Stadium n. 10/1953

Page 1

MENSILE ^NNO Vili

-

ILLUS

OTTOBRE .4.

1953

RATO DEL C -

Spedizione In abb. postale


"I

OGNISPOR T e l’attrezzatissimo servizio

del C. S. I.

e del C.T.G. per il rifornimento di tutti

gli articoli per lo sport e il turismo "OGNISPORT,, presenta nuovi prezzi dei principali articoli in vendita PER IL CALCIO: Calzettoni in cotone zebrati . . . . Calzettoni in cotone semplici . . . Calzone, in tela colori e misure varie Calzoncini imbottiti per portiere . . Cavigliere elastiche misure varie . . Ginocchiere imbottite per portiere . Guanti in pelle e gomma per portiere Lacci per scarpini cm. 120 c.olori vari Maglie extra in lana colori assortiti Maglie in cotone doppio tessuto col. ass............................................. . . . Maglie in cotone leggero colori ass. Palloni extra gara a valvola A 5-18 Palloni extra gara a valvola C 5-18 Palloni allenamento valvola 5-18 . . Palloni allenamento a laccio 5-18 Scarpe extra cucite .... Scarpe extra chiodate . . .

E-

k

»e-

i t

Li. 350 Li . 300 Li . 450 Li. 600 Li . 450 Li. 800 L. 2.000 L. 50 L. 2.800 L. L. L. L. L. L. L. L.

1.200 500 6.000 4.500 3.200 2.600 2.800 2.000

L.

450

Per pallavolo e pallacanestro: Maglie cotone leggero « canottiera » Palloni pallacanestro extra gara a valvola Palloni pallavolo extra gara a valvola Scarpette tipo stivaletto gomma-tela extra ...................................................... Scarpette tipo stivaletto gomma-tela economiche...................................... Scarpette tipo tennis gomma-tela

L. 1.500 L. 1.200

Per gli altri sport: Calzoncini per ciclista con pelle daino Guantini per ciclista in pelle-gomma Maglie in lana per ciclismo colori ass. Scarpette extra per ciclismo . . . Scarpette economiche per ciclismo .

Li. L. Li. L. L.

L. 5.000 L. 3.500 L. 2.000

1.500 1.200 2.800 2.500 1.600

Scarpette per atletica semplici . . Scarpette per atletica a 6 chiodi . Tute olimpioniche felpate blu . .

. . .

Li . 2.500 Li. 3.300 L. 3.000

Materiale artistico per premiazioni : Ciondoli in bronzo « Madonna della Li. neve » 60 60 Ciondoli in smalto discobolo CSI . . L. Coppe extra in metallo « argentatura » : Tipo A 1 altezza cm. 32 . . . L. 4.500 » 31 . » A2 » L. 4.000 » B1 » » 30 . L. 3.500 » 30 . » » C1 L. 2.600 » » C2 » 26 . L. 2.300 Diplomi generici CSI E. 30 Distintivi dorati CSI L. 30 Medaglie generiche CSI mm. 50 arLi. 300 gentate Li . 350 Astucci extra per dette Medaglie per tutti gli sport, mm. 28 L. 75 dorate......................... Medaglie per tutti gli sport, mm. 28 L. 55 argentate.......................................... Medaglie per tutti gli sport, mm. 28 45 . L. bronzate .................... Astucci extra per dette . . . Li. 250 Scudetti in panno semplici e per camL. 60 pioni .............................................. Targhe base velluto per vari sport . L. 1.600 Targhe in bronzo « Madonna della L. 3.200 neve »............................................... ATTENZIONE...! A tutti coloro che richiederanno materiale per un minimo di L. 4.000, invieremo in omaggio il famoso volume : « TUTTO SUL CALCIO » !

“O G N I S PO RT„ - Via della Conciliazione 1 - ROMA

Ì


Rassegna mensile illustrata di tutti gli sport

Anno Vili - N. 10 - Roma - Ottobre 1953 - Direzione e Amministrazione

Roma, Via Conciliazione 1 - Tel. 50.113 - 555.561 LUIGI GEDDA dirottare

S O M M A R I O D. NICOLA PAVONI L’attesa dei giovani . . NATALE BERTOCCO Una sola perla, ma molta luce negli « assoluti » di atletica allo Stadio Olimpico ..................................... ALBERTO SANSONI Questo nostro foot-ball . NABER ... Magni, Monti e Landi e uno strano giro di Lombardia ................................. N.B. Tra i « monti Pallidi» l’apoteosi superba del V Trofeo della Montagna . U.E. Il turismo che piace ai giovani................................. E. SAS. Si guadagnano 300.000 dollari per una tournée in America............................ M. BOLLETTA - M. MURA ... Superba a Cagliari la rassegna atletica del CSI NABER Bilancio positivo del III Criterium Studentesco di Atletica Leggera realizzato dal CSI....................... G. LA CAVA Il Centro Medico Sportivo ITALO DE ZUCCO Il nuoto nel C.S.I. . . .

PAG.

3

5 8

PAG.

IV. PETRIGNANI Valore educativo e sociale dell’insegnamento del nuoto ........................................... 41

Di tutto un po'................... 42 NICOLO' DE SANDRE Lo stadio olimpico del ghiaccio per i giuochi cortinesi del '56................... 45

9

RENATO ORECCHIA Gioco della palla al tamburello, sport italianissimo 46

10

Stefano Nyers calciatore « prezioso »........................ 47 Notiziario ............................. 49

16

17 19

30 38

39

ENZO SASSO

In copertina : Questo numero di « Stadium » è riservato per buona parte alle meravigliose rassegne atletiche giovanili realizzate dal CSI nelle ultime settimane. I giovani cominciano ad avvicinarsi all’ atletica leggera con amore, grazie ad un lavoro di penetrazione e di propaganda ma soprattutto di spontanea convinzione dei benefici che apporta al fisico d’ogni ragazzo la disciplina madre di ogni attività sportiva agonistica. La foto è stata scattata a Cagliari durante il raduno dei 350 atleti del CSI e il caso ha voluto che preferito occasionale tra i tanti vincitori sia stato Italo Masera delITT.S. Daini di Carate che ha fatto parte della bella squadra del C. P. di Milano.

ABBONAMENTI

Annuale L. 1100 . Semeatrale l. «0 0 - Benemerita l. 5.000 - Un numero

Distribuzione S. E. M. C. I. - Via Conciliazione. 1 - Roma

100


Lo studente Roberto Vaccarone: in. 1,84 nel salto in alto

Promotore nel dopoguerra dei campionati studenteschi, il Centro Sportivo Italiano ha avuto l’onore e la meritata soddisfazione di organizzare per incarico del Ministero della Pubblica Istruzione e del C.O.N.I. il ” Criterium nazionale studentesco di atletica leggera La manifestazione che è già alla sua terza edizione ha avuto quest’anno svolgimento contemporaneo in tre distinte sedi: a Varese per i provveditorati agli Studi del Nord Italia, a Roma per quelli del Centro ed a Reggio Calabria per quelli del Sud; Gli studenti atleti partecipanti, accompagnati e diretti dai propri Insegnanti di Educazione Fisica, educatori e tecnici benemeriti e

j

appassionati, hanno dimostrato una maturità sorprendente. Il miglior risultato del triplice raduno si è avuto a Varese nel salto in alto. L’alessandrino Roberto Vaccarone ha superato infatti l’asticella a

metri 1,84 eguagliando così la prestazione di Sara nei campionati assoluti di atletica leggera allo Stadio Olimpico. Ecco il giovane atleta alessandrino, nel salto vittorioso, nel simpatico e affollato stadio di

i

Malnate.

!

f


L’attesa dei giovani di Don NICOLA PAVONI

A

Moena, piccolo e pulito paesello ira

Val di Flemme e Val di Fassa, ho capilo che

do dello sport un grande mezzo di distruzione

di anime, forse non mi capirebbero.

il Centro Sportivo Italiano ha raggiunto una

E' proprio vero: siamo troppo soli.

inquadratura tecnica ed organizzativa da gran-

Molti stanno ancora discutendo se si debba

de organismo sportivo.

o no fare dello sport, se lo sport è un mezzo

A Cagliari, nel classico Stadio Amsicora. mi

utile o dannoso al nostro apostolato, e questo

sono accorto, osservando migliaia di spettato-

avviene dopo le tante e chiare parole e gli incitamenti del Santo Padre.

ri sulle gradinate, che il Centro Sportivo è ca-

Ho visto a Cesena un giovane parroco man-

pace di parlare alla massa il linguaggio dello sport cristiano.

dato dal Vescovo in una zona povera e popo-

Due grandi manifestazioni sportive cristia-

losa della città. Non ha chiesa nè casa, ma solo

ne che mi hanno dato la certezza di un futuro meraviglioso sviluppo.

I volti degli atleti visti sulla piazza di Moena durante la S. Messa erano uguali a quelli visti a Cagliari mentre parlavo nello stand del-

la Mostra: sono volti nuovi, espressione viva

di uno sport nuovo. Mentre lo sport ufficiale si esaurisce in micidiali polemiche e in paurose chine professio-

nistiche e speculative, noi lentamente ma de-

cisamente stiamo ricostruendo l'anima allo

sport italiano. Ma siamo terribilmente soli. Gli avversari stanno spendendo milioni perchè hanno capito quale potente mezzo di at-

trazione e di conquista per le masse giovanili sia lo sport. Se io dicessi ai cattolici italiani che gli av-

un grande campo.

Il campo in quella domenica sera era gremi-

to di ragazzi e di giovani che facevano dello sport.

La chiesa la costruiremo e costruiremo anche la casa, diceva il parroco, ma adesso la nostra chiesa è questo campo di sport, sono tutti questi giovani che prima nessuno avvici-

nava, se non il capo-cellula, mentre ora possono finalmente stare con il sacerdote.

Ero felice quella domenica sera ed avrei voluto portare a Cesena, su quel campo di pe-

riferia, tanti nostri sacerdoti, tanti nostri cattolici militanti.

Lo so che lo sport è faticoso e che a volte può diventare dannoso, lutto nel nostro apostolato è faticoso e tutto può diventare dannoso, ma questa non è una ragione sufficiente per

versari spendono tre volte più di noi per il

non tentare, per non muoverci, per non costruire.

loro sport, se io dicessi ai cattolici italiani che

Potremmo sbagliare, potremmo anche fallire,

gli avversari cercano di penetrare con tutti i

ma gli sbagli ed i fallimenti sono gli incerti

mezzi nel mondo sportivo, se io dicessi ai miei

necessari per coloro che vogliono costruire il Regno di Dio.

confratelli che i nemici di Gesù stanno facen-

3


Se vogliamo rubare al mondo i centri di at-

Ci sono troppi Gruppi Sportivi che manca-

trazione della massa, se vogliamo ritrovare

no di anima anche se hanno raggiunto una

Gesù lungo il selciato sconnesso della vita mo-

buona maturità tecnica.

derna è necessario avere una grande fede ed

un grande cuore operante. Allora le difficoltà

possono essere superate e (niello che in principio sembrava tanto difficile potrebbe diventare più semplice.

Quando ho visto a Cagliari oltre seimila per-

sone trascinate da pochi giovani di Azione Cattolica che avevano fede iti Gesù e nello

sport come mezzo di apostolato, mi sono com-

mosso ed ho sentito attuata realmente la

IÌ11S-

sione della nostra gioventù cattolica. Un giovane atleta che aveva dato fondo a tutte le energie per vincere la gara ed era ar-

rivato al traguardo sfinito, mi diceva più tardi: « Non ne potevo più. Don Nicola, ma offrivo lo strazio del mio corpo al Signore per la purezza di tutti i. giovani d’Italia ».

Queste parole e gli occhi puri di centinaia di atleti che ho visto in giro per le città d’I-

talia troncano tutte le nostre inutili disquisizioni e ci richiamano ad una realtà: i giovani oggi attendono la Polisportiva di Gesù.

Noi potremmo fare delle obiezioni, potremmo ancora avere dei dubbi, ma i giovani oggi

aspettano che qualcuno dica loro come si possa amare e servire Iddio anche in uno stadio o dentro una palestra.

L'attesa dei giovani non va tradita. Girando per l’Italia ho incontrato tanti nostri dirigenti. Sono molto bravi e soprattutto danno disinteressatamente e con molta passione il loro tempo ed il loro denaro per il

Centro Sportivo. Però ho anche sentito molti lamenti: alcuni giusti altri no. Il Centro Sportivo Italiano manca ancora

di una forte inquadratura spirituale.

Ho incontrato bravi dirigenti che chiedono

ansiosamente « qualche cosa » che sia al di là della tecnica e dell’organizzazione pura.

Essendo lo sport un mezzo di conquista, ci porta necessariamente a contatto con le masse

senz'anima e nessuno può dare fiato agli altri quando è sfiatalo. Per questo si richiede nel dirigente sportivo una profonda interiorità e nell’assistente

ecclesiastico una impostazione fortemente spirituale. A me piacciono i confratelli o i dirigenti

che hanno il coraggio di dire quello che sentono. ma non vorrei che tutto si esaurisse nella critica.

Lo so che tante cose non vanno bene, che bisogna migliorare sia al centro che in periferia, so però che con le chiacchiere non si conclude nulla.

Sono contento quando mi scrivono per dire che su « Staci inni » c’è qualche fotografia

un pochino spinta, ma non basta, credetemi non basta lutto questo. Abbiamo bisogno di gente che sappia crede-

re nello sport cristiano e soprattutto sappia

rendere operante questa sua fede. Prima di buttarci all’arrembaggio di un mondo malato è necessario guardarci in fac-

cia con un poco di coraggio e tanta sincerità. Ognuno di noi deve essere cosciente della

proprio responsabilità, pensando non ad e-

scovrirsi in beghe inconcludenti, ina a fare la propria strada con serenità, con continuità, con intelligenza, con spirito di sacrificio.

E’ necessario che ognuno riveda la propria

Gli altri ormai ci conoscono e sanno che

posizione ecl abbia coraggio di tagliare tutti

stiamo marciando velocemente verso la ma-

gli egoismi, tutti gli, interessi personali, per

turità tecnico-organizzativa: questo non basta.

poter camminare, liberamente, verso il mon-

Condizione indispensabile di ogni nostro mo-

vimento cattolico è l’ossatura interiore, l’ani-

ma, la spiritualità.

4

do puro dello sport cristiano.

Allora l’attesa dei giovani non sarà vana! D. Nicola Pavoni


Ut SOL# PERL* MI MOLTI LICE negli "assolili„ il aMelica allo Stadio Olimpico

Se l'è goduta un mondo qualcuno a cavillare sui campionati assoluti di atletica leggera, scaraventando la manifestazione nei bassifondi della tecnica e della mediocrità agonistica, quasi che sia di rigore avere ad ogni rassegna annuale una serie di. primati nuovi e di risultati eccezionali. Accade sempre così quando si ha a che fare con il cronometro e il metro: giudici infallibili ma anche spietati che mettono a nudo i più piccoli nei, le più impercettibili incertezze. Un gol in una qualsiasi partita di calcio, ma specie in quelle della massima divisione, lo si accetta, da qualunque parte arrivi, senza sofisticare, senza badare al sottile: per i tifosi che assistono la propria squadra basta che la palla varchi la linea della porta per essere prodezza eccezionale. Che poi la palla sia arrivata da un fuori giuoco o sospinta magari da una manina non vista dall'arbitro, non ha importanza. L'interessante è che il direttore dell'incontro indichi il disco bianco del centro campo a sanzionare il punto. Così pressappoco nella pallacanestro, nel rugby, nel ciclismo se si vuole anche, in quanto contano poco i tempi delle corse su strada e se mai il cronometro dice qualcosa di utile è per le vittorie con distacco; o per gli ultimi duecento metri delle volate su pista. In concreto il pubblico accetta i risultati delle manifestazioni, dove sono di scena i professionisti, a bocca buona, ingoiando tutto. Non così nell’atletica. Da- un po’ di tempo in qua tutti han preso la manìa — simpatica comunque in (pianto dimostra maturità e comprensione tecnica — di mettere mano al cronometro e quasi quasi il cronometrista improvvisa-

lo scenderebbe volentieri in pista a discutere con gli omini ufficiali delle "lancette" per contraddirli sui tempi comunicati. Scenderebbe lo spettatore dell'atletica anche a mettere il naso al limite delle pedane, dei salti e dei lanci, per osservare, incredulo di quanto dicono i giudici, la fettuccia metrica impeccabile. E' accaduto così all' "Olimpico” che i risultati degli "assoluti ” non sono piaciuti per cui tutte le ire, tutte le umiliazioni sui dirigenti della nostra atletica, colpevoli — a detta dei facili ipercritici — del massacro. E massacro invece non c'è stato. Non è questa la sede più adatta e indovinata per una disamina tecnica, ina è pur giusto dire a qualcuno che vuol fare della politica ad ogni costo, denigrando le nostre faccende e i nostri impianti (gli stadi di Mosca e di Budapest : quelli sì, sono stadi perfetti!...)

che nulla s'improvvisa nella vita, che tutte le cose nuove hanno bisogno di rodaggio, di prendere il loro ritmo, a cominciare dalle scope. Anche le automobili più veloci e perfette quando escono di fabbrica hanno il diaframma. Allo Stadio Olimpico non è stato possibile mettere il diaframma in quanto gli impianti, pista e pedane, di giovane costruzione avevano già in sé i molti svantaggi delle cose nuove. Tre miliardi e mezzo buttati all'aria — ha scritto qualcuno — se non abbiamo uno Stadio Olimpico da olimpiade! Lo stadio Olimpico è olimpionico — hanno risposto i dirigenti del CONI ai facili denigratori ed hanno snocciolato una ad una le risposte alle molte domande dei critici inchiodandoli nella loro patina acida. Risultati a parte, la manifesta-

Il Presidenti! della E. I. D. A. !.. Dott. Zaull premia I vincitori del Criterium bastonale Studentesco 1853 di atletica leggera, del raggruppamento del Provveditorati^ «gli Studi del Centro Italia.

5


zione. atletica nel nuovo grandioso Stadio romano ha avuto una cornice. di folla come non mi era mai capitato di vedere per una. riunione nazionale. E la folla non e stata del parere dei critici cui facevo cenno sopra. Pubblico giovane, gente nuova, con idee nuove. Gente che non pretende il primato ad ogni costo, che ha capito ad esempio lo sbilanciamento di Consolini nella pedana del disco per reg- . gersi con una tensione muscolare sulle gambe e non commettere "falli” più del consentito. Gli impianti erano nuovi: hanno bisogno di essere usati, calpestati.

-^52

SU

Ma forse il livore è nato da un’altra, faccenda. Poiché il CONI ha deciso di non far disputare contemporaneamente ai campionati di atletica anche la solita par- Lo squadrono degli atleti dol Comitato Provinciale di Milano partecipante ni campionati del tita domenicale di calcio — di C. S. I. a Cagliari.* Nella classifica per provincia Milano è stato però preceduto da Brescia. scarso interesse, tra l’altro, per pura coincidenza del calendario — apriti cielo! I sostenitori del cal- sto nella classifica degli 80 metri vidi sgattaiolare tra le gambe del cio, i dirigenti pigliatutto monoagli ostacoli che lo scudetto e il tedesco Eitel, un gigante di due polizzatori di ogni impianto e di primato sugli 800 metri piani. Ha metri, allo Stadio di Stoccarda e ogni attività, hanno gridato allo timore continuando di questo pas- darci, una grande vittoria. Allo scandalo. Scandalo perché la "Ro- so di emulare Zatopek o forse, "Olimpico” Beviacqua non ha vinma” ha dovuto spostarsi al vecchio senza andar lontani, in terra strato perché il traguardo era posto Stadio Nazionale, dimenticando niera, tra gente che fa dello sport giusto al termine dei diecimila che qui fu disputata nientemeno uno strumento di propaganda pometri... che la finale di un campionato del litica, di emulare i nostri Peppimondo e una Italia-Inghilterra. Fosse stata un tantino di più la celli o Beviacqua. Quest’ultimo Non si è voluto capire che gli distanza Beviacqua avrebbe scaera l’atleta più vecchio della riu"assoluti” non potevano divenire nione romana. Corre non so più valcato il giovane competitore. Ma la folla ha avuto per lui più apdi colpo avanspettacolo o riempi- da quanti anni. Da quattro, cinque tivo di una modesta- partita di stagioni ad ogni spuntar dell’au- plausi che per Peppicelli e Consocampionato. L’atletica vuole il suo timno annuncia il ritiro, ma ap- lini ha piantato la pedana del lanambiente, la sua serenità. L’atleti- pena compare il sole di primavera cio del "disco” per sollevarlo sulle ca non ha un arbitro a cui si può torna a sgambettare: mette in mo- sue spalle e portarlo in trionfo. In gridare ciò che si vuole scaricando to i suoi 40 chili di ossa tenuti in- fondo Beviacqua gli ricorda la sua su di lui l’ira repressa nei confron- sieme a malapena da pochi etti, di età... la parabola discendente, coti della suocera e della moglie. pelle e di muscoli, e divora chilo- me la ricorda a Profeti, a Tosi, a Di primati, su trenta gare ne è metri. Quando lo si crede spaccia- Siddi e ad Albanese, gli anziani della, compagnia atletica azzurra. to eccolo tornare all’attacco. saltato fuori uno soltanto da una Per merito suo allo Stadio Ma- ora che ho cominciato a fare esile longilinea graziosa ragazza di Olimpico è corso un brivido tra dei nomi, mi parrebbe di far torto Trieste: Loredana Simonetti. Le triestine sono atleta nate, per tutte gli spettatori nella penultima gior- agli altri non ricordando almeno le specialità. Vincono anche quan- nata di gare. Davanti c’era Pep- i vincitori della rassegna romana. do non vogliono, o quando la spe- picelli, il miglior fondista che van- Sono atleti semplici, buoni, modeti oggi l’Italia: 24 anni e una for- sti: gente che fa dell’atletica solo cialità non piace, come è proprio nel caso della Simonetti. Alla bra- za di gambe e tanto fiato nei pol- per passione senza guadagnare il moni da trascinarsi dietro un va- becco di un quattrino e pagandosi va Loredana, maestra elementare, non piace correre gli 800 metri. gone ferroviario. Peppicelli crede- spesso persino la. tuta, la maglia e. le scarpette. Anche i più bravi e Preferisce gli «80 ad ostacoli'», va proprio d’aver spacciato tutti le più brave fanno così. Li passo dove non è campione, perché deve staccando negli ultimi giri uno ad in rassegna perché siano ricordati uno gli avversari. Non rimaneva lottare con la Greppi e la Musso, due diavoli di ragazze che scaval- alle sue calcagna che Beviacqua, dedicando a. ciascuno un fotogramcano ogni barriera. Ebbene alla piccolo, più piccolo ancora e più ma.; un piccolo fotogramma, come nei quadri fissi. Simonetti soddisfa più il terzo po- ossuto di 14 anni fa, quando lo

ó


Mi tornano alla mente con questa sequenza: Le due sfrecciate di Giuseppina Leone, la nostra numero uno della velocità, anche in campo internazionale davanti alla Greppi, la simpatica Greppi, sui 100 e alla romanina Anna Maria Converso nei 200: ragazze che si superano e quindi si abbracciano e si baciano come fossero tutte e due vincitrici; l’unghiata della Greppi finalmente prima (e senza la Leone a fianco a farle da spauracchio} sugli 80 ostacoli contro una Musso lanciatissima e pericolosa che cede solo sul filo di lana: la cabrata della Palmesino nell’a alto » a (piota 1,50 e il balzo felino della Torci per la seconda volta campione del « lungo » ; quindi i titoli di... ordinaria amministrazione della buona Amelia Piccinini che un giorno volevano privare anche di quest’unica sua gioia: gareggiare nel "peso”; e della scapigliata e massiccia Edera Cordiale nel ”disco”; l’ampia apertura di braccia di Ada Torci che par voglia abbracciare lo stadio prima di vibrare nell’aria l’esile giavellotto: e in fine il rapidissimo passaggio del bastoncino delle ragazze di Bergamo che fan da catapulta a Milena Greppi (ancora lei) la più tenace, nella 4x100 davanti al quartetto leggero della Cestistica di Bologna, campione per tanti anni e primatista in questa prova: quattro ragazze che non sanno dimenticare di essere donne e che sulla pedana della premiazione hanno gli occhi lucidi e non di gioia... Quindi gli uomini: Vittori, Sangermano, Siddi, Leccese (un quartetto di 41 netti) ai primi quattro posti nei 100 ni.; ma il fiorentino, il sardo e il piemontese debbono inchinarsi alla tenacia del marchigiano: i 21”8 di Sangermano (il • velocista più regolare della stagione) sui 200 piani ancora davanti a Leccese e a Gnocchi che aveva tentata qui la sua carta; il taciturno, ermetico Tonino Siddi, grandissimo atleta, ormai in bilico prima di iniziare la china sui 400 piani, che fa fatica a spuntarla sul temibile Grossi e l'esplodente Jacob sulla linea bianca; la passeggiata poco impegnativa di Armando Fi-

liput, sui 400 ost., altra stella del nostro firmamento che vede ad ogni ostacolo l'ombra del nuovo primatista mondiale Lituev, che egli superò a Bruxelles due. anni addietro negli « europei » ; la doppietta di Meggioni sugli 800 e sui 1500 m. sotto gli occhi di Lanzi e Beccali — atleti incomparabili e spettatori irrequieti in tribuna, che battono i piedi, come i musicisti ad ogni cosa che ascolta-

Apoteosi del fondisti: nei 5000 metri 1° il cagliaritano Ambo, 2° il potentino PiroutI, 3J il trentino Armellini

;

>

}

' ,i Ifc

Ti

'I j

La staffetta veloce del C. S. di Milano, vincitrice della 4x101) : Levi, Milani, Armoni, Mascru,

no di musica non propria, e fingono di non vedere per non soffrire.; chi scalfirà i loro primati che. resistono da decenni? (Lanzi 1’49” sugli 800; Beccali, anno 1933, 3’49” sui 1500|: la biricchinata di Lavelli ai danni di Lai sui « 5000 », assenti i due tenori maggiori delle prove di fondo; Nardelli — che ha corso i I 10 ostacoli durante la stagione in 15” — giunca sul traguardo l’anziano Albanese, tante maglie azzurre che il tempo sbiadisce — e il doppio colpo della « Pirelli » nelle due staffette inchiodano la Gallaratese nella 4 x 400 e driblando la Giglio Rosso, nella 4x100. Due colpi di fortuna come sono in genere le gare a staffetta, tanto belle ma cariche di spine come le rose scarlatte. L’ ”a solo” di Giuseppe Dordoni marciatore unico sui 10 chilometri sicché par che tutti gli altri quasi non sappiano camminare tanto li umilia con il suo stile e la sua figura. L’1,84 di Pier Luigi Sara, un operaio della Lancia di Torino, capace di scavalcare anche l’asticella a 1,90 e la grande rivelazione Scaglia — altro operaio della Lancia, appena diciottenne — nell’ "asta” che solo lo spareggio relega al terzo posto dietro il campione Chiesa e il "vice ” Ballotta. Nel ” lungo” Giampietro Druetto, nel "triplo” Alberto Guzzi: tutti piemontesi o aggregati al Piemonte. Ma ligure è il nuovo campione del ”giavellotto” che ha la classe e il fìsico per continuare le gesta di Matteucci alla sua prima sconfitta (e non voleva gareggiare!). Si chiama Fontana: suo papà è direttore di macchina in un piroscafo che fa la spola tra Cagliari e Palermo. Ha un’apertura di braccia formidabile, un corno da adone. Fosse biondo potrebbe anche chiamarsi Matti Jarvinen! Consolini, Profeti, Taddia... nomi che si conoscono (anche il terzo che pur era stato superato lo scorso anno da Cereali, il grande rivale) e che continueranno a vincere anche quando saranno nonni. In fondo correre, saltare e lanciare sono cose da ragazzi. Forse per questo i campioni dell’atletica hanno sempre meno di vent’anni. Xaiulc Bertocco

7


QUESTO NOSTRO EOOT - DALL! di Alberto Sansoni

Nel mio precedente scritto, che Stadiurn mi onorò pubblicare nel numero dello scorso luglio, cercai di dimostrare, come la crisi del nostro gioco del dalcio fosse dovuta alla errata considerazione c conseguente impostazione di questa attività della nostra gioventù da parte dell’attuale classe dirigente. Attività non più considerata in quello che è effettivamente, cioè uno sport, una necessaria e ambita manifestazione fisica del giovane sano ed intelligente, nel pieno della sua esuberanza, ma una coercizione, con la conseguente distruzione dei requisiti essenziali fisici e volitivi.

Signori Dirigenti delle massime categorie, il giovane di classe, cioè naturalmente dotalo, quando è giunto alla vostra attenzione, ha giù tirato tanti e tanti calci per diversi anni — forse non meno di cinque — per la sua innata predisposizione fisica e per la passione che sa infondere questo sport, perchè soddisfa in pieno il giovane, particolarmente nel. suo orgoglio ed ambizione, sentimenti in lui molto vivi. Ha corso ed- ha tirato calci per quanto il fisico istintivamente gli richiedeva, in relazione al suo sviluppo e conseguente formazione degli organi: vene, arterie, polmoni, cuore, e per quanto le sue ambizioni in lui erano sentite e da altri coltivate e sviluppate. Un giocatore di classe — come un artista — non può non essere un ambizioso, un orgoglioso, che non senta la necessità di produrre, ammirare e far ammirare i suoi lavori. Per questa sua ambizione, per questa sua passione, avrà forse subito i rimproveri dei genitori, avrà trascurato i libri o altre attitudini che avrebbero potuto formare la base del suo domani, avrà compiuto dei sacrifici, si sarà privato di altre distrazioni a quelFetà forse più allettanti, ma nocive al fisico ed al morale. Questo giovane, alFincirca diciottenne, ha tutti i requisiti del campione e voi l’assorbite; ne dovreste incrementare te doti fisiche ed intellettuali, invece incoscientemente lo gettate nella vostra prigione e ne divenite i carcerieri. Sarà una prigione (Toro, ma non per questo non è sempre una prigione. Ebbene questi giovani che, come un tempo, avrebbero dovuto entusiasmare le folle, vediamo che nei confronti con

8

gli stranieri, sono "fermi" e vengono biasimati. Eppure questi diciottenni o ventenni hanno innanzi a loro non meno di dieci anni di vera efficienza fisica, che con l'esperienza ed una buona guida, dovrebbe continuamente progredire. L'Italia sino a non molti anni or sono dominava in questo sport! Avete cercato amici dirigenti, di rendervi ragione della causa della sua decadenza? Avete almeno ragionato su come si praticava e come si pratica oggi questo sport? Avete domandato ai vecchi campioni qual’era la vita che menavano? Tanti ne avete che sarebbero pronti a rispondervi, e potrei nominarcene a decine e decine, perché tanti erano quelli che ci invidiava lo straniero, al quale ora voi domandate consiglio.

Nella massa dei giovani che pratica questo sport, di molto superiore a quella che lo praticava pochi anni or sono, numerosi sarebbero quelli che potrebbero eguagliare questi nostri ex campioni. Li avete, ma li soffocate con il vostro denaro, che non rappresenta un dono gradito per l’e. artista j>, ma — ripeto — la ricompensa per una coercizione, come per colui che compie un lavoro ingrato.

Siamo prossimi alFinizio del Campionato, e se quando questo mio scritto sarà pubblicato già saranno stati effettuati alcuni incontri, si saranno fatte previsioni sul futuro campione, appunti perchè il giocatore x non vale le diecine di milioni spesi; si leggeranno inoltre le previsioni per i prossimi confronti internazionali. Ma queste su quali basi? Dai quotidiani rilevo che i sistemi di allenamento sono gli stessi della decorsa stagione e precedenti: ritiro al tale paese per giorni tot; tre o quattro allenamenti alla settimana, anche il venerdì; passeggiata alzando ora un braccio ed ora un altro; ritorno alla propria città con alloggio in albergo, ecc. ecc., cioè i soliti sistemi che sono in uso dalliinizio della lamentata decadenza. Non mi interesso, nè mi interessa alcuna squadra, ma per amor di Patria, signori Dirigenti, signori Allenatori, fermatevi di menomare questo nostro sport! Il giovane affermatosi, e quindi giunto alle massime divisioni, sa quel che necessita al suo fisico per presentarsi efficiente alle competizioni. L’aUdfia-

toro deve essere il suo consigliere, cd il dirigente il suo secondo padre, e questo deve sapergli infondere affetto

filiale.

L’atleta sui vent’anni, di norma, ha bisogno al massimo di un allenamento settimanale — il giovedì pomeriggio — e di condurre lieta vita rigorosamente sana in particolare nei due giorni precedenti le competizioni: non di più. Ridate loro la libertà! Consigliateli e coadiuvateli ad istradarsi nella vita reale del loro non lontano domani, procurando loro un’occupazione. Questo è quanto di cui. necessitano, perchè essi tornino a rammentarci ed eguagliare i nostri vecchi, cari campioni: Calignris, Ferraris IV, Baloncieri, Bernardini, Burlando, Cevenini III. ecc. Ed ora a voi, giovani calciatori. Conservate l’elasticità del vostro fisico. Scatto ed intelligenza vi faranno dominare il vostro diretto avversario che porrete subito in soggezione, o lo innervosirete facendolo poi girare a vuoto. Per acquistare e conservare lo ” scritto ” molto ho detto nel mio precedente scritto. Aggiungo: altro magnifico esercizio è il lancio della palla vibrata. In questo partecipa tutto il fisico, perchè il lancio viene eseguito con un repentino colpo di reni, impiegando braccia, torace e gambe, cioè come avviene particolarmente nel tiro forte cd improvviso. In questa azione il piede serve per la direzione, la gamba per una parte della potenza, mentre la residuale energia, e credo la maggiore, viene impressa nel colpo di reni, dal torace e dalle braccia. Siate sinceri, amici, coi vostri compagni di squadra, e con loro collaborate per il necessario affiatamento ; bramate la vittoria della vostra squadra per i suoi colori e per i vostri Dirigenti; abbiate fiducia nelle vostre possibilità, che non dovete sentire inferiori a quelle di altri che vanno per la maggiore, e che dovete invece anelare di- superare. Ed infine, vi ripeto, domandate una occupazione. Questa vi farà imporre, all’ozioso, perchè l’ozio con tutte le sue conseguenze è nocivo quanto gli attuali eccessi di allenamenti costrittivi. Particolarmente per il sistema nervoso, centro motore del vostro fisico, il quale dopo una contesa, già alla vostra età, necessita di molto riposo e distensione per riacquistare la sua efficienza.

Alberto Sansoni


-

Magni Monti e Landi

e uno strano giro di Lombardia Accettiamo pure per buono il risultato del giudice di arrivo e il successivo avallo della giuria internazionale del 47. Giro ciclistico della Lombardia; rendiamo pure omaggio alla scaltrezza di Cerami e di Landi, capaci di rovesciare, con un colpetto della fortuna, delle posizioni ormai acquisite; ma non è possibile travisare la realtà dei fatti e dei meriti al punto da anteporre i primi due ai tre autentici protagonisti della corsa: Magni, Fornara e Bruno Monti. Magni è stato l’animatore della gara nei primi 140 chilometri e nel finale, recitando al proscenio un brillantissimo quanto autorevole monologo allorché fu costretto ad inseguire per non pochi chilometri i quattro di testa: Fornara, Dupont, Desmet e Nencini, dai quali si era dovuto staccare per una foratura.

Fornara ha lancialo il guanto di sfida sulle prime rampe del Ghisallo dopo aver dato anch’egli man forte alla fuga che si era iniziata subito dopo la partenza da Milano protraendosi per circa 160 chilometri, si può dire per l’intera corsa, e pensava proprio di farla franca quando è comparso con autorità dalle seconde posizioni Bruno Monti assieme ad un altro giovane torello, Zampini, s Monti non è rimasto che pochi chilometri sulle ruote. Si sentiva in forze come poche altre volte ed ha intuito la possibilità di-tentare il grosso colpo. Dietro il romano gli avversari, sulle spire del Ghisallo erano disseminati e stanchi illividiti dalla pioggia e dal freddo; e gli uomini maggiori quasi non davano segno di vita. Nè il trio della Legnano, che pure è composto di gente di primissimo ordine, come Minardi, Albani e Defilippis; nè il nasuto Kubler, raffreddato e di poca voglia; nè lo strano Petrucci che non è stato capace di concretare il molto orgoglio che lo sospinge in ogni momento al di là degli stessi meriti; nè Maggini e Astrua, e Gismondi, e Carrea, Martini, Pasotti e tant’al. tra gente che pure gode del eredito in campo ciclistico, senza contare la schiera degli stranieri con i Van Steenbergen e compagni: Monti aveva lasciato

per istrada, uno ad uno, tutti costoro e

I primi dodici della graduatoria sono

se n’era venuto in compagnia di Zampini all'attacco dei primi. Non gli fu difficile avere ragione (salendo come scoiattolo sulle spire del Ghisallo. ridotto per il fango e la ghiaia ad una mulattiera) di Dupont, Desmet e Nencini, che furono ingoiati dal grosso e più avanti, verso Guello, neppure di Magni. Non ne rimaneva che uno da raggiungere e superare, e questi era Fornara: arrampicatore di vaglaia, uomo di punta dell’ultimo giro d'Italia, Fornara è il vincitore di un giro della Svizzera; se può essere considerato specialista in qualcosa, ciclisticamente parlando, ciò è proprio in salita. Il vedersi dunque raggiunto e affiancato da Monti lo ha letteralmente stroncato, sapeva della classe del ragazzo di Albano Laziale, ma non poteva supporre avesse tanta forza nelle gambe e tanto fiato nei polmoni, in una giornata tremenda quale è stata quella di domenica. Monti ha intuito tutto ciò ed è scattato via, aumentando di metro in metro il vantaggio che è salito nel solo spazio di due chilometri a trenta secondi buoni. La registrazione è stata effettuata sulla vetta dei Ghisallo, a quota 760. Gli altri avevano distacchi se non severi, data la brevità della salita, per Io meno chiari.

nomi noti o quanto meno meritevoli: a

Fornara si è fatto raggiungere subito nella discesa su Onno, in quanto comprendeva che avrebbe sbagliato ad iniziare da solo l’inseguimento di Monti, potentissimo e lanciatissimo ; vero è che è stato necessario unire le forze di dieci unità che erano suddivise in due gruppetti a breve distanza con Magni, Molineris, Cerami, Ocke.rs, Conterno, De Walk, Zampini, Monti, De Rossi e Landi per ridurre all'obbedienza il giovane capitano dell’Arbos. Non è stata dunque una impresa da nulla quella di Mon. ti, incastonata in un Giro della Lombardia che per combattività, brio e azioni positive la parte il finale) può essere annoverato tra i migliori della lunga serie. Rare volte si è avuta una selezione tanto grave e spietata e la stessa media, tenendo conto delle avversità atmosferiche, è più che eccellente.

cominciare dagli stranieri, abituati più

dei nostri alla pioggia c alle intemperie. Ebbene proprio per questo il fatto

che Monti sia riuscito a staccarli di for. za e a tenerli a bada per molti chilometri resistendo alla loro caccia è elemento più che sufficiente a fare includere il campione degli indipendenti nel. la ristretta schiera dei veri campioni. Ha bisogno di gente nuova il nostro ciclismo e qualcosa di nuovo c’è sul serio in cantiere, a cominciare da Monti per proseguire con Conterno, De Rossi, Zampini, Bartolozzi, Tognaccini, Ciabatti, Buratti, Pellegrini, Zuliani, Aureggi che si son fatti notare in più di una occasione, oltre a portare a termine la gara in condizioni fisiche ancora buone. 11 materiale per comporre delle squadre di prim’ordine indubbiamente esiste e già, del resto, talune Case industriali hanno mostrato di fare affidamento esclusivamente sui giovani; anzitutto !u Frejus e l'Arbos, ma anche le nuove aggregate, la Touring, la Wolsit e la Lygie che spolverano del resto vecchie gloriose bandiere, affideranno la difesa dei foro colori a giovani elementi.

Rare volte una grande competizione è stata tanto sbatacchiata dalla sfortuna, come la prova di chiusura allestita con l’abitua’e, tradizionale perfezione dagli amici della « Gazzetta dello sport ». Non deve avvilirli la mancata apoteosi come la serie di ostacoli che hanno punteggiato il piano organizzativo. E tanto minore sarà il loro disappunto se i giovani che hanno recitato la bella parte domenica sul Ghisallo o al traguardo, di getto la prima, un tantino artefatta la seconda, sapranno imporsi da campioni nella stagione ventura. In fondo è il desiderio di tutti e l'epicentro di ogni progranuna: porre veramente in luce qualcosa di nuovo. Ciò che non si può negare abbia fatto il 47. Giro di Lombardia.

naber

9


TRA I “MONTI PALLIDI,, L’APOTEOSI SUPERBA

del 5° TROFEO della MONTAGNA Scuola Alpina dalla P.S. di Maona - C.S.I. Brescia. e Gonio,, di Bergamo vincitori delle tre categorie del '1953

datori e alpinisti, come sciatori e gente del ghiaccio. V’erano delle prevenzioni in piedi anche quest’anno, sorrette e avanzate da quei puri dello sci i quali, pensano come una gara del genere porti nocumento agli atleti della neve. Ma ecco che a tagliar corto ad ogni discussione, smorzare ogni, dubbio al riguardo, il Presidente della FISI, comm. Piero Quegl io, alpino prima ancora che sciatore, uomo della roccia prima ancora che della neve, fa sentire la sua voce in una lettera, cordiale e affettuosa indirizzata al Presidente del C.S.I. prof. Gedda, per riconoscere le virtù dell’avveni% mento, ”utile alla preparazione estiva e atletica dei campioni della neve”. : x Se tale voce fosse giunta, mica n prof. Luigi Gedda, Presidente del Centro Sportivo Italiano, consegna ai tanto, dieci giorni prima, la Scuovincitori i trofei della grande competizione montana la Alpina delle Guardie di Pubblica Sicurezza di Moena, alla quale tanto merito va della superba messa in Non è possibile fare dei raffronti tra le prime scena del V Trofeo, avrebbe chiamato a raccolta quattro edizioni del Trofeo della Montagna svoltesi anche gli elementi che alle sue dipendenze sui costoni della chiostra alpina che cinge Aosta e attendono con ansia le prime nevi e già comunque l’ultima, quella che ha avuto per anfiteatro i monti calzano a tratti gli sci sui costoni dell’Ortles e dello Pallidi e la Conca di Moena giusto al limite tra la Stelvio. Voglio dire che la Scuola di Moena oltre Val di Fiamme e il bacino di Fassa. Non è possialle due formazioni di ragazzi veramente in gamba bile in quanto l’ambiente, il percorso, tutto l’insieallineate nelle due sezioni della categoria militari, me erano diversi. Se un denominatore comune si avrebbe di certo fatto gareggiare anche una terza può trovare, questo è rappresentato dalle squadre- . formazione composta dagli Azzurri più qualificati, staffette partecipanti che sentono ogni anno di più da Ottavio Compagnoni, Arrigo Delladio e Valentilo spirito della manifestazione e l’assimilano al no Chiocchetti. Una squadra del genere avrebbe con punto da trasformare una semplice competizione tutta probabilità offerta alla Scuola Alpina delle atletica-alpina in una serrata lotta di emulazione Guardie di P. S. di Moena, il miglior tempo assosportiva e agonistica. luto. Questo è toccato invece al C.S.I. Brescia con i Di anno in anno si è progredito e nella realizfratelli Tameni e Umberto Rossi, per appena 18" zazione non facile per i molteplici settori che invesulla formazione della Scuola di Moena: Martinelli, ste e nella qualità degli uomini che gareggiano semBusi e Tommasini che ha stravinto tra i militari. pre più preparati in quanto sanno ormai come non Anche se il regolamento non comporta una classificonvenga affrontare a cuor leggero con un allenaca assoluta per il Trofeo della Montagna, nasce mento sommario, una competizione così dura che . spontaneo in quanti assistano alla magnifica rossegiova tuttavia agli atleti dei monti, siano essi roc-

10


gna alpina, di porre i risultati tecnici sullo stesso piano nell’intento di comporre, una graduatoria unica. Questa volta però occorre dire che gli elementi che hanno favorito l’eccezionale affermazione dei ragazzi bresciani, preparati non so dirvi come, e in gara con un puntiglio toccante con i bergamaschi della Nembrese e della Vertonese e ancora con i novaresi della Indomita di Biganzuolo, sono stati diversi. Infatti mentre il tempo che aveva fatto trepidare non solo gli organizzatori e gli amici del C.S.I., ma anche gli Ufficiali della Scuola Alpina e dell'ispettorato del Corpo di P. S. per il Veneto, in stretta cordiale e comprensiva collaborazione, sino a poche ore dallo svolgimento della gara (il sabato aveva piovuto come Dio la mandava), era ancora eccellente, durante la gara della categoria Cittadini, è andato successivamente peggiorando fino a ridurre, specie nella frazione di salita e nel primo tratto di quella di discesa, quasi a zero la visibilità.

In tali condizioni è chiaro come lo sforzo dei concorrenti nelle due frazioni più impegnative, per il dispendio di energie fisiche che la salita richiede e per la spregiudicata tensione di muscoli e di nervi che occorre usare in discesa, sia stato diverso. E’ questo, intendiamoci bene, un puro rilievo anzi, meglio, una semplice curiosità tecnica che non inci-

de sul risultato della gara la quale va vista nei suoi tre aspetti positivi: gli ordini di arrivo e quindi le classifiche delle categorie cittadini, valligiani e militari. Tanto più che, mentre i distacchi sono minimi tra le prime due squadre classificate della categoria cittadini, l’ordine di arrivo della categoria militari dice come le formazioni del gruppo "militari a lunga ferma ” e "militari di leva ” della Scuola Alpina di Moena abbiano distanziato di minuti e minuti tutte le altre formazioni dei reparti militari. Il terzetto Martinelli, Pusin e Tommassini ha dato infatti, nella categoria B dei militari, quasi otto minuti di distacco alla valida formazione del centro militari paracadutisti di Viterbo. Da parte sua il giovanissimo Prio sempre della Scuola Alpina di Moena composta da Pellin, Giacomo Busin e da Moschitz, ha distanziato di quattro minuti e mezzo la staffetta deU’VIIl Reggimento Alpini di Tolniezzo vincitore della categoria militari nelle prime tre edizioni del Trofeo della Montagna ad Aosta dal 1949 a 1951. Il Trofeo della Montagna ha assolto il suo compito tecnico e propagandistico in quanto se la partecipazione militare interessa in forma diretta per il simpatico confronto che può nascere tra le forinazioni civili e quelle in grigioverde e ancora per

Le quattro squadre trionfatrici dopo appassionante lotta del V Trofeo della Montagna: le due della Scuola Alpina delle Guai-die di P.S. di Moena, prime nelle categorie militari; quella del CSI Brescia, la migliore assoluta tra i « cittadini » e la squadra dell'U.S. < Gorno » di Bergamo prima della apertissima categoria dei « valligiani »

11


giovani ai monti, di rinverdire, la passione per lo escursionismo e per Vagonismo alpino degli elementi delle città e delle valli.

Allo scopo di avere una certa continuità nella realizzazione tecnica del Trofeo della Montagna, si è studiato a Moena un tracciato che somigliasse quanto più possibile a quello delle ultime due edizioni in Val d'Aosta. Ecco perché già nella prima frazione di pianura si è avuto un dislivello di circa 400 metri superato di un solo fiato dai fondisti a cui è stata affidata la frazione stessa. E dopo gli 11 chilometri del primo tratto gli staffettisti della seconda frazione, come ad Aosta, han dovuto salire sino a Pozzil a quota 2144 per ricevere il cambio qualche metro piti in basso, dove aveva inizio la terza ed ultima frazione di sette chilometri e mezzo che, in ripidissima discesa, riportava i concorrenti a Moena.

Bandiere, gonfaloni, costumi, fanfare: Moena è in festa per il V Trofeo della Montagna

cambio » tra Brunelli e Barriera del gruppo Escursionisti Scaligeri » di Verona

.

J

Fiori a Martinelli, Busin e Tommasini, vincitori del « Gruppo B » della cat. militari e i complimenti graditissimi del gen. Galli, Ispettore generale e animatore del Corpo delle Guardie di P. S.

i

lo spirito di affratellamento che germoglia dalla manifestazione stessa, non vi è dubbio che lo scopo principale dell'avvenimento realizzato da cinque anni ormai con crescente precisione tecnica e organizzativa dal Centro Sportivo Italiano con la collaborazione dei suoi Organi periferici delle sue Unioni Sportive di montagna, è quello di avvicinare i

12

Il prezioso benevolo patrocinio del Ministro degli Interni on. Fanfani. e la particolare altenzione concessa dal Capo della Polizia on. Pavone hanno permesso agli organizzatori del C.S.I. di avere la impeccabile collaborazione dei servizi tecnici della Polizia. Anzitutto il collegamento, l'assistenza tecnica, l'installazione dei posti di controllo e di cambio, la tracciatura del percorso. Il gen. Galli, Ispettore del Corpo delle Guardie di P. S., presente a Moena per tutta la manifestazione, ha potuto rendersi conto di persona dell'ineccepibile funzionamento dei servizi stessi e della perfetta sincronizzazione e direzione offerta dai suoi ufficiali, in particolare dall’ispettore per il Veneto, col. Pasquinelli, dal magg. Genco, Capo dei servizi tecnici, dal magg. Leoncelli, Capo dei servizi di rappresentanza, dal magg. Musolino, Capo dei servizi, logistici, dal cap. De Felice, capo dei servizi di collegamento e dal feti. Marcatelli, direttore di percorso. A completare il quadro della graditissima collaborazione organizzzativa realizzata dalla P.S. era presente a Moena la fanfara della scuola del corpo di Roma. Così perfetta è stata l'organizzazione che il prof. Gedda ha voluto esprimere personalmente al gen. Galli, prima della premiazione sulla piazza di Moena delle staffette vincitrici nella fantasiosa cornice delle genti in costume delle valli di Fiemme e di Pasca, la viva ammirazione per quanto il Corpo della P.S. nel suo complesso aveva fatto per facilitare l’opera del C.S.I. e consentire la messa in scena del V Trofeo della Montagna. Sono avvenimenti questi, infatti, che si possono realizzare solo se gli Enti militari o i reparti specializzati per la toccante concessione delle Autorità del Governo danno il loro contributo. E servono infine queste manifestazioni, sportive e agonistiche, ad avvicinare, affiatare, affratellare le forze militari e dell’ordine con le schiere civili, disciplinate in queste occasioni oltre ogni dire. Ho voluto di proposito, prima ancora di accennare ai risultati del V Trofeo, inquadrarlo nella giusta luce organizzativa sottolineando i pregi e i meriti dell’organizzazione. Prima della manifestazione è stata celebrata dal


Cappellano della Scuola Alpina, don Negrato, una Messa al campo a suffragio dei Caduti della montagna, e don Pavoni, Vice Assistente Centrale del C.S.I. ha ricordalo alla popolazione, ai concorrenti e ai dirigenti l'olocausto di giovani vite per Tamore ai monti e il loro insegnamento. Le partenze sono state date con puntualità cronometrica e ben presto la massa sempre crescente degli spettatori ha potuto seguire il veloce e appassionante carosello alpino attraverso le tempestive serrate comunicazioni del servizio di collegamento. La lotta è stata vivacissima in particolare nella categoria cittadini tra le squadre del C.S.I. Brescia, della A'embrese di Bergamo e della ” Indomita ” Biganzuolo di Novara che sembrava dovesse ripetere il successo dello scorso anno e che ha perduto invece proprio nell’ultima frazione per la vertiginosa discesa di Enrico Tameni del C.S.I. Brescia che assicurava alla sua staffetta con il successo di categoria anche il miglior tempo della gara.

Tra i valligiani l’Anpi di Aosta, vincitrice dello scorso anno è stata largamente battuta dalla "Corno ” di Bergamo, dalla "Pedavena ” di Belluno, dal C.S.I. Velo D’Astico di Vicenza e dalla Rosetigarten di Moena, la migliore della Val di Fiemme. Ha finito per vincere la formazione bergamasca dopo una frazione impeccabile iniziale della Velo D’Astico ed una altrettanto decisa in salita della Pedavena. Infine, mentre peggioravano le condizioni atmosferiche hanno gareggiato i militari: 14 staffette, nelle due categorie: tutti i Reggimenti alpini presenti con i bersaglieri di Milano, i pionieri di Bolzano, i carristi di Verona, i paracadutisii di Viterbo. Tra tutti hanno vinto le Guardie della Scuola di Moena, preparate a dovere, ma soprattutto animate da uno spirito che ha entusiasmato. Due Trofei assicurati ormai che non usciranno più dalle vetrine della graziosa linda palazzina dove ha sede la Scuola. Due Trofei che fanno spicco fra le molte decine di coppe conquistate dalle guardie-sciatori

In toccante devoto raccoglimento, atleti dirigenti e popolazione ascoltano la Messa al Campo in suffragio dei Caduti della Montagna nella Piazza di Moena

Lugi Pellin, della Scuola Alpina delle Guardie di P.S. di Moena, ha terminato la sua velocissima frazione di pianura (miglior tempo assoluto) e riceve il cambio da Gioacchino Busin che con veloce impennata salirà a quota 2144 a Pozzil

di Moena, mentre gli altri due sono ormai nelle sedi della ’’Gorno ” di Bergamo e del CSI di Brescia. L’organizzazione è stata impeccabile. Grande merito dell’!spettorato Regionale del Trentino e Alto Adige e per esso del suo animatore rag. Aldo Ceri che ha avuto validissimi collaboratori nel doti. Benedetti, il geometra Zadra, il rag. Grillo, il rag. Pontalti. Moena ha ospitato il V Trofeo della Montagna con la sua abituale squisita toccante cortesia. Il Presidente della magnifica comunità della Val di Fiemme, larga di appoggi e collaborazione alla pari dei comuni della Valle presenti alla manifestazione con i loro gonfaloni e i loro costumi, cav. Roberto Zorzi, è stato vicino al Comitato organizzatore, mentre toccante è stato l’affiancamento del sindaco di Moena, sig. Sommavilla, e delle altre autorità comunali che si sono adoperate per la riuscita della manifestazione, alla quale hanno dato il loro apporto anche i vari dirigenti di Moena; l’ing. Olieregato. Presidente dell’Azienda di Soggiorno con il Vice Presidente Valintino Rovisi, il Presidente dell’Associazione Albergatori Sivio Deville, il parroco di Moena, don Martintoni, il comandante della Stazione Carabinieri, maresciallo Diana. Come sempre però la manifestazione ha avuto il suo cireneo nel rag. Aldo Dell’Antonio, Presidente dell’U.S. Rosengarten del Centro Sportivo Italiano, instancabile e impagabile. Il prof. Gedda ha consegnato i trofei ai vincitori. Pioveva nel pomeriggio durante la premiazione: "ma non sono lacrime di dolore, bensì lacrime di gioia che scendono dal cielo — ha detto il prof. Luigi Gedda, Presidente Generale dell’Azione Cattolica e del C.S.I. — questi atleti della montagna ci insegnano come nella vita si debba sempre ascendere con duro sacrifìcio e dura lotta verso le mète più alte, ideali in particolar modo. La montagna è maestra di vita e i suoi atleti, sono i primi tra tutti gli atleti dello sport ”, Ai vincitori: trofei, coppe, doni e bottiglie... come si addico agli alpini e alla gente dei monti. Di. Moena conserviamo tutti un gratissimo ricordo e desideriamo ritornarci. n. b.

13


Onesto ha detto il Cronometro CATEGORIA CITTADINI 1. - C. S.I. - Brescia P. Taineni A. Piano S. Rossi U. Salita D. TUmeni E. Discesa

D. Guerrini G.

2.12’52”

50’18” 59’13” 22’43” 2.12’14”

2. - U. S. INDOMITA BIGANZOLO - Novara P. De Monti E. 49’47” 59’09” S. Morisetti L. D. Morisetti C. 23’40” 2.12’36”

2.15’55” -1. - G. A. VERTOVESE di VERTOVA - Bergamo P. Paganessi S. 52’18” S. Gualdi L. 1’03'33” D. Paganessi G. 23’57” 2,19’48”

5. - A. S. C. I. CAMOSCI di ARS1ERO Vicenza P. Fontana B. 54’28” S. Zorer A. 1.04’18” D. Borgo F. 24’27”

2.23’13”

6. - G. E. SCALIGERO FALCHI - Verona 54’28” P. Brunelli E. 1.09’35” S. Barriera D. D. Carniel M. 26’28”

7. - G. A. VERTOVESE - Bergamo (sq. A) 52'39” P. Galliani V. 1.01’55” S. Beltranii L. 24’22” D. Gualdi P.

8. - U. S. ZAFFERANA ETNEA P. Grasso A. S. Quattrocchi G. D. Puglisi G.

Catania 50’41” 1.07’09” 24’33”

9. - CRAL S. P. S. D.

LORENZO BANALE - Trento 57’53” Sottovia C. 1.00’33” Martinelli D. 25’25” Cornelia S.

10. - SC. VALEALANNA ZAFFERANA - Catania 49’53” P. Buonocore A. 1.07’57” S. Russo A. 26’23” D. Zito D. 224’13”

Arrivati n. 9 (ritirato n. 1)

CATEGORIA VALLIGIANI 1. • U. S. CORNO - Bergamo P. Zanotti A. S. Zanotti V.

«fcAiù-,----- gt

2.17’09”

6. - U. S. DOLOMITICA Predazzo P. Facchini P. 49’29” S. Dellagiacoma L. 1.01’23” D. Gabrielli R. 26’43”

2.23’51”

58’39” 1.15’16” 30’07”

2.44’02”

14

2.16’05” 5. - POLISPORTIVA ANPI SPORT - Aosta P. Tampan E. 49’03” S. Grimod G. 1.03’08” D. Cornaz G. 24’58”

2.22’23” 47’50” 1.21’10” 28’29”

2.37’29”

Iscritti 10 ■ Partiti 10

2.15’53”

4. G. S. ROSENARTEN - Moena - Trento P. Crepaz L. 54’02” S. Zanoner S. 58’34” D. Dellantonio M. 23’29”

2.18’56”

50’51” 1.14’38” 28’11”

2.33’40”

9. - S. A. T. PERGINE - Tronto P. Paoli L. Stefani G. D. Z’ortea A.

3. - C. S. I. VELO D’ASTICO - Vicenza P. Sommaggio G. F. 48’18” S. De Rosso L. 1.00’57” D. Marchiondo B. 26’08”

2.17’35’

2-30’31”

8. - U. S. ALCE - Firenze P. Farina G. S. Briani G. F. D. Alunno P.

2. - U. S. PEDAVENA - Belluno - sq. A. P. Tonez A. 51’46” S. D’Incau A. 58’03” D. Edmondo G. 26'04” 2.15’53”

3. - G. A. NEMBRESE di NEMBRO - Bergamo P. Pelliccio]! A. 47’48” S. Moioli P. 1.04’16” D. Pezzotta G. 23’51”

7. - S. A.T. PERGINE - Trento P. Eccher R. S. Tornasi M. D. Rosa T.

23’52”

49’49” 59’11”

11. - U. ‘S. DOUFUR - Varallo Sesia ■ Novara 56’47” P. Pasquale R. 1.09’40” S. Grassi I. 26’52” D. Cerini A.

t

P :

2.33’19"

J


12. - U. S. MONTI PALLIDI P. Seminativa S. S. Cliiocchetti L. D. Pcderiva L.

S. Passer G. D. Grillini S.

Moena 1.03’36” 1.03’18” 26'33”

2.34’11”

2.3.3’27” 13. - G. S. BRONCOSPINO FONNI - Nuoro P. Murcddu P. 54’09” S. Palmas G. 1.11’39” D. Palmas P. 28’39”

14. - G. E. SCALIGERO FALCHI - Verona 56’59” P. Giacomcllo M. S. Brunelli G. 1.18’49” D. Avesani A. 28'03”

15. - U. S. PEDAVENA - Belluno (sq. B) P. Achillea G. 1.03’45” S. Amoroso B. 1.11’03” D. Dalla Corte M. 29’19”

2.44'07” Iscritti 17 - Partiti 15 • Arrivati 15

CATEGARIA MILITARI «A» (leva) 1. - SCUOLA ALPINA P. S. - Moena P. Peli in L. 50’53” S. Busin G. 1.01’37” D. Moschitz G. 24’43”

ALPINI - Merano Melloni E. Rossi M. Castagna A.

9. - 4" BATT. P. S. D.

GENIO PIONIERI - Bolzano 58'55” D’Alessandro M. 1.13'09” laghizzi L. 24’35” Crossano T.

10. - 30 REGG. P. S. D.

GENIO PIONIERI - Bolzano 56’09” Panico L. 1.11’09” Alibani L. Stripparola G.

Iscritti n. 11

Partiti n. 11 - Arrivati n. 10

Viterbo

CATEGORIA MILITARI «B» (lunga ferma) 1. - SCUOLA ALPINA CRD. P. S. - Moena 47’41” P. Martinelli P. 1.01’40” S. Busin O. D. Toniniasini D. 23’11”

2.12’32”

2.17’13”

3. - 5o REGG. P. S. D.

Salvatore A. Mei I. Bossi M.

2.36’39”

2.43'51”

ALPINI - Tolmezzo Piti C. 53’31” Buzzi S. 1.04’42” Stella G. 24'43”

MILITARE PARACADUTISTI 50’55” 1.12’20” 31’06”

8. - CENTRO P. S. D.

2.34’21” 2.34’27”

2. - 80 REGG. P. S. D.

1.12’32” 24’12”

2. - CENTRO P. S. D.

MILITARE PARACADUTISTI 49’18” Faccuri G. 1.05’41” Trevisan E. 25’29” Falzoi P.

Viterbo

2.20’28”

2.22’56”

55’02” 1.04’07” 25’21”

3. - 2o REPARTO CELERE GUARDIE P. S. - Padova P. Migoni A. 54’49” S. De Franceschi G. 1.02’47” D. Gabbi P. 25’43”

2.23’19” Iscritti n. 3 - Partiti

3 - Arrivati n. 3.

2.24’30”

4. - 3° REGG. P. S. D.

BERSAGLIERI - Milano (Sq. A) Berni O. 57’46” Pecoraro M. 1.04’52” 25’20” Brambilla M.

2.27’58”

E. Schiauo

Via Catania, 6 - ROMA - Telef. 820.894

5. - 31o REGG. CARRISTI - Verona P. Cotogno G. 54’13” S. Canova A. 1.09’38” D. Errico D. 26’26” 2.30’17”

6. - 2» REPARTO CELERE GRD. P. S. - Padova 56'05” P. D’Apapiti T. 1.07’46” S. Reciti C. D. Chicca B. 27’05” 2.30’56”

7. - 6" REGG. ALPINI - Brunico P. Scrboli M.

SCUOLA AUTOMOBILISTICA

CORSI RAPIDI PATENTI DI OGNI GRADO

Tutte le pratiche automobilistiche Prezzi speciali per dirigenti e atleti del Centro Sportivo Italiano

57’27”

15


Il turismo che piace ai giovani La parola « turismo » ci evoca sovente alcune figure ben definite: il turista anglosassone, ad esempio, col suo Baedeker tra le mani e gli occhi in alto, lungo le statue di una facciata di Cattedrale o tra le arcate di un porticato; oppure quelle figure di turisti lunghi e secchi che scendono da biciclette antidiluviane, con zaini e sacchetti, borrocce, coltelli a sette lame, tenda portatile e goccioloni di sudore su e giù per il viso; oppure il tipo dal cappello a larghe falde, l'avana in bocca e un volante di Crysler tra le mani, che approda dinnanzi al Grand Hotel dove lo attende l’appartamento prenotato telegraficamente.

« Turismo » viene ad essere in fondo un termine vago, comprendente le più svariate forme di vagabondaggio interprovinciale e internazionale, da quelle snobistche a quelle alla bersaglierà, da quelle che ti rimandano a casa sereno e ben pasciuto, o temprato a venti e tempeste, oppure ridotto al lumicino, ammaccato, contuso, le ossa fieramente scosse e in cuore una decisa volontà di darsi alla vita sedentaria. Ciò premesso, il nostro atteggiamento nei confronti del turismo può quindi essere vario e molteplice; può oscillare dalla riprovazione più decisa ai più entusiastici consensi... E può, e questo è Patteggiamento più costruttivo, risolversi in una volontà di riforma, di miglioramento, di potenziamento di questa attività nel senso migliore. Poiché il turismo può costituire una forma di educazione tra le più efficaci; può costituire una scuola di vita, di generosità, di vita comunitaria, di arricchimento culturale. Si osserverà che queste non son cose nuove, che proprio per questo di solito ci si dà al turismo, per conoscere paesi nuovi, per affrontare la vita e la natura nel modo più sano, e così via; tutte bellissime parole, ma che non si risolvono sempre in realtà, dato che le possibilità di fallimento dei prodotti iniziali, le possibilità di dispersione sono innumerevoli. Una gita turistica iniziata con le migliori intenzioni può finire in una caccia alla emozione per Vemozione, una ricerca del comodo, un desiderio del piccante, e chi più ne ha più ne metta. E’ di tutti giorni Tesempio del turista che di Parigi ignora Nótre Dame, il Louvre perchè ha trascorso le sue giornate a Pigalle, o del presunto alpinista che, sbollitigli di colpo gli ardori iniziali, consuma le proprie vacanze ai piedi dei monti in monotone

16

partite di canasta in una comoda "hall” di albergo. Fare del turismo educativo vuol dire invece realizzare le possibilità di un turismo sociale, anzitutto, un turismo alla portata di tutti, che non sia monopolio di pochi fortunati; t;n turismo educativo nel senso che porti Findividuo fuori del proprio ambiente ed a contatto con altri ambienti, con altri mondi, ma attraverso un contatto vitale. I luoghi e gli uomini guardati dalla finestra di un grande albergo ci riusciranno sempre lontani; le città osservate dal finestrino di un pullmann, mentre una guida ci enumera in fretta Chiese e monumenti non saranno mai città veramente conosciute e amate. Occorre quindi che il turista, il giovane turista in particolare, impari ad entrare in colloquio con i luoghi visitati; impari a collezionare ricordi e osservazioni; impari a rendere produttiva la sua vacanza per non risolverla solo nei quindici giorni o nel mese di vagabondaggio, ma per farla divenire elemento di formazione.

Queste sono le finalità che si è proposte il C.T.G., ih Centro Turistico Giovanile, che da qualche anno sta svolgendo una formidabile attività di educazione al turismo in mezzo ai giovani. Il C.T.G. infatti, con una macchina organizzativa degna di nota, ma specialmente con una sensibilità educativa del tutto particolare, è riuscito, per mezzo di sussidi, concorsi, iniziative varie, a creare un flusso turistico giovanile, di insospettate dimensioni ; tutto ciò in un paese come il nostro che, occorre confessarlo, manca di una sensibilità turistica e comunque di una tradizione turistica ben radicata, di fronte ai paesi anglosassoni e nordici. Ora il C.T.G. è riuscito ad esempio nell’estate del ’53, attraverso una rete di 144 Case per Ferie, a permettere vacanze alpine, marine e lacustri a giovani di tutta l’Italia, registrando circa 340 mila presenze giornaliere, di fronte alle 270 mila dello scorso anno. Ed il termine « Casa per Ferie » non deve far pensare a comuni alberghi; poiché è ivoprio in queste costruzioni disseminate nei punti migliori della Penisola che il C.T.G. è riuscito a realizzare esperimenti di vita in comune improntata a cordialità, spirito di fraternità, allegria, attraverso la collaborazione mutua degli ospiti ed un clima unitario di comuni aspirazioni e propositi che serviva a legare sempre più i giovani turisti. Ma il C.T.G. sa che un altro coef-

fidente di unità e fusione giovanile è la vita di campo, salvo restando alcune garanzie fondamentali di organi zzazione, precisione, serietà: un campo veramente funzionale a determinati scopi ricreativo-educativi è difficile a realizzare. Per questo il C.T.G. lui organizzato una serie di « Corsi di addestramento alla vita di campo ». I Corsi si sono svolti a Cortina d’Ampezzo ed hanno mirato a formare dei giovani capaci di dirigere un campo da tutti i punti di vista: e quale sia stata la serietà di impostazione di questa attività lo può dire una frase tratta dalla presentazione che il C.T.G. fa della iniziativa sull’opuscolo • Estate col C.T.G. » (detto per inciso, anche questo un sussidio preziosissimo per il giovane turista, con tutte le indicazioni necessarie, indirizzi di Case, posti-tappa, ecc.) : « Cortina non ha bisogno di presentazione. Diciamo subito che a noi Cortina interessa perchè al centro di una meravigliosa cerchia di montagne famose. L’esistenza del Centro Turistico e mondano ci permetterà di fare le più utili osservazioni su certe forme di turismo che non hanno niente a che fare col turismo, cioè col Centro Turistico Giovanile e neppure coi fini superiori che ogni attività turistica deve proporsi ». La citazione ci pare significativa: e significativa il battere sui « fini superiori » dell'attività turistica, per cui comprendiamo come il Centro Turistico oltre ad apprestare le sue 144 Case per Ferie, olthe ad offrire ai turisti nomadi i suoi 44 posti tappa (visitati da 30 mila giovani in questa sola estate), oltre ad organizzare viaggi e scambi internazionali e mille altre attività, susciti poi gli interessi culturali dei suoi giovani, legandoli aWattività turistica mediante originali concorsi: « Su e giù per l’Italia », un concorso di ciclomototurismo in cui la documentazione dei concorrenti si esplicita in un « Diario di viaggio » che viene a costituire come una serie di rcportages, osservazioni, documentazioni varie; • Piva il campeggio » dove ugualmente un « Diario di vita di campo », sotto il pretesto della documentazione, stimola il turista a ragionare sulle cose viste, a renderle attraverso disegni e annotazioni, cosi come il « Concorso fotografico » costituisce un incitamento alla fotografia artistica ed il concorso • Paesi e città di Italia » (per ragazzi) porta i giovanissimi ad elaborare descrizioni di contrade della Penisola, veri e propri • servizi » giornalistici. E così via. A questo punto ci accorgiamo di come il termine « turismo » su cui ci accanivamo in principio, abbia assunto lineamenti ben chiari. Quelli del vero turismo dei giovani.

V. E.


11 profano si chiede spesso che cosa sia mai questa storia dei pugnatori. che tentano fortuna in America o comunque fuori d’Italia. Gli capita di leggere ad esempio che Tiberio Mitri ha attraversato di nuovo l’Oceano, e spalanca tanto d’occhi per lo stupore. Che necessità ha Mitri che qui è tanto famoso, di andare negli Stati Uniti? Così si chiede l’uomo qualunque, che si sente sportivo solo grazie a quella schedina del totocalcio che, puntualmente, ad ogni sabato, lo tenta. Cercheremo di spiegare ai lettori questa faccenda. Prendiamo il caso di Mitri. 11 pugile triestino che fu già campione d’Europa, un bel giorno decise di trasferirsi nella terra dello zio Tom, attratto dal miraggio di guadagni favolosi. Fece le valigie, ed insieme alla sua mogliettina Fulvia Franco, già Miss Italia, intraprese felice e contento il lungo viaggio. Giunse in America e fu accalappiato da organizzatori ed avventurieri: gli imposero di cambiare stile, lo gettarono subito sul ring, gli propiziarono qualche vittoria dimostrativa e poi gli dissero che era pronto per combattere per il titolo mondiale. Tiberio come si sa, incontrò La Motta e fu sonoramente bastonato. Si dice a riguardo che la sera, dopo il match, la signora Mitri a stento riuscì a riconoscere suo marito, che aveva il viso incredibilmente pestato dai pugni del formidabile La Motta. L'italiano comunque intascò una ragguardevole sommetta, e triste e malinconico se ne tornò sul suolo patrio. Se ne stette per alcuni mesi in silenzio, poi si decise a tornare all’attività, sotto le cure del procuratore Luigi Proietti, fratello di quel Roberto che conquistò il campionato d’Europa, uomo furbo ed avveduto. Proietti lo ripresentò al pubblico, dopo una adeguata montatura di stampa, che servì a galvanizzale gli sportivi. Mitri in breve riacquistò le simpatie della folla, grazie a vittorie forse poco convincenti ma comunque benefiche e decisive agli effetti della tournée in America. Turiello infatti, già da parecchio aveva preso ad insistere presso Proietti, perché portasse di nuovo oltre Oceano il suo pupillo, questa volta sotto la sua piena responsabilità. Gli argomenti dell’italo americano Turiello (con il quale Tiberio aveva litigato a causa della già ricordata sfortunata scalata al titolo mondiale) erano quanto mai convincenti: un guadagno netto di trecentomila dollari, guadagno sicuro,

PERCHÈ I PUGNATORI ITALIANI VARCANO L’OCEANO

SI GUADAGNANO 300.000 DOLLARI PER UNA TOURNÉE IN AMERICA Lei critica situazione della nostra boxe

spinge i migliori atleti europei a cercare la fortuna all'estero e specie negli S. [].

r

i


assicurato dai contratti firmati con ha grande desiderio di misurarsi .lini Norris, presidente dell’interna- con campioni d’alto lignaggio, ma tional Boxing Club, il massimo ente le difficoltà organizzative sono pugilistico mondiale. enormi. Norris è una specie di dittatore L’organizzatore Franco Pretti ad del pugilato: dai suoi regali uffici esempio (lo stesso che allestì la situati nel centro di New York, tie- riunione romana nella quale Tontine le fila di tutti gli incontri prin- ni si misurò per il titolo europeo cipali. Un pugile che vuol far for- dei massimi con il francese Hairatuna deve piegarsi ai suoi voleri, al- bedian, risultandone sconfìtto dintrimenti può pure cambiare me- nanzi a trentamila spettatori: un stiere. Se Mitri ed il suo manager record difficilmente raggiungibile!) Proietti andranno in America sot- aveva in mente di far incontrare to le cure di Norris, possono dor- Mitri con il campione francese Humire sonni tranquilli per ciò che mez. Si è però spaventato dinnanzi riguarda il lato finanziario d e 1 alle pretese del famoso pugile, ed viaggio, che in definitiva è quello ha dovuto rinfoderare i suoi battache più interessa. glieri propositi. Da noi le riunioni fruttano poco Altro pugile che ha dovuto emie sono scarse. Solo a Milano il pub- grare, Mario Ciccarelli. il Ciccarelblico accorre numeroso, ma una li, nativo di Isola Liri, si è trasferondine non fa primavera: nella rito in Francia, dove la situazione metropoli lombarda poi, gli orga- del pugilato è più rosea che da noi. nizzatoli possono contare sul famo- Si è in breve affermato (malgrado so palazzo del ghiaccio, che permet- l’inaspettato k.o. inflittogli il mese te lo svolgersi di match importanti scorso a Parigi da Carrara) e già si anche nei mesi invernali. Dopo Mi- parla di un suo prossimo viaggio lano viene subito Roma, ma anche in America. Niente di più facile che nella Capitale la situazione non è da un giorno all’altro Ciccarelli florida. Gli organizzatori Berardi, cambi nazionalità, ed in effetti un .lovinelli. Pretti, non sempre si sen- suo rientro in Italia, equivarrebbe tono di imbarcarsi in una impresa ad un subitaneo rallentamento del che, nel novanta per cento dei casi, ritmo del suo mestiere che già gli si risolve in un deficit pericoloso ha dato quattrini e soddisfazioni. per le loro borse. E si badi bene che a Milano e Roma, la situazione è già rosea nei confronti di altre città, dove la boxe è costretta a languire per mancanza di fondi. Logico quindi che i pugnatori emigrino, verso paesi più accoglienti. Tempo fa si recò in America un certo Italo Scortichini, modesto puLa Coni missione esecutiva del gile da noi pressoché ignorato e sconosciuto. Giunse persino ad incon- « P r e in i o Internazionale dello trare (e ne fu battuto) il campione Sport », istituito dal Comune di Gedel mondo dei welter Gavilan, e riu- nova e da assegnarsi in occasione scì a guadagnare una tale somma, delle annuali celebrazioni colombiache in Italia nemmeno in dieci anni ne, nella sua ultima seduta, presa sarebbe stato in grado di racimolavisione delle numerose e importanre. In seguito Scortichini tornò nella natia Abruzzo, ma per combat- ti segnalazioni pervenute da ogni tere fu costretto ad aspettare per parte, ha deciso all'unanimità di mesi e mesi... Sinché il nostro Ita- assegnarlo agli scalatori dell’Evelo si è stancato ed ha ripreso l’ae- rest, confermando così le voci che in proposito avevamo già pubblireo che lo ha riportato a New York, cato. la mecca del pugilato. La Commissione, presieduta dal Anche a Livio Minelli è capitata una cosa del genere. Sebbene il suo Sindaco on. avv. Vittorio Pertugio, viaggio negli Stati Uniti non gli ab- ha convenuto che l’impresa degli bia portato eccessive soddisfazioni, scalatori presentava nel suo comun bel gruzzolo l’ha guadagnato plesso i valori informativi del Preugualmente. Anch’egli fiducioso è mio stesso, identificati nella serientrato in Italia, e si è messo sot- guente mozione: « Nel nome di Crito le cure di Aldo Spoldi, tornato stoforo Colombo, ricordando il giorda poco da oltre Oceano, e che ha no fatidico della scoperta, la città aperto insieme all’ex pugnatore di Genova, che gli diede i natali, Amedeo Dejana, una moderna pa- conferisce il primo Premio Internalestra nel centro di Milano. Minelli zionale dello Sport agli scalatori

Non passa mese, che negli Stati Uniti non metta piede un pugnatore italiano in cerca di dollari e in balia del suo destino. Quasi sempre il malcapitato è preso in un ingranaggio più grande di lui, e ne viene ad essere annientato. E’ certo però che nel caso di Mitri sarà diverso. Tiberio infatti ha già una passata esperienza che gli servirà da lezione, ed avrà inoltre al suo fianco il manager Proietti. Senza contare quel Norris, che ha preso a benvolere l’atleta triestino, forse per il rimorso di averlo lanciato senza scrupoli contro il mastino La Motta... Ma il profano continua a domandarsi: che bisogno ha Mitri di andare in America? Il profano, beato lui, non ha mai fatto della boxe: altrimenti tra la prospettiva di guadagnare poco e di combattere di rado, e quella di racimolare parecchie migliaia di dollari in due o tre mesi, non avrebbe esitazioni. Come non ne ha avute Tiberio, e come non ne avranno mai quei pugili desiderosi di far quattrini, anche se ne riporteranno il volto tanto pesto. da non essere riconosciuti dalla propria moglie... In fondo la boxe è tutta questione di... « grano ». E. SAS.

Agli scalatori dell’Everest

il Premio internazionale dello Sport

18

dell’Everest: Sir John Hunt, Edmund Hillary, Norkey T’ensing. Rivivono nella loro epica impresa i caratteri esemplari delle gesta del glorioso navigatore italiano in mirabili sintesi di pensiero, di azione e di ardimento. Essi hanno attinto l’estrema vetta della terra che aveva resistito agli sforzi più ostinati e generosi, idealizzando l’aspra conquista atletica nel simbolo di una irresistibile ascesa dello spirito. E’ la vittoria che, per la fierezza dell’uomo, testimonia non esservi ostacolo o avversità della natura capace di piegare le energie temprate dalla volontà e illuminate dalla fede ». Il Premio, consistente in un trofeo di alto valore artistico, prezioso> per la materia che lo compone e isimbolicamente espressivo per il significato che lo riveste, è stato solennemente consegnato a Palazzo Tursi, a Genova, la sera de) 12 ottobre.

i

ì


SUPERBA A CAGLIARI

LA RASSEGNA A T L E TUA I) lì I. C. S. 1.

r

r ■>]

ULV-

i.

iii?ìmJ aa ni

|

ca

1

rr


.PER UN IDEALE! Nacque. cosi... spontaneo nellai semplicità dell'entusiasmo giovanile, senza il sostegno di iun corredo di esperienze: ideale sbocciato quasi naturalmente nell'età più bella, ma ceti l'immediata intuizione del suo benefico apporto allo sviluppo fisico del corpo. Da molti anni dura ormai questa avvincente passione, sempre crescente, mai assopita; anzi maturata nel clima di una perseverante continuità che c'induce a ritenere come un impegno solenne il diffondere in mezzo ai giovani la pratica dell'atletica leggera.

Bonito Guspcrlnl tloll*« Esperia v di Cagliari vincitori: dot lancio del peso.

Dagli ormai lontani sistemi. forniti di grande entusiasmo ma di scarso tecnicismo, molte cose sono oggi cambiate, nei metodi di preparazione, nei. cornetti informatori, nella organizzazione divenuta più complessa ; tutto un insieme di innovazioni che meriterebbero un esame più ampio e particolareggiato. Ma intanto non possiamo sottacere il sicuro e progressivo affermarsi di una grande verità che ha tutto il sapore di una vera conquista rifiorita (piasi sull’antico e sempre gagliardo ceppo delle, memorie di ” Olimpia ", e cioè la sempre, più diffusa convinzione del fondamentale valore dell'atletica leggera.

Mentre su ciò larghi sono i consensi, per cui non si può pensare che questa breve premessa possa essere scambiala per il testamento spirituale di un tramontato, nè tanto meno per il monotono ritornello di un nostalgico lontano dalla realtà presente, desideriamo soffermarci, invece, sul potenziale entusiasmo, sullo spirito di sacrificio che occorre per sostenere la non lieve e neppur facile fatica formativa dei giovani praticanti, nonché sulla volonterosa abnegazione necessaria per svolgere il minuto lavoro organizzili ivo.

I milanesi hannoflrionl'ato con netta superiorità nelle due staffette: l'arrivo della 4x400

;;

;

Finalisti del 400 planfcprlina della al centro del gruppo presentendo classificato Pelosi (13) di Brescia; va (34), terzo Pecebini di R.B. (72),

20

partenza Vldonl (40) s’è già posto II successo; manca solo II quarte Secondo è stato Sllxla di Genoquinto Di Bartolo di Trapani (05)

Se la persuasione dell'importanza e dell’effettivo valore dell'atletica leggera ha ormai penetralo molli strati della massa degli sportivi, tuttavia dobbiamo constatare che l’entusiasmo per il nostro sport non si è sviluppato in egual misura. Si nota ancora una certa lentezza nella moltiplicazione degli spettatori, che frequentano i campi sportivi, anche (piando alle manifestazioni partecipano i piò noti campioni. Non è difficile rispondere che uno spettacolo di atletica leggera viene apprezzato soltanto se si hanno sufficienti cognizioni, sia pure in misura limitata, sul valore intrinseco di ogni esercizio che di tale sport fanno parte. Non riteniamo inutile quindi ripetere che si deve intensificare la divulgazione e ampliare la conoscénsa di questa importantissima branca sportiva. Una indubbia propaganda viene fatta attraverso la scuola che da tre «tini sta avviando migliaia di studenti a questo sanissimo sport, ma quanti di questi adolescenti trovano successivamente ambienti adatti per perfezionarsi e continuare la pratica dell’atletica leggera? Bisogna far si che si accresca il numero di coloro che vogliono assumersi il grave compito d’istruttori e di dirigenti sportivi per dar vita alle società sportive, per ricostruire un patrimonio di entusiasmo e d’impegno divulgativo di questo sport, anche se sono moltissime le società con scarse risorse finanziarie. La nostra esortazione suona appello per tutti gli appassionali di atletica leggera, ma in particolare il nostro pensiero si rivolge ai Dirigenti del Centro Sportivo, che di questa nostra grande Famiglia sono gli elementi propulsori. A voi diciamo con tutta la Fede che ci unisce, non solo nel campo sportivo: « animate le vostre Unioni sportive; rendetevi più esperti anche in questo settore, vivificate e potenziale le vostre organizzazioni con sempre, più numerosi dirigenti. Frequentale i corsi per arricchire le vostre cognizioni sportive e fate sì che tutti si convincano, come già molti sanno, che il Centro Sportivo Italiano è effettivamente all’avanguardia nella propaganda sportiva e neLla pratica dell’atletica leggera ».

llai-io Hollettu


Varie migliaia di persone hanno assistito allo Stadio dell’Ainsicora di Cagliari alle ultime finali dei campionati nazionali di atletica leggera del CSI. La manifestazione, affidata per la non facile realizzazione al Comitato provinciale di Cagliari, che ha avuto il conforto del patrocinio dcH’Entc Regione per la Sardegna e delle autorità di Cagliari in particolare, ha registrato il pieno successo tecnico c propagandistico espresso sia dalla partecipazione c dall’interesse dimostrato dagli sportivi, come dai risultati di prim’ordinc, trattandosi di una manifestazione giovanile. I partecipanti, che da un primo nucleo di 250 sono saliti a 350, (.rasportati in Sardegna su tina nave speciale predisposta dai dirigenti della « Tirrcnia » ancora una volta sensibili verso una manifestazione riservata ai giovani, hanno gareggiato con impegno sulla pista c sulle pedane dello Stadio dell’Amsicora, malgrado il sensibilissimo vento di scirocco che ha reso ancor più dura la loro fatica. Le prestazioni tecniche hanno infatti risentito delle condizioni atmosferiche ma nel complesso i risultati hanno segnato rispetto allo scorso anno un sensibile miglioramento c molti limiti nazionali del CSI sono stati migliorati : nel giavellotto c nel disco in particolare e anche sui 5000 metri. La gara più appassionante della giornata di chiusura per la lotta a coltello è serratissima tra il veneziano Cucchi, il cagliaritano Ambii e il trentino Armellini. TI primo è crollato sul rettilineo di arrivo per l’attacco a fondo del piccolo prodigioso atleta cagliaritano — un ragazzo che ha qualità c classe per imporsi anche in campo nazionale tra i maggiori fondisti — mentre il trentino era già stato tagliato fuori dalla lotta a trecento metri dal traguardo finale, sempre per l’azione di Ambii. Procediamo comunque con ordine riepilogando per intero la manifestazione che ha richiesto due giornale piene di competizioni per giungere alla designazione dei campionati nazionali del CSI per il 1953. Nella prima giornata particolar-

Sul campo dell'AMSICORA mente battuta dal vento, Cagliari aveva aperto la serie delle vittorie aggiudicandosi con Benito Gasperini dcll’U. S. Esperia la gara di lancio del peso, con la misura soddisfacente di ni. 11,85. Il primato dello scorso anno di Piero Monetizzi, attualmente tra i migliori lanciateri di peso italiano ha resistito. Sulla scia di Gasperini si sono classificati il genovese Ettore Sacelli e il veronese Lino Burla. Nel pomeriggio di sabato lo spezzino Gian Carlo Strafa ha abbassato il limite nazionale del CSI nel salto in lungo con ni. 6,41 (lo scorso anno aveva vinto d’Asnach con ni. 6,37) c ben nove atleti hanno superato i sei metri, ciò che dimostra la seria preparazione c l’eccellente lavoro propagandistico svolto dal CSI in ogni dove nel corso dell’intera stagione. Di più: in venti centimetri sono stati classificati i primi quattro: lo spezzino Gian Carlo Sfrata, come s’è detto, il veneziano Franzoso, il cagliaritano Mosca, e il milanese Luigi Calabrese.

Buone promesse anche nel « disco » dove il trentino Primo Colombo della Quercia di Rovereto si è imposto con in. 33,54 al lodigiano Faliva c al mantovano Gozzi. La giornata ili finale, che è stata presenziata dal Presidente della Regione sarda on. Crespellani, dal Sindaco di Cagliari dott. Leo, ricevuti al campo dal Vice Presidente del CSI prof. Aldo Notario in rappresentanza del prof. Luigi Gedda, è stata interessantissima. Si è cominciato con la finale dei 200 iti. piani vinta dal bresciano Sichirollo con azione poderosa sul genovese Rossi e sullo spezzino Cioni. Sichirollo ha assunto immediatamente la testa della gara e all’uscita di curva appariva già nettamente in prima posizione. TI ritorno serratissimo e minaccioso del genovese Rossi non è stato sufficiente ad annullare il vantaggio di Sichirollo. anche se il giudice di arrivo ed i cronometristi li hanno classificati nell’ordine a spalla.

Noi granilo capannone della “Fiera,, a Cagliari Don Nicola Pavoni, Vico Assistente Centrale dot C. S.1^ esalta durante la Mossa al Campo, al 350 atleti di lutto le province, t valori spirituali o morali dolio sport.

21


Egualmente a spalla sono stali classificati i primi due nella serratissima finale dei 100 in. piani che ha tenuto il pubblico cagliaritano con il fiato sospeso per la prestazione eccezionale del proprio concittadino Salvatore Cesatacelo. Il lombardo Italo Casera — un simpatico studente del quarto anno di ragioneria, scoperto da 'l'ammaro, dirigente della Riccardi — ha vinto in 11’6”, tempo buono se si tiene conto del vento di scirocco particolarmente sensibile durante questa finale.

Altra vittoria lombarda si è avuta nella finale dei 400 piani con Fulvio Ghidoni della Riccardi di Milano che già nel corso della stagione si ora fatto notare tra i migliori terza serie con un promettentissimo 51 ”2. Sulla pista dell’Amsicora Ghidoni ha dovuto accontentarsi di un, pur eccellente, 52”9, lasciando lontani comunque il genovese Stizia e Romano Becchini dcll’Invicta di Reggio Emilia. Vittoria netta e lotta serrata invece per le piazze d’onore. Due successi bresciani si sono avuti nella finale degli 800 piani c nel giavellotto. Nella prima Bontadini del CSI Brescia ha imposto la sua classe e l’eccellente scuola Bresciana — è un allievo di Calcesi — al genovese Morin che ha ceduto solo nel finale dopo aver

condotto per buona parte della gara, e al bergamasco Tcbaldi. Buone e promettenti le prove dello aretino Villa c del cagliaritano De Martino che ha risentito nel finale 10 sforzo prodotto nei primi 100 metri. Nel giavellotto la brillantissima prova di Arturo Bcnevcgna, un futuro geometra non ancora diciannovenne che ha lanciato l’attrezzo con facilità c stile oltre i 50 metri (51,73 per l’esattezzaI. Bcnevcgna nel corso della stagione ha rasentalo i 55 metri e anche oggi a Cagliari slava per ripetere la prodezza se non fosse incappalo per una inezia in un « nullo ». E’ un vero peccato che Bcncvcgna non abbia la statura sufficiente per raggiungere distanze migliori, che la classe e la forza non gli fanno difetto. Renato Maggini, che può essere considerato tra i migliori tecnici dell’atletica, nel vederlo lanciare ha dichiarato che è già un miracolo ciò che il bresciano riesce a fare. Pur a debita distanza il veronese Mecche, il ferrarese Ugatti e 11 fiorentino Griuli hanno compiuto una buona gara, raggiungendo misure soddisfacenti per la loro età. S’è detto che la finale dei 5000 metri (gara unica) è stata la più emozionante. Si potrebbe anzi di-

Il

Il bresciano Bonfadlnl trionfatore degli 800 m. plani.

22

re eh essa ha avuto un finale veramente giallo per il crollo del veneziano Lucehi, che è stalo tolto (proprio alla maniera di Dorando Pietri) di classifica perché sorretto negli ultimi quaranta metri mentre si trascinava verso il traguardo. Lucehi è stalo superalo negli ultimi duecento metri con scatto irresistibile dal cagliaritano Ambii, ragazzo intelligente, studente dell’istituto Industriale. Ambii ha migliorato il primato del CSI (appartenente al genovese Colivicchi con 16’24”) resistendo sul rettilineo di arrivo al ritorno poderoso ma inutile del sorprendente potentino Pironchi, del trentino Armellini che è stato il piti generoso in gara c «lei lucchese Mulini. Tra i saltatori in alto s’è avuta una buona affermazione collettiva di almeno una decina di clementi che hanno superato con buona facilità l’asticella a quota 1,65. In tre tuttavia superavano il limite di un metro c settanta: Bruno Dapozzuolo di Bergamo. Causarono di Venezia c Nani di Parma, che si classificavano nell’ordine nel « barrage ». Infine le « staffette » a chiusura della magnifica rassegna giovanile; e qui Milano imponeva ancora la sua superiorità vincendo tanto la 4x400 quanto la velocissima 4x100 con tempi ottimi. Il quartetto dei quattrocentisti che ha preceduto i bresciani ed i genovesi era composto da Agostoni, Pigini, Grion c Ghidoni. Mentre nella 4x100 i milanesi si sono allineati in questo ordine: Savi, Milani, Arnioni c Masera. A chiusura della manifestazione il prof. Notario a nome del CSI ha ringraziato i dirigenti del C. P. di Cagliari c il pubblico per la viva partecipazione data all’avvenimento. In serata apoteosi nel salone del Municipio di Cagliari per la premiazione dei vincitori e delle squadre con la partecipazione delle autorità della regione e della provincia al completo.


...ra DHHmo «Il llurio Mura

Vista da un sardo, vale a dire da uno di noi che — per la manifestazione cagliaritana — ci siamo dovuti rimboccare le maniche (« arremangare », si dice nel nostro incomprensihilc dialetto), l’intera sequenza dei mille e più episodi rischierebbe di esser resa al lettore in un miscuglio poco chiaro. Ed è difficile, per chi ha vissuto un po’ al di (pia delle quinte l'ansia della vigilia fermentatissima, rendere una visione esalta delle quattro giornate cagliaritane, dove turismo e sport, ospitalità e voli di cuscini, passione atletica c vento, ciclostile c buoni-pasto, prenotazioni di cuccette e partenze false, dove scoppi di gioia c crisi di pianto, lanci nulli e nuovi récords si sono accavallati tra di loro, in pittoresche pennellate da quadro futurista. Tutto è legato a tutto, in questa veloce c congestionata serie di giornate di battaglia, di santa battaglia combattuta sotto l’egida del CSI nell’ambiente dell’atletismo puro per la conferma di un ideale buono, nato con lo sportivo ed impugnato dal CSI. E forse si può dire che in primissimo piano tra le manifestazioni giovanili finora curate dal CSI, questa di Cagliari abbia segnato un punto d’arrivo sia per la concretezza dei suoi risultati propagandistici c tecnici, sia — sopratutto — per l’altissimo valore morale di ogni singola impresa sportiva c per il tono di assoluto rilievo dato dai 330 nostri atleti in lotta, il giorno del primo decennio del CSI. Tutte cose — forse — che erano nell’ambizione dei nostri organizzatori, ma che è stalo possibilo realizzare solo a prezzo di orgoglioso impegno c stragrande passione: impegno c passione di cui si sono dimostrati ricchi a dovizia gli animi di tutti quanti hanno lavorato con generosità: l’òn. Corrias, Colza Assorgia, Nateci e Cadcddu per primi, con Martis, Carrus, Minerba c via via gli altri della nostra grande famiglia.

Forse, quando dopo la brulla visione di scogli rocciosi e terra arsa, lungo la costa orientale dell’isola, quel bel piroscafo tutto bianco dal nome augurale di « Campania Felix » ha fatto il suo ingresso nel luminoso Golfo degli Angeli, gli atleti in viaggio si saranno sentiti altrettanti «Colombo», lieti e meravigliati di scorgere i segni di una città accogliente su cui porre senza incertezze il piede, finalmente sicuro. Allora è stata spiegata la bandiera azzurro-arancio del CSI, lieta di uscire dalla valigia per garrire la sua gioia al capriccioso vento di Cagliari. E Cagliari era tutta lì, ai piedi del suo

golfo, a salutare i suoi ospiti — molti dei quali, figli di sardi o sardi essi stessi, ritrovavano sulla banchina del porto il modo di addentellare nuove amicizie o di rinfrescarne di vecchie. Il ricordo dell’arrivo, allegro dopo un viaggio che sapeva di crociera, serve per collegarci a quéllo della partenza, sotto la fumosa pensilina della stazione dove una vaporiera iniziava rumorosamente il suo ansimare lungo ed asmatico, fin al mare di Olbia: lì, tra sbigottimento di viaggiatori c insolita sorpresa di dignitosi e grecati ferrovieri, è esploso tutto l'cntusiasino dei nostri ragazzi. Io che scrivo, me ne sento ancora commosso: al vostro «Ciao Cagliari!» che esplodeva sincero e grato per le belle giornate trascorse, non ho saputo reagire che con poche strette di mano a tutte quelle che fra le molte ho potuto afferrare (mani, e non più visi) da dietro gli affollati finestrini. Avrei voluto gridare: « Ciao, caro e simpatico "professò” di ginnastica che accompagnavi non so bene quale rappresentativa, ciao e scusaci tanto se una nostra vespa insolente ti ha punto un occhio: ciao c grazie del tuo entusiasmo con cui bai cantato e diretto il coro dei tuoi, nel lasciare la nostra terra: ciao. Luciano Lucrili, la più bella e generosa figura di atleta che io mai abbia visto: non dimenticherò il rantolante arrivo della tua corsa dei 5.000 e non potrò mai cancellare dalla mia memoria il tuo pianto quando il buon Dattilo dovette prenderti in disparte per dirli della tua squalifica: avevo sentito il tuo polso ed il tuo cuore affaticato, al termine della tua schiantante gara, ma l’avevo diagnosticato perfettamente sano. Perchè non potevo. con il mio orecchio sentire la generosità del tuo cuore e — sciocco come molto spesso lo sono i medici — non avevo saputo prevedere la virile debolezza di un cuore che piange per una mancata soddisfazione sportiva. Ciao, Luciano: non potrò dimenticare che tra una lacrima ed un singhiozzo

La finale del 200 m. plani: 1. Slchìrollo dcll'Atletlca Broscia 2. Rossi del Trionfo Ligure 3> Paletta del C.S.I. Perugia.

23


I

J

j

•1

rimando il vostro «Grazici», ve lo rimando perchè spetta a voi, ed a voi va indirizzato da queste pagine postume: grazie a nome di tutti gli amici di Cagliari, quelli che vi hanno ospitato con povertà e buon cuore, quelli che la notte in camerata hanno fatto il muso duro e la voce grossa, quelli che hanno inventariato i danni che (...peggio delle cavallette!!!) avete combinato nel vostro «Villaggio Olimpico » e che... il buon Burdisso vi ha già dimostrato di poter sanare grazie ad una sua ricetta sicuramente miracolosa: ([nella dell’addebito! ! !

/•/

Gian Carlo Sfrata, del Crai D. M. du La Spezia, nel salto di metri 6,41 che gli ha fruttato il titolo nazionale dol C.S.l.

sei riuscito a dirmi che eri venuto a Cagliari non per avere un premio o per essere presentato sul [iodio al pubblico, ma per esser classificaio nella corsa della tua passione: ed io che credevo che una medaglia ed un applauso ti avrebbero definitivamente ridato la serenità perduta. Non dimenticherò il tuo pianto accoralo c la lezione di vivere sportivo che mi hai impartito, io che credevo di aver a mio frutto l’esperienza di tanti anni, tantissimi giri di pista e qualche vittoria rubacchiata qua e là. Ciao, buon Puccetti che, domenica notte, proprio lì, al 38° parallelo della vostra camerata — tra nordisti e sudisti, ...tra « Polentoni » e « Terroni » — ti sei buscato quella pagnottata sulla zucca da levarti di sentimento: da buono e pacifico lucchese (c perchè-no? da provetto arbitro di calcio), strettamente neutrale come la... posizione geografica della tua Lucca ti consente, tra nordici c... sudici, hai fatto buon viso ed hai egualmente sorriso al tuo ritardatario soccorritore (mossosi da Cagliari su allarme) come ai tuoi scavezzacolli aggressori: beata gioventù, vero Renzo?... Ciao a te, timido Benevegna, che non volevi sentirne di dire a Radio Cagliari il rituale « sono contento... ciao babbo, ciao mamma! »: scusami se non ricordavo il tuo nome, invero poco comune, come quello del saltatore Strata: oramai sono due nomi, i vostri, che leggerò spesso sui giornali, con a fianco i numeri, sempre più grossi, delle vostre prestazioni tecniche... E chissà quante cose ancora avrei voluto dire, quando quel lungo treno pareva sfilarsi via dalla pensilina, sovraccarico a sinistra perche a sinistra pendevano le vostre braccia, i vostri fazzoletti, il vostro pesantissimo entusiasmo! Ma vi

24

Cagliari sportiva ha seguito con tutto l’interesse l'evolversi dei nostri campionati ed il progressivo assottigliarsi del numero dei vari protagonisti, fino al «consommé» dei 12 finalisti. 4000 cagliaritani 4000: 8000 mani che battevano 8000. Così direbbe il cartellone, se la cronaca fosse un manifesto e se i commentatori fossero degli impresari. Questo perchè, tra i protagonisti della riunione, c’erano

insieme agli atleti del continente, gli sportivi cagliaritani, appassionati e competenti, prodighi di applausi e di entusiasmi; credo che il pubblico abbia avuto un ruolo di primissimo piano nei campionati del CSI, e che gli atleti lo abbiano sentito molto vicino a sè, pronto ad apprezzare e giustificare. Se vento, pista e pedane erano veramente dannosi, l’incitamento del pubblico (specie per i corridori) ha forse in piccola parte supplito alle deficienze lamentate: deficienze contro cui — è bene saperlo — qui si combatte sempre, ad ogni riunione.

Queste note, vergate in tutta fretta, al termine del nostro « tour de force » organizzativo, vedranno la luce quando tutto sarà archiviato con felice esito largamente positivo. Ma è doveroso che portino il segno della nostra riconoscenza verso chi ci ha aiutato e consentito l’adempimento del nostro impegno organizzativo, verso chi è venuto a vederci ed incoraggiarsi, a premiarci, a darci aiuto. Quindi, anche se ormai la nostra manifestazione è diventata « cosa » lontana, vogliamo rinnovare il ringraziamento a S. E. l’Arcivescovo di Cagliari, che ci ha ricevuti, e voluti conoscere, ai piedi della Madonna di Bonaria, la Miracolosa Mamma dei Sardi: a S. E. il Presidente della Regione avv. Crespellani. al cui appoggio si deve la realizzazione e il margine di sicurezza con cui — fin da oltre un anno — abbiamo potuto chiedere l’organizzazione dei campionati e — finalmente — abbiamo potuto portarla a termine con onore; al Generale d’Andrea che ha voluto favorirci con generosità e larghezza di mezzi; al Sindaco della Città, dottor Leo, sempre sensibile e simpaticamente pronto ad accogliere gli sportivi ed a venir loro incontro. Sapiente regista della complessa manifestazione, l’on. Corrias ha retto con signorile energia i tanti fili di una ma-


tassa che non si è. mai imbrogliata. Credo di inter-

pretare come forma di ringraziamento l’entusiastico «Ciao, Cagliari!» urlato dal treno, e di poterlo estendere a tutte le personalità ricordate, al Pre-

tano per uno dei suoi tanti impegni apostolici, imi

rappresentato dal prof. Notario: lo stesso Vice Presidente Notano che con Borghi e Burdisso ci ha

portato il cuore, il cervello e ...la borsa della Presi-

sidente del C.R.S. della FIDAL; al Fiduciario del

denza; il simpaticissimo connn. Dattilo, giovane ed

G.G.G. ed ai collaboratori locali dei due Enti spor-

atleta tra i giovani e gli atleti, il dott. Bertocco,

tivi.

giunto in tempo per registrare con la sua penna il

Ora arriviamo noi sardi, con i nostri ringraziamenti particolari da spedire a Roina : ringraziamenti a chi ha avuto fiducia in noi e ci ha accor-

meglio della nostra manifestazione, ed i compo-

dato i campionati: il prof. Gedda, presente con la calda personalità del suo ascendente, anche se lon-

l’espletare il loro difficile compito.

1 1ÌISUE1ATI M. 100 PIANI - BATTERIE 1 " Batteria 1. Minetti, Genova n”9 2. Rossoni, Bergamo 12”! 3. Goti, Arezzo 12”4 4. D’Angelo, Palermo 12”6 5. Barelli, R. Emilia 12”6 6. Di Giulio, Brindisi 13”!

2“ Matteria 1. Cesaraccio, Cagliari 2. Gliiandoni, Pesaro 3. Sirelli, Parma 4. Galante, Verona 5. Firutti, Firenze .3“ Batteria 1. Pizzera, Vercelli 2. Luise, Venezia 3. Pulcinelli, Terni 4. Di Biasio, Pescara 5. Cocozza, Napoli 4“ Batteria 1. Muserà, Milano 2. Tiedi, Ferrara 3. Enzi, Mantova 4. Messa, Brescia 5. Chiotti, Viterbo 6. Mosconi, Perugia

5* Batteria 1. Sandri, Cremona 2. Fortunato, Conversi. 3. Toselli, Cassano 4. Mangano, Catania 5. Vagnoni, Sassari 6" Batteria 1. Borgini, Novara 2. Maralfa, Molletta 3. Giorgi, Lucca 4. Franzini, Livorno 5. Martelli, Macerata

12” 12”! 12”3 12”4 12 ”5

12”2 12”2 12’4 12”7 12”8 12” 12” 12’1 12”4 12 ”6 13”4

12” 12”5 12”7 12”7 13”

11”9 12” 12”6 12”9 12”9

SEMIFINALI

7 “ Semifinale 1. Tieglii, Ferrara 2. Sandri, Cremona 3. Minetti, Genova 4. Pizzera, Vercelli 5. Toselli, Cassano 6. Giorgi, Lucca

11”8 n”9 12”2 12”5 12"6 12”8

2" Semifinale 1. Borgini, Novara 2. Cesaraccio, Cagliari

li’^ 11”8

nenti la C.T.N. Bolletta, Magini, Bonarelli, Pascila

e De Zucco, competenti, imparziali e prudenti nel-

Alarlo Mura

. . . fra piste e pedane • FALSE PARTENZE MOLTE gli atleti... TROPPE lo starter ROMA... rimasta in buchetta LUCCHI di Venezia... il Dorando Petri dei nostri Campionati COLOMBO di Trento... il gigante buono GASPERINI di Cagliari... meglio nel peso che nel dorso... quasi tutti gli atleti al rinfresco del Sindaco LA DISCIPLINA... in qualche momento di maestrale

• FUORI CORSIA Quasi, quasi,. forse, circa... i campioni della 4x100 del C.S.I. Milano in eliminatoria CARRUS e SIDDI... in due si canta meglio... LUCCHI di Venezia, purtroppo, indiscutibilmente, dolorosamente. Alcuni materassi di gommapiuma che avrebbero meritato miglior sorte Alcuni accompagnatori poco autoritari I « borghesi » in mezzo al campo La storiella del Federale di Ancona... II «Cestino da viaggio»??? L'imbarco a Olbia... • ARRIVI BRILLANTI Lo sbarco a Cagliari Il giavellotto di Benevcgna Il finale di Ambii Il passo del vincitore dei 400 piani GRIDONI di Milano I 200 di Sichirollo I 100 del milanese MASERA II guizzo dello spezzino STRATA Le staffette di Milano... malgrado lo « sbandamento » in eliminatoria Gli 800 dell’aspirante... contrabbandiere di Bergamo preceduto solo da BONFADINI e da MARIN... e seguito da ipo-

tetiche Guardie di Finanza... BRESCIA... Prima in Classifica Generale... « L’Osservatore Maligno »

• Vittoria, VITTORIA, V I T TOR1A!!! Alle Autorità di Cagliari che gioivano per le due vittorie riportate dai loro ragazzi « L'Osservatore Maligno » (chi sarà???) faceva notare che le vittorie erano 3 !!! Stupore, discussione, incertezza... on. Corrias dubbioso, Loddo perplesso... Dimostrazione del « Maligno »: 1 + I =3 Peso: Gasperini, d’accordo 5000: Ambii benissimo e la Terza Vittoria??? Amici di Cagliari, dove lo mettiamo il successo dell’organizzatore, dei risultati tecnici, dell’affluenza di pubblico, deH’entusiasmo dei ragazzi?? dove la mettiamo questa Vittoria che è tutta vostra ma che viene a illuminare di viva luce tutta l’attività atletica del C.S.I. e che ha dimostrato le vostre capacità organizzative e ricettive anche per una manifestazione impegnativa come questa??? Dove la mettiamo questa Terza, grande, forse insperata Vittoria se non in una classifica a parte a esclusivo vantaggio di Cagliari e della Sardegna sportiva tutta??? Nel saluto agli ospiti, l’amico Assorgia ha detto che questa è stata la più grande manifestazione sportiva che Cagliari abbia mai organizzato. Non avevamo mai dubitato della riuscita, ma a prova superata siamo lieti di affermare che avete dimostrato di saper fare questo ed altro... Come constatazione e come augurio !!! « L’OSSERVATORE.

25


l

3. 4. 5. 6.

Rossoni. Bergamo Luise, Venezia Enzi, Mantova Fortunato, Conversano

3" Semifinale 1. Masera, Milano 2. Maralfa, Molfetta 3. Sirelli, Parma 4. Ghiandoni, Pesaro 5. Gori, Arezzo 6. Pulcinelli, Terni

1. 2.

3. I.

5.

6.

FINALE DEI PRIMI Muserà Italo il), ('.arate) Milano Cesaraccio Salvatore (Esperia) Cagliari a spalla Tieglti Franco (Marcozzi) Ferrara Borgini Giuseppe I Liberta.-) Novara Sandri Alfredo (S. A. S.) Cremona Maralfa Giovanni (z\rtiglio) Molfetta

12"1 12”2 12”3 13’”1

11"9 12" 12"2 12”4 12”6 12”7

n"6 ir'ó 11"7

3. Principe. Potenza l. Mondo, Torino 6. Ferrari. Lucca

25”8 26”4 27”2

6“ Batteria

1. 2. 3. 4. 5.

Meggiorale, Bergamo Labruna, Venezia Ocello, Firenze Colangelo, Chieti Esposito, Napoli

25" 25”4 26”6 27”8 27”8

SEMIFINALI

1" Semifinale

1. 2. 3. 4.

Sichirollo. Brescia Rossi, Genova Meggioraro, Bergamo Pantò. Treviso

24”3 24”3 24”7 25”2

11 "8 U”9

12”

FIN ADE DAI, 7. a) 12. POSTO 7. Rossoni Mario (C. S. I.) Bergamo 8. Minetti Giuliano (Amatorju) Genova 9. Luise Vanni (Coin Mestre) Venezia 10. Ghiandoni Domenico (Libertas) Pesaro 11. Pizzcra Renato (La \ amica) Vercelli (Fulgor) V iscardo 12. Sirelli Parma

2“ Batteria 1. Cioni, La Spezia 2. Rossi, Genova 3. Stellino, Nuoro 4. Tegoni, Parma 5. Restelli, Cassano

3’ Batteria

1. 2. 3. 4. 5. 6.

Bisosli, Verona Scalari, Mantova Camozzi, Ferrara Pomiglio, Pescara Albanese, Molfetta Pino, Pesaro

4’ Batteria

1. 2. 3. 4. 5.

Sichirollo, Brescia De Giuli, Novara Paletta, Perugia Scarimbolo, Brindisi Di Biase, Palermo

5* Batteria

1. Oppo, Cagliari 2. Pantò, Treviso

26

24”8 25” 25”1 25”4 26” 26”7

24”1 24”3 24”4 27”9 28”2 25”4 25”6

23”9

2r 2ri 24”6

24”8

FINALE DAL 7. AL 12. POSTO 1. Carnevali Renato ( Liberlas) Livorno 23'3 2. Meggiolaro Enzo (G. S. I.) Bergamo 23”8 (Gennar3. Stellino Mario 23”9 geniti) Nuoro 4. Pantò Franco (Junior) Tre24”4 viso (Scaligera) Mario 5. Bissoli 24”7 Verona (Virtus) Federico 6. Oppo 25”5 Cagliari

.1

1" Batteria

1. 2. 3. 4. 5.

Pelosi, Brescia Provato, Treviso Cocco, Cagliari Tifoni, Verona Bucci, Firenze

55”! 56'5 57"! 59”6 59"8

2" Batteria 1. 2. 3. 4. 5.

24”3 24”5 25" 25” 25”3 25”6

23"8 24”6 25” 25”9 26"2

23”9

M. 400 PIANI - BATTERIE

M. 200 PIANI - BATTERIE

7:‘ Batteria 1. Carnevali, Livorno 2. Annoni, Milano 3. Magri, Catania 4. Pappni, Arezzo 5. Roccatagliatti R. E 6. Masserini, Terni

FINALE

1. Sichirollo G. Carlo (U. S. Atletica) Brescia 2. Rossi Luciano (Trionfo Ligure) Genova a spalla 3. Cioni Carlo (Crai D. M.) La Spezia 4. Annoni Enzo (L1. S. Dacni Carati) Milano 5. De Giuli Emanuele (Libertas) Novara 6. Paletta Claudio (Olimpia) Perugia

Ballarmi, Trento Beneini, Siena Carreri, Mantova Digregorio, Catania Seddone, Nuoro

55”9 56'9 58”2 59"1 59"3

3" Batteria

Lo tre migliori «Treccci, del C.S. I. metri 100 1. Masera - 2. Cesnraccio - 3. Ticghi

1. 2. 3. 4. 5.

Ghidoni, Milano Rossi, Pesaro Corpi, Sassari Sibille, Torino Del Vecchio, Cosenza

56”7 57”8 58”7 l’06”7 l’10"8

4" Batteria

5. Magri, Catania 6. Camozzi, Ferrara

25”7 25”9

2‘ Semifinale

1. 2. 3. 4. 5. 6.

Paletta, Perugia Cioni, La Spezia Carnevali, Livorno Oppo, Cagliari La Bruna, Venezia Scalari, Mantova

24”4 24”4 24”6 24”8 25’T 26”4

3* Semifinale

1. Arnioni, Milano 2. De Giuli, Novara 3. 4. 5. 6.

Stellino, Nuoro Bissoli, Verona Principe, Potenza Occello, Firenze

24”3 25” 25”2 25”3 26”1 27”!

1. 2. 3. 4. 5.

Sitzia, Genova Pecchini, Reggio Emilia Ferri, Cassano Gionfriddo, Perugia Minervini, Molfetta

56”2 57”2 57"8 58”9 ITO"!

5“ Batteria

1. 2. 3. 4.

Rambaldi, Ferrara Marchese, Potenza Semplici, Arezzo Sgura, Brindisi

58”5 59”4

roo”9

l’02”4

6" Batteria

1. 2. 3. 4. 5.

Di Bartolo, Lu Spezia Forzani, Terni Ingignoli, Novara Pasotto, Vercelli Ardiani, Bergamo

55”8 57”1 58”4 58”5 59'8


SEMIFINALI

1* Semifinale 1. Ghidoni, Milano 2. Pelosi, Brescia 3. Ferri, Cassano 4. Forzali!, Terni 5. Carreri, Mantova 6. Marchese, Potenza

roi”2

2" Semifinale 1. Sitzia, Genova 2. Rossi, Pesaro 3. Ballarmi, Trento 4. Provato, Treviso 5. Ingignoli, Novara

55”2 55”4 55”8 59”2 l’12”2

Semifinale 1. Pecchini, R. Emilia 2. Di Bartolo, La Spezi: 3. Cocco, Cagliari 4. Corti, Sassari 5. Bendili, Siena 6. Rambaldi, Ferrara

55”8 56”4 58” 7 59”4 59”8

3. 4. 5. 6. 7. 8.

Langani, Pesaro Bianco. Conversano Macchini, Parma Secchi, Molletta Grion, Milano Pignato, Palermo

4‘ Batteria 1. Morin, Genova 2. Dellatorre, Livorno

2’16”! 2’16”2 2’19”9 2’25” 2’31”6 2’33”4 2’08”l 2’09”5

55”2 55”4 55”6 57”9 l’02”5 l’05”8

FINALE 1. Ghidoni Fulvio (Ricardi) Milano 2. Sitzia Egisio (Cornigliano) Genova 3. Pecchini Romano (Invicta) Reggio Emilia (Libertas) 4. Rossi Giorgio Pesaro 5. Di Bartolo Giovanni (Crai D. M.) La Spezia (Atletica) Bruno 6. Pelosi Brescia

52’9 53”5 54”5 54”9

2’10*5

Blasina, Sassari Cresci, La Spezia Vinci, Nuoro Coppo, Vercelli Lauredi, Terni Patrini, Crema

2’14”2 2’19”8 2’20”9 2’24”8 2'27”!

FINALE 1. Bontadini Aldo (Atletica) Brescia 2. Marin Mario (Castelletto) Genova 3. Tebaldi Vittorio (Chiudano) Bergamo 4. Villa Enrico (Galli) Arezzo 5. Di Martino Carlo (Aquila) Cagliari 6. Candia Franco (Liberi e Forti) Firenze 7. Bonini Arnaldo (U. S. Astori Lucca 8. Boria Luigi (Caramba) Catania 9. Dellatorre Andrea (Libertas) Livorno 10. Bocciardi! Marino (Duomo) Crema 11. Blasina Valentino (S. Tommaso) Sassari 12. Mangani Filippo (Tigrotti) Pesaro

2’04”7 2’05”!

2’05”8 2’07”5 2’07”9 2’08”2 2'08”7

2’09”l 2’09”5 2’10”

2’10’’3 2’10”8

55”

FINALE M. 5000

56”7

FINALE DAL 7. al 12. POSTO 7. Provato Battista (Iunior) Treviso 8. Ballarmi Umberto (La Quercia) Trento 9. Ferri Giuseppe (Gorla Min.) Cassano 10. Cocco Paolo (Esperia) Cagliari 11. Corti Sandro (S. Pellico) Sassari 12. Forzani Luciano (C. A. Mazza) Terni

Sul podio i discoboli:!. Colombo Primo di Trento 2. Creole Paliva di Lodi 3. Gozzi di Mantova

M. 800 - BATTERIE l" Batteria 1. Bontadini, Brescia 2. Tebaldi, Bergamo 3. Boria, Catania 4. Gennaro, Novara 5. Guerresi, Mantova 6. Noce, Cosenza 7. Marra, Cliieti

3. 4. 5. 6. 7. 8.

2’06” 2’06”8 2’11”!

2'i ri

2’15”5 2’24” 2’36”2

2" Batteria 1. Candia, Firenze 2. Di Martino, Cagliari 3. Villa, Arezzo 4. Mammoni, Treviso 5. Guerra, Viterbo 6. Mariucce, Perugia 7. Lenzi, Ferrara 8. Fabbroni, Macerata

2’16”7 2’16”9 2’17” 2'17”5 2’19”9 2’21”8 2’33”5 2'33”7

3° Batteria 1. Bocciargli, Cremona 2. Bonini, Lucca

2’15”4 2’15”4

«

n

-3

11

... o t giavellottisti, Il primatista bresciano Arturo Boncvagua, Rino Macello di Verona o C. Carlo Ugniti di Ferrara

1. Ambii Antonio (Libertas) Cagliari 2. Pironchi Luigi (Invicta) Potenza 3. Armellini Gino (Tridenlium) Trento 4. Mulini Onorato (Novaiuve) Lucca 5. Gandolfi Alessandro ( Pro Victoria) Bergamo 6. Formarci! Pietro (P. G. Frassati) Crema 7. Caudini Giorgio (Atletica) Brescia 8. Torrino Franco (CralD.M.) La Spezia 9. Tritane Antonio (C. S. I.) Catania

16’15”2

16’16”8

16’28”2 16’29”3 16’35”9

16’41” 16’50” 17’07”

17'03” 10. Laniparelli Franco (Artiglio) Molletta 17’24” 11. Mondin Arturo (S. Paolo) Treviso 17’34” 12. Boschi Bruno (Rulli) Parma 17’38”

SALTO IN LUNGO 1. Strato Gian Carlo (Crai D. M.) La Spezia m. 2. Franzoso Ferruccio (Coin Mestre) Venezia 3. Mosca Eusebio (Olimpia) Cagliari 4. Calabrese Luigi (Ricardi) Milano > 5. Pomodoro Sergio (Olimpia) Molletta >

6.41 6,32

6,29

6,21

6,09

27


6. Parodi Rodolfo (Corniliano) Genova » 7. Ribichesu Gaetano (Torritana) Sassari » 8. Arici Alberto (Atletica) » Brescia 9. Molini Ezio (Torre) Reggio Emilia .» 10. Di Bartolomeo Antonio (Au? rora) Pescara ( Auctas) 11. Canetla Enrico » Novara 12. Cancellieri Gianni (Casa Stus> dente) Mantova

6,05

10. Severino Giulio Iunior) Genova

( Amatori

6,03

11. Bellezza Perugia

Ennio

( Olimpia)

6,00

12. Ferretti Potenza

Giorgio

(Invieta)

6,00 5.99 •

5,82 5,79

1. Dapozzolo Claudio ea) Brescia

( Atleli-

2. Nani Alfredo (Astro) Parma

3. Cusarano Renzo (Coin Gazerà) Venezia 4. Zuccherniaglio Antonio (Scaligera) Verona

m.

»

1,70

1,70

»

1,70

»

1.65

1,60

»

1,60

l Casati)

»

30.95

5. Ghidotti Luigi (S. Fedele) Brescia » 30,81 6. Fallai Antonio (Victoria) Treviso » 30,40 (Rullo) Franco 7. Fracassi » 27.17 Parma 8. Arrigucei Luciano (Olimpia) » 26,53 Siena ( Olimpia) Aldo 9. Proietti Viterbo » 26,28 ( Argenta) Natale 10. Rossi 24,41 Ferrara

Sergio

( Atletica)

(Esperia)

»

L Gridìi Paolo ( Fulgor) Firenze 5. Sias Ferruccio ( Ricardi) Milano 6. Dini G. Luigi i Astori Lucca 7. Giannoni Giulio (Amatori) Genova 8. Atzeni Mario ( Esperia) Cagliari 9. Barison Paolo ( Victoria) Treviso 10. Brissoli Armando (C. S. I.) Bergamo 11. Codeluppi Guido (Correggio) Reggio Emilia 12. Romano Giuseppe (M. De Cesari) Brindisi

» 40,15 » 39,06

»

38,86

s> 38,16

» 38,28

» 38,27

»

38,00

»

37,67

» 35,13

STAFFETTA 4X10<> • BATTERIE

1" Batteria 1. 2. 3. 4.

Venezia Treviso Terni Sassari

47”4 47”5 48”7 49”9

24,13

» 23,59

LANCIO DEL PESO 1. Gasperini Benito, (Esperia) Cagliari ni. 11,85

2. Sacelli Ettore (A.S.C.I.) Genova » 11,78

3. Burla Lino, (S. Zeno) Verona

<

I

L

Roberto

12. Bonetti Raffaele Cagliari

1

i

»

1. Colombo Primo (La Quercia) Trento ni. 33,54 2. Faliva Ercole ( F u 1 g or) s> 31,36 Lodi I Indomita) 3. Gozzi Angelo Mantova » 31,26

11. Terreni Cassano

s?

1.60

LANCIO DEL DISCO

I. Mandelli Milano

SALTO IN ALTO

»

Gli «Ercoli» dot'CJi.la II cagliaritano Gaoporlnt primo nel wpcso„ con II genovese Socchi, secondo o II veronese Burla terzo

5. Righi Tito Mantova

(S.

6. Beltaro Franco Vercelli

Egidio) (Veloces)

7. Romano, Livorno

8. Paroioni Daniele (S. A. S.) Cremona

9. Masoni Archimede Reggio Emilia

28

»

(Piede)

1,65

»

11,-15

4. Pizzetti Giuseppe (Sfrondati) Cremona » 11,01 5. Cristin Manlio (Virtus) La Spezia » 10,93 (Ricardi) 6. Sias Francesco Milano » 10,79 7. Verocehi Piero (Aurora) Pescara » 10.46 8. Turlini Damiano (Atletica) » 10,31 Brescia 9. Palmeggiani Giuseppe (S. S. » 10,26 C. A. Mazza) Temi 10. Minardi Ermanno (Rullo) > 10,19 Parma 11. Mattina Leopoldo (C. S. I.) ’ 10,09 Catania 12. Lecco Vitaliano (Libertas » 10,03 Robur) Massa LANCIO DEL GIAVELLOTTO

1,65

>

1,65

»

1,65

>

1,60

1. Benevegna Arturo (Atletica) Brescia - Primato • ni. 51,75 2. Mecche Rino (Scaligera) Verona » 44,35 3. Ugatti G. Carlo (Virtus) Ferrara > 40,37

Il minuscolo spezzino Ginn Carlo Strato viaettaro del lungo; 2. Il veneziano Fraozoso, 3. il cagliaritano Mosca

2" Batteria 1. Genova 2. Cagliari 3. Ferrara

3* Batteria 1. Arezzo 2. Reggio Emilia 3. Parma 4* Batteria 1. Novara

47”! 47”2 47"5 47”7 48”7

sr

46”8


2. Mantova 3. Lucca (.Molletta

47”7 48”9 49”

5’ Matteria 1. Brescia 2. Pesaro 3. Bergamo

47”7 48” 48”6

6“ Batteria ]. Milano 2. Catania 3. Ciiieti 4. Conversano 5. Brindisi

45”9 47”9 49”5 50”2 50”9

SEMIFINALI 1“ Semifinale 1. Milano (Savi, Milani, Annoili, Mascra) 2. Venezia (La Bruna, Cansarano, Franzosi, Luise) 3. Ferrara (Tieghi A., Menotti, Camozzi, Tieghi F.) 4. Pesaro (Pino, Vellueci, 'Manzoni, Ghindoni) 5. Arezzo (Semplici, Villa, Cori, Papini) 6. Lucra (Ferrari, Dini, Lombardi, Giorgi)

2“ Semifinale 1. Brescia (Aricci, Pcdcrsini, Massa, Sichirollo) 2. Novara (De Giuli, VIUII, Cunetta, Ingignoli, Borgini) 3. Cagliari (Oppo, Piras, Rinaudo, Cesaraccio) 4. Parma (Nani, Martini, Tegoni, Sirelli) 5. R. Emilia (Barelli, Morini, Roccatagliati, Pacchio 6. Terni (Palmeggiani, Massarini, Forzani, Pulcinelli)

3" SemiIinale 1. Genova (Solari, Pescetta, Bonacorsi, Minetti) 2. Bergamo (Zonea, Meggiolaro, Brissoni, Rossoni) 3. Chicli (Vita, Del Vosco, Colangelo, Giacomoni 4. Mantova (Caprini, Pao’ini, Scalari, Enzi) Squalificati per cambio regolare Treviso c Catania.

16”8

47” 47”5 48”3

49”5 50”

BEVIACQUA "poeta degli stadi,,

STAFFETTA 4X400 • BATTERIE 1" Batteria 1. La Spezia 2. Ferrara 3. Cagliari

3’52”8 3’53”1 3’54”8

2" Batteria 1. Brescia 2. Milano 3. Mantova 4. Bergamo 5. Vercelli 6. Catania

3’41 ”6 3’49”9 3’56”5 3’59” 4'02”5 4’03”2

3" Batteria 1. Genova 2. Lucca 3. Perugia 4. R. Emilia 5. Siena 6. Molletta

3’51”5 3’59”5 4’02”8 4’04”7 4’06”2 4’17”3

FINALE STAFFETTA 4X400 46” 46”8

46”8 48”9 50”!

51”

47”7 47”9 49”2

53”8

1. Milano (Agostani, Pigini, Grion, Ghidoni) 2. Brescia (Palladino, Pelosi, Ragazzini, Bonfadini) 3. Genova (Boggia, Sitzia, Fezzardi, Rossi) 4. La Spezia (Cioni Tortini, Cresci, Di Bartolo) 5. Ferrara (Ferrari, Cia, Lonzi, Rambaldi) 6. Lucca (Mulini, Berlini, Radman, Mulini) 7. Cagliari (Ibba, Cabras, Cocco, Di Martino) 8. Mantova (Guerresi, Carrcri, Cancellieri, Manfredi) 9. Perugia (Montanari, Gioffriddo, Masini, Mariucei) 10. R. Emilia (Chioffi, Becchini, Davoli, Ficcarelli) 11. Bergamo (Gandolfi, Tebaldi, Arzuffi, Ardiani)

3’3 T'2 3*3 7”4

3’42” 3’51”5 3’52” 3’53”8

CLASSIFICA GENERALE

FINALE 1. Milano (Savi, Annoili, Milani, Mascra)

45”6

2. Genova (Solari, Pcscetto, Bonaeorsi, Minetti)

45”7

3. Venezia (La Bruna, Causarono, Franzoso, Luise)

46”3

4. Brescia (Arici, Pcdcrsini, Messa, Sichirollo) 5. Bergamo (Zonea, Mcggiolaro, Brissoni, Rossoni) 6. Cagliari (Oppo, Piras, Rinaudo, Cesaraccio)

8. Mantova (Caprini, Paolini, Scalari, Enzi) 9. Ferrara: Tieghi A., Camozzi, Meloni, Tieghi F.) 10. Parma (Nani, Marchini, Tegoni, Sirelli) 11. Chieti (Vita, Del Vesco, Colangelo, Giaeomucci)

PER COMITATI PROVINCIALI

46”8 48”2

FINALE DAL 7. al 12. POSTO 7. Pesaro (Pino, Vallucci, Manzoni, Ghiandoni)

1. Comitato Prov. Brescia punti 119 2. s> » Milano » 114 » 3. » Genova » 107 4. » » Cagliari » 89 5. » S> La Spezia » 61 6. » £ Bergamo » 52 7. » » Bergamo » 47 8. » » Venezia » 46 9. » » Mantova » 39 10. 2> » Lucva > 36 11. » » Verona 32 12. > Parma » 27 12. » Trento > 27

Beviacqua, il piccolo incartapccorito « vecchietto » della nostra atletica, dalla sembianza di penitente indiano, di fachiro, anche lui è poeta, è il nostro «poeta degli stadi*. Sulla soglia dei quaranta ormai, può dire di esser giustamente considerato il « gira-mondo » della nostra atletica. La storia dell’« asso » di atletica non la sa quasi nessuno; non è la storia del «portiere volante», della « locomotiva umana » o del « pugno proibito *. Ma la storia di Beviacqua la sanno tutti, perchè la sua è storia da leggenda, e le favole, si sa. le sanno tutti; tutti sanno a memoria le pagine gloriose scritte da Beviacqua, dalla prima corsa, quella annuale « festa del podismo » tanto cara aire omino degli orologi», a quelle sostenute su tutte le piste del mondo, negli indimenticabili generosi duelli con i lunghi atleti nordici, aristocratici una volta, del mezzofondo mondiale e ultimamente, all’Olimpico di Roma con gli alfieri della nuova generazione nostra. La sua storia la sanno tutti perchè è scritta sulla falsariga di centinaia di gare vittoriose e, più che altro, generose, condotte sempre a termine da un uomo cosciente della responsabilità, che il prestigio faceva salire giorno per giorno, col più alto senso sportivo che la disciplina potesse richiedere. La sua storia la sanno tutti perchè tutti l'hanno vissuta e la vivono tuttora; è una storia lunga, fantastica che pare debba finire da un momento all’altro e invece continua in questa avvincente incertezza, e chissà quanto ancora continuerà. Gli ultimi versi di questo leggendario poeta, pur nella loro bellezza, sono tristi e melanconici: paiono il canto del cigno. Ma il poeta, pur essendo conscio d’appressarsi alla fine, non cede: continua a scrivere la sua alta poesia correndo, correndo quasi a cercar la giovinezza sua, smarrita nel suo glorioso peregrinare di stadio in stadio. Ma se il fìsico non è più quello d’allora, lo spirito non è mutato. Beviacqua, ha forse il torto di esser vissuto tanti e tanti secoli addietro, chè, nella credenza del popolo non sarebbe mai morto, ma avrebbe continuato a correre, dopo la sua ultima vittoria, avvolto da un alone di luce, fino alle alte sedi dell’Olimpo. Invece un giorno Beviacqua metterà la parola fine al suo libro di poesie e se ne andrà, forse per sempre; ma qualcosa rimarrà a testimonianza dell’uomo: un libro di poesie scritto qua e là, in tutti gli stadi e in tutte le strade del mondo da un grande... «piccolo uomo»: «il poeta degli stadi». G. CASTELNOVI

29


I

1

Bilancio positivo del 3" Criterium Studentesco di Atletica taera realizzate dal l’.S.L oo

Il Criterium Nazionale Studentesco di Atletica Leggera per il 1953 svoltosi in tre distinte sedi, a Varese per le provincie del Nord, a Roma per le province del Centro e a Reggio Calabria per le province del Sud, organizzalo per il terzo anno consecutivo dal Centro Sportivo Italiano, iniziatore dell’attività studentesca del dopoguerra, ha avuto un esito brillantissimo sia come partecipazione di atleti, sia come risultati tecnici davvero notevoli. E’ stata questa la triplice rassegna conclusiva della vasta attività atletica sportiva svolta nella attuale stagione nella scuola. All’appassionante manifestazione romana che ba avuto per teatro il suggestivo grazioso stadio della Farnesina di nuovissima costruzio-

ile. ha assistito, particolarmente soddisfatto c ammirato, il Sottosegretario alla P. I. onde Di Rocco, che ha voluto rivolgere agli Insegnanti di Educazione Fisica, accompagnatori delle squadre dei Prowcdfiorali agli Studi c ai giovani studenti-atleti il saluto del Ministro, sottolineando l’importanza della educazione fisica c dello sport nella scuola la cui funzione, filialmente compresa, giova allo sviluppo della gioventù c alla sua formazione morale c spirituale oltre che fisica. 11 Sottosegretario onde Di Rocco, ha illustrato al riguardo il valore della nuova iniziativa a favore delle schiere studentesche, ringraziando il C.O. N.I. per l’eccezionale affiancamcnto che offre in continuità alla scuola c anche il Centro Sportivo

i

A

Il sottosogrotarlo alla Pubblica Istruzione, S. E. UI Rocco, ha assistito allo gare romano dal “Criterium studentesco„ di atletica leggera ed ha voluto rivolgere ai giovani atleti od agli Insegnanti di Educazione fisica parole di cordiale saluto c di elogio per l’impegno posto nella manifestazione realizzata dal C.S.I., sottolineando l’importanza e il valore morale della pratica sportiva e fisico-educativa nella scuola.

30

Italiano, realizzatore elei « Criterium ». In particolare l’on. Di Rocco si è soffermato sulla missione degli educatori fisici affermando come la loro funzione sia oggi considerata in primissimo piano per la formazione dei giovani c ancora come sia intendimento del Ministero della P.I. di estendere quanto piti possibile Io sviluppo dello sport e dell’educazione fisica scolastica, elemento indispensabile alla gioventù. Il dolt. Bruno Zauli, Segretario Generale del CONI c Presidente della FIDAL, ha ringrazialo l’onorevole Di Rocco per l’elevalo discorso a riconoscimento soprattutto dell’affettuosa prestazione degli Insegnanti di Educazione Fisica, così efficaci c valenti nella penetrazione dello sport nella Scuola. Erano pure presenti il V. Segretario del CONI dott. Garroni, il Segretario Generale del CSI prof. Borghi, il direttore tecnico comm. Dattilo, il Provveditore agli Studi di Roma, il Direttore di « Italia Sportiva » gr. uff. Sisto Favrc e numerosi funzionari del Ministero della P. I., Dirigenti e Insegnanti. Mentre il Sottosegretario alla P. 1. e il Segretario Generale del CONI assistevano alle gare, sono giunti da Reggio Calabria e da Varese due cordiali messaggi. Quello di Reggio Calabria diceva: «Gli Studenti dei Provveditorati delle province del Sud Italia che gareggiano nelle stesse vostre prove, nello stadio di Reggio Calabria, vi rivolgono Colleglli e amici degli Istituti del Centro, il saluto fraterno ed affettuoso, uniti in ispirilo e nella dinamica azione atletica agonistica a voi. Rivolgono a S. E. Di Rocco e al CONI, un pensiero grato per aver promosso e sviluppato lo sport nella scuola a corn-


■ ■■«1

Visioni della nianilestazione romana Dall’alto in basso - a sinistra : I tre migliori del « peso »: Giorgio Vene di Massa, Giovanni Filippini di Roma e Gianfranco Cordella di Firenze - Il serrato arrivo della finale degli 80 m. ad ostacoli - Sul podio i saltatori in alto: 1. Multineddu di Cagliari: 2, Carnevali di Terni, 3. Raggi di Forlì - L'arrivo vittorioso del fiorentino Archilli nella finale dei 100 m. piani. A destra : 11 quartetto romano : Filippini, Cresci, Caudini e Di Cenzo primo nella "staffetta” - I discoboli: 1. il romano Masci; 2. il bolognese De Paulis; 3, il fiorentino Fanfani - Il pieno sorriso del ternano Garnero al traguardo dei 1000 metri - Infine i pesisti : 1. Romeo Ribeca di Terni; 2. il bolognese Falchieri, campione del C.S.I.; 3. Cioci di Macerata.


k

I

pleniento c sprone della funzione fisica, inorale e culturale dei giovani ». Da Varese è giunto il seguente messaggio: «Gli atleti studenti dei Provveditorati del Nord salutano i Colleglli del Centro lieti di poter competere, pure a distanza, ma con lo stesso scapigliato spirito studentesco, nel Criterium di Atletica Leggera 1953, promosso dal C.S.I. con la valida affettuosa assistenza tecnica della Fidai c inneggiano alle fortune dello sport studentesco e della scuola italiana ». Contemporaneamente da Roma è partito un duplice messaggio a Varese e a Reggio Calabria pei contraccambiare il saluto c l’augurio, grazie ad un indovinatissimo servizio di collegamenti che ha permesso di avere nei tre campi di gare, le notizie dettagliate e i risultati reciproci. Si è così saputo, già al mattino, mentre il Sottosegretario alla P. I. era ancora sul campo della Farnesina, affiancato dal Presidente della FIDAL, della prodezza dell’alessandrino Vaccarone che aveva scavalcato l’assicella del salto in alto a ni. 1,84. Con lo stesso risultato il torinese Sara, aveva vinto poche ' settimane prima nello Stadio 0linipico il titolo assoluto della specialità. Ciò vuol dire che le rassegne studentesche cominciano a trovare la loro concretezza, cominciano a dare i frutti che del resto non potevano mancare. E’ un lavoro profondo, non basato davvero sulla ricerca del campione, ma totalmente rivolto alla formazione dei giovani, che desideriamo sani anzitutto, prima ancora che atleti e fuoriclasse. I risultati complessivi sui tre campi di Varese, Roma e Reggio Calabria, dicono con chiarezza come rispetto all’ edizione dello scorso anno, vi sia stato un notevole miglioramento tecnico. In tutte le gare si è fatto di più, malgrado le condizioni delle piste e delle pedane lievemente pesanti per le piogge dei giorni precedenti. Anche la partecipazione dei Provveditorati agli Studi, è stata presso che totalitaria. Poche le defezioni, ingiustificate a nostro modo di vedere, in quanto queste rassegne in-

32

tcrregionali servono in primo luogo ad avvicinare gli studenti delle varie province, ad affratellarli nelle competizioni sportive che sono sinonimo di cavalleria e di schietta aperta emulazione. Si va creando in ogni dove una mentalità atletica. va diffondendosi nelle famiglie il rispetto per questa pratica atletico-sportiva guardata così con diffidenza qual-

Antonio Gangori di Reggio Calabria primo net «disco»

che decennio addietro, di cui vi è una impellente necessità. Quando ogni genitore avrà compreso il, valore della educazione fisica dei propri figli, della cura del loro corpo oltre che dello sviluppo culturale, ebbene lo sport nella scuola potrà dire di aver vinto la sua battaglia: una immensa battaglia di convinzione e di penetrazione che trova ancora oggi molti ostacoli per la deficienza dei campi adatti: ma. ripetiamo, per la trascuratezza anzitutto delle famiglie che vorrebbero fosse lo Stato, e lo Stato soltanto, a sobbarcarsi l’onere dell’addestramento fisico dei giovani. Per cui tutto ciò che avanza dal bilancio familiare, viene assorbito dai divertimenti che non sempre sono sani e comunque non adatti per i giovani, mentre si trascura inconsciamente il fisico dei ragazzi che troppo spesso denunciano anomalie e insufficienze, proprio per la mancanza di cultura fisica e di una qualsiasi pratica di agonismo sportivo.

Il Criterium Nazionale Studentesco di Atletica Leggera lia asso!to anche quest’anno il suo compito, ha sensibilizzato il valore di queste imponenti rassegne giovanili studentesche al servizio della società prima ancora che dello sport in quanto sport è sinonimo di moralità, di rettitudine, di volontà. I Coordinatori di Educazione Fisica dei Provveditorati agli Studi, hanno offerto la loro collaborazione ma in modo particolare l’Ente Organizzatore desidera porgere il ringraziamento agli Insegnanti che hanno curato e seguito le singole rappresentative, impeccabili oltre tutto nel comportamento, tanto a Varese come a Roma e a Reggio Calabria.

I migliori tra «contisti» a Raggio Calabria i Bommarlto di Palermo, Crodeln di Salerno o Rublnelll di Taranto.

II programma di gare comprendeva quest’anno due nuove specialità: gli 80 ni. ad ostacoli e il lancio del disco: due esercizi armoniosi e belli che i giovani sentono in particolar modo, due specialità tra le più complete dell’arco atletico. Nuovi elementi sono balzati alla ribalta. La maggior rassegna qualitativa si è avuta, ed era logico prevederlo, a Varese, ma in qualche gara le province del Centro


hanno fallo meglio di ([nelle del raggiunto a Varese ni. 6,38 c a Roma il toscano Vene ha eguaNord. Negli 80 ni. ad ostacoli il gliato la distanza. miglior risolato si è avuto nella Nell’alto oltre alla prodezza ecfinale di Varese, da parte del veneziano Monego che ha segnato un cezionale di Vaccarone, si può afeccellente 11”5, mentre il pescare- fermare che una quindicina di saltatori hanno gareggiato sul livello se D’Antonio ha vinto a Roma con 11”6. Nei 100 piani il triestino di ni. 1,70. Infine le staffette il cui tempo Prat.t ha segnato a Varese un eccellente I l”4, ma il fiorentino Ar- migliore spetta al quartetto del Provveditorato di l’orino col temchilli. nella finale romana, è stato po di 44”3, mentre Roma ha impiù veloce ottenendo il tempo di piegato 44”8. 1 I”3 abbassando perciò il primato Troppo lungo sarebbe voler esadella manifestazione detenuto dal minare il dettaglio dei tre grandi perugino Vincenzi™ con 11 ”4. Sui 1000 ni. il tempo del milanese Riz- raduni: di una cosa si può essere tuttavia certi: della soddisfazione zo (che ha vinto recentemente il generale che ha suscitato anche G. P. delle Regioni elevando la quest’anno il Criterium Studentesua elevata classe), di 2’38”8 è stato eguagliato dal bresciano Bon- sco di Atletica Leggera c del desiderio espresso da atleti c da Insetadini (campione dei 1500 in. del C.S.l.) mentre il ternano Garncro gnanti di poter gareggiare nel corsi è avvicinato, nella manifestazio- so dell’anno scolastico in utili conne romana, con un discreto 2’41”6. centramenti almeno regionali. Xuber Nel disco, ni. 40,41 del vicentino Giacobbo a Varese e 39,43 del romano Masci a Roma: due risultati brillantissimi che assicurano alla a specialità di Consolini e di Tosi nuove speranze. METRI 80 OSTACOLI Nel peso il primato del boloPrima batteria: 1. Ossari! (Ravenna) 12”5; D’Angiò (Cagliari) 12 12””6; 6; gnese Falchimi, ottenuto Io scorso Pierozzi (Pistoia) 12”7; Patrignani anno a Padova con ni. 14.88 è stato (Ancona); Mariani (Aquila). anch’csso largamente superato a Seconda batteria: 1. Bevilacqua (PeVarese dal vercellese Roncarolo rugia); 11”8; Ciarroni (Teramo) 12”; Gimelli (Forlì); Paoletti (Lucca). che ha lanciato l’attrezzo oltre i Terza batteria: 1. Vecchiotti (Ascoli 16 ni. e a Roma dal ternano Ribeca Piceno); 12"5; Ballestri (Bologna) con ni. 15,69. La sfera era di 5 kg. 12”7; Landucci (Arezzo); Foschini ma il risultato è ugualmente con- (Ferrara). Quarta batterìa: 1. D'Antonio (Pefortevole. Così come brillanti sono scara) 12”; Coppoli (Firenze 12”1; state le prestazioni dei saltatori in Sbematori (Roma); Allegretti (Terni); Rossi (Pesaro). lungo: il vicentino Geremia ha

I risultati di ROMA

Prima semifinale: 1. D’Antonio (Pescara) 11”5; Bevilacqua (Perugia) 11”6; Coppoli (Firenze); D’Angiò (Cagliari); Vecchiotti (Ascoli Piceno). Seconda semifinale: 1. Cinelli (Forlì) 12”; Sbemadori (Roma) 12”1; Ciarroni (Teramo); Pierozzi (Pistoia); Landucci (Arezzo).

FINALE DEI PRIMI 1. D’Antonio (Pescara) 11”6; 2. Bevilacqua (Perugia) 11”7; 3. Ginelli (Forlì); 4. Sbemadori (Roma); 5. Ciarroni (Teramo); 6. Coppoli (Firenze).

Finale dal 7« al 12° posto 7. Pierozzi (Pistoia) 12”4; 8. D'Angiò (Cagliari) 12”4, a spalla: 9. Vecchiotti (Ascoli Piceno); 10. Landucci (Arezzo).

METRI 100 PIANI Prima batteria: 1. Di Censo (Roma) U”6; Francia (Bologna) 11"6; Dolce (Campobasso); Ghiandoni (Pesaro); Marini (Massa). Seconda batteria: 1. Archilli (Firenze) 11”6; Migliori (Ascoli Piceno) 11”8; Manca (Sassari): Mosca (Terarno); De Tornasi (Forlì); Gori (Arezzo). Terza batteria: 1. Bacci (Macerata); 11”5; Fiorucci (Perugia) 11"7; Cortesi (Ravenna); Fedi (Pistoia); Mai-ucci (Pescara); Cancellu (Nuoro).

Quarta batteria: 1. Andreatini (Ancona) 11”4; Tieghi (Ferrara) 11"7; Canneri (Lucca); Fioravanti (Aquila); Cesaracciu (Cagliari).

Prima semifinale: 1. Andreatini (Ancona) 11”4; Archilli (Firenze) 11”5; Di Cenzio (Roma); Dolce (Campobasso); Tieghi (Ferrara); Migliori (Ascoli Piceno).

Seconda, semifinale: 1. Bacci (Macerata) 11"5; Fiorucci (Perugia) 11”6; Francia (Bologna); 6. Fiorucci (PeCortesi (Ravenna); Manca (Sassari). FINALE DEI PRIMI 1. Archilli (Firenze) 11”3; 2. Andreatini (Ancona) 11”4; 3. Di Cenzo (Roma) 11”6; 4. Bacci (Macerata); 5. rFancia (Bologna); 6. Fiorucci (Perugia).

*1

Lo promlaxlono al vincitori di Roggio Calabria ofTettnata dal Provveditore agli studi di Reggio Calabria o dal rappresentante della Prosldonsa Centralo del C. S. L, Prof. Giuseppe Burdlsso.

j

Il brillantissimo arrivo della linaio del 1000 metri plani. Il messinese Spavara netto vincitore precede, snl filo di lama II catanese Barcotta a II potentino Plrontl.

33

?


notte (Ancona); 10. Ciarpella (Ascoli Piceno»; 11. Salvatori (Massa); 12. Lampa (Macerata); 13. Bellezza (Perugia); 14. Ciampi (Ferrara); 15. Guglielmotti (Pescara); 15. Carota (L'Aquila); 17. Ticca (Nuoro); 18. Calzolari (Pistoia); 19. Di Giovannis (Sassari).

LANCIO DEL DISCO 1. Masoi (Roma) in. 39,43; 2. De Paulis (Bologna) m. 32.75; 3. Fanfani (Firenze) ni. 31.06: 4. Onori (Viterbo) m. 30,80: 5. De Sogus (Cagliari) metri 30.71: 6. Bonaccorsi (Lucca); 7. Corsaletti (Pesaro); 8. Pini (Teramo); 9. Bamonti (Ascoli Piceno); 10. Franceschini (Terni); 11. Brinoni (Ancona); 12. Musti (Massa); 13. Giorgetti (Pistoia); 14. Poddu (Sassari); 15. Sotgiu (Nuoro); 16. De Panfilis R. (Aquila), I.’oloqunntn arrivo della staffetta 4x100 metri vinta dulia formazione degli studenti di II. Calabria davanti a quelli di Taranto e Potenza nel raduno dei provvedi torni i del Sud.

Finale dal 7" al 12° posto 7. Carnieri (Lucca) 11”7; 8. Dolce tCampobasso) 11”8: 9. Tieghi (Ferrara) 11”9; 10. Cortesi (Faenza) 11. Migliori (Ascoli Piceno). METRI 1000 CORSA PIANA Prima batteria: 1. Mirali (Roma) 2’49”8: Piacenza (Ascoli Piceno) 2’52; Galavotti (Forlì); Battistulli (Ravenna); Seddone (Nuoro). Seconda batteria: 1. Garnero (Terni) 2’46”5; Guidone (Aquila) 2’46”9; Blasina (Sassari) 2’47”2; Monga (Teramo): Fenz (Firenze); Peisciarelli (Ancona); Michelozzi (Pistoia). Terza batteria: 1. Villa (Arezzo) in 2’54”4; Baldacci (Perugia) 2’54”6; Di Martino (Cagliari) 2’54”8; Fioravanti (Massa); Caprioli (Pesaro); Lenzi (Ferrara); Aprea (Campobasso). FINALE 1. Garnero (Temi) 2’41”6; 2. Mirali (Roma) 2’42”3; 3. Baldacci (Perugia) 2’43”; 4. Guidone (L'Aquila) 2’44”; 5. Villa (Arezzo); 6. Di Martino (Cagliari): 7. Galavotti (Forlì); 8. Monga (Teramo); 9. Fioravanti (Massa); 10. Blasina (Sassari); 11. Piacenza (Ascoli Piceno).

SALTO IN LUNGO 1. Venè, Massa m. 6,38; 2. Filippini (Roma) m. 6,34; 3. Cordella (Firenze) m. 6,21; 4. Mazzoli (Forlì) m. 6,19: 5. Muzzati (Ferrara) m. 6,15; 6. Montanari (Ravenna); 7. Tartanelli (Perùpia); 8. Di Bartolomeo (Pescara); 9. Mosca (Cagliari); 10. Mori (Arezzo); 11. Brinati (Macerata); 12. Lorenzetti (Lucca); 13. Ruiu (Nuoro); 14. Rubini (Teramo); 15. Morini (Terni); 16. Bassu (Sassari); 17. Zilioni (Ascoli Piceno); 18. Di Paolo (Aquila); 19. Fallica (Pistoia); 20. Velucci (Pesaro). SALTO IN ALTO 1. Multineddu (Cagliari) m. 1,75; 2. Carnevali (Temi) m. 1,75; 3. Raggi (Forlì) m. 1,70; 4. Lombardi (Lucca) m. 1,70; 5. Lolli (Ravenna) m. 1,70; 6. Pinelli (Roma); 7. Rampioni (Pesaro); 8. Spinucci (Teramo); 9. Mezza-

34

LANCIO DEL PESO 1. Ribeca, Terni m. 15.69; 2. Falche Bologna m. 15.32: 3. Cioci, Macerata m. 14,25; 4. Fusi. Firenze m. 13,82; 5. Ruggero, Cagliari m. 13,49; 6. Verrocchio, Pescara m. 13,20; 7. Bonazzi, Ferrara m. 13,16; 8. Santoni, Ravenna m. 12,87; 9. De Angelis, Ancona m. 12,78: 10. Schiassi, Pistoia m. 12,66; 11. Salis, Azuni in. 12,30; 11. Pardini, Lucca in. 12,12; 13. Lombardi, Fano in. 12,11; 14. Pasquali, Massa m. 12,08; 15. Massi, Teramo m. 12; 16. Quarta, Roma m. 11,61; 17. Stellino, Nuovo m. 11,24.

metri 4 x 100 Prima batteria: 1. Roma, 46”; Forlì, 46”4; Pesaro; Sassari; Arezzo. Seconda batterìa: 1. Massa 46”1; Terni, 46”4: Macerata 46”7; Ferrara; Teramo; Nuoro. Terza batteria 1. Firenze. 45”1; Ancona 45”1; Perugia; Ravenna; Pescara; Pistoia. Quarta batteria: 1. Cagliari 46”2; Bologna, 46”4; Ascoli Piceno: Lucca; Campobasso; squalificata Aquila. Prima semifinale: 1. Firenze, 45”4; Bologna, 45”7; Massa 45”8; Perugia; Macerata; Pesaro. Seconda semifinale: 1. Roma, 44”8; Ancona, 44”9; Cagliari 45”8; Forlì; Terni; Ascoli Piceno. STAFFETTA

FINALE dal 1° al 6" posto 1. Roma, 44”8; 2. Ancona, 45”; 3. Firenze, 45”! ; 4. Bologna, 45”6; 5. Massa, 45”8; 6. Cagliari, 46”. FINALE dal 7° al 12" posto 7. Perugia, 46”2; 8. Temi, 46”5; 9. Macerata, 46”5; 10. Pesaro, 47”; 11. Forlì, 47”3; 12. Ascoli Piceno, 47”8.

Scordino di II. C. vincitore del lancio del peso

£ BJ ■1

Donati Camillo di Brindisi 'vincitore dot m. 80 ostacoli al ** Criterium n di II. C.

Risultati - R. Calabria METRI 80 OSTACOLI Prima batterìa: 1. Pepe (Salerno) 12”1; 2. Venza (Messina) 13”3; 3. Viola (Palermo); 4. Tartufalo (Matera). Seconda batteria: 1. Donati (Brindisi) 12”6; 2. Principe (Potenza) 12”8; 3. Armeni (Reggio C.); 4. Forlazzo (Catania); 5. D’Amore (Taranto).

FINALE DEI PRIMI 1. Donati (Brindisi) U”7; 2. Prencipe (Potenza) 12”! ; 3. Armeni (Reggio C.) 13”4; 4. Venza (Messina); 5. Viola (Palermo); 6. Pepe (Salerno). FINALE DEI SECONDI 1. Ferlazzo (Catania) 13”3; 2. Taratutolo (Matera) 13”4; 3. D’Amore (Taranto) 13”6. METRI 100 PIANI Prima batteria: 1. La Torre (Messina) 11”9; 2. Rubinelli (Taranto) 12”2; 3. Amuso (Reggio C.); 4. Tartari (Potenza); 5. Altina (Benevento); 6. Casalucci (Foggia). Seconda batteria^: 1. Crudele (Salerno) 12”; 2. Fommerina (Palermo) 12”1; 3. Reina (Catania); 4. Pedio (Brindisi); 5. La Macchia (Matera).


FINALE DEI PRIMI 1. Bommarito (Palermo) 11”4; 2. Crudele ((Salerno) 11”9; 3. Rubinelli Reim (Catania); (Taranto)) 12”1; 4. Reina 5. Amuso (Reggio C.); 6. Latorre (Messina). FINALE DEI SECONDI 1. Aitino (Benevento) 13"; 2. Tartari (Potenza) 12”; 3. Pedio (Brindisi) 12"1 ; 4. Lamacchia (Matera); 5. Casalucci (Foggia). CORSA METRI 1000 1. Spavara (Messina) 2’48”4; 2. Bassotta (Catania) 2’49”1; 3. Pironti (Potenza) 2'49”5; 4. Di Stefano (Reggio Calabria) 2’50”l; 6. Donadio (Palermo); 7. lorio (Foggia); 8. Lambiase (Salerno); 9. Scelfa (Taranto); 10. Pirozzolo (Benevento). SALTO IN LUNGO 1. Marsiglio (Messina) m. 6,36;

2.

Calandra (Palermo) m. 5,79; 3. Ascoli (Potenza) m. 5,74; 4. Nucera (Reggio Calabria) m. 5,60; 5. Imperatrice (Taranto); 6. Di Cristofalo (Catania); 7. Fera (Salerno); 8. Paddi (Brindisi); 9. Panizza (Matera); 10. Mazzone (Benevento). SALTO IN ALTO Titi 1. Zito (Catania) m. 1,65; 2. Titl (Palermo) m. 1,60; 3. Ferretti (Potenza) m. 1,55: 4. Panarco (Brindisi); 5. Turiano (Reggio Calabria); 6. Monastero (Salerno); 7. Chirico (Taranto); 8. Tantalo (Matera). LANCIO DEL DISCO 1. Gangeri (Reggio C.) m. 30,69; 2. Speciale (Messina) m. 26,29; 3. Torre (Salerno); 4. Pappalardo (Catania); 5. Grubissa (Taranto). LANCIO DEL PESO 1. Pavone (Taranto) m. 14,38; 2. Bambara (Catania) m. 14,04; 3. Scor-

dino (Reggio C.) m. 13.26; 4. Carmignani (Messina); 5. Carbonara (Foggia); 6. Baldi (Salerno): 7. Scalisi (Palermo); 8. Di Brizio (Matera). STAFFETTA 4 X 100 Prima batteria: 1. Foggia, 48”2; 2. Benevento, 48”3; 3. Salerno, 48”3; 4. Potenza; 5. Brindisi; 6. Matera. Seconda batteria: 1. Palermo, 47”7; 2. Messina, 48’’2; 3. Catania, 48”7; 4. Taranto; 5. Reggio Calabria. FINALE DEI PRIMI 1. Palermo, 46”1; 2. Messina, 47”5; 3. Foggia, 47”5; 4. Catania; 5. Salerno; 6. Benevento.

FINALE DEI SECONDI 1. Reggio Calabria, 49”2; 2. Taranto, 49”3; 3. Potenza; 4. Brindisi; 5. Matera.

Le due giornate varesine In una splendida giornata di sole, tipica dell'autunno varesino, si sono svolte nel pittoresco stadio "Franco fissola ” di Masnago le due giornate valevoli per le finali del Criterium Nazionale Studentesco di Atletica Leggera, riservato ai Provveditorati del nord. Le magnifiche gare hanno dato vita ad una riunione interessantissima: snella nell'esecuzione, combattuta in ogni prova, disputata in un clima di autentica disciplina e cavalleresco agonismo e disseminata di risultati tecnici che hanno del sorprendente. Si è avuto modo di osservare, durante lo svolgimento delle varie prove, rispetto alle passate manifestazioni

sportive studentesche. il miglioramento ilei materiale uomo: atleti scelti, in possesso di tutti i requisiti per essere tali.

Non staremo, in questa sede, ad analizzare i singoli risultati come a jare dei confronti tra le sentenze del cronometro e della fettuccia metrica. Non sono necessari, o per lo micio non interessano in quanto non è il campione che lo sport ricerca nella Scuola, bensì la realizzazione di quel programma fisico-educativo e formativo che è nell'intendimento sia del Ministero della P.I. che del Centro Sportivo Italiano. Diremo tuttavia che a Varese si e avuto un risultalo eccezionale nel salto in alto per merito dello studenteatleta l accorane del Provveditorato agli Studi di Alessan-

Tre « trittici » di campioni studenteschi saliti sul podio d’onore a Varese nella disputa del Criterium Nazionale Studentesco di atletica leggera per i Provveditorati del Nord Italia. Da sinistra : I saltatori in alto : Vaccarone di Alessandria che ha ottenuto il migliore risultato dei tre raduni con l’eccezionale salto di m. 1,84 affiancato da Saccarola di Venezia e Martini di Imperia degni rivali - I saltatori in lungo: Geremia di Vicenza. Panzeri di Mi’ lano e Carosio di Asti - I migliori centisti del raduno varesino : il triestino Prata, il torinese Ghidotti e Giordan

35


dria, che ha scavalcato con stile e classe Tassicelln a metri 1,81. Ma questo licci è che un caso di eccezione, in quanto con tale misura il Vaccarone si {ione tra gli specialisti in campo nazionale assoluto. Quello che più conta è che ben altri tre elementi e precisamente Saccarola di Venezia. Martini di Imperia, Degoli di Modena hanno superato Tostacolo a m. 1,75, altri 4 studenti-atleti a ni. 1,70 e ben 19 a m. 1,65. Accanto ai risultati conseguiti nel salto in alto, sottolineanio anche quelli raggiunti nel lancio del peso dallo studente Roncarolo di Biella, che ha superato i ni. 16, dal triestino Prata vincitore della finale dei ni. 100 con 11”4, il quale però nelle batterie, insieme al goriziano Jordan ed Astolfi di Pavia, ha bloccato il cronometro a H”3. Segnaliamo pure, nel lancio del disco, l’atleta vicentino Giacobbo che ha superato la considerevole misura di ni. 40 cd il contrastato arrivo dei ni. 80 ostacoli tra gli studenti Monego di Venezia, dichiarato vincitore dai giudici di arrivo ed il bresciano Massardi, allievo di Calvesi. Ricordiamo inoltre le eccellenti -prove fornite dalTatleta Bonfadini di Brescia nei m. 1000 e dagli staffettisti di Torino. L’accoglienza da parte delle Autorità è stata caloroso e cordiale; durante il ricevimento offerto dal Comune in onore degli atleti e dirigenti. l'Assessore Comunale alla P.I., prof. Scandol. si è dichiarato particolarmente lieto di porgere a nome del Sindaco il saluto della Città e rivolgendosi agli atleti triestini, ha concluso la sua calda orazione inneggiando alla città di S. Giusto che presto si ricongiungerà alla Madre Patria. Ila quindi preso la parola il Provveditore agli studi, prof. Calabro, che a nome del Ministro della P.l. on. Segni, ha porto il cordiale saluto della Scuola Italiana agli atleti convenuti a Varese ed ha sottolineato l’importanza assunta dallo sport nella formazione del carattere degli studenti. Infine il prof. Notorio, vice Presidente Centrale del CS.l., ha ringraziato a nome dei dirigenti e degli atleti partecipanti al ’ Criterium ”, le Autorità e la cittadinanza per la cordiale ospitalità. Alle gare, oltre ad altre Autorità, hanno assistito il rappresentante dell’Ufficio Speciale Educazione Fisica e Sportiva del Ministero della P. 1. prof. Camerali ed il Commissario Tecnico Nazionale della FIDAL, dottor Obertveger.

CENTRO SPORTIVO ITALIANO La Presidenza

AI PROVVEDITORATI AGLI STUDI Ufficio Educazione Fisica e Sportiva Partecipanti al Criterium Studentesco di Atletica Legggera 1953 LORO SEDI

I

!

36

A chiusura delle manifestazioni studentesche di atletica leggera, svoltesi il giorno 11 c.m. a Varese, Roma e Reggio Calabria, il Centro Sportivo Italiano sente il dovere di inviare a tutti i Signori Coordinatoti ed Insegnanti di Educazione Fisica, i più sentiti ringraziamenti per quanto hanno voluto fare per l’ottima riuscita del.’e manifestazioni stesse. La fattiva e cordiale collaborazione data sia in campo tecnico che organizzativo ha servito ancora una volta a dare a queste manifestazioni studentesche indette dal C.S.I. d’intesa col Ministero della T.Ì., que.'l’impronta che le caratterizza per disciplina e regolarità unitamente ad un alto valore tecnico. Rinnovando i più sentiti, ringraziamenti e nella speranza di poterci incontrare ad altre manifestazioni, preghiamo gradire i più distinti saluti.

IL V. PRESIDENTE CENTRALE . f.to: Prof. Aldo Noiario

I

R I S U L¥ À T 5

METRI 80 OSTACOLI I" Batteria: 1" Massardi (Brescia) 11.9; Monego (Venezia) 12; Torselli (Pavia) 12.1; Introini (Varese); Zampieri (Belluno). Il" Batteria: 1" Marini (Milano) 11.5; Chillin (Padova) 11.6; Aquila (Bolzano) 12.5; Oraziani (Trieste); Michela (Torino). Ili" Batteria: 1<> Cernick (Udine) 11.9; Michele (Trento) 11.9; Marrè (Genova) 12.4; Donolo (La Spezia) 14.3. IV" Batteria: 1» Pietribasi (Vicenza) 12.2; Balbi (Modena) 12.7; Condi (Piacenza) 13; Scalzi (Como) 13.6. SEMIFINALI I" Batteria: 1" Chillin (Padova) 11.6; Massardi (Brescia) 11.7; Pietribasi (Vicenza) 11.7; Cernick (Udine); Baldi (Modena); Condi (Piacenza). II" Batteria: 1» Marini (Milano) 11.5; Monego (Venezia) 11.6; Torselli (Pavia) 11.7; Michele (Trento); Marrè (Genova); Aquilina (Bolzano).

FINALI Finale dal I" al VI" posto: 1» Monego (Venezia) 11.5; Massardi (Brescia) 11.6 Marini (Milano) 11.8; Chillin (Padova); Pietribasi (Vicenza); Torselli (Pavia).

Finale dal VII" al XII" posto: 1» Cernick (Udine) 11.7; Michele (Trento) 12.2; Aquilina (Bolzano) 12.3; Marrè (Genova); Balbi (Modena); Condi (Piacenza).

METRI 100 PIANI I<i Batteria: 1" Cunico (Verona) 11,4; Sichirollo (Brescia) 11,5; Figini (Como) 11,7; Bertani (Reggio Emilia). Il" Batteria: lo De Michelis (Alessandria) 11,4; Coppola (Venezia) 11,5; Cioni (La Spezia) 11,9; Gigliotti (Modena). Ili" Batteria: 1» Caron (Vicenza) 11,7; Milano (Cuneo» 11,8; Del Sasso (Padova) 12; Lunelli (Trento); Jacquemet (Aosta). IV" Batteria: 1" Prata (Trieste) 11,3; Gardan (Gorizia) 11,3; Ghigliozza (Savona) 11,4; Romano (Genova); Platone (Asti). V" Batteria: 1" Astolfi (Pavia) 11,3; Querciotti (Vercelli) 11,4; Giovanuscio (Bolzano) 11,6; Marchi (Sondrio); Mazzini (Piacenza). VI" Batteria: 1<> Darosi (Milano) 11,5; Ghisotti (Torino) 11,6; Busatto (Treviso) 11,8; Berardi (Udine) 12. SEMIFINALI Z" Semifinale: 1» Coppola (Venezia) 11.7; Astolfi (Pavia) 11.7, a spalla; Cunico (Verona) 11.7, a spalla; Caron (Vicenza); Giovanuscio (Bolzano); Del Sasso (Padova). Il" Semifinale: 1" De Michelis (Alessandria) 11.4; Giordan (Gorizia) 11.5; Busatto (Treviso) 11.6; Querciotti (Vercelli); Sichirollo (Brescia); Milano (Cuneo). Ili" Semifinale: 1« Prata (Trieste) 11.3; Ghisotti (Torino) 11.5; Gigliazza (Savona) 11.6; Darosi (Milano); Figini (Como); Cioni (La Spezia).

FINALI Finale dal I" al VI" posto: 1» Prata (Trieste) 11.4; De Michelis (Alessandria 11.4, a spalla; Giordan (Gorizia) 11.5; Coppola (Venezia); Astolfi (Pavia); Ghisotti (Torino). Finale dal VÌI" al XII" posto: 1<> Ghigliazza (Savona) — Cunico (Verona); Darosi 11.8; Busatto (Treviso) 11.9; (Milano); Caronn (Vicenza). METRI 1000 i; Panciera Bonfadini ^2’47,5^ Batteria: 11« ----,------ (Brescia) -------(Belluno) 2'49,1; Scacazzai (Verona 2’50,2; Cresci (La 2 ’51; Russo Spezia) 2’50,2 a spalla; Cunian (Vicenza) zux, (Milano) 2’51,8; Fabiani (Trieste); Ruina (Sondrio). Ila Batteria: 1» Polastri (Alessandria) 2’44,6; Coliva (Modena) 2’44,9; Cattanego (Varese) 2’45,1; Sulzenbecher (Bolzano) 2’45,3; Azzini (Torino); Canale (Aosta); Pavan (Padova); Parinoli (Piacenza). Ili" Batteria: 1" Morin (Genova) 2’45,7; Cervellini (Treviso) 2’46,4; Canal (Trento) 2’46,7; Sambo (Venezia) 2'47; Pontelli (Udine) 2’47,2; Terrone (Asti); Zuliani (Gorizia); Bonoli (Como); Coppo (Vercelli).


8 FINALI 1» Bonjadini (Brescia) 2.38.8; Pancera (Belluno) 2.39.9: Cattaneo (Varese) 2.40.6; Sambo (Venezia) 2.40.8; Polastri (Alessandria) 2.41.3; Sulsenbacher (Bolzano) 2.42.1; Morin (Genova) 2.43; Cervellini (Treviso) 2.45; Coliva (Modena) 2.46.8; Cresci (La Spezia) 2.47.4; Scarsai (Verona) 2.48; Canal (Trento) 2.48.5.

SALTO IN LUNGO lo Geremia (Vicenza) 6.38; Panzerl (Milano) 6.29; Carosio (Asti) 6.29; Parodi (Genova) 6.21; Strata (La Spezia) 6.06; Boselli (Piacenza) 6.05; Bonessi (Gorizia) 5.97; Dalla Corte (Belluno) 5.97; Arici (Brescia) 5.89; Seliciato (Padova) 5.86; Carpinoti (Sondrio); Ciceri (Como); Morini (Reggio Emilia); Bertamini (Trento); Savio (Pavia); Farina (Modena); Lantelme (Savona); Di Benedetto (Trieste); Antonacci (Cuneo); Biondetti (Verona); Del Rosso (Vercelli); Zucchello (Treviso); Binda (Varese). SALTO IN ALTO 1" Vaccarone (Alessandria) metri 1.84; Saccarola (Venezia) m. 1.76; Martini (Imperia) m. 1.75; Degoli (Modena) m. 1.75; Sellan (Gorizia) m. 1.70; Rampazzi (Pavia) m. 1.70; Raveraro (Savona) m. 1.70; Dalpozzo (Brescia) m. 1.70; Magrini (Milano) m. 1.65; Malinverno (Como) m. 1.65; Bertaro (Vercelli); De Grandis (Verona); Giannuzzi (Padova); Casini (Reggio Emilia); Maschio (Treviso); Bernardelli (Sondrio); Orna (Torino); Ferrin (Udine); Borsi (Cuneo); Severino (Genova); Rosanna (Varese); Groff (Trento); Schluderbacher N. (Bolzano); Righes (Belluno); Dadone (Asti); Mersini (Trieste); Tisato (Vicenza); Ricciardi (La Spezia).

LANCIO DEL DISCO 1« Giacobbo (Vicenza) 40.41; Bonifazi (Trento) 33.10; Michela (Torino) 31.78; Cristin (La Speziai 31.06; Vassanelli (Verona) 31.03; Ruini (Modena); Bano (Padova); Negri (Alessandria); Palli (Gorizia); Ferretti (Reggio Emilia); Sacelli (Genova); Rossi (Udine); Romanelli (Cuneo); Gris (Belluno); Bosia (Asti); Velati (Varese). LANCIO DEL PESO 1" Roncatolo (Vercelli) 16.05; Bianchi (Varese) 15.05: Sartorato (Padova) 14.55; Grebner (Bolzano) 14.36; Palazzi (Treviso) 14.22; Franceschi™ (Trieste) 14.03; Garuti (Modena) 13.70; Zecchini (La Spezia) 13.64; Frampolini (Reggio Emilia) 13.37; Burla (Verona) 13.29; Lutmann (Gorizia); Bembo (Pavia); Zambenedettini (Venezia); Bordoni (Sondrio); Coronin (Vicenza); Dada Villa (Milano); Valli (Como); Pescetto (Genova); Piovano (Aosta); Cella (Piacenza); Boldi (Brescia); Merlo (Alessandria). STAFFETTA 4 x 100 METRI

la Batteria: 1» Treviso, 45,7; Bolzano, 46,3; La Spezia, 47”; Venezia, squalificata perdita bastoncino. II" Batteria: 1» Torino, 45,1; Milano, 45,9; Vicenza 46,4; Modena; Asti. Ili" Batteria: 1<> Gorizia, 45,4; Genova, 46,2; Brescia 46,5; Vercelli. IV" Batteria: 1" Trento, 47,8; Pavia, 49,4 Padova. V" Batteria: 1» Como, 45,4; Trieste, 46,3; Udine, 47,2; Piacenza. VI" Batteria: 1<> Alessandria, 46”; Varese, 47,2; Reggio Emilia, 47,4; Verona. SEMIFINALI 7<» Semifinale: 1» Torino, 45.2; Genova, 45.4; Alessandria 45.5; Treviso, Trieste, Trento. Ila Semifinale: 1« Gorizia, 45.2; Vicenza, 45.7; Udine, 45.8; Brescia; Varese; Pavia. Ili" Semifinale: 1» Conio, 45.2; Milano, 45.3; Padova, 46.3; Bolzano; Reggio Emilia; La Spezia.

FINALE Finale dal Io al VI» posto; 1° Torino in 44"3; Genova in 45”; Milano in 45”2; Como in 45"5; Gorizia in 45"5, a spalla; Vicenza in 45”5 a spalla. r hiu ic dal uu» VII» vii” ui zui'1 posto: puocu, 1» i." Treviso in ni tu i, nicoFinale al XII» 45”7; Alessancirla In 45”7 a spalla; Padova in 45”9; Brescia in 46"4.

AUGURI CIRO!

Chi non ha trepidato qualche settimana addietro per il nostro Bartali? Potrà essere brontolone, irascibile, piantagrane finché volete, ma Bartali è sempre Bartali. E quando la Radio, lasciando indietro ta<nt’altre notizie d’ogni specie, con voce un tantino emozionata e concitata del suo speaker, alle ore 13,30 di domenica 18 Ottobre ha lanciato nell’etere la notizia del gravissimo incidente di cui era stato vittima maggiore il campione fiorentino, tutti si son chiesti subito se egli sarebbe tornato a correre. Ci ha tanto abituati alla sua eterna giovinezza che non v'è possibilità di pensare al suo ritiro dall'attività agonistica. Non erano passate che poche ore, pochi minuti si può dire, che la Clinica San Camillo di Milano è stata letteralmente presa di assalto da dirigenti, tecnici, appassionati sportivi ma anche da personalità. Il Santo Padre che nutre per il magnifico campione dello sport cattolico particolare affetto, si è Personalmente e più volte interessato del decorso della malattia. Migliaia di telegrammi sono piovuti da ogni parte, del mondo e le linee telefoniche della Clinica, sono state letteralmente bloccate dalle comunicazioni interurbane. Tutto ciò dice la grande immensa popolarità di Bartali, del grande Bartali che per la prima volta in vita sua ha dovuto rinunciare al Ciro della Lombardia e contentarsi di stringere la mano ad uno ad uno ai dirigenti del ciclismo internazionale e dei corridori, che tutti si son sentiti in dovere di far visita a Gino nella giornata di Vigilia. Pareva che il concretamento di tutti i "suivers” ed i partecipanti al 47 Giro della Lombardia, infiorato di mille spiacevoli e immeritati contrattempi, fosse in Fin Boscovich e non alla sede della "Gazzetta” in l'ia Galilei come vuole la tradizione. Fausto Coppi che dal giro della Lombardia è rimasto assente non ha tuttavia atteso la vigilia della "classica di chiusura” per farsi vivo.! Si è presentato tra tant'altra gente il mercoledì alla Clinica San Camillo, rendendogli così la gradita visita che questi gli aveva fatto tre anni addietro all’ospedale di Trento. "Coraggio Gino, — gli ha detto stringendogli affettuosamente la mano. — Coraggio. Quasi non bastassero le disavventure di gara, ci si mette anche il destino a darci delle sberle. Io le conosco queste sberle ed anch’io come te ho temuto più d'una volta di dover rinunciare a correre. E’ questa, vero, la tua preoccupazione? Ma non sarà così. Quando si ha nelle vene il microbo della passione ciclistica, non c’è cura al mondo che possa guarirci. 'Tornerai dunque anche tu. Correre è la nostra vita, il nostro assiilo, anche se qualcuno pensa che lo si faccia solo per mestieraccio. Come è lontana questa gente però dalla verità! Ti attendo quest'inverno a casa mia. Andremo insieme a caccia”. Il Prof. Luigi Gedda a nome del CSI ha indii izzato a Bartali un simpatico telegramma, appena avuta notizia dell’incidente. "Non facciamo scherzi. La famiglia del CSI ti è vicina e ti augura riminedieta completa ripresa”. Ed è in fondo l’augurio di tutti.

BIENNE

37


Il l i i li'i Medico Sportivo di noni

Il Centro Medico Sportivo di Roma, analogamente a quelli di Firenze e Genova già in funzione e a quello di Napoli in via di imminente istituzione, costituisce la realizzazione, su scala ancora ridotta, del triplice indirizzo della medicina sportiva moderna: la valutazione fisico-sportiva, la ricerca scientifica, la terapia specifica dei traumi da sport. Nel Centro Medico-Sportivo di Roma, che è allogato nei locali messi a disposizione dal C.O.N.I. allo Stadio Torino, l’attività è svolra da un complesso di 12 medici sportivi effettivi, guidati dal direttore, che coordina lo svolgimento dei vari servizi. I. - Valutazione fisico-sportiva. Operano nel Centro tre Commissioni di due membri dedicate all’esame valutativo c di idoneità degli atleti, sia perchè obbligati dalla Legge sulla tutela sanitaria delle attività sportive, sia per regolamento interno delle varie federazioni sportive, sia che desiderino sottoporsi a visita per semplice scrupolo personale. La valutazione fisico-sportiva avviene a mezzo dell’esame clinico, dell’esame antropometrico e delle prove valutative (spirotonia, spirometria, sfigmomanometria, prove cardiocircolatorie) per la cui esecuzione è di grande aiuto l’apparecchio Corhalit, di creazione italiana. I risultati vengono riportati su un libretto personale, valido per cinque esami conse-

cutivi (in genere l’esame è annuale), che resta in possesso dell’atleta, mentre il tagliando di idoneità viene trasmesso all’Ente interessato. Per eventuali ricerche aggiuntive il Centro dispone di apparecchio radiografico, di elettrocardiografo, di apparecchio per il metabolismo basale, di oscillografo e di un laboratorio di analisi cliniche (discretamente attrezzato). II. - Terapia specìfica dei traumi da sport. Ad essa si dedicano gli altri sei medici con turni che permettano loro, come ai precedenti, di non abbandonare il proprio lavoro professionale (le loro prestazioni al Centro Medico-Sportivo sono infatti praticamente gratuite). Questo reparto consta di una sezione diagnostico-clinica (attrezzata con apparecchio radiologico, letto per trazione, strumentario di pronto soccorso e per gessi) di una sezione di fisioterapia (dotata di forni Bier, lampade per raggi infrarossi e ultravioletti, elettroterapia, vacumterapia, aerosolterapia, bagno di luce, bagno finlandese (Sauna), e di una sezione massoterapica e di ginnastica rieducativa (con scale di Baumann, attrezzi ginnastici ecc. III. - Ricerca scientifica Viene attuata dai medici sportivi del Centro e da volontari con i mezzi di ricerca a disposizione del Centro. I lavori vengono pubblicati sulla Rivista « Studi di Medicina e Chirurgia dello Sport » edita dalla Federazione Medico-Sportiva Italiana. E’ auspicabile che una più ampia sistemazione del Centro possa permettere la creazione di un vero e proprio laboratorio di biologia sperimentale applicata allo sport, con il che verrebbe completata un’opera che fa onore alla scienza e allo sport italiano. Prof. Giuseppe La Cava


IL NUOTO NEL C.S.I BREVE COMMENTO A DUE STATISTICHE La Statistica ha lo scopo di ridurre grandi masse di osservazioni a pochi ma efficaci valori «segnaletici» atti cioè a dare la sensazione generica del fenomeno in esame. Tale ricerca della ragione o della giustificazione di un determinato fenomeno è logicamente guidata da un significaio del fenomenp stesso in rapporto al tempo, al luogo e alle circostanze in cui il fenomeno si verifica. Sarebbe priva di nesso logico una ricerca sull’uso del termosifone all’Equatore o dei frigoriferi in Alaska, come farebbe ridere una statistica sulla produzione di frecce in Norvegia o su) consumo di sciolina al Congo. Tale paradossale introduzione mi consente di affrontare con maggior chiarezza un rapido commento ai due statistiche sempre di attualità e che desidererei ben icomprese e ponderate. Fatta la promessa di carattere generale, prendiamo in esame la prima serie di dati:

strare (sia pure in forma semplicistica) un notevolissimo sviluppo della pratica del nuoto. Tale lieta constatazione non deve farci dimenticare che 1.700 morti l’anno per annegamento sono veramente troppi e rappresentano un’indice di imperizia e di irresponsabilità non trascurabile; da ciò la necessità di diffondere il nuoto, umano e' ~~~ poi., come attività sociale prima come dovere 1 51 ricreativa e agonistica. Tale statistica dura nella sua nuda esposizione deve spronare alla collaborazione per la diffusione e lo sviluppo del nuoto tra i giovanissimi. Passiamo ora all’esame della seconda serie di dati più lieti anche se non meno strani e non sembri di cattivo gusto aver abbinato due statistiche che troppi elementi hanno in comune per non trovare posto insieme in un breve e sicuramente incompleto esame del problema diffusione dei nuoto tra i giovani tanto abbisognevoli di assitenza e consigli-

MORTI ACCIDENTALI PER ANNEGAMENTO DAL 1887 AL 1950. In totale 107.839 con una media annua (pressocchè costante) di 1.685 unità con una punta massima di 2.014 ne) 1915 e con una punta minima di 1.270 unità nel 1949. L’esame rapido dei dati rivela che per ognuno dei 64 anni in esame sono morte in media 1.685 persone per annegamento esclusi i suicidi e quant’altri abbiano perduto la vita per incidenti altrimenti catalogati; in definitiva 1.685 morii per annegamento su ”X” bagnanti.

Il dato di per se stesso rivela una costanza non certo incoraggiante se non lo si completa con ulteriori elementi e cioè numero della popolazione e numero dei «bagnanti».

Per la prima considerazione otteniamo i seguenti dati: 1887: popolazione 30 milioni, annegati 1.731, media 1 annegali per ogni 17.331 abitanti; 1950: popolazione 46 milioni, annegati 1.522, media 1 annegato per ogni 30.223 abitanti. Appare allora chiara che la proporzione acquista tutl'allro aspetto rappresentando una netta diminuzione di decessi in rapporto alla popolazione. La seconda considerazione (pur mancando di dati precisi) ci porta molto lontano... infatti il inumerò dei " bagnanti ” e cioè di coloro che si espongono al rischio è aumentalo enormemente; basti pensare che fino a prima della guerra 1915-18 non esistevano nè Federazione Nuoto nè società natatorie (fatte rarissime eccezioni) e che i pochi praticanti il nuoto erano considerati dei pionieri, degli audaci... se non dei pazzi ! ! !

Il numero dei « bagnanti » è di conseguenza aumentato per incremento normale della popolazione e per l'enorme sviluppo assunto dalle attività balneari, turistiche e marine tuttora in continuo aumento di almeno- 10 volte (con una valutazione soggettiva ma sicuramente restrittiva). Notiamo che contro un numero pressocchè costante di decessi annui per annegamento sta un numero decuplicato di elementi che si espongono al rischio, il che sta a dimo-

SITUAZIONE UNIONI SPORTIVE NUOTO DEL C.S.I. AL 30 SETTEMBRE 1953

Regione Piemonte Lombardia

Provincie UU.SS. o zone 1952 22 11 10 17

Liguria

4

22

Toscana

9

20

uu.ss.

8

Exnuovo 19

3

18

21

5 9

16 20

21

4

13 o

17

12 17

11 24 10

Rinnovi

1953

27

29

9 o

18

Trentino

6

2

Marche Emilia Umbria

4 8 3

8 30

2

3

2

8

Lazio Abruzzo-Molisc

5

1(1

1

13

7

6

1

12 9

Campania

6

15

6

16

22

Calabria

4 2

6

4

Veneto

Lucania Puglie Sardegna Sicilia

Tolali

5

4

4

10 11

1 16

1 20

3

18

9

11

21

11

19

9

16

25

103

227

76

211

290

Osservando il prospetto appare evidente l’inereniento delle UU.SS, Nuoto, infatti: nel 1952 UU.SS. 227; nel 1953 UU.SS. 290, con un aumento di 63 UU.SS. A questo punto, saremmo tentati di gioire incondizionatamente, senoneliè delle 227 del 1952 solo 76 hanno rinnovuto l'affiliazione con una scomparsa di ben 151 UU.SS., in cambio nel 1953 sono sorte ex-novo ben 214 UU.SS., con un movimento di 365 UU.SS. Perchè sono «scomparse» le 151 UU.SS. del 1952?'?? Da dove sono sorte le 214 del 1953??? sono esse un vero indice di progresso o non sono invece le stesse del 1952

39


che hanno cambiato etichetta??? 11 fenomeno trova spiegazione con la seguente supposizione: 151 dirigenti 1952 che non hanno più tempo da perdere o che si sono «stufati», 214 dirigenti 1953 che. non hanno voluto lasciar morire, una buona iniziativa o che aspiravano a diventare tali e hanno creato delle Uninoni Sportive di comodo!!! Il fenomeno preoccupa in quanto è comune a tutte le regioni e a tutte le provincie; stabilendo la media funzionale di Unione Sportiva Nuoto in 15 atleti, il C.S.I. con poco più di mille tesserati nuoto dovrebbe contare su 50-70 UU.SS. veramente efficienti e in grado di affrontare il collaudo di una Serie C Federale. Io voglio sperare che aumenterà il numero degli atleti tesserati lasciando però inalterato il numero delle UU.SS. che verrebbero ad assumere il vero aspetto di Società e di centri di diffusione e di propalazione del nuoto. Nel prospetto delle Unioni Sportive Nuoto sono prese in esame 17 Regioni per complessivi 103 Comitati Provinciali o Zonali; ma non da tutti i Comitali si può pretendere attività natatoria giacché dobbiamo subito eliminare quelle località geograficamente e tecnicamente inadatte, delle rimanenti una parte già è in piena attività e non dovrà che migliorare, un’altra parte e anche molto numerosa dovrebbe ma non fa... e si appurerà il perchè di questa inattività.

Rimane du vagliare la « terra di nessuno », cioè quelle località che geograficamente e tecnicamente sarebbero in grado di fare, ma che ,per un’insieme di circostanze incontrano difficoltà non facilmente superabili.

Traendo da tali considerazioni elementi per uni classificazione otteniamo:

1) risultano completamente negativi sia per posizione geografica che per attrezzature tecniche o per particolari situazioni locali: Tortona, Aosta. Asti, Cuneo, Biella, Pine-

rolo, Crema, Arezzo, Pistoia, Siena, Belluno, Ascoli, Macerala, Forlì, Perugia. Foligno, Fresinone, Rieti, Chieti, Campobasso, Avellino, Benevento, Caserta, (Aversa), Ni. castro. Muterà, Potenza, Foggia, Lecce, Nuoro, Agrigento, Caltanissetta, Ragusa, Patti, Noto, Trapani: in totale 35;

2) risultano di dubbia utilizzazione o per scarsezza di attrezzature tecniche o per resistenza di una società grande die non consente di creare una sia pur modesta concorrenza o per il gravitare degli atleti verso altra zona vicina più funzionante: Alessandria, Cremona, Lodi, Mantova, Sud-Verbano, Grosseto, Gorizia, Treviso, Udine, Vicenza, Trieste, Ferrara, Piacenza, Terni, Latina, Vasto, Termoli. Catanzaro, Bari e Catania: in totale 20; 3) possiedono tutti i requisiti, per fare attività natatoria e la loro inattività è da attribuirsi o a carenza del C.S.I. in loco o alla mancanza di elementi competenti in fatto di nuoto: Acqui, Torino, Vercelli, Como, Milano, Varese, La Spezia, Savona, Imperia, Firenze, Livorno, Pisa, Padova, Venezia, Bolzano, Trento, Ancona, Bologna, Modena, Parma, Ravenna, Viterbo, L’Aquila, Reggio Calabria, Taranto, Sassari, Messina, Siracusa: in totale 28; 4) fanno regolarmente attività, sono funzionali e pertanto faranno senz'altro bene anche in seguilo: Novara, Bergamo, Brescia, Genova, Lucca, Massa Carrara, Verona, Pesaro, Roma, Reggio Emilia, Pescara, Teramo, Napoli, Salerno, Cosenza, Malfetta, Brindisi, Cagliari, Arcireale e Palermo: in totale 20. Dai- Comitati Provinciali o Zonali « in condizioni di fare » 17 Centro Sportivo Italiano aspetta una conferma e una parola nuova che dimostri come la periferia si sia resa perfettamente conto dell?importanza e dell’utilità della diffusione del nuoto tra i nostri ragazzi. Ita lo

De Zuc c .o

A DiiislinrU il canoismo italiano ha latto il punto

4

Dopo l’esperienza della Olimpiade pei di canoa, è stato per noi italia- sima energia più che tirata e condi Helsinki ed il crescente svilup- ni, oltre che una buona e completa dotta bene immersa dall’inizio alla po del canoismo italiano che, nel- esperienza per gli atleti, anche una fine.. Il numero dei colpi è da tutti l’intensificarsi delle competizioni, definitiva valorizzazione delle no- sacrificato a vantaggio della pasha rassodato i canoisti già anziani stre attuali possibilità, rispetto a sata in acqua, sempre molto robua questo sport ed ha richiamato canoisti stranieri di ben nove paesi. sta, e completa. Questa in linea di nuovi rincalzi, qual’era la posizione Detto per inciso che si è anche massima la vogata degli stranieri; dell’Italia in campo internazionale? riusciti a vincere una batteria con naturalmente anche per la canoa, Questa la domanda che ci si for- Piccinelli nella gara di m. 1000, nel- come in ogni organismo di singolimulava in vista dei campionati del- le gare finali i distacchi sono quasi sta, lo stile, benché basato su norl’Europa Occidentale a Duisburg e tutti contenuti nei 10 secondi sia me fondamentali, viene poi adattato sui particolari, al fìsico ed al che è stata determinante per la no- su K 1 quanto su K 2. stra partecipazione. Circa lo stile siamo ancora troppo temperamento dell’atleta. In definitiva la nostra partecipaI risultati di competizioni in ca- eterogenei. Fra canoisti italiani annoa che ci pervengono da tutte le che della stessa città esiste una dif- zione ai Campionati dell’Europa Ocparti d’Europa hanno la prerogati- ferenza di stile che non si rileva cidentale è valsa a rincuorarci anva di farci talvolta allibire per i nemmeno fra canoisti stranieri di che se non si è ancora avuta una affermazione tangibile. Il canoismo tempi eccezionali conseguiti, tal- nazionalità diverse. volta ci danno un senso di sollievo Gli austriaci che vogano con pa- in Italia è in lento ma progressivo poiché gli stessi campioni realizza- gaie molto strette ed affusolate, miglioramento e non è insperabile no tempi, specie nella gara di 1000 camminano con un regime di colpi che in competizioni del prossimo metri, eguagliati ed anche supera- superiore al normale ma la loro pa- anno agonistico qualche nostro ti dai nostri stessi atleti. lata è molto simile a quella tede- atleta riesca a compiere il passo definitivo portando il suo tempo a Scendere a confronto diretto con sca quanto alla belga. In tutti i migliori stranieri, dal fianco dei più validi realizzati nei Gautois, Verbrugghe, Raub, Wiepaesi dai quali abbiamo tratto i dermann, Schafer, Smidt e tutti gli giovane francese Gautois all’anzianostri insegnamenti. altri campioni nazionali convenuti no campionissimo tedesco Voller, Geoni. Carlo Rosso la vogata risulta spinta con la masa Duisburg per i campionati euro-

40


'.W

'

VALORE EDUCATIVO £' SOCIALE dell'insegnamento del nuoto

L’insegnamento del nuoto come pratica ricreativa, igienica e quale mezzo di difesa personale attraverso una scuola che presuppone un metodo, è, come qualsiasi arte che si insegni, un fatto educativo che investe tutto l’individuo, per cui attraverso questo Corso nostra prima intenzione è stata quella di educare i giovani a prendere confidenza con l’elemento acqua, condizione essenziale questa per poter poi apprendere a nuotare. Mediante questa attività quindi, i giovani vincono la loro timidezza, acquistano fiducia in se stessi, si abituano a superare quel complesso di inferiorità che l’acqua impone; rafforzano volontà e carattere formando la loro piccola personalità: educazione psico-fisica perciò, nel significato più ampio della parola. A considerare l’alto valore sociale di questo Corso basta mettere in evidenza le morti causate in Italia per annegamento non ultime quelle di Albenga di alcuni anni fa, per valutare l’importanza del nuoto come mezzo di difesa personale. Come educazione fìsica attraverso questa attività noi sottoponiamo i giovani di ambo i sessi ad una ginnastica salutare completa: formativa, ricreativa, correttiva, educativa. Fisiologicamente con i movimenti muscolari e respiratori il nuoto tonifica tutti i muscoli, accelera il ricambio respiratorio, aumenta notevolmente la capacità vitale e agisce come massaggio generale, donando in una parola salute e benessere a tutto l’organismo. Metodo e tecnica dell’insegnamento.

Non a caso abbiamo parlato precedentemente di metodo. Ai primi di luglio, iniziando il lavoro che chiameremo « misto » in quanto svolto a terra, a mezzo di appropriati esercizi di ginnastica preparatoria, e in acqua, abbiamo seguito un metodo (intendendo con ciò un criterio di ordine, una chiara e precisa conoscenza di ciò che si deve fare), metodo che tenesse conto di questi principali elementi :

liiHutfnamonto a «secco» dui movimento dello braccia

l) l ) Spiegazione e dimostrazione che il corpo galleggia naturalmente. 2) Giuochi appropriati a mezzo dei quali si ponessero gli allievi a contatto con l’elemento acqua. al fine di vincere la naturale inevitabile paura, grande nemica del nuoto. 3) Insegnamento del movimento degli arti inferiori per il giusto apprendimento della battuta a crawl. 1) Insegnamento del movimento degli arti superiori. 5) Insegnamento della respirazione (inspirazione ed espirazione). Va posto in evidenza che nostra intenzione è stata quella di insegnare, fin dalle prime lezioni direttamente il nuoto a crawl. I movimenti singoli delle braccia e delle gambe (lavoro analitico) sono stati prima insegnati a terra e poi ripetuti in acqua usufruendo di galleggianti per la battuta delle gambe: in piedi, sul fondo, con l’acqua alle spalle per il movimento di « passata in acqua delle braccia ». A lavoro analitico appreso (movimenti degli arti superiori e' degli arti inferiori), si è svolto — parte più difficile — il lavoro per ottenere la sincronizzazione di tutti i movimenti con una giusta respirazione. Con tale sistema si ottennero dei risultati più che soddisfacenti; infatti il 40 per cento circa degli allievi apprese a nuotare con una discreta impostazione del crawl: alcuni fra questi in grado d’essere avviati al nuoto agonistico. Dei rimanenti un 15 per cento apprese i giusti movimenti senza però provare quel « quid » che permettesse loro di galleggiare; i restanti, in parte anche perchè piccolissimi (5 o 6 anni), sono riusciti solamente a prendere confidenza con l’acqua superando il fattore « paura » e gettando così le basi per un prossimo apprendimento di questa salutare attività fisica, che dovrebbe essere un dovere sociale per ogni cittadino.

!

IVawliington Patrignnni

li

SI dlmonlra cho 11 corpo galleggia, naturalmente 1 duo bambini in posiziono supina non sanno nuotare.

41


di tutto un pò • IL PREMIO «VITO MARTIRADONNA» ALL’ARBITRO ROMANO FINTO — La Commissione giudicatrice del Premio « Vito Martiradonna » si è riunita domenica nei locali del Foro Italico presieduta dal prof, dott. Devio Scuri. Facevano parte della Commissione, oltre al prof. Scuri, il dott. Tommaso Della Rosa Presidente del CIA, il dott. Francesco Ferrerò, in rappresentanza dell’ing. Muzio Toti impossibilitato ad intervenire ed i giornalisti Saltelli Fioretti, .Aldo Giordani, Baldo Moro, Franco Campochiaro, Roberto Fabbri e Walter Ravazzolo. Come è noto questo Premio viene assegnato al miglior arbitro della stagione nel nome di Vito Martiradonna che fu un pioniere della pallacanestro nonché Presidente del Comitato Italiano Arbitri. La Commissione dopo un ponderato esame del curriculum stagionale degli arbitri segnalati dal. (.'LA, ha designato il signor Vito Finto di Roma meritevole dell’aggiudicazione d e I Premio in palio.

•-

& ■

ì

• IL PRESIDENTE DEL COMITATO OLIMPICO URUGUAIANO A ROMA — Il signor Joaquin Serratosa Cibils, Presidente del Comitato Olimpico dell’Uruguay, nonché uno dei più anziani ed autorevoli membri del Comitato Olimpico Internazionale, è giunto a Roma per una breve visita e si è recato al Foro Italico, dove è stato ricevuto dal Presidente del CONI, avv. Onesti. Dopo cordiale colloquio, il signor Serratosa si è recato a visitare gli impianti del n u o v o Stadio Olimpico e gli altri impianti sportivi della Capitale, terminando il suo giro con la Esposizione Universale di Roma. Egli ha tenuto ad esprimere al Presidente del CONI la sua più viva ammirazione per Io Stadio Olimpico, che ritiene il più bello fra i tanti che egli ha visitato,

42

ed ha dichiarato altresì che Roma é perfetta mente in condizioni di ospitare le Olimpiadi sia dal lato delle possibilità tecniche, offerte dai due complessi del Foro Italico e dcll’EUR, sia dal lato delle possibilità logistiche generali. » LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA FI DAL — Si è riunito a Roma, il 26 settembre u. s., il Consiglio Direttivo della FIDAL che ha preso le seguenti delibcre: Attività internazionale - Preso atto della corrispondenza intercorsa con la Federazione Atletica Argentina, il Consiglio conferma per i giorni 7 ed 8 novembre 1953 rincontro maschile Argentina-Italia a Buenos Aires. La squadra azzurra partirà da Roma in aereo il giorno 31 ottobre rientrando a Roma, sempre in aereo, il giorno 12 no-.

vembre 1953. Il Consiglio Direttivo conferma che nel prossimo anno 1951 avrà luogo in Germania l’incontro femminile Germania-! talia. Viene accettato l’accordo con la Federazione Tedesca per un incontro maschile in Germania nel 1955 e per uno di ritorno in Italia nel 1957. Il Consiglio Direttivo ha inoltre deliberato di dare mandato alla Presidenza Federale di aprire trattative ufficiali per un incontro maschile Italia-.AustriaSvizzera da svolgersi in Italia nel 1954 e di esaminare ulteriori possibilità con altre Nazioni per completare il programma sia maschile che femminile per il prossimo anno 1954. Istituzione delle « Palme al Merito Atletico» — E’ stato deliberato di istituire uno speciale distintivo, suddiviso in tre diversi gradi, formato da un rettangolo in smalto azzurro con sopra una palma d’oro, oppure due o tre palme in oro, a seconda dei «gradi» di premiazione. Tale distintivo di eccellenza, denominato « Palma al Merito Atletico», verrà assegnato agli atleti od alle atlete che, nel corso dell’intero Quadriennio Olimpico, decorrente dal 1. gennaio 1953 al 31 dicembre 1956 abbiano conseguito determinati tempi e misure.

UNA PUBBLICAZIONE DI GRANDE INTERESSE SULLA CINEMATOGRAFIA INTERNAZIONALE Edito dal Centro Cattolico Cinematografico è uscito il numero speciale della « Rivista del Cinematografo » dedicato alla XIV" Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. L'accurata rassegna di tutti i film presentati con obiettività di giudizio nella luce della critica e della morale, gli esaurienti servizi di Nino Ghelli, Paolo Francia, Yvonne de Hemptinne, Pasquale Ojetli, Mario Verdone, Gio. vanni Fiori, Giorgio Santarelli, fanno di questa guida della manifestazione veneziana, una preziosa pubblicazione per gli educatori e per quanti si interessano della cinematografia nei suoi aspetti didattici,morali c d’arte. Sono presentati inoltre brevi, ma esaurienti profili biografici dei principali registi quali: Louis C. Amadori, Tom Payne, Ijri Trinka, Paul Verboeven, Kenji Mizoguchi, Joseph von Slenberg, John Huston, Luigi Zampa, Eduardo De Filippo, Federico Fellini, Michelange’o Anlonioni, Bojan Slu. pica, Alexander Ford, Rafael Gii, Ingmar Bergman, Alexander Ptusko, Gregori Roscial, Irving Reis, William Wiler, Samuel Fuller, Vincente Minelli. Lina sezione a parte della Rivista è dedicata a * Il nostro impegno » nelle nobili parole di S. Eminenza il Cardinale Roncalli, Patriarca di Venezia, e alla presenza de « L'O.CJ.C. a Venezia » in uno scritto di Yvonne de Hemptinne. Per completare il fascicolo seguono il Notiziario ACEC, una Rassegno bibliografica e ["Indicatore cinematografico. Il numero contiene tavole in quadricromia e bicromia di Brunori. Hajnal, Pag.’iardini, Rossi e Stefanini. Per ogni richiesta inumerò doppio di 94 pagine del XIV Festival di Venezia in vendita al prezzo di L. 400, numeri saggio, condizioni di abbonamento, catalogo pubblicazioni ecc■) rivolgersi a: Ufficio Editoriale del C.C.C. - Via della Conciliazione, 10 - ROMA - c/c p. n. 1/24900.


© ITAL1A-FRANCIA DI GINNA(alo la Giunta sull’esanie della STICA FEMMINILE A FIRENScherma italiana, la cui situaZE. — Si sono riunite in Roma, zione è stata esposta con chiara al Foro Italico, la Giunta Eseillustrazione dal Presidente delcutiva della Federazione Ginnala FIS, ing. Bcrtolaia, che ha instica d’Italia e la Commissione teso aggiornare il CONI sui prog r a in ni i e sulle fondamentali Tecnica dei campionati del mondo 1954. I programmi delle Fequestioni del suo sport. La Giunste Internazionali che si svolta si è riservata di ampliare le geranno nel 1951 a Roma in conindagini anche tra le altre dicomitanza con i campionati scipline olimpioniche, onde stumondiali sono stati accuratadiare concreti provvedimenti somente compilati dalla Commisprattutto in rapporto alla prossione Tecnica e successivamente sima Olimpiade di Melbourne. approvati dalla Giunta EsecutiLa Giunta ha concluso i suoi va Federale. lavori con l'esame di provvediLa stessa Giunta Esecutiva ha menti amministrativi e del perpreso atto del lavoro svolto dal sonale, nonché di altre questioni minori Comitato Esecutivo dei campionati del mondo anche in relazione alle prime riunioni delle va- • I RISULTATI DEL CONCORSO PER I GIOCHI OLIMPICI INrio Commissioni, ha preso in VERNALI 1956. — Si è riunita esame il fabbisogno attrezzi per a Roma la Commissione giudicale due grandi manifestazioni trice delle opere presentate al ginniche del 1954, ha deciso l’ammissione di nuove Società c si è Concorso bandito dal CONI per occupata infine del programma il «Simbolo» dei VII Giochi Indell’incontro femminile di ritorvernali di Cortina d’Ampezzo, no Italia-Francia che molto procon l’intervento del Presidenti1 babilmente si svolgerà il 7 prosdel CONI, del Direttore Generasimo a Firenze. le delle Belle Arti, del rappresentante della Presidenza del • LA RIUNIONE DELLA GIUNConsiglio, dei Presidenti delle TA ESECUTIVA DEL C.O.N.I. Federazioni Sport Invernali e — Si è riunita a Roma, sotto la Ghiaccio, del Sindaco di Cortina presidenza dell’avv. Giulio Onee di altri membri componenti la sti, la Giunta Esecutiva d e 1 Commissione stessa. CONI, che ha voluto innanzi tutAl Concorso hanno partecipato esprimere al Presidente del to ben 86 opere che sono state C.I.O., Avery Brundage, la sua sottoposte a lungo e minuzioso gratitudine per le belle espresesame prima di giungere ai risioni che egli ha avuto per le sultati finali che sono i seguenti: opere c l’attività dello sport, itaPrimo premio: attribuito exliano durante la sua recente viaequo ai bozzetti contraddistinti sita agli impianti olimpici di dai motti: «Splendida incertezRoma. za sulle nevi » del sig. Franco Rondinclli di Milano c « LauroSempre in tema di problemi sav » del sig. Boni Lauri del Reolimpici, si è proceduto alla noparto Artistico della «Sigla mina di un Delegato del CONI Elle » di Genova, con divisione per l’Australia in rapporto alla del premo tra i due vincitori. organizzazione di Melbourne c sono state poi esaminate numeSecondo premio: attribuito al sig. Giulio Tirincanti di Roma rose questioni concernenti l'orper il lavoro contraddistinto dal ganizzazione dei Giochi Olimpimotto: « T.53 ». ci ci vernali di Cortina d'AmTerzo premio: attribuito al pezzo. prof. Denis Meccheri di Carrara In materia di impianti sportiper il lavoro contraddistinto dal vi, è stato approvato il progetto motto: « San Ceccardo ». del Centro di Preparazione Atletica di Fornii» c sono stati esaOltre alla assegnazione dei minati in linea di massima i premi, la Commissione giudicaproblemi concernenti l’ulteriore trice ha ritenuto di esprimere assetto dei terreni che interesun encomio a cinque altri lasano gli impianti sportivi del vori c precisamente: ai signori Foro Italico, Nino e Silvio Gregori di Roma Sono state poi approvate lo (due bozzetti), al sig. Lorenzi convenzioni con i Comuni di Bodel Reparto Artistico « Sigla logna e di Pescara per la costruEffe » di Genova, al sig. Carmelo zione dei rispettivi prototipi. Signoroni di Catania, al signor Particolare attenzione ha porDante Manno di Roma.

I “TURNI,, per l’Himalaj/a Si ha da Kathmandu che in risposta alla richiesta avanzata dall?Istituto di stadi alpini di Zurigo perchè una nuova scalata all'Everest nell 1954 josse riservata a una spedizione svizzera che l'istituto stesso intende organizzare, il Governo del Nepal ha dichiarato il 10 corr. che per il momento non poteva prendere impegni, dato che Maurizio Hcrzog sì era prenotalo in precedenza e pertanto aveva il diritto di compiere il tentativo nella prossima primavera. La sua risposta pertanto dipenderà dalle decisioni dello stesso Herzog. La richiesta francese risale a data anteriore alla spedizione vittoriosa del col. Hunt nella scorsa primavera. Contemporaneamente il Governo ncpalese ha concesso al Club alpino giapponese il permesso di ritentare la scalala del Manaslu. nel Nepal nord- ovest (in. 8.1261, che gli stessi giapponesi fallirono la primavera scorsa causa le avverse condizioni atmosferiche incontrale lungo tutto il percorso. Ai giapponesi inoltre è stato concesso di dare la scalata alla vetta deU'Annapurna, nel Nepal centrale, di cui i francesi compirono la « prima z nel 1950. La spedizione sarà composta da un gruppo di otto membri delLUniversità di Kyoto. Da parte sua la Neue Wiener Tageszeitung annunciava il 26 agosto scorso che nel 1954 verrà organizzata una spedizione esclusivamente austriaca per l'Himalaya, senza per altro indicare la mèta precisa. L'organizzazione verrebbe curata dalla «Società dell'Himalaya che è stata fondata in Austria nella scorsa primavera.

!

8

CROCI SULL’ EVEREST Soltanto ora si conosce un significativo particolare della spedizione del colonncllo Hunt. all’Everest. Un monaco di un convento inglese inviò a Hunt tre piccole croci di legno con preghiera di darle a coloro che avessero raggiunto la vetta per erigerle sopra di essa. Il colonnello confermò al monaco di aver ricevuto le croci c lo pregò di ricordare gli scalatori nelle sue preghiere. Dopo il successo della spedizione, che il 28 maggio raggiunse la vetta, il col. Hunt ha scritto nuovamente al monaco, comunicandogli che le piccole croci, benedette dal Papa, erano state erette da sir Edmond Hillary sul «tetto del Mondo ».

43

I

I


Bianchi IVO ©

gomme


LO STADIO OLIMPICO DEL GHIACCIO per i giuochi cortinesi del ’56 Una delle attrezzature tecnico-sportive, che per lo svolgimento dei VII giochi olimpici d'inverno, avrà una importanza capitale nel quadro tecnicoorganizzativo, sarà indubbiamente lo stadio olimpico del- ghiaccio, che il CONI si è sobbarcato totalmente a sue spese per la costruzione.

Dovrebbe essere consegnato in piena efficienza in ottobre 1954, affinchè nell'inverno precedente a quello delle olimpiadi, le nostre commissioni nazionali del ghiaccio vi possano far svolgere le prove generali di organizzazione e siano pure permessi gli allenamenti nelle varie specialità. "Se il tempo ci vorrà dare una mano — ci diceva io ing. Della Bernardina di Belluno, che ha qui a Cortina la direzione generale ilei lavori, coadiuvato dal geometra Balestra — arriveremo certamente in tempo per presentare il tutto compiuto entro il limite di tempo stabilitoci'’. Ed icifatti i lavori procedono alacremente, nonostante il cattivo tempo sia stato in questa stagione uno degli ostacoli maggiori. L’ubicazione dello Stadio è felicissima, e valeva certamente la pena di sacrificare una buona somma per le gigantesche opere di fondazione, che si sono rese di assoluta necessità in quella località, dove la natura del terreno noci dà sufficiente garanzia per la costruzione di opere di mole gigantesca. La bellissima plaga di terreno in mezzo alla quale sorge lo stadio, si trova a poche centinaia di metri dal. centro, e vi si accede con comodissime strade.

Una già pronta, è Fattuale ” via del Castello ” che continuando poi, verso lo storico castello di Zenna, arriva più su a collegarsi con la nazionale; l'altra che passa a sinistra, continua in prossimità della Pensione Franceschini, collegatidosi poi con la strada di circonvallazione in costruzione. Soddisfatto quindi il requisito dello accesso allo stadio, per l'imponente massa ili sportivi, che lo riempirà, durante le varie partite di ockey e di pattinaggio artistico — per il pattinaggio di velocità è stato scelto lo specchio magnifico del lago di Misurino —

i tecnici progettisti, gli architetti Ghedina ed Uras, hanno poi pensato ad un grande spianamento a nord dello stadio, che dovrà servire a sfollare l’ammassamento degli spettatori alle varie tribune.

L’imponente costruzione, sorge a forma di "ferro di cavallo’’ con le tribune rivolte a levante, a tre piani inclinati, sui quali successivamente verranno gettate le basi in ferro per le gradinate da assegnare agli spettatori. Al centro del ” ferro di cavallo ” verranno costruite due tribune speciali chiuse, e saranno riservate agli ospiti d’onore stranieri ed alle nostre autorità nazionali.

La tribuna dei giornalisti è stata riservata all’ultimo piano in posizione dominante, e non permette solo di vedere minuziosamente quanto accade nell’interno dello stadio, ma dà anche una magnifica visuale dei dintorni. La tribuna dei giornalisti, poi. verrà completamente chiusa, e divisa in un grande numero di piccole cabine. Il "ferro di cavallo" delle tribune, sarà chiuso da una costruzione moderna, dove saranno allogati gli spogliatoi, stanze di massaggio, servizi di ristoro per gli atleti, e tutti i vari servizi che richiede la grande occasione delle olimpiadi. Questo per quanto riguarda la parte logistica e ricettiva dello stadio, che non ha certamente nulla da invidiare alle altre costruzioni del genere. ” Non esistono — ci diceva l’ing. Della Bernardina — costruzioni del genere in Italia, fatte secondo i dettami della tecnica moderna, con una capienza di circa ottomila persone, se necessario annientabile fino a diecimila. In Europa, runico che possa stare alla pari e competere con il nostro è quello pure moderno e bellissimo di Oslo.

La parte strettamente tecnico-sportiva dello stadio, è stata infatti attuata nel migliore dei modi, anche per quanto riguarda la necessità di sgomberare il campo in pochissimo tempo, durante le improvvise nevicate. A questo scopo infatti tutt’atlorno ai due campi ghiacciati, verrà, scavato un cunicolo che serve per la raccolta dell'acqua prodotta dallo sco-

lo delle nevi e che finisce in tino speciale condotto che porta Inacqua nel vicino Boite. Dei ponti-levatoi, permettono infine di eseguire in un brevissimo svolgere di tempo, lo scarico della neve fresca in questo cunicolo evitando così la formazione di cumuli di neve fresca spazzata dai due campi di ghiaccio verso i lati esterni dei medesimi. I due campi di ghiaccio, hanno una superficie totale di 4.200 rnq. e sono uno di grandezza normale (m. 30 per m. 60) e l'altro di ni. 40 per m. 60. I campi di ghiaccio sono nettamente sollevati dal terreno naturale di circa un metro e vengono costruiti nella maniera più perfetta per il mantenimento di un buono e ben levigato spessore di ghiaccio; una poderosa gettata di cemento armato dello spessore di 25 cm. verrà eseguita sopra un sistema di pali di cemento armato, della lunghezza di 12 metri ciascuno, e quasi completamente piantati nel terreno. Sopra il cemento armato uno strato di 10 e 12 cm. di materiale tecnico ed infine le tubazioni per il raffreddamento dell'acqua, che sarà immessa con pompe direttamente pescanti nel fiume Boite. II lavoro continua febbrile, da parte dei tecnici posti alla direzione dei hivori, e dagli uomini delle tre imprese, che si sono divìse il complesso enorme dei lavori: l’impresa Miltiga di Roma per la struttura portante; le fondazioni su pali sono state affidate alla ditta Scac e la costruzione delle strade e degli accessi e spianamenti alla ditta Viviani. E’ questa un’opera (il preventivo porla lo stanziamento di circa 600 milioni) che sarà indubbiamente all’altezza di dare alCItalia, in occasione delle Olimpiadi, lustro e fama, perché i servisi logistici e tecnici sono stali disposti e studiati in maniera sicura per dare il migliore risultato. Lo stadio — anche gravando con una non indifferente quota di ammortamento e di deperimento sulle spalle del Comune di Cortina — darà, dopo il 1956 gran fama di attrezzature sportive invernali ed estive alla ” Regina delle Dolomiti ".

Xlrolò Ile Sancire

45

"4


GIUDEO orna ma a ■M. M IMISSIMI!

l.u squadra dui Gruppo TamburellisiIco Romano del C.S.I. vincitrice del Campionato JVaz. di Tuiuburallo, di 3 cutog. a Poncarale (Brescia)

1 recenti articoli sul giuoco della palla al tamburello. pubblicati dalla stampa sportiva, nati dallo spunto delle ultime affermazioni ottenute dal Gruppo Tamburellistico Romano elei C.S.I. ai campionati nazionali di tamburello a Poncarale, nel (piale, con parole veramente sincere e sentite, si elogia l’eleganza di questo italianissimo sport e si appoggia l’iniziativa dei tamburellisti romani ad ottenere dalle autorità sportive, un campo regolamentare, non può lasciare impassibili noi che viviamo ed amiamo tale sport, e associandoci a quanto detto negli articoli, riteniamo opportuno dare qualche sommario cenno sul giuoco del tamburello, considerato, e non a torto, il più elegante, il più sano e il più classico degli sport che anima ed appassiona i giovani ed entusiasma il pubblico. Fratello e. più che fratello, gemello del giuoco del pallone elastico, il tamburello, che parve più che mai vigoreggiare cinquantanni addietro, quando, non ancora soppiantato dai verdi campi del calcio, gli sferisteri tumultuavano di mille voci, tra lo spessore delle vecchie mura e la rete alta del bastione, sembra meglio rispondere al nostro stile moderno, arido e teso verso la meta. Ottocentesco il pallone, più «stile novecento» il tamburello, entrambi però espressione d’un amore di popolo che scende nel tempo per assaporare la vigoria dei nostri padri ed emergerne più libero e moderno.

46

Difatti, il giuoco della palla al tamburello, con i poderosi lanci del « battitore », le spettacolose rimesse della « spalla », le fulminee riprese dei « terzini », con la sua aria linda, di giuoco di gente onesta, di commovente dilettantismo, ha sempre più la virtù di richiamare e di intrattenere masse intere di pubblico sportivo o comunque aderente, a spettacoli di sana competizione. Grazie ormai alla F.I.P.T., al C.S.I. e a benemeriti sportivi, questo sport è stato felicemente ripreso con grande amore e gli atleti del tamburello, potranno finalmente vedere concretala la loro iniziativa, essendo stato trovato per essi il tanto agognato e meritato « posto al sole ». Nel chiudere, vogliamo tessere l’elogio degli appassionati c benemeriti dirigenti del Gruppo Tainburellistico Romano del C.S.I. costituitosi nel corrente anno, ottenendo, sin dall’inizio, una serie di brillanti affermazioni, che vanno dalla vittoria nel Torneo Interregionale di Ostia Lido, al campionato Provinciale ed infine, conquistando il titolo di campioni d’Italia a Poncarale (Brescia), coronando così i loro sforzi ed i sacrifici, e premiando gli atleti, che con il loro comportamento agonistico e cavalleresco, oltre alla loro elevata classe di giuocatori, si sono ben meritali l’onore di fregiarsi dell’ambito scudetto. licitato Orecchia

ì


HA

50

MILIONI

IN

CINQUE

ANNI

Stefano Nyers calciatore « prezioso » Un calciatore può essere in disaccordo con la sua società per svariate ragioni: incomprensione tecnica, motivi finanziari, scarso rendimento ecc. Quasi sempre è difficile stabilire dove finisce la buonafede delle società e dove comincia quella dei calciatori, è difficile e quasi quasi impossibile. E’ il caso di Stefano Nyers, la famosa ala sinistra apolide, che l’Inter ha messo al bando ed ha indicato al disprezzo degli sportivi, mentre di contro l’interessato strepita e protesta la sua innocenza, proferendo oscure minacce all’indirizzo del presidente interista comm. Masseroni. Nyers è un calciatore dalla spiccata personalità. Nato in Ungheria, ma cittadino del mondo, Stefano ha sempre avuto una naturale tendenza a spostarsi di luogo in luogo, alla ricerca della novità e di quattrini. 11 suo talento calcistico si affermò improvviso ed inconfondibile: in Fi-ancia in breve divenne popolare, e la sua fama giunse in Italia, specie a Milano dove l’Inter era alla ricerca di rinforzi stranieri. per il suo attacco. L’accordo in un baleno fu raggiunto. Nyers pretendeva una cifra impressionante, e Masseroni pur abbassandola un po’ finì per sottoscriverla: finalmente l’Inter poteva contare sull’ala sinistra che aveva sempre sognato. L’apolide sin dal suo primo apparire sui campi italiani, mise in mostra le sue dotti spettacolari: un tiro da far paura, preciso ed implacabile, ed una classe genuina, inconfondibile. Le serpentine di Ste-

Frattanto il campionato mise in fano avevano impresso il marchio della irresistibilità: giungevano di- evidenza un’altra congenita debolezritto allo scopo, che era quello di za del n. 11 nero azzurro: la paura fruttare dei goals. Nemmeno il po- di salvaguardare le proprie gambe. deroso Praest riusciva a stargli alla E' noto che da noi i difensori non pari, e si badi bene che l’est rema scherzano e non vanno troppo per iuventina quanto a classe non è il sottile. Marcano l’uomo cor: teseconda a nessuno. Era il senso nacia e con durezza, ed h a n n o della rete che stupiva in Nyers, e partita vinta quando trovano dila classifica dei cannonieri era in retti avversari arrendevoli e pruproposito abbastanza eloquente. A denti. Stefano dopo i primi mesi Milano il giocatore diventò un ido- giocati a grande andatura, comprelo: fu osannato oltre ogni dire, ed in se che le sue preziose gambe valeeffetti le azioni dell'lnter salirono vano più dei due punti di una parmoltissimo specie grazie all’estroso tita, ed allorché sentiva odore di ungherese, che sempre costituiva bruciato preferiva ritirarsi dalla uno spettacolo nello spettacolo e pugna, aspettando il momento proche sempre attirava pubblico. Un pizio per piazzare la sua zampata acquisto indovinato insomma, come galeotta, a scorno dei difensori da parecchi anni non riusciva a! scarponi che desideravano averlo a dinamico presidente nero azzurro. tiro per stroncare le sue diaboliche E qui ha inizio il romanzo di serpentine. Ciò all'Intel* non andò Nyers, un romanzo extra calcistico giù: « se il campionato italiano è e che finirà jier nuocere ai buoni duro — diceva il presidente milal’apporti tra lui e la sua società. nese. — è necessario che gli attacStefano, forse mal consigliato, de- canti lo accettino in silenzio». Il cise di darsi al commercio. Aprì un ragionamento di Masseroni era lanegozio e fidò nella sua popolarità palissiano ed aveva in Lorenzi la per attirare i clienti e realizzare più lampante pietra di paragone. dei buoni affari. Ma la questione Se i Lorenzi, gli Skoglund, gli Ardel negozio si rivelò un disastro. 11 mano ecc. non rinunciavano alla calciatore poco addentro nelle se- lotta, perché lui Nyers deponeva le grete cose del commercio, non sep. armi senza combattere? Masseroni pe districarsi ed alla fine con ram- su questo punto era inflessibile, ma marico si accorse di essere fuori di altrettanto inflessibile era Stefano un ragguardevole gruzzolo. L’Inter che la sera della domenica si palfece la bocca storta a queste sba. pava i suoi arti, che rappresentagliate speculazioni del suo tessera- vano milioni di guadagni. to, e Masseroni non si stancò di Per l’interista una partita di coni-, richiamare all’ordine Nyers, dicen- battimento rappresentava un peridogli chiaramente che l’Inter non colo per la sua carriera futura. Speera disposta a pagare all’infinito i cie Lorenzi mal sopportò un tale suoi debiti, che ammontavano or- ragionamento, e tra Stefano e Vemai a molti milioni. leno v’era lo stesso accordo che ci

47


"*r

-

lasciò un buon ricordo di sé. Ter- sul calcio italiano, che pur lo aveva minato il contratto con la società accolto colmandolo di milioni. Il laziale, il giocatore (anch'egli ala giocatore affermò in seguito che il sinistra, ma mediocre ed inconclu- giornalista ebbe a travisare il suo dente, malgrado una buona velo- pensiero, ma la sua marcia indietro cità) se ne tornò dal famoso fra- non può cancellare la pessima imtello e per un lungo periodo di tem- pressione che ha fatto il suo gesto, po si piantò nella sua casa. A quan- su Masseroni e sui tifosi interisti. to pare. Nyers j., spendi oggi spenMa il presidente interista ha di domani, tolse a Stefano una rag- ugualmente sbagliato. Perché ad guardevole sommetta, e ciò mentre esempio non ha accondisceso a venl’interista tentò invano tutte le dere Stefano ad una delle tante ter' strade per trovargli una sistema- società che insistentemente lo ri». zione presso qualche squadra ita- chiedevano? Masseroni certo non ss liana. Alfine dopo tante insistenze, lo ha fatto per non rinforzare delle riuscì a piazzarlo in Francia dove temibili antagoniste, ben sapendo di corsa spedì il fratellino, che so- che l’apolide per ripicca avrebbe lennemente promise di restituire giocato con i denti stretti; ma ciò tutto il dovuto in breve tempo. At- non è stato simpatico, perché il tesa vana quella di Stefano, che giocatore è costretto ora ad una un bel giorno decise di andare lui inattività che ancor più lo inneri......._ u__ _J personalmente a fare una visitina vosisce e che accresce in lui i proal focoso congiunto. lì tuntu strano c discusso per quanto è positi di vendetta. bravo In campo!... L’Inter però non volle sentir raSta di fatto che Nyers ha consugioni, e gli comminò una forte mul- mato dal giorno del suo arrivo a può essere tra un gatto ed un cane. ta con annessa sospensione, questa Milano, la ragguardevole somma di Lorenzi il corsaro garibaldino, che ultima rientrata a causa delle ne- cinquanta milioni: e le sue aspirasfida i difensori ed il pubblico con cessità della squadra in lotta per zioni future non sono meno velleiquel suo contegno combattivo ed lo scudetto. D’altra parte l’apporto tarie e meno dispendiose. Per queindomito: Nyers che riesce simpa- di Nyers al vittorioso campionato sto Masseroni si è irrigidito, anche tico ai terzini ed alla folla, per quel passato, fu minimo se non addirit- se gli dà fastidio la considerazione suo starsene quieto e buono, ba- tura irrilevante. Segnò, sì, i suoi so- che malgrado i precedenti di Stefadando bene prima di intraprendere liti goal, ma in troppe partite si no, moltissime società si dichiarino un’azione, che il terreno tra lui ed rivelò un peso morto, più di detri- disposte ad avvalersi dei suoi seril portiere sia ben sgombro. mento alla squadra che altro. Mas- v i g i. Masseroni comunque sempre si seroni considerando queste cose, Al momento in cui scriviamo la rifiutò di cedere il suo giocatore- nell’estate scorsa fu irremovibile situazione si presenta fluida. Può apolide, ben sapendo che con tutti i nell’ ostracismo al giocatore, che darsi che l’Inter accondiscenda ai difetti si trattava di un calciatore pei- suo conto complicò la questio- desiderata del giocatore (ma la difficilmente sostituibile e che con- ne con un inopinato viaggio in Ju- squadra con Brighenti al centro tinuava ad esercitare sui tifosi un goslavia, dove evidentemente l’un- dell’attacco e Skoglund all’ala sinifascino irresistibile. Sino a quando gherese si recò per tentare di smuo- stra fila alla perfezione), può darsi la stagione scorsa non giunse a ren- vere l’Inter dal suo agnosticismo, anche che Stefano si sistemi con il dere sempre più tesa una situazio- ben sapendo che l’allenatore Foni primo novembre e può darsi infine ne già colma di elettricità, il dissi- insisteva perché i dirigenti tesse- che Nyers firmi un compromesso dio cominciò allorché Stefano se ne rassero ancora una volta l’estroso con la Roma, che lo utilizzerebbe nella prossima stagione. Si dice in andò a metà campionato in Fran- atleta. proposito che Sacerdoti abbia forcia, senza dir niente a nessuno e Ma Stefano detto « il grande » senza chiedere il permesso alla so- sbagliò ancora una volta, e sotto- mulato all’ungherese delle offerte cietà dalla quale ancora dipendeva. valutò il carattere di Masseroni che da nababbi, e conoscendo il debole Le cause di quel viaggio sono da di mettere mani al libretto degli del calciatore è probabile che la ricercarsi nei debiti contratti dal assegni non se la sentiva più. A Roma riesca ad accaparrarselo. fratello di Stefano, al tempo della complicare le cose poi, Nyers con- Quanto a Masseroni è tranquillo: sua permanenza in Italia. cesse ad un giornale jugoslavo una quest’anno l’affare grosso l’ha fatto Nyers II un ragazzetto senza sale compromettente intervista, nella lui, ed il suo libretto degli assegni in zucca, giocò anni fa nella Lazio, quale ebbe a dire delle cose poco è lì a testimoniarlo. Enzo Sasso ed a dire il vero nella Capitale non simpatiche ed affatto cavalleresche

'.1

j

iV V.

48


o

fj/k

II

Supplem. al n. 10 di STADIUM per le Unioni Sparlive e i Comitali Provinciali del C. S. I. 4

Ottobre 1093

Preludio al Congresso del C.S.I Il Vice Presidente Nazionale del C.S.I. Fulvio Valgoglio ha pubblicato neH'ultimo numero de « Lo Sprint », l’interessante settimanale del Comitato Provinciale di Genova del C.S.I. questa interessante nota precongressuale che riteniamo utile riportare su « Stadium » in quanto costituisce per tutti i dirigenti del C.S.I. una Indovinata ed elevata guida orientativa.

In vista del Congresso è naturale che sia da parte delle Società affiliate che dei Dirigenti Provinciali, si faccia il punto, si passi in rassegna il lavoro svolto, quanto resta da fare, si valutino pregi e difetti onde trarne per l’Ente interessato tutti i benefìci per Pavvenire.

Questo lavoro pre-congressuale è indubbiamente già in atto; però, a scanso di errate valutazioni, di indirizzi inesatti, sarà bene parlare del Congresso in questo foglio e ciò con tutta obiettività. Quale grado di preparazione occorre per portare una nota costruttiva in seno al nostro Congresso ? Occorre indubbiamente conoscere le basi, le finalità del CSI. Questo CSI che ha per base la morale cristiana e solo in valore di questo presupposto ha ragione di vita, ragione di ogni sua attività, di ogni suo atto. Questa è la legge che lo governa, legge che è stata liberamente accettata e dai Dirigenti Provinciali e da quelli Periferici; di quanti hanno dato la loro adesione al movimento. Legge che non può scendere a compromessi ma ha in sé la più alta comprensione, obbliga tutti alla serietà, compostezza, onestà, chiarezza, coraggio delle proprie, idee, in contrapposto alla falsità, leggerezza, disonestà di atti e di parole. Legge che richiama i nostri Dirigenti a questo; essere, degli educatori prima che degli sportivi. Legge che ricorda a tutti indistintamente che per i Dirigenti vi è un cumulo di doveri ed i diritti

catori volontari non è loro permesso se non il diritto alla giustizia, il pretendere che ognuno compia il suo dovere nella sfera delle responsabilità

generali. Non vuole dire per questo accettare tutto, essere, succubi. No! Questi principi sono i capisaldi di una preparazione vera, proficua, al Congresso, dove si potrà

Riunione del Consiglio Direttivo a Roma il 6 novembre 1953 A chiusura dell’attività 1953 e prima della convocazione del IV Congresso Nazionale, la Presidenza Centrale ha convocato il Consiglio Direttivo per discutere il seguente ordine del giorno :

1) Relazione attività organizzativa ed agonistica 2) Programma IV Congresso Nazionale 3) Programmi e Regolamenti 1953-54 4) Decennio del C.S.I. 5) Varie (Stampa - Impianti Sportivi • Cine Club - Rapporti Internazionali ■ Attività studentesca). Per aderire alla richiesta di alcuni Consiglieri Centrali è stata fissata la data del 6 novembre 1». v-, giorno feriale in quanto nei giorni festivi molti sono occupati sia per la loro attività professionale sia per impegni con i propri Comitati Provinciali.

vengono ad essere depennati in quanto come edu-

49


------ -—

parlare, in piena libertà su qualsiasi argomento or-

fessata. Uomini che al di sopra di ogni umana de-

ganizzativo, tecnico,

bolezza, aspirazione, orgoglio, sanno, attraverso il

morale, amministrativo.

Ma il tutto contenuto da una linea di demarcazoine ben distinta; l'onestà. Onestà che permette

di richiamare, indirizzare, incoraggiare, denuncia-

re se è il caso, ma questo alla nostra luce. Ed analizziamo ancora la nostra responsabilità.

Attorno a noi vi è chi ci guarda, ci osserva, ci sop-

pesa, e questi sono i nostri giovani. Dal nostro comportamento di ogni giorno essi devono trarne

tutte quelle regole di vita che serviranno loro nel prossimo avvenire.

Essi dovranno vedere in noi uomini che coerenti ai principi che professiamo siano in possesso di

loro operato, il loro lavoro intelligente, il pensiero

ponderato, dare il loro prezioso contributo a benefici delle collettività, annullando se è il caso, se stessi.

Se non abbiamo idee chiare in testa, se perdiamo di vista questi nostri doveri, ogni nostro atto,

tutto il nostro lavoro non ha nessun valore.

I "giovani'' ci stanno a guardare; dobbiamo essere sempre degni della loro stima.

Noi ''vecchi” dobbiamo

proteggerli,

aiutarli,

indirizzarli oggi per la loro futura vita di domani,

quel particolare equilibrio che, consci delle respon-

vita interiore di cristiani, esteriore di onesti cit-

sabilità assunte, ci porta a debellare dal nostro

tadini.

animo ciò che non risponde in pieno alla fede prò-

I CONGRESSI PROVINCIALI PARMA A Parma il Congresso Provinciale del CSI ha avuto luogo domenica 18 con pieno successo. Riteniamo interessante riportare una sintesi della brillante relazione fatta dal Presidente, riconfermato all’unanimità, geom. Coppa. Egli ha detto: Desidero per prima cosa farvi osservare due circostanze: la prima di carattere « topografico ». Abbiamo scelto, quale sede del nostro Congresso, il Palazzo Vescovile: la casa del Padre comune. Ci sentiamo un po’ in casa nostra, qui. Ed abbiamo la precisa sensazione che in questi anni di attività siamo rimasti fedeli al nostro mandato di organizzatori dello sport cristiano.

L’altra di carattere « organizzativo ». La Presidenza uscente, cui era affidato il compito di indire il Congresso, ha voluto che potessero partecipare ad esso anche i Dirigenti periferici oltre naturalmente a quelli Diocesani della GIAC, con piena libertà di parola. Era giusto che così fosse. Il Centro Sportivo Italiano è opera, emanazione della Gioventù Italiana di Azione Cattolica. Da essa trae i presupposti, gli ideali, i motivi determinanti per l’impostazione e lo sviluppo nella sua difficile opera di penetrazione nel mondo giovanile.

Ed alla Gioventù Cattolica noi dobbiamo fare solenne dichiarazione in questa sede di attaccamento e di fedeltà mentre, da un altro lato, ad essa soprattutto contributo di nuove energie e di nuove menti direttive. La nostra, amici carissimi, è una posizione avanzata, in mezzo ad una gio-

50

ventò che sembra dimenticare ogni puro ideale sportivo e cristiano e che continuamente è assediata ed illusa dai nemici della luce e di ogni idealità. E servendo la causa del CSI, noi sappiamo di servire la causa stessa della GIAC e, in ultima analisi, la causa della Italia cristiana.

Abbiamo assolto i compiti ardui che ci furono affidati? La chiara esposizione del maestro Ri. naldi, cui va il nostro fervido ringraziamento, ci ha presentato ancora una volta l’aspetto più saliente del nostro Ente: l’educazione del giovane attraverso l’esercizio ginnico-sportivo. Facciamo tesoro di questi concetti altissimi, ai quali, sono certo, Voi tutti aderite formalmente, ma che troppo facilmente dimenticate all’atto pratico. 10 non voglio dilungarmi su questa prima parte « morale » della mia relazione, ma lasciatemi sottolineare alcuni aspetti che l’esperienza ci dice essere i più trascurati, anche nelle nostre file. 1) Lo sport è al servizio dell’uomo, e non l’uomo al servizio dello sport. Pertanto io chiedo a voi: (e non vi sembri strano o fuori posto la domanda): Santificate sempre la domenica? . Le vostre divise sportive sono sempre «morali »? 11 vostro comportamento sui campi di gioco è sempre di chiaro esempio? 2) Lo sport non deve prendere il primo posto nelle occupazioni personali. In altre portole i nostri atlèti hanno una scala di valori da rispettare: lo studio, la famiglia, la professione, l’associazione di A. C., poi.-, lo sport. E praticamente, non avviene forse tutto il contrario?

FULVIO VALGOGLIO

Amici cari, qualifichiamo il nostro sport. Arricchiamo le nostre idee! Trasmettiamo i nostri ideali a quanti ci stanno ad osservare ed attendono una parola nuova da noi. Dopo i difficili primi passi (ricordate due tre anni or sono...) siamo ormai giunti a questa maturità della nostra opera. Lasciamo pure le porte aperte a chi, animato da sani principi, chiede di entrare, ma siamo capaci anche di uscire e farci conoscere e farci ammirare. Responsabilità grande, questa. Ma anche responsabilità salutare, che ci trova maggiormente impegnati, perché il nostro operato deve essere un chiaro continuo esempio. A chi organizza lo sport in funzione nostro sport che si preoccupa dell’anima, noi dobbiamo far sentire la bellezza del di un tecnicismo freddo e calcolatore, prima ancora che delle membra. A ehi, dirigenti ed atleti, dimostra di lasciarsi completamente infatuare da un cieco spirito agonistico, noi dobbiamo dimostrare serenità e chiarezza di idee. E su questo punto ci sentiamo a posto, amici? Oppure invece e con vivo rammarico dobbiamo constatare come anche nelle nostre file si degeneri in tal senso? E, ciò che è grave, noi Dirigenti siamo spesso la pietra dello scandalo. Non va, amici, dobbiamo decisamente impedire queste sciocche manifestazioni di uno spirito agonistico malamente inteso. Ed è proprio per frenare, in parte, questo spirito fazioso, che il Comitato uscente ha propotso ai Presidenti delle Unioni Sportive, che lo hanno sottoscritto, la seguente convenzione:

« I passaggi di atleti da una Società all’altra del CS.I possono essere e-Scttuati solo previo accordo concordato tra i Presidenti e gli assistenti ecclesiastici delle medesime società, tenendo presente


il carattere di parrocchialità delle no-

stre UU. ss.

In caso di inadempienza, il Comitato Provinciale ha il mandato di intervenire con provvedimenti disciplinari, che potranno andare dalla provvisoria sospen sione di attività allo scioglimento della Unione Sportiva stessa ». E tutto questo per porre rimedio ad una pericolosa e dolorosa caccia all’atleta che aveva avuto inizio nella nostra provincia. Non voglio scendere in particolari: la cosa sarebbe doppiamente incresciosa. Ma amici cari, sacrifichiamo tanto del nostro tempo, del nostro riposo, spesso, per questo sport giovanile e cristiano: e gli ideali che ci sorreggono sono ben più alti dell'effimero primato da conquistare; non lasciamoci quindi prendere la mano. Guardiamo ad essi con fedeltà e costanza, pronti a tutto sacrificare di noi per il bene della gioventù affidata alle nostre cure. In sede provinciale i dati organizzativi sono riassunti nei seguenti dati: 1952: UU.SS. affiliate n. 34 (27 di Parmn e 7 di Fidenza); atleti tesserati n. 596. 1953: UU. SS. affiliate n. 34 (26 di Parma c 8 di Fidenza); atleti tesserati n. 667.

Staticità, quindi. Il mancato aumento nel numero delle UU. SS. iscritte al nos otrente, denota una scarsa azione di propaganda capillare, particolarmente nella provincia. Infatti ben 16 sono le Unioni Sportive di città, di cui 14 a Parma e 2 a Fidenza. Sulle cause che determinarono questo stato di cose m'intratterrò più avanti. Da notare invece un notevole miglioramento in quello che può essere definito un « avvicendamento » delle UU.SS. in seno al nostro Comitato Provinciale. Pericolo gravissimo, questo, che denota una mancata oculatezza da parte di chi ha la responsabilità dell’Unione Sportiva stessa. L’Unione Sportiva non può né deve essere improvvisata: non può attingere il suo motivo d’essere da un qualsivoglia campionato di calcio o di pallavolo. Essa non deve limitarsi a dar vita ad una intensa attività agonistica, ma avere una propria vita, completa, associativa.

PADOVA Domenica 4 ottobre 1953, si è svolto presso l’istituto Salesiano di Monteorlone il II Congresso Provinciale delle Unioni e dei Gruppi Sportivi affiliati nella stagione 1952-53, valido per l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo del Comitato Provinciale. Quale rappresentante della Presidenza Centrale era presente il dott. Enrico Nosari di Bergamo, Consigliere Nazionale del C.S.I. Il Consiglio uscente era largamente rappresentato con la Presidenza, mentre le Commissioni Tecniche erano presenti solo in parte essen-

do impegnate nelle manifestazioni agonistiche della «Giornata del C.S.I. ». che si stava effettuando nel contiguo Stadio delle Terme. Era presente pure il nuovo Assistente Ecclesiastico Don Alfredo Contrai), mentre l’ispettore Regionale Curzio Francesconi di Verona non ha potuto intervenire essendo impegnato per la Presidenza Centrale in altro Congresso Provinciale.

Doloroso rilevare che, a cagione del persistente maltempo, le Unioni ed i Gruppi Sportivi non erano che minimamente rappresentati, comunque i lavori del Congresso si sono svolti regolarmente anche se con inizio alle ore lì anziché alle 10 come indicato nel programma. Relatore dell’attività del biennio 195153 il Direttore Tecnico uscente, presenta la situazione in verità precaria, anche se vi è stato un effettivo migliorameli, to dal 1949-50, anno in cui avemmo 231 atleti tesserati, e dal 1950-51, anno in cui avemmo 531 atleti tesserati appartenenti a 29 Unioni e Gruppi Sportivi. Nel 1951-52 avemmo 941 atleti tesserati appartenenti a 44 Unioni e Gruppi Sportivi affiliati. Di queste talune non rinnovarono l'affiliazione nell’anno successivo, per cui vari atleti non rinnovarono il cartellinamento. Il motivo va ricercato principalmente nella mancanza di so’ide basi di tali Unioni e Gruppi sostituiti da dirigenti seri e preparati. Altro motivo emerso è quello relativo alla pratica di attività federale per cui talune Unioni non rinnovarono l’affiliazione al C.S.I per partecipare invece all'attività Federale.

Nel biennio i dirigenti del Comitato Provinciale hanno assiduamente lavorato preoccupandosi di portare ovunque l’organizzazione del C.S.T. ed in modo particolare alle Associazioni della G.I.A C. Ma le numerose difficoltà ambientali, quali la possibilità di creare dei dirigenti preparati al loro compito, come la insufficiente disponibilità di impianti sportivi, hanno rallentato enormemente lo slancio del Comitato verso l’esterno. , Il Consiglio Direttivo si riuniva una volta al mese, mentre la Presidenza, ristretta o allargata, si riuniva una volta la settimana. Il Comitato era settimanalmente rappresentato alla riunione della Presidenza Diocesana dcl!)a G.IA.C. mentre periodicamente aveva contatti con i vari dirigenti delle Federazioni, con la Giunta Diocesana di A.C.. con S. Ecc. il Vescovo. Dal li Congresso Provinciale tenutosi a Padova, in Casa Pio X, il 7 ottobre del 1951. molto tempo c molti eventi sono passati. La situazione organizzativa e la competenza agonistica del Comitato saranno migliorali ma la preoccupazione apostolica é sempre rimasta alla base del Comitato e lo ha indirizz.ato in ogni azione. La situazione delle Unioni e dei Cruppi Sportivi è sempre stato il problema n. 1 per il Comitato. La formazione dei dirigenti è sempre nell’animo di ogni dirigente provinciale. Dal 13 al 16 ago-

sto 1953 fu organizzato il 1 Corso Provinciale per Dirigenti, che in effetti era una tre giorni, tenutasi alla Montanina di Velo D’Astico • (Vicenza) con una partecipazione oltre ai dirigenti provinciali di 16 dirigenti periferici o della G.I.A.C. che intendono dedicarsi allo sport. I risultati raggiunti sono stati lusinghieri. Peccato che i 16 dirigenti avrebbero potuto essere ben 50! Si è pure organizzata la Pasqua dello Sportivo, con una conferenza a carattere formativo di Mons. Andrea Pangrazio.

Nel mese di giugno 1953 si sono iniziate le visite da parte dei dirigenti provinciali alle Unioni ed ni Gruppi Sportivi, per vagliare ogni particolare situazione e consigliare l’azione da farsi per risolvere i problemi educativi ed agonistici. Oltre al lato educativo e morale il Comitato si è preoccupato di dare uno opportuna assistenza nel campo infortunistico e nel campo medico. Assidua l'assistenza medica prestata dal Comitato in visite mediche preventive ed in caso d’infortunio. Un particolare c più che meritato ringraziamento al dott. Bonifacio Dalla Vecchia dell’istituto di Medicina del Lavoro dell’Università per le sue prestazioni gratuite a circa 200 atleti. I contatti con Unioni e Gruppi Sportivi, nonché con le varie associazioni della G.I.A.C. ed altri enti interessati sono stati tenuti attraverso il servizio stampa. Oltre ad ogni pubblicazione sui quotidiani locali per le varie manifestazioni e per ogni altra iniziativa del Comitato, sono state pubblicale notizie dell'attività sullo «STADIUM». Il notiziario venne inviato dal 1 gennaio 1952 alle Unioni e Gruppi Sportivi ed ai Presidenti Vicariali della GIAC, mentre altre notizie venivano inserite su «Noi Giovani», il giornale mensile della Presidenza Diocesana della G.I.A.C. Venne provveduto pure allo allestimento di una vetrinetta in Via Emanuele Filiberto, con fotografie e comunicazioni. L’attività agonistica, sebbene in talune discipline sportive non abbia trovato larga partecipazione, è stata abbastanza intensa in tutto il biennio. Qui è opportuno ricordare l’opera indefessa delle Commissioni Tecniche Provinciali, che assiduamente si sono impegnate nello svolgimento delle manifestazioni indette. D’altronde è necessario rilevare come il Comitato Provinciale si è preoccupato di lanciare altre numerose manifestazioni, sia de’le discipline normal mente organizzate, come di altre discipline agonistiche. Fra le gare che non hanno trovato adesione sufficiente di partecipanti dobbiamo annoverare: La «Coppa Città del Santo » di tennis da tavolo del 1952, una corsa ciclocampestre a Campodarsego (1953), la traversata podistica di Conselve (1953) e tutta l’attività sciatoria per i giovani della G.I.A.C. nonché Fattività giovanissimi, (per aspiran-

51


ti G.I.A.C.) di atletica leggera, pali, «ancstro, pallavolo e tennis da tavolo indetta nel 1952-53. Altre gare non si poterono organizzare, sebbene indette, per cause di forza maggiore, quali una gara di pattinaggio nel 1952, la II fase del Trofeo Interparrocchia'e di atletica leggera del 1952, la Coppa S. Antonio di Pallacanestro, il Il Gran Premio Colli Euganei ciclistico del 1953 valevole qua’e campionato regioitale allievi del C.S.I. 1953. Nel complesso l'attività del secondo unno del biennio è stata un po’ meno intensa dell'anno precedente, a causa della minore disponibilità di impianti sportivi (campi di calcio in genere). Inoltre hanno contribuito a rallentare l’impegno organizzativo del Comitato altre cause a noi esterne, quali le eiezioni politiche e l'organizzazione di gare direttamente da parte di parrocchie o Unioni Sportive (anche affiliate), gare alle quali gli atleti parteciparono senza alcun vincolo di tesseramento e senza alcuna assicurazione contro gli infortuni. Per evitare questo fenomeno e per incrementare maggiormente gli sport meno sentiti, il Comitato ha provveduto all'organizzazione, accanto a quelle ufficiali, di gare o manifestazioni nelle quali non si richiedeva il cartellinamento al C.S.I. — considerandole come manifestazioni di propaganda.

11 Comitato provvedeva all’organizzazione di tutte le fasi provinciali dei vari Campionati Nazionali, nonché di talune fasi regionali ed il Campionato Nazionale di Atletica Leggera 1952,. preceduto dal Criterium Studentesco Nord-Centro-Nord di Atletica Leggera. Partecipava poi a’ie varie fasi regionali, interregionali o nazionali dei Campionati Nazionali del C.S.I.

BO LOGNA

1

Domenica 18 ottobre ha avuto luogo a Bologna il Congresso Provinciale del Centro Sportivo Italiano, che ha segnato una tappa brillante della vita del C.S.I. per l’imponente numero di congressisti e per la gradita presenza di S.E. il Cardinale di Bologna, dell’On. Manzini, del Sen. Ottani, del Dott. Carlo Salizzoni Presidente della Giunta Diocesana, del Dott. Beitocchi Presidente diocesano della GIAC, del Sig. Degli Esposti ispettore regionale del CSI, nonché del Prof. Lorenzo Borghi segretario generale del CSI. IL Congresso ha confermato le finalità e gli scopi del CSI che deve cristianizzare un’attività del a vita oggi più che mai dilagante in ogni settore della gioventù. A presiedere l’assemblea era chiamato il Prof. Borghi, che dichiarava aperti i lavori, e porgeva ai congressisti il saluto e gli auguri della Presidenza Centrale, ed incitava i giovani ad un sempre più alacre lavoro futuro. Ha quindi preso la parola il presidente provinciale geom. Pasquali che,

52

dopo aver esordito con un accenno alla carenza di attrezzature sportive nella città e nella provincia di Bologna, è passato ad esporre ed illustrare la (azione morale e finanziaria dell’anno sociale 1952-53. Ha quindi posto> in rilievo la necessità di una più sstretta collaborazione fra il Comitato Provinciale e le Unioni Sportive. Pasquali ha quindi terminato presentando un piano statistico veramente lusinghiero, e ha fatto intendere quale forza possa avere questa organizzazione sportiva quando non le manchi la collaborazione fattiva. Dopo la relazione del presidente si è aperta la discussione che è terminata con un indirizzo di plauso per l’attività svolta e per quella futura.

Il Cardinale di Bologna ha porto la sua paterna parola ai congressisti e lo on. Manzini ha fatto un quadro quanto mai esatto di ciò che i giovani devono intendere per sport. Ha avuto quindi inizio la votazione per l’elezione dei 9 consiglieri e del delegato al Congresso Nazionale. Sono risultati eletti consiglieri le seguenti persone: Alvisi Vincenzo, Fiorini Arnaldo,, Galli Piero, Gozzi Cesare, Giugni prof. Guido, Donini G. Carlo, Beccari dott. Luigi, Lenzi Egidio, Cavallari Danilo c il Sig. Galligani Giuseppe è stato eletto delegato al Congresso Nazionale- A chiusura del Congresso sono stati promiati gli at’eti e le società vincenti i campionati e i tornei organizzati del Comitato Provincia’e di Bologna. Ecco l’elenco dei premiati:

Coppa Libertas di Calcio: 1. S. Francesco B; 2. Zinella; 3. Vultur; 4. Pantera; 5. Ravone; 6. Sadac; 7. S. Francesco A; 8. Sparviero.

Campionato Provinciale di Calcio: 1. S. Francesco B; 2. S. Viola; 3. Ravone; 4. Vultur; 5. S. Francesco A Campionato Provinciale Pallavolo: 1. U.S. Manganelli; 2. U.S. GAM; 3. Sadac; 4. S. Francesco Campionato Provinciale Tennis da Tuvolo : (doppio) 1. C.S.I. Imola (MontuschiMazzotti); 2. Sadac; 3. Benedetto XV; 4. U.S. GAM. (singolo) 1. Ciotti (Imola); 2. Salmi (GAM); 3. Nesi (S. Viola). 3-Trofeo Nazionale Tennis da Tavolo a squadre fase provinciale: 1. Vultur (Galligani-Bonazzi); 2. Sadac; 3. U.S. GAM. Campionato Provinciale Pallacanestro :

1. Sadap; 2. Turris; 3. Leone XIII; 4. Benedetto XV; 5. Ravone; 6. S. Viola. Campionato Provinciale Corsa Campestre: 1. Campomori Marco (S. Francesco); 2. Mortara Giulio (S. Viola); 3. Cini

Franco (idem); 4. Negrini Brenno (S. Francesco).

Classifica per Società: 1. S. Francesco p. 55 2. Sadac, 41 3. GAM, 28 4. Vultur, 25 5. S. Viola, 21 6. Ravone, 20.

Ori a mo

Orsi

BERGAMO Si è svolto domenica 18 ottobre presso la cede del CSI, in via Paleocapa, l’annunciato Congresso provinciale dei dirigenti delle Unioni Sportive che danno vita a queU’imponente attività di cui il nostro giornale ha ieri riepilogato il vastissimo movimento, fornendo la visione di un lavoro davvero monumentale. Presenti le rappresentanze della m? niaggioì- parte delle società dipendenti, il consigliere nazionale del CSI dr. NiIotari, l'ispettore regionale Bellini G di. Crema, il vice presidente del Comitato Provinciale rag. Bosio e tutti i dirigenti del Comitato, dopo l'elezione del dr. Nosari a presidente dell’assemblea, il vice presidente ragionier Bosio ha aperto il congresso con una relazione sull’attività svolta ed i risultati conseguiti dal’e singole sezioni, mettendo in evidenza soprattutto le cifre clic danno una chiara idea della potenza del movimento in provincia e dell’eccellenza delle prestazioni in campo nazionale, in cui il Comitato provinciale continua a distinguersi tra i più forti d’Italia, reggendo e superando il confronto con le grandi città. Ha poi insistito sul carattere morale dello sport come è inteso dal CSI, dichiarando che il Consiglio Direttivo è deciso, in linea generale, a stroncare sul nascere qualsiasi tentativo di evasione dalle norme che mirano a far viaggiare lo sport sui binari del dilettantismo più ortodosso. Ciò con speciale riferimento al gioco del calcio, alla vigilia dei campionati del CSI che vedranno in lizza stavolta complessivamente, un numero davvero imponente di squadre: un’ottantina.

Elogiato il nostro giornale per l’appoggio dato a tutto il movimento del CSI, il rag. Bosio ha concluso la relazione citando le parole del Santo Padre che definiscono mirabilmente i limiti e la finalità dello sport come strumento di elevazione fisica e morale della gioventù. Prendeva poi la parola il comm. Zonca, il quale — dopo di aver porto il saluto al presidente del Comitato provinciale sen. Turani, che nel frattempo aveva fatto il suo ingresso nel salone accolto dagli applausi dei congressisti — si compiaceva vivamente con i dirigenti e con gli atleti anche a nome del nuovo Vescovo e dell’Azione Cattolica bergamasca. Parlava quindi l’avv. Gioisis recando il saluto della GIAC. Poi il sig. Carlo Bianchi, Presidente della sezione ciclismo, forniti alcuni chiarimenti sui


a rapporti con ITIVI precisava l’indirizzo dell'attività futura.

Quindi il direttore tecnico prof. Meigari e l’Assistente Ecclesiastico don Ferdinando Arizzi rispondevano su questioni particolari ad alcuni interpeb latiti.

Veniva deciso l’invio al nuovo Vescovo di un telegramma del cui testo, così concepito, dava lettura il dr. Nosari:

« Dirigenti e atleti Comitato Provinciale CSI uniti in congresso liti nomina Vostra Eccellenza nostro Vescovo chiedendo paterna benedizione, F.to il presidente Daniele Turani ». Chiudeva la discussione il rag. Bosio ricordando l’opera benemerita del Gruppo Medici sportivi del CSI che hanno effettuate più di 700 visite. Si passava quindi alla premiazione degli atleti c delle Unioni Sportive e si incominciava con la Unione Sportiva « Ballerini » di Boltiere, 1. premio per l’attività svolta, mentre all’O'impia di Borgo Palazzo andava il 2. premio. Seguiva una lunga teoria di atleti e dirigenti che ricevevano coppe e targhe, medaglie e diplomi dalle mani del Presidente Turani. Il comm. Turani si congedava poi dal Congresso, dovendo recarsi in alcune località della Bassa colpite dalle alluvioni, e veniva fatto segno ad una affettuosa manifestazione da parte di tutti gli intervenuti. , Si procedeva quindi all’elezione delle cariche, prima che avesse inizio, in separata sede, presieduta dal dr. Astori, la riunione dei dirigenti delle sezioni calcistiche delle diverse Unioni Sportive che parteciperanno ai prossimi canipionati.

Effettuando lo spoglio delle schede, risultarono riconfermati in carica i vecchi dirigenti.

UDINE Domenica 11 ottobre si è svolto a Udine il preannuncialo congresso del CSI. Alle ore 9, nella chiesa delle Zitelle ha avuto luogo la S. Messa celebrata da d. Lionello Del Fabbro, Assistente Diocesano CIAC; vi presenziavano il mons. Vicario Generale, l’on Biasimi, il sig. Picchiato per gli Arbitri Udinesi e numerosi giovani e dirigenti della Presidenza del C.S.I.

Dopo la S. Messa il Vicario Generale benediva la nuova bandiera del CSI provinciale, madrina della quale fu la Sig.ra Gilda Locatelli-Arniani. Il Rcv.mo Vicario Generale tenne un vibrante discorso incitando i giovani a voler perseverare nella pràtica degli Sports nelle file del CSI per diventare non solo bravi atleti ma soprattutto ottimi cristiani.

Alle ore 10, nel Teatro Asquini, g.c., avevano inizio i lavori del Congresso che si sono protratti fino alle ore 13. A presidente del Congresso venne eletto il1 sig. Curzio Francescon, Ispettore regionale del CSI e quale Delegato della Presidenza Centrale. Dopo la relazione morale fatta dal Presidente geometra Fusati, il sig. Francescon portò il saluto della Presidenza Centrale, indi il comm. Biiavaschi, Presidente della Giunta Diocesana di A. C., con vero fervore giovanile, volle parlare ai giovani presenti incitandoli a perseverare negli sports intrapresi ed a divenire ottimi atleti e vessilliferi della bandiera inaugurata e soprattutto veri apostoli della fede cristiana. Indi vennero fatte le relazioni dei singoli sports. Il Cav. Plazzogna per L’Alpinismo, il sig. Milano per il ciclismo e l’atletica leggera, il sig. Della Longa per il Tennis da Tavolo e Pallavolo, ed infine il sig. Borghi per il Calcio. Nella sua relazione il sig. Borghi portava i ringraziamenti al Presidente geom. Fusati, al cav. Grigolon, Segretario Provinciale del CSI ed a tutti i collaboratori del Comitato Provinciale che con vero spirito di sacrificio hanno collaborato per tutta la stagione sportiva testé decorsa. Faceva pure un vivissimo elogio al Presidente Regionale della Lega Giuliana sig. Pangos, per la benevo’enza dimostrata nei confronti del CSI friulano, al rag. Franceschinis, Presidente della Sezione Arbitri Udinesi ed ai colleghi arbitri che hanno prestato la loro fattiva e disinteressata opera per il felice esito dei Campionati di Calcio; ha pure rivolto un caloroso saluto al vice Presidente del CSI di Trieste die giunse tra noi ospite graditissimo; infine un clamoroso applauso dei presenti ed un evviva Trieste Italiana.

Subito dopo ebbero luogo le elezioni che hanno avuto il seguente esito: on. Carron, geom. Fusari, cav. Grigolon, Borghi, cav. Plazzogna, Milano, Della Longa. Il Congresso si chiuse tra il più vivo entusiasmo dei giovani presenti. Ci si lamenta sempre della scarsa formazione sociale dei cattolici in genere e dei lavoratori cristiani e giovani in particolare: ecco l'occasione favorevole per porvi rimedio.

La . Scuola Sociale Provinciale delle « ACL1 » sarà a Udine da ottobre a gennaio; successivamente si sposterà a Pordenone e Torviscova. A Udine la direzione viene assunta dalle ACLI cittadine. Quanti intendono partei ipare si mettano subito in contatto con la Segreteria delle ACLI che fornirà ogni informazione particolareggiata.

• T

Il VESCOVO Ol pav ia

Pavia, 25 ottobre. 1953

Cari amici del C.S.I. di Pavia, vengo informato della vostra iniziativa odierna, mentre sono già impegnato in vari modi e in vari luoghi, per cui non m'è possibile rendermi presente tra Voi, nemmeno per un momento. Mi valgo quindi di questo mio scritto, per inviarVi il mio saluto augurale, all’inizio di questo nuovo anno di attività organizzativo-sportiva. Vi dichiaro francamente tutta la mia simpatia, per il fervore che Voi tutti, organizzatori e organizzati, ponete nel vostro lavoro organizzativo. Condivido le vostre ansie, per la urgenza di insistere e di arrivare fin dove è necessario arrivare: comprendo, apprezzo e condivido la vostra pena, quando sento (e sempre meglio conosco) le difficoltà di ordine pratico, in cui vi dibattete, per la ristrettezza di spazio e carenza di mezzi idonei e necessari. Per questi motivi la mia riconoscenza per il lavoro da Voi compiuto e la mia simpatia, per la vostra costanza, e la mia partecipazione alle vostre ansie, cresce immensamente. Vorrei potervi fare coraggio e aiutarvi immensamente di più: non con le sole parole, ma con quegli aiuti reali, effettivi, immediati, pratici, di cui Voi sentite così vivo il bisogno e l'urgenza. Comprendetemi e credete a tutta la mia sincerità; e gradite l'augurio, che Vi rivolgo: augurio che siate da ogni parte apprezzati, come lo meritate, è- che siate aiutati, là almeno, dove è possibile darvi aiuto e soddisfazione. Voi sapete, che, per quanto dipende da me, non rifiuto mai di darvi l’appoggio, che a me potete chiedere. In questa giornata io voglio esservi vicino, per quanto mi è possibile: Vi prego ogni grazia e ogni conforto dal Signore, alla Cui gloria anche Voi lavorate; voglio che sappiate che di gran cuore Vi benedico tutti: dirigenti e associati, della Città e della Campagna.

0tiX JjL-vvo'Véx CARLO ALLORIO - VESCOVO

53


CZ)Z ^rroiùncia BERGAMO Campionato interoratoriano a sei 1953-1954.

Ben volentieri pubblichiamo il regolamento del campionato interoratoriano di calcio indetto dal C.P. di Bergamo in quanto può servire da guida <i molte organizzazioni, specie per quanto riguarda le precise disposizioni. 1. — L’UDO indice, ed il CSI — Coni. Prov. di Bergamo organizza, un Campionato festivo di calcio fra squadre a sei giocatori appartenenti agli Oratori della Diocesi. 2. — Il Campionato ha lo scopo di valorizzare lo sport dilettantistico nei nostri ragazzi di Oratorio e di garantire il rispetto delle esigenze educative degli Oratori. Pertanto ai giocatori è prescritto tassativamente che siano tesserati dell’oratorio o almeno residenti nella Parrocchia.

3. — Il Campionato verrà diviso in due categorie e precisamente: Categ. Juniores per i nati negli anni che vanno dal 1935 al 1939 compresi; Categ. Seniores per • nati negli anni che vanno da'. 1928 al 1935 compr. In deroga a quanto sopra è concesso agli Oratori di tesserare per ogni squadra Seniores un giocatore di età inferiore o superiore a quella stabilita. 4 — Ogni Oratorio può iscrivere al Campionato una o più squadre di calcio. Le stesse verranno con ogni probabilità ammesse a gironi diversi. Non è concesso il trasferimento da una squadra all'altra pure nell’ambito delle squadre dello stesso Oratorio. I giocatori rimangono vincolati alla squadra per la quale giocano il primo incontro di Campionato. 5. — La tessera deve essere presentata al CSI in tempo utile (il giorno prima dell’incontro) corredato delle rispettive foto e compilato chiaramente in ogni sua parte. La tessera deve essere accompagnata da distinta compilata nei suoi dati e firmata dal Direttore dell’Oratorio il quale assume la piena responsabilità dei dati stessi (residenzaetà). 6. — La domanda d’iscrizione al Campion,i. deve essere compilata sul modulo fornito ~:tc dall d.-.l!’UDO e firmata esclusivamente dal Direttore d’Oratorio. La stessa deve essere accompagnata dalla tassa di iscrizione di lire 1.500 (millecinquecento) per ogni squadra. Si dovranno pure versare per ogni squadra iscritta Lire 3.500 per cauzione (rimborsabili) e Lire 3.000, per spese arbitrali (salvo conguaglio). 7. — La prestazione dei giocatori de-

54

vincici

in

ve essere assolutamente gratuita, la loro divisa di gioco decente. 8. — L'infrazione alle norme di cui agli articoli 2 (residenza), 3 (età) 7 ( gratuiticità) comporta l’esclusione della squadra dal Campionato. 9. — 11 Camp, si svolge all'italiana su più gironi con carattere di viciniorità. Le gare hanno la durata di 60 minuti primi suddivisi in due tempi da 30 primi cad. intervallati da 10 primi di riposo.

10. — E' tollerato un ritardo di presentazione di 30 primi. Per dare inizio alla partila è necessaria la presenza in campo di almeno quattro giocatori per squadra Prima dell’inizio di ogni partita, il capitano della squadra, con le tessere dovrà presentare all’arbitro una distinta in duplice copia firmata dal Direttore d’Oratorio con regnati i nominativi ed i dati richiesti dalla stessa distinta, dei giocatori che prendono parte alla gara. 11. — Non sono ammessi i reclami di carattere tecnico. I reclami di a’tra natura devono essere depositati — con la tassa di lire 500 —: in duplice copia — presso la sede del CSI Bergamo entro le ore 18 dal termine della gara. Copia dello .-lesso reclamo deve essere inviata alla squadra interessata con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno; a comprova di ciò la ricevuta della raccomandata dovrà essere alegata al reclamo presentato al CSI Bergamo. 12. — La direzione del Comitato è affidata alla Sezione Calcio del CSI Bergamo della quale fa parte per questo campionato il Direttore UDO. 13. — All’alto dell’iscrizione ogni Oratorio deve indicare due nominativi che si impegnano a frequentare un Corso accelerato di Arbitri, corso che verrà appositamente organizzato dal CSI. La designazione degli arbitri è di esclusiva competenza della Sez. Calcio. Le spese arbitrali saranno suddivise in parti uguali tra tutte le squadre partecipanti al Campion. tenendo conto del numero delle gare disputate.

Campi di gioco e loro attrezzature — Si raccomanda una segnatura ben risibile dei campi di gioco. Si ricorda che agli angoli sono prescritte le bandierine (Reg. FIGC, la mancanza delle stesse invalida la regolamentarità delia gara). Queste devono essere alte dal suolo m. 1,50. Per la planimetria dei campi a sei giocatori valgono le disposizioni degli anni scorsi. Le misure in essa indicate (area di rigore, porte, ecc.) indipendentemente dalle misure del campo dovranno essere' osservate da tutti. Si raccomanda poi di munire i campi con decorosi spogliatoi (almeno due): ospiti ed arbitro; questi deve avere uno spogliatoio completamente a sua disposizione) e siano forniti possibilmente di acqua corrente c si vieti a tutti i non giocatori di entrarvi.

Orari Oratorio rà noto gare da variarlo entro il

partite — Ogni Direi Direttore di all’atto dell’iscrizione l’orario di gradimento per le giocarsi in sede. Desiderando dovrà farne richiesta motivata martedì precedente la gara.

Istruzione religiosa — Il direttore di Oratorio della squadra in trasferta notifica a quello dell’Oratorio ospitante se i suoi atleti hanno soddisfatto il dovere della dottrina cristiana o se debbono partecipare a'le funzioni dell’oratorio ospitante.

Raccomandazioni — I Direttori di Oratorio faranno opera persuasiva presso giocatori e dirigenti perche vedano nel Campionato una competizione tra amici, nelle squadre avversarie dei compagni di Oratorio, e negli arbitri dei giudici imparziali t degni di ogni considerazione e stima. Premi — Alle vincenti: scudetti di campione per giocatori e coppa. Inoltre verrà assegnato il gagliardetto UDO alla squadra che vincerà il torneo per due annate consecutive. Alla squadra più disciplinata verrà assegnata la « Coppa Disciplina » offerta dal CSI.

14. — Per quanto non è contemplato nel presente, vigono i regolamenti tecnici della FIGC e del CSI. DISPOSIZIONI GENERALI Comunicati — I Comunicati Ufficiali inerenti al Campion. saranno pubblicati sul settimanale « notiziario di informazione » del CSI. Si precisa però che il Comunicato Uff. che fa testo è quello esposto alio albo del CSI (eventuale ritardata pubblicazione, omissioni, errori, ecc.).

I?U. S. Oslmana vlncltrlca ilei I. Torneo cittadino di pnllncnnostro organizzato dal fi. S. «Alrouo» con l’aiuto del Comitato Zoualc* Oalmu


Sagra del paltone, premiazione del “Torneo,, e “ Campionato „ delle Langhc Il Presidente del (>. S. Zonale di Alba, prof. Vada Vincenzo, parla alla presenza del Dirigenti, degli Assi c del piccoli campioni.

ALBA " Torneo

lone

delle Lunghe ,, di pal-

elastico

una

tradizione

che si rinnova.

Il giuoco del pallone elastico, sport antico c tradizionale, sport di combattimento, ha ritrovato il suo clima nello spirito suscitatore de'. Centro Sportivo Italiano, ed il suo ambiente fecondo negli sferisteri piemontesi, liguri e toscani, calcali dalla balda giovinezza italica.

Anche quest’anno, nel ciclo grandioso delle manifestazioni organizzate per la « Fiera del Tartufo » ad Alba (Piemonte) vi sarà compresa una « Sagra del Pallone elastico ». Sarà uno splendido epilogo di molti mesi di gare sportive, cavallerescamente e generosamente disputate, sarà la conclusione lietissima di una incredibile passione per il pallone elastico, l’apoteosi di una intensa attività nel campo dei giovani, che non sono soltanto orgogliosi di primeggiare agonisticamente, ma di dimostrare di possedere tutti quegli elementi atti ad emulare le grandi gesta di campioni di chiara fama come i varii Manzo, i Balestra, i Rossi, i Gioetti, i Trincherò, i Bonino, ecc. che nella stessa manifestazione, si contenderanno la palma della vittoria. Alle finali del « Torneo delle Langhe », che si svolgerà nel magnifico ' sferisterio di Alba, la partecipazione dei giovani atleti sarà notevole e non verrà meno applaudita di quella dei grandi, dal numeroso pubblico che accorrerà alla « sagra del pallone ». Si assisterà così ad incontri ricchi di fasi interessanti, che appassioneranno vivamente; siamo certi che la tnanife-

stazione verrà coronata da un grande successo da rendere orgogliosi dirigenti ed organizzatori e dimostrerà chiaramente ancora una volta, quale ampiezza c quale profondità abbia assunto questo sport, così elegantemente e vigorosamente italiano. Renato Orecchia

MACERATA Tennis del C.S.I. a Macerata.

Con un successo che davvero non ci aspettavamo si è concluso, il IV Torneo Provinciale di Tennis, organizzato dalla Società Sportiva « V. Mazzola > di Macerata. 11 Torneo è stato giocato sui campi in asfalto dell'istituto Salesiano; il fon. do leggermente avvallalo ha forse nociuto al rendimento di taluni. Le otto partite di eliminatoria si sono concluse in breve tempo; la grande superiorità dei vincitori, ha fatto sì che gli incontri risultassero privi di ogni interesse tecnico e spettacolare. A partile ancora di una certa mediocrità abbiamo assistito durante i quarti di finale. I quattro vincitori, Juliano, Basilicali, Cioci e Pucci, si sono poi contesi l’ingresso in finale, con giochi davvero stupendi. La migliore partita, sotto qualsiasi aspetto la si voglia considerare, ci è stata offerta da Juliano e Basilicali, i due fina'isti; questo incontro che è durato circa due ore, ha dimostrato parità di valori in campo. Il punteggio è stato il seguente: 7-5/ -1-6/ 6-3, in favore di Basilicali, il nuovo Campione Provinciale C.S.I. per il 1953. Qualche giudizio generale: dei sedici partecipanti tutti hanno dimostrato una ferrea volontà, una encomiabile discipli-

na ed un perfetto senso di cavalleria sportiva. Per quanto riguarda la tecnica del gioco, abbiamo notato elle in 235 giochi disputati, non sono mai state rispettate le regole del, dinamismo del corpo e dell’anticipo, e che i più ignorano la vera esecuzione del servizio c della schiacciata. La palla ha sovente viaggiato con parabola alta, specie dopo il rovescio. Le avanzate in rete sono state poche, e quasi tutte mal riuscite. La maggior parte dei concorrenti ha preferito il gioco lungo centrale, si sono cioè avuti pochi casi di vero spiazzamento. Mai avvenuto il contropiede; poco il colpo tagliato rovescio; si è riscontrata qualche tagliala diritta ma con parabola molto alta. II gioco di volo, sia diritto <'ome rovescio, è quasi sempre mal riuscito. A conclusione di queste considera, zioni generali, va detto che la conoscenza a conto del Regolamento Federale, non è stata trovata in nessuno dei sedici giocatori. Ecco ora cosa pensiamo di alcuni di essi: il neo-campione C.S.I., Basilicali, ha ben meritala la vittoria, ed il titolo l’ha premiato per i suoi quattro incontri disputati e vinti. E' giovane, quindi su di lui si possono riporre fondate speranze. Però per divenire un apprezzato tennista in futuro, deve sottoporsi ad un severo regime di allenamento tennistico ed atletico. A Juliano, secondo classificato, raccomandiamo di non scoraggiarsi, pensi a ciò che disse il De Coubertin: «Nella vita quello che conta non è il vincere ma il combattere con lea’tà ed onore ». Egli è, riguardo al gioco, abilissimo nel manovrare in ogni direzione la racchetta; possiede una buona dose di resistenza t isica, deve però perseverare nel Tallonamento, per correggere' i suoi difetti nell'esecuzione dei vari colpi. Pucci, terzo classificato, è giovane, anzi molto giovane, ha quindi innanzi a sè ancora molto tempo per perfezionarsi. Il suo gioco comprende già una ricca gamma di colpi; non gli mancano nè scioltezza di movimenti nè resistenza. Quarto, Cioci, il favorito della vigilia. E’ un atleta completo, ha un ottimo diritto e rovescio, un’eccellente battuta e tagliata; è resistente e provvisto d’un vigoroso scatto; è altresì forte nel gioco sotto-rete. Di Maeajone, campione uscente che vediamo al sesto posto della classifica, dobbiamo dire che manca di una buona battuta, ha un efficace diritto, non è forte nel rovescio, è veloce ma poco resistente. Fra tutti già altri va notato Ciaffi, al settimo posto, che ci è apparso un ottimo giocatore, è ambidestro, veloce, pratico nell’esecuzione di tutti i fondamentali colpi. Non possiamo far a meno di parlare di Ferroni, dodicesimo classificato, per raccomandargli di iniziare Tallenamento daccapo, cioè dal modo come s’impugna la racchetta al come bisogna piazzarsi in campo. La coppa in palio è stata vinta dalla squadra dell’U.S. « D. Bosco », che è seguita in classifica dalle UU.SS. « Excelsior ». «Junior» e «Fulgor». Giuseppe A. Diffidanti

55


GENOVA Praticamente chiusa la stagione 19521953 con il ciclo delle finali nazionali di Reggio Emilia, Verona, Napoli e Cagliari nelle quali gli atleti genovesi hanno brillantemente figurato (non è ormai più il caso di dilungarci sulle affermazioni totali nel nuoto e nel tennis da tavolo e su quelle parziali nella atletica leggera), il mese di ottobre ha avuto la sua manifestazione centrale nella premiazione di Società, Dirigenti ed Atleti, manifestazione che sarà prossimamente completata da un’altra simile. in cui figureranno quelle discipline che al momento attuale non hanno ancora completamente portato a termine la loro attività. La simpatica cerimonia ha avuto luogo la sera del 22 ottobre nel Salone del CSI in Vico Falanioniea alla presenza del Sindaco di Genova on. Vittorio Pertusio, del doti. Giacomino Costa, Presidente del Comitato Genovese del CSI, del comm. Aldo Mairano, del sig. Fulvio Valgoglio, Vicepresidente nazionale del CSI, del doti. Carrea, di Don Tacchino, Assistente Ecclesiastico, dei sigg. Levrero per la FIGO, Tedeschi per la

R

FIN, Frisiani per la FI DAL, Lenti per L’AIA e di personalità assai note ne’.l'ambiente sportivo genovese. Prima di procedere alla premiazione, hanno parlato, il Presidente del Comitato del CSI di Genova ed il Sindaco. Si è quindi proceduto alla consegna dei premi. Agli atleti dell’U. C, Sampdoria — campione nazionale del CSI di calcio per il 1953 — venivano consegnati 13 distintivi d’oro da parte del Comitato Genovese del CSI, mentre per l’attività provinciale venivano premiate le seguenti società con coppe e medaglie, nell'ordine: Campionato prima categoria: Sampdoria. Genoa, Shell e ISI. Campionato seconda categoria: Sampdoria, Piccardo, Sampboys e Virtus Sestri. Campionato terza categoria: Virtus Sestri, Sacra Famiglia, Piccardo e S. Stefano. Torneo di consolazione: Achille Grandi, Caprafico, D. Savio e Robur Pegli. Torneo CSI: Piccardo (oltre al Trofeo assegnato definitivamente), San. to Ambrogio, Virtus Sestri e Rei. Cultura. Trofeo Santolini: Comunali (oltre alla consegna temporanea del Trofeo), Piccardo, Virtus Sestri e S. Giuseppe. Coppa Città di Genova: Pedrocco (oltre

Centro S por i évo 1 t<v( ianu

@|BoÙMtuur

|.'P

1939

3

dM<x S JLXÀ Ol'lC' T lXcvtc£i C (X

VITA DELLA SEZIONE La vita della Sezione ha seguito molto da vicino, durante il mese di settembre, le vicende organizzative del « V Trofeo della Montagna », alle quali era legata la sua prima manifestazione di rilievo. Era già pronto il bozzetto della Cartolina commemorativa, ispirata al caratteristico Arco di Augusto in Aosta, culla del « Trofeo », quando alcune difficoltà di carattere soprattutto logistico ne resero necessario il trasferimento in altra sede. E la scelta della nuova non si presentava troppo facile; fu la Scuola Alpina delle Guardie di P. S. di Moena, aspirante sino dallo scorso anno all’ambito « Trofeo », che pose la propria candidatura per la organizzazione e che seppe valorizzarla con tale autorità, da farla senz’altro prevalere. Il Regno di Laurino ed i Monti Pallidi, con le allettanti attrattive delle valli di Flemme e di Fassa, sostituirono i massicci delle Alpi Occidentali ed i Castelli Valdostani, mentre il bozzetto della Cartolina, mantenendo il segno che accomuna tutte le genti della montagna, il Crocefisso, sostituì all’Arco di Augusto, le ardite sagome delle Torri Vajolet. La notizia, diramata e riportata nella versione originaria dalle principali Riviste Filateliche, avrà dato luogo a qualche sorpresa fra quelli che, in attesa della Cartolina con l’annullo speciale da Aosta, se ne sono vista arrivare una da tutt’altra provenienza e con l’annullo di Moena, ma la breve storia riassuntiva del « Trofeo » nelle sue cinque edizioni, dal 1948 al 1953, con la quale abbiamo voluto accompagnarla, avrà subito chiarito la vicenda. L’idea di questa minuscola pubblicazione illu-

56

alla consegna temporanea del Trofeo) e Robur Pegli. Torneo Amatori: Comunali, Gruppo « C », Borgo Incrociati e Giacomo Mora. Come per il calcio quindi, venivano consegnati ai neo campioni nazionali del CSI di nuoto (Biaggini, Solari, Imeldi, Cipelli, Graja, Fanfani, Dutto, Maio, ni, Carpi e Botto) e di tennis da tavolo (Montorsi, Urbani e Della Rovere.) i distintivi d’oro da parte del Comitato del CSI di. Genova. Si continuava poi, con la premiazione dell’attività provinciale della pallacanestro e della pallavolo. Con Coppe, targhe e medaglie venivano premiate nell’ordine: Liceo Cassini, S. Fruttuoso, Trieste, S. Agostino e Castelletto per il Campionato prov. di categoria « A », e Pavoni A, Pavoni B, Trieste, Pavoni C e Piccardo per quello di Categoria « B ». Nella pallavolo, ASSI e ASCI per il « pre-campionato » ed ancora ASSI, Pavoni, S. Siro di Nervi e ASCI B nell'ordine, per il campionato provinciale, chiudevano il ciclo della premiazione. La cerimonia aveva termine con brevi parole deH’Assistente Ecclesiastico cui faceva seguito il comm. Aldo Mairano. G. C.

strativa non è del tutto originale; la Città del Vaticano, quando emise nel 1946 la serie di francobolli commemorativi del Concilio di Trento, distribuì assieme ad essa una breve monografia dell’avvenimento storico, contenente anche le biografie sintetiche dei personaggi raffigurati nei francobolli. Non sappiamo se altri Stati l’abbiano seguita: a noi l’idea è sembrata molto utile e l’abbianio senza altro adottata, nella speranza che l’esempio trovi numerosi imitatori. Sarebbe a nostro avviso, il modo migliore per valorizzare e rendere utili ed istruttive le collezioni a soggetti, nonché gli annulli emessi a ricordo di avvenimenti speciali.

* * *

Ed ora qualche informazione sulla Cartolina : la intera edizione è stata di « mille » esemplari — non uno di più — stampati nei due colori bruno rossiccio e verde smeraldo. Ai 147 concorrenti alla gara ed ai relativi accompagnatori ne sono state distribuite oltre 500, ma la maggior parte di esse, spedite a persone non interessate alla filatelia, e forse anche non tutte spedite, può considerarsi senz’altro fuori circolazione. Delle duecento circa offerte alle Autorità, ai Dirigenti c specialmente ai Comandanti dei Reparti e Corpi militari, una metà deve ritenersi finita in màno di collezionisti e quindi ancora reperibile. La Sezione, infine, nc ha prelevato esattamente 208 esemplari che, numerati e muniti di una sigla di garanzia, ha distribuito agli aderenti ed a coloro che ne hanno fatto richiesta. Non siamo sicuri se, al momento in cui questa notizia verrà pubblicata, ne resteranno ancora disponibili.

* * *

La Sezione sta studiando l’organizzazione di un servizio « scambio » fra i suoi aderenti e la possibilità di allargare le basi della propria attività, estendendola ai francobolli in genere utilizzabili per le collezioni «a soggetto». Nei prossimi numeri e nel « Bollettino » daremo appena possibile, su questi argomenti, notizie dettagliate. IL FILATELICO


COMUNICATI

D I

Oggetto: ESERCIZIO DELL’ARTE AUSILIARIA DI MASSAGGIATORE SPORTIVO - RICHIESTE DI DEROGA DA PARTE DI MASSAGGIATORI NON LICENZIATI.

Per opportuna conoscenza e norma si trascrive qui di seguito la circolare n. 20 del 16-10 c. a. inviataci dalla F.M.S.I. pregando i Comitati in indirizzo di portarla a conoscenza di tutte le Unioni Sportive affinchè provvedano in analogia a quanto disposto dalla circolare stessa. « Con la circolare n. 15 del 10 luglio scorso, le Federazioni e gli Enti Sportivi, sono stati interessati ad uniformarsi, con ogni possibile urgenza, alle norme contenute nella Legge 28-12-1950, n. 1055, sulla tutela sanitaria delle attività sportive, in merito all’esercizio dell’arte ausiliaria di massaggiatore sportivo. Questa Federazione si compiace anzitutto — per le notizie sinora pervenutele — della comprensiva e volenterosa collaborazione riscontrata in quasi tutti 1 settori . sportivi, allo scopo di disciplinare in linea definitiva lo esercizio del massaggio, eliminando, a tutto vantaggio dello sport, i dannosi dilettantismi, o addirittura abusivismi, in materia tanto delicata ed impegnativa. Intanto, sia da privati che da Enti, sono state prospettate a questa Federazione alcune, fortunatamente rare, situazioni personali di massaggiatori, che per gravi condizioni di famiglia o di salute sono stati sinora impediti di frequentare i Corsi teorico-pratici previsti dalla Legge e di giungere al conseguimento della prescritta licenza. Sono state pertanto richieste a questa Federazione, vere e proprie deroghe dall’applicazione delle precise disposizioni di leggi vigenti in materia, deroghe che ovviamente esulano dalla competenza della F.M.S.I., che nell’esercizio delle attribuzioni di tutela non può che organizzare i Corsi predetti e vigilare sulla esecuzione delle norme relative, impedendo, nel campo della propria competenza, inadempienze o lacune.

NORME

E

SEGRETERIA

Comunque, trattandosi ancora di periodo sostanzialmente preliminare ed organizzativo, il Consiglio Direttivo di questa Federazione, nella sua ultima riunione, ha deciso di promuovere, in linea sanatoria, l’iscrizione ai corsi di tutti i massaggiatori esercenti non ancora provvisti della prescritta licenza. Gli interessati dovranno far pervenire subito alla Presidenza della F.M.S.I., domanda di iscrizione in carta legale, con la riserva di produrre i restanti documenti e la tassa, non appena questa Federazione avrà loro comunicato l’assegnazione ai singoli corsi che verranno man mano indetti. Sarà pertanto tollerata, sino all'espletamento dei corsi in parola, la permanenza in servizio dei massaggiatori non licenziati, ma iscritti ai corsi regolari per tramite diretto della FJM.S.I. Si prega di volere, per comprensibili ragioni di equità, dare la massima diffusione al contenuto della presente circolare, invitando gli interessati ad uniformarsi nel più breve tempo possibile alle decisioni del Consiglio Direttivo sopra riportate, avvertendo ben chiaramente che per coloro che non usufruiranno di questa agevolazione sanatoria, sarà promossa la più rigida applicazione delle vigenti norme di legge. Distinti saluti. Il Presidente Prof. GIUSEPPE LA CAVA Nel richiamare la Vostra attenzione su quanto sopra riportato. Vi invitiamo a seguire con particolare cura anche questo importantissimo settore dell’attività sportiva che, se realizzato, varrà a dare alla nostra Organizzazione una più completa funzionalità. In attesa di un cortese cenno di assicurazione in merito, inviamo cordiali saluti. Il Segretario Centrale Prof. LORENZO BORGHI

COMUNICAZIONI

delle Commissioni Tecniche Nazionali del C. S. I.

CALCIO AI COMITATI PROVINCIALI C.S.I. AI COMITATI ZONALI C.S.I. e, p.c. AI SIGG. ISPETTORI REGIONALI C.S.I. LORO SEDI

Si rende noto che la Convenzione tra la FIGO e il CSI non è stata disdetta dalle parti e di conseguenza à in atto anche per la stagione 1953-54. La Presidenza non ha mancato di esporre ufficialmente alla Organizzazione Federale alcuni punti della Convenzione che sono privi di tutela per le nostre Unioni Sportive. In particolare si fa riferimento al vincolo dei giuocatori che è il punto debole principale della Convenzione in oggetto. Alla fine del corrente mese vi sarà la definizione com-

pietà sulle trattative iniziate da tempo dalla nostra Presidenza e si fa affidamento sulla comprensione dei Dirigenti Federali affinché il Centro Sportivo Italiano abbia un ulteriore segno di riconoscimento. Indipendentemente dalle clausole della Convenzione — che non possono comunque modificare i nostri regolamenti — si trascrivono le norme disciplinanti l'attività calcistica del C.S.I. per la stagione 1953-54. Il regolamento che si allega, oltre che per il Campionato «Ragazzi», è valevole anche — escluse le norme riguardanti l’età, i tempi e i passaggi alle fasi successive ecc. — per le altre manifestazioni calcistiche a carattere provinciale e locale. Cordiali saluti.

CAMPIONATO NAZIONALE «RAGAZZI» 1953-54 REGOLAMENTO

Art. 1. - Il Centro Sportivo Italiano indice, tra le Unioni Sportive ad esso affiliate il Campionato Nazionale per squadre « Ragazzi » per la stagione 1953-54.

57


Art. 2. - Al Campionato possono partecipare i giuocatori nati dal 1" gennaio 1935 al 31 dicembre 1939.

Art. 3. - I giuocatori debbono essere in possesso della tessera rilasciata dal C.S.I. per l'anno sportivo 1953-54 regolarmente punzonata e comprensiva dell’assicurazione contro gli infortuni. Art. 4. - Il Campionato si svolgerà nelle seguenti fasi: a) provinciale, che deve essere portata a termine entro il 15 aprile 1954; b) regionale, che deve essere portata a termine entro il 15 maggio 1954; c) interregionale, che deve essere portata a termine entro il 15 giugno 1954; d) nazionale, che si disputerà entro il 30 giugno 1954. Art. 5. - La fase provinciale sarà curata dai Comitati Provinciali che costituiranno all’uomo una Commissione Tecnica formata da un rappresentante della FIGO (presidente della Commissione), uno dell’AIA (delegato tecnico) e tre rappresentanti del CSI.

Art. 6. - L’organizzazione della fase regionale sarà curata amministrativamente dall’ispettore Regionale e tecnicamente da una Commissione formata dai rappresentanti della FIGO e dell’AIA (presidente e delegato tecnico), dai membri della Sezione calcio della Provincia dove si svolgeranno gli incontri regionali e da un rappresentante delle Sezioni calcio delle provincie partecipanti alla fase regionale. A detta Commissione Tecnica eventualmente sovraintenderà un membro della C.N.G.C. del C.S.I.

Art. 7. - La fase interregionale sarà curata amministrativamente direttamente dalla C.N.G.C. e tecnicamente da una Commissione formata dai rappresentanti della F.I.G.C.. e dell’A.I.A. (presidente e delegato tecnico), dai membri della Sezione del Comitato Provinciale Organizzatore e da un rappresentante della Sezione Calcio delle provincie partecipanti alla fase interregionale. Art. 8. - Le classifiche di ciascuna fase saranno stabilite con il sistema del punteggio in uso presso la F.I.G.C

Art. 9. - Alla finale regionale sarà ammessa una sola squadra per provincia. I Comitati Zonali che svolgono attività in concomitanza col Comitato Provinciale di giurisdizione, dovranno dallo stesso essere considerati come uno o più gironi del Campionato Provinciale e disputare le relative partite di finale. Art. 10. - Le squadre vincitrici delle fasi provinciali saranno proclamate Campioni Provinciali del C.S.I. Le vincenti le fasi regionali saranno proclamate Campioni Regionali del C.S.I. Art. 11. - Le domande d’iscrizione al Campionato vanno indirizzate ai Comitati Provinciali accompagnate dalla tassa d’iscrizione di L. 500, da un deposito cauzionale di L. 5000 e da una dichiarazione comprovante o meno la disponibilità di un campo di giuoco. Ogni Unione Sportiva dovrà essere in regola con l’affiliazione al C.S.I. e dovrà scrupolosamente osservare le norme sul tesseramento atleti a suo tempo emanate dalla Presidenza del C.S.I. Gli atleti delle squadre partecipanti alle fasi interregionali e nazionali debbono essere stati tesserati prima del termine della fase regionale. Art. 12. - RECLAMI. — Non sono ammessi reclami di carattere tecnico. Per tutti gli altri, ivi compresa la posizione dei giuocatori, nella fase provinciale, i provvedimenti conseguenziali dovranno essere presi dagli Organi tecnici competenti su reclamo di parte, purché presentato entro tre giorni dalla data di effettuazione della gara, in triplice copia ed accompagnati dalla tassa di L. 500. Copia del reclamo deve essere inviata contemporaneamente alla Unione Sportiva avversaria a mezzo lettera raccomandata, la cui ricevuta deve essere allegata al reclamo. Per la

58

seconda istanza i reclami debbono essere rimessi alla Commissione Nazionale Giuoco Calcio del C.S.I. (Via della Conciliazione, 1 - Roma) in triplice copia, accompagnati dalla tassa di L. 2000 e con le modalità della prima istanza. Tutti i reclami in seconda istanza, sempre nella fase provinciale, debbono essere inoltrati entro cinque giorni dalla data di emissione di prima istanza. Nelle fasi regionali, interregionali e nazionali i provvedimenti a carico dell’unione Sportiva con giuocatori in posizione irregolare verranno presi d’Ufficio dall’organo tecnico competente. RECLAMI FASI REGIONALI (Prima istanza') - Da presentarsi alla Commissione Organizzatrice entro tre ore dal termine della gara, in triplice copia ed accompagnati dalla tassa di L. 1000. Copia del reclamo deve essere rimessa all’unione Sportiva avversaria la cui ricevuta di ricezione deve essere allegata al reclamo stesso. (Seconda istanza) - Da inviarsi a mezzo raccomandata alla Commissione Nazionale Giuoco Calcio del C.S.I. (Via della Conciliazione, 1 - Roma) entro il giorno successivo all’emissione del verdetto di prima istanza, in triplice copia ed accompagnato dalla tassa di L. 3000. Copia del reclamo deve essere rimessa, sempre a mezzo lettera raccomandata, all’unione Sportiva avversaria, la cui ricevuta deve essere allegata al reclamo stesso.

RECLAMI FASI INTERREGIONALI (Prima istanza) Con le stesse modalità della prima istanza della fase regionale. (Seconda istanza) - Da presentarsi alla C.N.G.C., presente sul luogo di svolgimento delle gare, entro due ore dall’emissione del verdetto di prima istanza e con le modalità della seconda istanza della fase regionale. Le modalità pei- i reclami nella finale nazionale verranno rese note successivamente a mezzo comunicato ufficiale. Art. 13. - Nell’eventualità che un giocatore tesserato per la F.I.G.C. venga tesserato al C.S.I. senza il regolare nulla osta della società federata, verrà squalificato dal C.S.I. per l’intera stagione calcistica. Alla Unione Sportiva di appartenenza verranno date perdute le partite alle quali il giocatore ha preso parte sempreché vi sia reclamo di parte. Nelle fasi successive verrà provveduto d’ufficio. Art. 14. - Durante il corso della stagione non sono ammessi i passaggi di atleti tra Unioni Sportive del C.S.I. anche se provvisti di nulla osta. E’ fatta eccezione per il caso di inattività dell’unione Sportiva di appartenenza.

Art. 15. - Ogni Unione Sportiva del C.S.I. partecipante al Campionato « Ragazzi » può tesserare tre giuocatori nominativamente provenienti da società federali purché provvisti del regolare nulla osta della società di provenienza e purché non abbiano disputato per la stessa più di due partite ufficiali nella stagione in corso. Dalla presente clausola sono esclusi i giuocatori che hanno partecipato, sempre nella stagione in corso, a gare di divisione nazionale di serie A, B, C, campionato riserve, quarta serie e promozione regionale. I tre giuocatori di cui trattasi non possono essere sostituiti nel corso della stagione, anche se, per qualsiasi ragione, non potessero prendere parte alle gare di campionato.

Art. 16. - Le Unioni Sportive del C.S.I. che svolgono attività anche con la F.I.G.C. o Lega Giovanile ed i cui atleti abbiano fruito del duplice tesseramento (CSI-FIGC) possono partecipare al nostro Campionato con un numero illimitato di detti atleti purché essi non abbiano partecipato a nessuna gara ufficiale per la FIGO o Lega Giovanile. E’ fatta eccezione per un massimo di tre atleti, sempre della stessa Unione Sportiva, che abbiano disputato fino a due gare per la FIGO o Lega Giovanile escluse le categorie di cui al precedente art. 16. I nominativi di detti tre atleti debbono essere preventivamente comunicati alla Commissione Calcio Provinciale e non possono


più essere sostituiti nel corso del campionato provinciale, regionale, interregionale e nazionale. Art. 17. - Per aver diritto a partecipare alle fasi regionali e successive è indispensabile l’effettuazione del Campionato Provinciale con un minimo di quattro Unioni Sportive partecipanti il cui regolamento tecnico deve avere l’approvazione preventiva della CNGC. Il Campionato Provinciale deve svolgersi col sistema dei gironi alla italiana. Non sono comunque riconosciute le fasi provinciali svolte con il sistema della eliminazione diretta. Art. 18. - Per quanto non contemplato nel presente regolamento vigono i regolamenti tecnici ed organici della F.I.G.C. Il Presidente della C. N. G. C. Rag. Gene ro so Dattilo

CICLISMO

carico dei corridori Ruberti Vincenzo, dellTT. S. « Aquile » di Fontane (Treviso) per aver alzato una mano durante la disputa della volata; Martinelli Diego, del C.S.I. « Mirabello » di Ferrara ed Azzurri Graziano dell’U.S. < Virtus » di S. Jacopino (Firenze) per aver fruito di allenamenti lungo il percorso, ammonisce i predetti corridori, riservandosi di applicare a loro carico provvedimenti più gravi, previsti dal R.T. dell’UVI, qualora risultassero recidivi nelle dette infrazioni. La Commissione, rilevato l’alto valore tecnico raggiunto nei risultati di tutti i Campionati e specialmente di quello conseguito dal corridore « dilettante » Aldo Moser, per aver compiuto alla media oraria di km. 40,525 un percorso di km. 138 gravato di un notevole dislivello, ritiene che le prove di Campionato svolte durante l’annata hanno corrisposto adeguatamente allo sviluppo del Ciclismo nelle file del C.S.I., sicché il programma agonistico attuato e chiuso possa essere riproposto, senza modifiche sostanziali, anche negli anni successivi.

NUOTO

COMUNICATO UFFICIALE N. 4

CAMPIONATI NAZIONALI SU STRADA Conclusi : a Reggio Emiglia il 30 agosto il Campionato Nazionale della Categoria « Dilettanti » ed a Verona il 13 settembre il Campionato Nazionale della categoria «Allievi», la Commissione, dopo averne omologato i risultati, completa la proclamazione dei Campionati Nazionali per l’anno 1953, iniziata col Comunicato Ufficiale n. 2, in data 29 maggio, per quanto si riferisce alle Gare « a squadre a cronometro » e proseguita col Comunicato Ufficiale n. 3, in data 5 luglio, per quanto si riferisce alle Gare su pista. La Commissione proclama pertanto: ALDO MOSER dell’U.S. « Aurora » di Trento, Campione Nazionale del C.S.I. per l’anno 1953, della Categoria « Dilettanti » ; GUERRA ROMANO dell’U.S. «Ciclo Salus » di Legnago (Verona), Campione Nazionale del C.S.I. per l’anno 1953, della Categoria «Allievi». La Commissione manifesta i sensi del proprio compiacimento ai detti Campioni e li rinnova a quelli precedentemente proclamati, augurando a tutti una brillante carriera sportiva. Rivolge inoltre un vivo elogio a tutti i concorrenti per la disciplina, la correttezza e l’alto senso agonistico dimostrato in occasione dello svolgimento delle gare disputate da ciascuno, che hanno riscosso il plauso incondizionato delle Autorità Sportive preposte alle organizzazioni e degli appassionati accorsi numerosi nella pista, lungo i percorsi di gara ed ai traguardi conclusivi. Ringrazia poi i Comitati Provinciali di Reggio Emilia e di Verona per le organizzazioni impeccabili delle prove affidate a cascuno di essi, nonché le Autorità e gli Enti locali e le Ditte Industriali e Commerciali che hanno voluto arricchire con proprie offerte la dotazione dei premi in palio. Ringrazia inoltre i Dirigenti del CONI e dell’UVI per il patrocinio accordato alle manifestazioni e specialmente i Signori Gaftorelli Angelo e Fregonese Gino, i quali, nella loro qualità di Commissari dell’U.V.I. e Presidenti delle Giurie, hanno offerto la loro preziosa collaborazione, che ha reso, anche nei risultati, impeccabile l'organizzazione delle Gare. Ringrazia infine tutti gli altri componenti le Giurie, i Cronometristi, gli Ispettori e quanti vollero adoperarsi per la perfetta riuscita dei Campionati. PUNIZIONI La Commissione, preso atto delle denunce presentate dalla Giuria del Campionato della Categoria « Allievi » a

COMUNICATO UFFICIALE N. 7 Campionato Nazionale Nuoto 1953 La Commissione Tecnica Nazionale Nuoto è lieta di rivolgere il suo vivo elogio e il suo compiacimento per gli ottimi risultati tecnici ottenuti a tutti gli atleti partecipanti ai Campionati Nazionali di Reggio Emilia; fiduciosa che la periferia continuerà nella sua opera di propaganda, la C.T.N. Nuoto manifesta alla Presidenza e alla Direzione Tecnica la riconoscenza dei dirigenti e degli atleti per l’attenzione con la quale è stata seguita e sostenuta l’attività natatoria.

APPROVAZIONE REGOLAMENTI MANIFESTAZIONI NATATORIE. C.S.I. TERNI - Campionati Provinciali (settembre) C.S.I. MOLFETTA - Doppia traversata del porto (settembre).

OMOLOGAZIONE RISULTATI MANIFESTAZIONI NATATORIE. C.S.I. MOLFETTA : Doppia traversata del porto (settembre).

PUNTEGGI ACQUISITI AI FINI DELLA CLASSIFICA NAZIONALE PER COMITATI PROVINCIALI In base ai verbali omologati a tutt'oggi, la situazione dei punteggi acquisiti ai fini della Classìfica Nazionale è la seguente: Gomititi Provinciali o Zonali

l.it ÌÌS* 3 E .» "

CO 3 -

Z

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13.

Genova Bergamo Pescara Molletta Cagliari Napoli Pesaro Roma Reggio Emilia Brescia Brindisi Catania Salerno

460

20

110

Campionati

c selezioni • provinciali

80 120 280 220 20 40 30 110 110 40 40 10

Finale

tU

Nazionale

O

780 580 415 325 530 470 430 325 225 190 225 205 125

<

1.320 700 695 565 550 510 460 435 335 300 265 245 135

59


3

i

— 14. 15. 16. 17.

Massa C. Lucca Novara Teramo

115 35 20 30

20 30

Il Segretario Dr. TOMMASO SCARP/X

115 55 50 30

Il Presidente Dr. ITALO DE ZUCCO

COMUNIC ATO UFFICIALE N. 8 PROCLAMAZIONE 1953.

CAMPIONI' NAZIONALI

NUOTO

Torneo Cittadino - Terni: II Trofeo E. Bosico - Verona: Torneo Propaganda.

OMOLOGAZIONE GARE Attività a carattere locale: Bergamo: Coppa Excelsior ■ (squadre partec. n. 8) Caltagirone: Torneo Estivo » » » 6 Caltanissetta : Coppa CSI » » » 7 Conversano: I Torneo Zonale » » » 6 Ferrara: III Coppa M. Simotti » » » 6 III Coppa Ferragosto » » 6 Firenze: Torneo Squadre Minori ed Esordienti » » 5 Torneo di Aprile » » 5 Torneo di maggio » » » 9 Torneo Ascensione » » » 8 Torneo Junior » » » 7 Molletta: I Coppa S. Corrado » » 4 Targa Madonna della Neve » » 4 » Coppa Agostinella » » 4 » » Pescara: Targa S. Cetteo » 10

Omologati i risultati della Finale Nazionale disputatasi a Reggio Emilia il 29 agosto 1953 sono proclamati Campioni Nazionali Nuoto 1953 i seguenti atleti: m. 50 dorso allievi: Biagini A. in 40”3 - Genova Nuoto: m. 50 rana allievi: Solari Augusto in 43”2 - id.; m. 50 stile libero allievi: Imeldi Corrado in 33”3 id.: staffetta 3x50 artistica allievi: Genova Nuoto in l’57”5; m. 100 dorso juniores: Cipelli G. Carlo in l’19”7 - id.; m. 100 rana juniores: Graya Brunello in l’27”7 - id.; m. 100 s.l. juniores: Fanfani Gilberto in l’08”4 - in.; m. 200 s.l. juniores: Dutto Augusto in 2’36”4 - id.; staffetta 3x50 artistica juniores - Genova Nuoto in l’46”7; Prova a squadre di nuotata utile al salvamento: Comitato Provinciale Genova in 5’45”9.

CORSO ARBITRI

PRIMATI NAZIONALI NUOTO

Si approva la effettuazione dei Corsi Arbitri dei Comitati Provinciali di Cosenza e Molletta.

In relazione ai risultati ottenuti in occasione dei Campionati Nazionali i Primati Nazionali individuali risultano i seguenti: m. 50 dorso allievi: Biagini (Genova) in 40”3 - stabilito nel 1953; m. 50 rana allievi: Curcio (R. Emilia) in 39"5 - id.; m. 50 s.l. allievi: Solinto (Napoli) in 31”8 - id.; m. 100 dorso juniores: Cipelli (Genova) in l’19”7 - id.; m. 100 rana juniores - Graya (Genova) in l’26”4 - id.; m. 100 s.l. juniores: Russo (Napoli) in 1’07” - stabil. 1952; m. 200 s.l. juniores: Dutto (Genova) in 2’36”6 - stab. 1953.

ATTIVITÀ’ FUTURA La C.T.N. Nuoto nel manifestare la propria soddisfazione per l’attività svolta durante il 1953, invita i Dirigenti periferici a perseverare nel loro lavoro di propaganda che darà sicuramente i suoi buoni frutti nelle prossime stagioni.

Il Segretario Dott. TOMMASO SCARPA

Il Presidente Dott. ITALO ZUCCO

PALLAVOLO COMUNICATO UFFICIALE N. 7 Riunione del 15 settembre APPROVAZIONE REGOLAMENTI

3. Trofeo Nazionale C.S.I.: fase provinciale di Terni. Attività a carattere locale: Brescia: Coppa Federazione Giovanile Leone XIII; Coppa Omodei - Caltanissetta: Targa CSI 1953 - Conversano: I Torneo Zonale - Cosenza: Torneo Provinciale Faenza: Torneo Fanin - Ferrara: III Coppa Mariano Simotti; Coppa Ferragosto - Firenze: Torneo di aprile; Torneo di maggio; Torneo Ascensione; Torneo Junior; Livorno: I Coppa CSI - Mantova: I Coppa Governolo Molfetta: Targa Madonna della Neve; Torneo Agostinella - Pescara: Targa S. Cetteo; Tomeo Gioventù (cat. A); Tomeo Gioventù (cat. B); Torneo Gioventù (cat. C); Tomeo Gioventù (cat. D); Tomeo Micros - Potenza:

60

FINALE NAZIONALE GIOVANISSIMI Visti i referti arbitrali si omologano i risultati delle seguenti partite: Bonsignori di Remedello b. Giosuè Borsi di Napoli 2-1 (15-17, 15-4, 15-11);

Alce di Firenze b. Aurora di Pescara 2-0 (15-3, 15-7); Alce di Firenze b. Giosuè Borsi di Napoli 2-1 (15-12, 9-15, 15-12); Bonsignori di Remedello b. Aurora di Pescara 2-0 (15-9, 15-13); ' Giosuè Borsi di Napoli b. Aurora di Pescara 2-1 (10-15, 15-4, 15-4); Bonsignori di Remedello b. Alce di Firenze 2-0 (17-15, 15-3). CLASSIFICA FINALE

BONSIGNORI di Remedello ALCE di Firenze GIOSUÈ’ BORSI di Napoli AURORA di Pescara

3 3 3 3

3 2 2 0

0 0 0 0

0 1 2 3

107 97 111 55

86 6 71 4 107 2 100 0

PROCLAMAZIONE Vista la classifica finale si proclama la U. S. Bonsignori di Remedello Campione Nazionale Giovanissimi per l’anno 1953. La Commissione Tecnica Nazionale esprime il suo vivo plauso alla Unine Sportiva Bonsignori di Remedello per la brillante affermazione. Elogia inoltre le squadre partecipanti per la loro correttezza e per il loro esemplare comportamento durante tutto lo svolgimento della finale. FINALE CAMPIONATO NAZIONALE 1953 Visti i referti arbitrali si omologano i risultati delle seguenti partite: Serenissima di Terni b. Manzoni di Brindisi 2-0 (15-11. 15-4): Robur di Ravenna b. Romito di Firenze 2-0 (15-7, 15-11); Robur di Ravenna b. Manzoni di Brindisi 2-1 (13-15. 15-5, 15-2); Romito di Firenze b. Serenissima di Terni 2-1 (9-15, 15-13, 15-7):


Concordia di Schio b. Lazio di Roma 2-1 (15-7, 11-15, 15-2); Bonsignori di Remedello b. S. Giuliano di Messina 2-1 (15-9, 11-15, 15-4); Concordia di Schio b. S. Giuliano di Messina 2-1 (13-15, 15-8, 15-8); Bonsignori di Remedello b. Lazio di Roma 2-1 (15-17, 15-12, 15-7); Bonsignori di Remedello b. Robur di Ravenna 2-1 (12-15, 15-12, 17-15); Lazio di Roma b. Serenissima di Terni 2-0 (16-14, 15-4); Romito di Firenze b. Bonsignori di Remedello 2-0 (15-4, 15-11); Romito di Firenze b. Lazio di Roma 2-0 (15-8, 15-10); Concordia di Schio b. Manzoni di Brindisi 2-0 (15-7, 15-6); S. Giuliano di Messina b. Manzoni di Brindisi 2-1 (9-15, 15-6, 15-5); Robur di Ravenna b. S. Giuliano di Messina 2-1 (15-10, 5-15, 15-8); Concordia di Schio b. Serenissima di Terni 2-1 (15-5, 12-15, 15-13); Robur di Ravenna b. Serenissima di Terni 2-1 (15-5, 9-15, 15-8); Serenissima di Terni b. S. Giuliano di Messina 2-1 (8-15, 15-11, 17-15); S. Giuliano di Messina b. Romito di Firenze 2-0 (15-4, 15-9); Concordia di Schio b. Romito di Firenze 2-1 (9-15, 15-7, 15-8); Lazio di Roma b. Manzoni di Brindisi 2-0 (16-14, 15-1); Concordia di Schio b. Bonsignori di Remedello 2-1 (8-15, 15-9, 15-10); Bonsignori di Remedello b. Manzoni di Brindisi 2-0 (15-4, 16-14); Robur di Ravenna b. Lazio di Roma 2-1 (11-15, 15-10, 15-9); Manzoni di Brindisi b. Romito di Firenze 2-0 (15-0, 15-0 - forfait); Lazio di Roma b. S. Giuliano Messina 2-0 (15-10, 15-13); Bonsignori di Remedello b. Serenissima di Terni. (2-1 (15-12, 11-15, 15-7); Robur di Ravenna b. Concordia di Schio 2-0 (16-14, 15-11). Spareggio per il 1. posto: Robur di Ravenna b. Concordia di Schio 3-2 (12-15, 15-13, 9-15, 15-6, 15-11).

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

CLASSIFICA 7 6 ROBUR 7 6 CONCORDIA 7 5 BONSIGNORI 7 3 LAZIO 7 3 ROMITO SERENISSIMA 7 2 7 2 S. GIULIANO A, MANZONI 7 1

FINALE 1 261 0 1 258 0 0 2 249 4 206 0 164 0 4 0 5 214 0 5 227 0 6 139

204 196 228 213 193 252 226 204

12 (1) 12 10 6 5 (2) 4 4 2

(1) Dopo spareggio. (2) Detratto un punto per rinuncia. PROCLAMAZIONE Vista la classifica finale si proclama la U. S. Robur di Ravenna Campione Nazionale per l’anno 1953. La Commissione Tecnica Nazionale si congratula vivamente con la U. S. Robur di Ravenna per la splendida vittoria ottenuta. Esprime inoltre il suo vivo compiacimento a tutte le squadre partecipanti per il senso di correttezza e disciplina dimostrato durante tutto lo svolgimento della Finale. Il Presidente FILIPPO DRAGOTTO

PALLONE E TAMBURELLO

-

CONVENZIONE L’anno 1953, addi 5 agosto in Roma, con la presente scrittura, FRA

la FEDERAZIONE Italiana Pallone e Tamburello (F.I.P.T.) rappresentata dal Presidente comm. Giacomo Barlottini, E IL

CENTRO Sportivo Italiano (C.SJ.) rappresentato dal prof. Luigi Gedda, SI CONVIENE QUANTO SEGUE 1. — Il Centro Sportivo Italiano, riconoscendo nella F.I.P.T. l'unico Ente Tecnico direttivo e disciplinatore dell’attività nazionale relativa agli sport dalla stessa disciplinati (tamburello, pallone elastico, pallone al bracciale, palla basca), si Impegna a fare affiliare alla F.I.P.T. le proprie Unioni Sportive, Circoli, Collegi, Istituti, ecc. che dallo stesso C.S.I. dipendono per quanto si attiene alla attività sportiva, provvedendo al pagamento della normale tassa di affiliazione. 2. — Il C.S.I., attraverso i propri organi, centrali c periferici s’impegna a far svolgere ufficialmente e propagandare, quanto più è possibile, gli sport federali sopra indicati e particolarmente quelli nazionali del tamburello, del pallone elastico e del bracciale, sotto l’egida della F.I.P.T., osservando e facendo osservare Statuto e Regolamenti nonché le deliberazioni Federali. 3. — Il C.S.I. provvede al cartellinamento degli atleti usando il proprio cartellino il quale, però, dovrà essere sottoposto alla vidimazione della F.I.P.T. Poiché il cartellino del C.S.I. è composto di tre parti di cui una rimane al giocatore e due al C.S.I., la F.I.P.T. provvede alla compilazione di una speciale schedina per i propri casellari provinciali e nazionale. E’ esente da ogni tassazione il cartellinamento e la relativa vidimazione dèi giocatori aderenti al C.S.I. 4. — Con tale sistema di cartellinamento il C.SJ. manleva la F.I.P.T. da ogni e qualsiasi responsabilità per quanto concerne gli infortuni sul gioco. 5. — Il C.S.I. dovrà, allo scopo di coordinare tutta l’attività ed evitare dannose concomitanze di manifestazioni, comunicare preventivamente alla F.I.P.T. il programma e le date di svolgimento delle gare, tornei, ecc. da questi organizzate. 6. — Il C.S.I. ha facoltà di svolgere liberamente gare locali e provinciali per atleti appartenenti alle categorie «Pulcini» ed «Allievi», anche eventualmente, per non cartellinati, senza alcuna preventiva comunicazione sempre che le date prescelte non coincidano con quelle stabilite per Campionati Provinciali, di Zona e Nazionali. In ogni caso, le gare dovranno essere dirette da arbitri federali designati, per ogni gara, dalla F.I.P.T. Per queste manifestazioni liberamente organizzate dal C.S.I., la F.I.P.T. provvede gratuitamente, cioè senza alcun indennizzo a carico del C.S.I., all’arbitraggio delle partite. 7. — Il C.SJ. ha facoltà di organizzare gare, tornei e campionati nazionali riservati ai propri iscritti. Tali manifestazioni, preventivamente autorizzate dalla FJJ’.T., saranno sempre dirette da Commissari di campo e da Arbitri designati dalla F.I.P.T. 8. — I trasferimenti degli atleti, da un'associazione all'altra, e da una Categoria all’altra, potranno avvenire solamente secondo le norme federali. 9. — Le punizioni inflitte dagli organi deUa F.I.P.T. saranno riconosciute ad ogni effetto dagli organi del C.S.I. e la F.I.P.T. riconoscerà valide le punizioni inflitte per mancanza d’indole morale e sociale dal C.SJ. ai propri atleti.

61


10. — Gli atleti cartellinati per il C.S.I. non possono passare ad una Società federata salvo il nulla-osta della Unione Sportiva del C.S.I. cui appartiene. D’altra parte è vietato ai giocatori tesserati per la F.I.P.T. di passare alle Unioni Sportive del C.S.I. senza avere ottenuto il preventivo nuila-osta da parte della Società federata di appartenenza, salvo il caso in cui non siano resi liberi in forza delle norme federali vigenti. 11. — La F.I.P.T. delegherà un proprio rappresentante a far parte della Commissione Tecnica Nazionale del C.S.I., analogamente sarà designato un rappresentante provinciale per la Commissione Tecnica Provinciale. Il C.S.I. delegherà un proprio rappresentante a far parte della Commissione Tecnica Nazionale della F.I.P.T. ed altro per il Comitato Provinciale della F.I.P.T. 12. — La F.I.P.T. si impegna a dare agli organi centrali e periferici del C.S.I., anche per le gare interne, la assistenza tecnica necessaria tramite i propri Organi Centrali e periferici, oltre alla massima collaborazione per quanto si riferisce all’organizzazione delle gare medesime. 13. — La F.I.P.T. assegnerà in tutti i Campionati Nazionali premi riservati alle squadre meglio classificate del C.S.I. 14. — La presente convenzione, che entra in vigore dalla sua sottoscrizione, sarà valida a tutto il 31 dicembre 1954 e s’intenderà tacitamente rinnovata di anno in anno, salvo rinuncia da una delle parti da rendersi nota per iscritto tre mesi prima della sua scadenza. 15. — E poiché essa Convenzione si attiene soltanto agli elementi tecnici essenziali, resta inteso che base fondamentale dell’accordo è da vedersi nell’intima collaborazione tra due Enti Sportivi che assumono il reciproco impegno di attenersi in ogni evenienza allo spirito puramente e fraternamente sportivo che li ha avvicinati. CENTRO SPORTIVO ITALIANO Il Presidente Prof. LUIGI GEDDA

FEDER. ITAL. PALLONE E TAMBURELLO Il Presidente GIACOMO BARLOTTINI

TENNIS DA TAVOLO COMUNICATO UFFICIALE N. 7

Riunione del 30 settembre 1953 TROFEO GIOVANISSIMI 1) Approvazione regolamenti: a) Fase Diocesana di Molletta. 2) Omologazione risultati: a) Fase Diocesana di Molletta; b) Fase Regionale della Calabria. 3) Proclamazioni : Visto il risultato della fase regionale Calabra si proclamano Campioni Regionali Giovanissimi i sottonotati giovani: Singolo: Palella Francesco del G. S. Saetta di Reggio Calabria - Doppio: Tripodi Carmelo e Pastorino Guido del G. S. Saetta di Reggio Calabria.

ATTIVITÀ’ A CARATTERE LOCALE 1) Approvazione regolamenti: Arezzo: Tomeo Chiusura; Cagliari: Targa Estiva; Caltanissetta : II» Torneo Cittadino, Campionato Provinciale Cat. A, B, C e Promozione; Ferrara: Torneo S. Stefano, Coppa D. Orione, Coppa Sergio Morelli; Napoli: 1“ Coppa Italia; Pisa: Torneo Stella Azzurra, Trofeo del Sole; Treviso II» Coppa Canova.

62

2) Omologazione risultati: Cagliari: Targa Estiva (partecipanti 34) - Caltanissetta: II" Torneo Cittadino (25) - Ferrara.: Tomeo S. Stefano (80) - Pisa: II» Coppa Carlo Monti (54) Potenza: Torneo Doppio di Venosa (26) - Treviso: II» Coppa Canova (28).

TROFEO NAZIONALE A SQUADRE 1) Approvazione regolamenti: a) Fasi Provinciali: Bergamo, Brescia, Brindisi, Caltanissetta,, Genova, Molletta, Padova, Perugia, Pisa, Reggio Calabria, Taranto, Teramo. b) Fasi Regionali: Abruzzi, Emilia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglie, Toscana, Umbria, Veneto. 2) Omologazione risultati: a) Fasi Provinciali: Alessandria, Ancona, Arezzo, Bergamo, Biella, Bologna, Brescia, Brindisi, Caltanissetta, Chieti, Conversano, Crema, Cremona, Ferrara, Firenze, Genova, Lecce, Lodi, Mantova, Messina, Milano, Modena, Molletta, Napoli, Novara, Padova, Palermo, Perugia, Pesaro, Pescara, Pisa, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Siracusa, Sud Verbano, Taranto, Teramo, Termoli, Terni, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Vercelli. b) Fasi Regionali: Abruzzi, Emilia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglie, Toscana, Umbria, Veneto. c) Fasi Interregionali: Nord: Veneto b. Lombardia 4-1; Ammessa finale naz. U. S. Duomo - Folgore di Treviso - Centro Nord: Toscana b. Emilia 3-2; Liguria b. Marche 5-0; Liguria b. Toscana 3-2; Ammessa finale naz. U. S. CRAL Dip. Com. di Genova - Centro Sud: Puglia b. Abruzzi 3-1; Umbria b. Puglie 3-2; Ammessa finale nazionale U. S. C.S.I. Foligno di Perugia - Sud: Calabria b. Sicilia 5-0; Campania b. Calabria 3-2; Ammessa finale naz. U. S. C.S.I. Napoli di Napoli. d) Finale Nazionale: ELIMINATORIE C.S.I. Napoli (Campania) b. U. S. Duomo-Folgore Treviso (Veneto) 3-2; Servillo (Napoli) b. Furlanetto (Treviso) 3-0 (21-9, 21-19, 21-14); Trevisiol (Treviso) b. Varlese (Napoli) 3-0 (21-18, 21-15, 21-17); Servillo-Varlese (Napoli) b. Trevisiol-Bortolozzi (Treviso) 3-2 (20-22, 21-12, 11-21, 21-17, 21-14); Trevisiol (Treviso) b. Servillo (.Napoli) 3-2' (19-21, 21-13, 21-16, 16-21, 21-15); Varlese ' (Napoli) b. Furlanetto (Treviso) 3-0 (21-15, 21-12, 21-19).

U. S. CRAL Dip. Comunali Genova (Liguria) b. C.S.I. Foligno (Umbria) 3-0; Montarsi (Genova) b. Benigni (Foligno) 3-0 (21-8, 21-18, 21-17); Urbani (Genova) b. Marini (Foligno) 3-0 (21-19, 22-20, 21-13); Montorsi-Urbani (Genova) b. Benigni-Marini (Genova) 3-0 (22-20, 21-16, 21-16).

FINALE CRAL Dip. Comunali Genova (Liguria) b. C.S.I. Napoli (Campania) 3-0; Montarsi (Genova) b. Servillo (Napoli) 3-1 (20-22, 21-17, 21-16, 21-14); Della Rovere (Genova) b. Varlese (Napoli) 3-0 (21-18, 21-11, 21-15); Montorsi-Urbani (Genova) b. Servillo-Varlese (Napoli) 3-0 (22-20, 21-14, 21-19). La squadra dell’U. S. CRAL Dipendenti Comunali di Genova ivene proclamata vincitrice del III» Trofeo Nazionale a squadre. La C.T.N. porge i suoi più vivi rallegramenti alla predetta Unione Sportiva per la bella affermazione conseguita. Rivolge inoltre il suo elogio a tutte le squadre partecipanti per l’impeccabile comportamento tenuto durante lo svolgimento della Finale Nazionale. Il Presidente FILIPPO DRAGOTTO


7

EDESJCO EUNIONI GRUPPI SPORTIVI IN REGOLA IQRQ KO CON L’AFFILIAZIONE ItJJù’JD

ALBA (Cuneo) PALLONISTICA ALBESE - Vie Accademia, 4 - Alba. ACIREALE S.U.S.A. - Corso Umberto, 6 - Acireale SAN GIORGIO - Piazza Leonardo Vigo, 22 - Acireale ALESSANDRIA VERITAS - Chiesa N. S. Loreto - Alessandria

AOSTA S. ANDREA - Antey - St. André ISSOGNE - Casa Parrocchiale - Aosta

AREZZO FRECCIA AZZURRA - Arcipretura - Subbiano.

CALTAGIRONE

SAN FILIPPO NERI - Piazza Umberto, 3 - Caltagirone (Catania). CATANIA ZAFFERANA ETNEA - Via Roma 279 - Zafferana Etnea (Catania) CIBALIA - Piazza S. Maria Ausiliatrice - Catania C.S.I. MASCALUCIA - Via Etnea - Mascalucla (Catania) OGNINA - Via Parrocchia, 1 - Catania CALTANISSETTA Parrocchia S. Flavio, Via Madonna di LEONCELLI Fatima - Caltanissetta. VIGOR - Parrocchia Provvidenza - Caltanissetta.

CHIETI G. VENTURI - Villaggio del Fanciullo - Chieti. TEATE - Via Cappuccini, 15 - Chieti. CHIETI SCALO - Via Tiburtina, 205 - Chieti. LIBERTAS SUPERGA - Corso Marrucino, 27 - Casella Postale 26 - Chieti. MAJELLA - Via P. A. Valignani, 15 - Chieti.

AVELLINO MONTELEONE Largo Trombetti Monteleone di P. (Avellino) FEDERICO LUONGO - Corso Piazza Flumeri (Avellino)

COMO JUVENTUS - Via Giuseppe Mazzini, 15 - Villa Guardia (Como). CREMA S. S. TRINITÀ’ - Via XX Settembre - Crema VIS IN FIDE - Via Marconi, 1 - Tredozio (Ravenna). GRANAROLESE - Presso Canonica - Granarolo Faentino (Ravenna). IZANO - Via San Biagio - Izano (Cremai

BARI Palazzo San Martino - Monopoli C.S.I. MONOPOLI (Bari) ARDIMENTO - Piazza Chiesa, 9 - Turi (Bari)

CREMONA VELOX - Via Mila o presso Seminario Vescovile - Cremona SAN SIGISMONDO - Via Monumentale, 6 - Cremona

BELLUNO FARRENTINA - Via Farrara, 27 - Feltre LORETANA - Via Belluno, 27 - Feltre. POLPET - Polpet. Santa Giustina Bellunese PLAVIS - Piazza Chiesa (Belluno) BRIBANESE - Via A. Volta - Bribano (Belluno) FELIX - Via Centro - Trichiana (Belluno) LIBERTAS - Via Venture - Feltre (Belluno) ZUMELLESE - Canonica Mei (Belluno) ALANESE - Via B. Puntini - Alano di Piave (Belluno)

FAENZA JUVENTUS - Via Garavini - Castel Bolognese OMSA - Via Emilia FIRENZE INVICTA - Piazza Garibaldi - Peretola (Firenze) A.C. LE CASE - Via Le Case - Candeli (Firenze) SALES - Via Gioberti, 33 - Firenze STELLA AZZURRA - Via della Croce - S. Mauro CASINI UGO - Sambucci Val di Pesa (Firenze) BARBERINO ELSA - Via F. Tafani - Barberino Elsa (Firenze) ESPERIA - Via Borgognissanti, 42 - Firenze. ALBOR - Grassina (Firenze) FOLIGNO CASA DEL RAGAZZO - Via delle Grazie - Foligno (Perugia). GENOVA DON MINETTI - Via Canepari, 26 - Genova-Rivarolo PRO DARDINI - Via dei Mille - Genova DITTA GIACOMO COSTA - Via Dante - Genova SPES S. TOMMASO - Via S. Ugo, 7-14 - Genova S. MARTINO ALBARO - Via Borgoratti - Genova ASSI - Via Balli, 31 - Genova SIVORI - Via Francesco Sudori. 1-1 - Genova GIACOMO MORA - Via Chiappavo, 9 - Genova Quarto. ODONE - Via Luccoli, 45 - Genova GENOVA NUOTO - Corso Italia Genova

ASCOLI PICENO ROBUR - S. Angelo, 2 - Ascoli Piceno

BERGAMO OR-DI-VAL - Via S. Colombano, 25 - Vaitese PEDRENGHESI - Via Agazzi, 5 - Pedrengo ORATORIO - Via Monte Grappa, 5 - Fontanella al Piano. CAVERNAGO - Via Oratorio - Cavernago (Bergamo) RARI NANTES - Via Paleocapa, 4 - Bergamo

BIELLA SPLENDOR MEZZANA - Casa Parrocchiale Mezzana Mortigliengo (Vercelli). ARDOR LESSONA - Casa Parrocchiale - Lessona (Vercelli). SOPRANESE - Soprana (Vercelli).

BRESCIA BERLINGO - Via Roma - Berlingo ORFABI SAVOERTE - Via Bassiche - Brescia VIS ET LIBERTAS - Piazza IV Novembre - Botticino Sera BRINDISI OLIVATI - Via Appia, 159 - Brindisi VIRTUS - Via Cappuccini - Brindisi MIMINO DE CESARIA Via Mazzini San Vito dei Normanni (Brindisi)

CAGLIARI GLAC - Via Garibaldi - Guspini RARI NANIES - Via Darsena - Cagliari

GROSSETO CALCIO CASTIGLIONCELLO - <Castiglioncello POL. ACLI - Monteantico LA SPEZIA CRAL MARINA - Via Calafatimi, 1 - La Spezia LATINA LIBERTAS SABOTINO - Borgo Sabotino (Latina). CSI APRILIA - Aprilia (Latina). LIBERTAS - Via Vittorio Veneto Cori (Latina) LECCE ZOLA - Corte Duchi d’Atene Lecce

63

'


LIVORNO JAGUAR - P. Pisana - Livorno SCUOLA TECNICA INDUSTRIALE - Via della Repubblica - Rosignano Solvay (Livorno). LOIK - Via delle Cateratte, 3 Livorno. LODI CONVEGNO S. GIUSEPPE - Viale Rimembranze - Lodi Parrocchia S. Maria Maddalena S. DEFENDENTE Lodi. BAREGGESE - Via 4 Novembre, 1 - Bareggio (Milano).

LUCCA Piazza Cesare Battisti AGLI PONTE A MORIANO Ponte a Moriano MANTOVA ARDITA - Via Matteotti, 35 - Acquanegra sul Chiese MESSINA S. SEBASTIANO - Via Catania - Messina PELORO BARCELLONA - Via Matrice - Barcellona S. LUIGI P. G. - Presso Parrocchia - Pozzo - Di Gotto PELORO TAORMINA - Istituto Salesiano - Taormina S. LUIGI FURCI - presso Parrocchia - Furci Siculo JUVENTINA - Giostra (Messina) PELORO ROCCALUMERA - Presso Parrocchia Roccalumerà MILANO BUONARROTI - Via Buonarroti, 72 - Monza SS. SILVESTRO E MARTINO - Viale Lazio - Milano MANGEVTTT - Via S. Crescenza, 26 - Milano CASORETTO - Via Casoretto, 9 - Milano A. GADOLA - Via Corso Buenos Aires - Milano GIOV. ESC. CAB - Via Padulli - Cabiate (Milano) VIRTUS - Via della Misericordia - Abbiategrasso (Milano) MODENA SPES-PORTILE - Via S. Martino - Portile ROBUR - Via V. Pieve - Nonantola (Modena). MOLFETTA AMEDEO DI SAVOIA - Via F. Cavallotti - Molletta MATTEO SPINELLI - Via Indipendenza - Giovinazzo E. FIERAMOSCA - Via Roma, 125 - Barletta ARTIGLIO - Via Federico Campanella ,128 - Molletta ROBUR - Parrocchia S. Giuseppe - Tram INVTCTA - pr. Tataro Sebastiano, Case popolari, 24 - • Bitonto G. BORSI - Piazza Margherita di Savoia - Bitonto BEATO DOMENICO SAVIO - Opera Salesiana - Molletta. MONTEPULCIANO (Siena) Via Cavour - Montepulciano OLIMPIA

MONTEVERGINE (Avellino) MONTEFORTE - Piazzetta De Sanctis - Monteforte Irpino NAPOLI PALLAVOLO NAPOLI - Corso Umberto I, 153 - Napoli CARMINE - Carmine Maggiore - Napoli FIAMME GIALLE - Via De Pretis, Caserma Zanzur Napoli NUORO BOTTECCHIA - Via Viola, 2 - Bolotana BRUNCU SPINU - Via Gennergentu - Formi (Nuoro)

PADOVA ZOVON VO’ - Via Chiesa - Zovon di Vo’ (Padova). FOLGORE - Via Girolamo Fabrici, 60 - Padova. LIBERTAS - Via San Francesco, 8 - Padova. INTERPARROCCHIALE SAN BIAGIO - Via San Biagio (Padova) AUDAX - Canonica - Tombelle di Vigonovo PARMA

Direttore responsabile: LUIGI GEDDA

ORFANATROFIO VITT. EM. II - Via Camillo Mondani n. 4 - Parma AUDACE - Piazzale Rolla, 3 - Parma. SAN BENEDETTO - Via Patti, 45 - Pai-ma. PATTI Piazza S. Antonio - S. Stefano Camastra PAVIA BRESSANA - Via De Pretis - Pressana Bott. FRIGIROLA - Viale Cremona, 43 - Pavia

INDOMITA

PERUGIA VIGOR - Via Livio Fazi, 84 - Sigillo (Perugia) PESARO VALENTINO MAZZOLA - Pianelle di Cagli LIBERTAS - Via Rossini, 36 - Pesaro CANTIANESE - Via IV Novembre - Cantiano (Pesaro) INVICTA - Via XX Settembre - S. Angelo in Vado (Pesaro) PISA IUNIOR MONTOPOLI Piazza Pieve, 2 Montopoli (Pisa). PISTOIA OLIMPIA - Canonica - Gello

VIRTUS

PORDENONE (Udine) Parrocchia - Ramoscello

POTENZA POTENZA - Pro Juve - Piazza M. Pagano, 18 - Potenza. LIBERTAS - Via Vittorio Veneto - Tricarico (Potenza) RAVENNA LIBERTAS MARINA - Via Pescatori, 7 - Marina di Ravenna (Ravenna). REGGIO EMILIA ROBUR - Via Chiesa - Gavasseto FOLGORE - Villa Bagno (R. Emilia) CHIOZZA - Chiozza CALZA BLOK - Via Manfredi - Reggio Emilia LIQUIGAS REGGIO - ia Belfiore, 6 - Reggio Emilia PUIANELLO - Via Statale, 63 - Puianello (Reggio Em.) FOSCATO - Via Foscate, 20 - Reggio Emilia GATTO AZZURRO - Via Sergio Berretti (Reggio Emilia) ALBINEA - Albinea (Reggio Emilia) SS. FIAMMA - Via Don Andreosi, 3 - Reggio Emilia FRECCIA AZZURRA - San Bartolomeo (Reggio Emilia)

S. MAURO

RIMINI S. Mauro Pascoli

ROMA MARINA - Monterotondo MONTEROTONDO - Via Oberdan, 18 - Monterotondo SAN ROCCO - Santuario di N. S. delle Grazie e di S. Maria Goretti - Nettuno A DUE (A 2) - Via S. Magno, 27 - Roma MENTANA - Via Reatina, 1 - Mentana FRASCATI - Piazza del Gesù - Frascati MONTELIBRETTI - Montelibretti CIAMPINO LIBERTAS - Via S. Francesco Assisi - Ciampino (Roma). MARCELLINA - Via Corso Vittorio Emanuele, 39 - Marcellina (Roma). TAMBURELLISTICO - Via Cola di Rienzo, 297 - Roma. Via GRUPPO ROMANO NUOTO E SALVAMENTO della Pigna, 13 - Roma SALERNO CASALBONE - Parrocchia Sacro Cuore - Piazza Vittorio Veneto - Salerno SASSARI PEDALE SORSENSE - Via S. Farina - Sorso ITTIRI - Corso Vitt. Em. - Ittiri

c/c Postale • Roma 1/10266

Tip. ATENA - Via del Seminario, 87 • Roma

Sped. abb. postale ■ Gruppo III ■ Pubblicatone inscritta al n. 758 del Registro Stampa del Tribunale di Roma


■K'

1

'■J


jLJ

L-L

vince MONZA 6 settembre 1953

GHAIil PREMIO Dilli IWIONI

prova di campionato mondiale

1° Assoluto

G. DUKE

su GILERA

2° DALE

SU

GILERA

3° LIBERATI

su

GILERA

alla media di Km. 172,046 nuovo record.

4° ARMSTRONG su GILERA Giro più veloce

DALE su GILERA alla media di km. 173,926

OLIO CASTROL

CATENE REGINA


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.