marco Baldini

Dottore in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Preparatore Atletico di Padel Certificato Padel Therapist

Carlo Ferrara

Data Analyst, Responsabile dell’Osservatorio Tecnico del Padel. Fondatore di Mr Padel Paddle

dedicarsi ad allenamenti specifici.

L’evento è stato diviso in cinque panel moderati da MagNet, che hanno affrontato gli aspetti principali correlati alla pratica del padel. Dopo una fase introduttiva, gli ospiti e i professionisti del settore invitati sul palco hanno tracciato una panoramica su traumatologia, allenamento, prevenzione, biomeccanica, recupero e nutrizione, con l’obiettivo di promuovere una pratica sicura e consapevole di questo sport spesso sottovalutato nei suoi possibili risvolti negativi. Con il quinto talk, invece, l’attenzione si è spostata su alcune case history. Sul palco sono intervenuti quattro giocatori pro come Momo González, Carlos Pérez, Mike Yanguas e Javi Garrido, che hanno potuto aggiungere al convegno le loro esperienze personali e alcuni consigli preziosi per gli amatori nella scelta delle racchette. La chiusura è stata dedicata all’aspetto formativo e su come si diventa delle figure professionistiche nel settore. Nelle prossime pagine potrete leggere un report completo su ogni panel e su quanto emerso all’interno dell’Inspiration Hub.

1° PANEL

Prevenzione degli infortuni nel padel e aspetti biomeccanici del movimento: metodi e strategie per ridurre il rischio di infortuni

2° PANEL

Allenamento specifico, biomeccanica, attrezzatura sportiva e performance

3° PANEL

Novità e avanzamenti nel campo della traumatologia sportiva nel padel e recupero funzionale

4° PANEL

Nutrizione e integrazione nel padel

5° PANEL

Formazione, esperienze e testimonianze di atleti professionisti

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IL COMITATO SCIENTIFICO DI PADEL TREND EXPO IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO

PADEL TREND EXPO

PREVENZIONE, BIOMECCANICA E CHIROPRATICA

di Daniele Pansardi

La prima tappa del Convegno sulla Traumatologia si è concentrata sul macro tema della prevenzione dagli infortuni. Un argomento affrontato secondo quattro punti di vista diversi. Il primo è stato Francesco Paperini, fisioterapista della Federazione Italiana Tennis e Padel; Giuliano Zezza di ASICS si è soffermato

sull’importanza della giusta calzatura, mentre Mauro Testa ha spiegato i vantaggi dei princìpi della biomeccanica e della sua applicazione con i wearable. Infine, Joseph Luraschi ha portato sul tavolo il tema della chiropratica, e di come può contribuire a una maggiore consapevolezza del proprio corpo.

Francesco Paperini

Fisioterapista FITP, posturologo, osteopata

Come lavora la FITP in ambito preventivo con i propri atleti? Paperini ci ha parlato del test con cui vengano indagate le possibili alterazioni funzionali (quindi migliorativi per il gesto tecnico o per la qualità della vita), disfunzionali (non migliorativi) o patologici (potenzialmente lesivi) in uno sport di racchetta, che possono cambiare in modo significativo la prestazione. L’esperienza maturata ha permesso di distinguere eventuali compensi che vanno solo monitorati, perché molto spesso sono quelli che per-

Giuliano Zezza

Brand trainer coordinator ASICS Italia

Giocare a padel con le scarpe da running (o comunque con calzature non adatte) è un errore comune fra gli amatori. Giuliano Zezza, portando l’esperienza e il know-how del brand giapponese, ci ha spiegato quanto possono essere differenti queste calzature: quella da corsa è una scarpa morbida e confortevole, strutturata per movimenti elicoidali, mentre nel padel i tanti cambi di direzione portano la calzatura a essere più rigida e protettiva. Nel paragone tra tennis e padel, invece, le differenze più marcate si vedono nel battistrada: quella da padel ha una zigrinatura più ampia,

Mauro Testa

Specialista in biomeccanica e responsabile scientifico di Biomoove Lab

Nel suo intervento, Mauro Testa è partito da un concetto fondamentale: la ricerca delle valutazioni funzionali di un atleta dovrebbe avvenire sempre sul campo, all’interno del suo ambiente prestazionale. È il metodo che è stato utilizzato nei due studi legati al padel presentati al convegno, in cui Testa ha partecipato con Floky ed Ecopneus per la prevenzione degli infortuni. Alla base della ricerca c’era la necessità di ridurre le vibrazioni che vuol dire meno coinvolgimento di muscoli anti-posturali come il polpaccio. Proprio su questo muscolo si è concentrato lo studio con Floky, per capire come pantaloncini e polpaccere dell’azienda bresciana possano prevenire gli infortuni. Grazie alla grande quantità di informazioni estraibili, è stato possibile valutare il carico sul polpaccio con o senza calze Floky. È stato osservato

Joseph Luraschi Chiropratico

Luraschi ha messo in chiaro cosa voglia dire per lui fare il chiropratico: non raddrizzare le persone, ma educarle ad ascoltare il proprio corpo e a correggere eventuali comportamenti lesivi. La chiropratica, infatti, deve innanzitutto prevenire. Entrando nel dettaglio del padel, Luraschi ha spiegato che gli infortuni arrivano quando il cervello fa fatica a coordinare e gestire i muscoli attivati in un dato momento. Il chiropratico, a questo punto, cerca di indagare quali

mettono di aumentare la propria performance. Per questo motivo l’atleta non può essere rapportato a una persona standard, perché la sua forza deriva dalla sua unicità. Svolgere questi esami presuppone uno staff di professionisti completi, tutti coinvolti per il raggiungimento di un unico risultato. Il test di prevenzione dura quattro ore e, nei 700 casi analizzati finora dalla FITP, ha permesso di capire quali alterazioni funzionali ci sono in un atleta e come si possono preservare.

mentre la suola X-Grooves seziona l’avampiede per aiutare ogni cambio di direzione. ASICS, inoltre, ha individuato due stili di gioco per il padel, studiando una scarpa per ciascuno: una orientata al controllo e una alla velocità. La Solution Swift ha un supporto nella zona mediale, in modo che a ogni flessione del piede ci sia una risposta esplosiva per permettere al giocatore di scendere a rete più rapidamente. La Gel Resolution ha invece l’obiettivo di stabilizzare i movimenti, grazie all’intersuola più alta e a una placca laterale in TPU.

che, quando vengono indossate, c’è un aumento del controllo motorio e della possibilità di compiere maggiori movimenti di torsione con il proprio corpo, garantendo maggiore efficienza. La prevenzione degli infortuni va però legata anche a fattori estrinseci, come le varie superfici di gioco e gli impatti su di essi. In questo senso, Testa ha presentato i risultati di una ricerca condotta sul nuovo manto Tyrefield con Ecopneus, creato grazie alla gomma riciclata di pneumatici fuori uso. Rispetto alla classica pavimentazione, è stata evidenziata una minore durezza e una maggiore capacità di assorbire forze traumatiche, oltre che una migliore stabilità. Questo implica un maggior controllo del gioco, con incremento delle prestazioni e riduzione di traumatismi da eventi impredicibili che possono produrre infortuni.

sono queste interferenze per ristabilire il corretto funzionamento generale. In questo discorso, entra in gioco il concetto fondamentale di propriocezione, ovvero la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio. E la chiropratica lavora per l’appunto nel migliorare l’assetto posturale e la mobilità, con l’obiettivo di garantire il giusto funzionamento ed equilibrio dell'apparato neuro–muscolo-scheletrico.

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CONVEGNO

ALLENAMENTO E PRAPARAZIONE ATLETICA

Il tema dell’allenamento è cruciale per qualsiasi sportivo, sia esso professionista o amatoriale. Quest’ultimo, in particolare, spesso non intraprende una preparazione atletica a 360° ma “riduce” solo alla mera disciplina l’attività fisica, omettendo tutta una serie di fattori fondamentali non solo per il miglioramento della performance, ma anche per tenere lontani gli infortuni. Stiamo parlando di forza, elasticità, mobilità, stretching e quella quale parte di allenamento funzionale al gesto atletico. Contando anche l’elemento più trascurato in assoluto: il riposo. Perché senza

adeguati tempi di recupero è come allenarsi solo al 50%. Menzioniamo anche il mental coaching, molto utile soprattutto ai professionisti per superare i momenti da “ansia da prestazione” e rimanere più focalizzati nei periodi delle competizioni. Insomma, il padel come tutti gli sport è molto più di un semplice gioco, è un impegno fisico e mentale da non sottovalutare ed è solo una parte di una preparazione atletica mirata a stare bene più a lungo e a esprimere al meglio il proprio gioco in campo.

PANEL 2A

Marco Baldini

Dottore in Scienze delle Attività Motorie e Sportive. Preparatore atletico di padel certificato, padel therapist

“È fondamentale sia per l’amatore che per il professionista fare un allenamento specifico. Il giocatore di padel vuole divertirsi e sfogarsi dallo stress quotidiano, ma vuole anche vincere. E soprattutto vuole muoversi senza dolori. Ho creato per questo un protocollo di allenamento completo e funzionale a questo sport

Reka Gavalda

Mental Coach, NRG Training

“Nella preparazione atletica è importantissimo curare anche l’aspetto mentale, anche al fine di prevenire gli infortuni. Il cervello è un organo fantastico che ha la capacità di ristrutturarsi grazie alla neuro-plasticità. Lo stress e le sfide psicologiche possono influire tanto sulla concentrazione e anche sulla tensione muscolare.

Luca Alessandrini

cercando di capire quali sono le necessità prioritarie di un giocatore. Per individuarle occorre fare una valutazione neuro muscolare, e un test di valutazione divise in sette capacità più una: la potenza, la coordinazione, la velocità, la forza, la resistenza, l’equilibrio, la flessibilità e riattivazione neuro muscolare fasciale”.

Questi fattori possono favorire gli infortuni. Il mental training basato sulle visualizzazioni aiuta molto. Una volta che mi appresto a fare un’azione visualizzata più volte, quando entro in campo le connessioni associate a questi movimenti saranno più strutturate e quindi quella determinata azione sarà molto più fluida da eseguire.

Presidente ASD Sportinsieme Roma, Laureato in Scienze Motorie, promotore del progetto Padel Mixto ideato per diffondere la pratica del padel ad atleti con e senza disabilità motoria sullo stesso campo

"Quella di Padel Mixto è una storia semplice, nata da tre amici, Massimo Malizia, il maestro, Roberto Punzo, atleta paralimpico di tiro con l’arco, parabadminton, padel e io, Luca, che accompagno Roberto sui campi paralimpici per le diverse discipline che svolge. Proprio con il padel abbiamo iniziato ad allenarci insieme, cercando di capire fin da subito come poter riuscire a

portare la nostra esperienza anche alle competizioni. Abbiamo introdotto la regola della pallina a doppio rimbalzo per questo tipo di competizioni “miste”, che gli enti di promozione sportiva hanno accolto. Abbiamo così scritto una bella storia di sport attraverso il padel, dove chi ha voglia di giocare, può scegliere di farlo con chi vuole e quando vuole".

PANEL 2B

Giampaolo Lucchesi

Specialista in medicina fisica e riabilitativa di Humanitas Medical Care

“Il padel è uno sport apparentemente semplice ma molto complesso anche da un punto di vista fisico. La mia ricerca riguarda gli articoli in letteratura sull’incidenza degli infortuni in questa disciplina. Il primo analizza 120 atleti nell’arco dell’anno 2022. Un centinaio hanno avuto un infortunio di vario livello, con uno stop di 7/8 giorni fino al mese. Gli infortuni sono più frequenti

Ricardo Ráccaro

Ceo di SANE e SANE Factory

“Negli Anni ’80 si giocava con racchette in legno, la svolta è arrivata con il nostro marchio nel 1989, quando è stata creata la prima racchetta con il nucleo in gomma EVA. Non a caso ci chiamiamo SANE: Sistema Antivibrazione dal Nucleo Elastico. La caratteristica delle pale è sempre stata quella di ridurre la vibrazione e quindi gli infortuni. Le racchette di oggi hanno mantenuto più o

nella caviglia (distorsioni) e nella spalla con alta percentuale di tendinopatie. Una seconda review più ampia mostra un’alta incidenza di infortuni con al primo posto le tendiniti.

Quindi le valutazioni posturali e biomeccaniche sono fondamentali, lavorando, nel caso della spalla, in apertura. Il fisioterapista lavora anche in fase di prevenzione”.

meno la stessa dimensione (45,5 cm) ma è cambiato lo spessore, passando da 11 mm per 480 g delle prime a 38 mm oggi per 360 g. Il nucleo nel 1989 era più denso, con la gomma EVA. Oggi invece abbiamo schiume che rendono le pale più leggere e le pale sono anche più protettive grazie alle nuove tecnologie che allora non esistevano".

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PADEL TREND EXPO CONVEGNO
N.B.: Tra i protagonisti del panel, anche Patricio Tarradas Bultó - ceo di Royal Padel N.B.: Tra i protagonisti del panel, anche Gustavo Spector - Fondatore SPH ed ex CT nazionale italiana padel e Alex Frustaci - Strength & Conditioning coach Technogym

PADEL TREND EXPO

TRAUMA E RECUPERO

di Davide L. Bertagna

Il padel ormai radicato nel tessuto sportivo italiano, ha fatto appassionare un gran numero di persone, anche coloro che fino a oggi avevano condotto una vita poco attiva, attratti dalla socialità che lo caratterizza e dal fatto che può apparire in un primo momento come un’attività “semplice”. È importante comprendere però che il padel non è solamente un gioco, ma uno sport completo che richiede attenzione e un’adeguata preparazione atletica, troppo spesso sottovalutata. Per ridurre al

Cosimo Tudisco

minimo il rischio d’infortuni tra le pareti di vetro, è necessario conoscere bene alcune dinamiche legate alla prevenzione e sapere a quali eventualità si può andare incontro durante le partite. Il terzo panel del Primo Convegno sulla Traumatologia si è soffermato proprio su questi aspetti e ha provato a offrire degli spunti interessanti per gli addetti ai lavori, sfatare dei falsi miti e dare dei consigli utili per chi tutti i giorni deve “rimettere in bolla” fisicamente gli atleti.

Professore Ordinario di Malattie Apparato Locomotore, Università Medica Internazionale di Roma UniCamillus

La letteratura scientifica nel padel è ancora molto esigua e la differenza con gli altri sport in questo momento risiede soprattutto nell’osservazione attenta del gesto tecnico. A questa disciplina si sono avvicinate tante persone che prima praticavano altri sport. Fino al 2019 c’erano pochissime pubblicazioni, mentre negli ultimi anni c’è stata un’esplosione di dati e ricerche scientifiche soprattutto in Spagna e Argentina, Paesi dove la disciplina è molto diffusa. È indubbio che il padel abbia delle peculiarità rispetto ad altri racket sports: richiede rapidi e continui cambi di direzione con frequenti movimenti della pala. Le casistiche ci dicono che ci sono tre infortuni ogni

Marco Gesi

1.000 ore di allenamento, otto ogni 1.000 ore di match. I meccanismi patogenetici (che causano una lesione) derivano soprattutto dalle frequenti contrazioni eccentriche, dalle vibrazioni derivanti dall’impatto della pallina sulla racchetta (tutta la muscolatura epicondiloidea può andare in sofferenza), dai movimenti over-head, come vibora, bendeja e smash, che alla lunga possono portare a problematiche alla spalla (impingement subacromiale). La letteratura mostra come nel padel gli arti superiori sono più suscettibili a lesioni croniche, mentre gli arti inferiori vanno incontro soprattutto a traumi acuti (distorsioni o tendinopatie achillee).

Professore Ordinario di Anatomia Umana, direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico e del Master in Fisioterapia Sportiva, Università di Pisa

È importante in tutte le discipline, padel compreso, non improvvisarsi atleti. Bisognerebbe avvicinarsi allo sport con un periodo di preparazione corretta. Il padel ci porta a fare dei movimenti d’istinto e improvvisi con un richiamo alla contrazione muscolare massiva e inaspettata che può portare, in alcune situazioni, a dei traumi. Spesso ci si dimentica in ambito medico e accademico di approfondire e analizzare nella maniera corretta la fascia, che è invece molto importante. Si tratta di una struttura connettivale che riveste ossa, muscoli e organi e che si trova su due piani anatomici: una superficiale

Stefania Dell'Agli

Fisioterapista, docente al CdL in Fisioterapia dell’Università di Pisa

Si può intervenire attivamente sulla fascia, che deve essere vista come struttura dinamica che crea una rete di continuità multi-direzionale in tutto il corpo. La fascia ha un ruolo fondamentale nella coordinazione motoria, nella sincronizzazione dei movimenti e nella sinergia di gruppi muscolari diversi. Risulta quindi importante eseguire esercizi che mimano il gesto atletico per prevenire infortuni ed eventuali recidive. Bisogna riuscire a gestire l’elasticità del corpo. Come? Migliorando la rapidità e reattività degli arti inferiori, che devono essere sostenuti da una stabilizzazione del tronco. I fisioterapisti in questo sono supportati dalla possibilità di utilizzare delle tecniche manuali come la manipolazione fasciale, che va a trattare punti specifici per ridurre le densificazioni dell’acido ialuronico, o la

Cristina D'Agostino

nel sottocute e una profonda a contatto con i muscoli. Queste due fasce comunicano tra loro. L’aspetto interessante è che i muscoli si inseriscono in queste strutture connettivali e, quando vanno in contrazione, attivano anche la fascia. Ciò che interessa allo sportivo è che questa è costituita da due o tre strati di proteoglicani e c’è una sostanza che è l’acido ialuronico, che se polimerizza in questa zona crea un blocco di scorrimento, creando dolore essendo piena di nocicettori. Sulla fascia si può intervenire sia attraverso un trattamento fisioterapico sia con delle terapie biofisiche.

metodica RPG che mira a risolvere le problematiche partendo dalla causa attraverso una messa in tensione progressiva delle catene muscolari. Il paziente è parte attiva durante tutto il trattamento. La motivazione nel percorso di recupero è molto importante e in un certo senso il fisioterapista deve essere anche un motivatore. Deve dare una corretta informazione, utilizzando una comunicazione efficace sia per quanto riguarda il percorso da portare avanti con il paziente/atleta sia per gli obiettivi da raggiungere. In questo dobbiamo cercar di far percepire che l’infortunio non deve essere visto come una punizione, ma come una possibilità di riflessione e miglioramento. In quest’ottica si stanno sviluppando intorno all’atleta una serie di figure professionali come i mental coach.

Specialista in Ortopedia e Traumatologia, responsabile Centro Terapia e Ricerca Onde d'Urto, IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano, Milano

Le onde d’urto, argomento di cui si parla tanto in questo periodo, rientrano nell’ambito di quelle terapie biofisiche rigenerative che permettono di intervenire là dove ci vuole un supporto bioenergetico per migliorare il trofismo delle strutture tendinee e muscolari, quando tutto il resto non ha funzionato. L’aspetto riabilitativo rimane comunque fondamentale e le onde d’urto vanno a supportare il paziente nel percorso di recupero. Per sfatare un po' di falsi miti e leggende metropolitane, si tratta di onde di tipo meccanico (paragonabili alle vibrazioni). L’impulso meccanico viene trasmesso nei tessuti e induce degli effetti biologici. Nella pratica clinica si distinguono le onde focali (con cui si va più in profondità) e quelle radiali (per trattamenti più superficiali). In uno studio internazionale pubblicato dal professor Gesi è emerso che le cellule della fascia colpite beneficamente dalle onde d’urto riescono

a produrre macromolecole che favoriscono lo scorrimento dei piani mio-fasciali contribuendo al benessere delle nostre strutture. Con le onde d’urto non si rompe nulla in ambito muscolo-scheletrico. Rispetto agli Anni ’90 oggi conosciamo bene i meccanismi d’azione: con l’applicazione delle onde d’urto sulle strutture colpite si riesce a ottenere la produzione dei fattori di crescita, la differenziazione delle cellule staminali e soprattutto si possono modulare i meccanismi dell’infiammazione. Inoltre, la letteratura scientifica ci dice che queste non hanno solo un effetto palliativo sui tendini, ma anche curativo. Oggi in ambito sportivo sta emergendo il concetto di terapia onde d’urto customizzata su misura a seconda delle risposte del paziente: è importante sottolineare che non si possono fare solo le onde senza un trattamento fisioterapico, aspetto che rimane fondamentale per il ritorno in campo.

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CONVEGNO

PADEL

NUTRIZIONE E INTEGRAZIONE

di Manuela Barbieri

Partendo dal concetto che ogni giocatore di padel, anche se amatore, nel proprio piccolo è un atleta, con gli ospiti del panel dedicato alla nutrizione e all’integrazione abbiamo parlato dei tre aspetti più trascurati, o quantomeno sottovalutati, dai non professionisti, ossia: il proprio stato di salute e benessere fisico generale, l’idratazione e il recupero.

E lo abbiamo fatto raccontando anche qualche case history di giocatori professionisti nazionali e internazionali seguiti personalmente dai nutrizionisti coinvolti, come l’italiano Marco Cassetta e lo svedese Benjamin Palm. Obiettivo del panel, così come dell’intero convegno: promuovere una pratica più sicura e consapevole di questo sport.

Gloria Romeo

Biologa nutrizionista responsabile del servizio di nutrizione presso AVIS Milano e del progetto EAT nelle scuole di Milano e hinterland milanese

Prima di tutto bisogna volersi bene. Per uno sportivo, sia professionista che amatoriale, monitorare la propria salute generale è fondamentale per mantenere alte le prestazioni e soprattutto ridurre il rischio di infortuni. Il modo più semplice per farlo è fare periodicamente degli esami del sangue.

Chi dona il sangue è sempre sotto controllo: ai donatori, infatti, vengono monitorati (ogni tre mesi per le donne e sei per gli uomini) dei parametri sanguigni in grado di fornire informazioni utili anche dal punto di vista sportivo, tra i quali

Federico Longoni Dragoni

glicemia, colesterolo, emoglobina e ferro. L’alimentazione dello sportivo tendenzialmente è meno glucidica e più proteica (se non addirittura iperproteicia), con proteine più animali che vegetali. In virtù di questo, il colesterolo ematico, per esempio, potrebbe aumentare, ma con controlli periodici lo si può facilmente tenere sotto controllo, valutando anche un eventuale rischio cardiovascolare. AVIS, tra l’altro, offre ai propri donatori un servizio di nutrizione completamente gratuito, di cui Gloria Romeo è responsabile.

Dietista ed esperto in nutrizione sportiva, referente regionale FITP Lombardia (area nutrizione) e membro ASICS Tennis Academy

Nel padel, così come negli altri sport che implicano una grande prestanza fisica, uno degli errori principali è favorire la disidratazione e la perdita di sali minerali. Riportiamo qui di seguito alcune “buone abitudini” suggerite da Federico Longoni Dragoni nel corso del suo intervento sul palco: due ore prima di arrivare al campo, sorseggiare (quindi non tutto d’un fiato) mezzo litro d’acqua; 30 minuti prima di iniziare a giocare, bere un bicchiere d’acqua abbondante; ogni cambio campo considerarla come un’occasione per idratarsi; dopo l’ora di gioco, reintegrare anche la componente di minerali e carboidrati (30/60 grammi l’ora).

Giacomo Astrua

Concordi tutti nell’affermare che una corretta idratazione influenzi positivamente la performance, abbiamo analizzato anche gli effetti specifici che può avere la disidratazione. Non arrivare ben idratati al campo può comportare, per esempio, una precoce riduzione della prestazione sportiva. Il senso di sete che spesso avvertiamo mentre giochiamo è già di per sé un sintomo di disidratazione al 2%, che significa una conseguente riduzione dei riflessi e della prestazione psico-motoria. Ma oltre all’acqua c’è di più: si pensa spesso che magnesio e potassio siano i sali più persi, in realtà sono sodio e cloro quelli che devono essere maggiormente reintegrati.

Dietista e nutrizionista esperto di nutrizione sportiva e terapie dietetiche per le patologie metaboliche e il dimagrimento. Fondatore di Noritura, una società di servizi sanitari e sportivi che opera nel campo della clinica ambulatoriale, della formazione e della comunicazione sui temi della nutrizione, dello sport, della salute e del benessere

Per ottimizzare l’allenamento, riparare e ricostruire i muscoli più forti di prima e prevenire gli infortuni, recuperare è fondamentale. Il recupero, di fatto, è un “allenamento silente”, quella parte di training che, se non viene completata, è come se ci fossimo allenati solo al 50%. Spesso l’amatore non riesce a migliorare quanto vorrebbe proprio perché non recupera a sufficienza, rischiando anche l’overtraining. Reidratazione, riposo e reintegro sono le tre “R” del recupero. Sia durante il sonno che il riposo da svegli il

Nicola Zanetti

tessuto muscolare leso si ricostruisce. Nel corso del processo in cui il corpo lavora per ripararlo e rafforzarlo, ciò che mangiamo e beviamo è cruciale. È quasi più importante sapere cosa mangiare dopo che prima, perché nel pre-allenamento il corpo riesce ad “attrezzarsi” con quello che ha. In aiuto poi c’è la scienza dell’integrazione (non a caso gli integratori in inglese si chiamano “supplements”). Ma attenzione alla qualità che, come per il cibo, dipende dalla materia prima.

Terapista nutrizionale consulente di atleti élite e autore di bestseller internazionali sulla salute

Nicola Zanetti è autore di "Nutrition for Padel - The Guide Book". Uscito lo scorso gennaio su Amazon conquistando in pochi giorni il prestigioso titolo di bestseller sia in Italia che UK, questo libro offre consigli pratici, e scientificamente validati, sulla nutrizione per i giocatori di padel. E lo fa analizzando la case history di Benjamin Palm, atleta professionista, seguito da lui personal-

mente, già tre volte campione NPT – Norwegian Padel Tour, no nostante abbia iniziato a giocare solo circa cinque anni fa, all’età di 26 anni. Attraverso le pagine di questo libro, i lettori possono scoprire le strategie vincenti per migliorare le proprie prestazioni sul campo e raggiungere il massimo potenziale atletico.

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CONVEGNO
TREND EXPO

PADEL

CASE HISTORY: GIOCATORI E PERCORSI DI FORMAZIONE

Dopo aver parlato di allenamenti, biomeccanica, preparazione, fisioterapia e nutrizione con professori ed esperti del settore, il focus dell’ultimo panel si è spostato sulla figura effettivamente al centro del convegno: il giocatore. Sul palco abbiamo avuto il piacere di parlare con Javi Garrido, Momo González, Carlos Pérez e Mike Yanguas, che fanno parte di una categoria (quella dei pro) a cui gli

amatori guardano con maggior ammirazione e stimoli. La seconda parte del panel si è invece concentrata sui percorsi di formazione per chi vuole lavorare all’interno di questo settore. Sono stati preziosi dunque gli interventi di Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’istituto di formazione superiore Roberto Lombardi della FITP, e del professor Marco Gesi, presidente del comitato scientifico di Padel Trend Expo.

I GIOCATORI

Javi Garrido, Momo González, Carlos Pérez e Mike Yanguas

Il primo argomento affrontato è stato quello della preparazione a una stagione lunga e impegnativa come sarà il Premier Padel 2024, con 25 tappe dislocate tra Sudamerica, Europa, Africa e Medio Oriente. Gennaio e febbraio, come ha detto Yanguas, sono fondamentali per prevenire infortuni e impostare un carico adeguato per i mesi successivi, visto che tra i tornei ci sarà poi meno tempo per lavorare. È il prezzo da pagare per un professionismo che si è definito sempre di più, negli ultimi anni, in parallelo alla crescita globale dello spor t. Momo Gonzalez, il più esperto dei quattro, ha parlato dei cambiamenti progressivi che hanno caratterizzato la disciplina, e come gli allenamenti siano diventati più intensi rispetto al passato.

In una routine quotidiana è indispensabile considerare anche la fisioterapia, soprattutto per prevenire eventuali problemi fisici. Allenarsi del resto è importante quanto il riposo, e un pro come Garrido si fa trattare almeno due volte a settimana

Michelangelo Dell’Edera,

direttore dell’istituto di formazione superiore Roberto Lombardi della FITP

Per la FITP la formazione di istruttori e maestri parte da un assunto decisivo: la multidisciplinarietà. Materie tecniche e scientifiche devono intrecciarsi in un percorso omnicomprensivo, che non vuole far diventare l’insegnante un semplice lanciatore di palle, ma un profesionista completo. Ogni qualifica ha quattro step da completare: un modulo scientifico, un modulo tecnico-tattico, un tirocinio pratico e un esame finale, che permette di conseguire la carica di istruttore

quando non ci sono i tornei e dopo ogni match nel corso di una competizione. Per chi deve gestire problemi al ginocchio come nel caso di Yanguas, invece, si fanno tre sedute alla settimana specifiche di un’ora per evitare peggioramenti. Conoscere il proprio corpo è un aspetto fondamentale, ricorda Carlos Pérez, che si è ritrovato a dover riadattare allenamenti e preparazione dopo aver scoperto come poggiasse troppo peso su una gamba rispetto all’altra.

La chiusura è stata dedicata a un argomento delicato: la scelta della racchetta. Non per i professionisti, bensì per gli amatori, che spesso cercano la pala dei big pur non avendo la stessa tecnica o la stessa potenza per gestire un determinato attrezzo. Tutti e quattro sono stati concordi nel dire che un amatore non ha davvero bisogno di una di livello avanzato, specie se principiante. Meglio partire da una pala con un punto dolce più ampio, ed eventualmente cambiarla man mano che si progredisce.

di 1° o 2° livello e infine quella di maestro. In parallelo, la FITP porta avanti l’attività competitiva a partire dalle fasce più giovani e con una struttura di tornei ed eventi che copre tutta la penisola italiana. A proposito del padel da insegnare ai più piccoli: Dell’Edera ricorda come la FITP sia stata la prima Federazione a proporre il minipadel, in una progressione didattica impostata su campi più piccoli per poter insegnare l’alfabetizzazione motoria fondamentale.

Marco Gesi, Professore Ordinario di Anatomia Umana, Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico e del Master in Fisioterapia Sportiva, Università di Pisa

L’ultimo a prendere la parola è stato il professor Gesi, che si è concentro sulla dicotomia sport e studio, molto spesso indicati come antagonisti. Un’anomalia tutta italiana, e un meccanismo perverso che porta a dover scegliere fra l’uno o l’altro. Gesi ha ricordato l’esempio di Unisport Italia, la rete di atenei italiani che si propone di valorizzare lo sport universitario come strumento di

formazione, ricerca e innovazione, e che cerca di agevolare lo sportivo agonista durante il suo percorso di studi con alcuni accorgimenti organizzativi. Sui corsi di laurea, Gesi ha sottolineato la grande eterogeneità della facoltà di Scienze Motorie in tutto il Paese, mentre per la fisioterapia l’ideale sarebbe portare questo corso di laurea ad avere un ciclo unico di cinque anni.

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LA FORMAZIONE
di Daniele Pansardi TREND EXPO CONVEGNO

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