Stadium n. 1/1954

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ILLUSTRATO

DEL CENTRO SPORTIVO

LNNÀIO 1954 - Spedizione in abb. postale

ITALIANO


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vince il campionato mondiale assoluto 1953 attraverso una serie di vittorie che non hanno precedenti nella storia delle competizioni motociclistiche della massima cilindrata

ASSEN 27 giugno

Gran Premio d’Olanda

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<IIER^ Armstrong

Duke

FRANCORCHAMPS 5 luglio

Gran Premio del Belgio

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Milani

ROUEN 2 agosto

Gran Premio di Francia

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BERNA 23 agosto

Gran Premio di Svizzera

Duke

MONZA 6 settembre

Gran Premio delle Nazioni

Duke

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Milani

Milani

Armstrong

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U borati

classifica finale marche: 1

MOTO GILERA punti 40

conduttori: 1° DUKE 2° ARMSTRONG 3° MILANI Gomme PIRELLI

punti 38 punti 24 punti 18

Olio CASTROL

Catene REGINA


Rassegna mensile illustrata di tutti gli sport Anno IX - N. I - Roma - Gennaio 1954 - Direzione e Amministrazione Roma, V’ia Conciliazione 1 - Tel. 550.113 - 555.561 LUIGI GEDDA

direttore

S O M M A R I O PAG.

PAG.

LUIGI GEDDA La prolusione di Luigi Gedda al IV Congresso Nazionale . . SISTO FAVRE L’agone fisico, ascesa di virtù umane e cristiane . *

3

9

14

DON NICOLA PAVONI Lo sport nella storia della chiesa 15

ALDO NOTARIO Sintesi di un fervido bien­ nio ........................................

I

Programmi - Regolamenti dei campionati e tornei ’54 39

11

s5s

Lo sport nella parola au­ gusta di Pio XII . . . .

* $ » III Campionato nazionale dei Com.ti Provinciali 1954 37

41

Le direttive del Presiden­ te Centrale......................... sj:

P. M. D'ARGENIO O.S.b. Il diavolo torna in con­ vento .................................. 36

19

Una preziosa guida per gli sportivi e le società . . . 26 GENEROSO DATTILO Commento sulle Relazioni Tecniche.............................. 27

Le interessanti discussioni della « Domus pacis » . . 33

In copertina : « Dieci anni al servizio dello sport e della gio­ ventù » : questa scritta giganteg­ giava sullo sfondo del palcosce­ nico del Teatro Eliseo di Roma per la manifestazione inaugurale del IV Congresso Nazionale del CSI che ha radunato a Roma i rappresentanti e delegati di tut­ te le province. Ministri, prelati, dirigenti dello sport hanno pre­ senziato la solenne riunione con la quale il CSI ha chiuso il pri­ mo decennio di vita e aperto il secondo. Il discorso celebrativo è stato pronunciato dal prof Luigi Ged­ da Presidente e iniziatore del movimento che svolge la sua be­ nefica opera tra la gioventù del mondo cattolico per l’afferma­ zione di uno sport cristiana­ mente inteso.

ABBONAMENTI Annuale

1100 - Semestrale L. 600 - Benemerito L. 5.000 • Un numero

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Distribuzione S. E. M C. I. - Via Conciliazione. 1 - Roma

C. S. I. PRESIDENZA NAZIONALE )

l ARCHIVIO STùRICO J


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L’alto prestigio raggiunto dal Centro Sportivo Italiano per la fervida opera compiuta nei primi dieci anni di vita è stato sottolineato da Luigi Gedda nella brillante ed avvincente prolusione al IV Congresso Nazionale del CSI. Un di­ scorso elevato e completo nel corso del quale l’illustre oratore e massimo diri­ gente dell’Azione Cattolica Italiana ha tracciato in armoniosa sintesi il quadro dello sport attraverso i tempi e la sua alta funzione formativa ed educatrice per la gioventù e gli uomini. Per questo scopo del resto è sorto il CSI nell’imme­ diato dopoguerra riprendendo l’opera decennale svolta dall’inizio del secolo dalla Federazione delle Associazioni Sportive Cattoliche Italiane. Erano presenti i ministri Segni e Tambroni, il sottosegretario Bevetti, sena­ tori, deputati, il presidente del CONI avv. Onesti con numerosi presidenti e dirigenti di Federazioni sportive nazionali, i maggiori esponenti dell’Azione Cattolica italiana, e della GIAC in ispecie, eminenti personalità ecclesiastiche, militari, civili e sportive, oltre, ben s’intende, ai delegati delle Unioni sportive eletti nei congressi provinciali e zonali. Una giornata che Luigi Gedda ha reso indimenticabile , per il Centro Spor­ tivo Italiano con un discorso che è stato consuntivo del decennio trascorso, ma soprattutto programmatico per l’avvenire dell’organizzazione che ha ormai rag­ giunto, come ha detto il suo Presidente, dopo un’alba laboriosa ed appassionata, il luminoso meriggio. « Stadium » dedica questo suo primo numero del 1954 al IV Congresso del CSI, ma anch’esso si è proposto qualcosa di più bello e gradito, per i suoi lettori, a partire dal prossimo mese di febbraio.


La prolusione eli Luigi Gedda al IV Congresso Nazionale Eccellenze, cari amici, un antico proverbio del nostro popolo dice che dal mattino si {'indica il {'ionio. Questi dieci anni di vita del C.S.I. mi sembra esatto paragonarli ad un mattino. Da questo mattino si può giudicare il giorno e il mio riferimento al proverbio non è tan­ to per ricavare pronastici fausti al nostro avvenire dalla fervida realizzazione del nostro mattino, quan­ to è per raccogliere l'esperienza di questi dieci anni e proiettarla sul futuro. Dice anche il nostro popo­ lo, nei suoi proverbi che racchiudono un'antica sa­ pienza, che le ore del mattino hanno l'oro in bocca e questi 10 anni che furono le ore del nostro matti­ no, hanno veramente avuto con sè dei tesori, han­ no portato per così dire l'oro in bocca e da questi tesori i nostri dieci anni sono stati profondamente avvantaggiati. E’ dovere ed è piacere del Presidente Centrale del CSI di ricordare quanto esso deve an­ zitutto (dia garanzia ecclesiastica, alla sommità del­ la Gerarchia Ecclesiastica, alla Santità di Pio XII; è stato veramente un continuo Magistero pieno di sapienza e di amore quello con il quale il Re­ gnante Pontefice ha voluto, direi primo tra i Pon­ tefici della storia, pensare alla nostra nascita e ai nostri sviluppi tanto che se in questi giorni il C.S.I. ha potuto editare in un apposito libro i discorsi dedicati da S. S. Pio XII allo sport, esso ha compiuto un atto di profonda riconoscenza. Accan­ to a onesto favore che è venuto a noi dalla Gerar­ chia Ecclesiastica della Persona Augusta del Pon­ tefice, dei Vescovi, dei Parroci, degli umili Sacer­ doti, noi abbiamo avuto, e lo dichiariamo alla pre­ senza di così eletta accolta di Ministri e Sottose­ gretari, un appoggio continuo ed amorevole da par­ te delle Autorità del Governo che sentitamente rin­ graziamo. 1 Ed io penso di dover rivolgere in modo parti­ colare il pensiero per quanto sia assente tra noi, all'on. Andreotti a cui lo sport nazionale fu affi­ dato ed è affidato e che sempre ha aiutato con particolare favore il Centro Sportivo Italiano. Ac­ canto a queste autorità e a questi nostri doveri di riconoscenza, mi fa piacere di professarne un altro all'indirizzo precisamente nella persona ■ dell'av­ vocato Onesti del C.O.N.I. e delle Federazioni fa­ centi cano al CONI con le quali siamo stati in questi 10 anni in un legame ininterrotto di collaborazione. E finalmente p>z piace di rilevare con­ ia presenza qui di qualificati rappresentanti dell'Azione Cattolica Italiana Assistenti Centrali. Pre­ sidenti, V. Presidenti Centrali, il nostro particola­ rissimo debito di riconoscenza verso la Gioventù Ita­ liana di Azione. Cattolica rappresentata dal suo Presidente Centrale dott. Mario Rossi. E' una rico­ noscenza, ma è anche una dirumdenzn nnichù il C.S.I. riconosce la Gioventù Italiana di Azione Cat­ tolica come la sua matrice a cui sempre fa capo per

averne aiuti concreti e soprattutto ispirazione idea­ le. Ringraziando le Autorità presenti sotto ogni aspetto benefiche verso il CSI, viene anche a me di ricordare la cara figura del prof. Vincenzo Virno che recentemente dirigendo quale rettore la scuola superiore di Educazione Fisica ha gettato per così dire un {tonte tra la scienza ufficiale di cui egli è valido cultore come Ordinario di Anatomia alla Università di Roma con questa scienza applicata che sotto un certo punto di vista è lo sport. Ma vorrei, uscendo dal paragone del mattino che ha le ore in bocca, accennare anche agli altri te­ sori che abbiamo sparso ovunque e su cui fa conto il C.S.I., voglio dire a quanti hanno lavorato e lavorano in questo meraviglioso campo da pionieri. Tra i pionieri amo ricordare Trabucco, Fabbri da quelli che sono venuti in seguito come Talentino, Salotti, all'attuale mio V. Presidente prof. Aldo Notorio, e che cosa non dire dei nostri Direttori Tecnici che hanno portato il nome di Natale Bertocco, in questi giorni benemerito per Vedizione di un poderoso volume l' "A B C dello Sport ”, e Ge­ neroso Dattilo il quale attualmente dirige dal pun­ to di vista tecnico le CC.TT. del C.S.I., ma è do­ vere in questa atmosfera che mi sembra essere una atmosfera di famiglia, ricordare anche i nostri de­ funti, ricordare i Caduti dello Sport, gli Organiz­ zatori quali il Col. Russo, Dirigente del Centro Sportivo per il Piemonte, gli atleti che in prove diverse hanno sacrificato con generosità la loro vita. E qui il nostro pensiero, perché la nostra famiglia è larga e non è fatta solamente del C.S.I. ma di tutto lo sport italiano, va a tutti gli atleti che hanno offerto in olocausto la loro vita, a cominciare da quelli che non possiamo dimenticare, gli Az­ zurri che sul Colle di Superga hanno dato allo sport italiano una prova di olocausto, fino agli ultimi morti nella "Carcera Messicana" a Bonetto, a Sta­ gnoli a Scotìi zzi. Desidero ricordare questi morti con animo grato. Possiamo affrontare questa cele­ brazione del I Decennio del C.S.I. in attitudine non tanto di cronaca quanto di meditazione. Mi sembra che questo appellativo di Centro, attribuito al CSI sia quanto mai indicato: è per così dire una espres­ sione geometrica, e non è del tutto nella termino­ logia sportiva un'intrusa quando lo stesso simbolo olimpionico è composto da una serie di cerchi o di anelli. Il Centro di un cerchio, il centro di una circonfe­ renza, il punto centrale a cui converge attraverso infiniti raggi, una circonferenza. Diamo una sguar­ do a questa circonferenza, a questa periferia del CSI la quale certo non è rappresentata da vitel­ loni o da uno sport gagaistico, ma, e ce ne sentia­ mo molto onorati, da infiniti giovani i quali non solo sono giovani, ma sono poveri. Il C.S.I. è uno sport di popolo e possiamo affermare, qui

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nella nostra assise, al chiudersi di un decennio, che. il popolo autentico attraverso le generazioni sa­ lienti è accorso ai nostri impianti sportivi e alle nostre sedi per apprestare i propri muscoli, per ten­ dere il proprio spirito, lo ritengo di pensare, di dover pensare a questi giovani che costituiscono la nostra periferia, da (incili che sulle pendici avare delle alpi o degli appennini ricavano un campo sportivo, a quelli che nella periferia della città e at­ torno alle caso che sorgono sanno delimitare un campo dove tanto spesso si vede anche, il giovane Assistati te che, la talare rialzata, gioca al football, con i suoi ragazzi: ai campi sportivi dell'Italia del mezzogiorno poveramente circondati da una siepe di fichi d'india, a quei campi, che vengono strap­ pati a Genova alle onde del mare o lontani, in Tripolitania, alle sabbie del deserto. Questo è il CSI, la peri feria della nostra Organizzazione e da questa circonferenza verso il centro vengono numerosi, sempre più numerosi raggi. Vengono i giovani al CSI per attrezzarsi tecnicamente e procedere nel­ l’agone sportivo e questi ragni corrispondono presso a poco alle 14 Federazioni Olimpiche e (die 15 Fe­ derazioni non olimpiche alle quali la Presidenza Centrale del CSI corrisponde, quasi per ciascuna di esse, una Commissione Tecnica che affronta pro­ blemi di competenza.

E poiché abbiamo accennato a questa fisionomia polisportiva del CSI, permettete che a guisa di con­ tributo, a guisa di sintesi, di una sintesi che è con­ tributo del CSI. alla coni prensione, all’ordinamento dello sport italiano in generale, io mi cimenti a stabilire brevemente una classificazione dello sport, di onesto sport che ha tanti volti e che a volte sembra quasi inafferabile. A me sembra che lo sport quale è oggi praticato, dalla società sportiva di oggi e dagli orsani tecnici, abbia motivo di es­ sere distinto fondamentalmente in tre gruppi: vo­ glio dire che lo sport di cui viviamo è quasi un trit­ tico: lo sport in altri termini può essere classificato e ordinato, prendendo come punto di partenza e di misura l’uomo; perché lo sport è fatto dall’uomo ed è fatto per l’uomo.

Partendo dalla persona umana, un primo grup­ po di sport ritengo possa rientrare in questa for­ mula: l’uomo e solamente l'uomo. E sono i tradi­ zionali sport derivati al mondo moderno dall’antica attività classica e la ginnastica a corpo libero nel­ la quale le energie attive dell’uomo, dell'uomo solo, senza attrezzi, si cimentano verso una gara di fondo o una gara di resistenza : e il nuoto, nel quale l’uo­ mo si cimenta fendendo le onde; e quella forma particolare di alpinismo che porta per noi il nome di staffetta alpina, nella quale l’uomo parte solo per affrontare il mondo; e, in definitiva, la lotta, la greco romana, ad esempio, dove l’uomo è contro l’uomo e soltanto l’uomo.

Questa prima categoria di sport che raggruppa (leali impegni sportivi dove l’uomo si cimenta, da solo, mi sembra che abbia motivo di enuclearsi. E’ una prima categoria dello sport. Una seconda categoria di sport mi sembra che possa essere qua­ lificata dove, l’uomo interviene con attrezzi e coni pigmenti che sollecitano o in tegrano la forza motrice umana. E questi attrezzi e complementi vanno dalle forme classiche e ben note del disco, del giavellotto, del remo, della spada, agli attrezzi dell’atletica leggera, dalla sottile cordicella per il salto in alto, all asta, fino ai posi dell'atletica nesante; attrezzi e complementi che sollecitano l’im­ pegno dell’uomo. come il pallone nel calcio, nella palla al cesto, nella pallavolo, nella palla ovale, in­ tegrazione dell’nomo della sua forza motrice come la bicicletta. Questa moderna integrazione dello sport umano credo non debba perire, anche quan­ do i mezzi di trasporto avranno ver conto loro scavalcato la bicicletta, come già abbondantemente oggi vediamo. La bicicletta nell’uso dell’uomo tende a schierarsi in seconda fila ma come attrezzo e come complemento sportivo rimarrà. Rimarrà come è rimasto il giavellotto nelle mani dello sportivo, an­ che se il giavellotto, come arma, non è più usato. E con la bicicletta lo sci, e con lo sci il para­ cadute dei paracadutisti e così via. In questa se­ conda categoria di sport che io chiamo sport con integrazione dell’ uomo integrato abbiamo moti-

Il C.S.I. ba voluto dimostrare la propria riconoscenza agli atleti elle cresciuti nel­ le sue file hanno raggiunto l’ambitissinio traguardo della maglia azzurra, offrendo loro il distintivo d’oro dell’organizza­ zione. Nella foto il Presidente del CONI avv. Onesti consegna l’ambito segno d’onore a Lavelli, D’Asnacli e Conti (atletica), a Fabbri (ciclismo) o Ro­ mani (nuoto).

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vo di porre anche certe specializzazioni dell’alpi­ nismo moderno, il più moderno come quello rea­ lizzato nell anno corrente, e. dobbiamo ricordarlo dagli scalatori dell’Everest, cioè dell’IIimalaia, i quali non appartengono al semplice al pinismo del­ l'uomo contro il monte, ma al vertice sono giunti con bombole di ossigeno, con una attrezzatura tec­ nica indispensabile, ammirevole ma che rende {'uomo attrezzato, in questa particolare circostanza.

E final mente una terza categoria di sport, la (pia­ le, oltre all’impegno dell'uomo ed alle integrazioni di altro genere, ha una integrazione che si può de­ finire integrazione motrice. E vi sono antichi sport che corrispondono a questa categoria come gli sport equestri, lo sport del cavallo è, per così dire, connaturato alla storia umana, lo sport del cavallo integrato dalla biga dell'antica Roma pagana, fino (dio sport velico, sia la vela bianca che veleggia sul mare, sia quel pariicolare sport velico del volo a vela, e in modo speciale lo sport del motore dal micromotore ai bolidi, agli aerei, a quelli che forse saranno domani i missili che passeranno dal nostro pianeta per raggiungere un altro pianeta. In questo trittico di categorie possono essere coni prese tutte le espressioni dello sport modèrno.

Ma facendo questi accenni, ringrazio il cortese pubblico della sua attenzione, non volevo distrarmi dall'argomento principale che concerne il Centro Sportivo Italiano perché volevo soggiungere che il nostro sport, la nostra altenzione polisportiva non è semplicemente velleitaria, non è un modo come un altro di studiare lo sport, di contempiarlo, bensì di praticarlo molto seriamente, e ne sia una prova la premiazione, a cui tra poco giungeremo, di alcuni campioni del C.S.I. che sono diventati azzurri. Sono atleti, venuti dal C.S.I., che hanno ve­ stito la maglia azzurra in squadre nazionali e rendono onore non solo allo sport italiano ni a in particolare alla famiglia del C.S.I.

Dopo aver osservato che il C.S.I. è veramente un centro, con una reggerà polisportiva, mi permetto di soggiungere che il C.S.I. sotto un altro punto

di vista è stato in. questi 10 anni un centro di in­ teresse ed è un rilievo quanto mai grato e doveroso a farsi ed anche facile a documentarsi: basti ri­ cordare le forze attuali del C.S.I. per dimostrare che esso ha vastamente interessato poiché lo com­ pongono 2.000 Società, 50.000 atleti che vivono e combattono sotto la bandiera del Centro Sportivo Italiano. Funzionano e sono in azione 124 Comitati Provinciali e zonali, sono in corso 14 Campionati Nazionali, sono stati recentemente compiuti 300 im­ pianti da parte del C.S.I. E’ quindi un centro di interesse (piale la statistica può dimostrare ma (piale soprattutto la meditazione, la considerazione di questo fenomeno così vasto, e così importante ci insegna. Da che cosa nasce questo interesse per lo sport, che cosa significa? A me sembra di poter dire che nasce dal giuoco (piando il giuoco si uma­ nizza; il gioco inteso semplicemente come movimen­ to di muscoli è comune anche all’anima; infatti an­ che i piccoli delle specie animali giocano, anche il bambino gioca, ma il bambino è un uomo: in pueri homo, è un determinato momento del suo sviluppo, egli impegna la sua intelligenza ed allora dal gioco fisico si passa alla gara ed è la gara che. suscita l’interesse per lo sport. E mi piace di ricordare que­ sto per una ragione direi didattica — perché è que­ sto interesse, è il gusto della gara come direbbe Missinga che caratterizza l’uomo ludcns, che può richiamare all’esercizio fisico con questa mediazio­ ne sportiva, l’interesse dei giovani. Voglio dire che (piando negli anni scorsi il C.S.I. si è impegnato e così fortemente per introdurre nella scuola le for­ me dello sport, a superare l’antica educazione fi­ sica con una cultura e. una pratica che arieggiasse lo sport, quando negli anni scorsi il C.S.I. in ma­ gnifica collaborazione con il CONI ha preso in esa­ me questo problema, sapeva veramente di servire non soltanto un problema sportivo, ma un pro­ blema educativo perché è attraverso lo sport e l’in­ teresse suscitato dalla gara dello sport che è pos­ sibile fermare l’attenzione dei giovani e l’esercizio dei giovani sulle forme dell’esercizio fisico. Riten­ go quindi che questo particolare aspetto deU’inte-

.. . il distintivo d’oro a Arrigo Dclladio, brillante sciatore della Val di Fiemnie, cresciuto nella « Cornarci » di Tesare e attualmente appartenente alla Scuola Al­ pina delle Guardie di P. S. di Moena la quale cura in modo particolare gli sports della montagna.

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resse della vita della Soc. Sportiva e di un orga­ nismo sportivo come il nostro centro, sia essenziale ai fini de! richiamo dei giovani e della loro forma­ zione. Sul fondamento di questo interesse viene co­ struita la forma educativa. E’ l'intelligenza richia­ mata dall'interesse che si forma sullo sport che domina talvolta la forza bruta. Come lo dimostrano le corride, in quegli avvenimenli non comuni dove l'uomo ha la meglio sull'animale non per la forza fisica ma per l'applicazione della sua intelligenza.

Del resto non è soltanto l’intelligenza che si beneficia dallo sport, ma è il sentimento, è. questa calda ondata di affetti che particolarmente con­ traddistingue il nostro popolo generoso, che viene sollecitata dall'agone sportivo o (piando ci troviamo dinanzi ad un anfiteatro gremito di popolo il (piale vive momenti di ansia, di esultanza o di abbatti­ mento per lo sviluppo di una competizione spor­ tiva che si svolge nell'arena, e noi che conosciamo profondamente lo sport non dobbiamo atteggiare il nostro volto ad un sorriso di coni pati mento ma dobbiamo capirlo questo popolo, il (piale, in quel momento, dimostra di distaccarsi dalla comune vi­ ta quotidiana di gretti interessi e di mortificanti egoismi, esce per così dire dal guscio del suo torna­ conto personale, per partecipare ad una passione collettiva, per accendersi d’entusiasmo verso un ideale sia pure umano ma nobile e generoso. Ed ecco che anche la passione sportiva è un testimo­ nio di come lo sport alimenti, educhi il sentimen­ to nel cuore dell’uomo: intelligenza, sentimento e particolarmente volontà. Senza la volontà lo sport non si realizza, direi che attraverso lo sport acquistiamo un habitus vo­ litivo che poi dura per tutte le necessità che ven­ gono incontro alla vita umana sotto i due aspetti: di una volontà inibitrice quando si tratta di non fare ciò che non si deve fare; sotto forma di una volontà di decisione quando l’uomo deve togliersi dalle more e dalle remore e deve impegnarsi nella realizzazione del suo dovere, ed esercitare la volon­ tà nel prepararsi con gli attrezzi e senza attrezzi, con i motori o senza i motori alle competizioni sportive: vuol dire prepararsi ed impegnarsi ai più grandi cimenti della vita. Ed è per questo, mi concedano Eccellenze, con­ cedetemi cari amici, è per questo che l’Azione Cat­ tolica guarda con tanta simpatia allo sport. Lo sport rappresenta per così dire un primo tempo, il quale colla, ioru vivamente e specialmente oggi a trasfor­ mare l'uomo da animale a uomo e su questa piat­ taforma umana di intelligenza educata, di senti­ mento generoso, di volontà ferma, è sempre più fa­ cile formare l'uomo, il cristiano. Ed è di qui, che questo seme spirituale, viene lanciato in modo am­ pio e fecondo fra gli sportivi.

Ma devo ancora dirvi Eccellenze e cari amici che il Centro Sportivo Italiano oltre ad essere un Centro polisportivo, è un Centro di interesse peda­ gogico, è stato ed è un Centro di propaganda. Direi anzi che questo è il compito particolare sul quale ci intratteniamo nei nostri colloqui con il CONI, quello cioè che il Centro Sportivo vada preparando nuove leve allo sport italiano. E qui nascono quelle questioni di fondo di cui voi tutti apprezzate l’im­ portanza. Nasce questa questione per esempio: sport contemplativo o sport attivo? Certo, dicendo sport contemplativo non intendo in alcun modo diminuirne l'importanza poiché ho detto bene

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poc'anzi del tipo sportivo e dello spettacolo spor­ tivo ina intendo sottolineare che quello non basta, che accanto allo sport contemplativo fatto da chi non ha mezzi fisici o di tempo per eseguire un altro sport, si richiede come alimento lo sport at­ tivo. Un'altra domanda : sport di molti o sport di pochi? Questa viene completata da una terza do­ manda: mercato dello sport o selezioni1 dello sport? Dobbiamo fare in modo che siano sempre e così pochi gli sportivi da rendere un mercato sempre più allo o invece dobbiamo immettere su questo mercato, (piando anche si voglia usare questa espressione incongrua, delle nuove leve abbondan­ ti di cui possa disporre lo sport per potersi meglio qualificare, per poter meglio qualificare il suo la­ voro ed il suo impegno?

Ecco quindi la necessità di una propaganda, la quale va vastamente raccogliendo dal popolo, dal popolo autentico anche se fatto di giovani, anche se fatto di poveri. Ecco (pii la necessità realizzata dal Centro Sportivo Italiano attraverso le sue società sportive di costituire una vasta superfìcie di assor­ bimento e tanto più è qualificata questa superficie a mio avviso, in quanto appunto come si diceva, è. una superficie polisportiva. Dalle nostre Unioni, non soltanto uno sport viene praticato, ma esse sono aperte a tutti gli sport, così il giovane nel volgere di poco tempo può trovare la sua col locazione e in tal modo essere instradato da un punto di vista direi psico-tecnico e sport-tecnico, verso l'esercizio di quello sport nel quale meglio potrà riuscire. Ecco quindi che il C.S.l. nella sua posizione complementare rispetto alle Federazioni sportive del CONI le (piali hanno una struttura verticale ciascuna per la sua coni potenza, ha, direi così, una disposizione orizzontale che equilibriti lo sport e alimenta ogni ramo dello sport.

Ed ora passo al domani. Abbiamo detto che dal mattino si giudica il giorno e da questa esperienza dobbiamo passare a discorrere brevemente, a dedi­ care alcune parole al nostro domani. E consenti­ temi, anzitutto, nel parlare di questo domani che io apra una parentesi nella qualità di medico, per ri­ levare che lo sport italiano, a questo profilo, ha delle, benemerenze che non possono essere dimen­ ticate e che devono anzi rappresentare un dovere per il nostro impegno di domani. Da quello che il fisiologo italiano, Angelo Mosso, padre, direi, della nostra scuola fisiologica, scrisse, all'inizio del secolo, in un libro avveniristico intitolato ad uno slogan celebre, ma non per questo meno valido: « Mens sana in corpore sano », agli sviluppi dello studio medico-sportivo del Tazzini, o ad esem­ pio di La Cava, il quale dirige l'organizzazione dei medici sportivi presso il C.O.N.I., vera­ mente vi sono per noi italiani dei precedenti tali che ci impegnano a continuare nel presente e nel­ l’avvenire questo tipo di studio. Ma consentite che io vi dica che a lato della valutazione fisiologica dell'atleta prima, durante e dopo l’impegno, a lato della valutazione medico-legate di quelle che sono le attitudini dei singoli, affinché ci sia una sele­ zione degli atleti, a lato dell’assistenza traumato­ logica che pure la medicina sportiva presta e deve prestare agli sportivi per i rischi che essi affron­ tano sui campi, mi pare che due orizzonti, a cui vorrei fare cenno, si aprano dinanzi a noi. Anzi­ tutto l’orizzonte della medicina psico-somatica ap­ plicata allo sport; veramente la medicina si evolve


e credo che nel suo evolversi e nelle sue nuove con­ fluiste possa sempre attribuire nuovi aiuti allo sport e in modo nuovo dallo sport possa essere bene­ ficialo. Medicina psico-somalica. Consideriamo l'umani­ tà di oggi: questa frettolosa ed utilitaria umanità tanto eloquentemente e vivacemente raffigurata alla mattina di ogni giorno feriale, nella popolazione che troviamo per le vie della città intorno alle otto e mezzo. ì\’on .so .so avete mai fatto caso, alle otto e mezzo è l'ora della fretta, è l'ora rii chi si è appena destalo e deve giungere in tempo utile al suo im­ piego, è l'ora nella (piale non si saluta neppure il conoscente, si afferra un mezzo di locomozione e si va, si va. E' fortemente indicativa questa premura dell'uomo alle otto e mezzo antimeridiane, direi è simbolica di questa nostra umanità frettolosa. Di questa umanità non soltanto frellotosa ma forte­ mente specializzata per cui ciascuno ha un compito come un collettore in una grande macchina che in­ siste in questo compilo per dare il meglio del suo rendimento.

Caratteristiche, la ]rettolosità, la specializzazio­ ne dell'umanità presente, ma anche causa di una patologia propria del nostro tempo. Causa di un aumento progressivo delle malattie circolatorie, causa di deflessioni del sistema nervoso e della fi­ siologia del sistema nervoso, frequente oggi come forse non mai, alIraverso quegli esaurimenli ner­ vosi di cui di solito non si riesce a stabilire il principio e pur troppo mollo spesso, non si riesce a stabilire la fine. In questa società frettolosa e spe­ cializzala, angustiata e spesso angosciata, lo sport può entrare, mi sembra, non soltanto con i suoi coefficienti tecnici ma con degli autentici coeffi­ cienti di salute fisica. Entra come una pausa di­ stensiva. La vita febbrile del mondo moderno si distende nelle ore dedicale allo sport, entra di fronte alla specializzazione esagerata come un fattore di equi­ librio, per cui quei gruppi di muscoli, quelle articolazioni, quelle leve del nostro corpo che vengono

martificate e compresse dall'impegno specializzato unidirezionale, si riequilibrano nell'esercizio dello sport. Mi sembra veramente che lo sport possa sdrammatizzare l'emozione che è caratteristica dell'uomo moderno e che tanto spesso lo uccide. Così come vediamo del resto nei nostri atleti che sono magnificamente padroni dei propri mu­ scoli e del proprio sistema nervoso, come vediamo per esempio dalla classica brachicardia dei nostri cani pioni atleti del ciclismo, di Bartali, di Coppi che hanno un polso così basso che potrebbe essere defi­ nito napoleonico. Questa medicina psico-somatica ha molto da attingere dallo sport ed anche ritengo che lo sport per la medicina possa rappresentare un orizzonte terapeutico oggi forse insospettato. Se è vero che certe malattie infettive, per esempio la ipertosse, si curano con i voli stratosferici, se è vero che oggi si iniroduce in chirurgia, e sempre più, il concetto di mobilitare rammalato subito do­ po l'operazione, se è vero che tra gli sportivi vi è la più bassa percentnaie delle malattie da raffredda­ mento, è segno che vi sono dei nessi, profondi riessi, indubbi nessi, tra l'esercizio sportivo, la salute del corpo e le possibilità terapeutiche. Per questo se do­ mani la medicina sportiva potrà rivolgersi verso questi due orizzonti il C.S.I. non mancherà di aiu­ tarla e fiancheggiarla; potremmo raccogliere vera­ mente una nuova messe, di interesse, di fecondità, di aiuto, alla vita della società da parte dello sport moderno. Io penso che perfino domani i nostri colleghi medici potranno sui fogli di ricetta a seguito delle prescrizioni medicamentose, suggerire ai loro pa­ zienti questo o quello sport, con questo o quell'altro tempo, per completare la cura medicamentosa, che viene suggerita e offerta attraverso i farma­ cisti. Io penso dunque, ed ho finito come medico, a questo domani come un domani di {'rande sviluppo anche in questo particolare settore sul quale mi sono indugiato, dolente se agito i sonni di qualche giornalista che mi ritiene incomodo. Mi sono fer­

... Fabbri (ciclismo) e Romani (nuoto) lianno già ricevuto il distintivo d'oro. Ora tocca a Gliiselli (atletica), a Jacob (atletica) e a Tolin (sci)...

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moto su questo settore di particolare competenza perché, è dovere nostro guardare al domani con oc­ chio sereno, con occhio competente, ed avendo guardato al domani come medico, guardo al domani come italiano. E ricordo quell'agosto del 1943, momento agitato, tragico della vita nazionale ita­ liana nella quale avvertendo la responsabilità che ini derivava dall’essere io presidente centrale della G1AC, mi sono rivolto al Governo di allora per chiedere che la nostra Organizzazione si potesse oc­ cupare dello sport in Italia. Non ebbi a dire il vero risposta, ma questo ha una secondaria importanza, perche poi in un regime di libertà, in un regime (t iniziativa, il nostro sport ha potuto svilupparsi, jonaersi, espandersi, ma importa lo spirito elle allo­ ra aleggiava nel nostro cuore, e al traverso lo sport, lo spirito della nazione avrebbe potuto riprendere coscienza di se stessa, il nostro grande popolo avreb­ be potuto ritrovarsi, avrebbe potuto riprendere un cammino onesto e glorioso di fronte al consorzio untano. Quello stesso spirito anima il nostro cuore nel momento attuale, anima il C.S.L convinti come sia­ mo che lo sport dà molto alla nostra patria, lo sport alimenta il sentimento nazionale come forse nessunaltra iniziativa e quando ci siamo trovati in un arengo internazionale ed abbiamo visto svettare i colori della nostra nazione forse mai come in quel momento abbiamo sentito il dovere e l’onore di es­ sere degli italiani. Lo sport per questa nazione, per questa Italia, prepara muscoli e cervelli e dicendo cosi non tanto penso a quelle tragiche evenienze che tutti quanti deprechiamo, ma penso al progresso in ogni dire­ zione della nostra patria che richiede sempre la col­ laborazione fervida di tulli i suoi figli e a questi figli lo sport prepara dei muscoli validi e dei cer­ velli pronti. Lo sport prepara per l’Italia, al servizio della Italia, direi, una neutralizzazione continua, uno svelenamento di quelle tossine politiche, economiche che tanto spesso agitano la nostra giornata e pre­ occupano il nostro spirito. Quando ci ritroviamo nel sereno agone sportivo dimentichiamo tutto questo. E quindi un’onda di serenità si introduce nel nostro cuore, nelle nostre famiglie, nella società nella qua­ le viviamo. In modo particolare io sport e una scuola di formazione per gli italiani. Oltre a quello che è stalo detto prima, a pro­ posito dei giovani, mi pare che a tutti, anche agli adulti, lo sport insegni soprattutto due cose: lenità e giustizia, perché non si può essere sportivi se non si è leali, se non si guarda la giustizia senza abbas­ sare gli occhi e rispettandola in ogni sua dirama­ zione, giustizia che può essere applicata in tutti i sensi anche nel senso sociale.

Grande lezione viene dallo sport all’uomo di oggi, al giovane ed all’adulto nel senso di un prin­ cipio connaturato alla natura umana, che deve essere sempre difeso, cioè lo spirito di libertà. La libertà, necessaria all’uomo, è la grande amica dello sport, e perciò Io sport che non può condurre a questo risultato, lo consideriamo come uno sport mutilo, perché lo sport prepara ed esige la libertà. Io ritengo che quando lo sport, inteso come mezzo

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e non come fine, non abbia motivo e non abbia la possibilità di educare a questa giustizia e. a questa libertà, non solo gli sportivi, ma tutto il pubblico della società presente non sia uno sport che possa gloriosamente schierarsi nelle coni petizioni classiche e spirituali : in modo particolare voglio accennare al fatto che dove sono aperte le palestre del corpo ma sono chiuse le palestre dello spirito, questo sport non è uno sport che possa rappresentare la prima linea negli esercizi spirituali e sportivi del mondo moderno. E’ necessario inoltre che io accenni, e con eludo, che se è vero che lo sport dà all’Italia valori e realtà cospicue, un incremento, direi, dei suoi va­ lori spirituali e una progressione continua dell’effi­ cienza fìsica dei suoi concittadini, è altrettanto vero, mi sembra doveroso, mi sembra giusto, che l'Italia debba dare allo sport. La nazione come tale, il go­ verno, l’Italia insomma. E siccome nei giorni scorsi a questo proposito abbiamo avuto qualche notizia che poteva agitare, il nostro animo di appassionati sportivi e amanti dello sport, a nome del Centro Sportivo Italiano che ho l’onore di presiedere, mi sono sentito in dovere di rivolgermi personalmente all’on.le Pella, a S. E. il Capo del Governo, dal quale ho avuto delle dichiarazioni. Mi sono per­ messo, dico, di interessare personalmente S. E. il Presidente del Consiglio, il quale mi ha dimostrato la più viva comprensione e mi ha assicurato che in sede esecutiva si avrà la massima cura perché le esigenze del CONI non vengano in alcun modo sa­ crificate. E voglio dire all’avv. Onesti che il C.S.l. sarà sempre al suo fianco per continuare quest’opera.

Ed ora eccoci veramente verso il domani, eccoci di fronte non soltanto ad una striscia che dice "dieci anni al servizio dei giovani e dello sport ” ma eccoci di fronte ad una bandiera, la bandiera del CSI che in questi dieci anni ha svettato in tanti stadi sulla sommità di tanti pennoni. E’ una ban­ diera che mi sembra quasi un simbolo, il simbolo di un cielo azzurro, il simbolo di una calda luce che invade questo cielo azzurro. E’ il meriggio che si presenta al Centro Sportivo Italiano; dal mattino passiamo al mezzogiorno: il sole dello sport cristia­ no sale nel cielo ed auguriamoci che dia luce, che dia calore, che dia fecondità a gruppi sempre nu­ merosi, più numerosi, sempre più estesi di giovani. Salga dunque la bandiera del Centro Sportivo Ita­ liano sui nostri pennoni come espressione di una realtà e come simbolo di un’avvenire e su questo avvenire invochiamo, come invocheranno nei mesi prossimi, e precisamente nel mese di maggio, i no­ stri atleti micromotoristi, la benedizione di Maria Santissima. Nel mese di maggio, infatti, come forse sapete o comunque ho il piacere di dirvi, da ogni Santuario mariano d’Italia, partiranno, quali staf­ fette del Centro Sportivo e degli sportivi italiani, colonne di micromotori dirette verso Roma. E’ un singolare pellegrinaggio mariano che viene espresso dallo sport ma che dice — nelle sue forme strane, nelle sue forme rumorose, nelle sue forme calorose — tutta la fede del Centro Sportivo Ita­ liano, la riconoscenza per ciò che ha ottenuto, la sua fiducia in un glorioso avvenire.


L’agone fisico, ascesa di virtù’ umane e cristiane «il Sisto l'uvre

£1on un caustico libretto, edito Vnel 1931 da «Vita e Pensiero» di Milano, tra i « Quaderni del Cattolicesimo contemporanco », Luigi Gedda, allora « giovane me­ dico » (come, nella prefazione, amò presentarlo Padre Agostino Gemelli), affondò il suo bisturi inesorabile c praticò le sue accor­ te cauterizzazioni nel complesso fenomeno dello sport, pagando a suo modo (ch’è lo stesso della sua oramai annosa presidenza del CSI) « un debito d’amore ». Egli s’era prefisso di dimostrare non soltan­ to che « il nocciolo dello sport è un problema morale » ma anche che « tifo sta a Sport come super­ stizione sta a Religione » dato che « il tifo è la superstizione dello Sport e possiede della superstizio­ ne le due note: l’assurdo e il mor­ boso ». Egli parlava da cattolico ai cat­ tolici, con l’impegno di chiarire i lati oscuri d’un problema molto discusso e, pur non prefiggendose­ lo, mirava a postulare una dottri­ na cattolica sullo sport, c con lo spirito di chi sa bene — come il prefatore Padre Gemelli, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, teneva a sottolineare — che « la risposta (al quesito su quella dottrina c’è già) è ovvia solo che si rifletta che il Cattolicesimo in­ veste tutte le forme dell’attività umana c tutte le giudica e a tulle assegna una norma perché esso non è solo un complesso di cre­ denze, ma è della vita una conce­ zione ». La polemica sulle riserve, sui dubbi e sulle perplessità che gli

cccessi sportivi originavano nel­ l’animo dei cattolici era, proprio in quel tempo, assai viva (non di­ mentichiamo die il « tifo » fana­ tico trascese a episodi brutali, san­ guinari) ed aveva trovato nella Cattedra di Pietro una sua severa impostazione. Con la formulazione di premes­ se chiarificatrici, di condizioni esplicite, scaturì il proposito che « uomini di buona volontà » si facessero promotori e sollecitatori c, per quanto possibile, realizzatori, di tulle le esigenze morali im­ plicite nella pratica sportiva, senza le quali tale pratica non può attribuirsi il compito di una funzione educativa sociale, e tanto meno assumersi la disciplina sco­ lastica per il conseguimento della più sana educazione della gio­ ventù. E’ nolo il travaglio attraverso il quale nel clima, nell’ambiente, nel quadro del presente, si è procedu­ to a riinserire lo Sport nella Scuola senza più correre il rischio di ri­ serve in merito. Anzi, ora, una « dottrina cattolica sugli sport » è stata formulata dal felicemente re­ gnante Pontefice Pio XII, il « Papa degli sportivi », che ha voluto co­ gliere ogni occasione per enuncia­ re principi, per perfezionare e ri­ badire norme che inalveino il fe­ nomeno moderno negli alti argini della morale cristiana. Tra le tante esortazioni illumi­ nanti con le quali Pio XII, ha in­ dicato le mete c i metodi, specialmente rivolgendosi a coloro che dello sport giovanile sono la guida, ha risalto vigoroso il discorso pro-

nunziato nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo in occasione del Congresso Scientifico Nazionale dello Sport e dell’Educazione Fi­ sica promosso dall’A.N.E.F. In quel discorso la formulazio­ ne dei concetti è così precisa che riuscirà sempre inadeguato espri­ mersi in argomento con altre pa­ role : « Lo sport e la ginnastica hanno, come fine prossimo, educare, svi­ luppare e fortificare il corpo dal lato statico e dinamico; come fine più remoto, /’utilizzazione, da par­ te dell’anima, del corpo così pre­ parato per lo sviluppo della vita interiore od esteriore della perso­ na; come fine supremo dell’uomo in generale e comune ad ogni for­ ma di attività, avvicinare l’uomo a Dio "Lo sport, che non serve l’anima, non sarà che un vano agi­ tarsi di membra, una ostentazione di caduca avvenenza, una effimera gioia ". "La coscienza religiosa e morale esige che nella estimazione dello sport e della ginnastica, nel giudicare la persona degli atleti, nel tributare l’ammirazione alle loro imprese, venga assunta con criterio fondamentale, l’osservanza di questa gerarchia di valori, così che il maggior pregio non sia at­ tribuito a colui che possiede i più forti e agili muscoli, ma a chi di­ mostra anche più pronta capacità di sottomettersi all’imperio dello spirito "L’agone fisico diventa così un’ascesa di virtù umane e cri­ stiane; tale anzi deve diventare ed essere, per quanto duro sia lo sfor­ zo richiesto, affinché l’esercizio dello sport superi se stesso, conse-

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gita uno dei suoi obiettivi morali

campo la Scuola moderna, Luigi

e sia preservato da deviazioni ma­

Gedda ha ora esposto i suoi con­ cetti e svolto la sua trattazione sul­

terialistiche, che ne abbasserebbe­ ro il valore e la nobiltà ». A questi concetti vivificanti, alla

prassi rigenerairice ch’ossi deter­

minano si informano e sviluppano

educatore, dall’ormai lontano 1931

azione, il CSI, come il CONI, co­ me il Governo, secondo la riformi!

a oggi, al IV Congresso Nazionale

e secondo l’istituzione di quei pro­ tiva che — a q u a n t o dichiarò

quel Centro Sportivo che al suo decimo anno di vita, s’è reso mo­ tore pulsante, generoso, fedele nel

recentemente il Ministro della 1’. I.. Antonio Segni — costitui­

settore particolarmente rivolto alla rinascita, alla salvezza e all’avve­

scono « sempre pili un deciso pas­

nire delle nuove generazioni.

so in avanti su epici terreno della

E il C.S.l. clic fu già il primo a promuovere lo sport studentesco, nei primi penosi anni del dopo­

scuola attiva che è al vertice del pensiero pedagogico contempora­

del Centro Sportivo Italiano. Di

gno dei giovani, dall’altro ha ri­

guerra («lai 19-13) con i suoi cam­ pionati, oggi con le sue ben 2100 Unioni Sportive disseminate, o, meglio, seminate, e saldamente

scosso comprensione ed approva­

impiantale e fiorenti, in tutta Ita­

neo... producendo quella autoedu­

cazione fisica e morale che da un lato ha soddisfatto l’intimo biso­

zione nell’ambiente direttivo come

lia. sti affiancare c sostenere senza

in quello familiare ». Un nuovo clima si è conscguen­

interferenze lo sport entralo alfine

temente instaurato che consenta

ufficialmente nella scuola, c sa af­ fiancarlo con cordiale collabora­

l’iinpartimento educativo di uno

zione e complementarità tecnica e

« Sport studentesco al servizio del­

organizzativa non solo, ma assiste­

la morale » (che nel tempo riu­ scirà di modello e riferimento co­

re c corroborare con la viva fiam­ ma purificatrice della fede.

stante a tutto il movimento spor­

Nella conclusione del suo di­

tivo), mediante l’acquisto di una

scorso celebrativo del primo de­

coscienza individuale c collettiva

cennio di vita e d’azione del CSI,

che incontra in un agonismo, non

il prof. Gedda ha giustamente po­

fine a se stesso, il suo lirioso e impegnativo banco di prova: uno sport che, per quanto aspro e duro,

sto in rilievo il contributo spiri­ tuale e materiale apportato dallo sport — lo sport inteso c svolto

non cessa mai di essere gioco nel

come fattore educativo c mora-

senso nobiliare che il

vocabolo

le — alla comunità della nazione,

aveva per un Vittorino da Feltre, l’apostolo della « Giocosa », quan­

affermando altresì che « la Nazio­

do col termine gioco designava la

mentare c aiutare lo sport ».

salutare esercitazione ginnica e in­

La Nazione come Governo e come Popolo. E il popolo non come

segnava : « Il gioco fa acquistare

ne è tenuta a sua volta a incre­

grazia al corpo, impedisce lo sca­ tenarsi delle passioni fomentate dall’ozio e dalla mollezza, e rende

spettatore assiso, ma come compar­

lo spirito più pronto alla medita­

degli anziani: nello spirito e nella

zione ». Nello spirito e nella dottrina dello « sport fattore educativo e

osservanza indefettibile della nioralc cristiana, per la persona uma­

morale », con naturale e specifico

10

1 Al

?

la scorta c il corredo d’olire un ventennio di approfondita espe­ rienza di scienziato, di sportivo, di

grammi di educazione fisico-spor­

o

tecipe attivo. Dall’ agonismo dei giovani alla saggia esercitazione

na c per la Società.

Sisto Favre

© PUBBLK ITA’

DEI BILANCI DEL CONI — L’Agenzia A.I.S. ha appreso negli ambienti diret­ tivi dello sport italiano che le affermazioni di qualche giorna­ le circa una « segretezza » dei bi­ lanci del CONI hanno cagionato una viva sorpresa per la loro assoluta in fondai (‘/.za. Si è fatto notare che il CONI presenta ogni anno in Parla­ mento — ai sensi di legge che nessuno può ignorare — i pro­ pri bilanci: questi vengono, per­ ciò, portati aH'esame dei signori Senatori e dei signori Deputati. Come in tutti i Consigli Nazio­ nali, anche in quello del 28 no­ vembre il. s. è stata data lettu­ ra dell’iiliimo bilancio in pub­ blica adunanza, presenti i rap­ presentanti della stampa che hanno riportato le cifre che de­ sideravano e ricevuto le copie che hanno richiesto. A questi dati di fatto si aggiunge la con­ siderazione che il controllo sui bilanci dell’Ente viene eseguito in maniera continua non solo da un Collegio di Revisori compo­ sto da funzionari dello Stato no­ minati su. decreto della Presi­ denza del Consiglio, ma ancora da un secondo Collegio formato da persone elette dal Consiglio Nazionale del CONI. Entrambi i Collegi hanno costantemente ap­ provalo e lodato i bilanci, unici in Italia a registrare una mode­ stissima percentuale di spese ge­ nerali limitate a circa il 3 per cento di fronte al 97 per cento erogato per impianti ed attività sport iva. Tuttavia allo scopo di consen­ tire non solo la visione dei bi­ lanci, ma ogni altra relativa do­ cumentazione, il Presidente del CONI ha disposto perché tutti i giornalisti sportivi e parlamen­ tari possano liberamente acce­ dere, dietro semplice presenta­ zione dell;» tessera professioni!le, agli Uffici di Amministrazio­ ne del ,pONI, per esaminine quanto ritengano opportuno.


SU QUESTI BINARI IL C. S. I.

Le direttive del Presidente Centrale Cari umici, quando nelle pause di un lavoro piuttosto assiduo si torna nell’ambiente del Contro Sportivo Italiano, si ha una sensazione di aria buona, di pane di casa, ili una serenità che conforta il cuore. E perciò lasciatemi dire anzitutto grazie a tutti voi, che siete venuti a Roma certamente affrontando delle difficoltà, supe­ randole così come superate le dif­ ficoltà degli ostacoli, come le su­ perano i vostri atleti sui campi dello sport. Grazie per questa se­ renità che voi portate neH'ambientc dell’Azione Cattolica Italiana, in genere sul fronte Cattolico. Sappiale di essere apprezzati, sap­ piate di essere dei benemeriti del­ la causa cattolica che strenuamen­ te combatte la sua battaglia.

Io mi sento veramente di rap­ presentare tutta l’Azione Cattolica Italiana, nel dire a voi questo gra­ zie c ncll’augurarmi che il Centro Sportivo, al chiudersi di un decen­ nio, che è certamente glorioso con le sue forze che denotano una ma­ turità assolutamente tranquillizzanle per gli sviluppi del domani, dia prova negli anni venturi di nuove affermazioni e di nuove conquiste. lo non so se ieri dopo l’udienza, vi siete fermati per meditare ciò che vi ha detto il Papa: io mi sono fermalo un istante con Lui, col Santo Padre, dicendoGli il nostro ringraziamento per aver Egli ac­ cettato il titolo di « Papa degli Sportivi ». Ed ho visto un sorriso, quale raramente si vede sul volto del Papa specialmente in quei mo­ menti di grande fatica, dopo delle udienze impegnative come quella che ebbe ieri dei giuristi e più tar­ di quella a cui noi stessi abbiamo partecipato. Con un sorriso che ve­ ramente allietava, direi, di prima-

vera il Suo volto, Egli ha accettalo ili essere degli sportivi: io Gli ho dello grazie a nome vostro. E pen­ savo, mici cari, alla profonda sa­ pienza di questo Papa, il quale, poche settimane or sono, veniva chiamato, a guisa di dispregio da un quotidiano social-comunista, il Papa del ciclismo. Questo Papa non si è allatto of­ feso. ha allargalo il titolo a tutto lo sport ed ha dichiarato di essere fiero di questo titolo: « il Papa de­ gli sportivi ». Se Lui è lieto di essere il nostro Padre c di essere qualificato come tale, noi vogliamo dirGli di essere commossi e fieri di essere suoi fi­ gli. II Centro Sportivo Italiano guarderà Lui. che ha dato parole immortali allo sport, come nessun altro Pontefice, mèta sicura per raggiungere ogni traguardo spiri­ tuale, cercando di imitarlo per por-

tare i suoi giovani sportivi ai veri traguardi della fede. Il C.S.I. apre dunque un nuovo decennio, ed aprendo questo decennio è neces­ sario che con l’impegno delle ori­ gini, noi. Centro Sportivo, abbia­ mo a stabilire delle mete concrete clic già risultavano dalla relazione di Noiario. dalla relazione di Dat­ tilo e prima ancora dalla relazio­ ne di don Nicola Pavoni. Ma che 10 vi riassumo dicendo: crescere. 11 Centro Sportivo Italiano dimo­ strerà la sua giovinezza crescendo, come i corpi giovani crescono nel volgere del tempo, aumento di tes­ serati e di società, e che non siano questi tesserati l’appannaggio dei vari campionati delle diverse ore sportive che scoccano sul quadrante dell’anno, ma che siano invece dei legami tenaci e conti­ nui. di atleti, di amanti dello sport

di teatro Eliseo di Roma prima de: suo ascoltatissimo discorso il Prof. Luigi Gedda, si intrattiene con l'Avv. Onesti. Presidente del CONI, il Pro1. La Cava Presidente della Fed. Medici degli Sportivi e il Dott. Rossi Pres. della GIAC.

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Il Senatore Turani, Presidente del C-P. CSI di Bergamo, riceve dalle mani del Ministro Segni il premio vinto dal suo Comitato.

con le Società sportive del CSI. Formare i dirigenti, non dovrebbe essere soltanto preoccupazione del­ la Presidenza Centrale, ma preoc­ cupazione di ogni Comitato Pro­ vinciale e di ogni Ufficio Zonale del Centro Sportivo Italiano. Quel­ lo ebe è stato fatto alla Mendola, sia pure in formato ridotto, do­ vrebbe essere fatto in ogni provin­ cia; quanto meno mi rivolgo ai cari amici che dirigono lo sport nelle regioni, in ogni regione. Co­ struire! Oltreché crescere, costrui­ re! Costruire, facilitare la costru­ zione, richiamare forze economi­ che diverse, sulla necessità che il Centro Sportivo Italiano abbia de­ gli impianti. Mi pare che questo decennio po­ trebbe essere punteggiato di opere che lascino dietro di sé nuovi im­ pianti a ricordo dei primi dieci anni del Centro Sportivo Italiano. Specialmente i Comitati provincia­ li, dei capoluoghi di provincia, di­ rei, doverosamente questi, possi­ bilmente anche gli altri, s’impon­ gano di costruire un’opera che ri­ cordi il primo decennio del Cen­ tro Sportivo Italiano.

Essere presenti alle Fede­ razioni. Abbiamo visto con piacere ieri l’altro, all’Eliseo, la presenza di

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dirigenti qualificati del CONI e delle Federazioni. Come loro sono presenti nelle nostre adunanze per­ ché ne valutano l’importanza, così noi dobbiamo essere presenti nelle loro, perché ne valutiamo la importanza. Non si può e non si deve fare uno sport che non man­ tenga i contatti con l’Organizzazione ufficiale sportiva italiana. Que­ sto deriva da una valutazione, critica, di buon senso, da un esame obiettivo delle possibilità e della situazione concreta, ma que­ sto deriva in modo speciale da un animo apostolico, il quale ad ogni istante addita a noi i settori ester­ ni, non appartenenti al Centro Sportivo Italiano, ma dove pure pulsa una vita sportiva, settori esterni dove dobbiamo giungere con animo apostolico per raggiun­ gere le anime e per portarle a Dio. Quindi presenza nelle federazioni. Infine far in modo che il Centro Sportivo sia conosciuto, sia stima­ to, sia seguito. Durante questo de­ cennio, mi pare che delle convo­ cazioni per il pubblico sportivo, indiscriminato, non solo per i no­ stri, sul tipo di quella che abbia­ mo fatta all’Eliseo, dovrebbero es­ sere ripetute nelle città principali. Si possono invitare dei competenti ad una valutazione generica del­ lo sport, dello sport per se stes­ so. La conclusione sullo sport

del Centro Sportivo Italiano verrà, naturalmente, sarà quasi sottinte­ sa, o sarà espressa da chi parlerà all’inizio, da chi concluderà, o sarà accennata nel corso della trattazio­ ne, ma si tratta di trovare un argo­ mento che interessi tutto il pub­ blico sportivo. Per esempio: una valutazione storica dello sport : abbiamo ora­ mai dei testi, e fra questi il recente di Bertocco, che ci permettono di gettare uno sguardo a quello che è stato il passato dello sport. Facciamo in modo che i nostri sportivi che vivono il presente, di­ mentichi del passato, possano col­ mare questa loro lacuna. Ce ne sa­ ranno grati; quindi io penso che delle conferenze celebrative del decennio, a guisa di panorama sto­ rico dello sport, oppure delle con­ ferenze a guisa di una valutazione fisiologica medica dello sport con tutte le conseguenze che se nc pos­ sono trarre a cui io, nel discorso all’Eliseo, ho appena fugacemente accennato, possono riempire una lacuna, possono rappresentare un servizio nostro allo sport e richia­ mare sopra di noi la benevolen­ za e l’interesse del grande mon­ do sportivo. E poi ci sono an­ che altre forme che possono rappresentare una valutazione cri­ tica dello sport nazionale ed inter­ nazionale, serena, pacata, p e r esempio un commento alle Olim­ piadi del passalo, a come si presen­ tano in Italia le Olimpiadi di un prossimo avvenire; proiezioni di films sportivi,, di cortometraggi, di documentari sportivi; insomma, darsi da fare, perché il Centro Sportivo Italiano, non rimanga su un piede di casa, ma pur lavoran­ do intensamente in casa, sappia gettare le reti fuori, attirando so­ pra di sé la simpatia e l’interesse del pubblico sportivo. Servirà molto a questo fine il moto-raduno del mese di maggio, al quale na­ turalmente gli interessati parteci­ peranno, ma che dovrà essere ac­ compagnato dal tifo di tutto il Centro Sportivo Italiano. Quando passeranno i motorizzati di questo moto-raduno, ritengo che le nostre società sportive abbiano motivo, anzi il dovere di tifare lungo la strada. E’ una manifestazione del Centro Sportivo Italiano, del Cen­ tro Turistico Giovanile, di queste


IBM

opere della Gioventù di Azione Cattolica e più in genere dcll’Azione Cattolica Italiana che noi dob­ biamo accompagnare con tutto il cuore, anche se non partecipiamo direttamente a quello sport.

Ed eccoci alla conclusione; miei cari l’ora che passa sulla Patria, in genere sul inondo, in specie sulla Chiesa, è certamente un’ora grave. E’ un’ora nella quale cia­ scuno deve prendere la sua respon­ sabilità e non tanto di fronte agli uomini, quanto di fronte a Dio, sa­ pendo che la Sua verità non muta, non cambia. Siamo testimoni della verità, intendiamo servirla fino al totale sacrificio di tutti noi, dob­ biamo tenerci gomito a gomito con le organizzazioni animale dallo stesso spirito e clic devono affer­ mare la stessa verità, dobbiamo sa­ per apprezzare tutti gli aspetti del­ la battaglia e le specializzazioni che affrontano i diversi problemi. Ma voglio concludere miei cari dicendo : amiamo quest’ Azione Cattolica, dalla quale il Centro Sportivo procede, amiamo in spe­ cie la Giovenù Italiana di Azione Cattolica, che dieci anni fa ha pro­ mosso il Centro Sportivo Italiano e con questa derivazione apo­ stolica partiamo verso il nuovo decennio, intendendo esprimere la nostra coscienza di fede e la no­ stra intenzione apostolica in tutti (fucili che saranno i nostri atti, i nostri impegni, i nostri program­ mi. la nostra strada, anche se do­ vrà essere scalpellata nel ghiaccio anche se dovrà essere portata avan­ ti con sudore, con sacrificio con le forze dello spirito e con le forze del corpo. Naturalmente all’inizio di un nuovo decennio, all’inizio di una nuova storia, al chiudersi di un primo decennio, possiamo anche, in certi momenti, sentire il peso che grava sulle nostre spalle. Io mi rendo perfettamente conto del vostro stato d’animo, miei cari, non sono abituato a fare del ro­ manticismo dell’azione, ma fare in­ vece un’analisi obiettiva, medica, della situazione di ciascuno e mi rendo conto che voi, per quanto in­ fervorati dell’ideale, rappresentate qui delle situazioni periferiche ciascuna delle quali ha le sue dif­ ficoltà. E in questo momento il

vostro pensiero va alle ristrettezze economiche, in questo momento il vostro pensiero va alle incompren­ sioni da parte di molti, alla man­ canza di fede, alla mancanza di impianti. Il vostro pensiero va alla diffi­ coltà di avere dei collaboratori tecnici che possono qualificare il vostro impegno, il vostro pensiero va ai sacrifici che avete fatto e che vi prospettate per l’avvenire, ma è questa la strada della redenzione, Miei cari fratelli, non importa se il nostro cammino come Centro Sportivo Italiano è diverso da quello degli altri, importa che so­ stanzialmente sia un cammino di sacrificio, perché solo con il nostro sacrificio possiamo unirci al sacri­ ficio del Redentore Nostro Signore Gesù Cristo. Ma al di là di questo pensiero e per confortarci adesso, lasciate che doverosamente, ma non per poco, ma come espressione dell’animo io porti il pensiero, l’anelito, il respiro del Centro Sportivo Italiano verso la Bianca figura di Maria Santissima, che og­ gi troneggia sull’orizzonte delle nostre anime più che mai all’ini­ zio di un nuovo Anno Mariano. Come il Presidente Bortolozzi di­ ceva poco fa, ed io approfitto della circostanza per ringraziare questo nostro caro amico del sacrifìcio che ha affrontato presiedendo, co­

me accennato, fra poco andrò in Piazza di Spagna recando ai piedi di quella colonna creata cento anni fa dai romani per ricordare il dogma dell’immacolata, portan­ do i fiori come è costume dei ro­ mani. Come potrete fare anche voi, individualmente, nel pome­ riggio recandovi in piazza di Spagna. Io v’assicuro che portando que­ sti fiori, avrò un particolare pen­ siero di rappresentanza del Cen­ tro Sportivo Italiano, vale a dire deponendo questi fiori ai piedi della Madonna nella mia preghie­ ra dirò a Lei che ncll’Azione Cat­ tolica, abbia un particolare occhio di benevolenza verso gli sportivi perché non sono secondi a nessuno nel voler bene alla Madonna, non sono secondi a nessuno nell’aver bisogno della Madonna. Ed io ri­ tengo che questa preghiera maria­ na darà veramente all’inizio della nuova storia, un lancio, una forma, lasciatemi adoperare questa espres­ sione sportiva particolare, al no­ stro Centro Sportivo, di modo che con la grande forza motrice della grazia Divina, con l’entusiasmo che possiamo esprimere dal nostro cuore e con la forza, motrice dei nostri atleti, questo decennio pos­ sa essere superato e nuove splen­ denti mète possano essere rag­ giunte.

S. E. Il Ministro Segni consegna al dr. Carrea il trofeo spettante al C.P. CSI di Genova per la fervida attività svolta nel 1953.

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NELLA PAROLA AUGUSTA DI

PIO XII

Nell’ultima Udienza benignamente concessa dal S. Padre ai partecipanti al IV Congresso Nazionale del Centro Sportivo Italiano, Pio XII ha detto te­ stualmente: « Il titolo di Papa degli sportivi che voi Ci avete dato, Ci ono­ ra altamente ». In questo libro il Centro Sportivo Italiano, felice per la paterna atten­ zione del S. Padre, si onora di presen­ tare al mondo sportivo italiano, tutti i discorsi del Papa degli Sportivi sui problemi riguardanti lo sport. Dirigenti ed atleti troveranno le di­ rettive essenziali per impostare una vera e incisiva azione cristiana jiel mondo dello sport.

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Nel vasto e complesso fenomeno sociale che è lo sport dei nostri tempi, i cattolici, individualmente e collettiva­ mente, sono sempre stati presenti. Società sportive da cento anni a questa parte, sono sorte ovunque per loro iniziativa, quasi a continuare una tradizione educativa che risale alla ”casa giocosa” di Vittorino da Feltre e, anche più lontano, se fra i primi martiri cristiani si contano in così gran, numero i soldati, come a dire i più validi atleti di quel tempo. Mancava, a precisare lo spi­ rito che deve animare i cultori dello sport moderno l’alta parola della Chiesa, ed ecco l’augusta presenza del Pon­ tefice attualmente regnante. Se il suo primo discorso agli sportivi, pronunciato il 20 maggio 1945 per la Pasqua dello Sportivo, organiz­ zata dal C.S.I. unitamente al C.O.N.I., è stato giusta­ mente definito il codice dello sport cristiano, il Santo Padre ha poi completato con altri discorsi la visione cri­ stiana di una attività che investe prepotentemente la vita del nostro tempo. Da questa visione, da questo co­ dice non è ormai più possibile prescindere a meno di mancare, oltre il resto, di quel ”fair play” a cui il Santo Padre ebbe ad accennare come ad uno dei più apprezza­ bili prodotti dell’educazione sportiva. Egli ha fissato in peso e misura, per così dire, i limiti dello sport cri­ stiano, tracciando nel discorso ai giornalisti sportivi quattro principi regolatori, compendiati poi in tre esi­ genze nel discorso rivolto ai partecipanti al Congresso scientifico nazionale dello Sport e della Educazione Fisica. Degna iniziativa del Centro Sportivo Italiano è per­ tanto questa raccolta di tutti i discorsi pronunciati dal Santo Padre agli sportivi in alcune delle innumerevoli udienze paternamente accordate ai cultori dello sport. Mi permetto soltanto di rilevare da un discorso non ri­ volto agli sportivi un brano che per il sìio contenuto altamente sportivo, oltreché religioso, merita di essere inserito, anzi premesso a questa raccolta. Fu in occa­ sione del XXV di fondazione dell’unione Uomini, allor­ ché, il 7 settembre 1947, ai centomila militanti della Chiesa "sempre verde” — come la definì sportivamente il Papa in quella circostanza — Egli accennò al più fa­ moso atleta uscito dalle file delle nostre associazioni: ”La dura gara, di cui parla San Paolo, è in corso: è l’ora dello sforzo intenso. Anche pochi istanti possono deci­ dere la vittoria. Guardate il vostro Gino Bartali, mem­ bro dell’Azione Cattolica: egli ha più volte gicadagnato l’ambita maglia. Correte anche voi in questo campio­ nato ideale, in modo da conquistare una ben più nobile palma: Sic curri te ut comprehendatis”. Correte, come diceva San Paolo ai Corinti, per vin­ cere il premio eterno. Vincere quaggiù per lassù. "Prodi corridori della corsa terrena e della corsa eterna” come disse Pio XII ai partecipanti al primo Giro d’Italia di questo dopoguerra. Lo sport esercitato con lealtà avvicina l’uomo al­ l’immagine evangelistica del fanciullo a cui è destinato il Regno dei Cieli. Luigi Gedda


Li SPORT NELLI STOR 11 DELLA CHIESA Lezione «li Iloti Vicolo Pavoni

Il Centro Sportivo Italiano sta rag­ giungendo la maturità di un grande or­ ganismo sportivo. E’ quindi logico tro­ vare un pensiero, un filone d'oro al (/naie attaccare tutta l'attività, l’entu­ siasmo dei nostri giovani sportivi. Dopo di che incomincio subito: bisognerebbe andare verso urta definizione dello sport cristiano. Ho letto tanti libri e non ho trovato mai una vera definizione dello sport, tanto meno una definizione dello sport cristiano, e allora a furia di ragio­ nare, di pensare, di discutere è venuta fuori una specie di definizione: sport è termine inglese che viene dall’antico termine inglese di sport, dal francese di sport, dall’italiano diporto, dal latino esportare, che significa appunto uscir fuori dalla fatica, dall’occupazione nor­ male. Ma questa definizione dovrebbe essere un po’ una sintesi di tre grandi direttive che mi piacerebbe dare al Cen­ tro Sportivo Italiano: ecco, lo sport è un complesso di attività fisiche sostenute da un sano agonismo con lo scopo di ren­ dere più facile la sottomissione del cor­ po all’anima sicché l’uomo possa posi­ tivamente inserirsi nel corpo sociale deb la Chiesa di Dio. I tre elementi essenziali sarebbero questi: 1) Cura del corpo nei limiti della retta ragione e della Legge di Dio;

2) formazione dell'uomo interiore con la sintonia tra anima e corpo. Sin­ tonia che viene appunto dalla dipenden­ za del corpo dall’anima ; 3) azione apostolica come un ele­ mento non marginale, ma basilare, es­ senziale dell’attività sportiva. Lo scopo dello sport? Ci sono diversi autori che hanno parlato dello scopo dello sport. Ci sono per es. Cicerone Seneca, Platone ecc. i quali diceva­ no che Io sport aveva questo scopo: rendere forte il corpo perché possa ser­ vire l’anima. Platone è invece, direi, più pagano, più pratico e dice che lo sport ha lo scopo di crescere Iti robustezza deicorpo, rafforzare il coraggio e creare gli atleti di professione e il soldato per la patria. Tra i moderni il dottor Giorgio Sarosi dà una bella definizione dello sport: scopo dello sport è nobilitare e forti­ ficare il corpo e l’anima in modo che, divenuti migliori come uomini, possia-

ino avvicinarci di più a Dio. Infine Pio XII, sintetizza così lo scopo dello sport: educare, sviluppare e fortificare così il corpo dal lato statico e dinamico, come fine prossimo, come fine più re­ moto l’utilizzazione delPanima e del corpo così preparato per lo sviluppo della vita interiore ed- esteriore della persona, come fine ancora più profondo contribuire alla perfezione del cor­ po, e da ultimo come fine supremo in generale e comune ad ogni forma di at­ tività umana, per avvicinare l’uomo a Dio. Lo sport esiste come un fenomeno, un fenomeno grande che ha preso oggi la massa umana, soprattutto la massa gio­ vanile.

Fenomeno dello sport Esiste questo fenomeno, primo come stato d'animo; milioni di individui s'in­ teressano di sport, tutta la stampa, quo­ tidiana, settimanale, mensile si interessa di sport. Si sono istituiti dei primati, la reclame, tutto quello che di moderno ha la vita, tutto è interessato allo sport. Secondo, esiste come diporto, come biso­ gno e reazione all'affermarsi. di questa civiltà dell’uomo-cosa, dell'uomo-macchi­ na, bisogno di evasione, bisogno di uscir fuori da quelle case fatte a quadri, con le finestre tutte uguali, con la luce tutta uguale. Poi esiste lo sport come "dilet­ tantismo'' che sarebbe un'affermazione della propria personalità, unendo allo svago, l'Agonismo. Infine, lo sport esiste come un professionismo e allora si arri­ va all'agonismo disperato, al commercialismo, airuomo-cambiale e al rettangolo verde come centro di attrazione di mi­ lioni di individui che urlano senza sa­ pere il perché. Dopo questa prefazione e introduzio­ ne generale, entriamo nel vivo, direi quasi, nel nuovo, in quello che si vor­ rebbe dare di nuovo al Centro Sportivo Italiano. Il titolo di questa parte po­ trebbe essere la storia.

La Chiesa e lo sport nella storia Pio XII dice: lontano dal vero è tanto chi rimprovera la Chiesa di non curarsi dei corpi e della cultura fisica, quanto

chi vorrebbe restringere la sua compe­ tenza e la sua azione alle cose pura­ mente religiose ed esclusivamente spiri­ tuali. Come se il corpo creatura di Dio al pari dell'anima alla quale è unito non dovesse avere la sua parte nell’omaggio da rendere al Creatore. Su questo titolo costruiamo un po' la dimostrazione; ve­ diamo un po' quello che la Chiesa ha fatto attraverso i secoli e quello che la Chiesa ha detto attraverso i secoli circa lo sport. Anche qui cercherò di essere sintetico: voi sapete come nel secolo quarto son crollati i famosi giochi olim­ pici a causa di Teodosio, il quale era stato bombardato dalla polemica vivace e focosa di Ambrogio che vedeva in que­ sti giochi un po’ di paganesimo e di mi­ seria umana e come quel crollo dei gio­ chi olimpici sia un po’, secondo moltis­ simi autori, definita la fine del vero sport. Io dico invece, e lo dico attra­ verso la storia, che il cristianesimo di fronte a questo fenomeno sportivo, che ha ereditato dal paganesimo, non solo non ha distrutto niente, ma ha costruito quello che il paganesimo non aveva mai saputo costruire. Ecco la tesi che dovrò dimostrare: il cristianesimo di fronte al crollo deiColimpism o pagano, ha sa­ puto sostituire un olimpismo cristiano che non era un ripiego allo sport del­ l'antica Grecia o dell’antica Roma, ma era una perfezione. Le cause del crollo dello sport dell’antica Grecia e dellantica Roma, sono molteplici; la decaden­ za politica, la decadenza religiosa, il malcostume e il professionismo. Cerano gli ingaggi di cinque talenti, che signifi­ ca trentamila dramme, allora una som­ ma favolosa: come vedete il professioni­ smo non è nato nei nostri tempi. Pla­ tone chiamava gli atleti una specie di sonnambuli. C'è Aristofane che li attacca in un modo inverosimile nelle sue salire; Euripide poi dice: "ci sono molte persone cattive neirAttica, ma i più grandi mascalzoni sono gli atleti". Poi c’è una favola, nell’antica Grecia, che racconta una specie di corsa, una spe­ cie di gara, fatta tra uomini e animali e fa vedere come, in ogni determinata gara, il vincitore era l’animale e conclu­ de che in fondo è meglio l’animale che l’atleta. Queste posizioni storiche stanno a significare a che punto di bassezza era

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ila principio Ira le inani ili queste ra­ gazze. delle h Ilice di avorio, (sembra il metodo delle Ma.itessori) onde con quelle divertendosi e giocando, abbiano agevolmente ad imparare l'alfabeto e al­ tre cose. Poi c'è S. Agostino: (354 Dee. Ritti) raccomanda la cura ragionevole del corpo mediante il gioco e i bagni e le vari esercitazioni fisiche che conser­ vano forza e. agilità. E addita agli edu­ catori Pini portanza di tali pratiche per vincere la sensualità. Concetto poi ri­ preso o'iche da S. Tommaso.

IVIedio Euo Dalla Patristica passiamo al periodo Medioevale. Il vero olimpismo cristiano, sviluppa c rifulge nel Medio Evo. Lo Sport Parrocchiale e scolastico affonda le sue origini nell'Evo di mezzo.

Al tavolo della Presidenza del 11 Congresso : il Presidente Prof. Bortolozzi : (dia sua sinistra Mcrts. Sargolini; alla destra Aldo Notorio e Don Nicola Pavoni che riceve le congratulazioni per la dotta brillante sua relazione. dall’Assistente di Firenze Don Cubattoli.

arrivato lo sport pagano. Non ci può quindi meravigliare se Ambrogio oppu­ re Novaziano Cipriano si scatenano di­ speratamente tontro queste forme di sport che erano diventate un’espressio­ ne pura di carne umana e anche qual­ che cosa di /leggio. Però, dice giusta­ mente Landò Ferretti, scrittore molto profondo in problemi storico-sportivi, che né la Chiesa né il suo fon­ datore Gesù e né gli Apostoli hanno detto mai una parola contro lo sport. Se ha detto qualche cosa di male. Tha detto contro una degenerazione dello sport. Tutte le miserie della vita, voi sa­ pete sono condannate dalla Chiesa, sotto ogni forma noci solamente quella dello Sport.

Sari Paolo! Chi non ricorda la lettera ai corinti!. Sembra che San Paolo abbia assistito a quelle gare, quando dice alFAtleta: non ti voltare, perché se ti vol­ ti perdi la gara. Oppure quando dice al boxeur: picchia sodo, uni diritto, non battere l’aria. Sembra proprio un indi­ viduo che abbia assistito a delle gare e abbia tifato, tanto è preciso nei ter­ mini. tanto è esatto e vivace nella de­ scrizione dei diversi sport, come la boxe e la corsa. Abbiamo altri simbolisti nei primissimi periodi del cristianesimo co­ me Eusebio di Cesarea, come Metodio Vescovo di Olimpia: Eusebio di Cesa­ rea rassomiglia gli uomini pii agli atleti che corrono nello stadio, cosi Metodio parla della purezza delle ragazze come della "battaglia olimpica della purezza".

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Periodi! Patristico Clemente Alessandrino. Clemente Ales­ sandrino pensava che per curare l'ani­ ma era necessario curare ilare il corpo, e veniva un po’ da una scuo­ la pagarla e cercava di sincronizzare quello che di buono c’èra nel paganesi­ mo con il cristianesimo. Egli dice che per poter rinvigorire il corpo e lo spi­ rito è necessario osservare un regime di vita moderato e perfezionare le atti­ vità psico-fisiche, morali, mediante la ginnastica e il bagno. Senza sentire un grande medico o pedagogo moderno. Poi c’è Basilio. Basilio si sforza di far ca­ pire come la penitenza diventa una gin­ nastica per dominare il corpo a servizio dello - spirito e poi detta delle norme interessantissime per i suoi monaci che io vorrei dettare agli atleti di oggi. l’a­ tleta dovrebbe essere estraneo ad ogni ricchezza, sommesso nella voce, parco nelle parole fra i saggi sempre ascolta­ tore, fra gli uguali sempre ridondante di carità, fra i minori di sé, sempre ricco di consigli, lontano dagli individui più che malvagi, carnali, furiosi, intento al pudore, obbediente, laborioso. Da Basi­ lio passiamo a Giovanni Crisostomo che in una lettera al giovane Stagiro, malato di melanconia, dà una direttiva e dice che. per superare il suo stato di depres­ sione deve pregare e inoltre fare del mo­ to dell’attività fisica, dello sport. San Gi­ rolamo dice chiaramente, e per la prima volta, che per educare le ragazze a leg­ gere e a istruirsi, conviene mettere fin

E ve lo dimostro subito: San Bene­ detto nella regola per i giovani oblati (cali. 38"! dice precisamente: «injantes in pratum vel aliquem locum deduci et magistri horiini ire cum illis in dimittal illos forare usque ad imam horam ». Era un po' come l'ora di ginnastica del­ le nostre scuole. I cartonici della Chiesa di S. Evasia. di Casal Monferrato, fecero un contratto addirittura con determina­ ti custodi perché curassero i ragazzi che attorno alla chiesa giocavano, una specie di nizza. e facevano con i bastoni un gran chiasso < pueros (pii medium facilini cimi cum baculis). Non solo i ragaz­ zi si accontentavano di giocare intorno alla chiesa e giocare naturalmente a squadre come fanno oggi i nostri ra­ gazzi di parrocchia, ma si arrampicava­ no sul tetto della canonica a rubare i passeri (causa capiendi passere*. ciconeas, corvos et alios aves). Chi non ve­ de l’origine in questi fatti dello sport o del gioco di parrocchia, chi non vede anche nei brontoli di quei canonici, i brontoli dei nostri bravi sacerdoti, che giustamente miche loro si stancano a volte di quei ragazzi che fanno un chias­ so indiavolato? Sport, dico, di parrocchia e di scuola, che ha la tradizione proprio qui, nel Medio Evo. A questa possiamo aggiun­ gere la cavalleria che potrebbe essere considerata la sintesi di tutti i valori sportivi, umani e ( ristioni. Con la Caval­ leria infatti si giunge alla concezione più perfetta cristianamente parlando dello sport, il valletto che poi diventava scu­ diero e che poi diventava cavaliere, do­ veva essere un ragazzo con un'anima a posto e un organismo ben impostato atle­ ticamente perché doveva essere specia­ lista almceio in cinque sport, doveva sa­ per equitare, untare, segitare. cestibus cenare, scachis Iutiere, doveva pine sa­ per giocare a scacchi, versificare, ecc., direi, nel cavaliere noi troviamo l’atleta


più completo, inquantoché limi doveva soltanto raggiungere una pe. lezione mu­ scolosa ma anche unti jot:e educazione intellettuale. Infine i cavalieri, avevano l’investitu­ ra con una finizicele sacra ed erano con­ siderati come "consacrati”. Perché la lo­ ro attività non doveva soltanto esaurirsi in esempi fisici, come cieU’antico paga­ nesimo. ma aveva uno scopo apostolico, cioè difendere la Chiesa, i deboli, e pro­ pagare la verità. Questi sono i doveri ilei cavaliere: (mi piacerebbe che fosse­ ro questi i doveri ilei nostri nuovi atleti, che io chiamo i cavalieri del nostro secolo):

li crederai tutto quello che ti inse­ gna la Chiesa ed osserverai tutti i suoi precetti; 21 tu proteggerai la Chiesa;

3l rispetterai i deboli e le ne costituirai difensore ; 4) amerai il Paese in cui sei nato;

5) noti temerai il nemico, né spiri­ tuale, eie materiale ; 6) combatterai gli infedeli;

7) adempirai ai doveri rii cittadino; 8) non mentirai; sarai fedele alla parola data; 9) sarai tutti;

liberale

e

generoso

con

10) sarai difensore del diritto del bene, contro l’ingiustizia e il male.

claericorum” (della vita e delConestà dei chierici) : il gioco delia india non era proibito ai chierici, ai quali venivano però proibiti molti altri passatempi o rinascimenti”.

DANTE parla addirittura di corsa campestre. Cita quelli che corrono a Verona il drappo verde per la campa­ gna, a differenza di quelli che corrono il Palio di Siena. C'era un palio di città, Siena, poi c’era la corsa campestre con il drappo verde della campagna.

Il PETRARCAI era un cancnico e niente di meno scala : il Monte Ventò < 1960 mt.) e propone l’educazione fisica ionie scuola della volontà.

che c’era il cardinale Tricuricense che ogni giorno soleva servirsi di quel gioco in cui una palla di legno cacciata da un martello passa in un cerchio di ferro (vedi palla a maglio o cricket). Abbiamo poi un raro esempio di sport femminile. Clemente Vili, assiste a Fer­ rara e benedice una corsa di barchette, corsa da trenta donne e non solo, ma alle vincitrici dà un premio di tele di raso e altri doni; questo si legge nel li­ bro di Cittadella « Il Castello di Ferra­ ra ».

Controriforma

EGIDIO ARCIVESCOVO DI NARBONA proibisce ai montici « ludus globorimi » (giocavano a palla), come un gioco antieducativo e pericoloso. Nella "vita privata di Bologna” trova­ te che nella Parrocchia di S. Damiano si giocava « ludos paline ad espondam mu­ ri », era un gioco speciale che somiglia­ va un po’ al pallone e un po’ alle boc­ ce, la palla era di legno.

Il MEN'ENDORF, riferisce sull’opera educatrice dei gesuiti nelle loro accade­ mie e dice chiaramente che si dava gran conto allo sport, con esercitazioni fisi­ che, noto, equitazione, scherma. Ed en­ triamo nel primo Rinascimento : Maffeo Vecio dice addirittura come la pe­ dagogia dovrebbe essere impostata sullo sport e sul lavoro. Silvio Piccolomini che sarà Papa Pio II scrisse di caccia e di equitazione e nel libro ”De liberorum educatione” dà grande parte aU’educaziccie fisica. Leone X e Clemente XII pre­ diligevano il gioco della palla molto in auge nel medio evo. Fra i cceitemporanei poi troviamo:

PAOLO CORTESE pronorotario apo­ stolico dedica il libro ”De Cardinalato”, (1470) a Giulio lì. citando i nomi dei cardinali che giocavano a palla e dice

ROSMINI, che parla addirittura in modo scientifico dello sport e di esercizi fisici e dice che devono servire per repri­ mere il soverchio rigoglio della vita ani-

PAOLO VERGERIO nel "De ingenuis moribus et liberalibus studiis" si ripro­ pone un’educazione fisica il cui scopo è: salute del corpo, ricreazione dello spiri­ lo, preparazione alle armi.

Questo codice dell’Antico cavaliere, potrebbe essere il codice dell'atleta mo­ derno. E io vorrei entrare in uno sta­ dio a Roma o in un'altra città e con un altoparlante gridarlo a tutti quegli atleti che stanno portando verso la de­ generazione il mondo dello Sport.

Vediamo un po’ che cosa dicono i grandi pensatori nel Medio Evo. San Tommaso dice:

1) Il gioco è una specie di riposo, noi non dobbiamo curarlo per se stesso, ma per diletto e per poter meglio lavorace e studiare;

2) il gioco è necessario alla vita umana e se si fa nei modi dovuti è me­ ritorio. Concetto ripreso dal S. Padre, quando dice che lo sport può diventare un mezzo di vita soprannaturale qualo­ ra venga fatto nei modi dovuti. Questo è importantissimo per noi che viviamo in grazia. Il gioco è necessario alla vita umana e se si fa nei modi dovuti è me­ ritorio alla vita eterna; 3) lo sport serve a domare la concu­ piscenza. E' il concetto ripreso da Santo Agostino. Vi interessa anche questo: nelle ”Antiquitates romance" trovate scritto ad un certo momento ” De vita et honestate

Mons. Federico Sargolini Assistente Centrale, della Gioventù Italiana di A. C. distribuisce la S. Comunione a dirigenti e congressisti, nella stessa grande sala delle adunanze della « Domus Pacis »

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male, acciocché le passioni corporee non tolgano di mezzo il freno della ragione; dice poi che i legislatori hanno il do­ vere di prendere in considerazione la ginnastica per rinvigorire il popolo an­ che a vantaggio della Patria.

SAN GIOVANNI BOSCO, rende obbli­ gatorio l'insegnamento dello ginnastica nei suoi istituti.

PIO X è il primo Papa che riceve atle­ ti e sportivi in Vaticano. PIO XI, attacca energicamente, in un moto abbastanza aspro, le forme pagane dello sport anteguerra. In una lettera scritta al Cardinale Vicario di Roma, il 2 maggio 1928, difende però, il vero sport che ha lo scopo di dare al corpo, nobilissimo strumento dell’anima, ’ agilità e grazia, sanità e forza vera”. E a questa storia, aggiungete le pagine che la FASCI ha scritte e che le vecchie generazioni potrebbero raccontarci : è una storia glo­ riosa in cui i pionieri dello sport catto­ lico ricalcavano questa meravigliosa tra­ dizione cristiana, nata nei primi secoli del cristianesimo. Il Centro Sportivo Italiano, ha una storia breve, è un bambino: in principio ha camminato, così, a stento, poi ha fat­ to un po’ le ossa, ha corso addirittura, qualche volta ha fatto pure qualche ca­ priola, si è rialzato. E adesso credetemi, amici, ve lo dico con tutto il cuore, sta diventando un grande organismo, non può non diventare un grande organismo un Centro Sportivo Italiano che ha una storia grandiosa, come quella che io ho sottoposto, velocemente. Il Centro Spor­ tivo Italiano ha avuto la fortuna di ave­ re dal Santo Padre una dottrina, teolo­ gica e morale. E tutti voi potete ammi­ rarla questa dottrina, nel volumetto che il Centro Sportivo ha lanciato: ”Lo sport nella parola augusta di Pio XII”.

E ora permettetemi di dire il mio gra­ zie a tutti i sacerdoti che mancano e che lavorano in periferia, appassionata­ mente; ne ho visti sui campi di foot­ ball, ne ho visti sui campi di atletica, ne ho visti parlare con me nella stanza, con gli occhi lucidi, quando erano riu­ sciti a creare qualche cosa di nuovo e d’importante per il loro gruppo sportivo; li ho visti cercare appassionatamente una via di uscita per risolvere i problemi fi­ nanziari e anche i problemi morali del loro gruppo sportivo, a tutti questi sa­ cerdoti io vorrei dire il mio grazie cor­ diale.

Io vi invilo a voler tanto bene a questi sacerdoti, nca solo, ma di colla­ borare con loro con tanta passione, cer­ cando di comprenderli, di sostenerli, non di criticarli solo, ma di aiutarli con una opera fattiva, costruttiva. E poi io pen­ so a tutti gli altri dirigenti, a tutti gli altri atleti non presenti. Credetemi,

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in Italia abbiamo tanta gente bra­ va nel mondo dello sport. E’ per questo che dobbiamo lavorare sul serio e non possiamo assolutamente dimenticare una grande verità: se volete oggi trovare cen­ tomila persone radunate in una domeni­ ca sera, non dovete entrare in una chiesa, disgraziatamente, ma in uno stadio. Non potete dimenticare anche che, se oggi un individuo legge un giornale. la prima cosa che va a vedere è la pagina spor­ tiva, se addirittura non compra un gior­ nale esclusivamente sportivo. Consci, di­ co. e consapevoli di questo grande mez­ zo di apostolato, che è oggi lo sport, noi non possiamo fermarci più. Saranno, le difficoltà tantissime, molti di voi si scoraggeranno, a un certo momento mi scriveranno, come oggi, proprio, mi ha scritto un ragazzo di Milano, ”io Don Nicola, non ne posso più. Ho lottato molto, per poter arrivare a superare il punto morto, ma le dico sinceramente che tutto quello che ho sognato con lei alla Mandola, qui al tavolino è tutta una altra cosa. Difficoltà di ogni genere, in­ comprensione da tutte le parti. Non ne posso proprio più”. Così finiva la lettera e aggiungeva: "Preghi per me, perché io non tradisca il inondo meraviglioso che insieme ab­ biamo sognato alla Mendola e che dob­ biamo costruire nello sport italiano”. Io penso, che, pure tu che mi ascolti, qual­ che volta ti sei scoraggiato. C’è stata una sera, anche in te, in cui hai detto: "non ne posso proprio più”. Io vorrei che non 10 dicessi più e che ci credessi allo sport di Gesù, vorrei che vedessi questo sport con una fisionomia nuova, come un mezzo per poter entrare in un ambiente, in cui non potremo entrare con altri mezzi, come un mezzo per poter acqui­ stare centinaia di giovani, o per lo meno avvicinarli, o per lo meno portar loro 11 sorriso nostro, soprannaturale, o per lo meno far sentire a loro una vibrazio-

ne di spiritualità, lo vorrei che a tutto questo ci credessi tanto, appassionata­ mente e che in questi giorni di lavoro, di studio, tu fossi un dirigente cosciente, intelligente fiducioso. Solo così riusci­ remo a portare nel inondo dello sport, il volto vivo di Gesù.

Quando i nostri ragazzi troveranno nel mondo sportivo un clima sacro, lo sport diventerà educazione e non sentiremo più i nostri sacerdoti che giustamente si lamentano, che lo sport svuota le associazioni, e rovina l’anima dell’Azione Cattolica. Lo sport è una rovista, quando non è sport di Gesù. C’è una sola alternativa : o facciamo lo sport di Gesù e allora servirà lo sport come svi­ luppo di vita interiore, o non facciamo lo sport di Gesù, allora lo sport sarà deleterio, si, sarà uno sport decadente e pagano peggiore di quello di cui par­ lava Euripide, quando parlava di atleti dell'Attica. O facciamo lo sport di Gesù o chiudiamo bottega; lo sport di Gesù è quello che insegna ai nostri ragazzi, che là, nel rettangolo verde, oppure lun­ go una strada si può adorare Iddio; si può unire il ritmo del proprio corpo al ritmo meraviglioso dell’armonia della grazia.

Se Gesù tornasse adesso e si trovasse di fronte a un gruppo di sportivi come voi e si trovasse di fronte a migliaia di individui che si interessano di questo fe­ nomeno sportivo, io penso che Gesù di­ rebbe le stesse parole che il S. Padre ha detto. Io penso che San Paolo, ritornan­ do oggi, imposterebbe la sua predicazio­ ne e la sua azione apostolica, non tra­ scurando la polisportiva cristiana. Per questa polisportiva a qualunque costo ci batteremo, anche noi, credetemi, Per questa polisportiva di Gesù a qua­ lunque costo daremo tutte le nostre ener­ gie e vi invito a collaborare, a crederci, a lavorare appassionatamente.

Il NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO DEI C.S.l. A chiusura dei lavori del IV Congresso nazionale del CSI il nuovo Consiglio Direttivo, risulta così formato: Prof. Luigi Gedda Presidente: V. Presidenti: Dott. Aldo Notarlo Dott. Gino Filippucci Prof. Lorenzo Borghi Segretario: Direttore Tecn.: Rag. Generoso Dattilo Dott. Fortunato Vanini Tesoriere: Angelo Burani ■ Mario Rossi - Aldo Ceri ■ Silvio Consiglieri: Costantini ■ Gino Crolli - Enzo Garabcllo • En­ rico Nosari • Nino Bellini - Giovanni Minclli Curzio Franccsconl - Dino De Poli - Spartaco Marziani. La Presidenza ha confermato nella carica di Capo dcll’UHicio Propaganda e Stampa Centrale del CSI, Natale Bertocco.


SINTESI DI UN FERVIDO BIENNIO Heliizioiie di Aldo Notarlo

Carissimi amici, è con notevole imbarazzo che io mi accingo a ren­ dere conto del lavoro di questi ulti­ mi due anni, da quando cioè, il Congresso 1951, ci ha dato il man­ dato di reggere le sorti del nostro Ente. L’imbarazzo è determinato dal fatto che l’organismo ha dimo­ strato in questi ultimi mesi una grande vigoria; e ciò non per no­ stro merito, ma per delle partico­ lari situazioni e contingenze e an­ che dei particolari motivi che voi avete intuito, per cui attorno alla bandiera del Centro Sportivo Ita­ liano, si è creato quell’ambiente e quel clima di simpatia, di interesse, di entusiasmo di sacrificio che ha permesso che in tutte le province il CSI avanzasse. Ho premesso che non è merito della presidenza uscente, ma è merito di particolari circostanze. Prima di tutto, io cre­ do, di richiamare su di Voi il pen­ siero dell’assistenza provvidenziale di Dio, perché sono tante le difficol­ tà, tanti gli ostacoli, per cui non si può trovare nei motivi umani, la spiegazione di questo progresso, ma esclusivamente nei motivi sopran­ naturali. Noi abbiamo girato e vi abbiamo incontrato in tutti i Co­ mitati, in tutti i campionati, i vo­ stri volti, i volti dei vostri ragazzi, ci hanno dimostrato questa sinto­ nia di amore e questo impegno di volontà, nel costruire una forza nuova in seno alla Chiesa, nel ser­ vire incondizionatamente i voleri del Papa. E non ho trovato, come esperienza personale, un dirigente che si sia ritirato da questo impe­ gno globale della sua vita. In tutti i comitati, c’è amore, c'è interesse, c’è passione, c’è progres­ so. E io chiedo, qui. al Congresso, che si rivolga un pensiero riveren­ te e riconoscente a Dio che ama il Centro Sportivo Italiano, lo segue nelle sue tortuose, ma fortunose vi­ cende e permette che esso sia quel­ la forza nuova, dinamica, moderna, interessante e anche simpatica che oggi tutti guardano con amore e con interesse. Siamo alla vigilia di una grande celebrazione della Chie­ sa, dell’apertura cioè dell’Anno Ma-

riano: domani, 8 dicembre, il po­ polo di Roma, come usa tradizio­ nalmente, si reca a Piazza di Spa­ gna, dove c’è una immagine della Madonna, una statua cara al popolo romano e la circonda di fiori: è tutto il popolò che esprime la sua fede secolare e il suo attaccamento filiale a questa Madre Celeste e que­ sta celebrazione io la ritengo sim­ bolicamente adatta a noi che stia­ mo raccogliendo, non dei fiori, che dopo un po’ di tempo si possono appassire, ma i fiori della vita che sono i nostri giovani. Sono i giova­ ni, per i quali noi lavoriamo e per i quali soffriamo. Questo è il nostro segreto, cari amici. E’ il segreto che voi avete intuito ieri all’Eliseo, quando in quella calda atmosfera di amicizia e di solidarietà di au­ torità e di amici, voi avete intravi­ sto che sotto il Centro Sportivo Ita­ liano c’è una forza segreta che è la forza soprannaturale di Dio e la presenza misericordiosa di Maria. lo vorrei, in questa relazione, non soltanto leggervi delle cifre, lo farò anche, perché è doveroso da parte di chi rende conto, leggere le cifre; ma vorrei sintetizzare, davan­ ti a Voi, quelli che sono i motivi determinanti della nostra azione. 1 motivi, chiamiamoli umani, del nostro successo e della nostra af­ fermazione io li ho aggruppati in tre punti: A) la nostra forza;

B) il nostro metodo; C) il nostro segreto. Secondo me, all’infuori di quella parvenza superficiale, ché Enti esterni al CSI possono vedere nel nostro organismo un Ente polispor­ tivo, dinamico, simpatico, corretto, ci sono altri motivi; uno sopranna­ turale, che ho già richiamato, ma gli altri chiamiamoli umani, per cui io chiedo che il Congresso sancisca, alla conclusione dei suoi lavori, un impegno categorico di approfondi­ re detti impegni, che sono impegni che ci caratterizzano. Il CSI non avrebbe diritto alla sua vita e alla

sua esistenza se fosse una delle tan­ te federazioni, uno dei tanti movi­ menti sportivi che oggi sono in Ita­ lia e fuori d’Italia, ma deve tro­ vare dei motivi che lo determi­ nino, che lo caratterizzino, che lo difendano, che lo giustifichino e questi motivi, io li ho riassunti nei suddetti tre punti.

LA MOSTRA FORZA La nostra forza sta nelle nostre idee. E ringrazio quanti di voi nel­ l’intervento che hanno voluto fare ieri nella discussione sulla rela­ zione di non Nicola Pavoni han­ no sottolineato la necessità di insi­ stere sulle idee. Di chiedere a noi i presupposti della nostra azione, in termini più correnti, di sapere ciò che noi vogliamo nella nostra azione. Il CSI è nato con una forza dinamica che si sprigiona da una sua forza propria, quasi naturale, bisogna che questa forza sia soste­ nuta dalle idee. Stiamo mieten­ do successi perché parroci si schie­ rano con noi, vescovi ci danno la loro benedizione e il loro appog­ gio, altri Enti vengono da noi per­ ché hanno trovato che nel CSI v’è qualche cosa di nuovo e quel qual­ che cosa di nuovo sono le nostre idee. Le nostre idee quali sono? Ec­ cole:

1) Lo sport del CSI è lo sport cristiano e perché lo sport del CSI sia lo sport cristiano deve, soddi­ sfare a questi tre presupposti: a) il CSI deve difendere nello sport i diritti di Dio; b) il CSI deve difendere nello sport i diritti della persona umana; c) il CSI deve difendere nello sport i diritti della Società. I diritti di Dio soprattutto. Sono i punti programmatici che il Papa ha riassunto in un discorso, che voi trovate in quell’opuscolo che il CSI ha edito e precisamente nel di­ scorso ai rappresentanti della stam-

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pa internazionale. Il Papa, dopo aver fatto precedenti discorsi, elo­ giativi, laudativi, dello sport, defi­ nendolo scuola di coraggio, di edu­ cazione, in questo discorso ha vo­ luto mettere in guardia dai peri­ coli dello sport e ha voluto darci degli indirizzi e ha detto: « nello sport innanzitutto devono essere di­ fesi i diritti di Dio, a Dio il primo posto ». Per via dello sport, molti giovani perdono la Messa la dome­ nica, si dimenticano di Dio, magari imparano a bestemmiarlo sui cam­ pi di gioco e il Papa ha voluto af­ fermare questo: a Dio il primo posto! I diritti della persona umana. Ve­ dete che cosa ci differenzia dai comunisti: loro partono dalla con­ cezione che l’uomo è soltanto mu­ se oli, fibre umane di carne, sol­ tanto nervi; noi invece partiamo da u n a concezione opposta, che l’uomo non è soltanto fibre, è un impasto di fibre e di anima. Noi nello sport guardiamo al ragazzo come persona umana che ha delle gravi responsabilità per la sua vita terrena, e per la vita eterna. Se lo sport gliele fa dimenticare queste responsabilità, non lo aiuta, ma lo frena nel raggiungerle, lo sport non è più sport e perde della sua essenza e del suo valore.

morali del giovane. Questo è già un passo avanti, ma c’è di più: noi consideriamo lo sport come un mezzo positivo di educazione, non soltanto di prevenzione. Il ragazzo deve essere educato. Cosa vuol dire educare? Educare vuol dire tirar fuori dal ragazzo l’uomo di domani. Finora lo sport ha servito soltanto a tirar fuori un settore di uomo, un pezzo di uomo: l’uomo atleta, l’uomo che compie i cento metri in 10” e 2/10, che supera i due metri nel salto in alto, che nel nuoto rag­ giunge tempi impossibili. E’ stato tirato fuori soltanto una parte del­ l'uomo, ma c’è di più dei cento me­ tri, c’è di più della gara di nuoto, c’è di più del salto in alto: c’è l’uo­ mo nella sua globalità, nelle sue re­ sponsabilità, c’è l’uomo con le sue facoltà, intelligenza, cuore, volontà, c’è l’uomo con la sua anima che è stata salvata da Dio, che vive nella grazia di Dio e che cammina verso un traguardo che non è un filo di lana, ma è il traguardo eterno. Lo sport del CSI è lo sport dei giovani, perché serve i giovani, non perché si serve dei giovani. Badate a ciò che avviene nel mondo spor­ tivo esterno: i giovani sono sfrut­ tati, non sono serviti, ci si fa ser­ vire dalle loro prestazioni, dai loro muscoli, dal loro cuore, dai loro polmoni, poi il fisico di questi gio­ I diritti della Società. Quanti gio­ vani decade, perché è la parabola vani sono degli « spostati » per via discendente, inesorabile di ogni vita dello sport. Questo è un delitto che umana. Quando la parabola inco­ si perpetra continuamente alle mincia a discendere, il valore mo spalle della Società: domani, questi netario di queste fibre incomincia giovani, sarebbero dei bravi diri­ a decadere, incomincia a perdersi e genti, dei bravi professionisti, dei il giovane viene lasciato, abbando­ bravi operai, dei bravi padri di fa­ nato, senza una professione e un miglia. Non lo saranno per colpa mestiere, senza uno scopo nella dello sport. vita. Se voi vedete questi tre fini: Dio, Lo sport del CSI quindi è lo sport la persona umana, la Società, allo­ cristiano, lo sport del CSI è lo sport ra lo sport cambia aspetto, Io si dei giovani. vede da una prospettiva più alta, Terza idea: il CSI è una grande diversa, più sublime. Allora tut­ meravigliosa famiglia... ti i vostri sforzi, anche quelli più Questo è un presupposto che io manuali, come il redigere un rego­ lamento di calcio, sono invasi da ho voluto mettere come piedistallo una luce superiore, che nobilita, delle nostre idee. E io vi ringrazio che rimette sul suo piedistallo lo della vostra solidarietà, dell’affetto sport, da cui è stato tolto e da cui che ci unisce, dell’amore che è quel cemento meraviglioso che lega le è caduto. nostre anime. Perché il CSI è una Seconda idea: lo sport del CSI è grande famiglia? Ho voluto ricer­ lo sport dei giovani. Il nostro è lo care i motivi. Perché ci sostiene la sport dei giovani e mi piace che solidarietà dei poveri e dei soffe­ nell’indirizzo tecnico che si sta renti, guardate che solidarietà c’è prendendo in seno al CSI si dia fra chi soffre, tra chi è nell’indigen­ sempre maggiore rilievo ai giovani. za materiale e su questa indigenza Noi attraverso lo sport vogliamo molte correnti politiche ci specu­ educare i giovani. E’ possibile edu­ lano. C’è una solidarietà che è crea­ care attraverso lo sport? Finora lo ta dalla sofferenza e dal duro pane sport è stato considerato un mezzo che si spezza ogni giorno. Perché educativo preventivo, che serve a siamo solidali? Perché come pre­ prevenire i malanni, le malattie supposto della nostra amicizia, del­

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la nostra fraternità c’è questa so­ lidarietà? Perché a tutti, a ciascuno il CSI costa qualche cosa. Costa molto. Costa alla Presidenza, costa ai comitati provinciali, costa alle società, costa alle migliaia di diri­ genti che soffrono, che attendono, che cercano, che limitano anche le loro possibilità familiari e arrivano addirittura a questi eccessi pur di vedere i loro ragazzi contenti. E’ la solidarietà dei poveri, dei soffe­ renti che ci unisce. Secondo: è l’amore dei giovani che ci muove, è per loro che noi lavoriamo, non è per interessi personali. Ringrazio quel grande numero di dirigenti che viene alle nostre file avendo sentito che a casa nostra c’è un’aria nuova che ci lega. Io vorrei ringraziare, pubblicamente, tutti quei dirigenti, che pur non avendo avuto una preparazione in­ dividuale per questo apostolato, si sono sentiti impegnati in esso e io devo confessare pubblicamente che, come dirigente di Azione Cattolica, ho dovuto imparare tante cose da loro: molto spirito di sacrifìcio, molta passione, molta sofferenza, molta dedizione e molta generosità. Sono i nostri tecnici, gli umili ser­ vitori dello sport, ed il CSI deve tenere le porte aperte a tutti quelli che con volontà, con disinteresse, con rettitudine e intenzione, inten­ dono servire la buona causa. Queste sono le nostre idee.

IL NOSTRO METODO Il nostro metodo, che possiamo anche sportivamente chiamare il nostro stile. Il nostro stile, io l’ho caratterizzato nei seguenti punti: a) il campo di azione del Cen­ tro Sportivo Italiano, e come cam­ po di azione, io mi richiamo alla definizione che ha il Centro Sporti­ vo Italiano. Definizione statutaria: « il CSI è l’opera voluta dalla Dire­ zione Generale dell’Azione Cattoli­ ca Italiana e promossa dalla Gio­ ventù Italiana di Azione Cattoli­ ca ». Opera, quindi, con una sua caratterizzazione esterna, Il CSI sente che la grazia di Dio non è monopolio di determinati am­ bienti, che non si può chiudere fra quattro mura, ma la grazia di Dio, può penetrare dappertutto, anche nella bottega di quel ciclista che ha quattro ragazzi che corrono in bi­ cicletta per il Centro Sportivo Ita­ liano. La grazia di Dio costruisce cose mirabili, anche in quella bot­ tega del ciclista. Quindi opera con una caratteriz­ zazione esterna, essenziale.


Tutti gli uomini di buona volon­ tà, tutto il inondo giovanile e giac­ ché abbiamo parlato di opera della Gioventù Italiana di Azione Catto­ lica, noi, possiamo prendere due di­ rettive, essenziali, che determinano il nostro campo di lavoro. Primo il campo interno della GIAC. La Gio­ ventù Italiana di Azione Cattolica è un meraviglioso organismo che celebra in questi giorni 85 anni di vita; il CSI è a servizio di questa organizzazione. Pensate ai suoi 500 mila tesserati e noi come CSI sia­ mo soltanto 50 mila tesserati. Quin­ di prima grande direttiva di mar­ cia: conquistare allo sport tutto il settore giovanile della Gioventù Italiana di Azione Cattolica. Rom­ pere quel cerchio gretto e freddo di clausura che, in qualche Comitato Provinciale, può essere stato in­ staurato. Stabilire quella collabora­ zione sincera, perché il CSI e la GIAC siano quel mondo fuso, teso verso la conquista di tutti i gio­ vani. Ed è per questo che io vi an­ nuncio che la Presidenza della GIAC attraverso i quatto movimen­ ti: Aspiranti, Lavoratori, Studenti e Rurali lancerà la nostra attività di­ cendo che lo sport, se si vuole fare sul serio, lo si deve fare esclusivamente con il CSI, che ogni Asso­ ciazione deve affiliarsi al CSI, che gli aspiranti, gli studenti, rurali e lavoratori, devono essere atleti o dirigenti del Centro Sportivo Ita­ liano. Secondo campo di azione è tutto il mondo religioso, cattolico, chiamiamolo; sono gli istituti, sono i collegi, sono quegli altri enti di ispirazione cattolica che hanno una preoccupazione educativa giovanile e che fanno già dello sport. Biso­ gna chiedere che lo facciano con noi. E in questo mondo esterno, mi piace riunire, non soltanto il mon­ do cattolico, ma anche quel mondo che è già venuto da noi, che ha ca­ pito la nostra idea e che si muove con noi. Sono squadre che proven­ gono da tanti ambienti: aziendali, para-militari, scolastici.

b) Secondo punto: la propa­ ganda del C. S. I. Credo che tutti voi siate stati soddisfatti della celebrazione fatta ieri matti­ na al teatro Eliseo, manifestazione che aveva un carattere esterno, e che voleva essere una presentazio­ ne del Centro Sportivo Italiano. Noi lavoriamo molto, ma il nostro mol­ to lavoro non viene sfruttato dal nostro limitato sforzo propagandi­ stico. Per questo io chiedo che nel­ le celebrazioni del decennio, ogni Comitato Provinciale, si impegni di

Presidente del IV Congresso Nazionale del Centro Sportivo Italiano

far conoscere il CSI, di portare le dando ai giornali, alle Autorità, le loro idee, le loro iniziative. Oltre nostre idee a tutti. Farsi sentire quindi; secondo: es­ alla stampa, io mi permetto di par­ sere presenti. Essere presenti sem­ larvi del cinema. E’ una grossa pa­ pre! e l’interessante notizia che il rola parlare del cinema, ma parlo nostro Presidente ha dato ieri, co­ sostenuto dalla esperienza. Ieri sera municando ufficialmente il suo col­ abbiamo visto i primi tre documen­ loquio col Presidente del Consiglio, tari del CSI. Voi avete visto delle vi dimostra questa presenza: voi cose modeste, ma che vi sono pia­ sensibilizzati dall’ambiente sporti­ ciute, come sono piaciute a me, mo­ vo eravate al corrente di ciò che si deste cose che vi possono dimostra­ muoveva nella grande pentola del re le grandi possibilità che abbiamo mondo sportivo italiano. Il CSI ha domani. La Presidenza Centrale si voluto prendere l’iniziativa ed è già indirizzata su questo piano e ha battuto sul filo di lana tutti pensa attraverso i Cine-club (che quanti stavano muovendosi per im­ oggi sono già 14 e che nel futuro pedire che un maggior aggravio fi­ aumenteranno ancora) di documen­ scale sul Totocalcio limitasse i pro­ tare cinematograficamente la no­ grammi sportivi. Questa è una stra attività. grande affermazione del CSI; a par­ Questo interessante materiale sa­ te le conclusioni che ne potranno venire, ciò vi dimostra la necessità rà utilissimo ai Comitati Provincia­ della nostra presenza e della nostra li, zonali, alle Società per organiz­ iniziativa: togliere sempre l’inizia­ zare serate propagandistiche sul Centro Sportivo Italiano. tiva agli altri. Ho accennato ai 14 Cine-Club esi­ I mezzi di propaganda sono: pri­ mo, la stampa. Ringrazio quei Co­ stenti. Purtroppo non tutti hanno mitati Provinciali che hanno orga­ funzionato bene. Io mi aspettavo di nizzato un loro ufficio stampa, con più, desideravo che la FEDIC (Fe­ un loro notiziario-stampa. Io ricor­ derazione Italiana Cine-Clubs) mi do i seguenti: Genova, che addirit­ facesse una dichiarazione, dicendo tura ha un settimanale, «lo sprint»; cioè che i cine-club fondati dal Cen­ Bergamo, Pisa, Napoli, Massa, Ca­ tro Sportivo erano stati i migliori, gliari, Potenza, Verona, Padova, Fi­ i più attivi; purtroppo questa di­ renze, Milano, Novara. Ciò vi di­ chiarazione non l’ho avuta. Teme­ mostri come da loro sia stata sen­ vo, anzi, che per noi questa porta tita questa necessità impegnandosi si fosse chiusa. Invece ho ancora in questo sforzo, economico e orga­ trovato uno spiraglio, perché in nizzativo, di farsi conoscere man- questi giorni ho avuto la promessa

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che al CSI saranno assegnati 10 nuovi Cine-Club. Chiedo ai vecchi Cine-Club e chiedo ai nuovi, che la macchina da ripresa non dorma, o non sia monopolio di una sola persona, ma sia un nuovo centro di interesse della vita del Centro Sportivo Ita­ liano: con il cine-club possiamo raccogliere giovani studenti, anche operai, che forse, non possono es­ sere interessati dall’attività spor­ tiva. Oltre alla stampa e al cinema c’è un altro mezzo di propaganda: la Radio; avete sentito che il CSI è anche presente nella radio. E’ stato presente in modo particolare questa settimana in occasione del IV Congresso Nazionale. Dobbiamo, con questi mezzi, vitalizzare e sen­ sibilizzare tutto l’ambiente esterno, e di questo ambiente esterno mi interessano, in modo particolare i genitori dei ragazzi. Nelle celebra­ zioni del decennio, sarei soddisfatto se ogni Comitato Provinciale, per l’interesse del CSI prendesse come impegno, quello di organizzare una serie di conferenze, di riunioni, di articoli, fatti per l’esterno e in mo­ do particolare per sensibilizzare i genitori dei nostri ragazzi. Il CSI non è un’arida famiglia o una ste­ rile raccolta di ragazzi che vanno e che vengono nelle nostre file, ma deve saldamente basarsi e fondar­ si sopra la continuità di vita. Ga­ ranzia di questa continuità sono i genitori dei nostri ragazzi i quali vanno riuniti e resi consapevoli su ciò che è il nostro impegno, la no­ stra attività, il nostro sforzo educa­ tivo, la nostra collaborazione con loro. Io ho visto con piacere che molti comitati lo stanno già facen­ do, approfittano di una premiazione finale di un’attività di campionato provinciale per raccogliere tutti, in prima fila i ragazzi, in seconda fila le famiglie che vedono quello che stiamo facendo. c) Terzo punto: i rapporti del Centro Sportivo Italiano, CONI e Federazioni: vi posso dire che l’am­ biente in quel settore è molto cam­ biato nei nostri riguardi: è cambia­ to positivamente. Ho trovato all’ini­ zio del mio lavoro, molta freddezza, molti preconcetti, molte porte chiu­ se; molta freddezza che ha comin­ ciato a scongelarsi col tempo, molte porte che si sono incominciate ad aprire e noi non possiamo lamen­ tarci ora, di come il CSI è visto ed è aiutato dal CONI e dalle Fe­ derazioni. Abbiamo buone speranze che gli aiuti che sono andati pro­ gressivamente aumentando con lo aumentare del nostro Ente e con l’affermarsi della nostra serietà,

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aumentino ancora e quella cifra che zare. Come si sono già conquistate oggi ci viene consegnata per orga­ molte posizioni in questo senso, nizzare lo sport dei giovani, non così dobbiamo arrivare al punto di sia una cifra congelata, non au­ saturare completamente questo mentabile. campo. Libertas Scuola <• insegnanti di educazione fisica. Ringrazio, per la sua presenza, il Direttore Tecnico Nazionale del­ Come sapete, il Centro Sportivo la Libertas, dottor Vianello e lo Italiano ha avuto l’onore di iniziare prego di venire al tavolo della pre­ 1’ attività sporti v a studentesca. sidenza. Vianello si è incontrato Quando poi, il Governo, ha ritenuto con noi nelle settimane scorse e opportuno di avocare a sé questa avrà delle dichiarazioni da fare a attività inserendola nei programmi nome della Libertas, per dirci che ministeriali di insegnamento della la Libertas ha tutte le serie inten­ educazione fìsica, lo sport nella zioni di collaborare con il CSI, sia scuola è di competenza degli inse­ al Centro Nazionale, sia nei Comi­ gnanti di educazione fisica, però al tati Nazionali. CSI è stato riservato un posto pre­ minente su altre organizzazioni, u.r.s.p. perché le attività a carattere nazio­ L’UISP ha chiesto insistentemen­ te di essere presente al nostro con­ nale, che lo sport nella scuola in­ gresso; io ho dichiarato, anche a tende organizzare, sono state affi­ nome vostro, a chi mi telefonava, date al Centro Sportivo Italiano. ed era della Presidenza Centrale, Questa è stata una vittoria lenta, che noi non intendiamo avere nes­ progressiva, ma che ci ha portato sun rapporto con l’Unione Italiana ad avere ancora una parola viva Sport Popolare, né il CSI ha bi­ in questo interessante settore. A noi questa posizione interessa sogno di avere la solidarietà della difenderla perché riguarda un al­ UISP pei- proporre al Governo e agli altri Enti le necessità dello tro, importantissimo settore, quel­ sport giovanile perché il CSI è lo degli insegnanti di educazione fi­ quella seria organizzazione che la­ sica. Io vorrei che tra i tanti precon­ vora per i giovani e che non spe­ cetti che ci possono essere stati, nel cula sui giovani. futuro, anche questo venisse a ca­ Gioventù Italiana. dere per cui domani tra il CSI e Per stamani è annunciata un’al­ gli insegnanti di educazione fisica, tra visita, quella dell’on. Elkan, il non ci sia più quella barriera di quale farà anche lui delle impor­ diffidenza e di sospetto ma la mas­ ta n t i dichiarazioni. Parlando di sima collaborazione. Cito ad esem­ Gioventù Italiana il vostro pensie­ pio il Comitato Provinciale di Ge­ ro va alle esasperanti necessità di nova, che nel suo Consiglio Provin­ campi sportivi. La presenza del- ciale, ha inserito il coordinatorio di l’on. Elkan vuol dire un serio im­ educazione fisica della sua città. pegno della gioventù italiana di Dobbiamo dimostrare intelligenza mettere a disposizione i campi, le ed iniziativa: non partire con le attrezzature, quell’enorme patrimo­ porte chiuse. E’ un ambiente con­ nio che la Gioventù Italiana ha ere­ quistabile in modo che nuove ener­ ditato, del Centro Sportivo Italiano. gie si vengano ad aggiungere alle molte che oggi collaborano con noi, Collegi e Istituti. anzi che sono già nostri ammire­ Quanti sono i collegi e gli istituti voli dirigenti periferici. religiosi che fanno oggi attività con d) Quarto punto: .serietà del CSI. il Centro Sportivo Italiano? sono molti. Ieri mi è stata consegnata Ringrazio pubblicamente tutti i di­ una statistica, una statistica i cui rigenti tecnici ed organizzativi, che dati erano superiori di molte lun­ hanno impostato il loro lavoro su ghezze alle mie più roee previsioni. di un piano di grande serietà. Dicendo serietà, voglio avvolgere Son già molti ma ce ne sono ancora molti, collegi o istituti, che non tutta la nostra attività, quella orga­ fanno attività co) Centro Sportivo nizzativa e quella tecnica. I brogli, Italiano, a cui preferiscono l’atti­ le mezze misure, i contratti di cor­ vità federale. Forse non si fidano ridoio non devono esistere nel Cen­ ancora di noi, forse non ci cono­ tro Sportivo Italiano e ringrazio scono ancora: si tratta quindi di le Commissioni Tecniche Nazionali che sono state inesorabili, per es­ sensibilizzare questo ambiente. Quelli che possono sfondare in sere fedeli ad un principio, nello questi ambienti siete voi, esclusiva- escludere quelle rappresentative mente voi: occorre avvicinare, par­ provinciali che non erano degne di lare, invitare, lavorare, sensibiliz- un campionato nazionale perché


non avevano le carte in regola. Questo significa conservare pulito il nostro biglietto da visita, questo significa avere gli occhi limpidi di fronte alle federazioni, di fronte agli altri Enti che ci conoscono, ci guardano e ci ammirano perché siamo una organizzazione seria e oggi le federazioni ci am­ mirano e ci rispettano, perché san­ no e hanno la testimonianza che nel CSI le carte sono in regola, che i nostri campionati nazionali filano secondo i regolamenti con la fedel­ tà assoluta. I motivi della nostra serietà sono questi: tempestività. Tempestività nell’inviare le tessere, i regolamenti e nel rispondere. One­ stà, e parlando di onestà mi riferi­ sco a quei pochi comitati provincia­ li che nel passato cercavano di fro­ dare gli altri comitati provinciali, violando i regolamenti, violando le leggi sportive. Ringrazio quanti, in­ tervenendo ieri, hanno riaffermato che presupposto dello sport cristia­ no è anzitutto la serietà nello sport. Uno sport fatto male, fatto superfi­ cialmente, non è un terreno solido su cui costruire lo sport cristiano, è sabbia mobile, per cui anche le nostre conferenze, le nostre idee, verrebbero a cadere, a sgretolarsi. Disciplina: disciplina non vuol dire venir meno all’impegno demo­ cratico di discutere, di criticare, ma disciplina significa fedeltà ad un impegno che si prende solitamente in una sede di congresso, fedeltà all’indirizzo generale del Centro Sportivo Italiano. Il Comitato che vuole uscire da questo impegno globale del CSI, tradisce l’organiz­ zazione, crea il campanile, crea la scissione, e non collaborando per questa unità, indebolisce il nostro Ente, lo rende fragile contro gli attacchi esterni. Collaborazione: collaborazione con tutti, in modo speciale con la Pre­ sidenza futura, con il Consiglio fu­ turo, con gli Ispettori. Collabora­ zione. A me piace ricordare e rife­ rirmi a quelle regioni che sono un blocco attorno al loro Ispettore, che non creano le scissioni, trovando dei motivi, che possono anche es­ sere dei motivi validi, quali inter­ ferenze nei campionati, incidenti organizzativi, ma questi motivi de­ vono essere superati dalla carità cristiana, questi motivi devono es­ sere superati dall’impegno che ab­ biamo di costruire e che quindi non ci dobbiamo attardare ad acca­ pigliarci tra di noi. Collaborazione significa, specialmente sul nostro piano, studiare, approfondire e dare idee. I Consiglieri che forme­ ranno il futuro Consiglio, non sono

V

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/ dirigenti del CSI visitano il nuovo modernissimo Istituto Gregorio Mendel per l'ideatore la genetica e gemmetologia, guidati dal Prof. Luigi Gedda che è anche Ptdcatcrc e direttore dell'istituto stesso

bro, di cui si onora il CSI, molte pagine sono dedicate alla vita della società polisportiva. Perché le no­ stre Unioni sportive siano delle vere Società, devono essere dei cen­ tri di interesse giovanili; finora ab­ biamo dato un solo centro di inte­ resse, che è lo sport sotto forma del campionato di calcio, che inco­ mincia a ottobre e finisce a giugno. Finito il campionato di calcio, la IL ROSTRO SEGRETO Società, non la squadra, muore. Ora, dobbiamo creare, nella no­ Quali sono i pilastri del Centro stra Società dei centri di interesse Sportivo Italiano? giovanile polivalenti: il giovane Primo: la Società sportiva. non è soltanto interessato dal cam­ Devo denunciare, davanti al Con­ pionato di calcio, ma è interessato gresso, il flusso e il riflusso delle ad esempio anche dal turismo, è in­ società: è il riflusso di società vec­ teressato da quel clima di amicizia chie che se ne vanno e il flusso del­ che deve aleggiare nelle nostre So­ le Società nuove che rientrano. Il cietà. motivo essenziale è questo: che Se il ragazzo sta male, è il Presi­ molte nostre società non sono so­ dente che lo va a trovare, se ha cietà, sono soltanto delle squadre­ bisogno di un posto di lavoro, di delie squadre che vengono a men­ un impiego è l’Assistente, il Presi­ dicare un’attività da noi e ben ‘ven­ dente che si impegnano di trovar­ gano, ma è colpa nostra se su que­ glielo. Non ci riusciranno magari, ste squadre, su questo germe ini­ ma intanto il ragazzo vede lo sfor­ ziale noi non riusciamo a costruire zo, sente la famiglia. Questo è il la Società. E’ un germe iniziale problema: far sentire la famiglia. quello di dieci ragazzi che vengono Ma c’è altro: io ho accennato al con il loro capitano a chiedere di centro di interesse turistico, ma fare attività col CSI. Vengono per si può parlare di quello formativo, giocare, per fare del calcio, della di quello culturale. Le idee che noi pallacanestro, ma non deve rimane­ scopriremo nel nostro studio, non re una squadra, deve trasformarsi devono essere degli opuscoli o dei in una Società. libri che rimangono nella bibliote­ Ringrazio pubblicamente Bertoc- ca dell’Assistente o del Presidente co per la sua fatica nell’editare ma devono essere decantate dalla « l’ABC dello sport ». In questo li- nostra intelligenza, dal nostro stu-

e non devono essere degli elementi isolati, che navigano da soli ma de­ vono essere in continuo collega­ mento con voi perché il patrimonio ideologico e le iniziative che essi porteranno a Roma, è il frutto di quella collaborazione viva che ci deve essere tra loro e gli organi pe­ riferici del CSI.

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dio, dal nostro sforzo intellettivo, per essere trasmesse ai ragazzi. Quanti ragazzi conoscono le idee nostre, che ci muovono? Sì, san­ no che il CSI è una bella fami­ glia, che ha una bella bandiera e un discreto distintivo, che organiz­ za seriamente dei campionati, ma sanno che cosa vogliamo da loro, i nostri ragazzi? Quante Società li riuniscono, una volta l’anno, per fare loro una lezione, non chiamia­ mola formativa per non dare un grosso nome, ma per discutere, anzi per chiedere la loro discus­ sione serena sullo sport in genere, sullo sport nostro? I motivi sono tanti, tantissimi, perché ogni do­ menica di calcio, ogni retroscena, ogni Nyers che fa i capricci è un motivo da inserire nella loro vi­ vace intelligenza e per farli discu­ tere, per farli ragionare. Purtroppo lo sport di per se stesso è superfi­ ciale. Trovate pochi dirigenti spor­ tivi che pensano, perché si lasciano prendere dall’entusiasmo superficia­ le, da questo mondo in movimento e non ne approfondiscono i valori. E’ il dirigente che educa, che sa sfruttare le circostanze intermedie di questo mondo in movimento per penetrare nei ragazzi. La Società: è centro di interesse sportivo, cul­ turale, ricreativo, turistico, formati­ vo, assistenziale. Anche assistenzia­ le. Secondo: perché la Società sia Società, oltre ad essere un centro di interesse polivalente, deve avere una soluzione di continuità. La sua vita non deve durare il breve tem­ po di un campionato, la Società non chiude mai i battenti. E' abili­ tà del Comitato Provinciale stabili­ re un programma di vita annuale delle sue Società, con tanto di ca­ lendario che si disegna (se non si ha la possibilità di stamparlo) e lo si appiccica sul muro e il ragazzo sente di vivere in una famiglia, una famiglia che non vive tre mesi al­ l’anno, ma vive dodici mesi all’an­ no. Terzo: la Società per vivere ha bisogno dei dirigenti. Mancano i dirigenti, non dobbiamo più ridirci questa ritrita nenia lamentosa: bi­ sogna seriamente lavorare in pro­ posito. Avere dentro di noi il problema dei dirigenti e lavorare per risol­ verlo. Ieri don Nicola Pavoni vi ha parlato di un impegno molto serio della futura Presidenza, per forma­ re i dirigenti. I dirigenti, e qui ri­ spondo anche a una interpellanza di ieri, noi non li vediamo divisi in due categorie; quelli che si interes­ sano della tecnica e quelli che si interessano dell’organizzazione. Il dirigente del CSI deve essere un

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dirigente completo. Ci sarà poi quello che si specializza in una de­ terminata disciplina sportiva, ma il denominatore comune è di avere anzitutto un dirigente che sia un educatore. Il CSI deve creare un nuovo tipo di dirigente che non è un dirigente tecnico, che non è un dirigente or­ ganizzativo, ma è un dirigente edu catone. Il dirigente educatore lo dobbiamo costruire attraverso i no­ stri corsi, le nostre conferenze, la nostra azione personale di dirigenti di Comitati provinciali. Per formare i dirigenti, bisogna studiare noi. Vi annuncio che la Presidenza vi farà omaggio del nuovo opuscolo « Lo sport nei di­ scorsi di Pio XII » perché abbiate subito un testo di studio; vi ho par­ lato de « L’ABC dello sport », vi de­ vo parlare e vi accenno appena, perché il tempo è avaro, di « Stadium »: è tutto materiale che parte dalla Presidenza, e che arriva a voi che viene diramato da questa cen­ trale tecnica di calore che è la Pre­ sidenza, perché la nostra periferia studi ed approfondisca. Nelle vostre riunioni di Comitati Provinciali, nei vostri incontri, con i presidenti delle società, che devo­ no essere continuativi e periodici (uno almeno ogni due mesi) non sia soltanto il solito spiattellinamento, dell’attività passata e della attività futura; ci siano le idee che entrano, perché garanzia del nostro domani sono le idee, questo è es­ senziale. Ci può essere un’ondata di entusiasmo, come c’è oggi attor­ no al Centro Sportivo Italiano, per cui molti accorrono da noi e ci aiutano e sono solidali con noi, ma l’entusiasmo è un fuoco futile che

fa una grande fiammata e poi si può anche spegnere, garanzia del domani sono le idee, per questo mo­ tivo noi dobbiamo studiare. Mi av­ vio al termine, e. chiedo ancora scusa della vostra pazienza. Secondo pilastro: la nostra atti­ vità. Vi leggo brevemente delle ci­ fre perché devo rendere conto, co­ me ho detto all’inizio. Tesseramento: avete il quadro e vi dice che l’anno scorso sono stati raggiunti 13.000 atleti e 2.080 Socie­ tà. Comitati Provinciali: nel 51-52 erano 79, oggi sono 8-1. I Comitati Zonali nel 52 erano 32, oggi sono -10. Dei 13 Comitati Provinciali as­ senti, alcuni sono sostituiti da Co­ mitati Zonali efficienti, come ad esempio: Feltre per Belluno, Monte Vergine per Avellino, Molfetta-ConvesSano per Bari, Termoli per Cam­ pobasso, Cesena e Rimini per Forlì. Progresso notevole quello del Co­ mitato Prov. di Bologna e risveglio di Cuneo, Grosseto, Nuoro e Taran­ to e soprattutto del Coni. Zonale di Molfetta. Regressi: Ragusa e Fog­ gia che in quest’anno non hanno provveduto all’affiliazione, al tes­ seramento di alcuna società spor­ tiva. Ispettorati Regionali, 17, co­ stituiti all’inizio del biennio e 17 funzionanti. Stampa: abbiamo già parlato, più sopra, dei comitati che hanno il notiziario. Propagan­ da: visite di regioni centrali e con­ gressi. 65 congressi sono stati te­ nuti e questo è un grado molto positivo. Cine-club : 14 n e 1 1952 e 17 nel 53 e ce ne sono in vista altri dieci. Impianti sportivi: la Presidenza Centrale, ha istituito lo Ufficio Impianti Sportivi e i risul­ tati sono questi: sono stati aiutati, sia nella stesura del progetto, sia

(i\i-(iri( Con la consegna di 10 macchine da ripresa, effettuata dalla FEDIC il 10 gennaio 1954, a dieci nuovi circoli cinematografici creati tramite il Centro Sportivo Italiano, i cine-club sono saliti, in totale, al già considerevole numero di 27! La Presidenza del CSI ha ritenuto opportuno, pertanto, dedicare sulle colonne di « Stadium » un angolo esclusivamente ai cine-club, ai loro problemi tecnici ed organizzativi per cui qualsiasi problema, interrogativo, scambio di idee che un cine­ club voglia effettuare, potrà realizzarlo scrivendo al « C.S.l. - Se­ zione Cinematografica - Via della Conciliazione, I - Roma ». In tal modo anche i lavori da presentare a Montecatini in occasione del Festival potranno essere coordinati e istradati secondo una direttiva comune. La Presidenza cercherà di rispondere a tutti gli interrogativi che siano di interesse generale.


nell’ ottenere un contributo d a 1 CONI, 55 impianti, per un valore di 16.480.000 lire. Al CONI sono attual­ mente depositati 44 nuovi progetti, per un valore di 11.650.000 lire. For­ mazione Dirigenti: il corso del­ la Mendola, è stata la pedana di lancio; si è fatto poco per i diri­ genti e lo devo dire sinceramente e confessare onestamente davanti a voi. Però si è iniziata brillantemente questa nuova attività col corso della Mendola. Voi che avete sentito gli echi, dai vostri ragazzi, che son venuti las­ sù, potete aver capito, intuito, an­ che dal documentario cinematogra­ fico di ieri sera, che grande cosa sia stato questo corso nazionale che noi intendiamo continuare. Leggo brevemente l’attività e i campiona­ ti nazionali, da un punto di vista organizzativo. Atletica leggera: 52 a Padova con 235 partecipanti; 53 a Cagliari con 380. Bocce: a Verona nel 52 con 58, a Verona nel 1953 con 75. Calcio: a Lucca con 60 partecipanti, a Bre­ scia con 60 nel ’53. Compestre: ’52 a Massa con 67, a Ferrara nel 53, 94. Ciclismo: a squadre, Bergamo (leg­ go soltanto i numeri e i nomi, tan­ to sapete che sono riferiti al primo e al secondo anno), Bergamo con 36, Bassano del Grappa con 36. Campionati su Pista: Aquila con 45, Rimini con 80. Strada allievi: Bres­ sanone 64, Verona 65. Dilettanti: Bassano del Grappa 53, Reggio Emilia 62. Nuoto: Aquila 60, Reg­ gio Emilia 105; Pallacanestro: Cre­ mona 130, Modena 135. Palla a volo: Modena 150, Messina 110. Sci: Bardonecchia 105 del CSI e 30 Campa­ nili Alpini, Ponte di Legno 124 del CSI e 46 Campanili Alpini. Tennis da tavolo: Firenze con 45, Ferrara con 51. Trofeo della montagna: Ao­ sta con 132, Moena con 141. Campionati studenteschi: Sci: Bardonecchia 131, Pontedilegno 149. Atletica: primo anno, Padova e Po­ tenza con 331 studenti; secondo an­ no: Varese, Roma, Reggio Calabria con 445 partecipanti. Questa è la mia relazione di ca ratiere organizzativo. Io approfitto della presenza del Presidente per collegarmi a un fatto molto perso­ nale, che ho avuto la fortuna di vi­ vere. Alludo al grande dono di es­ sere stato da lui invitato ad accom­ pagnarlo a ritirare alcuni anni fa nel Monastero di Montevergine la Santa Sindone, quando cioè con Sua Em. il Card, di Torino, ci siamo re­ cati a recuperare questo preziosis­ simo documento, questa preziosissima reliquia di Nostro Signore. Ho avuto la possibilità di vedere

la S. Sindone e di accostarmi; cer­ tamente è stato uno dei momenti migliori della mia vita, perché ho avuto la possibilità di vedere la fo­ tografia di nostro Signore e di con­ statare con i miei occhi ciò che ci dicono i testi, quello che dicono gli studiosi della figura fisica, atletica di nostro Signore. Ricordo che al­ lora, ancora molto giovane, mi ha commosso il motivo della realtà e della figura storica di Gesù. Que­ sto atleta, alto, poderoso, che è pas­ sato sulle strade della Palestina e

che ha trascinato dietro a Sé, il mondo intero. Su questo Atleta Di­ vino, noi stiamo cercando di mo­ dellare gli atleti umani: sono i no­ stri giovani. I nostri giovani che abbiamo tut­ ti qua presenti e che sentiamo spi­ ritualmente vicini e per i quali ci sentiamo impegnati nel futuro. Essi siano dei nuovi Gesù che passando nelle file di questo mon­ do portino con il nostro sport la bontà, l’amore, la speranza per il cielo.

LO SPORT COME METODO DI CURA del Prof. GluNeppe La Cava

La diffusione dello sport nei popoli civili ha avuto nel nostro secolo, malgrado lo stato presso­ ché continuo di guerra, un mo­ vimento rapidamente ascensio­ nale; le ragioni del fenomeno sono molteplici né è qui il caso di analizzarlo. Ciò che è certo è che l’attività sportiva costitui­ sce ormai uno degli aspetti so­ ciali più importanti c sorpren­ denti della vita moderna. E’ bene qui precisare che per sport intendiamo riferirci alla attività fisica praticata per di­ letto e con spirito agonistico: la sovrastruttura professionistica rappresenta una deviazione che tradisce in certo senso la na­ tura dello sport nato come ten­ ti enz a istintiva dell’individuo verso la vita libera e il potenzia­ li! e n t o delle proprie qualità psico-fisiche. La misura della sportività di un popolo non po­ trà mai infatti essere calcolata in base al numero delle persone che affollano gli stadi per assi­ stere alle prodezze di pochi atle­ ti, bensì in base al numero di coloro che lo sport praticano per istintiva necessità dello spirito come mezzo di difesa contro la mortificazione della vita citta­ dina. Ma uno degli aspetti forse me­ no conosciuti o apprezzati è quello della utilità dello sport come mezzo di cura per tutti quei soggetti, particolarmente i giovani e giovanissimi che si presentano al medico, perché co­ stituzionalmente deboli o tarati. Sì che si sentono spesso i genitori chiedere insistentemente cure ricostituenti lunghe e co­ stose, che spesso lasciano il tem­ po che trovano, mentre basterebbe indirizzare questi giovani alle palestre o agli stadi, guidar-

li con cautela e con l’oculato controllo medico nel progressivo adattamento allo sforzo fìsico, per vederli trasformati in pochi anni in individui sani e robusti. 10 ho visto con i miei occhi, per effetto dello sport, trasfor­ marsi in atleti individui che mi si erano presentati all’inizio co­ me vere miserie fisiologiche. 11 concetto che campioni possono diventare soltanto coloro che so­ no fisicamente ben dotati è mol­ to relativo. 11 più spesso questi ultimi, fi­ dando sulle proprie qualità fisi­ che, non pongono nella battaglia sportiva quell’impegno, quella costanza di preparazione, quel­ l’intelligenza tecnica che è svi­ luppatissima invece in coloro i cui mezzi fìsici difettano. E che quanto qui affermo cor­ risponda a verità lo dimostrano fatti antichi e recenti: Weissmuller, campione del mondo di nuoto, più noto forse come Tarzan, fu indirizzato al nuoto da un medico perché costituzional­ mente debole. Ma assai più cla­ moroso è il caso di un nostro atleta, vincitore delle Olimpiadi di Londra, in uno sport che ri­ chiede grande coraggio c pre­ stanza fisica, il quale fu accom­ pagnato anni fa per la primia v c i * o 11 a sin palestra ../i. addirittura chiuso in un busto £" gessato 1perché affetto da una deformazione della colonna vertebrale. Sono risultati questi che han­ no del meraviglioso, ma che non stupiscono chi conosce quale potente fattore terapeutico pos­ sa essere lo sport, sanamente inteso come mezzo di perfezio­ namento fisico e morale dell’in­ dividuo. GIUSEPPE LA CAVA

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natale bertocco

/ ABC SPORT dello

UNA PREZIOSA GUIDA per gli sportivi e le società.

LA SOCUTA SPORTIVA

Lo sport italiano pur nella sua regolamentala ampiezza tecnica mancava di una pubblicazione o me­ glio di una guida pratica sulla qua­ le i dirigenti di ogni settore po­ tessero costruire le società sportive. Mancava al dirigente, agli atleti, ai giovanissimi che sentono l’amore per lo sport e che desiderano con­ vivere nella famiglia sportiva, un consigliere tecnico e organizzativo, pratico e lineare. Questo « consigliere » c stato rea­ lizzato da uno dei più esperti ap­ passionati dell'organizzazione spor­ tiva e giovanile in particolare, da un giornalista che ha consumato an­ ni allo studio della struttura dello sport italiano e mondiale, per ac­

quisire l’esperienza indispensabile prima di stendere in un’ampia me­ ravigliosa pubblicazione tutto quan­ to possa occorrere per edificare le molteplici espressioni dello sport e della sua organizzazione. Storia, regolamenti, libri d’oro, consigli pratici, suggeriti dai più valenti tecnici o campioni delle di­ scipline agonistiche e fisico ricrea­

tive, schemi d’impianti, di program­ mi, di qualsiasi attività: tutto ciò è contenuto nell’« ABC dello Sport» che ha per sottotitolo la « Società Sportiva » uscito in .questi giorni dallo stabilimento dello S.p.A. Gar­ zanti di Roma sotto l’egida del C.SJ.

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Luigi Gedda ha voluto scrivere la prefazione del volume esprimendosi così: «E’ un torto risaputo delle gazzette sportive quello di riservare il loro spazio alla esclusiva descri­ zione delle varie competizioni sen­ za considerare, non diciamo il lato morale di quella favola viva che è lo sport, ma nemmeno gli elementi tecnici che servano di orientamento alla gioventù che desideri, dedicarsi ad una attività sportiva. I lettori so­ no scrupolosamente informati sul primo e sull’ultimo arrivato di ucia corsa, sul minuto esatto in cui è stata segnata una rete ma non una parola viene spesa ad indicare mo­ di e forme per esercitare con pro­ fitto lo sport.

Il libro di Natale Bertocco sem­ bra venir incontro a questa sentita necessità. In esso, accanto agli albi d’oro e alle tabelle dei primati, i vari sport sono passati in rassegna con le loro caratteristiche e le loro

regole. Tutto ciò che riguarda lo sport, direttamente o indirettamen­ te, dalla medicina alla filatelia, è

attentamente trattato e vagliato.

Lette queste pagine, anche il pro­ fano più integrale che allo sport

si è accostato soltanto in questo do­ poguerra per compilare le schedine

del totocalcio, può farsi una idea precisa e salutare intorno ad un fe­

nomeno che da cent'anni a questa

parte occupa un posto di prima im­ portanza nella vita delFi/omo’.

Un volume che non può mancare in nessuna biblioteca sportiva, sco­ lastica, comunale, parrocchiale, in nessuna società sportiva, nelle orga­ nizzazioni ricreative, dopolavoristi­ che, e giovanili di ogni specie. Un volume utilissimo a dirigenti na­ zionali, regionali, provinciali delle Federazioni (ino a quelli delle più minuscole organizzazioni sportive, agli insegnanti di Educazione Fi­ sica, ai giudici, arbitri, cronometri­ sti, agli assistenti ecclesiastici che inquadrano c ricreano i giovani, agli amanti delle statistiche, ai campio­ ni come agli esordienti di ogni di­

sciplina atletica, a chiunque insom­ ma si considera sportivo, praticante o semplice sostenitore ma in parlicolar modo a lutti coloro che san­ no di poter usare lo sport come strumento di associazione, di eleva­ zione, di organizzazione, di educa­ zione e formazione morale e fisica dei giovani e dei non più giovani. Una pubblicazione indispensabile per gli sportivi, ma utile, piace­ vole e pratica per lutti.

1.100 pagine, una più preziosa del­ l’altra, con 80 tavole fotografiche a documentazione degli episodi più importanti dello sport italiano. Prezzo del volume, lire 3000. Richiederlo alla Editrice AVE. Via Conciliazione 1 Roma.


tasHMiin sulle Relazioni Tecniche «Il Generoso Dattilo

11 presente Congresso coincide con una data: una data che è motivo di orgoglio per gli appartenenti alla nostra grande famiglia. E’ una celebrazione che è cara a noi tutti e ci deve rendere lieti per il lavoro serenamente compiuto. Nel decennio di lotte., talvolta assai aspre, ci han­ no consentito di raggiungere mete che agli albori del C.S.I. non osavamo sperare. Consentite anche a tutti i componenti le Commissioni Tecniche Perife­ riche e Nazionali di vivere la vostra gioia nella fau­ sta ricorrenza perché ognuno di noi nel ricordo di un decennio sente di avere dato un qualche cosa di se stesso nel compimento di un’opera che ha il sapo­ re della vittoria. Oggi ci troviamo di fronte a voi, cari Congressisti, che nello stesso tempo siete i nostri giudici. Ci sorge spontaneo nel nostro intimo un tormen­ toso dubbio: si poteva fare di più e meglio? Senza demagogia o falsa modestia possiamo affer­ mare che si è lavorato con intensità e che talvolta il nostro lavoro è stato duro e si sono dovute soste­ nere aspre situazioni, superate innanzitutto, per quel­ la forza di volontà che ci è stata sempre compagna. Qualche volta la periferia non si rende conto quanto sia difficile operare in campo nazionale e quanto sia difficile risolvere con le Federazioni com­ petenti tanti e tanti casi che sorgono nelle varie zo­ ne d’Italia e che non sempre ci trovano — per pa­ lesi quanto involontarie irregolarità — dalla parte della ragione. Spesso e troppo spesso, determinate situazioni, con riferimento ai rapporti con le Federazioni, ven­ gono esaminate dalla periferia, tenendo presente situazioni locali a noi nettamente favorevoli, trascu­ rando quindi la reale situazione che deve essere va­ lutata su un piano nazionale. Le Federazioni — nessuna esclusa — hanno uffi­ cialmente riconosciuto le opere compiute dal C.S.I. con dichiarazioni ufficiali che onorano la nostra Or­ ganizzazione. Il merito innanzitutto è dei dirigenti tecnici pe­ riferici che con il lóro spirito di sacrificio sono stati gli attori principali delle nostre affermazioni. Noi comprendiamo quante difficoltà debbono es­ sere superate dai vari Comitati Provinciali, ed è mo­ tivo di orgoglio per tutta la famiglia del C.S.I. che tali difficoltà vengano sempre superate, sia pure a costo di sacrifici, il di cui prezzo morale rappresenta un’affermazione di fede che unita alla competenza di carattere tecnico, formano dei saldi blocchi che portano la nostra bandiera di vittoria in vittoria. E’ stato affermato — sia pure in rare circostan­ ze — che la Direzione Tecnica Nazionale e le Com­ missioni Nazionali mancano in qualche occasione di comprensione, e ciò perché si pretende una rigida osservanza dei regolamenti in atto. Tali rimproveri, nel mentre addolorano, da un altro lato hanno le ca­ ratteristiche dell’elogio perché i rilievi testimoniano che abbiamo preteso sempre il massimo rispetto del­ la giustizia. Perché atti da parte della Direzione Tec­ nica ad autorizzare deroghe avrebbero avuto il si­ gnificato della debolezza, ma innanzitutto non si sa-

rebbero tutelati tutti gli altri Comitati che rispettano in ogni loro atto le disposizioni e i regolamenti. Possiamo affermare con piena coscienza e senza i veli della presunzione, che oggi il C.S.I. è un com­ plesso organizzativo rispettato dagli amici e temuto da tutti gli altri. 1 risultati di ieri, e quel che più conta, quelli che dobbiamo ottenere domani, si possono avere so­ lamente avendo un’effettiva consistenza e al prezzo di una scrupolosa auto-disciplina, anche se talvolta può essere definita incomprensione. Scusate se insistiamo sul motivo organizzativo, ma è bene che, sia al centro che alla periferia, ci si convinca che la nostra Organizzazione può avere la considerazione del mondo sportivo; ma questa con­ siderazione si può solamente ottenere se i nostri di­ rigenti saranno ligi col massimo scrupolo alle di­ scipline tecnico-organizzative. Sia pure sommariamente, dato che le competenti Commissioni hanno formulato le loro relazioni, pas­ seremo in via schematica a commentare i vari rami degli sport che si sono praticati nel corso dell’anno:

ATLETICA LEGGERA Nel dare la precedenza a questa nostra attività, non abbiamo sentito di rispettare un ordine alfabe­ tico, ma dare il posto d’onore ad uno sport che è alla base di tutte le attività agonistiche. Una scrupolosa disciplina è stata osservata nel biennio dalla Commissione Tecnica Nazionale ed i dati statistici ci dicono che il progresso in tale im­ portante settore è stato notevole, sia sotto il punto di vista qualitativo che in quello quantitativo; e il progresso veramente sorprendente si rileva non so­ lamente nella stagione 1950-51 e quella 1952-53 ma innanzitutto al biennio precedente. Ci troviamo in un settore dove anche in campo federale vi è carenza di valore e di numero di parte­ cipanti. Malgrado ciò il C.S.I. è riuscito ad ottenere risultati che nel loro complesso possono definirsi lusinghieri. La partecipazione nelle gare nazionali di Corsa Campestre è stata confortante nel biennio passato ed i risultati tecnici di notevole entità: è la corsa che non presenta difficoltà organizzative, dovrebbe quindi essere propagata in tutti i Comitati Provin­ ciali. Si è insistito presso tutti i Comitati Provinciali di organizzare gare riservate ai calciatori e ciò per dare un maggiore impulso all’atletica leggera e tentare di avere maggiori proseliti in questo ramo di sport che è l’espressione più genuina dell’atleta. I Campionati su pista conclusi a Padova ed a Ca­ gliari, sono stati due tappe che rappresentano per il C.S.I. un successo di alto rilievo. Da Padova a Cagliari i progressi sono stati note­ voli, e la manifestazione in terra sarda si può defi­ nire una completa rassegna delle forze atletiche del Cento Sportivo Italiano. Superando le difficoltà di carattere geografico e logistico, abbiamo veduto in Cagliari una manifesta-

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zione che è stata confortata dal plauso di una folla entusiastica e dagli apprezzamenti più lusinghieri da parte dei tecnici della Federazione.. La manifestazione di Cagliari è stata senza tema di smentite la più bella manifestazione sportiva che la nostra Organizzazione abbia svolto nel decennio della sua vita. Le « Leve » riservate ad atleti giovanissimi non hanno avuto rispondenza da parte dei Comitati Pro­ vinciali, pur considerando che vi sono stati idonei motivi per il mancato successo dell’iniziativa; si rav­ visa l’indispensabilità che le « Leve » di atletica leg­ gera abbiano da parte di tutti una maggiore ade­ sione. Quattro maglie azzurre testimoniano luminosa­ mente che il Centro Sportivo Italiano ha bene ope­ rato. E’ un successo positivo, ma esso non rappre­ senta che un traguardo, altri traguardi ancora più luminosi dobbiamo e possiamo raggiungere perché una numerosa schiera di atleti del C.S.I. lasciano fondate speranze per le più ambite vittorie. NUOTO E’ un’attività che presenta delle difficoltà or­ ganizzative. Non in tutte le zone vi è il mare o delle piscine, quindi le gare natatorie non possono essere facilmente organizzate. Comunque rileviamo che le adesioni potrebbero essere più numerose malgrado che anche in questo settore i progressi, con riferi­ mento al passato, siano stati di effettivo valore. Il nuoto per i ragazzi non costituisce solamente un’espressione agonistica ma uno sport che è quan­ to mai benefico per il fisico. E’ necessario porre ogni nostro sforzo affinché il settore natatorio sia incrementato nel migliore dei modi: è lo sport che più si addice ai giovanissimi e che può dare soddisfazioni lusinghiere alla nostra Organizzazione. Come pure è stata curata la Sezione del Salva­ mento, la quale rappresenta innanzitutto un’opera di solidarietà .umana. Abbiamo potuto constatare che la Commissione Tecnica Nazionale si è dedicata con spirito di sacri­ ficio allo svolgimento dei suoi compiti. Siamo certi che il domani potrà fornirci risultati indubbiamente migliori di quelli conseguiti fino ad oggi. CICLISMO E’ lo sport che più di ogni altro presenta delle grandi difficoltà di carattere organizzativo. Nell’anno precedente l’attività ciclistica ha ve­ duto uno svolgimento tranquillo ed ha avuto dei ri­ sultati cospicui, sia come partecipazione di atleti sia come risultati tecnici. I Campionati nazionali su pista, nuova attività per il C.S.I., hanno avuto nei due anni il più lusin­ ghiero dei successi ed hanno messo in luce elementi di indubbio valore, che oggi già ottengono meri­ tevoli risultati nelle gare promiscue con gli atleti della Federazione competente. Come pure, particolare successo di carattere tec­ nico, hanno ottenuto le gare a squadre su strada do­ ve i nostri atleti hanno dimostrato idoneità per gare aventi sempre grande successo spettacolare. Nella passata stagione, a causa della ritardata as­ semblea dell’Unione Velocipedistica Italiana, la Con­ venzione con la Federazione oltre ad avere subito notevole ritardo, non è stata inizialmente ben inter­ pretata dagli Organi periferici dell’UVI. Tale stato di cose ha comportato nocumento alla nostra Orga­ nizzazione con dispersione di atleti e di Unioni Spor­

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tive. Malgrado ciò i risultati ottenuti non possono definirsi avvilenti ma confortanti sotto ogni punto di vista. L’impianto Ciclistico organizzativo del C.S.I., sia nazionale che periferico, ci dà adito a sperare, con fondatissime probabilità, alle più brillanti afferma­ zioni. Elementi del C.S.I. oggi già sono sotto il control­ lo dei tecnici deH’U.V.I. perché si sono dimostrati degni di indossare la maglia azzurra. Infine, sentiamo il dovere di segnalare che il Campionato Dilettanti dell’U.V.I. è stato vinto da Fabbri appartenente al Comitato Provinciale di Roma. Anche nel ciclismo il libro d’oro del C.S.I. contiene nominativi di Campioni nel settore professio­ nale a dimostrazione che anche in questa disciplina sportiva il Centro Sportivo Italiano ha fatto e fa sentire la sua presenza. Da tenere presente che la Convenzione C.S.I.U.V.I. è identica a quella dell’U.I.S.P.; auguriamoci di ottenere migliori condizioni in seguito. Siamo certi che per la prossima stagione l’attività ciclistica potrà avere un sensibile aumento anche perché non vi saranno più ostacoli o malintesi, più o meno involontari, che sono emersi durante la pas­ sata stagione. Il ciclismo è uno sport che interessa particolar­ mente le masse popolari e quindi il C.S.I. deve es­ sere presente nel modo migliore anche perché altra organizzazione di carattere politico in tale settore ha un’attrezzatura di particolare rilievo. GLI ORDINI DEL GIORNO DEL CONGRESSO

Gratitudine a Luigi Gedda Dirigenti, Delegati e partecipanti al IV Congresso Nazionale del Centro Sportivo Italiano, udita la pro­ lusione del Presidente prof. Luigi Gedda nella in­ dimenticabile, storica, seduta inaugurale c di aper­ tura delle celebrazioni del Decennio, per cui i com­ piti e la missione del Centro Sportivo Italiano nella essenza morale e cristiana divengono il concreto pro­ gramma per l’avvenire della Organizzazione addi­ tando a tutti il vero volto dello sport, mentre plau­ dono alla sua opera c devotamente lo ringraziano, esprimendogli i sentimenti di profonda gratitudine rivolgono a Luigi Gedda animatore e creatore del Centro Spor­ tivo Italiano la preghiera di voler proseguire nel suo prezioso lavoro di presidenza e di direzione del CSI incamminato sulla stessa direttrice della gloriosa Fe­ derazione delle Associazioni Cattoliche Sportive Ita­ liane, suggerendo quelle innovazioni che egli più ri­ tiene opportune perché il CSI possa sempre più svi­ lupparsi e aggiungere al settore agonistico, già am­ piamente sviluppato, le iniziative per l’esplicazione di una attività fisico-ricreativa e formativa a largo raggio, della quale possa beneficiare l’intero mondo cristiano posto sotto l’egida dcH’Azione Cattolica. F.to: Angelo Burani - Gino Filippucci - Fulvio Valgoglio • Renzo Capardclli - Di Provvi­ do Gaetano (Teramo) - Giancarlo Rustici - Sergio Zidda (Pesaro) - Jannaccone Mi­ chele (Avellino) - Carrea Alfreo (Geno­ va) - Crlstoni (Genova) - Enzo Garabello (Torino) ■ Aurelio Cotterle (Trieste) Angelo Di Mauro (Catania) - Aldo Ceri (Trento) - Natale Bertocco (Roma)


siamo sicuri che i dirigenti dei vari Comitati Pro­ vinciali vorranno tenere presente le tante e tante difficoltà che si sono dovute incontrare nel decorso anno e che nella prossima stagione potranno segui­ re, in campo organizzativo, delle più precise di­ rettive.

PA LLA CA NESTRO I progressi ottenuti nella pallacanestro sono evi­ denti e non si riferiscono solamente al primo del­ l’ultimo biennio, ma particolarmente con riferimen­ to agli anni precedenti. L’attività della pallacanestro ha ottenuto nel suo complesso dei successi tecnici e quantitativi di ri­ marchevole misura; è uno sport che sta emergendo fra le discipline sportive, sia dal lato spettacolare, che dal lato atletico. II C.S.I. nel settore della pallacanestro rappre­ senta una forza notevole in campo nazionale ed ha conquistato un posto di preminenza degno della mas­ sima considerazione. I rapporti con la competente Federazione in precedenza erano, diremo, un po’ confusi, perché evidentemente erano male interpretati dalla Sede Centrale della Federazione e dai suoi Organi perife­ rici, contrasti causati dalla Convenzione C.S.I.-F.I.P. che aveva creato nel biennio alcune divergenze coi nostri Comitati Provinciali. Recentissimamente la Convenzione pur non su­ bendo modifiche di sostanza, è stata ampiamente chiarificata e si deve di conseguenza presumere che malintesi non debbono più sorgere tra il C.S.I. e la F.I.P. e dobbiamo dare atto al riguardo che in que­ st’ultimo periodo la Federazione Nazionale di Pallacanestro ha dimostrato una maggiore comprensione nei nostri riguardi a cui non eravamo abituati nel passato. L’attività nella pallacanestro potrebbe essere mag­ giormente curata dai Comitati Provinciali; è una di­ sciplina sportiva che è perfettamente idonea alle ne­ cessità fisiche dei giovani; è uno sport che racchiu­ de in esso tutti i benefici per un maggior sviluppo fisico dei nostri ragazzi; oltretutto non è uno sport il cui agonismo possa comportare eventuali quanto deprecate violenze. PALLAVOLO I progressi nel settore della pallavolo balzano evidenti dai dati statistici e sopra di essi abbiamo potuto rilevare che progressi sono avvenuti anche nelle manifestazioni viste sotto un profilo tecnico. E’ uno sport che può essere facilmente prati­ cato e non richiede particolari attrezzature e comun­ que non costoso, quindi alla portata di tutti. E’ uno sport che non essendovi il contatto fra atleta e atleta esclude ogni eventuale incidente, e così, anche se l’agonismo talvolta assume toni e ca­ rattere di esuberanza, non possono avvenire inciden­ ti da perturbare il buon andamento delle gare. Anche nello sport pallavolistico il C.S.I. rappre­ senta in campo nazionale, ragguardevole entità e dà sempre maggiore affidamento per un più possen­ te sviluppo. La conclusione dei campionati nazionali svoltisi a Messina è rimasta impressa a tutti quei dirigenti che vi hanno partecipato: è stata una dimostrazione di maturità tecnico-organizzativa che ha onorato il Centro Sportivo Italiano. Si rivolge un vivo appello a tutti i Comitati Pro­ vinciali perché in questo settore sia data ampia pro­

pagartela in quanto è un mezzo idoneo per lo svilup­ po fisico dei nostri ragazzi e perché ci consentirà di avere altre lusinghiere affermazioni. SCI Lo sci, in maggiore misura del nuoto, è uno sport che nel corso dell'anno ha una vita troppo breve e quindi gli atleti idonei a partecipare a manifestazioni agonistiche non possono essere molto numerosi. I Campionati sono stati riservati a moltissimi (lì località montane e ciò per ottenere un’adesione (li partecipanti sufficientemente preparati. L’esperienza degli ultimi anni ci ha dimostrato che, nel mentre nei giovanissimi in linea tecnica si sono avuti risultati eccellenti, nelle categorie degli Adulti, fatta eccezione per i primi arrivati, si è po­ tuto osservare che troppi sciatori non avevano ec­ cessiva dimestichezza con la neve o per lo meno con gli sci dando quindi non uno spettacolo di ago­ nismo sportivo ma talvolta addirittura uno spetta­ colo umoristico. I rilievi accennati non scalfiscono minimamente il successo dei campionati di sci svoltisi a Bardonecchia e a Ponte di Legno, successo di adesioni, di organizzazione e di risultati tecnici. Ma riferendoci ai Campionati di Bardonecchia e di Ponte di Legno, necessita mettere in rilievo il particolare interesse destato, in special modo a Ponte di Legno, dai ragaz­ zi dei Campanili Alpini, che hanno destato l’interes­ se e l’ammirazione degli esponenti della F.I.S.I. GLI ORDINI DEL GIORNO DEL CONGRESSO

Per le UU.SS. di Trieste 11 Consiglio Direttivo del Comitato Provinciale di Trieste riunitosi in seduta straordinaria il giorno 28 ottobre 1953, presa visione del mandato ricevuto dalle Unioni Sportive, riunite in Assemblea ordina­ ria annuale, ba deliberato di presentare al IV Con­ gresso Nazionale del CSI, la seguente MOZIONE PREMESSO che nel 1949 dal Congresso Nazio­ nale veniva accordata, al Comitato Provinciale di Trieste, l’autorizzazione a partecipare ai campionati del Centro Sportivo Italiano con squadre di atleti cartellinati sia dal C.S.I. clic dal C.O.N.I.; TENUTO CONTO che tale autorizzazione veniva accordata in considerazione della insufficienza delle attrezzature sportive di Trieste (che possono essere utilizzate solo con il consenso del Comitato locale del CONI); NELLA PREOCCUPAZIONE di dare la possi­ bilità alle Unioni Sportive di svolgere una attività continuata per un ragionevole periodo della stagione sportiva; CHIEDE la riconferma del deliberato preso dal Congresso Nazionale del Centro Sportivo Italiano del 1949, au­ torizzando le Unioni Sportive del Comitato Provin­ ciale di Trieste a partecipare ai campionati nazionali con atleti cartellinati pure dal CONI c ciò finché sussistono i motivi che giustificano l’eccezione. F.to: Aurelio Cotterle - Curzio Francesconi • Giovanni Fusavi (Udine) - Giancarlo Lazzarotto (Belluno) - Baccini Antonio (Bus­ sano del Grappa) - Michele Sorio (Vero­ na) - Menenio Bortolozzi (Treviso) • Aldo Ceri (Trento) ■ Angelo Violato (Venezia)

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Pur non volendo intrattenersi sui programmi dei prossimi campionati, è stato quanto mai indispensa­ bile dare un maggiore incremento ai ragazzi ed eli­ minare quegli atleti aventi un'età superiore, che nella specialità particolare, rappresentano elementi di modesta levatura e comunque non rispondenti alle finalità del Centro Sportivo Italiano. Possono comunque effettuarsi gare locali per tale categoria. Lo sport della montagna ha ottenuto due vistosi successi, sia ad Aosta che a Moena. Un lieto successo dal lato propagandistico e che ha avuto la partecipazione dell’esercito, della polizia e di molte squadre del C.S.I. e di società specializ­ zate in tale settore. Nelle competizioni accennate, si segnala l’enco­ miabile apporto dato dal Capo Ufficio Stampa Bertocco. TENNIS DA TAVOLO In tale disciplina sportiva tfi sono pareri contra­ stanti e cioè: la nostra Commissione Tecnica sostiene che trattasi di manifestazioni atletiche, nel mentre si sostiene che trattasi semplicemente di manifesta­ zioni ricreative. E’ indubbio che, indipendentemente dai giudizi che possono essere espressi sul tennis da tavolo, sia esso ricreativo o atletico, è che le adesioni a tale sport sono ragguardevoli come numero e come con­ tenuto tecnico. I Campionati svoltesi nel biennio hanno dato pro­ va di una completa maturità e di un’efficienza co­ spicua sotto ogni punto di vista. Si è presentato spesso il problema se tali cam­ pionati dovevano limitarsi alla fase regionale o es­ sere conclusi in fase nazionale. Tale problema sa­ rebbe facilmente risolvibile, e il numero dei tesse­ rati lo giustificherebbe, se le possibilità finanziarie lo consentissero. Ma di fronte ai problemi di dover effettuare una certa decurtazione dei campionati nazionali, la Di­ rezione Tecnica non può non esprimere il parere che tale decurtazione, sia pure dolorosa, deve riguar­ dare quelle attività che non sono ufficialmente ri­ conosciute dal C.O.N.I. BOCCE L’attività agonistica delle bocce è stata motivo di discussione e di perplessità e per la Commissione tecnica e per la Direzione Tecnica. Sono in atto in Italia due sistemi di giuoco ufficialmente riconosciu­ ti, sistemi che vengono praticati o l’uno o l’altro a seconda delle abitudini regionali. I campionati svoltisi nel biennio hanno avuto la loro sede in Verona e necessita dare atto che in quest’ultima edizione la manifestazione nella città scaligera ha avuto il più lusinghiero dei successi. Noi non vorremmo urtare le suscettibilità di nes­ suno e particolarmente dei componenti la Commis­ sione Tecnica Nazionale che tanto ha dato nei la­ vori, nell’affermare che tale sport lascia insoluto il problema se possa considerarsi sport avente espres­ sione atletica oppure di ricreazione. II C.S.I. nel campo delle bocce, ormai nazional­ mente noto, non può né deve scomparire; di conse­ guenza deve continuare la sua ascesa anche se, per le ragioni accennate per il tennis da tavolo, dovrà limitare i suoi campionati nella fase regionale.

TAMBURELLO Recentemente è stata costituita la Commissione per il Gioco del tamburello. Parecchi Comitati del

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C.S.I. praticano con successo tale sport c quindi il Centro Nazionale pur non potendo dare, almeno per il momento, l’assenso a manifestazioni di carattere nazionale e regionale, ritiene di dovere incoraggiare tale attività che trova moltissimi assertori. Si segnala che una squadra del Comitato Romano ha vinto il Campionato italiano di Tamburello di 3» categoria. CALCIO Abbiamo lasciato per ultimo il calcio, non perché si debba ritenere che sia un po’ considerato una dolcezza finale, ma abbiamo voluto dare la prece­ denza a tutte le altre discipline sportive perché il calcio, almeno fino ad oggi, non ha necessità di par­ ticolari riguardi o incitamenti. I dati statistici pos­ sono essere espressioni aride ma sono indubbiamen­ te lo specchio di una realtà. E la realtà ci dice che la maggiore attività del C.S.I. si basa sul giuoco del calcio. E’ un settore difficile perché ci troviamo di fronte ad una Federazione che, senza tema di smen­ tite, è la più efficientemente organizzata. Possiamo dire con orgoglio che tutta l’attività calcistica del Centro Sportivo Italiano è un motivo di onore per la nostra Organizzazione perché è una testimonianza genuina dello spirito di sacrificio dei dirigenti dei nostri Comitati Provinciali e dei diri­ genti delle nostre Unioni Sportive. Praticare il calcio nel Centro Sportivo Italiano è costoso, ogni Unione Sportiva deve sostenere spese che a volte diventano problemi di vitale importanza per la loro stessa esistenza. Quando si pensa che l’attività calcistica potrebbe essere praticata dalle nostre Unioni Sportive presso la Lega Giovanile della Federazione Calcio e prati­ camente senza sostenere spese, dobbiamo riconoscere e dare atto ai dirigenti della periferia ed a quelli delle Unioni Sportive che la loro appartenenza al Centro Sportivo Italiano viene giustificata da un ef­ fettivo sentire, da un genuino affetto verso la no­ stra famiglia; essi hanno il diritto di occupare i posti d’onore nella nostra Organizzazione. Queste prove costituiscono la nostra forza morale e possiamo continuare il nostro cammino con la convinzione che, essendoci una compattezza espri­ mente sincerità ed affetto, qualunque ostacolo po­ trà essere superato. Un grazie di cuore alla Federazione Italiana Giuo­ co Calcio che solamente con il C.S.I. ha stipulato una Convenzione, nel mentre ha rifiutato l’identica Convenzione ad altre Organizzazioni. GLI ORDÌ NI DEL GIORNO DEL CONGRESSO

Divulgazione deir“ABC dello sport» Il IV Congresso del Centro Sportivo Italiano, pre­ sa visione del volume « L’ A B C dello Sport» — La società sportiva — edito dal Centro Sportivo Italia­ no, ringrazia la Presidenza ed elogia Pantore Natale Bertocco che hanno permesso ai dirigenti tutti dello sport italiano di avere una guida pratica per il loro lavoro e chiede che la pubblicazione abbia la divul­ gazione che mciita per la penetrazione dell’idea sportiva cristiana e del sistema di organizzazione e formazione organizzativo-cattolico ne] nel mondo sportivo. F.to: I». Massimo D’Argento O.S.B. - Cristoni (Genova) - Pasquale Cirillo (Napoli) Marno Jan n ucci (Caserta) - Bortolozzi Menenio (Treviso)


Per la stagione in corso l’ulteriore riconoscimen­ to federale, che consente il rispetto del vincolo della nostra tessera dal 1° nov. anziché dal 1° gennaio, è una prova di fiducia che il CSI merita per il gran­ de lavoro svolto sulla scena calcistica nazionale. In qualche regione d’Italia si è riscontrata una carenza di arbitri e di conseguenza l’A.I.A. non po­ teva assolvere all’esigenza delle nostre attività cal­ cistiche. Sia pure con la collaborazione dell’A.I.A. oggi abbiamo in parecchie città gli arbitri del C.S.l.; è un punto di forza che non bisogna sottovalutare e che costituisce unitamente al complesso dei dirigenti periferici, un blocco che può trovare solo le vie del miglioramento e mai quelle della decadenza. CAMPIONATI PER I COMITATI PROVINCIALI Nel biennio sono stati organizzati i Campionati Italiani per i Comitati Provinciali. 11 Comitato di Roma ne è riuscito vincitore due volte, ma quest’anil Com. di Bergamo non solamente si è classificato al 2° posto, ma è terminato a pochissimi punti dal vincitore. Se si considera la popolazione di Bergamo e quella di Roma, dovremo dire che Bergamo è il vessillifero della periferia e che il posto d’onore oc­ cupato ha il sapore di una luminosa vittoria. E’ un campionato che forma la graduatoria ge­ nerale di tutti i Comitati Provinciali e Zonali, ma in­ dipendentemente dal posto in classifica da ogni Co­ mitato occupato, è una genuina dimostrazione del lavoro svolto, e si è certi che tutti hanno ben me­ ritato il premio della riconoscenza. Nel 2° Campionato è stato inserito nel regolamen­ to un vistoso punteggio per l’organizzazione di Corsi Dirigenti e Arbitri. E’ stato un incentivo per creare tecnici e arbitri in seno alla nostra famiglia. Abbiamo necessità di dirigenti tecnicamente ido­ nei, avere un forte complesso di dirigenti, significa avere delle fondamenta su cui costruire saldamente l’edificio di tutta la nostra attività.

CONCLUSIONE Abbiamo passato in rassegna, una rapidissima rassegna, così come vuole il sistema sportivo, due anni di attività agonistica. E’ stata premura nostra farvi pervenire le rela­ zioni di ogni singola Commissione Tecnica Nazio­ nale onde mettere in grado i Signori Congressisti di esaminare con calma la situazione tecnica del C.S.l. e di mettere quindi in evidenza in questo Congresso le lacune e di suggerire quei consigli atti a miglio­ rarci. La collaborazione dei Comitati Provinciali con il Centro è stata richiesta e spesso ha rappresentato utili rapporti e benefici alla nostra Organizzazione. Nel complesso noi possiamo serenamente affer­ mare di avere compiuto interamente il nostro dove­ re spontaneamente sentito nell’interesse della fa­ miglia del C.S.l. Abbiamo particolarmente segnalato l’atletica leg­ gera e il calcio, ma verremmo meno al nostro dovere se non dovessimo mettere in evidenza il ciclismo, la pallavolo, la pallacanestro, il nuoto e gli sport del­ la montagna. Da questa disamina emerge chiaramente quale via si dovrebbe seguire per il futuro. Il Centro Sportivo Italiano ha un comandamento: quello della « formazione fisico-sportiva e morale del­ la gioventù ». Noi dobbiamo assolvere questo coman­ damento e dobbiamo porre in atto ogni nostra atten­ zione alle masse giovanili. Ci troviamo ad un bivio, un bivio che è di vitale

importanza per la nostra esistenza, dobbiamo sce­ gliere una via e forse sappiamo quale sarebbe la più giusta; senonché quelle che possono essere le nostre aspirazioni per una tutela dei nostri atleti non po­ tranno essere raggiunte immediatamente per que­ stioni di carattere amministrativo. Sarebbe bene che i nostri atleti, nati nel Centro Sportivo Italiano, potessero essere sempre nelle no­ stre file e di conseguenza ci dovremmo interessare ad un loro tesseramento, sia pure facendo affiliare tutti i Comitati Provinciali e Zonali per alcune spe­ cialità sportive, che potrebbero essere quella dell’a­ tletica leggera, della pallacanestro, ciclismo, nuoto e pallavolo. Escludendo il calcio, dato che affiliarsi alla Fede­ razione, e non parliamo naturalmente della Lega Giovanile, costituirebbe un onere che non potrebbe essere assolutamente superato. Ma anche per l’affi­ liazione alle Federazioni per le specialità sopraccen­ nate la spesa sarebbe ingente e non certamente in­ feriore a parecchie decine di milioni. Vista l’impossibilità di attuare un programma che comunque potrebbe essere meta del Centro Sportivo Italiano, dobbiamo pensare alla nostra at­ tività ed a potenziare la nostra Organizzazione fino ad ogni possibile limite. Dalla periferia qualche volta è giunta la voce di ridurre sensibilmente i Campionati Nazionali onde avere la possibilità di aiutare in maggiore misura i Comitati Provinciali. E’ un fattore di carattere eco­ nomico che dovrebbero estraniarsi dalla nostra rela­ zione. ma l’intervento si ritiene indispensabile per­ ché riguarda l’attività agonistica. L’effettuazione dei Campionati Nazionali è la conclusione di una attività periferica, ma è oliretutto, un conseguimento felice la cui eco consente di farci conoscere in tutta Italia.

ATTIVITA’ STU DENTESCA Su mandato del Ministero della Pubblica Istru­ zione e con la cordiale collaborazione del C.O.N.I. e delle Federazioni interessate sono state organizzate nel decorso biennio, le Finali Nazionali dei Campio­ nati Studenteschi di Atletica leggera ed il « Crite­ rium della neve ». Manifestazioni ottimamente riu­ scite, sia dal lato tecnico che organizzativo. A Bardonecchia nel primo anno ed a Ponte di GLI ORDINliDEL GIORNO DEL CONGRESSO

Per la valorizzazione degli sport minori Il IV Congresso Nazionale del C.S.l. sentita la relazione della Direzione Tecnica la .approva c FA VOTI 1) perché il Comitato Centrale conteinperi, nella formazione delle Commissioni tecniche, la esistenza di rappresentanza territoriale con quella di una sem­ pre più eflicentc funzionalità e di una sempre più sicura competenza tecnica; 2) perché l'attività della Direzione tecnica prose­ gua sulla via di una sempre maggiore valorizzazione degli sport poveri, nei quali meglio si esplicano i principi educativi e di formazione della personalità che sono propri del programma di azione del CSI; perché si intensifichi, meglio che non sia stato fatto in passato, l’assistenza medica sportiva, a sal­ vaguardia della integrità fìsica dei giovani che al CSI si affidano. F.to: Francesco Migliori - Menenio Bortolozzi - Tino Bosio - Vincenzo Natalizia

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Legno nel secondo, centinaia di studenti si sono cimentati nel « Criterium della neve », mentre per l’atletica leggera nel 1952 a Padova e Potenza e nel 1953 a Varese, Roma e Reggio Calabria, si sono ci­ mentati sui campi atletici le migliori forze dell’atle­ tismo studentesco italiano. Il cordiale riconoscimento degli organi competenti del Ministero della P. 1. e delle Federazioni del C.O.N.I. stanno a testimoniare la riuscita delle manifestazioni che hanno vivamen­ te interessato le masse studentesche italiane. Ci sia consentito, in questa sede, porgere il nostro ringra­ ziamento alle Commissioni Tecniche Nazionali dello Sci e dell’Atletica leggera per l’organizzazione di tali manifestazioni che hanno integrato il già vasto programma dell’attività agonistica del Centro Spor­ tivo Italiano. ATTIVITÀ’ FEDERALE Il C.S.I. è vincolato con le Federazioni da Conven­ zioni — fa eccezione la F.I.D.A.L. — che per statu­ to non può contrarile — ma che praticamente collabora con piena cordialità con la nostra Organizza­ zione. Di conseguenza il C.S.I. non può far sentire la sua voce e la sua effettiva presenza nelle file fe­ derali, salvo che nelle assemblee a cui può essere consentito di portare il nostro saluto significante un semplice atto di cortesia. Abbiamo detto che abbiamo delle nostre Società nelle file federali, ma salvo poche eccezioni, le loro denominazioni sociali non portano la sigla del C.S.I. e quindi non conosciute come tali. Si pensa che sa­ rebbe quanto mai opportuno che tutte le nostre Unio­ ni Sportive facenti attività federale sentissero spon­ taneamente di avere sulle loro maglie la sigla della nostra famiglia — è una sigla che onora e che serve a farci conoscere nel casto mondo sportivo. Il C.S.I. ha una propria organizzazione — ha una autonomia sportiva — ed ha dei fini spirituali che innalzano la sua opera moralizzatrice sul campo del­ lo sport. Ma ha il diritto e il dovere di difendere la sua famiglia con una difesa idonea e tutelatrice per le sue forze giovanili. Una Organizzazione sportiva di carattere politi­ co ha gettato le sue basi nelle competizioni sportive nazionali. Non dobbiamo sottovalutarla. I mezzi fi­ nanziari a sua disposizione sono di notevolissima en­ GLI ORDINI DEL GIORNO DEL CONGRESSO

Approvata la relazione della Presidenza 11 IV Congresso Nazionale del Centro Sportivo Italiano, udita la relazione della Presidenza Cen­ trale, nel prendere atto con vivo compiacimento del lavoro svolto, la approva in ogni sua parte ed espri­ me i sensi della più viva gratitudine al Presidente Centrale e a tutti i suoi collaboratori. Sì augura che il prof. Luigi Gedda possa e voglia continuare nella difficile e faticosa opera di guidare il C.S.I. per il potenziamento e l’afferinazione dello sport di Gesù. F.to: Francesconi Curzio (Veneto) - Aurelio Cotterle (Trieste) - Menenio Bortolozzi Giancarlo Lazzarotto (Bel­ (Treviso) luno) - Nico Battista (Gorizia) - Mariano Maggian (Vicenza) - Giovanni Fusavi (Udine) - Olivo Spolaore (Padova) - An­ gelo Violato (Venezia) - Nino Bellini (Lombardia)

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tità e può consentirsi dei lussi a noi sconosciuti. E’ riuscita nella via pratica ad avere i massimi dirigenti nazionali e periferici in una grande Federazione. Ha salde radici in un’altra. Unico punto debole, manca di tecnici in altri sport, ma con i mezzi a disposi­ zione potrà riuscire a colmare anche tali lacune. I suoi dirigenti nazionali — non hanno misteri — hanno chiaramente dichiarato che il loro traguardo è la conquista del C.O.N.I. Non si tratta, Amici Congressisti, di battaglie sportive, ma essenzialmente di propaganda pretta­ mente politica. Il C.S.I. con i mezzi a sua disposi­ zione ha lavorato molto di più spendendo cifre mo­ deste al confronto di tale coloristica Organizzazione ed abbiamo il merito di non fare della politica ma semplicemente dello sport. Noi non siamo in grado di sostenere una duplice attività e nostra e federale. La sola affiliazione in alcune Federazioni di tutti i nostri Comitati Provin­ ciali e Zonali con conseguente tesseramento di atle­ ti costituirebbe una spesa insostenibile. Ciò non per­ tanto dobbiamo difenderci e per il momento la no­ stra difesa è affidata a tutte quelle Unioni Sportive ed a quelle Società che ci sono vicine. I programmi agonistici hanno avuto delle modifi­ che — essi tendono a favorire la partecipazione — ciò ci consente — con l’affettuosa e reciproca colla­ borazione della G.I.A.C — ad immettere nelle nostre file migliaia di ragazzi moralmente temperati che si cimenteranno sui campi dello sport per il conse­ guimento delle vittorie più belle. Si parla di apostolato — ma troppo spesso ci si vorrebbe racchiudere nella cerchia dei fedelissimi — cioè degli elementi sicuri — della massa che sponta­ neamente è vicina alle nostre Organizzazioni reli­ giose. Fare l’apostolato con i propri figli è un non senso — e sarebbe troppo comodo — la parola del convincimento alla Fede va pronunciata verso gli amorfi — sono particolarmente quelli che debbono venire a noi, e se vengono per mezzo dello sport, spetta ai nostri Assistenti il dolce compito d’inse­ gnare loro i traguardi dello spirito. Voi potete approvare o non approvare l’operato del complesso tecnico nazionale — qualunque sia il vostro verdetto — la nostra coscienza ci dà la tran­ quillità di avere compiuto il nostro dovere. Avremo certamente commesso degli errori e ciò rientra nella normalità umana, ma nessuno potrà mai dire che qualche volte! abbiamo voluto sbagliare. Vada il nostro grazie alla Presidenza per esserci stata sempre affettuosamente vicina; vada il nostro grazie a tutti i dirigenti dei Comitati Provinciali e Zonali lontani da questa Sede — il nostro saluto cordiale a voi tutti — un saluto riconoscente ai di­ rigenti del C.O.N.I. ed a quelli delle Federazioni. I dirigenti tecnici nazionali uniti sotto la nostra giovane bandiera, indicano alle masse giovanili la via migliore, che non ha solamente il significato di un risultato agonistico vittorioso ma innanzitutto e soprattutto un significato morale. Essi sono i fedelissimi — qualcuno ha rifiutato laute prebende offerte da Organizzazioni che osano chiamarsi spor­ tive —- ma non vogliono essere considerati come ag­ gregati alla famiglia del C.S.I. Essi rivendicano il dii itto di essere considerati parte integrante della grande famiglia perchè essi — come tutti — offro­ no la loro opera con la fede più bella in nome di una purissima cristianità. Generoso Datili*»


LE INTERESSANTI DISCUSSIONI ALLA “DOMUS PACIS

n

I lavori del IV Congresso Nazionale del C.SJ. hanno avuto inizio nel pome­ riggio del giorno 6 dicembre 1953, dopo che nella mattinata il Presidente Profes­ sore Luigi Gedda aveva pronunciato la dotta ed interessante prolusione al tea­ tro Eliseo di Roma, presenti le Autori­ tà del. Governo, dello sport e degli Enti militari civili e sportivi nazionali. II Prof. Gedda in apertura dei lavori ha preso nuovamente la parola per ri­ volgere ai congressisti rappresentanti le singole provincia e zone, il saluto affet­ tuoso della Presidenza e del Consiglio Direttivo uscente, proponendo la nomieia del Prof. Menenio Bortolozzi a Pre­ sidente del Congresso. La proposta è sta­ ta accettata per acclamazione. Così come sono stati accettati quali Vice Presidenti, Angelo di Mauro di Catania e Tonino Brambilla di Cremona, Segretario Lo­ renzo Borghi. La Commissione verifica poteri ed elettorale è stata composta da Luigi Stocchino per il Nord, Angelo Co­ luti per il Centro e Giuseppe Lisi per

il Sud. La parola è stata data per primo a Don Nicola Pavoni per la trattazione del tema: ”Lo sport del C.SJ. per l'edu­ cazione dei giovani”, di cui riportiamo il testo integrale in altra parte della Ri­ vista. Sulla relazione di Don Pavoni hanno preso la parola: Profili della Sardegna e Bellini (Cre­ ma) per chiedere che venga definita l’at­ tività degli assistenti; in seno alle Unio­ ni sportive Migliori (Milano) sulla ne­ cessità di evitare concomitanze di orario a danno delle funzioni religiose; Don Luigino circa la preparazione dei semi­ naristi per questo nuovo campo aposto­ lico che è lo sport; Assorgia (Cagliari) richiamando l’attcxizione della Presiden­ za e del Congresso su una maggiore responsabilità da parte degli Assistenti che assumono la sovraintendenza spiri­ tuale del’c Unioni Sportive; Cliiaudano di Torino per complimentarsi con Don Pavoni soprattutto circa le idee nuove sulla /necessità di una presenza esterna invitando le altre società e infine per la penetrazione nei seminari. Cirillo (Napoli) osserva tuttavia come nella discussione si trattino soltanto pro­ blemi di carattere marginale mentre la relazione aveva argomenti di fondo: si deve mirare acciocché tutti gli sportivi siano cristiani senza illudersi o vantarsi che solo i nostri siano tali.

J1 rappresentante di Lodi lamenta che sono purtroppo pochissimi i sacerdoti che comprendono il C.S.I.; Abrc (Ales­ sandria) vorrebbe la soluzione del pro­ blema della coabitazione dei Gruppi di giovani della GIAC e del C.S.I.; Lisi (Messina) raccomanda agli assistenti l’os­ servanza delle misure regolamentari nel­ la costruzione dei campi sportivi par­ rocchiali; Santarocco (Torino) respinge le accuse agli assistenti osservando co­ me spesso i dirigenti si perdano solo in questioni tecniche senza pensare che lo sport del CSI ha /ter base la for­ mazione del giovane.

zione morale e organizzativa è possibile solo se si hanno impianti a disposizione.

Il V. presidente Centrale della GiAC Ernesto Talentino interviene nella discus­ sione dissentendo in talune cose con D. Pavoni circa l'incomprensione di ta­ luni sacerdoti e di particolari ambienti, dicendosi invece d'accordo con il rela­ tore sulla formazione di una consulta con i sacerdoti e sulla necessità di una pedagogia sportiva, richiamando in cia­ scuno la necessità di un contributo di approfondimento ideale del CS.I., sotto­ lineando infine l’importanza dei Grup­ pi Sportivi nelle Associazioni. Spartaco Marziani precisa quattro pun­ ti fondamentali:

La seconda giornata dei lavori, dopo la S. Messa officiata da Mons. Sa. golini ha inizio con la lettura da parte del dott. Talentino dei nominatili dei nove Consiglieri designati dalla GIAC. Essi sono: Luigi Gedda, Aldo Notorio, Ma­ rio Rossi, Lorenzo Borghi, Fortunato Pa­ nini, Silvio Costantini, Spartaco Marzia­ ni, Dino de Poli, Gino Grotti,

1) la parte formativo-educativa del­ lo sport non deve essere monopolio de­ gli Assistenti del CS.I. ma anche dei dirigenti; 2) l’azione di carattere forma­ tivo non deve essere solo compito del Centro Nazionale bensì opera di riserva e di studio da parte di tutti anche in periferia; 3) si è parlato di sport cri­ stiano e tale deve intendersi perché noi siamo cristiani per la Grazia.

Don Macchi (Pisa) osserva come i sa­ cerdoti non possano sentire con sensi­ bilità per lo più soltanto agonistica i problemi sportivi e precisa che il ter­ mine di sport cristiano è il più adatto da dare al CS.I.; Lofioli (Vittorio Ve­ neto) chiede l’organizzazione di corsi tec­ nici c di altri a carattere formativo ; Paselielta (Roma) consiglia di attendere il concrctarnento del lavoro dell’assistente che Mons. Sargolini ha finalmente dato al C.SJ. prima di dare il via alle cri­ tiche, richiamando la funzione missio­ naria dell’opera del CS.I. che deve esse­ re aperta a tutti; per questo occorre agire per controbattere il lavoro pene­ trante delle altre Organizzazioni. Valentinotti (J. Piceno) osserva come la realizzazione del lavoro di penetra-

A tutti gli interventi ha risposto esau­ rientemente il relatore. Il Presidente Bortolozzi nel conclude­ re la discussione osserva come Don Ni­ cola abbia offerto ai congressisti l'arma migliore per controbattere gli avversari. Segue una discussione circa la legalità dei rappresentanti dei Comitali: Sassari Teramo e Livorno che non hanno potuto organizzare i Congressi. L’Assemblea de­ cide respingendo la proposta.

Prende quindi la parola il Prof. Aldo Notorio, V. Presidente del CS.I. per la relazione organizzativa e finanziaria alla quale è stato dato il titolo ''Realtà or­ ganizzativa del C.S.I.”. La relazione lunga, minuziosa eppur brillante ed efficace viene salutata da un cordialissimo applauso dei congressisti Il Presidente saluta quindi il dott. Pianello, rappresentante del Centro Spor livo Libertas e la Signorina Amili, Rap­ presentante della F.A.R.I., sottolineando l’importanza della collaborazione dei due Enti. I due dirigenti rispondono dal tavolo della Presidenza ringraziando par­ ticolarmente soddisfatti della collabora­ zione che sarà maggiormente intensifica­ ta in avvenire tra il CS.I.. la Libertas e ‘ la F.A.R.I. La discussione sulla relazione di No­ torio si svolge nel pomeriggio e si pro­ lunga per varie ore. dopo che Notorio ha dato lettura della relazione finanziaria illustrando le varie voci. Il Presidente apre quindi la discussio­ ne sulle due discussiceli di Notorio. Prende per primo la parola Assorgi» (Cagliari) il quale precisa come non sia possibile a un dirigente di US. sin­ dacare l'operato della Presidenza circa la ripartizione finanziaria; tema in par­ ticolare i problemi della Sardegna e dà ragione a Notorio sul fatto che molte società non sono tali ma semplici squa­ dre, osservando come la colpa di ciò non

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sia proprio dei dirigenti; Brunori (Pisa) vuole, il riconoscimento ad ogni effetto del cartellino CSI e non crede alla pos­ sibilità di un accordo reale e concreto con la Libertà*; Don Belletti (Latina) chiede la pubblicazione dello Statuto e una pubblicazione più immediata quale sussidio alla periferia e ancora una re­ visione alla classifica del Camp, dei Comitati Prov. e miglioramenti alla Convenzione con l’U.l ,1.; Borlolozzi trat­ ta lo sport degii aspiranti e vorrebbe un foglio mensile per tutti i tesserati: Gandolli pone l’accento sul cartellinanamento dei giovanissimi al calcio e chie­ de di evitare il mercato di questi ra­ gazzi; Anzillotti <{isse>nti> sulla pubblica­ zione del calendario agonistico prima del Congresso con l'abolizione, di fasi nazionali di taluni sport* e ancora l’untiitpazione della data del Congresso; Paselietta lamenta l'assenteismo completo nei confronti del C.S.I. delle varie bran­ che delF.tCl. chiede la pubblicazione di un quindicinale al posto di Stadium ; maggiori rapporti tra Centro «■ Periferia e ancora osservando la cifra elevata de­ gli stipendi vorrebbe che si trovassero persone volccitarìe per il servisi» conti­ nuativo in Presidenza Centrale: Toffoli U’. l'eneto) si sofferma sul tesseramen­ to zonale: Coliti» (Teramo) osserra.ielt» la funzione del C.S.I. vorrebbe una mag­ giore penetrazione nelle Federazioni dei C.(>.A.l.; Spedfato (Brindisi) vorrelibe che il tessenimentei passasse tramite il Comiteito Provinciale; Cirillo t,A’apoli> raccomanila di sensibilissare i gior mi verso lei funzione di dirigente e chiede che s'insista per un incordo con la Li­ bertà*: l.ievore \ Torino' ringrazia Aotario e desidera .'he si addivenga alla stesura definitiva dei regolamenti or­ ganili; Nat.di.-ia \Roma} vuole la tras'or.-iiaii'one di St-ieiium e richiama Fa:ionziotte sulFaecordo «vn le ACl I e la eoU.-.bor-.'.zione con gii Insegnanti di Edu­ cazione Tisì.i'.t Pascjuali >.l>o.’ogna'> die»' che il CSJ. è tini: grand»' .ùsmigiia ma «' lini era pi.wla rispetti» alia massi: dei giovani, ehirtie opusivli di jiropi^iUìd-s specie per i jxwnK'i e per la fearmaziene di vere l .nionì Sportive.- Sìneri ’ Mila­ no' preciso, come voce }»ro;»ag.mda della re.’.itio.ne »ìn.:n;i.-.rij txwla -non ri­ dotta ma intensi'ÙMta; Padre Massimo MontetYrgì.ne1 ctMtsiglù di aiutare i erntri minori più poveri; [>. Macchi • A'tiniùnea necessità di t.no ssot:;t<’ del CS.L per dare sana g:;i«i.: str.msv,t.: «ile s.xnetà e chiede doe»m» i f'r-'ipag.mdisiù i a fxtsso rid«»t;<’.

lì l'tesidev.te del C.P. di Verona «ss* che i dirigesti «VMtnWì debbono r.sixsncjerr dinrttameflic. appaora lei re.azzene ; à-.rio, chiede il ritorno di St.wiiis a Kifista di studio e «M«r« sin qu:»di,-s.We j»ct i risadMaì; il Presiden­ te di Tortona svmwìùmm ia «nt>m?orrmM ai raduni Cemirati e la XMmciMUa di

collaborazione. 1 Comitati Zonali spesso creano confusione al riguardo.

L'Avv. Migliori (Milano) tratta la clas­ sifica dei Comitati Provinciali discute sulla inosscrvc-nza di talune convenzioni con le Federazioni e chiede una mag­ giore propaganda interna, mentre rac­ comanda di ridurre le spese di parte­ cipazioni esterne. Aligeri (Rimini) con­ trasta con Natalizia circa la propaganda dei compicciati nazionali a Reggio Emi­ lia che hanno avuto grande concorso di pubblico.

I iene Quindi data la parola al Presi­ dente della GIAG. dott. Mario Rossi. Questi portando il saluto della Gioven­ tù Italiana di Azione Cattolica, sottoli­ nea la vitalità de! CS.l. che è opera della GIAG rivolgendo un pensiero ri­ conoscente ai passati Assistenti e Pre­ sidenti che hanno saputo realizzare un grande organismo quale il Contro Sportico Italiano.

II Prof. Rortolozzi dopo essersi soffer­ mato sul problema dello sport parroc­ chiale e nazionale, che sono due cose distinte dà la parola al Prof. A otaria per­ chè risponda agli interpellanti. Il T. Presidente del CS.l. si sofferma esau­ rientemente sui vari interventi chiarendo il lavoro della Presidenza e mettendo a fuoco le varie questioni. Infine viene ap­ provato all'unanimità Cordine del gior­ no proposto da Ceri a chiusura della relazione organizzativa e finanziaria. Natale Bertocco presenta il suo "A.B.C. dello sport" illustrandone •unzione e il valore quale guide. pratù . ptr sitisi dirigente e sp»»rtfro. Rtc.hÙLm.indosi agli interrenti dei rari eotrressfsri circa la funzione e la periodicità di St> dit.m il Capo deìFUiueio Stampa Cen­ trale osserva come Stzdium sia già stato "quindicinale" nei primi anni di vita (tei C.SJ. e come sia staro necessario trasformarlo in mensile. l'n quindicina­ le ha bisogno di una eoi/trfrorazione con­ tinua. fervida da parte dei •.•ari Organi della Presidenza Centrale .ma soprattut­ to della periferia: regioni e provincie. Oneste intere malgrado Fisfituzione de­ gli Addetti Stampi: sono scarse dinform.trioni e di documentazioni rerso l l f-

ficìo Stampa Centrale. Consiglia 1* pubblicazione della Rivi­ sta con criteri tecnici in’ormativi piu vasti e di sin sosiriario per i dirigenti. szdFi.nsegnan-.enro di quanto è già fello in passato. contenente gli aiti u’ ielafi. i programmi e i risultati de? C_>J.

le. seconda giornata del Congresso e statai p.'.timamente la più intensa in quanto i rappresentanti delle provincie e i dirigenti sono tornati a riunirsi :rt seduta notturna per »sc«<t.-.rc la relazio­ ne tonico di Generoso Dattilo.

Al termine delia sua ampia re.«.rio:i< Dattilo è stato lungamente applaudito.

Il Presidente Rortolozzi si associa al­ l'applauso dei congressisti e rileva conte esso possa ( onsiderarsi quale approvazio­ ne completa di (pianto esposto dal re­ latore e riconoscimento totale all’opera della Direzione Teoaica e delle Commis­ sioni Tecniche Nazionali. Il Presidente dà lettura di una mozio­ ne presentata da Trieste e sottoscritta dai Comitali fencti per la partecipazio­ ne dei triestini ai Campionati C.S.I. Il rappresentante di Trieste Cattarle illustra le particolari condizioni di am­ biente in cui Trieste è venuta a trovar­ si e si augura che. il Congresso si espri­ ma in senso favorevole. Natalizia (Romiti obietta al riguardo richiamandosi al re­ ferendum effettuato mesi prima. Ceri (Trento} dice come l'ordine del giorno presentato da Trieste debba essere ap­ provato non per sentimentalismo ma per dovere e perse-talmente dichiara di preferire la sua Trento ultima nei cam­ pionati purché sia prima Trieste. Dopo un intervento di Gentile (Trie­ ste] la proposta viene approvata per acclamazione. Si passa quindi alla discussione sulla relazione tecnica. Profili (Sassari) pro­ pone di abolire la classifica dei Comi­ tati Provinciali in quanto varie attività ricci possono essere praticate in tutte le provincie; non è (Faccordo sulla sop­ pressione della fase nazionale del Ten­ nis da Tavolo poiché detto sport è il più praticato nelle Associazioni della GIAC. Assorgia (Cagliari) ringrazia Dat­ tilo per le cortesi espressioni avute nei confronti di Cagliari organizzatore dei compicciati di atletica leggera. Richiama gli accompagnatori delle rappresentative ad una maggiore responsabilità per im­ porre agli atleti la disciplina necessaria al nostro ambiente. Si dichiara contra­ rio al doppio cartcEinamento e vuole dei limiti precisi. Chiaudano \ Torino-1 chie­ de di evitare le finali nazionali in pe­ riodo di esami. Nieolini vuole una suddivisione circa lo sci in due categorie: vzllìgicni e cittadini. Migliori \Mi!ano) presenta un ordine del giorno sull'aero­ modellismo. rilevando come Cilicio e ci­ clismo siano mali ne.vssitri e non benenci in quanto i gioccrii ri si orienta­ no solo per mire di gii«:<l<>gno. SortoZinea le affermazioni di Milano ncITaeromodellismo in campo nazionale cd internazionale. Legg»' Fordine del giorno che successivamonte trasforma in "raceomandazione" per il onoro Consiglio. Pinta illustra Fattività dei gioì .inissimi nelle nazioni europee più progredite e chiede la istituzione per questi di un triathlon atletico e di un programma na­ tatorio più rnsto. Belletti (Koma) gerisce l'opporiunità di creare altre Commissioni l'ccniehe e raeeomand i la diffusione deiT.ieronxHleUismo e del moteicie'lism*» di regole»irà. liaspariui t Mo­ dena' è contrarie) alFetboliaione della fi-


naie nazionale di pallavolo per la cate­ goria giovanissimi, come anche quella della Categoria C nella pallacanestro ; chiede la diffusione del pattinaggio su strada. II Rappresentante di Pavia invita la Presidenza ad occuparsi presso la Federcalcio perché la Convenzione sia resa operante in ogni, provincia, e sug­ gerisce l'inserimento degli "ostacoli” nei programmi di atletica leggera. Ceri (Trento) lamenta l’assenza di molti con­ gressisti durante la discussicele tecnica, raccomanda maggiore responsabilità nel­ la preparazione degli atleti e chiede alla Presidenza di curare particolarmente la parte logistica nelle finali nazionali.

Il Presidente Bortolozzi a chiusura degli interventi, insiste sulle decisioni di mantenere in vita la finale nazionale del Tennis da Tavolo. Espone partico­ lari situazioni nell'attività federale risol­ ti singolarmente nelle varie provincie. Chiede alla Presidenza l’inserimento nel­ l'atletica della marcia e delle corse ad ostacoli. Termina ringraziando a ctonie del Congresso il Direttore Tecnico ed i collaboratori tecnici. A tutti gli interventi il Comm. Dattilo risponde esaurientemente assicurando che se il bilancio lo consentirà il pro­ gramma sarà senz’altro più vasto. 3»

La terza ed ultima giornata del Ccdgresso è riservata alle elezioni del nuo­ vo Consiglio Direttivo e quindi dei no­ ve Consiglieri, da aggiungere a quelli nominati dalla GIAC.

La giornata è aperta con la S. Messa celebrata da S.E. Mons. Montini che pronuncia un elevatissimo discorso sot­ tolineando la funzione educatrice e mo­ rale dello sport cristiano. In apertura del Congresso Mons. Sargolini tratta la importante problema degli assistenti pre­ cisando come occorra migliorare la pre­ parazione in campo sportivo organizza­ tivo e sportivo, ben s’intende del clero ma anche quella spirituale dei tecnici E’ lieto che il CS.I. abbia accolto con favore Don Nicola e assicura la piena collaborazione della GIAC. Mentre ha inizio il lavoro della Com­ missione Elettorale e si danno per lette le Commissioni Tecniche inviate a suo tempo ai Comitati Provinciali e Zona­ li, ha inizio la discussione sulle singo­ le attività.

Per l’atletica leggera Zurli chiede lo inserimento della gara ad ostacoli, l'a­ bolizione dei duecento metri piani, la conferma dei. 1500. Benedetti dice di ri­ durre le specialità o potenziarle a grup­ pi e di mantenere la stessa età per fasi provinciali e nazionali. Bellezza vuole In distanza della Corsa Campestre sui quattro chilometri, insiste sulle finali re­ gionali e suggerisce di portare in fase nazionale le prime cinque misure regio-

nuli delle provmcie maggiori.. Non è d'accordo sulla classifica dei Comitati. Gandolfi chiede il triathlon per gli aspi­ ranti ed il pentathlon per gli juniores. Brescia è contrario al salto con Fasta e vuole Leve atletiche. Assorgia non è di accordo per le fasi regionali e dice co­ me molte provincie non possano fare il salto agli ostacoli per mancanza di attrezzi. Agli interpellanti risponde il Presidente della Commissione per l'a­ tletica leggera Cav. Bolletta chiarendo tutte le situazioni.

Per il Nuoto, il Rappresentante di Ta­ ranto chiede sia permesso alle società del CSI di affiliarsi anche alla FIN e di svolgere attività federale. Rispon­ de il Presidente della Commissione Nuoto doti. De Zucca soffermandosi in particolare modo sulla attività federale. Per il Calcio, Sincri (Milano) osserva come il nord non sia stato trattato bene circa la finale nazionale del Campiona­ to Ragazzi, sottolineando in particolare che l’eliminatorie regionale è durata un mese. Consiglia l'istituzione di gironi più razionali. Mastino (Roma) dice che il sistema di punteggio per il calcio nei confronti della classifica nazionale non và e tratta anche la questione dell'età. Bertolini (Parma) critica il sistema del­ le fasi provinciali e regionidi specie nel­ le regioni più affollate di squadre: troppe partite in troppo breve tempo. Ri­ sponde per il calcio il Presidente Dattilo.

Le discussioni sulle singole attività vengono brevemente interrotte per il sa­ luto di Gedda ai congressisti, applaudìtissimo. dopodiché Carrea presenta un ordine del giorno che il Presidente Bor tolozzi legge e con la quale il Congresso esprime al Prof. Gedda l’immensa gra­ titudine per l’opera svolta e il vivo de­ siderio che egli continui a presiedere il CSI.

Risponde ancora il prof. Gedda, par­ ticolarmente commosso delle espressioni, dei congressisti, assicurando che Presi­ dente o non Presidente del CSI nella sua qualità di Presidente Generale dell’Azione Cattolica Italiana egli ha il dovere e il compito di occuparsi e se­ guire lo sport cattolico e quindi le sue ramificazioni. Lo conforta c lo sorregge in partico­ lare lo spirito di famiglia dimostrato nel CS.I. ed assicura che finché avrà al suo fianco dirigenti quali Don Nicola. Notorio, Porgili. Dattilo. Bertocco, Burdisso ed altri egli proseguirà nella di­ rezione dell'Ente chiedendo non solo la collaborazione affettuosa dei dirigenti centrali, ma di tutti i dirigenti del C.S.I.

Riprende la discussione sulle attività agonistiche con le. Bocce. Abre (Alessan­ dria) tratta ampiamente il problema del giuoco delle bocce illustrando i suoi be­ nefici specie nel.settore sociale.

Risponde il componente della Com­ missione d'Ovidio a nome del Presidente Comm. Roano. Per il Ciclismo, Natalizia < Roma) la­ menta l'assenza al Congresso delFUVl di un rappresentante del C.S.I. Chiede che non sia abolito il Compicciato a squadre e dice che non devono esistere preoccupazioni circa il periodo di tesse­ ramento. Don Cubattoli (Firenze) chie­ de maggiori garanzie circa la Conven­ zione con FUTI e dice conte l’UTSP co­ mandi in Toscana. Agnellini suggerisce di dedicare maggiori cure agli esordien­ ti. Risponde il V. Presidente della Com­ missione Carlo Bianchi. Dopo un intertervento di Paschetta per precisare come non abbia risposto all’inizio della C.T.N. del Ciclismo perché rappresentasse il CS.I. al Congresso delFU.V.I. in quanto 10 scorso anno gli era stato affidato lo incarico che all’ultimo momento per in­ capacità o per altre ragioni, gli era sta­ to tolto, si passa alla discussione sulla pallacanestro. Sineri (Milano) chiede il ripristino della Categoria C. Dello stes­ so parere sono anche Agnellini e Pioto di Roma. Quest'ultimo discute sulla dop­ pia veste di arbitri-allenatori. Risponde 11 Presidente delia C.T.N. Garcea. Per la Pallavolo, Agnellini (Brescia) insiste sul mantenimento della fase na­ zionale del Campionato Giovanissimi. Per il Tennis da Tavolo, intervengono a favore della Finale Nazionale, Gandol­ fi e Gallingani, oltre allo stesso Presi­ dente Bortolozzi che caldeggia l'interes­ se per il popolare giuoco. Risponde per le due specialità il Pre­ sidente delle Commissioni Filippo Dragotlo. Sul Tennis da Tavolo viene pre­ sentato un ordine del giorno che è ap­ provato all’unan ini ita. Per lo sci, Natalizia precisa come non sia il caso di chiamare campionati na­ zionali una manifestazione riservata ai soli comitati del nord. Vuole che tutti siano posti sulla stessa linea. Prende la parola il Comm. Dattilo per rispondere a Natalizia e per chiudere il ciclo delle conversazioni sulle singole attività. Carrea (Genova) illustra il funziona­ mento dell'assistenza medica nella sua provincia e offre la collaborazione de "Lo Sprint" per le provincie limi­ trofe. Dopo alcune dichiarazioni sul tes­ seramento Notorio chiude la mattinata con una interessante sintesi. Alle 15.30 i congressisti tornano a riunirsi nella sala del Congresso per la lettura del ver­ bale della Commissione Elettorale in ba­ se al quale risultano eletti i seguenti nuovi Consiglieri : Generoso Dattilo vo­ ti 707, Enzo Garabello voti 561, Angelo Murarti 563, Curzio Francescani -165, En­ rico Nosari 437, Giovanni Minelli 416. Nino Bellini 396. Gino Filippucci 339, Aldo Ceri 200. Con questo ultimo episodio si chiu­ de il 11’ Congresso nazionale del CSI.

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Ili II

simo ritornello: « E fammène una a me, fammélla po’ carità! ». Se l’ot­ timo allenatore degli azzurri si por­ tasse con la formazione a Monte­ vergine (tanto per suggerire una data: qualche giorno prima di ospi­ tare al Vomero lo squadrone dell’Inter) si renderebbe conto a qua­ le profonda schiettezza fosse ispi­ rata la dichiarazione di Busini: « E' pellegrinaggio anche il gesto di stata una giornata di intima gioia Liedholm, che, compiuto oggi il quella trascorsa con i miei ragazzi trentunesimo anno di età, ha rice­ a Montevergine ». Non ci potrebbe vuto dai compagni una magnifica essere più eloquente riprova della « branche di rose rosse » che ha vo­ attualità degli scopi che il C.S.I. luto deporre ai piedi della Madonna persegue: rifarsi agli intramonta­ Schiavona. 11 gesto è dovuto al fa­ bili valori dello Spirito, i soli, che scino irresistibile della Madonna possano salvare lo Sport. per il lungo svedese che, come il La stampa sportiva si è sbizzar­ suo compagno Nordhal è prote­ rita nell’attribuirmi sentimenti anstante ». tipartenopei: « il gioviale padre Non so di certo quale grazia ab­ Massimo — abbiamo letto su ”11 bia chiesto Niels alla bellissima Mattino” — è stato particolarmente Madonna Bruna; ma un fatto è cer­ abile nel mettere la paprika a Toto: fu proprio la fatale rete segnata gnon per il ruolo che l’attende al da Liedholm a piegare il Napoli, Vomero contro Jeppson». E qui nell’accesissimo derby del Vomero. l’amico giornalista si sbaglia, di E chi ne ha fatte le spese? il pove­ grosso. Nel tranquillo clan rosso­ ro padre Massimo. Che colpa è la nero non ho visto che dei vecchi sua, se i bravi ragazzi di Morselli cari amici, che, pur adusi ai trionfi hanno sentito il bisogno di propi­ dello stadio, hanno sentito il biso­ ziarsi la buona Mamma Schiavona, gno di trovarsi in famiglia, di sen­ sprezzanti del vento e della piog­ tirsi giovani, accanto ad un giova­ gia? Resta sempre vero il classico ne sacerdote. ritornello di cui, ogni anno, le ca­ Né desterà meraviglia il sapere nore voci dei pescatori napoletani che mi riuscì molto facile seque­ fanno risuonare le vette della sacra strare qualche cosuccia, non del montagna: « Muntuvé, Muntuvé, tutto ortodossa, a quei cari atleti. quante grazie sai fa’! ». In fondo si comprende: sono giova­ Vogliamo sperare che ormai Mon- ni, ma sensibilissimi verso chi li zeglio, edotto dalla iterata felice ama. Tutto ciò può succedere quan­ esperienza degli ambrosiani, faccia do il diavolo si fa frate. P. Massimo D’Argenio, O.S.B. la sua seconda parte del popolaris­

AL C.S. I. DI MONTEVERGINE

ILDIAVDLD10BNA IN CONVENTO

La nuova si sparse in un baleno: il Milan sarebbe ritornato a Mon­ tevergine, in occasione della parti­ tissima del Vomere. E il Milan ven­ ne. Ma che differenza! Due anni or sono i « diavoli » si portarono sul Partente in veste di « Campioni de la Madunina »: avevano tutta l’aria di gran turisti. E poi ci fu un trion fo di sole e di azzurro in quel ra­ dioso mattino del 17 novembre ’51. Quest’anno, invece, uno spetta­ colo, ben diverso, ha colpito l’at­ tento osservatore. Appaiono all’im­ provviso, sul piazzale del Santuario dei gruppetti di giovani, aitanti: si differiscono tanto dai comuni pelle­ grini. Il loro tratto distinto e gio­ viale attira l’attenzione dei passan­ ti. Caso strano! Questi simpatici giovani giungono a piedi, ma non dalla mulattiera: vengono dalla ro­ tabile... E il vento turbina, impla­ cabile... La fitta nebbia li avvolge in un uggioso manto; ma i loro oc­ chi brillano di gioia. Chi saranno? Il primo della balda comitiva ad essere individuato è il ciclopico « pompiere » milanista : Gunnar Nordhal: « Vué, Nordhal, ci verimmo dimane ’o Vommero co’ Jeppesonne! » — vociano i pellegrini di Napoli. E Gunnar sorride, compia­ ciuto. E’ stato il comm. Busini a porta­ re, di nuovo, i suoi giovani ai piedi ! della Madonna di Montevergine; ed i è lui in testa alla formazione mi­ lanista, benché non sia troppo age­ vole riconoscerlo, intabarrato come è, nel pastrano. Sull’ultimo tornan­ te della nazionale il suo pullmann è rimasto imbrigliato in un ingor­ go di macchine; ma la vetta è stata raggiunta lo stesso, a piedi. Perciò un impertinente simpatizzante del CSI di Montevergine (nemico di­ chiarato del P. Massimo) scriveva su « Il Mattino » del 9 ottobre: « Con molti sforzi sono arrivati... ed a piedi quasi come pellegrini che hanno qualcosa di urgente da sottomettere all’ Altissima Patrona di quassù ». In realtà non è manca­ to neppure l’omaggio floreale. Lasciamo ancora una volta la pa­ rola all’avv. Scalpati: «Come dice­ vamo, due anni fa, v’era l’azzurro ed al Vomero andò bene. Stamane, Quando nel girone d’andata il Milan giocò al Vomero, i calciatori milanisti fecero per chi voglia interpretare l’orosco­ una visita a Montevergine. Presentiamo da sinistra: un tifoso. Nordahal, Sorensen, po non dovrebbe sfuggire oltre al Silvestri, Bergamaschi e P. Massimo.

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ili0 CAMPIONATO NAZIONALE DEI COMITATI PROVINCIALI - 1954 Anche il 11 Campionato Nazionale per i Comitali Pro­ vinciali ha avuto la più felice delle conclusioni, ancora una volta il Comitato Provinciale di Roma ha conseguito la vittoria, seguito vicinissimo dal C.P. di Bergamo, Brescia e Genova. Notevoli i piazzamenti di Pescara, Firenze, Fer­ rara e Molletta primo dei Comitati Zonali. Da rilevare che malgrado i punteggi di assegnazione fossero identici all'anno precedente, sono state raggiunte cifre superiori del 90% e ciò dimostra come tutti i Co­ mitati Provinciali e Zonali abbiano dato un contributo di lavoro veramente eccezionale e di ciò va data lode a tutti i dirigenti per la loro amorevole dedizione in favore del Centro Sportivo Italiano. Quest’anno per il III Campionato vi saranno delle mo­ difiche nei punteggi e delle innovazioni.

REGOLAMENTO 1) Sarà compilata una classifica generale dove vi sa­ ranno inclusi tutti i Comitati Provinciali e Zonali, inoltre si stabiliscono le seguenti suddivisioni per categorie:

Categoria A - per Unioni Sportive;

Comitati

Categoria B - per Comitati simo di 24 Unioni Sportive;

aventi

affiliate

aventi affiliate

oltre 25 un

mas-

Categoria C - riservata ai Comitati Zonali. Saranno . premiati, indipendentemente dai premi spet­ tanti nella classifica generale, i primi tre Comitati clas­ sificati per ogni categoria.

Nella classifica generale saranno premiati i primi 12 Comitali.

6) NeH’attuale Campionato verranno assegnati punteg. gi ai quei Comitati Comitali che organizzeranno: Corsi Arbitri e Giudici, Corsi Allenatori, Corsi Cronometristi, Corsi Di­ rigenti Tecnici, per qualsiasi specialità. Resta stabilito che per tutti i Corsi — ivi compresi quelli per dirigenti tecnici e allenatori — saranno ricono­ sciuti validi ai fini del punteggio sempreelté gli allievi, a fine corso, siano sottoposti a regolare esame di idoneità da Commissione Esaminatrice, la di cui composizione deve essere ratificata preventivamente dalla Direzione Tecnica Nazionale.

Per il presente anno saranno valide tutte le mattilestazioni ed i risultati relativi, a datare dal 1-11-53 al 31 ottobre 1954. Il criterio di assegnazione dei punteggi avverrà con lu seguente distinzione:

CAMPIONATI A CARATTERE NAZIONALE ATLETICA LEGGERA Organizzazione fase provinciale con un minimo di sei qualificati per ogni specialità. Minimo tre staffette clas­ sificate. Per ogni specialità (staffetta punteggio doppio! punti cinque. Partecipanti alle Finali Nazionali per ogni specialità (staffetta punteggio doppio): al 1. p. 60; al 2. p. 55; a) 3. p. 50; al 4. p. 45; al 5. p. 40; al 6. p. 35; al 7. p. 30; all'8. p. 25; al 9. p. 20; al 10. p. 15: all’ll. p. 10; al 12. punti 5.

2) Ogni manifestazione agonistica organizzata dai Coinitati Provinciali e iZonali, per avere diritto al punteggio :---------- .- approvata ......------- .q e guccessivaniente deve essere preventivamente omologata dalla competente Commissione ~ Tecnica Nazionale.

Corsa Campestre • minimo classificati 12. Organizza Organizza-­ zione fase provinciale p. 20. Finale Nazionale: al 1. p. 180; al 2. p. 165 al 3. p. 150 e così scalare di 15 punti fino al 12 classificato.

Quei Comitati che pur avendo avuto l'autorizzazione della competente Commissione Nazionale, ad organizzare qualsiasi tipo di gare, non invieranno entro 30 giorni dalla effettuazione della manifestazione i risultati con la rela­ tiva documentazione, non avranno diritto al punteggio.

BOCCE

3) Il criterio di assegnazione dei punteggi sarà valido anche per organizzazioni di manifestazioni agonistiche nel­ le quali parteciperanno squadre o singoli appartenenti alle Federazioni, purché vi facciano anche parte squadre o sin­ goli del C S.I. con il numero minimo stabilito per parte­ cipanti del C.S.I.. 4) I reclami per revisione dei punteggi dovranno es­ sere inoltrati alla Direzione Tecnica Nazionale entro 15 giorni dalla data della comunicazione ufficiale dei pun­ teggi assegnati o meno dalle competenti Commissioni Na­

Organizzazione fase provinciale <on un minimo di 20 partecipanti nelle tre specialità obbligatorie (singolo. coppia, terna), p. 15. Partecipazione fase regionale, p. IO. Finalisti nazionali: al 1. classificato : singolo p. 66, coppia p. 43, terna p. 60; al 2. p. 33, p. 44, p.55; al 3. p. 30, p. 40, p. 50; al 4. p. 27, p. 36. p.45; al 5. p. 24, p. 32, p. 40;al 6. p. 21, p. 28, p 35; al 7. p. 18, p. 24. p. 30; all’8. p. 15. p. 20, p. 25; al 9. p. 12, p. 16, p. 20; al 10. p. 9, p. 12, p. 15; all’ll. p. 6. p. 8. p. 10< al 12. p. 3. p. 4. punti 5.

CALCIO CAMPIONATO RAGAZZI provinciale

zionali.

Organizzazione fase punti 100.

5) Al Comitato Provinciale 1" classificato sarà asse­ gnata — dalla nostra Presidenza — la bandiera del C.S.I. con una fascia tricolore e con la specifica di « Comitato Provinciale di.,... Campione d’Italia 1953-54 »,

Partecipazione fase regionale p. 50. Fase interregionale: al 1. p. 200; al 2. p. 150; al 3. p. 100; al 4. p. 50. Finale Nazionale: al 1. p. 500; al 2. p. 375; al 3. punti 250; al 4. 125.

( minimo

4

squadre)

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MANIFESTAZIONE E CAMPIONATI A CARATTERE LOCALE E PROVINCIALE

CICLISMO Organizzazione fase provinciale minimo IO classificati (per ogni categoria e specialità, gara a squadre punteggio doppio) p. 10. Finale Nazionale t per ogni categoria <• specialità, gara a squadre punteggio doppio): al 1. p. 60; al 2. p. 55; al 3. p. 50; al l. p. 45; al 5. p. 40; al 6. p. 35; al 7. p. 30; all’8. 1». 25; al 9. p. 20; al 10. p. 15; all’11. p. 10; al 12. punti 5.

Verranno inoltre assegnati i seguenti punteggi vale­ voli esclusivamente per l’attività a carattere locale e pro­ vinciale (con esclusione cioè di tutte quelle prove sopra previste e che prevedono il passaggio a fasi superiori: Re­ gionali. Interregionali Nazionali). ATLETICA LEGGERA

TROFEO DELLA MONTAGNA Finale Nazionale: al 1. p. 96; al 2. p. 88; al 3. p. 80; al 4. p. 72; al 5. p. 61: al 6. p. 56; al 7. p. -18. all’8. punti 40; al 9. p. 32; al 10 p. 24; all 11. p. 16; al 12 p. 8.

CORSA CAMPESTRE

N U O T 0 Organizzazione fase provinciale (minimo 6 atleti clas­ sificati per ogni gara, minimo 4 staffette destinate per ogni gara staffetta punteggio doppio) per ogni specialità punti 10.. Finale Nazionale (per ogni specialità, staffetta punteggio doppio): al 1. p. 60; al 2. p. 55; al 3. p. 50; al 4. p. 45; al 5. p. 40; al 6. p. 35; al 7. p. 30; ull'8. p. 2. al 9. p. 20; al 10. p. 15; all’11. p. 10; al 12. p. 5.

CAMPANILI

carattere locale o provincia­ Per ogni manifestazione le con un minimo di 6 qualificali in gare individuali ed un minimo di tre staffette classificate in ogni prova per ogni specialità (staffetta punteggio doppio) p. 5.

MARINI

Prova unica m. 25. Punteggio di p. 20 purché abbiano un minimo di 10 classificati ; punti 30 oltre i 20 classificali. Gare in linea su mare, fiume e lago. Con un minimo di 10 classificati p. 15.

PALLACANESTRO Organizzaz.ionc fase provinciale I minimo 1 squadre), p. 50. Partecipazione fase regionale p. 30. Fase interregionale: al 1. p. 100; al 2. p. 75; al 3. p. 50; al 1. p. 25. Finale nazionale: al 1. p. 320; al 2. p. 240; al 3. p. 160; al 4. p. 80.

PALLAVOLO Organizzazione fase provinciale (minimo 4 squadre) p. 50. Partecipazione fase regionale punti 30. Finale nazionale: al 1. p. 360; al 2. p. 330; al 3. punti 300; al 4. p. 270 al 5. p. 210; al 6. p. 210; al 7. p. 180; al1'8. p. 150; al 9. p. 120; al 10. p. 90: all’11. p. 60: al 12. p. 30.

carattere locale o provinciale con un Per ogni gara minimo di 12 classificati p. 20. B O C C E

Per ogni manifestazione con le tre specialità obbliga­ torie (minimo 20 partecipanti complessivi) p. 15. CALCIO

Per ogni manifestazione (Tornei, Coppe, Campionati) a carattere locale e provinciale con un minimo di 4 squa­ dre p. 50. Per tornei a 7 giocatori punti 25. minimo 1 squadre. CICLISMO Per ogni corsa organizzala con un minimo di 10 corridori classificati per ogni categoria o specialità (a squadre, minimo 3 squadre, punteggio doppio) punti 10. Per le gare su pista (minimo 4 concorrenti per specialità) ver­ ranno assegnati 5 punti (a squadre punteggio doppio) per ogni specialità c categoria di corridori. Le gare di velocità disputate su strada vengono consi­ derate come se effettuate su pista.

NUOTO

Per ogni manifestazione a carattere provinciale con minimo 20 atleti partecipanti complessivi. Ogni specialità (staffetta punteggio doppio) p. 10 - minimo tre staffette. PALLACANESTRO

Per ogni manifestazione a carattere provinciale con un minimo di 4 squadre partecipanti p. 50.

S C I

Organizzazione fase provinciale (minimo IO atleti gara complessivi-staffetla punteggio doppio) per ogni specialità p. 10.

Partecipazione fase zonale p. 20. Finale Nazionale (per ogni specialità - staffetta punteggio doppio): al 1. punti 18; al 2. p. 44; al 3. p. 40; al 4. p. 36; al 5. p. 32; al 6. p. 28; al 8. p. 24. all’8. p. 20; al 9. p. 16; al 10; p. 12; aH'll. p. 8. al 12. p. 4; Per la Categoria dei « Campanili Alpini t> i punteggi saranno identici ------ .2„....^i a quelli della categoria normale.

TENNIS D/\ TAVOLO Organizzazione fase provinciale (minimo 20 giuocatori complessivi nelle due specialità obbligatorie) p. 15. Partecipazione fase regionale punti 10. Finale Nazio­ nale: al 1. singolo p. 31 doppio p. 48; al 2. p. 33, p. 44; al 3. p. 30, p. 40; al 4. p. 27, p. 36; al 5. p. 24, p.32; al 6. p. 21, p. 28; al 7. p. 28; al 7. p. 18, p. 24; all’8. p. 15, p. 20; al 9. p. 12; all’11. p, 6. p. 8; al 12. p. 3, p. 4.

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PALLAVOLO Per ogni manifestazione a carattere con un minimo di 4 squadre partecipanti p. 50. S CI

Per ogni manifestazione organizzata con un minimo di 20 atleti complessivi. Ogni specialità (staffetta punteg­ gio doppio) p. 10.

TENNIS DA TAVOLO Per ogni manifestazione organizzala con le due specia­ lità. Minimo 25 giuocatori partecipanti complessivamente punti 15.

CORSI ARBITRI E GIUDICI — CORSO ALLENATORI — CORSO DIRIGENTI TECNICI

Candidati abilitati da 5 a 9: p. 150. Candidati abilitati da 10 a oltre: p. 250.


I PROGRAMMI ■ REGOLAMENTI hi

MHPiHin i: min usi

ATLETICA LEGGERA CAMPIONATI SU PISTA C.T. N. ATLETICA LEGGERA

Mario Bolletta, Roma Renato Magini, Roma Riccardo Bonarclli, Roma Cesare Bergonzoni, Roma Ettore Marcinomi!, Roma Oberdan Pascila, Roma Vincenzo Cristoni, Genova Carlo Covi, Trento Renato Tammaro, Milano

1) Il Centro Sportivo Italiano indice ed organizza, nei giorni e nella località che verranno tempestivamente fatte co­ noscere, con la collaborazione del loca­ le Comitato Provinciale c con l'appro­ vazione della F.l.D.A L„ i Campionati Nazionali di Atletica Leggera su pista.

2) Le specialità in programma sono: Corse piane: in. 800 in. 100 ni. 1500 in. 200 m. 5000 ni. 400 Marcia: ni. 5000 Sta]fette: 4 x in. 100 4 x ni. 100 Salti: in alto - in lungo Lanci: del peso (kg. 7.257) del disco (kg. 2) del giavellotto (gr. 800)

3) Ai Campionati potranno parlecipare! gli atleti nati dal 1° gennaio 1934 al 31 dicembre 1937, tesserati per una Unione Sportiva affiliata al C.S.I., con tessera rilasciata non oltre il 31 luglio 1954. Gli atleti che svolgono anche attiviti! federale non debbono essere classificati prima e seconda Serie dalla F.I.D.A.L., quelli classificati terza Serie debbono essere tesserati per la stessa Unione Sportiva affiliata al C.S.I. per la quale prendono parte ai Campionati, od an­ che per i Comitati Provinciali ove que­ sti, in mancanza di altre Unioni Spor­ tive della Provincia, siano essi stessi affiliati alla F.l.D.A.L.

Dai Campionati sono esclusi gli atle­ ti comunque tesserati per altri Enti Sportivi. 4) I Comitati Provinciali che inten­ dono di partecipare ai Campionati .Na­ zionali, dovranno aver organizzato, in una o più prove, i Campionati Provin­ ciali, nelle specialità nelle (piali inten­ dono di concorrere. Il termine utile per l’effettuazione dei Campionati Provinciali scadrà 20 giorni prima della data d’inizio dei Campiona­ ti Nazionali, ma i Comitati Provinciali che li avranno effettuati con molto an­ ticipo, potranno far svolgere prove sup­ plementari ed integrative sino a 20 gior­ ni prima della data stessa, fermi restan­ do i termini di tesseramento degli atle­ ti, come è indicato all’Art. 3. Gli atleti dovranno aver disputato, nelle stesse specialità nelle quali in­ tendono di partecipare alla Finale Nazonale, i rispettivi Campionati Provin­ ciali.

5) I regolamenti dei Campionati Pro­ vinciali dovranno essere redatti secondo lo schema predisposto dalla Commissio­ ne Tecnica Nazionale, che verrà distri­ buito a suo tempo.

6) Ogni concorrente potrà partecipare a due gare individuali oppure ad una gara individuale e ad una staffetta, op­ pure alle due gare a staffetta. I concorrenti che partecipano alla ga­ ra di corsa dei m. 800, ni. 1500. ni. 5000 ed alla gara di marcia dei ni. 5000, non potranno partecipare ad altre gare. 7) Ogni Comitato Provinciale potrà iscrivere un solo concorrente per eiascuna specialità ed una sola squadra per ciascuna staffetta.

8) Le Finali Nazionali si disputeran­ no nella seconda metà di Settembre o nella prima metà di Ottobre. 9) Le iscrizioni alle Finali. Nazionali dovranno pervenire alla Commissione Tecnica Nazionale per l’atletica legge­ ra — Via della Conciliazione, 1 — Ro­ ma, entro il giorno che verrà tempe­ stivamente fatto conoscere e che sarà determinato con almeno quindici giorni di anticipo sulla data fissata per le Fi­ nali Nazionali.

10) Le domande d'iscrizione, redatte su appositi moduli, dovranno contene­ re: cognome c nome dei concorrenti, età, Unione Sportiva alla quale appar­ tengono, numero della tessera e data del rilascio della medesima, eventuale ■ numero della tessera della F.I.D.A.L., misure c tempi migliori ottenuti nelle prove di Campionato Provinciale, per ■ le specialità nelle (piali l'atleta intende di partecipare. 11) Ogni Comilato Provinciale potrà iscrivere, oltre al titolare per ciascuna specialità, una riserva che abbia gli stes­ si requisiti prescritti per il titolare. Eventilali sostituzioni c variazioni nella formazione delle squadre rappresentati­ ve saranno ammesse soltanto fra il ti­ tolare e la riserva preventivamente iscritti.

12) Verranno classificali n. 12 atleti per ciascuna specialità ed altrettante staffette. Al vincitore di ciascuna specialità ed ai componenti di ciascuna staffetta vin­ citrice verranno assegnate le maglie dai colori del C.S.I. con Io scudetto di « Campione ». 13) Per la classifica di rappresentan­ za verranno attribuiti 12 punti ai Co­ mitati Provinciali, ai quali appai tengo­ no i vincitori di ciascuna specialità, li Il punti ai Comitati ai quali appartengono i secondi classificati e così di seguito sino ai dodicesimi classificati per i qua­ li verrà assegnato un punto. Per le staffette il punteggio verrà rad­ doppiato. Risulterà vincitore il Comitato Provin­ ciale che avrà totalizzalo il maggior numero di punti; a parità di punti decide­ ranno i migliori piazzamenti, uno pet­ tino. 14) Le gare si svolgeranno secondo il programma-orario che verrà tempestiva­ mente comunicato. I concorrenti do­ vranno trovarsi a disposizione delle Giu­ rie. in regolare costume di gara. 45 mi­ nuti prima dell’inizio di ciascuna gara. 15) Le Giurie saranno formate da Giudici di Cara e da Cronometristi del­ le rispettive Federazioni.

16) Eventuali reclami dovranno esse­ re presentati al Giudice Arbitro, accom­ pagnati dalla tassa di L. 500, non oltre 30 minuti dal termine della gara alla quale si rfiferiscono. 14) I rappresentanti dei Comitali Pro­ vinciali e gli accompagnatori delle Squa-

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dre partecipanti dovranno trovarsi nel­ la località che verrà a suo tempo indi­ cata. la sera precedente l’inizio dei Cam­ pionati, per il ritiro dei numeri di ga­ ra e per ricevere le ultime disposizioni inerenti alle gare stesse. Essi dovranno anche consegnare le tessere degli atleti partecipanti per le oportune verifiche, nonché un documento d’identità perso­ nale di ciascuno, contenente la data di nascita. 18) La Commissione Tecnica Naziona­ le si riserva la facoltà di sottoporre a visita medica preventiva gli atleti partecipanti. 19) Potranno essere esclusi dalla par. tecipazione ai Campionati Nazionali gli atleti e le squadre rappresentative

CORSA

20) 11 Centro Sportivo Italiano ed sitoi collaboratori ineH'organizzazione __ ; dei Campionati declinano ogni ..i e qualsiasi responsabilitài p--per quanto potesse accadere ai concorrenti,.. a terzi ed alle cose, prima, durante c dopo le gare. 21) Per (pianto non è previsto in ordine tecnico dal presente | regolamento e per (pianto noni in opposizione con esso, si fa riferimento al Regolamento tecnico della F.I.D.A !..

CAMPESTRE

1) Il Centro Sportivo Italiano indice ed organizza, nel giorno e nella località che verranno tempestivamente fatte conoscere. con hi collaborazione de) lo­ cale Comitato Provinciale e con l’approvazione della F.I.D.A.L. il Campiona­ to Nazionale di Corsa Campestre per l’anno 1954.

2) Al Campionato potranno partecipa, re gli atleti nati dal 1" gennaio 1934 al 31 dicembre 1937, tesserati per una Unio­ ne Sportiva affiliata al C.S.I., con tes­ sera rilasciala non oltre il giorno 11 feb­ braio 1954. Gli atleti che svolgono anche attività federale non debbono essere classificati I e II Serie dalla F.I.D.À.L.; quelli clas­ sificati III Serie debbono essere tesse­ rati per la stessa Unione Sportiva affi­ liata al C.S.I. per la quale prendono par­ te al Campionato, od anche per i Comitati Provinciali ove questi, in inancanza di altre Unioni Sportive della Pro­ vincia, siano essi stessi affiliati alia F.I.D.À.L. Dal Campionato sono esclusi gli atleti comunque tesserati per altri Enti Spor­ tivi.

3) I Comitati Provinciali che intendo­ no di partecipare al Campionato Na­ zionale, dovranno aver organizzato i Campionati Provinciali in almeno tre prove, sulle distanze di ni. 1.500, ni. 2.500 e m. 3.500, da effettuarsi nell’ordine, non oltre il giorno 28 febbraio 1954. 4) I Comitati Provinciali che avranno organizzato il Campionato in tre piove, potranno iscrivere alla Finale Nazionale un numero massimo di due atleti, quelli che lo avranno organizzato in cinque o più prove, potranno iscrivere tre. Gli atleti, per essere ammessi -siila Finale Nazionale, dovranno aver dispu­ tato e portato a compimento almeno due prove nella fase provinciale. 5) La Finale Nazionale si disputerà, sulla distanza di ni. 4000 circa, il gior­ no 14 od il giorno 21 marzo 1954.

6) Le iscrizioni alla Finale Nazionale dovranno pervenire alla Commissione Tecnica Nazionale per l’atletica legger.i — Via della Conciliazione, 1 Roma —

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«•he non avranno ottemperato alle dispo­ sizioni del presente regolamento. Potranno inoltre essere esclu-i gli atle­ ti che, a giudizio insindacabile delia Commissione Tecnica Nazionale, no» avranno conseguito nei Campionati Pro­ vinciali, risultati che giustifichino la lo­ ro ammissione alla fase nazionale.

entro il giorno che verrà tempestivamen­ te fatto conoscere e che sarà determina­ lo con almeno dieci giorni di anticipo sulla data che verrà fissata per la Fi­ nale Nazionale. 7) Le domande d’iscrizione, redatte su appositi moduli, dovranno contene­ re: cognome e nome dei eolie irretiti, età, Unione Sportiva alla quale apparten­ gono. numero della tessera e data del rilascio della medesima, eventuale nu­ mero della tessera FIDAL classifica ri­ portata nelle prove di Campionato Pro­ vinciale. 8) I Comitati Provinciali riceveranno tempestivamente conferma dell’accetta­ zione delle iscrizioni, in mancanza del­ la quale gli atleti iscritti non potranno partecipare al Campionato e non avranno diritto a rimborso spese. 9) La Commissione Tecnica Naziona-

le si riserva di disporre il controllo me­ dico dei concorrenti.

10) II percorso di gara, verrà indicato con frecce, bandierine, c orlandoli, ecc. Il tempo ma'sinio scadrà 6 minuti do­ po l’arrivo del vincitore. 11) AI vincitore verrà assegnata la maglia dai colori del C.S I. con lo scudetto di « Campione ». 12) Per la classifica di rappresentanza dei Comitati Provinciali verranno attri­ buiti al vincitore tanti punti quanti so­ no gli atleti partenti, al secondo arri­ vato un punto in meno e così di seguito sino all'ultimo arriveato in tempo mas­ simo. Risulterà vincitore il Comitato che avrà totalizzato il maggior numero di punti; a parità di punti deciderli il mi­ glior piazzamento.

13) Alle Unioni Sportive alle quali appartengono i migliori classificali, ver­ ranno assegnati tre premi, con avverten. za che a ciascun Unione Sportiva non potrà essere assegnato più di un premio. 14) Eventuali reclami, accompagnati dalla tassa di L. 500, potranno essere presentati al Giudice Arbitro entro mez­ z'ora dalla scadenza del tempo massimo. 15) Gli atleti dovranno esibire, la se­ ra precedente la gara, la propria tesse­ ra ed un documento d’identità persona­ le, contenente la data di nascita. 16) Il Centro Sportivo Italiano ed i suoi collaboratori nell’organizzazione del Campionato declinano ogni e qual­ siasi responsabilità per (pianto potesse accadere ai concorrenti, a terzi ed a co­ se, prima, durante e dopo la gara.

17) Per quanto non contemplato dal presente Regolamento, vige quello della F.I.D.À.L.

TORNEO DELLE LEVE ATLETICHE 1) 11 Centro Sportivo Italiano indice ed organizza per l’anno 1951 un Torneo Provinciale delle Leve Atletiche, sulle seguenti specialità: Lancio del peso < Kg

5)

Salto in lungo Staffetta ni. 800 + 400 + 200 + 200

2) Al torneo potranno partecipare atleti nati negli anni 1936, 1937, 1938, tesserati per una Unione Sportiva affi­ liata al C.S.I. per l’anno 1954, tenendo presenti le disposizioni di cui al succes­ sivo Art. 5. 3) Il Torneo si svolgerà attraverso pro­ ve preparatorie locali da effettuarsi dal 22 marzo al 27 giugno e due prove pro­ vinciali da effettuarsi nei giorni 4 ed Il luglio. 4) Le prove preparatorie locali po­ tranno essere effettuale su attrezzature regolamentari o di fortuna, quelle Pro­ vinciali esclusivamente su stadi o cam­ pi regolamentari.

Per l’esecuzione delle prove a staffet­ ta, nella fase preparatoria si potrsi sce­ gliere un tratto stradale pianeggiante e per quanto possibile rettilineo, sul qua­ le si misureranno con la massima esat­ tezza 800 metri, da percorrersi in andata dal primo componente; sullo stesso trat­ to si misureranno, in ritorno, le distan­ ze di ni. 400, 200 e 200, da percorrersi successivamente e rispettivamente dal secondo, dal terzo : dal quarto compo­ nente.

5) Alla loro prima prova preparatoria locale saranno ammessi anche atleti non tesserati; essi però per poter parteci­ pare alle prove successive dovranno pre­ ventivamente tesserarsi per l’Unione Sportiva che li ha iscritti.

Ai primi tre classificati in ciascuna specialità ed ai componenti la staffetta prima classificata (minimo tre squadre partecipanti), qualora non fossero anco­ ra tesserati, verrà concessa la tessera gra­ tuita per l’anno 1954.


6l Le prove preparatorie potranno essere organizzate in numero illimitato nel periodo di cui all’art. 3, ma ciascu­ na dovrà comprendere la staffetta ed al­ meno una delle altre specialità.

B

9) Le classifiche individuali e di rap­ presentanza nonché le premiazioni, lau­ to nelle prove preparatorie quanto in quelle provinciali, saranno stabilite a criterio degli organizzatori.

10) In base ai risultati delle prove pro­ vinciali saranno compilate tre Classifi­ che nazionali: una individuale per cia­ scuna specialità e per le staffette; una delle Unioni Sportive ed una dei Comi­ tati partecipanti. Per le classifiche individuali e per le staffette verrà tenuto conto del risultato migliore conseguito in una delle prove.

Per la classifica di rappresentanza del­ le Unioni Sportive si terrà conto dei due risultati migliori conseguiti da due differenti atleti in una delle due prove e dal miglior risultato della staffetta. Per la classifica di rappresentanza dei Comitati si terrà conto dei tre migliori risultati individuali e dei due migliori risultati delle staffette. I risultati verranno valutati secondo apposite tabelle.

11) Premiazioni per la classifica uàzionale individuali e di staffette.

12 premi per ciascuna specialità. 48 premi per i componenti le piime 12 staffette. 12 premi alle Unioni Sportive.

Alle prove dei Tornei Provinciali sa­ ranno presenti componenti della Com­ missione Tecnica Nazionale o Dirigenti Tecnici periferici di altre Province, de. bitamente delegati.

Per poter concorrere alle premiazioni nazionali è necessaria la partecipazione a ciascuna giornata del Trofeo di alme­ no 12 concorrenti nelle prove individuali e di almeno tre squadre staffette.

E

sarà fatto in base alla data apposta sul cartellino stesso dall'ufficio centrale tes­ seramento.

C.T.N. BOCCE Giovanni Beano, Roma Angelo D’Ovidio, Roma Arrigo Battaglili!, Roma Benedetto Fabris, Roma

3) 11 Campionato si svolgerà con l’ap­ plicazione delle norme contenute nel Regolamento tecnico nazionale (punto, rafia e bocciata) in vigore nell’UFIB.

1) La Presidenza Centrale indice c la Commissione Tecnica Nazionale orga­ nizza per il 1954 il IV Campionato Na­ zionale di Rocce.

2) Potranno partecipare al Campiona­ to tutti i tesserati del C.S.I. per il 1951 anche se classificati in altre Federazio­ ni Bocciofile. Per partecipare alla finale nazionale gli atleti dovranno essere in possesso del cartellino C.S.I. da almeno 60 giorni. Il computo di tale periodo

c

A

L

4) Categoria di Partecipanti: Allievi, nati nel 1936 e dopo; .Adulti, nati nel 1935 e prima. 5) Specialità nelle Formazioni: per am­ bedue le categorie, le gare si svolgeran­ no nelle formazioni: singolo, coppia e terna.

6) Fasi di Svolgimento: selezione pro­ vinciale valevole per il titolo, entro il 15 luglio 1954; selezione regionale va­ levole per il titolo, entro il 15 agosto 1954; gara finale valevole per il titolo nazionale, entro il 20 settembre 1954.

c

I

O

CAMPIONATO NAZIONALE " RAGAZZI „ 1953-54 C.T.N. CALCIO

Generoso Dattilo, Roma Eraldo Rossi. Roma Giacomo Ferrerò, Roma Renato Bernini, Roma Giuseppe Di Tommaso. Roma Renato Federici, Roma Giovanni Di Paolo, Roma Costante Minoia, Bergamo Renzo Puccctti, Lucca Ugo Rozio, Verona Mario Siddi, Cagliari Giuseppe Postiglione, Genova

n. 12 premi ai Comitati.

12) Tutte le prove dovranno svolgersi con l’intervento di Giudici di Gara del­ la F.I.D A.L. ed i risultati dovranno essere firmati dal Giudice Arbitro.

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C

IV. CAMPIONATO NAZIONALE

7) Le prove provinciali, dovranno com­ prendere, tutte e due. le tre specialità in programma. 8) Alle prove provinciali saranno am­ messi i primi classificati attraverso le prove preparatorie, in ragione di tre atleti per ciascuna specialità individuale e di una squadra staffetta per ciascuna Unione Sportiva.

o

Art. 1. • Il Centro Sportivo Italiano indice, tra le Unioni Sportive ad esso affiliate il Campionato Nazionale per squadre « Ragazzi * per la stagione 1953-54.

Art. 2. . Al Campionato possono par­ tecipare i giuocatori nati dal 1 gennaio 1935 al 31 dicembre 1939.

Art. 3 - 1 giuocatori debbono essere in possesso della tessera rilasciata dal C.S.I. per l’anno sportivo 1953-54 re­ golarmente punzonata e comprensiva dell’assicurazione contro gli infortuni.

Art. 4 - 11 Campionato si svolgerà nelle seguenti fasi: «) provinciale, che deve essere por-

tata a termine entro il 15 aprile 1954; bl regionale, ■ che deve essere portala i termine entro il 15 maggio 1954; c) interregionale, che deve essere portata a termine entro il 15 giugno "54; <7) nazionale, che si disputerà entro il 30 giugno '54. Art. 5 - La fase provinciale sarà curata dai Comitati Provinciali Cile costi­ tuiranno all’uopo una Commissione Tec­ nica formata da un rappresentante del. la F.I.G.C. I presidente della Commis­ sione), uno deH’AjI.A. (delegato tec­ nico I e tre rappresentanti del C.S.I.

Art. 6 - L’organizzazilone della fase regionale sarà curata amministrativamente dall’ispettore Regionale e tecni­ camente da una Commissione formata dai rappresentanti della FIGC e dell’AIA (presidente e delegato tee.), dai membri «Iella Sezione caldo della Pro­ vincia dove si svolgeranno gli incontri regionali e da un rappresentante delle Sezioni calcio delle proviacie parteci­ panti alla fase regionale. A detta Commissione Tecnica even­ tualmente sovraintenderà un membro della C.N.G.C. del C.S.I.

Art. 7 - La fase interregionale sarà curata amministrativamente direttamente dalla C.N G.C e tecnicamente da una Commissione formata dai rappresentanti della F.I.G.C. e dell’A.I-A., (presidente e deleg. tee), dai membri della Sezione calcio del Comitato Provinciale Orga-

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nizzatore e da un rappresentante delle Sezioni Calcio delle provincie parteci­ panti alla fase interregionale.

Art. 8. ■ Le classifiche di ciascuna fa­ se saranno stabilite con il sistema del punteggio in uso presso la F.I.G.C. Art. 9. - Alla finale regionale sarà am­ messa una sola squadra per provincia. I Comitati Zonali che svolgono attività in concomitanza col Comitato Provin­ ciale di giurisdizione, dovranno dallo stesso essere considerati come uno o più gironi del Campionato Provinciale e disputare le relative partite di finale.

Art. 10. - Le squadre vincitrici delle fasi provinciali saranno proclamate Cam­ pioni Provinciali del C.S.I. Le vincen­ ti le fasi regionali saranno proclamate Campioni Regionali del C.S.I. Art. 11. • Le domande d'iscrizione al Campionato vanno indirizzate ai Comi­ tati Provinciali accompagnate dalla tas­ sa d’iscrizione di L. 500.—, da iun deposito cauzionale di L. 5000.—, e da una dichiarazione comprovante o meno la disponibilità di un campo di giuoco, Ogni Unione Sportiva dovrà essere in regola la con ll'aftiliazione ’aftiliazione al C.S.I. e do­ vrà scrupolosamente osservare le norme sul tesseramento atleti a suo tempo ema­ nate dalla Presidenza del C.S.I. Gli atleti delle squadre partecipanti alle fasi interregionali e nazionali debbono essere stati tesserati prima del termine della fase regionale. Art. 12. - Rechimi. — Non sono animessi reclami di carattere tecnico. Per tutti gli altri, ivi compresa la posizione dei giuocatori, nella fase provinciale, i provvedimenti conseguenziali dovran­ no essere presi dagli Organi tecnici com­ petenti su reclamo di parte, purché pre­ sentato entro tre giorni dalla data di effettuazione della gara, in triplice co­ pia ed accompagnati dalla tassa di Li­ re 500. Copia del reclamo deve essere inviata contemporaneamente alla Unio­ ne Sportiva avversaria a mezzo lettera raccomandata, la cui ricevuta deve es­ sere allegata al reclamo. Per la seconda istanza i reclami debbono essere rimes­ si alla Commissione Nazionale Giuoco Calcio del C.S.I. (Via della Conciliazio­ ne, 1, Roma) in triplice copia, accompa­ gnati dalla tassa di L. 2000. e con le modalità della prima istanza. Tutti i re­ clami in seconda istanza, sempre nella fase provinciale, debbono essere inoltra­ ti entro cinque giorni dalla data di emissione del verdetto di prima istanza. Nelle fasi regionali, interregionali e na­ zionale i provvedimenti a carico dell’Unione Sportiva con giuocatori in posi­ zione irregolare verranno presi d’Ufficio dall’Organo tecnico competente. Reclami Fasi Regionali: I Istanza. • Da presentarsi alla Commissione Organizzatrice entro tre ore dal termine del­ la gara, in triplice copia ed accompagna­ ti dalla tassa di L. 1000. Copia del re­ clamo deve essere rimessa all’Unione Sportiva avversaria la cui ricevuta di ricezione deve essere allegata al recla­ mo stesso. II Istanza: Da inviarsi a mezzo rac­ comandata alla Commissione Nazionale

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Giuoco Calcio del C.S.I. (Via della Con­ ciliazione, 1 Roma) entro il giorno suc­ cessivo all’emissione del verdetto di pri­ ma istanza, in triplice copia ed accom­ pagnato dalla tassa di L. 3000. Copia del reclamo deve essere rimessa, sempre a mezzo lettera raccomandata, all’Unione Sportiva avversaria, la cui ricevuta deve essere allegata al reclamo stesso. Reclami Fasi Interregionali: 1 Istan­ za. - Con le stesse modalità della 1 istan­ za della fase regionale. II Istanza: Da presentarsi alla C.N.G.C., presente sul luogo di svolgimento delle gare, entro due ore dall'emissione del verdetto di prima istanza e con le modalità della II istanza della fase re­ gionale. Le modalità per i reclami nella finale nazionale verranno rese note successi­ vamente à mezzo comunicato ufficiale.

Art. 13 • Nell’eventualità che un giuucatore tesserato per la F.I.G.C. venga tesserato al C.S.I. senza il regolare nul­ la osta della società federata, verrà squa­ lificato dal C.S.I. per l’intera stagione calcistica. Alla Unione Sportiva di ap­ partenenza verranno date perdute le par­ tite alle quali il giuocatore ha preso parte senipreché, nelle fasi provinciali vi sia reclamo di parte. Nelle tasi successive verrà provveduto d’ufficio. Art. 14. - Durante il corso della sta­ gione non sono ammessi i passaggi di atleti tra Unioni Sportive del C.S.I. an­ che se provvisti di nulla osta. E’ fatta eccezione per il caso di inattività dell’Unione Sportiva di appartenenza.

Art. 15 - Ogni Unione Sportiva del C.S.I. partecipante al Campionato « Ra­ gazzi » può tesserare tre giuocatori no­ minativamente provenienti da società federali purché provvisti del regolare nulla osta della società di provenienza e purché non abbiano disputato per la stessa più di due partite ufficiali nel-

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la stagione in corso. Dalla presente clausola sono esclusi i giuocatori che hanno partecipalo, sempre nella stagio­ ne in corso, a gare di divisione nazio­ nale di serie A. R, C, campionato riser­ ve quarta serie e promozione regionale I tre giuocatori di cui trattasi non pos­ sono essere sostituiti nel corso della stagione, anche se, per qualsiasi ragione non potessero prendere parte alle gare di campionato.

Art. 16. . Le Unioni Sportive del C.S.I. che svolgono attività anche con la F.I.G.C. o Lega Giovanile ed i cui atleti abbiano fruito del duplice tesseramento (C.S.I.-F.I.G.C.) possono partecipare al nostro Campionato con un numero illi­ mitato di detti atleti purché essi non abbiano partecipato a nessuna gara uf­ ficiale per la F.I.G.C. o Lega Giovanile. E’ fatta eccezione per un massimo di tre atleti, sempre della stessa Unione Sportiva, che abbiano disputalo fino a due gare per la F.I.G.C. o Lega Giova­ nile escluse le categorie di cui ri pre­ cedente articolo 16. I nominativi di detti tre atleti debbono essere preventi­ vamente comunicati alla Commissione Provinciale e non possono più essere sostituiti nel corso del campionato pro­ vinciale, regionale, interregionale e nazinnale. Art. 17. - Per aver diritto a parteci­ pare alle fasi regionali e successive è in­ dispensabile l’effettuazione del Campio­ nato Provinciale con un minimo di quattro Unioni Sportive partecipanti il cui regolamento tecnico deve avere l’ap­ provazione preventiva della C.N.G.C. Il Campionato Provinciale deve svolgersi col sistema dei gironi all’italiana. Non sono comunque riconosciute le fasi pro­ vinciali svolle con il sistema della eli­ minazione diretta. Art. 18. - Per quanto non contempla­ to nel presente regolamento vigono i re­ golamenti tecnici ed organici della F.I.G.C.

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CAMPIONATI NAZIONALI SU STRADA C.T.N. CICLISMO

Giuseppe Stinchelli, Roma Carlo Bianchi, Bergamo Riccardo Bonarelli, Roma Franco Mealli, Roma Armando Latini, Roma Gino Quattrocchi, Roma Raffaele Grandi, Roma Antonio Pini, Treviso Corrado Pontalti, Trento 1) Il Centro Sportivo Italiano indice i Campionati Nazionali Ciclistici su etra-

da per l’anno 1954, per le Categorie: Esordienti, Allievi e Dilettanti Juniores e Seniores.

2) I Campionati verranno disputati nelle sedi e nelle date che saranno fatte conoscere tempestivamente e l’organizza­ zione sarà demandata ai Comitati Pro­ vinciali od alle Unioni Sportive delle sedi nelle quali si disputeranno. 3) Le gare si disputeranno su percorsi di sviluppo che verrà stabilito in segui­ to, in armonia con le disposizioni che verranno emanale in merito dall’U.VJ. 4) Ai Campionati saranno ammessi corridori delle rispettive Categorie, tes­ serati per Unioni Sportive affiliate al C.S.I., con tessera regolarmente vidimata


all’UA .1. alla data del 30 giugno 1954. 1 corridori dovranno aver precedentemente partecipato, in una od in più prove. ai Campionati Provinciali.

5) 1 Comitati Provinciali potranno iscrivere alle Finali Nazionali uri nume­ ro di corridori che verrà stabilito in se­ guito, in ragione proporzionale al nu­ mero dei corridori regolarmente tesse­ rali alla data preaccennata del 31 luglio 1954. 6) Le iscrizioni dovranno essere invia­ te alla Commissione Tecnica Nazionale per il Ciclismo, entro le date che ver­ ranno indicate di volta in volta, ma in ogni caso almeno 10 giorni prima dell'ef­ fettuazione delle gare. Le iscrizioni accettate verranno siti­ golarmenle confermate. 7) Le domande d’iscrizione, redatte su apposito modulo, dovranno contenere oltre al nome e cognome del concorren­ te, l’indicazione dell’Unione Sportiva alla quale appartiene, il numero della tessera e la classifica riportata nelle pro­ ve di Campionato Provinciale disputate.

8) I Comitati Provinciali che non ab­ biano fatto disputare almeno una pro­ va dei rispettivi campionati provinciali,

non potranno essere ammessi a concor­ rere alla premiazione di rappresentanza ma i corridori delle rispettive provincie potranno essere autorizzati a disputare prove di Campionato in provincie limi, troie o viciniori, non essendo ammessi a concorrere ai Campionati Nazionali, atleti che non abbiano disputato almeno una prova di Campionato Provineiale.

9) 1 premi individuali e di rappre­ sentanza in palio verranno notificati di volta in volta. I premi verranno ripar­ titi secondo le norme del Regolamento Tecnico dell’U.V.I.

10) Per la costituzione delle Giurie, la disciplina delle macchine al seguito, la determinazione del tempo massimo, la presentazione di eventuali reclami e per quanto altro non previsto dal pre­ sente Regolamento, si fa riferimento al­ lo stesso Regolamento Tecnico del-

l’U.V.L. 11) 11 Centro Sportivo Italiano decli­ na per se e per gli Organizzatori, ogni e qualsiasi responsabilità per eventuali incidenti che occorressero ai concorrenti ed terzi, prima, durante e dopo lo svolgimento delle gare.

CAMPIONATI NAZIONALI SU PISTA 1) Il Centro Sportivo Italiano indice i Campionati Nazionali ciclistici su pista per l’anno 1954, per le Categorie Allievi e Dilettanti. Per la Categoria Esordienti non verranno disputale gare di Campiciinalo ma un « Criterium » della velocità.

2) Le prove in programma sono: Velocità: Categorie Esordienti, Al­ lievi, dilettanti juniores; Chilometro da fermo a cronometro : Categoria Dilettanti Juniores e Seniores; Inseguimento: Individuale per la Categoria Dilettanti juniores e seniores.

3) I Campionati verranno disputati nella sede e nella data che verrà fatta conoscere tempestivamente e l'organiz,zazione sarà demandata al Comitato Pro­ vinciale o ad una delle Unioni Sportive della sede nella quale si disputeranno. 4) Ai Campionati saranno ammessi corridori tesserati per Unioni Sportive affiliate al C.S.L con tessera regolarmen­ te vidimata dall’U.V.L alla data del 31 Maggio 1954.

Per essere ammessi ai Campionati Na­ zionali i corridori dovranno aver dispu­ tato i Campionati locali od altre gare che dimostrino sufficientemente la prafica delle corse su pista.

5) Ciascun Comitato Provinciale poIrà iscrivere ai Campionati Nazionali un numero di corridori che verrà deter­ minato in seguito, in base al numero dei tesserati al 31 maggio 1954.

6) Le iscrizioni dovranno essere in­ viate alla C.T.N. entro la data che ver­ rà tempestivamente indicata, ma in ogni caso almeno 10 giorni prima dell'inizio delle gare.

Le iscrizioni accettale verranno singo­ larmente confermate. 1) Le domande d'iscrizione redatte su apposito modulo, dovranno contenere, oltre al nome e cognome del concor­ rente, l'indicazione dell’Unione Sportiva alla quale appartiene, il numero della tessera e la classifica riportata nelle prove di Campionato Provinciale o la classifica riportala in altre gare su pista.

si I premi individuali e di rappresen­ tanza in palio, verranno resi noti tem­ pestivamente.

9) Le biciclette da adoperarsi dovran­ no essere munite di ruota fissa, non po­ tranno avere né freni, né galletti, né chiusure ingombranti e sporgenti, né di­ spositivi comunque pericolosi. I rapporti massimi da impiegare non potranno su­ perare lo sviluppo di ni. 7. I concorrenti dovranno essere muniti del casco regolamentare. 10) Per lo svolgimento delle gare, formazione delle batterie, recuperi, quarti di finale, semifinali, finali, ecc., si osserveranno le norme del Regola­ mento Tecnico dell’U.V.I..

11) Si fa riferimento allo stesso Rego­ lamento Tecnico, per quanto riguarda la costituzione della Giuria, la discipli­ na dello svolgimento delle gare e per (pianto altro non previsto dal presente Regolamento.

CAMPIONATI NAZ.LI A SQUADRE A CRONOMETRO 1) 11 Centro Sportivo Italiano indice i Campionati Nazionali Ciclistici a Squadre a cronometro, per l’anno 1954, per le Categorie: Allievi, Dilettanti Juniores e Seniores. 2) I Campionati verranno disputati nelle sedi e nelle date che saranno fatte conoscere tempestivamente e l'organiz­ zazione sarà demandata ai Comitati Pro­ vinciali od alle Unioni Sportive delle sedi nelle quali si disputeranno.

3) Le prove si svolgeranno su circuiti stradali pianeggianti da percorrersi una sola volta o da ripetersi più volte per uno sviluppo complessivo di circa chi­ lometri 60 per la categoria « Allievi » di circa chilometri 100 per la categoria « Dilettanti ».

4) Ai Campionati saranno ammesse Squadre rappresentative delle Unioni Sportive affiliate al C.S.L e formate da corridori delle rispettive categorie, prov­ visti della tessera C.S.L per l'anno 1954, regolarmente vidimata dall’U.V.L E’ obbligatoria la maglia dai colori sociali. 5) Per essere ammesse alle Finali Na­ zionali le Squadre dovranno aver parte­ cipato alla fase eliminatoria locale, per hi quale verrà emanato apposito Rego­ lamento. 11 Numero delle Squadre ammesse per ciascuna Provincia o Regione verrà

fatto conoscere tempestivamente. Esso verrà stabilito tenendo conto del nume­ ro delle Squadra esistenti sul luogo e del numero dei tesserati con Bollino U.V.I. per l'anno 1954, alla data del 1° maggio 1954. I Comitati Provinciali che intendono di partecipare alla Finale Nazionale dovranno far conoscere entro il 30 apri­ le 1954 il numero delle squadre, della relativa giurisdizione, regolarmente co­ stituite ed in grado di disputare la fase eliminatoria locale, per la quale la Com­ missione Tecnica Nazionale stabilirà la data e la località di effettuazione.

6) Le Squadre dovranno essere com­ poste da un massimo di quattro e da un minimo di tre elementi; in ogni ca­ so esse dovranno tagliare il traguardo finale entro uno spazio massimo di me­ tri 20. Il tempo verrà rilevato dal Cro­ nometrista, sul terzo componente. 7) Le Squadre partiranno alla distan­ za che verrà fissata, tenendo presente la configurazione del percorso ed il nume­ ro delle Squadre partecipanti.

8) Il tempo massimo sarà calcolato in base al tempo della squadra vincitrice, aumentato di 20’. 9) I Componenti di ogni singola squa­ dra dovranno procedere compatti e mui accodati ad altre squadre. In caso di raggiungimento fra due Squadre, esse

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non potranno procedere di conserva, ma sorpassarsi mantenendosi ai Iati opposti della strada. Avvenuto il sorpasso, la Squadra potrà ritornare sullo stesso lato della Squadra sorpassata, solo quando questa sarà distanziata di almeno 50 metri. Per l'accertamento di tale disposi­ zione. verranno dislocati controlli se­ greti lungo tutto il percorso di gara. 10) E’ consentito il cambio di macchi­ na e di ruote, che in precedenza saran­ no punzonate, soltanto fra appartenenti alla medesima Squadra e ciò anche in in caso di foratura, restando invece ri­ gorosamente vietato fra concorrenti di Squadre diverse o da parte di terzi. E’ altresì vietato qualsiasi aiuto, riforni­ mento od asistenza fra concorrenti di Squadre diverse.

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Ili Nessuna vettura, motocicletta o motoleggera potrà seguire la gara, ad eccezione di quelle autorizzate dal Di rettore di Gara.

dei Campionati Provinciali, le stesse CC.TT.PP. Nuoto saranno direttamente responsabili della iregolare posizione anagrafica e federale degli atleti.

12) Eventuali reclami potranno essere, presentati per iscritto alla Giuria, entro una ora dall’arrivo dell’ultima Squadra accompagnali dalla tassa che sarà fis­ sata in conformità di analoghe disposi­ zioni dell’U.V.I.

7) Le iscrizioni, corredate da regola­ re verbale compilato a cura degli orga­ ni periferici della F.I.N. dovranno per­ venire alla Commissione Tecnica Na­ zionale Nuoto almeno 10 giorni prima dello svolgimento dei Campionati. Le iscrizioni giunte dopo tale termine sa­ ranno respinte. Le iscrizioni redatte su appositi moduli dovranno contenere: no­ me e cognome dell’atleta, società di appartenza, numero della tessera C.S.I. ed eventualmente numero del cartellino F.I.N.

13) Gli organizzatori declinano ogni j qualsiasi responsabilità per incidenti che si verificassero ai concorrenti ed a terzi, prima, durante e dopo lo svolgimento delle gare. 14) Per quanto non contemplato dal presente Regolamento, si fa riferimento al Regolamento Tecnico dell’U.V.I.

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CAMPIONATI NAZIONALI C.T.N. NUOTO Italo De Zucco, Roma Vittorio Mastino, Roma Enrico De Angelis, Roma Renato Giotto Zurli, Genova Umberto Usmiani, Torino Leopoldo Ongaro, Venezia Luigi Scartini, Bologna Binetti Luigi, Molfetta li 11 Centro Sportivo Italiano indice ed organizza con la collaborazione tec­ nica della Federazione Italiana Nuoto i Campionati Nazionali per le Rappre­ sentative Provinciali.

2) Data e località da stabilire. 3) Programma delle gare e tempi mi­ nimi per l’ammissione alla F-.nale Na zionale.

Categoria Ragazzi (fino a 1 I anni conipiuti): in. 50 dorso, <60’’> in. 50 rana. 160”) m 50 s.l., (50”) Staffetta 3x50 artistica

Categoria Allievi (da 15 a 16 anni conipiuti): m. 50 dorso, (53”) in. 50 rana, (53”) in. 50 farfalla (53”) ni. 50 s.l., (43”) Staffetta 4x50 artistica Categoria Juniores < da 17 a 25 anni compiuti) : in. 100 dorso ( 1’50”) m. 100 rana, (1’50”) in. 100 farfallala, (1’50”) m. 100 s.l., (1’35”) ni. 200 s.l., (3’30”) Staffetta 4x50 artistica

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(Frazioni delle staffette nello stesso ordine delle gare individuali) Prova a squadre di nuotata utile al salvamento - metri 50. Per squadre formate da 2 allievi e 4 juniores, ni. 25 sul dorso con calcio a rana e mani ferme sul petto, m. 25 sul fianco con trasporto di bandierine, Clas­ sifica a squadre in base alla somma dei tempi individuali. In caso di infrazione al regolamento: 1” di penalizzazione individuale per ogni metro percorso in maniera irre­ golare. 4) Ogni Rappresentativa potrà parte­ cipare con un concorrente per ciascuna gara individuale e con una -ola squa­ dra per ciascuna staffetta. Ogni atleta potrà partecipare al massimo id uni ga­ ra individuale, alla staffetta e alla pro­ va di nuotata utile al salvamento escili, sivamente in relazione alla categoria di appartenenza.

5) Ai Campionati sono ammessi i nuotatori in possesso della tessera C.S.I. rilasciata in data anteriore alla disputa dei Campionati Provinciali. Vi possono prendere parte anche nuotatori tessera­ ti alla FIN per la stessa U. S. o Co­ mitato Provinciale per il quale hanno staccato il cartellino C.S.I. e purché non abbiano partecipato durante l’anno a in­ contri valevoli per i Campionati Fede­ rali di Serie A e B. Sono ammessi alla disputa dei Campionati Nazionali que­ gli atleti che pur avendo partecipato durante l’anno a incontri valevoli per i Campionati federali di serie B apparten­ gono a società affiliate al C.S.I. da alme­ no due anni e come tali pervenute alla serie B dalla categoria inferiore. 6) Alle Commissioni Tecniche Provin­ ciali Nuoto sono demandate le forma­ zioni delle squadre in base ai risultati

Ogni Rappresentativa potrà iscrivere, oltre al titolare, una riserva per ciascu­ na gara che abbia gli stessi requisiti richiesti per il titolare. Eventuali varia­ zioni nella formazione delle squadre sa­ ranno ammesse solo sostituendo ad un titolare l’atleta di riserva preventivamen­ te iscritto. Tutti gli atleti partecipanti alla Finale Nazionale dovranno obbliga­ toriamente essere in possesso oltreché del cartellino C.S.I., della carta d’identità, o, in caso di minore età, del cer­ tificato di identità personale, con fo­ tografia, rilasciato dal Comune di re­ sidenza.

Nessun'altro documento sarà ritenuto valido e in nessun caso saranno ammes­ si alle prove atleti sub-judice. 8) I Campionati Provinciali dovranno essere disputati almeno 15 giorni pri­ ma della Finale Nazionale. Per parteci­ pare alla Finale Nazionale gli atleti do­ vranno essere in possesso della tessera C.S.I. da almeno 30 giorni. 11 computo di tale periodo sarà fatto in base alla data apposta sul tesserino stesso dall’uf­ ficio Centrale Tesseramento. 9) Eventuali reclami, relativi allo svol­ gimento e ai risultati delle gare, dovran­ no essere presentati al Giudice-Arbitro, accompagnati dalla tassa di L. 1.000, restituibili in caso di accettazione, non oltre 30 minuti dal termine della gara per cui si reclama. Eventuali rechimi, invece, relativi alla formazione delle rappresentative ed al diritto di . partecipazione dei ri­ spettivi componenti, dovranno essere presentati, accompagnati anch'essi dalla tassa di L. 1 000., ed entro il medesimo termine, al rappresentante della C.T.N. Nuoto del C.S.I. appositamente desi­ gnato.

10) I premi, sia individuali che di rappresentanza, verranno fissati dalla Presidenza Centrale c comunicali alla vigilia delle gare ai rappresentanti del­ le squadre. La C.T.N. Nuoto decide di assegnare un premio speciale agli atleti che mi­ glioreranno i Primati dei Campionati Nazionali. I Componenti la C.T.N. Nuoto perso­ nalmente, assegnano tre premi indivi­ duali ai 3 migliori risultati tecnici, come da valori tabellari della F.I.N.


II) La classifica Generale del Cam­ pionato verrà compilata in base al seguente punteggio:.

Per ogni gara individuale: al 1° clas­ si icato punti 60, al 2” class, punti 55 a decrescere di 5 punti fino al 12" classi­ ficato elle totalizzerà punti 5. Per le staffette e la prova a squadre di nuotata utile al salvamento: punteg­ gio doppio.

12) Le gare si svolgeranno secondo il programma orario che sarà tempestiva­ mente comunicato. I concorrenti dovranno trovarsi a disposizione della Giuria, in regolare costume di gara. 430 minuti prima dell’inizio di ciascuna gara.

13) Per quanto non contemplato nel presente regolamento, vige per la parte tecnica, quello della Federazione Italia na Nuoto.

PALLACANESTRO REGOLAMENTO CAMPIONATI NAZIONALI C.T.N. PA LLACA N ESTRO

Umberto Garcca, Roma Pietro Rcverbcri, Reggio Erri. Giovanni Goniez, Roma Arturo Cit finiti, Cosenza Ferruccio Marchesi, Roma Mario Bariilari, Roma

1) La Presidenza del Centro Sporti­ vo Italiano indice c la Commissione Tecnica Nazionale di Pallacanestro or­ ganizza i Campionati Nazionali di Pal­ lacanestro per l’anno 1953-54.

2) Possono partecipare con una o più squadre tutte le Unioni. Sportive affi­ liate al C.S I. 3) La Società e i giocatori, sia all’alto dell’iscrizione che durante lo svolgi­ mento del Campionato, dovranno risul­ tare iscritte c cartellinati al C.S.I. 4) Ogni Società può iscrivere per per ogni Categoria un numero illimitato di squadre che, all’atto deH’iserizionc, dovrà denominare con le lettere ( A », « B », « C », ccc.

Per tutta la durala del Campionato è vietato ai giocatori iscritti di passare da una squadra all'altra. Ogni giocatore s’intende, quindi, bloccato per quella squadra o Società per la quale ha gioca­ to la prima partila di Campionato. I giocatori delle squadre eliminate non possono prender parte con altre squadtc ad altre gare o fasi successive. E' vietalo, quindi, ai giocatori di passare da una squadra all’altra anche per la stessa So­ cietà, pena squalifica della squadra in difetto. Tutte indistintamente le squadre par­ tecipanti al Campionato, fin dalla prima partita, dovranno essere in grado di pre­ sentare agli arbitri i cartellini dei gio­ catori in campo e un documento di ri­ conoscimento personale.

5) Le squadre partecipanti verranno suddivise nelle seguenti Categorie: Categoria A: squadre di Unioni Spor­ tive affiliale al C.S.I. i cui giocatori,

cartellinati soltanto per il C.S.I , siano nati dall i.1.1933 in poi.

Categoria B: squadre di Unioni Spor­ tive affiliate al C.S.I. i cui giocatori, car­ tellinali soltanto per il C.S.I., siano nati tra 1’1.1.1937 ed il 31.12.1910. Categoria C: squadre di Unioni Spor­ tive affiliate al C.S.I. i cui giocatori < arlellinati per il C.S.I., siano nati dal1’1.1.1934 in poi. In questa Categoria sono ammessi a partecipare n. 4 (quattro) elementi tes­ serati, oltre che al C.S L, anche alla F.I.P. e sempre che appartengano alla stessa Unione Sportiva. Tali elementi non devono aver partecipato — per Io anno federale 53-54 — a nessuna gara di Categoria Nazionale (Serie A, B e C). Inoltre due dei quattro elementi deb­ bono necessariamente appartenere alle Categorie giovanili (1936-10).

6) Le tasse d’iscrizione sono così bla­ bilitc :

Categoria A: L. 500; Categoria B: L. 300; Categoria C; L. 500.

Le iscrizioni, unitamente al versamelilo delle suddette quote, debbono esse­ re presentate sugli appositi moduli a stampa, in duplice copia, ai rispettivi Comitati Provinciali del C.S.I.. entro 15 giorni precedenti la data d’inizio del Campionato Provinciale. Dette iscrizioni debbono contenere, fra l’altro, l’ubicazione del campo di gioco, il colore della maglia sociale c di quella di riserva, l'elenco dei proba­ bili componenti la squadra e la spe­ cificazione a quale dei tre Campionati si intende partecipare. La seconda copia dell’iscrizione do­ vrà essere trasmessa, a cura dei Comi­ tati Provinciali, alla Commissione Tec­ nica Nazionale. 7) L'invio dei moduli d’iscrizione, con la comunicazione della data d'inizio del Campionato, sostituirà l’invio del Re­ golamento, da parte del Comitato Pro­ vinciale, relativo alla fase provinciale.

8) Le tre Categorie avranno fase pro­ vinciale, regionale, interregionale e na­ zionale.

9) I Campionati ai svolgeranno con la seguente formula:

/ Fase — L’eliminatoria provincia­ le potrà svolgersi coni uno o più giro­ ni. Questi potranno essere svolli con gare di sola andata o ad andata c ri­ torno o ad eliminatoria, a discrezione dei Comitati Provinciali. II Fase — Le squadre vincenti le eliminatorie provinciali delle tre Cate­ gorie si raduneranno in una località della propria Regione pcr disputare le rispettive finali regionali. A discrezione dell’ente organizzatore, tali finali saranno disputate o all'italiana o ad eliminatoria diretta. IH Fase — Saranno ammesse a dispu­ tare la fase interregionale le vincenti delle finali regionali. Esse saranno rag­ gruppate in concentra».enti in località che verranno tempestivamente scelte dalla Commissione Tecnica Nazionale.

IV Fase — Finali Nazionali. Sarà am­ messa alla finale nazionale la vincente di ciascun concentramento. S’intende che ogni Categoria avrà un proprio con­ centramento in modo che a quest’ultima fase parteciperanno 4 (quattro) finaliste per ogni Categoria. N.B. — Si precisa che per la validità di qualsiasi eliminatoria e pcr l’asse­ gnazione dei punteggi, i risultati con­ seguiti nelle varie fasi devono essere trasmessi alla C.T N. usufruendo degli appositi moduli a stampa C 1, non ol­ tre il 5" giorno dal termine della ma­ nifestazione unitamente ai referti arbi­ trali delle gare.

10) Termini ultimi per l’effettuazione delle fasi dei Campionati: Fase provinciale: entro il 29 marzo 1954; Fase ragionale: 18 aprile 1954; Fase interregionale:

9 maggio

1954

Fase nazionale: ultima domenica di maggio, primi di giugno.

11) in caso di parità in classifica, per tutte le fasi — esclusa quella provin­ ciale — il primo posto in graduatoria verrà assegnato alla squadra che avrà realizzato la migliore differenza cesti negli incontri diretti con le squadre di pari classifica. In caso di nuova parità si terrà conto prima dei falli personali e quindi, eventualmente, dei falli tec­ nici.

Quanto alla fase provinciale, in caso di parità, si ricorrerà ad incontri diretti fra squadre di. pari classifica. 12) Le partite rinviate per causa di forza maggiore devono essere recupe­ rate con assoluta tempestività. 13) I reclami in I istanza, accompa­ gnati dalla tassa di L. 1.000, restituibile in caso di accettazione, devono essere

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spediti per raccomandata-espresso alla Commi-sione Tecnica Provinciale, entro il 2" giorno successivo alla effettuazione della gara stessa. prcannunciandoli al­ l’arbitro. Quelli in II istanza, in trìpli­ ce copia e accompagnali dalla tassa di !.. 2.000, alla Commissione Tecnica Na­ zionale entro I giorni dalla data di del verdetto di I istanza.

Si precisa che i reclami, relativi alle gare valevoli per le fasi I f, 111 e IV saranno in unica istanza e dovranno es­ sere presentati alla Commissione Tec­ nica in Campo, accompagnati dalla tas­ sa di L. 2 000, entro e non oltre 40’ dalla fine dell’incontro, previo prean­ nuncio all'arbitro a fine gara.

I li Qualora una squadra, per causa di forza maggiore, dovesse ri< hiedere uno spostamento di orario o «li campo Isola fase provinciale) è tenuta a far perve­ nire all’organo tecnico competente re­ golare richiesta accompagnala dal nulla osta della squadra avversaria c dalla tassa «li !.. 500. tre giorni prima della data di svolgimento. 11 permesso di spo­ stamento. ove concesso, verrà comuni­ cato tempestivamente alle squadre in­ teressate e agli organi competenti per le designazioni arbitrali. 15» Gli incontri si dovranno svolgere su campi regolamentari e con il tempo di 25’ senza recupero per tutte e tre le Categorie.

16) Gli arbitri saranno designali per la prima e seconda fase dagli organi pe­ riferici del C.I.A. (G.A.P.Ì mentre per le successive fasi li designerà direttamente il Comitato Italiano Arbitri.

171 Per quanto non contemplalo nel presente Regolamento vigono i Regola­ menti del C.S.I. e della F.I.P. 18» 11 Centro Sportivo Italiano decli­ na ogni respon-abilità per gli eventuali danni o in ortuni causati durante le ga­ re ai giocatori o a terzi, salvo «pianto previsto nella parte assicurativa ineren­ te al cartellino rilasciato dal CSI stesso.

CHIARIFICAZIONI AL REGOLAMENTO Tesseramento C. S. I. Non sarà ammesso nessun giocatore elle non abbia sul proprio cartellino CSI la dicitura « Pallacanestro » o fra gli sport secondari o in quello prin­ cipale.

Inoltre, tutle le squadre che parteci­ peranno alle fasi interregionali e nazio­ nali dovranno essere composte da ele­ menti che abbiano il cartellino CSI rin­ novato o staccalo in data non posterio­ re al 18 aprile 1954 (comunque, in oc­ casione della fase regionale).

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Categoria C A differenza dello scorso anno, i fe­ derali che possono partecipare a questa Categoria sono stati portati da tre a «piatirò. Però, di questi 1 elementi due devono obbligatoriamente appartenere alle categorie giovanili della FIP (clas­ si dal 1936 al 1910).

In altre parole, due giocatori possono essere qualificati «li l'1 Divisione men­ tre gli altri due devono aver giocato soltanto o negli Allievi o nei Juniores. Nel caso in cui una squadra presen­ tasse meno di quattro federali dovrà contenersi sempre tenendo presente quanto disposto al riguardo i cioè che gli elementi di 1!1 Divisione non devono essere superiori a due. Infine è chiaro che l'immissione de­ gli elementi federati non è obbligatoria e «piindi una squadra potrà partecipare alla Categoria C anche senza alcun tessecato per la FIP.

Iscrizioni Si raccomanda caldamente a tulle le Unioni Sportive di precisare, sull’appo­ sito modulo d’iscrizione, in distribuzio­ ne presso i CC.PP., a quale Campionato s’intende prender parte. Ogni Comitato Provinciale nell’inviare alla C T.N. i Moduli d'iscri­ zione — deve precisare la data di ini­ zio del Campionato e la formala di svolgimento.

Parità in classifica Quando una classifica finale vede al 1" posto, a pari punti, due o più squa­ dre, il Regolamento stabilisce che la vittoria spetti a quella squadra che

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avrà realizzalo «la migliore differen­ za-cesti negli incontri sostenuti con le altre squadre a pari merito ».

Ove uno di «piesti incontri fosse ter­ minato alla pari, avranno valore deci­ sivo e definitivo i falli personali com­ messi nell incontro diretto, poi i falli tecnii i. Si dovrà ricorrere, invece, allo sparoggio, con la disputa di un incontro supplementare, nel caso che tale ila­ rità si verifichi alla fine della sola fa­ se provinciale.

Rinuncia Quando una squadra rinuncia disputare una gara non è prevista la penalizzazione di un punto in classifica generale. Si applicano invece le piinizioni di carattere cconomii o previste dal Regolamento generale. Inoltre, con la seconda rinuncia, la squadra viene eliminata dalla prosecu­ zione del Campionato.

Gara di tiri liberi In occasione delle finali nazionali si disputerà una gara di tiri liberi con clas­ sifica individuale e di squadra e secon­ do la regolamentazione che verrà co­ municata a tempo debito. Frattanto i CC.PP. sono pregati di in­ dire tale gara — che si ritiene utilis­ sima, stante la poca precisione che si riscontra in «piasi lutti gli atleti nella esecuzione dei tiri liberi anche nel­ la fase di loro competenza. Si suggerisce di stabilire la classifica prendendo in esame soltanto coloro che hanno eseguilo un «minimo» di 10 ti­ ri durante il Campionato stesso.

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REGOLAMENTO CAMPIONATO NAZIONALE C.T.N. PALLAVOLO

ri) potranno partecipare ai Campio­ nato le squadre dei Gruppi e delle Unio­ ni Sportive regolarmente affiliati al CS.I.; per l'anno 1951 prima dell'ini­ zio della fase a cui prendono parte;

Filippo Dragotto, Roma Giulio Salfa, Roma Roberto De Cristo, Roma .Adriano Melgari, Bergamo Amedeo Salerno, Napoli Angelo Costa, Ravenna donimi Giovanni, Ruppi'. F’II’AV

bl gli atleti, per poter partecipare alle gare di Campionato, dovranno es­ sere in possesso del tesserino debita­ mente punzonato dalla Presidenza Cen­ trale i non sarà ammessa in nessun caso ■la partecipazione sub judiee).

lì II Centro Sportivo Italiano indice ed organizza, con l’assistenza tecnic oarbitrale della FIPAV, il Campionato di pallavolo per l’anno 1954. 2) Affiliazione e tesseramento:

Per poter partecipare alla finale na­ zionale gli atleti dovranno essere in possesso del tesserino C.S.I. da almeno 60 giorni. Il computo di tale periodo sarà fatto in base alla data apposta sul tesserino stesso dall’ufficio Centrale Tesseramento ;


<•> gli atleti dovranno essere nati negli anni 1933 e seguenti;

</) nelle squadre potranno es-ere in­ clusi un massimo di Ire giuocatori di Categoria Propaganda, tesserati alla PI­ PA V per la -tessa Unione Sportiva o Gruppo Sportivo con la (piale parte­ cipano al Campionato C.S.I.;

3l la-i di svolgimento : provinciale, regionale, interregionale e nazionale. «I Ease provinciale: tale fase sarà organizzata dai Comitati Provinciali, i (piali, almeno 15 giorni prima (Iella (lata fissata per lo svolgimento della elimi­ natoria, dovranno inviare alla Commis­ sione Nazionale Pallavolo < CTN.PX .) il regolamento per la preventiva appro­ vazione. A tale fase potranno parteci­ pare tutti i Gruppi e le l ninni Sportive, in regola con l'Art. 2 del presente re­ golamento con un numero illimitato di squadre. Alla successiva fase regionale sarà ammesso un numero di squadre proporz.’onale al numero delle parteci­ panti alla fa-e provinciale e precisamen­ te: da mia lino a cinque squadre parte­ cipanti. una squadra ammessa; da 6 a 10 squadre, 2: da 11 a 15 squadre, tre così via. mia per ogni frazione di 5. A fase ultimata i Comitati Provinciali dovranno inviare alla C.TN.PX . per l'o­ mologazione, tempestivamente, in ogni modo 15 giorni prima della effettua­ zione della fase regionale, i verbali c gli stampati, rimessi all'atto dell'appiovazione del regolamento, debitamente compilali. La vincente l'eliminatoria, sarà proclamata Campione Provinciale ’>er l'anno 1951. Soltanto le eliminatorie dei Comitati Zonali Autonomi di Biella, Crema, Lo­ di, Acqui e Tortona, saranno equivalen­ ti a quelle provinciali e la squadra o le squadre aventi diritto saranno ammesse direttamente alla fase regionale. Tutti gli altri Comitati Zonali per po­ ter accedere alla fase regionale dovran­ no passare attraverso la fase provinciale.

b) Ease regionale: tale fase sarà or­ ganizzata dagli Ispettorati Regionali, i quali almeno 15 giorni prima della data fissata per lo svolgimento delia fa-e re­ gionale dovranno inviare alla CTN.PA . il regolamento per la preventiva appro­ vazione. A tale fase parteciperanno la squa­ dra o le squadre aventi diritto di ogni Comitato Provinciale che abbia avuta la propria fase regolarmente omologata dalla CTN.PA..

I Comitali Provinciali all'atto dell'i­ scrizione dovranno inviare agli ispet­ tori Regionali, e per conoscenza alla CTN.P.V, l'elenco o gli elenchi degli atleti che parteciperanno alla fase re­ gionale. sugli appositi stampati, che sa­ ranno loro inviati all'alto della omolo­ gazione della fase provinciale. Gli ispet­ tori Regionali nel l'organizzare la fase regionale dovranno tener conto della conclusione e dell'omologazione delle fasi dei Comitati Provinciali loro di­ pendenti. Alla fase interregionale, sarà ammessa la squadra vincente la fase regionale.

A fase ultimata gli Ispettori Regiona­ li dovranno inviare alla CTN.PA'. per la omologazione, tempestivamente, in ogni modo 15 giorni prima dell e.felinazione della la-e interregionale, i verbali e gli stampati, rimessi allatto dell 'ap­ provazione dei regolamento, debitamen­ te compilati.

La vincente la fase regionale sarà -arà pro p ­ clamata Lampione Regionale per Iali­ no 1951. et Ease interregionale: i (piatirò concentrameli! i interregionali compren­ deranno le seguenti regioni:

Zona Nord: Piemonte. Lombardia. \ enelo e Trentino; Zona Centro-\ord: Marche e Toscana;

Zona Centro-Sud : Lazio e Sardegna;

Emilia,

Liguria,

Umbria. Abruzzo,

Zona Sud: Campania. Lucania. Puglie, Calabria e Sicilia. La fase interregionale sarà direttamente organizzata dalla CTN.L’A . elle designerà rà un suo membro per dirigere la prova, con la collaborazione del Co­ mitato Provinciale sede di svolgimento della prova stessa. Gli ispettori Regionali dovranno in­ viare alla CTN l’A . e, per conoscenza al Comitato Provinciale incaricato dei servizi logistici, la loro adesione alla fase interregionale, nonché, sull'apposi­ to stampato loro invialo all'atto dell'o­ mologazione della fase regionale: l’elenco nominativo degli atleti che parteci­ peranno alla prova. Eventuali aggiunte o variazioni a tale elenco saranno con­ sentite fino a 7 giorni prima dell'inizio della fase interregionale. Non potranno partecipare alla fase interregionale quei giuncatoti che non siano stali segnati nell'elenco di cui .-opra. Le squadra prima classificata nelle fasi interregionali sarà ammessa alla f i­ se nazionale. <h Ease nazionale: tale fase sarà di­ rettamente organizzata dalla CTN.PA. con la collaborazione del Comitato Pro­ vinciale sede di svolgimento della pro­ va stessa. Gli Ispettori Regionali do­ vranno inviare alla CTN.PA . e per co­ noscenza al Comitato Provinciale inca­ ricato dei servizi logistici, la loro ade­ sione alla fase nazionale nonché, sul­ l'apposito stampato loro inviato dopo l'omologazione della fase interregionale l'elenco nominativo degli atleti che par­ teciperanno alla prova: eventuali ag­ giunte o variazioni a tale elenco saranno consentite fino a 7 giorni prima dell'i­ nizio della fase nazion de. Non potran­ no partecipare alla fase nazionale quei giocatori che non siano -tati segnalati nell'elenco di cui sopra. Dettaglialo re­ golamento della fase nazionale verrà tempestivamente emanato.

Ad omologazione avvenuta la .-quadra vincente la fase nazionale sarà procla­ mata Campione nazionale C.S 1. per l'an­ no 195-1. ■1) Norme generali:

«i formula di svolgimento: le fasi provinciali e regionali potranno avere la formula di svolgimento ritenuta più opportuna dagli Organi periferici orga­ nizzatori: mentre le fa-i interregionali e la linaio nazionale verranno disputate con gironi all'italiana, con incontri di sola andata. Tutti gli incontri di Cam­ pionato dovranno essere disputati al li­ mite di due partite vinte -u tre. b> reclami: nelle fasi provinciali e regionali i reclami di prima istanza do­ vranno es-ere pre-entati secondo i modi C termini che saranno stabiliti dagli Enti periferici organizzatori. La ta-sa di reclamo per la fase provinciale viene fissata in L. 500, mentre per la fase re­ gionale sarà di !.. 10'10. restituibili in caso di ai redazione del reclamo pre­ sentato. I reclami in seconda istanza av­ versi alle decisioni prese in prima istan­ za. dovranno essere inoltrati, in dupli­ ce copia, con lettera raccomandala, alla CTN.PA. entro 3 giorni dalla ricezione dei deliberata in prima istanza, accom­ pagnati dalla tassa di !.. 2000. restitui­ bile in caso di accettazione del reclamo stesso.

Nelle fasi regionali i reclami tecnici saranno in unica istanza, mentre quel­ li pre-entati per irregolare posizione di squadre o di giuocatori potranno esse­ re inoltrali in seconda i-lanza alla CTN.PA , secondo i termini e modi pre­ visti dal presente regolamento.

Soltanto nelle fasi interregionali e nazionale i reclami di qualsiasi specie saranno in unica istanza e dovranno essere presentati alla Commissione Tor­ nii a della prova, secondo i termini e modi che saranno dettagliatamente spe­ ci icati sul regolamento della prova stessa.

ri Documentazione obbligatoria: lutti gli atleti partecipanti alle fasi re­ gionali, interregionali e nazionale do­ vranno obbligatoriamente essere in pos­ sesso. oltre che del cartellino CjS.I., del­ la Carta d identità o. nel caso minore di età. del certificato di identità personale con fotografia rilascialo dal Comune di residenza. Nessun altro documento sarà ritenuto valido ed in nessun caso saranno ammessi alle prove atleti subjudice.

di Invalidità delle prove: la mantata osservanza da parte degli Enti pe­ riferici dalle precise disposizioni con­ tenute nei precedenti paragrafi o la par* lecipazione di squadre o di atleti non in regola secondo quanto disposto dall'Art. 2 del presente regolamento, comporterà automati! amente l'inv.didità della pro­ va ai fini del Campionato. et A incoio atleti: per quei gruppi o l nioni Sportive che parteciperanno con più squadre alle fasi zonali e pro­ vinciali, si precisa che gli atleti si in­ tendono vincolati per tutta la durata del Campionato alla squadra con h; qua­ le hanno partecipato alla prima partita. Pertanto anche nelle .asi successive, giuocatori di una squadra non potranno

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per nessun motivo passare ad un'altra, anche se della stessa Unione Sportiva. 5) Per lutto quanto non contemplato dal presente regolamento, vigeranno quello tecnico della FIPAV e quello organico del C.S.I.

6) Il Centro Sportivo Italiano declina ogni responsabilità per eventuali danni o infortuni causati prima durante e do­ po le gare ai giuocatori ed a terzi, salvo quanto previsto dalla parte assicurativa del tesserino C.S.I.

CAMPIONATO GIOVANISSIMI ]) Il Centro Sportivo Italiano indice ed organizza, con l'assistenza tecnico­ arbitrale della FIPAV il Campionato Giovanissimi per l'anno 1951. 21 Affiliazicae

T esserti meri lo :

al potranno partecipare al Campio­ nato le squadre dei Gruppi, o Unioni Sportive regolarmente affiliale al C.S.I. per l’anno 1951 prima dell'inizio della fase a cui prendono parte.

bl gli atleti per poter partecipare alle Gare del Campionato dovranno es­ sere in possesso del tesserino debita­ mente punzonato dalla Presidenza Cen­ trale (non sarà ammessa in nessun caso la partecipazione « sub-judice ») e non dovranno essere cartellinati alla FIPAV. Per poter partecipare alla finale na­ zionale gli atleti dovranno essere in pos­ sesso del tesserino C.S.I. da almeno 60 giorni. Il computo di tale periodo sarà fatto in base alla data apposta sul tes­ serino stesso dall'ufficio Centrale Tes­ seramento.

c> gli atleti dovranno essere negli anni 1938 e seguenti:

nati

3) Fasi di Svolgimento : Il Campionato avrà il suo svolgimen­ to in 4 fasi: provinciale, regionale, interregionale e nazionale.

a) Fase provinciale : tale fase sarà organizzata dai Comitati Provinciali, i quali almeno 15 gioenti prima della data fissata per lo svolgimento del­ l’eliminatoria dovranno inviare alla Commissione Tecnica Nazionale (C.T.N-. P.V.) il regolamento per la preventiva approvazione. A tale fase potranno partecipare tutti i Gruppi o Unioni Sportive in regola con l’Art. 2 del presente regolamento, con un numero illimitato di squadre Alla successiva fase regionale sarà am messa la vincente la fase provinciale. A fase ultimata i Comitati Provincia­ li dovranno inviare alla C.T.N.P.V. per l’omologazione, tempestivamente, in ogni modo 15 giorni prima dell’effettua­ zione della fase regionale, i verbali e gli stampati, rimessi all’atta dell’appro­ vazione del regolamento debitamente compilati. La vincente leliminatoria sarà pro­ clamata Campione Provinciale Giovanis­ simi per l’anno 1954. Soltanto le elimi­ natorie dei Comitati. Zonali autonomi di Biella, Crema, Lodi, Acqui e Torto na, saranno equivalenti a quelle pro­ vinciali e la squadra avente diritto sa­ rà ammessa direttamente alla fase re­ gionale. Tutti gli altri Comitati Zonali per poter accedere alla fase regionale

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dovranno passare attraverso la fase pro­ vinciale.

b) Fase Regionale: tale fase sarà organizzata dagli Ispettori Regionali, i quali almeno 15 giorni prima dalla da­ ta fissata per lo svolgimento della fa­ se regionale dovranno inviare alla C.T.N.PV il regolamento per la pre­ ventiva approvazione.

A tale fase parteciperà la squadra avente diritto di ogni Comitato Provin­ ciale che abbia avuta la propria fase regolarmente omologata dalla C.T.N.PX . I Comitali Provinciali all atto dell'iscri­ zione dovranno inviare agli Ispettori Regionali e per conoscenza alla C.T.N.­ PV. l’elenco degli atleti che partecipe­ ranno alla fase regionale, sugli appo­ siti stampati che saranno loro inviati all’atto dell’omologazione della fase provinciale.

Gli Ispettori Regionali nell’organizzare la fase regionale dovranno tener conto della conclusione c della omolo­ gazione delle fasi dei Comitati Provin­ ciali loro dipendenti. A fase ultimala gli Ispettori Regionali dovranno tem­ pestivamente inviare alla C.T.N.PV. per l’omologazione i verbali e gli stampali, rimessi all’atto dell’approvazione del regolamento, debitamente compilati. Ad omologazione avvenuta, la vincen­ te la fase regionale sarà proclamata Campione Regionale Giovanissimi per l'anno 1954.

c) Fase Interregionale: i quattro con­ centramenti interregionali comprende­ ranno le seguenti regioni: Zona Nord: Piemonte, Lombardia, Ve­ neto e Trentino; Zona Centro Nord: Emilia, Liguria, Marche e Toscana; Zona Centro Sud: Umbria, Abruzzo, Lazio e Sardegna; Zona Sud: Campania, glie, Calabria e Sicilia.

Lucania,

Pu-

La fase interregionale sarà direttamente organizzala dalla CTN.PV. che designerà un suo Membro per dirige­ re la prova, con la collaborazione del Comitato Provinciale sede di svolgimen­ to della prova stessa.

Gli Ispettori Regionali dovranno inviare alla CTN.PV. e per conoscenza al Comitato Provinciale incaricato dei servizi logistici, la loro adesione alla fase interregionale; nonché, sull’appo­ sito stampato loro inviato all’atto del­ l’omologazione della fase regionale, l’e­ lenco nominativo degli atleti che parte­ ciperanno alla prova. Eventuali aggiun-

le o variazioni a tale elenco saranno consentite, fino a 7 giorni prima dell’i­ nizio della lase interregionale. Non po­ tranno partecipare alla fase interregio­ nale que giuocatori che non siano stati segnalati nell elenco di cui sopra. La squadra vincente la fase interregionale saia ammessa alla fase nazionale. d) Fase Nazionale: tale fase sarà organizzata direttamente dalla CTN.PV. con la collaborazione del Comitato Pro­ vinciale sede di svolgimento della pro­ va stessa. I quattro Ispettori Regionali vincenti le fasi interregionali dovranno inviare alla CTN.PV. e per conoscenza al Co­ mitato Provinciale incaricalo dei servi­ zi logistici la loro adesione alla fase na­ zionale, nonché sull'apposito stampato tempestivamente loro inviato, l’eìenco nominativo degli atleti che parteciperan­ no alla prova. Eventuali aggiunte o va­ riazioni a tale elenco saranno consenti­ te sino a 7 giorni prima dell’inizio della fase nazionale. Non potranno parte­ cipare alla fase nazionale quei giuoca­ tori che non siano stati segnalati nel­ l’elenco di cui sopra.

Ad omologazione avvenuta la squadra vincente la finale nazionale verrà pro­ clamata Campione Nazionale Giovanis­ simi C.S.f. per l’anno 1951. 1) Norme Generali

Q) Tutte le fasi del Campionato si disputeranno a girone semplice all’ita­ liana (partite di sola andata). Qualora il numero delle squadre partecipanti fosse superiore a 6 si formeranno dei gironi eliminatori, ed un girone finale. Tutti gli incontri del Campionato do­ vranno essere disputati al limite di due partite vinte su tre.

In caso di parità in classifica saranno disputati incontri di qualificazione sem­ pre al limite di 2 partite vinte su 3. Solo per l’aggiudicazione del titolo di Campione Nazionale, in caso di parità verranno disputati incontri di qualifi­ cazione al limite di tre partite vinte su cinque. b) Altezza rete: per tutti gli incon­ tri del Campionato la rete dovrà essere posta alla altezza di ni. 2,24. e) Reclami: nelle fasi provinciali e regionali i reclami in 1“ istanza dovran­ no essere presentati nei modi c nei termini che saranno stabiliti dagli Enti periferici organizzatori. La ta^sa rccla mo per la fase provinciale viene fissata in L. 500, mentre per le fasi regionali sarà di L. 1000 restituibile in caso di accettazione del reclamo presentato. Nelle fasi regionali i reclami tecnici saranno in unica istanza, mentre quel­ li presentati per irregolare posizione di giuocatori, potranno essere inoltrali in seconda istanza alla CTN.PV., secondo i termini e modi previsti dal presento regolamento.

Per le fasi interregionali e nazionali i reclami saranno in unica istanza e do­ vranno essere presentati secondo i modi


e termini che saranno dettagliatamente stabiliti nei regolamenti delle prove. I reclami in II istanza, avversi alle decisioni prese in In istanza, dovranno essere inoltrali, in duplice copia, con lettera raccomandala alla CTN.P.V. entro tre giorni dalla ricezione dei deli­ berata, in I:l istanza accompagnati dal­ la tassa di L. 2.000, restituibile in caso di accettazione del reclamo stesso.

d) Documentazione obbligatoria: tutti gli atleti i partecipanti alle fasi re­ gionali, interregionali e nazionale do­ vranno obbligatoriamente essere in pos­ sesso, oltre che del cartellino C.S.I. della carta d’identità o del certificato d’identila personale con fotografia rilasciala dal Comune di residenza. Nessun altro documento sarà ritenuto valido ed in nessun caso saranno am­ messi alle prove atleti «sub judice ». e) Invalidità delle prove: la mancata osservanza da parie degli Enti perife­ rici delle precise disposizioni contenu­ te nei paragrafi precedenti, o la parte­ cipazione di squadre o di atleti non in

regola secondo quanto disposto dall'art. 2 del presente Regolamento, comporterà automaticamente l'invalidità della pro­ va ai fini del Campionato. f) Vincolo atleti: per quei Gruppi o Unioni Sportive clic parteciperanno con più squadre alle fasi provinciali, si precisa che gli atleti s’intendono vinco­ lati per tutta la durata del Campionato, alla squadra con la quale hanno parte­ cipato alla prima partita. Pertanto anche nelle fasi successive, giuocatori di una squadra non potranno per nessun motivo passare ad altra, anche se della stessa Unione Sportiva.

5) Per tutto quanto non contempla­ to dal presente regolamento, vigeranno quello tecnico della FIPAV quello organico del C.S.I.

61 li Centro Sportivo Italiano decli­ na ogni responsabilità per eventuali dan­ ni o infortuni causati, prima, durante e dopo le gare a giuocatori ed a terzi sal­ vo quanto previsto dalla parte assicu­ rativa del tesserino C.S.I.

IV. TROFEO NAZIONALE DEL C. S. I. 1) Il Centro Sportivo Italiano indice ed organizza con l'assistenza tecnico­ arbitrale della FIPAV il IV Trofeo Na­ zionale C.S.I. 1954. 1) Affiliazione e tesseramento: a) potranno partecipare al Trofeo le squadre dei Gruppi e delle Unioni Sportive regolarmente affiliate al CSI per l'anno 1954 prima dell’inizio della fase a cui prendono parte. b) Gli atleti per poter partecipare alle gare del Trofeo dovranno essere in possesso del tesserino debitamente punzonato non oltre il 31 luglio dalla Pre­ sidenza Centrale (non sarà ammessa in nessun caso la partecipazione su-judicc). c) Gli atleti dovranno essere nati negli anni 1930 e seguenti.

Non vi sarà alcun limite di categoria federale per gli atleti partecipanti. Gli atleti federati dovranno però essere car­ tellinali alla FIPAV per la stessa Unio­ ne sportiva con la quale partecipano al Trofeo. 3) Fasi di svolgimento: provinciale, regionale. Sono previste eventuali fasi interregionali c nazionali.

a) Fase provinciale: tale fase sarà organizzata dai Comitati Provinciali, i quali almeno 15 giorni prima della da­ ta fissata per lo svolgimento delle eli­ minatorie dovranno inviare alla Com­ missione Tecnica Nazionale Pallavolo (C.T.N. P.V.) il regolamento per la pre­ ventiva approvazione. A tale fase potranno partecipare tutti

i Gruppi e le Unioni Sportive in regola con 1 Art. 2 del presente regolamento, con una sola squadra. Alla successiva fase regionale, sarà ammessa la squadra vincente l'elimina­ toria provinciale.

A fase ultimata i Comitati Provinciali dovranno inviare alla CTN.P.V. per la omologazione, tempestivamente, in ogni modo 10 giorni prima dell’effettuazione della fase regionale, i verbali e gli stampati, rimessi all’atto dell’approva­ zione del regolamento, debitamente com­ pilati.

Soltanto le eliminatorie dei Comitati Zonali Autonomi di Biella, Crema, Lo­ di, Acqui e Tortona, saranno equiva­ lenti a quelle provinciali e la squadra vincente sarà ammessa direttamente al­ la fase regionale. Tutti gli altri Comitati Zonali dovranno passare attraverso la fase provinciale. b) Fase Regionale: tale fase sarà organizzata dagli Ispettori Regionali, i quali almeno 10 giorni prima della data fissata per lo svolgimento della fase re­ gionale, dovranno inviare alla CTN.P.V. il regolamento con la preventiva ap­ provazione. A tale fase parteciperanno le squadre vincenti le eliminatorie dei Comitati Provinciali all’atto della iscrizione do­ vranno inviare agli Ispettori Regionali e per conoscenza alla CTN.P.V. l'elenco degli atleti che parteciperanno alla fase regionale, sugli appositi stampati che ranno inviati all’atto della omologazio­ ne della fase provinciale. Gli Ispettori Regionali nell'organizzare la fase regio-

naie dovranno tener conto della conclu­ sione e dell’omologazione delle fasi dei Comitati Provinciali loro dipendenti.

Alla eventuale fase interregionale sa­ rà ammessa la squadra vincente la fase regionale. A fase ultimata gli Ispettori Regionali dovranno immediatamente inviare alla CTN.P.V per Fomologazione i verbali c gli stampati rimessi all’atto dell’ap­ provazione, debitamente compilati. 4) Norme generali. u) Formula di svolgimento: tutte le fasi del Trofeo dovranno essere di­ sputate a girone semplice all’italiana (incontri di sola andata). Qualora nelle fasi provinciali e regionali il numero delle squadre partecipanti fosse supe­ riore a sei la prova dovrà essere dispu­ tata con gironi eliminatori c di finale. Tutti gli incontri di Campionato do­ vranno essere disputati al limite di due partite vinte su tre.

b) Reclami: nelle fasi provinciali e regionali i reclami di prima istanza dovranno essere presentati secondo i modi e termini che saranno stabiliti da­ gli Enti periferici organizzatori. La tas­ sa reclamo per la fase provinciale viene fissata in L. 500, mentre per la fase re­ gionale sarà di L. 1000, restituibili in caso di accettazione del reci imo pre­ sentato. I reclami in seconda istanza, avversi alle decisioni prese in prima istanza do­ vranno essere inoltrati in duplice copia, con lettera raccomandata alla CTN.P.V. entro tre giorni dalla ricezione dei de­ liberata di prima istanza, accompagnali dalla tassa di L. 2000 restituibile in ca­ so di accettazione del reclamo stesso.

Nelle fasi regionali i reclami tecnici saranno in unica istanza, mentre quelli presentati per irregolare posizione di squadre o di giuocatori potranno esse­ re inoltrati in seconda istanza alla CTNP.V., secondo i termini e modi previsti dal presente regolamento.

c) Invalidità delle prove: la manca­ ta osservanza da parte degli Enti perife­ rici delle precise disposizioni contenute nei precedenti paragrafi o la partecipa­ zione di squadre o di atleti non in re­ gola secondo quanto disposto dall'Arl, 2 del presente regolamento, comporterà automaticamente l'invalidità della prova ai fini del Trofeo Nazionale. 5) Per tutto quanto non contemplato dal presente regolamento vigono quello tecnico della FIPAV e quello organico del C.S.I.

6) Il C.SJ. declina ogni responsabilità per eventuali danni o infortuni cau­ sati, prima, durante e dopo le gare ai giocatori e a terzi salvo quanto previ­ sto dalla parte assicurativa del tesse­ rino C.S.I.

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E

MONTAGNA

REGOLAMENTO CAMPIONATI NAZIONALI C.T.N. SCI E MOXTACXA Romolo Ronzio, Roma Antonio Vecchi, Bergamo Riccardo Bonarclli, Roma Giovanni Di Paolo. Roma Temistocle Isitlori, Roma Antonio Ctirli, Asiago Enzo l’ctcnzzelli. Torino Giuseppe Fraearo, Trento Giorgio Gironi, Verona

I) Il Centro Sportivo Italiano indice ed organizza, con la collaborazione del Comitato Provinciale che sarà successi­ vamente indicalo e con l'approvazione della F.I.S.I., i Campionati Nazionali di Sci per il 1951, fra gli atleti tesserati per le l liioni Sportive ad esso affiliate. 2> Le specialità in programma sono : Fondo: Km. 6 circa; Slalom Gigante; Slalom Speciale;

Staffetta 3 x Km. I circa. I percorsi delle gare di discesa saran­ no stabiliti secondo le norme del Rego­ lamento teenieo della F.I.S.I.. 3) Alle prove di campionato saranno ammessi atleti in possesso della tessera C.S.L per Fanno 1951. iscritti anterior­ mente al 1" febbraio 1951. purché non classificati I e II Categoria dalla F.I.S 1. Quelli classifi«ati 111 Categoria dovran­ no essere tesserati per la stessa Unione Sportiva per la quale prendono parte ai Campionati, restando esclusi gli atle­ ti comunque tesserati per altri Enti sportivi.

4) Gli atleti partecipanti alle varie specialità in programma dovranno essere nati: Per le gare di Fondo ed a Staffetta non prima del 28 febbraio 1933 e non dopo il 1 marzo 1937. Per le gare di Slalom Gigante c spe­ ciale, non prima del 28 febbraio 1935 e non dopo il 1° marzo 1938.

5) Ogni Comitato Provinciale potrà iscrivere n. 4 titolari e n. 2 riserve per ciascuna specialità in programma e nu­ mero 2 Squadre staffetta. I Concorrenti alle prove individuali dovranno aver partecipato ai Campionati Provinciali. 6) Le iscrizioni, individuali e di squa­ dre, redatte sugli appositi moduli, do­ vranno essere inviate raccomandale alla Commissione Tecnica Nazionale, Aia della Conciliazione 1 Roma, alla data che verrà indicata in seguito, ma in ogni caso almeno 10 giorni prima dell’inizio delle gare.

7) Non sarà ammessa alcuna sostitu­ zione degli atleti iscritti, essendo consen­ tita l’iscrizione di un numero di atleti

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superiore a quello necessario per la clas­ sifica delle rappresentative provinciali. 8) .Agli effetti della classifica pe r rappre.-entalive provinciali si terrà conio ■ «lei due migliori piazzati nelle prove individuali e della migliore squad sta fetta.

9) Per la classifica delle rappresenta­ tive provinciali, saranno attribuiti al vili, citore di ogni prova individuale tanti punti quanti sono gli atleti classificati, agli altri un punto in meno, a scalare, sino all'ultimo classificato, al quale sa­ rti attribuito un punto. Alle squadre staf­ fetta sarà assegnato punteggio doppio. 191 Ciascun Comitato Provinciale par­ tecipante dovrà designare un proprio rappresentante accompagnatore, che po­ trà essere amile uno degli atleti gareg. giunti e che sarà il responsabile tecnico e morale della propria rappresentativa.

11) I Concorrenti dovranno trovarsi a disposizione del Giudice di partenza mezz'ora prima dell'ora fissala per il «via». In caso di ritardo l'atleta si ri­ terrà partito col tempo assegnatogli dal sorteggio.

12) La Giuria '-.irà formata da Giudici l f.iciali della F.I.S.I. Di essa farà parte un rappresentanti’ del C.S.L.

I percorsi saranno controllati da Giu­ dici della F.I.S.I.

Le «nove saranno cronometrate Cronometristi ufficiali della F.I.G.

da

l.D I reclami, di carattere teenieo do­ vranno essere presentati alla Giuria en­ tro mezzora dal termine della gara alla «piale si riferiscono, accompagnati dalla tassa di L. 1.000. 1 D Saranno premiati, con medaglie ed oggetti, i primi 12 classificati in ciascu­ na specilità individuale e le prime 6 squadre staffette. A tutti i classi fisati verrà assegnato un diploma ed a lutti i partecipanti ver­ rà distribuito mi artistico ciondolo-ricordo. Ai vincitori «li ciascuna, ciascuna specialità « Scudetto » c titolo di Campione Na­ zionale per l’anno 1951. Alle rappresentative provinciali sani li­ no assegnati 6 premi, in ordine di clas­ si ica.

15) Per quanto non previsto dal prescine Regolamento, vige quello tecnico della F.I.S.I. 16) Il Centro Sportivo Italiano dei-lina ogni c qualsiasi responsabilità per evenInali infortuni n concorrenti ed a terzi, prima, durante c dopo la gara.

CAMPANI L I ALPINI 1) Il Centro Sportivo 'Italiano indice e«l organizza, con la collaborazione dell'Ufficio Centrale Aspiranti della C.I.A.C. e del Comitato Provinciale che verrà successivamente indicato e con la aprovazione delia F.I.S.I. i Campionati Nazionali dei «Campanili Alpini» per l'anno 1951, fra gli atleti tesserati alla C.I.A.C. e per le Unioni Sportive affi­ liate al C.S.l. esclusi comunque gli atle­ ti tesserali alla F.l S.I.. 2/ Le specialità in programma sono :

Fondo: Km. 3 circa; Stoloni Gigante: Slalom Speciale: Staffetta 3 x Km. 3. I percorsi delle gare di discesa saran­ no stabiliti secondo le norme del Rego­ lamento Tecnico della F.I.S.I. 3) Alle prove di Campionato saranno ammes°i atleti in possesso della tessera C.I.A.C. e C.S.L per l’anno 1954. nati: per le gare di fondo ed a staffetta, non prima del 28 febbraio 1937 e non dopo il 1° marzo 1939; per le gare di slalom gigante e spe­ llale non prima del 28 febbraio 1938 e non dopo il 1° marzo 1911.

4) Ogni Comitato Provinciale ed ogni Diocesi potrà iscrivere numero I tito­ lari e n. 2 riserve per ciascuna specia­ lità in programma e N. 2 squadre staf­ fetta.

I concorrenti alle prove individuali dovranno aver partecipato alle elimina­ torie provinciali o diocesane.

5) Le iscrizioni individuali e di squa­ dra, redatte sugli appositi moduli, do­ vranno essere inviale raccomandate al­ la Commissione Te« nica Nazionale cd all’Ufficio Centrale Aspiranti della G.I.A.C., A’ia della Conciliazione, 1, Ro­ ma. alla data che verrà indicata in se­ guito, ma in ogni caso almeno dieci giorni prima dell'inizio delle gare.

6) Non sarà ammessa alcuna sostitu­ zione degli atleti iscritti, essendo con­ sentita l'iscrizione di un numero di atleti superiore a «[nello necessario per la classifica delle rappre-entative pro­ vinciali o diocesane. 71 Agli effetti della classifica per rappresentativc provinciali o diocesane si terrà conto dei due «' migliori piazzati ’i e migliore nelle prove individuali squadra staffetta.

8) Per la classifica delle rappresenta­ tive provinciali o diocesane saranno at­ tribuiti al vincitore di ogni prova in­ dividuale tanti punti quanti sono gli atleti classificali, agli altri un punto in meno, a scalare, sino all’ultimo «lassi­ ficaio, al quale sarà attribuito un punto. Alle squadre staffetta sarà assegnato punteggio doppio. 9) Ciascun Comitato Provinciale e ciascuna Diocesi partecipante dovrà de­ signare un proprio rappresentante ac-


coni pugnatore elle

sarà

il

responsabile

tecnico e morale della propria rappre­

sentativa. IO) 1 concorrenti dovranno trovarsi a disposizione «LI (<iudi«e di partenza mezza ora prima dell'ora fi--ata per il «Via». In ca-o di ritardo l'atleta si ri­ terrà partito col tempo as-egnatogli dal sorteggio.

11) lai Giuria sarà formala da Giudici Ufficiali della I.l.S.L Di es-a '.amino parte un rappresentante de! C.S.l. ed uno della G.I.A.C. 1 peri-orsi saranno controllati «la Giudici della I.l.S.L Le prove saranno cronometrate «la Cronometristi Ufficiali della l'.I.C. 12) 1 reclami di carattere tecnico do­ (ranno esscce pre-entati alla Giuriai enIrò mezza ora dal termine della ;gara

alla quale si riferiscono, accompagnati dalla tassa di !.. 1.(100.

13) Saranno premiati, con medaglie ed oggetti i primi 12 classificati di ciascu­ na specialità individuale e le prime 6 squadre staffette. A tutti i classi.irati verrà assegnalo un diploma e a tutti i partecipanti ver­ rà distribuito mi artistico ciondolo ricordo. Alle rappresentative provinciali o dio­ cesane saranno assegnati sci premi in ordine di classifica.

Il) Per quanto non previsto dal pre­ sente Regolamento, vige quello tecnico della l’.l.S.I. 15) Il Centro Sportivo Italiano Li C.I.A.C. declinano ogni e qual-iusi re­ sponsabililà per eventuali infortuni a concorrenti ed a terzi, prima, limante c dopo le gare.

TENNIS DA TAVOLO CAMPIONATO NAZIONALE C.T.N. TENNIS DA TAVOLO Filippo Diagotto, Roma Alessandro Pacioni, Roma Luigi Bichiii, Roma Amedeo Salerno, Napoli Nilo Stentili, Treviso

I) Il Centro Sportivo Italiano indice ed organizza il Campionato Nazionale di Tennis da Tavolo di singolo e di doppio per l’anno 1951. 2) Affiliazione

e

Tesseramento

ai Potranno partecipare al Campio­ nato gli atleti dei Gruppi e delle Unio­ ni Sportive regolarmente affiliale al CSI per l’anno 1951 prima dell’inizio della fase a cui prendono parte

In Gli atleti per poter partecipare alle gare del Campionato, dovranno es­ sere in possesso del cartellino C.S.l. debitamente punzonato dalla Presidenza Centrale (non sarà ammessa in nessun caso la partecipazione «sub juùice:>ì. Per poter partecipare alla finale Na­ zionale gli atleti dovranno essere in pos­ sesso del tesserino C.S.L da almeno 30 giorni. Il cninpulo di tale periodo sarà fatto in base alla data apposta sul tesse­ rino stesso dall’ufficio Centrale tessera­ mento.

c) Sono ammessi al Campionato gli

atleti nati negli anni 1930 e seguenti. </> Sono ammessi gli atleti tesserati alla GITeT ad esclusione di quelli «dos­ si icati 1 e 11 Categoria, per la stessa Unione o Gruppo Sportivo col «piale partecipano al Campionato C.S.l,

3) Fasi di svolgimento: locale, pro­ vinciale, regionale, nazionale.

a> Fase locale: tale fase sarà organizzata dalle Unioni Sportive se sarà a laratlere sociale: dai Comitati Zonali se sarà a carattere zonale. Essa potrà avere un numero illimitato di elimina­ torie che dovranno però essere autoriz­ zate dalle Commissioni Tecniche Pro­ vinciali, le quali, ad eliminatorie ulti­ mate, omologheranno i risultati designeranno gli aventi diritto alla partecipazione alla fase provinciale. La fase locale dovrà essere portata a termine entro e non oltre il 17 gennaio.

b> Fase provinciale: tale fase sarà organizzata dai Comitati Provinciali, i quali 15 giorni prima della data fissata per lo svolgimento delle eliminatorie dovranno inviare alla C.T.N. Tennis da Tavolo il regolamento per la preventi­ va approvazione.

A tale fase potranno partecipare i primi due classificali del singolo e le prime due coppie del doppio di tutte le eliminatorie zonali e soiiali svoltesi nell ambito del Comitato Provinciale. I Comitati Provinciali che organizzas­ sero la Lise provinciale senza farla pro­ cedere da eliminatorie locali, ammette­ ranno alla loro fase tre atleti per il -in­ goio e tre coppie per il doppio per ogni US. partecipante.

A fase ultimata, i Comitati Provincia­ li dovranno inviare alla C.T.N. Tennis da Tavolo tempestivamente, e commique non oltre 15 giorni prima dell.i i lfettuazione della iase regionale, i ver bali e gli stampati, rimessi all atto del­ l'approvazione del Regolamento, debita­ mente

compilati

per

l’omologazione.

II vincitore del singolo e la coppia prima classifilata saranno proclamati Campioni Provinciali per l'anno 1951.

Alla fase regionale saranno ammessi di diritto i primi due atleti classitic.iti

nel singolo e le prime «lue coppie nel doppio. Soltanto le eliminatorie «lei Comitati Zonali Autonomi di Actpii. Biella, Crea. Lodi e Tortomi, -.iranno equivalenti a quelle provinciali e gli aventi diritto saranno anime-si alla fase regionale. 1 ot­ ti gli altri Comitati Zonali per poter accedere alla la-e regionale dovranno pa—are attraverso quella provinciale. La fase provinciale dovrà essere ulti­ mata entro e non oltre il I I febbraio. c) Fase regionale: tale fase sarà or­ ganizzata dagli L-pettori Regionali, i quali almeno 15 giorni prima della da­ ta fissata per lo -volgimento della fase regionale, dovranno inviare alla C.TN. T T. il regolamento per la preventiva approvazione. A tale fase parteciperanno gli aventi diritto di ogni Comitato provinciale «he abbia avuto la propria '.ase regolarmen­ te omologala dalla C.T.N. TT. I Comitali Provinciali all'atto della iscrizione dovranno inviare agli Ispett iri Regionali, e per conoscenza alla C’J’N. TT., l’elenco degli atleti che [iurte-ipo­ ranno alla fase regionale, sugli appo­ siti stampati, che saranno loro inviati allatto dell'omologazione della fase provinciale. Gli Ispettori Regionali nel l'organizza­ re la fase regionale dovranno tenere conto della coni Insiline e della omolo­ gazione delle fa.-i dei Comitati Provin­ ciali loro dipendenti. Alla fase nazionale saranno ammessi il vincitore del singolo e la coppia vincento del doppio. A fase ultimata gli Ispettori Regiona­ li dovranno inviare alla C.T.N. TT. lem[«estivamente e comunque non oltre 15 giorni prima-dell'e fettuazione della fa­ se nazionale, i verbali e gli stampati ri­ messi all'alto dell'approvazione del re­ golamento, debitamente compilati, per l'omologazione. I vincitori del singolo e del doppio saranno proclamati Cam­ pioni Regionali per l'anno 1951. La fase regionale dovrà es-ere ulti. mata entro e non oltre il 28 febbraio. d) Fase. Nazionale: tale fase sarà di­ rettamente organizzata dalla C.T N. T.T. con la collaborazione del Comitato Pro­ vinciale sede di svolgimento della pro­

va stessa. Gli Ispettori Regionali invieranno alla CT.N.TT. e per collosi enza al Comitato Provinciale incaricato dei servizi logi­ stici. la loro adesione alla fase nazio­ nale, nonché, sull'apposito stampalo lo­ ro inviato all atto dell’omologazione del­ la fase regionale, l’elenco nominativo degli atleti che parteciperanno alla pro­ va. Non potranno partecipare alla fase nazionale quegli atleti che non siano stati segnalati nell'elenco di cui sopra. Dettagliato regolamento della fase na­ zionale verrà tempestivamente emanato. Ad omologazione avvenuta, il vincito­ re del singolo e la «oppia vincitrice del doppio saranno proclamati Campioni Nazionali per l'anno 1951. La data e la località di ei* ettuazione della Finale Nazionale verranno tempe­ stivamente comunicati.

-D Norme generali.

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a) Fornitila di svolgimento : le fasi locali, provinciali e regionali potranno avere la formula di svolgimento rite­ nuta più opportuna dagli organi perife­ rici organizzatori, che dovrà essere però indicata nel Regolamento della prova inviato per l’approvazione. La Finale Nazionale verrà disputata con gironi eliminatori e di finale all'italiana, co n incontri di sola andata. Tutti gli incontri di Campionato do­ vranno essere disputati al limile di due partite vinte su tre. Per motivi organizzativi e di caratte­ re generale non sarà ammessa la parte­ cipazione degli atleti alle due specialità di singolo e di doppio in nessuna del­ le fasi previste dal presente regolamento.

b) Reclami: nella fase locale i re­ clami di prima istanza dovranno essere presentati secondo i modi e termini che saranno stabiliti dagli Enti organizza­ tori; quelli di seconda istanza avversi alle decisioni prese in prima istanza, dovranno essere inoltrati, in duplice co­ pia, con lettera raccomandata, alla Com­ missione Tecnica Provinciale. Per le fasi provinciali, invece, i re­ clami in I istanza dovranno essere pre­ sentati secondo i modi e termini che verranno stabiliti dagli Enti Periferici Organizzatori. Quelli di II istanza, av­ versi alle decisioni prese in I istanza, dovranno essere inoltrati in duplice co­ pia, con lettera raccomandata alla CTN. Tennis da Tavolo, entro tre giorni dal­ la ricezione dei deliberata di I istanza, accompagnati dalla tassa fissata. Nelle fasi regionali i reclami tecnici saranno in unica istanza mentre i re­ clami per irregolare posizione di gioca­ tori potranno essere inoltrati in seconda istanza alla C.T.N. T.T. Le tasse reclami vengono così fissate : Fase locale: I istanza L. 200, II istan­ za L. 500; Fase provinciale: I istanza L. 200, IT istanza L. 1000; Fase regionale: I istanza L. 500, II istanza L. 1000. Le tasse saranno restituite in caso di accettazione del reclamo presentato. Nella Finale Nazionale i reclami sa­ ranno in unica istanza e dovranno esse­ re presentati alla Commissione Tecni­ ca della prova, secondo i modi e ter­ mini che saranno dettagliatamente spe­ cificati sul regolamento della prova stessa. c) Documentazione obbligatoria: tutti gli atleti partecipanti alle fasi re­ gionali e nazionale dovranno obbligato­ riamente essere in possesso, oltre che del cartellino del C.S.I. della carta d’i­ dentità, o, in caso di minore età, del cer­ tificato di identità personale, con foto­ grafia rilasciata dal Comune di resi­ denza.

Nessun altro documento sarà ritenu­ to valido ed in nessun caso saranno am­ messi alla prova atleti « sub judice ». d) Invalidità delle prove: la manca­ ta osservanza da parte degli Enti peri­ ferici delle precise disposizioni conte­ nute nei precedenti paragrafi o la par-

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tecìpazione di atleti non in regola, se­ condo quanto disposto dall'art. 2 del presente regolamento comporterà auto­

maticamente l’invalidità della prova ai fini del Campionato. 5) Per tutto quanto non contemplato dal presente regolamento, vigeranno

quello tecnico delia GITeT e quello or­ ganico del C.S.I. 6) Il Centro Sportivo Italiano, decli­ na ogni responsabilità per eventuali dan­ ni o infortuni causali prima, durante e dopo le gare agli atleti ed a terzi, salvo quanto previsto dalla parte assicurativa del tesserino C.S.I.

III. TROFEO NAZIONALE A SQUADRE 1) Il Centro Sportivo Italiano indice cd organizza il Trofeo Nazionale a Squadre per l’anno 1951. 2) Affiliazione e Tesseramento «) Potranno partecipare al Trofeo le squadre dei Gruppi e delle Unioni Sportive regolarmente affiliate al C.S.I., per l’anno 1954 prima dell'inizio della fase a cui prendono parte. b) Gli atleti per poter partecipare alle gare del Trofeo, dovranno essere in possesso del cartellino del C.S.I., de­ bitamente punzonalo dalla Presidenza Centrale . (non sarà ammessa in nessun caso la partecipazione «sub judice»), c) Saranno ammessi al Trofeo gli atleti senza alcun limite di età e senza limitazione di categoria GITeT purché tesserati al GITeT per la stessa Unione o Gruppo Sportivo, con la quale parte­ cipano al Trofeo C.S.I. 3) Fasi di Svolgimento: zonale, provinciate, regionale, interregionale, E’ prevista anche una fase nazionale. a) Fase zonale: tale fase sarà orga­ nizzata dai Comitati Zonali, i quali 15 giorni prima dell’effettuazione della eli­ minatoria dovranno inviare il regolamen­ to della prova alla Commissione Tecni­ ca Provinciale per la preventiva appro­ vazione. A tale fase potranno partecipare le Unioni Sportive in regola con lari. 2 del presente regolamento, con un nu­ mero illimitato di squadre. A fase ultimata gli Enti Organizzatori invieranno alla Commissione Tecnica Provinciale i verbali della eliminatoria per l'omologazione. Sarà ammessa alla fase provinciale la vincitrice dell’eliminatoria zonale. b) Fase provinciale: tale fase sarà organizzata dai Comitati Provinciali, i quali 15 giorni prima deH’effettuazionc dell'eliminatoria dovranno inviate alla C.T.N. il regolamento della prova, per la preventiva approvazione. A tale fase potranno partecipare: 1) se vi sono state precedentemente eliminatorie zonali: la vincente di dette eliminatorie; 2.1 se non vi sono state eliminatorie zonali: una squadra per Unione o Grup­ po Sportivo. A fase ultimata i Comitati Provinciali invieranno alla CTN Tennis da Tavolo, tempestivamente e comunque non oltre 15 giorni prima dell’effettuazione della fase regionale i verbali della prova per l’omologazione. Sarà ammessa alla fase regionale la vincitrice delle eliminatorie provinciali. Soltanto le eliminatorie dei Comitati Zo­ nali Autonomi di Biella, Crema, Lodi, Acqui e Tortona, saranno equivalenti a quelle provinciali e gli aventi diritto saranno ammessi alla fase regionale. Tut-

ti gli altri Comitali Zonali, per poter accedere alla fase regionale, dovranno passare attraverso quella provinciale. c) Fase regionale: tale fase sarà or­ ganizzata dairispcltore Regionale, il qua­ le 15 giorni prima dell’effettuazione della prova, dovrà inviare il regolamen­ to alla CTN.TT. per la preventiva ap­ provazione. A tale fase potranno partecipare le squadre vincenti le eliminatorie provin­ ciali regolarmente omologate dalla C.T.N.TT. Gli Ispettori Regionali nell’organizzare la fase regionale dovranno tener conto della conclusione e della omologa­ zione delle fasi dei Comitati Provincia­ li loro dipendenti. Alla fase interregionale sarà ammes­ sa la squadra vincente la fase regionale. A fase ultimala gli Ispettori Regionali dovranno inviare alla CTN.TT. tempe­ stivamente, e comunque non oltre 15 giorni prima della fase interregionale, i verbali per l’omologazione. d) Fase interregionale: tale fase sa­ rà organizzala direttamente dalla CTN.­ TT. che invierà a dirigerla un compo­ nente la Commissione Nazionale, nelle località che verranno tempestivamente comunicate agli Ispettori Regionali in­ teressati. Gli Ispettori Regionali dovranno in­ viare alla CTN.TT. e per conoscenza ai Comitali Provinciali incaricati dei servizi logistici, la loro adesione alla fase interregionale, nonché sull’apposi­ to stampato loro inviato all'atto del­ l’omologazione della fase regionale, l’e­ lenco nominativo degli atleti che parte­ ciperanno alla prova. Eventuali aggiunte o varianti a tale elenco saranno ammes­ se sino a 7 giorni prima dcH’effeltuazione della gara. Pertanto non potran­ no partecipare alla fase interregionale quegli atleti che non siano stati segna­ lati nell’elenco di cui sopra. 4) Nonne Generali: Tutte le fasi dovranno svolgersi ad eliminatoria di­ retta e saranno effettuate con la for­ mula « Coppa Davis ». Ogni squadra sa­ rà formata da un minimo di 2 atleti c da un massimo di 4, i cui nominativi do­ vranno esesre notiricati 18 ore prima delle varie fasi dell’Entc organizzatore, eccezione fatta per la fase interregio­ nale. per la quale vale quanto disposto dall'art. 3 comma d. La vittoria agli effetti del prosegui­ mento del Torneo, è acquisita dalla So­ cietà e non dai singoli atleti che pos­ sono essere variati nelle varie fasi. Gli incontri fra le squadre consiste­ ranno in 4 partite di singolo ed una di doppio con la successione seguente: singolo n. 1 squadra A e n. 1 squadra B; singolo n. 2 squadra A e n. 2 squadra B.


— Doppio Squadra A. Doppio Squa­ dra R ; — Singolo n. 1 Squadra A, li. 2 Squa­ dra B ; — Singolo n. 2 Squadra A, n. 1 Squa­ dra B; Ogni partita di singolo e di doppio sarà disputata al limite di tre giuochi vinti su cinque, ed ogni giuoco al ter­ mine di 21 punti. Per ogni partita vinta verrà assegnato un punto. Gli atleti potranno partecipare sia al­ le gare di singolo che a quelle di dop­ pio in tutte le fasi del Trofeo. a) Reclami: nella fase zonale i re­ clami di I istanza dovranno essere pre­ sentati secondo i modi c termini che saranno stabiliti dagli Enti Organizza­ tori; quelli di seconda istanza avversi alle decisioni prese in prima istanza do­ vranno essere inoltrati, in duplice co­ pia, con lettera raccomandata, alla Com­ missione Tecnica Provinciale. Per le fasi provinciali, invece, i re­ clami in prima istanza dovranno esse­ re presentati secondo i modi e termini che saranno stabiliti dagli Organizza­ tori; quelli di seconda istanza, avversi alle decisioni prese in prima istanza, dovranno essere inoltrati, in duplice co­ pia, con lettera raccomandata, alla C.T N. T.T. entro 3 giorni dalla ricezione dei deliberata di prima istanza, accompa­ gnati dalla tassa fissata. Nelle fasi regionali, i reclami tecnici saranno in unica istanza mentre i re­ clami per irregolare posizione dei giuocatori potranno essere inoltrali in se­ conda istanza alla C.T.N. T.T. Soltanto nelle fasi interregionali i re­ clami saranno in unica istanza e do­ vranno essere presentati alla Commis­ sione Tecnica della prova, secondo i modi e termini che saranno dettaglia­ tamente specificati sui regolamenti del­ le prove stesse. Le tasse reclamo vengono così fissate; Fase zonale: prima istanza L. 300; seconda istanza L. 500; Fase provinciale: prima istanza Li­ re 500; seconda istanza L. 1000; Fase regionale: prima istanza Lire: 500; seconda istanza L. 1000; Le lasse reclamo saranno restituite in caso di accettazione del reclamo presentalo. bl Documentazione obbligatoria: tutti gli atleti partecipanti alle fasi in­ terregionali dovranno obbligatoriamen­ te essere in possesso, oltre che del car­ tellino C S.I., della carta d’identità, o, in caso di minore età, del certificato personale di identità con fotografia ri­ lasciato dal Comune di residenza. Nessun altro documento sani ritenu­ to valido ed in nessun caso saranno am­ messi alle prove atleti «sub judice ». c) Vincolo atleti: per quelle UU.SS. clic partecipassero con più squadre alla fase zonale, si precisa che gli atleti s'in­ tendono vincolati per tutta la durata del Trofeo alla squadra con la quale hanno giuocato il primo incontro. Pertanto gii atleti delle squadre eli­ minate non potranno in nessun caso partecipare alle successive fasi del Tro-

feo con altre squadre, anche se della stessa Unione Sportiva. d) Invalidità delle prove: la man­ cata osservanza da parte degli Enti pe­ riferici delle precise disposizioni conte­ nute nei precedenti paragrafi o la parte­ cipazione di UU.SS. o di atleti non in regola secondo quanto disposto daf­ fari. 2 del presente regolamento, com­ porterà automaticamente l’invalidità del­ la prova ai fini del Trofeo.

TROFEO

5) Per tutto quanto non contemplato nel presente regolamento, vigeranno quello tecnico del GITeT c quello or­ ganico del C.S.I.

6) Il Centro Sportivo Italiano, decli­ na ogni responsabilità per eventuali dan­ ni o infortuni causati prima, durante e dopo le gare ad atleti ed a terzi, salvo quanto previsto dalla parte assicurativa del tesserino C.S.I.

GIOVANISSIMI

1) Il Centro Sportivo Italiano indice ed organizza il Trofeo Giovanissimi di Tennis da Tavolo di singolo e di doppio. 2) Affiliazione e Tesseramento a) Potranno partecipare al Trofeo gli atleti dei Gruppi e delle Unioni Sportive regolarmente affiliate al C.S.I. per l'anno 1954 prima dell’inizio della fase a cui prendono parte. b) Gli atleti per poter partecipare alle gare del Trofeo dovranno essere in possesso del tesserino C.S.I- debitamen­ te punzonato dalla Presidenza Centrale (non sarà ammessa in nessun caso la partecipazione sub judice). c) Saranno ammessi al Trofeo gli atleti nati dal 1° gennaio 1939 al 31 di­ cembre 1913. d) Non saranno ammessi gli atleti tesserati al GITeT a qualunque catego­ ria essi appartengano. 3) Fasi di Svolgimento : diocesana, provinciale, regionale. a) Fase diocesana: tale fase sarà or­ ganizzata dalle Commissioni Tecniche Provinciali T.T., in accordo con l’Ufficio Diocesano Aspiranti (U.D.A.). Essa potrà avere un numero illimitato di eli­ minatorie. Ad eliminatorie ultimate, i due primi classificati del singolo e le prime due coppie di ciascuna elimina­ toria parteciperanno alla fase provin­ ciale. b) Fase provinciale: Tale fase sarà organizzata dai Comitati Provinciali di accordo con gli U.D.A.; essi 15 giorni prima della data fissata per Io svolgi­ mento delle eliminatorie, dovranno in­ viare alla Commissione Tecnica Nazio­ nale T.T. il regolamento della prova per la preventiva approvazione. I Comitati Provinciali che organizzas­ sero la fase senza farla precedere da eliminatorie zonali, ammetteranno a det­ ta fase tre atleti del singolo e tre coppie per ogni Gruppo Sportivo o Unione Sportiva partecipante. A fase ultimata i Comitati Provinciali dovranno inviare alla C.T.N.T.T. almeno quindici giorni prima dell’effettuazione della fase regio­ nale, i verbali per l’omologazione. Alla fase regionale saranno ammessi di diritto i primi due atleti classificati nel singolo e le prime due coppie clas­ sificate nel doppio. La fase provinciale dovrà essere ultimata entro e non oltre il 25 aprile. c) Fase Regionale: tale fase sarà organizzata dagli Ispettori Regionali d’accordo con i Consultori Regionali Aspiranti (C.R A.). Essi quindici giorni

prima della data fissata per lo svolgi­ mento della fa=e regionale dovranno in­ viare alla C.T.N.T.T. il regolamento per la preventiva approvazione. A tale fase parteciperanno gli aventi diritto di ogni C.P. che abbia avuto la propria fase omologata dalla C.T.N.T.T. A fase ultimata gli Ispettori Regionali dovranno inviare alla C.T.N.TT. i ver­ bali della prova per l’omologazione. I vincitori del singolo e del doppio saran­ no proclamati Campioni Regionali Gio­ vanissimi per l’anno 1951. a) Formula di svolgimento: le fasi zonali e provinciale potranno avere la formula di svolgimento ritenuta più op­ portuna dagli Organi Periferici Orga­ nizzatori. Le fasi regionali verranno di­ sputate con gironi eliminatori e di fi­ nale con incontri di sola andata. Tutti gli incontri di Campionato do­ vranno essere disputati al limite di due partite vinte su tre. Per motivi organizzativi e di carat­ tere generale, non sarà ammessa la par­ tecipazione degli atleti alle due specia­ lità di singolo e di doppio in nessuna delle fasi previste dal presente Regola­ mento. b) Reclami: nelle fasi zonali e pro­ vinciali in unica istanza i reclami dovrano essere presentati secondo i modi e termini che saranno stabiliti dalle Commissioni Tecniche Provinciali ac­ compagnati dalla tassa di L. 200. Nelle fasi regionali i reclami in uni­ ca istanza dovranno essere presentati secondo i modi e termini che verranno stabiliti dagli Ispettori Regionali orga­ nizzatori accompagnati dalla tassa di L. 500. Le tasse saranno restituite in caso di accettazione del reclamo presentato. c) Documentazione obbligatoria: tut­ ti gli atleti partecipanti alle fasi re­ gionali dovranno obbligatoriamente esse­ re in possesso, oltre che del cartellino C S.I., del certificato d’identità perso­ nale con fotografia rilasciato dal Comu­ ne di residenza. d) Invalidità delle prove: la man­ cata osservanza da parte degli Enti pe­ riferici delle precise disposizioni conte­ nute nei precedenti paragrafi o la par­ tecipazione di atleti non in regola se­ condo quanto disposto dall’art. 2 d> 1 presente Regolamento, comporterà auto­ maticamente l’invalidità della prova ai fini del Trofeo. •1) Per tutto quanto non contemplato dal presente regolamento, vigeranno quello tecnico del G.I.T.e.T. e quello organico del C.S.I.

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TROFEO DELLA MONTAGNA REGOLAMENTO 1) La Presidenza del Centro Sportivo Italiano indice ed organizza con la col­ laborazione dell’ispettorato Trentino e Alto Adige il VI Trofeo della Montagna, gara nazionale a staffetta. La competizione avrà luogo nella pri­ ma decade di settembre in località da destinarsi. 2) Alla gara possono partecipare squa­ dre delle categorie: militari, valligiano, cittadine, composta ciascuna di tre ele­ menti i quali debbono avere compiuto il ventesimo anno di età (nati non oltre il 1° settembre 1934). 3) Le squadre militari debbono appar­ tenere a corpi, reggimenti, reparti od Enti militari o militarizzati di qualsiasi specialità e possono essere costituite da ufficiali, sottufficiali e militari di trup­ pa, senza specificazione di numero. Le stafrette militari sono divise in due grup­ pi: A) staffette composte da militari di reparti di leva con un elemento che può avere superato il limite di età in qualità di «caposquadra»; B) staffette compo­ ste da militari o militarizzati di reparti a lunga ferma. Le squadre valligiano debbono essere composte da elementi residenti in locali­ tà situata al di sopra di in. 500 sul li­ vello del mare. Le squadre cittadine debbono essere composte da elementi con residenza in località situata al di sotto di ni. 500 s.l.m. avvertendo che è sufficiente la residenza anche di un solo componente in loca­ lità situata al di sopra dei 500 m s.l.m. per conferire all'intera squadra-staffetta la qualifica di valligiana. 4) Le squadre valligiano e cittadine debbono di massima appartenere ad Unioni Sportive del C.S.I., ma possono anche essere di società sportive od escur­ sionistiche legalmente costituite. Ciascun reparto, o Unione o Società potrà parte­ cipare al VI Trofeo della Montagna con un massimo di 3 squadre, per categoria. Dato il carattere particolare della ma­ nifestazione il numero delle squadrestaffette partecipanti è comunque limi­ tato. Pertanto il Comitato Organizzatore si riserva la facoltà di ammettere le squadre cittadine e valligiano non ap­ partenenti al C.S.L con criterio insinda­ cabile lenendo tuttavia conto dei requi­ siti tecnici escursionistici delle squadre stesse. 5) La manifestazione si svolgerà con qualsiasi tempo. Comunque, una volta iniziata, non potrà essere interrotta per alcun motivo, 6) Il percorso di gara uguale per tut­ te e tre le categ. della lunghezza com­ plessiva di 25 km. circa e con un disli­ vello complessivo di m. 2.000 circa, sarà costituito da tre frazioni una delle quali prevalentemente in falso piano, una se­ conda in salita cd una terza in discesa. 7) Le partenze, separate per ciascuna

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categoria, saranno date in linea nell'or­ dine seguente: A) Cittadini B) Valligiani C) Militari (gruppo A: militari di leva - gruppo B: militari a lunga ferma). Per militari di leva si intendono i con­ correnti in servizio delle classi 19311932-1933. L'ora di partenza e l’intervallo tra una categoria < ! l’altra verranno stabiliti dal­ la Direzione della Cara alla vigilia della gara stessa. I concorrenti alla prima frazione do­ vranno trovarsi al traguardo. disposizione del Giudice di partenza 30 mi­ nuti prima dell’ora fissata per ciascuna categoria. I concorrenti che al momento della partenza della rispettiva categoria non fossero presenti, non verranno più fatti partire. 8) Ciascun concorrente alla prima fra­ zione riceverà dai giudici di partenza il Segno di Staffetta (medaglia con cate­ nella da mettere al collo) che dovrà por­ tar seco per tutto il percorso della frazione stessa e trasmettere al compa­ gno di squadra che compirà la seconda frazione; questi, a sua volta, trasmetterà il segno al terzo frazionista, che dovrà riconsegnarlo al Giudice d’arrivo. La perdita, la mancanza in qualunque punto del percorso, o la omessa riconse­ gna del Segno al Giudice di arrivo, de­ terminerà l’esclusione della squadra dal­ la classifica. La trasmissione del Segno di Staffetta sarà effettuata entro una zona di in. 30 visibilmente indicata. 9) I concorrenti alla terza frazione verranno trasportati nella località di cambio a cura degli organizzatori. 10) Il percorso di gara sarà segnala­ to in modo visibile con bandierine, car­ telli, frerce e segni di calce o colorati. I chilometri saranno indicati da appo­ site tabelle e striscioni trasversali all’an­ damento del percorso, indicheranno Piinizio dell’ultimo chilometro di ciascu­ na frazione. 11) Tutti i partecipanti dovranno esi­ bire la Carta d’identità od altro docu­ mento d’identificazione; quelli apparte­ nenti alla Categoria Cittadini dovranno inoltre esibire un certificalo della pro­ pria residenza stabile, in mancanza del quale verranno assegnati alla Categoria Valligiani. Per l’altimetria della località di resi­ denza fa fede l’Annuario del T.C.I. 12) Tutti i concorrenti verranno pun­ zonati alla vigilia della gara cd all atto della partenza di ciascuna frazione rice­ veranno uno speciale segno di ricono­ scimento, da conservare durante tutta la gara e da mostrare ad ogni richiesta de­ gli ispettori di percorso. 13) I componenti delle staffette civili, valligiano o cittadine, verranno sotto-

posti alla vigilia della gara, a visita me­ dica. Il giudizio dei sanitari è inappel­ labile. 11) Nessun aiuto è ammesso tra con­ correnti anche se appartenenti a squadre della medesima Unione o Società, e nes­ sun concorrente potrà effettuare più di una frazione. L'inosservanza di tali dispo­ sizioni determinerà la squalifica delle squadre inadempienti. Lo stesso prov­ vedimento di squalifica verrà adotta­ to a carico delle squadre che sostituis­ sero abusivamente, anche per qualche tratto, uno dei componenti od i cui componenti ricevessero in qualunque momento aiuti materiali (spinte o trai­ no) da parte di estranei alle staffette o ricevessero infine rifornimenti all’infuori dei posti fi-si, regolarmente predispoti c controllati. La squalifica infine sarà inflitta quelle squadre che avessero tentato di sorprendere la buona fede della dire­ zione e della Giuria con la esibizione di falsi documenti d’identità, di resi­ denza, ecc. 15) I concorrenti hanno l’obbligo di gareggiare con spirito cavalleresco e sportivo evitando di danneggiare comun­ que gli altri concorrenti. Nei tratti del percorso ristretti o scabrosi è fatto ob­ bligo' di cedere il passo ai concorrenti che lo richiedessero. Il tempo massimo per ciascuna cate­ goria verrà determinato dal tempo im­ piegato dalla staffetta prima classificata della categoria medesima, aumentato del 50% del tempo stesso. Nessuna neutralizzazione verrà conces­ sa per cambi, rifornimenti, ecc. 16) I concorrenti in gara potranno in­ dossare indumenti e calzature di qual­ siasi tipo e specie. 17) I reclami in unica istanza, dovran­ no essere presentati alla Giuria non ol­ tre un’ora dopo la scadenza del tempo massimo fissato per ciascuna categoria. Essi dovranno essere accompagnati daliatassa di L. 1 000 restituibile in caso di acccttazione.

18) Il Comitato organizzatore si ri­ serva il diritto di eventuali modifiche del percorso per ragioni tecniche, dan­ done tempestiva comunicazione agli in­ teressati. 19) NORME ORGANIZZATIVE ED AMMINISTRATIVE. — Il Comitato or­ ganizzatore provvederà al vitto ed al­ loggio per tutte le squadre ammesse a partecipare delle categorie cittadini e valligiani, dalla cena del venerdì pre­ cedente alla gara alla cena della dome­ nica di effettuazione della gara stessa. Le iscrizioni delle squadre delle cate­ gorie cittadini e valligiani debbono es­ sere inviate alla Presidenza Centrale del C.S.L - Via della Conciliazione, 1, Roma. Telef. 555.561 e per conoscenza al Comitato organizzatore Trofeo della Montagna entro la data che sarà tempe­ stivamente fissata. 20) Il Comitato organizzazione di Massa e il Centro Sportivo Italiano de­ clinano ogni responsabilità per incidenti di qualsiasi specie e natura che doves­ sero verificarsi a partecipanti od a terz.i durante lo svolgimento della manife­ stazione.

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delle Commissioni Tecniche Nazionali del C SI.

ATLETICA LESSERÀ

Si raccomanda infine di porre la massima attenzione sul termine fissato per il tesseramento degli atleti che dovran­ no partecipare alla Finale Nazionale e sulla data, che vera rà fissata in seguito, per la chiusura delle iscrizioni. ZZ Segretario II Presidente RICCARDO BONARELLI MARIO BOLLETTA

COMUNICATO UFFICIALE N. 1

CAMPIONATO NAZIONALE DI CORSA CAMPESTRE Inizio dell’attività. — Agli effetti delle prove di Campio­ nato provinciale o zonale: 20 dicembre 1953. Chiusura dell’attività — Per le sole prove di Campio­ nato provinciale o zonale: 28 febbraio 1954. Campionato nazionale — 14 o 21 marzo 1954. Termini del tesseramento — In data precedente a quel­ la dello svolgimento delle prove per la partecipazione alla finale nazionale: 14 febbraio 1954. Fase pronvinciale o zonale — Per poter concorrere alla finale nazionale, la fase provinciale o zonale dovrà svol­ gersi in un minimo di tre prove, sulle distanze di metri 1.500, 2.500, 3.500 circa, da effettuarsi nell’ordine, non oltre il giorno 28 febbraio. I Regolamenti delle prove, redatti secondo lo schema che si allega, s’intendono approvati senz’altra formalità. Se ne dovrà comunque inviare copia alla C.T.N. prima della effettuazione. Questa dovrà essere tempestivamente segnalata, con anticipo di almeno cinque giorni ed il gior­ no precedente la gara, qualora la segnalazione venga fatta per telegramma. I risultati, firmati dal giudice arbitro della FIDAL, do• vranno essere inviati entro tre giorni dallo svolgimento della gara. I risultati delle prove, eventualmente effet­ tuate il giorno 28 febbraio, dovranno essere inviati, im­ mancabilmente, il giorno 1 marzo. Non si terrà conto delle prove non segnalate e dei ri­ sultati non pervenuti nei termini preaccennati. Le prove di campionato provinciale o zonale saranno ritenute valide soltanto se in esse risulteranno almeno 10 concorrenti classificati entro il tempo massimo. Per essere ammessi alla finale nazionale, gli atleti do­ vranno aver disputato almeno due prove nella fase pro­ vinciale o zonale. I Comitati provinciali o zonali che rinunciano alla partecipazione alla finale nazionale, potranno far disputa­ re la fase locale in un numero di prove anche inferiore alle tre preaccennate. Campionato nazionale — Sarà effettuato su distanza non superiore a m. 4.000, nella località che verrà tempe­ stivamente fatta conoscere. I Comitati provinciali o zonali che avranno effettuato i rispettivi Campionati in tre prove, potranno iscrivere due rappresentanti; quelli che l’avranno effettuato in cin­ que prove, potranno iscriverne tre. La Commissione tecnica nazionale, nell’emanare le nor­ me per l’effettuazione dei Campionati di corsa campe­ stre, raccomanda ai Comitati provinciali e Zonali la più scrupolosa osservanza delle norme stesse, alle quali non verrà concessa, per alcun motivo, alcuna deroga. Esaminino i Comitati, ogni ogni diligenza, le speciali condizioni in cui si trova ciascuno di essi, soprattutto nei riguardi della posizione geografica e delle conseguenti esi­ genze del clima e non rinviino alle ultime settimane le date di effettuazione delle prove di Campionato locale. Un Campionato concluso con qualche anticipo darà la possi­ bilità di integrarlo con prove supplementari, dalle quali la preparazione degli atleti trarrà sicuro vantaggio e po­ trà consentire ai Comitati di partecipare con una rappre­ sentanza più numerosa alla Finale Nazionale.

PALLACANESTRO COMUNICATO UFFICIALE N. 1 Riunione del 10 novembre 1953 1. APPROVAZIONE TORNEI Ferrara: Torneo serale; Ferrara: Coppa S. Michele; Fidenza: Torneo S. Donnino; Bologna: Trofeo Città di Trieste: Napoli: I. Coppa C.S.I. 1953; Palermo: Torneo d’Apertura; Parma: Trofeo Libertas; Roma: Coppa Roma; Roma: Torneo Apertura Categ. A; Roma: Tor­ neo Apertura Categ. B: Roma: Torneo Apertura Categ. C; Siracusa: Torneo AGLI; Siracusa: Torneo Chiusura; Treviso: Coppa Pre-Campion.

2. OMOLOGAZIONE TORNEI Ferrara - Coppa S. Michele: 1. Cestistica Olimpia; 2. Fortitudo; 3. 4 Torri; 4. S. Giorgio. Ferrara - Torneo serale Olimpia: 1. Cestistica Olim­ pia; 2. Fortitudo; 3. 4 Torri; 4. S. Giorgio. Fidenza - Torneo 8. Donnino: 1. Fulgor Fidenza; 2. Virtus B; 3. Virtus A. Roma. - Coppa Giovani Speranze: 1. Fortitudo; 2. Nive B; 3. U.S.S.A.; 4. Nive A. Roma - Torneo Chiusura Categ. B: 1. Nive C; 2. For­ titudo; 3. Pavoni; 4. Invicta. Siracusa - Torneo ACLI: 1. Aretusa; 2. Amatori A; 3. ACLI; 4. Libertas; seguono: Amatori B e Pantheon. Siracusa - Torneo Chiusura: 1. Libertas; 2. Amatori; 3. Aretusa; 4. Pantheon. Trieste - Torneo Provinciale Categ. A: 1. Bon Bosco A; 2. Don Bosco B; 3. Victoria; 4. Libertas. Trieste Torneo Provinciale Categ. B: 1. Don Bosco B; 2. Audace A; 3. Audace B; 4. Charitas; seguono: Vis Trieste e Don Bosco A. Ai CC. PP. di Ferrara, Roma, Siracusa e Trieste ven­ gono assegnati p. 100 ciascuno per la classifica 1953. Nessun punteggio può essere concesso a Fidenza non avendo raggiunto le squadre partecipanti il numero mi­ nimo di 4.

3. CORSI ARBITRI Visto il verbale d’esame, riguardante un corso arbitri di pallacanestro, svolto presso il C. Z. di Molletta, si omologa tale corso ratificando la nomina di AspiranteArbitro dei sottoelencati candidati: 1. Andriani Vittorio; 2. Altomare Raffaele; 3. Binetti Giuseppe; 4. De Gennaro Matteo; 5. De Stena Michele; 6. Furinola Giuseppe; 7. Giangregorio Pasquale; 8. Man­ cini Raffaele; 9. Minervini Berardino; 10. Rotondella Domenico; 11. Totagiancaspro Raffaele; 12. Valentini Giovanni; 13. Veneziano Francesco; 14. Vitagliano Vito. Al c. Z. di Molfetta vengono assegnati punti 250 per la classifica 1953. 4. PUNTEGGIO FINALE In seguito all’omologazione dell’attività svolta e perve­ nuta fino al 10 novembre 1953, si riporta qui di seguito il punteggio « definitivo » acquisito nel settore cestistico.

55


Roma punti 2.170; Cremona 910; Ferrara 770; Reg­ gio E. 755; Pescara 715; Cosenza 710; Milano 630; Padova 570; Pesaro 565; Brindisi 450; Firenze 440; Molfetta 380; Cagliari 315; Siracusa 305; Brescia 290; Genova 285; Na­ poli 285; Treviso 250: Lecce 235; Perugia 215; Bergamo 210; Sassari 185; Terni 185; Vercelli 185; Alessandria 165; Parma 150; Torino 140; Piacenza 140: Venezia 130; Lucca 130; Reggio C. 110; Modena 110; Udine 110: Po­ tenza 105; Trieste 100; Novara 80; Bologna 80; Massa Carrara 80; Siena 80; Catania 80; Caltanissetta 80; Te­ ramo 55; Vicenza 55; Lodi 30; Pisa 30; Palermo 30; La­ tina 30; Rieti 30; Viterbo 30.

31

VITA DELLA SEZIONE Con la pubblicazione del numero di Natale a Capodan­ no del Bollettino, la Sezione Filatelica ha concluso il suo primo anno di, vita, mantenendo fede al programma enun­ ciato all’atto della sua istituzione. Dall’aprile al dicembre il Bollettino mensile è apparso con sufficiente regolarità e solo per un motivo indipen­ dente dalla volontà dei dirigenti, i numeri 5 e 6, dell’agosto-settembre, sono stati abbinati, cosa questa del resto, che rientra nella consuetudine per la maggior parte delle pub­ blicazioni filateliche, anche quando costituiscono gli « or­ gani ufficiali » di Ditte commercianti in francobolli. La Direzione avrebbe desiderato una certa collabora­ zione da parte degli Associati, che però è mancata com­ pletamente. Ma ormai il primo anno è trascorso ed è da sperare che in quello che si inizia si scuota la buona volontà dei nostri amici i quali troveranno nelle pagine del Bollet­ tino e se occorrerà anche in quelle di « Stadium » la più cordiale ospitalità. 11 nuovo programma, che comprende tutte le specialità della Filatelia, con particolare riguardo per quella « a soggetti », offre un campo aperto a tutte le tendenze ed una palestra nella quale tutti potranno cimentarsi, espo­ nendo idee nuove, o sviluppando altre già in atto. Per quanto riguarda l’attività svolta durante il primo anno, circoscritta al settore sportivo, la Sezione non è ve­ nuta meno alle promesse. Sono state infatti distribuite: la serie speciale di fran. cobolli a soggetto sportivo emessa dalla Repubblica di San Marino, la serie completa degli annulli, su cartolina, delle 8 tappe del Gran premio Ciclo-Moloristico delle Nazioni, delle 21 tappe del XXXVI Giro Ciclistico d’Italia e delle 22 tappe del cinquantesimo Giro di Francia, Fultimo dei quali apposto sul francobollo (primo giorno di emissione) commemorativo del « Tour ». Ed ancora: l’annullo, sul relativo francobollo della XX Millemiglia automobilistica, nonché quelli speciali del XXII Concorso Ippico Internazionae — Roma 8 maggio — del­ l’inaugurazione dello Stadio Olimpico — Roma 11 mag­ gio — del Campionato Nazionale della Pesca Sportiva — Lecco 14 giugno — del Giro Aereo di Romagna — Luglio 21 giugno — della Mostra del Francobollo Sportivo — Ri­ mini 28 e 29 giugno — del Rallye Motociclistico Rimini

Direttore responsabile: LUIGI GEDDA

5. GIOCATORI PASSATI AULA F.I.P

Tutti i Comitati sono vivamente pregati di comunicare con cortese urgenza a questa CTNP i nominativi di quei giuocatori del C.S.I. che, con l’inizio del nuovo anno fede­ rale, sono comunque passati nelle file della F.I.P. o con la propria società del C.S.I. o perchè in forza ad altre Società per le quali tali giocatori prenderanno parte ai Campionati F.I.P.

Il Segretario GIOVANNI GOMEZ

Il Presidente UMBERTO GARCEA

— S. Marino — 28 e 29 giugno. Della Mostra di Rimìni è stato anche distribuito un «Foglietto ricordo» con an­ nullo speciale e del Giro Aereo di Romagna degli speciali Aerogrammi volati. E concludiamo la rassegna con la Cartolina emessa dalla Sezione a ricordo del V «Trofeo della Montagna», svol­ tosi a Moena il giorno 20 settembre che, con la felice raf­ figurazione delle Torri Vajolet, nel Gruppo del Catinaccio, con l’affrancatura col francobollo commemorativo della Fe­ sta della Montagna e con l’annullo speciale concesso per la manifestazione, deve ritenersi pienamente riuscita. La tiratura di questa Cartolina è stala limitatissima: mille esempi-ari e forse qualcuno in meno ed inoltre, es­ sendone stati offerti ai concorrenti, notoriamente non fi­ latelici, più della metà, questa può ritenersi praticamente dispersa. Può darsi che una parte di quelli offerti alle Autorità ed ai Comandanti dei Reparti militari che gareg­ giavano sia sopravvissuta. Comunque la Sezione ne ha pre­ levati esattamente 208 che, numerati, siglati e variamente affrancati, sono stati distribuiti ai Soci ed anche ad estra­ nei, alcuni dei quali sono poi entrati a far parte della Sezione. Non tutto questo materiale filatelico è stato esaurito; qualche residuo ne esiste ancora ed a richiesta forniremo indicazioni in proposito. Qualche annullo speciale concesso in questo periodo ci è sfuggito e di essi parleremo prossimamente per denun­ ciare le manovre escogitate per renderli addirittura « clandestini », a disposizione cioè dei soli concessionari i quali sperano così di costituirne monopolio. Nella campagna che organi più autorevoli e diffusi del nostro Bollettino hanno già iniziato per imporre una disciplina alla materia, faremo sentire anche la nostra voce. La Sezione ha poi ottenuto speciali facilitazioni su alcune pubblicazioni sportive e filateliche: fra queste il nostro «Stadium», Sport - Phila del dolt. Giuseppe Saltelli Fioretti e Selezione Filatelica dei Fratelli Landmans.

Procureremo di ottenerne altre ancora. La Mostra del Francobollo Sportivo riservata ai Soci della Sezione, annunciata sin dalla sua istituzione, non era in programma per il 1953, ma doveva essere abbinata ad una delle manifestazioni a carattere nazionale organiz­ zate dal Centro Sportivo Italiano per uno dei primi mesi del 1954 — probabilmente al Campionato Nazionale di Tennis da Tavolo — che si svolge, come è noto, in salone palestre o locali chiusi e coperti. Non siamo ancora in grado di confermare l’abbinamen­ to delle due manifestazioni, ma possiamo però assicurare che la Mostra si terrà certamente nella prima metà del­ l’anno. Non siamo ancora in grado di confermare l’abbinamen­ to delle due manifestazioni, ma possiamo però assicurare che la Mostra si terrà certamente nella prima metà del­ l’anno.

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