Padelbiz 07-2024

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DATI E STATISTICHE

10 LO STATO DELL’ARTE DEL RANKING FIP

INDAGINE

12 IL PADEL PUÒ DIVENTARE UNO SPORT PER GIOVANI?

SAVE THE DATE

18 RACQUET TREND EXPO

PRODOTTO DEL MESE

20 CRAZYQUICK DI ADIDAS

"Non guardo al lungo termine, non faccio le cose pensando come diventare la numero uno. Cerco di godermi solo ciò che faccio giorno per giorno"

Bea González pag. 22

INTERVISTE

22 BEA GONZÁLEZ, AMBASSADOR AMAZFIT

FOCUS PRODOTTO

24 AMAZFIT: LA RIVOLUZIONE WEARABLE

26 XPLO DI BULLPADEL

28 HEAD ONE ULTRALIGHT

31 HONE XP: EXTRA PERFORMANCE

FOCUS ON

30 PADEL MI AMOR: FEDELI A SE STESSI

PADEL&TRAVEL

32 VOGLIA DI PADEL: ROTTE E RACCHETTE

VISTO DAL COACH

34 TRA VIAGGI E VACANZE: IL PUNTO DI VISTA DEL MAESTRO CENTRI

36 POLISPORTIVA INTERCOMUNALE: UN ESEMPIO DA SEGUIRE

PADEL SHOP

37 PADEL ELITE DI BARLETTA

PADEL LEGAL 38 IL SOTTILE CONFINE TRA TITOLO ABILITATIVO ED EDILIZIA

IL FATTORE SPETTACOLO

Il padel, come è evidente anche da tutto quello che vi abbiamo raccontato negli ultimi anni su Padelbiz, ha senz’altro compiuto passi importanti verso una sua prima maturità. Ma sono ancora tanti gli aspetti che possono e devono evolversi. Come è normale per una disciplina ancora decisamente “giovane”, se non acerba, un po’ in tutti i mercati, a eccezione come ben sappiamo di Spagna e Argentina (seguite da Svezia e Italia). Del resto, come evidenziamo nella nostra consueta rubrica dedicata ai dati, a comandare tra i continenti c’è ancora nettamente l’Europa, che accoglie il 61% dei giocatori e delle giocatrici pro, seguita dal Sud America con il 20%. Questi attualmente provengono per l’80% da sole 14 nazioni nel mondo. In particolare gli atleti classificati nella Top 100 del ranking FIP (quelli che hanno giocato almeno una partita tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023) da 11 Paesi e, a prescindere dal genere, oltre l'85% è nato in Europa. Una situazione che per ora riguarda più in generale anche i praticanti.

Detto questo, i segnali e le prospettive sono comunque molto incoraggianti e un plauso va senz’altro anche al gran lavoro della FIP presieduta da Luigi Carraro, rieletto presidente durante la 34esima Assemblea Generale dell’International Padel Federation, riunitasi a Doha in occasione degli ultimi Mondiali. Culminati in una prevista e prevedibile ma bellissima finale Argentina – Spagna sia al maschile che al femminile (con l’Italia terza tra le donne e quarta tra gli uomini). Chi ha avuto modo di assistere all’evento di persona o più probabilmente in video, avrà potuto notare l’ottima organizzazione e uno show di livello da più punti di vista. Anche se purtroppo erano tanti in alcuni match, specialmente nelle prime fasi, gli spazi vuoti in tribuna. Come capita del resto anche nelle prime fasi di alcune tappe del Premier Padel. Circuito che, lo ricordiamo, dal 2024 è diventato l’unico tour mondiale del padel con 24 tornei in 16 Paesi diversi, trasmesso in oltre 200 nazioni.

Questo aspetto migliorabile sia con il tempo che con alcune scelte strategiche, unito al fatto che anche quest’anno abbiamo avuto modo di seguire di persona alcune tappe del circuito, pone l’attenzione su un elemento che è fondamentale per il successo globale di qualsiasi sport. E che nel padel per forza di cose deve ancora essere ottimizzato e valorizzato al meglio. Stiamo parlando proprio dello “spettacolo”: in questo caso non ci riferiamo a quello

offerto dai giocatori (che quasi sempre non manca), bensì da tutto quello che sta intorno. Insomma, della cornice. Che può essere davvero variegata e riguardare per esempio spettacoli musicali con ospiti di rilievo, giochi che coinvolgono il pubblico, effetti speciali e momenti inaspettati, filmati emozionali (e non solo spot), speciale guest ma anche nuovi format, superfici, inediti “incastri” tra i giocatori e molto altro. Un contesto il più possibile sfavillante e coinvolgente, perlomeno negli eventi più importanti e internazionali. Con l’obiettivo di fidalizzare i già appassionati e di richiamare con un effetto “wow” anche un pubblico più trasversale e meno “tecnico”, che può poi interessarsi e avvicinarsi alla disciplina giocata. Come del resto fanno altri sport, ovviamente potendo contare su parecchi anni di storia (e soldini) in più del nostro ancor “giovanissimo” padel.

Approfondire, studiare e investire sul fattore spettacolo è proprio uno dei modi più efficaci che può contribuire (insieme ovviamente ad altro) a diffondere e far amare uno sport. Oltre che a renderlo più ricco e quindi in grado di investire maggiormente sulla sua crescita. Gli americani insegnano: anche a detta di alcuni top player che ci è capitato di intercettare negli scorsi mesi, la Pro Padel League a stelle e strisce ha infatti offerto alcuni spunti interessanti scompaginando un po’ il format classico del padel (ne abbiamo parlato sugli scorsi numeri). Del resto gli USA sono la patria del concetto di spettacolo legato allo sport e da questo punto di vista rappresentano un esempio virtuoso e a cui è possibile ispirarsi, se non in tutti perlomeno in alcuni aspetti.

Non possiamo quindi che accogliere con piacere e sottoscrivere il claim scelto dal Milano Premier Padel P1 (2-8 dicembre), che prende il via proprio in concomitanza dell’uscita di questo numero di Padelbiz: “Let the show begin”. Le premesse per un grande spettacolo, con l’obiettivo di superare gli ottimi numeri dello scorso anno (30 mila spettatori) e perlomeno di eguagliare la stupenda e combattutissima finale del 2023 ci sono tutte. Così come c’è grande attesa per le Finals di Barcellona, rispetto allo scorso anno gradita novità del Circuito (che nel 2025 sbarcherà per la prima volta, guarda caso, anche negli Stati Uniti). Ulteriori, importanti tasselli per continuare a comporre il mosaico del padel presente e futuro. Dentro e fuori dal campo.

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di Benedetto Sironi Questo

MERCATO

NIKE SI INTERESSA AL PADEL?

WILSON TORNA A CRESCERE A DUE CIFRE NEL Q3

Come svelato da Padel Spain, Nike ha condotto un importante studio di mercato nel Club Esportiu Laietà a Barcellona, uno dei più grandi della città con 15 campi da tennis e 13 da padel. L'azienda americana ha analizzato le preferenze e le tendenze dei giocatori di padel e tennis, con attenzione all'abbigliamento e alle scarpe sportive. Nike si sarebbe interessata anche nel conoscere la convivenza dei due sport all'interno dello stesso centro. Un'iniziativa del genere fa riflettere sull'eventualità che Nike possa entrare nel mercato del padel, per ora ignorato dal colosso statunitense a differenza di altri suoi grandi competitor come adidas e Puma.

MIZUNO: FATTURATO IN POSITIVO

DOPO IL PRIMO SEMESTRE FISCALE 2024

Mizuno ha annunciato i risultati del primo semestre fiscale conclusosi il 30 settembre. L’azienda giapponese, il cui anno fiscale inizia l’1 aprile, ha sottolineato di essere in una fase di graduale recupero rispetto al recente passato, ma di essere ancora preoccupato dalla volatilità del mercato finanziario a causa delle politiche monetarie dei singoli Paesi e dei mutamenti nel panorama politico e globale, nonché dei cambiamenti dei consumatori in seguito al continuo aumento dei prezzi. Nel semestre il fatturato netto è stato di 119.613 milioni di yen, con un aumento del 4,5% rispetto all’anno precedente.

ASICS: VENDITE IN AUMENTO DEL 16% NEL TERZO TRIMESTRE

ASICS ha fatto registrare una crescita del 16% nelle vendite durante il terzo trimestre del 2024. In particolare, l’azienda giapponese ha segnato un aumento in doppia cifra in Nord America, Europa, Giappone e Cina. Il fatturato nel trimestre è stato di 1,2 miliardi di dollari rispetto a 1,02 miliardi un anno fa. Il risultato operativo è aumentato del 46,6% a 32.527 milioni di yen, mentre l’utile netto del 46,7% a 22.721. Le vendite in Europa sono cresciute del 17,5%, passando da 43.833 milioni di yen a 51.504 milioni di yen. L’aumento degli utili operativi è stato del 20,4%, arrivando a 8.815 da 7.321.

Il segmento Ball & Racquet Sports di Amer Sports, proprietaria di Wilson, è aumentato dell'11% nel terzo trimestre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, toccando la cifra di 300 milioni di dollari, grazie a una normalizzazione degli inventari e a un'accelerazione degli ordini di rifornimento. Un incremento significativo rispetto al secondo trimestre, quando le vendite erano cresciute solo dell'1% in termini di fatturato e del 2% di valuta costante. Per il 2024 l'azienda prevede un aumento del fatturato di Ball & Racquet Sports di circa il 4%, soprattutto grazie alla spinta del mercato cinese nel tennis.

BABOLAT E JUAN LEBRÓN PRONTI A SVELARE LA COLLEZIONE 2025

“Credo che le persone apprezzeranno molto la nuova linea di pale, sia per il disegno sia per lo sweet spot”. Juan Lebrón ha parlato così del prossimo lancio di Babolat, di cui è il principale ambassador nel padel, per la stagione 2025, ennesimo frutto dell’ormai storica e consolidata collaborazione tra il fuoriclasse spagnolo e il marchio francese. La redazione di Padelbiz sarà all’evento di presentazione della gamma, che sarà svelata a Milano nel corso della settimana del torneo del Premier Padel, in programma dal 2 all’8 dicembre all’Allianz Cloud. Sul prossimo numero potrete leggere un report completo dell’evento.

QUALI SONO I TREND DI CONSUMO PER LE PALLINE?

Le racchette sono spesso il fulcro di ogni discussione legata all’attrezzatura, magari a scapito di un’altra componente ugualmente importante: le palline. Ecco che si rende necessario studiarne i trend e comprendere la domanda del consumatore. A questo proposito, i giocatori amatoriali di tutti i livelli possono rispondere a un questionario (con domande a risposta multipla) su quest’argomento, con l’obiettivo di raccogliere feedback e dati di mercato sulle palline. Quali sono i marchi più utilizzati? Con che frequenza si comprano? Qual è la spesa media? Dove si comprano? È possibile rispondere al sondaggio scansionando il QR Code.

L’EVOLUZIONE DI PANTOFOLA D’ORO PASSA ANCHE DAL PADEL

Pantofola d’Oro, storico marchio di calzature italiane, ha annunciato una linea di scarpe dedicate al padel. Un progetto che, come ci ha raccontato il ceo Kim Williams in un’intervista, rappresenta una naturale evoluzione del brand. L’azienda si spinge dunque oltre il suo tradizionale focus sul lifestyle, grazie anche alla collaborazione con Vibram. Il padel rappresenta una sfida affascinante per Pantofola D’Oro, che punta in questo modo a consolidare la sua presenza internazionale. Sul prossimo numero di Padelbiz sveleremo tutti i dettagli della collezione, mentre scansionando il QR Code è possibile leggere l’intervista completa a Kim Williams.

Luigi Carraro è stato rieletto all’unanimità presidente della International Padel Federation durante la 34esima Assemblea Generale della FIP. Una scelta di naturale continuità alla luce del lavoro svolto dal dirigente italiano in questi anni. Una crescita che adesso si pone, tra gli altri, il traguardo dei cinque cerchi olimpici. Alla rielezione all’unanimità, con l’85% dei votanti presenti in assemblea, Carraro ha risposto così: “La vostra fiducia mi onora e mi emoziona. Sentirla qui, di persona da ognuno di voi, rappresenta una motivazione in più per lavorare e per costruire il futuro del padel, così come abbiamo fatto finora, tutti insieme”.

POLTRONE

WORLD

PICKLEBALL VENTURES: UN FONDO PER LO SVILUPPO DELLA DISCIPLINA

Steve Kuhn, il fondatore di DUPR, Major League Pickleball e figura chiave nella crescita professionale del gioco negli USA, ha unito le forze con Amitabh Jain, managing partner di Rally Sports Venture e fondatore della conferenza Pickleball Minds, per formare il fondo di investimenti World Pickleball Ventures. Questo intende operare a livello internazionale per investire nell’ecosistema di questo sport: strutture, campionati, tecnologia e sviluppo dei talenti. L’area geografica di riferimento è l’Asia, che comprende India, Cina, altri Paesi del Sud-Est asiatico e Medio Oriente, con un focus secondario su

CLINIC PALMA CLINIC

PADELNESS: LA PRIMA EDIZIONE SI CHIUDE CON 10 MILA VISITATORI

La prima edizione di Padelness, la prima fiera italiana del padel e del fitness ideata e organizzata da Eventi in Mostra srl, ha attirato 10 mila visitatori in tre giorni alla Mostra d’Oltremare di Napoli. Gli espositori presenti sono stati 105, mentre i giocatori e le giocatrici coinvolti nei tornei ufficiali della fiera sono stati 394. I tornei FIP Rise femminili e maschili sono stati vinti rispettivamente dalla coppia italiana formata da Caterina Baldi e Giulia Dal Pozzo e dal duo spagnolo Jerez Carnero e Aragon Herrera. “Padelness è stata una grande sfida, che potevamo vincere solo mettendo insieme una squadra di professionisti. Questi tre giorni alla Mostra d’Oltremare sono stati impegnativi ma siamo già a lavoro sull’edizione 2025 che tornerà nella struttura di Fuorigrotta dal 21 al 23 novembre”, hanno dichiarato Marianna Perruno e Massimiliano Esofaco, entrambi ceo di Padelness.

FIP PROMISES: IL GRAN FINALE A VENEZIA DAL 19 AL 22 DICEMBRE

Il Promises FIP Tour 2024 si chiuderà con le FIP Promises Finals, in programma dal 19 al 22 dicembre a Venezia. Le categorie di giovani - maschili e femminili - che si troveranno al Venezia Padel Club sono tre: Under 14, Under 16 e Under 18, per le migliori otto coppie del ranking FIP Promises di ogni categoria, aggiornate al 6 dicembre 2024. La fase a gironi sarà composta da due gruppi di quattro coppie ciascuno. Le finali sono in programma domenica 22 dicembre.

EUROPA VS AMERICA: DAL 2025 LA RYDER CUP DEL PADEL

La FIP ha annunciato il lancio di una nuova competizione sullo stile di Laver Cup nel tennis e Ryder Cup nel golf, che si terrà ogni due anni con un montepremi da 700 mila euro. Il nome ufficiale sarà annunciato prossimamente, così come le sedi di gioco, e il formato sarà organizzato con il supporto di Padel Europe e Padel America. La FIP presenta il torneo come “una nuova opportunità ai giocatori provenienti da nazioni emergenti nel mondo del padel”.

CUPRA FIP FINALS: 48 COPPIE IN CAMPO A GRAND BOURG

Le Cupra FIP Finals sono in programma dall’11 al 15 dicembre in Francia, a Grand Bourg, in un evento organizzato dalla FIP con il supporto della Federazione francese di tennis (FFT). Un appuntamento che chiude il lungo anno del circuito FIP, che nel 2024 ha toccato oltre 100 tornei “combined” disputati in tutto il mondo. A partecipare saranno 24 coppie maschili e 24 femminili: in palio, 185 punti nel ranking FIP e 90 mila euro di prize money, equamente divisi tra uomini e donne.

PADEL HERO INAUGURA IL SUO TERZO CENTRO A PARMA

Nelle campagne tra Parma e Sant’Ilario d’Enza, in località San Prospero, Padel Hero ha aperto il suo terzo centro padel da 12 campi, otto dei quali coperti da tensostruttura. Tutti sono superpanoramici. L’intera struttura occupa circa 13 mila metri quadrati. Oltre ai campi, Padel Hero comprende due edifici spogliatoi, infermeria, reception, uffici, bar/ristorante e un pro shop. Gli altri centri della società sono stati in aperti a Lido di Camaiore e a Pisa.

PREMIER PADEL E NTT DATA INSIEME PER MIGLIORARE EXPERIENCE E ANALISI DEI TORNEI IN INGHILTERRA PRONTO AD APRIRE THE HUB OF PICKLEBALL AND PADEL

Premier Padel e NTT Data, leader globale nei servizi IT e di business digitale, hanno annunciato una partnership per sfruttare l’analisi avanzata e la raccolta dati in tempo reale di NTT Data per i tornei in tutto il mondo. In questo modo si sfrutterà l’esperienza di NTT nell’analisi dei dati, nella business intelligence e nella tecnologia, per sviluppare e migliorare le prestazioni dei giocatori e offrire un’esperienza più interattiva e coinvolgente agli appassionati di tutto il mondo.

IL PILOTA DI F1 PIERRE GASLY ENTRA NELLA HEXAGON CUP

Il pilota di Formula 1 Pierre Gasly, insieme all'imprenditore Loïc Féry, entra nel progetto Hexagon Cup, che andrà in scena a Madrid nella sua seconda edizione dal 29 gennaio al 2 febbraio 2025. La squadra di Gasly sarà la 10 Padel e l'ottava del torneo-esibizione (due in più rispetto allo scorso anno), al fianco di altri team sponsorizzati da personaggi noti come Robert Lewandowski, Andy Murray, Rafa Nadal, Eva Longoria e la coppia Leo Messi-Sergio Aguero.

A Farnham, nel Surrey, è stato approvato un investimento da 2,5 milioni di sterline per The Hopp - The Hub of Pickleball and Padel, che trasformerà un vecchio magazzino in un centro sportivo. L’Hopp vanterà ben 10 campi da pickleball indoor e quattro da padel al momento dell’apertura a metà del 2025. La struttura avrà anche un bar con vista a 360 gradi su tutti i campi indoor, così come una lounge e spazi appositi per lezioni di pilates e yoga.

TORNEI
CLUB
A sinistra: Pierre Gasly

PARTNERSHIP

DF SPORT SPECIALIST:

RIAPRE IL NEGOZIO DI DESENZANO DEL GARDA

DF Sport Specialist ha riaperto il suo storico punto vendita di Desenzano del Garda dopo l’incendio del maggio 2023 che aveva costretto il negozio alla chiusura temporanea. Una sfida superata dall’azienda e dal suo team, che torna a servire la comunità sportiva locale e tutti gli appassionati con un megastore interamente rinnovato e che si sviluppa su una superficie di 2.500 metri quadri. La ristrutturazione, infatti, ha incluso anche l’implementazione di un nuovo design moderno in cui trova spazio l’ampia gamma di articoli sportivi: oltre 50.000 prodotti dedicati alle diverse discipline. La riapertura è avvenuta il 7 ottobre con una cerimonia di inaugurazione che ha visto la presenza del fondatore Sergio Longoni e la sua famiglia.

HONEXP HA OTTENUTO IL PREMIO BEST GLOBAL BRAND INTEGRATION

HoneXp, marchio di spray e resine innovative per il mondo del padel, è stata insignita del premio speciale “Best Global Brand Integration”, ottenuto al 21° Press Outdoor & Promotion Key Award. Il riconoscimento sottolinea non solo la creatività del progetto, ma anche la sua capacità di integrare in modo innovativo l’identità visiva del marchio a livello globale. HoneXp, progetto dell'agenzia di comunicazione Tunnel Studios, offre prodotti come GripXp, SandXp e SanyXp per migliorare significativamente le prestazioni e l’esperienza dei giocatori di padel. Si tratta di spray pensati per perfezionare il gioco e le performance di chi è in campo, per ottenere un grip più deciso, maggiore controllo della palla e avere le calzature sempre fresche.

PADEL LIFE: DENTRO LA VITA DEI CAMPIONI CON RED BULL TV

Premier Padel, in collaborazione con Red Bull TV, ha sviluppato Padel Life, una serie con contenuti inediti nelle vite dei migliori giocatori al mondo. Mostra le storie e i viaggi personali di quattro professionisti: Arturo Coello, Ari Sánchez, Federico Chingotto e Alejandra Salazar. La serie inizia con Arturo Coello che torna nella sua città natale, Valladolid, e riflette sul suo viaggio per diventare uno dei campioni di padel. Ariana Sánchez apre le sue porte a Barcellona, offrendo uno sguardo al duro lavoro e alla concentrazione necessari per restare numero 1 al mondo. Federico Chingotto esplora la sua determinazione e i sacrifici che ha fatto per raggiungere la vetta. Infine, Alejandra Salazar condivide le sue riflessioni sulla sua eredità e sulla sua carriera, raccontando i momenti più sentiti nella sua città natale, Madrid.

RANKED PLAYERS

TOTAL NUMBER OF RANKED PLAYERS

The number of players with a junior or professional ranking in 2023, having competed in at least one match during the period 1 January to 31 December.

JUNIOR PLAYERS

A total of 1,209 players held a FIP Junior’s Ranking in 2023 (847 male and 362 female) from 15 nations. Europe had more players with a FIP Junior ranking than any other region – 96.0%.

LO STATO DELL’ARTE DEL RANKING INTERNAZIONALE

Con il passaggio dalla classifica WPT a quella FIP tanti aspetti sono cambiati, suscitando qualche perplessità tra atleti e addetti ai lavori. Uno studio della FIP Research & Data Analysis Department offre un’istantanea sulla situazione tra i pro della disciplina di Davide L. Bertagna

CPROFESSIONAL PLAYERS

on la nascita del circuito unico professionistico nel padel diverse erano le domande legate alla transizione del WPT. Tra i tanti dubbi, in primis c’era da capire quale metodologia utilizzare per definire il nuovo ranking e i punteggi ai vari tornei. La scelta adottata dalla FIP ha creato non poche perplessità dato che la classifica è stata penalizzante per alcuni giocatori. Questo perché il nuovo ranking a gennaio 2024 ha tenuto conto dei risultati ottenuti nei primi due anni di Premier Padel (otto tornei nel 2022 e sei nel 2023), più i cinque migliori risultati raggiunti nel FIP Tour 2023 e da (soltanto) settembre 2023 in poi nel WPT. Un sistema sicuramente discutibile (i più colpiti negativamente sono stati i giovani, con molti che nelle prime due stagioni di Premier non hanno fatto in tempo a mettere da parte un po’ di punti).

A total of 4,874 players featured the FIP ranking in 2023 (3,512 males and 1,362 females) from 72 countries. In 2023, 80 percent of the professional players ranked were from 14 nations. 61% of the

BRASILE TALIA ARGENTINA SPAGNA

A torto o a ragione la sensazione è che ci fosse bisogno di ripartire con una sola classifica e un solo calendario e che comunque bisognasse trovare una soluzione per il futuro della disciplina. Soluzione che al termine di questo 2024 sembra essere stata quella corretta. Ricordiamo che il ranking ufficiale a partire da gennaio 2024 è gestito e disciplinato dalla Federazione Inter nazionale di Padel in collaborazione con Premier Padel e Cupra Fip Tour, in accordo con la Professional Padel Association (PPA) e l'International Padel Players Association (IPPA). La procedura relativa ai punteggi nella classifica 2024 è visibile nella pagina seguente.

players came from Europe (72% female, 57% male).

PROFESSIONAL PLAYERS RANKED BY AGE

The

Almost

Sul tema è interessante la panoramica offerta dal World Padel Report, analisi rela tiva all’attività federale e realizzata dal FIP Research & Data Analysis Department, il centro studi della Federazione, che permette di osservare “lo stato dell’arte” dei professionisti nel 2023. Emerge un quadro in cui, come era prevedibile, a comandare tra i continenti c’è l’Europa che accoglie il 61% dei giocatori e delle giocatrici pro, seguita dal Sud America con il 20%. I pro attualmente provengono per l’80% da sole 14 nazioni nel mondo (su questo si attende che il padel diventi davvero una disciplina internazionale a tutti gli effetti), con naturalmente in testa a questa classifica la Spagna, seguita a distanza da Argentina e Italia. Analizzando più a fondo il report, emerge che gli atleti classificati nella Top 100 del ranking FIP (quelli che hanno giocato almeno una partita tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023) provengono da soli 11 Paesi e, a prescindere dal genere, oltre l'85% è nato in Europa. Considerando invece l’età dei giocatori (uomini e donne) classificati nella Top 200 nel periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, circa il 50% ha meno di 25 anni. Tra gli uomini la percentuale è più alta ed è pari al 54,5% mentre tra le donne è al 44,5%. Le atlete, nella fascia di età superiore ai 33 anni, sono in percentuale molto di più rispetto agli uomini (21% contro 7,5%).

of points from each player weekly from January 15, 2024, until the end of the season on December 22, 2024.

Player scores for each tournament played will be calculated according to the following table:

LA TABELLA PUNTI PER IL RANKING FIP 2024

WINNERFINALISTSEMIFINAL1/4FINALR16R32R64BONUSQUALYLASTQUALYQ2

IL PADEL PUÒ DIVENTARE UNO SPORT PER GIOVANI?

È uno dei grandi interrogativi legati alla crescita della nostra disciplina. Ne abbiamo parlato con maestri e allenatori in Italia, per capire come le evoluzioni del segmento e le intuizioni dei tecnici possano far avvicinare i ragazzi allo sport di Adelio Rosate, team e marketing manager di O&B Padel

Come diceva Picasso, “ci si mette del tempo a diventare giovani”. L’affermazione porta a riflessioni filosofiche o antropologiche. Per noi lo spunto per una considerazione ben più pagana. Quanto tempo ci mette il padel Italiano a diventare “giovane“, facendo breccia in quella fascia di età identificata, con sin troppa approssimazione, Juniores (dai 6 ai 18 anni)? Quanto la forte crescita che ha interessato il padel nazionale ha permeato questo “segmento”? Con O&B Padel e Padelbiz abbiamo condotto un’indagine. Dato che era impossibile avere fonti numeriche attendibili, abbiamo concentrato la nostra ricerca prettamente su aspetti qualitativi. Abbiamo declinato le varie fasce del mondo juniores, avvalendoci della preziosa collaborazione di alcuni esperti: maestri, istruttori, direttori delle scuole dei maggiori centri. Com’è organizzata la didattica? Qual è l’interesse dimostrato dai ragazzi? Come è strutturato il settore agonistico?

Queste le domande che abbiamo posto al pool di esperti contattato, consapevoli che nessun fenomeno sociale e sportivo può prescindere da un coinvolgimento della fascia giovanile, riconoscendo anche al padel proprietà intrinseche per lo sviluppo di capacità fisiche e psichiche. Al tempo stesso, è necessario dargli una prospettiva di

William Rota

ampio respiro, per far sì che entri a tutti gli effetti nella nostra cultura sportiva. Con conseguente maggior solidità e prospettiva per gli investimenti imprenditoriali profusi e al tempo stesso una crescita tecnica che ci porterà ad essere competitivi sugli scenari internazionali.

Il pool di esperti coinvolti è composto da: Roberta Zandarin, fiduciaria tecnica FITP per la Lombardia, maestra FITP, direttrice di Padel Extreme a Barlassina, coadiuvata dalla maestra Sarah Martignoni; Ariel Mogni, direttore tecnico del Centro Padel Firenze e coach nel Premier Padel; William Rota, maestro FITP e responsabile scuola YEP di Albano Sant’Alessandro (BG); Andrea Fierro, maestro FITP e direttore del Padel Hub di Desenzano del Garda, e Luca Rovetta, istruttore FITP e responsabile della scuola del 27 Padel di Bergamo.

Negli Juniores la FITP (Federazione Italiana Tennis Padel) comprende atleti dai 6 ai 18 anni. Suddividendoli in sei fasce, ciascuna delle quali aggrega due classi di età (6-8, 9-10, 11- 12 e così via). Ne consegue che anche la didattica è declinata in relazione alle inevitabili differenze psico fisiche. Veniamo quindi a considerazioni e racconti degli intervistati, da cui sono emerse esperienze davvero sorprendenti.

Le interviste

MAESTRO FITP E RESPONSABILE SCUOLA YEP DI ALBANO SANT’ALESSANDRO (BG)

Allo Yep Padel di Albano Sant’Alessandro hanno fatto un esperimento addirittura sui bimbi di 4 anni coinvolgendo, attraverso uno specifico open day, bambini della scuola materna (primo caso di cui veniamo a conoscenza). Chiediamo quindi al maestro William Rota (conosciuto anche per gli ottimi risultati agonistici) di spiegarci meglio questa interessante iniziativa. "Ci siamo rivolti alla direzione della scuola materna, grazie anche al fondamentale supporto dell’assessora allo sport, Paola Morotti”, ha dichiarato Rota. “Ciò ha comportato il coinvolgimento di 40 bambini dell’ultimo anno (5 anni). L’accademia ha fatto una presentazione pratica del gioco in due distinti momenti, con gruppi da 20 bimbi. Così abbiamo potuto distribuirli a gruppetti da quattro sui cinque campi del centro"

Come hanno reagito i bimbi? Quale il metodo di approccio al padel?

muovere a destra e sinistra, indietro e in avanti, prima senza e poi gradualmente, con le racchette e le palline. Poi schierandoli nelle due metà campo, facendoli colpire mirando dei bersagli. L’obiettivo base era far prendere dimestichezza con gli attrezzi. E, implicitamente, quello ovviamente, far conoscere loro l’esistenza anche di questo sport.

Un secondo open day è stato rivolto a quello che convenzionalmente viene definito il segmento Juniores (6-18 anni). Qui la miglior risposta è arrivata dai ragazzi tra i 10 e i 13 anni, dove qualche bambino ha modo di sceglierlo come primo sport. Mentre i ragazzi tra i 14 e i 18 anni, spesso ne hanno già scelto uno come principale e vedono il padel come qualcosa di estemporaneo.

Sarebbe stato prematuro mostrare loro la completa esecuzione degli scambi. Ci siamo limitati a un lavoro di coordinamento e di psicomotricità, controllo e, percezione del corpo nello spazio. Quindi li abbiamo fatti

Oltre agli esercizi di cui sopra, per i ragazzi come implementate la didattica?

Essendo l’uso delle pareti una delle peculiarità del padel, dividiamo il campo in due perpendicolari alla rete e con delle reti mobili creiamo i campi in modo che le distanze siano ancora minori. In questo modo, si ha la possibilità di usare tre pareti (le laterali che diventano di fondo) e una di fondo che funge da laterale.

Roberta Zandarin

DIRETTRICE DI PADEL EXTREME A BARLASSINA (MB)

"Seguiamo integralmente il progetto della Federazione, che prevede quattro stadi: avviamento, perfezionamento, specializzazione e alto livello. L’avviamento prevede il progetto ‘Racchette in classe’ a scuola. Per gli alunni che vogliono dare seguito, parlando di quelli di 6-7 anni, iniziamo poi a lavorare con i campi da minipadel. Abbiamo un gruppo di preagonistica, che coinvolgiamo quattro volte la settimana (due di allenamento e due di preparazione fisica), seguiti da uno specifico preparatore. La squadra agonistica fa tre sedute la settimana. Tra gli under 14 ne abbiamo uno tra i più forti in Lombardia (Riccardo Ceppi), mentre tra gli under 18 c’è Nicolas Anderson, entrambi già con classifica di seconda fascia"

Ariel Mogni

CENTRO PADEL FIRENZE

A cosa corrispondono le fasce di cui parli?

È una classificazione inserita dalla FITP e corrisponde sostanzialmente a un ranking suddiviso in cinque fasce. La prima prevede i 15 top player a livello nazionale; la seconda si estende ai primi 500 circa; la terza si allarga a un numero ancora superiore di giocatori, comunque di buon livello. L’affluenza junior “amatoriale” in generale è ancora troppo bassa per noi, direi circa il 10% del totale dei frequentatori. Sale al 15% se allarghiamo agli under 25. Diamo particolare risalto all’attività didattica e agonistica. L’attività Juniores è integrata con due squadre di serie B e due del TPRA entrambi sia maschile che femminile più una maschile di serie D. Nell’altro centro, in cui abbiamo anche campi da tennis, possiamo osservare che ancora un numero preponderante di bambini sceglie questo sport invece del padel. Questo perché è più conosciuto dai genitori e in particolare ha un testimonial d’eccezione, ovvero Jannik Sinner.

Luca Rovetta

DIRETTORE SCUOLA 27 PADEL BERGAMO

Fresco di un risultato nello scorso campionato, particolarmente brillante, con la promozione in Serie A sia maschile sia femminile. Abbiamo dato ampio risalto sia al prestigioso traguardo che all’accademia dei centri che dirige nello scorso numero di Padelbiz. Ariel ha davvero fatto un lavoro straordinario, sia in termini tecnici che organizzativi e oggi la sua Academy è un certo riferimento in Toscana e nazionale. Ci limitiamo qui a riprendere solo un paio di domande sul tema.

L’investimento sui giovani ti ha già dato soddisfazioni se, come mi hai detto, nelle finali di spareggio per la promozione in Serie A, a fare qualcosa di inaspettato sono stati proprio i ragazzi cresciuti nella scuola.

Sì, sono davvero soddisfatto per quanto hai sottolineato e perché i nostri centri in Toscana sono sempre più riconosciuti come scuola organizzata e qualificata per le diverse fasce di età. La richiesta maggiore arriva da bimbi tra i 6 e i 10 anni. In qualche caso ci si portano bambini di soli 5.

Qual è la percentuale di coinvolgimento femminile?

C’è una leggera prevalenza di maschi nel fare agonismo, ma i numeri sono sostanzialmente pari.

IN CONCLUSIONE

La FITP, nel suo ruolo istituzionale, ha studiato il mondo junior e dato ai centri già programmi didattici mirati per età. La scarsa conoscenza e cultura del padel ne condiziona ancora la sua scelta da parte di bimbi e genitori. I media e alcuni eventi miglioreranno gradualmente questo aspetto. I ragazzi rappresentano circa un terzo del totale. Alcuni centri lo stanno diffondendo ai bimbi delle prime classi elementari. I minori rappresentano un‘utenza tra il 20 e il 25% del totale e gli agonisti il 18/20%. Come Osservatorio O&B, aggiungiamo una possibile implicazione: il costo slot è ancora troppo alto.

Come stai vivendo il tuo nuovo ruolo al 27 Padel?

Siamo un centro di recente apertura e, al di là delle singole lezioni, stiamo organizzando sia il team docente che la didattica juniores. Dalle prime indicazioni posso dire che abbiamo più riscontro nei ragazzi sino ai 14 anni. I più grandi, spesso, hanno già uno sport prevalente e il padel lo vivono più come curiosità e divertimento amatoriale. Per ora solo il 25/30% prosegue dopo il corso, organizzando incontri tra loro.

I genitori stessi lo conoscono molto poco come sport e tendono a farlo vivere come leggero diversivo e complementare ad altri, non conoscendo la valenza atletica, tecnica e di “squadra” (giocando sempre in due). La metodologia didattica è già ben spiegata dai miei colleghi, aggiungo solo che in commercio si trovano anche le racchette specifiche, più piccole. Queste, assieme alle palle depressurizzate, la suddivisione degli spazi nel campo (aggiungendo reti), costituiscono le principali caratteristiche dell’insegnamento junior.

Il 27 Padel è a ridosso di un distretto scolastico. Una grande opportunità per promuovere la vibora.

In effetti questo rappresenta un vantaggio per noi. Ci stiamo muovendo in tal senso, ma come dicevo dobbiamo strutturarci didatticamente.

O&B Padel è un osservatorio specializzato nel marketing legato al padel. Effettua indagini e sondaggi mirati su mercati nazionali e internazionali, si occupa di definire bacini di attrazione per centri e accademie e propone stime di mercato e business plan dedicati.

UNA RACCHETTA PER UNIRLI

Padel, tennis, pickleball, squash, badminton, beach tennis e tennis tavolo.

Per la prima volta saranno tutti insieme a Racquet Trend Expo, che farà il suo esordio dal 7 al 9 marzo a Fiera Milano. Ecco cosa aspettarsi di Daniele Pansardi

Il mondo della racchetta avrà per la prima volta una casa tutta per sé. Racquet Trend Expo farà il suo esordio in grande stile nei padiglioni olimpici di Fiera Milano, inaugurando una nuova era per gli eventi sportivi milanesi che proseguirà poi con i Giochi Invernali 2026. Dal 7 al 9 marzo 2025, dunque, il format che si è fatto conoscere e apprezzare per il padel negli ultimi due anni punta a richiamare l’attenzione anche di tutti gli amanti di tennis, pickleball, squash, badminton, beach tennis e tennis tavolo.

Un’operazione tanto affascinante quanto unica nel suo genere, visto che si tratta di una manifestazione inedita a livello europeo. Il tempismo è senz’altro ideale: il tennis vive il suo momento di massima popolarità nel nostro Paese; il padel si sta consolidando fra gli amatori; il pickleball attira curiosità e attenzioni da più parti; il tennis tavolo è uno sport molto diffuso a livello ricreativo, mentre squash, badminton e beach tennis possono contare su delle nicchie fedeli e appassionate e possono trarre vantaggio da una visibilità così eccezionale. Come ha detto Luigi Spera nell’intervista su Padelbiz n.6/2024, dunque, i tempi sembrano maturi per la creazione del primo temporary club per racquet sport: una celebrazione di tutto il settore e la dimostrazione che queste discipline non sono solo alternative fra loro, ma parenti che possono serenamente convivere. I tempi, insomma, sembrano maturi per creare il primo temporary club della racchetta al mondo.

COME SARÀ RACQUET TREND EXPO

Che forma avrà questo temporary club? Parliamo innanzitutto di uno spazio da 40 mila metri quadri a disposizione, in cui le varie aree experience e le attività sportive saranno collegate fra loro con un passaggio di luci e colori (ciascuna area avrà infatti un proprio colore dedicato). Lo sport di racchetta sarà come detto il grande protagonista, ma non l’unico attore in scena. L’organizzazione di Racquet Trend Expo ha ribadito di voler puntare in maniera decisa sul settore fitness & wellness, con uno spazio dedicato in particolare all’impiantistica, e sul turismo sportivo, che nel padel in particolare ha trovato uno sbocco ricco di proposte interessanti e sempre più articolate. Per quest’ultimo segmento, Luigi Spera ha parlato di una vera e propria “mini fiera nella fiera”. Grande attenzione anche per il b2b: convegni, workshop e one-to-one per gli operatori turistici caratterizzeranno Racquet Trend Expo, che proporrà anche un’agenda di matchmaking per gli appuntamenti tra buyer e aziende.

• 5 campi da padel

• 3 campi da tennis

• 4 campi da pickleball

• Aree ping pong, badminton, beach tennis e squash

• 40 mila mq di spazio

• 180-200 espositori previsti

• Agenda di matchmaking per il b2b

• Clinic con le academy più importanti

• Workshop e convegni

• Nuova area dedicata al settore tessile

Padel. Anytime. Anywhere.

LA GRANDE FESTA DI MALAGA

Le AWT Finals sono state un’esperienza unica per le star del circuito. Un evento speciale per celebrare la passione comune e il piacere di vivere momenti indimenticabili

a cura della redazione

Un crescendo di emozioni che ha coronato i campioni del 2024, in un evento destinato a rimanere nel cuore degli appassionati. Le AWT Padel Finals disputate a Malaga non sono state solo la fine di una stagione: sono state il traguardo di un percorso di passione, impegno e adrenalina. Ogni singolo torneo disputato durante l’anno ha contribuito a scrivere questa storia, a colpi di racchetta e determinazione, attraverso un sistema di punteggi che ha portato solo i migliori a lottare per il Master e conquistare le Fight Card, il biglietto d’accesso a queste finali. In campo si sono sfidate le sei coppie regine delle rispettive categorie AWT: ecco chi ha saputo lasciare il segno in questa stagione straordinaria.

QUINTA CATEGORIA MASCHILE

Fabio Bonassi e Alex Carrara hanno conquistato il titolo in un super tie-break da brividi, sconfiggendo Francesco Maggi e Luca Pitozzi. Maggi è stato protagonista di un vero e proprio momento di eroismo, visto che ha stretto i denti fino alla fine giocando l’intera finale con una frattura allo scafoide, conseguenza di una caduta nei primi minuti di gioco. La sua dedizione ha reso questa finale ancora più speciale, in una partita che è un omaggio allo spirito sportivo più puro.

QUINTA CATEGORIA FEMMINILE

Albiona Gashi e Sara Fernicola hanno superato Martina Mariani e Manuela Bianchetti in una partita che ha tenuto il pubblico col fiato sospeso, chiudendo la partita per 6-3 6-4.

QUARTA CATEGORIA MISTO

Tereza Pinchuk e Paolo Borboni hanno incendiato il campo con la loro energia, portando a casa la vittoria in un super tie-break mozzafiato contro Martina Fernicola e Luca Cominassi.

QUARTA CATEGORIA FEMMINILE

Federica Armaroli e Francesca Bonometti hanno messo in scena una prestazione di

alto profilo, battendo al super tie-break le tenaci Lidia Bortolotti e Laura Mandica. Per Bonometti è stata una riconferma emozionante, un bis di vittorie che la vede protagonista per il secondo anno consecutivo. Il suo nome è ormai inciso nella storia dell’AWT.

QUARTA CATEGORIA MASCHILE

Tra applausi e abbracci, Mattia Chini e Gioele Carlucci hanno sollevato il trofeo, battendo in due set Nicola Lazzaroni e Lorenzo Zanini. È stata una finale vibrante, con colpi spettacolari che hanno anticipato l’attesa della sfida più epica della giornata. Terza categoria maschile

Il gran finale. Ryan Rymarczyk e Daniele Cantoni hanno fatto esplodere il pubblico in un urlo di gioia incontenibile, conquistando il titolo assoluto in finale contro Riccardo Barbi e Jacopo Lorini. In un terzo set di pura suspense, Rymarczyk e Cantoni hanno ribaltato la situazione e riscritto le sorti della giornata, in una partita che resterà impressa nella memoria di tutti come una delle più straordinarie mai viste all’AWT.

Un racconto di sacrifici, di sogni e di trionfi, un viaggio indimenticabile per chiunque ami il padel. Malaga è stato il teatro di tre giorni intensi, in cui la passione per il padel si è fusa con qualcosa di ancora più prezioso: il piacere di condividere momenti indimenticabili. Malaga, con il suo fascino e la sua accoglienza, è stata la cornice perfetta per queste AWT Padel Finals, un evento che non ha solo incoronato campioni, ma ha creato legami, amicizie e ricordi che resteranno nel cuore di tutti i partecipanti. Le partite sono state emozionanti, certo, ma è stato lo spirito di gruppo a rendere tutto speciale. Fuori dal campo, giocatori, allenatori e tifosi hanno condiviso risate, racconti e serate che andavano ben oltre la competizione, celebrando non solo il gioco, ma la gioia di stare insieme, di supportarsi e di divertirsi. Malaga, con il suo sole caldo e le sue notti vibranti, ha fatto da sfondo a un'esperienza unica: tra mare e cultura, ogni istante è diventato un ricordo prezioso, intrecciato di padel e amicizia.

I vincitori della terza categoria maschile Ryan Rymarczyk e Daniele Cantoni
Le vincitrici della quarta categoria femminile Francesca Bonometti e Federica Armaroli

IN THE ADIDAS (PADEL) WORLD

La visita al quartier generale di Herzogenaurach ci ha offerto l'opportunità di comprendere le ambiziose intenzioni del colosso tedesco nel mercato della pala. L’evento è stato anche l’occasione per scoprire in anteprima le prime scarpe progettate dal brand specificamente per la disciplina e intervistare Marta Ortega

dal nostro inviato Davide L. Bertagna

La visita all’headquarter di adidas, situato nella pittoresca città di Herzogenaurach, vicino a Norimberga, è stata un’esperienza unica nel suo genere. Sin dall’ingresso nel campus, si percepiscono chiaramente i valori che hanno reso il brand tedesco un leader globale: passione per lo sport, innovazione e creatività. Nel campus, talmente vasto da richiedere l’uso di biciclette per spostarsi all’interno, l’atmosfera che si respira è vibrante e moderna. La storia di adidas, parte proprio da Herzogenaurach del 1924. Qui, Adolf Dassler, figlio del calzolaio Christoph von Wilhelm Dassler, avviò la produzione di scarpe da calcio nella lavanderia della madre Pauline. È incredibile pensare che da queste origini sia emerso un colosso mondiale dello sportswear, capace di rivoluzionare il modo in cui interpretiamo lo sport. La nostra visita nell’adidas world è iniziata con un match esibizione che ha visto

L'intervista

Marta Ortega

Come è nata la tua collaborazione con adidas e da quanto va avanti?

La collaborazione con adidas è nata nel 2012. In questi ultimi 12 anni potete immaginare la chimica che si è creata tra me e il brand.

Come sta andando il 2024? Hai raggiunto gli obiettivi che ti eri prefissata a inizio anno?

È stato un anno con molti cambiamenti, ma credo che le novità forniscano sempre elementi di analisi e insegnamenti costruttivi. Da ogni esperienza e da ogni atleta ho potuto imparare qualcosa, sia a livello personale sia sportivo. Oggi penso che con Sofia Araujo stiamo facendo un ottimo lavoro. Naturalmente il nostro obiettivo era quello di arrivare tra le prime quat-

LA DOCTORA DEL PADEL

Marta Ortega (Madrid, 14 febbraio 1997) è una delle figure più rappresentative del circuito femminile, non solo per i suoi risultati sportivi, ma anche per i valori che esprime fuori dal campo. Sin da bambina, "Martita" ha stupito tutti per il suo talento naturale e per il suo senso di responsabilità. Dominatrice indiscussa nelle categorie giovanili, il suo ingresso nel circuito professionistico è stato accompagnato da grandi aspettative, che la madrilena ha ampiamente superato. Nel 2019, a soli 22 anni, Marta è diventata la giocatrice più giovane nella storia a conquistare la vetta del ranking mondiale. Parallelamente alla sua carriera sportiva, ha affrontato con successo anche il percorso accademico, laureandosi in Medicina, titolo che le è valso l’affettuoso soprannome di “La Doctora”. Abbiamo avuto il piacere di intervistarla, un’esperienza che ci ha permesso di comprenderne il carisma. Attualmente, Marta occupa la settima posizione nella classifica FITP.

protagonisti atleti del calibro di Pol Hernández, Marta Ortega e Seba Nerone. Il tour è proseguito attraverso i padiglioni del campus, ognuno dedicato a un aspetto cruciale del marchio. Dai centri di design agli spazi dedicati all’innovazione tecnologica, ogni area racconta una storia d’eccellenza. Abbiamo avuto l’opportunità di visitare i laboratori di ricerca e sviluppo, luoghi dove designer e ingegneri lavorano per creare da anni tecnologie rivoluzionarie in molteplici discipline sportive. Un momento clou della giornata è stato la presentazione della Crazyquick Padel, la prima calzatura in assoluto progettata specificamente per il padel. Questo lancio segna una pietra miliare per adidas e sottolinea l’impegno verso questo sport sempre più globale. La giornata si è conclusa con un incontro speciale con Marta Ortega, ex numero uno al mondo nel padel, e Kerryn Foster, global vp & gm adidas.

tro coppie al mondo, cosa che attualmente è molto difficile. Ritengo però che abbiamo fatto bene, abbiamo mantenuto un buon livello e soprattutto penso sia nata una coppia molto solida. Quello che volevo era avere al mio fianco una persona che avesse fiducia nel progetto.

Come ti sei trovata quest’anno con Sofia?

Ci siamo trovate in un momento molto simile, sia a livello sportivo sia nelle ambizioni per le nostre carriere. Credo che unirci sia stata una scelta positiva, perché abbiamo saputo comprendere appieno la situazione e i pensieri l’una dell’altra. La nostra priorità, al di là dei risultati, era riuscire a ottenere il massimo dalla nostra compagna. Ognuna di noi si è concentrata su ciò che sa fare meglio, impegnandosi a eccellere nel proprio ruolo e a supportare l’altra in ogni modo possibile. Questo è stato il nostro obiettivo fin dal primo giorno in cui abbiamo iniziato a giocare insieme. Forse è proprio questa attenzione reciproca che ci ha portato a concentrarci non solo sul nostro gioco individuale, ma anche su come poter far brillare l’altra. È questo spirito di squadra che ci ha guidate e motivate.

Sappiamo che ti sei laureata in Medicina. Come hai fatto a conciliare la car-

Da sinistra Seba Nerone, Marta Ortega, Pol Hernández e Arthur Hugounenq prima del match esibizione

riera sportiva ad altissimo livello con gli studi accademici?

Non è stato sicuramente facile. La mia routine quotidiana iniziava molto presto al mattino, quando mi svegliavo per andare in ospedale a Madrid. Le lezioni duravano dalle 8:00 alle 14:00, dopodiché mi dirigevo in palestra, dove mangiavo e mi cambiavo in macchina per sfruttare al massimo ogni minuto disponibile. L’allenamento iniziava alle 16:00 e terminava alle 17:30 in palestra, per poi proseguire sui campi da padel dalle 19:00. Dopo l'allenamento, tornavo a casa per studiare fino alle 2:00 del mattino. Quando avevo degli esami da sostenere, davo priorità alle ore di studio, senza gli allenamenti. E se invece dovevo partecipare a un torneo, cercavo di dedicare un po' di tempo al cosiddetto allenamento invisibile (cercando di dormire maggiormente). Alla fine sapevo che sarebbe stato un momento di sacrificio, ma il sogno che avevo era essere un medico e diventare la numero uno al mondo nel padel. Per me era una motivazione sufficiente per alzarmi ogni giorno presto e sottrarre qualche ora di sonno. Non avevo altra soluzione!

Quale pala stai utilizzando? Hai avuto un ruolo specifico nello sviluppo dei prodotti? Attualmente sto utilizzando la Cross It Light, una linea che abbiamo ricevuto in occasione del decimo anniversario di adidas nel mondo del padel. In generale, durante lo sviluppo e la produzione di un nuovo modello mi impegno sempre a fornire il mio feedback, condividendo le sensazioni che provo sul campo e suggerendo elementi che trovo utili o innovativi. Ciò che apprezzo maggiormente di adidas è il costante investimento nelle nuove tecnologie. Questo approccio si è dimostrato vincente anche durante lo sviluppo della prima linea di scarpe specifiche per il padel, un progetto che ha richiesto mesi di lavoro intenso. Siamo molto soddisfatti del risultato finale, soprattutto perché l'azienda ha coinvolto attivamente gli atleti, chiedendo opinioni dirette sull’esperienza in campo.

Quale è stato il torneo più bello in cui hai giocato nel corso della tua carriera? Nel corso della mia carriera ci sono stati molti momenti davvero signifi-

L'intervista

Quando adidas ha deciso di entrare nel mercato del padel e con quali obiettivi? Il brand adidas opera nel padel dal 2013 attraverso il nostro partner autorizzato All For Padel. La scelta oltre dieci anni fa è stata quella di partire con le pale, Ci siamo poi spinti sulle borse e sui set di palline, senza dimenticare naturalmente i nostri kit d’abbigliamento. Con il lancio delle Crazyquick Padel e con altri modelli in arrivo a dicembre, la strategia è quella di entrare in modo deciso anche nel comparto delle calzature da padel. Siamo colpiti dalla crescita avuta nell’ultimo lustro. In collaborazione con All For Padel, abbiamo monitorato l’evoluzione del padel nei diversi Paesi europei e il suo impatto su scala globale. Trascorriamo molto tempo con atleti di ogni livello, dai principianti agli elite, e grazie soprattutto a questi ultimi, stiamo acquisendo preziose informazioni sull’evoluzione della disciplina, che diventa sempre più competitiva.

Quali sono i mercati più importanti per voi al momento?

cativi. Devo ammettere, però, che l’emozione provata a Córdoba nel 2019 rimarrà per sempre nella mia memoria. L’atmosfera era incredibile, con una grande presenza di pubblico, e diventare la numero uno al mondo in un evento nel mio Paese è stato qualcosa di straordinario. Uno dei tornei a cui sono maggiormente legata è, senza dubbio, quello di Madrid. Quest’anno, al WiZink Center, ho vissuto un’emozione paragonabile forse solo all’euforia che si respira al Palau Sant Jordi di Barcellona. Tra i momenti più belli, sicuramente rientra anche la vittoria nel primo torneo di Premier Padel al Foro Italico, un'esperienza fantastica. Ciò che si vive a Roma è incredibile, non solo il giorno della finale, ma per tutta la settimana. Infine, il torneo al Roland Garros è stato per me un'emozione indescrivibile. Dopo averlo seguito tanto in TV, poter essere lì di persona, usare l’armadietto di Garbiñe Muguruza e percorrere il corridoio che porta alle scale dove Nadal esegue i suoi celebri salti è stato davvero un sogno che si è avverato.

Cosa ne pensi del movimento padelistico in Italia?

Credo che l’Italia stia attraversando un periodo di sviluppo significativo, con molti atleti che stanno migliorando costantemente. Come dico sempre, è fondamentale investire nelle giovani generazioni. In Spagna, all'inizio, il padel era praticato principalmente da persone di mezza età. Fortunatamente, si è puntato molto sulla creazione di scuole e accademie di alta competizione, con l'obiettivo di alzare continuamente il livello degli allenamenti. Penso che questo sia un modello che tutti i Paesi dovrebbero seguire: investire per rendere il padel una disciplina duratura, insegnando i fondamentali nel modo corretto a bambini e bambine fin da piccoli. Rispetto a qualche anno fa, oggi il padel è sicuramente più attraente, grazie anche alla visibilità dei giocatori professionisti in TV, che possono essere presi come esempio, proprio come accade in altri sport come il calcio, il basket o il tennis. Ritengo che questo rappresenterà un elemento decisivo per avvicinare maggiormente i giovani e i bambini a questa disciplina.

smanti e grazie al padel abbiamo la possibilità di raggiungere tanti nuovi consumatori. Ciò che stiamo osservando è la crescita di nuove tendenze del padel negli Stati Uniti, così come vediamo tanti campi sorgere in Asia. Siamo molto entusiasti di vedere come in alcune grandi città (in particolare Shanghai, Shenzhen, Hong Kong) ci sia un interesse importante per la disciplina. Quello che dobbiamo assolutamente fare è valutare al meglio le molte opportunità globali che ci troveremo di fronte.

Come sapete il padel è nato e si sta affermando in tutta Europa e attualmente il Vecchio Continente è il nostro mercato di riferimento. Essendo adidas un marchio globale abbiamo di fronte sfide continuamente entusia-

Molti atleti di alto livello collaborano da anni con voi. In che modo vi aiutano a sviluppare la gamma prodotti?

Uno degli aspetti più appaganti del nostro lavoro è la possibilità di collaborare con atleti di altissimo livello. Ascoltandoli e osservando i loro movimenti, comprendiamo meglio le loro esigenze, sia in termini di comfort che di preferenze estetiche, come colorazioni e stile. Una volta raccolte queste informazioni, le utilizziamo per sviluppare calzature specifiche per ogni sport. Grazie alla nostra esperienza in diverse discipline sportive, possiamo sfruttare il know-how acquisito in altri ambiti per ottimizzare ogni prodotto in base alle richieste e alle esigenze uniche del padel.

DISEGNATA CON I PRO, IDEALE PER OGNI LIVELLO

Crazyquick è la prima linea di calzature adidas progettata esclusivamente per le esigenze del padel. Sviluppata anche grazie ai feedback di alcuni tra i migliori giocatori al mondo, si caratterizza per funzionalità e colorazioni sgargianti

Sviluppata in collaborazione con atleti del calibro di Ale Galán, Alex Ruiz, Pol Hernández e Marta Ortega, Crazyquick è la prima linea di scarpe adidas creata appositamente per il padel e pensata per aiutare i giocatori di tutti i livelli a migliorare la loro esperienza in campo. Leggera e reattiva, è l'ideale per chi cerca un modello che permetta di coprire al meglio tutto il campo con movimenti esplosivi, assicurando la giusta stabilità. La gamma è stata progettata grazie a test insieme ai giocatori di tutte le categorie, inclusi alcuni fra i migliori atleti al mondo. Durante il processo di sviluppo, i feedback raccolti sono stati utilizzati con l’obiettivo di creare una calzatura che fosse in grado di rispondere alle esigenze specifiche del padel come cambi di direzione improvvisi, sprint e intense sollecitazioni.

Marta Ortega ha dichiarato: “Essere coinvolti nello sviluppo di questa gamma è stata un'esperienza incredibile. Nel mio caso, ho segnalato durante la fase di sviluppo del prodotto qualche aspetto che ritenevo migliorabile. Sono rimasta davvero colpita nel vedere che tutti i miei suggerimenti sono stati recepiti e implementati, con un impatto tangibile sul comfort e sulla performance. È stato un vero lavoro di squadra, e i risultati parlano da soli”.

Kerryn Foster, global vp & gm adidas, ha aggiunto: “Fornire i migliori prodotti per gli atleti è al centro di ciò che facciamo. In un momento storico in cui la popolarità e la presenza del padel crescono, siamo entusiasti di presentare questa nuova gamma di calzature. Tutti i modelli Crazyquick sono stati sviluppati per consentire alle persone di giocare con libertà, sia nel circuito professionale sai a livello amatoriale”. Dopo il lancio iniziale di ottobre, la gamma Crazyquick arriverà in nuove colorazioni a dicembre 2024, caratterizzati dai colori nero, bianco e rosso lucido per il modello da uomo e dai colori argento metallizzato, rosso lucido e rosa lucido per quello da donna. Una scarpa nata grazie ai professionisti, ma progettata per accompagnare tutti verso il massimo del proprio potenziale.

INTERSUOLA A DOPPIA MESCOLA

combina Lightstrike 2.0 ed EVA per un perfetto equilibrio tra propulsione e supporto

SUPPORTO LATERALE RINFORZATO

progettato per garantire la massima stabilità durante i movimenti laterali, molto comuni in campo

STABILIZZATORE DEL MESOPIEDE IN TPU migliora la rotazione del piede mantenendo il comfort

TOMAIA LEGGERA

realizzata in engineered mesh con inserti in TPU per una maggiore stabilità

SOLETTA INTERNA non rimovibile

COSTRUZIONE SLING-FRAME fornisce supporto durante i cambi di direzione senza compromettere la libertà di movimento

PUNTA ADITUFF garantisce un comfort ottimale e una minore resistenza all’abrasione

SUOLA IN GOMMA ADIWEAR specifica per il padel, garantisce un grip eccezionale e include un pivot point nell'avampiede per movimenti rapidi e precisi

CHIUSURA CON LACCI offre una calzata sicura

DA GIOVANE PROMESSA AL TOP

DEL RANKING

La “Perla” del padel Bea González è di recente diventata ambasciatrice Amazfit, marchio di tecnologia indossabile intelligente. L’abbiamo intervistata a Madrid in occasione di un evento organizzato dal brand

dalla nostra inviata Benedetta Bruni

Classe 2001, Bea González detiene oggi la sesta posizione nella classifica FIP e insieme a Delfi Brea forma l’attuale coppia numero tre al mondo, nominata “Superpibas”. Ma la sua carriera inizia ben prima, a otto anni, con l'ingresso ufficiale nel circuito professionistico appena compiuti i 14, la più giovane giocatrice nella storia di questo sport. Da lì, ha lavorato duramente per lastricare una strada spianata dal successo e dalle vittorie, che negli anni sono arrivate con tale costanza da valerle le prime posizioni nel ranking internazionale. Eppure, la padelista non si dice orientata alla performance. O almeno, non necessariamente: il suo amore per la competizione si lega alla passione che prova per questa disciplina. Quando si apprezza la propria quotidianità, viene naturale cercare di dare il meglio di sé.

Non stupisce dunque scoprire che proprio Bea González, in un evento creato ad hoc del brand tenutosi a Madrid a metà ottobre, sia stata scelta come ambassador di Amazfit, il marchio di tecnologie wearable di proprietà di Zepp app che entra per la prima volta nel mondo del padel (e di cui parliamo nelle pagine 24-25).

Con le nuove release specifiche sulla disciplina, l’atleta può finalmente elevare il suo gioco al livello successivo. Forte di una tecnologia integrata, che permette di ricalcolare il proprio programma di training sulla base delle prestazioni registrate in campo, nonché di parametri come lo stress e la qualità del sonno. Una modalità che Bea, che utilizza Amazfit Balance e il suo “ring”, ha definito un’alleata utile, in quanto le ha permesso di regolare l’allenamento e arrivare realmente a superare i propri limiti.

L'intervista

Bea Gonzalez

N. 6 RANKING FIP

Com’è nata la partnership con Amazfit e come ti supporta il marchio?

La collaborazione in realtà è nata da poco: mi hanno contattata perché avevano intenzione di ingaggiare una giocatrice professionista per entrare nel mondo del padel. Quando mi hanno chiamata per farmi la proposta, mi hanno anche spiegato come lavorano e quali sono i loro valori, che ho capito essere molto vicini ai miei, cosa che credo essere la più importante. Quindi ho accettato e abbiamo iniziato a lavorare insieme.

Quest’anno ti sei dovuta fermare varie volte per degli infortuni che ti hanno obbligata a uno stop. Come stai ora? Sei pronta a tornare in campo? Sì, sono pronta a tornare in campo. E speriamo che questa sia la volta definitiva per riprendermi da questo infortunio. Che d’altronde è ciò su cui ci stiamo concentrando con gli ultimi allenamenti: recuperare e prepa rarmi al meglio affinché non ricapiti più.

Quali sono adesso i tuoi obiettivi per la stagione?

I miei obiettivi sono finire la stagione nel modo migliore possibile, non infortunarmi più per poter giocare con continuità, e sentirmi competitiva al massimo una volta in campo.

Che tipo di giocatrice ti definisci?

Qual è stato il miglior torneo che hai giocato durante la tua carriera?

Penso che sia stato il World Padel Tour Valladolid dell’anno scorso, torneo che tra l’altro abbiamo vinto. È stato speciale per tanti motivi: niente di realmente concreto, quanto più per lo scenario, perché le nostre famiglie intere erano lì. La partita è stata molto dura e io avevo iniziato da infortunata e non sapevamo se ce l’avremmo fatta a terminarlo.

Cosa pensi del movimento del padel in Italia? Cosa credi che manchi alle atlete italiane per raggiungere le rivali spagnole?

In realtà, credo che l’unica cosa che manchi sia il tempo. Ogni volta che troviamo le nostre avversarie italiane in occasioni come i Mondiali o le competizioni internazionali riusciamo a vedere la loro evoluzione. Un numero sempre più alto di atlete, infatti, si allena con frequenza e riesce a dedicarsi solo al padel, cosa che all’inizio della carriera non era sempre possibile perché in tante dovevano continuare a lavorare. Ora che il contesto è più professionale penso che manchi solo il tempo necessario per raggiungerci. Però spero che sia molto e che non lo recuperino in fretta!

Sono una giocatrice molto aggressiva. Mi piace giocare ed essere sempre in condizione d’attacco. Inoltre, penso di essere anche una brava compagna.

Qual è la tua relazione con Delfi Brea e com’è evoluta in questi anni per restare sempre tra le prime posizioni del ranking? Qual è il vostro segreto?

Nessun segreto, solo lavoriamo molto e cerchiamo di raggiungere entrambe lo stesso obiettivo. In più siamo amiche da tanti anni e penso che questo sia fondamentale per far andare le cose per il meglio. Questa è la nostra linea: lavorare tanto e fare punti.

Tu detieni il record di giocatrice più giovane a entrare nel circuito professionale, ottenendo risultati eccezionali sin da subito. Cosa ti ha motivata per tutti questi anni?

A me piace molto competere e fare sport. Ne va che mi piacciono la mia vita e la mia quotidianità, sfruttare al massimo tutto quello che c’è in una settimana tra allenamenti e tornei. Non guardo al lungo termine, non faccio le cose pensando come diventare la numero uno. Cerco di godermi solo ciò che faccio giorno per giorno.

Cosa c’è nel futuro delle Superpibas? Be’, che ci siano le Superpibas per molti anni!

Da sinistra: Juan Manuel Rosito, country manager Spagna e Portogallo Zepp Health, Bea González e Fernanda Rezende, responsabile marketing Spagna e Portogallo Amazfit

LA RIVOLUZIONE

WEARABLE

È quella degli smartwatch di Amazfit, che con l’introduzione dell’AI nei suoi Balance e Active vogliono rendere più facile la vita quotidiana e ottimizzare le prestazioni sportive, incluso il padel

Fondato nel 2015, Amazfit è un marchio che si distingue per i suoi dispositivi indossabili smart focalizzati su salute e fitness. Seguendo la filosofia

“Up Your Game”, il brand incoraggia gli utenti a vivere le proprie passioni ed esprimere liberamente il loro spirito attivo. Per questo, i prodotti che offre spaziano dagli orologi e smartband ad attrezzature sportive più specifiche sulla salute della persona. Amazfit fa parte del gruppo Zepp Health Corporation, a sua volta in prima linea nel settore degli indossabili intelligenti e della tecnologia per la salute. Con gli ultimi aggiornamenti, i due player introducono importanti novità per semplificare l’esperienza utente nell’utilizzo di questi device e migliorare la pratica sportiva, grazie a un’elaborazione dati integrata e basata su intelligenza artificiale che calibra l’intensità dell’allenamento su parametri aggiuntivi quali la qualità del sonno e lo stress accumulato.

Zepp Aura

Ultraconnesso

Dopo l'abbinamento a uno smartphone, consente chiamate telefoniche Bluetooth, supporta l'assistente vocale Alexa e monitora i parametri di salute più importanti, come frequenza cardiaca, livello di stress, qualità del sonno e saturazione del sangue.

Sport e integrazioni

Active è dotato di un GPS preciso, supporta 120 discipline sportive, consente l'importazione di file di percorso, è impermeabile (5 ATM) e può inviare dati di allenamento tramite l'applicazione Zepp a piattaforme esterne: Apple Health, adidas Runtastic, Google Fit, komoot, Relive e Strava.

Peak Beats

Ulteriori supporti possono essere forniti da report che presentano gli effetti dell'allenamento in termini di esercizio aerobico e anaerobico, il livello di fatica e sovraccarico, nonché il tempo necessario per un completo periodo di riposo. I calcoli si basano sugli algoritmi Peak Beats.

Nel processo di riposo, Amazfit Active utilizza Zepp Aura, che legge i dati biometrici tramite l'orologio e in base a essi regola i suoni in tempo reale per rendere più facile ed efficace l'addormentarsi o il rilassarsi.

Readiness Score

Questa tecnologia crea un rapporto completo che mostra il livello di salute generale su una scala di 100 gradi, calcolato in base a fattori come la frequenza cardiaca, lo stress, la qualità del sonno e l'attività fisica del giorno precedente.

Zepp Coach

Un allenatore virtuale per fitness e corsa, che prepara piani di allenamento individuali, aggiornati settimanalmente, in base all’obiettivo che si desidera raggiungere. La comunicazione avviene tramite una chatbot che utilizza tecnologia Large Language Model (LLM).

Zepp Aura, Readiness, Zepp Coach e Peak Beats utilizzano l'intelligenza artificiale nei loro calcoli.

Monitoraggio

avanzato del padel

Presenta funzionalità per contare i colpi di palla, monitorare le giocate di dritto e rovescio, calcolare lo spazio che si occupa durante lo sforzo fisico, la localizzazione del campo, il tipo di colpo, la superficie di gioco rispetto al proprio partner, chi ha toccato di più la palla.

Nuove funzionalità

Tra gli ultimi aggiornamenti della serie Balance è inclusa la misurazione della potenza di corsa, l’aggiunta di nuove modalità sportive come arrampicata su parete e bouldering, la disponibilità di piani di allenamento personalizzati per mezza maratona e il supporto per il tracciamento del percorso nello sci e nello snowboard.

Mappe offline gratuite

Possibilità di scaricare mappe offline gratuite, con contorni del terreno e navigazione di ritorno.

Modalità Hyrox

Introduzione della modalità Hyrox per monitorare tutte le nove competizioni di questo sport multidisciplinare.

L’ultima versione di Zepp OS 4 integra OpenAI’s-GPT-4o, rendendo Amazfit Active il primo smartwatch sotto i 200 euro con l’intelligenza artificiale integrata. Zepp OS 4 introduce un Zepp Flow aggiornato, sfruttando la tecnologia GPT-4o per facilitare interazioni in linguaggio più naturale.

Gli utenti possono controllare i propri dispositivi tramite comandi vocali senza bisogno di parole chiave specifiche o di toccare fisicamente lo schermo. Incorporando capacità Bluetooth avanzate, il software permette un'integrazione senza soluzione di continuità con una gamma più ampia di periferiche di attori terzi. Zepp OS 4 introduce anche un ecosistema espansivo di mini app personalizzabili come la Workout Extension, pensata specificamente per gli sportivi, che consente agli utenti di personalizzare i propri dispositivi in base agli obiettivi di benessere individuali.

Exertion Tool

Per coloro che cercano un consiglio semplice su come regolare l'intensità dell'allenamento, è disponibile l’Exertion Tool, che calcola un valore di punti da guadagnare attraverso esercizi pianificati, adattando il punteggio in base al livello di affaticamento.

Readiness Score

Anche Amazfit Balance offre un Readiness Score, il cui punteggio si aggiorna ogni mattina e si basa su parametri come il carico di allenamento, la frequenza cardiaca a riposo, la variabilità della frequenza cardiaca (HRV) e la qualità del sonno. Dopo un allenamento intenso, ad esempio, se al mattino il punteggio risulta basso e la mente affaticata, l’app suggerisce di adattare il training giornaliero anche se altri indicatori mostrano un buon recupero fisico.

ZEPP OS 4

NON LA SOLITA RACCHETTA

La XPLO è la grande novità di Bullpadel per il 2025. Una pala che riesce a distinguersi per design e caratteristiche, e che punta tutto sull’esplosività

In un mercato dove le nuove racchette spesso tendono a somigliarsi rispetto al modello precedente, Bullpadel sembra essere riuscita a proporre una pala diversa dal solito. Le intenzioni di distinguersi in maniera più netta si potevano intuire forse già dalla denominazione: l’azienda spagnola ha infatti scelto di chiamarla XPLO, un nome che inaugura di fatto una nuova linea all’interno del catalogo di Bullpadel, completata anche dal modello Comfort. Come si può immaginare, XPLO fa riferimento all’esplosività, concetto attorno a cui ruota tutto il progetto del marchio iberico. La pala scelta e firmata da Martín Di Nenno vuole essere maneggevole e polivalente per un giocatore di destra come l’argentino, ma senza rinunciare a un’uscita di palla rapida ed energica per tenere alto il ritmo.

L'UNICITÀ DELLA XPLO

È pensata per i giocatori professionisti o comunque di livello avanzato. Si caratterizza per una forma ibrida, una sorta di diamante un po’ “squadrato” che è una delle principali innovazioni della racchetta. L’obiettivo non è solo di aumentare il punto dolce, ma attraverso il Wave System sul telaio anche rendere la struttura più resistente e rigida nel portare i colpi, favorendo un migliore trasfe-

rimento dell’energia. Il tratto forse maggiormente distintivo della XPLO, in ogni caso, è la disposizione dei fori sul piatto della racchetta. Bullpadel ha scelto di collocarli con uno schema particolare ed effettivamente ancora mai visto, che non prevede fori al centro dello sweet spot e su tutto l’asse verticale. L’obiettivo, anche in questo senso, sembra quello di garantire maggiore esplosività e un impatto secco e deciso.

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, la racchetta non presenta un bilanciamento alto, ma anzi piuttosto basso, attorno ai 25 cm. Una caratteristica che rende XPLO maneggevole ed efficace in tutte le fasi di gioco, anche in quelle che richiedono un maggiore controllo della situazione. Agilità, velocità nell’uscita di palla e rapidità dunque non mancano, a patto che sia ben accompagnata da una preparazione tecnica e atletica di buon livello. Parliamo di una racchetta esigente, che non fa molti sconti se i colpi non sono eseguiti in modo adeguato. Il peso si attesta tra i 365 e i 375 g, ma Bullpadel permette di personalizzarlo ridistribuendo il sistema di pesi aggiungendo 3, 6 o 9 grammi per chi cerca una maggiore potenza.

XPLO COMFORT

La versione di fascia intermedia della XPLO. Rispetto alla sorella maggiore varia a livello estetico, con piatto e telaio rossi e loghi e rifiniture nere, e nella composizione del piatto. La pala Comfort in Fibrix, mix di fibra di vetro e carbonio, è meno rigida e ancor più maneggevole.

Martin di Nenno

TECNOLOGIE

Air Power

L'evoluzione del sistema Air ReactChannel. Prevede un design più aerodinamico, grazie a una sezione laterale inferiore ingrandita del 50% nella parte cava, che dovrebbe garantire una maggiore efficienza nei colpi.

Geometric Shape

È il nome dato da Bullpadel alla particolare forma della racchetta. Un ibrido che presenta zone più ampie nella parte alta della pala, che secondo l’azienda dovrebbe spostare il bilanciamento verso l’alto.

Wave System

La tecnologia di Bullpadel che contribuisce a rendere più rigida la racchetta in alcuni punti precisi del telaio, in modo da renderla più resistente. Favorisce anche l’assorbimento delle vibrazioni.

Smart Holes

Un nuovo disegno che non prevede fori nella parte centrale della racchetta. Bullpadel ha voluto questa disposizione per aumentare l’efficacia dei colpi sul punto dolce, garantendo più rigidità e esplosività.

• Forma: ibrida

• Telaio: carbonio 100%

• Nucleo: Multieva

• Peso: 365-375 g

• Bilanciamento: 25 cm

• Piatto: Xtended Carbon 12K

• Stile di gioco: polivalente

• Livello: avanzato-professionistico

300 GRAMMI DI PURO DIVERTIMENTO

Head lancia la One Ultralight, la racchetta da padel per adulti più leggera al mondo

Con un peso di soli 300 grammi, un profilo di 38 mm e una superficie di impatto in fibra di carbonio 12k, la One Ultralight è la racchetta per adulti più leggera presente sul mercato.

Caratterizzata da una forma rotonda e da una nuova costruzione che prevede una maggiore lunghezza del manico, questa pala è maneggevole, confortevole e facile da utilizzare. È ideale sia per i giocatori occasionali che per coloro che desiderano avvicinarsi al padel per la prima volta.

Disponibile in due varianti di colori - bianco e nero - ma con le stesse specifiche tecniche, la One Ultralight non solo riduce al minimo l'affaticamento del braccio, ma migliora anche lo sweetspot, garantendo un maggior controllo durante il gioco.

• Forma: rotonda

• Peso: 300 g

• Profilo: 38 mm

• Superfice d’impatto: carbonio 12K

TECNOLOGIE

12K Carbon HS superficie di impatto in fibra di carbonio 12K ultraleggera per una migliore uscita della palla, più precisione nei colpi ed esplosività di gioco

Head One Aumenta la durata della racchetta

Auxetic 2.0 offre una sensibilità superiore e connessione più profonda con la palla

Spin Surface aumenta l’aderenza al momento dell’impatto con la palla, consentendo di giocare con maggior spin

Comfort Foam migliora lo sweetspot e il comfort, amplificando la potenza dei colpi

Integrated Protector System (IPS) protegge da graffi e scheggiature

Soft Butt Cap assicura una presa morbida e confortevole, assorbendo le vibrazioni e riducendo la pressione sulle mani, contribuendo così a prevenire lesioni e vesciche

"Questo progetto è iniziato come una sfida per cambiare il gioco del padel per sempre. Dopo uno studio di ricerca e sviluppo molto impegnativo e numerosi test sul campo che hanno visto coinvolti diversi giocatori di regioni come la Spagna e l'Italia, abbiamo trovato la racchetta perfetta per i principianti che cercano una racchetta leggera e di alta qualità per divertirsi mentre imparano a giocare a padel.

Dopo lo sviluppo della racchetta Extreme One dello scorso anno, abbiamo ripreso il nostro concetto di tecnologia One e portato il peso ancora più al limite, dimostrando ancora una volta il nostro carattere innovativo o del team"

Daniel Picot, product manager padel racquets di Head

CAMBIA IL MODO IN CUI TI ALLENI

Una macchina lanciapalle realizzata dai giocatori, per i giocatori stessi! La Slinger Bag è portatile, conveniente, leggera e incredibilmente facile da usare. In meno di un minuto, il tuo prossimo compagno di gioco sarà pronto per sfidarti e ti aiuterà a elevare il tuo gioco a un livello superiore.

FEDELI A SE STESSI

Per Padel Mi Amor, il segreto per la continua progressione è applicare la propria filosofia a ogni prodotto. Quindi mantenersi semplici ma con vivacità, ascoltare le esigenze del giocatore, dare priorità a comfort e qualità

Padel Mi Amor, partito come un sogno nel cassetto che poi ha saputo diventare realtà, si è ormai affermato nel segmento dell’abbigliamento e degli accessori della disciplina e ora si sta ritagliando sempre più spazio nel mercato nazionale e internazionale. Il brand di Alessandra e Paolo, partner nel lavoro e nella vita, ha saputo mantenersi autentico – pur in un mondo così sfaccettato e in costante evoluzione – restando fedele alla sua filosofia: essere innovativi con semplicità, ascoltando le esigenze dei professionisti e degli amatori che nei capi che indossano ricercano comodità, agio e una vestibilità adatta ad affrontare partite o allenamenti dentro (e fuori) le pareti di vetro.

LA

VISIONE

Le collezioni di Padel Mi Amor nascono da un concetto comune: realizzare prodotti iconici sia per la donna che per l’uomo. Questa idea di base fa sì che tutti i capi si contraddistinguano per la loro unicità in termini di disegno e vivacità di colori. A ciò si aggiunge un’attenzione particolare alla qualità del tessuto, che è stata una priorità del brand sin dal primo momento. Dalla sua fondazione tre anni fa, infatti, la ricerca costante e accurata di materiali da tutto il mondo rende ogni collezione sempre migliore della precedente, garantendo al contempo una vestibilità adatta alle esigenze di ogni giocatore e praticante. L’ufficio stile del brand combina la cura per il tessuto con trame discrete ma colorate e vivaci, cercando di rispondere ai gusti di tutte e tutti. E questa linea si sposa perfettamente con l’idea iniziale di Paolo e Alessandra, affiancati nel loro lavoro da quasi un anno dalla grande esperienza del direttore generale Fabio Maraccani, che sta diffondendo il nome del marchio sia nel mercato italiano che in quelli esteri. Di fatto, l’intenzione dei fondatori è di trasmettere i valori

del brand e innovare affinché chiunque si avvicini all’immagine di Padel Mi Amor possa trovare ispirazione nelle stampe, nelle forme e nel comfort che caratterizzano i capi, trovando di certo l’articolo ideale con cui identificarsi.

“Questa è una realtà che ci gratifica appieno, ma allo stesso tempo è uno sprone a cercare di migliorarci sempre e comunque nel processo di realizzazione a 360° di ogni tipo di capsule o collaborazione” Paolo Fina, co-founder Padel Mi Amor

LA FW24 E L’ESPANSIONE PER LA SS25

Le fette di mercato che il marchio sta man mano conquistando testimoniano il fatto che la direzione intrapresa è quella giusta. Anche la recente FW24 ha ottenuto un riscontro positivo e un elevato tasso di gradimento da parte degli operatori di settore, siano essi distributori di prodotto, retailer o consumatore finale. Ma se fin adesso la strada scelta è stata una sola, a partire dalla collezione Spring Summer 2025 Padel Mi Amor si prepara ad ampliare gli orizzonti: dopo aver consolidato la sua posizione all’interno delle pareti di vetro, il brand esce dal perimetro e aggiunge anche un assortimento di capi uomo/donna in coordinato da utilizzare fuori dal campo, in risposta a tutte le esigenze del giocatore che vuole essere comodo e performante in campo e mantenere la stessa comodità senza rinunciare allo stile dopo. Una collezione con dei tratti “off pitch”, che accompagna il padelista nei momenti di avvicinamento alla partita e quando ha finito. Padel Mi Amor sarà sempre di supporto ai giocatori, che siano essi seduti attorno a un tavolo insieme ai propri compagni, o in scooter, in bicicletta prima e dopo i match. “Questa è la nostra prossima sfida, e noi siamo pronti a vincerla”, affermano Paolo e Alessandra. Appuntamento allora in primavera, con tanta curiosità per vedere le proposte di un brand che, come suggerisce il nome, trasmette il desiderio di diffondere la passione e la gioia per questo sport.

padelmiamor.com

EXTRA PERFORMANCE

Questa la promessa dei prodotti di HoneXp, resine e spray innovativi volti a perfezionare l’esperienza dei giocatori di padel. Presa sicura sul manico, controllo della palla e freschezza: elementi che in campo possono fare la differenza

Ci sono cose che sembrano piccole, eppure hanno un peso importante sull’esito della partita: un colpo preso male, la mano che scivola sul manico. Da marzo 2024, però, il marchio di spray e resine HoneXp porta in campo una ricerca chimica avanzata per perfezionare l’esperienza e

GripXp

Resina innovativa progettata per garantire una presa sicura sul manico della pala, migliorando il controllo, la stabilità della racchetta e la precisione nei colpi. Questo prodotto utilizza una resina speciale derivata dal settore alimentare, per un’ottima aderenza senza compromettere il comfort.

Istruzioni per l'uso

• Applicare una o due spruzzate di GripXp su ciascun lato del manico della racchetta

• Distribuire il prodotto in modo uniforme

• Il prodotto è subito efficace, permettendo di utilizzare la racchetta subito dopo l’applicazione

SandXp

le abilità dei giocatori di padel. Il nome stesso, “Hone”, significa infatti “raffinare” o “affinare”, ed è un richiamo alla costante ricerca di miglioramento e precisione, dove “Xp” è acronimo di “eXtra Performance”. La sua gamma iniziale include GripXp, SandXp e SanyXp.

Spray pensato per ottimizzare lo spin e il controllo della pallina. La sua formula crea una superficie ruvida e duratura sulla racchetta, grazie all'impiego di micro-particelle di poliestere integrate in una vernice acrilica trasparente. Questo strato crea una superficie ruvida duratura per migliorare l’aderenza, nonché uno strato protettivo trasparente per preservare la racchetta dall’usura.

Istruzioni per l'uso

• Agitare bene il flacone prima dell'applicazione

• Applicare 4-5 passate su ciascun lato della racchetta

• Lasciare asciugare per almeno 4 ore prima dell'uso per un effetto ottimale

hone-xp.com

SanyXp

Uno spray igienizzante a base di eucalipto, progettato per mantenere le calzature fresche e sanificate. Questo prodotto elimina efficacemente odori sgradevoli e batteri. Adatto a diversi tipi di calzature e applicazioni che richiedono igienizzazione.

Istruzioni per l'uso

• Agitare bene il flacone prima dell'uso

• Spruzzare SanyXp all'interno delle calzature da una distanza di circa 20 cm

• Lasciare asciugare completamente prima di indossare le scarpe

• Per risultati ottimali, utilizzare regolarmente dopo ogni utilizzo

ROTTE E RACCHETTE

“Voglia di Padel” nasce da tre amici che hanno unito la passione per questa disciplina con quella per i viaggi. Anche se l’iniziativa è ancora amatoriale, il progetto è già un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono vivere un'esperienza unica, tra sport, divertimento e luoghi nuovi da conoscere di Cristina Turini

Tre amici con un obiettivo comune: trasformare la passione per il padel in un’esperienza unica. È questa la missione di “Voglia di Padel”, un progetto nato due anni fa dall’intuizione dell’abruzzese Gianfranco Fanella, che ha deciso di convertire un’idea in un’avventura condivisa. L’ispirazione arriva nel 2022, in occasione del suo cinquantesimo compleanno, quando Fanella parte per la Spagna con un obiettivo chiaro: immergersi nel mondo del padel visitando le academy più prestigiose e i club che hanno fatto la storia di questo sport. Durante il viaggio, incontra atleti e realtà di fama internazionale, scoprendo le radici di un fenomeno

L'intervista

Gianfranco Fanella SOCIO FONDATORE

Com’è nata l’idea di organizzare viaggi a tema padel?

Tutto nasce dalla voglia di viaggiare e da quella di giocare a padel. Nel novembre 2022, a Madrid, dove abbiamo svolto lezioni nel circolo Euroindoor Padel con la M3 Accademy, noi tre amici abbiamo pensato che questa esperienza potesse essere condivisa con altri appassionati come noi e ci siamo detti: “Proviamo a formare un gruppo e facciamo scoprire la bellezza di giocare e allenarsi in grandi club con i migliori maestri al mondo”.

Voglia Di Padel di fatto non è un tour operator. Come si struttura l’organizzazione di un viaggio tipo?

Il programma che proponiamo si sviluppa su un long weekend dal giovedì alla domenica, tre notti in hotel e sei ore di lezioni con sfide a coppie spagnole di pari livello, in una delle migliori scuole padel iberiche. Per realizzare il nostro programma ci avvaliamo della collaborazione di agenzie turistiche specializzate in viaggi di gruppo e dell’associazione sportiva Top Smash ASD di Pescara il cui presidente, Simone Scardetta, è anche organizzatore della Coppa dei Club in Abruzzo e Molise.

Qual è il profilo tipico dei partecipanti e che elementi fondamentali deve avere un viaggio per soddisfare le loro esigenze?

I partecipanti sono amatori appassionati di padel di livello medio e avanzato che vogliono migliorarsi tecnicamente e tatticamente. Spesso sono alla ricerca di una nuova filosofia di gioco e, perché no, desiderosi di conoscere nuove culture e nuovi Paesi.

Quali sono le destinazioni principali dei viaggi e con quali strutture locali / atleti / maestri siete in partnership per ogni location?

Fino a oggi abbiamo organizzato i nostri viaggi in Spagna, a Madrid, dove siamo stati ospiti di M3 Accademy e Vita 10 di Miguel Vita, mentre a Barcellona abbiamo avuto il piacere di svolgere le lezioni nell’accademia Laietà, diretto da Marcela Ferrari, attuale direttrice tecnica delle nazionali azzurre. Siamo poi in contatto con altri club di Madrid: Padel 2.0, Padel Sense della scuola di Alba Galan, Jorge Rodriguez Lorenzo e Daniel Gamarra di JRSports. Per Malaga invece il nostro punto di riferimento è Alessandro Lovato con Padelmania Events (che abbiamo intervistato sul n.6 di Padelbiz, ndr), una realtà che crea delle vere e proprie vacanze sportive con tornei, allenamenti e tour alla scoperta della Costa del Sol.

Quanto dura mediamente un viaggio di padel e quali attività vengono incluse oltre agli allenamenti e ai match?

Il viaggio ha la durata di quattro giorni dal giovedì alla domenica, le lezioni e i challenger si concentrano nei primi tre giorni, mentre lasciamo l’ultimo per visitare le città. Per rendere la vacanza completa e goderla appieno, mettiamo a disposizione un “local expert” che guida fisicamente e digitalmente i nostri ospiti alla scoperta delle città che ci ospitano. Questa figura è fondamentale perché fornisce informazioni pratiche per gestire gli spostamenti nel modo più

sportivo in piena ascesa. Da quell’esperienza nasce un progetto condiviso con gli amici Nino Di Virgilio e Loris Micozzi, con un unico scopo: accompagnare altri giocatori e appassionati alla scoperta dei luoghi dove il padel ha raggiunto i suoi massimi livelli, offrendo un mix di sport, cultura e networking con i protagonisti del settore. “Voglia di Padel” non è solo un viaggio, ma un invito a vivere la disciplina dove è nata, tra i campi che hanno formato gli atleti più importanti di oggi e le realtà che stanno costruendo il futuro del padel internazionale.

Gianfranco Fanella racconta la sua “Voglia di Padel” nell’intervista che segue.

efficiente, indicando luoghi, attività ed eventi dove poter andare, nonché posti dove poter degustare piatti tipici locali e bere una buona birra in allegria.

Che tipo di pacchetti offrite ai partecipanti? Ci sono differenze a seconda del livello di abilità dei giocatori?

Il pacchetto base comprende tre notti in camera doppia, esperienza padel e local expert, il partecipante può richiedere di personalizzare la propria avventura sia dal punto di vista turistico sia sportivo, come ad esempio l’aggiunta di ulteriori ore di allenamento e partite. Prima di formare i gruppi, verifichiamo il livello, per avere in campo con i maestri almeno tre o quattro atleti di capacità similari.

Quali sono le sfide nell’organizzare un viaggio di gruppo a tema sportivo all’estero? Sicuramente il solo fattore estero indica delle difficoltà, come la lingua e le abitudini locali, ma è una sfida che offre soddisfazioni e gratificazioni nel vedere i partecipanti appagati. Coloro che decidono di intraprendere questa esperienza si concentrano molto sulla qualità delle lezioni e delle strutture, ma sono anche molto attenti alla location e ai servizi degli hotel.

Come gestite i gruppi che hanno un livello di gioco molto eterogeneo?

Cerchiamo, già prima della partenza, di capire come formare i gruppi divisi per campo attraverso interviste, livello Playtomic e video di partite ove è possibile.

Quali sono i vostri obiettivi? Pensate di trasformare questa passione in attività imprenditoriale vera e propria nel prossimo futuro?

Stiamo cercando di capire se il target che abbiamo individuato, formato da persone che amano il padel ma che vogliono anche esplorare posti nuovi, possa darci soddisfazione nel tempo o sia destinato a ridimensionarsi nell’interesse per questa tipologia di esperienza. Per ora resta la grande passione per i viaggi, per questo sport e per la condivisione di entrambi questi interessi. In futuro siamo aperti a cogliere ogni opportunità che si presenti.

Da sinistra Nino di Virgilio, Gianfranco Fanella e Loris Micozzi
Voglia di Padel in trasferta a Madrid con un gruppo di turisti

PADEL & TRAVEL: IL PUNTO DI VISTA DEL MAESTRO

Volete concentrarvi solo sull’allenamento per migliorare tecnica e tattica?

Oppure affiancare al training anche delle esperienze extra campo? Due tipologie molto diverse fra loro, ma dove non mancheranno mai condivisione e passione per il gioco

La forte espansione del padel ha portato alla ribalta una serie di opportunità commerciali che vanno al di là della sola prenotazione del campo per partite e lezioni. Gli appassionati possono infatti trovare moltissime opportunità per unire lo sport al piacere per i viaggi. I tour operator e le agenzie specializzate inserite in questa fetta di mercato sono già tante e si stanno strutturando sempre di più, grazie anche all’ingresso in campo di realtà già ben consolidate in altri ambiti come il tennis, lo sci e il golf. Ma cosa dovete aspettarvi di trovare quando decidete di fare parte di un viaggio o vacanza padel? Dal mio punto di vista esistono due tipologie generali di “viaggio padel”: l’allenamento all’estero e la vacanza.

IL VIAGGIO ALLENAMENTO ALL’ESTERO

Consiglio questa tipologia di viaggio a chiunque sia interessato a migliorare il proprio livello di gioco, oppure a chi vuole esplorare altre esperienze di insegnamento o agli appassionati in cerca dello consiglio specifico da qualche maestro. Esistono viaggi di questo genere per ogni livello di gioco, ma secondo me sono i giocatori intermedi-avanzati ad apprezzarne di più il programma intensivo ed esigente dal punto di vista fisico. È un tipo di esperienza che comprende solitamente dalle 3 alle 5 ore di allenamento giornaliero, suddivise tra preparazione atletica, sessioni tecnico-tattiche in campo e partite. Un viaggio che non lascia molto spazio ad aspetti rilassanti e vacanzieri, ed è per questo motivo che va affrontato seriamente e con dedizione.

Un esempio è la proposta della M3 Padel Academy, che con la ‘Padel Week’ propone un programma di allenamento intenso ideato per tutti i tipi e livelli di giocatori che vogliono migliorare tecnica e tattica. Durante questa esperienza si ha spesso la possibilità anche di vedere da vicino gli allenamenti di giocatori professionisti, una vera e propria ciliegina sulla torta. I gruppi, formati da massimo quattro giocatori, vengono seguiti dalla squadra sotto la supervisione del direttore tecnico Jorge Martinez, che grazie al suo metodo ha portato giocatori come Federico Chingotto, Ale Gálan, Delfi Brea e Bea González ai massimi livelli.

IL PROGRAMMA TIPICO COMPRENDE:

• cinque giorni di allenamento dal lunedì al venerdì;

• due sessioni da 90 minuti al giorno di padel;

• 45’ al giorni di preparazione atletica;

• 45’ di teoria per due giorni;

• alloggio presso hotel nelle vicinanze comprensivo di colazione;

• colazione presso l’Academy con visione dell’allenamento dei pro;

• pranzo salutare presso l’Academy;

• corso online M3 Player Pro;

• welcome pack.

IL VIAGGIO VACANZA PADEL

È consigliata a chiunque, a gruppi di amici o anche viaggiatori singoli, che comprenda sia un programma di allenamento ma anche esperienze non relative al padel. Il livello di gioco richiesto per questi viaggi è solitamente indifferente, basta essere coscienti del fatto che il padel sarà un parte importante del viaggio, e che potrebbero partecipare giocatori di livello superiore o inferiori al vostro. Prima della partenza, ai giocatori verrà richiesto di autovalutare il proprio livello di gioco, il proprio rating su Playtomic o qualche altro parametro. Questo è un

passaggio necessario per poter gestire al meglio i gruppi in campo in anticipo e posizionarvi in quello corretto. Durante la prima sessione, si effettuano degli accorgimenti per rendere i gruppi omogenei.

Le ore di allenamento infatti sono ridotte per dare più spazio agli aspetti sociali di questo sport. È un viaggio condito da escursioni, esperienza culinarie, visite guidate, partecipazioni a tornei di professionisti e tanto altro. In alcuni casi, l’aspetto tecnico delle lezioni è affidato a un professionista che sarà anche disponibile per sessioni private. Potrete unire la vostra passione per il padel e per i viaggi e non mancherà un po’ di sana competizione alla fine della settimana per mettervi alla prova.

Un esempio di questo tipo di viaggio è la proposta della World Padel Travel, il cui programma prevede:

• rotazione a tempo su tre campi;

• quattro ore in campo al giorno suddivise in lezione, partita-guidata e partita libera;

• due escursioni (una di mezza giornata, una di una giornata);

• torneo;

• festa finale con premiazioni del torneo.

Qualsiasi tipologia di viaggio padel scegliate, quello che non mancherà sarà una bella esperienza, spesso con un gruppo di persone appassionate come voi di questo sport. Avrete modo di discutere dei vostri colpi migliori, trovare amicizie in comune e nuovi giocatori da sfidare da ogni parte del mondo.

Avete già partecipato a qualche viaggio padel o avete intenzione di farlo? Scrivetemi su Instagram (@andrea.fierro.coach) e vi darò un consiglio!

Sono nato e cresciuto sui campi da tennis a Milano, grazie alla passione di mio padre per questo sport, ed è diventata la mia professione intorno al 2005. Ho maturato molte esperienze all'estero (USA, UK, Spagna) lavorando anche nella prestigiosa Academia Sanchez-Casal di Barcellona. Proprio qui ho iniziato a giocare a padel per divertimento, senza sapere che da lì a pochi anni sarebbe diventata la mia professione una volta tornato in Italia. Sono Maestro Nazionale di padel della FITP e ricopro la posizione di direttore tecnico del The Padel Hub con base a Desenzano del Garda.

SCATENA LA FURIA IN CAMPO

Liberate la vostra potenza interiore con la nuova racchetta da padel Blade v3.

POLISPORTIVA INTERCOMUNALE: UN ESEMPIO DA SEGUIRE

Nel 1979 cinque comuni dell’Olgiatese, vicino al confine tra Lombardia e Svizzera, hanno deciso di unire le forze per un progetto unico: un grande polo dello sport per il territorio. Una storia di condivisione che continua ancora oggi di Daniele Pansardi

In un’Italia di campanili e piccole rivalità tra comuni confinanti, la storia dell’Asd Polisportiva Intercomunale è una felice eccezione. Questa nasce nel 1979 da un’intuizione e dal volere di cinque amministrazioni comunali dell’Olgiatese (Albiolo, Bizzarone, Rodero, Solbiate con Cagno e Valmorea), vicino al confine tra Lombardia e Svizzera, che decidono di collaborare in un progetto ambizioso e piuttosto unico nel suo genere. Una dimostrazione di lungimiranza per niente scontata. Oggi la Polisportiva raccoglie i frutti di quel lavoro e un’eredità sociale di grande rilevanza, che viene rinfocolata giorno dopo giorno dalla passione dei comuni e dei propri cittadini.

“I paesi sono molto affezionati alla Polisportiva”, ci spiega Alberto Galdi, direttore sportivo della struttura. “Nonostante i naturali cambi di amministrazione nel corso degli anni, sono sempre rimasti legati all’attività sportiva e a innovare costantemente la struttura”. Dopo la costituzione della società (che oggi si chiama Consorzi Impianti Sportivi), nel 1989 è stato realizzato il Palasport Intercomunale, attorno al quale poi sono nate tutte le altre strutture.

AL SERVIZIO DELLA COMUNITÀ

“Oggi abbiamo più di 21 sport e 38 istruttori, siamo affiliati con cinque Federazioni e quattro Enti di promozione sportiva. Siamo quasi più simili a un’azienda che a un’Asd”, aggiunge Gialdi. I numeri sono quelli di una vera e propria cittadella dello sport. Gli utenti settimanali sono circa 1000, con una prevalenza di bambini/ ragazzi (60%) rispetto agli adulti, che hanno a disposizione:

• una palestra 47x28 m con dei teli elettrici per suddividere gli spazi in tre parti uguali e indipendenti;

• una tensostruttura con campo da calcetto regolamentare, campo da basket, due campi da pallavolo;

• un’altra tensostruttura con due campi da padel;

• una pista di atletica regolamentare

• un campo da calcio a 11.

A questo va aggiunto anche un altro campo in erba sintetica, che in estate viene utilizzato per una piscina (10x5 m) del campo estivo. Una delle ultime novità è proprio il padel, che è accessibile al pubblico da gennaio 2023. “È ancora in una fase di crescita, anche perché ci siamo affidati da poco a un maestro, Alessandro Lochis, che è una figura fondamentale per far conoscere

il gioco e creare valore aggiunto”.

Gli sport che vanno per la maggiore, al momento, sono invece la pallavolo (presente fin dalla fondazione della Polisportiva), l’atletica, la ginnastica ritmica, il calcio e il karate. Sui possibili progetti futuri, invece, per il momento ci sono solo dei “piccoli sogni”, come quello di un parco acquatico. Nel frattempo, la Polisportiva resta focalizzata sui propri obiettivi: quella di essere un punto di riferimento sul territorio, un veicolo di aggregazione e coesione sociale per tutti i comuni coinvolti.

2 campi da padel

1000

utenti settimanali

Via Brella, 15 - Solbiate con Cagno (CO) 22043

21 sport

Orari di apertura: 8:30-12:30/14:30-18:30 lunedì-venerdì

Facebook: PolisportivaIntercomunale

Instagram: @intercomunale_asd

Telefono: 031.807481

Email: info@intercomunale.co.it

MARE CALMO NON FA BUONI MARINAI

Padel Elite nasce in periodi di incertezze nel mercato, ma questo non ha scoraggiato il titolare Daniele Corcella. Il suo store si propone come punto di riferimento nell’area di Barletta, in un contesto ancora con grande potenziale di Daniele Pansardi

Aprire un negozio di padel nel 2024 può essere un azzardo. Per Daniele Corcella, fondatore e proprietario di Padel Elite a Barletta, non esiste un momento più o meno favorevole. Soprattutto se si sanno gestire i periodi di difficoltà. “Sono le circostanze in cui si vedono le persone migliori”, ci spiega Daniele quando gli chiediamo come si affronta un mercato ancora immaturo sotto certi punti di vista. Una frase che spiega al meglio la filosofia di Padel Elite: puntare a un servizio di assoluta qualità verso i clienti, con l’obiettivo di creare anche una community che nell’area di Barletta sta crescendo passo dopo passo, e in cui il negozio vuole essere protagonista.

L'intervista

Daniele Corcella

TITOLARE

Quando è nato il negozio e qual era la tua esperienza nel settore?

Il negozio nasce ad aprile 2024. Ho voluto unire la mia esperienza nella moda alla passione per lo sport, e il padel come sappiamo è stato uno strumento fondamentale per riportare le persone a fare attività fisica e socializzare. Ero responsabile di produzione in una ditta di abbigliamento, e questo mi ha permesso di avere già dei contatti per alcuni fornitori. La zona attorno a Barletta, inoltre, è ancora abbastanza vergine per quanto riguarda il commercio al dettaglio.

Perché il cliente dovrebbe preferire il vostro negozio fisico a un’alternativa online?

Il 90% di chi si è rivolto a Padel Elite in questi mesi comprava già su internet, ma sul primo acquisto spesso rimaneva delusa perché si affidava per lopiù a pareri sui social. Se nel negozio fisico, invece, ci sono persone competenti, è più facile che si venga indirizzati verso l’acquisto mi gliore per le proprie esigenze. Spesso i clienti non conoscono gran ché materiali e gli aspetti tecnici di una racchetta, per cui c’è bisogno che qualcuno li guidi nella scelta. Il prezzo su internet non si può controllare fino in fondo, perché è sufficiente passare mezza giornata online per scovare un sito con offerte più convenienti del negozio fisico. Ma per quello sconto vale la pena fare un ordine a scatola chiusa? A mio avviso, solo se la variazione di prezzo è davvero importante. Per fortuna entrano in gioco anche altri fattori, e su quello bisogna fare leva con i consumatori.

Come sono andati i primi mesi di attività?

consigli, dopo qualche mese è tornata a comprare anche altro materiale.

Quali criteri hai utilizzato per la scelta dei marchi da proporre in negozio?

I fornitori sono scelti innanzitutto sulla base dei miei gusti personali. Ho anche visitato da vicino delle aziende, scegliendole sulla base della qualità e della costruzione migliore per le racchette. Poi ci sono anche altri dettagli come marketing e ambassador dei brand, perché avere Galán o Tapia come testimonial è indubbiamente un valore aggiunto. Ciò da cui non posso prescindere, tuttavia, è la qualità costruttiva.

Qual è la situazione del movimento padel a Barletta e dintorni?

A Barletta siamo quasi agli albori. Nei due circoli tennis della città sono stati installati anche dei campi da padel, ma il settore ha ancora margini molto ampi. Nella zona di Trani, Andria e nella provincia di Foggia sono più avanti, ma nel complesso siamo un paio d’anni indietro rispetto a Milano e Roma.

Organizzate degli eventi o avete delle collaborazioni con dei circoli?

Abbiamo delle collaborazioni con giocatori e maestri della zona. Sto organizzando dei tornei insieme ad alcune aziende, in modo da promuovere il padel e anche il negozio in città e dintorni.

Cosa ti aspetti dal mercato del padel nel prossimo futuro?

I primi mesi sono stati duri, ma non per la mancanza di pubblico. Come dicevo prima, in questo mondo e in quest’area bisogna essere capaci di guidare le persone nella fase d’acquisto. È un lavoro che richiede molto studio dei vari marchi e tanta pazienza. La maggior parte di chi ha acquistato in negozio, dietro i nostri

Mi aspetto che i consumatori diventino sempre più consapevoli in fase di acquisto e del loro modo di giocare, perché un prodotto di qualità e scelto con criterio può contribuire a migliorarne le prestazioni. Un negozio specializzato può essere un punto di forza per giocatori e giocatrici che non badano solo allo sconto su internet.

SCHEDA NEGOZIO

Padel Elite

Indirizzo: via Giovanni Boccaccio 177, Barletta, 76121

Telefono: 328.2515939

Mail: corcella62@gmail.com

Sito: padelelite.it

Facebook: Padel Elite Barletta

Instagram: @padel.elite_barletta

Numero titolari: 1

Grandezza negozio mq: 80 Servizi offerti: vendita abbigliamento, racchette, calzature, borsoni e accessori, sostituzione grip, protettori,

esacore, laccetti, test zone, consulenza specializzata per acquisti Marchi racchette trattati: adidas, Babolat, Bullpadel, Head, Hirostar, Nox, Sane, Siux, Starvie Marchi abbigliamento/calzature/ accessori: adidas, ASICS, Babolat, Bullpadel, Head, Hirostar, Joma, Sane, Siux, Starvie, Wilson

Altri servizi: manutenzione racchette, pagamento a rate

IL SOTTILE CONFINE TRA

TITOLO ABILITATIVO ED EDILIZIA LIBERA

Il Consiglio di Stato, nel riformare una sentenza del Tar di Lecce, chiarisce il regime applicabile a una manifestazione sportiva a carattere temporaneo di Andrea Farano

Era l’aprile del 2023 quando sulle pagine di Padelbiz timidamente esordiva questa rubrica, pensata e progettata anche e soprattutto allo scopo di offrire ad appassionati e operatori del comparto una rassegna panoramica delle sentenze emesse all’esito dei (purtroppo non rari) contenziosi scaturiti dall’attività di edificazione di campi padel e strutture annesse. Lo spirito che ci muove era e resta quello di puntare un faro sui principi giuridici in base ai quali le pronunce analizzate affrontano e risolvono sì questioni e casistiche locali dai presupposti specifici, ma dai quali è tuttavia possibile ricavare orientamenti via via sempre più consolidati a livello nazionale.

Ebbene, fin da allora ci era immediatamente parso evidente che uno degli argomenti maggiormente delicati sarebbe stato quello della necessità di premunirsi (o meno) del cosiddetto "titolo abilitativo edilizio" (ci riferiamo alle ormai note CIA, SCILA, SUPER SCIA, PdC, ecc…) da parte di chi intendesse realizzare una struttura di gioco, da valutare caso per caso secondo il rapporto tra caratteristiche progettuali, contesto ambientale e norme urbanistiche. Lo spunto originario ci venne allora offerto dalla fresca sentenza n. 254 del 20 febbraio 2023, con cui il Tar di Lecce aveva deciso una vicenda che grande eco aveva suscitato sul territorio e sulla stampa locale, comunemente nota come il "caso Palasummer". Oltre un anno dopo il Consiglio di Stato, giudicando in appello, ha ribaltato la pronuncia di primo grado: Padelbiz non poteva che raccontare, quindi, l’evoluzione della vicenda.

L’ANTEFATTO

Il caso venne sollevato dalla società salentina Kick Off – titolare di un importante impianto sportivo a Cavallino (LE), comprendente anche cinque campi padel –che contestava l’illegittimità dell’autorizzazione rilasciata dal Comune in favore di altra società, la Green Project (in realtà, interfaccia operativa dell’ente pubblico), al fine di realizzare, nell’ambito di una più ampia e temporanea manifestazione fieristica, autorizzata dal Comune stesso (denominata appunto Palasummer, tenutasi nell’estate 2022 presso il padiglione di piazza Palio in Lecce), l’installazione e la gestione di una grande area padel ("con 5 campi, 2 tribune con capienza massima di 316 persone, oltre a spogliatoi e servizi"). In particolare, la società ricorrente – nel premettere di aver sofferto un calo nel proprio volume d’affari, proprio in concomitanza con lo svolgersi dell’evento – criticava la circostanza per cui l’amministrazione comunale aveva omesso di rilasciare anche uno specifico titolo abilitativo edilizio che consentisse l’allestimento proprio dei campi da padel.

LA PRIMA DECISIONE DEL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE

La questione veniva appunto decisa dalla terza sezione del Tar di Lecce, che con la richiamata sentenza sanciva che la realizzazione dei campi da padel non rientrava tra le attività in "edilizia libera" (di cui all’art. 6, comma 1, lettera e-bis, del d.P.R. n. 380 del 2001), vale a dire tutti quegli interventi che possono essere effettuati senza che ci sia il bisogno di richiedere specifiche autorizzazioni agli uffici competenti, ovvero assoggettati a mera comunicazione di inizio lavori.

Il Giudice precisava che le caratteristiche tecniche dei campi (allora genericamente intesi come "strutture in ferro e vetro stabilmente infisse nel terreno e rimovibili solo a seguito di specifiche opere di demolizione"), insieme "all’uso temporaneo e non occasionale dei manufatti" (in quel caso, 45 giorni per due anni consecutivi), integravano, nella sostanza, l’esercizio stagionale di una struttura sportiva precaria, la cui realizzazione però nei fatti "comportava una modifica dello stato dei luoghi". Da qui la necessità, a carico della società organizzatrice, di ottenere un apposito titolo abilitativo edilizio e, comunque, l’autorizzazione ad occupare con tale specifica destinazione l’area interessata dall’evento, quand’anche transitorio.

LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO

Il Comune di Lecce non è rimasto certo a guardare, ed anzi ha impugnato la pronuncia esponendo quale motivo di gravame nel merito la natura "amovibile" delle opere in questione, come a suo dire risultava comprovato da una apposita relazione tecnica. Da ciò, quindi, sarebbe conseguentemente derivata la pacifica iscrizione delle opere affidate nell’attività in cosiddetta "edilizia libera" (e, quindi, l’inutilità del titolo edilizio).

Il Consiglio di Stato, quinta sezione, con la sentenza n. 5636 del 26 giugno 2024 ha dunque riformato la decisione del primo giudice, valorizzando in via assorbente proprio le risultanze e le precisazioni contenute nella relazione tecnica acquisita agli atti di causa. Tale elaborato, descrivendo l’area interna al padiglione fieristico - e particolarmente la cosiddetta Area Padel - ha evidenziato come gli allestimenti fossero consistiti nel montaggio di cinque campi di padel e di due tribune metalliche componibili (con "componenti modulari prefabbricati"), mediante semplice appoggio delle strutture sulla pavimentazione industriale già esistente, e con l’accortezza che "ai fini della sicurezza i montanti sono stati imbullonati sulla pavimentazione esistente mediante tasselli e viti". La relazione aggiungeva che per la posa di campi e spalti "non è stato effettuato alcun lavoro edile, ma semplici operazioni di mero montaggio e smontaggio utilizzando attrezzi ed utensili manuali... alla stregua delle operazioni di montaggio di strutture temporanee utilizzate per manifestazioni di pubblico spettacolo e/o montaggio di stand espositivo"

Da tali considerazioni, di natura squisitamente progettuale e operativa, il Giudice ha desunto un principio di prova in ordine alla natura effettivamente amovibile delle opere realizzate che - a suo dire - pur nella indubbia complessità delle strutture impiegate "non hanno apportato alcuna trasformazione permanente del suolo e sono state rigorosamente mantenute all’interno del già esistente padiglione fieristico". Quale diretta conseguenza, il Consiglio di Stato ha ravvisato le condizioni affinché dette costruzioni potessero infine qualificarsi come opere di edilizia libera, non configurando queste né un aumento del volume e della superficie coperta, né la creazione o la modificazione di un organismo edilizio, né l’alterazione del prospetto o della sagoma dell’edificio cui sono connesse, nonché "…in ragione della loro oggettiva inidoneità a modificare la destinazione d’uso degli spazi interni interessati (essendo anzi funzionali all’uso prettamente fieristico, perché il loro impiego accede allo svolgimento della manifestazione principale autorizzata dal Comune, avente pacificamente natura di fiera)", senza ovviamente dimenticare la loro facile e completa rimovibilità.

IN CONCLUSIONE

La sentenza in commento – a nostro avviso impeccabilmente argomentata – valorizzando un’analisi di natura fattuale, incentrata sulle caratteristiche dei processi di installazione dei manufatti, giunge a conclusioni giuridiche la cui ricaduta applicativa non ci pare di poco conto. Poter esonerare, infatti, gli organizzatori di manifestazioni sportive – a carattere temporaneo, lo sottolineiamo – dall’ottenimento di un titolo abilitativo edilizio per l’installazione di un campo padel (di tipologia modulare e rigorosamente amovibile, si badi bene) può costituire un tangibile incentivo al fiorire di attività promozionali e iniziative propagandische ancor più diffuse sul territorio, sempre nel nome del padel.

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