.-------------------------
PR!
Bn 2' pagina
Anzitutto, quanto al lato organiz zativo e tecnico, converrà incre mentare la diffusione del sano sport anche tra La gioventù meno abbien te, come del resto lodevolmente il Centro Sportivo Italiano si è pro posto di fare fin dall’inizio. Se siete persuasi che lo sport tempra e for tifica I corpi, educa lo spirito e lo addestra a più alte vittorie, non po trete permettere che numerose schiere di giovani siano privati di questi beni a causa della povertà.
Fiducia nel domani AUGUSTO CACCIAMANO
;7n 3‘
I bilanci delle Commissioni Concessionaria esclusiva per la pub blicità; PUBUACi . Roma . Cono Vittorio Eanan. n. 4W - Tei 556.068 Costo d’tnserz. L. 150 a min. col _ - —-—— Spedizione in aVb- postale gr. 2 A TUTTI GLI ISCRITTI
(Dal discorso di Pio XII del 9 ottobre 1955)
Direzione Redazione Amministrazione - Roma Via della Conciliazione 1 - t. 655561 650113
pagina
inno XIV - N. 10 - Roma 23 aprile 1959
PERIODICO DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA
Il VI Congresso Nazionale del nell’anno di vigilia delle Olimpiadi ORIENTAMENTI PRECONGRESSUALI L C.S.I. ha oltre quindici anni di otta operosa e feroid-a; quindici anni spesi a costruire su salde fondamenta morali e tecnico-organizzative un ca stello che spicca nel complesso delle opere del mondo spoetino nazionale, così come in ogni regione e pro vincia d'Italia la nostra sigla appare in chiara luce tra le molte che compongono la gamma dei mille e mille nomi che danno paternità e vita a clubs. a so cietà, ad iniziatine di ogni specie. Da quindici anni, dall'ormai lontano 1944, il Centro Sportivo Italiano affianca l'opera educativa e forma tiva dell'Azione Cattolica, senza sfumature politiche di sorta, percorrendo a fronte alta un birrario che lo identifica fra tutti, e lo qualifica. Giusto allo scadere del terzo lustro la nostra Orga nizzazione si riunisce, al vertice, chiamando attorno alla Presidenza ed al Consiglio Direttivo Centrale i quadri preminenti di ogni regione, provincia e zona, per fare il consuntivo, in un Congresso (il sesto della serie iniziata nel 1946 nel salone dell'istituto Pio /-V in Via dei Penitenzieri a Roma) che si proietta sull'avoenire per mettere a fuoco i programmi, rinver dire gli ideali, constatare una maturità che ci con sente di dire la nostra parola nei confronti di chiun que sviluppi un'attività sportiva particolarmente ri volta ai giovani. i In questi quindici anni si è allargata la zona di influenza del C.S.I., sono stati formati migliaia di di rigenti, si è dato modo a milioni di ragazzi di svol gere attività atletico-agonistica e fisico-ricreativa cer cando di completare questo quadro di fresca giovi nezza sportiva con una cornice associativa che va sempre più rafforzata e curata. È stato giustamente osservato come un bilancio generale del C.S.I. offrirebbe cifre astronomiche: mi lioni di atleti-gara; centinaia di migliaia di dirigenti, di tecnici, di giudici, decine di migliaia di elimina torie, di finali provinciali, regionali, interregionali e nazionali, somme favolose consumate lira a lira, pro fuse per lo più da quei grandi meritevolissimi appas sionati e piccoli mecenati, capaci di privarsi di qual siasi modesta soddisfazione, sorretti e sospinti da un trittico di ideali e di amore: amore al Papa e alla Chiesa; amore ai giovani, amore allo sport. E' merito del C.S.I. e dei suoi atti concreti interni ed esterni se l'infinita bontà e lungimiranza di Pio XII accettò in un giorno glorioso per la nostra vita dina mica (Tessere denominato < Papa degli Sportivi >. La scomparsa di Papa Eugenio Pacelli colmò di tristezza lo sport e la gioventù pensò per un attimo di aver perduto il suo alto Patrono. Ma ecco, per la inesauribile fonte di vita, di perenne primavera che sono le caratteristiche della Chiesa, salire al Trono Pontificio, Sua Santità Giovanni XXI11. il quale, come gli altri ultimi suoi predecessori, guarda con infinito amore paterno con predilezione ai giovani, sicuro ba luardo di difesa e di prosperità per il mondo cat tolico. Il CSI si riunisce per la sesta volta a Congresso giusto ad un anno dalle Olimpiadi di Roma. 1 giochi quadriennali che chiamano a raccolta la gioventù mi gliore e più forte, gli intelletti più vivi di ogni Paese, si celebreranno per la prima volta nella storia, nella Città Eterna, nella Capitale del Cristianesimo. E" un privilegio che il CSI deve sentire anche proprio, in quanto l'apporto dato dalla nostra Organizzazione allo sport italiano e mondiale non è stato lieve, se in questi anni centinaia di nostri ragazzi sono passati a vestire le maglie delle più famose società d'Italia, se tanti e tanti hanno rappresentato la nostra Nazione nelle severe prone internazionali. A chiusura del triennio che stiamo per passare in sieme all'archivio ormai vasto, della nostra Organiz zazione sento il dovere di ringraziare gli amici della Presidenza, del Consiglio Direttivo, degli Ispettorati Regionali, dei Comitati Provinciali e Zonali, delle Unioni Sportive, i dirigenti e gli atleti tutti, per lo amore, la dedizione, riservati al CSI 11 Congresso che si sviluppa questa volta nella meravigliosa sede del Centro Internazionale Pio XII per un Mondo Miglio re, deve proprio indicarci la nia migliore per servire attraverso la Chiesa, lo sport più sano. LUIGI GEDDA
/
Giovanni XXIII, felicemente regnante, continuando la simpatica tradizione degli incontri con gli sportivi iniziata da San Pio X e sviluppata da Pio XII, riceverà in Udienza speciale, domenica 26, i partecipanti al V I Congresso Nazionale del C.S.I.
U i A TECNICA nello sport * come nelle arti non L deve essere d’impaccio allo spiegamento delle forze spi rituali, quali l’intuito, la volontà, la sensibilità ,il co raggio, la tenacia, che sono, in fondo ,il vero segreto di ogni successo... il tecnicismo freddo non solo impedisce il conseguimento dei beni spi rituali che lo sport si pro pone, ma quando anche con duce alla vittoria, non sod disfa nè chi lo esercita, nè chi vi assiste per goderne... Servirsi della tecnica ma far prevalere lo spirito; sarà questa la norma fondamentale del vostro Centro, sportivamente nell’educare i giovani ». Nel presente articolo ten teremo di commentare bre vemente queste luminose di rettive lasciate dal Santo Padre Pio XII il 9 ottobre 1955 in occasione del primo decennale del Centro Spor tivo Italiano. La Tecnica è un sistema
I MAGGIORI IMPEGNI RICHIEDONO COMPLETEZZA DI QUADRI
Fervido sviluppo organizzativo in numerose promettenti zone uando questo numero di Stadiuin arriverà in peri feria molti Dirigenti forse ranno già in partenza per Ro ma per partecipare al VI Con gresso Nazionale Perciò la sintesi che con un po' di ardire vorremmo fare è particolar mente rivolta a coloro che non possono partecipare alla gran de assise romana. E’ una sin tesi di un triennio di intensa attività vissuta da tutti: atleti e dirigenti, in un clima di ten sione verso mete sempre più alte e costantemente impronta ta ai principi informatori del Centro Sportivo Italiano. Sono passati altri tre anni, dunque, si è ovunque lavorato con impegno, con sacrifìci enormi, ma sopratutto con un amore intenso verso quei gio vani che hanno spontaneamen te aderito alla nostra organiz zazione Si è cercato di dare a tutti qualche cosa di buono e di nuovo; si è cercato imposta re il lavoro su una azione edu cativa e formativa per far comprendere ai giovani e ai non più giovani come nello sport vi siano valori che pos sono effettivamente costituire la piattaforma di lancio per raggiungere le finalità verso le quali deve tendere tutta la no stra azione. Pochissime ore ci separano dal rendiconto triennale ed il Consiglio uscente si presente rà a tutta la periferia per
Q
esporre il lavoro svolto nei tre settori della vita del C.S.I.: o rganizzativo. agoformativo sa nistico. Il lavoro di questo triennio ha puntato decisamente verso una più completa formazione della struttura dirigenziale: campi scuola nazionali, regio nali e provinciali sono stati la costante preoccupazione di tut ti perchè si sa che la vita di una organizzazione dipende principalmente dalla prepara zione dei quadri Dirigenti. Ed anche se ancora siamo lontano dalla meta prefissa, si può dire tuttavia che un notevole passo avanti è stato fatto: la periferia ha corrisposto allo sforzo del la Presidenza in modo adegua to: i giovani, che hanno par tecipato ai corsi, sono ritornati ai loro comitati animati da un grandissimo entusiasmo e si son i messi a lavorare con lena) Questo dimostra la bontà dell'in'ziativa che nel prossimo futuro sarà certamente poten ziata e maggiormente adegua ta alle esigenze del CSI. In campo organizzativo sep pure abbiamo avuto qualche deflession che però non ha importanza rilevante, il com plesso, si è sviluppato e poten ziato, dato che in alcune zone dove fino ad ora il C.S.I. non era conosciuto, vi è stato un notevole risveglio. Oggi possia mo quindi dire che in tutte le provinole siamo presenti, an
che se in qualche caso il co mitato provinciale ancora non funziona. La diffusione del CSI naturalmente si è potuta rag giungere attraverso una costan te attenzione verso tali zone e qualche volta attraverso la costituzione di Comitati Zonali. Ma al di là di ciò, che ha la caratteristica di una fredda rassegna di dati, va attenta mente visto l’impegno dei Di rigenti periferici di trasforma re sempre più il Centro Spor tivo Italiano in strumento di penetrazione e avvicinamento del mondo giovanile. Dire, comunque, che tutti i comitati hanno raggiunto una vera e propria maturità orga nizzativa sarebbe eccessivo. Tuttavia possiamo affermare che la maggioranza di essi è attualmente in grado di regge re il peso di tutta l’attività pro grammata dal Centro avvalen dosi di persone capaci e prepa rate ai diversi compiti. La Pre sidenza ha cercato in ogni mo mento di seguire da vicino lo sviluppo dei comitati, convinta che solo attraverso la loro pie na efficienza si possono rag giungere i risultati verso i quali tendiamo. Putroppo molte vol te gli aiuti del centro sono sta ti dati attraverso consigli e suggerimenti, ma non è manca to anche qualche aiuto concre to a secondo delle disponibili tà di bilancio. Ad ogni modo il lavoro di tutti i Comitati merita un elo
gio incondizionato, perchè in tutti i settori — ed in partico lare in quello formativo — si è potuto constatare un continuo progresso e questo è motivo di grande conforto in quanto dimostra come, oltre l’euforia di un campionato o di un tito lo, i nostri Dirigenti sentono profondamente il problema del la educazione e della formazio ne dei giovani. Abbiamo detto che non rite niamo opportuno riportare dati e vogliamo mantener fede al proposito anche se essi potreb bero avere un certo peso. Non possiamo però astenerci dal ri volgere l’attenzione sulle cifre del tesseramento di questo ul timo triennio, soprattutto in considerazione della lieve fles sione nericatasi nel decorso anno. Ma ciò non può e non deve impressionare alcuno. La lieve flessione è dovuta al fat to che attraverso una conven zione si è finalmente giunti a chiarire definitivamente quali sono le nostre società e quali quelle di altri Enti che veni vano attratte da motivi ecce zionali. Possiamo essere perciò soddisfatti se qualche società è passata ad altre organizzazioni
in quanto nella disciplina che raccoglie il maggior numero di aderenti, i tesserati C.S.I., ora sono solamente C.S.I. Si può allora concludere af fermando che il C.D.N. ha cer cato, pur con le inevitabili manchevolezze umane, di in terpretare le necessità dell’Or ganizzazione e di adeguare ogni iniziativa alla forza dei propri organi. Questi, poi. hanno cor risposto in pieno ed oggi pos siamo dire che il Centro Spor tivo Italiano ha compiuto un altro notevole passo in avanti confermando ancora una volta come, attraverso uno sport sa namente e cristianamente inte so, si possano raggiungere an che risultati tecnici di notevole risonanza. Al Centro Intemazionale Pio XII sarà posto al vaglio di tutti i delegati il lavoro svolto, ma oltre a questo si guarderà al futuro verso il quale dobbiamo avviarci con l’impegno di sod disfare e le esigenze dei gio vani e, in particolare, il man dato che volontariamente ci siamo assunti come educatoriapostoli. LORENZO BORGHI
Il vero volto della tecnica
di metodi relativi ad uno strumento, in vista di una attività o di un lavoro. Gli strumenti possono essere artificiali o naturali. Il cor po umano è uno strumento naturale. Colui che cammi na, che fà dell’atletica, del lo sport in genere, si dedica ad una operazione tecnica nella quale gli strumenti vengono adoperati senza es sere spogliati del loro stato o della loro destinazione na turale. Gli strumenti artificiali, detti utensili sono mossi dalla forza umana e agisco no sotto il controllo del l’uomo. Un insieme di uten sili costituiscono la macchi na che esercita una attivi tà interna indipendente dal l’uomo, che deve però esse re messa in moto, control lata .diretta e fermata dal l’uomo. Nello sport la tec nica riguarda il corpo uma no o, meglio, tutto l’uomo nella sua costituzione fisiologico-spirituale, come stru mento naturale; riguarda poi la macchina (biciclet ta ecc....), come strumento artificiale utile all’uomo per svolgere 'determinate attivi tà sportive. Il tecnicismo è l’indebito prevalere del fattore tecnico sul fattore che originaria mente ispira un’attività umana, sia essa il pensiero o l’intuizione estetico crea tiva o l’attività della perso na umana come tale. Essenza della tecnica sporti va : Per ora ci limìtiamo a considerare la tecnica nei confronti dello strumento naturale che è il corpo uma no. Perchè si attui la tec nica del corpo umano si ri chiedono tre elementi: PRIMO: Conformità alla natura. — Non si può con cepire la tecnica in disaccor do con le leggi della natu ra; essa deve esserne anzi un compimento. Infatti la tecnica è nella natura e ap partiene a questa. SECONDO: Ordinamento a un fine. — Non può esserci attività tecnica senza ele mento teologico ovverosia finalìstico. Infatti la varia zione di forme o l’esercizio lavoro sportivo non basta a stabilire un criterio. Anche la natura ci offre degli stra ni esempi di variazioni o lavorazione; per esempio il torrente lavora le pietre e modella la loro superficie. Il contrassegno sta piuttosto nella lavorazione ordinata a un fine. TERZO : Lavorazione. — Il concetto di lavorazione deve qui intendersi in senso lato comprendendovi anche la semplice composizione di unità uguali o diverse. L’esercizio che il lanciatore di peso fa per rafforzare i muscoli addominali è una lavorazione adatta per rag A
Gioventù sportivo, gioventù sveglio
HI SCRIVE è un «vecchio» appas Sottolineare questa costante carat sionato di sport: del « foot-bàll », teristica della comunità dell’Associaper l’esattezza. Appassionato come lazione GIAC non è inutile, se si vuole GRAZIE' ALL'APPASSIONATA OPERA DI MIGLIAIA DI DIRIGENTI stragrande maggioranza dei giovani esaurientemente comprendere quello che provengono dalle file di una Asso che è stato, per così dire, il su ciazione nella quale il concetto di strato originario che ha dato luogo educazione è inteso in senso da ab ad una esigenza sempre più palese bracciare non solo le facoltà dello e sempre più individuata per cui na spirito, ma anche quelle del corpo. sceva nel 1906 la FASCI e. dopo la Se provate ad interrogare quei bra soppressione forzata di questa, avve vi Dirigenti del CSI che tanta passio nuta nel 1927, veniva costituito l'at ne e tanto entusiasmo mettono nel tuale Centro Sportivo Italiano nel '44. l’opera educativa e tecnica di assi Una esigenza che presenta due fon er la celebrazione del sua proficua presenza ed ha nismo, che con tutte le sue stituire una incrinatura ma elargiti, ma anche nel itile-। stenza agli innumerevoli gruppi spor ATT ,r\nrtFAPf *A damentali aspetti: offrire ai giovani VI rCongresso Nazionale del ! contribuito con le sue giova- regolamentazioni talvolta si semplicemente un motivo per vare che altre Organizzazioni ! tivi che fioriscono in ogni parte di tentano, di seguire la strada da delle Associazioni delle concrete pos Centro Sportivo Italiano la pe I nili forze alle fortune dello presenta come un complesso di migliorarci. Italia all’insegna del CSI, sentirete pesante burocrazia, oggi il Cen Non ci soffermiamo sul ca noi percorsa, e non sempre riferia ancora una volta ha sport nazionale. sibilità di esprimere sul piano dilet rispondervi che in loro la vocazione La nostra bandiera può es tro Sportivo Italiano non stello delle nostre attività che con mezzi che possono defi risposto entusiasticamente al a donarsi in questo modo per un tantistico la loro passione ai vari tipi l’appello ed i rappresentanti di sere definita una bandiera di avrebbe conseguito tangibili ri nel complesso possiamo defi nirsi idonei. % migliore avvenire della gioventù ita di sport per il pieno sviluppo della E’ stato ufficialmente dichia butti i Comitati saranno pre combattimento e nello stesso sultati e non sarebbe conosciu nire vittoriose, ma non possia liana trae origine da quel costume loro personalità: offrire a tutti i gio to ed apprezzato nel difficile tempo una bandiera di sere mo fare a meno di fare una rato dalla Presidenza del CONI senti in Roma, non solamente acquisito in Gioventù Cattolica, ove, vani d’Italia, desiderosi di consociarsi mondo dello sport. constatazione: gli apprezzamen che il CSI è l’Ente di propa per discutere un consuntivo, nità e di fede. piuttosto che perdersi nelle cabale del in libere federazioni per l’esercizio Il Centro Sportivo Italiano Non abbiamo cercato, come ti più lusinghieri, espressi in ganda che più di ogni altro ha ma soprattutto per ribadire e •’ tifo » in fumose sale da biliardo, i degli sport, la possibilità di educarsi, tracciare nuove vie che porte nel compiere le sue opere do non cercheremo mai. risultati più circostanze e non per ra contribuito e collaborato per giovani preferiscono rimboccarsi i ranno il CSI ul raggiungimen veva ed ha senza alcun dubbio di alto livello tecnico anche gioni di diplomazia o di op le fortune dello sport nazio di allenarsi, di avviarsi alla pratica pantaloni e improvvisare una sfida a to di mète sempre più ambite. rispettai? le ragioni che hanno se gli stessi sono stati sponta portunismo dalla Presidenza nale. Basterebbe questa dichia pallone tra amici. sportiva sul piano dilettantistico ed ispirato e che ispirano la sua neamente conseguiti. Non amia del CONI e dalle Presidenze Pensiamo che in questa sede razione per renderci soddisfatti Perchè questo, anche per ciò che anche sul piano professionale. Un ser mo parlare di noi stessi per delle Federazioni, costituiscono e per continuare la nostra at non dobbiamo volgere il no esistenza. riguarda l’attività sportiva, è il me vizio che ha visto e che vede im In ogni circostanza è stato ché potremmo essere indotti un tangibile riconoscimento che tività con la consueta dedi stro sguardo ad un passato re todo della grande famiglia della pegnate le migliori energie della * che il lavoro per un dovuto rispetto alla ve ha il significato di un premio zione e con lo svolgimento di)' moto e recente dove la storia tenuto presenti GIAC: rifuggire il vuoto verbalismo GIAC a militare con vero spirito di ci ricorda con caratteri inde dei dirigenti nazionali e peri rità a porre in risalto il lavoro ambito. temi già in atto. । dei sofismi e sperimentare la capacità apostolato in questo importante set La situazione attuale ci dice lebili la dedizione e il sacri ferici doveva essere basato sul compiuto all’ombra dei campa Le nostre opere non hanno dei propri muscoli in uno spirito sa ficio di tutti i nostri Dirigenti la formazione morale e spiri nili di tutta Italia. Dobbiamo che il CSI è riuscito ad emer un traguardo fisso e in ogni tore del CSI che tante parole illumi namente agonistico che dà libero sfo e dei nostri atleti Non voglia tuale della gioventù Ma se essere convinti di aver com gere nello sport nazionale e istante della nostra attività natrici ed esortatrici ebbe dal Ma go all’esuberanza delle energie fisiche piuto interamente il nostro do tale persuasione non è sempli dobbiamo tentare con ogni gemo fare una elencazione delle questi principii che sono alla gistero della Chiesa e segnatamente e che cementa la comunità dell'Assovittorie del Centro Spartivo base di tutta la nostra Onga- vere. c se anche vi possono es cemente costituita dai riconoGENEROSO DATTILO ciazione. dal Papa Pio XII di f. m. Italiano che su tutti i campi I nizzazione non fossero stati ac- sere stati degli errori, gli stessi noscimenti ufficiali che ci ven (continua Ln 2* pagina) deUo sport ha fatto sentine lai campa gnati da un crudo ago. non possono e non debbono co- gono spesso spontaneamente
C
Presenza efficace nelle speri italiane del movimento affenistice gialle * blu
P
giungere una tecnica di lan cio più perfetta. Conseguenze di una tecni ca sanamente intesa: a) La tecnica sportiva è una ricerca ed una attenta applicazione delle leggi na turali. Non esiste tecnica sportiva dove c’è trasgres sione di leggi naturali; ogni qualvolta nello sport non si tenga conto delle esigenze dell’uomo, così come è sta to creato e redento, si và contro le leggi di natura e quindi non si attua una tec nica sportiva. b) La tecnica è un mez zo di giusta affermazione della personalità umana. Og gettivamente e soggettiva mente considerato il pro gresso operato dalla tecnica sportiva è contraddistinto dal fatto che la combina zione delle leggi naturali che si realizzano nel corpo umano e nell’atleta in ge nere non conduce soltanto alla somma delle loro pro prietà, ma, più e meglio, al la conquista di nuova mera vigliosa qualità che consiste nella personalità dell'atleta attuata in modo compietamente nuovo. Vista esteriormente è qualche cosa che si aggiun ge alla struttura psico-fisica dell’atleta, un rafforzamen to muscolare che prima non esisteva sotto l’aspetto sta tico e una superiore capa cità realizzatrice sotto lo aspetto dinamico. L’atleta in possesso di una sana tecnica rappresenta un processo o un’opera ottenu ta da materiale (corpo-ani ma) che sta nel limite delle possibilità (leggi naturali) condizionato dalle leggi na turali, ma realizzabile sol tanto attraverso lo spirito umano. c) La tecnica rappresen ta un punto d’incontro del l’uomo con Dio. Noi non creiamo la tecni ca, bensì la scopriamo sol tanto, nella natura. Esiste già; e tutte le variazioni per migliorare le prestazio ni di un atleta e in genere l’attuazione completa dell’uomo-atleta sono tante tappe che lentamente ci de vono condurre verso l’armo nia prestabilita nell'uomo, armonia che nasce dalla unità gerarchica tra la ma teria e lo spirito. L'unità gerarchica esige che nella composizione di più cose (corpo spìrito) si osservi la legge naturale della premi nenza dello spirito sulla ma teria: servirsi della tecnica ma far prevalere lo spiri to (Pio XII). Solo così la tecnica spor tiva ci fà incontrare il Creatore che si serve dello spirito umano per continuaNICOLA PAVONI (continua in 3‘ pagina)
Come non ricordare le preziose nor me morali date da Pio XII nei suoi discorsi agli sportivi in numerose oc casioni? Come non rilevare la notevolissima importanza data ad uno sport cristianamente inteso e realizzato, le cui finalità vanno dall’educazione e dalla fortificazione del cor po all’utilizzazione che l’anima può fare di un corpo irrobustito per la vita interiore ed esteriore della per sona, ad un maggiore avvicinamento a Dio della persona stessa? Ora. con il Congresso del 25-26-27 aprile, il CSI sì avvia a concludere un triennio di attività e ad iniziarne un nuovo. E il tema scelto per il Congresso * Sport sano per una gio ventù migliore • ben sintetizza lo spi rito che ha animato e anima questa Organizzazione germinata, lascia e che lo dica, dal cuore stesso della Gio ventù Cattolica, con la quale ha e conserva in comune gli altissimi idea li di fede, di generosità, di entusia smo. di amore per tutta la gioventù d’Italia. • Al CSI, vero ponte di cristiana fra ternità tra noi e tutti i giovani spor tivi d’Italia, va il nostro più caldo augurio di un proficuo lavoro per il nuovo triennio di attività e la pro messa di una collaborazione sempre più intensa per gli alti compiti edu cativi che gli sono affidati. ENRICO VINCI