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GENNAIO
1953
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iwnwyt Rassegna mensile illustrata di tutti gli sport Anno Vili - N. 1 - Roma - Gennaio 1953 - Direzione e Amministrazione Roma. Via Conciliazione 1 - Tel. 5(1.113 - 555.561
LUIGI GEDDA
direttore
SOMMARIO PAG.
STADIUM Comprendere lo Sport . . .
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ENRICO GASTALDI
Sport e psicologia giovanile
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G. B. FABJAN
Fatti dello sci dei giorni nostri
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ARTURO COEREZZA Le « moto ? per il ’53
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MASSIMILIANO MONTI Al vertice del tennis europeo
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NATALE BERTOCCO
Il menisco non fa paura .
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ENZO SASSO
Giorgio De’ Stefani campione e dirigente . . . .
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*»& Il 5" titolo di Guido Figone ginnasta fuori classe
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NINO LOMBARDI Ultima covata per il ciclismo azzurro
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G. GÓMEZ DE TERAN Pallacanestro e professionismo
PAG.
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ESA Sacci e Frignani rivelazioni azzurre
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ALDO TORTI Dopo gli "europei” di judo
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Periscopio Di tutto un po’ L’Himalaia è ancora tabù
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NOTIZIARIO
Di copertina: La ginnastica, pur con la dinamica atletica e motoristica de’ tempi d’oggi, resta ugualmente la disciplina madre, la più limpida e pura, ma anche la più severa e diffìcile ad ascendere. L’Italia vanta in questo sport tradizió'ni luminose. Per tanti anni gli azzurri sono passati dominatori in Olimpiadi e confronti internazionali. Occorre ritrovare la strada e Guido Figone, campione completo, pare voglia indicarcela spiccando la perfettissima verticale che riproduciamo: sintesi di armonia fìsica e di forza muscolare per quel fìsico e quei muscoli che tutti i giovani dovrebbero avere l’orgoglio di addestrare così.
ABBONAMENTI Annuale'L. 1100 ■ Semeitralu L. 600 . Banamorito L. 5.0CO ■ Un numero
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Il Santo Padre con la recente costituzione "Christus dominus” ha mitigato la legge del digiuno in preparazione alla Comunione ed ha permesso la celebrazione della Messa nel pomeriggio dei giorni festivi e di solenne ricorrenze religiose, per venire incontro ai bisogni dei fedeli. Le nuove norme interessano certamente anche gli sportivi, di conseguenza il Centro Sportivo Italiano interpretando il sentimento di tutti gli sportivi italiani ha inviato al Santo Padre il seguente telegramma di ringraziamento:
A SUA SANTITÀ’ PIO XII CITTA’ VATICANO « PRESIDENZA CENTRALE CENTRO SPORTIVO ITALIANO INTERPRETE SENTIMENTI SPORTIVI CATTOLICI RENDE DEVOTO GRAZIE A SANTITÀ’ VOSTRA PROVVIDA ET PATERNA COSTITUZIONE APOSTOLICA DIGIUNO EUCARISTICO - Gedd a , Presidente ».
Il Santo Padre si è benignamente degnato di far rispondere dall'Ecc.mo Pro Segretario con il telegramma seguente:
PROF. GEDDA - PRESIDENTE CENTRO SPORTIVO ITALIANO
VIA CONCILIAZIONE, 1 - R 0 M A «OMAGGIO SPORTIVI CATTOLICI ITALIANI OCCASIONE NUOVE NORME DISCIPLINA SACRAMENTO EUCARISTICO GRADITO SUA SANTITÀ’ CHE AUSPICANDO DA ESSE LARGHI PREZIOSI FRUTTI CRISTIANO RINNOVAMENTO PATERNAMENTE BENEDICE - Mon tin i , Prosegretario».
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UNA GRANDE INCHIESTA DI "STADIUM,,
Comprendere lo Sport che con Vapprontamento e lo sviluppo degli impianti, della materia viva fatta di ferro e di
Organizzare e realizzare una Olimpiade, assumersi cioè l’onere e l’onore dei giochi quadriennali mondiali che ogni edizione di più raggiungono e manifestano l’ideale purissimo della universalità. dello sport nell'armoniosa fusione di giovani atleti d’ogni razza e colore,
cemento, di piste e di pedane, di piscine e di palestre si avesse anche la metamorfosi spor-
vuol dire dimostrare per il Paese che ha ricevuto il mandato dal Comitato Olimpico Internazionale, la propria maturità non solo dal punto di vista tecnico organizzativo, ma nella totale evoluzione sportiva e agonistica della propria gente.
Non si può dire, con schiettezza, di avere infatti raggiunta questa maturità. Centomila spettatori che affollano uno stadio per assistere
L’Italia va attrezzandosi per rendersi degna
di tanta designazione e Roma in ispecie va completando le sue attrezzature sportive indispensabili per ospitare e sviluppare avvenimenti di portata mondiale, l’uno più complesso e più pesante dell’altro, grazie alla fervida opera degli attuali dirigenti del CONI, alla comprensione delle Autorità che mostrano particolare interesse allo sport, e potrà quindi por-
re con orgoglio e sicurezza la propria candidatura e ottenere la XVII Olimpiade nella Città. Eterna, più delle altre degna per la sua inimitabile storia. Nessun dubbio perciò sui meriti e molte speranze per la designazione. Ma noi vorremmo
tiva e formativa di un- popolo che per virtù
peculiari può ascendere e raggiungere il vertice della esatta concezione dei valori olimpici.
ad un incontro calcistico, rappresentano solo della passione, dell’interesse talvolta persino
sproporzionato al valore intrinseco e morale dell’avvenimento. Non possono dirsi sportivi ma solo spettatori dello sport. Così come non sono artisti coloro che siedono in platea nei
cinema o nei teatri. La stragrande maggioranza delle folle segue lo sport per passione spontanea non per desiderio di pratica propria, di miglioramento del proprio fisico, di educazione del proprio corpo, di moralizzazione dei propri sentimenti agonistici che talvolta peccano proprio perché non sono educati e formati.
Vorremmo perciò che nella impostazione del programma della XVII Olimpiade che l’Italia e Roma si augurano di realizzare, fosse anche compresa la funzione educatrice dello
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sport, la sua divulgazione, la sua utilizzazione
Governo per la educazione e la ricreazione fi-
pratica al servizio della gioventù di tutto il
sica ed agonistica della gioventù);
mondo ma in particolar modo della nostra che *
c) finanziamento dello sport
(attraverso
sente prorompente tale bisogno in (pianto oggi
una più logica comprensione dello Stato nel
lo sport rappresenta un fattore essenziale di
senso che allo sport ritorni almeno ciò che lo
vita di sviluppo di miglioramento dei giovani
sport dà per le varie applicazioni fiscali e non
di conservamento e abbellimento della nostra
gravi l'intera attività su una sola voce d'introi-
razza.
to. assolutamente insufficiente ai fabbisogni
Per questo è venula l'idea a ”Stadium” di lanciare una serie di inchieste tra le eminenti
dell'intero movimento nel Paese);
(1) formazione e divulgazione dello spirito
Personalità del mondo sportivo che con lo sport
associativo (poiché mancano in Italia le vere
e la gioventù hanno attinenza o che allo sport
Società sportive, le sedi, gli impianti sociali,
e alla gioventù possono dare il contributo pre-
con la collaborazione della scuola):
zioso della loro consumata esperienza per la
e) razionale utilizzazione degli impianti
pratica quotidiana della propria vita profes-
(monopolizzati oggi per il 90 per cento anche
sionale.
quelli di patrimonio comunale e statale, da
Molti sono gli argomenti che potrebbero essere trattati ma ci sembra logico riassumerli
in pochi punti per centrare l'obiettivo sui pro-
blemi scottanti la cui soluzione non può che
giovare agli stessi organi cui è demandato il compito tutt’altro che lieve di dirigere in linea
tecnica il movimento atletico-agonistico in Ita-
lia, ma ai quali manca il diritto e jors’anche la possibilità di trattare i problemi morali ed edu-
cativi che purtroppo in Italia sono oggi retti e comandati dal solo codice penale.
1 problemi che secondo il nostro pensiero chiedono una soluzione e quindi il conforto e la parola dell’interessamento e della indica-
zione di personalità qualificate sono: a) moralizzazione dello sport (nella disintegrazione del professionismo dal dilettanti-
smo,
nella formazione di
un’etica sportiva
quanto più umana e cristiana possibile, nella sensibilizzazione dei dirigenti);
b) penetrazione dello sport tra i giovani (nella struttura organizzativa più pratica a so-
miglianza di quanto viene fatto in alcuni Paesi maggiormente progrediti al riguardo, con la divulgazione tra le masse operaie, nelle officine
così come si va attuando lo sport tra gli studenti e nella scuola ; i compiti e i doveri del 4
una sola attività agonistica, tenendo conto nei
nuovi progetti urbanistici delle necessità sportive e fisico-educative della popolazione). Questi gli argomenti a nostro parere più scottanti e insoluti che negli otto anni che ci di-
vidono dalla XVII Olimpiade vanno avviati se non realizzati al completo. Sono problemi la cui
soluzione dimostreranno la maturità morale e sportiva del nostro Paese e sui (piali Stadiali!
apre la discussione dando la parola a dirigenti, esperti ed amici, certo di rendere un buon ser-
vigio allo sport italiano e al nostro Paese. Stadiiim
L’ATTEGGIAMENTO DEE C.I.O. SUL PROBLEMA: POLITO E SPORT Recentemente il ('.1.0. ha richiamato l’attenzione di tutti i Comitati Olimpici Nazionali sii un episodio accaduto ad Helsinki il 3 agosto 1952 c cioè su di una riunione di carattere politico, alla (piale parteciparono parecchi atleti dei Giochi Olimpici, prendendo la parola e intervenendo nella discussione. Il C.T.O. considera tale avvenimento come una violazione dello spirito dei Giochi, in seno ai quali o durante i quali non deve aver luogo alcuna manifestazione di carattere politico e pertanto invita tutti i Comitati Olimpici a collaborare affinché la massima manifestazione dello sport mondiale rimanga estranea a competizioni ideologiche di qualsiasi genere.
Sport e psicologia giovanile I.
La vita di ogni uomo è un romanzo, e la psicologia giovanile è, in questo romanzo, il momento in cui il protagonista si affaccia e si fa avanti a prendervi il suo posto. Chiameremo questo protagonista « io » e la sua storia è la storia dell’affermazione dell’io, cioè della nascita e dello sviluppo della personalità. I capitoli di questa storia sono rappresentati dai vari tentativi che ogni giovane fa per stabilire rapporti normali con gli altri personaggi della sua storia: a incominciare dai suoi genitori, fino a « loro » cioè tutti quelli che lo circondano, il compagno di banco, il collega di lavoro, il vicino di casa, il fattorino del tram, e poi la società e anche, perché no? « lei » cioè quella che dovrà condividere con lui l'avventura più bella della sua storia . . . Ognuno di questi tentativi rappresenta un problema della psicologia giovanile: problema dell’educazione sociale, dell’educazione all’amore, dell'educazione intellettuale che tutti convergono al grande problema della educazione spirituale, che è il problema del rapporto con il personaggio più affascinante e più potente di ogni vita, Iddio. Qual’è dunque il posto dello sport in questa complessa e meravigliosa avventura della « nuova nascita » che avviene per ognuno diversamente, ma che avviene per tutti nella età giovanile? A guardare con uno sguardo panoramico alla situazione dei giovani nella società di oggi, ci pare che lo sport abbia grande valore soprattutto in ordine a tre problemi, che sembrano secondari, ma che invece sono di grande importanza, per creare un clima sano, nel quale gli altri problemi possono essere risolti serenamente. 1. - L’impiego del tempo libero. Cosa fanno i giovani quando sono liberi dallo studio e dal lavoro? Ce lo siamo domandati? Conosco tanti giovani che vanno al cinema tutti i giorni, e diventano « cinemaniaci »; conosco dei giovani che passano le giornate attorno a un bigìiardo; conosco dei giovani che provano una gran noia a ballare il « boogie-woogie », eppure ci vanno tutte le sere e conosco tanta gente che si scandalizza di tutto questo e piange senza saper far niente, sulla situazione morale della gioventù moderna. Ma abbiamo mai pensato che quei giovani
vanno sempre al cinema, ballano il « boogiewoogie », cantano soltanto la canzone dei papaveri, e rischiano di diventare stupidi, solo perché non sanno cosa fare quando non studiano e non lavorano? E coloro che piangono hanno mai pensato che sia una delle ingiustizie della moderna società, il fatto che essa non offra ai suoi giovani la possibilità di impiegare intelligentemente il tempo libero? Lo sport, con le sue attività, con il suo valore di svelenamento del fisico, con i molteplici interessi che può offrire alla fantasia e al sentimento giovanile, si presenta innanzitutto come una reale possibilità di risolvere questo problema dei giovani d’oggi. Non ci si dica ora che è svalutar lo sport affidargli questa funzione che potrebbe apparire di passatempo. Il tempo libero, infatti, è il vero tempo dei giovani, è il momento della loro libera espressione, come il gioco è la vera vita dei bambini. Per un bimbo fare una cosa per gioco, è l’unico modo di farla sul serio, e si sbaglia chi pretende che i bambini apprendano realmente qualcosa se non attraverso una qualsiasi trasposizione fantastica che faccia loro apparire tutto ciò che è utile e serio, un interessante gioco. Così per i giovani, fin dai 12, 13 anni, i momenti di vera vita sono quelli in cui si esprime liberamente la loro nascente personalità, e questo avviene, normalmente, soltanto nel « tempo libero ». Non meravigliamoci, dunque, se l’uso del tempo libero può influenzare e modificare in meglio o in peggio, la formazione dei giovani e se lo sport ci appare qui soprattutto in questa ottima funzione sociale di diritto dei giovani e di dovere della società verso di essi. Lo sport, proprio come passatempo, acquista il suo valore sociale riguardo ai giovani e cessa di essere un privilegio di pochi, pei’ diventare diritto della personalità giovanile, in una società saggiamente organizzata. Potremmo già fin da questo primo accenno trarre alcune caratteristiche dello sport giovanile, come quella del dilettantismo (affinché possa essere alla portata di tutti); quella della gradualità, perché ciascuno lo pratichi secondo le proprie possibilità di tempo e di energia, ma sono considerazioni che potranno essere fatte ancora meglio in seguito.
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2. - Esuberanza psico-fìsica. Proprio perché l’età giovanile è lo scoppiare delle forze costituenti la personalità umana, come il primo getto di un geysser, destinato poi a normalizzarsi, noi assistiamo nella pubertà, nell’adolescenza e nella prima giovinezza a un fenomeno che potremmo chiamare di « esuberanza psico-fisica ». E’ come se il giovane (si noti che la regola vale per i giovani fisicamente e psichicamente normali) avesse delle energie superiori a quelle che la sua, ancor modestissima vita di tutti i giorni, gli richiede di impiegare. E’ spesso questa eccedenza di energia che crea l’iirequietezza, l’agitazione e spesso lo scontento che caratterizza alcuni periodi dell’età giovanile, senza contare l’effetto che tale eccedenza ha, o può avere, sui problemi della sensibilità e sull’intelligenza giovanile, da quello della purezza a quello dell’attenzione. Da questo punto di vista lo sport ci appare addirittura come una attività inerente allo sviluppo naturale stesso del giovane: lo sport diventa « una intelligente attività fisica » tesa ad esercitare, formare e perfezionare il corpo, perché sia strumento più adatto alle esigenze dello spirito. Come non vedere in questo secondo aspetto, un altro invito allo sport giovanile, inteso come diritto e anche come dovere dei giovani e come esigenza della società che ha nei giovani le sue possibilità di sopravvivere e gli eredi cui deve lasciare il patrimonio della propria esperienza? Anche qui l’indicare il valore dello sport, significa anche segnare i limiti oltre i quali esso cessa di essere tale. In uno sport siffattamente inteso, il fine non è che qualcuno diventi campione, ma che tutti facciano realmente lo sport di cui hanno bisogno e lo facciano bene. Appare inoltre come sotto questo aspetto siano per eccellenza e prima di ogni altra importanti, l’attività ginnastica e atletica. 3. - Esigenza di affermazione personale. Non è diffìcile dimostrare come gran parte dei turbamenti giovanili, sia spirituali, sia financo psichici, derivino spesso da un compresso desiderio di affermazione personale. Accade qui il contrario di quanto dicevamo prima: qui il desiderio precede le possibilità giovanili esterne. Il giovane vorrebbe essere uomo, e soffre di non poterlo essere subito. Le prime sigarette fumate di nascosto dai tredicenni, le barzellette sporche raccontate dai quindicenni, le avventure poche pulite più vantate che vissute dai giovanottini, l’aria esistenzialista dei ventenni di oggi, hanno tutto questo significato. Lo sport, invece, ci appare come un campo
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aperto naturalmente al desiderio di affermazione personale di ogni giovane: campo adeguato ai mezzi giovanili, e tuttavia ricco di valori completamente umani. Nello sport il giovane può impegnare totalmente la sua personalità, senza inferiorità e senza eccessivi sforzi. Perché questo avvenga, bisogna naturalmente, che lo sport non punti al risultato ma allo stile. Per questo forse molti giovani si tengono lontani dallo sport come attività (e 10 seguono solo come « tifo », cioè come malattia) perché sanno che non a tutti è aperto 11 risultato dell’efficienza fisica, mentre si avvicinerebbero ad essi fiduciosi qualora vedessero lo sport una forma di arte, dove conta lo stile e l’impegno che, essendo valido al di là di ogni risultato, è aperto a tutti i giovani di buona volontà. * ❖ * Questo rapido esame delle esigenze che nella psicologia giovanile postulano l’attività sportiva, ci riporta di continuo, come si vede, a un’altra domanda : come deve essere lo sport per essere positivo riguardo alla psicologia dei giovani? A questa domanda risponderemo, in un secondo tempo, studiando i rapporti sullo sport con la sensibilità, con il sentimento, con l’intelligenza, con la vita morale dei giovani. Ora ci basti aver confermato a conforto e a sprone di chi promuove lo sport con intento di educatore, il valore capitale di esso nel lavoro tra i giovani e di aver così prospettato un vasto orizzonte di impegno e di rinnovamento per tutta l’attività sportiva. Enrico Gastaldi
LO SPORT CALCISTICO IN LUTTO
ERMMTOO SIEIMO In Terra sarda — per un tragico incidente di volo — è morto l’arbitro internazionale Ermanno Silvano di Torino. Il ferale annuncio viene a colpire anche il Centro Sportivo Italiano che lo annoverava fra i suoi amici. Ermanno Silvano era una delle figure più spiccate della classe arbitrale, ma in Lui, oltre alle considerevoli capacità tecniche, emergevano quelle di una squisita bontà e di una modestia che era esempio luminoso nel mondo calcistico. Ermanno Silvano ha emesso il suo ultimo trillo in Sardegna — è stato un trillo di' saluto e d addio — un addio che viene accolto con commozione da tutte le folle sportive d’Italia che lo ricorderanno nella vita e particolarmente negli stadii. L’intera famiglia del Centro Sportivo Italiano eleva le sue preghiere a suffragio dell’anima eletta.
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FATTI DELLO SCI
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dei giorni nostri
Per emergere occorre che gli atleti sappiano faticare in proprio inchicNta tecnica di G. B. Fabjan Prima di Oslo, fra i maggiorenti degli ambienti sciistici nostrani, il verbo di Olimpia non era proprio tenuto in venerabile considerazione. « Le Olimpiadi — si diceva spesso — sì. va bene, ma i campionati del mondo, il Kandahar, le Set'l timane internazionali, la « 3-Tre » (sic), dove le metti? ». Uomini che vanno per la maggiore, e lo stesso Colò, sembravano talvolta non sentire il tormento di un’aspirazione olimpica come il vertice di ogni • meta agonistica. Forse tale atteggiamento derivava da una situazione psicologica non del tutto in% giustificabile. I Giochi olimpici inr! vernali erano da noi ravvolti un po’ nella nebbia. Quelli di prima della guerra erano ormai così lontani che nessuno se ne rammentava quasi più. Dopo la guerra, St. Moritz aveva procurato non poche amarezze, veramente non tutte plausibili, che tutti preferivano... Il giovanissimo figlio di Gino Soldà, ox grondo accantonare. Decisamente le Olim- fondista azzurro o maestro, è Invoco nna speranza del nostro discesismo. piadi, almeno per quanto concerne lo sci, non avevano lasciato alcun vivo ricordo. Nel novero delle pas- menti, di celebrazioni, di festegsate affermazioni italiane, mentre giamenti e di notorietà che nessualtri avvenimenti minori, per quan- na vittoria precedente aveva mai to importanti, avevano dato nume- procurato. Lo sci italiano raggiun-, roso occasioni ai nostri bravi atleti se il livello più alto della sua ridi mettersi in luce azzurrina — e nomanza interna ed internazionale. nel 1950 la FISI, per la prima volta Acquistò una reputazione che lo nella sua storia, per merito di Colò, poneva all’altezza dei migliori paepotè fregiarsi di due titoli mon- si del mondo. Il prepotente valore diali — le Olimpiadi non avevano delle competizioni olimpiche divenne una realtà luminosa anche recato nulla di buono. per i tiepidi; da quel momento le Ma poi venne Oslo; con il ma- Olimpiadi vennero assunte a schergnifico trionfo nella discesa libera, mo di qualsiasi iniziativa, in qualla prima medaglia d’oro dello sci sivoglia settore dell’attività tecniguadagnata con l’ennesima meravi- ca ed organizzativa, al centro e alla gliosa impresa del grande abetone- periferia, comunque promossa da se, e con la stimabile medaglia di quanti s’interessano alle sorti deibronzo della Giuliana Minuzzo. Ciò l’agonismo sciistico, ebbe tutto un seguito di riconosciInsomma, dopo Oslo, tutto ruota
in funzione dei Giochi olimpici, finalmente! Questa giusta preoccupazione oggi poi è tanto più pungente in quanto la prossima edizione dei Giochi avrà luogo a Cortina, cioè in casa nostra. Doppia ragione per concentrare ogni energia nell’intento di restaurare e potenziare le nostre forze, con l’ansia di poter fare una bella figura sui traguardi cortinesi, mantenendo, se sarà possibile, il ruolo primario. Impegno di ospiti, dunque, ma anche impegno di onore: a pensarci seriamente c’è il caso di sentirsi scorrere qualche brivido a fior di pelle! La FISI, aperto con Sestola, il nuovo quadriennio, si è metaforicamente rimboccata le maniche e messa al lavoro, con un senso di responsabilità che merita un attestato di lode. Lavoro al tavolino, consumando centinaia di risme di carta da ciclostile per diramare istruzioni, raccomandazioni, norme, circolari tecniche, grafici, tabelle, statistiche e via dicendo, mercè la cui abbondanza, se da sola potesse servire a produrre risultati, potremmo fin da ora dormire tra due guanciali. Vennero poi le nomine a ripetizione fiduciari, delegati, membri di commissioni tecniche, osservatori, incaricati diversi, istruttori, tanto al centro quanto alla periferia: una vera inflazione di cariche, forse con l’idea che l’emulazione e la concorrenza possano apportare il rendimento migliore. Tutte le specialità hanno i loro « quadri > grandi e piccini; una vasta rete dirigente e comandante, mirabile per organicità e giustapposizione, al vaglio della quale nessun candidato all’ago-
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nismo, fosse anche solo in potenza, potrà sfuggire. Naturalmente il principio dell’attività differenziata si è completamente impigliato nelle maglie così ben congegnate: tutto resta pianificato con gli stessi criteri, dalle Alpi al Lilibeo. Così, per esempio, ogni zona ha il suo bravo commissariò' tecnico per il salto, anche laddove si può tutto al più dedicarsi al benefico saltello con la corda, che fa parte del programma scolastico ministeriale. « Comunque — come dice ottimisti camente la circolare del C. T. in capo per il salto — l’importante è che l’interessamento del C. T. zonale sia costante ed appassionato; ”il resto verrà da sé” ed i risultati non potranno farsi attendere ». Certamente queireufemistico «resto» allude agli atleti; speriamo davvero che essi vengano da loro per quanto potrebbe esser lecito il dubitarne. In tale clima di laboriosità e di scatenamento delle energie più latenti non poteva mancare la tanto auspicata riforma dei « centri di addestramento ». Dopo sette anni di travagliata esistenza, nel corso dei quali i programmi vennero cambiati più volte (magari senza lasciar tempo ai risultati di prender corpo), il grave problema si è risolto con la scoperta dei due punti cardinali di quest’importante settore: a) selezione del maggior numero possibile di giovani; b) rigorosa impostazione tecnica dei prescelti. Lo studio della nuova teoria è stato molto profondo e complicato, dovendo implicare "tutta l’organizzazione capillare periferica delle società affiliate. Bisognava inoltre fissare le operazioni necessarie affinché "l’indispensabile processo selettivo” potesse aver luogo. Minutissime istruzioni sono state elaborate ed è stato congegnato un apparato tecnico-organizzativo a funzionamento automatico. I fondi a disposizione per i centri di addestramento sono stati scientificamente ripartiti, con analisi matematiche, in un vasto repertorio di « voci », in maniera che questa assistenza sia equamente e diffusamente sentita. Si tratta in totale di 8 milioni. Perfino la distribuzione degli istruttori è rigorosamente standardizzata. Così che la «riforma » non lascerà immoto neppure un metro quadrato del territorio sciistico nazionale; dovunque si possa trovare un atleta in fieri, esso sarà inevitabilmente captato per valorizzarlo agonisticamente. La prima idea dei centri di adde-
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straniente era partita nel 194G con il modesto intento di incoraggiare • e aiutare alcuni centri particolarmente propizi, per condizioni ambientali e di popolazione giovanile, alla produzione di elementi atletici. Si pensava che, aiutando concretamente questi centri — scelti in base a sicure tradizioni agonistiche del passato, cioè quei centri che erano già stati le fucine di atleti poderosi — in alcuni anni sarebbe stato possibile trarre dalle nuove generazioni, i successori dei Menardi, dei Valle, dei Lacedelli, dei Chierroni. dei Mercellin, dei Sei-' torelli, dei Demetz. dei Compagnoni, dei Colli, dei Gerardi, dei Jammaron, dei Bacher. dei Caneva, dei Da Col e così via. * 4> *
Applicando questa speciale assistenza a poche e ben individuate località, insistendo per alcune stagioni con opportuni accorgimenti, quei rari milioni disponibili spesi a tale scopo non avrebbero mancato di dare il frutto sperato. Invece accadde che, improvvisamente, da tutte le parti si richiese ad alta voce di poter condividere i vantaggi dell’iniziativa. Sorsero diecine e diecine di centri di addestramento, anche là dove c’erano giovani che dovevano ancor iniziarsi all’abc dello sci. Si confuse, in altre parole, il centro di addestramento con la scuola di sci e, sebbene tutto il male non venga per nuocere, il bilancio conclusivo non fu veramente felice. Oggi si ritorna sic e simpliciter alle società, alle quali in definitiva andranno ripartiti quegli 8 milioni, sminuzzati in innumeri quoticine, le quali potranno servire a dare a tutti qualche aiuto, ma che non saranno certo sufficienti a risolvere la questioni di base in maniera decisiva. Nel nuovo programma federale non fanno naturalmente difetto gli allenamenti collegiali. Ne abbiamo già avuti in principio di stagione dei buoni e ben organizzati, che hanno giovato a riscaldare i muscoli degli atleti convocati, fra i quali però si son notati ancora troppi anziani, non tutti utilizzabili per i cimenti maggiori come i campionati mondiali del 1954 e i Giochi olimpici del 1956. Sugli allenamenti collegiali, in tutti gli sport, fervono continuamente le discussioni circa la loro portata e necessità Ci son argomenti a favore ed argomenti contrari. Però comunque la pensi, è certo che con i soli allenamenti collegiali non si arriverà mai a ri-
solvere in pieno il difficile problema della produzione atletica. Essi servono come integrazione e magari messa a punto di una preparazione che deve durare parecchi mesi all’anno e che perciò dev’essere assolutamente volontaria e personale. Chi vuol diventare un buon atleta e ottenere buoni risultati deve, prima di tutto, far di sé, senza aspettare che la Federazione lo convochi. La Federazione gli potrà dare l’equipaggiamento, lo potrà assistere in altre forme, ma egli poco concluderà se a casa sua, nella valle o in montagna, fin che c’è la neve, non sarà disposto ad allenarsi giornalmente per conto suo. Si è parlato molto del problema dei gran fondisti e spesso ci son state critiche alla Federazione perchè trascura questa specialità. Che cosa dovrebbe fare la Federazione: dare uno stipendio a chi vuol dedicarsi al gran fondo? Triste soluzione, non certo conforme ai principi sportivi che vigono nelle nazioni cosidette libere. Per incrementare il gran fondo occorre che chi si sente attirato da questa dura disciplina, abbia il coraggio di sorbirsi tutte le mattine, prima di colazione, almeno una trentina di chilometri lungo la propria valle. A questi elementi la Federazione potrà dare una certa assistenza, ma quando sarà sicura che quei trenta chilometri se li fanno davvero se non tutti i giorni, almeno ogni secondo o terzo giorno, per conto proprio. Altrimenti i granfondisti veramente tali non vi saranno; avremmo degli sciatori che talvolta parteciperanno a qualche gara sulle lunghe distanze, ma che non avranno certo i requisiti per poter misurarsi con gli specialisti stranieri. « « U
Con una certa relatività le anzidetto considerazioni possono estendersi, anche ai praticanti attivi delle altre discipline, e specialmente ai giovani, così delle discese, come del fondo e della staffetta. A questo punto sarà interessante ricordare le deduzioni alle quali è arrivato un recente convegno svoltosi in Finlandia, fonte insospettabile per quanto riguarda i fatti dello sport. In tale convegno si è proprio rilevato che la gioventù oggi ama troppo la vita comoda e non vuol impegnarsi a fondo. L’allenatore non può aver che una parte limitata nei successi degli atleti, se questi non s’impegnano con
tutta la volontà e con ogni forza per proprio conto. Oggi, per emergere, occorre invece praticare intensamente e non soltanto quando si è chiamati ad un allenamento in comune. Questo hanno sentenziato alcuni tecnici della Finlandia: chi si sente di negare che siano parole giuste e sagge? Per tanto quanto abbiamo affermato circa il gran fondo, vale anche per le discese, slalom compreso, per il fondo, nonché per il salto. Nella staffetta, dove noi abbiamo le migliori possibilità per rivaleggiare ottimamente sul piano internazionale, non ha molta influenza che si corra soltanto la 3x10 Km., come ora ha stabilito la FISI abolendo, non si sa perché, la 4x10 Km. prova olimpica. Ma occorre invece che coloro che vorranno adempiere il ruolo di frazionisti compiano, e siano spinti a compiere, assai di frequente tirate di 15 e magari 20 Km., alternandole a scatti ripetuti, non sempre sulla pista, ma anche sul terreno impervio e con brusche giravolte. Tutto ciò gli atleti debbono fare da soli, senza aspettare che qualcuno li solleciti o li inviti a mettersi in forma. L’allenamento collegiale potrà migliorare la preparazione, con correzione dei difetti più negativi, con l’osservazione di un regime alimentare più sostanzioso e razionale, creando inoltre l’affiatamento fra gli atleti e fra questi, i dirigenti ed i tecnici. Ma se si aspetta il « collegiale » per dare olio ai muscoli, molto probabilmente il successo non sarà tanto vicino. Per il salto bisognerebbe fare un lungo discorso. E’ ancora difficile da capire che s’impara a saltare sui piccoli trampolini; che si diventa saltatori, in anima e corpo, saitanto per scherzo dai mucchietti di neve e che soltanto dopo aver spiccato centinaia di salti con questa versione, si sarà creato quel lievito che è tanto ammirato nei norvegesi. Abbiamo già avuto occasione di sottolineare che in Italia ci son più trampolini che saltatori. Esistono tuttora trampolini in località dove non è nato neppure un atleta apprezzabile. Certuni credono che il trampolino sia una specie di teatro, sul quale ogni anno si fanno recitare alcuni saltatoli stranieri, più o meno in gamba, ed i pochi nostri, per dare spettacolo pubblico dei salti più lunghi, convinti così di contribuire alla soluzione del problema del salto che, pei’ vero dire, da noi è stato sem-
La Federazione italiana degli Sport invernali cerca degli specialisti del bob; degli ardimentosi, valenti allievi che desiderino avviarsi all’affascinante attività della guidoslitta. Proprio in questi giorni si svolge infatti a Cortina d’Ampezzo un primo rapido corso federale, promosso da Leo Menardi, vecchia gloria della specialità, sulla perfettissima pista olimpionica di Ronco. La FISI ha bussato alla ricerca di elementi alla porta di altre Federazioni specie dell’atletica pesante per avere elementi idonei. Si tratta di rimpiazzare gli assi attuali (la foto riproduce un famoso formidabile terzetto: Della Beffa, Rasini e Colombi) e preparare i nuovi per i confronti internazionali degli anni futuri. Molti giovani hanno risposto all'invito federale e Leo Menardi li avrà attenti ed entusiasti allievi.
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pre d’attualità. Quante volte abbiamo letto nelle cronache di certe competizioni che Saverio Rossi o Tomaso Bianchi « ha fatto una serie di salti perfetti ». E’ un’osservazione che non significa proprio nulla, specie da noi, dove salti perfetti non li abbiamo mai visti. Tanto è vero che all’estero i nostri migliori rappresentanti, nella ipotesi più favorevole vengono valutati dalle giurie con uno scarso sedici come massimo. Tutti sanno che la perfezione comporterebbe « un venti netto », la più alta quotazione prevista dalle tabelle. Alle Olimpiadi di Oslo nessuno dei concorrenti fu accreditato di tale cifra: il vincitore, il norvegese A. Bergmann ebbe soltanto un 19. E sul famoso "Holmenkollenback”, alla presenza di centocinquantamila persone, si erano dati battaglia i più reputati saltatori del mondo.
Purtroppo, nonostante tutta la passione dei nostri simpatici saltatori e dei loro zelanti dirigenti, siamo ben lungi dalla perfezione, che non si raggiunge saltando dai trampolini giganti, bensì da quelli nani, diecine di volte al giorno, per divertimento. Con l’avvio della poderosa macchina federale si è pure messo piede sul terreno delle competizioni. Abbiamo già avute diverse gare in patria ed i nostri atleti sono stati già all’estero. Fino a questo momento le indicazioni sono ancora piuttosto labili. In un certo senso si può dire che non vi sono novità apprezzabili, se son sotto il profilo della cronaca. I risultati recenti hanno confermato la realtà di una situazione che, dal punto di vista tecnico, era già scontata. In sede internazionale per quanto riguarda le discese, specialità alle quali noi dobbiamo rapportare la parte più consistente del nostro prestigio, l’Austria con il suo vivaio di giovani continua indiscutibilmente a dominare la scena. Ritornano pure abbastanza bene la Svizzera (cosa del resto comprensibile in una nazione dove lo sci è così popolare) e la Francia. Gli Italiani, ritiratosi Colò e tuttora dubbio il rientro del « rosso volante », sono costretti nuovamente a destreggiarsi sul tono medio. Nessuno dei giovani ha ancora potuto nettamente imporsi sulla nostra classe anziana e perciò non si trova in grado di rivaleggiare con i coetanei stranieri.
Nel settore femminile, la Minuz-
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zo e la Marchelli, limitamente ai confini europei, hanno saputo mantenere il livello della loro classe oramai riconosciuta. Le affermazioni di Grindelwald non fanno che confermare, tenuto conto delle concorrenti, le classifiche di Oslo. La Marchelli, quando non cade, riesce sempre ad ottenere un buon piazzamento, mentre la novella sposetta, Giuliana del Breuil, ha il merito di saper conservare intatte le sue possibilità. Nel fondo le vicende dei primi ranghi pongono ancora sempre alla ribalta gli stessi nomi: Ottavio Compagnoni, Deflorian, Perruchon. I giovani si stanno facendo onore nelle posizioni secondarie, ma non sono tuttavia in grado di contendere seriamente il rango di quelli. A Gressoney finalmente il celebre Bennoit Carrara è stato superato con una bella prestazione da un nostro quartetto, e questo è senza dubbio un fatto degno di menzione. Ma non è ancora determinante per spiccare un’ipoteca sul primato centro-europeo. Sono necessari altri collaudi; speriamo nella « Settimana » del Sestriere. Continua intanto, con brillanti prospettive, la maturazione del fondo femminile. Aumenta il numero delle giovani che si dedicano a questa specialità e le pioniere non mollano. Ora, siccome si tratta di pioniere che, beate loro, possono fieramente confessare la propria
età (e, trattandosi del sesso gentile, tutti sanno cosa ciò significa) sempre che l’amore e la costanza persistano, é senz’altro lecito attendersi qualcosa di veramente buono in avvenire. Nel complesso al nostro movimento sciistico attuale va, senza reticenze, riconosciuto un largo incremento di prestazioni giovanili. Numerosi giovani tentano il gusto dell’agonismo e son sollecitati a familiarizzarvisi: risultato encomiabile. Manca però quella crescita spontanea di campioncini che in poche stagioni arrivano, con una propria personalità, a fare spicco nel certame internazionale, così come si verifica in altri paesi alpini. Là, probabilmente, la naturale predisposizione e, forse, anche migliori condizioni di vita facilitano questo rapido rifiorire di vivai con i quali vengono colmati, quasi immediatamente, i vuoti lasciati dagli anziani. Da noi un simile avvicendamento è sempre più lento, e, quindi, finiamo per trovarci in condizioni di svantaggio. Di ciò i tutori delle glorie patrie debbono tener calcolo nei loro programmi. L’augurio migliore che noi potremmo esprimere ad essi è che riescano, con l’abilità innovatrice che li distingue, ad escogitare una formuletta adatta a mettere in lizza nel 1956 una compagine tanto in gamba da non farci rimpiangere il tempo che fu. Giordano DB» Fabjan
Corrispondenti di " Stadium „ Addetti stampa provinciali E’ stata più volte sollecitata la nomina degli addetti stampa provinciali, che siano al tempo stesso assidui ed efficaci corrispondenti di « Stadium ». La nostra rivista ha tracciato per il 1953 un programma costruttivo e formativo di particolare interesse. La sua realizzazione richiede però la collaborazione e l’azione giornalistica dei corrispondenti che debbono tenersi a contatto con la redazione di «Stadium» e l’Ufficio Stampa della Presidenza del C.S.I. Gli Ispettorati Regionali e i Comitati Provinciali, ove non sia stato fatto, provvedano al più presto alla nomina del proprio addetto stampa, corrispondente di « Stadium », comunicando il nominativo, per il rilascio delle relative tessere. E’ indispensabile che l’incarico sia affidato ad clementi idonei, appassionati, e che abbiano qualche attitudine giornalistica.
LE «MOTO» l'Elì II, ’5J panoramica di Arturo Coerezza
La serie dei grandi Saloni internazionali della stagione 1952-53 iniziatasi con quello di Parigi e proseguita con quello di Londra, si è praticamente conclusa con la XXX Esposizione di Milano; altri ne seguiranno in ordine di tempo, ma non già in ordine d’importanza, poiché senza far torto a nessuno è indubbio che per « grandi » Saloni si devono intendere solamente quelli .dei Paesi che, come Francia, Germania, Inghilterra e Italia non solo vantano una poderosa industria, ma parlano altresì un autorevole linguaggio tecnico, ed attraverso le caratteristiche della loro produzione esprimono orientamenti costruttivi propri ed inconfondibili. Gli altri, per importanti ed interessanti che siano, vengono in subordine in quanto, salvo la nota particolare della produzione locale, non sono che una specie di compendio dei Saloni maggiori di cui ripresentano le novità ed i motivi generali soltanto in seconda o terza visione. Grande Salone, dunque, quello di Milano; e non già soltanto per la vastità dell’ambiente che lo ha ospitato svincolandolo finalmente dalle restrizioni di spazio delle precedenti sedi che ne mortificavano gli sviluppi; ma grande soprattutto per numero di espositori e grande ancor di più per la quantità, la varietà e l’interesse tecnico dei modelli che vi figuravano. Presenti un centinaio di fabbriche con una produzione complessiva di circa trecento modelli diversi, spazienti su tutta la gamma delle cilindrate, dalla bicimotore alla grossa « mezzo litro », il Salo-
La «Marini sport» 125 cc. in od. 1953
ne di Milano ha offerto una visione panoramica delle tendenze tecniche prevalenti, seguite con grande interesse dai critici stranieri, segno evidente che la scuola costruttiva italiana è attentamente seguita ed ascoltata anche all’estero ed impartisce ovunque i suoi insegnamenti che spesso si ritrovano tradotti nella produzione d’oltre confine. Si dice che basta una « novità » per fare la fortuna di un Salone; fortunatissimo quindi il Salone di Milano che di novità ne ha presentate moltissime, e diremmo sin troppo numerose se per novità si vogliono intendere anche le rielaborazioni dei modelli precedenti. Può invece aver deluso coloro che si attendevano qualche novità di quelle che si definiscono «rivoluzionarie » sul tipo ad esempio dello scooter « Cruiser » della Ducati presentato nel precedente Salone di Milano e che tanta curiosità aveva destato al suo apparire non fosse altro che per avere il cambio e la trasmissione a sistema idraulico, per altro derivato da congegni similari già da qualche anno in uso su parecchie grosse automobili statunitensi. Questo esempio è rimasto isolato, poiché tutte le novità presentate nell’attuale Salone si attengono rigidamente ai canoni della scuola tradizionale, senza avventurarsi in soluzioni di pretto avanguardismo e men che mai di vero e proprio carattere rivoluzionario. In effetti l’industria motociclistica italiana, ed in particolar modo la « grande industria », rifugge dalle soluzioni costruttive rivoluzionarie, sia d’assieme sia nei particolari; è un campo pericoloso per le fabbriche e sosprattutto per le clientele, le quali ultime finiscono per fare le spese degli esperimenti tecnici troppo avventurosi. Non bisogna dimenticare che pur con tutta la sua attuale consistenza e le sue ancora vastissime capacità di assorbimento, il mercato motoci-
[/Inconfondibile caratteristico complesso posteriore della «Gllora» 150 sport 4 marco mod. 1953
clistico italiano è un mercato « povero » quando venga riferito al potere d’acquisto della clientela; e come tale, deve essere salvaguardato dalle conseguenze di sovvertimenti economici che sempre accompagnano e seguono le rivoluzioni, che lascian sempre dietro di sé una scia di rovine e di vitti me anche innocenti. Dunque, niente modelli rivoluzionari; il che non significa che la tecnica motociclistica sia entrata in una fasse statica, ancorata rigidamente ai concetti di un conservatorismo ad oltranza. Al contrario, è in piena fase evolutiva attuata senza colpi di scena, senza sussulti, senza damiose ripercussioni sul mercato; evoluzione che di anno in anno raggiunge tappe importanti del progresso costruttivo, tradotte in miglioramenti di effettivo valore pratico, ed a maggior merito attuati senza minimamente incidere sul costo di produzione e di conseguenza sui prezzi di vendita. La parola d’ordine degli industriali italiani è quella di semplificare la produzione, spogliandola di tutti gli orpelli esteriori e di tutti i congegni meccanici inutili e quindi dannosi; semplificare e ridurre i prezzi; migliorare le qualità costruttive e le prestazioni funzionali a beneficio del minor costo di esercizio. Concetti forse materialistici, prosaici, in aperto contrasto con le fantasiose aspirazioni di co-
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Non ha corto intenzione di mancar di rispetto a « Gilcra » il sorridente fuori classe Umberto Masotti. due volto compiono del mondo assoluto, mettendosi a cavalcioni del piccolo «Gabbiano», ma solo por cordiale omaggio ai geniali costruttori del nuovo gioiello della nostra industria.
loro che vorrebbero veder tradotte in campo motociclistico i progressi veramente rivoluzionari in atto nella tecnica aeronautica, o quanto meno in quella automobilistica, dimenticando però che ben diverse sono le possibilità delle singole industrie, e ben diverse le fonti di finanziamento. Infine è indubbio che per il mercato e per l’utente, vai molto meglio una lenta ma continua evoluzione che non l’avvento di una tecnica rivoluzionaria; la prima, procedendo in punta di .piedi, non rischia niente; la seconda, è sempre un salto nel buio. Ciò premesso, vediamo ora quali sono i più interessanti orientamenti tecnici rivelati dal Salone di Milano. Innanzi tutto, l’accentuarsi della tendenza verso l’aumento delle cilindrate in una gamma che va dai 150 ai 200 cc. con una certa preferenza per i 175 cc. seguita in particolar modo per i nuovi modelli presentati al Salone. E’ una tendenza già rivelatasi lo scorso anno giustificata dalla fatale aspirazione della clientela al possesso di macchine sempre più potenti, più veloci, più confortevoli; ed accentuata quest’anno diremmo per ragioni fiscali; infatti l’imposizione della immatricolazione e targatura anche ai motoveicoli sino a
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125 cc. ha tolto a questa cilindrata i privilegi iniziali che l’avevano resa così popolare. Venuto a mancare questo trattamento preferenziale, molti motoleggeristi ritengono che tanto valga passare alle cilindrate superiori, pur sempre restando nei limiti delle macchine leggere ed economiche. Cosicché, riferito al numero dei modelli presentati al Salone, la 125 ha perso altro terreno e si trova pressoché sullo stesso valore numerico delle cilindrate fra i 150 ed i 175 cc. Infatti pochissime le novità di 125 cc. e più che altro, si tratta di rielaborazioni dei modelli precedenti; moltissime invece le novità nelle cilindrate immediata-
Altra novità del Salone di Milano Il «Dolflno, 160 cc.» mod. 1053
mente superiori, teressa, con una preferenza per i tempi, beninteso
e quel che più insempre più netta motori a quattro a valvole in testa
poiché la soluzione delle valvole laterali è del tutto abbandonata anche nei modelli più economici. Quasi tutte le nuove marche che il Salone ha tenuto a battesimo hanno scelto la soluzione dei 175 cc. a quattro tempi, ad iniziare dalla « Comet » (progettata dal noto tecnico Drusiani) che si distingue altresì come l’unica bicilindrica italiana di questa cilindrata; monocilindriche sono invece la « Italmoto », la « Mengoli », e fra le marche anziane, la « Parlila » tipica per la sua distribuzione a camma rialzata e le valvole inclinate a 90 gradi, la « M.V. » con distribuzione comandata a catena nel modello turismo ed ingranaggi nel modello sport, la «Marini» con distribuzione ad aste e bilanceri insolitamente a sinistra del motore anziché a destra come nelle consuetudini. Anche la «Moto Guzzi » ha haggiorato la cilindrata dei suo "Galletto” portandola ai 175 cc. ed adottando altresì il cambio a quattro velocità, pur lasciando immutata la struttura generale della macchina; mol'o altre marche fedeli al due tempi hanno seguito l’esempio, adottando motori di cilindrata variante fra i 150 ed i 160 che praticamente sono le edizioni maggiorate dei modelli precedenti. Qualche promettente accenno di incremento numerico oltreché di evoluzione tecnica si avverte anche nelle cilindrate superiori; oltre alla « Mondial » 200 cc. (quatto tempi) rinnovata nel telaio e nelle sospensioni, il Salone ha ospitato anche l’edizione definitiva della originale « B » F.A.M. con motore a due tempi, due cilindri orizzontali affiancati dovuta all’ingegnere Giuseppe Benelli; e persino nella 250 cc., accanto a « Moto Guzzi» e «Gilera», si conta oggi la bicilindrica « Leonessa » dei fratelli Benelli, la « Parlila » parimenti bicilindrica che ha una edizione anche di 350 cc. e la bicilindrica a due tempi di « C.M. », nonché la nuova marca «Perugina» che si attiene al classico monocilindrico quattro tempi con distribuzione ad aste e bilanceri. In fatto di distribuzioni, nessuna novità saliente, salvo una certa diffusione del comando a catena, uscito felicemente dal collaudo delle corse (vedi « Morini ») e che tro-
viamo adottato anche nella 125 cc. « l’afilla » da corsa, oltreché in parecchi modelli di serie. Nessuna novità invece nella 500 cc. dove « Gilera » e « Moto Guzzi» restano sole a contrastare la minaccia della concorrenza inglese e germanica; ma bisogna dire che con gli attuali costi delle «mezzo litro», la produzione delle due nostre maggiori Case è più che sufficiente per fronteggiare le richieste del mercato. Parecchie novità si sono avute anche nelle minori cilindrate, ad esempio la 98 cc. della « Ducali », sempre fedele al quattro tempi, così come la « Laverda » 75 cc. nelle edizioni ridisegnaie nel telaio ed in altri dettagli. Moltissime sono le marche minori che montano motori di altra fabbricazione, sia italiani che stranieri; è un genere di produzione ci.e va sempre più diffondendoci. ma che non sempre pare rispondere alle necessità del mercato, anzi ingenera una pletora di modelli similari anche nei telai e nella linea d’assieme dinanzi ai quali il compratore si trova sconcertato dall’imbarazzo della scelta, tanto più che non sempre queste macchine « mosaico » sono legittimate dalla convenienza dei prezzi di vendita. In complesso, molte le novità, ma come abbiamo detto, tutte piuttosto conformiste come concezione, anche se rivelano importanti progressi nei rendimenti specifici, nei rapporti peso-potenza, nei consumi e nelle prestazioni; i telai e le sospensioni posteriori sono ormai standardizzati, ma in evoluzione sono invece le forcelle anteriori a biellette oscillanti in basso, che accoppiando i pregi di semplicità delle vecchie ed oneste forcelle a parallelogramma con il preziosismo delle forcelle telescopiche, rivelano ottime qualità funzionali che ne fanno prevedere una crescente diffusione. Ultima considerazione sul Salone di Milano, e che da sola vale tutte le altre riferite alle novità costruttive: c’è in atto una autentica battaglia dei prezzi, impegnata dalle grandi Case che così giustificano appieno i concetti di conservatorismo costruttivo ai quali si sono generalmente attenute, e che son quelli di lasciare presso-
che immutati nella loro struttura generale i modelli già noti, perfezionati solamente nei particolari di dettaglio, così come ha fatto « Guzzi » col Galletto, « Gilera » con le sue 150 a quattro velocità e sospensioni telescopico, e «. Vespa » con la sua edizione 1953; ma combattere e vincere la battaglia dei prezzi, consentita appunto dalla riduzione dei costi di produzione derivante dall’ammortamento delle spese di attrezzatura, dalla limitazione del numero di modelli che nel caos della «Vespa» e del-
la « Lambretta » arriva addirittura all’unificazione). E proprio nella giornata di chiusura del Salone la « Vespa » ha presentato il suo modello « utilitario » che pur conservando tutte le caratteristiche del modello 52, batte ogni primato di prezzo per veicoli della sua categoria, ed accende una emulazione che tornerà a tutto beneficio del mercato nazionale, anche se fatalmente mieterà qualche vittima nei quadri dell’industria minore e dell’artigianato. Arturo Coerenza
Criterium Studentesco della Sete E Ponte di Legno 13-15 febbraio
la occasione dello svolgimento dei Campionati nazionali di sci per i propri tesserati, il Centro Sportivo Italiano indice ed organizza, in accordo con il Ministero della Pubblica Istruzione, col CONI e con l’approvazione della FISI, il « Criterium studentesco della neve 1953 » da effettuarsi in due prove individuali ed una prova di squadra. La manifestazione si svolgerà in località e data da destinarsi secondo il programma-orario che verrà tempestivamente comunicato. Le prove individuali comprendono: una gara di fondo (km. 5) ed una discesa controllata (km. 1,300, dislivello metri 300); la prova di squadra, una staffetta km. 3x5.
Al Criterium possono partecipare i Provveditorati agli Studi delle seguenti province alpine: Alessandria, Aosta, Asti, Belluno, Bergamo, Bolzano, Brescia, Como, Cuneo, Genova, Gorizia, Milano, La Spezia, Novara, Padova, Pavia, Savona, Sondrio, Torino, Trento, Treviso. Trieste, Udine, Varese, Vercelli, Venezia, Verona, Vicenza.
Ogni Provveditorato potrà iscrivere un massimo di 9 partecipanti tenendo presente che alle prove individuali non potranno partecipare più di quattro concorrenti ed una sola staffetta. Alle gare potranno partecipare, secondo il numero precisato nel .precedente art. 4, gli studenti appartenenti agli Istituti o Scuole Medie statali, pareggiale legalmente riconosciute e i Convitti con corsi di studi interni. A tal uopo i concorrenti, prima dell’estrazione a sorte dei numeri di partenza, dovranno presentare alla apposita Commissione un
documento rilasciato dal Capo del rispettivo Istituto, comprovante l’appartenenza e la regolare frequenza ai corsi dell’istituto o Scuola stessi, unitamente
al documento legale di identità personale. La verifica dei documenti di cui al precedente art. 5, è demandata ad
una speciale Commissione che verrà costituita in loco e che sarà presieduta da un rappresentante designato dall’ufficio Speciale di Educazione Fisica del Mini-
stero Pubblica Istruzione. I concorrenti alla gara di discesa controllata, dovranno essere nati fra il 1“ gennaio 1934 e il 31 dicembre 1937; quelli concorrenti alla gara di fondo dovranno essere nati tra il 1° gennaio 1934 e il 31 dicembre 1936. Questi ultimi dovranno inoltre esibire alla Giuria dichiarazione medica di idoneità alla gara di fondo o sottoporsi a visita medica predisposta dal Comitato Organizzativo il giorno precedente la gara dalle ore 18 alle ore 20, nel luogo che sarà tempestivamente comunicato. I Provveditorati sono tenuti a selezionare la propria squadra mediante gare similari svolte tra Istituti o scuole delal provincia da effettuarsi almeno 10 giorni prima del Criterium. Al Criterium Studentesco sono am-
messi anche i tesserati FISI purché classificati di terza categoria; gli appartenenti alle categorie superiori, sono esclusi. Non è prevista nessuna classifica per Provveditorati; i premi saranno esclusivamente individuali e per la staf-
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A «w. Il veloce c volante cambio di campo a Brisbane (Australia] tra Fausto Cardini e l’indiano Misra, nella finale interzona di Coppa Davis. C’incontro si è chiuso con una autentica affermazione del giovane asso italiano.
Conclusa nel modo che tutti sanno l’avventura australiana della Coppa Davis 1952, non resta ora che rimboccare le maniche e gettare le basi per la formazione azzurra che dovrà difendere l’acquisita superiorità continentale nella nuova stagione. Non che avessimo accampato qualche pur minima speranza sulla famosa insalatiera, appannaggio per il terzo anno consecutivo dell’Australia, ma a dir la verità ci attendevamo una difesa più gloriosa dai quattro tennisti azzurri inviati ad Adelaide. Il solo Cardini, ha risposto alt aspettativa, anzi diremo ha superato se stesso contro il numero uno americano Seixas. Con un pizzico di fortuna e una maggiore conoscenza dei campi erbosi, il Fausto nazionale, sarebbe senz’altro riuscito a mettere il bavaglio alle aspirazioni di Seixas, apparso quest’anno un tantino al di sotto della sua fama. L’aver vinto due set, depone senz’altro a favore della classe, non sempre ortodossa, di Cardini, che ha confermato d’essere il migliore giocatore europeo. Dei dieci incontri in singolare disputati in Coppa Davis contro l’Egitto, la Gran Bretagna, la Danimarca e il Belgio, Fausto Cardini non né ha perso uno che è uno, senza contare poi la chiara vittoria sui tennisti indiani nella finale interzona. Da ricordare che tra i battuti
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allignano nomi come Mottram, Nielsen, Ulrich. Brichant e IVasher, che godono sul continente di una certa reputazione. Ciò dimostra chiaramente come Cardini disponga di tutti i numeri per divenire un grande campione. E il tempo sembra proprio lavorare per lui. Alle spalle del nostro numero uno l’annuale classifica della Federazione Italiana Tennis pone Gianni Cucelli, Marcello del Bello, Rolandò del Bello e Giuseppe Merlo a pari merito al 3° posto, seguiti dal romano Belardinelli e Parnassi. Primo dei giovani è il diciottenne Umberto Bergamo classificato all’ottavo posto innanzi a Cori, Medici, Scribani e Clerici. Vengono quindi le speranze Pietrangeli, Antonio Maggi, Fachini, Sirola e Alberto Lazzarino. Visti i risultati conseguiti da Cucelli e i due Del Bello, ad Adelaide è chiaro che per la stagione ’53 bisognerà impostare la squadra di Coppa Davis puntando sui giovani. Nel vivaio tennistico comunque le riserve di plasma non mancano. Fra queste spicca un poker di campioncini: Pietrangeli, Bergamo. Fachini e Maggi. Dei quattro il romano Pietrangeli sembra il meglio impostato sia atleticamente che tecnicamente per raccogliere la pesante eredità del numero ”due’’ di Coppa Davis. Lo ha dimostrato a Milano du-
rante i campionati italiani, dove è riuscito a giungere nei quarti di finale. Più stilista ma meno potente il biondo Bergamo, coraggioso Sirola, perfetto doppista Fachini, che in coppia con Silvana Lazzarino ha vinto il titolo del doppio misto. Quattro giovani comunque che non aspettano altro che di essere lanciati in campo internazionale per completare il loro bagaglio tecnico di tutte quelle esperienze che si acquistano soltanto sui "court”. Nè va dimenticato che quest’anno il C.T. potrà contare su un Merlo completamente ristabilito dopo gli infortuni dell’anno scorso e all’occorrenza su Rolando Del Bello. Maggior equilibrio invece tra le donne. A pari merito al pri■ma posto troviamo la campionessa italiana Silvana Lazzarino, Manuela Bologna, Nicla Migliori. Per giungere al vertice della classifica la simpatica Silvana ha calzato davvero gli stivali delle sette leghe: con un’abilità tattica sconcertante è riuscita a imbrigliare le più smaliziate, Bologna e Migliori, nella corsa per il titolo. Forte dei suoi vent’anni c del titolo di campionessa, Silvana Lazzarino dovrebbe trovare quest’anno quel "punch", quel mordente combattivo che ancora le manca per aspirare a divenire "qualcuna" anche in campo internazio-
naie. Alle spalle delle tre, le anziane Manfredi, Tonolli e Sciaudone, e all'occorrenza la folta schiera delle seconda • categoria. ♦ ♦ ♦
In campo internazionale invece la stagione ha avuto un netto dominatore: Frank Sedgman. Il popolare numero uno australiano ha vinto infatti le maggiori competizioni internazionali del ’52: il torneo internazionale di Montecarlo, i campionati Internazionali di Roma, il torneo di IVimbledon e quello di Foresi Hill. All'amico e avversario Drobny ha lasciato soltanto le briciole dei campionati internazionali in terra battuta a Bournemouth e quelle di Parigi. Quello che ha maggiormente stupito i tecnici è stata la costante superiorità palesata in tutta la stagione, superiorità sorretta da una forma strabiliante. Per nove mesi, da aprile a dicembre, Sedgman ha imperversato su tutti i campi di gioco imponendo i diritti del più forte sul vasto lotto di avversari capitanati da Drobny. Seixas, Trabert, Mac Gregor, e quale conclusione migliore per chiudere la già brillante carriera dilettantistica ha donato ai propri colori la terza vittoria consecutiva nella Davis. Unico neo della strepitosa stagione, la doppia sconfitta subita in autunno a Los Angeles e a Melbourne ad opera di Vie Seixas, tornato il bel giocatore del ’51 sconfitte scontate poco dopo in Coppa Davis dove ha lasciato al diretto avversario soltanto pochi giochi. Con la conquista dell’insalatiera, Frank Sedgman ha gettato alle ortiche la maglia bianca del dilettantismo per passare nell’equipe professionistica di Kramer, Segura e Gonzales, con il fido Mac Gregor. Il passaggio di categoria dei due ha procurato un grave colpo al tennis australiano, che si è visto privato tutto d’un colpo dei suoi migliori esponenti. E come logica conseguenza la perdita nel ’53 dell’ambita Coppa, dicono i più pessimisti. L’ultima parola però non è ancora detta perchè l’Australia quest’anno lancerà nettinfuocato clima internazionale due giocatori di 18 anni, Lewis e Hoad, e non è da escludere che ancora una volta la montagna partorisca il classico topolino. I due giovani canguri non sono certo della levatura di un Sedgman e di un Mac Gregor, ma neppure da sottovalutare. In un doppio-esibizione svoltosi a Melbourne, Lewis-Hoad hanno facilmente travolto il forte accoppiamento americano Rosewall-Clark in tre set, il che vuol dire che la scorza del campione c’è. Come rincalzi poi vi sono Mervyn Rose e un. altro giovane, Ayre, una pattuglia di senza paura come si vede, che potrebbe mettere ancora una volta il bastone tra le gambe dei giocatori americani. Nella scia dei successi di Sedgman è riuscito
ad infilarsi l’egiziano Drobny: Jeroslav è stato in inizio di stagione Vavversario numero uno del?australiano riuscendo a batterlo come abbiamo detto in due sole occasioni, a Bournemouth e a Parigi. L’esule cecoslovacco comunque è pur sempre da annoverare tra i principali artisti della racchetta. Annata grigia, contrariamente alle previsioni, per i campioni U.S.A.: inattivo il vecchio Schroder, in netto declino Savitt, bislacco Patty, costretto a una lunga inattività per il servizio militare Trabert, discontinui Larsen e il giovane Flam, i tennisti "yankee” hanno dovuto accontentarsi di fare la parte del terzo incomodo nei vari tornei. Hanno colto dei parziali successi con Seixas, che quest’anno però non è riuscito a ingranare come nel 51’: al suo attivo egli ha infatti due sole vittorie contro Sedgman a Los Angeles e Melbourne e una contro l’altro "canguro" Mac Gregor. Vie Seixas comunque ha dichiarato di rifarsi nel ’53 del terreno perduto, tanto più che non ci sarà la "bestia nera” di Sedgman. Netto predominio delle americane in campo femminile, con quartetto Connoly-Hart-Brough-Fry. La giovanissima Maureen Connoly ha messo al proprio attivo le vittorie nel singolare a TVimbledon e a Forest Hill confermando così le già, spettacolari affermazioni del ’51. Nulla da fare per le avversarie, l’australiana Long, e le inglesi Curry. Mottram e Partridge.
Ogni anno, al terrriine della stagione i tecnici dei "court” fanno una specie di graduatoria dei migliori tennisti. E’ evidente che ognuno vede le cose a modo suo, quindi i pareri su questo o quel giocatore sono discordi. Secondo Pierre Gillou, il presidente della Federazione Internazionale i dieci migliori sono: Frank Sedgman. Jeroslav Drobny, Ken Mac Gregor, Vie Seixas, Mervyn Rose Gardnar Mulloy. Eric Sturgess, Art Larsen Herb Flma e Dick Savitt. L'italiano Cardini figura tra i senza numero con Lew Head. Rosewall, Talbert. Patty, Richardson, Clark. Nielsen, e JVasher. In campo femminile invece al primo posto troviamo la Maureen Connoly, seguita dalla Hart. dalla Fry. dalla Brough. dalla Todd. dal.’a Walker-Smith. dalla Chaffèe. dalla Knode-Head, dalla Quertier e dalla Reddick. Fra le senza numero abbiamo invece la Mottram. la Curry, la Long, la Partridge e la Gibson.
E la rassegna è ultimata. Come abbiamo visto, le forze per mantenere la nostra posizione di privilegio sul continente non mancano. Non resta quindi che attendere i ■ primi risultati che confermino che non c’eravamo sbagliati.
Massimiliano Monti
Classifica dei Cioocaloci e Ciuocairici di l’Categoria per il 1953 Ecco la classifica per il 1952 dei giuocatori e giuocatrici di 1» e 2a categoria. '. Giuocatori: 1. Cardini Fausto, T. C. Ambrosiano, Milano; 2. Cucelli Gianni, T. C. Ambrosiano, Milano; 3. Del Bello Marcello, T. C. Milano, Del Bello Rolando, C. T. Paridi, Roma e Merlo Giuseppe, Virtus Bologna; 6. Belardinelli Mario, Y. C. C. Posillipo, Napoli e Pautassi Enzo, T. C. Milano; 8. Bergamo Umberto, Park T. C. Genova; 9. Gori Renato, C. T. Firenze; 10. Medici Ugo, T. C. Ambrosiano, Milano; Scribani Giuliano, C. T. Paridi, Roma; 12. Clerici Gianni, T. C. Milano; 13. Pietrangeli Nicola, C. T. Parioli, Roma; 14. Maggi Antonio, T. C. Milano; 15 Fachini Giorgio, T. C. Milano; 16. Sirola Orlando, C. T. Edinson, Milano; 17 Lazzarino Alberto, C. T. Edison, Milano; 17. Lazzarino Alberto, C. T. Parioli, Roma. 10 bis Matous Milano (s), T. C. Milano. Non classificati per insufficienza di prove: Caccia Giulio, T. C. Milano; Canèpele Vanni, C. T. Firenze; Centonze Nello, Y. C. C. Posillipo, Napoli; Sada Carlo, G. S. Lancia, Torino; Scaunich Renato, C. T. Bologna e Zampori Franco, T. C. Ambrosiano, Milano. Passano trai giocatori che appartennero alla la categoria (« Fuori classifica»): Baccarini Giampiero, Levi Della Vida Carlo, Martinelli Pier Luigi e Quintavalle Ferruccio. ’
Giuocatrici: 1. Bologna Manuela, C. T. Firenze, Lazzarino Silvana, C. T. Paridi, Roma e Migliori Nicla, Virtus Bologna; 4, Manfredi Lucia, T. C. Milano; 5 Sciaudone Andreina, C. T. Marfisa Ferrara e Tonolli Vittoria, T. C. Milano; 7. Vignali Anca, T. C. Ambrosiano, Milano. 4 bis Matous Elena (s.), T. C. Milano. Non classificate per insufficienza di prove: Bellani Annelies, T. C. Milano; Frisacco Anna Maria, Tennis Triestino; Marocco Albina, S. C. Torino e Piemonte Franca, T. C. Milano. Passano fra le giuocatrici che appartennero alla 1“ categoria (« Fuori classifica ») : Gaviraghi Elsa.
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IL MENISCO
NON FA PAURA In sala operatoria col Prol. Zappala, per tre interventi di carattere chirurgie o - sportivo impressioni di Natale Bertocco
« 11 menisco era pericolo e preoccupazione d’altri tempi » mi dice il Prof. Zappala introducendomi nella sala operatoria del modernissimo Policlinico «Italia » che dirige. « Comunque, se le fa piacere passare un'oretta di chirurgia che può senz’altro definire sportiva capita a proposito per assistere ad un trittico di interventi di nuovissima concezione e semplificazione operatoria. Un menisco, una ricostituzione dei legamenti crociali del ginocchio e la riparazione definitiva della lussazione recidivante della spalla ».
«Tre malanni che capitano sui campi sportivi di calcio c di atletica di rugby e pallacanestro e in genere di tutti gli altri sport individuali o collettivi, dove v’è l’impiego totale del corpo e dove il contatto tra uomo e uomo si fa particolarmente duro ».
Il Prof. Zappala ha lo sport nel sangue. Si può dire che la stessa grande clinica romana divenuta simpatico luogo di ritrovo di tecnici e campioni prima ancora che centro di risanamento e rifacimento di gambe e braccia, riassuma in sé lo stile, il temperamento, il carattere spigliato, gioviale, gaio del suo Direttore Generale, che parla di sport e di atleti anche quando manovra il bisturi o i trapani di sua concezione. Logico perciò che gli atleti, calciatori e <ciclisti, motociclisti e cestisti ricorranoi a liti per i loro malanni. La funzione del medico nello sport è
oggi indispensabile. La importanza della sua azione benefica in qualsiasi società sportiva, sia essa a semplice carattere divulgativo come ad intelaiatura professionistica quali i sodalizi calcistici, è talmente nella convinzione dei dirigenti che hanno sentito l’opportunità di includere almeno un medico nel proprio Consiglio Direttivo.
Così l’Inter, così la Juve, così la Lazio, così infine la Roma e tutte le altre. Alla Roma per l’appunto è toccata la simpatica avventura di imbattersi nel Prof. Zappalà il quale da tempo ormai cura ed assiste i giocatori giallo-rossi nella loro normale pratica agonistica, studiandoli uno ad uno con tale amore da rasserenare qualsiasi sofferente. Andò ben difilato, il buon Cardarelli
L originale trapano, di nuovissima creazione, per semplificare la ricostituzione dei legamenti crociati del ginocchio. Il prof. Zappala sta operando un illustre calciatore giallorosso che vuol mantenere l’incognito perché le gambe sane corrispondono a molti milioni...
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lo scorso anno al Policlinico « Italia », appena sceso dall’aereo che lo aveva riportato a Roma dalla lontana Helsinki. E il volto del ragazzo così turbato, così triste dopo la breve degenza nell’Ospedale finnico, pur con mille cure assidue, impeccabili, appena colorite dallo strano e tenue linguaggio nordico, riprese l’espressione fiduciosa e tranquilla proprio specchiando il suo viso sulla faccia piena del Prof. Zappalà che cancellò ogni dubbio, ogni tragica preo-ccupazione, pur facendo chiaramente comprendere all’az-
I •zurro come di calcio ne avrebbe riparlato dopo molto tempo. Cosa volete dunque sia ormai un « menisco » di fronte ad autentici miracoli che la scienza medica, ma in particolare la chinirgia ottengono giornalmente ridando alle società ed allo sport elementi che solo qualche decennio addietro sarebbero stati dichiarati spacciati per sempre, almeno per la vita agonistica. Confesso la mia perturbazione nell’entrare in sala operatoria. Ho terrore del terrore vero, più del cupo tuonare o sibilare delle bombe. Ma in sala operatoria il sangue è necessario, sbiadisce del resto tra i candidi veli delle maschere e dei camici, delle bende, svanisce quasi d’incanto causticato dalle leggere mani dell’assistente che rincorre il bisturi quando incide e ferisce se si vuole, quasi per semplificare e naturalizzare il'campo operatorio.
Non più incisioni enormi che lasciavano un tempo segni indelebili per tutta la vita, ma piccole linee, insignificanti che dopo appena pochi giorni, quasi si confondono con le pieghe della carne del corpo. E’ questa la caratteristica basilare della nuova chirurgia sportiva che deve preoccuparsi oltre tutto di non trasfigurare i lineamenti e le membra degli atleti, più degli altri esposti all’occhio di tutti. E’ la cosa che più mi ha colpito questa nella mia prima ora trascorsa in una sala operatoria. Mi pareva che il chirurgo usasse il bisturi con l’arte sottile e perfetta di un cesellatore.
Ricostituzione del legamento crociato anteriore ad articolazione chiusa (metodo personale del prof. Zappalà). Mediante un trapano elettrico si aziona un grosso filo metallico con punta triangolare crunata che penetra nell'articolazione attraversando il condilo femorale e parte del ” plateau ” tibiale dell’altro lato. Il tutto è predisposto in maniera che il percorso intrarticolare del filo sia uguale a quello del legamento crociato lacerato, il quale viene cosi sostituito artificialmente con un tendine trapiantato che viene introdotto nel tragitto tracciato dal filo del trapano che viene sfilato trascinandosi dietro il tendine stesso fissato alla cruna. Gli estremi del tendine emergenti dal tragitto osseo vengono fissati strettamente al periostio e alla aponeurosi delle regioni.
Giuro che quasi, quasi venne anche a me il desiderio di farmi rappezzare un ginocchio malandato da anni; certo è che lo farò non appena si riacutizzasse il dolore e con tale disinvolta noncuranza, per non sfigurare oltre tutto di fronte ai tre elementi, tutti e tre sportivi, che il prof. Zappalà guari, in non più di trenta minuti complessivi di intervento, dai loro malanni.
Toccò per primo a quello del menisco. E il Professore lavorando come un qualsiasi raffinato artigiano della Val Gardena non già su una gamba di legno ma su una autentica, umana, spiegava l’operazione.
Ve le trascrivo una ad una cosi come la diligente stenografia le ha riportate. / menischi del ginocchio sono costituiti da due cartilagini di forma semilunare collocata fra il femore e la tibia. Il femore poggia sulla tibia con due superfici, dette condili, di forma quasi ovale. La superficie articolare della tibia, a sua volta è costituita da una piattaforma. J menischi adempiono il compito di riempire lo spessore vuoto fra le superaci ovali dei condili femorali e la piattaforma della tibia. Inoltre durante la fles-
Perissinotto osserva la propria radiografia della spalla, presente e sorridente l’asso Amadei. Il ” capitano ” del Napoli ha lasciato il cuore a... Roma ed è grande amico dei giocatori giallorossi. Non per nulla del resto egli è, come il prof. Zappala, consigliere comunale in Campidoglio
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strine e l’estensione della gamba sulla coscia essi si spostano aH'indietro e in avanti. Può avvenire che o per un colpo diretto sull’articolazione del ginocchio per una causa indiretta (distorsioni, flessioni, abuorni del ginocchio ecc). uno dei menischi, o. più raramente tutti e due subiscono dei traumi che possono essere così risasunti: 1) il menisco sollecitato da una forza più intensa dell’ordinario può distaccarsi da uno ilei punti di inserzione o anteriore o posteriore; 2) il menisco può lacerarsi in senso longitudinale presentando la cosidetta rottura eoa "manico di secchio"; Ut il menisco può lacerarsi lateralmente lungo la sua inserzione con la capsula articolare che avvolge con la guaina tutta l'articolazione del ginocchio.
Nei primi due casi è fatale che la porzione del menisco distaccata che resta fluttuante nell'articolazione venga ad essere schiacciata fra le superfici articolari provocando dei dolori a volte intensi soprattutto nei movimenti di flessione sia attiva che passiva. Tale porzione distaccata può essere causa del fenomeno "di blocco" qualora renda inipossimile l’estensione della gamba dopo la flessione. Tale evenienza è accompagnata da dolore molto vivo e il bloc-
...
Le quattro fasi dell’intervento per la lussazione recidivante della spalla. Fig. 1. - Scoperta la testa omerale dalle parti molli appare il tendine del bicipite che circonda la testa omerale stessa dal basso in alto.
Fig. 2. - Si isola il tendine che viene sezionato verso la parte bassa della ferita, mentre il tratto superiore viene ribattuto in alto. Fig. 3. - Partendo dalla parte più alta della testa omerale si pratica un tunnel osseo che fuoriesce in vicinanza del tratto di sezione del tendine nella doccia bicipitale. Fig. 4. - La parte libera del tendine viene fatta passare attraverso il tunnel osseo all'uscita del quale viene suturata all’estremo da cui era stata sezionata.
caggio può essere ridono dal medico esperto facendo eseguire all’arto degli adeguati movimenti. Abbiamo detto può essere ridotto” perchè non sempre la riduzione è facile: nel caso in cui lo "sbloccamento” non possa essere attuato, la terapia chirurgica non può essere ulteriormente procrostinola. La rottura del menisco non può essere curata applicando
id paziente un. apparecchio gessato: infatti la cartilagine meniscale è quasi del tutta esangue, e per questo motivo è impossibile che i margini di rottura, anche nella eventualità
Questa è l’operazione del menisco. Fig. 2.-1. Incisione cutanea - 2. Incisione dell’aponeurosi e della capsula - 3. Apertura della sinoviale 4-5. Il menisco, sollevato da un uncino viene resecato - 6. Sutura della sinoviale con punto a 8 7. Avvicinamento forzato dei due lembi capsulari ed aponeuroiici mediante punto a U - 8. Sutura della capsula e dell'aponeurosi con sopragetto semplice - 9. Sutura delle cuti in seta.
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che collabiscano perfettamente, possano suturarsi. Anzi l’applicazione dell’apparecchio gessato, oltreché non essere consigliabile per il motivo che abbiamo esposto, è deleteria per il trofismo muscolare perchè un’immobilizzazione anche non prolungata nel tempo provoca ineluttabilmente dei fe-
nomeni di atrofia. Fu quindi la volta del secondo, soggetto alla lussazione recidivante della spalla. Il prof. Zappala spiegò: La testa deU’oniero viene in rapporto con la cavità glenoidea della scapola nell’articolazione « scapolo-omerale » o
<c della spalla».
e dall'alto in basso e l’altra da sinistra a destra e dall’alto in basso) e l’altro incrociamento in senso sagittale (cioè antera-posteriore). Il compito di questi due legamenti oltre quello di tener ravvicinate le superaci articolari del femore e della tibia, è d’impedire al ginocchio dei movimenti anormali di lateralitù e di spostamento in senso postero anteriore della gamba sulla coscia. ■ Il legamento più frequentemente colpito è quello anteriore, quello che si trova cioè più vicino all'asse jemoro-tibiale. Nel caso di iattura del legamento crociato anteriore la diagnosi è facilitata da un segno caratteristico detto "segno a cassetto” del ginocchio. Per mettere in evidenza tale segno si pone il paziente sul letto con il ginocchio flesso a 90° e con il piede che poggi sul letto. Il sanitario afferra con le palme delle mani la gamba all’altezz.i dei polpacci e imprime alla gamba stessa dei movimenti postero-anteriori come se volesse aprire un cassetto. Se si noUn tempo il medico luceva paura agli atleti. Oggi è invece il grande amico tano tali movimenti può essere posta la e consigliere, specie dei campioni che praticano lo sport per professione. diagnosi di rottura, del legamento croDue giovani assi della "Roma" alla cura dei fanghi al Policlinico Italia: ciato. il centrattacco Galli e l’ala Renosto assistiti dal dott. Baresi, appassionato La rottura del legamento può verifimedico sportivo e, quando può, atleta praticante lui stesso carsi in un determinato punto di esso, oppure può verificarsi il caso che il legamento non sia lacerato nella sua unità, ma sia distaccato da uno dei due punti Per hi sporgenza della spalla e per la vita glenoide, permette indistintamente di inserzione: frequentemente è l’inserristrettezza della cavità glenoidea l’artilutti i movimenti articolari. zione tibiale quella che cede con più facolazione della spalla è la più soggetta a cilità portando con sè un piccolo framL’operazione come descritta dalle filussazioni. Ad una prima lussazione posmento osseo che rimane libero nell’ingure, è di una estrema semplicità: incisono seguirne altre instaurandosi così se e divaricate le parti molli, viene scoterno dell'articolazione. In questo caso quella che si chiama "lussazione recidila diagnosi può essere avvalorata da una perto il lendine del bicipite, il quale vievante della spalla". Con l’andar del temradiografia la quale rivelerà la presenza ne sezionato a limite dell’inserzione mupo la frequenza delle lussazioni può avdel frammento osseo fluttuante nettartiscolare. Sollevato il tratto superiore, venire per ogni movimento anche il più colazione. viene praticato col trapano elettrico, un semplice, come: sollevare il braccio, lantunnel nella testa omerale, attraverso il La ricostituzione del legamento crociare un sasso, ecc. quale vieti fatta passare la parte del tenciato anteriore è necessariamente chirurGli interventi chirurgici proposti sono dine disinserito che viene suturata al gica. Si parla di ricostituzione e non di molteplici : alcuni sono diretti sull'apocapo distale. In definitiva il tendine del ricostruzione in quanto le parti del lefisi coracoide che, sdoppiata o rinforzata bicipite, anziché passare sopra la testa gamento leso non sono utilizzabili. da un innesto osseo di circa 6 centimetri, Il legamento deve essere quindi so'stiomerale, vi passa dentro in maniera che rappresenta un ostacolo alla lussazione la testa omerale rimane fissata alla catuito con altro tessuto; in genere tratto della testa in avanti; altri interventi vità glenoide come attaccata ad un pedi fascia muscolare, tendine di canguro consistono nel raccorciare i muscoli peduncolo’’. ecc. La tecnica operatoria prevede una riarticolari per limitare i movimenti delapertura ampia dettarticolazione con Infine il terzo per la ricostituzione la testa omerale o addirittura di circonincisione a U o con incisione non solo dei legamenti crociati del ginocchio, la dare il collo omerale con un lembo mudella parte molle ma della rotula o del cui riparazione costituisce la grande no scolare preso da uno dei muscoli vicini. legamento rotulotibiale, dettaponeurosi vità chirurgica che possiamo definire Concludendo : i vari interventi cercadella capsula, della sinoviale. Il nostro sportiva. no di ovviare alla lussazione della testa • intervento evita questo enorme trauma Fra i componenti articolari del ginocomerale ponendo delle barriere che hanchirurgico e ricostituisce il legamento chio i legamenti crociati occupano un no tutto l’inconveniente di limitare in crociato senza aprire Portico lozione. La posto di primaria importanza. definitiva la mobilità della spalla,' oltre operazione richiede oltre che uno struEssi sono collocati attinterno dell’arche a risultare in un gran numero dei . mento speciale, grande precisione. In ticolazione stessa e sono costituiti da casi, insufficienti allo scopo. compenso i risultati sono ottimi ed enordue benderelle fibra-elastiche deputate a Il metodo di Nicola, da noi modificato memente superiori a quelli ottenuti con tener ravvicinate le superfici articolari o semplificato consiste nel fissare defile tecniche antiche”. ‘ del femore e della tibia. Sono detti "ero nitivamente la testa omerale nella cavità Dopo tanto insegnamento al sottoscritciati" in quanto sono posti in modo da glenoide attraverso il tendine del capo to non rimaneva che ringraziare e toformare fra loro un doppio incrocialungo del bicipite. La testa omerale viegliersi il camice, indossato abusivamente. mento uno in senso frontale (una benne così attaccata come ad un picciuolo, derella ha direzione da destra a sinistra Vaiale Bertoeco che mentre ne assicura la fissità alla ca-
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GIORGIO DE’ STIMMI campione e dirigente
Quando molti anni fa, sul campo ilei Roland Tennis di Parigi, il nostro grande asso Giorgio De Stefani disputò la finale della zona intereuropea contro Coche!, alla fine dell’incontro i 16 mila spettatori che assistevano al match, elettrizzati balzarono in piedi ed inscenarono all’indirizzo del campione italiano una indimenticabile manifestazione di simpatia. A nessuno potrà sfuggire l’alto significato di questo episodio. Tra Fran-
eia ed Italia esiste, e non da oggi, una rivalità sportiva dai più considerata insanabile, una rivalità che. seppur sempre mantenuta nei limiti legittimi della più signorile cavalleria, non ha mancato di suscitare rancori e gelosie. Per Giorgio De Stefani però, i francesi fecero un'eccezione: troppo grande il valore dell'atleta per coinvolgerlo nelle spire meschine di un nazionalismo intransigente, e ciò a dimostrazione che
to sport può assumere un alto signifi. cato, ed innalzarsi al di sopra di tutto e di tutti. E’ chiaro che allorché parliamo di sport, intendiamo la più alta e perfetta espressione di questa stupenda disciplina, quell'espressione mi esempio che De Stefani seppe compiutamente interpretare.
La racchetta nelle mani di De Stefani cessava di essere un qualcosa di inanimato e di amorfo: acquistava vita e movimento. quasi per miracolo, uno di quei miracoli che solo i grandi campioni sono in grado di realizzare. Per questo, ovunque l’italiano si presentasse, erano ad accoglierlo applausi e regali, evviva ed osanna. Per questo i giornali dell’epoca non parlavano che di lui. e ne parlavano con titoli su nove colonne, facendo passare in seconda linea gli avvenimenti politici. De Stefani è stato un po’ il "commesso viaggiatore” dello sport, italiano. Il passaporto gli era necessario quasi quanto la racchetta: ogni mese incontri su incontri nelle parti più diverse del mondo, negli angoli più sconosciuti. Ed ovunque le vittorie fioccavano con regolarità sconcertante : in Coppa Davis dei 66 incontri disputati ne vinse 1 1, perdendone 22. Quale (diro tennista può vantare un simile primato? Nei continui viaggi accadevano a De Stefani le cose più strane ed impensate. Una volta fu sfidato da un Marajà, un’altra volta un Re gli chiese di giocare, in doppio con lui, e finissero qui le sue avventure. Per Giorgio De Stefani non c’erano nè orari nè diversità di campi: doveva infatti adattarsi al clima, ed il clima variava con la stessa facilità con ila quale il campione variava i suoi itinerari.
A Madras scese in campo alle sei del mattino, a Rio de Janeiro alle undici di sera: cambiavano gli orari ma non veniva meno il suo spirito di adattamento, e le vittorie si aggiungevano alle vittorie. Se De Stefani si fosse sposato avrebbe di certo detto a sua moglie: "Cara metti pure nella pentola la pasta: io batto il tal dei tali e torno subito ”, cpiesto se per caso egli avesse dovuto disputare uno dei suoi incontri alle 12 o alle 13, ciò che a quanto pare non è mai avvenuto. E non parliamo dei campi! In terra battuta, con l’erbetta, persino sulla dura pietra: su tutti De Stefani ebbe occasione di giocare, mai disorientandosi o accusando qualche difficoltà. E questa fu una delle sue migliori virtù: non perdere mai la testa, non concedere mai all’avversario il vantaggio di un inopinato nervosismo. Chi gli stava dinanzi non notava in lui un minimo atto di tentennamento: era De Stefani caso mai che faceva innervosire i suoi avversari, grazie a quel suo ribattere fermo
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ed implacabile qualsiasi palla, anche la più scorbutica. In proposito De Stefani ci ha raccontato un episodio. In Australia incontrò per la Coppa Davis. Bromwich e Mac Grath, ambedue mancini: quel giorno era in coppia con Kirbj. Gli australiani si illusero di avere finalmente scoperto il punto debole dell’italiano. Ma si sbagliavano, perchè De Stefani col più luminoso dei sorrisi, dimostrò ai due campioni locidi le sue doti di perfetto ambidestro, e lo dimostrò con i fatti. Una sola squalifica subì De Stefani in tutta la sua carriera, una squalifica che è tra i suoi ricordi peggiori. Fu quando non partecipò, perchè stanco, ai campionati universitari di tennis: la sua mancanza fu giudicata gravissima dai dirigenti della Federazione, sicché di Fi a poco tempo il campione si vide raggiunto da un perentorio telegramma che lo diffidava a esibirsi per due mesi. Destino volle che una tale ingiunzione gli pervenisse mentre era in tournée con De Morpurgo, (diora Commissario Unico: De Morpurgo ordinò a De Stefani di scendere regolarmente in campo, e rese itolo alla Federazione che nel caso si fosse insistito nel mantenere la punizione al suo allievo, egli si sarebbe ritirato dallo sport. La Federazione infuriata squalificò pure De Morpurgo. scatenando un vero putiferio, a stento in seguito sedato per intervento dall'alto. Un'unica squalifica dunque, ma che fu ricordata per un pezzo dagli appassionati del tennis!
Per il resto, ed eccettuato questo piccolo ma anche clamoroso episodio, per De Stefani non vi furono che trionfi. Per gli italiani all'estero il nostro tennista rappresentava un simbolo di vittoria e di orgoglio. Ovunque si recasse gli sportivi del luogo gli preparavano accoglienze indimenticabili, con pranzi da restare impressi nella mente per tutta la vita. In Uruguay alla fine di un lauto banchetto (pollo alla racchetta, specificava il menù) gli fu posto dinnanzi un enorme dolce con su disegnato il suo ritratto: un ritratto incredibilmente rassomigliante. De Stefani non sapeva come fare per ringraziare tanti suoi ammiratori, i quali crescevano sempre più man mano che aumentavano le sue affermazioni strepitose.
Negli incontri del grande tennista italiano non è mancata la neve: giocò infatti a 2000 metri d’altezza, in un campo circondato da alti tendoni, onde riparare i contendenti e gli spettatori dalle impetuose raffiche di vento. E quanta folla ai suoi incontri! Folla e folla ovunque, specie in Argentina ed in genere. nei paesi sud-americani, che hanno sempre avuto per De Stefani molta simpatia. ■In Australia ad ogni suo
incontro
presenziavano dai 10 ai 20 mila spettatori: pubblico da partite di calcio! Sembrerà un paradosso ma De Stefani era molto più popolare attesterò che in Italia: forse dipendeva dal suo continuo viaggiare, forse dal fatto che nel nostro paese gli appassionati del tennis non sono mai stati numerosi, nemmeno fluendo in tutte le parti del mondo si esaltavano le imprese di ” questo italiano che dà pratiche dimostrazioni di come il tennis va giocato” (parole scritte da un collega inglese su un giornale dettepoca ).
— Il tennis è uno sport veramente completo : — ci disse tempo fa De Stefani — è uno sport che appassiona e che trascina. Il tennista quando è in gara si astrae dal mondo che lo circonda e per lui assumono importanza la racchetta da maneggiare e la palla da colpire. Son felice che in Italia si sia compreso la grande potenza fisico-sportiva che il tennis esercita sulla gioventù; e son contento che in tutte le classi lo sport della racchetta diventi col passare degli anni sempre più popolare. — Perciò lei è convinto che nel nostro paese si son fatti passi da gigante...
— Dica pure che ne sono convintissimo: certo non siamo ancora all'altezza ili una Australia, ma la nostra apparente inferiorità deriva dal minor numero di campi sui quali gli appassionati italiani possono contare. Pensi che in Australia ce ne sono 60.000: una cifra sbalorditiva, bisogna ammetterlo !... Comunque è confortante che in Italia, malgrado tutto, sono sempre più numerosi coloro che s'interessano al tennis, che seguono con passione le prove degli azzurri, che desiderano sapere tutto dei fratelli Del Hello e di Cardini.
— A proposito di Cardini. Cosa ne pensa di questo estroso atleta? — Fausto è un grande tennista, ed è grande pur se il suo stile lascia molto a desiderare, ciò che lo porta nel corso degli incontri a sprecare molte energie, troppe direi. E’ male impostato tecnicamente insomma : abbiamo tentato dicancellare tale difetto facendogli fare un tirocinio pratico negli Stati Uniti, ma i risultati non sono stati quelli sperati pur se qualche miglioramento s’è intravisto. E’ inoltre un atleta un po' capriccioso, e forse per questo al pubblico non va eccessivamente a genio. Comunque Cardini è uno stupendo tennista: anche il suo esame in Coppa Davis l’ha superato da vero campione. Segno di classe, anzi di grande classe. — E’ tanto difficile giocare in Coppa Davis?
— Francamente sì: ci si trova dinnanzi i più famosi tennisti del mondo, gente che sa il fatto suo e che è dif-
ficile battere. JLa Coppa Davis è la Olimpiade del Tennis: per emergere in questa competizione è necessario essere nettamente al di sopra della media. E’ la Coppa Davis che laurea il grande campione: è sempre stato così e sempre sarà così. Giorgio De Stefani era entrato nel suo argomento preferito : quello della Coppa Davis, la principale fonte della sua ragguardevole popolarità. A'el suo armadio privato fanno bella mostra coppe, trofei, sacchetti di medaglie, e tra questi un posto di preminenza è dedicato da De Stefani ai premi conquistati nella ” Davis ”, Poi a coronamento dei suoi ricordi il maestro ci mostrò tre mastodontici libroni sui quali egli ha fermato pagina per pagina la storia della sua vita.
Sfogliammo lentamente quelle pagine. .De Stefani nulla ha dimenticato nel compilarle. Dalla prima giovinezza, quando la madre famosa tennista, indi rizzò il suo pargolo allo sport della racchetta, alle prime vittorie, dalle foto ricordo che raffigurano il nostro campione insieme al re di Svezia ed al Reggente d’Ungheria Horty, per finire ai ritagli dei giornali di tutto il mondo. Tappe indimenticabili di una carriera indimenticabile. Notammo tra le altre una grande foto: De Stefani insieme ad altri famosi tennisti dettepoca. — Molti di essi non ci sono più — commentò amaramente il ” maestro ” — la guerra ha distrutto tante vite... Gli anni passano ed i miei trionfi mi sembrano sempre più lontani... — Ma lei non ha finito di servire lo sport italiano...
— E’ così infatti, e sono fiero ed orgoglioso di essere stato prescelto a rappresentare l’Italia in seno al C.I.O. insieme al conte Paolo Thaon de Revel ed al conte Alberto Bonaccosa. Noi tre siamo anzi, e per esser precisi, gli ambasciatori dello sport mondiale in Italia: per il C.I.O. lo sport non conosce confini nè barriere.
De Stefani non aggiunse altro; il suo volto esprimeva chiaramente la fierezza di dover assolvere un compito di così grande importanza. Il De Stefani tennista di fama mondiale, aveva lasciato il posto ad un De Stefani più inedito, un De Stefani tutto preso dalla sua missione. un De Stefani meno spavaldo di quando dominava gli avversari con una racchetta in mano, ma certo più umano, nella sua ben radicata convinzione che dalla fratellanza sportiva tra tutti i popoli, è possibile far nascere delle Olimpiadi rispondenti nello spirito e nella sostanza ai sublimi concetti del barone De Coubertin.
Enzo Sasso
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di propaganda e di azione su un piano veramente nazionale aveva dato o stava per dare i ineritati frutti. Orbene, mentre gli osservatori unanimi hanno rilevato capacità e preparazione, stile e possibilità in tanti dei 44 giovani in gara, un semplice sguardo alla loro graduatoria ci dice clic nei soli primi 15 figurano quattro sardi e due veneti, un campano e 3 liguri, 4 lombardi e 1 emiliano, rappresentanti una latitudine territoriale che, per il lavoro di ieri e le prospettive di domani, non abbisogna certo di commenti.
Classifica campionati ili snecialilà 1. 2. 3. 4. 5.
Fico ne . . Brivio . Libassi . Salvador Maggian
CAVALLO
6. Carnoli .
.
.
.
7. Rezzani . 8. Arosio
1. 2. 9. 4. 5.
.
Ficone . Brivio Carnoli . Rescazzi Libassi .
ANELI!
6. Arosio
7. Maggian 8. Rczzani
GUIDO FIGONE da cinque anni dominatore Due erano i principali obiettivi tecnici di questo Campionato 1952, seguito alla Olimpiade di Helsinki e che si affacciava al quadriennio che vedrà i Campionati del Mondo a Roma e culminerà all’olimpiade di Melbourne, ed entrambi sono stati appieno raggiunti, per cui i tecnici esigenti e la stampa che vi ha dato larga eco di attenzione e commenti si sono accomunati nel trarre un bilancio di generale soddisfazione. Nella categoria Seniori, ove dopo il vaglio di Helsinki le classifiche degli azzzurri potevano darsi per scontate in partenza, gli sguardi erano polarizzati su Guido Figone, agonisticamente, per assistere al raggiungimento del record di cinque vittorie detenuto
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dall’inobliabile Guglielmotti,, C tecnicamente, e questo era lI ’essenziale, per constatare se le due giornate grigie di Helsinki segnalavano un inesorabile limite del chiavarese oppure se erano state una parentesi già superata : e la gara ha veduto Figone non solo conquistare il titolo per la quinta volta, ma trionfare in continuità e stile ormai ben oltre le prestazioni di Helsinki, nettamente proiettato verso Roma e Melbourne. Fra gli Juniori, invece, si trattava di ricercarvi il nerbo delle squadre azzurre di domani, e di vedere se la faticosa, dura e lenta opera di questi quattro anni intesa a ricostituire la categoria e ad allargare sempre più il campo
1. Ficon
e
2. Brivio 3. Arosio
4. 5. 6. 7. 8.
.
PARALLELE
Rezzani . Maggian Rescazzi Libassi . Salvador
SBARRA Ficon e .............................. Maggian......................... Libassi Rezzani Carnoli Brivio Arosio . Rescazzi 7. MaggianCORPO LIBERO 1. Fic one . .
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.
2. Carnoli . 3. Arosio .
, .
4. Rezza ni . . 7. Brivio 5. Rcscazzi . . 6. Gallingani .
1. Ficone . 2. Maggian 3. Rescazzi
VOLTEGGIO .
4. Gallingani .
. .
. .
8. Rczzani .
.
5. Brivio 6. Arosio
6. Carnoli .
18,75 17,55 16,85 16,10 16,05 15,25 11 — 13,35
. . .
.
. . .. . . . . .
. . . . . . . .
19,25 17,70 17,35 17,15 16,60 16,05 15,95 15,90
. . . . . . . .
. . . . . . . .
19,10 17,30 15,90 15,75 15,70 15,30 15,05 14,45 19,05 18,95 17,05 16,65 16,60 16,25 16 — 15,60
9,50 9,05 8,70 8,35 8,15 8,10 8— 8— 9,80 9,60 9,50 9,40 9,30 9— 9— 8,90
Ha davvero motivo di prendersela il rubizzo Commissario Tecnico dei dilettanti ciclisti della strada, Giovanni Proietti, quando afferma che quest’anno deve ricominciare da capo il lavoro di selezione in quanto i migliori del suo pacchetto di giovani assi hanno attraversato il Rubicone gettando alle ortiche la maglia bianca del dilettante. Guardate infatti. L’ ossatura della squadra azzurra dei dilettanti è passata in blocco ad alimentare le file degli indipendenti: Luciano Ciancola, Bruno Monti, Gino Guerrini, Michele Gismondi, Gianni Ghidini e Mino De Rossi, per non citare che i maggiori, sono ormai in possesso di contratti che oscillano sulle 70.000 mensili (ma il campione del mondo Ciancola tocca le 100.000) e sarà interessante vedere come se la caveranno nei primi confronti con i professionisti. Altrettanto interessante è comunque osservare in sede di preventivo, come potranno i dilettanti azzurri mantenersi il ruolo di primaria importanza che, quali rappresentanti del ciclismo italiano, hanno tenuto nell’arengo internazionale tanto da detenere il titolo assoluto nel 1951 con Ghidini e nel 1952 con Ciancola. Benché come abbiamo detto le file dei nostri rincalzi siano state depauperate dal salto di categoria dei migliori, molti altri elementi sono pronti per rimpiazzare i ruoli di preminenza raggiunti dagli ex compagni dilettanti. La palma del capofila della categoria dovrebbe spettare a Vincenzo Zucconelli. tricolore della strada. Su questo elemento il C. T. ripone molla fiducia sì da classificario tra le più certe promesse del domani. Fa della «tenuta» la sua specialità ed è fortissimo sul passo ed anche se non è imbattibile in salita, riesce a non perdere e cessivo terreno restando sempre nell’ambito dei primissimi. Dal punto di vista fisico è dotatissimo e le sue caratteristiche antropometriche confermano nell’atleta della Sancarlese di Ferrara (nato a Berrà il 13 febbraio 1932) il corridore di razza: è alto infatti m. 1,72, pesa kg. 73 e mezzo, ha una capacità polmonare di It. 5.350 e ha a riposo 50-52 pulsazioni sintomo dell’equilibrio perfetto del suo organismo. La certezza della buona stoffa di Zucconelli del resto balza evidente da quella autentica caccia che al tricolore hanno fatto le maggiori case industriali italiane nell’intento di assicurarselo per farlo
ULTIMA COVATA per i/ ciclismo azzurro
debilitare tra gli indipendenti. Ma questa volta ha vinto — tra l’altro — anche Proietti il quale si è imposto, avvalendosi dell’appoggio dell’UVI, nell’intento di conservare alla squadra azzurra dei dilettanti una pedina dell’importanza del campione d’Italia, pei- cui Zucconelli ha rinviato di un anno il grande salto. Altro elemento da seguire sarà Ermes Bernardi che fu riserva alle Olimpiadi. 11 ragazzo era di già maturo per il passaggio di categoria ma ha preferito correre ancora tra i dilettanti. Bernardi (da non confondersi con l’omonimo corridore già da tempo scomparso dallo sport agonistico) è alto 1,72, pesa kg. 72,500. ha la stessa capacità polmonare e le stesse pulsazioni di Zucconelli. ma del campione d’Italia ha quasi quattro anni in più essendo nato a Tori-ile (Parma) 1’11 novembre 192S. Identico discorso per Dino Bruni, anch’egli emiliano e riserva ad Helsinki, già campione d’Italia degli allievi, corridore completo che sa farsi valere sul piano, in salita e in velocità. Tra i giovanissimi dell’ultima covate» v’è il diciannovenne Franco Giorgi della S. S. Pignone di Genova che vanta come una perla nel suo invidiabile record di vittorie il successo in volata del « Criterium dei Giovani ». Pinarello. ma soprattutto Morettini. hanno l’impegnativo compito di raccogliere l’eredità pesante di Enzo Sacchi. il fiorentino che dopo la vittoria, in due campionati del mondo e all’olimpiade, si schiererà tra i professionisti cercando di spezzare quella catena di successi stranieri in un settore dove mai nessun italiano si è fregiato del massimo alloro professionistico. E che Morettini possa non far rimpiangere l’assenza di Succhi è stato dimostrato recentemente dalle prove che il possènte velocista bergamasco ha saputo fornire al Velodromo d’inverno. Anche sull'ex campione d’Italia dei dilettanti, Carlo Masarati, è lecito formulare qualche buona previsione anche se lo sviluppo della annata appena trascorsa non è stata del tutto favorevole a questo ragazzo che sembra in possesso solo
di un ottimo spunto di velocità non accoppiato del resto a una serietà di intenti necessaria ed indispensabile in chi vuole arrivare in alto nel mondo dello sport. Di proposito ho lasciato per ultimo in questa breve rassegna un atleta che a mio parere farà molto parlare di sé: si tratta del ventenne campioncino dell’Aurora di Chiavari, Renato Ponzini, che ha concluso la sua stagione tra le maglie bianche con un probante successo al « Giro di Puglia e Lucania ». In quella corsa il ligure mostrò quanto basta pei- fargli prevedere una brillante carriera. Forte sul piano, deciso in salita e veloce agli arrivi Ponzini sa farsi rispettare da ogni avversario ma quel che in lui depone favorevolmente è l’intelligenza. Nella gara a tappe in Puglia e Lucania Ponzini seppe superare Bruno Monti il quale indiscutibilmente era il migliore del lotto, e proprio sul piano della tattica, dell’intelligenza. Approfittando del fatto che tutti guardavano il romano Ponzini si portò nelle prime posizioni, poi resse all’offensiva di Monti e seppe resistere all’azione del romano sulla più notevole asperità della gara aggiudicandosi quella corsa che pure contava alla partenza i mig liori dilettanti del momento. In quella corsa ebbi anche occasione di notare la buona disposizione del veneto Uliana che fu la prima maglia bianca, dei toscani Falaschi e Benedettini e del bresciano Milesi che si aggiudicò il premio riservato al miglior arrampicatore. Laudi. Balsamini, Buratti. Gianneschi e i romani Faggianì, Marcoccia e Imperi potrebbero rappresentare validi rincalzi nel mondo dilettantistico dei corridori su strada mentre dall'Abruzzo scalpita con piepotente decisione qùell’altro puledro di razza che risponde al nome di Fantini, valido rappresentante italiano al campionato mondiale del Lussemburgo e forse il miglior collaboratore di Ciangola che su quel circuito doveva fregiarsi del titolo iridato. Xino Lombardi
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PALLACANESTBD E PROFESSIONISMO Assurto al rango di secondo gioco di squadra, dopo il calcio, per il pubblico che lo segue e per i giovani che Io praticano, il basket sta inesorabilmente seguendo in tutto e per tutto le orine del fratello maggiore. L’ultima volta ci occupammo di uno dei tanti aspetti del problema: l’elemento straniero: ora è la volta del professionismo. Se oggi si può cavillare e sofisticare sul dilettantismo di questo o di quel giocatore, di questo o di quel giocatore-allenatore, non si può eliminare l’elemento più importante e cioè l’esistenza del problema. Troppi sono i segni che ci inducono ad asserire che non tarderà il giorno in cui il professionismo sarà un fatto compiuto, accertato ed accettato. Sarà un bene o sarà un male? Non si può dire nulla fin d’ora. Certo è che di ogni cosa esiste un dritto e un rovescio ed anche la medaglia del professionismo avrà probabilmente l’uno e l’altro. Intanto è necessario fare una constatazione di carattere generale: ai tempi attuali lo sport — checché ne dica... l’opposizione — ha dirottato di parecchio dai presupposti-base di una volta. E’ sufficiente che ad una manifestazione qualsiasi riesca a presenziare normalmente un pubblico di una certa entità; basta che, improvvisamente, ci si accorga della mancanza di impianti, di attrezzi, di un’organizzazione che possa fronteggiare adeguatamente il nuovo stato di cose, che, altrettanto immediatamente, ci si avvede che quello sport è finito. E’ finito, cioè, come attività agonistica, come estrinsecazione del più puro dilettantismo ed è passato nel novero degli «spettacoli». Oggi la pallacanestro è già avviata in questo senso; il pubblico — in continuo crescendo — vuol veder giocare prima di veder vincere; e per ottenere ciò dalla squadra è necessario che essa sia forte. Ma, per avere la squadra forte, ci sono due strade: o un vasto allevamento di giovani ai comandi di un buon allenatore, oppure portar... via alle altre squadre il meglio dei suoi atleti. E quest’ultima è la via più battuta. Ma come si può fare? Certo con gli incassi non si può nutrire un professionismo, per 10 e più persone. Questo è vero ma fino a un certo punto, perché è bene sfatare un po’ questa leggenda degli incassi anemici. Le squadre più forti, oggi, sono quelle fornite di ampi locali coperti che possano ospitare diverse migliaia di persone. Si guardi al Borletti, alla Virtus, al Gira, alla Roma, alla Reyer, al Varese, al Napoli. Si pensi, a proposito di Roma, ai 3.000 spettatori paganti di Roma-Borletti dello scorso
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anno nella Piscina del Foro Italico; si pensi che, se vi fosse un locale adatto, i 3.000 diventerebbero presto una cifra abitudinaria; si pensi agli incassi di Sala-Borsa o a quelli della Fiera. Con queste somme le Società riescono a coprire quasi totalmente le spese del Campionato, c questo non è poco. Spesso, poi, dietro la sigla sociale, c’è il conto in banca dell’industriale o del mecenate. E si sa che, pagare per pagare, il finanziatore vuole soltanto il meglio che c’è sul mercato. E se non si tratta di pagamento diretto, ecco ottimi ripieghi che potrebbero essere definiti criptoprofessionistici: c’è la sistemazione del giovane con un buon impiego, grazie alle conoscenze c alle amicizie del magnate; c’è la sistemazione come allenatore-giocatore nella nuova sguadra; c’è il pagamento delle tasse universitarie e della pensione, ecc. Tutto questo esiste già, sebbene in misura ridotta e sporadica. Occorrerà molto tempo a che la cosa si generalizzi? Non crediamo. In due o tre anni il professionismo sarà una cosa ufficiosamente riconosciuta ed accettata. Man mano che il giro... chiuso s’ingrossa, la caccia all’elemento buono aumenta. E il circolo è questo: pubblico in aumento perché la squadra gira benino: necessità di mantenere la posizione raggiunta col rinforzare la squadra o, almeno, trattenere gli elementi buoni. Oppure acquisto dell’elemento buono affinché la squadra migliori c il pubblico, conseguentemente, si interessi ed affluisca... Ed il paradosso, ora, è questo: chi contribuisce a questo movimento giocatori è proprio quel minuscolo numero di Società che preferisce la seconda strada del bivio: cioè quella d’incoraggiare l’allevamento che fornirà, attraverso la quantità, la qualità. Staremo a vedere, intanto, il risultato pratico che darà la disposizione federale sulla obbligatorietà, da parte delle Società della Divisione Nazionale, di organizzare anche una squadra juniores. L’idea è buona ma, per ora, resta il fatto che si fa più presto a prender giocatori già collaudati altrove, pubblico, classifica, capacità di locali, finanze del mecenate permettendo. E’ una corsa — secondo il nostro avviso — inarrestabile, che se stronca l’elemento primo, l’essenza stessa dello sport, cioè l’agonismo puro, d’altra parte lascia intravedere anche una definitiva e decisiva via d’uscita dal vivacchiare, dal vegetare e dal pressappochismo tecnico in cui da tanti anni si dibatte il cestismo italiano. Giovanni Góniez de Terdn
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GIOVANI
RAGGI Il calcio italiano per ritornare agli splendori del passato ha bisogno di giovani: sono essi che danno impulso allo sport in generale, ed è ad essi che le società italiane dovrebbero offrire la maggiore assistenza, non disgiunta da una certa comprensione.. E’ doveroso comunque riconoscere che in questo campo molto si è fatto, ed oggi qualsiasi squadra conta nelle file parecchi imberbi calciatoli, destinati a crescere col passare degli anni e con l’acquisizione della necessaria esperienza. Amleto Frignani e Giancarlo Bacci, rispettivamente del Milan e del Bologna, sono tra i tanti che nell’attuale campionato si vanno imponendo in campo nazionale e. seppure timidamente, in quello internazionale.
Da parecchi anni gli sportivi italiani scrutano preoccupati l’orizzonte calcistico, con la speranza di scorgervi qualche ala sinistra di classe: perchè, se è vero che quanto ad interni siamo in una situazione precaria, non è men vero clic i n. 11 degni di considerazione sono altrettanto rari. Qualche anno fa pe.r la verità, Carapellese suscitò tante speranze ed anche molte illusioni: il suo gioco di serpentine c di scatti improvvisi, provocò l’entusiastico commento di coloro che ebbero la fortuna di ammirarlo in stato di grazia. Purtroppo, però, quello di Carapellese fu un fuoco di pochi anni, perchè l’attuale bianconero calò subito in modo pauroso, non riuscendo mai
FRIGNAMI più a ritrovare la vena di un tempo. Così tecnici e calciofili sono rimasti con la mano destra poggiata sulla fronte a mo’ di visiera, osservando attentamente i nuovi coscritti c frattanto consolandosi alla vista dei Cervellati, dei Muccinelli, dei Burini c dei dei Boscolo, intenti a fare lunga fila dinnanzi allo sportello dov’è in distribuzione il lascia passare per l’ingresso nel settore destro della Nazionale azzurra.
Ma da un po’ di tempo in qua tecnici e sportivi si sono accorti che baldanzoso• e spavaldo si è fatto sotto un ragazzetto, dal nome leggermente prosaico di Frignani, il quale Frignarti non si è accontentato di conquistare subito il posto di titolare del Milan, non s’è sentito nemmeno appagato dal fatto che il suo debutto in serie A l’ha compiuto con tanto di scudetto tricolore sul petto: evidentemente tutto ciò non gli è bastato, e per questo s’è già più volte imposto all’attenzione del C.U. per la Nazionale che l’ha schierato ultimamente a Palermo contro la Svizzera. Il terzino della Fiorentina Cervato, fu l’artefice un giorno della fortuna di Frignani. State a sentire come andò. Si era al principio del 1951 e l’allora B.B.C. decise di far disputare ai selezionati per rivestire la maglia azzurra, un allenamento in quel di Parma. Quale squadra allenatrice fu prescelta la Reggiana, compagine leggera ed affiatata, nella quale i giovani per numero e baldanza dettavano legge. Si sa cosa succede in questi ca-
si. I nazionali che se la prendono comoda e i ragazzetti dell’undici provinciale che ci danno dentro come matti. Già, questo è vero, però la classe non è acqua e finisce sempre per emergere alla distanza. Si pensò ad esempio che un Cervato in difficoltà contro l’ala destra della Reggiana, non avrebbe tardato ad imporre i diritti della sua maggior classe. Ma i minuti passavano, e quell’impertinente di Frignani continuava a filtrare come un razzo, tra le maglie dei celebri difensori attesi fuori degli spogliatoi da una turba vociante e frenetica di cacciatori d’autografi. Busini e Gomiti cominciarono ad osservare interessati quell’aletta, che sembrava aver fatto colazione con panini imbottiti di dinamite prima di scendere in campo. Dopo l’allenaincnto, che certo Frignani ricorderà per tutta la vita, Busini si avvicinò ad Antonini, allora trainer della Reggialia e tra i più convinti assertori delle grandi qualità del suo pupillo. E Antonini, il cui cuore è rimasto ammantato del rosso e del nero del « suo » Milan, consigliò a Busini l’acquisto di Frignani. Combi se ne avvide, ma subito pensò che un’ala destra ben poco utile sarebbe stata e alla Juve ed allo stesso Milan, che aveva ormai valorizzato Burini. A dir la verità la medesima osservazione fece anche il direttore sportivo xnilanista, ma Antonini lo rassicurò, dicendogli che Frignani per quanto di nome Amieto, si sarebbe subito deciso a passare armi e bagagli nel settore
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sinistro, grazie alla sua rara qualità di perfetto ambidestro.
quello italianissimo del « Frignanino » di Fessoli.
* « <:• Fu così che il « rubacuori » di Reggio si trasferì a Milano, deGiancarlo Bacci fu scoperto da eiso ad attendere la sila ora. La Viani nel Viareggio. Il buon Gipoccasione del resto non si fece po quand’era alla Lucchese, gitroppo aspettare. Infortunalo Rcrava spesso per i campi minori nostq, Czeizler decise di far esortoscani: inforcava gli occhiali da dire il ragazzo a Como (stagione sole per non farsi riconoscere, av’51-’52). Frignani conquistò sul foggiava il volto all’aria trasccampo i suoi bravi galloni da caguata di inio capitato lì per caso, porale: educato e compilo, chiee,d osservava attentamente tutti se scusa al buon « Toeeto » al quei ragazzoni che sugli irrego«piale stava per soffiare il posto lari terreni locali saltavano come in squadra, indi pregò il suo anpuledri imbizzarriti. Fu così che gelo custode Padroni di conce- ; Viani adocchiò i Galli ed i Bacci dergli la « pista », si rimboccò le c se li rimorchiò, legandoli ben maniche c disse chiaro e tondo bene al suo carro. Ma se con che la Serie A era pane per i Galli, Gippo andò subito d’accorsuoi denti di ventenne (è nato il do, con Bacci invece l’attuale 6 marzo 1932). ribadendo tale aftrainer bolognese, dovette faticafermazione la domenica appresre non poco per comprendere l’inso a Milano, dove segnò alla dole del ragazzo di Peretola. PerSampdoria il suo primo gol del chè Bacci è stato sempre insofmassimo campionato, e conferferente ai legami ed alle restrimandola definitivamente nella zioni: egli non ha mai approvato presente stagione che lo vede la vita del subordinato, di colui sempre tra i migliori in campo. che obbedisce in silenzio fermando le sue rimostranze a semII gioco di Frignani è quello plici segni di diniego col capo. dell’ala nata. Tutto egli ha delBacci è stato sempre un cerbiat1 estrema, dallo scatto subitaneo e to selvaggio alla continua ricerca improvviso alla corsa ritmica e della libertà e dell’aria pura: è composta, «lai cambio di velocità un aspetto naturale del suo caalle finte sempre nuove ed orirattere. ed inutile sarebbe il tenginali, dallo stile perfetto al tiro tare di cambiarlo. efficace ed insidioso, per finire Ad un certo punto della sua ad una buona dose di mordente, carriera. Battei s’imbattè in uno segno che il ragazzo « vive » la che, quanto a capricciosità e punpartita, quasi mai astraendosi da tigliosità, lo superava di gran essa, cosa comune in molti suoi lunga: era questi Fulvio Bernarcolleglli che. pur vanno per la dini. L’ex centro mediano della maggiore. Roma di Testaccio, ha sempre A Milano il calcio è più imavuto (ed ha tuttora) per i giovaportante della politica e «Ielle rinissimi una predilezione particovendicazioni salariali, ed a Milare: le sue lasche erano piene di lano gli sportivi locali se ne infoglietti di carta, sui quali Fulvio tendono moltissimo. A questo si appuntava decine e decine di ilaggiunga che qualsiasi ala sinilustri sconosciuti; i suoi articoli stra. prima di ricevere l’approed i suoi resoconti non innalzavazione dei meneghini, deve sovano mai i celebrati assi, ma si stenere l’esame di abilitazione soffermavano a parlare «lei cocontrapposto al più tremendo descritti, di coloro cioè che magari gli avversari: nientemeno che a per la prima volta erano assurti Nyers, detto « le grand ». Ebbeagli onori della Serie A. Per quene Frignani non solo ha superato sto Bernardini rischiava l’impoa pieni voti l’esame; v’è di più: polarità, ma a lui poco imporegli s’è conquistata tutt’intera la tava. simpatia dei milanesi, i quali Quando Fulvio vide Bacci non sembrano seriamente intenzionati riuscì più a dimenticare il suo a sostituire nel loro cuore il nome gioco spumeggiante e spavaldo, c di uno straniero (Nyers) con lo annotò con gli altri. Poi il
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gioino che gli fu affidata la guida «Iella Roma, Bernardini cavò dal cassetto i suoi segreti foglietti ed acquistò tanti e tanti calciatori la cui principale benemerenza era rappresentata dall’età: Bacci fu tra i primi, anzi il primo. Ma Bacci e Bernardini capitarono alla Roma nel più brutto periodo della storia della società giallo-rossa, periodo che culmino nella retrocessione. Ambedue furono sommersi c quasi annientati: di Giancarlo e Fulvio si misero in mostra solo i lati negativi, sorvolando sulle tante qualità del giocatore e sulla buonafede dell’allenatore.
Bacci lasciò Roma la stagione scorsa per trasferirsi in quel di Udine: un anno di provincia gli ha fatto veramente bene, e nel presente campionato il ragazzo è passato al Bologna, dove ha ritrovalo Gippo Viani. I due si sono compresi subito, ed oggi Bacci appare trasformato nel fisico e nel morale. Il gioco del toscano è altamente redditizio c sufficientemente incisivo: il suo tocco di palla è • raffinato ed il suo dribbling è sconcertante ed efficace. Un’altra dote peculiare di Bacci è il tiro, un tiro secco e potente, che dà alla palla una traiettoria tesa e tagliente: se quel tiro è indirizzato nello specchio della porta non perdona. Bacci è un calciatore estroso che va a sbalzi e che quasi mai nei momenti di scarsa vena chiede ausilio alla volontà ed alla tenacia: questo è vero, ma è altrettanto vero che Bacci è un calciatore estemporaneo che si scatena d’improvviso c che segna dei goals stupendi.
Questo è Giancarlo Bacci : un giovanissimo (è nato a Peretola, vicino Firenze, il 17 giugno 1931) che sotto la guida di Gippo Viani di strada ne farà parecchia e tutta in salita.
* •»
-À-
Così vi abbiamo raccontato come Amleto Frignani c Giancarlo Bacci son giunti alle porte della celebrità: al di là di quell’uscio, li attende la qualifica di « assi » del calcio mondiale. ESA
OOP GLI MOGGI DI W / /
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Come si sono comportati i nostri atleti nei campionati europei di Judo? Data la formula ad eliminazione diretta, senza quindi una possibilità di stabilire una concreta classifica individuale e collettiva, si dovrebbe constatare, come essi non abbiano fatto nulla di più e di meglio di quanto non fecero con l’opaca esibizione dello scorso anno. Invece non è stato cosi. La stampa ed i tecnici sono stati concordi nell’affermare il miglioramento tecnico ed agonistico degli azzurri, tra i quali Elio Volpi gode, e ce ne siamo accorti, di una discreta fama negli ambienti judoistici internazionali. Non era in palla, il buon Elio, tanto che forse ha .procurato a noi la massima delle delusioni, in (pianto deve il mancato conferimento della cintura nera appunto alla speranza di una sua affermazione nel campionato europeo delle cinture marroni. Invece gli è andata male: si è trovato al primo turno a competere con il francese Briskine, che doveva poi vincere il titolo ed è stato eliminato dopo una discreta esibizione. Cosi gli è andata male nella gara per categorie di peso, dove passò il primo turno per forfait del tedesco, ed in semifinale fu eliminato dal francese, anch’esso vincitore in finale. Meglio si è comportato nella gara per il titolo assoluto: avversario al primo turno di una cintura nera svizzera, lo eliminava in 30”, ma in semifinale trovava la strada sbarrata dall’austriaco Jacquemont e cedeva, sia pure con onore. Tra le altre è da segnalare la prova brillantissima di Gaddi. Dispari al primo turno, Gaddi, cintura bleu. incontrava in semifinale l’abile olandese De Nauivelaerts de Age. cintura nera 2" dan. e costui ha dovuto sudare le sette camicie per aver ragione, dopo due prolungamenti del combattimento, e per decisione arbitrale in assenza di punti, dell’avversario italiano. E’ stato, in verità, l’unico verdetto in tutta la serata delle eliminatorie, accolto con una salve di fischi da parte del correttissimo e sportivissimo pubblico: non vogliamo dire e sostenere (pii che Gaddi sia stato defraudato di una vittoria: ma è stata per lui e per noi una sconfitta che ha dato soddisfazione quanto una vittoria. Non bello il comportamento di Canzi. Tecnicamente ha costretto l’avversario francese ad uno sforzo rilevante perchè solo dopo prolungamento esso trovava il destro di conquistare il punto: verso il pubblico, che lo ha e giustamente beccato, il milanese ha assunto un contegno poco riguardoso. Ottima la squadra: opposta all’Olanda. che, come l’Austria era la rivelazione
dei campionati, pii italiani persi i due primi incontri di Tempesta e di Cecchini ( quest’ultimo battuto nettamente dal colosso Gessjnck) si affermavano mediante i pareppi di Passarelli. Canzi e I olpi. e l’avversario di Volpi era il 2" dan Sneyders, contro avversari tutti qualificati cinture nere. L’impressione generale e stata quella che in Italia si siano fatte le cose con eccessiva severità, tenendo bassa la qualifica in cinture: cosa che non avviene in altre nazioni. E’ però da dire che se i nostri atleti sono tecnicamente bene impostati, occorre per essi qualcosa di più. Abbiamo sostenuto che come bagaglio tecnico sarebbe indispensabile la venuta di un insegnante giapponese (e trattative in tal senso sono in corso) come per Finipostazione agonistica occorrerebbe qualche buona cintura nera francese (ed anche in tal senso sono in corso trattative). Questa affermazione, peraltro, non vuole assolutamente suonare condanna dei nostri entusiasti e volenterosi maestri, che hanno dato tutto quello di cui erano in possesso, e che hanno creato le solide basi per lo sviluppo futuro del loro insegnamento. Lo judo italiano è ad una svolta: ha tutti i presupposti per compiere qualcosa di molto buono, ma è assillato unicamente c sommamente dalla mancanza di mezzi finanziari idonei per questo qualcosa. Sappiamo che la madre FIAP. e specie il suo Presidente. hanno a cuore questa disciplina sportiva e che si preoccupano della situazione in cui si dibatte. Speriamo che con il loro aiuto si possano attingere i fastigi che maestri, lottatori, dirigenti éd appassionati perseguono. L’ottima impressione generale suscitata a Parigi ha avuto una conferma a Marsiglia. dove la squadra italiana, incontrando la rappresentativa della Provenza
IMPORTANTE! Per ricevere " Stadium,, per tutto il 1953 occorre aver rinnovato Vaffiliazione per l'anno 1952-53. Le Unioni Sportive che ancora non avessero provveduto sono pregate di affrettarsi ! !
mercè il valido interessamento e le fatiche organizzative del maestro marsigliese prof. Zen, ha trovato la via della sua prima, e certamente non ultima, affermazione vittoriosa alFestero. La severità italiana nel conferimento delle cinture ha avuto la sua riprova nell’incontro marsigliese, ove a parità, o quasi, di cinture, i nostri hanno conquistato meritata vittoria.
Iniziava Tempesta, riabilitandosi di Parigi, strabattendo, con due punti, in pochi secondi un pari grado cintura arancione. Proseguiva, brillantissimo. Gaddi che alle prese con una pari cintura bleu ed. in svantaggio di un punto, pareggiava e vinceva. Successivamente la cintura arancione Passarelli contro una superiore cintura verde. Cecchini e Infranzi contro pari cinture marroni e infine Elio Polpi contro una cintura nera imponevano il pareggio, assicurando la vittoria finale (dia nostra rappresentativa. Commoventi le accoglienze di Marsiglia. Al nostro Consolato Generale, al Municipio di Marsiglia, ovunque, i nostri sono stati fatti segno a manifestazioni di simpatia, tanto che si può considerare la riunione come una autentica festa di amicizia italo-francese.
Una tale amicizia rimane purtroppo solo nell’ambito agonistico. Ed è già per il vero molto bello. Se entriamo nel campo direttivo e diplomatico le cose cambiano. La Francia non digerisce di non essere lei al comando dello judo continentale, e tenta in tutti i modi nei Congressi, a mezzo dei suoi qualificati rappresentanti, di agguantare quello scettro che le nazioni associate non si sentono di conferirle. C’è stato il Congresso Straordinario della Federazione Internazionale a Parigi. In tale Congresso è intervenuto il rappresentante personale del prof. Kano. il signor Tashiro, che ha portato l’accettazione del Giappone alla Presidenza della Federazione stessa offertale a Zurigo. e l’adesione del Giappone alla Federazione. C’è stato il Congresso delCUnione Europea. in cui. in contrasto con il ■ suo Presidente, il francese sig. Marcelin ha finalmente accettato la carica di Segretario Generale délTUnione. Queste le cose più importanti tra quelle discusse. Ora doY-rà entrare in funzione la nuova Presidenza Giapponese, che sembra intenzionata a lasciare il Segretariato Generale in Europa. Provvisoriamente anche questa funzione è affidata alFItalia.
Aldo Torti
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sulle Federazioni Sportive Nazionali F. M. I. Visita medica ai corridori automobilisti e motociclisti
Allo scopo di addivenire ad un accordo definitivo circa le modalità per le visite mediche ai corridori automobilisti, ha avuto luogo in questi giorni uno scambio di vedute tra il prof. Giuseppe La Cava, Presidente della Federazione Italiana Medico-Sportiva, ed il colonnello Sandon, Segretario Generale della Commissione Sportiva Automobilistica Italiana. Si è stabilito che i corridori automobilisti debbono essere sottoposti, giusta le disposizioni della legge sulla « tutela sanitaria delle attività sportive », a visita medica prima di poter ottenere la licenza. Anche per quanto riguarda i corridori motociclisti, gli stessi accordi sono intercorsi tra la F.M.S.I. e la Federazione Motociclistica Italiana.
u. S. V. 1. Medaglia d'oro a Straulino e Rode
La presidenza del C.O.N.I. ha assegnato ad Agostino Straulino ed a Nico Rode una medaglia d’oro in riconoscimento della brillante vittoria da essi riportata nella XV Olimiuade di Helsinki 1952. Il Consiglio Direttivo della U.S.V.I. ha deliberato di donare a Straulino ed a Rode un orologio d’oro da polso in ricordo delle splendide affermazioni conseguite nella stagione agonistica testé terminata.
U. V. I. Le cariche federali
i,
I
I II f
« Si è riunito a Roma il Consiglio Direttivo eletto neH’Asseinblea N’azionale Ordinaria di Gardone e così composto: Presidente: Adriano Rodoni; ’ Vice Presidenti: Piero Sala, Elio Rimedio, Giuseppe Ghetti; Consiglieri: Tino Rolle, Amedeo Guizzi, Ottaviano Merenda, Cassio Macchietti, Amleto Lenzi, De Giorgi Cesare Walter, Antonio Improta, Pietro Morelli, Mosé Sanna. Del Consiglio fanno parte di diritto: Guido Robecchi (per l’ANCMA), t ino Cinelli (per l’ACCPI), Vittorio Strumolo (per la LIV), Alberto De Michelis (per l’ANUG). Assenti giustificati: Robecchi e Stru-
28
molo. Il Collegio Sindacale è così composto: Presidente: Giovanni Mingatti; Componenti: Quinto Maicaccia, Sartore Domenico; Supplenti; Giovanni Santandrea, Araldo Laboranti. Il Consiglio Direttivo ha preso le seguenti decisioni: NOMINA SEGRETARIO GENERALE — E’ stato confermato nell'incarico il rag. Rodolfo Magnani. NOMINA DEL TESORIERE — E’ stato nominato all’incarico di Tesoriere il Vice Presidente Elio Rimedio.
NOMINA COMMISSIONI PERMANENTI — Le Commissioni Pei nianenti di cui al titolo VI11 del Regolamento Organico sono state così composte: — Commissione Tecnico Sportiva (C.T.S.) - Presidente: Umberto Malinverni; Componenti: Carlo Dondena, Ernesto Chiappe; Segretario: Mario Mariani. — Commissari Tecnici - Alfredo Binda (Professionisti Strada): Giovanni Proietti (Dilettanti Strada); Guido Costa (Pista); — Commissione di Appello e Disciplina (C.A.D.) - Presidente: Tullio Brofferio; Componenti: Alfredo Bagnoli, Mario Braccini; — Commissione Carte Federali (C.C.F.) - Presidente: Sebastiano Concas; Componenti: Francesco Gcminiani, Andrea Gola. NOMINA ALTRE COMMISSIONI: — Commissione per il programma sperimentale della pista (alle dipendenze della C.T.S.): Vittorio Strumolo, Fulvio Astorri, Arnaldo Carli; — Commissione per le Convenzioni - Pietro Sala, Sebastiano Concas, Umberto Malinverni, Rodolfo Magnani.
F. I. P. S. Inquadramento' della attività
agonistica pesca sportiva
Il Consiglio Direttivo della Federazione Italiana della Pesca Sportiva nella sua recente riunione ha adottato le seguenti decisioni: — fusione in un’unica competizione — con classifica finale combinata — dei campionati nazionali di pesca lacuale, fluviale, marittima, nonché quello di tecnica del lancio. La competizione comprende quattro prove, ciascuna delle
quali è fine a se stessa per quanto ha attinenza al campionato della singola specialità. L’organizzazione di questi* quattro gare viene assunta direttamente dalla Federazione; — istituzione di campionati provinciali di pesca nelle acque interne, da concludersi mediante una gara finale, anch’essa organi/., zata direttamente dalla Federazione, per la disputa di un «Gran Premio F.I.P.S. »; — istituzione di una « Classilica d’Onore » individuale che prevede il conferimento di medaglie d’oro a tutti coloro che totalizzano, a partire dalla stagione agonistica 1951, un certo numero di vittorie assolute, in una o più delle specialità agonistiche controllate dalla Federazione. Lo studio dell’applicazione pratica dei predetti principi, come pure quello relativo ai campionati nazionali di pesca subacquea, è stato demandato alla Commissione Sportiva Federale e le norme relative saranno diramate con apposita circolare.
I Trofei Helms per il 1952
La fondazione atletica Helms di Los Angeles (U.S.A.) dopo una inchiesta compiuta verso tutte le autorità sportivi* del mondo, ha proceduto alla assegnazione del Trofeo Helms per il 1952. Come è noto, il Trofeo viene assegnato all’atleta di ciascun continente che abbia particolarmente meritato durante Pannala sportiva. Gli atleti già premiati non possono ricevere per la seconda volta il Trofeo. I vincitori sono i seguenti: per il continente africano: Joan Harrison, nuotatrice campionessa olimpionica (100 metri sul dorso); per l’Asia: K. 1). Singh (India), capitano della squadra hockey su prato dell’india, vincitrice per la quinta volta del titolo olimpionico; per l’Australia: Marjorie Jackson, vincitrice dei 100 e 200 metri piani ai Giochi Olimpici di Helsinki; per l’America del Nord: Horace Ashenfeltcr (U.S.A.), vincitore della corsa 3.000 metri siepi ad Helsinki; per il Sud America: Reinaldo Gonio (Argentina), secondo nella gara di Maratona ad Helsinki. Nel 1951 il Trofeo per l’Europa era stato assegnato al nostro Adolfo Consolini. Un altro italiano, Mario Lanzi, ha ricevuto lo stesso onore. Grandissimi atleti come Zatopek non sono entrati nella graduatoria perché avevano già ricevuto il Trofeo in precedenza.
• UN ALLENATORE JUGOSLAVO PER LA PALLAVOLO. — Entro il mese di gennaio sarà in Italia il tecnico .jugoslavo Trina.jstic Iva, ingaggiato dalla Federazione Italiana Pallavolo in qualità di allenatore federale. E’ prevista la sua utilizzazione nei principali centri italiani, dove saranno tenuti corsi per allenatori e di aggiornamento tecnico. Risulta che il Trina.jstic si recherà come prima tappa a Parma, per concordare i programmi col Commissario Unico, prof. Del Chicca.
o BULGARIA-ITALIA E GERMANI AITA LIA DI PALLACANESTRO? — Alla Federazione Italiana Pallacanestro è pervenuto un invito da parte della Bulgaria per un incontro fra le nazionali dei due Paesi. La partita, secondo l’iniziativa bulgara, dovrebbe giocarsi a Sofia a giugno o luglio del corrente anno. La F.I.P. si è riservata di decidere in proposito. Anche la Germania ha reso noto alla F.I.P. che sarebbe lieta di organizzare un incontro fra le due « nazionali ». La data di effettuazione della gara dovrebbe cadere nel novembre dell’anno in corso e la località di s\olgimcnto verrebbe ad essere la città olimpica di Garin isch-Partenkirchen.
© PESCA SPORTIVA IN PIEMONTI'). — La Federazione Italiana della l’esca Sportiva rende noto che si stanno svolgendo in questi giorni fra la propria Presidenza e quella del Consorzio Tutela Pesca Piemonte e Liguria intense e laboriose trattative per la realizzazione di una comune linea di collaborazione fra i due Enti neH’interessc dello sviluppo della pesca nella Regione. Il cordiale spirito di cooperazione che anima i dirigenti dei due organismi, i quali agiscono in stretto contatto con i rispettivi esponenti delle provincia interessate, lascia sperare in una rapida e favorevole conclusione degli accordi in corso di esame e di perfezionamento, fra i quali uno dei maggiori ha per oggetto una nuova regolamentazione comune dell’eser-
DI TUTTO UN PO' cizio della pesca in tutte, le acque riservate comunque gestite in Piemonte dai due Enti. In particolare questa iniziativa, di cui si prevede assai prossima la conclusione, sarà motivo di viva soddisfazione per tutti gli interessati i quali ritrarranno un immediato e considerevole miglioramento nelle attuali condizioni di pesca, quale prima attuazione pratica dello spirito di sincera e fattiva collaborazione instaurato fra i due Enti. In proposito sono recentemente apparse su giornali torinesi alcune inesatte anticipazioni che sono da considerarsi prive di fondamento. 121 VITTORIE ALL'ESTERO DEI PUGILI ITALIANI NEL 1952. — La F.P.I. ha compilato una statistica di fine d’anno sulla attività che i pugili italiani hanno svolto nel 1952 in ben 15 Nazioni d’Europa, d’America e d’Africa. Hanno espatriato, udranno testé trascorso, 84 pugili in luogo dei 91 che hanno espatriato nel 1951 con il confortevole risultalo di 124 vittorie, 29 incontri pari a 90 sconfitte su 243 incontri disputati. Nel 1951 gli incontri disputati sono stati 244, di cui 100 vinti, 26 terminati alla pari e 118 perduti. Risultato quindi onorevole che sta a dimostrare che il pugilato professionistico italiano è sempre quanto mai efficiente. Il maggior numero d’incontri è stato disputato in Francia (115) dove i nostri pugili hanno conseguito anche il maggior numero di vittorie (69). Al secondo posto come numeri d’incontri disputativi (32) e come numero di vittorie conseguite (18) sono gli Stati Uniti. Seguono: la Svizzera, l’Ajgentina, la Germania, l’Inghilterra, il Principato di Monaco, la Danimarca, il Belgio, l’Au-
stria, il Sud Africa, la Saar, la Turchia, il Lussemburgo e l’Algeria. • L’APERTURA DELLA STAGIONE PALLAVOLISTK’A. — La stagione pallavolistica 1953 sarà aperta il 31 gennaio p. v. con la classica Coppa Carnevale di Viareggio, indetta dal Comitato Provinciale Libertas e organizzata dalla Polisportiva Libertas di Viareggio in collaborazione col Comitato Provinciale della FIPAV. Questa quarta edizione assume per la prima volta la caratteristica di torneo internazionale maschile ad inviti, riservato a 6 squadre. Hanno già ufficialmente aderito la fortissima compagine della Stella Rossa di Belgrado e il Montpellier Université Club, mentre si attende la conferma di una delle seguenti squadre belghe: Royal Ixelles Sporting Club, Royal Sporting Club Anderlechtois, Ecole de Gendarmerie, Cereie Sportif Unix Priba. Fra le squadre italiane figurano l’A.S. Multedo di Genova, una rappresentativa emiliana ed una viareggina.
Deputati in »» ”sci„ La Camera norvegese ha accettato la sfida del Circolo atletico della Camera finlandese di partecipare ad una gara di sci da disputarsi fra i Parlamenti svedese, norvegese e finlandese. La competizione si svolgerà 1’11 febbraio in ciascuno dei Paesi interessati, su un percorso di 10 km. per gli uomini e di 5 km. per le donne. Il Parlamento che avrà ottenuto il maggior numero di classificati verrà dichiarato vincitore. Non sarebbe male se l'iniziativa venisse imitata in Italia; se non altro per calmare i bollenti spiriti di taluni parlamentari di sinistra.
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vano il proseguimento dell’ascensione. Dopo tre settimane di lotta accanita, giorno e notte, contro il vento scatenato, la spedizione si vedeva costretta a riprendere la discesa. Il fatto che il cielo fossi* sempre chiaro e radioso, cioè nelle stesse condizioni del momento in cui si era levato il vento, non permetteva di prevedere quando sarchile finito l’uragano. Fu così che il 22 novembre l’ultimo membro della spedizione perveniva al campo-base sano e salvo. La spedizione prenderà la via del ritorno alla volta di .Namche Bazar nei prossimi giorni ». Secondo successive informazioni da Nuova Delhi la spedizione si era portata a Namche Bazar, a 256 chilometri da Khatmandu, per riposarsi dagli enormi disagi incontrati nel tentativo di scalata.
A Khatmandu gli Svizzeri sono rientrati il 18 dicembre, con due giorni di anticipo sul previsto; con essi sono tornati 17 portatori, mentre il resto — un centinaio di uomini con il materiale della Spedizione — li seguiva a qualche giorno di marcia. Tutti apparivano provati dalle fatiche sostenute.
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Di passaggio per Roma per far ritorno a Ginevra il doti. Gabriele (,’hevalley ha così spiegato ai giornalisti le cause del fallimento di questo secondo tentativo: «Siamo partiti da Khatmandu il 10 settembre e abbiamo l’aggiunto il campo-base il 10 ottobre. La spedizione era composta, oltre che da itoi, da 300 portatori tra cui erano solo 25 sherpas. Poco dopo il campo-base perdemmo due portatori, uccisi dal tremendo variare della temperatura, essendo essi insufficientemente vest iti.
Dal campo-base abbiamo iniziato l’ascensione formando otto campi di collegamento. Un portatore fu ucciso dalla caduta di un blocco di ghiaccio dall'alto: lo seppellimmo a quota 65(10. PICCO SENZA NO 11 E, visto accudendo il Ghiacciaio Kangclicudzonga (llimulaja) (Fot. Vittorio Sella 1899) (dal Bollettino C.A.I.)
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è ancora «tabù» Gli Svizzeri hanno definitivamente rinunciato a proseguire il tentativo verso l’Everest.
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« Nella prima metà del mese di novembre la spedizione, dopo aver lottato con una tempesta di vento violentissima e continua sotto un cielo limpido è riuscita con sforzi inauditi a trasportare il materiale destinato ai campi 8 e 9, previsti nelle regioni intermedie del ghiacciaio del Lhotse. Il 10 novembre Raymond Lambert, Ernesto Raiss, il nepalese Tensing e sette « sherpa » raggiungevano il Colle Sud, dove veniva stabilito il campo 8. L’indomani cominciava l’ascesa verso la vetta. Tuttavia l’uragano e il freddo di oltre 30 gradi sotto zero impedi-
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Arrivati a quota 8113 dove formammo l’ultimo campo, dovemmo desistere dal tentativo per molti motivi: 1) perché non riuscimmo a trovare il passaggio del sud; 2) frequenti erano le cadute di blocchi di ghiaccio e le valanghe; 3) la temperatura raggiungeva i 35 sotto zero; 4) le folate di vento ci investivano mettendo a dura prova il nostro equilibrio. A quota 8113 salirono solamente i membri della spedizione Raymond e Reiss, il nepalese Tensing c sette portatori. Non abbiamo potuto neppure vedere la cima dell’Himalaia, coperta da altre montagne ».
* * * E’ stato confermato a Khatmandu che un gruppo di scalatori britannici, per niente scoraggiato dal fallimento delle due spedizioni svizzere di questo anno, tenterà a sua volta, nel 1953, di raggiungere la cima dell’Evcrest.
Come già gli Svizzeri, gli Inglesi hanno ottenuto il permesso dal Governo nepalese di effettuare due tentativi: uno in aprile prima del monsone e l’altro verso la fine dell’autunno, qualora fallisse la prima impresa. 11 prossimo tentativo inglese sarà il nono della serie. Secondo notizie da Nuova Delhi, si prevede che i Britannici faranno uso di nuove attrezzature per l’ossigeno e adotteranno un nuovo sistema di attacco al colosso ancora inviolato.
I nepalesi hanno riservato il 1954 per gli scalatori francesi (la stessa squadra che conquistò l’Annapurna), quantunque da fonte autorizzata sia stato dichiarato che finora non è stata ricevuta nessuna precisa richiesta dalla Francia. Agli Svizzeri verrebbe riservato un altro tentativo nel 1955.
Supplem. al n. 1 di SIADIUM per le Unioni Sportive e i Comitali Provinciali
del C. 8.1.
gennaio 1953
UN GRANDE RAIHVO SCIISTICO i Campionati Nazionali del C. S. I.
A Ponte di Legno d.al 13 a 15 febbraio
Il «Criterium Studentesco della Nere» La Finale dei « Campanili Alpini»
I,"ormai classico grande raduno invernale giovanile comprendente il Criterium Nazionale Studentesco della Neve, i Campionati Nazionali del
di « discesa controllata » che è poi tino slalom gi-
gante a piò ampio respiro. 1
Dirigenti di
Ponte di Legno hanno assicu-
Centro Sportivo Italiano e la Finale interregionale
rato la piena collaborazione tecnica e organizzativa
quest’anno a
mettendo a disposizione l’intera attrezzatura spor-
dei
Campanili
Alpini, si
svolgerà
Ponte di Legno dal 13 al 15 febbraio p. v.
tiva c la loro esperienza per la completa riuscita
E’ questa senza dubbio la manifestazione giovanile di Centro della stagione sciistica e per molti
del grande raduno.
aspetti anche la piti significativa agli clfetti
del
nuovo reclutamento ira i giovani c per i risultati
Il programma - orario
che ha dato nelle precedenti edizioni. Molti ele-
GIOVEDÌ' 12 FEBBRAIO Arrivo concorrenti Campionati del C.S.l. e <Campanili Aipini. Ore 17: Estrazione sorte dei numeri di partenza delle gare di fondo del C.S.l. e Campanili Alpini, della discesa obbligata speciale e dello slalom gigante del C.S.L.
menti selezionati oggi dalla F.I.S.l. : Sandro Menardi. Pompatimi. Monaci. Colli, Sciorpais. Tolin
e lo stesso Otto Gluck, si sono posti in luce proprio nelle rassegne annuali giovanili indette dal C.S.l.
L'abbinamento del Criterium Studentesco della Neve con
le due manifestazioni
del C.S.l. è
suggerito da opportunità organizzative oltre che dal vivo desiderio di limitare le trasferte dei giovani studenti. Sono già note le norme regolamentari dei Campionati Nazionali del C.S.l. suddivisi nelle varie specialità in due categorie:
Juniores e Seniores
rispettivamente per i giovani dai 15 ai 17 anni e dai 18 ai 24. 11 nuovo orientamento tecnico dato dalla FISI alla specialità della discesa, ha suggerito alla Com-
Tecnica per lo Sci del Centro Sportivo
missione
Italiano, di sostituire la discesa libera, sempre pe-
ricolosa
c
talvolta spriegindicata per giovanissi-
mi, con lo slalom gigante, competizione di abilita maggiormente controllata, mentre per il « Criterium Studentesco della Neve» si ripeterà la prova
VENERDÌ’ 13 FEBBRAIO Ore 9: gara di fondo C.S.l. Juniores Km. 6; Ore 9: gara di fondo C.S.l. Seniores Km. 10; Ore 9: gara di fondo Campanili Alpini Km. 5; Ore 15: slalom gigante C.S.l. Seniores; Ore 14: slalom gigante C.S.l. Juniores; Ore 14: discesa obbligata speciale Campanili Alpini. Arrivo concorrenti Criterium Studentesco della Neve. Estrazione a sorte numeri partenza gara .di fonde Studenti, Staffetta Campanili Alpini e Slalom speciale C.S.l.
SABATO 14 FEBBRAIO gara fondo del Criterium Studentesco della Neve Km. 5. Ore 14: Slalom speciale speciale C.S.l. C.S.L Juniores e Seniores; Ore 17: Slalom Gigante Campanili Alpini; Ore 15: Discesa controllata Criterium Studentesco della Neve. Estrazione a sorte numeri partenza Staffetta studenti; Staffetta C.S.L; Slalom Gigante; Campanili Alpini e Discesa Controllata Studenti.
Ore 9:
DOMENICA 15 FEBBRAIO S. Messa; . Staffetta 3X5 Criterium Studentesco della Neve; Staffetta 3X6 Campionati C.S.L; Ore 16,30: Premiazione.
Ore 8: Ore 9;
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La “ TRE GIORNI Dirigenti L’ormai conosciuta gentilezza dei Padri Giuseppini del collcgio Sacro Cuore di Modena ha dato una nuova chiara dimostrazione di simpatia del Centro sportivo Italiano ospitando il Primo corso regionale Dirigenti dell’Emilia e Romagna. Il corso può dirsi abbia raggiunto in pieno lo scopo per il quale era stato indetto: formare nuovi dirigenti che potessero potenziare l’organizzazione del C.S.J. nella regione emiliana avendo una chiara idea di quelli che sono i principi informatori del C.S.I. stesso. Le meditazioni dettate egregiamente da Padre Oscar hanno, si può dire, impostato tutto il lavoro delle giornate richiamando l’attenzione dei partecipanti su quell’iniportantissimo tema che è I’« Amore » il quale deve ■ essere alla base di ogni attività, specialmente delle attività cristiane. Nella prima giornata il prof. Cesare Bonacini — Presidente della Giunta Diocesana di A. C. di Modena — ha trattato un altro importantissimo tema: «educazione e sport » facendo presente come tante volte in questo campo si possa incorrere in tre gravissimi errori e precisamente: spersonalizzazione dcH’uomo che è dissociazione del corpo, dell’anima e quindi porta di conseguenza alla idolatria del corpo non preoccupandosi affatto dell’anima. Secondo errore che si riscontra facilmente nell’ambiente cattolico in particolare, è la misconoscenza completa dello sport; anche questo è un errore gravissimo perché non tiene conto di una attività sociale importantissima che può portare ad una più completa educazione dell’individuo. Terzo ed ultimo errore è la dissociazione delX
32
in
55
Emilia
l’anima dal corpo che porta l’individuo a considerarsi esclusivamente anima, cadendo quindi nell’angelismo o esclusivamente corpo, ricadendo nel primo errore, a seconda della situazione in cui si viene a trovare l’individuo stesso. Lo sport deve essere invece una vera scuola di educazione del carattere. dell’intelligenza, della volontà e del costume di vita. Così deve essere inteso dai cattolici ponendolo in quel piano che gli spetta per una attività apostolica più coerente alla realtà. Nelle altre lezioni venivano illustrati altri temi di non minore importanza come quello degli orientamenti del C.S.I. svolto dal geom. Giorgio Coppa il quale ha puntualizzato in modo chiaro e preciso i principi e gli scopi del Centro Sportivo Italiano. Seguiva una relazione sui rapporti fra C.S.I.-C.O.N.I. e organi federali e quindi una discussione sui regolamenti tecnici attualmente in vigore per l’attività ’51-’52. Nella seconda giornata il prof. Fernando Ronzoni trattava il tema « sport e sviluppo fisico del giovane» richiamando l’attenzione dei partepanti sulla necessità di adeguare l’attività agonistica allo sviluppo fisiologico del giovane al fine di non danneggiare il giovane stesso con gare troppo pesanti. Successivamente il prof. Angelo Burani illustrava la funzione del Comitato Provinciale il quale deve tendere ad un sempre maggiore sviluppo, la nostra Organizzazione mirando soprattutto all’avvicinamento di quei giovani che attualmente per diversi motivi, non vedono lo sport come un efficace mezzo di educazione integrale oppure lo vedono sotto una falsa lu-
ce. Il prof, don Antonio Zanchetton, dei PP. Giuseppini di Modena svolgeva poi il tema « lo sport e la vita spirituale del giovane » richiamandosi ancora una volta ai discorsi del S. Padre ed ai principi informatori del Centro Sportivo Italiano. Questa lezione è stata particolarmente seguita da tutti i presenti i quali nella discussione si sono dichiarati concordi con quanto affermato dal relatore circa la necessità di porre nel giusto valore l’attività sportiva che deve servire come completamento dell’educazione morale e spirituale e non come fine a se stessa.
Il dott. Bertolini di Parma, trattava quindi il tema: «L’Unione Sportiva ed il Gruppo Sportivo » illustrando, in modo chiaro ed esauriente, quali siano le funzioni ed i compiti della Società Sportiva la quale non può e non deve identificarsi con una o più squadre ma deve essere una realtà concreta. Tanto l’Unione Sportiva quanto il Gruppo Sportivo oltre al risultato tecnico, devono mirare a far sì che i giovani che si raccolgono intorno ad essa, possano trovare un ambiente il quale dia loro la possibilità non solo di svolgere una o più gare, ma di poter formare il loro carattere attraverso una più completa educazione. Questa prima tre giorni veniva conclusa con brevi ma efficaci parole da parte dell’Assistente del Comitato Provinciale di Modena, il quale ringraziava tutti i presenti per la loro adesione, ma soprattutto per aver portato un contributo personale alle discussioni che hanno servito a chiarire la strada sulla quale il Centro Sportivo Italiano deve camminare.
La "Due Giorni,, ad Assisi per dirigenti dell’Umbria L'spettorato Regionale dell’Umbria ha riunito ad Assisi nella prima settimana di gennaio, gli clementi pili fattivi e volenterosi per una Due Giorni Dirigenti svoltasi in una cordialissima e concreta atmosfera. Vi hanno partecipato una quarantina di Dirigenti di Perugia, Terni, Gubbio, Todi, Acquasparta, Sangemini, Città di Castello, Foligno e S. Maria degli Angeli, sui quali grava la responsabilità della direzione dei Comitati Provinciali e Zonali oltre che delle migliori Unioni Sportive che vanno propagandandosi e sviluppandosi in Umbria con ritmo sorprendente e quindi con risultati ' positivi, per la rispondenza abbastanza confortevole. La Due Giorni promossa, dall’ispettore Regionale Burdisso, è stata realizzata con la collaborazione e l’intervento di don Luigi Borgogno, Assistente del C. P. di Torino, il quale ha trattato la formazione morale e spirituale dei giovani sportivi; del dolt. Enrico Gastaldi che ha svolto le due lezioni sullo « Sport e psicologia giovanile » ; del dott. Giacomo Balducci di Perugia, Consigliere Centrale della GIAC, che ha svolto una interessantissima lezione sull’igiene e la medicina sportiva; e infine del dott. Natale Ber tocco che ha trattato l’intera parte tecnica suddividendola in tre lezioni : « Il Dirigente nella sua triplice funzione di: generico, organizzativo e tecnico » ; la struttura del Centro Sportivo Italiano e il suo sviluppo; e l’attività agonistica.
opportuni e chiarificatori dei problemi svolti dai singoli conferenzieri.
In particolare ci si è soffermati sullo sport e la psicologia giovanile così come ascoltalissime sono state le meditazioni e le osservazioni di natura teologica pratica lumeggiate con semplicità di parola da don Borgogno. Ma i Dirigenti hanno seguito pure con interesse e volontà di apprendere, la parte tecnica che è stata sviluppata non nella spicciola funzione descrittiva dei programmi già del resto sintetizzati dai rispettivi rego-
lamenti diramati dalla Presidenza e dalla Direzione Tecnica del C.S.I., bensì nella sua struttura generale e nella funzionalità pratica di impiego e realizzazione de>i compiti che i Dirigenti del C.S.L in particolare, più ancora di quelli sportivi in genere, debbono sentire e sviluppare per fare della Organizzazione una fucina di attività associative prima ancora che sportive. Il successo e la penetrazione del C.S.I. derivano infatti da questo spirito associativo che deve preoccupare qualsiasi Dirigente e produrre nelle schiere degli atleti e dei soci, si badi bene di ogni età e non solo limitate ai giovani, il desiderio di convivere nella forma cristiana più adatta, in una comunità dove si fa dello sport ma anche e principalmente si ricrea lo spirito e il fisico come complemento indispensabile della vita quotidiana, prima ancora di pensare ai risultati tecnici.
I Dirigenti Campani
al corso di lloiiteveroì ne
L’Ispettorato Regionale Campano del C.S.L ha voluto iniziare il nuovo anno sociale con un vinsciassimo Corso Dirigenti Sportivi sulle vette del Partenio. Ha aperto il Convegno il Reverendissimo Vescovo Tranfaglia, con una esauriente lezione sullo sport cristianamente inteso. Ha tenuto la seconda lezione il giudice dott. N. Brayda, Presidente del Comitato Provinciale del CSI di Napoli. Alla ripresa dei lavori, il dottor Il tutto è stato condensato per Vanni, Presidente Provinciale dell’appunto in due giornate che i le ACLI di Napoli teneva una magiovani Dirigenti intervenuti han- gnifica lezione sul tema « Sport, no ... sopportato con vivo entu- scuola di educazione». La relasiasmo e con lieve spirito di sacri- zione del comm. Dragotto, Presificio cercando di assimilare quan- dente della Commissione Tecnica to più possibile e intervenendo Nazionale Pallavolo, « Gli sport nelle discussioni che seguivano di squadra » ha chiuso la laboriociascuna lezione con argomenti sa giornata. La seconda giornata è stata ponderati e ragionati, quanto mai
aperta dalla relazione del P. Massimo D’Argenio, Assistente Ecclesiastico del C.S.L di Montevergine. Il relatore ha centrato l’indole e i compiti spirituali del C.S.I. Subito dopo prendeva la parola il comm. Paschetta, Presidente del Comitato Provinciale del C.S.I. di Roma. L’esperto consigliere Nazionale ha parlato con rara competenza sul tema « Il C.S.I. e la azione esterna ». Nel pomeriggio hanno preso la parola i rispettivi tecnici sugli sport individuali. I congressisti prima di lasciare Montevergine hanno voluto esprimere al S. Padre, che aveva loro inviato una bellissima medaglia d’argento, il seguente telegramma : « Congressisti Convegno Regionale C.S.I. Campania riuniti Santuario Montevergine elevano filiale devoto riconoscente pensiero fedeltà implorando Vostra Apostolica Benedizione ».
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DI PROVINCIA IN PROVINCIA
Anche per la pallavolo è stalo svolto un lavoro notevole di nuove installazioni : due campi nella sede del Comitato Provinciale e due al Quadrare intitolati a Francesco Pacelli, una a Vcluialaina ed uno a Monteverde per quanto riguarda la periferia, mentre otto nuovi campi sono stali costruiti nei quartieri interni della città. L’attrezzatura sportiva del Comitato lizzi » a Casalmorena, a « Pio IX » nel Provinciale romano che ha intenzione di quartiere Portuense in località Vigna realizzare nel nuovo anno anche un imPia. pianto atletico, è stata completata da tre Tulli questi campi sono stati dati pracampi di tennis: due nella sede provinticamente in dotazione alle rispettive, ciale ed uno al Quadrato. parrocchie, taluni anche con funzioni inPassando all’attività agonistica le cifre terparrocchiali. sono altrettanto eloquenti. Basti dire che nel solo calcio nei cinNove sono stati i campi di pallaca- . nestro di nuova costruzione: due nella que tornei organizzati tra cui i due Campionati provinciali, si è avuta una sede provinciale del Comitato; due intitolati ai Francesco Pacelli al Quadrare partecipazione complessiva di 98 squaed uno alla « Parrocchietta » a Montedre con un totale di 562 partite dispumario, a Montesacro, al Quarto Miglio tate. e al Prenestino. Intensa se non addirittura sorprcnden-
R O 11 A
IL COMITATO CAMPIONE 1952 Duo cifre balzano in primo piano nella rassegna davvero complessa ed esauriente dell’attività svolta dal Comitato Provinciale di Roma risultato primo assoluto nella graduatoria nazionale 1952: quella delle Unioni Sportive >egolarmente affiliate che sommano a ben 110 c la seconda degli atleti tesserati per le varie discipline sportive agonistiche e fisico-ricreative che risulta di 2.783. Con questa massa di Unioni e di giovani atleti e soci il Comitato Proviliciale romano ha potuto realizzare un quadro di attività agonistica di gran lunga superiore a quello delle altre provinole, in virtù — è doveroso dirlo ■— delle maggiori possibilità derivanti comunque dall’assiduo impegno dei suoi dirigenti e dalla compartecipazione delle Autorità che hanno più volte risposto all’invito della Presidenza del Comitato stesso con entusiasmo e considerazione. Vi è infatti accanto alla sintesi dell’attività agonistica vera e propria, una seconda parte non meno interessante, non meno efficace. Si può anzi dire sia proprio la realizzazione progressiva di quest’ultimo a favorire l’ascesa numerica e qualitativa degli atleti e delle Unioni Sportive della provincia romana. Vogliamo alludere alla realizzazione dei campi sportivi del Comitato Provinciale romano che ha realizzato nel breve volgere di un anno, quanto gli stessi organi federali delle molteplici attività non sono riusciti a compiere in Roma e provincia nel dopoguerra. Disporre di impianti sportivi per il calcio, pallavolo, pallacanestro e il tennis, significa poter sviluppare in ogni . dove tornei e manifestazioni a catena a largo raggio che tengono impegnate squadre e organizzazioni per dei mesi il che vuol dire assicurare alla gioventù atletica e sportiva una continuità di azione agonistica ina in principal modo formativa morale e cristiana. In quanto questi sono i presupposti del Centro Sportivo Italiano che il Comitato Provinciale si è preoccupato di iniettare nelle sue giovani schiere atletiche, avendo da queste, occorre dirlo, simpatica e spontanea accettazione. Nel 1952 il Comitato Provinciale Romano ha realizzato tredici nuovi campi di calcio dedicati a « Pio XII » ad Albano Laziale; a « G. Cerini» nella zona del IV Miglio, al Card. « Micara » nel popolarissimo quartiere di Torpignatlara, a < Don Orione » nel settore alto di Roma a Montemario Camilluccia; a « Focaccia Olmo » a Montespaccato, a « Serafini » nel quartiere Nomentano ad < E. Giamei » a Valmelaina, a «Don Bosco » nel quartiere Tuscolano, a « Don Ricaldone » nella zona Casilina, ad « A. Mengarini » a Vigna Mangani, a « F. Ber-
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S. Em. Rev.ma il card. Micara riceve dal comm. Paschetta, Presidente del Comitato Prov. Romano del C.S.I. la grande coppa d'argento premio per il Comitato campione 1952, perché ne /accia devoto omaggio al Santo Padre, quale attestazione di filiale gratitudine per l'opera benefica che il Papa svolge a favore della gioventù sportiva delle borgate romane
_ j fj-è'.. _wsr S. Em.za il Cardinale Vicario tra i ragazzi della Borgata Fogaccia, dopo la benedizione del nuovo campo intitolato a ” Giulia Fogaccia Olmo ”
te, l’attività ciclistica con 62 gare a caratiere provinciale, interprovinciale e interregionale, con una media di 75 atletigara. Sono state organizzate 8 riunioni su pista delle quali tre a carattere propagandistico per la disputa del bracciale CS.I. I premi posti in palio assommano a L. 1.295.500. oltre a 47 premi di rappresentanza. L’attività atletica è compendiata in cinque prove di corsa campestre e cinque riunioni su pista Nel settore della pallacanestro figurano sette tornei disputati tra le varie categorie con un totale di 62 squadre e 203 partite. Sedici Unioni Sportive figurano regolarmente affiliate in questa attività
che comincia a dare risultati tecnici positivi, così come davvero notevole è l’attività pallavolistica che ha avuto due interessantissimi tornei amichevoli e di campionato con 20 squadre partecipanti. Sono stati organizzati due raduni a carattere provinciale al Terminillo in preparazione ai campionati Nazionali di Sci mentre quale selezione per il Trofeo della Montagna, si è avuto a Subiaco unii una brillantissima eliminatoria con un numero rimarchevole di staffette partecipanti. II Campionato Provinciale di Tennis da Tavolo ha avuto un prologo di particolare valore propagandistico e associa------- :~ tivo con le eliminatorie locali e zonali
S, E. Rev.ma il Cardinale Aloisi Masella benedice il nuovo campo romano intitolato a San. "Giovanni Bosco” al Quartiere Tuscolano
selezionando 36 atleti per la finale provinciale che ha a sua volta qualificato clementi di primo piano. Il Comitato ProvJe Romano vanta una particolare tradizione nel settore natatorio essendo stato il primo a sviluppare tale attività, tra i comitati del C.S.I. Anche nel 1952 la partecipazione ai campionati provinciali e quindi ai Nazionali di Aquila, è stata notevole e ciò che più conta anche qualitativa. Infine nel settore fisico-ricreativo notevole è stata Fattività bocciofila riassunta nel Campionato Provinciale che ha fornito gli clementi per la finale nazionale di Verona dove i bocciofili romani hanno conquistato il primato collettivo e risultati individuali di eccezione. Le squadre del Comitato Provinciale Romano ammesse alle varie fasi dei Campionati Nazionali, hanno vinto tutte le eliminatorie, conquistando tre titoli nazionali del C.S.I ed ottenendo ottimi piazzamenti in tutte le specialità. A conclusione di questa breve rassegna è doveroso dare atto della fervida attività svolta dal Presidente del Comitato Prov.le Comm. Bartolo Paschetta e dal brillante Segr. nonché Ispettore Regionale per il Lazio Rag. Natalizia che hanno avuto attorno ad essi una cerchia di collaboratori tanto appassionati quanto capaci e fattivi.
FERRARA Al 3° Congresso provinciale del Centro Sportivo Italiano ferrarese i rappresentanti dell’Azione Cattolica e delle 17 Unioni Sportive regolarmente affiliate nell’annata 1951-52 comprendenti sia quelle del Capoluogo quanto quelle della Provincia hanno eletto il nuovo Consiglio Direttivo. Ecco i prescelti: avvocato Antonio Boari, dott. Cesare Menini, rag. Evelino Tonioli, sig. Antonio Mascellani, sig. Giuseppe Balestreri, sig. Raimondo Barlati, rag. Domenico Vescovi, sig. Filiberto Vaccari, sig. Franco Zemolini, sig. Vittorio Carli, signor Ivano Artidi, sig. Ludovico Sani, i quali radunatisi in seguito stabilivano la. suddivisione delle cariche che venivano così attribuite: Presidente: aw. Antonio Boari; Vice Presidente: dott. Cesare Meniti; Direttore tecnico: rag. Domenico Vescovi; Segretario: sig. Filiberto Vaccari; Membri: signori: Vittorio Carli, Franco Zemolini, Ivano Artioli, Raimondo Barlati, Giuseppe Balestreri, Antonio Mascellani, Ludovico Sani; Tesoriere: rag. Evelino Tonioli; Assistente ecclesiastico: Don Giulio Zerbini ed inoltre riconosciuta la necessità di avere un addetto stampa e propaganda veniva prescelto per questo importantissimo incarico il sig. Silverio Pattuelli. Queste nuove forze si sono subito messe all’opera stabilendo un piano di annata 1952-53 sta dando i primi sostanziali frutti. Iniziando giri propaganazione tale che già all’inizio di questa distici in provincia e visitando zone dove mai prima d’ora erano conosciuti gli scopi ed il vessillo del Centro Sportivo Italiano le Unioni Sportive che hanno chiesto l’affiliazione ed il tesseramento dei giovani sono le seguenti: Fortitudo di Poggiorenalico, U.S. F.C. Tresigallo,
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Fulgor di Codigoro, Fortitudo di Lagosanto, Azzurri di Massaiiscaglia, Ambrosiana di Pontelangorino, U.S. Mezzogoro. Hanno riconfermato la loro fiducia rinffiliandosi al C.S.I. le seguenti: C.S.I. Mirabello. C S.I. Vigarano Mainarda, Pro Juve di Viconovo, U.S. Ducale Ferrara, Vigor di Cologna, U.S. Aldo Marcozzi di Copparo, Labor di Guarda Ferrarese, Vigor di Cologna, U.S. Jolanda di Savoia. Non meno importante «lei settore organizzativo interno sono risultati poi la elaborazione e la costituzione delle varie Commissioni Tecniche delle specialità sportive. Non è stato facile trovare persone adatte e competenti ma anche in tale settore il problema è stato risolto più che brillantemente e coloro che sono stati interpellati o riconfermati per le singole cariche, non hanno fatto attendere molto il loro pensiero per la loro accettazione e nell’emettere i primi comunicati si è riscontrato che ora il C.P. del C.S.I. di Ferrara non teme confronti neppure nel settore tecnico specifico. Le Commissioni Tecniche formate in sì breve tempo sono le seguenti: ATLETICA LEGGERA: Presidente: signor Gino Govoni, Rappr. FIDAL; Segretario: geom. Duilio Nieri; Membri: signori: Domenico Vescovi, Raimondo Barlati, Silverio Pannelli. CALCIÒ: Presidente: sig. Mario Tavolini, Rappr. FIGC e AIA: Segretario: Ivano Antonio Mascellari; Membri: signori: Domenico Vescovi, Vittorio Carli, Virgilio Colombari. PALLACANESTRO: Presidente: ragioniere Ivano Piccoli, Rappr. FIP e GAP; Segretario: sig. Ivano Arlioli; Membri: signori Domenico Vescovi, Franco Zemolini, Ludovico Sani. PALLAVOLO: Presidente: sig. Vescovi Domenico, Segret. Rapp. FIPAV; Segretario sig. Silverio Pattuelli; Membri: signori Maioglio Giovanni; Rappresentante Gruppo Arbitri: Raimondo Barlati e Petrucci Bruno. TENNIS DA TAVOLO: Presidente: dott. Franco Benasciutti, Rappresentante GITET; Segretario: sig. Ludovico Sani; Merttbri: Domenico Vescovi, Paolo Baratella e Luciano Balboni. Per la composizione delle rimanenti Commissioni e relative agli sports: ciclismo, nuoto, sci, pattinaggio, al momento opportuno saranno senz’altro costituite e così tutto il settore « tecnico » non avrà che da rispondere nel miglore dei modi all’assolvimento dei compiti che la fiducia dei dirigenti delle Unioni Sportive del Capoluogo e della Provincia hanno loro affidato.
FIRENZE 1 Attività in crescendo al Comitato provinciale fiorentino e dopo calcio, pailavolo, pallacanestro e tennis da tavolo sono le discipline sportive che impegnano i vecchi ed i nuovi atleti del C.S.I. Faremo questa volta nella nostra rassegna mensile una disamina dei valori atletici e tecnici in campo anche per valorizzare presso i nostri iscritti le loro competizioni in (campo nazionale;
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Speranze fiorentine
Alvaro Dufini, classe 1934: una speranza nel campo ciclistico, allevato e cresciuto nel vivaio del C.S.I. di Scandini Ira dimostrato in questa stagione forti doti di passista e velocista. Nella graduatoria per i migliori allievi toscani è classificato al 5 posto. A Bressanone nel campionato del C.S.I. secondo arrivato e a Napoli nel campionato V.V.I. ha messo in chiara luce le sue grandi possibilità. Calcio : 11 campionato ragazzi ha iniziato da breve il girone di ritorno e se nella prima parte il suo interesse per la prima poltrona poteva considerarsi effimero per la dimostrata superiorità della Robur, lo sdrucciolone da questa compiuto in quel di Figline ha ristabilito l'equilibrio del suo interesse in proporzioni più adeguate. Lo scudetto conteso da 4 undici (Robur, Sesto, Freccia luve. Figline) che renderanno il torneo elettrizzante per l’emotività alla quale assisteremo prima di addivenire al risultato finale. Nel gruppo delle inseguitrici l’U.S.P.I. è la squadra che maggiormente ha impressionato per il suo stile di gioco piacevolmente tecnico, ma durante questo primo periodo di campionato ha risentito massimamente della sua minorata efficienza' fisica specie durante' il periodo invernale nel quale i campi pesanti richiedono un maggiore sforzo fisico. La Liberi e Forti dopo un inizio claudicante ha iniziato una pronta riscossa: il cambio di allenatore può avere influito su questa promettente rinascita; Pontassieve e Scandicci non hanno ancora chiaramente dimostrato le loro vere possibilità. La Romeo Menti chiude la marcia, questa compagine guidata dallo sportivissimo Padre Fantacci ha deluso non poco in questa prima parte e ci attendiamo una riscossa subitanea se i colori delal società vogliono essere difesi con egual spirito sportivo come in un lontano passato. Recentemente -ha avuto inizio pure il torneo « Amatori » con 12 squadre iscritte, cinque mesi e mezzo di campionato nei quali le emozioni non mancheranno: è questo un torneo che in qual-
siasi anno ha appassionalo se non tanto per il suo lato tecnico per il lato agonistico: fare adesso pronostici sarebbe inopportuno ma le prime schermaglie ci hanno già chiaramente illustrato che la via che porterà alla conquista dello scudetto sarà cosparsa di duri ostacoli. Pallavolo: Dopo il riuscitissimo Torneo « Amatori » di carattere propagandistico vinto brillantemente dall’U.S. Romito (e la storia si ripete) ha avuto inizio il campionato provinciale di detta disciplina sportiva: 20 le squadre al palo di partenza e il Romito dovrà sudare le tradizionali sette camicie per assicurarsi lo scudetto al quale l’occhiolino di triglia è fatto anclie da Alce, Congregazione, Condor, Sesto e Madonnina del Grappa. Una lode a tal proposito a Cantini che ha saputo creare fra i ragazzi di Don Facibeni, l’unione sportiva e il senso organizzativo e sportivo di tali atleti ha stupito, al suo primo anno di attività organizzata, dirigenti c atleti di altre Unioni Sportive. Tennis da tavolo : Iniziato da breve tempo è pure il campionato di questa attività a carattere provinciale; mancano per il momento notizie che possano illustrare ampiamente il suo evolversi: le iscrizioni sono state numerose e fanno sperare in un interessante torneo. Nella pallacanestro dopo il torneo Amatori si è iniziato quello provinciale, mentre ferve l’organizzazione per corsa campestre e sci. I E A A’ 6D Il primo posilo nazionale nell’atletica leggera Invitati dalla Presidenza Centrale del C.S.I., dopo l’applaudita relazione del prof. Luigi Gedda, hanno consegnato i numerosi premi l’on. Andreotli, l’on. Vischio, l’avv. Onesti, presidente del CONI, il dott. Zauli, presidente della FIDAL e varie altre personalità, che si sono compiaciute per la vasta e proficua attività sportiva svolta dal C.S.I. tra i giovani. Il primo posto nel Campionato nazionale dei Comitati provinciali è meritatamente spettato a Roma che, grazie alla appassionata e competente guida del prof. Paschetta, si è ben imposta vuoi per valore di atleti, vuoi per capacità organizzativa. All’amico Paschetta i nostri più vivi rallegramenti. I Comitati provinciali di Genova e di. Bergamo seguono in graduatoria, ai posti d’onore. Il nostro Comitato provinciale, che ha lodevolmente operato, decisamente riprendendosi e avviandosi verso il suo giusto posto di preminenza, è tuttavia terminato al 14" posto, data la ridotta attività a carattere nazionale. Il primo posto assoluto da noi conquistato nel campo dell’atletica leggera è comunque motivo di giusto orgoglio, date le tradizioni che Milano vanta in questo classico sport. Infatti non solo nella finale dei Campionati nazionali di Padova i nostri atleti si sono imposti, ma si è anche affermata la nostra sezione atletica per la vasta attività svolta durante l’anno.
li Club MotoHcotcrintlco del C. S. I. di .lliluiio Diffusione enorme hanno avuto — c continuano ad avere, ad onta della temperatura quasi proibitiva — le motorette tra i nostri giovani. Basta parlar loro di «Lambrette» o di «Vespe» che subito si animano c si fanno ciarlieri. Chi già possiede il veicolo parla delle migliaia di chilometri fatti, delle lunghe gite sulle belle strade italiane e magari d’oltre confine. Chi invece ancora non si è « fatta » la motoretta, chi per ora deve accontentarsi di sognarla, certo preciserà — in termini tecnici ineccepibili — come la vorrebbe e dove vorrebbe andare. Perché dunque non cercare, noi del Centro Sportivo, di coordinare un po’ questa passione tipicamente moderna, di incanalarla secondo i nostri criteri di svago e di agonismo? Chissà quanti sono i giovani delle nostre Società che vorrebbero scambiarsi idee e consigli, trovarsi e progettare insieme gite e gare di regolarità, giri della regione, o addirittura — durante le vacanze — del nostro intero paese.... E certo ci sarà qualcuno che avrà particolari disposizioni per le faccende organizzative, chi per Le questioni tecniche: in una parola vogliamo creare un Club « motoscuteristico » per i giovani del C.S.I., qualunque sia la loro Associazione, ovunque essi risiedano. La sede per ora sarà quella stessa del C.S.I. Milano, cioè Via S. Antonio, 5 — tei. 804103. Più avanti, se la cosa prenderà il giusto sviluppo, si vedrà. Ed è nostra intenzione indire una riunione apposita per questi appassiona, ti del motore, affinchè il « Club » abbia regolare costituzione. Ma prima desideriamo sentire un po’ i vostri pareri, o meglio, la vostra adesione. Come si aderisce al «Club»-. Per aderire basta una semplice cartolina postale, o un biglietto da visita e, indirizzando al C.S.I. Milano — Via S. Antonio, 5 scrivere il Vostro nome e cognome, l’età, la marca del moto-scooter da Voi posseduto c l’Associazione a cui appartenete, accompagnando il tutto con le parole: aderisco al Club motoscuteristico del C.S.I. Milano. Nessuna tasca, nessun impegno formale, ma una semplice adesione ad una iniziativa che vuole solamente i simpatizzanti dei micro-motori. Ai dirigenti: A Voi, che più da vicino seguite i nostri giovani, l'incarico e la preghiera di diffondere questa circolare e magari di fare un piccolo censimento dei « motorizzati ». Vi ricordiamo inoltre che l’appartenenza al Club in parola di qualche Vostro giovane, non li sottrarrà certo ai loro doveri verso la Vostra Associazione.
Attorno a Benaco Nel tratto prealpino che comprende i centri industriali turistici di Roè Volciano, Vobarno, Villanuova, Gavardo, Salò, Campione del Garda si è creato un centro nevralgico delle attività sportivc-ricreative C.S.I. Non un tronco staccato dal resto, ma un diaframma intorno al quale possono ruotare centri sportivi
vinciate del C.S.I., rag. Bosio, ha quindi svolto una interessantissima, concisa cd efficace relazione, illustrando particolarmente gli scopi, i .prinicipi e i mezzi del Centro Sportivo Italiano. Lo spazio non ci consente di riassumerla qui, ma ci riserviamo di pubblicarla integralmente un altro giorno. Poi il direttore sportivo sig. Melgari ha esposto in una relazione tecnica materiata di cifre e di fatti l’attività svolta dalle varie sezioni sportive, i cui meriti sono rispecchiati nella classifica nazionale che ha visto quest’anno, com’è noto, il Comitato di Bergamo trasferirsi dall'undicesimo al terzo posto assoluto. Il prof. Melgari si è prima di tutto soffermato sulle affermazioni colte in campo nazionale, vale a dire: primo posto nella classifica del campionato italiano di corsa campestre, ottenuto a Massa Carrara per merito degli atleti Rota e Gandolfi; secondo posto nel campionato italiano ciclistico a squadre su strada (svoltosi a Bergamo e vinto da Treviso) per merito del Pedale Tridentino (Curii, Boffelli, Bani, Colombi); il terzo posto ottenuto all’Aquila ai campionati italiani ciclistici su pista; il campionato d’Italia di ciclismo su strada per allievi a Bressanone (Serpilli ni) e per dilettanti a Bussano del Grappa (Angioletti) conquistando il primo posto assoluto in tutti e due i casi come Comitato provinciale grazie ai piazzamenti ottenuti nelle stesse gare dagli allievi Gatti, Stroppa, Cappelli e Rovaris e dai dilettanti Locatelli, Boffelli, Dolci e Caffi; il primo posto nel Trofeo Italiano di marcia in montagna ad Aosta per merito delle squadre A BERGAMO e B della Pro Victoria di Calolziocorte, La premiazione annnaie della GAN di Nembro, dell’Enal Legler di Ponte San Pietro; il campionato itaCarattere di particolare solennità ha liano di bocce a coppie a Verona per assunto la cerimonia della premiazione merito degli allievi Moretti Angelo e degli Atleti che nel corso del 1952 si Pelliccioli Renzo di Boltiere conquisono distinti nelle varie discipline stando anche un secondo posto (indivisportive che rientrano nel cerchio della duale categoria adulti con Franco Capovastissima attività del Centro Sportivo ferri di Bergamo) e un terzo posto (terItaliano. ne categoria adulti con. Rino MeraviAlla cerimonia ha voluto essere preglia, Giuseppe Regonesi e Mario Rocsente personalmente il Vescovo stesso chetti di Verdello). Tutte queste affercon le principali autorità cittadine: il mazioni in campo nazionale hanno avuto Prefetto, il Presidente del Consiglio la loro base di partenza da altrettante provinciale, l’Assessore prof. Clauser in vittorie in campo regionale dove il rappresentanza del Sindaco, il dottor C.S.I. di Bergamo ha primeggiato nella Calò per il Questore, il comm. Gambicorsa campestre, nel ciclismo a squadre, rasio presidente della Camera di Combocce, ottenendo le piazze d’onore in mercio, il maggiore Carta del Comando pallavolo, pallacanestro e tennis da taCarabinieri, King. Moltrasio e l’avv. Gavolo. Il prof. Melgari ha poi passato in nierra rispettivamente Presidente e dirassegna le varie sezioni ed ha così conrettore dell’Enle Provinciale per il Tucluso: «Dopo questa mia rapida esposirismo, diversi capi d'istituto, il professor zione di numeri e di termini tecnici, mi Castelli del Provveditorato agli Studi, il sia permesso fare una affermazione che dott. Paganoni in rappresentanza della . non teme smentite e cioè che sopra ogni Democrazia Cristiana, il colimi. Zonca, fredda espressione di puro tecnicismo Presidente della Giunta Diocesana di sportivo nella mentalità e nell’attività Azione Cattolica. dei miei collaboratori tecnici vi è, sicuFra i dirigenti sportivi intervenuti in ramente, quella serenità di spirito crigran numero abbiamo notato il rag. Berstiano, quella concezione sana e disinteli, vice presidente del C. R. dell’UVI, il ressata dello sport, così come ultimamenrag. Martinengo della FIGC, il signor te ci ha manifestato Filluminata mente Luigi Tua fiduciario provinciale deldel S. Padre ». l’UVI, il presidente dell’UCB Nava, il S. E. Mons. Bernareggi si è compiaprof. Bonera del Centro Regionale FIN, ciuto vivamente per la mole imponente il sig. Cassimi per il CONI provinciale, di lavoro svolta dal C. P. del C.S.I. dalla il sig. Prandoni per il C.S. Libertas, il sua fondazione (1945) ad oggi, largamenrag. Pesenti della FIP; te ed efficacemente contribuendo alla 11 Vice Presidente del Comitato Propropaganda delle discipline sportive.
della zona limitrofa. E’ una bella comunità d’intenti e di principi sportivi che hanno messo in movimento un numeroso complesso di attività bene congegnate. Si è dato un Centro diramazione, una specie di cervello-motore a Roe, c una segreteria volante a Salò, dalla quale vengono stilati i programmi e le delibere discussi e concretati al centro. Gli altri centri periferici, parti vive c vitali delle attività, non scapitano, in confronto ai primi due. Si hanno alla Presidenza e alla Segreteria persone di ogni ceto e professione e l’eterogeneità delle menti non turba l’omogeneità fattiva. Ognuno porla alla discussione quello che sa c lo porta come sa portarlo, e su questo si discute e si delibera. I sei centri sportivi hanno portato sui campi di gioco ventini squadre di football; di queste, sei disputano il campionato provinciale C.S.I., otto disputano il trofeo riserve e C.S.I. « zona A », sette disputano il trofeo ragazzi «zona A». In complesso domenicalmente fluttuano sulle direttrici Vobarno, Gavardo, Salò, Campione del Garda 126 giovani e anziani atleti e non meno di 49 dirigenti accompagnatori, oltre a un folto pubblico entusiasta. I centri sportivi menzionati — per adesso, poi si vedrà —, hanno settimanalmente sul foglio più quotato della Provincia, il Giornale di Brescia, e qualche volta anche sulla Foce del Popolo, pubblicato da un cronista della zona —: che è anche dirigente del centro —, il resoconto delle partite e un tantino di critica tecnica.
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Campania Sport
ANNOI - N. 1 - GENNAIO 1953
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Organo dell’Ispettorato Campano
Con il Corso Dirigenti Sportivi a Montevergine ed il giornale « Campania Sport » che con questo numero inizia le sue pubblicazioni la nostra organizzazione affronta il nuovo anno. Due realizzazioni che rappresentano una svolta decisiva nel cammino del Centro Sportivo Italiano nella regione campana; concludendo ti n periodo di preparazione durante il quale sono stati individuati i dirigenti avviate le Società ed approntati i programmi; manifestazioni che segnano l’inizio di una azione che dovrà essere concreta c decisiva cioè l’ora di testimoniare nell’attività agonistica la bontà dei programmi, l’efficienza delle Società, la selezione dei dirigenti.
L’incontro di Montevergine è stato il punto di partenza di tutto questo lavoro ed il giornale si sforzerà di registrare sconfitte e vittorie, realizzazioni e delusioni ed avrà comunque il vanto di stabilire le tappe di un laborioso cammino e di un progressivo sviluppo delle attività in tutte le
province per un graduale comune raggiungimento di una efficienza qualitativa e quantitativa. Sarà questo il giorno atteso e preparato per tanti anni e che vedrà la bandiera del C.S.I. svettare orgogliosa all’avanguardia dell’attività sportiva campana, testimoniando così anche nella nostra re-
C. S. I.
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SPEDIZ. IN ABB. POSTALE (G. Ili)
gione l’esistenza e la vitalità di uno sport cattolico organizzato. Sarà questo per noi tutti cattolici sportivi che cerchiamo di impegnare la intelligenza c la volontà a servizio dei fratelli il migliore e più atteso premio che ci ripagherà per quanto è stato compiuto talora con insuccesso ma indubbiamente con le migliori intenzioni.
Amedeo Salerno Un. altro simpatico notiziario a stampa del C.S.I. vede la luce, e ciò che più conta, ai fini della penetrazione del grande organismo polisportivo, in Campania: zona di entusiasmo, ma con province ancora in formazione sportivamente parlando.
La stampa è l’ausilio più efficace per l’affermazione di qualsiasi attività industriale, artistica, commerciale, politica, ma è addirittura indispensabile per lo sport. A "Campania Sport" dunque il saluto affettuoso del fratello maggiore "Stadium” che vuole e desidera essere a sua volta fonte di consiglio e di informazione per i vari notiziari provinciali e al tempo stesso palestra accogliente per tutti gli amici, in particolare per i corrispondenti e dirigenti, i cui scritti tecnici e informativi saranno sempre oltremodo graditi. Ogni regione, se non ogni provincia dovrebbe avere il suo "notiziario". Molti sono già in atto e compilati con cura, ma molti ne mancano ancora.
Coraggio amici, addetti stampa regionali e provinciali.
Naber
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FIRENZE
Una preziosa iniziativa Assistenza medica agli atleti Fra i Presidenti delle due Organizzazioni : Centro Medico Sportivo Toscano e Comitato Prov. Fiorentino del C.LS. in una loro recente riunione hanno deliberato di attuare per gli atleti del C.S.I. un unico tesserino del costo di L. 200 tramite il quale l’atleta per l’anno corrente ha diritto gratuitamente a visite e prestazioni sanitarie particolari. Questo accordo che viene ad eliminare il precedente, che sottoponeva l’atleta o la Società a versare L. 100 per ogni visita è stato raggiunto per agevolare i dirigenti a far sì che possano rendersi conto in qualsiasi momento delle condizioni fisiche dei loro ragazzi. E’ una necessità questa della più grande importanza in quanto i dirigenti delle nostre UU. SS. sono responsabili presso le famiglie dei loro atleti oltre che della loro educazione sportiva e morale, anche e soprato ito della loro salute. Occorre quindi che essi vigilino, specie se il giovane è ancora in un’età (1620 anni) che necessita di una maggiore e continua sorveglianza medica affiché il troppo affaticare l’organismo partecipando con non regolare sincronismo ad allenamenti e gare arrechi al fisico un deperimento e non un giovamento. La visita medica è gratuita mentre per le prestazioni radiografiche, come per le varie cure fisiche, radioterapiche eco. sono state fissate delle tariffe minime.
PROGRAMMI E REGOLAMENTI
del Centro Sportivo Italiano per il ’53 B
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E
La Presidenza Centrale, volle nel 1951 che lo sport delle bocce rivivesse in seno al Centro Sportivo Italiano. Alle gare finali che si svolsero a Savona, bene organizzate dal locale Comitato Provinciale, parteciparono, a selezioni provinciali e regionali effettuate, rappresentative del Piemonte, Lombardia, Trentino, aneto, Liguria e Lazio. Si giuoco su campi tutt’altro che lisci. I piemontesi ed i liguri, usi a praticare il giuoco su tali campi, fecero la parte del leone. I titoli nazionali furono conquistati, nella categoria ” allievi ” dai ragazzi di Alessandria ed in quella ” adulti ”, da Testi di Verona nel singolo, e dai giuocatori di Savona, nel doppio e nella terna. Il 1952 ha visto il nostro sport in continuo progressivo sviluppo. Le selezioni provinciali e regionali, fecero convenire a Verona, per le gare conclusive, le rappresentanze di ben dieci regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino. Liguria, Emilia, Umbria, Lazio, Campania e Lucania. I Dirigenti scaligeri impostarono, per l’occasione, una manifestazione modello. I risultati cambiarono. Il Comitato Provinciale di Roma conquistò due titoli nazionali ed uno per ciascuno i Comitati di Bergamo, Brescia, Modena e Verona. La presidenza Centrale intende dare nel 1953. al settore boccistico di sport un maggiore potenziamento. Quest’anno deve essere l’anno della plebiscitaria partecipazione di tutte le Provincie d’Italia. Non dovranno mancare assolutamente, la Toscana, le Marche, le Puglie, l’Abruzzo, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna.
PRIMO CRITERIUM NAZIONALE PER QUADRETTE 1953 Regolamento 1) La Presidenza Centrale indice e la Commissione Tecnica Nazionale organizza per il 1953 il Primo Criterium Nazionale per quadrette.
2) Potranno partecipare al Criterium, i tesserati nel C.S.I. per il 1953 anche se classificati in altre Federazioni bocciofile. 3) Il Criterium si svolgerà con l’applicazione delle nonne contenute nel Regolamento tecnico internazionale in vigore nell’U.F.I.B. nel 1953. Il programma sarà quanto prima pubblicato. 4) Categoria di partecipanti: Allievi: nati nel 1935 e dopo; adulti: nati nel 1934 e prima. 5) Specialità nelle formazioni: Per ambedue le categorie, le gare si svolgeranno nella sola formazione quadretta. 6) Fase di svolgimento: La gara finale
Ciò potrà verificarsi se negli Ispettorati regionali, e nei Comitati provinciali si lavorerà con tenace volontà, subito ed in profondità. La Commissione Tecnica Nazionale, in proposito, suggerisce ai Dirigenti periferici di prendere contatto con Comitati provinciali dell’U.F.l.B., al fine di ottenerne tangibili aiuti. 1 Dirigenti dell’U .F.I.B., dal C.S.I. attendono nuova linfa dalle leve dei giovani e saranno ben lieti di mettere a disposizione, uomini esperti di provata competenza organizzativa ed attrezzatura tecnica. Tale collaborazione non potrà manicare. Savona e Verona insegnano. 11 Vice Presidente prof. Notano, in Decennio del C.S.I. scrive: «Aumentiamo ancora, formiamo i nostri dirigenti, incrementiamo gli impianti, impostiamo il nostro lavoro ad una maggiore serietà, aumentiamo i nostri collaboratori ». Facciamo nostri questi comandamenti ed il successo ci arriderà. La Commissione Tecnica Nazionale, convinta fermamente che l’opera dei Comitati troverà sicuro maggiore sviluppo nel nostro settore di sport, conta su di un serio impegno di responsabilità da parte di tutti e lancia pel 1953, un più ampio programma di gare: 1) Primo Criterium Nazionale per quadrette 1953 con regolamento tecnico internazionale (punto e bocciala di volo). 2) Primo Campionato Nazionale di Bocce, per Fanno 1953, con Regolamento tecnico internazionale (punto e bocciata di volo). 3) Terzo Campionato Nazionale di Bocce per il 1953, con Regolamento tecnico nazionale (punto, raffa e bocciata). 1) Primo Campionato Nazionale del Punto, per l’anno 1953, con apposito Regolamento tecnico nazionale.
si svolgerà nel mese di maggio p.v., in data e sede da destinarsi. Al Criterium, i Comitati provinciali, potranno partecipare con qualunque numero di quadrotte, purché i componenti delle formazioni appartengano alla stessa Unione o Gruppo sportivo.
PRIMO CAMPIONATO
NAZ.
DI BOCCE 1953 (Reg. inteì-nazionale punto e bocciata)
Regolamento 1) La Presidenza Centrale indice e la Commissione Tecnica Nazionale organizza per il 1953 il Primo Campionato Nazionale di Bocce (Regol. internazionale) per il 1953. 2) Potranno partecipare al Campionato i tesserali nel C.S.I. per il 1953 anche se classificati in altre Federazioni bocciofile.
3) Il Campionato si svolgerà con l’applicazione delle norme contenute nel
Regolamento tecnico intemazionale in vigore nell’U.F.I.B., nel 1953. Il regolamento sarà pubblicato quanto prima.
•1) Categorie di partecipanti-, allievi: nati nel 1935 e dopo; adulti: nati nel 1934 e prima. 5) Specialità nelle formazioni: Per ambedue le categorie, la gara si svolgerà nelle formazioni: singolo, coppia e terna. 6) Fasi di svolgimento : Selezione provinciale: valevole per il titolo: entro il 15 luglio 1953 ; selezione regio-
nale: valevole per il titolo: entro il 15 agosto 1953; gara finale: valevole per il titolo: 19 settembre 1953. Avvertenze-, Un giuocatore potrà par-
tecipare in una sola formazione (singolo, coppia o terna). Potrà invece partecipare, anche se vincente in questo Campionato (Regolamento internazionale), pure al 3° Campionato nazionale (Regolaménto nazionale) ed al 1° Campionato Nazionale del Punto,
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TERZO CAMPIONATO NAZ. DI BOCCE 1953
(Regol. naz. punto, raffa e bocciala)
Regolamento 1) La Presidenza Centrale indice e la Commissione Tecnica Nazionale organizza, per il 1953, il Terzo Campionato Nazionale di Bocce (Regol. nazionale). 2) Potranno partecipare al Campionato tutti i tesserati nel C.S.I. per il 1953, anche se classificati in altre Federazioni bocciofile. 3) li Campionato si svolgerà con l’applicazione delle norme contenute nel Regolamento tecnico nazionale (punto, raf.a e bocciata) in vigore nell’U.F.I.B. nel 1953. Vei ranno, pertanto, osservate le varianti apportate nel Regolamento tecnico nazionale 1951, fra le quali, la più importante, la « regola del vantaggio ». Il regolamento verrà pubblicato quanto prima o in apposito manuale o in una dispensa di Stadium. 4) Categoria di partecipanti: Allievi, nati nel 1935 e dopo; adulti, nati nel 1934 e prima. 5) Specialità nelle formazioni : Per ambedue le categorie, le gare si svolgeranno nelle formazioni: singolo, coppia e terna. ó) Fasi di svolgimento : Selezione provinciale: valevole per il titolo: entro il 15 luglio 1953; selezione regionale: valevole per il titolo: entro il 15 agosto 1953; gara finale: valevole per il titolo: entro il 20 settembre 1953. Avvertenza: Potranno partecipare a questo Campionato, i giuocatori che partecipano anche al Primo Campionato Nazionale Bocce (Reg. internazionale) purché facenti parte di formazioni appartenenti ad una stessa Unione o Gruppo Sportivo ed al Primo Campionato del Punto.
PRIMO CAMPIONATO NAZ. DEL PUNTO 1953 Regolamento
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1) La Presidenza Centrale indice e la Commissione Tecnica Nazionale orga■lizza il Primo Campionato Nazionale del Punto per l’anno 1953. 2) Potranno partecipare al Campionato tutti i tesserati nel C.S.I., per l’anno 1953, anche se classificati in altre Federazioni bocciofile. Potranno partecipare i giuocatori che prendano parte agli altri Campionati. 3) 11 Campionato si svolgerà con l’applicazione deJle norme contenute nell’apposito Regolamento tecnico nazionale in vigore nell’U.F.I.B. nel 1953, che sarà pubblicato quanto prima. 4) Categoria di partecipanti: Allievi: nati nel 1935 e dopo; adulti: nati nel 1934 e prima. 5) Specialità nelle formazioni: Per ambedue le categorie, la gara si svolgerà nella sola formazione singolo. 6) Fasi di svolgimento: Selezione provinciale valevole pel titolo: entro il 15 agosto 1953; selezione regionale vale___ vole pel titolo: 15 ______ agosto ____ 1953; gara finale valevole pel titolo: 20 settembre 1953.
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1 Regolamenti che seguono e che si riferiscono alle manifestazioni a carattere nazionale già deliberate, potranno subire qualche variazione, che non ne altererà comunque la sostanza, in dipendenza della nuova Convenzione C.S.I.-U.V.1. che sarà prossimamente stipulata.
CAMPIONATI NAZIONALI SU STRADA 1) La Presidenza del Centro Sportivo Italiano, indice i Campionati Nazionali ciclistici su strada, per l’anno 1953, per le Categorie: Esordienti, Allievi, Dilettanti Juniores e Seniores. 2) 1 tre Campionati verranno disputati in sedi ed in date distinte e l’organizzazione sarà demandata ai Comitati Provinciali o ad Unioni Sportive delle Proeie nelle quali essi si svolgeranno. 3) Ai Campionati potranno partecipare gli atleti delle rispettive Categorie, provvisti delle tessere del C.S.I., regolarmente vidimate dall’U.V.I. 4) Le prove si svolgeranno su percorsi dello sviluppo che sarà determinato in conformità del Regolamento tecnico
dell’U.V.I.
5) Ciascun Comitato Provinciale potrà iscrivere alle prove da due a sei corridori, a seconda del numero dei corridori tesserati, con Bollino U.V.I. per l’anno 1952. Per i Comitati che avranno iniziato l’attività ciclistica nel 1953, il numero dei corridori verrà determinato dalla Commissione Tecnica Nazionale. In ogni caso il numero stesso verrà reso noto in seguito. 6) Oltre al numero dei concorrenti sopra indicato, sarà iscritto d’ufficio il Campione Provinciale. 7) Le iscrizioni dovranno essere inviate alla Commissione Tecnica Nazionale per il Ciclismo, entro le date che verranno indicate di volta in volta, ma in ogni caso almeno 10 giorni prima dell’effeltuazione delle gare. Le iscrizioni accettate verranno singolarmente confermate.
8) Le domande d'iscrizione, redatte su apposito modulo, dovranno contenere, oltre al nome e cognome del concorrente, l’indicazione dellUnione Sportiva alla quale appartiene, il numero della tessera e la classifica riportata nelle prove di Campionato Provinciale disputate. 9) I Comitati Provinciali che non abbiano fatto disputare almeno una prova dei rispettivi Campionati Provinciali, non potranno essere ammessi a concorrere alla premiazione di rappresentanza ma i corridori delle rispettive provincie potranno essere autorizzati a disputare prove di Campionato in provincie limitrofe o viciniori, non essendo ammessi a concorrere ai Campionati Nazionali, atleti che non abbiano disputato almeno una prova di Campionato Provinciale. 10) I premi individuali e di rappresentanza in palio verranno notificati di volta in volta. I premi verranno ripartiti secondo le norme del Regolamento Tecnico dell’U.V.I. 11) Per la costituzione delle Giurie, la disciplina delle macchine al seguito, la determinazione del tempo massimo, la presentazione di eventuali reclami e per quanto altro non • previsto dal presente Regolamento, si fa riferimento allo stesso Regolamento tecnico dell’U.V.I. 12) Il Centro Sportivo Italiano declina, per sè e per gli Organizzatori, ogni e qualsiasi responsabilità per eventuali incidenti che occorressero ai concorrenti ed a terzi, prima, durante e dopo lo svolgimento delle gare.
CAMPIONATI NAZ. A SQUADRE A CRONOMETRO 1) La Presidenza del Centro Sportivo Italiano indice, per l’anno 1953, i Campionati Nazionali ciclistici a squadre, da disputarsi su strada, a cronometro.
2) I Campionati per squadre formate da corridori della categoria Allievi e per squadre formate da corridori della categoria Dilettanti, verranno disputati in date distinte e l’organizzazione sarà demandata ai Comitati od alle Unioni Sportive delle provincie nelle quali essi si svolgeranno. < . 3) Le prove si svolgeranno su circuito pianeggiante da percorrrersi una sola volta o da ripetersi più volte, per uno sviluppo complessivo di circa 60 chilometri per la categoria Allievi e di circa 100 chilometri per la categoria Dilettanti. 4) Ai Campionati potranno partecipare Squadre rappresentative delle Unioni
Sportive affiliate al C.S I. e costituite da corridori delle rispettive Categorie, provvisti della tessera del C.S.I., per l’anno 1953, regolarmente vidimata, dall’U.V.I. E’ obbligatoria la maglia sociale 5) Per essere ammesse alle prove di Campionato Nazionale, le squadre dovranno aver partecipato alla fase regionale per la quale verrà emanato apposito Regolamento. 11 numero delle Squadre ammesse per ciascuna Regione verrà fatto conoscere tempestivamente e verrà stabilito secondo il numero degli atleti tesserati, con Bollettino U.V.I., per l’anno 1952 in ciascuna provincia. Per le provincie che avranno iniziato l’attività ciclistica nel 1953, deciderà la Commissione Tecnica Nazionale.
6) Le Squadre dovranno essere composte da un massimo di quattro e da
ta in conformità di analoghe disposizioni
deiru.v.i.
13) Gli Organizzatori declinano ogni e qualsiasi responsabilità per incidenti elusi verificassero ai concorrenti ed a ter-
zi, prima, durante e dopo lo svolgimento delle gare. Il) Per quanto non contemplato dal presente Regolamento, si fa riferimento al Regolamento Tecnico dell'UA .1.
CAMPIONATI NAZIONALI SU PISTA
Alessandro Angioletti, campione C.S.I. dilettanti 1952
un minimo di tre elementi; in ogni caso esse dovranno tagliare il traguardo finale entro uno spazio massimo di ni. 20. Il tempo verrà rilevato dal Cronometrista Utliciale. sul terzo componente. 7) Le Squadre partiranno alla distanza clic verrà fissata, tenendo presente la configurazione del percorso ed il numero delle Squadre partecipanti.
8) Il tempo massimo sarà calcolato in base al tempo della squadra vincitrice, aumentato di 20’. 9) 1 Componenti di ogni singola squadra dovranno procedere compatti e mai accodati ad altre squadre. In caso di raggiungimento fra due Squadre, esse non potranno procedere di conserva, ma sorpassarsi mantenendosi ai lati opposti della strada. Avvenuto il sorpasso, la Squadra potrà ritornare sullo stesso lato della Squadra sorpassata, solo quando questa sarà dislanziata distanziata di almeno 50 metri. Per l’accertamento di tale disposizione, verranno dislocati controlli segreti lungo tutto il percorso di gara
10) E’ consentito il cambio di macchina e di ruote, che in precedenza saranno punzonate, soltanto fra appartenenti alla medesima Squadra e ciò anche in caso di foratura, restando invece rigorosamente vietato fra concorrenti di Squadre diverse o da parte di terzi. E' altresì vietato qualsiasi aiuto, rifornimento od assistenza fra concorrenti di Squadre diverse. 11) Nessuna vettura, motocicletta o motoleggera potrà seguire la gara, ad eccezione di quelle autorizzate dal Direttore di Gara. 12) Eventuali reclami potranno essere presentati per iscritto alla Giuria, entro un’ora dall'arrivo dell’ultima Squadra, accompagnati dalla tassa che sarà fissa-
I> La Presidenza del Centro Sportivo Italiano indice i Campionati Nazionali ciclistici su pista, per l’anno 1953, demandandone l'organizzazione al Comitato Provinciale di...... 2) Le prove in programma sono le seguenti : Velocità : Cai. Esordienti. Cat. Allievi, Cai. Dilettanti Juniores. Insegni mento : Individuale Cai. Dilettanti Juniores e Seniores a squadre di..... corridori Cat. Dilettanti Juniores e Seniores Chilometro da 'fermo: Cat. Dilettanti Juniores e Seniores. 3) Le prove si svolgeranno al \ clodromo...... nei giorni...... ; secondo il programma orario che verrà tempestivamente comunicato. I) .Ai Campionati potranno partecipare gli atleti delle rispettive Categorie, prov. visti della tessera del C.S.I., regolarmente vidimata dall’U.V.L, che abbiano disputalo, in sede di provinciale o regionale, i rispettivi Campionati. 5) Ciascun Comitato Provinciale potrà iscrivere ai Campionati, per ciascuna delle specialità in programma, un numero di corridori proporzionale a quello dei tesserati con Bollino U.V.I., per i ’ìih no 1952 nella rispettiva provincia. Per le provincie che avranno iniziato l'attività ciclistica nel 1953. il numero dei corridori verrà determinato dalla C.T.N. Il numero definitivo dei corridori verrà reso nolo in seguito. 1 Il Campione Provinciale delle singole specialità farà parte della rappresentativa. salvo sua esplicita rinuncia giustificata da cause di forza maggiore.
6) Le iscrizioni dovranno essere inviate alla C.T.N. entro la data che verrà tempestivamente indicata, ma in ogni caso almeno 10 giorni prima dell’inizio delle gare. - 7) Le domande d'iscrizione redatte su apposito modulo, dovranno contenere, oltre i! nome e cognome del concorrente. l’indicazione dell’Unione Sportiva alla <iualc appartiene, il numero della tessera e la classifica riportata nelle prove di Campionato Provinciale disputale. 8) I Comitati Provinciali che non abbiano fatto disputare almeno una prova di Campionato Provinciale nelle varie specialità in programma, non potranno concorrere alla premiazione di rappresentanza. 9) 1 premi, individuali e di rappresetitanza in palio,- verranno resi noti tenipestivamente. 10) Le biciclette da adoperarsi dovranno essere munite di ruota fissa, non potranno avere nè freni, nè galletti, nè chiusure ingombranti e sporgenti, nè dispositivi comunque pericolosi. I rapporti massimi da- impiegare non potranno superare Io sviluppo di tn .7. I concorrenti dovranno essere ninniti del casco regolamentare. 11) Per lo svolgimento delle gare, formazione delle batterie, recuperi, quarti di finale, semifinali, finali, ecc., si osserveranno le norme del Regolamento Tecnico dell’U.V.I. 12) Si fa riferimento allo stesso Regolamento Tecnico, per quanto riguarda la costituzione della Giuria, la disciplina dello svolgimento delle gare e per quanto altro non previsto dal presente Regolamento.
V Trofeo della Montagna REGOLAMENTO 1) La Presidenza del Centro Sportivo Italiano indice ed organizza il 5" Trofeo della Montagna, gara nazionale a staffetta. La competizione avrà luogo in data e sede da destinare nella seconda quindicina di Settembre 1953. 2) Alla gara possono partecipare squadre delle categorie: militari, valligiano, cittadine, composte ciascuna di tre elementi i quali debbono avere compiuto il 20“ anno di età (nati non oltre il 1° settembre 1932). 3) Le squadre militari debbono appartenere a corpi, reggimenti, reparti od enti militari o militarizzati di qualsiasi specialità e possono essere costituiti da
da ufficiali, sottufficiali e militari di truppa, senza specificazione di numero. Le staffette militari sono divise in due gruppi: A) staffette composte da militari di reparti di leva con un sottufficiale o ufficiale quale «caposquadra»; B) staffette composte da militari o militarizzati di reparti a lunga ferma. Le squadre valligiano debbono essere composte da elementi residenti in località situata al di sopra di ni. 500 sul livello del mare. Le squadre cittadine debbono essere composte da elementi con residenza in località situata al di sotto di m. 500 s.l. ni. avvertendo che è sufficiente la residenza anche di un solo componente in località situata al di sopra dei 500 ni.
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s.l. per conferire all’intera squadra-staffetta la qualifica di valligiana. 4) Le squadre valligiano e cittadine debbono, di massima, appartenere ad Unioni Sportive del C.S.I., ma possono anche essere di società sportive od escursionistiche legalmente costituite. Ciascuna Unione o Società potrà partecipare al IV Trofeo della Montagna con un massimo di 3 squadre. Dato il carattere particolare della manifestazione il numero delle squadre-staffette partecipanti è comunque limitato. Pertanto il Comitato organizzatore si riserva la facoltà di ammettere le squadre cittadine e valligiano non appartenenti al C.S.I., con criterio insindacabile tenendo tuttavia conto dei requisiti tecnici escursionistici delle squadre stesse.
5) La manifestazione si volgerà con qualsiasi tempo. Comunque, una volta iniziata, non potrà essere interrotta per alcun motivo.
61 II percorso di gara uguale per tutte le categorie sarà costituito da tre frazioni una delle quali prevalentemente pianeggiante, una seconda in salita ed una terza in discesa con tratto finale pianeggiante. 7) Le partenze, separate per ciascuna categoria, saranno date in linea nell'ordine seguente:
A) Cittadini; B) Valligiani; C) Militari (i due gruppi A e B insieme).
site tabelle. Appositi striscioni trasversali all'andamento del percorso, indicheranno l’inizio dell’ultimo chilometro di ciascuna frazione. • 11) Tutti i partecipanti dovranno esibire la Carta d'identità od altro documento di indentificazione: quelli appartenenti alla Categoria Cittadini dovranno inoltre esibire un certificato di residenza stabile, in mancanza del quale verranno assegnati alla Categoria Valligiani.
Per Paltimetria della località di residenza farà fede l’Annuario del T.C.I.
12) Tutti i concorrenti verranno punzonati alla vigilia della gara ed all’atto della partenza di ciascuna frazione riceveranno uno speciale segno di riconoscimento, da conservare durante tutta la gara e da mostrare ad ogni richiesta. 13) I componenti delle staffette civili, valligiano o cittadine, verranno sottoposti alla vigilia della gara, a visita medica. Il giudizio dei sanitari è inappellabile. 14) Nessun aiuto è ammesso tra concorrenti, anche se appartenenti a squadre della medesima Unione o Società e nessun concorrente potrà effettuare più di una frazione. L’inosservanza di tali disposizioni, determinerà la squalifica delle squadre inadempienti. Lo stesso provvedimento di squalifica verrà adottato a carico delle squadre che sostituissero abusivamente, anche per qualche tratto, uno dei componenti od i cui componenti ricevessero in qualunque momento aiuti materiali (spinte o traino) da parte di estranei alle staffette o
ricevessero infine rifornimenti all’infuori dei posti fissi, regolarmente predisposti e controllati.
La squalifica infine sarà inflitta a quelle squadre che avessero tentato di sorprendere la buona fede della Direzione e della Giuria con l’esibizione di falsi documenti di identità, di residenza ecc. ecc. 15) I concorrenti hanno l’obbligo di gareggiare con spirito cavalleresco e sportivo evitando di danneggiare comunque gli altri .concorrenti. Nei tratti del percorso ristretti o scabrosi è fatto obbligo di cedere il passo ai concorrenti che lo richiedessero.
II tempo massimo per ciascuna categoria verrà determinato dal tempo impiegato dalla staffetta prima classificata della categoria medesima, aumentato del 50% del tempo stesso. Nessuna neutralizzazione verrà concessa per i cambi, rifornimenti, ecc.
I concorrenti in gara potranno indossare indumenti e calzature di qualsiasi tipo e specie, escluse soltanto le maglie cosidette a canottiera.
17) I reclami in unica istanza, dovranno eventualmente essere presentati alla Giuria non oltre un’ora dopo la scadenza del tempo massimo fissato per ciascuna categoria. Essi dovranno essere accompagnati dalla tassa di L. 1.000 restituibile in caso di accettazione. 18) La manifestazione sarà retta da speciali norme organizzative che saranno tempestivamente rese note dalla Presidenza del C.S.I.
L’ora dii partenza o l’intervallo tra una categoria <e l’altra verranno stabiliti dalla Direzione della Gara alla vigilia della gara stessa.
I concorrenti alla prima frazione dovranno trovarsi al traguardo, a disposizione del Giudice di partenza 30 minuti prima dell’ora fissata per ciascuna partenza. I concorrenti che al momento della partenza della rispettiva categoria non fossero presenti, non verranno più fatti partire. 8) Ciascun concorrente alla prima frazione riceverà dal giudice di partenza il Segno di staffetta (medaglia con catenella da mettere al collo), che dovrà portar seco per tutto il persorso della frazione stessa e trasmettere al compagno di squadra che compirà la seconda frazione; questi, a sua volta, trasmetterà il segno al terzo frazionista ,che dovrà riconsegnarlo al Giudice d’arrivo.
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9) La .perdita, la mancanza in qualunque punto del percorso, o la omessa riconsegna del Segno al Giudice di arrivo, determinerà l’esclusione della squadra dalla classifica. La trasmissione del Segno di Staffetta sarà effettuata entro una zona di m. 30 visìbilmente indicata.
10) Il percorso di gara sarà segnalato in modo visibile con bandierine, cartelli, frecce e segni di calce o colorati. I chilometri saranno indicati da appo*
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CINEMATOGRAFIA GIOVANILE Il 10 gennaio presso la magnifica sede dell’AGIS di Roma, si è riunita l’annuale assemblea dei Cine Club aderenti alla F.E.D.I.C. (Federazione Italiana dei Cine Club) in una atmosfera di grande cordialità ed affiatamento. Dopo la relazione del Presidente Tito Marconi, nota e simpatica figura del mondo cinematografico e la discussione diretta dal Segretario comm. Gianni De Tommasi, l’avv. Nicola De Pirro Direttore Generale dello Spettacolo in ^rappresentanza di S. E. Andreotti, ha consegnato la macchina da ripresa a 16 mm. per i nuovi Cine Club di cui otto creati su iniziativa del Centro Sportivo Italiano e precisamente: Bari, Bergamo, Cagliari, Firenze, Palermo, Pavia, Pisa Venezia. Questi nuovi Cine Club si vengono quindi ad aggiungere ai precedenti di: Trento, Bolzano, Genova, La Spezia, Napoli, Reggio Emilia i quali da tempo hanno iniziato la loro attività cinematografica secondo le direttive ricevute dalla FEDIC. Abbiamo notizie che nei quattordici Cine Club si sta lavorando alla produzione di documentari sportivi a carattere di cronaca o anche di didattica sportiva. Il Centro Sportivo Italiano è quindi lieto di aver dato alcuni suoi dirigenti a questa attività che appoggia nella propaganda l’attività agonistica sportiva.
COMUNICATI
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BOLLINO FISI. A tutti i Comitati Provinciali e Zonali C.S.I.
Sciogliendo in parte le riserve fatte nelle precedenti circolari sul tesseramento, si comunica che anche per l’anno 1952-’53 avrà pieno vigore la convenzione C.S.I.F.I.S.I. stipulata nel decorso anno. Pertanto gli atleti del Centro Sportivo Italiano che intendano svolgere anche attività sciistica con la Federazione e che sono in possesso della sola tessera del C.S.I., dovranno provvedere ad inviare, tramite i Comitati Provinciali competenti, la tessera C.S.I. accompagnata dalla quota di L. 50 per la applicazione del bollino F. I. S. I. Secondo quanto stabilito dalla convenzione suddetta, gli atleti del C.S.I. in possesso della tessera col bollino F.I.S.I., potranno partecipare a parità di condizione con gli atleti tesserati F.I.S.I., alle manifestazioni indette dalla Federazione stessa o dai
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SEGRETERIA suoi organi periferici alle sole gare per i 3“ categoria. Il bollino però non dà diritto alla qualifica di tesserato FISI per quanto riguarda facilitazioni e benefici riservati ai possessori della tessera federale (assicurazione base, notiziario. riduzione sui mezzi di trasporto ecc.). Il tesserato C.S.I. con bollino F.I.S.I. partecipa alle gare coperto dall’assicurazione individuale prevista dal Centro Sportivo Italiano. Si invitano i Comitati Provinciali interessati a voler provvedere con cortese sollecitudine, all’invio a questa Presidenza, delle tessere relative agli atleti che intendono svolgere anche attività FISI unitamente all’importo di L. 50 per ogni tessera. La richiesta ha carattere urgente dato che l’attività sciistica q, in pieno corso di svol- • gimento. Cordiali saluti. Il Segretario Centrale Prof. LORENZO BORGHI
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delle Commissioni Tecn Iche Nazionali del C.S.I.
ATLETICA LEGGERA REGOLAMENTO « LEVE» 1) Il Centro Sportivo Italiano indice, per l’anno 1953, le seguenti Leve: a) - Corsa piana m. 3.000; b) - Salto con l’asta; c) - Lancio del giavellotto; d) - Staffetta 3 x 1.000. 2) La fase periferica delle Leve potrà essere iniziata ed organizzata localmente dai Comitati Zonali ed anche dalle singole Unioni Sportive, avendo come prima sede, per la Corsa piana sui in. 3.000 e la staffetta 3 x 1.000 la strada; per il Salto con l’asta ed il Lancio del giavellotto qualunque attrezzatura opportunamente adattata in una area possibilmente chiusa ed appartata, che consenta l’esecuzione degli esercizi, senza pregiudizio per l’incolumità degli atleti e di terzi. 3) Alle Leve potranno partecipare atleti tesserati al C.S.I. per l’anno 1953, nati dal 1” gennaio 1935 al 31 dicembre 1937, anche se hanno partecipato alle Leve indette per l'anno 1952, purché non classificati dalla F.I.D. A.L. Ogni atleta potrà partecipare ad una sola specialità nel, la stessa giornata. 4) Raggiunti attraverso le gare locali, risultati che giustifichino il passaggio ad una fase superiore, le Leve proseguiranno in sede provinciale, organizzate dai rispettivi Comitati. I risultati delle gare, controllati da Giudici della F.I.D.A.L., dovranno essere rimessi alla Commissione Tecnica Nazionale per l'atletica leggera, entro tre giorni dalla loro effettuazione. 5) Il termine utile per le’ffettuazione della fase provinciale delle Leve scadrà 20 giorni pima della data d’inizio dei Campionati nazionali su pista. 6) Qualora i risultati tecnici raggiunti nelle fasi locale e provinciale saranno tali da giustificare l’organizzazione di una finale nazionale, questa verrà abbinata ai Campionati Nazionali su pista. 7) La Commissione Tecnica Nazionale, vagliati i risultati conseguiti nella fase provinciale, designerà gli atleti ammessi alla Finale Nazionale. 8) Per lo svolgimento delle gare si osserveranno le norme contenute nel Regolamento Tecnico della F.I.D.A.L. 9) Gli Enti organizzatori, e per essi il C.S.I., declinano ogni responsabilità per eventuali danni che potessero ocrere a persone ed a cose, prima, durante e dopo lo svolgimento delle manifestazioni.
PALLACANESTRO COMUNICATO UFFICIALE N. 3 Riunione del 10 dicembre 1952 INIZIO CAMPIONATI. Molti Comitati Provinciali non hanno ancora dato inizio alla prima fase del Campionato Nazionale di Pallacanestro, cioè quella provinciale. Si ricorda ancora una volta che il termine ultimo per tale fase è fissato al 29 marzo 1953, oltre la quale data sarà escluso il Comitato che non abbia terminato il proprio Campionato. CARTELLINAMENTO. Si raccomanda ai Comitati Provinciali di sollecitare le Società dipendenti a regolarizzare tempestivamente il cartellinamento ed a provvedere affinchè, se l'atleta pratica come sport principale quello della pallacanestro, quest’ultimo risulti principale anche nella trascrizione sul cartellino del C.S.I. COMMISSIONI TECNICHE PROVINCIALI. Richiamandosi a quanto già reso noto con il Comunicato Ufficiale n. 2 del 6 novembre, questa Commissione Tecnica Nazionale fa presente l’inderogabile necessità di provvedere alla nomina della Commissione Tecnica Provinciale, ovunque si svolga la fase provinciale del Campionato, non essendo concepibile che una qualsiasi attività abbia svolgimento senza che un Ente tecnico competente la controlli, l’organizzi e la guidi. RATIFICA COMMISSIONI. Si ratificano le nomine Commissioni Tecniche Provinciali di Pallacanestro, di Bergamo, Brescia, Cremona, Padova, Udine e Genova. ATTIVITÀ’ LOCALE. Qualsiasi Manifestazione a carattere locale (Tornei, Coppe, Trofei, ecc.) deve essere segnalata^ preventivamente a questa C.T.N. che provvedere ad approvare il regolamento. A manifestazione conclusa sarà interesse dei comitati provinciali far riconoscere i risultati al C.S.I. Nazionale onde ottenere il punteggio relativo. E’ stato notato che qualche Comitato Provinciale ha segnalato, ad anno sportivo concluso, attività svolta in precedenza, reclamando il punteggio spettantegli. In tali casi la C.T.N. non ha potuto assolutamente addivenire a quanto richiesto, innanzitutto perchè il periodo utile era già scaduto, e poi perchè non era stata informata delle caratteristiche del Torneo stesso, tramite il rispettivo Regolamento. Tale prassi vuole evitare che si commettano infrazioni o manchevolezze tecniche ed organizzative, come, purtroppo è stato notato in qualche caso.
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Infine, si deve lamentare l’insistenza con cui si continuano ad inviare regolamenti in unica copia anziché in duplice copia. OMOLOGAZIONE TORNEI. Visti i verbali di gara dei Tornei « Primi Cesti » c « Coppa Apertura ;> del Comitato Provinciale di Reggio Emilia, si omologano i risultati. Si assegnano, pertanto, al Comitato Provinciale di Reggio Emilia punti 100 (5O'-;-5O) per la classifica del Campionato Nazionale dei Comitati Provinciali per l’anno 1953. CORSI ALLENATORI E ARBITRI DI PALLACANESTRO. La Direzione Tecnica Centrale del C.S.I. ha stabilito recentemente di assegnare un punteggio speciale a tutti quei Comitati che organizzeranno c porteranno a termine Corsi arbitri o allenatori. Tale punteggio * stato.così stabilito: candidali: da 5 a 9 punti 150, da 10 e oltre punti 250. Detti corsi dovranno essere organizzati direttamente dal Comitato Provinciale del C.S.I. e svolti e conclusi con la stretta collaborazione degli organi locali degli arbitri e degli allenatori della F.I.P. Onde ottenere la ratifica ed il punteggio, è necessario inviare a questa C.T.N.P. copia del verbale di esame di ciascun canditalo. PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI. Vista le denuncia inoltrata dal Comitato Provinciale, di Roma. Giocatore Mazzullo Alberto della Società INTER di Roma, circa gli incidenti avvenuti nel corso della gara CUS-Inter., svoltasi il giorno 23-11-1952; visto il referto arbitrale; ascoltato personalmente l’arbitro della partita suddetta ; esaminati i provvedimenti adottati dalla C.T.P.: esperite le opportune indagini; si delibera di sospendere da ogni attività il giuocatore Mazzullo Alberto della S.S. Inter di Roma, fino al 28 febbraio 1953 per il suo contegno antisportivo e riprovevole tenuto nei confronti del direttore di gara. Di tale decisione è stata data comunicazione sia alla F.I.P.. sia al Comitato Regionale Laziale, in base al paragrafo 5 della Convenzione C.S.I.-F.I.P. Il Segretario II Presidente GIOVANNI GOMEZ UMBERTO GARCEA
PUIAVOIO (’OMl'XK’ATO UFFICIALE X. 2 Riunione del 15 dicembre 1952 APPROVAZIONE REGOLAMENTI. 3" Trofeo Nazionale C.S.I.: si approvano i regolamenti delle fasi provinciali di: Modena e Roma. RATIFICA NOMINA COMMISSIONI TECNICHE. Bergamo: Presidente: Traini Alberto, Componenti: Gori Alberto, Pacanoni Alberto. Brescia: Presidente: Facchini Angelo, Componenti: Ise Adriano, Ferrari Mario. Cagliari: Presidente: Olla Umberto, Componenti: Piras Guelfo, Minerva Franco. Ferrara: Presidente: Vescovi Domenico, Componenti: Pattuelli Silverio, Maioglio Giovanni, Barlati Raimondo, Petrucci B. Firenze: Presidente: Briani Dr. Sergio. Componenti: Somaschini Lino, Romoli Renzo, Dal Zen Riccardo, Nuoci Modesto. Genova: Presidente: Piccirillo Rag. Salvatore, Componenti: Burlando Remo, Vassallo Sebastiano. Lucca: Presidente: Madrigali Vittorio, Componenti: Ricci Ilario, Salini Giancarlo, Pellegrini Marino. Mantova: Presidente: Pavesi Bruno, Componenti: Ruggenni Mario, Torresan Mario, Cecconi Sergio. Benedini Celestino. Napoli: Presidente: Salerno Amedeo, Componenti: Albano Giulio, Mastrandrea Alfredo, Calvosa Giuseppe.
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Parma : Presidente : Tomolo Prof. Ilario, Componenti: Orlandini Giorgio. Bonassi Gianni, Giuberti Pietro, Bartoli Ettore. Udine: Presidente: Della Longa Sergio, Componenti: Ria Franco, Mungherli E., Morassi L. CAMPIONATO NAZIONALE 1953. A chiarimento dell’Art. 2 comma B del regolamento Generale del Campionato, si precisa che gli atleti per poter essere ammessi alle gare, dovranno aver segnalato sul retro del cartellino la Pallavolo, fra gli sports praticati, giuste le norme sul tesseramento emanate dalla Presidenza Centrale. Senza tale segnalazione, gli atleti saranno considerati come non tesserati e quindi esclusi dalle classifiche. Il Presidente Il Segretario FILIPPO DRAGOTTO ROBERTO DE CRISTO
TENNIS DA TAVOLO (’OMUXK’ATO UFFICIALE X. 2 Riunione del 17 dicembre 1952
APPROVAZIONE REGOLAMENTI :
Campionato Nazionale 1953. Si approvano i regolaiìienti delle seguenti fasi provinciali : Ancona, Brescia, Cremona, Novara, Salerno, Viterbo OMOLOGAZIONE RISULTATI. Visti i verbali relativi si omologano i risultati delle seguenti prove: Ferrara: Campionato Provinciale Assoluto (partecipanti 45). Mantova: Ila Targa C.S.I. (part. 26), Torneo Sociale U.S. Vigor (part. 9). Massa-Carrara: Torneo Provinciale (part. 36) Padova: Targa C.S.I. (part. 23). Torino: Coppa Apertura (part. 43), Treviso: Coppa Emilio Cursi (part. 56).
RATIFICA COMMISSIONI TECNICHE PROVINCIALI. Arezzo: Presidente: M" Parigi Umberto; Componenti: Rag. Coleschi Marcello, Sig. Stacchini Gabriele, Sig. Sacchi Francesco. Bergamo: Presidente: Sig. Mazzolenti Alessandro, Membro: Sig. Gentilini Enrico. Brescia: Presidente: Sig. Longhi Enrico (Rapp. GITeT.) Membro: Geom. Sguario Roberto, Sig. Arrighi Conte Marco, Sig. Ceresoli Luigi, Sig. Agnellini Angiolino. Cremona-, Presidente: Sig. Lana Gianni, Componenti: Sig. Grandi Fausto. Sig. Santi Dino. Firenze: Presidente: Sig. Sammichelli Giorgio, Componenti: Sig. Benvenuti Luciano, Sig. Barlazzi Giorgio, Sig. Frilli Franco. Lucca: Presidente: Sig. Caddini Lamberto (Rapp. GITeT) Componenti: Sig. Madrigali Piero. Sig. Grossi Sergio. Sig. Benucci Mario, Sig. Bertani Martino. Mantova: Presidente: Togliani Enzo, Componenti: Sig. Torresan Mario, Sig. Zanardi Enzo, Sig. Tondi G. Franco. Parma: Presidente: Dott. Mazzera Gianni (Rapp. GITeT) Componenti: Mattavelli Valentino, Sig. Lodi Antonio. Sig. Arduini Guido, Sig. Poletti Bruno. Salerno: Presidente: Dott. Benincasa Antonio, Componenti: Sig. Cannistrà Giovanni, D’Ascoli Ettore, Preziosi Ettore (Rapp. GITeT). Treviso: Presidente: Rag. Steffan Nilo, Componenti: Sig. Marcellin Walter, Sig. Bigotto Antonio. Udine: Presidente: Sig. Della Longa Sergio. Componenti: Sig. Bia Franco. Mungherli E., Morassi L. CAMPIONATO NAZIONALE 1953. A chiarimento dell’Art. 2 comma B del Regolamento Generale del Campionato, si precisa che gli atleti per poter essere ammessi alle gare dovranno aver segnalato sul retro del cartellino il tennis da tavolo, fra gli sports praticati, giuste le norme sul tesseramento emanate dalla Presidenza Centrale. Senza tale segnalazione gli atleti saranno considerati esclusi dalle classifiche. come «non tesserati» e quindi .................................... *’ Il Presidente Il Segretario FILIPPO DRAGOTTO OBERDAN PASELLA
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UNIONI E GRUPPI SPORTIVI IN REGOLA IQKQ KQ CON L’AFFILIAZIONE Riportiamo il secondo elenco delle UU. SS. affiliate al C.S.I. per la stagione in corso, ed avvertiamo che l’elenco pubblicato nel numero scorso deve ritenersi il primo della attuale stagione stessa.
ACIREALE MARELLO - Via Gioeni, 18 - Riposto (Catania). ALESSANDRIA AlesGIANNI VACCARINO - Via Alessandro, ni, 6 sandria. AREZZO ASSI - Corso Italia, 41 - Arezzo ENAL AREZZO - Via Cavour, 23 - Arezzo. VIRTUS - Via Mindria, 1 - Bibbiena (Arezzo). S. GIORGIO - Via Minerva, 8 - Arezzo. S. DOMENICO • Via San Domenico, 1 - Arezzo. S. GIORGIO - Via Garibaldi - Pratovecchio (Arezzo). BACIGALUPO - Lucignano (Arezzo).
AVERSA JUVE MARISTI - Corso Campano, 182 - Giugliano (Napoli). S. Antimo FALCHI AZZURRI - Piazza Matteotti, 1 (Napoli). GERARDINA - Corso Campano - Giugliano (Napoli). FIAMMA SAVIO - Corso Campano 115 - pr. Chiesa S. Sofìa - Giugliano (Napoli). SPES - Via Don Minzoni, 58 - Frattamaggiore (Caserta). NON FLECTAR - Via Libertini, 67 - Caivano (Caserta). BERGAMO REDONESE - Via Leone XIII - Bergamo. SCI CLUB SERINA - Serina (Bergamo). F.U.C.I. - Via Cucchi, 6a - Bergamo. MALPENSATA - Via Don Bosco. 38 - Bergamo. VILLA D’ADDA - Piazza - Villa d’Adda (Bergamo). PRO VICTORIA - Via XXIV Maggio, 11 - Calolziocorte (Bergamo). PRO VILLA Villa di Serio (BerVia Locateli!, 43 gamo). BIELLA DUFOUR - Via S. Giovanni Bosco, 5 Varallo Sesia (Vercelli). PERONA - Via Tripoli. 48 - Biella (Vercelli). VIRTUS - Via dell’Asilo, 17 - Netro (Vercelli). E. CERVETTA - Via San Giovanni Battista de La Salle. 5 - Biella (Vercelli). PRO PIATTO - Via Prati. 34 - Piatto Biellese (Vercelli).
LIBERTAS
BOLZANO Via Roma, 43.24 - Bressanone (Bolzano).
BRESCIA LIBERTAS - Via Fiamme Verdi, 7 - Civitade Camuno (Brescia).
CAGLIARI STELLA MARIS - Piazza Beccaria, 2 - Cagliari.' ORIENS - Via Patronato San Salvatore - Selargius (Cagliari). KARALIS - Viale Fra Ignazio - Cagliari. C. FERRINI - Piazza San Giacomo, 8 - Cagliari. ARDITA - S. Lucifero - Parrocchia - Cagliari. AMBROSIANA - Via Fadda, 8 - Monserrato (Cagliari). SAN MAURO - Via Macomer, 2 - Cagliari. San AGLI SAN BARTOLOMEO - Viale Sant’Elia, 6 Bartolomeo (Cagliari). __ _ Parrocchia San AUSONIA - 1... . vvv...»~ — — Giacomo ------------ - Cagliari. ---CATANIA CSI CATANIA - Via Garibaldi, 89 - Catania. (OMO ASTRO - Via Roma, 2 - Ogliare Comasco (Como). JUVENTINA - Casa Parrocchiale - Albiolo (Como). CANONICA - Via Vitt. Emanuele, 34 - Como. CREMA Crema S. GIACOMO MAGGIORE - Via Fina. 69 (Cremona). CREMONA AQUILOTTI - Via Garibotti, 2 - Cremona. ESPERIA - Piazza S. Michele, 3 - Cremona. A.S.S.I. - Via Aporti, 18 - Cremona. FERRARA AMBROSIANA - Italba di Codigoro 209 - (Ferrara). TRESIGALLO F.C. - Via Canonica - Tresigallo (Ferrara). LABOR - Garda Ferrarese. CSI VIGARANESE - Via Marconi, 72 - Vigarano Mainarda (Ferrara). AURORA - Piazza Vittorio Veneto, 45 - Mezzogoro (Ferrara). PRO JUVE - Via Argine Volano, 1 - Viconovo (Ferrara). VIGOR - Piazza Canonica - Cologno (Ferrara). FIRENZE CASTELLO - Via della Querciola, 10 - Castello (Firenze). AQUILA - Via Cossine, 9 - S. Giuseppe - Firenze. PINO - Piazza Savonarola, 2 - Firenze. MALMANTILE • Malmantile (Firenze). S. ILARIO - Via S. Ilario Colombaia, 10 - Firenze. VIRTUS FIRENZE - Via Scala, 50 pr. Tosotto - Firenze.
GENOVA S. SABINA - Via Donghi, 8 - Genova. ASCI - Vico Casana, 9-4 - Genova. AURORA - Via G. Caldesi, 8 - Genova-Pegli. CANOVA-DORIA - Via Luigi Canova - Genova. LICEO CASSINI - Sai. Fieschine, 17 - Genova. GROSSETO POL. SEGGIANO - Seggiano (Grosseto).
DOMENICA SAVIO
LECCE Via Don Bosco
Lecce.
LODI Piazza della Chiesa
VILLANOVA Villanova Sillaro (Milano). PAULLO - pr. Oratorio - di Paullo (Milano). S. MARTINUS - S. Martino in Strada (Milano). SAN FERMO REGONESE - Via San Francesco d’Assisi Regone (Milano). FULGOR - Via S. Saveria Cabrini, pr. Oratorio, n. 32 - Codogno (Milano). SAN LUIGI - Via Garibaldi - Pizzighettone (Milano). JUNIOR - Via Manzoni - S. Angelo Lodigiano (Milano).
LUCCA
S. VITO LIBERTAS - Via Pesciatina pr. la Chiesa di S. Vito (Lucca). BELVEDERE - pr. la Canonica - Gragnano (Lucca). MACERATA FRECCE AZZURRE - Piazza Toniolo Camerino (Macerata). MANTOVA AUDACE - Quistello (Mantova). CSI PALLAVOLISTICA MANTOVANA - Via Corte. 19 Mantova. SUPERGA E.G.M. r.M. - Via Trieste. 36 - Mantova. SUPER VITT -. San Silvestro (Mantova).
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MASSA CAKKARA
LA SALLE - Viale Eugenio Chiesa, 17 - Massa. ASSI MARINA - Via aelle Chiese, 1 - Marina di Massa. LIBERTAS ET ROBUR - Via Dante Alighieri, 2 - Massa. MILANO POL. MAGHERIESE - Via Milano, 29 - Magherio (Milano). SOCIAL O.S.A. - Via Copernico, 9 - Milano. SPARVIERI - S. Maria di Lourdes - Via Induno, 12 Milano. VIRTUS - Via Niccolini, 8 Milano. FIAMMA LORETO - Via Palestrina, 7 - Milano. POLISPORTIVA ORATORIA - Via della Chiesa - Capriano B.R. (Milano). Ga MBINI - Via Solari, 16a - Milano. ROBUR - Via Ambrogio Legnani, 1 - Saronno (Milano). GREGORIANA - Via Settala, 25 - Milano. R.G.P. PRECOTTO - Viale Monza, 224 - Milano Precotto. POL. FORTES - Via Tagliamento, 10 - Milano. PRO ITALIA - S. Rocco - Via San Rocco, 4 Monza (Milano). VIRTUS - Via Vittorio Veneto - Veduggio (Milano). ACLI-SPORT - Via Cavour, 4 - Seregno (Milano). NAPOLI POLISPORTIVA MIANO - Via Croce, 1 Ammiano (Napoli). A. CESAREO - Piazza Ceserea, - 5 Napoli. G. SARDANELLI - Via Giuseppe iviartucci, 17 - Napoli. INTREPIDA - Via Vetriese, 2* - Napoli. LIBERTAS - Avvocata - Corso Vittorio Emanuele, 481 Napoli. TRIESTE pr. Parrocchia S. Famiglia Rione Luzzatti Napoli. NOVARA PICCOZZA D’ARGENTO - Via Monte Rosa, 14 - Ghemme (Novara). S. BARTOLOMEO - Via Antrona - Villadossola (Novara). SUNESE - Suno (Novara). HUMILITAS - Via Don Minzoni - Arona (Novara). VIRTUS - Bellinzago Novarese (Novara). VOLUNTAS - Via Don Bosco, 2 - Novara. S. STEFANO - Piazza S. Stefano, 4 - Verbania Pallanza (Novara). G. PIOLA - pr. Casa Parrocchiale Romagnano Sesia (Novara). S. GIORGIO - pr. Casa Parrocchiale Piedimulera - (Novara). BRISINESE - Brisino di Stresa - (Novara). INDOMITA - Via Pastura pr. Asilo Infantile - Biganzolo di Verbania (Novara). SASSOCORBE’ - pr. Casa Parrocchiale di Premeno (Novara). VOLUNTAS - Via Torchio - presso Oratorio - Grignasco (Novara). DomodosA. ROSMINI - Collegio - Mellerio-Rosmini sola (Novara). VIRTUS STRESA Stresa (NoVia De Martini, 16 vara). ■ VIRTUS NOVA - Via Nebulina, 2 - Oleggio (Novara). VIRTUS - Piazza Chiesa, 2 - Crusinallo (Novara). LIBERTAS - Viale Baluardo Partigiani, 2 - Novara. FILIPPO MATTANA - pr. Caffè Stazione - Villa Lesa (Novara). PADOVA ATZORI - Via Campagnola, 40 - Padova. AURORA - Via Norbiato Antonio, presso Canonica - Roncaglia (Padova). • A. S. FRAGLIA - Presso Girardi P. Luigi - Bresseo (Padova). PRO PACE - Via Niccolò Tommaseo, 47 - Padova. RONDINE - Via dei Colli - Tencarola (Padova). SERENISSIMA - Via Forcellini, 247 - Terranegra (Padova). L. SILVESTRI - Presso Paccagnella Alfio - Via Montà, 155-a - Montà (Padova). VIRTÙS - Via S. M. Assunta, 14 - Padova. NOVENTA - Via Roma, 227 - Noventa Padovana (Padova). S. CUORE - Via Altichiero, 18 - Padova. ARCELLA - Viale Arcella - Padova. PIOMBINESE - Via Borgo - Piombino d’Ese. TRINITAS - Via Corsica, 20 - Padova. LUIGI PIEROBON - Via S. Sofia, 31 - Padova. G. CINI - Via Garibaldi Monselice - (Padova). MORTISE - Via Mortise - Mtortise (Padova). NATTVATIS - Via P. Bronzetti, 10 - Padova. GIACOMO GIANESINI - Piazza San Giuseppe, 3 - Padova. ARDISCI E SPERA - Via Centro - Arsego (Padova). ATTDr\D A
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PARMA ARSENAL - Via Du Tillot, 6 - Parma. ASTRA - Via Nino Bixio, 113 - Panna. CONFORTI - Piazzale Volta, 1 - Parma. CORCAGNANO - Via Cava, 51 - Corcagnano (Parma). FIDES - Presso Canonica - Collecchio (Pai-ma). LAMBRUSCHINI - Presso Casa Rieducazione Minorenni - Via Mantova, 99 - Parma. OSPEDALE MAGGIORE - Via Cocconcelli, 8 - Parma. PANOCCHIA - Presso Canonica - Panocchia (Parma). S. LEO - Presso Parrocchia - S. Leonardo (Parma). SANTA CROCE - Via Cocconcelli, 2 - Parma. VIRTUS - Via Santuario, 12 - Fontanellato (Parma). VIRTUS - Via Repubblica, 99 - Pai-ma. Ravadese VIRTUS RAVADESE - Traversante, 14 (Parma). FRASSATI - Piazzale S. Giacomo, 7 - Parma. NOCETANA - pr. Meliini Gildo - Via Roma, 6 Noceto (Parma). PAVIA A.C.L.I. - Via Nazario Sauro, 4 - Lacchiarella (Pavia). A. C. ALBUZZANO - Presso Amb. Medico Comunale, Via Mazzini - Albuzzano .(Pavia). ARDOR - Viale il Moro, Città Giardino - Pavia. AUDACES - Via XX Settembre, 10 - Pavia. AURORA - Via Eustachio Fiocchi, 6 - Corteleona (Pavia). CELERES - Oratorio S. Michele - Via Pedotti, 8 - Pavia F. C. CONSTANTES - Via Cairoti - Beigioioso (Pavia). FOLGORE - Via Menocchio, 21 - Pavia. FULGOR - Cava Manara - Fraz. Rotto (Pavia). GIOVANI SIZIANESI - Siziano (Padova). GLORIA - Torre D’Isola (Pavia). GUINZANO - Via Principale, 21 - Guinzano (Pavia). JUVENTINA - Palazzo Broletto - Piazza della Vittoria Pavia. I. LAZZARI - Viale Partigiani, 37 - Pavia. LIGURI - Via Liguri, 12 - Pavia. MORIANO - Via Severino Boezio, 25 - Pavia. MONTEBALDO - Presso Trattoria Verdi. Via Baldo degli Ubaldi - Pavia. SALUS - Beneguardo (Pavia). S. LANFRANCO - Via San Lanfranco, 2 - Pavia. S. LEONARDO - Via Nobili - S. Leonardo (Pavia). S. MARTINESE - Via Roma, presso Casa Parrocchiale S. Mai-tino (Pavia). S. MAURO - Via Riviera, 11 - Pavia. S. PIETRO - Via Pollaioli, 2 - Pavia. TEODORESE - Via Oberdan, 4 - Pavia. TICINUM - Via Mille, 35 - Pavia. VITT - Via Dante, presso Oratorio - Binasco (Pavia). VOLANTE - Presso Casa Parrocchiale - Certosa di Pavia. PERUGIA OLIMPIA - Via della Gabbia, 7 - Perugia. PESARO LUPO - Via Rossi - Pesaro. ROBUR - Piazzale 1“ Maggio, 31 - Pesaro. ARDOR - Via Cavour, 7 - Fano (Pesaro). FOLGORE - Via Roma, 6 - Fano (Pesaro). JUVENTINA - Via Monte vecchio, 5 - Fano (Pesaro). LEONE - Via S. Marco - Fano (Pesaro). AUDAX - Piobbico (Pesaro). VICTORIA-BENELLI - Via Rossini, 31 - Pesaro. TIEROTTI - Via Roma - Acqualagna (Pesaro). ZANDONAI - Viale Trieste, 144 - Pesaro. PESCARA Pianella (PeDIAVOLI ROSSI - Via San Leonardo scara) LÀ VOLANTE - Via V. Colonna - Pescara ------ 1 P. N. pr.' PP. Gesuiti AURORA - Via del Santuario, 90 - p-' Pescara. PISA AQUILA - Via Lucchese, 13 - Pisa. AQUILOTTI - Via San Francesco, 1 - Pisa. AUDACE - S. Romano Montopoli (Pisa). CALCINATA SPORT - Via Garibaldi - Calcinala (Pisa). CASTELFRANCO - Piazza Ferretti - Castelfranco di Sotto (Pisa). FRECCIA AZZURRA - Via Roma, 8 - S. Maria a Monte (Pisa) FRECCIA NERA - Via dell’Omodarme, 3 rosso - Pisa. QUALQUONIA - Corso Walici, 47 - Pisa. JUVENTUS - Presso Parrocchia - Allea (Pisa). JUVENTUS PONTEDERA - Piazza Duomo, 12 - Pontedera (Pisa). , JUVENTUS - Presso la Canonica - Uliveto Terme (Pisa). LA TORRE (Calci) - Presso la Canonica della Preposltura - Calci (Pisa).
MAZZOLA - Casa Madonnina del Grappa - S. Miniato (Pisa). Piazza Malaspina, Montecastellc MONTEC ASTELLO (Pisa). MONTESCUDAIO - Montescudaio (Pisa). OLIMPIA - Via Pipparelli, 6 - S. Croce sull’Arno (Pisa). PONTASSERCHIO - Pontasserchio (Pisa). RAPID - Piazza S. Caterina - Pisa. RONDINELLA FRECCIA D’ORO Via " " Mappini, • ■ -8 Ponsano (Pisa). S. GIORGIO - Coltano (Pisa). S. MINIATO - Loggiati di S. Domenico, 15 - S. Miniato (Pisa). Saline di VolVia Massedana STELLA AZZURRA terra (Pisa). TURRIS - Via dei Mille,- Pisa. VILLAGGIO PIAGGIO - Via XXIV Maggio, 2 - Pontedera (Pisa). VIRTUS - Via della Chiesa - Vecchiano (Pisa). FRECCIA AZZURRA - Via S. Michele degli Scalzi, 10 GIUSEPPE GARZELLA - Via Ginestra, 12 Marina di Pisa (Pisa). BIENTINA -................ Via Canonica - Piazza della Chiesa Bientina (Pisa). Volterra ETRUSCA pr. Salesiani San Francesco ( I? ÌSc I )
FULGOR - Via Tosco - Romagnola Este, 318 - S. Miniato Basso - (Pisa). ? - Via Revello Gemignani, 15 - Riglione (Pisa). S. ANDREA - pr. Chiesa S. Andrea - Pisa. S. MARTINO - Piazza San Martino, 1 - Pisa. AZZURRI - Cucigliana (Pisa).
PISTOIA
AUDACE - Via F. Crispi, 2 - Pistoia. Spezzavento JUVENTUS - Via Provinciale Lucchese (Pistoia). Santomoro (PiVia Santomoro, 16 SANTOMORO
Montecatini LA SORGENTE - Piazza del Popolo, 6 Tenne - (Pistoia). R. MENTI - Via Chiazzano - pr. Parrocchia di Chiazzano (Pistoia). Via Sant’Angelo Bottegone VIRTUS BOTTEGONE (Pistoia). FIDES - Campo Tizzoro - (Pistoia). A. BALLARIN - Via Brana presso Circolo Geli - Fettuccia - (Pistoia). G.S. A.S.S.I. - Gavinana (Pistoia). Aurora - San Leone - Cattedrale - Pistoia. REGGIO CALABRIA S. VITTORIO M. - Presso sig. Schirripa Rocco - Via G. Garibaldi, 10 - Rocella Jonica (Reggio Calabria,*. JONICA - Gerace (Reggio Ca^ REGGIO EMILIA A.C.O.M. - Via Cazzata, 3 - Reggio Emilia. AQUILA - Piazza San Francesco, 2 - Reggio Emilia. AZZURRA - Via Roma, 21 - Reggio Emilia. CERVO - Presso Parrocchia - Massenzatico (R. Emilia). C.S.I. CORREGGIO - Via Cavour, 3 - Correggio (Reggio Emilia). C.S.I. INVICTA - Via IV Novembre - S. Ilario D’Enza (Reggio Emilia). ESCAMILO - Via Campo Marzio, 15 - Reggio Emilia. BERBERI A - Via Emilia - Rubiera (Reggio Emilia). S. AGOSTINO - Via Reverberi, 1 - Reggio Emilia. AURORA - Via Facci, 12 - S. Martino in Rio (Reggio Emilia). VIRTUS. - Via G. Marconi, 36 - Bagnolo in Pieno (Reggio Emilia). LA TORRE - Via Prevostura, 2 - Reggio Emilia. LIBERTAS - Via Porta Brennone, 8 - Reggio Emilia. PIEVE - Villa Pieve Modolena (Reggio Emilia). CUPOLA - Via Samarotto - Reggio Emilia. ROMA ALBA RADIANS - Viale Tor Marancio, presso Parrocchia - Roma. ARDENS - Via Bernardino Telesio, 4-a - Roma. ARDITA - Via del Badile, 1 - Roma. •ARDORE - Borgata Morena, Via Anagnina, 373 - Roma. ARISTON - Via E. Gianturco, 11 - Roma. AUDAX MENGARINI - Via Monti di Pietralata, 208 Roma. AURELIANA - Via Martino V, 26 - Roma. CADMEA - Via Prenestina, 420 - Roma. CAPANNELLE - Via Pizzo di Calabria, 13 -Roma. CLODIA - Via Mugghi, 5 - Roma.
DIVINO AMORE - Via Ardeatina, km. 12 - Divino Amo- • re - Roma. EXCELSIOR - Via Pasquale II - Roma. EXPERIA - Via del Mortaro, 24 - Roma. F.A.S.A. - Via del Gazometro, 28 - Roma. FATTORINI TELEGRAFICI ACLI PIO XII- - Via del Beato Angelico, 35 - Roma. FELIX - Piazza S. Felice, 15 - Roma. FERRINI - Via Mazzini, 32 - Roma. FIAMME AZZURRE - Via S. Agostino, 14 - Roma. GALLESE - Via Monte del Gallo, 91 - Roma. GIOVENTÙ' - Via Conciliazione, 1 - Roma. IL « GIANICOLO » - Via delle Mure Gianicolensi, 98 Roma. INVICTA M. S. - Via Alpi Apuane, 10 - Roma. JUNIRO PORTUENSE - Via Portuense, 347 - Roma. JUVE LEONINA - Via Marica, 2 - Pietralata (Roma). LAURENTINO - Via Borgata Laurentina - Roma. LIBERTAS EUSEBIANA - Via Principe Amedeo, 179 Roma. Pietralata LIBERTAS PIETRALATA - Via Flora, 100 (Roma). NAZARIO SAURO - Via de’ Castani, 139 - Roma. NUOVA VIRTUS - Via Aurelia, 527 - Roma. ORIONE - Via Camilluccia, 10 - Roma. PETRIANA - Piazza S. Uffizio, 10 - Roma. POLISPORTIVA ACLI PRIMAVALLE - Via Tomaso De Vico, 5 - Roma. ROMANA - Via Cavour, 179 - Roma. SALUS - Via Tomaso De Vico, 5 - Roma. Piazza S. Salvatore in Lauro, 15 SALVATORENSE Roma. S. CRISTOFORO - Via di Villa Spada - Roma. SAXA RUBRA - Borgata Prima Porta - Roma. SERAFINI - Via Nomentana, 1291, 13“ km. - Roma. SILENZIOSA - Via V. Monti, 1 - Roma. SUPERGA - Via Trionfale, 328 - Roma. TARCISIUS - Via Anna Regilla, 1 - Roma. TIRRENO - Via Gran .Paradiso, 35 - Roma. S. GIOVANNI VALDARNO S. Giovanni ALBERTO GALLI - Via Giosuè Sorsi, 1 Valdamo (Arezzo). VOLANTE - Via Vivaio - Vivaio D’Incisa (Arezzo). VIRTUS - Via Leone Levane - (Arezzo). SASSARI SILVIO PELLICO - Via dei Mille, 19 - Sassari. SENIGALLIA VIRTUS - Via Maierini, 1 - Senigallia (Ancona). SIENA JUVENTINA - Via Giovanni Dupré, 53 - Siena. SUI) VERBANO AUDAX F. C. - Piazza della Vittoria, 3 - Gemogno (Varese). AUDAX - pr. Coadiutore - Piazza Chiesa Parrocchiale, 2 Gavirate (Varese). ' AZZURRI - Via Roma, 10 - Ispra (Varese). CASTELVERDE - Via XXV Aprile, 14 - Caravate (Varese). CUVIO - pr. Albergo Corona - Cuvio (Varese). TRIANGOLO GIALLO - Oratorio Parrocchiale - BREBBIA (Varese). ANGERA - pr. Oratorio - Angera (Varese). TURRO - Via Monte Nero, 1 - Movalle (Varese). ALA - Via San Primo, 1 - Leggiamo (Varese). TERNI F.I.A.T. - Via Ottavio Coletti, 29 - Temi. INTERAMNA - Piazza Duomo, 11 - Terni. VIRTUS - Via Curio Dentato - Terni. VIS TERNI - Via Roma, 172 - Temi. E. BOSICO - Piazza San Francesco, 1 - Temi. PAX MARMORE - Marmore - (Temi). TORINO AIRASCHESE - Via Roma, 5 - Airasca (Torino). A.L.C.E. - Corso Duca degli Abruzzi, 33 - Torino. ARDITA LEUMANN - Corso Francia, 351 - Torino. AUDAX - Via Palestre, 7 - Moncalieri (Torino). AUGUSTA - Via S. Secondo, 100 - Torino. AURORA - Presso Pìvetta Giovanni, Via C. Battisti, 24 - Venaria (Torino). AUTONOMI - Via Accademia delle Scienze, 2 - Torino. AUXILIUM - Via Salerno. 12 - Torino. BACIGALUPO - Via Sacchi, 54 - Torino. BARCANOVA - Presso Ceresero, Via del Pascolo. 4326-bis - Torino.
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BEINASCO - Presso Parrocchia - Beinasco (Torino). CANTALUPA - Presso sig. Bianco Remo, Via S. Martino, 14 - Cantalupa di Frossasco (Torino). CARMINE - Via Carmine, 3 - Torino. CASTAGNOLE - Castagnole Piemonte (Torino;. CIRCOLO RICREATIVO DIPENDENTI COMUNALI Via Val S. Martino, 18 - Torino . CONDO SAN PAOLO - Via San Bernardino, 13 - Torino. CROCE ROSSA ITALIANA - Via Carmine, 12 - Torino. C.S.I. LANZO - Via San Giovanni Bosco - Lanzo Torinese (Torino». CUMIANESE - Parrocchia S. Maria della Motta - Cumiana (Torino». DUOMO - Presso Duomo Chieri (Torino). EUREKA - Via Giuseppe Verdi. 4 - Settimo Torinese (Torino). FIUMANA - Via Veglia, 172 - Torino. FROSSASCO - Piazza Roma - Frossasco 'Torino). GENOA - Corso S .Martino, 8 - Torino. GUGLIELMO GABETTO - Via S. Marchese - Allessano (Torino). JULIA - Via Veglia, 44 - Torino. F. C. JUVENTUS - Piazza S. Carlo, 206 - Torino. LABOR - Via Leoncavallo, 18 - Torino. TRENTO AQUILA - Via Vittorio Veneto 5/12 - Trento. TOPOLINO - Via Orsoline, 1 - Trento. AMBROSIANA - Via Calepina. 14 - Trento. DOLOMITICA - Via SS. Filippo e Giacomo. 26 - Predazzo (Trento). LIBERTAS - Via Calepina, 14 - Trento.
T RE VI SO BARCON - Via Centro, - Barcon di Vedelago (Treviso). CONDOR - Via Canonica - Treviso. FIERA - Sala Don Bosco - Fiera (Treviso». GRIFONI - ex Caserme Dosson - Treviso. HESPERIA - Via Cavour, 66 - Treviso. MIANI - Piazza S. Maria Maggiore, - Treviso. PIAVE RAPID - Cassa di Ricovero - Treviso. ALBAREDO - Via XXIV Maggio, 54 - Albaredo (Treviso). AURORA - Via Venier - Chiesa Votiva Treviso. DUOMO FOLGORE - Vicolo Duomo, 11 Treviso. LIBERTAS - Via G. Marconi, 1 - Vadelago (Treviso). (Tre-AQUILA - Piazza Cadorna - Fontane di Viliorba (Tre viso). LIVENTINA - Via Girone - Motta di Livenza (Treviso). AURORA - Via Cai Drita - Funer di Valdobbiadene (Treviso). RICCI PADERNO - Via Pioppe, 9 Paderno di Ponzano Veneto - (Treviso). VALDOBBIADENE - Piazza Marconi, 32 Valdobbiadene (Treviso). LIBERTAS - Via Roma, 4 Silea (Treviso). CANOVA - Via S. Albino Fossagno - (Treviso). EDELWAISS - Corso Popolo. 9 - Treviso. MONTEBELLUNA - pr. Casa del Giovane - Piazza Bovini -Montebelluna (Treviso). JUVENTINA Via Canonica - S. Bona (Treviso». UDINE BERTONI - Via Antonini, 3 - Udine. GLORIA - Via 3 Novembre - Udine. GLORIA di COLLALTO - Collalto di Tarcento - (Udine). JUVENTINA - Viale Venezia, 125 - Udine. RICREATORIO - Via Antonini, 3 - Udine. S. ANSELMO - Via Borgo di Ponte, 28 Cividale del Friuli (Udine). TEMPIO OSSARIO - Via Moretti Luigi, 1 - Udine. P.E. PORZIO - Via Aquileia, 63 - Udine. SAVORGNANESE - Via Canonica, 91 Savorgnano - (Udine). P. G. FRASSATI - Via Balestro, 2 - Udine. S. GIORGIO - Via Grazzano, 28 - Udine. FELETTO - Piazza di Feletto Umberto (Udine). AZZURRA - Piazza Garibaldi, 12 - Tricesimo (Udine). PIO GABOS - Via San Francesco, 17 - pr. PP. Stimatini - Gemona del Friuli (Udine). VENEZIA ALBATROS - Via Canu 5183 - Venezia. AGNOLETTO EDELWAISS - Via Carducci. 31 - Mestre (Venezia). ALBINO ~ Via Centro - Cavallino (Venezia). . ~;~ARO “ Via San Marco, 1005 - Venezia. LIDO VENEZIA - Piazzale Tempio Votivo. 10 a - Lido di Venezia. S. ELENA - Via Montello, S. Elena, 4 - Venezia. Direttore responsabile; LUIGI GEDDA
VERONA AZZURRA - Via S. Giov. Valle, 48 - Verona. BERTONI - Via dell’Artigliere, 1 - Verona. BRUNO CAIGA - Via Roma, S. Giovanni Lupatoto (Verona). BRUNO GAIGA - Via VI Maggio, 25 - S. Lucia Extra (Verona). BRUNO GAIGA - Via Golosine, 34 - Verona. CSI VERONA - Via Dogana, 4 - Verona. ESPERIA - Via Corte Melone, 4 - Verona. FOLGORE - Canonica SS. Apostoli - Verona. FUMANE - pr. Parrocchia Fumane - (Verona). PINDEMONTE - Via F. Cavallotti, 7 - Verona. SAN GIORGIO PIAZZETTA - S. Giorgio, 7 - S. Giorgio in Braida (Verona). SAN GIOVANNI BOSCO Via Tesi, 16-18 - Quinziano (Verona). S. MARCO - Via F. Paiola, 15 - Avesa (Verona). S. NAZZARO - Via Muro Padri, 9 - Verona. S. ZENO - Via S. Procolo, 8 - Verona. SCALIGERA - Via Monte Pietra, 20 - Verona. SPAL - Via Filippini. 16 - Verona. TEBALDI M. - Via Scuderlando, - Verona. INTREPIDA - Via Madonna Campagna - 1S. Michele Extra (Verona). LAMINA - Via B. Lorenzi, 14 - Verona. GLORIA - Via Scalette S. Stefano - Verona. VIALLABARTOLOMEA - Via Altavilla - Villabartolomea (Verona). VANGADIZZA - Via Redentore, 6 - pr. Canonica - Vangadizza (Verona). SUSTINENZA - Via Garibaldi. 21 - Sustinenza (Verona). CASALEONE - Via Canonica - Casaleone (Verona). VICENZA MAROSO - Via Chiesa, 4 - Setteca’ (Vicenza). ROBUR - Via San Gaetano, 49 - Thiene (Vicenza). GARCIA MORENO - Via Mazzini - Ai-zigano (Vicenza). FLORA - Via Capodisopra - Patronato Pio X - Zane’ (Vicenza). VITT - Via Sant’Agostino, 1 - Vicenza. SUMMANO - Via Chiesa - Piovene Rocchetto - Vicenza. , CIMONE - Via Liberta, 10 - Arsiero (Vicenza). ARACELI - Borgo S. Lucia - Vicenza. NOVA PEDERZI - Viale Ustichello, 33 - Vicenza. SAN MICHELE - Via Mure San Michele, 47 - Vicenza. CEDERLE - Via Chiesa - Montébello (Vicenza). POLISP. FULGOR - Via Santa Maria Maddalena, 94 Thiene (Vicenza). BERTESINA A - Via Centro, 91 - Bertesina (Vicenza). LAMPO - Piazza 1 pr. Canonica di Lugo Vicentina (Vicenza). DUOMO - pr. Bruno Aldo - Viale Dante, 12 Vicenza. DON BOSCO - Via Matteotti Montecchio Maggiore (Vicenza). TRASTEVERINA Viale della Pace pr. Canonica Vicenza. Isola Vie. (Vicenza). FIAMMA - Via Canonica NOVA JUVENTUS - Via S. Gaetano pr. Patronato Sandrigo (Vicenza). PIO X - Via Madonna dei Pra’ - Brendola (Vicenza). VITTORIO VENETO GAIARINE - pr. CANONICA - Gaiarine, - (Treviso). POL. S. PAOLO - Via Roma - S. Paolo di Piave (Treviso). INDOMITA - pr. Chiesa - Albrina di Gaiarine (Treviso). LUTRANESE - Via Roma, 10 - Lutrano (Treviso). MANSUE’ - Via Centro - Mansuè (Treviso). S. MARCO - Piazza Vittorio Emanuele, 2 - Porto Briffolè (Treviso). JUVENTUS VALLANTESE - Via Basalghella - Vallonto (Treviso). Col S. Martino VIRTUS - Presso Chiesa Parrocchiale (Treviso). FONTANELLE - Via Chiesa - Fontanelle (Treviso). AUDAX - Via Molini - Gorgo al Monticano (Treviso). AURORA - Via Maggiore, 6 - Cessalto (Treviso). VIRTUS - Via Canonica - Leggio (Treviso). Sernaglia della ~ Battaglia STELLA - Piazza Martiri - C_. (Treviso). GIOVANNI DA VIDOR - Via Canonica, 1 - Vidor (Treviso). CODOGNE - Via Canonica - Codogne (Treviso). AZZURRA - Via Principale - pr. Canonica - Ghiraino di Prata (Treviso).
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Classifica assoluta per conduttori
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Campionato ITAL1AMO 1° ALFREDO MILANI su M O
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Classifica cat. 500
Classifica Sidecar
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1° ERNESTO MERLO su
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