Running Magazine n. 9 - 2012

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ANNO 1 - NUMERO 9 - 2012

Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@runningmag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 38 del 20 gennaio 2012 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

reportage //

Dal 5 all’8 agosto in una Londra vestita a festa per gli Olympic Games è andata in scena una stimolante Brand Experience. Noi c’eravamo.

PAGINe 16-17

run the world

JURASSIC TRAIL KUALOA RANCH, ISOLA DI OAHU, HAWAII: UNA LOCALITA CON PANORAMI DA SOGNO E UN FASCINO PRIMORDIALE. UTILIZZATA NON A CASO PER LE RIPRESE DI FILM COME JURASSIC PARK E GODZILLA.

LE OLIMPIADI VISTE CON GLI “OCCHI” DI OAKLEY RIFLETTORI SULLA MCM

la scarpa del mese

la sportiva // quantum 2.0

PAGINa 10

runner del mese

PAGINA 13

SHOE COUNT LE CALZATURE AI PIEDI DEI MARATONETI IN GARA ALLA MARATONA DI MILANO DELLO SCORSO 15 APRILE, CHE HA avuto 5.157 ISCRITTI, con una buona CRESCITA RISPETTO AL 2011.

alle pagine centralI

reportage

sébastien chaigneau PAGINe 20-21

LA ZERMATT MARATHON CON IL TEAM SCOTT

PAGINA 8

reportage

UN TEAM DI 3 GIORNALISTI IN SVIZZERA PER L’IMPEGNATIVA E BELLISSIMA MARATONA AD ALTA QUOTA. iL NOSTRO INVIATO si è unito aI DUE PORTABANDIERA DI SOUL RUNNING. GUIDATI DAL “CAPITANO” MARIO POLETTI.

PAGINe 22-23

REWOOLUTION RAID SHOW! TRAIL RUNNING, MOUNTAIN BIKE E MOLTO ALTRO, PER I 38 TEAM in gara ALLA PRIMA TAPPA A BERGAMO. IN ATTESA DEL GRAN FINALE DI TORBOLE. CON IN PALIO DUE VIAGGI IN NUOVA ZELANDA. redazione@runningmag.it / www.runningmag.it

focus shop // lbm roma

PAGINa 26


RUNNING MAGAZINE

editoriale

di BENEDETTO SIRONI benedetto.sironi@tespi.net

SETTEMBRE 2012

Correndo s’impara (e si fa business) C’è molta corsa in questo numero. Bella scoperta, direte voi… cosa aspettarsi del resto da un giornale che si chiama “Running Magazine”? La corsa che intendo in questo caso però non è solo quella descritta, raccontata, amata, mitizzata, esaltata, analizzata in vari aspetti: dai personaggi ai prodotti, dai dati di mercato agli eventi. Ma la corsa vissuta sul campo. Praticandola in prima persona o magari anche solo respirando dal vivo l’atmosfera di una maratona e di un’ultra, così come quella di una 5K o di un flash mobbing metropolitano. Questo abbiamo fatto negli ultimi mesi - estate compresa - piacevolmente calati nel ruolo di runners-giornalisti. O “giornalisti di corsa” (in tutti i sensi). La corsa in questa accezione è anche un po’ metafora del lavoro di un vero reporter di razza, come si suol dire: essere presenti fisicamente dove conta, osservare con i propri occhi, raccontare “dal fronte”, analizzare la notizia. Tra le tante esperienze, alcune le trovate per l’appunto in questo numero. Vissute da uno dei nostri giornalisti o magari da una parte dello staff di Running Magazine. A partire dai “folli” e colorati raduni - a sfondo benefico - con i Podisti da Marte (pag. 5) alla incredibile sensazione di correre nella terra dei dinosauri (vedi il Run The World di questo numero a pag. 10). Passando per la Zermatt Marathon, corsa da un nostro inviato insieme al “press team Scott”, composto anche da Davide e Andrea della rivista Soul Running (report

Editore Sport Press Srl

a pag. 20-21). Sono stati proprio questi ultimi ad organizzare il “Running Shoe Experience”, interessante esperimento di evento test rivolto in primis ai negozianti ma aperto anche ai consumatori, nello spettacolare scenario dell’Alpe di Siusi. Non siamo mancati neanche in questa occasione (troverete tutto il report sul prossimo numero). Così come c’eravamo alle Olimpiadi di Londra (pag. 16-18), ai Rewoolution Raid di Bergamo (pag. 22-23), all’UTMB, al Tor des Geants e a molti altri appuntamenti di cui vi daremo conto, sempre secondo il particolare e differente taglio del nostro magazine, sui prossimi numeri. Tutte queste più o meno ordinarie o straordinarie esperienze hanno confermato ancor più una nostra profonda convinzione. Per poter raccontare e capire al meglio un mercato, intuirne i trend, rimanere sempre aggiornati, è necessario viverlo dal di dentro il più possibile. Affermazione solo apparentemente banale. Tanto più in un settore come il nostro, dove è importante - se non fondamentale - l’esperienza sul campo. Correndo insieme ai rappresentanti di un’azienda, ad un agente, ai negozianti o anche con semplici consumatori, si possono capire molte questioni sul proprio business. Talvolta addirittura più che con riunioni, studi, analisi di mercato. Naturalmente anche tutto questo - soprattutto se ben fatto - serve eccome. Ma senza un’adeguata “esperienza sul campo”, rischia di non essere sufficiente.

Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809

Presidente: DANIELE DE NEGRI Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: RICCARDO COLLETTI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) - Tel. 0362.600469 - Fax 0362.600616 Email: redazione@runningmag.it Website: www.runningmag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB)

Anno 1 - N.9 - 2012 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.38 del 20 gennaio 2012. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti.

Questo numero è stato chiuso in redazione il 18 settembre 2012

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il 30 settembre sul grappa //

scarpa main sponsor del trail degli eroi // Un momento di sport che allo stesso tempo aiuti a richiamare alla memoria la storia dei luoghi in cui gli eroi della Prima Guerra Mondiale hanno combattuto. Il Trofeo Scarpa - Trail degli Eroi trae dunque origine proprio dalla volontà di celebrare un passato tanto significativo che contraddistingue nello specifico il Monte Grappa. Un evento di corsa off-road che, dopo il successo registrato per la prima edizione, verrà riproposto quest’anno per la seconda volta, grazie all’organizzazione dell’associazione I Lupi Team APS e al main sponsor Scarpa (recente new entry nel segmento trail con i nuovi prodotti SS 13). Si prevedono 350 presenze, al via il prossimo 30 settembre. Gli atleti che intendono partecipare avranno dunque l’opportunità di immergersi completamente nella natura e riportare la mente alla storia e ai suoi protagonisti. Il tragitto attraverserà i luoghi simbolo della Grande Guerra in cui gli ultimi chilometri saranno proprio costituiti dai percorsi delle trincee. Il Trail degli Eroi incarna in pieno la filosofia dell’escursionista, che cerca la performance e la sfida con i propri limiti. Ma l’agonismo non è dominante. A dominare saranno innanzi tutto le emozioni, nonché una forte unione tra sport e sacralità. L’evento potrà essere inoltre un richiamo verso l’esterno in grado di valorizzare un territorio ricco sotto il profilo naturale e culturale, attraverso uno spirito socialmente responsabile ed eco-compatibile, senza dimenticare che tutti gli appassionati potranno accostarvisi per affermarsi nel panorama internazionale delle gare più importanti. Rispetto alla passata edizione, quella di quest’anno prevede dei miglioramenti all’area di partenza, ai ristori e la cura di tanti piccoli particolari che faranno la differenza, oltre a un programma di eventi collaterali particolarmente coinvolgente. Sostiene la manifestazione il main sponsor Scarpa, nella sicurezza che la preziosa partnership con I Lupi Team e con l’intera organizzazione porterà i frutti sperati in termini di partecipazione, coinvolgimento del pubblico e promozione di una disciplina come il trail running, che è soprattutto una passione da vivere e trasmettere.



NEWS L’atteso ventennale della Kona Marathon

X-Bionic Italia ora anche su Twitter // La famiglia di X-Bionic Italia si allarga sui social network. Dopo aver aperto la propria pagina Facebook ufficiale nel 2011, ha scelto di investire ulteriori risorse per accrescere la propria presenza sulle principali piattaforme. A questo proposito, è stato recentemente presentato il nuovo profilo Twitter della filiale italiana dell’azienda. L’obiettivo è di rendere ancora più accessibile per i consumatori gli aggiornamenti su novità ed eventi X-Bionic. In evidenza, Test Tour, Corri con Migidio, giornate di presentazione dei prodotti e attività a cui il marchio partecipa in qualità di sponsor.

Lafuma Team Italia, Primo bilancio positivo

// Tornato quest’anno sotto la guida del trailer esperto Maurizio Scilla, il Lafuma Team Italia si è segnalato per aver ottenuto un totale di 21 podi in cinque mesi (9 vittorie, 7 secondi posti e 5 terzi). Sono sei i membri che compongono questa squadra. Per quanto riguarda il settore femminile, sono la valdostana Sonia Glarey e la biellese Marcella Belletti a difendere i colori arancioni del brand. Mentre i quattro uomini selezionati hanno i volti del pordenonese Andrea Moretton, del bresciano Nicola Bassi e dei piemontesi Danilo Lantermino e Igor Marchetti. Si tratta di atleti di livello nazionale, tanto che entrambe le ragazze sono entrate in questi mesi fra il novero dei runner più interessanti del panorama attuale. Per raggiungere l’affermazione definitiva in questo senso, saranno decisivi i risultai ottenuti da qui a fine anno al fine di partecipare ai mondiali trail. Ottimi fin qui anche i riscontri a riguardo dei prodotti messi alla prova in gara, fra cui la scarpa Speedtrail, per la sua leggerezza, sensibilità e grip elevato, e lo zaino Ultra Trail 3, per il comfort unico.

La partenza della corsa. In prima fila: Pierluigi Casiraghi. Elisa Provaso (IT Icon Anlaids), Linus, Cristina Parodi, Giorgio Gori e il dott. Andrea Gori (Direttore dell’Unità Operativa Malattie Infettive dell’Azienda Sanitaria San Gerardo di Monza)

In 1.400 all’autodromo di monza per la AIDS Running in Music // Pole position per la lotta contro l’Aids, domenica 15 settembre. Svoltasi sul circuito dell’Autodromo Nazionale di Monza, la Running in Music è stata un evento che ha saputo orientare una volta di più l’attenzione su un tema importante come quello della cura e della prevenzione dell’Hiv. Ma è anche stata una festa che ha coinvolto circa 1.400 persone. L’iniziativa è stata patrocinata dall’Anlaids Sezione Lombardia e da Andrea Gori (nella foto a lato, in posa con la soubrette Melissa Satta), direttore dell’Unità Operativa Malattie Infettive dell’azienda San Gerardo di Monza, che al termine della corsa ha commentato compiaciuto: “Ho visto i giovani correre e camminare mano nella mano; ho visto i genitori e mamme spingere il passeggino: moltissime persone presenti in maniera semplice per dimostrare

di esserci e testimoniare il loro impegno”. La musica di Radio Deejay con le voci di Mauro e Andrea e la telecronaca di Fabio Caressa hanno accompagnato i partecipanti per tutta la giornata. A dare colore a questa importante manifestazione hanno inoltre contribuito le molte personalità dello sport e dello spettacolo che erano presenti. Anche molti corridori d’eccezione infatti, come Linus, Francesco Facchinetti, Melissa Satta, Pierluigi Casiraghi, Camila Raznovich, Giorgio Gori, Cristina Parodi, Ivan Zazzaroni, Daniel Fontana e il sindaco di Monza Roberto Scanagatti hanno voluto lanciare un forte messaggio a favore della lotta all’Aids. L’intero ricavato sarà interamente devoluto ad Anlaids sezione Lombarda, nell’ambito della ricerca per la prevenzione e lo sviluppo di nuove strategie alternative nella lotta alla diffusione dell’infezione da Hiv.

// La maratona di Kona, sulla costa ovest di Big Island alle Hawaii, ripercorre per intero i 42 km di quella dell’Ironman, il vero e proprio campionato del mondo del triathlon lungo. Il paesaggio è affascinante, il percorso ondulato e le temperature ottime la mattina e tendenti al caldo col passare del tempo. Lo splendido mare azzurro e le bianche spiagge che fiancheggiano la gara attendono gli atleti per un piacevole riposo post evento. Indubbiamente l’isola è uno dei posti universalmente riconosciuti come paradisi terrestri e correre in questa bellezza di paesaggio non fa altro che alleggerire la fatica di una gara comunque lunga e dura. La prossima Kona Marathon in occasione del ventennale, nel periodo dal 15 al 23 giugno 2013, sarà una festa di un’intera settimana di eventi. Compresi i mitici 42 km.

festival di novità Nike in vetrina da Foot Locker

// A settembre Nike presenta da Foot Locker sei novità che si propongono di conquistare il pubblico grazie al loro stile innovativo e alle soluzioni tecniche adottate. In particolare, Nike Free Run+2 sono sneaker progettate per offrire libertà di movimento e le sensazioni base della corsa barefoot. Il design della scarpa si caratterizza per la forma che imita l’anatomia del piede, mentre la suola in gomma, realizzata in carbonio Brs 1000, riproduce le linee di muscoli, tendini e legamenti. L’aggiunta di elementi a forma di pistone e di un rinforzo in gomma solida agevola una corsa naturale. Il rivestimento interno della tomaia è inoltre costruito per consentire un fit avvolgente e migliorare la traspirabilità. Il materiale in Phylite offre infine un supporto flessibile ed estremamente leggero allo stesso tempo, per migliorare sicurezza e comfort. Nike Free Run+2 è disponibile da Foot Locker anche nella nuova esclusiva colorazione nero/rosso. Sempre a settembre sono inoltre in evidenza i modelli Nike Air Classic, Air Pacer, Presto, Blazer e Air Flight 89.

www.lafuma.com - www.mauscilla.it

www.footlocker.eu

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RUNNING MAGAZINE

EXPERIENCES // SETTEMBRE 2012

In missione con i podisti Correresti mai vestita da “figlio dei fiori” nel giorno più caldo dell’anno? Beh, il 21 giugno 2012 alle ore 19 in un clima surreale, sullo sfondo di uno dei principali simboli della storia di Milano, come il castello sforzerso, io c’ero. Vi sto raccontando la mia prima esperienza a una missione (num. 38) con i Podisti da Marte. • DALLA NOSTRA INVIATA CRISTINA ZUCCALA // Rientrata a casa da una lun-

ga giornata di lavoro, dopo un’interminabile coda sulla solita strada statale, non mi perdo d’animo e decido di vestirmi. Non prendo i miei soliti calzoncini, scarpe da running e maglietta tecnica. Apro l’armadio e con molta fretta cerco qualcosa di davvero stravagante… Eh sì, perché per partecipare ad una corsa con i marziani bisogna attenersi ad alcune semplici regole. Prima di tutto seguire il “dress code” della missione, che questa volta era “Figli dei Fiori” (capelli lunghi, pantaloni a zampa d’elefante, camicie fiorate e via dicendo). L’idea non mi dispiace anzi, inizio subito a volare di fantasia e appena trovato l’abbigliamento più idoneo, dopo aver provato di tutto e un po’, mi catapulto in strada. Ad aspettarmi, in versione Power Flower, adagiato sulla sua inseparabile Vespa rossa, il mio ragazzo mi aspetta con una maglietta dipinta ad hoc per l’occasione (foto in alto, a lato): inizio a respirare un clima strepitoso. Non potevo certo immaginare che a poca distanza da me una Milano così diversa mi stava

aspettando e solo chi c’era può ora raccontarlo: ricordo milioni di colori, fiori meravigliosi e infiniti sorrisi! Si, infiniti sorrisi. Quelli della gente stupita che, accanto a noi, ci incitava lungo il tragitto e quelli dei partecipanti che, in piena armonia, calpestavano le zone più belle e antiche della città portando un messaggio a volte considerato ancora non convenzionale: un messaggio umanitario. La missione numero 38 è infatti stata dedicata alla fondazione Aldo Garavaglia - Dottor Sorriso. Questa Onlus si avvale di clown professionisti, regolarmente retribuiti, che svolgono la loro attività all’interno di strutture sanitarie e di istituti di riabilitazione, in stretta collaborazione

con il personale medico, come parte integrante del programma ospedaliero (www.dottorsorriso. it). L’obiettivo era di raccogliere un minimo di 1.500 euro da destinare al progetto “Sorrisi in attesa” per l’Ospedale Buzzi di Milano oltre a sensibilizzare nuove persone verso il volontariato. Obiettivo raggiunto. Dopo un’ora di corsa sotto un caldo incredibile, in un giorno da bollino rosso, sono arrivata al traguardo e ho sentito molta più energia di quella che avevo prima, l’energia che mi trasmette una buona azione, la condivisione di un’esperienza

particolare o semplicemente lo sport. Questo è stato solo il primo capitolo di un’avventura che si è poi ripetuta a distanza di poco tempo. Infatti il 19 luglio ero ancora ai cancelli di partenza: la missione n.39, “Happy Hour Tour” era un occasione imperdibile per rivivere forti emozioni. La serata era dedicata questa volta a “Disabili no Limits”: una Onlus, presieduta dalla campionessa paralimpica Giusy Versace, impegnata nel supporto alle persone con disabilità che non hanno sufficienti

mezzi economici per accedere ad ausili tecnicamente avanzati. E allora pronti…partenza…via! Stimolati dalle imminenti Olimpiadi di Londra, nonché dal carisma di una campionessa come Giusy (prossima a una nuova partecipazione paraolimpionica), la nostra ora insieme è volata, così come vola una farfalla di fiore in fiore. C’erano tutti: dai ginnasti ai saltatori d’asta, dai tennisti alle pallavoliste, nuotatori, ciclisti, canoisti… ed ovviamente i runners! Abbiamo corso, ancora una volta insieme, attraverso il verde del Parco Sempione e il neoclassico Arco della Pace, monumento voluto da Napoleone, fino a raggiungere la movida milanese, l’artistica Brera e Garibaldi. Poi ancora verso il centro con un rifornimento programmato, offerto dal Panino Giusto, con fresche bibite e una succosa anguria. Fabrizio Cosi, presidente e “Capitano” dei Podisti da Marte, ovviamente sempre presente e capo fila. Con lui c’erano decine e decine di uomini, donne, bambini, oltre alla vostra affannata e felice inviata di Running Magazine… In attesa di un’altra missione naturalmente. Cosa aspetti ad unirti a noi?

in India, nella provincia di bangalore, Il primo Puma Store sostenibile

riassetto societario per Cisalfa Sport

// Una politica di conduzione aziendale sostenibile. Questo è il progetto di Puma che sta alla base dell’apertura del primo store e che si caratterizza per l’utilizzo di elementi di design all’avanguardia e dettagli innovativi nell’ottica del risparmio energetico a rispetto dell’ambiente. La location scelta per il negozio è Indiranagar, nella provincia di Bangalore. L’evento di lancio è stato carbon-neutral. A generare l’energia necessaria per la festa è stata una bicicletta speciale attivata dalle pedalate degli ospiti. Il negozio si sviluppa su 800 mq di superficie ed è realizzato con materiali riciclati, dal legno per i mobili e i dispositivi, all’acciaio ottenuto da vecchi lettori Dvd, biciclette e scatole di metallo, fino alle vernici derivanti da composti organici completamente naturali. La disposizione degli spazi è stata studiata in modo da consentire il passaggio ottimale della luce naturale dall’esterno e ridurre l’impiego di quella artificiale (che comunque è ad alta efficienza energetica ma a basso voltaggio). Allo stesso modo anche la migliore condizione climatica per ogni stagione è garantita dagli ac-

// Dopo che il gruppo Investitori Associati ha scelto di vendere la propria quota di partecipazione alla proprietà di Cisalfa Sport, si attende per fine settembre l’annuncio del nuovo acquirente. In realtà si tratterebbe di un intervento operato in seno alla stessa azienda per rilanciarla sul mercato con un nuovo piano industriale, dal momento che sarebbe la famiglia Mancini a entrare in possesso di quella che è la maggioranza, con il 67,65% delle azioni. Fondatrice dell’azienda nel 1977, finora era rimasta in società mantenendo una partecipazione del 29%. L’operazione nasce dalla recente crisi dei mercati che ha portato alla riduzione delle vendite e al conseguente ridimensionamento dei progetti di espansione che prevedevano l’apertura di nuovi punti vendita. Dopo aver portato a termine un’importante serie di acquisizioni negli ultimi vent’anni, fra cui quelle di Germani Sport, Este Sport, Milanesio Sport, Delta Sport, Rigoni Sport, Longoni e del marchio Best Company, le difficoltà dell’ultimo periodo hanno spinto dunque la vecchia proprietà ad uscire dal capitale. Il fatturato nel 2011 ha registrato un calo del 31,7% del risultato operativo (Ebit) a 7,25 milioni di euro, mentre la posizione finanziaria netta è negativa per 113 milioni di euro. Il numero totale di negozi è inoltre sceso da 173 a 162, tornando ai livelli in cui era nel 2006, anno in cui il fondo d’investimento milanese guidato da Dario Cossutta e Antonio Tazartes aveva preso il controllo di Cisalfa Sport.

corgimenti più innovativi in campo di design e di materiali di costruzione, mentre grazie all’impiego di celle solari fotovoltaiche vengono forniti ogni anno 10.384 Kwh di energia. Anche i prodotti in vendita sono realizzati con cotone biologico, tra cui la Puma Wilderness Collection prevalentemente prodotta in Africa con materiali sostenibili. E per la prima volta in India il Puma Store introduce anche il programma “Bring Me Back” un’iniziativa unica di riciclaggio per calzature, abbigliamento e accessori. Infine, per generare consapevolezza e apprezzamento per il concetto di sostenibilità tra i cittadini di Bangalore, sono state coinvolte anche le comunità artistiche locali con lo studio di progettazione Trapeze. I giovani artisti hanno creato installazioni nello store utilizzando materiale di scarto. I progetti verranno donati al Comune di Bangalore e saranno esposti nei punti chiave della città. Franz Koch, ceo dell’azienda, ha dichiarato che “avere un negozio Puma sostenibile sottolinea il nostro impegno per ridurre le emissioni di CO2, il consumo di energia e di acqua e la produzione di rifiuti in tutte le strutture Puma entro il 2015, dagli uffici, ai negozi, magazzini e fino a coinvolgere le fabbriche dei fornitori diretti”.

http://about.puma.com/sustainability/

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NEWS Il nuovo ruolo degli atleti nell’ISF // “Less Cloud, More Sky” è il seminario che lo scorso maggio, a margine dello svolgimento della Transvulcania, ha coinvolto i protagonisti dello sky running (v. Running Magazine n. 5). Il contributo fornito dagli atleti in quest’occasione ha convinto la ISF (International Skyrunning Federation) ad assegnare loro un ruolo di rilievo all’interno della federazione stessa. All’Assemblea Generale Annuale (6 luglio) sono stati designati infatti nuovi incarichi, a partire dalla skyrunner filippina Nina Dacanay che è stata nominata segretario generale. Nuovi ingressi anche nel Management Committee con Evgeny Kolchanov (Russia), Ian Sharman (Gran Bretagna) e Fabio Menino (Italia), tutti e tre atleti praticanti, mentre nella Athletes Commission sono stati inseriti Anna Frost (Nzl) Joe Grant (Usa), insieme agli stessi Fabio Menino e Ian Sharman. Il loro contributo sarà prezioso per lo sviluppo e la strategia della disciplina e per rappresentare la voce di tutti gli atleti. Nell’ambito della riunione è stata inoltre ufficializzata l’inclusione nel regolamento della distanza delle 100 miglia, un altro importante passo che segna l’evoluzione che sta interessando la Federazione.

Reebok e Intersport insieme per crossfit e fitness // A partire da lunedì 10 settembre e per tre settimane, Reebok propone una nuova campagna di comunicazione in partnership con Intersport. Al centro dell’iniziativa, il lancio della scarpa RealFlex con le nuove colorazioni esclusive. Il programma previsto è il più importante finora realizzato dall’azienda, prevedendo attività informative attraverso Atl (affissione, stampa, digital) e la personalizzazione dei 200 punti vendita che parteciperanno alla proposta attraverso l’esposizione di materiale POP specifico. Sono previste inoltre 200 giornate di attivazione dei negozi per incentivare e promuovere la cultura e la mentalità del Fitness e soprattutto del CrossFit. RealFlex è appunto la soluzione appositamente realizzata da Reebok per accostarsi a questo

tipo di attività. Progettata per assicurare caratteristiche di massima leggerezza e al contempo di offrire supporto e stabilità, è nata per seguire il movimento naturale del piede e adattarsi alle sollecitazioni e alle flessioni che si verificano quando si corre, si salta e si fa stretching. La geometria specifica della suola garantisce inoltre elasticità e ammortizzazione lungo tutta la pianta del piede, mentre gli elementi indipendenti multi direzionali sono posizionati in modo da favorire la natural motion durante l’allenamento e la competizione, offrendo al contempo protezione anche dalle superfici più dure. Nell’immagine sopra, a sinistra la

il Running Motivator giuseppe tamburino veste Dryarn

www.intersport.it

In esclusiva da Intersport il completo pop green Salomon

// Trovare, o ritrovare, le motivazioni necessarie per praticare la corsa con continuità può essere un ostacolo difficile da superare per molti. Giuseppe Tamburino è il precursore in Italia della figura del Running Motivator, una guida che si affianca a chi incomincia per la prima volta e a coloro che intendono riprendere l’attività, proprio per aiutarli a scoprire qual è il proprio ritmo. Il podista torinese cinquantacinquenne, con alle spalle 26 maratone, ha infatti importato dall’America una pratica già da tempo diffusa nel Nuovo Continente: “Non serve esagerare”, ha spiegato. “Il segreto è sapersi divertire senza guardare al cronometro”. Proprio in quest’ottica è nata la collaborazione con Dryarn, seguendo una filosofia che interpreta la corsa come sinonimo di divertimento e benessere, da vivere con impegno, ma anche con serenità e in maniera pulita. Il Running Motivator e la fibra tecnica innovativa Dryarn dunque, insieme per realizzare un progetto di educazione allo sport che possa avvicinare tutti alla corsa.

VISTO DA Triathlon: cross training o mouth training? // Il triathlon. Sport massacrante, per uomini duri e donne decise. Quasi sempre confondiamo la specialità composta da tre prove (nuoto, bici, corsa) con la prova dell’IronMan, che ne è però un’estremizzazione, una chiave di lettura assai spettacolare ma riservata a talenti e professionisti di un certo livello. Allora perché si parla tanto di triathlon, perché nascono ogni giorno nuove gare, nuove società sportive iscritte alla FiTri? Semplicemente perché il triathlon è uno sport “cool” e fa figo poter dire “ehi, io faccio triathlon, lo sai?” quando magari non si sa nemmeno nuotare decentemente a crawl, oppure si è sempre viaggiato con la citybike... Abbiamo avuto l’occasione di parlare con Alessandro Fabian, un triatleta vero, che recentemente ha concluso la prova olimpica (che non è IronMan...) con un buonissimo 12º posto. Beh, la passione, la dedizione e l’impegno che egli profonde in questa disciplina sono encomiabili; fanno veramente ridere, al confronto, le persone che al bar si pavoneggiano, allenando, peraltro con molta efficacia, solamente la bocca... Damiano Menegon / www.runlovers.it

nuova colorazione nella versione uomo, a destra quella femminile: entreambe disponibili esclusivamente nei negozi Intersport al prezzo di 90 euro.

Macron ancora a fianco della Run Tune Up, la mezza di bologna // Celebrata ufficialmente lo scorso 16 settembre l’XI edizione della Run Tune Up, la mezza maratona di Bologna. Ospite d’onore è stato Gianni Morandi e per il secondo anno consecutivo, sponsor tecnico della manifestazione è stato Macron. L’azienda italiana, specialista di abbigliamento tecnico sportivo fondata nel 1971, a partire dal 2011 ha scelto di esordire nel mondo del running con una linea di prodotti dedicata. I modelli, specifici sia per l’allenamento che per la gara, comprendono, fra gli altri, maglie e canotte realizzate in tessuto “zerotex”, un particolare filato costruito a micro chicco di riso che favorisce la traspirabilità e l’evaporazione del sudore. Gli

Gianni Morandi con Gianluca Pavanello, ad di Macron

short, così come i pantaloni e i top a manica lunga sono invece creati con una speciale combinazione dei filati di spandex e poliestere, chiamata “espantex”, che agisce sul fisico assicurando un elevato grado di compressione e favorendo i movimenti naturali

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del corpo. L’appuntamento emiliano, ha costituito dunque un’ulteriore importante vetrina per un marchio che si sta affermando in maniera sempre più importante, grazie anche alla sua presenza all’interno di 800 negozi, di cui 60 monomarca.

// Ideato per runner che non vogliono scegliere tra strada e sterrato, Door to Trail è il nuovo completo realizzato da Salomon. In vendita a partire da fine settembre in esclusiva in 70 punti vendita Intersport, il kit è composto da scarpe, abbigliamento e accessori realizzati con caratteristiche che vadano incontro a chi si allena ma anche a chi corre per mantenersi in forma su terreni misti. Il tutto proponendo un total look pop green accattivante e fresco. Le nuove Xr Mission Cs sono calzature realizzate per offrire la durata e la protezione che occorre ai trailer e allo stesso tempo assicurare ammortizzazione e leggerezza per correre sull’asfalto. È la filosofia Light & Fast che esprime la versatilità di questi prodotti, creati perché siano efficaci su tutti i tipi di terreni e per le distanze da brevi a medie. Allo stesso tempo, il loro Fit performante permette al piede di espandersi in maniera controllata, aumentandone la tenuta nelle fasi di andatura reattiva, transizione tacco/punta regolare e gestione dell’energia di ritorno. Alle scarpe si abbina il Softshell, efficace durante la stagione invernale grazie alla sua elevata capacità termica e di comfort. Completano la linea: la Xt II Softshell, giacca in tessuto Climawind antivento; la maglia Trail Runner + Ls Tee; il Trail IV Tight, in tessuto wicking Actilite.


Novità Forerunner 10, il gps per chi vuole cominciare //

RUNNING MAGAZINE

Il dispositivo satellitare che allarga la collezione Garmin nei negozi a settembre. Ideato per i neofiti della corsa, registra i dati di allenamento e offre accesso alla web community legata al brand. Il design accattivante e i colori vivaci lo rendono anche un accessorio di tendenza, da indossare al lavoro e nel tempo libero. // Forerunner 10 è il nuovo running watch che Garmin ha realizzato per i neofiti della corsa in particolare, ma anche per attività di nordic walking e camminate. Come farebbe un vero personal trainer, il dispositivo avvisa l’utente con un segnale acustico al termine dell’allenamento o della gara qualora abbia corso più velocemente o più a lungo rispetto ai dati fino a quel momento registrati. La funzione Virtual Pacer inoltre consente di controllare e

SETTEMBRE 2012

ASSOSPORT promuove lo sport tra i più giovani // Un’intesa per sostenere le famiglie che intendono iscrivere i propri figli a una società sportiva è stata firmata lo scorso 10 settembre a Treviso presso la sede di Assosport, tra l’Associazione Nazionale produttori di articoli sportivi, la Regione Veneto e il ministero Miur Veneto. “Dote in Movimento” metterà a disposizione di più di 500 bambini un buono del valore massimo di 150 euro da spendere in una delle 250 società che partecipano all’iniziativa. Con il patrocinio del CONI e grazie al contributo dei partner sponsor sono stati stanziati ad oggi 80 mila euro. Il 24 settembre verrà inoltre istituita un’asta su eBay di articoli autografati da grandi campioni come il rugbista Martin Castrogiovanni, il nuotatore Filippo Magnini e il tennista Nole Djokovic. Madrina e testimonial del progetto sarà la ex pallavolista Maurizia Cacciatori.

monitorare la propria andatura sulla base di un obiettivo precedentemente fissato, mentre la modalità Run/Walk aiuta ad alternare efficacemente corsa e camminata per i principianti. Alla chiusura di ogni sessione è possibile visionare il riepilogo dei risultati registrati, le informazioni su velocità, distanza e calorie bruciate e i record personali. Forerunner 10 memorizza i dati fino a sette giorni, così da poter avere una panoramica comple-

www.doteinmovimento.com

Ph. credit: Tiziano Ballabio

anche tanto triathlon all’inaugurazione di Ram Bike

Uno dei titolari, Ivan Risti (al centro), con Fontana (sx) e Daniele Musi (dx) atleti DDS triathlon

Ph. credit: Tiziano Ballabio

// Una nuova realtà di riferimento per il mondo bike e triathlon è nata ufficialmente nella provincia lecchese. A Casatenovo si è tenuta infatti gli scorsi 8 e 9 settembre l’inaugurazione del punto vendita Ram Bike Shop. L’officina è fondata da Maurizio Aramini, Massimo Manganini e Ivan Risti, tutti e tre concretamente impegnati nel lavoro quotidiano di gestione dell’attività. Numerose le personalità presenti all’evento, tra cui il due volte atleta olimpico di triathlon e campione Ironman Daniel Fontana. Per l’occasione ai visitatori sono state presentate le anteprime 2013 dei marchi di bici Scott e Kuota, di cui il negozio è rivenditore ufficiale. È stato inoltre possibile visionare prodotti e accessori degli altri brand trattati in store, come Mavic, Zoot, Advanced Italia, On Running e Shimano. Tra i rappresentanti delle aziende che hanno voluto assistere a questo debutto, la direttrice Generale di Scott Italia Donatella Suardi ha espresso soddisfazione parlando della scelta di diventare partner di Ram Bike.

www.rambikeshop.com

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ta sull’attività svolta lungo l’arco di una settimana. Tutti i dati registrati saranno scaricabili sulla web community Garmin Connect. Resistenza e precisione: impermeabile all’acqua fino a 50 metri, è inoltre dotato di un Gps ad alta sensibilità che acquisisce velocemente e sostiene la ricezione via satellite anche nelle condizioni più difficili. Leggero, sportivo e affidabile, è disponibile in tre varianti di colore: verde, rosa e nero. Quest’ultimo modello è leggermente più grande ed è provisto di un profilo rosso. Ha un’autonomia fino a cinque ore in modalità Gps acceso, e fino

a cinque settimane in modalità di risparmio energetico. Infine, grazie alle sue dimensioni e accattivanti colorazioni, può essere indossato come orologio nella quotidianità in ufficio o nel tempo libero. Disponibile nei negozi a metà settembre. Prezzo al pubblico: 129 euro. garmin.com/it/forerunner10


shoe count

Dati & statistiche sui brand ai piedi dei partecipanti di alcune delle più importanti competizioni italiane. Ecco il nuovo appuntamento con l’esclusiva rubrica di Running Magazine

RUNNING MAGAZINE

SETTEMBRE 2012

Corsa per la prima volta in concomitanza con il blocco delle auto, la Milano City Marathon ha segnato quest’anno un boom di iscrizioni, in particolare tra le staffette, quasi raddoppiate (ben 2.103 quelle totali). Le nostre rilevazioni riguardano comunque i maratoneti (5.157 gli iscritti con 3.975 arrivi) e confermano all’incirca le quote di mercato monitorate nelle puntate precedenti. Con qualche piccola oscillazione. // Peccato per quell’ormai famoso problema di riconsegna delle borse per diverse centinaia di staffettisti, bagnati e nervosi all’arrivo (con tanto di scuse ufficiali dell’organizzazione). Ma questo spiacevole disguido organizzativo non può mettere in ombra il grande, crescente successo di una manifestazione che quest’anno ha avuto un vero e proprio boom di iscrizioni (vedi anche numeri a fianco). La formula della staffetta piace sempre di più ed è stata in grado di portare qualcosa come 2.103 team alla partenza, con una crescita notevole rispetto al 2011 (erano 1.196). Ma il nostro shoe count si concentra sulla maratona e in particolare sui 3.510 arrivati entro le 4 ore e mezza. ASICS conferma la sua leadership con il 29,5%. Percentuale quindi meno “monstre” rispetto alle maratone precedentemente monitorate come Venezia 2011 (32,4%), Firenze 2011 (33,1%) e Roma 2012 (35,7%). Il margine di quasi dieci punti percentuali nei confronti della seconda classificata inoltre si delinea

in maniera significativa in corrispondenza dei tempi superiori alle 3 ore e mezza. Al di sotto di questa soglia, Mizuno (tra l’altro sponsor della MCM) dimostra di avere un passo abbastanza simile e a livello globale conta sul 19,6% delle preferenze. Dopo averci trovato spesso Nike, in questo caso invece sul terzo gradino del po-

dio troviamo Brooks (12,9%), mentre il marchio di Portland è quarto con l’11,3% e Saucony quinta con il 10%. Buona e in crescita la percentuale di adidas (6,4%) se raffrontata agli altri shoe count, al pari di quella di New Balance (4,2%). Chiudono quasi appaiati Reebok e Diadora (rispettivamente 1,4 e 1,3%).

MARATONA MILANO - 15 aprile 2012 1. ASICS 2. MIZUNO 3. brooks 4. NIKE 5. SAUCONY 6. ADIDAS 7. new balance 8. REEBOK 9. DIADORA ALTRO TOTALE

FINO a 2h 30’ %

da 2h 30’ a 3h 00’

6 8 0 6 5 10 1 0 0 1 37

77 76 12 12 16 21 12 2 6 8 242

16,2% 21,6% 0,0% 16,2% 13,6% 27,0% 2,7% 0,0% 0,0% 2,7% 100,0%

% 31,8% 31,4% 4,9% 5,0% 6,6% 8,7% 5,0% 0,8% 2,5% 3,3% 100,0%

da 3h 00’ a 3h 30’ 266 215 98 70 78 65 51 10 13 31 897

% 29,7% 24,0% 11,0% 7,8% 8,6% 7,2% 5,6% 1,2% 1,4% 3,5% 100,0%

da 3h 30’ a 4h 00’ 376 224 148 168 125 62 54 16 20 38 1231

% 30,5% 18,1% 12,1% 13,6% 10,3% 5,0% 4,4% 1,4% 1,6% 3,0% 100,0%

I NUMERI //

QUALI SCARPE SOTTO LA MADONNINA?

da 4h 00’ a 4h 30’ 281 168 196 140 129 68 32 25 12 42 1093

% 25,7% 15,3% 17,9% 12,8% 11,8% 6,2% 2,9% 2,3% 1,2% 3,9% 100,0%

8

TOTALE 1037 691 454 396 353 226 150 53 51 120 3510

% 29,5% 19,6% 12,9% 11,3% 10,0% 6,4% 4,2% 1,4% 1,3% 3,4% 100,0%

13.569: totale iscritti 10.203: totale iscritti 2011 55: Paesi rappresentati nel 2011 30: percentuale crescita iscrizioni vs. 2011 5.157: partecipanti alla maratona 4.025: partecipanti alla maratona nel 2011 2.103: staffette totali 1.196: staffette totali nel 2011 8.412: partecipanti totali alla staffetta 115: Onlus aderenti al Charity Program 1.700: mq dedicati all’accoglienza 5: km di intervallo tra un ristoro e l’altro 2,4: percentuale di tracciato in lastre di pietra 0,8: percentuale di tracciato su sampietrini 1,06: percentuale di tracciato in pavé 1.200: volontari lungo il percorso 500: personale medico e forze dell’ordine La pioggia non ha rovinato la celebrazione della 12esima edizione della Barclays Milano City Marathon. Anzi, considerando la grande crescita per numero di partecipanti rispetto all’ultimo anno e il notevole impatto mediatico che si è registrato, non si può parlare che di successo. Per il terzo anno consecutivo, il programma previsto dall’organizzazione ha proposto in aggiunta alla competizione della maratona anche la formula della staffetta. In merito alla competizione da 42,195 km, occorre segnalare la vittoria in campo maschile del keniota Too Daniel Kiprugut, dopo 2h 8’ 39’’ di corsa. Hanno completato il podio il suo connazionale Kurgut Nickson (in 2h 8’ 43’’) e l’etiope Gemechu Worku Biru (2h 8’ 48’’). Miglior tempo italiano è stato quello di Giovanni Gualdi (2h 15’ 25’’), atleta delle Fiamme Gialle. La prima donna a passare il traguardo è stata sempre una portabandiera del Kenya, Irene Kosgei, con il crono di 2h 31’ 07’’. Il secondo posto è andato all’azzurra Emma Quaglia (2h 31’ 15’’), mentre terza è arrivata l’eritrea Habtemariam Nebiat (2h 38’ 09’’). Notevole è stata anche la partecipazione alle staffette. Anche molti personaggi noti dello spettacolo e dello sport sono scesi in strada. Fra questi, Gianluca Vialli, Beppe Bergomi, Alex Schwazer e Andrea Dovizioso, così come gli immancabili Linus, presidente onorario della manifestazione, e Giovanni Storti. Un aspetto di importante rilievo è stato infine rappresentato dalle staffette Charity, progetto allestito a scopo benefico con cui ogni partecipante ha scelto di affiancarsi a una delle associazioni onlus presenti.

Da sinistra, Michelle Hunziker e Annalisa Minetti (vincitrice del bronzo nei 1.500 mt alle Paralimpiadi di Londra, settembre 2012) insieme alla sua guida Andrea Giocondi



FOCUS ON

DINO BONELLI CI PORTA IN UNO DEI PAESAGGI PIÙ SUGGESTIVI DEL MONDO, TRA UNA RIGOGLIOSA VEGETAZIONE, PICCHI DI LAVA E… DINOSAURI. SIAMO NEL CUORE DELLE HAWAII. DOVE LO SPORT È DI CASA E LA CORSA È PER MOLTI UN PURO PIACERE

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SETTEMBRE 2012

Jurassic Trail

L’unico guado dell’X-terra trail di Kualoa Rach

KUALOA RANCH, COSTA ORIENTALE DELL’ISOLA DI OAHU: UNA LOCALITà CON PANORAMI DA SOGNO E UN FASCINO decisamente PRIMORDIALE, UTILIZZATA NON A CASO PER LE RIPRESE DI celebri FILM COME JURASSIC PARK, GODZILLA E TUTTA LA SERIE DI LOST. IN VIA ECCEZIONALE HA FATTO DA SFONDO ANCHE ALLA QUARTA EDIZIONE DELL’ X-TERRA FREEDOM FESTIVAL, TRA RUNNING, TRIATHLON E MUSICA.

Single track tra valli preistoriche

• Testo e foto: Dino Bonelli

Correre alle Hawaii sembra essere diventato una norma per tutti, o meglio per tanti, tantissimi. Alloggio in un grazioso appartamento all’interno di una delle numerose torri grattacielo che caratterizzano il retro di Waikiki Beach, nota spiaggia super turistica dell’isola di Oha’u. Sono a due isolati da un mare azzurro, stracolmo di aspiranti surfer che si cimentano sulle onde basse e lunghe della stagione estiva con le loro “longboard” e “minimalibu”. D’inverno e dall’altra parte dell’isola, sulla North Shore, i rider più intrepidi fanno la storia di questo sport su giganteschi cavalloni oceanici. Abito vicino al Kapiolani Park e, a mattine alterne, verso le 6,30 esco per corsette di un’ora circa quando il caldo è sopportabile e c’è poco traffico. Corro ai 100 all’ora: non è certo la mia velocità, ma la proporzione di runner (un centinaio appunto) che incontro, passo o mi passano nei miei classici sessanta minuti. Gente di tutte le età e di tutte le razze, vestita nei modi più semplici e a volte più bizzarri. Uomini sovente a petto nudo e donne, tantissime, con l’immancabile auricolare musicale. Correre qui è puro piacere e anche la fatica sembra essere più accettabile, almeno fino a quando il sole dei tropici non incomincia a infuocare l’aria e a consumarti le energie. Erik Eck è un famoso kite surfer che conosco da anni. Abita a Kailua, a mezz’ora di macchina da Waikiki. Quattro anni fa mi invitò al suo matrimonio con la bella triatleta Amy Bennett. Per l’occasione, i due super sportivi inventarono un lungo weekend di festa e sport con gare di corsa, mountain bike, nuoto e ovviamente triathlon. Per mia sfortuna non potei partecipare, ma ai presenti la cosa piacque molto e l’anno dopo il weekend sportivo fu ripetuto e aperto a tutti. Quindi, ci fu una terza edizione, all’inizio di luglio a suggello dell’anniversario della data di matrimonio, con un numero sempre maggiore di partecipanti e l’adesione della gara al circuito

Serve un buon grip e velocità nella terra dei branchiosauri e dei velociraptor

X-terra. Ho programmato dunque il mio arrivo a Waikiki giusto una settimana prima del suo svolgimento, per avere il tempo di smaltire un lungo fuso orario (+12 dall’Italia e +6 da New York) e acclimatarmi all’isola.

tivo BBQ e concerto per la domenica. Io decido di partecipare solo alla 10 km. Con me a correre questo piccolo trail, anche la mia fidanzata Elena e Gregorio, un amico italiano che da anni vive e opera (è chirurgo) a Honolulu, capitale dello Stato. Alla partenza 500 persone ben assortite in tutto, specie nei colori. I primi partono a mille e si incuneano subito nelle strette stradine di terra rossa che si perdono nella vegetazione. Io e Greg abbiamo lo stesso passo e procediamo nella pancia di un gruppo molto allungato. Il percorso dopo un paio di chilometri di stradine sterrate si trasforma in un tortuoso single track. Corro e mi guardo intorno rapito dalla bellezza del posto. A volte mi fermo, estraggo una mini fotocamera e immortalo scene di gara e paesaggi da cartolina. La vegetazione assume un colore verde acceso col sole e quasi tende al nero nelle zone d’ombra create dalle grosse nuvole. Si sale e si scende su un terreno reso viscido da un forte temporale notturno. Un guado inzuppa e appesantisce ulteriormente le nostre scarpe e il nostro passo. Probabilmente i primi sono già giunti al traguardo, mentre noi comuni mortali abbiamo

Quarta edizione del X-terra Freedom Festival, dunque. Kualoa Ranch, costa orientale: un paradiso terrestre che ha ospitato le riprese di film come Jurassic Park, Godzilla e tutta la famosa serie Lost. Una valle verdissima chiusa da alti picchi di lava ricoperti di una rigogliosa vegetazione dal fascino primitivo. Normalmente quest’area protetta è accessibile solo attraverso i bus del Ranch, che percorrono stradine marginali e non consentono di scendere a terra. Ma questa è un’occasione speciale. Un enorme prato verde è il parcheggio per le 400 macchine stimate. Qualche gazebo per le iscrizioni alle gare, una tenda infermeria, le bandiere degli sponsor e poco altro sono gli unici segni di vita umana visibili. Il programma prevede una 10 km di corsa la mattina del sabato, il BBQ con concerto, una 40 km di MTB per il pomeriggio, un triathlon con rela-

ancora qualche chilometro da soffrire e godere, godere e soffrire. In lontananza, il blu intenso, l’azzurro acceso e il verde smeraldo fanno da sfondo a questo spettacolo. Correndo e guardandomi intorno, penso alle immagini di Spielberg, mi immagino enormi branchiosauri pascolanti, insidiosi pterodattili e aggressivi velociraptor alla ricerca di una preda. Rifletto sul fatto che i nostri avi devono essersi sentiti sia cacciatori che prede: ovvio che abbiano affinato qualità di runner. Un’ultima larga salita con veduta mare, poi ancora single track ondeggiante sotto enormi e bellissime piante a ombrello fino all’estesa piana d’arrivo. Una medaglia di finisher al collo di tutti, un hamburger stupendo, un po’ di sano country reinterpretato da una grossa cantante di melodie hawaiiane. Una premiazione sobria e sbrigativa, poi tocca alle MTB. Qualcuno farà anche questa seconda gara e il giorno dopo anche il triathlon. Io, Elena e Greg non esageriamo e ci gustiamo questo momento. È stata una gara che mi sento vivamente di consigliare a chiunque abbia in mente di capitare da queste parti nella prima settimana di luglio. Un anniversario di nozze a cui non è necessario essere invitati. Un evento coordinato dall’attivissima Amy, ora in dolce attesa, e ottimamente organizzato da uno staff attento e premuroso. Un’occasione: quella di vivere il primordiale Kualoa Ranch. Assolutamente da non perdere. www.xterrafreedomfest.com

Sul prossimo numero

Prati verdi e in fondo il bellissimo mare delle Hawaii

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Run Iceland: correre dove il ghiaccio arriva al mare, i vulcani sono ancora rumorosamente attivi e l’entroterra è la zona terrestre più simile alla Luna (nel 1968 fu scelta dalla NASA come location per provare gli allunaggi in programma l’anno dopo). Una corsa a tappe tra le mille cascate, i glaciali iceberg e i potenti geyser, un trail che a ogni passo ripaga lo sforzo con paesaggi unici - www.runiceland.org




“Quando collaboro in una sponsorizzazione, quello che mi interessa è soprattutto contribuire a sviluppare e migliorare i prodotti. Indossare semplicemente un marchio non è interessante: lo è far parte di un progetto, offrire un punto di vista personale sulla pratica di questo sport, aggiungere un componente nuovo per far progredire il livello delle attrezzature.”

RUNNER DEL MESE Sébastien Chaigneau • MONICA NANETTI Ritratto di un ultra-trailer evoluto: francese, quarantenne, Sébastien Chaigneau si avvicina al trail running solo una decina di anni fa, dopo una serie di buone esperienze in atletica da giovanissimo in ambito scolastico e dopo uno stop all’attività sportiva di ben otto anni. Al primissimo approccio amatoriale fa seguito una preparazione sempre più consapevole e mirata. La sua maturazione in questo senso è costante. Nel 2009 arriva il primo risultato di rilievo, con il secondo posto all’Ultra Trail del Monte Bianco alle spalle di Kilian Jornet. Da qui in avanti, fa segnare importanti piazzamenti in serie: solo nel 2012 “Seb” ha messo in cantiere una vittoria alla Transgrancanaria (123 km per 4.250 m di dislivello positivo) e un secondo posto alla Lavaredo Ultra Trail (118 km per 5.740 m di dislivello positivo), inserendosi così a pieno titolo tra i “big” del trail running mondiale. Ma – ancor più dei risultati – a rendere Chaigneau un personaggio particolare tra gli specialisti della corsa in montagna è soprattutto il suo approccio a questo tipo di attività: un mix di istintivo entusiasmo per l’attività fisica nella natura e di professionalità nella gestione della propria immagine di atleta.

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SETTEMBRE 2012

PROFILO // Anni: 40 Nato a: Châtellerault (Vienne) - Francia Vive a: Thorens-Glières - Francia Professione: atleta di trail running Sponsor: The North Face, Overstim.s, Petzl, Garmin, Compressport, Cébé PRINCIPALI RISULTATI: 2012: 1° Transgrancanaria, 2° Lavaredo Ultra Trail. 2011: 3° UTMB, 1° Lavaredo Trail, 3° Transgrancanaria; 2010: 1° Endurance Challenge Cile, 3° Endurance Challenge Argentina; 2009: 2° UTMB, 1° Lybian Challenge vo marchio che mi offre una sponsorizzazione, spiego sempre che quello che mi interessa è soprattutto contribuire a sviluppare e migliorare i prodotti. Indossare semplicemente un marchio non è interessante: lo è far parte di un progetto, offrire un punto di vista personale sulla pratica di questo sport, aggiungere un componente nuovo per far progredire il livello dei prodotti e delle attrezzature.

Prima della Lavaredo, mi ero dovuto ritirare dalla Transvulcania per problemi fisici. Il percorso della gara, quest’anno, era più lungo e impegnativo dell’anno precedente e in più i partecipanti erano di altissimo livello. Tutte queste considerazioni, unite a un senso generale di stanchezza fisica e mentale, mi avevano fatto prendere in considerazione l’ipotesi di non presentarmi neppure alla partenza. Ho dovuto fare un profondo lavoro con l’aiuto del mio preparatore mentale, Dominique Simoncini, per capire che era innanzitutto necessario per me recuperare il piacere della corsa, il divertimento che ho sempre trovato nel trail. Così sono

In generale, il tuo approccio verso l’attività sportiva ha sotto molti punti di vista un taglio quasi manageriale: quali sono le attività che hai sviluppato in collegamento con la tua attività agonistica? L’elemento più importante è mia moglie Isabel, che guida una sua casa di produzione (Moussproduction) con un cameraman e un fotografo. La sua struttura produce immagini per diversi eventi, marchi e attività e questo ci ha consentito di trovare un buon equilibrio nella nostra vita familiare (abbiamo anche due figli ancora piccoli): io posso allenarmi e prepararmi alle gare, mentre lei si occupa della casa di produzione e della gestione della famiglia. Attraverso Moussproduction abbiamo creato un particolare concept di piccoli film “educational”, che abbiamo battezzato “Getreadyfor”. Il progetto è nato come video di preparazione per l’UTMB 2010: 10 cortometraggi, di cui gli ultimi quattro erano interamente dedicati al percorso con una telecamera montata direttamente su di me. I video sono stati acquistati da The North Face e Overstim’s, sono stati diffusi su internet e hanno portato risultati impressionanti: 300.000 visualizzazioni nell’arco delle 10 settimane, e ben 1.600.000 visite sul sito The North Face. Dopo questa esperienza abbiamo ricevuto moltissimi messaggi che ci chiedevano di continuare e così in questi anni il progetto si è evoluto. Lo scorso anno abbiamo realizzato in totale 12 numeri, di cui alcuni dedicati alla ricognizione delle gare, al materiale obbligatorio, ad alcuni aspetti della preparazione. Un lavoro molto impegnativo (nell’arco dell’anno: oltre 120 giorni di ricognizioni e lavori preparatori e 75 giornate di riprese), ma al tempo stesso anche un lavoro molto interessante, utile, importante. Una bella occasione, più che per mostrare semplicemente i marchi delle aziende, per far conoscere da vicino questo tipo di attività e per contribuire al suo riconoscimento come sport a tutti gli effetti. Ancora, di fatto, si parla semplicemente di “attività sportiva”.

Che cosa spinge Sébastien Chaigneau a cimentarsi in questo tipo di gare? Quali elementi lo aiutano a puntare alla vittoria? In realtà non corro per vincere, corro per arrivare in fondo alla gara. Certo, l’importante è allenarsi al meglio impegnandosi al massimo: questa è una condizione necessaria perché i risultati arrivino. Ma puntare unicamente a vincere non ha alcun senso. In questo sport ci sono talmente tanti fattori che incidono su una gara e possono andare storti… basta un granello estraneo all’interno dell’ingranaggio per vanificare tutto. Per questo motivo, a mio parere, bisogna concentrarsi La home page del suo sito, sempre molto seguito per fare semplicemente il proprio meglio senza guardare alla classifica. In fin dei conti, io corpartito. È stata una buona idea: l’ambiente di ro soprattutto per il mio piacere. Il risultato resta Cortina (il pubblico, gli sponsor, gli altri conun dettaglio, importante ma non fondamentale, correnti) è stato fin da subito incoraggiante e dal momento che troppi fattori entrano in gioco. stimolante. Anche se la prima parte della gara A ogni modo il tuo secondo posto all’ultima è stata una vera sofferenza, a causa di probleLavaredo Ultra Trail, alle spalle di Iker Carmi a livello gastrointestinale: sono stato vicino rera, è senza dubbio un risultato prestigioso. all’idea di ritirarmi, ma fortunatamente con Come è andata la corsa? il passare delle ore la situazione è migliorata. È stata una corsa molto diversa dalle altre. All’alba mi sentivo abbastanza in forma, tanto da godermi il percorso e alcuni straordinari incontri: marmotte, un paio di serpenti e anche una coppia di giovani cervi. Alla fine, ho concluso la gara in 12h 42’, a 14’ da Iker Carrera: una grande soddisfazione, considerate le difficoltà che ho dovuto affrontare. Probabilmente, senza i problemi fisici che mi hanno oltretutto costretto a perdere parecchio tempo ai rifornimenti, avrei potuto chiudere la corsa entro le 12 ore. È ancora presto per dirlo, ma potrebbe essere un bell’obiettivo per il prossimo anno. Parliamo ora di sponsor: da quanto tempo sei nel Team The North Face? E qual è, in generale, il tuo rapporto con l’azienda? Di norma rivedo le mie collaborazioni con gli sponsor ogni tre anni. Attualmente sono con The North Face da cinque anni, di cui i primi due con The North Face Francia e questi ultimi tre con l’Internazionale (il contratto scade a fine 2012). Quando incontro un nuoVittorioso alla Transgrancanaria 2012 (2-4 marzo)

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In tutto questo, un aspetto importante è anche quello legato alla tua comunicazione personale… Certo, cerco di essere il più attento possibile a questo aspetto, tanto per me quanto per i miei sponsor. Questo significa la necessità di creare e alimentare costantemente il mio sito internet (sebcheigneau.com), di scrivere sul blog, di aggiornare la mia pagina facebook, di rispondere a chi mi scrive… per poter fare tutto sono arrivato a un punto in cui ho dovuto chiedere a una persona di aiutarmi nella gestione dei miei social network.

I ritiri insegnano…

Dopo un inizio anno di grande successo con il primo posto alla Transgrancanaria, per Chaigneau il 2012 ha visto anche un’occasione sfumata. Sempre alle Canarie – ma questa volta nell’isola di La Palma – in occasione della Transvulcania (sopra Seb in primo piano) l’atleta è stato costretto al ritiro al 57° chilometro, nel punto più elevato del percorso. Questo il suo commento: “Si è trattato soprattutto di un problema di idratazione, unito a qualche piccola mancanza nella mia preparazione. Quella di ritirarsi è stata una scelta difficile ma necessaria, che credo rappresenti di per se stessa una prova di intelligenza. Quando il corpo manda determinati segnali, ignorarli significa correre il rischio di procurarsi danni molto seri. Quello che mi ha dato sicurezza in questo senso è stata la consapevolezza che ottengo in genere più insegnamenti da un ritiro che da un successo. Non ho affatto l’abitudine di fermarmi, ma questo può essere comunque un comportamento utile per la propria crescita. A condizione che si faccia, in un secondo momento, un attento lavoro di analisi degli errori effettuati”. Filosofia che purtroppo Seb ha dovuto applicare anche all’UTMB 2012, dove era uno dei più attesi ma ha dovuto ritirarsi a soli 10km dall’arrivo, esausto e congelato all’Argentiere.


la scarpa del mese // Quantum 2.0 informazioni di base // PER / Uomo, Donna Collezione / SS 2013 DISCIPLINA / Trail running, Sky running TARGET / Scarpa consigliata per corse su terreni duri e lunghe distanze, si colloca all’interno del segmento La Sportiva “Ultra Long Distance”. La novità principale è costituita dal sistema Morpho Dynamic, tecnologia di costruzione del pacchetto suola/intersuola. Sviluppata per mezzo di una partnership con Vibram, consente di ottenere un battistrada in grado di adattarsi in maniera estremamente efficace al terreno, con un elevato livello di ammortizzazione e una maggiore durabilità. I tre punti di forza 1 / Elevata capacità di adattarsi al terreno 2 / Eccezionale tenuta su terreni duri 3 / Appoggio del piede più stabile PESO / Uomo 600 gr un paio (numero 42); Donna 500 gr un paio (numero 38) MISURE / Uomo, da 36 a 47,5 EU (comprese mezze misure) / Donna, da 36 a 43 EU PrezzO CONSIGLIATO alla vendita / 139 euro

colori //

TOMAIA // Costruita con mesh anti-abrasione, presenta una ghetta integrata (sotto l’allacciatura) per evitare l’ingresso di sassi e fango. La struttura è ergonomica (“a calzetta”), disegnata sulla base dell’esperienza La Sportiva nella realizzazione di calzature d’arrampicata. È costituita infatti da un unico pezzo di tessuto, cucito “a S” sotto la pianta (vd. immagine a fianco). Il piede viene interamente fasciato, offrendo una calzata precisa e senza vuoti di volume per evitare gli sfregamenti

Allacciatura // Sistema integrato con la struttura della tomaia, consente una regolazione dei volumi interni più precisa e un effetto fasciante ottimale

FODERA // Realizzata in tessuto anti-scivolo per permettere una calzata precisa e confortevole

Charcoal

Intersuola //

// UOMO

È formata da un doppio strato di EVA / poliuretano morbido, in grado di offrire prestazioni efficaci in termini di leggerezza, ammortizzazione e adattabilità al terreno

Grey/Orange Black/Yellow (foto grande)

Marketing Info // Stampa / La Sportiva ha

// donna

Light Grey/Pink

Slate

programmato una campagna pubblicitaria tecnica per la stagione SS2013, dedicata specificatamente alla Quantum 2.0. Sarà pubblicata sulle riviste Correre, Soulrider e Spirito Trail, oltre che su Running Magazine e Outdoor Magazine (al quale sarà anche allegato un pieghevole che illustrerà nel dettaglio le caratteristiche del prodotto, al fine di supportarne gli argomenti di vendita).

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Web / La tecnologia Morpho Dynamic è anche illustrata per mezzo di una clip, visibile nella sezione video del nostro sito (www. runningmag.it) o visualizzando il QR qui sotto:

Gare / Per promuovere la novità rappresentata dal sistema Morpho Dynamic e il concetto di adattabilità al terreno, La Sportiva nel corso del 2013 darà la possibilità di testare Quantum 2.0 in occasione di alcune importanti competizioni di Skyrace, riunite sotto il nome di La Sportiva Mountain Running Cup (Dolomites, Stava Sky Race, Red Rock Skymarathon, Giir Di Mont).


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SUOLA // Disegnata grazie alla collaborazione con Vibram, rappresenta l’evoluzione del sistema Morpho Dynamic. L’introduzione di questa nuova soluzione ha migliorato la tenuta del battistra-

da, incrementando l’efficacia su terreni bagnati grazie all’integrazione dei “tasselli VA” con i moduli MDI, e garantendo inoltre una maggior durata del prodotto nel tempo.

SETTEMBRE 2012

L’evoluzione del sistema Morpho Dynamic // Dopo aver sperimentato per anni una collaborazione in diversi settori delle calzature outdoor, La Sportiva e Vibram si uniscono per la prima volta per dar vita a una scarpa da Mountain Running. Questo progetto ha portato a termine il miglioramento della tecnologia Morpho Dynamic, già adottata dalla precedente versione della Quantum. Si tratta di un sistema di costruzione che interessa l’intero apparato suola / intersuola, studiato per permettere alla calzatura di adattarsi continuamente alle asperità del terreno, rendendo la corsa più fluida e l’appoggio più stabile. La sua particolare forma infatti agevola la fase di appoggio, consentendo alla caviglia di mantenere la sua posizione naturale evitando torsioni e facilitando la corsa. Ad aumentare l’efficacia della calzata contribuisce infine l’inserto “stabilizer” antitorsione. Agendo in sinergia con la costruzione ergonomica della tomaia, inoltre, aderisce al piede in maniera ottimale evitando i volumi vuoti. L’allacciatura integrata con la struttura della tomaia contribuisce a offrire un effetto ergonomico, consentendo di tensionare i lacci e regolare il livello di fasciatura del piede. L’obiettivo era creare una scarpa che avesse un effetto ammortizzante superiore. I tester team hanno confermato le qualità del prodotto. Sono state analizzate le reazioni di questa innovazione su più di 20 tipi di superfici e su differenti gradi di inclinazione. Il nuovissimo design della suola, inoltre, aumenta l’efficacia della mescola sui terreni bagnati, grazie all’integrazione dei “tasselli Va” con i moduli Mdi ondulati. La schiuma poliuretanica che costituisce i tasselli della suola inoltre, a differenza della gomma tradizionale, permette al supporto di essere più leggero e avere un grip superiore. L’aumento della durata del battistrada è stato l’ultimo passo del processo di realizzazione di questa innovazione: la nuova scarpa dura il 30% in più rispetto alla principale.

1. Inserto Stabilizer Anti-torsione 1

2. Eva morbida ammortizzante, per attutire gli impatti 2

3. Schiuma poliuretanica Poly Ether, per migliorare l’effetto ammortizzante e l’adattamento al terreno 4. Suola Vibram con tecnologia Morpho Dynamic e tasselli VA

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inox. La struttura è opportunamente inclinata per mettere in evidenza l’innovativa suola e le caratteristiche principali della scarpa (foto a sinistra).

Atleti che usano il modello / Utilizzano Quantum 2.0 durante le skyrace: Michele Tavernaro, Chiara Gianola, Miguel Caballero Ortega, Luis Alberto Hernando e Inut Zinca (foto a sinistra), oltre a molti atleti tra i primi al mondo nella specialità skyrunning.

Sarà a disposizione dei negozianti inoltre un display/ totem (foto a destra) con grafica dedicata al mondo trail running, per esporre gli highlights della linea La Sportiva Mountain Running in uno spazio dalle dimensioni molto compatte (150 x 40 x 50 cm).

Materiale Pop / Per dare maggiore visibilità al prodotto all’interno del negozio e agli eventi presentati da La Sportiva, è stato creato un esclusivo espositore da banco in acciaio

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reportage

Dal 5 all’8 agosto in una Londra vestita a festa per gli Olympic Games è andata in scena questa stimolante Brand Experience. noi c’eravamo

Le Olimpiadi viste con gli “occhi” di Oakley

La cabina telefonica nella Oakley Safe House con le dediche degli atleti che vi hanno fatto visita

Un’iniziativa in grande stile che ha permesso di invitare 56 giornalisti da tutto il mondo ad assistere ai Giochi Olimpici. Oltre ad approfondire, “personalizzare” e testare sul campo le innovative tecnologie del brand. Protagonista in quel di Londra con ben 107 medaglie vinte dai propri atleti e una suggestiva safety house allestita all’interno del Design Museum. • DAL NOSTRO INVIATO BENEDETTO SIRONI

Delle Olimpiadi di Londra e dei suoi protagonisti (positivi o meno) sapete già tutto, o quasi. Infatti le tre pagine che seguono, alle quali abbiamo dedicato lo spazio della nostra cover story, parlano di Olimpiadi ma con il nostro consueto, particolare taglio. In questo caso quello di una vera e propria experience. Resa possibile da Oakley, il noto brand di eyewear (e non solo) americano, dal 2007 di proprietà del gruppo Luxottica. Oakley in qualche modo “giocava” già in casa, avendo uno dei suoi headquarter europei (l’altro è a Zurigo) proprio nella capitale inglese. Ma in occasione degli Olympic Games la presenza è stata più che “raddoppiata” con una nuova sede temporanea e tante attività a contorno. Andiamo con ordine.

INTERNAZIONAL PRESS MEETING - Far gustare ad alcuni selezionati giornalisti internazionali l’irripetibile atmosfera di un’Olimpiade e al contempo far vivere “live” la tecnologia, lo stile, lo spirito innovatore del proprio brand. Da questo gustoso assunto è partita l’Oakley Brand Experience. Il cui antipasto si è consumato il giorno prima della cerimonia d’apertura con un grande evento al quale hanno partecipato ben 180 rappresentanti dei media. Nel giro delle due settimane successive sono stati inoltre ospitati 56 giornalisti da ogni parte del mondo (suddivisi in 4 differenti gruppi). Il sottoscritto ha avuto il piacere di essere l’unico italiano invitato. Insieme a inviati da Spagna, Francia, Germania, Danimarca, UK, Australia e Usa. Per lo più in rappresentanza di magazine sportivi specializzati in running, triathlon, fitness e bike (presente anche Men’s Health in versione tedesca e inglese). Un parterre ideale quindi per far testare anche sul campo le novità tecnologiche firmate Oakley.

SAFE HOUSE - Il primo giorno è stato in realtà dedicato ad un’attività più “intellettuale”, con la visita all’Oakley Brand Centre, allestito

Dentro l’Olympic Stadium…

L’esterno del London Design Museum, dove è stata allestita l’Oakley Safe House. A destra staff aziendale, giornalisti e atleti riuniti per una premiazione

planetaria: l’Olimpic Stadium. Assistendo durante la mattinata ad alcune gare di qualifica dei 100 ostacoli, 800 e 1.500 metri, lancio del peso e del disco. Nel pomeriggio è stata la volta della visita all’Oakley Brand Centre, l’headquarter londinese (ed europeo insieme a Zurigo) del brand. Uffici dal layout molto curato e ospitale, in vero

appositamente in occasione delle Olimpiadi all’interno del Design Museum sulle rive del Tamigi, con splendida veduta di Tower Bridge in versione “cinque cerchi” (vedi foto). Al suo interno un’esposizione del tutto in target con il tema dei Giochi: “Designed to win” (in mostra tra l’altro fino al 18 novembre), una celebrazione delle molteplici forme attraverso le quali il design si incontra con lo sport. In un festival di prodotti rivoluzionari e innovativi, performance, fashion, sicurezza e nuovi materiali. Il tutto contornato da analisi scritte e visive di momenti chiave nella storia dello sport nei quali il design ha giocato un ruolo decisivo nella progressione dell’attività sportiva. Valori che ben si sposano con la filosofia innovatrice Oakley (il cui claim attuale è “Beyond Reason”). Significativo quindi che proprio all’interno di questa struttura sia stata allestita appositamente per questi giorni l’Oakley Safe House. Uno spazio dove atleti, giornalisti, staff aziendale e altre personalità hanno avuto la possibilità di assistere in diretta su due mega schermi a tutte le gare olimpiche, oltre a poter customizzare i propri occhiali (vedi paragrafo in seguito) e rifocillarsi nella zona lounge-ristorante.

decisamente alti, in particolare se paragonati a quelli di alcuni competitor.

CYCLING TOUR - L’occasione di testare live il nuovo modello RadarLock l’ha offerta l’attesa attività pomeridiana. Un bike tour per le strade di Londra, vestiti da perfetti bikers con abbigliamento e accessori firmati “Rapha” (www.rapha.cc), marchio inglese minimalista e moderno di abbigliamento e accessori da ciclismo. Sorprendente notare quanti aspetti di una città come Londra si possano apprezzare in sella ad una bicicletta, girando anche per quartieri meno frequentati dal turismo di massa e scoprendo le non poche oasi verdi dei parchi cittadini. Una delle attività più apprezzate dal gruppo, conclusa con un aperitivo nel nuovo Rapha Cycle Club (shop, luogo d‘incontro e bar) nel cuore di Soho, vicino a Regent’s Park.

BUILDING YOUR OWN GLASSES - Il giorno successivo, tut-

Oakley philosophy

“american style”. Qui abbiamo assistito alle interessanti spiegazioni sulle tecnologie firmate Oakley, supportate da alcuni test: infrangibilità delle lenti (che non si rompono anche dopo forti impatti) grado di qualità ottica (diffrazione e corretta distorsione della lente). Standard

OLIMPIC STADIUM & BRAND CENTRE - Il secondo giorno abbiamo avuto il piacere di “toccare con mano” il luogo principe della manifestazione

I test sul grado di qualità ottica e infrangibilità delle lenti

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ti di nuovo nella Safe House per costruire il proprio occhiale personalizzato, con l’assistenza dello staff R&D dell’azienda. Proprio così: una delle caratteristiche dei modelli sportivi Oakley è la possibilità di essere “customizzati” in una gamma davvero vasta di personalizzazioni (un’opzione offerta anche sul sito internet del marchio). Spazio quindi alla fantasia, in un turbinio di soluzioni più o meno colorate, patriottiche (molto “in” i colori della propria bandiera) e originali. Con la possibilità magari di


A PROPOSITO DI OAKLEY //

RUNNING MAGAZINE

INNOVAZIONE E SEMPLICITà: IL MODELLO RADARLOCK Tra i protagonisti di questi giochi olimpici c’è stato anche lui. Il modello RadarLock consente infatti agli atleti di trarre il massimo dei vantaggi dalle lenti Oakley, disponibili in una vasta gamma di colori esclusivi specifici per le più diverse discipline.
RadarLock incorpora infatti la tecnologia Oakley Switchlock, un’innovazione che accelera e semplifica all’estremo la sostituzione della lente. Grazie a questa invenzione di geniale semplicità che permette di sostituire e bloccare la lente con un semplice sistema di chiusura ‘lock’, gli atleti possono adattare in pochissimi secondi la visione a qualsiasi ambiente e stare al passo con le variazioni della luminosità. Le lenti, inoltre, sono tutte ottimizzate dalla tecnologia High Definition Optics, che offre una nitidezza e una protezione elevatissime.

La montatura dei RadarLock unisce la resistenza e la leggerezza del materiale O Matter al comfort assoluto del profilo ergonomico. Gli elementi antiscivolo in Unobtainium sui terminali asta massimizzano l’aderenza con la traspirazione, mentre i naselli intercambiabili assicurano una vestibilità sicura e su misura. Numerosi atleti si sono affidati agli occhiali tecnici Oakley RadarLock: tra gli altri Bryan Clay, Oscar Pistorius, Mark Cavendish, Lolo Jones, Javier Gomez, Cadel Evans, Kerri Walsh e molti altri. Prezzo al pubblico: a partire da 239 euro.

settembre 2012

Tutti pronti per il cycling tour per le strade di Londra

trovarvi a fianco di noti atleti (vedi foto), anch’essi impegnati in questa divertente sfida creativa.

WET BEACH VOLLEY - Gran finale con una delle discipline più apprezzate di tutti i questi Giochi: il beach volley (sport olimpico dal 1996). Tanti i motivi: la durata dei match (al massimo un’ora), il ritmo piacevole delle partite, l’avvenenza degli atleti (soprattutto in versione femminile ovviamente…), la musica di contorno e la splendida location (Horse Guarde Parade, presso St. James Park). Nel nostro caso, ovvero durante le semifinali, il tutto è stato arricchito da un tipico “english touch”: una pioggia scrosciante che non ha risparmiato gli spettatori. Ma se gli inglesi proprio non se ne curavano, per tutti gli altri l’emozione ha prevalso sulla voglia di una prematura ritirata…

PERFECT ORGANIZATION - Decisamente positivo il bilancio di questa esperienza, studiata nei minimi

Beach Volley a Horse Guards Parade

dettagli dallo staff di Oakley, supportato dal suo ufficio pr americano ed europeo. I Giochi Olimpici si sono rivelati una cornice fantastica e ideale nella quale inserire le attività di un brand innovativo (ha oltre 600 brevetti) e allo stesso tempo molto attento alla comunicazione come Oakley. “Everything in the world can and will be made better”. Questa una delle massime guide del marchio, non a casa pronunciata dal suo fondatore Jim Jannard, che partì nel 1975 creando in realtà come primo prodotto una rivoluzionaria manopola per il motocross e solo successivamente occhiali da sole sportivi di nuova concezione (da qui spiegata la foto sopra). Quattro giorni che ci hanno anche permesso di apprezzare l’ottima organizzazione inglese dei Giochi Olimpici. Iniziati a dir la verità con un afflusso di pubblico sotto le aspettative, con addirittura meno presenze a Londra rispetto ad un normale anno, a causa dei prezzi alti e della fuga di londinesi e turisti tradizionali, preoccupati di un caos che in realtà non c’è stato. Tendenza che invece è migliorata nella fase centrale e finale dei Giochi. I quali restano pur sempre il più grande e importante evento sportivo universale. Ecco perché molti brand, pur non essendo sponsor diretti della kermesse, hanno investito più o meno risorse per ritagliarsi una propria visibilità (vedi il box dedicato a pagina 18).

UNA SCARPA DA GOLF “PESO PIUMA” È bene ricordare che Oakley non significa solo occhiali e maschere ma anche abbigliamento, accessori e calzature. A proposito di footwear, grazie alla tecnologia Factory Lite, Oakley ha realizzato la scarpa da golf più leggera al mondo: Oakley CipherTM. Per la primavera 2013, Oakley prevede di lanciare CipherTM 2, la nuova versione impermeabile

e realizzata con la sperimentata tecnologia NanoSpikeTM per un design privo di chiodi che offre una forza di trazione ottimale grazie a migliaia di minuscoli cunei. Ma CipherTM 2 avrà altre frecce al suo arco e garantirà, tra gli altri vantaggi, minore affaticamento, minimo accumulo di calore, maggiore flessibilità e massima stabilità durante il movimento di swing.

107 MEDAGLIE OLIMPICHE FIRMATE OAKLEY Oltre 700 atleti di 205 paesi hanno affrontato le gare più importanti della loro carriera contando sugli occhiali Oakley più innovativi, come il già citato modello RadarLock o Fast Jacket e Commit. Il risultato sono state ben 107 medaglie olimpiche (38 ori, 42 argenti e 27 bronzi) sono state vinte da atleti che hanno fatto affidamento sulle tecnologie dell’azienda per competere ai Giochi del 2012 (compreso Oscar Pistorius, tra i protagonisti della campagna “Beyond Reason). “Siamo orgogliosi della fiducia che così tanti atleti protagonisti di Londra 2012 hanno riposto nella tecnologia Oakley”, ha affermato Scott Bowers, Senior Vice President Global Marketing e Brand Development di Oakley. “Dopo anni di sudore e sacrifici, questi atleti si battono ancora e sempre con una grinta che va oltre i limiti della ragione, come la passione che spinge Oakley a realizzare il non plus ultra delle innovazioni ad alte prestazioni.” Fornitore ufficiale del Team Usa ai Giochi di Londra 2012, Oakley è inoltre la prima azienda produttrice di occhiali sportivi a diventare partner del Comitato Olimpico statunitense (Usoc). Oakley ha inoltre dedicato molte risorse ed energie all’allestimento e alla gestione della sua Safehouse (di cui abbiamo parlato anche nell’articolo a fianco), espressamente pensata per offrire agli atleti un “rifugio” dove ritrovare la carica, rilassarsi e soprattutto ideare occhiali su misura per le loro esigenze sportive individuali.

La customizzazione degli occhiali all’interno dell’Oakley Safe House. Sotto anche Marta Menegatti (a sinistra) e Greta Cicolari, le atlete italiane arrivate ai quarti nel beach volley

tita - come lei stessa ha affermato - “sportiva ma sexy” e “pronta alla vittoria”, aggiungendo: “È perfetta e la perfezione non è facile da raggiungere.” Insieme alla sua compagna di squadra Misty, Walsh ha vinto l’oro alle Olimpiadi 2012. Vincitore dell’argento nel triathlon, Javier Gómez Noya ha dichiarato: “È un piacere e un privilegio collaborare con partner come Oakley, che ha superato se stesso a Londra con la sua Safehouse. Un rifugio accogliente dove poter incontrare altri atleti e il team Oakley in un’atmosfera davvero gradevole. Ma... ci sarebbe un ma: c’erano così tante varianti colore per personalizzare gli occhiali RadarLock che ho avuto difficoltà a sceglierne una per il giorno della gara!” “In 15 anni di carriera non ho mai potuto contare su una tecnologia come quella di Oakley”, ha assicurato Kristin Armstrong, ciclista su strada presente all’appuntamento di Londra malgrado la frattura della clavicola subita appena nove settimane prima dei Giochi. Oakley ha progettato una visiera speciale per il suo casco da cronometro, una soluzione che le ha consentito di indossare senza problemi i suoi occhiali sportivi Oakley. “Ho messo gli occhiali prima della gara e mi andavano a pennello”, ha confermato la Armstrong, che ha conquistato l’oro nella prova a cronometro ai Giochi 2012.

“Sono fiera di essere un’atleta Oakley”, ha dichiarato Kerri Walsh. “I prodotti Oakley sono cruciali per i miei successi sportivi perché mi assicurano un vantaggio competitivo determinante. Posso adattarmi agli ambienti più diversi e competere sempre al meglio delle mie possibilità.” Oakley ha firmato anche la “divisa” indossata da Walsh durante la competizione femminile di beach volley. Quando l’ha provata per la prima volta, Kerri si è sen-

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continua a pagina 18


reportage

RUNNING MAGAZINE

COME SI è DECLINATA LA PRESENZA DI ALCUNI DEI PRINCIPALI BRAND SPORTIVI ALLE OLIMPIADI DI LONDRA

segue da pagina 17

SETTEMBRE 2012

// Oltre che per i migliaia di atleti coinvolti, le Olimpiadi di Londra (27 luglio - 12 agosto) sono state un’irrinunciabile occasione di visibilità anche per molti dei principali marchi sportivi. Presenti nella capitale inglese sotto differenti forme. A cominciare dallo sponsor tecnico ufficiale di questi Giochi, vale a dire adidas. Ma non solo.

Assosport protagonista a Casa Italia

Partiamo dal nostro Paese, in realtà non con un brand ma con un associazione. Attraverso la collaborazione con Ice e Ministero dello Sviluppo Economico, Assosport ha infatti allestito lo spazio Hub Italy – The Ispirational Journey all’interno di Casa Italia. Si tratta di uno percorso realizzato con materiale riciclato al 100%, studiato per offrire ai visitatori una prova del valore dello sport system tricolore: dalla sostenibilità delle tecnologie delle aziende produttrici nel nostro Paese, alle immagini dei prodotti che hanno segnato la storia dello sport azzurro. Il 26 luglio, alla presentazione dello stand erano presenti il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, il presidente Ice Riccardo Monti, il presidente e il direttore di Assosport, rispettivamente Luca Businaro e Manuela Viel.

ha vestito alcuni atleti nei momenti di allenamento personale. Colori distintivi della gamma sono il viola e il giallo: nella tradizione del solo levante, il primo appartiene ai membri di alto rango, mentre il secondo celebra l’energia infusa nello spirito dei campioni. Fra i testimonial: il velocista namibiano Frankie Fredericks, l’ostacolista britannica Sally Gunnell e il calciatore brasiliano Hulk. Fra gli azzurri, Federica Pellegrini (quinta nei 400 e nei 200 mt stile libero), Juri Floriani (tredicesimo nei 3.000 siepi), Ilaria Bianchi (quinta nei 100 mt farfalla), Erica Buratto, Marco De Luca (diciassettesimo nella 50 km di marcia) e Chiara Bazzoni (semifinalista nei 4x400 mt). In tema di risultati, su tutti ha brillato il podio di Fabrizio Donato, che dopo la vittoria nel salto triplo agli ultimi Campionati Europei, ha ottenuto la medaglia di bronzo alle Olimpiadi. Grande successo per le prove aperte al pubblico all’interno del Performance Centre, tra divertenti sfide di scatti su veri blocchi da pista (foto sopra), handball e rigori, con sensori che misuravano velocità e precisione dei vari tiri (e premi in palio per i migliori).

Puma Yard: un angolo di Giamaica a Londra

Il viaggio di FiveFingers tra prodotti e atleti Il brand varesino si è avvicinato alla manifestazione dei cinque cerchi proponendo una limited edition, realizzata dalle sue calzature colorate con le bandiere di Italia, Gran Bretagna, Australia, Danimarca e Stati Uniti. FiveFingers ha scelto inoltre di affiancarsi agli atleti italiani Marzia Caravelli, ostacolista e velocista, e Michele Regolo, velista classe laser. I due azzurri hanno indossato i modelli Speed e Komodosport durante l’attività di allenamento. Per finire, uno speciale Team Vibram, composto da due tester team, ha organizzato dei meeting presso i principali negozi della capitale inglese, per far meglio conoscere ai consumatori le qualità della calzature FiveFingers.

Le performance di Mizuno aperte al pubblico

Tra i protagonisti più attesi delle Olimpiadi spiccavano sicuramente i velocisti giamaicani, da Usain Bolt a Yohan Blake. Come sappiamo non hanno deluso. Anzi. Bene quindi ha fatto Puma, brand da sempre vicino alla nazionale caraibica di atletica, ad aprire un angolo di Giamaica nel cuore di Londra: Puma Yard. Per tutta la durata della manifestazione infatti, nello spazio di The Boiler House, nel quartiere dell’arte e dei media Old Truman Brewery sulla Brick Lane in East London, è stata allestita un’area di accoglienza aperta gratuitamente al pubblico. In grado di ospitare fino a 500 persone, l’area Puma Yard, di 44.00 metri quadrati, è stata pensata per divertirsi e condividere un’esperienza unica; con lo spazio interno Puma Social Club e il cortile esterno sul retro Back Yard, con 315 mq di prato libero per intrattenersi e rilassarsi, si è rivelata la location perfetta per godere l’atmosfera frizzante di Londra, mangiando ottimo cibo agli stand gastronomici in tipico stile giamaicano, ispirati alla città di Kingston che servono veri piatti della cucina caraibica, bere rinfrescanti cocktail al Beach Bar e fare shopping all’interno del container Puma Quad. A disposizione infine c’era pure una pista di 20 metri ‘Puma Speed Test Track’ per misurarsi con il test di velocità contro il record di partenza di 9,58 secondi dell’uomo più veloce del mondo.

adidas vs. Nike, a colpi di prodotti e campagne

Il team di Mizuno Italia all’interno del Performance Center londinese Per tutta la durata della manifestazione, Mizuno Performance Centre di Londra è stato aperto al pubblico per far scoprire ai visitatori la sua storia, i materiali e le tecnologie della nuova linea Sei Ei (espressione con cui in Giappone si definiscono l’eccellenza e il rango di elite). Ispirandosi a questo contesto, Mizuno ha proposto una collezione con cui

Nello scorso numero di Running Magazine, vi avevamo anticipato che alcuni atleti della nazionale britannica avrebbero gareggiato con le divise ufficiali realizzate da adidas (main sponsor tecnico della rassegna) ma con ai piedi un paio di Nike Flyknit. Adidas infatti si è aggiudicato il ruolo di sponsor sportivo unico della manifestazione e ha avuto diritto a firmare tutti gli stadi in cui si sono svolte le gare. Oltre a vestire il team del Paese ospitante, firmati da Stella McCartney. Ma il team inglese ha avuto libertà nella scelta delle calzature. Nike inoltre ha potuto contare sulla spon-

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sorizzazione del team americano, assoluto protagonista anche di queste Olimpiadi con 104 medaglie conquistate. Immagini che ben riassumono la sfida tra i due giganti nell’ottica di una politica aziendale volta ad aggiudicarsi la fetta di maggioranza per numero di quote di mercato nel Regno Unito, nonché a livello globale. L’obiettivo di adidas è vendere circa 100 milioni di sterline di merchandising nei quattro anni di sponsorizzazione delle Olimpiadi e quindi arrivare al 2015 a superare la rivale Nike almeno nel Regno Unito (oggi Nike è al primo posto con il 18%, adidas segue con il 15% nel settore sportswear che vale 4,3 miliardi di sterline). Una battaglia passata sia per i prodotti che sul fronte del marketing. A proposito di Nike, la grande novità in questo senso è stata il modello Flyknit (utilizzato da molti atleti sia nella maratona che nelle varie corse su pista. Nella foto sopra anche particolare della suola chiodata innovativa studiata specificamente per la pista). La cui tecnologia consiste nella lavorazione della tomaia che avviene con un unico filo lavorato a maglia. In questo modo si eliminano gli scarti di materiale, si alleggerisce il peso (la scarpa pesa 110 gr) e allo stesso tempo si massimizza il comfort per l’atleta. Dal canto suo adidas, per tutta la durata della rassegna, ha presentato in uno speciale temporary store un’edizione limitata di adiZero Primeknit (foto sopra), realizzata per Londra in 2.012 pezzi nei colori rosso e bianco. Anche in questo caso una scarpa da running con la tomaia formata da un solo pezzo, realizzata grazie a una nuova tecnologia di assemblaggio senza cuciture. I due big non si sono risparmiati qualche cortesia anche sul fronte della comunicazione. Al villaggio olimpico era formalmente vietato vestire abbigliamento Nike (se non per gli atleti sponsorizzati). Dal canto suo il brand americano ha lanciato una campagna tradizionale e virale con un claim sibillino nei confronti del marchio tedesco e della sua main sponsorship a Londra: “Greatness is for all of us”. Accompagnando immagini e video di persone “normali”, atleti amatori impegnati a raggiungere la propria grandezza senza il bisogno della ribalta olimpica. La foto sotto, scattata proprio dall’inviato di Running Magazine in quel di Londra, ci offre una delle tante declinazioni di questa campagna neanche troppo velatamente “contro” il brand delle tre strisce.

SPONSOR OLIMPICI, IL GIOCO VALE LA CANDELA? In questo contesto, diventa necessario porsi una domanda. Vale davvero la pena investire milioni di euro per sponsorizzare le Olimpiadi? In effetti in occasione dell’edizione in Cina, l’investimento di circa 200 milioni aveva permesso ad adidas di diventare uno dei brand più venduti in Cina, sempre però alle spalle di Nike. Ad ascoltare però l’analisi realizzata dal magazine “Ad Age”, pochi in realtà si ricordano degli sponsor dei Giochi Olimpici. Una ricerca sui consumatori americani ha rivelato che oltre un terzo di loro ha pensato che Nike e Pepsi fossero sponsor ufficiali (non è così). Un quinto riteneva che lo fosse Burger King (mentre lo è stato McDonald) e il 16% che lo fosse Google. Alla faccia degli sponsor ufficiali…



reportage

LO SCORSO 8 LUGLIO RUNNING MAGAZINE IN TRASFERTA IN SVIZZERA PER CORRERE L’IMPEGNATIVA E BELLISSIMA MARATONA AD ALTA QUOTA, CON IL TRAGUARDO POSTO A 2.500 METRI

Alla scoperta della Zermatt Marathon con il team Scott

IL BRAND HA ORGANIZZATO IN OGNI ASPETTO LA PARTECIPAZIONE ALLA GARA DI UN TEAM DI 3 GIORNALISTI. OLTRE AL NOSTRO INVIATO, PRESENTI ANCHE I DUE PORTABANDIERA DI SOUL RUNNING. GUIDATI DA UN “CAPITANO” D’ECCEZIONE COME MARIO POLETTI. POSITIVO IL BILANCIO DEL TEAM. CHE AL DI LA’ DEL RISULTATO (TUTTI FINISHER) HA VISSUTO UN’ESPERIENZA INTERESSANTE SOTTO MOLTEPLICI ASPETTI. • dal nostro inviato OSCAR POZZAN

Quella che ho appena trascorso è stata un’estate molto intensa dal punto di vista sportivo. Da tempo stavo pianificando la mia attività per arrivare a disputare due fra gli appuntamenti che in Italia muovono sempre un gran numero di persone. La 100 km del Passatore (26-27 maggio) e la Monza-Resegone (23 giugno). Ciò che non mi ero prospettato era l’idea di partecipare a una gara che, sebbene in Europa stia dimostrando un seguito notevole, nel nostro Paese non è molto conosciuta. Si tratta della Zermatt Marathon, competizione che si tiene in Svizzera dal 2002. Proprio per conoscere da vicino questa manifestazione e mettermi alla prova attraverso un’esperienza per me nuova, non mi sono dunque lasciato sfuggire la proposta di prendervi parte con un “press team” firmato Scott (sponsor dell’evento). Composto dal sottoscritto e dai due amici della rivista Soul Running, Davide Orlandi e Andrea Pizzi. Con un capitano d’eccezione: il mitico Mario Poletti, noto skyrunner nonché team manager di Scott Italia.

L’arrivo a Zermatt – La nostra squadra si è riunita il giorno prima della gara, in programma per sabato 7 luglio. Mario è passato a prendermi venerdì e con il gruppo siamo saliti a Zermatt per incontrare gli uomini dello staff di Scott e familiarizzare con il luogo. Il paese è molto caratteristico e suggestivo. Ad attenderci presso lo stand del marchio c’era il team manager David Borman. L’accoglienza è stata particolarmente piacevole, così come la cena che si è svolta in compagnia dello staff Scott e di altri atleti che il brand ha sostenuto in gara. Al termine della giornata, un buon riposo era d’obbligo dal momento che il mattino successivo avrei dovuto affrontare una prova per me assolutamente nuova e da scoprire.

La prima fase della corsa – Ciò che contraddistingue la Zermatt Marathon dalle altre competizioni è il traguardo situato a 2.585 metri di altitudine sul livello del mare. Insomma, guarda tutti dall’alto perché nessun altro si spinge a queste atmosfere. Si aggiunga che con partenza da St. Niklaus (a quota 1.085 metri s.l.d.m.), la valle più bassa di tutto il territorio elvetico, la corsa richiede di affrontare un

dure. A questo punto sono stato costretto a rallentare l’andatura considerevolmente o a camminare per recuperare energie e mandare più ossigeno ai muscoli. dislivello complessivo particolarmente impegnativo (il dislivello positivo è di 1.944 m, quello negativo è di 444 m). Lo start è stato dato alle 9 e il primo tratto mi è sembrato piuttosto corribile, caratterizzato da una pendenza “accessibile”. Nonostante mi portassi dunque ancora addosso il peso dei due impegni recenti, sentivo che il mio fisico reagiva bene e così ho scelto di mantenermi su un ritmo di gara piuttosto sostenuto. Col senno di poi, sono costretto ad ammettere che avrei fatto bene a conservare fiato ed energie, perché dopo avere percorso circa metà della distanza della maratona, all’altezza di Zermatt, le salite diventano molto più

Oscar (con la maglia gialla) durante due fasi della gara

Il tratto più duro – Fortunatamente, nei tratti piani e di discesa le gambe riprendevano a rispondere bene, sebbene in questa fase abbia mantenuto un approccio più cauto e conservativo alla corsa. Se da una parte il tragitto non è particolarmente tecnico, dall’altra gran parte del percorso si svolge in salita e richiede un consumo di energia progressivo e molto probante. È questa la difficoltà di maggior nota che incontra chi affronta questa maratona. Da Zermatt Banhoffstrasse si percorre un sentiero alpino che porta a Sunnega, dopodiché si percorrono alcuni chilometri in quello che è

Il vincitore finale, Michieka Paul Maticha (2h 59’54’’)

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sostanzialmente il tratto maggiormente pianeggiante e che si apre su una magnifica vista delle Alpi. Si prosegue dunque attraverso Gant e ci si porta a quota 2.222 m a Riffelalp. Le mie forze qui erano ormai agli sgoccioli, ma sapevo di dover stringere i denti perché mi aspettava la parte più impegnativa in assoluto: i 400 metri di dislivello che mi attendevano per raggiungere il traguardo a Riffelberg sono stati davvero un’impresa notevole da compiere, anche perché l’aria è sempre più rarefatta e manca l’ossigeno. Alla fine però lo spettacolo che offre il panorama è valso ogni sforzo compiuto. 29 cime attorno al punto di arrivo superano i 4.000 metri di altezza e la prossimità e l’imponenza del monte Cervino sono uno spettacolo che resta impresso e difficilmente si dimentica.


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SETTEMBRE 2012

Uno dei pochi tratti in discesa della Zermatt Marathon

Le impressioni finali – La mia corsa è durata 4h 45’, un tempo di cui posso in fondo ritenermi soddisfatto, per come si era messa la situazione. Decisamente importante e apprezzato durante tutta la gara il supporto all’intero team da parte del nostro capitano, che a causa di un incidente occorsogli la settimana prima non ha potuto prendere parte alla gara. Con Mario devo dire che si è creato davvero un buon feeling fin dall’inizio ed è stato un piacere condividere quest’esperienza con un atleta del suo calibro. Molto piacevole anche la cena finale dove abbiamo avuto modo di confrontarci con tutti i team internazionali Scott, scambiando opinioni sulla corsa e sui nuovi prodotti del brand. Il clima generale è stato uno degli aspetti più belli della manifestazione. Al traguardo il buon ristoro e la possibilità di fare la doccia sono state ulteriore dimostrazione di un’or-

In primo piano, Davide Orlandi. Sullo sfondo, la vista mozzafiato del Monte Cervino

ganizzazione molto efficiente che ci ha accompagnato in ogni momento della nostra permanenza. Colpisce molto constatare come in Italia si senta parlare troppo poco della Zermatt Marathon e a partecipare quest’anno il numero di atleti provenienti dal nostro Paese fosse molto ridotto. In compenso, proprio le qualità uniche di questa manifestazione fanno sì

che in Europa si crei un grande movimento ogni anno. Giusto per rendere l’idea, per questa edizione hanno partecipato 1.333 runner provenienti da 27 Paesi. Un grazie quindi a Scott che ci ha fatto scoprire “sul campo” questa bella realtà, contribuendo magari a far nascere in più di un nostro lettore la voglia di presentarsi al via il prossimo anno.

Da sinistra: Davide Orlandi, Mario Poletti, Oscar Pozzan e Andrea Pizzi

IL traguardo più altO in Europa… E NEL 2013 SI VA OLTRE I 3.000 Il percorso si estende per i 42,195 km della maratona tradizionale, sviluppandosi sui sentieri che dalla località di St. Niklaus portano al traguardo di Riffelberg. Dopo una prima parte su asfalto, si attraversa Herbriggen su terreno misto prima di tornare all’asfalto su un lungo tratto che attraversa Randa dopo 10,5 km e Tasch dopo 15,8 km, a un’altitudine che sfiora i 1.500 m. Dopo alcuni saliscendi, si supera Zermatt a metà esatta del tragitto e si affronta il primo segmento impegnativo in termini di ascesa che porta a Sunnega dopo essersi lasciati alle spalle 32,5 km. Da qui in avanti i trailer incontrano solo sterrato e sentieri alpini. Via Gant si scende attraverso le località Leisee e Grunsee, fino a Riffelalp. Sono stati percorsi 39,7 km ma è proprio l’ultimo tratto a presentare l’aspetto più duro in quanto si compie una salita senza soluzione di continuità fino all’arrivo a Riffelberg. La quota raggiunta a questo punto costringe gli atleti ad affrontare una corsa in carenza di ossigeno, eppure c’è chi intende spingersi ancora più in alto. Dopo il primo esperimento che nel 2011 ha visto l’esordio della versione Ultra Marathon, anche per il 2013 verrà riproposta la stessa formula. Questo significa l’aggiunta di un tratto di 3,4 km per raggiungere Gornergrat: sono 514 metri ulteriori di ascesa, per raggiungere quota 3.089 m s.l.d.m.

Punti salienti 1.085 m s.l.d.m. St. Niklaus - Start 1.615 m s.l.d.m. Zermatt - Metà distanza 2.585 m s.l.d.m. Riffelberg - Arrivo 42,195 km - Distanza totale 1.944 m - Dislivello positivo 444 m - Dislivello negativo 09:00 - Orario di inizio 16:20 - Orario limite 21


FOCUS ON

Il 21 e il 22 luglio si è svolta la prima tappa dell’evento multidisciplinare organizzato dall’agenzia spia games e sponsorizzato dal brand di active wear di proprietà di successori reda

Rewoolution Raid Show! Trail running, mountain bike e molto altro, per i 38 team presentatisi all’appuntamento della Città Alta di Bergamo (16 Pro e 22 Amateur). il 22-23 settembre, si attende grande partecipazione a Nago-Torbole, dove sapremo quali saranno i due team ad aggiudicarsi il premio finale: un viaggio agli antipodi offerto da ZQ in collaborazione con Rewoolution.

La 2a giornata è stata caratterizzata dalle prove speciali, fra cui la calata dalle mura Trail running alla ricerca dei check point disseminati sul percorso

• davide corrocher

Partiamo da quello che ci aspetta. Siamo giunti finalmente ai blocchi di partenza per la seconda tappa dei Rewoolution Raid Summer 2012. L’appuntamento è per il 22 e 23 settembre sul Garda, a Nago-Torbole. C’è grande attesa di partecipazione per quello che sarà l’evento conclusivo dell’edizione di quest’anno. Dopo il successo di apertura della rassegna sportiva multidi-

sciplinare, ci sono tutte le premesse per un picco di adesioni, per quello che potrebbe essere un modo originale con cui terminare la propria estate, caratterizzato da un sano spirito outdoor e sullo sfondo di una cornice particolarmente suggestiva.

tiv di una due giorni unica, che ha accompagnato i concorrenti alla scoperta della Città Alta di Bergamo in una maniera davvero singolare. Dopo essersi presentate al Campo Base La Fara, con partenza da San Pellegrino le squadre composte da 3 membri si sono infatti cimentate in un percorso misto di mountain bike e trail running, interamente in orienteering, road book alla mano alla ricerca dei check point disseminati sul territorio. Le prove predisposte sono state differenziate in base al livello dei concorrenti. Due erano infatti le categorie previste, una Pro e una Amateur, ma tutti erano animati da un comune spirito outdoor. Nella giornata di sabato, i team hanno affrontato anche una parte del percorso in notturna, per gli ultimi check point della giornata. Le attività in programma per domenica, hanno fatto salire il livello di adrenalina, grazie al grande successo che hanno avuto le prove speciali, dall’arrampicata, alla calata dalle mura, passando per la teleferica. Per chiudere con

1° TEAM PEDINI IRET

(Roberto Mattioli,

Andrea Visioli, Michele Sartor)

2° VENETO TRIATHLON TEAM (Andrea Masiero, Mirco Zanetti, Filippo Dalmaso)

3° ADVENTURE RACING REWOOLUTION TEAM (Marco Ponteri, Mario Ruggiero, Andrea Villa)

CLASSIFICA AMATEUR 1° FIREFOX

(Carla

Simonetta

Fossati,

Umberto Rossoni, Giovanni Semperboni)

2° COPPADORO

(Marco Coppadoro, Luca

Coppadoro, Andrea Coppadoro)

il bag jump: una vera e propria sfida che ha messo alla prova il coraggio di tutti, dato che si sono dovuti lanciare dalle mura della città da un’altezza di circa 10 metri per atterrare su un materassone gonfiabile.

I vincitori - Erano 16 le squadre iscritte alla classe Pro e 22 a quella Amateur. Ad aggiudicarsi dunque la vittoria nella prima tappa Raid Summer, per la categoria maggiore è stato il team Pedini Iret, composto da Roberto Mattioli, Andrea Visioli e Michele Sartor. Il percorso per loro è stato completato

avventura nella giungla urbana Ma facciamo un passo indietro. La prima tappa dei Rewoolution Raid Summer si è tenuta gli scorsi 21 e 22 luglio a Bergamo. Erano 38 i team che hanno partecipato. Nonostante la pioggia di sabato, entusiasmo e spirito d’avventura sono stati il leit-mo-

CLASSIFICA PRO

Gran finale con il bag jump

22

in 1h 41’ 03’’. Tra gli amatori è stato invece il team Firefox ad aggiudicarsi l’alloro dei vincitori. Carla Simonetta Fossati, Umberto Rossoni e Giovanni Semperboni, hanno infatti terminato le prove previste in 1h 11’ 18’’. La volontà di ripetere la prestazione accompagnerà i suddetti concorrenti alla seconda tappa di Nago-Torbole, assieme a tutti coloro che vorranno contendere loro l’ambito premio finale del viaggio in Nuova Zelanda. Freschi reduci dal viaggio agli antipodi sono i vincitori dell’edizione invernale dei Rewoolution Raid (di cui pubblichiamo i commenti a caldo nella pagina a fianco). Offerto da ZQ (consorzio di produttori di Lana Merino in Nuova Zelanda) in collaborazione con Rewoolution, il premio verrà assegnato ancora una volta a chi avrà raggiunto la miglior classifica globale nelle due tappe estive. Sempre fra coloro che avranno preso parte a entrambi gli appuntamenti, un secondo terzetto verrà estratto a sorte per volare alla scoperta del mondo della lana merino.

3° MAT LAB

(Lorenzo Lonni, Luca Nava,

Mike Vasconcelos)

DONNE PRO DREAM TEAM

(Cristina Sonzogni, Rossana

Mora, Marie De Moliner)

DONNE AMATEUR LA MOJITO’S

(Rachele Pedrocchi, Pamela

Savoldelli, Silvia Barzasi)

Le vincitrici femminili per la categoria PRO, con alle spalle lo zaino X-Track di Ferrino, tra gli sponsor dell’evento


RUNNING MAGAZINE

Il viaggio in Nuova Zelanda... tutto vero! nella una natura immensa Fra escursioni, running, sci alpino e visite guidate per apprendere le qualità della lana merino. Ecco le impressioni a caldo dei membri dei due team vincitori lo scorso inverno.

SETTEMBRE 2012

i commenti a caldo dei reduci

I fortunati vincitori del Rewoolution New Zealand Trip Raid

Attività di snowboard e ski sulla fresca neve invernale degli antipodi // Ad agosto, i membri dell’Italian Cowboys Team (Matteo Murer, Diego Schmalzl e Luca Albrisi) e del Chumbarumba Team (Simone Carli, Edoardo Cappelletti e Niccolo’ Maria Angriman) sono dunque volati alla volta degli antipodi, per scoprire il mondo della lana merino. A carico dell’organizzazione, biglietti a/r con data di ritorno a discrezione dei vincitori e un soggiorno di quattro giorni comprensivo di attività, vitto e alloggio. I ragazzi hanno inoltre potuto testare i capi Rewoolution per le attività svolte. I riscontri in merito sono stati molto positivi, particolarmente apprezzate le caratteristiche tecniche di questi prodotti active wear per lo sport, davvero innovativi e confortevoli. Il viaggio è stato messo a disposizione da Rewoolution e Zq e dai partner Ferrino e Salice, che hanno fornito il materiale necessario.

il viaggio - 7 agosto: partenza in serata da Malpensa - 9 agosto: dopo un viaggio di 31 ore, con scalo a Dubai, Bangkok e Sidney, arrivo su un’isola a sud della Nuova Zelanda, a Christchurch. Lo sbarco è duro da assorbire, a causa di un jet lag pesante, il fuso orario (+10 ore dall’Italia) e il considerevole cambiamento climatico. Qui è inverno infatti, con nevicate in corso e una temperatura attorno ai 5 gradi (contro i 40 italiani), e alle ore 17 locali è già buio - 10 agosto: mattina, inizio delle attività, running sul magnifico lago Tekapo; pomeriggio: visita alla fattoria Glenrock Station. Maree Hamilton tiene una lezione sulla lana merino (con cui sono realizzati i prodotti Rewoolution). È la project manager & textile specialist della The New Zealand Merino Company. Primo incontro ravvicinato dei due team vincitori con un gregge di 1.000 pecore - 11 agosto: free ride sul lago Ohau... Paesaggio mozzafiato e neve fresca! Alla sera: idromassaggio sulla terrazza all’aperto, con vista sul lago e montagne innevate - 12 agosto: visita alla fattoria Otamatapaio Station, con

lezioni sulle tecniche di tosatura delle pecore Merino. Nel pomeriggio: arrivo a Queenstown, centro adrenalinico della Nuova Zelanda e running pomeridiano sul lago Wakatipu - 13 agosto: free ride nella zona di Remarkables. Salita con pelli di foca e discese mozzafiato in un panorama unico - 14 agosto: ognuno per la sua strada a scoprire la Nuova Zelanda...

Running attorno al lago Wakatipu

Al suo ritorno, Alfredo Croce, Spiagames Outdoor agency e accompagnatore della comitiva, ha commentato così questa esperienza: “È stato tutto indimenticabile e mi sento davvero fortunato per aver avuto questa opportunità. Il paesaggio qui è incontaminato, un posto magico dove praticare attività outdoor di tutti i tipi. La Nuova Zelanda ha pochissimi abitanti (4.000.000 su un territorio con estensione pari a quella dell’Italia) quindi è la natura che fa da padrona. I miei compagni di viaggio sono rimasti anche loro entusiasti dell’opportunità che Rewoolution gli ha permesso di vivere e sicuramente non dimenticheranno facilmente questa avventura”.

Lezioni sulla produzione della lana merino

I ragazzi hanno visitato le fattorie di Glenrock Station e Otamatapaio Station

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Diego Mi sono rimaste impresse la calorosità e lo spirito outdoor dei Kiwi e assistere al processo di lavorazione della lana è stato qualcosa di indimenticabile. Ho scoperto che il merino non puzza, è ecosostenibile e resistente sia al caldo che al freddo. Matteo Personalmente mi ha colpito il vasto territorio incontaminato, poi la maestosità della vegetazione, i colori della natura. E poi ho scoperto che la lana merino deriva da pecore che vivono ad altitudini elevate, costrette a difendersi dal freddo. Pertanto la lana merino ha un diametro dai 20 ai 15 micron circa, che rende il derivato molto fine al tatto. In più è un materiale molto traspirante e termoregolatore, ideale per chi pratica attività sportiva all’aperto. Simone Mi ha colpito il fatto che ci sono pochi edifici, poche città importanti. Ti trovi immerso nella natura, l’aria è limpidissima, il colore del cielo è intenso. E poi i laghi, le pianure e le montagne innevate... In cima alla stazione sciistica di Ohau, a 200 m sopra la seggiovia, vedere dalla cima della montagna il paesaggio circostante è stato bellissimo. Niccolò Mi è piaciuto molto fare alpinismo a Remarkables perché non l’avevo mai praticato. E poi abbiamo sciato a Ohau, corso lungo il lago di Queenstown, visitato le fattorie… un’avventura davvero memorabile! Luca Avrei voluto esplorare tutta la Nuova Zelanda… vorrà dire che l’anno prossimo parteciperemo ancora ai Rewoolution Raid per difendere il titolo e tornarci! Vorrei ringraziare chi ha reso possibile quest’esperienza indimenticabile: oltre al viaggio in sé, l’aver potuto visionare così da vicino la produzione della lana Merino ci ha permesso di constatare la validità del prodotto.


PRODOTTI SS 2013 Ferrino / Race Jacket

named /

GelNam Carbo e GelNam Sprint

patagonia / Air Flow Shirt // I nuovi capi Air Flow per uomo sono stati rinnovati a partire da un nuovo concetto di design, al fine di migliorare comodità e funzionalità. Questa t-shirt è il capo più tecnico della collezione trail running, creata combinando la leggerezza del Capilene 1 con inserti in rete di poliestere. È ideale per lunghe distanze in climi caldi, grazie al sistema Gladiodor per il controllo degli odori che offre massima traspirazione e rapidi tempi di asciugatura. Assicura inoltre protezione solare 10-Upf. Il tessuto del corpo è 3.4-oz 100% poliestere riciclato, gli inserti sono 3.2-oz 100% rete di poliestere.

DISTRIBUITO DA // Patagonia Italia / 0474.555396 / info_italia@patagonia.com

// Modello antivento ultracompatto. È una giacca creata per praticare attività aerobiche outdoor, dal trail running al biking. È realizzata con tessuto 20 denari e si caratterizza per il suo design minimalista ed essenziale come il guscio più leggero della collezione Ferrino. È inoltre dotata di una sacchetta di compressione per il trasporto e di altri accorgimenti tecnici, come il taschino pettorale Napoleone, il polsino elasticizzato e i loghi riflettenti. I tessuti sono infine in Nylon Ripstop 20 D con trattamento idrorepellente. Disponibile nelle taglie da XS a XXL, è un modello unisex. Peso: 110 gr nella taglia L. DISTRIBUITO DA // Ferrino & C. 011.2230711 / info@ferrino.it

SALOMON / Exo S-Lab Tank // Il capo è uno smanicato wicking altamente traspirante. È stato sviluppato grazie al contributo di un pool di atleti e di designer, il Salomon’s Lab. Infatti per essere efficace per runner di elite, come gli atlteti del Team Salomon Trail Running internazionale, è stata studiata fin nei

DISTRIBUITO DA // Named 039.698501 / sport@named.it

minimi dettagli. Per garantire una visibilità efficace per correre al buio, il top è dotato di inserti riflettenti nella parte anteriore e in quella posteriore. Infine le cuciture piatte consentono di evitare sfregamenti sulla pelle e di migliorare il comfort durante l’attività.

LAFUMA / LIGHT STRETCH JACKET

DISTRIBUITO DA // Amer Sports Italia 0422.5291 / amersports-italy@amersports.com

SIXS /

Smanicato extra light

La Sportiva / Quest T shirt M

// GelNam Carbo è un gel energetico a base di carboidrati. La sua densità è stata studiata in modo da risultare facilmente deglutibile, senza comportare necessariamente di dover bere successivamente. Il suo specifico utilizzo è stato concepito per le situazioni in cui occorre assumere una dose di energia istantanea e che duri nel tempo. Composto da maltodestrine, destrosio, fruttosio, sodio, potassio e esafosfina, è ideale come pre o during workout. GelNam Sprint, a differenza di GelNam Carbo, è arricchito di caffeina, taurina e guaranà. Creato per uso specifico durante l’attività, consente di ripristinare in maniera rapida le proprie energie e di avere a disposizione una carica concreta e subito disponibile nelle fasi finali di una corsa. Entrambi i prodotti sono indicati in modo particolare per attività endurance, come running, triathlon e ciclismo. Disponibili in due gusti: classico lemon e il nuovissimo agrumix.

// Smanicato intimo aderente, è ideale per la stagione calda per le sue caratteristiche che lo rendono un capo fresco e traspirante. Creato per l’allenamento e la competizione in qualsiasi tipo di attività, può essere indossato sotto altri capi tecnici (come tutta la linea Underwear). È estremamente leggero e il taglio è stato realizzato

per mantenere una vestibilità sportiva: il vantaggio è quello di non sentire l’indumento addosso e di prevenire l’accumulo di sudore per preservare la pelle. Grazie alla tecnologia Sixs original carbon wear, i modelli della nuova collezione sono in grado di offrire comfort elevato e performance superiori.

DISTRIBUITO DA // Sixs / 0545.76512 / info@sixs.biz

// Giacca di protezione con tessuto Climactive bi-stretch a 2,5 strati (55% poliuretano / 45% poliestere), stretch a 360° per una totale libertà di movimento. Tra le altre specifiche tecniche presenta cappuccio regolabile in altezza e automaticamente per profondità, apertura centrale con cerniera doppia, tasca sul petto con zip impermeabile, 2 tasche con zip impermeabili, polsini regolabili con velcro, vita regolabile con cordoncino elasticizzato. DISTRIBUITO DA // L.M.O. 0423.648281 / contactlmo@lafuma.fr

Gore Running Wear / Tights Magnitude

X-BIONIC / Accumulator Competition // Maglietta per uomo concepita per l’utilizzo più tecnico, in gara o in allenamento sostenuto. Il mix di materiali utilizzati garantisce una lunga durata nel tempo, mentre il taglio delle maniche permette la massima libertà di movimento. È dotata di alcuni accessori, come la tasca per lettore mp3 e i pannelli anti-sfregamento sulle spalle. La zip frontale e il pannello posteriore favoriscono la ventilazione. Le cuciture sono inoltre catarifrangenti per correre in sicurezza anche in notturna. Leggerezza, traspirazione, qualità per affrontare ogni sfida al meglio.

DISTRIBUITO DA // La Sportiva 0462.571800 / www.lasportiva.com

// Modello che crea un’azione compressiva sui muscoli per massimizzare le prestazioni durante la gara. In questo modo infatti si ottiene maggiore stabilità sulle gambe e si ottimizza il rapporto delle sostanze nutritive. In più la PartialKompression X-Bionic è stata studiata per distribuire la pressione unicamente in senso orizzontale attraverso le creste del tessuto: sopra e sotto di esse, la superficie della pelle viene sfruttata per il raffreddamento. Anche in termini di taglie, il prodotto è stato differenziato sulla base di tre dimensioni del polpaccio per ogni misura del piede, in modo da poter aderire in maniera specifica alle caratteristiche fisiche di ognuno. Il modello è infine dotato di AirConditioning Channel, protezioni e plantare anatomico, per ottenere prestazioni migliori. Disponibile nelle taglie da uomo: piede 35/38 (polpaccio S/M), 39/42 (polpaccio S/M/L), 43/46 (polpaccio S/M/L). DISTRIBUITO DA // Trere Innovation / 0376.718611 / x-bionic@trereinnovation.it

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// Perfetto abbinamento al gilet, sono tights a tre quarti. Capo a compressione, offre supporto e stabilità, mantenendo i muscoli in posizione senza compromettere la libertà nei movimenti. Sono dotati inoltre di una piccola tasca con zip sul retro, mentre le cuciture sono piatte e a contrasto. La vita è regolabile mediante cordino piatto ed elastico e gli inserti sono riflettenti per consentire maggiore visibilità anche in casi di scarsa illuminazione. DISTRIBUITO DA // Gore Running Wear 800.681168 / www.gorerunningwear.it


RUNNING MAGAZINE

Vibram FiveFingers / Speed Xc & Seeya LS

NEWTON / Gravity

// Modello specifico per natural running. Per consentire maggiore ammortizzazione nella zona metatarsale in cui si verifica l’impatto del piede durante la corsa naturale, è stata inserita la tecnologia Action//Reaction. Si tratta di un sistema che consente di ridurre la forza d’impatto di più del 44% e che genera una spinta superiore del 28%. Inoltre, per meglio sostenere l’arco metatarsale, nella scarpa è stata inserita la piastra Biomeccanico/Sensoriale, migliorando inoltre la propriocettività. Il differenziale è solo del 2% fra tallone e punta, mentre l’intersuola in Eva è più rigida rispetto al modello precedente, offrendo maggiore reattività e mantenendo ottima flessibilità. La tomaia è leggera, traspirante e si asciuga rapidamente grazie alla sua texture molto larga. L’applicazione di un’ulteriore membrana evita l’intrusione di micro-detriti. Adatta per gare e allenamenti, è disponibile in versione uomo con un peso di 257 gr (misure: 7,5/15) e donna con un peso di 215 gr (misure: 6/12). Prezzo al pubblico: 174 euro. DISTRIBUITO DA // Gianluca Ricci 328.0218324 / thrisports@gmail.com

SAUCONY / Powergrid Triumph 10

// Scarpa per runner con appoggio neutro, è adatta per allenamenti e gare su qualsiasi distanza. Il modello appartiene alla categoria A3 ed è specifico per atleti che cercano ammortizzamento, stabilità e comfort elevati. L’evoluzione della suola si caratterizza per la presenza di quattro intagli profondi e lunghi, per offrire maggiore stabilità. Il tallone interamente sdoppiato e il drop di 8 mm favoriscono un impatto nella parte mediale del piede, per un appoggio più naturale e uno stacco più reattivo. Per finire, la tomaia è rinforzata e maggiormente contenitiva rispetto alle versioni precedenti, mentre all’interno della scarpa è stato inserito un plantare stampato Comfort Lite+. Peso: uomo 295 gr, donna 261 gr. DISTRIBUITO DA // Sportlab 0423.622009 / info@sportlab.net

// La struttura di base del modello è quella della Trek Ls. La tomaia è composta da tre strati di tessuto, uno con caratteristiche idrorepellenti, uno traspirante e impermeabile e l’ultimo in Jersey resistente. La fodera si configura anch’essa con una prima membrana a contatto con il piede trattata con antibatterico, con un elemento traspirante e impermeabile e con un Jersey di protezione. Le cuciture sono termosaldate. L’intersuola è in Eva espansa, con uno spessore di 4 mm per proteggere il piede da eventuali contusioni. Il battistrada in gomma ad alte performance Vibram, con i tipici chiodi, assicura una migliore trazione sui terreni più accidentati. Lavabile in lavatrice. Asciugatura all’aria.

Il modello SeeYa, sviluppando il concetto dell’ultra leggera, offre le stesse prestazioni e il feeling minimalista dell’originale, con la versatilità di una sneaker tradizionale. La nuova tomaia tecnica con linguetta imbottita e supporti di stabilità in camoscio assicura comfort e ottima calzata. La sottile suola è realizzata in gomma nella parte centrale, per consentire massima sensibilità e flessibilità, mentre nella zona esterna lo strato di morbido Tpu riduce spessore e peso, favorendo il movimento naturale. SeeYa LS offre eccellente sensibilità al suolo e protegge il piede, caratteristiche che la rendono particolarmente adatta per corsa e fitness.

SETTEMBRE 2012

INOV 8 / Mudclaw 265 // Massimo comfort e durata con una zeppa dal basso profilo, ideale per la corsa in montagna e off-road. La suola aggressiva assicura ottimo grip sia in fase di salita che in discesa ed è concepita per offrire performance elevate anche in difficili condizioni di terreno e su suolo bagnato. Il modello, unisex, pesa 265 gr (taglia 8 UK). È caratterizzato da tomaia in nylon, sintetico e Tpu, fodera in mesh, intersuola Injected Eva e suola Mudclaw. Il sottopiede ha uno spessore di 6 mm. La scarpa presenta inoltre Shoc-Zone 1 e differenziale di 3 mm. È disponibile nelle misure 3-12 UK (incluse mezze misure) e 13 UK e nei colori red/black.

DISTRIBUITO DA // Vibram Spa / 02.89420549 / info@vibramfivenfingers.it DISTRIBUITO DA // Aicad 0461.231489 / info@aicad.com

NEW BALANCE / M890 // Calzatura molto leggera, progettata per corsa veloce. Presenta una tomaia realizzata in mesh senza cuciture e con rinforzi strutturati sintetici. Le sue caratteristiche di leggerezza si combinano con l’elevata capacità di ammortizzazione e di assorbimento degli impatti nelle zone di tallone e avampiede, assicurata dall’intersuola in Revlite con inserti Abzorb. La suola è costruita con gomma di carbonio N-Durance, mentre il battistrada piatto offre stabilità e grip sul terreno durante tutta la fase di appoggio. Il plantare anatomico è traforato ed estraibile, in modo da rendere la calzatura più

Vivobarefoot / Stealth

facilmente adattabile al piede. Il differenziale fra tallone e avampiede è di 8 mm. DISTRIBUITO DA // Gartner Sport 0471.062313 / info@gartner-sport.com

Pure Drift, l’ultima nata nella linea minimalista di Brooks // È una delle novità più importanti della collezione SS13. Le sue caratteristiche sono state sviluppate per assicurare una corsa confortevole e consentire allo stesso tempo un perfetto feeling con il terreno. Il sistema Dual Toe Flex si differenzia sulla base di tre unità funzionali dell’avampiede per consentire una più libera articolazione dei metatarsi. Grazie a una flessibilità a 360 gradi dunque viene garantita una naturale stabilizzazione del piede. La suola è in realizzata con BioMoGo e presenta il Dna di Brooks. La calzatura inoltre non ha conchiglia tallonare, presenta Medium Nav Band per il contenimento del piede e Ideal Heel. La soletta removibile consente infine di personalizzare la propria corsa regolando il differenziale: 4 mm con la soletta (14 e 10 mm, lo spessore rispettivamente di tallone e di avampiede), 0 senza (8 mm per entrambe le zone). L’interno della calzatura è imbottito. Può essere indossata senza calze. Peso: 150 gr (M’s size 9).

Allo stesso tempo, la zona dell’avampiede è costruita per permettere maggiore spazio in fase di appoggio, con due centimetri di larghezza in più su cui distribuire lo scarico del peso. Il concetto su cui si fonda tale soluzione è quello di realizzare una scarpa in grado di garantire massima accoglienza alla naturale espansione dei tessuti al momento dell’impatto.

DISTRIBUITO DA // Brooks Italia 050.804696 / info@brooksrunning.it

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// Scarpa per corsa su strada, è costruita con tomaia in Eva Dri-Lex sottile e leggera, mesh ultrasottile e fodera interna il lycra. Questa struttura a strati è molto morbida e traspirante, per offrire massima libertà e comfort del piede. L’allacciatura con Lace-up System assicura un’allacciatura rapida e precisa. Sul puntale è applicato un film in PU (poliuretano), per la protezione delle dita del piede. La fodera è in Dri-Lex Fantasia e Lycra in nylon e poliestere. La suola, dello spessore di 5 mm, offre un elevato livello di propriocezione e di sensibilità al terreno. La struttura brevettata in gomma morbida anti-perforazione è resistente all’abrasione e offre una tenuta multi direzionale grazie al battistrada a esagoni. Ottima anche per uso fitness e tempo libero, è realizzata con componenti prodotti dal riutilizzo di materie prime. Peso: 250 gr per uomo (42 EU) e 200 gr per donna (38 EU).

DISTRIBUITO DA // Ferrino & C. 011-2230711 / info@ferrino.it

TREKSTA / SYNC // Calzatura da trail running con piattaforma NestFit e suola Independent Suspension Technology. Il modello risulta così particolarmente leggero e confortevole in quanto segue il design naturale del piede dell’utilizzatore. La suola Hypergrip assicura massima trazione. L’intersuola in Eva supporta l’arco, ammortizza gli impatti e rinforza il passo. La tomaia in mesh altamente traspirante mantiene il piede fresco e si asciuga rapidamente. Il modello pesa 311 gr (misura 9 US) ed è disponibile con o senza Gore-Tex. In questo secondo caso è proposto nelle versioni da donna (grey/blue, black/purple, black/blue, black/orange) e da uomo (black/yellow, black, yellow, back/green) oltre che nella variante unisex in grey/orange. DISTRIBUITO DA // ABC Distribution 0463.422401 / info@abcdistribution.it


RUNNING MAGAZINE

FOCUS SHOP

Lbm è un’insegna molto conosciuta nel Lazio e non solo. tanto che recentemente la storia del punto vendita è stata raccontata anche sul quotidiano La Repubblica SETTEMBRE 2012

Life, Be Marathon! LBM Sport Team

Lo staff del punto vendita LBM Sport

Il nome, che deriva in realtà dalle iniziali dei tre soci fondatori, potrebbe benissimo essere un acronimo che sintetizza lo spirito del negozio. Una vita che è come una maratona, trasformata per mezzo di una antica passione che diventa professione, dopo la scelta dell’unico titolare rimasto di orientare il punto vendita interamente sul running e di creare una società sportiva a esso collegata. • davide corrocher

È stata una scommessa importante quella di dedicarsi unicamente all’attività della corsa. D’altra parte, come ha spiegato il titolare di Lbm Sport Gianfranco Balzano in un articolo pubblicato su La Repubblica lo scorso 19 giugno (vedi sotto), sul finire dello scorso millennio si stava diffondendo il fenomeno di massa degli shopping center. Dunque dopo

vent’anni di attività, in parte seguendo una passione di lunga data, in parte intuendo il grande potenziale che il settore running avrebbe dimostrato in futuro sul nostro mercato, la scelta di trasformare il punto vendita da negozio di sport generico a uno esclusivamente orientato sulla corsa... “Correva” l’anno 2001. Ora Lbm è diventata a Roma e nel Lazio un’insegna molto conosciuta dagli appassionati, grazie all’opera di uno staff tecnico ed esperto e alla fonda-

zione di una società sportiva che conta più di 600 atleti tesserati.

L’origine del nome - L’anno di nascita del negozio è il 1981, quando i tre soci di allora scelsero di intraprendere l’attività. I loro cognomi erano Liberti, Balzano e Morandini. L.B.M., appunto. In questi trent’anni tante cose sono cambiate. A cominciare dal fatto che a gestire il punto vendita è rimasto il solo Gianfranco. Al suo fianco col tempo si sono accostati nuovi compagni, come sua moglie Giovanna, responsabile del settore fitness & fashion. Senza dimenticare il numero due della squadra Tommaso De Caro e Roberto Ciccone, così come i più recenti arrivi Alessandro, Francesca ed Emanuele. Tutti runner praticanti di buon livello. I servizi offerti al cliente comprendono la consulenza approfondita dello staff, test a livello statico e dinamico sull’appoggio del piede, attraverso tutte le ultimissime tecnologie del settore, iscrizione alle maggiori manifestazioni podistiche della zona. Inoltre, con tutti i brand si organizzano Running Day con gli specialisti ed eventi per testare i prodotti direttamente su strada. Il progetto Lbm Sport Team - Nato e cresciuto ad Arbatax, in Sardegna, Gianfranco non aveva a disposizione che un ambiente caratterizzato da uno sterrato duro e pietroso. Le uniche piste le trovava poco distante, quando partecipava ai giochi della gioventù a Tortolì. Da adulto si è trasferito nella capitale, ha scelto di seguire il consiglio di persone fidate e ha imparato la professione di retailer. A partire dal 2004 è stata creata anche la società di atletica Lbm Sport Team, di cui l’attuale titolare

del punto vendita è presidente e che per numero di inscritti è una delle più grandi a livello nazionale per quanto riguarda le competizioni su strada. Nell’orbita della realtà di Lbm Sport, gravita inoltre un gran numero di tecnici e di consulenti, massaggiatori e fisioterapisti, personal trainer, tecnici Fidal.

Uno sguardo al futuro - “Quello che mi aspetto per il futuro è una crescita del settore trail running”, ci ha raccontato Gianfranco. “Anche se dalle nostre parti non è ancora davvero esploso, noi del negozio abbiamo scelto di attrezzarci in anticipo.

In fondo, anche se viviamo in un contesto urbano sono convinto che ci siano altresì molte possibilità di praticare una corsa che si avvicini all’attività off-road più pura. Non tutti sono disposti a fare 100 km di strada in macchina per andare in Abruzzo a correre in montagna, ma credo che saranno sempre di più i praticanti che vorranno vivere quella che è a mio avviso un’esperienza più libera, senza preoccuparsi di tempo e andatura, magari anche soltanto percorrendo il parco della Caffarella o gli altri spazi verdi che ci sono qui attorno”. Un settore che Lbm sceglie di non trattare è invece quello del minimalismo, anche se il titolare del negozio ci tiene a specificare: “Bisogna distinguere il minimalismo vero e proprio, quello che ha ispirato le FiveFingers per intendersi, dal natural motion. Per quest’ultimo, si tratta di scarpe più protettive, del tipo Pure Project di Brooks o la linea 33

di ASICS. Non parlerei nemmeno di corsa: è più che altro una pratica propedeutica a quello che è appunto il running nella sua concezione barefoot più estrema”. Parlando di dati di mercato, il titolare del negozio ci offre il suo autorevole, anche se amaro, punto di vista: “Che la situazione economica attuale non sia felice non lo scopro certo io. Se penso solo a come era la situazione tre anni fa, il clima generale era molto positivo. C’era stato un boom di mercato di impatto considerevole. Quello che è successo nell’ultimo triennio è che la crescita si è sostanzialmente arrestata. È vero che le vendite sono aumentate, ma il problema è che di pari passo sono aumentate anche le spese. Non sono ottimista per il futuro, parlando di andamento generale. Nello specifico, mi limito a considerare che il settore della corsa potrà risultare sostanzialmente stabile. E già questo sarebbe un buon risultato”.

scheda tecnica Nome negozio: Lbm Sport Indirizzo: via Tuscolana 187/a-Roma Telefono/fax: 06.7023467 E-mail: lbmsport@libero.it Sito: www.lbmsport.it Titolare: Gianfranco Balzano Anno di nascita negozio: 1981 Numero del personale: 4 dipendenti + 2 soci Mq totali: 60 + 70 Mq abbigliamento: 20 + 20 Mq attrezzatura: 40+40 Incidenza running sul fatturato annuale: 90% Numero vetrine: 2 Discipline trattate: Corsa, dai 100 mt all’ultra trail Marchi attrezzatura: Garmin - Timex - Polar - Salomon Marchi calzature: adidas - Asics - Brooks Diadora - La Sportiva - Mizuno - New Balance - Nike - Puma - Saucony - Salomon - Tecnica Marchi abbigliamento: adidas - Nike - Asics - Newline - Salomon - Brooks - Mizuno - New Balance - Diadora - Mico - Booster Servizi offerti: Consulenze con massaggiatori - fisioterapisti - medico sportivo personalizzazione solette sportive

Run for Fun // Un aspetto che Gianfranco sottolinea con particolare orgoglio è il fatto che il punto vendita è ormai diventato prima di tutto un’occasione di ritrovo per i praticanti della zona, capace di coinvolgere con regolarità un gran numero di runner secondo lo spirito Run for Fun. Grande successo hanno i gruppi di allenamento, che con regolarità vengono proposti ogni settimana in diverse aree della capitale. La crescita della comunità che si raduna attorno al negozio inoltre ha generato e continua a generare una serie di raduni ed eventi molto seguiti. Bastino ad esempio la serata “Lucciole e Lanterne”, organizzata lo scorso anno

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per il trentesimo anno di attività e che è stata capace di bloccare il traffico urbano per far consentire il passaggio di più di un centinaio di sportivi. Da oltre cinque anni inoltre Lbm Sport, in collaborazione con la Onlus Blood Runner e il gruppo sportivo Esercito, è l’organizzatore della manifestazione Blood Runner, corsa di circa 8 km con partenza al Gianicolo di Roma (tenutasi quest’anno il 16 settembre). La manifestazione nel corso degli anni ha incrementato notevolmente le presenze, arrivando a superare abbondantemente i 1.000 arrivati e diventando di fatto uno dei più importanti appuntamenti del calendario laziale.




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