6 minute read
Un modello per i giovani
from Stadium n. 1-4/2014
by Stadium
Il 23 luglio a Castiglion Fiorentino si assegna il 18° Premio internazionale Fair Play Mecenate. Per il terzo anno sarà ancora il popolo del CSI ad eleggere, al termine della votazione durata 6 mesi, il campione esemplare per i ragazzi.
Quello di Fair Play è concetto che va ben oltre il rispetto delle regole in campo. Esso investe piuttosto l’intero stile di vita dello sportivo, un modo di essere basato su molteplici aspetti, come la correttezza, la trasparenza, la serietà, l’umanità che si dimostrano anche fuori dallo sport. Dal 2012 al Csi, è stata affidata - dal prestigioso Premio internazionale Fair Play Mecenate, che da 17 anni si consegna in provincia di Arezzo ad inizio estate - la scelta del campione nella speciale categoria “Un modello per i giovani”. Al Csi spetta dunque l’importante compito di indicare il prescelto fra i campioni selezionati dalla Giuria del Premio Fair Play Menarini, presieduta dal Generale Gianni Gola. Nel 2012 è stato Damiano Tommasi, oggi presidente dell’Associazione Italiana Calciatori. Nel 2013 il prescelto è stato Andrea Lucchetta. Il Csi andrà dunque ad eleggere nuovamente chi, tra i 10 campioni selezionati dalla Giuria del Premio Fair Play Mecenate, rappresenta un ideale “modello per i giovani”.
Lucchetta e il suo “sestetto base” valoriale.
Forza, coraggio, equilibrio, tenacia, lealtà, sacrificio. è il sestetto base dei valori schierati da Andrea Lucchetta per fare di uno sportivo un vincente. Lo ha detto a Castiglion Fiorentino un anno fa, alla consegna del Premio “Un modello per i giovani” giocando con i tre giovani del Csi Arezzo, Angelo Halimi, Valerio Angioli, e l’ivoriense Maktar Samache, pallavolisti under 14 dell’Oratorio don Bosco di Arezzo - San Leo, che hanno accompagnato il presidente del Csi Toscana, Carlo Faraci, nella parata di stelle toscana. Nella notte del Fair Play, premiato come campione “Modello per i giovani”, eletto dal popolo del Centro Sportivo Italiano. E Lucky, in questo ruolo esemplare che gli sta a pennello, ha voluto aggiungere, come in una delle sue più taglienti diagonali (del resto l’obliquità è nel suo stile di vita) il settimo sigillo: l’umiltà. “Deve darla l’allenatore questa qui. è lui la pietra più importante”.
FAIRPLAY MECENATE
I candidati al premio Fair Play Mecenate
Entro la fine di maggio è possibile votare on line (www.csi-net.it) il campione “Modello per i Giovani” nell’ambito del Premio internazionale Fair Play Mecenate. Al prescelto il riconoscimento verrà consegnato il prossimo 23 luglio a Castiglion Fiorentino (Ar).
Edwige Gwend (1) Campionessa di Judo cresciuta nel Csi al Kyu Shin Do Kai Parma, ora in forza alle Fiamme Gialle. “Lo sport deve preparare a saper affrontare problemi ben più difficili di un incontro sul tatami. Però chi si è battuto per vincere un combattimento, saprà affrontare meglio gli altri ostacoli che si troverà di fronte nella vita”.
Niccolò Campriani (2) A Londra 2012 è stato l’olimpionico azzurro che ha raccolto più medaglie oro e argento individuali. «Il tiro a segno per l’80% è questione di testa. Il fine è il gesto perfetto, assoluto e puro, da compiere solo in una condizione di distacco, dimenticando ansia e paura di vincere».
Mauro Bergamasco (3) 15 anni di ovale azzurro, terza linea delle Zebre di Parma, scudetti con Treviso e Stade Francais. “Con mio fratello Mirco, ai ragazzini che partecipano al nostro campus, diciamo che nel rugby, come nella vita, bisogna andare avanti, mettersi in gioco, sapendo che potrai contare sul sostegno del tuo compagno di squadra che ti è vicino. Da soli, infatti, se si dimenticano le radici e gli amici, non si va da nessuna parte».
Elisa Santoni (4) È il capitano della squadra Nazionale Italiana di ginnastica ritmica e una delle atlete italiane più titolate. Alle “farfalline” del Csi ha detto “in una società dove spesso conta più apparire che essere, dove spesso l’agonismo anziché essere coltivato e gestito viene esasperato, mi permetto di lanciare un messaggio a voi, dicendo di non fermarsi mai davanti a piccole difficoltà o ostacoli”.
Tony Cairoli (5) I sette titoli mondiali nel motocross lo hanno lanciato nella leggenda. Ma questo campione è eccezionale anche nella sua normalità “cerco di fare sempre tutto al meglio, dando così il buon esem-pio agli altri. Il sacrificio è la prima regola da seguire quando si vuole raggiungere un obiettivo. Non esistono scorciatoie per fare meno fatica”.
Valerio Aspromonte (6) Campione olimpico a squadre di fioretto maschile, 7 ore al giorno di allenamento. Fa parte della squadra delle Fiamme Gialle. è testimonial dell’associazione “Una Stella per Marta” in ricordo di Marta Russo, studentessa e fiorettista romana uccisa all’Università La Sapienza.
Gigi Datome (7) Ala dei Detroit Pistons e della Nazionale italiana di basket. “Ogni passaggio della vita ne presuppone un altro decisivo per crescere. è accaduto quel che un pò tutti da bambini abbiamo sognato. Vado in NBA con la sensazione di aver dato tutto, di aver ripagato al massimo tutto l’affetto ricevuto e di essermi ritagliato uno spazietto nel cuore dei tifosi”.
Cecilia Camellini (8) Due ori e 2 bronzi nel nuoto alle Paralimpiadi di Londra 2012. Molto vicina ai giovani. “Sono cieca. A volte sono triste, ma poi penso ai ragazzi meno fortunati di me, quelli che mi prendono in giro. A loro è andata peggio perché sono nati senza cuore”.
Samuele Papi (9) Ancora in piena attività 40 anni per 40 titoli in carriera. Schiacciatore nella Pallavolo Piacenza. Quattro medaglie olimpiche, due volte campione mondiale, tre volte campione d’Europa. “Credo che il segreto sia proprio quello, andare in campo con lo stesso spirito che avevo da ragazzino quando giocavo al campo dell’oratorio”.
Jessica Rossi (10) Tiratrice italiana di tiro a volo, vincitrice della medaglia d’oro ai Giochi olimpici di Londra 2012. La dedica ai terremotati della sua Emilia dopo il 99 su 100 piazzato sui cinque cerchi inglesi. “In pedana penso solo a dare il meglio di me. Metto il cuore nel fucile. Ai giovani dico di essere responsabili, come noi che abbiamo un’arma in mano dobbiamo esserlo”