Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 6796/2023 del 12 giugno 2023 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 - LO/MI - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
Allegato redazionale a Running Magazine n. 7-8 - Anno: 2023
SCOPRENDO LE CARTE
G R A N F I N A L E D I S TA G I O N E
T R A M I L A N O E B A R C E L LO N A
D AT I & S TAT I S T I C H E
Nella foto: da sinistra Delfi Brea, Bea González, Arturo Coello e Agustín Tapia vittoriosi al Premier Padel di Madrid Foto credits: Premier Padel
@padel.biz
N. 11-12/2023 - ANNO 2
I T E S S E R AT I I N S PA G N A
FA N S O M E T R O : I C L U B S U I S O C I A L
FOCUS PRODOTTO
LA LINEA RADICAL DI HEAD
HEROE’S & HYDROGEN
INTERVISTE
I L FAT TO R E “ I ” D I ! K O N E E C
I 1 0 0 A N N I D I D U N LO P
1
2
N. 11-12/2023 - ANNO 2
D AT I & S TAT I S T I C H E 1 0 LA SPAGNA NON SI FERMA
FA N S O M E T R O 1 2 PUNTEGGIO ALTERNATIVO
I N C H I E S TA E S C LU S I VA 1 4 LA CARICA DEI 101: DOPO I NEGOZI, PARLANO LE AZIENDE
PA D E L L E G A L 1 8 L’INEDIFICABILITÀ DEI CAMPI PADEL IN ZONA AGRICOLA
BRAND PROFILE 2 0 IL FATTORE “I” DI !KONEEC
FO C U S O N 2 2 PADEL MI AMOR: UN SENTIMENTO DI AMORE PURO
FO C U S I N T E G R A Z I O N E 2 3 ARGIVIT: IL PIENO DI ENERGIA PER TUTTO IL MATCH
P R O D OT TO D E L M E S E 24 LA LINEA RADICAL DI HEAD
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PA D E L S H O P 2 6 SMASH TENNIS & PADEL DI BARI
PA R T N E R S H I P 2 8 HEROE'S E HYDROGEN: ORGOGLIO E CURIOSITÀ
INTERVISTE 3 0 DANIEL BESWICK, MANAGING DIRECTOR DI DUNLOP 4 0 ADRIAN ARGAÑARAS FERNANDEZ ED EMILIANO POZZONI
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FO C U S P R O D OT TO 3 2 DUNLOP, NOX, PROKENNEX, SNAUWAERT 3 4 LE FANTASTIC 4 DI BULLPADEL
"Il successo, e al tempo stesso il problema del padel, è che attrae a tal punto che non basta una partita alla settimana"
3 5 LA LINEA ACCENT DI WILSON
CENTRO DEL MESE 3 6 BLANCO PADEL CLUB DI FRANCAVILLA AL MARE (CH)
Adrian Argañaras Fernandez, pag 40
S OT TO L A L E N T E 3 8 MA QUANTO CONTA LA PREPARAZIONE ATLETICA?
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V I S TO D A L C O A C H 4 2 DOMANI TORNEO: COSA METTO IN BORSA?
IN TOUR PER L'ITALIA CON PADEL NUESTRO 4 3 A CONTATTO CON IL TERRITORIO DI PALERMO
FIERE 4 4 PADEL TREND EXPO 2024: INTERVISTA AD ALESSANDRO LUPI
EVENTI 4 5 IL SENSO DI VIENTO PER LA COMMUNIT Y
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PA D E L & T R AV E L 4 6 IL TRIDENTE E LA RACCHETTA
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EDITORIALE
SCOPRENDO LE CARTE di Benedetto Sironi
P
ur in un anno certamente meno effervescente a livello di vendite rispetto ai tre precedenti, il mercato padel si conferma in grande fermento sotto vari punti di vista. Nuovi club continuano ad aprire (seppur con un minor incremento percentuale rispetto allo scorso triennio); nuovi praticanti si avvicinano alla disciplina; nuovi eventi e iniziative affollano piacevolmente il calendario; nuovi marchi si affacciano sul mercato e nuove collaborazioni tra aziende nascono, così come brand storici del tennis cercano di rilanciarsi o di consolidarsi sempre più nel settore. Ne troverete alcuni significativi esempi proprio su questo numero di Padelbiz, che sarà presente per seguire di persona con il suo team al gran completo e una speciale extra-distribuzione anche in occasione dei due eventi conclusivi della stagione agonistica: il Premier Padel di Milano (4-10 dicembre) e il Master Final del World Padel Tour a Barcellona (15-18 dicembre). Due tappe che, comunque vada, entreranno negli annali del padel, essendo le ultime dei rispettivi circuiti in modalità “indipendente”. C’è ovviamente grande attesa per il 2024, anno in cui tutto confluirà in un unico calendario sotto il cappello di Premier Padel, come vi abbiamo già ampiamente illustrato nelle scorse settimane. Ma “torniamo” per un attimo in quel di Milano: il 7 dicembre la festa di Sant’Ambrogio, la prima alla Scala, i mercatini di Natale e… il Premier Padel, appunto (mentre a gennaio il capoluogo lombardo tornerà di nuovo grande protagonista con l’attesissima seconda edizione di Padel Trend Expo, di cui vi sveliamo altri dettagli nell’articolo dedicato). Insomma, per la seconda volta consecutiva, una delle settimane milanesi più attese dell’anno è contrassegnata non solo dai più classici appuntamenti meneghini, ma anche dall’ultima tappa del circuito targato FIP. Alla prima del 2022 circa 27.000 persone affollarono l’Allianz Cloud durante la settimana, un numero che l’organizzazione punta a superare. L’interesse, del resto, è ancora più alto e variegato, il pubblico del padel aumenta di continuo e rispetto allo scorso anno, quando Juan Lebrón e Ale Galán erano gli annunciati dominatori, ora ci sono decisamente molte più carte potenzialmente vincenti sul tavolo. A proposito: quando abbiamo iniziato a concepire il fil rouge di questo numero siamo stati proprio suggestionati dall’immagine delle carte da
gioco, tanto da realizzare una particolare copertina a tema. Scoprire poi che la stessa metafora visiva fosse stata utilizzata nell’ultima campagna di uno dei brand di riferimento degli sport di racchetta (noterete facilmente quale) è stata una sorprendente e piacevole sorpresa. In effetti è bello immaginare il mondo del padel come una grande partita a carte. Dove anche le “regine” del circuito stanno conquistando una crescente importanza. Le tre tappe del Premier Padel 2023 disputate finora dalle donne (la grande novità di quest’anno), sono state vinte da tre coppie diverse: Paula Josemaría e Ari Sánchez partono come favorite per via della loro posizione dominante nel World Padel Tour, ma a Milano e Barcellona si dovranno guardare da Gemma Triay e Marta Ortega e da Bea González e Delfi Brea. Per un pronostico che può forse essere equamente diviso proprio tra le tre coppie. La situazione è invece molto aperta in campo maschile, a dispetto di quanto si potesse immaginare solo tre mesi fa. Arturo Coello e Agustín Tapia hanno accusato probabilmente le fatiche della cavalcata da record dei mesi precedenti, mostrando il fianco più del solito a Martin Di Nenno e Franco Stupaczuk, oltre ai redivivi Lebrón/Galán, che dopo l’infortunio del Lobo sono tornati ad alti livelli e hanno ricominciato a vincere. Sei coppie le quali, non a caso, sono protagoniste della nostra cover e saranno ansiose di giocarsi le mani decisive sul loro (e nostro) grande tavolo da gioco preferito: i 10 x 20 metri azzurri e bianchi del campo da padel. Perché, è giusto ribadirlo, oltre che da indispensabili strategie di programmazione e di corretta gestione dello sport da parte di tutti gli attori coinvolti, una parte significativa della sua crescita e dell’affezione del pubblico passa proprio dalle figure degli atleti di vertice. Sono loro a ispirare, stupire e far appassionare il pubblico per le proprie imprese sportive o per le dinamiche di coppia così peculiari nel padel, come ribadito nell’editoriale dello scorso numero. Anche per questo motivo sarebbe bellissimo per tutto il nostro movimento vedere nei prossimi anni alcuni giocatori italiani stabilmente nella top 10 del circuito, a giocarsela alla pari con argentini e spagnoli. Sinner e compagni, che proprio in una delle capitali mondiali del padel (Malaga) hanno appena compiuto un’impresa storica per il tennis italiano con la vittoria della Coppa Davis, insegnano che con pazienza, coraggio, dedizione e resilienza nessuna sfida è impossibile.
Editore: MagNet srl SB - Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO - Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI Editors: MANUELA BARBIERI, DAVIDE L. BERTAGNA, BENEDETTA BRUNI, SARA CANALI, ANDREA FARANO, ANDREA FIERRO, DANIELE PANSARDI, ADELIO ROSATE, DANIELE SIRONI, CRISTINA TURINI Art director: SIMONE COMI Redazione: via Tertulliano 68, 20137 Milano Tel: 02.87245180 - Fax: 02.87245182 Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Email: redazione@padelbiz.it Website: padelbiz.it Anno 2 - Numero 11-12/2023 - Periodico mensile Registrazione al Trib. di Milano n . 6796/2023 del 12 giugno 2023. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI. Iscrizione al ROC n. 16155 del 23 novembre 2007 Stampa: Gierre Print Service Srl Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: MagNet srl SB Responsabile dati: Benedetto Sironi Questo numero è stato chiuso il 28 novembre 2023 @padel.biz
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MagNet srl SB
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NEWS
CAMPI
FIP E MEJORSET SVILUPPANO IL FIP OFFICIAL COURT
PADEL GALIS E LA PPA LANCIANO UN NUOVO MODELLO DI CAMPO
La FIP e il produttore MejorSet hanno annunciato di aver sviluppato il primo FIP Official Court. L’azienda spagnola è fornitrice dell’ente di governo della disciplina dal 2020: è stata presente ai Mondiali in Qatar nel 2021 e a Dubai nel 2022, ai Giochi Europei di Cracovia 2023 e anche in tornei Premier Padel come il Paris Major, l’Italy Major, il Qatar Major e i P1 di Madrid, Milano e Mendoza. Per il presidente della FIP Luigi Carraro, questo progetto congiunto tra le due realtà – che già godono di una solida partnership – è volto all’internazionalizzazione del padel e alla standardizzazione dei campi anche a livello amatoriale, per “rendere il gioco più spettacolare e garantire a tutti coloro che giocano a padel un’esperienza nuova, unica e imperdibile”.
Padel Galis, in collaborazione con la PPA (l’associazione maschile dei giocatori), ha svelato un nuovo modello di campo da padel. Il produttore spagnolo ha voluto sottolineare alcuni dei cambiamenti più notevoli, come uno sviluppo nel design della griglia metallica, volto a una maggiore uniformità nel rimbalzo della pallina e a più sicurezza per gli atleti che potrebbero sbattervi contro. La versione ultra panoramica del campo consente la visione più completa possibile per gli spettatori, sia dal vivo che dalla tv. I pali a sostegno della rete potranno avere un apposito vano per riporre le palline, e l’implementazione di un sistema di illuminazione perimetrale a LED permetterà una visione uniforme e un risparmio stimato del 50% sul consumo energetico.
IL PADEL ARRIVA ANCHE IN NUOVA ZELANDA La Federazione di padel neozelandese ha annunciato l’apertura del primo campo costruito nel Paese. L’inaugurazione è avvenuta sabato 28 ottobre al Riverside Sports Club di Auckland. Per Padel New Zealand è il primo passo nel suo piano di espansione territoriale. Tra gli obiettivi sul breve termine c’è l’apertura della seconda struttura al Remuera Racket Club, sempre ad Auckland, e l’inaugurazione di un terzo campo all’Albany Tennis Centre. Altri cinque campi saranno costruiti all’interno di impianti sportivi già esistenti entro un anno. L’esempio da seguire tra i neozelandesi è l’Australia, dove il padel è arrivato nel 2016 ed è in fase di forte crescita con 40 campi attivi al momento e una proiezione di 100 entro la fine del 2025.
ECOVER OTTIENE LA CERTIFICAZIONE SOA OS 33 COPERTURE SPECIALI Ecover ha concluso il percorso per l'ottenimento dell'attestazione "SOA OS 33 Coperture Speciali", un certificato che garantisce che l'azienda possiede tutti i requisiti necessari e le capacità tecniche e economiche per realizzare impianti di grandi dimensioni. L'ottenimento di questo documento permette infatti alla realtà abruzzese di partecipare a grandi appalti per la costruzione e la manutenzione di coperture particolari come grandi tensostrutture e coperture geodetiche ed è fondamentale per prendere parte alle gare d’appalto per i lavori pubblici, se di valore superiore a € 150.000. L'attestazione viene rilasciata dalle SOA (Società Organismi di Attestazione), enti privati autorizzati dall’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione), previa verifica del possesso dei requisiti necessari, che sono di ordine generale, capacità economica e capacità tecnica. La normativa italiana in materia di appalti pubblici indica 52 categorie di opere, delle quali 13 sono indicate come ‘Opere Generali’ (SOA OG) e 39 come ‘Opere Specializzate’ (SOA OS). In particolare l'attestazione "SOA OS 33" riguarda la categoria di opere specializzate definite "Coperture Speciali" e più precisamente la costruzione e la manutenzione di coperture particolari comunque realizzate quali per esempio le tensostrutture, le coperture geodetiche, quelle copri-scopri, quelle pannellate e simili. Un riconoscimento importante per Ecover Srl, a dimostrazione delle capacità e competenze finora messe in campo, che apre nuove opportunità di business.
PADEL SCHOOL ITALIAN PADEL PER UNA COMMUNITY DI GIOVANISSIMI GIOCATORI
PADEL JUNIORES: SEMPRE MEGLIO PER LA SCUOLA DEL PALAVILLAGE
Italian Padel mira a costruire una community di giovanissimi giocatori lanciando due progetti, tra cui il Minipadel, perfetto per introdurre i bambini a questo sport. Si presenta come un monoblocco prefabbricato e brevettato, costituito da una base d’appoggio, una zona di gioco di dimensioni ridotte e una copertura ombreggiante. Una struttura più agile rispetto a un normale campo da padel, adattabile a una vasta gamma di contesti e location. In più, è stato introdotto Padelman, il supereroe con cui i bambini si avvicineranno alla disciplina che sarà sia mascotte sia vigilante sulla sicurezza di campi e centri in cui i più piccoli stanno dando vita alla comunità di “mini-atleti”.
Tra le scuole italiane di padel giovanile che negli ultimi anni stanno registrando numeri sempre maggiori di iscritti spicca quella di Palavillage: il centro, tra i più grandi di Italia, è nato a inizio 2021 in provincia di Torino, e la scuola, partita ufficialmente a gennaio 2022, oggi conta quasi 120 allievi dai 6 ai 18 anni, confermandosi la più grande d’Italia. In questi anni, i ragazzi della scuola sono campioni regionali piemontesi U14 e U18 e ben 10 allievi sono tra i 50 migliori giocatori d’Italia nelle categorie U14, U16 e U18 maschile e femminile. Recentemente è stato scelto dalla FITP come nuovo Centro Periferico di Addestramento di Piemonte e Valle d’Aosta, diventando un polo per il padel giovanile.
IL RILANCIO DI SNAUWAERT PARTE DALL'ITALIA Dietro il nome di Snauwaert, sebbene per alcuni potrebbe dire poco, si nasconde una lunga storia di successi nel mondo del tennis. Nato nel 1928 in Belgio, negli Anni ’70 riesce a vincere ben 66 titoli del Grande Slam, ma nel decennio successivo incontra tuttavia un lento declino, lasciando il mercato nel 1991. Vi ritornerà solo nel 2015 con Roberto Gazzara, ex dirigente di Prince Sports, che due anni dopo acquisisce il marchio e lo rilancia. Gazzara punta soprattutto su geometrie innovative e non necessariamente ordinarie, investendo in maniera importante nello sviluppo e nella produzione dei propri modelli. Nel 2020 debutta anche con le prime pale da padel con la linea Vitas, riprendendo il nome da Vitas Gerulaitis, vincitore degli Australian Open nel 1977. Nonostante la forma a diamante, il bilanciamento di queste racchette è più basso rispetto allo standard (240 mm per la Vitas Tour 3D e 250 mm per la Vitas Elite), cosa che le rende molto versatili per i giocatori di destra. Una linea all’insegna dell’equilibrio per giocatori di livello avanzato, a cui si aggiungono anche i modelli entry level. Sui prossimi numeri di Padelbiz potrete leggere ulteriori approfondimenti su questa bella storia di rinascita.
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NEWS
PEOPLE
KIRA PADEL HA FESTEGGIATO I DUE ANNI DI ATTIVITÀ CON UN TORNEO Sabato 25 novembre Kira Padel Bergamo ha festeggiato i suoi primi due anni di attività con un torneo dal montepremi di € 1.600. Inoltre, in palio c’erano due racchette Viento, brand italiano che si sta distinguendo sul mercato per la sua anima lifestyle, oltre che tecnica. La giornata è proseguita con le esibizioni di Vinicius Trevisan, coordinatore della scuola, e Davide “Cruz” Boccelli, istruttore Kira Padel. Nel pomeriggio si sono svolte le fasi finali del torneo, affiancate a nuove esibizioni e allenamenti dimostrativi. Con questo evento aperto, Kira Padel ha voluto ringraziare i moltissimi appassionati che in questi due primi anni di attività hanno messo piede sui 10 campi del centro. In due anni infatti sono stati oltre 6.000 i ragazzi e le ragazze che hanno giocato al centro. Inoltre, si sono tenuti oltre 90 eventi, come tornei sociali e aziendali, eventi di beneficenza, clinic e masterclass con professionisti.
THE PADEL HUB OSPITA L'OROLOGIO PADEL CUP The Padel Hub, nuovo centro aperto a Desenzano del Garda (BS), ospita l’Orologio Padel Cup organizzata da AWT Padel League sabato 2 e domenica 3 dicembre. Una competizione di due giorni riservata a quattro categorie, con montepremi molto interessanti e due ospiti di assoluto rilievo: Gemma Triay e Carolina Orsi, n.3 e n.26 del ranking World Padel Tour e legate sentimentalmente nella vita. Le due giocatrici sono le guest star di un weekend che vuole essere anche una sorta di biglietto da visita per The Padel Hub, progetto che nasce dall’idea di creare un network di centri padel al coperto e dagli standard elevati. La struttura aperta a Desenzano include sei campi, bar, ristorante, un pro shop e una scuola rivolta a giocatori di qualsiasi livello.
LEWANDOWSKI E MURRAY AVRANNO LE LORO SQUADRE ALLA HEXAGON CUP Il calciatore polacco del Barcellona Robert Lewandowski e il tennista britannico Andy Murray avranno le loro squadre alla Hexagon Cup, torneo di esibizione in programma a Madrid dal 31 gennaio al 4 febbraio 2024. Le formazioni si chiameranno rispettivamente RL9 Team e Team AD/vantage. Al momento le squadre sono quattro, dopo quella della Hexagon Cup, capitanata da Paquito Navarro e Alejandra Salazar, e della Rafa Nadal Academy, con il sostegno dello sponsor Richard Mille. Il torneo avrà un montepremi di un milione di euro e ogni squadra che parteciperà alla Hexagon Cup (sei in totale) sarà composta da tre coppie: maschile, femminile e “NextGen” under 22, selezionati tramite draft. Nelle prossime settimane, inoltre, saranno rivelate le ultime due squadre.
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NEWS
RACCHETTE IN CLASSE: L'INIZIATIVA DELLA FITP SI ALLARGA
A TORINO I PRIMI CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI DELLA DISCIPLINA Dal 12 al 19 novembre, in concomitanza ai Nitto ATP Finals, a Torino si sono disputati anche i primi Campionati Italiani Assoluti di pickleball, dando il via alle competizioni ufficiali. L’edizione era aperta a tutti i possessori di tessera FITP di tennis, padel o beach tennis. Sempre in ottica promozionale, sabato 18 novembre si è svolto un corso per l’acquisizione della qualifica da istruttore di pickleball. Ospite speciale: il presidente della Federazione Angelo Binaghi, in campo nella tensostruttura di 2.500 mq dove insieme agli altri quasi 300 partecipanti ha provato a conquistare il primo titolo. Binaghi ha scelto compagni d’eccezione: l’ex Davisman Gianni Ocleppo e la vicepresidente della FITP Chiara Appendino.
La FITP ha approvato i piani per l’edizione 2024 di Racchette in classe, il progetto per avvicinare agli sport di racchetta i ragazzi di tutta Italia. Per l’anno prossimo, alle discipline esistenti – tennis, padel, beach tennis e tennistavolo – se ne aggiunge una quinta, ossia il pickleball, semplice da strutturare e adattare alle esigenze di club e istituti. Lo stanziamento complessivo sarà di otto milioni di euro, due in più rispetto allo scorso anno. Confermati i tre programmi classici: Kids per le scuole primarie, Junior per le secondarie di primo grado e Pro per quelle di secondo grado. I progetti prevederanno 15 lezioni ciascuno, otto da svolgere in ambito scolastico e sette nei club di riferimento.
OWL SPORT HA LANCIATO UNA PALA PIÙ SILENZIOSA DEL 50% OWL Sport ha recentemente svelato la prima pala certificata da USA Pickleball come Quiet Category, che riduce il rumore del 50%. Per dare prova dell’effettiva silenziosità della tecnologia, sono scesi in campo la leggenda del tennis John McEnroe, l’ex quarterback NFL Drew Brees, l’ex giocatrice di tennis D1 e top APP pro player Jessica Warren e il ceo di USA Pickleball Mike Nealy. La OWL è la prima pala sul mercato che risponde a meno di 600 hertz e meno di 80 decibel, per una riduzione del rumore della metà rispetto alle classiche racchette. Il tutto senza intaccare negativamente sulle performance. Presenta inoltre strati di smorzamento delle vibrazioni, una costruzione bilanciata per una manovrabilità senza sforzi e la guaina proprietaria Acoustene.
Da sinistra: Drew Brees, Jessica Warren, John McEnroe e Mike Nealy
NASCE THE PICKLEBALL COMMUNITY, UN CATALIZZATORE DI PROGETTI Una Pickleball Community, un punto di raccordo, ma soprattutto un catalizzatore per mettere in contatto tutti coloro che vogliono diventare attori protagonisti nel mondo del pickleball. Questa la missione di thepickeballcommunity.it, la srl lanciata da Davide Rossi che promette di diventare la piattaforma di scambio e supporto per tutte le realtà che ruotano intorno al fenomeno in grande espansione che, dall’America, sta conquistando anche l’Italia. Secondo i dati della Sports and Fitness Industry Association dal 2020 al 2023, infatti, negli USA si è passati da 3 milioni di praticanti a circa 10 milioni che giocano con una frequenza molto alta. Al momento la community dialoga online, ma si sta già lavorando per acquisire i diritti audiovisivi con l’obiettivo di produrre programmi tv e gettare le basi per dare vita a manifestazioni e tornei sul territorio. Secondo alcune indagini di mercato, l’Italia ha il potenziale per diventare un Paese adatto per lo sviluppo del pickleball, sia per le sue condizioni atmosferiche che per l’età della popolazione, ma soprattutto perché la disciplina si può legare a un’idea di turismo attivo. Sempre più americani cercano hotel dove sia possibile giocare e, con una spesa relativamente bassa, è possibile fornire le strutture di questo servizio.
Davide Rossi (a destra) con Rusty Howes, fondatore di Pickleball Channel
CRUSH YARD, APERTO A CHARLESTON UN CLUB & RESTAURANT DEDICATO
IL RAPPER LIL WAYNE SI UNISCE ALLA PROPRIETÀ DEI TEXAS RANCHERS
Lo scorso 28 settembre è stato inaugurato Crush Yard, il primo pickleball club & restaurant di Charleston (Carolina del Sud, USA). Il circolo prevede otto campi da pickleball indoor e un ristorante guidato dallo chef Brandon Buck. Gli abbonamenti, l’affitto dei campi e le ordinazioni dal menu possono essere gestiti tramite app. Il programma di pickleball sarà gestito invece da Dan Levine, istruttore certificato, e offrirà ai giocatori tornei, lezioni e clinic, oltre alla possibilità di noleggiare quotidianamente i campi. Con la membership, inoltre, i giocatori possono ottenere vantaggi come sconti su merchandising e iscrizione ai tornei, noleggio gratuito di attrezzature, giochi riservati ai membri e altro ancora.
La squadra di Austin della Major League Pickleball (MLP), i Texas Ranchers, ha accolto nel gruppo proprietario l’artista Lil Wayne, entrato in qualità di investitore e strategic advisor. Supporterà la creatività e lo sviluppo di future collaborazioni di abbigliamento e lavorerà con il team per costruire campi da pickleball in aree poco servite. L’artista è l’ultima aggiunta degli oltre 30 proprietari tra cui Kendra Scott, il golfista Scottie Scheffler, la star dei Dallas Cowboys Micah Parsons e l’artista di country music Zach Bryan. La MLP si è allargata fino a 24 squadre per la stagione 2023. Il ceo e fondatore dei Rangers Evan Floersch ha detto che il coinvolgimento di Wayne aiuterà a portare sempre più fan in questo sport.
pickleballnet.it
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NEWS
PEOPLE
PADEL BEST EXPO: A MONTE CARLO IL PROSSIMO APRILE Con Padel Best Expo, il Principato di Monaco festeggia la sua prima expo internazionale di padel e la seconda edizione della Five Padel Cup. A lanciare il doppio appuntamento è l’italiana Bsg, società di comunicazione che presenterà tale format al Grimaldi Forum di Monte Carlo dal 7 al 9 aprile 2024. Padel Best Expo si prepara quindi a inglobare la Five Padel Cup con i suoi cinque tornei, trasformando quest’ultima in un evento nell’evento. Alla competizione sarà presente di nuovo il Circolo Canottieri Aniene, mentre un ritorno sarà quello di Dario Marcolin (a destra). Parteciperanno inoltre Barbara Vitantonio (in foto), in veste di speaker ufficiale, e Andrji Shevchenko (al centro), ambassador di Football for Ukraine CIO a cui andrà parte degli incassi insieme a Fight Aids Monaco.
SPORT SENZA FRONTIERE PRESENTA LA TERZA EDIZIONE DI PADEL 4 GOOD Sport Senza Frontiere ha annunciato la terza edizione del Padel 4 Good, il torneo solidale a sostegno dei progetti organizzati dalla Onlus. Il 2 dicembre, in contemporanea a Milano e a Roma dalle 9 alle 14, ben 48 squadre saranno protagoniste rispettivamente al Tennis Club Barona e all’Empire Sporting Club. L’evento sarà occasione per raccogliere fondi destinati al programma core di SSF. Da oltre 10 anni l’organizzazione si occupa di garantire il diritto allo sport per coloro che vivono in condizione di disagio socio-economico. A fronte di una donazione minima di 60 euro, ogni partecipante potrà contribuire a sostenere un anno di attività sportiva per sei minori inseriti nei programmi di Sport Senza Frontiere.
HIROSTAR E FLOKY ANNUNCIANO UNA NUOVA PARTNERSHIP Hirostar e Floky hanno annunciato una collaborazione per la creazione del manicotto "Hirostar Vibra Safe by Floky". La partnership ha come obiettivo infatti quello di offrire un prodotto che garantisca una protezione ottimale durante le partite. Grazie all'utilizzo di materiali tecnologicamente avanzati e alla loro esperienza nel settore, il manicotto di Floky riesce a ridurre le vibrazioni e a prevenire lesioni al braccio e all'avambraccio. Il sodalizio tra Hirostar e Floky, due aziende italiane giovani e in ascesa, si basa sulla condivisione di valori comuni e sulla volontà di offrire prodotti di alta qualità e soluzioni innovative nell’abbigliamento tecnico legato al padel. In foto: Tolito Aguirre, ambassador Hirostar
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DAT I & S TAT I S T I C H E
LA SPAGNA NON SI FERMA Nel Paese più padelistico in assoluto, il numero di tesserati della Federazione tocca le sei cifre per la prima volta. Dopo un 2022 in leggera flessione di Daniele Pansardi
P
er la prima volta nella sua storia, i tesserati nella Federazione spagnola di padel (FEP) hanno superato quota 100 mila. Mentre scriviamo, il dato esatto parla di 100.523 tesserati, a cui vanno aggiunti anche i 1.306 allenatori registrati, i 486 arbitri e i 1.525 club associati. Un traguardo per certi versi simbolico, ma fino a un certo punto. Nel 2022, infatti, il trend di crescita dei tesserati iberici si era arrestato. Rispetto al 2021, la FEP ne aveva persi circa 300: un numero esiguo all’interno dei 96 mila totali, ma che poteva destare qualche possibile sospetto su una potenziale saturazione nella platea. Così non è stato. Nel 2023 le affiliazioni hanno ripreso slancio fino a toccare le sei cifre, a dimostrazione di come ci sia ancora un certo margine di crescita nel Paese più padelistico di tutti.
DISTRIBUZIONE PER GENERE DEI TESSERATI
Uomini 65,5%
LA PROGRESSIONE STORICA Man mano che scorriamo all’indietro la linea del tempo, ci accorgiamo dell’enorme passo in avanti compiuto dalla disciplina fin dall’inizio del terzo millennio. Nel 2000 gli atleti tesserati erano appena 6.137, ma da quel momento l’ascesa è stata inarrestabile. Dieci anni dopo il padel aveva già iniziato a scalare la classifica degli sport con più affiliati in Spagna, facendo registrare nel 2012 già ben 39.652 tesserati (aumento di oltre il 500% circa). Nel 2020, come sappiamo, è arrivata l'impennata decisiva, che ha portato il padel a ritagliarsi lo status attuale: in un anno, la FEP è passata da 75.548 a 96.872 a fine 2021. L’inizio di una nuova era e, soprattutto, il segnale decisivo del fatto che il padel era qui per restare, e non solo come moda passeggera. Il traguardo raggiunto è stato sottolineato con grande soddisfazione dal presidente della FEP, Ramón Morcillo, che ha riconosciuto il grande lavoro svolto da parte di tutte le Federazioni territoriale. “L’impegno quotidiano per la crescita del nostro sport si riflette nei dati che collocano il padel tra gli sport con più tesserati nel nostro Paese”, ha dichiarato Morcillo. “Abbiamo realizzato tanti progetti e raggiunto molti obiettivi, dalla creazione di nuove competizioni allo sviluppo di quelle esistenti, passando per lo sviluppo della formazione, dei settori femminili, giovanili e seniores. Continueremo a portare avanti nuove iniziative e a migliorare sempre di più”, conclude.
Donne 35,5%
Distribuzione per età dei tesserati Fonte: dati FEP
DISTRIBUZIONE PER ETÀ DEI TESSERATI
Highcharts.com
24-39 (31,7%) 19-
23
(5,
Over 39 (49%)
8%
)
Under 19 (13,5%)
NUMERO DI TESSERATI/E
100.523 NUMERO DI TECNICI NAZIONALI
1.306 NUMERO DI ARBITRI
486
dei tesserati spagnoli dal 2012 oggi A OGGI EVOLUZIONEEvoluzione DEI TESSERATI SPAGNOLI DAL a2012 Fonte: dati FEP
NUMERO DI CLUB ASSOCIATI
125k
1.525
10
96,561
100,523
2022
2023
75,548 2020
96,872 75,819 2019
72,266 2018
68,786
58,333 2016
2017
56,263
43,312
49,463 2014
0k
2013
E NEMMENO PER MOLTE DONNE? Nel 2017 la percentuale di tesserate spagnole si attestava al 35%. In termini assoluti la partecipazione delle donne è ovviamente aumentata nel tempo, ma rispetto alla controparte maschile la proporzione è rimasta immutata. A oggi infatti gli uomini rappresentano il 65,5% degli affiliati, mentre il settore femminile si attesta a una quota del 34,5%.
2012
25k
39,652
50k
2015
75k
2021
100k
Numero di tesserati
UNO SPORT PER POCHI GIOVANI Per quanto riguarda la distribuzione in base all'età, il 49% dei tesserati ha più di 39 anni, mentre il 31,7% è compreso tra i 24 e i 39. Come noto, da quando si è affermato il padel è riuscito a intercettare soprattutto gli adulti, mostrando una certa difficoltà nell’inserirsi in maniera convincente tra i più giovani. Non è un caso che all’interno della fascia 19-23 ci sia solo il 5,8% dei tesserati. Il 13,4% è composto invece da chi ha meno di 19 anni, il che potrebbe rappresentare un indicatore di una certa crescita dei corsi frequentati dai più piccoli.
Fonte dati: PEF
3d
EVA
DaMPING CHAMBER
ULTrasPIn
HyperControL
grain surface
vibRazEro
Sei pronto a dominare la bestia? È arrivata Black Ace e il padel non sarà più lo stesso. 3 layer di carbonio Spiral Tech Carbon® uniti e alla nuova Soft EVA®16° creano un’uscita di palla micidiale, il PK-Bridge® garantisce solidità nei colpi dal basso e l’esclusivo Kinetic System® inserito nella racchetta stabilizza il telaio e riduce le vibrazioni durante l’esecuzione dei colpi, per ottenere massima precisione e pulizia di impatto. 11
PUNTEGGIO ALTERNATIVO In questo numero dedichiamo il nostro Fansometro ai centri padel, veri e propri luoghi di aggregazione degli appassionati, che spesso vi trovano molto più di un semplice campo in cui giocare. Vediamo se anche sui social i club sono altrettanto bravi a fidelizzare la propria community di Cristina Turini
S
iamo soliti dare ampio spazio ai club di padel nel nostro magazine, ai quali con la rubrica “Centro del Mese”, dedichiamo un approfondimento sui servizi offerti e le iniziative, con tanto di intervista ai titolari. In questo numero di Padelbiz abbiamo voluto metterli alla prova stilando una classifica speciale: con il nostro “Fansometro”, con cui nel numero scorso abbiamo pubblicato le performance social delle aziende di settore, ora vediamo come si comportano i club sulle due piattaforme più utilizzate, Instagram e Facebook, di cui abbiamo analizzato rispettivamente numero di follower e “mi piace”. Al di là dei numeri, molti account anzi, tutti, hanno un ottimo potenziale di crescita e di engagement per ampliare la propria community. Alcuni hanno profili molto curati e una pubblicazione calendarizzata. Altri invece “sono intelligenti ma non si applicano”. Un po’ come entrare in campo per la prima volta senza sapere le regole del gioco. Ovviamente bisogna accantonare l’idea che sui “social” basti esserci e attuare una vera e propria strategia di comunicazione mirata, con sponsorizzate, promozioni, contest, consigli, il tutto da pubblicare con grafiche, copy e tempi che tengano conto di ciò che piace all’algoritmo. Oggi gli strumenti per lavorare bene
(anche gratuiti) li troviamo un po’ ovunque, la vera sfida sta nel trasformare una community virtuale in giocatori reali. Da notare che tra Facebook e Instagram le classifiche differiscano molto, come se i club abbiano scelto di indirizzare la propria comunicazione social su soltanto uno dei due canali, senza operare con una visione congiunta tra i due. Per quanto riguarda Instagram, il dato che determina la classifica è il numero di follower. Che oggi, soprattutto per chi vende sui social il proprio servizio o prodotto, è un dato che lascia il tempo che trova, una cosiddetta "vanity metric" o indicatore numerico che da solo non restituisce informazioni utili a decretare il successo della strategia social. Quindi, accanto al numero di follower, abbiamo aggiunto anche l'engagement rate (tasso di coinvolgimento), una percentuale spesso preso poco in considerazione, ma che è fondamentale per capire se un account "è in salute". Un buon engagement rate (E.R.) varia dal 1 al 5%, ma le percentuali sono molto variabili, non sono le stesse per ogni social e dipende anche dal numero dei follower. Infatti più è alto questo valore, più difficile sarà da raggiungere una percentuale alta.
INSTAGRAM (DATI AL 8/11/2023)
ENGAGEMENT RATE
1. Orange Marina Padel Club, Cagliari
@orangeclub.it
9955
0,42%
2. Country Sport Village, Paderno Dugnano (MI)
@countrysportvillage.it
9579
0,21%
8054 1,17% 3. Platys Center, Verona @platyscenter 7916 3,91% 4. Padel Zenter, Segrate (MI) @padelzentermilano 5. Bologna Padel, Castel Maggiore (BO)
7373 1,05% @bolognapadel
6. The Juggle Padel, Somma Lombardo (VA)
6407 12,35% @theJugglepadel
7. Pianeta Verde Padel Club, Pozzuoli (NA)
6247 0,30% @padelpianetaverde
8. Padel Arena Perugia, Torgiano (PG)
@padel.arena.perugia
5959
1,52%
9. Panatta Racquet Club, Treviso
@adrianopanattaracquetclub
5819
2,74%
10. Bola Padel Next, Roma e Ancona
5523 0,91% @bolapadel_
11. Padel Premium Rama Club, Napoli
@ramaclubofficial 5165 0,33%
@7padelvillage 5099 0,94% 12. 7 Padel Village, Siracusa 13. Arezzo Padel Club, Arezzo
@arezzo_padel_club 5010 0,88%
14. Country Club Racket World, Castenaso (BO)
@countrysportvillage.it
4920
0,21%
@redpadelroma 4322 1,20% 15. Red Padel Roma, Roma @azul.padel 3858 1,85% 16. Azul Padel, Napoli 17. Cupra Padel Bari, Triggiano (BA)
@kendropadel 3515 6,04%
18. Green House, Marino (RM)
@greenhousepadel 3469 0,49%
19. Il Capannone Padel Cagliari, Cagliari
@campadelcagliari 3308 2,32%
20. Motovelodromo Torino, Torino
@motovelodromotorino 3260 1,51%
21. Winner Memorable Center, Guidonia (RM)
@winnercenter_ 3259 2,17%
22. Villa Pamphili Padel Club, Roma
@villapamphilipadelclub
23. Dorado Padel Center, Trani
@doradopadel 3185 2,8%
3241
3,12%
@palavillage_torino 3140 1,58% 24. Palavillage, Grugliasco (TO)
@timing.tennis 3031 0,92% 25. Timing, Brescia 26. MonClub Centro Sportiovia, Termoli
@monclub.termoli 3019 1,49%
27. Makanus Sporting Club, Vittoria (RG)
@makanus_asd 2925 0,42%
@centro_sportivo_riverside 28. River Side Padel, Torino
2904
1,55%
29. Centro Padel Firenze, Firenze
@centropadelfirenze
2706
3,46%
30. 21 Padel Arena, Misterbianco (CT)
@21padelarena
2698
0,63%
Nota bene: consapevoli che ormai i centri padel in Italia sono più di 4000, abbiamo accuratamente analizzato i club presenti nei database a disposizione della redazione.
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FACEBOOK (DATI AL 8/11/2023) 1. Centro Sportivo Di Cagno Abbrescia, Bari
/dicagnosport 10603
2. Panatta Racquet Club, Treviso
/adrianopanattaracquetclub
3. Kick Off Sport Center, Cavallino (LE)
/kickofflecce 6436
4. Pulpadel Torino Masterclub, Torino
/masterclub2.0 6014
6454
5. Bola Padel Club, Roma /bolapadelclub 5562 6. Centro Sportivo Happiness, Nardò (LE)
/happiness.centro.sportivo
4962
7. Mas Padel Center, Catania /MasPadelCenter 4874 8. 21 Padel Arena, Misterbianco (CT)
/21padelarena 4391
9. Platys Center, Verona /platyscenter 4331 10. Magister Village Group, Montesilavano (PE)
/magistervillage 4315
11. Padel Club Vigna Fiorita, Ciampino (RM)
/tcvignafiorita 4025
12. Country Sport Village, Paderno Dugnano (MI)
/countrysportvillagepaderno
3908
13. Chiappetta Sport Village, Rende (CZ)
/chiappettasportvillage
3648
14. Country Club Racket World, Castenaso (BO)
/countryclub.bo.it 3643
15. Pianeta Verde Padel Club, Pozzuoli (NA)
/Joeyrarcoofficial
3477
16. Padel Palermo /padelpalermo1 3310 17. Sporting Club Le Bandiere, Colturano (MI)
/sportingclublebandiere
3036
18. Cupra Padel Bari, Triggiano (BA)
/cuprapadelbari 3018
19. 7 Padel Village, Siracusa /7padelvillage 2906 20. The Village Padel e Tennis, Grosseto
/Thevillagepadelandtennis
2882
21. Villa Pamphili Padel Club, Roma
/VillaPamphiliPadelClub
2879
22. Starpadel, Legnano (VA) /starpadel.legnano 2800 23. Padel events FVG Trieste /PadelEventsFvgTrieste
2798
24. Timing, Brescia /TimingOfficial 2769 25. La Pelota, Latina /pelotapadelclublatina
2714
26. Makanus Sporting Club, Vittoria (RG)
/makanussportingclub
2713
27. Urban Padel, Castelfranco Veneto (TV)
/UrbanPadelCastelfranco
2675
28. Joy Padel Club, Roma /JoyPadelClub 2658 29. Trinakria Centro Sportivo, Palermo
2635
30. Padel Arena Perugia /Padel.Arena.Perugia 2629 Qualora il lettore noti la mancanza di un centro, che per numeri social dovrebbe essere compreso nella classifica, vi preghiamo gentilmente di segnalarcelo all’indirizzo email redazione@padelbiz.it
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I N C H I E S TA E S C L U S I VA
DOPO I NEGOZI, PARLANO LE AZIENDE Completata "La Carica dei 101", la nostra indagine si è concentrata sui brand, che ci hanno raccontato quali sono le previsioni per il 2024, i feedback ricevuti dai retailer, quali prodotti stanno ottenendo i migliori risultati in termini sell-in e sell-out e che strategie attuare sul mercato nel medio-lungo termine di Davide Bertagna, Daniele Pansardi e Cristina Turini
S
ui numeri 1/2, 3, 4, 5 e 6/7 di Padelbiz del 2023, abbiamo pubblicato “La Carica dei 101”, la nostra inchiesta esclusiva sull’andamento del mercato padel che ha coinvolto ben 101 punti vendita italiani selezionati. In chiusura di un anno piuttosto esplosivo per il settore come il 2022, l’indagine ha tracciato un interessante quadro sugli umori del canale retail, l’anello fondamentale della filiera distributiva.
Intervistando i più importanti brand del settore, abbiamo invece voluto approfondire alcune criticità, ma anche opportunità emerse. Come, per esempio, le iniziative adottate dalle aziende per supportare i negozi che, dopo aver registrato un generale aumento delle vendite nel 2022, nei primi mesi del 2023 “lamentano” un certo allentamento. Qui di seguito la seconda puntata con le ultime quattro interviste.
LE DOMANDE 1. La maggior parte dei negozi ha fatto registrare delle vendite ancora in aumento nel 2022, ma nei successivi mesi e in generale nel 2023 si è registrato per tutti un rallentamento. Che feedback avete avuto dai negozianti durante gli ultimi mesi? Quali iniziative avete adottato e adotterete per supportarli? 2. Questo rallentamento è dovuto solo a un’eccessiva quantità di prodotto immessa sul mercato o ci sono altre motivazioni? Come state gestendo in generale come azienda questa situazione? E quali sono le vostre previsioni e strategie nel medio e breve termine nell’ambito della distribuzione e vendita del prodotto padel? 3. Quali le vostre previsioni di vendita per fine 2023 e per il 2024? 4. Corner di vendita o veri e propri shop all’interno dei club di padel: ritenete che possano costituire un vantaggio per il mercato e per i praticanti o che – viceversa – vadano a influire negativamente sui classici canali di vendita? Se sì, in che modo? 5. Quali tipologie di prodotti e di gamme stanno ottenendo risultati migliori in termini di sell in e sell out? 6. Dalla nostra inchiesta è emerso come le racchette più vendute riguardino la fascia medio-alta, mentre le entry level faticano a trovare spazio. Come giudicate questo trend? Potrebbe cambiare le vostre strategie in futuro? 7. Quanto incide la vendita delle racchette in percentuale per il vostro brand? E quanto invece gli altri segmenti (abbigliamento, scarpe e borse/zaini)? Vi soddisfa questo rapporto percentuale o in che modo vorreste modificarlo? 8. Quali azioni di marketing e comunicazione state attuando per promuovere il vostro brand e i vostri prodotti in chiave b2b e b2c? 9. Altre eventuali considerazioni.
Le interviste PADEL M2 Fabrizio Cugusi RESPONSABILE
1. Il 2023 è stato un anno complesso a causa dell’eccesso di prodotto di-
3. Stiamo vivendo un timido risveglio in questa parte finale dell’anno, ali-
sponibile rispetto alla domanda. Questo ha generato una contrazione nei prezzi ma soprattutto ha causato, per tutti gli operatori della filiera, una significativa riduzione delle marginalità. Noi abbiamo cercato di impostare il lavoro rivolgendoci al 2024, operando verso le case produttrici in maniera da andare ad alleggerire i rischi da esposizione per i negozianti, quindi maggiori attenzioni verso le fluttuazioni di prezzo e alleggerimento degli impegni di magazzino.
mentata dall’uscita delle nuove collezioni proposte dalle aziende. Ritengo comunque che il 2024 sarà ancora un anno complicato, non brillante, nel corso del quale saranno i comportamenti seri, ma dinamici a fare la differenza tra un risultato apprezzabile e uno che non lo sarà.
2. Ritengo che effettivamente l’eccessiva disponibilità di prodotto sia la causa più rilevante in una situazione comunque articolata, che soffre di molteplici lacune che credo tipiche di un mercato relativamente giovane. La differenziazione della proposta, la vigilanza attiva verso le forme distorte attraverso le quali il prodotto viene commercializzato, la specializzazione di settore, la tutela delle marginalità, il superamento di business model ormai datati, nuove modalità di collaborazione con produttori. Questi gli ambiti su cui ci stiamo impegnando.
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4. Spesso ci si interroga su quale sia il canale di vendita maggiormente efficace per raggiungere il giocatore. Ritengo che nonostante l’immediatezza che il circolo rappresenta, raggiungendo il giocatore nel momento esatto in cui si rivolge alla pratica, sia sempre il negozio il luogo preposto alla vendita. Personalmente non credo che, nella maggior parte dei circoli, sia ancora reperibile la competenza imprenditoriale e la capacità di visione che i bravi negozianti del settore apportano a questo segmento e per me il canale preferenziale è ancora rappresentato da quel retailer che ha scelto di formarsi e migliorarsi. Trovo che si dovrebbero alimentare formule di sinergia territoriale tra negoziante e club affinché entrambe le parti possano esprimere il meglio delle proprie competenze a beneficio del cliente.
I N C H I E S TA E S C L U S I VA
JOMA Alessandro Annibale
RESPONSABILE COMMERCIALE TALIA 1. Confermo il trend in contrazione. Abbiamo avuto un boom post Covid che
ha portato tantissimi consumatori e, nonostante l’80% di questi si sia consolidato come giocatore abituale, gran parte dei clienti hanno già acquistato nel 2022 e nel 2023. Un calo registrato soprattutto con le pale, mentre con le calzature abbiamo tenuto il trend positivo inserendo nella collezione modelli nuovi. Inoltre abbiamo assistito anche a un’evoluzione dei consumatori nel 21/22 che sono diventati giocatori evoluti. Prima c’era la ricerca della pala entry level che costasse poco. Ora la richiesta è di prodotti superiori: le uniche racchette che si vendono sono di altissima gamma. 2. Trattiamo sia pale che calzature, su queste ultime investiamo nuove tecnologie, perché la richiesta di mercato su questo segmento è alta e la clientela vuole modelli performanti. Anche sulle racchette abbiamo innovato, ma abbiamo comunque rallentato la produzione perché dobbiamo smaltire le rimanenze di magazzino degli anni passati, quando, per soddisfare la richiesta del boom del 2021/22, abbiamo sovraprodotto con numeri importanti, come del resto hanno fatto anche gli altri brand. 3. Le previsioni sono quelle di un rimbalzo abbastanza significativo sulla calzatura in positivo per le collezioni SS 24 e FW 24. Prevediamo di tornare ad avere il segno “più” sulle scarpe da padel. Mentre per le pale, come accennato prima, dobbiamo ancora smaltire le rimanenze. Su questo tipo di prodotto nel 2024 assisteremo a una diminuzione dell’offerta e il prezzo medio scenderà. 4. I club, dal nostro punto di vista, sono importanti e sicuramente faremo
anche noi dei corner all’interno di alcuni centri. I retailer non verranno esclusi da questa operazione, poiché vorremmo creare degli shop in stretta collaborazione con i nostri riveditori locali. L’obiettivo è una presenza capillare sul territorio con il supporto dei nostri clienti. 5. Le calzature continuano a essere il segmento significativo per noi. Stiamo
inserendo nuovi modelli con una suola dedicata esclusivamente al padel,
5. Il sell-out è governato da due fattori a mio avviso. Il primo è la capacità delle aziende produttrici di investire in termini di marketing sul prodotto e sulle sponsorizzazioni, rendendo visibile e appetibile uno specifico articolo. Il secondo è il passa-parola della soddisfazione tra i giocatori, cioè la comunicazione positiva che trasmette chi ha effettivamente provato giovamento dall’utilizzo di uno specifico prodotto. Anche per noi gli articoli di maggior successo hanno risposto a queste logiche: vendiamo maggiormente il prodotto in mano alla giocatrice o giocatore di alto livello che porta risultati e i modelli di grande affidabilità, con ottimo rapporto qualità/prezzo, che hanno saputo affermarsi tra gli atleti per gli evidenti benefici proposti. 6. La attuale situazione di mercato ha prodotto un’alta compressione delle fasce di prezzo, rendendo sempre più contenuta la fascia "Top" che un tempo superava agevolmente i 330-350 euro. Oggi la fascia medio-alta è diventata la più richiesta, essendosi arricchita di molti modelli dalla qualità elevatissima a costi un po’ più abbordabili. Le fasce medio bassa e bassa faticano poiché, a mio avviso, trattandosi di prodotti soggetti a rottura per
una tecnologia non contaminata dal mondo tennis, ma adatta alle superfici dei campi di nuova generazione. 6. Come già anticipato, riguardo a questo trend stiamo cambiando strategia.
Se fino a due anni fa c’era una forte richiesta di un prodotto entry level sia per l’acquisto che per il noleggio, oggi accade il contrario. Chi compra una racchetta è già un consumatore evoluto e quindi ricerca un prodotto tecnicamente superiore. La richiesta di racchette economiche per noi è minima. Di conseguenza anche la nostra collezione si è evoluta. Attualmente abbiamo sul mercato sei modelli, tutti di rango medio alto. 7. Le calzature incidono dell’80% e le pale del 20%. Ovviamente è una per-
centuale che vorremmo cambiare, ma non è facile. Vendere una pala richiede un tipo di lavoro molto più impegnativo rispetto alla calzatura. Ci lusinga il fatto che le nostre scarpe sono riconosciute come articolo di punta, mentre per le racchette attendiamo che il mercato si normalizzi. Si sono inseriti tantissimi brand, alcuni dei quali hanno cavalcato l’onda del boom. Il mercato si deve depurare e le giacenze delle aziende devono esaurirsi. Per questo ci vorrà ancora tutto il 2024. 8. Le calzature Joma sono tutt’ora le scarpe ufficiali del World Padel Tour, anche se questo circuito è destinato a cambiare. Stiamo aumentando il numero dei nostri testimonial, sia al maschile che al femminile. In Italia vorremmo creare un circuito con diverse tipologie di clinic sul territorio, con giornate di test prodotto, supportati dai rivenditori locali. Questo è l’investimento che vogliamo intraprendere per il 2024. 9. Abbiamo sempre preso con prudenza il boom di questo gioco, soprattutto ora che sembra esserci una contrazione pesante su questo mercato. Dobbiamo avere pazienza e aspettare, oggi sappiamo per certo che il padel non è un fuoco di paglia ma una disciplina consolidata, che rimarrà sempre molto praticata.
urto o raschiamento, se per scendere di prezzo si deve cedere qualcosa alla robustezza dei materiali impiegati l’aspettativa di vita di una pala di questo tipo renda la spesa poco sensata. Non credo che questa tendenza in futuro cambierà e certamente basiamo le nostre strategie su queste indicazioni di mercato. 7. A oggi la vendita della racchetta per i nostri brand incide per circa l’85%
del totale, trattando marchi che non hanno un focus specifico sulla calzatura o sul tessile. Come distributori stiamo cercando di ampliare l’offerta allargando i brand del nostro portafoglio. 8. Le azioni di marketing di maggior rilievo vengono regolarmente condivise
con le aziende produttrici e con loro cerchiamo di lavorare nella presenza a grandi eventi, come le tappe dei maggiori circuiti che si disputano in Italia, la sponsorizzazione di giocatori di rilievo sul territorio nazionale e internazionale, la presenza a kermesse come le fiere di settore e la comunicazione social. 15
I N C H I E S TA E S C L U S I VA
BULLPADEL ITALIA Pepe Fernández del Campo CEO PÁDEL NAUTA, DISTRIBUTORE UFFICIALE
1. Come noto, lo scorso 2022 si è concluso con un overstock, motivato dalla
5. Le racchette di fascia alta e medio-alta hanno sempre funzionato molto
fornitura last minute da parte dei produttori cinesi, fondamentalmente, di tutto il prodotto che non era stato consegnato durante l’anno. Ciò ha portato le aziende a saturarsi di merce, senza la possibilità di acquisire nuove collezioni. Questa situazione, oltre al timore di una possibile crisi che comincia a profilarsi, fa sì che non vengano più acquistati articoli. Noi di Bullpadel Italia, consapevoli della domanda del marchio, abbiamo supportato i nostri clienti sforzandoci di migliorare i prezzi con grandi offerte, in modo che sia più facile per loro vendere i prodotti.
bene per noi, sono i nostri prodotti più richiesti. Al secondo posto ci sarebbero le scarpe e l’abbigliamento. Nel caso delle calzature, dopo la nostra alleanza con “Vibram”, azienda italiana specializzata nella produzione di suole per uso sportivo, probabilmente la numero 1 al mondo, le nostre vendite in questo tipo di prodotto sono triplicate. Anche l’abbigliamento ha visto moltiplicarsi le vendite, grazie al suo dal design e all'qualità.
2. A differenza di praticamente tutta la concorrenza, noi di Bullpadel abbia-
mo deciso di optare per una collezione 2024 completamente nuova per le racchette “di gamma alta”, che sta riscuotendo grande successo. 3. Quest'anno stiamo riuscendo, nonostante i problemi sopra menzionati, ad aumentare il fatturato rispetto al 2022. E quanto alle previsioni, se si dovesse mantenere l’andamento delle programmazioni che stiamo ricevendo, nel 2024 aumenteremo di oltre il 50%, il che è un’ottima notizia. Vedremo se questa tendenza si manterrà nella realtà del mercato. 4. In Bullpadel Italia abbiamo sviluppato una rete commerciale
molto professionale, che cerca di entrare in contatto con quanti più clienti possibile. L'ideale è raggiungere direttamente o indirettamente tutti i punti vendita in cui si vende il padel. Per quanto riguarda la distribuzione nei negozi tradizionali, bisogna studiare caso per caso e capire che tutti i nostri clienti hanno i loro spazi di azione. In alcuni casi, i club avranno la propria autonomia nell'acquistare i nostri prodotti, sia perché erano presenti fin dall'inizio, sia per le dimensioni o l'importanza dei centri. In altri casi, saranno i rivenditori certificati che potranno essere autorizzati a subdistribuire a club/ altri punti vendita della loro zona, per l'importanza del negozio, la sua fedeltà e il suo impegno d'acquisto. Per i prodotti del catalogo dell’anno in corso, ciò che non facciamo è allestire punti con vendita diretta all’utente finale, perché potremmo danneggiare i nostri clienti. Parallelamente a quanto sopra abbiamo iniziato con una prima esperienza di negozio OUTLET a Roma completamente dedicato alla disciplina e gestito direttamente da “Bullpadel Italia”, (in zona “Bufalotta/Porta di Roma”), qui si possono trovare tutti i prodotti degli anni precedenti: l’avvio di questa iniziativa è molto promettente, tale da prefigurare repliche in tante altre zone d’Italia.
6. Nel nostro caso, come ho risposto nella domanda precedente, è anche la
nostra immagine: maggiori vendite nelle fasce medio-alte. È dove ci sentiamo più a nostro agio, siamo in un relativo “Oceano Blu”. Al contrario, nelle linee inferiori, c'è più concorrenza, soprattutto a causa del prezzo, anche se sempre più appassionati preferiscono iniziare a giocare a padel con una racchetta Bullpadel, per ragioni non solo di immagine, ma anche di durata e qualità della pala. 7. Quando abbiamo iniziato a distribuire Bullpadel in Italia, la no-
stra punta di diamante sono state le racchette. A poco a poco abbiamo introdotto il resto dei prodotti. Bullpadel è noto per essere un marchio globale specializzato. È nato e cresciuto per sviluppare il padel, quindi tocchiamo tutti i prodotti che hanno a che fare con le prestazioni di questa disciplina. Il nostro obiettivo è che il 50% delle vendite siano racchette e il 50% tutto il resto. Ma per vendere scarpe, palline e accessori è necessario vendere racchette. Oggi siamo al 65% nelle pale e al 35% nel resto dei prodotti. 8. Per quanto riguarda il b2b, abbiamo sviluppato una piattaforma affinché
i nostri clienti possano accedervi, realizzare le programmazioni, vedere cosa è disponibile ed effettuare gli ordini. Su quella piattaforma pubblichiamo le possibili offerte. Lasciamo il b2c nelle mani dei nostri clienti: non lo sviluppiamo noi, a meno del caso dei prodotti “OUTLET” delle stagioni precedenti. 9. Posizionarsi come marchio di riferimento per il padel in Italia è stato un percorso pieno di sfide, ma che abbiamo superato giorno dopo giorno. Il modo di comprare è cambiato a livello mondiale. Avremo sempre la minaccia degli operatori digitali che vendono attraverso i loro e-commerce da altri Paesi, provocando, in molti casi guerre di prezzo, che influenzano direttamente e negativamente il commercio al dettaglio. È nostro obbligo essere attenti a tutelare i clienti che ci hanno dato fiducia.
SNAUWAERT Roberto Gazzara CEO
1. Ci stiamo organizzando per avere una nostra rete di agenti strutturata e
3. Molto limitate per fine 2023 e inizio 2024, in crescita per l’estate e se-
diffusa, che a oggi ci mancava, causa l’infelice esperienza con il distributore precedente che abbiamo interrotto in estate. Per questo motivo, e anche per il fatto che il nostro marchio nel padel non era ancora propriamente conosciuto, non abbiamo una grande distribuzione tra gli specialisti, situazione opposta a quanto succede in Belgio per esempio. In questo contesto, i tentativi per entrare nei negozi a discapito di una qualità e performance dei nostri prodotti superiori alla media.
conda metà dell’anno.
2. Il mercato è chiaramente saturo. Le nostre vendite sono diminuite, ma da quello che capiamo, meno della media del mercato. Gli specialisti del tennis con cui abbiamo parlato ci dicono che stanno tagliando gran parte degli ordinativi per il prossimo anno, anche per il timore di ulteriori turbolenze di mercato legate a Tennispoint. Stiamo lavorando su promozioni per migliorare la domanda dei nostri prodotti e il fatto di non essere presenti nei grandi marketplace del padel (fino a oggi) dovrebbe essere garanzia di mantenimento dei margini per i negozianti. Abbiamo l’obiettivo di entrare in almeno 100 negozi nel 2024 e, per farlo, offriremo delle condizioni vantaggiose, ma soprattutto cercheremo di creare collaborazioni a lungo termine, ribadendo che siamo e rimaniamo un'azienda di prodotto che punta su qualità e performance.
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4. Sono sicuramente un vantaggio per i praticanti, ma solo se ben gestiti e se offrono un servizio adeguato. A volte, come marchio, ci troviamo a dover supportare queste iniziative direttamente per via della mancanza di una collaborazione con il negozio di zona. Dopodiché la diversificazione dei canali di vendita porta a una maggiore concorrenza e avere più realtà che si spartiscono la torta. 5. La fascia medio-alta. Con molte soddisfazioni da parte dei
nuovi modelli top di gamma appena presentati sul mercato. 6. Lo abbiamo già fatto, presentando tre nuovi modelli nella fascia 269-399 euro. 7. Abbiamo una percentuale di racchette vendute dell’80% e vorrem-
mo aumentare la percentuale di borse, anch’esse imbattibili come rapporto qualità/prezzo. 8. Abbiamo attivato delle campagne sui social media e un tour itinerante di demo day. Sponsorizziamo anche dei tornei locali e a gennaio parteciperemo al Padel Trend Expo di Milano.
PRO LEVE L 2024 Nuova Capsule Padel Heroe’s X Hydrogen, unione di eccellenza e luxury del territorio italiano. NEW HEROE’S COLLECTION 2024 COMING SOON...
WWW.HEROESBRANDITALIA.COM
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padeLegal pillole di padel e diritto
L’INEDIFICABILITÀ DEI CAMPI PADEL IN ZONA AGRICOLA Una recente sentenza del TAR Lazio (sezione Latina) esprime un categorico divieto sulla possibilità di costruire impianti su terreni vincolati a destinazione agricola di Andrea Farano, avvocato in Milano
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rosegue la nostra rassegna giurisprudenziale sulle pronunce amministrative regionali che - sempre meno isolate ma comunque non ancora costituenti un corpo sistematico - si esprimono sulla compatibilità dell’edificazione di campi padel, e delle strutture accessorie al gioco, rispetto alle differenti morfologie e/o qualifiche urbanistiche delle aree identificate e dei terreni prescelti per la loro costruzione (vedasi anche Padel Biz n. 03/2023, pag. 12 e n. 6-7/2023, pag. 44). Come logico, le sentenze dirimono questioni peculiari e dipanano vicende locali con caratteristiche estremamente specifiche, ma da ogni ordinanza è possibile – ed anzi doveroso – desumere indicazioni generali e massime che devono essere tenute in debita considerazione da chi si appresti a valutare un’iniziativa imprenditoriale in questo settore, per certi versi, ancora embrionale. L’ANTEFATTO La vicenda trae avvio dalla realizzazione, da parte di un ente del Terzo Settore e in forza di una semplice Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), di un campo padel scoperto (“realizzato su idoneo sottofondo e delimitato lungo tutto il perimetro con opere accessorie”), quale ampliamento di un centro sportivo precedentemente sorto su terreno a vocazione agricola, a sua volta edificato “in sanatoria” sulla scorta di un risalente condono. Il Comune di Fondi (LT) – dopo le iniziali schermaglie burocratiche, che comprendevano anche il sequestro preventivo del campo, provvedimento poi annullato dal Tribunale di Latina – emetteva ordinanza municipale per la demolizione del manufatto, contestando la mancanza del titolo abilitativo per la costruzione della struttura, nonché l’incompatibilità della destinazione d’uso sportiva con un sito ricadente in zona agricola secondo il Piano Regolatore Generale (PGR). IL CONTENZIOSO E LA DECISIONE DEL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE Il contenzioso giungeva quindi dinnanzi al massimo giudice amministrativo territoriale, chiamato sostanzialmente a esprimersi sulla richiesta, rassegnata dall’ente gestore del centro sportivo in cui si collocava il campo controverso, per l’annullamento del citato atto del 04 agosto 2021 con cui il Comune laziale imponeva lo smantellamento della nuova edificazione. Il Tar del Lazio, sezione di Latina, nel dirimere la controversia, ha avvalorato con fermezza la tesi istituzionale, per l’effetto confermando l’ingiunzione di rimozione della struttura. Con la sentenza n. 607 del 24 luglio 2023 ha infatti considerato ampiamente condivisibile la posizione comunale, sancendo innanzitutto che non sussiste alcuna compatibilità tra il campo di padel e la destinazione agricola dell’area di posa dello stesso. Nessun pregio è stato quindi riconosciuto al preventivo deposito della Segnalazione Certificata di Inizio Attività, dal momento che «di per sé la realizzazione di un impianto sportivo in zona agricola configura violazione dell’art. 44, lett. b), D.P.R. n. 380/2001, dato che l’art. 4, D.L. n. 398/1993 n. 493 – per cui gli interventi su aree destinate ad attività sportiva senza creazione di volumetria sono eseguibili dietro semplice s.c.i.a. – è applicabile soltanto ad aree già destinate a tale uso e non a quelle aventi zonizzazione agricola». Il precedente giurisprudenziale cardine su cui poggia l’impianto decisorio è la notissima sentenza resa dalla Cassazione a Sezioni Unite n. 11635 del 12 novembre 1993, in cui si sostiene che se l’urbanistica disciplina l’attività pubblica di governo degli usi e delle trasformazioni del territorio, è lo stesso “territorio” a costiture il bene oggetto della relativa tutela, "bene esposto a pregiudizio da ogni condotta che produca alterazioni in danno del benessere complessivo della collettività e delle sue attività, ed il cui parametro di legalità è dato dalla disciplina degli strumenti urbanistici e dalla normativa vigente". Ciò detto, il TAR non ha valorizzato in alcuna misura nemmeno la circostanza che il resto del centro sportivo, già comunque edificato in zona agricola, fosse stato a suo tempo oggetto di condono, non comportando tale concessione alcuna estensione di liceità, né – tanto meno – nessuna modifica di indirizzo del PGR. Secondo il giudice, infatti «per effetto dell’intervenuto condono non può ritenersi sia avvenuto un mutamento di destinazione urbanistica dell’area di sedime, dato che l’unico effetto della sanatoria è escludere l’applicazione delle sanzioni amministrative e penali per le sole opere condonate».
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UNO SPIRAGLIO ALL’ORIZZONTE Per quanto sicuramente formulata in termini pressoché categorici, a ben vedere però la sentenza in commento sembrerebbe comunque lasciare un minimo spiraglio di liceità all’edificazione di un campo padel su area agricola, qualora -beninteso- siano rispettati determinati parametri. Ed infatti, per il giudice amministrativo, un differente utilizzo di un terreno classificato come agricolo dal Piano Regolatore Generale comunale sarebbe ammissibile solo se integrativo e complementare rispetto all’attività agricola principale esercitata dal medesimo soggetto proprietario del fondo (e, quindi, delle ipotizzate strutture sportive). Ed allora, l’ottenimento del titolo edilizio in tali aree sarebbe possibile solo ove il progetto costruttivo prevedesse strutture dedicate ad “attività culturali, didattiche, sociali, ricreative, sportive e terapeutico-riabilitative” – tra le quali potrebbe astrattamente rientrare il campo padel di cui è causa – “finalizzate alla valorizzazione e conoscenza del territorio e del patrimonio rurale ed alla migliore fruizione degli stessi” (nel senso chiarito dall’art. 3, comma 1, lett. c, L. Reg. 2 novembre 2006 n. 14). A chi scrive questa pare la descrizione di un impianto sportivo inserito tra le più ampie attrattive di un agriturismo realizzato su sito con prevalente funzione agricola, ma in ogni caso certo è che tali caratteristiche non sono riscontrabili nella vicenda qui raccontata. LA QUESTIONE DELLA SEDE DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE La pronuncia in esame ci offre un ultimo interessante spunto interpretativo, laddove chiarisce che l’art. 71, comma 1, D.Lgs. n. 117/2017 (secondo cui “Le sedi degli enti del Terzo Settore e i locali in cui si svolgono le relative attività istituzionali, purché non di tipo produttivo, sono compatibili con tutte le destinazioni d’uso omogenee previste dal decreto del Ministero dei lavori pubblici 2 aprile 1968 n. 1444 e simili, indipendentemente dalla destinazione urbanistica”) non riconosce affatto alle associazioni di promozione sociale la facoltà di realizzare liberamente opere edilizie a prescindere dal rilascio dei pertinenti titoli, «ma contiene esclusivamente una norma di favore relativamente alla possibilità di fissare la propria sede legale ‘indipendentemente dalla destinazione urbanistica’ di quest’ultima». In altre parole, la disposizione richiamata concede a queste associazioni la possibilità di localizzare in tutte le parte del territorio urbano unicamente le loro sedi e i locali in cui si svolgono le attività istituzionali – in costruzioni tra le quali non sono certo ricompresi campi di gioco con le relative opere accessorie – «in considerazione della meritevolezza delle finalità perseguite, essendo compatibili con ogni destinazione d’uso urbanistico (…) e a prescindere dalla destinazione d’uso edilizio impressa specificamente e funzionalmente al singolo fabbricato, sulla base del permesso di costruire» (così TAR Campania, Napoli, sez. VIII, 7 agosto 2020 n. 3537).
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BRAND PROFILE
FATTORE “I” Come innovazione, indipendenza, italianità, idee: da questa vocale rovesciata che diventa un irriverente punto esclamativo nasce la forza creativa e distintiva di !KONEEC. Un nuovo marchio che Padelbiz vi presenta in anteprima e che senz’altro farà molto parlare di sé di Sara Canali e Benedetto Sironi
“I
n un mondo di virgole, un punto esclamativo”. In questo originale e ambizioso claim è racchiuso lo spirito di !KONEEC, un nuovo brand 100% padel che da dicembre sarà presente in una serie di negozi selezionati e specializzati. Ma ancora prima del marchio, alla base c’è un progetto, che nel 2022 ha visto i suoi natali e che si chiama iSports. A crederci è stato un gruppo di sei professionisti con qualificata expertise nel mercato dello sport internazionale. Investitori, sì, ma anche specialisti in grado di portare esperienze di impatto per la costruzione della società e gestire i suoi principali settori, dalle vendite al marketing, passando per la comunicazione, ma anche la contabilità, il customer service e la gestione finanziaria oltre a una conoscenza approfondita del mondo sportivo e, ovviamente, del padel. Nella visione di iSport c’è quella di cominciare dal padel per poi andare verso altre discipline, il mondo della moda e del lifestyle. Inoltre, in quella lettera “i” sono racchiuse diverse cose: innovazione, indipendenza, italianità, international vision, idee e, ovviamente, il marchio, quello che è nato da questo progetto. Ma per arrivare a questo, ovvero al prodotto, i soci fondatori hanno prima dovuto affrontare passaggi fondamen-
tali, come la ricerca di fornitori affidabili per dare vita a una gamma completa di prodotti personalizzati in grado di calzare alla perfezione con l’idea estetica del brand e del logo, creati insieme a una famosa agenzia di comunicazione italiana. E ancora, una serie di negoziazioni con distributori nei più importanti mercati internazionali per la “seconda fase” dopo un primo round sul mercato italiano e, di più, una chiara politica commerciale con posizionamento sul mercato riservato agli specialisti oltre a una innovativa proposta di partnership. Particolari innanzitutto la scelta del nome, logo e lettering di !KONEEC, di cui fa un uso non convenzionale per richiamare la parola “Iconic” in un modo nuovo e coerente con i valori e la filosofia dei soci fondatori. Il non utilizzo della parola "padel" e la lettera “i” iniziale che, capovolta a testa in giù, si tramuta in un punto esclamativo diventano elementi identitario ed estetico di un marchio che sa esattamente chi vuole essere. Registrato ufficialmente nei mercati più importanti, !KONEEC propone alti standard qualitativi di prodotto, che comunica attraverso un’immagine pulita e spiegazioni semplici, mantenendo però un posizionamento di prezzo coerente.
PARLANO CARLO ALBERTO ROMITI E GIOVANNI PIETRA Come accennato in precedenza, motore di tutto è la società iSports, nata nel 2022 e che ha visto nel padel un punto di partenza per lo sviluppo di una realtà più ramificata. Il tutto grazie a una conoscenza approfondita del settore sportivo, con particolare riferimento agli sport di racchetta, in primis il tennis. È proprio da questo mondo che arrivano i fondatori del brand. Tra i quali Carlo Alberto Romiti (foto a sinistra), 40 anni, da tutti meglio conosciuto come “Charly”, peraltro già intervistato sui nostri media in qualità di coordinatore del progetto Asics Tennis Academy, un gruppo di circa 40 maestri di alto profilo selezionati con cura. Ma noto anche per essere consulente e parte del team manageriale di vari top player mondiali (compreso Matteo Berrettini fino a ottobre 2022), oltre che aver ricoperto importanti ruoli in aziende di riferimento, tra le quali Babolat Italia. “Nella nostra testa abbiamo un percorso molto chiaro, starà al mercato e a noi farlo percepire e apprezzare”, afferma Romiti. “Guardo la gamma che presentiamo oggi ed è esattamente quella che mi sarebbe piaciuta vedere un anno e mezzo fa, quando abbiamo iniziato questo progetto. Vedendo le oscillazioni del mercato dell’ultimo anno, mi viene da dire che il ritardo, se così vogliamo definirlo, con cui ci presentiamo è stato provvidenziale perché nel momento del boom sono tanti i brand nati ma poi scomparsi nel giro di pochi mesi. In prospettiva ritengo rimarranno competitive sul mercato le eccellenze e le realtà strutturate, esattamente quelle con cui ci vogliamo confrontare”. E ancora Giovanni Pietra (foto a destra), manager con oltre 30 anni di esperienza nello sviluppo di strategie di vendita e marketing di successo che hanno portato risultati a livello internazionale di importanti marchi di articoli sportivi. Annovera rapporti eccezionali con molti dei migliori rivenditori del settore sportivo. È stato global sales managing director di Babolat per oltre 15 anni ed è a lui che abbiamo posto qualche domanda sul panorama del padel. La tua esperienza pluriennale nel mondo del tennis, con collaborazioni importanti con aziende come Babolat, ti ha dato la possibilità di avere un'idea
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ben precisa delle strategie di marketing e di vendita del settore. Cosa può attingere il padel dall'universo tennistico e in cosa invece dovrebbe volutamente differenziarsi?
Dalla mia esperienza quarantennale con Babolat e Maxima, penso che nel padel come nel tennis si sta creando il famoso “triangolo” di promozione tra i marchi, i negozi e i club/maestri. Il padel può attingere dal tennis la necessità di una distribuzione più “pulita”, nel senso di meno marchi, e sicuramente meno selvaggia. Lo sport con le pale si differenzia dal tennis per una maggiore importanza degli influencer e per il fatto che i campioni hanno la possibilità di esporre sul loro abbigliamento più pubblicità che nel tennis, molto più tradizionale e “pulito”. Infine, il nostro sport si può permettere delle cosmetiche sulle racchette più aggressive. Cosa ti ha spinto a credere che questo potesse essere il momento giusto per lanciare !KONEEC?
In finanza è consigliabile investire quando il mercato è in crisi/recessione. Il padel è uno sport che, a causa dell’euforia durante il Covid (si poteva praticare il nostro amato sport), ha visto un ingolfamento nella catena distributiva. Ora vediamo una guerra di prezzi mai vista prima nel mondo dell’articolo sportivo e le prime difficoltà finanziare di alcuni marchi di seconda fascia. Noi abbiamo preferito, appunto, uscire con la nostra gamma alla fine di questa crisi. Quali competenze sviluppate e acquisite nell'ambito della tua carriera ti senti di portare oggi nel progetto !KONEEC?
Una strategia chiara e pragmatica. Grazie al mio ruolo ventennale di cmo (commercial market officer) in Babolat, posso aiutare !KONEEC nello sviluppo all’estero. Sono riuscito a trovare un fornitore di pale con una fabbrica-boutique che ci permette di avere una gamma di prodotti tecnicamente eccelsi. Come vedi il futuro del padel dal punto di vista degli appassionati?
Una crescita in Italia ancora per cinque anni a percentuali meno importanti, per raggiungere il livello del tennis. Degli appassionati sempre più coinvolti nel seguire i tornei del circuito internazionale svolti in Italia e un'attenzione mediatica crescente.
BRAND PROFILE
LA GAMMA !KONEEC arriva sul mercato con una gamma composta da quattro famiglie di racchette divise per livello e che vengono realizzate grazie a tre stampi di proprietà. !KONEEC Fiber è il partner ideale su ogni campo per coloro che stanno muovendo i primi passi nel mondo del padel. Si presenta in due modelli, uno dalla forma tonda e l'altro a goccia. !KONEEC Hybrid è la racchetta che rappresenta il miglior compromesso tra qualità dei materiali e prestazioni. Si disponibile in due versioni, entrambe composte dal 60% di carbonio e il 40% di fibra di vetro per un livello di gioco amatoriale. !KONEEC Full Carbon è perfetta per una trasmissione di potenza ottimale poiché è composta al 100% di fibre di carbonio e nelle sue tre varianti a diamante, a goccia e tonda. !KONEEC 24K è la pala per un controllo di gioco bilanciato tra potenza e controllo, ovvero per un livello da professionista. Anche lei declinata nelle tre forme. Le sacche L e XL con design personalizzato La XL, nella variante colore nero e oro, nei suoi 53 litri di volume può trasportare fino a 12 racchette ed è confezionata in poliestere 600D waterproof. Presenta tre scomparti per le racchette, uno per le scarpe e altri due scomparti esterni. La L invece, nella variante coloro nero e argento, ha un volume di 35 litri in cui è possibile trasportare fino a sei racchette divise in due scomparti. Le scarpe hanno uno spazio a parte cui si aggiungono altri due scomparti esterni. In poliestere 600D waterproof, presenta una isotermal pocket.
L'intervista Marco Monesi
RESPONSABILE PROKENNEX ITALIA
"Unicità, trasparenza, chiarezza: ecco perchè abbiamo sposato il progetto"
La gestione commerciale di !KONEEC per il nostro Paese è stata affidata a ProKennex Italia, realtà già molto conosciuta nel mondo degli sport di racchetta per essere responsabile europea del marchio taiwanese, dalla sua sede di Brescia. Vale la pena ricordare che fu proprio ProKennex a produrre nel 1980 la prima racchetta da tennis in grafite di medie dimensioni, seguita da una squash dello stesso materiale nel 1983. Oggi ProKennex è considerata uno dei miglior brand in ambito tecnologico, soprattutto per il brevetto del cosiddetto Kinetic System, tecnologia formata da microsfere (Kinetic Mass) contenute in capsule inserite all’interno del telaio della racchette (sia da tennis che da padel) per un assorbimento superiore delle vibrazioni. A parlare è Marco Monesi, responsabile ProKennex Italia. Come è nato questo sodalizio con !KONEEC?
Alcuni dei soci fondatori del brand, persone molto conosciute e stimate nel mondo del tennis, ci sono venuti a cercare per presentarci la loro idea. Quando sei chiamato da figure professionali di questo calibro con una storicità e una serietà tali, non puoi fare altro che ascoltare il progetto che ti propongono. Cosa vi ha conquistato del progetto !KONEEC?
Siamo rimasti subito molto coinvolti dall’idea perché, secondo noi, va esat-
tamente nella direzione che vedo del padel. In primis trasmettono unicità, ovvero ciò che serve in un mercato molto frammentato dai vari marchi che a volte si sovrappongono. In secondo luogo, hanno cercato di dare subito un’impronta di trasparenza che è la cosa che ci ha maggiormente convinto. Ci hanno presentato un progetto coerente con la direzione del mercato basato su una chiarezza delle linee e la voglia di comunicare in maniera facile tutte le caratteristiche delle varie tipologie di racchetta all’utente finale, che è ciò che manca un po’ in questo settore. E del prodotto in sé?
Sicuramente il fatto che sia una matrice tutta italiana è questione di orgoglio. Inoltre, la possibilità di pensare a !KONEEC non solo come a un brand sportivo, ma anche di lifestyle, ci permette di entrare in un segmento di mercato che si basa sulla prestazione e sullo stile, dunque su come gioca l’attrezzo e sul voler essere glamour. Come distribuirete i prodotto di !KONEEC?
Abbiamo una rete agenti che gestirà la totalità dell’offerta e al momento abbiamo già selezionato alcuni dei migliori negozi d’Italia, dove vogliamo posizionare il brand.
ProKennex Italia - 030 3546614 - info@prokennex.it
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FOCUS ON
UN SENTIMENTO DI AMORE PURO Questa l’emozione alla base di Padel Mi Amor, marchio milanese ma fortemente legato alla cultura spagnola, che nel 2021 ha dato seguito a questa passione lanciando una linea di abbigliamento con la quale ognuno può trovare la propria “manera de vivir el padel” di Benedetta Bruni
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a storia di Padel Mi Amor, brand di origine meneghina, inizia appena due anni fa con quello che si può definire un vero e proprio colpo di fulmine. Proveniente da esperienze lavorative legate al mondo dell’intrattenimento notturno e successivamente del mercato immobiliare, Paolo Fina scopre il padel quasi per caso a Formentera nel 2017, e ne resta talmente folgorato che nel 2021 sceglie di dare vita ai suoi desideri e della compagna Alessandra, realizzando una linea di abbigliamento sportivo capace di trasmettere la gioia per il padel e la grande passione che li unisce a questo sport. La progettazione e il design di ogni collezione vengono realizzati in collaborazione con una stilista italiana, che disegna in esclusiva i singoli capi. Ogni articolo presenta colori vivaci, tessuti confortevoli ed è intriso di una particolare attenzione riscontrabile lungo l’intera linea produttiva, per garantire qualità a ogni movimento. LA STORIA DI PADEL MI AMOR Per quanto di recentissima formazione, il marchio ha i piedi ben per terra e le idee molto chiare su come vuole esser percepito: “Energia che rimbalza, libertà di scelta, infinite possibilità”. E così ha iniziato a presentarsi al mercato. Dopo il lancio ufficiale nel 2021, l’anno successivo il brand era già presente sui canali social Facebook e Instagram e ha partecipato attivamente ad alcuni dei più importanti eventi sportivi della disciplina, tra cui i tornei Premier Padel P1 e Padel Trend. Quest’anno vanta già sponsorship come Emiliano Carchia, noto influencer del padel (intervistato anche dalla nostra redazione su Padelbiz 10). Attualmente presente in Italia e Spagna, il brand vuole ampliarsi sempre di più e assumere un respiro internazionale, con una strategia che mira a distinguersi dalla concorrenza per creatività, tecnologie sportive all’avanguardia, materiali di alta gamma e design contemporanei. Il tutto con colori, forme e tessuti decisamente riconoscibili, che incarnino i valori del brand e sappiano diffondere la passione e gioia per questo sport.
BORSA PADELMIAMOR Questa borsa presenta tre vani con inserti in PVC effetto carbonio. Risulta spaziosa (con ben 45 l di capacità) e comoda da trasportare grazie agli spallacci imbottiti ed ergonomici, dotati di una finitura mesh per garantire un’ottima traspirazione. Realizzata al 100% made in Italy, la borsa è stata pensata per tutti coloro che approcciano il padel con stile e praticità.
MAGLIA ICON La maglia Icon unisce tecnicità e stile grazie al taglio sartoriale. Interamente made in Italy, è realizzata in tessuto tecnico traspirante bielastico ad asciugatura rapida. La linea morbida garantisce massimo comfort e libertà di espressione in ogni movimento. Realizzata con filati tecnici, la t-shirt è traspirante e di rapida asciugatura, garantendo grande benessere durante tutta la partita. • Peso: 135 g/m² • 100% made in Italy • Filati tecnici • Tessuto traspirante
• Facciate e schienale imbottiti a protezione • Spallacci imbottiti con finitura mesh per traspirazione • Ingombro massimo cm 54x33x26 (45 l) • Tasca specifica per scarpe con sacchetto interno isolante con fori d’aerazione • Apertura centrale atta a garantire la massima capacità di carico • Cuciture rinforzate • Inserti in PVC effetto carbonio • Due tasche laterali per racchette e attrezzatura varia • Una tasca interna per mettere al sicuro oggetti personali padelmiamor.com
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FOCUS INTEGRAZIONE
IL PIENO DI ENERGIA PER TUTTO IL MATCH Argivit supporta il metabolismo energetico e l’attività muscolare non solo negli sport di resistenza, ma anche durante uno sforzo esplosivo o anaerobico. Lo sa bene Carlos Pérez Cabeza, giocatore professionista di padel, nonché ambassador del brand
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n aiuto importante per affrontare la vita quotidiana e con essa anche l’attività fisica, soprattutto se praticata con costanza: Argivit è un valido integratore che contiene ben 10 componenti che agiscono in sinergia tra loro. I suoi ingredienti di standard qualitativi elevati lo rendono tra i migliori integratori sportivi, grazie anche all’importante certificazione “Play Sure Doping Free”, che permette agli atleti di qualsiasi livello di gareggiare in tranquillità. L’Arginina e la Carnitina ottimizzano l’utilizzo di ossigeno da parte delle cellule e l’impiego dei grassi come fonte energetica, predisponendo l’organismo a condizione ottimale per affrontare le competizioni e promuovendo la vasodilatazione per una buona circolazione sanguigna. La Creatina è uno dei depositi energetici muscolari, fonte per rigenerare ATP durante i primi secondi della contrazione muscolare. La presenza in Argivit di Magnesio pidolato e Potassio citrato previene, inoltre, l’insorgenza di crampi durante l’attività e contrasta stanchezza e affaticamento. Una bustina di Argivit contiene ben 250 mg di Vitamina C, fondamentale per il mantenimento della normale funzione del sistema immunitario e per contrastare lo stress ossidativo anche in condizioni di sforzo fisico intenso che normalmente
porta a un suo indebolimento. Completano il “team” vincente dei componenti Argivit l’acido L-Aspartico, la Vitamina E, il Ferro e il Selenio. Argivit è disponibile nella confezione da 14 bustine (si trova in farmacia e parafarmacia). È gluten free, privo di lattosio e di aspartame e contiene vero succo di arancia. Grazie all’azione combinata dei suoi 10 componenti, Argivit esercita un effetto sinergico sul metabolismo energetico e sul ripristino dell'equilibrio elettrolitico, riducendo stanchezza e affaticamento, svolge un’azione antiossidante e favorisce il trasporto di ossigeno alla muscolatura e all’intero organismo: prima, durante e dopo lo sforzo fisico. Non solo attività fisica però. Le vitamine e i sali minerali di Argivit infatti supportano la salute psicologica, contribuiscono a preservare il sistema nervoso e ad arginare l’affaticamento mentale.
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L'intervista
di Manuela Barbieri e Cristina Turini
CARLOS PÉREZ CABEZA
GIOCATORE PROFESSIONISTA DI PADEL E AMBASSADOR ARGIVIT
Carlos Pérez Cabeza gioca a padel da quando ha 10 anni. Nato a Malaga nel 1996, grazie a questo sport ha girato il mondo. Ora però vive in Italia, a Milano, dove si è trasferito per allenarsi e proseguire con la sua carriera professionistica. Carlos è sempre stato un ragazzo molto sportivo, in passato ha praticato anche calcio, pallacanestro e tennis. La sua routine quotidiana è scandita dagli allenamenti, ben quattro: il primo alla mattina presto in palestra con gli attrezzi, il secondo in campo, poi di nuovo in palestra a correre sul tapis roulant e a fine giornata non può mancare lo stretching. Perché il muscolo, si sa, “non deve solo avere forza, ma anche elasticità”. Motivo per cui tre volte a settimana pratica yoga. Quando e come è nata la tua collaborazione con Argivit?
la preparazione atletica a 360°, con aspetti che non riguardano solo l’attività fisica, ma anche il riposo, lo stretching, un’alimentazione sana e un’integrazione mirata. Sono tutti elementi che, messi insieme nella routine quotidiana, aiutano a performare meglio durante le partite. Attualmente integro prendendo una bustina prima di ogni allenamento o ogni gara. Tornei in calendario e progetti futuri?
Mentre vi rispondo, mi trovo a Città del Messico, dove sto partecipando al FIP Platinum. Il prossimo obiettivo sarà il Premier Padel a Milano dal 4 al 10 dicembre. E poi sto cambiando il mio modo di giocare: sono sei anni che sono giocatore di destra e mi sto spostando a sinistra. È il mio corpo a chiedermi questo cambiamento, lo sto assecondando, e trovo che vada molto meglio.
Argivit lo usavo già. In passato l’ho utilizzato spesso e quindi, quando ho avuto l’opportunità di diventare ambassador del prodotto, ho accettato subito. È stata una collaborazione nata quasi spontaneamente. La formula di Argivit aiuta a trovare le energie necessarie per spostarsi con rapidità da un lato all’altro del campo e per imprimere forza e precisione a ogni colpo, mantenendo allo stesso tempo lucidità e concentrazione per il corso dell’intero match. In che modo la sinergia dei componenti di Argivit supporta sia l’attività muscolare che quella mentale?
L’assunzione prima dell’allenamento, e anche prima delle mie partite, mi dà energia extra per affrontare lo sforzo, non solo fisico ma anche mentale. Pensare velocemente e rimanere concentrati a lungo sono fattori fondamentali nel padel. In questo Argivit mi aiuta molto. E poi, il fatto che sia doping free è un elemento determinante per un atleta come me che compete spesso. Essere un atleta professionista significa curare ogni aspetto della propria quotidianità: allenamento, alimentazione, riposo e integrazione. Qual è la tua routine di integrazione in allenamento e durante i tornei? Trovo che sia molto importante curare
Vuoi saperne di più su Carlos Pérez Cabeza? Leggi la nostra intervista pubblicata sul n. 3/2023 di Padelbiz inquadrando il QR Code a fianco
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PRODOTTO DEL MESE
CONTROLLO RADICALE La nuova gamma di racchette lanciata da Head si compone di tre modelli accomunati da una forma a lacrima, che promette grande versatilità per giocatori tattici. E completa l’offerta del brand per la disciplina a tutti i livelli
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er i giocatori tattici che prediligono il controllo alla potenza pura, Head propone la linea Radical con la sua particolare forma di lacrima che nasce da un nuovo stampo e che completa la proposta padel 2023 del brand. Questa particolare linea fornisce il giusto supporto a tutti coloro che sono alla ricerca di un gioco versatile e si compone di tre diversi modelli.
RADICAL MOTION La Motion è il modello più leggero (355 g) della linea, pensato per giocatore di livello avanzato ed è costruita in fibra di carbonio 3K per maggiore controllo, mentre l’innovativa tecnologia Auxetic garantisce potenza superiore e un feeling eccezionale. Infine, il tappo morbido alla base dell’impugnatura riduce le vibrazioni e aumenta la fluidità di gioco.
RADICAL ELITE La Elite presenta un peso ridotto (365 g) e un bilanciamento più basso per garantire un migliore controllo di gioco per padelisti di livello avanzato e intermedi. La fibra di vetro sulla superficie di impatto garantisce un miglior tocco e maggior comfort. Questo modello è dotato dell’innovativa tecnologia Auxetic e di un tappo morbido alla base dell’impugnatura ed è stato appositamente progettato per i giocatori di livello intermedio e avanzato.
UNA GAMMA COMPLETA La Radical, con i suoi tre modelli, risponde alle esigenze degli appassionati di padel di alto livello e, insieme alle altre linee già presentate, completa l’offerta di Head per questo sport. In una scala che parte dal controllo per arrivare alla potenza, vediamo in successione partendo da sinistra la linea Gravity che, grazie alla nuova forma rotonda delle sue racchette, possiede uno sweetspot più ampio mentre il carbonio sulla superficie di gioco ne migliora precisione, controllo e feeling. A seguire è proprio la Radical che continua sulla linea della precisione, aggiungendo un po’ di aggressività di gioco ma mantenendosi molto versatile, esattamente come la Speed che a questa adattabilità aggiunge maggior potenza. Infine, nell’estremo della scala che è sinonimo di potenza, si colloca la gamma Extreme che, grazie alla tecnologia Auxetic, garantisce un migliore feeling all'impatto con la palla, mentre la forma a diamante la rende davvero energica.
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RADICAL PRO Il modello Pro è il più pesante della triade (370 g) ed è pensata per restituire una sensazione di impatto solido per i giocatori di tornei. Costruita in fibra di carbonio 3k, questo modello promette maggior controllo e, grazie al bilanciamento più basso, garantisce una manovrabilità di livello superiore. Non solo performance, ma anche estetica: l’esclusivo design navy con carbonio trasparente la rende elegante e minimalista.
PRODOTTO DEL MESE
TESTATA PER VOI di Andrea Farano
RADICAL PRO Il nome Radical non può lasciare indifferente chiunque sia un minimo appassionato di sport di racchetta, o magari abbia calcato i campi da tennis prima di abbandonarli per dedicarsi alla gabbia di vetro e metallo. È quindi con il giusto timore reverenziale che entriamo in campo impugnando la nuova pala di casa Head, consapevoli di quello che da sempre è il mantra di ogni attrezzo con questa denominazione: “metti la palla dove vuoi”. In effetti la nostra Pro all’atto pratico non delude le aspettative: come se volesse replicare sul terreno di gioco la sua livrea austera ed elegante, la racchetta consente di disegnare traiettorie pulite e precise, offrendo sempre
la sensazione di massimo controllo del colpo. Certo è evidente che la pala trovi nel giocatore di destra che ama impostare l’azione e che predilige un padel “cerebrale” il partner ideale, ma quando si tratta di aumentare la velocità di palla, soprattutto con le volée e i colpi d’approccio, la radical è perfetta per efficacia e manovrabilità: i 370 grammi si fanno sentire all’impatto, ma il bilanciamento al cuore del piatto non affatica mai il braccio. Per sparare cannonate rivolgersi altrove (Speed e Extreme sono pensate per quello), ma per muovere gli avversari sino allo sfinimento si fa fatica a trovare arma migliore.
L'intervista di Sara Canali
Stefano Cavuto
RACQUET SPORTS CATEGORY MANAGER
Una famiglia completa
Come si inserisce la linea Radical all’interno dell’offerta di Head per il padel?
Rappresenta un vero e proprio completamento della proposta Head, formata da quattro famiglie che si posizionano su una linea che spazia dal controllo alla potenza. Partendo dalla linea Gravity, sinonimo di controllo, fino alla Extreme che con i suoi tre modelli (più la rivoluzionaria Extreme One) rappresenta la risposta più appropriata per i giocatori che cercano un gioco aggressivo. Nel mezzo si posizionano la Speed e, appunto, la Radical che con la sua forma a lacrima garantisce grandissima versatilità per giocatori di livello avanzato. Questa divisione in famiglie è qualcosa che Head ha importato dal tennis. Cosa significa per voi?
Per Head è importante offrire la giusta risposta a tutti i giocatori per tutte
le tecniche, gli stili di gioco e i livelli. Questa volontà fa parte da sempre del nostro DNA e rientra nella filosofia del brand di inserire prodotti nel mercato “per essere utilizzati" e non per essere venduti. Cosa differenzia la Radical dalla Speed?
La famiglia Radical è pensata per giocatori avanzati, in particolare la Pro che si rivolge a padelisti esperti. La sua forma di lacrima, che arriva da uno stampo creato in esclusiva per Head, offre un bilanciamento più arretrato, mentre la superficie di impatto in fibra di carbonio 3K è sinonimo di maggiore controllo. La Speed, invece, è orientata maggiormente alla potenza. Pur essendo vicine, le due linee offrono una giocabilità diversa adattandosi allo stile di gioco di due categorie di padelisti.
CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE
“Hold all the cards”
È il claim con cui la linea Radical sarà comunicata. Attraverso una creatività che si lega a delle carte da gioco, come a voler indicare che ognuno può trovare, attraverso i diversi modelli proposti dalla gamma Radical, il suo personale asso nella manica.
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PA D E L S H O P
L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA Smash Tennis & Padel, nelle sue location di Bari e Lecce, offre una visione meno ottimista della sua specializzazione più recente: quella di un mercato saturo dove si fa ricorso al consiglio dell’esperto solo dopo quello dell’amico occasionale di Benedetta Bruni
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on tutte le storie felici sono uguali, neanche nel caso di un movimento così prorompente come il padel. Lo dimostra l’esperienza di un appassionato come Silvio Di Giovannantonio di Smash Tennis & Padel, store pugliese con radici a Bari e Lecce, nato dal sogno e dall’amore incondizionato nei confronti del tennis. Il padel è arrivato nel 2019, quattro anni dopo la prima apertura e giusto un anno prima della sua esplosione a livello nazionale. Le carte in regola per il boom
c’erano tutte. E così è stato, o almeno inizialmente, salvo poi andare incontro a uno spostamento di interesse da parte della clientela. Questa storia è solo una di tante simili ma senza dubbio serve a tutti: ai padelisti, perché l’opinione dell’amico non ha sempre la stessa accuratezza dell’esperto e l’online è un’ombra che grava sulle spalle dei rivenditori fisici; alle aziende, perché il loro mezzo di comunicazione più vicino alla gente è proprio il negozio, e per questo motivo va curato, preservato e supportato.
L'intervista Silvio Di Giovannantonio TITOLARE
Quando è nato il primo negozio e come si è espanso al secondo?
Il primo negozio, quello di Bari, è nato nel 2015 seguendo un mio sogno e passione. Prima lavoravo nella grande distribuzione, ma ho sempre giocato a tennis sin da quando ero bambino. La mancanza di “attori” dedicati al tennis nel panorama barese mi ha poi portato a prendere coraggio e aprire uno specializzato. Nel 2018, insieme ad altri tre amici di Lecce, abbiamo poi iniziato a gettare le basi al progetto del franchising di Smash aprendo anche la seconda sede nella loro città. Quindi il padel lo hai introdotto solo in un secondo momento.
Sì, lo abbiamo introdotto nel 2019 e nel 2020 abbiamo vissuto il boom come tutti. Nella nostra zona c’era forse appena un campo, ma ho voluto investirci ugualmente perché il trend era in rapidissima crescita. Purtroppo, tra il 2020 e 2021 – per noi l’anno migliore della disciplina – abbiamo risentito il contraccolpo di un mercato che da un lato si è riempito di persone non di settore che si sono improvvisate esperte in vendita e riparazione, con tutti i malanni che ne conseguono per i giocatori; dall’altro ha ceduto a internet un’enorme fetta di acquirenti, e di conseguenza noi specializzati abbiamo faticato a ritagliarci uno spazio dedicato al consiglio e all’importanza del ricambio del materiale.
va a 70-30 tra tennis e padel, oggi la quasi totalità delle vendite è rappresentata dal primo. I fatturati del padel per entrambi i negozi rappresentavano quasi il 30% dell'intero giro d'affari. L'anno scorso è calato di un 30% e quest'anno è ancora a -30% sul -30% dello scorso anno. E le uniche pale che vendiamo sono sempre scontate. È difficile addirittura che un principiante si affidi a uno specializzato per la sua prima racchetta. Nonostante questo, trovi che il padel sia in fase di crescita in Puglia?
Tantissima gente gioca a padel, questo è indubbio. È la vendita a non essersi sviluppata. Certo, ci sono campi e centri, ma la clientela si fa “esperta” da sola e molto presto, per cui il consiglio sulla pala da utilizzare arriva più volentieri dall’amico che dallo specializzato. Spesso è necessario un lavoro di marketing offline per diffondere (a partire dai centri) le informazioni corrette sull’attrezzatura, ma questa operazione ha costi troppo alti. E soprattutto non c’è certezza dell’effettivo ritorno economico. Aiutare e formare le persone è un aspetto molto importante nel mio modo di lavorare, ma purtroppo nel padel ci risulta complicato. La tua attività non si ferma al negozio: spazia anche per podcast, blog, addirittura libri (Smash, con prefazione di Vincenzo Santopadre, ex coach di Matteo Berrettini)… Come senti questa passione? Come ti spinge a dare sempre di più?
Si può fare qualcosa per sviluppare una maggiore consapevolezza a riguardo?
Col tempo e una maggiore frequenza di gioco si creerà da sé una cultura del padel. D’altronde è uno sport recente, non è ultracentenario come il tennis. E anche il ceto sociale è molto diverso: l’entry level molto abbordabile fa sì che chiunque ci possa giocare. Da questo punto di vista si potrebbe dire che è uno sport più democratico. Ma per quanto sia una bella caratteristica, ciò comporta anche un ricambio di materiale meno frequente da parte di chi ha meno potere d’acquisto. Quindi, per adesso, come sono divise le vendite tra tennis e padel?
Da noi va decisamente di più il tennis. Se nel 2021 la percentuale si attesta-
Come dicevo, ciò che mi spinge è migliorare dal punto di vista professionale e personale per aiutare sempre più i clienti del negozio. L’intento di Smash è quello di avvicinare in modo sicuro quante più persone possibili al mondo del tennis prima e del padel poi. In giro si vede di tutto: dagli abusivi nei circoli che si inventano riparatori a chi si fa male per colpa di chi fa prezzi di favore senza competenze tecniche. Fare un’educazione corretta dal punto di vista sportivo è per me motivo di crescita. E ogni volta che vedo qualcuno con dei dolori causati proprio da errori altrui mi viene voglia di investire ancora di più in questo lavoro, in questa passione. E poi, non ultimo, voglio crescere i miei figli nel mondo del professionismo in maniera sana e consapevole.
SCHEDA NEGOZIO Smash Tennis & Padel Indirizzo: via Marco Partipilo 40, Bari - 70124 Numero di telefono: 08.05061614 E-mail: bari@smashtennis.it Sito: smashtennis.it Facebook: SMASH tennis & padel - Bari Instagram: @smashtennispadel Numero sedi: 2 Titolare: Silvio Di Giovannantonio Anno di nascita negozio: 2015 Numero vetrine: 1
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Metri quadrati totali: 90 Discipline trattate: tennis e padel Marchi racchette: Babolat, Dunlop, Head, ProKennex, Tecnifibre, Wilson, Yonex Marchi calzature: ASICS, Babolat, K-Swiss, Lotto, Mizuno, Wilson, Yonex Marchi abbigliamento: Australian, EA7, Lotto, Yonex Marchi accessori: tutti i marchi indicati per il tennis + Tourna Altri servizi: incordatura racchette tennis e squash
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PA R T N E R S H I P
ORGOGLIO E CURIOSITÀ Una collaborazione esclusiva, di grande impatto estetico e tutta all’insegna del padel per il noto marchio di sportswear Hydrogen. Protagonisti l’abbigliamento e le racchette del brand Heroe’s, che si conferma così una della realtà più intraprendenti e dinamiche del settore di Daniele Pansardi
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er un’azienda come Hydrogen, che ha fatto del co-branding un elemento fondante nel proprio posizionamento sul mercato, legare il proprio nome a un altro marchio è una scelta strategica di primaria importanza. La storia del ‘teschio’ è fatta di collaborazioni di assoluto prestigio: K-Way, Superga, MV Agusta, Lotus, Lamborghini, Alfa Romeo, Perfetti. Dopo aver rotto gli schemi nel tennis con la racchetta firmata insieme a Prince, ora il marchio del luxury sportswear (di proprietà del gruppo coreano specializzato nell’abbigliamento sportivo Creas F&C da inizio 2023) vuole ritagliarsi sempre più spazio anche nel padel, dopo l’esordio nel 2021 con la collezione dedicata del designer e fondatore Alberto Bresci. Per questi motivi, Heroe’s può legittimamente vantarsi di aver affiancato il proprio nome a quello di Hydrogen, per una partnership che rappresenta un’investitura notevole per un marchio giovane e ambizioso come quello italiano, a sua volta sempre mol-
LE RACCHETTE Per una collezione così speciale, Heroe’s ha proposto il top di gamma della sua collezione, Predator e Rowan, con tre modelli esclusivi caratterizzati da una speciale livrea. Al centro del piatto delle racchette, infatti, campeggia l’iconico teschio di Hydrogen, integrato all’interno del marchio di Heroe’s. Le racchette verranno vendute con le loro speciali scatole dedicate. Il modello Predator prende il nome dall’innovativo sistema che è stato studiato e brevettato da Heroe’s per un eccezionale assorbimento delle vibrazioni verso il manico e garantisce anche una maggiore stabilità del piatto. La Predator Master è un diamante di colore nero e rifiniture (compreso il teschio di Hydrogen al centro della pala) giallo fluo. Il piatto è in carbonio 3K e, come può suggerire anche il nome, permette un gioco potente e aggressivo dall’alto. La Predator LTD, si presenta anch’essa come un diamante con piatto 12K, di colore nero e rifiniture in cui spicca il colore rosso utilizzato per il teschio di Hydrogen e per la zona del ponte, che le conferisce un design aggressivo per una pala che non è certo pensata per difendersi. Sulla Rowan, invece, l’integrazione tra i due brand prende forma in modo differente. La scritta Hydrogen domina la scena sul piatto della racchetta, mentre i loghi dei due brand si intrecciano al posto della O nel nome del marchio. Il telaio, bianco con rifiniture rossonere, contrasta con il piatto in 18K Textream nero e la colorazione rossa scelta per la zona del ponte.
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to attento non solo alla scelta dei materiali, ma anche al design. L’occhio, del resto, vuole sempre la sua parte. La ricerca del miglior legame tra tecnicità e stile ha dunque guidato il lavoro per la nuova capsule firmata da entrambe, composta da completi d’abbigliamento e racchette, con cui si può riassumere il know-how delle due le aziende: l’estro e la creatività di Hydrogen e l’anticonformismo e l’energia di Heroe’s, che nel corso del tempo si è ritagliato uno spazio sempre più rilevante nel mercato. “Per noi questa collabo è qualcosa che lega orgoglio e curiosità”, ha commentato Andrea Brunelli, ceo dell’azienda emiliana. “Orgoglio perché per un brand giovane come il nostro, nato nel 2018, costruire una partnership con un marchio posizionato e rinomato per la qualità dei suoi prodotti come Hydrogen è motivo di grande soddisfazione. Curiosità poiché sarà entusiasmante capire dove ci porterà, sperando possa essere il primo di tanti progetti da vivere insieme”.
PA R T N E R S H I P
“Per Hydrogen si tratta di una sfida che siamo felici e onorati di affrontare con un partner come Heroe’s, conosciuto e fortemente apprezzato nell’ambito del padel”
“Costruire una partnership con un marchio posizionato e rinomato per la qualità dei suoi prodotti come Hydrogen è motivo di grande soddisfazione”
Lee Jin Hee, ceo Hydrogen
Andrea Brunelli, ceo Heroe’s LA FAMIGLIA DI AMBASSADOR HEROE’S
Tra gli uomini, i due giocatori più in vista a utilizzare le racchette dell’azienda emiliana sono Gonzalo Rubio e Tito Allemandi. Il primo, classe 1991, è n.21 del World Padel Tour e 28 del Premier Padel. Durante l’anno ha raggiunto la semifinale nel Master di Abu Dhabi e la finale nell’Open 500 ad Alicante. Allemandi, invece, è stato un nome storico del World Padel Tour prima di passare sull’A1 Padel nel 2022 per giocare al fianco del ‘Tolito’ Aguirre, con cui ha vinto il GranMaster di New York gio-
Tito Allemandi con la sua Beast 23
cato a ottobre a Central Park impugnando il modello Beast. In campo femminile, Heroe’s è il partner tecnico di Giulia Sussarello ed Emily Stellato. Nel 2023, in coppia le due azzurre hanno raggiunto cinque volte gli ottavi di finale nei tornei del World Padel Tour e il secondo turno al BNL Italy Major Premier Padel, oltre a trionfare in quattro tappe del circuito Slam by MINI. Stellato ha poi vinto il titolo italiano insieme a Carlotta Casali, mentre con Sussarello ha vinto il primo campionato italiano di pickleball.
Gonzalo Rubio con la Predator LTD23
LE NOVITÀ PER IL 2024 DI HEROE’S Animal, Beast, Maniac, Patriot. Sono i quattro modelli che Heroe’s presenterà per la nuova collezione 2024, e in esclusiva ve ne diamo un anteprima. La Animal conserva la combinazione di bianco e nero introducendo i toni del bronzo metalizzato. Per la Beast, il colore dominante resta il nero, ma le scelte cromatiche e le rifiniture sul piatto fanno risaltare di più il logo e il nome della pala. Senza il colore rosso sul telaio, e mantenendo solo il bianco e il nero, la Maniac assume invece dei caratteri più eleganti rispetto alla versione precedente. Ma la più rivisitata in assoluto è la Patriot Hyper, le cui colorazioni sgargianti lasciano il posto a una livrea nera, con logo bianco e rifiniture blu nella zona del ponte. Sui prossimi numeri di Padelbiz approfondiremo le caratteristiche tecniche delle quattro nuove racchette.
NON SOLO PADEL Nonostante si stia facendo strada con ottimi risultati nel padel, il marchio Heroe’s nasce nel 2018 partendo dal beach tennis, dove oggi è tra i marchi di riferimento a livello mondiale e può contare sui numeri 1 del ranking, Giulia Gasparri insieme a Ninny Valentini, e l’attuale campione mondiale Mattia Spoto. Nel 2020 ha depositato un brevetto per una racchetta da beach tennis innovativa, mentre nel 2022 è stato presentato un nuovo design della linea. Il 2022, invece, è stato l’anno dell’ingresso nel mercato del pickleball. L’azienda bolognese vanta al momento otto racchette. A Torino, per la vittoria del titolo nazionale, Emily Stellato ha usato il modello Archer, mentre Giulia Sussarello la P18. Quest’ultima si distingue per un piatto composto da grafite, kevlar e polipropilene con struttura a nido d’ape; caratteristica presente anche nell’Archer, in cui non è presente invece la grafite.
Giulia Gasparri e Ninny Valentini con la loro Revenge 23
Emily Stellato e Giulia Sussarello, dopo la vittoria ai campionati italiani di pickleball
Heroe's - 0545.1816310 - info@heroesbranditalia.com - heroesbranditalia.com
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INTERVISTE
PRECURSORI DA 100 ANNI Dall’introduzione della sua prima palla da tennis nel 1923, Dunlop è sinonimo di qualità ed eccellenza per tutti gli appassionati di sport di racchetta, distinguendosi per la continua innovazione. Per parlare delle ambizioni e prospettive del brand nel mondo del padel (e non solo), abbiamo intervistato il managing director Daniel Beswick di Davide L. Bertagna e Benedetto Sironi
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efinire l’evoluzione di Dunlop nel tempo, nei vari settori in cui il marchio si è spinto, non è una cosa semplice. Perché? Per provare a raccontare una storia che va ben oltre i 100 anni d’attività servirebbero pagine e pagine. E forse non riusciremmo nemmeno in quel caso a spiegare tutto. Per comprendere il quadro generale però è importante sapere che John Boyd Dunlop depose il primo brevetto di ruota pneumatica nel 1888 e due anni più tardi fondò a Dublino la sua prima fabbrica, che lavorava la gomma proveniente dalle piantagioni asiatiche, creando la “Dunlop Rubber”. Nei decenni successivi, si espanse divenendo un punto di riferimento a livello globale. Nel 1986, la branca pneumatici venne acquisita dal colosso Sumitomo Rubber Indutries (SRI), distributore in Asia sin dal 1906. La data che però ci interessa e
che ha cambiato tutto è il 1923, anno in cui venne progettata la prima pallina a gonfiamento chimico e vulcanizzazione, che ha dato vita al tennis così come lo concepiamo ora. SRI è oggi una società specializzata nella produzione di innumerevoli prodotti a base di gomma: pneumatici, palle da golf, da tennis (e da padel), inserti antisismici per i palazzi e molto altro. Vanta oltre 10 miliardi di dollari di fatturato annuo e ne investe ben 750 milioni in ricerca e sviluppo nel mondo dello sport. Nel 2017 ha acquisito anche il settore “sport” di Dunlop con l’intenzione, dopo un periodo non floridissimo, di riportare il brand ai vertici del tennis e dello sport mondiale. In occasione del centenario dalla nascita della “prima vera pallina da tennis” abbiamo avuto l’occasione di intervistare Daniel Beswick, managing director di Dunlop Sports.
Da sinistra, Daniel Beswick, managing director di Dunlop Sports; al centro, la linea Galactica e, a destra, il tubo con palline Dunlop Fort Padel
L'intervista DANIEL BESWICK MANAGING DIRECTOR
Avete organizzato qualche iniziativa particolare per il centenario?
Il nostro anniversario dei 100 anni è legato alla nascita della prima pallina da tennis pressurizzata. La produzione risale al 1923 nella nostra fabbrica in Inghilterra, a Birmingham. La sede si chiamava Dunlop Fort Factory, (foto sotto) un nome in un certo senso evocativo perché ricordava una vera e propria fortezza. L’edificio esiste ancora, ma è stato ristrutturato e oggi sono presenti un centro commerciale e delle residenze condominiali. La nostra produzione ora è nelle Filippine e in Thailandia dove abbiamo due fabbriche di proprietà, in cui vengono sviluppati i prodotti Dunlop e Slazenger, azienda britannica specializzata nella produzione di abbigliamento e accessori sportivi, fondata nel 1881 da Ralph e Albert Slazenger. Per questo centenario abbiamo portato avanti una serie di iniziative a livello sia locale sia internazionale, per comunicare al grande pubblico questo grande traguardo. Nei campi e nei tornei che sponsorizziamo (dagli Australian Open fino alle ATP Finals di novembre) a livello globale abbiamo deciso di inserire il nostro logo con a fianco “100 years”. Concluderemo quest’anno speciale a maggio 2024 con una grande festa in Olanda dove saranno presenti tutti i dipendenti del gruppo. Il settore padel è coinvolto in questo anniversario?
Assolutamente sì, l’anniversario coinvolgerà anche il mondo padel: è vero
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che in questo caso non si tratta di 100 anni, ma siamo stati comunque precursori anche tra le pareti di vetro, producendo la prima pallina in assoluto nel 1987. Ci siamo accorti che oggi non tutte le palle per il padel che vengono prodotte da altri marchi rientrano nelle direttive della Federazione Internazionale. C’è un po' di confusione. Stiamo cercando in questo periodo di interfacciarci il più possibile con la FIP per capire concretamente quali sono le specifiche da rispettare. Per quanto riguarda la produzione delle palline, quali sono le vostre quote di mercato nel tennis e nel padel?
Nel tennis abbiamo oltre il 60% delle quote di mercato, mentre nel padel non abbiamo ancora i dati precisi. Posso però dire che i volumi anche nel mondo della pala sono importanti: a grandi linee saremo tra il 25 e il 30% del mercato mondiale. Avete da poco stretto una partnership con Favaretti Group. Cosa ci puoi dire a riguardo?
È un’azienda storica in Italia per quel che riguarda le coperture dei campi da padel. I loro progetti sono molto curati e ogni nuovo impianto non lascia nulla al caso. L’accordo prevede che vengano personalizzati e brandizzati da noi dei campi panoramici e simultaneamente viene dato del materiale Dunlop ai circoli per partire con le attività. Abbiamo già brandizzato dei centri in
INTERVISTE
“Guardiamo a tutti gli sport di racchetta a 360 gradi” Inghilterra, nel nord-est in Italia e in Germania. L’accordo è stato ufficializzato a ottobre: ora la nostra rete vendita inizierà a parlare di quest’opportunità con i circoli. Come vengono visti i grandi tornei dal pubblico italiano?
Nel tennis, oltre al Masters 1000 di Roma che ha una sua grande storicità, ci sono da due anni le ATP Finals di Torino che a nostro avviso sono davvero ben organizzate. La cosa più bella è che, nelle giornate del torneo, il capoluogo piemontese “si veste” di tennis, con tantissime attivazioni che coinvolgono il grande pubblico. Ecco a nostro avviso questo elemento manca ancora nel mondo del padel. Eravamo presenti alla tappa del Premier di Roma e, forse anche per le condizioni atmosferiche un po' proibitive, non si “respirava” lo stesso interesse. Soprattutto nel corso della settimana, perché poi nel weekend comunque c’è stato un buon flusso di persone al Foro Italico. Staremo a vedere se con l’unione dei due circuiti ufficiali ci sarà un cambiamento. L’organizzazione che c’è dietro il tennis attraverso l’ATP, l’ITF e le Federazioni nazionali è incredibile. L’organigramma dietro il padel, invece, essendo comunque uno sport giovane e in evoluzione, è molto più piccolo e non ancora strutturato. E il boom della disciplina ritengo non sia semplice da gestire in tutti gli aspetti.
Uno dei nuovi campi speciali “Favaretti Powered By Dunlop”
specifiche sulle pale. Si dice che il limite sono i 38 mm, ma ci sono comunque racchette sul mercato di 41 mm.
Quale è la vostra visione sul pickleball?
Negli Stati Uniti la disciplina va molto bene e abbiamo una nostra gamma di prodotti. Sicuramente introdurremo dei modelli anche nel mercato europeo, ma non credo già nel 2024. Tanti tennisti o ex atleti che si sono avvicinati a questa disciplina ne sono rimasti sorpresi ed entusiasti. Noi comunque guardiamo a tutti gli sport di racchetta a 360 gradi: dal ping pong, al badminton, passando per lo squash e padel, fino al tennis e pickleball. Tutti i nostri prodotti vengono sviluppati dopo un’attenta analisi di ricerca. Pensate che in generale il nostro gruppo Sumitomo Rubber Industries investe circa 700 milioni di dollari all’anno in R&D. Come società crediamo di essere avanti rispetto ai nostri competitor, grazie anche a tutto il know how di Dunlop nel mondo dei copertoni e della gomma. Anche qui però voglio aprire un tema: non c’è chiarezza da parte della FIP per quanto riguarda le
Che ruolo hanno per voi gli ambassador?
La nostra strategia è quella di sostenere gli atleti, anche molto giovani, e seguirli per tutta la carriera e oltre. Oggi abbiamo degli ambassador nel tennis che hanno anche più di 70 anni che continuano a collaborare con noi. Vogliamo portare avanti la stessa strategia anche nel padel. Che peso ha il mercato italiano per Dunlop?
L’Italia è per noi un mercato molto importante con una sua peculiarità. È infatti un Paese dove si tende a praticare una sola disciplina sportiva e ci si specializza in quella. Per questo l’appassionato cerca spesso un prodotto di medio-alto livello, a differenza di altre nazioni dove ci si accontenta di articoli più entry level.
ALCUNI DEI PRINCIPALI ATLETI DUNLOP NEL PADEL
RAMIRO MOYANO L’argentino Ramiro Moyano ha raggiunto nel corso della sua carriera la posizione numero 12 nel WPT e ha vinto tre titoli. Attualmente con la sua Aero-Star Pro gioca insieme a Francisco Gil.
TERESA NAVARRO La trentaduenne spagnola Teresa Navarro ha raggiunto la 24esima posizione nel WPT. Attualmente gioca in coppia con Marina Lobo con la racchetta Aero-Star Lite.
JOSE LUIZ GONZALEZ Lo spagnolo classe 1997 Jose Luis Gonzalez (180 cm) gioca in coppia con Antonio Varo Ramos e utilizza la pala Aero-Star Pro.
CARLOS PÉREZ CABEZA Originario di Malaga, Carlos Pérez Cabeza è l’atleta più in alto nel ranking mondiale ad allenarsi stabilmente a Milano. Classe 1996 è al fianco di Dunlop ormai da diversi anni.
ANA VARO RAMOS La spagnola Ana Varo Ramos, classe 1999, è un’atleta alta 165 che gioca attualmente insieme alla ventisettenne Carmen García Pardo.
MARTA CAPARRÓS MALDONADO La classe 2001 Marta Caparrós Maldonado (183 cm) utilizza la Aero-Star Pro e ha attualmente al suo fianco in campo la polinesiana Léa Godallier.
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FOCUS PRODOTTO
DUNLOP Eco Padel La Eco Padel di Dunlop è una pallina con un’esclusiva costruzione non pressurizzata del nucleo, ottimizzata proprio per la disciplina. È una delle ultime novità lanciate dal marchio britannico, che proprio nel 2023 festeggia i 30 anni dalla prima palla da padel prodotta. Il feltro sintetico della Eco Padel è della miglior qualità possibile per garantire una maggiore durata e una resistenza eccezionale. Come si può intuire dal nome, la Eco Padel si distingue anche per l’attenzione che Dunlop ha riposto nella presentazione del prodotto dal punto di vista ambientale. Il packaging delle nuove palline, infatti, è 100% riciclabile e 100% plastic free. È l’ideale per circoli, allenatori e giocatori intermedi. dunlopsports.com/it
NOX AT10 Luxury Genius 18K Alum La serie Luxury di Nox per la stagione 2024 parla chiaro già dal nome. Una collezione di sei racchette che portano la firma di due dei testimonial più iconici e noti del brand spagnolo: Agustín Tapia e Miguel Lamperti. L’AT10 Luxury Genius 18K Alum è il top di gamma dell’intera linea e si caratterizza per alcune novità sostanziali a livello tecnologico. La prossima racchetta di Tapia (peso 360 grammi) ha un piatto in carbonio 18K alluminizzato, con una finitura omogenea e dalla rigidità intermedia, ma il cambiamento più importante è nel cuore della pala, con un nucleo “a sandwich” con densità differenziate MLD Black Eva. Sul telaio è presente l'EOS Flap, ovvero dei fori progettati per aumentare la maneggevolezza e distribuire il peso in modo da avere una racchetta sempre molto reattiva. Sul manico, Nox ha inserito la tecnologia Pulse System, due elastici pensati per assorbire al meglio le vibrazioni. L’intera gamma Luxury avrà anche la soluzione brevettata Nox Custom Grip, certificata da Testea Padel per migliorare la presa e ridurre le sollecitazioni. Gafler - 011.0620464 - marketing@gafler.it
SNAUWAERT Vitas Tour 3D Lo storico marchio belga di racchette da tennis Snauwaert (di cui potrete leggere un approfondimento sul prossimo numero di Padelbiz) è dal 2020 sul mercato del padel con la linea Vitas, nome che si rifà al suo campione più famoso, vincitore degli Australian Open nel 1977. Le pale Snauwaert si distinguono per una particolarità: nonostante la forma a diamante, il bilanciamento è infatti più basso rispetto alla stragrande maggioranza delle racchette di questa forma e si attesta sui 250 mm per la Vitas Elite e sui 240 mm per la Vitas Tour 3D. Quest’ultima, dal peso di 370 grammi, è ideale per il gioco d'attacco del giocatore di sinistra, ma grazie alla sua sensibilità e al suo controllo è molto apprezzata anche da chi preferisce la posizione a destra. Il modello è caratterizzato dall'esclusiva combinazione di 3D Braid Carbon + EVA 10, in grado di garantire potenza e allo stesso tempo un ottimo feeling, con un ampio sweetspot nella parte superiore. È inoltre un modello confortevole grazie all'esclusivo sistema di ammortizzazione incorporato. Infine, il rivestimento trasparente al quarzo è stato progettato dai tecnici Snauwaert per aumentare lo spin e il controllo. Snauwaert - info@snauwaert.com
PROKENNEX Black Ace Questa pala dalla forma a diamante e dal peso di 370 grammi è stata sviluppata per chi desidera un gioco sempre d’attacco. I tre layer di carbonio Spiral Tech Carbon uniti e alla nuova Soft EVA sono stati progettati da ProKennex per creare un’uscita di palla micidiale. Inoltre, il Kinetic System inserito nella racchetta stabilizza il telaio durante l’esecuzione dei colpi, per ottenere massima precisione e pulizia d’impatto. Il sistema è formato da microsfere (Kinetic Mass) contenute in capsule inserite all’interno del telaio. Durante il movimento di preparazione del colpo, il Kinetic System carica di energia cinetica le Kinetic Mass. Il Bumper in PVC è invece stato studiato per proteggere la testa della pala senza spostare troppo il bilanciamento della stessa. Infine, il Kinetic Damping Chamber nel manico riduce le vibrazioni residue permettendo una presa salda e confortevole. ProKennex - 030.3546614 - info@prokennex.it
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FOCUS PRODOTTO
LE FANTASTIC 4 DI BULLPADEL Il marchio spagnolo presenta la collezione di scarpe per il 2024, sviluppata anche grazie ai feedback di alcuni dei più importanti atleti nel panorama internazionale. Quattro modelli, di cui due con suola Vibram, creati per offrire leggerezza, grande traspirabilità, comfort e alta resistenza all’abrasione
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quadra che vince non si cambia. È una frase trita e ritrita nel mondo dello sport, che però ci perdonerete prendiamo anche qui in prestito. Il team di cui vogliamo parlare è quello formato da Bullpadel e Vibram, che nel 2022 per la prima volta hanno unito le proprie forze e hanno presentato una collezione di calzature dedicate al padel. Grazie a un costante impegno in ricerca e sviluppo, da oltre 80 anni Vibram commercializza suole avanzate per l’uso negli sport outdoor, come l’alpinismo, l’escursionismo, il trail running, nonché per applicazioni casual e nel settore della sicurezza sul lavoro. Dopo uno studio approfondito dei requisiti prestazionali del padel, Vibram ha collaborato con il marchio spagnolo con l’obiettivo di offrire le migliori calzature possibili per gli appassionati: sinergia che è continuata nel 2023 e che proseguirà anche nel 2024, con i due nuovi modelli Hack Vibram 24V e Vertex Vibram 24V. Ma non solo. Bullpadel non si è fermata e ha sviluppato per la prossima stagione due calzature (Elite 24V e Flow 24V) per andare incontro alle esigenze delle atlete. Scopriamo quindi le scarpe che utilizzeranno Paquito Navarro, Juan Tello, Fede Chingotto, Gemma Triay e Alejandra Salazar nel circuito internazionale.
HACK VIBRAM 24V Questa scarpa, utilizzata da Paquito Navarro, grazie alla suola Vibram altamente resistente e alla protezione in gomma iniettata sulla punta, è indicata per quei giocatori che la utilizzano in modo continuativo. È dotata di un’innovativa rete tecnica che offre grande traspirabilità e leggerezza, e di uno stabilizzatore posteriore nella zona del tallone. Nel suo design spiccano la presenza di un'intersuola a doppia densità che aiuta ad assorbire gli impatti e prevenire distorsioni. Il canale centrale nella suola nasce per fornire un’ammortizzazione ottimale e maggiore superficie di appoggio sul tallone. È equipaggiata con una soletta Ortholite. Il modello presenta anche la tecnologia Catapult con un pezzo semirigido in TPU, che serve a migliorare gli spostamenti in avanti, ma allo stesso tempo permette di avere una buona stabilizzazione. Infine, il sistema X-Trebase garantisce una maggiore stabilità.
VERTEX VIBRAM 24V La costruzione leggera di questa scarpa permette di muoversi rapidamente in campo. Rispetto al modello 2023, l’abrasione e l’ammortizzazione sono state migliorate con l’obiettivo di offrire un prodotto per un uso continuativo. Per il sostegno, è presente uno stabilizzatore nel tallone e nel mesopiede per prevenire distorsioni ed è stata aggiunta la tecnologia X-Trebase per una maggiore stabilità. Utilizzata da Juan Tello e Fede Chingotto è dotata di una punta in gomma iniettata senza cuciture e un’intersuola a doppia densità. Il canale centrale nella suola fornisce ammortizzazione ottimale e un’ottima superficie di appoggio sul tallone. La tecnologia Sole Shield permette di avere maggiore altezza della suola sui lati e sulla punta. È equipaggiata con una soletta Ortholite.
Taglie: 40-47 Peso: 360 g (n. 41) Colori: zucca, giallo zolfo fluorescente, nero
Taglie: 40-47 Peso: 360 g (n. 41) Colori: bianco/verde, blu glacier, nero
ELITE 24V La scarpa utilizzata da Gemma Triay è stata sviluppata da Bullpadel per adattarsi a tutti i tipi di campo e livello di gioco: un modello versatile che può essere utilizzato da appassionati di qualsiasi livello. La punta in gomma iniettata senza cuciture mantiene protetta la zona anteriore e l'interno del piede e permette di avere alta resistenza alle abrasioni. Anche in questo modello, per il sostegno è presente uno stabilizzatore nel tallone. Inoltre, incorpora una fodera interna in tessuto "mesh" per offrire comfort e migliorare la traspirabilità e una soletta rimovibile, che aiuta a espellere il sudore, favorendo la circolazione dell'aria. Il modello presenta la tecnologia Flex Rift, con canali trasversali nella suola che favoriscono la naturale flessione del piede nelle varie fasi di gioco.
FLOW 24V Il modello utilizzato da Alejandra Salazar è ideale per quei giocatori che cercano una calzatura leggera che favorisca spostamenti rapidi in campo, ma allo stesso tempo garantisca stabilità e trazione. Il design incorpora uno speciale tessuto "tricot" leggero, altamente traspirante e flessibile, e un puntale in gomma iniettato nella tomaia, con elevata resistenza all'abrasione. La suola presenta canali trasversali per favorire la naturale flessione del piede durante il gioco e uno stabilizzatore centrale in TPU, che migliora l'equilibrio e rinforza la struttura centrale dell'arco del piede. Inoltre, la tecnologia Sock Fit nasce con l’obiettivo di offrire una vestibilità aderente e favorire il comfort.
Taglie: 36-42 Peso: 285 g (n. 37) Colori: nero, bianco
Taglie: 36-42 Peso: 280 g (n. 37) Colori: bianco, nero/eucalipto
bullpadel.com
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FOCUS PRODOTTO
QUESTIONE DI ACCENTO Wilson ha lanciato la nuova Accent, la collezione di racchette disegnate apposta per essere le principali alleate dei giocatori amatoriali e di coloro che non si fermano davanti agli infortuni
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a linea Accent è l’ultima novità in casa Wilson, un occhiolino a giocatori occasionali e amatoriali che, sebbene non siano assidui frequentatori dei centri, non vogliono comunque lesinare sulla qualità e l’eleganza dell’attrezzatura. Ed è anche il braccio destro di chi il braccio non potrebbe usarlo perché infortunato, essendo composta da racchette che rendono il gioco più confortevole e permettono di continuare senza avvertire dolore. La linea Accent è dunque pensata per tutti coloro che desiderano comfort e performance senza sforzo aggiuntivo. Anche se con uno swing meno potente, chi gioca con le pale Accent sentirà la palla saltare via dalla racchetta, mentre a rete rimbalzerà rapida sulle volée. Grazie alla struttura convessa che aumenta la superficie d'impatto, allo sweet spot più indulgente e a una disposizione dei fori che assicura morbidezza e controllo direzionale, gli amatori potranno apprezzare appieno queste racchette. La collezione include due diversi modelli: Accent, combinazione perfetta di potenza e comfort, e Accent LT, un'ottima opzione per i giocatori che soffrono spesso di dolori articolari in quanto più leggera.
ACCENT LT
ACCENT
CARATTERISTICHE La famiglia Accent offre un ottimo comfort, ideale per i meno assidui che tuttavia cercano una racchetta bella da vedere ma anche facile da usare, con la quale raggiungere buone prestazioni. Le tecnologie che la caratterizzano includono la morbida schiuma EVA, la forma a goccia e il piatto più grande. Contiene un cordino da polso rimovibile che i giocatori possono sostituire in qualsiasi momento durante l’allenamento o la partita. Texture confortevole: una texture più spessa allunga il tempo di contatto tra piatto e pallina, creando un effetto ammortizzante che genera massimo comfort e potenza senza sforzo per ogni colpo. Piatto più grande: questa forma aumenta la sensazione di cushioning su tutta la superficie d’urto, e il profilo affusolato riduce le vibrazioni e ampliata il punto dolce. Morbida schiuma EVA: offre insieme una piacevole sensazione di ammortizzazione e di assorbimento degli urti, per un efficace mix di comfort, leggerezza e potenza. Accent presenta inoltre un composito di fibre di carbonio e fibre di vetro, mentre Accent LT è realizzata in fibra di carbonio. Infinity Edge: il design concavo lungo il bordo della racchetta aumenta lo sweet spot e la superficie di gioco per incrementare la potenza. Shock Shield Grip: miscela unica di poliuretano e Iso-Zorb per una combinazione di aderenza e comfort ammortizzato. Cordino per il polso removibile: facilmente aggiungibile o rimovibile; in questo modo, il giocatore può sostituirlo e usare il cordino del tipo e del colore che preferisce. SCHEDA TECNICA
Tappo inferiore Eco: la struttura in nylon a base biologica Agiplast riduce del 20% il materiale totale utilizzato per il tappo inferiore, rendendo il prodotto più sostenibile.
Bilanciamento: 260 mm Spessore: 38 mm Nucleo: Soft EVA
Lunghezza: 455 mm Forma: a lacrima Peso: Accent LT 350 g - Accent 361 g
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CENTRO DEL MESE
BLANCO PADEL CLUB: LA GRANDE BELLEZZA Sulle colline di Francavilla al Mare, poco a sud di Pescara, da un’idea dell’allenatore di calcio Eusebio Di Francesco sorge un centro esclusivo dove la natura incontaminata si sposa con una proposta luxury di Andrea Farano
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sibizionismo, ostentazione e sfoggio di ricchezza costituiscono, per comune sentire, il lato ingessato e spesso respingente del concetto di lusso. Ma quando lo sfarzo si traduce piuttosto in un’estetica di livello superiore, nella maniacale cura per il dettaglio e nell’estrema qualità di componenti costruttive e allestimenti ambientali, diventa facile per chiunque abbandonarsi alle lusinghe di una realtà premium. Non sono molti nella penisola gli imprenditori capaci di concepire una formula in cui i servizi della hotellerie
di alta fascia, come piscina e centro wellness spa, si integrano alla perfezione con una visione sportiva solida e lungimirante: è questo il caso di Blanco Padel Club, circolo giovane ma già capace di conquistarsi un posto di rilievo nel panorama padelistico nazionale. Ascoltiamo dalla voce della proprietà e del management la genesi e lo sviluppo di questo piccolo gioiello nascosto tra le verdi alture pescaresi, con l’anima in Magna Grecia e i muscoli tesi in una gabbia di cemento e cristallo.
L'intervista Franco Gianmartino, SOCIO Ida d’Eramo, DIRETTRICE DEL CLUB Eusebio Di Francesco, noto allenatore di calcio, è il volto copertina del Blanco, ma diteci di più sul percorso che ha condotto all’apertura del circolo. (FG) L’input è di tre anni fa e il nostro proponimento è stato quello di creare qualcosa che si differenziasse dalle altre realtà padelistiche della zona. Oltre a me, gli altri soci sono Pierluigi Iervese, un imprenditore locale, appunto Eusebio Di Francesco e suo figlio Mattia. Abbiamo innanzitutto individuato il sito adatto, all’epoca del tutto vergine e immerso nella natura, collocato alle spalle di una importante struttura alberghiera. Non abbiamo voluto sconvolgere l’equilibrio ambientale del luogo ma piuttosto integrarvi il nostro progetto, poi inaugurato nella primavera del 2022.
essere vissuto - se noi gli diamo un’anima e se le persone gli riconoscono un valore importante. Il cliente cerca in un padel club innanzitutto il divertimento, per lasciarsi alle spalle i piccoli problemi di ogni giorno: il nostro scopo è alimentare il senso di evasione dalla quotidianità non solo durante i 90 minuti della partita, ma anche e soprattutto dopo l’attività sportiva. Per questo concepiamo il Blanco come un luogo estremamente conviviale e di incontro con gli amici. Permettimi di aggiungere che questo sport consente al pubblico femminile di emanciparsi e creare nuovi legami relazionali anche in tarda età, e non è una cosa né semplice né così comune ad altre attività.
Il nome Blanco e il riuscitissimo simbolo del club, un uomo dalla fisionomia classica che pare uscito da un’anfora greco-romana, incarnano perfettamente il carattere e lo spirito di questo luogo. (FG) L’ideazione del nome è da attribuirsi a Pierluigi, che lo ave-
va inizialmente concepito - ma poi non utilizzato - per il suo stabilimento sul mare. “Blanco” e il suo chiaro riferimento cromatico sono poi diventati il filo conduttore del concept estetico del club, che ha trovato in questo colore poco invasivo il giusto rapporto con l’area che ha accolto la struttura. Il simbolo del circolo, frutto di un attento studio, richiama sicuramente l’epica della Magna Grecia, ma lo abbiamo portato nella modernità facendogli brandire una pala da padel. Lo stesso atleta è raffigurato anche nell’area fitness, dove questa volta imbraccia due manubri da pesistica, per ribadire ancora una volta la nobile origine degli ideali di sport e attività fisica. Quali sono gli obiettivi che vi guidano nella gestione del circolo? (ID) Riteniamo che uno spazio come questo possa vivere al meglio - ed
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I servizi accessori al campo sono un fattore di scelta sempre più preponderante: cosa trovano i giocatori al Blanco? (ID) Innanzitutto abbiamo investito in un benefit complementare come la palestra, in cui operano due personal trainer, perché crediamo nella preparazione fisica come elemento propedeutico al gioco, considerato che spesso il padelista non ha un trascorso personale di allenamento in altri sport. Il bar è l’indiscusso epicentro del nostro “terzo tempo”, ma è doveroso citare la sinergia con quanto offre la struttura ricettiva contigua al club. Come si sviluppa quindi l’interscambio con l’hotel? (ID) Il Best Western “Villa Maria Hotel” è un quattro stelle superior dotato di sala ristorante panoramica, piscina e beauty center-spa, immerso in uno splendido parco verde di sessantamila metri quadri, la cui partnership comporta promozioni e scontistiche per i nostri giocatori, così come - di riflesso – chi vi alloggia ha vantaggi nell’accesso ai nostri campi.
CENTRO DEL MESE
IN BREVE Indirizzo Via San Paolo, contrada Pretaro, Francavilla al Mare (CH), 66023 Campi 7 campi super panoramici indoor (1 singolo) Servizi Clubhouse Bar Pro Shop Spogliatoi Parcheggio Orari di apertura: Lunedì – Domenica 07-00 Siete riusciti a trasportare il padel, sport popolare per definizione, in una dimensione
Giovani e settore agonistico: come vi siete mossi?
luxury che resta tuttavia accogliente per tutti. Qual è il bilancio di questa operazione?
(ID) Crediamo che l’accademia sia un elemento imprescindibile per un cir-
(ID) Il binomio si è rivelato vincente e la sua percezione da parte della nostra utenza è stata immediata e ottimale, traducendosi il nostro approccio, di fatto, in estrema cura e grande attenzione a ogni dettaglio in fase di costruzione e allestimento del club. Crediamo che tra realizzare una struttura top level e una più dozzinale lo scarto alla fine non sia enorme, mentre abbiamo notato che l’imprenditore medio nell’approcciare questo sport ha prestato attenzione solo alla costruzione dei campi, tralasciando tutto ciò che costituisce il valore aggiunto del club. Appena aperto il centro i giocatori della zona parlavano solo dei nostri spogliatoi, per quanto sono qualitativamente differenti dagli altri. Il bilancio alla fine è decisamente positivo, e lo dimostra il fatto che oggi attraiamo clienti dalle province di Chieti, Pescara e Teramo.
colo. Portare i ragazzi qui a giocare e farli crescere con noi significa, tra l’altro, attrarre anche i loro genitori, creando così una sinergia familiare, sportiva e commerciale. Abbiamo le squadre under 14, 16 e 18, che partecipano agli eventi e ai raduni federali e, comunque, percepiamo un incredibile riscontro tra i più giovani, che sempre di più ci preferiscono a realtà sportive più classiche come calcio, volley e tennis. La componente giocosa di questo sport lo fa amare dai bambini sin dalla loro prima esperienza di campo. Sul versante adulti siamo partiti con i team maschili e femminili di serie D, ma le nostre ragazze sono già state promosse in C.
Quali sono i vostri sponsor? (FG) Abbiamo ricercato e stretto collaborazioni con realtà di alta fascia e che
fossero dirette espressioni del nostro territorio, per ogni tipologia commerciale. I nostri main sponsor sono Mercedes Barbuscia (mobility partner), Decathlon (sponsor tecnico per l'abbigliamento e l'attrezzatura sportiva) , Punto Service (impiantistica di condizionamento) e OSM Partner (servizi per le imprese). Oltre a loro annoveriamo un nutrito gruppo di azien.de amiche, che ringraziamo per il costante supporto". E i vostri fornitori nella costruzione del club? (FG) La copertura è realizzata da Ecover, società leader nel settore e che
ha sede a pochi chilometri da qui, mentre i campi sono di Italian Padel, a nostro avviso una vera eccellenza nazionale, con manti texturizzati di ultima generazione e vetro stratificato per la massima sicurezza dei nostri clienti. Anche per le strutture di gioco abbiamo quindi puntato sulla qualità come ideale completamento della nostra offerta complessiva. Il gestionale/app Sportclubby garantisce ampia diffusione dei nostri eventi e facilità di prenotazione per campi e lezioni.
Lo staff del Blanco: da sinistra, Giorgia Cantarelli (receptionist e segreteria); Ida D’Eramo (direttrice); Sergio Raineri (maestro e direttore tecnico); Mattia Di Francesco (socio e responsabile club); Franco Giammartino (socio e referente Blanco); Fabio Mascolo (match planner); Massimiliano Ferri (istruttore padel) Per finire vorrei che mi diceste cosa vedete nel futuro di Blanco e del padel in generale (FG) Dopo aver completato il centro da un punto di vista sportivo con
Il vostro staff comprende anche la figura del cosiddetto “Match Planner”: qual è il suo compito? (FG) Fabio Mascolo e Mario Iannaccone sono una delle chiavi del nostro successo. Il loro ruolo è quello di fare da collegamento tra i giocatori e il club, fornendo il servizio di organizzazione di partite per chi non ha dimestichezza con l’app di prenotazione o, soprattutto, non conosce altri giocatori da sfidare. Un servizio come questo toglie ogni preoccupazione al cliente, che a quel punto deve solo preparare il borsone, venire al club e godersi la partita. Non solo, i nostri collaboratori guardano gli incontri e conoscono il livello tecnico di chi è in campo, riuscendo così a organizzare match equilibrati e, quindi, estremamente divertenti.
l’integrale copertura dei campi, e consolidato il rapporto con la struttura ricettizia che ci ospita, il nostro progetto prevede di portare al Blanco una tappa di un torneo importante, perché siamo convinti di essere adeguatamente attrezzati per farlo. A livello più ampio, il padel in Italia ha una storia triennale e siamo ancora in una fase espansiva che durerà a lungo. Il valore aggiunto che noi operatori dobbiamo inseguire è la creazione di una base giovanile consolidata. Per questo abbiamo puntato e punteremo sulla nostra accademia, in cui già operano cinque maestri sotto la supervisione del direttore sportivo Sergio Raineri, coach argentino con esperienza trentennale in Sudamerica, alla cui visione e metodo siamo particolarmente debitori.
Blanco Padel Club - 085.799.6270 - 327.8387803 - info@padelblanco.it Instagram:@blancopadelclub - Facebook: Blancopadel 37
SOTTO LA LENTE
MA QUANTO CONTA LA PREPARAZIONE ATLETICA? Mercoledì 27 settembre abbiamo partecipato all’evento Padel Clinic che si è tenuto presso Technogym Milano. Al centro della discussione, l’importanza della condizione fisica per “fare la differenza” e prevenire gli infortuni di Daniele Sironi
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el cuore della vivace Milano, nella splendida boutique Technogym di via Durini 1, lo scorso 27 settembre appassionati e professionisti del padel si sono trovati per discutere e confrontarsi sulla preparazione atletica di questo entusiasmante sport. L’evento Padel Clinic, moderato da Gianluigi Bagnulo giornalista di Sky - ha visto la partecipazione di alcuni dei volti più noti del settore, come Gustavo Spector, Daniele (Denny) Cattaneo, Alex Frustaci, Riccardo Piras e Simone Pagnottoni (de La Palestra Digitale).
ALEX FRUSTACI Alex Frustaci, preparatore atletico noto per il suo lavoro con numerosi sportivi di spicco, incluso Denny Cattaneo, ha avuto l'onore di aprire le danze. Nel corso dell’incontro, ha condiviso alcuni dei suoi segreti nella preparazione fisica per il padel e ha mostrato al pubblico alcuni esercizi eseguiti utilizzando l'attrezzatura di Tecnogym Bench. “Il padel è un gioco che prevede scambi veloci, scatti repentini e rapidi cambi di direzione. La preparazione atletica è fondamentale, sia per gli amatori che per i professionisti, poiché il livello è sempre più alto e la condizione fisica può fare la differenza. Inoltre, il rischio di infortuni è concreto”. L’obiettivo del preparatore è ridurre al minimo questo rischio e, durante le partite, far performare al massimo l’atleta dal punto di vista fisico. GUSTAVO SPECTOR Gustavo Spector ha condiviso una curiosità interessante sullo sviluppo del padel in Argentina e in Spagna. Inizialmente nello Stato sudamericano c'era una regola che proibiva a chi aveva appena battuto di andare a rete e colpire in maniera diretta sulla risposta dell’avversario. Una volta servito, si attendeva quindi a fondo campo. Questo rendeva il gioco più lento. In Spagna, invece, si giocava già come oggi, con la possibilità di rispondere subito a rete e quindi con scambi più veloci. Nel mondiale del 1996 tenutosi a Madrid, Gustavo si è ritrovato a tre giorni dall’inizio a scoprire che si sarebbe giocato con la regola spagnola. Ecco allora che in pochissimo tempo ha dovuto adattarsi a un gioco più veloce e reattivo, scoprendo come la preparazione fisica, proprio come ora, sia fondamentale.
ma. Non abbiamo ancora a disposizione calendari adeguati o capita che i tornei si svolgono in date che si sovrappongono durante lo stesso fine settimana. Per affrontare il tema della programmazione a lungo termine mi recherò in Spagna, all'M3 Padel Academy di Madrid, dove avrò la possibilità di confrontarmi e studiare con colleghi spagnoli”. SIMONE PAGNOTTONI Simone Pagnottoni, preparatore e nutrizionista, ha condiviso alcune curiosità sulle abitudini alimentari degli atleti nel mondo del padel. “Molti di loro sono poco regolari. Mangiano spesso a orari tardivi e senza una routine stabilita”. Le abitudini alimentari derivate spesso dalle nazioni di provenienza non sono troppo convenzionali per degli atleti e, sempre di più, è necessario avere una dieta equilibrata e con i giusti nutrienti per sostenere prestazioni al massimo livello. Senza dubbio, questo aspetto sarà sempre più prioritario per gli atleti e i preparatori con il fine di migliorare le performance. Padel Clinic al Technogym Milano è stato un momento di apprendimento e condivisione di conoscenze tra giocatori, allenatori e appassionati. La preparazione atletica è un aspetto fondamentale per eccellere in questo sport e le parole dei professionisti presenti all'evento forniscono preziosi consigli su come mantenere la forma fisica e prevenire infortuni. Che tu sia un appassionato amatoriale o un professionista del padel, questi consigli possono sicuramente aiutarti a migliorare il tuo gioco e a goderti al massimo questa disciplina.
DENNY CATTANEO Denny Cattaneo - uno dei top player a livello nazionale nel padel - ha messo in evidenza la notevole distanza che separa i giocatori italiani dai loro colleghi sudamericani e spagnoli. Questa disparità è principalmente attribuibile al fatto che in questi Paesi la disciplina è avanti di circa trent'anni rispetto all'Italia. In Sudamerica e Spagna, i giovani iniziano a familiarizzare con "la pala" sin dai primi passi, grazie alla passione per questo sport trasmessa dai propri genitori, mentre da noi questa tradizione sta iniziando solo ora. Alla domanda di Bagnulo sul perché e quale è stata la sfida più difficile affrontata risponde: “A Roma quest’estate al Premier contro Paquito e Chingotto. Mi ha colpito l’eccezionale capacità di lettura di gioco da parte di questi avversari. Io e Digio (Lorenzo di Giovanni, ndr) non riuscivamo a trovare nessuno spazio. Questo va a evidenziare ancora di più l'importanza di essere pronti fisicamente e mentalmente per poter affrontare questi match”. RICCARDO PIRAS Riccardo Piras ha spiegato come può essere risolto uno dei problemi più comuni nel padel: l'epicondilite, un'infiammazione dolorosa del gomito che colpisce sia amatori sia i numeri uno come Lebrón. Secondo Piras, si può prevenire rafforzando i muscoli della spalla, utilizzando una racchetta adatta e avendo il giusto grip. La prevenzione è la chiave per evitare infortuni che potrebbero ostacolare alcuni momenti cruciali della stagione. “Stagione che in Italia è purtroppo ancora difficile da pianificare in modo stabile e questo rappresenta un ulteriore proble-
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Da sinistra: Gianluigi Bagnulo, Gustavo Spector, Daniele Cattaneo, Alex Frustaci, Riccardo Piras e Simone Pagnottoni
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INTERVISTE
ARGHENTINA ME GENUIT Da una parte Adrian Argañaras Fernandez, dall’altra Emiliano Pozzoni. Un’intervista doppia a un coach e a un giornalista, entrambi imprenditori nel padel legati a doppio filo al Paese sudamericano e alla Spagna. Per capire cosa ci separa ancora dai due giganti della disciplina di Adelio Rosate
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e Enrique Corcuera viene descritto come il leggendario “inventore a sua insaputa” del padel, a noi piace avere almeno il sospetto che sia invece diversa la sua origine. A tal proposito, ho avuto modo di parlarne in più occasioni con amici argentini che mi hanno descritto, in tempi diversi, una storia più credibile. Certamente lì si sono venute a creare le condizioni più verosimili per la sua graduale evoluzione, sino a divenire lo sport che oggi conosciamo. Abbiamo avuto l’occasione di approfondire la questione con due autorevoli professionisti nel mondo della pala, seppur diversi per ruolo. Adrian Argañaras Fernandez ed Emiliano Pozzoni. Li ho incontrati in occasione di un recente stage fatto a Maiorca nell’accademia che il primo dirige, e in cui Emiliano va spesso. Il primo vive stabilmente da tempo ormai in Spagna, mentre il secondo in Italia. L’intervista contiene interessanti riflessioni tecniche e al tempo stesso un po’ di storia del padel, sul come e perché sia poi dilagato in Spagna portato dalla nazione sudamericana. Adrian Argañaras Fernandez, conosciuto come Adro, nato a Buenos Aires, ha
44 anni ed è nel mondo del padel da sempre. Ha iniziato a giocare a 14 anni, è diplomato in educazione fisica e insegna da oltre 20 anni. È arrivato a Maiorca per dirigere con Nito Brea il club Palma Padel, nell’aprile del 2007. Ha gestito diversi centri sull’isola, sino ad approdare quattro anni fa alla A2 Sports Padel, assumendone la direzione. Nel 2016 è stato scelto per la supervisione della Federazione padel delle Isole Baleari e da quest’anno è coach della squadra agonistica maschile della stessa federazione. Emiliano Pozzoni, italo-argentino di 40 anni, ha iniziato a giocare a padel in Argentina, dove è nato. Giornalista professionista, ha lavorato per 10 anni alla Gazzetta dello Sport. Nel 2017 ha aperto, con alcuni soci, il primo club di padel a Tribiano (MI), successivamente altri due a Biella e a Monza con lo stesso brand (Factory). Oggi si dedica alla gestione dei club: con quello di Tribiano ha ottenuto la promozione nella Serie A italiana. È maestro nazionale di padel ed è uno dei telecronisti per il World Padel Tour e il Premier Padel a Sky Sport.
L'intervista Adrian Argañaras Fernandez Emiliano Pozzoni Voi siete cresciuti in Argentina e lì vi siete formati come giocatori. Quali ritenete siano (se vi sono) le principali differenze tecnico-filosofiche delle scuole argentine e spagnole? AAF - Credo che attualmente non ci sia una differenza filosofica. Storica-
mente il sistema di gioco argentino riguardava la consistenza e la concretezza e l’attenzione alla palla. Questa poteva essere una differenza, ma attualmente, secondo me, non esiste più. Il padel si è sviluppato molto in tutti i suoi aspetti. Di fatto le competizioni federate in Spagna, in tutte le categorie, hanno un livello eccellente. EP - Le differenze sono minime. Il padel nasce in Argentina a metà degli Anni ‘80, e sino agli Anni 2000 si gioca va praticamente solo lì. I campi in Spagna erano pochi e per lo più in strutture turistiche e non vi era un movimento di massa come invece già in Argentina. Si diffuse poi nel paese iberico quando in Argentina arrivò la grande crisi del 2001. Tanti club chiusero e i professionisti, con un’esperienza anche ventennale, si spostarono in Spagna, vedendo nella cultura e nell’economia europea delle condizioni migliori per la promozione della disciplina. Credo che le differenze tecniche, invece, siano dovute al fatto che in Argentina il padel nasce come sport difensivo. Tant’è che inizialmente vi erano regole diverse: per esempio, la coppia al servizio prima di scendere a rete doveva aspettare la risposta degli avversari, i quali invece potevano andarci per primi dopo aver risposto. Furono poi proprio gli spagnoli a farsi promotori di alcuni cambiamenti, come questo, il più significativo. In Spagna, il padel si è evoluto in modo più strutturato, con accademie, club e organizzazioni federali. In Argentina, invece, era tutto molto più naif, ma c’erano grandi opportunità di praticarlo, dato che i campi, seppur di scarsa qualità, erano di libero accesso.
tori federati e nella nostra scuola A2 Sports a Palma, riceviamo molte domande da nuovi alunni. Indubbiamente a livello di club e di impianti, la velocità con cui continua a crescere la Spagna non è la stessa con cui sta sviluppando il resto del mondo, perché qui già ormai molto conosciuto e sono già presenti molti impianti. Comunque, anche a Maiorca si continua a farne di nuovi. Per Adrian: l’accademia che dirigi conta tanti allievi che arrivano da tutta Europa. Da quali nazioni provengono principalmente? AAF - Principalmente dalla Svezia e dall'Italia, ma abbiamo allievi anche da
Paesi Bassi, Francia e addirittura dai Paesi arabi. Per Emiliano: il tuo Factory a Tribiano è stato tra i primissimi centri in Lombardia, al quale hai affiancato le sedi a Monza e Biella. Ora in Lombardia vi sono più di 1.000 campi, ma nonostante questo rimane una regione con un rapporto basso di campi per abitanti (1 ogni 9.400, tre volte minore rispetto al Lazio). Pensi si colmerà presto questo gap? EP - Oggi lo scenario è completamente cambiato, in virtù delle molte opportunità che si hanno in tutti i comuni, con campi quasi sotto casa. La differenza con il Lazio è dovuta ai tanti campi scoperti, che hanno potuto generare maggiore investimento, in parte legato anche a un fattore climatico. La Lombardia sta colmando questo gap, con centri più strutturati e con maggior numero di campi, come confermano i dati del vostro stesso Osservatorio (O&B). Per Adrian: se potessi dare un suggerimento ai dirigenti federali italiani, cosa consiglieresti loro per rendere il movimento competitivo come Spagna e Argentina?
Per Adrian: il padel ha come sua patria storica la Spagna (assieme all’Argentina
AAF - A livello sportivo mi sembra sia molto importante investire nello svi-
ovviamente), conta ora oltre 15 mila campi, 1 ogni 3 mila abitanti. C’è la sensazio-
luppo della qualità degli insegnanti e nel settore giovanile.
ne che lì sia ancora in crescita? AAF - Senza dubbio. A Maiorca è sempre più grande il numero di gioca-
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Per Emiliano: da commentatore Sky con Gustavo Spector dei principali tornei in-
INTERVISTE
La nazionale femminile spagnola dopo aver vinto l'oro iridato a Dubai
Il gruppo dell'A2 Sports Padel
Sanyo Gutiérrez e Fernando Belasteguín festeggiano la vittoria ai Mondiali 2022
“Il successo, e al tempo stesso il problema del padel, è che attrae a tal punto che non basta una partita alla settimana” Adrian Argañaras Fernandez ternazionali, hai modo di osservare il padel europeo nella sua interezza. Qual è il tuo giudizio sull’Italia? EP - È la domanda che mi viene fatta con maggiore frequenza dal pubblico quando commento in tv. Nelle semifinali e nelle finali dei tornei non si vedono ancora italiani in campo, e credo che per avere giocatori davvero competitivi a livello internazionale ci voglia ancora del tempo. Penso che in Italia si debba attendere la prossima generazione, quella che oggi va dai 7-8 anni ai 15, su cui la Federazione ha iniziato a puntare. In Italia siamo inevitabilmente indietro rispetto alla Spagna, anche se a partire dalla FITP ci si sta muovendo concretamente.
La comparazione con la Spagna è difficile al momento. Seppur anche lì vi siano delle differenze di costo tra i vari slot a seconda delle zone. A Madrid i prezzi sono simili ai nostri; a Barcellona sono più bassi e poi si arriva ai tre euro a giocatore alle Canarie. È chiaro che, come per tutti i mercati, man mano che l’offerta pareggia la domanda e genera una maggiore competitività orizzontale, è probabile vi possa essere un impatto sui prezzi. Per Adrian: quale consiglio daresti ai nostri istruttori e maestri? AAF - Quello di continuare la propria formazione. Ci sono molti corsi, mol-
to materiale e informazioni per migliorare. In più direi loro di apprendere anche da altri sport.
In Italia, specie al nord, è ancora enorme il gap dei prezzi per i campi rispetto alla Spagna. Parliamo di 13- 15 euro a giocatore contro 6-7 euro. Abbiamo la sensazio-
Quali sono i tre aspetti più facili da far apprendere all’allievo e che, al tempo stesso,
ne che qui venga considerato come d’elite uno sport che, invece, come ci insegna
consentono di migliorare in modo significativo la sua performance?
soprattutto l’Argentina, ha un’essenza intrinsecamente “popolare”. Condividete
AAF - Comprendere che ognuno deve giocare alla velocità che gli permetta di
questa tesi?
tenere lo scambio sotto controllo, mantenere una buona posizione sul campo e commettere pochi errori. Non bisogna affrettarsi a chiudere il punto. EP - Bisogna intanto considerare le differenze da allievo ad allievo, l’età, l’esperienza sportiva, le aspettative e le motivazioni. Ritengo che gli aspetti più importanti siano le posizioni e i tempi di gioco, oltre che i movimenti: da fondo verso la rete, e, in senso orizzontale, in coordinamento con il compagno, i momenti per effettuare le transizioni (da fondo verso la rete e viceversa). Essere nella posizione giusta può compensare una lacuna tecnica, mentre è più difficile l’inverso. La seconda cosa su cui insisto molto è leggere in anticipo la traiettoria della palla, in modo da prepararsi con gli appoggi e il braccio. È importante rallentare il gioco. La foga è una costante dei principianti a prescindere dalla loro provenienza sportiva. Non ci dimentichiamo anche la pazienza e la scelta del colpo in relazione alla fase e alla situazione. Mi piace paragonare il padel agli scacchi, per far comprendere quanta attinenza ci sia anche in termini cerebrali e di concentrazione. Vi è una particolare correlazione tra una mossa e le successive.
AAF - Non credo sia uno sport d'elite. Il grande successo del padel sta nel
fatto che tutti possono giocare e che ci sono materiali per tutte le fasce di prezzo. In quanto alle tariffe del campo, hanno attinenza più che altro con la sua qualità, il potere d'acquisto relativo alla città e allo Stato in cui si pratica. E in Spagna si può giocare in orari che garantiscono prezzi più economici, oltre alla possibilità di sottoscrivere abbonamenti o usare buoni promozionali. Il successo e al tempo stesso il problema del padel è, che attrae a tal punto che non basta una partita alla settimana. Si vorrebbe giocare sempre di più. E questo fa sì che si spendano più soldi. EP - Il tema dei prezzi è ricorrente. In Argentina ho giocato dai 7 agli 11 anni senza mai aver speso un austral (la moneta in uso prima del peso, ndr). Tutte le pareti erano in cemento. All’esterno era affisso un tabellone-calendario su cui scrivere la prenotazione. Ora qui è tutto molto diverso e, come imprenditore di tre centri, posso affermare che i prezzi non sono modificabili al ribasso. Le spese per costi fissi, personale ed energia non lo permettono.
Traduzione dell’intervista a cura di Franco Conturbia
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VISTO DAL COACH
DOMANI TORNEO: COSA METTO IN BORSA? All’apparenza molto semplice, la preparazione dell’attrezzatura da gara è un gioco di equilibri molto delicato, dove dimenticarsi anche un solo elemento può essere dannoso. Di seguito una lista dei materiali che è sempre bene avere con sé di Andrea Fierro
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on l’aumentare del numero di tornei ufficiali di padel per ogni livello, sempre più giocatori si affacciano alle competizioni. Il primo al quale parteciperete potrebbe causare un piccolo trauma emozionale, che inizia a insinuarsi nella vostra testa partendo da un banale dubbio: ma domani, che cosa devo mettere in borsa? Ebbene, la routine della preparazione non è affatto scontata. Per molti versi, anzi, il torneo inizia proprio da questo. Poco importa che partecipiate a una competizione amatoriale o agonistica, perché in entrambi i casi non vorrete rischiare di sentire bisogno di un prodotto specifico solo una volta entrati in campo. La lista di seguito è da adattare alle proprie esigenze. Dovrete valutare la durata della competizione, quante partite minime e massime sono previste, il clima e le aspettative, tra le altre cose. Tenete a mente ciò che giustamente scrisse Brad Gilbert nel suo libro sul tennis Winning Ugly: “Nessuno ha mai perso una partita perché aveva a disposizione troppa attrezzatura”. Il contrario invece capita molto spesso, aggiungerei io. Secondo la mia esperienza come giocatore e come allenatore, ecco un’approfondita lista di attrezzatura utile per ogni evenienza. LA PALA (O PALE) È il vostro strumento di “lavoro” e deve essere adatto al vostro gusto personale. Mettete un overgrip nuovo prima della competizione: oltre a essere essenziale per una buona presa fin da subito, è anche una routine che vi aiuterà a concentrarvi ed entrare mentalmente in “modalità partita”. Se possibile, tenete a portata di mano una pala di riserva identica alla prima. • Tubo di palline: è buona consuetudine avere sempre con sé almeno un tubo di palline in buone condizioni (ancora meglio se nuove) nel caso ci sia la possibilità di riscaldarsi in campo prima della partita. Non sempre, infatti, l’organizzatore ne avrà a disposizione. ATTREZZATURA PER IL RISCALDAMENTO Premesso che per effettuare un buon riscaldamento non avrete bisogno di nulla, ma solo di una buona abitudine, è molto comodo avere a disposizione un elastico per gli arti superiori e una corda più generale per il corpo. CAMBIO INDUMENTI SUFFICIENTI • Magliette: nella previsione più rosea di superare tutte le partite della giornata, dovreste avere almeno una maglietta nuova per ogni match, più un paio extra nel caso di una partita molto lunga che richiede un cambio intermedio. • Pantaloncini: a seconda del clima e quanto sudate di solito, considerate almeno un cambio insieme all’intimo. • Calze: per questo indumento, molto sottovalutato, dopo ogni partita consiglio un cambio o almeno di togliere e sistemare i calzini. CREME E SPRAY • Scaldanti: a base di arnica per aiutare il riscaldamento dei muscoli, da applicare prima della partita. • Protezione solare: sempre meglio essere preparati con una buona crema protettiva se si gioca all’aperto. • Refrigerante: in caso di bisogno dopo una lieve distorsione o una botta. PISTOLA MASSAGGIATRICE E FOAM ROLL (RULLO) In base alla vostra routine pre e post-partita, potreste iniziare a inserire l’utilizzo di questi due strumenti tenendo presente che: • Pistola massaggiatrice: utile per massaggiare profondamente tutto il corpo, grazie alla
percussione su piccole aree. È un trattamento intenso non consigliato prima delle gare; • Foam roll: da utilizzare per stendere e rilassare grandi aree del corpo come le gambe. È ottimo per lo stretching statico prima e dopo le gare. ALTRI ACCESSORI • Asciugamano piccolo: un equipaggiamento indispensabile da non dimenticare mai. Essenziale durante i cambi di campo per asciugarsi viso, mani, fronte, gambe e per dedicarsi qualche secondo di relax durante le partite più impegnative. Può anche diventare un ottimo ventaglio nelle giornate più calde. • Overgrip: per chi li usa (quasi tutti ormai) è obbligatorio non rimanere mai senza la propria marca preferita. Testate diversi overgrip durante gli allenamenti perché ne esistono di materiali e soprattutto spessori diversi. Anche il colore influisce sulla sua qualità, quindi fate attenzione. • Cappellino, polsini, occhiali da sole: anche se non li utilizzate normalmente, conviene sempre averli a portata di mano. Potreste dovervi fare ricorso proprio nel momento del bisogno, soprattutto se la competizione si svolge su campi outdoor. • Integratori e snack: durante un set particolarmente impegnativo, un integratore o uno snack (come barrette o frutta essiccata) potrebbe salvarvi dai cali di energia. • Scarpe morbide: tra una partita e l’altra, consiglio di cambiare le scarpe, magari con una calzatura o ciabatta (rigorosamente con il calzino) morbida per far riposare i piedi e permettere a quelle da padel di asciugarsi più velocemente dal sudore. • Cerotti / Tape: capita di sviluppare piccole vesciche sulle dita o sopra il tallone a causa dello sfregamento. È utilissimo avere sempre a disposizione il tape che potrebbe aiutarvi quando queste sono fresche e si lacerano durante una partita. • Ibuprofene: con le opportune precauzioni nell’utilizzo dei farmaci, date le sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, l'ibuprofene può alleviare (anche al compagno di squadra) un possibile mal di testa, crampi e dolori associati allo sforzo muscolare. • Acqua: mantenersi idratati è una delle regole fondamentali degli sportivi, cercate quindi di non ritrovarvi senza. Preparatevi acqua a sufficienza almeno per il primo match. Consiglio di acquistare le borracce da riempire dopo ogni partita. • Forbici: prima o poi vi capiterà di averne bisogno e nessuno le avrà a disposizione, ve lo assicuro. Per tagliare un overgrip, l’etichetta della maglietta o anche un ciuffo di capelli particolarmente fastidioso!
Ho dimenticato qualcosa? Scrivimi su @andrea.fierro.coach e fammi sapere!
ANDREA FIERRO Sono nato e cresciuto sui campi da tennis a Milano, grazie alla passione di mio padre per questo sport, ed è diventata la una professione intorno al 2005. Ho maturato molte esperienze all’estero (USA, UK, Spagna) lavorando anche nella prestigiosa Academia Sanchez-Casal di Barcellona. Proprio qui ho iniziato a giocare a padel per divertimento, senza sapere che da lì a pochi anni sarebbe diventata la mia professione una volta tornato in Italia. Sono Maestro Nazionale di padel della FITP e ricopro la posizione di direttore tecnico del The Padel Hub con base a Desenzano del Garda.
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I N TO U R P E R L ' I TA L I A C O N PA D E L N U E S T R O
A CONTATTO CON IL TERRITORIO La strategia commerciale di Padel Nuestro Palermo va oltre la semplice vendita in negozio. Lo store si impegna a fondo nella creazione di una community, come nel caso del torneo organizzato insieme al Palermo Calcio di Daniele Pansardi
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vere un semplice negozio, come sappiamo, al giorno d’oggi non basta più. Restare fermi nel proprio punto vendita in attesa dei clienti non è una strategia efficace, ma è necessario muoversi ed essere attivi sul territorio per intercettare e coinvolgere le persone, attirandole a sé. Da questo punto di vista, Padel Nuestro Palermo è senz’altro al passo con i tempi. Lo store del capoluogo siciliano, attivo dal marzo 2021, è stato il terzo del gruppo spagnolo in ordine cronologico ad aprire sul territorio italiano, con l’obiettivo di diventare il negozio di riferimento nell’a-
rea. Un’attività nata dalla passione per il gioco, come ci ha raccontato Eliana Graziano, tra i soci proprietari dello store. “Dopo aver provato una volta, ci siamo subito innamorati. E, com'è stato anche per molti altri, è diventata ben presto una vera e propria mania. Ognuno dei quattro soci ha il proprio trascorso lavorativo: io, per esempio, ero impegnata come agente di viaggio, per poi passare a questa nuova avventura. Essere parte di questo gruppo, che rappresenta il marchio più importante al mondo nel commercio del padel, è sicuramente motivo di grande orgoglio per noi”.
IL "SIAMO AQUILE PADEL TOUR" Ciò che sta distinguendo Padel Nuestro Palermo, tuttavia, è il modo in cui lo store ha consolidato la propria presenza sul territorio e l’impegno nella creazione di una community. Il punto focale di questa strategia è sicuramente il torneo "Siamo Aquile Padel Tour" che il negozio promuove e sponsorizza insieme al Palermo Calcio. “Il nostro intento è quello di creare un legame con gli affezionati di questo sport”, ci spiega Eliana. “È un torneo intercircolo, che coinvolge otto tra i club più frequentati della città. Padel Nuestro è vicino allo stadio Renzo Barbera, in cui gioca la squadra rosanero. La collaborazione è nata da un'iniziativa del Palermo, che voleva coinvolgere i propri tifosi con un progetto a tema padel, vista la diffusione che ha avuto tra tanti appassionati di calcio. L'intesa è stata automatica”. Il torneo, di cui si sono disputate già due edizioni, è a squadre e i team di ciascun circolo si iscrivono a tre categorie (doppio maschile, doppio femminile e doppio misto Under 18/Over 45). Per il 2023, c’erano in palio dei biglietti per assistere a una gara del Palermo, gagliardetti e palloni autografati, borsoni gara della squadra e altri premi esclusivi offerti da Padel Nuestro Palermo. “Dopo il successo della prima edizione, la seconda ha avuto anche il patrocinio federale ed è rientrato nel circuito FITP-TPRA, di cui siamo rimasti molto soddisfatti”, continua Eliana. “È stato bello vedere le persone giocare in tutti i weekend e sentire la forte aggregazione che si veniva a creare, anche grazie al lavoro prezioso svolto dai circoli. In entrambe le occasioni, inoltre, abbiamo organizzato le fasi finali a Terrasini
in una struttura turistico-residenziale, e per i giocatori delle squadre qualificate (che arrivano da tutta l’area della provincia palermitana) abbiamo pagato il pernottamento”. L’attenzione al cliente è naturalmente prioritaria per Padel Nuestro Palermo, ma la differenza è che non si ferma solo all’esperienza all’interno nel negozio. “Per noi è molto importante l’impegno nella parte sociale, a cui dedichiamo tanto spazio e impegno. È importante essere radicati sul territorio. Anche per questo motivo, stiamo avviando un nuovo progetto per una programma televisivo che registreremo nel nostro negozio, in cui coinvolgeremo dei personaggi noti al mondo del padel palermitano”. L’EVOLUZIONE DEL MERCATO Rispetto agli inizi, in cui la fascia d’età predominante era tra i 35-50 anni, Eliana ci spiega che “nell'ultimo anno c'è stato un aumento di clienti più giovani. È un segmento in cui ci sono ancora molti margini di sviluppo, visto che porta a una serie di richieste diverse dal solito e a un differente approccio dal punto di vista commerciale”. Spostando l’attenzione sull’andamento del mercato nella sua complessità, Eliana riconosce che anche a Palermo si è forse vicini a un punto di saturazione, pur senza perdere di vista gli aspetti positivi di uno sport le cui potenzialità sono ancora da esplorare a fondo. “Vedo comunque dei margini di crescita. Ci sono molti principianti, persone che si avvicinano per la prima volta e che arrivano da altri sport ma, come dicevo prima, soprattutto un bacino di giovani molto interessante da cui attingere”.
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FIERE
LE PERSONE AL CENTRO Uno degli obiettivi di Padel Trend Expo 2024 è ricreare quell’atmosfera di entusiasmo e coinvolgimento che ha caratterizzato l’esordio, segnandone un notevole successo. Ne abbiamo parlato con il noto giornalista Alessandro Lupi, grande appassionato e nuovo content director della fiera di Daniele Pansardi
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’edizione 2024 di Padel Trend Expo dovrà essere quella della conferma. Dopo un esordio quasi inaspettato per numeri e coinvolgimento del pubblico, la prima fiera dedicata al padel in Italia si prepara al bis, consapevole di essere un punto di riferimento per tutto il mercato e di poter ricreare quell’entusiasmo che ha contribuito a saldare ulteriormente la community padelistica italiana. Per farci raccontare come sta procedendo l’organizzazione dell’Expo, che sarà in programma dal 19 al 21 gennaio
2024 sempre all’Allianz MiCo di Milano, abbiamo intervistato Alessandro Lupi, da quest’anno content director per la manifestazione. Il giornalista di Sky Sport, voce delle telecronache del World Padel Tour e del Premier Padel, ha lavorato in prima persona sul palco della fiera già lo scorso gennaio, ma ora il suo impegno per Padel Trend Expo è stato di fatto ufficializzato con la nuova nomina. Di questo, e delle prospettive per la manifestazione, abbiamo parlato con lui in questa chiaccherata.
L'intervista Alessandro Lupi
CONTENT DIRECTOR PADEL TREND EXPO Qual è stato il percorso che ha portato ad avvicinarti al padel?
Nel 2014, a Roma, ho visto un posto che ora non esiste più e che si chiamava Padel Roma, conosciuto da tutti come Padellino. Credo fosse il primo club solo di padel in Italia, e ricordo di aver pensato che fosse uno sport assolutamente da provare. Feci un primo servizio su Sky Sport 24 per raccontarne le curiosità, e nel frattempo cominciai a giocare. Quando la disciplina è esplosa, a Sky sapevano della mia esperienza e mi proposero le telecronache, ruolo che ho accettato con molto piacere. L'ultimo traguardo raggiunto è stata la trasmissione interamente dedicata, "This Is Padel", che è il coronamento di due anni di lavoro. L'obiettivo è di renderla irrinunciabile per tutti gli appassionati.
dove posizionarlo, se nell'Inspiration Hub o sul palco), in cui si parlerà di didattica, delle Academy e dei metodi di allenamento dei campioni di oggi. Tra i grandi nomi che saranno a Padel Trend Expo c’è quello di Manu Martín, coach e superstar sui social quasi 300 mila follower. Stiamo ancora definendo i contenuti e i dettagli della sua presenza. Avrà uno spazio anche con la sua Academy per promuoverne le attività in Italia. Lo vedremo sul palco e sul campo, e magari avremo l'opportunità di registrare alcuni dei video che lo rendono così popolare. Che feedback hai avuto dalla prima edizione? E quali sono gli obiettivi per la seconda?
In cosa consiste il tuo lavoro di content director?
Mi occuperò di organizzare e coordinare quello che accadrà sul palco della fiera, con una differenza di base rispetto allo scorso anno. Nella prima edizione ci sono stati tanti piccoli eventi, tutti messi sullo stesso piano. Questa volta, invece, vogliamo cambiare la percezione di quello che faremo sul palco. Ci saranno due tipi di interventi: le tante iniziative legate ai singoli espositori, ma anche eventi “premium” con personalità di spicco, per la quale vorremmo quasi "fermare" la fiera e attirare il pubblico sotto il palco, anche per permettere di fare domande. In alcuni casi io farò da coordinatore, in altri sarò il conduttore. Mi occuperò in parte anche dell'Inspiration Hub, l'auditorium all'interno della fiera in cui ci saranno convegni e seminari. Sarà l'area maggiormente dedicata al b2b, seppur non in via esclusiva. Insieme a Claudio Briganti, direttore sportivo, definiremo anche le attività che si svolgeranno sui campi.
La presenza del Premier Padel a Milano, che è arrivata un po’ all'improvviso un mese prima della fiera, forse poteva spaventare gli espositori e il pubblico, ma in realtà è stato solo un bene. Il successo dell’Expo a gennaio è stato quasi sorprendente, e per la seconda edizione puntiamo a superare i 20 mila visitatori. L’anno scorso Padel Trend Expo vide la presenza di grandi atleti e atlete come Martín Di Nenno, Miguel Yanguas, Verónica Virseda, Jessica Castello e Tolito Aguirre. Le aspettative sui nomi dell’edizione 2024, per forza di cose, sono molto alte.
Speriamo di riuscire a coinvolgere il meglio del padel mondiale, anche perché non ci sono sovrapposizioni con i tornei. Alcuni nomi sono già confermati, su altri ci stiamo lavorando. Vogliamo puntare, inoltre, anche sulla presenza dei ragazzi della nazionale italiana impegnati nei Mondiali juniores in Paraguay, perché possono coinvolgere anche un pubblico più giovane.
Ci sono argomenti già fissati per i convegni?
Cosa credi che ti renderà soddisfatto alla fine del Padel Trend Expo 2024?
Alcuni sono definiti. Un tema sarà il binomio padel-turismo che in Italia può avere uno sviluppo molto importante. Mi piacerebbe, inoltre, poter mettere insieme i gestori dei club nazionali più virtuosi, per capire quali sono le strade da percorrere nel prossimo futuro. Ci sarà, inoltre, una tavola rotonda con alcuni tra i coach più importanti a livello internazionale (stiamo decidendo
Oltre agli obiettivi numerici in termini di espositori e pubblico, vorrei rivedere quello che abbiamo ammirato durante la prima edizione. Ovvero gli sguardi sognanti delle persone, anche di chi a 50 anni girava nella fiera come i bambini a Disneyland. Sembra retorica ma non lo è. Ed è la cosa che fa maggiormente piacere.
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EVENTI
IL SENSO DI VIENTO PER LA COMMUNITY Per la presentazione dei nuovi modelli di racchette, Ghibli e Maestral, il marchio italiano ha organizzato un evento ben riuscito e partecipato presso la Mariano Sports Arena, in provincia di Como. L’obiettivo è quello di replicare la formula anche in altri centri, portando sui campi centinaia di appassionati, promuovendo il test dei prodotti e la conoscenza del brand di Davide L. Bertagna
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ella sua genesi e del suo stile, oltre che dei suoi prodotti, vi abbiamo parlato negli scorsi mesi. In particolare sull’ultimo Padelbiz vi avevamo presentato le due nuove pale firmate Viento: Ghibli e Maestral. Proprio questi i modelli presentati ufficialmente nel corso dell’evento organizzato dal marchio italiano lo scorso 29 ottobre presso la Mariano Sports Arena, in provincia di Como. Gli altri protagonisti sono stati i 100 partecipanti di questa prima Viento Cup, torneo a squadre di quattro persone divise in due gruppi: entro o sopra il livello 4 di Playtomic, calcolando la media ottenuta dalla somma del punteggio dei giocatori. Il risultato è stata un’intera giornata di padel, divertimento, condivisione e anche un po’ di sano agonismo per conquistare il podio e i premi in palio (ben una racchetta a testa per i componenti delle due squadre vincenti, maschile e femminile).
Tra le squadre partecipanti anche il team di Padelbiz, che ha vissuto quindi di persona questa iniziativa ben congegnata e organizzata. A conferma che, seppur ancora molto giovane (è nato nel 2021) e con tanta strada da percorrere, Viento è già oggi una delle realtà più strutturate e brillanti del panorama padelistico italiano. Con l’obiettivo di diffondersi anche all’estero. Merito di un team manageriale con notevoli e complementari competenze, composto da Davide Colla, da suo padre Emanuele, da Matteo Fraschina e dal coach Vinicius Trevisan. Una squadra coesa alla quale non manca certo l’ambizione e un po’ di quella sana sfacciataggine, che la porta a dichiarare di “voler allinearsi nei prossimi anni ai migliori marchi del mondo padel, cercando di essere sempre più una realtà trasversale che sappia spaziare dallo sport al fashion”.
L'intervista Davide Colla FOUNDER DI VIENTO
Com’è andato l’evento e qual è stato il format scelto?
L’evento è stato organizzato da cima a fondo dal team di Viento: io mi sono occupato della parte di comunicazione, mentre Vinicius di quella tecnica. Il concetto alla base di questa giornata è che volevamo far qualcosa di diverso rispetto al passato per il lancio della nuova linea. Per noi è necessario andare sul campo e “parlare” con la gente. Ritengo fondamentali quindi le fiere e i meeting, perché ci danno la possibilità di far provare attivamente i prodotti, scambiando una serie di feedback. Erano presenti 100 persone (gli inviti sono stati a numero chiuso) alla Mariano Sports Arena, che è un centro brandizzato Viento. Il format scelto è stato quello di dividere i presenti in squadre da quattro, e ogni team aveva il proprio nome scritto sul retro della maglietta. In questo modo, anche quando non si giocava, si potevano incitare i compagni. Un elemento molto apprezzato è stato l’invito al fisioterapista Marco Baldini, che ha potuto trattare dai 30 ai 40 presenti. La quota di partecipazione è stata di 25 euro a persona e nella spesa rientravano una gift bag Viento, dei copri testa, una nostra maglietta, il pranzo e l’aperitivo. Individuare una struttura con i campi al coperto ci ha permesso di avere una manifestazione senza “dispersione”. Inoltre, vedere tutti i partecipanti in uno stesso luogo con la maglia Viento è stato emozionante. La logica è che nel padel le persone vogliono giocare il più possibile. Non ritengo che le presentazioni vecchio stampo, con l’elenco e il racconto delle caratteristiche tecniche di una pala, possano funzionare.
Volete replicare quest’experience in altre occasioni?
Assolutamente sì, perché crediamo che un evento del genere sia la cosa migliore per le presentazioni e i lanci di questo tipo. L’idea è quella di organizzare un tour itinerante per presentare le peculiarità dei nostri prodotti. Nel 2024 vorrei fare almeno una tappa al mese: in ogni posto mi piacerebbe organizzare un torneo-esibizione con i giocatori di riferimento. Attualmente i nostri mercati principali sono Veneto, Lombardia, Lazio, Piemonte, Abruzzo e Umbria. Quindi credo che partiremo da queste regioni. Dopo la riuscita dell’esibizione di Mariano Comense, alcune persone si sono già proposte per ospitare questi tornei. Staremo a vedere. L’evento di Mariano Comense è stato importante anche per la possibilità di provare le nuove pale. Che feedback avete ricevuto?
Le vendite della Ghibli e della Maestral stanno andando davvero bene. Per il primo mese dal lancio dei prodotti, abbiamo deciso di adottare una politica di sconti per incentivare gli acquisti. Per qualche settimana ancora con 150 e 180 euro gli appassionati hanno la possibilità di portarsi a casa delle ottime pale. Entrambe sono state create per garantire potenza senza compromettere il controllo, un equilibrio non sempre facile da trovare. Il nucleo interno delle racchette è realizzato con la Viento EVA di media densità, un materiale che bilancia abilmente morbidezza e rigidità, garantendo prestazioni ottimali in ogni situazione. Oltre a feedback positivi legati alle qualità dei prodotti, chi le ha provate è rimasto sorpreso anche a livello estetico.
IL CLUB Mariano Sports Arena di Mariano Comense (CO) è un centro costruito su un’area di 16 mila mq che offre la possibilità di praticare padel, beach volley, beach tennis, calcio a 5 e di passare momenti conviviali nel bar e nella steakhouse “Terzo Tempo”. I campi da padel sono 11 di cui 9 indoor e 2 outdoor. Le arene con i campi indoor sono dotate di sistemi di climatizzazione e trattamento dell’aria, per garantire il massimo comfort durante lo svolgimento delle partite.
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PA D E L & T R AV E L
IL TRIDENTE E LA RACCHETTA Tra le proposte viaggio a tema, spiccano quelle di Club Med, pioniere delle vacanze “all-inclusive” dal 1950. Oggi ancora più concentrato sulla disciplina grazie alla partnership con Babolat, estesa dal tennis al padel nel 2023 di Cristina Turini
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on un’organizzazione globale di oltre 70 resort dislocati in 26 Paesi in tutto il mondo, Club Med è stato fondato oltre 80 anni fa da un ex campione belga di pallanuoto. Le proposte “all-inclusive” dell’azienda sono sempre state caratterizzate da numerose attività sportive con un occhio di riguardo alle discipline emergenti. Negli ultimi anni, inoltre la multinazionale ha cambiato posizionamento, offrendo un’esperienza sempre più esclusiva e innovativa, in strutture classificate come “Luxury” o rientranti nella gamma “Club Med Exclusive Collection”. In questo contesto si inserisce anche il padel, visto oggi come una delle attività chiave da proporre ai clienti. Lo sport per eccellenza della performance, del divertimento e della socializzazione ha il vantaggio di avere campi circondati da pareti di vetro, che spesso creano una continuità con il paesaggio circostante, rendendo il gioco e la competizione sicuramente più piacevoli. A supportare Club Med in questa iniziativa c’è Babolat, tra le leader nell’ambito degli sport da racchetta. Le due realtà d’oltralpe hanno stretto nel 2005 una partnership a livello mondiale per il tennis. Nel corso del 2023 questo accordo è stato esteso anche al padel (e al pickleball nei resort statunitensi) per offrire ai giocatori attrezzatura e allenamenti premium durante le loro vacanze, eventi organizzati con gli atleti ambassador del marchio e possibilità di acquistare i prodotti negli shop creati all’interno dei resort.
LE PROPOSTE PADEL INCLUSIVE FIRMATE CLUB MED ANDALUSIA
INDONESIA
THAILANDIA
A due passi dalla pittoresca città vecchia di Marbella, il Club Med Magna Marbella impone la sua struttura piena di vegetazione in mezzo a dodici ettari di giardini a terrazze. All'estremo sud della penisola iberica, è un punto di partenza ideale per scoprire le ricchezze culturali e naturali dell'Andalusia. Qui, in questa regione della Spagna, il padel più che un’attività è una vera e propria passione condivisa. All’interno della struttura sono presenti sei campi outdoor con attrezzatura Babolat a disposizione dei clienti.
Il Club Med di Bali è una destinazione ideale per tutta la famiglia, per avventure all'aria aperta ma anche per vivere momenti artistici e culturali con le varie proposte che offre la struttura. I campi da padel sono due, dotati anche di illuminazione notturna per partite serali.
Al Club Med Phuket, tra le montagne verdi, paesaggi incredibili e le acque turchesi dell'isola, viene offerta una moltitudine di attività ed escursioni. I campi da padel sono due, dotati anche di illuminazione notturna per partite serali.
PROVENZA
GRECIA
In questa zona caratterizzata da numerosi ulivi e pinete, sorge il resort Opio en Provence, un perfetto equilibrio tra attività dinamiche e divertenti e la pace e l'armonia che si respirano nei giardini e nel centro benessere. Attraverso stradine in stile provenzale e deliziose piazzette da esplorare, questo Resort è ideale per famiglie e per gli amanti dello sport. Sono presenti due campi outdoor che possono utilizzare anche i bambini dai 6 anni (dagli 11 anni si può aderire alle lezioni di gruppo).
A Gregolimano sorge un resort ai piedi delle montagne, nel cuore di un parco di 19 ettari che si affaccia sul Mar Egeo e sulla sua baia. Recentemente rinnovato, è un luogo meraviglioso per ricaricare le batterie. All’interno sono presenti quattro campi da padel outdoor, con possibilità di lezioni di gruppo.
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SEYCHELLES Nel cuore dell'arcipelago delle Seychelles e di un parco marino nazionale protetto, l'isola privata di Sainte Anne ospita il resort Club Med Seychelles. Una vacanza in totale armonia con la natura dove rilassarsi o provare numerose attività pensate per tutta la famiglia. In questo esclusivo resort circondato da spiagge di sabbia bianca contornate da rocce, con colline ricoperte da una vegetazione lussureggiante, Club Med ha creato la sua prima scuola di padel, dove gli allenatori sono appositamente formati per insegnare le basi del gioco. La struttura dispone di quattro campi outdoor.
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