Stadium n. 2/1953

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ASSEGNA NO vili

MENSILE

FEBBRAIO 1953

ILLUSTRATA

Spedizione in abb. postale

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TUTTI

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SPORT


Il pacco “ASTRO SPORT,, non deve mancare in nessuna biblioteca sportiva e nella anta Il pacco "Astro Sport,, contiene 9

10 biografie degli “astri,, più celebri dello sport italiano. I volumetti sono curati dal l’editoriale della Gazzetta dello Sport

e li

presenta in elegante veste tipografica, con molte fotografie e un’ottima narrativa. Copia della pregevole pubblicazione “TUT-

TO SUL CALCIO,, la novità del giorno che l’editrice Apis ha preparato per gli atleti

!

del Centro Sportivo Italiano. Il volume con-

i

sta

di 140 pagine con 75

illustrazioni

a

due colori: alla stesura hanno collaborato

uomini

di

grido del calcio internazionale

come Dattilo e Nerville.

Per ricevere il pacco ASTRO SPORT 1) compilare l'unito modulo di c. c. postale n. 1/10266; 2) recarsi

porto di

all’ufficio Postale più vicino e versare l’im-

L. 500.

(comprensivo

delle spese postali)

3) Spedire al C.S.I.: Via Conciliazione, 1 - Roma la causale del versamento effettuato.

I


Rassegna mensile illustrata di tutti gli sport

Anno Vili - N. 2 - Roma - Febbraio 1953 - Direzione e Amministrazione Roma, Via Conciliazione 1 - Tel. 50.113 - 555.561

LUIGI GEDDA

dirottare

S O M M A R I O PAG.

PAG.

Comprendere lo sport .

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DON GINO BORGOGNO Questo fenomeno sportivo e noi

RENZO GIORGETTI Campi di pallacanestro e . 33 pallavolo

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MARIO BOLLETTA Fervore per le « Campestri » nel Centro Sportivo Italiano

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Due campionati nazionali del CSI - Tennis da tavolo e corsa campestre

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G. B. FABJAN I fondisti italiani riacquistano il primato CentroEuropeo

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RENATO TAMMARO Per la nazionale atletica del futuro a Chiavari e a Roma giovani promettenti 10 Nuovi orizzonti per la ginnastica agonistica . . .

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DECIO LUCARINI Nel mondo dei guantoni .

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La Tre giorni del CSI a Ponte di Legno . . . .

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GIGI Ohi! de la Val Camonica!

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I classificati delle quatdordici gare

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ANTONIO CARLI Dieci sciatori italiani al campeggio di Lenk 29 ENZO SASSO Vivono di ricordi i campioni del passato . . . 31

Annuale

Notiziario In copertina: Il CSI ha ideato e realizzato ormai da qualche anno i «Campanili Alpini», grande leva sciistica riservata ai piccoli sciatori delle valli, aspiranti della G. I. A. C. E’ una manifestazione che interessa però grandi e piccoli e che appassiona le famiglie. 1 grandi campioni vedono nei « Campanili Alpini » la possibilità di affermarsi dei loro figli e li seguono in gara. Nella foto Gino Soldà, indimenticata gloria dello sci italiano ascolta felice a Pontedilegno il suo minuscolo Manlio, vincitore delle due prove di slalom, speciale e gigante. Accanto al giovanissimo campione il valtellinese Luigi Scaramellini secondo classificato. In due sommano poco più di venti anni.

ABBONAMENTI

1100 - Semestrale L. 600 60 0 •- Benemerito L. 5.000 • Un numero L. 100

Distribuzione S. E. M. C. I. - Via Conciliazione. 1 - Roma Pubbllcilò S.A.E.P. (Sortone Periodai Sportivi) - Roma. Via Nazionale 172 • Tel. 684.200-67.133


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L’INCHIESTA DI STADIUM

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COMPRENDERE LO SPORT,,

Alla direzione dì Stadium cominciano a pervenire dalle personalità del mondo politico sportivo e della scuola oltreché dalle maggiori firme del giornalismo, le risposte alla grande inchiesta: ” Comprendere lo sport”. Inizieremo dal prossimo numero la pubblicazione delle adesioni molte delle quali sono autentici studi sull’importante argomento che tanto appassiona e giova alla gioventù, dando la precedenza al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio On. Giulio Andreotti e al Presidente del CONI aw. Giulio Onesti. La discussione è comunque libera a tutti e Stadium sarà grato a quanti vorranno collaborare all’iniziativa, certo di recare beneficio allo sport italiano ed alla sua funzione educativa.


Onesto fenomeno sportivo e noi Lo sport è un fenomeno sociale tipico di questo secolo, fenomeno che va sviluppandosi, in modo tumultuoso e che deve aver necessariamente un significato, una ragione, che spieghi una evoluzione spontanea così notevole. Possiamo fermarci sui suoi aspetti più importanti. Lo sport risponde ad una tendenza naturale individuale. Saremmo tentati qualche volta di relegare lo sport esclusivamente o quasi nella categoria dei "divertimenti”. Saremmo dei superficiali. Lo sport risponde ad una esigenza naturale e si inserisce nello sviluppo della personalità. Nello studio della età evolutiva il gioco si presenta come una attività spontanea, frutto quindi di una tendenza naturale. La tendenza al gioco segue nelle sue varie fasi le fasi della evoluzione della incipiente personalità; da un orientamento individualista, con caratteri di istintività, con finalità prevalentemente fisiologiche, si apre progressivamente verso la socialità, l’autoregolazione e la subordinazione ad un fine da raggiungere. Si passa così al gioco regolato, ed infine allo sport: espressione aneli’esso di questa esigenza naturale, ma in una età più matura fisicamente e psicologicamente. Lo sport include un insieme di valori, fisici e spirituali, proprii di una età sufficientemente sviluppata, ed è esso stesso orientato a portare a compimento questa maturazione.

Lo sport si presenta quindi all’individuo come uno dei più immediati campi di esercizio e sviluppo delle proprie facoltà non soltanto fisiche ma anche culturali e spirituali, sotto lo stimolo dell’interesse sportivo: come uno dei più immediati campi di evasione, di liberazione spirituale dalle strettezze di una vita ordinaria troppo impegnativa, monotona, seria; coinè un campo di affermazione della propria personalità, campo di compensazione di inferiorità varie subite in altri tempi della vita, come deviazione di accumulo di energie istintive;

come difesa biologica dell’individuo di fronte alle intensità ed alle limitazioni della vita moderna;

come un terreno propizio per lo sviluppo della

socialità, date le necessarie esigenze sportive di relozioni sociali di collaborazione, agonismo...

In sintesi come un campo di sviluppo della propria personalità, che trova nello sport un materiale di costruzione vastissimo: affermazione di sè, distinzione dagli altri, virtù sociali, autodisciplina, sopportazione, senso del limite, e della misura, valore dell’agonismo e suoi limiti, lealtà e generosità... Materiale di costruzione greggio, che deve evidentemente essere lavorato dalla libera volontà dell’individuo guidato dalla ragione, fi in definìtiva dalla legge morale.

Le

ragioni sociali del

fenomeno

sportivo. Ma se si può dire che lo sport è veramente un ”fenomeno sociale”, tipico di questo secolo, esso deve rispondere anche ad esigenze sociali, e non solo individuali. Esigenze sociali che balzano evidenti appena si considerino le condizioni in cui si sviluppa la vita familiare, professionale sociale odierna. Sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista psichico si può facilmente comprendere come lo sport si presenti come una occasione di attività fisica e psichica necessaria al proprio equilibrio fisico e psichico.

La costrizione di ambienti di vita familiare e professionale, la monotonia e la ristrettezza del lavoro professionale industriale o artigiano, la mancanza di moto, la unilaterale applicazione a certi tipi di lavoro manuale e intellettuale, creano il bisogno di evasioni spirituali, di relazioni sociali più serene e gioiose, di sviluppo mentale e culturale più vario, di deviazioni di energie, di compensazioni nella vita all’aperto, di sviluppo della propria personalità compressa e meccanizzata. Le stesse esigenze insomma già prima rilevate, portate su un piano sociale,- caratterizzate e approfondite da tutto quel complesso di valori in parte positivi e in parte negativi che gravitano attorno allo sport, nei suoi aspetti agonistici e spettacolari, ancora più sollecitati dalla spinta creata dai mezzi di diffusione: stampa, cine, radio.

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Possiamo ben concludere dunque: queste stesse ragioni dello sviluppo del fenomeno sportivo, diventano le ragioni del nostro interessamento per lo sport: lo sport deve entrare nei nostri schemi di pastorale e di attività apostolica fra i giovani almeno per questi due titoli: 1) per assecondare e guidare un sano sviluppo fisico e spirituale dei nostri giovani, rispondendo lo sport ad una esigenza vitale;

2) per utilizzare a fini apostolici un centro di interesse di vastità sociale tale da costituire un punto di incontro, e quindi di colloquio con vastissime masse di uomini (giovani e adulti) che non potremmo forse raggiungere così efficacemente con altri mezzi di avvicinamento e di penetrazione.

Il Centro Sportivo Italiano. Premesse le necessarie considerazioni di carattere morale e pedagogico non è più ormai difficile comprendere le ragioni cTessere e le finalità dello sport ”cattolico”, in concreto dell'organizzazione sportiva creata dai cattolici italiani con fine sensibilità ai bisogni del tempo e richiamandosi alla tradizione della F.A.S.C.I. che svolse questo apostolato per ventanni, dal 1907 fino al suo scioglimento da parte del Fascismo.

• Il Centro Sportivo Italiano è venuto alla luce, dopo una laboriosa preparazione, nel 1944 ed in pochi anni si è diffuso efficacemente iti tutta l’italia. Nato da una concezione cristiana dello sport, con la missione di difenderla e diffonderla, purificando rambiente sportivo da tutti gli agenti corruttori che vi si sono infiltrati, si è prefisso con decisione e con realizzazione graduale tre mète: 1) servire lo sport che si è sempre praticato e si pratica nelle Associazioni cattoliche, portandogli quella ossigenazione di pensiero, di organizzazione, di attività e di preparazione di dirigenti, che sono necessarie per realizzare tutto il contenuto educativo dello sport verso i nostri giovani, e per porre il nostro sport su un piano di dignità e quindi di parità con lo sport ufficiale;

2) utilizzare — rispettandone la natura e le finalità e le caratteristiche —, lo sport per operare un incontro del Cristianesimo con le masse giovanili, così sensibili all’interesse ed alla pratica sportiva, con una organizzazione sportiva che facesse vivere le masse sportive in un ambiente sportivo permeato di spirito cristiano, campo di lavoro agli sportivi ” militanti” cattolici; 3) fermentare cristianamente tutto il mondo sportivo nazionale, con una efficace opera di presenza dello sport cattolico, con una continua opera di avvicinamento, con una lenta diffusione della concezione cristiana dello sport, con una immissione di elementi sportivi preparati nelle nostre file, per contribuire a dare allo sport ” una forma più rispondente alla dignità della persona urna-

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na e ai precetti divini. ”, secondo le preziose direttive del Papa. A nove anni dalla sua nascita possiamo dire che il bilancio del C.S.I. è sostanzialmente positivo. Un inquadramento organizzativo solido, dal Centro Nazionale, con la Presidenza Centrale e le Commissioni Tecniche nazionali, ai Centri Regionali (più precisamente Ispettorati Regionali) ai Comitati Provinciali e Zonali {collegamento su un piano provinciale degli Uffici Diocesani sportivi) fino alle più di 2.000 Unioni Sportive e Gruppi Sportivi, raggruppanti più di 50.000 atleti. L’imponenza delle realizzazioni del C.S.I. potrebbe venir sottolineata ricordando la cifra eloquente delle manifestazioni locali, provinciali, regionali fino ai Campionati nazionali ; la presenza efficace a manifestazioni e organismi dello sport ufficiale; l'opera di penetrazione dei principi cristiani nello sport nazionale, /’avvicinamento multiforme degli sportivi e dei dirigenti.

Missione, compiri e !r<3s©®nsabilità nostre. Nel nostro mondo senz'anima, secondo la definizione del Papa, anche lo sport è diventato o minaccia di diventare senz’anima. Scopo del C.S.I. è ridare quest’anima al mondo sportivo che consciamente o inconsciamente la invoca. Soprattutto dargli un’anima cristiana.

Il C.S.I. sarà quello che i suoi dirigenti lo faranno essere. Perché prima di tutto dovrà essere esso stesso pervaso di questa spiritualità cristiana, se non vuol essere un deprecabile doppione delle organizzazioni sportive già in atto, e poi questa spiritualità deve essere di tale potenziale da poter irradiare all’interno ed all’esterno nel mondo sportivo intero. Quest'opera non può essere assolutamente compiuta senza la collaborazione efficace, fondamentale del Sacerdote, dell’Assistente. .1 questo punto ci richiamiamo alla gloriosa e benemerita tradizione di Sacerdoti assistenti di società (di tutti gli sport) che hanno creato con la loro passione e la loro volontà un vasto numero di squadre. Questa è la ragione fondamentale per cui ogni organo del C.S.I. dal Centro Nazionale, alle Unioni Sportive deve avere presente ed operante un Assistente Ecclesiastico. E questo per Statuto. La nostra opera di Sacerdoti nello sport, si può sintetizzare in tre punti: — opera di Maestri — opera di Pastori

— opera di Educatori - Apostoli dei giovani.

Opera di maestri. Non occorre ripetere, ma è necessario sottolinearlo. Io auspico che si giunga ad un approfondimento del problema sportivo per investirlo da


tutte le parti dei raggi provenienti dalle grandi verità cristiane sopra ricordate, e penso che il C.S.I. giungerà a dare ai suoi Assistenti una guida ricca di pensiero, di studi, di direttive, di applicazioni. Intanto ogni sacerdote che ha. responsabilità d’anime, deve approfondire anche questo settore, questo fenomeno sportivo che interessa milioni di anime, per giungere ad una concezione seria capace di affascinare e di avvicinare al Cristianesimo quanti sentono e vivono il problema sportivo. T> oppo frequentemente si sentono da parte di Sacerdoti giudizi più che superficiali, concezioni unilaterali, predicazioni incapaci di far presa, insensibilità a valori reali: impreparazione che ci preclude la via ad un efficace avvicinamento. Al contrario la nostra penetrazione del fenomeno sportivo da un punto di vista cristiano dovrebbe essere talmente chiara ed equilibrala da consentirci di sviluppare una effettiva opera di insegnamento, di risanamento della opinione pubblica, di diffusione di idee e principi cristiani, di metterci in sintonia con gli ” sportivi ” per metterli poi in " sintonia " con i valori cristiani impliciti nello sport. Opera che sarebbe tanto più efficace se si giungesse a penetrare le fonti della opinione, pubblica sportiva: giornali, radio, cine, troppo spesso svisate da errate concezioni, unilatetali. sopravalutazi-oni, esasperazioni di tendenze agonistiche e materializzazione dello sport.

Opera di pastori. ” Rendete in primo luogo a Dio l'onore, che gli è dovuto, e soprattutto santificate il giorno festivo, "poiché lo sport non esime dagli obblighi religiosi". Ecco il monito del S. Padre agli sportivi. Espressione del più elementare caso di contatto fra sport e doveri religiosi: problema attuale di pastorale. parrocchiale. D'altra parte il Papa afferma anche che la Chiesa comprende benissimo il bisogno di uscire la domenica; non proibisce lo sport domenicale e anzi lo considera con benevolenza... e prepara volentieri a tempo, e luogo, la auspicata opportunità per il servizio divino ” (Pio XII - Congresso Stampa Sport, int.). Punto evidentemente da studiare, per non ostinarsi o rassegnarsi alle ” chiese vuote ” nei pomeriggi festivi, o almeno a certe ore dei pomeriggi festivi. Ma il problema pastorale va molto più in là: ed il pastore zelante non trascura nessuna delle possibilità di avvicinamento di singoli o di gruppi di uomini, e se lo sport mediante una oculata e prudente opera di interessamento, può costituire una possibilità di avvicinamento, di colloquio, di influenza, sia il benvenuto e sfruttiamolo sapientemente. Più direttamente ancora sarebbero da considerare e da studiare quelle iniziative già attuate in diverse parti, che rispondono a quelle esigenze di adattamento che rendono più efficace la nostra pa-

starale: ad es. funzioni per sportivi. Tre sere predicate; e la già larga di risultati Pasqua dello sportivo. Strumenti nuovi della nostra pastorale che non devono essere guardati con diffidenza, ma sapientemente preparati ed attuati, perché rientrano nella- nostra responsabilità di Pastori che si rivolge a tutti i singoli ed i gruppi.

Opera di educatori - Apostoli dei giovani. Entriamo qui nel campo specifico della Gioventù italiana di Azione Cattolica e del C.S.I., quando lo sport non solo entra in contatto saltuariamente con il Sacerdote, ma è anche organizzativamente vincolato a certe premesse di impostazione ed a certe direttive di marcia. Qui soprattutto l'opera del Sacerdote, dell'Assistente trova un campo aperto al proprio lavoro educativo-apostolico. Riassumiamo la vasta materia in alcuni punti basilari : a) E' opportuno che le nostre associazioni facciano dello sport? Io non esito ad affermare: sì. Atteggiamento sostanzialmente positivo di fronte allo sport, allo sport giovanile soprattutto: risponde ad una esigenza naturale del ragazzo e del giovane. E se non la trova soddisfatta nel nostro ambiente si rivolge altrove. Poco male, dirà qualcuno. Ma l'esperienza dice che il ragazzo ed il giovane è unitario, vuole un unico centro di interesse, e che allontanarsi dall'Associazione per motivi sportivi, significa anche nella quasi totalità dei casi allentare gradualmente i vincoli organizzativi ed educativi, per assorbire l’influsso dell'ambiente sportivo praticato. Lo sport può offrire alle nostre Associazioni quell'ossigeno di vita e di attivismo giovanile che troppe volte vi manca, e può dare, o meglio, contribuire a dare alle nostre Associazioni-, il ruolo positivo di Centri di vita giovanile per la Parrocchia, per la zona, per il paese;

b) Ma una volta detto di si allo sport, rimane ancora tutto da fare: è troppo diffusa la ingenuità di credere che basti aver organizzato una squadra, aver tesserato un certo numero di giovani, e aver esaurito in questo la propria responsabilità. Non possono mancare allora le delusioni. Lo sport non offre che un campo aperto aWopera sacerdotale, che consiste ancora tutta nel rapporto educativo del sacerdote con i giovani, che si è riusciti ad aver vicini per mezzo dello sport. Competerà ai dirigenti l'opera organizzativa e tecnica; ma il Sacerdote, l’Assistente deve sentir pesare su di sé la responsabilità educativa, E responsabilità educativa vuol dire aiutare il giovane a risolvere positivamente il conflitto o i conflitti interni, psicologici-morali e religiosi che possono nascere nello esercizio dello sport. Vuol dire aiutare il giovane ‘ a sfruttare tutte le possibilità che l’agone sportivo

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gli offre per una autentica ascesi di virtù umane e cristiane; vuol dire dischiudere al giovane tutte le prospettive di valorizzazione del contenuto umano e cristiano dello sport, fino ad aiutarlo a trasporre su un piano di spiritualità, di ascesi quelragonismo così sentito sul piano sportivo : insomma dai passi fondamentali della formazione del carattere, dagli elementi più elementari della conciliazione deir attività sportiva con la morale cristiana, fino alla spiritualizzazione dello sport, fino a farne un’opera meritoria ed apostolica. Ed allora l’L nione sportiva del C.S.I. deve essere un ambiente educativo integrale, soprattutto per merito e per 1’opera assidua e amorosa dell’Assistente. ci Su questa base e contando su queste premesse sarà allora possibile passare ad uno sport di conquista, ad una organizzazione sportiva che sia in grado cioè di assimilare altri giovani attratti dall’interesse sportivo e a mano a mano avvicinati alpinilusso educativo delPAssociazione e dell’Assistente. Allora lo sport potrà diventare un preziosissimo terreno di contatto con masse di giovani, a patto che questo contatto venga valorizzato in senso educativo dalla presenza e dall’opera dei ” militanti ” e dell’Assistente. Attorno alle nostre Associazioni potranno sorgere Unioni Sportive che oltre a svolgere un’azione educativa all’interno, sui propri tesserati, potranno anche svolgere un’azione positiva nell’ambiente sportivo locale. Prospettive promettenti di lavoro apostolico per i nostri giovani, la cui realizzazione sarà garantita però dalla fedeltà alla concezione integrale cristiana dello sport e da una affinata sensibilità educativa operante in continuità, di preghiera e di ascesi cristiana.

E? su questo terreno soprattutto che possiamo ora aprire la discussione fondata sull’esperienza viva che ogni Assistente ha fatto e può fare nel suo quotidiano campo di lavoro fra i giovani. Ed è questo il contributo di lavoro e di studio che il C.S.I. si attende dai suoi Assistenti, a cui domanda di continuare e di approfondire quell’opera di inestimabile valore che già sono venuti compiendo in questi anni passati. Terminiamo con un richiamo al nostro senso di responsabilità: il Centro sportivo sarà nella sua realtà educativa ed apostolica quello che i suoi Assistenti lo faranno essere. Ed ancora: il mondo sportivo domanda alla Chiesa ed ai suoi Sacerdoti quel supplemento d’anima di cui ha bisogno per non esaurirsi in uno sterile contenuto materialistico che ne abbasserebbe il valore e la dignità. Non deludiamo questa duplice attesa.

Don Gino Borgogno (Salesiano)

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IL CONCORSO LETTERARIO

DEL C.O.N.I. 1952-1953 La Giunta Esecutiva del C.O.N.I. allo scopo di dare sempre maggiore incremento e sviluppo agli studi specializzati in materia di sport, ha deliberato di bandire un nuovo Concorso Letterario per opere di carattere tecnicosportivo per il biennio 1952-53. Tale Concorso sarà pertanto retto dal seguente Regolamento :

Art . 1. — Il C.O.N.I. istituisce un Concorso fra gli autori di libri nuovi ed inediti a carattere tecnico-sportivo che siano stati pubblicati in Italia nel corso degli anni 1952-53.

Art . 2. — Possono partecipare al Concorso tutti i cittadini italiani, che presentino un’opera di carattere tecnico-sportivo che abbia una delle seguenti caratteristiche: a) tratti in mcdo particolare la tecnica esecutiva di uno o più sport o di una o più specialità della stessa disciplina sportiva; ò) illustri tecnicamente impianti sportivi e materiale di gara sportivo; c) studi l'attività sportiva sotto il profilo scientifico;

d) esamini i problemi dello sport sotto il profilo organizzativo, o propagandistico, o storico. Art . 3. — Gli autori partecipanti al Concorso dovranno presentare entro il 31 dicembre 1953 alla Segreteria del C.OJs.I. una domanda in carta libera, corredata dalle generalità del partecipante e da cinque esemplari dell'opera. Le domande dovranno pervenire alla stessa Segreteria (Foro Italico - Roma), a spese e rischio dei concorrenti.

Art . 1. 2. 3.

4. — I premi in palio sono i seguenti: premio: L. 300.000; premio: L. 200.000; premio: L. 100.000.

Art . 5. — I premi saranno assegnati da apposita Giuria e potranno essere anche diversamente suddivisi tra i vincitori, a giudizio insindacabile della stessa Giuria.

Art . 6 .— La Giuria verrà nominata dalla Presidenza del C.OJ4J., subito dopo la chiusura del termine di presentazione delle opere e concluderà i propri lavori entro il 31 marzo 1954, salvo proroghe. Art . 7. — Le opere premiate saranno autorizzate a fregiarsi della dicitura « Premio del C.O.N.I. 1952-1953 >.

Art . 8. — La presentazione delle domande implica per gli autori la più completa accettazione del presente Regolamento.


I fondisti italiani riacquistano il primato Centro-Europeo Il problema del discesismo nuovamente alla ribalta

Il primo punto da mettere subito in evidenza sulla recente Settimana internazionale di sci del Sestriere é quello concernente l’irreprensibilità dell’organizzazione. Sotto questo profilo l’Italia non poteva fare una migliore figura. Tutti son rimasti prima sorpresi e poi soddisfatti, c più di tutti gli stranieri, scandinavi in testa. Un tempo, quando si cercavano esempi di capacità organizzativa nel settore sci, si guardava all’estero. Nel ramo delle discese, faceva scuola la manifestazione del Lauherhorn di Wengen sotto la regia pignolissima dello svizzero mingherlino Gertsch, il quale badava a scrivere nei comunicati, fra l’altro, che i giudici di porta dovevano aver in dotazione esclusivamente matite Faber n. 2! Nel nord, il meccanismo delle gare di salto era sincronizzato in modo tale che i saltatori dovevano succedersi alla pedana con un determinato ritmo, ininterrotto durante ciascuna serie di prove. Ed il pubblico apprendeva immediatamente il punteggio pieno di ogni atleta. Cose che da noi sembravano la luna. Oggi non più. Bardonecchia e Sestriere, con il magnifico svolgimento della « settimana », hanno offerto una dimostrazione definitiva dell’esperienza acquisita dagli italiani in materia organizzativa. Senza parlare di superiorità, si può benissimo affermare che oramai non siamo secondi a nessuno. Fra i tanti elogi di commiato, espressi nei discorsi ufficiali di chiusura, sintomatico quello manifestato dalla stampa, a nome della quale ha parlato il collega francese Vitot. Persino i cronometristi hanno avuto una citazione esplicita, anche se qualcuno di essi, fraintendendo evidentemente il significato delle parole, ha creduto di rinvenirvi un appunto. E si sa quanto la stampa sia difficile da trattare! Ma al Sestriere, dopo ogni frazione della staffetta, non erano neppure passati cinque minuti che i giornalisti, in qualunque punto si trovassero, ricevevano il comunicato con l’ordine dei tempi impiegati dai singoli frazionisti e la posizione delle rispettive squadre dopo ogni frazione. Assente sfortunatamente la Finlandia, agli svedesi era stata attribuita la velleità di rivendicazione dello scacco subito ad Oslo per mano dei nor-

vegesi. Non sappiamo se davvero i primi si fossero fatti delle illusioni in proposito. Se per altro contavano effettivamente di battere i norvegesi al Sestriere, bisogna dire senza irriverenza che avevano peccato di un eccesso di fiducia. L’epopea di « Mora Nisse » non poteva più incutere alcun timore concreto; al magnifico Nils Karlsson, le cui gesta in passato avevano destato tanta ammirazione, l’appellativo di « re delle nevi » restava oramai come un titolo di valor simbolico, in ricordo di un grandioso passato. Ma anche per lui l’età ha inesorabilmente dettato il suo destino di asso al tramonto. Né Martin Lundstrom, il vincitore di St. Moritz, aveva energie sufficienti per contrastare vittoriosamente il passo ai migliori discendenti dei Wichinghi. Josefsson Enar, giunto ad Oslo tredicesimo nei 18 Km., non poteva certo, in così breve tempo, arrivare nelle condizioni di rivaleggiare direttamente per i primi posti e gli altri non hanno, almeno per ora, la stoffa di rivali temibili nei confronti dei maggiori esponenti dello sci nordico. La Norvegia invece si presentava sull’agone con il suo prestigio dei rinnovati allori olimpici e con la forza degli atleti che tali allori avevano procurato. Si trattava di elementi nuovi che non si erano consumati su traguardi remoti. Avevano raggiunta la pienezza dei loro mezzi nel segno di Olimpia 1952 e quindi, se mai la loro lena, nonché intatta, era fortificata. Il risultato è stato la migliore espressione di una netta superiorità norvegese. Questa squadra ha vinto e convinto nel salto, nella combinata nordica, nei 15 e 30 Km. e nella staffetta. L’eroe della settimana: Martin Stokken, fondista di notevoli mezzi, che al Sestriere si è trovato nella forma più felice. Egli ha oscurato persino il suo compatriotta e campione olimpionico Halgeir Brenden. Indubbiamente sulle ottime condizioni dello Stokken influisce il fatto che egli pratica con successo pure l’atletica leggera. Gareggiò infatti tanto ad Oslo quanto a Helsinki per le Olimpiadi, ciò che avviene molto di rado per la generalità degli atleti. Per gli svedesi Sestriere è stata una conferma della loro poco brillante situazione. In questo momento, nella triade scandinava, essi fanno la parte

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miti dal vincitore e lasciando dietro a sé lo stesso Brenden e alcuni svedesi. Se si tien conto del distacco tra lui e i propri compagni di squadra, verrebbe da concludere che egli sia presentemente il più forte di tutta la compagnia. Però si noti che dentro al successivo minuto si trovano ben sette concorrenti di cui De Florian, classificatosi undicesimo, é l’ultimo pur avendo anch’egli assaporato il gusto di superare il vecchio Mora Nisse.

Al campionati del C.S.I. a Pontcdllegno Elio Portile di Asiago si è rivelato grande speranza azzurra del fondo

del fanale di coda. Per i prossimi campionati mondiali che si disputeranno sui loro terreni, essi dovranno duramente lavorare, se vorranno ritornare in grado di competere allo stesso livello degli altri. Sigge Bergman, Presidente della Federazione svedese dello sci e noto tecnico delle specialità, forse al colmo dell’amarezza, si é lasciato sfuggire che in patria hanno almeno cinquanta sciatori che vanno più forte del nostro Ottavio Compagnoni. Non vogliamo discutere; comunque non si tratta per essi tanto di battere questa novella gloria del modesto fondismo italiano, quanto di rifarsi una aureola che per ora appare piuttosto offuscata. Con ben diversi accenti noi possiamo invece compiacerci delle prestazioni fornite dai giovani corridori italiani. L’indirizzo perseguito dagli esperti della FISI nel settore del fondo ha dato indubbiamente i suoi frutti. Le fatiche di tutti son state premiate, perché nessuno può negare che al momento attuale l’Italia si trovi all’avanguardia nel fondo centro-europeo. Pur ammettendo che alcune circostanze possono aver favorito il nostro successo, tuttavia, sarebbe di cattivo gusto contrastare il pregio dei risultati ottenuti. Ottavio Compagnoni ha dato una grande prova delle sue possibilità piazzandosi quarto nei 15 Km. a poco più di due mi-

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Dove però abbiamo registrato il collaudo più s ignificativo é nella staffetta. Una staffetta, quella italiana, veramente ben scelta, che ha fatto onore ai colori nazionali e al col. Fabre che l’ha coniposta. Soltanto 35 secondi hanno diviso la staffetta azzurra da quella svedese: un’inezia su 40 Km.! Il nostro primato sui centro europei — Francia inclusa — non poteva esser più vigorosamente affermato. Ma è stata anche una dimostrazione di larghezza di uomini e tutti giovani, dal momento che abbiamo partecipato con tre squadre, tutte tre riuscendo a piazzarsi davanti all’Austria e due dinanzi alla Svizzera. Poco mancò che pure la Francia fosse superata dalla seconda squadra azzurra. Soltanto sugli ultimi metri dell’ultima frazione, l’ottimo Mercier riuscì a prender a Prucker i dieci secondi con i quali i nostri diretti avversari si salvarono da una sconfitta più clamorosa. Nel fondo, dunque, le prospettive italiane vanno sempre più sostanziandosi. Sarà bene non appisolarsi. C’é ancora molto da fare affinché i nostri giovani fondisti possano impadronirsi di un abito agonistico tale da renderli pericolosi per i nordici. Soprattutto l’allenamento sulla resistenza e sul terreno impervio va approfondito. Occorre maggiore elasticità per diventare capaci di imitare i nordici nel loro caratteristico saltabeccare in salita: essi corrono, i nostri scivolano. Non va taciuta la bella figura di Prucker, il nostro miglior combinatista. Primo nel fondo fra gli specialisti e quarto nella classifica finale, pur avendo saltato con lunghezze che gli avrebbero consentito un piazzamento più favorevole se lo stile fosse stato degno di un punteggio proporzionato. E’ la solita lacuna dei saltatori italiani, come si è visto anche nella gara di salto speciale, dove brillò per compostezza e capacità l’ammirevole olimpionico Arnfinn Bergmann che a Bardonecchia ha mandato in visibilio il pubblico conquistandosi una indiscutibile vittoria. La gara di fondo femminile ha avuto una piccola storia a sé stante, dato lo scarso numero delle concorrenti. In lizza soltanto con le Jugoslave, le ragazze della FISI non potevano esser seriamente impegnate. Perciò Taffra, Mus e Romanin finirono per competere fra di loro, classificandosi nell’ordine, con una prevalenza sensibile della simpatica Ildegarda, che possiede oramai l’autorevolezza di un’autentica campionessa. Dove però le donne hanno avuto qualcosa da (lire, si è visto nel gruppo delle discese. Qui é nata


addirittura una stella: il suo nome è Marianne Seltsam. Proviene dalla patria della celebre Cristi Cranz della quale però non ha l’irruenza, né lo stile. Anzi il temperamento di Marianne, almeno in gara, sembra di un genere non concepibile in una tedesca. Ila più della razza latina condita con un pizzico di disinvoltura americana. Ad Oslo passò quasi in incognito: comparve appena al decimo posto dello slalom gigante. Al Sestriere invece ha vinto con staccata facilità tutte tre le prove: libera, slalom gigante c speciale. La smilza tedeschina é sui vent’anni e già il suo nome é diventato famoso; chissà quale risonanza avrà avuto di là dall’Oceano, dove vive una certa Andy Mead! La cosa più piacevole é che la nuova stella fa dello sport con evidente soddisfazione personale; così, perché le piace andare in sci. Niente drammi psicologici, angosciose vigilie, grinte debilitanti : lei, Marianne, va in gara come se andasse in gita, con la stessa gioiosa tranquillità. Scende con l’animo quieto, con l’allegria di chi vuol pregustare una veloce discesa in mezzo ai monti. Vince, e si diverte; e se perdesse molto probabilmente si divertirebbe ugualmente, perchè ha un faccino che non é pensabile immusonito, c nervi che non debbono affiorare mai ai confini della pelle. Dopo la Seltsam alle piazze di onore si sono succedute le campionesse degli altri paesi, tra cui il nostro. Non vi son state sorprese dietro Marianne, se non quella dovuta alla singolare sfortuna della Minuzzo e della Marciteli!. Forse erano un po’ sovraeccitate. Qualunque cosa fosse, esse non hanno potuto esprimere i loro mezzi agonistici in quest’occasione. Maria Grazia Marciteli! ha conosciuto ancora una volta la durezza della pista: questa volta è stato il viso a farne le spese. La Minuzzo forse se l’é presa con eccessivo orgasmo e ciò l’ha un po’ scombussolata. Le sue qualità però rimangono valide: il secondo posto nello slalom gigante ne é testimone. Oggi come oggi la Germania detiene la palma del discesismo femminile europeo; però l’Italia può ancora contenderle qualche posizione, anche se l’avvenire lascia prevedere non poche incognite. Nel discesismo maschile, l’Austria fiammeggia con le sue energie giovanili. Sembra proprio che in questo paese abbiano scoperto il segreto di disintegrare la forza di un vivaio inestinguibile. Ragazzini che ancora non potrebbero allontanarsi da casa senza il guiderdone paterno, già sanno imporsi all’attenzione del mondo sciistico con una classe da far invidia a campioni maturi, come quel Hillbrand Gerhard che per poco ha mancato la vittoria nello slalom speciale. Con tali risorse si può fare un lungo cammino sulla via dei trionfi sportivi. A parte i fattori naturali, è innegabile però che molto dipende da una concezione di allenamento e di preparazione dalla quale noi siamo tuttora distanti. Lo spirito di volontarietà e di spontaneità predispone ai miracoli del genere, se di miracolo si vuol parlare. La verità è che sacrifici ben maggiori s’impongono alla comprensione

?X>. Fondisti si nasce, come lo dimostrano questi tre qnattordiccnnt trentini della Val di Flemme (Damilo, Bosln e De Francesco) vincitori della «Staffetta» del Campanili Alpini, la grande rassegna sciistica per piccoli sciatori ideata dal C.S.I.

dei nostri giovani, se vogliono appagarsi di qualche cosa di ben superiore alla semplice ambizione di esser i primi in patria. E’ questo un tasto sul quale i responsabili della FISI debbono insistere con convinzione. Occorre rivedere tutta la situazione del nostro agonismo discesistico con una realtà più aderente alle esigenze dei tempi in cui viviamo. Se le gare si svolgono ora su piste preparate in modo che nulla hanno più da vedere con i normali terreni di montagna, per contro la rapidità dei riflessi e la percezione della linea di minor resistenza richiedono duri adattamenti. Le indicazioni della settimana internazionale per quanto riguarda la fase attuale del discesismo italiano sono state in gran parte negative. L’ormai veterano Carlo Cartner è stato il solo che sia riuscito a mettere ancora in evidenza i nostri colori. Colli, Burrini Bruno e David, non hanno proprio sfigurato, ma in coscienza non si può dire che il loro comportamento sia stato tale da ingenerare una sicura fiducia per gli avvenimenti futuri. In conclusione, almeno per adesso, è dai fondisti che lo sci italiano trae i suoi migliori auspici e ciò può valere se non altro come conferma della bontà di un sistema di avviamento. Giordano B. Fabjan

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PER lA MIE HA DEE fUIUBD

a Chiavali e a Rama traili pramtoli La tranquilla gestione dell’Albergo Negrino, a Chiavari, è stata certo sovvertita in queste ultime settimane da schiere vivaci di aitanti giovani, che si susseguono a ripetizione. Nel tepido clima della bella cittadina rivierasca, la FIDAL ha voluto radunare, in più turni, i giovani maggiormente messisi in luce nel corso dell’ultima stagione atletica. Mentre gli anni scorsi la Federazione si limitava a convocare, per lo più a Roma, i più promettenti specialisti di determinate gare (vi fu, ad esempio, un turno per soli giavellottisti nel 1950, e, a Salerno nel 1951, un’adunata di mezzofondisti), quest’anno il numero dei giovani invitati è assai maggiore, Vi figurano infatti praticanti di tutte le discipline atletiche. Lavoro in profondità, dunque, anche se non sempre questi raduni danno i frutti sperati. Il criterio seguito dalla FI DAL circa la scelta degli atleti è stato quanto mai elementare. Graduatorie stagionali alla mano, sono stati invitati, tra i migliori, i più giovani, anche se alcuni sono giovani in senso relativo, non in senso atletico. Solo che molti di questi ragazzi hanno un futuro atletico assai limitato, poco migliorabile essendo i risultati che ne hanno giustificato la convocazione. Un criterio più esatto sarebbe forse quello di basarsi — nella scelta degli atleti — non tanto sui risultati- raggiunti (alcuni magari una volta sola, in circostanze particolarmente favorevoli), ma sulle possibilità future, sul possibile avvenire di campione del giovane prescelto. Pertanto non dovrebbero essere, come per la maggior parte avviene, i Comitati Regionali ad indicare l’età, il peso e la statura dei giovani in predicato, ma gli stessi allenatori federali a fornire — durante le loro peregrinazioni sui vari campi atletici d’Italia — gli ele-

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menti tecnici su cui basarsi per la definitiva cernita degli atleti. Tuttavia giovani dalle considerevoli possibilità atletiche ve n’è ugualmente in discreto numero, tra i convocati. E siamo certi che diversi di essi rappresenteranno, in un lontano futuro, l’ossatura della squadra azzurra, quando gran parte degli attuali « senatori» avranno dato un definitivo addio all’agonismo. I corsi di impostazione tecnica si svolgono contemporaneamente a Chiavari ed a Roma. In turni più o meno numerosi vi convergono, specialità per specialità, i giovani convocati. Qualche turno dura appena 5 giorni, altri — la media — 7 od 8 giorni. Impegni di studio o di lavoro tengono assenti alcuni atleti, e non tra i peggiori. I primi ad essere convocati sono stati i velocisti, a Chiavari, e i mezzofondisti a Roma. Tra i primi, nettamente il più dotato ci sembra Ghiselli, il diociottenne novarese campione d’Italia del C.S.I. dei 200 metri. Ghiselli, accreditato di un buon 11” sui 100 e 22”5 sui 200 metri, ha una straordinaria facilità di azione, per cui lo vediamo certo meglio sui 200 metri che non nello sprint puro. Peccato che la statura sia limitata, perchè potenza — una potenza, come abbiamo detto, coordinata — Ghiselli ne ha a iosa. Ancora tra i velocisti il potente Albertelli di Alessandria, avviato a buone cose nei 400 metri, dove già ha ottenuto 50” netti: Sergio d’Asnasch della Riccardi di Milano, altro campione d’Italia del C.S.I. (per il salto in lungo), che ha buone possibilità in diverse gare, per cui lo vediamo quale promettente decatleta; lo spezzino Traverso (che ci sembra si sia già molto avvicinato al suo « massimo » — 49”8 sui 400 piani) e il disordinato Piazza. A Roma, tra i mezzofondisti curati da Bononcini e Lanzi, nessuna grandissima promessa. Ben dotati i romani Finesi e Cantarella.

Piacente l’azione del milanese Grazi. Degli altri da citare Del Grande, i cui progressi si sono peraltro arrestati nel 1952, ed il genovese Carlier. Note migliori sui fondisti, che hanno preso il posto, a Roma, dei mezzofondisti. Qui un atleta da indicare subito: Agostino Conti. Questo valligiano, dotato di gambe poderose e di polmoni a mantice, iniziò a correre nel 1948 nelle campestri del C.S.I., alle quali alternava faticose gare di marcia in montagna, piuttosto nocive. Di correre in pista non ne voleva sapere. L’anno successivo, entrato a far parte della Riccardi di Milano, si convinse a calzare le scarpette chiodate, esordendo all’Arena sui 10.000 metri, vinti in 34’02”. Ma,

Promozione Atleti alla 'Trinili Serie"* nei* ranno 1903 La Presidenza della Federazione italiana di Atletica Leggera, sulla scorta dei risultati tecnici conseguiti nella stagione agonistica 1952 ed in base alle segnalazioni dei Comitati Regionali, ha promosso alla « prima serie » i sottoelencati atleti ed atlete: Airoldi Enrico (Lombardia), Berti Artidoro (Toscana), Bottini Carlo (Emilia), Bonanno Giovanni (Sicilia), Bravi Attilio (Piemonte), Bravi Nazzareno (Marche), Conti Agostino (Lombardia), Costantino Angiolina (Piemonte), Denti Gino (Lombardia), Desiderio Giuseppe (Campania), Fantuzzi Franco (Venezia Giulia), Farina Gian Luigi (Liguria), Friso Mario (Veneto), Giabardo Gianfranco (Veneto), Lai Giovanni (Sardegna), Leone Giuseppina (Piemonte), Lo Martire Michele (Puglia), Lombardo Vincenzo (Lazio), Marchisio Carlo (Piemonte), Massocco Sara (Piemonte), Nannctti Gianna (Emilia), Nardelli Ezio (Venezia Tridentina), Pecar Nino (Venezia Giulia), Pett incili Cesare (Veneto), Finto Gabriella (Campania), Sobrero Giorgio (Piemonte), Tarabella Gianfranco (Lazio), Trogu Antonio (Sardegna), Veglia Mario (Piemonte), Vittori Carlo (Marche), Vivia:ii Corrado (Toscana). Numerosi atleti sono stati promossi alla seconda serie.


tornato alla Pro Victoria di Calolziocorte, non ci fu verso di farlo rigareggiare in pista. Solo sul finire dell’anno scorso — dopo aver ottenuto una serie di probanti successi nelle gare su strada — volle riprovarsi in pista. E si presentò ai Campionati assoluti di Bologna, dove fu l’unico ad infastidire Peppicelli, tirando tutta la gara dei 5000 metri per terminare secondo in 15’18”, superato dal più veloce spunto del romano. Il biellese Mazzon, il robusto Disegna e l’altoatesino Di Carlo rappresentano, con Conti, i fondisti dalle più serie possibilità. Saltatori in alto a Chiavari. Anche qui... un nome solo si distingue: Marchisio, primatista stagionale con ni. 1,90. Dotato di una naturale elevazione e di uno stile sufficientemente corretto, il torinese è il migliore di una schiera di giovani saltatori in alto, da cui si spera di trarre i continuatori di quella non meschina generazione di campioni che ebbe l’ultimo suo validissimo rappresentante in Alfredo Campagne!'. Oltre a Marchisio infatti ecco Guiducci, Maglioni e Colonna. Non molto da fare per Guiducci, tutto da rivedere stilisticamente, mentre il modenese Maglioni ha non infondate speranze di migliorare il suo 1,84; unicamente ai veronesi Cortivo e Zanoncelli, che per ora si sono fermati all’l,80. Ancora velocisti, a Roma. Paoletti, rivelazione del G.P. delle Regioni sui 400 metri (50”3) e Spinozzi, pure romano, sono i due III Serie più promettenti. Brunelli e Corsi si distinguono tra gli altri, anche se già da alcuni anni calcano le piste atletiche. Ostacolisti a Chiavari. Russo e Facchini a toglier loro i difetti, a dar saggi consigli. Ostacoli alti, gara un pò ostica. Tre soltanto gli specialisti: Grisot, Boffi e Simionato, che ci pare il più indicato, forse perchè più veloce. Molti invece i lanciateri, ancora a Chiavari. E qui, come del resto per i fondisti, alcuni atleti proprio non sono dei giovanissimi. Anzi... Tuttavia, almeno in potenza, un gruppo considerevole. Meroni, allievo di Consolini, che ha già raggiunto m. 44,62 col disco è l’elemento che maggiormente si impone. C’è un materiale atletico, in lui come in vari altri, che opportunamente indirizzato può portarlo a notevoli misure. Nei lanci, meno instintivi delle corse, i progressi sono più lenti. L’impostazione tecnica conta moltissimo e

grande importanza ha anche lo scatto, dote apprezzatissima di tutti i formidabili lanciatoci americani. In questo senso vanno particolarmente seguiti, tra i pesisti, i lombardi Marcandelli e Maguzzi, mentre, tra i discoboli, oltre a Meroni e al piccolo tenace Giabardo, Danesin e Guerrini sono ragazzi dalle ragguardevoli possibilità. Anche se gran parte dei convocati si è presentata a questi allenamenti collegiali completamente a zero in fatto di preparazione (e la

tanto predicata preparazione invernale, dove va a finire?), c’è tuttavia da ritenere che molti ragazzi sapranno trarre il dovuto frutto da tanti insegnamenti. E sappiamo come diversi di essi siano tornati alle rispettive Società con grandissimo entusiasmo, impazienti di riprendere al più presto l’attività in pista. Perchè hanno intravisto, sogno non impossibile, la speranza di raggiungere l’agognata maglia azzurra. Renato Tammaro

Lutto dello sport mondiale

Alberto Bonacossa Si è spento a Milano il conte Alberto Bonacossa, una delle più eminenti personalità del mondo sportivo Italiano e internazionale. Nato a Vigevano il 24 agosto 1883, il conte Bonacossa fu atleta militante in diverse specialità, fu organizzatore, scrittore, editore, dirigente ed educatore: dovunque si cimentò, egli ha lasciato un ricordo profondo della sua forte personalità, della sua alacrità o della sua inesauribile passione sportiva. Per dicci anni fu campione di pattinaggio artistico sul ghiaccio e per tre anni, con la consorte contessa Marisa, campione italiano a coppie; fu eccellente giocatore di tennis di prima categoria, tre volte finalista nel campionato d'Italia di doppio e atleta azzurro in incontri col Belgio c con la Svizzera. Oltre al pattinaggio artistico, allo sci e al tennis, praticò anche l’alpinismo (fu accademico del C.A.I.), il calcio, l’atletica leggera, il nuoto, il canottaggio e l’atletica pesante. A lui spetta il merito della realizzazione del Palazzo dello Sport di Milano e del Tennis Club Milano del quale era Presidente; fu anche apprezzato scrittore e in collaborazione con Porro Martinenghi pubblicò il primo manuale di tennis in Italia. Innumerevoli furono le cariche sportive da lui ricoperte; del pari numerosi gli incarichi affidatigli in momenti particolarmente gravi e difficili; dal 1925 faceva parte come membro effettivo per l’Italia del C.I.O. del quale fu apprezzato componente dell’Esecutivo fino alle Olimpiadi di Helsinki. Fu anche Presidente Onorario della Federazione Motociclistica Internazionale di cui fu Presidente Effettivo per circa venti anni e Presidente per un lungo periodo dell’Automobil Club d’Italia. Dovunque ed in ogni circostanza seppe servire onoratamente il suo Paese nel settore dello sport, nel quale la sua volontà, la sua fede, la sua proverbiale tenacia tanto contribuirono allo sviluppo e alla evoluzione di molte discipline atletiche. Editore della « Gazzetta dello Sport » dal 1923 al 1945, fu tra i primissimi che ebbero fede nella vita atletica non considerandola soltanto passatempo e svago, ma salute e disciplina del popolo. La morte del conte Alberto Bonacossa, alto esponente e valido assertore deH’idea sportiva, costituisce una perdita veramente grave per lo sport italiano.

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I

Nuovi orizzonti per la ginnastica agonistica Il Consiglio Direttivo della Federazione Ginnastica d’Italia, nella sua recente riunione, ha affrontato l’impostazione del Calendario con l’intento di riordinare più razionalmente la complessa materia. Alla base del nuovo orientamento sta una ormai raggiunta efficienza sociale e regionale numerica e qualitativa che consente un deciso accentuarsi dell’agonistica locale rispetto alla quale quella interregionale e nazionale deve essere non pratica di ogni domenica, ma periodica sintesi e controllo e pertanto di più adeguata importanza tecnica. Sia pure da attuarsi oculatamente per gradi, le direttive fondamentali sono:

a) restituire totalmente *alle Società la naturale funzione agonistica con graduale riduzione ed eliminazione di gare per rappresentative di regioni;

b) manievare i Comitati Regionali della partecipazione diretta alle gare restituendoli alla loro funzione organizzativa periferica; c) ridurre il Calendario nazionale di concorsi e gare cominciando dai doppioni di programmi tecnici e dalle gare di concezione superata. I concorsi, che hanno una precipua'funzione di reclutamento di massa, dovranno essere prevalentemente regionali, sicché, fermo restando il « nazionale federale » ogni quattro anni di massima, i interregionali saranno concorsi biennali, alternando ogni anno i maschili ed i femminili. Le gare nazionali individuali avranno più deciso carattere di preparazione olimpionica, sicché verranno eliminate quelle, sia pure tradizionali, il cui programma ormai se ne discosti: ad esempio il decathlon che imponeva prove atletiche da tempo scomparse nell’olimpiade ginnastica ed ora eliminate, con la edizione 1954, anche dai Campionati del Mondo;

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d) la riduzione del Calendario non vorrà significare sempre la soppressione di gare finora svoltesi, legate a delle tradizioni tecniche e locali, ma si avranno opportuni accorgimenti, quali abbinamenti di gare speciali collettive ai concorsi, abbinamenti di coppe per varie categorie, trasformazione di altre in biennali da alternarsi di anno in anno, ed infine conferendo ad alcune un carattere interregionale viciniore; e) utilizzare le domeniche libere dalle gare nazionali per una più intensa attività periferica, per una più congrua preparazione e soprattutto per rendere possibili, liberandoli da altri impegni agonistici, più frequenti raduni di azzurri ed azzurrabili per gare a programma preolimpionico specializzato, alternando magari gli attrezzi, e selezioni più sicure, e ciò sia in campo maschile che femminile;

f) al fine di migliorare l’attività di palestra ovunque, facilitare il lavoro degli istruttori e stabilirne un più razionale impiego graduando opportunamente le cure alla collettività (reclutamento) ed alla specializzazione individuale. L’applicazione di tali direttive è cominciata con le due grandi gare di reclutamento attrezzistico (Esordienti) Buriani maschile e Coppa Federale Femminile. Lo sviluppo ormai raggiunto da tante società nel reclutamento sia maschile che femminile, consente alfine di trasformare dette gare fra rappresentative di società anziché di regione, restituendo così alle società la loro fondamentale funzione agonistica ed ai Comitati quella organizzativa, e allargando sportivamente le possibilità di affermazione a pressoché tutte le squadre in gara, su un piano di maggiore parità agonistica. Per i concorsi, nel 1953 vi saranno due interregionali maschili, uno per il Nord a Mestre (maggio) ed

uno per il Centro-Sud a Porto San Giorgio nelle Marche (giugno) oltre al Trofeo Micheioni per squadre Allievi, ed alla Redaelli per squadre Adulti da abbinarsi ad un concorso. In via del tutto transitoria è stato autorizzato un Concorso regionale femminile a Varese (giugno) con facoltà di inviti a squadre estere extra lombarde. Le gare nazionali individuali femminili, oltre alla accennata Coppa Federale Esordienti per Società (1° trimestre) saranno: la gara di qualificazione per tutte e tre le categorie Seniores, Juniores éd Esordienti (Coppa M. Marchisio) e le gare Lardano pure per le tre categorie (2° trimestre) ed infine i Campionati Nazionali per Seniores e Juniores (3° trimestre). Dette gare saranno sempre precedute da agonistica preparatoria regionale, e quelle degli altri anni che non vi figurano potrano svolgersi fra regioni determinate o viciniori. Le gare nazionali individuali maschili, oltre alla accennata Buriani, saranno: Coppa Lavagna, gara Juniori di Ancona, Campionati Nazionali Seniori Juniori, Coppa Olimpionici e Trofeo La Chimera entrambe con carattere internazionale. Esse saranno precedute da agonistica preparatoria regionale, mentre le altre già nazionali potranno svolgersi fra regioni determinate o viciniori. Soppressi Decathlon e Torneo delle Regioni. Una volta fissate date e località per tutte le gare in Calendario nazionale, la Federazione provvedere ad inserirvi incontri internazionali ed i raduni e gare maschili e femminili per azzurri o possibili azzurri, tenendo conto che non c’è da attendere fino a Melbourne, ma che nel 1954 vi saranno a Roma i Campionati del Mondo maschili e femminili che per molti segni assumeranno le grandiose proporzioni di partecipazione verificatesi nei tornei ginnastici della Olimpiade di Helsinki.


Con, la

lambretta

salirete in. montagna

correndo come in pianura


NEI MONDO DEI CEINTONI /Augurale debutto delle nuove “maglie azzurre,, nei vittoriosi incontri con Jugoslavia e Belgio - Tuttavia è palese una preoccupante “crisi crisi,, nelle intere file del pugilato italiano di Deelo Luearlni

Dopo la lusinghiera affermazione del pugilato dilettantistico italiano alle Olimpiadi di Helsinki, i componenti di quella squadra azzurra furono lasciati liberi di scegliere fra la permanenza nelle file dilettantistiche ed il passaggio nella categoria professionisti; il peso piuma Caprari (secondo campione olimpionico), il peso leggero Visentin (campione d’Italia e di Europa), il peso welter Vescovi (campione d’Italia e d’Europa militari), il peso mediomassimo Alfonsetti (idem come sopra) optarono immediatamente per la seconda soluzione ed a questo momento marciano già — specie i primi due — spediti verso i primi posti delle rispettive categorie; il peso gallo Dall’Osso è stato radiato dai quadri così come il suo conterraneo peso medio Sentimenti; il welter pesante Mazzinghi e il mosca Pozzali non dovrebbero tardare ad affacciarsi alla ribalta professionistica, il peso massimo Di Segni non potrà più deflettere da quella che è la sua condizione di « dilettante a vita ».

Il solo ad essere rimasto con la maglietta olimpica sulle spalle, e con essa essere risalito su di un ring per disputarvi le tre riprese, è il campione dei pesi leggeri Aureliano Bolognesi il quale, almeno per ora, non parla di professionismo (ma ancora per poco, vedrete!) ed ha difeso i colori della sua bandiera ed il prestigio del suo nome nell’incontro disputato a fine gennaio, in Belgio, dalla

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nuova squadra azzurra contro quella squadra nazionale. Un paio di settimane prima, a Bologna ed a Milano, la quadra italiana aveva affrontato e sconfitto la compagine jugoslava, dalla quale ricevette il cosidetto « battesimo del fuoco », trattandosi della prima uscita in campo internazionale dopo gli eventi di Helsinki.

Un debutto così clamoroso (doppia vittoria sulla Jugoslavia e « bis » in Belgio) dovrebbe far sciogliere inni sul valore e sulle possibilità dei nostri rappresentanti; e invece conviene andar cauti poiché, pur essendoci le premesse per un lusinghiero domani, al momento non si può dire che la squadra di oggi valga quella di ieri, così come sarebbe illusorio affermare che i rivali sconfitti godano oggi di una particolare considerazione. Ciò non di meno le cure e le assistenze che i tecnici rivolgeranno su questa nuova linfa non potranno che dare i frutti sperati; ed in questo valga il ricordo che all’indomani di un « varo » così importante come è quello di ima nuova squadra azzurra ci sono sempre state — seppure giustificate — le reticenze, le apprensioni, i dubbi e, per fortuna, le speranze. Come oggi, insomma, né più ... né meno! Tuttavia, ed in attesa che le speranze ed i voti maturino, è quanto meno doveroso riconoscere che il pugilato italiano, nel suo complesso, raramente ha attraversato

un periodo così critico. Critico nel campo dei dirigenti (impantanati in continui compromessi, perfino i più ibridi), in quello dello spettacolo (scaduto di livello tecnico e di tono estetico), in quello sopratutto della « produzione atletica ».

« Produrre » — sul terreno dello sport — vuol dire innanzi tutto seminare, cioè a dire creare palestre, campi, istruttori, locali da spettacolo. Pochissimo — per non dire « niente » — di tutto questo si è invece fatto e si sta facendo, concentrando le attenzioni soltanto su di una ventina o trenta ragazzi dai quali dovranno uscir fuori i « dieci » per la maglia olimpica; tutto quanto è alle spalle di questa parata quadriennale, sembra interessare poco o punto, così come non sembrano interessare affatto le sorti del pugilato professionistico, errore gravissimo — codesto — poiché è solo in funzione della attrattiva che esercita sul giovane la possibilità di una gloriosa carriera professionistica che il neofita scende in palestra ed affronta le prime ingrate battaglie del ring. La storia insegna che le maggiori « leve » si sono avute proprio quando il nome di un campione del pugilato professionistico (da Erminio Spalla a Tiberio Mitri, in trenta anni di storia) ha brillato nel cielo della popolarità; è indispensabile quindi tornare a creare Vatmosfera, elevare il grande spettacolo per avere la grande


folla, scavare in profondità per cercare la « pepita » che oggi conte oggi manca totalmente dal nostro mercato dei valori. Mercato così in ribasso clic i nostri atleti appena più quotati sono costretti ad emigrare verso i rings d’oltre confine dove — è naturale — vincere costa il doppio di quanto non costerebbe in casa propria, di fronte ad un pubblico amico; così in ribasso che non possediamo più un solo titolo continentale in contrapposto ai tre che appena ieri formavano il nostro patrimonio intestato ai vari Roberto Proietti, Livio Minclli e Tiberio Mitri. Non li possediamo più, questi primati internazionali, né si vede chi potrebbe, per ora, tentare con successo una riconquista: non i pesi mosca Giannelli e Belardinelli, ormai scaduti di forma e di entusiasmo giovanile; non i pesi gallo Zuddas e Annaloro, al disotto del valore specifico di altri concorrenti stranieri; non il peso piuma Cerasani, bloccato dal formidabile Ray Famechon; forse il peso leggero Duilio Loi, per quanto abbia già fallito proprio contro colui che ancora detiene la corona; non il peso welter Valentini, anch’egli bloccalo da due o tre rivali di valore palesemente superiore; non Tiberio Mitri, ancora alla ricerca di se stesso e troppo amletico nelle decisioni e nei propositi; forse Festucci — la « speranza » piti viva del momento — ma bisognerà non aver fretta e marciare a passi cauti sul cammino della gloria che innegabilmente gli si è già schiuso dinanzi; forse Tontini, a voler dimenticare la delusione recente che porta il nome del tedesco Hechl; ed ancora un « forse », ma piuttosto lontano, con i giovani colossi Cavicchi e Pellegrini. Panorama, come si vede, tutt’altro che roseo, dove le uniche note liete sono date da sommessi . . . atti di fede e di speranza. E così* sia. Deeio Eucarini

TRE ARCHITETTI ITALIANI PREMIATI

PER LA “CITTA’ OLIMPICA,, DI BEYRUTH Al concorso mondiale per il progetto di un grandioso complesso sportivo bandito lo scorso anno dal Ministero della Pubblica Istruzione e delle Belle Arti Libanese, gli architetti italiani Ortensi Dagoberto, De Simoni Luigi e Tadolini Scipione, il primo dei quali affermatosi anche con il progetto di uno Stadio per « 100.000 » alle Olimpiadi di Londra del 1948, si sono classificati secondi su di un foltissimo gruppo di concorrenti stranieri, tra i quali notissimi architetti francesi. La Città Sportiva di Beyruth avrà lo stadio per cinquantamila spettatori seduti, oltre 15.000 posti al coperto. Disporrà del campo di calcio, di pista ciclistica c di modernissime attrezzature per l’atletica leggera, pista podistica di m. 400 a otto corsie, pedane per il salto in lungo, triplo, con l’asta e per il salto in alto, e pedane per il lancio del peso, del disco e del martello. Le dimensioni caratteristiche dello Stadio sono: asse maggiore m. 230, asse minore m. 190 misurati all’esterno. La velocità di svuotamento è prevista in 5000 persone al minuto. Nel grande anello e al livello stradale sono stati opportunamente sistemati i servizi tecnici e quelli per i direttori di gara, gli allenatori, gli atleti, la stampa, il pronto soccorso, i magazzini per piccoli e grandi attrezzi, gli alloggi per gli specialisti, l’officina riparazioni, i servizi igienicosanitari, spogliatoi, docce, lavabi, W.C. Completano l’impianto gli uffici per la

banca, posta, telegrafo, telefono, radio e locali accessori per bar, rivendite varie, ecc.

Sul lato ovest del grande complesso sorge la piscina per 8.000 spettatori. Il bacino misura m. 50 x 20 e 1,50 di profondità; staccato dal primo il bacino dei tuffi misura ni. 22 x 10, profondo 4,50 con trampolini da m. 1 e da 3 o piattaforme da 5 e 10 metri. Nell’edificio di testata della piscina trovano posto un grande ristorante al primo piano e al piano terreno tutti i servizi necessari al funzionamento dell’impianto. Il pubblico per assistere alle manifestazioni vi accede mediante gruppi di scale esterne. Completano la città sportiva di Beyruth lo Stadio per la Pallacanestro con tribune per 5000 spettatori; lo Stadio del Tennis per 7000 persone sedute e a doppio ordine di gradinate; il Palazzo dello Sport per manifestazioni di pugi. lato, lotta, sollevamento pesi e capace di contenere oltre 10.000 persone; il Palazzo della Educazione Fisica e quello della Scherma, con tribune per 1000 spettatori; la Pista per il Pattinaggio a rotelle; il Campo di Tiro con quaranta piazzole per il tiro con la pistola automatica e la carabina olimpionica. Il pubblico potrà assistere alle gare da apposita tribuna coperta per 3000 persone. Visibile da ogni punto della città, il grande serbatoio sferico che si eleva per 40 metri e che funzionerà da torre di segnalazione e di maratona.

Il complesso degll.implantl sportivi dello città olimpica di Beyruth.


LI TUE GIORNI DEL LS.I. a PONTE DI LEGNO 400 giovani hanno gareggiato sui tracciati controllati e razionali della Val Camonica dimostrando capacità tecnica e agonistica


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Cinque anni addietro quando il raduno invernale del CSI mosse i primi passi a Cortina e ad Asiago parve peccasse di presu azione il grande En te polisportivo nello scegliere due sedi di così alta risonanza turistica per delle gare di non classificati. A cinque, anni di distanza nessuna stazione alpina od appenninica che sia rinuncerebbe ormai più ad ospitare le centinaia di ragazzi, studenti o semplici artigiani dei monti e delle valli che il CSI riunisce a compendio della propria attività sciistica sviluppata con tenacia ed amore organizzativo in ogni parte d’Italia. Ciò vuol dire che del cammino ne è stato compiuto. Ciò vuol dire che quella che pareva, di primo acchito, semplice esibizione folcloristica sulla neve, di un Ente imberbe, aveva un fondamento logico, una linea ed un programma da perseguire, ben definito. Come ebbe a sottolineare lo scorso anno Piero Oneglio, Presidente della FISI e quindi capintesta dello sport della neve, nell’ampio piazzale della maestosa colonia della Gioventù a Bardonecchia. Per cui spiace che il maggior dirigente federale dello sci non abbia potuto essere presente quest’anno a Ponte di Legno, civettuola ed ospitale, accogliente e viva per lo schietto entusiasmo di una popolazione che ha fatto dello sci la propria bandiera agonistica e che non lesina la propria collaborazione a chiunque salga la Valcamonica ad organizzare delle gare sulla neve. Di anno in anno la manifestazione, sorta come tatto lo sport dal nulla, va facendo le ossa. Di anno in anno alla perfezione organizzativa, sempre più meticolosa e coni piota, piccola olimpiade dei giovani, si aggiunge una maturità dei suoi partecipanti che sorprende i tecnici. Se infatti i ragazzi del CSI, come i sorprendenti minuscoli campioncini dei Campanili Alpini e come i giovani del Criterium studentesco della neve, non fossero collaudati e severamente selezionati, chissà quanto lavoro essi darebbero alle squadre di soccorso disseminate con logica precauzione lungo i tracciati non proprio facili delle discese e del fondo. Per buona fortuna invece i "portatori” delle squadre di soccorso hanno potuto gustarsi anch’essi beatamente lo spettacolo avvincente e sempre più serrato di sedici competizioni racchiuse nello spazio minimo di due giornate e mezza. La qual cosa costituisce di per se un eccezionale primato organizzativo. Nessuno più della Federazione Sports Invernali conosce le difficoltà di un reclutamento di massa, la. durezza di un’opera di sgrossamento e di avviamento allo sci agonistico di tanta gente delle valli, ma anche dei cittadini che indirettamente, dando incremento al movimento turistico invernale faci-

Il dalignesc Dorando Zambotti vincitore di classe dello slalom gigante nei campionati del C. S. I.

Ulano questo sport. E d’altra parte da sola la FISI non sarà mai in grado di provvedere a vivificare le Società sciistiche al punto da raccogliere per una sola manifestazione 400 e più concorrenti, per la maggioranza non ancora classificati, ma proprio per questo più preziosi per la Federazione stessa, in quanto essa sa di poterli avere prima o poi nelle proprie file, manovrati e salvaguardati oltretutto da un Ente che non concepisce lo sport come fine a se stesso, bensì quale strumento modernissimo di educazione e formazione fisica e cristiana per la incerta gioventù di oggi.

Ci é parso giusto anteporre al commento tecnico, questo aspetto particolare del raduno invernale del CSI sintetizzato dall’intimo ambiente della sala dove é stata effettuata la premiazione, dove il Capo della provincia bresciana Dott. Magris, l’on.. Montini, il Sindaco di Ponte di Legno avv. Maculotti rimpareggiabile don Enrico Tosi, gente vorremmo dire non sportiva all'eccesso, ha sentito l’atmosfera generata dai ragazzi e dagli studenti sciatori in una particolare, comunione di spirito, così diversa dai quadri finali delle solite competizioni agonistiche.

400 partecipanti, oltre mille atleti gara, sedici prove, e pure non una bega non un reclamo sostanziale, non un atto di indisciplina : ecco il consuntivo morale prima ancora di quello tecnico delle tre giornate del CSI a Ponte di Legno. Può darsi che ranno prossimo qualcosa di nuovo si abbia nella stessa struttura organizzativa del raduno invernale svoltosi sino ad oggi in sede uni-

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ca. 1)'accorso che le provincie del nord sono le più qualificate nel settore sciistico, ma molte altre del Centro Italia hanno dimostrato maturità e capacità organizzativa. L'Abetone, il Terminillo, il Gran Sasso, Roccaraso, Sestola; e queste per l’appunto chiedono insistentemente di poter ospitare aneli esse una manifestazione del genere, o quanto meno una parte (la centromeridionale) di essa. Quando una manifestazione è richiesta, ciò significa che piace, che interessa, che ha raggiunta la sua maturità. Anche quest’anno la vittoria assoluta è toccata al Comitato Provinciale di Vicenza dominatore, con i ragazzi di Asiago, nel fondo e nella staffetta, ma ottimamente piazzato anche con i discesisti di Recoaro nelle specialità alpine. Vicenza ha preceduto nella classifica per Comitati Provinciali del C.S.I., Trento che ha potuto disporre degli elementi della Val di Fieinme e di Serrada. Sorprendente è tuttavia il piazzamento collettivo del Comitato Provinciale di Como che negli sport invernali usufruisce in modo particolare del contributo notevole dei giovani della provincia di Sondrio e quindi della Valtellina e della Val Furva. Le classifiche dimostrano come vi sia stata lotta serrata nelle

Pesavonto, Lobbia e Partile, Il formidabile terzetto di Asiago dominatore nella prova di fondo e campione di “Staffetta». Con I tre i Vincenzo Demotz fondista fnorl classe o azzurro di Garmlsch oggi maestro dei gardonosl

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Uitu De Francesco, trentino della Val di Fieinme, vincitore del Fondo dei “ Campanili Alpini,,

prime posizioni e per molti aspetti occorre aggiungere alle prime tre provincia anche Brescia, beneficata dall’apporto tecnico e quantitativo dei. ragazzi di Pontedilegno. Si è visto tuttavia come non fosse sufficiente la conoscenza delle piste e dei tracciati di gara da parte dei dalignesi per neutralizzare la forza, la classe e l’intensa preparazione, oltre che il puntiglio, dei trentini e dei ragazzi dell’Altipiano. Nel complesso ancora una probante dimostrazione di vitalità tecnica da parte dei partecipanti che hanno raggiunto le quattrocento unità; ancora una efficiente documentazione di capacità organizzativa fornita dal Centro Sportivo Italiano, che è stata sottolineata dalle Autorità che hanno voluto onorare l’episodio finale, la premiazione, effettuatasi come dirà la cronaca, in una atmosfera di intima fraternità montana, e in particolare dal Prefetto di Brescia e dall’On.le Montini che ha. tratteggiato con spiccate parole, la funzione educatrice del C.S.I. e il valore spirituale delle competizioni agonistiche sui monti, sia estive che invernali. Molto vi sarebbe da dire, volendo scendere ad un esame tecnico particolareggiato sulle sedici gare che hanno riempito totalmente lo spazio di tempo limitato a disposizione e che da. sole avrebbero retto il .cartellone per almeno una settimana, se necessità di bilancio, ina specialmente di mancanza di tempo, sì da tenere il meno possibile i giovani lontani dalle loro scuole e dalle loro case, non avessero costretto anche quest’anno gli organizzatori ad un autentico tour de force per restringere quanto più possibile l’imponente rassegna i cui frutti sono già proiettati nell’avvenire e i cui nomi dei vincitori risulteranno tra breve accanto a coloro che sono già andati a rinsanguare le ancora insufficienti file degli azzurrabili.


L'AFFASCINANTE CAROSELLO BIANCO Primo giorno Inizio a pieno ritmo, a grande orchestra, con i protagonisti dei Campionati CSI. e dei campanili alpini sulla scena. Sei gare dall’alba al tramonto, in una giornata di cristallina purezza, senza una bava di vento: un formicolio di concorrenti, un visibilio di risultati, nessun incidente degno di menzione. Tutto il piccolo mondo del Centro, sceso dai suoi alloggiamenti negli istituti e nelle ville, ha gravitato presso il traguardo, sotto la stazione di partenza della seggiovia, dove erano tracciate corsie, eretta una piccola tribuna, apprestato il servizio di cronometraggio e di informazione, tra uno sventolìo di stendardi dai colori turchino ed arancione. Tre contese distinte, eppure inserite l’una nell’altra; la coda deiruna intrecciata nella testa dell’altra: come gli anelli dei percorsi che si sfioravano e si staccavano in dùe direzioni: verso Castel Poggio e verso il trampolino gigante, per concludersi nel brevissimo scivolo dell’arrivo, lo stesso che i discesisti avrebbero folgorato nel pomeriggio. Mattinata dei purosangue, dei legni leggeri ed elastici, delle alchimie sottili delle scioline, mattinata trionfale, addirittura al di là del previsto, degli atleti vicentini, ovverosia dei (giovani di Asiago che nello stile e negli stessi cognomi ripetono una tradizione tenacissima: ai primi tre posti, tre boscaioli dell’altopiano che hanno nel sangue gli insegnamenti e la serietà di Cristiano Rodighiero, e che hanno volato, chiusi nelle loro tute azzurre, sui dieci chilometri della gara, superandoli nel bel tempo di 40’ all’incirca. Man mano che si susseguivano gli arrivi, ora Fertile, ora Lobbia, ora Pesavento, mettevano l’ipoteca sulla vittoria e mai vi fu dubbio che il successo sfuggisse ad uno di Asiago. Quando giunse Pesavento la corsa parve decisa in suo favore: fotografie, congratulazioni: ma un errore di segnalazioni trasmesso dagli altoparlanti, gli gelò sulla bocca il sorriso per rischiarare il volto di Fertile. Poco dopo si ebbe

la correzione ufficiale e si seppe che proprio il migliore era stato lui. Pesavento, il biondo ed abile vincitore di un visibilio di gare della sua categoria, saltatore notevolissimo, allievo prediletto di Procker, come combinatista nel fondo e nel salto. Dietro ai vicentini due trentini: Mich e Sossi e due valtellinesi: Caudini ed Alberti. Mancavano nell’esito, che rispecchia le vecchie rivalità valligiano, i rappresentanti dalignesi, a cui è venuto a mancare Miro Rossi costretto a letto dall’influenza. Egli aveva vinto la stessa prova a Bardonecchia lo scorso anno:, l’unico, forse, capace di scavalcare gli asiaghesi. I quali hanno rinnovato il successo poco tempo dopo nella categoria juniores col primo posto di Stella, un ragazzetto che chiamano « steca » da quanto è segaligno. Vive pure lui fra praterie e stalle dell’altopiano, falciando erba e mungendo le bestie all’estate, mentre è praticamente con gli sci ai piedi nella stagione in cui la neve visita le praterie. Ancora un valtellinese ed un dalignese nei posti successivi: Spe-

chenhauser, figlio di un conduttore di rifugio e Paolo Donati; ma fra i tre si è inserito il veronese Bertagnolli, capo della pattuglia di Boscochiesanuova i cui componenti vediamo poi al sesto e settimo posto. Con particolare simpatia ed incoraggiamento è stata seguita dal pubblico la competizione dei « Campanili alpini », riservata agli adolescenti che oscillavano dai tredici ai quattordici anni. Percorso di quattro chilometri (due di meno che gli juniores) ed una quarantina di partecipanti, alcuni grandi come il classico soldo di cacio. Primi nettamente due della stessa diocesi, della medesima valle, anzi dello stesso paese: Moena. Si chiamano De Francesco e Damlin; non sono mai usciti prima d’ora dalla culla alpina che li ha visti nascere: Moena, a due passi da Predazzo; e Predazzo è una fucina di fondisti, come tutta la vai di Fiemme del resto. Anche qui buon sangue non mente: il primo è fratello di una seconda categoria fortissimo, ora passato alle guardie di pubblica sicurezza. Ed anche qui pure in età così tenera, l’ombra sagace di un istruttore di valore: il fondista Sommavilla. Come dietro al valtellinese è Contortola, dietro i dalignesi sono i Rossi o gli Zampatti, dietro i gardenesi Demetz e via dicendo. Fra i « bocia » si sono affermate le rappresentative di Bergamo, i

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i 1 tra studenti fondisti della Val Gardena: Sulsonbacher o I fratelli Demeta vincitori della stalfolta del Criterlnm studentesco della neve 1953 con II Prof. Ettore Carnaroll dell’UfBclo Centrale Educazione fisica e sportiva del Ministero della Pubblica Istruzione.

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~? primo roccolo, vittoria di uno studente di Bormio: Richella e fra i « bocia » dei Campanili — che staccavano il loro volo dalla località Vigorelli, decisa affermazione del figlio di un campione d’altri tempi, Manlio Soldà di Recoaro, seguito da Scaramellini di Bormio. Terzo il rampollo di un non dimenticato saltatore di qui, Rocco Cattaneo.

Secondo giorno Nella seconda giornata di gare, la più dura e complessa della « tre giorni» del C.S.I. entrano in scena anche i ragazzi delle scuole medie del «Vallo alpino» partecipanti al « Criterium studentesco della neve 1953». Iniziano anche questi con la classica prova di fondo, una gara che davvero vorremmo fosse disputata da tutti coloro che fanno dello « sci », tanto è benefica alle impostazioni generali. Cinque chilometri sono pochi, secondo taluni tecnici, per saggiare le capacità di un fondista, sia pure giovanissimo; sono sufficienti, invece, per chi intende non sottoporre a sforzi troppo sensibili un organismo ancora in boccio. Ha vinto, comunque, nettamente un diciassettenne di Calalzo, Ugo Fiori, che ha lavorato di forza, rabbiosamente, mentre gli allievi di Demetz, che cominciavano a distendersi in una promettente falcata, vedevano avvicinarsi troppo presto il traguardo per esprimere intiere le loro possibilità. libano Lobbia terzo nel Tondo, di Asiaco— naturalmente, fucina inesauribile dei solitari e tenaci comminatori della neve Fiori studia a Belluno, ed una volta la settimana torna sotto le Marmarole ad allenarsi tutto solo; cui cognomi Bonaldi e Milesi par- tempo per il migliore discesista lo- stamane sul percorso era seguito lano di Valle Scalve e di Val cale, ma nessun risultato di gara ad un minuto dal pontebbano BuzBrembana e la rappresentativa di finiva a suffragarlo, sicché babbo zi, secondo nella stessa gara lo Como la cui diocesi abbraccia la Zambotti — che fece parte della scorso anno: temeva di essere ragValtellina, come immaginerete, pattuglia dei Pirenei agli albori del- giunto da un istante all’altro, senscorrendo i cognomi dei Cola, dei lo sci agonistico — alzò scettico le tiva il fiato minaccioso del rivale. Vitalini e dei Sertorelli. Sono sem- spalle. Dorando, un fanciullone al- Così fu costretto a mettercela tutpre i virgulti di ceppi tenaci nel legro e modesto neppure questa vol- ta, dall’inizio; e così poteva gualoro amore alla bianca amica del- ta ha riferito l’esito della corsa ed dagnare numerosi secondi ancora l’inverno. il commento paterno a chi glielo sul gardenese Demetz, allievo di Nel primo pomeriggio di gara comunicava è stato: «l’era po’ ura» quella scuola d’arte di Selva che proprio nella specialità in cui Pon- o qualche cosa di simile. Ma «ura» produce i maestri scultori e decotedilegno appare negata, un franco la pista l’avevano trovata ai suoi ratori del legno. Egli è cugino di e limpido successo locale. Fra i tempi anche i Colò ed i Lacedelli, Vincenzo « il campione », di cui è seniores sul severissimo e classico gli Alverà ed i Ghedina. pure parente il quarto arrivato, percorso della pista A. del Corno Caduto a pochi metri dal tra- Alberto, scolaro a Selva anche lui. d’Aola controllato da una trentina guardo per evitare un concorren- Atesini e Cadorini dominano nella di porte, è saettato primo sorri- te, un altro Zambotti, Diego, ha classifica, nella quale si è infilato dendo Zambotti. La conoscenza fallito per un soffio il probabile con un onorevole quinto posto il della pista ha giocato un ruolo im- teizo posto, che è stato occupato dalignese Paolo Donati; seguito al portantissimo sui risultati ed il dal bergamasco Drago, a cui la pi- nono posto da Aristide Maculotti. giovane artigiano — che voi po- sta del Corno d’Aola è familiare e Nella seconda giornata non c’è tete scorgere al deschetto in un che ha potuto, partendo prima evi- neppure il tempo di far colazione e negozio centrale della borgata — tare le molte insidie delle buche seicento atleti gara significano alnon si è lasciato sfuggire la gran- successive. Fra gli juniores che meno otto ore ininterrotte di crode occasione. Zambotti passava da partivano a quota 1800 presso 11- nometraggi, di controlli, di piste

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preparate e sorvegliate e tanti tratti rappezzati con neve riportata. Dal traguardo abituale dunque, dopo il fondo studenti ci si trasferisce a Poia, teatro dello slalom speciale per le tre categorie del C.S.l. Le pendici di Poia, servite da' uno skilift passione dei discesisti domenicali, sono state segnate a cura del bravo maestro Cenini, da due percorsi di diverso impegno; l’una per i seniores, l’altra per gli juniores e i « gnari » dei « Campanili alpini ». Sono parsi, tuttavia, seminati da passaggi con eccessiva parsimonia e i più tecnici fra i concorrenti avrebbero voluto più porle e più pettini. Ma è proprio questa una delle caratteristiche basi del C’Sl: esporre quanto meno possibile i ragazzi ai rischi spregiudicati: badare sì a selezionare i valori, ma assicurare a tutti la propria incolumità. Favorito di turno era Schir di Folgaria, insieme con Huber di Bressanone, mentre le caratteristiche del percorso si adattavano benissimo allo spericolato slancio del nostro Dorando Zambotti. Questi, infatti, e Huber furono velocissimi nella prima prova, ma Dorando spigolò e urtò una porta. L’incidente gli costò una penalizzazione di cinque secondi e gli compromise la gara, nonostante una superlativa seconda prova. Schir fu vittima di analogo incidente. Più prudente e più sicuro venne

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(ìli enormi occhiali da discesa sfigurano un pò il faccino dello studente dell’L’speria di Bergamo, Vittorio Verloni cosi piccolo accanto al suo insegnante di educazione fisica. Veclani è di Ponte di Legno e basta questo a far comprendere quanto puntiglio abbia posto nella sua gara

giù in entrambe le prove il predazzino Dall’Antonio, un contadino diciassettenne che fa tesoro degli insegnamenti di Brigadoi, il finanziere ora ritiratosi dallo sport attivo, dopo una rovinosa caduta. Dall’Antonio tallonò nella prima prova Huber e nella seconda Zambotti e la vittoria fu sua meritatamente anche se a giudizio di molti Schir palesò qualità superiori. Una sorpresa anche fra gli juniores, col successo del cuneense

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A vederlo cosi sciolto, armonioso, spigliato nello stilo lo si direbbe di certo scandinavo; Invoco ò il compiono di fondo dol G. S. I. Ettore Posavonto, noto sull’altipiano del Sotto Comuni o sporanxa nxxurra

Bellone, al quale nei circoletti competenti si preferivano Hornf di Bressanone e l’asiaghese Carli, nonché il valtellinese Richella, che ieri dominò la categoria lungo la pista del Corno d’Aola. Si è notato in genere che i migliori dello slalom gigante, forse troppo sicuri hanno osato troppo sui campi di Foia, scontando con cadute e penalizzazione l’eccessiva confidenza nei propri mezzi. Una luminosa conferma, la più netta delle due giornate, si è avuta all’ombra dei «Campanili» nelle schiere cioè dei giovanissimi; questi hanno avuto il dominatore, già da noi elencato in sede di presentazione delle tre giornate: Manlio Soldà, figlio dell’olimpionico. All’arrivo il piccolo era in angustie: aveva timore d’essersi soffermato troppo in una porta e spiava tutti i tempi dei sopravvenuti, ma alla resa dei conti ha avuto ragione lui. ancora primissimo. Ed anche nelle posizioni successive la classifica aderisce alle indicazioni di ieri: Scaramellini di Madesimo, allievo di Stefano Sertorelli; Port di Trento ed Angelo Cattaneo di Ponte sono infatti ai posti d’onore. (Parentesi doverosa per sottolineare il poderoso lavoro di organizzatori, di tecnici e di cronometristi alle prese con lo stragrande numero dei concorrenti. Si tenga presente che per il triplice saggio di slalom speciale effettuato come si è detto in due riprese, essi hanno raccolto circa trecento indicazioni di tempi che andavano som-

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... elegantissimi e sorridenti i ragazzi della Val di Susa

mati, valutati e corretti con le segnalazioni dei controllori per i salti di porte, gli abbattimenti di paline e le altre eventuali infrazioni al regolamento di gara. Il perito Pastori, il comm. Donati, il prof. Spedini, insieme col dottor Rota con ring. Corna Pellegrini, l’ing. Minelli ben coadiuvati dai maestri Cenini e Zampatti del C.S.I. di Pontedilegno, hanno bene - meritato della riuscita di questa difficile fra tutte le competizioni in cui si articola il raduno del Centro Sportivo). Ritorniamo al traguardo consueto sotto la partenza della seggiovia, nel pomeriggio, per lo slalom gigante degli studenti. Alle 15 in punto settanta di essi erano lassù a quota 1800 al primo roccolo, pronti a gettarsi nel gorgo bianco. In basso, in una festa di sole, il pubblico degli accompagnatori, dei dirigenti, degli ufficiali di gara (il servizio d’ordine disciplinato dall’arma di Pontedilegno), dei villeggianti, della popolazione sempre attratta dalle vicende sportive inscenate nella conca. E ancora il fiore di una vittoria dalignese, anche se Veclani corre per la Esperia di Bergamo; fiore prezioso perchè ottenuto contro uno schieramento formidabile di rivali, di tutte le provincie alpine. Vittorio Veclani ha sedici anni, è il pupillo di Giovanni Faustinelli che lo ha allevato sciisticamente sulla < A > del Corno d’Aola giorno per giorno, stagione per stagione col pane sopraffino della tecnica più avanzata ed esigente. E’ studioso, intelligente, di poche

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parole; lo chiamano « mesa » da « mezza cartuccia » per la statura piccoletta. E’ figlio del fotografo Martino che fa molte altre professioni per le esigenze della famiglia, lasciando il reportage fotografico alla moglie, la quale oggi non si stancava di scattare pose del « suo » campione. Partiti in dodici, « mesa » segnò un 2’36” netti, bellissimo tempo che resistette fra l’ansietà dei tifosi locali, agli assalti di tutti i cannoni e cannoncini sfrenatisi dopo di lui: dal cortinese Sciorpaes, tanto nomini

al torinese Busticco, dal valtellinese Quadrio giunto da più giorni a Pontedilegno, col suo personale maestro Pierino Sertorelli, al lecchese Cereghini, dall’edolese Rosoni, una rivelazione dell’Aprica, al meranese Petenater; e tanti e tanti altri che hanno fatto meraviglie sulla pista oramai raschiata e vessata da tanti passaggi. Quando non c’è il signor Veclani, la macchina fotografica viene adoperata con destrezza dalla mamma, e l’aveva bene in mano lei quando Vittorio ha sfrecciato il traguardo. Avrebbe voluto scattare una lastra perfetta, fissando impeccabilmente il « cristiania » del suo Vittorio, sotto lo striscione del traguardo, ma quando sviluppò si accorse di non aver fatto una foto peggiore in vita sua .. .Colpa solo di non aver saputo regolare con il fuoco e l’apertura d’obiettivo, il cuore!

Conclusione Addio bel tempo. Soffia il Tonale e quella che doveva essere la lucente mattinata della trionfale chiusura dei campionati si è presentata con una grinta maligna e dispettosa. Un freddo, un ventaccio. Sotto la sferza del tramontano la neve volava per la piana e s’abbatteva schiumando contro la strada che porta alla seggiovia. Concorrenti, organizzatori ufficiali di gara erano però al loro posto, decisi a dare alle staffette il loro regolare svolgimento: sciarpe fino

La “Staffettan è Panica gara dello sci elio consento la partenza In lineai una gara di forza dove chi giungo In tosta è realmente II primo, senza bisogno di consultare II pronostico. Fono per questo ad evitare rischi al secondo Km. della prima frazione del Campionato C.S.I

è già un aslagbesc che conduce la serratissima gara.


agli occhi, berretti fin sulle orecchie e avanti. Un buon nucleo del pubblico, per nulla impaurito, sostava egualmente presso il traguardo; altri, gli appassionati più anziani, si trinceravano dietro i min i delle villette, aspettando al varco i favoriti per gridare, nel nevischio, un incitamento. Primi a partire i seniores del Centro sportivo. Al « via » dato poco dopo le nove, la fronte dello schieramento ha formato un cuneo lungo la traccia delle bandierine ed è stato un frenetico sorpassarsi e racchettare per prendere la testa del gruppo o quanto meno le posizioni d’avanguardia. Neanche a dirlo, una tuta azzurra di Asiago è balzata alla testa; era Fertile, il quale afferrava il comando della gara che non doveva più sfuggire agli atleti vicentini. Dopo di lui Pesavento e quindi Lobbia aggiungevano secondi a secondi di distacco sugli inseguitori e la vittoria dei levrieri dell’altipiano prendeva la forma perentoria ch’era nelle previsioni di tutti, dopo che gli stessi uomini erano giunti ai primi tre posti nel fondo individuale. Dietro, la lotta richiamava aspetti e figure delle adunate valligiano, svolgendosi fra i rappresentanti della Valtellina, di Aosta, di Trento, di Pontedilegno, come ai bei tempi: Bormio schierava i Vitalini, i Sosio, i Canclini; Aosta contava sui Wuillermoz e sui Pession; Brescia allineava due camuni e un triumplino. La sorpresa veniva però dal monte Baldo in quanto la suadra di Boscochiesanuova si in-

Iluc staffettisti trentini vincitori dei “Campanili,, con II V. Presidente del C. S. 1. Prof, Aldo Notorio, il Cav. di gr. cr. Sisto Pavrc e il Comm. Generoso Dattilo.

seriva nella disputa giungendo a piazzarsi al -terzo posto, a scapito di Aosta e dei locali. Occorre dire che Brescia ha corso per onore di firma. Un solo dalignese efficiente e non di primo piano: Franceschetti. Un giovane di Bovegno, volonteroso ma non all’altezza della situazione, Tangheri; il migliore, Miro Rossi, attualmente alla Scuola militare di Aosta, figlio del famoso «Russi» caposquadra della Valcamonica al-

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I quattro “bacia,, novaresi coi loro accompagnatori, a Ponto di Legno.

le Valligiani, aveva ieri trentanove di febbre. Avuto il cambio con grandissimo ritardo, si è gettato come un lupo frustato sulle tracce dei cinque o sei frazionisti che lo precedevano. Il suo impeto, la sua volontà facevano sussultare di commozione i vecchi dalignesi aggrappolati dietro le ville per difendersi dalla tormenta; ma dopo un inizio promettente. Rossi constatò che il virus dell’influenza aveva la meglio: ce la mise tutta, ma con giudizio, senza strafare. All’arrivo si consolò con un cognacchino. Renato Faustinelli lo abbracciò e tutti pensarono che i due potranno essere di nuovo insieme, prossimamente. per dar nerbo a una formazione dalignese degna della tradizione. Intanto, mentre le squille di Ponte dialogavano dolcemente nell’aria stizzosa, sgambettavano impegnatissimi per prendere le posizioni migliori anche i bocia dei Campanili alpini. La staffetta c’era anche per loro e con la staffetta lo spettacolo tutto da godere di un agonismo patente e immediato, non legato ai cronometri. Il più forte si lasciava addietro gli altri, visibilmente, senza che la voce di Bini, il giovane « speaker » che ha dato a tutte le gare coi suoi impianti di segnalazione un prezioso risalto, utilissimo al pubblico e agli organizzatori, dovesse intervenire necessariamente. Si facevano luce dapprima i bergama-

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____ J Fiori Ugo dr.l l’isti luto Tecnico Industriale di Belluno sorprendente vincitore della gara di Tondo del Criterium studentesco della ueve 1953.

schi, prendevano quindi il comando i valtellinesi e la gara pareva dovesse risolversi fra queste due rappresentative, allorché il vincitore del fondo di venerdì si inseriva imperiosamente nel dialologo, rovesciando la situazione. Si trattava di De Francesco, il biondino quattordicenne di Moena, addestrato da Somavilla. Nella terza frazione il compagno dava a De Francesco il cambio in quarta posizione, dietro bergamaschi valtellinesi e cuneesi; il biondino si gettava all’inseguimento a testa bassa, e rimontava uno dopo l’altro i rivali sul percorso non lungo, na-

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turalmente, ma faticosissimo per la tormenta, ed era primo al traguardo finale, salutato dal pubblico sensibilissimo alla bella impresa. Toccava poscia agli studenti. Partenza in linea sempre sotto la sferza del vento e il cielo aggrondato. Se i suoi allievi non avessero vinto questa prova, Vincenzo Dcmetz avrebbe fatto una malattia. Egli insegna educazione fisica alla Scuola d’arte di Selva e due degli staffettisti sono suoi parenti e portano il suo nome: un puntiglio spiegabilissimo per il vecchio campione, tuttora militante del fondo e giocatore di hochey sul ghiaccio.

Per fortuna, la superiorità dei gardenesi è stata netta sin dall’inizio e Demetz ha potuto seguire l’avvicendarsi delle frazioni senza troppi patemi d’animo. I rivali più tenaci si sono dimostrati — gradita sorpresa — i dalignesi per merito di Bortolo Rossi, nipote dell’omonimo fondista di classe soprannominato « Pasuchi », di A. Maculotti (entrambi studenti a Ponte) e di Paolo Donati, studente a Edolo. Da Belluno, che allineava nella squadra il campione Fiori, ci si attendeva di più. Ad alcune fasi hanno presenziato anche il Prefetto di Brescia, dott. Magris, che era accompagnato dalla gentile sorella, il sen. Gemmi, Fon. Montini, il presidente delF Amministrazione provinciale avvocato Bazoli e l’ing. Montini, l’avvocato Maculotti anche per il sindaco di Brescia, il cav. Gaetano Lanfranchi pr. del CSI di Brescia, don Enrico Tosi, di Ponte, animatore della manifestazione. Poco dopo, al pranzo offerto dal CSI di Brescia ad autorità e organizzatori, hanno parlato Fon. Montini, il sen. Cenimi e il prof. Notar io, vicepresidente centrale del CSI. Erano presenti anche il comm Favre, il prof. Carneroli, il prof. Della Sega e il prof. Spedini che, insieme alla prof. Magnoli, rappresentava il Provveditore di Brescia. Il cattivo tempo ha impedito che la premiazione avvenisse sul palco eretto presso il traguardo: essa si è svolta nel cinema-teatro della borgata e ha dato luogo a festose dimostrazioni per i vittoriosi che hanno raccolto una messe larghissima di premi, offerti dalla sede centrale e da enti e sodalizi della nostra provincia. Particolarmente applauditi alcuni atleti rappresentanti di Trieste che, chiamati sul palco, hanno intonato insieme col Prefetto Magris « Le campane di San Giusto ». E’ ormai tempo di dire grazie ai collaboratori e in particolare agli ingegneri Minelli e Corna Pellegrini di Brescia, l’ing. Rota per la FISI, nonché l’avv. Maculotti e il dott. Scola, il prof. Belletti presidente dello Sci Club che ha dato la collaborazione dei suoi tecnici, il dott. Brichetti, i maestri Cenini e Zampatti, e quant’altri si sono prestati per il successo della grande rassegna giovanile che ha lasciato in quanti l’hanno vissuto uno squisito simpatico ricordo e il vivo desiderio che si torni a Pontedilegno.


Dli l de le Val Camonical o Vito De Francesco e Bruno Da Molili sono i due fondisti dei Campanili di Trento. Ventisei anni scarsi in due, autentiche promesse del fondismo italiano a detta dei competenti: provengono dal quel vivaio di azzurri posto tra la Val di Flemme e la Val di Fassa. Bisognerà però chi* un altr’aiino questi due trovino un alloggiamento a parte, insieme con gli altri fondisti, poiché l’effluvio delle loro scioline, mescolato al bruciaticcio delle varie lampade a petrolio e benzina usate per sciolinare, turbava i sonni all’ineffabile Zio Rik, il «campanaro» dei Campanili Alpini, che li voleva a Ietto con le galline e che rimase esterrefatto allorché li sorprese con il loro armamentario dopo il « silenzio »!

o Gigetto Scaramcllini, invece é il dodicenne rappresentante della Valfurva: é impossibile non vederlo ridere, se lo si guarda in faccia. Ha sempre l’aria del ragazzino che sta preparando il « colpo » al barattolo della marmellata! Ma che paralleli, amici mici! Bisognava vederlo nello « speciale »; meglio ancora s’é potuto constatare nelle foto scattate in gara: un cristiania a monte anticipato sulla porta come si può vedere soltanto sui manuali tecnici. Uno « scett » che farà strada!

Fa ' e ...il giudice di partenza non deve faticare per l’appello dei discesisti dei “Campanili Alpini Hanno tanto desiderio di scattare che si ammucchiano impazienti al palo del “ Via „

ciale, ma seppe rinunciare a questo per lasciare i suoi sci ad un compagno di squadra che ne possedeva un paio poco adatto. Però i Modenesi si son presa la rivincita alla sera: un «duo» di armoniche a fiato da strabiliare. Chissà che non sia anche questo un sistema per fare un po’ di « fiato » per le prove di fondo? Ho scovato al ritorno da Pontedileguo, Attilio Vitton, maestro di ed accompagnatore dei

Campanili di Susa in gita turistica alle guglie del duomo di Milano, insieme con i suoi simpaticissimi ragazzi. Fra lineila selva di stalattiti marmoree i « bocia » stavand imbarazzati ed in muta contemplazione: valse a scuoterli la voce di Attilio: « Fate conto di passare un scclos dello slalom ». Ritrovarono immantinente la loro disinvoltura, anzi, qualcuno si mise addirittura a saltare da un muricelo all’altro, lassù, al vertice del soffitto del Duomo. «idi

a Manlio Soldà invece.... pure. Due slalom: due vittorie! Durante gli allenamenti mangiava mele, dividendole con i Recoarcsi suoi compagni di squadra. Però, dicono loro, lui ne mangiava più di tutti, anche se é il più piccolino. I dotti affermano che le mele fanno diventare intelligenti: che abbiano anche qualche nascosta virtù.... sciistica? Le mele, le mele,... son dolci come il miele ... • I quattro "Campanili” di Scatola (Modena) non hanno avuto fortuna, a Pontedilegno. Il più in gamba di tutti, Luigino Quattrini, non é stato ammesso alle gare per l’età, ha infatti solo dieci anni. Gli si era concesso l’onore di aprire lo Slalom Spe-

Pronto lo giovanissimo fracco dei “campanili,,

tuffarsi nel labirinto della discesa obbligata-.

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I classificati delle 14 gare CAMPIONATI C.S.I. GARA DJ FONDO SENIORES

1. PESAVENTO ETTORE (U.S. Asiago, Vicenza) 40’39”!; 2. Fertile Elio (Asiago, Vicenza) 41’14”2; 3. Lobbia Albano (Asiago, Vicenza) 42’19”; 4. Mech Tullio (Cornacci Tesaro, Trento) 42’42”2; 5. Canclini Dante (Sport Club Bormio, Como) 44’; 6. Sossi Antonio (U.S. Dolomitica, Predazzo) (tr.) 44’16”; 7. Alberti Silvio (S.C. Bormio. Como) 44’18”; 8. Leso Luigi (U.S. Boscochiesanova, Verona) 44'31”; 9. Franceschetti Cesare (U.S. Dalignese, Brescia) 45'03”; 10. Delladio Luigi (Cornacci Tesaro, Trento) 45’18”2; 11. Grassi Mario (Stella Alpina, Bergamo) 45’55”3; 12. Wuillermoz Gino (Società Cervino, Aosta) 46’09”l; 13. Bonaldi Erino (U.S. Serino, Bergamo) 46’11”1; 14. Pession Alfonso (U.S. Cervino, Aosta) 46’27”; 15. Beandola Bruno (U.S. Lessinia, Verona) 46’51”; 16. Bonaldi Cesare (Sport Club Serina, Bergamo) 47’45”; 17. Massella Armando (U.S. Boscochiesanova, Verona) 48’02”; 18. Lussana Augusto (Stella Alpina, Bergamo) 49’02”l; 19. Campedelli Nereo (U.S. Boscochiesanova, Verona) 49’41”; 20. Tangheri Guido (U.S. Bovegno. Brescia) 49’57”; 21. De Villa Mario (Esperia, Treviso); 22. Hell Helmar (Libertas, Bolzano); 23. Veclani Gianni (Dalignese, Brescia); 24. Porcelloni Pietro (E. Maggi, Siena); 25. Merigo Mario (Brescia); 26. Santoncini Auro (Juventus, Macerata); 27. Lorenzioni Egisto (Sestolese, Modena); 28. Porcelloni Adolfi (Magiennio, Siena); 29. Bonotti Giuliano (Juventus Macerata); 30. Scafa Arturo (Juventus, Macerata); 31. Perelli Paradisi Bruno (Sasso Corbè, Novara); 32. Fink Huber (Libertas, Bolzano); 33. Craighero Mario (Treviso, Treviso); 34. Zanon Romano (Doufourt, Novara); 35. Ghione Secondo (Taverna Alpina, Acqui); 36. Diganna Antonio (Montanari, Roma); 37. Porcelloni Nereo (N. O. Maggi, Siena); 38. Ghione Carlo (Taverna Alpina, Acqui). Fuori tempo: Masetti Gian Carlo, Firenze 1.04’42”; Merollini Amato, Temi 1.06’; Calassi Edelvasio, Macerata 1.06’21”l; Grilli Mario, Terni 1.08’54”2; Migliorini Mario, Massa Carrara 1.13’49”3: Di Paolo Alessandro, Roma 1.14’29".

Celestino (Nessese, Bergamo) 3’48”! ; 5. Evocherei Fernando (Valturnanche, Aosta) 3’51”3; 6. Mainetta Rinaldo (Montebianco, Aosta) 3’51”3; 7. Fuselli Adamo (Doufourt, Novara) 3’56”3; 8. Destermich Marcello (Libertas, Bolzano) 3’59”; 9. Beccali! Giovanni (Umilitas Arona, Novara) 4’00"; 10. D’Amvros Eros (Recoarese, Vicenza) 4’01”! ; 11. Zucchelli Riccardo (AGLI Cremona, Cremona) 4’02”2; 12. Spechenhauser F. (Bormiese, Como) 4’03”; 13. Orsini Giacomo (Virtus Cuneo, Cuneo) 4’06”4; 14. Ferrara Marco (Torino, Torino) 4’09”l; 15. Feretri Ugo (Castelletto Genova, Genova) 4’09”l; 16. Veclani Martino (Dalignese, Brescia) 4’09”3; 17. Hemof Paolo (Libertas, Bolzano) 4’10”; 18. Spagnolo Verio (Recoarese, Vicenza) 4’H”1; 19. Smith Sandro (Bormiese, Como) 4’13”2; 20. Leoncelli Giuseppe (Dalignese, Brescia) 4’15”; 21. Dell’Antonio Fernando (Trento, Predazzo); 22. Pescetto Piero (Castelletto, Genova); 23. Grittana Arduino (Recoarese, Vicenza); 24. Salvaldi Arturo (Nossese, Bergamo); 25. Huber Sigfrido (Libertas, Bolzano); 26. Forer Giuseppe (Libertas, Bolzano); 27. Montanelli Giuseppe (Libertas Roubour, Massa Carrara); 28. Ceccarei Sandro (Esperia, Treviso); 29. Guidoz Giulio (Valturnanche. Aosta); 30. Tosi Bartolomeo (Doufourt, Novara); 31. Pozza Sergio( Recoarese, Vicenza); 32. Porcelloni Pietro (Magi Ennio, Siena); 33. Giordano Gioacchino (Virtus, Cuneo); 34. De Sortoli Rino (Scoiattoli, Belluno); 35. Negro Giovanni (Nazzareno, Roma); 36. Castagna Roberto (C.S. Bergamo, Bergamo); 37. Siri Gian Carlo (S. Leo Parma, Parma); 38. Pescetto Paolo (Castelletto, Genova); 39. Minio Michele (Dante, Roma); 39. Lorenzini Egisto (Sestolese, Modena); 41. Dinca Fabio (Feltre, Belluno); 42. Ferrara Edoardo (Fiat Derni, Derni); 43. Silva Gian Carlo (Leonina, Roma); 44. Marapoli Mauro (Alce, Firenze); 45. Leoni Dario (Virtus, Cuneo); 46. Montanari Gabriele (Cervino, Genova); 47. Boldrini (Sestolese, Modena); 48. Moretti Giancarlo (Alce, Firenze); 49. Morassi G. B. (ACLI, Cremona); 50. Vettorazzo Mario (Valdobiadene, Treviso); 51. Teneggi Aristo (Bismantova, Reggio Emilia); 52. Coelli Fausto (Pellico, Cremona); 53. Lassialpari Borano (Alce, Firenze); 54. Rossi Ugo (E. Magi, Siena); 55. Cuenin Roberto (Fortitudo, Massa Carrara); 56. Barese Elio (Libama, Tortona); 57. Albano Amedeo (Libarna, Tortona); 58. Cattaneo Giuseppe (Sci Club, Crema).

FONDO JUNIORES 1. STELLA VITTORIO (U.S. Asiago, Vicenza) 27’26”; 2. Bertagnoli Luciano (Boscochiesanova, Verona) 30’04”! ; 3. Spechenhauser Tullio (Bormiese, Como) 30’17”; 4. Donati Paolo (Dalignese, Brescia) 30’33”; 4. Locateli! Lorenzo (Serina, Bergamo) 30’33”; 6. Vaibusa G. Battista (Boscochiesanova, Verona) 30’51”; 7. Vaibusa Dario (Boscochiesanova, Verona) 31’06”4; 8. Rossi Pietro (Dalignese, Brescia) 31’20”; 9. Orsinger P. Franco (Mezzana, Trento) 31’28”; 10. Rossi Bortolo (Dalignese, Brescia) 31’32”; 11. Cavagna Giovanni (Serina, Bergamo); 12. Gironi Giorgio (Sasso Corbè, Novara); 13. Bonotti Damiano (Juventus, Macerata); 14. Amidei Marziano (Tretorri, Modena); 15. Rossi Dino (Carrobbio, Parma); 16. Bellone Andrea (Virtus, Cuneo); 17. Bicallo Cesare (Comero, Cuneo); 18. Cartoni Francesco (Juventus, Macerata); 19. Bodrero Giuseppe (Villanovetta, Cuneo); 20. Bezzi Angelo (Dalignese, Brescia). Fuori tempo massimo: Brona Pietro, Novara 49'54”.

SLALOM GIGANTE SENIORES

1. ZAMBOTTI DORANDO (U.S. Dalignese, Brescia) S^”; 2. Schir Luciano (Serrada Klofer, Trento) 3’40”; 3. Drago Giorgio (Bergamo, Bergamo) 3’41”; 4. Ruggerl

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SLALOM GIGANTE .JUNIORES

1. RICHELLA VITTORIO (Bormiese, Como) 2’40”! ; 2. Crosa Lenz Vittoria (Robur, Novara) 2’42”2; 3. Filzi Giorgio (Serrada, Trento) 2’45"3; 4. Ornof Carlo (Libertas, Bolzano) 2’48”1; 5. Carli Sandro (Asiago, Vicenza) 2’50”4; 6. Lennina Guido (Bormio, Como) 2’51”; 7. Lorati Pierluigi (Dalignese, Brescia) 2’54”; 8. Belloni Andrea (Cuneo, Cuneo) 2’57”1; 9. Tosello Luciano (Cuneo, Cuneo) 3’00”; 10. Donati Mario (Dalignese, Brescia) 3’02”3; 11. D’Ambros Mirco (Recoaro, Vicenza) 3’06”; 12. Facchini Wolf (Pedavena, Belluno) 3’07”3; 13. Croce Graziano (Rosengarten, Trento) 3’09”3; 14. De Martini Ezio (Tre Cime, Belluno) 3’15”3; 15. Kastunger Francesco (Kat. Jugen, Bolzano) 3’16”2; 16. Premsteller Giuseppe (Libertas, Bolzano) 3’17”3; 17. Rocchi Sergio (Sestolese, Modena) 3’24"; 18. Tazzari Sergio (Massimo, Roma) 3’35”4; 19. Allodi Roberto (Marzolarese, Parma) 3’38”2; 20. Della Corte Enrico (Feltre, Belluno) 3’52"4; 21. Blusa Pietro (Robur, Novara); 22. Giorgi Giorgio (Fiat, Terni); 23. Gironi Giorgio (Sassocorbè, Novara); 24. Fioravanti Franco (Reggio Emilia); 25. Rossi Bortolo (Dalignese, Brescia); 26. Cicognini Filippo (Alce, Firenze); 27. Macchelli Giorgio (Crema); 28. Anseimi Alberto (Crema).


SLALOM SPECIALE SENIORES 1. DELL’ANTONIO Fernando (Dolomitica Predazzo, Trento) 75”8; 2) GRIFFANI Arduino (Recoaro, Vicenza) 76”; 3. SPAGNOLO Verio (Recoaro, Vicenza) 77”3; 4. BROCHEREL (Aosta, Aosta), 77”6; 5. ORSINI Giacomo (Virtus, Cuneo) 77”8; 6. FUSELLI Adriano (Doufourt, Novara) 78”; 7. ZAMBOTTI Dorando (Dalignese, Brescia) 78”3; 8. SCHIR Luciano (Serrada Karfler, Trento) 78’’5; . 9. HUBER Sigfrido (Bressanone, Bolzano) 78”5; 10. BOCCALLI Giovanni (Umilitas, Novara), 79"5; 11. TREVESAN Vittorino (Recoaro, Vicenza) 79”8; 12. DRAGO Giorgio (Dalignese, Bergamo) 80”; 13. ZAMBOTTI Diego (Dalignese, Brescia); 14. MAINET (Aosta, Aosta) 80”7; 15. HERNOF Paolo (Bressanone, Bolzano) 81”3; 16. RUGGERI Pino (Nossese, Bergamo) 81 ”7; 17. FERARO Marco (K.2 Torino) 81”9; 18. SPECHENAUSER Fulvio (Bormio, Como) 83”8; 19. DESTERNICH Marcello (Bressanone, Bolzano). 20. GUEDEZ (Aosta. Aosta); 21. CASTAGNA Roberto (Bergamo, Bergamo); 22. FORER Giuseppe (Bressanone, Bolzano); 23. VECLANI Vincenzo (Dalignese. Brescia); 24. SMITH Sandro (Ardisci, Como); 25. CAGNI Dino (Libarna, Tortona); 26. ZUCCHELLI Riccardo (Cremona, Cremona); 27. D’AMBROS Eros (Recoaro, Vicenza); 28. DE LUCA Mario (Auronzo, Belluno); 29. PESCETTO Paolo (Castelletto, Genova); 30. SILVA G. Carlo (Leonina, Roma); 31. BOLDRINI Giovanni (Sestolese, Modena); 32. SAVOLDI Arturo (Nossese, Bergamo); 32. PORCELLONI Guido (Ennio Maggi, Siena); 34. PERELLI PARADISI Bruno (Sasso Corbè, Novara); 35. NEGRO Giovanni (Nazzareno, Roma); 36. D’ALBERTO Benvenuto, (Marchese, Novara); 37. TELEGGI Ariste (Bis Mantova, Reggio E.); 38. MINNIO Michele (Dante, Roma); 39. VETTORAZZO Mario, (Valdobbiada, Treviso); 40. CECCAREL Sandro (Esperia, Treviso); 41. LORENZINI Egisto (Sestolese, Modena); 42. LOROSSI G. Battista (Cremona, Cremona).

SLALOM SPECIALE JUNIORES 1. HORNOF Carlo (Libertas, Bolzano) 66”4; 2. KASTUENGHR Francesco (Bressanone, Bolzano) 67”7; 3. CARLI Sandro (U. S. Asiago, Vicenza) 67”9; 4. FILZ Giorgio (Serrada, Trento) 68”1; 5. LUMINA Guido (Bormio, Como) 69”6; 6. RICHELDA Vittorio (Bormio, Como) 70”3; 7. TOSELLO Luciano (Virtus, Cuneo) 71”; 8. De MARTINO Ezio (Auronzo, Belluno) 72”4; 9. CROCE Graziano (Dolomitica Predazzo, Trento) 72”7 ; 10. PRAMSTALLER Giuseppe (Bressanone, Bolzano) 73”4; 11. FACCHINI Wolf (Pedavena, Belluno); 12. BELLONE Andrea (Virtus, Cuneo); 13. DONATI Mario (Dalignese, Brescia); 14. LORATI P. Luigi (Dalignese, Brescia); 15. BRUSA Pietro (Robur, Novara); 16. ROCCHI Sergio (Sestolese, Modena); 17. TAZZANI Sergio (Massimo, Roma); 18. SANTO RI Francesco (Stella Azzurra, Roma); 19. D’AMBROSIO Mirko (Recoaro, Vicenza); 20. DE GIORGI Giorgio (Fiat, Terni); 21. CICOGNANI P. Filippo (Alce F„ Firenze); 22. ROSSI Bortolo (Dalignese, Brescia); 23. GIRONI Giorgio (Sassocorbè, Novara); 24. DALLA CORTE Enrico (Feltre, Belluno).

STAFFETTA 3 X 6 Km. 1. VICENZA (Fertile E., Pesavento E., Lobbia A.) in 1.26’00”; 2. Como A (Alberti S., Sosio G., Canclini D.) 1.30’02” 3. Verona A (Beandola B., Massella A., Leso L.) in 1.32’05”; 4. Aosta (Wuillennez G., Pession A., Carozza G.) 1.32’45”; 5. Brescia A (Franceschetti C., Tanghetti G., Rossi M.) 1.34’00”; 6. Trento (Venturi A., Ossi A., Mick T.) 1.35’00”; 7. Verona B (Pertagnelli G., Vaibusa D., Vaibusa G.) 1.36’40”; 8. Bergamo A (Bonaldi C., Bonaldi P., Grassi M.) in 1.37’20”; 9. Como B (Canclini C., Spekenauser, Spekenauser) 1.38’45”; 10. Bergamo B (Lussana A., Cavagna G., Locateli! L.) 1.41’50”; 11. Modena (Racchi S., Lorenzini E., Amldei M.) 1.49’20”; 12. Macerata A (Panetti G., Santacini A„ Scafa A.) 1.49’50”; 13. Brescia B. (Corsini A., Merigo M., Veclani G.) 1.52’55”; 14. Mace-

rata B (Carloni F., Calassi E., Bonotti D.) 1.54’00"; 15. Parma (Araldi A., Cabri F., Rossi D) 1.55’00”; 16. Acqui (Merlo G., Chione C., Chione F.) 1.55’10”; 17. Siena (Porcelloni P„ Porcelloni R., Porcelloni A.) 1.55’45”; 18. Bolzano (Trevisan A., Fink Hubert, Hell E.) 2.01.30”.

CRITERIUM STUDENTESCO 1953 GARA DI FONDO 1. FIORI Ugo (Ist. Tee. Ind., Belluno) 25’14”; 2. Demetz Alfredo (Scuola Arte Selva, Bolzano) 25’31”3; 3. Buzzi Amedeo (Ist. Profess., Udine) 25’33”4; 4. Demetz Alberto (Scuola Arte Selva, Bolzano) 26’18”; 5. Donati Paolo (Scuola Avviam. Pontedilegno, Brescia) 26’53”; 6. Zulzembacher Pietro (Ist. Tee. Comm. Merano, Bolzano) 27’00”l; 7. Paia Attilio (Scuola Arte Cortina, Belluno) 27’29"3; 8. De Villa Palù Mario (Ist. Riccati, Treviso) 27’36”3; 9. Maculotti Aristide (Scuola Aw. Pontedilegno, Brescia) 27’55”3; 10. Bortolotti Romano (Scuola Aw. Tarvisio, Udine) 27’58”3; 11. Da Col Angelo (Istituto Agordo, Belluno) 28’34”; 12. Peloni Mario (Ist. Sovere, Bergamo) 28’42”; 13. Compagnoni Gilberto (Ist. Magistrale, Sondrio) 29’14”3; 14. Facchin Sante (Ist. Prof. Ampezzo, Udine) 29’32”; 15. Belli Giovanni (Ist. Barbarigo, Padova) 30’01”; 16. Savonata Pietro (Liceo Scient., Padova) 31’44”; 17. Nicoli Dario (Ist. Tee. Comm., Aosta) 31’48”2; 18. Stenico G. Vittore (Liceo Scient., Trento) 31’50"; 19. Stella Sergio (Ist. Barbarigo, Padova) 31’52”4; 20. Ruina Elio (Ist. Comm., Sondrio) 32’09”; 21. BoffeUi G. Battista (Ist. S. Carlo, Bergamo); 22. Ferrazza Arnaldo (Ist. Comm., Trento); 23. Talazzi Aldo (Ist. Profess., Udine); 24. De Battisti Oreste (Ist. Lecco, Como); 25. Golser Sergio (Ist. Ind., Trento); 26. Marra Lieo (Ist. Tee. Comm., Cuneo); 27. Salvi Giorgio (Liceo Class. Maffei, Verona); 28. Maniero Enrico (Liceo Scient., Como); 29. Pomini Giorgio (Liceo Maffei, Verona); 30. Brontini Marco (Ist. Comm., Trento); 31. Galiberti Arturo (Ist. Lecco, Como); 32. Felloni Fulvio (Ist. Tee. Sovere, Bergamo); 33. Marchionni Bruno (Ginnasio Aosta); 34. Massi Giorgio (Liceo Scient., Gorizia); 35. Dussin P. Giorgio (Liceo Scient., Verona); 36. Bormetti Carlo (Ist. Tee., Sondrio). Fuori tempo massimo: Brandolin Carlo (Cuneo); Tasin Alberto (Vercelli); Acossato Candido (Asti); Lastrua G. Carlo (Asti).

DISCESA CONTROLLATA 1. VECLANI Vittorio (Ist. Tee. Esperia, Bergamo) 2’36”4; 2. SIORPAES Gildo (Scuola Alberghiera Cortina, Belluno) 2’38”1; 3. PETROCCHI Alessandro (Ist. Tee. Industriale, Bolzano, 2’41”4; 4. NICOLI Dario (Scuola Tee. Comm.le, Aosta) 2'43”; 5. BESTICCO Pietro (Ist. S. Massimo, Torino) 2’43”1; 6. BESSONI Maurizio (Scuola Aw.to Edolo, Brescia) 2’43”4; 7. Petenater Kurt (Se. Alb.ra Merano) Bolzano, 2’44”3; 8. Richella Vittorio (Se. Aw.to Bormio, Sondrio) 2’46”1; 9. Marchionni Bruno (Liceo Ginnasio, Aosta) 2’47”; 10. Colombani Pietro (Ist. Longoni, Milano) 2’50”; 11. Quadrio Giovanni (Liceo Raggi, Sondrio) 2’50”4; 12. LUNELLI Franco (Ist. Tee. Comm. Trento), 2’51”, 13. POGOREZ Ennio. (Ist. A Volta, Trieste) 5’51”; 14. DE Ste RMICH Marcello (Liceo Class. Bressanone, Bolzano) 2’52”; 15. BERNARDI Remo (Ist. Industriale, Trento) 2’55”; 16. Perini Mario (Scuola Prof. Vipiteno, Bolzano) 2’56”2; 17. ERBA Natale (Ist. Bianchi, Monza, Milano) 2'56”2; 18. FERRERÒ Marco (Ist. S. Giuseppe, Torino) 2’59”1; 19. PILATI Giorgio (Lic. Arcivescovile, Trento) 2’59”3; 19 MESCHINK Giuseppe (Scuola Avviamento, Gorizia) 2’59"3; 21. SOGNO EZIO (Liceo Ginnasio, Aosta); 22. BECCALLI Giovanni (Liceo Scient. Arona, Novara); 23. ROZZO Pietro (Scuola Ind. Rivolta, Trieste); 23. KRAVINA Francesco (Ist. Prof. Tarvisio, Udine); 25. GUGLIELMINOTTI Renzo (Ist. Tee. Ind. Biella, Vercelli); 26. CARPINETI Gaetano (Liceo Piazzi, Sondrio); 27. MORIONDO Eugenio (Ist. S. Giuseppe, Torino); 28. REGAZZONI Arturo (Ist. Scient. Luzzaco, Bre-

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scia); 29. SCANZIANI Bruno (Liceo Scient. Biella, Vercelli); 30. FUGGIERI Luciano (Liceo Scient., Como); 31. UNTERRICHTER P. Giorgio (L. Arciv., Trento); 32. SEGHI Paolo (Ist. Scient. Lecco, Como); 33. BELLODIS Eraldo (Scuola d’Arte Cortina. Belluno); 34. BELLI Giu lio (Ist. Barbarico, Padova); 35. CARLI Mario (Ist. Prof. Tarvisio, Udine); 36. SENECI Sandro (Liceo Scient. Caliini, Brescia); 37. Invernizzi G. Franco (Ist. S. Carlo, Bergamo); 38. DORATTI Edoardo (Liceo Scient. Oberadan, Trieste); 39. RULFO Luciano (Ist. Tecn. Mondovì, Cuneo); 40. RINALDI Guglielmo (Ist. Tecn. Vitt. Em.le II, Bergamo); 41 MASSI Giorgio (Liceo Scient., Gorizia); 42. LORENZI Paolo (Ist. Bargarigo, Padova); 43. CABIALE Stefano (Liceo Scient. Cuneo); 44. ZARDINI Costantino (Scuola d’Arte, Cortina); 45. PETTERINI Alberto (Liceo Classico. Vercelli); 46. Tobladini Armando (Scuola Tecnica Mompiani, Brescia); 47. FESTA G. Carlo (Ist. Tecn. Industriale, Biella); 48. DALPIAZ Giorgio (Liceo Classico, Padova); 49. MANASSERO Renzo (Ist. Tecn. Ind.le Mondovì, Cuneo); 50. BETTUZZI Mario (Liceo Scient., Asti); 51. SA VINI Carlo, (Ist. Cavanis, Venezia); 52. BIANCHI Renzo (Ist. Cavanis, Venezia); 53. SAVINI Paolo (Ist. Cavanis, Venezia); 54. LASTRUA G. Carlo (Liceo scient.. Asti); 55. BROLI Carlo. (Liceo classico, Asti); 56. SALVI Giorgio (Liceo Maffei, Verona); 57. DE VILLA PALU’ Mario (Ist. Riccardi, Treviso); 58. BENCIOLINI Francesco (Ist. Tecn. agrario, Verona); 59. PERETO Paolo (Liceo Scientifico, Gorizia).

STAFFETTA STUDENTI 3 X 5 Km.

1. BOLZANO (Sulzenbacher T„ Demez Alberto, Demez A.) in 1.24’17”; 2. Brescia (Rossi B. Maculotti A., Donati P.) 1.27’18”; 3. Belluno (Piao A., Decol A., Fiori U.) 1.28’10”; 4. Udine (Guzzi A., Facchini S. Bortolotti) 1.28’28”; 5. Sondrio (Ruina E., Compagnoni A., Richella . V.) 1.36’40”; 6. Bergamo (Bofelli G. B„ Conti D.. Coloni M.) 1.40’25”; 7. Trento (Stenico G.V., Gelser S., Ferrazza A.) 1.42’19”; 9. Verona (Salvi G., Pomini G., Dussio G.) 1.47’48”; 10. Padova (Stella S., Savonitto P., Belli G.) in 1.48’10”.

CAMPANILI ALPINI 1953 FONDO

1. DE FRANCESCO Vito, Trento, 19’0”; 2. DAMLIN Bruno, Trento, 19’45’4”; 3. BONALDI Luigi, Bergamo, 20’ 32”; 4. MILESI Paolino, Begamo, 20’37”; 5. COLA Flavio, Como, 20’49”; 6. MILESI Valerio, Bergamo, 21’21"4; 7. VITALINI Celso, Como, 20’32”; 8. SERTORELLI Franco, Como, 22’06”; 9. ROSSI Luigi, Brescia, 22’33”1; 10. PETRANZINI Egidio, Como. 22’50”; 11. TRAPPINI Andrea, Cuneo, 23’13”; 12. SORIANI Angelo, Parma, 23’25”; 13. SQUARANTI Aldo, Verona, 23’50”; 14. ROSSI Giuseppe, Parma, 24’02”; 15. AUDISIO Giuseppe, Cuneo, 24’12”; 16. COMELLI Pietro, Parma, 24’21”3; 17. LESO Domenico, Verona, 24’34”; 18. MORICONI Benito, Macerata 24'38”2; 19. FRANCO Secondo, Cuneo; 20. VITTON Giorgio, Susa; 21. GIRLANDA Luciano, Verona; 22. FIORINI Didimo, Reggio Emilia; 23. GOBBI Nazzareno, Macerata; 24. ROCCHI BRUNO, Modena; 25. MIGLIOCCI Gino, Macerata; 26* MONTABONI Giovanni, Susa; 27. CASTELLANI Marco, Reggio Emilia. Fuori tempo massimo: 28. Perelli Ferruccio, Novara; 29. Besotti Massimo, Novara; 30. Marchioni Luigi, Modena; 31. Bosottl Luigi, Novara; 32. Bosotti Mario, Novara. SLALOM GIGANTE 1. SOLDA’ Mario, Vicenza, 2’06”; 2. SCARAMELLINI Luigi, Como, 2’09”2; 3. CATTANEO Angelo, Brescia, 2’16"; 4. PORT Giuseppe, Trento. 2’16”3; 5. TREVISAN Mario, Vicenza, 2’17”3; 6. PECELLI Oreste, Como, 2’18"2; 7. FAURE’ Pier Lorenzo, Susa, 2’21”; 8. VITTON Giorgio,

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Susa, 2’21"2’; 9. PERRON Franco, Susa, 2’22”; 10. TANGHETO Roberto, Brescia. 2’34”3; 11. NORIS Mario, Bergamo. 2'35”; 12. BOSIN Michelangelo, Trento, 2’39”1; 13. MONTABONE Giovanni, Susa, 2’40”3; 14. TANGHETTI Cornelio, Brescia, 2'41”; 15. PIANALDO Ottorino, Vicenza; 2’50”; 16. Morelli Giovanni, Torino; 17. Giacomelli Alberto, Brescia; 18. Branduzzi Elia, Reggio E.; 19. Griffani Nerino, Vicenza; 20. Audisio Giusep. Cimeo; 21. Bruschi Riccardo, Camerino: 22. Marchioni Giuseppe, Modena; 23. Siguardo Carlo, Cuneo; 24. Bossotti Luigi, Novara.

SLALOM SPECIALE 1. SOLDA’ MANLIO, Vicenza 68”; 2. Port Giuseppe, Trento 70”2; 3. Scaramellini Luigi, Como 70”8; 4. Cattaneo Angelo, Brescia 71”9; 5. Trevisan Mario, Vicenza 72”; 6. Peccedi Oreste, Como 74”3; 7. Faure Pier Lorenzo, Susa 75”1; 8. Griffani Nerino, Vicenza 78”; 9. Tanghetti Roberto, Brescia 78”7; 10. Petroncelli Ercole, Como 78”8; 11. Bosin Michelangelo, Trento; 12. Perron Franco, Susa; 13. Tanghetti Cornelio, Brescia; 14. Noris Mario, Bergamo; 15. Rossi Giuseppe, Parma; 16. Giacomelli Alberto. Brescia; 17. Morelli Giovanni, Torino; 18. Montabone Giovanni, Susa. STAFFETTA CAMPANILI 3 X 4 Km.

1. TRENTO (Damlin B.. Bosin L., De Francesco V.) in 55’36”; 2. Como (Sertorelli F., Vitalini C., Cola F.) 56’00”; 3. Bergamo (Millesi V., Millesi B., Bonaldi L.) 56’10”; 4. Cuneo (Audisio G., Franco S., Tamagno E.) 58'05”; 5. Parma (Comelli P., Rossi G., Soliani A.) 1.04’35”; 6. Camerino (Gobbi N., Mericoni B., Migliucci G.) 1.10’45”; 7. Brescia (Cattaneo A., Tanghetti R., Rossi P.G.) 1.11’45”; 8. Reggio Emilia (Fiorini D„ Castellani M., Branduzzi E.) 1.16’41”; 9. Susa (Perron F., Vitton G., Faine P.L.) 1.17’00”. CLASSIFICA PER COMITATI PROVINCIALI C.S.I. 1. VICENZA, punti 138; 2. TRENTO, 122; 3. COMO, 115; 4. BRESCIA, 101; 5. BOLZANO, 70; 6. BERGAMO, 66; 7. AOSTA, 66; 8. VERONA, 61; 9. NOVARA, 54; 10. CUNEO, 45; 11. BELLUNO, 17; 12. MODENA, 13; 13. MACERATA, 11; 13. PARMA, 11; 15. ROMA, 6; 15. SIENA, 6; 17. TORINO, 5; 17. ACQUI, 5; 19. GENOVA, 4; 20. CREMONA, 3; 20. TERNI, 3; 22. FIRENZE, REGGIO EMILIA, TORTONA e TREVISO, 1.

CLASSIFICA PER DIOCESI CAMPANILI ALPINI 1. COMO, punti 95; 2. TRENTO, 91; 3. BRESCIA, 63; 4. BERGAMO, 57; 5. VICENZA, 52; 6. SUSA, 45; 7. CUNEO, 33; 8. PARMA, 31; 9. CAMERINO, 24; 10. REGGIO EMILIA, 19; 11. VERONA. 5; 12. TORINO, 4; 13. MODENA, 2; 14. NOVARA, 1.

I PREMI DI RAPPRESENTANZA Campionato CSI: 1. C.P. Vicenza, coppa F.I.S.I.; 2. C.P. Trento, coppa Comune Pontedilegno; 3. C.P. Como, coppa Banca S. Paolo di Brescia; 4. C.P. Brescia, coppa Sci club Pontedilegno f Criterium studenti: 1. Prov. studi Belluno, coppa CSI grande; 2. Prov. studi Bolzano, coppa CSI media; 3. Prov. studi Udine, coppa CSI piccola; Discesa controllata: 1. Prov. studi Bergamo, coppa C.S.I. grande; 2. Prov. studi Belluno, coppa CSI media; 3. Prov. studi Bolzano, coppa CSI piccola; Sta]fetta: 1. Prov. studi Bolzano coppa ministero Pubblica Istruzione; 2. Prov. studi Brescia, coppa C.S.I. grande; 3. Prov. studi Belluno, coppa CSI media; Campanili alpini: 1. Diocesi Como, coppa Azienda Autonoma sogg. Pontedilegno;2. Diocesi Trento, coppa Giornale di Brescia; 3. Diocesi Brescia, coppa Camera Commercio di Brescia; 4.-Diocesi Bergamo, coppa Comune di Brescia;


Dieci sciatori italiani

I

al campaio invernale di Lenk

Invitato, fin dal novembre scorso, dalla Presidenza Centrale del C.S.I., che agiva in collaborazione con la F.I.S.I., a partecipare al campeggio invernale della gioventù svizzera che doveva aver luogo nei primi giorni di gennaio a Lenk nella Valle del Simmen (Svizzera), in qualità di accompagnatore di una decina di giovani sciatori italiani (Covi Giorgio. De Unterrichter Paolo e De Pilati Franco di Trento, Gnadagnini Vincenzo di Predazzo, Dei Cas Guido di Bormio, Salvodelli Romeo di Pergamo, Rela Addio di Asiago, Aizza Gianpaolo e Lauvergnac Giovanni di Trieste e Barbanti Brodano Giuseppe di Bologna), aderii volentieri all’iniziativa che avrebbe dato modo, a me, e soprattutto ai giovani affidati alla mia custodia, oltre che di conoscere un centro rinomato di sport invernali ritenuto, come avemmo modo di constatare poi, uno dei migliori della Svizzera Bernese, adattissimo ad ospitare un campeggio della capacità di circa 1200 ragazzi di entrambi i sessi, anche perchè mi lusingava conoscere da vicino l’organizzazione, che si dimostrava assai complessa, ed i metodi usati dagli organizzatori per rendere quanto migliore possibile il soggiorno dei giovani sciatori nel campeggio invernale.

L'accoglienza che ricevemmo, fin dalla frontiera ove un apposito comitato femminile della Pro Juventute stava ad attenderci, fu veramente cordiale e ca-

vi I

lorosa. Al nostro arrivo al campeggio di Lenk fummo accolti con vivi applausi dagli istruttori e istruttrici (in numero di circa 250) e dal direttore del Campeggio invernale sig. Airné Rochat che ci dava il benvenuto a mezzo dell’interprete, la mamma del Campo sigj-a Diserens, che era un pò come la benefattrice e la "Befana”, come la chiamavamo noi, poiché ogni sera passava di baracca in baracca con un grande sacco sulle spalle contenente ogni ben di Dio e offriva ai piccoli ogni sorte di leccornie, oltre ad avere per tutti sempre pronto un consiglio o una raccomandazione. Il Campo aveva l’aspetto di un vero villaggio ed era formato da una ventina di grandi baracche in legno molto ben riscaldate e dotate di ogni conforto moderno (bagni, doccie, toilette, ecc.). Ciascuna baracca conteneva sei comodi stanzoni con dieci brandine ciascuno dove dormivano i ragazzi ed altre quattro più piccole per gli accompagnatori e istruttori. C’erano inoltre sei grandi baracche usate come refettori, una per il servizio postale e magazzino, una ad uso di infermeria, una per la cucina, una comprendente bar, sale da lettura, giochi, ecc. e una contenente gli uffici direttivi del campo e un apposito ufficio per gli oggetti smarriti.

Non mancava una piccola cappella sistemata nel più grande refettorio. La nostra baracca la dividemmo con i ragazzi Ticinesi e di San Gallo. La vita nel campo era meticolosamente regolata da un comunicato emesso tutte le sere dalla Direzione e che ogni istruttore doveva seguire con scrupolosa diligenza. La sveglia avveniva verso le 6.30 e veniva data personalmente dal Direttore del Campo e dalla "Mamma” che si presentavano sulla porta della camerata suonando delle canzoni italiane con una fisarmonica e una chitarra.

La colazione veniva servita verso le 7.30. Subito dopo i ragazzi, suddivisi, . con una severa certina operata da appositi maestri di sci, a seconda delle loro capacità sciistiche. in tre classi (bianchi verdi-bleu) salivano in seggiovia sul BeInaugurazione del campo alzabandiera, telberg (quota 1600 J e da questo luogo tra gli italiani o I tedeschi la bandiera svizzera

! I quattro migliori italiani con l’accompagna* torà Antonio Carli o il maestro ticinese: Barbanti, Gnadagnini, Del Gas, Piloti

avevano inizio le escursioni, per vie diverse e cambiando ogni giorno itinerario, fino alla cima, a quota 2.580. La colazione al mezzogiorno veniva consumata al sacco negli appositi rifugi e il ritorno a Lenk avveniva verso le ore 15. I bianchi e verdi scendevano direttamente con gli sci fino al Campo, mentre i bleu, che erano i meno bravi, scendevano fino alla stazione superiore della seggiovia e proseguivano il ritorno a mezzo della stessa. Verso le 16 veniva distribuito un’abbondante thè e, mentre i ragazzi avevano il permesso di sgranchirsi le gambe visitando Lenk, gli accompagnatori e istruttori si radunavano nel più grande refettorio per il rapporto giornaliero e per la compilazione del programma da svolgere nel giorno successivo.

Alle 19 cena e alle 21 nelle baracche venivano spente le luci e nel grande Campo regnava sovrano il silenzio, all’infuori di un piccolo locale sotto uno dei refettori che funzionava da bar, nel quale potevano intrattenersi gli istruttori e accompagnatori. La vita nel campo si svolgeva con meticolosa rigorosità, soprattutto per quanto concerneva gli orari, diramati di giorno in giorno, che venivano osservati scrupolosamente.

Il luogo ove era posto il Campeggio, una stupenda Conca cintata da montagne che salivano ora in lievi pendìi ed ora a picco fino a superare i 2.500 metri di altitudine, non poteva corrispondere in modo migliore alle esigenze.

La cordiale ospitalità avuta e la schietta accoglienza cui fummo oggetto, assie-

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me ad una decina di germanici, pure essi ospiti al Campo, da parte dei dirigenti istruttori ed anche dei ragazzi svizzeri, sono state le cose che più mi sono rimaste impresse e che serberò, come son certo sarà per i nostri ragazzi, come un graditissimo ricordo. La serata della chiusura del Campo è stata veramente commovente e nello stesso tempo spettacolare. Dopo la grande fiaccolata e l’ammaina bandiera, dopo i discorsi del Presidente del Campo, dei Sacerdoti e del Vice Presidente della F.S.S., siamo andati al teatro Lòtven dove ogni rappresentanza si doveva esibire in un numero di propria creazione, della durata di circa 10 minuti, consistente in canti, giochi, recita di poesie, scherzi comici, ecc. Noi, in compagnia dei Ticinesi, che ci sono stati più chi amici durante la nostra permanenza al campo, abbiamo cantato la "Montanara’ raccogliendo calorosi applausi e la richiesta del bis (unico concesso nella serata). Le mie impressioni sull'organizzazione, veramente ammirevole, e soprattutto sull’utilità di un campeggio invernale sulle

Verso li campeggio di Look.

basi di quello tenuto a Lenk non possono essere che ottime e ho potuto constatare che i vantaggi da esso derivanti sono molto utili sia dal lato formativo, disciplinare ed anche tecnico dei giovani sciatori. I ragazzi affidatimi hanno dimostrato, oltre ad una buona preparazione, anche, e e sopratutto, una disciplina e correttezza ammirevole per cui son certo che l’impressione riportata negli organizzatori del Campo non può essere stata che ottima. A mio giudizio è utile che anche nel futuro si debba trovare il modo di partecipare a quel tipo di raduni intemazionali con il maggior numero possi 'ile di giovani e Futilità sarebbe tanto maggiore se si giungesse alla loro istituzione in qualche nostro centro Alpino, che potrebbe forse adattarsi in modo ancor migliore di Lenk. Antonio Carli

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L’olocausto

di ILIO COLLI

non sia vano

Ilio Colli è cresciuto alla scuola del discesismo ampezzano, si è formato e « fatto » sulle spregiudicate piste dolomitiche delle Tofane e del Faloria, aveva nel sangue lo spirito agonistico che non conosce limiti ed ostacoli, che non sa frenare l’impeto, dei Valle e degli Alverà, dei Menardi e dei Lacedelli. E’ caduto anche lui come tanti anni addietro Giacinto Sertorelli, in competizione, su uno di quei tracciati che non hanno più ragione d’essere, che l’abilità nello sci non la si dimostra raggiungendo velocità impossibili per un corpo umano, bensì in prove tecniche particolari e controllate, quali sono per l’appunto le « discese obbligate » dove è giocoforza ridurre la velocità. Per buona fortuna, nelle competizioni giovanili a programmi nuovi le gare di discesa libera sono state sostituite da prove di abilità a velocità limitata. Nessun controllo, nessun freno può applicarsi a due pattini da neve, levigatissimi e sciolinati come vetro, quando si sfiorano e spesso si superano e di non poco i cento chilometri orari. Serva almeno l’olocausto di questa giovane esuberante e scapigliata vita di generoso atleta ampezzano a richiamare ad un maggiore senso di precauzione coloro che possono dosare i programmi e scongiurare i gravi pericoli. Il sacrificio del caro e buon Ilio Colli giovi a questo, a dire che le vite umane vanno salvaguardate anche nello sport agonistico come cose sacre. Al termine di una ubriacante vertiginosa, sfrenata discesa, nessuna forza umana è capace di mantenere il controllo di una velocità che è propria delle macchine moderne, dei possenti motori. E’ qui che si verificano gli incidenti fatali; quando le gambe non reggono più i sobbalzi indiavolati, il cuore pare sfondi il petto per il respiro mozzato e il dislivello compiuto a precipizio e si devono invece ancora percorrere a quella infernale andatura delle centinaia di metri su pista incastrata nei boschi, tra svettanti enormi pini o abeti. La morte ti ha ghermito, caro Ilio, quand’eri già in vista del traguardo, forse già vincitore con il volto sbiancato dal brivido e dalla velocità, già pronto al largo sorriso. Come quando giungesti quattro anni addietro vincitore nei campionati studenteschi, il ciuffo ribelle dei tuoi capelli castani schiacciato dalla calottina di cuoio sulla fronte e mi dicesti felice che chissà per quanti anni avresti continuato a vincere. Il destino ti ha folgorato invece appena scavalcato i venti anni e l’ultimo « muro » bianco, sulla neve di Madesimo. Xìiber


CREPUSCOLO

DEGLI

VIVONO DI RICORDI

I CAMPIONI DEL PASSATO

Crepuscolo degli dei, crepuscolo di atleti che un giorno furono grandi e che ora vivono dei loro ricordi, dei loro trionfi, delle loro vittorie entusiasmanti. Il grande campione non è mai dimenticalo dalla folla: egli rimane sempre un simbolo ed un esempio. La folla che lo ha osannato sui campi dello sport, continua ad essere assoggettata dal suo fascino, un fascino che rimane sempre vivo pure col passare degli anni. E’ vero tuttavia che a volte i campioni del passato spariscono dalle scene sportive: invano si cerca allora di rintracciarli, invano si desidera rivederli. L’idolo di una volta, entra così definitivamente nella soffitta polverosa delle cose ormai appartenenti ad un altro mondo.

Sotto questo punto di vista si può dire anche che i calciatori sono favoriti: essi hanno infatti la possibilità di trasformarsi in allenatori, e di balzare nuovamente alla ribalta delle cronache sportive, riconquistando il cuore dei tifosi, anche se quei tifosi sono spesso diversi da quelli di una volta. Non sempre però gli assi di una volta, sono riusciti di colpo a divenire ideali ed infallibili allenatori: si assiste allora allo spettacolo penoso di uomini che un giorno dominarono le arene sportive, e che oggi sono costretti a tirare avanti una grama esistènza, al timone di squadre minori, con sul capo sempre sospesa la spada di Damocle della giubilazione.

DA "FUFFO,, A "GIRA,, Fra i tanti casi degni di menzione famosi quelli di Bernardini, Serantoni e Meazza. Il popolare Fulvio Bernardini ha sempre avuto un grande affetto per la sua vecchia squadra, e soffrì molto per le disavventure passate dell’undici ■ romanista: fu un affetto che lo tradì. Lasciato il giornalismo, il "Ftiffo nostro” dei quiriti, prese il timone dell’undici romanista. Gli andò male però, ed il bravo Bernardini dapprima fu costretto ad allenare una compagine di serie C, poi a ritirarsi a vita privata, per riprendere dopo un anno la carriera alla guida

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j

BBU1VELI.A, il terzino della “Hoiua,, campione il’ Italia 1941-42, dopo aver Tatto l’allenatore,'* è ora proprietario di un avvinto bar di Roma.

del Vicenza, e ultimamente della Fiorentina. I viola toscani con l’avvento dell’ex centromediano azzurro, sono saliti di quota, ed hanno fatto gridare più d'uno al miracolo, a dimostrazione che la parentesi romana fu per Fulvio più sfortunata che altro. Il caso di Serantoni fu meno clamoroso, in quanto "Sera” falli con una squadra, la Roma, già abbondantemente compromessa. Serantoni tra l’altro é squalificato a vita, causa una vertenza da lui avuta con il Padova, ed ora allena alla macchia una squadra romana di quarta serie. Un altro grande calciatore del passato, non riuscì a rimanere alla Roma molto tempo: Baloncieri, tra le più compiete mozzali che abbia avuto l’Italia. Non sempre comunque va così male: Foni con llnter, Olivieri con l'Udinese, Monzeglio con il Napoli, Piani col Bologna ed altri conducono, almeno finora, vita tranquilla. Anche Varglien l

della Roma, é ben saldo al comando della compagine giallorossa, il che non deve stupire se si considera che il primo dei Varglien é tra i trainer italiani più preparati. Quanto a Meazza, dopo una breve parentesi al Pro Patria, il "balilla" si trovò disoccupato : intervenne la Federazione, ed attualmente Meazza ricopre la carica di allenatore ufficiale della nostra Nazionale. Vi sono poi i campioni del passato che sono rimasti al timone di compagini provinciali, e militanti nelle serie inferiori. Così Costantino allena il Bari, Puricelli il Legnano, Rava il Padova, Vocchialuto Frossi il Monza (Frossi si diletta anche in giornalismo, come del resto Scarabello che ha avuto una strana vertenza giudiziaria), Ardizzone la Fossanese, Levratto — lo sfondatore di reti — l’Arserial Messina, mentre Luisito Monti é alla ricerca di una buona sistemazione. Non tutti però esercitano il mestiere dell’allenatore ( quale ingrato mestiere!): Schiavio ha aperto a Bologna un negozio di articoli sportivi, e lo stesso ha fatto De Simoni (il primo portiere della Nazionale Italiana per il periodo che va dal 1911 al 1917) a Milano; Cambi ha a Torino un bar ed ha inoltre lanciato l'aperitivo Combi; Brunella ha anch’egli un bar alla periferia di Roma, bar frequentato, ironia della sorte, principalmente da giocatori della Lazio; Mornese il non dimenticato centro mediano della Roma, Campione d’Italia, possiede a Novara un avviato negozio di abbigliamento. Cevenini III, detto Zizi, ha esercitato i più disparati mestieri: il gelataio, il giornalaio di periferia, il lattaio ecc.; De Vecchi detto il "Figlio di Dio” è giornalista professionista.

IL FIUTO DI PAPA’ PAVESI Se la maggior parte dei vecchi calciatori si sono dedicati all'allenamento, la grande maggioranza dei passati campioni del ciclismo, sono o direttori sportivi o costruttori di biciclette. Così Gonna che ha una fabbrica di biciclette a Va-

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rese, e Pavesi che é divenuto uno dei più famosi direttori tecnici dello sport del pedale (attualmente è alla Legnano), e che ha allevato campioni come Brunero, Binda, Burlali, Coppi e Minardi. Così Tono Belloni. Olmo, Guerra e Piemontesi guidano tecnicamente alcune case ed hanno dato il loro nome alle biciclette. Binda invece non fabbrica direttamente, ma fornisce il nome a biciclette già pronte che gli sono passate dalla Legnano. Tra coloro che non si sono dedicati né alla carriera di direttori sportivi di case, né a quella ili costruttori, ricordiamo: Servegnini che gestisce un bar a Milano, Di Paco che commercia inobili a Parigi, Franco Giorgetti (noto perché durante le corse su strada si fermava sui prati lontano dalla polvere a mangiare) che vive abbastanza agiatamente a Bovizio Monbello, avendo messo da parte molto del suo guadagno, alto specie nelle sei giorni americane ; Girardengo, infine, é a Novi Ligure e si é dato anima e corpo alle sue biciclette.

1 tennisti, chi più chi meno, vivono tutti discretamente: così Giorgio De Stefani (vice presidente della Federazione Italiana Tennisti e membro italiano al Comitato Olimpionico Internazionale'), Quinavalle, De Morpurgo I industriale a Ginevra), Taroni. Palmieri, Rado (maestro presso i migliori clubs tennistici argentini), Rornanoni (fa vita brillante a Madrid). Fra i campioni delFatletica leggera. Beccali, l'olimpionico dei 1.500 metri, possiede un bar al centro di New York, e Lanzi, il nostro migliore quattrocentista, ha messo su una fabbrica di calzature in Svizzera.

BOXE: SPORT IMPLACÀBILE Pugilato: sport che avvince, ma che a volte uccide. In questa branca sportiva si nota che, a differenza di quanto avviene nel foot ball e nel ciclismo, quasi nessuno dei vecchi campioni è rimasto nell'ambiente pugilistico, preferendo svolgere altre attività a dimostrazione che quasi mai il pugilato attira nella sua orbita coloro che da giovani per una ragione o per Feltra lo praticorono. Della famiglia Venturi, Enrico, già campione d’Europa dei leggeri, é impiegato in una banca di Roma, Vittorio é procuratore pugilistico e dirige una palestra. Spoldi é ad Hollywood dove prende parte, con alterna fortuna, ad alcuni films. "Piripicchio” Urbinati fa l’ebanista; Mario Casadei, prima macellaio, é ora impiegato a Milano; Cadetto Orlandi sordomuto fin dalla nascita é meccanico in una officina milanese; Zambon e Bosisio a Milano, Tamagnini a Roma, sono istruttori di pugilato. Tra gli altri boxeurs, Clelio Locatelli dirige a Parigi un lussuoso bar, Enzo

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Fiernionte. divenuto ricchissimo in seguito alla eredità lasciatagli dalla defunta moglie, é ora divo del Cinema; Bruno Fruttini — il primo pugile che conquistò ali'Italia il titolo europeo dei pesi medi — é direttore del dormitorio pubblico in Via Colletta a Mi/.; Pilotta, che nel 1920 fu il massaggiatore ufficiale della nazionale italiana di calcio, continua ora la sua professione che sta tramandando alla figlia.

Ma tra i campioni del vecchio pugilato. gli appassionati ricorderanno con maggior simpatia Erminio Spalla e Cartiera. Il primo, dopo essersi dedicato all’agricoltura, al commercio, all'insegnamento dell’educazione fisica, alta pittura, al cinema, al canto ed alla scultura, possiede attualmente vaste terre in Argentina. Camera si produsse per un pò di tempo sugli schermi: indi ritornò al-

lo sport attivo, praticando la lotta libe, ra; guadagnò parecchi milioni e riacquistò una certa popolarità. Ma il pugilato ha fatto anche le sue vittime: bravi ragazzi che hanno dedicato tutta la loro gioventù alla boxe, e che alla fine si sono ritrovati con un pugno di mosche in inano e con molta tristezza nel cuore. Crepuscolo degli dei! Campioni del passato che sollevarono all'entusiasmo folle grandiose, e che entrarono nel cuore degli sportivi di tutto il mondo. 1 loro nomi sono rimasti famosi, le loro gesta hanno il potere di far fremere coloro che le apprendono. Ma sono passati purtroppo, e non rimane che ricordarli con rammarico e tristezza. Crepuscolo degli dei! Un romanzo fiume che non vedrà mai la parola fine. ansio gunsso

EVOLUZIONE M0T0TURIST1M Nella sede della Federazione Motociclistica in Milano, è stata insediata dal Presidente (e Vice Presidente della F.M.I.) comm. Mario Bocca, la Commissione Nazionale Turistica. Nel corso della riunione, oggetto di particolare discussione sono stati i programmi del 1953 e la normazione e la moralizzazione dei Raduni. Per questi ultimi si è deciso di assegnare, ai fini della classifica, un punteggio diverso ai partecipanti favorendo gli affiliati alla F.M.I., senza però escludere i non affiliati. Ij C tasse di approvazione dei Raduni e delle Gimcane saranno lievemente ritoccate e per i Raduni ha prevalso il concetto di attenuare l’importo dell’iscrizione per i motociclisti affiliati. Il programma di attività della Commissione, prevede l'organizzazione dei Motocampeggi, il primo dei quali sorgerà nella zona di Giuria, per trasferirsi poi in una zona del centro o del sud Italia, da definire. Quattro spaziose tende sono state donate dalla Soc. Esso, una dal Presidente della F.M.I. comm. Bianchi, ed è da prevedere che altre giungeranno da Enti, Città e Case motociclistiche per cui il campeggio (dalle attrezzature, comprese quelle sanitarie, di proprietà della F.M.I.) potrebbe assumere ' la definizione permanente di Motocampeggio Città d’Italia. Contemporaneamente ai due campeggi verranno indetti anche due raid turistici, uno con itinerario da Sud a Nord e l’altro con percorso invertito. La prima manifestazione di rilievo del 1953 sarà organizzata sul percorso Torino-Milano-Genova (il vecchio itinerario della gara di regolarità Triangolo sub-Alpino) e

assumerà la denominazione di Grande Audax Pasquale - Soe. Esso, F.M.I. con partenza dei concorrenti dai tre centri suddetti, e da centri minori intermedi, con l’obbligatoria percorrenza dell’intero tragitto. Una prova turistica di eccezionale importanza, agli effetti propagandistici, sarà poi costituita dal «Giro della Sicilia» mentre il Trofeo Nazionale Gimcane, verrà esteso alla partecipazione femminile con classifica separata. Il Presidente della Commissione Turistica curerà particolarmente l’intervento dei motociclisti italiani al Kallye 1953 della F.M.I. che si svolgerà a Sion (Svizzera); da questa località i centauri si recheranno successivamente in Austria per un raid nelle località che turisticamente sono le più note. 1 Kallye italiani, iscritti a Calendario Internazionale, sono due e precisamente il Kallye Madonnina dei Centauri, organizzato a Castcllazzo Bormida, e il Kallye del Pasubio. Il Presidente della Commissione lia illustrato i rapporti di grande cordialità esistenti con le altre Federazioni Sportive, il Touring Club, gli Enti Alberghieri c Turistici, nonché con le Case motociclistiche e di accessori che hanno cooperato, con premi di notevole valore, al successo del Primo Concorso Individuale Turistico del quale è stato proclamato vincitore Federico Colombo, del Moto Club Fossano, che ha percorso — con una 48 ce. Motom — ben 27.530 chilometri. In seno alla Commissione Nazionale Turistica è stato creato un Comitato Esecutivo composto dal Presidente Mario Bocca, dal Vice Presidente Achille Colombo, dai Membri Marntieri, Musso, Musumcci c Ragazzini.


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HI DI PALLACANESTRO [ PALLAVOLO a cura dell’lng. Renzo Glorgetti

Esporremo in questo articolo alcune notizie di carattere tecnico illustrate dai relativi dimi 15 mi 20 segni circa gli impianti di pal• 27,50 » 14 75 lacanestro e pallavolo che, date » 14,50 » 27 le loro più modeste caratteriMisure volidc r 14,25 > 26.50 stiche, rappresentano oggi gli A 14 > 26 impianti sportivi che consen» 25.50 » 13,75 tono ad una gran massa di gioturtt le categorie > 13,50 > 25 vani di poter sviluppare iena » \3,25 » 24.50 sana attività ricreativa e spor> 24 9 13 tiva. Campo di giuoco . » 23,50 E’ costituito da una superfiKiure tollerate per le > 23 » 12,50 categorie Propaganda cie rettangolare; libera da osta12 25 » 22 50 ferTYTTrule e Campionati coli, avente le dimensioni me12 » 22 maschii di' Prima Divi* die di 26 m. di lunghezza e 14 sione, Juniores. Ah'eiri. > 21.50 11.75 di larghezza. » 21 » 11,50 Sono ammesse le seguenti variazioni nelle dimensioni : 2 metri in. più o in meno nella lunghezza ed un metro in più esterno. Le linee delimitanti la o in meno nella larghezza; tali lunghezza del campo sono chiavariazioni debbono essere reci- mate linee laterali; quelle deli■

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ai centro del campo. Esso è diviso in due settori uguali da un diametro parallelo alle linee di fondo. Un secondo cerchio concentrico con raggio di 180 cm. è segnato attorno al cerchio centrale. Le misure vanno considerate dal centro del campo al bordo esterno delle linee di demarcazione. Lin ea

met à

di

ca mpo

.

Il terreno di giuoco è diviso in due parti uguali da una linea di metà campo tracciata sul prolungamento del diametro del cerchio centrale fino al raggiungimento delle linee laterali. Are a

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L’area di tiro libero è delimitata sul campo da due rette perpendicolari alle linee di fonO 9o

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piceamente proporzionali. Non sono ammessi campi erbosi.

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mitanti la larghezza sono chiamate linee di fondo; la distanza fra queste linee e gli spettatori deve essere di almeno due metri.

do tracciate ad una distanza di cm. 180 dal punto centrale delle linee di fondo stesse. QueDel imi ta zi on i de l ca mpo . ste due linee sono raccordate’ Il campo di giuoco è delimida una semicirconferenza tato con linee ben definite Cer ch i cen tra li . avente il raggio di 180 cm. e il aventi 5 cm. di larghezza. Quecentro nel punto di mezzo delste linee debbono distare almeII cerchio centrale ha un rag- la linea di tiro libero. Una seno un metro da ogni ostacolo gio di cm. 60 e viene tracciato conda circonferenza deve esse-

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Saiiona dt campo di pallacanestro e pallavolo col fondo in cemento.

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re tracciata a mezzo di segnatura tratteggiata, internamente all’area di tiro libero in modo da costituire con la precedente una intera circonferenza. Al lato delle aree di tiro libero, nel primo degli spazi indicati sul terreno dalle apposite tacche trasversali riportate come indicato nel disegno, vanno indicate le lettere maiuscole A e B come indicato nella tavola del disegno. Linea di tiro lib ero . Attraverso l’area di tiro libero viene tracciata una linea detta linea di tiro libero parallela alla linea di fondo. Il suo bordo esterno deve essere 5,80 dal bordo interno della linea di fondo. Nota: tutte le linee debbono essere tracciate in modo ben visibile ed avere la larghezza di cm. 5.

- Dimensioni e mate . Gli specchi, di forma rettangolare debbono misurare metri 1,80 in senso orizzontale e metri 1,20 in senso verticale; debbono essere di legno rigido o di materiale trasparente adeguato, dello spessore di cm. 3. La superfìcie prospiciente il campo deve essere levigata. Gli specchi di legno debbono avere le faccie prospicienti il campo dipinte in bianco e su di esse deve essere segnato in nero un rettangolo, centrato con l’anello (vedere disegno); tale rettangolo deve avere le dimensioni esterne di cm. 60 in senso orizzontale e di cm. 45 in senso verticale ed il lembo superiore della linea di base allo stesso livello dell’anello. Negli specchi di materiale trasparente, tale rettangolo deve essere segnato in bianco ed una linea egualmente bianca deve essere segnata lungo i lati esterni degli specchi. Tutte queste linee debbono avere uno spessore di centimetri 5.

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Posi zione degli spe cchi . Gli specchi sono posti in un piano perpendicolare al campo, parallelo alle linee di fon-

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do ed a m. 1,20 da queste. I loro bordi inferiori debbono essere a m. 2,75 da terra. I loro centri debbono cadere nelle perpendicolari passanti per i punti di mezzo delle linee di fondo. I sostegni degli specchi di colore scuro debbono essere ad un minimo di 40 cm. dal bordo esterno delle linee di fondo fuori campo. Can

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I canestri sono reti di corda bianca, sospesi ad anelli di fer-

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ro a mezzo di appositi ganci fissati sotto gli anelli; detti anelli debbono essere in ferro a sezione tonda di mm. 20, verniciati in nero e del diametro interno di mm. 45. Le reti debbono essere tali da frenare la corsa della palla mentre passa attraverso il canestro e misurare cm. 60 di lunghezza. Nota: la corda usata per i canestri non deve avere meno di 30 nè più di 60 fili di canapa bianca. Posi

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L’anello deve essere fissato allo specchio a mezzo di apposito supporto e trovarsi su un piano orizzontale a m. 3,05 dal terreno, equidistante dai due bordi verticali dello specchio. La distanza fra la faccia dello specchio e il bordo interno dell’anello deve essere di cm. 15.

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Il terreno di giuoco è un rettangolo di m. 18x9 libero da ogni ostacolo per un’altezza di m. 7 misurata a partire dal suolo. La metà del terreno di giuoco è denominata quadrato di giuoco. La parte del quadrato di giuoco compresa fra la linea centrale e la linea d’attacco è denominata zona d’attacco; quella fra la linea di attacco e la linea di fondo, zona di difesa. Il terreno di giuoco più la zona di rispetto rappresentata dallo spazio intorno al terreno di giuoco formano il campo di giuoco. Linee per imetral i . Il terreno di giuoco è delimitato da linee di 5 cm. di larghezza tracciate ad un minimo di un metro da ogni ostacolo in campo coperto e di tre metri per i terreni di giuoco in campo scoperto.

Line a centr ale . La linea centrale, sotto la rete, divide il terreno di giuoco in due quadrati uguali. Tale linea si prolunga sino a raggiungere le linee laterali del terreno di giuoco.

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Linee d ’att acco . In ogni quadrato viene tracciata una linea della lunghezza di m. 9 e della larghezza di centimetri 5 parallela all,a linea centrale ed a m. 3 da questa.

Area di battu ta . Due tratti di cm. 15 per 5 delimitano l’area di battuta : uno è il proseguimento della linea laterale destra, l’altro è tracciato tre metri più a sinistra e, parallelo al primo, sulla linea di fondo. L’area di battuta deve avere una profondità minima di m. 3 ad eccezione che per i campi coperti nei quali è consentito anche un minimo di un metro. Pali . Devono essere collocati a distanza di m. 1 dal punto di intersezione della linea centrale con le linee laterali (la distanza di m. 1 va calcolata dal li-


mite esterno delle linee laterali). I pali, possibilmente cilindrici, e di almeno 10 cm. di diametro, devono avere un’altezza variabile da m. 2,55 a m. 2,60.

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Fondo campo pallacanestro e pallavolo in terra battuta.

E’ alta m. 1 e lunga m. 1,50. Le maglie hanno il lato di cm. 10. Un doppio nastro di tela bianca della larghezza di cm. 5 è cucita all’estremità superiore. Il nastro è attraversato nella sua lunghezza da un cavo flessibile in acciaio. La estremità inferiore deve, essere tesa da altro cavo, sia in senso longitudinale che verso il basso. Altezza della rete. E’ di m. 2,43 per le squadre maschili e di m. 2,24 per le squadre femminili (per le squadre ragazzi l’altezza è stabilita in m. 2,10). La misurazione è effettuata alla distanza di m. 3 dalle bande laterali.

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Due bande di tela bianca della larghezza di cm. 5 sono fissate alla rete perpendicolarmente alle linee laterali del terreno di giuoco. Reci

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Detto argomento sarà oggetto di apposito articolo in un prossimo numero della rivista. I disegni che vengono pubblicati potranno fornire tutti quei dati e chiarimenti che si renderanno necessari alla migliore interpretazione di quanto sopra scritto.

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FERVORE per le «CAMPESTRI» nel CENTRO SPORTIVO ITALIANO

L’eccezionale rigore dell’attuale stagione invernale non ha per nulla arrestato l’attività agonistica, nel settore propagandistico delle corse campestri, predisposta dalle nostre Organizzazioni periferiche. Con ritmo veramente confortante ci pervengono i programmi di gare, che si ripetono ogni domenica fin dal decorso dicembre, aventi la caratteristica di una graduale preparazione su distanze progressivamente aumentate. Il risveglio che si nota nelle nostre Organizzazioni ci fa bene sperare e non è azzardato affermare che quest’anno il nostro campionato nazionale della « campestre » otterrà una più larga partecipazione, anche se il percorso sarà di poco più lungo di quello dell’anno passato. In molte Provincie, dove nello scorso anno la ripresa dell’attività stagionale fu più lenta, attualmente, invece, si notano iniziative più sollecite. Infatti, pur senza voler formulare pronostici troppo alla leggera, abbiamo ragione di sperare per la prossima stagione agonistica che più numerose saranno le future realizzazioni in tutte le specialità atletiche del completo programma fissato dalla C.T.N. del Centro Sportivo. La finale nazionale della corsa campestre è prevista, com’è noto, per domenica 15 marzo ed il suo svolgimento avverrà su di un percorso prescelto nella periferia della città di Ferrara. Per quanto la norma regolamentare c’imponga di mantenere il segreto sui particolari del percorso di gara, che pertanto deve conservare la sua caratteristica di « bona fide » nei confronti dei concorrenti, possiamo tuttavia avvertire che è già stata visitata tutta la zona nella quale si avrà lo svolgimento della nostra massima corsa campestre ed è stato fissato nei particolari il relativo tracciato. La gara si disputerà, infatti, su terreno naturale, senza dislivelli di rilievo, e quindi non sarà richiesto alcun maggior tributo di energie per superare tratti di percorso difficoltoso, perchè non vi sono terreni sabbiosi o pantanosi, e ciò attenuerà le ansie suscitate in

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qualcuno dal lieve prolungamento prestabilito: cioè si è passati dai m. 3.500 — 3800 dello scorso anno a m. 4.800 — 5.000, massimo, per la prossima prova. Una particolarità suggestiva, che siamo sicuri incontrerà il gradimento di tutti coloro che avranno la possibilità di assistere alla nostra manifestazione, è data dallo sviluppo del percorso che consentirà di seguire a distanza le varie fasi della gara. Dunque una « campestre » con tutti i requisiti per suscitare le tipiche emozioni prodotte dal « tifo»'degli appassionati, come se si assistesse ad una corsa su pista. Quali sorprese sono riservate a questa nuova prova così attesa, attraverso il confronto diretto, ce lo diranno fra breve le prove conclusive dei vari campionati provinciali in piena fase di svolgimento, i cui primi risultati sono abbastanza confortanti. Il criterio suggerito quest’anno per stimolare una più diffusa partecipazione, nonché per avere un maggior numero di gare a carattere formativo, è stato largamente attuato e si nota già un miglioramento rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. E’ vero che in questo genere di corse non è facile procedere ad un confronto di carattere tecnico perchè diverse sono le caratteristiche che differenziano una gara dall’altra, anche se il percorso è stato mantenuto su distanze pressoché della stessa misura, tuttavia un indice sicuro ci viene fornito dal numero delle prove disputate, dalla frequenza dei partecipanti e dai risultati conseguiti nelle singole gare, sia per l’impegno dimostrato dai concorrenti e sia per la quantità di esordienti che sono stati portati a misurarsi per la prima volta in gare del genere. Questi sono, appunto, gli scopi che c’impegnano, più che la ricerca di un risultato d’eccezione fornito da atleti ormai adusati da tempo a sostenere simili confronti. Maggior merito sarà quindi di coloro che sapranno suscitare nel genuino vivaio dei giovani che frequentano i Circoli, i Gruppi e le

Unioni Sportive, il desiderio di cementarsi nelle campestri — e in seguito anche in altre specialità atletiche — perchè ormai è di dominio comune il convincimento della proficuità degli esercizi di atletica leggera anche per quanti sono avviati alla pratica di altri sport. Quale migliore occasione che la partecipazione ad una corsa campestre, per tutti quei giovani che conoscono soltanto alcuni esercizi di palestra o svolgono un’attività sportiva in giuochi di squadra? Sappiamo intanto che gli appassionati Dirigenti del Comitato Provinciale del C.S.I. di Ferrara stanno curando ogni particolare organizzativo per accogliere degnamente i componenti delle rappresentative provinciali che parteciperanno alla finale nazionale. E’ prematura, comunque, ogni altra anticipazione sulla manifestazione, oltre quanto si è detto; un fatto è ormai acquisito, cioè che le premesse depongono in modo evidente in favore del successo che non potrà mancare al prossimo confronto, che possiamo considerare di apertura della stagione atletica, successo che noi vediamo delinearsi migliore di quelli conseguiti nelle precedenti edizioni. llnrio Bolletta

• UN CONCORSO DELLA F.P.I. PER CARTELLI PROPAGANDISTICI. —- La Federazione Italiana Pallacanestro ha bandito un concorso per due bozzetti di cartelli propagandistici: ino riguardante manifestazioni maschili, l’altro manifestazioni femminili. Al concorso potranno partecipare tutti gli artisti italiani ed il termine per la presentazione dei bozzetti è stato fissato entro la mezzanotte del 31 marzo. Il regolamento del concorso può essere richiesto presso la Presidenza della F.P.I., Foro Italico - Roma. Sono stati posti in palio due premi di L. 50.000 ciascuno, che verranno assegnati ai due bozzetti ritenuti i migliori da una commissione appositamente costituita c presieduta dal Presidente della F.P.I., comm. Aldo Mairano.


Nasce la Sezione Filatelica nel C.S.I. La Presidenza del Centro Sportivo Italiano ha autorizzato la costituzione della Sezione Filatelica e ne ha affidato l’organizzazione al Conte Riccardo Bonarelli, Vice Presidente della « Federazione Internazionale della Filatelia Costruttiva ». La Sezione si occuperà prevalentemente dello sviluppo della Filatelia Sportiva, favorendo le relazioni fra gli aderenti, gli scambi filatelici l’acquisto e la distribuzione dei francobolli a soggetto sportivo, man inano che essi vengono emessi. La Sezione prenderà anche l’iniziativa per la concessione, da parte del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, di speciali annulli in occasione delle manifestazioni sportive a carattere nazionale organizzate dal C.S.I., in tali occasioni saranno anche edite Cartoline-Ricordo. Fra qualche giorno sarà diramato a tutti i Comitati Provinciali il Regolamento della Sezione, alla quale potranno iscriversi, tesserandosi per il C.S.I., anche gli sportivi non più ] in attività, ma che desiderano di continuare a vivere nell’ambiente loro specialmente gradito. « Stadium » metterà, naturalmente, a disposizione della Sezione lo spazio necessario per favorire l’incremento e lo sviluppo della sua attività; accoglierà scritti di personalità specialmente autorevoli nel campo nazionale ed internazionale, pubblicherà notizie delle nuove emissioni in tutto il mondo, nonché l’elenco degli aderenti, coi rispettivi indirizzi e l’indicazione delle specialità alle quali ciascuno prevalentemente si dedica. Nel prossimo Numero pubblicheremo un articolo del Conte Riccardo Bonarelli, sulla « Classifica dei Francobolli a soggetto sportivo ». Invitiamo intanto gli interessati ad inviare la loro adesione « di massima », senza impegno, che potrà essere regolarizzata dopo la pubblicazione del Regolamento. Naturalmente, potranno aderire anche i non ancora associati al Centro Sportivo. Tutta la corrispondenza relativa dovrà essere indirizzata al « Centro Sportivo Italiano — Via della Conciliazione N. 1 — Roma, Sezione Filatelica ». Saranno particolarmente gradite le « affrancature filateliche». La Sezione accetta prenotazioni per le seguenti « novità » : S. Marino. — Serie sportiva composta di N. 9 valori (facciale L. 350) a L. 370 più spese postali. Si spedisce, a richiesta, da S. Marino, su Cartoline locali (prezzo a parte). Sarà emessa entro il mese di marzo. Italia. — Francobollo commemorativo della « Mille Miglia » automobilistica, su cartolina ricordo, con annullo speciale della manifestazione,

spedita, a richiesta, da Brescia all’indirizzo del prenotante. Ciascuna L. 80. Sarà emesso in maggio in occasione della gara. Prossimamente verranno preannunciate altre « novità » in francobolli ed annuali sportivi. Inviare prenotazioni, col relativo importo al Centro Sportivo Italiano — Via della Concilazione N. 1 Roma — Suzione Filatelica.

IL GOLF IN ITALIA ■Nella graduatoria dello sport degli Stati Uniti il Golf viene al secondo posto dopo il Base-Ball; in Italia predomina il gioco del Calcio, mentre il Golf nostrano è lontano dalla posizione assunta nei paesi anglosassoni. Questo stato di fatto dà molto da riflettere e ci si chiede per quale ragione da noi si dia così poca considerazione ad uno sport tanto popolare in altri paesi. Sembra che il Golf non sia considerato come uno Sport vero e proprio, ma un gioco adatto per gente matura che, dopo una riposante passeggiata, finisce al bar ben fornito di uno dei nostri Circoli. Chi conoscendo veramente il Golf, può mettere in dubbio la necessità di una preparazione atletica e tecnica per emergere in un Campionato? Se guardiamo all’America vediamo Babe Zaharias campio nessa di Golf del mondo, campionessa olimpionica dei 400 metri siepi, getto del peso, ecc.; Frank Stranaham dalla muscolatura imponente, che solleva pesi per mantenersi in efficienza, e molti altri esempi analoghi. Sempre con lo sguardo agli americani vediamo una differenza di preparazione atletica di fronte agli inglesi che in parte giustifica i risultati che si verificano nella Ryder e nella Walker Cup. Preparazione atletica e costante pratica, cui i grandi professionisti americani dedicano ore ed ore, senza concedersi requie: ed un Ben Hogan che ha rinunciato a partecipare ai Campionati perché non si sente più di affrontare la dura vita richiesta dalla preparazione alle manifestazioni agonistiche. Quando si tratta del Golf, viene spontaneo guardare oltre Oceano, tanto più che quest’anno abbiamo avuto la soddisfazione di aver partecipato anche noi alle grandi competizioni americane con Ugo Grappasonni, invitato a Chicago per disputare il World’s Championship: in questi giorni dall’Australia è giunto un similare invito per il nostro bravo professionista. Dobbiamo — ed il compito precipuo dell’A.G.I. è proprio questo — dar tutto l'incremento possibile alla vita agonistica del nostro sport e continuare a raccomandare ai nostri giocatori la necessità di tenersi in condizioni fìsiche eccellenti per poter superare le prove che saranno chiamati a disputare. Nel maggio di quest’anno abbiamo in programma l’incontro Pentagonale a Roma, prova ardua, che richiederà una preparazione non solo tecnica, ma atletica. Ed è augurabile che i candidati alla nostra Nazionale si preparino con coscienza e che si presentino nella miglior forma per affrontare la dura fatica sull’esigente campo dell’Acquasanta. E. B. 11.

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A Ferrara dal 13 al 15 marzo

Due Campionati Nazionali del C. S. I. Tennis da Tavolo e Corsa campestre

1. • Il Centro Sportivo Italiano, tramite la Commissione Tecnica Nazionale per il Tennis da Tavolo, organizza con la partecipazione del Comitato Provinciale di Ferrara, la finale nazionale del Campionato C.S.I. 1953.

2. • La finale nazionale avrà luogo a Ferrara nei giorni 13, 14 e 14 marzo p.v.

3. - Alla finale nazionale potranno partecipare i vincitori delle eliminatorie regionali del singolo e del doppio, di quelle Regioni che avranno avuto omologati i verbali delle prove dalla C.T.N. T.T. 4. • Gli Ispettorati Regionali dovranno inviare alla C.T.N. T.T. e per conoscenza al Comitato Provinciale di Ferrara, la loro adesione alla fase nazionale, nonché sull’apposito stampato loro inviato all’atto dell’omologazione della fase regionale, l’elenco nominativo degli atleti che parteciperanno -alla prova. Non potranno partecipare alla finale nazionale quegli atleti che non siano stati segnalati nell’elenco di cui sopra. 5. - I partecipanti dovranno essere in possesso del tesserino C.S.I. regolarmente punzonato dall’ufficio Tesseramento; dovranno essere nati dal 1° gennaio 1929 in poi. Mentre potranno essere in possesso, oltre che del tesserino C.S.I., del cartellino G.I.Te.T. (esclusi quelli classificati I e II Categoria), sempre però per la stessa Unione Sportiva con la quale hanno partecipato alle precedenti fasi del Campionato.

6. • Tutti gli atleti partecipanti alla finale nazionale dovranno obbligatoriamente essere in possesso di uno dei seguenti documenti di identità: Carta d’identità, Passaporto, Patente, Libretto ferroviario o, in caso di minore età, del certificato d’identità personale con fotografia, rilasciato dal Comune di residenza.

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SINTESI ATLETICA INI/MBE Il 15 Marzo avrà luogo a Ferrara, su un percorso particolarmente adatto e comunque vagliato dai tecnici della commissione nazionale per l’atletica leggera del CSI di circa 5 chilometri, la finale nazionale del campionato di corsa campestre del CSI. Si tratta di\una imponente rassegna atletica giovanile invernale, la maggiore forse della stagione in quanto è la sintesi di una intensa attività svolta in oltre sessanta provincia con un programma che ha interessato migliaia e migliaia di giovani. Si può calcolare infatti che non meno di 10 mila siano stati i partecipanti alle varie prove locali, e provinciali, in quanto la formula di quest’anno ha interessato in modo, diretto i comitati provinciali del CSI. La partecipazione alla finale nazionale di Ferrara è in relazione e in proporzione infatti al numero delle eliminatorie effettuate da parte dei comitati provinciali. Ciascuna provincia avrà un minimo di due atleti se il campionato provinciale di corsa campestre sarà stato effettuato in una o due prove, mentre gli ammessi alla finale saranno tre, se le eliminatorie stesse saranno state più di due. L’organizzazione della finale nazionale, che tanto successo ebbe lo scorso anno a Marina di Massa, è stata affidata al Comitato provinciale del CSI di Ferrara che tante benemerenze ha acquisite in campo atletico maschile e femminile.

Nessun altro documento sarà ritenuto valido ed in nessun caso saranno ammessi alle prove atleti sub judice.

7. - I partecipanti alla finale del singolo non potranno partecipare a quella del doppio e viceversa. 8. - I partecipanti, sia alla finale del singolo che a quella del doppio, saranno divisi in 3 gironi eliminatori, di sei partecipanti ciascuno. I vincitori e i secondi classificati di detti gironi, disputeranno in seguito la finale dei primi, per la disputa dal 1" al 4° posto. I rimanenti disputeranno la finale dei terzi, per la disputa dal 13° posto in poi. 9. - Tutti gli incontri saranno disputati al limite di due partite su tre ai 21 punti. In caso di parità in classifica, nei gironi eliminatori verrà disputata una partita ai 21 punti; nei gironi finali verrà disputato un incontro al limite di due partite su tre. Solo nel caso di

parità finale per l’aggiudicazione del titolo di Campione nazionale del C.S.I., saranno disputati degli incontri di qualificazione al limite di 3 partite su 5 ai 21 punti.

10. - I reclami in unica istanza, dovranno essere presentati alla Commissione Tecnica della Finale Nazionale entro 30’ dalla fine dell’incontro controverso, e dovranno essere accompagnati dalla tassa di L. 1000 (mille), restituibile in caso di accettazione del reclamo stesso.

11. ■ I concorrenti dovranno trovarsi entro le ore 18 del giorno 12 marzo a Ferrara. Alle ore 21 dello stesso giorno si procederà alla presenza dei partecipanti, alla formazione dei gironi eliminatori. 12. • Per le finali vigeranno il Regolamento Tecnico

del G.I.Te.T. e

Organizzativo del C.S.I.

quello


Sopplem.. al n. 2 di STADIUM per le Unioni Sportive e i Comitali Provinciali del C. S. I. febbraio 1953

Attività sportiva del movimento aspiranti’ L'Ufficio Centrale Aspiranti intendendo usare più concretamente della attività sportiva per una mag-

giore conquista della gioventù, si è rivolta al C.S.I. per concordare un programma organizzativo ed

agonistico idoneo all'età dei ragazzi stessi iscritti

al movimento Aspiranti. La Presidenza Centrale del C.S.I. ha accolto con entustiasmo questo desiderio e sicura di interpretare i sentimenti di tutti

i Dirigenti, ha assicurato tutto il suo appoggio perchè l’attività sportiva àspirantistica possa essere

inserita e svolta conteniporaneamente all’attività del Centro Sportivo Italiano.

I Comitati Provinciali e Zonali periferici sono

pertanto pregati di voler prendere opportuni ed

immediati contatti con gli Uffici Diocesani Aspiranti al fine di poter concretamente realizzare

quell’attività programmata dall’U.C.A. con circolare in data 3 febbraio, di cui si allega copia. Sarà

il Gruppo Sportivo pagando la relativa quota di

aff ilazionc; c) qualora per eccezionali casi contingenti non

possono essere formati Gruppi Sportivi Aspiranti

di Associazione, l’Ufficio Diocesano Aspiranti può fare una sola affiliazione come U.D.A. formando così un Gruppo Sportivo Diocesano avente tante

sezioni quanti sono i Gruppi Parrocchiali Aspiran-

ti che svolgono attività sportiva; d) la quota di affiliazione rimane fissata per tutti in L. 1.500 di cui L. 1.000. alla Presidenza

Centrale e L. 500 al Comitato Provinciale, mentre per il tesseramento, la quota é stata fissata in L. 70 per ogni atleta di cui L. 50 alla Presidenza Cen-

trale per Passicurazione e L. 20 al Comitato Pro-

vinciale o Zonale. In conseguenza di quanto detto, i Gruppi Spor-

opportuno a tal fine precisare che ove è possibile

tivi Aspiranti sia diocesani che di Associazione,

l’attività aspirantistica, deve inserirsi in quella già

hanno tutti i diritti ed i doveri delle altre Unioni

programmata dal Centro Sportivo Italiano per la

Sportive sia per la partecipazione all’attività ago-

categoria "giovanissimi" mentre per altre attività,

nistica, sia per la partecipazione ai Congressi Pro-

dovrà essere studiato un programma particolareg-

vinciali e Zonali. Per un maggior funzionamento e

giato che dovrà sempre essere sottoposto per l’ap-

collegamento con PUfficio Diocesano Aspiranti, al

provazione alle competenti Commissioni Tecniche

fine di dare alla attività aspirautistica una più con-

Nazionali.

creta assistenza, è necessario che — come avvenuto

Per quanto riguarda la parte organizzativa, è stato convenuto quanto segue:

a) dove esistono già i Gruppi Sportivi di Associazione regolarmente affiliati al C.S.I., gli Aspi-

ranti devono formare la categoria "giovanissimi" di detti Gruppi e quindi non è per questi prevista

alcuna affiliazione; b) dove non esistessero i Gruppi Sportivi di Associazione, gli Aspiranti formeranno loro stessi

nel Consiglio Centrale C.S.I. — venga chiamato a

far parte del Consiglio Provinciale o Zonale, un

rappresentante delPUfficio Diocesano Aspiranti. La Presidenza Centrale raccomanda vivamente di

voler iniziare al più presto una concreta attività agonistica per gli Aspiranti dando alle iniziative dello U.D.A. tutto Pappoggio tecnico ed organizzativo allo scopo di potenziare sempre più il movi-

mento ”giovanissimi" che deve essere la base della nostra Organizzazione.

41


Le disposizioni dell’U.C.A. Il pensiero del Movimento Aspiranti sul problema dello sport pei- i ragazzi è sempre stato il seguente: lo sport è una attività indispensabile per i nostri fini educativi quando ci sono queste tre garanzie: che sia adatto all’età dei ragazzi; che sia organizzato con ogni cura anche tecnica; che ci sia la presenza attiva dell’educatore. Dopo aver ricordato questi principi, teniamo presente la realtà delle esperienze della nostra periferia. Infatti ogni volta che il Movimento Aspiranti, sia in sede parrocchiale che in sede diocesana, ha organizzato le sue manifestazioni, non ha potuto fare a meno di inserirvi un programma sportivo che fosse ben accolto dal pubblico dei ragazzi, desideroso di poter appagare questo loro interesse e di trovarvi una serie di attività ' agonistiche organizzate con grande serietà.

Dobbiamo dire a questo punto che, parlando di riordinamento dell’attività sportiva nel Movimento Aspiranti, non intendiamo riferirci a quel gioco sportivo che vien fatto ogni giorno nelle nostre parrocchie, ma specialmente a quei cicli periodici di attività sportiva che la Parrocchia e la Diocesi organizzano in determinati periodi dell’anno per i loro iscritti o per la massa dei ragazzi. Dobbiamo pure dire che ormai sono molte le Diocesi che mettono nel loro programma annuale questo o quel campionato, a carattere diocesano, preparato ed organizzato per le Associazioni o per la massa dei ragazzi della città, in collaborazione con i comitati zonali e provinciali del Centro Sportivo Italiano. Ora nulla ci vieta e, anzi ci pare ottima cosa poter offrire a tutte le Parrocchie ed alle Diocesi (perchè le prime si rifanno alle seconde) la possibilità di dare ima sempre maggiore serietà all’attività sportiva, sempre intesa in quei limiti che ci siamo prefissati, e in particolare per i ragazzi che hanno l’età dei maggiori e dei pre-ju, di finali provinciali, regionali o addirittura nazionali che entrino nel calendario annuale del Centro Sportivo Italiano per quelle discipline sportive maggiormente adatte ai ragazzi. E’, infatti, naturale che, pensando al Centro Sportivo come opera della gioventù . a finalità altamente educativa, noi ce ne serviamo, come già avviene, per migliorare la nostra attività sportiva come arma apostolica.

CAMPIONATI Il Centro Sportivo Italiano e l’ufficio Centrale Aspiranti, hanno operato una scelta fra gli sports da__ realizzarsi in campionato durante l’anno

42

in corso, per alcuni, e da rimandare al prossimo anno per altri. Circa le fasi — zonale, diocesana, regionale o nazionale — ci siamo regolati secondo criteri di carattere educativo e di carattere pratico. L’età utile ai fini dei campionati è, naturalmente, quella col-rispondente all’età degli aspiranti maggiori e preju: 13, 14 e 15 anni, perchè più confacente allo sforzo cui il fisico è sottoposto. I campionati prescelti sono i seguenti:

Tennis da tavolo: fasi: zonale, diocesana, regionale. Senza limiti di età minima, massima 15 anni. Per questa attività, non potendo inserirla attualmente in quella C.S.l. già in svolgimento, si provvede con regolamento a a parte (vedi allegato). Triathlon per ragazzi di atletica leggera (corsa m. 80, salto in alto, salto in lungo). Questa manifestazione dovrebbe essere la grande leva di massima riservata agli aspiranti di 14-15 anni, apportando eventualmente qualche modifica alle specialità secondo i criteri della competente Commissione Tecnica Nazionale per l’Atletica leggera.

Campanili alpini (sci). Questa attività continua ad avere uno svolgimento previsto dai precedenti regolamenti. E’ estesa in sede diocesana e regionale oltre che agli aspiranti a tutti i ragazzi. Palla a volo - Pallacanestro. Queste due attività vengono incluse direttamente nell’attività C.S.l. categoria giovanissimi, limitando la partecipazione ai ragazzi di 14 e 15 armi. Queste manifestazioni sono a fase zonale, diocesana e regionale.

Pattini a rotelle. Per questa attività non prevista fino ad ora dal C.S.l., si stabilisce un regolamento a parte dividendo gli aspiranti in due categorie: categoria A 12 e 13 anni; categoria B 14 e 15. Nuoto. Fasi zonali e diocesane riservate ai ragazzi di 14 e 15 anni. Per questa categoria si apportano le modifiche necessarie al regolamento del C.S.l. senza ricorrere a regolamenti speciali.

ORGANIZZAZIONE E’ indispensabile che tutti gli aspiranti, o i ragazzi che attraverso la Sezione aspiranti intendono svolgere attività sportiva secondo i programmi e i regolamenti del Centro Sportivo Italiano o regolamenti propri, siano regolarmente in possesso della tessera C.S.I. onde evitare qualsiasi responsabilità per eventuali infortuni. Le tessere poi, saranno conservate dal Delegato Aspiranti, o dall’U.D.A.

A questo fine la Presidenza Centrale del C.S.l. ha ridotto la quota tesseramento a L. 70 annuali per ragazzo.

E’ pure indispensabile che, ai fini della regolare affiliazione che dà diritto a partecipare all’attività ufficiale del Centro Sportivo Italiano, la Sezione Aspiranti si presenti come Gruppo Sportivo. La necessità di questa clausola è quindi evidente ma. in vista di probabili obiezioni — Sezioni Aspiranti e Gruppo Sportivo — precisiamo che la affiliazione può essere occasionale in vista di questo o quel campionato, senza trasformare la Sezione in Gruppo Sportivo con le caratteristiche e le attività che gli sono proprie. Cosi, dove esistono i Gruppi Sportivi parrocchiali già affiliati al C.S.l., gli aspiranti si aggregheranno a detto Gruppo.

Quando, poi, è l’Ufficio Diocesano Aspiranti che partecipa ai campionati del C.S.l. organizzando l’attività delle Sezioni parrocchiali, si procede in questo modo: l’U.D.A. fa una affiliazione come Centro diocesano avente alle dipendenze diversi Gruppi (Sezioni Aspiranti ed altri ragazzi); si forma cosi un Gruppo Sportivo Diocesano avente alle dipendenze tante squadre quante sono le parrocchie che intendono svolgere attività.

IL C.S.l. E L’U.D.A. Il Centro Sportivo Italiano tramite i suoi organi periferici, garantisce tutta l’assistenza tecnico-organizzativa necessaria pei- qualunque manifestazione, quindi si rende necessario un completo accordo tra U.D.A. e Comitati Provinciali C.S.l. i quali verranno interessati dalla Presidenza Centrale perchè si mettano a completa disposizione. Qui si ricorda che il Delegato Diocesano Aspiranti è chiamato di diritto a far parte del Consiglio provinciale del C.S.l. e quindi tutta l’attività del Centro Sportivo Italiano deve passare attraverso il suo controllo in quella sede. E’ evidente che la necessità di una più seria attività sportiva da organizzare cogli aspiranti, rileva il dovere da parte del Delegato Aspiranti di sentirsi veramente impegnato ad essere presente nel consiglio del C.S.l. 1 Comitati Provinciali del C.S.l. organizzeranno l’attività per gli aspiranti attraverso gli Uffici Diocesani Aspiranti.

Possibilità più concrete di lavoro nel settore dello sport dei ragazzi sono aperte mediante il prezioso aiuto del Centro Sportivo Italiano. Dal canto nostro, iniziando con questo nuovo stile questo genere di attività, apriamo la strada ad una qualificazione sportiva dei nostri stessi Delegati Aspiranti.


"

Convenzione Tra l’Unionc Federazioni Italiane (U.F.I.B.) rappresentata dal Presidente comm. zXdolfo Dellacasa ed il Centro Sportivo Italiano (C.S.I.) rappresentato dal Presidente pròfessor Luigi Gedda, si conviene quanto segue: il C.S.I. attraverso i suoi organi centrali e periferici si impegna di svolgere attività boeciofila nelle sue Unioni e Gruppi sportivi, sotto l’egida dell’U.F.I.B., della quale adotta i regolamenti ; ■ , dal canto suo l’U.F.I.B. si 'impegna di dare al C.S.I. la sua assistenza tecnica ed organizzativa, mettendo a disposizione, per eventuali manifestazioni, le sue attrezzature tecniche, arbitri e giudici di gara.

AFFILIAZIONI Tutte le Unioni Sportive ed i Gruppi Sportivi inquadrati nel CS.I. sono affiliati all’U.F.I.B. a cura della Presidenza del C.S.I. e dietro pagamento di una unica quota annua da stabilirsi a forfait e da versarsi entro il 31 gennaio di ogni anno. Per l’anno 1953 detta quota viene stabilita in L. 20.000. CLASSIFICAZIONE DEI GIUOCATORI I tesserati del C.S.I. praticanti attività boccistica sono divisi nelle seguenti due categorie: Categoria Allievi: fino hi 16“ anno compiuto di età; Categoria Propaganda: dal 16“ anno di età in poi, senza limite alcuno, purché non classificati in superiori categorie federali. Le Unioni ed i Gruppi oltre a tesserati appartenenti alle Categorie Allievi e Propaganda, possono annoverare tesserati classificati però nelle categorie superiori federali, nel qual caso, ove intendano partecipare con questi ultimi alle gare indette dall’U.F.I.B. devono provvedere direttamente ad affiliarvisi secondo le prescritte modalità U.F.I.B. CARTELLINAMENTO - TESSERAMENTO I tesserati del C.S I. appartenenti alle due Categorie Allievi e Propaganda, oltre alle gare interne indette dal C.S.I. potranno partecipare anche alle gare indette dall’U.F.I.B. per i garisti delle stesse categorie. Saranno però tenuti ad esibire la propria tessera C.S.I. integrata da uno speciale bollino che sarà rilasciato dall’U.F.I.B. verso pagamento di L. 50. Detto bollino ha valore per l’anno solare del rilascio.

MANIFESTAZIONI Le Unioni ed i Gruppi del C.S I. in caso di manifestazioni boccistiche, a carattere interregionale, nazionale ed

norme

E

c o

internazionale, aperte anche ai cartellinati federali, devono chiedere il preventivo nulla-osta all’U.F.I.B. dietro versamento della prescritta tassa. L’U.F.I.B. a sua volta si impegna di portare a conoscenza degli organi locali, regionali e centrali del C.S.I. i programmi di tutte le gare che verranno indette dai propri organi centrali e periferici, fra i giuocatori appartenenti alle due categorie Allievi e Propaganda. L’U.F.I.B. ed il C.S.I. si riservano inoltre la facoltà di indire competizioni fra i propri insritti con formule speciali da fissare di volta in volta di comune accordo.

PROMOZIONE DI GIUOCATORI I boccisti possessori di tessera C.S.I., anche se iintegrata dal bollino U.F.I.B., restano vincolati alla Unione o> Gruppo di appartenenza in ordine alla categoria nella quale sono inquadrati (Allievi e Propaganda). L’U.F.I.B., attraverso il vaglio dei suoi organi periferici, si riserva di proporre per il passaggio alla categoria superiore federale quegli elementi che per requisiti eccezionali se ne rendessero degni. Comunque il passaggio dei tesserati del C S.I. dalla categoria Propaganda alla categoria classificata B avverrà in base alle stesse norme previste dall’U.F.I.B. per i propri cartellinati. CONTATTI FRA C.S.I. ED U.F.I.B. Allo scopo di mantenere nello spirito della presente convenzione i contatti necessari per lo svolgimento di tutte le pratiche di comune interesse, e sopratutto di evitare concomitanze di date per gare, dannose ad entrambi i contraenti della presente convenzione, il C.S.I. designerà un suo rappresentante in seno alla Presidenza Centrale dell’U.F.I.B. e la U.F.I.B. un suo rappresentante in seno a quella del C.S.I. Eguali designazioni dovranno essere effettuate dai rispettivi organi periferici.

DURATA DELLA CONVENZIONE La presente convenzione, che ha la durata di un anno solare, si intenderà rinnovata in caso di mancata disdetta di una delle parti contraenti, entro il 1° dicembre di ogni anno. per l’U.F.I.B. Il Presidente F.to ADOLFO DELLA CASA

per il C.S.I. Il Presidente F.to Prof. LUIGI GEDDA

MUGICA Z I O XI

delle Commissioni Tecniche Nazionali del C.S.I.

CALCIO COMUNICATO UFFICIALE N. 2 Riunione del 23 gennaio 1953 Questa commissione -porta a conoscenza di tutti gli organi dipendenti che recentemente è deceduto il rappresentante della F.I.G.C. in seno a questa C.N.G.C. - Comm. Adolfo Ramoni. Il Centro Sportivo Italiano si associa al dolore della famiglia dello scomparso ed al lutto della Federazione Italiana Giuoco Calcio e questa commissione, sentito il parere della Presidenza Centrale, ha avuto assenso di intitolare alla sua memoria il Campionato Nazionale per la Categoria "Ragazzi”. Alla Squadra Campione d’Italia verrà assegnato il "Trofeo Adolfo Ramoni".

ARBITRI DI CALCIO DEL C.S.I.

Con riferimento al precedente Comunicato Ufficiale si sollecitano le Sezioni Calcio Provinciali che hanno effettuato Corsi Arbitri di calcio a trasmettere a questa C.N.G.C. due fotografie formato tessera dei promossi unitamente ai certificati di nascita ed alle generalità complete, comprese la residenza ed il domicilio privato. NOMINE ARBITRI DI CALCIO DEL C.SJ. Sono nominati arbitri di calcio del C.S.I. : Ferrara-. Santini Alfredo di Guglielmo; Mella Francesco di Lino; Scabbia Alessandro di Valentino; Artidi Ivano di Ilmer; Cherzina Livio di Bruno; Mantova: Bosi Alcide di Giovanni; Binachi Angelo di Dino; Chiodarelli Sergio di Italo; Varani Francesco di Sergio; • Torino: Cornetto Alessandro fu Michele; Fomara Mario di Giuseppe.

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RATIFICA NOMINE COMMISSIONI CALCIO PROVINCIALI E ZONALI In seguito a comunicazioni pervenuteci, si ratificano le nomine delle sottoelencate Commissioni Calcio Provinciali e Zonali che risultano cosi composte: Firenze: Presidente: Dott. Artemio Franchi — V. Presidente: Sig. Brancaleone Marzoppini — Segr.: Sig. Bruno Mariotti — Roppr. F.I.G.C.: Rag. Aldo Prioreschi — Delegato Tecnico: Rag. Carlo Roggero. Mantova: Presidente: Sig. Gino Bodon — V. Presidente: Sig. Enzo Zanardi — Segretario: Sig. Fulvio Falghera — Consigliere: Sig. Gino Pavesi — Deleg. Tee.: Sig. Bruno Monicelli. Si resta in attesa di conoscere il nominativo del Rappresentante della FIGO. Parma: Presidente: Sig. Enrico Curti, Rappr. F.I.G.C. — V. Presidente: Sig. Giuseppe Chierici, Deleg. Tecnico. Segretario: Geom. Gianni Montanini — Membri: Sig. Guido Rossi, Rag. Mario Bertolini. Città di Castello: Presidente: Sig. Alberto Borri, Rappresentante F.I.G.C. — Membri: Sig. Giuseppe Bettacchioli, Deleg. Tee. — Sig. Domenico Caroli — Sig. Giorgio Giorgis — Sig. Alberto Corsi — Sig. Renato Braccalenti — Sig. Fernando Polidori. Brescia: Presidente: Rag. Carlo Frisoni, Rappr. F.I.G.C. e Deleg. Tee. — V. Presidente Prof. Aldo Invernici — Consiglieri: Sig. Franco Lazzarini — Sig. Alessandro Azzoni — Segretario: Sig. Angiolino Agnellini. Roma: Presidente: Dr. Vittorio Mastino. Rappr. F.I.G.C. e Deleg. Tee. — V. Pres.: Sig. Guido Eufemi — Segretario: Sig Antonio Martorana — Membri: Sig. Renato Barba, Ubaldo Pacifici, Sig. Livio Colasanti, Sig. Armando Faraldi, Sig. Costantino Pandolfi (per la zona di Monterotondo) Sig. Ambrogio Masini (Per la zona di Albano). Cagliari: Presidente: Sig. Loreto Cotza, Rappr. F.I.G.C. — Segretario: Sig. Luigi Spanu — Membri: Sig. Antonio Scarparo, Sig. Ignazio Secco, Sig. Ettore Pinna, Sig. Tullio Carcassi. Si resta in attesa di conoscere il nominativo del Delegato Tecnico. Alba: Presidente: Sig. Mario Fontani — Segr.: Sig. Paolo Gallo — Membro: Sig. Maiolo Milanaccio Ruggero. Si resta in attesa di conoscere 1 nominativi dei Rappresentanti della F.I.G.C. e dell’A.I.A. Reggio Emilia: Presidente: Sig. Bruno Zilli, Rappr. F.I.G.C. — V. Presidente: Sig. Luciano Vighi, Deleg. Tee. — D. Tecnico — Sig. Franco Gilli — Segretario: Sig. Lino Lasagni — Membro: Sig. Valeriane Tognoni. Gorizia: Presidente: Sig. Nico Battista, Rappr. F.I.G.C. — Deleg. Tecnico: Sig. Natale Tacchino — Membri: Sig. Angelo Furlan, Sig. Angelo Bot. Faenza: Presidente: Sig. Lino Melandri — Membri: Sig. Sauro Montevecchi, Sig. Mario Valenti.. Si resta in attesa di conoscere i nominativi dei Rappresentanti della FIGO e dell’A.I,A. Cassano Magnago: Presidente: Rag. Artidoro Bonicalzi, Rappr. FI.G.C. — V. Presidente: Dr. Dante Nardi — Segretario: Sig. Francesco Moretti — Deleg. Tecnico: Sig. Aldo Macchi — Membri: Sig. Giuseppe Bemardis, Sig. Aldo Cortese, Sig. Silvano Limbiati, Sig. Lino Carlini, Sig. Romano Tiberi, Sig. Angelo Migliorini, Sig. Giannino Mariani. Como: Presidente: Sig. Giuseppe Malinverno — Membri: Sigg. Paolo Arrighi, Giancarlo Molteni, Sandro Bonacina. Acireale: Presidente: Prof. Giuseppe Selvaggi, Rappr. FIGC — Deleg. Tee. Prof. Telesforo Mastelloni — Membri: Sigg.: Giacomo Vaccoro, Gianni Pistarà, Salvatore Strano, Costante Copuccio, Giuseppe Grasso. Genova: Presidente: Ing. Francesco Postiglione, Rappr. FJ.G.C. — Segretario: Sig. Battistino Pibiri — Deleg. Tee. Sig. Giuseppe Muriello — Membri: Sigg. Carlo Gugliotta, Ubaldo Narducci. Sud Verbario: Presidente: Sig. Roberto Brunella, Rappr,

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F.I.G.C. — Deleg. Tee. Sig. Franco Chiesa — Membri: Sigg. Romeo Vailati, Rosalindo Pranzetti, Alberto Conti. Udine: Presidente: Sig. Giovanni Borghi, Rappr. FIGO — V. Presidente: M" Remigio Zuliani — Membro: sig. Luciano Picco — Deleg. Tee. Sig. Bruno Variolo. Modena: Presidente: Sig. Umberto Cazzotti — Rappr. F.I.G.C.: Geom. Marcello Berselli — Deleg. Tee. Sig. Medardo Ghetti — Bembri: Sigg: Lodovico Cavani, Ivo Maselli, Rag. Ezio Tonini. Lucca: Presidente: Cav. Aldo Magliulo, Rappr. F.I.G.C. V. Presidente: Sig. Antonio Pieroni — Membri: Sigg. Pier Giorgio Fossati, Gianfranco Martini — Deleg. Tee.: Sig. Vittorio Madrigali. Livorno: Presidente: Sig. Michele Madonna, Rappr, F.I.G.C. — V. Presidente: Sig. Gino Ranucchi, Deleg. Tee. — Segretario : Sig. Carlo Trovato — Membri : Sigg. Mario Simonini, Giovanni Scagliola, Luciano Barzagli. Temi: Presidente: Cav. Athos Fontana — Deleg. Tee. Sig. Francesco Mariani — Segretario: Sig. Osvaldo Zuccotti — Membro: Sig. Amato Merollini. Si resta in attesa di conoscere il nome del Rappresentante della F.I.G.C. Pistoia: Presidente: Sig. Astutillo Pettini, Rappr. FIGO — Segretario: Sig. Ettore Rossi — Deleg. Tee.: Sig. Aldo Gambini — Membri: Sig. Giulio Cappellini. Bergamo: Presidente: Dr. Gianni Astori — V. Presidente: Sig. Ubaldo Veggini — Segretario: Sig. Zaccaria Dezuz — Membri: Sig. Giuseppe Mazzucchelli, Dr. G. Battista Melocchi, Sig. Ernesto Arzuffi — Rappr. F.I.G.C. e A.I.A. Sig. Pietro Garaglio. Torino: Si prende atto della sostituzione del Delegato Tecnico sig. Arturo Selva con il sig. Alberto Mazzei. PUNIZIONI. Su proposta della Commissione Calcio Provinciale di Mantova, si squalifica per la stagione 1952-53 il giocatore Gavioli Sergio, per aver firmato nella corrente stagione duplice cartellino: n. 59815 per l’U.S. Superga e n. 59865 per l’U.S. S. Carità. Su proposta della Commissione Calcio Provinciale di Brescia, si ratifica la squalifica per la stagione 1952-53 del giocatore Merlini Renato dell’U.S. Juventus Leno, per falsificazione dei dati sul cartellino. Su proposta della Commissione Calcio Provinciale di Udine, si ratifica la squalifica, per la stagione 1952-53 dei giuocatori: Cucchiaro Luigino e Pontoni Gianni, dell’U.S. Tempio, per aver firmato nella stagione in corso i cartellini del C.S.I. e della Lega Giovanile e per aver condotto campagna diffamatoria nei confronti dell’U.S. Tempio. Su proposta del Comitato Provinciale di Pisa, si ratifica il provvedimento di ritiro della tessera al giuocatore Pozzoli Alberto dell’U.S. Olimpia di S. Croce sull’Arno, per aver firmato il cartellino n. 63150 con la propria fotografia e con il nome di Nieri Mauro. Su accertamenti eseguiti dall’ufficio Centrale Tesseramento, si squalifica per la stagione 1952-53, il giocatore Orsi Gino (Cartell. n. 51608) dell’U.S. Fortitudo di Fiorano, C.P. di Modena, per alterazione di data di nascita (denunciato 10-12-1934 - data di nascita effettiva 10-1-1933). Su accertamenti eseguiti dall’ufficio Centrale Tesseramento, si squalifica per la stagione 1952-53, il giocatore Bussetti Giampaolo (Cartell. n. 68297) dell’U.S. Aurora di Reggio Emilia, per alterazione di data di nascita (denunciato 1-10-1934 - data di nascita effettiva 1-10-1933). Su accertamenti eseguiti dall’ufficio Centrale Tesseramento, si squalifica, per la stagione 1952-53, il giuocatore Chiodo Walter di Roma, per aver firmato nella corrente stagione duplice cartellino: n. 77206 per l’U.S. D. Bosco e n. 41935 per l’U.S. Cadmea. Su accertamenti eseguiti dall’ufficio Centrale Tesseramento, si squalifica per la stagione 1952-53, il giocatore Barbero Armando di Genova per aver firmato nella corrente stagione duplice cartellino n. 72614 per l’U.S. S. Ambrogio e n. 60698 per l’U.S. Domenico Savio. Su accertamenti eseguiti dall’ufficio Centrale Tessera-


mento, si squalifica per la stagione 1952-53 il giuocatore Prefumo Luciano dell’U.S. Adi S. Bartolomeo del C.P. di Cagliari (Cartell. 71240), per alterazione di data di nascita (denunciato 24-3-1934 - data di nascita effettiva 1-3-1933). Su accertamenti eseguiti dall’ufficio Centrale Tesseramento, si squalifica per la stagione 1952-53, il giocatore Binotto Armando dell’U.S. Fulgor di Thiene — C.P. di Vicenza — Tessera n. 73846 per alterazione di data di nascita (denunciato 15-8-1934 - data di nascita effettiva 15-8-1933). Il Presidente Il Segretario Rag. GENEROSO DATTILO RENATO BERNINI

Pescara : Campionato Interno « Aurora » - Classifi' ca: 1. Cicloni Di Boston; 2. E. R. Drago; 3. Harlem; 4. 3. Grilli. Classifica : 1. Treviso-. Coppa Pre-Campionato U. S. Miami A; 2. U. S. Hesperia; 3. U. S. Aurora; 4. U. S. Miami B. Ai Campionati Provinciali di Genova, Pescara e Treviso vengono assegnati punti 50 ciascuno per la classifica dei Comitati Provinciali. TESSERAMENTO Si richiama l’attenzione dei CC. PP. ad una scrupolosa osservanza dell’art. 3 del Regolamento Campionati Nazionali circa il tesseramento atleti.

PALLACANESTRO

ATTIVITÀ’ F.I.P. I Comitati che non l’avessero ancora fatto, sono invitati a rispondere al più presto alla, richiesta di cui al Com. Uff. n. 4 del 22 gennaio 1953, ultimo paragrafo, riguardante le attività del C.S.I. in seno alla F.I.P.

COMUNICATO UFFICIALE N. 5 Riunione del 18 febbraio 1953

CAMPIONATI PROVINCIALI - Fase Zonale. Circa l’attività dei Comitati Zonali, se essi hanno un numero di squadre sufficienti per poter organizzare il proprio Campionato (e, in tale caso, devono seguire la stessa prassi dei CC. PP.) dovranno partecipare — con la vincente di ogni Categoria — ad una finale provinciale, da disputarsi comunque prima del 29 marzo. Qualora, invece, il Comitato Zonale non avesse un numero sufficiente di squadre per dar vita alla fase zonale, o potrà partecipare direttamente allo svolgimento del Campionato Provinciale di sua pertinenza oppure potrà inviare direttamente la squadra alla finale provinciale. FASE REGIONALE Si ribadisce quanto contemplato dal Regolamento per questa fase e cioè che le finali regionali avranno luogo nel capoluogo della Regione e saranno organizzate a cura del locale Comitato Provinciale e sotto la direzione dell’ispettore Regionale.

RATIFICA COMMISSIONI TECNICHE PROVINCIALI Imperia : Presidente: sig. Giuseppe Razzelli; V. Presidentesig. Jacopo Vatteone; Segretario: sig. Adriano Armelio; Membro: sig. Armando Guidotti. Siena : Presidente: don Armando Perucatti; Segretario: sig. Mario Neri; Membro: sig. Pietro Vadino. Novara : Presidente: sig. Giulio Taggi; Membri: sigg. Giacomino Frego, Cesare Brustia. Sergio Bonola. Siracusa : Presidente: sig. D’Urso Salvatore; Segretario: sig. Cancelliere Pietro; Membro: sig. De Grisogno Oliviero.

APPROVAZIONE REGOLAMENTI TORNEI Si approvano i Regolamenti dei seguenti Tornei: Pescara: Torneo Provinciale «Aurora» - Campionato Interno «Aurora».

OMOLAGAZIONE TORNEI Visti i verbali relativi ai risultati dei Tornei di cui appresso, si omologano le rispettive classifiche: Genova: Torneo Pre-Campionato Categ. A. Classifica: 1. U. S. S. Fruttuoso; 2. U. S. Cassini; 3. U.S. Trieste. Torneo Pre-Campionato Categ. A - Classifica: 1. U. S. Pavoni A; 2. U. S. Pavoni B; 3. U. S. Piccardo; 4. U. S. Pavoni C.

COMUNICAZIONI ALLA C.TJJ.P. Con particolare riferimento ai CC.PP. di Genova, Milano, Bergamo, ecc. si fa presente che l’attività segnalata su giornali, bollettini, pubblicazioni interne ecc. non ha carattere ufficiale e, pertanto, si pregano tutti i CC. PP. e Zonali di scrivere direttamente alla C.T.N.P. in qualsiasi caso. Il Presidente Il Segretario UMBERTO GARCEA GIOVANNI GOMEZ

TENNIS HA TAVOLO COMUNICATO UFFICIALE N. 3 Riunione del 13 febbraio 1953 La Presidenza Centrale del C.S.I. ha deliberato di assegnare al Comitato Provinciale di Ferrara, l’organizzazione dei Campionati Nazionali di Tennis da Tavolo. La, Commissione Tecnica Nazionale, presi accordi con la Presidenza Centrale ha dovuto anticipare le date di svolgimento della Finale Nazionale del Campionato 1953, per ragioni di carattere organizzativo. Pertanto a modifica di quanto reso noto col Comunicato n. 1 del 7 novembre 1952, si informa che la Finale Nazionale di Tennis da Tavolo, si svolgerà nei giorni 13, 14 e 15 marzo 1953. Conseguentemente si invitano gli Ispettori Regionali a voler anticipare le date di svolgimento delle Fasi Regionali entro e non oltre il 1. marzo 1953. APPROVAZIONE REGOLAMENTI Campionato Nazionale 1953. Si approvano i regolamenti delle seguenti fasi regionali : Abruzzo: Pescara, 15 febbraio. Emilia: Ferrara, 22 febbraio. Liguria: Genova, 22 febbraio. Lucania: Potenza, 22 febbraio. Piemonte: Torino, 22 febbraio. Sardegna: Sassari, 1 marzo. Veneto: Vicenza, 22 febbraio. Umbria: Perugia, 1 marzo. Si approvano i regolamenti delle seguenti fasi provinciali: Acqui, Alessandria, Arezzo, Asti, Benevento, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brindisi, Cagliari, Caltanissetta, Caserta, Catania, Catanzaro, Como, Cosenza, Crema, Cuneo, Ferrara, Firenze, Genova, Gorizia, La Spezia^ Lodi, Lucca, Macerata, Mantova, Matera, Messina, Milano, Modena, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Perugia, Pesaro, Pescara, Piacenza, Pisa, Potenza, Reggio Emilia, Roma, Sassari, Siena, Siracusa, Teramo, Temi, Torino, Tortona, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Verona, Vicenza, Molfetta, Sud Verbano, Cassano Magnago, Montevergine, Cesena.

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DI PROVINCIA IN PROVINCIA WIIAYO

LE PROSSIME MAXIILSIAZIOM Il C.S.L Milano è lieto di presentare il quadro della sua prossima attività, attraverso il calendario delle manifestazioni in programma per i mesi di febbraio e marzo, che vedranno la piena partecipazione dei suoi giovani iscritti: CALCIO. — Conclusione gironi eliminatori ed inizio gironi finali dei Campionati provinciali delle seguenti categorie: l:l Categoria a 11: Amatori, Ragazzi e Pulcini a 7 e del Campionato Nazionale del C.S.L Ragazzi a 11. Complessivamente 72 squadre.

PALLACANESTRO. — Campionato Nazionale Categoria « A » e « B » : disputa fase provinciale. 13 squadre partecipanti. Partecipazione di 6 squadre del C.S.L Milano al Campionato Regionale di 1“ Divisione della F1P. Eventuali Tornei volanti. Preparazione Rappresentativa C.S.L

Milano.

ATLETICA LEGGERA. — Attività di corsa campestre: 1° marzo, a Curate Brianza: 4n prova del Campionato provinciale del C.S.L, km. 4, organizz. Daini, Corate. 8 marzo, a Brescia o a Cremona: Campionato regionale di corsa campestre del C.S.L, km. 5. 8 marzo, a Genova: Campionato Italiano di corsa campestre per atleti di III Serie, km. 4. 15 marzo, in Toscana: Campionato Nazionale, di corsa campestre del C.S.L. km. 5. TENNIS DA TAVOLO. — 1° marzo a Lodi, Campionato regionale lombardo del C.S.l. con la partecipazione dei giocatori del C.S.l. Milano meglio classificati ai Campionati provinciali. In marzo Campionati Nazionali di tennis da tavolo del C.S.L in una località dell’Italia Centrale.

AEROMODELLISMO. — Corsi di aeromodellismo per giovani, con esami a fine marzo. Preparazione generale dei' modelli. Queste le nostre • attività- principali

per i prossimi mesi, che possono essere affiancate da altre manifestazioni secondarie. 11 tutto con la entusiasta partecipazione di un numero sempre erescenle di giovani sportivi. Attività aeromodellistica

Presso la sede del C.S.L, ha avuto inizio un corso iniziale di aeromodellismo, al quale partecipano giovanissimi allievi che, dopo aver disimpegnato le proprie faccende scolastiche o di lavoro, frequentano una scuola anche alla domenica. L'aeromodellismo si inizia a questo modo : studio, lavoro e corse a perdifiato; e quei ragazzi che vengono a scuola anche alla doménica sono giovani giovani ed avrebbero una gran voglia di muover le gambe, anziché starsene seduti a prender appunti. Ma sanno che non c'è altra via da scegliere, se vogliono addentrarsi nelle segrete cose del volo. Contemporaneamente a questo, inizialo da una settimana, se ne tengono altri due di corsi, in sedi diverse, altri se ne terranno in seguito, ed abbiamo buoni motivi per ritenere che quest’anno la nostra attività didattica darà frutti insperati. Non tutti gli allievi arriveranno agli « esami » (ci sono anche questi, teorici e pratici), e sarà questa la prima selezione. imposta dalle esigenze di un’attività che è tanto completa quanto impegnativa. E, in fondo, questo spirito di sacrificio che si chiede ai nostri ragazzi, è la vera scuola dell’aeromodellismo. Conimfasione Tecnica Provinciale

Venerdì 30 gennaio alle ore 21 ha avuto luogo, presso la sede del C.S.L. la riunione della C.T. Provinciale. Campionato Provinciale AeroniodeillHtico C.S.l. 1953

La Sezione Aeromodellistica del C.S.l. Milano indice il primo < Campionato Provinciale Aeromodellistico » riservato

alle UU.SS. ed ai Gruppi Sportivi regolarmente affiliati per il 1953. Ogni L'.S. o G.S. potrà partecipare con una o più squadre, composte ciascuna da 4 concorrenti, dei (piali 2 con modello veleggiatore scuola (tipo C.S.A. 1° oppure T.51, peso minimo gr, 150) e 2 con modello veleggiatore formula F.A.I., e con concorrenti isolati. Il Campionato sarà disputato in 5 prove che avranno luogo sull’aeroporto di Bresso nei giorni: 6 aprile, 10 maggio, 13 settembre, 27 settembre, 4 ottobre, del corrente anno. Eventuali cambiamenti di data saranno comunicati almeno un mese prima. Ogni prova consisterà in una gara durante la quale ciascun concorrente dovrà effettuare 5 lanci in orari che saranno stabiliti in base al numero dei concorrenti. I modelli saranno divisi in 2 categorie: categoria A (modelli scuola); categoria H (veleggiatori forni. F.A.I.). Tanto i modelli della categoria A che quelli della categoria B saranno lanciati con cavo della lunghezza di metri 50 (cinquanta). Per quanto riguarda lo svolgimento delle singole prove gli organizzatori si atterranno alle vigenti norme del regolamento nazionale, secondo quanto stabilito dall’Aero Club d'Italia. Alla categoria A sono ammessi quei tesserati che non siano nati prima del 1° gennaio 1935, mentre per la categoria B non vi sono limiti di età. Ogni concorrente potrà partecipare con un solo modello ed in una sola squadra, e avrà diritto a usare anche un modello di scorta, purché regolarmente punzonato. Prima dell'inizio di ogni prova tutti i concorrenti dovranno presentare il tesserino d’iscrizione al C.S.L, dopo di che sarà effettuata la punzonatura dei modelli; durante i lanci la giuria potrà procedere ad ulteriori controlli, sia ai modelli che ai cavi. In caso di irregolarità la giuria procederà come di norma, comunicando eventuali provvedimenti alla U.S. o al G.S. entro la settimana seguente allo svolgimento della prova stessa, salvo immediata esclusione de] concorrente dal proseguimento dei lanci. Eventuali reclami .. dovranno essere presentati per iscritto entro 60 minuti dall’orario stabilito per la chiusura dell’ultimo lancio della giornata e accompagnati dalla somma di L. 300 che verrà restituita in caso di accettazione. Verranno compilate 2 classifiche: una individuale ed una per le squadre. Tali

ANCHE A NAPOLI IL TROFEO NAZIONALE DI TENNIS DA TAVOLO A SQUADRE. DEL C. S. I. È STATO VINTO CON LA l

Racchett “ JU

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II

a

“.II- RAPIDA

RAPIDA - VIA PESCATORI, 5 - TREVISO


classifiche verruuno compilate in base ai punti totalizzati da ogni concorrente durante ogni prova. Entro la settimana seguente ad ogni prova verranno comunicate le classifiche progressive, individuale e per squadre; il vincitore della classifica individuale avrà diritto al titolo di Campione Provinciale C.S.I. per rAeromodellismo, nella rispettiva categoria, mentre alla U.S. cui appartiene la squadra vincitrice è riservato il titolo di U.S. Campione provinciale C.S.I. per rAeromodellismo per il 1953. Il Campionato si svolgerà sotto la direzione tecnica e sportiva della Sezione Aeromodellistica del C.S.I. Milano, la quale provvedcrà a nominare per ogni prova una giuria così composta u direttore di gara, 2 commissari sportivi (1 per categoria). I tempi di volo saranno presi da cronometristi nominati dalla C.T. del C.S.I.

Note organizzative: iscrizioni e partecipazione. a) Le UU.SS. od i GG.SS. che intendono partecipare al Campionato devono presentare domanda scritta (corredata di nominativo, data di nascita e indirizzo di ogni concorrente, oltre alla composizione delle squadre), debitamente firmata dal Presidente.

b) Per ogni modello iscritto (esclusi i modelli di scorta) dovrà esser versata la somma di L. 100, mentre per ogni squadra iscritta sarà versata la somma di L. 300. c) Le iscrizioni saranno acceltate fino al giorno 2 aprile 1953. d) Per informazioni e schiarimenti, oppure per consultazioni di carattere tecnico, gli interessati si potranno rivolgere alla Sezione Aeromodellistica presso la sede del C.S.I., via S. Antonio 5, Milano, tutti i giovedì dalle 18,30 alle 20 e tutte le domeniche dalle 9,30 alle 12.

e) I concorrenti che lo desiderano, potranno ritirare presso la sezione medesima uno scontrino che dà diritto a particolari sconti per acquisto materiali, presso alcune ditte milanesi. PREMI Squadre: 1» classificata: Coppa e diploma, più una medaglia per ogni contorrente; 2. Coppa e diploma; 3. Coppa e diploma. Concorrenti: 1° classificato cat. A: L. 3000, abbonamento rivista, buono materiali, diploma; 2. L. 2000, buono materiali, diploma; 3. L. 1000, buono materiali, diploma. 1° classificato cat. B: L. 5000, abbonamento rivista, buono materiali, diploma; 2. L. 3000, buono materiali, diploma; 3. L. 2000, buono materiali, diploma.

La premiazione avrà luogo presso la sede del C.S.I. in data da destinarsi, che verrà comunicata contemporaneamente alla classifica finale. Qualsiasi comunicazione riguardante lo svolgimento del Campionato verrà fatta sul bollettino settimanale del C.S.I.,

FUCINE ATLETICHE

LA POLISPORTIVA “RICCARDI,, DI MILANO Il compito di riassumere la stagione agonistica della nostra squadra atletica ci è quest’anno quanto mai gradito. Tipico vivaio di giovani atleti, la « Riccardi » ha infatti colto nel 1952 una lusinghiera serie di complete affermazioni nel campo dei III Serie, frutto di anni di appassionata e meticolosa preparazione. 1 titoli di Campione Nord Italia III Serie, di Campione d’Italia del C.S.I., di Campione lombardo di Società HI Serie, la vittoria nella VI Pasqua dell’Atleta, i piazzamenti d’onore nel Gran Premio dei Giovani, nel Campionato di corsa campestre, ecc. testimoniano una attività intensa e di primo piano. Soprattutto ci ha soddisfatto la vittoria di Genova. I Campionati Nazionali III Serie hanno sempre rappresentato la nostra mèta principale. A Padova nel 1950 fummo quarti, c iquarti ancora ci piazzammo nel 1951 a Bari. Finalmente quest’anno — seppuiir limitata al gruppo Nord, che è il più forte d’Italia — ci è riuscita l’affermazione piena, grazie allo splendido comportamento dei nostri più freschi prodotti atletici. A Padova, nei Campionati Nazionali del C.S.I., la squadra della « Riccardi » — in rappresentanza del C.S.I. Milano — si è presa una bella rivincita sulla Rappresentativa Genovese (Campione 1951), vincendo il Campionato e 4 Titoli. Nel sempre combattuto Campionato lombardo di Società III Serie, la « Riccardi » è riuscita anche quest'anno a conquistare la vittoria assoluta, prevalendo di stretta misura sul CUS Milano e sulle altre pur accreditate Società regio-

nali. Anche nella ormai classica < Pasqua dell’Atleta » — da noi organizzata — si è avuto un successo della « Riccardi », classificatasi prima, dopo strenua lotta coi III Serie della Pro Patria. In campo assoluto dobbiamo invece registrare un certo regresso, essendo passali dal 23” posto dello scorso anno al 34° del 1952. Dopo aver ben concluso la fase regionale con un rimarchevole 4* posto, la « Riccardi », in una tesa semif. veniva esclusa per 172 punti dalla finale delle seconde. Disputava così la finale delle terze a Roma, dove accanto a ottime individualità (vittorie di Allaghi e Monguzzi) ebbe inevitabili lacune. Tuttavia nel G.P. di Società la < Riccardi » è terminata 27a assoluta. Individualmente, a fianco dei sempre validi Airaghi (alfiere della squadra: l’57”4 sugli 800 m. e 4’04”8 sui 1500), Gandini (il «capitano»: 22”7 sui 200 m.) e Ingegnoli (m. 51,09 col giavellotto), ecco un validissimo gruppo di giovani III Serie. In maggiore.evidenza Piero Monguzzi (metri 12,95 col peso), D’Asnasch, dalle eclettiche qualità, Andreoni (ni. 6,58 in lungo), Ghidoni (51”8 sui 400 ni.), Rizzo (4’12”6 sui 1500 m.), oltre ai provati Manara, Bracelli, Pirelli, Martinelli, Pipitene, sempre redditizi!, e ai promettenti Brugnoli, Tenconi, Alfieri, Chiodini, ecc. A questi e ai sempre nuovi giovani che avviamo alle generose competizioni atletiche, il compito di difendere — nel 1953 — i titoli conquistati in campo giovanile, con l’augurio che qualcuno di essi possa contribuire alle affermazioni deU’Atletica « azzurra ».

IL MEGLIO TRA I GIOVANI DELLA POLISPORTIVA “RICCARDI,, Al termine della stagione 1952, ecco la tabella dei primati della « Riccardi > ottenuti in gare ufficiali: GARA

100 200 » 400 » 800 » » 1000 » 1500 » 3000 » 5000 » 10000 » ' 100 Ost. » 400 Ost. Marcia Km. 5

Metri

Marcia Km. 10 Salto in alto » iin lungo » <con l’asta » 'Triplo Disco Peso Giavellotto Martello Decathlon 4 x 100

4 x 400

Staff, svedese

DETENTORE ANNO Lietti Franco 1950 Lietti Franco 1950 Airaghi Umberto 1951 Airaghi Umberto 1951 Airaghi Umberto 1951 Airaghi Umberto 1951 Pirelli Costantino 1952 Pirelli Costantino 1952 Conti Agostino 1949 Cairoli Felice 1950 Della Vedova Filippo 1951 Martinelli Umberto 1952 Martinelli Umberto 1952 Prugnoli Filippo 1952 Andreoni Enea 1952 Puppi Mario 1950 Ticinelli Paolo 1951 Manara Attilio 1950 Monguzzi Piero 1952 Ingegnali Guido 1952 Tenconi Alberto 1952 D’Asnasch Sergio 1952 Berselli. Lietti. Paletti. Gandini

SEDE Parma Milano Pisa Milano Brescia Milano Firenze Roma Milano Parma Bari Genova Roma Roma Genova Parma Bari Padova Milano Milano Milano Milano

PRIMATO 10”9 22”3 51”7 1’57” 2’30”4 4’04”4 9’21”8 16’15”6 34’02”2 17”7 59” 24’25”4 51’01”6 m. 1,72 ni. 6,58 m. 3 m. 13,16 m. 37,21 m. 12,95 m. 51,09 m. 33,75 P- 4.548

Firenze 1950 Carli. Rendrini. Della Vedova. Airaghi 1950 Milano Airaghi, Ghidoni. Gandini, D’Asnasch 1951 Milano

44”9

3’32”2 2’04”2

47


I

ELENCO EUNIONI GRUPPI

SPORTIVI IN REGOLA IQKQ KQ CON L’AFFILIAZIONE Jù’JD

ACIREALE AUSONIA - Via Dafnica, 266 - Acireale (Catania). PIEDIMONTE - pr. Chiesa - Piedimonte Etneo (Catania). RIGAMONTI - Via Concordio, 58 - Riposto (Catania). ANCONA ALDO MARCOZZI - Via Flaminia, 521 - Falconara Marittima (Ancona). PIO XI - Via Maratta, 26 Ancona. S. GIOV. BOSCO - Via Carlo Alberto, 75 - Ancona. BELLUNO FELTRE - Via Mazzini - Feltre (Belluno). SCOIATTOLI - Zerman di Feltre (Belluno). FEDAVENA - Via Trieste - Pedavena - (Belluno). BERGAMO DAVID - Via Vittoria, 12 - Nembro (Bergamo). FULGOR - Via San Bernardino - Nossa (Bergamo). G. S. MOSCONI - Piazza Italia, 1 - Leffe (Bergamo). GIUSEPPE NOSARI - Via G. Greppi, 6 - Bergamo. BOLZANO GIAC VIRTUS - Via Vintola, 18 - Bolzano. S. PIETRO M. - Piazza II Febbraio, 1 - Bolzano. BRESCIA LODOVICO PAVONI - Via Castellani, 7 - Brescia. VEZZA D’OGLIO - Via Cadolini, 4 - Vezza d’Oglio (Brescia). CAGLIARI S.S. ESPERIA - Vico Maddalena, 4 - Cagliari. LIBERTAS - Corso Umberto, I« - Decimomannu - (Cagliari). CALTAGIRONE AUDAX - Largo San Giorgio, 3 - Parrocchia San Giorgio Caltagirone (Catania). CARAMBA - pr. Parrocchia S. Anna - Caltagirone (Catania). ITALIA - pr. Istituto Salesiano - Caltagirone (Catania). LUIGI STURZO - Piazza San Francesco d’Assisi, 11 Caltagirone (Catania). SAN PIETRO - Piazza San Pietro, 123 - Caltagirone (Catania). STELLA CALATOIA - Parrocchia S. Maria del Ponte Caltagirone (Catania). CASSANO MAGNAGO CIRCOLI GIOVANILI - Via Busto Arsizio - Madonna in Campagna (Varese). ESPERIA - Via C. Colombo - pr. Circolo S. Stefano Olciate Olona (Varese). FORTITUDO - Via S. Maria, 6 - Fermo, (Varese). ROBUR - Via Buttafava, 1 - Cassano Magnago (Varese). ' p*azza Chiesa, 1 - Casorate Sempione (Varese). ?■ * Via S. Maria - Cassano Magnago (Varese). VIS - CARONNO - Via Garibaldi - Caronno - Varesino (Varese). FAENZA LIBERTAS - Via Gino Randi - S. Pancrazio Faenza (Ravenna). EVANGELISTA TORRICELLI - Via Castellani, 25 Faenza (Ravenna). C. ZANNONI - Via Erano, 1 - Faenza (Ravenna).

FIDENZA - Via Berenlni - Fidenza - (Parma). VTr'rnwLJ^,° " San Giuliano Piacentino - (Parma). TOLmm«OaEa * Villanova (Parma). volu ntas - Pieve OttoviUe (Parma).

Firenz

e

S ZI° ’ Vla San Cresci- 109 " s- Piero a Ponti, ss?FjrenzeV ^bis enzio irid—e2' - Via Pescioni, 3 — - Firenze. Direttore

IRIS S. POLO - Via Robbiana, 12 - S. Polo (Greve). RONDINE - Via G. Marconi, 20 - Pian Sco (Firenze). SAN GERVASIO - Piazza San Gervasio, 8 - Firenze.

FOLIGNO FIORDALISO - Via Saffi, 4 - Foligno (Perugia).

GENOVA ATLETICA DON BOSCO - Via G. B. Monti, 9-10 - Genova Sampierdarena. CASTELLETTO - Corso Firenze, 4 - Genova. CLUB GIOVANI SUBACQUEI Vico Falamonica, 1, Genova. SAKUNA CLUB JUDOISTA Vico Falamonica, 1, Genova, RECCO - Piazza S. G. Bono - Recco (Genova). SAM - BOYS - Via Barabino Costa a Mare - Genova Sampierdarena. TRIONFO LIGURE - Via Torino, 52 - Genova. GUBBIO FULGIDA - Piazza San Pietro - Gubbio (Perugia). FULGOR - Fraz. Nuova Febino - GUBBIO (Perugia). _. _ pjazza gan Giovanni . Gubbio (Perugia). OLIMPIA VIRTUS PADULE - pr. Circolo S. Luigi - Padule di Gubbio (Perugia). JESI ARCO - Via Orfane, 1 - Jesi (Ancona). FORTITUDO - Via San Marco, 7 - Jesi (Ancona). LIBERTAS - Via Roma, 1 - Cupramontana (Ancona). PARIS - Via Pergolesi, 8 - Jesi (Ancona). PERTICARGLI - Via G. Spontini, 10 - Maiolarti (Ancona). SAMPIETRINA - Piazza Francilini, 1 Jesi (Ancona). S.P.E.S. - Via San Giuseppe, 33 - Jesi (Ancona). LUCCA S. CONCORDIO - pr. Chiesa Parrocchiale della Contrada San Concordio - Lucca. MACERATA JUNIOR - Via Dante, 1 - Macerata. S. GIORGIO - Presso Casa Parrocchiale Urbisaglia (Macerata).

MAGLIANO SABINO MAGLIANESE - Piazza Garibaldi, 1 - Magliano Sabino ( Rieti). MESSINA DON ABBADESSA - pr. Parrocchia San Nicolò di Bari in Garzi - Messina. SAN GIULIANO - Via Garibaldi, 415 - Messina. MILANO CARDUCCI - Via Filangeri, 3 - Milano. MODENA ARSENAL - Via S. Agostino, 6 - Modena. B. BARBIERI - Via Emilia Est 989 - S. Lazzaro (Modena). Modena. CITTA’ dei RAGAZZI - Via Tamburini, 96 FOLGORE - Via Piave, 6 - Modena. INVICTA - Rua Frati, 17 - Modena. RAPID Albareto - Via Albareto pr. Chiesa -- Modena. ROCCA - Via Giardini - Formigine (Modena). NOVARA FULGOR - pr. Casa Parrocchiale - Zoverallo (Novara). MORCHESE - pr. Casa Parrocchiale - Morca (Novara) G. REGALDI - Via Bellini, 7 - Vescovado Novara. ROBUR - Via A. Di Dio - Ornavasso (Novara). VIRTUR FARA - pr. Casa Parrocchiale - Fara Novarese (Novara). PADOVA CONDOR - Via Maggiore, 37 - Battaglia Terme (Padova). SAN GIORGIO IN BOSCO - Via Panda S. Giorgio In Bosco - (Padova). PARMA CAROBBIESE - pr. la Canonica di Tizzano - Carrobbio (Parma). IL RULLO - Via G. Verdi, 79 - Felino - (Parma). VICTORIA - Via Saffi, 45 - Parma.

roponsabile; LUIGI GEDDA c/c Poitale - Roma 1/10266 Tip. ATENA • Via del Seminario, 87 - Roma Sped. abb. Pollale • Grappo III «• Pubblicazione inscritta al n. 758 del Registro Stampa del Tribunale di Roma


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Campionato MONDIALE 1° MOTO

Classifica assoluta per Marche

1952

GILERA

1° UMBERTO MASETTI su MOTO G I L E R A

Classifica assoluta per conduttori

Campionato ITALIANO 1952 1° ALFREDO MILANI su GILERA MOTO 1° ERNESTO MERLO su

Classifica cat. 500

Classifica Sidecar

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MOTO

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VI Gomme PIRELLI

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Olio CASTROL

Catene REGINA


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