Stadium n. 1/1961

Page 1

C. S. I. PRESIDE«!* NAZIONALE ARCHIVIO STORICO

Jn tersa pagina I giovani devono apprendere il sano amore per lo sport

9n quarta pagina : Il Calendario CSI per il 1961

Direzione Redazione Amministrazione • Roma Vi» della Conciliazione 1 t 655561 650113

Anno XVI - Al. 1

QUINDICINALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO

Spedizione id abbonamento poitale • Gr. 2 Pnhhliriizinne n» omar^io a fotti eli iscritti

¡I

Roma 0 gennaio 19C1

L’ORGANIZZAZIONE, POTENZIATA IN TRE LUSTRI DI LAVORO, SI APPRESTA AD INTENSIFICARE IL SETTORE GIOVANILE

Da Luigi Gedda a Silvio Bellocchi Presidenza Nazionale del C.S.I

Chiamato a nuovi onerosi incarichi accademici il prof. Gedda ha dovuto rinunciare alla guida dell' Ente di cui è stato fondatore, accettandone la Presidenza Onoraria Il prof. Luigi Gedda, che ricopriva la ca­ rica di Presidente Nazionale del Centro Spor­ tivo Italiano — dalla sua fondazione avve­ nuta nel 1945 — ha manifestato al Consiglio Direttivo Nazionale dell’Ente il proposito di lasciare la Presidenza stessa, considerando ultimato felicemente il primo ciclo di forma­ zione e di organizzazione del C.S.I., in coin­ cidenza con la conclusione dei Giochi Olim­ pici dì Roma. Nel prendere atto con rammarico di tale decisione, cui il professor Gedda è giunto an­ che a seguito dei numerosi altri impegni ac­ cademici e professionali, il Consiglio Diretti­ vo ha vivamente ringraziato il Presidente uscente per l’azione svolta in questi quindici anni al servizio della gioventù sportiva ita­ liana, pregandolo di accettare la carica di Presidente Onorario del C.S.I. A succedere al professor Gedda il Consiglio Direttivo Nazionale ha chiamato il dottor Sil­ vio Bettocchi, attuale Presidente Centrale della GIAC.

L'aria nuova che lo sport sta respirando in questi mesi successivi allo svolgimento delle Olimpiadi, non può non essere connìd^ratn cfon MTnfimnim.P-ntz> dal Centro Sportivo Italiano. La nostra gente, ad ogni livello, sullo slancio della grande festa olimpica, ha « riscoperto » la funzione ideale dello sport nel quadro della comu­ nità nazionale e il posto di rilievo che le tocca nel quadro degli interessi e della educazione giovanile. Lo specifico impegno del governo per lo sviluppo e la diffusione, su scala locale, di attrezzature capaci di soddisfare, sul piano tecnico e strumen­ tale, le esigenze giovanili in fatto di sport e i recenti appassionati dibattiti sul pro­ blema, esprimono certamente e nel modo più vivo questa rinnovata sensibilità. Da tutto ciò non mancherà di venire il mas­ simo bene alla gioventù. D’altro canto, alla « scoperta » dello sport, non poteva mancare di unirsi la scoperta della particolare funzione eserci­ tata dal Centro Sportivo Italiano. Baste­ rebbe ricordare il non lontano convegno « Sport e Comune », in cui le idee che oggi si agitano su larga scala, vennero espresse. possiamo dirlo. come una « novità ». Mentre novità non erano, almeno per il C.S.I. che ne era venuto facendo diretta esperienza attraverso la grande mole di ■iniziative e di programmi attuate in que­ sti anni e spesso in aurea solitudine. Dobbiamo perciò compiacersi ma non per frenare un impegno che diventa ora più ampio, quanto piuttosto per approfondirlo. Di fronte all’entusiasmo che da più parti si mostra, il C.S.I. è chiamato ad operare nella concretezza delle attività e insieme nella chiarezza delle idee. Infatti non ba­ steranno le migliorate e più diffuse attrez­ zature a fare dello sport uno strumento capace di servire la gioventù. Occorrerà una ispirazione profonda capace di arric­ chire lo sport nel segno della generosità, della fraternità, del rispetto della perso-

15 anni di continua evoluzione Nell’ora del commiato sboc­ ciano i ricordi, anche se ap­ pare impossibile accomiatarci da Luigi Gedda presidente e creatore del Centro Sportivo Italiano desiderosi come sia­ mo tutti che egli resti vicino alla nostra organizzazione che ha iniziato sviluppato e poten­ ziato in sedici lunghi anni di attività presidenziale. Il ricordo ci riporta nella prima modesta sede di Largo Cavalleggeri 33, lassù al quarto piano dove prese l’avvio, quando ancora tuonava il can­ none e l’Italia era divisa dalla linea gotica, il movimento gio­ vanile cattolico e con esso il Centro Sportivo Italiano. Lassù, Luigi Gedda incontrò Carlo Trabucchi, Daniele Fab­ bri, Frate! Rosario ed'il sotto­ scritto, chiedendo a tutti col­ laborazione ed azione per lan-

Il saluto del nuovo Presidente

ciare l’Ente che avrebbe dovuto riallacciarci nel tempo con fisionomia diversa in linea teenica ma identico nell’ideale, la -vecchia gloriosa Federazione delle Associazioni Sportive Cat­ toliche Italiane, quella FASCI per l’appunto che all'inizio di questo prestigioso secolo ha dato vita ad un movimento giovanile agonistico determi­ nante si può dire per l'intero sport italiano. Salutando Gedda torna il ri­ cordo, dei primi incontri, della impostazione e della stesura del regolamento tecnico ed or­ ganico nazionale del CSI, sul­ la base dei dieci articoli che componevano il primo Statuto, l'invito e le prime riunioni con dirigenti e tecnici di valore nazionale residenti in Roma per la formazione delle com­ missioni tecniche nella zona

nalità giovanile. Come sempre anche in questo momento il C.S.I. sente di essere contro ogni forma di sterile organizzativismo e di compiacimento puramente tec­ nico. Come sempre, il C.S.I. vuole affermare una concezione veramente umana dello sport che non dimentichi ma innalzi i va­ lori dell'anima e della persona, uno sport capace di nobilitare la gioventù e di edu­ carla. In questa prospettiva, il C.S.I. considera tutta la fecondità del suo essere nato dalla Gioventù Cattolica e dei legami spirituali che lo uniscono a questa grande e vitale famiglia. In questa prospettiva ancora, il C.S.I. sente tutta la preziosa continuità dell’impegno che accomuna i dirigenti e i soci in uno spinto e in un calore di vitale e magnifica famiglia giovanile. Il pensiero va. quindi, spontaneamente, al prof. Gedda che tanta parte ha avuto nella nascita e nel grande sviluppo del C.S.I. Nel mo­ mento in cui egli lascia la Presidenza del Centro Sportivo, sento di dover dire che va alla sua persona molto più della grati­ tudine della nostra gioventù e nostra per­ sonale. A lui va la testimonianza di uno speciale affetto come a chi, sul piano delle idee e della grande generosità, ha definito la strada maestra su cui l’organizzazione, in spirito di filiale devozione alla Chiesa e di ampia apertura a tutta la gioventù ita­ liana, ha vroceduto e continuerà a proce­ dere. Al prof. Gedda va ancora la testimo­ nianza della certezza che il C.S.I. ha di poter contare sulla sua stretta e fraterna vicinanza per il futuro. Ai dirigenti nazionali, poi. e particolar­ mente a Mons. Pavoni e Aldo Notarlo, il mio saluto più affettuoso e grato per la fraterna accoglienza insieme a l’augurio fervido di un comune proficuo lavoro. Un affettuoso e cordialissimo saluto infine a tutti i dirigenti di periferia e agli atleti sulla cui abnegazione e sulla cui fedeltà il C.S.I. poggia la sua fidùcia nell'avvenire. SILVIO BETTOCCHI

del Centro-Sud. E subito dopo l’impostazione delle Commissioni, al centro come alla periferia, la stesura della regolamentazione dei Comitati Pre­ vinciali, la guida, i suggerimen­ ti per la coslituzione delle Unioni Sportive. Il CSI ha avuto al suo ini­ zio accoglienze cordiali da par­ te di tutti i movimenti ma è stato soprattutto accolto dai giovani con vivo interesse. Ed ha messo mano subito a pro­ grammi lineari costruttivi, po­ sitivi perchè — come può leg­ gersi in quel minuscolo foglio « Notiziario del Centro Sportivo Italiano » che vide la luce il 19 novembre 1944 senza anco­ ra una gerenza, ma semplimente a cura dell’ufficio Stampa e Propaganda — « i nostri spor­ tivi postulano una interiore moralità e si illuminano di una luce di vero e proprio aposto­ lato, per la forza dell'esempio trascinante, per la emulazione elevante, per la pratica fervida dei mezzi agonistici rivolta sempre al fine supremo: il bene delle anime. Bene collettivo, spirito di conquista, fermento di massa, molla segreta e po­ tente dello sport come lo in­ tende e lo vuole il Centro Spor­ tivo Italiano, scaturito, occorre ricordarlo, dal grande cuore dell’Azione Cattolica Giovanile. La quale, pur lavorando in in­ teriorità nelle menti e nelle coscienze, sentiva urgente la necessità di liberare altresì le Utembra dei suoi mille e mille giovani che oggi, apertasi final­ mente la strada, lancia nello immenso agone sportivo, lungi dall'ozio irrequieto, fuori dal­ le afose sale cinematografiche e dalle umide chiostre del gio­ co, lontani dai richiami ambi­ gui delle strade affollate, per armonizzare l’uomo latente in ciascuno di essi ordinato a di­ venire signore del Creato: sano di corpo più sano di spirito. E' apostolato mirabile e nuo­ vo quello che saprà mutare un campo sportivo in una valestra di virtù, muovendo la fa­ lange dei giovani in gioconda corsa verso una meta invisi­ bile che trascende ogni umano traguardo ». Questo, il binario spirituale che il CSI aveva tracciato per la propria vita e per il pro­ prio cammino subito intessen­ do cordiali rapporti con l'or­ gano sovraintendente allo sport.

TRA FEBBRAIO E MARZO LE MANIFESTAZIONI NAZIONALI

Definito H calendario conclusivo delle leve invernali giallo-hlù I bollettini che settimanal­ mente riportato le condizioni della neve nelle varie località invernali italiane, ci dicono che quest'anno per gli amanti della montagna la stagione è assai propizia. Sui bellissimi campi che cir­ condano e sovrastano la con­ ca meravigliosa di Cervinia, ad esempio, la neve si comin­ cia a misurarla a metri. Leg­ giamo, infatti, che al Furggen (una delle più rinomate «pi­ ste» cervinesi) la neve, al 20 dicembre scorso, era a quota 2.20; a Pian Maison un metro e mezzo; senza poi scendere a Cervinia stessa dove la neve alta 1,20. Neve quindi in abbondanza a Cervinia, come ai Terminil­ lo, ad Asiago, a Frabosa So­ prano, a Madonna di Campi­ glio, all’Abetone. E tutto per la gioia di quella miriade di appassionati che, appena pos­ sibile, si « precipitano » sulla montagna ad inebriarsi di ne­ ve, di discese, di splendidi paesaggi. La montagna è quan­ do di più bello possa esserci •* questa stagione. Vedere un immacolato campo nevoso, os­ servare l'azzurro del cielo ol­ tre quota duemila, gustare il riflesso dei picchi aguzzi, di­ stinguere lo sfrecciare di atle-

ti lungo il pendio, è, certe volle, veramente stupefacente. La montagna sa offrire a chi vuole e sa amarla, tali spettacoli. La neve, poi, sa donare ai suoi praticanti sod­ disfazioni c brividi quali nes­ sun altro sport. Ed è anche per questo che il Centro Spor­ tivo Italiano ogni anno cerca in ogni modo di propagandare sempre più il bellissimo sport della neve. Vuole che il maggior numero di giovani conosca la montagna, si avvi­ cini ad essa, scopra quei se­ greti che hanno poi legato, definitivamente tarli e tanti atleti, facendone tanti e tanti campioni. Ecco perché il CSI non lesina sforzi per le proprie ma­ nifestazioni della neve. Sin dalla fase diocesana dei Cam­ panili Alpini, a quella pro­ vinciale e regionale del Cri­ terium per arrivare ai giorni, caotici e sorprendenti, delle finali nazionali i giovani ven­ gono avviati, seguiti, invitati alla montagna ed alla neve. Sappiamo di Comitati che domenicalmente organizzano anche semplici gite sui campi di neve. Poi verranno le' gare, i tempi in decimi di secondo, lo studio dello sitie per'il per­ fetto passaggio di una « por

ta » o per il difficile « fondo ». L’invito alla montagna che il CSI ogni anno lancia ai suoi giovani vuole appunto porta­ re verso la neve, verso le alte quote dei nostri monti am­ mantati di bianco, un numero sempre più grande di appas­ sionati. Le gare, poi, saranno il logico coroll rio a questa « azione » in profondità verso uno sport che tante soddisfa­ zioni ha dato all’Italia. Alla Commissione Nazionale del CSI preposta allo sci ed alla montagna stanno già arri­ vando le prime -confortevoli notizie su quella che si può chiamare « l’operazione neve post Olimpiadi ». A Trento il dinamicissimo Comitato il 15 gennaio prossi­ mo farà disputare un interes­ sante e perché no? originale incontro triangolare di sci per gli atleti appartenenti ai Co­ mitati provinciali di Vero­ na, Vicenza e Trento. Que­ sta manifestazione (denomina­ ta 1. Coppa d’inverno e che avrà il suo seguito negli anni a venire rispettivamente a Ve­ rona e Vicenza) si svolgerà con una formula a cinque atle­ ti per ogni Comitato. La gara di fondo che ne seguirà, nelle due categorie Criterium e Cam­ panili Alpini, sarà quanto di

b

Trofeo Q^donca più agonistico si ^ossa pensa­ re nella difficile specialità. Cuneo, un Comitato sempre all'avanguardia in fatto di at­ tività della neve, ha già redat­ to i programmi dei campionati provinciali dei Campanili Al­ pini e del Criterium. 11 22 gen­ naio prossimo nella amena lo­ calità di Vernante i migliori atleti si daranno battaglia per la conquista dui titoli prò; vinciali dei Campanili Alpini nel fondo, nella discesa c nel­ la staffetta. Sette giorni più tardi sarà la rinomata Limone Piemonte ad ospitare gli atle­ ti del CSI del Criterium per la fase provinciale nelle spe­ cialità di fondo km 8, slalom gigante e speciale e staffetta 3x8 km. Ma oltre alle prove provinciali delle due massime manifestazioni, Cuneo ha già allo studio i programmi di al-

tre tipiche gare, quali il 1. gi­ ro sciistico di Mondovì; il 1. giro sciistico di Cuneo; il Trofeo Valle Gesso, a testi­ monianza dell’impegno e della valentia che anima i Dirigenti del Comitato. La Commissione Tecnica Na­ zionale del CSI, intanto, ha in­ viato negli ultimi giorni dello scorso anno, una circolare esplicativa sui regolamenti del Criterium Nazionale e dei Campanili Alpini per una do­ verosa chiarificazione ai vari articoli tecnici che regoleran­ no le fasi nazionali delle due manifestazioni. Sono tutte premesse per il successo dei Campionati. Ca,mpionati che avranno il loro svolgimento il 4 e 5 marzo A. C. (continu«'« in 2. pagina)

il CONI, in una serie di in­ contri che dovevano conclu­ dersi il 15 dicembre nel collo­ quio di presentazione ufficiale tra il Presidente del CSI Luigi Gedda e Giulio Onesti, Com­ missario straord. del CÒNI. Nello stesso foglio antesigna­ no di « Stadium » si può legge­ re infatti : «Il 15 novembre nella nuova sede del CONI si sono incontrati il Commissario straordinario avv. Onesti ed i rappresentanti del Centro Spor­ tivo Italiano i quali hanno in­ formato intorno alle finalità ed alle iniziative di questo im­ portante movimento sportivo recentemente promosso dalla CIAC per continuare l’attività svolta dalla benemerita Fede­ razione delle Associazioni Spor" NATALE BERTOCCO

(continua in 2. pagina)

V A

In occasione delle celebrazioni per il 1. decennio il CSI ha dato la piena visione della sua maturità ed il Santo Padre, al termine della indimenticabile dimostrazione di affetto filiale dopo il memorabile Suo discorso sullo sport, si e benignato di esprimere al prof. Luigi Gedda l'ambitissimo Suo alto compiacimento

ANCORA IL

AVIA PERVIA » DI MODENA AL VERTICE

Le finali juniores della FIPAV all9insegna della nostra sigla Nel numero di Stadium del­ l’otto dicembre u.s. facevamo rilevare in sede di consuntivo dell'attività pallavolistica 19591960 che alla finale federale Juniores di Firenze che si sareb­ be disputata nei giorni 17-18 pp. vv. moltissime squadre se non tutte sarebbero state del C.S.I.; quando dal Comunicato Ufficiale n. 20 della FIPAV ab­ biamo appreso che su nove nnaliste tutte e nove erano no­ stre, non ne siamo rimasti me­ ravigliati sapendo quanta pro­ paganda faccia H nostro Ente a favore di detta disciplina. Per dovere di cronaca riportiamo qui di seguito i nomi delle finaliste; CSI Milano. CSI Avel­ lino, CSI Alce Firenze, CSI Volley Genova, CS Avia Per­ via Modena, CSI Villaggio Se­ reno Trieste, U.S. Cannizzaro di Palermo, CSI Auxilium di To­ rino e CSI Victoria di Ancona. Questa nostra esposizione non lascia adito a nessun commento, anzi ribadisce quelli che sono gli intenti del CSI e cioè crea­ re vivai per le Federazioni e in merito alla pallavolo possia­ mo affermare che la FIPAV ne ha uno offertogli dal CSI alta­ mente qualitativo e preparato.' Per tornare alla finale di Fi­ renze dobbiamo dire che l’Avia Pervia si è presa una bella ri­ vincita della finale nazionale CSI disputatasi a Piacenza, bat­ tendo sia VAlce che il CSI Mi­ lano che. in quella occasione erano riusciti a scuotere il suo prestigio mortificandola con una secca sconfitta. Parlare in senso elogiativo dell’Avia Per­ via è diventato oggi quanto mai arduo tante sono state le parole e tanti gli aggettivi scrit­ ti per magnificare le sue im­ prese sportive; siamo certi di non sbagliare se le attribuiamo un posto di preminenza nella storia della pallavolo italiana. La causa di queste belle impre­ se è solo da ricercarsi nella corigènti e atleti di detto sodalimunione d’intenti che anima di­ zio il cui scopo preciso è solo quello di migliorare lo sport e la gioventù che va ad ingros­ sare le sue file attirata dalle sue molteplici vittorie. Delle sue avversarie e cioè Alce e CSI Milano molto si è scritto in oc­ casione delle loro vittorie nel­ la finale CSI comunque avendo molte affinità con l’Avia sìa in fatto di scuola, che in fatto di organizzazione e strutturazione societaria, possono assieme al­ la predetta formare il trio di eccezione della pallavolo del CSI. Quelle squadre però che in questa avventura fiorentina ab­ biamo seguito più da vicino so­ no state la CSI Victoria di An­ cona e il CSI Avellino. Queste due società, soltanto due anni addietro, pallavolisti camente parlando non esistevano; an?>

per il Comitato di Ancona nel campionato 1958-59 si attuò un trattamento di favore dato che la pallavolo iniziava i primi passi nella zona. Oggi possiamo dire che tanto il Comitato an­ conetano quanto quello avelli­ nese hanno ben meritato. In poco tempo hanno fatto della pallavolo nella loro zona, un caposaldo fra le discipline spor­ tive e il premio migliore è sta­ to appunto la partecipazione delle loro rappresentative alla finale di. Firenze. Le altre socie­ tà. vedi Cannizzaro, Auxilium, Villaggio Sereno e CSI Volley sono tutti nomi noti in campo pallavolistico e sono altrettan­ te sicurezze per quanto riguar­ da la continuità della loro at­ tività. » '• Auguriamoci che l'indirizzo seguito da queste benemerite Società possa servire da esem­ pio per le unioni sportive che sorgeranno nell'ambito della fa­ miglia del Centro Sportivo Ita­ liano. Da questa breve e sche­ letrica panoramica '-chiunque

può dedurre che la pallavolo giovanile in Italia è una real­ tà solo perchè il CSI ne ha fat­ to una questione propria. Con cognizione di causa possiamo anche affermare che il più non è stato ancora fatto e quindi più copiosi saranno i frutti quando tutto il programma di­ sposto dalla Presidenza Nazio­ nale sarà stato attuato: anche se si è coscienti dei duri sa­ crifici e degli ostacoli da supe­ rare. Ostacoli che siamo certi saranno superati perchè come meta da raggiungere al di là di essi vi è il benessere fisico e morale della gioventù e il miglioramento dello sport ita­ liano. A tale scopo e prima di chiu­ dere questo nostro scritto vo­ gliamo sottolineare l'appoggio che la Federazione Italiana Pal­ lavólo consapevole dei fini pre­ postisi dal C.S.I., elargisce a getto continuo tramite ì suoi organi periferici ai nostri Co­ mitati. > La nuova Convenzione fra i due Enti, entrata in vigore

appunto quest'anno, ha creato questa atmosfera e i primi ri­ sultati si sono avuti quando in occasione dei Corsi Nazionali sia di Celano che di Acerno si è avuto quale ospite d'onore a presiedere la Commissione Esaminatrice l’allenatore fede­ rale Ivan Trinajstic il quale ha speso molte parole elogiative per l’opera che sta svolgendo il C.S.I. per la pallavolo. Oltre a ciò sappiamo che in ogni nostro Comitato la collabora­ zione con l’ente locale federale è quasi sempre fattiva e i tec­ nici federali aderiscono di buon grado quando vengono richie­ sti di tenere lezioni sia per i corsi che dovranno creare nuo­ vi arbitri, quanto per i corsi allenatori. Da questo fervore di lavoro comune non può uscire che un miglioramento per la Pallavolo italiana e siamo lieti, ripetiamo, che la Federazione ci è vicina e ci sostiene in que­ sto arduo compilo. ALVARO GAETANI

FERVE OVUNQUE L’ORGANIZZAZIONE

Per la corsa campestre centinaia di selezioni Ben oltre trenta . Comitati hanno iniziato ormai l’attività stagionale di corsa campestre, dando in tal modo un avvio ve­ ramente eccezionale a questo nuovo anno agonistico nel set­ tore dell’atletica leggera. La disciplina della corsa campestre va ormai conqui­ stando in forma sempre più convincente tutti i nostri diri­ genti che non hanno difficoltà a trasmettere il proprio entu­ siasmo a migliaia di giovani. Si ha così un costante aumento dei partecipanti alle varie gare con un naturale incremento an­ che sullo stesso numero delle gare organizzate. Inoltre vanno sempre più di­ minuendo i Comitati che orga­ nizzano prove per una sola ca­ tegoria « mista », mentre quasi tutti trovano ormai convenien­ te ed opportuno organizzare due distinti Campionati■ per le categorie «allievi» e «juniores ». Non solo, ma la maggior parte dei Comitati non si limi­ tano all’organizzazione del mì­ nimo di prove strettamente in­ dispensabile per essere ammes­ si alla finale nazionale, ma-van­ no ben oltre tale limite, facen­ do disputare ai propri atleti va­ rie leve e Coppe oppure pro­ lungando il Campionato di una t più giornate rispetto a quan­ to stabilito dal regolamento fi* >mpìo comu' issimo è. quello

del Campionato «allievi», por­ tato da moltissimi Comitati su cinque prove invece delle tre richieste dal regolamento. Il fervore che anima i nostri Comitati è insomma quanto mai insolito e vivace e promette grandi sviluppi a quest’annata di corsa campestre. Vanno se­ gnalati da queste colonne al­ meno alcuni Comitati che han­ no più o meno largamente am­ pliato il proprio programma di attività atletica invernale, ri­ spetto al minimo che esige il regolamento: Altamura, Lucca. Siracusa, Treviso, Castellamma­ re. Messina. Trani, Reggio Emi­ lia, Piacenza, Taranto, Genova. Molletta, Gorizia. I Comitati del Sud si trova­ no ancora una volta all’avan­ guardia, come del resto è logico per una attività, quale la cor­ sa campestre, che è favorita dai buon tempo. Ciò non significa Che il Nòrd se ne stia con le mani in mano, dato che le gare che organizza sono sempre « popolatissime ». anche se de­ vono 'svolgersi quasi normal­ mente con tempo sfavorevole. Come è noto, il regolamento del Campionato di corsa cam­ pestre, concede fino al 5 marzo prossimo, vale a dire altri due mesi’, per l’organizzazione delle eliminatorie locali, valevoli per l'ammissione alle finali nazio nalì, in programma per il 26

marzo in sede da destinare. Questo periodo comprende ben nove domeniche, per cui ce tempo abbondante pei chiunque per organizzare un’ampia selezione prima di affrontare il Campionato vero e proprio. D’altra parte l’espe­ rienza consiglia di non attende­ re mai l’ultimo momento per far svolgere localmente le pro­ ve di Campionato, allo scopo di non trovarsi sul più bello in condizione di non poter realiz­ zare una prova per una qual­ siasi ragione (normalmente il cattivo tempo) e vedersi quindi costretti a rinunciare alla di­ sputa della finali nazionali, co­ me è appunto avvenuto più dì una volta nel passato. E' bene pertanto dare imme­ diatamente avvio all’attività, dove ciò non è ancora avvenu­ to, appunto allo scopo di pre­ munirsi contro ogni eventuale contrarietà. Non sarà male rammentare nuovamente a tutti i Comitati che. come già reso noto attra­ verso i Comunicati Ufficiali del­ la competente Commissione Tecnica Nazionale, le categorie degli atleti partecipanti al Campionato di corsa campe­ stre del CSI dì quest’anno sono quelle indicate sull’annuario « CSI ’61 », con la sola aggiun­ ta dei nati nel 1946 alla cate­ goria « allievi ».


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Stadium n. 1/1961 by Stadium - Issuu