Stadium n. 13/1961

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★ Il quadro tecnico del’ le partite di Torino in tersa pagina:

★ Ma chi sono i dilettanti? ★ Alleniamo insieme

Roma 23 giugno 19C1

! QUINDICINALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO

flnno XVI ■ IH. 13______ j

In pieno sviluppo levita agonistica a®

Prosegue a ritmo sempre più intenso la serie delle rassegne an­ nuali del Centro Sportivo Italiano — E’ giunto il momento di

CALCIO - ATLETICA - CICLISMO

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La manifestazione di Torino si è svolta all’insegna della cavalleria e della sana emulazione nel clima delle celebrazioni di «Italia ’61» Una delle migliori rassegne tra quelle svolte negli ultimi anni

■ Ernesto Bono

ATLETI CSI CALCIO: ORIONE (Roma) e PINELLI (Torino) INCIDENTI in estate N lungo e grave capitolo della storia dello sport do­ vrebbe essere dedicato agli « incidenti »: tragiche con­ seguenze di inesperienza, di

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casualità, di sfortuna, di coraggio portato alle estreme conseguenze da rasentare il suicidio. Eppure tutti gli incidenti possono essere riportati a due sole categorie: quel­ li dove la ragione non ha guidato piu la volontà dello sportivo che si è lasciato afferrare dall’agonismo, dal miraggio di una vittoria ancora troppo lontana per le sue forze c la sua preparazione, e quelli dovuti al caso, alla sfortuna, aH’irn prevedibile. Incidenti singoli e... incidenti col­ lettivi: l’estate, che in questi giorni sta sciorinando le sue bellezze e, purtroppo, i suoi fastidi, è pronta anche ad assistere agli « incidenti ». Ci riferiamo evidentemente a certi « incidenti » spesse volte volontari che colpiscono le società e i gruppi sportivi che d’estate « smobilitano », vanno in ferie, chiudono i battenti o, come meglio volete, rimandano a settembre o ad ottobre ogni at­ tività e programma. L’estate non è tempo di riposo: basta guardare i nostri giovani, li­ beri dagli impegni scolastici, basta osservare le spiagge straboccanti di « fusti », basta considerare che mol­ ti giovani impiegati, operai, agri­ coltori non hanno ferie o in misura molto ridotta c quindi continuano il loro lavoro, per avere non uno, ma mille motivi per «non chiudere». Ma per coloro che ancora non fossero convinti di questa necessità, basterà ricordare che il periodo estivo è l’unico momento per im­ postare e risolvere uno dei proble­ mi più importanti: il problema dei dirigenti. La superficialità nell’accettare certi incarichi, l’indifferenza per l’incarico una volta accettato, la po­ ca preparazione tecnica e soprat­ tutto la scarsa disposizione morale di alcuni (per fortuna non molti) responsabili ci costringono a porre l’alternativa di questo momento: impegnarci a fondo per dare una fisionomia, un volto caratteristico, una nuova vitalità alle nostre so­ cietà sportive, impegnandoci a fon­ do perche crediamo nello sport e crediamo nei giovani, oppure leal­ mente, con decisione rinunciare a una responsabilità per la quale.non desideriamo degli « irresponsabili ». Estate signi lica qualificazione dei dirigenti: non si tratta di sce­ gliere il campione per farne l’alle­ natore, o un industriale per farne il presidente puntando più al suo portafoglio che alla sua preparazio­ ne. Uomini giusti nei posti giusti, dice uno slogan americano: un di­ rigente deve possedere le doti del capo, l'ascendente, le capacità, le attitudini necessarie per program­ mare, realizzare e portare a com­ pimento ogni impegno assunto. De­ ve apprezzare le doti degli altri, non esserne invidioso, deve saper far lavorare, ha imparato ad ubbi­ dire per poter comandare... Ha in se le doti morali che desidera tra­ smettere agli altri, guarda con fi­ ducia ai più giovani e li aiuta a di­ ventare « grandi » non solo nella vita quotidiana degli allenamenti o delle partite, ma nel cuore. Questo è il momento di scegliere: la Presidenza Nazionale, attraverso i Campi-Scuola, con i contatti per­ sonali, avvicinando atleti e società può dare un valido contributo alla soluzione del problema; ma occor­ re che l’impostazione venga dalla periferia, che i candidali siano al­ l’altezza della responsabilità alla quale vengono chiamati. Tre mesi quindi non di smobili­ tazione, ma di maggiore impegno.

CORRADO BIGGI

si sono affermate in un campionato molto equilibrato | IMPONDERABILE che tanto spcssso si affaccia alla ribalta dell’agoni­ smo calcistico ha voluto che in un’armoniosa fusione le due capitali di Italia, Torino e Roma, cingessero il lauro della vittoria per merito della Pinelli per il campionato « dilettanti » e dell'Orione per quello « ragazzi ». Ogni manifestazione calcistica ad eliminazione diretta presenta spesso

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delle grosse incognite e non sempre i risultati rispecchiano l’effettiva graduatoria dei valo­ ri in campo. Possiamo affermare con serena obiettività che a Torino hanno vinto effetti­ vamente le squadre più meritevoli anche sé, come nel caso dell’Orione, la sorte 1 ha voluta favorire nel sorteggio coi ragazzi di Siracusa. • Abbiamo voluto subito precisare che si sono laureati campioni d’Italia del CSI le .squadre piu meritevoli prima di accingerci ad una analisi panoramica delle varie partite.

Orione terzo scudetto La tradizione è stata mantenuta, e ci rife­ riamo ai nostri pronostici che vedevano nel Molinello la favorita per il campionato « ra­ gazzi ». I genovesi disputavano una partita con la Tebaldi che lasciava prevedere un loro facile successo nei riguardi dell’Orione. Nel

primo tempo della gara con i vero­ nesi i bianchi del signor Molinello svol­ gevano una vera accademia di bel giuoco che suscitava il plaudente assenso degli spet­ tatori torinesi. La Tebaldi, pur difendendosi con ordine e con impegno agonistico di alto rilievo, nulla poteva di fronte alla maggiore classe della squadra ligure. L’H.P. SR. di Siracusa e l’Orione mettevano in vetrina pregevoli temi tecnici ed i siracu­ sani entusiasmavano il pubblico con le, mez­ z’ali Tuccitto II e Mongada. L’Orione nel complesso dimostrava una certa superiorità, ma il verdetto di parità non poteva far gri­ dare alio scandalo. La mancala vittoria dell’Orione, comunque, va ricercata innanzi tutto nella bella prova •dei bianchi di Siracusa e perche nel giro degli 80 minuti di giuoco i ragazzi dell'Orione, sia pure su una linea di correttezza, non

beneficiavano del. maggior peso che - sotto certi aspètti era per loro dannoso. L’antisportivo sistema della monetina pre­ miava i bianconeri; ma, in effetti, una volta tanto, l’assurdità di tale sistema di sorteggio esprimeva un verdetto abbastanza aderente alla giustizia sportiva. Per il 3. e 4. posto la Tebaldi di Verona batteva facilmente i piccoli calciatori sira­ cusani, i quali palesemente sfiancati dalla precedente partita con l'Orione non avevano resistita-al ritmo e alla maggiore prestanza tisica dei veronesi. La Tebaldi dimostrava di essere effettiva­ mente una bella squadra, che può conside­ rarsi molto vicino all'Orione e al Molinello, nel mentre l’H.P. SR. composta da minuscoli atleti riscuoteva le simpatie del pubblico sia per il giuoco tecnico che per il massimo impegno espresso nelle due gare disputate. Ancora una volta, come lo scorso anno, il Molinello e l’Orione si sono trovate di fronte per la conquista del titolo nazionale. I pronostici sul luogo delle gare erano tulli tinti di bianco e naturalmente anche noi eravamo persuasi che il Molinello avesse maggiori probabilità di successo. In una gara equilibrata è sufficiente un episodio che spesso viene definito I’« impre­ visto », per decidere le sorti della gara stessa.

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A sinistra: Gli studenti-staffettisti in azione nel Criterium di Vicenza. A destra: ciclisti del CSI durante una fase del campionato

ATLETICA: E’ INIZIATA CICLISMO: la stagione della pista pronto alvia! OCO MENO di due mesi ci separano dalla data stabilita dal regolamen­ to per la conclusione della fase provinciale e zonale del Campionato CSI su pista, ma già la maggior parte dei nostri Comitati ha messo in pro­ gramma il minimo di due prove necessario per l’ammissione alle fasi nazionali della manifestazione. Va anzi rilevato che moltissimi Comitati

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non si sono affatto contentati di pre­ vedere due prove, ma ne hanno mes­ se in calendario tre, quattro od anche più, sì da lasciare prevedere fin d’ora il pieno successo della nuova formula del Campionato, la cui audacia era apparsa all’inizio a non pochi in grado di reca­ re effetti negativi. Ci ripromettiamo quanto prima di stendere un primo bilancio della fase del Campionato che si sta svolgendo ala­ cremente ovunque: per ora riteniamo utile- suonare lo svegliarino a quei po­ chi Comitati che ancora non hanno inviato alla competente Commissione Nazionale i regolamenti delle prove locali: due mesi sono tanti, è vero, ep­ pure non manca mai ogni anno qualche Comitato che all’ultimo momento si tro­ va impossibilitato ad organizzare la pro­ pria fase per... mancanza di tempo! *** I riflessi della profonda opera di propaganda atletica del CSI si fanno sentire in misura sempre più sensibile anche in campo federale. Uno dei se­ gni più significativi è rappresentato dalla Riccardi di Milano, società nata

e cresciuta nel CSI, che, in occasione della finale nazionale del Campionato di Società di quest’anno, ha occupato un magnifico ottavo posto assoluto, risul­ tando inoltre seconda dietro la sola As­ si Giglio Rosso di Firenze tra le società che non fanno capo né ad industrie né a corpi militari, ma vivono esclusivamen­ te di mezzi propri, vale a dire della passione dei propri soci. ♦ * ♦

Numerosissimi sono stati anche gli atleti del CSI ammessi a disputare la finale nazionale del Campionato di So­ cietà riservato alla categoria Juniores. Tale finale, per i dubbi che gravano su un paio di gare, non è stata ancora omologata: contiamo di tornarne a par­ lare non appena saia nota la classifica conclusiva ufficiale. ’

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Anche in campo internazionale gli atleti del CSI sono in numero sempre più numeroso. L’esordio vittorioso del­ la Squadra Azzurra di Bononcini ha

S. G. ’ (Continua in 2. pagina)

AI RISULTATI pervenuti, dalle statistiche, dal numero dei tes­ serati, possiamo anche quest'anno affermare, all'inizio dei consueti re­ soconti ciclistici, che il ciclismo CSI

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Secondo noi l'episodio determinante verifi­ catosi nella finalissima va ad identificarsi in un banalissimo quanto inutile fallo di mano di un difensore genovese che inesplica­ bilmente, nella propria area di rigore, sfer­ rava una plateale manata alla palla con tutti i crismi della volontarietà. L’inevitabile mas­ sima punizione veniva realizzata impeccabil­ mente da Venturini dell’Orione. I genovesi tentavano di reagire ma trovavano nell'Orione una difesa attenta e precisa che aveva il merito, oltre tutto, di non rinchiudersi nella propria area di rigore ma di portare spesso l’offensiva verso la disorientala difesa del Molinello. Il centravanti dell’Orione Chierichini riu­ sciva a scartare due difensori per poi battere imparabilmente il pur bravo portiere ligure. Al 9. minuto della ripresa i liguri comple­ tavano una loro efficace superiorità territo­ riale con una rete segnala dal bravo Ghillino. La possibilità di raggiungere i ragazzi del­ l'Orione e stata a portata di mano dei genovesi che in un paio di circostanze sono stati sfortunati. Nel secondo tempo si doveva rilevare che la superiorità del Molinello era talvolta netta, anche se la superiorità territoriale poteva giustificarsi dall’eccessiva prudenza difensiva dei giocatori romani, che comunque non mancavano di reagire con azioni di contro­ piede veramente pericolose. Sul finire della partita l’ala destra Spanò dell’Orione racco­ glieva al volo una bella centrata segnando una magnifica rete che fra l’altro andava a siglare inevitabilmente la sconfitta dei ge­ novesi; i quali, proprio al 30. minuto, dove­ vano nuovamente capitolare con la segnatura della quarta rete realizzata dal biondo Chie­ richini Alla conclusione di un campionato non ci si può soffermare su quelle che possono essere le effettive possibilità di una squadra battuta, ma si devono accettare quali sono stati i complessi motivi che hanno determi­ nalo il risultato. In base allo svolgimento della finalissima dobbiamo obiettivamente affermare che 1 Orione ha meritato il titolo, perché contro il Molinello ha dimostrato una maggiore fusione fra reparto e reparto, una sconcer­ tante freddezza nello svolgimento di temi di gioco veramente apprezzabili in linea tecnica. Vorremmo aggiungere, e siamo molto vicini alla verità, che l’Orione deve anche la sua vittoria all'indirizzo tattico da esso svolto; c qui il merito deve innanzi tutto indiriz­ zarsi al buon Bartolomei che dalla panchina è stato il suggeritore ideale per il consegui­ mento della bella vittoria. 11 Molinello merita il saluto di stima e di ammirazione che si deve riservare ai forti e soprattutto ai suoi dirigenti che dedicano in favore dei loro ragazzi le più affettuose attenzioni. La Tebaldi di Verona esce dalle contese delle finali con signorile dignità e possiamo ben, affermare che in essa vediamo una squa­ dra per un glorioso avvenire.. I piccoli di Siracusa, anche S£ sconfitti a largo punteggio dai veronesi, hanno avuto il merito di resistere ai campioni d'Italia è di svolgere spesso temi di gioco che hanno riscosso unanime ammirazione nella folla torinese. Possiamo considerare il campionato ragazzi un felice successo di tutta l'organizzazione calcistica del CSI1 perché, fra l’altro, il contenuto tecnico può ritenersi veramente di elevalo valore in campo nazionale.

sta proprio < girando a pieni pedali ». Si parla già delle prove nazionali. Si prevedono battaglie « grosse ». Si danno per certi arrivi isolati, visti e considerati i percorsi che i tre comitati che hanno intenzione di ospitare le prove nazio­ nali, hanno già inviato alla Commissio­ ne Nazionale. Ma prima di entrare nel vivo delle corse tricolori (la prima delle quali avrà luogo il 6 agosto prossimo), è bene guardarsi attorno, osservare il lavoro periferico di quei Comitati CSI che il ciclismo l'hanno nel sangue, e che ogni anno di questi tempi sono bellamente impegnati in. gare e gare, molte delle quali risultano modelli di organizzazio­ ne, partecipazione ed agonismo. Una prima constatazione, prendendo, visione molto superficialmente, della massa di verbali, e regolamenti fatti per­ venire alla CTN, è che parecchi Comi­ tati hanno organizzato anche veri e pro­ pri Campionati Provinciali Questo vuol dire che i Dirigenti peri­ ferici del CSI hanno compreso che, in fin dei conti, la nostra attività si può A. C. ;

Nella prima semifinale si trovavano di fronte la Meomartini di Benevento e la Pinelli di Torino. I torinesi dimostravano subito nel primo tempo le loro intenzioni di ottenere una franca vittoria nei riguardi dei campioni del Sud. In effetti la superio­ rità nei primi 45 minuti di gioco è stata netta dei torinesi che riuscivano a segnare una bellissima rete. La sorpresa si aveva nella ripresa dove i beneventani della Meomartini con buoni temi tecnici, ma so­ prattutto con grande impegno, riuscivano a manifestare una effettiva pericolosità e in talune circostanze mancavano il successo tanto per l’eccellente difesa della Pinelli, quanto per qualche inesplicabile errore degli attaccanti della Meomartini. Comunque, abbiamo assistito ad una bella partita dove l'agonismo e la tecnica si sono spesso fusi in una pregevole armonia e nel carosello dei 90 minuti, pur tenendo presenti le attenuanti in favore della Meomartini, dobbiamo ammettere che ha vinto la squadra migliore. L’Aquila di Padova e l'ACLI San Benedetto GENEROSO DATTILO

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La vittoria dèlia Pinelli

al giro’61

I TANTO IN TANTO, specie al mattino quando i volti ap­ parivano freschi e riposati per il pronto, miracoloso recupe­ ro che è la dote e la virtù più

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importanti per il fisico dei corridodori, al ritrovo di partenza incap­ pavo o mi si faceva incontro qual­ cuno dei nostri ragazzi. Al < Giro » lo schieramento C.S.I. era di due specie: la prima composta dagli an­ ziani, dai Fabbri. Baffi, Fallarini, Moser; la seconda dalle reclute, o quasi. Dico quasi poiché qualcuno, pur essendo avanti con gli anni e con la carriera, non avendo ancora raggiunto ì traguardi di gloria cosi difficili e cosi rari, appartiene anco­ ra al gruppo delle speranze. Le «speranze» del C.S.I. questo anno erano sei: Mario Barn pi; in forza alla Molte•! ni già da un paio di anni; Ernesto Bono confermato anche lui per il Giusti 1961 dalla sua Ca­ sa: la S. Pellegrino che lo prelevò da dilettante; Giuseppe Tonucci, esordiente tra i professionisti ed in­ corporato dalla Ignis che è andata a pescarlo nel vivaio pescarese; Vittorio Casati al second’anno di at­ tività nella maggiore categoria in maglia verde oliva di Legnano, a fianco di Battistini e Massignan; Federico Galeaz egualmente «ripe­ tente » con i colori nero-azzurro della Torpado ed infine Renato Giusti, compagno di squadra di Galeaz e di Cadetto Brugnami, su di un piano, quest’anno, ben di­ verso. dell’ultima stagione. Di sei. dunque» solo uno. Tonuc­ ci, poteva dirsi l'uomo nuovo nel gran mondo del ciclismo interna­ zionale. Gli altri hanno già fatto # le ossa e molto Bampi bene sostengono il ruolo tra gli scaltri virtuosi del pedale. Non era cosa facile unirli, per i molti cortipitj che ciascuna squadra assegna ad ognuno in corsa e per la difficoltà di raggrupparli, dopo il traguardo. Cosi come è tutt’aìtro che facile, riunirli con un certo anticipo sul trillo del fischietto autoritario di Torriani o Ambiosini, sempre preoccupati di fallire di un solo decimo l’orario di par­ tenza. Ma a San Giusto il mattino della toccante cerimonia in suffra­ gio del nostro Sandrino Fantini ci erano tutti (tutti meno Casati e Tonucci. spazzati via da uno dei tanti colpi man’ cini che decimano ' W'W ? il plotone dei concorrenti mai | come quest’anno numeroso. sin troppo, alla par­ Galeaz tenza da Torino). C erano tutti ad ascoltare le parole del Vescovo di Trieste, la rievoca­ zione toccante del Parroco di Fos­ sacesia; a pregare anche per Sandrino, cosi vivo nella nostra mente per quel suo carattere pro­ rompente. dal sorriso sempre aperto, crucciato solo per pochi istanti come quando gli tolsero per un’inezia una vittoria di tappa o felice come il giorno che sganciò dalla ruota di forza Gilbert Desmet al traguardo del Velodromo Appio, nel Criterium Ciclomotoristico Giovanile delle Nazioni. A voler addentrarci nella ricerca delle provenienze, sarebbe facile NABER

(Continua in 2. pagina)


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