Stadium n. 18/1960

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UN SUCCESSO MORALE, ORGANIZZATIVO E TECNICO CHE HA FATTO ESULTARE L'ITALIA SPORTIVA

Roma cristiana ha nobilitato Il Santo Padre ha tracciato i caratteri che debbono animare le sane competizioni sportive Primi

frutti Oggi è facile parlare di sport poiché le Olim­ piadi hanno raggiunto il primo risultato che gli organizzatori si propone­ vano: far scoprire agli italiani lo sport. Se ne sono accorti i politici il cui interesse sovente nel passato non è andato più in là della tessera del CONI per l’ingresso gratuito alle partite di calcio, se ne sono accor­ ti i tifosi malati di calciofilia i quali hanno vi­ sto che le gare più belle non sono state le partite di calcio, bensì quelle di atletica e di nuoto, se ne sono accorti i genitori e gli educatori in genere che allo sport hanno nel passato concesso uno sguardo di degnazione. Oggi è facile e tutti si esaltano. Pochi però ricordano che i 15 anni fa un Papa, dopo pochi giorni che la guerra era finita, racco­ glieva le sparse membra dello sport rimaste in piedi per dire loro pa­ role di fiducia e di spe­ ranza, e questo a molti allora parve anacron ^fi­ co pensando che Tltalia doveva rifare le strade, i ponti e le case prima di parlare di sport. Oggi è facile ed il CSI partecipa a questa gioia perchè pensa che lo sport in Italia non sia più considerato il paren­ te povero che si tollera quando viene a bussare alla porta. Le Olimpiadi sono fi­ nite con successo: otti­ ma l’organizzazione, so­ no arrivate molte meda­ glie, qualcuna in più delle più rosee previsio­ ni, ma il problema fon­ damentale rimane: i gio­ vani che praticano lo sport in Italia sono troppo pochi. Se Pio XII aveva ra­ gione 15 anni fa dicendo che « lo sport è un mezzo di educazione », e tut­ ti oggi gliela riconosco­ no, il fatto, in Italia che solo il 12° a dei giovani dai 10 ai 20 anni lo pra­ ticano rimane una piaga sociale, come è una pia­ ga sociale l’analfabeti­ smo o la disoccupazione. Lo sviluppo sportivo di una nazione non lo si misura a medaglie ma dal numero dei prati­ canti che accettano vo­ lontariamente la discipli­ na sportiva e non la sop­ portano perchè imposta dalla cartolina precettr. In Italia le premesse e le promesse ci sono ed il CSI che alle Olimpia­ di non è apparso come non doveva apparire, ha molti meriti per questo successo. Le Olimpiadi sono fi­ nite ora c’è il dopo. Speriamo che chi ha aperto gli occhi veda an­ che la nostra organizza­ zione che è forse l’unica in grado di portare il buon seme dello sport dilettantistico in ogni sperduto paese perchè la maggioranza della gio­ ventù italiana conosca lo sport sano, quello che non serve ai dittatori per sostenere 1 loro re­ gimi. il CSI

LA PAROLA Di GIOVANNI XXIII

Appresole l’esercizio fisico più che il premio dello gora Ecco il testo del Discorso rivolto dal Santo Padre ai partecipanti ai Giochi della XVII Olimpiade con­ venuti in Piazza San Pietro nel po­ meriggio del 24 agosto: Cari atleti che partecipate alle Olim­ piadi di Roma, in questa piazza, presso l’obelisco, eretto già nel centro del Cir­ co neroniano e presso il quale sappiamo che San Pietro, Principe degli Apostoli, ha subito il martirio, sembra che il co­ lonnato del Bernini, vi voglia stringere in un amplesso con le sue immense brac­ cia, presentandovi al Nostro sguardo. Desideriamo innanzitutto congratular­ ci vivamente con voi per la vostra ve­ nuta, sentendo verso di voi quella me­ desima benevolenza con la quale il No­ stro Predecessore di immortale memoria, San Pio X, nel 1905 accolse il Barone Pietro de Coubertin, il restauratore dei giochi Olimpici, c vivamente incoraggiò la sua iniziativa. Ebbene, dopo avervi a lungo atteso, ora vi accogliamo, come

già tempo fa in un colloquio familiare avevamo manifestato; e con piacere ab­ biamo oggi lasciato Castel Gandolfo per salutare in questa piazza di San Pietro le compatte e animose vostre squadre. Volesse il cielo che il faustissimo in­ contro di questa sera, che tante memorie risveglia nella mente, colpisca le anime vostre, in modo che ognuno di voi con­ cepisca un’idea più alta della dignità del­ l’atleta e meglio intenda l’arcana voce spirituale di Roma. E’ evidente cne non possiamo augurare la vittoria nè alle singole squadre, nè ai singoli atleti; la conquistino i più va­ lenti! Ciò non toglie però che formulia­ mo fervidi voti affinchè le gare di questi giorni siano a tutti di vantaggio e ne possiate tutti ricavare frutti copiosi. Si deve infatti maggiormente apprez­ zare il perfetto estioizio fìsico anziché il (Continua in 7. pagina)

L'incontro del Santo Padre con gli atleti e gli sportivi di tutto il mondo presenti a Roma per la XVII Olimpiade


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