Stadium n. 21/1961

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QUINDICINALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO _ __ ________ -___ __ _____ __ __________ - ■■■flncuaH. Direzione Redazione Amminiitrazione - Roma, Via della Conciliazione 1 - telefoni 655.561 - 650.113 :s!ì! m Spedizione in abbonamento postale - Gruppo II . Pubblicazione in omaggio a tutti gli iscritti

I PROBLEMI DELLO SPORT

ANNO XVI-N. 21 ROMA 2 nov. 1961

IL NOSTRO CORPO, CAPOLAVORO DELLA CREAZIONE ( pag. 3) LA VIA DELLA DROGA NON PORTA ALLO SPORT (pag. 3) PANORAMA SULLE ATTIVITÀ’ PROVINCIALI E ZONALI (pag. 4) RITORNA “ALLENIAMO INSIEME,, (pag. 5) PROBLEMA ATTUALE: VINCOLO A VITA PER I CESTISTI? (pag. 6)

SULLA BILANCIA AGONISMO E PROPAGANDA di GENEROSO DATTILO ON CERTOSINA insistenza balza sulla scena del­ la nostra attività la domanda: che cosa è il CSI di fronte allo sport nazionale? Inoltre si rile­ vano delle perplessità quando si parla di ago­ nismo sportivo. Noi ci preoccupiamo di assolvere

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CAVALLI E CORRIDORI all'insegna dei milioni <7J morto il senatore Luigi Einaudi, già Presidente della Repubblica, e gli JE-rf italiani della... televisione hanno tremato all’annuncio di una edizio­ ne straordinaria del Telegiornale, subito dopo la rubrica Telesport: an­ che noi abbiamo pensato ad una dichiarazione di guerra o ad una nuova bomba russa da 100 metagon. Poi abbiamo tutti appreso la notizia e,

pur compresi della triste evenienza, ab­ guardo che i dilettanti sognano la notte biamo tirato un sospiro di sollievo. D’al­ quando hanno la digestione un po’ più tra parte la maggioranza der giovani diffìcile, .una carriera per la prole di italiani era già preoccupata per un certi genitori entusiasti della gloria altro triste accaduto, annunciato e strom­ sportiva, una impresa economica per bazzato da Telesport, con una telefonata alcuni magnati dell’industria. diretta oltr’Alpe. per sentire le condi­ E i giovani stanno a «guardare: ai zioni del ginocchio di Suarez. margini della strada quando passa affan­ Povere ginocchia di oriundi-italianiz­ nato il beniamino curvo sul manubrio zati che fanno stare in ansia tanta balda (ma con la macchina della casa subito gioventù che sugli spalti degli stadi do­ a ruota per ogni evenienza), sulle gra­ menicali marina il cinéma, la fidanzata, dinate dello stadio, davanti al video. le quattro chiacchiere, un buon libro, qualsiasi altro diversivo per osservare le Uno sport per i giovani ginocchia da duecento e passa milioni... Il comm. Borghi ha affermato che Eppure pensavamo che lé ginocchia di continuerà a coltivare i suoi dilettanti: Suarez pur costando tanto non possono mai raggiungere un paio di garretti di z ne siamo felici purché anche questo non Molvedo? il cavallo da un miliardo e sia un opportuno calcolo economico di minore investimento per una identica mezzo: in un'epoca come la nostra assi­ stiamo allo spettacolo di un cavallo una produzione di pubblicità. I giovani, i cui • bistecca vale più di un cristiano dilettanti hanno bisogno di essere ap­ poggiati, incoraggiati, agevolati nella lo­ tutto intero. Molvedo batte Suarez di ro pratica sportiva, ma senza per questo parecchie lunghezze o milioni che dir dover cadere nelle maglie della pubbli­ si voglia. cità. del professionismo, della contratta­ zione a suon di milioni. Milioni che vengono E soprattutto i ragazzi hanno bisogno di ùno sguardo più attentò, di preoccu­ e milioni che vanno pazioni più affettuose: « ai .«.’ragazzi il Il Comm. Borghi invece, stufo di tante massimo rispetto.»/ dicevano i nostri beghe e di tanti grattacapi che le sue nonni, ma ci sembra oggi ché pochi siano squadre gli procurano, ha deciso di con- coloro che rispettano veramente i’ nostri siderare più attentamente il suo bilancio ragazzi. . ■ sportivo. Non possiamo dargli torto: i Senza scendere ai più plateali ed milioni che vengono dalla vendita delle evidenti scandali della vita pubblica, sue cucine e frigoriferi, non valgono i nessuno pensa di mancare di rispetto ai milioni che vanno per .i beniamini pro­ più piccoli mostrando loro una vita fessionisti delle due ruote. A conti fatti falsa, un arrivismo senza limiti, uno forse serve più Carosello che Maspes, sfruttamento della persona umana senza Arcobaleno che il bravo Nencini, una confronti. Siamo tornati allo < schiavi­ inserzione pubblicitaria più del tenace smo », con la sola differenza che la Baldini: il comm. Borghi avrà sicura­ svalutazione ha portato più in alto i mente fatto i suoi conti, perché sappiamo prezzi di un calciatore in confronto ad bene che il suo imperativo è quello di un ottimo gladiatore della Numidia. vendere cucine e non quello di fare dello Vogliamo fare qualche cosa di con­ sport. creto per questi giovani, per questi Qualcuno pensa invece allo sport come ragazzi? Se nessuno, vuole rimboccarsi ad un grande spettacolo: siano le scene le maniche e mettersi a lavorare seria­ degli stadi o quelle della strada i mente per loro la nostra buona volontà protagonisti sono degli uomini tecnica- è destinata a fallire. Guardiamoci attor­ mente e fisicamente preparati per tenere no, dirigenti, atleti, amici del Centro in ansia qualche decina di migliaia di Sportivo Italiano: forse qualcuno può spettatori: su per giù come capita per aiutarci in modo più concreto di quanto le scene di un teatro di rivista o per non abbia fatto fino ad oggi. I nostri ragazzi non si vendono e non quelle della TV. Nel primo caso ciclisti o calciatori non dànno a vedere che si si comprano: sono doni alla nostra socie­ sono ben messi d’accordo, nel secondo tà che non possiamo contrattare. Per invece e necessario che tutti facciano loro bisogna lavorare e in loro possiamo vedere un ottimo affiatamento; in ogni vedere un futuro non troppo lontano caso i protagonisti vengono pagati milio­ un po’ più acceso dai colori dell’arcoba­ ni e la parte del corpo’ con il premio leno. il segno della fine della tempesta e del ritorno del sereno. assicurativo più alto sono le gambe. CORRADO BIGGI Questo è il professionismo: un tra­

il nobile compito consi­ stente nell’avviare la gio­ ventù verso le discipline sportive, perché in esse vediamo un efficace mez­ zo per la formazione mo­ rale e spirituale del gio­ vane. Lo sport agonistico sa­ namente inteso richiede una indispensabile disci­ plina. una tenace forza di volontà, un impegno fisico fino alla sofferenza e uno spiccato spirito di sacrifi­ cio. Sono questi i presup­ posti basilari dell'agoni­ smo sportivo che normal­ mente provoca spontanei entusiasmi nei giovani atleti, i quali acquisiscono oltre ad una loro perso­ nalità sportiva, la forma­ zione di un carattere che diviene un valido aiuto nel saper superare con fer­ mezza gli. ostacoli che la vita molto spesso pre­ senta. Da rilevare che i vari regolamenti non sono semplicemente delle espres­ sioni tecniche, ma sono un efficace mezzo per abitua­ re i giovani ad una disci­ plina educativa che non consente evasioni. Il CSI desidera far intendere ai suoi giovani atleti che lo agonismo non può conside­ rarsi apprezzabile se sus­ siste una deprecabile mor­ bosità, una scalmanata esu­ beranza. un pernicioso ti­ fo. Lo sport deve innanzi tutto significare una ri­ creazione, un sereno com­ plemento della comune at­ tività, e inoltre ogni no­ stro atleta deve sentirsi re­ sponsabile con un esem­ plare contegno che distin­ gua l’atlèta del CSI nelle vicende sportive. Questi sono i comanda­ menti che devono essere posti al disopra dei crudi risultati tecnici anche se eccellenti. Il Centro Sportivo Ita­ liano di fronte allo sport nazionale non è una «ce- . nerentola», ma una forza viva e possente che ha il privilegio di assolvere con spontaneo amore i doveri dello spirito e della lealtà sportiva.

Sono necessari anche i campionati Lo sport per essere pro­ ficuo deve essere svolto con la massima serietà e col rispetto dei regola­ menti che lo disciplinano. Il CSI è una grande po­ lisportiva e se dovesse

svolgere la sua attività in modo confuso o disordina­ to diverrebbe inconsistente e sarebbe costretto ad al­ zare la bianca bandie­ ra della resa di fronte al­ l’inutilità dei suoi sforzi. Le masse dei giovani atleti hanno un traguardo ideale che in ogni discipli­ na sportiva si identifica nei campionati che forma­ no una graduatoria di va­ lori e cTeano uno sponta­ neo spirito di emulazione che accende e ravviva la passione degli atleti e dei dirigenti. Trattasi indubbiamente di una questione psicolo­ gica perché gli atleti fan­

no una netta distinzione, con riferimento all’impor­ tanza, fra campionato e torneo, fra campionato lo­ cale e nazionale e spesso, sia pure a torto, non con­ siderano al giusto livello . i vari tornei.

Il CSI apre ai ragazzi Il CSI è un Ente di Pro­ pagando e deve tenere presente che tutte le fe­ derazioni e gli Enti spor­ tivi similari svolgono la loro attività avendo per per base i campionati ogni disciplina sportiva e conseguentemente se do­ vessimo rinunciare ai cam­ pionati stessi si verifiche­ rebbero una paurosa declassazione del Centro Sportivo Italiano di fron-

te alle altre Organizzazioni. Non consideriamo lo sport riservato ai giovanis­ simi meno importante di quello riservato ai giova­ ni; Fattività per i giova­ nissimi deve essere il prin­ cipale obiettivo del CSI. Un’attività che deve es­ sere alla base della nostra Organizzazione con pro­ grammi di facile attuazio­ ne da svolgersi localmen­ te, senza grandi pretese di carattere tecnico e che nello stesso tempo rappre­ senti un vasto e organiz­ zato movimento di ragaz­ zi in ogni disciplina spor­ tiva. Sarà doveroso creare una retta mentalità agoni­ stica nei giovanissimi, in­ tesa e valutata con i più sani principii educativi

che portino a considerare lo sport entro giusti e digmtosi limiti degni del nspetto da parte della società civile. Deve essere dovere di ogni dirigente del CSI cercare di indirizzare i giovanissimi atleti in que­ gli sports che possono co­ stituire un giovamento per il loro sviluppo fisico e di non trascurare l’assisten­ za sanitaria. Nella vita odierna sussistono troppe distrazioni e quindi tutti dobbiamo convincerci che lo sport può essere un ec­ cellente mezzo per indi­ rizzare sulle vie del bene i- nostri ragazzi, e ciò co­ stituisce un doveroso comandamento che tutti gli appartenenti al CSI devo­ no spontaneamente assol­ vere.

ATLETICA LEGGERA: CALAMITA per una “vera,, diffusione dello sport paia da altre organizza­ nche ¡i 1961, con il zioni di propaganda: i suo notevole baga­ glio di esperienze, se mezzi a disposizione e le manifestazioni locali di ne è ormai andato in vera e propria propa­ archivio per far posto

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ad un'altra stagione in queU’avvicendarsi quasi vorticoso di attività che caratterizza ormai il nostro Ente. L’ultimo campionato di quest’anno è stato — com'è tradizione — quello di atletica leggera e — non si vuol davvero fare della retorica — è stalo uno dei più brillanti di tutta ran­ nata per il Centro Spor­ tivo Italiano. Soprattutto se si tiene conto che costi­ tuiva la conclusione , di un esperimento che, come tale, poteva anche non da­ re gli effetti sperati. In­ vece, come s’è del resto già avuto modo di sottolinea-t re ih'sede di primo t com­ mento, , i risultati sia di partecipazione che tecnici sono andati al di là di ogni più rosea aspettativa: nep­ pure le organizzazioni che dispongono di mezzi noto­ riamente superiori, posso­ no vantare, un movimento interno così ampio, sfo­ ciato in due fasi conclu­ sive così ricche quali le nostre interregionali e na­ zionali. . Due sono appunto i mo­ tivi fondamentali degni di essere posti in grande ri­ lievo nel confronto della nostra attività di atletica leggera con quella svilup-

ganda. E' notorio quanto peni­ no i nostri Comitati Pro­ vinciali e Zonali per or­ ganizzare una adeguata attività di propaganda nel­ le diverse località. La mancanza di impianti ade­ guati costringe infatti spesso a ricorrere a co­ stosi mezzi di fortuna. Non solo, ma in alcune locali­ tà si devono perfino supe­ rare gli ostacoli frapporti da dirigenti poco sportivi che, invece di aiutare con tutti i mezzi tali manife­ stazioni, trovano a volte perfino il modo di sof­ focare i sacrifici che ven­ gono compiuti dai più vo­ lenterosi. Fortunatamente tali casi sono rarissimi, tuttavia resta un fatto reale che le spese che si devono sostenere in parec­ chie località, tra cronometraggio, segnatura cam­ po e .vari altri ammen­ nicoli; sono veramente cessive e soltanto : « mi­ racoli » che riescóno a fa­ re i nostri dirigenti perife­ rici consentono di supe­ rarle. E' così che l'attività locale viene sviluppata - malgrado ogni diffi­ coltà - in tutte le loca­ lità, anche le più lon­

tane e meno attrezzate, in

misura tale da rappresen­ tare certamente il più gran volume di manifestazioni giovanili di propaganda che vengano oggi dispu­ tate'in Itatia. Del resto basta andare a vedere quale differenza so­ stanziale esista tra. i no­ stri campionati e quelli delle altre organizzazioni. Mentre infatti gli altri fanno scendere in campo atleti di qualunque cate­ goria, non ponendo asso­ lutamente limiti di età al­ la partecipazione, il CSI li­ mita le proprie manifesta­ zioni esclusivamente agli atleti delle categorie gio­ vanili, suddividendoli per di più in due categorie, forte appunto di un mo­ vimento di base che non ha riscontro in alcuna altra organizzazione gio­ vanile. Con il che non si vuole ovviamente sottovalutare l’importanza ed il lavoro svolto dagli altri, senza dubbio meritorio e pro­ duttivo, anche quando si limita alla sola attività federale. Si vuole soltan­ to porre in rilievo quale sia la differenza sostan­ ziale dei princìpi che ani­ mano la nostra organizzazone e le altre. Il Centro Sportivo Italiano è inoltre senza dubbio I' organizzazio­ ne giovanile più avan­ zata nel settore dell’a-

tletica leggera, quanto ad aggiornamento dei propri regolamenti tecnici, in os­ sequio a quanto stabilito dalla FIDAL. Cosicché il proprio sviluppo procede sempre di pari passo con quello maggiore della Fe­ derazione. Questo spiega del resto in parte il suc­ cesso della nostra manife­ stazione che ha appunto tratto dalla nuova formula — conforme a quella delle manifestazioni federali —i presupposti per ottenere, il successo di quest'anno, certamente uno dei piu in­ teressanti che l’atletica leggera gialloblù abbia fat­ to mai registrare. Dopo una corsa campe­ stre che aveva superato di gran lunga ogni preceden­ te, non poteva non aversi — a logico corollario — un campionato su pista come quello conclusosi a Cesena, dopo le magnifiche selezio­ ni interregionali. Un’atti­ vità senza alcuna soluzione di continuità è del resto là base essenziale per garan­ tire il successo a qualun­ que organizzazione di pro­ paganda. Prossimamente, prima di presentare l'attività del prossimo anno, provvede­ remo a stendere il bilancio del 1961, un anno che me­ rita di èssere ricordato, per le utili esperienze che ci ha offerto.

TUTTO VA BEN MADAMA LA MARCHESA E’ bello incontrarsi, senza dubbio, per rian­ dare al cammino percor­ so, stringersi vicendevol­ mente la mano, porgere e ricevere saluti, scambiarsi complimenti e ringrazia­ menti. Non è soltanto edu­ cazione ma esigenza del cuore umano che ha bi­ sogno, nell’ assolvimento di ogni compito, di senti­ re l’appoggio degli altri, il calore dell’amicizia sin­ cera, il giusto riconosci­ mento dell’apporto per­ sonale alla causa comune. Dedicare però una riu­ nione triennale, che non è una qualsiasi riunione ma un Congresso Provin­ ciale o Zonale, ad un sem­ plice scambio di conve­ nevoli o tutt’al più a prendere visione del la­ voro compiuto è senza dubbio fuor di luogo, è sciupare per troppo poco un’occasione preziosa. Pei quanto generosi possiamo essere stati le difficoltà saranno state comunque superiori ai no­ stri buoni intendimenti: è su queste dunque che si deve soffermare l'atten­ zione di tutti. Forza dunque con l’au­ tocritica (!!!) diciamo a tutti i nòstri dirigenti che presenzieranno ai Con­ gressi di Comitato. E’ il futuro che conta, è il bi­ lancio del prossimo anno che deve prendere il pri­ mo posto nelle preoccu­ pazioni di oggi. Con i tempi che corrono rivere di rendita è come votarsi al suicidio. Lo sappiamo bene, e lo andiamo ripetendo a suon di numeri, che il C.S.I. è più forte e vitale che mai, ma proprio per questo dobbiamo essere noi a co­ glierne i frutti. Guardare compiaciuti al passato è come sperdere al vento T^bbpndànte raccolto se­ minato e coltivato con tanta fatica. , ' T Congressi svolti: 22 ottobre: Prato, Cre­ mona, Fidenza. Bergamo, Taranto: 29 ottobre: Firenze. Lo­ di, Cesena, Catanzaro. I Congressi in pro­ gramma: 12 ottobre: Campobas­ so, Termoli, Savona.

3 NOVEMBRE: IL CSI PER L’INCONTRO CON IL PAPA La GIAC ha promosso una grande ma­ nifestazione che culminerà il 3 novem­ bre con un incontro di preghiera attorno al Santo Padre Giovanni XXIII. L'inizia­ tiva. che vuole significare la partecipa­ zione del laicato cattolico alle ansie e alle preghiere del Sommo Pontefice per il prossimo Concilio Ecumenico, vedrà radunati a Roma oltre quindicimila di­ rigenti diocesani e parrocchiali,della Gio­ ventù Cattolica Italiana. Il Centro Sportivo Italiano ha voluto ànch’esso affiancarsi alle celebrazioni in­ dette sia al 'centro che in periferia per . testimopiare la propria fedeltà alla Chie­ sa e lo spirito di fraterna intesa con la . Gioventù di Azione Cattolica. Per questo nella serata de) 3 novembre alle ore 21 il C.S.I. offrirà ai dirigènti GI'AC presenti a Roma un trattenimento ginnico-spor-

livo presso il Palazzetto dello Sport, con il seguente programma: incontro di pal­ lacanestro tra le rappresentative Nord e Sud del C.S.I., un saggio ginnico dei ragazzi dell’istituto Don Orione alla Camilluccia e un'accademia ginnastica de­ gli olimpionici e azzurri del Centro Gin­ nico Vigili del Fuoco di Roma. Specificando il programma riportiamo qui di seguito i nominativi dei cestisti e dei ginnasti. Incontro di Palacanestro. Rappresentativa Nord (maglia azzur­ ra): allenatore sig. Mario Barilari; Ga­ vazza, Mauri, Papetti, Priori e Rosei («Lampo» di Milano); Rodighiero, Caluri, Properzi, Coppo e Marcolongo (« Pierobon » di Padova); Pozar e.Ajtmik («Don Bosco» di Trieste). Rappre­

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sentativa Sud (maglia gialla): allenatore dott. Luigi Riccardi; De Amicis (Poi. CSI di Salerno): Lattanzi e Palumbo («CSI Redentore» di Bari); Bianchi («Nazareno» di Roma); Panno, De Gio­ vanni, Virgili, Zanni c Colferai « S. Ro­ berto » di Roma); Onelli, Rosati, Gregori (« USSA » di Roma). x

Dimostrazione di ginnastica propedeu­ tica per attrezzistica al par-bar ed una esibizione al tappeto elastico (ragazzi « Don Orione » di Roma).

Accademia di Ginnastica artistica con la partecipazione degli olimpionici: Gio­ vanni e Pasquale Qarminucci; Gianfran­ co Marzolla; Angelo Riccardi; dei nazio­ nali: Arrigo Carnofi, Romano Neri e Pietro Grugni.


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