Stadium n. 11-12/1953

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OGNISPORT,, e l’cittr.ezzatissimo servizio del C. S. I. e del C.T.G. per il rifornimento di tutti

gli articoli per lo sport e il turismo PER IL CALCIO: Calzettoni in cotone zebrati . . . . . L. Calzettoni in cotone semplici . . . Ij . Calzone, in tela colori e misure varie Calzoncini imbottiti per portiere . . L. Cavigliere elastiche misure varie . . Ij . Ginocchiere imbottite per portiere . Ij . Guanti in pelle e gomma per portiere Li. Lacci per scarpini cm. 120 colori vari Li. Maglie extra in lana colori assortiti Li. Maglie in cotone doppio tessuto col. Ij . ass............................................................. Maglie in cotone leggero colori ass. L. Palloni extra gara a valvola A 5-18 Li. Palloni extra gara a valvola C 5-18 L. Palloni allenamento valvola 5-18 . . Ij . Ij . Palloni allenamento a laccio 5-18 Scarpe extra cucite................................ L. Scarpe extra chiodate .......................... Li.

350 300 450 600 450 800 2.000 50 2.800

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ATTENZIONE...! A tutti coloro che richiederanno materiale per un minimo di Li. 4.000, invieremo in omaggio il famoso volume : «TUTTO SUL CALCIO»!

"OGNISPORT,, - Via della Conciliazione 1 -ROMA


I

Il gruppo “azzurri,, del C.S.I. In occasione dell'apertura del IV Congresso Nazionale domenica 6 dicembre 1953, al Teatro Eliseo di Roma, verranno consegnati i disunivi d’oro agli atleti, cresciuti nelle file del ' Centro Sportivo Italiano, che hanno vestita la « maglia azzur| ra ■ ■> o fatto parte di rappresentative nazionali. Gli stessi daranno vita al « Gruppo azzurro > del C.S.I. del quale entreranno a far parte negli anni futuri altri atleti e nazionali ». ina cerimoniaSono sfati stati invitati a Roma -ncr per la. la significai significativa cerimonia;

CONTI .Agostino (atletica leggera) D’ASNACH Sergio (atletica leggera) DELLADIO .Arrigo (sci) FABBRI Nello (ciclismo) GHISELLI Giovanni (atletica leggera) LAVELLI Rino (atletica leggera) MINELLI Idalco (pallacanestro) NINCHI .Arnaldo (pallacanestro) RIMINUCCI Sandro (pallacanestro) ROMANI Angelo (nuoto) TOLIN Tito (sci)

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Rassegna mensile illustrata di tutti gli sport Anno Vili - N. 11-12 - Roma - Nov.-Dicembre 1953 - Direzione e Amministrazione

Roma, Via Conciliazione 1 - Tel. 50.113 - 555.501 LUIGI GEDDA

direttoro

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c. s.i.

A. SALERNO - V. NATALIZIA - N. BELLINI - G. FILI PPUCCI - M. MURA -'A DI MAURO - C. FRANCESCONI Sintesi delle regioni . .

Dieci anni al servizio dello Sport e dei Giovani . . . 3

LA PRESIDENZA Benvenuti a Roma

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D. NICOLA PAVONI La buona strada .

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D. ENRICO CORBELLA L’albero che rinasce . .

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NATALE BERTOCCO Dagli albori al IV Congresso

CSI - Programma 1953-54 LUIGI FERRARIO Atletica 1953 .................... ♦

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41

Di tutto un po’ 8

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43

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Il Comitato Prov. Romano ha premiato i suoi campioni ...................................... 44

Consuntivi dell’ultimo biennio ............................

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Di provincia in provincia 45 Norme e comunicazioni . . 47

GENEROSO DATTILO Due lustri di agonismo .

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ABBONAMENTI Annuale L. 1100 - Semestrale L. 600 60 0 - Benemerito Benemerito L. 5.OC0 - Un numero Disthbuzione S. E. M. C I. - Via Conciliazione. 1 - Roma

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Classifica comitati provinciali 1953

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ROMA Bergamo Brescia Genova Pescara Firenze Ferrara Reggio Em. Milano Cagliari Molletta Treviso Napoli Verona Mantova Torino Padova Pesaro Vicenza Cremona Brindisi Trento Ravenna Alessandria Novara Modena Lucca Catania Terni Perugia

Punti

6347 6320 5699 5086 4028 2749 2681 2410 2335 2234 2210 2146 1854 1844 1595 1585 1537 1491 1474 1409 1261 1222 1005 955 921 928 910 909 865 820

31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60.

Cosenza Sassari Messina Arezzo Viterbo Potenza Venezia Parma Reggio Cai. Pisa Siracusa Bolzano Udine Como La Spezia Bologna Ancona Cesena Camerata Lodi Siena Crema Chieti Palermo Lecce Latina Biella Pavia Teramo Trieste

Punti

805 779 735 721 715 705 695 683 671 585 575 549 525 509 470 450 442 425 398 374 365 360 350 335 330 310 310 295 295 290


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BENVENUTI A Per la (inaila volta dalla sua nascita il C.S.I. chiama a raccolta le sue Unioni Sportive per il Congresso Nazionale.

Cade giusto, questa vitale assise di Dirigenti e collaboratori, in apertura deH’anno celebrativo del primo decennio della Organizzazione che può essere ormai considerata la maggiore, in senso polisportivo, agonistico e fisico ricreativo, d'Italia. In questi anni di intenso e concreto lavoro il Centro Sportivo Italiano ha cercato di incanalarsi quanto più possibile sulla direttrice così umana e utile (dia gioventù tracciala dalla organizzazione madre: la Federazione delle Associazioni Sportive Cattoliche Italiane, la FASCI, saldo ceppo sul quale ha potuto fiorire il nuovo germoglio, ormai anch'esso albero vigoroso.

FASCI e CSI: due sigle, due epoche, due mondi di gente, una la linfa, una la finalità del bene. Come la FASCI, il CSI ha infatti la stessa linfa vitale, quella del Cristianesimo, lo stesso scopo: educare le giovanili generazioni, formarle fisicamente, moralmente, cristianamente soprattuto nel nome dello sport, con lo strumento sano e cavalleresco delle competizioni agonistiche. Il CSI deve la sua fortuna, dimostrata dalla formidabile realtà dei suoi cinquantamila tesserati e delle sue duemila società, all’aver portato nel mondo sportivo italiano la novità di queste tre sue caratteristiche principali:

1) lo sport del CSI è lo sport cristiano: cioè quello sport puro che oggi tutti auspicano ma di cui pochi ne conoscono le fonti segrete. Il CSI non ha avuto rispetti umani in questa prerogativa programmatica sapendo che il Cristianesimo è quella luce secolare che quanto incontra sul suo cammino avvolge, illumina e riscalda ;

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2) lo sport del CSI è lo sport dei giovani: dieci anni al servizio della gioventù e questo non è uno slogan coreografico o plateale sfruttato anche da altre organizazzioni in quanto la realtà depone in favore della nostra causa. Il CSI pratica quello sport dimenticato perché povero ma che nella sua essenza è il vero sport: quello che si fa ai margini delle grandi città o negli umili paesi di provincia, lo sport che non trova posto tra le pagine dei grandi quotidiani sportivi ma che è fatto dalla grande e disinteressata passione di silenziosi dirigenti che pagano di persona pur di vedere attorno alla bandiera del CSI i giovani sempre più numerosi e sempre più buoni; 3) il CSI è una grande famiglia: alla base di tutto esiste quella grande e indissolubile amicizia che lega dirigenti centrali e periferici, uniti tra di loro non solo dal vincolo delle grandi idee che li muove ma anche dai sacrifici quotidiani che s’incontrano per fare vivere all'Ente, che a tutti sta a cuore, la meravigliosa avventura falla di sogni, di speranze, di trepidazioni e di conquiste. Compito quindi del IV Congresso Nazionale è meditare questi temi fondamentali e intensificare le sue richieste per dare aU’Organizzazione un contenuto educativo, formativo, associativo quanto più spiccato possibile. Ora che esistono le squadre, gli atleti, che si perfezionano i Dirigenti, il CSI deve intensificare e concretizzare la sua intelaiatura sociale, facendo tesoro dei. consigli e della benevolenza dimostratagli da S. S. Pio XII, Papa degli sportivi. Questo deve prefiggersi ogni Dirigente venendo a Roma per il IV Congresso Nazionale: collaborare con amore, con disinteresse, con schiettezza sportiva e cristiana per fare sempre più bella e vitale la sua Organizzazione. LA PRESIDENZA


La buona strada Angelo Mosso, forte tempra di lottatore, giustamente chiamato «Apostolo dello sport» in una re-

cente pubblicazione di Laudo Ferretti, quando deve trattare dello sport nel periodo che va dalla soppressione delle Olimpiadi (393) ad opera di Teodosio alla «Giocosa» di Vittorino (142.3-46) volta pagina e se la sbriga dicendo che «il cristianesimo abbatteva rapidamente, insieme agli altari del paganesimo anche i ginnasi e le palestre, nelle quali crasi perfezionata l’estetica umana ». Il crollo dei giuochi olimpici avvenne per insufficienza di forza interiore; erano nati come espressione di una vita religiosa c morirono quando questa ispirazione eroico religiosa venne a mancare. Quando la forza erompente del cristianesimo travolse il paganesimo decadente, i giuochi olimpici

erano già stati condannati dalle salaci satire di Aristofane, da Platone, da Euripide, da Orazio e dal fi-

losofo .Seneca. Se Cipriano e Ambrogio si scagliarono contro uno sport venale ed impudico che aveva tradito il bello e il buono della sua stessa tradizione pagana è certo però che « un’azione rivolta a combattere l’atletismo da parte dei cristiani, non ci fu. Nè nella parola del Figlio di Dio, nè in quella degli Apostoli si trovano condanne di Olimpia e dei suoi giuochi » (L. Ferretti: Olimpiadi). Esauritosi 1’olimpismo pagano nacque nel lucente Evo di mezzo l’Olimpismo cristiano. Con la cavalleria infatti lo sport raggiunse il culmine supremo del suo scopo essenziale che è quello di cooperare alla formazione dell’« uomo completo » per renderlo strumento più adatto allo sviluppo del Regno di Dio sulla terra.

Mentre nei giuochi pagani lo spirito religioso aveva praticamente un aspetto marginale e lo sport era una pura e semplice esibizione del bello e del forte fisico, con la cavalleria si vennero delineando definitivamente i punti essenziali che dovrebbero ispirare uno sport cristiano:

1) sport come educazione del corpo; 2) perché il corpo divenga strumento più adatto

ad agire con l’auima in sintonia alla volontà di Dio;

3) e ad operare decisamente in senso apostolico nelle relazioni sociali.

('osi l’« uomo redento » troverà nello sport cristiano un mezzo di educazione alla sua attività apostolicoformativa. Il Centro Sportivo Italiano crede di questa mora vigliosa tradizione olimpico-cristiana vuole chiamare a raccolta milioni di atleti attorno al vangelo per-

ché con la mano sul «Libro Sacro», come gli antichi cavalieri, giurino di vivere e lottare per la difesa dei sacri diritti umani c per la diffusione del regno di pace e di amore sulla terra.

Sono entrato per caso dentro lo spogliatoio di uno stadio umbro e mi sono accorto come nei volti stanchi c sudati degli atleti non c’era la serenità dei figli di Dio.

Ho seguito le gare dei nostri atleti e mi sono convinto che all’adeguata formazione tecnica non fa riscontro una forte e decisa formazione spirituale. E’ molto facile nel mondo dello sport perdere di vista l’essenziale per il contingente e rendere fine quello che dovrebbe essere soltanto un mezzo.

Vengono moltissimi sacerdoti e dirigenti, preoccupati di impostare una società sportiva, in cerca di mezzi per attrezzatura di squadre e. di denaro per campi di foot-ball o di atletica e a tutti non mi stanco di ripetere che il campo c le attrezzature servono a nulla se non riusciamo a creare un clima sacro nei nostri atleti.

Perché lo sport, possa essere educativo in senso cristiano e porti un utile beneficio alle nostre organizzazioni è necessario che i nostri ragazzi applichino anche alla loro attività sportiva e ricreativa quello che scriveva S. Giovanni Evangelista: « lo spirito è quello che vivifica, la carne a nulla giova ». Perché poi lo sport possa diventare un mezzo di sviluppo di vita soprannaturale nei nostri giovani bisogna inquadrare l’attività sportiva nella meravigliosa direttiva pedagogico-soprannattirale che San Paolo dettava ai corinti:

« Sia che mangiate, sia che serviate, sia che facciate altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio» (1Cor. 10,31),

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— Fuori da questo clima lo sport degenera, imputridisce e perde ogni valore umano e cristiano. Non può quindi esserci altra alternativa: o lo sport è cristiano e allora dà garanzia per una formazione fisico-spirituale oppure diventa pagano e si esaurisce in bassi esibizionismi di carne umana e l’atleta distrugge la sua personalità arrivando a certi eccessi che faceva scrivere al pagano Euripide: « v'è molta gente cattiva nell’Attica, ma i peggiori mascalzoni sono gli atleti ». Se vogliamo poi che lo sport acquisti una funzione pedagogica bisogna tener conto di una grande verità che ben delineava Rosmini nell’AntoIogia Pedagogica quando scriveva che: « l’educazione dell’individuo umano deve avere una perfetta unità: ed è un grande errore il credere che l’educazione fisica, intellettuale e morale, siano tre cose separate e indipendenti ».

Credo che uno dei più grossi difetti della nostra pratica pedagogica sia proprio nel creare al ragazzo un mondo a compartimenti stagno in cui manchi una continuità ed una unità di azione.

E’ necessario tener conto cioè clic il ragazzo non è soltanto un ammasso di cellule da vivificare e un groviglio di muscoli da potenziare, ma è soprattutto una «persona spirituale, che deve attuare una missione divino-umana ». Il sole che dovrebbe illuminare e vivificare unitariamente le attività fisico-spirituali dell’uomo è la volontà di Dio attuata giorno per giorno in un dono di « tutto l’essere » che si pone di fronte al Padre in costante atto di adorazione.

In questa atmosfera di vita soprannaturale corpo e anima diventano preghiera, amore e adorazione al Padre. Quando ai nostri ragazzi diremo chiaramente che possono adorare Iddio e vivere nella sua volontà anche nel rettangolo verde di un campo di foot-ball, capiranno come il loro giuoco possa acquistare un valore sublime sia come trasformazione interiore che come conquista apostolica.

Piace al ragazzo questa visione serena ed unitaria della sua vita spirituale c a lungo andare ci accorgeremo come, per mezzo del giuoco, il ragazzo imparerà a pregare e pregando saprà dare al suo giuoco una dignità cristiana. Questa, penso, sia la buona strada dove Assistenti e Dirigenti dovrebbero incanalare la loro attività nel mondo dello sport se vogliamo che la polisportiva parrocchiale non sia di intralcio alla vita spirituale dei nostri ragazzi, ma acquisti un alto contenuto educativo e una incandescente forza .di espansione apostolica.

Don Nicola Pavoni

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Azzurri del C.S.I.

CONTI AGOSTINO E’ nato a S. Giovanni di Lecco (Como) il 23 marzo 1928, c fa il meccanico. Ha iniziato la sua attività atletica nelle file del C.S.I. tesserandosi per la Pro Victoria di Calolziocorte (con la quale è tutt’ora tesserato per il C.S.I. con tessera n. 19503) — col quale ha partecipato a tutte le manifestazioni sia provinciali, regionali e nazionali. E’ stato campio-

ne provinciale, regionale e nazionale del C.S.I. Con l’U.S. « Pro Victoria di Calolziocorte ha svolto pure la sua attività federale, cogliendo sempre significativi successi che lo hanno portato alla sua classifica di 1« serie ed aH’inclusione nella rappresentativa nazionale italiana per rincontro « Italia-Germania ». Nel C.S.I. ha preso parte pure a gare di mar-

cia in montagna.


,\ quei tempi, v’era un albero, ricco di fronde: alterne ed avverse vicende fiaccarono, con prepotere ingiusto, la sua tenace vigoria. Parve ridotto a un ceppo senza vita. Ma quando il clima tornò nel giusto, il ceppo pure tornò a fiorire di un nuovo germoglio, che sorge, ora, come ancor più vigoroso albero. Le cose umane, dagli uomini pensate e fatte, sono così, quando vengono dalla perenne vitale linfa della vita cristiana: sorgono, si fanno maestose e benefiche; dal nemico di ogni bene sono combattute e quasi distrutte; poi tornano a rivivere proprio quando parevano sepolte per sempre. F.A.S.C.I. e C.S.T. Due sigle, dm* epoche, due mondi di gente, una la linfa che li regge, una la finalità di bene. La Federazione delle associazioni sportive, creata dall’ardore di conquista di ormai remoti pionieri, s’era affermata nelle centinaia e migliaia di giovani atleti e ginnasti, nelle molteplici manifestazioni al sole d’Italia e ai cieli di ogni terra d'Europa. Essa era come una famiglia: non una accozzaglia di squadre, incoerenti, slegate, nia assemblea di società. In queste Angelo Romani, primatista e campione d’Italia di nuoto, è stato lo scorso trovavano diletto ed attività il padre con il figlio, la gente dello stesso Borgo, spes- anno l’alfiere del CSI, a Londra, nel grande pellegrinaggio della "gioventù" so i fedeli della istessa Parrocchia. Sopratutto era ginnastica educativa, attrezzistica, artistica, che vi si praticava; non mancavano attività atletiche. Anzi, la F.A.S.C.I. fu la prima ad imDALLA mettere nei suoi concorsi, le gare miste di atletica e ginnastica. L’Atletica non aveva allora la pi-eminenza di oggi; il calcio, strapoF. A. S. 0.1. tente, era nell’infanzia. Il fine era unico per tutti e nobile: educare il giovane, il cittadino, attraverso le attività fisiche, a conquistare e perfeAL C. S. I. zionare le virtù morali del perfetto cristiano. Tempi eroici, si direbbe dai laudatori del passato; tempi in cui gli atleti e i ginnasti, spesso, di propria borsa, si pagavano le spese dei concorsi e delle gare; tanto meno ricevevano trasferte, ingaggi... e tante altre diavolerie del mercimonio moderno. Sì, anche perchè la F.A.S.C.I. non fu mai soccorsa da fondi statali; tutto da sè e dai suoi tenaci devoti. E nemmeno poteva aspirare ad affermazioni olimpioniche, poiché un ’’ massonico ” e ingiusto regolamento la escludeva dalle Olimpiadi, sotto Io specioso pretesto che non fosse « neutra ». Eppure furono molti i giovani che ottennero le maggiori palme olimpiche, giovani venuti dalle sue schiere; questi avevano dovuto entrare nella F.G.N.T., cioè passare le forche caudine della sedicente libertà « liberale ». Ciò nonostante, i vessilli della F.A.S.C.I. sfolgorarono in mille concorsi internazionali, di risonanza mondiale: Roma, Anversa, Amsterdam, Parigi, Orleans... Nel mondo delle palestre, erano celebri i nomi di: Fulgor di Asti, Salus di Scregno, Viribus Unitis di Saronno, Alacres di Pavia, Robur et Fides di Varese. Già dal nome, preso dal latino e significante un programma educativo, esse si distinguevano. Grandioso movimento creato dalla passione di uomini giganti per competenza, onestà, bontà. Cito due soli nomi: don Biagio di Fermo, il prof. De Simoni di Milano. La immane tragedia della prima Guerra Europea spense la giovane esistenza di tanti ginnasti; le palestre furono deserte. L’alba della vittoria fu luce a nuova ripresa. In noi anziani è ancor vivo il ricordo di quella promettente ripresa; ricordiamo il concorso di Saronno nell’immediato dopoguerra, tanto festoso di speranze. Venne invece la mortificazione di dovei- morire o conformarsi in un regime, dittatoriale anche per lo sport. Molte associazioni preferirono riporre la bandiera incontaminata. E fu allora il più grande danno della Ginnastica italiana. Con gioia salutiamo il rispuntare del nuovo germoglio: il C. S. I. cresce dall’antico ceppo. Ha la stessa linfa vitale, quella del cristianesimo. Ha lo stesso scopo: educare, educare le giovanili generazioni. Ha lo stesso aspetto: il calore della famiglia. 11 germoglio si fa albero. Vivat et crescat, è l’augurio di noi della vecchia guardia! D. Enrico Corbella

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RINASCE 7


Campionati C.S.I. 1932 CAMPIONATI NAZIONALI DI SCI

Fondo • Seniores: 1. Rossi (Brescia); 2. Falli-tinelli (Brescia); 3. Penile (X icenza). Juniorcs: 1. Pcsavenlo (Vicenza); 2. Plotegher (Trento); 3. Valle (Trento). Staffetta Km. 3 x 6: 1. Vicenza; 2. Brescia; 3. Verona. Discesa Libera • Seniores: 1. Cadinetti (Vicenza); 2. Storti (Vicenza; 3. Guariento < Roma). Juniorcs: 1. Dambros (Vicenza) 2. Carli (Vicenza); 3. Zamboni (Brescia). Discesa obbligata - Seniores: 1. Cadinetti (Vicenza); 2. Zamboni (Brescia); 3. Storti (Vicenza). Juniorcs: 1. Negri (Como); 2. Carli (Vicenza); 3. Dambros (Vicenza). Classifica •finale per Comitati Provinciali

1. Vicenza; 2. Trento; 3. Brescia. Finale Nazionale Campanili Alpini Fondo: 1. Cola (Como); 2. Dei Cas (Como); 3. Petranzini (Como). Obbligata gigante: 1. Pelosi (Como); 2. Acutis (Torino): 3. Solila (Vicenza). Staffetta: 1. Como; 2. Cuneo; 3. Reggio E. Slalom Speciale: 1. Pelosi (Como); 2. Acutis (Torino); 3. Faure (Susa). Classifica Finale per Diocesi 1. Como; 2. Susa; 3. Vicenza.

CAMPIONATO NAZIONALE DI CORSA CAMPESTRE 1. Fratini (Pescara) ni. 3.500 in 12T7”; 2. Rota (Bergamo); 3. Gandolfo (Bergamo); 4. Latin (La Spezia); 5. Nonnis (Cagliari); 6. Rizzo (Milano); 7. Vitale (Genova); 8. Orlandi (Lucca); 9. Ancillotli (Siena); 10. Baratta (Genova).

Dagli albori

al IV Congresso

Nel travagliato periodo tra la fi- e le federazioni sportive, il 19 none luglio e il settembre del 1943, vembre del ’14 veniva lanciato il Luigi Gedda, Presidente della Gio- primo notiziario del Centro Sporventù Italiana di Azione Cattolica, tivo Italiano che doveva poi ben chiese al Governo presieduto dal presto trasformarsi in Stadium riMaresciallo Badoglio, la ricostitu- prendendo la testata del vecchio zione di quel grande movimento bollettino della FASCI: autentica sportivo che fu la Federazione del- bandiera dello sport cattolico. le Associazioni Sportive Cattoliche 11 15 novembre dello stesso anno Italiane (F.A.S.C.I.), disciolta dal il prof. Luigi Gedda si recava nelfascismo nel 1927. Alle autorità di la sede provvisoria del CONI in allora egli delineò, sotto la nuova Via S. Eufemia a Roma, mentre le etichetta di Centro Sportivo Ita- Federazioni avevano ancora la dopliano un ampio programma da ir- pia veste di Commissariati per il radiare tra le varie branchie della Nord e per il Centro-Sud, per salugioventù e dello sport. tare il Commissario Straordinario Il precipitare degli avvenimenti, del CONI avv. Giulio Onesti ed inla divisione dell’Italia, la lotta inte- formarlo « intorno alle finalità e stina, l’invasione nemica, costrinse- alle iniziative di questo importante ro giocoforza a rimandare di qual- movimento sportivo recentemente che mese la realizzazione del piano promosso dalla Gioventù di Azione tracciato da Luigi Gedda e raccolto Cattolica per continuare l’attività e attuato da pochi collaboratori, i svolta dalla F.A.S.C.I. 11 Centro pionieri del Centro Sportivo Ita- Sportivo Italiano nel riconoscere liano.. nel CONI l’Ente Tecnico nazionale 11 C.S.I. esplose si può dire con sportivo per eccellenza, — diceva il veemenza tutta sportiva e cristiana comunicato diramato in accordo nella primavera del ’45 e dopo la dalle due Presidenze — si propone stesura del primo statuto e del pri- di affiancarsi ad esso per incremenmo regolamento tecnico nazionale, tare un sano e sereno sviluppo dello dopo i primi accordi con il CONI sport italiano. Il Commissario del

CAMPIONATO NAZIONALE TENNIS DA TAVOLO Singolo: 1. Magi (Arezzo); 2. Moretti (Milano); 3. Casini (Parma). Doppio: L FioriLlo-Varlese (Napoli); 2. Scartoni-Mori (Arezzo); 3. SacerdoteTorelli (Milano).

CAMPIONATO NAZIONALE PALLACANESTRO Categoria A: 1. U. S. Victoria di Pesaro; 2. U. S. Sfondrati di Cremona; 3. U. S. Nive Candidior di Roma. Categoria lì: 1. U. S. Sfondrati di Cremona; 2. U. S. Victoria di Pesaro; 3. U. S. Robur di Ravenna.

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I DIREZIONE SARI

Campionato Nazionale Pallavolo

1. U. S. Bonsignori di Remedello (Brescia); 2. U. S. Robur di Ravenna; 3. U. S. Lido Canxaiore Lucca.

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La macchina organizzativa del CSI si sposta da una vetta all’altra per la realizzazione delle infinite competizioni


CAM PIONATO NAZIONALE CALCIO RAGAZZI 1. U. S. Sainpdoria di Genova; 2. lì. S.

Vigor di Sesto Calendc; 3. U. S. Cadmea di Roma.

CAM PIONATO NAZIONALE DI NUOTO M. 100 5. I.: 1. Russo (Napoli) 1’07”; 2. Dadati (Piacenza); 3. Sanna (Genova).

M. 200 s. I. : 1. Moresca (Napoli) 2’52”56; 2. Savini (Genova); 3. Spina ( Pescara). M. 100 dorso: 1. Moresca (Napoli) l’26”2; 2. Salis (Roma); 3. Dadati (Piacenza). M. 100 runa : 1. Valente (Napoli) (Terni); 3. Falli l'36”4; 2. Lucci < Roma). 100: 1. Napoli 4’14”4; Staffetta 3 2. (Roma); 3. (Piacenza).

Da quattro anni il Comitato Provinciale di Milano, per merito soprattutto della Polisportiva Riccardi, domina nei Campionati Nazionali di atletica leggera del CSI. Questo schieramento di vincitori riguarda l'edizione del 1952 CONI nel riconoscere la natura e la finalità del C.S.I. ha ringraziato i Dirigenti per l’iniziativa che permette allo sport italiano di rafforzare notevolmente le sue schiere specie in taluni settori ed ha assicurato che il CONI faciliterà in quanto possibile il lavoro del C.S.I. particolarmente in provincia ». Quindici giorni dopo Luigi Gedda riuniva intorno a sè una autentica schiera di Dirigenti e Tecnici dello sport residenti a Roma per la costituzione della Direzione Tecnica e delle Commissioni Tecniche Nazionali, indirizzando ad essi il seguente invito: « Gent.mo Signore. Ella avrà sentito parlare della costituzione di un Centro Sportivo Italiano (C.S.I.) che ereditando la tradizione della gloriosa F.A.S.C.I. (Federazione delle Associazioni Cattoliche Italiane), vuole svilupparne l’impostazione organizzativa mantenendone saldi i presupposti morali. Ben conoscendo i principi cristiani che ispirano la Sua attività e la Sua provata competenza, tecnica, sarei lieto se volesse accettare di collaborare, facendo parte della Commissione Tecnica Nazionale, a questo risorgere dell’Ente che va concretizzando in questi giorni la propria fisionomia di attività. Sono lieto di accertarLa che il Centro Sportivo Italiano sorge col desiderio di piena collaborazione con gli Enti preposti allo sport nazionale e che ha definito un ami-

CICLISMO Campionati su pista Esordienti: 1. Frezza (Roma); 2. La-

chevole e cordiale accordo col strine! (Firenze); 3. Cariesso (Treviso). CONI. Allievi: 1. Cinelli (Roma); 2. Gira'di Fiducioso che vorrà accogliere (Arezzo); 3. Biondi iRomal. favorevolmente questa richiesta e Dilettanti: 1. Aurienna (Roma); 2. con il desiderio di poterLa cono- Carminati i Bergamo); 3. Caroli (Regscere personalmente La invito al- gio E.). la riunione che si terrà nei locali del Centro Sportivo Italiano (Via Campionati Allievi su Strada della Conciliazione, 3) sabato 2 di1. Serpellini (Bergamo); 2. Dugini (Firenze); 3. Bm-ciol (Treviso). cembre alle ore 16 ed in cui sarà trattato il seguente ordine del giorno: 1) Relazione attività; 2) Rego- Campionato Dilettanti su Strada 1. Angioletti (Bergamo); 2. Casari n lamenti tecnici; 3) Accordi con le Federazioni sportive; 4) Tessera- (Treviso); 3. Locateli! (Bergamo). mento; 5) Calendario attività ». Detta riunione non poteva esse- C A M P I O N A T O NAZIONALE re più proficua. Venivano costituiATLETICA LEGGERA te una quindicina di Commissioni per le maggiori specialità sportive ■W. 100 pioni.-. 1. Borgini < Novara) senza tuttavia dimenticare la fun- l. 1 ”6; 2. Pagnes (Venezia); 3. Bargelli™ zione fisico-ricreativa del C.S.I. e < Modena). quindi a fianco ai complessi tecniM. 200 piani: 1. Ghiselli (Novara) ci dell’Atletica Leggera e Pesante, 23”1 ; 2. Simionato (Venezia); 3. Ardel Calcio, del Ciclismo, del Nuoto, ihi’i (Firenze). della Pallacanestro, del Rugby e M. 400 pioni-. 1. Branchi (Parma) 55” della Scherma si avevano le Com- 2 Dal Pino (Apuania); 3. Farina (Cremona). missioni per le Bocce, l’Ercursionismo, il Tennis da Tavolo e quella M. 800 Dirmi: 1. Rizzo (Milano) 2’01”4, generica per l’organizzazione. Tan- 2. Magn (Modena); 3. Fontanella (Creti nomi di appassionati hanno ade- mona). rito all’iniziativa, autentici pionieri A/. 5000 pioni: 1. Colivicchi (Genova) che troppo lungo sarebbe ricorda- 16’24”; 2. Armellini (Trento); 3. Molire. Talune brillanti figure dell’atle- ni ( Lucca). tismo mondiale e valga per tutti il Solfo in alto: I. Pieri (Firenze) mericordo di Giulio Caudini, Campio- tri 1,70; 2. Politi (Cremona): 3. Cercato ne Olimpionico e del Mondo, alfie- (Modena). re dello sport cattolico; come Siila Salto in lungo: 1. D'Asnach (Milano) Del Sole per l’Atletica, come Luigi m. 6.37; 2. Teani (Massa Apuania); 3. Barducci (Siena). Dal Fabbro per l’Escursionismo, come il gen. Boaro per le Bocce, i Lincio de! disco: 1. Fallai (Treviso) come Claudio Savorese, figure scom- in. 32.82; 2. Colombo (Trento); 3. Fazparse immaturamente. zuoli (Siena).

9


.

Lancio del peso: 1. Monguzzi (Milano) ni. 12,71; 2. Cesari (Modena); 3. Celi ( Genova). Lancio del Giavellotto: 1. Benevegna (Brescia) ni. 46,76; 2. Bagnasco (Venezia); 3. Fabeni (Roma).

Staffetta 1 x 106 piani: 1. Venezia in 45”2; 2. Milano; 3. Modena. Staffetta 4 x 400 piani: 1. Milano in 3‘38”; 2. Genova; 3. Siena.

Classifica

generale

per

Comitati

Provinciali I. Milano: 2. Genova; 3. Lucca.

( A M l»f ONATO N AZIONA LE IV TROFEO DELLA MONTAGNA

Categoria Cittadini: 1. G. S. Indomita (Novara); 2. U. S. Pro Victoria di Calolzio Corte (Bergamo) squadra A; 3. U. S. Pro \ ietoria di Calolzio Corte (Bergamo) squadra B. Categoria Valligiani: 1. Polisportiva ANPI (Aosta); 2. U. S. Libertas (Aosta) Squadra A; 3. U. S. Zafferano Etnea (Catania) Squadra A. Categoria Militari: ]. Scuola Alpina Guardia di P. S. (Moena) Squadra C; 2. 8. Regg.to Alpini (Tolmezzo) Squadra B; 3. 6. Regg.to Alpini (Merano).

1. Scuola Alpina Guardie di P. S. (Moena) Squadra A; 2. Scuola Alpina Guardie di P. S. (Moena) Squadra B; 3. Centro Militari Paracadutisti (Viterbo). CAMPIONATO NAZIONALE DI BOCCE

Categoria Allievi • Singolo: 1. Lauri (Roma); 2. Corazza (Verona).

Coppia: 1, Moretti-Pellicicoli viso)^. Ziveri-Pieri (Roma).

(Tre-

Terna: 1. Bianchi-Beveresco-Piccoli (Verona); 2. Boveri-Cantone-Belloecliio ( Alessandria).

Categoria Adulti - Singolo: 1. Becchi (Modena); 2. Capoterei (Bergamo). Coppia: 1. Duina C. - Duina B. (Bre. scia); 2. Garuti-Fili (Albareto). Terna: (Roma); (Verona).

1. 1. 2. 2.

Baltag.'ini-Rizzoli-Martini Adami-Avesani-Gniesato

CRITER1UM STUDENTESCO DI ATLETICA LEGGERA Padova (Centro Nord) Corsa piana m. 100: 1. Vincenzini (Città di Castello) 11”4; 2. De Murtas (Bologna); 3. Pagnes (Venezia). Corsa piana ni. 1000: 1. Rizzo (Milano) 2’38”8; 2. Celin (Bolzano); 3. Fontanella (Cremona).

A queste possono aggiungersi tanti altri tecnici ed esperti: Ciriachi, Magini, Di Salvo, nell'atletica leggera, Umberto Silvestri e Dante Berteli nella Pesante, Saraceno, Arnaldi, Dattilo, Fois, Pieroni, Di Tommaso nel Calcio; Paolucci, Vignolini, Bronzetti, Ferrari nel Ciclismo; Catone Wis, Tommasino, Maccari, Ventura, Montiroli nella Ginnastica; Piccirilli, Bonarelli, La Porta, Venanzi nell’Escursionismo; Paolucci, Fabbris, Tofini, Montefoschi nel Nuoto; il Conte di Sammarzano, Vittorio Muzi, Edoardo Ventura, nella Pallacanestro; Clemente Serventi, Eugenio Danese, Saltelli Fioretti, Angeloni nel Tennis; Fagiolo, Paolo Vinci, Melinno nel Rugby; Musumeci Greco, Antinori, Marazza nella Scherma; Boano, Fabris, Coletti, nelle Bocce e ancora Gigi Masci, Pierangeli e tanti altri per tutte le diramazioni dell’attività agonistica fisico-educativa e fisico-ricreativa. Il C.S.T. prendeva immediata consistenza. Dopo un anno appena, erano già costituiti G5 Comitati Provinciali. La tessera del C.S.T. assumeva valore, proprio perché la nuova grande Organizzazione polisportiva aveva una sua veste, un suo programma. Voleva far comprendere come lo sport non fosse essenzialmente questione di muscoli. Mons. Albino Galletto scriveva in uno dei primi notiziari:

« L’esercizio del muscolo è una fase, e non la prima in ordine di tempo, per attrezzare l’organismo e renderlo ubbidiente all’atto della volontà che deve presiedere al raggiungimento di un ben ordinato fine. Valori spirituali dunque anzitutto, per cui lo sport sanamente inteso è un elemento non trascurabile di elevazione spirituale. Chi può numerare gli atti di volontà, di sacrificio, di... umiltà a cui deve assoggettarsi lo sportivo per imporsi? E’ tutta una ascetica, umana s’intende, che presiede all’allenamento dell’atleta. Ora, questa preparazione e questo allenamento, volontariamente intrapresi, hanno dei potenti riflessi sulle forze dello spirito per cui un vero atleta (non parlo degli sportivi fallili), col controllo e col dominio del suo corpo, prepara in se stesso, forse inconsciamente, un terreno adatto alla ascetica cristiana, dove pur si parla per fini ben superiori di controllo, di rinuncia, di costanza, di sacrili-

valido e prezioso aiuto alla formazione della personalità cristiana. « Losport inteso così, acquista valore più nobile e diventa un mezzo di perfezionamento della propria individualità. Il line prossimo che intende raggiungere lo sportivo viene così ad inserirsi in un quadro ancora più ampio e a trasformarsi in un elemento costruttivo di vita cristiana. Perché questo avvenga, occorre certo da parte dello sportivo una visione della vita secondo i principi cristiani ma occorre soprattutto che all’opera dell’uomo si aggiunga quella di Dio. Vogliamo dire che, come nello stadio lo sportivo deve collaborare con il suo allenatore, così nella conquista spirituale, lo sforzo personale dell’individuo deve poggiarsi sull’ausilio della Grazia Divina. « Ben opportuno torna quindi l’invito dei CSI ad una iniziativa di carattere squisitamente cristiano quale «la Pasqua dello sportivo»; sarà segno ed inizio del ritorno di Dio in mezzo ad una gioventù che nell’esercizio sportivo non vuole guardare solo come a palestra di perfezionamento fisico, ma anche, ed è quel che più conta, ad una palestra di formazione cristiana ». Ecco infatti lanciata la « Pasqua dello sportivo », già a partire dal 1945, unitamente all’intensificarsi delle iniziative a carattere agonistico e fisico-ricreativo. Ecco le prime manifestazioni: sorrette dalle convenzioni che la Presidenza ha stipulato immediatamente con le Federazioni Sportive Nazionali ben liete di questa collaborazione, con l’atletica leggera, l’atletica pesante, la scherma, la ginnastica — soprattutto questo nel segno della tradizione che aveva fatto della FASCI la maggiore propagandista della disciplina madre di ogni attività fisica — il rugby, la pallacanestro, il calcio, il nuoto e ancora l’okey e il pattinaggio e il pugilato. Si, anche quest'ultimo, ma con criteri ben diversi da quelli che trovano la loro base nel combattimento umano. E ancora i campionati studenteschi. Era la stessa Federazione Italiana della atletica leggera a chiedere e affidare al CSI l’organizzazione dei Campionati per studenti medi, con un programma minimo. All’atletica si univa immediatamente una serie di altre attività. Il CSI lanciava anche delle iniziative sportive per i giovani lavoratori ma non era facile concretare ciò per l’interferenza di enti sindacali di colore.

intenda e Io si voglia, diventa un

Fervore di iniziative anche in provincia. Nascevano le polisporti-

Salto in lungo: 1. Gasparinetti (Udine) m. 6,51; 2. Musticchio (Arezzo); 3. ciò e di umiltà. Ne viene che l’eserStralli * Sfrata (T.n (La Snftzin). Spezia). cizio sportivo non solo che u lo r.» si Salto

10

in alto-,

1. Michela

(Trento)


ve rii Collegio per l’impulso e la passione di molti direttori che raccoglievano l’invito di Fratei Rosario delle Scuole cristiane, amico e sostenitore del C'S.I sin dai primi giorni. E finalmente il primo grande atto esterno: l’apoteosi del ritorno dello sport cattolico nel mondo a vele spiegate: l’indimenticabile e memorabile Udienza della Pentecoste del 1915 nel cortile di San Damasi). Pio XII nel solare splendore di Pentecoste, tra una esultante ed esaltante corona di ginnasti, di atleti, di sportivi e di Dirigenti dai policromi costumi agonistici e un gaio palpito di bandiere, ha dettato il codice dello sport. Il linguaggio dei testi sacri così proprio ed eloquente sul labbro del Pontefice, coincide con rigore scientifico ai precetti della biologia, della fisiologia e della psicologia, i quali concordano nel riconoscere che uno sport sano e razionale ricerca l'equilibrio tra le energie morali, intellettuali e fisiche, onde formare l’uomo e il cittadino nella sua integrale personalità e nel suo più efficiente rendimento individuale e sociale. L’igiene dell’anima è la premessa inderogabile dell’igiene del corpo; e la dinamica del diporto trova la sua spinta e il suo limite nella dinamica dello spirito. Il Pontefice ha conferito allo sport il più alto blasone di nobiltà umana richiamandolo alla sua essenza cri-

stiana. Ne ha fatto tuia forza sociale ed internazionale di progresso e di vita contro un fattore di sopraffazione e di morte. Pio XII ha trapiantato sul terreno dello sport il concetto tante volte propugnato negli anni di guerra: esser solo legittima la forza del diritto contro l’aberrante diritto della forza. Quel giorno il cortile di S. Damaso è divenuto uno stadio ideale, dove l’Uomo vittorioso premia tutte le conquiste donando il palio incorruttibile ai vincitori. Qui è presente — scrisse qualcuno — e chi non lo sente? Cristo, il Cristo che naviga sul mare placato, il Cristo che asside la moltitudine sull’erba di maggio, il Cristo del fanciullo e del giovane. E i volti ecco si alzano verso ((nel trono solenne e intendono le parole e le scolpiscono profonde nella memoria commossa. Ora vedo degli uomini chinati ai piedi del Papa, con la mano nella Mano del Padre; quanti si susseguono in questa comunione trasfigurante. Sono i Dirigenti del Coni, del Csi o delle Federazioni e gli atleti più fortunati non chiedono nulla, anzi danno e ricevono tanto, tanto che più non dimenticheranno. Sono state queste le prime grandi parole del Papa degli sportivi agli sportivi di Roma, pei' gli sportivi di tutto il mondo. 11 Presidente del CONI scriveva a Gedda: « Desidero darLe tangibi-

in. 1,70; 2. Sclian (Gorizia); 3. Raggi (Forlì).

Lancio del peso: 1. Falchieri (Bologna) m. 14,88; 2. Bianchini (Torino); 3. Cesari (Modena).

Staffetta 4 x 100: 1. Venezia in 44’6; 2. Milane; 3. Firenze.

Potenza Centro Sud Corsa piana ni. 100: 1. Merci) (Roma) 11”9; 2. Bollitta (Sassari); 3. Greco (Salerno). Corsa piana ni. 1000: 1. Cantarella (Roma) 2*49”4; 2. Preziosi (Avellino); 3. Carnero (Terni). Salto in lungo: 1. Spinozzi (Roma) m. 6.10; 2. Ferrari (Lecce); 3. Marchetti (Terni).

Salto in alto: 1. Volpini (Terni) metri 1,75; 2. Zito (Catania); 3. Salaroli ( Roma). Lancio del peso: 1. Ribecca (Terni) ni. 14,30; 2. Aielli (Roma); 3. Pavone ( Taranto). Staffetta I x l()0: 1.'Roma in 17’2; 2. Foggia; 3. Pescara.

CRITERIUM STUDENTESCO DELLA NEVE Fendo: 1. Senoner (Bolzano); 2. Buzzi il (linei; 3. Demetz (Bolzano).

Discesa controllata: 1. Colombo (MiInno); 2. Janerschek < Bolzano); 3. Crespini (Torino). Staffetta: Belluno.

1. Bolzano;

2. Udine;

3.

Classifica finale per Provveditorati

1. Holzano: 2. Udine; 3. Aosta.

Cainuioiiali C.S.I. 1033 CAMPIONATI

NAZIONALI

SCI

Cara di fondo - Seniores: 1. Pesavento (Vicenza); 2. Portile (Vicenza); 3. Lobbia (Vicenza).

Gara di fondo ■ Jnniorcs: 1. Stella (Vicenza); 2. Berlagnoli (Verona); 3. Spechenhauser (Como).

Slalom gigante ■ Seniores: 1. Zambotti (Brescia); 2. Scliir (Trento); 3. Drago ( Bergamo). Slalom Gigante - Juniores: 1. Richella (Como); 2. Crosa Lenz (Novara); 3. Fi.’zi (Trento). Slalom Speciale - Seniores: 1. Dell’Antonio (Trento); 2. Griffoni (Vicenza); 3. Spagnolo (Vicenza).

Z reggiani dell'V. S. La Torre hanno meritatamente vinto il campionato di pallacanestro del CSI cat. A, nella superba edizione dì quest’anno a Modena

Slalom Speciale - Juniores: 1. Hocnof Carlo (Bolzano); 2. Kastiiengirr (Bolzano); 3. Carli (Vicenza).

Staffetta 3x6 Km.: 1. Vicenza; 2. Como A; 3. Verona A.

11


CAMPANILI ALPINI

Fondo: 1. De Francesco (Trento); 2. Datnlin (Trento); 3. Bonaldi (Bergamo).

Slalom Gigante: 1. Soldà (Vicenza); 2. Scaramellini (Como); 3. Cattaneo ( Brescia). Slalom Speciale: 1. Soldà (Vicenza); 2. Port (Trento); 3. Scaramellini (Como).

Staffetta 3 4 Km.: 1. Trento; 2. Conio; 3. Bergamo. CAM PIONATO NAZIONA LE CORSA CAMPESTRE

1. Giansante (Pescara) Km. 4,700 in 15’16’’!; 2. Gandolfi (Bergamo); 3. Luechi (Venezia); 4. Gandini (Brescia); 5. Pironti (Potenza).

Classifica Comitati Provinciali

1. Bergamo; 2. Brescia; 3. Genova. CAM PIONATI NAZIONA LI DI ATLETICA LEGGERA

, M. 100 piani: 1. Muserà (Milano) 11’6, 2. Cesaraccio (Cagliari); 3. Tieghi (Ferrara).

le testimonianza della gratitudine degli sportivi per aver dato la possibilità di ascoltare l’illuminata parola di Pio XII in occasione della « Pasqua dello Sportivo ». I Dirigenti e gli atleti del CONI con quelli del Centro Sportivo, hanno fraternamente riaffermato i valori dello sport nazionale in una manifestazione di solidarietà indimenticabile, sapranno rendersi fedelmente interpreti della dottrina e delle calde espressioni di incitamento della « Somma Autorità Spirituale ». Dalle parole e dall’incitamento di Pio XII. il CSI prendeva lo slancio per il suo sviluppo. Libero finalmente anche il Nord si potevano tessere le relazioni con l’alta Italia, tirare i primi consuntivi e il bilancio del primo anno di vita era più che lusinghiero. Del lavoro se ne era fatto anche al Nord attraverso i Comitati Provinciali e gli Uffici Diocesani

Oltie ai propri programmi il CSI si occupava già dall’inizio degli altri settori della GIAC: gli Aspiranti, gli Juniores. Seniores, ed intensificava in modo particolare l’attività studentesca. Proprio nel periodo in cui si registrava la difficile sincronizzazione tra Nord e Sud degli organismi del CONI, il CSI dimostrava la piena amalgama con la periferia aderendo al movimento nazionale anche il Centro Sportivo Ambrosiano, in un primo momento autonomo. Alla fine del 1946, la Presidenza Centrale convocava il primo Congresso Nazionale che si svolgeva nella palestra del Pontificio Istituto Pio IX. Era praticamente questo il primo incontro tra i Diligenti delle province e la Presidenza Centrale, tre giornate piene di lavoro proficuo, al termine delle quali il CSI poteva dire di aver tracciato la sua strada; di aver realizzato e sincronizzato le sue « carte

1! imi « 11 «

E -JfEO BEILA èK. :!'f.HA ■’toipeio

M. 200 piani: 1. Sichirollo (Brescia) 23”9; 2. Rossi (Genova); 3. Cioni (La Spezia). M. 400 piani: 1. Ghidoni (Milano) 52"9; 2. Sitz.ia (Genova); 3. Becchini (Reggio E.). M. 800 piani: 1. Bonfadini (Brescia) 2’04”7; 2. Mariti (Genova); 3. Tebaldi ( Bergamo).

Metri 5000: 1. Ambii (Cagliari) in 16'15'2; 2. Pironchi (Potenza); 3. Artne'Jini Gino (Trento). Salto in lungo: 1. Slrata (La Spezia)

ni. 6,41? 2. Franzoso (Mestre); 3. Mosca

( Cagliari ).

Salto in alto: 1. Dapozzolo (Brescia) m. 1,70; 2. Nani (Parma); 3. Cusarano ( Venezia).

ri

Lancio del disco: 1. Colombo (Trento) ni. 33,54; 2. Faliva (Lodi); 3. Gozzi ( Mantova).

Lancio del peso: 1. Gasperini (Cagliari) m. 11,86; 2. Sarchi (Genova); 3. Burla (Verona). Lancio del giavellotto: 1. Benevegna (Brescia) ni. 61,76; 2. Mecche (Verona); 3. Ugatti (Ferrara).

Staffetta 4 x 100: 1. Milane in 45”6; 2. Genova; 3. Venezia. Staffetta 4 x 400: 1. Milano in 3’37”.9.; 2. Brescia; 3. Genova. Generale per Comitati Provinciali 1. lìrescia; 2. Milano; 3. Genova.

Classifica

CAMPIONATO NAZIONALE PALLAVOLO

1. U. S. Kobur <Ravenna); 2. U. S. C.oncordia-Schio (Vicenza); 3. U. S. Bonsignori, Remedello (Brescia).

12

Il Trofeo della Montagna è divenuto, ormai da qualche anno, la maggiore competizione estiva nazionale. Le prime quattro edizioni si sono svolte ad Aosta, l’ultima-, quest'anno, a Moena. Nelle foto due visioni della quarta edizione in Val d’Aosta: la Messa al Campo e una partenza


---Giovanissimi : 1. Li. S. Bonsignori, Remedelo (Brescia); 2. Lì. S. Alce (Fi. renze); 3. U. S. Giosuè Borsi (Napoli).

CAMPIONATO NAZIONALE PA LLAC A N ESTRO

Categ. A: 1. LI. S. La Torre (Reggio E.); 2. U. S. Juventute et Viribus (Cremona); 3. LI. S. Nive Candidior (Roma).

'10

Categ. 13: 1. U. S. Artigianelli (Milano); 2. U. S. Alzori (Padova); 3. U. S. Cadinca < Roma). Categ. C: 1. U. S. Libertas (Brindisi); 2. U. S. Vigaranese (Ferrara); 3. LI. S. Silvio Pellico (Cremona).

e-;;

!

CAMPI OVATO N AZIO N A L E CALCIO RAGAZZI 1. Lì. S. Sanipdoria (Genova); 2. U. S. Bonsignori, Remedello (Brescia); 3. U. S. Vigor, Tarquinia (Viterbo).

' 4-^ --

La « Libertas » di Brindisi è stata la gradita sorpresa dei Campionati di pallacanestro 1953 a Modena. I pugliesi hanno vìnto la Cat. C

statutarie », con la relativa regolamentazione dei compiti degli uffici sportivi diocesani. Il periodo che intercorre tra il primo e il secondo congresso del CSI svoltosi a Roma dal 23 al 25 aprile 19-19, registra anzitutto il potenziamento delle manifestazioni a carattere nazionale, concretizzate a Roma in occasione dell’80" della Gioventù Italiana di Azione Cattolica. Nel quadro delle celebrazioni il CSI si è inserito con una serie di manifestazioni che hanno fatto epoca: i primi campionati di nuoto e di scherma; i campionati di atletica: i campionati calcistici; un incontro interregionale di calcio; una suggestiva imponente regata sul Tevere, ma principalmente uno stupendo Concorso ginnico nazionale nella fantasiosa cornice di Piazza di Siena e l’apoteosi agonistica a Caracalla, presenti sessantamila giovani, con la « staffetta delle regioni » sintesi atletico-ciclomotoristica.

Non è detto tuttavia che nei primi quattro anni il CSI non abbia sviluppata una intensa attività agonistica pur dovendola limitare per ragioni tecniche e di bilancio alla fase regionale o interregionale. Molti Dirigenti del CSI hanno dato la loro attività alle Federazioni nazionali e agli organi di queste, proseguendo del resto la collaborazione che il Centro Sportivo Italiano ha dato al CONI nelle Commissioni Tecniche per lo studio e la soluzione dei problemi più urgenti del do-

poguerra. Luigi Gedda era stato nominato Presidente della Commissione Impianti Sportivi e Patrimonio Sportivo di altri Enti e Presidente della Commissione di Appello sulle elezioni sociali di nuova costituzione che aveva il compito di esaminare le vertenze sulle contestazioni delle Assemblee delle Società Sportive a base democratica, facendo parte infine della Commissione « Educazione Fisica e Sport » che fu quella di collegamento iniziale con la Scuola. Numerosi altri Dirigenti del CSI facevano parte delle Commissioni varie per l’ordinamento sportivo per lo studio delle tasse erariali e del finanziamento del CONI per i rapporti con gli Alleati e per la Cassa di Previdenza. Settantuno Comitati Provinciali sono stati rappresentati nel II Congresso Nazionale e a chiusura dei suoi lavori poteva stilare il seguente ordine del giorno approvato per acclamazione: Il Congresso del CSI riunito per la seconda volta a Roma: afferma la rafforzata volontà di lavorare, in unità di intenti per il conseguimento del fine dell’organizzazione e per raggiungere l’integralismo sportivo attraverso una sapiente ed intelligente opera di armonia tra le forze spirituali e le attività fisico-sportive; riconosce il lavoro organizzativo e tecnico compiuto negli ultimi anni, come

C I C L I S M () Campionati Nazionali su Pista

Velocità - Esordienti: 1. Tonucci (Pesaro); 2. Frezza (Roma); 3. Berto (Treviso).

Velocità - Allievi: 1. Giraldi (Firenze; 2. Calbucci (Forlì); 3. Luechini ( Bergamo). Velocità - Dilettanti: 1. Minghetti (Ravenna); 2. Caroli (Reggio E.); 3. Olivi ( Reggio’E.).

Inseguimento - Dilettanti: 1. Angiolini (Bergamo); 2. Biondi (Roma); 3. Spagnoli (Brescia). Km. da fermo ■ Dilettanti: 1. Angiolini (Bergamo); 2. Biondi (Roma 3. Ciucili (Roma).

Campionato Nazionale a Squadre Categoria Allievi: 1. Lì. S. Aquila Fontane (Treviso»; 2. U. S. Voluntas (Brescia); 3. Lì. S. Taurea (Bergamo).

Categoria Dilettanti: 1. LI. S. Pedale Tridentino (Bergamo); 2. lì. S. Ponte S. Pietro (Bergamo); 3. Soc. Sportiva Rubeo (Roma).

Campionato Ciclismo Dilettanti su strada: 1. Moser (Trento); 2. Galimberti (Bergamo); 3. Spagnoli ( Brescia). Allievi su strada: 1. Guerra (Verona); 2. Meneghini (Verona); 3, Belletti ( Chiudano).

CAMPIONATO NAZIONALE TENNIS DA TAVOLO

Singolo: 1. Magi (Arezzo); 2. Carnevali (Roma); 3. Morandini (Brescia). Doppio: 1. Zanotto-Pielribiasi (Treviso); 2. Salvini-Biliotti (Firenze); 3. Pcgorelti-Zanetti (Trento).

13


K

CAMPIONATI NAZIONALI DI NUOTO AI. 50. dorso Allievi: 1. Biagini (Genova) 40”3; 2. Rota (Bergamo); 3. Massussi ( Brescia). M. 50 rana Allievi: 1. Solari (Geno, va) 43~2; 2. Stefanini (Pescara); 3. Bonfanti (Bergamo).

A/. 50 s. I. Allievi: 1. Imeldi (Genova) 33"3; 2. Madran (Cagliari); 3. So’into ( Napoli).

M. 100 dorso Juniores: 1. Cipelli (Genova) 1T9”7; 2. Cico’.ella (Molfetta); 3. Maresca (Napoli). AI. 100 rana Juniores: 1. Graya < Genova) l’27"7; 2. Vergottini ( Bergamo); 3. Rinolfi (Pesaro).

M. 100 s. I. Juniores: 1. Pantani (Genova); l’08”4; 2. Russo (Napoli); 3. Piecininni (Molfetta).

AL 200 s. Z. Juniores: 1, Dotto (Genova) 2'36”4; 2. Baldacci (Pescara); 3. Magliaccio (Cagliari).

Staffetta 3 x 50 Artistica Allievi: 1. Genova in r57”5; 2. Bergamo; 3. Napoli. Staffetta 3 x 50 Artistica Juniores: 1. Genova in l’46”7; 2. Pesaro; 3. Molfetta.

Classifica

Generale Comitati ProProvinciali

1. Genova; 2. Bergamo; 3. Cagliari. CAM PIONATO NAZIONALE DI BOCCE

Categoria Allievi - Singolo: 1. Boano (Roma); 2. Cuerrona (Treviso); 3. Igiterra ( Alessandria). Coppia: 1. Carbone-Gasperini (Modena); 2. Carenini-Turani (Bergamo); 3. Antonini-Barberis (Alessandria).

Terna: 1. Arrigoni-Tasca-Crippa (Bergamo); 2. Meneghetti-Finato-Rizzo (Treviso); 3. Crociani - Cardinali - Patrizi (Roma). Cat. Adulti . Singolo: 1. Garibotti (Roma); 2. Pacinetti (Brescia); 3. De Rossi (Treviso).

Coppia: Pieri-Dc Angelis (Roma); 2. Sarti-Vaccari (Modena); 3. Manfio-Canizzato (Treviso).

Terna: 1. Zingarelli-Carissimi-Buzzi (Bergamo); 2. Temperini-Patrizi-Battaglia (Roma); 3. DelPAntonio-MichelonRossi (Treviso). V TROFEO DELLA MONTAGNA Categoria Cittadini: 1. C.SJ. (Brescia); 2. U. S. Indomita. Biganzolo (Novara); 3. G. A. Nembrese, Nembro (Bergamo).

Categoria Valligiani: 1. U. S. Corno (Bergamo); 2. U. S. Padavena (Belluno) Squadra A; 3. C. S. I. Velo d’Astico (Vicenza).

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Colivicchi, giovane fondista ligure, dopo la bella vittoria lo scorso anno a Padova

efficace e sicura base per una più intensa ed ordinata attività; ribadisce la necessità di uno stretto e frequente collegamento tra gli organi centrali e quelli periferici di modo che ogni decisione di particolare importanza risponda, con Iti maggiore aderenza possibile, alle esigenze della base; richiama l’attenzione degli organi governativi preposti allo sport nazionale su una indispensabile azione, sia tecnica che organizzativa, a vantaggio precipuamente del settore giovanile; ritiene doveroso da parte del CONI e delle Federazioni Sportive il riconoscimento del lavoro svolto dal CSI forza effettiva dello sport nazionale; fa voti perché tutte le organizzazioni che si ispirino a principi cattolici collaborine nella forma che si riterrà più opportuna, all’attività sportiva organizzata, riconoscendo nel CSI l’unico organismo specificatamente attrezzato a tale scopo. A chiusura del secondo Congresso il Consiglio Direttivo del CSI risultava così composto: Luigi Gedda, Carlo Carretto, Armando Boccia, Leopoldo Saletti, Ernesto Talentino, Daniele Fabbri, Natale Bertocco, Orazio Giuri, Walter Bedogni, Walter Sbrolli, Luigi Frunzio, Fulvio Valgoglio, Vincenzo Casati, Aldo Ceri, Enrico Nosari, Mario Profili, Gino Filippucci, Bartolo Paschetta.

m. 8000

Il Terzo Congresso Nazionale del CSI si effettuava nella nuova Sede della Domus Pacis dal 6 al 9 dicembre ’51 e coincideva con la prima Tre Giorni Nazionale del C.S.I. Il Presidente Gedda poteva fare il consuntivo dei primi otto anni di lavoro del C.S.I. concretizzato attraverso la piena vitalità di 1.476 Unioni Sportive con 31.432 tesserati. Gedda ricordava le figure scomparse, anici e atleti del C.S.I., e richiamandosi ai tre punti orientativi del program-' ma dettati dal secondo Congresso: dare un volto cristiano allo sport; dare un volto sportivo ai cattolici moderni, contribuire alla efficienza morale dello sport italiano, osservava come il programma avesse avuto l’estrinsecazione prefissa servendosi quale sprone della paterna fervorosa parola del Santo Padre ricordata la chiusa del discorso rivolto dal Pontefice ai Delegati della Stampa Sportiva Internazionale: « Noi vi lasciamo Signori, pregando il più grande Apostolo delle genti, di .ottenervi da Dio l’arte di promuovere la magnifica funzione dello sport che è, secondo il detto classico, di fare di corpi sani e vigorosi l’involucro di anime belle e forti ». ’ Il settore organizzativo in generale si esprimeva alla fine del 1951 in 79 Comitati Provinciali funzionanti; in tre Comitati Zonali autonomi e 52 Comitati zonali normali costituiti su richiesta dei Centri Diocesani della G.I.A.C. L’esperimento della attività «Ju Sport» aveva dato frutti notevoli in quanto la costituzione di Gruppi Sportivi in seno alle Associazioni della G.I.A.C. ha portato all’incremento degli atleti


tesserati. Numerosi Dirigenti sono stati creati attraverso speciali corsi e nuovi tecnici il C.S.I. ha immesso nello sport con altri Corsi per Ufficiali di Gara, Arbitri, Cronometristi ecc. Notevolissima l’attività agonistica. Nel biennio molte specialità hanno raggiunto la fase nazionale particolarmente quelle che interessano il campo giovanile e danno la possibilità di un maggiore agganciamento dei giovani stessi. Qualche cifra: 7.200 atleti e 765 Unioni Sportive per l’atletica Leggera; 1.222 Unioni Sportive e 24.256 atleti nel Calcio; G.352 tesserati con 668 Società nella Pallavolo; 405 Unioni Sportive con 3420 giocatori di pallacanestro, 3.409 e quasi 500 società nel Ciclismo; 6.500 giocatori di Tennis da Tavolo; 218 Unioni Sportive e 1.400 atleti partecipanti ai Campionati di Sci; 54 squadre al Trofeo della Montagna, grande rassegna escursionistica estiva; 250 società bocciofile quasi 1.000 nuotatori; migliaia di atleti partecipanti ai Criterium Studenteschi di Sci e di Atletica Leggera. Manifestazioni nazionali ovunque. Di atletica a Genova e a Siena; di Calcio a Roma; di Pallavolo a Merano e a Ravenna; di Pallacanestro a Bari e a Reggio . Emilia; di Ciclismo a Lucca, a Treviglio; a Bergamo e a Roma.; Di Sci ad Asiago, a Bardonecchia e a Cortina d’Ampezzo; il Trofeo della Montagna ad Aosta; la Scherma a Pesaro; il Nuoto a Roma; le Bocce a Verona e a Savona. Il movimento studentesco è pienamente riconosciuto dal Ministero della Pubblica Istruzione e anzi con

l’ingresso ufficiale dello sport nella scuola, al C.S.I. /iene data la soddisfazione di organizzare le uniche due rassegne nazionali di Sci e di Atletica leggera. Gli accordi con le Federazioni sono definiti su largo raggio, mentre la FARI chiede al C.S.I. il controllo tecnico delle sue manifestazioni. Al termine del Congresso prima della proclamazione del Nuovo Consiglio Direttivo, i Delegati delle Società e dei Comitati, desiderano esprimere a Luigi Gedda l’affettuosa riconoscenza con il seguente ordine del giorno: « Il Congresso Nazionale udita la relazione del Presidente Luigi Gedda sull’attività del Centro Sportivo Italiano nel biennio 1949-1950 e « riscontrato » da essa che il Centro Sportivo Italiano — opera della G.I.A.C. — esiste come realtà operante nel vivo dello sport italiano; « constatata » l’aderenza tra i fondamentali concetti ispiratori del movimento e la sua pratica realizzazione tuttora in sviluppo; « approva » la relazione dell’uscente Presidente del Centro Sportivo Italiano rivolgendo a Luigi Gedda la più sentita ed affettuosa espressione della riconoscenza, pregandolo nel contempo a voler continuare anche per il futuro nella sua preziosa guida dell’Organizzazione affinché questa sempre più efficacemente assolva la sua missione cristiana nello sport ». Il nuovo Consiglio Direttivo alla fine del 1951 risultava cosi composto: Luigi Gedda. Carlo Carretto, Aldo

Categoria Militari A : 1. Scuola Alpina P. S. (Moena); 2. 8. Regg. Alpino (Tolmezzo); 3. 5. Regg. Alpino (Merano).

Categoria Militari lì: 1. Scuola Alpina P. S. (Mocna); 2. Centro Militare Paracadutisti (Viterbo); 3. 2. Reparto Celere Guardie P. S. (Padova).

CRITERIUM STUDENTESCO DELLA NEVE

Pontedilegno 13-15 Febbraio 1953 Gara di fondo: 1. Fiori (Belluno); 2. Demetz, (Bolzano); 3. Buzzi (Udine).

Discesa controllata: 1. Veclani (Bergamo); 2. Siorpaes (Belluno); 3. Petrocchi (Bolzano).

Staffetta 3 x 5 Km.: 1. Bolzano; 2. Brescia; 3. Belluno.

CRITERIUM STUDENTESCO DI ATLETICA LEGGERA

Varese (per le regioni del Nord) M. 80 ostacoli: 1. Monego (Venezia) 11”5; 2. Massardi (Brescia); 3. Marini (Milano). M. 100 piani: 1. Prato (Trieste.) H”4; 2. De Michel» (Alessandria); 3. Giordani (Gorizia). M. 1000: l.Bonfadini (Brescia) 2‘38”8-, 2. Pancera (Belluno); 3. Cattaneo (Varese).

Salto in lungo: 1. Geremia (Vicenza) m. 6,38; 2. Panzeri (Milano); 3. Carosio (Asti). Salto in alto: 1. Valicarono (Alessandria) m. 1,81; 2. Saccarosi (Venezia); 3. Martini (Imperia).

Lancio del disco: 1. Giacobbo (Vicenza) m. 40.11: 2. Bonifazi (Trento); 3. Michela (Torino).

Lancio del peso: 1. Roncarolo (Vercelli) ni. 16.05; 2. Bianchi (Varese) 3. Sartorato (Padova). Staffetta 4 x 100: 1. Torino, 41”3; 2. Genova; 3. Milano.

Roma (per le regioni del Centro) M. 80 ostacoli: 1. D'Antonio (Pescara) H”6; 2. Bevilacqua (Perugia); 3. Ginelli (Forlì). M. 100 piani: 1. Arehilli (Firenze) 11”3; 2. Andrcalini (Ancona); 3. Di Cenzo (Roma).

M. 1000 piani: 1. Garnero (Terni) 2’42”6; 2. Mirali (Roma); 3. Baldacci (Perugia). Salto in lungo: 1. Vene (Massa) inetri 6,38; 2. Filippini (Roma); 3. Cordella (Firenze).

L’arrivo dei m. 100 piani ai campionati del CSI 1952 a Padova. Il novarese Borgini, il terzo da sinistra, taglia primo il traguardo

Salto in allo: 1. Multineddu (Cagliari) m. 1,75; 2. Carnevali (Terni); 3. Raggi (Forlì).

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Lancio del disco: 1. Masoi (Roma) m. 39,43; 2. De Paolis (Bologna); 3. Fanfani Firenze. Lancio del peso: 1. Ribeda (Terni) ni. 15,69; 2. Falche (Bologna); 3. Cioci (Macerata). Staffetta 4 x 400: 1. Roma in 44"8; 2. Ancona; 3. Firenze.

R. Calabria (per le regioni del Sud) M. 80 ostacoli: 1. Donati (Brindisi) 11”7; 2. Principe (Potenza); 3. Armeni (Reggio C.). M. 100 piani: 1. Bommarito (Palermo) 11**4; 2. Crudele (Salerno); 3. Rubnelil (Taranto). Af. 1000 piani: 1. Spavara (Messina) 2’48”4; 2. Rassetta (Catania); 3. Pironti (Potenza).

Salto in Itinpo: 1. Marsiglio (Messina) metri 6,36; 2. Calandra (Palermo); 3. Ascoli (Potenza). Salto in alto: I. Zito (Catania) metri 1,65; 2. Titi (Palermo); 3. Ferretti (Potenza).

Lancio del disco: 1. Cangeri (Reggio Calabria) ni. 30.69; 2. Speciale (Messina); 3. Torre (Salerno). Lancio del peso: 1. Pavone (Taranto) ni. 14.38; 2. Bambara (Catania); 3. Scordino (Reggio C.). Staffetta 4 x 100: 1. Palermo in 16**1 ; 2. Messina; 3. Foggia.

N’otario, Fortunato Vanirti. Natale Bertocco, Bartolo Paschetta, Lorenzo Borghi. Generoso Dattilo, Enrico Nosari, Fulvio Valgoglio, Gino Filippucci. Aldo Ceri, Giuseppe Nasta, Angelo Burani, Enzo Garabello, Enrico Dossi, Paolo Tardini, Mario Mura. Infine l’ultimo biennio del C.S.I.. per raggiungere l’anno di celebrazione del decennio che cade per lo appunto con il 1954. Due anni di attività veramente intensa dovuta in gran parte al funzionamento delle Commissioni Tecniche Nazionali e delle ramificazioni provinciali ma anche alla concretezza di un lavoro di impostazione organizzativa generale realizzato dalla Segreteria Centrale e dai Comitati Provinciali e Zonali stessi. In questi due anni, come del resto nei precedenti, il C.S.I. ha dimostrato di essere un vero vivaio dello sport italiano avendo basato le sue manifestazioni essenzialmente sui giovani dai 16 ai 20 anni. Il bilancio maggiore lo si ha nell’atletica leggera che ha quasi raddoppiato i tesserati del 1952. Gli atleti del C.S.I. partecipanti alle varie manifestazioni di atletica leggera nel 1952 sono state 15.0-15. Un miglioramento anche nel Calcio con 26.768 giocatori. Nelle altre specialità il C.S.I. ha raggiunto

Il dilettante Alessandro Angioletti è l’atleta del CSI che detiene il maggior numero di titoli.

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a chiusura del 1953 queste cifre: 2.700 giocatori di bocce; 11.071 atleti giocatori di pallavolo; 6.963 giocatori di pallacanestro; 1.931 partecipanti alle gare di sci e alle manifestazioni di montagna in genere, 6.650 giocatori di tennis da tavolo; 3.507 ciclisti nelle varie categorie. Esordienti, Allievi e Dilettanti e ancora 1.011 nuotatori. Non sono naturalmente comprese in queste cifre le molte manifestazioni a carattere propagandistico e fisico-ricreative. Complessivamente il C.S.I. a fine tesseramento del 1952 aveva 1.673 nioni Sportive e 35.382 atleti. Alla fine del 1953 gli atleti sono saliti a -13.512 regolarmente cartellinati e assicurati e le Unioni Sportive a 2.080. Le manifestazioni nazionali hanno interessato nell’ultimo biennio vari centri provinciali: Bardonecchia per lo Sci; Firenze e Ferrara per il Tennis da Tavolo; Marina di Massa e ancora Ferrara per le corse campestri; Reggio Emilia e Modena per la Pallacanestro; Aquila e Reggio Emilia per il Nuoto; Cagliari per l’Atletica Leggera del C.S.I. e tre sedi: Roma Varese e Reggio Calabria per l’ultima recentissima edizione del Criterium Nazionale Studentesco di Atletica Leggera; ancora Modena e Messina per la Pallavolo; Verona, Bassano, Reggio Emilia, Aquila e Pesaro per il Ciclismo, Verona per le Bocce; Aosta e Moena per il Trofeo della Montagna; Ponte di Legno per i Campanili Alpini, il Criterium Studentesco della Neve e i Campionati del C.S.I. nel 1953 e infine Padova per le rassegne atletiche del 1952. E’ appunto una caratteristica del C.S.I. quella di decentrare le manifestazioni nazionali nelle varie province, trasbordando la sua complessa e ormai perfetta macchina organizzativa in ogni dove a rinfocolare entusiasmi o ad accendere la fiamma di passione viva che i giovani sentono in ogni dove ma che non sempre riescono ad alimentare proprio perché l’organizzazione sportiva non arriva ancora oggi a tutti e in ogni luogo. Molti però sono già i militanti dello sport cattolico e taluni di questi hanno già raggiunto il traguardo maggiore: la maglia azzurra. Il lavoro del C.S.I. oscuro inizialmente e severo per la somma di sacrifici che richiede, comincia a dare frutti notevoli. Gli elementi che entrano nelle file delle rappresentative nazionali sono gli alfieri più degni dello sport cristiano. Natale llertoceo


Due lustri di agonismo La celebrazione del decennio di vita del Centro Sportivo Italiano rappresenta una cerimonia e una fiata che rimarrà impressa nell’ambito dei dirigenti e degli atleti della nostra Organizzazione. Essa rappresenta un complesso di opere che si sono compiute in un decennio di aspro lavoro e che sono state compiute con tenace dedizione e con serenità. Il complesso tecnico del C.S.I., dai dirigenti periferici ai nazionali, formano oggi una viva forza su tutti i settori dello sport e trovano sostanziale conforto alle loro fatiche con le tante decine di migliaia di atleti che negli stadii e nelle palestre di tutta Italia offrono la loro vitalità nelle varie discipline sportive. Ci troviamo a disagio dover scrivere tutte le parole laudative per il nostro C.S.I. perchè il C.S.I. è la nostra famiglia — è la nostra casa — costruita con la forza di una volontà superiore, una volontà che unisce lo sport e lo spirito purissimo della cristianità. Dal mondo esterno eravamo guardati con diffidenza e talvolta con derisione. Abbiamo saputo resistere nello sforzo e con le armi della lealtà e delle opere abbiamo preteso il rispetto che si doveva a chi dava dimostrazione pratica sui campi dello sport con attività non solamente intesa come espressione atletica ma innanzitutto come manifestazione avente una base squisitamente morale. Oggi lo sport va perdendo la sua veste più bella: i traguardi della vittoria non rappresentano più una meta ideale: essi rappresentano delle cifre. Alcune discipline sportive talvolta possono identificarsi come attività da baraccone, gli atleti divengono attori e, come tali, la loro posizione è una semplice esibizione di un mucchio di muscoli a cui spesso non richiedono sforzi: basta la presenza dell’uomo, e tale presenza rappresenta una cifra, un commercio. Povero sport! Povera poesia ispirata dalle Olimpiadi — una poesia buttata in una soffitta senza sole e senza speranza per un migliore domani. Noi sentiamo l’orgoglio di combattere la battaglia più bella, difendiamo lo sport inteso come manifestazione di lealtà, lo sport troppo spesso è avvilito e insultato. Vogliamo che abbia basi più dignitose. La nostra è come una crociata che va verso le masse dei giovani per difenderli e tutelarli affinchè nell’agonismo sportivo portino innanzitutto non solo la potenza dei loro muscoli ma un elevato spirito cristiano. Nella ricorrenza del decennio della vita del C.S.I. il nostro ricordo va alla FASCI, sciolta nel 1926, emanazione come il C.S.I. della Gioventù di Azione Cattolica. Gli Sports base erano a quei tempi la ginnastica e l’atletica leggera — le palestre erano disadorne ma sempre colme di atleti — i praticanti degli sports che beneficano il fisico erano legioni — il calcio era praticato da pochi — lo sports più popolare e più signore di oggi allora era compagno < Madama Povertà. Abbiamo ricordato la FASCI in un momento lieto, non solamente perchè personalmente ci ricorda quando eravamo giovanissimi atleti e dirigenti in un tempo lontano, ma perchè il C.S.I. pur respirando un’aria tanto diversa d’allora, conserva lo

stesso spirito, le stesse idealità che non possono essere turbate dagli sconvolgimenti sociali, dal progresso materialistico e da certe forme mentali prive di ogni contenuto spirituale. Il C.S.I. in dieci anni di lavoro ha compiuto una missione — ha raggiunto vittoriosamente un traguardo — ha tracciato una via ed ha raccolto sotto le sue bandiere decine e decine di migliaia di giovani. Se un domani si dovesse scrivere un libro, si dovrebbe intitolare « Le pagine della bontà »; esse sarebbero la commovente testimonianza della dedizione e del sacrificio di tutti i dirigenti della periferia, che dalle grandi città ai piccoli paesi, hanno risposto all’appello dei dirigenti nazionali pei* adempiere a dei compiti che innalzano il valore morale degli uomini. Il C.S.I. ha ottenuto dei risultati di entità significante, luminosa affermazione e le statistiche genuine in ogni loro parte ne sono giusta testimonianza. La nostra Organizzazione è a disposizione dei giovani, pratichiamo gli sports principali, abbiamo dato e daremo il massimo impulso all’atletica leggera, al nuoto, alla pallacanestro, alla pallavolo, al ciclismo, allo sport della montagna; il calcio non ha necessità di essere incoraggiato, in tale settore abbiamo circa trentamila tesserati. Il nostro lavoro ha avuto riconoscimenti ambiti e l’elogio che rappresenta il premio più bello è stato quello del S. Padre. 11 CONI ha riconosciuto nel C.S.I. efficace organizzazione e le Federazioni sportive non hanno mancato di farci giungere il loro plauso e la loro collaborazione. Il Centro Sportivo Italiano ha dato all’Italia moltissime maglie azzurre. Tali atleti, oggi Campioni, ' sono stati forgiati nei muscoli ma sopratutto nello spirito nei vari Comitati Provinciali che oggi li ricordano con tanta affettuosità. Siamo certi che se altre Organizzazioni avessero potuto ottenere i risultati del C.S.I., avremmo assistito a parate coloristiche e strombazzature di piazza, sia pure di cattivo gusto, ma che purtroppo talvolta fanno presa sui superficiali. Il C.S.I., ci si perdoni l’immodestia, che sia entità di valore lo dimostrano coloro che tentano, sia pure invano, di ostacolare il nostro cammino. Noi percorriamo le vie della lealtà e siamo sicuri delle nostre forze; noi raggiungeremo le nostre mete perchè innanzitutto abbiamo il conforto di una fede incrollabile che non può essere scalfita da nessuno. Nella fausta celebrazione, non dimentichiamo nelle preghiere e nell’affetto, i valorosi atleti del C.S.I. immolatisi nelle competizioni agonistiche. Lo sport vuole le sue vittime, noi ricordiamo i Cari Scomparsi con la più profonda commozione. Per tre giorni le bandiere del Centro Sportivo Italiano garriranno sotto l’azzurro cielo di Roma — celebrano un decennio di lavoro, ma significano anche un comandamento: lottare ancora come ieri e più di ieri; ci attende il ventennio che dovrà essere più luminoso e più bello di oggi, è una speranza che ha il sapore della certezza. Generoso Dattilo

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E

CONSUNTIVI DELL'ULTIMO BIENNIO 383 gare di Atletica realizzate L’attività svolta nel settore dell'atletica leggera dal Centro Sportivo Italiano durante il biennio 1952-1953 è facilmente desumibile rial contenuto della relazione presentata dalla Commissione Tecnica Nazionale. Dall’eloquenza delle cifre ciascuno può trarre le proprie conclusioni in merito al consuntivo di questo bilancio che spiega l’effettivo progresso conseguito in questi due anni, durante i quali è stato coniugato con costante lena, da parte dell’attuale C.T.N. e dalle Organizzazioni periferiche, il verbo « progredire ». Troviamo, infatti, che mentre nel 1952, 54 Comitati Provinciali o Zonali hanno organizzato 226 manifestazioni alle quali hanno preso parte 7488 atleti-gara, nel 1953 il numero dei Comitati è salito a 69 e quello delle manifestazioni a 383 con un numero complessivo di 15.518 atleti-gara. All’evidenza delle cifre va aggiunta una considerazione sulle prestazioni fornite dagli atleti che hanno dimostrato un sensibile progresso nella loro formazione tecnica. Ciò è possibile desumere dall’esame dei risultati ottenuti dai primi sei classificati in ciascuna delle 12 specialità, costituenti il programma dei campionati nazionali, calcolati in base alle tabelle internazionali. Il miglioramento totale è stato infatti di 965 punti così ripartiti: 252 punti nelle corse. 158 nelle staffette, 229 nei salti, 326 nei lanci. Se i risultati raggiunti, presi nel loro insieme, ci portano a dare senz’altro una risposta affermativa a questa evidente realtà, non ci

sentiamo disposti, tuttavia, a dare atto a tutti, nella stessa misura, per aver svolto con uguale impegno una particolareggiata attività secondo la preventiva programmazione centrale. E’ vero che spesse volte l’entusiasmo ha supplito alla mancanza di attrezzature e di mezzi, ma attendiamo che da tutte le nostre Organizzazioni parta, indiscriminatamente, il proposito di potenziare al massimo questo basilare sport, non solo intensificando l’opera di propaganda, ma costituendo sempre più numerose le sezioni di atletica leggera, specialmente là dove questo sport è quasi sconosciuto. Un’altra considerazione deve essere fatta: l’indispensabile necessità di porre sopra un piano continuativo l’impostazione del calendario agonistico da parte degli Organi periferici, continuità attiva, capace di interessare sempre i giovani e di non lasciarseli sfuggire. Occorre dare, di conseguenza, un carattere di maggiore operosità al nostro lavoro e non svegliarsi soltanto alla vigilia delle manifestazioni nazionali. Solo operando con metodo, adeguando i propri impegni tendenti ad ottenere una risoluzione di carattere pratico, senza perdersi cioè nella vana ricerca di soluzioni tecnico-organizzative impossibili, si potranno evitare le frequenti insabbiature di ogni iniziativa, talvolta anche la più semplice. Non ci stancheremo mai di ripetere che una fondamentale ragione di buona riuscita è data dalla preparazione tecnica dei Dirigenti; ma alla specifica formazione degli

11.742 Ciclisti nelle 263 corse Il movimento ciclistico del Centro Sportivo Italiano nel biennio ’52-’53 può essere sintetizzato da quattro eloquenti cifre: 189 gare con 8.481 partecipanti nel primo e 263 competizioni con 11.742 atleti partecipanti nel 1953. Quattro cifre che dicono come l’attività organizzativa in provincia — in quanto si tratta di dati riguardanti esclusivamente i Comitati Provinciali e Zonali — è stata intensa e in continuo sviluppo. Il Ciclismo sport eminentemente popolare di grande richiamo e particolarmente sentito nelle file del Centro Sportivo Italiano, che hanno avuto

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esperti deve, ovviamente, corrispondere anche il completamento dei quadri direttivi. Dopo questo rapidissimo sguardo d’insieme alla parte atletica della grande Famiglia del Centro Sportivo Italiano, s’impone l’obbligo di porre la nostra attenzione ai problemi che il prossimo Congresso ci indicherà. Dalla rassegna delle forze direttive del C.S.I., che coincide non incidentalmente con l’inizio del suo decimo anno di vita, c’è da attendersi un sicuro rafforzamento di tutta la struttura del C.S.I. stesso e delle sue molteplici attività. Riteniamo, pur senza avere la pretesa di voler predire il futuro, che particolarmente nel settore dell’atletica leggera dovranno presentarsi nuovi orizzonti per intensificare la propaganda fra la nostra gioventù, per cui è bene fin d’ora premunirsi di tutte le necessarie premesse per fronteggiare i nuovi compiti che ci saranno affidati. La Commissione Tecnica Nazionale darà certamente assistenza ed incoraggiamento con il consueto entusiasmo e pieno senso di responsabilità ad ogni meritevole iniziativa, ma è indispensabile che la sua opera sia affiancata, in potenza, dal contributo di tutti coloro che amano questo nostro sport. Il convincimento ormai saldamente diffuso, dell’importanza dell’atletica leggera ci fa ritenere che la nostra aspettativa troverà piena rispondenza ovunque, senza incertezze, per la sua legittima priorità, per i suoi riconosciuti meriti, perchè al Centro Sportivo sia definitivamente acquisito il primato di essere all’avanguardia della sua divulgazione fra i giovani. Aliarlo Bolletta

quest’anno anche un incremento nel settore nazionale. La Commissione Tecnica Nazionale per il Ciclismo ha sentito infatti la necessità, ben sorretta dalla Presidenza Centrale, di sviluppare le competizioni su pista attenendosi al programma olimpionico, sensibilizzando anche le gare a squadre a cronometro nelle due categorie, Allievi e Dilettanti, che più interessano i giovani. Le due rassegne nazionali della pista, ad Aquila nel 1952 ed a Rimini nel 1953 hanno avuto una partecipazione di elementi in continuo progresso tecnico e numerico. Taluni dilettanti si sono dimostrati maturi anche in campo nazionale e l’attuale campione maggiore del C.S.I., il trentino Aldo Moser, sceso in gara con i maggiori esponenti


della sua categoria in campo federale, ha ottenuto risultati notevolissimi. La sua vittoria nel campionato Dilettanti di Reggio Emilia, è stata del resto talmente eloquente da richiamare l’attenzione dei tecnici per la elevata media: oltre 40 orari. Il veneto Guerra ha vinto fra gli Allievi mentre su pista si sono affermati il bresciano Angioletti nell’inseguimento e nel chilometro a cronometro, il ravennate Minghetti nella velocità Dilettanti, il fiorentino Giraldi nella velocità Allievi e infine il pesarese Tonucci nel « Criterium » degli esordienti.

0 C.S.I

intensificherà lo Sci giovanile.

Nell’immediato dopoguerra il Centro Sportivo Italiano è stato senza dubbio tra le primissime Organizzazioni a realizzare manifestazioni sciistiche e montane, per la ripresa dell’attività invernale ed estiva: i raduni, gare studentesche, manifestazioni di propaganda quali i Campanili Alpini, riservati ai piccolissimi, Ju Sport, il Criterium Studentesco e ancora il triathlon sciistico. Tutto ciò per alimentare la fiamma della passione per la neve e la montagna. E si può dire il CSI abbia raggiunto, per buona parte almeno, gli scopi prefissi, in quanto le sue organizzazioni sono state un crescendo tecnico e numerico. Basta dare uno sguardo ai risultati ottenuti nelle competizioni nazionali e nei maggiori raduni che hanno via via interessato le sedi di Cortina d’Ampezzo, Asiago, Bardonecchia, Pontedilegno, tanto per citarne qualcuna di quelle più note. Le manifestazioni nazionali sono state però precedute da eliminatorie e prove provinciali e zonali in ogni dove e secondo le possibilità ambientali. L’aumento è notevole anche nell’ultima stagione. Nel 1953 si sono avute da parte del C.S.I. trenta manifestazioni con 2.700 atleti gara nel settore della neve mentre una ventina di manifestazioni sono state realizzate anche in estate e si sono concluse quest’anno a Moena con il 5° Trofeo della Montagna: vero e proprio Campionato a staffetta della montagna data l’ampia partecipazione di squadre civili e militari, cittadine e valligiani, suddiviso con criterio tecnico. A Bardonecchia nel 1952 si sono avuti 300 atleti gara solo nei Campionati del C.S.I. ed oltre un centinaio di studenti partecipanti al Criterium Studen-

tesco della Neve. Dette cifre sono notevolmente aumentate nella edizione dei Campionati svoltisi a Pontedilegno nel febbraio scorso. Le manifestazioni hanno tuttavia suggerito alla Presidenza del C.S.I. di rafforzare maggiormente la propaganda tra i giovanissimi. Il successo dei Campanili Alpini in linea tecnica, ha sinceramente superato quello degli stessi Campionati del C.S.I. Per questo nella prossima stagione i « Campanili Alpini » avranno una intensa propaganda, già a partire dalle prossime feste natalizie, periodo adatto per i ragazzi e gli studenti. Il C.S.I. vuole fare dei suoi « Campanili Alpini », una vera e propria leva nazionale dei giovani al di sotto dei 17 anni, suddividendoli in due categorie; e ciò per bilanciare le loro forze.

Propaganda natatoria L’invito del Presidente della Federazione Italiana Nuoto per una intensa propaganda natatoria tra i giovani, trova più che mai in linea il Centro Sportivo Italiano che proprio ai ragazzi dedica la sua maggiore attenzione. La Commissione Tecnica Nazionale per il Nuoto del C.S.I. ha tracciato per il prossimo anno un programma particolarmente interessante che riguarda da vicino i ragazzi fino ai 14 anni, gli allievi tra i 15 e i 16 anni e gli Juniores dai 17 anni in avanti, non dimenticando la prova a squadre di nuotata utile al salvamento. Tale propaganda sarà sviluppata su largo raggio già in periodo invernale là dove gli impianti coperti lo consentano e raggiungerà la punta massima non appena le condizioni climatiche lo permetteranno. I Comitati Provinciali del C.S.I. sono stati interessati per realizzare degli impianti di fortuna in ogni dove, nei fiumi, nei laghi, ovunque esiste un corso d’acqua possibile e numerose saranno anche le competizioni riservate agli studenti in quanto la scuola è l’ambiente più adatto per lo sviluppo della propaganda natatoria. Nel biennio che sta per concludersi. Il C.S.I. ha dato alla sua attività natatoria un aspetto concreto ed un inquadramento definito sintetizzato dalla eccellente disputa dei Campionati Nazionali dell’estate scorsa a Reggio Emilia. La C.T.N. ha stretto contatti con la FIN e predisposto una serie di iniziative che non dovrebbero mancare di raggiungere lo scopo.

quelle delle Divisioni inferiori fino a quelle di serie nazionale. Si sa che attraverso la quantità Alla chiusura della recente atti- impressionante. E non solo come vità del cestismo del Centro Sporti- quantità ma. sia pure lentamente, è possibile ottenere la qualità. Oggi vo Italiano, che ha coinciso con la come qualità di gioco e come pre- i circa 7.000 tesserati del CSI sono chiusura del biennio 51-53, la situa- stazione e messa in luce di atleti in grado di poter fornire sia alle società di appartenenza sia a quelle zione è oltremodo confortante sia singoli. nei riguardi delle Unioni Sportive Pur non volendo insistere sulla della Federazione, elementi già beche hanno praticato questo sport constatazione dei tre nazionali usci- ne impostati e formati. Naturalmente anche il CSI risensia, logicamente, nei confronti dei ti dalle file del CSI e cioè i vari Migiocatori che hanno dato vita a in- nelli, Riminucci e Ninchi, tutti del- te in maniera precipua della mannumerevoli, appassionanti gare di l’U.S. Victoria di Pesaro, c’è da te- canza di tecnici e soprattutto di alogni specie. ner presente il già rilevante nu- lenatori. Con il tempo la CommisSia l’attività locale, cioè i Tornei, mero di giocatori che fatte le ossa sione Tecnica Nazionale, in uno con sia i Campionati, anno per anno or- nelle file delle nostre Unioni Sporti- la Presidenza Centrale, cercherà di ganizzati dalla Commissione Tecni- ve, sono passati e passano in sem- ovviare a tale inconveniente. E’ ca Nazionale, hanno visto un cre- pre maggior numero nelle file di questo quindi un esplicito invito ai scendo di partecipazione veramente squadre della FIP a cominciare da CC.PP. di curare, oltre aH'attività

Un biennio di pallacanestro

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agonistica vera e propria, anche il settore dirigenti e tecnici con l’organizzare dei periodici corsi per allenatori e per arbitri. Che il progresso, anno per anno, sia stato sensibile lo dicono alcune sintetiche cifre che si commentano da sole. E cioè: — partecipazione ai Campionati Nazionali: squadre iscritte nel 51-52 n. 201; nel 52-53 n. 307 con un aumento di 103 unità che rappresenta un incremento del 50,05%. — Il n. di Tornei organizzati dai Comitati e regolarmente approvati sono stati, nel 51-52, n. 15 con la partecipazione di 84 squadre, mentre nel 52-53 se ne sono avuti 56 ai quali hanno partecipato 297 squadre con un aumento di 11 Tornei e 213 squadre. In tutte le regioni, eccettuato il Trentino, che risente di una particolare situazione che speriamo possa essere presto superata, si è svolta una più o meno intensa attività sia attraverso le fasi iniziali dei Campionati sia attraverso lo svolgimento dei vari Tornei. Degni di menzione e di nota sono stati i Comitati Provinciali di Roma, Cremona, Reggio Emilia, Ferrara, Pescara, Cosenza, Milano, Padova e Pesaro. Come pure una particolare citazione meritano i tre nuovissimi Comitati delle Puglie, Brindisi, Molfetta e Lecce. Il primo, pur esordendo nell’attività cestistica, ha conquistato il titolo Italiano della Categoria C in occasione delle finali di Modena mentre il secondo, oltre ad una proficua partecipazione ai Campionati, ha dato anche un notevole contributo nel settore arbitrale con la organizzazione di un corso per aspiranti-arbitri dal quale sono stati dichiarati idonei ben 14 giovani elementi. Anche in Sicilia, affiancandosi a Catania, sono sorti in quest’ultimo anno altri tre CC.PP. che hanno dato una discreta attività e cioè: Palermo, Siracusa e Caltanissetta. Al risveglio del sud si è affiancato quello del centro con l’Umbria (Perugia, Assisi e Gubbio) con la Toscana (Massa e Siena) e, infine, il nord con Venezia, Vicenza e Pordenone. I rapporti CSI-FIP, regolati dalla Convenzione recentemente rinnovata, sono stati improntati alla più cordiale e reciproca comprensione.

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Questo incoraggiante consuntivo è stato precipuo merito dei col laboratori periferici che, con il loro notevole spirito di sacrificio e con la loro dedizione, hanno reso possibile questa pronunciata ascesa del cestismo del CSI.

Ad essi vada il mio personale ringraziamento così come un vivo senso di riconoscenza si estenda a tutti i componenti la Commissione Tecnica Nazionale per la disinteressata e lodevole collaborazione. UMBERTO GARCEA

Fervore per la p©sOSavolo La collaborazione fra Centro e Periferia ha fatto riscontrare un vertiginoso aumento delle Unioni Sportive praticanti la pallavolo: G60, nel 1951; 833, nel 1952; e ben 1.056 nel 1953. Anche il numero dei praticanti si è quasi raddoppiato; infatti nel 1951 essi erano 6352, nel 1952, 9610 e nel 1953 raggiungevano la ragguardevole cifra di 11.073. Quest’ingente massa di Unioni Sportive e di tesserati sono stati la linfa vitale della nostra attività che si può suddividere in due distinte branche: attività a carattere nazionale (Campionati e Trofei) ed attività a carattere locale (Tornei e manifestazioni a carattere provinciale). L’indovinata formula d’ammissione proporzionale alle fasi regionali fu la molla che spinse più di un Comitato a far aumentare al massimo le proprie squadre ed in generale si ebbe una alta media di partecipazione alle varie fasi provinciali. Attraverso 9 fasi regionali e con alcune ammissioni dirette, per quelle Regioni ove una sola Provincia praticava la pallavolo, si giunse alla perfettissima finale nazionale del 1952 alla quale presero parte 15 squadre, a Modena. Quest’anno la formula ha avuto una leggera modifica con l’inclusione delle fasi interregionali, attraverso le quali si è dovuto passare per accedere alla finale nazionale. Formula indovinata tuttavia. Cinquantatre eliminatorie provinciali con 283 squadre partecipanti. Attraverso 13 fasi regionali e 4 fasi interregionali 8 squadre si sono prepotentemente affacciate alla ribalta per contendersi il prestigioso titolo di Campione Nazionale. Le indimenticabili giornate trascorse nell’accogliente e simpatica Messina sono state vissute dalle Squadre partecipanti con vibrante interesse: l’alto livello tecnico delle

squadre già ben selezionate ha reso incerta fino alla fine ed oltre la lotta per il titolo. Infatti alla chiusura delle due giornate di gare ancora due squadre erano alla pari e pertanto si rendeva necessario uno spareggio per l’aggiudicazione del titolo. Alla fine di un bellissimo incontro la Robur di Ravenna riusciva a diplomarsi Campione Nazionale battendo di misura la brillante Concordia di Schio. La brillante riuscita del Campionato Nazionale faceva studiare alla C.T.N. una manifestazione che servisse a preparare i nuovi rincalzi e a dare ai giovanissimi la possibilità di cimentarsi in un Campionato tutto per loro. Nel 1952 fu infatti lanciato il Trofeo Giovanissimi, limitato alle sole fasi regionali, che nel 1953 diventava il Campionato Giovanissimi con l’inclusione delle fasi interregionali e nazionale. Quest'anno la manifestazione è stata veramente seguita e 26 Comitati Provinciali hanno fatto effettuare le eliminatorie con 77 squadre partecipanti ed attraverso le quattro fasi interregionali le vincenti sono pervenute a Messina per contendersi il titolo nazionale. Alla Bonsignori di Remendello è andato il titolo, ed è stata così premiata la squadra più preparata. Per dare la possibilità alle squadre delle nostre Unioni Sportive che praticano l’attività federale di svolgere attività nelle nostre file, la C.T.N. ha lanciato il Trofeo C.S.I. A fianco dell’attività, nazionale una più proficua e interessante attività ha tenuto in continuo movimento le nostre schiere pallavolistiche. Innumerevoli sono infatti i Comitati che hanno creduto opportuno in questo biennio di far svolgere Tornei e manifestazioni a carattere propagandistico, come di preparazione ai Campionati.


Il tennis da tavolo

Dal vaglio delle successive fasi regionali ed interregionali balzavano fuori quattro bellissime Squadre che si davano battaglia a Napoli, nella finale nazionale, anche questo anno organizzata dall’inesauribile Prof. Salerno. La vittoria ha arriso alla Fortissima squadra di Genova che allineava fra le sue file oltre il’ prestigioso Montersi anche il Campione Italiano GITeT di 3» Categoria Della Rovere. « Il Trofeo Giovanissimi»: creato nella decorsa stagione d’accordo con il Movimento Aspiranti della GIAC, per i giovanissimi, è stato limitato in fase regionale. Ben pochi Comitati, 18 per la recisione, hanno fatto svolgere le fasi di loro competenza con 375 partecipanti, mentre le fasi Regionali sono state soltanto 4. Siamo però certi che nei prossimi anni, quando gli U.D.A. s’inquadreranno nel C.S.I., anche quest’attività avrà ottima riuscita.

Le UU. SS. praticanti il Ten- sono pochi!) che praticano attività nis da Tavolo che nel 1951 anno in federale col GITeT e sono classificui tale attività veniva ufficialmen- cati di 2n e 1“ Categoria, ha riscoste inclusa nei programmi del C.S.I., so anno per anno un sempre magerano 579, nel 1952 aumentavano a giore interesse ed una sempre più 786 per balzare di colpo a 1174 nel nutrita partecipazione. 1953. Di pari passo gli atleti da 3232, Nel 1951 la manifestazione si è passavano a 5.036, per diventare limitata alle sole fasi regionali e l’imponente numero di 6650 riscon- soltanto 9 Comitati Provinciali hantrati nel 1953. no effettuate le fasi di loro compeQuesta massa di praticanti ha da- tenza. Nel 1952 invece, con la prospettito vita ad un’immensa mole di attività che si può dividere in due va delle successive fasi interregiodistinte branche: attività a caratte- nali e della finale nazionale, la manifestazione ha avuto il suo naturare nazionale ed a carattere locale. Campionato di singolo e di dop- le e logico sviluppo. Quest’anno i già brillanti risultati pio: da quando nel lontano 1950 fu organizzata a Roma, per incarico del 1952 venivano ampiamente sudella GIAC, la prima finale nazio- perati. Le fasi provinciali erano ben nale di tennis da tavolo, manifesta- 51 con oltre 900 partecipanti, inzione prevista nel quadro delle at- dice questo di un sempre maggiore tività Ju-Sport, questa attività ha interessamento della periferia per questa indovinata e necessaria mafatto molta strada. Il 1952 vedeva normalizzato in nifestazione. pieno lo svolgimento della complessa manifestazione. I Comitati ProSviluppo bocciofilo vinciali che organizzavano le fasi di loro competenza erano 67, comVerona accogliendo il 13 settem-, zioni sta anche nell’avere continuo preso il Comitato ’ Provinciale di bre u. s. con la sua tradizionale contatto con i rappresentanti del loTripoli, con oltre 2200 partecipanti. Le fasi regionali erano svolte da 15 ospitalità i campioni delle varie re- cale Comitato dell’U.F.I.B. i quali Ispettorati con oltre 300 atleti ed gioni d’Italia, ha definitivamente offrono le loro attrezzature (due o laureato il giuoco delle bocce, en- tre campi minimo per ogni .rione alla finale nazionale partecipavano della città), il loro consiglio e la i vincenti delle prove di singolo e trato ormai a vele spiegate nella loro competenza in materia. grande famiglia del CSI. di doppio delle fasi regionali svolte. Una centuria circa i partecipanti, Seconda è la Lombardia che ha La finale nazionale ha coronata che si sono dati leale battaglia per il primato col maggior numero di la rigogliosa attività ed è stata imla conquista degli ambiti titoli na- Comitati svolgenti la nostra attipeccabilmente e signorilmente orzionali in palio per le diverse spe- vità. A Bergamo due titoli nazioganizzata dal Comitato Provinciale cialità. nali. Terzo è il Veneto che ha in di Firenze. I risultati tecnici conseguiti sono Treviso e Verona due tradizionali Infine l’ultimo Campionato, defistati veramente brillanti, superando antagoniste. Quarto il Piemonte, nito « Il Campionato della Regola- ogni nostra aspettativa. Se infatti con alfiere il Comitato di Alessanrità ». consideriamo che siamo appena al dria. Quinta la Liguria che tramite Con pochissime eccezioni e di 3° Campionato e confrontiamo i riil Comitato di Genova ha indetto e scarso valore le 73 eliminatorie pro- sultati di oggi con quelli delle due organizzato nel marzo decorso un vinciali organizzate hanno avuto precedenti edizioni dobbiamo con- torneo che ha avuto risonanza naperfetto svolgimento ed i 2159 par- venire che sensibili progressi sono zionale. Sesta l’Emilia; settima tecipanti. Alle 17 fasi regionali han- stati fatti anche dal lato propagan- l’Umbria; ottava l’Abruzzo; nona le no preso parte 354 atleti. La finale distico. Marche, decima la Calabria. A Monazionale quest’anno si è svolta a I risultati finali del 3° Campio- dena un titolo nazionale. Ferrara. Qualificati elementi del nato e le attività svolte con maniSono stati proprio i giovani a renGITeT, presenti alla prova, hanno festazioni a carattere provinciale dersi alfieri del nuovo giuoco. Essi espresso il loro compiacimento ed mettono in primo piano il Lazio. vi sfoggiano doti di abilità, di resiil loro ammirato consenso per la II solo Comitato Romano ha con- stenza fìsica e di alto spirito commaturità organizzativa dimostrata quistato 4 titoli nazionali sui 7 in battivo. durante tutto l’andamento del Cam- palio. Ciò sta a dimostrare l’interesAgli amici Ispettori Regionali, pionato. samento dei suoi Dirigenti per il Presidenti di Comitati, Membri di « Il Trofeo Nazionale a squadre »: nostro giuoco. A Roma infatti esso Commissioni, rivolgiamo un vivo creato nel 1951 per dare la possibi- ha molti proseliti specie nei giova- appello perché diano impulso e svilità a tutti i nostri elementi (e non ni, Ma il segreto di queste afferma- luppo a questo sport.

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Celebrazioni del 1° decennio del C. S. I. IV0 Congresso Nazionale NORME DI PARTECIPAZIONE Su deliberazione del Consiglio Direttivo, le norme di partecipazione al Congresso Nazionale

sono state fissate come segue: 1 - E’ indetto a Roma nei giorni 6, 7, 8 dicembre 1953 il IV Congresso Nazionale del Centro

Sportivo Italiano per discutere il seguente

ORDINE DEL GIORNO 1 - Commemorazione Decennio del C.S.I. —

Premiazione Comitati Provinciali.

2 - Nomina Presidenza Congresso e Verifica Poteri.

3 - Relazione Morale — Organizzativa —

Finanziaria e tecnica.

a) Aspetti formativi del C.S.I. b) Aspetti organizz. (interni ed esterni). c) Situazione finanziaria.

d) Situazioni tecniche. e) Conclusioni Presidenziali.

4 - Votazione relazione. 5 - Elezione Membri nuovo Consiglio Direttivo.

4 - Iscritti si intendono coloro che siano in regola con la tessera per l’anno 1952-’53 presso la Segreteria e l'Amministrazione Centrale.

5 - Ciascun Comitato Provinciale o Zonale Autonomo, potrà partecipare al Congresso con diritto a voto qualora abbia affiliato almeno sei Unioni o Gruppi Sportivi con un minimo di 6 atleti ciascuno. 6 - Ciascun Comitato Provinciale ha diritto ad un solo rappresentante con facoltà di voto anche se i voti saranno proporzionali al numero degli iscritti come detto al comma 3".

7 - Tutte le votazioni avverranno per maggioranza semplice (50% + 1 dei presenti aventi di-

ritto a voto).

NORME AMMINISTRATIVE Il Consiglio Direttivo nella sua ultima riunione tenutasi a Roma il 6 novembre, ha stabilito le seguenti norme amministrative per la partecipazione al congresso nazionale: a) ogni partecipante dovrà versare la somma di L. 4.000 per vitto ed alloggio a decorrere dalla cena del giorno 5 dicembre e fino al pranzo

compreso del giorno 8; 2 - Hanno diritto al voto ed alla parola i delegati dai Congressi Provinciali o Zonali Autonomi mentre hanno diritto alla parola tutti i Dirigenti Centrali e periferici, gli Assistenti dei Comitati Provinciali o Zonali ed altri su delibera del Congresso stesso. 3 - Ciascun Delegato al Congresso ha diritto

ad un voto per ogni 50 iscritti o frazione di 50.

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b) per i delegati al Congresso Nazionale la quota di cui sopra è ridotta a L. 1000 (mille);

c) per facilitare la partecipazione la Presidenza Centrale accorderà ad ogni Comitato Provinciale o Zonale due quote ridotte a L. 2.000 (duemila), che potranno essere usufruite per altri due Dirigenti (oltre il delegato) oppure per un Dirigente e l’Assistentc.


SINTESI DELLE REGIONI A

B R U Z 1 O

Tutte le aziende che godono d’una saggia amministrazione sentono il bisogno, a fine d’anno, di chiudere il bilancio. Noi sportivi abbiamo la consuetudine di tirare le somme alla fine dell’annata sportiva senza attendere la notte di S. Silvestro. Il doverlo fare, dunque, riteniamo sia un compito doveroso, se pur non troppo lieto; comunque, speriamo che alla fine se ne traggano le logiche conseguenze. Innanzi tutto dobbiamo premettere che non abbiamo eroi da acclamare o reprobi da condannare, ma un fatto è certo che quanto noi dell’Abruzzo abbiamo fatto, ben pochi, alle nostre stesse condizioni, saranno riusciti a fare ed a noi tutti oggi non resta che la consolazione di non esserci concesse soste. Infatti se potessimo porre sopra una bilancia: da una parte i risultati statistici e tecnici ottenuti e dall’altra i mezzi di lavoro a nostra disposizione, questa finirebbe immancabilmente col pendere dalla parte dei primi. Poiché se il lavoro ci è stato reso ancora più arduo e duro è stato unicamente per una eccessiva mancanza di mezzi nostri: campi, palestre, attrezzature, particolarmente per quanto riguarda le provinole di Chieti, Pescara e Teramo. ' Ci duole ora passare alla rassegna singola che può anche essere inesatta, ma lo facciamo col solo intento di voler far conoscere un po’ a tutti i Dirigenti e specialmente agli affiliati, ai grandi centri ed alle Regioni che passano per le maggiori, la vita e i disagi dei loro colleghi delle minori. A chi segue passo passo la nostra organizzazione non sarà certo sfuggito il progresso che ha fatto nella « Svizzera d’Italia». Purtroppo nella provincia dell’Aquila si è verificato un neo, un dolorosissimo neo; è una delle pochissime provincie d’Italia ove la nostra organizzazione è compietamente assente ai bisogni della gioventù. Ma da noi si spera che nel prossimo anno molte altre cose saranno fatte, e tra queste sembra che vi sia appunto la costituzione del G. P. di Aquila. E’ strano quanto sopra, in quanto la città di Federico ha tutte le attrezzature possibili per fare qualsiasi sport. A Teramo, causa una dolorosa malattia che ha colpito nel periodo cruciale dell’anno sportivo il più dinamico dei dirigenti, non si è potuto far molto quest’anno. Comunque altri giovani, accollandosi spesso personalmente ingenti spese, con una encomiabile passione sono riusciti a fare quanto era nelle loro possibilità: e per il prossimo anno? Grandi cose, ci assicurano. Pallacanestro su scala provinciale prima, regionale poi e interregionale infine. Sensibile sviluppo di attività provinciale pongistica e calcistica e conseguente partecipazione alle regionali. Degno di rilievo la partecipazione alla nazionale di nuoto di R. Emilia. I risultati tecnici, pur non essendo stati nulla di trascendentale, hanno dato buone soddisfazioni: tra questi da notare un discreto settimo posto di Cavarocchi nel 100 s. 1. A Ravenna, nella interzona di pallacanestro, ia «Tigli» si è trovata a metà della ripresa di ambo le partite a

dover giuocare in soli 4 uomini, e quindi ben poco c’era da fare. , Chieti invece per la prima volta ha fatto molto. Il G. P. di quella città con ben 20 UU. e GG. SS. affiliati e di questi molti nella provincia, detiene il primato nella Regione. Come numero di atleti tesserati, la città teatina ne ha anche molti: 304. Molta e proficua attività ha fatto svolgere Chieti su scala provinciale: Calcio, Tennis da tavolo, Trofeo giovanissimi, Pallavolo ed Atletica leggera, tutte con un numero sempre considerevole di UU. SS. partecipanti. Su scala regionale ha partecipato al Trofeo nazionale a squadre di tennis da tavolo, classificandosi 2°, ed al Trofeo giovanissimi a Pescara vincendolo. Ha pure preso parte alla Pallavolo, dove la squadra teatina, una vera rivelazione, è riuscita, per la prima volta, a mettere in seria difficoltà il baldanzoso primato della « Ravecca » di Pescara, detenuto da anni. Anche se completa, modesta è stata la partecipazione di Chieti alle nazionali di Atletica leggera a Cagliari; troppo giovani ed inesperti gli atleti, comunque l’interessante è che l’esperienza è stata fatta e i buoni frutti non tarderanno a venire. L’anno 1953 è stato per il Comitato Provinciale di Chieti un anno di assestamento; il prossimo anno, alla grande attività che esso farà svolgere, seguirà, ne siamo certi, maggiore e migliore soddisfazione anche nel campo strettamente tecnico, grazie all’opera intelligente ed assidua dei suoi dirigenti e dell’assistente ecclesiastico. Ed eccoci a Pescara. Adagiata sulle rive dell’Adriatico e dotata di notevoli e nello stesso tempo scarse attrezzature tecniche (notevoli in se stesse, ma scarse se si considera la grande attività del poliedrico G. S. abruzzese). Naturalmente ha primeggiato l’organizzazione della U. S. «Aurora», che fa capo alla Congregazione Mariana, magistralmente diretta da Padre Giampieri, dove moltissimi giovani vi trascorrono amene ore di svago, guidati da ottimi dirigenti. Tornando al G. P. di Pescara, esso ha fatto svolgere quest’anno le fasi provinciali di quasi tutti gli sports. Hanno fatto eccezione; Trofeo della montagna e sci, per evidenti ragioni geografiche, in quanto le montagne distano da Pescara non meno di 70 Km., per parlare delle più vicine. Sport per sport eccone la statistica: Tennis da tavolo: Campionato nazionale, con 6 UU. SS. partecipanti ed oltre 50 atleti. Fase regionale organizzata a Pescara e vittoria nel singolo e nel doppio degli atleti della -1—- « S. C. Gabriele ™j ». ». Gli stessi parteciparono poi alla nazionale di Ferrara. Organizzazioiie della fase provinciale e regionale del Trofeo nazionale a squadre e ancora vittoria della «S. Gabriele»; organizzazione della interregionale e vittoria del CSI Foligno. Organizzazione fase diocesana e regionale del Campionato giovanissimi e vittoria dei giovani della «Saetta » di Chieti. LTT. S. Aurora ha organizzato il « Mese del tennis da tavolo», 1 campionati studenteschi, oltre a un gran numero di manifestazioni varie pongistiche; attualmente come chiusura è in corso di svolgimento la «Maratona del tennis da tavolo ». Caldo: croce e delizia dei dirigenti pescaresi, a causa

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PROGRAMMA ATLETICA

LEGGERA

CORSA CAMPESTRE (1 mese tesseramento) Fase nazionale: età 16-20 anni (locali fino a 24 anni). Fasi: provinciali nazionale. CAMPIONATO SU PISTA (2 mesi tesserarci.) Età: 16-20 anni (fasi provinciali fino a 24 anni). Fasi: provinciali regionali nazionale. Specialità: 1500 -f- marcia 5000 -f- quelle dello scorso anno.

B

E

(2 mesi tesseramento) Campionati provinciali regionali. Riservati alle due categorie e con regolamenti a seconda delle località.

CATEGORIA RAGAZZI A carattere nazionale con fasi: provinciali, regionali, interregionali e finale nazionale. Età giuocatori ammessi: dal 14° anno compiuto al 19". E’ consentita la partecipazione di tre atleti federali con nulla osta e purché non abbiano disputato più di due partite ufficiali con la società di provenienza. Sono comunque esclusi atleti che abbiano partecipato a gare di Serie A, B, C, Campionato Riserve, IV Serie e Promozione regionale. Quanto sopra per creare un equilibrio fra tutte le Unioni Sportive partecipanti. E’ stato anche proibito il sistema della eliminazione diretta per evitare partecipazioni in extremis. CATEGORIA ADULTI Attività a carattere locale e provinciale da regolamentarsi a seconda delle esigenze locali. Età minima 14° anno compiuto, massima 24 anni.

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I

S

M

CAMPIONATI NAZIONALI SU STRADA (2 mesi tesseramento) Per dilettanti e allievi. Fasi: provinciali nazionale - partecipazione proporzionale con criterio da stabilire. CAMPIONATI NAZIONALI SU PISTA Programma olimpico - riservato alle categorie: dilettanti, allievi ed esordienti. Fasi: provinciali nazionale. Dilettanti juniores: 18-24 anni. Allievi: 17 anni. Esordienti: 16 anni.

N

U

(1 mese tesseramento) Categoria allievi: nati dopo il 31 dicembre 1937 su cinque specialità. Categoria juniores: nati dal 31 dicembre 1928 al 31 dicembre 1937 su sei specialità, esclusione di squadre F.I.N. di Serie A e B Fasi: provinciali o di concox-renti classinazionale ficati « senior » in gare F. I. N., partecipazione prevedendo minimi. Prova a squadre nuotata utile al salvamento. Squadre formate 2 allievi e 4 juniores per provincia.

PALLACANESTRO CAMPIONATI NAZIONALI, Categoria A: Riservato a soli tesserati CSI (esclusi federati) nati dal 1° gennaio 1933 al 31 dicembre 1940. Fasi: provinciali, regionali, interregionali e nazionale (con 4 squadre finaliste). Categoria B : Riservato a soli tesserati CSI (esclusi federati) nati dal 1" gennaio 1937 al 31 dicembre 1940.


Fasi: provinciali, regionali, interregionali e nazionale (con 4 squadre finaliste). Categoria C: Ammessi tesserati F.I.P. non superiori alla I divisione 1" gennaio 1934 al 31 dicembre 1940. Fasi: provinciali.

CAMPIONATO NAZIONALE (2 mesi tesser.) Fasi: provinciali, regionali, interregionali e nazionale riservato a giuocatori nati dal 1" gennaio 1933 al 31 dicembre 1940 tesserati al C.S.I. E’ consentita la partecipazione di massimo 3 giuocatori tesserati F.I.P.A.V., purché per l’U.S. con la quale partecipano al Campionato stesso, classificati solo di categoria propaganda. CAMPIONATO GIOVANISSIMI Fasi: provinciali, regionali. Riservato ad Unioni Sportive affiliate al C.S.I. con giuocatori nati dal 1" gennaio 1938 al 31 dicembre 1940. Non è consentita la partecipazione di atleti tesserati F.I.P.A.V. TROFEO C.S.I. Fasi: provinciali e regionali. Riservato ad Unioni Sportive del C.S.I., con atleti nati dal 1" gennaio 1930 al 31 dicembre 1940 anche se tesserati alla F.I.P.A.V. per qualsiasi categoria e divisione nazionale, purché per la stessa Unione Sportiva per la quale partecipano al Trofeo C.S.I.

. S CRITERIUM DELLA NEVE (1 mese tesserarci.) Fasi: provinciali - per tutte le specialità. nazionale - riservate a detenninate località montane. Facoltà di partecipazione a tutti i Comitati a loro spese, con rimborso normale ai singoli e staffettisti classificati nei primi quattro. Età partecipanti: discesa 16-18 anni. Altre specialità: 17-20 anni CAMPANILI ALPINI Fasi: provinciali e nazionale.

Incrementare con immediata propaganda la diffusione per una larga partecipazione alle gare riservate a piccoli sciatori. Età partecipanti: discesa: 13-14-15 anni fondo: 13-14-15 anni.

TENNIS DA TAVOLO CAMPIONATO NAZIONALE (2 mesi tesser). Singolo e doppio: nati dal 1° gennaio 1930 al 31 dicembre 1943. I giuocatori potranno anche essere tesserati al GITeT, sempre per la stessa Unione Sportiva, purché non classificati di I e II Categoria. Fasi di svolgimento: Zonali: organizzate dalle CC.TT.PP. Provinciali: con partecipazione proporzionale. Regionali: con la partecipazione dei primi due classificati del singolo e delle prime due coppie della fase provinciale. TROFEO NAZIONALE A SQUADRE Senza limiti di età e categoria federale, purché gli atleti siano tesserati al GITeT per la stessa Unione Sportiva partecipante. Fasi di svolgimento: Provinciale: ammessa ima squadra per ogni Unione Sportiva o Gruppo Sportivo iscritto. Regionale: ammessa la squadra vincente la fase provinciale. TROFEO GIOVANISSIMI Per i nati dal 1" gennaio 1939 al 31 dicembre 1943, esclusi i tesserati al GITeT. Fasi di svolgimento: Zonali Provinciali : ammissioni delle Unioni Sportive con tre singolisti e tre coppie. Regionali: ammissione due primi classificati singolo due primi coppie delle fasi provinciali. Eventualmente previo accordo con l’ufficio Centrale Aspiranti G.I.A.C. Interregionali: con ammessi i campioni regionali del singolo e del doppio.

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delle Ingenti spese per esso sostenute. Finale provinciale e replica con un torneo cittadino. Dalla fase regionale veniva laureata campione la « Diavoli Rossi » di Pianella, che solo una strenua difesa poteva opporre alle consorelle nella interregionale di Roma. Abbiamo avuto modo comunque di ammirare altre buone squadre in campo regionale, e la rappresentativa teatina ci è sembrata la più accreditata al primato regionale per il prossimo anno. Pallavolo: splendida l’organizzazione del Campionato provinciale con la partecipazione di ben 11 squadre, indubbiamente uno dei più affollati. Il campionato regionale è stato svolto in parte a Chieti e in parte a Pescara con vittoria della «Ravecca», la quale si classificava terza nella interzona. Pescara è stato uno dei pochi CC. PP. che ha organizzato la provinciale del Trofeo nazionale e la « Ravecca » ha ripetuto la prodezza anche in campo regionale. Il campionato giovanissimi ha portato alla ribalta i giovanissimi pupilli dell’Aurora. Fase provinciale e regionale facilmente vinte. Fase interregionale ancora vinta sul « Pellico » di Sassari. Alla nazionale di Messina ebbero la sgradita sorpresa di trovarsi di fronte a squadre, la cui statura fisica dei propri componenti era imponente nei

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Azzurri del C.SJ.

LAVELLI RIIVO Nato a Ponteranica (Bergamo) il 12 novembre 1928. Ha iniziato la sua attività atletica col C.S.I. . nella stagione 1948, partecipando all’attività provinciale — dalle leve di propaganda fino alla Finale Provinciale del campionato — classificandosi subito nelle prime posizioni e mettendosi in luce quale elemento di valore. Ha partecipato alla Finale Nazionale classificandosi al 59 posto. Passato alla «Reggiani» di Bergamo ha iniziato la sua attività federale su strada e su pista, giungendo di successo in successo fino alla maglia azzurra negli ncontri delia tournée Sud Americana della Nazionale Italiana.

confronti dei giovanissimi pescaresi, tutti 14ennl. Naturalmente non fu possibile che solo una buona disperata difesa. Quanto ad attività locale, questa non è mancata anche in questo sport. Particolarmente interessanti i campionati studenteschi, e i 5 ultimi tornei propagandistici svolti. Bocce : Pescara è stata la prima a dare l’abbrivio anche a questo sport e purtroppo nelle regionali si è trovata sola. A Verona fu presente il solo Cap. Cavalli, il quale incappò nella eliminatoria con colui il quale doveva poi essere il vincitore della manifestazione. Partecipò nella stessa giornata al Campionato del punto, conquistando il 5. posto in classifica. Pallacanestro: I tornei a carattere locale non si contano più a Pescara. Ne sono stati organizzati per tutti i tipi... e per tutti i gusti. I Campionati provinciali hanno visto la vittoria della «Virtus», dell’« Aurora » e dell’« Aterno ». Di queste solo la Virtus (Cat. A) non pervenne alla interzona di Ravenna. L’Aurora era partita con le carte in regola per andare in finale nazionale, purtroppo l’Atzori di Padova era troppo forte e quindi i pescaresi furono secondi. L’Aterno fu terza nella Cat. C. Atletica leggera : La tradizione vuole Pescara vincitrice nazionale della' Campestre e Giansante non è voluto venir meno alla tradizione. Ferrara lo ha laureato trionfatore. Molte prove su pista svolte; purtroppo le innumerevoli finali nazionali prosciugarono letteralmente le casse delle UU. SS. e quindi non fu possibile inviare a Cagliari più di 4 atleti, che comunque riuscirono a conquistare buoni piazzamenti. Come degna chiusura dell’attività del G. P. di Pescara, allo stadio della Farnesina, il magnifico D’Antonio, potente nell’azione e graziato nello stile, trovava modo di battere tutti e vincere il titolo studentesco del Centro per gli 80 ostacoli. Nuoto: Una città marinara come Pescara manca di sufficienti attrezzature natatorie, sembrerebbe una contraddizione, ma purtroppo è verità. Le varie fasi dei campionati provinciali sono state svolte quando il tempo lo ha permesso e spesso con il mare in balia del moto ondoso. A ciò si aggiunge che per fare gli allenamenti è necessario prendere uno scooter e fare 12 Km. per incontrare un torrente chiamato «Saline». Ai campionati nazionali la rappresentativa pescarese ebbe la sgradita sorpresa di avere a che fare addirittura con squadre di Serie A. Ciononostante si battè bene ed alla fine il 6. posto fu conquistato. Baldacci nei 200 s. 1. fu battuto dal solo Dutto e Stefanini nei 50 rana allievi vide avanti a sè solo il solito genovese. Ciclismo: Splendida ed unica iniziativa, in questo campo, quella della « Diavoli Rossi » di Pianella. Infatti annoverando tra le sue file, dirigenti di elevate capacità, è riuscita ad ottenere dall’U.V.I. l’organizzazione di una gara regionale prima, ed in un secondo tempo d’una nazionale: la prova unica del campionato italiano allievi, entrambe con un brillante epilogo. Riteniamo trattarsi della sola U. S. del CSI che sia , riuscita ad ottenere tanto e ciò non può tornare che unicamente a vanto dei suoi ottimi dirigenti. Gli elogi di tutte le fonti non sono mancati, principalmente dal massimo Ente ciclistico nazionale, che hanno confermato di quanto scrupolo, serietà ed abnegazione siano dotati 1 nostri dirigenti. Non possiamo certo dire che nella regione sia mancata la propaganda stampa, anzi molto eco hanno avuto tutte le nostre manifestazioni da interessare tutti i quotidiani ed infine per un maggior coordinamento, il settimanale GIAC « L’amico del popolo » ha fatto sempre giungere le nostre notizie sino alla più lontana organizzazione cattolica o sperduta Parrocchia. Da sottolineare infine un servizio radiofonico giornaliero regionale, ottenuto per interessamento dell’lspetto-


rato, che non è troppo azzardato asserire trattarsi di una iniziativa unica o quanto meno rara. Infatti tutti i giorni le stazioni di Pescara II. e L’Aquila ci hanno riservato trasmissioni nel corso del bollettino regionale. Venivano cosi diramate rapidamente le notizie più utili: organizzazioni varie indette dai CC. PP. risultati, classifiche, notiziari e comunicati. E così giunti alla fine, è con vivo senso di orgoglio e con vera grande soddisfazione, al termine di una intensissima attività svolta dopo un’annata di lavoro continuo, faticoso, indefesso, che cogliamo l’occasione con i nostri CC. PP. per l’affermazione delle nostre forze sportive.

CAMPANIA Dire che il CSI in Campania vive in un’atmosfera adatta ad un ampio sviluppo, sarebbe ironia. L’assoluta insufficienza degli impianti e la mancanza di adeguati aiuti finanziari, rendono la vita difficile anche alle grandi società sportive che riducono, e spesso terminano, l’attività, per non parlare delle minori che scompaiono continuaniente senza che alcuno se ne meravigli o ne prenda cura. Si è cosi visto uno Stabia dopo 50 anni di gloriosa attività ammainare definitivamente i suoi colori; un capoluogo di Provincia, dalle possibilità economiche e della importanza di Benevento, ritirare la sua squadra dal Campionato di Calcio scomparendo così dall’agone nazionale; e via via tanti altri casi. Ed il ciclismo vegetare e non vivere, confinato negli angusti confini di una sterile attività regionale. Questo per gli sport maggiori, che a voler parlare di quelli poveri giungeremmo a delle ben più amare constatazioni. E così il rugby Napoli di Serie A è stato ridotto a mendicare, tale è la giusta espressione, un rettangolo di terra per disputare le gare casalinghe, riducendosi a gareggiare su un cainpetto di periferia adattato alla meno peggio, mentre i giuocatori si sono sottoposti, pur di condurre a termine il Campionato, a trasferte di 8 e 10 ore effettuate in terza classe nella nottata precedente le gare con nelle valigie le colazioni da consumare in luogo dei pasti. E l’attività cestistica napoletana, forte di ben sei squadre per la sola serie B, confinata nell’unica palestra esistente, che rappresenta poi il solo campo decentemente attrezzato di tutta la città. E che dire del nuoto, quando in tutta la regione che pure conta centri di attività natatoria dell’importanza di Napoli, Salerno, Castellammare, non esiste una sola piscina coperta. E della pallavolo che ha visto quest’anno ritirarsi anche l’ultima Società campana partecipante al campionato nazionale di serie B, per la mancanza di un adeguato terreno di gioco. Ed in analoga dolorosa situazione versano gli altri sports dall’atletica leggera a quella pesante, al pugilato, ecc. Quadro eloquente e significativo questo e che da solo, può dare una chiara ed efficace idea dell’ambiente in cui vive e si sviluppa, nonostante tutto, il C.S.I. Campano. Ricco di giovani e di entusiasmo, anche se povero dì mezzi e di esperienze, esso è partito alla conquista di questo povero mondo sportivo deciso a portarvi il fermento della sua vitalità, del suo entusiasmo, della sua moralità. E qui ci corre innanzi tutto l’obbligo di rendere atto agli amici e dirigenti regionali del CONI e delle Federazioni di averci accolti fin dal primo momento con fiducia, e di averci poi seguiti con affettuoso e costante appoggio. E grazie ne vadano agli amici Mollichella, Petrosino, Stampacchia, Destito, Sangiorgio, Improta ed a quanti altri hanno contribuito allo sviluppo ed a) potenziamento regionale della nostra organizzazione, E così «Campania Sport», il brillante giornaletto dell’ispettorato campano, è stata la prima testimonianza di una attività regionale ormai organicamente e concretamente iniziata. Contemporaneamente, attraverso 2 successive Tre Giorni Dirigenti, a Pompei ed a Montevergine, ci si è teihpestivamente preoccupati della scelta e della preparazione dei dirigenti periferici, condizione prima per una efficace e seria impostazione di attività.

Qualcosa di più e di meglio avremmo forse ancora realizzato sulla strada intrapresa, ;e la Presidenza Centrale avesse potuto esserci più vicina c più prodiga di aiuti. Comunque oggi la prima nota, per tanti anni invano perseguita, è stata raggiunta: la Campania è finalmente in linea con le altre regioni, con 5 Comitati Provinciali, vivi e funzionanti. Il '53 ha cosi potuto vedere le prime manifestazioni regionali con la totalitaria partecipazione delle Province, ed in campo nazionale, accanto ai colori di Napoli, affermarsi brillantemente per la prima volta, 1 colori di Salerno e di Avellino; mentre le Società affiliate da 45 nel '51 sono passate ad 80 e gli atleti da 900. ai 1.500 e più, attuali. Cifre queste che hanno comunque un valore relativo poiché il 52-53 è stato dedicato, più che ad accrescere il numero delle Società, ad impostare una seria organizzazione periferica in grado di curare, poi, lo sviluppo ed il consolidamento delle Società. Il Comitato Provinciale di Napoli, il solo già efficiente alla fine del '51 ha potuto pertanto agevolmente portarsi all’avanguardia dell’attività regionale, giovandosi in ciò anche della efficace collaborazione dei suoi Comitati di Zona: Aversa che guidato dal dinamico e proteiforme avvocato Cirillo fa miracoli nella sua piccola Diocesi e Sorrento che se pure quest’anno ha segnato una battuta di arresto, resta pur sempre un efficace collaboratore. 48 Società affiliate, 900 atleti tesserati, la partecipazione a tutti i Campionati lanciati dalla Presidenza Centrale, la realizzazione per 2 anni consecutivi della Finale Nazionale a squadre di tennis da tavolo (con sole 30.000 lire di contributo), un grande torneo notturno di pallavolo con un pubblico record di oltre 2.000 spettatori, la celebrazione solenne della Giornata dello Sport, sono i punti di merito di questo Comitato. Ma a Napoli si propongono di fare molto di più e di meglio nell’anno in corso, una volta superata la crisi dirigenziale che li ha afflitti in questo ultimo scorcio di anno, forti come sono di U.S. della forza e della serietà di una Pertenope, La Precisa, Cotoniere Meridionali, Redaelli, Fiamme Gialle, Pallavolo Napoli, Marcacci, CCC Napoli e via via sino alle diecine di Gruppi Sportivi che ne garantiscono il tono e la vitalità. Buone seconde sulla scia di Napoli, Salerno ed Avellino, fino a due anni fa terre di missione per la nostra organizzazione ed oggi radiose realtà. Sotto la Presidenza del prof. Benincasa spira aria nuova a Salerno, l’egemonia di Napoli è seriamente ipotecata dalla davvero ottima organizzazione salernitana, già affermatasi in campo nazionale con ottime prestazioni nei campionati di nuoto. Ad Avellino, più precisamente a Montevergine, si sviluppa con ritmo rapido, e si afferma, il CSI. Lo sport irpino ha trovato in P. Massimo D’Argenio e nei suoi col-

I nuotatori napoletani che a Reggio Emilia hanno contrastato il passo ai colleghi genovesi

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laboratori anima e vitalità migliorando in questo ultimo anno quantitativamente e qualitativamente. Caserta al quarto posto nella regione avrebbe fatto certamente di più se una lunga crisi non avesse distrutto quanto faticosamente aveva iniziato l'amico Jannucci, giovanissimo ma egregio organizzatore. Calcio, atletica leggera, e tennis da tavolo hanno comunque avuto il loro regolare svolgimento concluso a termine di attività da una riuscitissima Pasqua dello Sportivo. In quel di Benevento Angelo Pace, si è trovato davvero imbarazzato per gli importanti impegni assunti nella direzione dell’AC diocesana; avrebbe voluto lavorare di più, ma fatalmente il CSI ha avvertito una battuta di arresto. Comunque il nuovo biennio 1954-55 trova una Campania finalmente sveglia e preparata con i suoi cinque Comitati provinciali perfettamente in linea e decisi a riportarla al posto che le spetta nel quadro dello sport nazionale. Non ci resta quindi che attendere, fiduciosi, che con l’appoggio della Presidenza Centrale, queste promesse si tramuteranno presto in radiosa realtà. AMEDEO SALERNO

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Centosessanta Unioni Sportive affiliate e circa quattromila atleti tesserati sono l’espressione numerica delle forze del C.S.I. nel Lazio. Le ottime affermazioni ottenute anche quest’anno nel quadro generale del Campionato Nazionale dei Comitati Provinciali sono la sintesi della forza organizzativa dei Comitati di Prosinone, Latina, Roma, Rieti e Viterbo. Certamente non si è arrivati a questi risultati attraverso un cammino pieno di rosei incontri, ma per la tortuosa strada del sacrificio, con volontà ed abnegazione e con il solo conforto che l’opera intrapresa ci avrebbe portato alla conquista di una massa di giovani lasciati ad ogni sorte e che invece, attraverso l’attività sportive e spirituali del C.S.I., sono stati riportati nel Tempio del «. loro giusto e sano avvenire. Prima di passare in rassegna l’attività svolta dai vari Comitati, vale la pena di rammentare come, eccezion fatta per la città di Roma, il C.S.I. nel Lazio fosse al 1950 pressoché sconosciuto, o per lo meno, sepolto tra le tante

carte dei locali Provveditorati agli Studi o uffici vari dei Centri diocesani GIAC, con mancanza assoluta di mezzi finanziari e di impianti sportivi. Si è iniziata l’opera in tre tempi: — facendo atto di presenza sportiva in qualsiasi manifestazione per attirare l’attenzione di sportivi ed Enti; — impostando, con ottima organizzazione, l’attività più popolare: il calcio; — dal successo ottenuto dal campionato o torneo di calcio, costruire tutta l’organizzazione polisportiva: tennis da tavolo, pallacanestro, pallavolo, atletica, ciclismo, sci, ecc. Passando in rassegna i Comitati non si può non iniziare da Roma per l’imponente mole di lavori svolti e per i lusinghieri successi ottenuti in ogni campo; grazie al lavoro svolto da tutte le sue Commissioni tecniche e grazie, soprattutto, al suo brillante, dinamico e prezioso Presidente, comm. Paschetta. L’attività del Comitato Provinciale di Roma si condensa in campionati e tornei di calcio, per ragazzi e adulti, che hanno visto la partecipazione di circa 70 squadre con circa 500 partite disputate annualmente e con l’impiego di un altrettanto numero di arbitri federali. Tornei e campionati di pallacanestro con la partecipazione annua di circa trenta squadre. Dalle 60 a 70 gare ciclistiche a carattere provinciale, regionale e nazionale e la partecipazione, con assoluta supremazia degli atleti del CSI, a circa 20 riunioni in pista organizzate dal CSI e dalla UVI. Tornei di pallavolo, base ball, tennis da tavolo, gare di nuovo, atletica, bocce; campionato di sci, tamburello, ecc. Sbalorditiva la realizzazione di ben 15 nuovi impianti sportivi con attrezzature per il calcio, pallavolo, pallacanestro, bocce, tennis e relativi servizi (fra giorni entreranno in funzione, inoltre, altri 2 nuovi campi di calcio mentre è prevista per il prossimo anno la realizzazione di un imponente impianto polisportivo a carattere olimpico). Organizzate le giornate dello sport in varie località della provincia particolarmente bisognevoli della nostra propaganda; indetta ed organizzata, inoltre, la Pasqua dello Sportivo dove circa mille persone, tra atleti e dirigenti di Unioni Sportive, si sono accostate alla S. Comunione. Per tutta questa attività Roma nel 1952 ha vinto il Campionato dei Comitati Provinciali e certamente, con gioia e soddisfazione di tutti coloro che vi hanno collaborato, vedremo per il 1953 Roma cogliere nuovamente la palma della vittoria. Di tono minore l'attività svolta a Rieti e Fresinone causa le particolari condizioni ambientali e sociali delle

I bocciofili del CSI hanno avuto quest’anno il loro convegno nazionale a Verona. Ecco i vincitori delle sei serrate competizioni, riuniti dopo le gare davanti all’obbiettivo per il tradizionale « gruppo » finale

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provincie; organizzati tornei di calcio e pallacanestro. Sui risultati di queste attività nel prossimo anno sarà lanciata una più profonda azione di conquista. A Latina annualmente è stato realizzato un campionato di calcio; organizzate direttamente una diecina di gare ciclistche tra le quali il giro delle Tre Provincie che ha visto alla partenza i più qualificati e noti corridori del Lazio e Centro-Italia; gare motociclistiche e scooteristiche di regolarità. Una grande leva atletica che ha raccolto in campo ben 480 atleti e giovani; organizzato un torneo di pallacanestro, manifestazioni varie e due Giornate dello Sport con ottimo successo nei borghi dell’ampio comprensorio della bonifica pontina. Artefice di tutto questo lavoro svolto nella più giovane provincia d’Italia ed in un ambiente veramente mosaico per mentalità, abitudini e. condizioni è l’attuale Presidente ed Assistente ecclesiastico, don Luigi Belletti. Viterbo non è stata di meno: un campionato di calcio, torneo di pallacanestro, gare ciclistiche, numerosissime gare di atletica tra le quali primeggia l'annuale « Coppa Vismara » che ormai ha assunto tono e carattere regionale nel campo CSI e federale. Segno della vitalità tecnica ed organizzativa del CSI di Viterbo è la brillante affermazione della squadra Vigor di Tarquinia che, attraverso le selezioni regionali e interregionali, ha raggiunto il terzo posto nel nostro Campionato Nazionale di calcio per ragazzi. Anche a Viterbo è stata organizzata con larga partecipazione di atleti e dirigenti la Pasqua dello Sportivo, Animatore tenace ed instancabile del Comitato Provinciale di Viterbo: il sig. Carbonetti Aldo. Dalla succinta rassegna su esposta si è data l’idea della funzionalità organica della Regione. Si è lavorato senza particolari contributi, prendendo audaci iniziative ed affidandosi soltanto alla Provvidenza. Quanto è stato fatto è non solo di portata rilevante dal punto di vista quantitativo, ma è stato sorprendente dal punto di vista qualitativo ed organizzativo; il C.S.I. nel Lazio è ormai un fatto acquisito. Da qualche parte gli si muove una lotta acre e sorda che è sintomo della sua ben radicata vitalità e delle sue ben specificate funzioni morali. > Molti giovani attendono ancora da noi l’allineamento; ad essi sarà rivolta sempre più la nostra azione per il bene della Chiesa e della Patria. VINCENZO NATALIZIA

LOMBARDIA Alla fine di ogni anno sportivo e sociale è consuetudine tirare le somme dell’attività, svolta, di quello che di positivo si è fatto e fare un bilancio, sia pure sommario, prima di emettere programmi per il futuro. E’ doveroso fare a questo punto una premessa ed è quella che ci fa confermare una netta e piena funzionalità dei Comitati provinciali lombardi, tutti in .fase progressiva e di sviluppo. Lo scorso anno nella classifica nazionale fra i primi 15 Comitati classificati ben quattro sono stati i Comitati lombardi che son riusciti a piazzarvi^. Un vero primato che non è stato uguagliato da nessun’altra regione e che subito quest’anno (almeno dalle previsioni) possiamo dire di aver migliorato. Il numero dei Comitati classificati sarà senz’altro aumentato e questa è la conferma lampante di quanto precedentemente accennato. Abbiamo avuto nella regione un notevole sviluppo nell’attività di ogni Comitato sia nel campo agonistico che in quello formativo. Sono aumentate le affiliazioni di Unioni Sportive ed il numero degli atleti assieme anche ad una solida formazione dei rispettivi quadri dirigenti. Contiamo nella regione 7 Comitati Provinciali, 2 Comitati Zonali Autonomi e 2 Comitati Zonali per un complessivo di ben 11 Comitati funzionanti. E le cifre ci dicono infatti che nel giro di un anno di tempo ben 450 Unioni Sportive hanno aderito al CSI mentre il numero degli atleti

tesserati è molto vicino alle 9.000 unità. Se è permesso fare una considerazione, che non è un azzardo, ma che in fondo in fondo dà lustro ed orgoglio alla nostra regione è il fatto che le Unioni Sportive lombarde affiliate ed il numero degli atleti tesserati rappresentano esattamente 1/5 della « potenza » attuale del CSI. 1952 1953

UU. SS. 284 432

Atleti 5879 8800

Le cifre, le affermazioni, le vttorie, i primati conquistati assolutamente non ci entusiasmano, è bene confermarlo. al punto di renderci « amorfi » Ci fanno piacere e ci auguriamo che siano invece di sprone per sviluppare tutte le attività, per aumentare le iniziative e soprattutto per perferzionare la nostra Organizzazione. Con quello che abbiamo fatto, il nostro lavoro non è terminato. Tutt’altro! Ne abbiamo ancora molto da compiere e certamente non senza incontrare difficoltà. Noi guardiamo al futuro con molta fiducia cercando di migliorare sempre più, e questo è il proposito ed un impegno, le non trascurabili posizioni raggiunte. Sarà una preziosa gemma che incastoneremo nella grande cornice delle manifestazioni che si effettueranno per la celebrazione del primo decennio di vita del CSI. La prima manifestazione regionale dell’anno sportivo 1952-53 è stata il tennis da tavolo. A Lodi, sede di svolgimento, sono stati convocati circa 60 giocatori in rappresentanza di tutti i Comitati Provinciali e Zonali. Ai nominativi dei « pin-pongisti » dei vari Comitati si sono infatti aggiunti quelli nuovi dei rappresentanti di Como e d Cassano Magnago. Nella categoria « singolo » l’estroso e qualificato Morandini di Brescia ha piegato in finale il tecnico Castelli di Bergamo suo diretto rivale da più tempo. E’ stato un vero peccato non trovare in competizione il rappresentante n. 1 del Comitato di Milano, detentore fra l’altro del titolo di campione nazionale. Sarebbe stata una bella lotta! Nella categoria « doppio » sovvertendo ogni pronostico la coppia lodlgiana Rusconi-Vaccarini ha conquistato il titolo regionale battendo di misura i milanesi SacerdoteDi Marco. Buone anche le prestazioni nel girone finale di Rovetta-Baldini di Bergamo e di Roderi-Caravaggio di Crema. E’ stata un’annata poco felice per i rappresentanti di Milano in quanto si son visti detronizzare dalla loro posizione di supremazia, quali detentori negli anni precedenti di vari titoli nazionali, da giovani rincalzi della racchetta di vari Comitati. Sebbene non fosse stabilita dalla competente C.T.N. la effettuazione della fase regionale di corsa campestre come programma è stata lo stesso indetta a scopo propagandistico mentre ne ha ottimamente curato l’organizzazione il Comitato di Cremona. Contro la preparata rappresentativa bergamasca il solo Corbetta di Milano è riuscito a spuntarla precedendo sul filo di lana gli avversarsi e conquistando il titolo di campione regionale. In due sedi distinte si sono svolte le fasi regionali di pallacanestro : a Milano per le categorie «A»e«B»ea Crema per la <C». Anche in questa attività non sono mancate le sorprese sui risultati finali. E la più clamorosa è venuta nella cat. < B » — la categoria dei puri — dove i ragazzi delle « Sfondrati » di Cremona detentori del titolo nazionale sono stati superati dalla compagine rivelazione degli « Artigianelli » di Milano. Nella cat. « C » banalmente estromesso il quintetto degli « Orfani di Guerra » di Brescia per un’errata tattica di gioco (troppa fiducia!) ha trovato un facile successo la « S. Pellico » di Cremona. Nella cat. « A » ancora una squadra di Cremona, la « Juventute », ha avuto la meglio superando tutte le squadre avversarie. Un cenno particolare meritano ancora i giovani artigianelli di Milano che ai campionati nazionali han saputo farsi veramente onore conquistando quel titolo che la squadra della « Sfondriati » non ha potuto difendere. Un onorevole terzo posto è stato anche conquistato dai cremonesi del « Silvio Pellico ». L’organizzazione della fase regionale di calcio « ragazzi » ha richiesto ben 4 domeniche effettive di gioco parte-

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B'

In entrambe le categorie il Bonsignori di Remedello ha conquistato i titoli in palio senza troppo faticare. Una nota dolente doverosamente dobbiamo segnalare ed è quella della limitata partecipazione di squadre. E questo oltre a sminuire in un certo qual modo il valore del campionato regionale, ha confermato come questa attività sia troppo poco curata e sviluppata in buona parte della regione. Pensare che dovrebbe essere una delle nostre attività base negli Oratori ed anche nelle Unioni Sportive. La fase regionale di tennis da tavolo del Trofeo Nazionale a squadre, alla sua terza edizione, ha visto l’affermazione dei bergamaschi: Castelli. Bresciani, Rizzetti sul duo cremonese: Ambrosiani, Tammarozzi. Alla fase che si è svolta a Mantova hanno partecipato ben sei squadre. La fase regionale di bocce per tutte le categorie e specialità si è svolta a Cremona in un’unica giornata. Ottima l’organizzazione e buona la partecipazione dei Comitati. I rappresentanti di Brescia e di Bergamo sono stati quelli che si son accaparrati la maggior parte dei titoli in palio; piazzamenti onorevoli hanno ottenuto pure i giocatori cremonesi. Si

Il trentino Aldo Moser, campione dilettanti su strada per l’anno 1953 e grande speranza del ciclismo azzurro

cipandovi 10 squadre in rappresentanza di altrettanti Comitati; è stata curata e diretta da un’apposita Commissione tecnica composta dai signori Grignani (rappr. FIGO e AIA) presidente, Sineri (Milano) Migliorini (Pavia) membri. E’ stata una vera rassegna del calcio giovanile ed alla distanza è venuta fuori la squadra più omogenea, più affiatata: i gialli del Bonsignori di Remedello. Han piegato nettamente nella partita di finale (che si è giocata sul campo del Monza in avanspettacolo alla partita di serie B Monza-Messina) la squadra di Pavia che era una delle favorite all’inizio della fase. Si è disputato nello stesso periodo di tempo il campionato regionale di calcio di prima categoria. Sei squadre han dato vita alla fase che si è svolta in cinque giornate di gioco. La vittoria finale è toccata alla compagine lodigiana dellTJ.S. Groppi. Tutte le partite sono state dirette da arbitri del CSI che i vari Comitati hanno messo a disposizione. Anche quest’anno nella fase regionale di Pallavolo i ragazzi di don Barlera hanno avuto modo di imporsi nettamente sulle poche rappresentative partecipanti confermando in pieno la loro « supremazia ». Erano i favoriti di obbligo e in più hanno avuto la fortuna di disputare la fase fra le mura di casa o per meglio dire, del collegio.

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Abbiamo passato velocemente in rassegna l’attività regionale svolta e non possiamo non riportare o far passare inosservati i risultati e le affermazioni che rappresentanti lombardi per i rispettivi Comitati hanno ottenuto alle manifestazioni nazionali. Ottimi piazzamenti sono stati conquistati a Ponte di Legno in occasione dei campionati nazionali di sci. In tutte le categorie per merito dei rappresentanti di Bergamo, Brescia e dei « bocia » di Como, sono stati occupati i posti d’onore. Nella corsa campestre a Ferrara, Gandolfl di Bergamo ha ottenuto un secondo posto dietro al formidabile Giansante mentre al quarto posto troviamo il bresciano Gandini. Nel ciclismo a squadre — cat. Dilettanti — il Pedale Iridentino di Bergamo a Bassano del Grappa ha colto quel successo che banalmente gli era sfuggito « in loco » lo scorso anno. Ha completato il successo la seconda squadra bergamasca che si è classificata al secondo posto. Nella cat. Allievi, invece, sono stati conquistati ottimi piazzamenti ad opera delle UU. SS. Voluntas di Brescia (2.) e della Taurea di Bergamo (3.). Dalla strada alla pista. Angioletti di Bergamo conquista due maglie tricolori nell’inseguimento dilettanti e nel km. da fermo alla rispettabile media di 47 orari. Buono il piazzamento di Lucchini di Bergamo nella velocità allievi. Nel calcio « ragazzi » la compagine del Bonsignori di Brescia è piegata in finale dalla squadra genovese conquistando un meritato 2. posto. Ai campionati nazionali di pallavolo a Messina la rappresentativa bresciana — detentrice del titolo nazionale da due anni consecutivi — è stata battuta di misura dal Ravenna mentre nella cat. « giovanissimi » i pulcini di Remedello hanno conquistato il titolo nazionale. Tornando al ciclismo su strada nella cat. dilettanti i corridori lombardi si piazzano ai posti d’onore dietro all’inafferrabile Moser mentre nella cat. allievi Belotti e Goffi si debbono accontentare del 3. e 4. posto. Nessuna ambizione e velleità avevano i nostri atleti ai campionati di nuoto, eppure qualche buon risultato è stato da loro conseguito non senza sorpresa. Indubbiamente il dominio genovese è stato grande: però il 2. comitato classificato a manifestazione ultimata è stato Bergamo. Altri due titoli nazionali sono stati conquistati nelle bocce nelle due categorie assieme a buoni piazzamenti in altre gare. Sulle montagne di Moena per la disputa del V Trofeo della Montagna le rappresentative di Bergamo e di Brescia sono rispettivamente vincitrici assolute di una categoria. Infine a Cagliari in occasione di una grandiosa manifestazione atletica dei dodici titoli in palio ben otto sono stati conquistati dai rappresentanti di Milano e di Brescia. Nella stessa manifestazione l’atleta Benevegna di Brescia ha stabilito il nuovo primato del lancio del giavellotto con la non trascurabile misura di m. 51,75.

« Dulcis in fundo » al Comitato di Milano l’atleta D’Asnach Sergio ha dato la prima maglia azzurra. Il giovane milanese, vero prodotto del vivaio CSI e della Rlc-


cardi, ha fatto parte della squadra nazionale italiana di atletica leggera nell'incontro Italia-Germania concorrendo nella gara di salto in lungo. E’ stato il più bel regalo per Tammaro ed amici a coronamento delle brillanti affermazioni ottenute nei nostri campionati ed in campo federale « e adesso la seconda... » . NINO BELLINI

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Il Centro Sportivo Italiano sorto in Lucania nel lontano 1945 ha avuto, per quanto riguarda l’organizzazione, un continuo sviluppo, fino a raggiungere nel decorso anno i 500 atleti e le 15 Unioni Sportive. Non è molto, ma se si tiene presente il numero degli abitanti e il numero dei comuni sparsi per tutto il territorio, l’attuale situazione del C.S.I. in Lucania può dirsi soddisfacente. La singolare disposizione dei Comuni, situati tutti in cima a cocuzzoli di montagne, lontani dalle principali vie di comunicazioni, rende difficile, costoso e lungo il lavoro organizzativo e quello di propaganda. Non è stato difficile diffondere il C.S.I. tra le nostre genti; è stato difficile invece mantenerlo in vita. La popolazione Lucana accoglie con entusiasmo le novità, specie quelle sportive, ed il C.S.I., con la sua fisionomia polisportiva, ha detto a queste genti una parola nuova. Qui giunge solo l’eco delle grandi competizioni nazionali di ciclismo, di calcio e di atletica, perciò, alle gare organizzate dal C.S.I. una folla entusiasta ha sempre seguito gli atleti in gara. Nonostante gli sforzi di tutti i dirigenti ci si è dovuti limitare all’inizio a svolgere delle attività solo nei due capoluoghi: Potenza e Matera; e solo oggi, a distanza di otto anni dal suo sorgere, il C.S.I., grazie pure alla costituzione di due Comitati Zonali, ha potuto stringere attorno a sè ben 12 Comuni. L’apporto dato alla diffusione del C.S.I. dalla provincia di Matera, e stato quasi nullo in questi ultimi anni. Con l’organizzazione del C. P. di Matera si spera nel prossimo anno raddoppiare il numero delle Unioni Sportive. Potenza ha proceduto invece, sul suo itinerario di marcia, con un ritmo regolare, non perdendo alcuna occasione per propagandare il C.S.I. convinta della necessità di uno sport moralizzatore e tesa appunto a rendere tale sport mezzo efficace di educazione. Pertanto se si volesse fare il punto delle attività svolte in Lucania, ci dovremmo limitare ad esaminare l’attività svolta dal solo Comitato Provinciale di Potenza. Dalle sei Unioni Sportive dell’anno 1951-52 dipendenti dal C.P. di Potenza, si è giunti nell’anno 52-53 al numero di 14 regolarmente affiliate, ed attivamente partecipanti a tutte le gare ed alle varie fasi di campionati. L’attività preminente può essere racchiusa in poche voci: Atletica leggera-, campionato provinciale di Corsa Campestre a Venosa, campionato provinciale di Atletica Leggera Potenza, Trofeo della Montagna, Coppa «Lacus niger » a Lagonegro; Calcio: Campionato provinciale ragazzi, campionato pulcini «Coppa Rivista Stadium»; Pallavolo: Campionato provinciale; Pallacanestro: Campionato provinciale e campionato cittadino per Potenza; Tennis da Tavolo: Fase zonale per Potenza e Venosa, campionato provinciale, campionato regionale, torneo locale a Spinazzola: Ciclismo: Gara a Paterno su un percorso di km. 80. Naturalmente ciò non è tutto quanto il C.S.I. ha realizzato nella nostra regione. Potremmo ricordare i corsi per arbitri di calcio, pallavolo e pallacanestro ed ancora, per non soffermarci su altri dati puramente tecnici, la bellissima manifestazione della Pasqua dello Sportivo. Poi a cura del C.P. di Potenza è stato lanciato un bollettino quindicinale: Lucania sportiva; pur non essendo elegante nella sua veste tipografica, tuttavia tratta e mette a fuoco i problemi mo-

rali e tecnici che il C.S.I. affronta e risolve nella nostra regione. Il C.S.I. celebra quest’anno il suo primo decennale facendo il consuntivo delle attività svolte e ponendosi Infine un interrogativo : « con la pratica attiva dello sport e con la diffusione di questo tra i giovani, abbiamo raggiunto il fine per cui è sorta la nostra organizzazione? » Noi della Lucania rispondiamo: Si. La mancanza di adeguati mezzi finanziari; la mancanza e l’improvvisazione degli impianti sportivi non ha fermato il nostro lavoro. Abbiamo fatto tutto senza grandi pretese. E i giovani ci hanno compreso e ci hanno seguito, convinti di non praticare lo sport per lo sport, ma di servirsi dello sport quale mezzo idoneo di formazione fisico-morale.

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Non è cosa agevole una panoramica dello sviluppo del Centro Sportivo Italiano nelle Marche. Ma se anche questo si facesse, i risultati fino ad oggi conseguiti dovrebbero essere visti attraverso uno speciale angolo visuale che, lungi dal giustificare la pochezza del lavoro fatto e del lento cammino compiuto, dovrebbe invece porre nella giusta considerazione la mole degli sforzi e dei sacrifici che, per verità, pochi, ma tenaci dirigenti, hanno compiuto in questi ultimi anni. Infatti nelle Marche sono pressoché sconosciute certe forme di istituzioni tipo Oratorio che, come nell’Alta Italia, sono fucine di giovani e di Dirigenti qualificati. Nelle Marche sono anche poco frequenti quei ritrovi magnifici per organizzazione e per metodi educativi che sono le famiglie religiose dei Salesiani o di Congregazioni consimili. che, per Statuto, hanno come compito fondamentale di avvicinare i giovani, attraverso il gioco e lo sport, per farne « il fermento » di vita cristiana in mezzo a questa umanità così poco conscia dei suoi doveri sociali e cristiani. A tutte queste che sono gravi deficienze e che incidono fortemente sulla preparazione dei nostri giovani, si aggiunge che, poche regioni in Italia, hanno una suddivisione ecclesiastica del territorio così fatta da contare ad esempio, come nella provincia di Pesaro, ben nove diocesi su una popolazione di circa 100.000 abitanti, ed una diocesi, ad esempio, come quella di Fermo, in provincia di Ascoli Piceno, che abbraccia un territorio vastissimo con un numero enorme di parrocchie a cavallo di ben tre Provincie: Ascoli, Macerata ed Ancona. Queste punte estreme ho voluto sottolineare per dire quanto difficile sia il lavoro di impianto e di sviluppo della nostra organizzazione in una regione siffatta. Alle diverse difficoltà che esistono in tutte le parti qui si aggiungono quelle di centri piccolissimi che spesso non raggiungono i 10.000 abitanti, la lontananza dei medesimi fra loro, la esiguità dei mezzi di comunicazione ed infine la povertà dei mezzi a disposizione quando sì pensi che nelle Marche non esistono centri industriali, ma solo una economia prettamente agricola. A ciò si aggiungano le varie difficoltà di carattere giurisdizionale in quanto centri che nell’ordinamento civile appartengono ad una provincia, hanno nello stesso tempo parrocchie facenti parte di diverse diocesi. Questa la situazione topografica. Con tutto questo, però, confortanti sono i dati statistici. Se si parte, infatti, dal 1948 come anno base, è da notare come il Centro sportivo Italiano allora avesse un solo punto efficiente nella regione: Pesaro. Ben presto però a questo si aggiunse Ancona, Fermo, Ascoli e quindi Macerata. Poche Unioni sportive, pochi atleti tesserati, poca attività, soprattutto scarso interesse da parte del mondo esterno, ed anche a noi vicino, per questa Opera che già contava quattro o cinque anni di vita e che aveva al suo attivo tante benemerenze. Ma venne il risveglio, e con esso la vita intensa. Oggi,

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1953; le Marche possono contare su tre Comitati Provinciali efficienti discretamente attrezzati e sufficientemente volonterosi e capaci. L’ultimo è in via di assestamento. Sei Comitati Zonali che fanno veramente onore all’organizzazione per disciplina e concretezza di lavoro. In complesso una ottantina di Unioni e Gruppi Sportivi per un complesso di circa duemila atleti. Quali le attività che più hanno interessato la vita dei vari Comitati provinciali? Qui sarebbe troppo lungo enumerare tutte le iniziative cui i vari Centri hanno dato vita. Basterà accennarle per sommi capi, chiedendo venia se, nella esposizione, si potrà incorrere in qualche omissione. E iniziamo dal Calcio: Veramente rilevante per il numero delle squadre partecipanti, per la originalità della organizzazione e per l’in-

Azzurri del C.S.I.

ANGELO ROMANI Angelo Romani, l’atleta della Vis Sauro, il recordmann italiano su varie distanze, il cosidetto uomo del giorno del nuoto italiano è una delle persone più modeste che si conoscano. Angelo è uno dei pochi atleti assurti a fama nazionale che abbia saputo restare così bene il Romani dei tempi in cui scorrazzava in braghette nella piazzetta della parrocchia di

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teresse suscitato è il Torneo Notturno « Coppa Corriere dello Sport» che il C. Z. di Iesi ogni anno organizza nel periodo estivo. Cosi, degno di menzione, sono il « Torneo Turismo » organizzato dal C. Z. di Sarnano cui hanno partecipato i centri di Amandola. Comunanza, Sanseverino, Servigliano, Montefaro, Urbisaglia e Tolentino, nonché quello delle « Due Valli organizzato dal C. P. di Pesaro ed interessante tutta la zona dell’Alto Montefeltro. Questo per dire delle maggiori manifestazioni annuali. D’altra parte non vanno sottaciuti i vari Tornei a carattere cittadino organizzati dal C. Z. di Fano, da quello di Ancona e di Macerata. Nel campo federale degna di nota la prima uscita di una squadra del C.S.I. di Ancona e di Fano nel Campionato federale di prima divisione, cosi come l’ambito premio ottenuto dai ragazzi della U. S.

S. Agostino, calciando un pallone rappezzato e tirando sberleffi alle guardie ogni qual volta si affacciassero sullo « spiazzo » — come viene definito tuttora — per urlare contro quella turba di ragazzetti che disturbavano la quiete pubblica. A quei tempi forse Romani si vedeva in una nuvoletta con la divisa della Juve o dell’Inter acclamato da una enorme folla di tifosi. Il nuoto era ancora lontano dalla sua mente ed ancor più dalla sua fantasia. Poi si sa come andò a finire: Olimpiadi, records. fama ed allori. Oggi nonostante la sua casa sia tappezzata di medaglie, titoli, diplomi e targhette, nonostante le colonne dei quotidiani sportivi gli dedichino fondi e cronache, Angelo è restato il ragazzone di prima: pronto ed obbediente, gentile e simpatico Io si vede in giro e quasi non sembra che sia tutto quello che è. Come tanti impiegati, attualmente lavora alla Amministrazione provinciale. Dopo le ore di ufficio con la sua fida Lambretta o a piedi in queste lunghe serate nebbiose, lo si trova fermo sotto i portici della Piazza a discutere con gli amici sul campionato di calcio o sulle virtù degli scooter. Molti giornali tratteggiarono la sua figura come quella di un mistico. Non che questo sia dannoso o dia fastidio al giovane pesarese, che discende da saldo ceppo cristiano, ma per amore della verità dobbiamo sfatare la leggenda che lo rappresenta come un ragazzo dedito alla vita contemplativa tanto da appellarlo « frate Angelo». Romani è certamente un ottimo cattolico, ma in fondo il suo è un cattolicesimo — diciamo così — normale. Che sia un buon cristiano lo dimostra, se lo volete, il pellegrinaggio che Panno scorso pei merito della G.I.A.C. nazionale fece a Lourdes, ma sconfinare da un puro sentimento cattolico ad uno stato di bigotteria, diamine ò un po’ troppo... Tra poco Angelo lascerà la nebbiosa ed umida Pesaro per recarsi a Roma ove inizierà gli allenamenti invernali. Nel 1954 lo aspettano gli « Europei » a Torino. E noi Io sappiamo: egli modesto ed umile come un qualsiasi commesso viaggiatore partirà silenziosamente per Torino e al suo ritorno — che sarà certamente vittorioso — sembrerà si sia recato ad un viaggio di piacere e quando qualcuno vorrà chiedergli notizie o congratularsi, Angelo si farà piccolo tra la folla e cercherà di non farsi notare. Sempre per la modestia. E questa dote ci piace pensare l’abbia appresa all’ombra del suo campanile oltre che dal suo allenatore, il sig. Berti, oggi C. T. della nazionale di nuoto. CARLO RAFFAELLI


Victoria-Benelli di Pesaro che, primi tra 54 squadre di lega giovanile, si sono aggiudicati per l’anno 1953 il vistoso trofeo «Coppa Marche». Altra attività lodevole nella regione è la Pallavolo che ha il suo massimo centro di interesse ad Ancona ed Ascoli. Infatti mentre alla prima va il titolo regionale della categoria « Giovanissimi » con la squadra della U. S. Pio XI, alla seconda, invece, va il titolo regionale della categoria nazionale con la squadra della U. S. Robur, la quale in seguito ai campionati interregionali, cui era stata ammessa, si è classificata al 3“ posto.

Poi la pallacanestro. La divulgazione di questo sport, difficile per la carenza di allenatori, ha avuto in questi ultimi tempi un risveglio che dà bene a sperare. La culla, diciamo così, di questa passione è Pesaro che con la sua U. S. Victoria-Benelli tiene «banco». Fatica improba sarebbe dire ciò che in campo di basket questa unione sportiva compie. Basterà che, doverosamente, si citino alcune tra le più simpatiche manifestazioni che ogni anno ricorrono e che sono diventate ormai tradizione: I Palii Seniores e Ragazzi, che sono divenuti il banco di prova e la esibizione di cadetti per l'inserimento di questi nella squadra che gareggia in serie «A». Poi il Torneo «Uovo di Pasqua », che ogni anno vede aumentare il numero delle squadre (quest’anno 12) e nel quale giostrano con tecnica non indifferente i «pulcini», dai 10 ai 13 anni, per la conquista di un vistoso uovo di cioccolata che l’Unica gentilmente offre per questa leva dei giovanissimi. Da queste manifestazioni che il pubblico pesarese segue con particolare interesse sono usciti gli azzurri Minelli, Riminucci e Ninchi i quali poi, attraverso’ i Campionati nazionali del C.S.I., e quelli Federali, hanno affinato la loro classe sotto la impareggiabile guida del nostro amico Agide Fava. Ma il basket è vitale anche a Iesi, Ancona e Osimo e si hanno tutte le ragioni per credere che il « bacillo » presto contagerà anche parte della bassa marca dove, del resto, la pallacanestro ha avuto anni di grande attività. Un cenno a parte merita l’attività ciclistica e folcloristica in genere di cui il C. Z. di Fano abbonda. Attività un po’ rivoluzionaria, se vogliamo, nel senso che si svolge fuori dei regolamenti e dei crismi del C.S.I., ma pur sempre lodevole ai fini propagandistici. Per non dire poi del pattinaggio, per il quale la ridente città adriatica, è addirittura assurta alla ribalta nazionale. Vivo in ogni centro è il tennis da tavolo: Macerata, Senigallia e Ancona sono i centri di maggior attività. Ma

all'U. S. Bartali di Urbino sono andati buona parte dei titoli provinciali e regionali. Cosa dire del nuoto, dell’atletica? Sono discipline sportive queste, che hanno bisogno di giovinezze entusiaste e di allenatori capaci. La lotta col cronometro è sempre difficile ed avara di soddisfazioni e non c’è chi incoraggia, chi segue e momento per momento cura la preparazione dell’atleta; questi, per forza di cose, si stanca ed abbandona il campo.

Pesaro e Senigallia sono centri noti in Italia per il nuoto. Ma mentre nel primo la Vis-Sauro di nuoto rastrella gli appassionati (nè sarebbe lecito a noi intralciare cosi bella e fruttuosa attività) nel secondo centro ci sono sintomi buoni di ripresa. Anche gli sport invernali hanno nella nostra regione un qualche interesse. E il C. Z. di Sarnano ne è il patrocinatore e l’efficace organizzatore. Ed ora alle conclusioni. Oggi si può affermare con soddisfazione che la bandiera blu-arancione del C.S.I. è alta sui campanili dei maggiori centri delle Marche. Ma ciò che più interessa è che questi colori non sono più sconosciuti neppure nei piccoli centri, dove ancora, per motivi diversi, essa non ha il suo alfiere. Il C.S.I. è ormai da tutti conosciuto e amici, ne apprezzano l’importanza e le è quello che conta. Il lavoro di apertura la strada è tracciata e pian piano, su primi, le file si infittiscono.

tutti, amici e non finalità. E questo è stato fatto: ora di essa, dietro ai

E, pur nella modestia che è caratteristica della nostra terra, è con fierezza che dico che alla testa di questa pur esigua schiera di duemila atleti e di ottanta Società, una gloriosa bandiera avanza, sulla quale sono scritti i nomi ricchi di gloria e di speranza:

— U. S. Victoria-Benelli Pesaro - Campione d'Italia di Pallacanestro, per il 1950-51-52; — U. S. Velo Sport Pesaro - Campione di Italia di ciclismo su pista per esordienti per il 1953; — U. S. Robur Ascoli - 5» classificato ai Camp. Naz. Pallavolo 1952;

e Romani Angelo della U. S. Robur di Pesaro, Vittori Carlo dell'ex C. Zonale di Fermo, Minelli Ildaco, Riminucci Sandro e Ninchi Arnaldo dell’U. S. Victoria, Benelli di Pesaro che, azzurri di Italia del nuoto, dell’atletica, della palla-

La « Robur » di Ravenna, pioniera tra le squadre di pallavolo del CSI, come in campo federale, ha rivinto anche nel 1953 il titolo nazionale che aveva già conquistato nelle prime edizioni

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canestro, nelle nostre file e nei nostri ritrovi hanno imparato ad essere padroni di sé, a sentire, ed è questo l’augurio che loro facciamo anche per l’avvenire, l’attrattiva delle altezze della vita cristiana, attraverso le quali sappiano far gustare all’anima propria, e a quella di tanti fratelli, l’incanto delle opere di Dio, pur servendosi del corpo rinobilitato dalla Grazia. GINO FILIPPUCCI

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Fare una sintesi di quello che è stato il C.S.I. pugliese nel 1952-53 non è una cosa facile. Per essere brevi possiamo dire questo: nello scorso anno il C.S.I è tornato seriamente nella regione pugliese. La nostra terra, anche se avara di campioni di fama internazionale, pulsa di una vita sportiva intensa, ed il C.S.I.. sin dagli alberi,'vi gettò le radici. Dopo anni di successi, a poco a poco, i vari comitati provinciali e cioè i gangli vitali dell’organizzazione, andarono dissolvendosi come neve al sole. Gravi situazioni finanziarie, carenza di capi, la non sempre perfetta aderenza ai principi base del movimento furono le cause essenziali della ■< deblace . E quando si volle rimettere in moto la macchina, questa era bloccata: gli ingranaggi (leggi comitati» non avevano alcuna voglia di girare. Furono giorni tristi, tutto sembrava finito. Ma si tentò ugualmente, si andò alla ricerca di uomini nuovi, di fresche energie, che avessero il coraggio di iniziare «a imis •. I primi passi furono, logicamente, stentati e lenti, alcune manifestazioni furono ridotte all’essenziale, con una paura matta, da parte degli organizzatori, di sbagliare e rovinare tutto, definitivamente. Non sbagliarono. Ignoravano che il sole era tornato al nostro orizzonte e che molto, ricominciando, era già fatto. E così venne il sereno, i Comitati si irrobustirono man mano per il concorso di sempre nuove forze dirigenti, le affiliazioni aumentavano continuamente. La spina dorsale di questo lavoro è stata costituita dalle Associazioni della GIAC. A que:ta sono stati chiesti dirigenti, dalle Associazioni sono venute le prime adesioni, gli Juniores son diventati atleti, in uno con gli Aspiranti; gli altri si sono accodati poi. Ed era logico che la Gioventù Cattolica dovesse dare il suo potente contributo: il CSI nacque (e lo è ancora) come il completamento del metodo educativo della GIAC. questa non ha fatto altro che utilizzarlo. Abbiamo cosi valorizzato lo sport di Associazione, gli abbiamo dato una organizzazione che prima non aveva. Dobbiamo augurarci che la presenza dei GG.SS. di Associazione non venga mai meno, che questa intima collaborazione, che non tiene conto delle... sfere di competenza, resista e si solidifichi, per il bene di tutti i ragazzi ed i giovani della Puglia. Il Centro Sportivo è un’opera al servizio dei cristiani che vogliono fare dello sport e per impressionare di Cristianesimo il mondo sportivo. E cosi i Comitati tornarono a vivere, ognuno con i suoi problemi, ma tutti, o quasi, con una gran voglia di lavoro, di organizzare tornei e campionati, agire. Ed ecco Lecce con i suoi Corallo, Laudisa, Casavola, ed altri, e Pignataro, Spalluto, Pilieco a Brindisi, Occhinegro, Galante e poi il sempre giovane dott. Grimaldi a Taranto. Diversa era la situazione del Comitato Barese. La dolorosa rinunzia del « vecio » Danese imponeva la ricerca di uomini nuovi, ma che tardavano a spuntare, mentre la provincia pressava. Data la vastità di quest’ultima si dovettero costituire, perciò, due Comitati Zonali, Molletta e Conversano. il primo per i comuni a nord della diocesi di Bari, il secondo per quelli posti a sud. I due Comitati dettero ottima prova, lavorando pari a pari con gli altri CC. PP., con i loro Annese, Binetti, Parinola BofToli a Molletta, e a Conversano con Buonsante, Mongelli e tanti altri. Anche Bari con la venuta di Rivieccio, incominciò a prendere quota, e chissà che il buon Danese... non torni ai vecchi amori. Foggia attese ancora, ma anche li Genua e Di Tonno

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Azzurri

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Belli, Riniiiiiicci e Hindi! Parlare di vivaio del Basket, a Pesaro non è che cadere in un luogo comune ed in una cosa vecchia come il cucco. Quattro anni di serie «A» preceduti da tre anni di «B» non potevano non dare frutti buoni poiché il terreno c’era e tanto più c’era ehi dissodavi! questo terreno. Così uno dopo l’altro, come altrettanti funghi, sono spuntati gli azzurri pesaresi: .Minelli, Riminucci, X inchi, della m inai gloriosa U. S. Victoria benemerita del C.S.I. E parliamo del primo. Ildaco Minelli, un giovane alto, dinoccolato che per primo emerse dalle file dei giovani cestisti per rivelarsi in campo nazionale nei tornei propaganda del C.S.I. e pei- affermarsi, quale campione nazionale C.S.I. 1950, nello stesso campionato che mise in luce altre giovimi forze come Gamba e Valseceli! ora nel Borici ti e Fronzosi del Pesaro. Minelli fece poi capolino in «A» ed indossò la maglia azzurra nel Torneo di Istanbul e a Bari nell'incontro internazionale con il Belgio. Ora una ormai troppo lunga convalescenza fa dubitare di un suo ritorno sulla pista di cemento di Campo Vittoria per farci ammirare acrobatici rimbalzi e infallibili tiri. X’oi, comunque ci auguriamo di potei- ancora tifare per Ildaco ed approfitt ianio dell’occasione per rivolgergli i nostri più sentiti auguri. Dopo Minelli azzurro ecco comparire il biondo Riminucci. Una seconda sorpresa per i tifosi pesaresi ed un secondo e meritato l'accolto — su quel terreno cui accenna vaino sopra — da Agide Fava, tecnico e maestro di alto bordo. Dopo una serie di vittorie conquistate nei Campionati del C.S.I. conclusi con la conquista dello scudetto di Campione nel ’5t al torneo di Reggio Emilia e con (niella di Campione .Juniores nel ’52, fu convocato subito dopo alcune comparse in «A» quale componente la nazionale al Torneo di Istanbul. E certamente è stato un collaudo più che favorevole se pensiamo che dopo aver visitato la terra dei Sultani è stato portato ai Campionati Europei nella terra degli ex Czar. Adesso è il beniamino dei pesaresi e nell'animo di questi funge da « manosanta » in ogni partita di Campionato. Ninehi, un ragazzo eclettico nel settore sportivo, dopo essersi cimentato sempre nelle file del C.S.I. in tutte le branche sportive, con significative affermazioni nella pallavolo, nel calcio e nel nuoto (sono di quest’anno il 5. posto ai Campionati Nazionali C.S.I. sul dorso e il 2. nella staffetta artistica) in breve tempo si affermò in maniera prodigiosa nella pallacanestro. Anche per lui il banco di prova della maglia azzurra fu Istanbul al cui Torneo partecipò nel settembre di quest’anno. Ora naturalmente anche questi è un inamovibile titolare della Victoria, dove dà ancora prova di eclettismo dimostrandosi completo per ogni ruolo che gli viene assegnato. Tre anni consecutivi e tre forze nuove per il Basket italiano, usciti dunque dalle file del Centro Sportivo Italiano. CA RIA) R A F FA E LEf*


stanno mettendo le basi per una grande ripresa. Avrò dimenticato qualcuno: lo spazio e la fretta mi hanno consentito una panoramica che non ha certamente il pregio della perfezione. L’attività agonistica ha potuto avere così il suo impulso. Non tutti gli sports sono stati pratici, che il passo piti lungo delle possibilità scava la fossa; ma quelli più sentiti dalla nostra esuberante gioventù non sono stati tralasciati. E via col basket, con le combattute selezioni di Lecce, Molfetta e Brindisi, che videro in fase regionale affermarsi la brindisina U.S. Libertas (cat. C), che doveva conquistare, poi, a Modena, l’unico alloro nazionale per le Puglie. Buona anche la prestazione del G.S leccese «Juvenilia .. E poi la Pallavolo che impegnò in tornei densi di compagini, per tante settimane. Brindisi. Molfetta, Lecce, Conversano, ed in finale regionale assistemmo al dominio incontrastato nelle due categorie nazionali, dei G. S. Bersi e Manzoni, ambedue di Brindisi.

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Azzurri «lei C'.S.B,

(noi/aiini (ihisdli Giovanni Ghiselli è certamente il prodotto più genuino di Novara-atletica. L’ascesa di Ghiselli al cielo della celebrità è stata rapidissima: in pochi anni Giovanni è passato dalle vittorie in campo Provinciale ai successi in gare Nazionali per toccare l’apice della conquista della meritata maglia azzurra, che lo vide protagonista della indimenticabile staffetta 4x100 contro i forti tedeschi. Ma Ghiselli non è giunto alla conquista della maglia azzurra così pei* caso. Il nostro Giovanni iniziò la sua attività pistaiolo sotto l’egida del Centro Sportivo Italiano vestendo la maglia della Voluntas: dai Salesiani si distingueva perché lasciava i suoi coetanei a diverse lunghezze nei cimenti interni. Alle competizioni Provinciali a poco a poco venne alla ribalta, superando tutti gli anziani esperti c giovani imberbi come lui.

La Manzoni continuò i suoi successi anche in campo internazionale. Ed ancora tornei, locali, coppe, incontri amichevoli, ed attività federale. Il Ping-pong ha logicamente attirato molti giovani attorno ai suoi tavoli. E non poteva essere diversamente data la diffusione, specie nelle Ass. della Giac, di questa attività ricreativa. Nelle due finali regionali gli atleti di Brindisi e Lecce hanno dominato il campo dopo aver piegato le velleità degli altri partecipanti di Molfetta, Taranto e Conversano. Il nuoto non poteva non attirare 1 pugliesi. E si deve lamentare l’assenza dei « delfini jonici » di Taranto; Brindisi e Molfetta hanno ugualmente tenuto alto il nome della Puglia. Piccini, la staffetta Jun. molfettese, Sirianni, Gocciolo, Caneschi, Celeste, ed altri ancora hanno dato ottime prove a Reggio Emilia, e se non ...ci fosse stato il "Genoa nuoto», il Molfettese Ciccolella sarebbe stato campione italiano dei 100 m. dorso Jun.

Si faceva notare soprattutto per il suo stile impeccabile; il movimento delle braccia colle gambe era perfettamente sincronizzato e Giovanni abbordava le curve in maniera così impeccabile da fare andare in visibilio i primi suoi entusiasti « aficionados ». In quei non lontani tempi il futuro Nazionale era curato dalring. Egidio Nervi pure lui atleta il quale aveva capito che nel ragazzo c’era della stoffa.... e di buona qualità per giunta. Le prime gare di Ghiselli: un trionfo; gli avversari lontani, umiliati, strabattuti. A collaborare con Nervi venne pure l’istituto Mossotli.che sotto le spogliceli uno sportivissimo Preside, sostenne il suo allievo Ghiselli in ogni prova: e Giovanni contraccambiò tanto affetto contribuendo alla conquista di alcune coppe per il Mossotti. Alle finali Regionali a Torino, Giovanni conquistò il primo posto, surclassando tutti gli avversari. La fama del eampioncino Novarese cominciava già a trapelare* elitre i confini della Provincia. Però occorreva trovare una società atletica che aiutasse adeguatamente lei sviluppo di Ghiselli: eel improvvisamente come: per incanto, a Novara, spunta la Eibertas e Ghiselli fu senz’altro la punta di diamante tifila squadra. Germogliarono allora due Uomini che hanno avuto parte preponderante nello sviluppo tecnico c morale elei nostro campione; i loro nomi: Vittorio Mercalli allenatore e Ottavio commissario tecnico. Ai campionati nazionali del C.S.I. Ghiselli primeggiò nei 200 metri ai campionati italiani assoluti di Bologna, un probante quarto posto nei 100 e un pregevole 5” posto nei 200 (22"(i); per una terza serie questi piazzamenti costituivano un sicuro trampolino di lancio verso le più alte* mete. E l’attuale stagione lo vide nella ristretta schiera dei più forti scattisti italiani: ai campionati di società migliorò i suoi tempi e nell’allenamento di Parma si conquistò i galloni per la maglia azzurra. A Milano contro la Germania conquistò un notevole terzo posto dietro a Futterer. uomo da IO”3, ed a Sangerinano; nella staffetta contribuì alla vittoria collettiva dell’Italia staccando di alcuni metri l’avversario. Forse lo frequenti riunioni lo hanno un po’ logorato; in più un noioso strappo: tutto questo ha costretto Giovanni Ghiselli ad una sosta forzata ma tutto il male non viene per nuocere: un po' di riposo ha fatto certamente bene al nostro campione e ce lo ripresenterà fresco e vitale per la stagione 1954. E le Olimpiadi di Melbourne non sono poi molto lontane... GIANFRANCO CAPRA

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Anche a Cagliari, per i Campionati nazionali di atletica leggera, le rappresentative pugliesi (Brindisi, Conversano. Molletta) non hanno sfigurato davanti alle agguerrite compagini allestite dai comitati delle altre regioni italiane Dobbiamo notare le buone prestazioni di Pomodoro, Maralfa, Bianco, Lamparelli. Romano, e chiedo venia per eventuali omissioni. Urge però dire ai Comitati che, per l’atletica, si debbono muovere. La Puglia, negli ultimi anni, ha avuto molte nuove piste, bisognerebbe, ora. sfruttarle.

Chiude la rassegna il calcio che è stato organizzato solo dal C. Z. di Molfetta. La vincitrice della fase eliminatoria del C. N. (uno dei 7 tornei calcistici del CSI Mollette:e), il G.S. Diavoli Rossoneri, non andò oltre il 3. posto alle finali interregionali. Ma era una squadra dì quindicenni, che, nonostante i buoni propositi, pagò lo scotto dell’inesperienza. Per il 1953-1954 molti comitati hanno messo in cantiere l’attività calcistica, che, in vero, non ha bisogno di propaganda. Staremo a vedere le finali regionali... Accanto a queste manifestazioni a carattere nazionale, v’è una miriade di campionati, manifestazioni, incontri a carattere locale. E la propaganda è giunta sin nei paesi e nelle città che non sono sede di comitato, come Barletta, Turi, Castellana, S. Vito dei Normanni, Gallipoli, Nardo, Castellanetta, Terlizzi, Giovinazzo. Ed anche lo scottante problema dei campi sportivi è stato impostato, ed a Lecce, a Molfetta ed a Barletta sono allo studio attrezzature sportive del CSI. Salta agli occhi la magnifica Pasqua dello sportivo a Lecce, ed ancora i Corsi d’arbitro di pallacanestro, di calcio e di pallavolo di Molfetta. Mi fermo qui, ben sapendo che molto ho trascurato di ricordare. Il ’53-’54 è l’anno in cui il CSI Pugliese dirà cos’è. Molti interrogativi troveranno la loro naturale soluzione. Scomparirà da capo, oppure avrà un ruolo secondario, o lo vedremo brillare alla ribalta nazionale? Oggi possiamo solo dire che il tesseramento è già in corso ovunque, ed in alcune località ha già superato i dati finali dello scorso anno. Da Bari a Lecce, da Brindisi a Taranto, a Foggia, a Conversano, a Molfetta è tutto un lavorio intenso di organizzazione e di lancio. Forse qualcuno si perderà per la strada, ma non per cattiva volontà, tutt’al più per per- difetto di continuità, ma noi riteniamo il contrario. Gli uomini che reggono i Comitati sono, in alcuni casi, navigatissimi nelle cose sportive, e difficilmente ci daranno smentite. Lo sport è saturo di fatiche ed a volte presenta pericoli. Nell’apostolato (ed il nostro è tale) tutto è fatica e pericolo, ma è indispensabile tentare, lavorare, muoversi. Si potrà anche fallire, ma non sarà il caso di abbattersi: sono... gli incerti del mestiere. E poi la Provincia ci sarà vicina, e gli errori non sono al suo Ordine del Giorno.

SARDEGNA Questo 1953 che oramai agonisticamente se ne è andato, ha segnato in Sardegna un progresso notevole rispetto alle scorse stagioni sportive. Il volume della attività svolta, i dati statistici delle affiliazioni e del tesseramento individuale, le partecipazioni di squadre e singoli atleti alle varie attività campionistiche o amichevoli hanno avuto un crescendo che comunque non sorprende, essendo questo, proporzionale alla migliorata efficienza tecnica ed organizzativa dei diversi Comitati Provinciali. Il Comitato Provinciale è infatti alla base dell’attività condotta nell’ambito ufficiale dei nostri programmi. Un Comitato efficiente richiama l’attenzione delle Unioni Sportive, ottiene la fiducia dei Gruppi di Associazione e costituisce in una parola il nucleo funzionante intorno al quale gravitano e si muovono tutte le più belle forze dell'organizzazione. E’ nostro scopo, in questa Sardegna divisa in tre soli settori provinciali (Cagliari, Sassari e Nuoro), nono-

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stante la sua estensione sia sulla media di quelle altre regioni che hanno fino a 9 province, moltiplicare i Comitati Provinciali in nuove « Zone » : Zone che dipendano e facciano capo alla provincia per tutti quei riferimenti di programmi e calendari che vedono passare le masse dei nostri giovani attraverso le fasi « provinciali », ma zone che godano di quella articolazione, di quella controllata libertà soprattutto nei riguardi squisitamente sportivi e pratici : zone quindi che articolino un campionato provinciale in un maggior numero di fasi zonali dello stesso campionato, in modo da portare sul piano provinciale solo uomini più pronti e già selezionati. In una parola, « Zone » che periferizzino ancora di più la azione capillare che ogni provincia va svolgendo nel proprio ambito. Ambito che — in questa Sardegna divisa in tre sole province — è fin troppo vasto e determina distanze eccessive ed il lavoro di coordinamento è troppo faticoso. Forse in sede di bilancio conclusivo per il '54, le tre province sarde potranno chiamarsi le sette zone sarde, giacché Alghero. Tempio, Ozieri, Lanusei (già funzionanti in parte) saranno affiancate da Iglesias, Oristano e Ales; con 7 zone, superate le difficoltà di ambiente, di uomini (tutti nuovi o quasi, al nostro movimento), di mezzi, di comunicazioni, le 3 province potranno rendere molto di più: Cagliari ne avrebbe 3, altrettante Sassari, una Nuoro. Questo è il programma in via di realizzazione, e già in questo campo si è fatto un notevole passo avanti, con la collaborazione della GIAC, che in Sardegne vanta un « Nucleo Regionale » molto sensibile ai problemi dello sport: problemi dei giovani e quindi problemi vitali della GIAC stessa. E veniamo alle province: Cagliari viene per prima, sia come quantità di lavoro svolto, come per proficua qualità dei risultati ottenuti. La classifica riportata lo scorso anno nella graduatoria assoluta dei CC. PP. (9" fra tutti i CC. d’Italia) ha posto il Comitato di Cagliari in posizione facilmente pregiudicabile. E se i risultati finali di quest’anno segneranno un piccolo passo indietro, questo non è da attribuirsi ad un regresso, ma ad un miglior progresso ottenuto dai CC. che hanno acquistato vantaggio sui cagliaritani. Non si sanno ancora i dati di classifica del ’53, ma se questi dessero Cagliari al di sotto del 9" posto, non si può parlare di regresso da parte di questa provincia. La migliore marcia degli altri — se anche qui s’è progredito — rientra pienamente nei programmi del CSI, e torna ad onore di tutti. Calcio ed atletica leggera sono i punti di forza del movimento in provincia di Cagliari: sport quindi di vasta partecipazione di ragazzi, di largo impegno agonistico, sia per la durata del campionato, sia per la dura esigenza di un lungo lavoro: lavoro che pei- tutta la sua durata tiene i ragazzi vicini alla società e quindi vicini al Centro. Il successo riportato a Roma dalla Virtus nelle « interregionali » di calcio-ragazzi non ha potuto essere ribadito nelle «finalissime», dove sarebbe stato onorevolissimo perdere con la «Sampdoria», ma il frutto « tecnico » ottenuto in questa stagione non potrà essere perduto nella prossima e non v’è da disperare se Cagliari, dopo sì liete premesse, ha dovuto rinunciare a giocare la finalissima proprio per mancanza di fondi Quello delle trasferte è per noi sardi un problema fondamentale. Costa troppo passare il mare: il viaggio è troppo lungo e in viaggio si deve pur mangiare. I disagi di una lunga trasferta, oltre che pesare sul fisico (e quindi sul rendimento) pesano sulla borsa, pesano sulla presenza a scuola degli atleti, pesano sullo stentato (e spesso negato) permesso dei genitori. Quello che succede in piccolo nel viaggiare da Cagliari a Sassari o a Nuoro, si moltiplica nel passare il mare: se muoversi tra le tre province sarde per concentrarsi (per esempio) a Cagliari costa ai sassaresi e ai nuoresi un pernottamento e 3 pasti per CC. PP., tutto si raddoppia se fi tratta di varcare il mare per recarsi a Brescia o anche solo a Roma. Ma queste sono malinconie che non possono trovar sede in un commento consuntivo. E veniamo all’atletica leggera. Questa ha avuto la sua autentica « festa » nazionale a Cagliari e pertanto la rappresentativa locale, forte di quasi tutti i suoi migliori, vi ha colto due vittorie individuali e un onorevolissimo


posto in classifica generale. Ed è tanto recente la manifestazione cagliaritana che sarebbe ozioso volerla richiamare alla memoria. A Reggio Emilia i nuotatori cagliaritani, nelle due categorie, hanno riportato lusinghiera affermazione, strappando — in ogni loro prestazione — qualifiche di primissimo piano. Logicamente la classifica generale non poteva non mettere nella dovuta evidenza la qualità dei singoli nuotatori cagliaritani. Pallacanestro e palla a volo sono due manifestazioni che — con il tennis da tavolo — hanno subito il filtro della fase regionale e sono state pertanto alterna soddisfazione (o disperazione) dei sassaresi e dei cagliaritani stessi. Ciò che conta, in questo, è il fatto che tutte le manifestazioni regionali di tali attività hanno segnato una occasione di lieto « incontro » tra le due lontane province, oggi molto più « vicine » che nel passato, pur sempre divise da tanti chilometri di strada e da una sana rivalità. Il ciclismo, quest'anno, ha forato tutti i tubolari ed è rimasto fermo in partenza. Gli è che il ciclismo costa troppo. Costa meno acquistare un paio di litri di miscela e andare a scorrazzare in lambretta! Ed è per questo che quest’anno — a cura dell'ispettorato — sia a Cagliari che a Sassari si è dato un nuovo impulso al mototurismo e senza dubbio non sarà difficile fare di più nel prossimo futuro. Sassari sta risalendo faticosamente la corrente di un disagio finanziario sfavorevole e di una dispersione di atleti, assorbiti in parte da società ricche e non aderenti al CSI, pur avendone fondamentalmente le stesse finalità programmatiche. Ma anche a Sassari si è lavorato e parecchio: tanto più, in quanto in condizioni ambientali contrarie o per lo meno indifferenti. Quella del Calcio è stata ed è l’attività fondamentale del CSI a Sassari. Oltre le manifestazioni di Campionato, quei C.P. ha allestito altri tornei riservati a coloro che... non sono più « ragazzi ». E tra queste manifestazioni merita di essere sottolineata quella relativa alla assegnazione della «Coppa Walter Profili», intitolata alla cara memoria del buon Walter, indimenticabile amico di tutti gli sportivi sassaresi, fratello — più che cugino — di Mario Profili, animatore e sostenitore di ogni attività più bella in seno al CSI di Sassari, fin dai primi anni della sua fondazione. Dopo il calcio, l'atletica leggera è stata la sezione sportiva più movimentata a Sassari: i sassaresi sono ancora lontani dalie prestazioni ottenuto

a Genova pochi anni fa, quando vinsero il titolo di Campioni Italiani del CSI. Il buon seme... tecnico andò a smarrirsi nell'àmbito federale, dove i neo-campioni dovettero proseguire la loro marcia, non sempre ascensionale. Nulla di peggio che vincere un campionato. La squadra appena, laureata deve venire sciolta da cima a fondo, perchè i passaggi di categoria e il facile e frequente superamento dei limiti di età costringono i dirigenti a dover rifare da capo la formazione. E così è stato dei sassaresi. Prima o poi le nuove leve daranno prova di saggia politica da parte dei dirigenti, che hanno dimenticato (abolito, anzi) il campionismo, per creare nuclei nuovi e nuove sorgenti di linfa più giovane. Tennis da Tavolo e pallacanestro, insieme con la palla a volo hanno tenuto desta l'attività delle UU. SS. per tutta la primavera, protraendo per un tempo legato e senza frattura alcuna il fermento creato dall’attività invernale del calcio. Nel nuoto i sassaresi hanno tutto da rifare, avendo perduto alcune delle loro migliori energie passate ed alimentare la provincia consorella: ma da Portotorres ad Alghero sono in cantiere le promesse di nuove stagioni e (perchè no?) di nuovi records che riportino in Sardegna il primato già ottenuto da Bazzoni. A Nuoro s’è appena cominciato. E s'è cominciato con fatica e sacrificio. E’ di questi giorni il primo congresso provinciale, dal quale nascerà il nuovo Comitato, finora vissuto sulla tenace passione di Careddu, affiancato, anzi, approvato dal Centro Diocesano della GIAC, che ha fatto il possibile per dare tono e vita al primo movimento sportivo-cattolico della provincia. Comunque i nuoresi sono stati presenti a Moena al «Trofeo della Montagna», con la forte squadra di camminatori della « Bruncu Spina », una delle nostre nuove UU. SS. che via via si vanno moltiplicando in quella provincia nuova al nostro sport come anche a quello allestito dal CONI. Quella di Nuoro è una provincia vergine, e tra la sua forte popolazione, chissà quante giovani energie aspettano solo di essere scoperte e lanciate... La nota più consolante di questo affrettato ed incompleto sunto di attività in Sardegna, è quella che ricorda come dappertutto è stata celebrata la Pasqua dello Sportivo. con cerimonia semplice e disciplinata: e che a Cagliari è stata preceduta da una riuscitissima « tre sere », seguita con interesse da oltre una sessantina di giovani delle varie UU. SS. >1 il rio Muro ■■

I genovesi hanno dominato nei campionati nazionali di nuoto del CSI 1953 tacendo mcn bassa di titoli e primati. La tradizione marinara, nelle file del CSI, almeno, è rispettata in pieno.

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Lenti, ma sicuri, i progressi del C.S.I. in Sicilia. Le condizioni particolari in cui si è costretti a lavorare non permettono, senza.dubbio, uno sviluppo rapido e grandioso della nostra organizzazione. Se si considera infatti che. in Sicilia anche nelle città maggiori si è sprovvisti di impianti sportivi e delle attrezzature necessarie allo svolgimento di una qualsiasi attività sportiva, si può comprendere contro quali difficoltà ci si deve battere. E. dove esistono, gli impianti o sono appannaggio di una sola società o sono assolutamente insufficienti. A Catania, ad esempio, esiste un solo campo di pallacanestro, nell’interno di un istituto scolastico, che viene concesso solamente la domenica e in cui si devono disputare tutti i campionati federali maschili e femminili, nonché quelli del C.S.I.! E c’è chi sta peggio di Catania. Con l’istituzione dell’Autonomia Regionale si è ottenuto qualche miglioramento, ma ancora si molto lontani da una soluzione integrale di questo scottante problema. Si è così pensato, recentemente, di costituire in seno all’ispettorato una Commissione di studio che tenendosi in stretto contatto con le Autorità Regionali ed in special modo con F Assessorato al turismo e allo spettacolo, si adoperi per ottenere dalla Regione i finanziamenti necessari per la costruzione di impianti sportivi di proprietà delle nostre UU.SS., o almeno in gestione. Vedremo col prossimo anno se è questa la soluzione ideale. Altro problema di difficile soluzione, forse più del precedente. è quello della... saldezza economica delle nostre UU.SS. Purtroppo in Sicilia non esistono le UU.SS. sorte in seno alle varie aziende industriali ne ormai si può più contare sui mecenati: il mecenatismo nello sport è finito da tempo. Le nostre società sorgono in seno alle Associazioni GIAC, che generalmente non navigano nell’oro, di conseguenza le UU.SS. conducono una vita grama, stentata e limitata a pochissima attività. Anche qui dovrebbe entrare in funzione la suddetta commissione di studio per cercare di ottenere contributi, ma i risultati sin qui ottenuti non ci inducono a grandi speranze. Condizioni ambientali, quindi, molto difficili. Ed è alla luce di queste condizioni che bisogna guardare, l’attività del C.S.I. nell’isola. L’aver raggiunto i 1252 tesserati deve essere dunque considerato un buon risultato, specie se confrontato con le cifre del tesseramento degli anni precedenti. Appare subito evidente il gran passo avanti fatto quest’anno dal C.S.I. in Sicilia essendo aumentate di 21 unità, cioè del 30%, le UU.SS. e di 355 unità, cioè del 40% circa, gli atleti. Da notare che l’aumento si è verificato in diversa misura in tutti i Comitati, tranne a Siracusa. Passiamo ora all’atività agonistica. In questo campo i risultati non sono così soddisfacenti come quelli del tesseramento. La vastità della nostra Isola è un fattore determinante per quanto riguarda l’effettuazione delle varie fasi regionali. Infatti accade che nelle varie fasi dei singoli sport è impossibile poter avere la partecipazione di tutti i CCJPP. E questo, s’intende, per motivi prettamente economici. Fare svolgere una finale a Palermo comporta agli altri CC.PP. della Sicilia un viaggio di circa 600 Km. tra andata e ritorno ed una spesa di diverse diecine di biglietti da mille per viaggio, vitto ed alloggio. Spese che il Contributo della Presidenza Centrale non riesce minimamente a coprire. Da ciò, delle finali anemiche, con due o tre squadre partecipanti, che non ottengono dei validi risultati tecnici e che sono anzi deleteri e controproducenti per la nostra organizzazione. Per quanto riguarda questo campo la Presidenza Centrale farebbe bene ad intervenire, abolendo qualcuna delle troppo numerose finali nazionali e dando maggiore impulso alle fasi regionali, elargendo per tali manifesta-

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Azzurri del (T.S.I.

lllollo Fabbri Alla maglia tricolore Nello Fabbri c giunto tutto d’un fiato passando prima per quella azzurra di rappresentante d’Italia al cani pionato del mondo mi strada a Zurigo in questo stesso 1953. Ai tecnici, agli amici, agli ammiratori di « Trionfale » Nello Fabbri ha presentato il biglietto da visita india « selezione » di Roma, sul circuito di («rottarossa, dominando il campo. Già prima di allora il longilineo corridore romano, (die Ambrosi ni aveva definito perfetto nei fisico e nello stili*, aveva ottenuto una scrii* di successi chi* Io avevano posto in primissimo piano tra i dilettanti italiani. Fabbri è scaturito tre anni addietro dalli* file del Centro Sportivo Italiano dove ha compiuto il noviziato di atleta imponendosi oltretutto anche per la sua serietà. Figlio di contadini il nostro Nello abita alia periferia di Roma, in pieno agro romano, conducendo una vita seria e modesta. Il distintivo d’oro che riceverà al IV Congresso Nazionale del CSI e più (die me-

ritato.

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? zioni maggiori contributi e possibimente finanziandolt completamente. Si avrebbero senz'altro migliori risultati tecnici, svolgimento più regolare delle fasi regionali, ed una attività propagandistica notevolissima. Delle finali regionali la più... affollata è forse quella del Tennis da tatvolo, sport ormai diventato popolare nelle nostre Associazioni. E’ stato infatti in questa finale che si è avuta la partecipazione di tutti i CC.PP., escluso Trapani. Le altre finali hanno visto la seguente partecipazione: Pallavolo 4 (Messina, Palermo, Catania e Siracusa): Pallacanestro Cat. A. 2 (Catania e Caltanissetta) Cat. C. 2 (Palermo e Siracusa); Calcio 2 (Catania e Messina). Alle finali nazionali il Comitato Provinciale di Catania ha ottenuto risultati di un certo rilievo, gli altri CC.PP. non hanno mai partecipato (Caltanissetta e Trapani) o ottenuto buoni risultati (Messina Palermo e Siracusa). Catania, che del resto figura al primo posto fra i Comitati, si è classificata al 6" posto nella Corsa campestre; all’8" nella categoria Valligiani e al 10” nella classifica generale del Trofeo della Montagna; al 10” nel Campionato di Nuoto: al 2” nella fase interregionale di Calcio; al 3” nella fase interregionale di Pallacanestro. Messina si è classificata al 7" posto nella finale nazionale del Campionato di Pallavolo e al 23” nella finale di Corse Campestre, ANGELO DI MAURO

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Nella tornata di sport che chiameremo invernali, la coppia rivelazione Zanotto-Pietrobiasi di Treviso vinceva il Campionato nazionale di Tennis da Tavolo per la specialità del doppio, mentre il veneziano Lucchi terminava terzo, dietro due autentici specialisti, nella finale nazionale di Corsa campestre. Sono questi dati tecnici che solo in parte possono dare una chiara visione dell’organizzazione raggiunta dal Centro Sportivo Italiano nel Veneto, essendovi altri elementi di più sostanziale importanza. Esaminiamo ad esempio la situazione Tesseramento dei vari Comitati Provinciali, situazione così come appare dai dati trasmessi pochi giorni fa dalla Presidenza Centrale. Il Veneto ha raggruppato nella stagione 1952-53 un totale di 269 Unioni e Gruppi Sportivi con ben 6.146 atleti i quali rappresentano il 10-12 per cento della forza attuale del Centro Sportivo Italiano. In una regione sia pur vasta come quella veneta, i seimila atleti del CSI costituiscono un invidiabile punto di forza e i dirigenti delle Federazoni del CONI, la stampa regionale e provinciale, cominciano a prendere in seria considerazione le molteplici attività che si susseguono senza sosta. Sport come il ciclismo. la pallavolo, il tennis da tavolo, sono ormai di quasi netto predominio del CSI, ciò non vuol dire che altre discipline non trovino massimo sviluppo ed incremento. Singolarmente la situazione per Comitato Provinciale è la seguente: Belluno

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Il buon vento cominciò a tirare per il Veneto dal momento in cui un gruppetto di dirigenti si riunì nella Casa degli Esercizi del Castello Vescovile di Vittorio Veneto il 24 ottobre 1952 per la prima « tre g. » a carattere nazionale. Niente numerosa assemblea, niente discorsi cattedratici, ma un autentico corso di istruzione e formazione durante il quale Aldo Notarlo, don Antonio Moret, Francesconi, Sorio, De Poli ed il prof. Bortolozzi fecero delle ampie disamine sul contenuto ideologico, tecnico ed organizzativo del C.S.I. Per la parte formativa, i partecipanti godettero l’apporto nientemeno che di S. E. mons. Zaffonato, Vescovo di Vittorio Veneto attraverso le illuminate meditazioni che venivano dettate durante la S. Messa appositamente celebrata ogni mattina. Da Vittorio Veneto si sprigionò una corrente di ottimismo e di fiducia nelle possibilità del CSI ed una volta nelle loro sedi, tutti si diedero a maggiormente operare per un allargamento dei limiti fino allora raggiunti. Basti considerare che su questa spinta il CSI cominciò ad operare in zone dove il concetto di uno sport educativo era completamente sconosciuto e gli stessi Comitati Provinciali e Zonali da anni cfficenti trovarono i mezzi per migliorarsi ed affinarsi facendo apparire, già nelle prime riunioni di Ispettorato, una notevole applicazione dei concetti sviluppati nella «Tre G. I dati relativi al tesseramento erano quanto mai confortanti come pure le notizie della riorganizzazione delle Presidenze e delle Commissioni Tecniche dei vari Comitati Provinciali. Sul campo tecnico, i rappresentanti veneti seppero comportarsi da par loro ed anche in campo nazionale furono sempre dei protagonisti.

A Ponte di Legno, ad esempio, nei Campionati Nazionali del CSI per gli Sport Invernali, i fondisti veneti del CSI Asiago e dell’U.S. Lessinia di Boscochiesanuova dominarono completamente il campo «.come del resto, negli anni scorsi) basti pensare che occuparono i primi tre posti nel fondo Seniores, i primi due in quello Juniores ed il primo e terzo posto nella staffetta 3x6 km.

Unioni sportive

Atleti

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31 8 22

276 149 812 1.029 426 522 318 1.313 669 109 523

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Gorizia Padova Treviso Trieste Udine Venezia Verona Vicenza Pordenone (C. Z.) Vittorio Veneto <C. Z.)

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Da ciò appare il notevole sviluppo del CSI a Trieste merito principale di Cotterle, Sarti e Giraldi che non si sono mai smarriti nemmeno davanti alle più amare disavventure ed hanno saputo tener ben alto il nome caro di Trieste e del Centro Sportivo Italiano. Molto bene pure ’ Udine, in fase ascendentale, Gorizia e Belluno (con menzione particolare a Feltre), mentre miracoli sono stati

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■ Concordia» di Schio primatista dei campionato di pallavolo Cat. A per il 1953

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fatti nei Comitati Zonali di Vittorio Veneto e Pordenone. Dai dati precedenti si noterà come Verona, Treviso, Padova e Vicenza abbiano mantenuto fede all'aspettativa costituendo un solido impianto di vita sportiva giovanile. Un cenno particolare di elogio meritano i dirigenti, sia unionistici come provinciali, i quali sono stati i veri artefici del notevole incremento del Centro Sportivo Italiano in terra veneta. I dirigenti e gli Assistenti delle Unioni Sportive per aver saputo lottare con grande entusiasmo contro le innumerevoli difficoltà di ordine finanziario, tecnico ed organizzativo, per aver saputo trasfondere alla periferia i concetti basilari di uno sport che non è fine, ma un mezzo indispensabile per la completa formazione del giovane. Le Presidenze e le Commissioni Tecniche di tutti i Comitati Provinciali sono state quanto mai eflìcenti ed hanno impostato, tramite i buoni auspici dell’ispettorato regionale, un programma di attività che, superando i limiti provinciali, ha avuto il merito di rinsaldare i vincoli di amicizia tra le varie città. Appartengono a questo nuovo indirizzo di attività gli incontri interregionali di atletica leggera tra Padova, Treviso, la riunione tra Verona e Mantova (con la nota anche dell’interregionalità), i campionati regionali di ciclismo nelle tre categorie, la « Giornata dello Sport » tra le rappresentative di Gorizià e Udine, le varie eliminatorie del Trofeo della Montagna. Punto di forza sono state però le riunioni dell’ispettorato Regionale e le frequenti visite dell’ispettore ai vari Comitati Provinciali. Ben sei sono stati gli incontri tra i Presidenti veneti con una media di una riunione ogni due mesi: quanto basta per mantenere i contatti su un piano di grande efficenza. Esse si sono svolte a: Treviso: 16 settembre 1952 Padova: 23 gennaio 1953 Mestre: 19 aprile Verona: 2 giugno (per i tecnici del ciclismo) Mestre: 21 giugno Mestre: 8 novembre.

Resterebbe ancora da spendere una parola sulla parte esclusivamente tecnica (un cenno è già stato fatto) per completare questo quadro riassuntivo dell’attività svolta dal CSI. Dal calcio alla pallavolo, dagli sport invernali alle bocce è stata una serie continua di manifestazioni a cominciare dalle eliminatorie zonali, provinciali per finire alle regionali ed alle nazionali. A questa attività che chiameremo ufficiale deve necessariamente aggiungersi quella propagandistica. Dal prospetto che appare in altra parte, si possono leggere i nominativi dei Campioni regionali mentre nomineremo qui solamente gli atleti che sono pervenuti alla massima affermazione nazionale: Zanotto-Pietrobiasi di Treviso (tennis da tavolo); Ettore Pesavento, Vittorio Stella e la staffetta di Asiago (fondo - sport invernali); l’Aquila Fontane di Treviso (cronometro a squadre - ciclismo); Romano Guerra di Verona (allievi - ciclismo). Aggiungeremo infine i ben meritati secondi posti dell’Atzori di Padova nel Campionato Nazionale di Pallacanestro categoria B (con Favaro primo assoluto nella classifica dei tiratori scelti) e della Concordia di Schio nella pallavolo. Questo è un breve consuntivo di un anno di attività che ha avuto come protagonisti dirigenti ed atleti del Veneto. L’obiettivo posto in una delle prime riunioni d. Ispettorato è stato raggiunto e sorpassato, ma la mèta è ancora molto lontana avendo come oggetto tutta la gioventù veneta. Con questo proposito le nuove Presidenze uscite dai Congressi Provinciali inizieranno un nuovo biennio di attività profondamente coscienti dei nobili scopi di uno sport che si ispira ai concetti cristiani. CURZIO FRANCESCONI

CALCIO: U. S. Miani di Treviso CICLISMO: Esordienti: Girardi Franco (U.S. Canova di Treviso) Allievi: Zanatta Remigio (U.S. San Polo Treviso) Dilettanti: Cesarin Pietro (U.S. Badoere Treviso) CRONOMETRO A SQUADRE: Allievi: U.S. Aquila Fontane B (Treviso) Dilettanti: U.S. Coin Gazzera (Venezia) CORSA CAMPESTRE: Girotte Alberto (G.S. Aurora Treviso)

TENSIS DA TAVOLO: Singolo: Mirko Fontanive (U.S. Duomo Treviso) Doppio: Zanotto-Pietrobiasi (U.S. Pio X Treviso) Trofeo Nazionale: U.S. Duomo Folgore Treviso PALLAVOLO: Giovanissimi : U.S. San Zeno (Verona) Trofeo Nazionale: U.S. Scaligera (Verona) Camp. Nazionale: U.S. Concordia di Schio (Vicenza) PALLACANESTRO: Categoria A: U.S. Miani di Treviso Categoria B: U.S. Atzori di Padova Categoria C: U.S. Caris CSI di Vicenza

BOCCE (Adulti): Individuale: De Rossi (Treviso) Coppie: Manfio-Canizzaro (Treviso) Terne: Dellantonio-Michelon-Rossi (Treviso)

Il veronese Guerra campione allievi su strada 1953

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BOCCE (Allievi): Individuale: Guerrona (Treviso) Coppie: Mauli-Turetta (Verona) Terne: Meneghetti-Finato-Rossi (Treviso) TROFEO DELLA MONTAGNA: Cittadini: CSI Velo d’Astico (Vicenza) Valligiani: CSI Recoaro (Vicenza) Militari: 3. Regg. Bersaglieri Centauro. Inoltre sono state tenute due prove regionali di atletica leggera a Castelfranco Veneto (Treviso) il 3 maggio e a Padova il 28 giugno.


ATLETICA 1953 Da un po' di tempo a questa parte non riusciamo a scrivere cosi’ liete, per l’atletismo italiano. Anche la stagione 1953 si è chiusa con poche buone prestazioni e con qualche risultato amaro, come quello fornito dai nostri atleti nel viaggio sudamericano. Le note poco liete possono servire a dare l’allarme, non a condannare l’atletica che resta la regina degli sport ed (dia ([naie noi dobbiamo dare tutto il nostro appoggio, perchè acquisti quota, diventi veramente non solo Fattività agonistica della nostra gioventù, ma ci permetta, attraverso una preparazione, sapiente, di primeggiare. Per fare un passo in avanti bisogna rivolgersi ai giovani ed è ai giovani che noi parliamo, sono i ragazzi che noi desideriamo incitare alla pratica dello sport e sono precisamente le nuove leve che ci devono dare gli. elementi capaci di rinsanguare le nostre schiere e far scaturire dei campioni, La stagione 1953 non è stata molto felice. Nel settore internazionale solamente le nostre ragazze sono riuscite a vincere le atleta dell’Austria e della Svizzera e gli atleti invece hanno fornito un incontro combattutissimo con la Germania, ma non è scaturito nulla di nuovo. Veramente, i nuovi ci sono, ma sono ancora in erba, sono atleti che devono farsi e, fra quelli che crescono e gli altri che sono già troppo maturi, esiste un vuoto che ci procura quelle delusioni che noi andiamo di tanto in tanto registrando.

F.e solile corse ! Grosso modo le nostre grandi deficienze sono nelle corse, mentre nei lanci qualche cosa riesce a scaturire, e così dicasi nei salti, fatta eccezione di quello in alto, dove, scomparso od appannatosi Campagner, gli altri non danno dei risultati promettenti.

Incominciamo dalla velocità, dove non manchiamo totalmente di elementi, anche se il tempo migliore sui 100 metri è stato ottenuto da Vittori nell'incontro con l’Argentina ed è solamente di 10”6, vale a dire un limite che internazionalmente non è grande cosa. Pure qui troviamo qualche giovane quali il D’Asnach della Polisportiva Riccardi di Milano, il Ghiselli della Libertas di Novara, Colarossi della Stella Azzurra di Parma, De Murtas dalla Virtus di Bologna, tutti elementi rimasti al di sotto dei 10”8, vale a dire in possesso di qualità per potere proseguire. Ma come avverrà lo scatto in avanti? Hanno tutti costoro veramente la stoffa del grande campione? Possiedono sufficiente scatto, nervi saldi e pronto intuito, cioè tutti gli elementi per diventare dei velocisti della classe, dei Mariani, dei Monti, dei Toetti, atleti oramai scomparsi dalla scena? Sangermano, un quattrocentista ridiventato velocista, sembra l'uomo d’avvenire e lo ha dimostrato contro la Germania terminando la sua frazione ad una velocità impressionante. Il tempo migliore sui 200 metri di questo baldanzoso fiorentino è stato di 21”3 ed è un peccato che nel viaggio sudamericano abbia risentito di uno strappo muscolare. Sangermano dunque può essere un campione capace di grandi cose, forse l’atleta che sveltirà i nostri quattrocentisti, ma un altro giovane promettente è il gallaratese Gnocchi, che. si comporta ogni volta bene, anche se non raggiunge ancora dei risultati notevoli.

Vuoto pauroso nei -100 metri. Siamo ancora ai Grossi, ai Lombardo che non sanno segnare dei tempi al di sotto dei 48” e (pii vi è qualche giovane che maturerà: si tratta di Paoletti, di Fantuzzi, forse anche di Monaca.

1 di Luigi Ferrarlo

Sveltire i mezzoFondisti Dolenti note nella corsa piana (lei ni.. 800 ed in quella dei 1500 metri. Il mezzofondo è il nostro tormento. Patelli e Dani sembrano troppo fragili per una gara come gli 800 metri, dove in passato avevamo uomini della potenza di un Lanzi e di un Tavernari. Se aggiungiamo ai due, il gallaratese Meggioni e guardiamo i 1500 metri, troviamo che. questi nostri mezzofondisti in gara mancan di velocità, di ritmo, non sanno seguire un preciso piano tattico, sicché alle volte, vien da pensare che forse anche la p r e p ar a z i o n e non segue un ritmo preciso ed ecco perchè noi diciamo ai giovani che bisogna lavorare molto por diventare dei campioni, che bisogna praticare la velocità, perchè essa accresca l’agilità ed anche la resistenza. Pure sui 1500 come sugli 800 vi è qualche giovane proveniente dalle levo studentesche, quali Balzaretti, Airaghi, Dell'Anese, Folco, Rizzo e via via e vi è da augurarsi che altri numerosi giovani si aggiungano a costoro, affinchè sia possibile toccare il traguardo che. in passato avevano passato uomini come Emilio Lunghi, Ettore Tavernari e Luigi Beccali. I 5 ed i 10 chilometri fanno parte di quelle specialità dove fatichiamo a raggiungere qualche buon risultato. Le campestri che ogni anno organizza il Centro Sportivo Italiano, dovrebbero darci i nuovi elementi per aumentare le schiere dei praticanti le gare dì fondo e quindi capaci di fornire elementi di un certo valore. Il migliore dei nostri fondisti è Pappicelli, un pò troppo piccolo per diventare un grande campione capace di tempi notevoli. Di rincalzo il bergamasco Lavelli, un atleta tutto da rifare in fatto di stile, poi, dopo una lunga teoria di anziani, troviamo il brindisino Villa-

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ni, il sardo Lai, l'altro bergamasco Conti. Nelle gare ad ostacoli sui 400 metri Filiput va invecchiando e non è più capace di ripetere i tempi di una volta ed il suo 51 ”9 sulle 440 yarde con ostacoli oramai non è. che un ricordo. Latini e Bonanno sono due speranze, ina sono atleti di taglia poco adatta alla specialità per quanto entrambi posseggano una volontà smisurata. Nei 1 LO metri con ostacoli uomo nuovo è Nardelli, che è riuscito a sopravvanzare quel Martini di Roma, che tante speranze aveva fatto nascere lo scorso anno, ma che comunque non ha ancora terminato di svolgere l’intero cammino del suo arco ascensionale.

Salti c lanci II salto in alto ha visto quest’anno presentarsi alla ribalta un ventiduenne torinese, in possesso di ottimo stile: si tratta di Sara che ha superato Marchisio e molti giovani sono sui in. 1,80, ma quali fra costoro riusciranno a farsi luce? Nel salto in lungo i nostri migliori apparsi nel corso della stagione, si sono dimostrati incerti nel rendimento, forse perchè difettano di velocità, sicché i m. 7,32 di Druetto ed i ni. 7.30 di Guzzi ci hanno alle volte illusi, ma non ci hanno ancora detto che abbiamo trovato l’elemento nuovo da lanciare all’inseguimento dei risultati del nostro Maffei. Ma forse qui vi sono più elementi capaci di quello che si creda, purché si sappia coltivarli : alludiamo a Ulivelli di Livorno, a Marinoni della Pro Patria, a Corvaro di San Crispino, a D’Asnach. Nel triplo gli elementi non mancano, ma... mancano i 15 metri, limite che ci collocherebbe tra i buoni in campo internazionale, specie nel settore europeo. Bertacca, Simi, Guzzi sono i migliori, mentre i giovani sono i Trogu ed i Massa. Nel salto con l’asta disponiamo di tre grandi atleti, cioè, di Ballotta, Chiesa e Scaglia, il primo dei quali supera oramai con sicurezza i m. 4,10 ed è un giovane. Nei lanci l’uomo nuovo è Farina nel giavellotto, che ha ai suoi fianchi due veneti di notevole valore quali Ziggiotti e Lievore,

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mentre nel disco dominano ancora Consolini e Tosi, ma quel Dalla Fontana che ha vinto un anno fa la Sfera (TArgento, come discobolo ha già toccato i m. 46,40. Nel martello il campo è stato rivoluzionato dall’apparizione di Cereali, che, come, vi ricorderete, nel 1951 si è aggiudicato il titolo di campione d’Italia battendo Taddia. Anche quest’anno ha superato i 57 metri nell’incontro che ha messo di fronte i gallaratesi agli atleti di Lugano, ma la medesima misura è stata raggiunta dallo stesso Taddia nel confronto con l’Argentina, mentre è andato riprendendo quota Lucioli. Atleti della nuova generazione sono Giovanetti e Valente. Dominio di Dordoni nella marcia, sia sulla breve distanza che sui 50 chilometri. Questo è il bilancio del 3953 nel settore maschile, mentre in quello femminile l’astro nuovo è costitui-

to dalla. Leone, una giovane velocista dai buoni mezzi, ma che nell’anno che sta. per finire ha avuto una pausa di arresto dovuta agli studi. Sempre nel settore femminile grande fondista è stata la Simonetti, che, nei campionati italiani. svoltisi a Roma, ha migliorato il primato italiano della specialità. Altro buon elemento la Pinta nel salto in lungo e la giovanissima Bindocci nel salto in alto, pure quest ultima un prodotto della leva fra le allieve, delle scuole medie.

Ripetiamo : l’atletismo, per rinnovarsi, ha bisogno di molte schiere di giovani, dell’apporto degli studenti delle scuole, medie e noi siamo certi che, risolto in pieno il problema della propaganda, anche i risultati non potranno mancare.

Luigi Ferrarlo


ili tulio un po’ •

1 CAMPIONATI NAZIONALI DELLA PESCA SPORTIVA. — Si è riunita, in Milano, la Commissione Sportiva della Federazione Italiana Pesca Sportiva, con l’intervento di tutti i componenti preposti al Settore delle acque interne. La Commissione ha approfondito vari concetti già esaminati nella precedente riunione di Cavarzere del 10 ottobre e riguardanti la formulazione delle proposte da sottoporre all’esame del Consiglio Nazionale Direttivo in ordine allo svolgimento dei Campionati e competizioni nazionali, nel 1954, nell’ambito del settore predetto. In linea generale, le conclusioni della Commissione prevedono la disputa dei seguenti Campionati nazionali: — per Società: Campionato Italiano Acque interne — su due prove da svolgeri su lago (Endine: prov. di Bergamo) ed una da svolgersi su fiume (Po: prov. di Piacenza). Campionato italiano marittimo — su due prove: una con canne-lenza dalla riva (Marina di Pisa) cd una col holentino, da natanti (Savona).

— Individuali: Campionato italiano fluviale - (F. Mincio); Campionato italiano lacuale (Garda, Malcesine); Campionato italiano marittimo - (Genova, diga foranea). La Commissione ha considerato. vari criteri per l’ammissio-

ne dei singoli c delle squadre rappresentative di Società ai Campionati predetti che verranno definiti e resi noti, successivamente alle deliberazioni che adotterà, in materia, il Consiglio Nazionale Direttivo. Per quanto riguarda il Campionato italiano di lancio su prato, verrà ripetuta nel prossimo anno la formula organizzativa

del 1953. La Commissione ha, però, previsto l’opportunità di far disputare — per l’anno 1954 e seguenti — la Prova Finale durante il mese di marzo.

Ricordo di Don Cojazzi Gli anni, dice l’anagrafe di Roveredo in Piano nella provincia di Udine dove Don Antonio Cojazzi nacque il 30 ottobre 1880, erano scttantatre; ma l’animo era sempre quello di un ventenne giovanile, generoso, entusiasta. E’ difficile, per chi ha avuto la gioia di conoscere Don Cojazzi assai intimamente, immaginarlo nella rigidità, nella solennità e nella serietà della morte. Era il moto perpetuo, la semplicità, lo scherzo e il sorriso insieme uniti e fatti persona; era il conversatore dallo spirito inesauribile, il raccoglitore delle barzellette e delle canzoni gioconde, il conferenziere brillante e ricercato. Questo, in superficie, quasi a nascondere altre doti più intime ma non meno belle. Un cuore limpido che amava veramente Iddio; un’anima mite, umile, serena; una mente profonda che sapeva di ascetica, di filosofia, di patristica, di lettere. La morte lo ha colpito improwisamente con un infarto al cuore il 27 ottobre, a Salsomaggiore, ove si trovava da alcuni giorni per un ciclo di conferenze. Ebbe appena il tempo di ripetere ancora la parola che era per lui abituale nell’incontro e nel distacco con gli amici: Deo gratias. E fu quello il suo addio ullimo alla vita terrena, agli amici, ai libri, al lavoro; e fu, nello stesso tempo, il suo saluto al Signori•e che per tanti anni aveva amato e servito nell’insegnamento, nella predicazione, nelle pubblicazioni. Don Cojazzi poteva essere soltanto salesiano: innamoralo di Don Bosco e del suo metodo che seppe applicare per oltre cinquantanni di vita in mezzo ai giovani sui quali esercitava un forte ascendente. Attorno a lui preside del Liceo Valsaliee, professore di filosofia, dirett. de « La Rivista dei Giovani », Assistente della FL'CI, si infoltirono i discepoli di due generazioni. Fra tutti predilesse Pier Giorgio Frassati, di cui scrisse la biografia che ebbe rapidamente dieci edizioni e fu tradotta in otto lingue.

Sono largamente noti gli altri suoi libri scritti tutti in funzione dello gioventù: Giosuè Borsi, Federico Ozanani, S. Paolo, S Giovanni, San Pietro, Bealo Pio X. Alla scoperta di se stesso. Sul Manzoni di cui era appassionato studioso e cultore si da avanzare la proposta della sua bea-

tificazione, lasciò un volume in via di pubblicazione dichiarandolo il suo testamento spirituale. Usciranno a giorni « Impressioni di un viaggio in Palestina » scritte dopo un suo recente viaggio in Oriente. Agli operai dedicò la sua « Diga », frutto di esperienze raccolte vivendo vari mesi in un cantiere di minatori a 2.000 metri, in Val d’Aosta, mentre con essi divideva la polvere, la pagnotta c il pagliericcio nell’umidità della baracca.

Aveva fondato per gli ex allievi salesiani « Voci fraterne », dirigeva la collana «Letture di filosofia», era collaboratore apprezzalo di quasi tutte le riviste e i giornali cattolici d’Italia. La scomparsa dell’oltre settantenne Don Cojazzi è un lutto della gioventù e del Centro Sportivo Italiano. Non c’è regione o città nostra che egli non abbia visitalo e in cui non abbia parlato; non c’è cattolico italiano che non abbia ascoltato Don Cojazzi, o letto qualcosa di suo, o almeno, sentito parlare di lui. E molti sono anche coloro che giunsero alle sponde soleggiate della fede da un mare burrascoso di passione e di dubbio seguendo il richiamo del suo grande cuore di sacerdote e di apostolo.

Riesce difficile pensare a Don Cojazzi morto... forse anche perché Don Cojazzi è uno di quegli uomini che non può morire nel ricordo e nella riconoscenza di quanti lo hanno conosciuto, ammirato, amato e dal suo esempio e dalla sua parola sono stati illuminati e confortati. II congresso del C.SJ. lo ricorderà. Due anni addietro fu il congressista più brillante e giovanile.

F. V.

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tuoi PB0V. !■ HA PREMIATO

I SUDI M L’attività del Comitato Provinciale romano è stata riassunta nella recente solenne premiazione avvenuta nella Sala dell’istituto de Merode. Il Presidente comm. Paschetta, prima della distribuzione dei premi da parte delle alte Autorità convenute, ha potuto sottolineare lo sviluppo del Comitato stesso che anche quest’anno ha conquistato il primo posto nella graduatoria nazionale grazie al fervore delle sue 115 unioni sportive e dei 2782 atleti ai quali possono essere giustamente aggiunti i 590 dirigenti di società e i 35 del Comitato Provinciale stesso. Questa notevole massa di praticanti e di collaboratori ha dato vita a molte sezioni: calcio, ciclismo, pallacanestro, pallavolo, atletica leggera, baseball, bocce, nuoto, tamburello, tennis da tavolo. Il calcio da solo ha avuto 1900 giocatori militanti in 104 squadre che hanno dato vita a 760 partite, regolarmente portate a termine per la viva collaborazione dell’A.I.A. Quattrocento sono stati i ciclisti delle 16 società affiliate per questa specialità, mentre sono state realizzate 56 gare. A proposito di ciclismo il Comitato Provinciale romano ha voluto premiare con medaglia d’oro Nello Fabbri, campione italiano dei dilettanti, nato nelle file del Centro Sportivo Italiano, e il Commissario tecnico Proietti. La Pallacanestro ha avuto 31 affiliazioni con 350 atleti che hanno partecipato a 283 partite. Si può anzi dire che sia stata proprio la pallacanestro a consentire al Comitato Provinciale romano la conquista del primo posto al campionato nazionale di rappresentanza. Le squadre dei cestisti romani si sono ottimamente comportate nei campionati nazionali. Sessanta i giuocatori di pallavolo partecipanti ai vari campionati e tornei e 60 anche i giuocatori di baseball che hanno sviluppato una brillante attività di propaganda e conseguito ottimi risultati tecnici specie per l’opera del C.S.I.-Universitas. L’atletica leggera non è stata molto sviluppata ed è forse questo l’unico neo del vasto arco di attività sviluppato dal Comitato romano. Solo tre le società affiliate con 60 atleti partecipanti alle corse campestri, mentre Roma non è stata presente al campionato nazionale di Cagliari. I dirigenti sono

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convinti di poter <dedicare ’ ” ”l’anno prossimo J__ largo interessamento alla disciplina agonistica principe. Gli sport invernali hanno avuto una sessantina di partecipanti ai campionati provinciali di sci al Terminillo, mentre gli sciatori romani si sono comportati brillantemente nelle finali nazionali. Abbastanza sviluppato il tennis da tavolo come il settore boccistico ed il nuoto. Il Comitato romano ha tuttavia compiuto il suo maggiore sforzo nella realizzazione degli impianti sportivi indispensabili all’esplicazione dell’attività. Nel biennio sono stati realizzati 14 campi regolamentari di calcio soprattutto alla periferia di Roma, 6 campi ridotti di calcio, 9 campi di pallacanestro, 6 di pallavolo, 3 di tennis, mentre funzionano una pista di pattinaggio ed una palestra e sono in preparazione altri impianti a Forte Bravetta, al quartiere Don Bosco ed alla Borgata del Trullo. La macchina organizzativa del Comitato Provinciale si è spostata via via nei vari centri e comuni per la realizzazione di giornate dello sport. Particolare successo hanno avuto quelle di Frascati, Albano, Colleferro, Subiaco e Tivoli. Alla Pasqua dello sportivo hanno partecipato 700 atleti e digirenti. I rapporti con gli organi periferici delle organizzazioni nazionali sono stati eccellenti. Alla manifestazione di chiusura dell’anno sportivo che al tempo stesso ha segnato per il Comitato Provinciale di Roma l’apertura delle celebrazioni del decennio del C.S.I. hanno assistito S. Em. il Cardinale Clemente Micara, Vicario di Roma, S. E. Mons. Giovanbattista Montini, Pro-segretario di Stato, il Ministro dei Trasporti on. Bernardo Mattarella, in rappresentanza del Capo del Governo, il gen.le Norce, Comandante generale della Guardia di Finanza, il gen. Branca, in rappresentanza del Coman■ dante dei Carabinieri, il Prefetto Bieche, il gen. Galli, in rappresentanza del Capo della Polizia, ring. Cini, Direttore generale dei servizi antincendi, il dott. Zauli, Segretario generale del CONI e il prof. Aldo Notarlo, Vice presidente del CSI. Hanno inviato telegrammi di adesioni i ministri Fanfani, Taviani e Segni, il sottosegretario Bevetti, il Sindaco

e il Prefetto di Roma.


Provincia in Pro vincici CREMONA Ottima riuscita Provinciale.

del

Congresso

Argomenti discussi sono stati pure quelli relativi al nuovo campo di atletica leggera che dovrebbe sorgere a Cremona ed alla situazione dell’atletica cremonese; aH’abbandono in cui deve ssere lasciato, per mancanza di fondi, la pista di atletica di Soresina; alla estensione dell'attività del CSI, oltre che verso il Casalasco ed il Soresinese, anche di Cassano nelle zone di Caravaggio d’Adda. Agli interpellanti hanno risposto, ciascuno per la parte di rispettiva competenza, il prof. Borghi, il sig. Brambilla ed il rappresentante del CONI. Successivamente, al termine del saluto del prof. Ceroidi, Presidente della CIAC, è entrato S. E. Mons. Vescovo che, tra gli applausi, ha proceduto alla premiazione degli atleti e degli sportivi che si sono distinti nell'annata sportiva 1952-53. I magnifici trofei « Pasta Combattenti », dono del dott. Maffezzoni, presente al Congresso, sono stati assegnati ai cestisti della Juventute et Viribus ed ai « pulcini » del Collegio Sfondrati. La coppa offerta dal quotidiano « L’Italia » per la società prima classificata nelle corse campestri è stata appannaggio della SAS. Alla « Leoncelli » di Vescovato è toccala la coppa del campionato di calcio « ragazzi », mentre alla Vcloxi quella per tornei bocciofili.

Sotto la presidenza del Segretario Centrale del CSI prof. Lorenzo Borghi e con una assai numerosa partecipazione di dirigenti, aiteti e soci delle Unioni affiliate, ha avuto luogo domenica 25 Ottobre il Congresso annuale del Comitato provinciale del CSI. Il prof. Borghi, dopo aver porto ii saluto ed il compiacimento della Presidenza nazionale per il locale Comitato che ha saputo allargare ed intensificare la propria azione pur tra non lievi difficoltà, ha ampiamente illustrato gli scopi del CSI. In particolare, l’Oratore ha sottolineato che il CSI è sorto per permettere ai cattolici di avvicinare una sempre più imponente massa di giovani attraverso l’attività sportiva; per temprare, mediante le competizioni agonistiche, le anime giovanili preparandole ad affrontare la vita; per combattere l'industrializzazione dello sport con un ritorno alla intra passione ed al dilettantismo. Quindi, dopo brevi ma vibranti parole déll’Assistente c la nomina del prof. Papetti a delegato cremonese al Congresso nazionale, gli intervenuti hanno ascoltato la relazione generale del Presidente provinciale sig. T. Brambilla che ha ripercorso il lavoro svolto specie nell’ultimo anno ed ha tracciato il programma futuro, ringraziando tutti quanRelazione attività anno sportivo ti lo hanno coadiuvato nella sua opera 1952-1953. e pregando il prof. Borghi di portare il saluto di Cremona alla Presidenza CenUn felice fervore di attività ha anitrale. mato quest’anno il Comitato ProvinciaParecchi congressisti hanno poi prele di Milano del Centro Sportivo Itaso la parola chiedendo delucidazioni ed liano. Segno di indubbia ripresa e di invocando l’intervento del CSI. per la decisa volontà di porsi tra i più aitivi soluzione di alcune particolari questioe meritevoli Comitati P:-;v:™ù Provinciali di ni. Si è parlato dei beni della ex-gil che Italia. in gran parte non vengono usati per la Pur trascurando ancora intere brangioventù: è assurdo che tali immobili . che di sport, ma concentrando la proservano per scopi del tutto diversi da pria attività su alcune bene impostate quelli per cui furono costruiti o che, sezioni, mai il C.SJ. Milano ha avuto peggio ancora, rimangano vuoti od inuuna annata cosi densa di lusinghiere tilizzati mentre le organizzazioni giovaaffermazioni come questa del 1952-53 nili hanno sede in locali inadatti od inSappiamo di avere ancora molto lasufficienti. voro da compiere, di dover superare E’ stata trattata la situazione generale sempre nuove difficoltà prima di essere degli impianti e delle attrezzature sporall'altezza del grande prestigio sportivo tive, suggerendo — specie per queste della nostra sportivissima Milano. ultime — la loro rimessa in efficienza La grande vitalità, acquistata in poe l’assegnazione alle Società sfornite di chissimo tempo dalla sezione calcio, che tutto. abbiamo voluto affidare all’esperienza e alla capacità di Guglielmo Sineri, è Si è levata pure qualche voce per far indubbiamente uno dei più reali segni presenti le difficoltà finanziarie delle di solida organizzazione. ComplessivaUnioni Sportive le quali vivono unicamente ben 68 Unioni Sportive hanno mente per la disinteressata passione dei dato vita ai vari campionati e tornei soci: è stato chiesto un aiuto da parte organizzati quest’anno. degli organi competenti eventualmente La vittoria degli Artigianelli di Micon 1’assegnazione di maglie, scarpette lano nel Campionato Nazionale di paied altri articoli sportivi.

MILANO

lacanestro del C.S.L (categoria B) ha dimostrato il valore dei nostri cestisti e messo in risalto il grande lavoro propagandistico che da tempo il C.S.I. Milano svolge tra i giovani. Un giusto premio quindi alla passione di Alfredo Diletti e dei suoi validi collaboratori. L’atletica leggera ha dato ancora al Comitato di Milano quattro titoli di Campione d'Italia del C.S.I., conquistati a Cagliari al termine di una memorabile edizione dei Campionati Nazionali, oltre ad una serie di buone affermazioni in campo federale. Ma soprattutto ha dato al C.S.I. Milano la prima maglia azzurra: Sergio D'Astiaseli, che è entrato a far parte della squadra Nazionale nell’incontro Ilalia-Germania, partecipando al salto in lungo. La sezione aeromodellistica, sempre guidata da Flaviano Fermi, ha avuto una intensissima attività nazionale ed anche internazionale, a cui si sono aggiunti quest’anno dei corsi didattici per una maggiore propaganda tra i giovani dell’aeromodellismo. Scarsa invece l’attività ciclistica, ginnastica e di pallavolo, mentre il tennis da tavolo non ha potuto ripetere i successi degli scorsi anni, pur dando vita a numerosi tornei invernali. Se più sopra abbiamo citato le maggiori affermazioni agonistiche dei nostri atleti, è doveroso tuttavia mettere in risalto il grande sviluppo organizzativo del nostro Comitato. Nella stagione 1952-53 si è avuto un notevole incremento nel numero delle affiliazioni, arrivando a ben 102 Unioni Sportive iscritte, cifra che pone Milano al secondo posto tra tutti i Comitati Provinciali d'Italia. Anche il numero dei tesserati è logicamente aumentato: dai 1200 dell’anno scorso, siamo giunti agli attuali lòt'O circa. Il calcio nc ha la grande maggioranza con oltre 1000, mentre in buon numero sono i cestisti e gli aeromodellisti. Pochi invece — in proporzione — gli atleti, e pochissimi i ciclisti ed i pallavolisti. Tutta l'attività del nostro Comitato Provinciale è stata settimanalmente, illustrata dal Bollettino di informazioni, che è arrivato a 37 numeri, con. una tiratura di 150 copie settimanali. Un vivissimo ringraziamento a nome del Comitato Provinciale desidero porgere a tutte le Unioni Sportive che in noi hanno visto l’organizzazione sportiva cattolica in grado di ben inquadrare lo sport dei nostri giovani, e che pertanto hanno voluto aderire alle diverse nostre iniziative contribuendo al buon svolgimento dei vari Campionati. Ma soprattutto desidero ringraziare, unitamente ai dirigenti tecnici già citati, i validissimi collaboratori del Consiglio direttivo, a cominciare da Paolo Spreafico, instancabile direttore tecnico

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e animatore dei Comitato. E poi l’avv. Migliori, Gianni Bertolasi, il signor Grignani dell’A.I.A. e in particolar modo il rag. Gariboldi, amministratore del Comitato, nonché tutti coloro che con la G.I.A.C. hanno contribuito ad aiutare moralmente e finanziariamente il C.SI. Milano. RENATO 1 AMMARO Presidente C.P. di Milano

LATINA Per comprendere quale mole di lavoro ha svolto in un biennio a favore delle varie branchie sportive il Comitato Provinciale del Centro Sportivo Italiano di Latina, basta consultarne il consuntivo ricco di cifre.

Due anni or sono nulla, o quasi, esisteva del Centro Sportivo Italiano a Lafina ed in Provincia, nonostante ripetuti e generosi sforzi di vari Dirigenti. Nominato Commissario straordinario il Rcv.nio Prof. Sac. Don Ballotti Luigi, che già aveva tenuto a battesimo il nascente C.S.I., il Comitato Provinciale di Latina cambiò volto, per la sportività puro, per la dinamica ed infaticabile attività, per la specifica competenza, per la passione disinteressata, per il coraggio recati da sì preziosa ed autorevole figura. Ricordiamo questo recente passato, anche se sappiamo che il buon Don Luigi rifugge da queste Iodi e le disapprova ma, pur spiacendogli, vogliamo realizzare il « Ut videant opera vestra bona et glorificent Patroni vestrum qui in coelis est », anche perchè abbiamo vissuto e seguito da vicino il sorgere ed il progredire costante e combattuto del CS.I. in provincia di Latina.

A suo tempo, Don Belletti chiamò a coadiuvarlo, in ogni ramo sportivo, tecnici appassionati che portarono la loro competenza e prestarono con passione la loro opera. Con occhi brillanti di gioia possiamo constatare che il lavoro non è stato inutile perchè in ogni angolo della provincia di Latina il Centro Sportivo è largamente presente. A cominciare poi dalla decana delle U.U.S.S., lo C.S.I. Aprilia, tutte sono al lavoro per una più completa attrezzatura e potenziamento. Presto le U.U.S.S. del Ciclo Moto Club di Latina, di Sonnino, di Cori, di Sabaudia, di S. Felice, Circeo, di B. Hermanda; di B. Podgora, del Boario, di B. Sabotino ed altre ancora scenderanno in lizza per la disputa della III edizione del Campionato calcistico ragazzi mentre, in unione ad altre U.U.S.S. del C.S.I. affilano le armi per il lancio di numerosi esordienti in campo ciclistico ed atletico. Vogliamo ricordare il lavoro svolto, con unità di intento ed in collaborazione fraterna, nella calda atmosfera famigliare che D. Luigi ha saputo creare nel C.S.I. di Latina, dagli organi direttivi di tutte le Federazioni a cominciare dalla F.I.G.C. con a capo il carissimo

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Presidente dott. Domenico Francioni; dall’A.I.A. con il carissimo Serrato Michele; dalla F.I.D.A.L. con l’opera tenace del costruttore di « nazionali », il carissimo Rag. Giura; daH’U.V.I. pure col paziente Serratore; dall'A N.U.G.C. e da altri rarissimi. Disinteressata collaborazione, che non ha conosciuto soste ed inciampi (nonostante gli attacchi anche di organi politici!), alla quale si è pure unita la competenza del Direttore Tecnico Nardi Archimede. Allenatore Federale. Tre campionati di calcio; 22 gare ciclistiche (tra cui una a due tappe, lodatissima da tutta la stampa); una leva dell’atletica leggera, con 301 partecipanti; 5 gare podistiche; 7 gare di regolarità motociclistica; 2 tornei di pallacanestro possono sembrare anche aride cifre per chi non conosce le enormi difficoltà dell’Agro Pontino e per chi non sa vedere le centinaia e centinaia di atleti che hanno polarizzato tutta la passione sportiva della più giovane Provincia d’Italia attorno al C.S.I.. A dirigenti, tutti e fino al più umile del più sperduto borgo; ad atleti, a tifosi il più vivo elogio, al quale naturalmente va aggiunto il motore propulsore di tutta la vasta organizzazione, il supervisore ed abilissimo regista, Don Luigi Belletti. Il più forte elogio del quale, come di tutte le autorità sportive citate, è nel seguente dato organizzativo: in 23 mesi sono state fondate n. 21 Unioni Sportive con 430 (in via di aumento) atleti tesserati.

Si tenga presente il riassuntivo e schematico (fin troppo !l elenco citato, si aggiunga l’attività individuale degli afleti svolta fuori provincia e il nutrito programma che D. Luigi ha annunciato per il prossimo anno sociale e crediamo di non errare indicando quale miglior complesso sportivo della provincia, il Comitato Provinciale del C.S.I. di Latina e le sue Unioni affiliale, alle quali porgiamo i nostri migliori auguri per sempre migliori e maggiori affermazioni. OTTAVIO FERONE

VICENZA Bilancio 1952-1953.

Se quest’anno Vicenza ha saputo fare 1 e cose abbastanza in grande stile, se gli sport praticati sono diversi, se le gare e le manifestazioni organizzate sono numerose, se infine le Società diventano sempre più numerose, bisogna senza dubbio darne atto al Presidente del Comitato Provinciale Rag. Angelo Giullari, che segue con passione ed entusiasmo le attività del C.S.I. vicentino alla cui direzione è stato chiamato. E nello scorrere le varie attività svolte nella decorsa stagione 1952-53 troviamo che le stesse sono state fatte bene, si sono svolte in quel clima di serena letizia che deve sempre distinguere gli atleti ed i dirigenti del Centro Sportivo Italiano. *

Vicenza ha avuto quest’anno ben 32 Unioni Sportive affiliate con 664 atleti tesserati: un primato senza dubbio mai raggiunto e che è una sicura premessa per le attività future. E’ stato organizzato il campionato di calcio per la categoria allievi, cui hanno partecipato 7 squadre con 36 partite regolamentari: il campionato stato vinto dall’U.S. Fiamma di Isola Vicentina. Per la categoria ragazzi è stato organizzato un torneo a due gironi, di sei squadre il primo c di sette il secondo con 66 partite regolamentari: ha vinto il torneo la U.S. Robur di Thiene. In campo ciclistico si è distinta quest’anno fra tutte la U.V. Angarano di Bussano del Grappa, organizzatrice del Campionato Nazionale a squadre del C.S.I. degli allievi e di quello dei dilettanti: la Società bassanese ha inoltre fatti suoi i titoli provinciali delle due categorie per merito di Zonta e Piccoli. Ma la più bella manifestazione ciclistica è stata senza dubbio la VI Coppa Città di Arzignano, abbinata alla disputa della ultima prova del Campionato Provinciale dilettanti ed allievi: ha vinto il trevigiano Moscon dell’Aurora Re Biotto; le altre prove di campionato si sono svolte a Nove, Sandrigo e Bassano. In campo nazionale gli allievi dell’U.V. Angarano si sono classificati al 6° posto nel campionato a squadre del C.S.I. mentre a Reggio Emilia Zonta otteneva il 29° posto e Dolzan il 17° a Verona. Intensa la attività sciatoria e qui basta ricordare che Vicenza è prima assoluta nel campionato nazionale del C.S.I. mentre si sono svolte in provincia e precisamente ad Asiago e Recoaro mille diverse eliminatorie in tutte le specialità. Qualcosa è stato fatto anche nella pallacanestro c qui dobbiamo registrare la brillante affermazione ottenuta dalla squadra del C.S.I. di Vicenza nel campionato di prima divisione mentre la squadra del Caris CSI Vi cenza ha vinto il Campionato Provinciale, e a fase regionale di Treviso classificandosi infine al terzo posto nella fase interregionale di Ravenna. Ed in tema di pallavolo invece da segnalare la U.S. Concordia di Schio, seconda assoluta nel campionato nazionale del C.S.I. a Messina dopo aver vinto le precedenti eliminatorie in campo provinciale, regionale ed infterregjionale. Nella marcia alpina degna di lode la attività di due società della Valle dell’Astico: FASCI Camosci di Arsiero c Cervi C.S.I. di Velo d’Astico classificate rispettivamente al 5 posto della categoria cittadini la prima ed al terzo posto della categoria valligiani la seconda nella magnifica 5 edizione de! Trofeo della Montagna svoltosi a Moena. Il Comitato Provinciale ha fatto inoltre curare altri sport, più popolari come il tennis da tavolo, che a Vicenza ed in provincia ha diversi cultori, facendo organizzare ad Arzignano il campionato di corsa rampe ;tre per la disputa della Coppa Ai li.

VITTORIO NORI


N O R M E

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COMUNICAZIONI

delle Commissioni Tecniche Nazionali del C. S. I.

CALCIO Convocazione F.I.G.C.-C.S.I. Si porta a conoscenza di tutti i Comitati Provinciali e Zonali che il Centro Sportivo Italiano ha rinnovalo con la Presidenza della Federazione Italiana Giuoco Calcio la Convenzione preesistente apportandovi le seguenti modifiche: — il riconoscimento del vincolo della tessera del C.S.I. da parte delle Società della F.I.G.C. e della Lega Giovanile, ha validità dal 1. novembre del c. a. fino alla chiusura della stagione calcistica, anziché dal 1. gennaio; — sono consentiti i trasferimenti da parte di giuocatori tesserati per il C.S.I. in squadre federali o di Lega Giovanile qualora le Unioni Sportive del C.S.I. rilascino spontaneamente regolare nulla osta durante il corso dell’anno. Il Centro Sportivo Italiano ringrazia la Federazione Italiana Giuoco Calcio che ancora una volta ha voluto concedergli la sua fiducia. Nella circostanza il C.S.I. invia a tutti gli Organi Federali, alle Società della F.I.G.C. e della Lega Giovanile il suo saluto cordiale ed assicura che non mancherà di dare la pili ampia collaborazione nell’interesse del calcio italiano. COMUNICATO UFFICIALE N. 1 Riunione del 14 novembre 1953 COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE NAZIONALE GIUOCO CALCIO In attesa della nomina del nuovo Consiglio Direttivo Centrale — che sarà formato dopo il Congresso Nazionale del C.S.I. — che dovrà ratificare le nomine dei Componenti le Commissioni Tecniche Nazionali, la Direzione Tecnica, d’accordo con la Presidenza Centrale ha stabilito che le Commissioni Tecniche Nazionali funzioneranno nella stessa formazione della passata stagione fino alla vigilia del Congresso Nazionale. ATTIVITÀ’ UFFICIALE 1953-54 Anche per la corrente stagione è stato indetto il Campionato Nazionale della Categoria Ragazzi, il cui regolamento è stato a suo tempo trasmesso a tutti gli organi periferici del C.S.I. Per l’attività adulti, come per la passata stagione, i regolamenti dovranno essere compilati di volta in volta dalle Commissioni Calcio Provinciali.

APPROVAZIONE PREVENTIVA REGOLAMENTI

Onde garantire una uniformità di svolgimento dell'attività calcistica « Ragazzi » e « Adulti » ed ai fini della assegnazione dei punteggi del Campionato dei Comitati Provinciali, questa C.N.G.C. non riconosce valida a nessun effetto l’attività svolta in periferia se preventivamente non ne ha approvati i relativi regolamenti. COMITATI PROVINCIALI E ZONALI NON AUTONOMI I Comitati Provinciali, con alle dipendenze Comitati Zonali non autonomi che organizzano direttamente il Campionato Zonale Ragazzi, debbono considerare tali organizzazioni come un girone del Campionato Provinciale e far disputare quindi la finale provinciale tra le vincenti i vari gironi ivi compreso quello organizzato dal Comitato Zonale.

CHIARIMENTO REGOLAMENTO CAMPIONATO RAGAZZI Si chiarisce che per i giuocatori provenienti da società federali e partecipanti al Campionato Provinciale Ragazzi, i nulla osta relativi debbono essere presentati all’atto del tesseramento alla Commissione Calcio Provinciale che poi trasmetterà a questa Commissione Nazionale. APPROVAZIONE REGOLAMENTI CAMPIONATI E TORNEI Si approvano i regolamenti dei sottoelencati campionati e tornei con le modifiche suggerite direttamente alle Commissioni interessate. Aversa: Campionato Zonale Ragazzi; Alba: Campionato Zonale Ragazzi; Bergamo: Torneo Interoratoriano (a 6); Bergamo: Campionato Provinciale Liberi; Bergamo: Campionato Provinciale Ragazzi; Bergamo: Campionato Provinciale Seniores; Cuneo: Campionato Cittadino; Chieti: Campionato Provinciale Ragazzi; Crema: Coppa Pre Campionato C.S.I.; Brescia: Campionato Provinciale Ragazzi; Brescia: Campionato Provinciale a 6; Ferrara: Campionato Provinciale Ragazzi; Firenze: Campionato Provinciale Ragazzi; Ferrara: 1. Coppa Autunno; Cesena: Campionato Amatori; Gorizia: Torneo Pre Campionato; Genova: Campionato Provinciale Ragazzi; Genova: Campionato Ragazzi II. Categoria; Genova: Campionato Juniores. Alessandria: Campionato Provinciale Ragazzi; Alessandria: Coppa D. Giovine: Cagliari: Campionato Provinciale Ragazzi; Lodi: Campionato Provinciale Adulti; Lecce: Campionato Provinciale Ragazzi; Mantova: Campionato Provinciale Ragazzi; Molfetta: Torneo Pre Campionato; Novara: Campionato Provinciale Ragazzi; Novara: Campionato Provinciale Amatori; Napoli: Campionato Provinciale Ragazzi; Pisa: Coppa «P. L. Benvenuti»; Potenza: Campionato Provinciale Ragazzi; Padova : Coppa « Gazzetta del Veneto » ; Parma : Campionato Provinciale Ragazzi; Parma: Campionato Categoria Allievi; Parma: Campionato Categoria Juniores; Patti: Campionato Zonale Ragazzi; Pisa: Campionato Provinciale Ragazzi. Reggio Emilia: Campionato Prov.le Ragazzi; Roma: Coppa Spes; Roma: Campionato ProvJe Ragazzi; Roma: Campionato Provinciale Adulti; Rimini: Campionato Zonale Ragazzi; Roma: Coppa Filippo Danese (Monterotondo); Sassari: Campionato Provinciale Ragazzi; Sassari : Coppa « E. Tatti » ; Sassari : Coppa « W. Profili » ; Siena: Coppa C.S.I. Propaganda; Treviso: Coppa Pre Campionato Ragazzi; Verona: Campionato Provinciale Ragazzi; Verona: Campionato Provinciale Junior; Verona: Campionato Provinciale Pulcini; Viterbo: Campionato Provinciale Ragazzi; Vicenza: Campionato Provinciale Ragazzi; Vicenza: Campionato Provinciale Allievi.

PALLACANESTRO. Tra la Federazione Italiana Pallacanestro e il Centro Sportivo Italiano si conviene qpanto segue: 1) Il Centro Sportivo Italiano.si impegna di includere nel suo programma una intensa attività cestistica. A tale scopo organizzerà Campionati e Tornei fra i propri tesserati attenendosi alle norme e ai Regolamenti Federali. 2) La Federazione Italiana Pallacanestro, per un migliore collegamento fra i due Enti, si impegna a designare un proprio rappresentante in seno alla Commissione. Tecnica Nazionale di Pallacane-

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stri» sia in seno alle Commissioni Tecniche Provinciali del C.S.I. In occasione «li manifestazioni in cui occorra la presenza della Commissione Tecnica in campo si stabilisce che essa venga formata da tre membri più un Segretario senza voto. Uno di tali membri sarà nominato dalla F.I.P. in sua rappresentanza. 3) La F.I.P., riconoscendo nel C.S.I. un Ente i cui programmi fisico-educativi e sportivo-agonistici sono strettamente collegati al movimento propagandistico della pallacanestro, si impegna a riconoscere la tessera del C.S.I. per l’anno sportivo in corso ai lini del doppio tesseramento. Pertanto, un giuocatore tesserato per una Società del C.S.I. non potrà, durante l’anno sportivo, firmare un cartellino della F.I.P. in favore di una Società diversa da quella con la quale, è vincolato al C.S.I. salvo nulla-osta della Società di appartenenza e in cui siano rispettate tutte le nocini federali concernenti i passaggi di Società. Analogamente un giuocatore tesserato per la F.I.P. non potrà passare, durante l’anno sportivo, a Società del C.S.I. «liversa da quella per la quale «> tesserato per la F.I.P., salvo nulla-osta e secondo le norme federali concernenti i passaggi di Società. Non è considerato doppio tesseramento firmari' il cartellino della F.I.P. e del C.S.I. in favore della stessa Società. Sono naturalmente valevoli, per entrambi gli Enti, le norme federali riguardanti i trasferimenti di autorità. 4) La Federazione Italiana Pallacanestro fornirà, a richiesta, per le manifestazioni del C.S.I. arbitri federali. Il C.S.I., d’altra parte, si impegna ad organizzare periodicamente corsi Arbitri c Allenatori «‘he, svolti a cura deio stesso C.S.I. e con l’assistenza tecnica della F.I.P. che fornirà il Corpo insegnante, saranno conclusi con esami di valutazione «la parte di una Commissione della F.I.P. della quale farà parte — come membro — un rappresentante designai») dal C. S. I. Nelle località ove la F.I.P. non potrà fornire il corpo insegnante, i corsi saranno effettuati a completa cura del C.S.I. La Commissione d'esame sarà in ogni caso nominala dalla F.I.P., e con un membro designato dal C.S.I. Ove non sarà possibile, però, da parte del C.S.I. organizzare tali corsi, esso si impegna di far affluire propri elementi ai corsi indetti F.I.P. La F.I.P. da parte sua si impegna, per gli arbitri provenienti da tali corsi e nel primo anno di nomina, di designarli con precedenza per le gaie organizzate dal C.S.I. 5) Le punizioni inflitte ai giuocatori e Società affiliate ai due Enti saranno riconosciute da entrambi le parti. Nel caso di particolari Tornei a cui prendano parte elementi tesserati soltanto per l’uno e per l’altro Ente, salvo il diritto dell’Entc organizzatore di adottare provvedimenti disciplinari limitati al Torneo stesso, la sanzione disciplinare sarà comunicata all'Ente per il quale il giucatore è tesserato per eventuali altri provvedimenti. ti) La F.I.P. e il C.S.I. si impegnano di portare a conoscenza dei propri enti periferici la presenti' • convenzione e di rispettarla e farla rispettare in ogni sua parte. 7) La presente convenzione ha valore per lo anno sportivo in corso, entra in vigore alla data della firma e s’intende tacitamente rinnovata, di anno in anno, salvo preventiva denuncia di una delle due parti con un mese di preavviso. Per la Federazione ItaPer il Centro Sportivo liana Pallacanestro Italiano (Comm. Aldo Mairano) x (Prof. Luigi Gedda) Direttore responsabile: LUIGI GEDDÀ

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VITA DELLA SEZIONE Autorizzate dalla Presidenza ('entrale, potranno essere istituite «Sottosezioni Filateliche » presso i Comitati Provinciali e Zonali, nonchi"' presso le Unioni Sportive aderenti al Centro Sportivo Italiano. Ciascuna « Sottosezione » sarà retta da un «Dirigente» che risponderà del suo regolare andamento presso la Direzione della Sezione. Le «Sottosezioni corrisponderanno una quota annua «li associazione di L. 500 ogni 50 aderenti o frazione di 50 ed avranno diritto a n. 10 copie del «Bollettino» della Sezione. Gli aderenti alla «Sottosezione» dovranno essere tesserati al C.S.I. per una delle Unioni Sportive della Provincia o della Zona, od anche direttamente per la «Sottosezione». Gli aderenti alla «Sottosezione» godranno gli stessi diritti degli aderenti alla Sezione, per quanto riguarda l’acquisto di francobolli, cartoline, annulli speciali, ccc. Godranno ancora i benefici derivanti dei «Servizi» che verranno istituiti presso la Sezione. Le «Sottosezioni» costituite entro il mese di dicembre, godranno i diritti e benefici preaccennati, con decorrenza immediata e sino a tutto il 31 dicembre 1954. Essa ha intanto istituito un Servizio «Scambi» ed in accoglimento «li varie richiste pervenutele, un Servizio «Novità», limitato alle emissioni d’Italia e della Città «lei Vaticano. Qualora le richieste Io giustificheranno, il Servizio « Novità » potrà essere esteso anche alla Repubblica di S. Marino. Così, senza perdere di vista lo scopo essenziale ed originario pel quale venne istituita — la collezione dei francobolli, cartoline — la Sezione va generalizzando la propria attività, estendendola alle varie branche della Filatelia. Essa terrà soprattutto conto delle nuove tendenze e dell’orientamento verso le collezioni « a soggetto », alle quali alcuni ritengono di non dover riconoscere le caratteristiche della Filatelia pura, ma che si vanno tuttavia rapidamente generalizzando, in quanto consentono uno sviluppo aderente alle tendenze di ciascuno e proporzionato alle possibilità dei collezionisti. Basta sfogliare le varie « Riviste » filateliche italiane e straniere per persuadersene, anche se fra li' pagine di una stessa « Rivista » può leggersi, fra numerosi articoli attinenti alle collezioni «a soggetto» qualche articolo che non riconosce a queste le caratteristiche essenziali della Filatelia. I collezionisti «a soggetti» non negano il fondamento delle argomentazioni dei « puristi », non solo, ma le rispettano e convengono che a loro soltanto spetta il inerito di aver posto le basi della Filatelia, ma dal canto loro sono convinti che il mondo filatelico è assai vasto e va assumendo proporzioni sempre maggiori.

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Sped. abb. postale • Gruppo III ■ Pubblicazione inscritta al n. 758 del Registro Stampa del Tribunale di Roma



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vince il campionato mondiale assoluto 1953 attraverso una serie di vittorie che non hanno precedenti nella storia delle competizioni motociclistiche della massima cilindrata

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27 giugno

Gran Premio d’Olanda

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5 luglio

Gran Premio del Belgio

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Milani

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2 agosto

Gran Premio di Francia

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BERNA

23 agosto

Gran Premio di Svizzera

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6 settembre

Gran Premio delle Nazioni

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Milani

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Liberati Ubcrati

classifica finale marche: 1°

MOTO GILERA punti 40

conduttori: 1° DUKE 2° ARMSTRONG 3= MILANI Gomme PIRELLI

punti 38

punti 24 punti 18

Olio CASTROL

Carene REGIMA

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