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ubbidì Rassegna mensile illustrata di tutti gli sport Anno IV - N. 2 - Romii - Febbraio 1949 — Direzione, Recinzione c Ainminisl .azione: Roma, Via della Conciliazione 1. -- Tel. 561 -735 - 561 -06 I - 564-962 - 50-020
Comitato di Direzione LUIGI GEDDA, Direttóre — SìSTO FAVRE, Condirettore CARLO CARRETTO — GIULIO ONESTI — LEOPOLDO SALETTI ERNESTO TALENTINO — BRUNO ZAULI
S © M M A ® 0 © CARLO CARRETTO Gioventù nuova, forte, leale, generosa w Pag. 2 ERNESTO TALENTINO Quadri dirigenti S/S TO FA VRE « Stadium • apre la discussione: 6 La Scuola e lo Sport LANDÒ FERRETTI Il « problema dei problemi • : insegnanti, impianti, metodo 9 BINDO PICCIONI La parola al medico sportivo : l’età della scuola e quella del lavoro 11 ALESSANDRO ALESIANI < A Guido Gonella, padre del tennis italiano » 13 BENEDETTO FABRIS Obbligatorio il nuoto ! 15
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BRUNO ROGHI Agli idolatri del « dodici >
CESARE MARIANI Sfollare per progredire NATALE BERTOCCO Arcobaleno ciclistico
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VITTORIO SPOSITI 24 Bartali e Coppi al < Tour • ORAZIO GIURI 25 Parlando con Bartali DANIELE FABBRI 26 Sport e turismo NABER Giovani sciatori in gara - Da 38 Cortina ad Asiago SI VRE 31 Nella casa dei giganti MARIO C1RIACHI L'atletica italiana c le sue' basi .72 essenziali NINO'LOMBARDI Panoramica- prolungata - Dalle » 34 Dolomiti allo Stretto . 36 La posta di Cliirone Da tutto il mondo > 3*' Riso-sport (di Alberto Gtterri) * 40 In copertina : Alla « Coppa delle tre Fu nivie » ; l'augurio dei calciatori è por tato agli sciatori italiani da Carlo Parola, il centro mediano < juventino >, Il campione Colò sorride all’obbiettivo sapendo che la foto sarà ammirata dai lettori di « Stadium •.
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Distribuzione ; S.E.S.S. (Soc. Editor. Stampa Sportiva) - Gazzetta dello Sport - Milano
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C. S. I. PRESJDEKZÀ NAZIONALE
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; Sulle nevi di Cortina durante i Campionati studenteschi.
GIOVENTÙ NUOVA forte,
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uando, nel prossimo anno, in Roma, strade. Stadi, piscine, palestre, rigurgiteranno di. sportivi di tutte le parti del mondo; quando, per i Ludi Giubilari, giovani atleti si con tenderanno la palma del trionfo nelle gare più entusiasmanti, ci sarà certamente chi vorrà vedere in quel guizzare di muscoli, in quel l’ebbrezza di superamento, in .quel generoso pro fondere di energie,. un ritorno all'ellenismo, una sagra del paganesimo ; perché vi sono ancóra a! mondo molti uomini che credono pagana ogni bel lezza e amano leggere la fede soltanto nelle orbiti! orbite incavate ili un consunto volto d'eremita. .2
Nelle sagrestie, perciò, secondo loro, sarebbe il cristiano, sul campo l’atleta, che offre il'suo incenso a un. nuòvo dio : lo sport. La separazione arbitraria di questi due mondi non può logicamente incontrare L approvazione di chi non ritiene l'uomo una macchina a comparii' menti stagni, e sa scoprire la fede anche nello sguar do sereno e sicuro di un giovane forte, sano, esube rante di vita, che sappia levare in alto il grido esul tante di trionfo come una preghiera, e che, dopo essersi prodigato con tutte le sue forze neH’agone sportivo, de ponga il serto della vittoria ai piedi di un altare. lì proprio così, anzi, che noi vogliamo la gioven/ii
di domani. ; uomini forti, leali, generósi, capaci di scalare le vette della' perfezione con la stessa sicu rezza, con la stessa tenacia, con- la tinaie gli alpinisti affrontano i passi più ardui delle imponenti mon tagne : giovani robusti, pronti a mettere il loro petto tra l'arma nemica <• l’altare : generazione ebbra di primati lanciata alta conquista della santità. Oggi la società civile, che ha sentito i morsi di una ideologia e di una prassi esclusiva mente o pre vale nlcmenle radicati nel torbido strato del materia lismo. vuol risorgere prontamente nello più spirabil aere della idealità, che esige lo spirilo lini pidamente al ili sopra della materia avulsa da ogni luce, abban donala a se stessa, decaduta in bruta e ferina. Non si può quindi più parlare di sport come semplice e seni piicistivo mezzo ili cultura fisica e di potenzia mento m ascellare. Il mondo odierno vuole nobilitato lo sport: vuole’ aggiungere ancora qualcosa, dare un' un pronta nuo va. al classico atleta greco, che attraverso i tempi, è stato sempre il simbolo e l’ideale dell’attività ginnica, al quale sempre gli noni ini sono ritornati dopo i brevi periodi di negazione dello sport corrispondenti quasi sempre ad altrettaliti periodi di oscurantismo e di materialismo. A IL atletica greca, infatti, si sostituì nel mondo romano della decadenza, lo spettacolo gladiatorio : la carne prevalse sullo spirito e la lotta fu condotta fino alla morte di uno dei due contendenti. Ma dallo scontro gladiatorio all’ assalto delle belve nell’arena non c’era una grande differenza, e nessuno mai osò dare il nome di sport à simili spettacoli che non avevano per posta una corona d’alloro e un epinicio pindarico, ma la vita del meno forte, del meno acca nito, del meno pronto a colpire. Dobbiamo a uno dei primi grandi santi sociali e politici della Cristianità. S. Ambrogio, Vescovo di Milano, la soppressione dei Ludi, non più gin nici, ma soltanto gladiatori e quindi ai poli oppo sti dello spirito, e dello spirilo cristiano. Ma lo sport non seqm parve per questo. Nei secoli seguenti, si ri presentò in lizza, ma sotto le gloriose cristianissime spoglie della Cavalleria. Sport ful gida mente. altissiinamente spirituale, anche se ful minante dalla punta delle lance e delle spade. Cor tesia, lealtà, difesa del più debole era la sua legge. E tornarono di nuovo arte e poesia a esaltarne le virtù e i vertici. Lo sport per quei secoli non poteva essere che così, delle armi ; molto severo, se pure ad armi cortesi, molto duro nelle giostre dove il contatto era col ferro. Ma lo spirito era ritornalo a sovra stare e nobilitare prodezza e pensiero. ,Dggi si c felicemente operato un ritorno àll'agonislica prettamente atletica, e con essa un pieno ritorno del dominio dello spirito sull'agonistica. Siamo pervenuti, a un modo di paragoni perfezio nato. c per il quale al termine « ludi», » tornei ». '< giostre ». s? è sostituito lincilo più Vasto e compren sivo di « sport ». Sport si presenta in una luce e natura essenzial-
nienti' spirituale. /: quando noi diciamo u idealità dello sport » intendiamo dire che esso agisce come emanazione di essa c come ritorno perenne ad essa. L’uomo, creatura di Dio, cura con diligenza il corpo che ha avuto in dono, come lo spirito che lo vi vifica ; fattività sportiva che egli svolge per perfe zionare il sito fisico, per temprare i suoi muscoli, c un continuo omaggio al Signore : e la vittoria nel l’agone che viene a coronare i suoi sforzi è come il candido fiore dei monti che sboccia sulle vette più ardite à cantare inni di ringraziamento c di gloria al Creatore. L'atletica poi impone un sistema di vita disci plinatissimo, morigeralo, che rende più sani, più resistenti alla fatica e al dolore, che dona una com pleta ed assoluta padronanza di sè, che nega recisa mente la vigliaccheria ; un insieme di cose, insamma, perfettamente aderenti alla morale cattolica, valide a donare allo sportivo quella prestanza fisica, quella freschezza di energie,, necessarie a fare di un atleta un campione. .V011 c quindi lo sport una concessione con riserva, uni cè una attività consigliata, compresa nel pro ma gramma di vita dei giovani cristiani, ini pronlata c finalizzala al raggiungimento della santità. L’uomo non può prescindere dallo spirito per cui è sgorgato alla vita, e sempre di esso deve sen tirsi emanazione, sia se esprima le sue capacità intclletluali. sia se valorizzi le sue possibilità fisi che. E guai se nell’un caso e nell'altro, al più im pegnativo ed esasperato impiego dimentica l'ubbi dienza allo spirito e si allontana dal suo lume e dalla sua legge. Avremmo lo scienziato satanico, avremmo l'atleta gladiatore e uccisore. Guai se lo sportivo si dimenticasse dello spirilo iniziatore. e non sentisse più la spiritualità dello sport. Ben presto decadrebbe dalla sua altezza ed eccellenza di atleta, dal suo piano di umanità in bellezza d’ideale. Potrebbe avere la forza di un MiIone, ma farebbe la sua fine stupidamente troglodi tica. Schiacciato dalla caverna. Caverna di pietre come caverna di colpe. Togliete allo sport la lealtà, il desiderio di un perfezionamento, la generosità, toglietegli tutto ciò che ha di spirituale ed avrete la feroce e morbosa aggressività del bruto. Ma questa mai nessuno si è sognato di chiamarla sportiva. Lo sport che vogliono i cattolici e squisitamente improntato, anzi innaturato, alla spiritualità. E la più alta che. l'uomo abbia conosciuto ; e si rife risce al nome di Dio unico, procede con il Segno della Croce e il sorriso della Vergine Madre. Ben venga, dunque, su putti i campi della terra, in tutti gli Stadi, sui mari e sui monti, per tutte le strade, una gioventù nuova, una gioventù sana, vibrante di entusiasmo e di fede, sportiva e credente, che'canti e che preghi, che lotti e che preghi, che vinca, e del trionfo si faccia più bella per offrirsi al Signore. Carlo Carretto
1. cr di etto di cronometraggio elettrico, due records
Tarufli-Tarf sui cinqt e, internazionali stal-iliti il irose scors i lungo l’autostrada
di Crescia erano in sospeso. ( ra. sulla fettuccia di Terracina, con cronometraggio e ettrico inecccp bile, Tarulli ha stabilito questi due nunzi primati mondiali: 5 km., media 207,900 ; 5 miglia, media 208,719. Tari-: due siluri e un pilota. Prodotto: nuovi records internazionali e nuovi orizzmti alla vetturetta italiana ultravcloce e stabile. La fotografia qui sotto riprodotta è stata ripresa dal nostro Martini durante la vittoriosa prova sul rettilineo di Terracina.
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e Asiago hanno chiuso in questi giorni il ciclo dell’attività sciistica gio vanile ; folle di studenti e di giovani speranze dello sport della neve hanno gareggiato sotto gli auspici del Centro Sportivo Italiano movimentando le mag giori provincie del nord, benché anche il Meridione d’Italia non abbia voluto essere assente presentandosi con agguerrite rappresentative dall’Aquila, Potenza e Bari. La tecnica di fronte ai risultati di questi due cam pionati potrebbe forse obbiettare che non è il caso di battere la grancassa : tempi nuovi, prodezze singole non ve ne sono stati se si eccettuano i saltatori che ad Asiago hanno mostrato qualcosa di interessante. I tecnici così devono essere : stile, metri, tempi, velo cità. A voler prescindere da tali elementi, i tecnici diventerebbero dei puri sentimentali, mentre nel loro diciamo per intenderci, mestiere, ha valore il razioci nio e il calcolo. Se però l’attenzione del mondo sportivo va al di là dei puri risultati e si sofferma a considerare il fattore propagandistico — e qui vorremmo valicare il settore sport invernali per giungere alla visione totale dello sport per i giovani e giovanissimi — se si va luta lo sforzo della ricerca — della preparazione della cura — dell’assistenza a questo settore dello sport, prettamente giovanile — dell'onere economico che non è da trascurarsi — mi sembra che il punto che ha nome Asiago-Cortina non debba essere sottovalu tato. Chi scrive in quanto è responsabile in uno degli Enti sportivi nazionali ed esattamente il Centro Spor tivo Italiano, potrebbe sembrare in veste di « Cicero prò domo sua » ; ma vorrei che ci si potesse svestire di tale attributo per suonare su un piano più largo e generale, campana a martello intorno all’argomento « sport dei giovani ». Guardiamoci attorno — il problema che mi sono permesso di richiamare sul tappeto — ha rappresen tato argomento di quasi tutti i Congressi Nazionali delle Federazioni Sportive Italiane. Nuove leve — formule tecniche rinnovate — combinazioni rivolu zionate — gran da fare su limiti di gare — apertura di corsi —premi, trofei, agevolazioni — porte tutte che dovrebbero aprirsi alla bella e numerosa schiera di giovani e giovanissimi che si accalcano nelle antica mere delle specialità sportive. Completo sposalizio quindi della causa dei giovani — che tormenta gli attenti e capaci dirigenti di tutti i consessi federali. Non vorrei essere frainteso però —- ma credo che il problema dello sport per il settore giovanile non sia da limitarsi al fattore tecnico — : c’è una esigenza da cui non si può prescindere e che è il fattore dirigente — il fattore uomini. Chi si accinge ad occuparsi dei gio vani deve porsi sul piano dell’educatore, deve sentirsi in veste di maestro che plasma, che accompagna alla scoperta di quelle che sono energie e possibilità latenti o nascoste in quasi tutti i giovani, maestro che fa scoprire la gioia dell’agone, la affermazione del su peramento dell’ avversario che è conseguenza del superamento proprio. Allenatori — dirigenti giovanili — capi, capi tani — si chiamino in qualsiasi modo, hanno in mano quanto di meglio potrebbero sognare e troppe volte dimenticano che anche loro sono collaboratori nella preparazione degli uomini di domani. Non so se ci si sia posta questa responsabilità ! Ove si volesse prescindere da questi postulati — si cadrebbe nella confusione — si fallirebbe, lo scopo, ci si illuderebbe di essere sulla buona strada, mentre resterebbe tale e intero tutto il problema, gravando e facendo am malare di elefantiasi la macchina dello sport italiano. Preoccupiamoci dei quadri, quindi. Il problema delle speranze dello sport è problema di uomini che posseggano la veste di educatori, di guide che sappia no trascendere l'aridità della tecnica per sé stante, ed estrinsecarsi nella dedizione generosa e missio naria di uno fra i più bei compiti che l'uomo possa , desiderare.
Ernesto Talentino
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Nel marasma generale seguito al «lisastro militare e civile subito dal l’Italia ; con le sedi, le palestre, i campi sportivi, e anche le scuole, adibiti a vari usi dalle truppe di occupazione : e sotto l’assillo di pro blemi politici ed economici di im mediata urgenza e altri via via sopravvenienti, l’educazione fisica — e morale — della gioventù ri mase accantonata. Non appena si ebbe un po’ di re spiro e possibilità di riflessione e considerazione sul da farsi — press’a poco, un ricominciare da capo — da più parti si lanciò il grido di allarme. Il C.O.N.I. stesso, quan tunque preso negli ingranaggi di una quanto mai ardua riorganizza zione, tentò di occuparsi e del recu pero e del riattamento dei campi e degli impianti sportivi, di società, di allenatori, e, anche, degli inse gnanti di educazione fisica ; inco raggiò chi di una pronta ripresa sportiva in tutti i campi si occupa va con passione ; e tra questi, ebbe caro il C.S.I. col suo pronto e vasto contributo. Infatti, il Centro Spor tivo con l’indire nello stesso 1945 i Campionati studenteschi, con il formulare propóste di iniziative e di riforme, con il richiamare, attra verso la stampa e con l’azione-, la attenzione pubblica e del Governo, segnò senz’altro una decisa fase di ripresa, impresse un vigoroso ab brivo a una rinascita sportiva che — è anche un brillante e non oblia bile capitolo di rinascita civile. Con questa confortante rinascita si determina anche un risveglio di opinioni, di concetti, di program mi : quello della educazione fisica e della disciplina sportiva per la prima gioventù. E considerata nel suo periodo essenzialmente forma tivo, che è quello che si svolge nelle scuole, dalle primarie alle medie alle superiori. Lo sport ha raggiunto uno svi luppo imponente, ma disordinato. Con conseguenze d’ordine morale, fisiologico, sociale in genere, diver genti ; e in particolari casi, irte di fenomeni addirittura opposti all’as sunto e agli obiettivi che lo sport di per se stesso generosamente si propone. Ormai è tempo, e siamo ancora in tempo, di concludere con una
DISCUSSIONE
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dottrina, una prassi, un regolamen to generale. Varie correnti si delincano in pro posito, ma prevale quella di affi dare alla Scuola stessa la preparaziotie tìsica delle masse giovanili al loro primo sviluppo. Per il settore primario 0 elemen tare è chiaro che bisogna solo par lare di ginnastica preliminare e di leggeri giuochi presportivi. Nelle scuole medie, invece, si entra nelle tanto desiderate porte dello sport. Si depreca ormai, anche dalle più varie correnti, il sistema della « specializzazione precoce » ; o della « iniziazione unilaterale », di remmo noi, del discente. Sistema quale finora la stessa Fidai ave va praticato, e in misura forse ec cessiva, in reazione certamente al l’enciclopedismo sportivo di un pas sato ormai lontano. Ora la formula si sofferma su un tipo di atletica, dal triathlon al pentathlon tendente alla imposta zione completa dell’organismo. Le specializzazioni seguiranno, a svi luppo fisico compiuto e tendenze meglio determinate. Sta bene. Il tipo di campionati studenteschi del C.S.I. già segna una affermazione di buona impo stazione generale in materia. La Fidai a sua volta entrerà in campo con un nuovo « Gran Premio Gio vani » impostato sul triathlon. Ma bisognerà sempre andare avanti a forza di campionati e prove agoninistiche provenienti e richiamanti dall’esterno, senza una preparazio ne adeguata, istituita con metodo e coordinazione nella Scuola ? Ecco il punto. La preparazione fisica della scolaresca, e per la sua idoneità a rispondere agli appelli agonistici che la mantengano sul « chi vive » dinamico e salutare, va inserita nell'insegnamento scolastico stesso. Lo studente non va lasciato fuori della scuola, al proprio libero ar bitrio, che alla sua età è piuttosto capriccio, e fantasiosa scorribanda. Qui si presenta il grande pro blema da risolvere : la educazione fisica e preparazione sportiva le quali per l’elemento studentesco, vanno affidate ormai direttamente alla Scuola che già si occupa di formazione intellettuale: ma, precisa-
mente ai migliori fini di questa, non può ignorare le altre, anzi deve riconoscerle in tutta la loro impor tanza. Quel che preme a tutti — a co.minciare dai padri di famiglia che mandano alla Scuola i loro ragazzi — è di sapere cosa intende fare la Scuola per la educazione fisica, che così vitalmente interessa salute, energie, capacità fisiche a sostegno di quelle intellettuali. Perchè lo stesso Ministro della Pubblica Istruzione, il quale segue’ da vicino manifestazioni e problemi sportivi, non si fa promotore di un congresso, comunque di una auto revole adunata di esperti, al fine di una estesa e approfondita discus sione, di meditate relazioni e di accurati studi, di una esposizione di progetti, del ritrovamento di punti d’accordo, della formulazione d’un programma organico e sod disfacente ? E con esso passare ai necessari provvedimenti d’ordine le gislativo. Bisogna ormai accelerare i tempi d’una ripresa educativa e forma tiva della prima giovinezza, sotto i punti di vista morale, intellettuale e fisico. E probabilmente lo sport è proprio la molla magica per azio nare spirito e menti nello slancio più vivo, nella purezza più cristal lina. L’uomo in pianticella e arbusto deve trovare nella scuola il suo completo educatore, per la mente è per il corpo. Non deve uscirne, allontanarsene o addirittura dimen ticarsene per ore e giorni, per cor rere dietro a una pratica sportiva non di rado eccessiva. Oppure, restando nella Scuola, l'al lievo non deve essere costretto a esercitazioni in ambiente inadatto e in ore strambe, generatrici di noia, di sudori rientrati e magari di bron chiti. Come si vede c’è di che vedere, provvedere, riformare, e anche co minciare « a fundamentis ». La vec chia pedagogia scolastica deve ar ricchirsi di un nuovo mirabile fat tore : quello sportivo. Bisogna inserire lo sport nella pratica didattica, per tutte le classi, dalla prima elementare in poi, sino ai licei, sino alle università. Lo studente, per lo sport, per
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Gli studenti inglesi si dedicano cosi agii studi letterari come alle discipline sportive. Ecco, nella foto in alto, un notevole salto, in ottimo stile, di P. Wells nella disputa delle gare di atletica leggera del premio Pubblic School’s Challenge Cup. Ma anche in Italia, ormai, siamo decisi ad affrontare e risolvere il problema dello sport nella scuola. I Campionati studenteschi che stanno riscuotendo tanto successo, ne sono la palmare prova. Ecc>, nella foto in basso, il gruppo delle partecipanti al campionato di discesa femminile. La signorina Marhcelli in. 4) ne è stata brillante vincitrice.
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la sua preparazione fisica, lo ripe tiamo, non deve estraniarsi, sia pure per poco dalla scuola ; ma deve anche trovare in essa tuttociò che gli occorre, senza perdite di tempo pre zioso palestra, campo, attrezza mento. Le materie da trattare e i pro blemi da risolvere sono d’una va stità e d’una complessità imponenti. Enunciazioni di principio, program mi, attrezzature, locali, campi, in segnanti ; ma tutto va affrontato e risolto. « Stadium ». chiama alla discus sione serena e costruttiva quanti per la loro esperienza vissuta e
studiosa hanno da esprimere idee, formulare proposte, suggerire ini ziative, presentare programmi. E chiameremo tutti in causa : Scuola, Comitato Olimpico, Centro Sportivo Italiano, società, educatori ai fisico e di anime, medici, giornalisti, padri :erto, di famiglia, atleti, studenti. Ce anche i giovani devono -essere sen titi su un argomento che interessa direttamente proprio loro. E le loro impressioni e i loro desideri devono __ pur essere ascoltati e compresi dai «grandi»... Per intanto al C. S. I. il compito di far svolgere con sempre più per fezionata organizzazione il Campio nato Studenti, in questo quarto
anno anche per il settore femminile, riconoscendoglisi da ogni parte il merito di un risveglio e di un ri chiamo preziosi : in attesa che la Scuola stessa faccia della educa zione fisica e dello sport una sua • attività perfettamente fusa con quella intellettuale. Lo sport deve essere inserito, in nestato, col garbo e la tempestività sapiente di tutti gli innesti delicati, ma suscettibili di gran frutto, nella vetusta quercia dell’insegnamento e della cultura nazionale. Se così sarà, ne preconizziamo un ringiovanimen to prodigioso. Sisto Favre
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INSEGNANTI IMPIANTI METODO Mentre eravamo in macchina ci è per venuto questo articolo di Landò Ferretti, che viene a costituire la prima risposta alla discussione che <Stadiuin> ha aperto sullo sport c la scuola. Ferretti già altre volte con la sua au torevole penna, ha trattato questo ■> pro blema dei problemi > esprimenndosi nel senso che lo Stato deve preoccudarsi di imi artire nella scuola, mercé l'opera di insegnanti convenientemente preparati, l’educazione fisica a tutti i cittadini, se condo un metodo sportivo che pedagoghi e medici ormai accettano in tutto il mondo.
aturalmente accenneremo a questo « problema dei. pro blemi » soltanto da un punto di vi sta tecnico e limitato al settore del l’educazione fisica e dello sport. Urge, qui, provvedere : i° ad assicurare, per oggi c per domani, nell'ambito della scuola, d'ogni ordine e grado, insieme a quel lo delle altre discipline, l'insegna mento dell'educazione fisica, ele mento basilare per alcuni, secondario per altri, ma comunque indispensabi le e insostituibile nella formazioni dell’uomo e del cittadino ; 2° a pro muovere, nel Paese, l'afflusso dei giovani — dopo un tirocinio ginnico o, meglio, preatletico, e un controllo medico — ai campi sportivi, secondo le inclinazioni e le possibilità fisiche individuali, per avere sotto mano la massa dalla quale, per naturale sele zione, sorgono i campioni. L'educazione fisica scolastica è problema d'insegnanti, d'impianti e di metodo ; e riguarda il Ministero della Pubblica Istruzione.. Quello relativo alla creazione di una massa giovanile di sportivi militanti è — esso pure problema d'impianti ma anche, e più, d'efficace- propaganda, di intelligente attività da parte del Coni e delle dipendenti federazioni e società sportive. ’Altri enti possono collaborare con l'organizzazione spor tiva ufficiale (l'esempio più insigne in questo campo è fornito dal Centra
mutamenti, il problema della forma zione degli insegnanti faceva però note voli ed, anzi, decisivi progressi. Si costituiva, cioè, quell'Accademia di Educazione Fisica che m confronto di vecchi Istituti di Magistero realiz zava- una. maggior durata dei corsi ; un più vasto programma scientifico (notevole parte data in esso alla fisio Il primo compito del Ministero logia) ; una pratica triennale, da della JP. /. nel settore da noi conside parte dei futuri docenti, nei vari eser rato, è, dunque, quello di fornire alle cizi sportivi ; la convivenza degli al scuole gii insegnanti del fisico. Dalla lievi in un « collegio » bello, luminoso, legge Casati, cioè dalle origini dello scientificamente e sportivamente at Stato italiano unitario, la formazione trezzato, con possibilità, da parte de di questi insegnanti fu oggetto di leggi, gli insegnanti, di una formazione < di regolamenti, di discussioni parla d'una valutazione non solo didattica mentari, di polemiche giornalistiche. ma- anche spirituale dei giovani de Gli avviamenti che, volta a volta, stinati a così delicate funzioni nella parvero prevalere, furono due : affi vita. Mutata la situazione politica dare la preparazione dei futuri » mae del Paese, potette mutare, in parte, stri di ginnastica » a scuole normali il programma di studi dell'Accade — cioè a istituti medi — specializ mia- ; ma la sostanza tecnica dell'in zati, o, invece, riservare questo com segnamento rimarrebbe, senza dubbio, pito alle Università, mediante corsi la stessa, perché identico è, in ogni speciali aggiunti alle facoltà di let tempo, il fine- dell'educazione corpo tere c di scienze (donde escono gli rea ; agguerrire il fisico, e contribuire, insegnanti delle scuole medie per le col rafforzamento del corpo alla materie letterarie e scientifiche). Mili creazione di saldi e sereni caratteri, tava in favore della prima soluzione alla formazione d’uomini onesti e di una specializzazione tecnica più ap consapevoli cittadini. profondita ; della seconda una mag Perché l'Accademia non è stata gior cultura generale, un più elevato riaperta ? Perché, da sei anni ormai, prestigio degli educatori del fisico. non ci si preoccupa più di preparare Fini per prevalere una soluzione media, con la creazione degli Istituti . gli insegnanti del fisico ? C he succe derebbe. se si. soppremessero di colpo, di Magistero (due anni di corso spe le cattedre di latino, di matematica? cializzato dopo la licenza di scuola Eppure aver chiuso le porte della media superiore). Ma dissensi scuola d'educazione fisica è provve sul metodo ad altre ragioni portarono dimento di altrettanta gravità. Siamo ad una progressiva decadenza di veramente ansiosi di conoscere ■ lequesti Istituti, finché, nel 1923, la decisioni del Ministro della P. I. «.riforma Gentile » inopinatamente sot in proposito. traeva alla scuola l'insegnamento del l'educazione fisica, per il quale creava All'Accademia, con opportuni cor un apposito ente (Ente Naz. Educa si accelerati si aggiornavano anche zione Fisica : E. N. E. F.). Il ven i maestri preposti all'educazione, tennio non si accontentò di questa ve fisica nelle scuole elementari. Là ramente empirica soluzione- iniziale inoltre, era la naturale matrice d'in del problema e, al pari del periodo segnanti di scherma e, in genere, prefascista, se lo ripropose più volte : di « allenatori », non venuti dalla ga assunzione dei compiti dell'Enef da vetta, ma con cognizioni tecniche c parte dell'Opera Balilla, inquadra mediche tali da non fare- dell'alle mento di questa nel Ministero del namento una minaccia alla integrità fisica e alle possibilità agonistiche l'istruzione, ribattezzato, perciò, deldegli atleti, sibbene un tirocinio utilis l'Educazione ; uscita dal Ministero simo, una preparazione wsostituibilcdell'Opera trasformata in G. I. L., agli sforzi che danno la vittoria. e divenuta organo del Partito fasci Ed- ecco, dopo quello degli insesta. Fra cosi continui e contradditori Sportivo Italiano); ma non v'è dubIno. che la massima res■'ponsabilità, iniziativa ed autorità in materia, n'on foss’.altro ai fini d'un coordina mento e d'un disciplina me nlo ge ne rale, spetta al Coni e agli altri orga nismi sportivi centrali, periferici, capillari.
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» ? F guanti, il problema degli impianti sportivi chi, insieme al Ministero della P. 1., interessa il Coni. Resti tuire il l'oro Italico (ex Mussolini), e le Case della Gii sparse per tutta Italia, alla scuola e allo sport. è una improrogabile necessità. lì possibili che questi costosi impianti, questo colossale patrimonio dello Stato, sia così miseramente abbandonato o pro fanato, mentre i cittadini lo costrui rono per il nobilissimo fine dell'edu cazione della gioventù è Si tratta di beni la cui proprietà non può essere che demaniale, < la cui amministra zione, ed uso, tocca agli enti scola stici e alle società sportive. Scuola < sport qui necessariamente conflui ranno (associati e non rivali) perché in moltissimi centri la stessa palestra che serviva, ad esempio, per il gin nasio isolato eia anche quella usata dai ragazzi della Gii nonché dagli atleti delle società sportive.. Sarebbe assurdo che in un Paese non ricco comi il nostro (e specialmente dopo le distruzioni belliche) si volesse in una città di 30 o anche di 50 mila abitanti avere una palestra per ogni scuola, una per ogni società sportiva, ■una per ogni sezione dell'Enal... La ex-casa della Gii, opportunamente restaurata e attrezzata, può —con con venienti turni — servire per tutti.
.11 primo basta un accordo Mini stero-Coni ;' nelle provincic. riflesso del primo, un accordo Provveditorati agli Studi-Comitati Provi ncia-l i Coni; nei comuni, infine, intesi stabilite, sotto l'egida degli enti provinciali, tra direttori didattici e società spol tre. .
Ma, Onorevole Ministro Gonella. a parte i dettagli, ciò che tutti gli italiani, preoccupati delle sorti delle scuole e dello sport, invocano è che non si esiti più oltre a formare gli educatori del fisico, e a restituire all'educazione fisica e alla pratica sportiva le Case, le palestre, i campi che a questo scopo furono create. Sulla questione del <• metodo >fra i tre me todi della ripresa moderna in questo campo — ginnastica tedesca, ginna stica svedese, sport anglosassone — ci sembra che, ormai, non sia più il caso di esitare. Coi dovuti controlli medici, con le necessarie cautele, il metodo sportivo è quello che scienza e pedagogia conclamano come il migliore.
Per la formazione di una massa di giovani sportivi realmente prati canti, abbiano detto, necessitano inupianti (e questi, si è visto, ci sono : basta restituirli allo sport) nonché una efficace opera di propaganda e di
organi -.:a zinne da parte del Coni, delle federazioni e delle società spor tive. Ha il Coni, hanno le. Federa zioni, le società, un progniiniiiu in proposito ? Come pensano di sosti tuire in questo settore tecnico, l'opera della Gii è Perché gli atleti pili torti d'oggi Consoli ni. unico atleta coro nato nello stadio olimpico londinese, in testa provengono dalle cessati organi zzazioni, giovani11. I iviaino, dunque di rendita Ma quando il pa trimonio atletico, ancora per poco effi ciente, sarà decimato prima c distrutto poi dal fatale corso del tempo, come provvedere ino a sostituirlo ? Certo il Centro Sportivo Italiano potrà continuare ad essere di formida bile aiuto in questo campo. Ma che si fa per risuscitare lo sport universi tario su larga base ? Chi arriva alla periferia urbana, al villaggio rurale come ci arrivava- un giorno il « dopo lavoro » aziendale o agricolo ? Risol vere il problema del proselitismo spor tivo tra i giovani significa- assicurare l'avvenire dello sport italiano ; non risolverlo, assistere inerti alla sua decadenza. Ma noi abbiamo fede nell'Italia; e crediamo alle sempre forte rinascenti energie della sua- f-‘ gioventù. Landò Ferretti
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Ammirano, si entusiasmano, applaudono, ma poi anche loro, tra un gio ioso capitombolo e l'altro, tiferanno, sui minuscoli sci, sulla bianca distesa nevosa. Un bel giorno, allenati a dovere, cre sciuti di forza e battaglieri di tempe ramento, lotteianno anch’essi per un primato di tempo e di traguardo.
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LA
PAROLA
A L
MEDICO
L'ETÀ DELLA SCUOLA E QUELLA DEL LAVORO Il prof. Binda Bice ioni, è un medico, o, a me' gl io dire uno sportivo medico molto noto nel campo internazionale per i suoi studi e per la sua attività nel campo dell'educazione fisica. L'articolo che egli ha scritto per « Sladium » pone sul tappeto un aspetto molto interessante del problema sitila preparazione dei giovani
Da qualche tempo sui giornali sportivi italiani appaiono articoli che rivelano, diffusa e convinta, una crisi profonda sul modo di intendere' la prepara zione sportiva dei giovani ai cimenti agonistici. Gli autorevoli articolisti, tendono'a riconoscere il punctuni dolens della scarsezza del numero di atleti italiani di classe internazionale, nel fatto che in ge nere ai nostri specialisti di qualunque sport o gara manca la conveniente preparazione atletica generale, che è la base di qualsiasi specializzazione. . Non v’ha dubbio che tanto più alta sarà la base atletica su cui si impianta lo sforzo speciale di una certa prestazione sportiva, tanto maggiore sarà il risultato assoluto conseguito nella prestazione prefe rita. Se questo è un postulato lapalissiano, che anche i non tecnici debbono riconoscere al solo lume del buon senso, meno chiaro risulta per la massa degli sportivi che cosa si intenda per base atletica : essa è mi complesso di resistenza al lavoro fisico e alla potenza di lavoro fisico che dipendono anatomicamen te e fisiologicamente dalle capacità funzionali degli organi interni della vita vegetativa c degli organi attivi e passivi del movimento. È su c ' base che ‘ si' ;impianta ;__ _ 1la bella disarmoquesta . _ r dell 2_"'’uomo normale U un cam aia psico-fisica che fa pione in quella cèrta specialità, nella quale il soggetto si eleva sugli altri. Non sembri un sacrilegio per lo sportivo convinto il chiamare disannonia l'eccellenza di un atleta in una certa specialità : dal punto di vista fisiologico essa lo è senz’altro, ma la parola non ha alcun carattere dispregiativo. Anche Fontana di Trevi non •____ _
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Nella - età della scuola si deve dare la prima formazione fisici, c’ie serva di base bene equilibrata ai successivi svisviluppi psico-fìs'ci di tutta una vita.
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Se per l'educazione fisica il periodo della scuola è basilare, lo sport ginnico'militare rappresentaìuna continuazione indispensabile.
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è in armonia con la piazza che le sta intorno... Curare la base atletica di tutti gli sportivi è un dovere sociale, più che una opportunità tecnica. Si tratta, dal pimto di vista sani tario, di prevenzione delle malattie, e in una società organizzata per fettamente (secondo le umane pos sibilità) ogni partecipante ad una competizione dovrebbe mostrare, insieme alla tessera di iscrizione alla Federazione competente, la pro pria cartella di valutazione fisica, per ché gli sforzi impliciti in qualunque gara non sono dannosi solo se pro porzionati alle possibilità degli or ganismi a cui si richiedono. Il fatto stesso che i mezzi pro pagandistici comunemente usati in tutto il mondo (gare per giovani, campionato di categoria, ecc.) non sortano l’effetto desiderato, dice elo quentemente che la strada che si batte è sbagliata, o per lo meno è una strada che per condurre allo scopo ha bisogno che le si aggiunga, o prima o poi (e forse prima e poi), un altro troncone di strada che congiunga la partenza e la mèta, completando quella già battuta. Per conto mio tale strada può rassomigliare a un giro di pista : quello che c’è sono le curve e il rettilineo opposto, manca il retti lineo di partenza e arrivo. Secondo me tale rettilineo è l'e ducazione fisica nelle due- specia lità di preatletica (partenza) e cor rettiva (arrivo), intendendo in questo caso per correttiva quella parte della educazione fisica che cerca di com pletare il lavoro che manca al sog getto specializzato, e che quindi esegue abitualmente un lavoro fisico che non è, qualitativamente e quan titativamente, in relazione con tutta la sua personalità fisica. È proprio per queste due spe cialità dell’Educazione Fisica che occorre, più che per le altre, quel
complesso di cognizioni generali del più alto il valore fisico generale le scienze fisiologiche, e di cogni del soggetto. zioni particolari dei vari sistemi Premesso questo, come strada da di Educazione Fisica, che sono o battere, e augurandoci che il CONI dovrebbero essere patrimonio degli e la F.M.S.I. intendano e possano insegnanti di essa. predisporla, vediamo come si pre È impossibile prescindere dal fat senta il problema di invogliare la to che per imparare qualche cosa massa dei giovanissimi. bisogna ricorrere al maestro. Si può Se nella nostra nazione l’obbli essere naturalmente predisposti a gatorietà della scuola giungesse al una certa specializzazione ; si può 140 anno, il problema sarebbe auto in quella eccellere relativamente imi maticamente risolto : basterebbe tando uno specialista checi si sceglie avviare gli adolescenti, all'uscita a modello ; ma non si può svilup dalla scuola, verso quelle Società pare armonicamente un fisico umano sportive che a giudizio dell’inse senza il consiglio e il controllo di gnante sembrassero più adatte. un esperto. Un’adeguata cartella di valuta Non oserei con questo affermare zione fisica dovrebbe seguire il ra che ogni insegnante di Educazione gazzo, passando dalle mani dell’edu Fisica è adatto allo scopo suddetto : catore fisico scolastico a quelle del dico soltanto che ha i numeri per l’insegnante di cultura fisica della farlo, e sa dove mettere le mani 'Società sportiva, per riuscire degnamente, se la con•----------- "1“ Ma poiché —viceversa l'obbligato vinzione di se stesso non sarà dis rietà scolastica finisce per noi molto presto, e conseguentemente l’<7« giunta da una bene intesa modestia. È fra la massa degli insegnanti della scuola cessa quando ancora il ragazzo è quasi uh bambino, e quin di Ed. Fis. che si devono ricercare di di educazione fisica preatletica generici della specializzazione. Occorre che le società sportive, ancora non se ne è fatta, la massa se intendono essere un vivaio e non dei nostri giovanissimi si divide in ima scuderia di atleti, prendano due grandi classi : quella che pro come base della loro organizzazione segue gli studi (quando li prosegue), tecnica l’educazione fisica preatle e quella che si avvia al lavoro nor tica e la cultura fisica generale. male (quando ci si avvia). Tali due forme di educazione fisica, Infausta per tahte altre ragioni, guidate, dall’insegnante, control questa divisione artificiosa e inna turale, lo è anche per quanto riguar late dal medico sportivo, sorvegliate dall’allenatore specialista, daraiino da l’educazione fisica e lo sport. Bisogna quindi studiare due me senza dubbio allo sport italico quel numero di specialisti di classe in todi diversi per colmare quella lacuternazionale che competono 1alle " na di quattro o cinque anni, che qualità fisiche della nostra razza. va dal momento in cui cessa l’obÈ da escludere che Ristando esclu bligatorietà scolastica a quello in cui l’adolescente è maturo per una sivamente nella propria specialità educazione fisica che lo predisponga un atleta giunga ad ottenere il massimo della prestazione atletica alle diverse specialità sportive. . • Qui sta il problema che dobbia inerente ai suoi mezzi. I migliora mo risolvere e il girare strategica menti nella specialità stessa saranno mente intorno ad esso è perfetta molto più facili, e spesso sorpren denti, se un adatto sistema di cul mente inutile. Bindo Riccioni tura fisica porterà su un piano
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Guido Gonella PADRE DEL TENNIS ITALIANO // Ecco un altro giornalista, 1'* Ansa », studioso e competente vorrebbe la diffusione del tennis Anche questa è una proposta da siderazione.
Se il Ministro della Pubblica Istruzione desse uno sguardo alla supplica che già da qualche tempo giace sul suo tavolo c realizzasse ciò che su essa, viene prospet tato, un giorno i nostri figli potrebbero ammirare, tra- i tanti monumenti, anche quello in bronzo dedicato « a Guido Co ncila, padre del tennis italiano ». Ma, in codesta supplica, non vi sono parole magiche capaci di eternare un uomo. V’ù semplicemente il progetto di innestare la sana pratica del giuoco del tennis nel sistema ricreativo .della scuola.
.Alessandro Alcsiani dcldi problemi sportivi, che tra le masse studentesche. tenersi nella dovala con
In poche parole, la Federazione chiede al -Ministro Concila di facilitare alla massa studentesca il modo di potersi accostare al tennis. Quella del tennis è la prima federa zione che osa chiedere un dono così smi surato. Essa però lo merita per il suo passato nobile e glorioso quant’altro mai, ma sopratutto per il suo avvenire. Il tennis è esercizio tisico completo che allena cuore, polmoni, muscoli e cervello. Tra tutti gli sport, è ciucilo che
Gianni Cuccili, numero uno del tennis italiano, cominciò a frequentare 1 campi di gioco, quando era ancora scolaro delle elementari.
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si può praticare sino alla- maturità. Anche nell’ambito agonistico il tennis non è una. disci piina che logora. Accanto al nuoto, il canott aggio, lo sci. la schermao l'atletica buggera. lo sport della rac chetta vive di tutti gli elementi dell'ar monia e forse ogni altro sovrasta per un arcano segno di distinzione. Sapete che cosa vorrebbe dire acco gliere la proposta della Federazione, onde Guido Gonella ? Vorrebbe «lire mantenere allenati die cine di migliaia di giovani : allenati atle ticamente, educati spiritualmente. Non si è mai visto un giocatore di tennis abbandonarsi a manifestazioni piazzaiole. Chi ha una racchetta ha anche uno stile. Ecco la- ragiono per cui la racchet ta con un po’ di buona volontà potrà di venire tra non molto il blasone della gioventù sportiva italiana. Sapete, signor Ministro, che cosa vor rebbe dire per la Federazione portare il tennis nella scuola ? Vorrebbe dire quel che disse per l’Egitto l'apertura delle boc che del Nilo sulla foce riarsa dal deserto. In Italia i giocatori di tennis oggi sono pochini, pochini. Ve n'è appena uno e per ogni diecimila abitanti. Sembra quasi una beffa, piuttosto che un segno di ari stocrazia. Lo ragioni sono cognite. Si è voluto fare del tennis uno sport per snob. La racchetta fiorisce in serre di sapore mon dano, stelo raro ed evanescente, guar dato con occhio scettico dal di dentro e con cupidigia dal di fuori. Non v’è nulla da nascondere. Oggi come oggi lo sport- della racchetta non è alla portata di tutti : mancano i cam pi e gli istruttori : i mezzi sono scarsi e la propaganda difficile. La colpa non è della Federazione. Essa ha fatto tutto il
possibile por dilatare il tennis tra la mas sa degli sportivi. Sono stati infatti creati dei delegati regionali, istituiti dei corsi per l’addestramento dei giovani, ali mentate fortemente le manifestazioni adatte a far leva nella massa- come laCoppa. Porro Lambertenghi. la Coppi! Facchinett i, ecc. : sono state fatte altre bellissime cose, ma- quando andiamo a stringere vediamo che nel 1918 la Fede razione è riuscita- a tesserare soltanto 333 juniori. bài è già un miracolo perché nel 19 17 ne mise insieme 253 in tutto. Ecco il motivo principale per cui è stata mossa la supplica a S. E. Guido Gonella. Tanto per avere un'idea di ciò che si gnifica la scuola per il tennis diremo che nella sola Como, centro di poco più di cinquantamila abitanti, compresi na turalmente i paraggi, la leva bene operata in seno alla massa studentesca ha dato la bellezza di 232 neofiti allo sport dellaracchetta. Il tennis è sport che attira enorme mente i giovani, non solo, ma che piace anche agli adulti. So Gonella aprirà le dighe, migliaia di giovani si rovesceranno con impeto tra volgente sui campi di gioco. Ma dove sa ranno questi campi ? Chi li vorrà o po trà costruire ? Chi darà gli altri mezzi occorrenti ? Chi istruirà gli istruttori ? Chi saprà organizzare una così immensa e stupenda cavalcata di giovani atleti ? Quando si pensa che la Federazione tennis campa attualmente su un gramo bilancio di un milioncino o giù di lì, il bilancio di una modesta famigliola, il cuore si fa piccolo piccolo e verrebbe la voglia di spezzare la penna pei1 non sve lare una più cocente vergogna. Quella, per esempio, di chi vorrebbe che il Coni se ne deve lavare le mani perché il tennis non è sport olimpiaco.
Ora gli onesti dicono giustamente di non tralasciare. gli sport olimpiaci perché sono questi che ci fanno pubblicità U1 cospetto del inondo, ma di non dimenti care gli altri che non ci debbono fan soverchia pubblicità al cospetto del mon do ma tanto valgono alla educazione > sportiva e sociale. L'Italia ha avuto tennisti di grido: basta ricordare Giorgio De Stefani, che Vanni Canèpele chiama affettuosamente il « Giorgio Nazionale ». No avrà ancora perché porta- più in alto una fallica di passione sportiva che la monotona cantilena di un istruttore, anche famoso. Ma non saranno i campioni a. faro la forza del tennis, come per esempio non sono i campioni a far la forza del nuoto. Alle Olimpiadi di Londra non ci siamo neppure presentati nel nuoto oppure la competente federazione attinge ai forzieri riservati agli sport olimpiaci. Ma non per questo il nuoto è in Italia una forza inerte Il nuoto allena quotidianamente nei mari, nei fiumi, nei laghi e nello piscine migliaia e migliaia di giovani. Gonella devo faro in modo che il tennis possa allenare migliaia e migliaia di giovani in terra. Giovani che debbono essere sottratti al fascino fatalo di sport meno eli altri ; completi del tennis, o quindi meno indicati ai fini di una proficua educa zione della massa. Ma all’intervento del Ministro è neces sario che si accompagni la collabora zione del Coni e quel che più importa un piano organizzativo adeguato alla grandiosità del progetto, piano che la Federazione dovrebbe renderci noto al più presto.
ossia di divertimento, sono disposti a re stituire i quattrini e a riprendersi la loro libertà. Il bello è che. mentre lamentano di es sere presi a calci, si profondono in elogi verso gli arbitri italiani. E che ci stanno a fare, gli arbitri, se non per impedire, fra l’altro, che qualcuno scambi sistematica^ mente e volutamente le gambe degli avver sari per il pallone, magari con la non di sprezzabile scusa che è più facile colpire quelle che questo ? A meno che i sullodati nordeuropei non pensino che gli arbitri italiani, per la parte che riguarda i calci alle gambe altrui, mostrino la stessa indif ferenza che il famoso capostazione mostra va per i disagi dei passeggeri e, pur con statandoli, alzino filosoficamente le spalle esclamando : « ne prendo io, forse ? »...
che pretendono, che essi imparino anche davvero il loro duro mestiere ?
Alessandro Alesiani
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1 chi osservi le fotografie di episodi di partite del campionato inglese di calcio, capita spessissimo di constatare che i pali delle porte sono ad angoli arrotondati ; spesso, sono rotondi addirittura. Sono pro prio regolamentari ? Il regolamento di gioco parla di due pali verticali, riuniti alla loro estremità supc riore da una sbarra trasversale ; poi aggiun ge : « Lo spessore massimo dei pali e della sbarra deve essere di cm. 12 per lato ». Un « lato » presuppone necessariamente un angolo c quindi, secondo l’interpreta zione logica del regolamento, pali e sbarra trasversale dovrebbero essere quadrati o rettangolari. Ma l’uso dei pali cilindrici o comunque ad angoli arrotondati si va diffondendo continuamente e non solo in Inghilterra. Evidentemente, sono in molti a pensare che, in un gioco in cui tutto è rotondo, ci stanno male delle cose angolose. Noi. invece, da buoni conformisti, ti riamo avanti con i dodici spigoli regola mentari in ciascuna porta. Ma non vor remmo che, nonostante il perenne tuonare contro il gioco scorretto, fosse proprio in questo innocente particolare il segreto dell’aspra « spigolosità » che caratterizza tante nostre partite...
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A dar retta a quanto è stato pubblicato su qualche giornale, i calciatori danesi e norvegesi arrivati freschi freschi in Italia hanno manifestato l'intenzione di cantare la famosa canzoncina « Totonno se ne va ». Vogliono tornarsene a casa loro gli Hansen, i Nordahl, perfino Jordan. Il motivo è semplice : in Italia, dicono loro, si gioca a calci, non al calcio. E pur di salvare l’integrità delle loro gambe e di mantenere al gioco il carattere di sport,
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La F. I. G. C. ha ripristinato il Centro di Preparazione Tecnica, che è un’istitu zione efficacissima per combattere l’anal fabetismo, o quanto meno la diffusa igno ranza tecnica di parecchi giocatori c, per ché no ?, anche di non pochi allenatori I quali ultimi hanno tutte le ragioni di sentirsi veramente perseguitati. Non basta, infatti, che l’indefettibile costume di far di loro i capri espiatori di qualsiasi disav ventura calcistica li costringa di continuo alle più imprevedibili migrazioni : adesso
Lo sport, si continua a dire e a scrivere con nobile c convinta insistenza, svolge fra le altre anche una missione profonda mente educatrice non soltanto delle mem bra, ma anche dello spirito e del carattere. La missione non dovrebbe limitarsi a spandere i suoi benèfici effetti solo su chi pratica questo o quello sport, ma dovrebbe estenderli anche su tutti coloro che gli sport seguono in qualità di appassionati spettatori. E allora, come la mettiamo con certe prove di educazione dello spirito a cui si assiste fra gli spettatori delle gare di calcio ? Meglio ancora, con quelle di cui si fanno protagonisti gli « immancabili » delle riu nioni di pugilato ? In questo ambiente, in partfcolar modo, la fioritura di espressioni linguistiche in libertà è tale e cosi ripu gnante, che certe parole fanno male non meno dei pugni che gli atleti si scambiano sul quadrato. Dante, assertore del « dolce stil novo », se capitasse fra gli spettatori si allontane rebbe immediatamente ; ma per correre a domandare un allargamento del suo In ferno e studiare nuove e adeguate pene per i vociferanti seguaci del niente affatto dolce stil novissimo. Lo Spettatore
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Obbligatorio il nuoto ! l'ita delle noie più interessanti per- | , ttcnulaci e questa di Benedetto l-'abris. | Tratta un lenta che. urinai. *'■ più che 1 maturo per essere risolto.
A <°lto. invero, si è detto della manIA /I canza di piscine in Italia e dell'inVI segnamento obbligatorio del nuoto x nello scuole e nessuno, credo, può dubitare che queste siano buone, ragioni per riportare a quel giusto posto di preminenza in cui esso era tenuto nel passato, quale utile e benefico esercizio. I Romani, ad esempio, tenevano in così alta considerazione l’arte del nuoto che costruivano piscine e terme, la cui sontuosità e bellezza ci meravigliano ancora oggi. Tutto è stato detto, ma «■ pur vero che dopo quanto si è cercato di fare a van taggio del nuoto, oggi si è non di meno perplessi per la carenza raggiunta dai risultati tecnici. Perché non si ripeta l’assenza forzata dei nuotatori italiani, verificatasi alle Olimpiadi di Londra, occorre pensare sin d’ora alle Olimpiadi successive. Con questo non dobbiamo sottovalutare i sorprendenti risultati conseguiti dalla squadra italiana, di pal lanuoto, pei- merito dei bravi atleti, su periori por classe e volontà indiscussa. Appunto per questo è necessario iniziare subito la prepa razione olimpica del nuoto con elementi giovani, anzi giova nissimi, poiché è risaputo che il nuoto vn appreso in. età molto giovane. Vi sono campioni olimpionici di nuoto che non hanno quattordici anni ! II «crawl» è la nuotata oramai uni versalmente accettata che. s’impara mol to più facilmente quando' l’allievo non abbia meccanizzato le. sue membra ai movimenti di altre nuoti te : e sarebbe difficilissimo poi, quasi impossibile, mo dificarli ad una certa età.
A tal proposito e sempre per la mag gior diffusione del nuoto, vorrei tare « il punto », senza entrare in nitro conside razioni come quelle degli allenatori ita liani, delle Società di nuoto, dello pisci no coperte, ecc. compiti questi del CONI
e della F.I.N.
A mio parere, la questione del troppo lento progredire del nuoto in Italia, malgrado la sua ricchezza di specchi d’acqua (mari, laghi, e fiumi) è dovuta si alla scarsità d'impianti spoivivi (pi scine. tecnicamente adatte) ma specialmente al mancato insegnamento del ittio lo unii elementi gioia 11 issi mi. alunni delle scuole elementari e dei primi anni delle scuole medie. Per far ciò occorrerebbe anzitutto che molti genitori abbandonassero quei pre concetti che sono stati la causa per cui oltreché l'insegnamento del nuoto nelle scuole è stato anche ostacolato l’inse gnamento della ginnastica. Poi occorrerebbe convincere gli orga ni competenti come la Presidenza- ilei Consiglio, i Ministeri della Pubblica Istru zione e dei Lavori Pubblici, le Prefet ture ed i Comuni, dei vantaggi per l’edu cazione fisica della gioventù che si otter rebbero realizzando un’attrezzatura di impianti minima, ma- sufficiente, e de stinata esclusivamente ai detti alunni. Basterebbe, a mio modesto avviso, adibire come « vasca natatoria ». una aula scolastica degli edifìci esistenti, con un polo «l'acqua non superiore ad un metro, il che sarebbe sufficiente e indi spensabile per apprendere le prime no zioni natatorie. Trattandosi di un prov vedimento così semplice ed economico con questo adattamento possibile, io non credo che si potrà giudicare ecces sivamente ardita- la mia proposta. che non ha certo la pretesa di apparire come l'uovo di Colombo. Basterebbe un po’ di buona volontà e, tenendo conto che il nuoto non è soltanto un mezzo igienico efficace, ma anche un’ottima scuola di ardimento e di altruismo, tener presente che i ragazzi acquistando senso di sicu rezza e tranquillità di spirito potranno in pochissime lezioni apprendere l’arto di nuotare. Del resto lo stesso insegnante di ginnastica, so non si vuol chiamare un
istruttore di nuoto, potrebbe benissim0 occuparsi anche lui di tale insegnamento per tutte le classi inferiori. Secondo turni stabiliti, ogni alunno troverebbe utile apprendere il nuoto famig] inrizzandosi sempre più con l’acqua, per divenire poi un nuotatore. Inutile dire che una volta impostato • il ragazzo atleta, questi po trà passare con fiducia alle cure di un allenatore capace, nella società che più gli aggrada, frequentando la piscina tecnicamente adatta. Con tale insegna mento elementare, invece di alcune cen tinaia di atleti, che ogni anno si dedicano al nuoto in Italia, ve ne saranno migliaia e quindi da questi germogli avremo anche noi. come in altre nazioni, la probabilità di scoprire il « fuori classe ». fi questa, a mio avviso, la migliore leva del nuoto che potrebbe far raggiungere risultati concreti in pochissimi anni, visto che in Italia mancano le piscino c che molti anni passeranno prima di poterne di sporre ovunque. Per concludere, si cominci intanto a fornire' d’impianto natatorio sia pure di misure ridottissime (vasca di metri lo con pelo d’acqua di l metro)- ogni edificio scolastico, iniziando magari dai centri cittadini maggiori, con qualche impianto nelle zone possibili, tenendo conto dei piani di ricostruzione in atto oppure ricorrendo all’iniziativa pri vata. Kd itici ove potei- adattare questo mo desto impianto non mancherebbero, an che abbinando il sistema di riscaldamen to già esistente nelle scuole pubbliche o nei vari collegi privati. L’attuazione di tari impianti giove rebbe oltreché dal lato igienico-educativo della gioventù, anche per far pro gredire con rapidità lo sviluppo di que sto esercizio sportivo purtroppo attual mente in regresso.
Benedetto Fabris
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Lord a cavallo incontra un altro Lord cavallo. Il primo dice : « Il mio cavallo batte il tuo ». Il secondo : « Lo nego ». Il primo: «Facciamo un match ? ». Il seccondo: « Subito. Scommettiamo mille ster line ? ». Il primo : « Accettato ». Partono di car riera verso un traguardo convenuto. Così è nata in Inghilterra, due secoli fa, la scom messa sportiva. Dopo un po' di tempo, verso i primi dell’ottocento, un terzo personaggio s’in tromise tra i due che lino ad allora erano stati i soli attori della scommessa, e cioè i proprietari dei cavalli. Onesto terzo personaggio si chiamò bookmaker e fece una rivoluzione : con la sua com parsa, infatti, la scpmmessa varcò i confini della sfida diretta ed entrò nel dominio del gioco pub blico. Il primo bookmaker della storia nacque a Newmarket, ancor oggi terra promessa dei cavalli da corsa, si chiamava Davis e faceva il muratore. Inventò l’arte di apprezzare i cavalli secondo le loro probabilità di vittoria, valutando queste probabilità con la misura del denaro che poteva essere puntato su di loro. Nacque così la quota. Questi personaggi nuovi dovevano far colpo sulla fantasia della gente per indurla a giocare : perciò si truccarono da negromanti, e qualche volta da pagliacci del circo, o da cavadenti da fiera, vesten do strani abiti c calcandosi in testa strani cap pelli. Erano dei virtuosi della scommessa : il virtuosismo, non di rado, traligna nella prestigitazione. Perciò non può sorprendere il fatto che le cronache inglesi ricordino figure di bookmakers imbroglioni. Uno di essi, tale Crokford, apparve alla finestra di casa sua, quand’era già morto, perché la macabra esposizione rientrava nel pianò demoniaco di certi suoi compari lestofanti che forse conoscevano la storia di Buosp Donati c di Gianni Schicchi. Se ne volete sapere di più, leggete un libretto di Federico Tesio, « Tocchi ' in penna al galoppo », ch'è una gemma della let teratura ippica. Il terzetto — proprietari di cavalli e bookmaker — diventò in seguito un quartetto. Nacque infatti il totista, e cioè (chiesta indulgenza ai lettori per il neologismo atroce) l’inventore del totalizzatore. Per il book si sa prima della corsa quello che si gioca e quello che si può perdere. Per il tqto si sa quanto si può perdere, non quanto si può vince re. Questi due tipi diversi, seppur confluenti, di scommessa hanno diviso in due categorie le mas-
AGLI IDO LATRI DEL DODICI 99
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se dei giocatori, a seconda dei gusti, dei tempera menti e delle disponibilità pecuniarie. Si può dire all’ingrosso così : l’amico del bookmaker è un clas sico del gioco, l'amico del toto ne è un romantico. L’uno vuol sapere prima, l'altro rinvia la rispo sta,'alle labbra della sorte. Il bookmaker, col passare degli anni, è rimasto fermo sulle posizioni ippiche con scarse e fortuite incursioni in altri campi sportivi. Invece il tota lizzatore ha generato molti totini, come i forun coli sul naso di un bevitore gagliardo. Il gioco è l'avventura picaresca di chi nasce con questo bernoccolo in testa : il bernoccolo del la scommessa. Perciò gli epigoni del protototista sono in generale uomini diversi dai comuni. Adescatori, o semplicemente giullari della fortuna — la fortuna che volve sua spera e beata si gode — essi hanno nell’eccentricità dell’indole (anche se mascherata dai modi usuali di tutta l’altra gente) la nota tonica della loro figura. Pigliamone uno di nostra diretta e cordiale co noscenza ; il Della Pergola, quegli che importò da un campo svizzero di concentramento il toto calcio con l’astuzia e la pazienza presaga del mis sionario che importò dalla Cina il seme dei bachi. Arrivò in Italia nell’immediato dopoguerra aven do nella testa l’idea della schedina per tutto il
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niente che aveva nelle tasche. Ingegno, onestà, voglia di lavorare, ostinatezza e capacità gli per misero di dare al gioco prima le radici, poi l’ar busto, poi le foglie. Ma l’arbusto divenne un al bero, come succede all’euforbia. Quando 1 albero mise fuori un bel tronco (che ci voleva l'abbraccio del C. O. N. I. per circondarlo tutto), la sega silen ziosa cominciò a tagliarlo, proprio alla base. Cre dette il Della Pergola che il tronco tagliato sarebbe caduto sulla testa dei boscaioli inesperti. Non fu così. Il tronco cadde giusto, e tutto ciò che al mondo càpita è scritto che debba capitare. 11 Della Pergola peccò di previdenza e, forse, di orgoglio. Il C. O. N. I. dimostrò d’essersi abil mente allenato al taglio degli alberi e in defininitiva il totocalcio fu suo.
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Il totocalcio è un bene o un male? C'è a chi piace, cLUt j e C a chi L 111 no. ILO» In 111 astratto, cLr>Ll<LLL'J« v e in 111 campo v_ morale, è biasimevole come tutto ciò che. alterando il
suo mattone microscopico all’edificio dello sport nazionale. Meno lecita, invece, sembra a noi la giocata plurima che si basa su una specie di ta vola pitagorica per cui bastano pochi segni di pen na per allargare la scommessa su un piano di com binazioni che può anche essere vastissimo, e perciò onerosissimo. Qui l’elaborazione del pronostico, guidata dal l’acume del giocatore, è piegata alle esigenze del calcolo delle probabilità, sia pure in limiti più o meno contenuti. 11 risultato eccentrico che per il giocatore minuto rappresenta il guizzo del suo estro d’indovino costituisce per il giocatore siste mista la trappola da schivare. Due mentalità op poste dirigono i due tipi diversi di scommettitori. Gli uni e gli altri puntano al « dodici « per diverse strade. L’uno è gaio, l’altro no. Chi gioca poco per la speranza del moltissimo, trova nella spro porzione tra costo e profitto la ragione del suo tentativo spensierato. Ma chi gioca molto per la mira di guadagnare più di quanto ha giocato stabilisce necessariamente un rapporto la cui di fesa richiede una frigida tecnica di scommessa che in un certo senso è estranea al fantasioso fatto
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•... I giocatori minuti chiedono alla droga della scommessa lo stimolante dell’immaginazione e della speranza...*
rapporto tra il denaro e il lavoro, fa del denaro un line, e non un mezzo, e perciò alimenta la cupi digia dei beni materiali attesi dalla benevolenza volubile della sorte. In concreto, invece, il toto calcio è uno spasso e un costume, quello innocente, questo diffuso. Il gioco è. sì, un veleno, ma come molti veleni è un farmaco sé preso a piccole dosi. Infine il totocalcio si difende con un’argomenta zione leonina, della quale lo stesso sport si fa forte. Lo sport domanda agli sportivi cosa ne sa rebbe della sua attività in casa e all'estero se il sangue febbrile del « dodici » non gli circolasse nelle vene, simpaminizzandole. I pedanti e gli ironisti fanno osservare che non è priva d’un suo sapore ambiguo la constatazione che i redditi del gioco — da noi come del resto in altri Paesi eli professata morale puritana — servono per assi curare preparazione e intervento all'Olimpiade, torre d avorio del dilettantismo puro. Ebbene : di queste contraddizioni è piena la vita moderna per la quale un nuovo diluvio universale forse non basterebbe per farla ricominciare da capo, e cioè dalle venta del bene e del giusto. 1 orniamo alle nostre colonnine. Si parlava di veleno e eli farmaco, relativamente al totocalcio. I minuti, il cui formicolio è perfino per cettibile dal nostro orecchio quando entriamo nei cané-riccvitoric nelle ore di punta, chiedono alla droga tenue della scommessa lo stimolante del1 immaginazione e della speranza : l’azione è lecita, ci sembra, ed utile perché ogni giocatore porta il
sportivo ch’è la base del gioco. È questa una tecni ca che — a parte le riflessioni circa il gioco come divertimento e il gioco come vizio e speculazione — può anche contenere il pericolo d'uno sbanda mento della massa dei giocatori minuti ai quali i sistemisti in forze crescenti rendono fatalmente sempre più difficile l’accesso ai paradisi artificiali delle vincite astronomiche.
Azzardo e no Il totocalcio non è un gioco d’azzardo perché «studiando la. forma delle squadre e la diversa loro abilità, gli scommettitori possono, con la loro intelligenza ed esperienza, prevederne il ri sultato ». Non sono parole nostre, sono di una sentenza inglese sull’argomento, si riferiscono alle corse dei cavalli, possono essere estese alle gare di calcio, Ma, continua la sentenza, « gioco d’azzardo è là dove il risultato è un prodotto del caso senza intervento dell’intelligenza ». La sche dina del sistemista, in verità, non affida soltanto al caso il pronostico delle partite: ma, incapsu lando i risalitati stravaganti non come prevedi bili ma come possibili aritmeticamente, altera a nostro parere la natura del gioco introducen dovi un elemento- spurio ed amoiguo. Bruno Roghi
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andrà a Rio de Janeiro ?
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Passo di danza a due sul campo di S. Siro.
Secondo dichiarazioni non proprio recenti, ma neppure troppo remote, di alte personalità della Federazione ita liana Giuoco del Calcio, la serio degli incontri interna zionali in programma per la corrente stagiono dovrebbe ri spondere all’unico scopo di preparare, attraverso esperimenti e selezioni successive, i quadri della « Nazionale - che avrà il grave compito di difendere, ai campionati del mondo del 1950 a Rio de Janeiro, i due titoli mondiali conquistati dagli azzurri nel 1931 e 193S; e magari, perchè • no ?, di puntare alla conquista della terza prestigiosa vittoria. Quest’ultima ipotesi può sembrare troppo ardita ; ed è per lo meno stonata nel coro unanime che lamenta il sen sibile abbassamento del livello tecnico del calcio italiano. Ma se formularla è peccare di facile ottimismo, non formu larla significa non aver fede nel non ancor tramontato valore degli anziani e nelle virtù di rapida ascesa dei giovani. Certamente, la rosa degli « azzurrabili » per Rio de Janeiro non è ricca. Uno dei più rappresentativi, se non il più rappresentativo degli assi della generazione passata, Valentino Mazzola, è già sul traguardo della trentina. La sua fibra non risulta scossa, nè la sua eccelsa classe ac ceima a tramontare, ma di qui al grande torneo, corro ancora più di un anno e il tempo, nel suo assiduo minuzioso lavoro, non conosce sosto di astensioni, nè rallentamenti di non collaborazione. Comunque è possibile, anzi addirit tura augurabile, che per quell’epoca si possa ancora disporre del « tutto-Mazzola » in perfetta efficienza. Non sono molti neppure i giovani che dimostrino qualità tali da renderli idonei al durissimo compito cho attendo ia nostra rappresentativa; nè il numero dello partite Internazionali attravèrso le quali potranno formarsi è tale
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da garantire un tirocinio sufficiente. Tut tavia, non c’è da. disperare ed è oppor tuno tener conto che l’attività interna zionale comprendi' anche il Torneo dell’Amicizia e la Coppa delle Nazioni La tine. che serviranno egregiamente a saggiare e potenziare le forze dei giovani rincalzi dei moschettieri azzurri. Questo, in ra pilla sintesi, il quadro generalo del lavoro che attende la Com missione per le Nazionali italiane. Il primo atto, che concerne il confronto con la Nazionale del Portogallo, in ca lendario a Genova per il 27 corrente, non ha fatto assistere da parte dei Com missari. al tentativo di innovazioni di carattere radicale nello schieramento della nostra rappresentativa. È pacifico che. in vista del fine da raggiungere, di preparare cioè i quadri per il litòti, l’esito crudo dei confronti internazionali già fissati per la stagione corrente passa nettamente in seconda linea. Sono incontri tipicamente speri mentali. che giustificano qualunque ten tativo, per quanto ardito, che i Commis sari intendano di compiere. Ma i Com missari, per ora. non ne hanno compiuti. In parte, in piccola parte ne è mancata loro l’opportunità : l’esperimento Bas setto è stato reso impossibile dalla indi sposizione che lia colpito l1’atlvta. atleta. Ma la sola novità di Baldini centravanti, che può sembrare consigliata da ragioni di territorialità, oltre che da considera zioni di ordine tecnico, non costituisce esperimento per il fini.' già accennato. Ci voleva ben altro; mentre i Commis sari hanno preferito attenersi allo schema della Nazionale già collaudata c formata sull’ossatura della squadra dei granata campioni d’Italia. Eppure, rincontro col Portogallo non appare talmente impegnativo da richie dere un assetto di estrema sicurezza ncH’aff contarlo. Con la nazionale al com
pleto, l’esito non dovrebbe essere dub bio ; valeva forse la pena di rischiare qualche novità interessante. I problemi imposti dalle esigenze di prestigio della nostra partecipazione ai campionati del mondo 11150 — ai quali, è bone ricordarlo, seguiranno a brevidistanza quelli che si disputeranno in Svizzera nel 11(52, per riprendere la periodicità già in uso — hanno carattere d’urgenza, e vanno risolti col materiale a disposizione. Cura con mezzi eroici, insomma. l.a situazione del nostro calcio, tecni camente assai al disotto del livello rag giunto ante guerra, richiede tuttavia un’altra piolilassi più radicale, pili pro fonda e destinata a proiettare perma nentemente i suoi effetti nel futuro. Su questa necessità, sono tutti concordi: ma quando si tratta di attuare i rimedi, la concordia svanisce come nebbia al sole. II ripristino del Centro di Prepara zione Tecnica è un passo necessario, che la Federazione ha compiuto non appena altre faccende organizzative più pressanti le hanno concesso un po’ di respiro : ma i frutti del lavoro che il Centro si accinge a svolgere potranno raccogliersi solo a distanza di qualche anno. Un altro passo è da molti additato, da tutti ritenuto, nel loro intimo, indi spensabile e salutare, ma da parecchi avversato per ossequio a vedute ristrette, materiate di malintesi interessi perso nali. Ambizioni, pili che altro, che s’in tenderebbe soddisfare artificiosamente, con nocumento dell’interesse generale e della vitalità del calcio italiano. I quadri dei Campionati sono oggi pletorici in tutti i settori. Conio per tutti gli orga nismi pletorici, un buon salasso si mani festa salutare; ma la prima voce che lia accennato a levarsi su questo argo-
mento è stata soffocata prima ancora di poter articolare la prima parola. È nota infatti la sorte che la proposta Zambelli ha avuto alla recente riunione fiorentina del Consiglio Nazionale della F. I. G. C. : una elegante manovra di abili oppositori ha costretto il propo nente a rinviare ad altra epoca l’espo sizione del suo progetto di riduzione dei quadri. La prudenza e l'opportunità gli consiglieranno forse delle modifica zioni atte a non farla seppellire sotto una valanga di voti contrari. Eppure, Zambelli non fa che seguire la linea tlacciaia nell’Assemblea di Pe rugia. che prevedeva il graduale ritorno allo 1G squadre di Serie A e alle 18 di B, con conseguente falcidia anche per la C: linea che fu abbandonata lo scorso anno allorché, ridotto il Napoli alla ras segnazione di militare prò tempore in serie B, qualcuno riuscì abilmente a far adagiare il campionato sulla formula delle 20 squadre di A e delle due retrocessioni annuali, compensate dalle due promozioni dalla B. Il che equivale ad assegnare alla formula carattere per manente. Col professionismo che incalza, la permanenza in A viene ad essere co stosa: <■ poiché la retrocessione è una nimemente rappresentata come uno «spet tro >«, anziché come un episodio sporti vamente verificabile e riparabile in un più o meno lungo periodo di tempo, ogni squadra ricorre a mille espedienti pei- scongiurare il deprecato evento. La verità che balza cont.indamente agli oc chi di qualsiasi osservatore, è che il calcio italiano non offre, attualmente, un- numero sufficiente di giocatori te cnicamente dotati per alimentare i quadri di 20 compagini di Serie A : il divario di valore fra le squadre della massima categoria è sensibilissimo e produce quei profondi squilibri che le classifiche
Sembra un « goal - sicuro, inevitabile; ma la palla che Bacigalupo guarda con apprensione, sfiorerà il paletto e finirà sul fondo...
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denunciano eloquentemente. Come rime diare, dunque ? Il rimedio lo hanno presto escogitato le squadre più accorte, ricorrendo all'im portazione di giocatori stranieri. Impor tazione non sufficientemente discrimi nata, che ha avuto per conseguenza l’ingaggio di pochi elementi di autentica classe e di molte mezze figure di scarsa utilità. Facile, quindi, l’obbiezione di coloro che si scagliano contro il dilagare di questo importazioni, che ne negano la necessità e Ja convenienza-. Ma la realtà ò chiara e pone chiaris simo il dilemma : o rinsanguarsi con
l’afflusso di giocatori stranieri (benin teso, scegliendoli fra quelli capaci di dare un apporto realmente apprezzabile) o ridurre il numero delle squadre parte cipanti ai campionati maggiori. Oggi conio oggi, noi siamo ridotti ad avere, nel nostro campionato, un solo prota gonista, il Torino ; due o tre comprimari di un certo valore o una massa di gene rici e di comparse. So i comprimari non fossero ricorsi allo importazioni, probabilmente sareb bero a grado a grado caduti aneli'essi fra i generici e le comparse. Non si può seguitare in questa situazione. Poiché
il calcio <■ spettacolo, prettamente spor(ivo. ma spettacolo, non dimentichiamo che, proprio per il dilagare del formarsi di compagnie basate su un attore di vaglia circondato da. una serie di medio crità., il teatro è andato in crisi c vi si trascina, stentando, con poche speranze di risalire. Evitiamo che il persistente disperdersi dei pochi buoni attori in un eccessivo numero di compagnie di me diocri, riserbi anche al popolarissimo gioco che appassiona lo follo la triste sorte ilei teatro.
Cesare Mariani
L’italo-americano Willie Pep, sullo stesso quadrato del Madison Garden, si è preso la sua brava rivincita. Quando il negro Sandy Saddler Io aveva detronizzato del titolo mondiale del • piuma - c’era rimasto con la bocca amara e aveva giurato ,di rifarsi. Oggi si è rifatto dello smacco: ha vinto ai punti ed è tornato in possesso del prestigioso titolo.
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Di solito i mesi invernali sono vuoti per il ciclismo e i cronisti della bicicletta-, sicché non foss’altro il congresso di Napoli del tiepido dicembre partenopeo è servito a tener mosso le acque. Ma ora che s’avvicina la stagiono dello corse, ora che la Milano-Torino, la San Geo o più di tutti la « classicissima » battono alle porte, più nessuno pensa alle intricate faccende del con grosso straordinario. Non certo per merito dei . dirigenti azzeccagarbugli, bensì degli atleti che pensano alle loro gare c cho sentono solo il richiamo dei capi dell'industria
che per tutta la stagione si son presi l’incarico di mantenerli e di assisterli. Si pensava che lo schieramento indu striale di quest'anno fosse streminzito ed ecco invece allineati ben dodici squa droni, nei quali c’è una mescolanza di nomi da far venire il capogiro. Molti giovani, moltissimi, ma moltf, moltis simi anche gli anziani. Ora non bastano neppure i trentacinquenni come Bartali e Bini o Bizzi (i tre B toscani che per tanto tempo sono stati gli spaventapas seri del ciclismo e dei quali solo uno è ancora in scena, semplicemente feno menale, il primo) ma ecco che una casa
ha avuto il coraggio di risfoderare il lungo c bel Di Paco. Ma sì, proprio lui. Anch'io a prima vista, a leggere la notizia ho di primo tratto pensatoche fosse un omonimo dello strambissimo Raffaele, e invece nossignori, il corridore che si chiama Di Paco è proprio lui, quello che correva con Binda e Guerra, quel toscanino mattacchione ch’era ca pace di fermarsi a metà corsa, anche se in fuga con qualche secondo di van taggio, semplicemente per cambiarsi i calzini perchè impiastricciati di fango. Con dodici squadre, ottantaquattrocorridori sono già assicurati al giro
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«l'Italia che comincerà come tant-’ann! addietro dalla Sicilia Ed «'• bene contar.» solo sugli italiani, dopo le non belle prove degli stranieri in Italia «• dopo esperimenti dello scorso anno che son costati pacchi di biglietti da- milk» agli organizzai ori «lei « giro • <•<1 a qualche nostra «'asa casa industriale. Stranieri ce ne sa saranno ranno «'• vero anche quest’anno nelle squadre italiane, ma sono agganciati ai nostri a cominciare proprio dallo squadrone di Bartali. E non v’è dubbio che si tratta di un auten tico squadrone, l'unico che potrà con trapporsi ai bianco-celesti di Coppi. Bartali è un furbo di quattro cotte e non soltanto come corridore. V’e «la credere che coni»' capitano e direttore sportivo, oltreché industrialo, azionista e propagandista, della sua Ditta, vale almeno quanto da corridore. Cioè mol lissimo. Sono due o tre anni che slava ruminando nel cervello l’idea di creare una propria squadra con i propri colori. Ora chi* ha ridato al suo nome la lucen tezza dell’oro zecchino con il trionfo al «tour», mette se stesso al servizio della... propria azienda e non v’è dubbio che mai dedizione di atleta ai colori della propria casa sarà più completa. Per questo complesso di ragioni sono forse più convinto del valore e della compattezza della squadra di Battali che delle altre, anche se vi sono degli stranieri. Ma sono polli che Bartali conosce benissimo e che hanno i propri interessi agganciati, anche all'estero, al carrozzone bartaliano : non si permette ranno delle bizze. Avevo anch'io qualche dubbio al riguardo un paio di mesi fa. Una, bella sera ho chiacchierato a quat tr'occhi con il fiorentino ed egli ha schiarito tutto, con un discorso che m’ha lasciato di stucco. «Stia tranquillo, non dubiti, so ben quel che mi faccio. .Se ho messo in squadra Kubler. Catnellini e .lamoux è segno che mi renderanno almeno il doppio degli altri miei compagni. I quali com pagni si chiamano poi Corrieri. Brignole. e Bellini e un quartetto di giovanissimi : Benso. Bertolozzi, J evincili e Ciolli dei quali si conoscono solo le gesta da dilet tanti. C’è inoltre un altro fattore che fa guardare con fiducia e curiosità questi pulcini della ultima covata : il fatto che sono stati prescelti tra tanti, da Bartali. E non è davvero poco per chi conosce il carattere bizzarro ma profondo di Gino. Senza volerlo è stata data la prece denza alla Bartali. Nessuno me no voglia. L’ho fatto soltanto per quel pizzico di novità che essa porta nel ciclismo ita liano. fatto purtroppo di cose vecchie. Ma eccomi subito a parlare dei bianco celesti. E quindi di Coppi. Il duello Bartali-Coppi comincerà subito, alla Milano—San Remo per pro seguire poi col Giro d’Italia. Coppi avrà quali compagni Conte. Pasquini ed il fratello Sorso dei vecchi, e Milano. Car iba e F. Crippa dei nuovi. • I vecchi li conosciamo benissimo, i nuovi meno, irta anche per, loro vale il discorso fatto per quelli di Bartali... Dopo Bartali e..l Coppi e quindi dopo Battali e Bianchi, conviene iniziare la rapida presentazione delle squadre, e ■
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quindi l’arcobaleno del ciclismo LUI!» re la squadra, ma non potranno essere con l'ordine alfabetico. Primo incontro anch'essi che «lei giovani. l’Arbos, la simpatica squadra di Boselli La Legnano ha perduto Battali ed ha guidata da Qiumanini. Quattro anziani: perduto anche Ricci. Pavesi non s’è Logli, che sembra il capitano. Volpi perduto d animo o lo vedremo ancora vecchia volpe sul serio sempre in gamba : sul siluro verde ramarro pacifico con la Lazzerini scaltro e veloce come Paolieri : pipa, in bocca a seguire i nuovi araldi di un acquisto : Zanazzi Valeriane e una Legnano. Capo squadra Leoni e violini nidiata di ex dilettanti : Castellucci. «li spalla Vittorio o Vincenzo Rossello. Molinari e Pont isso. Quest’ultimo in I fratelli Rossello hanno avuto Io scorso specie dovrebbe far grandi cose, se la anno una stagione brillantissima, ma sfortuna lo lasccrà in pace e se al suo molto «li piti si ripromettono di fare carattere, ch'è quello di un agnellino Altro rimasto tra i rosso-verdi è Salinida latte, saprà imporre un po' di mor beni, poi un quintetto di « bocia » con dente. Fornara, Cerati. Soldani, Naniui, FroPoi l’Atala, con il campione d'Italia. sini. Sono ragazzi «li valore, ma prudenza Orinili a capo «-quadra. vuole non emettere giudizi definitivi nei Con la maglia tricolore Ortelli ha anche confronti dei dilettanti che. passano tra acquistato prestigio e convinzione. E i « maggiori » e questo proprio perché effettivamente un grande atleta che po ai più il grosso salto risulta fatale. trà contare sul velocissimo Bevilacqua, La Stucchi dopo molti anni «li assenza sui lidi Bof e Poverelli, su .Berlocchi e torna allo gare con una squadra etero De Santi e su un solo ex dilettante : Pezzi, genea. composta da De Zan, Piharello, elemento di valore. Non è una squa Malabrocca e Mattavclli o da qualche dra composta singolarmente da uomini straniero di cui per ora si conosco solo il eccezionali, ma messi insieme formano nome di Scheer e Noetzli. Con tutta la proprio un bel blocco. buona volontà possibile proprio non sa Benotto ha dato lo scettro di capitano prei come cavarmela qualora mi si chie a Casola. veloce o possente, l'asola ha desse un giudizio sullo schieramento ancora da digerire lo scherzo subito dalla della Stucchi. sorte lo scorso anno al giro ed è pronto L’Edelweiss è un’altra squadra strana a scommettere col suo amico Conte che che costituisce un punto interrogativo. quest’anno il maggior numero di tappe Dovrebbe avere nelle file Di Paco, Bizzi, sarà suo. E questa senza dubbio la squa Patti e pare altri clementi ancora piut dra dei giovani assi, in quanto tali alme tosto anziani. Gente matura che è tut no guardando ai nuovi prodotti possono tavia armati di volontà ed esperienza. essere definiti Astimi. Pasotti, Gargioli, Menon, Drei e Ghirardi. Tolto il capita Alla Viscontea è passato e con il ruolo no, se non erro nessuno dovrebbe toccare di capitano Mario Ricci. Lo scorso anno i ventiquattro anni, il che vuol dire aver ha avuto una stagiono infelice, a causa cuore a posto, forza nei muscoli da ven delle precarie condizioni fisiche. E un dere e volontà d’andare allo sbaraglio. » ragazzo serissimo che potrà disporre di La Benotto ha tutti i numeri per sosti una suqadra forte ed esperta con Aldo tuirsi all'Arbos dello scorso anno quale Ronconi, Renzo Zanazzi e Quirino Toc squadra di scavezzacolli. caceli, atleti di prim’ordino e capaci di Cimatti ha liquidato tutti i vecchi la acciuffare qualsiasi vittoria, c ancora di sciando solo Cecchi, il trentacinquenne Biagioni, Fondelli, Lambert-ini o dell’iaCocchi, quegli che per 13” ha perduto un riducibilc Introzzi. Nell'insieme la Vi giro d’Italia. Forse lo ha conservato, pur scontea si presenta come uno «lei mi intenzionato com’era il buon Marco di gliori squadroni, e se Tamassia s’è de formare una squadra di giovani, per la ciso ad una simile formazione non lo ha semplice ragione che Cecchi è lui stesso certo fatto per figurare con un gruppo di comparse sulla scena del ciclismo. un fanciullo, sempre sorridente, sempre allegro, sempre sereno, anche quando Ed ecco dul.fìs in funào la squadra lo sforzo gli contrae il viso nella smorfia sfinge, la tanto decantata o criticata com’è stato lo scorso anno poco prima Wilier Triestina, vincitrice del giro d’Ita di Ora dopo la famosa caduta che gli ha lia dello scorso anno o alt un pelo dalla strappato di dosso e non solo idealmente maglia tricolore. ’ la maglia rosa. Con Cecchi saranno l’ex Caposquadra Fiorenzo Magni o pila campione del mondo dei dilettanti Benstri tutti allo stesso livello «> della stessa fenati, i fortissimi Rossi e Giudici e an forza (vero è che è stata definita hi squa cora degli ex dilettanti : Tonini, Barozzi dra dai setto galli) Luciano e Sergio Mag. e Cremonesi. gini, Bresci, Martini. Feruglio e Cottur A capitare in casa della Frejus par di Magni ha vinto il giro d’Italia, criti essere all'allenamento collegiale di Rich cato o commentato finché volete, ma mond Park -a Londra oppure allTIótel non davvero immeritatamente. Luciano Kronn di Valkemburg, tanti sono gli az Muggini ha quasi gustato la gioia della zurri passati a vestire la maglia grigio maglia tricolore, ma mentre Bresci a rossa e tanto sono in carattere conser Mattini hanno alternato periodi brillanti vando persino il direttore sportivo, il ad altri opachi. Zandonà e Dal Molin buon Bcrtolazzi. al quale auguro miglior debbono in ogni modo aver fatto ai loro fortuna di quanto non abbia avuto lo ragazzi, al momento della firma del con scorso anno alle Olimpiadi ed ai campio tratto un discorso piuttosto efficace se nati del mondo. alla fine i setto corridori si son stretti la Capo squadra della Frejus dovrebbe mano. essere l’ex campione del mondo Fer Questa le dodici squadre uflìciali : il rari : bisogna aggiungere Padroni, Fanti. festoso arcobaleno del ciclismo italiano. Doni. Barducci e Simojiini. Mancano Natale Bertocco ancora un paio di elementi per completa -
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GLI ITALIANI AL GIRO DI FRANCIA
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Ecco Gino e Fausto durante una breve sosta in una delle loro tante peregrinazioni sulle p^ste d’ Italia
A polemica tra « legalitari e « secessionisti » dell’ C .V.I. ha esaurito il suo interesse. Non se ne occupa più nes suno delle beghe unionist iche fra lombardi e centro-meridionali, nemmeno se Finteresse sembrò per un istante riacutizzarsi per quella questioncella messa in ballo dal sig. Gianni Finto, questioncella che il Comitato direttivo dell’U.V.l. dopo averla brevemente osservata come <■ ca so Bozzoni » ha demandata alla com petenza della Corte d’Appello che di re cente è sorta in seno all’U.V.I. divenen1 «lo parte integrante anche se non richie sta dal C.l». Al pubblico non interessa più se i dis sidenti otterranno le adesioni necessarie per avere qucH’nssemblea straordinaria che dovrebbe mutare il volto del Con gresso dirigente unionistico, se il presi dente Kodoni è insensibile ad attacchi
di qualsiasi genere, se a suoi consiglieri rimarranno quelli eletti a Napoli o quelli che lo vorrebbero essere. Oggi un’altra questione appassiona e in modo ben maggiore gli sportivi che si occupano «li ciclismo : la partecipa zione italiana al giro di Francia por la quali' si verificarono dissensi e dispa rità «li Vedute tra i diligenti dell’U.V.l. e i due corridori maggiormente interes sati al Tour, Bartali e Coppi. Coppi o Bartali ? si domandai ano i te cnici capeggiati da Kodoni. Coppi o Bartali ! dissero gli organiz zatori francesi in pieno accordo con i due campioni. Le notizie erano controverse. In una riunione del C. D. della U.V.l. discutendo sull’ordine del giorno il comma » Giro di Francia » si stabili la partecipazione di due squadri», ma non
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di !» uomini l’ima conni molto sportiva mente e assai più accortamente il Sig. Jacques Godilet concedeva a condizio ne che a capeggiarlo fossero i due ri vali campioni, bensì «lue squadre così come per lo scorso anno : una maggiore di !» uomini in maglia tricolore e l’altra di li cadetti in maglia azzurra. Escluse di dire con sicurezza se a ca pitano della squadra maggiore sarebbero stati Bartali o Coppi, ma nel contempo decise tassativamente che avrebbe vie tato in motto assoluto la partecipazione contemporanea dei due. Il triste episodio di Valkemburg è lo spettro che spaventa l’U.V.I. timorosa di veder rinnovare al Tour quanto av venne in Olamia. Alfredo Binda ha avuto l’incarico di andare a Parigi per stabilire le condi zioni di partecipazione e per fare una capatina sul percorso che quest’anno dif ferisce da quello classico per l’aggiunta della famosa salita del S. Bernardo. Ora qui cominciavano i guai. Goddet era già d’accordo con Bartali e Coppi per averli ambedue alla sua corsa e a tale scopo aveva in animo di concedere all’Italia la partecipazione di «lue squadre della stessa forza nume rica. Coppi affermava, che da lungo tempo aveva stabilito d’accordo con i dirigenti della sua casa di correre al Tour, e Bar tali anche, il quale si diceva lietissimo d’avere per avversario nella dura gara a tappe Coppi; ma d’altronde metteva già le mani avanti — o forse non a torto — sostenendo che se provaleva la volontà dell’U.V.l. il corridore prescelto doveva essere proprio lui e ciò perché egli di giri di Francia ne ha vinti due compreso quello dello scorso anno, cosa questa che gli imponeva di essere presente nella futura competizione a difendere »a sua maglia gialla. Jacques Goddet dal canto suo, pur urtando contro la precisa volontà della
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: U.V.I. non voleva buttare a mare la spe ranza della doppia partecipazione e soste neva negli scritti ili « Equipe il grande quotidiano che dirige, che il timore dell'U.V.I. che si ripeto, il disgraziato epi sodio del campionato del mondo è insus sistente, perché i due rivali non saranno come, a Valkemburg nella stessa squadra con quutl ro gregari in <1 uè e si ritiene certo che messi ognuno con 8 uomini a dispo siziono essi si daranno battaglia senza quartiere a condizione naturalmente che le due squadre siano indipendenti una dall’altra e quindi Alfredo Binda non guidi che una dì esse, affidando l’U.V.I. l'altra ad altro direttore tecnico. Goddet ritiene tanto sicuro che lo due squadre si battaglieranno come avversarie che egli non pensa neppure lontanamente che partecipando gli italiani con 18 uo mini essi si collegllino facendo blocco, in vantaggio sui belgi e sugli svizzeri che parteciperebbero con 9 uomini per ogni rappresentanza ed in particolare sui francesi che puro per varie ragioni de vono essere a luì i più cari o i più protetti. Binda non doveùa essere d’accordo con l’U.V.I. per l'incarico che gli era ■stato affidato ed infatti non nasconde va la speranza che il C. D. dell’U.V.l. ritornasse sulla sua deliberazione e per mettesse la partecipazione dei due assi alla testa di due squadre uguali. Coppi di fronte ai fatti era balzato’ come si suol dire, sul cavai d’Orlando e giurava che se non gli fosse concesso di partecipare quest'anno al Tour non avrebbe corso più su strada in Italia almeno per tutto il 1919.
Bartali invece, concedeva interviste qua e là e le sue intenzioni ierano coli tradiitorio. Diceva una volta che so noli andava a1 Giro di Francia non correva nemmeno quello d'Italia e limitava, la sua partecipazione a quella della Spagna e della Svizzera. In altra dichiarazione affermava che era disposto a partecipare al Tour nella, stessa squadra di Coppi in buona collaborazione, ma in ogni modo che lui al Tour doveva andare per diritto acquisito, tanto più che era di dominio pubblico che in una gara lunga, dura. e. dalle salite inverosimili come il Giro di Francia la sua superiorità è stabilita anche nei confronti di Coppi. Il Cav. Luigi Bertolino durante la riunione del C. D. nella quale fu fissato che uno solo dei duo assi partecipasse, parlando confidenzialmente in soste gno della tesi dello a solo e che il solista fosse Bartali raccontò che lo stesso Cop pi durante un pranzetto al quale aveva partecipato con il campione, aveva am messo, nella spensierata aura del mo mento, di essere inferiore al suo avver sario in una corsa come il Tour e cho avrebbe rinunciato volentieri a tale par tecipazione anche se fosse già concretata con il Comm. Zambrini. Viceversa il tortonese tempestava e voleva ad ogni co sto correre nella grande corsa a tappe smentendo così la confidenziale afferma zione fatta dal Bertolino. Ma un’altra controversia apparve allo orizzonte. L’U.V.I. stabiliva di non dare all’organizzatore francese l’elenco dei partecipanti italiani che dopo il giro d’Italia senza quindi far conoscere se ave-
va in animo di affidacela squadra maggio re. quella ilei 9 nomini in tricolore, a Coppi o a Bartali. Goddet invece che non voleva rinunciare alla vagheggiata partecipa zione a due, stava sullo spine perché anco ra non poteva per tale ragione, comple tare il regolamento del Tour là dove si parla della partecipazione delle squadre. Naturalmente la situazione che ab biamo esposta appassionava gli sportivi del ciclismo che per Bartali e Coppi al Tour avevano intavolate altre discus sioni ben più divertenti ed interessanti di quelle che erano sorte per le beghe ilei dissidenti di Napoli, ed è quindi logico che più che interessarsi se la nuova as semblea delle società si riunirà, attende vano ansiosi che s'avverasse la notizia coisa, e cioè che in una. nuova riunione del C. D. che si doveva tenere a 'l'orino la partecipazione italiana al Tour venisse riveduta e corretta. Eravamo d’opinione che Coppi e Bartali sarebbero andati a correre in Francia. Lo spettro di Valkemburg non è poi cosi ossessionante da. far rimanere i tecnici dell’U.V.l. chiusi nella gretta salvaguardia dell’a solo. che alla fin fine solle verebbe nuovo recriminazioni e nuovi guai a questi dirigenti che fra critiche e beghe sono davvero bene impegolati. Manderebbero Bartali ? E se per caso il vecchio leone non trovasse pili le un ghie per scalfire vittoriosamente le mon tagne. che accadrebbe ? Ira ili Dio. per non avere inviato Coppi o almeno anche Coppi, il quale, se è vero — e non vo gliamo discuterlo — che in una gara della durata, della sudetta c della mole del Giro di Francia vanta al suo attivo minori numeri di Bartali ha anche le suo chances, e non pocb.c anche in confronto dell’avversario. 11 regolamento di quest’anno ha inne stato nel percorso di 4.800 km. diviso in 21 tappe e che comprende la scalata di 10 montagne anche duo tappe a crono metro. Uno quasi allo inizio, la Les Sables — La Rochelle e un'altra. la Colmar Nancy proprio alla vigilia del l’ultima tappa. Regolamento di percorso fatto naturalmente dopo la esperienza dello scorso anno per sbilanciare in parte 11 vantaggio degli arrampicatori nei con fronti dei passisti. Se ciò aumenta le dif ficoltà di Bartali, favorisce Coppi ap punto nei confronti del fiorentino perché è certo che se questi dovesse prevalere sui Pirenei, Coppi dovrebbe vedere l’avver sario rosicchiargli a sua. volta il vantaggio ' acquistato rielle tappe contro il tempo. Se poi dopo la tremenda scalata del San Bernardo, Bartali avesse qualche minuto di vantaggio sul tortonese, la. ColmarNancy potrebbe fornire la sicura occa siono perché tale vantaggio venisse neu tralizzato. Poi è accaduto quello che i più si attendevano. L’ U.V.I. secondo la sua abitudine si è rimangiato quanto aveva, stabilito. Pur declinando di comporre essa stessa le squadre per il Tour ha lasciato libera la associazione dei corri dori professionisti di farlo, e con Coppi e Bartali al Giro di Francia andranno così due squadre di 9 uomini ognuna.
Vittorio Spositi
PARLANDO CON
BARTALI li da pochi giorni che è stato resonoto ufficialmente l'itinerario della tren taduesima edizione del Giro d’Italia, di questa grande corsa ciclistica a tappe, che suscita ovunque tanto entusiasmo e tante critiche. Sì, anche questo, spe cialmente quest'anno, a. proposito del nuovo percorso. 1 piti si sono accaniti contro gli organizzatoli, specialmente gli sportivi dell’Abruzzo o delle Puglie, che si son visti esclusi da]l’assistere al passaggio nelle loro terre della grande corsa. Altri hanno criticato la partenza ila Palermo, altri ancora hanno giudi cato troppo fat icoso il « giro » con i suoi 1000 'km., ecc. ; ma anche diversi tecnici, giovani e vecchi campioni, e autorevoli firme del giornalismo spor tivo hanno accolto con simpatia lo inno vazioni portate quest’anno. Abbiamo colto l'occasione del recente soggiorno romano di Gino Bartali per sentire il suo parere e le sue impressioni personali. Come è noto. Gino è stato a Roma, nella sua nuova veste di indu striale, per offrire al S. Padre, tramite Mons. Montini, 3 biciclette della sua casa, di cui una destinata ad un mis sionario ungherese, quale espressione di solidarietà e partecipazione al dolore del Papa e dei cattolici di tutto il mondo per il processo di Budapest. Le altre due le ha messe a disposizione dei centri di assistenza, pei' gli operai francesi e belgi, e per i minatori di Carbonia. L’occasiono favorevole per scambiare con Gino qualche parola ci è stata data durante una riunione presso la sede del Comitato romano del C. S. I. Siamo (hitrati subito in argomento, chieden dogli il suo pensiero sul « Giro » ; — « Sono contento della prossima edizione del giro, e specialmente per le novità che ci sono. Non le approvo però tutte, contrariamente a quanto affermato da qualche giornale. Non mi va la punzonatura a Milano e la par tenza da Palermo. Son contento però che il giro tocchi la Sicilia, così almeno gli sportivi dell’isola potranno finalmente « vedére » la grande corsa. Riguardo al percorso penso che non è disprezzabile anche se non c'era bisogno di scomodare l’Izoard quando noi abbiamo montagne che lo uguagliano o lo superano. Certo, il giro è duro e lungo, poiché si deve tener presento che, subito dopo quello italiano, ci attende quello francese». Pensi allora, già al » Tour » ? — i E come! Però la colpa non è tutta mia, in quanto dopo la decisione dell’UVI di mandare me o Coppi, si vanno intessondo sulla stampa le più diversa ed interessanti opinioni. Certo
ti molto anticipato parlare del « tour ». e dare importanza, direi quasi esagerata. Ora dobbiamo pensare al nostro «giro a cui tengo tanto, e al quale sono molto affezionato. Tutti i corridori dicono che vorrebbero compiere prima il no stro. e poi quello di l'rancia : ma è un Problema. Come si fa ? Le previsioni oggi sono rosee : ma ve ne accorgerete nelle ultime tappe del giro», quando si comincieranno a lamentale, e si rifiu teranno di iniziare la seconda grande
trovare prima l'uomo che mi succederò, voglio vederi1 all'opera il nuovo asso. Coppi non è tanto giovane, o ci vogliono i giovani per ij ciclismo italiano. La mia nuova attività di industrialo mi assorbe un sacco di tempo, ma riesce ugualmente a dedicare le migliori ore all’allenamento che ho ripreso da tempo, e in cui mi <• fido compagno Corrieri .(..uscita ufficiale della, tua. squadra sarà in Sardegn Milano-San Beino ?
ti vo Italiano, e penso che questa novità farà piacere a tutti gli sportivi e atleti del CSI ». Cerchiamo di ringraziare Gino per la cortesia usataci, ma qualcuno si pre senta con un paio di buste rosse. Sono i soliti sportivi, che invece di chiedergli i soliti autografi, ora gli chiedono di poter essere rappresentanti della sua bicicletta. E di queste richieste re riceve a dozzine al giorno, e senza scomporsi segretario, o aj
Nell anticamera della Segreteria di Stato, in Vaticano, Gino Bartali, nella sua nuova veste di industriale, mostra la sua produzione,, ciclistica. Dice Gino: «Questa e la bicicletta che vorrei fosse assegnata ad un missionario ungherese...... Accanto al compiaciuto gendarme è il prof. Paschetta, presidente del C. S.I. di Roma.
mpresa. Riguardo a Coppi, io penso che verrà anche lui. Io .desidero certa mente di andarci, e con Coppi natural mente. Però non succederà come ai Campionati del mondo, questo ve lo assicuro, perché ognuno penserà per sé ». Ora che sei diventato industriale, pensi ancora di correre ? « Sicuro ! In verità non sono poi tanto giovane, ma... voglio approfittare sino all ultimo dello mio energie. Voglio
— « Alla Milanc-San Remo. Tuttavia mi dispiace di non poter partecipare alla Sassari-Cagliari. È una- corsa di duecento chilometri che non mi sento di affrontare, data l’eftettuazione un po’ anticipata. Andrò invece a Marsiglia e al circuito di Bordighera-J^A S. Remo sarò presente tutta la mia squadra, che ho definitivamente formata in questi giorni. E dato che siamo in questa sede, vi dirò che sulle maniche delle maglie, porteremo il distintivo del Centro Spor
Santamaria, il fabbricante della «Bartali». Attendiamo dunque il XXXII giro d’Italia, questo vecchio e glorioso giroche racchiude le speranze del ciclismo italiano, e il cui significato va spesso al disopra del valore puramente agoni stico. Seguiremo allora fiduciosi il vec chio furbone di Gino, e siamo sicuri che non deluderò le speranze degli ita liani o di tutto il inondo sportivo.
Orazio Giuri
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Potrebbe sembrare ad occhio e mente superficiali, che non vi fos sero motivi di comunanza e, quasi di integrazione, tra lo sport ed il Turismo. È sufficiente invece soffermarci sullo stesso significato etimologico delle parole e sulla applicazione pra tica di (pianto esse denotano per rendersi conto che, non solo c'è pos sibilità di contatto tra le due espres sioni di vita moderna, ma anzi c’è un reciproco vantaggio da tale con tatto, saggiamente studiato. Comunemente il neologismo Tu rismo — che ha già acquistato cit tadinanza nel nostro dizionario — si fa derivare dall’inglese lo tour. che suona far un giro, andare in giro, viaggiare. La straordinaria ricchezza dei mezzi di trasporto e degli appresta menti necessari per viaggiare per diporto o svago — sopratutto — ha fatto del Turismo un fenomeno sociale molto complesso, che viene ad assumere grande varietà di for me per i modi con cui si attua ed in parte per gli scopi ; quantunque il Turismo genuino abbia per carateristica principale o fondamentale 1 non utilitarietà del viaggiare o aggiornare, non potendosi dichiaare viaggio o soggiorno turistico quello, per esempio, che avesse finalità commerciali o militari. Infatti non è possibile oggi con cepire il Turismo nel suo com plesso e nella sua estensione senza ricordare, non solo le ferrovie, ma altresì la bicicletta, la motocicletta, l’automobile, la navigazione, l’a viazione, le compagnie e gli uffici turistici, le organizzazioni di gite e viaggi, alberghi, ristoranti, rifugi, stazioni termali, balneari e clima tiche, luoghi di soggiorno, di svago e di divertimento e di cura. Cosi il Turismo, comprendendo nella sua definizione o nozione tut ti gli elementi accennati, dà ori gine ad una ricca costellazione di forme dipendenti segnatamente dai mezzi usati e dai luoghi scelti per mèta. Si profilano in tal modo il Turi smo alpino, prevalentemente podi stico, che può limitarsi ad escursio ne o coinprendere anche il campeg gio ; il Turismo ferroviario che è
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le manifestazioni sportive...
n ancora uno dei più comuni : il Tu rismo ciclistico, motociclistico, au tomobilistico, detto anche Turismo di strada, facilitato dalla costru zione delle autostrade e dal perfe zionamento delle strade ordinarie (anche se la guerra ha provocato molte distruzioni) ; il 'Purismo cin si svolge sui laghi e sul mare per mezzo di motoscafi ed imbarcazio ni fuori bordo azionate da motori e che si potrebbe denominare il Turismo nautico ; il 'Purismo di crociera, per mezzo delle compa gnie di navigazione, lodevole for ma di Turismo marittimo, di fronte al modesto 'Purismo fluviale com piuto con piccole imbarcazioni ; il recente 'Purismo aereo, che si effet tua sui dirigibili, aeroplani, idro volanti e può prendere le forme di crociera o di diporto limitato su apparecchi piuttosto piccoli, detti appunto da Turismo. Il Turismo — si è detto — ha fondamentalmente per iscopo lo svago, la ricreazione, ma talora a questo intento se ne aggiungono altri di carattere culturale, terapeutico, igienico, sportivo e religioso, onde si hanno altrettante forme di Turismo che possiamo chiamare Turismo di istruzione, come le visite ad esposizioni ; Tu rismo o soggiorno per cura, che si attua nelle stazioni termali ; 'Pu rismo climatico, nelle stazioni cli matiche sui monti, sui laghi o al mare ; Turismo sportivo, se si va per assistere a gare sportive come partite di calcio o manifestazioni varie ; e, finalmente, Turismo religioso, ra^ _ ippresentato specialmente —:-------- j a san tuari jinn. da pellegrinaggi santuari signi. È evidente che tutte queste for me di Turismo non avrebbero po tuto svolgersi senza, da un lato, il largo e rapido aumento dei mezzi di trasporto e comunicazione e lo estendersi e perfezionarsi degli al berghi, ristoranti, luoghi di ritrovo costituenti forti attrattive per i de siderosi di mutare l’abituale la ambiente con riposo o svago a cura o istruzione ; e, dall’altro, il sorOT0J-0 Q ------ 1" enti ---loltiplicarsi di desti------------- ,j nati a valorizzare e _ promuovere il Turismo nazionale ed internazionaie e l’intervento dello Stato a disciplinarne l’attuazione. ♦
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L’altro termine, lo sport, ha bi sogno di una minore presentazione. Solo occorre ricordare quello che, almeno originariamente, significava il vocabolo. Sport, la cui accezione inglese si è diffusa nel mondo da circa un se colo, deriva — secondo una ben fondata opinione — dal vocabolo italiano diporto. Mentre però, per questo ultimo s’intendeva e s’intende ancora qual siasi esercizio fisico che abbia per solo intento lo svago, la ricreazione.
il divertimento, senza il menomo proposito, anche indiretto, di ga reggiare per affermarsi e vincere ; si raggruppano sotto il vocabolo sport tutti quegli esercizi che si praticano a tale scopo, non soltanto cioè per dar prova di capacità e di destrezza, ma altresì e soprattutto per primeggiare.
A questo vantaggio personale si deve aggiungere il vantaggio so ciale che deriva da una maggiore diffusione del Turismo. Per questo si vede l’affannosa richiesta di tanti centri per otte nere l’effettuazione di manifesta zioni sportive di una certa entità e che sono originate non solo da uno spirito di sportività, ma anche Lo sport, quale lo si pratica in (e non mi sembra condannevole), varia forma oggidì, è fenomeno di dai vantaggi sociali ed economici importanza sociale, di cui non c’è che possono derivare dall’effettuaNazione civile che non si preoccupi zione di tali manifestazioni. Ma, per vigilarne e disciplinarne gli svi mi si obbietterà, si parla dei van luppi allo scopo di estenderne il taggi del Turismo ; e questi pos beneficio ad ogni categoria o ceto sono essere abbastanza chiari. Lo di cittadini, quale lievito di gio sport, piuttosto, quali benefici può ventù e di energia nelle masse. ricavare da un efficiente program Già dalla presentazione, appo ma turistico ? sitamente diffusa, del significato I benefici sono proprio ed essen etimologico dei termini e della loro zialmente ’ di carattere sportivo. significazione nell’uso comune, si Esclusi (ma hanno anche questi e, può arguire quali possano essere i pure per lo sport, il loro peso) i van vantaggi reciproci che lo sport può taggi di carattere economico, resta avere da una ben distribuita vita sostanziale, la possibilità di una lità del Turismo e come, d’altra divulgazione delle attività spor parte, lo stesso Turismo possa e tive. Le folle che si spostano da un debba tener conto della enorme di centro ad un altro per osservare vulgazione dello sport per conce da vicino le manifestazioni sportive pire e svolgere il suo piano program sono atleti, dirigenti sportivi, gior matico. nalisti o semplici spettatori, ma Lo sport, nelle varie discipline, tutti, più o meno, interessati all’avrichiama folle ragguardevoli che . venimento sportivo. pur di seguire da vicino e direttaIn esse, potendo seguire le ma mente, le manifestazioni agonisti nifestazioni più impegnative e di che che maggiormente interessano, maggior rilievo dello sport nazio non sì trattengono dallo spostarsi nale, si affina la conoscenza del da un luogo ad un altro, soppor problemi sportivi stessi, non solo tando disagi e superando difficoltà nel loro aspetto tecnico ma anche di ogni sorta. Onesto è già turismo nel loro aspetto sociale. in atto che deve soltanto essere Un mondo, come quello sportivo, disciplinato, che deve trovare orga che interessa milioni di persone in nismi preparati a questo scopo non una Nazione non è da considerarsi solo, ma più di tutto deve trovare con sufficienza, quasi con diffiden organismi che sollecitano lo stesso za. Occorre valutare pienamente entusiasmo sportivo delle folle per le ragioni di questo interesse, indi preparare gite e smistamenti di rizzarle per una giusta via e convo « tifosi » da un centro all’altro. gliarle verso sempre migliori solu E parliamo ora soltanto dello zioni. aspetto nazionale del Turismo. Ed in questo anche l’apporto di Qualcuno potrebbe credere che piani turistici ben coordinati può questo significherebbe soltanto una avere la sua benefica influenza speculazione commerciale da parte perché appunto si dà modo anche di compagnie di viaggi e che, perciò, a quegli sportivi di piccoli centri non può essere oggetto di partico che sarebbero costretti ad assistere lare attenzione da parte nostra. alle piccole manifestazioni spor tive locali, di poter rendersi conto Certo se la cosa si vede unica di quanto fa lo Sport con la esse mente sotto l’aspetto di un sem maiuscola. E non dovranno limi plice contratto tra un gruppo di tarsi a leggerne i resoconti sui gior persone che vogliono recarsi iu una nali. località (e qui parliamo di coloro che si spostano per seguire delle mani All’aspetto nazionale del reci festazioni sportive) ed una com proco vantaggio tra Sport e Turi pagnia di viaggi, ciò ha un pretto smo, può subentrarne un altro, ben sapore di commercio ; e non ci più ampio e più complesso nel cam interessa. Ma in questo, nulla ha a po internazionale. che vedere il Turismo che, abbia Qui tutti i problemi accennati mo già detto, significa viaggio sì sono moltiplicabili ; altri ne sor ma per svago, per divertimento. gono, per tutti ci può essere una E perciò il viaggio turistico, oltre vantaggiosa soluzione. alla causa che lo origina, ha sempre Ma il discorso dovremo ripren un aspetto istruttivo, in quanto si derlo perché molto impegnativo possono visitare località nuove, si e non lo si può considerare in poche attraversano paesi magari scono righe. Sara oggetto di prossime sciuti e si è cosi portati ad una mag osservazioni. giore conoscenza delle zone del no stro Paese. Daniele Fabbri
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DA CORTINA AD .s*( ò’O/p» acuii in qucsl' uìliuio scorcio /Iella stayionc inivrnu Ir, stagione assai •povera di nere, due a treni nienti dello sci che parte delta stampa e anche i tecnici hanno troppo ignorato. Eppure suno forse le due manifcstazioni /tal lato propagandistico più 'importanti in quanto hanno setacciato le giovani ■schiere dello sport bianco e, benché alla prima edizione, hanno messo in chiara
luce possibilità di srii appo davvero ecce zionali. Si trutta dei campionati nazionali stu denteschi svoltisi nella incomparabile e suggestiva ralle d'Ampezzo, avendo per anfiteatro la corona Dolomitica, e i cam pionati del (-entro Sportivo Italiano rea lizzati nei giorni scorsi sulle neri dell'Al tipiano dei Sette Comuni, in quell'Asiago che par nata a bella posta per ospitare
Il diciassettenne Silvano Silvagni, vincitore del salto speciale
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avvenimenti ili carattere sperimentale. Non è il caso ili soffermarci gran che sui risultati tienici in quanto non sono questi che per il momento ci interessano, mentre non possiamo davvero in questa scile igno rare quello che è il frutto ancora un po' acerbo, ma proprio per questo più origi nale e soddisfacente, di un lavoro svilup pato dal Centro Sportivo Italiano, con la collaborazione tecnica della Federazione Italiana degli Sport I nvernali. Corremmo anzi sperare da. parte della FISI una più riva attenzione a prove del genere c ciò perche sono apparse, e non soltanto a noi, interessali diretti, di una iilililà e di una chiarezza sorprendenti. La F. I. S. I. ha organizzato quest'anno una quarantina circa ili corsi di addestra mento in ogni dove è stato possibile rad■molare un po' di neve e qualche -manciata di ragazzi disposti a porsi in allenamento Collegiale, sotto la guida di maestri esperii e di campioni maturi. Quale sarà però al tirar delle somme, in concreto, il 'risultato di questi centri fatti per lo più senza la partecipazione diretta e indispensabili' delle società o dei sei-club t La F. I. S. I. ha reclutalo alla meglio qua e là lutti coloro che. son capitati sollo mano agli istruttori sguinzagliati di ralle in ralle, ma ha dimenticato di chiedere la collaborazione dei sodalizi, a cui questi giovani sciatori, appartengono, ammettendo ai corsi gente che addirittura non ha an cora una bandiera sociale nè una maglia dai mille colori delle Società italiane dello sci. Proprio ad Asiago siamo stati testi moni nei giorni scorsi di episodi che se ci è lecito vorremmo definire non molto sim patici e della dimenticanza da parte del massimo organismo federale dello sport bianco, sullo esistenza di società. Gli atleti vengono manovrati, diretti, convo cati, inviati alle varie prore c talvolta... puniti a totale insaputa delle società ! Forse in Italia lo sport barcolla c stenta a vivere proprio per la, enorme carenza di sodalizi dove gli atleti e specialmente i giovani possano vivere tranquilli, amoro samente seguiti, assistili e guidati da diri genti maturi o per lo meno da appassio nati. I Corsi di addestramento hanno il loro valore se falli in compartecipazione degli sci-club o delle società della neve, alla pari del resto di qualsiasi lavoro atle tico propagandistico sviluppato da qua lunque organismo nazionale per i propri associati. Ignorare le società significa annullare automaticamente almeno il 50% di questo lavoro di penetrazione e di svi luppo tecnico che costa diecine di milioni. Nè temiamo essere tacciali di esagera zione affermando quanto sopra avendo
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A sinistra: Gino Musa le, Arturo Costa c Gui do Rigoni, dell’U. S. Tigris, vincitore della Staffetta.
consta lato in r< carpare vili » lo scarso intcresse. che molte Federazioni oslentano nei confronti di organizzazioni che si adope rano per la attività Jisico-atletica-giovanilc. Citiamo ('orlino ed Asiago, due belle manifestazioni in vernali. e potremmo an che aggiungere le più complete. Lo scorso anno il ('entro Sportivo Italiano ha messo in scena sia pure limitandole alle fasi provinciali o regionali competizioni a largo raggio che hanno allineato migliaia di atleti e centi naia di squadre. I Campionati Studenteschi di pallacanestro ad esempio hanno visto sui campi di tutta Italia qual-
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cinquecento squadre. la metà delle quali si sono classifica le. ai primi sei posti nei rispettivi tornei prorinciali entrando così nella graduatoria nazionale. '1'utto ciò non meriterebbe un riconosci mento. o almeno un ringrazia mento ! Per tornare allo sport bianco avremmo voluto una porteci pozione più viva da parte della /•’. 1. S. 1. Ma c'è qualcosa di più. In ogni valle d'Italia. dove la neve lo ha permesso a tutVoggi e dove lo permetterà ancora nelle prossime settimane, svettano ormai nel cielo azzurro i - Campanili alpini :• ori-
ginale e indovinatissima m an ijeslazlonta carattere nazionale, ma a base di sele zioni (ocali e provinciali per i piccoli sciatori. -1'/ Asiago. come a Cortina d'Ampezzo^ come a l'olguria. a Prcdazzo. e al Termi nillo, più che le man ijestazioni nazionali o regionali ci hanno impressionato c commosso le clini inalarle pei «t Campanili Alpini ». Centodieci ragazzi a Cortina, duecentoquaranta ad Asiago, dcciìie c decine,, nelle altre località, hanno gareggiato con una passione, con una disciplina e po-
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I I concorrenti ni Cam pionato C. S. I. del “ fondo individuale f„ stanno per prendere il "via,,. Moselc, Rigoni e Costa si classificheranno nell’ordine, ai primi tre posti.
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Iremmo anche aggiungere con una tecnica e generosità che è difficile trovare negli atleti di grido. Ad Asiago ad esempio erano siali’ messe in programma I gare : un « fondo •, sud diviso in due categorie (dai 12 ai 1 I e dai I I ai 16 anni} una discesa ed una tirava di salto. Sembravano troppo e invece gli organizzatori del ('. S. /. ed i ratiinesen tanti del l’Utorioso ». il simpatico e di namico selli munii le dei ragazzi, hanno dorato metterne in srena ben noie e si lo spazio lo consentisse si potrebbe dine di questa originale iniziatila tale documen tazione fotografica da enlusiasmare qual siasi lettore. Era stalo fissato un limite dei dodici agili, quale minimo di età e invece si è dovuto scendere agli otto sfornando, di due
in due. altre categorie, ! •lirigenlì dell" scuola che dapprima erano riluttanti e incerti han finito per essere i migliori < più fattiei collaboi alari, guidando inni stessi fui sul traguardo i giorauiosiuii partecipanti che con tanto di ■ • i numero sul petto, per taluni più grande dell'esile torace, scalpitavano davanti ul crono metrista c al giudici’ di partenza COìnt sbrigliati puledri di puro sangue.
Sono queste le manifeslazioni che aprono ulto sei ballano le nuore eie. che già indicono la giusta formula <■ per lenona fortuna non potranno mai essere lasciate alla mercè di organizzatori occasiona Ii. Intendiamo dire che il (’. s. /. ha poluto realizzare prore del genere e allineare centinaia e centinaia di giovanissimi per che dispoi una organizzazione perife
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Guido ’Ghedina, dell’U. S. Audace di Cortina, vincitore nella discesa obbligata e nella co.nbinata alpina, nei Campionati del C. S. I. ad Asiago.
rica capillare e completa. talché è bastato un breve annuncio. un manifesto affisso qua e là. sulla porta di una scuola o ai piedi del rum pan ile del paese pcf far accorrere ul luogo delle iscrizioni frotte c frolle dì bimbi c ragazzi. raggianti e felici.
Dovremmo rifarvi la storia di queste gare ; dorremmo dirvi come i Campionati studenteschi a Cortina abbiano laureato i Milanesi, Mantovani, l'asiaghese Uopi Delle .Ire, una triade di II' i m mensa schiera di Minardi c ancora i ragazzi di Sondrio nella sta [fetta. ('he che hanno rinverdito la tradizione di un tempo. Dorremmo ì an cora dirvi di Silvano Silvagn i- la grande speranza del •• salto . eupnee anche di sfrecciare nel bosco del Kabcrlaba. con la velocità della folgore, tra i pin i irli e svet tanti nel (‘irlo limpido dell'altipiano, la sciando la bocca amara ai ■ discesisti cor ti nesi - : a X ordio, a ('(dii e a Ghcdina, come ai bergamaschi Peliegrin i c Farina. Dovremmo ricorda rei la lotta, a distanza, e pure appassionante, come se fosse go mito a gomito, fra Gino Mosclc, Giorgio Rigoni e Arturo Costa (cognomi popola rissimi ad Asiago perché segnati a cen tinaia nello schedario anagrafico) nella prova di fondo si da rendi re vano lo sforzo degli allri: dei trentini, degli aquilani, dei lombardi. dei bergamaschi, ecc., ed a ppa rire, prima ancora della partenza i sicuri vincitori della rirare e velocissima staffetta Dovremmo infine parlarvi di Guido Ghcdina. raggiante (dia premia zione per il fascio di coppe che si è visto rovescia re tra le braccia e che ha portato a Cortina per la doppia vittoria nella obbligata c nella combinata alpina » c. ■per ultimo, del diciassettenne Silvagni che ha chiuso anch'egli la prima edizione dei campionati sciistici dii C S. 1. con una doppietta difficilmente imitabile : discesa libera e salto. E' per ricordare tutto ciò occorrerebbero pagine in quanto ogni littoria rappresenta una lunga estenuanti lotta contro il cronometro e gli elementi della natura. Ma chissà perché viene spontaneo rinunciare alla cronaca e accumulare que sti campioni dal nome ormai noto con i giovanissimi. con quelli dei Campanili Alpini ». con Roberto Siorpues, Ascanio Menardi e la Carla M archclli, per le prove di ('orlina, e con il m icroscopico Scalabroni. con Sandro ('urli, Giorgio M agnabosco. ('ristiano Rigoni. Pacifico Mosclc, M a ria rosa Rigoni, con Angelo Portoli vincitori delle prore di Asiago per conchiudere con lo spettacoloso l'ito l'olin. un " boria » alto una spanna, dodicenne appena eppure giti campione al punto da scendere con l'ardimento e lo stile dei grandi dal trampolino delle-« Are1 ». spic cale il volo perché pareva fossero gli sci a sorreggerlo in aria e non lui i pattini da nere, librarsi nel ruolo, impeccabile c tagliente come una rondine, toccare terra e percorrere veloce e sicuro la gobba bianca per andarsi a fermare laggiù, oltre la folla, incapaci forse le. sue minuscole gambe di fermare il peso dei lunghi legni. Da Cortina ad Asiago un arco unico di vitalità, una sinfonia prorompente, irre frenabile di giovinezza c di speranza per lo sport della nere.
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preparazione atletica di questi soldati d ecce zione.. Dai loro movimenti agili, elastici, s’in dovina subito la costante c metodica prepa razione sportiva. « Basterebbe l'equitazione — ci dice uno di loro — per mantenere il nostro fisico nella piena efficienza. Ne facciamo tanta- da far apparire superfluo ogni altro addestramento fisico. Non è il solo maneggio, che occupa già alcune ore della mattinata, sono le continue passeggiate all'aperto con salto di ostacoli, con lunghe, galoppate su terreno acci dentato, che ci conservano un allenamento senza paragoni e ci ammaestrano sempre più nella difficile arte, dell'equitazione. E di tanto in tanto si fa qualche diecina di minuti di trotto senza staffe... ». Ma le fatiche del mattino non soddisfano completamente l'esuberante vitalità dei coraz- |
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zie-ri. Nel pomeriggio si apre la Sala d'Armi. I muscoli non hanno riposo. Il maestro di scherma della Scuola Militale di Educazione Fisica incaricato delle lezioni, vede perfezio narsi di giorno in giorno i suoi atletici allievi, che su quattro pedane lottano instancabilmente stimolati dal più cordiale spirito di emula zione. Arma, la sciabola. Durante gli assalti s'ode il cozzo degli acciai e il clamore delle voci. Il silenzio viene fugato dalla prorompente ondata di entusiasmo e di combattività.
... lunghe galoppate su terreno accidentato
NELLA CASA DEI GIGANTI . X unno riusciti a penetrare il mistero, della casa dei giganti. E stato caso fortuito, non così interessaonte da dover essere spiegato; ma l'importante è questo: abbiamo vio lato il cancello della palazzina di via Venti Settembre dove vivono le Cento Guardie del Presidente. La prima impressione ricevuta- è stata di grazia e di silenzio. Ap pena entrati si spengono i rumori della grande arteria e -una verde visione di pace si distende dinanzi allo sguardo. Zampilli fruscianti, aiuole fiorile ; un'armoI nia diffusa. Qui i corazzieri non ci appaiono nella scintillante uniforme dei solenni corteggi reali, eppure la loro im\ ponenza risulta intatta e vigorosa nella gagliarda espres sione fisica, e nella severa linea esteriore che li caratte rizza. Abituati al loro volto impassibile, alla rigidità statuaria del loro „orpo, ci meravigliano un poco il sor riso, la bonarietà, la modestia che incontriamo ovun que ; il tono diremo così famigliare che domina nell ambiente di austera disciplina; la gentilezza degli atti. Ce li eravamo figurati tagliati nel marmo e li troviamo sensibili a tutto, vibranti di una vita esuberante, edu cati ad una scuola di forza e- nello stesso tempo di squi1 sita signorilità. Quello che più ci ha impressionato è la magnifica
Completano la mirabile attività sportiva delle Guardie del Presidente gli esercizi ginnastici fatti nel primo maltinto con metodo c applicazione. Ginnastica, equitazione e scherma, ecco le tre cord-c dalle quali sgorga l'armonia atletica di questi uomini fisicamente perfetti. Ed ora ci spieghiamo il fatto come molti di essi congedati dal servizio al termine della ferma, abbiano potuto subito allinearsi fra gli atleti più compioti nell'agone sportivo nazionale. E se non bastassero i non dimenticati Bergomas e- Zactta, vale per tutti un solo nome, autentica gloria dello sport italiano : il maresciallo Tosi. Usciamo dalla casa dei giganti lieti e soddisfatti. Ma appena varcato il cancello sentiamo risuonare dal I lastricato della via un passo ritmico c possente. È la schiera dei Corazzieri che torna dal Quirinale. (Cara, ■vecchia visione che ci riempiva di gioia, in alcuni in contri della nostra fanciullezza). Figure alte e slanciate, portamento marziale e maestoso, ordine impeccabile, volli impassibili sotto Pelino lucente. È un quadro di compiuta bellezza dove brillano raggi di fresca energia e di consapevole dignità. I passanti sostano sui marciapiedi, ammirati.
Sìvre
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Adolfo Consolini, campione olimpionico e primatista del mondo nel lancio dei disco
L'ATLETICA ITALIANA E LE SUE BASI ESSENZIALI Era attesa in tutti gli ambienti spor tivi, in occasione del Congresso Nazio nale della FIDAL di Bologna, una chilo metrica relazione del Presidente della Federazione. Nell’anno immediatamen te seguente alle Olimpiadi era infatti presumibile che tale discorso fosse stato anche lungo e ben dettagliato. Ma in effetti così non è avvenuto. Perché il dott. Bruno Zauli ha tirato fuori di tasca tre o quattro paginette. Le ha lette con voce calma e pacatamente, ma un lungo cordiale applauso ha egual mente concluso la sintetica esposi zione. Non vogliamo però ora parlarvi del Congresso, ma dal discorso e dalle cifre esposte dal Presidente della FIDAL de sideriamo dare uno sguardo d’insieme a tutta la situazione tecnica dell’atletica
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leggera, per il periodo che va dal 1915 al 1948 compreso. La tabella che qui riportiamo indica perfettamente con tempi e misure il va lore dei primi dieci atleti nelle varie specialità. Nella ultima colonna è poi segnato il progresso conseguito dagli atleti. Nessun esame tecnico, sia puro detta gliatissimo, potrebbe rendere con mag giore evidenza della tabella numerica la situazione di netto progresso della nostra atletica leggera. Si può solo aggiungere per dare maggiore valore al cammino ascensionale della particolare attività, come nello scorso anno in ben quindici specialità sia stato ottenuto un progres so rispetto al 1947. D’altronde era lo gico che così avvenisse nel raffronto tra i due anni, poiché in genere, come la
esperienza ci insegna, nel periodo di pre parazione olimpiaca ed in quello imme diatamente seguente, il rendimento dei vari campioni è naturalmente maggiore. Il punto di partenza per lo svolgimen to dell’attività agonistica, di quest’anno prende ora naturalmente l’abbrivo dai dati tecnici sopra riportati. Ci si doman da : l’atletica italiana riuscirà a mante nere le posizioni raggiunte, oppure no ? Premesso quanto abbiamo detto circa lo Olimpiadi dovremmo rispondere in senso negativo: il 1949, alla resa dei conti, sognerà una battuta di sia pure leggero arresto. Tempi o misuro nel loro complesso dovranno cioè risultare o ad dirittura peggiori di quanto è avvenuto lo scorso anno, oppure il miglioramento potrà essere piuttosto modesto. C’è tuttavia una osservazione abba-
SpccialU'ì
100 200 400 ni. 800 ' ni. 1.500 in. 5.000 k in. 10 1 10 osi ni. ni. 100 osi. salto in alto salto in lungo salto triplo salto con l’asta lancio del peso lancio del disco lancio del martello lancio del giavellott <> lli.
ni.
19 15 10.92 22.70 51.21 1.58.89 1.07.87 15.10.36 33.19.50 16.01 57.72 1.808 6.637 13.359 3.510 13.222 43.172 43.115 54 .1 08
stanza importante da fare. Il « punto » sulla situazione qualitativa e quanti ta tiva insieme — che i dati riferentisi ai primi dieci atleti vanno visti sorto que sto aspetto — per il momento attuale ci sembra non risponda, come di regola avveniva prima del contlitto mondiale, ■alla realtà. Allora tutto il movimento atletico era regolare, si potevano cioè raccogliere i frutti di una propaganda e rii una preparazione lunga e faticosa, studiata e seguita in ogni minimo parti colare, come è uso dell’atletica leggera. Ebbene. dal 19 15 al 19 18 il lavoro di formazione e di reclutamento dei gio vani ha avuto una ripresa graduale nel tempo. Effettivamente le maggiori cure sono state «test inatc alla ricostruzione del maggiore patrimonio nazionale, alla ri messa in efficienza dei maggiori campioni. Che. logicamente, non si poteva nean che pensare di presentare ai Giochi olim pici di Londra nuovo materiale. Non era umanamente possibile pensare di selezionare e preparare atleti nuovi di zecca. AI massimo si poteva contare su qualche grande rivelazione, come pos sono essere- considerati ad esempio i casi di Bordoni e Rocca. La base doveva essere invece costituita dagli « anziani ». La Federazione ed i tecnici in gene rale si sono così preoccupati di lavorare soprattutto per i maggiori esponenti, mentre in sordina veniva svolta l’altra attività, di reclutamento. Il problema dei giovani si' è quindi ripresentato. ed è stato anche immedia tamente affrontato. non appena termi nate le Olimpiadi. Ed è stato questo il tema preferito, l'argomento di maggiore p reoccupazione. Molto di buono è stato fatto, molto resta ancora da compiere. La gioventù attualo in realtà sta orientandosi da tempo verso ' altre specialità sportive ritenuto insiemi' meno faticose, più di vertenti e — lasciatecelo pur dire — anche lucrose. Deve far parte quindi del problema- giovanile la- riforma della mentalità. L’opera delicatissima è. per forza, atti llata a tutti gli sportivi, agli sportivi nel vero senso della parola. Già da molte parti si è levato un grido d’allarme pol la scarsa preparazione fisica, dimostrata da atleti in ogni vario settore. Serva di esempio, per tutti, il giuoco del calcio. Ancor oggi però si lotta contro questa
1918
Progresso
10.81 22.06 ■18.81 1 .55.37 4.03.91 15.23.16 32.54.92 15.43 55.25 I .816 6.946 13.880 3.680 13.395 15.1 10 •17.722 57.058
— 11/100 —04/100 —2”13/10(> —3”52/10O —3”93/l(>0 —17”20/100 —2V58/100 —58/100 —2” 17/100 +0.008 +0.309 +0.521 i-O. 170 +0.173 + 1.977 +4.277 1-2. (>5O
nuova mentalità e —. secondo noi —proprio qui è la delicatezza del problema. Siano gli insegnanti di educazione fi sica. la cui opera mai sarà tanto più utile e necessaria, siano gli sportivi in genere, i diligenti, le varie associazioni a rendersi conto di questo, che non esage riamo a definire addirittura un apostolato. Dobbiamo tuttavia notare come il ri sveglio d’iniziative conforti questa ri presa rieducai i va Dal canto
puro son proprio quelle • garette » che si svolgono cosi, a tenere accesa la gran de fiamma dello sport, a mettere in evi denza il grande campione. Come è il caso di Aldo Consolini, pescato in un giorno qualsiasi nello sconosciuto paesetto «li Cosbcrmano nel Veneto. In quel paesetto divenuto oggi celebre proprio per le ge sta de) campione olimpionico e prima tista del mondo del lancio del disco. Che se (’cstermano — restiamo an cora fermi su questo paese, ma potrem mo citai ne degli altri — avesso rivolto le proprie chic, come avviene oggi di solito, ad una squadra di calcio che avrebbe potuto militari' al massimo nella Prima Divisione, forse nessuno avrebbe neanche nominato il paesino. E forse l’Italia non vanterebbe oggi un prima tista mondiale. L'atletica italiana si è rimessa sulla strada migliore, ma il suo cammino resta sempre difficile. 1 dati tecnici dei primi dieci atleti del 194 8 segnano la prima tappa della rinascita ed insieme stabiliscono un impegno ed un punto di partenza per la seconda. Che noi non vogliamo stabilire al 1952, come dovreb be essere, ma al 1949. Siamo certi infatti ili trovare, nel corso proprio di questa annata che si preannuncia quanto mai ricca «li mani
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Interessante istantanea dell’ostacolista Missoni in allenamento.
FIDAI. ha messo nel programma ago nistico una serie di prove rivolte specialmente ai giovani. Già ve ne abbiamo parlato. Insieme, in parecchie città sor gono iniziative locali, con esito più o meno soddisfacente. Mentre naturalmente plaudiamo al l’operato Federale, vogliamo anche met tere nel più amino rilievo queste minori iniziative. Son queste, riteniamo, il seme più fecondo por vincere la grande bat taglia. Anche se modestissime organizzazio ni locali di piccoli paesi non abbiano neanche l’onore di venire citate nelle cronache e vivano nel ristretto àmbito di gloria delle quattro mura cittadine.
festazioni nazionali ed internazionali, tanti c tanti nuovi campioni. Quelli stessi che oggi sono forse sperduti alla nostra osservazione tra i numerosi che stazionano subito dietro i migliori, en trati nelle graduatorie dei primi dieci della FI DAL. Partiamo quindi per la stagione nuo va. che ha inizio il 27 marzo in tutta Italia, con vero ottimismo. Ma insieme rammentiamo ad ognuno quanto sem pre si dovrà lavorare e quanto effettiva mente ogni singola persona potrà fare. Tireremo poi il bilancio, tra dicci mesi. Un termino assai breve, ma certo ric chissimo di promesse.
Mario Ciriachi
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ulle bianchi* distese di Cortina e di Asiago il Centro Sportivo Ita liano ha realizzato il suo pro gramma invernale con i campio nati studenteschi e con la se conda edizione degli assoluti. Le due manifestazioni seguitesi con un inter vallo di appena una- diecina di giorni sono stato coronate dal successo più lusinghiero ed hanno confermai- ' al C. S. I., nella considerazione nazionale, il primo posto tra i moviment i che curano lo sviluppo dello sport tra i giovani. Molti ci sarebbe da scrivere sulle dmgare. Dal punto di vista tecnico esse sono completamente riuscite e a darne atto sono stati gli stessi tecnici federali : dal punto di vista propagandistico esse hanno assolto a tutti i postulati che si erano preposti facendo convellile sulle nevi dolomitiche ed asiaghesi un com plesso ili oltre 300 partecipanti comples si vann-nte. E se a Cortina l’organizzazione locale è stata curata dagli appassionati diri genti dello Sci Club, ad Asiago lutto è sfato predisposto ed organizzato dai giovani della Unione Sportiva Tigris. Questo soprattutto è il motivo di soddi sfazione col quale si deve concludere la rassegna invernale del CSI. Riteniamo di non essere molto lon tano dalla- verità affermando clic som mando gli anni di ciascuno dei ccunponenti il C. D. della Tigris si arrivi a malapena a cento. Dal che ne consegue che i dirigenti della bella società asiaghcse hanno tutti la beata età dei vcnt-’ani. i scarsi. Ma ciò non impedisce loro di essere ottimi, organizzatori Essi hanno predisposto tutto. Chi si intende di sport sa quanto sia dillicile organizzare una manifestazione che fa convenire in una località una massa di 200 atleti. C’è da pensare alla disponi bilità- degli alberghi, ai servizi logistici, alla sistema- ione negli alberghi di tutti i partecipanti e degli accompagnatori ,a-l programma delle gare, alle cerimonie che non mancano mai. e a tutte quelle pic cole cose che, trascurabili all’apparenza. i rivelano poi della loro grande imporrnza non appena venissero a mancare orlandone danno a tutto il complesso leU’organizzazione. Ebbene ad Asiago tutto ha funzio nato egregiamerte <• la messa in scena dei campionati sciistici 1911) è .-tata im peccabile in ogni sua parte superando le stesse aspettative. Il presidente Arduini, il vice presidente Muralo, il segretario Carli, il direttore sportivo Guido Rigoni detto « nappa » meritano una. particolare citazione di merito, senza, voler poi citare tutti i Costa tanto numerosi, da comporre una autentica < tribù », che per essere nomi nata tutta mobiliterebbe una intera pa gina del nostro « Stadium ». Questa prova di pubblico riconosci mento alla capacità organizzativa dei dirigenti dei « tigrotti asiaghesi » è stata davvero meritata. Quindi accomuniamo tutti in un unico elogio che vuole essere tale soprattutto per la constatazione lieta da parte della Presidenza per l’ottima impostazione della Unione Sportiva Ti gris.
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C. S. I
POLISPORTIVO
[P>AM© M 0 ©A ® © L HJ M @ A 7 A dalle Dolom a Ma questo elogio dei tigrotti di Asiago non deve farci dimenticare tutti coloro che hanno collaborato alla completa riu scita delle due manifestazioni. Enti. Ditte, privati hanno fatto a gara nel mettere tutte le loro capacità a disposi ziono del CSI. Vorremmo a tale scopo rammentare le Aziende Autonome di Soggiorno di Collina. e di Asiago (veramente preziose con la loro collaborazione), Igi Menardi, il comm. Federico Terschak, il comm. Bocci, il rag. Rimoldi, Renato Valle, il commissario tecnico della FISI Menardi (che è stato anche applaudito oratore sul tema -- Impostazione tecnica dello sci tra i giovani ■>), il sindaco Ghedina, Spampani. Ernè c sopratutto Guariento Gianfranco (che dell’organizzazione cortinese è srato il segretario) e l'onnipre sente Felice Maiiotti a Cortina : il cav. Zambon, il dc.tt. Morini, Tèssaci, Rigoni Salvatore ad Asiago, e tutti gli altri di cui attualmente ci sfugge il nome ma tutti preziosi ed entusiasti. I risultati tecnici delle due manifesta zioni sciistiche di Cortina e di Asiago sono stati diffusamente riportati e com mentati dalla stampa sportiva nazionale. A noi in questa- veloce rassegna ba sterà notare che. i vincitori sono nella massima parte dei giovanissimi alla loro prima esperienza agonistica, baldi rap presentanti dell’ultima leva atletica, spe ranze per un domani migliore ed appor tatore di maggiori sòddisfazioni in campo internazionale. Le competizioni agonistiche che si sono svolte a Cortina e ad Asiago sono stato seguite col massimo interesse ed hanno favorevolmente impressionato tut ti per l’ottimo grado di forma messo in mostra dalla maggior parte dei parte cipanti. Otto Menardi, commissario tecni co degli azzurri della F. I. 8. I., in unii applaudita conferenza, a tutti gli st.u denti sciatori convenuti a Cortina disse
retto tra 1 altro : sono certo che w continuerete anche in avvenire ad allenerei ed a com battere cor. la stessa passione, con la stessa energia c serietà c con lo stesso spirito cavalleresco che avete finora dimostrato, negli anni a venire la Federazione l/aliano Sport 1 nvernali avrà il conforto di poter selezionare 1 suoi rappreseti la nt i per le. coni pel iz ion i onlernazional i fra una schiera di alidi ben superiori di numero di quanto non abbia potuto lare finora. A Cortina nei campionati studenteschi le maggiori affermazioni sono state conquistate dai locali. ..! vincitori della discesa - libera maschile (Menardi Al berto). femminile (Maria Grazia Marchelli). della, discesa obbligata femminile (Carla Marche))!), della combinata alpina (Menardi Alberto) e del salto (Menegus Lino) sono rappresentanti di istituti (•orlinosi. Al milanese Mantovani Sergio è invece toccata la vittoria nell’obbligata. e all’asiaghése Delle Ave la vittoria- nel fondo, mentre la vittoria nella staffetta è andata al trio di Sondrio composto da Frigoli. Ruina e Foliini.
La vittoria assoluta nella classifica per Comitati Provinciali è stata conqui stata da Belluno (Menardi A.. 'Menardi F. 0 Lacedelli I.) con p. ]o. seguito da Milano (Mantovani L., Mantovani S., Gilera F.) p. ’-9. Bergamo (Marconi G.. Gilavdi M.. Manzoni A.) p. 45> Roma (Guariento C„ Parodi D._ Guariento P. G.) p. 51, Trento (Apol|onio. Cheser. Znnfer) p. 93. Torino (De Rossji Rocca, Antolini) p. Ad Asiago i locali hanno ripagato i cortinesi con ugual moneta facendo la parte del leone nel) «ggiu(lic.1Isj la mag gior parte dei successi jn |)a]jo lja, vit toria è sfuggita, agli Uomini di Xrduini soltanto nella discesa obbli fcn ne|]a combinata, alpina, conclUsosi entrainbe con laj vitt/oria* vittoria- del (•-■ cortines Ghedina ]ab fst, .; llffptfca )(l com. imi il salto, il fondo, fon< o, h binata nordica- e la diSc , -esa. libera, sono
Il più giovane dei Menardi sulle nevi di Cortina stat.i netto appannaggi»» dei tigrotti con Rigoni Giorgio (uno sportivo proteiforme ch<‘ accoppia a indubbie possibilità negli sport» della neve anche non comuni iloti di calciatore). Silvagni (la nuova spe ranza italiana del salto definito dai conipetenti coni»* uno dei migliori stilisti che gareggiano sui trampolini italiani). Mosele (un fondista chi» farà parlare di sé. «•he ha compiuto il duro percorso a tempo «li record). Costui- (che ha rolla borato alla vittoria nella staffetta con una splendida frazione).
Successo quindi pieno e convincente avvalorato «lai gran numero dei piazza menti d’onore conquistati dai «li Versi Sartori. Costa. Rigoni, Dall'Olio. Dal Sasso e Carli.
'Tanto a- Cortina che ad Asiago i cam pionati maggiori sono stati accompagnali dalla disputa delle» eliminatorie per i Campanili Alpini ». E questa l'ultima idea uscita t rionfa Intente dalla fervida mente del direttore tecnico del CSI dott. Bertocco. Iniziativa che è stala coronata dalfadesiom» di «piasi 500 giovanissimi «lai 10 ai 1 6 anni. Dovevano servire da- riempitivo... invece prospettai i coraggiosamente e lanciati col patrocinio del « Vittorioso » essi hanno finito per richiamare alle pai lenze tutti i ragazzi delle zone «li Cortina «* di Asiago.
1'2 stato uno speliacolo davvero ecce zionale vedere con quanta passione e con quanto impegno tutti quei ragazzi disputavano le gare. Sono state effet tuato complessivamente I gare a Cortina e 12 ad Asiago con un totale di 358 partecipanti.
1 « Campanili Alpini » con l’interesse suscitato alla prima «‘dizione hanno il <liritto di inserirsi tra le grandi manife stazioni di propaganda sciistica e mag gioro impulso sarà dato a questa jnanifestazione nei prossimi anni.
Le din» rassegne invernali «Incortina e «li Asiago non debbono farci dimenti care il normale lavoro organizzativo che ferve in ogni organo del CSI. Il 1949 è l'anno del Congresso Nazionale che si svolgerà a Roma nei giorni 23. 2 1 «» 25 aprile prossimi. La preparazione del Congresso è al l'ordine «lei giorno in ogni centro peri ferico. Sono stati già svolti i congressi provinciali a Genova. Savona. Imperia <• La Spezia (presenziati per la rresi denza- dal «loti. Giuri) in Sicilia e ad Ascoli Piceno (con la partecipazione del rappresentante «iella Presidenza prof. Labbri) e a Cremona «love ha presie duto il dott. Bertocco. In tutti i centri è stata riscontrata una volontà «li lavoro che fà bone sperare per il futuro
Stanno intanto preparandosi i cam pionati di corsa ciclocampestre «» campe stre le cui finali nazionali si svolgeranno rispettivamente a Borgomanero (Novara) il 6 marzo ad Ascoli Piceno il 13 marzo IC a tale uopo si stanno disputando in tuttui l'Italia le qualificazioni por parte cipare a tali campionati. .1 Foggia la ciclocampestre è stata vinta da Di Brisco Mario e la campestre ila Marrone l'ranco : i due vincitori parteciperanno alle finali. Sempre a Poggia la premiazione dei campionati studenteschi 1948 è stata fatta «la ll'On. Pei rollo Capano, sottose gretario alla Pubblica Istruzione, con grandi* concorso di pubblico e di autorità. Erano presenti S. E. il Vescovo, il Pre fetto, il Sindaco il Provveditore agli Studi, ecc. A Reggio Calabria hanno aderito ai campionati studenteschi 7 istituti di città e I di provincia : il campionato di calcio ragazzi inizierà nella prima- decade di marzo. Brindisi spicca per la mole detratti vi tii organizzata- dal locale Coni. Prov. ; sono iniziati i campionati studenteschi
voi torneo ili pallavolo i cui incontri ài ili.sputono nella Palestra Comunale, col torneo ili calcio e con lo eliminatorie per i campionati di Ascoli e di Borgomanero. NellTtolin meridionale la « Prima Leva del Pesista • ha sollevato molto entu siasmo e si è risolta con un successo di partecipazioni veramente notevole. La collaborazione che alla riuscita hanno fornito gli organi periferici della 7-'/.lZ' e i corrispondent i del Corriere dello Sport ha facilitato il compito del CSI. In provincia ili Bari ad iniziativa di quel C. P. hanno addirittura allestito ■ la carovana del pesista » che ha girato moltissime località con uh ottima opera di propaganda per questo sport appar tenente finora alla categoria di quelli classi fi vati poveri. A .1/odemi l’U. S. L. Mini-Ili ha costi tuito una forti* squadra di tennis ilatavolo. Nei campionati modenesi di tale attività si è imposto il giovanissimo Ascari Luciano mentre nel doppio han no riportato una netta affermazione I,eon< |li e Remaggi. In un Torneo di pal lavolo per la Coppa Città di Modena » al quale hanno partecipato le squadre di serie A Mini-Ili (del CSI Modena), la Robur «li Ravenna e i Ferrovieri di Parma- oltre a numerose altre squadre «li divisioni inferiori, ha vinto meritatamente la Robur con la formazione cam pione assoluto «l'Italia. Gli atleti ilei CSI della Minelli si sono classificati al secondo posto. La IX Edizione della Traversata Not turna di Litica è stata quest’anno orga nizzata dal locale C. P. del CSI con molta cura e con signorilità. La vittoria- tinaie è stata di Cremimi si davanti all'intramontabile Giuseppe Lippi. L’organizzazione è stata- citata da tutta la stampa sportiva come un modello. Il pugilato tra gli iscritti al CSI sta facendo sempre nuovi proseliti. Dopo Ciritacastellana che in seno alla sua Po lisportiva ha costituito una sezione pugi listica e dopo la Pert ica voli di Roma chi continua- a mietere successi con i suoi pugili affidati alle paterne cure di l’mbcrto Quartullo e ili Maidio Aubry. que sto mese è la volta della S. S. Bertini di Roma che è entrata nella- grande fa miglia del CSI con tutti i suoi pugili. A Brescia intanto continuano le affer mazioni degli atleti della Polisportiva che hanno numerose sezioni di rugby (la squadra partecipa al campionato di serie B). di pallavolo (la Bonsignori si è classificata quarta nel Torneo ili Remodello), di atletica leggera (la cui sezione è stata classificato al primo posto nel G. P. di Società Maschile 19-18), dì hochey a rotelle (la squadra si è classificata al Torneo indetto dalla Soc. F. e C.), di calcio (che ha terminato il girone di an data del Torneo a sei giocatori). La squa dra di rugby ha terminato il girone eli minatorio e si è qualificata per disputare le finali per l’ammissione alla serie A. E per tei minare diamo uno sguardo a Vicenza dove è in fase di svolgimento il campionato provinciale di calcio con la partecipazione di 18 squadre di città e provincia, un Torneo di tennic da ta volo (che ha raccolto 58 adesioni).
Nino Lombardi
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Giorgio Izzi - Milano : //ai perfet tamente ragione. La Chiesa non Molo non ostacolò mai. ma farorlpempre ('educa zione fisica in ogni sua sana manifesta zione, c quindi anche nell'esercizio sportivo. Non benedisse Essa, forse le armi dei • cavalieri » che nel metodo c nelle prove che costituivano il loro tirocinio di paggi < di scudieri, nei tornei, nelle giostre, c nei ■più duri cimenti, animali da un ideale umano e cristiano, bene impersonavano 10 sport del loro tempo ! Anche-la /liforma comprese, l'educazione fisica nei suoi pro grammi educativi, dopo averne promossa rd esaltata la potenza formatrice del carat tere c della volontà, trattali dovuti a peda gogisti insigni ; lo stesso Enea Giulio Piccolomini, asceso poi, al soglio ponti ficio (Pio //) fu strenuo fautore degli esercizi corporei. Nel secolo scorso, fra tani 11 pensatori ed educatori cattolici, il Gioberti propose una educazione fisica a tipo spor tivo per gli italiani. Ma a qucslo interes sante argomento che tu proponi c special mente al contributo che i rari Ordini reli giosi hanno dato in ogni tempo a una sana pratica dello sport tra i giovani credo che • Stadium • dedicherà presto un suo docu mentato articolo. A. B. — Firenze: E’ mollo azzardato dire che il foot - ball derivi dall'antico giuoco del calcio fiorentino : questo se mai ipotendosi nelle sue gare adoprarc le mani) potrebbe assomigliarsi al rugby ; una grande differenza ! La partita più celebre di « Calcio » fiorentino fu quella giocala il 17 febbraio 15211 sotto gli occhi, quasi, degli assediatili c a loro sfida, durante il famoso assedio di Firenze. La ripresa del -calcio’ negli ultimi anni è dovuta al Comitato per le onoranze centenarie al Ferruccio, Comitato che il 1 mag gio 1930 fece disputare una parlila in Piazza della Signoria : « calciatori » erano i giovani della migliore ari stocrazia, vestiti in splendidi costumi ri calcati sui figurini cinquecenteschi. Ecco le regole dello storico giuoco (vedi quanto diverse da quelle dei giuochi moderni,’). /I campo è diviso in 2 parti con 2 paliz zate, al posto delle porte, ai lati più brevi del rettangolo. La palla, per segnare la ■ caccia >. deve passar sopra la palizzata ma non troppo alta, chi in tal caso il pun to (" caccia •) non è valido. / falli vengono contati, c 2 di essi danno una « caccia » al partito opposto. Ad ogni « caccia » se gnata e annunciata con un colpo di can none. le squadre invertono il campo, e mentre la squadra che ha fatto il punto attraversa il terreno a gonfalone spiegalo, l'altra .deve tenerlo rivolto a terra. / gioca tori (21 per parte) sono cosi suddivisi : 15, in gruppi di 5, formano l'attacco e si chiamano « innanzi ‘ : 5 costituiscono la seconda linea (« sconciatori > perché... sconciano l'attacco avversario) ; 4 sono in terza linea (i nostri terzini, ed hanno nome datori innanzi.’.perché devono rimati-
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dare potentemente il pallone) ; 3 formano la quarta linea (<• datori indietro »). Dì que sta del?estrema difesa uno sta a guardia del lato del fosso, l'altro del lato del muro, ehe limita il campo, e il terzo, il più forte (equiralente al portiere del foot-ball). nel centro per impedire che la palla oltrepassi la palizzata. Jl giuoco dura un'ora ; vince chi ha segnato più « caccic ». Antonio Borghi Catania ; Per costruire nuovi impianti sportivi non ba sta essersi, prima, assicurato il relativo finanziamento, e neppure avere ottenuta la relativa upproi azione dalle autorità loculi come per qualsiasi altra opera edilizia
Questo è il volto... della voce che trasmette alla radio la cronaca delle partite imperlanti: è 11 collega Carosio della R.A.I.
(anche con riferimento al rispetto dei piani regolatori, dove questi esistono) ; bisogna chiedere, prima dell’inizio dei lavori, l’ap provazione tecnica da parte del Coni, e ciò in virtù della legge 21 giugno 1928, giusta mente intesa ad evitare ehe sorgessero im pianti non rispondenti alle caratteristiche tecniche previste dai regolamenti nazionali e internazionali. Potrete avere tutte, le spiegazioni del caso rivolgendol i all’uffi cio Impianti Sportivi del Coni. Stadio Nazionale, fi’oma.
Roberto Lucidi - Lecce : L’Olirnpiaipi-'modorna nella quale gli atleti ilaIjdni ottennero le migliori affermaz ioni è la X, i cui giuochi vennero celebrali a Los Angeles, dal 30 luglio al 10 agosto acl 1932. Le vittorie degli azzurri furono 12, e VItalia ottenne, nella classifica per nazioni ^(ufficialmente questa classifica non esiste, iva si fa sempre, e suscita il generale inte resse) il secondo posto, immediatamente dopo gli Stati Uniti, ospita ni i. precedendo lutti gli altri Paesi, anche Germania c Giappone, presenti con fieri propositi di successo. li dodici successi assoluti. nclVOlimpiade californiana, i nostri ragazzi ag giunsero anche 23 posti d’onore. Fu dunque, quello di Los Angeles, un vero trionfo difficilmente rinnovabile, alme no che non si intensifichi l’opera di pro paganda tra i giovani, perché solo selezio nando da centinaia di migliaia di prati canti si possono ottenere cani pioni ca paci di vincere nello Stadio olimpico.
Studente universitario - Roma .• Certo l’allenamento <) tirocinio insoppri mibile d’ogni conquista sportiva. Solo in virtù di esso si possono raggiungere i mi gliori risultali ; senza di esso si va incon tro a delusioni morali c, ancor peggio, a gravi pericoli per l'organismo. Nessuna pagina in proposito, è più eloquente di quella scritta da Angelo Mosso, lo scien ziato cui l’Italia è debitrice di un primato nel campo della fisiologia applicata allo sport: « Come sulle caldaie a vapore è scritta la pressione sino alla quale esse possono resistere, c d'ogni macchina sanno gli ingegneri quale sia il suo lavoro mas simo che può produrre senza guastarsi, così succede dell’organismo che nello sfor zo non può superare certi limiti senza averne un danno. Per ottenere una produ zione d'energia maggiore dell’ordinaria, occorre un allenamento, dobbiamo cioè abituare i nostri organi a funzionare gra datamente sotto pressioni maggiori del sangue c ottenere dai muscoli per mezzo del sistema nervoso un rendimento mag giore di forza. Un allenamento mal diretto ed uno sforzo eccessivo possono riuscire fatali e spesso producono alterazioni irre parabili nel sistema nervoso c nel cuore. ». J
Chihone
iljdramma c ormai compiuto: il difensore della rete ha tentato di fermare il violento pallone con un tulio disperato. Ma niente da tare: il goal in questo caso era inevitabile. no mostralo che. a seguito dell’aggiunta di alcune curve, saranno possibili alle velo cità.
©'Biusbax i: In ima gai coli la olimpionica Blanki mentre era in lesta e a pochi nielli traguardo, ferendosi in malo modo. 0 Sydney • 11 negro panamense Lloyd La Rea c.h ha corso a Ncwcasllc le 100 yarde in ” I. il miglior tempo sin qui segna .. laio in Australia su pista erbosa e di un decimo superiore .1 primato mondiale di Mei Pal imi. O Madiud L L’ex allenatore degli uni ver" silari torinesi. Ballista Mova, è stalo ingaggialo (laH’organizzazione studentesca spa gnola e dal Fronte della Gioventù della Fa lange per prestarvi la sua opera di allenar l ore. O Roma In base a (pianto disposto nel l'ultimo consiglio direttivo, la Federazione Italiana Atletica Leggera sulla scoila dei risultati conseguili nella stagione agoni stica 19 18 ha promosso i seguenti atleti alla prima serie : Ardizzone. Balistrcri. Ballotta. Balossini, Braghini. Carminati, Cascino. Cattaneo, Chiari. Do Palo. Dusio. Genti lini, Kenk. Imbasciati. Leccese. Lombardi Marcello, Moggio, Monti, Moretti, Nocco Mario, Panico, Penna, Riva, Roveri, Siletto. Sorniani. Fra le alide figurano classilicate prima serie le seguenti : Camnasio, Cavazzini, •leandeau. Martelli, Musso, Pierucci. Rossi, Torresi, Zini. • Sydney La campionessa olandese Blankcrs Koen ha battuto l’australiana Shirley Slrickland in una gara di 80 metri ostacoli disputatasi a Ihirstville Ovai, pres so Sydney. La campionessa olimpionica ha stabilito un nuovo record australiano con 11 ”3, rimanendo di tre decimi di se condo dal suo limite mondiale, segnai ad Amsterdam. • Bologna Zauli è stalo rieletto, alla unanimità, presidente della l'IDAL, consi glieri sono stati ideili : del mio'o con i dio «luellivo Riddimi (Emilia) ; Simoni (La zio) ; Massimi (Lazio) ; Pontieri (Venezia);
O Ruesch a Clemente Biondetti ha aper to l’elenco delle iscrizioni alla •* Mille Mi glia 19 19 j. Il campione toscano , non in tende lasciarsi sfuggire di mano il trofeo conquistato nel 1917, rinsaldandone il pos sesso nel 1948 con una corsa che lo consa crò vincitore primogenito della t Mille Mi glia
Mollichelli (Campania); Poli (Puglie); Al berti (Lombardia); Martino (Sicilia); Nai (Lombardia) ; Bertagnoni (Lombardia) ; Piana (Piemonte) ; Leone (Piemonte). •• Ispettori amministrativi sono stali eletti invece. Barlolini (Toscana) ; Ferrano (Lom bardi;') ; Porla (Lazio).
• Pahigi l’na tappa del XII Ballye des Alpes che avrà luogo dal 13 al 21 luglio prossimo è stata fissala a Cortina d’Am pezzo. 1 concorrenti giungeranno in Italia il Iti luglio. 0 L INUMA I) Gran Premio Britannico, organizzalo dal Rovai Automobile Club, si svolgerà il 1 l maggio al Circuito di Siiversione presso Towceslcr. La pista è situala sul terreno già occu palo da un aerodromo della R.A.F. Le prove condotte dai tecnici di R.A.C. han-
• Milano - La C.S.A.L - visti i verbali dei Commissari sportivi c ciucili dei Cro nometristi della Federazione Italiana Cro nometristi. inerenti ai tentativi di records internazionali nella classe I fatti da Pie ro Tarulli, su D'autostrada Bergamo-Brescia, nei giorni 26-27 novembre 1948, ha omologato in sede nazionale i seguenti re cords : > gl km. lanciato, tempo medio 17”36/100 media km. 207.373 ; 1 miglio lanciato 28” 12-100, media km. 203.929; 1 km. da fer mo 30”77/100, media km. 116.997; 1 mi glio da fermo 45”13/100, media km. 128.376 ed ha trasmesso la documentazione alla C S.I. per l'omologazione in sede interpazinnale dei records stessi. In un secondo tempo si riserva di prenderein esame i tentativi fatti sulla base dei 5 km. e 5 miglia lanciate, dopo aver chiarito in sede internazionale c nazionale taluni particolari tecnici. • Roma. — La • ’l'arf « con a bordo il suo geniale costruttore c valoroso pilota Piero Tarulli, ha superalo, sulla fettuccia » di 'l'erracina. due primati internazionali ; e precisamente 5 km. tempo medio 1*26”53 100 media km. 207.900 • 5 mg. tempo medio 2'1S”27 100. media km. 208.719. • Ln»o ni Roma. — Nelle prove effettuate lungo la Roma-Osi.a, la I^ambietta pio tata da Rizzi, Angenora, Musetti e Brunori, Ir.i battuto precisamente tredici primati mon diali e cioè 9 della claise lino a 12.\ cmc. e 4 della classe tino a 175 cmc. Ecco 1’clenco compieio dei records riguardanti la cilin drala minore: 3 ore. km. 282.951, inedia chilometri 91.381 , 4 ore, km. 377.401» media chilometri 9 1.376 ; 5 ore, km. 169.705, invia chilometri 93.911 ; 6 ore, km. 567, 576, media
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•>o*i miglia: media km. .»•».•»•>»»• Com’è noto nei tratto tra il km .>29 e il km. 689 la Limbretta ha f«tt<> ngislntn al cronometri ufficiali mia media oraria di 100 eli i Ionici ri. * .. . » ... Quanto ai record" niiglior.il 1. riguardanti la’eiRssc fino a 175 chic. e"si sono : .>00 miglia. 7 ore, 8 ore c 9 ore. detenuti dalla (.usa Xubic’r-Dimii. rispettivamente alla media di km. 91 : 91.000 ; 91.709. <■ 99.909. • San Beno Per il G. P. Internazionale del prossimo aprile agli organizzatori c pervenuta da parte dei corridori inglesi Brìi. Danieli e Lockrtt, piloti de'hi Norton, in richiesta del regolamento, cosa che sta a dimostrare con quanto interesse i canqim•nl inglesi seguono l'orgimizzazione di que sta manifestazione. Anche la A.J.S., intend* scendere sul circuito di Ospedaletti con i corridori Ghràyam e West. • Bologna In seguito a un tragico inci dente è deceduto il corridore motociclista Medardo Monaci, campione italiano di se conda categoria per la classe 509. • Parigi 11 primato mondiale delle due ore con molocarrozzini è stalo battuto dai conduttori belgi Van der Schrìck e Fer mimi Framjoise su Sarolea Precìsimi 350 cmc.. che hanno coperto km. 218.210:
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; • Washington - Il bombardiere più ve loce d«*l mondo, il « Boeing XB-17 » strato sferico}» reazione, ha volato dalla base ae rea di Moses luke, all'aeroporto Andrews nel Maryland, nei pressi della città di Wa shington, in ore 3,16.’ coprendo 2289 mi glia (3683 chilometri) alla velocità media di (ibi miglia orarie (km. 977 orari). L’apparecchio che era pilotato dal magg. Bussel Schleen, ha liberato al momento deH'atterraggio un paracadute «tallo pro pria coda, che ha[agit(f da freno.
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0 Londra - La l'ederazione Aeronautica Internazionale ha omologato il nuovo re cord mondiale assoluto di velocità! stabi lito dal l’americano maggiore Bichard L. Johnson il 15 settembre 1918 sulla base di Ire chilometri a Muroc (California). Il monoplano, un North American F 86 con motore a reazione General Electric J 17, ha raggiunta la velocità di km. 1979,811. La F.A.I. ha inoltre riconosciuto valido il record di durata femminile per appa recchi a vela stabilito dalla signorina Mar celle C.hoisnet dal 17 al 19 novembre 19 18 con 28 ore a Bomain-les-Alpi-Ics con appa recchio « Air 100 11. 5 ».
• •Stoccolma - L'arbitro italiano Goleati arbitrerà l'incontro Svezia-Inghillcrra chi' avrà luogo il 39 maggio. • Berna - Il calendario della nazionale Svizzera è il seguente : 3 aprile a Losanna Svizzeni-Austria ; il 25 maggio, a Zurigo : Svizzera B-Inghillerra dilettanti ; 26 mag gio. a Berna : Svizzera-Galles ; I giugno a Parigi : Francia A-Svizzera A ; 1 giu gno. a Basilea : Svizzera B-Fraiicia B.
• Milano - In seguito a decisione .della C.A.F., dopo il reclamo presentato dal giocatore Ferri nei confronti (Iella Lazio per la nota vertenza, la Società romana è stata invitata a rimborsare al suo ex gio catore la somma di L. 150.990. • A,/a Dal 18 al 21 aprile si svolgerà in (Banda il torneo internazionale per squa dre ragazzi, la cui organizzazione è stala allietala per quest’unno, dalla F.LF.A. alla Federazione olandese. Il torneo è alla sua seconda edizione, essendosi svolta la prima a Londra nel 1918, dove per l’Italia pnrlrcl|x'> la squa dra boys del Torino.
• Istanbul - Imputati di contrabbando, due calciatori austriaci, il ben noto ex-na zionale liahncmann e certo Beinhold, sono stati condannali in Turchia a sei mesi di ttircere e ad una forte multa. Essi erano .n 1 .I,,','vstati duranti* un viaggio in (ircela e Iurchia con la propria squadra, ed una perquisizione nelle camere del loro Hlb-rjm iveva portato al riir < ni a n «» di ben .),.» niacchinelte accendisigari. • Vienna La tinaie della Coppa d'AuMria ha messo di fronte Bapid e Austria. La gara si è conclusa alla pari (1 a 1). • IniESTi: E giunto clandestinamente nella nostra città, il calciatore della nazio nale turca. Sudi Jildrvin che, a (inalilo af ferma un quotidiano locale, avrebbe scon fessato hi religione musulmana e pertanto perseguitato o addirittura condannalo a morte nella sua terra natale. Il Sud.i. che era vincolato per la Società campione di t'urchia in qualità di ala destra, scoperto a bordo di un piroscafo veniva fermato dalla polizia della Venezia Giulia. S Paiugi - La nazionale militare fran cese incoili reni, il 21 marzo e il 21 aprile, quelle d'Inghilterra (a Parigi) e del Belgio (a Bruxelles).
• Praga Lo Slavia di Praga ha vinto il campionato cecoslovacco di calcio. Al se condo posto è classificalo il Vikloria Club di Pilscn che aveva lo stesso numero di punti (18) dei vincitori, ma un quoziente reti molto inferiore. Al terzo posto si è classificato lo Sparta. • Madrid 11 calcio in Spagna è dive nuto sport nazionale soppiantando le cor ride. Infatti, di fronte alle centinaia di picadores e matadores. vi sono oltre tren tamila giocatori di calcio dei (piali tremila professionisti.
• Instambi i. Giuseppe Meazza ha tro vato in Turchia un ambiente ideale, sporti vamente parlando. Egli è stalo presentalo e accolto co ne l’ex capitano della squadra campione di mondo. (ìli italiani residenti nella capitale turca hanno offerto il 9 feb braio -- ch'c l’anniversario di (piando, febbraio 1930. Meazza debilitò nella - Na zionale ■> azzurra — un banchetto d’onore al compatriota chiamato ad assolvere in Turchia un importante incarico sportivo.
$ Cairo 11 Bapid di Vienna ha battuto la squadra del Cairo per 2 goal a 0.
9 Algeri Dal 21 aprile a 11’8 maggio si correrà il Giro del Marocco. Vi partecipe ranno 69 corridori ; tra i (piali 33 italiani, 8 francesi, 3 belgi, 2 spagnoli. # Koma - 1 velocisti Morandi e Teruzzi hanno chiesto per il 1919 la licenza della categoria professionisti. 11 secondo ha già disputato una riunione su pista nella nuo va categoria.
• New York - Le corse ciclistiche hanno avuto un fortissimo sviluppo quest’anno negli Stati Uniti ma sono ancora lontan • dal giungere alla popolarità degli altri Pae si. La Federazione americana dei ciclisti dilettanti ha registrato quest'anno un « re cord » di gare, selezioni olimpiche e cam pionati di Stalo e nazionali. Il corridore pili fortunato nella scorsa annata è stalo il ventenne Ted Smith, campione nazionale passato da poco al professionismo^ Un nuovo « record » è stalo segnalo da Norma Jean BellolT che ha traversalo il continente da un Oceano all'altro in cinquanlodile giorni. In campo professionistico, si regi stra un'aspra lotta tra la Federazione Ci clistica Americana (B.L.A.) c la Federa zione Ciclistica Nazionale (N.C.A.). Le < sei giorni » non hanno avuto fortuna e nelle corse americane si sono in genere affermaii j corri.'.ori europei.
♦ Napoli - La squadra della « Cimatti ». composta da Ezio Cocchi, che ne è il capo, ’ e degli indipendenti Bossi, Giudici, Oli vieri. Barozzi. Cremonese e Pasque! li, quest'anno ha preferito la incantevole co stiera amalfitana a quella ligure or la sua preparazione primaverile in vista della < classici'»* i i.a (l'apertura» La •(allatti», acco npagna'.a dal tito lar.-, il notisti.1.0 corridore Mario Cimatti, dal direttore '•poriivo Ligabò dal 11.as saggiai ore Ferrò,
© Milano - La casa Fiorelli, clic già|pai t( cipò al (ìin> di Lombardia col campione del mondo Brick Scholte. ha ingaggialo nuovamente lo stesso Scholte. oltre che il lussemburghese Kirchen c gli spugnoli Buiz, Gclabcrt, Bodrigucz. Capo e Olmos per partecipare alla Milano-Sanremo.
# Milano Fausto ('.oppi e rintani squadra della Bianchi parteciperà qurst 'unno alla Parigi-Boubaix che si s olgerà nei giorni 17 e 18 aprile. • Parigi II francese Arturo Pasquier e stato classificaio il migliore allenatore per corse dietro motori. Il Pasquirr. che conta attualmente 66 anni, c che non ha ancora rinunciato alla sua attività, è alle natore da 16 anni. In busi* ad ima stati stica. il Pasquier. durante i 16 anni di atti vità avrebbe percorso un eh i Ionici raggio puri a due volte il giro del mondo.
O I’kanc.(»i-(»hti-: Il quartetto del Circolo Natatorio M.T.V. di Bramiselivveig ha sta bilito un nuovo primato tedesco della staf fetta 1x100 stile lib., con 1’58”."). 11 nuovo record è stalo stabilito da kiì Lchmann, Koehne, Koeningcr e Klingo già detentori del ve.chio primato, 'inulto. da loro I stabilito nel 19 17 con 5’0”6. O Sydnev II quarantaquattrenne ispet tore balneare, Bill Willis. ha iniziato il suo allenamento per la traversata della Manica che intende tentare nel prossimo agosto. Il suo tentativo verrà finanziato da una ditta privala. Willis niiota giornalmente cimine miglia e. compie un allenamento su strada ed in palestra. Egli pesa attualmen te 105 chilogrammi, ma ritiene di scendere sino a 93 |)er la fine di luglio.
O I.oNiniA - E stati inviali a tulle le Federazioni di pugilato copia delle deci sioni prese dalla Federazione dilel tantistica inglese nei confronti di quegli arbitri e giudici che si resero responsabili di errali verdetti durante il torneo olimpico di Wembley. Secondo la relazione ufficiale in alme no dodici casi l’atleta che si era affermalo sul ring è stalo privato d Ila vìttorui dalla giuria. Non c’è mah?...
0 I’kieste L’incontro Milri-Tiirpin. per la semifinale del titolo europeo dei medi, è sialo (Icliiìilivainenlc fissalo per il 19 marzo a Trieste.
O Chicago - Il peso medio estone Anton Baadik ha Jpillnto ai punti a ' hieago. sulla distanza dei dieci rounds, Eddie O’Nell. Alla terza ripresa, ed ancora alla settima ed all’ottava, l’estone ha scaraventai <> al tappeto il negro di Detroit. Tuttavia, Baa dik è apparso lento e impreciso, e sono "tali i knockdovvns a fargli attribuire il successo in (pianto cinque riprese erano siale di chiaro appannaggio di O’Neil.
• Pnii.ADELPHi v - Ezzard Charles ha vinto dopo aspra lotta un incontro .lohnny Ihiyncs ponendolo fuori combatti mento all’ottava ripresa. Charles pesava kg. 81.193. I faynes 97,079.
• Lun . ihia 11 procuratore sportivo di Lee Savold ha dichiaralo che questi farà ritorno a Londra nella prossima estate, per combattere contro il vincitore deH’incontro Woodcock-Mills.
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• Barcellona Sono in corso tratta tive per la conclusione dell'iiiconlro v levote per il campionato d’Europa dei pesi gallo tra Fcrrncin e il campione spagnolo spag della categoria. Luis Bomero. Se, come si ritiene, l’accordo verrà raggiunto l’incon tro dovrebbe aver luogo a Barcellona.
• Monagiian La squadra dei dilettanti italiani ha battuto per 3 vittorie a 1 una rappresentativa irlandese.
Di. ni.ino - 1 giornali di Dublino hanno commenta.o la brilli.nìe villoria riportata
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r ! Equivalenze di siile e di valori, per ora. Ma, l'urtare un ostacelo già significa perdita di centimetri preziosi... dai pugili azzurri sulla rappresentativa irlandese, ponendo in rilievo la differenza di classe tra gli azzurri ed i locali. • Il prestili io della boxe irlandese os ha subito sei va il giornale Irishhress un duro colpo. (ìli italiani sono aerameli le ecrellen I i Dello stesso avviso f- I’ I risii Times ■.
O New Yokk Per la prima volta nella storia del pugilato, il titolo mondiale dei pesi piuma è tornalo ad un rx-detentore : Willie Pop ha tolto a Sandy Saddler la co rona che il negro gli aveva strappala pochi mesi or sono. II ma teli è sta lo vinto ai punìi. 0 New Yokk I) peso leggeero milanese in otto Durante (’.olel t i ha battuto ai punti j riprese Larry Mujca. O N ew Yokk - Lee Savoie! è giunto a New York proveniente da 11’ 1 UghiIl erra in compagnia del procuratore Bill Day. « () Lee combatterà con Louis a giugno per il titolo mondiale — ha detto Day -- o non combatterà affatto . Savoie! si è infatti rifiutalo di incrociare i guantoni con Ezzar Charles per una eliminatoria prima dell’in contro con Louis. Il campione del mondo, dal canto suo, sostiene l’opportunità del l’eliminatoria che dovrebbe designare chi dei due contendenti sia il più degno di aspirare al massimo titolo.
O M adii li). — Luis Domerò, campione spagnolo dei pesi gallo, ha battuto per fuori conbattimento alla terza ripresa, il fran cese Louis Orsini. Romero pesava kg. 54,500 ed Orsini kg. 59,1)00. O Parigi. — li campione del mondo dei pesi medi. Marce! Cerdan, ha annunzialo che si recherà prossimamente a Roma per girare un film sportivo per conto di una casa cinematografica italiana. Approfitterà della circostanza per prodursi in una serie di esi bizioni nelle principali città italiane.
t Caino. •— Ai campionati mondiali, di scherma, che si svolgeranno dal 10 al 2 1 del prossimo mese di aprile al Cairo, si sono gin iscritte le seguenti Nazioni : Spagna. Italia, Ungheria, Svizzera, Lussemburgo.
0 Losanna. La squadra dei dilettanti degli Stali Uniti ha battuto nel corso di un incontro di hockey su ghiaccio, la compagi ne del Montchoisi 11. (’.. di Losanna. (Ili americani, in viaggio per prendere parte ai campionati del mondo che si svolge no in Svezia, hanno battuto gli sviizzvri per 5-2. Noi tre tempi, i punteggi sono stati 1-1, 3-1.
O Helsinki. La '• Nazionale ■ svizzera di hockey ha travolto la rappresentativa finlandese per sedici reti a una. Risultati r», 5-0, 6-1 parziali 5-0, 6-1. La parti la si è dispu tata a Helsinki alla presenza di seimila so stenitori, che hanno acclamato le perfette azioni lineari dei rosso-crociati, concluse con folgoranti, imparabili tiri. Solo all’ini zio del terzo periodo i finnici sono riusciti ad effettuare qualche incursione oltre la linea blu elvetica, mettendo a segno il di sco dell’onore. 0 New Yokk. — 1 produttori norvegesi di sci stanno riconquistando i mercati dell’anteguerra. (pii giunto un ruppi esentante dei produttori norvegesi di at trezzi per sport invernali. Charles Sorlie, che dovrebbe tentare di piazzare sul mer cato americano parte della produzione norvegese di sci. (ili Stati Uniti ne consu mano annualmente circa 300 mila paia. Prima della guerra, la Norvegia fabbri cava circa 200 mila paia dì sci all’anno ed ora è giunta al settantacinque percento della sua produzione normale.
• Ginevra. — I due campioni cecoslo vacchi di hockey sul ghiaccio che si sono rifiutali di far ritorno in patria, dr. Miroslav Slama e O Idrici) Zabroadski, si sono iscritti aH’Ilochey Club di Montchoisi, di Losanna per i cui colori giocheranno. Anche la nota campionessa cecoslovacca Alessandra Nekvapilova che ha parteci pato alle recenti gare di Grindclwald c Marron, ha dichiarato che non intende più rientrare in patria. La Nekvapilova, affer mando che la vita nel suo paese è divenuta impossibile, intende stabilirsi definitiva mente nel Belgio dove ha trovato un’occu pazione. Identica decisione ha preso anche il noto corridore e ora maestro di sci Anto nio Sponar.
G I’i.ims. Gli studenti italiani del S. A . I. hanno otlenutojmia clamorosa[vit torio nel campo internazionale universitario con il primo posto nella gara a staffetta su cin que frazioni. Ecco la classifica : 1. Italia ( Paltronicri. Frutterò. Redaelli, Garnero, Mismelti) in 2.32’58”; 2. Norvegia in 2.10’12” ; 3. Austria 2.42’21";; 4. -I. Svizzera 2.59’29” ; 5. Svizzera B in 2.50 2.5(1 ’29”. 0 Cortina. — Il primo incontro sciistico, Italia-Svizzera c terminato con il seguente bilancio finale : per hi squadra italiana tre vittorie e cioè ; discesa libera, con un distacco di 34 ”4, fondo con un distacco di 1’01”, slalom con 19’T ; per la squadra ospite la vittoria nel saltocon 3,2 punti di vantaggio.
• Vienna. — Si sono svolte ad iniziativa del Ministero delle Finanze austriaco, nel Voralberg, gare internazionali di sci. cui hanno partecipalo rappresentanti delle Guar die di Finanza dell’Austria, della Svizzera, e della Francia. Le pattuglie italiane hanno avuto modo di affermarsi brillantemente. Infatti nella gara di fondo sui 10 km. la pattuglia della Guardia di.IHnanzit italiana formata da Moscio Guido, Moscio Giacomo e Mosele Bruno, si è clas sificata prima : nella gara di pattuglia ha vinto quella italiana formata da Mosele Giacomo e Moscio Guido ; nella combinata! di discesa e slalom ha vinto Brigadoi. Infine nella gara di salto Nicolaucich si è classifi caio secondo. Nella gara di pattuglie e in quella di fondo gli elementi della Scuola Alpina della Guar dia di Finanza sono arrivati compattissimi, classificandosi ai primi tre posti nelle pat tuglie e ai primi otto in quella di fondo. (fc Stoccolma. — La Cecoslovacchia si è aggiudicato il titolo mondiale di hockey su ghiaccio, sconfiggendo la Svezia per 3 a 0.
• OSLO. — La Federazione Internazionale dello Sci, por la prima volta, ha diramato uno specchio delle « forze » sciistiche del mondo. Si tratta di dati un po’ arrotondati e non completi perché si riferiscono a sole sedici nazioni. Èssi si commentano da sé : i due terzi, (c questi non sono dati « cartacei ») ap partengono aile tre nazioni Scandinave. 1\ opportuno chiarire che non si tratta di dati omogeei ; i 6000 dell’Italia dovrebbero es sere quelli delle società sciistiche che si oc cupano di agonistica (gli sciatori italiani sono decine e decine di migliaia). Ecco comunque le cifre :
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Argentina 1550: 1(M» : Fhilgarui 1559 : Botixia Bolivia ::<HIO ; GaiMfJj : < .ilr L7’H> ; Ijid.m: . !.ifnlia:Ì6G *>h’L1 | |£sorirtà': Trancia .,2Gon ; ■ ‘of.indà xo<« ; blanda limo ; Ilaliji G()(i() ; Lirchtensli inx35(> ; Noncgia. ’ fi 1.759 (15G9 zi I 2X 1. soviet.n ; TìùT’st ma, .»»><> ; Svi S '(2ffi2 società) ; Svizzera inolio (G25 irla) :
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j Allora e deciso : per quesi’anno, Giro ! d’Italia per modo di dire. In elletti. si
Si lai l'niti 5(».ooo.
Il Segretario generale • Ni.w YoitK. delTONT.. ha proceduto all'estrazione depiainenti per il primo turno eligli accopp... ; y 1 Davis ' del ’ ’ 191<J. minatorio della Coppa Europa sono stati Per la Zona Eun
estratti : Gran Bretagna contri» Portogallo, Tran cia contro Lussemburgo. Israele contro Danimarca, Egitto contro Argentina, Ce coslovacchia contro Monaco. Irlanda contro Cile. Italia contro 'Turchia, olanda contro Sud Africa. I seguenti paesi, favoriti dalla sorte, entreranno automaticamente nel secondo turno eliminatorio, e si incontreranno come segue: Ungheria contro Belgio, Grecia contro Svizzera. Austria contro .Iugoslavia, Svezia contro Norvegia.
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• I ;hhì ....... ... di tennis l'anno \rdo 11 limnlo n'-' dop • io dvl’a coppia italiana, (aicvl i-l) I I- Ho r|,. erano opposti ai trancisi I ’ ’ •• ''"’HIì-TIk,,,,.^ La parlila è siala pari icolnrinenle ^•vanita. ma gb italiani hanno Imito col ri pori arò airi bella vittoria per G-l, 5-7. G-3, G-3
Per la Zona americana : Australia contro Canada, Cuba contro Messico.
> Mklboi USE. -- .Jack Bromwich ha reso noto alla Tede razione australiana di essere pronto a partecipare alla ('.oppa Davis. Ili conseguenza, la squadra austra liana comprenderà Bromwich, I-Tank Sedgman c Bill Sidwcil. jl.a compagine par tirà da Sydney il 2 maggio c prenderà parte al torneo di \Viinblcdon.
tratterà di una Traversala : che. Ira pa reli lesi, ri sembra ispirala alTvpopea gori lla Idina. La carovana, con tulio il suo contorno vario, numeroso e rumoroso, s’imbarcherà compalla non proprio a Oliarlo, ma a Ge nova ed è forse per questo che. invece di sbarrare a Marsala, prenderà terra a Pa lermo, donde inizierà la sua marcia trion fale. l-’elicissima la Sicilia, felice la ('.alabrio, già immusonite e votale ad acri pro teste la Lucania c le Puglie escluse dalt’ilinerario, pronte tutte Ir altre regioni a cele brare la feste dello sport del pedalo. Gari baldinamente, si capisce. Tosi, a Teano sarà stabilii;) una neutra lizzazione per Telivi t nazione di uno storico incontro nel corso del (piale Impiota con segnerà a P»o .oni l’Italia ciclistica riuni ficata e pacificata ;. a Bezz.ecca. Parlali e Loppi riceveranno l’ordine di deporre le armi della risalita per partecipare, conio un sol uomo, al Tour de l'ruiiec e ciascuno dei due condenserà in un telegramma il suo storico: •> Obbedisco •; c poi, lilialmente, tulli di corsa sulla strada di casa, dopo aver dato una capatina a Nizza, a scopo di dove roso omaggio alla patria dvll’Eroe dei Due Mondi. Traversala ciclistica d’Italia alla gari baldina. ma con un garibaldinismo un po’ attenuato, (ili eroi della Traversata, infoi l i, non indosseranno la fatidica camicia rossa, ma soltanto una meno fatidica maglia rosa
O LOXDllA. Ecco il calendario delle corse principali ippiche inglesi che s; svol geranno nel 1919: 27 aprile a Ncwinarket. le 2000 ghinee : 29 aprile a Newniarket le !<>(>(> ghinee : 2 giugno l'.psom Oaks »; 1 giugno Epson) Derby inglese : 10 settem bri- Doncasler SI. Leger. lai stagione com menderà 3X3 giornate ni gare con un totale (H229S corse. '
O ABGA DIA (California). Il fantino mi lionario >- Johnny Longden, ha battuto il record americano da lui stesso (telenulo, con seguendo sulla pista ni Santa Anita, in scila a ; Conni Vi-‘lor , il 317° successo dell'anno 19IX. Nel corso della magnifica carriera, il fantino, (li origine inglese, ha portalo vitto riosi al traguardo 323X cavalli. Ila quasi quarauTanni. ma conta di correre ancora per parecchio tempo. © DOMA. - Il Consiglio dell l ’X IBE ha approvato il Calendario 19 19 e lo stanzia* monto nei premi per le varie riunioni dell’annata. Al ramo galoppo sono siate assegnate 3j.| . giornale con un totale di premi di L. 510.(>01).0 al trotto 527 giornale con un totale di premi di J.. G 13.000.000. E siala anche autorizzata '-ceozioiialmmte, una riunione di corse miste ; trotto e galoppo a 'Torino, ed otto giornale con premi pei L. 5.G00.(>(>(). in totale, nel 19 19, si clivi ! ueranno 912 giornale di corse per un ammontare com plessivo di premi di oltre L f. 100.000.000.
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