Padelbiz 06-2024

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CRAZYQUICK LS PADEL

- ANNO 3

PREMIER PADEL: A CHE PUNTO SIAMO?

PADEL MI AMOR ARRIVA IN FRANCIA

PADEL&TRAVEL

WEEBORA: AMPLIFICARE IL DIVERTIMENTO

PADELMANIA EVENTS

HIGUERÓN SPORT CLUB: AL CENTRO DEL BENESSERE

FIERE&EVENTI

LE NOVITÀ DI RACQUET TREND EXPO

19 BABOLAT & FRIENDS

32 P1 MADRID: NELLA CAPITALE DEL PADEL

FOCUS TECH

20 L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE (PADELISTICA)

FOCUS APP

21 IL PADEL A PORTATA DI MANO

PRODOTTO DEL MESE

22 SOLUTION SPEED FF 3 PADEL DI ASICS

FOCUS PRODOTTO

24 LINEA GRAVITY 2025 DI HEAD

28 LINEA PRO-LINE 2025 DI BULLPADEL

FOCUS ON

26 DUNLOP: INNOVATORI DA TRENT’ANNI NEL PADEL

36 22 15

PADEL SHOP

30 NET PADEL STORE DI SESTO SAN GIOVANNI (MI)

INTERVISTE

33 LORENZO DI GIOVANNI

34 ANTHONY MARGUET, CATEGORY DIRECTOR ASICS EMEA

35 PETER HERMANNS, PRODUCT MANAGER ASICS EMEA

CENTRO DEL MESE

36 PADELIFE SETTIMO CIELO DI SETTIMO TORINESE (TO)

VISTO DAL COACH

38 I COLPI DALL’ALTO: ESECUZIONE E DIFESA DELLA VIBORA

STORIE

40 BUENOS AIRES-FIRENZE: IL LUNGO VIAGGIO DI ARIEL MOGNI

PADEL LEGAL

42 INQUINAMENTO ACUSTICO: SOCCOMBERE, TOLLERARE O RIFORMARE?

GLOBALE E CONTAMINATO

Così immaginiamo idealmente l’approccio che il nostro settore deve avere per il prossimo futuro. Spieghiamo meglio questi due concetti, partendo dal primo. Fino a pochi (anzi pochissimi) anni fa il padel, è bene ricordarlo, era un affare principalmente spagnolo e argentino. Con qualche sporadica comparsa in altri Paesi, con pochi e spesso incompresi pionieri. Come ben sappiamo il 2020 ha segnato l’anno della svolta, ha introdotto Svezia e Italia in questo circolo ancora ristretto ma in continua crescita. Fino ad arrivare ai dati attuali, che ci parlano di 20 mila strutture e 65 mila campi nel mondo (in crescita costante e quotidiana), 30 milioni di giocatori amatoriali (40% donne), 600 mila tesserati a una federazione, 130 Paesi nei quali lo sport è praticato e oltre 70 nazioni affiliate alla FIP.

Certo, numeri ancora insufficienti per definire il padel uno sport davvero globale e di massa. Ma la strada è segnata e la tendenza chiara. A confermarcelo sono anche i dati, che iniziano a essere significativi, sui numeri di campi in vari mercati, che solamente uno o due anni fa erano di fatto assenti o ininfluenti a livello statistico. Qualche esempio? I Paesi Bassi, passati in quattro anni da 330 a 2.750 campi. Così come Cile, Paraguay e Francia, che quest’anno hanno superato i 2.000 campi, seguiti da una buona crescita avvenuta anche in Belgio, Messico, Egitto, Danimarca, Portogallo e Finlandia (tutti tra i 1.000 e 2.000 campi). Aspettando naturalmente l’arrivo dei big che mancano all’appello… ma dove sono evidenti alcuni segnali confortanti. Parliamo di USA e Cina in primis, ma anche UK, Germania e a seguire tutti gli altri.

Questo ci dice che gran parte degli addetti ai lavori di questo settore, in qualsiasi ruolo e mercato siano, dovrebbero avere un’apertura e una visione allargata e internazionale. Perché gli spunti, gli stimoli, le fonti di ispirazione e le opportunità concrete sono incessanti e numerose. Ecco perché non possiamo che applaudire e condividere la volontà di alcune aziende italiane nel volersi proporre come protagoniste

anche fuori dai confini nazionali. Siano esse produttrici o distributrici di prodotti tecnici, strutture o servizi. Come nel caso di Weebora, di cui torniamo a parlarvi nelle prossime pagine, che si propone di fatto sul mercato come il primo vero marketplace globale dedicato ai viaggi padel. Con una mente tutta italiana unita a importanti apporti di capitali anche di prestigiosi partner esteri.

Il secondo termine al centro del nostro ragionamento è “contaminazione”. Ci riferiamo soprattutto all’influenza e all’arricchimento che il padel può dare e avere con altre attività sportive. Con il mondo del fitness, per esempio. Anche perché sempre più giocatori stanno prendendo consapevolezza di quanto possa essere importante un’adeguata preparazione fisica e muscolare per migliorare le proprie performance e diminuire il rischio di infortuni (tema assai caldo e che rischia di allontanare una parte di praticanti, come sappiamo). Per non parlare degli altri sport di racchetta. Perché siamo sempre più convinti che, a differenza di quanto pensano gli irriducibili puristi del tennis, i racquet sport possano reciprocamente alimentarsi, conquistando un numero crescente e trasversale di appassionati. Alcuni dei quali sono ben contenti di cimentarsi non solamente in una sola di queste attività.

Anche per questo non possiamo che applaudire e approvare iniziative che vanno in questa direzione. Come la prima edizione di Padelness, in programma a Napoli dal 22 al 24 novembre, fiera che già dal nome vuole unire padel e fitness sotto un cappello comune. O la terza, attesissima edizione di quella che fu Padel Trend Expo e ora è stata ribattezzata Racquet Trend Expo, nel nuovissimo padiglione olimpico di Rho Fiera e nelle inedite date del 7-9 marzo. In entrambe le occasioni ovviamente anche Padelbiz sarà presente e parte attiva nel programma di questi due eventi, in qualità anche di media partner. Con iniziative speciali, novità e soprese che non mancheremo di svelarvi presto.

Editore: MagNet srl SB - Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO - Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI

Editors: MANUELA BARBIERI, DAVIDE L. BERTAGNA, MARGHERITA BONALUMI, BENEDETTA BRUNI, PAOLO CASSANO, ANDREA FARANO, ANDREA FIERRO, DANIELE PANSARDI, VERONICA PIANON, ADELIO ROSATE, CRISTINA TURINI, Art director: SIMONE COMI

Redazione: via Tertulliano 68, 20137 Milano Tel: 02.87245180 - Fax: 02.87245182 Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Email: redazione@padelbiz.it Website: padelbiz.it

Anno 3 - Numero 6/2024 - Periodico mensile

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PAESI BASSI:

DA 330 CAMPI A 2.750 IN QUATTRO ANNI

FITP TOCCA UN NUOVO RECORD DI SOCIETÀ AFFILIATE

Da quattro anni i Paesi Bassi stanno vivendo un forte balzo della disciplina, passando da 160 club e 330 campi nel 2020 a 650 club e 2.750 campi oggi, secondo le stime del FIP Research & Data Analysis Department. Queste cifre la rendono la quinta nazione nel mondo per numero di campi dopo Spagna, Italia, Argentina e Svezia. Nel 2023 il Paese ha affiliato 586 centri, 2.418 campi da padel e quasi 130.000 licenze di giocatori. Negli ultimi anni ci sono stati in tutto 15 tornei Cupra FIP Tour e 11 FIP Promises, mentre a settembre si è tenuto il 16esimo round della stagione del Qatar Airways Premier Padel 2024 al Rotterdam Ahoy.

BORIS ZANOLETTI È L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI INTERSPORT ITALIA

La FITP comunica di aver raggiunto il record di società affiliate: sono 4.012 al 26 settembre 2024. È stato superato così il precedente record della Federazione, ovvero i 4.009 del 1990. I dati di un report interno sulle affiliazioni e il tesseramento raccontano di una forte concentrazione delle società in Lombardia (539), nel Lazio (463) e in Emilia-Romagna (320). Quasi un terzo dei circoli affiliati alla FITP, infatti, si trovano in queste tre regioni. È significativo anche come l’Emilia-Romagna faccia registrare il secondo maggior incremento rispetto al 2023 (8,1%), dietro solo all’Abruzzo (8,2%), che però ha una dimensione inferiore.

Boris Zanoletti, attuale direttore generale di Cisalfa Group, è stato nominato nuovo amministratore delegato di Intersport Italia. Nel suo ruolo, Boris continuerà a guidare le strategie di crescita del Gruppo e, al contempo, si occuperà dello sviluppo di Intersport Italia. “Intersport Italia ha un ruolo di punta all’interno di Cisalfa Group e conta circa 130 affiliati, con oltre 260 negozi in Italia, ai quali garantiamo la possibilità di acquistare prodotti di circa 80 brand. Sono felice di promuovere l’evoluzione di Intersport Italia, sempre più in sinergia con la strategia di crescita del Gruppo”, ha dichiarato Zanoletti.

FIERE&EVENTI

ARRIVA PADELNESS, LA PRIMA FIERA ITALIANA DEL PADEL E DEL

FITNESS

TUTTI I PREMI DEGLI ITALIAN PADEL AWARDS 2024

Padelness, la prima fiera nazionale che unisce i mondi del padel e del fitness, organizzata da Eventi in Mostra Srl in collaborazione con la ASD Kemy, arriverà alla Mostra d’Oltremare di Napoli dal 22 al 24 novembre. La tre giorni sarà una manifestazione b2b e una b2c del padel e del fitness, con conferenze e maestri. Il padiglione 4 sarà dedicato al wellness con due palchi, uno fitness musicale e uno tone & olistico. Il padiglione 6 invece vedrà montati un campo da padel e uno da pickleball e ospiterà aziende di coperture, campi e attrezzature. Il padiglione 5 sarà animato da vari tornei di esibizione e amatoriali.

USA

DOPO PADEL EUROPE NASCE ANCHE PADEL AMERICA

Una nuova realtà all’interno della FIP all’insegna della condivisione degli obiettivi e del rafforzamento del padel nel mondo. È con questa idea che, al termine di una riunione alla presenza del presidente della Federazione Internazionale Padel, Luigi Carraro, i responsabili delle federazioni dei Paesi membri della FIP quali Argentina, Brasile, Cile, Canada, Messico, Stati Uniti e Paraguay hanno deciso di procedere alla costituzione di “Padel America”. La nuova realtà continentale arriva a pochi giorni dalla creazione di Padel Europe –durante i FIP European Padel Championships – e avrà sede in Messico.

USPA E NOX: L’ACCORDO PER IL CIRCUITO

A Roma si è tenuta la terza edizione degli Italian Padel Awards, organizzati dal Corriere dello Sport-Stadio. Otto le categorie premiate: Legend, Rising Star, Club, Content, Innovation, Ambassador, Event e Italians. I premi sono stati assegnati come segue: Marta Ortega, Miguel Lamperti e Martín di Nenno per la categoria Legends, la classe 2007 Andrea Ustero per Rising Star, The Padel Resort per Club, Junior Cally e Gianluigi Bagnulo con Isla Padel per Content e Innovation, la giornalista Federica Masolin e l’attrice Bianca Guaccero per Ambassdor, Padel Trend Expo per Events e Matteo Sargolini e Giulia Dal Pozzo per Italians.

NEL 2025 IL PRIMO TORNEO PREMIER PADEL NEGLI STATI UNITI

In un comunicato in cui riassume i traguardi ottenuti finora nel 2024, Premier Padel ha annunciato la sua espansione negli Stati Uniti nel 2025. Una mossa che nelle intenzioni del Tour vuole ampliare la portata globale del circuito, portando nuovi tifosi e creando opportunità per i giocatori e gli sponsor. I dettagli della prima sede e della prima data negli Stati Uniti saranno annunciati a breve. A seguito di discussioni tra la FIP e Premier Padel, il circuito ha anche annunciato delle modifiche al calendario: di fatto, il Premier Padel Sweden P2, previsto inizialmente per il 7-13 ottobre, non si è disputato.

Nox ha annunciato la firma di un accordo con la USPA (United States Padel Association), diventando USPA Circuit Gold Sponsor. Il nuovo circuito si chiamerà quindi Nox USPA Circuit. La partnership è entrata in vigore il 1° luglio 2024 e sarà valida fino al 31 dicembre 2026. Durante le prossime stagioni, Nox avrà una presenza dedicata nel village delle principali prove del circuito. L’accordo include anche lo sviluppo di diversi prodotti esclusivi, frutto della collaborazione tra le due realtà. Concretamente, verranno lanciate due pale Nox limited edition disegnate per il circuito, così come uno zaino e un portaracchette personalizzati per l’occasione.

Da sinistra, Marcella Koek (n. 71 ranking FIP) e Stephanie Weterings (n. 88)
Il presidente FIP Luigi Carraro premia Marta Ortega

TEVERE REMO:

IL PRIMO CAMPO IN UN CIRCOLO STORICO ROMANO

Il Tevere Remo di Roma sarà il primo circolo storico della capitale ad ave re un campo di pickleball, che è sta to inoltre inaugurato dall’ISA, la sede sportiva del club. L’evento ha visto una breve introduzione del gioco a cura di Fulvio Matteoni, consocio del centro. Matteoni è istruttore e autore del libro Pickleball Mania, scritto insieme a Be atrice Ramazzotti, che racconta questo sport, nuovo per Roma ma nato in re altà negli anni Sessanta. Sono poi an date in scena le attività sul campo con una dimostrazione delle regole basilari del gioco per scambi e giocate sul mo mento tutte dedicate ai soci. “Siamo il primo circolo storico ad avere un cam po da pickleball a Roma”, ha spiegato Daniele Masala, il presidente del Reale

Circolo Canottieri Tevere Remo.

IL PICKLEBALL IN CARROZZINA SARÀ ALLE NAZIONALI USA DI NOVEMBRE

USA Pickleball, l’organo di governo nazionale per la disciplina negli Stati Uniti, ha annunciato che la divisione pickleball in carrozzina farà parte della competizione ai Biofreeze USA Pic kleball National Championships 2024, dal 9 al 17 novembre, presso l’Arizona Athletic Grounds a Mesa, Arizona. Le divisioni in carrozzina sono previste da sabato 9 a lunedì 11 novembre, presso l’Arizona Athletic Grounds. La compe tizione è aperta a tutti i giocatori di versamente abili. Non sono necessari requisiti circa competizioni passate per registrarsi. Come parte dell’esperien za, i partecipanti riceveranno un rega lo premium, una targa da bagaglio in alluminio, una spilla commemorativa USA Pickleball Nationals e speciali gi veaway dei partner.

AWT: GRANDE ATTESA PER LE FINALI DI MALAGA

Dopo il grande successo delle tappe di Barcellona, l'AWT si prepara a sbarcare a Malaga per le tanto attese finali, che si terranno dal 24 al 26 ottobre presso il Finura Padel & Gym. L'arrivo è previsto per giovedì 24, quando i partecipanti avranno l'opportunità di partecipare a delle clinic guidate da allenatori esperti. Il venerdì sarà dedicato alle finali, dove 26 coppie si sfideranno in sei categorie diverse. Dopo una giornata intensa di gare, la serata sarà riservata alle premiazioni, che si terranno in un'atmosfera unica: a bordo di un catamarano esclusivo. AWT ha anche previsto un parziale rimborso del biglietto aereo per i partecipanti: un gesto che dimostra l'impegno dell'organizzazione nel rendere l'evento non solo competitivo, ma anche accessibile e coinvolgente per tutti.

DENNY CATTANEO ENTRA NELLA SCUDERIA THE BEAUTIFUL PADEL

LEO MESSI E SERGIO AGUERO CREANO UNA SQUADRA PER LA HEXAGON CUP

Daniele ‘Denny’ Cattaneo entra a far parte della scuderia The Beautiful Padel. Classe 1989, è attualmente il n.11 della classifica FITP e il n.136 del ranking mondiale FIP. Nel corso della carriera ha rappresentato per diversi anni la nazionale italiana, conquistando gli Europei 2019 e raggiungendo la finale nello stesso torneo nel 2021. Cattaneo ha conosciuto il padel in Spagna, a Mojacar, dopo aver praticato da adolescente sia basket sia tennis. Di recente, The Beautiful Padel ha anche annunciato la collaborazione con Noa Bonnefoy, classe 2005, uno dei talenti emergenti del mondo del padel italiano.

La seconda edizione della Hexagon Cup, il torneo-esibizione a squadre che si svolgerà dal 29 gennaio al 2 febbraio 2025 all’Arena di Madrid, vedrà un settimo team al via: la Krü Padel by Taktika, di proprietà di Krü Esports dei calciatori Sergio ‘Kun’ Agüero e Leo Messi. Krü Padel by Taktika è un progetto nato in collaborazione con Taktika Padel ed è sostenuto anche dal Business Padel Tour. Krü Padel sarà composta da due star argentine come Federico Chingotto (in foto), attualmente n.4 al mondo, e la classe 2005 Claudia Jensen. La squadra sarà allenata dall’ex numero uno mondiale Maxi Sánchez (2018).

NUMERI 1 A CONFRONTO: CRISTIANO RONALDO VS ARTURO COELLO

Sul seguitissimo canale YouTube di Cristiano Ronaldo (62,3 milioni di iscritti) c’è un argomento che si è ritagliato uno spazio importante: il padel, su cui il portoghese sta investendo in una Ciudad de Padel a Oeiras, vicino Lisbona. CR7 ha infatti “accolto” sul suo canale Arturo Coello, in una sfida tra le pareti di vetro dello scorso 9 settembre a Madrid. A completare la sfida c’erano due amici di Ronaldo: Miguel Paixao al fianco del calciatore e il giornalista Edu Aguirre con Coello. Le immagini in campo sono alternate da qualche consiglio di Coello sul gioco di piedi e l’impugnatura corretta della pala.

STAGE&ACADEMY

PAQUITO NAVARRO SIGLA UN ACCORDO CON TAKTIKA PADEL NEGLI STATI UNITI

LE GEMELAS ATOMIKAS PUNTANO SUI GIOVANI CON UNA SCUOLA A SARAGOZZA

Taktika Padel ha stretto una partnership con la Paquito Navarro Academy, guidata dal famoso coach Ramiro Choya, che allena lo stesso Paquito. Come parte dell’accordo, Taktika Padel integrerà i metodi di allenamento dell’Academy e i programmi di certificazione per i coach in tutti i suoi club e partner negli Stati Uniti. L’iniziativa verrà portata avanti da Ramiro Choya, che supporterà i giocatori di padel e i professionisti statunitensi con la sua esperienza e i suoi metodi di allenamento. Taktika Padel possiede diverse strutture negli USA e ospiterà la terza edizione della Pro Padel League a San Diego.

Mapi e Majo Sánchez Alayeto, meglio conosciute come le Gemelas Atomikas, hanno annunciato l’apertura di un’accademia di padel rivolta alle giovani promesse di questo sport: l’Atomikas Academy. Un progetto per trasmettere la propria eredità e l’esperienza accumulata tra le pareti di vetro alle nuove generazioni, e per rimanere a contatto con lo sport che le ha rese grandi. Le due gemelle, che si sono ritirate nel 2023 dopo 32 titoli, hanno annunciato sui social che la loro scuola sarà situata presso il Centro Deportivo Montecanal, un impianto di 10 campi da gioco nella loro città natale di Saragozza.

SPECTOR PADEL HOUSE: NUOVO STAGE AL THE VILLAGE PADEL&TENNIS DI GROSSETO

Spector Padel House ha programmato un nuovo stage dal 25 al 27 ottobre in Maremma, a Grosseto. Lo stage si svolgerà presso il The Village Padel&Tennis, che conta più di 10 campi coperti e climatizzati. L’alloggio, invece, sarà presso la Fattoria San Lorenzo, a tre minuti dal club. La clinic si sviluppa in tre sessioni di allenamento a partire dal venerdì pomeriggio, più una dedicata al torneo finale che si concluderà entro le ore 13 della domenica. Il raduno è aperto a tutti, dal principiante all’agonista, con allenamenti sviluppati e organizzati in un programma tecnico/tattico specifico per ogni livello.

BETSSON SCOMMETTE SUL CIRCUITO UFFICIALE FIP

Premier Padel annuncia una partnership pluriennale con Betsson. Per l’agenzia di betting inglese l’obiettivo non è di essere solo un semplice sponsor, ma anche di offrire un’ampia varietà di quote per “aumentare l’esperienza complessiva” dei consumatori. Betsson si è già fatta strada nel mondo del padel con partnership a giocatori e singoli tornei. Si è però spinta anche oltre, tanto che in Svezia ha lanciato il Betsson Padel Tour per gli amatori e in Argentina ha sponsorizzato il P1 di Mar del Plata all’inizio della stagione. Negli ultimi mesi, l’agenzia di scommesse inglese ha aumentato la propria popolarità in Italia grazie agli spot con Francesco Totti e alla partnership con l’Inter, di cui è diventata sponsor di maglia.

METROPOLITAN DIVENTA FORNITRICE DEL PREMIER PADEL

Metropolitan, una delle principali aziende di centri fitness e benessere in Spagna, è diventato sponsor ufficiale del Premier Padel. La catena iberica metterà a disposizione le proprie strutture per la preparazione dei giocatori, promuovendo la migliore qualità e servizio. In particolare, è stata fornitrice ufficiale di tali strutture al Madrid Community Premier Padel P1, che si è tenuto dal 2 all’8 settembre presso il Wizink Center di Madrid, e lo sarà anche alle Qatar Airways Premier Padel Finals, dal 19 al 22 dicembre presso il Palau Sant Jordi (Barcellona). Albert Soler, ceo dell’azienda, si è detto lieto di contribuire all’espansione del padel “affinché i protagonisti siano nelle migliori condizioni possibili per affrontare la competizione”.

PARTNERSHIP

OYSHO È MAIN SPONSOR

DI

PLAYTOMIC IN ITALIA

Oysho è diventata main sponsor di Playtomic in Italia, dopo le collaborazioni già annunciate in Messico e Spagna. La piattaforma connette una community di oltre un milione di giocatori attivi e consente di prenotare campi in più di 5.000 club in 50 Paesi. Questo accordo va a ulteriore rafforzamento dell’impegno del brand nel padel. In ambito agonistico, infatti, è sponsor tecnico del Dubai Premier Padel P1. In Spagna è lo sponsor tecnico tessile esclusivo nonché

PREMIER PADEL: A CHE PUNTO SIAMO?

È il momento di tracciare un bilancio della prima vera stagione del circuito, che nel 2025 sbarcherà anche negli Stati Uniti. Cosa ha funzionato finora e cosa c’è da migliorare?

Mentre la stagione va avanti ed entra nel suo ultimo trimestre, il Premier Padel fa un bilancio della sua prima edizione a ranghi completi e guarda già avanti al 2025. Il circuito si è prefissato l’obiettivo di ampliare la portata globale dello sport, e creare nuove opportunità per allargare il bacino di consumatori, giocatori e investitori. Uno dei bacini più interessanti in questo senso è sicuramente oltreoceano, in quegli Stati Uniti d’America che rappresentano per molti sport l’approdo naturale per cercare di allargare i propri orizzonti. Il padel non è da meno, ed ecco che il tour qatariota organizzerà proprio negli USA un torneo a partire dal prossimo anno, con l’obiettivo di entrare in uno dei mercati sportivi più influenti al mondo. Mentre scriviamo la sede è ancora da definire, ma se dovessimo scommettere un penny indicheremmo Miami come la città favorita nei pronostici, anche perché la capitale della Florida ha diverse strutture di alto livello e può contare su un tasso di popolarità del padel più alto che nel resto del Paese. Un’operazione necessaria per esplorare nuovi terreni, in un periodo storico in cui la disciplina (al di fuori di Spagna, Italia, Argentina e Svezia) ha ancora bisogno soprattutto di promozione, maggiore visibilità e di raggiungere il più facilmente possibile il pubblico di massa. L’America è dunque un’occasione irrinunciabile per Premier Padel, che nella composizione del calendario sta cercando di trovare un complesso equilibrio tra la fedeltà a location di sicuro successo e altre che di fatto sono scommesse necessarie e rivolte a diffondere lo sport e il tour. Non ci sono molti dubbi, invece, sulla bontà del lavoro svolto da FIP e Premier Padel nella diffusione tv e streaming del prodotto. Basti pensare che in Italia i tornei possono essere visibili su Sky Sport, Supertennis, Red Bull TV e (nei primi giorni) sul canale YouTube del circuito, che contribuisce in maniera chiave a far vedere i migliori al mondo in azione tutto il globo.

COSA SI PUÒ MIGLIORARE?

Pur avendo inglobato in tutto e per tutto l’esperienza decennale del World Padel Tour, nell’attività del Premier Padel si possono senz’altro individuare alcune possibili aree di ulteriore miglioramento. Fisiologiche considerando anche la “giovane” età del nuovo circuito e il fatto che, a differenza del WPT che era senz’altro molto ispano-centrico, sta allargandosi in varie paesi in tutto il mondo toccando già tre continenti (oltre all’Europa anche le Americhe e l’Africa). Tra queste sottolineiamo un possibile maggior coinvolgimento degli appassionati e di dialogo con la community. Il lavoro sui social del Premier Padel comincia a essere strutturato e apprezzabile ma può essere senz’altro rafforzato. Anche il sito e l’app hanno margini di miglioramento con lo scopo di arricchire sempre più l’esperienza dell’utente, così come lavorare in modo più approfondito sulla parte delle statistiche e sullo storytelling che riguarda gli atleti (aspetto sul quale abbiamo già visto negli ultimi mesi una crescita di contenuti e attenzione). Non a caso l’organizzazione si sta strutturando meglio anche a livello di team sia a livello numerico che qualitativo (si veda anche lo schema che proponiamo a fianco).

IL 2024 DEL PREMIER PADEL IN PILLOLE FINORA

• Partnership

Il circuito ha siglato accordi di sponsorizzazioni strategiche e di alto profilo, ponendo il suo nome di fianco ad aziende come Red Bull, Qatar Airways, Wilson, Bullpadel, Playtomic, MejorSet e Mondo. Con Bullpadel è previsto inoltre a breve il rilascio dell’abbigliamento ufficiale del circuito.

• Fusione con il WPT

Approvazione completa della fusione con il World Padel Tour a maggio, stabilendo formalmente l'unico tour unificato Premier Padel. Contestualmente sono statie risolte anche tutte le cause legali tra WPT e Qatar Sports Investments.

• Ricambio dirigenziale

Formazione del nuovo comitato esecutivo di Premier Padel e rafforzamento del team di gestione con la nomina di David Serrahima come direttore generale.

• Ampliamento del personale

Aumento del personale permanente da 10 a oltre 45 persone, con ulteriori assunzioni in corso.

• Montepremi e trasmissioni

I premi per i giocatori hanno toccato nuovi record, mentre gli accordi di trasmissione del Tour hanno portato ora il Premier Padel in 242 territori in tutto il mondo e sei continenti.

• Crescita social

Premier Padel ha ora quasi 2 milioni di follower nella sua comunità digitale e oltre 1,4 milioni di follower su Instagram.

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I tornei in nuovi Paesi in Europa, Medio Oriente e Sudamerica

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Gli spettatori per le semifinali del P1 di Madrid, nuovo record per il Premier Padel

Le vittorie in carriera di Ari Sánchez e Paula Josemaría, che hanno stabilito il nuovo primato tra le donne superando le gemelle Alayeto

A SORPRESA, O FORSE NO

• Claudia Fernández, già pronta

Quando Gemma Triay ha lasciato Marta Ortega per affidarsi alla 18enne

Claudia Fernández, quello della maiorchina sembrava un vero e proprio azzardo. Le qualità della classe 2006 erano già note, ma i dubbi riguardavano la possibilità di ottenere grandi risultati con regolarità. Perplessità spazzate via in poche settimane, visto che Fernández ha subito dimostrato di poter reggere il livello della campionessa e di essere una potenziale fuoriclasse. Fino a Madrid le vittorie sono state tre e le finali quattro, a testimonianza della grande continuità raggiunta.

• Chingalan Alzi la mano chi pensava che Federico Chingotto e Ale Gálan potessero subito lottare ad armi pari con Arturo Coello e Agustín Tapia. Per Chingalan, invece, è stato amore a prima vista. L’argentino e il madrileno si completano alla perfezione dal punto di vista tecnico e tattico, ed entrambi hanno subito trovato la chimica giusta, nonostante le ultime pesanti sconfitte contro i Golden Boys.

• Pablo Cardona sta arrivando I buoni risultati ottenuti nel corso della stagione gli sono valsi la chiamata di Paquito Navarro. Classe 2004, il mancino spagnolo è una delle grandi promesse del padel maschile, ma già oggi è sicuramente uno dei migliori rematori del circuito. Basti pensare che durante il primo turno del P2 di Asuncion (Paraguay) a maggio ha messo a referto ben 30 smash vincenti su 44 tentati. Potente e anche efficiente.

• La Next Gen femminile

Che non è solo Claudia Fernandez, anzi. Nei prossimi 10 anni il padel femminile avrà delle sicure protagoniste che già si stanno mettendo in mostra nel circuito, mostrandoci quelli che saranno i prossimi anni del circuito. Claudia Jensen (2005), Andrea Ustero (2006) e Alejandra Alonso (2007) ci proiettano già nel futuro.

Le prime tre da sinistra: Alejandra Alonso, Andrea Ustero e Claudia Jensen.

AMPLIFICARE IL DIVERTIMENTO

A pochi mesi dalla sua fondazione, Weebora si è già presa la scena. Partnership strategiche, investitori importanti e un’offerta sempre più raffinata e completa.

Ma il lungo viaggio della piattaforma creata da Fabio Zecchini è appena iniziato di Daniele Pansardi

Se dovessimo fare un paragone, potremmo dire che Weebora è entrata nel mercato del padel con la potenza di uno smash di Ale Galán. La piattaforma creata da Fabio Zecchini, di cui vi avevamo parlato sullo scorso numero di Padelbiz, ha premuto da subito a fondo sull’acceleratore, con l’obiettivo di sfruttare tutte le potenzialità di un settore in rapida crescita e pronto a diventare sempre più importante: i viaggi, le experience e le vacanze a tema padel. Weebora vuole proporsi come alleato strategico e amplificatore delle realtà che operano in questo segmento, e di coloro che già organizzano esperienze sportive e padelistiche a più livelli. In cima alla piramide naturalmente c’è la FIP, che infatti è diventato il primo partner ufficiale di Weebora con un accordo in esclusiva esteso poi anche al Premier Padel. La piattaforma è infatti già stata official partner per alcune delle tappe più prestigiose del circuito (P1 di Malaga e Madrid) e lo sarà anche per il P1 di Milano (2-8 dicembre) e per le Finals di Barcellona (18-22 dicembre). “Weebora è il frutto di tre passioni: padel, travel e tecnologia”, ci ha spiegato Fabio Zecchini. “Da tutto ciò è arrivata l’idea di un marketplace legato allo sport e ai viaggi. Studiando il mercato del padel, ho intuito che c’erano delle opportunità concrete per avviare un’attività in questo senso. Ho capito innanzitutto che non era una bolla, ma anche che allo stesso tempo era poco strutturato e organizzato”. Weebora nasce dunque per occupare uno spazio ben preciso, sguarnito e ancora non presidiato da alcuna entità: quello di aggregatore e di contenitore per tutto ciò che gravita attorno ai viaggi a tema padel. La piattaforma li raccoglie e li propone in base alla destinazione e a tre categorie principali:

Academy, tornei/eventi e vacanze, che sono le direttrici fondamentali attorno al quali si sviluppa tutta l’attività di Weebora.

MULTIPLY THE FUN

Amplificare e moltiplicare il divertimento è uno dei claim principali di Weebora. In occasione di un evento come il P1 di Madrid, non ha semplicemente messo a disposizione dei biglietti per le partite, ma ha legato al torneo una clinic alla Paquito Navarro Academy con Ramiro Choya. Senza contare la possibilità di aggiungere al pacchetto anche le visite della città in questione. A tal proposito, vale la pena ricordare come Weebora abbia già sottoscritto degli importanti accordi con alcune delle principali realtà del settore, tra cui CEPAC Academy, Paquito Navarro Academy, HelloPadel, Padel Travel, Sevilla Padel Experience e molte altre in fase di definizione. Le Academy, in particolare, possono trarre notevoli benefici dalla collaborazione con Weebora dal punto di vista organizzativo, logistico e burocratico. “Un’accademia offre la possibilità di prenotare direttamente experience o lezioni, ma spesso ha difficoltà a inserire nel pacchetto l'alloggio in hotel, l'aereo o il transfer, perché potrebbero crearsi complicazioni per l'Academy stessa in caso di problemi”, ci ha spiegato Fabio Zecchini. “Con una realtà come la nostra, in qualità di agenzia viaggi riconosciuta, anche le Academy sono invece tutelate”. Weebora non vuole tralasciare neanche i tanti circuiti che stanno crescendo e assumendo un’importanza sempre maggiore tra gli amatori, tanto in Italia quanto in Spagna. “Per noi è molto interessante anche parlare a queste community”.

NUOVE ESPERIENZE

La partnership più prestigiosa, al momento, resta comunque quella con la FIP. Ma in cosa consiste nel concreto questa collaborazione? “Abbiamo un lotto di biglietti per poter creare dei pacchetti. L'intenzione della Federazione è di abbinare il ticket per le partite a una clinic. A Malaga, per esempio, abbiamo fatto giocare dei clienti al mattino e poi nel pomeriggio abbiamo portato loro a vedere i quarti di finale. Ma con il tempo vogliamo entrare sempre più in contatto con i giocatori e la PPA. Stiamo lavorando, ad esempio, per preparare con loro dei meet & greet o delle esperienze per il pubblico a contatto diretto con gli atleti. Questi primi tornei sono stati un po' la nostra preparazione all'annata successiva, quando vorremmo avere in mano dei programmi più strutturati con FIP e Premier Padel di cui possano giovare tutti. Non ci inventiamo nulla: sono meccanismi e pacchetti che esistono già per calcio, golf e tennis. Per il torneo di Madrid, per esempio, ci sono arrivate delle richieste per alcuni biglietti con box privato all'interno del palazzetto. Un pacchetto che al momento non è nemmeno in vendita. Ma si tratta di una tipologia di esperienza richiesta in tutti gli sport e il padel dovrà essere sempre più preparato”.

CENTRO DI GRAVITÀ

Weebora vuole avere una visione a 360 gradi su quanto accade nel mondo del padel. L’essere diventati già centrali nel mercato è a sua volta un fattore di attrattività rilevante. Non è un caso che stia già tessendo una rete di finanziatori importanti, con cui sta gradualmente aumentando la portata del proprio giro d’affari. Una parabola destinata a crescere e a raccogliere ulteriori consensi. “Come dicevo prima, tutto quello che facciamo oggi è per prepararci nel migliore dei modi al 2025, quando invece sarà importante presentarci con un sito completo nei suoi contenuti, multilingua e con strategie editoriali precise”, ha ribadito Fabio. “Avremo per ogni destinazione una pagina padel oriented con i club, gli eventi e tutto quello che un appassionato deve sapere di una determinata città quando vuole viaggiare”. Un contenitore ancora tutto da riempire (ma su cui si trovano già alcuni pacchetti molto interessanti), che si propone di fatto come il principale marketplace mondiale per viaggi a tema padel.

Malaga e Madrid hanno rappresentato l’antipasto di quello che vedremo anche a Milano e a Barcellona nel mese di dicembre. Weebora è stata partner ufficiale di entrambi i tornei spagnoli, con uno stand nell’area expo e diverse attività per intrattenere e coinvolgere il pubblico. A Madrid, Weebora ha tenuto un concorso speciale in cui, registrandosi tramite un QR code dedicato presso lo stand, c’era in palio una Weebora Premium Experience durante le finali Premier Padel a Barcellona. Questo pacchetto esclusivo include la partecipazione a una clinic guidata da un allenatore professionista, due notti in un hotel a 4 stelle a Barcellona e due biglietti per l’evento delle finali Premier Padel. A questo, come accennato, bisogna aggiungere anche le clinic organizzate con il già citato Ramiro Choya e con Gaston Malacalza e Matias Diaz di CEPAC.

Laureato in ingegneria informatica, Fabio Zecchini ha lavorato nell’ambito del machine learning e dell’intelligenza artificiale, oltre a seguire da vicino lo sviluppo di piattaforme tech. Con altri tre soci (Claudio Bellinzona, Paolo Giulini e Alessandro Petazzi), ha fondato la start up Musement legata al settore dei viaggi, perché avevano intuito delle opportunità interessanti basandosi sull’analisi dei dati. Musement nasce nel 2012 come un marketplace per l’acquisto di experience in loco, proponendosi come uno dei pionieri in un segmento all’epoca poco sviluppato. Nel settembre 2018, dopo aver ottenuto un grande successo nella vendita di pacchetti in-destination, la società è stata acquistata dal gruppo TUI con un’exit definitiva nel 2023, quando Musement è arrivato a fatturare oltre un miliardo di euro.

L’ESORDIO NEL PREMIER PADEL
SUCCESSO DI MUSEMENT
Ramiro Choya, allenatore e co-fondatore della Paquito Navarro Academy
Matías Díaz e Gastón Malacalza, allenatore e direttore sportivo di CEPAC
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FOR PADEL (TRAVEL)LOVERS

Con Padelmania Events, Alessandro Lovato ha saputo ricreare il format della vacanza sportiva ideale. Allenamento e tornei, pranzo al chiringuito, esplorazione della Costa del Sol. Dove si può soggiornare tutto l’anno, dimenticandosi il freddo a casa di Benedetta Bruni

Iniziano a essere numerose le proposte viaggi a tema padel. Ma sono ancora poche quelle davvero di qualità e che di distinguono per la cura dei particolari e per una soddisfazione a al 100% dei propri clienti. Tra queste possiamo senz’altro annoverare Padelmania Events, che ha sede a Malaga ma ha un cuore e una mente italianissime. Il suo fondatore è infatti Alessandro Lovato, che vanta un’esperienza pluriennale nel mondo del tennis con una serie importante di relazioni a tutti i livelli consolidate negli anni. Un valore aggiunto che ha messo al servizio anche del mondo padel, puntando nell’organizzazione di vacanze ed esperienze complete e con servizi a 360°: lezioni e clinics ma anche un pacchetto completo per la propria vacanza. Per i più incalliti giocatori la giornata padelistica è molto ricca: dall’allenamento la mattina con istruttori internazionali con esperienza ventennale, al torneo pomeridiano con altri appassionati oltre il gruppo; sono inclusi hotel e transfer, fino ai pasti e l’accesso alle strutture interessate. Parliamo di “strutture” al plurale

L'intervista

Alessandro Lovato PROPRIETARIO E FONDATORE

Cosa rende le tue experience diverse dalle altre? Ciò che mi distingue dagli altri operatori è che cerco di fare in modo che le persone che si affidano a me non restino fisse in un solo club per tutto il soggiorno. Li porto in tre o quattro strutture, in un viaggio itinerante all’interno della comunità padel locale, dove vivono sia il club comunale con 40 anni di storia sia un’esperienza fuori dal comune all’Higuerón Sport Club, situato all’interno di un hotel a cinque stelle di lusso. Inoltre, sono sempre presente in tutti i giorni della vacanza. E trovo che sia un grande valore aggiunto: chi prenota sa che, una volta arri-

perché partecipare a questi eventi non significa giocare in un solo circolo per tutta la durata della vacanza, bensì intraprendere un viaggio itinerante dove allenarsi e competere nei centri più influenti della zona, dagli hotel a cinque stelle di lusso con l’Higuerón Sport Club fino a quelli con 40 anni di storia, dove sono passati i primi “campeones”. Un format ideato, eseguito e monitorato da Alessandro stesso, che assicura la sua presenza per tutta la durata dell’evento. Una formula che funziona e cattura un numero crescente di clienti. In poco più di un anno sono oltre 300 quelli che hanno scelto Padelmania Events. Numeri importanti considerando che finora sono stati gestiti direttamente dallo stesso Alessandro. E destinati senz’altro a crescere grazie a collaborazioni strategiche (tra le quali anche quella di Padelbiz). Il tutto favorito anche dal fattore climatico: anche in autunno e in inverno le condizioni meteo sono decisamente favorevoli e l’atmosfera è ideale per una perfetta vacanza all’insegna del padel e del divertimento.

vato in Costa del Sol, non dovrà più preoccuparsi di nulla, perché penso a tutto io. Dall’acqua, al transfer, all’hotel, persino i pranzi sono inclusi e cerco anche di variare, con l’obiettivo però di mantenere il gruppo compatto e non lasciare che stiano da soli.

Quali sono le cose che i tuoi clienti apprezzano di più dei viaggi che organizzi?

Devo dire che sono state apprezzate sia la possibilità di visitare più club, sia la mia completa disponibilità. La stessa partnership con il centro Higuerón è stata ben gradita perché si tratta pur sempre di un posto prestigioso dove potersi allenare. E la mia presenza fisica quotidiana permette al gruppo di sentirsi “rassicurato”. In più, gli allenatori che scelgo per quel determinato evento restano gli stessi per tutta la sua durata. Ciò significa che posso garantire una certa continuità di allenamento senza rischiare che vi siano incoerenze tra metodi differenti e che i giocatori per questo ne siano spiazzati.

Dove ti trovi esattamente nella Costa del Sol e su quale periodo dell’anno si estendono i tuoi eventi?

Io mi trovo a circa 20 minuti da Malaga, a Benalmádena. Qui c’è tutto quello che cercavo: hotel di fronte al mare, circoli a massimo 2 o 3 km dall’alloggio. E ovviamente è uno dei luoghi ideali dove poter giocare e trascorrere una vacanza al sole anche in inverno. I miei eventi infatti coprono tutto l’anno tranne il periodo estivo, perché le temperature sono proibitive. Quest’anno l’ultimo che ho organizzato prima dell'estate andava dal 10 al 14 luglio, in concomitanza con la tappa del Premier Padel di Malaga. Tutta un’altra storia, invece, quando si parte da settembre o si prenota durante l’autunno: per una settimana ci si dimentica la nebbia di casa e si passa invece una vacanza al sole, con temperature miti, giocando a padel con altri appassionati.

Progetti per il futuro?

Nel 2025 Padelmania Events si espanderà con dei soci capitali per migliorare ancora di più l’esperienza. Inoltre, è in programma l’internazionalizzazione degli eventi: l’headquarter resterà a Malaga, ma l’esperienza vacanza verrà portata in tutta Europa appoggiandoci a dei circoli affiliati, che ci proporranno come idea di evento itinerante.

AL CENTRO DEL BENESSERE

Situato nel cuore della Costa del Sol, l’Higuerón Sport Club è una struttura ricettiva che ha fatto del padel uno dei suoi punti di forza, tra tornei e allenamenti specializzati. Di cui usufruiscono anche atleti d’élite del calibro di Alex Ruiz e Carolina Navarro di Benedetta Bruni

Con la crescente globalizzazione del padel si è adeguata anche l’offerta turistica, con vacanze ed esperienze che permettono di non mancare nemmeno un allenamento del proprio sport preferito, anche se si tratta di un solo fine settimana. Attività che, tra l’altro, elevano il prestigio della disciplina con servizi aggiuntivi legati a una dimensione di benessere, relax, recupero fisico e mentale. La Spagna ovviamente non è rimasta indifferente a questa tendenza. E grazie alla visione di Javier Rodríguez, direttore generale di Higuerón Developments, sta cambiando l’aspetto della Costa del Sol con strutture dedicate dal design pregiato, un’immagine che brilla riflessa nelle onde del mare di Malaga, e campi da padel panoramici in uno dei gioielli della penisola iberica.

LA REALTÀ HIGUERÓN

Higuerón Developments è un’azienda di investimento immobiliare, sviluppo alberghiero e gestione di strutture ricreative e di benessere. Dal 1990 ha promosso oltre 3.000 case di lusso che richiamano uno stile di vita esclusivo, puntando sulla qualità, la sostenibilità e l’innovazione, con un occhio aperto all’avanguardia e alla selezione accurata dei materiali. Ma una visione così aulica dell’abitare non si trova così distante dalla realtà. Tra i suoi obiettivi vi è offrire complessi e servizi di alto livello dove le comunità locali si possano incontrare, condividendo esperienze culturali e incoraggiando l’unione sotto la stessa passione. Come il padel. Anche per Higuerón, di fatto, lo sport è considerato un veicolo di connessione

reciproca, un momento in cui sentirsi bene fisicamente – grazie ai migliori specialisti che lavorano nel centro – e mentalmente, perché si entra a far parte di una collettività che si rispecchia negli stessi valori. Per questo tra le strutture vi è anche lo Sport Club, situato a Malaga, uno dei cuori pulsanti del padel, dove si allenano quotidianamente atleti d’élite del calibro di Alex Ruiz e Carolina Navarro. Lo stabilimento include spazi esterni e interni dedicati a diverse discipline, nonché diversi servizi professionali a corredo del training perfetto.

L’OFFERTA PADEL DELLO SPORT CLUB

Uno dei fiori all’occhiello dell’Higuerón Sport Club è la scuola di padel e tennis, che fa affidamento su un’installazione sportiva tecnicamente avanzata che rende fuori dall’ordinario anche il proprio allenamento quotidiano. Proprio per l’attenzione e la cura posta su ogni dettaglio a beneficio dei giocatori, lo Sport Club si è convertito in un punto di riferimento internazionale per la disciplina, grazie anche ai sette anni di esperienza nel Padel Pro Tour. La scuola dispone di ben nove campi da padel, di cui sei panoramici, per allenamenti specifici e l’organizzazione di mix-in e competizioni – recentemente il centro ha accolto il torneo Caetano Benet de Mercedes Benz e l’adidas Padel Tour, mentre risale al 21 e 22 settembre il torneo amatoriale presso l’Higuerón Hotel Resort, il cui prize money ammontava a 5.000 euro.

Si aggiungono altre attività mirate per completare o alternare la pratica del padel: una palestra, una piscina esterna e una climatizzata semi-olimpica interna, allenamenti personalizzati, un negozio specializzato, fisioterapia sportiva, consulenze di nutrizione, yoga, pilates e la Higuerita Sport Lounge. Tra le altre discipline non mancano il basket, una scuola di nuoto e una di beach volley. E per concludere una giornata di allenamento, un centro spa dedicato al benessere, per offrire agli ospiti momenti di relax e ricaricare le proprie energie. Il tutto contornato dalla bellezza di una località chiave per il padel, la vicinanza della spiaggia della Malagueta, la ricchezza di una città che ha da offrire tutto l’anno.

HIGUERÓN SPORT CLUB

• 9 campi da padel, di cui 6 panoramici

• 5 campi da tennis

• 1 campo da basket

• 4 campi da beach volley (4.000 m2 di zona per gli sport sulla sabbia convertibili)

• 1 piscina esterna

• 1 piscina climatizzata semi-olimpica interna

• 5 sale dedicate

• 10 tra ristoranti e bar

• Hotel 5*

• Palestra

• Centro pilates

• Spa

Nelle ultime uscite di Padelbiz abbiamo ormai imparato a conoscere la realtà ambiziosa di Padel Mi Amor. A partire dalle stoffe e dai tessuti di qualità con cui realizzano i loro capi d’abbigliamento, passando per la distribuzione di Royal Padel per l’Italia, fino alla scelta degli ambassador del brand, tra cui figura Victor Ruiz, tutti di origine spagnola per divulgare anche all’estero il concept del marchio milanese. Un processo di internazionalizzazione che ora sta per mettere piede in Francia, uno dei prossimi mercati chiave per la disciplina. Padel Mi Amor ha infatti siglato un importante accordo con un partner d’Oltralpe che opera nel settore sportivo da anni. L’azienda che distribuirà il marchio italiano in Francia si chiama B-Consult ed è diretta da Fabrice Bosman, che dirigerà a coordinerà un team di agenti su tutto il territorio nazionale. Attualmente gran parte del settore padel ha gli occhi puntati sulla Francia, in effetti, che si prospetta essere “la prossima Italia” insieme a Regno Unito e Germania – anche se queste ultime procedono a velocità meno sostenute. Parliamo di un mercato maturo dove la disciplina sta partendo. Nel senso che c’è un incremento costante di giocatori, campi, club. E quindi un grandissimo margine di manovra.

LA PROMESSA FRANCESE

Market Analysis

Stando ai dati raccolti da Playtomic con la società di consulenza PwC poi stilati nel Global Padel Report 2024, nel 2023 la Francia ha costruito più campi da padel di tutti i principali Paesi praticanti (seguita da Belgio, Paesi Bassi, Portogallo, Danimarca, Finlandia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti). Per la precisione ne sono stati aggiunti 673, +45% rispetto a quelli già esistenti, eccedendo addirittura le aspettative – le previsioni stimavano 199 campi in meno di quelli poi effettivamente costruiti. Un dato che la inserisce in terza posizione per numero di campi (2.179), subito dietro a Italia (8.347) e Spagna (16.126). Stando a questi numeri, la Francia sembra ormai pronta a spiccare il volo e passare da una condizione di semplice curiosità verso il padel a un boom effettivo, con investimenti

CRESCITA PARALLELA

Il marchio di abbigliamento Padel Mi Amor ha annunciato la sua entrata ufficiale nel mercato francese grazie a un accordo di distribuzione con la società B-Consult. Un passo in più verso il processo di internazionalizzazione, partendo da uno dei Paesi chiave europei di Benedetta Bruni

più sostanziosi nello sviluppo di questo sport nel Paese. Se guardiamo al ranking FIP, le prime apparizioni di atleti nazionali in assoluto sono di Alix Collombon (n. 31) e Lea Godallier (n. 54), quest’ultima attualmente partner di Giorgia Marchetti. In termini di praticanti, invece, al momento giocano ancora un ruolo chiave per la diffusione del padel elementi quali la sua distintiva socialità, la presenza di figure di spicco che lo praticano e, ovviamente, una forte penetrazione del tennis, che anche a livello aziendale e di mercato è stato inevitabilmente influenzato dal suo cugino sport di racchetta.

Questi numeri e l’organizzazione di alcuni eventi significativi, come il French Tour Padel e la partecipazione al circuito del Premier Padel, rendono il mercato transalpino uno dei “Big 3” in Europa, insieme ai già citati Germania e Regno Unito. A dirlo è la sua crescita costante: i campi sono aumentati del 30% dal 2016 (con appunto il +45% dal 2022 al 2023) e così anche i praticanti. Si contano oltre 500 mila amatori, 741 club, 33,8 campi per milione di abitanti e una saturazione dei campi appena all’8,8%. Non stupisce dunque l’ingresso da parte di un brand ancora in forte divenire come Padel Mi Amor in un Paese che, del padel, ha ancora tanto da scoprire e sviluppare.

Spain and Italy are still the leaders in the number of courts

# Campi totali a

PRIMI 11 PAESI PER NUMERO DI CAMPI AL MONDO
Spagna Italia Francia Belgio Paesi Bassi Danimarca Portogallo Finlandia Germania Regno Unito Stati Uniti
Fabrice Bosman, manager B-Consult
Teo Zapata in azione. Lo spagnolo, ambassador Padel Mi Amor, è attualmente n.33 del ranking FIP

PALLINA AL CENTRO

Padel Trend Expo si trasforma in Racquet Trend e sbarca a Fiera Milano Rho dal 7 al 9 marzo 2025. Promettendo di essere il più grande temporary club di sempre, con sette discipline, un ampio spazio dedicato al turismo sportivo e un’evoluzione del b2b che ne consacrerà l’internazionalizzazione

Asoli due anni dalla nascita, Padel Trend Expo volta pagina e si trasforma in Racquet Trend, richiamando tutti gli appassionati di tennis, padel, pickleball, beach tennis, tennis tavolo, squash e badminton. Un’evoluzione che fa di questo atteso appuntamento il primo format in Europa interamente dedicato a tutti i principali sport di racchetta, coinvolgendo sia il settore b2b che il b2c. L’evento avrà inoltre una location d’eccezione: Racquet Trend verrà infatti ospitato nel nuovo padiglione realizzato all’interno di Fiera Milano e destinato ad accogliere i prossimi Giochi Olimpici invernali, facendosi così tra i capifila di un’era di grandi eventi sportivi a livello globale.

Tutto il mondo della racchetta sarà presente con aree dedicate, dove gli appassionati potranno trovare le novità di settore, cimentarsi sui 24 campi allestiti, partecipare a clinic, eventi, competizioni e spettacoli alla presenza di campioni, vip e leggende di queste discipline.

L'intervista

Luigi Spera

DIRETTORE GENERALE

Raccontaci perché Padel Trend si è trasformato in Racquet Trend Expo. Ci tengo a precisare che non è stata una decisione opportunistica. Al di là di cavalcare i trend del momento, la volontà di allargare la fiera a più sport di racchetta è dettata dall’ambizione di diventare il più grande temporary club al mondo, un circolo sportivo che comprende tennis, padel, badminton, squash, pickleball, beach tennis, ping-pong e fitness, con una grande area destinata all’impiantistica e, per la prima volta, un ampio spazio dedicato al turismo sportivo, una vera e propria minifiera nella fiera.

Come sarà strutturata la fiera?

Con Racquet Trend Expo inaugureremo i padiglioni olimpici per la prima volta. Quasi 40 mila metri quadri a disposizione composti da strutture che si “parleranno” tra di loro, collegando le varie attività sportive con un passaggio di luci e colori. Gli spazi che ospiteranno le discipline saranno di ultimissima generazione, con cinque campi da padel, tre da tennis, quattro da pickleball, un’area per il tennis da tavolo, al badminton e una zona “tropicale” dedicata al beach tennis. In questi contesti verranno organizzati tornei, clinic, spettacoli, dove il tema dell’inclusione ancora una volta sarà in primo piano. Prevediamo dai 180 ai 200 espositori, di cui circa il 60% italiani.

Saranno presenti le federazioni sportive mondiali di competenza e aziende provenienti da oltre 20 Paesi. Sarà presente inoltre un itinerario che integra a racquet sport un’ampia area dedicata all’alimentazione e al wellness, con una significativa presenza del settore fitness, a supporto e potenziamento di una cultura della salute e del benessere. Tutto organizzato con un occhio alla sostenibilità: particolare attenzione è infatti data alle soluzioni ecologiche, a partire dagli allestimenti, con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto ambientale.

Il b2b e il networking, favoriti da un’agenda di matchmaking, saranno altrettanto ricchi e dinamici. Tra gli ambiti di sviluppo più promettenti, verrà data rilevanza anche al turismo sportivo, con appuntamenti che mettano in connessione espositori, tour operator, strutture ricettive, academy e buyers dall’Italia e dall’estero, al fine di gettare basi sinergiche di offerta. Questo e altro ce lo racconta direttamente Luigi Spera, direttore generale di Racquet Trend Expo.

La parte b2b invece come evolverà rispetto alle edizioni precedenti? Ecco, questo è un aspetto importante della fiera che consacra l’anno del b2b: stiamo lavorando molto per dargli una parte ancora più rilevante rispetto alle edizioni passate, con un’area davvero importante dedicata all’impiantistica, dove andremo incontro alla domanda dei buyer. Questi ultimi saranno profilati al massimo e verranno da tutto il mondo, in particolare dal Sud-Est Asiatico e dagli Stati Uniti. Nelle giornate di venerdì e sabato realizzeremo dei workshop e dei one-to-one dedicati agli operatori turistici, soprattutto per coloro che hanno bisogno di realizzare o rimodernare gli impianti all’interno delle loro strutture ricettive. Contestualmente faremo anche dei convegni. Quest’anno, rispetto alle passate edizioni, avremo un programma ancora più vasto governato da un’agenda di matchmaking, con slot di 20 minuti per regolare e organizzare al meglio tutti gli appuntamenti che verranno realizzati tra buyers e aziende.

Quindi quali saranno le novità principali di Racquet Trend Expo? Sicuramente la parte b2b, che, come ti dicevo, quest’anno verrà ampliata e organizzata al meglio. La possibilità di accogliere più discipline che ruotano intorno alla racchetta poi non è cosa da poco: al di là dei puristi del padel e del tennis, tutti gli appassionati che saranno presenti in fiera hanno pro-

vato altri sport di racchetta, sperimentando un legame con rumori diversi di pallina che li accumuna, e che noi vogliamo rafforzare. In quest’ottica regoleremo ulteriormente la parte di spettacolarizzazione, che sarà più viva che mai e con un’area adibito apposta alle premiazioni. A tal proposito stiamo facendo piccole modifiche per non essere troppo invasivi verso gli operatori che vogliono fare business.

Sempre dal lato dell’entertainment, daremo largo spazio ai giovani, anche per quanto riguarda il tennis, con sorprese e personaggi di rilievo di cui ora non posso ancora fare i nomi. Ci sarà la possibilità di rimanere tante ore in fiera per poter giocare, divertirsi e imparare, con clinic di altissimo livello in collaborazione con le più importanti academy del mondo.

BABOLAT & FRIENDS

Una giornata speciale, organizzata dall’azienda francese, è stata l’occasione per radunare atleti, influencer, ambassador e media sui campi del Padel Palace di Milano di Daniele Pansardi

Un’allegra rimpatriata, un momento per divertirsi tutti insieme e condividere il campo per una giornata. Al Padel Palace di Milano, venerdì 27 settembre Babolat ha organizzato un evento dedicato ad ambassador, media e influencer, a cui ha potuto partecipare anche Padelbiz. Nel centro aperto e guidato da sei soci d’eccezione - Diletta Leotta, Junior Cally, Gabriele Corsi, Max Giusti, Umberto Maria Chiaramonte e Alessandro Borghese -, l’azienda francese ha raccolto attorno a sé un folto gruppo di persone per un torneo da 16 coppie (estratte casualmente) divise in quattro gironi. A ogni gruppo, ça va sans dire, era stato assegnato il nome di una linea di pale Babolat: Technical, Air, Counter e Striker. Tra i presenti c’erano la community de “Quelli del padel”, gli ex calciatori Cristiano Doni, Christian Vieri, Nicola Amoruso, Papu Gomez, Esteban Cambiasso e Lucas Biglia (questi ultimi due hanno poi vinto il torneo) e l’ex pallavolista Francesca Piccinini. Al Padel Palace c’era anche Margherita Gentile, giocatrice e allenatrice molto seguita sui social che di recente è entrata a far parte della famiglia Babolat. Una community che continua a crescere e a essere valorizzata anche da iniziative come questa.

Inaugurato nel 2023, il Padel Palace si trova nella zona nord di Milano. Conta di cinque campi indoor (tre doppi e due singoli), riscaldati e di ultima generazione, e al suo interno è possibile gustare i piatti dell’ABKS Break Time, il bistrot a cura di Alessandro Borghese che completa l’offerta del centro.

Tratteremo ancora l’aspetto medicale parlando di traumatologia e di preparazione atletica a supporto del giocatore, con convegni che però dureranno al massimo due ore, per integrarli il più possibile con tutte le attività previste in fiera.

A livello istituzionale quali saranno i momenti salienti?

Saranno presenti tutte le più importanti federazioni a livello globale. Verranno organizzati inoltre dei workshop dedicati al decoro urbano per poter inserire lo sport, in forma gratuita, all’interno del territorio. Ancora una volta un ruolo chiave lo svolgerà l’impiantistica. Stiamo mettendo in contatto i rappresentanti di comuni e province italiani con le aziende, per avviare progetti di riqualifica di aree urbane dismesse o abbandonate proprio attraverso gli sport di racchetta, che avrebbero anche un risvolto positivo sull’aspetto sociale di queste zone.

Puoi darci qualche anticipazione inedita?

Ti posso dire in anteprima che dedicheremo un’area importante al settore del tessile, con gli espositori più importanti presenti sul mercato. In questo contesto i brand potranno esporre le tecnologie e le innovazioni che utilizzano per realizzare i loro prodotti, capi ultra tecnici tagliati su misura per gli atleti. Ci sarà anche un convegno dedicato ai trend di questo settore. Inoltre stiamo lanciando una campagna sul nostro sito attraverso la quale gli appassionati potranno partecipare attivamente allo sviluppo dei prodotti, dando un contributo non solo dal punto di vista del design, ma segnalando anche quelle che possono essere le criticità e le sensibilità nell’utilizzo dei materiali, con un contest finale che premierà l’idea più originale. Un indispensabile scambio di opinioni tra aziende e consumatori che non riguarderà solo l’abbigliamento ma anche le racchette.

IL PADEL PALACE
Esteban Cambiasso e Lucas Biglia, i vincitori del torneo

L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE (PADELISTICA)

La ricerca tecnologica sta cambiando il modo di affrontare e approcciarsi alle pareti di vetro. Sono sempre di più gli strumenti a disposizione per analizzare nei minimi dettagli i momenti di gioco. Ecco alcune realtà che stanno cavalcando l’onda del cambiamento

L. Bertagna

Padel Score è l’evoluzione dei classici dispositivi segnapunti che consente di vivere un’esperienza unica e coinvolgente come nei match tra i professionisti. I giocatori e il pubblico sono sempre aggiornati sullo stato d’avanzamento del match sia in audio sia in video grazie a un maxi schermo posizionabile nei pressi del campo. Allacciando al polso il Padel Score Bracelet e/o il nuovo smartwatch Padel Score (integrato con l’app nativa di Padel Score), si possono visualizzare i nomi dei giocatori, game e set e aggiornare il punteggio in diretta. Il software si integra facilmente sui monitor tv e sui VideoWall posti a bordo campo. Con l’ausilio di casse interne/ esterne è possibile annunciare il punteggio e i set di gioco. Padel Score è scaricabile sui principali store per Android & iOS. Il pannello di gestione al suo interno permette di impostare i punteggi a ciascuna squadra, settare il timer match e visualizzare l’output su monitor HDMI.

Aiball è una società che sfruttando l’intelligenza artificiale analizza con il 97% di precisione partite e allenamenti con l’obiettivo di migliorare le prestazioni di chi usufruisce del servizio. Attraverso delle telecamere installate in campo, un software di IA genera statistiche e offre consigli (indica i punti forti e quelli deboli e mostra due video riassuntivi, uno sui migliori punti e l’altro sulla partita in generale). Offre, inoltre, una mappa termica sugli spostamenti in campo e un obiettivo concreto da raggiungere. Aiball è già entrato nelle grazie dei professionisti, visto che tra chi l’utilizza c’è anche Ari Sánchez. Aiball può essere impiegato per capire la posizione tenuta in campo. Nello specifico, la percentuale di tempo in cui il giocatore si è trovato sotto rete (tra 0 e 5 m), nella zona di transizione (da 5 a 7 m) o a fondo campo. Il software può anche calcolare il posizionamento di coppia, quindi il periodo trascorso da entrambi nel coordinarsi per coprire il campo in senso orizzontale o verticale. Aiball è un servizio particolarmente interessante per i pro, per via del livello di profondità di analisi a cui può arrivare. Ma il software e l’app collegata sono a disposizione anche degli amatori, che possono richiederlo nei club che hanno scelto d’integrare questo strumento. Aiball è già disponibile in più di 40 centri in Spagna, con altri 50 in lista d’attesa per l’installazione. Dopo poco più di un anno e mezzo sul mercato, conta già più di 5.000 utenti.

Smart Padel Trainer di Padel Training Solutions è un sistema di allenamento unico nel suo genere, perché è integrato in un campo modulabile in base alle necessità spaziali dell’utente. L’unico elemento fisso è la lunghezza di 10 metri dal lato del lanciapalline, mentre la larghezza dell’intero campo e la lunghezza del lato dove insiste il giocatore possono variare in base alle esigenze. Non c’è la parete alle spalle del giocatore, ma i fondatori Andrea Casale e Simone Vellucci hanno pensato anche a un altro tipo di sistema: lo Smart Padel Conversion. Un sistema che trasforma il campo tradizionale in uno ‘smart’, in cui il vetro centrale è sostituito da un pannello forato alle cui spalle c’è il robot lancia palle. In questo modo è possibile allenare tutti i colpi, compresa l’uscita di parete. Il sistema è di fatto un libro bianco, programmabile a proprio piacimento. Padel Training Solutions vuole rivolgersi ai centri, ma non solo, visto che un potenziale target è anche il privato che può permetterselo. Magari un professionista?

info@padeltrainingsolutions.com

PADEL SCORE
AIBALL
SMART PADEL TRAINER
info@padelscore.eu
aiball.io

IL PADEL A PORTATA DI MANO

Quello delle app è un mondo sempre più raffinato ed evoluto. Una crescita parallela alla nostra disciplina sul campo, che negli anni ha prodotto delle piattaforme interessanti e con tante caratteristiche utili per giocatori, allenatori e centri

di Daniele Pansardi

Il padel è stato il primo sport a vivere il proprio boom in piena epoca digitale. Si può presumere che questo aspetto abbia portato a una fruizione di app e strumenti tecnologici più facile e immediata. Possono essere considerate uno dei contenitori dell’esplosione del padel in Italia, e guidano e veicolano la passione di centinaia di migliaia di persone. Nel frattempo, questi strumenti si sono evoluti e perfezionati, oppure hanno integrato sempre più funzionalità per coprire tutto ciò che riguarda il padel, dai semplici match tra amatori alle lezioni online fino ai “coach digitali”.

PRODIGY PADEL

Da quasi un anno Prodigy Padel permette di prendere lezioni online tramite l’app, sia per principianti sia per giocatori di livello più intermedio/avanzato. I video sono in lingua inglese, con una voce fuori campo a spiegare il colpo mentre un giocatore esegue i movimenti descritti. I contenuti possono essere filtrati in cinque categorie: spiegazione del colpo, challenge da replicare, tip, strategie e lezioni tecnico-tattiche. È possibile anche filtrare la ricerca in base al colpo, alla fase di gioco offensiva o difensiva, al livello e all’effetto che si vuole dare alla pallina. Nella sezione My Padel è possibile tenere conto dei progressi compiuti e del numero di video guardati. Uno strumento di grande valore per chi vuole ripassare la teoria o chi vuole prepararsi a perfezionare dei dettagli in campo.

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GAMESET

Un gruppo di appassionati dalla provincia di Bergamo ha creato quest’app che ha riscosso un buon successo negli anni, riuscendosi a ritagliare uno spazio di rilievo in mezzo a tanta competizione. La piattaforma si presenta in modo semplice e intuitivo, e consente a ciascuno di creare nuove partite oltre a tornei e campionati. Nella sezione “Giocatori”, invece, è possibile visualizzare il database di tutti gli iscritti alla piattaforma (e filtrare in base a città e livello), contattando direttamente le persone.

Download: 10.000+

Playtomic è ovviamente la capostipite di tutta la categoria, perlomeno in quanto a successo e capillarità, ma quella dell’azienda spagnola è stata un’espansione non solo nei contenuti e nelle feature, ma anche strategica e nelle acquisizioni: a partire da PrenotaUnCampo, che si è unita all’app spagnola nel 2020, fino a Sportclubby, inglobata nel 2023. Pur essendo stata scaricata da oltre 1 milione di persone, Playtomic non è comunque l’unica a popolare l’ampia costellazione di app presenti nel mondo del padel. Ecco altri esempi interessanti, o che potrebbero diventarlo in futuro. t

VOLA (ex Padel Manager) Classica piattaforma per aggregarsi a una partita pubblica, trovare dei tornei o circuiti o prenotare un campo. Precedentemente nota come Padel Manager, ora si chiama Vola (ma forse il nome originario era più azzeccato) e propone un’app nelle intenzioni più completa. Al suo interno una sezione è dedicata agli istruttori, con il loro profilo e la disponibilità alle lezioni. L’app propone anche un ranking che è possibile filtrare per Paese e città, e un e-commerce che però non sembra essere ancora a pieno regime. Download: 5.000+

Dopo essersi consolidata come il principale circuito tra le province di Brescia e Bergamo, AWT continua nel suo processo di espansione. A gennaio inizierà la nuova edizione dell’AWT Padel League, la lega a squadre con sei divisioni maschili dalla Serie C alla Serie A e tre femminili, mentre in ogni weekend sono numerosi i tornei organizzati. Le iscrizioni possono essere effettuate comodamente dall’app dedicata, che AWT ha di recente lanciato sui principali store digitali, su cui è possibile consultare il calendario e visionare il ranking delle varie categorie.

Download: 100+

APPPADEL

È interessante soprattutto per i club, visto che possono contare su funzionalità pratiche e utili. È possibile gestire tutte le prenotazioni, i livelli d’inventario e i flussi di cassa senza costi aggiuntivi. Il giocatore, invece, può sfruttarla per le classiche prenotazioni, per cercare tornei/campionati e per organizzare partite pubbliche o private. Per esempio, attraverso AppPadel è possibile iscriversi alla lega di TPA (Tornei Padel Amatoriali), di cui abbiamo avuto modo di parlare su Padelbiz n.1-2/2024.

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BONUS TRACK – AWT PADEL LEAGUE

“FROM AVERAGE TO ENERGISED”

Questo il claim scelto da ASICS per la presentazione delle Solution Speed FF 3 Padel. Una scarpa in grado di catturare l’attenzione per il suo colore sgargiante e progettata per chi cerca una calzatura leggera, scattante e traspirante

ASICS ha presentato le sue nuove scarpe da padel, che sono state protagoniste dell’evento Energise Your Mind tenuto dall’azienda a Madrid, in concomitanza con il Premier Padel P1. La new entry del brand giapponese si chiama Solution Speed FF 3 Padel, una calzatura che cattura l’attenzione innanzitutto per il colore, un arancione sgargiante che non le fa passare inosservate in campo. In un certo senso la nuova scarpa è la continuazione del lavoro svolto dal brand nipponico sui due modelli precedenti, con una serie di miglioramenti pensati per aumentare la velocità e la durabilità.

Leggerezza, rapidità e flessibilità sono i principi cardini attorno ai quali è stata realizzata questa nuova scarpa. Come spiegato dal product manager Peter Hermanns, sono due le tecnologie in particolare che spiccano nella scarpa. Una è la Speedtruss, un inserto di plastica che funge quasi da piastra per aiutare negli scatti in avanti verso rete, spostarsi in campo più velocemente e avere più spinta quando serve. Inoltre, nella parte anteriore della suola c’è un pivot point sviluppato per aiutare a giocare contro il muro, mentre la grande X (X-Groove) disegnata al centro rende possibili movimenti corti e dinamici tipici del padel. La suola, realizzata in maniera specifica per il padel, è divisa in due parti distinte, che lavorano in modo separato l’un dall’altra. Il mesh con cui è realizzata la tomaia è traspirante per mantenere al fresco il piede quando le temperature si alzano, ma è allo stesso tempo durevole.

Solution Speed FF 3 Padel sono ideali per chi ha una pianta del piede stretta.

Uno dei principali ambassador

ASICS è il madrileno classe 1998

Jorge “Coki” Nieto. Numero 13 del ranking mondiale, è senza dubbio uno dei giocatori più in crescita all’interno del panorama internazionale. Dopo un grande 2023 insieme a Jon Sanz, anche in questo 2024 si sta togliendo le proprie soddisfazioni con 45 match disputati e 31 vinti. Nieto e Sanz si sono imposti a giugno al Betclic Bordeaux Premier Padel P2, sconfiggendo per 6-1 6-4 Momo Gonzalez e Alex Ruiz.

L’AMBASSADOR
REARFOOT GEL È

TECNOLOGIA SPEEDTRUSS

Per migliorare l’agilità sul terreno di gioco e aiutare nell’accelerazione quando si scende a rete

PIVOT POINT

TECNOLOGIA X-GROOVE

Suola con stabilizzatore che permette migliori appoggi nei cambi di direzione rapidi e negli scatti in avanti e indietro

LA SOLETTA

Realizzata attraverso un processo di tintura in soluzione, che riduce il consumo d’acqua di circa il 33% e le emissioni di carbonio di circa il 45% rispetto alla tecnologia tradizionale

TECNOLOGIA FLYTEFOAM

Nell'intersuola mantiene la scarpa leggera per i movimenti rapidi in campo

GOMMA AHAR+

Posizionata in aree chiave della suola, è stata sviluppata per migliorare la resistenza e l’aderenza in campo

LA TOMAIA

È stata completamente rielaborata ed è realizzata in mesh per offrire maggiore comfort, leggerezza e traspirabilità. Sono stati aggiunti rinforzi alle dita dei piedi, alla parte interna e alla parte superiore dei lacci per proteggere dall'usura e dallo scivolamento

suola da tennis

POTENZA E CONTROLLO CON LA SERIE GRAVITY

Facili da manovrare, le nuove quattro pale firmate Head permettono di padroneggiare il gioco in campo e dominare ogni colpo combinando diverse tecnologie all’avanguardia

GRAVITY PRO

Consigliata da Edu Alonso e Daniel Windahl

• Forma: rotonda

• Peso: 365 g

• Bilanciamento: più basso, per maggior manovrabilità e controllo

• Superficie di impatto: ibrida, per migliorare la precisione e il tocco

• Sweetspot: più ampio, grazie al Control Foam

• Tappo: morbido, per una presa confortevole e un'attenuazione delle vibrazioni

• Tecnologie: Auxetic 2.0 per maggiore feeling e sicurezza di gioco; Spin Surface per maggiore aderenza e spin

GRAVITY MOTION

Consigliata da Marina Guinart e Andrea Ustero

• Forma: rotonda

• Peso: 355 g

• Bilanciamento: più basso rispetto alla versione precedente, per una maggiore manovrabilità e controllo

• Superficie di impatto: in fibra di vetro, per un tocco morbido, una facile uscita della palla, e comfort e potenza superiori

• Sweetspot: migliore grazie al Control Foam

• Tappo: garantisce una presa confortevole e riduce le vibrazioni

• Tecnologie: Auxetic 2.0 per un miglior feeling e connessione con la palla; Spin Surface per una maggiore presa della palla e maggiore spin

“Il processo di sviluppo è stato lungo e impegnativo per ottenere questo grande aggiornamento della serie Gravity. Il nuovo design fresco, la costruzione migliorata che riduce sia il peso che il bilanciamento, così come le ultime tecnologie incluse, mostrano un grande miglioramento nella nostra gamma di stampi rotondi”

Daniel Picot, product manager padel racquets di Head

GRAVITY TEAM

Connubio perfetto tra comfort e controllo

• Forma: rotonda

• Peso: 360 g

• Bilanciamento: più basso rispetto alla versione precedente per una maggiore manovrabilità e controllo

• Superficie di impatto: in fibra di vetro, per un maggiore comfort e più morbidezza

• Sweetspot: migliore grazie al Control Foam

• Tappo: garantisce una presa confortevole e un'ammortizzazione delle vibrazioni

• Tecnologie: Auxetic 2.0 per un migliore feeling e connessione con la palla

Mares – 018.52011 – info-head@it.head.comt

GRAVITY TEAM LIGHT

Nuovo design e una nuova costruzione per maggiore controllo

• Forma: rotonda

• Peso: di soli 340 g, è il modello più leggero della serie Gravity, questa caratteristica la rende confortevole e facile da usare

• Superficie d‘impatto: in fibra di vetro, offre maggiore comfort e una migliore uscita della palla

• Sweetspot: migliore grazie al Control Foam

• Tecnologie: Auxetic 2.0 per una migliore sensazione e connessione con la palla; Graphene 360+ per un feeling superiore

Andrea Ustero
Edu Alonso
Daniel Windhal
Marina Guitar

INNOVATORI DA TRENT’ANNI TRA LE PARETI DI VETRO

Dall’introduzione della palla da tennis nel 1923, Dunlop è sinonimo di qualità per tutti gli appassionati di sport di racchetta. Nel 1995 ha presentato la prima pallina da padel e da allora non si è più fermata. Tanto che oggi la gamma comprende anche un modello 100% riciclabile e plastic free

di Davide L. Bertagna

Quante volte ci siamo chiesti o ci è stato domandato: “Come scegliere le palline da padel? Quali acquistare? Quali utilizzare in allenamento o in partita?”. A nostro avviso per tali quesiti non esistono risposte universali. Ciò che è certo è che la valutazione delle palline si effettua in funzione di diversi elementi: livello di pratica, tipologia d’utilizzo, aspettativa di durata e bisogni ricercati. Ed è altresì chiaro come i marchi stiano raggiungendo dei livelli sempre

LA PALLINA ATTENTA ALL’AMBIENTE

Eco Padel di Dunlop è una pallina con un’esclusiva costruzione non pressurizzata del nucleo, ottimizzata proprio per la disciplina. È una delle ultime novità lanciate dal marchio britannico, che nel 2023 ha festeggiato i suoi primi 100 anni di storia negli sport di racchetta. Il feltro sintetico della Eco Padel nasce per garantire una maggiore durata e una resistenza eccezionale. Come si può intuire dal nome, Eco Padel si distingue anche per l’attenzione che Dunlop ha riposto nella presentazione del prodotto dal punto di vista ambientale. Il packaging delle palline, infatti, è 100% riciclabile e 100% plastic free.

PRO PADEL

• Esclusiva costruzione del nucleo ottimizzata per il padel

• Feltro sintetico unico, per una durata eccellente e sensazione sul colpo ancora più confortevole

• Più veloce rispetto alle tradizionali palle Dunlop e un rimbalzo maggiore

• Approvata dalla FIP

più alti a livello di performance nella produzione delle proprie palline da padel. Questo grazie a un’esperienza pluriennale e ai feedback di atleti e campioni raccolti in giro per il mondo.

Tra questi brand si è distinta Dunlop che, dopo il lancio nel 1995 della prima pallina da padel, negli ultimi 30 anni non si è mai fermata e ancora oggi continua a rafforzare ed espandere la propria esperienza e i propri prodotti. Nel corso del tempo il brand è stato associato a molti dei più importanti giocatori, con diversi campioni che hanno usato e promosso i prodotti nel World Padel Tour (prima) e nel Premier Padel (oggi). Tra questi le leggende Alberto Rodriguez Piñon negli anni ’90, Willy Lahoz e Iciar Montes negli anni 2000 e Juani Mieres e Patty Llaguno negli anni 2010. Oggi il brand anglo-giapponese prosegue nel supporto agli atleti professionisti, tra cui Ramiro Moyano e Teresa Navarro, oltre ai talent Next Gen Jose Luis Gonzalez, Marta Caparros e Marta Borrero. Attualmente la gamma di palline da padel Dunlop è vastissima e offre una scelta completa per ogni tipo di stile e livello di giocatore.

FORT PADEL

t

• Nuova esclusiva costruzione del nucleo volta a garantire una performance ottimale per un periodo più lungo

• Feltro sintetico premium per un’estrema durabilità

• Migliore sensazione all’impatto e consistenza superiore

• Maggiore rimbalzo rispetto alle tradizionali palle per un gioco più veloce

• Tappo in carta ecologico a favore della sostenibilità

• Approvata dalla FIP per l’utilizzo nei tornei

dunlopsports.com/it

TEAM PADEL

• Esclusiva costruzione del nucleo ottimizzata per il padel

• Feltro sintetico unico, per una durata eccellente

• Più veloce rispetto alle tradizionali palle Dunlop, con un rimbalzo decisamente maggiore

• Ideale per giocatori amatoriali, coach e circoli che desiderano avere una palla da cesto

LA GAMMA COMPLETA

IL MEGLIO DI BULLPADEL

La linea Pro-Line 2025 è la top di gamma del marchio. Frutto di uno studio accurato, pensato per i giocatori più ambiziosi ed esigenti

Per arrivare e soprattutto mantenersi in cima alla classifica dei migliori giocatori al mondo è necessario che ogni componente della propria attrezzatura, dall’abbigliamento all’overgrip, sia stato trattato con cura e finemente calibrato per non arrecare il minimo fastidio. La pala, poi, è l’attrezzo chiave: è la naturale estensione con cui il padelista esprime se stesso e il suo stile di gioco, la precisione della sua bandeja, la tecnica dietro ogni recupero. Con la sua esperienza trentennale, Bullpadel sa bene quanto ogni dettaglio sia essenziale. E lo sanno anche i suoi giocatori, che non hanno esitato ad affidarsi a un marchio che conosce le loro esigenze. A loro quindi è stata dedicata la collezione 2025 Pro-Line, che include le pale ufficiali di alcuni esponenti della top 10 FIP.

ELITE W

La pala di Gemma Triay è un equilibrio di eleganza, controllo e potenza. È pensata per la giocatrice altamente performante, che in campo porta stile, rendimento e presenza scenica. La sua forma ibrida le permette di dominare ogni punto con grazia e forza.

• Peso: 350-360 g

• Profilo: 38 mm

• Bilanciamento: ≈ 25,8 cm

• Forma: ibrida

• Composizione esterna: Fibrix

• Composizione interna: Multieva

• Superficie di gioco: 524 cm²

NEURON

Neuron, la pala di Federico Chingotto, anticipa ogni giocata insieme a chi la impugna grazie a un mix di tecnologie che assicurano una risposta veloce, immediata e precisa a ogni colpo. Sviluppata dal team del Bullpadel-Lab, è concepita per controllare il gioco e massimizzare la connessione atleta-palla.

• Peso: 355-375 g

• Profilo: 38 mm

• Bilanciamento: ≈ 25 cm

• Forma: ibrida

• Composizione esterna: X-Tend Carbon 3K

• Composizione interna: Multieva

• Superficie di gioco: 535 cm²

XPLO

La pala di Martín Di Nenno è la più potente nella storia di Bullpadel. Questa racchetta è la fusione di diverse tecnologie che contribuiscono alla sensazione di “esplosione” a ogni colpo. Per questo è ideale per i professionisti e i giocatori avanzati che esigono il massimo da ogni rimbalzo.

• Peso: 365-375 g

• Profilo: 38 mm

• Bilanciamento: ≈ 26.5 cm

• Forma: geometrica

• Composizione esterna: Xtend Carbon 12K

• Composizione interna: Multieva

• Superficie di gioco: 535 cm²

FLOW W

Ispirata al gioco di Alejandra Salazar, questa pala è progettata specificamente per le atlete che cercano un compromesso tra leggerezza e performance. Flow si adatta ai nuovi stili di gioco, pur con un tocco aggiuntivo che ne esalta la potenza rispetto alla versione precedente.

• Peso: 350-360 g

• Profilo: 38 mm

• Bilanciamento: ≈ 26 cm

• Forma: diamante

• Composizione esterna: Fibrix

• Composizione interna: Multieva

• Superficie di gioco: 523 cm²

VERTEX O4 W

Con la Vertex 04 W, Delfi Brea ha catapultato il suo gioco ai primi posti del ranking mondiale. Le tecnologie utilizzate contribuiscono a maggiore reattività per il 10%, il 7,2% in più di rigidezza, +23% di aerodinamica e un ulteriore 8% di punto dolce rispetto alle versioni precedenti.

• Peso: 350-370 g

• Profilo: 38 mm

• Bilanciamento: ≈ 25.5 cm

• Forma: diamante

• Composizione esterna: Fibrix

• Composizione interna: Multieva

• Superficie di gioco: 530 cm²

HACK 04

La nuova pala di Paquito Navarro presenta la tecnologia Total Channel e un triplo ponte nel cuore della racchetta, per una sensazione di maggiore rapidità, potenza, dinamicità e agilità. La combinazione con un rinnovato sweet spot, inoltre, permette di ottenere una risposta più veloce

• Peso: 365-375 g

• Profilo: 38 mm

• Bilanciamento: ≈ 26

• Forma: diamante

• Composizione esterna: TriCarbon 18K

• Composizione interna: Multieva

• Superficie di gioco: 529 cm²

Costo: 160€ / Notte extra (Sabato su Domenica): 50€ / Non include il volo

Aperitivo in Catamarano con Dj 25€

PADEL CLINIC al FINURA PADEL & GYM

2 persone: 32€/h (16 a testa)

3 persone: 36€/h (12 a testa)

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FARE RETE

In un periodo di assestamento di mercato, c’è chi decide comunque di realizzare progetti ambiziosi. Auspicando la creazione di un hub per tutto il settore, dove i brand possano esprimersi al meglio e i clienti trovare il prodotto adatto a loro. Net Padel Store di Sesto San Giovanni (MI) è questo e molto altro di Benedetta Bruni

Quando si entra dentro il negozio di Net Padel Store, a Sesto San Giovanni (MI), si rimane un attimo spiazzati dalla sua grandezza e dalla varietà di offerta al suo interno. Intesa non solo in termini di prodotti ma anche di servizi: appena a destra dell’ingresso c'è un campo di 8×4,5 metri in collaborazione con Italian Padel; se si prosegue in fondo si trova anche un laboratorio dedicato al post-vendita, dove personalizzare le racchette in modo da averle già pronte per l’utilizzo. Oltre a pareti ricche di pale, overgrip, scarpe, abbigliamento e altro ancora. Il progetto di Marco Fusina e Fabrizio Agnello è più ambizioso di quanto sembra: non intendevano solo creare un grande store fine a se stesso, bensì fondare un punto di incontro per le aziende, che possono sfruttare quello che definiscono “il negozio di padel più grande d’Italia” come showroom, per organizzare eventi, lanci e presentazioni, test prodotto, shooting fotografici. Un luogo dove esprimere al massimo il potenziale del marchio in questione, dove vestire la sua immagine migliore. A poco più di un mese dall’apertura ufficiale il 7 settembre, abbiamo chiesto ai soci fondatori Marco Fusina e Fabrizio Agnello quali sono le loro prime impressioni.

L'intervista

Marco Fusina e Fabrizio Agnello SOCI

Su quali premesse nasce il negozio e da dove proviene il nome?

M.F: Volevamo creare uno spazio grande e verticale sul padel sia per il cliente al dettaglio sia per le aziende, che possono usarlo per aumentare la loro visibilità. Quindi al fianco dell’attenzione all’utente, che resta comunque il nostro focus principale, il negozio intende dare un luogo dove anche i colossi di questa disciplina riuscissero a esprimersi al meglio, cosa che finora non c’era. Il nome vuole invece essere inerente sia al padel che non, quindi “net” intesa come “rete” in senso fisico, per accomunare tutti gli sport che ne hanno una; come parola che si utilizza durante il gioco per chiamare un fallo; e infine per indicare una delle cose più importanti nel padel, ovvero il network. Negli ultimi anni, infatti, abbiamo visto amicizie improbabili crearsi in campo, dall’im-

prenditore di successo all’ultimo ragazzino che però gioca bene. Anche il pittogramma, realizzato dai soci di MVP, richiama lo stesso concetto, perché ripetuto più volte ricrea l’intreccio della rete in movimento.

Anche voi vi siete conosciuti in ambito padel?

M.F: La situazione societaria è composta così: io e Fabrizio siamo amici dai tempi delle medie, quindi abbiamo già un trascorso. Per via di alcune difficoltà lavorative l’ho convinto a far parte di un mio precedente progetto e da lì è nata la passione vera e propria per questo sport. Io e lui siamo la parte più operativa e lavorativa. Poi abbiamo scelto dei partner fondamentali per completare quello di cui avevamo bisogno: la parte digital e social con Andrea Spinelli e Davide Petrone, e Fabio Chirico come PR, in particolare nel giro milanese del centro. Poi c’è un altro socio che speriamo seguirà in futuro la parte di sviluppo.

In effetti su Instagram si vede che siete particolarmente attivi.

M.F: Io e Fabrizio sentivamo che all’interno del progetto mancava una figura digital, che a oggi è fondamentale. Quando hai un negozio fisico hai bisogno che il cliente ti abbia già visto in video: è quasi come se si fidasse di più di te e ti conoscesse già, perché gli hai parlato tramite un contenuto. Fortunatamente Andrea Spinelli e Davide Petrone sono saliti subito a bordo.

F.A: Inoltre, rispetto al progetto che avevamo in mente, la parte social sarebbe stata troppo deficitaria sul resto. Dal punto di vista tecnico qui è tutto ben definito e pensato. Se fossimo andati avanti senza risorse o comunque meno preparate dal punto di vista digital avremmo sicuramente stonato. Perciò quando hanno sposato la nostra idea siamo riusciti a unire le due cose. Anche perché, come dicevamo, è un aspetto fondamentale soprattutto per il futuro quando questo posto diventerà un hub per gli eventi. E allora sì che potrà essere un punto di incontro, un luogo per fare presentazioni, lanci prodotto, abbinando il livello fisico a quello sui social per una risonanza decisamente diversa.

Pensate di offrire questo servizio anche ai vostri clienti? Avete in programma degli eventi proprio qui in sede?

M.F: Questo aspetto degli eventi esiste già dalla costruzione del progetto. Non è facile crearli, perché le aziende vedono il mondo padel ancora un po’ come una “scoperta”. Ma il nostro è uno spazio dove vogliamo proporre qualcosa di più di un semplice punto vendita. Sicuramente la tappa di Milano del Premier Padel sarà occasione di molti lanci. L’obiettivo è di arrivare a quell’evento più pronti per creare qualcosa di interessante, sperando di portare qui qualche giocatore.

F.A: Lo spazio è stato pensato per essere più open space possibile, certamente per facilitare la vendita, ma anche per renderlo più agibile per gli eventi. Separarlo nei suoi reparti l’avrebbe reso meno pratico, mentre così torna utile

Da sinistra, Marco Fusina e Fabrizio Agnello

nonostante il campo, che è sì il nostro focus di vendita ma ci toglie un po’ di spazio. Lo si potrebbe usare invece per il lancio di un prodotto o come sfondo per i giocatori in visita. Tutto è pensato per essere funzionale alla vendita, che comunque è il nostro pane quotidiano, ma anche per essere utile ad altri scopi. Che non devono essere marginali, ma andare avanti in parallelo: per noi eventi e vendite dovrebbero progredire di pari passo. Effettivamente però siamo ancora all’inizio, quindi abbiamo ancora più da fare che da dire.

Come utilizzate il campo quindi?

F.A: Il campo è il nostro focus di vendita con cui, oltre a una consulenza tecnica più esaustiva possibile, diamo anche un servizio di prova all’interno dello store stesso. In questo modo trasmettiamo nella pratica il consiglio tecnico, che così assume rilievo, e poi diamo la possibilità all’utente di provare l’attrezzo direttamente in negozio. L’idea era renderlo più funzionale – perché ovviamente il campo comprende i vetri, la rete, la sparapalle o un’alternanza di palleggio con noi – e poi è bello da vedere, fa molto ambiente padel e porta dinamicità al negozio.

Il laboratorio per cosa è stato pensato?

M.F: Il laboratorio è pensato per la "coccola al cliente" dopo l’acquisto. Personalizziamo e customizziamo la racchetta come preferisce: copritesta con i vari pesi, overgrip con diversi materiali, tutte le prevenzioni sulle vibrazioni, fastidi al braccio, bilanciamenti dell’attrezzo e così via. È un luogo dove si completa l’acquisto in modo tale che quando si esce dallo store l’attrezzo è già pronto per essere utilizzato.

Avete qualche sponsor?

M.F: C’è un brand con cui ci stiamo accordando per la sponsorizzazione del laboratorio, che è forse il più adatto per questa operazione, ma si capirà il perché quando verrà rivelato. Per il resto, i più importanti da un punto di vista di appoggio sono Wilson, Pallap, Heroe’s e X3 Por Tres, che ci accompagnano nella sponsorizzazione degli istruttori, X3 realizzando abbigliamento personalizzato mentre Wilson, Pallap e Heroe’s con la parte dell’attrezzo tecnico.

La scelta di Sesto San Giovanni ha un motivo?

M.F: Sì, volevamo uno sbocco al mercato monzese, a oggi un po’ scoperto sul padel, ed essere anche raggiungibili dal milanese e dall’hinterland. È una location che rimane in mezzo, apprezzata per la sua grandezza e design, ma anche per la comodità logistica.

Avete qualche affiliazione con circoli della zona?

M.F: Sì, collaboriamo con Padel4All, che ha aperto a Villasanta, il Marconi, altri club che ospitano i tornei e completeremo tutto con il nuovo Clover di Paolo Amari che aprirà in zona Comasina.

NEGOZIO Net Padel Store

Indirizzo: via Pace 120, Sesto San Giovanni (MI), 20099 Numero di telefono: 375 739 6564

Sito: netpadel.it

Instagram: @netpadelstore Numero sedi: 1

Titolari: 2

Anno di nascita negozio: 2024 Numero vetrine: 1

Marchi trattati: adidas, Nox, Bullpadel, Wilson, Babolat, Pallap, DoPadel, Joma, Oxdog, ProKennex

A un mese dall’apertura, quali sono le vostre prime impressioni e cosa vi aspettate?

M.F: Non ci aspettavamo questa affluenza e curiosità per il negozio, anche perché abbiamo aperto in un momento dove le collezioni nuove stanno arrivando e le vecchie stanno uscendo, quindi non il massimo in termini di approvvigionamento di materiale. Ma l’entusiasmo è tanto e siamo contenti della scelta, della location e degli spazi. Sicuramente c’è da migliorare: ci mancano un paio di cose per completare la nostra visione del negozio, ma puntiamo di arrivare prima del Premier Padel, quindi a inizio dicembre, con il punto vendita completo. Ciò significa che per ora ci mancano dei marchi che vogliamo inserire e che stanno arrivando, come DoPadel e Oxdog.

C’è un motivo dietro la scelta dei brand?

M.F: Cerchiamo di dare più scelta possibile all’utente. Oggi i brand sono tanti, ma troviamo sia giusto dare uno spazio a chi ha creduto nel padel. F.A: E poi è vantaggioso anche per l’utente. L’idea non è mettere dentro più roba possibile per dare più alternativa e basta. Non sarebbe neanche una scelta commerciale che ci premia. Noi vogliamo creare sinergia con marchi che lavorano nel padel e che si stanno ritagliando uno spazio nel mercato, per supportarli e farci supportare. Per come concepiamo il nostro negozio, non possiamo limitarci al fatto che il 90% del business è composto dai cinque brand classici. Poi dovremo essere bravi noi a gestirlo, ma da un punto di vista di un servizio all’utente dobbiamo avere anche quelli più di nicchia. È qualcosa su cui stiamo ragionando ad esempio con DoPadel e Oxdog. Sono collaborazioni che il cliente apprezza, visto che ormai ha ampie conoscenze sul padel e una cultura di sport e di prodotto. Potergli proporre una novità o un’alternativa legata a un aspetto tecnico è sicuramente rilevante.

Non vi ha spaventato aver aperto adesso che il mercato padel è in un periodo di stabilizzazione?

F.A: Chiaramente è una considerazione che abbiamo fatto, ma ci siamo buttati lo stesso un po’ forti delle nostre competenze. La nostra intraprendenza e voglia di inserirci in questo mondo ci ha reso consapevoli del fatto che non è un mercato facile. Bisogna considerare due cose: prima di tutto non partiamo da zero. Non ci buttiamo in un mondo senza conoscerlo giusto per vedere come andrà. Da un lato abbiamo quindi un’esperienza rilevante, dall’altro c’è la speranza che questa stabilizzazione di mercato possa “migliorarlo”. Abbiamo vissuto tutti questa bolla pazzesca che nel 2020-21 ha dato da mangiare a tutti e poi nel 2022-23 ha rovinato lo stesso mercato per deprezzamenti, mancanza di materiale iniziale, troppa offerta. L’idea di riuscire a dare una stabilità da un punto di vista di servizio e forza a livello di competenze, abbinata non dico a un estremo miglioramento ma un adeguamento a un mercato più sano ed equilibrato, è quello che noi auspichiamo e speriamo.

SCHEDA

NELLA CAPITALE

DEL PADEL

Dopo la pausa estiva, il Premier è stato accolto al WiZink Center di Madrid per una delle tappe più prestigiose del circuito. Le attese non sono state deluse, con il record di pubblico per una singola giornata del circuito

di Daniele Pansardi

Il mese di pausa estiva aveva caricato di attese il P1 di Madrid. Come gli appassionati di Formula 1 attendono con trepidazione settembre per un Gran Premio storico come quello di Monza, il torneo nella capitale spagnola rappresentava un momento di grande celebrazione collettiva. Madrid, del resto, è uno dei luoghi sacri del padel iberico e mondiale. Non è un caso che solo in prevendita siano stati venduti oltre 35 mila biglietti, e che per il sabato delle semifinali siano stati registrati 14.028 spettatori sugli spalti: un record per il Premier Padel in una singola giornata, almeno fino a questo momento. Numeri che restituiscono il grande amore della città per questo sport. Il WiZink Center si presenta poi come la casa ideale per un evento del genere. L’organizzazione ne ha sfruttato sapientemente gli spazi nella prima parte della settimana, con più campi installati nel parterre, per poi prepararsi alla piccola invasione del weekend.

Un successo che non poteva essere altrimenti, visto il tessuto padelistico che negli anni si è sviluppato attorno alla città. Secondo le stime del FIP Research & Data Analysis Department, nel 2024 la Comunidad de Madrid è la regione mondiale con la più alta percentuale di appassionati che seguono il padel professionistico (16%), seguita da Catalogna (9%) e Andalusia (8%). La Federazione locale (Federación Madrilena de Padel, FMP) ha raggiunto a fine 2023 la cifra di 10.522 tesserati, attestandosi come la seconda in assoluto in questa classifica dopo quella catalana. E molto nutrito, di conseguenza, è anche il numero di

DI ASICS PER IL BENESSERE MENTALE

Nel 2024, ASICS ha condotto il suo secondo studio sul benessere mentale globale. La ricerca, che ha coinvolto più di 26.000 persone in 22 Paesi, ha analizzato la connessione tra attività fisica e stato d'animo. A livello mondiale, le persone che praticano attività sportiva in modo regolare hanno un punteggio medio di benessere mentale pari a 67/100, mentre quelle sedentarie hanno punteggi inferiori, pari a 54/100. In Italia il divario è simile: le persone attive

giocatori e giocatrici presenti nella Top 100 del ranking mondiale: 12 uomini e 15 donne. Il più noto? Ale Gálan, che davanti al pubblico di casa si è dovuto accontentare della finale, persa contro Coello/Tapia, mentre tra le donne Alejandra Salazar è senz’altro la padelista più iconica e vincente in assoluto.

ENERGISE YOUR MIND

Il P1 madrileno, insomma, era il contesto migliore per ASICS per il lancio della sua nuova scarpa, di cui parliamo alle pagine 24-25 di questo numero, ma anche per l’evento organizzato dall’azienda giapponese denominato “Energise Your Mind”, a cui ha potuto partecipare anche Padelbiz. Un esperimento, il primo legato al padel, per studiare gli impatti positivi della disciplina sul benessere mentale: ai 39 partecipanti è stato chiesto infatti di completare un sondaggio che misurava il loro punteggio di salute psichica prima e dopo aver giocato a padel. I risultati dello studio, condotto dal dottor Brendon Stubbs, hanno dimostrato che il 18,1% degli intervistati ha avuto livelli di energia più alti dopo aver giocato a padel per un’ora. La ricerca ha anche rilevato nei partecipanti un aumento del 16,6% del punteggio dello stato d’animo e del 14,6% dell'ottimismo dopo essere scesi in campo. L’evento, tuttavia, è stata anche l’occasione per parlare a tu per tu con alcuni protagonisti legati ad ASICS, al suo lavoro nel padel e al lancio delle nuove scarpe: dall’azzurro Lorenzo Di Giovanni al category director core performance sports ASICS EMEA, Anthony Marguet, fino al product manager Peter Hermanns. Potete leggere le loro interviste nelle pagine successive.

14.028

Il pubblico registrato nelle semifinali, record del Premier Padel per una singola giornata

vincitrici e i vincitori del P1 di Madrid: Claudia Fernández e Gemma Triay, Agustín

registrano un punteggio medio di benessere mentale pari a 60/100, mentre quelle sedentarie di 47/100. Il punteggio medio di benessere mentale per il nostro Paese è invece di 59/100, che pone l’Italia al 20° posto sui 22 Paesi coinvolti. Chi ha svolto regolarmente attività fisica tra i 15 e i 17 anni, invece, registra punteggi di benessere mentale più alti in età adulta (61/100) rispetto alle persone meno attive in adolescenza (54/100).

Tapia e Arturo Coello
In alto: Álvaro Cepero e Miguel Benitez dopo aver battuto Bela/Tello e Valentino Libaak
In basso: Ale Gálan e Bea González con Delfi Brea

FIAMME CHE NON SI SPENGONO

Per ASICS, brand che supportava Lorenzo Di Giovanni già quando era un professionista di tennis. E per Riccardo Sinicropi, nuovamente suo compagno di gioco sui campi da padel

a cura di Benedetto Sironi e Manuela Barbieri

L'intervista

Quando e come è iniziata la tua collaborazione con ASICS?

La collaborazione con ASICS è iniziata quest’anno ed è nata dalla mia grande passione per il marchio. Già quando giocavo a tennis utilizzavo le loro scarpe. Dato che ho una certa corporatura e dei piedi piuttosto delicati, necessitavo di un brand che mi garantisse comfort e affidabilità. Sapevo che ASICS sarebbe stata la scelta giusta per le mie esigenze.

Prima della Solution Speed FF 3 Padel, quali altri modelli hai avuto modo di provare di ASICS?

Io ho sempre utilizzato il modello Solution, il più strutturato, che già conoscevo e apprezzavo quando giocavo a tennis.

Come ti trovi con la Solution Speed FF 3 Padel?

Con la Solution Speed FF 3 Padel mi trovo davvero molto bene. L’ho testata subito durante un torneo e ho avuto un’ottima sensazione fin dal primo utilizzo, tanto che ora le indosso anche in allenamento. È leggera, ma allo stesso mi offre grande protezione, caratteristica fondamentale per me che qualche anno fa ho subito una brutta distorsione. Anche il grip, elemento essenziale nel padel, è eccellente. Si tratta di una scarpa che fin da subito mi ha dato sicurezza. Esteticamente poi è bellissima, quindi la indosso ancora più volentieri.

Quali sono gli altri sponsor che ti supportano?

Tra i miei sponsor c’è Kappa per l’abbigliamento, con cui mi trovo benissimo. È un’azienda molto seria che ha appena iniziato a investire nel padel, ma ci sta credendo, a breve produrranno anche pale. Per quanto riguarda la racchetta, invece, uso Starvie, nello specifico il modello Triton che è quello un po’ più potente. Con l’ultima versione mi trovo ancora meglio rispetto alla precedente, hanno trovato un ottimo compromesso. Inoltre, il fatto che venga fornita senza protettore la rende più maneggevole e si percepisce subito il comfort superiore, pur mantenendo le caratteristiche di durezza. Io preferisco giocare con la gomma più dura. Entrambe i brand, sia Kappa che Starvie, vengono distribuiti dallo stesso distributore.

Dopo un anno in coppia con Simone Cremona, sei tornato a giocare con Riccardo Sinicropi. In che cosa vi siete trovati cambiati? Quando ci siamo separati la prima volta, il padel era ancora agli albori. Abbiamo ottenuto subito ottimi risultati, ma poi, quando abbiamo iniziato a confrontarci su quello che volevamo fare, ci siamo resi conto che avevamo obiettivi diversi. Io, per esempio, desideravo viaggiare di più, e trascorrere più tempo in Spagna, mentre Riccardo era meno incline a questo tipo di impegno. In quel momento i nostri percorsi erano divergenti. Dopo tre anni insieme, è stato abbastanza naturale separarci e lo abbiamo fatto con grande serenità. Guardando indietro, posso dire che le esperienze vissute in questi anni ci hanno cambiati: siamo entrambi più maturi, anche nella gestione del rapporto col compagno. Tutti e due proveniamo dal tennis, ma nel padel la

LORENZO DI GIOVANNI

Nato a Chieti il 25 dicembre 1987, dopo il ritiro dal tennis Lorenzo Di Giovanni ha cominciato a giocare a padel nel 2018. In pochi anni è diventato uno dei più forti giocatori di sinistra in Italia, raggiungendo la finale dei campionati nazionali nel 2019 insieme a Riccardo Sinicropi. Lo Scudetto è poi arrivato insieme a Simone Cremona nel 2023, con cui ha anche vinto il Master dello Slam by Mini e una tappa del circuito all’inizio del 2024. All’attività da giocatore, affianca anche quella di allenatore.

dinamica di coppia è diversa. Cambiare partner e provare nuove esperienze ci ha aiutati molto, sia nella comunicazione in campo che nella gestione delle trasferte. Anche dal punto di vista tattico siamo cresciuti molto e ci siamo ritrovati più forti e migliorati rispetto a quando ci siamo lasciati.

Puoi raccontarci la tua esperienza come coach di Francesca Schiavone e Roberta Vinci?

Inizialmente ho provato a fare il tennista professionista, ma intorno ai 25-26 anni ho capito che sarebbe stato difficile trasformare quella passione in una carriera. Così ho intrapreso la strada da coach e mi sono ritrovato all’Accademia della Golarsa a Milano, dove ho avuto l’opportunità di seguire Francesca Schiavone per circa un anno. Successivamente ho lavorato con Roberta Vinci: abbiamo deciso di affrontare insieme l’ultimo anno della sua carriera, fino al suo ritiro nel maggio 2018. Poco dopo, ho iniziato a dedicarmi al padel.

È ancora indispensabile per i padelisti italiani recarsi in Spagna per migliorare il proprio livello di gioco?

Sì, credo sia ancora necessario andare in Spagna. Gli italiani sono migliorati molto ma il livello, sia degli allenatori che dei giocatori, non è ancora all’altezza. Un ragazzo di 16-18 anni in Italia non ha una concorrenza minimamente paragonabile a quella spagnola. La formazione degli allenatori, inoltre, non è ancora sufficiente per prendere un bambino di 10 anni e trasformarlo in uno dei top 10 del padel. In Italia, però, a differenza di altre nazioni, abbiamo l’esempio forte del tennis con la sua federazione che sta lavorando molto bene. Secondo me, entro 20 anni, l’Italia diventerà la nazione più forte nel padel.

Dopo la carriera da giocatore, ti vedi allenatore?

Il mio sogno è avere un centro sportivo con due campi da padel e due da tennis, dove potermi dedicare interamente all’insegnamento.

NUOVI ORIZZONTI

Come si sta muovendo ASICS nel padel? E quali sono i mercati più promettenti, dopo gli ormai ampiamente maturi Spagna e Italia? Abbiamo svelato queste e altre carte grazie a una chiacchierata con Anthony Marguet a cura di Benedetto Sironi e Benedetta Bruni

L'intervista

Prima di questa esperienza sei stato in Salomon per 10 anni. Quali sono le cose più importanti che hai appreso e ti sei portato in ASICS?

Si tratta di due mondi differenti, in realtà. Il primo si lega più alla dimensione outdoor e ski, mentre il secondo pone il focus su tennis e padel. Nella mia precedente esperienza, però, ho appreso bene il funzionamento del settore sportivo: quali sono i key player, come avviene la distribuzione nei negozi, il marketing specifico, la gestione del budget. Per esempio, ciò che serve per lavorare nel mio team insieme al marketing manager e impostare la strategia per decidere gli step da intraprendere con il budget di cui disponiamo. Per quanto riguarda il padel in Europa, tra l’altro, ci prendiamo tutta la responsabilità perché per ASICS si trova solo in questa regione e non passiamo per la sede in Giappone.

La categoria del padel per ASICS sta andando più veloce, più lenta o in maniera simile rispetto ad altre?

È quella che sta crescendo più in fretta, tanto che attualmente rappresenta la nostra priorità strategica. A oggi abbiamo tre categorie: tennis, che è la più grande; indoor, che include sport come pallavolo e pallamano; e infine il padel. La difficoltà che abbiamo con le altre due è che in questi settori deteniamo già una grande quota di mercato, dunque è più difficile continuare a crescere. Abbiamo una fetta importante di market share anche per il padel, ma a differenza delle altre discipline, più avviate, ci sono più Paesi in fase iniziale che stanno partendo ora con la pratica, dunque c’è un margine maggiore. Sappiamo ad esempio che sta crescendo nei Paesi Bassi, in Scandinavia, Italia, Spagna, Francia, quindi il mercato è ancora in divenire.

mente le scarpe pensate per i top player o per giocatori molto bravi. Però abbiamo anche articoli di fascia più bassa e più economici per i quali otteniamo feedback da persone che praticano occasionalmente e non ad altissimi livelli, che sappiamo avere bisogni diversi. I consumatori che giocano una volta a settimana cercano più comfort e stabilità rispetto ad altre caratteristiche più aggressive. Il padel non è il tennis, in cui le persone guardano e vogliono davvero ciò che usa il professionista. Forse è diverso per Spagna e Italia, ma nel resto dell’Europa chi gioca a padel non presta molta attenzione all’attrezzatura degli atleti. Ciò che fanno per lo più è andare negli store, provare le scarpe e guardare il prezzo.

Qual è il target principale nel padel e nel tennis per ASICS per i prossimi 3-5 anni? Abbiamo target diversi per tennis e padel. Il mercato sta crescendo e noi vogliamo guadagnare ulteriori quote e mantenerci nella posizione di leader nel footwear e nell’abbigliamento. Al momento deteniamo circa il 40% di market share, anche se sei anni fa, quando c’erano meno brand rispetto a oggi, questa cifra superava oltre il 60%. Quella attuale è comunque buona e stiamo progredendo rispetto agli ultimi due anni. Perciò, la nostra intenzione è quella di tenere questo passo e guadagnare i new markets del padel, appunto Paesi Bassi, Francia, Germania e Regno Unito. Abbiamo grandi aspettative per questo sport in Europa. Siamo in prima posizione anche nel tennis, con una quota solida che si aggira intorno al 4345%, e intendiamo mantenerla. Il nostro obiettivo principale è sviluppare il nostro abbigliamento e vendere più tessile, ma anche difendere la nostra posizione nel footwear, garantire sempre i migliori prodotti e lasciare indietro la competizione.

Dal tuo punto di vista quali sono i migliori mercati, a parte Spagna e Italia?

La Spagna è certamente la prima, seguita dall’Italia. Poi c’è la Francia, che sta crescendo più lentamente, e i Paesi Bassi, che invece proprio recentemente stanno vivendo un “boom” della disciplina. Ora ci vivo anche io e ho notato che non passa settimana senza un nuovo campo. Un po’ come era successo a suo tempo in Svezia, anche se al momento lì si trova in una fase di decrescita. Quello che ci aspettiamo al momento è che il padel prenda piede nel Regno Unito o in Germania. Questi due mercati di grandi dimensioni per il tennis sono piuttosto in ritardo nello sviluppo del padel, quindi ci aspettiamo un loro successo da un momento all’altro.

Per sviluppare i prodotti e le scarpe atleti e ambassador lavorano con voi dandovi feedback?

Per ogni sport di cui ci occupiamo chiediamo la disponibilità ai nostri atleti per aiutarci nello sviluppo dei prodotti. Questo significa che conduciamo insieme i test di prototipi, loro ci restituiscono i feedback dopo averli provati, ci dicono cosa gli piace della scarpa e cosa invece vorrebbero migliorare. In seguito diamo riscontro alla sede in Giappone per ottenere un prototipo aggiornato e ricominciamo con i test. Non lo facciamo con tutti i giocatori perché sarebbe impossibile ottenere feedback da tutti, quindi ci limitiamo a un atleta per scarpa. Adesso, da quando abbiamo iniziato la collaborazione con Coki Nieto, vorremmo coinvolgerne di più anche nel padel.

Ottenete anche feedback e informazioni anche da giocatori amatoriali o dai sondaggi?

I prodotti di alta gamma che sviluppiamo con i professionisti sono tendenzial-

Giochi a tennis o padel?

Sì, gioco a entrambi ma non faccio competizioni. Il padel mi piace, lo trovo uno sport molto accessibile, e vorrei provare anche il pickleball. Abbiamo tutti un occhio vigile per vedere se questa disciplina prenderà piede anche in Europa. Noi realizziamo già delle scarpe che riadattiamo – per lo più provengono dal settore indoor – e si possono utilizzare per il pickleball, ma sono dedicate solo al mercato americano, non vengono commercializzate in Europa. Ha un tale successo negli USA che si può comparare al padel per noi.

ANTHONY MARGUET, category director core performance sports ASICS EMEA

Prima di entrare nella realtà ASICS nel 2021, Anthony Marguet ha lavorato per 10 anni in Salomon, dove ha ricoperto diversi ruoli chiave come quello di global footwear merchandising manager e commercial manager per la Cina. Grazie alle basi solide costruite nella precedente esperienza in Salomon, Anthony porta un’ampia conoscenza e una visione strategica in ASICS in qualità

di category director dei core performance sports (CPS). I suoi successi e il suo impegno nel fare di tutto per ottenere prodotti volti all’eccellenza continuano a guidare l’innovazione e la crescita dell’azienda, garantendo una posizione di rilievo per il brand giapponese nel panorama dell’abbigliamento e delle calzature sportive.

RICERCA, VELOCITÀ, CONTROLLO

Le nuove Solution Speed FF 3 Padel e Solution Swift FF 2 Padel rispondono alle esigenze del giocatore aggressivo che corre sulla palla, e di quello cauto che preferisce la tattica. Ne abbiamo parlato con Peter Hermanns a cura di Benedetto Sironi e Benedetta Bruni

L'intervista

Per quali sport hai lavorato in ASICS e quali informazioni e conoscenze tecnologiche hai appreso da queste esperienze?

Attualmente lavoro solo su tennis e padel perché ci sono tante somiglianze tra i due. Prima lavoravo per alcuni degli indoor sports, come volley, badminton, pallamano, e specialmente nel badminton e nello squash ci sono alcune similitudini con il padel. È bello conoscere alcuni aspetti di questa disciplina grazie ad altri sport, come i movimenti brevi, piuttosto diversi dal tennis. Un esempio è il field hockey, che ha lo stesso manto erboso del campo da padel, quindi sappiamo anche come reagisce il corpo quando si muove su questo materiale.

Avete un laboratorio o macchine che misurano questi parametri?

Sì, a Kobe, in Giappone, abbiamo l’Institute of Sports Science (ISS), un grande edificio dove gli scienziati che ci lavorano portano avanti tutti i test. Uno di questi si chiama “pressure plate”, dove possiamo effettivamente misurare cosa provano le persone quando indossano le scarpe. Traduciamo quindi le sensazioni in dati, perché spesso le persone hanno opinioni diverse. Abbiamo quindi informazioni neutre che possiamo comparare con modelli precedenti o di altri brand.

Le ultime innovazioni per il padel sono state la Solution Speed FF 3 Padel e Solution Swift FF 2 Padel. Quali differenze principali ci sono tra le due?

La differenza principale risiede nel TPU: nella Solution Speed FF 3 Padel è più lungo e arriva fino all’avampiede, sotto le dita, e aiuta a progredire più velocemente, anche se limita leggermente in dinamicità. Nella Solution Swift FF 2 Padel invece è più corto, non arriva sotto le dita, e favorisce un po’ più di libertà nella parte anteriore. Per andare più veloce la Speed è l’ideale, mentre per avere più margine di movimento in più direzioni è meglio la Swift.

A quali tipi di giocatori suggeriresti queste scarpe?

Abbiamo due pilastri: velocità e controllo, e questa è la prima differenza da fare. Sei un giocatore più offensivo o reattivo? Se corri verso la palla, allora potresti desiderare più velocità con Solution Speed FF 3 Padel; se invece preferisci aspettare e avvicinarti al muro per capire dove andrà la pallina, allora Solution Swift FF 2 Padel permette di reagire con più facilità.

Cosa distingue le scarpe ASICS da quelle dei competitor?

Una delle cose che ci rende unici è che siamo in questo sport da tanto

tempo, dal 2010 con le scarpe dedicate a Bela. Abbiamo lavorato con tanti atleti professionisti da allora a oggi e avere questa esperienza per noi è molto importante. Quest’anno sarà il 75esimo anniversario del brand: abbiamo così tanta storia e conoscenza di prodotto che partiamo anche da una base molto alta. Basta pensare all’ISS: se l’articolo non passa il test, non lo immettiamo nel mercato. Deve essere sempre un po’ migliore rispetto al modello precedente, perciò alziamo sempre l’asticella.

Quanti prodotti avete nelle gamme tennis e padel? Introdurrete anche altre categorie o migliorerete quelle già esistenti?

Per la gamma tennis abbiamo circa 10 modelli. Ci sono atleti che preferiscono giocare più sulla linea, stando più stabili, e altri più veloci e flessibili. Nel padel ne abbiamo sei: tre per la velocità e tre per il controllo. Il range è abbastanza ampio, ma non penso che ci saranno scarpe nuove. Credo che continueremo a migliorare quelle che abbiamo adesso. Il nostro focus principale è su running e tennis, per noi gli sport più importanti, ma siamo sempre aperti a nuove opportunità come il padel. Oppure il pickleball, che negli Stati Uniti sta crescendo molto velocemente. Il nostro team USA infatti si sta rivolgendo a questa disciplina: abbiamo un paio di scarpe sul mercato e stiamo valutando attentamente il suo ingresso anche in Europa.

Per quanto riguarda i modelli da donna, sono molto diversi oppure abbastanza simili con piccole differenze?

Solo piccole differenze. Le scarpe sono per il 95% uguali alla controparte maschile, cambia solo la calzata. Per esempio, tradizionalmente le donne hanno un’arcata più alta. Perciò noi realizziamo le scarpe direttamente attorno a una forma, di legno o di un altro materiale, che ricalca il piede medio dell’uomo e della donna. Di conseguenza, un numero 40 per un uomo e per una donna impiegherà la stessa tecnologia ma avrà un fit diverso.

Giochi a tennis o padel?

Mi piace molto giocare a padel, l’ho praticato spesso negli ultimi due anni. Ad Amsterdam è abbastanza nuovo, non c’erano molti club fino a poco tempo fa, ma ora sta crescendo. Con amici e colleghi ci giochiamo abbastanza spesso.

PETER HERMANNS, product manager tennis & padel ASICS EMEA

Nel ruolo di product manager per ASICS tennis & padel, Peter Hermanns gestisce quotidianamente ogni singolo dettaglio del range di prodotti. Porta con sé un bagaglio di conoscenze derivante dalla sua esperienza

decennale in ASICS: dalla trasformazione dei consumer insight in innovazione di prodotto, al lavoro con gli atleti professionisti per sviluppare la migliore gamma disponibile a tutti.

PADELIFE SETTIMO CIELO BELLO, ACCESSIBILE E RESPONSABILE

All’interno del centro commerciale Settimo Cielo Retail Park, alle porte di Torino, sorge una maestosa arena che promuove un modello gestionale già proiettato nel futuro

di Andrea Farano

Parte da Roma e si prefigge di conquistare l’intera penisola l’avventura imprenditoriale marchiata Padelife: non un’insegna qualunque, ma una vera e propria dichiarazione di intenti per chi concepisce il padel come un fattore vitale e uno stile esistenziale. Da Torino passa la seconda tappa di un progetto di rapida espansione nazionale – la cui guida tecnica è affidata a due fuoriclasse del settore come Saverio Palmieri e Lorenzo Verginelli –collocandosi all’interno di un centro commerciale, che non è certo location casuale. È questa, infatti, la concreta traduzione di una formula innovativa,

Come e quando Padelife si è affacciata sul palcoscenico padelistico nazionale?

Padelife è una realtà che nasce a Roma poco più di un anno fa, con l’apertura del primo circolo di 14 campi in via Sedicella. Qui a Torino è stato costruito il secondo club nell’ottobre 2023, su iniziativa dei medesimi soci, tra cui spicca Mauro Baldissoni, già top manager dell’AS Roma. All’orizzonte ci sono un’altra sede nella capitale, in via Casilina, e poi nel 2025 una quarta struttura a Firenze, all’interno del centro commerciale I Gigli.

Anche qui ci troviamo all’interno di un grande centro commerciale - il Settimo Cielo Retail Park - quindi non deve trattarsi di una scelta casuale: quali sono le ragioni di questo matrimonio?

La strategia conclamata di Padelife è quella di allocare i propri club in location specifiche, caratterizzate da una grande affluenza di pubblico e da un bacino di utenza indipendenti dal padel, per integrare la propria offerta in quel contesto peculiare. Il circolo Roma Sedicella, per esempio, non è sorto in un centro commerciale, ma è posto nei pressi del Grande Raccordo Anulare, favorendo comunque l’accesso alla struttura. Il nostro è il primo club collocato in un grande plesso di negozi, nell’ottica di proporre un servizio complementare a tutti coloro che frequentano questo luogo per le usuali e quotidiane necessità. Noi offriamo sport e divertimento, affiancandoci a terziario, shopping e food&beverage.

È una formula che si sta rivelando vincente? Le due realtà – centro commerciale e arena sportiva – dialogano con profitto?

Il connubio è decisamente riuscito: innanzitutto l’essere situati all’interno di un centro commerciale garantisce un grande scambio di visibilità e pubblicità. Quello che però fa davvero la differenza è saper creare una

che fa del solido connubio di sport e retail il proprio tratto distintivo, sfruttandone appieno le potenzialità in termini di interscambio produttivo. Completano il concept gestionale tre elementi – qualità, accessibilità e impatto responsabile – che, ne siamo certi, traghetteranno il club da un presente già brillante a un futuro radioso e che, soprattutto, promettono di condurre per mano ogni giocatore in esperienze, non solo sportive, sempre più complete e appaganti. Ne abbiamo parlato con Samuel Sandri, club manager giovane ma con le idee chiarissime.

proficua collaborazione con la direzione dello shopping village, affinché il dialogo tra le parti risulti produttivo per tutti. Per esempio, la nostra azienda ha optato per non alloggiare nel club un’area con funzione ristorativa, così da favorire la condivisione di clientela con gli esercenti limitrofi, i quali a loro volta ci scelgono per presentare i loro menu, oppure offrono scontistiche ai nostri giocatori. Senza dimenticare che i player commerciali ci affiancano sponsorizzando eventi o finanziando i montepremi delle nostre manifestazioni, anche sotto l’egida federale, con ovvio ritorno in termini di marketing. Tutti questi servizi fanno sì che la nostra offerta sia sempre più di natura “esperienziale”, e non semplicemente sportiva: attraente soprattutto per gli amatori che, specialmente in occasione dei tornei, cercano e trovano qualcosa che va oltre la performance in campo.

Non è ancora trascorso un anno dall’inaugurazione, ma potete già tracciare un primo bilancio?

Ci consideriamo al termine della fase di rodaggio e siamo convinti di avere ancora ampi margini di crescita. Ci sono in cantiere diverse attività e progetti finalizzati ad ampliare la nostra clientela, ma l’attuale affluenza è comunque soddisfacente, se consideriamo i 200 accessi registrati giornalmente come base di partenza. Per prenotare nelle fasce orarie serali già adesso occorre aspettare 10 giorni, mentre stiamo approntando formule per rendere più appetibili al grande pubblico la pausa pranzo e la mattina.

Il progetto, nelle sue varie componenti, ha un’anima specifica che sembra riassunta nel brand “Padelife”: una crasi lessicale – di Padel e Life – a sintetizzare obiettivi e approccio

Ci piace pensare al padel come vero e proprio “stile di vita”, nel senso che per

BREVE

Via Niccolò Paganini snc, c/o Settimo

Cielo Retail Park - Settimo Torinese10036 - (TO)

Campi

11 campi super panoramici (di cui 4 con telecamere per riprese in diretta),

Servizi

Clubhouse - segreteria

Pro shop

Area relax - spazio multiservizi

Spogliatoi

Connessione WiFi gratuita Distributori di bevande con borraccia intelligente Parcheggio

Orari di apertura: 07:30-23 lunedìdomenica

Facebook: padelife.net

Instagram: padelife_net

Telefono: 344.0115264

Email: settimocielo.torino@padelife.net

noi questo sport può davvero influenzare positivamente le attitudini quotidiane di ognuno: l’ambiente è indubbiamente sano e questo di per sé già lo differenzia da tanti altri contesti. Oltre a questo, la nostra filosofia gestionale può dirsi ancorata a tre punti cardine: qualità, accessibilità e sostenibilità.

Spiegaci nel dettaglio come si attua quest’ultimo elemento. Il fattore “sostenibilità” si traduce nell’obiettivo di far funzionare il club riducendo al minimo sprechi, consumi ed emissioni. Per questo abbiamo optato per la coibentazione della copertura, così da contrastare la dispersione termica, ma anche limitato il più possibile l’utilizzo di carta nella nostra attività di comunicazione. Sempre a questo concetto si deve la scelta di dotarci di erogatori ricaricabili per le bevande, e nel nostro futuro c’è l’installazione di pannelli fotovoltaici per alimentare l’intero centro sportivo con energie rinnovabili.

Padelife Settimo Cielo vanta un primato a livello strutturale: di cosa si tratta?

Non siamo il club con il maggior numero di campi, ma la nostra struttura leggera a copertura dell’arena è la più grande d’Europa: la campata che sovrasta gli 11 campi - a volta unica, in metallo coibentato e climatizzata - con i suoi 4.000 metri quadri è infatti la più estesa del continente.

l’attenzione al cliente, ma l’ingresso al centro è libero, previa la semplice registrazione gratuita sul nostro portale. Chi ci frequenta ha poi la possibilità di personalizzare al massimo la propria esperienza di gioco, scegliendo tra le innumerevoli attività offerte dal centro, tra corsi, lezioni, abbonamenti, promozioni e scontistica.

Quali sono stati i vostri partner nella costruzione del club?

Impossibile non citare, per quanto detto prima, il Favaretti Group e la sua divisione padel, a cui dobbiamo non solo la maestosa copertura, ma anche la fornitura e la posa di tutti i campi. A livello gestionale ci affidiamo all’applicazione Playtomic.

Da chi è composto il vostro staff tecnico?

Anche sul versante tecnico e sportivo si notano dotazioni decisamente non comuni Vogliamo investire non solo nei servizi complementari al padel, ma anche nella didattica e nello sviluppo tecnico del giocatore. Oltre a una “zona warm up” con macchinari per allenamento e fase di defaticamento, abbiano allestito quattro campi con telecamere per riprese in diretta, registrazione dei momenti salienti della partita (o dell’allenamento), e touchscreen al vetro laterale per la gestione del punteggio.

Quali sono le modalità di accesso alla struttura?

Ci piace proporci come un vero e proprio “club” per la qualità del servizio offerto e

L’obiettivo dichiarato di Padelife è quello di soddisfare necessità, desideri ed esigenze di tutte le categorie di giocatori: la nostra Academy è e sarà attiva su tutti i fronti dell’insegnamento, dall’amatore all’agonista. Per questo scopo i nostri direttori tecnici e coordinatori Saverio Palmieri e Lorenzo Verginelli (in foto da sinistra), figure di assoluto valore e competenza, hanno sviluppato un metodo didattico condiviso e applicato in ogni centro Padelife dallo staff tecnico, che qui a Torino si compone al momento di quattro istruttori.

C’è anche una squadra agonistica o avete un progetto in tal senso?

A breve ci concentreremo sulle competizioni a squadre, sia nel circuito TPRA – il versante amatoriale dei tornei federali – sia dei campionati propriamente agonistici con la Serie D.

Per finire vorremmo sapere che cosa immagini nel futuro di Padelife Settimo Cielo Il mio sogno, ma anche il mio obiettivo, è quello di rendere il club il punto di riferimento a 360 gradi per il padelista torinese – che sia amatore o agonistico, adulto o bambino – rispettando sempre e comunque la nostra mission di offrire a tutti un luogo di alta qualità, accessibile e sostenibile

I COLPI DALL’ALTO: ESECUZIONE E DIFESA DELLA VIBORA

In questa rubrica analizziamo un fondamentale il cui utilizzo è spesso tema di dibattiti, a causa della sua grande versatilità ma anche complessità tecnica di Andrea Fierro

Parto subito dicendo che la qualità e il livello di gioco richiesti per poter effettuare correttamente una vibora sono alti, ma che è un colpo che può essere appreso già a livello intermedio se introdotto a piccoli step. La vibora viene considerato un colpo più offensivo rispetto alla bandeja, ma non è l’aspetto principale sul quale mi focalizzo quando la insegno ai miei allievi. Bisogna considerare che l’effetto che devo produrre sulla palla è il sidespin, molto simile al servizio in slice per i tennisti. Se la vibora viene effettuata correttamente, la palla, dopo il rimbalzo al vetro, prenderà velocemente una direzione laterale verso destra per i destrorsi e verso sinistra per i mancini, rimanendo bassa e veloce. Suddividerò questo colpo in cinque parti, analizzandolo sia dal punto di vista dell’esecuzione che del giocatore che deve difendere.

ESECUZIONE

Chi

Il giocatore di sinistra destrorso o il giocatore di destra mancino, ma, ancora una volta, non è una regola scritta nella pietra.

Come

L’impugnatura da utilizzare è la continental oppure la eastern di rovescio. È necessaria come sempre un’ottima ricerca della palla e, a differenza della bandeja, utilizzare il gomito per generare velocità ed effetto. Preparate subito la racchetta alta e aiutatevi con il braccio non dominante nella ricerca della palla. Entrate in contatto con la palla lateralmente, poco sopra alla testa, con il polso morbido. Il movimento deve essere molto fluido: troppa rigidità renderà complicato creare lo spin laterale.

Dove

La direzione più offensiva è quella incrociata verso l’angolo, ma allenatevi a colpire verso ogni punto del campo a velocità diverse. La vibora giocata al centro del campo e molto lenta metterà in difficoltà gli avversari con il suo rimbalzo irregolare e aprirà la possibilità di attacco sul colpo successivo. Verso l’angolo incrociato, crea un rimbalzo rapido e basso che obbliga il giocatore in difesa a schiacciarsi sul vetro laterale. Una peculiarità della vibora è che, se giocata lenta sul secondo vetro laterale, questa colpirà successivamente il vetro di fondo per poi “tornare”.

Quando

Ogni volta che ricevete una palla alta non troppo profonda sul lato del vostro braccio dominante. Se la palla è troppo sopra la testa o sul lato del braccio non dominante, la vibora non è probabilmente la scelta tattica migliore.

Perché

Nella maggior parte dei casi, giocherete la vibora per essere offensivi e tentare di chiudere il punto o per ricevere una palla ancora più facile da chiudere. In ogni caso è un colpo che giocherete per non perdere la posizione a rete, quindi preparatevi a tornare in posizione subito dopo l’esecuzione, anche se non perfetta.

DIFESA

Chi

Entrambi i giocatori devono essere in grado di leggere l’esecuzione della vibora, soprattutto quando alziamo una palla alta al centro.

Come

Leggere se l’avversario ha scelto di eseguire una vibora è abbastanza semplice, perché verrà effettuata sulle palle alte alzate verso il centro, e noterete che il giocatore cercherà di prendere subito molto spazio laterale rispetto alla palla, solitamente di più rispetto alla bandeja, ma poi utilizzerà molto più polso per l’esecuzione. A questo punto va letta la direzione e profondità della vibora. Bisogna tenere sempre presente che la vibora destrorsa prenderà una direzione verso sinistra una volta colpito il vetro di fondo, ad accentuare l’uscita di parete. Se invece la vibora colpirà prima il vetro laterale, la palla successivamente colpirà il vetro di fondo per poi “tornare” verso quello laterale schiacciandosi.

Dove

Una volta alzata la palla, posizionatevi appena dietro alla linea del servizio e assicuratevi che colpo effettuerà il giocatore a rete. Rimanete bassi sulle gambe e con la racchetta all’altezza delle ginocchia. Da questa posizione sarete più veloci a recuperare una vibora rapida da sotto, una lenta leggendo bene la direzione o anticipare una palla più corta.

Quando

Hai effettuato un pallonetto abbastanza centrale non sufficientemente profondo e vedi che l'avversario si prepara a colpire la palla al volo creandosi spazio laterale.

Perché

Mantenere viva la palla difendendo la vibora a tutti i costi è una situazione che si presenta spesso. È importante non cercare colpi di difficoltà eccessiva in difesa, ma leggere la palla e colpirla sotto, per prendere tempo e riposizionarsi.

CONCLUSIONI

La vibora è sicuramente un colpo molto tecnico che grazie alla sua qualità offensiva parte della famiglia degli smash e non delle volée.

Non sottovalutate però la vibora lenta al centro, perché è molto insidiosa anche per i giocatori più esperti, soprattutto quando gli avversari in difesa sono posizionati troppo avanti rispetto alla linea del servizio. Inoltre, anche ai livelli più alti, potete notare come la vibora lenta venga effettuata come colpo per “recuperare la rete” senza troppa accelerazione, ma sfruttando soprattutto questo effetto laterale per incollare la palla al vetro laterale.

L’azione e il movimento necessari per la sua riuscita sono più difficili da spiegare a parole che da vedere, ma un esempio a mio parere adeguato è immaginare l’effetto “elastico” che effettua il gomito quando lanciamo una palla più forte possibile in avanti, come un lanciatore di baseball.

Inoltre, si parla sempre più spesso di colpi “mezza bandeja - mezza vibora”, cercando di descrivere i giocatori di ultima generazione che non effettuano una bandeja classica (alla Belasteguín) ma prediligono una bandeja con un accenno di effetto laterale. Insomma, una bandivora o una vibeja: a voi la scelta!

Sono nato e cresciuto sui campi da tennis a Milano, grazie alla passione di mio padre per questo sport, ed è diventata la mia professione intorno al 2005. Ho maturato molte esperienze all'estero (USA, UK, Spagna) lavorando anche nella prestigiosa Academia Sanchez-Casal di Barcellona. Proprio qui ho iniziato a giocare a padel per divertimento, senza sapere che da lì a pochi anni sarebbe diventata la mia professione una volta tornato in Italia. Sono Maestro Nazionale di padel della FITP e ricopro la posizione di direttore tecnico del The Padel Hub con base a Desenzano del Garda.

SCATENA LA FURIA IN CAMPO

Liberate la vostra potenza interiore con la nuova racchetta da padel Blade v3.

BUENOS AIRES-FIRENZE: IL LUNGO VIAGGIO DI ARIEL MOGNI

Argentina, Spagna, Italia. Una parabola che lo ha portato nel capoluogo toscano, in un padel club che anche grazie alla sua direzione ha conquistato una straordinaria doppia promozione in Serie A. Con lui abbiamo parlato dell’Academy e della sua attività da coach con i pro di Adelio Rosate, tteam e marketing manager di O&B Padel e Lionello Pianezzola, data observation

Arghentina me genuit. Il titolo di un articolo scritto sul Padelbiz n. 11/12/2023 si riferiva a personaggi del mondo del Padel con cui Ariel Mogni ha più cose in comune, a partire appunto dall’essere anche lui argentino e con un background di assoluto valore. Parlando del successo che la scorsa stagione ha visto protagonista il Centro Padel Firenze, non possiamo prescindere da lui. Responsabile dell’accademia e coach delle squadre agonistiche che, caso clamoroso, sono state entrambi promosse in Serie A, sia la maschile sia la femminile. Ariel merita quindi la Virgiliana parafrasi con la quale nella rivista andiamo a identificare personaggi che hanno inciso nell’evoluzione del padel, prima in Spagna e ora in Italia. Anche Ariel ha dovuto compiere scelte avventurose e coraggiose.

Passaggi imprescindibili per decidere, ancora ragazzo, di lasciare la propria terra. Ha soli 23 anni quando approda in Spagna. Mosso, come molti altri, dal volersi lasciare alle spalle un paese dai forti squilibri politici ed economici. In Argentina aveva iniziato con il calcio, ma l’incontro con il padel, se vivi a Buenos Aires, è pressoché inevitabile. Ha l’opportunità di frequentare due centri, l’El Bosque e La Quinta de Guemes, considerati due templi dove si sono sviluppati i colpi e le geometrie di gioco. Qui nascono la vibora, la bandeja, il globo e si affina l’uso delle pareti nella fase difensiva. Ariel è un ragazzo intelligente, curioso e dotato di forte spirito di osservazione. Guarda, prova, assimila. Con una costante motivazione nell’approfondire gli aspetti più complessi di questo speciale sport. Tutto questo gli torna utilissimo quando decide di approdare in Spagna. Assieme ad altri connazionali, forma una vera “orda” di sportivi legati al mondo del padel. Giocatori, allenatori, istruttori che, corsi e ricorsi della storia, pare restituire l’invasione subita dai loro avi, per mano di Juan Diaz de Solinas, il conquistatore spagnolo che si era spinto sino alle Ande nel XVI secolo. In Argentina il padel si giocava già da più decenni, con una Federazione nazionale, con campionati, un gran numero di professionisti, giocatori e allenatori e una coppia pluricampione del mondo e già

L'intervista

Ariel Mogni

DIRETTORE TECNICO PADEL CLUB FIRENZE

Ariel, parafrasando un vecchio slogan, possiamo dire che il titolo di una tua biografia potrebbe essere “arrivo da lontano per andare lontano”? Dopo tanti sacrifici, sei soddisfatto dei frutti che stai raccogliendo?

Ho girato molto, spesso con grandi sacrifici. L’approdo a Firenze, con il progetto del club, è stato il coronamento di tutto questo. Inoltre, tutta l’esperienza tecnica acquisita negli anni mi ha dato la necessaria preparazione per fondare anche un‘accademia nel centro tecnico che è stata la premessa per arrivare al prestigioso traguardo della doppia promozione.

Oggi sei non solo direttore tecnico, ma anche imprenditore, manager responsabile di un team strategico per un centro padel, quale è la scuola. Se ti guardi indietro, ne è valsa la pena di tante rinunce e sacrifici?

Quando i sacrifici sono molti, i momenti di dubbi, anche di sconforto, capitano. Ma se sei convinto di cosa vuoi, a un certo punto arriva il ritorno morale e materiale. Il centro e la performance agonistica che hanno portato a questo successo mi appagano e fanno dimenticare tutti i momenti difficili.

Nei primi anni in Italia, a Milano e a Bergamo le cose non andavano come ti immaginavi. Il padel stentava essere conosciuto. Ti sei mai ricreduto? Come dico sopra, certamente in qualche momento i dubbi affiorano. Prima di dedicarmi completamente al padel avevo un lavoro, ma man mano che condividevo l’esperienza di insegnante del padel ed entravo in contatto con i primi appassionati, cresceva la certezza che questo sport avrebbe fatto presa anche qui. Da cui la decisione di dedicarmi completamente all'insegnamento di questo sport.

Con il crescente impegno qui in Italia, riesci a conciliare l’attività in Spagna, dove vai a cimentarti ancora come giocatore a buoni livelli e soprattutto ad affiancare un coach leggendario come Severino Iezzi, che ti vorrebbe la a tempo pieno?

leggenda: Alejandro Lasaigues e Roby Gattiker. Dopo 10 anni passati a Barcellona, nel 2010 si trasferisce in Italia, a Milano, dove si stanno promuovendo i primi campi dell’Idroscalo. Il mondo sportivo è ancora molto scettico: si trasferisce a Bergamo dove nel frattempo Luca Gamba di SportPiù si convince a costruire un campo nel centro di via San Bernardino. Non con un risultato migliore.

Fortuna vuole che un imprenditore di buona visione crei il primo vero e proprio centro padel a Colturano (MI), divenuto popolare come “Le Bandiere”. Gli serve un maestro. Ariel fa quindi di nuovo le valigie, dividendosi tra l’insegnamento a Colturano e l’attività agonistica in Spagna. Intanto il gioco si diffonde. Vorrebbe tentare l’avventura di mettersi in proprio ma trova difficoltà nell’individuare una struttura adatta e nella burocrazia. Contemporaneamente, un imprenditore specializzato in costruzione e gestione di impianti sportivi osserva con attenzione il crescente interesse verso il nuovo sport. Tra i vari centri di cui è proprietario ve n’è uno a Firenze con campi da calcio e calcetto e un’area libera per la quale non gli sarebbe difficile ottenere i permessi per costruirci qualche campo “vetrato”. Nel frattempo, le notizie che arrivano dalla Spagna confermano la bontà dell’investimento. Per concretizzarlo gli serve un esperto. Destino vuole che Raul Cosi e Ariel Mogni si incontrino proprio a Colturano. È l’inizio di un sodalizio che li porterà a una crescente collaborazione. È il 2016 quando nel centro sportivo di Rovezzano, all’interno del comune di Firenze, si installano due campi da padel scoperti e nasce il Centro Padel Firenze. Un’avventura a tutto tondo. Oggi i campi sono otto, con 2.800 soci. La scuola produce ben 700 ore di lezioni mensili con sette insegnanti: Ariel Mogni è il direttore (maestro nazionale FITP e coach internazionale), coadiuvato da un secondo maestro come Jacopo Zagaglioni, tre istruttori di primo livello (Gian Maria Pini, Rubinia Antognoni ed Edoardo Filici) e due di secondo livello (Dario Nigrelli ed Edoardo Collodel). Ne abbiamo parlato con lui in quest’intervista.

Mi chiedono di avere una presenza più continuativa in Spagna. Al momento seguo anche un paio di professionisti (Xisco Gil, Ramiro Moyano e Lucia Martinez) per conto di Severino.

Un fattore chiave, come dici anche tu sopra, per il successo di qualsiasi sport, è l’investimento sul settore giovanile. Ora anche qui i centri iniziano a occuparsi degli Under. Ma i praticanti, anche per via dei costi, sono ancora in numero esiguo. Nell'accademia a Firenze abbiamo una cinquantina di bambini e adolescenti (17 anni che giocano a livello regionale), ma sono ancora pochi i praticanti a livello agonistico e pochi quelli che colgono il centro come punto di aggregazione. La situazione è diversa invece per gli over 40.

"Il centro e la performance agonistica che hanno portato a questo successo mi appagano e fanno dimenticare tutti i momenti difficili"

Non c’è successo senza passione e degli uomini giusti al posto giusto. Com’è composto il team del Padel Club Firenze?

C’è Raul Cosi che si occupa della parte commerciale, mentre Marco Benini, anch’egli socio, di quella della manutenzione generale. Benedetta Borghini, Samuele Rossi, Emilio Collodel e Andrea Tanini sono i responsabili del desk e della gestione ordinaria con altri 10 collaboratori. Mentre una citazione a parte la merita Massimo Piazzini di Maluva, il main sponsor, che ha creduto nel nostro progetto e ha stanziato il budget necessario per essere competitivi e vincenti.

Quando venimmo a Firenze, 4-5 anni fa, c’erano solo due campi scoperti, ora invece addirittura otto e tutti coperti. A San Miniato sono sei e a Sesto Fiorentino tre. Ora in programma ci sono altri due centri. Una parabola significativa.

Sì, ricordi bene. Dopo aver costruito i primi due campi nel centro

Ariel Mogni in panchina durante un match di Premier Padel

O&B Padel è un osservatorio specializzato nel marketing legato al padel. Effettua indagini e sondaggi mirati su mercati nazionali e internazionali, si occupa di definire bacini di attrazione per centri e accademie e propone stime di mercato e business plan dedicati.

sportivo multifunzionale, abbiamo potuto percepire il crescente riscontro e deciso quindi per un ingente investimento. Il risultato è quello che stiamo descrivendo. Il know how derivante da questa esperienza e l’immagine trasmessa a tutta la regione ci ha fatto propendere per altri due progetti, quelli che citi sopra, perché possiamo contare su economie di scala.

Non sei più solo un coach, ma un manager a tutti gli effetti. La tua curiosità ti ha portato ad ampliare la tua formazione al di là degli aspetti tecnici. Ora ti torna utile?

Ci sono comunque ruoli specifici all’interno del nostro team. In ogni caso, il coordinamento di tante persone implica una capacità di gestione e motivazione costante. Quindi posso ora applicare il risultato di una preparazione costruita nel tempo, frutto della mia curiosità e della mia costante volontà di migliorarmi, che mi ha portato ad approfondire dinamiche al di fuori di quelle specifiche tecniche.

Le due promozioni meritano ciascuna una menzione. Intanto chi sono i protagonisti? Partiamo dalla squadra femminile. Rubinia Antognoni, Emma Zucconi, Lucia Martinez, Asia Bicchi, Sandra Lazzaretti, Camilla Padovani, Giulia Cascapera ed Elena Carboni. Per i maschi abbiamo Andrea Tanini, Gonzalo Sassano, Patrik Dalla Palma, Lorenzo Blunda, Tommaso Arcangeli, Andrea Patracchini, Jacopo Zagaglioni, Mario Alejandro Bustos, Giordano Orecchio e il sottoscritto. Ma il risultato della Serie A è anche dovuto a Massimo Piazzini, il principale sponsor, divenuto grande amante di questo sport. L’ho portato con me in Argentina dove ha sviluppato una passione esagerata per il padel e, una volta tornati a Firenze ha lavorato con grande determinazione per costruire le due squadre, maschile e femminile, in modo competitivo.

Ora la Serie A: come vi state organizzando? Pensate di rafforzarvi o ritenete di essere già competitivi? Quali i vostri obiettivi? Il nostro obiettivo è quello di rimanere in Serie A e con un po’ di ambizione, ovvero puntare alla prima metà della classifica. Stiamo perfezionando l’accordo con

due giocatori nuovi sia per la maschile che per la femminile. Essendo trattative ancora in corso non posso essere più preciso.

Tecnico, coach in Italia nei vari centri che avete aperto e un filo diretto con Madrid. Da un lato hai avuto riscontri come imprenditore e creatore di un’accademia di ottimo livello, dall’altro sei reclamato anche a Madrid, dove puoi consolidare la tua formazione di coach al massimo livello internazionale con Severino Iezzi. In molti vorrebbero avere anche una sola delle tue due opportunità. Che scelte farai?

Ti confesso che è una scelta per nulla facile. È evidente che, dopo tutto il percorso che ti ho raccontato, l’aspirazione di fare il coach al massimo livello in Spagna è una forte tentazione. Dall’altro canto, i progetti sviluppati qui a Firenze e dintorni sono altrettanto ricchi di soddisfazione. Spero che la soluzione possa essere quella di poter avviare ancor meglio i centri qui, delegando maggiormente agli stretti collaboratori, in modo da poter avere del tempo da dedicare a Madrid. E, a pensarci bene, l’esperienza in Spagna ai massimi livelli porterebbe benefici anche a quella del club fiorentino.

Una parte della squadra del Padel Club Firenze, con Ariel Mogni, al centro, storico coach dei migliori giocatori professionisti

pillole di padel e diritto

INQUINAMENTO ACUSTICO: SOCCOMBERE,

TOLLERARE O RIFORMARE?

Una sentenza del TAR Marche affronta il caso della deroga ai limiti di immissione sonora, facendo luce sul correlato tema del riconoscimento del padel tra le discipline olimpiche di Andrea Farano

Proseguiamo, come sovente ci accade, nel proporre ai nostri lettori la disamina di sentenze che dirimono questioni giuridiche settoriali molto dibattute: è questo il caso del superamento delle emissioni sonore provenienti dai campi di gioco. Questa volta, però, l’analisi necessita di una considerazione preliminare: quante volte, da appassionati di questo sport, ci siamo chiesti il motivo per cui il padel non rientra tra le discipline olimpiche? Innumerevoli, ne siamo certi: non a caso le domande sul punto sono tra le più googlate. La risposta, in estrema sintesi, è questa: a oggi lo sport è presente in un numero insufficiente di nazioni. Per essere infatti ammesso ai Giochi, secondo la Carta Olimpica il padel dovrebbe essere praticato in almeno 75 paesi e 4 continenti nella categoria maschile, e in 40 paesi e 3 continenti nella categoria femminile. Siamo però altrettanto sicuri che il tema è stato affrontato soprattutto, per non dire esclusivamente, nella prospettiva dello spettacolo sportivo, magari da fruire comodamente sul divano e ogni quattro anni. Eppure, dalle decisioni del Comitato Internazionale Olimpico (CIO), potrebbero dipendere anche i destini del padel club ubicato sotto casa. Ipotizzare un collegamento diretto tra queste due entità che paiono tanto distanti è alquanto ardito – ce ne rendiamo conto – ma se arrivate alla fine di questa pagina, scoprirete che a volte, come si suol dire… "il batter d'ali di una farfalla in Brasile può provocare un tornado in Texas".

LA CONTESTAZIONE E LA DIFESA DEL PADEL CLUB

La vicenda giudiziaria trae avvio dall’edificazione di quattro campi padel all’interno di quello che è poi diventato l’Heroes Padel Club, centro sportivo sorto in un contesto residenziale definito “ad alta densità abitativa”, nel comune di Falconara Marittima (AN). L’iniziativa è stata osteggiata dai residenti delle abitazioni limitrofe alla struttura, che lamentavano l’eccessiva rumorosità proveniente dai terreni di gioco. Dopo il loro esposto venivano eseguiti accertamenti fonometrici presso un’abitazione adiacente al club, da cui emergeva il superamento del valore differenziale di immissione imposto dall’art. 4, comma 3, del DPCM 4/11/1997. Il Comune ordinava alla società sportiva di eseguire opere di mitigazione del rumore atte a garantire il rispetto dei limiti sonori, pena la sospensione dell’attività. La prescrizione è stata quindi impugnata dal club davanti al giudice, sulla scorta di due motivazioni: la prima, in particolare, solleva una questione di diritto la cui portata, a livello di sistema paese, potrebbe rivelarsi dirompente. È fondamentale premettere che i predetti limiti differenziali non si applicano, secondo il dettato normativo, alle “attività sportive di discipline olimpiche in forma stabile”: in parole povere, è consentito lo sforamento delle soglie acustiche qualora la fonte di emissione del rumore sia la pratica di uno sport ammesso alle Olimpiadi. Ebbene, i legali della società

sostengono innanzitutto che il limitato rimando alle “discipline olimpiche” costituisca una svista del Legislatore il quale, in realtà, avrebbe voluto fare riferimento al più ampio novero di “discipline sportive riconosciute dal CONI”. A un occhio inesperto potrebbe sembrare un problema meramente lessicale, ma così non è. Il padel club arriva quindi ad ipotizzare, con una raffinata argomentazione giuridica, che il citato art. 4 del DPCM 4/11/1997 sia foriero di una - ingiustificata e financo incostituzionale - disparità di trattamento tra le discipline olimpiche (ovvero quelle accreditate dal CIO), e gli sport riconosciuti dal solo Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Tra questi ultimi rientra ovviamente il “padel”, giudicato dalla ricorrente come assimilabile, per caratteristiche intrinseche, al “tennis” (viceversa indubbiamente incluso nelle discipline olimpiche).

LA DECISIONE DEL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE

Il TAR marchigiano, sezione prima, nel dirimere la controversia sottopostagli ha respinto le tesi del ricorrente, per l’effetto confermando l’ordinanza sindacale oggetto di impugnativa. Con la sentenza n. 643 dell’11 luglio 2024 il Tribunale ha infatti mantenuto l’orientamento restrittivo già espresso in sede cautelare, di fatto ribadendo come il padel non sia disciplina olimpica e, quindi, non possa beneficiare della pretesa esenzione dal rispetto dei previsti limiti di emissione acustica. I giudici non hanno ritenuto di aderire all’interpretazione proposta dalla ricorrente, in quanto “tra discipline olimpiche (definite dal CIO a livello internazionale) e discipline riconosciute dal CONI (che includono moltissime altre attività sportive praticate nel contesto nazionale), la differenza è tale che non può aver indotto in errore il Legislatore italiano”. Nessuno spiraglio nemmeno sull’accoglimento della questione di legittimità costituzionale: secondo il TAR il Legislatore italiano ha scientemente accordato l’esenzione alle sole attività sportive olimpiche, in quanto reputate “di maggior impatto sociale e mediatico anche con rilevanza internazionale (si pensi, ad es., al calcio, alla pallacanestro, alla pallavolo, al pugilato, all’atletica, al ciclismo e al tennis), nell’ambito di un bilanciamento di interessi che vede, contrapposta, l’esigenza di tutela della salute e del benessere psicofisico delle persone”. Circa l’assimilabilità di tennis e padel, infine, il giudice ha ritenuto che le discipline possano dirsi al massimo somiglianti, valorizzandone maggiormente gli aspetti peculiari e, quindi, distintivi (quali sono state considerate “la rilevanza sociale e mediatica”, oltre a quanto riguarda le fonti di rumore: “il padel si gioca solo in coppia cioè con quattro giocatori; le racchette sono diverse; le pareti - su cui rimbalza la pallina - fanno parte dell’area di gioco come il piano di calpestio”)

CONSEGUENZE, CONSIDERAZIONI E PROSPETTIVE

Nel rispetto del dispositivo emanato, l’Heroes Padel Club si è subito prodigato a eseguire opere finalizzate a mitigare l’impatto acustico dei campi, tanto che due (su quattro) erano tornati a disposizione degli appassionati locali. La riapertura, tuttavia, è stata immediatamente stoppata dai tecnici dell’Arpam, che hanno ritenuto insufficienti i nuovi monitoraggi e i controlli fonometrici effettuati nei pressi della struttura, disponendone nuovamente la chiusura. Da quanto sappiamo, la vicenda non è conclusa: i legali del centro sportivo hanno annunciato appello alla sentenza, e sono intenzionati a sottoporre al Consiglio di Stato la questione a cui (a nostro avviso correttamente) attribuiscono rilevanza costituzionale. In questa rubrica non siamo soliti parteggiare per nessuno dei soggetti coinvolti in causa, limitandoci, nel nostro piccolo, ad accendere un faro su questioni sì settoriali, ma di interesse comunitario. Se ci avete letto sin qui, ci sia però consentita una riflessione conclusiva che ci piacerebbe foriera di spunti in ottica di riforma normativa o interpretativa. È forse arrivato il momento che il nostro Legislatore prenda atto dell’effettivo “impatto sociale” di questo sport, che secondo gli ultimi dati è praticato in Italia da oltre un milione di appassionati (in crescita costante)? La metà dei comuni italiani con popolazione superiore ai 5.000 abitanti ha un centro padel sul suo territorio: quante discipline “olimpiche” possono vantare una diffusione tanto radicata? Senza addentrarci in inutili distinguo con il tennis (ma il numero di campi delle due discipline è oggi sostanzialmente identico), è così giusto che la nostra politica di legislazione sportiva demandi questioni così dibattute a regole e decisioni di un organismo sovranazionale, qual è il CIO? Non si rischia, così, il paradosso che il vostro e nostro club un domani venga chiuso perché… in Australia nessuno gioca a padel? Le nostre sono semplici domande: a tutti voi lettori lasciamo valutazioni e risposte.

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