Stadium n. 21/1959

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rRtSIDENZA HA; ARCHIVIO STI I vostri esercizi, le vostre com­ petizioni, che sono come serene parentesi tra la monotonia dello studio e del lavoro quotidiano, debbono favorire in voi la parte spirituale ed immortale. Se aves­ sero su di essa un Influsso danno­ so; se nella vostra vita sportiva trovaste non una salvaguardia, ma un pericolo per le vostre anime, o un ostacolo per l'adempimento delle pratiche religiose, allora vi trovereste fuori strada, come cor­ ridori che, per non avere bene impostata la propria corsa, non arrivano in tempo di primato al traguardo.

E’ nota la concomitanza GIOVANNI XXIII delle universiadi con altre rassegne continentali ed in­ tercontinentali, come i giuo­ chi panamericani ed è nota Direzione Amminutrazione altresì Redazione la composizione del­ • Roma Via Conciliazione 1 - italiani t. 655S61 650113 la della rappresentativa costituita da elementi sin­ goli, sconnesso mosaico di. valori e di espressioni atle tiche, attinte dalle Società e dai Gruppi Sportivi mili-

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Il Regolamento dei Campionati di tennis !Jn n- natiina I Campi Scuola: Mezzoldo Concessionaria esclusiva per la pub­ blicità; PUBL1ACI . Roma . Corso Vittorio Eman. n, 287 - TeL 556.088 Costo d'inserz. L. 150 a mm. coL

Spedizione in abb postale gr. 2 A TUTTI GLI ISCRITTI

PERIODICO DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA

ASPETTI

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delle rassegna studentesca InA linea dire di cheTorino una nostra è ormai vinciin ­ trice archivio nel nuoto spun­ con l’ha i risultati tata in finale superando conosciamo, risulche tutti atlcte che non si sarebbero del vero moIclassicate tati ad onor nella Coppa nella Scadesti, salvo qualcuno, rioni. La rispetto sesta classifica generalità, alle pre­ nell ’ «alto» ha raggiunto stazioni internazionali una ne­ misura con la quale non le cessarie per imporsi in una sarebbe permessa olimpiade. Nessunla parte riferi­­ cipazione ai campionati na­­ mento quindi tra le uni zionali. ed i Giochi di Ro­ versiadi ma e vorremmo anche spe­ rare che nessun riferimento politico, nessun parallelo potrà essere fatto tra i due avvenimenti di diversa so­ stanza tecnico-agonistica e morale. In quanto i Giochi di Roma non dovranno es­ sere strumento di propa­ ganda politica ma elevazio­ ne spirituale ad alta quota da non confondere con certi retroscena che hanno dato alla Assise Studentetesca di Torino un aspetto che sarebbe stato meglio evitare.

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tari, all’ultimo momento, nulla, assolutamente nulla come è l’inquadratura dello sport e della educazione fi­ sica nelle nostre Università^ Si dirà che non è colpa degli atleti e dei dirigenti, delle Società e degli Enti, se lo sport universitario in ¡Italia non ha alcuna dispo­ nibilità di sviluppo e di pratica, per la mancanza, a fianco dei gabinetti scienti­ fici e delle aule dove sie­ dono autentici valori della 1 intelligenza umana, di im­ pianti speciali: campi e pa­ lestre; se questo nostro •. sport fatto solo di tifo e 1 ben poco di educazione fi-| sica ed agonistica, non è' j ancora compreso dal Farlaj mento e dal Governo. Ma proprio per questo ci pare illogico ed anacronistico I sventagliare risultati collet­ tivi che nella sostanza in­ trinseca non servono né à dare un volto allo sport uni­ versitario stesso come alle possibilità italiane per i Giochi di Roma. E’ bene non confondere dunque il sacro con il profano. Ci limiteremo a sottoli­ neare tre scheletrici aspetti delle Universiadi: l’organiz­ zativo, il tecnico ed il poI litico. Per 11 primo non si pui 'dire che il sistema degli in­ viti sia stato usato con equi­ librio. Quando era ancora incerta la partecipazione dei Paesi dell’Est e della Scandinavia, alcuni mesi prima delle universiadi, uno dei maggiori responsabili della organizzazione al qua­ le interessava molto otte­ nere una poltrona di primo piano nell’Ente Internazio­ nale Universitario, si reòò in missione in giro per l'Europa. I risultati furono l’adesione di molti Paesi d’oltre cortina e l’andata a Torino di un paio di nor­ vegesi e di una decina di svedesi in tutto. L’invito agli Stati Uniti ed alle Nazioni americane fu Idiramato solo negli ultimi quindici giorni, pur sapendo che le stesse dovevano prov­ vedere anche alla composi­ zione delle loro rapresentative per 1 giochi panamericani. tecnica basterà

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Due fotogrammi «tricolori»: lo scatto di Della Fontana a Bergamo e 1’« assolo » di Corradini a Gubbio

Sprint di Delia Fontana al traguardo dilettanti BERGAMO, settembre UNA GARA combattutissi­ ma, una gara elettrizzante ed appassionante, veramente degna del compito di assegna­ re il titolo italiano dei dilet­ tanti del CSI. Una prova che ha tenuto il fiato sospeso sino a quattro chilometri dall’arrivo quando lunghissima di l'avventura Graziarli e Tommasini aveva termine. Una gara che se vedeva alla punzonatura di sabato i sin­ goli concorrenti preoccupatis­ simi per quel « bau-bau » che doveva essere la Presolana. li ha poi ritrovati più vispi che mai al via, più scanzonati di quanto fosse lecito supporre. E Giovanni Carminati, cui la cecità impedisce di vedere quelle gare ciclistiche cui tan­ to è appassionato, ma che ha sempre la enorme passione che lo portò un giorno a fondare il Pedale Tridentino in Borgo Palazzo, non pensava di certo che abbassando la bandierina del via, avrebbe dato il «la * alla prima fuga della giornata. E da quel momento la corsa non ha più languito. La cronaca si incaricherà d! citare minuziosamente i nomi di questi attori, di ricordarli come si meritano per avere giocato il tutto per tutto, senza calcolo. Ma anche l’ordine di arrivo li ha menzionati e co­ me, poiché se non andiamo errati solamente ad Enzo Mo­ sèr è riuscito, tra coloro che erano rimasti intruppati nel grosso di giungere col grup­ petto dei primi cinque veri dominatori della giornata. Sono giunti, questi cinque, per vie ben diverse a finire in testa alla corsa, per do­ nare al vicentino Dalla Fon­ tana, che dei cinque fu il più veloce all’arrivo, quella maglia che il ragazzo di Breganze metterà tra i trofei più belli della sua carriera. Per vie ben diverse, diceva­ mo, i cinque sono andati rag­ gruppandosi in testa ed ini­ ziamo a seguire la gara del vincitore che non fu tra i pri­ mi a muoversi dal gruppo, ma che pure si fece avanti dal grosso, ancor prima che la lunga salita della via Mala, antipasto dei durissimi sette chilometri del Passo della Pre­ solana, dovesse impegnare I corridori. Non fu brillantissimo in Sa­ lita, ma dalla Presolana a Ber­ gamo seppe inseguire con te­ nacia e con caparbietà deno­ tando una forza non comune sul passo. Quando Mosèr dette una scrollata al gruppetto degli inseguitori fu l’unico a reg­ gergli la ruota; col trentino ri­ prese il romano Caddeo ed in tre andarono a tener compa­ gnia a Oraziani e Tommasini. Oraziani, il piccolo aretino di Malva, un pedalatore non certo aggraziato, quanto effi­ cace, è andato all’attacco dopo una ventina di chilometri ed è sempre stato in testa alla gara. In salita s’è trovato a suo pieno agio ed è volato a co­ gliere l’alloro di miglior sca­ latore posto in vetta ai 1200 metri della Presolana. Dietro di lui, quella che pos­ siamo chiamare la rivelazione della corsa, il diciannovenne Tommasini, un ragazzo di elu­ sone, che gareggia per ì colo­ ri di quel vivalo che è la Mo­ sconi di Leffe. Nessuno — o perlomeno po­ chi — credevano a Bergamo alle possibilità di questo ragaz­ zo che solo da due mesi ha preso a gareggiare, da quando cioè ha lasciato il collegio di Celana dove studia per conse­ guire il diploma di ragioniere. ■In volata è finito in coda al

Anno XIV- N. ZI - Roma IZSettembre 1959

SPIRITUALITÀ' EDUCATIVA AL VERTICE

BILANCI

Universiadi

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gruppetto dei primi cinque, ma ha detto di avere delle grandi possibilità avvenire, superiori anche à quelle che pensavano i suoi più tenaci paladini. E poi eccoci ad Enzo Mosèr, il fratello minore di Aldo. E’ rimasto nel gruppo sino ai pie­ di della Presolana, ma quando ha visto la strada impennarsi è partito all'attacco e quello che non gli è riuscito di fare in salita, lo ha completato con un inseguimento che l'ha visto di tutti il più attivo. Ci rimane ora da dire del romano Caddeo, un ragazzo che deve avere un cuore gran­ de come una casa. Ha com­ piuto un inseguimento solitario di 40 chilometri, un insegui­ mento che avrebbe stroncato chicchessia. Invece è stato l’in­ volontario anello di congiun­ zione tra i più preparati inse­ guitori ed i due fuggitivi che, sino all’ultimo, speravano di cogliere il frutto di tante fatiche. Lodi quindi al vincitore che avrà la soddisfazione di fasciarsi di tricolore per un'an­ nata intera, ma ci permetta il vicentino di porre al suo stesso livello gli uomini che

con lui hanno tagliato il tra­ guardo. Sono ragazzi sui qua­ li il ciclismo italiano può guar­ dare con sicurezza, poiché un tracciato come quello odier­ no, non è certo uno di quelli che può portare a galla ele­ menti fasulli.. E’ un percorso che ha sempre detto la veri­ tà e che meritatamente ha fat­ to la fama di gara durissima alla * Ruota d’Oro». E’ un banco di prova dove i minimi difetti vengono messi a nudo, dove ogni attimo di debolezza si paga. E per questo vogliamo tribu­ tare un elogio anche a coloro che sono finiti alle spalle dei dominatori:, dal bresciano Ada­ mi, al suo amico Vertua, al generoso padovano Minelle, al bolognese Ghinelli. i quali si sono rassegnati solo nel finale a vedersi sfuggire gli uomini di punta. Soprattutto perchè do­ po di loro ci sono quei tre minuti che l’ordine d’arrivo riporta. Alcuni non sono finiti nei quartieri alti della classifica per mera sfortuna (ed è il Bici

0 Dopo Moser, Bampi e Galeaz il trentino ha lanciato una n u o v a promessa: Renzo Corradini, campione italiano « esordienti » del C.S.I. 1959.

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E come Moser, Bampi e Galeaz, anche Cor­ radini ha conquistato la sua prima maglia bordata del « tricolore » di forza per distacco.

Sergio 0 II romano Morandini, ed un altro trentino, il fiemmese Giuseppe Gabrielli de­ gni avversari sono ter­ minati ai posti d’onore. 0 Ardimentoso in di­ scesa e possente in pianura il vicentino Della Fontana ha do­ minato un quartetto di degni, meritevoli com­ petitori in volata a Bergamo.

0 II campionato della maggiore categoria ha avuto due generosi protagonisti: l’aretino Galli ed il lombardo Tomasini, primi e soli in vetta alla « Presolana ».

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VERSO LA CONCLUSIONE IL NOSTRO CAMPIONATO DI ATLETICA

Oltre seicento concorrenti nelle quattro “semifinali,, Domenica prossima a Cremona, l icenza, Roma e Reggio Calabria REMONA, Vicenza, Ro­ ma e Reggio Calabria ospiteranno domenica prossima le quattro semifi­ nali interprovinciali del no­ stro Campionato Nazionale di atletica leggera, la ma­ nifestazione che tradizional­ mente conclude la stagione agonistica del C.S.I. Le riunioni organizzate e svolte dai Comitati Provin­ ciali e Zonali sono state ben 224, grazie all’opera di 68 comitati che hanno svolto almeno una prova di Cam­ pionato. L'aumento rispetto alla scorsa stagione è consi­ derevole, ma sarà motivo di ben maggiore soddisfazione constatare il progresso del numero degli atleti parteci­ panti alle gare; il che sarà possibile quando, in sede di bilancio definitivo, prende­ remo in esame le cifre degli ultimi Campionati. Dei 68 comitati che han­ no organizzato il Campiona­ to, 59 hanno acquisito dirit­ to di partecipazione alle se­ mifinali interprovinciali di domenica. Anche in questo senso il miglioramento ri­ spetto alle precedenti sta­ gioni è quanto mai sensibile e non mancherà ovviamente di influire sull’aspetto pura­ mente tecnico della mani­ festazione nelle sue due ulti­ me fasi a carattere nazio­ nale. I risultati che dovrebbero fornire le quattro riunioni di domenica prossima, infat­ ti, sono attesi su limiti di

gran rilievo, anche se pur­ troppo qualche assenza di ri­ lievo ci priverà di elementi di certa importanza: vedi, ad esempio, i trevigiani Tauro, Meneguzzi, Gaspari che so­ no giovani di assoluto rilie­ vo nazionale e che purtrop­ po saranno assenti perchè impegnati in una riunione federale. Ciò non toglie tuttavia che più di un record già in semifinale potrebbe crol­ lare, tanto pili che il tempo, recentemente rimessosi al bello, non dovrebbe mancare di favorire gli atleti in ogni sedeCome è noto, i soli vincitori di ciascuna specialità in ciascuna sede avranno di­ ritto sicuro di partecipare alla finale nazionale, mentre tutti gli altri atleti dovran­ no impegnarsi al massimo per conseguire quei tempi e quelle misure che consen­ tano loro di rientrare nei migliori otto d’Italia che, a norma di regolamento, com­ pleteranno il numero di do­ dici finalisti. Quanto alla classifica per comitati, che già in semi­ finale saprà dare preziose ed interessanti anticipazioni, anche se sarà stabilita in ba­ se alla tabella internazio­ nale mentre in finale sarà compilata assegnando il pun­ teggio a scalare secondo le graduatorie individuali, sa­ rà più di un comitato ad aspirare legittimamente al successo. Trento si presen-

ta quest’ anno particolar­ mente agguerrita, mentre sa­ ranno sempre della partita Torino, Milano e, forse, Ge­ nova. Qualsiasi sorpresa sa­ rà comunque del tutto com­ prensibile, data la natura del Campionato che suole presentare alla ribalta atle­ ti per lo più sconosciuti e si presta quindi a rovesciamenti di fronte.

Di fono Corradini tra ali esordienti

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GUBBIO, settembre. Se per Corradini il Passo J L più forte esordiente del della Madonna della Cima è ì CSI è senza dubbio il tren­ stato il trampolino di lancio ( tino Renzo Corradini. Nella per la conquista di una gran­ I gara di Gubbio, valevole per de vittoria, per Gamba è stato 1 l'assegnazione del titolo nazio­ un vero e proprio calvario. ( nale per il 1959, l’alfiere del- Egli ha raggiunto la vetta del V Aurora di Trento ha sbara­ valico in ottima posizione; era gliato il campo degli avversa­ infatti con Un drappello com­ ri sull’unica asperità della gior­ posto da Morandini, Gabrielli, nata e precisamente sul Passo Negrelli e Romano ad un mi­ nuto di distanza da Corradini. della Madonna della Cima. Negli ultimi metri di salita ha La sua gara è stata un ca­ staccato i suoi avversari tran­ polavoro di forza e di intel­ sitando secondo sotto lo stri­ ligenza. Sul difficile tracciato scione del G. P. della Mon­ — che ha provocato una netta tagna. selezione — Corradini ha giuoMa nella discesa due gomme cato d'astuzia impedendo ai passisti -veloci di prendere il galeotte l'hanno tradito e lo largo nella parte pianeggiante hanno costretto al ritiro. Morandini, dopo le forature e sferrando quindi una formi­ dabile offensiva qua.ndo la di Gamba, ha forzato i tempi strada ha cominciato a salire. e si è staccato da Gabrielli, L'abbiamo visto scattare sul Negrelli e Romano. Nel ten­ Passo della Cima. In poche tativo di raggiungere l’atleta battute l’atleta trentino ha di Roma Gabrielli a sua volta creato il vuoto alla sua ruota. ha staccato Negrelli il quale Con azione energica e progres­ s’è liberato della compagnia di siva ha impedito ogni ritorno Romano e Fulvio Negrelli, dei più diretti inseguitori di­ Procediamo comunque per stanziando questi — in appena gradi e vediamo di raccontare tre chilometri di salita — di DANTE ALIMENTI oltre un minuto.

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Nella discesa che porta a Gubbio Corradini ha rischiato ancora scendendo a grande ve­ locità con grande spavalderia. Il contachilometri dell’auto che ci ospitava ci ha detto che Corradini è sceso dal Passo della Cima a circa 80 km. l’ora! Sotto lo striscione dell’ulti­ mo chilometro il superbo vin­ citore del campionato nazio­ nale aveva oltre un minuto sul romano Morandini. All'arrivo Corradini aveva un minuto e venti secondi sul suo più di­ retto inseguitore. Dunque VAurora di Trento ha dimostrato ancora di es­ sere una vera fucina di atleti di classe. Moser, Bampi e Galeaz sono stati i primi prodotti di classe lanciati dagli sportivissimi di­ rigenti trentini del CSI. Cor­ radini a Gubbio ha dimostrato di essere più che una sicura promessa. Forte sul passo, formidabile in salita, ottimo discesista egli racchiude in sè tutte le carat­ teristiche di un grande stra­ dista. Oltre al vincitore è doveroso parlare di altri atleti ed in primo fluogo del bergamasco Gamba.

VENTO CHE SIAMO giunti ad un punto decisivo. Il Centro Sportivo Italiano è maturo, a mio parere, per l'ultimo balzo verso una meta sognata lungamente e faticosamente preparata: l’innesto diretto dello sport nel filone della spiritualità cristiana. Possiamo e dobbiamo essere giustamente orgogliosi. Più di un primato ci appartiene: la costituzione di un grande organismo sportivo a schietto carattere propagandistico e dilettantistico, il fine educativo messo sempre sullo stesso piano di quello sportivo e ambedue coronati da identico completo successo. Ed ora stiamo per attingere la vetta. Ed un vastissimo, allettante orizzone si aprirà al nostro sguardo. all’ansia del nostro apostolato sportivo cristiano. Al CSI il compito di santificare con una sostanziale e vivificante infusione di soprannaturale l’attività fisica e lo sport, fenomeno certamente tra i più rappresentativi dell’epoca attualeAl Centro Sportivo, organizzazione principe tra la gioventù sportiva italiana, l’onore di lanciare a questi giovani un messaggio sconvolgente: — quella « tecnica sportiva » alla cui conquista più perfetta mirate con generosa passione e costanza, se ben la ricercate e rettamente l'applicate, vi condurrà direttornente al Soprannaturale. Lo sport insomma, oltre che mezzo di giusta affermozione della personalità umana, può rappresentare un punto d’incontro dell’uomo con Dio. Intendiamoci, non è la scoperta di una nuova verità! Venti secoli orsono S. Paolo ammoniva di rivolgere a gloria di Dio tutto ciò che il cristiano opera. Ma appunto dall’immensa sorgente di verità che è la Chiesa scaturisce questo rigagnolo che i tempi moderni e le nuove esigenze rendono di grande importanza e opportunità. E’ la Chiesa che. eternamente salda sulla roccia di Pietro, è tuttavia presente e attuale in ogni epoca della storia e nella vita di ogni cristiano. Di qui il giusto orgoglio del CSI che può, attraverso la sua organizzazione ormai matura, raccogliere e incanalare questa nuova fonte sino a farne un fiume generoso e fertilizzante.

Il III Convegno Nazionale Consulenti Ecclesiastici giunge al termine di un quindicennio di intensa preparazione organizzativa e ideologica- Subito dopo un Congresso coraggioso e deciso nei suoi programmi, cade alla vigilia di un fatto storico-sportivo che se­ gnerà un punto indelebile per i secoli avvenire. Per la prima volta le « Olimpiadi », nate nel mondo greco, quale espressione tra le più umane e nobili di quella civiltà pagana, dopo aver toccato i porti più rappre­ sentativi della moderna civiltà, approderanno presso « l’isola della fede », nella Città Eterna. Che l’innegabile significato simbolico non resti tale, che l’invito non rimanga inascoltato e l’occasione non vada perduta, sarà anche compito nostro, del Centro Sportivo Italiano. Il Convegno di Paestum, che radunerà i sacerdoti più preparati d’Italia nel campo dell’apostolato spor­ tivo, si presenta come la sede più adatta a raccogliere i frutti del lavoro svolto, a far proprie le ormai im­ prorogabili istanze future. Ecco perchè dicevo, e lo ripeto, che siamo giunti ad un punto decisivo.

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A REGGIO CALABRIA, PRESENTI LE MAGGIORI AUTORITÀ’

Celebrata la Giornata Olimpica con nn discorso del Prof. Gedda REGGIO CAL., settembre LA « Giornata Olimpica », ideata dal CONI per fare conoscere il contenuto ideale, umano, morale e spirituale dei giochi olimpici, è stata solen­ nemente celebrata a Reggio Calabria. In uno scenario in­ comparabile — al Giardino Lido di Reggio Cai. — alla presenza del Prefetto della Provincia e delle massime au­ torità civili e religiose (rap­ presentava Mons. Arcivescovo Mons. Giunta) il Prof. Dottor Luigi Gedda, Presidente del Comitato Medico scientifico'per

Alfredo Rizzo della « Riccardi » di Milano è stato il vincitore dei 1500 negli assoluti di atletica leggera. Oltre a lui molti altri atleti plasmati dal CSI si sono messi in luce. La terza pagina è dedicata interamente alle < speranze » della nostra organizzazione oggi sul podio dei vincitori nelle severe competizioni nazionali ed internazionali

le Olimpiadi del 1960 nonché Presidente del CSI, ha tenuto un elevato discorso incitando i giovani a frequentare nume­ rosi gli stadi e le palestre. Dif­ fìcile è concentrare in poche righe l’orazione dell’ospite ec­ cezionale: ha agito bene il C.P. del CONI di Reggio CaL che ha organizzato la « Giornata » in collaborazione con il CP del CSI, annunciando la stampa e la diffusione fra i giovani dell’importantissimo documento che contiene affermazioni di notevole portata spirituale e sportiva. Ci piace riportare le parole con cui il Deh Prov. del CONI di Reggio CaL ha presentato l’oratore alla folla immensa convenuta nell’Arena del Lido di Reggio Cai.: «La Giornata Olimpica reggina assume una particolare risonanza nel qua­ dro delle manifestazioni simi­ lari che sono state già celebra­ te nelle altre città italiane. E tale risonanza è determinata dalla presenza di un eminente uomo di studi quale il Professor Gedda. Nella completa perso­ nalità del Prof. Gedda a noi ci pare che possano compen­ diarsi le esigenze di pensiero e di azione che deve soddi­ sfare ogni competizione spor­ tiva perché essa sia veramente educativa, formativa e sociale. Già in questi giorni dalla stam­ pa reggina è stata puntualiz­ zata l’importanza dell’avveni­ mento odierno, proprio a mo­ tivo della presenza dell’insigne Maestro al quale siamo lieti di poter rivolgere il nostro fer­ vido saluto a nome degli spor­ tivi reggini ed un sentito rin­ graziamento per aver voluto accettare di dare la sigla del Suo nome alla giornata olim­ pica reggina. Così anche que­ sta nostra propedeutica della grande Olimpiade del 1960 sarà ricordata come una giornata veramente costruttiva e feconda

per la gioventù reggina che dalla parola di Luigi Gedda riceverà il viatico spirituale per le sue battaglie sportive. li Prof. Gedda ha quindi rievocato le caratteristiche dei Giochi che nell’antichi­ tà, per oltre mille anni, sollecitarono la gioventù ad esercitarsi nei ludi del­ la competizione fisica. L’ora­ tore ha poi commentato lo spirito delle moderne edi­ zioni olimpioniche.

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Terminata l’orazione del Pro­ fessor Gedda, il Comm. Fran­ cesco Abbagnara, Presidente della Fed. Italiana della Cac­ cia, in rappresentanza del CONI centrale, ha offerto a S. E. il Prefetto Dr. Lorenzo Torr si. al Prof. Gedda, al Presidente deU’Amministrazione Prov.le Prof. Dr. Ugo Tropea, al Com­ missario Prefettizio al Comi: e di Reggio CaL Dr. Giacomo Berretta medaglie appesir imente coniate. Subito dopo da parte delle Autorità si è pr -oeduto alla consegna delle Cou­ pé e delle medaglie alle so(Continua in 5*

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