Stadium n. 18/1961

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C. S. I

stelle pa gg. cenJrali ARCHIVIO STORICO

★ I RISULTATI DELLE FASI INTERPROVINCIALI DI ATLETICA ★ GLI AMMESSI ALLE FINALI

Òn quarta pagina

★ LA RUBRICA COLLOQUI

Anno XVI - IV. IR

Direziona Redazione Amnriniitrarione • Roma Via della Conciliazione 1 • t 655561 - 650113

QUINDICINALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO

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Roma 21 setiembre IRCI

OGNI ATLETA UN PADRINO per i “fiocchi bianchii del CSI ragazzi della leva giovanissimi

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V

EDERE un ragazzo che gioca significa spesso vedere un pic­ colo essere umano alle prese con le prime difficoltà, espri­

mere tutte le sue capacità, tendere ogni sforzo e trovare ogni appiglio per affermare la sua personalità. I ragazzi sono questa miniera inesaurìbile di vitalità e di tendenze che dirette

1 .i

e coordinate ne faranno presto degli nomini, adulti fisicamente e «

moralmente preparati ad affrontare la vita. Lo sport si inserisce in questa formazione in modo concreto,

in alcuni casi determinante, sempre positivo. Ed è per questo che Centro Sportivo Italiano rivolge il suo sguardo e le sue attenzioni

■Sì .»ì*

in questo anno sociale ai ragazzi, ai piu giovani tra gli atleti, a tutti quei « piccoli uomini » che vogliono entrare nello stadio non come

spettatori e tifosi, ma come protagonisti. Il CSI non può abdicare in fax ore della qualità: lo sport che

ROMA — L'arrivo di una bat teria degli 800 júniores

diffonde è lo sport di tutti, senza seduzioni di campionismo, sport

del sabato pomeriggio e della domenica, vero sport per dilettanti. Ma il CSI è anche scuola di formazione morale e sociale: i ragazzi

possono essere gli allievi più pronti e preparali ad accogliere la lezione di vita pratica che la disciplina sportiva può dare.

Ogni atleta del CSI si senta impegnato, in questa opera di dif­ fusione dello sport tra i ragazzi: nessuno si dimetta da un impegno

di propaganda che non vuole raggiungere soltanto i giovani, ma anche e soprattutto i ragazzi. Ogni atleta si faccia

padrino » di

ALTO LIVELLO TECNICO NELLE INTERPROVINCIALI DI ATLETICA LEGGERA

un ragazzo nel battesimo dello sport, ogni gruppo o unione sportiva Ogni atleta del CSI è impe­ gnato personalmente in una attività di propaganda tra i ragazzi: il suo buon esempio, il suo spirito sportivo, le sue prestazioni sono la migliore lezione per i più giovani (nella foto sopra: l’arrivo di Giusep­ pe Cindolo nella corsa metri 1.200, categoria allievi)-.

apra le sue porte ai giovanissimi, li faccia sentire uniti nella frater­

nità dello sport ai più grandi, non per battere record, non ..A,.A.

per

vincere tornei, non per le forme esibizionistiche, ma soltanto perchè

crediamo che nello sport possiamo avere un alleato sicuro per fedii-’ cazìone e la formazione dei ragazzi.

CORRADO BIGGI

CALCIO alle prime battute al l’insegna del sano agonismo NCHE le schiere giovanili del Centro Sportivo Italiano sono pronte a scattare per prendere il « via » nei vari caroselli dei campionati. L’attività del CSI nel calcio può essere definita di eccezionale entità e logicamente rifulge in modo particolare nei ragazzi, oggi denominati juniores, e nei giovanissimi

A

Confessiamo che il C.S.I. indirizza princi­ palmente la sua atti­ vità e tenta con ogni mezzo di propagandar­ la in altre discipline sportive, come ad esem­ pio l’atletica leggera, il nuoto, la pallacanestro, la pallavolo, la ginna­ stica, stante che esse devono avere il con­ forto di una particolare assistenza perché i gio­ vani non sempre s’adat­ tano a praticare sports che richiedono una par­ ticolare dedizione e un non comune spirito di sacrificio. Sulla scena sportiva del C.S.I. balza prepo­ tentemente una verità che non possiamo igno­ rare e che abbiamo il dovere di tutelare fino in fondo. E’ documen­ tato che il gioco del cal­ cio nella nostra orga­ nizzazione è nettamente in testa con riferimento al numero dei tesserati. Se il C.S.I. è un mezzo per avvicinare i giovani e per indirizzarli sulle vie del bene, pensiamo che verremmo meno ad un nostro dovere se non dovessimo riservare a tutti gli atleti calciatori ogni nostra premurosa cura. Oggi il gioco del calcio viene da parecchi con­ siderato come uno sport declassante. Al riguar­ do si gettano sul piatto della critica le iperbo­ liche cifre che fanno spicco nelle grandi so­ cietà e ad esse vanno accumulate tutte quelle società che offrono una retribuzione ai propri calciatori. Noi non concordiamo su tutto ciò che può es­ sere considerato un ec­ cesso, ma dobbiamo esa­ minare con serena obiet­ tività la vera situazione dei calciatori. Gli assi

della palla rotonda che percepiscono stipendi da milionari saranno un centinaio e aggiungiamo ad essi due o tremila colleghi aventi comun­ que delle retribuzioni. Questi sono i risultati crudamente statistici e che dimostrano che sus­ sistono centinaia di mi­ gliaia di giovani che praticano lo sport del calcio per pura passio­ ne sportiva, per la gioia di difendere i colori di una maglia e di conqui­ stare il premio di una vittoria consistente in un diploma e in una medaglietta. Abbiamo voluto fare una distinzione perché non potremmo concor­ dare con coloro che ve­ dono il gioco del calcio come una espressione avente caratteristiche di prezzolato materialismo. Gli atleti del calcio ap­ partenenti alle divisioni minori hanno diritto ad essere considerati alla pari di quelli praticati qualsiasi altra discipli­ na agonistica. Il Centro Sportivo Ita­ liano ha nel complesso calcistico lo stemma del­ la dignitosa povertà che può essere considerato l’aristocrazia del gioco del calcio, perché espli­ cato con spontaneo en- . tusiasmo dai suoi . gio­ vani i quali non hanno da risolvere problemi di carattere finanziario. Ci rivolgiamo ai no­ stri giovani calciatori e indirizziamo loro un no­ stro affettuoso saluto e augurio all'inizio di que­ sta stagione calcistica Noi sappiamo che l’ap­ passionante gioco com­ porta sempre svolte pe­ ricolose che si identifi­ cano nell'eccessiva esu­ beranza che può tra­ mutarsi talvolta nella deprecale antisportività,.

Nessun’ altra disciplina sportiva, fatta eccezione per il pugilato, può pro­ vocare spiacevoli inci­ denti di gioco come il calcio. I contatti fra gio­ catore e giocatore pos­ sono divenire, sia pu­ re involontariamente, incandescenti fiammelle che possono far sorge­ re condannevoli reazio­ ni. Se noi dovessimo ve­ dere il gioco del cal­ cio sotto questo profilo, saremmo costretti ad emettere un verdetto di condanna per tale disci­ plina sportiva. Purtrop­ po la nostra condanna non avrebbe nessun pra­ tico significato perché i giovani si riverserebbe­ ro totalmente nelle file federali dove i pericoli accennati sussistono in identica misura. Oggi in campo nazio­ nale calcistico il C.S.I. è una entità di ragguar­ devole valore tecnico -e organizzativo. Noi dob­ biamo dimostrare però che al disopra dei valo­ ri del tecnicismo e del­ l’organizzazione riuscia­ mo a distinguerci per il leale comportamento dei nostri atleti. Apparte­ nere al C.S.I. va consi­ derato per ogni giovane atleta un privilegio sportivo, perché il CSI esprime soprattutto leal­ tà e correttezza. Noi pretendiamo, da ogni calciatore un comporta­ mento aderente allo spi­ rito della nostra fami­ glia, e pur conoscendo i pericoli che esso deve superare in ogni partita di calcio, consideriamo la nostra pretesa legit­ tima e doverosa. Facciamo appello alle nostre commissioni giu­ dicanti di fruire del me­ tro della severità, per-

GENEROSO DATTILO (continua Hi 4° pagina)

EN ventidue risultati conseguiti dagli allievi in occasione delle semifinali interprovinciali di do­ menica scorsa sono andati ad inse­ rirsi tra i primi dieci d'Italia: questa

B

è senz'altro la prima c più positiva con­ siderazione che si può fare sulla mera­ vigliosa parata giovanile ospitata da Pia­ cenza, Treviso, Roma e Cosenza in pre­ parazione alle finali nazionali di Cesena. E ci si perdonerà senz’altro se i nostri appunti sui campionati di quest’anno ini­ ziano ed insistono soprattutto sulla cate­ goria dei più giovani. Ma per la prima volta il CSI ha chiamato alla disputa di una grande manifestazione nazionale i più giovani e non senza qualche giusti­ ficato timore. Il campo ancora una volta ha dato pienamente ragione alla riforma voluta dalla CTN, presentando proprio in questa categoria un complesso di con­ correnti veramente eccezionale, che ha dato luogo ad una serie di risultati di grandissimo rilievo, a conferma ulte­ riore della bontà del lavoro che svol­ gono tutti i nostri Comitati sia nel cam­ po della propaganda sia anche in quello della primissima preparazione tecnica.

Due richiami di eccezione

SI CONCLUDE INIZIANO l’attività ciclistica Sui 70 chilometri del tracciato del campionato nazionale esordienti CSI, si batteranno, domenica, i migliori sessanta atleti dei Comitati Provinciali e Zonali che quest’anno hanno dato vita a gare e gare veramente entusiasmanti e ricche di livello tecnico nella categoria considerata la «speranza» del mondo del­ le due ruote. A Capezzano Pianole già tutto è pron­ to per dare una degna cornice all'im­ portante manifestazione. Quest'anno poi con gli esordienti si «chiude» ufficial­ mente la stagione ciclistica del CSI e quindi maggior valore avrà la gara che. dovrà essere un compendio di tutto lo anno sportivo gialloblu. Non sono accora giunte, al momento di battere queste note, tutte le iscrizioni dai 17 Comitati aventi diritto alla par­ tecipazione, e quindi ancora una volta non siamo in grado di stillare pronostici o di presentare i corridori che si daranno battaglia sul bel- tracciato toscano. Ma di una cosa siamo certi: la gara sarà una ennesima dimostrazione dei valori dei nostri atleti. A. C.

i Congressi Provinciali I primi mesi di questo nuovo anno sociale, che già vede la ripresa delle attività tradizionali e il lancio di quelle nuove « carattere soprattutto propagan­ distico, saranno potentemente caratte­ rizzati dallo svolgimento dei Congressi Provinciali e Zonali. Tutti i nostri Di­ rigenti di periferia insieme ai membri della Presidenza Nazionale, saranno dun­ que unanimemente impegnati nell'ana­ lisi della passata attività triennale, nella formulazione dei nuovi programmi e nella elezione dei futuri responsabili. Hanno aperto la serie i Comitati Prov incieli' di Torino e Mantova, che hanno tenuto i loro Congressi domenica 17 settembre. Nei prossimi venti giorni invece che. come è noto, rappresentano il periodo di tempo entro cui si deve dare notizia della avvenuta convocazione, sono in­ detti i seguenti Congressi Provinciali: 1. ottobre: Foggia e Ravenna; 7 otto­ bre: Gorizia e Perugia; 8 ottobre: Caltanissetta; 9 ottobre: Reggio Emilia e Reg­ gio Calabria. D. O.

Due gare di salto hanno veduto il mi­ glioramento degli stessi limiti nazionali assoluti di categoria: quello del salto in lungo ad opera di Bifera di Sora con 6.49 e quello del salto con l’asta ad opera di Brisotto di Treviso con 3.10. Ed è sommamente importante poter re­ gistrare questo fermento in due specia­ lità che stanno ancora attendendo in campo assoluto elementi nuovi. Per il resto basterà scorrere i risul­ tati di ciascun concentramento per ren­ dersi conto dell’alto livello tecnico rag­ giunto dai più giovani fin dal loro primo anno di attività. Il milanese Carnovali è stato senz’altro uno dei migliori in gara a Piacenza: egli ha vinto gli 80 piani con un’autorità da campione, segnando un tempo (9 ’1) veramente eccellente, soprattutto se po­ sto in relazione con il distacco notevole inflitto agli avversari diretti. Non meno importanti lè prestazioni di Piacenza sui 250 piani, gara che ha veduto lottare spalla a spalla fin sul filo di lana il pisano Duè ed il milanese Carabelli Giancarlo: il cronometro ha segnato 30 ’7 e 30”8, ma la partita tra i due è tutt’altro che chiusa. Il gemello di Carabelli, Gianfranco, ha invece spopolato nei 600 metri con un tempo (l’25”6) per lui assolutamente normale, che gli consente di essere il migliore assoluto in Italia e di rappresentare una delle grandi spe­ ranze del nostro mezzofondo. Per com­ pletare il quadro delle bellissime gare di corsa viste a Piacenza, segnaleremo il terzetto Gilioli-Monti-Landucci che ha dato luogo ad una gara mozza-fiato nei 60 ad ostacoli, con tempi di assoluto ri­ lievo: 9” netti per i primi due e 9 ’1 per l’altro. Questa formidabile serie di pre­ stazioni non permette tuttavia di tacere

del 3'29”1 del pisano Taccini sui 1200. Anche nelle gare di salto Piacenza ha presentato almeno uno degli elementi più interessanti nel mantovano Ferrarini, un atletino che il nostro Cappellini (che l’ha veduto gareggiare) ci assicura do­ tato di mezzi non comuni ed in grado fin da quest’anno di raggiungere misure ancora più significative. Quanto al lun­ go, merita di essere sottolineato il fatto che entrambi i primi classificati, Bonomini di Piacenza e Vezzani di Reggio Emilia, hanno soltanto quindici anni e quindi le loro prestazioni sono da con­ siderare con particolare rispetto. Non meno egregio il comportamento dei due soli astisti in gara, entrambi sopra i 2,70. Tra i lanciatori in particolare luce sono da porre i discoboli, tra i quali il vincitore. Bernardi di Bergamo, ha su­ perato i 40 metri, mentre i primi quattro sono andati tutti oltre i 35 metri. In gamba anche pesisti e giavellottisti. Anche Treviso ha presentato una serie di risultati veramente eccellenti. La palma del migliore assoluto spetta senza alcun dubbio al locale Gasparello, vin­ citore della gara ad ostacoli in 9”1 dopo aver segnato in batteria un magnifico 8 ’6 che lo pone d’autorità tra i migliori d'Italia nella sua categoria. Non meno entusiasmante la. prestazione dell’astista Brisotto, il quale, confermando la bontà della scuola ai Treviso in que­ sta specialità, ha portato il tornite na­ zionale di categoria alla discreta mi­ sura di 3,10. Elevatissimo il livello delle gare di lancio del peso e del giavel­ lotto, l'una con cinque atleti sopra i 12 metri e l’altra con sei concorrenti sopra i 38 metri: non è davvero poco, sopra tutto se si confrontano tali risultati con il livello generale delle due specialità nel complesso dei quattro concentra­ menti. Non si possono non fare i nomi del padovano Giuliani e del goriziano Mollicone, gli atleti che hanno conse­ guito i risultati migliori rispettivamente nel peso e nel giavellotto delle nostre semifinali.

Limiti migliorati nel salto in lungo Roma presentava in partenza due ri­ chiami d’eccezione in Grillenzoni e Bi­ fera, rispettivamente capi lista delle gra­ duatorie federali degli 80 metri e del lungo. Se il primo non ha deluso, il se­ condo ha addirittura superato se stesso, dietro la spinta di un sorprendente Buttarelli. venuto da Cagliari per non far dormire sonni tranquilli al bravissimo atletino di Sora. Se l’uno ha dovuto sal­ tare ben 6,49 per vincere, l’altro non ha tremato ed ha saltato 6,39, inserendosi al secondo posto nazionale. E vale qui la pena di aprire una parentesi per far notare come ben otto risultati del salto in lungo di queste semifinali interpro­ vinciali si sono inseriti nei primi dieci dell’anno ! Veramente bella la prova dei 1.200 ____ SERGIO GATTI (continua in 2“ pagina)


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